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Derivati su tassi di interesse
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{{risorsa|tipo=lezione|materia1=Teoria delle scelte di portafoglio}}
==Tassi di interesse==
I [http://it.wikipedia.org/wiki/Tasso_d'interesse tassi di interesse] rappresentano uno dei fattori più rilevanti ai fini della valutazione dei derivati. Essi definiscono gli importi che i "prenditori di fondi" (''borrowers'') devono pagare ai "prestatori di fondi" (''lenders''): maggiore è il [http://it.wikipedia.org/wiki/Rischio_di_credito rischio di credito], più alto sarà il tasso di interesse richiesto.
===Strumenti del mercato monetario===
I principali strumenti impiegati dai soggetti operanti sui [http://it.wikipedia.org/wiki/Mercato_monetario|mercati monetari] sono i ''depositi interbancari'' e gli ''zero-coupon bond''. A differenza degli strumenti impiegati sui mercati finanziari essi hanno scadenze più brevi e hanno lo scopo di gestire la liquidità.
===Tipologie di tassi===
====Tassi su Titoli di Stato====
I ''Treasury rates'' sono i tassi a cui si finanziano gli Stati nella loro valuta locale. In genere, si assume che sia nulla la probabilità che uno Stato risulti insolvente su un'obbligazione denominata nella sua stessa valuta e per questo tali titoli sono considerati privi di rischio. Tuttavia, i ''derivatives traders'' solitamente non usano i Treasury rates come proxy dei tassi privi di rischio, ma i tassi Libor.
====Tassi Libor====
Il [http://it.wikipedia.org/wiki/LIBOR Libor] è l'acronimo di ''London Interbank Offered Rate'' ed è il tasso al quale una banca è disposta a prestare denaro a un'altra banca in forma di deposito, che può essere considerato come analogo a un prestito.
Per le banche il Libor rappresenta il costo-opportunità del capitale, essendo questo il tasso al quale possono finanziarsi a breve termine presso altre banche.
Il Libor, pur non essendo completamente privo di rischio di credito, è tuttavia molto vicino a questa condizione. Inoltre, il loro uso da parte dei trader è giustificato dal fatto che il livello dei tassi sui Treasury è tenuto artificialmente basso da norme fiscali e regolamentari.
I tassi Libor sono determinati dalle negoziazioni tra banche e cambiano al modificarsi delle condizioni economiche, in modo che domanda e offerta di fondi siano sempre in equilibrio.
Analogamente, bisogna considerare che operazioni finanziarie denominate in Euro utilizzano spesso l'[http://it.wikipedia.org/wiki/EURIBOR Eurobor], scambiato sulla piazza di Francoforte, al posto del Libor come base per il calcolo dei tassi d'interesse.
====Tassi di riporto====
A volte, le attività di trading vengono finanziate con "contratti di riporto", ossia con pronti contro termine (''repos''): un soggetto vende titoli sul mercato spot a una controparte e si impegna a ricomprarli successivamente a un prezzo che in genere è leggermente più elevato. La controparte sta così prestando denaro e la differenza fra il prezzo forward al quale i titoli vengono ricomprati e quello spot al quale sono venduti rappresenta l'interesse che questa percepisce. Il tasso di interesse applicato in questa circostanza è noto come "tasso di riporto" (''repo rate''): tali tassi comportano rischi di credito ridotti, dato che per la controparte è sempre possibile rifarsi sui titoli del debitore.
===Come si misurano i tassi di interesse===
La frequenza di capitalizzazione degli interessi definisce l'unità di misura dei tassi d'interesse e le differenze fra un regime di capitalizzazione e l'altro possono essere paragonate alle differenze tra chilometri e miglia.
Supponiamo che un capitale iniziale <math>A</math> venga investito per <math>n</math> anni a un tesso di interesse annuo pari a <math>R</math>. Se gli interessi vengono capitalizzati una solo volta l'anno, il valore finale dell'investimento è pari ad<br />
:<math>A\left(1+R\right)^n</math>
Se, diversamente, vengono capitalizzati <math>m</math> volte l'anno, alla fine del periodo l'investimento varrà<br />
:<math>A\left(1+\frac{R}{m}\right)^{m*n}</math>
====Regimi di capitalizzazione====
*[http://it.wikipedia.org/wiki/Tasso_di_interesse#Interesse_semplice Interesse semplice]: <math>FV=PV(1+rt)</math>
*[http://it.wikipedia.org/wiki/Tasso_di_interesse#Interesse_composto Interesse composto]: <math>FV=PV(1+r)^t</math>
*[http://it.wikipedia.org/wiki/Tasso_di_interesse#Montante_ad_interesse_composto_continuo_o_matematico Interesse continuo]: <math>FV=PVe^{rt}</math>
*[http://it.wikipedia.org/wiki/Tasso_di_interesse#Leggi_di_equivalenza_finanziaria Leggi di equivalenza finanziaria] (formule di conversione fra regimi di capitalizzazione)
<math>FV</math> rappresenta il [http://it.wikipedia.org/wiki/Montante_%28economia%29 ''montante''] e <math>PV</math> il ''valore attuale'' dell'investimento. Se assumiamo <math>FV=1</math> allora <math>PV</math> è detto ''fattore di sconto'' e ci dice quanto vale oggi un euro di domani. Se invece assumiamo <math>PV=1</math> allora <math>FV</math> è detto ''fattore di capitalizzazione'' e ci dice quanto vale domani un euro di oggi.
La differenza più sostanziale sta nella scelta fra l'impiego dell'interesse semplice o dell'interesse composto. I risultati non si discostano molto invece nel caso si decida di utilizzare la regola dell'interesse composto o quella nel continuo.<ref>Anche le differenze far composto e continuo diventano rilevanti quando il capitale nominale è di elevata entità.</ref> L'uso dell'interesse continuo è però particolarmente vantaggioso per le [http://it.wikipedia.org/wiki/Logaritmo#Propriet.C3.A0_dei_logaritmi proprietà dei logaritmi] che semplificano spesso in modo determinante il calcolo e la derivazione delle formule della teoria finanziaria.
===Zero rates===
Lo "Zero-coupon rate a <math>n</math> anni" (anche detto "Zero rate") è il tasso di interesse relativo a un investimento che incomincia oggi e dura per <math>n</math> anni. Capitale e interessi vengono incassati a scadenza e non ci sono pagamenti intermedi (''cedole'' o ''cuponi'').
Questo tasso è quello reso alla scadenza da un titolo senza cedole emesso da uno Stato per finanziarsi.<ref>Un esempio sono i [http://it.wikipedia.org/wiki/Buono_Ordinario_del_Tesoro|BOT] italiani.</ref> Essendo un tasso risk-free che non presenta il problema del reimpiego delle cedole emesse viene impiegato per le operazioni di attualizzazione e capitalizzazione dei flussi di cassa, ossia per spostarli in avanti o indietro lungo l'asse temporale.<ref>Faremo inizialmente l'ipotesi che non esista rischio di fallimento, ovvero che tutti gli Stati che emettono obbligazioni abbiano un [http://it.wikipedia.org/wiki/Rating|rating] AAA. Questa ipotesi sarà successivamente rimossa per rendere l'analisi più attinente con la realtà.</ref>
(grafico...)
===Valutazione delle obbligazioni===
Molte [http://it.wikipedia.org/wiki/Obbligazione obbligazioni] (''bonds'') pagano periodicamente una cedola. Il capitale—detto ''valore nominale'' o ''v. facciale''—viene pagato a scadenza.<ref>Si assume solitamente che il valore nominale di un'obbligazione sia pari a 100 € per semplicità.</ref>
Il prezzo teorico di questi titoli può essere calcolato come somma dei valori attuali dei pagamenti, utilizzando per l'attualizzazione un unico tasso e gli zero rates appropriati per ciascuna scadenza. Questo è possibile perché, immaginando di avere a disposizione ZCB per tutte le scadenze, è possibile immaginare ogni cedola e il pagamento finale ognuno come una ZCB scontato ad oggi.
Immaginiamo di avere un titolo con durata tre anni che stacchi cedole annuali al tasso del 4% su un nozionale <math>N=\euro100</math> e supponiamo di osservare sul mercato obbligazionario i seguenti zero rates:
{| class="wikitable"
|-
! <math>r_1</math> !! <math>r_2</math> !! <math>r_3</math>
|-
| 1% || 1,25% || 2%
|}
(grafico...)
<math>\begin{alignat}{2}
V_M &= 4e^{-0,01*1}+4e^{-0,0125*2}+104e^{-0,02*3} \\
&= 105,804951 \end{alignat}</math>
====Bond Yields====
Lo ''yield to maturity'' di un coupon-bond è quel valore sintetico che indica qual è il tasso medio di rendimento tale che, usato per scontare tutti i flussi di cassa garantiti dal titolo, dà la sua quota di mercato (''valore di mercato'').
<math>c_1e^{-t_1R_R}+c_2e^{-t_2R_R}+(c_3+V_N)e^{-t_3R_R}=V_M</math><br />
dove <math>R_R</math> è il tasso di rendimento, <math>c_n</math> la cedola staccata al tempo <math>t_n</math> e <math>V_N</math> il valore nominale, mentre <math>V_M</math> è il valore di mercato.
====Par Yields====
Il ''tasso di rendimento alla pari'' (''par yield'') relativo a una certa scadenza è quel tasso cedolare che assicura l'eguaglianza tra il prezzo di un'obbligazione e il suo valore nominale.<ref>Solitamente si assume che le cedole vengano pagate semestralmente.</ref> Tale valore cedolare è solitamente detto ''par-coupon'' (cedola di parità).
Un par yeld è quella cedola che garantisce che il valore attuale di tutti i flussi futuri di un bond sia uguale alla pari.
<math>c*e^{-t_1R_1}+c*e^{-t_2R_2}+(c+N)*e^{-t_3R_3}=V_N</math>
In generale, possiamo anche scrivere<br />
<math>V_N=A\frac{c}{m}+V_N d \Rightarrow c=\frac{(V_N-V_N d)m}{A}</math><br />
dove <math>d</math> è il fattore di attualizzazione di 1 euro incassato a scadenza, <math>A</math> il valore attuale di una rendita che paga <math>V_N</math> euro in ciascuna data di pagamento delle cedole e <math>m</math> il numero di cedole staccate in un anno.
(esempio...)
Si dice che un bond quota "sopra la pari" quando ha un rendimento superiore a quello medio di mercato, il contrario vale per un bond che quota "sotto la pari".
===Determinazione dei Treasury Zero Rates===
Uno dei metodi di determinazione degli "''Zero rate'' dei titoli di Stato" è quello di desumerli dalle quotazioni dei ''Treasury bill''<ref>I ''T-Bill'' sono obbligazioni statali, analoghe ai [http://it.wikipedia.org/wiki/Buono_Ordinario_del_Tesoro BOT] italiani, che vengono comprate a un prezzo scontato dal prezzo pagabile alla scadenza.</ref> anche detti ''Zero-coupon bond'' (ZCB). Non vi sono però ZCB per tutte le scadenze:<ref>Non ve ne è comunque nessuno con scadenza superiore all'anno.</ref> per ovviare a questo problema un metodo rapido è quello di utilizzare gli yield-to-maturity per leggere i rendimenti di mercato oltre l'anno. Questo metodo risulta però scorretto dato che gli yield-to-maturity non sono confrontabili fra loro, essendo rendimenti medi calcolati sotto l'ipotesi che la curva sia piatta (''flat'').
Un secondo metodo utilizzato dagli analisti finanziari per ottenere la curva degli Zero rates (o ''yield-curve'') è allora il c.d. "metodo bootstrap":<ref>L'origine del termine va fatta risalire a [http://it.wikipedia.org/wiki/Barone_di_M%C3%BCnchhausen ''Le avventure del barone di Munchhausen''] di Rudolf Erich Raspe (fonte: [Earliest Known Uses of Some of the Words of Mathematics http://jeff560.tripod.com/b.html]).</ref> una procedura ricorsiva che utilizza titoli di Stato provvisti di cedole<ref>Come possono essere i [http://it.wikipedia.org/wiki/Buono_del_Tesoro_Poliennale BTP] o i [http://it.wikipedia.org/wiki/Certificato_di_credito_del_tesoro CCT] emessi dall'Italia.</ref> per ovviare alla mancanza di titoli zero-coupon per una certa data.
L'algoritmo che se ne ricava può essere riassunto nella seguente formula generale da applicare ricorsivamente a partire dalla prima data per la quale non si abbia uno ZCB a disposizione e procedendo così in avanti lungo la curva del tempo.<br />
<math>R_n=\frac{1}{t_n}\ln\frac{1+c_n}{B_0-c_n\sum_{k=1}^{n-1}e^{-R_kt_k}}</math>
{| class="wikitable"
|-
! Valore nominale ($) !! Vita residua (anni) !! Cedola annuale<ref>Si assume che la metà delle cedole venga pagata ogni 6 mesi.</ref> ($) !! Prezzo del titolo ($)
|-
| 100 || 0,25 || 0 || 96,5
|-
| 100 || 0,50 || 0 || 94,0
|-
| 100 || 1,00 || 0 || 90,9
|-
| 100 || 1,50 || 10 || 95,5
|-
| 100 || 2,00 || 18 || 102,5
|}
<math>R_1=\frac{1}{0,25}\ln\left[\frac{100}{96,5}\right]=0,142509</math><br />
<math>R_2=\frac{1}{0,50}\ln\left[\frac{100}{94,0}\right]=0,123751</math><br />
<math>R_3=\frac{1}{1,00}\ln\left[\frac{100}{90,9}\right]=0,095410</math><br />
[[File:Metodo Bootstrap.png|thumb|Curva degli Zero rates costruita tramite il metodo bootstrap]]
<math>\begin{alignat}{4}
R_4 &= \frac{1}{1,50}\ln\left[\frac{100+5}{95,5-5(e^{-0,123751*0,50}+e^{-0,095410*1,00})}\right] \\
&= 0,666667 * \ln\left[\frac{105}{95,5-5(0,939999+0,909000)}\right] \\
&= 0,666667 * \ln(1,217320664) \\
& =0,131102\end{alignat}</math><br />
<math>\begin{alignat}{4}
R_5 &= \frac{1}{2,00}\ln\left[\frac{100+9}{102,5-9(e^{-0,123751*0,50}+e^{-0,095410*1,00}+e^{-0,131102*1,50})}\right] \\
&= 0,5 * \ln\left[\frac{109}{102,5-9(0,939999+0,909000+0,821476)}\right] \\
&= 0,5 * \ln(1,389142) \\
& =0,164343\end{alignat}</math>
I tassi <math>R_4</math> e <math>R_5</math> individuati sono gli unici tassi spot a essere coerenti con i tassi a sei mesi e a un anno e con i dati riportati in tabella.
Nell'usare il metodo illustrato è importante tenere presenti alcune semplificazioni sulle quali si basa. Innanzi tutto si ipotizza che la curva fra le scadenze sia lineare, inoltre solitamente si disegna la curva come se fosse piatta prima del primo dato e dopo l'ultimo calcolati. Inoltre, nel caso non si disponga di titoli con scadenze esattamente corrispondenti agli stacchi cedolari semestrali il metodo più semplice e immediato che si può utilizzare è quello dell'interpolazione lineare dei prezzi dei titoli prima di impiegarli nel metodo bootstrap:<br />
<math>R_x=R_1+(R_2-R_1)\frac{T_x-T_1}{T_2-T_1}</math>
===Tassi Forward===
I tassi di interesse a termine sono tassi, relativi a periodi futuri del tempo, già incorporati—impliciti—nei tassi spot correnti.
{| class="wikitable"
|-
! Anno (<math>n</math>) !! Tasso spot per un investimento a <math>n</math> anni (% anno) !! Tasso forward per l'<math>n</math>-esimo anno (% anno)
|-
| 1 || 3,0 || -
|-
| 2 || 4,0 || 5,0
|-
| 3 || 4,3 || 4,6
|-
| 4 || 5,5 || 6,7
|}
In cambio di un investimento di 100 € oggi il soggetto riceverà fra un anno <math>\euro100e^{0,03*1}=\euro103,05</math>. Il tasso forward, implicito nei tassi spot, per il secondo anno può essere calcolato in base al valore dei tassi spot a uno e due anni ed è quel tasso per il secondo anno che, combinato con il tasso spot a un anno, fornisce il 4,0% complessivo per due anni.<br />
<math>\euro100e^{0,03*1}+\euro100e^{F_{1,2}*1}=\euro100e^{0,04*2} \Rightarrow F_{1,2}=5,0\%</math><br />
<math>\euro100e^{0,04*1}+\euro100e^{F_{2,3}*1}=\euro100e^{0,043*2} \Rightarrow F_{2,3}=4,6\%</math>
In generale possiamo scrivere<br />
<math>\begin{alignat}{2}
F_{m,n} &= \frac{R_nT_n-R_mT_m}{T_n-T_m} \\
&= R_n+(R_n-R_m)\frac{T_m}{T_n-T_m} \end{alignat}</math>
Se la ''zero curve'' è inclinata verso l'alto tra <math>T_m</math> e <math>T_n</math>, con <math>R_n>R_m</math>, ne segue che il tasso forward sarà maggiore di entrambi i tassi spot <math>F_{m,n}>R_n>R_m</math>. Analogamente, se la curva è inclinata negativamente il tasso forward risulterà minore di entrambi i tassi spot.
Attraverso un ragionamento basato sull'esclusione dell'esistenza di possibilità di arbitraggio è possibile dimostrare che il mercato spot e il mercato forward sono connessi da una specifica relazione. Al verificarsi di disallineamenti fra i due mercati, infatti, sarebbe possibile per gli operatori sfruttare opportunità di arbitraggio basate su strategie di rollover. Se infatti non valesse la relazione di non arbitraggio<br />
<math>(1+R_2t_2)=(1+R_1t_1)(1+F_{1,2}\Delta)</math><br />
allora, se il tasso forward fosse maggiore di quello equo, un arbitraggista potrebbe
#raccogliere sul mercato spot a lunga al tasso <math>R_2</math>;
#impiegare sul mercato spot a breve al tasso <math>R_1</math>;
#impiegare sul mercato forward al tasso <math>F_{1,2}</math> (rollover)
ottenendo un profitto certo. Come in tutti questi casi infatti il ragionamento è semplice: il soggetto economico avrà convenienza a comprare ciò che costa meno e vendere ciò che costa di più.
Questo ragionamento mostra anche come il tasso spot sia interpretabile anche come un tasso forward con differimento nullo, ovvero come una media ponderata dei tassi forward adiacenti:<br />
<math>R_2=\frac{1}{t_2}[F_{0,1}(t_1-t_0)+F_{1,2}(t_2-t_1)]</math>.<br />
Dunque quando i tassi forward sono crescenti anche la loro media cresce e quindi crescono anche i tassi spot: da un punto di vista economico ciò significa che se ci sono aspettative di rialzo dei tassi forward, allora anche le aspettative sui tassi spot dovranno essere crescenti (teoria delle aspettative).
===Forward Rate Agreements===
Un ''Forward Rate Agreement'' (FRA) è un contratto derivato, in quanto il suo valore dipende dall'evoluzione dei tassi di interesse, con cui due controparti bancarie si impegnano a scambiarsi un tasso fisso con uno variabile.
Se un investitore ritiene che i futuri tassi spot saranno diversi dai tassi forward correnti può trovare interessante un'operazione che comporta la negoziazione di un contratto detto ''Forward Rate Agreement'' (FRA): un contratto forward in cui due parti si accordano su un tasso di interesse da applicare a un certo capitale per un certo periodo di tempo.
Sia <math>R_F</math> il tasso di interesse fissato nel FRA; <math>F_{1,2}</math> il tasso Libor forward per il periodo tra <math>T_1</math> e <math>T_2</math> osservato oggi; <math>R_V</math> il tasso Libor spot osservato al tempo <math>T_1</math> per la scadenza <math>T_2</math>; <math>N</math> il capitale nozionale del contratto. Assumiamo inoltre che i tassi non siano composti continuamente, ma con una frequenza coerente con la loro scadenza: se, ad esempio, <math>T_1-T_2=0,5</math> allora il tasso sarà composto trimestralmente e così via.<ref>Questa assunzione è coerente con la prassi in usa per i FRAs.</ref>
In un normale finanziamento al tasso Libor corrente la società A riceverebbe dalla società B il tasso <math>R_V</math>. Con la stipula di un FRA invece il tasso viene bloccato al livello <math>R_F</math> e la società riceve (o paga) il differenziale <math>R_F-R_V</math>. Al tempo <math>T_2</math>, il pagamento a favore di A originato da questo differenziale è pari a <math>L(R_F-R_V)(T_2-T_1)</math>.
Possiamo anche reinterpretare il FRA immaginando che
# la società A riceva gli interessi sul capitale <math>N</math> tra <math>T_1</math> e <math>T_2</math> al tasso fisso <math>R_F</math> e paga gli interessi sullo stesso capitale al tasso spot di mercato <math>R_V</math>;
# la società B riceve gli interessi sul capitale <math>N</math> tra <math>T_1</math> e <math>T_2</math> al tasso spot di mercato <math>R_V</math> e paga gli interessi sullo stesso capitale al tasso fisso <math>R_F</math>.
Di solito i FRA vengono liquidati al tempo <math>T_1</math>: in tal caso il loro payoff va attualizzato.
====Valutazione di un FRA====
Bisogna innanzitutto notare che il valore di un FRA è nullo quando <math>R_F=F_{1,2}</math>, infatti in tale caso è sempre possibile bloccare a costo nullo il tasso forward relativo a un certo periodo di tempo futuro.<ref>Questo perché per garantire una raccolta alla controparte fra il primo e il secondo periodo senza correre rischi la banca può raccogliere fra il tempo zero e il secondo periodo, impegnando fra il tempo zero e il primo periodo e "rollando" questa posizione fra il primo e il secondo periodo: il tasso che rende nulla questa operazione è esattamente il tasso foreward.</ref> La differenza di valore fra il FRA che promette <math>R_F</math> e quello che promette <math>F_{1,2}</math>, dato che i due contratti si differenziano solo per gli interessi che si incassano al tempo <math>T_2</math>, è pari al valore attuale della differenza tra i pagamenti per interessi:<br />
<math>L(R_F-F_{1,2})(T_2-T_1)e^{-R_2T_2}</math><br />
dove <math>R_2</math> è il tasso zero rate (composto continuamente) osservato al tempo zero per la scadenza <math>T_2</math>. Dato che il valore del FRA che promette <math>F_{1,2}</math> è nullo, allora il valore del FRA che premette di ricevere <math>R_F</math> è pari a<br />
<math>V_{FRA}=N(R_F-F_{1,2})(T_2-T_1)e^{-R_2T_2}</math><br />
Dunque, è possibile determinare il valore corrente di un FRA
# calcolando il payoff sotto l'ipotesi che i tassi di interesse forward si realizzino (<math>R_V=F_{1,2}</math>);
# attualizzare il payoff in base al tasso d'interesse privo di rischio.
===Duration===
I soggetti che detengono bond necessitano di un'idea della loro redditività (yield to maturity) e della rischiosità della sua detenzione.
La ''duration'' di un'obbligazione misura il tempo che il portatore del titolo deve attendere, in media, prima di ricevere capitale e interessi. Uno ZCB che scade dopo <math>n</math> anni ha una duration di <math>n</math> anni, mentre un coupon-bond con stessa scadenza ha una duration inferire dato che alcuni dei pagamenti vengono incassati prima della scadenza.
La "durata finanziaria" è inoltre approssimativamente uguale al rapporto tra la variazione proporzionale del prezzo di un titolo e la variazione assoluta del suo tasso di rendimento.
Normalmente una duration maggiore si accompagna a un rischio finanziario maggiore del titolo; ciò significa che a un movimento dei tassi si accompagna un movimento del prezzo del titolo tanto più brusco quanto più alta è la duration del titolo stesso.
Possiamo definire la duration di un titolo come<br />
<math>D=\sum_{i=1}^n t_i \left(\frac{c_ie^{-yt_i}}{B}\right)</math><br />
pertanto la duration è definibile come una media ponderata dei tempo <math>t_i</math>, con pesi pari alla quota del valore attuale del titolo rappresentata dell'<math>i</math>-esimo pagamento.<ref>Il prezzo di un titolo è pari al valore attuale dei pagamenti.</ref>
=====Duration modificata=====
Se <math>y</math> è composto <math>m</math> volte l'anno si definisce la duration modificata come<br />
<math>D^*=\frac{D}{1+y/m}</math>
=====Duration di un portafoglio=====
La duration di un portafoglio di obbligazioni è definita come media ponderata delle duration dei singoli titoli, con pesi pari alla quota del valore attuale del portafoglio rappresentata da ciascun titolo.
====Convexity====
L'approssimazione basata sulla duration è valida solo per piccole variazioni dei tassi di rendimento: due portafogli possono avere stessa duration ma comportarsi in maniera differente di fronte a grandi variazioni dei tassi di rendimento. Possiamo allora migliorare l'approssimazione mostrata dalla durazion con un fattore noto come ''convexity'' che può essere misurato come<br />
<math>C=\frac{1}{B}\frac{\partial^2B}{\partial y^2}</math>
Espandendo in serie di Taylor, un'approssimazione più accurata di <math>\Delta B</math> è data da<br />
<math>\frac{\Delta B}{B}=-D \Delta y+\frac{1}{2}C(\Delta y)^2</math>
Se, oltre alla duration, anche la convexity netta del portafoglio è nulla, le istituzioni finanziarie risultano immunizzate non solo rispetto a piccoli spostamenti paralleli della yield curve, ma anche da spostamenti di maggiore entità. Continuano comunque a rimanere esposti nei confronti di spostamenti non paralleli.
===Teorie della Term Structure===
Negli anni sono state elaborate diverse teorie circa le determinanti della configurazione delle zero curve. Esse non devono essere viste come alternative, ma piuttosto come complementari, pur avendo fra loro pesi differenti in termini di esplicatività globale.
Quella più semplice è la "teoria delle aspettative" secondo cui i tassi di interesse a lungo termine dovrebbero riflettere le aspettative sui futuri tassi di interesse a breve: si sostiene cioè che un tasso forward sia uguale alle aspettative del futuro tasso spot per quel periodo.
Una seconda è nota come "teoria della segmentazione dei mercati". Essa sostiene che non vi sia alcuna relazione fra tassi di interesse a breve, medio e lungo termine, dato che istituzioni diverse investono in titoli di diversa durata, senza realizzare scambi fra loro: i tassi di differente durata rifletteranno dunque aspettative di operatori differenti.
La teoria forse più interessante, nota come "teoria della preferenza per la liquidità", sostiene infine che i tassi forward dovrebbero essere sempre più alti dei tassi spot attesi. L'ipotesi alla base è che gli investitori preferiscano mantenere la loro liquidità e investire in fondi per periodi più brevi e che le imprese preferiscano, a loro volta, prendere in prestito a tasso fisso per periodi più lunghi.
==Determinazione dei prezzi Forward e dei prezzi Futures==
Dobbiamo ora domandarci quale sia la relazione che guida la determinazione dei prezzi sui mercati spot, forward e futures.
Per semplicità e chiarezza espositiva, non considereremo inizialmente né la presenza di costi di transazione, né la presenza di sistemi fiscali. Ipotizzeremo inoltre che non vi sia razionamento del credito e che il tasso pagato da tutti per indebitarsi sia sempre quello risk-free. Infine, immagineremo che vi sia sempre un altro soggetto che sia capace di approfittare di qualunque opportunità di arbitraggio istantaneamente.
===Beni di investimento e beni di consumo===
I beni (attività sottostanti) d'investimento sono trattati da soggetti che hanno finalità di solo investimento (copertura, speculazione, arbitraggio) e che ritengono utile includere questi beni nel loro portafoglio. Sui mercati di questi beni possono dunque esservi numerosi operatori che hanno scopi puramente "finanziari". I beni di consumo sono invece attività la cui contrattazione ha uno scopo primario agganciato all'economia reale. Queste differenze si riflettono sul modo in cui si determinano i prezzi su di un certo mercato.
===Vendite allo scoperto===
La [http://it.wikipedia.org/wiki/Vendita_allo_scoperto vendita allo scoperto] (''short selling'') è un'operazione finanziaria che consiste nella vendita, effettuata nei confronti di uno o più soggetti terzi, di titoli non direttamente posseduti dal venditore. Più in generale con questa terminologia si denominano tutti i tipi di operatività finanziaria attuata con l<nowiki>'</nowiki>intento di ottenere un profitto a seguito di un trend o movimento ribassista delle quotazioni di titoli (azioni, strumenti, beni) prezzati in una borsa valori.
La vendita allo scoperto è un'operatività finanziaria di tipo prettamente speculativo e orientata verso un orizzonte temporale d'investimento di breve periodo. Per questo è generalmente sconsigliabile usarla come tecnica d'investimento di medio e lungo termine.
Questa operazione è spesso vista non positivamente anche per l'effetto di aumento della pressione dal lato dell'offerta su di un certo mercato che comporta. Bisogna però notare come un operatore che oggi vende allo scoperto domani andrà a ingrossare le fila della domanda.
Il meccanismo si basa sull'idea di farsi prestare l'attività da qualcuno che la possiede: pertanto la vendita allo scoperto si configura come un prestito non di denaro bensì di titoli e, dunque, per il "servizio" di cui si è usufruito vi sarà un interesse da corrispondere al datore del prestito.<ref>Il fatto che si configuri come un prestito e non come una vendita significa che qualunque profitto viene mantenuto come diritto in capo al proprietario.</ref> La controparte si assumerà un rischio di insolvenza e cercherà dunque di avere una garanzia (ad es. un portafoglio di titoli) che sarà tanto maggiore quanto maggiore è l'incertezza generale esistente sul mercato.<ref>Una maggiore incertezza comporta una minore fiducia reciproca fra gli operatori e dunque la richiesta di maggiori garanzie.</ref>
I grandi prestatori di titoli sono i [http://it.wikipedia.org/wiki/Fondi_comuni_di_investimento Fondi di investimento] mentre le istituzioni che più spesso ricorrono a vendite allo scoperto sono ad esempio i settori di trading delle [http://it.wikipedia.org/wiki/Banca_d%27affari Banche d'affari].<ref>Gli Hedge Funds ([http://it.wikipedia.org/wiki/Fondi_speculativi Fondi speculativi]) e i Fondi di investimento comprano tutti i titoli che compongono un Indice e aggiungono all'attività di investimento in titoli, alla quale non possono sottrarsi per mandato, il prestito degli stessi al fine di aumentare i propri rendimenti.</ref>
===Opportunità di arbitraggio===
Gli arbitraggisti mirano a ottenere profitti sfruttando una strategia che ha rischio equivalente di un'altra ma presenta un costo di implementazione minore.
Ipotizziamo che esista un titolo che non paga dividendi contrattato al prezzo di 40,00 € sul mercato spot e al prezzo di 43,00 € sul mercato forward a 3 mesi e immaginiamo che il tasso di interesse a 3 mesi in euro sia pari al 5% annuo. L'arbitraggista dunque ha di fronte a sé l'evoluzione di tre differenti mercati: quello del debito (sul quale osserva le quotazioni del tasso di interesse), quello spot e quello forward. Egli può attuare una strategia c.d. ''Cash and Carry'' che consiste nel comprare oggi il titolo sul mercato spot finanziandosi a debito al tasso di interesse risk-free e tenendo il titolo per tre mesi per poi rivenderlo al nuovo prezzo spot che si osserverà sul mercato al risolversi dell'alea. Questa strategia per essere implementata costa all'operatore <math>\euro 40 e^{0,05*3/12}=\euro 40,50</math>. Alternativamente l'arbitraggista può decidere di implementare una strategia a termine, consistente nell'entrare oggi lungo su un contratto forward, che gli costerà <math>\euro 43</math>. Sarà dunque conveniente comprare sul mercato spot e vendere su quello forward così da ottenere un guadagno immediato e senza rischio pari a <math>\euro (43-40,50)=\euro 2,50</math>.<ref>L'arbitraggista tenterà di comprare e vendere il maggior numero di contratti di cui sarà capace ed è dunque indispensabile che abbia accesso a linee di credito importanti, cosa che dipenderà anche dalla capacità che il settore bancario ha in un certo contesto storico.</ref> Nella situazione contraria, se il prezzo forward fosse di 39,00 € allora l'arbitraggista venderebbe allo scoperto a pronti e comprerebbe a termine ottenendo un profitto di <math>\euro (40,50-39)=\euro 1,50</math>.<ref>In questo secondo caso l'arbitraggista dovrà dunque aver in precedenza già preso accordi presso le banche d'affari e i fondi di investimento per ottenere titoli in prestito nel più breve tempo possibile.</ref>
===Relazione di non-arbitraggio===
Dall'esempio fatto se ne ricava che la relazione di non-arbitraggio che dobbiamo mettere in equilibrio è<br />
<math>F_0=S_0e^{rT}.</math><nr />
Questa relazione lega il mercato spot a quello forward e dipende dal passaggio del tempo (<math>T</math>) e dal suo costo (<math>r</math>) dato dalla remunerazione per il prestito del denaro o dei titoli necessario nel caso della strategia cash and carry e della strategia a termine rispettivamente.
====Divieto di vendita allo scoperto====
Si può dimostrare come la relazione di non-arbitraggio continui a valere anche nel caso in cui il regolatore decidesse di vietare la vendita allo scoperto. Supponendo ragionevolmente infatti che sul mercato vi siano numerosi operatori che possiedono il titolo dell'esempio fatto allora questi troveranno conveniente venderlo sul mercato spot e ricomprarlo immediatamente a termine. Dunque, a condizione che gli altri mercati funzionino il regolatore può impedire eccessi di offerta legati alla possibilità di vendite allo scoperto senza rischiare di compromettere la relazione di non-arbitraggio sulla quale si basa il funzionamento dei mercati.
====Beni di investimento che offrono redditi noti====
Se un titolo offre con certezza un dividendo <math>D</math> nel futuro, allora il suo prezzo forward sarà pari a <math>F_0=(S_0-I)e^{rT}</math>, dove <math>I=De^{-rT}</math> è il valore attuale del flusso di cassa futuro.
Se il flusso di cassa fosse invece espresso in termini di dividend-yield (<math>D/S</math>) e non in termini assoluti, allora l'espressione del prezzo forward sarebbe <math>F_0=S_0e^{(r-q)T}</math>.
===Valore di un contratto Forward===
La relazione di non-arbitraggio vista serve a stabilire il prezzo di consegna, fissandolo per contratto uguale al prezzo forward osservato sul mercato nel momento della stipula. L'uguaglianza fra il prezzo di esercizio (<math>K</math>) e quello forward (<math>F_0</math>) vale però solo al momento della stipula,<ref>Con la stipula del contratto allineo infatti il mercato a pronti con quello a termine.</ref> dato che con il passare del tempo il prezzo di esercizio rimane fermo ma il prezzo del titolo si muove a rialzo o a ribasso secondo le pressioni di domanda e di offerta che si registrano sul mercato. Questi movimenti comportano un'incertezza circa il valore del contratto che si risolve solo a scadenza.<ref>Nel momento della stipula invece il contratto non ha valore.</ref> Può dunque accadere che il contratto abbia un valore positivo quando <math>F_0>F_{0+\delta t}</math> o negativo quando <math>F_0<F_{0+\delta t}</math>. Il valore del contratto varia nel tempo a al variare di <math>F_0</math>, <math>r</math> e <math>T</math> secondo la relazione<br />
<math>f=\alpha(F_0-K)e^{-rT}</math><br />
con <math>\alpha>0</math> per un forward lungo e <math>\alpha<0</math> per un forward corto.
====Valore di un contratto Future====
Un contratto future è del tutto analogo a quello forward se non per il meccanismo di regolazione giornaliera che caratterizza il contratto regolamentato. Questa caratteristica comporta una differenze di valore fra i due contratti nel caso in cui i tassi di interesse siano molto volatili —evento legato alla presenza di una forte incertezza sui mercati— nel qual caso la possibilità di reinvestire giornalmente gli utili alle nuove condizioni di mercato può comportare un disallineamento fra i prezzi dei due strumenti.
====Futures su beni di consumo====
Nel caso il contratto sia scritto su un bene di consumo si dovranno tenere in conto anche i costi di immagazzinamento in modo analogo e contrario al caso di un titolo che offra flussi di cassa futuri certi. Avremo cioè che<br />
<math>F_0=(S_0+U)e^{rT}</math><br />
<math>F_0=S_0e^{(r+u)T}</math>
In generale potremmo scrivere la relazione di non arbitraggio come <math>F_0=S_0e^{cT}</math>, dove <math>c</math> rappresenta il ''cost of carry''.
==Risorse==
*[http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_dei_titoli_di_stato Elenco dei Titoli di Stato]
==Note==
<references />
mbvsoqz2u0h1qdyxm67mxiuvw0rosfn
Articolazioni
0
17788
259737
235910
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Corretto: "indietro"
wikitext
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In questa lezione saranno trattati gli aspetti generali delle articolazioni e saranno fornite informazioni morfo-funzionali a carattere generale sulle articolazioni della testa e del tronco.
== I. Generalità ==
Le articolazioni sono le giunture tra le singole ossa del corpo.<ref>G. Anastasi et al. Opera citata, pp. 68-75.</ref> Esse hanno la funzione, da una parte, di assicurare la compattezza dello scheletro, in modo che esso possa costituire una solida impalcatura di sostegno, dall'altra, di permettere la necessaria mobilitità dei singoli elementi scheletrici.
L'articolazione tra le ossa (e quindi tra le varie parti dello scheletro) può avere luogo sotto forma diversa poiché, appunto, le singole parti dello scheletro possono essere mobili l'una rispetto all'altra oppure possono essere strettamente connesse tra loro.
=== Classificazione ===
Le articolazioni vengono distinte in 3 categorie fondamentali:
- Sinartrosi o articolazioni per continuità
- Diartrosi o articolazioni per contiguità
- Anfiartrosi o articolazioni miste
Nelle sinartrosi gli elementi ossei che si articolano sono congiunti strettamente da tessuto connettivo senza che vi sia tra essi soluzione di continuità; al contrario, nelle diartrosi i segmenti ossei articolati sono discontinui e separati tra loro da un ristretto spazio libero, facente parte della cavità articolare. Le prime hanno una mobilità nulla o molto limitata, nelle seconde, invece, è garantito un movimento più o meno ampio tra le singole parti ossee.
== II. Sinartrosi ==
Le sinartrosi o articolazioni per continuità sono caratterizzate dal fatto che le ossa articolate sono unite dall'interposizione di tessuto connettivo fibroso o cartilagineo che assicura la continuità strutturale e funzionale. Le sinartosi possono essere classificate in :
- Sindesmosi
- Sincondrosi
- Sinostosi
- Sinfisi
1) Le '''sindesmosi''' sono le articolazioni nelle quali gli elementi ossei articolati sono congiunti per mezzo di tessuto connettivo fibroso.<ref>Z. Fumagalli. Opera citata, pag.80. </ref> Fanno parte di esse le suture, le articolazioni a tenone e le gonfosi:
* le '''''suture''''' comprendono alcuni tipi fondamentali differenziati in base alle caratteristiche del margine articolare: ''sutura piana'' o armonica (i margini articolari sono lisci e regolari); ''sutura dentata'' (con margini frastagliati); ''sutura squamosa'' (con margini tagliati obliquamente).
* le '''''schindilesi''''' (da σχινδύλησις, scanalatura) o articolazioni a tenone sono caratterizzate dal fatto che le due superfici articolari presentano, rispettivamente, una cresta e una incavatura complementare (es. corpo dello sfenoide e vomere).
* le '''''gonfosi''''' sono sindesmosi in cui una delle ossa articolate è infissa nell’altra (es. dente e alveolo).
2) Le '''sincondrosi''' sono sinartrosi in cui il tessuto congiungente è costituito da cartilagine ialina.
3) Le '''sinostosi''' rappresentano l'evoluzione delle sindesmosi e delle sincondrosi per la tendenza del tessuto fibroso e cartilagineo a ossificare, trasformando le ossa articolate in un'unica, compatta superficie ossea.
4) Le '''sinfisi''' sono sinartrosi in cui le ossa articolate sono congiunte tramite l’interposizione di un cuscinetto fibroso o fibrocartilagineo (es. dischi intervertebrali, disco interpubico), mentre le superfici articolari sono rivestite da cartilagine ialina. A differenza delle sinartrosi precedenti, queste articolazioni permettono una qualche mobilità, sia pur sempre molto limitata, dei segmenti articolati.
== III. Diartrosi ==
Le diartrosi sono articolazioni nelle quali le superfici articolari sono discontinue, ma contigue, in modo tale che esse possano scivolare facilmente le une sulle altre. Per ridurre l’attrito dello scivolamento le superfici articolari sono rivestite da cartilagine ialina e lubrificate dal liquido sinoviale. Qualora le ossa articolate tra loro siano più di due l’articolazione si definisce ''composta'' (es. articolazione del gomito tra omero, ulna e radio).
[[File:909 Types of Synovial Joints.jpg|miniatura|Diartrosi.]]
Le diartrosi sono, inoltre, provviste di un apparato di contenzione che impedisce l’allontanamento dei capi ossei articolati. Tale apparato è costituito dalla '''capsula articolare''' e dai '''legamenti articolari'''. Nel caso in cui le superfici articolari non siano sufficientemente congruenti, le diartrosi sono provviste anche di un cuscinetto fibrocartilagineo, a forma di '''disco''' o di semiluna ('''menisco'''), interposto tra i capi articolari, in modo da compensare l’incongruenza: in questo caso si parla di l’articolazione ''complessa''.
I movimenti delle diartrosi sono di solito piuttosto ampi, ma l'ampiezza e la direzione di essi dipendono dalla forma delle superfici articolate. In base a questa si riconoscono 5 tipi di diartrosi:
- '''Artrodie''', a superfici piane: sono possibili solo movimenti rettilinei di scivolamento dei capi articolari (movimenti tangenziali);
- '''Enartrosi''' (o sferartrosi), a superfici semisferiche: sono possibili movimenti di rotazione intorno a tuttie tre gli assi (sagittale, trasversale e verticale) dell'articolazione;
- '''Condilartrosi''' (o ellissartrosi), a superfici ellissoidi: sono possibili movimenti di rotazione dei capi articolari intorno ad uno o a entrambi gli assi, più ampi intorno all'asse maggiore, ridotti o assenti intorno a quello minore;
- '''Ginglimi''' (o cilindrartrosi), a superfici semicilindriche: sono possibili soltanto rotazioni intorno all'asse maggiore dell'articolazione;
- '''Pedartrosi''' (o sellartrosi), a superfici concave in una direzione e convesse nella direzione perpendicolare: sono possibili movimenti di rotazione intorno ai due assi dell'articolazione.
== IV. Articolazioni della testa e del tronco ==
Le articolazioni della testa e del tronco sono costituite in gran parte da sinartrosi, come conseguenza del fatto che la testa deve fornire una solida difesa all’encefalo e a importanti organi di senso, mentre il tronco deve assicurare una protezione per il midollo spinale e una solida struttura portante per l’intero organismo. A tal fine la colonna vertebrale è fornita anche di un’imponente apparato legamentoso e muscolare che ne accresce la robustezza.
Sono invece diartrosi: l’articolazione temporo-mandibolare, che rende possibile la masticazione; le articolazioni che congiungono il capo con la colonna vertebrale, che consentono una notevole mobilità alla testa (articolazioni occipito-atlantoidee e atlanto-epistrofiche); le articolazioni tra i processi articolari degli archi vertebrali (articolazioni zigoapofisarie) che rendono possibile una certa mobilità della colonna, soprattutto a livello del tratto lombare, dove sono possibili ampi movimenti di rotazione; le articolazioni costo-vertebrali e sterno-costali, che rendono possibile le variazioni di volume del torace durante la respirazione.
=== Cranio ===
Le articolazioni del '''''cranio propriamente detto'' ''(o neurocranio)''''' sono quasi esclusivamente sindesmosi, ad eccezione delle sincondrosi della base cranica: sfeno-occipitale (tra il corpo dello sfenoide e la parte basilare dell'occipitale), sfeno-petrosa (tra l'apice della piramide e lo sfenoide) e petro-basilare (tra l'apice della piramide e la parte basilare dell'occipitale). Con l'esclusione di queste ultime due articolazioni, tutte le sinartrosi del cranio tendono con il tempo a trasformarsi in sinostosi; le sincondrosi sfeno-petrosa e petro-basilare si trasformano, invece, in sindesmosi fibrose.<ref>Z. Fumagalli. Opera citata, pag. 195.</ref>
[[File:Human skull side suturas right.svg|miniatura|Suture del cranio. Veduta laterale.]]
Le sindesmosi della volta cranica assolvono a due funzioni fondamentali: da una parte il neurocranio deve comportarsi come una compatta struttura di protezione e per questo i vari elementi ossei sono intimamente congiunti e resi solidali da suture dentate che si ingranano tra loro, per di più le suture squamose ai lati del cranio (suture parieto-temporali) tendono ad attutire gli eventuali traumi con la loro, sia pur minima, divaricazione; dall'altra, esse devono essere sufficientemente elastiche da consentire la deformazione della testa al momento del parto e devono permettere l'accrescimento del cranio che accompagna lo sviluppo dell'encefalo: la presenza di tessuto fibroso tra le diverse ossa craniche rappresenta la soluzione del problema.
[[File:Cranio. Fontanelle.jpg|miniatura|Fontanelle e suture del cranio fetale.]]
Nel cranio fetale e neonatale, nei punti in cui si incontrano tre o più suture si producono delle zone fibrose piuttosto estese che prendo il nome di '''fontanelle'''. Esse sono localizzate in corrispondenza dei quattro angoli delle ossa parietali: sulla linea mediana, la fontanella bregmatca e quella lambdoidea; lateralmente, le fontanelle bilaterali pteriche e asteriche. La fontanella lambdoidea si chiude a due mesi, la pterica a 3 mesi, la bregmatica intorno a un anno e mezzo, l'asterica verso i due anni.<ref>P.M. Som, H.D. Curtin. Head and neck imaging. Mosby. St. Louis. 4th ed. 2003. Vol.1. pag. 66. </ref>
Per le suture del cranio, il processo di ossificazione, e la conseguente trasformazione in sinostosi, inizia nella terza decade di età, per concludersi in tempi molto variabili, a seconda, tra l'altro, della sutura considerata. Le prime suture a terminare il processo di ossificazione, tra i 35-45 anni, sono quelle della parte superiore del cranio (suture coronale, sagittale e lambdoidea), una delle ultime è invece la sutura squamosa o parieto-temporale, intorno agli 80 anni.<ref>Z. Fumagalli. Opera citata, pag.191.</ref> Il processo di ossificazione inizia a livello del tavolato interno dell'osso e procede verso la superficie. Poiché le suture costituiscono le sedi dell'accrescimento osseo (per deposizione di nuovo tessuto osseo in corrispondenza dei loro margini), una loro precoce saldatura (craniosinostosi) esita abitualmente in una grave deformazione del cranio.<ref>L.A. Opperman. Cranial sutures as intramembranous bone growth sites. Developmental dynamics. 2000;219:472-485. http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/1097-0177(2000)9999:9999%3C::AID-DVDY1073%3E3.0.CO;2-F/pdf</ref><ref name=":0">M.M.Jr. Cohen. Sutural biology and the correlates of
craniosynostosis. Am. J. Med. Gen. 1993;47:581-616.https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8266985</ref>
[[File:Cranio. Suture dello splancnocranio.jpg|miniatura|Suture dello scheletro della faccia. ]]
[[File:Cranio. Articolazione temporo-mandibolare.jpg|miniatura|Articolazione temporo-mandibolare.]]
Le articolazioni dello '''''scheletro della faccia (o splancnocranio)''''' sono tutte sinartrosi, eccetto la condilartrosi temporo-mandibolare. In particolare le articolazioni del massiccio facciale e del palato sono sindesmosi armoniche, nelle quali i margini articolari risultano rettilinei e regolari, senza dentellature, mentre è a tenone l'articolazione tra le ali del vomere e la cresta sfenoidale del corpo dello sfenoide.
Le suture dello splancnocranio non ossificano completamente prima dei 70-80 anni e alcune, come quella zigomatico-mascellare, possono non ossificare affatto.<ref name=":0" /><ref>S. Standring. Gray's anatomy, 41 ed., pag 416. Elsevier. 2016.</ref> La persistenza di suture fibrose nello scheletro della faccia, e soprattutto delle sindesmosi che circondano l'osso mascellare, si ritiene che possa offrire il vantaggio di attutire le forze prodotte dagli urti sulla mandibola e dirette verso la volta cranica, così come le pressioni generate durante la masticazione, anche se nei mustelidi carnivori, che sviluppano notevoli forze masticatorie, la sinostosi è precoce.<ref name=":0" /> Nell'uomo la sinostosi prematura delle articolazioni della faccia è, a differenza di quanto accade per la craniosinostosi, piuttosto rara.
La '''diartrosi temporo-mandibolare''' si attua tra i condili della mandibola, convessi ed ellissoidi, con diametro maggiore trasversale, e la fossa mandibolare del temporale, tutti rivestiti da cartilagine ialina. L'articolazione è protetta da una capsula articolare, è fornita di un disco fibrocartilagineo per compensare l'incongruenza delle superfici articolari ed è rinforzata da brevi legamenti articolari (legamenti capsulari laterali e mediali), tesi tra l'osso temporale e la mandibola, e da lunghi legamenti, bilaterali, a distanza che connettono la mandibola alla spina dello sfenoide (legamento sfeno-mandibolare) e al processo stiloideo del temporale (legamento stilo-mandibolare). Il movimento più ampio dell'articolazione è la rotazione dei condili verso il basso e verso l'alto intorno all'asse trasversale (abbassamento e innalzamento della mandibola), mentre sono possibili, ma ridotti, gli spostamenti laterali (in direzione latero-mediale) e quelli in avanti (proiezione): l'insieme di questi movimenti garantisce una masticazione efficace.
=== Colonna vertebrale ===
[[File:Sobo 1909 21-23.png|miniatura|left|Colonna vertebrale.]] [[File:718 Vertebra-en.svg|miniatura|Vertebra.]] [[File:Gray301.png|miniatura|Sezione sagittale del rachide.]]
La colonna vertebrale o ''rachide'' è una colonna ossea che costituisce la struttura portante assiale dell'organismo. Si tratta di un complesso scheletrico solido, ma piuttosto flessibile, che presiede a due funzioni essenziali: i '''corpi vertebrali''' allineati compongono un'impalcatura ossea verticale e compatta che sostiene la testa e connette gli arti superiori a quelli inferiori; gli '''archi vertebrali''', articolandosi tra loro e sovrapponendosi, determinano l'allineamento dei fori vertebrali e la loro trasformazione in un canale osteo-fibroso ('''canale vertebrale''') che contiene e protegge il midollo spinale.
Nel suo insieme il rachide presenta quattro curve nel piano sagittale: cervicale, toracica, lombare e sacrale; se le curvature sono più accentuate, la colonna sarà più mobile, mentre se esse tendono ad appiattirsi, essa sarà meno mobile; le regioni cervicale e lombare sono le più mobili.
L'''<nowiki/>'articolazione tra i corpi vertebrali''' è una sinartrosi della classe delle sinfisi, l'unico tipo di articolazione che può conferire contemporaneamente solidità e flessibilità: come tutte le sinartrosi, le articolazioni tra i corpi vertebrali assicurano unità e solidarietà alla natura segmentaria della colonna ossea, tuttavia la presenza del cuscinetto articolare (disco intervertebrale) della sinfisi rende, insieme alla costituzione segmentaria del rachide, la struttura sufficientemente flessibile, garantendo inoltre una corretta distribuzione delle forze sulle superfici articolari.
Il '''disco intervertebrale''' è composto da un ''anello fibroso'' periferico, dal ''piatto cartilagineo terminale'' e da un nucleo centrale (''nucleo polposo'').<ref>D.W.L. Hukins, J.R. MEAKIN. Relationship between structure and mechanical function of the tissues of the intervertebral joint. Integrat. Comparat. Biol. 2000;40:42–52.https://academic.oup.com/icb/article/40/1/42/2139735</ref> Nell'insieme i dischi rappresentano la più voluminosa struttura avascolare dell'intero organismo, dal momento che il loro volume complessivo è pari al 20-30% della colonna vertebrale.<ref>A.A. White III, M.M. Panjabi. Opera citata, pag. 4.</ref>
L'anello fibroso costituisce una sorta di cilindro cavo che contiene il nucleo.Si tratta di una struttura resistente composta da lamine concentriche di tessuto fibroso denso, nelle quali le fibre collagene sono disposte parallelamente, con un andamento obliquo di circa 30° rispetto all'asse verticale e con una direzione opposta, perpendicolare, rispetto alle fibre delle lamine adiacenti. Le fibre di collagene dell'anello si inseriscono nel piatto cartilagineo terminale, con eccezione di quelle più periferiche che si inseriscono direttamente nel tessuto osseo dei corpi vertebrali (''fibre di Sharpey'').
Il nucleo polposo ha una consistenza gelatinosa, essendo composto da connettivo molto lasso, a elevato contenuto acquoso (80-90% nel giovane, circa 70% nell'anziano), poiché l'alta concentrazione di proteoglicani adsorbe acqua. Il nucleo occupa la posizione centrale del disco nel tratto cervicale e toracico, mentre è eccentrico, spostato verso il dorso, nel tratto lombare; a livello sacrale e coccigeo i dischi sono assenti, anche se tra il sacro e il coccige può talora trovarsi un piccolo disco intervertebrale.<ref>Z. Fumagalli. Opera citata. pag. 211.</ref> Nella stazione eretta prolungata (es. durante il giorno), le forze compressive riducono il contenuto idrico, l'altezza e il volume del disco e, di conseguenza, l'altezza della colonna vertebrale diminuisce in genere di 15-25 mm.
Il disco è il principale responsabile della mobilità del rachide, ma nello stesso tempo, grazie alle fibre di Sharpey, ostacola gli spostamenti eccessivi delle vertebre, soprattutto in caso di movimenti rotatori (torsione). L'elevato contenuto di acqua del nucleo fa in modo che esso abbia un comportamento funzionale simile a un cuscinetto idrico: esso ridistribuisce in modo uniforme le forze sulla superficie articolare delle vertebre e le scarica eccentricamente verso l'anello fibroso, che offre una resistenza minore.<ref>J. Hamill, K.M. Knutzen. Opera citata. pp. 261-262.</ref> <ref>A.A. White III, M.M. Panjabi. Opera citata, pp. 4-19.</ref> Quando le vertebre sono soggette a compressione, il nucleo si appiattisce e si spinge verso la periferia, dove l'anello fibroso si comporta funzionalmente come la parete fibroelastica di un contenitore ad alta pressione (''"thickwalled pressure vessel''").<ref>D.W.L. Hukins. A simple model for the function of proteoglycans and collagen in the response to compression of the intervertebral disc. Proc. Roy. Soc. Lond. 1992;B249:281–285.http://rspb.royalsocietypublishing.org/content/249/1326/281.long</ref> Sotto la spinta della pressione del nucleo, le fibre collagene dell'anello si incurvano verso l'esterno, riducendo la pressione sui corpi vertebrali: la pressione sulla superficie dei corpi vertebrali viene convertita in stress tensivo dell'anello fibroso.
Le giunture tra i corpi vertebrali sono rafforzate dalla muscolatura e da un apparato legamentoso particolarmente sviluppato, di natura fibrosa: i legamenti longitudinali ventrali e dorsali che rinforzano direttamente le sinfisi, aderendo sia ai corpi vertebrali che ai dischi intervertebrali.
[[File:Articolazione zigoapofisaria.jpg|miniatura|Articolazioni zigoapofisarie.]]
Le '''articolazioni zigoapofisarie''' sono diartrosi tra i ''processi articolari'' (o zigoapofisi) superiori e quelli inferiori di due vetebre adiacenti, processi che portano superfici articolari rivestite di cartilagine e situati al confine tra le lamine e le radici dell'arco vertebrale. Le faccette articolari superiori sono rivolte dorsalmente, quelle inferiori sono rivolte ventralmente. L'orientamento e la forma delle superfici articolari varia a seconda della regione vertebrale:<ref>A.A. White III, M.M. Panjabi. Opera citata, pp.30-31. </ref> nelle vertebre cervicali (con l'eccezione delle prime due) e in quelle toraciche le superfici sono piane, per cui l'articolazione corrispondente è un'artrodia, nelle prime sono inclinate verso il basso, mentre nelle seconde sono rivolte in basso e medialmente; nelle vertebre lombari, le superfici articolari sono invece cilindriche (le superiori concave e le inferiori convesse), in modo che l'articolazione corrispondente appartiene alla classe dei ginglimi, e inclinate verso l'esterno.
L'inclinazione delle faccette articolari è causa di movimenti "accoppiati" della colonna.<ref>S. Standring. Gray's anatomy. Elsevier. 41 ed. 2016. pag. 745.</ref> Ad esempio, la flessione laterale della colonna genera, in corrispondenza delle faccette, una forza diretta posteriormente e in alto che provoca la rotazione della vertebra superiore: in questo modo la flessione laterale della colonna è sempre accoppiata ad un certo grado di rotazione assiale.
Come tutte le diartrosi, anche le articolazioni apofisarie sono fornite di una robusta capsula che si inserisce sui margini delle superfici articolari. La loro funzione principale è quella di impedire gli spostamenti delle vertebre nel piano sagittale (spostamenti in avanti e indietro) e di limitare i movimenti di rotazione dei corpi vertebrali.
Le articolazioni zigoapofisarie sono rinforzate a distanza dai legamenti intertrasversari, dai legamenti interspinosi e dal legamento sovraspinoso, tesi tra i processi omonimi, e dai legamenti gialli, di natura prevalentemente elastica, tesi tra gli archi vertebrali, a completamento del canale vertebrale.
Le '''articolazioni costo-vertebrali''' e '''articolazioni costo-trasversarie''' fissano la gabbia toracica allo scheletro assiale. Si tratta di artrodie che si attuano, nel primo caso, tra il capitello delle coste e le emifaccette articolari di due corpi vertebrali adiacenti e, nel secondo caso, tra il tubercolo costale e la faccetta articolare del processo trasverso.
== Note ==
[[Categoria:Anatomia umana]]
<references />
== Bibliografia ==
G. Anastasi et al. Trattato di anatomia umana. Vol.1. Edi-Ermes. Milano. 4 ed. 2006.
Z. Fumagalli. Guida allo studio dell'anatomia. Vol.1. Casa editrice dr. F. Vallardi. 1970.
J. Hamill, K.M. Knutzen. Biomechanical basis of human movement. Lippincott Williams & Wilkins. 3 ed. 2009.
A.A. White III, M.M. Panjabi. Clinical biomechanics of the spine. J.B. Lppincott company. Philadelphia. 2 ed. 1990.
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''Racconti Incompiuti di Numenor e della Terra-di-Mezzo'' di J.R.R. Tolkien (superiori)
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{{risorsa|tipo=lezione|materia1=Italiano per le superiori 1|avanzamento=100%}}
{{Libro
|tipo = fantasy
|titolo = Racconti incompiuti
|titoloorig = Unfinished Tales
|autore = J. R. R. Tolkien
|annoorig = 1980
|lingua = inglese
|genere = racconti
|sottogenere = fantasy
}}
I '''''Racconti Incompiuti di Numenor e della Terra-di-Mezzo''''' sono una raccolta di racconti dello scrittore inglese J. R. R. Tolkien pubblicata postuma nel 1980 dal figlio Christopher.
Alcuni dei racconti della raccolta non sono propriamente "incompiuti", poiché hanno una loro effettiva conclusione, mentre altri sono incompiuti e frammentari e hanno spesso richiesto l'intervento del curatore. Inoltre, si trovano racconti che espandono storie già presenti ne ''Il Silmarillion'' o ne ''Il Signore degli Anelli'', qui pubblicate in una loro redazione più antica, o più sviluppata, con ulteriori particolari e approfondimenti.
Il libro è strutturato in quattro parti: la prima contiene i racconti incompiuti che riguardano la Prima Era, la seconda quelli della Seconda Era, la terza quelli della Terza Era e la quarta vari approfondimenti sugli Istari, sui Palantíri ecc.
== L'Autore ==
{{Vedi anche|John Ronald Reuel Tolkien (superiori)}}
'''John Ronald Reuel Tolkien''' (pronuncia /ˈtɒlkiːn/; Bloemfontein, 3 gennaio 1892 – Bournemouth, 2 settembre 1973) è stato uno scrittore, filologo, glottoteta e linguista britannico. Importante studioso della lingua anglosassone, autore de ''Il Signore degli Anelli'' e di altre celebri opere riconosciute come pietre miliari del genere fantasy, quali ''Lo Hobbit'' e ''Il Silmarillion''.
Fu Rawlinson and Bosworth Professor di antico inglese dal 1925 al 1945 e Merton Professor di lingua e letteratura inglese dal 1945 al 1959 presso l'Università di Oxford, dove contribui alla creazione del ''New Oxford English Dictionary''. Fu amico intimo di C. S. Lewis, insieme al quale fu membro di un informale gruppo letterario conosciuto come Inklings e fu membro anche della Royal Society of Literature. Nel 1961, Lewis segnalò Tolkien alla giuria del Premio Nobel per la letteratura, che venne però scartato, perché la sua scrittura venne definita "prosa di seconda categoria". Nel 1972 Tolkien ricevette la laurea honoris causa all'Università di Oxford e fu insignito dalla regina Elisabetta dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico.
Dopo la sua morte, il figlio Christopher pubblicò una serie di opere basate sull'ampia raccolta di appunti e manoscritti incompiuti del padre, tra cui ''Il Silmarillion''. Questi, assieme a ''Lo Hobbit'' e ''Il Signore degli Anelli'', formano un unico corpo di racconti, poemi, linguaggi fittizi e saggi su un mondo immaginario chiamato Arda, e la Terra di Mezzo al suo interno. Tra il 1951 e il 1955 Tolkien applicò la parola legendarium alla gran parte di queste opere.
Sebbene molti altri autori avessero pubblicato opere di narrativa fantasy prima degli scritti tolkieniani, il grande successo de ''Lo Hobbit'' e de ''Il Signore degli Anelli'', nella loro edizione in brossura negli Stati Uniti, condusse a una riscoperta del genere e diede piena legittimazione all'invenzione di mondi immaginari autonomi, internamente coerenti senza più la necessità di giustificare la loro esistenza come racconti di viaggio in luoghi esotici, sogni che scompaiono all'alba o favole. I suoi scritti hanno ispirato molte altre opere fantasy e hanno avuto un effetto duraturo su tutto il genere e può essere considerato come l'autore di fantasy più importante. Nel 2008, ''The Times'' ha posizionato Tolkien al sesto posto in una classifica de "I 50 più grandi scrittori inglesi dal 1945".
== La Trama ==
=== La Prima Parte ===
Tratta due storie della Prima Era, ambientate nel Beleriand, al tempo della guerra di Elfi ed Edain contro Morgoth:
# ''Tuor e il suo arrivo a Gondolin''. Si narra della vita di Tuor fino al suo arrivo a Gondolin, la città nascosta degli Elfi, mandato dal Vala del mare Ulmo per salvarla dalla sua fine ormai prossima. Un'altra versione (completa), "La Caduta di Gondolin" si può trovare nel libro Racconti perduti'', nonché nel ''Silmarillion'', ''anche se in quest'ultimo caso molto breve e sintetica.
# ''Narn I Hin Húrin''. Si narra della vita di Túrin Turambar fino alla sua morte. Anche di questa storia si trovano versioni più corte nel ''Silmarillion'' o nei ''Racconti perduti'', e una versione più lunga nel romanzo ''I figli di Húrin''.
=== La Seconda Parte ===
È incentrata principalmente sui Numenoreani e sugli Elfi nella Seconda Era:
# ''Descrizione dell'isola di Númenor''. Un trattato geografico sulla forma e le caratteristiche dell'isola di Númenor.
# ''Aldarion ed Erendis o la moglie del marinaio''. La storia del figlio del Re di Númenor Aldarion, diviso tra l'amore per sua moglie Erendis e quello per il mare.
# ''Il lignaggio di Elros: Re di Númenor''. L'elenco dei Re e delle Regine di Númenor, con particolari sulla vita d'ognuno di loro.
# ''La storia di Galadriel e Celeborn e di Amroth re di Lórien''. Un insieme di appunti frammentari tra loro, uniti dagli interventi del curatore, sulla storia di Galadriel e di Celeborn e sulla leggenda di Amroth.
=== La Terza Parte ===
Sono approfondimenti di fatti della Terza Era che riguardano l'ambientazione de ''Il Signore degli Anelli'':
# ''Il disastro dei Campi Iridati''. La cronaca della battaglia in cui Isildur morì e l'Unico Anello fu smarrito.
# ''Cirion ed Eorl e l'amicizia di Gondor e Rohan''. In questa storia si narra di come nacque l'alleanza di Gondor e Rohan e di come Cirion sovrintendente di Gondor donò i campi del Calenardhon a Eorl e al suo popolo, i Rohirrim, dopo che questi avevano salvato Gondor nella Battaglia del Campo di Celebrant.
# ''La cerca di Erebor''. Gandalf racconta a Frodo, Merry, Pipino e Gimli di come riuscì a organizzare il viaggio dei Nani in cui coinvolse anche Bilbo (episodio raccontato nell'opera ''Lo Hobbit'').
# ''La caccia all'Anello''. Particolari raccontati da Gandalf a Frodo sul viaggio dei Nazgûl, su Saruman e sulla Contea.
# ''La Battaglia dei Guadi dell'Isen''. Come si svolsero le battaglie combattute da Théodred ed Éomer di Rohan contro gli eserciti di Saruman ai Guadi dell'Isen, prima della battaglia del Fosso di Helm.
=== La Quarta Parte ===
Approfondimenti vari:
# ''I Drúedain''. Informazioni sul popolo discendente da Haleth.
# ''Gli Istari''. Le cronache sulla scelta, l'arrivo nella Terra di Mezzo, la vita, l'identità, l'operato e altri particolari sui Cinque Stregoni.
# ''Le Palantíri''.<ref>Nella traduzione di quest'opera la parola "Palantír" è considerata di genere femminile.</ref> Tutte le caratteristiche delle Pietre Veggenti di Gondor e Arnor.
Il volume è inoltre corredato da varie appendici e da esaurienti note.
== Note ==
<references />
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Potenza per l'atletica leggera
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La potenza è probabilmente la qualità più difficile da allenare ed in cui i risultati si riscontrano con più difficoltà. In genere negli sport che richiedono potenza il problema principale è aumentare la resistenza allo sforzo, non la potenza in sé.
== Allenamento ==
L'aumento della potenza di solito richiede allenamenti specifici, anche se un certo risultato può essere ottenuto con uno sforzo generico; ad esempio la corsa, anche di mezzofondo, se praticata con continuità, aumenta in maniera rilevante la potenza delle gambe. Il risultato migliore "dovrebbe" essere ottenuto con uno sforzo molto intenso (quasi traumatico) ripetuto molte volte. Effettivamente la potenza si allena meglio con sforzi traumatici (la corsa stessa dà questo genere di sforzo), infatti il nuoto aumenta notevolmente la resistenza e la massa muscolare ma non la potenza.
=== Potenziamento con esercizi ===
Gli allenamenti specifici per la potenza possono essere a corpo libero o con vari attrezzi. In ogni caso gli esercizi per la potenza sono svolti attraverso movimenti rapidi, è quindi bene prestare molta attenzione ai possibili infortuni. Il riscaldamento è molto utili per prevenire traumi, inoltre è bene fare molta attenzione alla correttezza dell'esercizio: spesso a causa di un carico eccessivo o di un'esecuzione troppo affrettata l'esercizio risulta scorretto, con conseguenze dannose e con alta possibilitá di traumi.
A differenza della palestra intesa per tonificare i muscoli, il potenziamento NON avviene con grossi carichi; se ad esempio per ingrossare il bicipite si usano manubri da 12 kg con serie da 10, per il potenziamento si usano pesi da 6/8 kg con un movimento più rapido e serie da 10-12 o anche 20. A livello di risultato il muscolo si irrobustisce lentamente, e non si "gonfia" come avviene normalmente in palestra; in effetti il muscolo gonfio è un difetto nella maggior parte degli sport in quanto è dovuto all'irrigidimento del muscolo (gli atleti non hanno una muscolatura "definita" come quella dei culturisti, perché i muscoli a riposo sono rilassati, mentre quelli del culturista rimangono un po' tesi).
==== Esercizi a corpo libero ====
Sono esercizi quali flessioni, addominali etc. che vengono effettuati rapidamente.
===== Piegamenti =====
Impropriamente chiamati flessioni (il termine flessione indica più che altro alcuni esercizi per le gambe).
Si tratta di un esercizio che allena la forza e la resistenza allo sforzo, non necessariamente deve essere visto in quest'ottica (serie lente servono alla resistenza allo sforzo).
In genere serie da 20-30, devono essere eseguite con rapidità e con un movimento reattivo quando ci si avvicina a terra (senza rallentare per prendere fiato).
====== Come si eseguono ======
La posizione delle mani può essere, a seconda dell'area che si vuole allenare, verso l'interno, verso avanti e verso l'esterno (rispetto alla posizione delle braccia); la più comune è verso l'esterno. Il busto deve rimanere dritto come una tavoletta (l'errore più comune è piegare il busto o le gambe per fare meno sforzo). Il busto e la testa (possibilmente allineati, di solito la testa tende ad andare verso il basso) devono avvicinarsi il più possibile a terra senza toccarla. I piegamenti per la potenza possono essere con le mani sempre a terra (il movimento rallenta prima di raggiungere l'altezza massima) e sono i più rapidi, oppure staccando le mani da terra (dopo la fase di spinta), in questo caso occorre spingere il più possibile in modo da sollevarsi il più possibile (solo con la spinta delle braccia) inoltre questo tipo di piegamento può essere effettuato (l'esercizio è un po' diverso in questo caso) battendo le mani nella fase di "volo" in modo da verificare che la spinta sia sufficiente (in particolare durante le serie è probabile che l'atleta tenda, anche involontariamente, a spingere di meno, con questo tipo di esercizio se ne accorge subito)
===== Addominali =====
La muscolatura addominale è probabilmente quella che risente di più del mancato allenamento, che spesso causa disfunzioni o vere e proprie patologie. Anche dal punto di vista esclusivamente del rendimento sportivo la condizione di tale muscolatura risulta determinante in quasi tutte le discipline. In una persona sedentaria l'intestino (che dovrebbe essere sostenuto dai muscoli addominali) tende ad afflosciarsi e ad invadere l'area della muscolatura addominale, di conseguenza è necessario fare molta attenzione quando si inizia l'attività fisica a non sforzare troppo questi muscoli prima di avere un'adeguata preparazione (in ogni caso un certo affaticamento muscolare non è un grosso problema, ma delle fitte di dolore non dovute propriamente allo sforzo potrebbero indicare che si stanno affrontando problemi di questo tipo). In ogni caso un'attività fisica moderata o progressiva (cioè che tenga conto dello stato dell'atleta) può risolvere questo tipo di problema.
Come al solito se si vuole aumentare la potenza gli esercizi vanno eseguiti velocemente (e correttamente). Gli addominali possono essere di vari tipi. In genere possono essere effettuati prima dell'allenamento perché non comportano un affaticamento duraturo dei muscoli, anche se durante la serie questi possono fare male (per l'affaticamento).
====== Addominali alti ======
Possono essere eseguiti sulla panca e in pendenza.
Gli addominali alti si effettuano da sdraiati. Si eseguono tenendo le gambe piegate (come nella maggior parte degli esercizi addominali, perché altrimenti si sforza la schiena più che l'addome): si sollevano solo le spalle e la testa portandole in alto senza sollevare la schiena. Si ritorna a terra possibilmente senza appoggiarsi (e si prosegue). Di norma i muscoli superiori dell'addome fanno male (a causa dell'affaticamento) durante l'esercizio, ma si rilassano subito dopo.
====== Addominali a libro ======
Anche questi possono essere eseguiti prima dell'allenamento. La posizione iniziale è sempre quella sdraiata, ma con le gambe tese. Si solleva il busto (e la testa, che si tende in avanti/giú) mentre si raccolgono le gambe per raggiungere una posizione accovacciata (appoggiati sulla parte inferiore della schiena, in corrispondenza delle ultime 2/3 vertebre), poi si ritorna sdraiati. Questo esercizio non è molto facile dal punto di vista dell'equilibrio, se ci si sbilancia leggermente è meglio finire il movimento e raccogliersi per ritrovare la posizione accovacciata piuttosto che tornare giú direttamente.
====== Addominali medi ======
Possono essere eseguiti sulla panca e in pendenza.
Come per gli addominali alti, gli addominali medi si eseguono (sempre da sdraiati) con le gambe piegate. Si solleva tutto il busto piegandolo leggermente in avanti (non rimane del tutto rigido come nelle flessioni). È consigliabile usare un sostegno per bloccare i piedi.
====== Addominali bassi ======
Possono essere eseguiti sulla panca e in pendenza.
La posizione iniziale è sempre quella sdraiata, si tengono le gambe dritte e si sollevano e abbassano (entrambe contemporaneamente, NON alternate). È consigliabile avere un supporto fisso per le mani per evitare che si sollevi il busto (per il contraccolpo).
====== Obliqui ======
Possono essere eseguiti sulla panca e in pendenza.
Sono molto più faticosi degli addominali medi perché i muscoli obliqui si usano di meno. La posizione iniziale è sempre sdraiata con le gambe piegate. Si solleva il busto (come per gli addominali medi) mentre lo si gira; in genere la rotazione, a livello di spalle, deve essere di 90 gradi rispetto alle gambe. Di solito si alternano verso destra e verso sinistra, ma si possono anche fare separatamente (sempre con le stesse serie a destra e a sinistra).
====== Laterali ======
Possono essere eseguiti sulla panca e in pendenza.
Non sono esattamente addominali perché sforzano principalmente i muscoli dei fianchi, tuttavia agiscono anche sugli addominali del lato in questione (addominali destri sul fianco destro etc.. Si effettuano da sdraiati su un fianco tenendo i piedi bloccati e sollevandosi senza ruotare il busto (che deve rimanere con la stessa inclinazione e posizione come se fosse schiacciato fra due muri). Non può essere alternato perché ci vuole troppo tempo a girarsi. Le serie a destra e a sinistra devono essere uguali (sia nel numero sia nella qualità).
===== Dorsali =====
Gli esercizi per i dorsali sono abbastanza simili agli addominali anche se meno usati, in genere perché la muscolatura dorsale si sviluppa a sufficienza con altri esercizi (per le finalità sportive) in parte perché non ha stessa influenza degli addominali sugli altri organi (ad esempio è impossibile correre con delle fitte agli addominali, che in genere non sono dovute agli addominali in quanto muscoli; ciò non succede con i dorsali). Per lo stesso motivo i dorsali sono meno vari degli addominali.
====== Dorsali alti ======
Possono essere eseguiti sulla panca e in pendenza.
La posizione è sdraiata a pancia in giú. Si solleva il più possibile il busto (con la testa che va indietro, dando l'indirizzo al busto). Si può usare un supporto per tenere fissati i piedi, anche se il risultato è leggermente diverso (senza supporto si sale di slancio, col supporto si sale di forza).
======Dorsali bassi======
Possono essere eseguiti sulla panca o in pendenza.
La posizione è sempre sraiata a pancia in giú. Si sollevano le gambe tese o leggermente inarcate (non piegate). si può usare un sostegno per le braccia.
===Esercizi con i pesi===
Gli esercizi con i pesi, per il potenziamento, non si devono eseguire con carichi eccessivi, anche per il rischio di infortunii, più elevato che con gli esercizi per la resistenza allo sforzo. Infatti vengono eseguiti più rapidamente, con movimenti "esplosivi" (non a strattoni, ma quasi di slancio) in genere imprimendo una certa velocità al peso (che normalmente viene soltanto sollevato).
=====Bicipiti=====
Gli esercizi per i bicipiti (muscoli "abduttori" delle braccia, cioè responsabili della contrazione del braccio) si possono effettuare in piedi o da seduti, per il potenziamento è meglio effettuarli da seduti per evitare danni alla schiena.
Ci si deve sedere sul bordo di un sostegno (stabile) con le gambe leggermente divaricate e le ginocchia più o meno a 90 gradi (con i piedi ben saldi sul pavimento) si appoggia il gomito del braccio col peso sulla coscia, in ujna posizione stabile ma lasciando l'avambraccio libero di muoversi, e si solleva (energicamente) il peso, abbassandolo (meno enegicamente, cioè nonlasciandolo cadere) ripetutamente, le serie dovrebbero essere circa da 20 facendo attenzione ad effettuare lo stesso numero e la stessa intensità di esercizi con entrambe le braccia.
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