FreeBSD è un marchio registrato della FreeBSD Foundation.
IBM, AIX, OS/2, PowerPC, PS/2, S/390, e ThinkPad sono marchi della International Business Machines Corporation negli Stati Uniti, in altri paesi, o in entrambi.
Microsoft, IntelliMouse, MS-DOS, Outlook, Windows, Windows Media e Windows NT sono marchi o marchi registrati della Microsoft Corporation negli Stati Uniti e/o in altri paesi.
Netscape e Netscape Navigator sono marchi registrati della Netscape Communications Corporation negli Stati Uniti e in altri paesi.
Motif, OSF/1, e UNIX sono marchi registrati e IT DialTone e The Open Group sono marchi del The Open Group negli Stati Uniti e in altri paesi.
Molti dei nomi identificativi usati dai produttori e dai venditori per distinguere i loro prodotti sono anche dei marchi. Quando questi nomi appaiono nel libro, e il FreeBSD Project è al corrente del marchio, vengono fatti seguire dal simbolo «TM» o «®».
Congratulazioni per aver installato FreeBSD! Questa introduzione é per chi é alle prime armi con FreeBSD e UNIX®-perciò comincia dalle basi. Stai certamente usando la versione 2.0.5 o una più recente di FreeBSD distribuita da FreeBSD.org, il tuo sistema ha (per il momento) un solo utente (te stesso)-e sei probabilmente abbastanza bravo con DOS/Windows® o OS/2®.
Traduzione a cura di Massimiliano Stucchi <max@gufi.org>
.
Entra (quando vedi login:
) come l'utente che
hai creato durante l'installazione oppure come
root
. (La tua installazione di FreeBSD dovrebbe
già avere un account di root
; che può
andare ovunque e fare qualsiasi cosa, anche cancellare file essenziali,
perciò stai attento!) I simboli %
e #
che incontrerai più avanti simboleggiano il prompt (i tuoi
potrebbero essere differenti), dove %
indica un utente
ordinario e #
indica root
.
Per uscire (e ritrovarsi con un nuovo prompt login:
)
scrivi
#
exit
tante volte quanto serve. Sì, premi
invio dopo ogni comando, e ricordati che UNIX® fa
distinzione tra maiuscole e minuscole-perciò
exit
, non EXIT
.
Per spegnere il computer digita
#
/sbin/shutdown -h now
O per riavviarlo digita
#
/sbin/shutdown -r now
oppure
#
/sbin/reboot
Puoi anche riavviarlo premendo
Ctrl+Alt+Canc.
Lasciagli un po' di tempo per compiere il suo lavoro. Questo equivale a
/sbin/reboot
nelle versioni più recenti di
FreeBSD ed è molto meglio che premere il bottone di reset.
Non vorrai mica reinstallare tutto da capo, vero?
Se non hai creato un utente durante l'installazione e quindi
sei entrato nel sistema come root
, dovresti
probabilmente crearne uno ora tramite
#
adduser
La prima volta che aggiungi un utente, il sistema dovrebbe chiederti
di inserire delle impostazioni di default da applicare. Potresti volere
come shell csh(1) invece di sh(1), se ti viene consigliato
sh
come default. Altrimenti premi solo invio
per accettare i valori proposti. Questi dati vengono salvati in
/etc/adduser.conf
, un file modificabile
successivamente a mano.
Supponiamo che tu voglia creare l'utente jack
di
nome reale Jack Benimble. Assegna a
jack
una password per ragioni di sicurezza (anche i
bambini che gironzolano per casa potrebbero mettere le mani sulla
tastiera). Quando ti viene chiesto se vuoi invitare
jack
in un altro gruppo, digita
wheel
Login group is ``jack''. Invite jack into other groups: wheel
Questo ti permetterà di entrare come l'utente
jack
e usare il comando su(1)
per diventare root
. A quel punto non sarai
più preso in giro per essere entrato direttamente come
root
.
Puoi uscire da adduser
in qualsiasi momento
premendo Ctrl+C,
e alla fine avrai l'opportunità di approvare il nuovo utente oppure
premere n per non farlo. Potresti voler creare un
secondo utente cosicché quando andrai a modificare i file
di jack
avrai un'ancora di salvezza in caso qualcosa
vada male.
Una volta fatto questo, usa exit
per tornare al
prompt di login ed entrare come jack
.
In generale è meglio cercare di lavorare da utente normale
in modo da non avere il potere-e il rischio-di
root
.
Se hai già creato un utente e vuoi che quell'utente sia in
grado di usare su
per diventare
root
, puoi entrare come root
e
modificare il file /etc/group
, aggiungendo
jack
alla prima linea (il gruppo
wheel
). Ma prima devi fare pratica con
vi(1), l'editor di testo-oppure usa il più semplice
ee(1), installato sulle recenti versioni di FreeBSD.
Per cancellare un utente, usa il comando
rmuser
.
Una volta avuto accesso come utente normale, guardati in giro e prova alcuni dei comandi che ti daranno accesso alle fonti di aiuto e di informazioni su FreeBSD.
Ecco qui una lista di comandi e le loro funzioni:
id
Ti dice chi sei!
pwd
Ti mostra dove sei-la directory in cui stai lavorando.
ls
Ti mostra una lista dei file contenuti nella directory.
ls -F
Ti mostra un elenco dei file contenuti nella directory ponendo
*
dopo i file eseguibili,
/
dopo le directory, e
@
dopo i collegamenti simbolici.
ls -l
Mostra un elenco di file nel formato lungo-grandezza, data, permessi.
ls -a
Mostra una lista dei file nascosti, cioè con un
«punto» davanti al nome, insieme agli altri.
Se sei root
, i file «puntati»
vengono mostrati anche senza l'opzione -a
.
cd
Cambia la directory di lavoro. cd
..
torna alla directory
superiore; nota lo spazio dopo cd
. cd
/usr/local
va nella directory
specificata. cd ~
va
nella directory home dell'utente collegato in quel
momento-per esempio, /usr/home/jack
.
Prova cd /cdrom
, e poi
ls
, per scoprire se il tuo CDROM è
montato e funziona.
view
nomefile
Mostra il contenuto del file (chiamato
nomefile
) senza modificarlo.
Prova view
/etc/fstab
.
Digita :q
per uscire.
cat nomefile
Mostra nomefile
sullo schermo.
Se è troppo lungo e ne puoi vedere solo la fine,
premi BlocScorr e usa
freccia-su per muoverti in alto; puoi usare
BlocScorr anche con le pagine man. Premi ancora
BlocScorr per uscire dallo scorrimento. Potresti
provare cat
con alcuni dei file
nascosti presenti nella tua directory home-cat
.cshrc
, cat
.login
, cat
.profile
.
Noterai degli alias in .cshrc
per
alcuni dei comandi ls
(sono molto
convenienti). Puoi creare degli altri alias modificando
.cshrc
. Puoi far sì che questi alias
diventino disponibili a tutti gli utenti mettendoli nel file
di configurazione generale di csh
,
/etc/csh.cshrc
.
Ecco alcune risorse utili per ottenere aiuto.
Testo
è qualcosa che puoi
digitare a tuo piacere-normalmente si tratta di un comando
o del nome di un file.
apropos
testo
Tutto ciò che contiene la stringa
testo
nel database
whatis.
man
testo
Mostra la pagina man di testo
,
la maggior risorsa di documentazione per i sistemi Un*x.
man ls
ti dirà
tutti i modi possibili per usare il comando ls
.
Premi Invio per muoverti nel testo,
Ctrl+B
per andare indietro di una pagina,
Ctrl+F
per andare avanti, q oppure
Ctrl+C
per uscire.
which
testo
Ti dice dove si trova il comando
testo
nel path dell'utente.
locate
testo
Ti dice tutte le directory nei path dell'utente in cui si trova
il comando testo
.
whatis
testo
Ti dice che cosa fa il comando
testo
e la sua pagina man.
Digitando whatis *
ti verranno presentate tutte
le pagine man associate agli eseguibili presenti nella directory
corrente.
whereis
testo
Trova il file testo
, dandoti il suo
percorso completo.
Potresti voler provare ad usare whatis
con
alcuni comandi utili come cat
,
more
, grep
,
mv
, find
,
tar
, chmod
,
chown
, date
, e
script
. more
ti permette
di leggere una pagina alla volta come in DOS, ad esempio, ls -l |
more
oppure more
nomefile
.
*
ha valore assoluto-per esempio, ls
w*
mostra tutti i file che cominciano con
w
.
Per caso alcuni di questi comandi non funzionano correttamente? Sia
locate(1), sia whatis(1) dipendono da
un database che viene ricostruito settimanalmente. Se la tua macchina
non sarà lasciata accesa per il fine settimana (usando FreeBSD),
può darsi che tu voglia usare i comandi per la manutenzione
giornaliera, settimanale, e mensile ogni tanto. Falli partire come
root
e lascia loro il tempo di finire il lavoro
prima di farne partire un altro.
#
periodic daily
output tralasciato#
periodic weekly
output tralasciato#
periodic monthly
output tralasciato
Se ti stufi di aspettare, premi
Alt+F2 per
avere un'altra console virtuale, e poterti loggare
nuovamente. Dopotutto è un sistema multi-utente, e multi-tasking.
Probabilmente questi comandi produrranno dei messaggi sullo
schermo quando lavorano; puoi digitare
clear
per pulire lo schermo.
Quando hanno finito, dovresti dare un'occhiata a
/var/mail/root
e
/var/log/messages
.
Usare tali comandi fa parte dell'amministrazione di
sistema-e come utente singolo di un sistema UNIX®,
sei tu l'amministratore del sistema. Praticamente l'unica cosa
per la quale è necessario che tu sia root
è l'amministrazione. Queste responsabilità non vengono
trattate bene nemmeno in quei grossi libri su UNIX®, che sembrano
dedicare troppo spazio all'uso dei menu nei windows manager. Potresti
voler leggere uno dei più interessanti libri sull'amministrazione
di sistema, come UNIX System Administration
Handbook di Evi Nemeth et.al. (Prentice-Hall, 1995,
ISBN 0-13-15051-7)-la seconda edizione con la copertina rossa;
oppure Essential System Administration di
Æleen Frisch (O'Reilly & Associates, 2002, ISBN 0-596-00343-9).
Io ho usato quello di Nemeth.
Per poter configurare il tuo sistema, devi modificare dei file. Molti
di questi saranno in /etc
; e avrai bisogno
del comando su
per diventare root
e poter così modificarli. Puoi usare il semplice editor
ee
, ma alla lunga risulta più utile imparare
vi
. C'é un eccellente tutorial su
vi
in
/usr/src/contrib/nvi/docs/tutorial
se hai installato
i sorgenti di sistema.
Prima di modificare un file, dovresti farne una copia.
Supponiamo tu voglia modificare /etc/rc.conf
. Puoi
semplicemente usare cd /etc
per andare in
/etc
e fare:
#
cp rc.conf rc.conf.orig
Questo copierà rc.conf
in
rc.conf.orig
, e potrai successivamente copiare
rc.conf.orig
in
rc.conf
per tornare all'originale. Ma ancora meglio
sarà spostare (rinominare) il file per poi ricopiarlo con il nome
originale:
#
mv rc.conf rc.conf.orig
#
cp rc.conf.orig rc.conf
perché il comando mv
mantiene
la data e il proprietario originali del file. Puoi ora modificare
rc.conf
. Se vuoi tornare all'originale,
potresti fare mv rc.conf rc.conf.myedit
(assumendo che vuoi tenere la versione modificata) e
quindi fare
#
mv rc.conf.orig rc.conf
per tornare allo stato iniziale.
Per modificare un file, digita
#
vi nomefile
Muoviti nel testo con i tasti freccia.
Esc mette vi
in modalità comando. Ecco qui alcuni dei comandi:
x
cancella la lettera su cui si trova il cursore
dd
cancella l'intera riga (anche se va a capo sullo schermo)
i
inserisci del testo nella posizione del cursore
a
inserisci del testo dopo il cursore
Quando digiti i
o a
,
puoi inserire del testo. Esc
ti riporta in
modalità comando dove puoi digitare
:w
per salvare le modifiche sul disco e continuare a modificare il file
:wq
per salvare le modifiche e uscire
:q!
per uscire senza salvare le modifiche
/testo
per spostare il cursore su testo
;
/Invio
per trovare la prossima occorrenza di
testo
.
G
per andare alla fine del file
nG
per andare alla riga n
del
file, dove n
è un numero
per ridisegnare lo schermo
vai avanti e indietro di una pagina, come succede con
more
e view
.
Fai un po' di pratica con vi
nella tua directory
home creando un nuovo file digitando vi
nomefile
e aggiungendo
e cancellando del testo, salvando il file, e riaprendolo di nuovo.
vi
è pieno di sorprese perché è
abbastanza complesso, e ti capiterà di digitare un comando che
farà di sicuro qualcosa che non ti aspetti. (Alcune persone
preferiscono vi
-è più potente
dell'EDIT del DOS-scopri il comando :r
)
Usa Esc una o più volte per essere sicuro di
essere in modalità comando e continua da lì quando hai dei
problemi, salva spesso con :w
, e usa
:q!
per uscire e ricominciare (dal tuo ultimo
:w
) quando ne hai bisogno.
Ora puoi usare cd
per andare in
/etc
, su
per diventare
root
, vi
per modificare il file
/etc/group
, e aggiungere un utente al gruppo
wheel
cosicché possa avere privilegi di
root
. Aggiungi solo una virgola e il nome di login
dell'utente alla fine della prima riga del file, premi
Esc, e usa :wq
per salvare
il file su disco e uscire. La modifica ha effetto immediato. (Non hai
lasciato uno spazio dopo la virgola, vero?)
A questo punto la tua stampante non funzionerà ancora sotto
FreeBSD, ecco quindi un sistema per creare un file da una pagina man,
metterlo su un floppy, e quindi stamparlo da DOS. Supponiamo che tu
voglia leggere attentamente come cambiare i permessi sui file (abbastanza
importante). Puoi usare man chmod
per leggere come
fare. Il comando
%
man chmod | col -b > chmod.txt
toglierà gli elementi di formattazione e manderà il
tutto sul file chmod.txt
al posto di mostrare il
contenuto sullo schermo. Ora metti un dischetto formattato DOS nel
lettore, digita su
per diventare
root
, e scrivi
#
/sbin/mount -t msdos /dev/fd0 /mnt
per montare il floppy su /mnt
.
Ora (non hai più bisogno di essere root
,
e puoi digitare exit
per tornare ad essere l'utente
jack
) puoi andare nella directory in cui hai creato
chmod.txt
e copiare il file sul floppy
digitando:
%
cp chmod.txt /mnt
e usare ls /mnt
per vedere il
contenuto di /mnt
, che dovrebbe contenere il file
chmod.txt
.
In particolare potresti voler creare un file con l'output di
/sbin/dmesg
digitando
%
/sbin/dmesg > dmesg.txt
e copiare dmesg.txt
sul floppy.
/sbin/dmesg
è il file di log di avvio, ed
è importante comprenderlo perché ti mostra cosa ha trovato
FreeBSD all'avvio. Se poni delle domande sulla mailing list per le domande generiche su FreeBSD
o su un gruppo USENET-del tipo «FreeBSD non trova il mio drive
per i nastri, che cosa faccio?»-la gente vorrà
sapere cosa mostra il tuo dmesg
.
Ora devi smontare il floppy (da root
) per poter
togliere il disco
#
/sbin/umount /mnt
e riavviare per tornare in DOS. Copia questo file in una
directory DOS, richiamali con l'EDIT del DOS, Notepad o Wordpad di
Windows®, o un editor di testi, fai una piccola modifica in modo che
il file debba essere salvato, e stampa come faresti da DOS o
Windows®. Spera che funzioni! Le pagine man vengono meglio se
stampate con il comando DOS print
. (Copiare i file
da FreeBSD su una partizione DOS montata è ancora in alcuni casi
rischioso.)
Far funzionare la stampante sotto FreeBSD consiste nel creare
un opportuno elemento in /etc/printcap
e
creare una directory di spool corrispondente in
/var/spool/output
. Se la tua stampante è su
lpt0 (ciò che DOS chiama
LPT1), devi solo andare in
/var/spool/output
e (da root
)
creare la directory lpd
digitando: mkdir
lpd
, se non è già presente. A quel punto la
stampante dovrebbe rispondere quando il sistema parte, e
lp
o lpr
dovrebbero mandare un
file alla stampante. Che il file venga stampato o meno è solo
questione di configurazione, che è discussa nel Manuale di FreeBSD.
df
mostra lo spazio disponibile e tutte le partizioni montate.
ps aux
mostra i processi in esecuzione. ps ax
è una forma contratta.
rm nomefile
cancella nomefile
.
rm -R dir
cancella la directory dir
e tutte le
sottodirectory-attenzione!
ls -R
mostra il contenuto della directory e delle sue
sottodirectory; io usavo una variante, ls -AFR >
where.txt
, per avere una lista dei file in
/
e (separatamente)
/usr
prima che scoprissi dei metodi migliori
per cercare i file.
passwd
per cambiare la password dell'utente (o di
root
)
man hier
pagina man sul file system di UNIX®
Usa find
per trovare nomefile
in /usr
o nelle sue sottodirectory digitando
%
find /usr -name "nomefile"
Puoi usare *
come identificatore universale in
"
(che dovrebbe essere tra virgolette). Se dici a
nomefile
"find
di cercare in /
anziché /usr
cercherà il/i file su
tutti i file system montati, inclusi i CDROM e le partizioni DOS.
Un libro eccellente che tratta i comandi e le utility di UNIX® è Unix for the Impatient di Abrahams & Larson (2nd ed., Addison-Wesley, 1996). Ci sono anche un sacco di informazioni su UNIX® su Internet.
Dovresti ora avere gli strumenti necessari per girare nel sistema e
modificare i file, così da poter rendere tutto funzionante. Ci
sono un sacco di informazioni nel Manuale di FreeBSD (che è
probabilmente sul tuo disco rigido) e sul sito web di FreeBSD. Una
grande scelta di package e port è presente sul CDROM così
come sul sito web. Il manuale ti spiega come usarli
(prendi il package se esiste, con pkg_add
/cdrom/packages/All/nomepackage
,
dove nomepackage
è il nome del file del
package). Il CDROM ha una lista di package e di port
con delle brevi descrizioni in cdrom/packages/index
,
cdrom/packages/index.txt
, e
cdrom/ports/index
, e con descrizioni più ampie
in /cdrom/ports/*/*/pkg/DESCR
, dove
*
rappresenta rispettivamente sottodirectory di tipi di
programmi e nomi di programmi.
Se trovi il manuale troppo difficile su come installare i port dal
CDROM (con il sistema di lndir
e altro), ecco come
funziona normalmente:
Trova il port che vuoi, supponiamo kermit
.
Ci sarà una directory per lui sul CDROM. Copia la
sottodirectory in /usr/local
(un buon posto
perché il software che aggiungi sia disponibile a tutti gli utenti)
con:
#
cp -R /cdrom/ports/comm/kermit /usr/local
Questo dovrebbe portarti ad avere la sottodirectory
/usr/local/kermit
che contiene tutti i file
presenti nella sottodirectory kermit
del CDROM.
Ora, crea la directory
/usr/ports/distfiles
se non esiste ancora,
usando mkdir
. Poi controlla
/cdrom/ports/distfiles
cercando un file
con il nome che indica che si tratta del port esatto. Copia quel file in
/usr/ports/distfiles
; nelle versioni più
recenti puoi saltare questo passo, perché FreeBSD lo farà
per te. Nel caso di kermit
, non c'è nessun
distfile.
Quindi entra con cd
nella sottodirectory di
/usr/local/kermit
che contiene il file
Makefile
. Digita
#
make all install
Durante questo processo il port userà FTP per scaricare
i file compressi che non ha trovato sul CDROM o in
/usr/ports/distfiles
. Se la tua connessione
non funziona ancora e non c'è nessun file per il port in
/cdrom/ports/distfiles
, dovrai
recuperare il distfile usando un'altra macchina e poi copiarlo in
/usr/ports/distfiles
da un dischetto o dalla
partizione DOS. Leggi Makefile
(usando
cat
o more
oppure
view
) per scoprire dove andare (il sito principale
di distribuzione) per trovare il file e conoscere il suo nome. Il nome
verrà troncato quando scaricato da DOS, e dopo averlo trasferito
in /usr/ports/distfiles
dovrai
rinominarlo (usando il comando mv
) nel suo
nome originale cosicché possa essere trovato. (Usa il
trasferimento di file binario!)
Quindi torna in /usr/local/kermit
, trova la
directory contenente Makefile
, e digita
make all install
.
Un'altra cosa che può succedere quando si installa un port o un package è che questi abbiano bisogno di un altro programma. Se l'installazione si ferma con un messaggio can't find unzip o simile, potresti dover installare il package o il port di unzip prima di proseguire.
Una volta installato, digita rehash
per far
sì che FreeBSD rilegga i file contenuti nel path e sappia quali
sono presenti.
(Se trovi un sacco di messaggi path not found
quando usi whereis
o which, dovresti
fare delle aggiunte all'elenco delle directory nel
file .cshrc
nella tua directory home.
L'elenco dei path in UNIX® fa la stessa
cosa che fa in DOS, tranne che la directory corrente (di
default) non si trova nel path per ragioni di sicurezza; se il comando
che vuoi eseguire è nella directory in cui ti trovi, devi digitare
./
prima del nome del comando; niente
spazio dopo la barra.)
Potresti volere la versione più recente di Netscape®
dal loro sito FTP.
(Netscape® necessita dell'X Window System.) Ora c'é una versione
per FreeBSD, quindi dà un'occhiata in giro. Usa solo
gunzip nomefile
e
tar xvf nomefile
sul file,
sposta il binario in /usr/local/bin
o qualche altro
posto in cui vengono tenuti i binari, esegui rehash
, e
quindi aggiungi le seguenti linee a .cshrc
in tutte
le directory home degli utenti oppure (più semplicemente) in
/etc/csh.cshrc
, il file di configurazione globale di
csh
:
setenv XKEYSYMDB /usr/X11R6/lib/X11/XKeysymDB setenv XNLSPATH /usr/X11R6/lib/X11/nls
Questo assume che il file XKeysymDB
e la directory nls
siano in
/usr/X11R6/lib/X11
; se non lo sono, trovale
e mettile lì.
Se hai originariamente installato Netscape® dal CDROM (o via
FTP), non sostituire /usr/local/bin/netscape
con il nuovo binario di netscape; questo è solo uno script di shell
che imposta le variabili di ambiente per te. Rinomina invece
il nuovo binario in netscape.bin
e rimpiazza il
vecchio binario, che dovrebbe essere
/usr/local/netscape/netscape
.
La shell è la parte più importante del tuo ambiente di lavoro. In DOS, la shell è solitamente command.com. La shell è ciò che interpreta i comandi che digiti sulla linea di comando, e quindi comunica con il resto del sistema operativo. Puoi anche scrivere script di shell, che sono come i file batch di DOS: una serie di comandi che devono essere eseguiti senza il tuo intervento.
Due shell vengono normalmente installate con FreeBSD:
csh
e sh
.
csh
è buona per lavoro da linea di comando, ma
gli script dovrebbero essere scritti usando sh
(o
bash
). Puoi scoprire che shell hai
digitando echo $SHELL
.
csh
è una buona shell, ma
tcsh
fa tutto ciò che csh
fa e anche altro. Ti permette di richiamare i comandi usando
le frecce e ti permette di modificarli. Ha l'auto-completamento dei nomi
di file con tab (csh
usa Esc), e
ti permette di tornare alla directory in cui eri digitando
cd -
. È anche più semplice alterare il
prompt con tcsh
. Ti rende la vita più
facile.
Ecco tre semplici passi per installare una nuova shell:
Installa la shell tramite port o package, come faresti
con un qualsiasi altro port o package. Usa
rehash
e which tcsh
(assumendo che tu stia installando tcsh
) per
essere sicuro di averla installata.
Da root
, modifica
/etc/shells
, aggiungendo una riga nel file per
la nuova shell, in questo caso
/usr/local/bin/tcsh
, e salva il file.
(Alcuni port lo fanno per te.)
Usa il comando chsh
per cambiare
permanentemente la tua shell in tcsh
, o digita
tcsh
al prompt per cambiare la shell senza
dover uscire dal sistema per poi rientrare.
Può essere pericoloso cambiare la shell di
root
in qualcosa di diverso da
sh
o csh
su versioni più
recenti di FreeBSD e di UNIX®; potresti non avere una shell
funzionante se il sistema entra in modalità singolo utente.
La soluzione è usare su -m
per diventare
root
, che ti dà tcsh
come
shell di root
, poiché la shell è
parte del tuo ambiente. Puoi rendere tutto ciò permanente
aggiungendo al tuo .tcshrc
un alias con:
alias su su -m
Quando tcsh
parte, legge i file
/etc/csh.cshrc
e
/etc/csh.login
, come farebbe
csh
. Leggerà anche il file
.login
nella tua directory home ed anche
.cshrc
, a meno che tu non abbia un file
.tcshrc
. Puoi crearlo copiando
.cshrc
in .tcshrc
.
Ora che hai installato tcsh
, puoi sistemare
il tuo prompt. Puoi trovare i dettagli nella pagina man di
tcsh
, ma ecco qui una linea da mettere nel tuo
.tcshrc
che ti dirà quanti comandi hai
digitato, che ore sono, e in che directory
ti trovi. Produce anche un >
se sei un
utente normale e un #
se sei root
,
ma tcsh
lo farebbe in ogni caso:
set prompt = "%h %t %~ %# "
Questa dovrebbe andare nella stessa posizione della linea di
prompt corrente se ce n'è una, o sotto "if($?prompt) then" in caso
contrario. Commenta la vecchia riga; così potrai tornare a quella
vecchia se la preferirai. Non dimenticare gli spazi e le virgolette.
Puoi far rileggere .tcshrc
digitando
source .tcshrc
.
Puoi avere una lista delle variabili di sistema che sono state
impostate digitando env
al prompt.
Il risultato ti mostrerà il tuo editor di default, il pager, e il
tipo di terminale, tra le altre possibili variabili. Un comando
utile se ti connetti al sistema da una postazione remota e non riesci ad
eseguire un programma perché il terminale non ne è capace
è setenv TERM vt100
.
Da tcsh
puoi smontare il CDROM con
/sbin/umount /cdrom
, toglilo dal lettore,
inseriscine un altro, e montalo con
/sbin/mount_cd9660 /dev/cd0a /cdrom
assumendo che
cd0a sia il nome di dispositivo del tuo lettore di
CDROM. La versione più recente di FreeBSD ti permette di montare
il CDROM solo con /sbin/mount /cdrom
.
Usare il «live file system»-il secondo cd del set
di FreeBSD-è
utile se hai poco spazio a disposizione. Ciò che si trova
sul live file system cambia da release a release. Potresti
provare ad eseguire dei giochi dal CDROM. Questo comporta l'uso di
lndir
, che viene installato con l'X Window
System, per dire ai programmi dove trovare i file necessari, poiché
questi si trovano nel file system /cdrom
anziché /usr
e le sue
sottodirectory, che è dove dovrebbero essere. Leggi
man lndir
per avere più informazioni.
Se usi questa guida, sarei interessata a sapere dove non è chiara, ciò che è stato tralasciato e che vorresti venisse incluso, e sapere se tutto ciò è stato utile. I miei ringraziamenti vanno a Eugene W. Stark, professore di informatica a SUNY-Stony Brook, e John Fieber per i suoi utili commenti.
Annelise Anderson, <andrsn@andrsn.stanford.edu>
Per questioni legate alla traduzione, o se avete commenti da poter esprimere solo in italiano, non esitate a contattarmi. Come per l'autrice originale, ogni genere di commenti è ben accetto.
Massimiliano Stucchi, <stucchi@willystudios.com>