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Numeri interi
0
5645
259934
223729
2022-08-21T18:39:14Z
Automa X
40561
/* Costruzione e definizione formale */
wikitext
text/x-wiki
{{navigazione lezione|corso1=Matematica|materia1=Algebra}}
{{Ordine delle lezioni|precedente1=Numeri naturali|materia1=Analisi matematica|successivo1=Numeri razionali}}
{{Risorsa|tipo=lezione|materia1=Algebra|materia2=Analisi matematica|avanzamento=25%}}
Conosciamo già l'insieme dei [[numeri naturali]], che in questa sede comprende pure lo 0:
<div align="center"><math>\N = \{ 0, 1, 2, ..., n, ... \}</math>.</div>
Conosciamo pure le operazioni tra numeri naturali e le loro proprietà. In particolare sappiamo che l'operazione di ''sottrazione'' non è sempre eseguibile: la possiamo infatti eseguire se e solo se il minuendo è maggiore o uguale al sottraendo. È questo il motivo che ha portato alla formazione dell'insieme dei numeri interi che indichiamo con <math>\Z</math>.
==Costruzione e definizione formale==
[[File:Relative numbers representation.svg|thumb|alt=Rappresentazione delle classi di equivalenza per i numeri da −5 a 5
|I punti rossi rappresentano coppie ordinate di numeri naturali. I punti rossi collegati sono classi di equivalenza che rappresentano gli interi blu alla fine della riga.|upright=1.5]]
Nell'insegnamento della scuola elementare, gli interi sono spesso definiti intuitivamente come i numeri naturali (positivi), zero e le negazioni dei numeri naturali. Tuttavia, questo stile di definizione porta a molti casi diversi (ogni operazione aritmetica deve essere definita su ogni combinazione di tipi di interi) e rende noioso dimostrare che gli interi obbediscono alle varie leggi dell'aritmetica. Pertanto, nella moderna matematica insiemistica, viene spesso utilizzata una costruzione più astratta che consente di definire operazioni aritmetiche senza distinzione di caso. Gli interi possono quindi essere formalmente costruiti come classi di equivalenza di coppie ordinate di numeri naturali <math>(a,b)</math>.
L'intuizione è che <math>(a,b)</math> sta per il risultato della sottrazione di <math>b</math> da <math>a</math>. Per confermare la nostra aspettativa che 1 − 2 e 4 − 5 denotino lo stesso numero, definiamo una relazione di equivalenza <math>\sim</math> su queste coppie con la seguente regola:
:<math>(a,b) \sim (c,d) </math>
esattamente quando
:<math>a + d = b + c. </math>
L'addizione e la moltiplicazione di interi possono essere definite in termini di operazioni equivalenti sui numeri naturali; usando <math>[(a,b)] </math> per denotare la classe di equivalenza avente <math>(a,b)</math> come membro, si ha:
:<math>[(a,b)] + [(c,d)] := [(a+c,b+d)].</math>
:<math>[(a,b)]\cdot[(c,d)] := [(ac+bd,ad+bc)].</math>
La negazione (o inversa additiva) di un intero si ottiene invertendo l'ordine della coppia:
:<math>-[(a,b)] := [(b,a)].</math>
Quindi la sottrazione può essere definita come l'addizione dell'additivo inverso:
:<math>[(a,b)] - [(c,d)] := [(a+d,b+c)].</math>
L'ordinamento standard sugli interi è dato da:
:<math>[(a,b)] < [(c,d)]</math> se e solo se <math>a+d < b+c.</math>
È facilmente verificabile che tali definizioni sono indipendenti dalla scelta dei rappresentanti delle classi di equivalenza.
Ogni classe di equivalenza ha un membro univoco che è della forma <math>(n,0)</math> o <math>(0,n)</math> (o entrambi contemporaneamente). Il numero naturale <math>n</math> è identificato con la classe <math>[(n,0)]</math> (cioè, i numeri naturali sono incorporati negli interi dalla mappa inviando <math>n</math> a <math>[(n,0)]</math>), e la classe <math>[(0,n)]</math> è denotata <math>-n</math> (questo copre tutte le classi rimanenti e fornisce la classe <math>[(0,0)]</math> una seconda volta poiché <math>-0 = 0.</math>
Pertanto, <math>math[(a,b)]</math> è indicata con
:<math>\begin{cases} a - b, & \mbox{if } a \ge b \\ -(b - a), & \mbox{if } a < b. \end{cases}</math>
Se i numeri naturali sono identificati con gli interi corrispondenti (usando l'incorporamento sopra menzionato), questa convenzione non crea ambiguità.
Questa notazione recupera la rappresentazione familiare degli interi come <math>{..., -2, -1, 0, 1, 2, ...} </math>.
Alcuni esempi sono:
:<math>\begin{align}
0 &= [(0,0)] &= [(1,1)] &= \cdots & &= [(k,k)] \\
1 &= [(1,0)] &= [(2,1)] &= \cdots & &= [(k+1,k)] \\
-1 &= [(0,1)] &= [(1,2)] &= \cdots & &= [(k,k+1)] \\
2 &= [(2,0)] &= [(3,1)] &= \cdots & &= [(k+2,k)] \\
-2 &= [(0,2)] &= [(1,3)] &= \cdots & &= [(k,k+2)].
\end{align}</math>
Si badi sul significato dei simboli + e -. Se <math>n</math> è un numero naturale (<math>n \in \mathbb{N}</math>), allora <math>+n</math> indica un intero positivo, mentre <math>-n</math> è un intero negativo; ma se <math>k</math> è una variabile che indica un intero relativo (<math>k \in \mathbb{Z}</math>), allora <math>k</math> può essere o positivo o negativo, e con <math>-k</math> si indica l'opposto di <math>k</math>. Pertanto, se <math>k</math> è negativo allora <math>-k</math> è positivo e viceversa.
==Somma==
La '''somma''' associa ad ogni coppia di numeri naturali un opportuno naturale, questa frase si sintetizza formalmente come segue:
<math>+: \mathbb{N}^2 \longrightarrow \mathbb{N}</math>.
Agli elementi <math>a,b \in \N</math> viene associato un nuovo elemento che si dice <math>a+b</math>, formalmente:
<div align="center"><math>(a,b) \mapsto a+b</math></div>
==Assiomi dell'operazione somma==
Valgono le seguenti proprietà (assiomi) dell'operazione di somma :
1) Esiste, in <math>\N</math>,un elemento ''neutro'' rispetto alla somma che si indica con <math>0</math>:
<div align="center"><math>a+0=0+a=a\,\!</math> <math>\forall a \in \N</math></div>
2) <math>a+b=b+a\,\!</math> <math>\forall a,b \in \N</math>, (proprietà commutativa);
3) <math>a+(b+c)=(a+b)+c\,\!</math> <math>\forall a,b,c \in \N</math>, (proprietà associativa o ''del porre parentesi'').
==Prodotto==
Il '''prodotto''' associa ad ogni coppia di numeri naturali un opportuno naturale:
<math>\cdot : \N^2 \longrightarrow \N</math>
Agli elementi <math>a,b \in \N</math> viene associato un nuovo elemento che si dice <math>ab</math> oppure <math>a \cdot b</math>:
<math>(a,b) \mapsto a \cdot b</math>
valgono le seguenti proprietà (assiomi) dell'operazione di prodotto :
==Proprietà dell'operazione prodotto==
'''1)''' Esiste, in <math>\N</math>,un elemento ''neutro'' rispetto al prodotto che si indica con <math>1</math>:
<div align="center"><math>a \cdot 1=1 \cdot a=a</math> <math>\forall a \in \N</math></div><br /><br />
'''2)''' <math>a \cdot b=b \cdot a\,\!</math> <math>\forall a,b \in \N</math>, (proprietà commutativa);<br /><br />
'''3)''' <math>a \cdot (b \cdot c)=(a \cdot b) \cdot c\,\!</math> <math>\forall a,b,c \in \N</math>, (proprietà associativa).
Valgono due ulteriori assiomi:
<math>a \cdot 0 =0</math> <math>\forall a \in \N</math>, che in realtà sarà una proposizione dimostrabile nell'insieme dei numeri interi;
e la '''proprietà distributiva del prodotto rispetto alla somma''':
<div align="center"><math>a \cdot (b+c)= a \cdot b + a \cdot c\,\!</math> <math>\forall a,b,c \in \N</math></div>.
==Principio di induzione==
Il principio di Induzione è un ulteriore assioma della [[Teoria dei Numeri]]. (Vedere anche [[numeri naturali|Gli assiomi di Peano e il principio di induzione]].)
Considerata una determinata proprietà, <math>P(n)</math>, che può essere vera o falsa per ciascun numero naturale, il principio afferma che se risulta vera <math>P(1)</math> e se la verità di <math>P(n-1)</math> implica quella della proposizione <math>P(n)</math> per ogni <math>n \in \N</math> diverso da uno, allora la proprietà <math>P</math> è vera per ciascun numero naturale.
Ad esempio si può utilizzare tale principio per dimostrare che la somma dei primi <math>n</math> numeri naturali è <div align="center"><math>S(n)=\frac{n(n+1)}{2}</math></div>.
<math>S(n)=1+2+3+...+n=\frac{n(n+1)}{2}</math> è vera nel caso <math>n=1</math> infatti <div align="center"><math>S(1)=\frac{1(1+1)}{2}=1</math></div> è l'effettivo valore ''somma'' per il primo numero naturale.
Supponendo vera la proprietà nel caso di un generico <math>n-1 \in \N</math> si studia il valore <math>S(n)</math>:
<math>S(n)=S(n-1)+n</math>
<math>S(n-1)+n=\frac{n(n-1)}{2}+n=\frac{n(n-1)+2n}{2}=</math>
<math>=\frac{n(n+1)}{2}</math>
Dunque la proprietà risulta vera <math>\forall n \in \N</math>.
Nella stessa maniera è un utile esercizio dimostrare che la somma dei primi <math>n</math> quadrati è <math>Q(n)=1^2+2^2+...+n^2=\frac{n(n+1)(2n+1)}{6}</math>.
Il principio di induzione può essere "generalizzato" nel senso che può essere applicato per dimostrare la verità di proposizioni da un certo naturale <math>s</math> in poi: se la proprietà <math>P(n)</math> risulta vera per un certo <math>s \in \N</math> e se la verità di <math>P(n-1)</math> implica quella della proposizione <math>P(n)</math> per ogni <math>n-1 \in \N, n<s</math> allora la proprietà <math>P(n)</math> è vera per ciascun numero naturale non minore di <math>s</math>.
Può essere un ulteriore esercizio dimostrare per induzione che il numero di diagonali di un poligono di <math>n</math> lati, <math>n>3</math>, è dato da <math>D(n)=\frac{n(n-3)}{2}</math>.
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/* Somma */
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{{navigazione lezione|corso1=Matematica|materia1=Algebra}}
{{Ordine delle lezioni|precedente1=Numeri naturali|materia1=Analisi matematica|successivo1=Numeri razionali}}
{{Risorsa|tipo=lezione|materia1=Algebra|materia2=Analisi matematica|avanzamento=25%}}
Conosciamo già l'insieme dei [[numeri naturali]], che in questa sede comprende pure lo 0:
<div align="center"><math>\N = \{ 0, 1, 2, ..., n, ... \}</math>.</div>
Conosciamo pure le operazioni tra numeri naturali e le loro proprietà. In particolare sappiamo che l'operazione di ''sottrazione'' non è sempre eseguibile: la possiamo infatti eseguire se e solo se il minuendo è maggiore o uguale al sottraendo. È questo il motivo che ha portato alla formazione dell'insieme dei numeri interi che indichiamo con <math>\Z</math>.
==Costruzione e definizione formale==
[[File:Relative numbers representation.svg|thumb|alt=Rappresentazione delle classi di equivalenza per i numeri da −5 a 5
|I punti rossi rappresentano coppie ordinate di numeri naturali. I punti rossi collegati sono classi di equivalenza che rappresentano gli interi blu alla fine della riga.|upright=1.5]]
Nell'insegnamento della scuola elementare, gli interi sono spesso definiti intuitivamente come i numeri naturali (positivi), zero e le negazioni dei numeri naturali. Tuttavia, questo stile di definizione porta a molti casi diversi (ogni operazione aritmetica deve essere definita su ogni combinazione di tipi di interi) e rende noioso dimostrare che gli interi obbediscono alle varie leggi dell'aritmetica. Pertanto, nella moderna matematica insiemistica, viene spesso utilizzata una costruzione più astratta che consente di definire operazioni aritmetiche senza distinzione di caso. Gli interi possono quindi essere formalmente costruiti come classi di equivalenza di coppie ordinate di numeri naturali <math>(a,b)</math>.
L'intuizione è che <math>(a,b)</math> sta per il risultato della sottrazione di <math>b</math> da <math>a</math>. Per confermare la nostra aspettativa che 1 − 2 e 4 − 5 denotino lo stesso numero, definiamo una relazione di equivalenza <math>\sim</math> su queste coppie con la seguente regola:
:<math>(a,b) \sim (c,d) </math>
esattamente quando
:<math>a + d = b + c. </math>
L'addizione e la moltiplicazione di interi possono essere definite in termini di operazioni equivalenti sui numeri naturali; usando <math>[(a,b)] </math> per denotare la classe di equivalenza avente <math>(a,b)</math> come membro, si ha:
:<math>[(a,b)] + [(c,d)] := [(a+c,b+d)].</math>
:<math>[(a,b)]\cdot[(c,d)] := [(ac+bd,ad+bc)].</math>
La negazione (o inversa additiva) di un intero si ottiene invertendo l'ordine della coppia:
:<math>-[(a,b)] := [(b,a)].</math>
Quindi la sottrazione può essere definita come l'addizione dell'additivo inverso:
:<math>[(a,b)] - [(c,d)] := [(a+d,b+c)].</math>
L'ordinamento standard sugli interi è dato da:
:<math>[(a,b)] < [(c,d)]</math> se e solo se <math>a+d < b+c.</math>
È facilmente verificabile che tali definizioni sono indipendenti dalla scelta dei rappresentanti delle classi di equivalenza.
Ogni classe di equivalenza ha un membro univoco che è della forma <math>(n,0)</math> o <math>(0,n)</math> (o entrambi contemporaneamente). Il numero naturale <math>n</math> è identificato con la classe <math>[(n,0)]</math> (cioè, i numeri naturali sono incorporati negli interi dalla mappa inviando <math>n</math> a <math>[(n,0)]</math>), e la classe <math>[(0,n)]</math> è denotata <math>-n</math> (questo copre tutte le classi rimanenti e fornisce la classe <math>[(0,0)]</math> una seconda volta poiché <math>-0 = 0.</math>
Pertanto, <math>math[(a,b)]</math> è indicata con
:<math>\begin{cases} a - b, & \mbox{if } a \ge b \\ -(b - a), & \mbox{if } a < b. \end{cases}</math>
Se i numeri naturali sono identificati con gli interi corrispondenti (usando l'incorporamento sopra menzionato), questa convenzione non crea ambiguità.
Questa notazione recupera la rappresentazione familiare degli interi come <math>{..., -2, -1, 0, 1, 2, ...} </math>.
Alcuni esempi sono:
:<math>\begin{align}
0 &= [(0,0)] &= [(1,1)] &= \cdots & &= [(k,k)] \\
1 &= [(1,0)] &= [(2,1)] &= \cdots & &= [(k+1,k)] \\
-1 &= [(0,1)] &= [(1,2)] &= \cdots & &= [(k,k+1)] \\
2 &= [(2,0)] &= [(3,1)] &= \cdots & &= [(k+2,k)] \\
-2 &= [(0,2)] &= [(1,3)] &= \cdots & &= [(k,k+2)].
\end{align}</math>
Si badi sul significato dei simboli + e -. Se <math>n</math> è un numero naturale (<math>n \in \mathbb{N}</math>), allora <math>+n</math> indica un intero positivo, mentre <math>-n</math> è un intero negativo; ma se <math>k</math> è una variabile che indica un intero relativo (<math>k \in \mathbb{Z}</math>), allora <math>k</math> può essere o positivo o negativo, e con <math>-k</math> si indica l'opposto di <math>k</math>. Pertanto, se <math>k</math> è negativo allora <math>-k</math> è positivo e viceversa.
==Assiomi dell'operazione somma==
Valgono le seguenti proprietà (assiomi) dell'operazione di somma :
1) Esiste, in <math>\N</math>,un elemento ''neutro'' rispetto alla somma che si indica con <math>0</math>:
<div align="center"><math>a+0=0+a=a\,\!</math> <math>\forall a \in \N</math></div>
2) <math>a+b=b+a\,\!</math> <math>\forall a,b \in \N</math>, (proprietà commutativa);
3) <math>a+(b+c)=(a+b)+c\,\!</math> <math>\forall a,b,c \in \N</math>, (proprietà associativa o ''del porre parentesi'').
==Prodotto==
Il '''prodotto''' associa ad ogni coppia di numeri naturali un opportuno naturale:
<math>\cdot : \N^2 \longrightarrow \N</math>
Agli elementi <math>a,b \in \N</math> viene associato un nuovo elemento che si dice <math>ab</math> oppure <math>a \cdot b</math>:
<math>(a,b) \mapsto a \cdot b</math>
valgono le seguenti proprietà (assiomi) dell'operazione di prodotto :
==Proprietà dell'operazione prodotto==
'''1)''' Esiste, in <math>\N</math>,un elemento ''neutro'' rispetto al prodotto che si indica con <math>1</math>:
<div align="center"><math>a \cdot 1=1 \cdot a=a</math> <math>\forall a \in \N</math></div><br /><br />
'''2)''' <math>a \cdot b=b \cdot a\,\!</math> <math>\forall a,b \in \N</math>, (proprietà commutativa);<br /><br />
'''3)''' <math>a \cdot (b \cdot c)=(a \cdot b) \cdot c\,\!</math> <math>\forall a,b,c \in \N</math>, (proprietà associativa).
Valgono due ulteriori assiomi:
<math>a \cdot 0 =0</math> <math>\forall a \in \N</math>, che in realtà sarà una proposizione dimostrabile nell'insieme dei numeri interi;
e la '''proprietà distributiva del prodotto rispetto alla somma''':
<div align="center"><math>a \cdot (b+c)= a \cdot b + a \cdot c\,\!</math> <math>\forall a,b,c \in \N</math></div>.
==Principio di induzione==
Il principio di Induzione è un ulteriore assioma della [[Teoria dei Numeri]]. (Vedere anche [[numeri naturali|Gli assiomi di Peano e il principio di induzione]].)
Considerata una determinata proprietà, <math>P(n)</math>, che può essere vera o falsa per ciascun numero naturale, il principio afferma che se risulta vera <math>P(1)</math> e se la verità di <math>P(n-1)</math> implica quella della proposizione <math>P(n)</math> per ogni <math>n \in \N</math> diverso da uno, allora la proprietà <math>P</math> è vera per ciascun numero naturale.
Ad esempio si può utilizzare tale principio per dimostrare che la somma dei primi <math>n</math> numeri naturali è <div align="center"><math>S(n)=\frac{n(n+1)}{2}</math></div>.
<math>S(n)=1+2+3+...+n=\frac{n(n+1)}{2}</math> è vera nel caso <math>n=1</math> infatti <div align="center"><math>S(1)=\frac{1(1+1)}{2}=1</math></div> è l'effettivo valore ''somma'' per il primo numero naturale.
Supponendo vera la proprietà nel caso di un generico <math>n-1 \in \N</math> si studia il valore <math>S(n)</math>:
<math>S(n)=S(n-1)+n</math>
<math>S(n-1)+n=\frac{n(n-1)}{2}+n=\frac{n(n-1)+2n}{2}=</math>
<math>=\frac{n(n+1)}{2}</math>
Dunque la proprietà risulta vera <math>\forall n \in \N</math>.
Nella stessa maniera è un utile esercizio dimostrare che la somma dei primi <math>n</math> quadrati è <math>Q(n)=1^2+2^2+...+n^2=\frac{n(n+1)(2n+1)}{6}</math>.
Il principio di induzione può essere "generalizzato" nel senso che può essere applicato per dimostrare la verità di proposizioni da un certo naturale <math>s</math> in poi: se la proprietà <math>P(n)</math> risulta vera per un certo <math>s \in \N</math> e se la verità di <math>P(n-1)</math> implica quella della proposizione <math>P(n)</math> per ogni <math>n-1 \in \N, n<s</math> allora la proprietà <math>P(n)</math> è vera per ciascun numero naturale non minore di <math>s</math>.
Può essere un ulteriore esercizio dimostrare per induzione che il numero di diagonali di un poligono di <math>n</math> lati, <math>n>3</math>, è dato da <math>D(n)=\frac{n(n-3)}{2}</math>.
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{{navigazione lezione|corso1=Matematica|materia1=Algebra}}
{{Ordine delle lezioni|precedente1=Numeri naturali|materia1=Analisi matematica|successivo1=Numeri razionali}}
{{Risorsa|tipo=lezione|materia1=Algebra|materia2=Analisi matematica|avanzamento=25%}}
Conosciamo già l'insieme dei [[numeri naturali]], che in questa sede comprende pure lo 0:
<div align="center"><math>\N = \{ 0, 1, 2, ..., n, ... \}</math>.</div>
Conosciamo pure le operazioni tra numeri naturali e le loro proprietà. In particolare sappiamo che l'operazione di ''sottrazione'' non è sempre eseguibile: la possiamo infatti eseguire se e solo se il minuendo è maggiore o uguale al sottraendo. È questo il motivo che ha portato alla formazione dell'insieme dei numeri interi che indichiamo con <math>\Z</math>.
==Costruzione e definizione formale==
[[File:Relative numbers representation.svg|thumb|alt=Rappresentazione delle classi di equivalenza per i numeri da −5 a 5
|I punti rossi rappresentano coppie ordinate di numeri naturali. I punti rossi collegati sono classi di equivalenza che rappresentano gli interi blu alla fine della riga.|upright=1.5]]
Nell'insegnamento della scuola elementare, gli interi sono spesso definiti intuitivamente come i numeri naturali (positivi), zero e le negazioni dei numeri naturali. Tuttavia, questo stile di definizione porta a molti casi diversi (ogni operazione aritmetica deve essere definita su ogni combinazione di tipi di interi) e rende noioso dimostrare che gli interi obbediscono alle varie leggi dell'aritmetica. Pertanto, nella moderna matematica insiemistica, viene spesso utilizzata una costruzione più astratta che consente di definire operazioni aritmetiche senza distinzione di caso. Gli interi possono quindi essere formalmente costruiti come classi di equivalenza di coppie ordinate di numeri naturali <math>(a,b)</math>.
L'intuizione è che <math>(a,b)</math> sta per il risultato della sottrazione di <math>b</math> da <math>a</math>. Per confermare la nostra aspettativa che 1 − 2 e 4 − 5 denotino lo stesso numero, definiamo una relazione di equivalenza <math>\sim</math> su queste coppie con la seguente regola:
:<math>(a,b) \sim (c,d) </math>
esattamente quando
:<math>a + d = b + c. </math>
L'addizione e la moltiplicazione di interi possono essere definite in termini di operazioni equivalenti sui numeri naturali; usando <math>[(a,b)] </math> per denotare la classe di equivalenza avente <math>(a,b)</math> come membro, si ha:
:<math>[(a,b)] + [(c,d)] := [(a+c,b+d)].</math>
:<math>[(a,b)]\cdot[(c,d)] := [(ac+bd,ad+bc)].</math>
La negazione (o inversa additiva) di un intero si ottiene invertendo l'ordine della coppia:
:<math>-[(a,b)] := [(b,a)].</math>
Quindi la sottrazione può essere definita come l'addizione dell'additivo inverso:
:<math>[(a,b)] - [(c,d)] := [(a+d,b+c)].</math>
L'ordinamento standard sugli interi è dato da:
:<math>[(a,b)] < [(c,d)]</math> se e solo se <math>a+d < b+c.</math>
È facilmente verificabile che tali definizioni sono indipendenti dalla scelta dei rappresentanti delle classi di equivalenza.
Ogni classe di equivalenza ha un membro univoco che è della forma <math>(n,0)</math> o <math>(0,n)</math> (o entrambi contemporaneamente). Il numero naturale <math>n</math> è identificato con la classe <math>[(n,0)]</math> (cioè, i numeri naturali sono incorporati negli interi dalla mappa inviando <math>n</math> a <math>[(n,0)]</math>), e la classe <math>[(0,n)]</math> è denotata <math>-n</math> (questo copre tutte le classi rimanenti e fornisce la classe <math>[(0,0)]</math> una seconda volta poiché <math>-0 = 0.</math>
Pertanto, <math>math[(a,b)]</math> è indicata con
:<math>\begin{cases} a - b, & \mbox{if } a \ge b \\ -(b - a), & \mbox{if } a < b. \end{cases}</math>
Se i numeri naturali sono identificati con gli interi corrispondenti (usando l'incorporamento sopra menzionato), questa convenzione non crea ambiguità.
Questa notazione recupera la rappresentazione familiare degli interi come <math>{..., -2, -1, 0, 1, 2, ...} </math>.
Alcuni esempi sono:
:<math>\begin{align}
0 &= [(0,0)] &= [(1,1)] &= \cdots & &= [(k,k)] \\
1 &= [(1,0)] &= [(2,1)] &= \cdots & &= [(k+1,k)] \\
-1 &= [(0,1)] &= [(1,2)] &= \cdots & &= [(k,k+1)] \\
2 &= [(2,0)] &= [(3,1)] &= \cdots & &= [(k+2,k)] \\
-2 &= [(0,2)] &= [(1,3)] &= \cdots & &= [(k,k+2)].
\end{align}</math>
Si badi sul significato dei simboli + e -. Se <math>n</math> è un numero naturale (<math>n \in \mathbb{N}</math>), allora <math>+n</math> indica un intero positivo, mentre <math>-n</math> è un intero negativo; ma se <math>k</math> è una variabile che indica un intero relativo (<math>k \in \mathbb{Z}</math>), allora <math>k</math> può essere o positivo o negativo, e con <math>-k</math> si indica l'opposto di <math>k</math>. Pertanto, se <math>k</math> è negativo allora <math>-k</math> è positivo e viceversa.
==Prodotto==
Il '''prodotto''' associa ad ogni coppia di numeri naturali un opportuno naturale:
<math>\cdot : \N^2 \longrightarrow \N</math>
Agli elementi <math>a,b \in \N</math> viene associato un nuovo elemento che si dice <math>ab</math> oppure <math>a \cdot b</math>:
<math>(a,b) \mapsto a \cdot b</math>
valgono le seguenti proprietà (assiomi) dell'operazione di prodotto :
==Proprietà dell'operazione prodotto==
'''1)''' Esiste, in <math>\N</math>,un elemento ''neutro'' rispetto al prodotto che si indica con <math>1</math>:
<div align="center"><math>a \cdot 1=1 \cdot a=a</math> <math>\forall a \in \N</math></div><br /><br />
'''2)''' <math>a \cdot b=b \cdot a\,\!</math> <math>\forall a,b \in \N</math>, (proprietà commutativa);<br /><br />
'''3)''' <math>a \cdot (b \cdot c)=(a \cdot b) \cdot c\,\!</math> <math>\forall a,b,c \in \N</math>, (proprietà associativa).
Valgono due ulteriori assiomi:
<math>a \cdot 0 =0</math> <math>\forall a \in \N</math>, che in realtà sarà una proposizione dimostrabile nell'insieme dei numeri interi;
e la '''proprietà distributiva del prodotto rispetto alla somma''':
<div align="center"><math>a \cdot (b+c)= a \cdot b + a \cdot c\,\!</math> <math>\forall a,b,c \in \N</math></div>.
==Principio di induzione==
Il principio di Induzione è un ulteriore assioma della [[Teoria dei Numeri]]. (Vedere anche [[numeri naturali|Gli assiomi di Peano e il principio di induzione]].)
Considerata una determinata proprietà, <math>P(n)</math>, che può essere vera o falsa per ciascun numero naturale, il principio afferma che se risulta vera <math>P(1)</math> e se la verità di <math>P(n-1)</math> implica quella della proposizione <math>P(n)</math> per ogni <math>n \in \N</math> diverso da uno, allora la proprietà <math>P</math> è vera per ciascun numero naturale.
Ad esempio si può utilizzare tale principio per dimostrare che la somma dei primi <math>n</math> numeri naturali è <div align="center"><math>S(n)=\frac{n(n+1)}{2}</math></div>.
<math>S(n)=1+2+3+...+n=\frac{n(n+1)}{2}</math> è vera nel caso <math>n=1</math> infatti <div align="center"><math>S(1)=\frac{1(1+1)}{2}=1</math></div> è l'effettivo valore ''somma'' per il primo numero naturale.
Supponendo vera la proprietà nel caso di un generico <math>n-1 \in \N</math> si studia il valore <math>S(n)</math>:
<math>S(n)=S(n-1)+n</math>
<math>S(n-1)+n=\frac{n(n-1)}{2}+n=\frac{n(n-1)+2n}{2}=</math>
<math>=\frac{n(n+1)}{2}</math>
Dunque la proprietà risulta vera <math>\forall n \in \N</math>.
Nella stessa maniera è un utile esercizio dimostrare che la somma dei primi <math>n</math> quadrati è <math>Q(n)=1^2+2^2+...+n^2=\frac{n(n+1)(2n+1)}{6}</math>.
Il principio di induzione può essere "generalizzato" nel senso che può essere applicato per dimostrare la verità di proposizioni da un certo naturale <math>s</math> in poi: se la proprietà <math>P(n)</math> risulta vera per un certo <math>s \in \N</math> e se la verità di <math>P(n-1)</math> implica quella della proposizione <math>P(n)</math> per ogni <math>n-1 \in \N, n<s</math> allora la proprietà <math>P(n)</math> è vera per ciascun numero naturale non minore di <math>s</math>.
Può essere un ulteriore esercizio dimostrare per induzione che il numero di diagonali di un poligono di <math>n</math> lati, <math>n>3</math>, è dato da <math>D(n)=\frac{n(n-3)}{2}</math>.
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/* Prodotto */
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text/x-wiki
{{navigazione lezione|corso1=Matematica|materia1=Algebra}}
{{Ordine delle lezioni|precedente1=Numeri naturali|materia1=Analisi matematica|successivo1=Numeri razionali}}
{{Risorsa|tipo=lezione|materia1=Algebra|materia2=Analisi matematica|avanzamento=25%}}
Conosciamo già l'insieme dei [[numeri naturali]], che in questa sede comprende pure lo 0:
<div align="center"><math>\N = \{ 0, 1, 2, ..., n, ... \}</math>.</div>
Conosciamo pure le operazioni tra numeri naturali e le loro proprietà. In particolare sappiamo che l'operazione di ''sottrazione'' non è sempre eseguibile: la possiamo infatti eseguire se e solo se il minuendo è maggiore o uguale al sottraendo. È questo il motivo che ha portato alla formazione dell'insieme dei numeri interi che indichiamo con <math>\Z</math>.
==Costruzione e definizione formale==
[[File:Relative numbers representation.svg|thumb|alt=Rappresentazione delle classi di equivalenza per i numeri da −5 a 5
|I punti rossi rappresentano coppie ordinate di numeri naturali. I punti rossi collegati sono classi di equivalenza che rappresentano gli interi blu alla fine della riga.|upright=1.5]]
Nell'insegnamento della scuola elementare, gli interi sono spesso definiti intuitivamente come i numeri naturali (positivi), zero e le negazioni dei numeri naturali. Tuttavia, questo stile di definizione porta a molti casi diversi (ogni operazione aritmetica deve essere definita su ogni combinazione di tipi di interi) e rende noioso dimostrare che gli interi obbediscono alle varie leggi dell'aritmetica. Pertanto, nella moderna matematica insiemistica, viene spesso utilizzata una costruzione più astratta che consente di definire operazioni aritmetiche senza distinzione di caso. Gli interi possono quindi essere formalmente costruiti come classi di equivalenza di coppie ordinate di numeri naturali <math>(a,b)</math>.
L'intuizione è che <math>(a,b)</math> sta per il risultato della sottrazione di <math>b</math> da <math>a</math>. Per confermare la nostra aspettativa che 1 − 2 e 4 − 5 denotino lo stesso numero, definiamo una relazione di equivalenza <math>\sim</math> su queste coppie con la seguente regola:
:<math>(a,b) \sim (c,d) </math>
esattamente quando
:<math>a + d = b + c. </math>
L'addizione e la moltiplicazione di interi possono essere definite in termini di operazioni equivalenti sui numeri naturali; usando <math>[(a,b)] </math> per denotare la classe di equivalenza avente <math>(a,b)</math> come membro, si ha:
:<math>[(a,b)] + [(c,d)] := [(a+c,b+d)].</math>
:<math>[(a,b)]\cdot[(c,d)] := [(ac+bd,ad+bc)].</math>
La negazione (o inversa additiva) di un intero si ottiene invertendo l'ordine della coppia:
:<math>-[(a,b)] := [(b,a)].</math>
Quindi la sottrazione può essere definita come l'addizione dell'additivo inverso:
:<math>[(a,b)] - [(c,d)] := [(a+d,b+c)].</math>
L'ordinamento standard sugli interi è dato da:
:<math>[(a,b)] < [(c,d)]</math> se e solo se <math>a+d < b+c.</math>
È facilmente verificabile che tali definizioni sono indipendenti dalla scelta dei rappresentanti delle classi di equivalenza.
Ogni classe di equivalenza ha un membro univoco che è della forma <math>(n,0)</math> o <math>(0,n)</math> (o entrambi contemporaneamente). Il numero naturale <math>n</math> è identificato con la classe <math>[(n,0)]</math> (cioè, i numeri naturali sono incorporati negli interi dalla mappa inviando <math>n</math> a <math>[(n,0)]</math>), e la classe <math>[(0,n)]</math> è denotata <math>-n</math> (questo copre tutte le classi rimanenti e fornisce la classe <math>[(0,0)]</math> una seconda volta poiché <math>-0 = 0.</math>
Pertanto, <math>math[(a,b)]</math> è indicata con
:<math>\begin{cases} a - b, & \mbox{if } a \ge b \\ -(b - a), & \mbox{if } a < b. \end{cases}</math>
Se i numeri naturali sono identificati con gli interi corrispondenti (usando l'incorporamento sopra menzionato), questa convenzione non crea ambiguità.
Questa notazione recupera la rappresentazione familiare degli interi come <math>{..., -2, -1, 0, 1, 2, ...} </math>.
Alcuni esempi sono:
:<math>\begin{align}
0 &= [(0,0)] &= [(1,1)] &= \cdots & &= [(k,k)] \\
1 &= [(1,0)] &= [(2,1)] &= \cdots & &= [(k+1,k)] \\
-1 &= [(0,1)] &= [(1,2)] &= \cdots & &= [(k,k+1)] \\
2 &= [(2,0)] &= [(3,1)] &= \cdots & &= [(k+2,k)] \\
-2 &= [(0,2)] &= [(1,3)] &= \cdots & &= [(k,k+2)].
\end{align}</math>
Si badi sul significato dei simboli + e -. Se <math>n</math> è un numero naturale (<math>n \in \mathbb{N}</math>), allora <math>+n</math> indica un intero positivo, mentre <math>-n</math> è un intero negativo; ma se <math>k</math> è una variabile che indica un intero relativo (<math>k \in \mathbb{Z}</math>), allora <math>k</math> può essere o positivo o negativo, e con <math>-k</math> si indica l'opposto di <math>k</math>. Pertanto, se <math>k</math> è negativo allora <math>-k</math> è positivo e viceversa.
==Proprietà dell'operazione prodotto==
'''1)''' Esiste, in <math>\N</math>,un elemento ''neutro'' rispetto al prodotto che si indica con <math>1</math>:
<div align="center"><math>a \cdot 1=1 \cdot a=a</math> <math>\forall a \in \N</math></div><br /><br />
'''2)''' <math>a \cdot b=b \cdot a\,\!</math> <math>\forall a,b \in \N</math>, (proprietà commutativa);<br /><br />
'''3)''' <math>a \cdot (b \cdot c)=(a \cdot b) \cdot c\,\!</math> <math>\forall a,b,c \in \N</math>, (proprietà associativa).
Valgono due ulteriori assiomi:
<math>a \cdot 0 =0</math> <math>\forall a \in \N</math>, che in realtà sarà una proposizione dimostrabile nell'insieme dei numeri interi;
e la '''proprietà distributiva del prodotto rispetto alla somma''':
<div align="center"><math>a \cdot (b+c)= a \cdot b + a \cdot c\,\!</math> <math>\forall a,b,c \in \N</math></div>.
==Principio di induzione==
Il principio di Induzione è un ulteriore assioma della [[Teoria dei Numeri]]. (Vedere anche [[numeri naturali|Gli assiomi di Peano e il principio di induzione]].)
Considerata una determinata proprietà, <math>P(n)</math>, che può essere vera o falsa per ciascun numero naturale, il principio afferma che se risulta vera <math>P(1)</math> e se la verità di <math>P(n-1)</math> implica quella della proposizione <math>P(n)</math> per ogni <math>n \in \N</math> diverso da uno, allora la proprietà <math>P</math> è vera per ciascun numero naturale.
Ad esempio si può utilizzare tale principio per dimostrare che la somma dei primi <math>n</math> numeri naturali è <div align="center"><math>S(n)=\frac{n(n+1)}{2}</math></div>.
<math>S(n)=1+2+3+...+n=\frac{n(n+1)}{2}</math> è vera nel caso <math>n=1</math> infatti <div align="center"><math>S(1)=\frac{1(1+1)}{2}=1</math></div> è l'effettivo valore ''somma'' per il primo numero naturale.
Supponendo vera la proprietà nel caso di un generico <math>n-1 \in \N</math> si studia il valore <math>S(n)</math>:
<math>S(n)=S(n-1)+n</math>
<math>S(n-1)+n=\frac{n(n-1)}{2}+n=\frac{n(n-1)+2n}{2}=</math>
<math>=\frac{n(n+1)}{2}</math>
Dunque la proprietà risulta vera <math>\forall n \in \N</math>.
Nella stessa maniera è un utile esercizio dimostrare che la somma dei primi <math>n</math> quadrati è <math>Q(n)=1^2+2^2+...+n^2=\frac{n(n+1)(2n+1)}{6}</math>.
Il principio di induzione può essere "generalizzato" nel senso che può essere applicato per dimostrare la verità di proposizioni da un certo naturale <math>s</math> in poi: se la proprietà <math>P(n)</math> risulta vera per un certo <math>s \in \N</math> e se la verità di <math>P(n-1)</math> implica quella della proposizione <math>P(n)</math> per ogni <math>n-1 \in \N, n<s</math> allora la proprietà <math>P(n)</math> è vera per ciascun numero naturale non minore di <math>s</math>.
Può essere un ulteriore esercizio dimostrare per induzione che il numero di diagonali di un poligono di <math>n</math> lati, <math>n>3</math>, è dato da <math>D(n)=\frac{n(n-3)}{2}</math>.
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/* Proprietà dell'operazione prodotto */
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{{navigazione lezione|corso1=Matematica|materia1=Algebra}}
{{Ordine delle lezioni|precedente1=Numeri naturali|materia1=Analisi matematica|successivo1=Numeri razionali}}
{{Risorsa|tipo=lezione|materia1=Algebra|materia2=Analisi matematica|avanzamento=25%}}
Conosciamo già l'insieme dei [[numeri naturali]], che in questa sede comprende pure lo 0:
<div align="center"><math>\N = \{ 0, 1, 2, ..., n, ... \}</math>.</div>
Conosciamo pure le operazioni tra numeri naturali e le loro proprietà. In particolare sappiamo che l'operazione di ''sottrazione'' non è sempre eseguibile: la possiamo infatti eseguire se e solo se il minuendo è maggiore o uguale al sottraendo. È questo il motivo che ha portato alla formazione dell'insieme dei numeri interi che indichiamo con <math>\Z</math>.
==Costruzione e definizione formale==
[[File:Relative numbers representation.svg|thumb|alt=Rappresentazione delle classi di equivalenza per i numeri da −5 a 5
|I punti rossi rappresentano coppie ordinate di numeri naturali. I punti rossi collegati sono classi di equivalenza che rappresentano gli interi blu alla fine della riga.|upright=1.5]]
Nell'insegnamento della scuola elementare, gli interi sono spesso definiti intuitivamente come i numeri naturali (positivi), zero e le negazioni dei numeri naturali. Tuttavia, questo stile di definizione porta a molti casi diversi (ogni operazione aritmetica deve essere definita su ogni combinazione di tipi di interi) e rende noioso dimostrare che gli interi obbediscono alle varie leggi dell'aritmetica. Pertanto, nella moderna matematica insiemistica, viene spesso utilizzata una costruzione più astratta che consente di definire operazioni aritmetiche senza distinzione di caso. Gli interi possono quindi essere formalmente costruiti come classi di equivalenza di coppie ordinate di numeri naturali <math>(a,b)</math>.
L'intuizione è che <math>(a,b)</math> sta per il risultato della sottrazione di <math>b</math> da <math>a</math>. Per confermare la nostra aspettativa che 1 − 2 e 4 − 5 denotino lo stesso numero, definiamo una relazione di equivalenza <math>\sim</math> su queste coppie con la seguente regola:
:<math>(a,b) \sim (c,d) </math>
esattamente quando
:<math>a + d = b + c. </math>
L'addizione e la moltiplicazione di interi possono essere definite in termini di operazioni equivalenti sui numeri naturali; usando <math>[(a,b)] </math> per denotare la classe di equivalenza avente <math>(a,b)</math> come membro, si ha:
:<math>[(a,b)] + [(c,d)] := [(a+c,b+d)].</math>
:<math>[(a,b)]\cdot[(c,d)] := [(ac+bd,ad+bc)].</math>
La negazione (o inversa additiva) di un intero si ottiene invertendo l'ordine della coppia:
:<math>-[(a,b)] := [(b,a)].</math>
Quindi la sottrazione può essere definita come l'addizione dell'additivo inverso:
:<math>[(a,b)] - [(c,d)] := [(a+d,b+c)].</math>
L'ordinamento standard sugli interi è dato da:
:<math>[(a,b)] < [(c,d)]</math> se e solo se <math>a+d < b+c.</math>
È facilmente verificabile che tali definizioni sono indipendenti dalla scelta dei rappresentanti delle classi di equivalenza.
Ogni classe di equivalenza ha un membro univoco che è della forma <math>(n,0)</math> o <math>(0,n)</math> (o entrambi contemporaneamente). Il numero naturale <math>n</math> è identificato con la classe <math>[(n,0)]</math> (cioè, i numeri naturali sono incorporati negli interi dalla mappa inviando <math>n</math> a <math>[(n,0)]</math>), e la classe <math>[(0,n)]</math> è denotata <math>-n</math> (questo copre tutte le classi rimanenti e fornisce la classe <math>[(0,0)]</math> una seconda volta poiché <math>-0 = 0.</math>
Pertanto, <math>math[(a,b)]</math> è indicata con
:<math>\begin{cases} a - b, & \mbox{if } a \ge b \\ -(b - a), & \mbox{if } a < b. \end{cases}</math>
Se i numeri naturali sono identificati con gli interi corrispondenti (usando l'incorporamento sopra menzionato), questa convenzione non crea ambiguità.
Questa notazione recupera la rappresentazione familiare degli interi come <math>{..., -2, -1, 0, 1, 2, ...} </math>.
Alcuni esempi sono:
:<math>\begin{align}
0 &= [(0,0)] &= [(1,1)] &= \cdots & &= [(k,k)] \\
1 &= [(1,0)] &= [(2,1)] &= \cdots & &= [(k+1,k)] \\
-1 &= [(0,1)] &= [(1,2)] &= \cdots & &= [(k,k+1)] \\
2 &= [(2,0)] &= [(3,1)] &= \cdots & &= [(k+2,k)] \\
-2 &= [(0,2)] &= [(1,3)] &= \cdots & &= [(k,k+2)].
\end{align}</math>
Si badi sul significato dei simboli + e -. Se <math>n</math> è un numero naturale (<math>n \in \mathbb{N}</math>), allora <math>+n</math> indica un intero positivo, mentre <math>-n</math> è un intero negativo; ma se <math>k</math> è una variabile che indica un intero relativo (<math>k \in \mathbb{Z}</math>), allora <math>k</math> può essere o positivo o negativo, e con <math>-k</math> si indica l'opposto di <math>k</math>. Pertanto, se <math>k</math> è negativo allora <math>-k</math> è positivo e viceversa.
==Principio di induzione==
Il principio di Induzione è un ulteriore assioma della [[Teoria dei Numeri]]. (Vedere anche [[numeri naturali|Gli assiomi di Peano e il principio di induzione]].)
Considerata una determinata proprietà, <math>P(n)</math>, che può essere vera o falsa per ciascun numero naturale, il principio afferma che se risulta vera <math>P(1)</math> e se la verità di <math>P(n-1)</math> implica quella della proposizione <math>P(n)</math> per ogni <math>n \in \N</math> diverso da uno, allora la proprietà <math>P</math> è vera per ciascun numero naturale.
Ad esempio si può utilizzare tale principio per dimostrare che la somma dei primi <math>n</math> numeri naturali è <div align="center"><math>S(n)=\frac{n(n+1)}{2}</math></div>.
<math>S(n)=1+2+3+...+n=\frac{n(n+1)}{2}</math> è vera nel caso <math>n=1</math> infatti <div align="center"><math>S(1)=\frac{1(1+1)}{2}=1</math></div> è l'effettivo valore ''somma'' per il primo numero naturale.
Supponendo vera la proprietà nel caso di un generico <math>n-1 \in \N</math> si studia il valore <math>S(n)</math>:
<math>S(n)=S(n-1)+n</math>
<math>S(n-1)+n=\frac{n(n-1)}{2}+n=\frac{n(n-1)+2n}{2}=</math>
<math>=\frac{n(n+1)}{2}</math>
Dunque la proprietà risulta vera <math>\forall n \in \N</math>.
Nella stessa maniera è un utile esercizio dimostrare che la somma dei primi <math>n</math> quadrati è <math>Q(n)=1^2+2^2+...+n^2=\frac{n(n+1)(2n+1)}{6}</math>.
Il principio di induzione può essere "generalizzato" nel senso che può essere applicato per dimostrare la verità di proposizioni da un certo naturale <math>s</math> in poi: se la proprietà <math>P(n)</math> risulta vera per un certo <math>s \in \N</math> e se la verità di <math>P(n-1)</math> implica quella della proposizione <math>P(n)</math> per ogni <math>n-1 \in \N, n<s</math> allora la proprietà <math>P(n)</math> è vera per ciascun numero naturale non minore di <math>s</math>.
Può essere un ulteriore esercizio dimostrare per induzione che il numero di diagonali di un poligono di <math>n</math> lati, <math>n>3</math>, è dato da <math>D(n)=\frac{n(n-3)}{2}</math>.
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{{navigazione lezione|corso1=Matematica|materia1=Algebra}}
{{Ordine delle lezioni|precedente1=Numeri naturali|materia1=Analisi matematica|successivo1=Numeri razionali}}
{{Risorsa|tipo=lezione|materia1=Algebra|materia2=Analisi matematica|avanzamento=25%}}
Conosciamo già l'insieme dei [[numeri naturali]], che in questa sede comprende pure lo 0:
<div align="center"><math>\N = \{ 0, 1, 2, ..., n, ... \}</math>.</div>
Conosciamo pure le operazioni tra numeri naturali e le loro proprietà. In particolare sappiamo che l'operazione di ''sottrazione'' non è sempre eseguibile: la possiamo infatti eseguire se e solo se il minuendo è maggiore o uguale al sottraendo. È questo il motivo che ha portato alla formazione dell'insieme dei numeri interi che indichiamo con <math>\Z</math>.
==Costruzione e definizione formale==
[[File:Relative numbers representation.svg|thumb|alt=Rappresentazione delle classi di equivalenza per i numeri da −5 a 5
|I punti rossi rappresentano coppie ordinate di numeri naturali. I punti rossi collegati sono classi di equivalenza che rappresentano gli interi blu alla fine della riga.|upright=1.5]]
Nell'insegnamento della scuola elementare, gli interi sono spesso definiti intuitivamente come i numeri naturali (positivi), zero e le negazioni dei numeri naturali. Tuttavia, questo stile di definizione porta a molti casi diversi (ogni operazione aritmetica deve essere definita su ogni combinazione di tipi di interi) e rende noioso dimostrare che gli interi obbediscono alle varie leggi dell'aritmetica. Pertanto, nella moderna matematica insiemistica, viene spesso utilizzata una costruzione più astratta che consente di definire operazioni aritmetiche senza distinzione di caso. Gli interi possono quindi essere formalmente costruiti come classi di equivalenza di coppie ordinate di numeri naturali <math>(a,b)</math>.
L'intuizione è che <math>(a,b)</math> sta per il risultato della sottrazione di <math>b</math> da <math>a</math>. Per confermare la nostra aspettativa che 1 − 2 e 4 − 5 denotino lo stesso numero, definiamo una relazione di equivalenza <math>\sim</math> su queste coppie con la seguente regola:
:<math>(a,b) \sim (c,d) </math>
esattamente quando
:<math>a + d = b + c. </math>
L'addizione e la moltiplicazione di interi possono essere definite in termini di operazioni equivalenti sui numeri naturali; usando <math>[(a,b)] </math> per denotare la classe di equivalenza avente <math>(a,b)</math> come membro, si ha:
:<math>[(a,b)] + [(c,d)] := [(a+c,b+d)].</math>
:<math>[(a,b)]\cdot[(c,d)] := [(ac+bd,ad+bc)].</math>
La negazione (o inversa additiva) di un intero si ottiene invertendo l'ordine della coppia:
:<math>-[(a,b)] := [(b,a)].</math>
Quindi la sottrazione può essere definita come l'addizione dell'additivo inverso:
:<math>[(a,b)] - [(c,d)] := [(a+d,b+c)].</math>
L'ordinamento standard sugli interi è dato da:
:<math>[(a,b)] < [(c,d)]</math> se e solo se <math>a+d < b+c.</math>
È facilmente verificabile che tali definizioni sono indipendenti dalla scelta dei rappresentanti delle classi di equivalenza.
Ogni classe di equivalenza ha un membro univoco che è della forma <math>(n,0)</math> o <math>(0,n)</math> (o entrambi contemporaneamente). Il numero naturale <math>n</math> è identificato con la classe <math>[(n,0)]</math> (cioè, i numeri naturali sono incorporati negli interi dalla mappa inviando <math>n</math> a <math>[(n,0)]</math>), e la classe <math>[(0,n)]</math> è denotata <math>-n</math> (questo copre tutte le classi rimanenti e fornisce la classe <math>[(0,0)]</math> una seconda volta poiché <math>-0 = 0.</math>
Pertanto, <math>math[(a,b)]</math> è indicata con
:<math>\begin{cases} a - b, & \mbox{if } a \ge b \\ -(b - a), & \mbox{if } a < b. \end{cases}</math>
Se i numeri naturali sono identificati con gli interi corrispondenti (usando l'incorporamento sopra menzionato), questa convenzione non crea ambiguità.
Questa notazione recupera la rappresentazione familiare degli interi come <math>{..., -2, -1, 0, 1, 2, ...} </math>.
Alcuni esempi sono:
:<math>\begin{align}
0 &= [(0,0)] &= [(1,1)] &= \cdots & &= [(k,k)] \\
1 &= [(1,0)] &= [(2,1)] &= \cdots & &= [(k+1,k)] \\
-1 &= [(0,1)] &= [(1,2)] &= \cdots & &= [(k,k+1)] \\
2 &= [(2,0)] &= [(3,1)] &= \cdots & &= [(k+2,k)] \\
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\end{align}</math>
Si badi sul significato dei simboli + e -. Se <math>n</math> è un numero naturale (<math>n \in \mathbb{N}</math>), allora <math>+n</math> indica un intero positivo, mentre <math>-n</math> è un intero negativo; ma se <math>k</math> è una variabile che indica un intero relativo (<math>k \in \mathbb{Z}</math>), allora <math>k</math> può essere o positivo o negativo, e con <math>-k</math> si indica l'opposto di <math>k</math>. Pertanto, se <math>k</math> è negativo allora <math>-k</math> è positivo e viceversa.
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{{Ordine delle lezioni|precedente1=Numeri naturali|materia1=Analisi matematica|successivo1=Numeri razionali}}
{{Risorsa|tipo=lezione|materia1=Algebra|materia2=Analisi matematica|avanzamento=25%}}
Conosciamo già l'insieme dei [[numeri naturali]], che in questa sede comprende pure lo 0:
<div align="center"><math>\N = \{ 0, 1, 2, ..., n, ... \}</math>.</div>
Conosciamo pure le operazioni tra numeri naturali e le loro proprietà. In particolare sappiamo che l'operazione di ''sottrazione'' non è sempre eseguibile: la possiamo infatti eseguire se e solo se il minuendo è maggiore o uguale al sottraendo. È questo il motivo che ha portato alla formazione dell'insieme dei numeri interi che indichiamo con <math>\Z</math>.
==Costruzione e definizione formale==
[[File:Relative numbers representation.svg|thumb|alt=Rappresentazione delle classi di equivalenza per i numeri da −5 a 5
|I punti rossi rappresentano coppie ordinate di numeri naturali. I punti rossi collegati sono classi di equivalenza che rappresentano gli interi blu alla fine della riga.|upright=1.5]]
Nell'insegnamento della scuola elementare, gli interi sono spesso definiti intuitivamente come i numeri naturali (positivi), zero e le negazioni dei numeri naturali. Tuttavia, questo stile di definizione porta a molti casi diversi (ogni operazione aritmetica deve essere definita su ogni combinazione di tipi di interi) e rende noioso dimostrare che gli interi obbediscono alle varie leggi dell'aritmetica. Pertanto, nella moderna matematica insiemistica, viene spesso utilizzata una costruzione più astratta che consente di definire operazioni aritmetiche senza distinzione di caso. Gli interi possono quindi essere formalmente costruiti come classi di equivalenza di coppie ordinate di numeri naturali <math>(a,b)</math>.
L'intuizione è che <math>(a,b)</math> sta per il risultato della sottrazione di <math>b</math> da <math>a</math>. Per confermare la nostra aspettativa che 1 − 2 e 4 − 5 denotino lo stesso numero, definiamo una relazione di equivalenza <math>\sim</math> su queste coppie con la seguente regola:
:<math>(a,b) \sim (c,d) </math>
esattamente quando
:<math>a + d = b + c. </math>
L'addizione e la moltiplicazione di interi possono essere definite in termini di operazioni equivalenti sui numeri naturali; usando <math>[(a,b)] </math> per denotare la classe di equivalenza avente <math>(a,b)</math> come membro, si ha:
:<math>[(a,b)] + [(c,d)] := [(a+c,b+d)].</math>
:<math>[(a,b)]\cdot[(c,d)] := [(ac+bd,ad+bc)].</math>
La negazione (o inversa additiva) di un intero si ottiene invertendo l'ordine della coppia:
:<math>-[(a,b)] := [(b,a)].</math>
Quindi la sottrazione può essere definita come l'addizione dell'additivo inverso:
:<math>[(a,b)] - [(c,d)] := [(a+d,b+c)].</math>
L'ordinamento standard sugli interi è dato da:
:<math>[(a,b)] < [(c,d)]</math> se e solo se <math>a+d < b+c.</math>
È facilmente verificabile che tali definizioni sono indipendenti dalla scelta dei rappresentanti delle classi di equivalenza.
Ogni classe di equivalenza ha un membro univoco che è della forma <math>(n,0)</math> o <math>(0,n)</math> (o entrambi contemporaneamente). Il numero naturale <math>n</math> è identificato con la classe <math>[(n,0)]</math> (cioè, i numeri naturali sono incorporati negli interi dalla mappa inviando <math>n</math> a <math>[(n,0)]</math>), e la classe <math>[(0,n)]</math> è denotata <math>-n</math> (questo copre tutte le classi rimanenti e fornisce la classe <math>[(0,0)]</math> una seconda volta poiché <math>-0 = 0.</math>
Pertanto, <math>[(a,b)]</math> è indicata con
:<math>\begin{cases} a - b, & \mbox{if } a \ge b \\ -(b - a), & \mbox{if } a < b. \end{cases}</math>
Se i numeri naturali sono identificati con gli interi corrispondenti (usando l'incorporamento sopra menzionato), questa convenzione non crea ambiguità.
Questa notazione recupera la rappresentazione familiare degli interi come <math>{..., -2, -1, 0, 1, 2, ...} </math>.
Alcuni esempi sono:
:<math>\begin{align}
0 &= [(0,0)] &= [(1,1)] &= \cdots & &= [(k,k)] \\
1 &= [(1,0)] &= [(2,1)] &= \cdots & &= [(k+1,k)] \\
-1 &= [(0,1)] &= [(1,2)] &= \cdots & &= [(k,k+1)] \\
2 &= [(2,0)] &= [(3,1)] &= \cdots & &= [(k+2,k)] \\
-2 &= [(0,2)] &= [(1,3)] &= \cdots & &= [(k,k+2)].
\end{align}</math>
Si badi sul significato dei simboli + e -. Se <math>n</math> è un numero naturale (<math>n \in \mathbb{N}</math>), allora <math>+n</math> indica un intero positivo, mentre <math>-n</math> è un intero negativo; ma se <math>k</math> è una variabile che indica un intero relativo (<math>k \in \mathbb{Z}</math>), allora <math>k</math> può essere o positivo o negativo, e con <math>-k</math> si indica l'opposto di <math>k</math>. Pertanto, se <math>k</math> è negativo allora <math>-k</math> è positivo e viceversa.
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Automa X
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wikitext
text/x-wiki
{{navigazione lezione|corso1=Matematica|materia1=Algebra}}
{{Ordine delle lezioni|precedente1=Numeri naturali|materia1=Analisi matematica|successivo1=Numeri razionali}}
Conosciamo già l'insieme dei [[numeri naturali]], che in questa sede comprende pure lo 0:
<div align="center"><math>\N = \{ 0, 1, 2, ..., n, ... \}</math>.</div>
Conosciamo pure le operazioni tra numeri naturali e le loro proprietà. In particolare sappiamo che l'operazione di ''sottrazione'' non è sempre eseguibile: la possiamo infatti eseguire se e solo se il minuendo è maggiore o uguale al sottraendo. È questo il motivo che ha portato alla formazione dell'insieme dei numeri interi che indichiamo con <math>\Z</math>.
==Costruzione e definizione formale==
[[File:Relative numbers representation.svg|thumb|alt=Rappresentazione delle classi di equivalenza per i numeri da −5 a 5
|I punti rossi rappresentano coppie ordinate di numeri naturali. I punti rossi collegati sono classi di equivalenza che rappresentano gli interi blu alla fine della riga.|upright=1.5]]
Nell'insegnamento della scuola elementare, gli interi sono spesso definiti intuitivamente come i numeri naturali (positivi), zero e le negazioni dei numeri naturali. Tuttavia, questo stile di definizione porta a molti casi diversi (ogni operazione aritmetica deve essere definita su ogni combinazione di tipi di interi) e rende noioso dimostrare che gli interi obbediscono alle varie leggi dell'aritmetica. Pertanto, nella moderna matematica insiemistica, viene spesso utilizzata una costruzione più astratta che consente di definire operazioni aritmetiche senza distinzione di caso. Gli interi possono quindi essere formalmente costruiti come classi di equivalenza di coppie ordinate di numeri naturali <math>(a,b)</math>.
L'intuizione è che <math>(a,b)</math> sta per il risultato della sottrazione di <math>b</math> da <math>a</math>. Per confermare la nostra aspettativa che 1 − 2 e 4 − 5 denotino lo stesso numero, definiamo una relazione di equivalenza <math>\sim</math> su queste coppie con la seguente regola:
:<math>(a,b) \sim (c,d) </math>
esattamente quando
:<math>a + d = b + c. </math>
L'addizione e la moltiplicazione di interi possono essere definite in termini di operazioni equivalenti sui numeri naturali; usando <math>[(a,b)] </math> per denotare la classe di equivalenza avente <math>(a,b)</math> come membro, si ha:
:<math>[(a,b)] + [(c,d)] := [(a+c,b+d)].</math>
:<math>[(a,b)]\cdot[(c,d)] := [(ac+bd,ad+bc)].</math>
La negazione (o inversa additiva) di un intero si ottiene invertendo l'ordine della coppia:
:<math>-[(a,b)] := [(b,a)].</math>
Quindi la sottrazione può essere definita come l'addizione dell'additivo inverso:
:<math>[(a,b)] - [(c,d)] := [(a+d,b+c)].</math>
L'ordinamento standard sugli interi è dato da:
:<math>[(a,b)] < [(c,d)]</math> se e solo se <math>a+d < b+c.</math>
È facilmente verificabile che tali definizioni sono indipendenti dalla scelta dei rappresentanti delle classi di equivalenza.
Ogni classe di equivalenza ha un membro univoco che è della forma <math>(n,0)</math> o <math>(0,n)</math> (o entrambi contemporaneamente). Il numero naturale <math>n</math> è identificato con la classe <math>[(n,0)]</math> (cioè, i numeri naturali sono incorporati negli interi dalla mappa inviando <math>n</math> a <math>[(n,0)]</math>), e la classe <math>[(0,n)]</math> è denotata <math>-n</math> (questo copre tutte le classi rimanenti e fornisce la classe <math>[(0,0)]</math> una seconda volta poiché <math>-0 = 0.</math>
Pertanto, <math>[(a,b)]</math> è indicata con
:<math>\begin{cases} a - b, & \mbox{if } a \ge b \\ -(b - a), & \mbox{if } a < b. \end{cases}</math>
Se i numeri naturali sono identificati con gli interi corrispondenti (usando l'incorporamento sopra menzionato), questa convenzione non crea ambiguità.
Questa notazione recupera la rappresentazione familiare degli interi come <math>{..., -2, -1, 0, 1, 2, ...} </math>.
Alcuni esempi sono:
:<math>\begin{align}
0 &= [(0,0)] &= [(1,1)] &= \cdots & &= [(k,k)] \\
1 &= [(1,0)] &= [(2,1)] &= \cdots & &= [(k+1,k)] \\
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Si badi sul significato dei simboli + e -. Se <math>n</math> è un numero naturale (<math>n \in \mathbb{N}</math>), allora <math>+n</math> indica un intero positivo, mentre <math>-n</math> è un intero negativo; ma se <math>k</math> è una variabile che indica un intero relativo (<math>k \in \mathbb{Z}</math>), allora <math>k</math> può essere o positivo o negativo, e con <math>-k</math> si indica l'opposto di <math>k</math>. Pertanto, se <math>k</math> è negativo allora <math>-k</math> è positivo e viceversa.
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Automa X
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{{navigazione lezione|corso1=Matematica|materia1=Algebra}}
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{{Risorsa|tipo=lezione|materia1=Algebra|materia2=Analisi matematica}}
Conosciamo già l'insieme dei [[numeri naturali]], che in questa sede comprende pure lo 0:
<div align="center"><math>\N = \{ 0, 1, 2, ..., n, ... \}</math>.</div>
Conosciamo pure le operazioni tra numeri naturali e le loro proprietà. In particolare sappiamo che l'operazione di ''sottrazione'' non è sempre eseguibile: la possiamo infatti eseguire se e solo se il minuendo è maggiore o uguale al sottraendo. È questo il motivo che ha portato alla formazione dell'insieme dei numeri interi che indichiamo con <math>\Z</math>.
==Costruzione e definizione formale==
[[File:Relative numbers representation.svg|thumb|alt=Rappresentazione delle classi di equivalenza per i numeri da −5 a 5
|I punti rossi rappresentano coppie ordinate di numeri naturali. I punti rossi collegati sono classi di equivalenza che rappresentano gli interi blu alla fine della riga.|upright=1.5]]
Nell'insegnamento della scuola elementare, gli interi sono spesso definiti intuitivamente come i numeri naturali (positivi), zero e le negazioni dei numeri naturali. Tuttavia, questo stile di definizione porta a molti casi diversi (ogni operazione aritmetica deve essere definita su ogni combinazione di tipi di interi) e rende noioso dimostrare che gli interi obbediscono alle varie leggi dell'aritmetica. Pertanto, nella moderna matematica insiemistica, viene spesso utilizzata una costruzione più astratta che consente di definire operazioni aritmetiche senza distinzione di caso. Gli interi possono quindi essere formalmente costruiti come classi di equivalenza di coppie ordinate di numeri naturali <math>(a,b)</math>.
L'intuizione è che <math>(a,b)</math> sta per il risultato della sottrazione di <math>b</math> da <math>a</math>. Per confermare la nostra aspettativa che 1 − 2 e 4 − 5 denotino lo stesso numero, definiamo una relazione di equivalenza <math>\sim</math> su queste coppie con la seguente regola:
:<math>(a,b) \sim (c,d) </math>
esattamente quando
:<math>a + d = b + c. </math>
L'addizione e la moltiplicazione di interi possono essere definite in termini di operazioni equivalenti sui numeri naturali; usando <math>[(a,b)] </math> per denotare la classe di equivalenza avente <math>(a,b)</math> come membro, si ha:
:<math>[(a,b)] + [(c,d)] := [(a+c,b+d)].</math>
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La negazione (o inversa additiva) di un intero si ottiene invertendo l'ordine della coppia:
:<math>-[(a,b)] := [(b,a)].</math>
Quindi la sottrazione può essere definita come l'addizione dell'additivo inverso:
:<math>[(a,b)] - [(c,d)] := [(a+d,b+c)].</math>
L'ordinamento standard sugli interi è dato da:
:<math>[(a,b)] < [(c,d)]</math> se e solo se <math>a+d < b+c.</math>
È facilmente verificabile che tali definizioni sono indipendenti dalla scelta dei rappresentanti delle classi di equivalenza.
Ogni classe di equivalenza ha un membro univoco che è della forma <math>(n,0)</math> o <math>(0,n)</math> (o entrambi contemporaneamente). Il numero naturale <math>n</math> è identificato con la classe <math>[(n,0)]</math> (cioè, i numeri naturali sono incorporati negli interi dalla mappa inviando <math>n</math> a <math>[(n,0)]</math>), e la classe <math>[(0,n)]</math> è denotata <math>-n</math> (questo copre tutte le classi rimanenti e fornisce la classe <math>[(0,0)]</math> una seconda volta poiché <math>-0 = 0.</math>
Pertanto, <math>[(a,b)]</math> è indicata con
:<math>\begin{cases} a - b, & \mbox{if } a \ge b \\ -(b - a), & \mbox{if } a < b. \end{cases}</math>
Se i numeri naturali sono identificati con gli interi corrispondenti (usando l'incorporamento sopra menzionato), questa convenzione non crea ambiguità.
Questa notazione recupera la rappresentazione familiare degli interi come <math>{..., -2, -1, 0, 1, 2, ...} </math>.
Alcuni esempi sono:
:<math>\begin{align}
0 &= [(0,0)] &= [(1,1)] &= \cdots & &= [(k,k)] \\
1 &= [(1,0)] &= [(2,1)] &= \cdots & &= [(k+1,k)] \\
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Si badi sul significato dei simboli + e -. Se <math>n</math> è un numero naturale (<math>n \in \mathbb{N}</math>), allora <math>+n</math> indica un intero positivo, mentre <math>-n</math> è un intero negativo; ma se <math>k</math> è una variabile che indica un intero relativo (<math>k \in \mathbb{Z}</math>), allora <math>k</math> può essere o positivo o negativo, e con <math>-k</math> si indica l'opposto di <math>k</math>. Pertanto, se <math>k</math> è negativo allora <math>-k</math> è positivo e viceversa.
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Area:Scuola elementare/Materie
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259943
252731
2022-08-21T21:47:32Z
37.163.184.18
/* Altri corsi utili */
wikitext
text/x-wiki
== Primo Anno ==
*[[Materia:Italiano per la scuola elementare 1|Italiano 1]]
*[[Materia:Inglese per la scuola elementare 1|Inglese 1]]
*[[Materia:Storia per la scuola elementare 1|Storia 1]]
*[[Materia:Geografia per la scuola elementare 1|Geografia 1]]
*[[Materia:Cittadinanza e costituzione per la scuola elementare 1|Cittadinanza e costituzione 1]]
*[[Materia:Matematica per la scuola elementare 1|Matematica 1]]
*[[Materia:Scienze per la scuola elementare 1|Scienze 1]]
*[[Materia:Musica per la scuola elementare 1|Musica 1]]
# [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:La_Musifiaba.pdf Alfabetizzazione musicale - La Musifiaba] (C. Nicoletti)
*[[Materia:Arte ed immagine per la scuola elementare 1|Arte ed immagine 1]]
== Secondo Anno ==
*[[Materia:Italiano per la scuola elementare 2|Italiano 2]]
*[[Materia:Inglese per la scuola elementare 2|Inglese 2]]
*[[Materia:Storia per la scuola elementare 2|Storia 2]]
*[[Materia:Geografia per la scuola elementare 2|Geografia 2]]
*[[Materia:Cittadinanza e costituzione per la scuola elementare 2|Cittadinanza e costituzione 2]]
*[[Materia:Matematica per la scuola elementare 2|Matematica 2]]
*[[Materia:Scienze per la scuola elementare 2|Scienze 2]]
*[[Materia:Musica per la scuola elementare 2|Musica 2]]
# [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:La_Musifiaba.pdf Alfabetizzazione musicale - La Musifiaba] (C. Nicoletti)
*[[Materia:Arte ed immagine per la scuola elementare 2|Arte ed immagine 2]]
== Terzo Anno ==
*[[Materia:Italiano per la scuola elementare 3|Italiano 3]]
*[[Materia:Inglese per la scuola elementare 3|Inglese 3]]
*[[Materia:Storia per la scuola elementare 3|Storia 3]]
*[[Materia:Geografia per la scuola elementare 3|Geografia 3]]
*[[Materia:Cittadinanza e costituzione per la scuola elementare 3|Cittadinanza e costituzione 3]]
*[[Materia:Matematica per la scuola elementare 3|Matematica 3]]
*[[Materia:Scienze per la scuola elementare 3|Scienze 3]]
*[[Materia:Musica per la scuola elementare 3|Musica 3]]
# [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:La_Musifiaba.pdf Alfabetizzazione musicale - La Musifiaba] (C. Nicoletti)
*[[Materia:Arte ed immagine per la scuola elementare 3|Arte ed immagine 3]]
== Quarto Anno ==
*[[Materia:Italiano per la scuola elementare 4|Italiano 4]]
*[[Materia:Inglese per la scuola elementare 4|Inglese 4]]
*[[Materia:Storia per la scuola elementare 4|Storia 4]]
*[[Materia:Geografia per la scuola elementare 4|Geografia 4]]
*[[Materia:Cittadinanza e costituzione per la scuola elementare 4|Cittadinanza e costituzione 4]]
*[[Materia:Matematica per la scuola elementare 4|Matematica 4]]
*[[Materia:Scienze per la scuola elementare 4|Scienze 4]]
*[[Materia:Musica per la scuola elementare 4|Musica 4]]
# [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:La_Musifiaba.pdf Alfabetizzazione musicale - La Musifiaba] (C. Nicoletti)
*[[Materia:Arte ed immagine per la scuola elementare 4|Arte ed immagine 4]]
== Quinto Anno ==
*[[Materia:Italiano per la scuola elementare 5|Italiano 5]]
*[[Materia:Tecnologia per la scuola elementare 5|Tecnologia 5]]
*[[Materia:Inglese per la scuola elementare 5|Inglese 5]]
*[[Materia:Storia per la scuola elementare 5|Storia 5]]
*[[Materia:Geografia per la scuola elementare 5|Geografia 5]]
*[[Materia:Matematica per la scuola elementare 5|Matematica 5]]
*[[Materia:Scienze per la scuola elementare 5|Scienze 5]]
*[[Materia:Musica per la scuola elementare 5|Musica 5]]
*[[Materia:Arte ed immagine per la scuola elementare 5|Arte ed immagine 5]]
== Materie Aggiuntive ==
Materie che si aggiungono alle altre materie in tutti e cinque gli anni:
*[[Materia:Educazione Fisica per la scuola elementare|Educazione Fisica]]
*[[Materia:Religione Cattolica per la scuola elementare|Religione Cattolica]]
*[[Materia:Informatica e coding per la scuola elementare|Informatica e coding]]
* [[Educazione civica digitale curriculum]]
** [[Apprendere con strumenti digitali]]
*Materia: [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:La_Musifiaba.pdf Alfabetizzazione musicale - La Musifiaba] (C. Nicoletti)|Teoria e Lettura musicale
==Risorse==
'''Wikibooks'''
*[[b:Problemi di matematica per le classi elementari|Problemi di matematica per le classi elementari]]
*[[Come funziona una meridiana (scuola elementare)]]
== Altri corsi utili ==
*[[Corso:Scuola per gli afasici|Scuola per gli afasici]]
*[[Corso:Scuole nelle lingue minoritarie|Scuole nelle lingue minoritarie]]
*[[Corso:Libri per bambini|Libri per bambini]]
*[[Corso:Ebook per bambini|Ebook per bambini]]
*[[L'alfabeto degli animali]]
*[[b:Geometria per scuola elementare|Geometria per scuola elementare]]
*[[b:Utente:Mizardellorsa/Raccolte/dinosauri|Dinosauri]] corso:educazione alimentare
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'Mpanatigghi
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2022-08-21T11:59:29Z
Zaminex
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wikitext
text/x-wiki
{{Risorsa|tipo = lezione|materia1 = Dolci (Cucina e alimentazione)|avanzamento = 100%}}
[[File:'Mpanatigghi.JPG|miniatura|sinistra|'Mpanatigghi]]
Gli ''''Mpanatigghi''' sono biscotti ripieni impanati, come un piccolo panzerotto a forma di semiluna, e ripieno di un composto di mandorle, noci, cioccolato, zucchero, cannella, chiodi di garofano e carne di manzo.
== Informazioni Generali ==
I dolcieri modicani si sono tramandati un'antica ricetta per la preparazione di questo dolce conosciuto con il termine dialettale di 'mpanatigghi, oggi anche chiamato impanatiglie o dolce di carne.
=== Storia ===
Questi biscotti, tipici di Modica (situata in provincia di Ragusa, nella Sicilia orientale), furono con ogni probabilità introdotti dagli spagnoli durante la loro dominazione in Sicilia avvenuta nel XVI secolo; lo provano sia l'etimologia del nome derivante dallo spagnolo "empanadas o empadillas" (empanada), sia l'accostamento alquanto inusuale di carne e cioccolato che ricorre più volte nell'arte culinaria spagnola. Nei secoli passati per la preparazione delle 'mpanatigghi veniva usata carne di selvaggina, ma oggi viene utilizzata carne di manzo.
=== Aneddoti ===
Attorno a questo dolce si raccontano alcuni curiosi aneddoti. Le 'mpanatigghi, si narra, nacquero per mano delle suore di un monastero, le quali (forse impietosite per le fatiche dei confratelli predicatori che giravano fra i vari conventi in periodo quaresimale) nascosero carne tritata tra il pesto di mandorle e il dolce di cioccolato, il cui consumo era consentito anche in periodo di digiuno, perché ritenuto alimento di magro.[3] Secondo altri, invece, la preparazione di questo dolce era legata all'utilizzo di carne di selvaggina nei periodi di sovrabbondante caccia.
=== Varianti ===
Esistono delle varianti che prevedono la preparazione di un'unica tortiera, foderata con la pasta, e coperta con la stessa ed anche una variante meno ricca con le melanzane al posto della carne. D'altra parte di elaborati a base di carne la cucina tradizionale della Sicilia è piena: si pensi, ad esempio, alla ricetta del pasticcio di pollo di un emiro di Catania di nome Ibn Timnà. Inoltre tra la fine del Settecento ed i primi dell'Ottocento erano molto noti i dolci di carne delle monache del Monastero dell'Origlione di Palermo e i "pasticciotti di carni ca ciculatti" del convento di Mazzarino in provina di Caltanissetta.
== Ricetta ==
=== Ingredienti ===
'''Ingredienti per il ripieno:'''
* 1 kg di carne di vitello tritata finemente;
* 1 kg di zucchero;
* 1 kg di mandorle abbrustolite macinate;
* 200 gr di cioccolato fondente;
* Un pizzico di cannella;
* 12 chiare d'uovo.
'''Ingredienti per la pasta:'''
* 1 kg di farina 00;
* 300 gr di zucchero;
* 300 gr di sugna;
* 12 tuorli d'uovo;
* zucchero a velo.
=== Preparazione ===
# Unite alla farina i tuorli d'uovo, lo zucchero e la sugna fusa;
# Impastate con le mani facendo amalgamare bene, quindi su una base di marmo, dove avrete versato un po' di farina, stirate finemente con il mattarello e date all'impasto forma rotonda;
# A parte passate sul fuoco per un paio di minuti il tegame con la carne, lo zucchero, le mandorle, il cioccolato, la cannella e le chiare d'uovo, mescolando continuamente;
# Spegnete il fuoco e farcite l'impasto con il ripieno ben amalgamato, chiudendolo in modo che il dolce assuma la forma di una mezza luna;
# Fatelo cuocere quindi per 15 minuti nel forno a 180 gradi;
# Fate raffreddare e servite in tavola su di un largo piatto, guarnendo a piacere con zucchero a velo.
== Video Ricetta ==
'''Di seguito si fornisce il link ad una Video Ricetta presente su YouTube inerente alla Ricetta oggetto di Lezione:'''
* {{YouTube|autore = Sicilia Da Gustare guida ai ristoranti|X9pg0wnzMlQ|accesso = 20 novembre 2016|lingua = Italiano|titolo = Ricetta tipica di Modica Sicilia 'Mpanatigghi biscotti ripieni dolce siciliano}}
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|width="100%"|<div class="plainlinks" style="font-style: italic">{{#if: {{{autore|}}} | Per l'elenco delle opere di questo autore presenti su [https://{{{1|it}}}.wikisource.org Wikisource], vedi '''[http://{{{1|it}}}.wikisource.org{{localurl:{{{autore|}}}}} {{{autore|}}}]''' | Per leggere su [https://{{{2|it}}}.wikisource.org Wikisource] il testo originale, vedi '''[http://{{{2|it}}}.wikisource.org{{localurl:{{{1}}}}} {{{1}}}]''' }}</div>
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Pagina svuotata
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text/x-wiki
===Metodi di calcolo delle direttività del sonar===
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimesse in coerenza, indicata come fascio preformato, è mostrata in alto di figura per una base di soli <math>18 </math> idrofoni<ref group="N">Per semplificare il disegno.</ref>:
Computo della caratteristiche di direttività di una base acustica circolare<ref group="N"> Computo dal vero per la base circolare del sonar per sottomarino Sauro.</ref> con un numero doppio di sensori acustici rispetto alla base di figura:
Raggio: <math>0.525 \ m </math>
Frequenza di lavoro: <math> f = 9500 \ Hz </math>
Numero degli idrofoni della base: <math> N = 36 </math> (un idrofono ogni <math>10</math>°)
Numero fasci preformati: <math>nf = 72 </math>
Numero degli idrofoni che compongono un fascio: <math> n = 12 </math>
Rapporto (lobo principale/max lobo secondario) ottenibile senza ponderazione: <math> r = 1 / 0.25 \ ( \approx 12 \ dB)</math>
Larghezza del lobo principale: <math> \alpha = 2 \cdot 4.5^ \circ \ a \ -3 \ dB </math>
La curva di direttività calcolata è mostrata nella parte inferiore di figura<ref group="N">La curva, per consuetudine, è tracciata per la metà di destra dato che è identica a quella di sinistra </ref>:
Il grafico è stato tracciato con una serie di dati, ottenuti da P.C, sommando vettorialmente le <math>12</math> funzioni matematiche rappresentative delle corrispondenti tensioni idrofoniche rimesse in coerenza; in questo caso tutti i vettori hanno lo stesso modulo.
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/* Metodi di calcolo delle direttività del sonar */
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività del sonar===
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per il sonar delle basi idrofoniche del sottomarino Classe Toti.
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimesse in coerenza, indicata come fascio preformato, è mostrata in alto di figura per una base di soli <math>18 </math> idrofoni<ref group="N">Per semplificare il disegno.</ref>:
Computo della caratteristiche di direttività di una base acustica circolare<ref group="N"> Computo dal vero per la base circolare del sonar per sottomarino Sauro.</ref> con un numero doppio di sensori acustici rispetto alla base di figura:
Raggio: <math>0.525 \ m </math>
Frequenza di lavoro: <math> f = 9500 \ Hz </math>
Numero degli idrofoni della base: <math> N = 36 </math> (un idrofono ogni <math>10</math>°)
Numero fasci preformati: <math>nf = 72 </math>
Numero degli idrofoni che compongono un fascio: <math> n = 12 </math>
Rapporto (lobo principale/max lobo secondario) ottenibile senza ponderazione: <math> r = 1 / 0.25 \ ( \approx 12 \ dB)</math>
Larghezza del lobo principale: <math> \alpha = 2 \cdot 4.5^ \circ \ a \ -3 \ dB </math>
La curva di direttività calcolata è mostrata nella parte inferiore di figura<ref group="N">La curva, per consuetudine, è tracciata per la metà di destra dato che è identica a quella di sinistra </ref>:
Il grafico è stato tracciato con una serie di dati, ottenuti da P.C, sommando vettorialmente le <math>12</math> funzioni matematiche rappresentative delle corrispondenti tensioni idrofoniche rimesse in coerenza; in questo caso tutti i vettori hanno lo stesso modulo.
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per i sonar delle basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti.
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimesse in coerenza, indicata come fascio preformato, è mostrata in alto di figura per una base di soli <math>18 </math> idrofoni<ref group="N">Per semplificare il disegno.</ref>:
Computo della caratteristiche di direttività di una base acustica conforme<ref group="N"> Computo dal vero per la base circolare del sonar per sottomarino Sauro.</ref> con un numero doppio di sensori acustici rispetto alla base di figura:
Raggio: <math>0.525 \ m </math>
Frequenza di lavoro: <math> f = 9500 \ Hz </math>
Numero degli idrofoni della base: <math> N = 36 </math> (un idrofono ogni <math>10</math>°)
Numero fasci preformati: <math>nf = 72 </math>
Numero degli idrofoni che compongono un fascio: <math> n = 12 </math>
Rapporto (lobo principale/max lobo secondario) ottenibile senza ponderazione: <math> r = 1 / 0.25 \ ( \approx 12 \ dB)</math>
Larghezza del lobo principale: <math> \alpha = 2 \cdot 4.5^ \circ \ a \ -3 \ dB </math>
La curva di direttività calcolata è mostrata nella parte inferiore di figura<ref group="N">La curva, per consuetudine, è tracciata per la metà di destra dato che è identica a quella di sinistra </ref>:
Il grafico è stato tracciato con una serie di dati, ottenuti da P.C, sommando vettorialmente le <math>12</math> funzioni matematiche rappresentative delle corrispondenti tensioni idrofoniche rimesse in coerenza; in questo caso tutti i vettori hanno lo stesso modulo.
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per i sonar delle basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti.
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimesse in coerenza, indicata come fascio preformato, è mostrata in alto di figura per una base di soli <math>18 </math> idrofoni<ref group="N">Per semplificare il disegno.</ref>:
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per i sonar delle basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti.
-Base idrofonica ricevente in bassa frequenza:
(Tecnologia) idrofoni piezoelettrici<ref>{{cita|Del Turco|pp. 38 - 42}}.</ref> a stecca montati come cortina a proravia del battello -base conforme-.
-Base ricetrasmittente in alta frequenza:
(Tecnologia) trasduttori elettroacustici con elementi [[magnetostrizione|magnetostrittivi]] sulla superficie laterale di un cilindro montato nella parte alta della prua del sottomarino.
-Base idrofonica a media frequenza per misuratore passivo della distanza a carattere sperimentale:
(Tecnologia) 6 pinne a mosaico rettangolare d'idrofoni piezoelettrici a dischetto montati lungo i fianchi superiori dello scafo <ref group="N">Il misuratore passivo della distanza ha dato esiti poco soddisfacenti a causa delle ridotte dimensioni delle pinne</ref>.
==== Planimetria della collocazione delle basi acustiche ====
In figura, non in scala tra loro, le disposizioni delle tre basi idrofoniche dei sottomarini classe Toti.
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP64 ]]
-In colore verde la base idrofonica per la ricezione dei segnali acustici in bassa frequenza è collocata sotto il falso scafo del battello non è visibile dall'esterno; l'insieme degli idrofoni è detto base conforme.
-In colore rosso la base cilindrica, impiegata sia per la trasmissione degli impulsi che per la ricezione degli echi, è collocata in alto a prua sotto la cuffia idrodinamica.
-In colore celeste una delle tre coppie di sensori acustici del misuratore di distanza sperimentale.
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La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimesse in coerenza, indicata come fascio preformato, è mostrata in alto di figura per una base di soli <math>18 </math> idrofoni<ref group="N">Per semplificare il disegno.</ref>:
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti; la cui disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura con cerchietti rossi.
-Base idrofonica ricevente in bassa frequenza:
(Tecnologia) idrofoni piezoelettrici<ref>{{cita|Del Turco|pp. 38 - 42}}.</ref> a stecca montati come cortina a proravia del battello -base conforme-.
-Base ricetrasmittente in alta frequenza:
(Tecnologia) trasduttori elettroacustici con elementi [[magnetostrizione|magnetostrittivi]] sulla superficie laterale di un cilindro montato nella parte alta della prua del sottomarino.
-Base idrofonica a media frequenza per misuratore passivo della distanza a carattere sperimentale:
(Tecnologia) 6 pinne a mosaico rettangolare d'idrofoni piezoelettrici a dischetto montati lungo i fianchi superiori dello scafo <ref group="N">Il misuratore passivo della distanza ha dato esiti poco soddisfacenti a causa delle ridotte dimensioni delle pinne</ref>.
==== Planimetria della collocazione delle basi acustiche ====
In figura, non in scala tra loro, le disposizioni delle tre basi idrofoniche dei sottomarini classe Toti.
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP64 ]]
-In colore verde la base idrofonica per la ricezione dei segnali acustici in bassa frequenza è collocata sotto il falso scafo del battello non è visibile dall'esterno; l'insieme degli idrofoni è detto base conforme.
-In colore rosso la base cilindrica, impiegata sia per la trasmissione degli impulsi che per la ricezione degli echi, è collocata in alto a prua sotto la cuffia idrodinamica.
-In colore celeste una delle tre coppie di sensori acustici del misuratore di distanza sperimentale.
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
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L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti; la cui disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura con cerchietti verdi.
-Base idrofonica ricevente in bassa frequenza:
(Tecnologia) idrofoni piezoelettrici<ref>{{cita|Del Turco|pp. 38 - 42}}.</ref> a stecca montati come cortina a proravia del battello -base conforme-.
-Base ricetrasmittente in alta frequenza:
(Tecnologia) trasduttori elettroacustici con elementi [[magnetostrizione|magnetostrittivi]] sulla superficie laterale di un cilindro montato nella parte alta della prua del sottomarino.
-Base idrofonica a media frequenza per misuratore passivo della distanza a carattere sperimentale:
(Tecnologia) 6 pinne a mosaico rettangolare d'idrofoni piezoelettrici a dischetto montati lungo i fianchi superiori dello scafo <ref group="N">Il misuratore passivo della distanza ha dato esiti poco soddisfacenti a causa delle ridotte dimensioni delle pinne</ref>.
==== Planimetria della collocazione delle basi acustiche ====
In figura, non in scala tra loro, le disposizioni delle tre basi idrofoniche dei sottomarini classe Toti.
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP64 ]]
-In colore verde la base idrofonica per la ricezione dei segnali acustici in bassa frequenza è collocata sotto il falso scafo del battello non è visibile dall'esterno; l'insieme degli idrofoni è detto base conforme.
-In colore rosso la base cilindrica, impiegata sia per la trasmissione degli impulsi che per la ricezione degli echi, è collocata in alto a prua sotto la cuffia idrodinamica.
-In colore celeste una delle tre coppie di sensori acustici del misuratore di distanza sperimentale.
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
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L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti
la cui disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura con cerchietti verdi.
-Base idrofonica ricevente in bassa frequenza:
(Tecnologia) idrofoni piezoelettrici<ref>{{cita|Del Turco|pp. 38 - 42}}.</ref> a stecca montati come cortina a proravia del battello -base conforme-.
-Base ricetrasmittente in alta frequenza:
(Tecnologia) trasduttori elettroacustici con elementi [[magnetostrizione|magnetostrittivi]] sulla superficie laterale di un cilindro montato nella parte alta della prua del sottomarino.
-Base idrofonica a media frequenza per misuratore passivo della distanza a carattere sperimentale:
(Tecnologia) 6 pinne a mosaico rettangolare d'idrofoni piezoelettrici a dischetto montati lungo i fianchi superiori dello scafo <ref group="N">Il misuratore passivo della distanza ha dato esiti poco soddisfacenti a causa delle ridotte dimensioni delle pinne</ref>.
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In figura, non in scala tra loro, le disposizioni delle tre basi idrofoniche dei sottomarini classe Toti.
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP64 ]]
-In colore verde la base idrofonica per la ricezione dei segnali acustici in bassa frequenza è collocata sotto il falso scafo del battello non è visibile dall'esterno; l'insieme degli idrofoni è detto base conforme.
-In colore rosso la base cilindrica, impiegata sia per la trasmissione degli impulsi che per la ricezione degli echi, è collocata in alto a prua sotto la cuffia idrodinamica.
-In colore celeste una delle tre coppie di sensori acustici del misuratore di distanza sperimentale.
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|left|650px|* Sottomarino Toti: sonar IP64; in vista in alto a prua la cuffia idrodinamica che copre la base cilindrica per la scoperta attiva dei bersagli con il metodo dell'eco, sui fianchi le sei pinne per la sperimentazione del sistema per la misura della distanza in passivo]]
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti
la cui disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura con cerchietti verdi.
-Base idrofonica ricevente in bassa frequenza:
(Tecnologia) idrofoni piezoelettrici<ref>{{cita|Del Turco|pp. 38 - 42}}.</ref> a stecca montati come cortina a proravia del battello -base conforme-.
-Base ricetrasmittente in alta frequenza:
(Tecnologia) trasduttori elettroacustici con elementi [[magnetostrizione|magnetostrittivi]] sulla superficie laterale di un cilindro montato nella parte alta della prua del sottomarino.
-Base idrofonica a media frequenza per misuratore passivo della distanza a carattere sperimentale:
(Tecnologia) 6 pinne a mosaico rettangolare d'idrofoni piezoelettrici a dischetto montati lungo i fianchi superiori dello scafo <ref group="N">Il misuratore passivo della distanza ha dato esiti poco soddisfacenti a causa delle ridotte dimensioni delle pinne</ref>.
==== Planimetria della collocazione delle basi acustiche ====
In figura, non in scala tra loro, le disposizioni delle tre basi idrofoniche dei sottomarini classe Toti.
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP64 ]]
-In colore verde la base idrofonica per la ricezione dei segnali acustici in bassa frequenza è collocata sotto il falso scafo del battello non è visibile dall'esterno; l'insieme degli idrofoni è detto base conforme.
-In colore rosso la base cilindrica, impiegata sia per la trasmissione degli impulsi che per la ricezione degli echi, è collocata in alto a prua sotto la cuffia idrodinamica.
-In colore celeste una delle tre coppie di sensori acustici del misuratore di distanza sperimentale.
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimesse in coerenza, indicata come fascio preformato, è mostrata in alto di figura per una base di soli <math>18 </math> idrofoni<ref group="N">Per semplificare il disegno.</ref>:
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|left|300px|* Sottomarino Toti: sonar IP64; in vista in alto a prua la cuffia idrodinamica che copre la base cilindrica per la scoperta attiva dei bersagli con il metodo dell'eco, sui fianchi le sei pinne per la sperimentazione del sistema per la misura della distanza in passivo]]
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti
la cui disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura con cerchietti verdi.
-Base idrofonica ricevente in bassa frequenza:
(Tecnologia) idrofoni piezoelettrici<ref>{{cita|Del Turco|pp. 38 - 42}}.</ref> a stecca montati come cortina a proravia del battello -base conforme-.
-Base ricetrasmittente in alta frequenza:
(Tecnologia) trasduttori elettroacustici con elementi [[magnetostrizione|magnetostrittivi]] sulla superficie laterale di un cilindro montato nella parte alta della prua del sottomarino.
-Base idrofonica a media frequenza per misuratore passivo della distanza a carattere sperimentale:
(Tecnologia) 6 pinne a mosaico rettangolare d'idrofoni piezoelettrici a dischetto montati lungo i fianchi superiori dello scafo <ref group="N">Il misuratore passivo della distanza ha dato esiti poco soddisfacenti a causa delle ridotte dimensioni delle pinne</ref>.
==== Planimetria della collocazione delle basi acustiche ====
In figura, non in scala tra loro, le disposizioni delle tre basi idrofoniche dei sottomarini classe Toti.
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP64 ]]
-In colore verde la base idrofonica per la ricezione dei segnali acustici in bassa frequenza è collocata sotto il falso scafo del battello non è visibile dall'esterno; l'insieme degli idrofoni è detto base conforme.
-In colore rosso la base cilindrica, impiegata sia per la trasmissione degli impulsi che per la ricezione degli echi, è collocata in alto a prua sotto la cuffia idrodinamica.
-In colore celeste una delle tre coppie di sensori acustici del misuratore di distanza sperimentale.
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimesse in coerenza, indicata come fascio preformato, è mostrata in alto di figura per una base di soli <math>18 </math> idrofoni<ref group="N">Per semplificare il disegno.</ref>:
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti
la cui disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura con cerchietti verdi.
-Base idrofonica ricevente in bassa frequenza:
(Tecnologia) idrofoni piezoelettrici<ref>{{cita|Del Turco|pp. 38 - 42}}.</ref> a stecca montati come cortina a proravia del battello -base conforme-.
-Base ricetrasmittente in alta frequenza:
(Tecnologia) trasduttori elettroacustici con elementi [[magnetostrizione|magnetostrittivi]] sulla superficie laterale di un cilindro montato nella parte alta della prua del sottomarino.
-Base idrofonica a media frequenza per misuratore passivo della distanza a carattere sperimentale:
(Tecnologia) 6 pinne a mosaico rettangolare d'idrofoni piezoelettrici a dischetto montati lungo i fianchi superiori dello scafo <ref group="N">Il misuratore passivo della distanza ha dato esiti poco soddisfacenti a causa delle ridotte dimensioni delle pinne</ref>.
==== Planimetria della collocazione delle basi acustiche ====
In figura, non in scala tra loro, le disposizioni delle tre basi idrofoniche dei sottomarini classe Toti.
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP64 ]]
-In colore verde la base idrofonica per la ricezione dei segnali acustici in bassa frequenza è collocata sotto il falso scafo del battello non è visibile dall'esterno; l'insieme degli idrofoni è detto base conforme.
-In colore rosso la base cilindrica, impiegata sia per la trasmissione degli impulsi che per la ricezione degli echi, è collocata in alto a prua sotto la cuffia idrodinamica.
-In colore celeste una delle tre coppie di sensori acustici del misuratore di distanza sperimentale.
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimesse in coerenza, indicata come fascio preformato, è mostrata in alto di figura per una base di soli <math>18 </math> idrofoni<ref group="N">Per semplificare il disegno.</ref>:
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti
==Planimetria basi idrofoniche del Toti==
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
-Base idrofonica ricevente in bassa frequenza:
(Tecnologia) idrofoni piezoelettrici<ref>{{cita|Del Turco|pp. 38 - 42}}.</ref> a stecca montati come cortina a proravia del battello -base conforme-.
-Base ricetrasmittente in alta frequenza:
(Tecnologia) trasduttori elettroacustici con elementi [[magnetostrizione|magnetostrittivi]] sulla superficie laterale di un cilindro montato nella parte alta della prua del sottomarino.
-Base idrofonica a media frequenza per misuratore passivo della distanza a carattere sperimentale:
(Tecnologia) 6 pinne a mosaico rettangolare d'idrofoni piezoelettrici a dischetto montati lungo i fianchi superiori dello scafo <ref group="N">Il misuratore passivo della distanza ha dato esiti poco soddisfacenti a causa delle ridotte dimensioni delle pinne</ref>.
==== Planimetria della collocazione delle basi acustiche ====
In figura, non in scala tra loro, le disposizioni delle tre basi idrofoniche dei sottomarini classe Toti.
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP64 ]]
-In colore verde la base idrofonica per la ricezione dei segnali acustici in bassa frequenza è collocata sotto il falso scafo del battello non è visibile dall'esterno; l'insieme degli idrofoni è detto base conforme.
-In colore rosso la base cilindrica, impiegata sia per la trasmissione degli impulsi che per la ricezione degli echi, è collocata in alto a prua sotto la cuffia idrodinamica.
-In colore celeste una delle tre coppie di sensori acustici del misuratore di distanza sperimentale.
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
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La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimesse in coerenza, indicata come fascio preformato, è mostrata in alto di figura per una base di soli <math>18 </math> idrofoni<ref group="N">Per semplificare il disegno.</ref>:
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti
==Planimetria basi idrofoniche del Toti==
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
-Base idrofonica ricevente in bassa frequenza:
(Tecnologia) idrofoni piezoelettrici<ref>{{cita|Del Turco|pp. 38 - 42}}.</ref> a stecca montati come cortina a proravia del battello -base conforme-.
-Base ricetrasmittente in alta frequenza:
(Tecnologia) trasduttori elettroacustici con elementi [[magnetostrizione|magnetostrittivi]] sulla superficie laterale di un cilindro montato nella parte alta della prua del sottomarino.
-Base idrofonica a media frequenza per misuratore passivo della distanza a carattere sperimentale:
(Tecnologia) 6 pinne a mosaico rettangolare d'idrofoni piezoelettrici a dischetto montati lungo i fianchi superiori dello scafo <ref group="N">Il misuratore passivo della distanza ha dato esiti poco soddisfacenti a causa delle ridotte dimensioni delle pinne</ref>.
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[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti
==Planimetria basi idrofoniche del Toti==
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti
==Planimetria basi idrofoniche del Toti==
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
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[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti.
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Planimetria basi idrofoniche del Toti==
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche conformi dei sottomarini Classe Toti.
==Planimetria basi idrofoniche del Toti==
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
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==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
===La base circolare===
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto utilizzando una formula generale già riportata nei testi di elettroacustica:
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/* La base circolare */
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
===La base circolare===
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
<math>f1 = </math>frequenza inferiore della banda in <math> Hz </math>
<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
In figura 3 modello di curva di direttività calcolata per:
[[File:direttività.jpg |thumb|400px|left|figura 3 -funzione <math> R (\alpha) </math>]]
{{clear}}
<math>n = 10 </math>
<math>L = 1 \ m</math>
<math>f1 = 1000 \ Hz </math>
<math>f2 = 7000 \ Hz </math>
<math>c = 1530 \ m/s</math>
Per la valutazione rapida della bontà della caratteristica di direttività si fa spesso riferimento al valore dell'ampiezza dell'angolo <math> \alpha' </math> che decrementa <math> R(\alpha)</math> da ampiezza <math> 1 </math>
ad ampiezza <math> 0,7 </math>.
Più è piccolo <math> \alpha' </math> migliore è la caratteristica di direttività.
Le basi idrofoniche rivelano in modo ottimale una sorgente acustica quando questa è posizionata angolarmente sulla direzione dove la curva di direttività presenta il massimo.
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
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/* La base circolare */
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text/x-wiki
Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
===La base circolare===
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
<math>f1 = </math>frequenza inferiore della banda in <math> Hz </math>
<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
===La base circolare===
Slide rule 12
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
===La base circolare===
Slide rule 12
[[File:Slide rule 12.jpg|thumb|left|300px| Regolo calcolatore ]]
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
===La base circolare===
[[File:Slide rule 12.jpg|thumb|right|300px| Regolo calcolatore ]]
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
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<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
===La base circolare===
[[File:Slide rule 12.jpg|thumb|right|300px| Regolo calcolatore ]]
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
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<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
===La base circolare===
[[File:Slide rule 12.jpg|thumb|right|300px| Regolo calcolatore ]]
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
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<math>L = </math> lunghezza della base in metri
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text/x-wiki
Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
===La base circolare===
[[File:ponderazionex.jpg|thumb|left|200px|Arco della base per 12 idrofoni con indicazione dell'intervallo tra sensori: <math>2 \ x</math>]]
[[File:Slide rule 12.jpg|thumb|right|300px| Regolo calcolatore ]]
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
<math>f1 = </math>frequenza inferiore della banda in <math> Hz </math>
<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
===La base conforme===
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
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2022-08-22T09:19:04Z
Funzioni di correlazione
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/* La base circolare */
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
===La base circolare===
[[File:ponderazionex.jpg|thumb|left|200px|Arco della base circolare con proiezioni sulla corda]]
[[File:Slide rule 12.jpg|thumb|right|300px| Regolo calcolatore ]]
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
<math>f1 = </math>frequenza inferiore della banda in <math> Hz </math>
<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
===La base conforme===
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
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259975
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2022-08-22T09:20:28Z
Funzioni di correlazione
24136
/* Planimetria basi idrofoniche del Toti */
wikitext
text/x-wiki
Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
[[File:ponderazionex.jpg|thumb|left|200px|Arco della base circolare con proiezioni sulla corda]]
[[File:Slide rule 12.jpg|thumb|right|300px| Regolo calcolatore ]]
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
<math>f1 = </math>frequenza inferiore della banda in <math> Hz </math>
<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
===La base conforme===
{{Doppia immagine verticale|destra|128f2.jpg|idro70.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
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259976
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2022-08-22T09:21:29Z
Funzioni di correlazione
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/* La base circolare */
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text/x-wiki
Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
[[File:ponderazionex.jpg|thumb|right|200px|Arco della base circolare con proiezioni sulla corda]]
[[File:Slide rule 12.jpg|thumb|left|200px| Regolo calcolatore ]]
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
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<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
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===La base conforme===
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2022-08-22T09:22:34Z
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24136
/* La base conforme */
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
[[File:ponderazionex.jpg|thumb|right|200px|Arco della base circolare con proiezioni sulla corda]]
[[File:Slide rule 12.jpg|thumb|left|200px| Regolo calcolatore ]]
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
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===La base conforme===
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2022-08-22T09:24:25Z
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/* La base circolare */
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
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===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|ponderazionex.jpg|Slide rule 12.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
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[[File:ponderazionex.jpg|thumb|right|200px|Arco della base circolare con proiezioni sulla corda]]
[[File:Slide rule 12.jpg|thumb|left|200px| Regolo calcolatore ]]
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
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2022-08-22T09:25:39Z
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/* La base circolare */
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|ponderazionex.jpg|Slide rule 12.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
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===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg|Slide rule 12.jpg|200|Circuito dei ritardi (t_1 ; t_2 ; t_3 ) e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|Caratteristica di direttività del fasscio acustico, sulla destra i rilievi dovuti ai lobi secondari. In ascisse l'angolo <math>\alpha</math>}}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
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2022-08-22T09:28:33Z
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
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L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg | e della somma per la generazione della caratteristica di direttività di una base idrofonica circolare (fascio acustico preformato)|}}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
<math>f1 = </math>frequenza inferiore della banda in <math> Hz </math>
<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
===La base conforme===
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259983
259982
2022-08-22T09:30:23Z
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/* La base circolare */
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
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259984
259983
2022-08-22T09:31:35Z
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/* La base circolare */
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg \ Regolo calcolatore| Proiezione arco base su corda }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
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<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
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259985
259984
2022-08-22T09:32:22Z
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/* La base circolare */
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg | Regolo calcolatore | Proiezione arco base sulla corda }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
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<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
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259986
259985
2022-08-22T09:33:01Z
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/* La base circolare */
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
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===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg | }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
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<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
===La base conforme===
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259987
259986
2022-08-22T09:33:57Z
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/* La base circolare */
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
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===La base conforme===
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259988
259987
2022-08-22T09:34:33Z
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/* La base circolare */
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
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===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg | Regolo calcolatore }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
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259989
259988
2022-08-22T09:35:03Z
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24136
/* La base circolare */
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
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===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg Regolo calcolatore }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
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<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
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<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
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2022-08-22T09:35:44Z
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24136
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
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===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg | Regolo calcolatore | }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
<math>f1 = </math>frequenza inferiore della banda in <math> Hz </math>
<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
===La base conforme===
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259991
259990
2022-08-22T09:36:10Z
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24136
/* La base circolare */
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text/x-wiki
Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg | }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
<math>f1 = </math>frequenza inferiore della banda in <math> Hz </math>
<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
===La base conforme===
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259992
259991
2022-08-22T09:36:55Z
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/* La base circolare */
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text/x-wiki
Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
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<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
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259993
259992
2022-08-22T09:40:32Z
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg |100|Regolo calcolatore }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
<math>f1 = </math>frequenza inferiore della banda in <math> Hz </math>
<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
===La base conforme===
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259994
259993
2022-08-22T09:41:20Z
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg |200|Regolo calcolatore }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
<math>f1 = </math>frequenza inferiore della banda in <math> Hz </math>
<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
===La base conforme===
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259995
259994
2022-08-22T09:42:29Z
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg |Regolo calcolatore| ponderazionex.jpg |200|Regolo calcolatore }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
<math>f1 = </math>frequenza inferiore della banda in <math> Hz </math>
<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
===La base conforme===
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259996
259995
2022-08-22T09:43:45Z
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Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg |200|Proiezione idrofoni su arco su corda }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
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<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
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259997
259996
2022-08-22T09:45:34Z
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24136
/* La base circolare */
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text/x-wiki
Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg |200|Proiezione arco idrofoni su corda }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
<math>f1 = </math>frequenza inferiore della banda in <math> Hz </math>
<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
===La base conforme===
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259998
259997
2022-08-22T09:46:19Z
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24136
/* La base circolare */
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text/x-wiki
Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg |Regolo calcolatore | ponderazionex.jpg |200|Proiezione arco idrofoni su corda }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
<math>f1 = </math>frequenza inferiore della banda in <math> Hz </math>
<math>f2 = </math>frequenza superiore della banda in <math> Hz </math>
<math>p = ( f2 - f1 ) / f1 </math>
===La base conforme===
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259999
259998
2022-08-22T09:47:00Z
Funzioni di correlazione
24136
/* La base circolare */
wikitext
text/x-wiki
Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg | ponderazionex.jpg |200|Proiezione arco idrofoni su corda }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
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===La base conforme===
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2022-08-22T09:49:06Z
Funzioni di correlazione
24136
/* La base circolare */
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text/x-wiki
Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg| ponderazionex.jpg |200|Proiezione arco idrofoni su corda }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
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<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
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2022-08-22T09:49:57Z
Funzioni di correlazione
24136
/* La base circolare */
wikitext
text/x-wiki
Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
{{clear}}
===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg| ponderazionex.jpg |200|RR|Proiezione arco idrofoni su corda }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
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<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
<math>x = ( \pi \cdot d \cdot f1 / c ) \cdot sin \ (\alpha)</math>
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===La base conforme===
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260001
2022-08-22T09:50:29Z
Funzioni di correlazione
24136
/* La base circolare */
wikitext
text/x-wiki
Titolo: Evoluzione dei metodi di calcolo delle direttività dei sonar per sottomarini.===
[[File:MM Toti.jpg|thumb|upright=1.8|right|300px|* Sottomarino Toti]]
La caratteristica di direttività di un sistema acustico indica come varia la sensibilità di ricezione con il variare della direzione <math>\alpha </math> di provenienza dell'onda sonora; se la sensibilità è la massima possibile in una direzione, massimo del lobo principale, e diminuisce molto rapidamente con il variare di essa si dice che la base ricevente ha una buona direttività, cioè presenta una direzione preferenziale d'ascolto di un sistema idrofonico al fine della riduzione delle ampiezze dei lobi secondari.
La direttività di un gruppo di sensori,<ref> {{cita |Del turco | 52 - 59}}.</ref> è ottenuta sommando i contributi di tensione generati dai singoli idrofoni, opportunamente rimessa in coerenza.
==Evoluzione dei metodi di calcolo==
L'evoluzione dei metodi di calcolo inizia , in Italia, dal 1960 con le computazioni delle caratteristiche di direttività per le basi idrofoniche dei sottomarini Classe Toti.
===Planimetria basi idrofoniche del Toti===
[[File:basisaurodtc.jpg|thumb|left|300px| Planimetria basi acustiche sonar IP60 ]]
La disposizione meccanica, non in scala, è mostrata in figura evidenziano con cerchietti verdi l'insieme degli idrofoni della base conforme e con cerchietti rossi l'insieme degli idrofoni della base circolare.
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===La base circolare===
{{Doppia immagine verticale|destra|Slide rule 12.jpg| ponderazionex.jpg |300|Regolo calcolatore|Proiezione arco idrofoni su corda }}
Il computo della direttività della base circolare, identico per tutte le direzioni dell'orizzonte, veniva svolto con l'impiego di matita e regolo calcolatore utilizzando una formula generale, già riportata nei testi di elettroacustica, che consentiva, con buona approssimazione, la sostituzione di un arco di cerchio con gli idrofoni in esso posizionati nella sua proiezione nella corda sottesa trasformando l'arco in un segmento.
L'andamento della curva di direttività di una base rettilinea per segnali in banda <math> f1 - f2 </math> è dato dalla funzione:
<math> R(\alpha) = \sqrt[]{ (1 / n) + (2/n^2) \cdot \sum_{m=1}^j \left \{ ( n - m ) \cdot [ \sin \ ( m\cdot p \cdot x ) / (m\cdot p\cdot x ) ] \cdot \cos \ [ ( p + 2 ) \cdot m \cdot x] \right \} }</math>
Dove:
<math>n = </math> numero degli idrofoni
<math>j = n - 1 </math>
<math>d = L / ( n - 1 )</math>
<math>L = </math> lunghezza della base in metri
<math>c = </math> velocità del suono in <math> m / s </math>
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===La base conforme===
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Discussione:Calcolatore dei parametri acustici del sonar
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259932
2022-08-21T14:49:36Z
Funzioni di correlazione
24136
/* Giustificazioni */ nuova sezione
wikitext
text/x-wiki
== Giustificazioni ==
== Giustificazione ==
{{Attribuzione|http://www.sonar-info.info |CC-BY-SA}} --[[Utente:Funzioni di correlazione|Funzioni di correlazione]] ([[Discussioni utente:Funzioni di correlazione|msg]]) 11:09, 16 dic 2021 (CET)
==Chiarimenti==
Le ragioni della stesura di nuove voci disgiunte, raccolte nella categoria sonar, relative alle tematiche indicate, nascono dall'esigenza di rendere fruibile, voce per voce, ciò che ho già pubblicato a livello più elevato nei due corsi di WIKIVERSITA:
https://it.wikiversity.org/wiki/Corso:Applicazioni_tecniche_sul_sonar
https://it.wikiversity.org/wiki/Corso:Tecniche_di_correlazione_per_i_segnali_elettrici_di_bassa_frequenza
Con le voci contenute nella categoria citata la ricerca in rete di informazioni specifiche è resa più agibile.
Il contenuto illustrato nelle nuove voci è tratto, dopo accurate modifiche dei testi ed aggiunte di materiale didattico in versione pdf scaricabile liberalmente, dai corsi citati.
[[Utente:Funzioni di correlazione|Funzioni di correlazione]] ([[Discussioni utente:Funzioni di correlazione|Discussione]]) 16:04, 4 mag 2022 (CEST) [[Utente:Funzioni di correlazione|Funzioni di correlazione]] ([[Discussioni utente:Funzioni di correlazione|Discussione]]) 08:15, 11 mag 2022 (CEST)
ph4bkamo4edtzhmi6u9s1n2ggvccxol
Discussione:Variabili probabilistiche nella conduzione operativa del sonar
1
35729
259933
2022-08-21T14:51:02Z
Funzioni di correlazione
24136
/* Giustificazioni */ nuova sezione
wikitext
text/x-wiki
== Giustificazioni ==
== Giustificazione ==
{{Attribuzione|http://www.sonar-info.info |CC-BY-SA}} --[[Utente:Funzioni di correlazione|Funzioni di correlazione]] ([[Discussioni utente:Funzioni di correlazione|msg]]) 11:09, 16 dic 2021 (CET)
==Chiarimenti==
Le ragioni della stesura di nuove voci disgiunte, raccolte nella categoria sonar, relative alle tematiche indicate, nascono dall'esigenza di rendere fruibile, voce per voce, ciò che ho già pubblicato a livello più elevato nei due corsi di WIKIVERSITA:
https://it.wikiversity.org/wiki/Corso:Applicazioni_tecniche_sul_sonar
https://it.wikiversity.org/wiki/Corso:Tecniche_di_correlazione_per_i_segnali_elettrici_di_bassa_frequenza
Con le voci contenute nella categoria citata la ricerca in rete di informazioni specifiche è resa più agibile.
Il contenuto illustrato nelle nuove voci è tratto, dopo accurate modifiche dei testi ed aggiunte di materiale didattico in versione pdf scaricabile liberalmente, dai corsi citati.
[[Utente:Funzioni di correlazione|Funzioni di correlazione]] ([[Discussioni utente:Funzioni di correlazione|Discussione]]) 16:04, 4 mag 2022 (CEST) [[Utente:Funzioni di correlazione|Funzioni di correlazione]] ([[Discussioni utente:Funzioni di correlazione|Discussione]]) 08:15, 11 mag 2022 (CEST)
ph4bkamo4edtzhmi6u9s1n2ggvccxol
259945
259933
2022-08-22T05:30:25Z
Funzioni di correlazione
24136
/* Giustificazioni */
wikitext
text/x-wiki
== Giustificazione ==
{{Attribuzione|http://www.sonar-info.info |CC-BY-SA}} --[[Utente:Funzioni di correlazione|Funzioni di correlazione]] ([[Discussioni utente:Funzioni di correlazione|msg]]) 11:09, 16 dic 2021 (CET)
==Chiarimenti==
Le ragioni della stesura di nuove voci disgiunte, raccolte nella categoria sonar, relative alle tematiche indicate, nascono dall'esigenza di rendere fruibile, voce per voce, ciò che ho già pubblicato a livello più elevato nei due corsi di WIKIVERSITA:
https://it.wikiversity.org/wiki/Corso:Applicazioni_tecniche_sul_sonar
https://it.wikiversity.org/wiki/Corso:Tecniche_di_correlazione_per_i_segnali_elettrici_di_bassa_frequenza
Con le voci contenute nella categoria citata la ricerca in rete di informazioni specifiche è resa più agibile.
Il contenuto illustrato nelle nuove voci è tratto, dopo accurate modifiche dei testi ed aggiunte di materiale didattico in versione pdf scaricabile liberalmente, dai corsi citati.
[[Utente:Funzioni di correlazione|Funzioni di correlazione]] ([[Discussioni utente:Funzioni di correlazione|Discussione]]) 16:04, 4 mag 2022 (CEST) [[Utente:Funzioni di correlazione|Funzioni di correlazione]] ([[Discussioni utente:Funzioni di correlazione|Discussione]]) 08:15, 11 mag 2022 (CEST)
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