Wikiquote itwikiquote https://it.wikiquote.org/wiki/Pagina_principale MediaWiki 1.39.0-wmf.25 first-letter Media Speciale Discussione Utente Discussioni utente Wikiquote Discussioni Wikiquote File Discussioni file MediaWiki Discussioni MediaWiki Template Discussioni template Aiuto Discussioni aiuto Categoria Discussioni categoria Portale Discussioni portale TimedText TimedText talk Modulo Discussioni modulo Accessorio Discussioni accessorio Definizione accessorio Discussioni definizione accessorio George Bernard Shaw 0 29 1223883 1208680 2022-08-22T16:15:15Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di George Bernard Shaw */ +1 wikitext text/x-wiki [[File:George bernard shaw.jpg|thumb|George Bernard Shaw]] {{Premio|Nobel|la letteratura '''(1925)'''}} {{Premio|Oscar| '''[[Pigmalione (film 1938)|Pigmalione]]''' *Migliore sceneggiatura non originale (1939)}} '''George Bernard Shaw''' (1856 – 1950), scrittore e drammaturgo irlandese. ==Citazioni di George Bernard Shaw== *Amo citarmi spesso; aggiunge sapore alla conversazione. :''I often quote myself. It adds spice to my conversations''.<ref>Citato in Connie Robertson, ''The Wordsworth Dictionary of Quotations'', Wordsworth, Herfordshire, 1996.</ref> *C'è una sola [[religione]], benché ne esistano un centinaio di versioni.<ref>Dalla prefazione di ''Commedie piacevoli''.</ref> *Che voi crediate o meno che Gesù fosse Dio, dovete comunque ammettere che era un economista politico di prima categoria.<ref>Da ''Prefazione sul Cristianesimo'', introduzione a ''Androclo e il leone'', 1916; ora in ''Sia fatta la Sua volontà'', traduzione di Donatella Buonassisi, Massimo Gardella, revisione di Massimiliano Galli, Chiarelettere, 2011. ISBN 978-88-6190-249-7</ref> *Chi non esita a [[vivisezione|vivisezionare]] difficilmente esiterà a mentire sul proprio operato.<ref>Citato in [[Erica Joy Mannucci]], ''La cena di Pitagora'', Carocci, Roma, 2008, p. 108. ISBN 978-88-430-4574-7</ref> *Ci sono solo due qualità al mondo: efficienza e inefficienza; e solo due tipi di persone: efficienti e inefficienti.<ref>Da ''L'altra isola di John Bull''.</ref><ref name="e" /> *Com'è comica la [[verità]]!<ref>Citato in [[Albino Luciani]], ''Illustrissimi'', APE Mursia, Milano, 1979, p. 16.</ref> *Conoscerete almeno sei persone che non sono di alcuna utilità e creano più problemi di quanto valgano. Prendeteli e dite loro: "Caro signore o cara signora, potrebbe spiegarci la sua esistenza? Se non può giustificarla, se non controlla il suo peso, se non produce quanto o più di quel che consuma, allora non possiamo utilizzare quell'enorme organizzazione che è la nostra società allo scopo di tenerla in vita, perché la sua vita non produce alcun beneficio per noi, e non è di molta utilità nemmeno per lei".<ref>Citato nel documentario ''[//www.youtube.com/watch?v=utXWWEpXIrU Gli orrori del comunismo]'', History Channel, dal minuto 18:45 al minuto 19:24.</ref> *{{NDR|Sulla [[sperimentazione animale]]}} Dobbiamo applicare il test del carattere e non chiederci solo: ''cosa succederà se faccio questo particolare (esperimento)?'', ma anche: ''che tipo d'uomo sarò se lo faccio?''<ref>Citato in [[Tom Regan]], ''Il diritto di non soffrire'', in Aa. Vv., ''I diritti degli animali: prospettive bioetiche e giuridiche'', a cura di Silvana Castignone, il Mulino, Bologna, 1985, p. 177. ISBN 88-15-00669-9</ref> *Fa' in modo che si veda che stai [[adulazione|adulando]] un uomo, perché ciò che lo [[lusinga]] realmente è il fatto che tu pensi che valga la pena lusingarlo.<ref>Da ''John Bull's other Island''.</ref> *Finché gli uomini tormenteranno, tortureranno e uccideranno gli [[animale|animali]], avremo la guerra. Come possiamo aspettarci delle condizioni ideali sulla terra quando siamo i becchini viventi di animali uccisi?<ref>Citato in [[Karlheinz Deschner]], ''Sopra di noi... niente'', traduzione di Gianni Bertocchini, Ariele, 2008. Un brano simile, più esteso, è riportato come «attribuito» a Shaw in Emanuela Barbero, Alessandro Cattelan, Annalaura Sagramora, ''La Cucina Etica'', Edizioni Sonda, Casale Monferrato, 2010, [http://books.google.it/books?id=4Zq9Ll4jkToC&pg=PA12 p. 12]. ISBN 978-88-7106-566-3</ref> *Finché ho un desiderio, ho una ragione per vivere. La soddisfazione è la morte. :''As long as I have a want, I have a reason for living. Satisfaction is death''.<ref>Da ''Overruled'', 1912.</ref> *Gli animali sono miei amici... e io non mangio i miei amici.<ref>Citato in [[Claus Leitzmann]], ''Vegetariani: fondamenti, vantaggi e rischi'', traduzione di Margherita Cavalleri, Bruno Mondadori, 2002, [http://books.google.it/books?id=Ri3JqD6E8vwC&pg=PA9 p. 9]. ISBN 88-424-9584-0</ref> *Il gran vantaggio del [[baseball]] rispetto al [[cricket]] è che una partita dura molto meno.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 67. ISBN 88-8598-826-2</ref> *Il mondo non sarà mai un posto tranquillo finché non si riuscirà ad estirpare il patriottismo dalla razza umana.<ref name="sordi">Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *Il [[potere]] non corrompe gli uomini; e tuttavia se arrivano al potere gli sciocchi corrompono il potere.<ref>Citato in ''Focus'', n. 65, p. 135.</ref> *Il prezzo... non dipende dal merito, ma dalla domanda e dall'offerta.<ref>Da ''Sul socialismo'', 1926. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 66. ISBN 9788858035184</ref> *Il segreto per essere [[felicità e infelicità|infelici]] sta nell'avere il tempo sufficiente per domandarsi se si è [[felicità e infelicità|felici]].<ref>Dalle ''Massime''.</ref> *L'americano al 100% è un idiota al 99%! :''I have defined the 100 per cent American as 99 per cent an idiot''.<ref>Dal "New York Times" del 19 dicembre 1930, a proposito di [[Sinclair Lewis]] che riceveva il premio Nobel.</ref> *L'[[omicidio|assassinio]]: la forma estrema di censura. :''Assassination is the extreme form of censorship''.<ref>Da ''The Shewing Up of Blanco Posnet: The Rejected Statement'', I: "The Limits to Toleration" (1909).</ref> *L'uomo può considerarsi civile nella misura in cui è capace di capire il [[gatto]].<ref>Citato in [[Hans Ruesch]], ''[http://www.hansruesch.net/articoli/Imperatrice%20Nuda%20(1976).pdf Imperatrice nuda]'', Rizzoli, Milano, 2005 (ed. elettronica basata sulla 2ª ed. del 1976), p. 69.</ref> *''La danza'': Una espressione perpendicolare di un desiderio orizzontale.<ref>Citato in G. Melly, ''Revolt into Style''.</ref><ref name=sordi/> *La [[scienza]] è sempre imperfetta. Ogni volta che risolve un problema, ne crea almeno dieci nuovi. :''Science is always wrong. It never solves a problem without creating ten more''.<ref>Citato in Khalil A. Cassimally, "[http://www.nature.com/scitable/blog/labcoat-life/define_science Define Science]", ''Labcoat Life. Because science is a thing of beauty'', Nature Education, 7 agosto 2011.</ref> *La vita familiare come la concepiamo noi non ci è più naturale di quanto lo sia una gabbia per un [[cacatua|cacatoa]].<ref>Da ''Getting Married'', prefazione.</ref> *La volubilità delle donne che amo è eguagliata soltanto dall'infernale costanza delle donne che mi amano. :''The fickleness of the women I love is only equaled by the infernal constancy of the women who love me''.<ref>Da ''The Philanderer'', 1893, II.</ref> *Le persone che si lamentano del proprio stato danno sempre la colpa alle circostanze. Le persone che vanno avanti in questo mondo sono quelle che si danno da fare e cercano le circostanze che vogliono e se non riescono a trovarle, le creano.<ref>Da ''La professione della signora Warren'' p. 56.</ref> *Mi appello ai chimici affinché scoprano un gas pietoso che uccide all'istante e senza alcun dolore. Letale in ogni caso, ma pietoso, non crudele...<ref>Da ''Listener'', 7 febbraio 1934; citato nel documentario ''[//www.youtube.com/watch?v=utXWWEpXIrU Gli orrori del comunismo]'', History Channel, al minuto 19:55.</ref> *Non abbiamo diritto di consumare [[felicità]] senza produrne più di quanto abbiamo diritto di consumare ricchezze senza produrne.<ref>Da ''Candida'', I.</ref> *Non capisco bene perché gli uomini che credono agli [[elettrone|elettroni]] si considerino meno creduli degli uomini che credono agli angeli.<ref>Da ''Santa Giovanna''.</ref> *Non ci sono segreti custoditi meglio di quello che tutti conoscono. :''There are no secrets better kept than the secrets everybody guesses''.<ref>Da ''La professione della signora Warren'', "Crofts", III.</ref> *Non desideriamo che a [[corte]] ci sia solo gentaglia selezionata.<ref>Frase pronunciata in occasione di un ricevimento di Lady Astor nel 1938. Citato in Edward Klein, ''La maledizione dei Kennedy'', Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2007, p. 119. ISBN 978-88-04-53311-5</ref> *Ogni Inglese crede che [[Georg Friedrich Händel|Händel]] ora occupi un'importante posizione in paradiso. Se è così, ''le bon Dieu'' dovrebbe sentirsi davanti a lui come Luigi XIII dinanzi Richelieu.<ref>Da ''Ainslee's Magazine'', maggio 1913.</ref> :''Every Englishman believes that Handel now occupies an important position in heaven. If so, ''le bon Dieu'' must feel toward him very much as Louis Treize felt toward Richelieu.'' *Per giocare a [[golf]] non è indispensabile essere stupidi, però aiuta.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 71. ISBN 88-8598-826-2</ref> *Quando uno stupido fa qualcosa di cui si vergogna, dice sempre che è suo dovere.<ref>Da ''Caesar and Cleopatra'', III.</ref> :''When a stupid man is doing something he is ashamed of, he always declares that it is his duty.'' *Quando abbiamo i parenti in casa, dobbiamo pensare a tutte le loro buone qualità, altrimenti sarebbe impossibile sopportarli. Ma quando sono via, ci consoliamo della loro assenza indugiando sui loro vizi.<ref>Da ''Casa Cuorinfranto''.</ref><ref name="e" /> *Quello che vogliamo vedere è il [[ragazzo]] alla ricerca della [[conoscenza]] e non la conoscenza alla ricerca del ragazzo.<ref>Citato in Roger Abravanel e Luca D'Agnese, ''La ricreazione è finita'', Rizzoli, 2016, p. 211.</ref> *Se i genitori riuscissero soltanto a capire quanto annoiano i loro figli. :''If parents would only realize how they bore their children!''<ref>Da ''Misalliance'', I.</ref> *Se rechi offesa al tuo vicino, meglio non farlo a metà.<ref name=sordi/> *Sono soltanto un astemio di birra, non un astemio di champagne.<ref>Da ''Candida'', III.</ref><ref name=sordi/> *Sono stato un cannibale per venticinque anni. Per il resto della vita sono stato [[vegetarianismo|vegetariano]]. Fu [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]] che mi aprì gli occhi per la prima volta sulla ferocia della mia dieta. :''I was a cannibal for twenty-five years. For the rest I have been a vegetarian. It was Shelley who first opened my eyes to the savagery of my diet.''<ref>Da ''Sixteen Self Sketches'', Constable, 1949, p. 53; citato in [[Desmond King-Hele]], ''Shelley: His Thought and Work'', Macmillan Press, 1984, [https://books.google.it/books?id=V5KvCwAAQBAJ&pg=PA42 p. 42].</ref> *[[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] ha costruito un universo durato 1400 anni e [[Isaac Newton|Newton]] un universo durato 300 anni. Anche [[Albert Einstein|Einstein]] ha creato un universo ma non so dirvi quanto durerà.<ref>Durante una cena in onore di Einstein in Inghilterra, citato in David Cassidy, ''Einstein and Our World'', Humanities Press, Atlantic Highlands (N.J.), 1995; citato in Albert Einstein, ''Pensieri di un uomo curioso'' (''The Quotable Einstein''), a cura di Alice Calaprice, prefazione di [[Freeman Dyson]], traduzione di Sylvie Coyaud, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997, p. 181. ISBN 88-04-47479-3</ref> *Troppo stanco per lavorare, scrivevo libri.<ref>Citato in [[Giorgio Manganelli]], ''Il rumore sottile della prosa'', Adelphi.</ref> *Tutte le grandi [[verità]] cominciano come [[bestemmia|bestemmie]]. :''All great truths begin as blasphemies''.<ref>Da ''Annajanska, the Bolshevik Empress'', 1917.</ref> *Tutto ciò che i giovani possono fare per i vecchi è scandalizzarli e tenerli aggiornati.<ref>Da ''Commedie piacevoli''.</ref><ref name=sordi/> *Una [[vacanza]] perpetua è una definizione calzante di inferno.<ref>Citato in [[Charles Krauthammer]], ''Holiday: Living on a Return Ticket'' – ''Time'', 27 agosto 1984.</ref> :''A perpetual holiday is a good working definition of hell.'' ===Attribuite=== *Gli scout sono dei bambini vestiti da cretini, guidati da cretini vestiti da bambini. :{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La citazione spesso viene erroneamente attribuita a George Bernard Shaw.<ref>Cfr. Mario Porqueddu, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/agosto/09/Con_tenda_zaino_per_crescere_co_0_9908093668.shtml Con tenda e zaino, per "crescere" nella natura]'', ''Corriere della Sera'', 9 agosto 1999, p. 2.</ref> In realtà la citazione originale «''A scout troop consists of twelve little kids dressed like schmucks following a big schmuck dressed like a kid.''» fu pronunciata da [[Jack Benny]].<ref>Citato in Michelle Vogel, ''Children of Hollywood: Accounts of Growing Up as the Sons and Daughters of Stars'', McFarland, 2005, [http://books.google.it/books?id=5Uum6FbYXxMC&pg=PA50 p. 50]. ISBN 0786420464</ref> Il comico infatti ironizzava spesso sugli scout nei suoi spettacoli radiofonici e televisivi,<ref>Da [http://web.archive.org/web/20070429222203/http://benny.crispy.com/all_episodes.php un elenco] del materiale radiofonico di Jack Benny risulta che a volte avesse a che fare battute e sketch sugli scout, citate anche in [http://www.jackbenny.org/biography/biography.htm una sua biografia], dove ci sono delle gag su di un fittizio gruppo scout, i Beverly Hills Beavers.</ref> come molti altri comici negli anni '60.<ref>«Lo scautismo divenne presto un fenomeno a diffusione mondiale, godendo di gran rispetto e prestigio fino agli anni '60, quando una nuova consapevolezza cominciò ad interrogarsi sui suoi vantaggi. I comici cominciarono a metterci becco, con Jack Benny che dice [...]» («The scouting movement soon became a worldwide phenomenon, enjoying enormous respect and prestige until the 1960s, when a new consciousness began to questions its benefits. Comedians seemed especially eager to get their licks in, with Jack Benny saying [...]», ''[http://www.chiasmus.com/archive/msg00214.html Dr. Mardy's Quotes of the Week]'', February 6-12, 2005).</ref> *L'[[Inghilterra]] e l'[[America]] sono due nazioni separate dalla medesima lingua. :''The United States and Great Britain are two countries separated by a common language'', oppure ''The English and the Americans are two peoples divided by a common language''. ::Sebbene attribuita a Shaw all'inizio del 1940, specialmente dopo essere apparsa nel numero di novembre 1942 del Reader’s Digest, la citazione è in realtà la variante di una frase<ref>{{en}} ''Indeed, in many respects, she [Mrs. Otis] was quite English, and was an excellent example of the fact that we have really everything in common with America nowadays, except, of course, language''.</ref> tratta dal ''Fantasma di Canterville'' di [[Oscar Wilde]] (1887). *L'unico periodo in cui la mia educazione si è interrotta è quando andavo a scuola. :''The only time my education was interrupted was when I was in school''. ::Largamente attribuita a Shaw dal 1970 in poi, non esiste nei suoi lavori. La prima attribuzione conosciuta in un testo stampato è in Neil Postman e Charles Weingartner ''Teaching as a Subversive Activity'', 1971.<ref>{{en}} ''G. B. Shaw's line that the only time his education was interrupted was when he was in school captures the sense of this alienation''.</ref> *Se tu hai una [[mela]], e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'[[idea]], ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.<ref>Citato in Giovanni Vittorio Pallottino, ''La fisica della sobrietà: ne basta la metà o ancora meno'', edizioni Dedalo, Bari, 2012, [http://books.google.it/books?id=b7Jo2SbI3roC&pg=PA15 p. 15].</ref> :{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La citazione spesso viene erroneamente attribuita a George Bernard Shaw. Risulta piuttosto originare da un discorso di Charles F. Brannan, ministro dell'agricoltura USA, all'NBC, 3 aprile 1949.<ref>[https://quoteinvestigator.com/2011/12/13/swap-ideas/ Quote investigator].</ref> ==''Ginevra''== ===[[Incipit]]=== PERSONAGGI<br>(nell'ordine della loro entrata in scena)<br>BEGONIA BROWN/L'EBREO/IL NUOVO VENUTO/LA VEDOVA/IL GIORNALISTA AMERICANO/IL VESCOVO INGLESE/IL COMMISSARIO RUSSO/IL SEGRETARIO DELLA LEGA DELLE NAZIONI/SIR ORPHEUS MIDLANDER/IL GIUDICE OLANDESE/IL FIDANZATO/BOMBARDONE/BATTLER/LA DIACONESSA/IL GENERALE FLANCO<BR>ATTO PRIMO<BR>LA DATTILOGRAFA (''ad alta voce'') Entrez, s'il vous plait.<br>''Un uomo di media età, d'aspetto signorile, con la barba e i baffi biondi, il cilindro, il Kraus e i guanti, viene avanti. Osserva la stanza e la giovane donna con evidente stupore''<br>LUI. Pardon, madamoiselle: cerco l'ufficio del Comitato Internazionale per la Cooperazione Intellettuale.<br>LEI. Sissignore: è questo. Si sieda, prego. <br>LUI (esitando) Grazie; ma sono qui per una questione di grandissima importanza: devo vedere il suo capo. Questa non è la sede centrale, vero?<br>LEI. No: la sede centrale è a Parigi. Qua non c'è altro. Non è un gran che, vero?<br>LUI. Già, le confesso che dopo aver visitato il sontuissimo palazzo dell'Ufficio Internazionale del Lavoro e la nuova sede del Segretariato, m'aspettavo di trovare il Comitato per la Cooperazione Intellettuale in un edificio monumentale.<br>Che scandalo, vero? Vorrei che lei lo dicesse sui giornali. La prego, si sieda. ===Citazioni=== *Noi abbiamo bisogno di qualcosa di più alto del nazionalismo: abbiamo bisogno d'un cattolicesimo veramente politico e sociale. (p. 82) *L'organizzazione delle nazioni è l'organizzazione della guerra mondiale. Se due uomini vogliono bisticciare come si può impedirglielo? Tenendoli separati, non mettendoli insieme. (p. 82) ==''Guida della donna intelligente''== ===[[Incipit]]=== Mi sarebbe facile, cara signora, rinviarvi a quelle numerose opere sul socialismo moderno che son state pubblicate da quando, alla fine del secolo scorso, esso divenne nel nostro Paese una questione costituzionale degna di rispetto. Ma vi consiglio vivamente a non leggerne nemmeno una riga senz'aver prima discusso – voi e le vostre amiche – in qual modo la ricchezza dovrebb'esser distribuita in un Paese civile che si rispetta e prima d'esser giunta da voi stessa alla migliore possibile conclusione. ===[[Citazioni]]=== *Quando vedete la moglie di un uomo ricco (o chiunque altro) scuotere la testa per deplorare la prodigalità dei poveri e lamentare che non tutti fanno economia, abbiate pietà per l'ignoranza di quella signora, ma non irritate i poveri ripetendo loro le sciocchezze di questa donna. (p. 17) *Non vi è ricchezza senza lavoro. (p. 19) *Il più grande servizio sociale che chiunque possa rendere al Paese ed all'umanità è forse quello di allevare una famiglia. (p. 38)<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 14603-X</ref> *I domestici creano oggi tanti fastidi che molte signore, quando s'incontrano, non sanno parlare d'altro che di essi. (p. 59) *Un ubriaco è molto più felice d'un [[astemio]] ed è per questo che molti infelici si danno al bere. (p. 59) *Sono soltanto le doti intellettuali e morali quelle che contano: prendete cura di esse e la felicità prenderà cura di se stessa. (p. 59) *Le sole persone che ricavano qualche specifica soddisfazione dall'esser più ricche delle altre sono quelle che amano l'ozio e che s'illudono d'esser migliori dei loro vicini e d'esser trattate come tali. (p. 65) *Quando si dice comunemente che i genitori sono i migliori giudici di ciò che più conviene ai propri figli, ciò non dipende soltanto dalla qualità dei genitori, ma anche dal fatto ch'essi sono in condizioni finanziarie abbastanza buone per esercitare il loro istinto paterno e materno. (p. 225) ==''Il dilemma del dottore''== *[...] il [[cloroformio]] ha fatto un sacco di guai. Ha permesso a qualsiasi imbecille di fare il chirurgo. :[...] ''chloroform has done a lot of mischief. It's enabled every fool to be a surgeon''. (p. 13) ('''Sir Patrick''') *In fondo esiste un solo trattamento veramente scientifico per tutte le malattie, ed è quello di stimolare i fagociti. (atto I)<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della medicina'', traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2021, p. 156. ISBN 9788858036730</ref> *La [[moralità]] consiste nel sospettare gli altri di non essere legalmente sposati.<ref name="e" /> *Nessun uomo impegnato a fare una cosa molto difficile, e a farla molto bene, perde mai il rispetto di se stesso. :''No man who is occupied in doing a very difficult thing, and doing it very well, ever loses his self-respect''. (prefazione, p. XXIX) *Non è colpa dei nostri dottori, se il servizio medico nella comunità è, nella sua organizzazione attuale, un assurdo criminale. Che una nazione ragionevole, avendo osservato che ci si può procurare il pane offrendo un interesse economico ai fornai che ce lo fabbricano, seguiti ad offrire a un chirurgo un interesse per le gambe che ci amputa, è quanto basta per farci disperare dell'umanità politica. :''It is not the fault of our doctors that the medical service of the community, as at present provided for, is a murderous absurdity. That any sane nation, having observed that you could provide for the supply of bread by giving bakers a pecuniary interest in baking for you, should go on to give a surgeon a pecuniary interest in cutting off your leg, is enough to make one despair of political humanity.'' (prefazione, p. XIII) *Tutte le [[professione|professioni]] sono cospirazioni contro i profani. :''All professions are conspiracies against the laity.'' (p. 28) ('''Sir Patrick''') *Una vita spesa a commettere [[errore|errori]] è molto più utile di una vita consumata a non far niente. :[...] ''a life spent in making mistakes is not only more honorable but more useful than a life spent doing nothing''. (prefazione, p. LXXXVIII) ==''Il discepolo del diavolo''== *Da un soldato non mi aspetto mai che pensi. (III)<ref name=sordi/> *Il [[martirio]] è l'unico mezzo con il quale un uomo può diventare famoso senza abilità. :''Martyrdom, sir, is what these people like: it is the only way in which a man can become famous without ability''. (II) *Il [[Peccato (religione)|peccato]] peggiore verso le nostre care creature non è quello di odiarle, ma di essergli completamente indifferenti: questa è l'essenza dell'inumanità. (II) ==''Il maggiore Barbara''== *A questo mondo non si fa mai nulla a meno che gli uomini non siano disposti ad uccidersi l'un l'altro se non viene fatta. (IV) *La proprietà è una rapina organizzata. (Prefazione) *Le colpe dello scassinatore sono le virtù del finanziere. :''The faults of the burglar are the qualities of the financier''. (Prefazione) *Non sa niente, e crede di saper tutto. Questo fa chiaramente prevedere una carriera politica. (III) *Sono un milionario. Questa è la mia religione. (II) ==''Il wagneriano perfetto''== *Quattrocento anni fa, quando la credenza in [[Dio]] e nella rivelazione generale in tutta Europa, un movimento intellettuale in questo senso condusse i popoli più animosi ad affermare che il giudizio individuale è un interprete di [[Dio]] e della rivelazione che merita più fede che la [[Chiesa]]. Questo movimento fu il [[Protestantesimo]]. (p. 70) *I [[Protestantesimo|Protestanti]] non ebbero la forza di essere coerenti in tutto al loro principio, e stabilirono una nuova [[Chiesa]]; ma tuttavia il movimento, in complesso, ha giustificato la direzione che prese. Oggigiorno l'elemento soprannaturale nel Protestantesimo è finito. (p. 70) *Uno dei punti deboli che l'esperienza scopre nelle teorie [[Anarchia|anarchiche]] è l'appoggiarsi che esse fanno sul progresso già compiuto da quella cosa che si chiama «Uomo». Questa cosa non esiste nel mondo. Esiste una moltitudine di uomini: alcuni sono gran furfanti, alcuni sono grandi uomini di Stato, alcuni sono l'uno e l'altro; c'è poi una grande maggioranza capace di sbrigare i propri affari personali, ma non di comprendere col pensiero l'organizzazione sociale, o di affrontare i problemi che nascono dalla convivenza dei loro simili in enormi agglomerazioni. Se per «Uomo» s'intende il tipo di questa maggioranza, l'«Uomo» allora non ha fatto nessun progresso; anzi non ha fatto che resistere al progresso. (p. 71) *Il principio di [[autorità]], religioso e politico, ci sbanda da un lato, il [[Protestantesimo]] e l'[[Anarchia|Anarchismo]] dall'altro; l'[[Ordine]] ci salva dalla confusione e ci fa cadere nella [[Tirannia]]; la [[Libertà]] interviene a salvare la situazione; e non passa molto che diventa anche essa un fastidio grosso come il [[dispotismo]]. Un'applicazione di tutte queste forze, che sia equilibrata scientificamente, non è possibile date le [[Passione|passioni]] umane. (p. 73) *Non si può mettere in [[dramma]] una reazione rappresentando solo la forza reagente: sarebbe come se [[Archimede]] avesse voluto sollevare il mondo con la leva ma senza il punto d'appoggio. Bisogna impersonare anche il potere costituito contro il quale la nuova forza reagisce, e dal contrasto fra le due forze scaturirà il dramma; poiché la essenza del dramma è sempre il contrasto. (p. 74) *[[Richard Wagner|Wagner]] insiste sempre sulla necessità di parlare ai sensi e di eccitarli per dare realtà alle idee astratte. Sostiene anzi che la [[realtà]] non ha altro significato. Per applicare questo procedimento all'amore poetico egli doveva quindi per forza risalire alla sua supposta origine, all'[[amore]] sessuale. E l'[[emozione]] dell'amore dei sensi egli ha espresso nella [[musica]] con una franchezza, con un verismo suggestivo che molto probabilmente avrebbe scandalizzato [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]]. (p. 77) *{{NDR|il sesso nelle opere di [[Richard Wagner]]}} Il duetto d'[[amore]] nel primo atto della ''Valchiria'' arriva ad un punto tale che le convenienze sociali correnti esigono d'urgenza il sipario. E il secondo preludio del ''Tristano e Isotta'' traduce in musica con tanta fedeltà e con intensità mirabile le emozioni che accompagnano l'amplesso, che è il caso di domandarsi cosa vuol dire la grande popolarità di questo pezzo nei concerti; se cioè i nostri pubblici rispettano con assoluta e ragionata imparzialità la vita in tutte le sue funzioni benefiche e creatrici; o se godono semplicemente la musica senza capirla. (p. 77) *La [[libertà]] è una cosa ottima; ma non può cominciare se non dopo che la società ha pagato il suo debito alla [[Natura]] guadagnandosi da vivere. Fin che questo non è assicurato, non può esservi altra libertà che quella di vivere a spese degli altri; libertà, questa, molto apprezzata ai nostri giorni, tanto è vero che averla o non averla è ciò che distingue il signore dal volgo. Ma non è affatto salutare dal punto di vista del bene comune. (p. 81) ==''Pigmalione''== *In fondo che cos'è la [[vita]] se non una serie di ispirate sciocchezze? La difficoltà consiste nel trovare il modo di commetterle. *E proprio tempo di pensare all'avvenire, quando non c'è più nessun avvenire a cui pensare. *Chi di noi sa quello che deve fare? E sapendolo, si sarebbe disposti a farlo? *Siete un uomo cortese nei riguardi delle donne? | Ne avete mai conosciuto uno? | Oh! Sì, molti | Ebbene io mai. *I piccoli risparmi formano le grandi ricchezze: questo è valido sia per i denari che per le abitudini. *Siete un uomo senza morale! | Non ci si guadagna niente, con la morale, capo. Se foste povero come me, non ve ne fregherebbe un tubo. *Non pretendo di essere una persona per bene. Non lo sono e non lo sarò mai. Non mi piace esserlo, questa è la verità. *Io sono un uomo che pensa, e mi occupo di politica, di religione, e di riforme sociali, come di tante altre perdite di tempo – e vi assicuro che da qualunque parte mi rigiriate è una vita da cani. La miseria è la mia compagna stabile. Cambiare uno stato sociale per un altro è... è... bene, è tipico di chi non ha nessuno stato, secondo me. *Ci sono tante donne no? che se vogliono vivere in pace con il proprio marito, devono dargli da bere! E sempre stato così! Quando un uomo è sobrio si accorge di avere una coscienza, e allora diventa un disgraziato! *Ah che brutta faccenda esser nati poveri. *Per far bene una cosa occorre studio, disciplina ed esercizio! *Ecco quello che mi manda in bestia: la gente stupida non sa della propria stupidità. *Avete trovato Eliza? Questa è l'unica cosa importante, ora. | L'avete perduta? | Già | Avete proprio tutte le fortune voi. *Doolittle: siete un [[galantuomo]] o un mascalzone? | Un po' dell'uno e un po' dell'altro. Come tutti, del resto. Un po' dell'uno e un po' dell'altro. *Matrimonio! Che bruttissima parola! Di quelle che ti fanno capire in che guaio ti sei ficcato! *Il grande segreto, infatti, Eliza, non è nel possedere buone oppure cattive maniere, ma nell'adoperare le stesse maniere con tutti. *La vostra [[anima]] è il vostro specchio: è tutta voi. *Indipendenza? libertà? illusione della borghesia. Tutti dipendiamo, inevitabilmente, l'uno dall'altro. Tutti al mondo, Eliza. *Felice è l'uomo che può vivere della sua [[passione]]! ==''Torniamo a Matusalemme''== *Il [[danza|ballo]] è un rozzo tentativo di entrare nel ritmo della vita. *Il [[silenzio]] è la più perfetta espressione del disprezzo. *Le peggiori cricche sono quelle composte da un uomo solo. :''The worst cliques are those which consist of one man''. (V) *Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le [[opera d'arte|opere d'arte]] per guardare la propria anima. :''You use a glass mirror to see your face: you use works of art to see your soul''. ("The She-Ancient", V) *Tutto capita a tutti, prima o poi, se c'è abbastanza tempo. :''Everything happens to everybody sooner or later if there is time enough''. ("As Far as Thought Can Reach", V) *Vedi cose che esistono e ti chiedi "[[perché]]?" Ma io sogno cose non ancora esistite e chiedo "[[perché no]]?" :''You see things; and you say "Why?" But I dream things that never were; and I say "Why not?"''<ref>La citazione, in una sua variante, viene spesso [[citazioni errate|erroneamente attribuita]] a [[Robert Kennedy]]. [[John F. Kennedy]] citò per primo queste parole in un discorso rivolto al Parlamento irlandese a Dublino il 28 giugno 1963. Successivamente, nel 1968, Robert durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali usò una citazione molto simile: «Alcuni uomini vedono le cose come sono e chiedono: perché? Io sogno cose non ancora esistite e chiedo: perché no?» («''Some men see things as they are and say, why; I dream things that never were and say, why not.''»). In quello stesso anno Robert morì e [[Ted Kennedy]] citò questa frase del fratello durante il suo elogio funebre. {{Cfr}} {{en}} ''[http://www.bartleby.com/73/465.html N. 465. You see things; and you say "Why?" But I dream things that never were; and I say "Why not?"]'', ''Bartleby.com''.</ref> ==''Uomo e superuomo''== *Chi può fa; chi non può, insegna. (''Massime per rivoluzionari'': ''Istruzione'') :''He who can, does. He who cannot, teaches.'' (''Maxims for Revolutionists'': ''Education'') *Nessuno può essere uno specialista puro senza essere in senso stretto un idiota. (''Massime per rivoluzionari'': ''Istruzione'') :''No man can be a pure specialist without being in the strict sense an idiot.'' (''Maxims for Revolutionists'': ''Education'') *Gli uomini non sono saggi in proporzione tanto all'esperienza quanto alla loro capacità di fare esperienza. (''Massime per rivoluzionari'': ''Esperienza'') :''Men are wise in proportion, not to their experience, but to their capacity for experience.'' (''Maxims for Revolutionists'': ''Experience'') *[[Riguardi|Guardati]] dall'uomo il cui dio è nei cieli. :''Beware of the man whose God is in the skies''. *Il cervello dello stolto digerisce la filosofia trasformandola in follìa, la scienza in superstizione, l'arte in pedanteria. È da questo che nasce l'istruzione universitaria. (''Massime per rivoluzionari'', 230). :''A fool's brain digests philosophy into folly, science into superstition, and art into pedantry. Hence University education.'' *L'uomo ragionevole adatta se stesso al mondo, quello irragionevole insiste nel cercare di adattare il mondo a se stesso. Così il progresso dipende dagli uomini irragionevoli. (''Massime per rivoluzionari'': ''Ragione'') :''The reasonable man adapts himself to the world: the unreasonable one persists in trying to adapt the world to himself. Therefore all progress depends on the unreasonable man.'' (''Maxims for Revolutionists'': ''Reason'') *La [[democrazia]] sostituisce l'elezione da parte dei molti incompetenti all'incarico affidato dai pochi corrotti. (''Massime per rivoluzionari'': ''Democrazia'') :''Democracy substitutes election by the incompetent many for appointment by the corrupt few.'' (''Maxims for Revolutionists'': ''Democracy'') *La libertà significa responsabilità: ecco perché molti la temono. (''Massime per rivoluzionari'': ''Libertà ed Uguaglianza'') :''Liberty means responsibility. That is why most men dread it''. (''Maxims for Revolutionists'': ''Liberty and Equality'') *La vita livella tutti gli uomini. La morte rivela gli eminenti. :''Life levels all men: death reveals the eminent''. *[[Etica della reciprocità|Non fare ad altri]] ciò che vorresti essi facessero a te. Potrebbero avere gusti diversi dai tuoi. (''Massime per rivoluzionari'': ''La Regola d'Oro'') :''Do not do unto others as you would that they should do unto you. Their tastes may not be the same.'' (''Maxims for Revolutionists'': ''The Golden Rule'') *Quando un [[Uomo (genere)|uomo]] vuole ammazzare una [[tigre]], lo chiama sport; quando la tigre vuole ammazzare lui, la chiama ferocia. Tale è la distinzione tra Crimine e Giustizia. (''Massime per rivoluzionari'': ''Delitto e Castigo'') :''When a man wants to murder a tiger he calls it sport: when the tiger wants to murder him he calls it ferocity. The distinction between Crime and Justice is no greater.'' (''Maxims for Revolutionists'': ''Crime and Punishment'') *Se i malvagi prosperano e i più adatti sopravvivono, la natura è il dio dei mascalzoni. (''Massime per rivoluzionari'': ''Detti randagi'')<ref name=e /> :''If the wicked flourish and the fittest survive, Nature must be the God of rascals.'' (''Maxims for Revolutionists'': ''Stray Sayings'') *Un [[inglese]] pensa di essere morale quando non è che a disagio. :''An Englishman thinks he is moral when he is only uncomfortable''.<ref>Da "[http://www.britannica.com/biography/George-Bernard-Shaw/article-supplemental-information George Bernard Shaw - Quotes]", in ''Encyclopaedia Britannica''.</ref> *Un'intera [[vita]] di felicità! Nessun uomo vivente potrebbe sopportarla, sarebbe l'inferno in terra!<ref name="e">Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Uno è tanto più [[Rispettabilità|rispettabile]] quante più sono le cose di cui si [[vergogna]]. (I) *Nella vita esistono due tragedie. La prima è la mancata realizzazione di un intimo [[desiderio]], l'altra è la sua realizzazione.<ref>Citato in [[Paul Watzlawick]], ''Istruzioni per rendersi infelici'', traduzione di Franco Fusaro, Feltrinelli, Milano, 2004. [http://books.google.it/books?id=PEZEB_gC_oEC&pg=PA51 p. 51]. ISBN 88-07-81452-8<br />Attribuita anche a [[Oscar Wilde]], presente in ''[[Oscar Wilde#Il ventaglio di Lady Windermere|Il ventaglio di Lady Windermere]]''.</ref> (atto IV) *Nessun amore è più sincero dell'amore per il cibo. ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Le case del vedovo''=== Cokane (''al cameriere, in tono perentorio, uscendo in giardino dall'albergo'') — Portateci due birre qui fuori. (''A Harry'') Grazie al mio tatto, Harry, abbiamo avuto una camera con vista che è la migliore di tutto l'albergo. Domattina ripartiremo di buonora, e così faremo anche Francoforte e Magonza.<br>{{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}} ===''Uno sprazzo di realtà''=== PERSONAGGI<br>(nell'ordine della loro entrata in scena)<br><br>GIULIA/FERRUCCIO/SQUARCIO/SANDRO<br>''Siamo nel XV secolo. È il crepuscolo. Una locanda sulle rive d'un lago italiano. Una croce di pietra, su un piedistallo a gradini. Un vecchissimo frate è seduto sui gradini. Suona l' '' angelus ''. Il [[frate]] prega e si fa il segno della croce. Una ragazza arriva in barca alla riva, e sale su per il greto fino alla croce''.<br><br>LA RAGAZZA. Padre: siete stato mandato qua da un ragazzo di...<br>IL FRATE (con voce alta e flautata, ma chiara) Sono un uomo molto vecchio. Sì, molto vecchio. Tanto vecchio che potrei essere il tuo bisnonno, figliola mia. Oh, molto molto vecchio.<br>LA RAGAZZA. Ma siete stato mandato qua da un ragazzo di...<br>IL FRATE. Oh sì, sì, sì, sì. Era proprio un ragazzo, lui. Molto giovane. E io son molto vecchio. Oh, molto molto vecchio, cara figliola.<br>LA RAGAZZA. Siete un sant'uomo?<br>IL FRATE. (estatico) Sì molto santo. Molto, molto, molto, molto santo.<br>LA RAGAZZA. Ma la testa, padre, ce l'avete ancora a posto? Mi potete assolvere da un grande peccato? ==Citazioni su George Bernard Shaw== *G. B. Shaw: un uomo gentile, impavido, saggia anima, spirito indomito di un indomito Irlandese. ([[Sean O'Casey]]) *La scomparsa dalla nostra sfera di un uomo veramente grande rende sempre più precaria la concezione comune della vita e della morte. Se Shaw è morto, noi che cosa siamo? Questi grandi uomini, «eroi» come li chiamava [[Thomas Carlyle|Carlyle]], sono talmente vitali che andandosene non perdono nulla e anzi sembra che portino via con sé un lembo della vita. ([[Henry Furst]]) *Le commedie di Shaw sono il prezzo che paghiamo per le sue prefazioni. ([[James Agate]]) *Ora sto leggendo con grande attenzione e piacere un libro sul socialismo di B. Shaw, veramente un tipo da togliersi il cappello, dotato d'uno sguardo molto acuto sull'agire umano. ([[Albert Einstein]]) *Se è vero che il teatro è fatto di fervore e di passione, niente è dunque meno teatro che quello di Shaw. Il disordine caotico delle sue opere rassomiglia al tumulto della vita assai meno che l'ordine geometrico delle commedie tradizionali. Tutte le sue inversioni, tutti i suoi paradossi, rivelano ad ogni passo la metodica premeditazione, senz'abbandono. Quando si è detto che l'irlandese Shaw, sia pure per reazione a una idolatria che in Inghilterra è divenuta accademica, si è fatto campione del frigido luterano Ibsen contro la veramente cattolica magnificenza di uno Shakespeare, s'intende anche troppo facilmente da che sia viziata la sua mentalità. ([[Silvio D'Amico]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *George Bernard Shaw, ''Ginevra'', traduzione di Paola Ojetti, BMM, 1960. *George Bernard Shaw, ''Guida della donna intelligente'' (''The Intelligent Woman's Guide To Socialism, Capitalism, Sovietism and Fasism''), BMM, 1950. *George Bernard Shaw, ''Il wagneriano perfetto'' (''The Perfect Wagnerite''), traduzione di C. Castrelli e T. Diambra, Casa Editrice Sonzogno, Milano 1924; E.D.T. Edizioni di Torino, 1981. ISBN 88-7063-015-3 *George Bernard Shaw, ''La professione della signora Warren'' (''Mrs Warren's Profession''), traduzione di Franco De Poli, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1974. *George Bernard Shaw, ''Le case del vedovo'', 1892. *George Bernard Shaw, {{en}} ''[https://archive.org/details/doctorsdilemmatr00shawuoft/page/n3/mode/2up The doctor's dilemma]'', Constable and Company Ltd., Londra, 1922. *George Bernard Shaw, ''Uno sprazzo di realtà'', traduzione di Paola Ojetti, BMM 1960. ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Pigmalione (Shaw)|''Pigmalione''}} {{Pedia|Uomo e superuomo}} {{Pedia|Il wagneriano perfetto}} {{DEFAULTSORT:Shaw, George Bernard}} [[Categoria:Aforisti irlandesi]] [[Categoria:Drammaturghi irlandesi]] [[Categoria:Scrittori irlandesi]] [[Categoria:Sostenitori del vegetarianismo]] sjhd7u8useoytd4896ci66nc061cv3v Albert Einstein 0 32 1223867 1221423 2022-08-22T15:26:51Z AnjaQantina 1348 /* Errate */ +1 wikitext text/x-wiki {{nota disambigua||[[Einstein (disambigua)]]|Einstein}} [[File:Albert Einstein Head.jpg|thumb|Albert Einstein nel 1947]] {{Premio|Nobel|la fisica '''(1921)'''}} '''Albert Einstein''' (1879 – 1955), fisico e filosofo tedesco naturalizzato svizzero e statunitense. {{vedi anche|Albert Einstein/Articoli scientifici|Albert Einstein/Citazioni su Albert Einstein}} ==Citazioni di Albert Einstein== {{vedi anche|La descrizione quantica della realtà può essere considerata completa?|L'evoluzione della fisica|Lettera Einstein-Szilárd}} *{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} Attualmente non c'è la benché minima indicazione in merito a quando questa energia {{NDR|l'[[energia nucleare]]}} sarà ottenibile o se sarà ottenibile del tutto. Essa infatti presupporrebbe una disintegrazione dell'atomo a comando – una frantumazione dell'atomo, e fino ad oggi ci sono davvero poche evidenze che questo sarà mai possibile. Osserviamo la disintegrazione atomica solo dove è la Natura stessa a presentarla, come nel caso del radio, la cui attività dipende dalla continua decomposizione esplosiva del suo atomo. Tuttavia, possiamo soltanto stabilire la presenza di questo processo, mentre non siamo ancora in grado di riprodurlo e, alla luce dello stato attuale della Scienza, sembra quasi impossibile che potremo mai riuscirci. :''At present there is not the slightest indication of when this energy will be obtainable, or whether it will be obtainable at all. For it would presuppose a disintegration of the atom effected at will – a shattering of the atom. And up to the present there is scarcely a sign that this will be possible. We observe atomic disintegration only where Nature herself presents it, as in the case of radium, the activity of which depends upon the continual explosive decomposition of its atom. Nevertheless, we can only establish the presence of this process, but cannot produce it; Science in its present state makes it appear almost impossible that we shall ever succeed in so doing.''<ref group="fonte">{{en}} Da una conversazione del 29 marzo 1920; riportata in Alexander Moszkowski, ''Einstein The Searcher: His Work Explained from Dialogues with Einstein'', Routledge, 2014, [https://books.google.it/books?id=BmyLAwAAQBAJ&pg=PA24 p. 24]. ISBN 9781317698951</ref> *C'è qualcosa come "lo stato reale" di un sistema fisico che esiste obiettivamente, indipendentemente da ogni osservazione o misurazione e che in linea di principio si descrive con i mezzi di espressione della fisica [...]. Questa tesi sulla realtà non ha il senso di un enunciato chiaro in sé, a causa del suo carattere "metafisico". Ha soltanto il carattere di un programma. :''Es gibt so etwas wie den «realen Zustand» eines physikalischen Systems, was unabhängig von jeder Beobachtung oder Messung objektiv existiert und mit den Ausdrucksmitteln der Physik im Prinzip beschrieben werden kann'' [...]''. Diese These der Realität hat nicht den Sinn einer an sich klaren Aussage, wegen ihrer «metaphysischen» Natur; sie hat eigentlich nur programmatischen Charakter.''<ref group="fonte">{{de}} Citato in [[Louis de Broglie]], ''Louis de Broglie und die Physiker'', Claasen Verlag, 1955; citato in Erhard Scheibe, ''Die Philosophie der Physiker'', C.H. Beck, 2007, [https://books.google.it/books?id=6aZKWtvte98C&pg=PA277 p. 277]. ISBN 3406547885</ref> *Ciò che veramente mi interessa è se Dio avesse potuto fare il mondo in una maniera differente, cioè se la necessità di semplicità logica lasci qualche libertà. :''Was mich eigentlich interessiert, ist, ob Gott die Welt hätte anders machen können; das heißt, ob die Forderung der logischen Einfachheit überhaupt eine Freiheit lässt.''<ref group="fonte">{{de}} Citato in E. Strauss, ''Assistant bei Albert Einstein'' in ''Helle Zeit, Dunkle Zeit: In Memoriam Albert Einstein'', a cura di Carl Seelig, Europa Verlag, Zurigo, 1956, p. 72. Citato in Max Jammer, ''Einstein and Religion: Physics and Theology'', Princeton University Press, 2011, [https://books.google.it/books?id=58HQXMp1ESwC&pg=PA124 p. 124]. ISBN 1400840872</ref> *[[Fëdor Dostoevskij|Dostoevskij]] a me ha dato più di qualunque scienziato, più di [[Carl Friedrich Gauss|Gauss]]. :''Dostojewski gives me more than any scientist, more than Gauss!''<ref group="fonte">{{en}} Nel 1920; citato in Alexander Moszowski, ''Conversation with Einstein'', Horizon Press, New York, 1970, p. 185.</ref> [[File:Einstein1921 by F Schmutzer 2.jpg|thumb|Albert Einstein nel 1921]] *È la teoria a decidere che cosa possiamo osservare.<ref group="fonte">1926; citato in Werner Heisenberg, ''Fisica e oltre. Incontri con i protagonisti: 1920-1965'', p. 87; citato in Manjit Kumar, ''Quantum'', traduzione di Tullio Cannillo, Mondadori, 2017, p. 229. ISBN 978-88-04-60893-6</ref> *{{NDR|Riferito al [[modulor]] di [[Le Corbusier]]}} È una scala di proporzioni che rende difficile [produrre] il brutto e facile il bello.<ref>Altre fonti successive riportano che la citazione sia riferita, in realtà, alla [[sezione aurea]]. {{cfr}} AA.VV., ''Il libro della matematica'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2020, p. 120, ISBN 9788858025857.</ref> :''It is a scale of proportions that makes the bad difficult and the god easy.''<ref group="fonte">{{en}} Citato in [[Le Corbusier]], ''The Modulor and Modulor 2'', Springer Science & Business Media, 2004 (1954), [https://books.google.it/books?id=exnMTOE_t-EC&pg=PA58 p. 58]. ISBN 3764361883</ref> *Finché le leggi della matematica si riferiscono alla realtà, non sono certe, e finché sono certe, non si riferiscono alla realtà. :''Insofern sich die Sätze der Mathematik auf die Wirklichkeit beziehen, sind sie nicht sicher, und insofern sie sicher sind, beziehen sie sich nicht auf die Wirklichkeit.''<ref group="fonte">{{de}} Da ''Geometrie und Erfahrung'', versione estesa di una lezione tenuta presso l'Accademia Prussiana delle Scienze di Berlino, 27 gennaio 1921; riportata su ''[http://wikilivres.ca/wiki/Geometrie_und_Erfahrung Wikilivres.ca]''.</ref> *Ho pensato ai problemi [[Meccanica quantistica|quantistici]] cento volte di più che alla teoria della relatività generale.<ref group="fonte">Da una dichiarazione a Otto Stern; citato in Manjit Kumar, ''Quantum'', traduzione di Tullio Cannillo, Mondadori, 2017, p. 340. ISBN 978-88-04-60893-6</ref> *In considerazione di tale armonia nel cosmo, che io, con la mia mente umana limitata, sono in grado di riconoscere, ci sono ancora persone che dicono che [[Problema dell'esistenza di Dio|Dio non esiste]]. Ma ciò che veramente mi fa più arrabbiare è che mi citano a sostegno di tali opinioni. :''In view of such harmony in the cosmos which I, with my limited human mind, am able to recognize, there are yet people who say there is no God. But what really makes me angry is that they quote me for the support of such views.''<ref group="fonte">{{en}} Citato in [[Uberto di Löwenstein-Wertheim-Freudenberg]], ''Towards the Further Shore'', Victor Gollancz, Londra, 1968, p. 156; citato anche in M. Jammer, ''Einstein and Religion: Physics and Theology'', Princeton University Press, 2011, [https://books.google.it/books?id=58HQXMp1ESwC&pg=PA97 p. 97]. ISBN 1400840872</ref> *L'[[uomo|essere umano]] è una parte di quel tutto che noi chiamiamo "[[Universo]]", una parte limitata nello spazio e nel tempo. L'uomo sperimenta sé stesso, i suoi pensieri e i suoi sentimenti scissi dal resto — una sorta di illusione ottica della propria [[coscienza]]. Lo sforzo per liberarsi di questa illusione è l'unico scopo di un'autentica [[religione]]. Non per alimentare l'illusione ma per cercare di superarla: questa è la strada per conseguire quella misura raggiungibile della pace della mente. :''A human being is a part of the whole, called by us "Universe," a part limited in time and space. He experiences himself, his thoughts and feelings as something separate from the rest — a kind of optical delusion of his consciousness. The striving to free oneself from this delusion is the one issue of true religion. Not to nourish the delusion but to try to overcome it is the way to reach the attainable measure of peace of mind.''<ref group="fonte">{{en}} Da una lettera a Robert S. Marcus, 12 febbraio 1950; riportata su ''[http://www.lettersofnote.com/2011/11/delusion.html LettersofNote.com]''.</ref> *La consolante filosofia (o religione?) di [[Werner Heisenberg|Heisenberg]] e [[Niels Bohr|Bohr]] e così ben congegnata che, per il momento, offre ai suoi credenti un soffice cuscino di piume dal quale non è facile staccarli. E allora lasciamoceli riposare.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Erwin Schrödinger]], 31 maggio 1928; citato in Manjit Kumar, ''Quantum'', traduzione di Tullio Cannillo, Mondadori, 2017, p. 274. ISBN 978-88-04-60893-6</ref> *La musica di [[Mozart]] è così pura e bella che la considero un riflesso della bellezza interna dell'universo stesso. :''Mozarts Musik ist so rein und schön, dass ich sie als die innere Schönheit des Universums selbst ansehe.''<ref group="fonte">{{de}} Citato in Armin Hermann, ''Albert Einstein'', Piper, München 1994; citato in Alice Calaprice, ''Einstein sagt'', Piper-Verlag, München, Zürich, 1996, p. 225. ISBN 3-492-03935-9</ref> *La parola Dio per me non è nulla se non l'espressione di un prodotto della debolezza umana, la [[Bibbia]] una collezione di onorevoli, ma pur sempre puramente primitive, leggende che sono comunque piuttosto infantili. Nessuna interpretazione, per quanto sottile, può per me cambiare questo fatto. Per me la [[ebraismo|religione ebraica]], così come tutte le altre [[religione|religioni]], è una incarnazione delle più infantili superstizioni. :''The word God is for me nothing more than the expression and product of human weakness, the Bible a collection of honorable, but still purely primitive, legends which are nevertheless pretty childish. No interpretation, no matter how subtle, can change this for me. For me the Jewish religion like all other religions is an incarnation of the most childish superstition.''<ref group="fonte">{{en}} Da una lettera a Erik Gutkind, 3 gennaio 1954; riportata su ''[http://www.lettersofnote.com/2009/10/word-god-is-product-of-human-weakness.html Lettersofnote.com]''.</ref> *Quando mi domando come mai sia stato proprio io ad elaborare la teoria della relatività, la risposta sembra essere legata a questa particolare circostanza: un normale adulto non si preoccupa dei problemi dello spaziotempo, tutte le considerazioni possibili in merito alla questione sono già state fatte nella prima infanzia, secondo la sua opinione. Io, al contrario, mi sono sviluppato così lentamente che ho cominciato a interrogarmi sullo spazio e sul tempo solo dopo essere cresciuto e di conseguenza ho studiato il problema più a fondo di quanto un normale bambino avrebbe fatto. :''When I ask myself how it happened that I in particular discovered the relativity theory, it seems to lie in the following circumstance. The normal adult never bothers his head about spacetime problems. Everything there is to be thought about it, in his opinion, has already be done in early childhood. I, on the contrary, developed so slowly that I only began to wonder about space and time only when I was already grown up. In consequence I probed deeper into the problem than an ordinary child would have done.''<ref group="fonte">{{en}} Citato in Carl Seelig, ''Albert Einstein: A Documentary Biography'', Staples Press, 1956, pp. 70-71; citato in Jürgen Neffe, ''Einstein: A Biography'', traduzione di Shelley Frisch, Macmillan, 2007, [https://books.google.it/books?id=B8K6n177ZwcC&pg=PA27 p. 27]. ISBN 1429997389</ref> *{{NDR|A [[Erwin Schrödinger]]}} Sei l'unica persona con cui mi piace avere discussioni. Quasi tutti passano dalla teoria ai fatti, e non dai fatti alla teoria. Le persone sono incapaci di uscire dall'insieme dei concetti ammessi e continuano a girarci intorno in modo grottesco. :''You are the only person with whom I am actually willing to come to terms. Almost all the other fellow do not look from the facts to the theory but from the theory to the facts; they cannot extricate themselves from a once accepted conceptual net, but only flop about in it in a grotesque way.''<ref group="fonte">{{en}} Da una lettera a [[Erwin Schrödinger]] del 1935, a proposito di una discussione in merito all'[[interpretazione di Copenaghen]]; citato in Walter John Moore, ''A Life of Erwin Schrödinger'', Cambridge University Press, 1994, [https://books.google.it/books?id=n6XZlrJxgFkC&pg=PA217 p. 217]. ISBN 0521469341</ref> *{{NDR|Gli [[ateismo|atei]] fanatici}} Sono come schiavi che ancora sentono il peso delle catene dalle quali si sono liberati dopo una lunga lotta. Essi sono creature che – nel loro rancore contro il tradizionale "oppio dei popoli" – non sopportano la musica delle sfere. :''They [fanatical atheists] are like slaves who are still feeling the weight of their chains which they have thrown off after hard struggle. They are creatures who—in their grudge against the traditional "opium for the people"—cannot bear the music of the spheres.''<ref group="fonte">{{en}} Da una lettera a un destinatario non identificato, 7 agosto 1941; Archivio Einstein 54-927; citato in Max Jammer, ''Einstein and Religion: Physics and Theology'', Princeton University Press, 2011, [https://books.google.it/books?id=58HQXMp1ESwC&pg=PA97 p. 97]. ISBN 1400840872</ref> *Sono sicuro che è più facile imparare la [[matematica]] che non il [[baseball]].<ref group="fonte">Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 56. ISBN 88-8598-826-2</ref><br />Sono sicuro che lei imparerebbe la matematica prima che io possa imparare il baseball.<ref>Come racconta lo stesso [[Moe Berg]] nella sua biografia ''Moe Berg: Athlete, Scholar, Spy'', nel settembre del 1941 sull<nowiki>'</nowiki>''Atlantic Monthly'' venne pubblicato un suo articolo, ''[http://www.loa.org/images/pdf/Berg_Pitchers_Catchers.pdf Pitchers and Catchers]'' (''Lanciatori e ricevitori''), successivamente nel dicembre 1946 Pocket Books raccolse alcuni articoli pubblicati sull'''Atlantic Monthly'' e tra gli articoli selezionati vi era sia quello di Berg, sia un saggio di Einstein sulla bomba atomica (probabilmente ''Atomic War or Peace'' del novembre 1945). Quando Berg andò a trovare Einstein nella sua casa a Princeton, lo scienziato gli disse: «Ho letto la sua storia sul magazine, Signor Berg. Mi insegni a ricevere, e io le insegnerò la matematica.» («''I've read your story in the magazine, Mr Berg. You teach me to catch and I'll teach you mathematics.''») Nel libro l'aneddoto si conclude così ma Berkow nel suo articolo ne riporta la continuazione. Einstein infatti poco dopo disse: «Oh lasci stare, sono sicuro che lei imparerebbe la matematica prima che io possa imparare il baseball.» («''But let's forget about it, beacuse I'm sure you'd learn mathematics faster I'd learn baseball.''») {{Cfr}}:<br /> *{{en}} Nicholas Dawidoff, ''The Catcher Was a Spy: The Mysterious Life of Moe Berg'', Knopf Doubleday Publishing Group, 2011, [https://books.google.it/books?id=kAHo0DTDC_UC&pg=PA250 p. 250]. ISBN 0307807096<br /> *{{en}} Harold U. Ribalow e Meir Z. Ribalow, ''The Growing Legend of Moe Berg '23'', ''Princeton Alumni Weekly'', 1 giugno 1984, [https://books.google.it/books?id=GhJbAAAAYAAJ&pg=RA17-PA30 p. 30].</ref> :[...] ''I'm sure you'd learn mathematics faster I'd learn baseball.''<ref group="fonte">{{en}} Aneddoto riportato da [[Moe Berg]] e citato da [[Ira Berkow]] in ''[https://news.google.com/newspapers?nid=1356&dat=19770519&id=AYlPAAAAIBAJ&sjid=ogUEAAAAIBAJ&pg=7023,5035611&hl=it Moe Berg: Not a n-Of-The-Mill Ball Player]'', ''Ocala Star-Banner'', 19 maggio 1977.</ref> ===''Pensieri di un uomo curioso''=== *Conosco ormai l'incostanza di tutti i rapporti umani e ho imparato a isolarmi dal freddo e dal caldo in modo da garantirmi comunque un buon equilibrio termico.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Heinrich Zangger]], 10 marzo 1917; Archivio Einstein 39-680.</ref> (p. 29) *Personalmente ho provato il piacere più grande a contatto con le [[opera d'arte|opere d'arte]]. Mi danno una felicità che non riesco a trovare altrove.<ref group="fonte">Nel 1920; citato in Alexander Moszowski, ''Conversation with Einstein'', Horizon Press, New York, 1970, p. 184.</ref> (p. 30) *Se verrà dimostrato che la mia teoria della relatività è valida, la [[Germania]] dirà che sono tedesco e la [[Francia]] che sono cittadino del mondo. Se la mia teoria dovesse essere sbagliata, la Francia dirà che sono un tedesco e la Germania che sono un ebreo.<ref group="fonte">Da un discorso in Sorbona alla Società filosofica francese, 6 aprile 1922; riportato dalla stampa francese, 7 aprile 1922, Archivio Einstein 36-378; riportato in ''Berliner Tageblatt'', 8 aprile 1922, Archivio Einstein 79-535.</ref> (p. 31) *Per punirmi del mio disprezzo per l'[[autorità]], il destino ha fatto di me un'autorità.<ref group="fonte">Aforisma per un amico, 18 settembre 1930; Archivio Einstein 36-598; citato in [[Banesh Hoffmann]], ''Albert Einstein: Creator and Rebel'', Viking, New York, 1972, p. 24.</ref> (p. 31) *Non mi preoccupo mai del [[futuro]], arriva sempre abbastanza presto.<ref group="fonte">Aforisma del 1945 o 1946, Archivio Einstein 36-570.</ref> (p. 34) *Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente [[curiosità|curioso]].<ref group="fonte">Da una lettera a Carl Seelig, 11 marzo 1952, Archivio Einstein 39-013.</ref> (p. 34) *Se tornassi giovane e dovessi decidere come guadagnarmi la vita, non cercherei di diventare uno scienziato, uno studioso o un insegnante. Sceglierei piuttosto di fare l'idraulico o lo straccivendolo, nella speranza di trovare un minimo di indipendenza, quel poco che nelle attuali circostanze è ancora possibile.<ref group="fonte">Al ''Reporter Magazine'', 18 novembre 1953; citato in ''Einstein on Peace'', a cura di Otto Nathan e Heinz Norden, Simon and Schuster, New York, 1960, p. 613.</ref> (p. 36) *Dio mi ha dato la cocciutaggine di un [[mulo]] e il fiuto di un buon segugio.<ref group="fonte">Citato in G.J. Whitrow, ''Einstein: The Man and His Achievement'', Dover, New York, 1967.</ref> (p. 37) *Quando rifletto su di me e sui miei metodi intellettuali, mi sembra quasi che il dono della [[fantasia]] mi sia servito più della capacità di impadronirmi della conoscenza assoluta.<ref group="fonte">Ricordato da un amico in occasione del centenario dalla nascita di Einstein, 18 febbraio 1979; citato in ''Einstein and the Humanities'', a cura di Dennis P. Ryan, Greenwood Press, New York, 1987, p. 125.</ref> (p. 37) [[File:Niels Bohr Albert Einstein2 by Ehrenfest.jpg|thumb|Niels Bohr con Albert Einstein]] *{{NDR|A [[Niels Bohr]]}} Poche volte una persona mi ha dato tanta gioia con la sua sola presenza com'è stato il Suo caso.<ref group="fonte">Da una lettera a Niels Bohr, 2 maggio 1920; Archivio Einstein 8-065.</ref> (p. 45) *[[Niels Bohr|Bohr]] è stato qui e sono innamorato di lui quanto te. È come un fanciullo sensibilissimo che si muove in questo mondo in una specie di trance.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Paul Ehrenfest]], 4 maggio 1920; Archivio Einstein 9-486. Citato in [[Walter Isaacson]], ''Einstein. La sua vita, il suo universo'', p. 314.</ref> (p. 46) *{{NDR|Su [[Niels Bohr]]}} È veramente un genio [...]. Ho una fiducia totale nel suo modo di pensare.<ref group="fonte">Da una lettera a Paul Ehrenfest, 23 marzo 1922; Archivio Einstein 10-035.</ref> (p. 46) *{{NDR|Su [[Niels Bohr]]}} Esprime le sue opinioni come se brancolasse perennemente nel buio, e mai come chi crede di essere in possesso della verità definitiva.<ref group="fonte">Da una lettera a Bill Becker, 20 marzo 1954; Archivio Einstein 8-109.</ref> (p. 46) *Non credo che la signorina [[Marie Curie|Curie]] sia assetata di potere o di alcunché. È una persona senza pretese e onesta che ha avuto più responsabilità e fatiche del dovuto. Ha un'intelligenza scintillante ma nonostante la sua natura passionale non è tanto carina da rappresentare un pericolo per chicchessia.<ref>A proposito della presunta relazione extraconiugale tra Marie Curie e il fisico francese [[Paul Langevin]], sposato. {{cfr}} ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 47.</ref><ref group="fonte">Da una lettera a Heinrich Zangger, 7 aprile 1911; riportato in ''Collected Papers of Albert Einstein'', volume 5, ''The Swiss Years: Corrispondance, 1902-1914'', a cura di Martin Klein, A.J. Kox e Robert Schulmann, Princeton University Press, Princeton, 1993, doc. 303.</ref> (pp. 46 -47) *La signora [[Marie Curie|Curie]] è molto intelligente ma fredda come un'aringa, intendendo con ciò che è assolutamente priva di sentimenti di gioia e di tristezza. Forse l'unico modo in cui esprime i propri sentimenti è quando si scaglia contro le cose che non le piacciono.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Elsa Einstein|Elsa Löwenthal]], 11? agosto 1913; riportato in ''Collected Papers of Albert Einstein'', volume 5, ''The Swiss Years: Corrispondance, 1902-1914'', a cura di Martin Klein, A.J. Kox e Robert Schulmann, Princeton University Press, Princeton, 1993, doc. 465.</ref> (p. 47) *{{NDR|Su [[Sigmund Freud]]}} Il vecchio aveva [...] una visione acutissima: non si lasciava cullare dalle illusioni se non da una fiducia eccessiva nelle proprie idee.<ref group="fonte">Dalla lettera a A. Bacharach; 25 luglio 1949; Archivio Einstein 57-629.</ref> (p. 48) *Credo che [[Mahatma Gandhi|Gandhi]] abbia avuto la visione più illuminata di tutti i politici del nostro tempo. Dovremmo sforzarci di operare nel suo spirito; di non usare la violenza nel combattere per la nostra causa e di rifiutarci di partecipare a qualsiasi iniziativa che noi crediamo sia volta al male.<ref group="fonte">Dal ''New York Times'', 19 giugno 1950; citato anche in [[Abraham Pais]], ''Einstein Lived Here'', Oxford University Press, Oxford, 1982, p. 110.</ref> (pp. 49-50) *[[Mahatma Gandhi|Gandhi]], il più grande genio politico del nostro tempo [...] ha dimostrato di quali sacrifici è capace l'uomo quando abbia trovato la via giusta.<ref group="fonte">Dalla lettera al congresso delle nazioni asiatiche per la confederazione mondiale, novembre 1952; citato in ''Einstein on Peace'', a cura di Otto Nathan e Heinz Norden, Simon and Schuster, New York, 1960, p. 584.</ref> (p. 50) *Il fenomeno [[Mahatma Gandhi|Gandhi]] è il risultato di una straordinaria forza intellettuale e morale, unita a grande abilità politica e a circostanze eccezionali.<ref group="fonte">Nel 1953; citato in ''Einstein on Peace'', a cura di Otto Nathan e Heinz Norden, Simon and Schuster, New York, 1960, p. 594.</ref> (p. 50) *{{NDR|Su [[Johann Wolfgang von Goethe]]}} Sento in lui un certo atteggiamento di condiscendenza nei confronti del lettore, una certa mancanza di quell'umile dedizione che, soprattutto, nei grandi uomini, ci è di tanto conforto.<ref group="fonte">Dalla lettera a L. Caspar, 9 aprile 1932; Archivio Einstein 49-380.</ref> (p. 50) *{{NDR|Su [[Heike Kamerlingh Onnes]]}} Si è conclusa una vita che rimarrà sempre modello per le future generazioni [...]. Non ho conosciuto nessun altro per cui il dovere e la gioia erano la stessa e identica cosa. È questa la ragione della sua vita armoniosa.<ref group="fonte">Dalla lettera alla vedova del fisico olandese, 25 febbraio 1926; citato in ''Einstein on Peace'', a cura di Otto Nathan e Heinz Norden, Simon and Schuster, New York, 1960, pp. 263-264.</ref> (p. 51) *La cosa più importante della filosofia di [[Immanuel Kant|Kant]], mi sembra, sono le sue categorie a priori che servono anche per costruire la scienza.<ref group="fonte">Durante un dibattito alla Société française de Philosophie, luglio 1922; riportato in ''Bulletin de la Société française de Philosophie'', n. 22, 1922; ripubblicato in ''Nature'', n. 112, 1923, p. 253.</ref> (p. 51) *Al di fuori della Russia [[Lenin]] e [[Friedrich Engels|Engels]] non sono ovviamente dei pensatori scientifici apprezzati e non potrebbe interessare a nessuno confutarli come tali. Può darsi che lo stesso sia in Russia, ma lì nessuno si azzarda a dirlo.<ref group="fonte">Dalla lettera a K.R. Leistner, 8 settembre 1932; Archivio Einstein 50-877.</ref> (p. 53) *[[Hendrik Lorentz|Lorentz]] è una meraviglia di intelligenza e ha un tatto squisito. Un'opera d'arte vivente! A mio avviso era il più intelligente tra i teorici presenti {{NDR|al Congresso Solvay di Bruxelles}}.<ref group="fonte">Dalla lettera a Heinrich Zangger, novembre 1911; riportato in ''Collected Papers of Albert Einstein'', volume 5, ''The Swiss Years: Corrispondance, 1902-1914'', a cura di Martin Klein, A.J. Kox e Robert Schulmann, Princeton University Press, Princeton, 1993, doc. 305.</ref> (p. 53) *La mia sensazione di inferiorità intellettuale nei Suoi confronti non riesce a rovinare la grande delizia delle nostre conversazioni, soprattutto perché la Sua benevolenza paterna verso tutti noi ci trattiene dal piombare nello sconforto.<ref group="fonte">Dalla lettera a [[Hendrik Lorentz]], 18 febbraio 1912; riportato in ''Collected Papers of Albert Einstein'', volume 5, ''The Swiss Years: Corrispondance, 1902-1914'', a cura di Martin Klein, A.J. Kox e Robert Schulmann, Princeton University Press, Princeton, 1993, doc. 360.</ref> (pp. 53-54) *La gente non si rende conto di quale grande influenza abbia avuto [[Hendrik Lorentz|Lorentz]] sullo sviluppo della fisica. Non possiamo immaginare come sarebbe andata se egli non avesse dato tanti contributi impareggiabili.<ref group="fonte">Citato da Robert Shankland in ''Einstein: A Centenary Volume'', a cura di A.P. French, Harvard University Press, Cambridge, 1979, p. 39.</ref> (p. 54) *Era così forte in lui il piacere immediato di vedere e capire – l'''amor dei intellectualis'' di [[Baruch Spinoza|Spinoza]] – che fino in tarda età ha guardato il mondo con gli occhi curiosi di un bambino, continuando a trovare gioia e appagamento nel capire i nessi tra le cose.<ref group="fonte">Dal necrologio per [[Ernst Mach]]; riportato in ''Collected Papers of Albert Einstein'', volume 6, doc. 29.</ref> (p. 54) *[[Ernst Mach|Mach]] era un ottimo studioso della meccanica, ma un pessimo filosofo.<ref group="fonte">Nel 1922; citato in ''Bulletin de la Société française de Philosophie'', n. 22, 1922; ripubblicato in ''Nature'', n. 112, 1923, p. 253.</ref> (p. 55) *Penso sempre a [[Albert Abraham Michelson|Michelson]] come all'artista della scienza. Sembrava trarre la massima gioia dalla bellezza dell'esperimento in sé e dall'eleganza del metodo utilizzato.<ref group="fonte">Dalla lettera a Robert Shankland, 17 settembre 1953; Archivio Einstein 17-203.</ref> (p. 55) *{{NDR|Su [[Isaac Newton]]}} Le sue idee lungimiranti e grandiose conserveranno per tutti i tempi il loro significato unico; su di esse si basa l'intero edificio dei nostri concetti nell'ambito delle scienze della natura.<ref group="fonte">Dalla dichiarazione al ''Times'' di Londra, 28 novembre 1919.</ref> (p. 55) *Per me, i più grandi geni sono stati [[Galileo Galilei|Galileo]] e Newton. In un certo senso mi sembrano formare un'unità nella quale è stato Newton a compiere l'impresa più prodigiosa in campo scientifico.<ref group="fonte">Nel 1920; citato in Alexander Moszowski, ''Conversation with Einstein'', Horizon Press, New York, 1970, p. 40.</ref> (p. 55) *{{NDR|Su [[Isaac Newton]]}} Nella stessa persona erano riuniti lo sperimentatore, il teorico, l'artigiano e, in misura non minore, il maestro nell'arte di esporre.<ref group="fonte">Dall'introduzione a Isaac Newton, ''Opticks'', edizione McGraw-Hill, 1932.</ref> (p. 56) *Come sarebbe diverso, e come sarebbe meglio per l'umanità se ci fosse più gente come lui [...]. Sembra che in ogni tempo e su ogni continente le personalità più eccelse siano costrette a stare in disparte, incapaci di influenzare gli avvenimenti del mondo.<ref group="fonte">Dalla lettera alla vedova di [[Max Planck]], 10 novembre 1947; Archivio Einstein 19-406.</ref> (p. 57) *{{NDR|Su [[Max Planck]]}} Era una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto [...] ma non capiva proprio niente di fisica perché durante l'eclissi del 1919, è rimasto in piedi tutta la notte per vedere se sarebbe stata confermata la curvatura della luce dovuta al campo gravitazione. Se avesse capito davvero {{NDR|la teoria della relatività}}, avrebbe fatto come me e sarebbe andato a letto.<ref group="fonte">Citato in ''Einstein: A Centenary Volume'', a cura di A.P. French, Harvard University Press, Cambridge, 1979, p. 275.</ref> (p. 57) *In qualsiasi momento quest'uomo ci avesse lasciato, avremmo provato un senso di perdita irreparabile [...]. Possa egli avere un'influenza duratura sul cuore e sulla mente degli uomini!<ref group="fonte">Dalla dichiarazione alla morte di [[Franklin Delano Roosevelt]] in ''Aufbau'', New York, 27 aprile 1945.</ref> (p. 58) *La lucidità, la convinzione e l'imparzialità che nei Suoi libri Lei applica alle questioni logiche, filosofiche e umane non hanno parallelo nella nostra generazione.<ref group="fonte">Dalla lettera a [[Bertrand Russell]], 14 ottobre 1931; Archivio Einstein 33-155, 75-544; citato anche in Michael Grüning, ''Ein Haus für Albert Einstein'', Verlag der Nation, Berlino, 1990, p. 369.</ref> (p. 58) *{{NDR|Sulle polemiche seguite al conferimento di un incarico accademico a [[Bertrand Russell]] alla City University di New York}} I grandi spiriti hanno sempre incontrato la violenta ostinazione delle menti mediocri. La mente mediocre è incapace di comprendere chi, rifiutando di inchinarsi ciecamente ai pregiudizi convenzionali, scelga invece di esprimere le proprie opinioni con coraggio e onestà.<ref group="fonte">Citato nel ''New York Times'', 13 marzo 1940. Citato in Paul Edwards, ''Come fu vietato a Bertrand Russell l'insegnamento al "City College" di New York'', 1957.</ref> (pp. 58-59) *{{NDR|Su [[Albert Schweitzer]]}} È l'unico occidentale che abbia avuto sull'attuale generazione un'influenza morale paragonabile a quella di [[Mahatma Gandhi|Gandhi]]. Come nel caso di Gandhi, la portata della sua influenza è dovuta soprattutto all'opera esemplare alla quale ha dedicato la vita.<ref group="fonte">Da una dichiarazione inedita del 1953 destinata in origine al libro ''Mein Weltbild'' (''Come io vedo il mondo''); citato in Jamie Sayen, ''Einstein in America'', Crown, New York, 1985, p. 296.</ref> (p. 59) *[[Baruch Spinoza|Spinoza]] è una delle personalità più profonde e pure che la nostra stirpe ebraica abbia mai prodotto.<ref group="fonte">Da una lettera del 1946; citato in Friedrich Dürrenmatt, ''Albert Einstein: Ein Vortag'', Diogenes, Zurigo, 1979, p. 22.</ref> (p. 59) *Rimane per molti versi il primo profeta del nostro tempo [...]. Non c'è oggi nessuno che abbia il profondo discernimento e la forza morale di [[Lev Tolstoj|Tolstoj]].<ref group="fonte">Dall'intervista ''Peace Must Be Waged'', ''Survey Graphic'', agosto 1934; citato in ''Einstein on Peace'', a cura di Otto Nathan e Heinz Norden, Simon and Schuster, New York, 1960, p. 261.</ref> (p. 59) *{{NDR|Su [[Chaim Weizmann]]}} L'eletto del popolo eletto.<ref group="fonte">Dalla lettera a Chaim Weizmann, 27 ottobre 1923; Archivio Einstein 33-366.</ref> (p. 60) *[Il [[sionismo]]] è un nazionalismo il cui obiettivo non è il potere ma la dignità.<ref group="fonte">Da un articolo sul ''New York Times Magazine'', 12 marzo 1944; Archivio Einstein 29-102.</ref> (p. 65) *La maggior parte degli insegnanti perdono tempo a fare domande che mirano a scoprire ciò che l'alunno ''non'' sa, mentre la vera arte del fare domande mira a scoprire ciò che l'alunno sa o che è capace di sapere.<ref group="fonte">Nel 1920; citato in Alexander Moszowski, ''Conversation with Einstein'', Horizon Press, New York, 1970, p. 65.</ref> (p. 69) *È per me una grande gioia avere un figlio che ha ereditato il tratto principale del mio carattere: la capacità di elevarsi al di sopra della mera esistenza e di sacrificarsi a lungo per uno scopo che la trascende. Questo è il modo migliore, anzi l'unico attraverso il quale riusciamo a renderci indipendenti dalla nostra sorte individuale e dagli altri esseri umani.<ref group="fonte">Dalla lettera a [[Hans Albert Einstein]]], 1° maggio 1954; citato in Roger Highfield e Paul Carter, ''The Private Lives of Albert Einstein'', Faber and Faber, Londra, 1993, p. 258.</ref> (p. 80) *La [[Germania]] ha avuto la sventura di venir avvelenata prima dalla ricchezza e poi dalla povertà.<ref group="fonte">Aforisma del 1923; Archivio Einstein 36-591.</ref> (p. 82) *Mi sento talmente parte di tutto ciò che vive che non m'importano per niente l'inizio e la fine dell'esistenza concreta di una singola persona in questo flusso eterno.<ref group="fonte">Da una lettera a Hedwig Born, moglie di [[Max Born]], 18 aprile 1920; Archivio Einstein 31-475; citato in ''Helle Zeit, Dunkle Zeit: In Memoriam Albert Einstein'', a cura di Carl Seelig, Europa Verlag, Zurigo, 1956, p. 36.</ref> (p. 86) *La nostra [[morte]] non è una fine se possiamo vivere nei nostri figli e nella giovane generazione. Perché essi sono noi: i nostri corpi non sono che le foglie appassite sull'albero della vita.<ref group="fonte">Da una lettera alla vedova di [[Heike Kamerlingh Onnes]], 25 febbraio 1926; Archivio Einstein 14-389.</ref> (p. 87) *A chi è piegato dall'età, la [[morte]] verrà come un sollievo. Lo sento molto fortemente ora che sono arrivato io stesso alla vecchiaia, e a considerare la morte come un vecchio debito che è giunto il momento di pagare. Ma istintivamente, facciamo di tutto per ritardare quest'ultimo adempimento. Così la natura si diverte a giocare con noi.<ref group="fonte">Da una lettera a un amico nel 1954 o 1955; citato in ''Einstein on Peace'', a cura di Otto Nathan e Heinz Norden, Simon and Schuster, New York, 1960, p. 616.</ref> (p. 88) *{{NDR|Ogni tentativo di liberare le grandi forze della materia}} è un po' come sparare agli uccelli di notte in un posto dove gli uccelli sono rarissimi.<ref group="fonte">Da una conferenza stampa del 1935; citato in ''Einstein on Peace'', a cura di Otto Nathan e Heinz Norden, Simon and Schuster, New York, 1960, p. 290.</ref> (p. 90) {{NDR|[[ultime parole famose]]}} *Non è degno di una grande nazione stare a guardare mentre piccoli paesi dalla grande cultura vengono distrutti con cinico disprezzo.<ref group="fonte">Da un messaggio a un raduno per la pace al [[Madison Square Garden]], New York, 5 aprile 1938; citato in ''Einstein on Peace'', a cura di Otto Nathan e Heinz Norden, Simon and Schuster, New York, 1960, p. 279.</ref> (p. 91) *La forza organizzata si può combattere soltanto con la forza organizzata. Per quanto ciò mi dispiaccia moltissimo, non c'è altro modo.<ref group="fonte">Da una lettera a uno studente pacifista, 14 luglio 1941; citato in ''Einstein on Peace'', a cura di Otto Nathan e Heinz Norden, Simon and Schuster, New York, 1960, p. 319.</ref> (p. 91) *Finché ci saranno gli uomini, ci saranno le [[guerra|guerre]].<ref group="fonte">Da una lettera a [[Philippe Halsmann]], 1947.</ref> (p. 94) *Se ha successo {{NDR|il tentativo di produrre una [[bomba all'idrogeno]]}}, l'avvelenamento radioattivo dell'atmosfera e quindi la distruzione di qualsiasi vita sulla terra rientrerà nell'ambito di ciò che è tecnicamente fattibile.<ref group="fonte">Da una trasmissione televisiva di [[Eleonor Roosevelt]], 13 febbraio 1950; ristampato in ''Ideas and Opinions'', Crown, New York, 1954, pp. 159-161.</ref> (p. 95) *Dal mio punto di vista, uccidere in [[guerra]] non è affatto meglio che commettere un banale assassinio.<ref group="fonte">Citato nella rivista giapponese ''Kaizo'', autunno 1952.</ref> (p. 95) *Ho fatto un errore, nella vita, quando ho firmato quella lettera {{NDR|''[[Lettera Einstein-Szilárd]]''}} al presidente [[Franklin Delano Roosevelt|Roosevelt]] chiedendo che venisse costruita la bomba atomica. Ma forse mi si potrà perdonare: infatti tutti noi eravamo convinti che fosse altamente probabile che i tedeschi riuscissero a costruirla, e a usarla per diventare la razza padrona.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Linus Pauling]], ricopiata dal proprio diario; citato nell'''A&E Television Einstein Biography'', VPI International, 1991; citato anche da Ted Morgan in ''FDR'', Simon and Schuster, New York, 1985.</ref> (p. 97) *Chi ha cari i valori della [[cultura]] non può non essere pacifista.<ref group="fonte">Da un manuale sul pacifismo, ''Die Friedensbewegung'', 1922.</ref> (p. 98) *Il mio [[pacifismo]] è un sentimento istintivo, un sentimento che mi abita perché l'omicidio è ripugnante. Non nasce da una teoria intellettualistica, ma da un profondo orrore per ogni forma di odio e di crudeltà.<ref group="fonte">A Paul Hutchinson, direttore del ''Christian Century'', luglio 1929; citato in ''Einstein on Peace'', a cura di Otto Nathan e Heinz Norden, Simon and Schuster, New York, 1960, p. 98.</ref> (p. 99) *Non sono mai stato [[comunismo|comunista]], ma se lo fossi stato non me ne vergognerei.<ref group="fonte">Da una lettera a Lydia B. Hewes, 10 luglio 1950; Archivio Einstein 59-984.</ref> (p. 105) *Tutto è determinato [...] da forze sulle quali non abbiamo alcun controllo. Lo è per l'insetto come per le stelle. Esseri umani, vegetali o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa, suonata in lontananza da un pifferaio invisibile.<ref group="fonte">Dal ''Saturday Evening post'', 26 ottobre 1929; citato in Ronald W. Clark, ''Einstein: The Life and Times'', Cromwell, New York, 1971, pp. 346-347.</ref> (p. 110) *Credo nel [[Dio]] di [[Baruch Spinoza|Spinoza]] che si rivela nell'armonia di tutto ciò che esiste, ma non in un Dio che si occupa del destino e delle azioni degli esseri umani.<ref group="fonte">Da un telegramma a un giornale ebraico, 1929.</ref> (p. 110) *Esiterei a dire che saranno la [[filosofia]] e la ragione a guidare le azioni umane in un futuro prevedibile; comunque rimarranno, come sempre un bellissimo santuario per gli eletti.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Benedetto Croce]], 7 giugno 1944; Archivio Einstein 34-075; citato in [[Abraham Pais]], ''Einstein Lived Here'', Oxford University Press, Oxford, 1982, p. 122.</ref> (p. 116) *Leggo spesso la [[Bibbia]], ma il suo testo originale mi è rimasto inaccessibile.<ref>Riferito al fatto che non conosceva l'ebraico. {{Cfr}} ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 116.</ref><ref group="fonte">Da una lettera a H. Friedmann, 2 settembre 1945.</ref> (p. 116) *Non cerco di immaginare un [[Dio]]; mi basta guardare con stupore e ammirazione la struttura del mondo, per quanto essa si lascia cogliere dai nostri sensi inadeguati.<ref group="fonte">Da una lettera a S. Flesch, 19 aprile 1954; Archivio Einstein 30-1154.</ref> (p. 119) *Senza un contatto con la scienza l'[[epistemologia]] diventa uno schema vuoto. La scienza senza epistemologia, se pure la si può concepire, è primitiva e confusa.<ref group="fonte">Da ''Reply to Criticism''; in ''Albert Einstein: Philosopher-Scientist'', a cura di Paul Schilpp, Library of Living Philosophers, Evanston, 1949, p. 684.</ref> (p. 120) *Non è come se tutta la [[filosofia]] fosse scritta con il miele? A prima vista, sembra chiara, ma quando la si guarda di nuovo, è scomparsa e resta solo la pappa.<ref group="fonte">Citato in Ilse Rosenthal-Schneider, ''Reality and Scientific Truth'', Wayne State University Press, Detroit, 1980, p. 90.</ref> (p. 120) *La mia [[religione]] consiste in una umile ammirazione dello spirito superiore e infinito, il quale si rivela nei dettagli minuti che riusciamo a percepire con le nostre menti fragili e deboli. Ecco la mia idea di [[Dio]], la convinzione profondamente emotiva della presenza di una razionalità suprema che si rivela nell'universo incomprensibile.<ref group="fonte">Citato nel necrologio del ''New York Times'', 19 aprile 1955.</ref> (p. 121) *Più la teoria dei [[Meccanica quantistica|quanti]] ha successo e più sembra una sciocchezza.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Heinrich Zangger]], 20 maggio 1912.</ref> (p. 123) *In tal caso mi spiacerebbe proprio per il buon Dio: la teoria è giusta!<ref>In risposta alla domanda di uno studente su cosa avrebbe detto se la teoria della relatività generale non fosse stata confermata dalle misurazioni astronomiche. {{cfr}} ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 124.</ref><ref group="fonte">Nel 1919, Archivio Einstein 33-257.</ref> (p. 124) *Il Signore è sottile, ma non malizioso.<ref>Einstein era a Princeton per una serie di conferenze e aveva sentito dire che un risultato sperimentale (poi rivelatosi sbagliato) contraddiceva la sua teoria gravitazionale. La frase è stata variamente interpretata per alcuni significa che la natura, con quel suo essere sottile, nasconde i propri segreti; per altri che la natura può giocare brutti scherzi ma non bara. La frase è stata poi incisa sul caminetto del salotto della facoltà di fisica. {{cfr}} ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 125.</ref><ref group="fonte">Da una battuta rivolta a Oscar Veblen alla Princeton University nel maggio 1921.</ref> (p. 125) :''Raffiniert ist der Herr Gott, aber boshaft ist Er nicht.'' *La [[natura]] nasconde i propri segreti perché è sublime, non perché imbroglia.<ref group="fonte">Aforisma scritto a mano in tedesco; citato in [[Philipp Frank]], ''Einstein: His Life and Times'', Knopf, New York, 1947, p. 190.</ref> (p. 126) *Ero seduto nell'Ufficio brevetti a Berna quando all'improvviso mi ritrovai a pensare: se una persona cade liberamente, non avverte il proprio peso. Sobbalzai. Questo pensiero semplice mi colpì profondamente e mi spinse verso una teoria della gravitazione.<ref group="fonte">Dalla Conferenza di Kyoto; citato in J. Ishiwara, ''Einstein Koen-Roku'', Tokyo, 1977.</ref> (p. 126) *Lo [[scienziato]] trova la sua ricompensa in ciò che [[Henri Poincaré]] chiama la gioia della comprensione, e non nelle possibilità applicative delle sue scoperte.<ref group="fonte">Dall'epilogo a [[Max Planck]], ''Where Is Science Going?'', Norton, New York, 1932, p. 211.</ref> (p. 128) *Ho imparato una cosa nella mia lunga vita, e cioè che rispetto alla realtà tutta la nostra [[scienza]] è primitiva e infantile, eppure è la cosa più preziosa che abbiamo.<ref group="fonte">Citato in [[Banesh Hoffmann]], ''Albert Einstein: Creator and Rebel'', Viking, New York, 1972, p. V.</ref> (p. 136) *Dalla teoria della relatività consegue che la massa e l'energia sono entrambe manifestazioni diverse di una stessa cosa, una visione abbastanza insolita per la persona media. Inoltre, ''[[E=mc²|E = mc<sup>2</sup>]]'' in cui l'energia è uguale alla massa moltiplicata per la velocità della luce al quadrato, ha mostrato che una piccolissima quantità di massa può convertita in una grandissima quantità di energia... cioè che la massa e l'energia sono di fatto equivalenti.<ref group="fonte">Letto in pubblico, filmato ed inserito nel film su Einstein prodotto dalla Nova Television, 1979. [https://history.aip.org/history/exhibits/einstein/sound/voice1.mp3 Audio originale] disponibile su ''History.aip.org''.</ref> (p. 137) *I bambini non danno retta all'esperienza dei genitori e le nazioni ignorano la storia. Le brutte [[lezione|lezioni]] vanno sempre imparate da capo.<ref group="fonte">Aforisma scritto il 12 ottobre 1923; Archivio Einstein 36-589.</ref> (p. 138) *Non si può insegnare a un [[gatto]] a non cacciare gli uccellini.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Florence Schneller]], 9 marzo 1936; Archivio Einstein 51-756.</ref> (p. 139) *La paura o la stupidità sono sempre state alla base della maggior parte delle azioni umane.<ref group="fonte">Dalla lettera a E. Mulder, aprile 1954; Archivio Einstein 60-609.</ref> (p. 140) *Se non c'è un prezzo da pagare, allora non ha valore.<ref group="fonte">Aforisma scritto il 20 giugno 1927; Archivio Einstein 36-582.</ref> (p. 141) *Soltanto una [[vita]] vissuta per gli altri è una vita che vale la pena vivere.<ref group="fonte">Dalla risposta alla domanda dei redattori di ''Youth'', citato nel ''New York Times'', 20 giugno 1932.</ref> (p. 141) *Una [[vita]] che miri principalmente a soddisfare i desideri personali conduce prima o poi a un'amara [[delusione]].<ref group="fonte">Da una lettera a L. Lee, 16 gennaio 1954.</ref> (p. 142) *L'[[amore]] porta molta felicità, molto più di quanto struggersi per qualcuno porti dolore.<ref group="fonte">Da una lettera a Marie Winteler, 21 aprile 1986.</ref> (p. 145) *Sono convinto che alcune attività politiche e sociali delle organizzazioni cattoliche siano pregiudizievoli e perfino pericolose per la comunità nel suo insieme, qui e ovunque. Citerò soltanto la lotta contro il controllo delle nascite in un'epoca in cui la [[sovrappopolazione]] è diventata in vari paesi una seria minaccia alla salute della gente e un grave ostacolo a ogni tentativo di organizzare la pace sul pianeta.<ref group="fonte">Nel 1954 a un lettore del ''Brooklyn Tablet'', che si domandava se l'opinione di Einstein su questo tema fosse citata correttamente.</ref> (p. 148) *Non fate mai nulla contro la vostra [[coscienza morale|coscienza]], anche se è lo Stato a chiedervelo.<ref group="fonte">Citato nel necrologio della ''Saturday Review'', 30 aprile 1955.</ref> (p. 148) *La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi. La [[curiosità]] esiste per ragioni proprie. Non si può fare a meno di provare riverenza quando si osservano i misteri dell'eternità, della vita, la meravigliosa struttura della realtà. Basta cercare ogni giorno di capire un po' il mistero. Non perdere mai una sacra curiosità.<ref group="fonte">Archivio Einstein 38-228.</ref> (p. 149) *La [[curiosità]] è una piantina delicata che, a parte gli stimoli, ha bisogno soprattutto di libertà.<ref group="fonte">Da un ricordo personale di William Miller citato in ''Life'', 2 maggio 1955.</ref> (p. 149) *Quando le donne stanno a casa, si attaccano ai loro mobili [...] continuano a spostarli e a risistemarli. Quando viaggio con una donna, sono l'unico mobile di cui dispone e per tutto il giorno non riesce a impedirsi di spostarmi e di sistemarmi qualcosa.<ref group="fonte">Citato in [[Philipp Frank]], ''Einstein: His Life and Times'', Knopf, New York, 1947, p. 126.</ref> (p. 150) *Mi fa orrore quando una bella [[intelligenza]] è abbinata a una personalità ripugnante.<ref group="fonte">Da una lettera a Jakob Laub, 19 maggio 1909.</ref> (p. 152) *Tutte le grandi conquiste scientifiche nascono dalla conoscenza intuitiva, vale a dire da [[Assioma|assiomi]] a partire dai quali si fanno delle deduzioni [...]. L'[[intuizione]] è la condizione necessaria per la scoperta di questi assiomi.<ref group="fonte">Nel 1920; citato in Alexander Moszowski, ''Conversation with Einstein'', Horizon Press, New York, 1970, p. 180.</ref> (p. 153) *Ho sempre amato la [[solitudine]], una caratteristica che tende ad accentuarsi con l'età.<ref group="fonte">Da una lettera a E. Marangoni, 1° ottobre 1952; Archivio Einstein 60-406.</ref> (p. 153) *La [[senilità|vecchiaia]] ha i suoi momenti belli.<ref group="fonte">A Margot Einstein; citato in Jamie Sayen, ''Einstein in America'', Crown, New York, 1985, p. 298.</ref> (p. 154) *Il [[matrimonio]] è il tentativo fallimentare di trasformare un caso in qualcosa di duraturo.<ref group="fonte">Citato da [[Otto Nathan]], 10 aprile 1982 in un'intervista pubblicata in Jamie Sayen, ''Einstein in America'', Crown, New York, 1985, p. 80.</ref> (p. 157) *Il [[matrimonio]] non è altro che una schiavitù travestita da civiltà.<ref group="fonte" name=einhaus>Citato anche in Michael Grüning, ''Ein Haus für Albert Einstein'', Verlag der Nation, Berlino, 1990, p. 159.</ref> (p. 157) *Il [[matrimonio]] fa sì che due persone si trattino come oggetti di proprietà e non più come esseri umani liberi.<ref group="fonte" name=einhaus/> (p. 157) *{{NDR|Sul [[proibizionismo]]}} Non bevo, quindi per me fa lo stesso.<ref group="fonte">Durante una conferenza stampa all'arrivo a New York, 1930; incluso nell'''A&E Television Einstein Biography'', VPI International 1991 e nel film su Einstein prodotto da Nova Television, 1979.</ref> (p. 162) *Ho sempre mangiato la [[carne]] con un pizzico di cattiva coscienza.<ref group="fonte">Agosto 1953; Archivio Einstein 60-058.</ref> (p. 165) *È difficile sapere cosa sia la [[verità e bugia|verità]], ma a volte è molto facile riconoscere una [[verità e bugia|falsità]].<ref group="fonte">Da una lettera a Jeremiah McGuire, 24 ottobre 1953; Archivio Einstein 60-483.</ref> (p. 166) {{int|Aggiunte nelle successive edizioni della versione in lingua inglese|Da ''Ultimate Quotable Einstein'', 2010|h=4}} [[File:Albert Einstein and Charlie Chaplin - 1931.jpg|thumb|«''Persino Chaplin mi guarda come se fossi una specie di creatura esotica e non sapesse che fare con me. Nella mia stanza si è comportato come se l'avessero portato in un tempio.''»]] *Persino [[Charlie Chaplin|Chaplin]] mi guarda come se fossi una specie di creatura esotica e non sapesse che fare con me. Nella mia stanza si è comportato come se l'avessero portato in un tempio. (1931?)<ref group="fonte" name=laRepubblica/> :''Even Chaplin looks at me like I'm some kind of exotic creature and doesn't know what to make of me. In my room he acted as if he were being brought into a temple.''<ref group="fonte">{{en}} Ricordato da [[Konrad Wachsmann]]; citato in Michael Grüning, ''Ein Haus für Albert Einstein'', Verlag der Nation, Berlino, 1990, p. 145.</ref> (p. 116) *[[Immanuel Kant|Kant]] è una specie di autostrada con tante, tante pietre miliari. Poi arrivano tutti i cagnolini e ognuno deposita il suo contributo alle pietre miliari.<ref group="fonte" name=laRepubblica/> :''Kant is sort of a highway with lots and lots of milestones. Then all the little dogs come and each deposits his contribution at the milestones.''<ref group="fonte">{{en}} Frase detta a [[Ilse Rosenthal-Schneider]], 15 settembre 1919.</ref> (p. 129) *La [[sfortuna]] si adatta incommensurabilmente bene al genere umano: meglio del successo.<ref group="fonte" name=laRepubblica>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/12/16/chaplin-mi-guarda-come-fossi-una-bestia.html Chaplin mi guarda come se fossi una bestia rara]'', ''la Repubblica'', 16 dicembre 2010.</ref> :''Misfortune suits minkind immeasurably better than success.''<ref group="fonte">{{en}} Da una lettera a [[Heinrich Zangger]], 24 dicembre 1909.</ref> (p. 174) *Le [[persona|persone]] sono come le [[bicicletta|biciclette]]: riescono a mantenere l'equilibrio solo se continuano a muoversi.<ref group="fonte" name=laRepubblica/> :''People are like bicycles. They can keep their balance only as long as they keep moving.''<ref group="fonte">{{en}} Da una lettera al figlio [[Eduard Einstein]], 5 febbraio 1930; Archivio Einstein 75-590.</ref> (p. 176) *L'uomo è nato per odiare in misura quasi maggiore d'amare: e l'[[odio]] non si stanca di afferrare qualsiasi situazione disponibile.<ref group="fonte" name=laRepubblica/> :''Man is born to hate in almost higher measure than to love, and hate does not tire in taking grasp of any aviable situation.''<ref group="fonte">{{en}} Da una lettera a [[Hans Muesham]], 3 aprile 1946; Archivio Einstein 38-352.</ref> (p. 183) *Bisogna spartire il proprio tempo tra la politica e le equazioni. Ma per me, le nostre [[equazione|equazioni]] sono molto più importanti, perché la politica è per il presente, ma le nostre equazioni sono per l'eternità.<ref group="fonte">{{cfr}} ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 108.</ref><ref group="fonte">{{cfr}} AA.VV., ''Il libro della matematica'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2020, p. 30. ISBN 9788858025857</ref> :''One must divide one's time between politics and equations. But our equations are much more important to me, because politics is for the present, while our equations are for eternity.''<ref group="fonte">{{de}} Citato in E. Strauss, ''Assistant bei Albert Einstein'' in ''Helle Zeit, Dunkle Zeit: In Memoriam Albert Einstein'', a cura di Carl Seelig, Europa Verlag, Zurigo, 1956, p. 71.</ref> (p. 308) *{{Ancora|veg|Benché sia stato impedito da circostanze esterne ad osservare una dieta strettamente [[vegetarianismo|vegetariana]], sono stato a lungo un aderente alla causa in linea di principio. Oltre a concordare con gli obiettivi del vegetarianismo per ragioni estetiche e morali, è mia opinione che uno stile di vita vegetariano, per il suo effetto puramente fisico sul temperamento umano, avrebbe la più benefica influenza sulle sorti dell'umanità.}} :''Although I have been prevented by outward circumstances from observing a strictly vegetarian diet, I have long been an adherent to the cause in principle. Besides agreeing with the aims of vegetarianism for aesthetic and moral reasons, it is my view that a vegetarian manner of living by its purely physical effect on the human temperament would most beneficially influence the lot of mankind.''<ref group="fonte">{{en}} 27 dicembre 1930, Archivio Einstein 46-756; 2011.</ref> (p. 453) *Dunque sto vivendo senza grassi, senza carne, senza pesce, ma in questo modo mi sento proprio bene. A me pare sempre che l'uomo non sia nato per essere un carnivoro. :''So I am living without fats, without meat, without fish, but am feeling quite well this way. It always seems to me that man was not born to be a carnivore.''<ref group="fonte">{{en}} 30 marzo 1954, Archivio Einstein 38-435; 2011.</ref> (p. 454) ===''Einstein on Politics''=== *La guerra è vinta, ma la pace no. Le grandi potenze, unite nei combattimenti, sono ora divise nella costruzione della pace. Al mondo era stata promessa la libertà dalla paura, ma in realtà la paura è cresciuta enormemente dalla fine della guerra. Al mondo era stata promessa la libertà dalla miseria, ma gran parte del mondo si trova ad affrontare la fame mentre altri vivono in abbondanza. :''The war is won, but the peace is not. The great powers, united in fighting, are now divided over the peace settlements.''<ref group="fonte" name=CCLXXIII/> ''The world was promised freedom from fear, but in fact fear has increased tremendously since the termination of the war. The world was promised freedom from want, but large parts of the world are faced with starvation while others are living in abundance.''<ref group="fonte">Da ''The War is Won, but the Peace is Not'', 10 dicembre 1945.</ref> (p. 382) *Molte persone hanno indagato su un mio recente messaggio secondo cui "{{Ancora|Problema1|un nuovo tipo di pensiero è essenziale se l'umanità vuole sopravvivere}}." [...] {{Ancora|Problema2|Il pensiero e i metodi passati non hanno impedito le guerre mondiali. Il pensiero futuro ''deve'' prevenire le guerre}}. :''Many persons have inquired concerning a recent message of mine that "a new type of thinking is essential if mankind is to survive and move to higher levels."'' [...] ''Past thinking and methods did not prevent world wars. Future thinking ''must'' prevent wars.''<ref group="fonte">Da ''The real problem is in the hearts of men'', ''New York Times Magazine'', 23 giugno 1946.</ref><ref group="fonte" name=CCLXXIII>{{Cfr}} ''The Ultimate Quotable Einstein'', [https://books.google.it/books?id=G_iziBAPXtEC&pg=PA273 pp. 273].</ref> (p. 383) *Rendo onore a [[Lenin]] come uomo che ha interamente sacrificato se stesso e dedicato tutte le proprie energie alla realizzazione della giustizia sociale. Non considero i suoi metodi funzionali, ma una cosa è certa: uomini come lui sono i guardiani e i restauratori della coscienza dell'umanità. :''In Lenin I honor a man, who in total sacrifice of his own person has committed his entire energy to realizing social justice. I do not find his methods advisable. One thing is certain, however: men like him are the guardians and renewers'' [Erneuerer] ''of mankind's conscience.''<ref group="fonte">{{en}} Dal discorso per il quinto anniversario della morte di Lenin, 6 gennaio 1929; Archivio Einstein 47-471.</ref> (p. 413) *Senza la Russia {{NDR|l'[[Unione Sovietica]]}}, questi segugi tedeschi {{NDR|la [[Germania nazista]]}} avrebbero raggiunto i loro scopi o, in ogni caso, ci sarebbero andati vicini. [...] Noi e tutti i nostri figli abbiamo un enorme debito di gratitudine nei confronti del popolo russo che ha pagato la sua vittoria con perdite innumerevoli e sofferenze enormi. [...] Il modo in cui la Russia ha condotto la guerra ha reso evidenti i suoi grandi successi in tutti i campi industriali e tecnici. [...] Nel sacrificio e nell'esemplare abnegazione di tutti, vedo la prova di una determinazione generale a difendere ciò che hanno conquistato. [...] In Russia, l'uguaglianza di tutti i popoli e di tutte i gruppi culturali non è solo parole, ma è praticata realmente. :[...] ''without Russia, the German bloodhounds would have already achieved their goal, or would achieve it very soon.'' [...] ''we and our children owe a great debt of gratitude to the Russian people for having experienced such immense losses and suffering.'' [...] ''[Russia's] conduct the war has made obvious her great achievements in all industrial and technical fields.'' [...] ''and in the limitless sacrifice and exemplary self-denial of every single individual, I see proof of a strong and universal will to defend what they have won.'' [...] ''In Russia the equality of all national and cultural groups is not merely nominal but is actually practiced.''<ref group="fonte">{{en}} Dal discorso al Consiglio Ebreo per il sostegno alla guerra Russa, 25 ottobre 1942.</ref> (pp. 453-454) ===Citato in [[Walter Isaacson]], ''Einstein: {{small|la sua vita, il suo universo}}''=== *Il primo articolo {{NDR|''[[Albert Einstein/Articoli scientifici#Un punto di vista euristico relativo alla generazione e alla trasformazione della luce|Un punto di vista euristico...]]''}} ha per oggetto la radiazione e le proprietà energetiche della luce ed è decisamente rivoluzionario.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Conrad Habicht]], 18 o 25 maggio 1905.</ref> (p. 7) *Le cose veramente [[originalità|originali]] si inventano soltanto quando si è giovani, poi si diventa più esperti, più famosi... e più ''stupidi''.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Heinrich Zangger]], 6 dicembre 1917.</ref> (p. 305) *{{NDR|Riferito alla [[meccanica quantistica]]}} Quest'orgia impregnata di epistemologia dovrebbe esaurirsi. Ma senza dubbio sorridi di me e pensi che, dopotutto, molte giovani mignotte diventano vecchie bigotte, e che più di un giovane rivoluzionario diventa un vecchio reazionario.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Erwin Schrödinger]], 19 giugno 1935, Archivio Einstein 22-47.</ref> (p. 438) *Il tuo gatto {{NDR|[[paradosso del gatto di Schrödinger]]}} dimostra che siamo in completo accordo sulla tua valutazione del carattere della teoria attuale. Una funzione psi che contiene tanto il gatto vivo quanto il gatto morto non può certo essere considerata una descrizione di uno stato di cose reale.<ref>L'articolo di Schrödinger non era stato ancora pubblicato (29 novembre 1935), ma il fisico austriaco aveva esposto la sua argomentazione in una lettera ad Einstein del 19 agosto 1935. {{Cfr}} [[Walter Isaacson]], ''Einstein: la sua vita, il suo universo'', nota a p. 603.</ref><ref group="fonte">Da una lettera a [[Erwin Schrödinger]], 4 settembre 1935, Archivio Einstein 22-53.</ref> (p. 442) *I fisici contemporanei in qualche modo credono che la teoria quantistica fornisca una descrizione della realtà, e per di più una descrizione ''completa''. Questa interpretazione è, però, confutata nel modo più elegante dal tuo sistema di atomo radioattivo + contatore Geiger + amplificatore + carica esplosiva + gatto in una scatola, in cui la funzione psi del sistema contiene il gatto sia vivo che fatto a pezzi.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Erwin Schrödinger]], 22 dicembre 1950, Archivio Einstein 22-174.</ref> (p. 442) *Breve è questa esistenza, come una visita fugace in una casa sconosciuta. La via da seguire è scarsamente rischiarata dal lume tremolante della coscienza.<ref group="fonte">Dall'elogio funebre di [[Rudolf Ladenburg]], 1° aprile 1952, Archivio Einstein 5-160.</ref> (p. 516) *La cosa strana dell'[[invecchiamento|invecchiare]] è che l'intima identificazione con il qui e ora si va lentamente perdendo. Ci si sente trasposti nell'infinito, più o meno soli.<ref group="fonte">Da una lettera alla regina madre Elisabetta del Belgio, 12 gennaio 1953, Archivio Einstein 32-405.</ref> (pp. 516-517) {{Int|Dall'intervista di [[George Sylvester Viereck]], ''What Life Means to Einstein'', 26 ottobre 1929|Pubblicata su ''The Saturday Evening Post'', p. 17 e successivamente in ''Glimpses of the Great'', Duckworth, 1930, pp. 372-373; tradotta in ''Einstein: la sua vita, il suo universo'', p. 373.|h=4}} *Il [[nazionalismo]] è una malattia infantile, il morbillo del genere umano.<ref group="fonte">Citato in ''Il lato umano'', p. 37 e in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 102.</ref> *Nessuno può leggere i [[Vangelo|Vangeli]] senza avvertire la presenza reale di [[Gesù]]. La sua personalità pulsa in ogni parola. Nessun mito è così pieno di vita. *{{NDR|«Lei crede in Dio?»}} Non sono un [[ateismo|ateo]]. Il problema è troppo vasto per le nostre menti limitate. Siamo nella posizione di un bimbetto che entra in un'immensa biblioteca piena di libri scritti in molte lingue. Il bambino sa che qualcuno deve aver scritto quei libri. Ma non sa come. Non capisce le lingue in cui sono scritti. Intuisce indistintamente un ordine misterioso nella disposizione dei libri, ma non sa quale sia. Questo, mi sembra, è l'atteggiamento anche del più intelligente degli esseri umani verso [[Dio]]. Vediamo un universo meravigliosamente organizzato che obbedisce a certe leggi, ma comprendiamo solo indistintamente queste leggi. *Sono un determinista. Non credo nel libero arbitrio. Gli ebrei credono nel libero arbitrio. Credono che l'uomo decida della propria vita. Io respingo questa dottrina. Per questo aspetto non sono ebreo. *Sono affascinato dal panteismo di [[Baruch Spinoza|Spinoza]], ma ammiro ancor di più il suo contributo al pensiero moderno perché è il primo filosofo ad aver trattato corpo e anima come un tutt'uno, e non come due cose separate. *L'[[immaginazione]] è più importante della [[conoscenza]]. La conoscenza è limitata; l'immaginazione racchiude il mondo.<ref>Rispondendo alla domanda: «''Do you trust more to your imagination than to your knowledge?''» («Ti fidi più della tua immaginazione che della tua conoscenza?» {{Cfr}} ''The Ultimate Quotable Einstein'', [https://books.google.it/books?id=G_iziBAPXtEC&pg=PA12 p. 12].</ref><ref>Citato nell'episodio 2 della prima stagione di ''[[Criminal Minds]]''.</ref><ref group="fonte" name=palaz>Citato in ''[http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/einstein-lha-detto-veramente Einstein l'ha detto veramente?]'', ''PalazzoEsposizioni.it''.</ref> ===Attribuite=== *Ci sono solo due modi di vivere la propria vita: uno come se niente fosse un [[miracolo]]; l'altro come se tutto fosse un miracolo.<ref group="fonte">Citato in Michael J. Gelb, ''Il Genio che c'è in te''.</ref> :''There are only two ways to live your life. One is as though nothing is a miracle. The other is as though everything is.''<ref group="fonte">{{en}} Citato da [[Gilbert Fowler White]] in ''Journal of France and Germany'' (1942–1944); citato in Robert E. Hinshaw, ''Living with Nature's Extremes: The Life of Gilbert Fowler White'', Big Earth Publishing, 2006, [https://books.google.it/books?id=_2qfZRp9SeEC&lpg=PP1&pg=PA62 p. 62]. ISBN 1555663885</ref> ::[[Gilbert Fowler White]] citò questa frase senza tuttavia specificare l'occasione in cui Einstein l'avrebbe pronunciata. *Descrivere ogni cosa in modo scientifico sarebbe possibile, ma assurdo. Non avrebbe senso, sarebbe come descrivere una sinfonia di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] in base alla variazione della pressione dell'onda.<ref name=Curiosoattribuiti>Queste citazioni sono incluse nella sezione "''Attribuiti a Einstein''" del libro ''Pensieri di un uomo curioso''. La stessa curatrice del libro, Alice Calaprice, in ''Introduzione e ringraziamenti'' scrive: «Di alcune citazioni non sono riuscita a rintracciare la fonte sebbene io stessa, o le persone che si sono rivolte a me per saperne di più, abbiamo letto o sentito dire che erano di Einstein. Le ho raccolte alla fine del volume sotto il titolo di ''Attribuiti a Einstein''; spero che i lettori mi sappiano indirizzare ai documenti giusti.»</ref><ref group="fonte">Citato in Max Born, ''Physik im Wandel Meiner Zeit'', Vieweg, Braunschweig, Germania, 1966; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 170.</ref><br />Come si può mettere [[Sinfonia n. 9 (Beethoven)|la ''Nona'' di Beethoven]] in un diagramma cartesiano? Ci sono delle realtà che non sono quantificabili. L'[[universo]] non è i miei numeri: è pervaso tutto dal mistero. Chi non ha il senso del mistero è un uomo mezzo morto.<ref group="fonte">Citato in [[Mario Canciani]], ''Vita da prete'', Mondadori, Milano, 1991, p. 94. ISBN 88-04-34449-0</ref> *I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di consapevolezza che li ha creati.<ref>Citato in Federico Renzo Grayeb, ''Il leader consapevole'', a cura di Patrizia Fogheri, FrancoAngeli, 2014, [https://books.google.it/books?id=JqD9CQAAQBAJ&pg=PA28 p. 28]. ISBN 8891703494</ref> :''The significant problems we face cannot be solved at the same level of thinking we were at when we created them''.<ref name=tuqe/> ::In ''The New Quotable Einstein'', la curatrice Alice Calaprice suggerisce che questa frase attribuita ad Einstein potrebbe essere una parafrasi di due citazioni tratte da un articolo del 1946: «[[#Problema1|Un nuovo tipo di pensiero è essenziale se l'umanità vuole sopravvivere]]» e «[[#Problema2|il pensiero e i metodi passati non hanno impedito le guerre mondiali. Il pensiero futuro ''deve'' prevenire le guerre]]».<ref group="fonte" name=CDLXXVI>{{Cfr}} ''The Ultimate Quotable Einstein'', [https://books.google.it/books?id=G_iziBAPXtEC&pg=PA476 pp. 476-477].</ref> *Non m'è riuscito di leggerlo: il cervello umano non è complesso fino a questo punto.<ref group="fonte" name=eco>Dal commento a un libro di [[Franz Kafka]]; citato in [[Umberto Eco]], ''Sei passeggiate nei boschi narrativi'', Saggi Tascabili Bompiani, 1995, pp. 5-6.</ref> :Einstein avrebbe pronunciato questa frase restituendo a [[Thomas Mann]] un libro di [[Franz Kafka]] che gli era stato prestato. L'aneddoto venne riportato da [[Alfred Kazin]].<ref group="fonte" name=eco/> *Quando un uomo siede due ore in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà che siano passate due ore. Questa è la relatività. :''When you sit with a nice girl for two hours you think it's only a minute, but when you sit on a hot stove for a minute you think it's two hours. That's relativity.'' ::L'aneddoto venne pubblicato per la prima volta sul ''New York Times'' nel marzo del 1929: Einstein in quell'occasione avrebbe detto alla sua segretaria di rispondere così agli intervistatori ansiosi di sapere cosa fosse la relatività. Da allora l'aneddoto è stato riproposto in diverse varianti. Tuttavia la fonte è indiretta, e data e occasione non sono note.<ref group="fonte">{{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2014/11/24/hot-stove/ Relativity: A Hot Stove and A Pretty Girl]'', ''QuoteInvestigator.com'', 24 novembre 2014.</ref> *Se non posso disegnarlo, non posso capirlo. :''If I cannot picture it, I cannot understand it.''<ref group="fonte">{{en}} Citato in Ian Watson, ''Hydrology: An Environmental Approach'', CRC Press, 1993, sezione C, [https://books.google.it/books?id=08STcsKc6A4C&lpg=PP1&pg=PA137 p. 137]. ISBN 1566700876</ref> ::La citazione venne attribuita ad Einstein da [[John Archibald Wheeler]], ma non sono note le circostanze in cui lo scienziato avrebbe pronunciato tale frase.<ref group="fonte">{{Cfr}} {{en}} ''[http://www.scientificamerican.com/article/pioneering-physicist-john-wheeler-dies/ Pioneering Physicist John Wheeler Dies at 96]'', ''Scientific American.com'', 14 aprile 2008.</ref> *Se non sai spiegarlo a un bambino di sei anni, non l'hai capito neanche tu. :''If you can't explain something to a six-year-old, you really don't understand it yourself''. ::Spesso attribuita a [[Richard Feynman]], forse basata su una citazione simile su come spiegare la scienza ad un barista di [[Ernest Rutherford]]. Ronald W. Clark, nel libro ''Einstein: His Life and Times'', 1972, p. 418, suggerisce che sia stato [[Louis de Broglie]] ad attribuire una frase simile ad Einstein<ref>''To de Broglie, Einstein revealed an instinctive reason for his inability to accept the purely statistical interpretation of wave mechanics. It was a reason which linked him with Rutherford, who used to state that "it should be possible to explain the laws of physics to a barmaid." Einstein, having a final discussion with de Broglie on the platform of the Gare du Nord in Paris, whence they had traveled from Brussels to attend the Fresnel centenary celebrations, said "that all physical theories, their mathematical expressions apart ought to lend themselves to so simple a description 'that even a child could understand them.''</ref>, tratta dal libro di de Broglie ''New Perspectives in Physics'', 1962, p. 184. *Solo due cose sono [[infinito|infinite]], l'[[universo]] e la [[stupidità]] umana, e non sono sicuro della prima.<ref group="fonte">Citato in Matteo Molinari, ''Le formiche e le cicale'', Kowalski Editore IT, 2003, p. [http://books.google.it/books?id=z9bOw1eEQcoC&pg=PA117 p. 117]. ISBN 88-7496-603-2</ref> :''Two things are infinite, as far as we know – the universe and human stupidity.'' (1947) :''Two things are infinite: the universe and human stupidity.'' (1969) :''Two things are infinite, the universe and human stupidity, and I am not yet completely sure about the universe.'' (1969) ::Lo psicoterapeuta [[Fritz Perls]] nel libro ''Ego, Hunger, and Aggression: a Revision of Freud's Theory and Method'' (1947) attribuì la prima versione della citazione in lingua inglese ad un "grande astronomo" non meglio precisato, scrivendo poi nella frase successiva del paragrafo «Einstein ha dimostrato che l'universo è limitato» («''Einstein has proved that the universe is limited''»). Nel libro ''Gestalt Therapy Verbatim'' (1969) lo stesso Perls attribuì una versione più breve della frase (la seconda riportata) ad Einstein: lo scienziato l'avrebbe pronunciata nel corso di una conversazione con lo stesso Perls. Infine nel libro ''In and Out the Garbage Pail'' (1969), Perls attribuì ad Einstein la terza versione della citazione (quella più spesso citata anche in lingua italiana).<ref group="fonte">{{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2010/05/04/universe-einstein/#more-173 Two Things Are Infinite: the Universe and Human Stupidity]'', ''QuoteInvestigator.com'', 4 maggio 2010.</ref> [[File:Albert Einstein photo 1921.jpg|thumb|Albert Einstein nel 1921]] *Tutto dev'essere reso quanto più semplice possibile. Ma non più semplice di così. :''Everything should be made as simple as possible, but no simpler''. ::Ci sono diverse varianti della stessa frase; [https://quoteinvestigator.com/2011/05/13/einstein-simple/ Quote Investigator] ne fornisce un elenco. *Uno [[stomaco]] vuoto non è un buon consigliere politico.<ref name=Curiosoattribuiti/><ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 169.</ref> :''An empty stomach is not a good political advisor.'' ::La frase è impropriamente ricavata da una citazione tratta da ''[https://books.google.it/books?id=W2UoAQAAMAAJ Cosmic Religion, with Other Opinions and Aphorisms]'' (Covici-Friede, New York, 1931, p. 107): «''Reduced to a formula, one might say simply that an empty stomach is not a good political adviser. Unfortunately, the corollary also is true—namely, that better political insight has a hard time winning its way as long as there is little prospect of filling the stomach.''» («Riducendo il tutto a una formula, si potrebbe dire semplicemente che uno stomaco vuoto non è un buon consigliere politico. Sfortunatamente la logica conseguenza è anch'essa vera e cioè che finché c'è la minima possibilità di riempire lo stomaco, un miglior approccio politico difficilmente avrebbe la meglio»).<ref group="fonte">{{Cfr}} {{en}} ''[http://www.barrypopik.com/index.php/new_york_city/entry/an_empty_stomach_is_not_a_good_political_adviser "An empty stomach is not a good political adviser"]'', ''BarryPopik.com'', 9 giugno 2010.</ref> ===[[Citazioni errate|Errate]]=== *[[Follia]] è fare sempre la stessa cosa ed aspettarsi risultati diversi.<ref>Citato nella [[The Big Bang Theory (quarta stagione)|quarta stagione di ''The Big Bang Theory'']].</ref><ref group="fonte" name=palaz/> :''Insanity is doing the same thing over and over again and expecting different results.'' ::La citazione viene spesso attribuita erroneamente ad Einstein e talvolta anche a [[Benjamin Franklin]] e [[Mark Twain]]. In realtà essa proviene da un [http://web.archive.org/web/20121202030403/http://www.amonymifoundation.org/uploads/NA_Approval_Form_Scan.pdf documento del 1981] (p. 11) dei [[w:Narcotici Anonimi|Narcotici Anonimi]].<ref group="fonte">{{Cfr}} {{en}} Cara Santa Maria, ''[http://www.huffingtonpost.com/2011/12/20/insanity-definition_n_1159927.html Insanity: The Real Definition]'', ''Huffington Post.com'', 19 febbraio 2012.</ref> Molte fonti<ref group="fonte" name=CDLXXIV>{{Cfr}} ''The Ultimate Quotable Einstein'', [https://books.google.it/books?id=G_iziBAPXtEC&pg=PA474 p. 474].</ref> attribuiscono la citazione a [[Rita Mae Brown]], ma ella cita solamente la frase nel suo libro ''Sudden Death'' (Bantam Books, New York, 1983, p. 68). *Il [[diritto internazionale]] esiste soltanto nei manuali di diritto internazionale.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 171.</ref> :''International law exists only in textbooks on international law.'' ::La citazione, spesso attribuita ad Einstein, venne pronunciata in realtà da [[Ashley Montagu]] mentre intervistava lo scienziato.<ref group="fonte">{{Cfr}} {{en}} Montagu, ''Conversations with Einstein'', Science Digest, luglio 1985; {{en}} Denis Brian, ''The Voice of Genius: Conversations with Nobel Scientists and Other Luminaries'', Basic Books, 2008, [https://books.google.it/books?id=x1BYMA-8oq8C&pg=PA346 p. 346] e ''The Ultimate Quotable Einstein'', [https://books.google.it/books?id=G_iziBAPXtEC&pg=PA473 p. 473]</ref> *L'interesse composto è l'ottava meraviglia del mondo. Chi lo capisce, guadagna; chi non lo capisce, paga.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funzionano i soldi'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 209. ISBN 9788858025208</ref> :''Compound interest is the most powerful force in the universe. He who understands it, earns it; he who doesn't, pays it''. ::Con ogni probabilità è una falsa attribuzione, in quanto circolano varianti dal 1916, le prime delle quali non sono attribuite ad Einstein.<ref>Cfr. ''[http://quoteinvestigator.com/2011/10/31/compound-interest/ The Quote Investigator]''.</ref> *L'istruzione è ciò che rimane dopo che si è dimenticato tutto ciò che si era imparato a scuola.<ref group="fonte" name=palaz/> :Sebbene la citazione venga talvolta attribuita allo scienziato, Einstein nel suo saggio ''[[#Sull'istruzione|Sull'istruzione]]'' riporta la citazione attribuendola apertamente ad un anonimo, una persona «arguta» non meglio precisata.<ref group="fonte">{{Cfr}} ''Il mondo come io lo vedo'', p. 37 e ''The Ultimate Quotable Einstein'', [https://books.google.it/books?id=G_iziBAPXtEC&pg=PA473 p. 473].</ref> *La [[mente]] è come un paracadute. Funziona solo se si apre.<ref group="fonte">Citato in ''Focus Storia'', n. 63, gennaio 2012, p. 77.</ref> :La paternità di questa citazione è incerta: alcune fonti la attribuiscono a [[Thomas Dewar]], altre a [[James Dewar]]. Probabilmente l'ambiguità nasce dal fatto che i due hanno lo stesso cognome e sono vissuti in un periodo storico molto simile. La citazione è stata erroneamente attribuita anche ad Einstein e a [[Frank Zappa]], che appartengono ad un periodo storico successivo e hanno, con tutta probabilità, solamente citato la frase. *La realtà è una semplice illusione, sebbene molto persistente.<ref group="fonte">Citato in AA.VV., ''Il libro della scienza'', traduzione di Martina Dominici e Olga Amagliani, Gribaudo, 2018, p. 15. ISBN 9788858015001</ref> :La frase corretta è invece "Le persone come noi, che credono nella fisica, sanno che la distinzione tra passato, presente e futuro è solo un'illusione ostinatamente persistente" (''People like us, who believe in physics, know that the distinction between past, present, and future is only a stubbornly persistent illusion''), tratta da una lettera alla famiglia di Michele Besso, marzo 1955, successiva alla morte di quest'ultimo, citata in Freeman Dyson, ''Disturbing the Universe'', 1979, Cap. 17, "A Distant Mirror", p. 193. *La ricerca della verità è più preziosa del suo possesso.<ref>Da ''I fondamenti della fisica teorica'', in ''Pensieri, idee, opinioni'', p. 97.</ref> :Einstein cita esplicitamente [[Gotthold Ephraim Lessing]]. *Le [[coincidenza|coincidenze]] sono il modo di Dio per rendersi anonimo.<ref group="fonte">Citato in Elena Puntaroli, ''Spirale delle emozioni (La): Espandi e colora con gioia la tua vita'', Anima Srl, 2014, [https://books.google.it/books?id=VEJoAwAAQBAJ&pg=RA2-PA95 p. 95]. ISBN 88-6365-242-2</ref> :Le prime attribuzioni note di questa citazione ad Albert Einstein risalgono al 2000, molti anni dopo la sua morte, e non vi è alcuna evidenza che la citazione sia stata ideata da lui.<ref group="fonte">{{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2015/04/20/coincidence/ Chance, Coincidence, Miracles, Pseudonyms, and God]'', ''QuoteInvestigator.com'', 20 aprile 2015.</ref> *Niente aumenterà le possibilità di sopravvivenza della vita sulla Terra quanto l'evoluzione verso un'alimentazione [[vegetarianismo|vegetariana]].<ref group="fonte">Citato in [[Umberto Veronesi]], ''Perché dobbiamo essere vegetariani'', in Umberto Veronesi e [[Mario Pappagallo]], ''Verso la scelta vegetariana: il tumore si previene anche a tavola'', Giunti Editore, 2011, p. 8. ISBN 978-88-09-76687-7</ref> :Nel libro ''Verso la scelta vegetariana'', [[Umberto Veronesi|Veronesi]] scrive che Einstein «si riporta abbia dichiarato» questa frase. Secondo la IVU (International Vegetarian Union), la frase inglese «''Nothing will'' [...] ''increase chances for survival of life on Earth as much as the evolution to a vegetarian diet''» risulta «completamente non verificata» e «sembra una cattiva traduzione dal tedesco» della frase di Einstein correttamente tradotta in inglese come «''a vegetarian manner of living by its purely physical effect on the human temperament would most beneficially influence the lot of mankind''» (da una lettera del 27 dicembre 1930 a Hermann Huth, editore della rivista ''Vegetarische Warte'', che avrebbe pubblicato la frase originale; fonte a volte erroneamente indicata come ''Vegetarian Watch-Tower''). cfr. la [[#veg|citazione corretta]] di Einstein.<ref group="fonte">{{Cfr}} ''[http://www.ivu.org/history/northam20a/einstein.html History of Vegetarianism - North America: early 20th Century - Albert Einstein (1879-1955)]'', ''ivu.org''.</ref> *Non tutto quel che conta può essere contato e non tutto quello che può essere contato conta. :''Not everything that counts can be counted, and not everything that can be counted counts.'' ::La citazione, spesso attribuita ad Einstein, appare per la prima volta nel testo di William Bruce Cameron del 1963, ''Informal Sociology: A Casual Introduction to Sociological Thinking''. Anche se probabilmente una delle due parti della citazione esisteva già in qualche forma differente, Cameron è stato il primo a mettere insieme le due frasi e sembra aver coniato almeno una delle due. Il primo riferimento ad Einstein risale invece al 1986, più di trent'anni dopo la morte dello scienziato, nel libro di business, ''Peak Performance''. In tale libro si affermava che Einstein avesse scritto tale citazione sulla lavagna del suo ufficio all'Institute for Advanced Studies di Princeton. Nello stesso libro, del resto, la citazione veniva attribuita a [[George Pickering]].<ref group="fonte">{{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2010/05/26/everything-counts-einstein/ Not Everything That Counts Can Be Counted]'', ''QuoteInvestigator.com'', 26 maggio 2010.</ref> *Non so con quali armi si combatterà la [[Terza guerra mondiale]], ma posso dirvi cosa useranno nella quarta: pietre!<ref group="fonte">Da ''Liberal Judaism'', aprile-maggio 1949, p. 12; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 169.</ref><ref>Citato anche in ''[[Call of Duty: Modern Warfare 3]]''.</ref> :La citazione, attribuita talvolta anche a [[Omar Bradley]], apparve per la prima volta nel settembre del 1946 in un articolo di [[Walter Winchell]]. In tale articolo venivano riportate le parole di un tenente, che interrogato sulle possibili armi di una futura guerra mondiale, rispose: «''I dunno, but in the war after the next war, sure as Hell, they'll be using spears!''» («Non lo so, ma nella guerra dopo la prossima, sicuro come l'inferno, useranno le lance!»). La frase venne citata in diversi contesti, talvolta con qualche variazione, soprattutto in merito al tipo di arma utilizzata in un'ipotetica quarta guerra mondiale. Ad esempio [[Dean Arthur L. Beeley]], direttore dell'University of Utah's Institute of World Affairs, nel giugno 1947 affermò che probabilmente una quarta guerra mondiale si sarebbe combattuta con «archi e frecce» («''Unless the free people of the earth unite to avert World War III, it is probable — as some sage recently prophesied — that World War IV will be fought with bows and arrows.''»). Nel giugno del 1948, due anni dopo la prima apparizione della citazione, in un articolo su Einstein pubblicato su ''The Rotarian'' si affermava che lo scienziato, interrogato sulle armi potenzialmente utilizzabili nella Terza guerra mondiale, avesse risposto: «''I don't know. But I can tell you what they'll use in the fourth. They'll use rocks!''» («Non lo so, ma posso dirvi cosa useranno nella quarta. Useranno le pietre!»). Anche nell'articolo ''Einstein at 70'', pubblicato sul periodico ''Liberal Judaism'' nel'aprile 1949 venne attribuita ad Einstein una citazione molto simile a quella riportata su ''The Rotarian''.<ref group="fonte">{{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2010/06/16/future-weapons/ The Futuristic Weapons of WW3 Are Unknown, But WW4 Will Be Fought With Stones and Spears]'', ''QuoteInvestigator.com'', 16 giugno 2010.</ref> *Qualsiasi uomo che guida in maniera sicura mentre bacia una bella ragazza è un uomo che non sta dando al bacio l'attenzione che merita.<ref group="fonte">Citato in ''[http://ilsaggiolibro.it/dieci-consigli-di-albert-einstein/ I dieci consigli di Albert Einstein]'', ''Il Saggio Libro.it''.</ref> :''Any man who can drive safely while kissing a pretty girl is simply not giving the kiss the attention it deserves.''<ref name=tuqe>Queste citazioni sono incluse nella sezione "''Attribuited to Einstein''" del libro ''The Ultimate Quotable Einstein'', ultima edizione del libro noto in Italia come ''Pensieri di un uomo curioso''.</ref> ::La citazione venne attribuita per la prima volta ad Einstein nel 2002 nel libro ''More Sex Talk'', quasi cinquant'anni dopo la morte dello scienziato, si può quindi affermare con ragionevole certezza che tale attribuzione è erronea. La citazione era apparsa per la prima volta nel 1923 in un articolo di un giornale statunitense.<ref group="fonte">{{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2015/12/31/kiss/ Anyone Who Can Drive Safely While Kissing Is Simply Not Giving the Kiss the Attention It Deserves]'', ''QuoteInvestigator.com'', 31 dicembre 2015.</ref> *Quando la rivoluzione scoppiò in Germania, come amante della libertà, mi aspettavo che le università la difendessero, dato che avevano sempre vantato il loro attaccamento alla causa della verità. Ma no, le università vennero subito ridotte al silenzio. Poi rivolsi le mie attese ai grandi direttori dei giornali, che in passato avevano proclamato nei loro ardenti editoriali l'amore per la libertà. Ma anch'essi, come le università, nel giro di poche settimane furono ridotti al silenzio. Infine guardai agli scrittori che, come guide intellettuali della Germania, spesso avevano scritto del ruolo della libertà nella vita moderna e constatai che essi pure tacevano.<br />Soltanto la Chiesa si oppose decisamente alla campagna di Hitler per sopprimere la verità. Non mi ero mai interessato alla Chiesa prima di allora, ma adesso provo ammirazione e stima per la Chiesa, poiché sola ebbe il coraggio e la perseveranza di difendere la verità intellettuale e la libertà morale. Sono costretto ad ammettere che quel che una volta disprezzavo ora ammiro incondizionatamente.<ref group="fonte" name=um>{{Cfr}} ''Il lato umano'', pp. 87-88.</ref> :''Being a lover of freedom, when the revolution came in Germany, I looked to the universities to defend it, knowing that they had always boasted of their devotion to the cause of truth; but, no, the universities immediately were silenced. Then I looked to the great editors of the newspapers whose flaming editorials in days gone by had proclaimed their love of freedom; but they, like the universities, were silenced in a few short weeks.'' [...] ''Only the Church stood squarely across the path of Hitler's campaign for suppressing truth. I never had any special interest in the Church before, but now I feel a great affection and admiration because the Church alone has had the courage and persistence to stand for intellectual truth and moral freedom. I am forced thus to confess that what I once despised I now praise unreservedly.'' ::Questa dichiarazione venne riportata nell'articolo ''Religion: German Martyrs'', pubblicato sul ''Time Magazine'' del 23 dicembre 1940.<ref group="fonte">L'articolo originale del ''Time Magazine'' è riportato in parte su ''[http://www.drjudithreisman.com/archives/2010/11/religion_german.html DrJudithReisman]''.</ref> La citazione ebbe una grande diffusione e più scrittori la interpretarono in modo diverso. In una lettera dello scienziato del 1943 indirizzata a un ministro presbiteriano, che aveva chiesto una conferma in merito alle parole riportate da ''Time Magazine'', Einstein confermò di aver dichiarato approssimativamente qualcosa del genere, ma precisò che le dichiarazioni risalivano ai primi anni del regime nazista (ben prima del 1940) e erano state più «moderate» rispetto a quelle riportate successivamente dal ''Time Magazine'' («''It is true that I made a statement which corresponds approximately with the text you quoted. I made this statement during the first years of the Nazi-Regime — much earlier than 1940 — and my expressions were a little more moderate.''»).<ref group="fonte">{{Cfr}} *{{en}} [http://www.pbs.org/wgbh/roadshow/archive/200706A19.html Lettera di Einstein del 1943], ''PBS.org''. *{{en}} Dave Armstrong, ''Science and Christianity: Close Partners or Mortal Enemies?'', Lulu.com, 2012, [https://books.google.it/books?id=XzWcAwAAQBAJ&pg=PA243 p. 243]. ISBN 1105537331 *[https://www.youtube.com/watch?v=Sk_-0UiiauU Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref> Secondo lo scienziato [[William C. Waterhouse]] lo stralcio riportato dal ''Time Magazine'' sarebbe stato estrapolato da un commento casuale rilasciato dallo scienziato ad un giornalista, durante il periodo in cui Einstein viveva ancora in Germania. L'opinione di Waterhouse trova conferma in una lettera successiva dello scienziato, risalente al 14 novembre 1950.<br />Si tratta di una lettera di risposta ad una missiva invitagli da un pastore di una chiesa di Brooklyn, l'11 novembre 1950. Nella lettera il pastore ricordò che dopo l'avvento di Hitler, Einstein aveva rilasciato tale dichiarazione (una copia venne allegata alla lettera) e chiese gentilmente ad Einstein di inviargli una copia manoscritta di quel brano. Einstein rispose così: «Sono colpito dal tono generoso e leale della Sua lettera dell'11 novembre. Sono tuttavia un po' imbarazzato. Le parole che Lei cita non sono mie. Poco dopo l'ascesa al potere da parte di Hitler, ebbi un colloquio con un giornalista su questi argomenti. Da allora le mie osservazioni sono state rielaborate ed esagerate: non le riconosco più. Non posso trascrivere in buona fede il brano che Lei mi manda, credendolo mio. L'argomento è ancora più imbarazzante per me perché, come Lei, sono estremamente critico nei confronti degli atteggiamenti e soprattutto delle attività politiche del clero ufficiale nel corso della storia. Quindi il brano, anche se potessi trascriverlo con le mie parole originali (che non ricordo particolareggiatamente) dà un'impressione sbagliata del mio pensiero a riguardo.»<ref group="fonte">''[http://www.skeptic.com/eskeptic/06-01-05 Did Einstein Praise the Church?]'', ''Skeptic.com''.</ref><ref group="fonte" name=um/> *Se l'[[ape]] scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita.<ref>Citato in ''[[E venne il giorno]]'' (2008).</ref> :''If the bee disappears from the surface of the earth, man would have no more than four years to live.'' ::Non esiste una fonte originale per questa citazione attribuita a Einstein, essa non viene menzionata in nessun documento prima del 1994. In quell'anno, la frase venne citata per la prima volta su un volantino distribuito a Bruxelles dall'Unione Nazionale Apicoltori francesi, in rivolta a causa della concorrenza del miele d'importazione. È quindi probabile che sia stata creata ''ad hoc'' per avvalorare la protesta.<ref group="fonte">{{Cfr}} ''[http://www.snopes.com/quotes/einstein/bees.asp Einstein on Bees]'', ''Snopes.com'' e ''[http://www.thedailygreen.com/environmental-news/latest/einstein-bees Major Paper Repeats Bogus Einstein Bee Quote]'', ''The Daily Green.com'', 2 luglio 2011.</ref> *Solo coloro che tentano [[assurdo|cose assurde]] possono raggiungere l'impossibile.<ref group="fonte">Citato in ''[http://www.vivizen.com/2014/01/11-lezioni-di-vita-di-albert-einstein.html 11 lezioni di vita di Albert Einstein]'', ''Vivizen.com'', 11 gennaio 2014.</ref> :La prima attribuzione nota allo scienziato risale al 1997, diversi decenni dopo la sua morte. La citazione appartiene in realtà a [[Miguel de Unamuno]] ed è tratta dal suo libro ''Vida de Don Quijote y Sancho'' (1905): «Soltanto chi mette a prova l'assurdo è capace di conquistar l'impossibile.» La citazione viene spesso attribuita erroneamente anche a [[Maurits Cornelis Escher]].<ref group="fonte">{{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2015/02/21/impossible/ Only One Who Attempts the Absurd Is Capable of Achieving the Impossible]'', ''QuoteInvestigator.com'', 21 febbraio 2015.</ref> *Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti.<ref group="fonte">Citato in ''[http://www.trn-news.it/portale/index.php/mondo/item/146-albert-einstein--%E2%80%9Ctemo-quel-giorno-in-cui-la-tecnologia-andr%C3%A0-oltre-la-nostra-umanit%C3%A0 Albert Einstein: "Temo quel giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità]'', ''Trn-news.it'', 8 settembre 2014.</ref><ref group="fonte">Citato in ''[http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=9898 Il giorno che Einstein temeva tanto potrebbe essere arrivato...]'', ''Lantidiplomatico.it'', 22 dicembre 2014.</ref><ref group="fonte">Citato in ''[http://www.sikelianews.it/wps/cultura-e-societa/quante-difficile-guardarsi-negli-occhi-meglio-facebook/ Quant'è difficile guardarsi negli occhi... meglio Facebook!]'', ''SikeliaNews.it'', 5 agosto 2014.</ref> :''I fear the day that technology will surpass our human interaction. The world will have a generation of idiots.'' :''I fear the day when the technology overlaps with our humanity. The world will only have a generation of idiots.'' ::La frase sul web viene spesso citata e attribuita ad Einstein sia in lingua italiana che in lingua inglese (nelle due versioni riportate), soprattutto in relazione al crescente utilizzo dei cellulari e degli smartphone e al loro impatto sulle relazioni sociali. In realtà la frase non appare in nessuno scritto di Einstein, né tanto meno nella raccolta ''The Ultimate Quotable Einstein'' (''Pensieri di un uomo curioso''). Inoltre non vi è alcuna evidenza che Einstein abbia mai fatto una dichiarazione del genere. La frase è stata probabilmente creata ad hoc e risale probabilmente al 2012.<ref group="fonte">{{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2013/03/19/tech-surpass/ I Fear the Day That Technology Will Surpass Our Human Interaction]'', ''QuoteInvestigator.com'', 19 marzo 2013.</ref> *Usiamo solo il 10% del nostro cervello.<ref group="fonte" name=palaz/> :''We use only 10 percent of our brain.'' ::La citazione attribuita in diverse forme ad Einstein e, più in generale, la credenza sullo sfruttamento del 10% del cervello sono molto diffuse, ma entrambe false. Per approfondire vedi [[w:Sfruttamento del 10% del cervello|qui]].<ref group="fonte" name=CDLXXIV/> ==''Autobiografia scientifica''== ===[[Incipit]]=== Eccomi qui seduto, all'età di sessantasette anni, per scrivere quello che potrebbe essere il mio necrologio. Lo faccio non solo perché il dottor Schilpp mi ha convinto a farlo, ma perché credo effettivamente che sia bene mostrare a chi opera accanto a noi come appaia retrospettivamente la nostra fatica e la nostra ricerca. Dopo averci riflettuto, capisco che qualsiasi tentativo del genere sarà sempre inadeguato. Per quanto breve e limitata possa essere la propria vita di lavoro, e per quanto grande sia la parte di essa sprecata in errori, esporre ciò che resta e merita d'essere detto è tuttavia difficile, perché l'uomo di oggi, che ha sessantasette anni, non è affatto lo stesso che ne aveva cinquanta, trenta, o venti. Ogni [[ricordo]] appare alla luce del presente, e quindi in una prospettiva ingannevole.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 143.</ref> Questa considerazione potrebbe addirittura fermarmi. Ma dalla propria esperienza si possono estrarre molte cose ancora ignote ad altre coscienze umane. ===Citazioni=== *Così io — benché figlio di genitori (ebrei) completamente irreligiosi — divenni religiosissimo; ma cessai improvvisamente di esserlo all'età di dodici anni. Attraverso la lettura di libri di divulgazione scientifica mi ero convinto ben presto che molte delle storie che raccontava la [[Bibbia]] non potevano essere vere. La conseguenza fu che divenni un accesissimo sostenitore del libero pensiero, accomunando alla mia nuova fede l'impressione che i giovani fossero coscientemente ingannati dallo Stato con insegnamenti bugiardi; e fu un'impressione sconvolgente. Da questa esperienza trassi un atteggiamento di sospetto contro ogni genere di autorità, e di scetticismo verso le convinzioni particolari dei diversi ambienti sociali: e questo atteggiamento non mi ha più abbandonato, anche se poi, per una più profonda comprensione delle connessioni causali, abbia perso un po' della sua asprezza primitiva.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 120.</ref> (p. 62) *Che cos'è precisamente il «[[pensiero]]»? Quando, sotto lo stimolo di impressioni sensoriali, affiorano alla mente certe immagini, questo non è ancora «pensiero». E quando queste immagini formano sequenze in cui ciascun termine ne richiama un altro, nemmeno questo è ancora «pensiero». Ma quando una certa immagine ricorre in molte di queste sequenze, allora – proprio attraverso questa interazione – essa diventa un elemento ordinatore, poiché collega tra loro sequenze che di per sé non sarebbero collegate. Un elemento simile diventa uno strumento, un [[concetto]]. Io ritengo che il passaggio dalla libera associazione, o «sogno», al pensiero sia caratterizzato dalla funzione più o meno dominante che assume in quest'ultimo il «concetto». Non è affatto necessario che un concetto sia connesso con un segno riproducibile e riconoscibile coi sensi (una parola); ma quando ciò accade, il pensiero diventa comunicabile. (p. 63) *Per me non c'è dubbio che il nostro pensiero proceda in massima parte senza far uso di segni (parole), e anzi assai spesso inconsapevolmente. Come può accadere altrimenti, che noi ci «meravigliamo» di certe esperienze in modo così spontaneo? Questa «[[meraviglia]]» si manifesta quando un'esperienza entra in conflitto con un mondo di concetti già sufficientemente stabile in noi.<ref group="fonte" name=CLXII>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 162.</ref> (p. 64) *Io distinguo da una parte la totalità delle esperienze sensibili, e dall'altra la totalità dei concetti e delle proposizioni che sono enunciati nei libri. I rapporti interni fra i diversi concetti e proposizioni sono di natura logica, e il compito del [[logica|pensiero logico]] è strettamente limitato a stabilire tutte le connessioni interne fra concetti e proposizioni secondo regole ben definite, che sono appunto quelle della logica. I concetti e le proposizioni acquistano «significato», cioè «contenuto», solo attraverso la loro connessione con le esperienze sensibili. Questa connessione è puramente intuitiva, non è essa stessa di natura logica. Ciò che distingue la vuota [[fantasia]] dalla «verità» scientifica è il grado di certezza con cui questa connessione, cioè questa associazione intuitiva, può essere compiuta, e null'altro. (pp. 65-66) *Tutti i [[concetto|concetti]], anche quelli più vicini all'esperienza, sono dal punto di vista logico convenzioni liberamente scelte [...]. (p. 66) *[...] non ero in grado nel campo delle matematiche, di distinguere con chiarezza e con una intuizione sicura ciò che ha importanza fondamentale, che è veramente essenziale, da tutte le rimanenti nozioni più o meno utili. D'altra parte, il mio interesse a conoscere la natura era indiscutibilmente più forte, e da studente non capivo molto bene che la possibilità di conoscere più profondamente i princìpi fondamentali della fisica è legata ai metodi matematici più complicati. Me ne resi conto solo a poco a poco, dopo anni di lavoro scientifico indipendente. Certo, anche la fisica era divisa in diversi rami, ciascuno dei quali avrebbe potuto divorare una breve vita di lavoro senza soddisfare la fame di più profonda conoscenza. Anche qui la massa di dati sperimentali collegati fra loro era enorme. Ma in questo campo imparai subito a discernere ciò che poteva condurre ai princìpi fondamentali da quella moltitudine di cose che confondono la mente e la distolgono dall'essenziale.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 37.</ref> (pp. 67-68) *È un vero miracolo che i metodi moderni di istruzione non abbiano ancora completamente soffocato la sacra curiosità della ricerca: perché questa delicata pianticella, oltre che di stimolo, ha soprattutto bisogno di libertà, senza la quale inevitabilmente si corrompe e muore. È un gravissimo errore pensare che la gioia di vedere e di cercare possa essere suscitata per mezzo della coercizione e del senso del dovere. (p. 68) *Nonostante il rigoglio delle ricerche particolari, in materia di princìpi predominava una rigidezza dogmatica: in origine (se origine vi fu) Dio creò le leggi del moto di Newton insieme con le masse e le forze necessarie. Questo è tutto; ogni altra cosa risulta deduttivamente attraverso lo sviluppo di metodi matematici appropriati.<ref group="fonte" name=CXXXVII>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 137.</ref> (p. 69) *[[Isaac Newton|Newton]], perdonami; tu hai trovato la sola via che, ai tuoi tempi, fosse possibile per un uomo di altissimo intelletto e potere creativo. I concetti che tu hai creato guidano ancora oggi il nostro pensiero nel campo della fisica, anche se ora noi sappiamo che dovranno essere sostituiti con altri assai più discosti dalla sfera dell'esperienza immediata, se si vorrà raggiungere una conoscenza più profonda dei rapporti fra le cose.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 56.</ref> (p. 75) *Una [[teoria]] è tanto più convincente quanto più semplici sono le sue premesse, quanto più varie sono le cose che essa collega, quanto più esteso è il suo campo di applicazione.<ref group="fonte" name=CXXXVII/> Per questo la [[termodinamica]] classica mi fece un'impressione così profonda. È la sola teoria fisica di contenuto universale che sono certo non sarà mai sovvertita, entro i limiti in cui i suoi concetti fondamentali sono applicabili (dedicato alla speciale attenzione di quelli che sono scettici per principio). (p. 76) *A questo proposito non posso fare a meno di osservare che la coppia [[Michael Faraday|Faraday]]-[[James Clerk Maxwell|Maxwell]] aveva un'intima e notevolissima rassomiglianza con la coppia [[Galileo Galilei|Galileo]]-[[Isaac Newton|Newton]]: il primo di ciascuna coppia afferrava intuitivamente le possibili relazioni, mentre il secondo le formulava esattamente e le applicava quantitativamente. (p. 76) *Davanti a me avevo l'esempio della termodinamica. Il principio generale era tutto in questo enunciato: le leggi della natura sono tali che è impossibile costruire un ''perpetuum mobile'' (di prima o di seconda specie). Ma come trovare un siffatto principio universale? Dopo dieci anni di riflessione, un siffatto principio risultò da un [[paradossi dai libri|paradosso]] nel quale m'ero imbattuto all'età di sedici anni: se io potessi seguire un raggio di luce a velocità ''c'' (la velocità della luce nel vuoto), il raggio di luce mi apparirebbe come un campo elettromagnetico oscillante nello spazio, in stato di quiete. Ma nulla del genere sembra possa sussistere sulla base dell'esperienza o delle equazioni di Maxwell. Fin dal principio mi sembrò intuitivamente chiaro che, dal punto di vista di un tale ipotetico osservatore, tutto debba accadere secondo le stesse leggi che valgono per un osservatore fermo rispetto alla Terra. Altrimenti, come farebbe il primo osservatore a sapere, cioè come potrebbe stabilire, di essere in uno stato di rapidissimo moto uniforme?<br />È chiaro che in questo paradosso è già contenuto il germe della teoria della relatività ristretta. (p. 86) *La [[teoria della relatività]] generale, per conseguenza, procede dal seguente principio: le leggi naturali debbono essere espresse da equazioni che siano covarianti rispetto al gruppo delle trasformazioni continue di coordinate. Questo gruppo sostituisce il gruppo delle trasformazioni di Lorentz della teoria della relatività particolare, che è un sottogruppo del primo. (pp. 93-94) *La [[fisica]] è un tentativo di afferrare concettualmente la realtà, quale la si concepisce indipendentemente dal fatto di essere osservata. In questo senso si parla di «realtà fisica».<ref group="fonte">Citato in [[Walter Isaacson]], ''Einstein. La sua vita, il suo universo'', p. 445.</ref> Prima dell'avvento della [[fisica]] quantistica, non c'era alcun dubbio in proposito: nella teoria di Newton, la realtà era rappresentata da punti materiali nello spazio e nel tempo; nella teoria di Maxwell, dal campo nello spazio e nel tempo. Nella [[fisica quantistica|meccanica quantistica]], la rappresentazione della realtà non è cosi facile. Alla domanda se una funzione ''ψ'' della teoria quantistica rappresenti una situazione reale effettiva, nel senso valido per un sistema di punti materiali o per un campo elettromagnetico, si esita a rispondere con un semplice «sì» o «no». Perché? (p. 100) ===[[Explicit]]=== Questa esposizione avrà raggiunto il suo scopo, se avrà mostrato al lettore il legame che unisce gli sforzi d'una vita, e la ragione per cui essi hanno condotto ad aspettative di natura ben definita. ==''Come io vedo il mondo''== [[File:Albert Einstein, by Doris Ulmann.jpg|thumb|Albert Einstein nel 1931]] {{Int|''Il senso della vita''|''The Meaning of Life''; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *Qual è il [[senso della vita]], o della vita organica in generale? Rispondere a questa domanda implica comunque una religione. Mi chiederete, allora, ha senso porla? Io rispondo che l'uomo che considera la propria vita e quella delle creature consimili priva di senso non è semplicemente sventurato, ma quasi inidoneo alla vita.<ref group="fonte" name=CXIV>Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 114.</ref> (p. 163) {{Int|''Il mondo come io lo vedo''|Da ''What I Believe'', ''Forum and Century'', n. 84, 1930, pp. 193-194<ref>Differenti versioni del saggio sono apparse con il titolo di ''[http://www.einstein-website.de/z_biography/credo.html My Credo]'' (''Mein Glaubensbekenntnis'' per la Lega tedesca dei diritti umani, 1932). {{Cfr}} ''The Ultimate Quotable Einstein'', [https://books.google.it/books?id=G_iziBAPXtEC&pg=PA230 p. 230].</ref>; ristampato con il titolo di ''The World as I See It'' in ''The World as I See It'' e ''Ideas and Opinions''; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *Quale straordinaria situazione è quella di noi mortali! Ognuno di noi è qui per un breve soggiorno; non sa per quale scopo, sebbene talvolta pensi di percepirlo.<ref group="fonte" name=believe>Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 141.</ref> (p. 163) *Cento volte al giorno, ogni giorno, io ricordo a me stesso che la mia vita, interiore ed esteriore, dipende dal lavoro di altri uomini, viventi o morti, e che io devo sforzarmi per dare nella stessa misura in cui ho ricevuto e continuo a ricevere.<ref group="fonte" name=XXXIXXXII>Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 31-32.</ref> (p. 163) *Considero altresì che la [[vita]] semplice faccia bene a tutti, fisicamente e mentalmente.<ref group="fonte" name=believe/> (p. 163) *Non credo assolutamente nella [[libertà]] dell'uomo in senso filosofico. Ognuno agisce non solo sotto stimoli esterni, ma anche secondo necessità interne. (p. 163) *In questo senso non ho mai considerato non ho mai considerato l'agiatezza e la felicità come fini in se stessi, una tale base etica la ritengo più adatta a un branco di porci. Gli ideali che hanno illuminato il mio cammino, e che via via mi hanno dato coraggio per affrontare la vita con gioia, sono stati la verità, la bontà e la bellezza.<ref group="fonte" name=XXXIXXXII/> (p. 164) *Gli oggetti comuni degli sforzi umani – proprietà, successo pubblico, lusso – mi sono sembrati spregevoli.<ref group="fonte" name=CLXIII>Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 163.</ref> (p. 164) *Il mio appassionato senso della giustizia sociale e della responsabilità sociale ha sempre contrastato curiosamente con la mia pronunciata libertà dalle necessità di un contatto diretto con altri esseri umani e comunità umane. Vado per la mia strada e non ho mai fatto parte con tutto il cuore del mio paese, della mia città, dei miei amici e neppure della mia famiglia più prossima; rispetto a tutti questi legami non ho mai perso un ostinato senso del distacco, del bisogno di solitudine – un sentimento che aumenta con il passare degli anni.<ref group="fonte" name=XXXIXXXII/> (p. 164) *Il mio ideale politico è la democrazia. Che ogni uomo sia rispettato come individuo e che nessuno venga idolatrato.<ref group="fonte" name=CII>Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 102.</ref> (p. 164) *È un'ironia del destino che io stesso sia stato fatto oggetto di eccessiva ammirazione e rispetto dai miei consimili, senza alcun pregio o difetto da parte mia.<ref group="fonte" name=XXXIXXXII/> (p. 164) *Un sistema autocratico di coercizione, secondo me, degenera ben presto. Perché la forza attrae uomini di bassa moralità e io credo che sia una regola invariabili che a tiranni geniali seguano dei farabutti.<ref group="fonte">Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 150.</ref> (pp. 164-165) *La cosa veramente valida nello spettacolo della vita umana mi pare non lo Stato, ma l'individuo, creativo e sensibile, la personalità; solo lui crea ciò che è nobile e sublime, mentre il branco come tale resta sciocco nella mente e nei sentimenti.<ref group="fonte">Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 152.</ref> (p. 165) *Questa immagine mi fa pensare al frutto peggiore della natura del branco, il sistema militare, che io aborrisco. Che un uomo possa trarre piacere dal marciare in formazione sulla scia di una banda basta a farmelo disprezzare.<ref group="fonte">Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 99.</ref> È stato fornito del suo grande cervello solo per sbaglio; gli sarebbe bastata la spina dorsale. Questo bubbone della civilizzazione dovrebbe essere estirpato al più presto. L'eroismo comandato, la violenza senza senso e tutto quel pestilenziale nonsenso che va sotto il nome di patriottismo – quanto lo detesto! La [[guerra]] mi pare qualcosa di meschino e spregevole: preferirei essere fatto a pezzi che partecipare a una faccenda così abominevole.<ref group="fonte" name=LXXXIX>Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 89.</ref> (p. 165) *La cosa più lontana dalla nostra esperienza è ciò che è [[mistero|misterioso]]. È l'emozione fondamentale accanto alla culla della vera arte e della vera scienza. Chi non lo conosce e non è più in grado di meravigliarsi, e non prova più [[stupore]], è come morto, una candela spenta da un soffio.<ref group="fonte">Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 157.</ref> Fu l'esperienza del mistero – seppure mista alla paura – che generò la [[religione]]. Sapere dell'esistenza di qualcosa che non possiamo penetrare, sapere della manifestazione della ragione più profonda e della più radiosa bellezza, accessibili alla nostra ragione solo nelle forme più elementari – questo sapere e questa emozione costituiscono la vera attitudine religiosa; in questo senso, e solo in questo, sono un uomo profondamente religioso. (p. 165) *Non posso concepire un [[Dio]] che premia e punisce le sue creature, o che possiede una volontà del tipo che noi riconosciamo in noi stessi. Un individuo che sopravvivesse alla propria morte fisica è totalmente lontano dalla mia comprensione, né vorrei che fosse altrimenti; tali nozioni valgono per le paure o per l'assurdo egoismo di anime deboli.<ref group="fonte" name=cur/> (pp. 165-166) *A me basta il mistero dell'eternità della vita e la vaga idea della meravigliosa struttura della realtà, insieme allo sforzo individuale per comprendere un frammento, anche il più piccino, della ragione che si manifesta nella natura.<ref group="fonte" name=cur/> (p. 166) {{Int|''Bene e male''|''Good and Evil''; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *Per capirci, non sono i frutti della ricerca scientifica a elevare l'uomo e ad arricchire la sua natura, ma lo stimolo a comprendere, il lavoro intellettuale, creativo o ricettivo.<ref group="fonte" name=CXXIX/> (p. 167) {{Int|''Il valore di un essere umano''|''The True Value of a Human Being''; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *''Il vero valore di un [[uomo|essere umano]]'' è determinato, in prima istanza, dalla misura e dal senso in cui ha raggiunto la liberazione dal [[ego|sé]].<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 138.</ref> (p. 167) {{Int|''Società e personalità''|Da ''Society and Personality'', 1932; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *Se consideriamo le nostre vite e i nostri sforzi osserviamo, ben presto, che quasi la maggior parte delle nostre azioni e dei nostri desideri è collegata all'esistenza di altri esseri umani. Notiamo che la nostra natura somiglia in tutto a quella degli [[animale sociale|animali sociali]]. (p. 167) *[...] siamo obbligati perciò ad ammettere che dobbiamo il nostro principale vantaggio sulle bestie al fatto che viviamo in una società umana. (p. 168) *Senza personalità creative, che pensano e giudicano indipendentemente, il progresso della società è impensabile quanto lo sviluppo della personalità individuale senza il terreno fertile della comunità.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 148-149.</ref> (p. 168) *Nel giro di due settimane masse, come greggi, possono essere portate dai giornali a uno stato di furia eccitata tale che gli uomini sono pronti ad indossare l'uniforme, a uccidere e a farsi uccidere, in nome delle mire inutili di pochi gruppi interessati. Il [[servizio militare]] obbligatorio mi sembra il sintomo più disgraziato di questa mancanza di dignità personale di cui oggi soffre l'umanità civilizzata. (p. 169) {{Int|''Discorso sulla tomba di H.A. Lorentz''|Dal discorso sulla tomba di [[Hendrik Lorentz]], 1928; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} [[File:Einstein en Lorentz.jpg|thumb|upright=1.2|«''La sua vita era organizzata come un'opera d'arte fin nel minimo dettaglio. La sua immancabile gentilezza, la magnanimità e il suo senso della giustizia, uniti ad una comprensione intuitiva della gente e delle cose, lo portavano a essere guida in ogni suo campo. Tutti erano contenti di seguirlo perché sentivano che non si esponeva mai per dominare, ma semplicemente per essere utile.''» {{NDR|riferito a [[Hendrik Lorentz]]}}]] *La sua vita era organizzata come un'opera d'arte fin nel minimo dettaglio. La sua immancabile gentilezza, la magnanimità e il suo senso della giustizia, uniti ad una comprensione intuitiva della gente e delle cose, lo portavano a essere guida in ogni suo campo.<ref group="fonte">Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 54.</ref> Tutti erano contenti di seguirlo perché sentivano che non si esponeva mai per dominare, ma semplicemente per essere utile. (pp. 169-170) {{Int|''Congratulazioni al dottor Solf''|Da ''Congratulations to Dr. Solf'', 25 ottobre 1932, tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *La [[specializzazione]] in ogni campo dell'attività intellettuale sta aprendo un vuoto sempre più vasto fra gli intellettuali e i non specialisti, che rende ancor più difficile per la vita della nazione di venir fertilizzata e arricchita dai risultati ottenuti dall'arte e dalla scienza. Tuttavia il contatto fra l'intellettuale e le masse non deve andare perduto. È necessario, per il progresso della società e non di meno per rinnovare la forza dell'intellettuale; perché il fiore della scienza non cresce nel deserto. (p. 175) {{Int|''Sulla ricchezza''|Da ''Of Wealth'' tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *Sono assolutamente convinto che nessuna [[ricchezza]] al mondo possa far avanzare l'umanità, neppure se è nelle mani dei più fedeli lavoratori per questa causa. L'esempio di personaggi grandi e puri è l'unica cosa capace di produrre idee illustri e azioni nobili. Il [[denaro]] richiama solo l'egoismo e induce sempre, irresistibilmente, chi lo possiede ad abusarne. Qualcuno riesce ad immaginarsi [[Mosè]], [[Gesù]] o [[Mahatma Gandhi|Ghandi]] armati di borse di studio?<ref group="fonte" name=CLXIII/> (p. 176) {{Int|''Religione e scienza''|Da ''Religion and Science'', New York Times Magazine, 9 novembre 1930, pp. 1-4; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *Tutto quello che la razza umana ha fatto e pensato è volto a soddisfare i bisogni e a placare il dolore. Lo si deve sempre ricordare se si vogliono capire i movimenti spirituali e il loro sviluppo. Sentimento e desiderio sono le forze causali dietro ogni sforzo e creazione umana, per quanto eccelsa quest'ultima ci si presenti.<ref group="fonte" name=cur>Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 110-113.</ref> (p. 178) *Per quel che riguarda l'uomo primitivo è soprattutto la paura a evocare nozioni religiose [...]. (p. 178) *Tuttavia c'è un terzo stato di esperienza religiosa che li riguarda tutti, sebbene solo raramente si trovi nella sua forma pura, e che chiameremo sentimento religioso cosmico. È molto difficile spiegare questo sentimento a chi ne sia totalmente privo, specialmente perché non c'è alcun concetto antropomorfico di Dio che vi corrisponde. L'individuo percepisce l'inutilità dei desideri e degli scopi umani e la sublimità e l'ordine meraviglioso che si manifestano in natura e nel mondo del pensiero. Considera l'esistenza individuale come una sorta di prigione e vuole indagare l'universo come un tutto unico pieno di significato. [...] Grandi spiriti religiosi di tutti i tempi si sono distinti per questo tipo di sentimento religioso che non conosce né dogmi né un Dio concepito a immagine dell'uomo; così non vi può essere una Chiesa i cui insegnamenti centrali vi siano basati. [...] Secondo me, la funzione più importante dell'arte e della scienza è proprio quella di risvegliare questo sentimento e tenerlo vivo in quelli che non sono in grado di sentirlo.<ref group="fonte" name=cur/> (pp. 179-180) *L'uomo che è completamente convinto dell'azione universale della legge della causalità non può, nemmeno per un istante, soffermarsi sull'idea di un essere che interferisce nel corso degli eventi – cioè se prende l'ipotesi della causalità veramente sul serio.<ref group="fonte" name=cur/> (p. 180) *Il comportamento [[etica|etico]] di un uomo dovrebbe in realtà basarsi sulla solidarietà, l'educazione e i legami sociali; non è necessario alcun fondamento religioso. L'uomo si troverebbe in una ben triste situazione se dovesse venir trattenuto dalla paura di una punizione e dalla speranza di una ricompensa dopo la morte.<ref group="fonte" name=cur/> (p. 180) *D'altra parte ritengo che il sentimento religioso cosmico sia il più forte e nobile incitamento alla [[ricerca scientifica]].<ref group="fonte" name=cur/> (p. 180) {{Int|''La religiosità della scienza''|''The Religiousness of Science''; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *Fra le menti scientifiche più profonde difficilmente ne troverete una priva di un particolare sentimento religioso tutto suo. Tuttavia è diverso dalla religione dell'uomo semplice. Per quest'ultimo Dio è un essere dalla cui attenzione si spera di trarre beneficio e di cui si teme la punizione; una sublimazione di un sentimento simile a quello di un figlio verso il padre, un essere con cui in qualche modo si ha una relazione personale, per quanto profondamente possa essere mista a paura.<ref group="fonte" name=cur/> (p. 181) *Non vi è nulla di divino nella [[morale|moralità]], è una faccenda puramente umana.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 158.</ref> (p. 181) *Ma lo [[scienziato]] è posseduto dal senso di causalità cosmica. [...] Il suo sentimento religioso prende la forma di uno stupore rapito davanti all'armonia della legge naturale, che rivela un'intelligenza di tale superiorità che, al confronto, tutto il pensiero e l'agire sistematici degli esseri umani sono un riflesso assolutamente insignificante. [...] Questo sentimento è indubbiamente molto vicino a quello che ha posseduto gli spiriti religiosi di tutti i tempi.<ref group="fonte" name=CXIV/> (p. 181) {{Int|''Alcuni appunti sulle mie impressioni americane''|Da un'intervista al ''Nieuwe Rotterdamsche Courant'', 4 luglio 1921; citato nel ''Berliner Tageblatt'', 7 luglio 1921; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *La seconda cosa che colpisce il visitatore è l'atteggiamento gioioso e positivo verso la vita. Il sorriso sui volti della gente nelle fotografie è sintomatico di una delle più grandi qualità dell'[[Stati Uniti d'America|americano]]. È amichevole, fiducioso, ottimista e senza invidia. L'europeo trova che il rapporto con gli americani è facile e gradevole.<ref group="fonte" name=XXXIXXL>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 39-40.</ref> (p. 188) *L'[[Stati Uniti d'America|americano]] persegue l'ambizione, il futuro, molto più di quanto lo faccia l'europeo. la vita per lui non è mai essere, ma sempre diventare. [...] è meno individualista dell'europeo – in particolare dal punto di vista psicologico, non economico. Viene data più enfasi al "noi" che all'"io".<ref group="fonte" name=XXXIXXL/> (p. 188) *Il prestigio del governo è stato senza dubbio diminuito considerevolmente dalle [[proibizionismo|leggi proibizioniste]]. Perché nulla è più distruttivo del rispetto per il governo e la legge del paese che promulgare delle leggi che non si possono far rispettare con la forza. È un segreto di Pulcinella che il pericoloso aumento del crimine in questo paese è strettamente connesso a queste leggi.<ref group="fonte" name=CLXII/> (p. 189) *Il locale pubblico è un luogo che dà alla gente l'occasione per scambiare opinioni e idee sulle questioni dello Stato. Per quanto io possa vedere, qui la gente non ha la possibilità di farlo e ne segue che la stampa, principalmente controllata da precisi interessi, ha un'influenza eccessiva sulle opinioni della gente.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 164.</ref> (p. 189) [[Immagine:Albert Einstein citizenship NYWTS.jpg|thumb|upright=1.4|Einstein riceve la cittadinanza americana]] {{Int|''Risposta alle donne d'America''|Da un messaggio del 4 gennaio 1928; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *Mai fino ad ora avevo sperimentato da parte del gentil sesso un rifiuto tanto energico di tutti i tentativi di approccio; o, se mi è accaduto, mai da così tante tutte insieme.<ref>Un'organizzazione femminista americana aveva protestato contro la visita del "comunista" Einstein negli Stati Uniti. Questa fu la risposta dello scienziato. {{Cfr}} ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 40 e ''Il mondo come io lo vedo'', p. 190.</ref><ref group="fonte" name=XXXIXXL/> (p. 190) *Perché si dovrebbe aprire la porta a una persona che divora il capitalismo ben cotto con lo stesso appetito e gusto del minotauro cretese che nei tempi andati divorava dolci ragazze greche, e in soprammercato è abbastanza franco da evitare ogni guerra, tranne quella inevitabile con la propria moglie?<ref group="fonte" name=CLVI>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 156.</ref> (p. 190) {{Int|''Discorso all'incontro studentesco sul disarmo''|Da un discorso a un gruppo di studenti tedeschi pacifisti, intorno al 1930; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *La gente cerca di minimizzare il pericolo limitando gli armamenti e promulgando leggi restrittive per la conduzione della guerra. Ma la [[guerra]] non è un gioco di famiglia in cui i giocatori sono lealmente ligi alle regole. Dove sono in ballo la vita e la morte, obblighi e regole vengono meno.<ref group="fonte" name=LXXXIX/> (p. 192) {{Int|''La Conferenza sul disarmo del 1932''|Da ''The Disarmament Conference of 1932''; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *Tuttavia tutti quelli che hanno a cuore la civiltà e la giustizia devono esercitare tutta la loro forza per convincere i propri simili della necessità di sottomettere tutti i paesi a un obbligo internazionale di questo genere.<ref group="fonte" name=XC>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 90.</ref> (I, p. 201) {{Int|''Il pacifismo attivo''|Da ''Jewish Ideals''; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *Fintanto che esistono degli eserciti, ogni lite più seria porterà alla guerra. Un pacifismo che non prova di fatto a impedire alle nazioni di armarsi è e deve rimanere impotente.<ref group="fonte" name=XC/> (p. 206) {{Int|''Lettera a un amico della pace''|tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *Non possiamo disperarci per l'[[uomo|umanità]], perché siamo noi stessi degli esseri umani. (p. 207) {{Int|''Una terza lettera''|Da una lettera a un amico pacifista; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *La gente mi lusinga fintanto che io non intralcio il suo cammino. Ma se dirigo i miei sforzi verso obiettivi che non gli aggradano, mi rivolge immediatamente insulti e calunnie in difesa dei suoi interessi.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 33.</ref> (p. 208) {{Int|''Manifesto''|Marzo 1933; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *Fintanto che posso scegliere, voglio stare in un paese dove la libertà, la tolleranza e l'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge siano la regola. [...] Queste condizioni non ci sono in Germania attualmente.<ref group="fonte" name=CII/> (p. 217) {{Int|''Ideali ebraici''|Da ''Jewish Ideals''; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *La ricerca del sapere fine a se stesso, un amore quasi fanatico per la giustizia e il desiderio di indipendenza personale: sono questi i tratti della tradizione [[ebraismo|ebraica]] che mi fanno rendere grazie alle stelle perché ne faccio parte.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 63.</ref> (p. 225) {{Int|''Esiste un punto di vista ebraico?''|Da ''Is There a Jewish Point of View?''; tradotto in ''Il mondo come io lo vedo'', 2015.}} *La [[vita]] dell'individuo ha senso fintanto che aiuta nel rendere più nobile e più bella la vita di ogni cosa vivente. La vita è sacra – vale a dire che è il supremo valore, cui sono subordinati tutti gli altri valori. Il considerare come sacra la vita sopra-individuale porta con sé un rispetto per tutto ciò che è spirituale – una particolare caratteristica della tradizione ebraica.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 142.</ref> (p. 225) *Il [[ebraismo|giudaismo]] non è una dottrina: il Dio ebraico è semplicemente la negazione della superstizione, un esito immaginario della sua negazione. È altresì un tentativo di basare la legge morale sulla paura, un tentativo deplorevole e disdicevole. Eppure mi sembra che la forte tradizione morale della nazione ebraica si sia in larga parte liberata da questa paura. È chiaro anche che "servire Dio" era equiparato a "servire il vivente". I migliori del popolo ebraico, specialmente i profeti e Gesù, hanno lottato instancabilmente per questo.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 62.</ref> (p. 226) {{Int|''La ricerca scientifica''|Da ''On Scientific Truth'' e ''Principles of Research'' (discorso per il sessantesimo compleanno di [[Max Planck]], 1918); pubblicati in ''Mein Weltbild'' ed ''Essays in Science''; tradotti in ''Come io vedo il mondo'', 1971.}} *Non è facile definire chiaramente il termine "[[verità]] scientifica": del pari, il senso della parola "verità" è diverso a seconda che si riferisca a fatti psicologici, a una proporzione matematica o a una teoria di scienza naturale. Ma non posso proprio farmi un'idea chiara di ciò che s'intende per "verità religiosa". (''Verità scientifica e no'', p. 61) *La [[ricerca scientifica]] può diminuire la superstizione incoraggiando il ragionamento e l'esplorazione causale. È certo che alla base di ogni lavoro scientifico un po' delicato si trova la convinzione, analoga al sentimento religioso, che il mondo è fondato sulla ragione e può essere compreso. (''Verità scientifica e no'', p. 61) *Quale varietà di stili nel tempio della [[scienza]]! E come diversi sono gli uomini che lo frequentano e diverse le forze morali che ve li hanno condotti! Più di uno si dedica alla scienza con la gioia di rendersi conto delle proprie superiori facoltà intellettuali: per lui la scienza è lo sport preferito che gli permette di vivere una vita intensa e di appagare le sue ambizioni. Ve ne sono anche molti i quali, unicamente allo scopo utilitario, vogliono portare la loro offerta alla effervescenza del cervello. Basterebbe che un angelo divino cacciasse dal tempio gli uomini di queste categorie e l'edificio rimarrebbe vuoto in modo inquietante, se non vi restassero alcuni uomini del presente e del passato: di questo numero fa parte il nostro [[Max Planck|{{sic|Plank}}]] ed è questa la ragione per cui lo amiamo. (''I fondamenti della ricerca'', pp. 62-63) *Io credo con [[Arthur Schopenhauer|Schopenhauer]] che l'impulso più potente che li spinge verso l'arte e la scienza è il desiderio di evadere dalla vita d'ogni giorno con la sua dolorosa crudezza e il suo vuoto senza speranza di sfuggire alle catene dei desideri individuali più sensibili fuori del loro io individuale, verso il mondo della contemplazione e del giudizio obiettivo.<ref group="fonte" name=CXXIV>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 124.</ref> (''I fondamenti della ricerca'', pp. 63-64) *La missione più alta del [[fisico]] è dunque la ricerca di queste leggi elementari, le più generali, dalle quali si parte per raggiungere, attraverso semplici deduzioni, la immagine del mondo. (''I fondamenti della ricerca'', p. 66) *Il desiderio ardente di una visione di questa armonia prestabilita è la fonte della perseveranza e della pazienza inesauribile con la quale vediamo [[Max Planck|Planck]] dedicarsi ai problemi più generali della nostra scienza senza lasciarsi distogliere da mete più facilmente raggiungibili e più utilitarie. Ho sovente inteso dire che alcuni colleghi attribuivano questo modo di agire a una energia, a una disciplina straordinarie! Credo che abbiano del tutto torto. Lo stato sentimentale che rende idoneo a simili azioni rassomiglia a quello dei religiosi o degli amanti: lo sforzo giornaliero non deriva da un calcolo o da un programma, ma da un bisogno immediato.<ref group="fonte" name=CXXIV/> (''I fondamenti della ricerca'', pp. 67-68) *[...] possa egli {{NDR|[[Max Planck]]}} riuscire a unire la teoria dei quanti all'elettrodinamica e alla meccanica, in un sistema costituente logicamente un tutto. (''I fondamenti della ricerca'', p. 68) {{Int|''I quanti di Planck''|Da ''Inaugural Address to the Prussian Academy of Sciences'', 2 luglio 1914; pubblicato in ''Mein Weltbild'' ed ''Essays in Science''; tradotto parzialmente in ''Come io vedo il mondo'', 1971.}} *Con questa ipotesi dei [[quanto|quanti]], egli {{NDR|[[Max Planck]]}} ha capovolto la meccanica classica, nel caso in cui masse sufficientemente piccole si spostano con velocità che toccano valori assai piccoli e accelerazioni sufficientemente grandi. Di modo che oggi non possiamo più considerare valide le leggi del movimento di Galileo e di Newton se non come leggi-limite. (p. 69) *Abbiamo dimostrato che la fisica induttiva pone delle questioni alla fisica deduttiva e viceversa e che la risposta a queste questioni esige la tensione di tutti gli sforzi. (p. 72) {{Int|''La questione del metodo''|Da ''[https://www.stmarys-ca.edu/sites/default/files/attachments/files/On_The_Method_of_Theoretical_Physics.pdf On the Method of Theoretical Physics]'', ''The Herbert Spencer Lecture delivered at Oxford, June 10, 1933'', Clarendon Press, Oxford, 1933, pp. 15-; ripubblicato successivamente in ''Mein Weltbild'' ed ''Essays in Science''; tradotto in ''Come io vedo il mondo'', 1971.}} *Se volete imparare qualche cosa dai [[fisica teorica|fisici teorici]] sui metodi che essi impiegano, vi consiglio di osservare questo principio: non ascoltate i loro discorsi, ma attenetevi alle loro azioni. (p. 73) *Noi onoriamo l'antica Grecia come la culla della scienza occidentale. Là, per la prima volta, è stato creato un sistema logico, meraviglia del pensiero, i cui enunciati si deducono così chiaramente gli uni dagli altri che ciascuna delle proposizioni dimostrate non solleva il minimo dubbio: si tratta della [[geometria euclidea|geometria di Euclide]]. Quest'opera ammirevole della ragione ha dato al cervello umano la più grande fiducia nei suoi sforzi ulteriori. Colui che nella sua prima giovinezza non ha provato entusiasmo davanti a quest'opera non è nato per fare lo scienziato teorico. (pp. 74-75) *Il pensiero logico, da solo, non ci può fornire conoscenze sul mondo dell'esperienza e termina in essa. Le proposizioni puramente logiche sono vuote davanti alla realtà. È grazie a questa conoscenza e soprattutto per averla fatta penetrare a colpi di martello nel mondo della scienza, che [[Galileo Galilei|Galileo]] è diventato il padre della fisica moderna e soprattutto delle scienze naturali moderne. (p. 75) *La ragione dà la struttura del sistema: in contenuto delle esperienze e le loro relazioni reciproche devono, grazie alle proposizioni conseguenti della teoria, trovare la loro rappresentazione. (pp. 76-77) *Osserviamo nondimeno che l'idea di spazio assoluto, che implica quella di riposo assoluto, era per [[Isaac Newton|Newton]] fonte di inquietudine [...]. (p. 78) *L'esperienza resta naturalmente l'unico criterio per utilizzare una costruzione matematica per la fisica; ma è nella matematica che si trova il principio veramente creatore. Da un certo punto di vista, riconosco che il pensiero puro è capace di afferrare la realtà, come gli antichi pensavano. (p. 81) {{Int|''Evoluzione della fisica: Kepler e Newton''|Da ''Johannes Kepler'' (''Über Kepler'', ''Frankfurter Zeitung'', 9 novembre 1930, p. 16) e ''The Mechanics of Newton And Their Influence On The Development Of Theoretical Physics'' (''Newtons Mechanik und ihr Einfluss auf die Gestaltung der theoretischen Physik'', ''Naturwissenschaften'', 1927, XV, pp. 273-276); pubblicati in ''Mein Weltbild'' ed ''Essays in Science''; tradotti in ''Come io vedo il mondo'', 1971.}} *Per capire quanto fosse difficile il compito di determinare il movimento reale di rotazione bisogna comprendere quel che segue. Non si vede mai dove si trova realmente un pianeta in un determinato momento; si vede soltanto in quale direzione esso è visto dalla Terra la quale descrive, essa stessa, una curva di natura sconosciuta intorno al Sole. Le difficoltà parevano dunque insormontabili. (p. 88) *In epoche turbate e angosciate come la nostra, in cui è difficile trovare gioia negli uomini e nel corso degli eventi umani, è particolarmente consolante evocare il ricordo di un uomo così grande, così sereno quale [[Giovanni Keplero|Kepler]]. Egli viveva in un'epoca in cui l'esistenza di leggi generali per i fenomeni naturali non era affatto stabilita con certezza. Quanto grande doveva essere la sua fede in queste leggi per dargli la forza di consacrare dozzine d'anni ad un lavoro paziente e difficile, nell'isolamento, senza alcun appoggio, poco compreso dai suoi contemporanei, alla ricerca empirica del movimento dei pianeti e delle leggi matematiche di questo movimento. (pp. 93-94) *All'ammirazione per quest'uomo sublime deve aggiungersi un altro sentimento di ammirazione e di venerazione che va non più a un essere umano, ma all'armonia misteriosa della natura nella quale siamo nati. Fin dall'antichità gli uomini hanno immaginato le curve rispondenti a leggi per quanto possibile semplici: fra esse, vicino alla retta, l'ellisse e l'iperbole. Ora vediamo queste forme realizzate nelle traiettorie descritte dai corpi celesti, almeno con grande approssimazione. Sembra che la natura umana sia tenuta a costruire indipendentemente le forme prima di poterne dimostrare l'esistenza nella natura. (p. 94) *Risalta meravigliosamente bene dai lavori mirabili ai quali [[Giovanni Keplero|Kepler]] ha consacrato la sua vita, che la [[conoscenza]] non può derivare dall'esperienza sola, ma che occorre il paragone fra ciò che lo spirito umano ha concepito e ciò che ha osservato. (p. 94) *Come nessun altro ha mai fatto prima o dopo di lui, [[Isaac Newton|Newton]] ha indicato il cammino al pensiero, allo studio e alla formazione pratica dell'occidente. Egli non è soltanto il creatore geniale di particolari metodi direttivi, egli ha anche dominato in modo singolare gli elementi empirici conosciuti nel suo tempo e il suo spirito è apparso meravigliosamente ingegnoso nell'argomentazione matematica e fisica. Per tutte queste ragioni egli è degno della nostra alta venerazione. Ma questa nobile figura ha un'importanza anche maggiore di quella dovuta alla sua autorità di maestro perché la sorte lo ha collocato a una svolta dello sviluppo dello spirito umano. Per rendercene esattamente conto, non dobbiamo dimenticare che, prima di Newton, non esisteva alcun sistema ben definito di causalità fisica capace di cogliere i tratti più profondi del mondo dell'esperienza. (pp. 96-97) *L'avere avuto la concezione netta della legge differenziale è uno dei più grandi meriti del genio di [[Isaac Newton|Newton]]. (p. 97) *I principî fondamentali di Newton erano tanto soddisfacenti dal punto di vista della logica che furono necessari i fatti sperimentali per dare l'impulso a nuovi slanci. Prima di trattare quest'argomento, devo sottolineare che Newton stesso conosceva i lati deboli della sua costruzione meglio degli scienziati che lo hanno seguito. Questa circostanza mi ha sempre riempito d'ammirazione e di venerazione [...]. (pp. 102-103) {{Int|''Evoluzione del concetto di realtà fisica''|Da ''Clerk Maxwell's Influence on the Evolution of The Idea of Physical Reality'' in ''James Clerk Maxwell: A Commemoration Volume'', University press, Cambridge, 1931, pp. 66–73; ripubblicato successivamente in ''Mein Weltbild'' ed ''Essays in Science''; tradotto in ''Come io vedo il mondo'', 1971.}} *La fede in un mondo esteriore indipendente dall'individuo che lo esplora è alla base di ogni scienza della natura. Poiché tuttavia le percezioni dei sensi non dànno che indizi indiretti su questo mondo esteriore, su questo «reale fisico», quest'ultimo non può essere afferrato da noi che per via speculativa. Ne deriva che le nostre concezioni del reale fisico non possono mai essere definitive. (p. 111) *Fu allora che avvenne il grande sconvolgimento al quale resteranno sempre legati i nomi di [[Michael Faraday|{{sic|Farady}}]], Maxwell e [[Heinrich Rudolf Hertz|Hertz]]; ma è [[James Clerk Maxwell|Maxwell]] che in questa rivoluzione ha avuto la parte del leone. Egli ha dimostrato che quanto si conosceva allora intorno alla luce e ai fenomeni elettromagnetici è rappresentato dal suo noto sistema doppio delle equazioni differenziali parziali, nelle quali il campo elettrico e il campo magnetico intervengono come variabili dipendenti. Maxwell a dire il vero ha cercato di dare una base a queste equazioni o di giustificarle per mezzo delle idee della meccanica. (p. 116) *[...] prima di [[James Clerk Maxwell|Maxwell]] si immaginava la realtà fisica (in quanto rappresentante i fenomeni della natura), come punti materiali le cui modifiche consistono soltanto in movimenti, regolati da equazioni differenziali parziali. Dopo Maxwell si è concepita la realtà fisica come rappresentata da campi continui, non meccanicamente spiegabili, regolati da equazioni differenziali parziali. Questo cambiamento nella concezione della realtà è il cambiamento più profondo e più fecondo che la fisica abbia subìto dopo Newton; [...]. (p. 117) {{Int|''Caratteri della teoria della relatività''|Da ''On The Theory of Relativity'', lezione al King's College sullo sviluppo e la posizione attuale della relatività, 1921, in ''Nation and Atheneaum'', XXIX, pp. 431-sg.<ref>Lo scritto venne riportato senza diretta citazione anche nel ''Times'', 14 giugno 1921, p. 8 e in ''Nature'', 1921, CVII, p. 504. {{Cfr}} ''Opere scelte'', p. 770.</ref>; ripubblicato successivamente in ''Mein Weltbild'' ed ''Essays in Science''; tradotto in ''Come io vedo il mondo'', 1971.}} *Nel considerare la natura specifica della teoria della relatività, tengo a mettere in evidenza che questa teoria non è di origine speculativa, ma che la scoperta è dovuta completamente e unicamente al desiderio di adattare, quanto meglio possibile, la teoria fisica ai fatti osservati. Non si tratta di un atto rivoluzionario, ma dell'evoluzione naturale di una linea seguita da secoli. Non è a cuor leggero che si sono abbandonate certe idee, considerate fino ad allora come fondamentali, sullo spazio, il tempo e il movimento; il che è stato imposto unicamente dall'osservazione di alcuni fatti. (p. 121) {{Int|''Lo spazio, l'etere e il campo''|Da ''[http://www.mountainman.com.au/aether_ae2.htm The Problem of Space, Ether and the Field in Physics]'' (''Das Raum-, Äther-, und Feld-problem der Physik'')<ref>Molto simile a due scritti del 1930:<br /> *''Raum-, Feld-, und Äther-problem in der Physik'', ''Second World Power Conference, Berlin 1930, Transactions'', vol. 19, pp. 1-5.<br /> *''Raum, Äther, und Feld in der Physik'', ''Forum philosophicum'', I, pp. 173-180.</ref> pubblicato in ''Mein Weltbild'' e successivamente in ''Essays in Science''; tradotto in ''Come io vedo il mondo'', 1971.}} *Il ragionamento scientifico è il perfezionamento del pensiero prescientifico. (p. 137) *I [[concetto|concetti]] non acquistano un fondo interiore se non sono legati, sia pure indirettamente, con le esperienze dei sensi. (p. 137) *[...] le idee si riferiscono alle esperienze dei sensi, ma non possono mai derivarne logicamente. Per questa ragione non ho mai potuto comprendere la questione dell'''a priori'' nel senso di [[Immanuel Kant|Kant]]. (p. 140) *La grande superiorità della teoria [[Cartesio|cartesiana]] non consiste soltanto nel fatto d'aver messo l'analisi al servizio della geometria. Secondo me, il punto capitale è questo, la geometria dei greci dà la preferenza a certe forme (retta, piano); altre, per esempio l'ellisse, non le sono accessibili se non in quanto costruite o definite con l'aiuto di forme come il punto, la retta e il piano. Invece nella dottrina cartesiana tutte le superfici, ad esempio, sono equivalenti per principio e la preferenza nell'edificio geometrico non è deliberatamente accordata alla forma lineare. (pp. 142-143) *Se si considera la [[geometria]] come la dottrina delle leggi della posizione reciproca dei corpi praticamente rigidi, questa scienza deve essere ritenuta il ramo più antico della fisica. Essa ha potuto svilupparsi, come abbiamo già fatto notare, senza l'idea di spazio in quanto spazio, poiché si è accontentata di forme ideali, di corpi, punti, rette, piani, distanze. (p. 143) *Con la teoria della relatività che si avvicina di più allo scopo scientifico per eccellenza, che è di abbracciare per deduzione logica, a mezzo di un minimo di ipotesi e di assiomi, un massimo di contenuto sperimentale. (p. 149) *Senza dubbio, anche qui, il fatto sperimentale è la guida onnipossente; ma il suo verdetto non è applicabile che basandosi su un lavoro potente e delicato, che ha in primo luogo stabilito i vincoli fra gli assiomi e gli eventi verificabili. E il [[fisico teorico|teorico]] deve eseguire questo lavoro gigantesco con la chiara coscienza di essere forse chiamato a giustificare la condanna a morte della sua teoria. Non si deve biasimare, tacciandolo di soverchia fantasia, il teorico che intraprende questo studio: ma bisogna al contrario provare la sua fantasia, perché, tutto ben considerato, non c'è per lui altro cammino per arrivare allo scopo: in ogni caso non è una fantasia senza disegno, ma una ricerca eseguita in vista di possibilità logicamente più semplici e delle loro conseguenze. (pp. 149-150) *Senza dubbio la gravitazione è stata riportata alla struttura dello spazio; ma, al di fuori del campo di gravitazione, c'è ancora il campo elettromagnetico; è stato necessario introdurre questo ultimo nella teoria, come una formazione indipendente dalla gravitazione. Nell'equazione di condizione per il campo si sono dovuti introdurre alcuni termini supplementari corrispondenti all'esistenza del campo elettromagnetico. Ma il pensiero teoretico non saprebbe sopportare l'idea che ci sono due strutture di spazio indipendenti l'una dall'altra: una di gravitazione metrica, l'altra elettromagnetica. S'impone la convinzione che queste due specie di campo devono corrispondere a una struttura unitaria dello spazio. Ora la «[[teoria del tutto|teoria del campo unitario]]», che si presenta come un'estensione matematicamente indipendente della teoria della relatività generalizzata, cerca di rispondere a questo postulato. (pp. 155-156) {{Int|''Origine della teoria della relatività generalizzata''|Da una conferenza all'Università di Glasgow, 20 giugno 1933; riportato con il titolo di ''Notes on the Origins of the General Theory of Relativity'' in ''Mein Weltbild'' ed ''Essays in Science''; tradotto in ''Come io vedo il mondo'', 1971.}} *Qualche informazione storica sul mio lavoro scientifico. Non è che io sopravvaluti indebitamente l'importanza del mio sforzo: ma descrivere la storia del lavoro degli altri suppone una indagine del pensiero altrui, il che è piuttosto compito di personalità esercitate in lavori storici, mentre il dare spiegazioni sui propri pensieri anteriori sembrerebbe incomparabilmente più facile; ci si trova qui in una situazione di gran lunga più favorevole, e non si deve, per modestia, lasciar sfuggire l'occasione. (p. 161) *Ma queste ricerche, piene di presentimenti, perseguite nell'ombra per lunghi anni, quell'ardente desiderio di raggiungere lo scopo, quelle alternative di fiducia e di stanchezza, quell'improvviso irrompere della verità luminosa, tutto questo insomma non può essere veramente conosciuto che da colui che l'ha vissuto.<ref group="fonte" name=CXXIX/> (p. 170) ==''Il lato umano''== [[Immagine:Einstein Albert Elsa LOC 32096u.jpg|thumb|upright=1.4|Einstein con la moglie Elsa]] ===[[Incipit]]=== Un giorno ricevetti all'Ufficio brevetti di Berna una grande busta dalla quale estrassi un foglio dall'aspetto ufficiale. Recava in eleganti caratteri (mi pare che fosse addirittura in latino)<ref>In realtà il testo, stampato in corsivo, era in lingua francese. {{Cfr}} ''Il lato umano'', nota a p. 5.</ref> un messaggio che mi parve impersonale e di scarso interesse. Finì subito nel cestino. Più tardi appresi che si trattava dell'invito alle celebrazioni in memoria di [[Giovanni Calvino|Calvino]] e dell'avviso che avrei ricevuto la laurea honoris causa dall'università di [[Ginevra]]<ref>Il documento aveva un vistoso errore di stampa, forse rilevato da Einstein del tutto inconsciamente, che può aver provocato il suo gesto di rifiuto: la laurea era intestata a «Monsieur Tinstein» invece di «Monsieur Einstein». {{Cfr}} ''Il lato umano'', nota a p. 6.</ref>. Evidentemente la gente dell'università interpretò nel senso giusto il mio silenzio e quindi si rivolse al mio amico e allievo Lucien Chavan, ginevrino di origine e allora residente a Berna. Mi convinse ad andare a Ginevra, spiegandomi che praticamente non era possibile rifiutare l'invito; però non mi diede ulteriori chiarimenti. ===Citazioni=== *Con la [[fama]] divento sempre più stupido, un fenomeno molto comune d'altronde. C'è una tale sproporzione tra quello che uno è e quello che gli altri pensano che egli sia, o almeno quello che dicono di pensare che sia!<ref group="fonte">Archivio Einstein 39-726; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 30.</ref> C'è una tale sproporzione tra quello che uno è e quello che gli altri pensano che egli sia, o almeno quello che dicono di pensare che sia!<ref group="fonte">Da una lettera a [[Heinrich Zangger]], dicembre 1919.</ref> (p. 8) *Non preoccuparti delle difficoltà che incontri in matematica; ti posso assicurare che le mie sono ancora più grosse.<ref group="fonte">Dalla lettera alla studentessa liceale Barbara Wilson, 7 gennaio 1943; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 131.</ref> (p. 8) *Un uomo contento è troppo soddisfatto del presente per pensare molto al futuro.<ref group="fonte">Tema scritto l'8 settembre 1896 per un esame di francese dal titolo ''Mes projets d'avenir'' (''I miei progetti per il futuro''); riportato in ''Collected Papers of Albert Einstein'', volume 1, ''The Early Years: 1879-1902'', a cura di John Stachel et al., Princeton University Press, Princeton, 1987, doc. 22. Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 29.</ref> (p. 12) *Nelle nostre ricerche fondamentali nel campo della [[fisica]] andiamo a tastoni; nessuno ha fiducia in quel che il collega cerca di sperimentare con tanta speranza.<ref group="fonte">Da una lettera indirizzata a Maja, 31 agosto 1935.</ref> (p. 15) *Anch'io dovevo diventare [[ingegnere]]. Ma trovai intollerabile l'idea di applicare il genio creativo a problemi che non fanno che complicare la vita quotidiana – e tutto ciò unicamente al triste scopo di guadagnare denaro. Pensare solo per il piacere di pensare, come nella musica!...<ref group="fonte">Da una lettera a a Heinrich Zangger, 11 agosto 1918.</ref> (p. 16) *Per quel che riguarda la ricerca della verità, le mie faticose indagini, con i molti vicoli ciechi, mi hanno insegnato quant'è difficile fare un passo sicuro, anche piccolo, nella conoscenza di ciò che è essenziale.<ref group="fonte">Da una lettera del 13 febbraio 1934.</ref> (p. 17) *Lo [[scienziato]] teorico non è da invidiare. Perché la Natura, o più esattamente l'[[esperimento]], è un giudice inesorabile e poco benevolo del suo lavoro. Non dice mai «Sì» a una [[teoria scientifica|teoria]]: nei casi più favorevoli risponde: «Forse»; nella stragrande maggioranza dei casi, dice semplicemente: «No». Quando un esperimento concorda con una teoria, per la Natura significa «Forse»; se non concorda, significa «No». Probabilmente ogni teoria un giorno o l'altro subirà il suo «No»; per quasi tutte ciò avviene subito dopo la formulazione.<ref group="fonte">Frasi scritte l'11 novembre 1922 su un libro di ricordi dedicato al professor [[Heike Kamerlingh Onnes]].</ref> (pp. 17-18) *Bisogna essere particolarmente critici nei confronti del proprio lavoro. Si può sperare che la gente continui a leggervi solo se, per quanto possibile, si scarta tutto quello che non è rilevante.<ref group="fonte">Dalla risposta di Einstein a un membro del pubblico che, dopo aver trascritto una sua conferenza del marzo 1927, aveva intenzione di proporne la pubblicazione al direttore della rivista scientifica ''Die Naturwissenschaften''.</ref> (p. 20) *Sono state pubblicate sul mio conto tante di quelle fandonie e sfrontate menzogne che, se ci avessi prestato attenzione, ci avrei lasciato ad tempo la pelle. Bisogna consolarsi pensando che il tempo ha un setaccio attraverso il quale la maggior parte di queste cose importanti finisce nel mare dell'oblio; e quel che rimane dopo la selezione è spesso ancora brutto e meschino.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Max Brod]], 22 febbraio 1949.</ref> (p. 20) *Ogni mio squittio diventa uno squillo di tromba.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Paul Ehrenfest]], 21 marzo 1930.</ref> (p. 21) *Non ho mai visto una [[burrasca]] come quella di stanotte... Il mare ha un aspetto di indescrivibile grandiosità, specialmente quando è illuminato dal sole. Ci si sente immersi nella natura. Ancora più del solito si avverte la nullità dell'individuo e questo ci riempie di felicità.<ref group="fonte">Da un passo del suo diario, 10 dicembre 1931.</ref> (p. 22) *Misurato obiettivamente, quanto l'uomo con i suoi sforzi appassionati riesce a strappare alla [[verità]] è parte minima. Ma quegli sforzi ci liberano dalle catene dell'io e ci rendono compagni degli uomini migliori e più grandi.<ref group="fonte">Da un passo del suo diario, 10 dicembre 1931.</ref> (p. 23) *È maledettamente ignorante il [[fisica teorica|fisico teorico]] davanti alla natura e davanti ai suoi allievi!<ref group="fonte">Da una lettera a [[Paul Ehrenfest]], 15 marzo 1922.</ref> (p. 23) *Se parliamo dello [[scopo]] e del fine di un'azione, in effetti ci domandiamo quali aspirazioni si realizzano mediante questa azione e le eventuali conseguenze; oppure quali conseguenze negative si possono evitare? Certo, si può parlar in termini specifici dello scopo di un'azione dal punto di vista della comunità alla quale appartiene l'individuo. In questo caso, lo scopo dell'azione ha un rapporto perlomeno indiretto con la realizzazione delle aspirazioni degli individui che formano la società.<ref group="fonte">Da una lettera del 3 dicembre 1950.</ref> (p. 25) *Le dirò francamente che non approvo i [[genitore|genitori]] che influenzano i figli nelle decisioni determinanti per la loro vita futura: sono problemi che ognuno deve risolvere da solo. Tuttavia se vuole prendere una decisione alla quale i suoi si oppongono, deve porsi questa domanda: sono, in fondo, abbastanza indipendente per agire contro la volontà dei miei genitori senza perdere il mio equilibrio interiore?<ref group="fonte">Dalla bozza di una lettera di risposta in tedesco a uno psicologo che gli aveva scritto il 28 ottobre 1951.</ref> (pp. 26-27) *È vero che la comprensione della verità non è possibile senza una base empirica. Tuttavia più andiamo a fondo, più diventano esaurienti e ampie le nostre teorie, meno abbiamo bisogno di conoscenze empiriche per definire quelle teorie.<ref group="fonte">Dalla lettera di risposta a un laureando in filosofia, 9 dicembre 1952.</ref> (pp. 27-28) *O [[Giovinezza]]: sai che la tua non è la prima generazione ad aspirare a una vita piena di bellezza e di libertà? Sai che tutti i tuoi antenati sentivano quello che senti tu oggi – e poi furono vittime dell'odio e dell'infelicità?<br />Sai che i tuoi ardenti desideri si realizzeranno solo se sarai capace di amore e comprensione per uomini, animali, piante e stelle, così che ogni gioia sarà la tua gioia e ogni dolore il tuo dolore? Apri i tuoi occhi, il tuo cuore, le tue mani e fuggi quel veleno che i tuoi antenati hanno succhiato così avidamente dalla Storia. Soltanto allora il mondo intero diventerà la tua patria e il tuo lavoro e i tuoi sforzi diffonderanno benedizioni.<ref group="fonte">Dagli appunti scritti nel 1932 sull'albo della figlia di un suo vicino a Caputh; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 151.</ref> (pp. 28-29) *[...] chi s'impegna seriamente nella ricerca scientifica finisce sempre per convincersi che nelle leggi dell'Universo si manifesta uno Spirito infinitamente superiore allo spirito umano; noi, con le nostre deboli energie, non possiamo far altro che riconoscere la nostra inferiorità nei suoi confronti.<ref group="fonte">Da una lettera del 24 gennaio 1936.</ref> (p. 31) *Cari bambini, mi fa tanto piacere immaginarvi tutti riuniti a far festa nello splendore delle luci [[Natale|natalizie]]. Pensate anche agli insegnamenti di colui {{NDR|[[Gesù]]}} del quale festeggiate la nascita. Quegli insegnamenti sono così semplici e tuttavia dopo quasi duemila anni non prevalgono ancora tra gli uomini.<ref group="fonte">Da una lettera del 20 dicembre 1935.</ref> (pp. 31-32) *Quando il mondo cessa di essere il luogo dei nostri desideri e speranze personali, quando l'affrontiamo come uomini liberi, osservandolo con ammirazione, curiosità e attenzione, entriamo nel regno dell'arte e della scienza. Se usiamo il linguaggio della logica per descrivere quel che vediamo e sentiamo, allora ci impegniamo in una [[ricerca scientifica]]. Se lo comunichiamo attraverso forme le cui connessioni non sono accessibili al pensiero cosciente, ma vengono percepite mediante l'intuito e l'ingegno, allora entriamo nel campo dell'arte. Elemento comune alle due esperienze è quella appassionante dedizione a ciò che trascende la volontà e gli interessi personali.<ref group="fonte">Da un pensiero scritto nel gennaio 1921 e pubblicato su una rivista tedesca di arte moderna.</ref> (pp. 35-36) *[[Anima e corpo|L'anima e il corpo]] non sono due cose diverse, ma solo due modi diversi di percepire la stessa cosa. In modo analogo, la fisica e la psicologia rappresentano solo due tentativi diversi di unificare le nostre esperienze mediante il pensiero sistematico.<ref group="fonte">Aforisma scritto nel 1937 quando si trovava a Huntington, New York.</ref> (p. 36) *La [[politica]] è un pendolo i cui movimenti che oscillano tra l'anarchia e la tirannia sono alimentati da illusioni perennemente rinnovate.<ref group="fonte">Aforisma scritto nel 1937 quando si trovava a Huntington, New York; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 103.</ref> (p. 36) *Non credo nell'[[immortalità]] dell'individuo e considero che l'[[etica]] sia un interesse esclusivamente umano che non deriva da alcuna autorità sovrannaturale.<ref group="fonte">Dagli appunti scritti in inglesi su una lettera inviatagli da una donna il 17 luglio 1953.</ref> (p. 37) *Non ho mai attribuito alla [[natura]] una intenzione o un fine o qualsiasi altra cosa che si potesse interpretare in senso antropomorfico. Quel che vedo nella natura è una struttura magnifica che possiamo capire solo molto imperfettamente, il che non può non riempire di umiltà qualsiasi persona razionale. Si tratta di un autentico sentimento religioso che non ha niente a che fare con il misticismo.<ref group="fonte">Dalla prima stesura in tedesco della risposta ad una lettera del 1954 o 1955; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 119.</ref> (p. 37) *Dato che le nostre esperienze interiori consistono nel riprodurre e combinare le impressioni sensoriali, il concetto dell'anima senza il corpo mi pare del tutto senza significato.<ref group="fonte">Da una lettera di risposta a una signora viennese che gli aveva posto delle domande in merito all'esistenza dell'anima e alla possibilità di un'evoluzione personale e individuale dopo la morte, 5 febbraio 1921; Archivio Einstein 43-847; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 109-110.</ref> (p. 38) *Sono, ovviamente, menzogne quelle che Lei ha letto riguardo alla mia fede religiosa, menzogne che vengono sistematicamente ripetute. Non credo in un Dio personale, né ho mai negato questo fatto, anzi ho sempre espresso chiaramente il mio parere in proposito. Se c'è in me qualcosa che si possa definire sentimento religioso è proprio quella infinita ammirazione per la struttura del mondo rivelata dalle scoperte della scienza.<ref group="fonte">Dalla lettera di risposta del 24 marzo 1954 ad una lettera di un ateo del 22 marzo 1954, che citava un articolo sul pensiero religioso di Einstein mettendone in dubbio l'esattezza.</ref> (p. 41) *[...] la [[saggezza]] non è frutto dell'istruzione ma del tentativo di acquisirla che può durare tutta la vita.<ref group="fonte">Dalla lettera di risposta del 24 marzo 1954 ad una lettera di un ateo del 22 marzo 1954; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 164.</ref> (p. 41) *L'ambizione e il puro senso del dovere non dànno frutti veramente importanti, che invece derivano dall'amore e dalla dedizione verso gli uomini e le cose.<ref group="fonte">Dalla lettera di risposta a un coltivatore dell'Idaho, 30 luglio 1947; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 144.</ref><ref>Un coltivatore dell'Idaho aveva inviato una lettera ad Einstein l'11 luglio 1947, informandolo che aveva chiamato suo figlio Albert e chiedendogli di scrivere due righe, con l'intento di conservarle e consegnarle al figlio quando sarebbe cresciuto. Dopo aver ricevuto la risposta di Einstein, l'uomo rimase molto contento, così scrisse nuovamente allo scienziato allegandogli una foto del piccolo Albert e promettendogli un sacco di patate dell'Idaho. Tale promessa venne poi mantenuta ed Einstein ricevette un grosso sacco di patate. {{Cfr}} ''Il lato umano'', p. 43.</ref> (p. 43) *L'[[uomo|essere umano]] è dotato di una intelligenza appena sufficiente nel comprendere il mondo reale. Se si potesse comunicare a ognuno questo senso di umiltà, tutta la sfera dei rapporti umani ne trarrebbe vantaggio.<ref group="fonte">Da una lettera ad [[Elisabetta di Baviera (1876-1965)|Elisabetta di Wittelsbach]], 19 settembre 1932.</ref> (p. 45) *Ha mai letto le ''Massime'' di [[François de La Rochefoucauld|La Rochefoucauld]]? Suonano piuttosto amare e malinconiche, ma attraverso la loro oggettivazione della natura umana suscitano nel lettore uno strano senso di liberazione. Nella persona di la Rochefoucauld vediamo un uomo che è riuscito a emanciparsi, anche se ha faticato molto per togliersi di dosso il pesante fardello delle passioni che la natura gli accollò durante il cammino della vita.<ref group="fonte">Da una lettera ad [[Elisabetta di Baviera (1876-1965)|Elisabetta di Wittelsbach]], 20 marzo 1936.</ref> (p. 46) *[[Innamoramento|Innamorarsi]] non è certo la cosa più sciocca che fa la gente; però la forza di gravità non c'entra per niente!<ref>Frase annotata su una lettera ricevuta nel 1933. L'autore della lettera scrisse che la terra girava a una velocità talmente alta da apparire ferma e che, a causa della forza di gravità, gli uomini a volte poggiavano i piedi sulla terra, a volte la testa, a volte si ritrovavano ad angolo retto, verso destra o sinistra. Per questo si chiedeva se la gente si innamorava o faceva altre stranezze di questo tipo proprio quando era capovolta, a testa in giù. {{cfr}} ''Il lato umano'', p. 51.</ref> (p. 52) *Non considerate mai lo [[studio]] come un dovere, ma come una occasione invidiabile di imparare a conoscere l'effetto liberatorio della bellezza spirituale, non solo per il vostro proprio godimento, ma per il bene della comunità alla quale appartiene la vostra opera futura.<ref group="fonte">Dalle sue parole di saluto pubblicate su ''The Dink'', una rivista delle matricole, dicembre 1933.</ref> (p. 52) *La [[scienza]] è una cosa meravigliosa quando non serve a guadagnarsi il pane quotidiano. È meglio guadagnarsi da vivere con un lavoro che si ha la certezza di poter fare. Solo quando non bisogna rendere conto delle nostre attività a nessuno, si può provare vero piacere e soddisfazione nella ricerca scientifica.<ref group="fonte">Dalla lettera di risposta a una studentessa di un college californiano, che gli scrisse il 24 marzo 1951; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 133.</ref> (p. 53) *Nella [[ricerca scientifica]] la possibilità di ottenere risultati davvero significativi è molto scarsa anche per persone estremamente dotate. Lei corre quindi il rischio di provare un enorme senso di frustrazione quando avrà raggiunto l'età in cui le Sue capacità saranno in declino.<br />C'è un'unica soluzione: dedichi la maggior parte del Suo tempo a qualche attività pratica, nell'insegnamento o in qualche altro campo che si accordi con i Suoi gusti personali e studi durante le ore che Le restano. Potrà in tal modo condurre una vita normale e armoniosa, anche senza la speciale benedizione delle Muse.<ref group="fonte">Dalla lettera di risposta a una ragazza di Nuova Delhi, 14 luglio 1953; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 134.</ref> (pp. 54-55) *Non sono coinvolto, ringrazio Iddio, e non sono più costretto a partecipare alle gare dei cervelloni. Le ho sempre considerate una specie di penosa schiavitù, non meno odiosa della passione per il danaro o per il potere.<ref group="fonte">Dalla lettera a [[Paul Ehrenfest]], 5 maggio 1929; Archivio Einstein 10-163; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 147.</ref> (p. 55) *Il [[sionismo]] rappresenta davvero un nuovo ideale che può restituire al popolo ebraico la gioia di vivere.<ref group="fonte">Dalla lettera a [[Paul Ehrenfest]], 18 giugno 1921; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 68.</ref> (p. 58) *Il [[sionismo]] non fornì agli ebrei tedeschi molta protezione contro lo sterminio. Ma diede ai sopravvissuti la forza interiore di sopportare la rovina con dignità e senza perdere il proprio orgoglio.<ref group="fonte">Da una lettera a un ebreo antisionista nel gennaio 1946; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 65.</ref> (p. 59) *Non riesco a concepire un Dio personale che influisca direttamente sulle azioni degli individui o che giudichi direttamente le proprie creature. Non ci riesco malgrado il fatto che la causalità meccanicistica sia stata, fino a un certo punto messa in dubbio dalle scoperte della scienza moderna.<br />La mia religiosità consiste in una umile ammirazione dello Spirito infinitamente superiore che si rivela in quel poco che noi, con la nostra ragione debole ed effimera, possiamo capire della realtà. La [[moralità]] ha la massima importanza – ma per noi, non per Dio.<ref group="fonte>Dalle frasi annotate in tedesco su una lettera del 5 agosto 1927, inviatagli da un banchiere del Colorado; Archivio Einstein 48-380; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 110 e 158.</ref> (p. 61) *Tu sei l'unica persona che io conosca che condivide il mio atteggiamento verso la fisica; la fede nella comprensione della realtà attraverso qualcosa di fondamentalmente semplice e unito... Come è difficile riuscire a dare un'occhiata alle carte di Dio. Ma non credo per un solo istante che [[Dio non gioca a dadi|Lui giochi a dadi]]<ref name=dadi/> o che adoperi metodi «telepatici» (come vorrebbe l'attuale [[meccanica quantistica|teoria dei quanti]]).<ref group="fonte>Da una lettera a [[Cornelius Lanczos]], 21 marzo 1942.</ref> (p. 63) *Più diamo la caccia ai [[meccanica quantistica|quanti]], più si nascondono.<ref group="fonte>Da una lettera a [[Paul Ehrenfest]], 12 luglio 1924; Archivio Einstein 10-089; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 127.</ref> (p. 63) [[Immagine:Albert Einstein photo 1920.jpg|thumb|Einstein in una foto del 1920]] *Il sentimento religioso destato dalla comprensione logica dei principî di interrelazioni profonde è di un genere alquanto diverso da quello comunemente definito religioso. Si tratta più di un sentimento di timore reverenziale per l'ordinamento che si manifesta nell'universo materiale; non ci conduce a modellare un essere divino a nostra immagine, un personaggio che abbia delle esigenze nei nostri confronti, che si interessa a noi in quanto individui. Non vi è in ciò né volontà né scopo, né necessità, ma solo l'essere allo stato puro.<ref group="fonte>Da una lettera di risposta a un rabbino di Chicago che gli aveva scritto il 20 dicembre 1939.</ref> (p. 64) *L'umanità ha perfettamente ragione di collocare i predicatori di alti valori morali e spirituali al di sopra degli scopritori di verità obiettive. Quel che l'umanità deve a personalità come [[Gautama Buddha|Buddha]], [[Mosè]], e [[Gesù]] è, a mio avviso, infinitamente più elevato di tutti i risultati del pensiero analitico e speculativo.<ref group="fonte>Da un passo scritto nel settembre 1937; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 158.</ref> (p. 65) *Non inorgoglitevi per i pochi grandi uomini che nel corso dei secoli sono nati nella vostra terra – il merito non è vostro. Pensate piuttosto al modo in cui li avete trattati durante la loro vita e come avete seguito i loro insegnamenti.<ref group="fonte>Da un appunto in tedesco senza data, rinvenuto in un carteggio inviato a Le Coq dopo l'ultimo soggiorno di Einstein a Pasadena nell'inverno tra il 1932 e il 1933.</ref> (p. 65) *Per la maggior parte, noi uomini viviamo con una falsa impressione di sicurezza, e la sensazione di stare a nostro agio in un ambiente di uomini e cose apparentemente familiari e fidate. Ma quando il corso normale della vita quotidiana viene spezzato, ci rendiamo conto che siamo come dei naufraghi che cercano di tenersi in equilibrio su un pezzo di legno in mare aperto, dimentichi di dove sono venuti e senza sapere dove vanno. Ma una volta che accettiamo pienamente questo dato di fatto, la vita diventa più facile e non ci sono più delusioni.<ref group="fonte>Da una lettera di condoglianze, 26 aprile 1945.</ref> (pp. 66-67) *Facciamo parte di una mandria di [[bufalo|bufali]] e dobbiamo essere contenti se non veniamo calpestati prima del tempo.<ref group="fonte>Da una lettera a [[Cornelius Lanczos]], 26 aprile 1945.</ref> (p. 67) *''Dovunque vada dovunque scappo | sempre di me trovo un ritratto | sulla parete, la scrivania | intorno al collo, effige mia. || Uomini e donne con strano svago | mi implorano: «La sua firma, prego». | Ognuno esige uno scarabocchio | da questo eruditissimo marmocchio. || Talvolta in mezzo a questo godimento | son perplesso delle cose che sento, | e mi chiedo stropicciandomi gli occhi, | sono io pazzo o sono loro sciocchi?''<ref group="fonte>Dalla dedica su una fotografia inviata a Cornelia Wolf nel 1927.</ref> (p. 68) *Ecco quello che ho da dire sull'opera di [[Johann Sebastian Bach|Bach]]: ascoltatela, suonatela, amatela, riveritela e tenete la bocca chiusa.<ref group="fonte">Dalla risposta a un questionario su Bach del magazine tedesco ''Reclams Universum'', 24 marzo 1928; Archivio Einstein 28.058-1.</ref> (p. 70) *Per quanto riguarda [[Franz Schubert|Schubert]], ho solo questo da dire: suonate la sua musica, amatela e tenete la bocca chiusa.<ref group="fonte">Dalla risposta a un questionario su Schubert del magazine tedesco ''Reclams Universum'', 10 novembre 1928.</ref> (p. 70) *[[Georg Friedrich Händel|Haendel]] mi piace sempre – anzi, lo trovo perfetto – ma ha una certa superficialità.<ref group="fonte" name=musi>Dalle risposte a un questionario sui suoi gusti musicali, 1939.</ref> (p. 71) *Per me [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] è troppo drammatico, troppo personale.<ref group="fonte" name=musi/> (p. 71) *[[Franz Schubert|Schubert]] è uno dei miei preferiti per la sua straordinaria abilità di esprimere l'emozione e la sua enorme capacità d'invenzione melodica. Ma nelle sue opere più vaste mi dà fastidio una certa mancanza di struttura architettonica.<ref group="fonte" name=musi/> (p. 71) *Le opere minori di [[Robert Schumann|Schumann]] mi piacciono per la loro originalità e la loro ricchezza di sentimento, ma la sua mancanza di grandezza formale mi impedisce un pieno godimento.<ref group="fonte" name=musi/> (p. 71) *In [[Felix Mendelssohn|Mendelssohn]] vedo un talento considerevole, ma anche un'indifendibile superficialità che spesso porta alla banalità.<ref group="fonte" name=musi/> (p. 71) *Trovo che alcuni ''lieder'' e opere da camera di [[Johannes Brahms|Brahms]] sono davvero significativi anche nella struttura. Tuttavia la maggior parte delle sue opere non hanno per me la forza di convincermi interiormente. Insomma, non capisco perché provò la necessità di scriverle.<ref group="fonte" name=musi/> (pp. 71-72) *Ammiro la capacità creativa di [[Richard Wagner|Wagner]], ma considero la sua mancanza di struttura architettonica un segno di decadenza. Inoltre trovo la sua personalità musicale così indescrivibilmente offensiva che per lo più lo ascolto solo con un senso di disgusto.<ref group="fonte" name=musi/> (p. 72) *Credo che {{NDR|Richard}} [[Richard Strauss|Strauss]] abbia molto talento, ma che gli manchi una verità interiore e che si preoccupi soltanto degli effetti esteriori.<ref group="fonte" name=musi/> (p. 72) *Mi pare che la musica di [[Claude Debussy|Debussy]] sia delicata e colorita, dimostra però ancora una mancanza di senso strutturale. Non riesco a entusiasmarmi per una cosa del genere.<ref group="fonte" name=musi/> (p. 72) *[...] la vera [[arte]] è caratterizzata da un impulso irresistibile dell'artista.<ref group="fonte">Da uno scritto del 15 novembre 1950, a proposito del musicista [[Ernst Bloch]]; Archivio Einstein 34-332; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 149.</ref> (p. 72) *La musica non ''influisce'' sulla ricerca, ma entrambe derivano dalla stessa fonte di ispirazione e si completano a vicenda nel senso di liberazione che procurano.<ref group="fonte">Da una lettera del 23 ottobre 1928; Archivio Einstein 28-065; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 159.</ref> (p. 73) *Io non ho mai creduto alle distinzioni più sottili che gli avvocati vorrebbero imporre ai medici. Obiettivamente, non esiste in fondo il libero arbitrio. Credo che dobbiamo difenderci dalla gente che costituisce un pericolo per gli altri, senza badare alle motivazioni dei loro gesti. Che bisogno c'è di un criterio di responsabilità? Credo che il terrificante deterioramento nel comportamento etico della gente oggi derivi fondamentalmente dalla meccanizzazione e disumanizzazione della nostra esistenza, un disastroso sottoprodotto dello sviluppo della mentalità scientifica e tecnica. ''Nostra culpa!'' Non vedo alcun modo per eliminare questa pericolosa carenza. L'uomo si raffredda più rapidamente del pianeta su cui vive.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Otto Juliusburger]], 11 aprile 1946.</ref> (pp. 76-77) *La gente come noi, benché mortale come tutta l'umanità, non [[invecchiamento|invecchia]] per quanto a lungo viva. Voglio dire che non smettiamo mai di osservare come dei bambini incuriositi il grande mistero che ci circonda. Quindi si crea intorno a noi uno spazio che ci separa da tutto ciò che è insoddisfacente nella sfera umana, è questo è già un gran bene.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Otto Juliusburger]], 29 settembre 1947.</ref> (p. 77) *Lo studio e la ricerca della verità e della bellezza rappresentano una sfera di attività in cui è permesso di rimanere bambini per tutta la vita.<ref group="fonte">Messaggio manoscritto e firmato e inviato ad Adriana Enriques, ottobre 1921.</ref> (p. 77) *Sono arrivato alla convinzione che l'abolizione della [[pena di morte]] sia auspicabile per i seguenti motivi:<br />1) Irreparabilità in caso di errore giudiziario.<br />2) Conseguenze morali deleterie per quanti hanno a che fare direttamente o indirettamente con il procedimento dell'esecuzione.<ref>Qualche mese prima, il ''New York Times'' del 6 marzo 1927 riferiva: «Il Professor Einstein non è favorevole all'abolizione della pena di morte [...]. Non vede perché la società non dovrebbe liberarsi degli individui che si sono dimostrati socialmente dannosi. Aggiunge che la società non ha più diritto di condannare una persona all'ergastolo di quanto ne abbia di condannarlo a morte.» {{cfr}} ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 161.</ref><ref group="fonte">Da una lettera a un editore berlinese, 3 novembre 1927; Archivio Einstein 46-009; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 161.</ref> (p. 78) *{{NDR|Sulla [[pena di morte]]}} Non approvo affatto la punizione, accetto soltanto le misure utili a proteggere la società. In teoria non sono contrario all'uccisione di individui che sono privi di valore o in qualche modo pericolosi. Ma mi oppongo solo perché non mi fido degli uomini, cioè dei tribunali. Apprezzo nella vita più la qualità che non la quantità, così come nella natura i principî generali rappresentano una realtà superiore all'oggetto singolo.<ref group="fonte">Da una lettera a Valentin Bulgakov, 4 novembre 1931; Archivio Einstein 45-702; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 161.</ref> (p. 78) *Sebbene io sia un democratico, ho la certezza che l'umanità non progredirebbe e degenererebbe senza una [[minoranza]] di uomini e donne onesti e socialmente impegnati, disposti a sacrificarsi per le loro convinzioni.<ref group="fonte">Da una lettera del 6 febbraio 1954.</ref> (pp. 79-80) *L'evoluzione umana è basata più sulla coscienza di uomini come [[Louis Brandeis|Brandeis]] che sul genio creativo.<ref group="fonte">Dal messaggio inviato alla rivista bostoniana ''The Jewish Advocate'', 19 ottobre 1931, in occasione del 75° compleanno di [[Louis Brandeis]].</ref> (p. 80) *Con la più profonda ammirazione e stima fraterna Le stringo la mano in occasione del Suo ottantesimo compleanno. Non conosco altri che unisca doti intellettuali così eccezionali a un tale spirito di abnegazione, mentre trova il significato completo della vita nel servire umilmente la comunità. Noi, tutti noi, La ringraziamo non solo per quello che ha fatto e raggiunto, ma anche perché ci rallegriamo che un uomo simile esista tra di noi in questa nostra epoca così priva di autentiche personalità.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Louis Brandeis]], 10 novembre 1936.</ref> (p. 80) *La sofferenza, se provocata dall'ottusità e dalla stupidità di una società legata alle tradizioni, di solito riduce i deboli a uno stato di cieco odio, ma esalta i forti a una superiorità morale e a una generosità altrimenti irraggiungibili dall'uomo.<ref group="fonte">Da un commento all'articolo di Walter White, ''Perché preferisco rimanere negro'', ''Saturday Review of Literature'', 11 ottobre 1947.</ref> (p. 81) *Com'è possibile che la nostra epoca così amante della cultura sia così mostruosamente amorale? Apprezzo di più la carità e l'amore per il prossimo al di sopra di ogni altra cosa. Tutto il nostro decantato progresso – la nostra stessa civiltà – è come l'accetta nelle mani del maniaco criminale.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Heinrich Zangger]], dicembre 1917.</ref> (p. 83) *[...] la [[tolleranza]] è l'amichevole apprezzamento delle qualità, delle opinioni e del comportamento degli altri, che sono estranei alle nostre abitudini, convinzioni, gusti. Pertanto essere tolleranti non significa essere indifferenti alle azioni, ai sentimenti degli altri: occorre anche la comprensione e il coinvolgimento personale.<ref group="fonte" name=tolle>Da un articolo sulla tolleranza del 1934 che avrebbe dovuto essere pubblicato su una rivista americana. I redattori vollero apportare delle modifiche, Einstein gradì poco la cosa e decise di ritirare l'articolo.</ref> (p. 83) *È fondamentale quindi la tolleranza per l'individuo da parte della società e dello stato. Indubbiamente lo stato serve a garantire all'individuo quella sicurezza indispensabile per il suo sviluppo. Ma quando lo stato diventa l'elemento principale e l'individuo si trasforma in uno strumento privo di volontà propria, allora si perdono tutti i valori più elevati. Come la roccia deve frantumarsi prima che gli alberi possano mettervi radici, come la terra viene arata perché possa dar frutto, così infatti la società umana dà risultati veramente significativi solo quando è sufficientemente dissodata per rendere possibile il libero sviluppo delle capacità individuali.<ref group="fonte" name=tolle/> (p. 84) *Quando Dio Onnipotente stabiliva le eterne leggi della natura, venne assalito da un dubbio che non riuscì a dissipare neppure in seguito: come sarebbe imbarazzante se più tardi le massime autorità del [[materialismo dialettico]] dichiarassero illegali alcune o addirittura tutte le sue leggi!<br />Quando poi Egli creò i profeti e i saggi del materialismo dialettico fu tormentato da un altro dubbio analogo. Tuttavia si rincuorò al pensiero che mai quei profeti e saggi avrebbero potuto affermare che la base del materialismo dialettico poteva essere contraria alla Ragione e alla Verità.<ref>Nell'Unione Sovietica la [[teoria della relatività]] venne spesso messa in discussione, non era chiaro se essa si accordasse o meno al [[materialismo dialettico]] e gli scienziati sovietici si guardavano bene dal confermare la validità della teoria. Nell'aprile 1952 un membro dell'Accademia delle scienze sovietica accusò Einstein di aver trascinato la fisica «nelle paludi dell'idealismo», di essere reo di «soggettivismo», sostenendo che il materialismo dialettico era invece basato «sull'oggettività della natura materiale». Lo stesso studioso russo condannò due suoi connazionali per aver dato credito alla teoria einsteiniana. L'attacco venne riportato dall<nowiki>'</nowiki>''Associated Press''. Il commento satirico di Einstein si riferiva all'atteggiamento sovietico in generale ed in particolare a tale episodio. {{cfr}} ''Il lato umano'', p. 85.</ref><ref group="fonte">Da un commento satirico inedito rinvenuto tra le carte di Einstein e risalente probabilmente agli anni '50.</ref> (p. 85) *{{NDR|«Se in punto di morte tu ripercorressi con il pensiero la tua vita da quali fatti giudicheresti se è stata un successo o un fallimento?»}} Né in punto di morte né prima mi porrò una simile domanda. La [[natura]] non è né ingegnere né imprenditore, e io stesso faccio parte della natura.<ref group="fonte">Dalla risposta del 12 novembre 1930 a una lettera dall'Inghilterra in cui gli era stata posta questa domanda di [[Thomas Alva Edison]]; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 87.</ref> (p. 86) *La più importante delle aspirazioni umane è la ricerca della [[moralità]] nel nostro comportamento: ne dipendono il nostro equilibrio interiore e persino la nostra stessa esistenza. Solo la moralità del comportamento conferisce alla vita bellezza bellezza e dignità.<ref group="fonte">Da una lettera a un pastore di Brooklyn, 20 novembre 1950; Archivio Einstein 28-894 e 59-871; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 159.</ref> (p. 89) *Se i fedeli delle attuali [[religione|religioni]] volessero davvero pensare e agire nello spirito dei fondatori di queste religioni, allora non esisterebbe alcuna ostilità causata dalla religione tra i seguaci delle differenti fedi. Perfino i conflitti in campo religioso si rivelerebbero insignificanti.<ref group="fonte">Dalla risposta alla richiesta di un telegramma di circa cinquanta parole sulla «fratellanza americana» da parte della ''National Conference of Christian and Jews'', 27 gennaio 1947.</ref> (p. 89) *{{NDR|Sull'[[Olocausto]]}} Pochi anni infatti ci separano dal più orribile crimine di massa che la storia moderna debba registrare: un crimine commesso non da una banda di fanatici, ma con freddo calcolo dal governo di una nazione potente. Il destino dei sopravvissuti alle persecuzioni tedesche testimonia fino a che punto sia decaduta la coscienza morale dell'umanità.<ref group="fonte">Da un messaggio inviato in occasione della cerimonia per la posa della prima pietra in Riverside a New York per un monumento dedicato agli eroi del ghetto di Varsavia, 19 ottobre 1947.</ref> (p. 90) *{{NDR|Su [[Michael Faraday]]}} Quell'uomo amava la natura misteriosa come un amante ama il suo amore lontano.<ref group="fonte">Dalla lettera a Gertrude Warschauer, 27 dicembre 1952; Archivio Einstein 39-517; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 48.</ref> (p. 92) *''Nel dir «noi» disagio m'assale, | che di nessun'altra bestia io son l'eguale; | ancor coperto veder posso | dietro a ogni interesse un grande abisso.''<ref group="fonte">Quartina rinvenuta tra gli scritti di Einstein, senza indicazione di data o occasione.</ref> (p. 93) :''Diffido del "noi" ed ecco il perché: | nessuno può dire: «L'altro è me». | Ogni intesa cela un imbroglio, | ogni accordo un abbaglio.''<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 37-38.</ref> *È veramente un enigma per me che cosa induce la gente a prendere il proprio [[lavoro]] con tanta maledetta serietà. Per chi? Per se stessi? Tutti quanti dobbiamo ben presto andarcene. Per i contemporanei? Per i posteri? No, rimane sempre un enigma.<ref group="fonte">Da una lettera a Joseph Scharl, un amico artista, 27 dicembre 1949; Archivio Einstein 34-207; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 155.</ref> (pp. 94-95) *Cari posteri, se non siete diventati più giusti, più pacifici e in genere più razionali di quanto siamo (o eravamo) noi – allora andate al diavolo!<ref group="fonte">Da un messaggio in occasione della costruzione di una biblioteca su invito di un prestigioso editore americano, 1° maggio 1936.</ref> (p. 98) *La [[filosofia]] è come una madre che ha dato alla luce tutte le altre scienze, dotandole di caratteristiche diverse. Quindi, sebbene nuda e povera non merita il nostro disprezzo; dobbiamo invece sperare che una parte del suo ideale donchisciottesco sopravviva nei figli, impedendo loro di cadere nel filisteismo.<ref group="fonte">Da una lettera a [[Bruno Winawer]], 28 settembre 1932; Archivio Einstein 36-532; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 112-113.</ref> (p. 99) *Comparve [[Adolf Hitler|Hitler]], un uomo di limitate capacità intellettuali, inadatto a qualsiasi lavoro utile, pieno di invidia e di amarezza contro tutti quelli che erano stati favoriti più di lui dalla natura e dal destino. [...] odiava più di qualsiasi altra cosa proprio quella cultura e quella educazione che gli erano state negate per sempre. Nella sua disperata ambizione di potere scoprì che i suoi discorsi sconnessi e pervasi dall'odio suscitavano gli applausi frenetici di quanti si trovavano nelle sue stesse condizioni e condividevano le sue opinioni. Raccattava questi relitti della società per la strada, nelle osterie, organizzandoli intorno a sé. In questo modo avviò la sua carriera politica. Ma ciò che veramente lo portò a diventare un Führer era il suo odio acerrimo contro ogni cosa di origine straniera e specialmente contro una minoranza inerme, gli ebrei tedeschi. La loro sensibilità intellettuale lo metteva a disagio e la considerava, non del tutto erroneamente, non tedesca.<ref group="fonte">Da un manoscritto inedito del 1935; Archivio Einstein 14-389; citato in parte in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 50-51.</ref> (pp. 102-103) *Coloro a cui le circostanze esteriori consentono un'esistenza apparentemente sicura non potranno mai capire che cosa significasse quest'uomo per i suoi fratelli imprigionati nella Germania e minacciati dall'inevitabile distruzione. Ritenne fosse suo dovere rimanere e sopportare le spietate persecuzioni al fine di dare ai suoi fratelli un appoggio morale fino all'ultimo. Noncurante del pericolo, trattò con i rappresentanti di un governo formato da assassini brutali, conservando in ogni circostanza la dignità sua e del suo popolo.<ref group="fonte">Dalle parole scritte in occasione dell'ottantesimo compleanno di [[Leo Baeck]] nel maggio 1953.</ref> (p. 104) *Per essere un elemento perfetto di un [[gregge]] bisogna innanzitutto essere una pecora.<ref group="fonte">Dagli aforismi inclusi nel ''Festschrift'' in onore di [[Leo Baeck]], 23 febbraio 1953.</ref> (p. 105) *Si ricordi sempre che gli animi più alti e più nobili sono sempre e necessariamente soli, e che perciò possono respirare la purezza della propria atmosfera.<ref group="fonte">Dalla lettera di risposta a un musicista di Monaco di Baviera, 5 aprile 1933.</ref> (p. 107) ==''Il significato della relatività''== [[Immagine:Einstein - Vier Vorlesungen über Relativitätstheorie, 1923 - BEIC 3937638 953893 00003.tiff|thumb|''Vier vorlesungen über Relativitätstheorie'' (''gehalten im Mai, 1921, an der Universität Princeton'', Vieweg, Braunschweig) rappresenta il testo originale tedesco della prima edizione di ''The Meaning of Relativity'' del 1921.]] ===[[Incipit]]=== La teoria della relatività è strettamente connessa con la teoria dello spazio e del tempo. Inizierò quindi con una breve analisi dell'origine delle nostre idee sullo spazio e sul tempo, anche se mi rendo conto che, così facendo, mi addentro in un terreno controverso. Oggetto di tutte le scienze, delle scienze della natura come della psicologia, è il tentativo di coordinare le esperienze e di organizzarle in un sistema logico. ma in che modo le nostre abituali idee di spazio e di tempo sono legate al carattere delle nostre esperienze? {{Int|''Spazio e tempo nella fisica pre-relativistica''|[[s:en:The Meaning of Relativity/Lecture 1|''Lecture 1, Space and Time in Pre-Relativity Phisycs'']]; inclusa sin dalla prima edizione: ''The Meaning of Relativity: Four Lectures Delivered at Princeton University, May, 1921'', traduzione di E.P. Adams, Princeton University Press, Princeton (N.J.), 1921.}} *La sola giustificazione dei nostri [[concetto|concetti]] e dei nostri sistemi di concetti è il fatto che essi servono a rappresentare l'insieme delle nostre esperienze; a parte questo, essi non hanno nessuna legittimità. Sono convinto che i [[filosofo|filosofi]] hanno sempre avuto un effetto dannoso sul progresso del pensiero scientifico poiché hanno sottratto molti concetti fondamentali al dominio dell'empirismo, nel quale si trovano sotto il nostro controllo e li hanno portati alle intangibili altezze dell<nowiki>'</nowiki>''a priori''. Infatti, anche se dovesse risultare che il mondo delle idee non può essere dedotto dall'esperienza attraverso mezzi logici ma è, in un certo senso, una creazione della mente umana, senza la quale non è possibile nessuna scienza, il mondo delle idee risulterebbe altrettanto indipendente dalla natura delle nostre esperienze quanto lo sono i vestiti dalla forma del corpo. Questo in particolare è vero per i nostri concetti del tempo e dello spazio, che i fisici sono stati costretti dai fatti a far scendere dall'Olimpo dell<nowiki>'</nowiki>''a priori'' per adattarli e renderli utilizzabili. (p. 20) {{Int|''La teoria della relatività generale (seguito)''|[[s:en:The Meaning of Relativity/Lecture 4|''Lecture 4, The General Theory of Relativity (continued)'']]; inclusa sin dalla prima edizione: ''The Meaning of Relativity: Four Lectures Delivered at Princeton University, May, 1921'', traduzione di E.P. Adams, Princeton University Press, Princeton (N.J.), 1921.}} *Un universo infinito è possibile soltanto nell'ipotesi che la densità media della materia in esso contenuta sia nulla, ipotesi logicamente possibile ma meno probabile di quella che nell'universo vi sia una densità media finita di materia. (p. 103) {{Int|''Appendice alla seconda edizione''|Aggiunta in ''The Meaning of Relativity'', 2<sup>a</sup> edizione, Princeton University Press, Princeton (N.J.), 1945.}} *Per grandi densità del campo e della materia, le equazioni di campo, e probabilmente anche le variabili del campo che intervengono in esse, non avranno significato reale. Pertanto, non si può supporre che le equazioni valgano per densità elevate del campo o della materia, né si può concludere che l'"inizio dell'espansione" {{NDR|dell'universo}} debba corrispondere a una singolarità in senso matematico. Si deve solo ricordare che le equazioni {{NDR|di campo}} non possono essere estese a queste regioni. Questa considerazione, tuttavia, non altera il fatto che l'"origine del mondo" costituisce realmente un inizio, dal punto di vista dello sviluppo delle stelle e dei sistemi di stelle attualmente esistenti, prima del quale tali stelle e tali sistemi di stelle ancora non esistevano come entità individuali. (p. 120) {{Int|''Appendice seconda: Teoria relativistica del campo non simmetrico''|Aggiunta in ''The Meaning of Relativity'', 4<sup>a</sup> edizione, Princeton University Press, Princeton (N.J.), 1953.<ref>Una prima stesura di questa seconda appendice (intitolata ''Generalized Theory of Gravitation'') era già stata introdotta nella 3<sup>a</sup> edizione di ''The Meaning of Relativity'' del 1950. Inoltre un supplemento di 8 pagine per la stesura definitiva di questa appendice venne pubblicato dalla Princeton University Press nel 1953, dopo l'uscita della 4<sup>a</sup> edizione. {{Cfr}} ''Opere scelte'', pp. 787-788.</ref>}} *Si possono avere buone ragioni per sostenere che la realtà non può essere rappresentata da un campo continuo. I fenomeni quantistici sembrano dimostrare con certezza che un sistema finito di energia finita può essere completamente descritto da un insieme finito di numeri (numeri quantici). Questo non sembra in accordo con una teoria del continuo, e deve quindi spingere alla ricerca di una teoria puramente algebrica in grado di descrivere la realtà: Ma nessuno sa come si possono ottenere le basi per una teoria di questo tipo. (p. 149) ==''Lettere a [[Michele Besso]]''== [[Immagine:1919 eclipse positive.jpg|thumb|L'[[eclissi solare]] del 1919 fornì una prova a sostegno della teoria della relatività generale]] *Sono riuscito a dimostrare, con un calcolo ''semplice, che le equazioni di gravitazione valgono per ogni sistema di riferimento che soddisfi a queste condizioni.'' Ne consegue che esistono trasformazioni d'accelerazione di varia natura, che mutano le equazioni in sé stesse (tra queste, ad esempio, le rotazioni), cosicché l'ipotesi di equivalenza si conserva nella sua forma più primitiva, e perfino in misura insospettabilmente ampia.<br />L'equivalenza rigorosa tra massa inerziale e massa gravitazionale, e anche massa del campo gravitazionale, l'avevo già dimostrata, credo, all'epoca della tua visita.<br />A questo punto indipendentemente dal fatto che l'osservazione dell'[[eclissi solare|eclisse solare]] abbia o non abbia successo<ref>Come ricordato da [[Abraham Pais]] (in ''«Sottile è il Singore...»: la scienza e la vita di Albert Einstein'', Boringhieri, Torino, 1986, cap. 16) i tentativi di osservazione in condizione di eclissi solare furono alquanto travagliati. Nel 1912 una spedizione in Brasile non riuscì ad effettuare le misurazioni a causa di condizioni meteorologiche avverse. Nell'estate del 1914 non venne intrapreso un secondo tentativo per via della crisi internazionale. La [[Prima guerra mondiale]] portò al rinvio del terzo tentativo (in Venezuela nel 1916) e nel 1918 un quarto esperimento condotto da statunitensi non diede risultati attendibili. Solo nel maggio 1919 due gruppi di ricercatori britannici raccolsero i dati, che una volta elaborati rappresentarono una prima conferma della teoria einsteiniana. {{Cfr}} ''Opere scelte'', nota a p. 674.</ref>, mi ritengo soddisfatto, e non dubito più della validità di tutto il sistema: la fondatezza della cosa è fin troppo evidente. (inizio marzo 1914; pp. 673-674) *Di quando in quando, ora mi ritiro per qualche settimana nella casa d'una tenuta di campagna, tutto solo, cucinandomi quel che mi occorre, come gli eremiti dell'antichità. Così noto con sorpresa quanto è lungo un giorno e quanto vano, perlopiù, l'affaccendarsi alacre e odioso che riempie il nostro tempo. (5 gennaio 1929; p. 683) *Ora sto leggendo con grande attenzione e piacere un libro sul socialismo di [[George Bernard Shaw|B. Shaw]], veramente un tipo da togliersi il cappello, dotato d'uno sguardo molto acuto sull'agire umano. (5 gennaio 1929; p. 683) *La salute piano piano migliora. Ma sono stato vicino a tirare le cuoia, cosa che, fra l'altro, è bene non eccedere nel rimandare. (5 gennaio 1929; p. 684) *So che per l'Italia tu nutri un'attrazione incurabile, così come molti ebrei tedeschi per la Germania. Questo genere di debolezza sentimentale è da ricondurre alla nostra nostalgia per una dimora stabile su questa terra effimera, in questo illudendoci, a torto, che i ''goyim'' {{NDR|i non-ebrei}} ne abbiano una e solo noi no. Credo però che non sia una vera patria una terra dove un uomo di buon senso non può nemmeno aprire il becco. (8 agosto 1938; p. 685) *Per quale ragione le civiltà prendano a imputridire dall'interno è cosa oscura. Forse la vita ordinata alla lunga distrugge le forze psichiche essenziali allo sviluppo sociale. (8 agosto 1938; p. 686) *{{NDR|A proposito del nazismo}} Non riuscirei a vivere, se non avessi il mio lavoro [...]. Per fortuna, sono già vecchio e non credo mi aspetti un lungo futuro. (10 ottobre 1938<ref group="fonte">Archivio Einstein 7-376. Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 33.</ref>) *{{NDR|Sul figlio [[Eduard Einstein]]}} È un vero peccato che, così giovane, debba passare la vita senza poter sperare in una esistenza normale. Per parte mia, non ho più alcuna fiducia nell'assistenza medica da quando ho visto definitivamente fallire la cura d'insulina. Nel complesso ho pochissima stima di tutta la combriccola, e insomma mi sembra meglio lasciar la natura indisturbata. (11 novembre 1940<ref group="fonte">Archivio Einstein 7-378. Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 80.</ref>; p. 686) *Per quanto riguarda [[Ernst Mach|Mach]], è bene distinguere tra l'influenza che ebbe in generale e quella che esercitò su di ''me'' in particolare. Mach ha compiuto significative ricerche sperimentali (ad esempio, la scoperta delle onde d'urto, basata su un metodo ottico veramente geniale); ma non di questo vogliamo discutere, bensì di come influenzò la visione generale dei concetti di base della fisica. In questa prospettiva il suo grande merito sta, a mio parere, nell'aver allentato il dogmatismo che dominava in quell'ambito nei secoli XVIII e XIX. Egli ha cercato di mettere in luce, specialmente nei campi della meccanica e della teoria del calore, il modo in cui i concetti hanno avuto origine dall'esperienza; Mach sosteneva in maniera convincente l'opinione che finanche i più basilari tra i concetti fisici si fondano sui dati empirici e, da un punto di vista logico, non sono in alcun modo ''necessari''. Evidenziando come nella fisica siano cruciali i problemi connessi ai concetti di base, più che quelli d'ordine logico-matematico, egli ha esercitato un'influenza particolarmente salutare. Il suo punto debole stava, a mio modo di vedere, nel considerare l'attività scientifica all'incirca un semplice «mettere ordine» nei materiali empirici. Egli, insomma, non rese giustizia all'elemento di libera volontà costruttiva presente nella formazione dei concetti. Riteneva, in certo modo, che all'origine delle teorie vi fossero «scoperte» e non «invenzioni», spingendosi addirittura a vedere, nelle sensazioni, unità costitutive del mondo reale piuttosto che semplici oggetti di comprensione; pensava di poter colmare in tal modo lo iato fra psicologia e fisica. Fosse stato coerente fino in fondo, avrebbe dovuto rifiutare non solo l'atomismo, ma l'idea stessa d'una realtà fisica. (6 gennaio 1948; pp. 689-690) *È una sorte felice quella d'essere catturato fino all'ultimo respiro dal fascino del lavoro. Diversamente troppo si soffrirebbe della stoltezza e della demenza umana, come vengono alla luce soprattutto nella politica. (24 luglio 1949; pp. 692-693) *Qualcosa di vero forse c'è, nei ragionamenti di [[Arthur Eddington|Eddington]]. Mi è sempre sembrato un uomo di non comune ingegno, ma di scarso senso critico. Non obbligherei nessuno a sacrificargli tempo e fatica; disinteresse e altruismo hanno, giustamente, dei limiti. Con la sua filosofia mi ricorda una «prima ballerina», nemmeno lei in fondo convinta che i suoi eleganti saltelli abbiano una vera ragione d'essere. (29 luglio 1953; p. 702) *[...] considero tranquillamente possibile che la fisica non possa in realtà essere fondata sul concetto di campo, cioè su strutture continue. Nel qual caso non rimarrà ''niente'', né di tutto il mio castello in aria, né della restante fisica contemporanea. (10 agosto 1954; p. 706) *Raramente la capacità di condurre una vita in armonia è congiunta a un'intelligenza acuta come la sua, ma in lui questo inusuale incontro aveva avuto luogo. Quel che più ammiravo, nell'uomo, è l'esser riuscito a vivere molti anni non solo in pace ma addirittura in accordo costante con una donna; un'impresa nella quale io per due volte ho miseramente fallito. (lettera di condoglianze al figlio e alla sorella, 21 marzo 1955<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 45.</ref>; p. 706) *Egli mi ha preceduto di poco nel congedarsi da questo strano mondo.<ref>Einstein sarebbe morto meno di un mese dopo, il 18 aprile 1955. {{Cfr}} ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 45.</ref> Non significa niente. Per noi che crediamo nella fisica, la divisione tra passato, presente e futuro ha solo il valore di un'ostinata illusione. (lettera di condoglianze al figlio e alla sorella, 21 marzo 1955<ref group="fonte">Archivio Einstein 7-245. Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 45.</ref>; p. 707) ==''Lettere a [[Max Born]]''== *Il posto dove si va ad abitare non è così importante [...]. Io stesso ho vagabondato costantemente da un posto all'altro, straniero ovunque [...]. L'ideale di un uomo come me è sentirsi a casa in qualunque posto. (3 marzo 1920<ref group="fonte">Archivio Einstein 8-146; Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 146.</ref>) *Proprio come nella leggenda dell'uomo che tramutava in oro tutto ciò che toccava, con me tutto si tramuta in un gran baccano sulla stampa. (9 settembre 1920<ref group="fonte">Archivio Einstein 8-151. Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 30.</ref>) *La [[meccanica quantistica]] è degna di ogni rispetto, ma una voce interiore mi dice che non è ancora la soluzione giusta. È una teoria che ci dice molte cose, ma non ci fa penetrare più a fondo il segreto del Grande Vecchio. In ogni caso, sono convinto che [[Dio non gioca a dadi|''questi'' non gioca a dadi]] col mondo.<ref name=dadi>Questa citazione, ripetuta più volte dallo scienziato in varianti leggermente diverse, è una delle massime più famose di Einstein. Essa viene spesso citata semplicemente come «Dio non gioca a dadi» ({{cfr}} [[Carl Friedrich von Weizsäcker]], ''I grandi della fisica. Da Platone a Heisenberg'', [https://books.google.it/books?id=eaV4IllnsQgC&pg=PA220 p. 220]) o «Dio non gioca a dadi con l'Universo» ({{cfr}} Cameron McPherson Smith e Charles Sullivan, ''I falsi miti dell'evoluzione. Top ten degli errori più comuni'', [https://books.google.it/books?id=g89J-fylzOcC&pg=PA72 p. 72]).<br /> In una delle occasioni in cui Einstein fece tale affermazione, Bohr avrebbe risposto: «Einstein, smettila di dire a Dio cosa deve fare!». Nonostante l'aneddoto venga riportato molto spesso, mancano fonti attendibili a sostegno. D'altra parte, alcune fonti riportano un episodio molto simile. Lo stesso Bohr infatti, ricordando l'incontro con Einstein al congresso Solvay del 1927, scrive: «Da parte sua, Einstein ci chiese scherzando se potevamo credere effettivamente che la Provvidenza divina fosse ricorsa al "giuoco dei dadi", al che io replicai facendo osservare che già gli antichi pensatori avevano ammonito di essere molto cauti nel definire gli attributi della Provvidenza col linguaggio comune.» Anche [[Werner Karl Heisenberg]], presente in quell'occasione, ricorda la battuta: «Al che Bohr poté soltanto rispondere: "Ma non tocca a noi dire a Dio come deve far andare il mondo."» {{Cfr}} [[Walter Isaacson]], ''Einstein: la sua vita, il suo universo'', p. 315 e p. 584.<br />Successivamente [[Stephen Hawking]] in riferimento alla frase disse: «Einstein [...] sbagliò quando disse: "Dio non gioca a dadi". La considerazione dei buchi neri suggerisce infatti non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonda gettandoli dove non li si può vedere.» Vedi anche [[Dio non gioca a dadi]].</ref> (4 dicembre 1926<ref group="fonte">Archivio Einstein 8-180; citato in ''Einstein: A Centenary Volume'', a cura di A.P. French, Harvard University Press, Cambridge, 1979, p. 275. Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 127.</ref>, p. 709) *In Germania sono stato promosso al rango di bestia feroce e mi sono state confiscate tutte le mie sostanze. Mi consolo pensando che presto se ne sarebbero andate ugualmente. (30 maggio 1933; p. 711) *Mi sono acclimatato benissimo qui. Me ne sto come un orso nella tana; mai, nella mia vita avventurosa, mi sono sentito tanto a casa mia. La mia orsaggine si è acuita dopo la morte della mia compagna {{NDR|Elsa}}, che era più legata di me agli altri esseri umani. (1937 circa<ref group="fonte">Archivio Einstein 8-151. Citato in ''Einstein-Born Briefwechsel'', p. 177. Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 33.</ref>) *Non posso però scrivere in [[lingua inglese|inglese]], per le insidie dell'ortografia: quando leggo l'inglese, sento solo il suono delle parole e non riesco a fissarne la forma.<ref group="fonte">Archivio Einstein 8-208; Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 155.</ref> (7 settembre 1944; p. 713) *Non ci eravamo accorti che nell'uomo il [[midollo spinale]] ha un'azione assai più estesa e profonda di quella del cervello. (7 settembre 1944; p. 714) *Il senso di ciò che è giusto o ingiusto cresce e muore come fa un albero, e a ben poco giova qualsiasi genere di concime. Tutto ciò che il singolo può fare è di dare il buon esempio e di avere il coraggio di sostenere con serietà le convinzioni etiche in una società di cinici. Da lungo tempo mi sono sforzato (con alterno successo) di comportarmi in questo senso. (7 settembre 1944; p. 714) *Non posso prendere molto sul serio il fatto che ti senti «troppo vecchio», perché capita anche a me. È un sentimento che ogni tanto (sempre più spesso) riemerge per poi scomparire di nuovo. Possiamo tranquillamente lasciare alla natura il compito di ridurci in polvere un po' alla volta, posto che non preferisca usare sistemi più rapidi. (7 settembre 1944; p. 714) *Le nostre prospettive scientifiche sono ormai agli antipodi. Tu ritieni che [[Dio non gioca a dadi|Dio giochi a dadi]] col mondo<ref name=dadi/>; io credo invece che tutto ubbidisca a una legge, in un mondo di realtà obiettive che cerco di cogliere per via furiosamente speculativa. Lo ''credo'' fermamente, ma spero che qualcuno scopra una strada più realistica – o meglio un fondamento più tangibile – di quanto non abbia saputo fare io. Nemmeno il grande successo iniziale della teoria dei quanti riesce a convincermi che alla base di tutto vi sia la casualità, anche se so bene che i colleghi più giovani considerano quest'atteggiamento come un effetto della sclerosi. Un giorno si saprà quale di questi due atteggiamenti istintivi sarà stato quello giusto. (7 settembre 1944; p. 715) *Sono lieto che la tua vita e la tua attività siano fruttuose e soddisfacenti. Ciò aiuta a superare le follie degli uomini dai quali dipende il destino collettivo del cosiddetto ''homo sapiens''. Non che in passato questo destino fosse migliore; ma la sua miseria non ci appariva così evidente, e le conseguenze della ciarlataneria erano meno catastrofiche che nelle circostanze attuali. (3 marzo 1947; p. 717) *Quanto ai [[Germania|tedeschi]], non ho cambiato opinione; d'altronde, è un'opinione che risale a prima del periodo nazista. Alla nascita tutti gli uomini sono più o meno uguali, ma i tedeschi hanno una tradizione più pericolosa che non gli altri popoli cosiddetti civili. (15 settembre 1950; p. 726) ==''Lettere a [[Maurice Solovine]]''== [[Immagine:Einstein-with-habicht-and-solovine.jpg|thumb|upright=1.6|Einstein con gli amici [[Maurice Solovine]] (a sinistra) e [[Conrad Habicht]] (al centro) ]] *Non ho affatto voglia di andare in America, ci vado unicamente nell'interesse dei sionisti, che devono elemosinare dollari per costruire un'università a Gerusalemme {{NDR|[[Università Ebraica di Gerusalemme]]}}, per i quali fungo da grande sacerdote e da esca [...]. Ma faccio quello che posso per aiutare quelli della mia tribù: vengono talmente bistrattati altrove. (8 marzo 1921<ref group="fonte">Pubblicato in ''Letters to Solovine, 1906-1955'', p. 41. Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 61.</ref>) *In [[Stati Uniti d'America|America]], bisogna sempre avere un atteggiamento molto deciso, altrimenti non si viene pagati e nemmeno rispettati. (14 maggio 1922<ref group="fonte">Archivio Einstein 21-157; pubblicato in ''Letters to Solovine, 1906-1955'', p. 49. Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 40.</ref>) *{{NDR|Sulle sue dimissioni dalla commissione della [[Società delle Nazioni|Lega delle Nazioni]]}} Bisogna tenersi lontani dalle imprese dubbie anche quando portano un nome altisonante. (primavera 1923<ref group="fonte">Archivio Einstein 21-189; pubblicato in ''Letters to Solovine, 1906-1955'', p. 59. Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 158.</ref>) *In buona sostanza il mio interesse per la scienza si è sempre limitato allo studio dei principi [...]. Perciò ho pubblicato così poco, perché il grande bisogno di afferrare i principi mi ha spinto a passare la maggior parte del tempo in imprese sterili. (30 ottobre 1924<ref group="fonte">Archivio Einstein 21-195; pubblicato in ''Letters to Solovine, 1906-1955'', p. 63. Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 127.</ref>) *{{NDR|Su [[Democrito]]}} Ammirevole, nel testo democriteo, è il trattamento delle qualità sensibili. E colpiscono gli sforzi che egli fa con il senso della vista, mantenendo tenacemente l'idea fondamentale. Tra gli aforismi morali, alcuni sono veramente belli, ma molti, stranamente, hanno un'impronta piccolo-borghese (una morale volgare). [...] Degna di ammirazione è la ferma credenza nella causalità fisica, una causalità che non si arresta neanche di fronte alla volontà del'''homo sapiens''. Per quel che ne so, solo [[Baruch Spinoza|Spinoza]] è stato così radicale e conseguente. (4 marzo 1930; p. 732) *{{NDR|Su ''[[L'evoluzione della fisica]]''}} Il libro deve la sua esistenza al fatto che ho dovuto procurare a [[Leopold Infeld|Infeld]], al quale è stata rifiutata una borsa, una fonte temporanea di sostentamento. Insieme abbiamo effettuato un lavoro molto accurato, con una particolare attenzione per gli aspetti epistemologici. (10 aprile 1938; p. 733) *Come ai tempi di [[Ernst Mach|Mach]] dominava una concezione materialistica dogmatica, quanto mai dannosa, allo stesso modo siamo prigionieri, oggi, di una visione soggettivista rivestita di positivismo. L'esigenza di concepire la natura come realtà obiettiva viene descritta come un pregiudizio superato, mentre le magagne dei teorici dei quanti sono una virtù. Proprio vero, gli uomini sono più suggestionabili dei cavalli: ogni tempo è dominato da una moda, e i più neppure sono capaci di riconoscere il tiranno.<ref group="fonte">Citato in [[Walter Isaacson]], ''Einstein. La sua vita, il suo universo'', p. 447.</ref> (10 aprile 1938; p. 733) *Avevo già saputo della morte di [[Paul Langevin|Langevin]]. Era uno dei miei conoscenti più cari, un vero santo, e di grande talento per di più. È vero che i politici hanno sfruttato la sua bontà, perché era incapace di penetrare le motivazioni squallide, troppo estranee alla sua natura. (9 aprile 1947<ref group="fonte">Archivio Einstein 21-250; pubblicato in ''Letters to Solovine, 1906-1955'', p. 99. Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 53.</ref>) *Le [[buona azione|buone azioni]] sono come le belle poesie. È facile afferrarne il senso generale ma spesso è meno facile capirne le ragioni. (9 aprile 1947<ref group="fonte">Archivio Einstein 21-250; pubblicato in ''Letters to Solovine, 1906-1955'', pp. 99-101. Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 146.</ref>) *Nel mio lavoro di ricerca sono ostacolato da difficoltà matematiche – sempre le stesse – che mi rendono impossibile la conferma o la confutazione della mia [[teoria del tutto|teoria generale relativistica del campo]]; [...]. Non ne verrò più a capo; il problema verrà dimenticato per essere riscoperto più tardi. È già successo tante volte in passato.<ref group="fonte">Archivio Einstein 21-256 e 80-865. Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 132.</ref> (25 novembre 1948; p. 736) *Ho provato a leggere a mia sorella qualcosa dell'opera filosofica di [[Aristotele]]. In tutta franchezza: una delusione completa. Non fosse stata così oscura, così astrusa, questa pseudofilosofia non sarebbe durata così a lungo. Ma la maggior parte delle persone, per le parole che non riesce a comprendere, prova un sacro rispetto, e taccia invece di superficialità chi ha il torto di parlar chiaro. Quale toccante segno di modestia. (25 novembre 1948; p. 736) *Lei immagina che io guardi con serena soddisfazione all'opera della mia vita. Vista da vicino, però, la realtà è ben diversa. Non c'è una sola idea di cui io sia convinto che sia destinata a durare, e neppure sono sicuro d'essere sulla buona strada. Eretico per alcuni e reazionario per altri; uno che, per così dire, è sopravvissuto a sé stesso: ecco come sono visto dai miei contemporanei. Sarà certo una questione di mode e di angustia di orizzonti, ma la sensazione del fallimento mi viene da dentro. Né potrebbe essere altrimenti, per chi abbia un briciolo di spirito critico e di onestà intellettuale, e quel tanto di modestia che ti consentono un giudizio equilibrato, libero da influenze esterne. (28 marzo 1949; p. 737) *Non ho trovato una parola migliore di "[[religione]]" per definire la fiducia nella natura razionale della realtà, per quanto sia accessibile alla ragione. Ogni volta che questo sentimento è assente, la scienza degenera in un piatto [[empirismo]]. (1° gennaio 1951<ref group="fonte">Archivio Einstein 21-474 e 80-871; pubblicato in ''Letters to Solovine, 1906-1955'', pp. 119. Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 117. Citato in [[Walter Isaacson]], ''Einstein. La sua vita, il suo universo'', p. 447.</ref>) *La [[teoria del tutto|teoria unitaria del campo]], in sé è ultimata. Ma è così difficile da trattare matematicamente che, con tutta la pena che mi sono dato, non sono in condizione di verificarla in alcun modo. Questo stato di cose è destinato a durare per anni, principalmente perché i fisici hanno poca attitudine a capire gli argomenti logici e filosofici.<ref group="fonte">Archivio Einstein 21-277. Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 133.</ref> (12 febbraio 1951; pp. 736-737) *Ci si potrebbe attendere (di più, ci si ''dovrebbe'') aspettare che il mondo sia governato da leggi soltanto nella misura in cui interveniamo con la nostra intelligenza ordinatrice: sarebbe un ordine simile a quello alfabetico, del dizionario, laddove il tipo d'ordine creato ad esempio dalla teoria della gravitazione di Newton ha tutt'altro carattere. Anche se gli assiomi della teoria sono imposti dall'uomo, il successo di una tale costruzione presuppone un alto grado d'ordine nel mondo oggettivo, e cioè un qualcosa che, a priori, non si è per nulla autorizzati ad attendersi. È questo il «miracolo» che vieppiù si rafforza con lo sviluppo delle nostre conoscenze. È qui che si trova il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, felici solo perché hanno la coscienza di avere, con pieno successo, spogliato il mondo non solo degli dei, ma anche dei «miracoli». Il fatto curioso è che noi dobbiamo accontentarci di riconoscere il «miracolo» senza che ci sia una via legittima per andare oltre. (30 marzo 1952; pp. 740-741) *Nessuno osa prendere posizione sulla validità o meno {{NDR|della [[teoria del tutto|teoria unitaria dei campi]]}} per un semplice motivo: non esiste modo di affermare alcunché riguardo alle soluzioni di un sistema di equazioni non lineari tanto complesso, se si escludono casi particolari. (28 maggio 1953<ref group="fonte">Archivio Einstein 21-300; pubblicato in ''Letters to Solovine, 1906-1955'', pp. 149. Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 134.</ref>) ==''Lettere d'amore''== [[File:Albert Einstein and his wife Mileva Maric.jpg|thumb|upright=1.4|[[Mileva Marić]] e Albert Einstein]] *Mia madre e mia sorella mi paiono piuttosto grette e filistee, al di là dell'affetto che provo per loro. È interessante vedere come poco alla volta la vita ci cambi nel profondo dell'anima, per cui anche i legami di famiglia più stretti si riducono a normali amicizie. Non ci si capisce più a fondo, e non si riesce più a immedesimarsi davvero con l'altra persona, a capire le emozioni che la muovono.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 81.</ref> (7, primi di agosto 1899; p. 50) *Non vedo l'ora di ricevere una lettera della mia streghina adorata. Non riesco davvero a credere che rimarremo separati ancora per tutto questo tempo: solo ora mi rendo conto di essere pazzamente innamorato di te! Lasciati viziare quanto vogliono, così tornerai un piccolo tesoro radioso e selvaggia come una monella di strada.<ref group="fonte" name=mileva>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 74-76.</ref> (15, 1° agosto 1900; p. 64) *Capisco abbastanza bene i miei genitori. Pensano a una [[moglie]] come a un lusso che un uomo si può permettere solo quando si guadagna da vivere bene. È un modo di vedere il rapporto matrimoniale che non mi convince affatto, perché considera una moglie come una prostituta, con la sola differenza che la prima, grazie al rango sociale più elevato, è in grado di procacciarsi un contratto con un uomo che le dura tutta la vita.<ref group="fonte" name=CLVI/> (16, 6 agosto 1900; pp. 65-66) *La fame e l'amore sono e rimangono delle molle talmente importanti che quasi tutto può essere spiegato grazie a loro, anche trascurando altri motivi basilari. (16, 6 agosto 1900; p. 66) *Come facevo prima a vivere da solo, mio piccolo tutto? Senza di te perdo la fiducia, la passione per lo studio e la gioia di vivere, insomma, senza di te, la vita non è vita.<ref group="fonte" name=mileva/> (18, 14? agosto 1900; p. 69) *''Santo cielo, quel Johonzel!''<ref>«''Johann''» è uno pseudonimo di Einstein, usato comunemente dalla coppia nelle forme vezzeggiative «''Johonesl''», «''Johannesl''», «''Johonzel''», ecc. {{Cfr}} ''Lettere d'amore'', nota a p. 136.</ref>'' | Il desiderio l'ha reso folle! | Quando pensa alla sua Doxerl''<ref name=doxerl>«''Doxerl''» o «''Dockerl''» deriva da ''Docke'', che nel dialetto della Germania meridionale significa «bambola»; è lo pseudonimo affettuoso con cui Albert si rivolge a Mileva. {{Cfr}} ''Lettere d'amore'', nota a p. 134</ref>'' | il cuscino pare che bolle.''<ref group="fonte">Citato in [[Walter Isaacson]], ''Einstein. La sua vita, il suo universo'', p. 56.</ref>'' || Se il mio tesoro è corrucciato, | io mi faccio tutto piccino, | ma ella alza appena le spalle | e non le importa neanche un pochino. || Ai miei vecchi queste cose | paiono solo una stupidata, | ma non osano fiatare | per timor di una sfuriata! || Il mio tesoro con la sua bocca, | canta ariette tenere e belle, | talché del cuore la corda mi tocca | e la mia voce raggiunge le stelle.'' (19, 20 agosto 1900; pp. 70-71) *''A lui ella ora si cela, | che può fare egli in rimessa? | A lui ella con tutta l'anima | con un bacio si è tosto concessa.'' (19, 20 agosto 1900; p. 72) *Senza il pensiero di te non vorrei più vivere in mezzo a questo miserabile gregge umano. Avere te mi rende fiero, e il tuo amore mi rende felice. Sarò doppiamente felice quando potrò tenerti nuovamente stretta stretta al cuore e rivedere quegli amorosi occhi che brillano solo per me e baciare la tua tenera bocca che vibra di gioia solo per me.<ref group="fonte" name=mileva/> (20, 30 agosto o 6 settembre 1900; p. 73) *Neanche tu ami più la vita filistea, vero? Chi ha assaporato la libertà non può più portare le catene. Sono talmente fortunato ad averti trovata, una persona che mi sta alla pari, forte e indipendente quanto me!<ref group="fonte" name=mileva/> Mi sento solo con chiunque altro tranne te. (23, 3 ottobre 1900; p. 80) *{{NDR|Su [[Michele Besso]]}} È uno smidollato terribile e non ha un pizzico di sano buon senso. È incapace di farsi abbastanza coraggio per combinare qualcosa nella vita o negli studi; e dire che ha una testa straordinariamente fine, di cui osservo con molto piacere i caotici processi mentali.<ref group="fonte">Citato in [[Walter Isaacson]], ''Einstein. La sua vita, il suo universo'', p. 65.</ref> (26, 4 aprile 1901; p. 86) *Vedrai con i tuoi occhi come sono diventato brillante e allegro e come i miei corrucci siano ormai acqua passata. Ti amo di nuovo immensamente! È stato solo per colpa dei nervi che mi sono comportato in modo così meschino con te. Stenterai a riconoscermi, così brillante e allegro, carissima Doxerl<ref name=doxerl/>, non vedo l'ora di rivederti.<ref group="fonte" name=mileva/><ref group="fonte">Citato in [[Walter Isaacson]], ''Einstein. La sua vita, il suo universo'', p. 66.</ref> (29, 30 aprile 1901; p. 93) *Se almeno potessi trasmetterti un poco della mia felicità, per farti passare definitivamente la tristezza e l'ansia.<ref group="fonte" name=mileva/> (32, 9 maggio 1901; p. 98) *Sto lavorando freneticamente [[Albert Einstein/Articoli scientifici#L'elettrodinamica dei corpi in movimento|sull'elettrodinamica dei corpi in movimenti]], che promette di diventare una memoria eccellente. Ti ho scritto che dubitavo della correttezza delle idee sul moto relativo, ma le mie riserve erano basate su un semplice errore di calcolo. Ora ci credo di nuovo e più di prima. (46, 17 dicembre 1901; pp. 118-119) ==''Out of My Later Years''== [[File:Albert Einstein in later years.jpg|thumb|Albert Einstein nei suoi ultimi anni]] {{Int|''Autoritratto''|In George Schreiber, ''Portraits and Self-Portraits'', Houghton, Mifflin Co., Boston, 1936.}} *Di ciò che è importante nella propria esistenza non ci si rende quasi conto, e certamente questo non dovrebbe interessare il prossimo. Che ne sa un [[pesce]] dell'acqua in cui nuota per tutta la vita? (p. 11) *Anche contro di me sono state scagliate frecce di odio; ma non mi hanno mai colpito, perché in qualche modo appartenevano a un altro mondo, con il quale non ho niente da spartire.<ref group="fonte">Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 36.</ref> (p. 11) *Vivo in quella [[solitudine]] che è dolorosa in gioventù, ma deliziosa negli anni della maturità. (p. 11) {{Int|''Decadimento morale''|Da ''Moral Decay'', messaggio alla ''Young Men's Christian Association'' durante il ''Founders Day'', 11 ottobre 1937.}} *Tutte le religioni, le arti e le scienze sono rami di uno stesso albero. Aspirano tutte a sollevare la vita dell'uomo, sollevandola dal livello della mera esistenza fisica per condurre l'individuo verso la libertà. (p. 15) {{Int|''Principi morali e sentimenti''|Da ''Morals and Emotions'', discorso tenuto alla cerimonia del conferimento delle lauree allo Swarthmore College, 1938.}} *[...] si sappiano non solo tollerare le differenze tra gli individui e i gruppi, ma accettarle di buon grado e considerarle un arricchimento della nostra esistenza. È questa l'essenza della vera [[tolleranza]]; senza una tolleranza intesa in questa accezione più vasta non si potrà parlare di vera moralità. (p. 23) {{Int|''Scienza e religione, II''|Da ''Science, Philosophy and Religion'', a Symposium; pubblicato dalla Conference on Science, Philosophy and Religion in Their Relation to the Democratic Way of Life, Inc., New York, 1941.}} *[...] la [[scienza]] può solo accertare ciò che ''è'', ma non ciò che ''dovrebbe essere'', e fuori dal suo ambito tutti i tipi di giudizi di valore restano necessari. (p. 28) *[...] la scienza può essere creata soltanto da chi sia totalmente vocato alla verità e alla comprensione. Questa fonte emotiva, tuttavia, scaturisce dalla sfera della religione. Ad essa appartiene anche la fede nelle possibilità che le regole valide per il mondo esterno sono razionali, cioè comprensibili per la ragione. Non riesco a concepire un vero scienziato che difetti di tale fede profonda. Possiamo esprimere la situazione con un'immagine: la [[scienza e religione|scienza]] senza la [[scienza e religione|religione]] è zoppa, la religione senza la scienza è cieca.<ref group="fonte" name=CXV>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 115-116.</ref><ref>{{Cfr}} [[Immanuel Kant]], ''Critica della ragion pura'': «Senza i sensi non sarebbe a noi posto alcun oggetto, e senza l'intelletto nessun oggetto verrebbe pensato. I pensieri senza contenuto sono vuoti, le rappresentazioni visive senza idee sono cieche.» {{Cfr}} ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 115.</ref> (p. 29) *Nella fase giovanile dell'evoluzione spirituale dell'uomo la fantasia umana creò a propria immagine [[dèi|divinità]] che supponeva dovessero determinare, o quantomeno influenzare con le direttive della loro volontà, il mondo fenomenologico. L'uomo cercava di modificare a proprio vantaggio l'atteggiamento di tali divinità con la magia e con la preghiera. L'idea di Dio nelle religioni insegnate oggi, è una sublimazione di quell'antica concezione degli dèi. Il suo carattere antropomorfico è dimostrato, per esempio, dal fatto che gli uomini si rivolgano all'Essere Divino con preghiere, e ne implorino l'esaudimento dei propri desideri. (p. 29) *La principale fonte dei conflitti odierni tra le sfere [[scienza e religione|della religione e della scienza]] sta tutta in questa idea di un Dio personale.<ref group="fonte" name=CXV/> (p. 30) *Più un uomo è consapevole dell'ordinata regolarità di tutti gli eventi, più si rinsalda nella convinzione che non c'è posto, accanto a questa ordinata regolarità, per cause di natura differente. Per lui non esisterà né regola dell'umano né regola del divino come causa indipendente dagli eventi naturali. (pp. 30-31) *Nella lotta per il bene morale, i maestri della religione debbono avere la capacità di rinunciare alla dottrina di un Dio personale, vale a dire rinunciare alla fonte della paura e della speranza, che nel passato ha garantito ai preti un potere così ampio.<ref group="fonte" name=CXV/> (p. 31) *Più l'uomo avanza nella sua evoluzione spirituale, più mi appare certo che il sentiero verso una religiosità genuina non passa per la paura della vita e la paura della morte, o per una fede cieca, ma attraverso gli sforzi compiuti in direzione di una [[conoscenza]] razionale.<ref group="fonte" name=CXV/> (p. 32) {{Int|''Sull'istruzione''|Dal discorso tenuto ad Albany a una riunione celebrativa dell'Università dello Stato di New York, 15 ottobre 1936; pubblicato poi in ''On Education'', ''School and Society'', XLIV, 1936, pp. 589-592.}} *Nel nostro caso la sola conoscenza della verità non è sufficiente; al contrario tale conoscenza va rinnovata di continuo, con sforzo incessante, se non si vuole che vada perduta. È come una statua di marmo che si erge nel deserto e sia continuamente minacciata di seppellimento dai movimenti delle sabbie. Le mani di chi si pone al servizio del prossimo non devono avere un istante di quiete, affinché il marmo possa continuare a risplendere durevolmente al sole. A tali mani pronte al servizio si uniranno sempre anche le mie. (p. 33) *[...] si deve tendere alla formazione di individui che agiscano e pensino in modo indipendente, pur vedendo nel servizio della comunità il proprio più alto compito vitale.<ref group="fonte" name=LXX>Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 70-71.</ref> (p. 34) *A me sembra che dal punto di vista metodologico la cosa peggiore per una [[scuola]] sia far leva soprattutto sulla paura, sulla costrizione e sull'autorità artificiosa. Tale impostazione distrugge i sentimenti sani, la sincerità e la fiducia in se stessi degli alunni, producendo soggetti passivi. [...] È relativamente semplice mettere al riparo la scuola da questo che è il peggiore di tutti i mali. Basta dotare gli insegnanti del minor numero possibile di strumenti coercitivi, in modo che per essi l'unica fonte di rispetto da parte dell'alunno siano le loro qualità umane e intellettive.<ref group="fonte" name=LXX/> (p. 35) *La [[scuola]] dovrebbe sempre tendere a sfornare giovani dalla personalità armonica, non degli specialisti. Il che, a mio avviso, vale in un certo senso anche per le scuole tecniche, i cui studenti si dedicheranno a una professione del tutto specifica. Bisognerebbe sempre dare la priorità allo sviluppo di una capacità generale di pensiero e di giudizio indipendente, non all'acquisizione di una competenza specialistica.<ref group="fonte" name=LXX/> (p. 37) {{Int|''La teoria della relatività''|Da ''Relativity: Essence of the Theory of Relativity'', ''American People's Encyclopedia'', Spencer Press, Chicago, 1949, vol. 16, coll. 604-608.}} *La [[matematica]] si occupa esclusivamente delle relazioni tra i concetti senza considerare la loro connessione con l'esperienza. Anche la [[fisica]] si occupa di concetti matematici; tuttavia questi concetti assumono un contenuto fisico solo attraverso una chiara determinazione del loro rapporto con gli oggetti dell'esperienza. Questo vale in particolare per i concetti di moto, spazio, tempo. (p. 41) {{Int|''E&#61;mc²''|Pubblicato originariamente su ''Science Illustrated'', New York, aprile 1946.}} *L'atomo M è un ricco avaro che, finché vive, non dà via alcun denaro (''energia''). Ma nel suo testamento lascia la sua fortuna in eredità ai figli M' e M", a condizione che essi ne destinino una piccola quantità a fini sociali, meno di un millesimo dell'intero patrimonio (''energia o massa''). I figli insieme hanno un po' meno di quanto avesse il padre (''la somma della massa M'+M" è leggermente minore della massa M dell'atomo radioattivo''). Ma la parte destinata alla società, benché relativamente piccola, è tuttavia così rilevante (''considerata come energia cinetica'') da costituire una grande minaccia. Sventare tale minaccia è diventato il più pressante problema del nostro tempo. (p. 50) {{Int|''Che cos'è la teoria della relatività?''|Da ''My Theory'', ''London Times'', 28 novembre 1919.<ref>Pubblicato anche in ''Mein Weltbild'' ed ''Essays in Science'' con il titolo di ''What Is The Theory of Relativity?'' (''Was ist Relativitätstheorie?''). Ripubblicato inoltre in forma leggermente diversa e con il titolo di ''Tempo, spazio e gravitazione'' (''Time, space and gravitation'') su ''Optician, the British optical journal'', LVIII, pp. 187-188. {{Cfr}} ''Come io vedo il mondo'', pp. 127-135 e ''Opere scelte'', p. 54, pp. 580-584 e p. 768.</ref>}} *Possiamo distinguere vari tipi di teorie nella fisica. Per la maggior parte sono costruttive. Tentano di ricavare un quadro dei fenomeni più complessi dai materiali di uno schema formale relativamente semplice, da cui prendono le mosse. Così la [[teoria cinetica dei gas]] cerca di ridurre i processi meccanici, termici e di propagazione a movimenti di molecole, cioè a ricavarli dalle ipotesi del moto molecolare. Quando diciamo che siamo riusciti a comprendere un insieme di processi naturali, invariabilmente intendiamo dire che abbiamo trovato una teoria costruttiva che copre i processi in questione.<br />Insieme a questa classe di teorie assai importante ne esiste una seconda, che chiamerò delle «teorie dei principi». Queste impiegano il metodo analitico, anziché quello sintetico. Gli elementi che ne costituiscono la base e il punto di partenza non sono stati costruiti per via ipotetica, ma vi si è giunti in modo empirico; essi sono caratteristiche generali di processi naturali, principi che danno origine a criteri formulati in modo matematico, che i processi separati o le loro rappresentazioni teoriche devono saper soddisfare. Così la scienza della [[termodinamica]] cerca di dedurre con mezzi analitici i nessi necessari – che gli eventi separati devono soddisfare – del fatto universalmente provato che il [[moto perpetuo]] è impossibile.<br />I vantaggi della teoria costruttiva sono la completezza, l'adattabilità e la chiarezza, quelli della teoria dei principi sono la perfezione logica e la sicurezza dei fondamenti.<br />La teoria della relatività appartiene a quest'ultima classe. Al fine di coglierne la natura, occorre prima di tutto acquisire dimestichezza con i principi su cui si fonda. (pp. 51-52) *Ecco un'ulteriore applicazione del principio della relatività, per diletto del lettore: oggi in Germania vengo chiamato «luminare tedesco», in Inghilterra «ebreo svizzero». Se dovesse mai succedermi di essere additato come una ''bête noire'', diventerei, al contrario, un «ebreo svizzero» per i tedeschi e un «luminare tedesco» per gli inglesi.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 29-30.</ref> (p. 55) {{Int|''Fisica e realtà''|Da ''Physik und Realität'', ''Franklin Institute Journal'', vol. 221, n. 3, marzo 1936, pp. 313-347.}} *L'intera [[scienza]] non è che un affinamento del pensiero quotidiano.<ref group="fonte" name=CXXIX>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 129.</ref> (p. 56) *Potremmo dire che «l'eterno mistero del mondo è la sua comprensibilità».<ref>Parafrasata spesso in «La cosa più incomprensibile dell'universo è che esso sia comprensibile». {{cfr}} ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 147.</ref> È una delle grandi intuizioni di [[Immanuel Kant]] che senza tale comprensibilità l'assunzione di un mondo esterno reale sarebbe assurda. Per quanto riguarda la «comprensibilità», l'espressione è qui utilizzata nel suo senso più banale. Vuole riferirsi a: produzione di una qualche sorta di ordine fra le impressioni dei sensi, un ordine prodotto dalla creazione di concetti generali, di relazioni tra questi concetti, e dalle relazioni tra i concetti e l'esperienza sensoriale, relazioni a loro volta determinate in qualunque possibile modo. È in questo senso che il mondo delle nostre esperienze sensoriali è comprensibile. Il fatto che sia comprensibile è un miracolo.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 147.</ref> (pp. 57-58) {{Int|''I fondamenti della fisica teoretica''|Da un discorso tenuto all'''American Scientific Congress'', Washington, maggio 1940; pubblicato con il titolo di ''Considerations Concerning the Fundamental of Theoretical Physics'', su''Science'', Washington D.C., n. 91, 24 maggio 1940, pp. 487-492.}} *Quella che chiamiamo [[fisica]] comprende quel gruppo di scienze naturali che basano i propri concetti su misurazioni; e i cui concetti e affermazioni si prestano a una formulazione matematica.<ref group="fonte" name=CXXX>Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 130.</ref> (p. 87) *[...] fin dall'inizio è sempre stato presente il tentativo di individuare per tutte queste singole scienze, una base teoretica unitaria composta del minor numero possibile di concetti e relazioni fondamentali, da cui si potessero ricavare per sviluppo logico tutti i concetti e le relazioni delle singole discipline. È questo che intendiamo per ricerca di fondamenti comuni per la globalità della fisica. La convinta fiducia nel conseguimento di tale obiettivo finale è la principale fonte dell'appassionata dedizione che ha sempre animato i ricercatori.<ref group="fonte" name=CXXX/> (pp. 87-88) {{Int|''Il linguaggio comune della scienza''|Da una registrazione radiofonica per la ''Science Conference'', Londra, 28 settembre 1941; pubblicata su ''Avancement of Science'', Londra, vol. 2, n. 5.}} *Quali speranze e paure il [[metodo scientifico]] comporta per l'uomo? Non penso che questo sia il modo giusto di impostare la questione. Qualunque cosa questo strumento a disposizione dell'uomo produrrà, essa dipenderà interamente dalla natura dei fini che l'umanità si sarà data. Una volta posti in essere gli obiettivi, il metodo scientifico fornisce i mezzi per realizzarli. Tuttavia esso non può fornire anche gli obiettivi. Il metodo scientifico non avrebbe condotto da nessuna parte, di per sé, non sarebbe nemmeno nato senza un appassionato sforzo di arrivare a una comprensione chiara. (p. 99-100) {{Int|''Le leggi della scienza e le leggi dell'etica''|Da ''The Laws of Science and The Laws of Ethics'', prefazione a Philipp Frank, ''Relativity – A Richer Truth'', Beacon Press, Boston, 1950.}} *A livello di logica pura tutti gli assiomi sono arbitrari, compresi gli assiomi dell'etica. Ma essi non sono affatto arbitrari da un punto di vista psicologico e genetico. [...] All'individuazione e alla verifica degli assiomi etici si perviene in modo non dissimile da quello che riguarda gli assiomi della scienza. La [[verità]] è ciò che sopporta la verifica dell'esperienza. (p. 102) {{Int|''Una derivazione elementare dell'equivalenza di massa ed energia''|Da ''Elementary Derivation of the Equivalence of Mass and Energy'', ''Technion Journal'', V, pp. 16-sg.}} *La seguente derivazione della legge dell'equivalenza, mai pubblicata prima, ha due vantaggi. Benché utilizzi il principio di relatività ristretta, non presuppone il meccanismo formale della teoria, ma si avvale soltanto di tre leggi precedentemente note:<br />1. La legge della conservazione della quantità di moto.<br />2. L'espressione per la pressione della radiazione; cioè, la quantità di moto di un complesso di radiazioni che si muovano in direzione fissa.<br />3. La ben nota espressione per la deviazione della luce (influenza del moto della terra sulla posizione apparente delle stelle fisse, Bradley). (p. 103) {{Int|''Perché il socialismo?''|Da ''[http://monthlyreview.org/2009/05/01/why-socialism Why Socialism?]'', ''Montly Review: An Indipendent Socialist Magazine'', New York, I, maggio 1949, pp. 9-15.}} *La [[scienza]], tuttavia, non può creare fini e ancora meno inculcarli negli esseri umani; la scienza, al massimo, può fornire i mezzi con cui perseguire eventuali fini. Ma i fini in sé sono concepiti da personalità dotate di alti ideali etici [...]. (p. 110) *[...] dovremmo fare attenzione a non sopravvalutare la scienza e i metodi scientifici, quando si tratti di problemi umani; e non dovremmo presumere che gli esperti siano i soli ad avere il diritto di esprimersi su questioni riguardanti l'organizzazione della società. (p. 110) *[...] i [[Capitalismo|capitalisti]] privati controllano inevitabilmente, in modo diretto o indiretto, le fonti principali d'[[informazione]] (stampa, radio, pubblica istruzione). Per cui è estremamente difficile e nella maggior parte dei casi del tutto impossibile, che il singolo cittadino possa arrivare a conclusioni oggettive e avvalersi in modo intelligente dei propri diritti politici. (p. 113) *Considero tale storpiamento della coscienza dei singoli il peggiore dei mali del capitalismo. Tutto il nostro sistema educativo ne è contagiato. Si inculca un atteggiamento di esagerata competizione negli studenti, che vengono esortati all'adorazione del successo acquisitivo in preparazione della loro carriera futura.<ref group="fonte" name=LXX/> (p. 114) *Sono convinto che ci sia un ''unico'' modo per eliminare tali gravi malanni, vale a dire l'istituzione di una economia socialista, accompagnata da un sistema educativo orientato al perseguimento di obiettivi sociali. In un'economia del genere, i mezzi di produzione saranno posseduti dalla società stessa e utilizzati in maniera pianificata. Un'economia di piano, che adeguasse la produzione ai bisogni della comunità, distribuirebbe il lavoro fra tutti coloro che fossero in grado di lavorare e garantirebbe i mezzi di sussistenza a ciascuno, uomo, donna o bambino che fosse. L'istruzione dell'individuo, oltre a promuovere le capacità innate, si sforzerebbe di sviluppare in lui un senso di responsabilità verso i propri simili anziché la glorificazione del potere e del successo che caratterizzano la nostra società attuale. (p. 115) {{Int|''La questione dei negri''|Da un discorso alla Lincoln University, in occasione del conferimento di una laurea ''honoris causa'', maggio 1946; ''The Negro Question'', ''Pageant'', New York, 1946}} *C'è, tuttavia, una macchia scura nel panorama sociale degli americani. Il loro senso dell'eguaglianza e della dignità umana si limita essenzialmente agli uomini di pelle bianca. [...] Più mi sento americano, più questa situazione mi fa soffrire.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 41.</ref> (p. 116) *Dobbiamo sforzarci di discernere ciò che nella tradizione da noi assorbita è dannoso per il nostro destino e la nostra dignità, e modellare le nostre vite di conseguenza.<ref group="fonte">Citato in ''New York Times'', 4 maggio 1946, p. 7; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 142.</ref> (p. 117) {{Int|''Scienza e società''|Da ''Science and Society'', ''Science'', Washington D.C., numero invernale, 1935-36.}} *Sono due i modi in cui la [[scienza]] influenza le faccende umane. Il primo è a tutti familiare: quello diretto. Ma in maniera ancora più estesa, quella indiretta, la scienza fornisce aiuti che hanno trasformato completamente l'esistenza umana. Questo secondo modo è di natura educativa: agisce sulla mente. Benché possa apparire meno ovvio al nostro esame superficiale, non meno incisivo del primo. (p. 118) *Se mai possiamo affermare che oggi la [[schiavitù]] è stata abolita, dobbiamo tale abolizione agli effetti pratici della scienza.<ref group="fonte">Citato in ''New York Times'', 4 maggio 1946, p. 7; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 164.</ref> (p. 118) *Sta a imperituro credito della [[scienza]] l'aver permesso, agendo sulla mente umana, di superare l'insicurezza dell'uomo davanti a se stesso e davanti alla natura. (p. 119) *La gente comune può seguire i dettagli della ricerca scientifica solo fino a un livello modesto; ma può registrare almeno un grosso e importante guadagno: la fiducia che il pensiero umano è affidabile e la legge della natura è universale.<ref group="fonte" name=CXXIX/> (p. 120) {{Int|''Nel ricevere il premio One World''|Dal discorso pronunciato alla Carnegie Hall, New York, nel ricevere il premio ''One World'', 27 aprile 1948.}} *[...] dove la fiducia nell'onnipotenza della forza fisica ha il sopravvento sulla vita politica, tale forza assume una vita a sé e si rivela superiore agli uomini che pensano di usare la forza come strumento.<ref group="fonte" name=XCIV>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 94.</ref> (p. 127) *C'è ''una sola'' strada per la pace e la sicurezza: la strada dell'organizzazione sovrannazionale. Un armamento unilaterale su base nazionale accresce soltanto l'incertezza e la confusione generale senza costituire un efficace protezione.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 104.</ref> (p. 127) {{Int|''Scienza e civiltà''|Dal discorso al Royal Albert Hall di Londra, ''Civilization and Science'', 3 ottobre 1933; citato nel ''Times'' di Londra, 4 ottobre 1933, p. 14.}} *Ci sta a cuore non solo il problema tecnico dell'assicurare e preservare la [[pace]], ma anche l'importante compito dell'istruzione e dell'illuminazione delle menti. Se vogliamo contrastare le forze che minacciano di sopprimere la libertà intellettuale e individuale dobbiamo avere chiara davanti ai nostri occhi la posta in gioco, e quanto dobbiamo a quella libertà che i nostri antenati conquistarono per noi dopo dure lotte. Senza tale libertà non ci sarebbe stato alcuno [[William Shakespeare|Shakespeare]], o [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], o [[Isaac Newton|Newton]], o [[Michael Faraday|Faraday]], o [[Louis Pasteur|Pasteur]] o [[Joseph Lister|Lister]]. [...] Solo gli uomini liberi possono produrre le invenzioni e le opere intellettuali che a noi moderni rendono la vita degna di essere vissuta. (pp. 128-129) *[...] notai come la [[monotonia]] di una vita quieta stimoli la mente creativa.<ref group="fonte">Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 148.</ref> (p. 129) {{Int|''Lettera aperta all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite''|Da ''United Nations World'', New York, ottobre 1947.}} *Le [[Nazioni Unite|NU]] per il momento, e il governo mondiale alla fine, dovrebbero perseguire un unico scopo: la garanzia della sicurezza, della tranquillità e del benessere per tutta l'umanità. (p. 138) {{Int|''Una risposta agli scienziati sovietici''|Da ''A Reply to the Soviet Scientists'', ''Bulletin of the Atomic Scientists'', IV, febbraio 1948, pp. 33-sg.}} *E il governo è in se stesso un male finché reca in sé la tendenza a degenerare in [[tirannia]].<ref name=soviet>Einstein rispose con questo articolo alla lettera aperta ''Le idee sbagliate del dott. Einstein'', sottoscritta dagli scienziati sovietici [[Sergej Ivanovič Vavilov]], [[Alexander Frumkin]], [[Abram Ioffe]] e [[Nikolay Semyonov]]; pubblicata sul ''New Times'', Mosca, ottobre 1947. {{Cfr}} ''Pensieri, idee e opinioni'', pp. 234 e 238.</ref> (p. 146) *Difendo il governo mondiale perché sono convinto che non ci sia altra via percorribile per eliminare il più tremendo pericolo a cui l'uomo si sia mai trovato esposto. L'obiettivo di evitare la distruzione totale deve avere la priorità su qualunque altro obiettivo.<ref name=soviet/><ref group="fonte">Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 104-105.</ref> (p. 150) {{Int|''«L'Europa è stata un successo?»''|Da ''Was Europe a Success?'', ''The Nation'', New York, 3 ottobre 1934.}} *Nessun [[scopo|fine]] mi sembra così elevato da indurmi a giustificarne il perseguimento attraverso metodi indegni. (p. 156) :Nessuno scopo è, secondo me, così alto da giustificare dei metodi indegni per il suo conseguimento.<ref>In un [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/07/24/vita-da-cavie-sulla-pelle-degli.html articolo di ''la Repubblica''] e in molteplici pagine web si afferma che tale citazione di Einstein sia riferita alla [[sperimentazione animale]] o alla [[vivisezione]]. In realtà la frase di Einstein è una considerazione di natura generale e non si riferisce alla tematica specifica della vivisezione. {{Cfr}} ''[http://www.giornalettismo.com/archives/429071/la-vivisezione-repubblica-e-il-povero-albert-einstein/ La vivisezione, Repubblica e il povero Albert Einstein]'', ''Giornalettismo.com'', 24 luglio 2012.</ref> *A volte la [[violenza]] potrà aver sgomberato con rapidità la strada da ostacoli, ma non si è mai rivelata creativa.<ref group="fonte">Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 168.</ref> (p. 156) {{Int|''A un raduno per la libertà d'opinione''|Da ''At a Gathering for Freedom on Opinion'', 1936; scritto nel 1936 per un raduno di docenti universitari che non ebbe mai luogo.}} *È per questa ragione che negli ultimi tempi abbiamo dovuto assistere ripetutamente al licenziamento di degni docenti universitari contro la volontà dei loro colleghi, azioni di cui la stampa ha informato il pubblico in modo non adeguato. È sempre alla pressione di questa minoranza economicamente dominante che dobbiamo l'infausta istituzione del giuramento del docente, ideato per limitare la libertà d'insegnamento. Non c'è bisogno che mi soffermi sul fatto che la libertà d'insegnamento e di opinione nei libri o nella stampa è il fondamento di un sano e naturale sviluppo di qualsiasi popolo.<ref group="fonte" name=LXX/> (pp. 157-158) {{Int|''Guerra atomica o pace, I''|Come riportato da Raymond Swing in ''Atomic War or Peace'', ''the Atlantic Monthly'', parte prima, CLXXVI, novembre 1945, pp. 43-45.}} *La produzione dell'[[energia nucleare|energia atomica]] non ha creato un problema nuovo. Ha semplicemente reso più urgente la necessità di risolverne uno già esistente.<ref group="fonte" name=curatom>Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 92-93.</ref><ref name=raymondswing>Einstein venne intervistato due volte da Raymond Swing in merito all'eventualità di una guerra atomica: la prima intervista venne realizzata nel 1945 e la seconda nel 1947 ed entrambe vennero pubblicate sul ''the Atlantic Monthly''. Successivamente le due interviste sono state pubblicate più volte insieme, sotto forma di un unico articolo intitolato ''Atomic War or Peace'', nonostante le importanti differenze tra i due, dovute perlopiù al cambiamento delle relazioni internazionali tra Stati Uniti e Unione Sovietica nel corso del biennio 1945-47. {{Cfr}} ''Einstein on Politics'', [https://books.google.it/books?id=_X1dAAAAQBAJ&pg=PA372 p. 372].</ref> (p. 159) *Non credo che una guerra combattuta con le bombe atomiche spazzerà via la civiltà. Forse potranno rimanere uccisi due terzi della popolazione della terra. Ma resterebbe un sufficiente numero di uomini capaci di pensare e un sufficiente numero di libri per consentire di ricominciare daccapo e restaurare la civiltà.<ref group="fonte" name=curatom/><ref name=raymondswing/> (p. 159) *Non mi considero il padre della liberazione dell'[[energia nucleare|energia atomica]]. Il mio ruolo in proposito è stato del tutto indiretto. Non prevedevo, infatti, che si sarebbe arrivati a produrla nel mio tempo. Lo credevo possibile solo sul piano teorico. È diventato un fatto concreto grazie alla scoperta accidentale della reazione a catena, cosa che non avrei potuto prevedere. È stato [[Otto Hahn|Hahn]] a scoprirla a [[Berlino]], e lui stesso ha frainteso il senso della propria stessa scoperta. È stata [[Lise Meitner]] a fornire l'interpretazione corretta. È fuggita dalla [[Germania]] per mettere l'informazione in mano a [[Niels Bohr]]. Non credo che si possa inaugurare una grande era della scienza atomica nel modo in cui sono organizzate le grandi società per azioni.<ref name=raymondswing/> (p. 162) *Dal momento che non prevedo che l'[[energia nucleare|energia atomica]] potrà risultare di grande vantaggio ancora per molto tempo, debbo dire che attualmente essa costituisce una minaccia. Forse è bene che sia così. Potrà agire da deterrente per la razza umana spingendola a mettere ordine nei propri affari internazionali, cosa che, senza la pressione della paura, di sicuro essa non farebbe.<ref group="fonte" name=curatom/> (p. 163) {{Int|''Guerra atomica o pace, II''|Come riportato da Raymond Swing in ''[http://www.theatlantic.com/past/issues/47nov/einstein.htm Atomic War or Peace]'', ''the Atlantic Monthly'', parte seconda, CLXXX, novembre 1947, pp. 29-32.}} *Dalla realizzazione della prima [[bomba atomica]] non è stato approntato nulla che rendesse il mondo più sicuro dalla guerra, mentre molto è stato fatto per accrescere la distruttività della guerra.<ref name=raymondswing/> (p. 163) *Ma non è necessario immaginare che un'esplosione stellare distrugga la terra come una Nova per capire con chiarezza la crescente distruttività di una [[guerra nucleare|guerra atomica]] e riconoscere che, a meno di impedire un'altra guerra, è probabile che si arrivi a devastazioni su scala mai ritenuta possibile prima d'ora, e a stento concepibili anche adesso, e che ad esse sopravviverebbe ben poco della nostra società.<ref name=raymondswing/> (p. 164) *Ma nulla è stato fatto per scongiurare la guerra, mentre molto è stato fatto per rendere la [[guerra nucleare|guerra atomica]] ancora più orribile; non ci sono giustificazioni, di conseguenza, per aver ignorato il pericolo. Dico che non è stato fatto nulla per scongiurare la guerra a partire dalla messa a punto della bomba atomica, malgrado gli Stati Uniti abbiano avanzato alle Nazioni Unite la proposta di un controllo sovrannazionale dell'energia atomica. Si è trattato di una proposta condizionale, e a condizioni che l'Unione Sovietica è adesso determinata a respingere. Il che consente di addossare ai russi la colpa del fallimento.<ref name=raymondswing/> (p. 164) *Ma nell'incolpare i russi gli americani non dovrebbero ignorare il fatto che nemmeno loro hanno rinunciato volontariamente all'uso della bomba come arma ordinaria, in attesa che si arrivi al controllo sovrannazionale, o nel caso non si arrivi a un controllo sovrannazionale. Così hanno alimentato negli altri paesi la paura che gli americani considerino la bomba atomica una componente legittima del loro arsenale bellico fintantoché gli altri paesi declineranno di accettare i termini da essi proposti per un controllo sovrannazionale.<ref name=raymondswing/> (pp. 164-165) *Gli americani possono essere convinti della loro determinazione a non scatenare una guerra aggressiva o preventiva e ritenere così superfluo annunciare pubblicamente che non faranno più ricorso per primi alla bomba atomica. Ma questo paese è stato invitato solennemente a rinunciare all'uso della bomba – cioè a metterla al bando – e ha declinato di farlo a meno di non vedere accettati i propri termini per un controllo sovrannazionale.<ref name=raymondswing/> (p. 165) *Considero sbagliata questa linea politica. Scorgo un certo vantaggio militare nel non rinunciare per legge all'uso della bomba come deterrente volto a scoraggiare un altro paese dall'intraprendere una guerra in cui gli Stati Uniti potrebbero usarla. Ma quel che si guadagna da un lato lo si perde dall'altro. Perché si è resa più remota la comprensione dell'importanza di un controllo sovrannazionale dell'energia atomica. Che non abbiano a verificarsi inconvenienti militari finché gli Stati Uniti detengono l'esclusiva della bomba. Ma non appena un altro paese sarà in grado di produrne in quantità consistenti, l'assenza di un accordo internazionale porrà gli Stati Uniti in condizioni di forte svantaggio, a causa della vulnerabilità delle sue industrie, così concentrate nel territorio, e dell'alto sviluppo della sua vita urbana.<ref name=raymondswing/> (p. 165) *Il rifiuto di mettere al bando la bomba finché ne detiene il monopolio procura a questo paese un'altra conseguenza negativa, impedendogli di tornare pubblicamente ai parametri etici bellici formalmente accettati prima dell'ultima guerra. Non si dovrebbe dimenticare che questo paese ha approntato la [[bomba atomica]] come misura preventiva; se ne voleva impedire l'utilizzo da parte dei tedeschi, in caso l'avessero scoperta.<ref group="fonte" name=curatom/> Sono stati i tedeschi a iniziare il bombardamento dei centri civili, seguiti dai giapponesi. A ciò gli alleati hanno risposto negli stessi termini – anzi, come è risultato, con maggiore efficacia – e ne avevano la giustificazione morale. Ma adesso, in assenza di alcuna provocazione, e in mancanza della giustificazione della rappresaglia o della ritorsione, il rifiuto di rinunciare all'uso della bomba se non per ritorsione rendo lo scopo del suo possesso prettamente politico. Il che è difficilmente perdonabile.<ref name=raymondswing/> (p. 165) *Non sto dicendo che gli Stati Uniti non dovrebbero preparare la bomba e farne scorta, perché credo che debbano farlo; con essa devono essere in grado di scoraggiare un altro paese dal predisporre un attacco atomico una volta che anch'esso si sia procurato la bomba.<ref name=raymondswing/> (p. 166) *Detenere una scorta di bombe atomiche senza impegnarsi a non utilizzarne per primi è sfruttare a fini politici il possesso delle bombe. Può darsi che gli Stati Uniti sperino in tal modo di intimorire l'Unione Sovietica e di indurla ad accettare un controllo sovrannazionale dell'energia atomica. Ma inculcare la paura non fa che accrescere l'antagonismo e aumentare il pericolo di una guerra. Sono dell'opinione che questa politica ci abbia allontanati dalla vera soluzione moralmente accettabile, la proposta di un controllo sovrannazionale dell'energia atomica.<ref name=raymondswing/> (p. 166) *L'appartenenza a un sistema di sicurezza sovrannazionale non dovrebbe, a mio avviso, basarsi su alcun arbitrario parametro di democrazia. Il solo requisito da parte di tutti dovrebbe essere l'elezione popolare diretta dei rappresentanti destinati all'organizzazione sovrannazionale – parlamento e consiglio – per scrutinio segreto in ogni paese membro. Tali rappresentanti dovrebbero rappresentare il popolo piuttosto che i singoli governi, il che aumenterebbe la natura pacifista dell'organizzazione.<ref name=raymondswing/> (p. 170) {{Int|''La minaccia della distruzione di massa''|Da un discorso alla seconda cena annuale offerta dalla Foreign Press Association all'Assemblea Generale e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, al [[Waldorf-Astoria Hotel]], New York, 11 novembre 1947.}} *Siamo tutti consapevoli della difficile e minacciosa situazione in cui versa oggi la società umana – ridotta a un'unica comunità con un destino comune –, ma solo alcuni si comportano di conseguenza. Gran parte delle persone continua a vivere la propria vita ordinaria; per metà spaventate, per metà indifferenti, esse contemplano la cupa tragicommedia in atto sul palcoscenico internazionale davanti agli occhi e alle orecchie del mondo. Ma su quel palcoscenico, in cui gli attori recitano sotto i riflettori le proprie ordinate parti, si decide il nostro destino di domani, la vita o la morte delle nazioni. (p. 175) *Finché il contatto fra i due campi si limiterà ai negoziati ufficiali, vedo scarse prospettive di un accordo intelligente, specialmente dal momento che considerazioni di prestigio nazionale oltre che la tendenza a parlare alle masse da una finestra tendono a rendere pressoché impossibile ogni ragionevole progresso. Ciò che una parte propone a livello ufficiale è per ciò stesso guardato con diffidenza e persino fatto apparire come inaccettabile dall'altra. Inoltre dietro tutti i negoziati ufficiali si cela – per quanto velata – la minaccia del potere nudo e crudo. (p. 176) *Noi [[scienziato|scienziati]] crediamo che quello che noi e i nostri simili faremo o mancheremo di fare nel giro dei prossimi anni determinerà il destino della nostra civiltà. E consideriamo nostro dovere divulgare incessantemente questa verità, aiutando la gente a rendersi conto della posta in gioco e adoperandoci non per una tregua, ma per un'intesa e un definitivo accordo tra popoli e nazioni di differenti vedute. (p. 176) {{Int|''L'intrusione dei militari nella scienza''|Da ''Military Intrusion in Science. The Military Mentality'', ''American Scholar'', XVI, 1947, pp. 353-sg.}} *È tipico della mentalità militarista considerare essenziali i fattori non-umani (bombe atomiche, basi strategiche, armi di ogni sorta, il possesso di materie prime, ecc.) e ritenere invece trascurabile e secondario l'essere umano, i suoi desideri e pensieri, in breve i fattori psicologici.<ref group="fonte" name=XCIV/> (p. 182) *L'individuo è degradato a mero strumento; egli diventa «materiale umano».<ref group="fonte" name=XCIV/> Con una concezione simile i normali fini delle aspirazioni umane svaniscono. Al loro posto, la mentalità militarista eleva il «potere nudo» a fine in sé, uno dei più sconcertanti inganni a cui gli uomini possano soccombere. Nel nostro tempo la mentalità militare si è fatta ancora più pericolosa che in passato perché le armi offensive sono diventate molto più potenti di quelle difensive. Perciò essa conduce di necessità alla guerra preventiva. L'insicurezza generale che ad essa si accompagna porta a sacrificare i diritti civili del cittadino al presunto bene dello stato. (p. 182) *Non vedo altra via d'uscita dalle condizioni imperanti che una politica perspicace, onesta e coraggiosa, tesa a fondare la sicurezza su basi sovrannazionali. Speriamo che si troveranno individui sufficienti per numero e per forza morale, atti a guidare la nazione su questa strada, finché le circostanze esterne le attribuiranno un ruolo di guida. Allora problemi come quelli descritti cesseranno di esistere. (p. 182) {{Int|''[[Isaac Newton]]''|Da ''The Manchester Guardian'', Manchester, Inghilterra, Natale 1942.}} *[...] [[Isaac Newton|Newton]] fu il primo che riuscì a scoprire dei fondamenti formulati con chiarezza da cui poter dedurre un ampio campo di fenomeni a mezzo del pensiero matematico, a livello logico, quantitativo e in armonia con l'esperienza.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 56.</ref> (p. 187) {{Int|''[[Giovanni Keplero]]''|Dalla prefazione di ''Johannes Kepler's Letters'', a cura di David Baumgardt, ed. Carola Baumgardt, Philosophical Library, New York, 1951.}} *[...] [[Giovanni Keplero|Keplero]] era uno di quei rari individui semplicemente incapaci di fare altro che battersi apertamente in difesa delle proprie convinzioni in ogni ambito.<ref group="fonte" name=LILII>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 51-52.</ref> (p. 192) *Nella ricerca dovette sbarazzarsi dell'approccio animistico, una modalità di pensiero orientata a fini nascosti. Dovette per prima cosa riconoscere che nemmeno la tecnica matematica più nitidamente logica offriva di per sé alcuna garanzia di verità, facendosi irrilevante se non verificata sulle più meticolose osservazioni della scienza naturale. Non fosse stato per questo orientamento filosofico, il lavoro di Keplero non sarebbe stato possibile. Lui non ne parla, ma le sue lettere riflettono tale lotta interiore.<ref group="fonte" name=LILII/> (p. 193) {{Int|''In memoria di [[Marie Curie]]''|Dalla dichiarazione in occasione della Curie Memorial Celebration al Roerich Museum, New York, 23 novembre 1935.}} [[Immagine:Marie Curie and Albert Einstein.jpg|thumb|Marie Curie con Albert Einstein ]] *La sua forza, la purezza della sua volontà, la sua severità con se stessa, la sua obiettività, il suo giudizio incorruttibile: erano tutte di una qualità raramente riscontrata, così riunite in un solo individuo. [...] Una volta che avesse riconosciuto una certa strada come giusta, la percorreva senza compromessi e con tenacia estrema.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 47-48; Archivio Einstein 5-142.</ref> (p. 194) {{Int|''In memoria di [[Paul Langevin]]''|Da ''La Pensée'', Parigi, febbraio-marzo 1947.}} *Sono così rare le persone, in qualunque generazione, in cui una chiara comprensione della natura delle cose si unisca a un intenso sentimento per la sfida della vera umanità e a una capacità di impegno militante. Quando se ne va un uomo del genere, lascia un vuoto che sembra intollerabile a chi gli sopravviva.<ref group="fonte" name=LII>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 52.</ref> (p. 197) *Il suo desiderio di promuovere una vita migliore per tutti gli uomini era forse anche più forte della sua bramosia per una pura illuminazione dell'intelletto. Così accadeva che dedicasse molto del suo tempo e della sua energia vitale all'illuminazione politica.<ref group="fonte" name=LII/> (p. 197) {{Int|''In memoria di [[Paul Ehrenfest]]''|Da ''Almanak van het Leidsche Studentencorps'', pubblicato da S.C. Doesburg, Dosbug Verlag, Leiden, Olanda, 1934.}} *La sua statura stava tutta nella sua capacità straordinariamente sviluppata di afferrare l'essenza di un'idea teorica, nello spogliare una teoria delle sue sovrastrutture matematiche finché non emergeva con chiarezza la semplice idea di fondo. Questa capacità lo rendeva un docente senza pari. (pp. 202-203) *In realtà egli si sentiva più infelice di chiunque altro con cui fossi in intimità. La ragione era che non si riteneva all'altezza del nobile compito che gli si parava davanti. A che serviva che tutti lo smentissero? Il suo senso di inadeguatezza, oggettivamente ingiustificato, lo tormentava senza tregua, derubandolo spesso della pace mentale necessaria per una tranquilla ricerca.<ref group="fonte" name=XLVIII>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 48.</ref> (p. 203) *Apprendere e insegnare cose che non si riescono ad accettare appieno nel proprio intimo è sempre un compito difficile [...]. (p. 204) *L'umiliazione e l'oppressione mentale da parte di insegnanti ignoranti ed egoisti provocano nello spirito del giovane devastazioni insanabili, che spesso esercitano un'influenza nefasta nella vita successiva.<ref group="fonte" name=LXX/> (p. 204) *Il rapporto più importante della sua vita fu quello con sua moglie, che gli era anche compagna di lavoro, una personalità insolitamente forte e risoluta, intellettualmente dotata quanto lui. [...] la ripagò con una venerazione e un amore quali non mi è stato dato spesso di riscontrare nel corso della mia vita.<ref group="fonte" name=XLVIII/> (p. 204) {{Int|''[[Mahatma Gandhi]]''|Dalla dichiarazione in occasione del 75° compleanno di Gandhi, 1946.}} *Una guida per il suo popolo, non sostenuta da autorità esterna: un politico il cui successo non posa sull'artificio né sul possesso di espedienti tecnici, ma semplicemente sulla forza carismatica della sua personalità; un combattente vincitore che ha sempre disdegnato l'uso della forza; un uomo saggio e umile, armato di una determinazione e di una coerenza inflessibili, che ha dedicato tutta la propria forza all'elevazione del suo popolo e al miglioramento della sua sorte; un uomo che ha affrontato la brutalità dell'Europa con la dignità dei semplici, e quindi, assurgendo ogni volta a superiore.<br />Può darsi che le generazioni avvenire stenteranno a credere che un individuo simile abbia mai calpestato in carne e ossa questa terra.<ref group="fonte">Citato in ''Einstein on Humanism'', a cura di Helen Dukas e [[Banesh Hoffmann]], Carol Publishing, New York, 1993, p. 94; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 49.</ref> (p. 205) {{Int|''Perché gli ebrei sono odiati?''|Da ''Why Do They Hate the Jews'', ''Collier's'', New York, CII, 26 novembre 1938, pp. 9-sg.}} *Perché c'è molta verità nel detto che è facile elargire saggi e giusti consigli... agli altri!, ma difficile agire con saggezza e giustizia personalmente. (p. 210) *I crimini di cui gli [[ebrei]] sono stati incolpati nel corso della storia – crimini intesi a giustificare le atrocità perpetrate contro di essi – sono mutati in rapida successione [...] Le accuse contro di loro, accuse della cui falsità gli istigatori erano ogni volta perfettamente consapevoli, superavano ogni immaginazione, ma hanno influenzato ripetutamente le masse. [...] In questo caso, si può parlare di [[antisemitismo]] latente. (pp. 210-211) *In ogni società certe convinzioni e intenti comuni, certi interessi simili producono gruppi che, in un certo senso, agiscono come unità. Ci sarà sempre attrito tra tali gruppi, lo stesso tipo di contrapposizione e rivalità che esiste tra gli individui.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 139.</ref> (p. 211) *È noto, inoltre, che una lumaca può perdere il proprio guscio senza per questo cessare di essere una lumaca. L'[[ebrei|ebreo]] che abbandoni la propria fede (nel senso formale della parola) è in una posizione analoga. Resta un ebreo.<ref group="fonte" name=LXIVLXV>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 64-65.</ref> (p. 212) *Il legame che ha unito gli [[ebrei]] per migliaia di anni e che ancora oggi li unisce è, principalmente, l'ideale democratico della giustizia sociale, assieme a quello della vicendevole solidarietà e tolleranza tra tutti gli uomini. [...] Il secondo tratto caratteristico della tradizione ebraica è l'alta considerazione in cui è tenuta ogni forma di aspirazione intellettuale e di sforzo spirituale.<ref group="fonte" name=LXIVLXV/> (p. 212) *Gli [[ebrei]] come gruppo possono essere privi di potere, ma l'insieme delle conquiste dei loro singoli componenti è ovunque considerevole e proficuo, anche se a tali conquiste si è arrivati tra mille ostacoli.<ref group="fonte" name=LXIVLXV/> (p. 214) *Per il gruppo nazista gli [[ebrei]] non sono soltanto un mezzo per stornare il risentimento popolare da se stessi, gli oppressori; considerano gli ebrei un elemento non ammissibile, che non potrà mai essere spinto all'accettazione acritica del dogma, e che, di conseguenza, continuerà a minacciare, finché esisterà, la loro autorità, per l'insistenza con cui gli ebrei difendono l'illuminazione popolare delle masse.<ref group="fonte" name=LXIVLXV/> (p. 214) {{Int|''Il fine dell'esistenza umana''|Da una trasmissione radiofonica per l'Appello Ebrei Uniti, 11 aprile 1943.}} *L'odio che impazza contro di noi {{NDR|ebrei}} affonda le radici nel fatto che abbiamo sostenuto l'ideale della convivenza armonica e che gli abbiamo dato espressione con parole e coi fatti tra la maggior parte del nostro popolo. (p. 221) {{Int|''Il nostro debito verso il Sionismo''|Dal discorso intitolato ''Our Debt to Zionism'' pronunciato in occasione del ''Third Seder'', National Labor Committee for Palestine, al Commodore Hotel, New York, 17 aprile 1938; testo completo pubblicato in ''New Palestine'', Washington D.C., 29 aprile 1938.}} [[Immagine:Albert Einstein WZO photo 1921.jpg|thumb|upright=1.6|Einstein con i leader della ''World Zionist Organization'' nel 1921]] *[...] il giudaismo ha un grande debito di riconoscenza verso il [[Sionismo]]. Il movimento sionista ha risvegliato tra gli ebrei il senso della comunità. Ha svolto una proficua attività superando qualunque aspettativa. Questo proficuo lavoro in Palestina, a cui hanno contribuito ebrei di ogni parte del mondo pronti all'abnegazione, ha sollevato un gran numero di nostri fratelli dal bisogno più atroce. In particolare è stato possibile avviare una parte non esigua dei nostri giovani a una vita di lavoro gioioso e creativo.<ref group="fonte" name=sion>Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 63-64.</ref> (p. 222) *Preferirei senz'altro che si arrivasse a un accordo ragionevole con gli arabi sulla base di una pacifica convivenza, che alla creazione di uno stato ebraico.<ref group="fonte" name=sion/> (p. 223) *A parte ogni considerazione pratica, la mia consapevolezza della natura essenziale del [[ebraismo|giudaismo]] respinge l'idea di uno stato ebraico con propri confini, un proprio esercito e una qualche forma di potere temporale, non importa quanto modesta. Ho paura del danno interno che il giudaismo ne deriverebbe, specialmente se tra le nostre file cominciasse ad allignare un angusto nazionalismo, contro il quale abbiamo già dovuto combattere con forza anche senza che esistesse uno stato ebraico. Non siamo più gli ebrei del periodo dei Maccabei. Un ritorno a una nazione nel senso politico del termine equivarrebbe all'allontanamento della nostra comunità dalla spiritualizzazione di cui siamo debitori al genio dei nostri profeti.<ref group="fonte" name=sion/> (p. 223) *L'[[antisemitismo]] è sempre stato il mezzo più economico impiegato da minoranze egoistiche per ingannare il popolo. (p. 223) {{Int|''Agli eroi della battaglia del Ghetto di Varsavia''|Dal ''Bullettin of the Society of Polish Jews'', New York, 1944.}} *I tedeschi sono responsabili come intero popolo di questi assassini di massa e come popolo vanno puniti, se nel mondo c'è giustizia e se nelle nazioni la coscienza della responsabilità collettiva non deve sparire definitivamente dalla terra. Dietro il partito nazista c'è il popolo tedesco, che ha eletto [[Adolf Hitler|Hitler]] dopo che questi aveva manifestato con chiarezza e senza alcuna possibilità di fraintendimento nel suo libro e nei suoi discorsi le sue vergognose intenzioni.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 84.</ref> (p. 224) {{Int|''La vocazione degli ebrei''|Da un discorso alla Jewish Academy of Sciences and Arts, 22 marzo 1936.}} *Noi [[ebrei]] dovremmo essere e rimanere portatori e difensori dei valori spirituali. Ma dovremmo anche restare perennemente consapevoli del fatto che questi valori spirituali sono e sono sempre stati il fine comune di tutta l'umanità. (p. 226) {{Int|''All'università di Gerusalemme''|Da un discorso all'[[Università Ebraica di Gerusalemme]], in occasione del conferimento della laurea ''honoris causa'', 15 marzo 1949.}} *L'università che ventisette anni fa non era che un sogno e una debole speranza, questa università oggi è una cosa viva, una casa delle libera cultura, del libero insegnamento e del felice lavoro fraterno. Eccola là, su quel suolo che il nostro popolo ha liberato affrontando grandi asperità; eccola là, centro spirituale di una comunità fiorente e viva le cui realizzazioni hanno finalmente ottenuto il riconoscimento universale che meritavano.<ref group="fonte">Archivio Einstein 37-296; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', pp. 65-66.</ref> (p. 229) *La saggezza e la moderazione dimostrate dalle guide del nuovo stato mi fanno confidare nel fatto, tuttavia, che un po' alla volta si stabiliranno con il popolo arabo relazioni basate su una cooperazione proficua e su un mutuo rispetto e fiducia. Perché è questo il solo mezzo con cui entrambi i popoli potranno conseguire un'indipendenza dal mondo esterno.<ref group="fonte">Archivio Einstein 28-854; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 66.</ref> (p. 229) {{Int|''Gli ebrei di Israele''|Da una trasmissione radiofonica per l'Appello Ebrei Uniti della National Broadcasting Company, Atlantic City, 27 novembre 1949.}} *Gli ebrei di Palestina non hanno combattuto per puro amore dell'indipendenza politica, ma per conquistare la libertà d'immigrazione per gli ebrei dei molti paesi in cui la loro stessa esistenza era in pericolo; libertà d'immigrazione anche per tutti coloro che anelavano a una vita fra la propria gente. Non è un'esagerazione dire che abbiano combattuto per rendere possibile un sacrificio forse unico nella storia.<ref group="fonte">Archivio Einstein 58-904; citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 66.</ref> (pp. 231-232) ==Altri saggi e articoli== {{cronologico}} {{Int|''L'etere e la teoria della relatività''|Dalla lezione inaugurale all'università di Leiden, 5 maggio (poi rinviata al 17 ottobre) 1920; pubblicato come ''Äther und Relativitätstheorie'', Springer, Berlino, 1920; traduzione di Giuseppe Longo in ''Opere scelte'', parte quarta, pp. 507-516.}} *La teoria di Newton costituisce certo la più grande conquista mai compiuta dallo spirito umano nel tentativo di stabilire un nesso causale tra i fenomeni della natura. E tuttavia questa teoria mise non poco a disagio i contemporanei di Newton, poiché sembrava in contraddizione con il principio, dedotto da altre esperienze, che limita la possibilità di azioni reciproche alle sole azioni per contatto e nega la possibilità di azioni a distanza senza un mezzo interposto. (pp. 507-508) *Pensiamo a un propagarsi di onde su una superficie d'acqua. Il fenomeno può essere visto in due modi differenti. Può pensarsi, cioè, che muti nel tempo la superficie ondosa che costituisce la frontiera tra acqua e aria; ma può pensarsi anche, riferendosi per esempio a corpuscoli galleggianti, che muti nel tempo la posizione di ogni singola particella liquida. Supponiamo che non si abbiano siffatti galleggianti a permetterci di osservare il moto delle particelle del fluido, e, in generale, che del fenomeno sia unicamente osservabile il cambiamento di posizione dello spazio occupato dall'acqua (cambiamento che avviene nel tempo). In tali condizioni non avremmo modo alcuno di supporre che l'acqua sia composta di particelle mobili, e tuttavia potremmo considerarla comunque un buon mezzo. (pp. 511-512) *L'[[etere luminifero|etere]] della teoria della relatività generale, quando lo si confronti con quello di [[Hendrik Lorentz|Lorentz]], ha questo di nuovo: in ciascun punto, il suo stato è legato a quello della materia e a quello dell'etere nei punti vicini secondo leggi esprimibili in forma di equazioni differenziali; viceversa, lo stato dell'etere di Lorentz, data l'assenza dei campi elettromagnetici, non è determinato da alcunché di esterno ed è ovunque lo stesso. (p. 514) *Sul ruolo che l'[[etere luminifero|etere]] è chiamato a sostenere nella concezione del mondo fisico non si hanno ancora idee precise. Sappiamo che esso determina le relazioni metriche nel continuo spazio-temporale, per esempio le possibili configurazioni dei corpi solidi, come pure i campi di gravitazione; ma non sappiamo affatto se esso determini o meno in maniera essenziale la struttura delle particelle elettriche elementari che costituiscono la materia. (p. 514) *[...] secondo la teoria della relatività generale lo spazio è dotato di proprietà fisiche; in tal senso, un etere esiste, e anzi un spazio privo di etere è inconcepibile, perché non solo la propagazione della luce vi sarebbe impossibile, ma neppure avrebbe senso, per un tale spazio, parlare di regoli di misura e di orologi e neppure, di conseguenza, di distanze spazio-temporali nel senso della fisica. Non si deve tuttavia attribuire a tale etere la proprietà che caratterizza i mezzi ponderabili, quella cioè di essere costituito di parti che si possano seguire nel tempo: e neppure è lecito applicare ad esso il concetto di moto. (p. 516) {{Int|''Idee e problemi fondamentali della teoria della relatività''|Dal discorso di ringraziamento per il conferimento del [[premio Nobel]], tenuto all'Assemblea nordica dei naturalisti, Göteborg, 11 luglio 1923; pubblicato come ''Grundgedanken und Probleme der Relativitätstheorie'', Imprimiere royal, Stoccolma, 1923; traduzione di Giuseppe Longo in ''Opere scelte'', parte quarta, pp. 517-527.}} *Se consideriamo quella parte della teoria della relatività che può, in un certo senso, essere oggi considerata come una conoscenza fisica acquisita, notiamo due aspetti che hanno, ai fini della teoria stessa, implicazioni rilevanti. Il primo riguarda il problema dell'esistenza o meno, in natura, di stati di moto privilegiati (problema della relatività fisica); è questa la chiave di volta dell'intera costruzione teoretica. Il secondo riguarda il fatto di ammettere solo concetti e distinzioni cui si possano associare, senza ambiguità, fatti osservabili (clausola che concetti e distinzioni abbiano significato fisico). Questo postulato, che attiene all'epistemologia, si rivela di importanza fondamentale. (p. 517) *La [[meccanica classica]] permette di tracciare una distinzione fra moti (assoluti) non accelerati e accelerati; inoltre essa asserisce che le velocità hanno un'esistenza soltanto relativa (dipendente dalla scelta del sistema di riferimento inerziale), mentre le accelerazioni e le rotazioni hanno un'esistenza assoluta (indipendentemente dalla scelta del riferimento inerziale). Questa situazione può essere espressa così: secondo la meccanica classica esiste la «relatività delle velocità» ma non la «relatività delle accelerazioni». (pp. 519-520) *In un qualunque campo gravitazionale, ad ogni intorno infinitesimo di punto, si può associare un sistema di coordinate locale in uno stato di moto tale che rispetto ad esso non esista alcun campo gravitazionale (sistema di riferimento inerziale locale). In termini di questo riferimento inerziale possiamo considerare i risultati della teoria della relatività ristretta corretti, in prima approssimazione, per questa regione infinitamente piccola. In ogni punto dello spazio-tempo vi è un numero infinito di questi sistemi di riferimento inerziali locali, tra loro legati dalle trasformazioni di Lorentz. (pp. 522-523) *Secondo la teoria della relatività generale, la legge del moto di un punto nel puro campo gravitazionale è espressa dall'equazione della geodetica. In effetti tale linea è quella matematicamente più semplice, e nel caso particolare in cui le <math>g_{\mu\nu}</math> siano costanti diventa una retta. Pertanto qui siamo di fronte alla traduzione del principio d'inerzia di [[Galileo Galilei|Galilei]] nella teoria della relatività generale. (p. 524) *Un secondo problema che oggi è al centro dell'interesse riguarda l'identità tra campo gravitazionale e campo elettromagnetico. Una mente che aneli all'unificazione della teoria non può essere paga del fatto che debbano esistere due campi i quali, per loro natura, siano indipendenti tra loro. Si cerca una teoria del campo, unificata sotto il profilo matematico, in cui il campo gravitazionale e il campo elettromagnetico siano interpretati solo come componenti o manifestazioni diverse di uno stesso campo uniforme e in cui, se possibile, le equazioni del campo non consistano più in addendi tra loro logicamente indipendenti. (p. 526) *Può darsi che la soluzione del problema quantico richieda una trasformazione radicale delle equazioni generali, e addirittura la sostituzione di tutti i parametri con cui rappresentiamo il processo elementare: ebbene, anche in tal caso il principio di relatività non sarà mai abbandonato e le leggi da esso derivate in precedenza manterranno il loro significato almeno come leggi limite. (p. 527) {{Int|''[https://archive.org/stream/lescienze-129/1979_129#page/n0/mode/2up Sulla teoria generalizzata della gravitazione]''|Articolo pubblicato su ''Scientific American'', aprile 1950; tradotto in ''Le Scienze'', 1979, n.° 129, pp. 6-10.}} *Cosa ci spinge, dunque, ad elaborare [[teoria]] dopo teoria? Perché, addirittura, formuliamo teorie? La risposta alla seconda domanda è semplice: perché amiamo «comprendere», ossia ridurre i fenomeni per mezzo del procedimento logico a qualcosa di già noto o (manifestamente) evidente. Prima di tutto sono necessarie nuove teorie quando si affrontano fatti nuovi che non possono essere «spiegati» da teorie esistenti. Ma questa motivazione è, per così dire, banale, imposta dall'esterno. C'è un'altra motivazione più sottile e di non minore importanza. Si tratta dello sforzo verso l'unificazione e la semplificazione delle premesse della teoria nel suo insieme (ossia, il principio di economia di Mach, interpretato come un principio logico). (p. 6) *Esiste una passione per la [[comprendere|comprensione]] proprio come esiste una passione per la musica; è una passione molto comune nei bambini, ma che poi la maggior parte degli adulti perde. Senza di essa non ci sarebbero né la matematica né le altre scienze. Più volte la passione per la comprensione ha condotto all'illusione che l'uomo sia in grado di comprendere razionalmente il mondo oggettivo, attraverso il pensiero puro, senza nessuna fondazione empirica; in breve attraverso la metafisica. Sono convinto che ogni teorico vero sia una sorta di metafisico addomesticato, indipendentemente da quanto possa immaginare di essere un puro «positivista».<ref group="fonte">Citato anche in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 134.</ref> Il metafisico crede che il logicamente semplice sia anche reale. Il metafisico addomesticato crede che non tutto ciò che è logicamente semplice sia incorporato nella realtà esperita, ma che la totalità di tutta l'esperienza sensoriale possa essere «compresa» sulla base di un sistema concettuale costruito su premesse di grande semplicità. Lo scettico dirà che questo è un «credo del miracolo». È proprio così, ma è un credo del miracolo che è nato e cresciuto in maniera straordinaria grazie allo sviluppo della scienza. (p. 6) *Una volta che l'idea teorica sia acquisita, è bene seguirla finché conduce a una conclusione insostenibile. (p. 7) *Eppure ogni [[teoria]] è speculativa. Quando i concetti fondamentali di una teoria sono relativamente «vicini all'esperienza» (come per esempio i concetti di forza, pressione, massa), il suo carattere speculativo non è facilmente individuabile. Se, però, una teoria è tale da richiedere l'applicazione di procedimenti logici complessi per raggiungere conclusioni, a partire dalle premesse, che possano essere confrontate con l'osservazione, chiunque acquisisce la consapevolezza della natura speculativa della teoria. In tal caso sorge un sentimento quasi irresistibile di avversione in coloro che non hanno esperienza nell'analisi epistemologica e che non sono consapevoli della natura precaria del pensiero teorico in quei campi che sono loro familiari. D'altro canto, si deve ammettere che una teoria ha un vantaggio considerevole se i suoi concetti base e le sue ipotesi fondamentali sono «vicini all'esperienza» ed è certamente giustificata una maggior fiducia in una teoria di questo tipo. Si corre meno il pericolo di andare completamente fuori strada, soprattutto perché ci vuole molto meno tempo e sforzo per invalidare tali teorie con l'esperienza. Eppure, via via che la profondità della nostra conoscenza aumenta, dobbiamo rinunciare a questo vantaggio nella nostra ricerca di semplicità logica e di uniformità nei fondamenti della teoria fisica. Si deve ammettere che la relatività è andata oltre le teorie fisiche precedenti nel rinunciare alla «vicinanza all'esperienza» dei concetti fondamentali allo scopo di raggiungere la semplicità logica. (p. 8) ==''Perché la guerra?''== [[Immagine:Warum krieg.jpg|thumb|La copertina di ''Warum Krieg?'' (''Why War?''), carteggio tra Albert Einstein e [[Sigmund Freud]]]] *La domanda è: c'è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della [[guerra]]? È ormai sufficientemente risaputo che, col progredire della tecnica moderna, rispondere a questa domanda è diventato una questione di vita o di morte per la civiltà da noi conosciuta; eppure, nonostante la massima buona volontà, tutti i tentativi di soluzione sono miseramente falliti.<ref group="fonte">Citato in ''Pensieri di un uomo curioso'', p. 90.</ref> (p. 595) *[...] la ricerca della sicurezza internazionale implica che ogni Stato rinunci, entro certi limiti, alla propria libertà d'azione, vale a dire alla propria sovranità, ed è incontestabilmente vero che non v'è altra strada per arrivare a siffatta sicurezza. (p. 596) *[...] l'uomo alberga in sé il bisogno di odiare e di distruggere. In tempi normali la sua inclinazione rimane latente, solo in circostanze eccezionali essa viene alla luce: ma è abbastanza facile attizzarla e portarla alle altezze di una psicosi collettiva. [...] E non penso affatto solo alle cosiddette masse incolte. La mia esperienza dimostra anzi che è proprio la cosiddetta «intellighenzia» a cedere per prima a queste rovinose suggestioni collettive, poiché l'[[intellettuale]] non ha contatto diretto con la realtà, ma la vive attraverso la sua forma riassuntiva più facile, quella della pagina stampata. (pp. 597-598) ==''Relatività. {{small|Esposizione divulgativa}}''== {{Int|[[Incipit]]|''[[s:en:Relativity: The Special and General Theory/Preface|Preface]]''}} ''Prefazione'' Il presente volume vuole offrire una visione per quanto possibile esatta della teoria della relatività a quei lettori che si interessano di tale teoria da un punto di vista scientifico generale e filosofico, senza avere familiarità con l'apparato matematico della fisica teorica. L'opera presuppone nel lettore un livello di cultura che corrisponde, pressappoco, a quello dell'esame di maturità e richiede — malgrado la sua brevità — una buona dose di pazienza e di forza di volontà.<br /> L'autore ha compiuto ogni sforzo nel tentativo di esporre le idee basilari nella forma più chiara e più semplice possibile, presentandole, nel complesso, in quell'ordine e in quella connessione in cui si sono effettivamente formate. Per raggiungere la massima chiarezza mi è parso inevitabile ripetermi di frequente, senza avere la minima cura per l'eleganza dell'esposizione; ho scrupolosamente seguito il precetto del geniale fisico teorico [[Ludwig Boltzmann]], secondo cui i problemi dell'eleganza vanno lasciati al sarto e al calzolaio. Non ritengo di aver defraudato il lettore di quelle difficoltà che sono insite nell'argomento. Ho invece di proposito trattato le basi empirico-fisiche della teoria "come farebbe una matrigna", per evitare che al lettore, poco pratico di fisica, accada come al viandante, che passando fra gli alberi non riesce a vedere la foresta. Possa questo volume procurare a qualcuno ore felici di stimolante meditazione! Dicembre 1916{{destra|A. E.}} {{Int|''Relatività ristretta''|''[[s:en:Relativity: The Special and General Theory/Part I|Part I - The Special Theory of Relativity]]''}} *Il nostro lettore ha certamente imparato a conoscere, sui banchi di scuola, il superbo edificio della [[geometria euclidea|geometria di Euclide]], e ricorderà – più con reverenza che con amore, forse – quella grandiosa costruzione, di cui ha passo passo salito la maestosa scalinata, pungolato per innumerevoli ore da coscienziosi insegnanti. (sez. 1, p. 45) *Non possiamo chiedere se sia vero che per due punti passa soltanto un'unica retta. Possiamo solamente dire che la geometria euclidea tratta di oggetti da essa chiamati «rette», attribuendo a ciascuna di queste rette la proprietà di essere univocamente determinata da due suoi punti. Il concetto di «vero» non si addice alle asserzioni della geometria pura, perché con la parola «vero» noi abbiamo in definitiva l'abitudine di designare sempre la corrispondenza con un oggetto «reale»; la geometria, invece, non si occupa della relazione fra i concetti da essa presi in esame e gli oggetti dell'esperienza, ma soltanto dalla connessione logica di tali concetti l'uno con l'altro. (sez. 1, p. 46) *Di fronte a tale dilemma pare che non vi sia modo di uscirne se non abbandonando o il principio di relatività o la semplice legge di propagazione della luce nel vuoto. Quanti fra i lettori hanno attentamente seguito la precedente discussione si attenderanno certamente che debba venir conservato il principio di relatività, il quale, per la sua semplicità e naturalezza, si raccomanda alla mente come pressoché irrefutabile, e che invece la legge di propagazione della luce nel vuoto debba venir sostituita da una legge più complicata che si conformi al principio di relatività. Lo sviluppo della fisica teorica ha dimostrato però che non possiamo seguire questa strada. (sez. 7, p. 57) *Un misterioso brivido coglie il non matematico quando sente parlare di entità "[[quarta dimensione|quadridimensionali]]": una sensazione non dissimile da quella risvegliata dall'apparizione di uno spettro sul palcoscenico. Tuttavia non esiste affermazione più banale di quella che il mondo in cui viviamo è un continuo spazio-temporale a quattro dimensioni. (sez. 17, p. 86) {{Int|''Relatività generale''|''[[s:en:Relativity: The Special and General Theory/Part II|Part II - The General Theory of Relativity]]''}} *Abbiamo allora la legge seguente: la massa ''gravitazionale'' di un corpo è uguale alla sua massa ''inerziale''. Peraltro questa importante legge è stata finora registrata dalla meccanica, ma non ''interpretata''. Un'interpretazione soddisfacente si può avere soltanto se riconosciamo il fatto seguente: la ''stessa'' qualità di un corpo si manifesta a seconda delle circostanze come "inerzia" o "pesantezza". (sez. 19, p. 95) *Nessuna teoria fisica potrebbe avere in sorte un destino più benigno, che quello di indicare la strada per la costruzione di una teoria più ampia, in cui essa continua a vivere come caso limite. (sez. 22, pp. 102-103) {{Int|''Considerazioni sull'universo inteso come un tutto''|''[[s:en:Relativity: The Special and General Theory/Part III|Part III - Considerations on the Universe as a Whole]]''}} *Se ci domandiamo come debba venir considerato l'[[universo]], inteso quale un tutto, la prima risposta che si presenta da sé è certamente questa: l'universo è infinito per quanto riguarda lo spazio (e il tempo). Esistono dovunque delle stelle, per cui la densità della materia, sebbene sia molto variabile nei particolari, è nondimeno in media dovunque la stessa. In altre parole: viaggiando attraverso lo spazio in zone comunque lontane, troveremmo dappertutto uno sciame diradato di stelle fisse all'incirca dello stesso genere e della stessa densità. Questa concezione è incompatibile con la teoria di Newton. Secondo quest'ultima l'universo deve invece avere una specie di centro in cui la densità delle stelle è massima, e man mano che ci allontaniamo da questo centro la densità delle stelle deve diminuire, finché in ultimo, a distanze immense, le succede una zona infinito di vuoto. L'universo sidereo dovrebbe costituire un'isola finita nell'oceano infinito dello spazio. (sez. 30, p. 123) {{Int|''Appendice: Conferma della teoria della relatività generale da parte dell'esperienza''|''[[s:en:Relativity: The Special and General Theory/Appendix#Appendix III - The Experimental Confirmation of the General Theory of Relativity|Appendix III - The Experimental Confirmation of the General Theory of Relativity]]''}} *Da un punto di vista gnoseologico schematico possiamo immaginare il processo evolutivo di una scienza empirica come un continuo processo di [[induzione]]. Le teorie appaiono come ricapitolazione di un gran numero di singole osservazioni entro leggi empiriche, dalle quali, mediante comparazione, si possono accertare le leggi generali. Sotto quest'aspetto lo sviluppo di una scienza ha qualche somiglianza con la compilazione di un catalogo. Costituisce, per così dire, un'impresa puramente empirica. (p. 132) {{Int|''La relatività e il problema dello spazio''|Aggiunta nell'edizione del 1952}} *L'origine psicologica del concetto di [[spazio (fisica)|spazio]], o della necessità di esso, è lungi dall'essere così ovvia come potrebbe apparire in base al nostro abituale modo di pensare. Gli antichi geometri trattano di oggetti mentali (retta, punto, superficie), ma non propriamente dello spazio in quanto tale, come più tardi è stato fatto dalla geometria analitica. Il concetto di spazio, tuttavia, è suggerito da certe esperienze primitive. Supponiamo che si sia costruita una scatola. Vi si possono disporre in un certo ordine degli oggetti, in modo che essa risulti piena. La possibilità di queste disposizioni è una proprietà dell'oggetto materiale "scatola", qualcosa che è dato con la scatola, lo "spazio racchiuso" dalla scatola. Questo è qualcosa di differente per le varie scatole, qualcosa che in modo del tutto naturale viene pensato come indipendente dal fatto che vi siano o no, in generale, degli oggetti nella scatola, Quando non vi sono oggetti nella scatola, il suo spazio appare "vuoto". Fin qui, il nostro concetto di spazio è stato associato alla scatola. Ci si accorge però che le possibilità di disposizione che formano lo spazio-scatola sono indipendenti dallo spessore delle pareti della scatola. Non sarebbe possibile ridurre a zero tale spessore, senza che si abbia per risultato la perdita dello "spazio"? La naturalezza di tale passaggio al limite è ovvia, e ora rimane al nostro pensiero lo spazio senza scatola, una cosa autonoma, che tuttavia appare così irreale se dimentichiamo l'origine di tale concetto. Si può capire che ripugnasse a [[Cartesio|Descartes]] il considerare lo spazio come indipendente da oggetti corporei, capace di esistere senza materia.<ref>{{cfr}} [[Cartesio]], ''Principia philosophiae'', II, 16: «[...] se dal solo fatto che un corpo è esteso in lunghezza, larghezza e profondità concludiamo giustamente che esso è una sostanza, perché ripugna del tutto che il nulla abbia un'estensione, lo stesso si deve concludere anche per lo spazio supposto vuoto; infatti, poiché in esso vi è estensione, necessariamente vi è anche sostanza.»</ref> (pp. 295-296) *[...] occorre tener presente che esiste un numero infinito di spazi, i quali sono in moto gli uni rispetto agli altri. Il concetto di spazio come qualcosa che esiste oggettivamente ed è indipendente dalle cose appartiene già al pensiero prescientifico, non così però l'idea dell'esistenza di un numero infinito di spazi in moto gli uni rispetto agli altri. Quest'ultima idea è senza dubbio inevitabile da un punto di vista logico, ma per lungo tempo non svolse una parte importante nemmeno nel pensiero scientifico. (p. 297) ==Note== <references/> ===Fonti=== <references group="fonte"/> ==Bibliografia== *Albert Einstein, ''Autobiografia scientifica'' (''Philosopher Scientist'', 1949), a cura di Paul A. Schilpp, traduzione di Augusto Gamba; in ''Opere scelte'', a cura di Enrico Bellone, Bollati Boringhieri, collana Pantheon, Torino, 1988, parte prima, pp. 61-109. ISBN 978-88-339-0442-9 *Albert Einstein, ''Come io vedo il mondo'' (''The World as I See It'', 1954), traduzione e prefazione di Remo Valori, Bottega del libro, Bologna, 1971. **Albert Einstein, ''Il mondo come io lo vedo'' (''The World as I See It'', 1934), prefazione di [[Emanuele Vinassa de Regny]], traduzione di [[Walter Mauro]], in ''Il significato della relatività. Il mondo come io lo vedo'', Newton Compton Editori, Roma, 2015, pp. 155-239. ISBN 978-88-541-7172-5 *{{en}} Albert Einstein, ''[https://books.google.it/books?id=_X1dAAAAQBAJ Einstein on Politics: {{small|His Private Thoughts and Public Stands on Nationalism, Zionism, War, Peace, and the Bomb}}]'', a cura di David E. Rowe e Robert Schulmann, Princeton University Press, 2013. ISBN 1400848288 *Albert Einstein, ''Il lato umano: {{small|spunti per un ritratto}}'' (''The Human Side'', 1979), a cura di Helen Dukas e [[Banesh Hoffmann]], traduzione di Annamaria Gilberti, Einaudi, Torino, 1980. *Albert Einstein, ''Il significato della relatività'' (''The Meaning of Relativity: {{small|Four Lectures Delivered at Princeton University, May, 1921}}''), a cura di [[Emanuele Vinassa de Regny]], in ''Il significato della relatività. Il mondo come io lo vedo'', Newton Compton Editori, Roma, 2015, pp. 19-149. ISBN 978-88-541-7172-5 *Albert Einstein, ''Lettere a Michele Besso'' (''Correspondance 1903-1955'', a cura di P. Speziali, Hermann, 1972), traduzione di Filippo Bertotti e Carla Rozzoni; in ''Opere scelte'', a cura di Enrico Bellone, Bollati Boringhieri, collana Pantheon, Torino, 1988, parte sesta, ''Lettere'', pp. 671-707. ISBN 978-88-339-0442-9 *Albert Einstein, ''Lettere a Max Born'' (''Einstein-Born Briefwechsel, 1916-1955'', Nymphenburger Verlagshandlung, 1969), traduzione di Giuseppe Scattone; in ''Opere scelte'', a cura di Enrico Bellone, Bollati Boringhieri, collana Pantheon, Torino, 1988, parte sesta, ''Lettere'', pp. 708-730. ISBN 978-88-339-0442-9 *Albert Einstein, ''Lettere a Maurice Solovine'' (''Lettres à Maurice Solovine'', Gauthier-Villars, 1956), traduzione di Carla Rozzoni; in ''Opere scelte'', a cura di Enrico Bellone, Bollati Boringhieri, collana Pantheon, Torino, 1988, parte sesta, ''Lettere'', pp. 731-744. ISBN 978-88-339-0442-9 *Albert Einstein, ''Opere scelte'', a cura di Enrico Bellone, traduzioni di AA.VV., Bollati Boringhieri, collana Pantheon, Torino, 1988. ISBN 978-88-339-0442-9 *Albert Einstein, ''Pensieri di un uomo curioso'' (''The Quotable Einstein'', 1996), a cura di Alice Calaprice, prefazione di [[Freeman Dyson]], traduzione di Sylvie Coyaud, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997. ISBN 88-04-47479-3 **{{en}} ''[//books.google.it/books?id=G_iziBAPXtEC&pg=PA0 The Ultimate Quotable Einstein]'', a cura di Alice Calaprice, prefazione di [[Freeman Dyson]], Princeton University Press, 2010. ISBN 978-0-691-13817-6 *Albert Einstein, ''Pensieri, idee, opinioni'' (''Out of My Later Years: {{small|The Scientist, Philosopher, and Man Portrayed Through His Own Words}}''), traduzione di Lucio Angelini, Newton Compton, I MiniMammut, Roma, 2015. ISBN 978-88-541-8150-2 *Albert Einstein, ''Relatività. {{small|Esposizione divulgativa e scritti classici su Spazio Geometria Fisica}}'' (''Über die spezielle und allgemeine Relativitätstheorie (gemeinverständlich)'', 1920), a cura di Bruno Cermignani, traduzione di Virginia Geymonat, Bollati Boringhieri, Torino, 2011. ISBN 978-88-339-2199-0 *Albert Einstein e [[Mileva Marić]], ''Lettere d'amore'' (''Love letters'', 1992), a cura di Jürgen Renn e Robert Schulmann, traduzione di Marina Premoli, Bollati Boringhieri, Torino, 1993. ISBN 88-339-0750-3 *[[Sigmund Freud]], ''Perché la guerra?'' (''Warum Krieg?''), Istituto internazionale per la Cooperazione intellettuale, Parigi, 1933; lettera a Sigmund Freud del 30 luglio 1932, traduzione di Sandro Candreva ed Ermanno Sagittario, in ''Opere scelte'', a cura di Enrico Bellone, Bollati Boringhieri, collana Pantheon, Torino, 1988, parte quinta, pp. 595-598. ISBN 978-88-339-0442-9 *[[Walter Isaacson]], ''Einstein: {{small|la sua vita, il suo universo}}'' (''Einstein. {{small|His Life and Universe}}'', 2007), traduzione di Tullio Cannillo, Mondadori, Milano, 2008. ISBN 978-88-04-58308-0 ==Voci correlate== *[[Dio non gioca a dadi]] *[[E=mc²]] *[[Eduard Einstein]], figlio. *[[Elsa Einstein]], seconda moglie. *[[Hans Albert Einstein]], figlio. *[[Mileva Marić]], prima moglie. *[[Teoria della relatività]] ==Altri progetti== {{interprogetto|b=Saeculum Mirabilis|w2=List of scientific publications by Albert Einstein|w2_site=en|w2_etichetta=pubblicazioni scientifiche di Albert Einstein|w2_oggetto=un elenco|w2_preposizione=delle}} ===Opere=== {{Pedia|Annus Mirabilis Papers||(1905)}} {{Pedia|Sull'elettrodinamica dei corpi in movimento||(1905)}} {{Pedia|Relatività. Esposizione divulgativa||(1916)}} {{Pedia|Perché la guerra?||(1933)}} {{Pedia|Come io vedo il mondo||(1934)}} {{Pedia|Perché il socialismo?||(1949)}} {{DEFAULTSORT:Einstein, Albert}} [[Categoria:Aforisti statunitensi]] [[Categoria:Aforisti svizzeri]] [[Categoria:Aforisti tedeschi]] [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Filosofi statunitensi]] [[Categoria:Filosofi svizzeri]] [[Categoria:Filosofi tedeschi]] [[Categoria:Fisici statunitensi]] [[Categoria:Fisici svizzeri]] [[Categoria:Fisici tedeschi]] [[Categoria:Pacifisti]] [[Categoria:Sostenitori del vegetarianismo]] dpakz9595kk3gp8vlbndpisuqp970ym Pier Paolo Pasolini 0 175 1224057 1222340 2022-08-23T11:17:11Z Udiki 86035 /* Citazioni di Pier Paolo Pasolini */ non linko perché non sono sicuro che chi l'ha pubblicato abbia il diritto di farlo https://bibliotecaginobianco.it/flip/RIN/21/5100/?#19/z wikitext text/x-wiki [[Immagine:Pier Paolo Pasolini.jpg|thumb|Pier Paolo Pasolini]] '''Pier Paolo Pasolini''' (1922 – 1975), poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista italiano. ==Citazioni di Pier Paolo Pasolini== *Amo ferocemente, disperatamente la vita. E credo che questa ferocia, questa disperazione mi porteranno alla fine. Amo il sole, l'erba, la gioventù. L'[[amore]] per la vita è divenuto per me un vizio più micidiale della cocaina. Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto ciò? Lo ignoro.<ref>Citato in Valeria Merlini, ''[http://archivio.panorama.it/cultura/libri/Fulvio-Abbate-Pier-Paolo-Pasolini-raccontato-ai-ragazzi Fulvio Abbate, "Pier Paolo Pasolini raccontato ai ragazzi"]'', ''Panorama.it''.</ref> *[[Giulio Andreotti|Andreotti]], [[Amintore Fanfani|Fanfani]], [[Mariano Rumor|Rumor]], e almeno una dozzina di altri potenti [[Democrazia Cristiana|democristiani]], dovrebbero essere trascinati sul banco degli imputati. E quivi accusati di una quantità sterminata di reati: indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i [[banchiere|banchieri]], collaborazione con la [[Central Intelligence Agency|Cia]], uso illegale di enti come il [[Servizio informazioni difesa|Sid]], responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna (almeno in quanto colpevole incapacità di colpirne gli esecutori), distruzione paesaggistica e urbanistica dell'Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani, responsabilità dell'esplosione "selvaggia" della cultura di massa e dei mass-media, corresponsabilità della stupidità delittuosa della [[televisione]].<br />Senza un simile processo penale, è inutile sperare che ci sia qualcosa da fare per il nostro paese. È chiaro infatti che la rispettabilità di alcuni democristiani ([[Aldo Moro|Moro]], [[Benigno Zaccagnini|Zaccagnini]]) o la moralità dei comunisti non servono a nulla.<ref>Da una lettera inviata nel 1975 al direttore de ''Il Mondo'' Antonio Ghirelli e riportata in ''Bisognerebbe processare i gerarchi Dc'', ''Il Mondo'', 28 agosto 1975; citato in ''Saggi sulla politica e sulla società'', Mondadori, Milano, 1999.</ref> *Appena avrò un po' di tempo pubblicherò un libro bianco di una dozzina di sentenze pronunciate contro di me: senza commento. Sarà uno dei libri più comici della pubblicistica italiana. Ma ora le cose non sono più comiche. Sono tragiche, perché non riguardano più la persecuzione di un capro espiatorio [...]: ora si tratta di una vasta, profonda calcolata opera di repressione, a cui la parte più retriva della Magistratura si è dedicata con zelo [...] Ho speso circa quindici milioni in avvocati, per difendermi in processi assurdi e puramente politici.<ref name="polizia">Citato in Wu Ming 1, ''[https://www.internazionale.it/reportage/wu-ming-1/2015/10/29/pasolini-polizia-anniversario-morte La polizia contro Pasolini, Pasolini contro la polizia]'' ''Internazionale.it'', 29 ottobre 2017.</ref> *Cara Silvana {{NDR|Mangano}}, è tanto che ti devo una lettera. Una lettera, se non «un mazzo di magnifiche rose». Invece di scrivertela privatamente, te la scrivo pubblicamente. Ciò non pone dei limiti alla confidenza e all'affetto, ma le conferisce, forse, un maggior valore».<ref>Da una lettera a Silvana Mangano, protagonista del suo film ''Teorema'', per chiederle perdono dello scandalo che il film aveva suscitato, pubblicata su ''Il Tempo Illustrato'' nel 1968; citata in [[Adele Cambria]], ''[https://www.150anni.it/webi/index.php?s=60&wid=2018 Mangano Silvana]'', in AA.VV., ''Italiane. {{small|Dagli anni Cinquanta ad oggi (1951-2011)}}'', www.150anni.it</ref> *Disarmare la [[polizia]] significa infatti creare le condizioni oggettive per un immediato cambiamento della psicologia del poliziotto. Un poliziotto disarmato è un altro poliziotto. Crollerebbe di colpo, in lui, il fondamento della ‘falsa idea di sé' che il Potere gli ha dato, addestrandolo come un automa.<ref name="polizia"/> *{{NDR|Su [[Biagio Marin]]}} E lui eccolo lì, ancora, a fare tutt'uno col mare, col cielo, coi gabbiani, coi bambini, con le sabbie, con le paludi, col sole. Nel fuoco del sesso che copre il mondo con la sua lava celeste. Pur imparando tutto, il nostro poeta non ha imparato nulla. Ogni volta è come la prima volta, e la consolazione è sempre la stessa un ''raptus'', per cui egli si rovescia come un guanto nel mondo, e il mondo si rovescia come un guanto dentro di lui: le due superfici interne dei guanti rovesciati coincidono, e tutto è un blocco di azzurro e di sensi.<ref>Da ''Lettera accompagnatoria a Scheiwiller (e ai lettori)''; in Biagio Marin, ''Solitàe'', poesie scelte a cura di Pier Paolo Pasolini, Scheiwiller, Milano, 1961.</ref> *{{NDR|Su [[New York]]}} È una città magica, travolgente, bellissima. Una di quelle città fortunate che hanno la grazia. Come certi poeti che ogni qualvolta scrivono un verso fanno una bella poesia. Mi dispiace non essere venuto qui molto prima, venti o trent'anni fa, per restarci. Non mi era mai successo di innamorarmi così di un paese. Fuorché in Africa, forse. Ma l'Africa è come una droga che prendi per non ammazzarti, una evasione. New York non è una evasione: è un impegno, una guerra. Ti mette addosso la voglia di fare, affrontare, cambiare: ti piace come le cose che piacciono, ecco, a vent'anni. Non mi sentivo straniero, imparai subito a girare le strade neanche ci fossi nato: eppure la riconoscevo. I giovani hanno un gusto favoloso: guarda come sono vestiti. Nel modo più sincero, più anticonformista possibile. Non gliene importa nulla delle regole piccolo-borghesi o popolari. Quei maglioni vistosi, quei giubbotti da poco prezzo, quei colori incredibili. E così se ne vanno, orgogliosi, coscienti della loro eleganza che non è mai un'eleganza mitica o ingenua. Questa è la cosa più bella che ho visto nella mia vita. Questa è una cosa che non dimenticherò finché vivo. Devo tornare, devo star qui anche se non ho più diciott'anni. Quanto mi dispiace partire, mi sento derubato. Mi sento come un bambino di fronte ad una torta tutta da mangiare, una torta di tanti strati, e il bambino non sa quale strato gli piacerà di più, sa solo che vuole, che deve mangiarli tutti. Uno ad uno. E nello stesso momento in cui sta per addentare la torta, gliela portano via. Vorrei avere diciott'anni per vivere tutta una vita quaggiù<ref>Da un'intervista con [[Oriana Fallaci]], ''L'Europeo'', 13 ottobre 1966.</ref>. *Finché i veri [[Napoli|napoletani]] ci saranno, ci saranno, quando non ci saranno più, saranno altri. Non saranno dei napoletani trasformati. I napoletani hanno deciso di estinguersi, restando fino all'ultimo napoletani, cioè irripetibili, irriducibili, incorruttibili.<ref>Citato più estesamente in Andrea Geremicca, ''Oltre la città, {{small|Napoli angoscia e speranza}}'', Guida Editori, Napoli, , 1977, p. 52.</ref> *Finché io non sarò morto, nessuno potrà garantire di conoscermi veramente, cioè di potere dare un senso alla mia azione, che dunque, in quanto momento linguistico, è mal decifrabile.<br>È dunque assolutamente necessario morire, ''perché'', ''finché siamo vivi, manchiamo di senso'', e il linguaggio della nostra vita (con cui ci esprimiamo, e a cui dunque attribuiamo la massima importanza) è intraducibile: un caos di possibilità, una ricerca di relazioni e di significati senza soluzione di continuità. ''La [[morte]] compie un fulmineo [[montaggio]] della nostra vita'': ossia sceglie i suoi momenti veramente significativi (e non più ormai modificabili da altri possibili momenti contrari o incoerenti), e li mette in successione, facendo del nostro presente, infinito, instabile e incerto, e dunque linguisticamente non descrivibile, un passato chiaro, stabile, certo, e dunque linguisticamente ben descrivibile... ''Solo grazie alla morte, la nostra vita ci serve ad esprimerci''.<br>Il montaggio opera dunque sul materiale del film (che è costituito da frammenti, lunghissimi o infinitesimali, di tanti piani-sequenza come possibili soggettive infinite) quello che la morte opera sulla vita.<ref>Da ''Empirismo eretico'', citato in Thomas Jefferson Kline, ''I film di Bernardo Bertolucci: {{small|cinema e psicanalisi}}'', traduzione di Marcello Cavagna, Gremese, Roma, 1994, [https://books.google.it/books?id=fxnlG4lC-IMC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA29&dq=&pg=PA29#v=onepage&q&f=false p. 29]. ISBN 88-7605-797-8</ref> *Ho scelto Napoli<ref>Per le riprese del ''Decamerone''.</ref>perché è una sacca storica: i napoletani hanno deciso di restare quello che erano e così di lasciarsi morire: come certe tribù dell'Africa.<ref>Da Piero Spila, ''Pier Paolo Pasolini'', Gremese Editore, Roma, 1999<sup>1</sup>. ISBN 88-7742-195-9, [https://books.google.it/books?id=JoFB4amYIlQC&lpg=&pg=PA99#v=onepage&q&f=false p. 99]</ref> *I pomeriggi che ho passato a giocare a [[Calcio (sport)|pallone]] sui Prati di Caprara (giocavo anche sei-sette ore di seguito, ininterrottamente: ala destra, allora, e i miei amici, qualche anno dopo, mi avrebbero chiamato lo "Stukas": ricordo dolce bieco) sono stati indubbiamente i più belli della mia vita. Mi viene quasi un nodo alla gola, se ci penso. Allora, il [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] era il Bologna più potente della sua storia: quello di Biavati e Sansone, di Reguzzoni e Andreolo (il re del campo), di Marchesi, di Fedullo e Pagotto. Non ho mai visto niente di più bello degli scambi tra Biavati e Sansone (Reguzzoni è stato un po' ripreso da Pascutti). Che domeniche allo stadio Comunale!<ref>Citato in Valerio Piccioni, ''Quando giocava Pasolini'', p. 26.</ref> *[...] il [[complotto]] ci fa delirare. Ci libera da tutto il peso di confrontarci da soli con la verità.<ref>Dall'intervista di [[Furio Colombo]], ''Siamo tutti in pericolo: l'ultima intervista, poche ore prima della tragica fine'', ''Tuttolibri'', 8 novembre 1975, p. 3.</ref> *Il [[Calcio (sport)|calcio]] è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l'unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro.<ref>Da ''Saggi sulla letteratura e sull'arte''; citato in [[Cesare Prandelli]], Giuseppe Calabrese, ''Il calcio fa bene'', Giunti, Firenze, 2012, [https://books.google.it/books?id=GpM7VLnrR9AC&pg=PA7#v=onepage&q&f=false p. 7]. ISBN 88-0977-801-6</ref> *Il [[ciclismo]] è lo sport più popolare perché non si paga il biglietto.<ref>Citato in Riccardo Nencini, ''Il giallo e il rosa. Gastone Nencini e il ciclismo negli anni della leggenda'', Giunti, Firenze, 1998, [https://books.google.it/books?id=OaTp2S6Sz0EC&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p. 16]. ISBN 88-0921-397-1</ref> *Il metodo più efficace sarebbe quello di abolire la televisione di Stato e di dare la possibilità di operare a delle televisioni private.<ref>Da un'intervista rilasciata al mensile ''Leggere'' nel 1960; citato in Pierluigi Battista, [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,0686_01_1995_0328_0019_9292919/ ''Pasolini contro la tv di Veltroni''], ''La Stampa'', 5 dicembre 1995.</ref> *Il monoteismo contadino dopo esser stato per tanto tempo modulo e strumento di potere viene buttato a mare dal potere industriale. Strano! Un modello di un "consumatore" non può piú essere un modello di dignità paterna! Il consumatore deve essere un uomo leggero, infantile, volubile, curioso, giocherellone, credulo. Il compratore è sostanzialmente una fanciulla. S'infrange il monoteismo col padre che dà, non prende; s'infrange con i suoi domini storici della piccola borghesia occidentale e rossa, lasciando il posto a un politeismo dei Beni donati da un Padre che non vuol farsi imitare?<ref>Da ''Che fare col «buon selvaggio»'', ''L'illustrazione italiana''; citato in Francesco Cataluccio, ''[http://www.ilpost.it/francescocataluccio/2015/10/30/pier-paolo-pasolini-2/ Ripensando Pasolini]'', ''ilPost.it'', 30 ottobre 2015.</ref> *Il senso di pace, di avventura che mi dà l'essere in questo albergo nell'interno di [[Isola d'Ischia|Ischia]], è una di quelle cose che ormai la vita dà così raramente.<ref>Citato in Paolo Conti, ''[http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=599d6f9dc5251 Mare & amore a Ischia. Un mito da Boccaccio alle due amiche geniali]'', ''Corriere della Sera'', 23 agosto 2017, p. 10.</ref> *Il [[successo]] non è niente. Il successo è l'altra faccia della persecuzione. E poi il successo è sempre una cosa brutta per un uomo.<ref>Dall'intervista di Enzo Biagi nella puntata del 27 luglio 1971 (che non andò mai in onda) del programma televisivo ''Terza B, facciamo l'appello''.</ref> *Il tipo di persone che amo di gran lunga di più sono le persone che possibilmente non abbiano fatto neanche la quarta elementare, cioè le persone assolutamente semplici. Ma non ci metta della retorica in questa mia affermazione: non lo dico per retorica, lo dico perché la cultura piccolo-borghese […] è qualcosa che porta sempre della corruzione, delle impurezze, mentre un analfabeta, uno che ha fatto solo i primi anni delle elementari, ha sempre una certa grazia che poi va perduta attraverso la cultura. Poi la si ritrova ad un altissimo grado di cultura, ma la cultura media è sempre corruttrice.<ref>Da una trasmissione televisiva del 1971 condotta da [[Enzo Biagi]]. Citato in Giuseppe Mariuz. ''La meglio gioventù di Pasolini'', Campanotto Editore, Udine, 1993. ISBN 88-456-1480-8. In ''[http://www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it/pagine-corsare/la-vita/friuli/la-meglio-gioventu-di-ppp-in-un-libro-documento-di-giuseppe-mariuz-1993/ "La meglio gioventù di PPP" in un libro-documento di Giuseppe Mariuz (1993)]'', ''centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it'' </ref> *Non c'è [[peccato]] peggiore, nel nostro tempo, che quello di rifiutarsi di [[Comprensione|capire]]: perché nel nostro tempo non si può scindere l'amare dal capire. L'invito [[Vangelo|evangelico]] che dice «ama il [[prossimo]] tuo come te stesso» va integrato con un «capisci il prossimo tuo come te stesso». Altrimenti l'amore è un puro fatto mistico e disumano.<ref>Dalla rubrica su ''Vie Nuove'' del 31 dicembre 1960; in ''Le belle bandiere'', a cura di Gian Carlo Ferretti, l'Unità/Editori Riuniti, Roma, 1991, p. 77.</ref> *In realtà lo schema delle crisi giovanili è sempre identico: si ricostruisce a ogni generazione. I ragazzi e i giovani sono in generale degli esseri adorabili, pieni di quella sostanza vergine dell'uomo che è la speranza, la buona volontà: mentre gli adulti sono in generale degli imbecilli, resi vili e ipocriti (alienati) dalle istituzioni sociali, in cui crescendo, sono venuti a poco a poco incastrandosi. Mi esprimo un po' coloritamente, lo so: ma purtroppo il giudizio che si può dare di una società come la nostra, è, più o meno coloritamente, questo. Voi giovani avete un unico dovere: quello di razionalizzare il senso di imbecillità che vi dànno i grandi, con le loro solenni Ipocrisie, le loro decrepite e faziose Istituzioni. Purtroppo invece l'enorme maggioranza di voi finisce col capitolare, appena l'ingranaggio delle necessità economiche l'incastra, lo fa suo, l'aliena. A tutto ciò si sfugge solo attraverso una esercitazione puntigliosa e implacabile dell'intelligenza, dello spirito critico. Altro non saprei consigliare ai giovani. E sarebbe una ben noiosa litania, la mia.<ref>Da ''Le belle bandiere. Dialoghi 1960–1965'', a cura di Gian Carlo Ferretti, Editori Riuniti, Roma, 1996, p. 137.</ref> *{{NDR|Sulla differenza fra [[progresso]] e [[sviluppo]]}} Io credo nel progresso, non credo nello sviluppo. E nella fattispecie in questo sviluppo. Ed è questo sviluppo, semmai, che dà alla mia natura gaia una svolta tremendamente triste, quasi tragica [...].<ref>Da un'intervista; presente in un [http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Pasolini-su-progresso-e-sviluppo-a2f7e7cc-5f8b-44b8-aae9-5e671ceded15.html video] su RaiNews.it.</ref> *Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto ciò? Lo ignoro. [...] Sono scandaloso. Lo sono nella misura in cui tendo una corda, anzi un cordone ombelicale, tra il sacro e il profano.<ref>Citato in [[Enzo Siciliano]], ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1992/ottobre/22/mio_corpo_nella_lotta_co_0_9210224747.shtml Il mio corpo nella lotta]'', '' Corriere della Sera'', 22 ottobre 1992.</ref> *Io so questo: che i napoletani oggi sono una grande tribù che anziché vivere nel deserto o nella savana, come i Tuareg e i Beja, vive nel ventre di una grande città di mare. Questa tribù ha deciso – in quanto tale, senza rispondere delle proprie possibili mutazioni coatte – di estinguersi, rifiutando il nuovo potere, ossia quella che chiamiamo la storia o altrimenti la modernità. La stessa cosa fanno nel deserto i Tuareg o nella savana i Beja (o lo fanno anche da secoli, gli zingari): è un rifiuto sorto dal cuore della collettività [...]; una negazione fatale contro cui non c'è niente da fare. Essa dà una profonda malinconia come tutte le tragedie che si compiono lentamente; ma anche una profonda consolazione, perché questo rifiuto, questa negazione alla storia, è giusto, è sacrosanto.<ref>Citato in Giulio Sapelli, ''Modernizzazione senza sviluppo. Il capitalismo secondo Pasolini'', goWare, Firenze, 2015, [https://books.google.it/books?id=E69pCAAAQBAJ&pg=PT41#v=onepage&q&f=false p. 41]. ISBN 88-6797-336-1</ref> *I ragazzi di [[Lotta continua]] sono degli estremisti, d'accordo, magari fanatici e protervamente rozzi dal punto di vista culturale, ma tirano la corda e mi pare che, proprio per questo, meritino di essere appoggiati. Bisogna volere il troppo per ottenere il poco.<ref name="polizia"/> *L'interesse per il cristianesimo è nato dopo la guerra, sotto l'incubo quotidiano della morte, a contatto con il mondo contadino di Casarsa. Attraverso l'estetismo ho riscoperto la religione.<ref>Dall'intervista di [[Dacia Maraini]], ''I ricordi come i sogni'', ''Vogue Italia'', maggio 1971; citato in ''Povera Italia. Interviste e interventi, 1949-1975'', a cura di Angela Molteni, Kaos, Milano, 2013. Citato anche in Francesco Cataluccio, ''[http://www.ilpost.it/francescocataluccio/2015/10/30/pier-paolo-pasolini-2/ Ripensando Pasolini]'', ''ilPost.it'', 30 ottobre 2015.</ref> *L'Italia – al di fuori naturalmente dei tradizionali comunisti – è nel suo insieme ormai un paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L'Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione. [...] Tutti si sono adattati o attraverso il non voler accorgersi di niente o attraverso la più inerte sdrammatizzazione.<ref>Da ''Abiura dalla Trilogia della vita'', ''Corriere della Sera'', 9 novembre 1975; citato in ''Trilogia della vita. Le sceneggiature originali de Il Decameron, I racconti di Canterbury, Il Fiore delle Mille e una notte'', Garzanti, Milano, 1995, p. 773.</ref> *La [[borghesia]] si schiera sulle barricate contro se stessa, i “figli di papà” si rivoltano contro i “papà”. Sono dei borghesi rimasti tali e quali come i loro padri.<ref>Citato in Angelo Perrone, ''[http://www.lavocedinewyork.com/arts/arte-e-design/2017/11/06/alla-galleria-nazionale-di-roma-le-vibrazioni-del-sessantotto-in-mostra/ Alla Galleria Nazionale di Roma, le vibrazioni del Sessantotto in mostra]'', ''La Voce di New York'', 5 novembre 2017.</ref> *La [[televisione|Tv]]: qui la [[donna]] è considerata a tutti gli effetti un essere inferiore: viene delegata a incarichi d'importanza minima, come per esempio informare dei programmi della giornata; ed è costretta a farlo in un modo mostruoso, cioè con femminilità. Ne risulta una specie di puttana che lancia al pubblico sorrisi di imbarazzante complicità e fa laidi occhietti. Oppure viene adoperata ancillarmente come «valletta» (al «maschio» [[Mike Bongiorno]] e affini).<ref>Dall'intervista di [[Dacia Maraini]], ''Ma la donna non è una ''slot machine, ''l'Espresso'', 22 ottobre 1972<!-- Pag. 1699 dei Meridiani. Quale?-->.</ref> *Lo [[Yemen]], architettonicamente, è il paese più bello del mondo. [[Sana'a]], la capitale, una Venezia selvaggia sulla polvere senza San Marco e senza la Giudecca, una città-forma, la cui bellezza non risiede nei deperibili monumenti, ma nell'incompatibile disegno... è uno dei miei sogni.<ref>Da ''Corpi e luoghi''.</ref> *Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù...<ref>Da ''Dialoghi con Pasolini'', ''Vie Nuove'', n. 42, 28 ottobre 1961.</ref> *Nel '44-'45 e nel '68, sia pure parzialmente, il popolo italiano ha saputo cosa vuol dire – magari solo a livello pragmatico – cosa siano autogestione e decentramento, e ha vissuto, con violenza, una pretesa, sia pure indefinita, di democrazia reale. La Resistenza e il Movimento Studentesco sono le due uniche esperienze democratiche-rivoluzionarie del popolo italiano. Intorno c'è silenzio e deserto: il qualunquismo, la degenerazione statalistica, le orrende tradizioni sabaude, borboniche, papaline.<ref>Dalla rubrica ''Il Caos'', ''Lettera al Presidente del Consiglio'', ''Tempo'', anno XXX, n. 39, 21 settembre 1968; citato in Wu Ming 1, ''[https://www.internazionale.it/reportage/wu-ming-1/2015/10/29/pasolini-polizia-anniversario-morte La polizia contro Pasolini, Pasolini contro la polizia]'' ''Internazionale.it'', 29 ottobre 2017.</ref> *Nel [[teatro]] la [[parola]] è doppiamente glorificata: è scritta, come nelle pagine di Omero, ma è anche pronunciata, come avviene fra due persone al lavoro: non c'è niente di più bello.<ref>Da ''Affabulazione'', Einaudi, Torino, 1992.</ref> *Non ha importanza dove si è nati, quando come e dove si sono avuti i primi approcci con il calcio, per diventare un appassionato, un [[tifo sportivo|tifoso]]. Il tifo è una malattia giovanile che dura tutta la vita. Io abitavo a Bologna. Soffrivo allora per questa squadra del cuore, soffro atrocemente anche adesso, sempre.<ref>Citato in Valerio Piccioni, ''Quando giocava Pasolini''.</ref> *Non ho potuto fare il conto delle parole usate da [[Biagio Marin]] ma credo siano nell'ordine delle centinaia, non certamente delle migliaia. Quanto a dire che Biagio Marin è un poeta [[Francesco Petrarca|petrarchesco]], non [[Dante|dantesco]]. Contraddicendo con ciò la natura tradizionale e in qualche modo oggettiva del poeta dialettale.<ref>Da ''Appunti per un saggio su Biagio Marin''; prefazione a Biagio Marin, ''La vita xe fiama'', a cura di [[Claudio Magris]], Einaudi, Torino, 1982. ISBN 88-06-05365-5</ref> *Non posso più credere alla rivoluzione, ma non posso non stare dalla parte dei giovani che si battono per essa. È già un'illusione scrivere poesia, eppure continuo a scriverne, pure se per me la poesia non è più quel meraviglioso mito classico che ha esaltato la mia adolescenza. [...] Non credo più nella dialettica e nella contraddizione, ma alle pure opposizioni. [...] Tuttavia sono sempre più affascinato da quell'alleanza esemplare che si compie nei santi, come san Paolo, fra vita attiva e vita contemplativa.<ref>Citato meno estesamente in Marco Antonio Bazzocchi, ''Pier Paolo Pasolini'', Bruno Mondadori, Milano, 1998, [https://books.google.it/books?id=tzjjfELunEsC&pg=PA34#v=onepage&q&f=false p. 34]. ISBN 88-424-9460-7; citato anche in Francesco Cataluccio, ''[http://www.ilpost.it/francescocataluccio/2015/10/30/pier-paolo-pasolini-2/ Ripensando Pasolini]'', ''ilPost.it'', 30 ottobre 2015.</ref><ref>Citato in Marco Antonio Bazzocchi, ''Pier Paolo Pasolini'', Bruno Mondadori, Milano, 1998, [https://books.google.it/books?id=tzjjfELunEsC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA34&dq=&pg=PA34#v=onepage&q&f=false p. 34]. ISBN 88-424-9460-7</ref> *Non posso tener conto della minor preparazione o capacità a comprendere quello che una proiezione vuol dire, da parte dell'[[uomo medio]], perché in tal caso compirei un'immoralità nei confronti della libertà espressiva, non solo nei miei confronti ma anche nei confronti dello spettatore.<ref>Dal processo per oscenità presenti nel film ''[[Teorema (film)|Teorema]]''; citato in [[Stefano Rodotà]], ''La vita e le regole. Tra diritto e non diritto'', Feltrinelli, Milano, p. 272.</ref> *Nulla è più anarchico del [[potere]], il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità di carattere economico, che sfugge alle logiche razionali. Io detesto soprattutto il potere di oggi. Ognuno odia il potere che subisce, quindi odio con particolare veemenza il potere di questi giorni. È un potere che manipola i corpi in un modo orribile, che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da [[Heinrich Himmler|Himmler]] o da [[Adolf Hitler|Hitler]]. Li manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore, istituendo dei nuovi valori che sono dei valori alienanti e falsi, i valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama un genocidio delle culture viventi, reali, precedenti. Sono caduti dei valori, e sono stati sostituiti con altri valori. Sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti da altri modelli di comportamento. Questa sostituzione non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dal nuovo potere consumistico, cioè la nostra industria italiana pluri-nazionale e anche quella nazionale degli industrialotti, voleva che gli italiani consumassero in un certo modo, un certo tipo di merce, e per consumarlo dovevano realizzare un nuovo modello umano.<ref>Citato nel film del 2006 ''Pasolini prossimo nostro''.</ref> *Poiché il [[cinema]] non è solo un'esperienza linguistica, ma, proprio in quanto ricerca linguistica, è un'esperienza filosofica.<ref>Da ''Poeta delle ceneri''.</ref> *''Porta con mani di santo o soldato l'intimità col Re, Destra divina | che è dentro di noi, nel sonno. Credi nel borghese cieco di onestà, | anche se è un'illusione: perché anche i padroni hanno i loro | padroni, e sono figli di padri che stanno da qualche parte nel mondo.''<ref>Da ''Saluto e augurio'', in ''La nuova gioventù''; in ''Tutte le poesie'', Mondadori, Milano, 2003, p. 517.</ref> *Prevedo la spoliticizzazione completa dell'Italia: diventeremo un gran corpo senza nervi, senza più riflessi. Lo so: i comitati di quartiere, la partecipazione dei genitori nelle scuole, la politica dal basso... Ma sono tutte iniziative pratiche, utilitaristiche, in definitiva non politiche. La strada maestra, fatta di qualunquismo e di alienante egoismo, è già tracciata. Resterà forse, come sempre è accaduto in passato, qualche sentiero: non so però chi lo percorrerà, e come.<ref>Da Luisella Re, ''Pasolini: Il nudo e la rabbia'', ''Stampa sera'', 9 gennaio 1975.</ref> *Riparto, mi perdo nelle [[Calabria|Calabrie]]: che si fanno sempre più Calabrie, sempre più Calabrie, finché a Pileto, a Palmi, comincia la [[Sicilia]]. Avevo sempre pensato e detto che la città dove preferisco vivere è [[Roma]], seguita da Ferrara e Livorno. Ma non avevo visto ancora, e conosciuto bene, Reggio, Catania, Siracusa. Non c'è dubbio, non c'è il minimo dubbio che vorrei vivere qui: vivere e morirci, non di pace, come con [[David Herbert Lawrence|Lawrence]] a [[Ravello]], ma di gioia. [...] Non è mica una chiacchiera che qui profumano zagare e limoni, liquerizia e papiri. Lascio andare Taormina, che è indubbiamente una cosa d'una bellezza suprema (ma dove, come a Positano e a Maratea, io non mi sono trovato bene): posso però affermare che il viaggio da Messina a Siracusa può fare impazzire. [...] {{NDR|A [[Lentini]]}} Scendo per la cena: ma lì un profumo di limoni, una luna grossa come non l'ho mai vista, della gente che non aspetta altro che parlare, mi arresta. Fino a dopo mezzanotte non mi so decidere a lasciare i nuovi amici che mi sono fatto, che mi salutano come se ci conoscessimo da anni, uno dicendo: "Iddu 'u core bono j'ave!": e solo perché ho parlato un po' con loro, dei loro problemi, del loro futuro.<ref>Da ''La lunga strada di sabbia'', Mondadori, 1998, edito successivamente da Contrasto. Citato in ''Il viaggio di Pasolini in Sicilia. {{small|Non c'è dubbio, non c'è il minimo dubbio che vorrei vivere qui: di gioia}}''; ''[https://www.ragusanews.com/2010/11/02/cultura/il-viaggio-di-pasolini-in-sicilia/18131 ragusanews.com]'', 2 novembre 2010.</ref> *[...] se io dovessi descrivere sinteticamente e vivacemente l'[[Lingua italiana|italiano]], direi che si tratta di una lingua ''non'', o imperfettamente, nazionale, che copre un corpo storico-sociale frammentario, sia in senso verticale (le diacronie storiche, la sua formazione a strati), sia in senso estensivo (le diverse vicende storiche regionali, che hanno prodotto varie piccole lingue virtuali concorrenti, i dialetti, e le successive differenti dialettizzazioni della ''koinè''): su tale copertura linguistica di una realtà frammentaria e quindi non nazionale, si proietta la normatività della lingua scritta — usata a scuola e a livello della cultura — nata come lingua letteraria, e dunque artificiale, e dunque pseudo-nazionale.<ref>Da ''Nuove questioni linguistiche'', ''Rinascita'', 26 dicembre 1964, p. 19.</ref> *{{NDR|In risposta alla domanda di [[Enzo Biagi]]: «Senza cinema, senza scrivere, che cosa le sarebbe piaciuto diventare?»}} Un bravo calciatore. Dopo la letteratura e l'eros, per me il [[Calcio (sport)|football]] è uno dei grandi piaceri.<ref>Da ''Enzo Biagi intervista Pier Paolo Pasolini'', ''La Stampa'', 4 gennaio 1973; citato in Valerio Piccioni, ''Quando giocava Pasolini'', p. 3.</ref> *Stringo il braccio di [[Susanna Pasolini|mia madre]] e affondo la guancia nella povera pelliccia che essa indossa: in quella pelliccia sento il profumo della primavera, un miscuglio di gelo e di tepore, di fando odoroso e di fiori ancora inodori, di casa e di campagna. Questo odore della povera pelliccia di mia madre è l'odore della mia vita.<ref>Citato in [[Giulio Nascimbeni]], ''Compagna di viaggio del figlio poeta'', ''Corriere della Sera'', 3 febbraio 1981, riprodotto in ''[https://www.cittapasolini.com/post/susanna-colussi-la-madre-del-poeta-pasolini Susanna Colussi, la madre del poeta Pasolini]'', ''cittapasolini.com''.</ref> [https://www.cittapasolini.com/post/susanna-colussi-la-madre-del-poeta-pasolini]</ref> *Un [[atleta]] ha un solo modo per realizzare pienamente la propria libertà: lottare liberamente per vincere.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', Dalai Editore, 1992, p. 99. ISBN 88-8598-826-2.</ref> *Il calcio «è» un linguaggio con i suoi poeti e prosatori.<ref>Da un'intervista rilasciata a ''Il Giorno'', 3 gennaio 1971; citato in ''Il portiere caduto alla difesa. Il calcio e il ciclismo nella letteratura italiana del Novecento'', a cura di Folco Portinari, Manni, Lecce, 2005, [http://books.google.it/books?id=A_GlBHDHxhYC&pg=PA53 pp. 53–58]. ISBN 88-8176-643-4</ref> *Il gioco del ''[[Calcio (sport)|football]]'' è un «sistema di segni»; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale. *Ebbene anche per la lingua del calcio si possono fare distinzioni del genere: anche il calcio possiede dei sottocodici, dal momento in cui, da puramente strumentale, diventa espressivo. Ci può essere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosatico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico. Per spiegarmi, darò – anticipando le conclusioni – alcuni esempi: [[Giacomo Bulgarelli|Bulgarelli]] gioca un calcio in prosa: egli è un «prosatore realista»; [[Luigi Riva|Riva]] gioca un calcio in poesia, egli è un «poeta realista». [[Mario Corso|Corso]] gioca un calcio in poesia, ma non è un «poeta realista»: è un poeta un po' ''maudit'', extravagante. [[Gianni Rivera|Rivera]] gioca un calcio in prosa: ma la sua è una prosa poetica, da «elzeviro». Anche [[Sandro Mazzola|Mazzola]] è un elverista, che potrebbe scrivere sul «Corriere della Sera»: ma è più poeta di Rivera, ogni tanto interrompe la prosa, e inventa lì per lì due versi folgoranti. Si noti che tra la prosa e la poesia non faccio alcuna distinzione di valore; la mia è una distinzione puramente tecnica. *Ci sono nel calcio dei momenti che sono esclusivamente poetici: si tratta dei momenti dei «[[gol|goal]]». Ogni goal è sempre un'invenzione, è sempre una sovversione del codice: ogni goal è ineluttabilità, folgorazione, stupore, irreversibilità. Proprio come la parola poetica. Il capocannoniere del campionato è sempre il miglior poeta dell'anno. In questo momento lo è Savoldi. Il calcio che esprime più goals è il calcio più poetico. {{Int|Da ''Il mio voto al PCI''|Discorso di Roma, 8 giugno 1975; riportato in ''L'Unità'', 10 giugno 1975, [https://archivio.unita.news/assets/main/1975/06/10/page_003.pdf edizione Piemonte, p. 3]}} *Ricordo e so che tanto io, giovane comunista della generazione precedente, che voi, giovani comunisti di oggi, se non conoscessimo Marx, Lenin e Gramsci, vivremmo una vita senza forma.<br />Ricordo e so che l'unica possibilità di operare, oltre che di pensare, è data non solo dall'alternativa rivoluzionaria offerta dal [[marxismo]], ma soprattutto dalla sua alterità.<br />Ricordo e so che il quadro umano è cambiato, che le coscienze sono state violate nel profondo.<br />Ricordo e so che, a compensare questa strage umana, non ci sono né ospedali né scuole, né verde né asili per i vecchi e i bambini, né cultura né alcuna dignità possibile. *Ricordo e so, anzi, so, semplicemente perché è cosa di oggi, di questo momento, che gli uomini al [[potere]] sono legati alla stessa speranza di sopravvivenza a cui sono legati i criminali, speranza consistente nella necessità di compiere altri crimini. *Ricordo e so di colpo che si è avverato intorno a noi e su di noi, il genocidio che Marx aveva profetato nel ''[[Manifesto del Partito Comunista|Manifesto]]'': un genocidio però non più colonialistico e parziale, bensì un genocidio come suicidio di un intero paese. *Ma infine so che in questo paese non nero, ma solo orribilmente sporco c'è un altro paese. Il [[Partito Comunista Italiano|paese rosso dei comunisti]]. In esso è ignota la corruzione, la volontà d'ignoranza, il servilismo. È un'isola dove le coscienze si sono disperatamente difese e dove quindi il comportamento umano è riuscito ancora a conservare l'antica dignità. *Voto comunista perché questi uomini diversi che sono i comunisti continuino a lottare per la dignità del lavoratore oltre che per il suo tenore di vita; riescano cioè a trasformare, come vuole la loro tradizione razionale e scientifica, lo Sviluppo e il Progresso. ==''I film degli altri''== *''[[Il ferroviere]]'' è stato un film grossolano, senza la minima luce, irrimediabilmente retorico e natalizio: una esaltazione conformista, apparentemente e demagogicamente libera, della morale piccolo-borghese italiana. (''Lo stile di Germi'', 29 dicembre 1959; p. 19) *[[Roberto Rossellini|Rossellini]] è il neorealismo. In lui la «riscoperta» della realtà – nella fattispecie dell'Italia quotidiana, abolita dalla retorica di allora – è stato un atto insieme intuitivo e strettamente legato alla circostanza. Egli era lì, fisicamente presente, quando la maschera cretina è caduta. Ed è stato uno dei primi a vedere la povera faccia della vera Italia. (''L'anno del «Generale Della Rovere»'', 5 gennaio 1960; p. 21) *''[[A qualcuno piace caldo]]'', malgrado quel fenomeno delizioso che è [[Marilyn Monroe]], è un film approssimativo e deprimente, che lascia in bocca l'amaro di un gioco di società riuscito così così. (p. 37) *''[[La corazzata Potëmkin]]'' è proprio un brutto film, dove il conformismo con cui sono visti i personaggi rivoluzionari è quello della più faziosa propaganda, ma senza il gusto formale dell'«affiche» (in questo, allora, era veramente grande [[Dziga Vertov]]). I marinai della Potëmkin sono persone senza anima, senza corpo, senza sesso, che si muovono come burattini «positivi». Non basta aver ragione ed essere eroi per essere vivi. (''Contro Eisenstein'', 1973; p. 107) ===''La comicità di Sordi: gli stranieri non ridono'', 19 gennaio 1960=== *Ma di che specie è il riso che suscita [[Alberto Sordi]]? Pensateci un momento: è un riso di cui un po' ci si vergogna. (p. 28) *Alla comicità di [[Alberto Sordi]] ridiamo solo noi: perché solo noi conosciamo il nostro pollo. Ridiamo, e usciamo dal cinema vergognandoci di aver riso, perché abbiamo riso sulla nostra viltà, sul nostro qualunquismo, sul nostro infantilismo. (p. 29) *Se in [[Alberto Sordi|Sordi]] entrasse definitivamente questa contraddizione, se egli capisse che non si può ridere se al fondo del riso non c'è della bontà – pur esercitata o repressa in un mondo nemico – la sua comicità finirebbe di essere uno dei tristi fenomeni della brutta Italia di questi anni, e potrebbe, nei suoi modesti limiti, contribuire almeno a una lotta riformistica e morale. (p. 31) ===''«La dolce vita»: per me si tratta di un film cattolico'', 23 febbraio 1960=== *''[[La dolce vita]]'' di Fellini è troppo importante perché se ne possa parlare come si fa di solito di un film. Benché non grande come un Chaplin, Eisenstein o Mizoguchi, Fellini è senza dubbio "autore", non "regista". Perciò il film è unicamente suo: non vi esistono né attori né tecnici: niente è casuale. (p. 51) *Soltanto delle goffe persone senza anima – come quelle che redigono l'organo del Vaticano – soltanto i clerico-fascisti romani, soltanto i moralistici capitalisti milanesi, possono essere così ciechi da non capire che con ''[[La dolce vita]]'' si trovano davanti al più alto e al più assoluto prodotto del cattolicesimo di questi ultimi anni, per cui i dati del mondo e della società si presentano come dati eterni e immodificabili, con le loro bassezze e {{sic|abbiezioni}}, sia pure, ma anche con la grazia sempre sospesa, pronta a discendere: anzi, quasi sempre già discesa e circolante di persona in persona, di atto in atto, di immagine in immagine. (p. 57) *{{NDR|Su ''[[La dolce vita]]''}} Eppure non c'è nessuno di questi personaggi che non risulti puro e vitale, presentato sempre in un suo momento di energia quasi sacra. Osservate: non c'è un personaggio triste, che muova a compassione: a tutti tutto va bene, anche se va malissimo: vitale è ognuno nell'arrangiarsi a vivere, pur col suo carico di morte e di incoscienza. Non ho mai visto un film in cui tutti i personaggi siano così pieni di felicità di essere: anche le cose dolorose, le tragedie, si configurano come fenomeni carichi di vitalità, come spettacoli. Bisogna davvero possedere una miniera inesauribile d'amore, per arrivare a questo: magari anche d'amore sacrilego... (p. 59) ==''Il caos''== *Ora, degli italiani piccolo-borghesi si sentono tranquilli davanti a ogni forma di scandalo, se questo scandalo ha dietro una qualsiasi forma di opinione pubblica o di potere; perché essi riconoscono subito, in tale scandalo, una possibilità di istituzionalizzazione, e, con questa possibilità, essi fraternizzano. (13 agosto 1968) *Quando un giovane, o un anziano molto aggiornato, accusando se stesso e gli altri – fino a ridursi alla disperazione e allo sciopero – dice che non c'è nulla da fare, che il sistema non può fatalmente non «mangiare» dice in realtà: io desidero essere mangiato, sparire. (3 settembre 1968) *Finché perdura il sistema che si combatte (nella specie, il sistema capitalistico) esso non va considerato il male, perché anche sotto di esso c'è la realtà, ossia Dio. Infatti la realtà è infinitamente più estesa del sistema, ma il sistema è infinitamente più esteso di noi: e quindi, come il sistema non coprirà mai tutta la vita, noi non potremo mai giungere ai confini del sistema e scavalcarlo. (3 settembre 1968) *La Resistenza e il [[Movimento Studentesco]] sono le due uniche esperienze democratico-rivoluzionarie del popolo italiano. Intorno c'è silenzio e deserto: il qualunquismo, la degenerazione statalistica, le orrende tradizioni sabaude, borboniche, papaline. (21 settembre 1968) *È esperienza di ogni giorno: si richiede la santità agli altri, per tenere tranquilla la coscienza, nel momento in cui ci si accorge che non sono santi. Ma nel momento in cui ci si accorge che lo sono, li si consacra. La consacrazione li discrimina, li cataloga: li rende innocui, e anche un po' ridicoli e ufficiali. (7 dicembre 1968) *Io so questo: che chi ''pretende'' la [[libertà]], poi non sa cosa farsene. (7 dicembre 1968) *E quando dicevo che il Movimento Studentesco non può fare la guerra, volevo dire che la guerra la fanno gli eserciti, e che gli eserciti sono delle ''istituzioni''. (15 marzo 1969) *Chi di noi assomiglia a un tecnico americano o a una guardia rossa cinese? Nessuno. Eppure l'apparente analogia tra «il rapporto sacrilego con il passato» del tecnico e quello del rivoluzionario, si verifica anche in Italia: per esempio, in certo atteggiamento drastico dei giovani, che condannano indiscriminatamente «tutto» ciò che è vecchio in nome della rivoluzione, facendosi così portatori di un valore neocapitalistico: la sostituzione totale del nuovo potere industriale ai vecchi poteri. Oppure nel culto che hanno certi gruppi di giovani per il lavoro collettivo, d'équipe! come se appunto si trattasse di una collettivizzazione del lavoro di tipo rivoluzionario e popolare, mentre si tratta proprio di una richiesta di spersonalizzazione da parte della cultura di massa. (22 marzo 1969) *L'opinione pubblica, come una belva, ha bisogno di essere tranquillizzata a proposito di fatti che essa non voglia odiare, mentre ha bisogno di essere aizzata a proposito di fatti che essa vuole odiare. I giornali per esempio sono restati visibilmente delusi, quando si affacciata l'ipotesi che ad ammazzare il bambino di Viareggio non sia stato, come speravano, un bruto; infatti, l'opinione pubblica sperava di poter essere soddisfatta in questo suo odio razzistico, che andava dunque drammatizzato. (5 aprile 1969) *Può un uomo collocarsi fuori dalla sua storia [...]? No, non lo può. Questo uscire dalla storia, adottando una falsa e bugiarda ottica di postero o di cherubino, è un atto caro ai reazionari, e i giornali di destra sono pieni di scrittori che si prestano a simili ascesi, atte a soddisfare il bisogno spiritualistico dei piccoli borghesi (che, sia pure inconsapevolmente, son essi i nefandi «materialisti», oggetti del loro odio). (9 agosto 1969) *Il razzismo è un odio di classe inconscio. Si confronti il razzismo americano: esso è stato appunto, fino a oggi e ancora oggi, un odio di classe inconscio. Ma dal momento che i negri hanno incominciato a lottare e avere consapevolezza di sé come classe povera, l'odio razzistico, oscuro e indecifrabile, di sta trasformando in un chiarissimo e decifrabilissimo odio di classe. L'odio cioè che un borghese italiano prova per un comunista, non per un «terrone» o un carcerato (che è ancora oscuro e indecifrabile). (11 ottobre 1969) *Tutto si integra nell'[[eterno ritorno]]: ciò lo sanno gli umoristi, i santi e gli [[Innocenza|innocenti]]. (25 ottobre 1969) *Ho capito di colpo che cosa è oggi il Movimento Studentesco. Esso è un movimento politico la cui ascesi consiste nel fare. È qualcosa di più e di diverso dal pragmatismo talvolta ricattatorio sotto il cui segno il Movimento Studentesco è cominciato: pragmatismo che non trascendeva ancora se stesso in una specie di religione di se stesso: ma era un semplice dato, non privo, nei casi peggiori (il fanatismo per Che Guevara) di vecchia retorica piccolo borghese. Ora, per la prima volta, che io sappia, nella storia il Credere nasce dal Fare: mentre dal tempo della Bibbia, attraverso San Paolo fino ai giorni nostri, il Fare non era che l'altra faccia del Credere. <br> È da supporsi che un Credere (incondito, rimosso, non affrontato, spregiato) presieda a tutta questa operazione: e che non si tratti che di un ritorno adesso, attraverso la scoperta del Fare (dell'Organizzare). (6 dicembre 1969) *La serietà! Dio mio la serietà! Ma la serietà è la qualità di coloro che non ne hanno altre: è uno dei canoni di condotta, anzi, il primo canone, della piccola borghesia! Come ci si può vantare della propria serietà? Seri bisogna esserlo, non dirlo, e magari neanche sembrarlo! Seri si è o non si è: quando la serietà viene enunciata diventa ricatto e terrorismo! (20 dicembre 1969) *Certe cose sono sconvolgenti e inaccettabili alla comune coscienza. La comune coscienza è inadattabile alle atrocità. E ci sarà pure qualche ragione. Forse perché essa, in realtà, le vuole. La comune coscienza prima non ha accettato le atrocità naziste, e poi ha preferito dimenticarle. [...] Certe cose atroci architettate o comunque volute dal Potere (quello reale non quello sia pur fittiziamente democratico) sono comunissime nella storia: dico ''comunissime'': eppure alla comune coscienza paiono sempre eccezionali e incredibili. (20 dicembre 1969) ==''L'odore dell'India''== *Fortunatamente l'[[induismo]] non è la religione di stato. Perciò i santoni non sono pericolosi. Mentre i loro fedeli li ammirano (ma mica tanto, poi), c'è sempre un mussulmano, un buddista o un cattolico che li guarda con compassione, ironia o curiosità. È un fatto, comunque, che in India l'atmosfera è favorevole alla religiosità, come dicono anche i referti più banali. Ma a me non risulta che gli indiani siano molto occupati da seri problemi religiosi. Certe loro forme di religiosità sono coatte, tipicamente medioevali: alienazioni dovute all'orrenda situazione economica e igienica del paese, vere e proprie nevrosi mistiche, che ricordano quelle europee, appunto, del medioevo, che possono colpire individui o intere comunità. Ma più che una religiosità specifica (quella che dà i fenomeni mistici o la potenza clericale) ho osservato tra gli indiani una religiosità generica e diffusa: un prodotto medio della religione. La non violenza, insomma, la mitezza, la bontà degli indù. Essi hanno forse contatto con le fonti dirette della loro religione (che è evidentemente una religione degenerata) ma continuano a esserne dei frutti viventi. Così la loro religione, che è la più astratta e filosofica del mondo, in teoria, è, ora, in realtà, una religione totalmente pratica: un modo di vivere. *Ci sono sessantamila lebbrosi, a [[Calcutta]], e vari milioni in tutta l'India. È una delle tante cose orribili di questa nazione, davanti a cui si è del tutto impotenti: in certi momenti ho provato dei veri impulsi di odio contro [[Jawaharlal Nehru|Nehru]] e i suoi cento collaboratori intellettuali educati a Cambridge: ma devo dire che ero ingiusto, perché veramente bisogna rendersi conto che c'è ben poco da fare in quella situazione. *Sia ben chiaro che l'India non ha nulla di misterioso, come dicono le leggende. In fondo si tratta di un piccolo paese, con solo quattro o cinque grosse città, di cui una sola, Bombay, degna di questo nome; senza industrie, o quasi; molto uniforme e con semplici stratificazioni e cristalizzazioni storiche.<br>In sostanza si tratta di un enorme sottoproletario agricolo, bloccato da secoli nelle sue istituzioni dalla dominazione straniera: il che ha fatto sì che quelle sue istituzioni si conservassero e, nel tempo stesso, per colpa di una conservazione così coatta e innaturale, degenerassero. *La gente che in [[India]] ha studiato, o possiede qualcosa, o comunque compie quella funzione che si chiama del «dirigere», sa che non ha speranza: appena uscita, attraverso una coscienza culturale moderna, dall'inferno, sa che dovrà restare all'inferno. L'orizzonte di una sia pur vaga rinascita non si delinea in questa generazione, e neanche nella prossima, e chissà in quale delle future. L'assenza di ogni attendibile speranza fa sì che i borghesi indiani, ripeto, si chiudano in quel po' di certo che possiedono: la famiglia. Vi si chiudono per non vedere e per non esser visti. Hanno un nobilissimo senso civico: e i loro ideali, Gandhi e Nehru, sono lì a testimoniarlo: possiedono una qualità assolutamente rara, nel mondo moderno: la tolleranza. Ciò nonostante l'impossibilità ad agire li costringe a uno stato di rinuncia che rimpicciolisce il loro orizzonte mentale: ma tale angustia, per ora, è indefinitamente più commovente che irritante. E questo è certo: che non è mai volgare. Benché l'India sia un inferno di miseria è meraviglioso viverci, perché essa manca quasi totalmente di volgarità. *Nehru ha dichiarato pubblicamente, di fronte a tutti i suoi quattrocento milioni di cittadini, che non è credente, che la religione è certo una bella cosa, ma a lui non interessa affatto. Questa straordinaria libertà di pensiero, questa integrale mancanza di ipocrisia è uno dei fatti più alti del tempo in cui viviamo. *Nehru è nato a Allahbad, una città nella pianura del Gange, da una famiglia borghese: ma la sua formazione è inglese. E, della cultura inglese, egli ha assorbito la qualità più tipica: l'empirismo. In questo momento, Nehru non è né inglese né indiano: è un uomo del mondo, che, con dolcezza indiana e praticità inglese, si occupa dei problemi di uno dei grandi paesi del mondo. *Gli indiani in questo momento sono un immenso popolo di frastornati, di vacillanti: come delle persone vissute per lungo tempo al buio, e improvvisamente riportate alla luce. *Nell'acqua del [[Gange]] si immergono i cadaveri prima di bruciarli, nell'acqua del Gange si buttano, non bruciati, ma sistemati tra due lastroni di pietra, i santoni, i vaiolosi e i lebbrosi, nell'acqua del Gange galleggiano tutti i rifiuti e le carogne di una città che praticamente è un lazzaretto, perché la gente ci viene a morire. *Anche nella pignoleria legalitaria di Nehru, nella sua cavillosa e quasi maniaca difesa del sistema parlamentare, c'è qualcosa di quella codificazione paralizzante che è tipica di tutti gli indiani. Si sente che la grammatica parlamentare britannica è stata assimilata da una persona che aveva altre abitudini grammaticali. Infatti, chi è autoctono alla propria grammatica è capace, se è necessario, di trasgressioni, di eccezioni e di innovazioni anche scandalose, che sono però la vita di quella sua grammatica istituzionale: mentre chi a tale grammatica è alloglotta, non oserà mai affrontare trasgressioni né tentare innovazioni. La sua obbedienza alla normatività sarà pedissequa, magari fino al sublime, come mi sembra in Nehru. È per questo che, visitando l'India, provavo verso il suo leader, peraltro adorabile, non pochi moti di rabbia... *La tradizione castale è un cancro sparso e radicato in tutti i tessuti dell'India. Nehru ha il prestigio per poterne tentare con la forza l'estirpazione: a meno che anch'egli non si ricordi un po' troppo di essere un bramino. *{{NDR|Sui [[Sikhismo|sikh]]}} Mi irrita la loro tradizione militaresca, il loro proverbiale lealismo, la loro aria di «milites gloriosi», la loro fama di buoni servitori. *Ad Agra c'è il [[Taj Mahal]]. Il San Pietro dell'India. Veramente è un tempio, o meglio una tomba mussulmana, non indù. Ma è comunque la forma architettonica nazionale, lo stemma dell'Air India, il sogno delle zitelle inglesi. *Anche negli indiani mussulmani c'è qualcosa di sfuggente: come un corpo estraneo entrato dentro di loro, una vita d'altra natura incastrata nella loro vita. Dovrei restare più a lungo in India per spiegarmi: la mia non è che una impressione irrazionale. Se l'indiano perde la sua insicurezza, la sua mitezza, il suo tremore, la sua passività, cosa diventa? Il [[Corano]] indurisce, dà delle certezze, coltiva l'identità. Perciò con gli indiani di religione mussulmana, che del resto sono una percentuale molto alta, non mi trovo a mio agio: la mia simpatia ha un decorso fatto di pungenti, impalpabili delusioni. *Ogni volta che in India si va a visitare un monumento, si cade prigionieri della guida, e, in seconda istanza, della turba di mendicanti. ==''L'usignolo della Chiesa Cattolica''== *''L'illecito t'è in cuore | e solo esso vale, | ridi del naturale | millenario pudore.'' (da ''L'illecito'', vv. 29-32; p. 51) *''L'[[amore]] infine è aridità.'' (da ''Lingua'', v. 64; p. 58) ==''La Divina Mimesis''== ===[[Incipit]]=== Intorno ai [[quarantenne|quarant'anni]], mi accorsi di trovarmi in un momento molto oscuro della mia vita. Qualunque cosa facessi, nella «Selva» della realtà del 1963, anno in cui ero giunto, assurdamente impreparato a quell'esclusione dalla vita degli altri che è la ripetizione della propria, c'era un senso di oscurità. Non direi di nausea, o di angoscia: anzi, in quell'oscurità, per dire il vero, c'era qualcosa di terribilmente luminoso: la luce della vecchia verità, se vogliamo, quella davanti a cui non c'è più niente da dire. ===Citazioni=== *Ecco laggiù qualcosa di rosso, di molto rosso, un altarino di rose, come quelli che allestiscono mani fedeli di donne vecchie, nei diseredati paesi umbri o friulani o abruzzesi, vecchie come furono vecchie le loro vecchie, volonterose a ripetersi nei secoli. (p. 8) *Solo parlando, manifestiamo il sapere: nel silenzio non sentiamo che un'ingenua e vergognosa avidità. (p. 29) *Odiamo il [[conformismo]] degli altri perché è questo che ci trattiene dall'interessarci al nostro. Ognuno di noi odia nell'altro come in un lager il proprio destino. (p. 30) *Hitler, nostro eroe orrendo, incarnazione dei ragazzi infelici, che avrebbero voluto arrestare il suono delle campane dietro i campi di granoturco, o le sirene in fondo a prospettive di portici comunali – perché la piccola borghesia dormiente si destasse, e corresse sulle piazze a ripetere, ''malgré soi'', le sofferenze creatrici di Cristo. (p. 30) *Non appena un uomo rappresenta – con la propria fisicità – il proprio modo di guadagnarsi il pane, suscita pietà. (p. 33) *Ognuno di noi è fisicamente la figura di un [[Acquisto|acquirente]], e le nostre inquietudini sono le inquietudini di questa figura. (p. 33) *La nostra esperienza vitale resta l'esperienza di chi si rivela attraverso l'umile acquisto. (p. 33) *Anche chi partecipa alla produzione avrà sempre i caratteri del consumatore. Ritornerà sempre alle sue prime inquietudini. Al suo non appartenersi. Non è suo lo sguardo che guarda chi è presente e si esprime acquistando le sue merci. (p. 34) *Far degenerare le ansie dell'acquisto e della produzione in qualcosa che è la loro purezza e la loro mancanza di funzione, è la parte del poeta. (p. 35) *Riduzione, spirito di riduzione, è mancanza di religione: questo è il grande peccato dell'epoca dell'odio. E infatti in nessun'altra parte dell'Inferno vedrai tanta gente. Le masse, amico mio! Le masse; che hanno eletto a religione il non voler averne – senza saperlo. (p. 42) *Bisogna fare come faceva il Cristo dei vangeli, che, appena stabilito un incanto – la pausa contemplativa dopo una parola che poteva essere senza fine interrogata e pensata in silenzio – ne stabiliva subito un altro, che non dava pace, quasi con crudeltà. (p. 43) *La [[volgarità]] è il momento di pieno rigoglio del conformismo. (p. 51) ==''La meglio gioventù''== *''Io son nero di amore, | né fanciullo né usignolo, | tutto intero come un fiore, | desidero senza desiderio.'' :''Jo i soj neri di amòur | né frut né rosignòul | dut intèir coma un flòur | i brami sensa sen.'' (da ''Dansa di Narcís'', vv. 1-4) *''Io ti ricordo, Narciso, avevi il colore | della sera, quando le campane | suonano a [[morte|morto]].'' :''Jo ti recuardi, Narcìs, ti vèvis il colòur | de la sera, quand li ciampanis | a súnin di muàrt.'' (da ''Il nini muàrt'', vv. 4-6) *''Oggi ti vestono | la [[seta]] e l'amore, | oggi è Domenica, | domani si muore.'' :''Vuei ti vistìssin | la seda e l'amòur, | vuei a è Domènia | doman a si mòur.'' (da ''Li letanis dal biel fì'', vv. 41-44) *''Suona Rosario, e si sfiata per i prati: | io sono morto al canto delle campane.'' :''A bat Rosari, pai pras al si scunìs: | jo i soj muàrt al ciant da li ciampanis.'' (da ''Ciant da li ciampanis'', vv. 5-6) ==''La religione del mio tempo''== *''Non illuderti: la [[passione]] non ottiene mai perdono. | Non ti perdono neanch'io, che vivo di passione''. (da ''A Chiaromonte'') *''Per essere [[poeta|poeti]], bisogna avere molto tempo.'' (da ''Al principe'') *''Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti, | proprio perché fosti cosciente, sei incosciente. | E solo perché sei cattolica, non puoi pensare | che il tuo male è tutto il male: colpa di ogni male. | Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.'' (da ''Alla mia nazione'') *''E, come un giovane, senza pietà | o pudore, io non nascondo | questo mio stato: non avrò pace, mai.'' (da ''La rabbia'', vv. 88-90; p. 120) *''Nel quartiere borghese, c'è la pace | di cui ognuno dentro si contenta, | anche vilmente, e di cui vorrebbe | piena ogni sera della sua esistenza.''<ref>{{en}} Citato in ''The Selected Poetry of Pier Paolo Pasolini: A Bilingual Edition'', traduzione e cura di Stephen Sartarelli, con una prefazione di James Ivory, The University of Chicago Press, Chicago, 2014, [https://books.google.it/books?id=dmUIBAAAQBAJ&pg=PA242#v=onepage&q&f=false p. 242]. ISBN 978-0-226-12-116-1</ref> (da ''Serata romana'', vv. 11-14) ==''Le ceneri di Gramsci''== *''E senti come in quei lontani | esseri che, in vita, gridano, ridono, | in quei loro veicoli, in quei grami || caseggiati dove si consuma l'infido | ed espansivo dono dell'esistenza – | quella vita non è che un brivido; || corporea, collettiva presenza; | senti il mancare di ogni religione | vera; non vita, ma sopravvivenza || – forse più lieta della vita – come | d'un popolo di animali, nel cui arcano | orgasmo non ci sia altra passione || che per l'operare quotidiano: | umile fervore cui dà un senso di festa | l'umile corruzione.'' (da ''Le ceneri di Gramsci'', VI, vv. 242-256; pp. 81-82) *''È un brusio la vita, e questi persi | in essa, la perdono serenamente, | se il cuore ne hanno pieno: a godersi || eccoli, miseri, la sera: e potente | in essi, inermi, per essi, il mito | rinasce... Ma io, con il cuore cosciente || di chi soltanto nella storia ha vita, | potrò mai più con pura passione operare, | se so che la nostra storia è finita?'' (da ''Le ceneri di Gramsci'', VI, vv. 299-307; p. 84) *''Solo l'[[amore|amare]], solo il [[conoscenza|conoscere]] | conta, non l'aver amato, | non l'aver conosciuto.'' (da ''Il pianto della scavatrice'', I, vv. 1-3; p. 85) ==''Lettere luterane''== ===[[Incipit]]=== Uno dei temi più misteriosi del teatro tragico greco è la predestinazione dei figli a pagare le colpe dei padri. Non importa se i figli sono buoni, innocenti, pii: se i loro padri hanno peccato, essi devono essere puniti. ===Citazioni=== *Io sto scrivendo nei primi mesi del 1975: e, in questo periodo, benché sia ormai un po' di tempo che non vengo a [[Napoli]], i napoletani rappresentano per me una categoria di persone che mi sono appunto, in concreto, e, per di più, ideologicamente, simpatici. Essi infatti in questi anni – e, per la precisione, in questo decennio – non sono molto cambiati. Sono rimasti gli stessi napoletani di tutta la storia. E questo per me è molto importante, anche se so che posso essere sospettato, per questo, delle cose più terribili, fino ad apparire un traditore, un reietto, un poco di buono. Ma cosa vuoi farci, preferisco la povertà dei napoletani al benessere della repubblica italiana, preferisco l'ignoranza dei napoletani alle scuole della repubblica italiana, preferisco le scenette, sia pure un po' naturalistiche, cui si può ancora assistere nei bassi napoletani alle scenette della televisione della repubblica italiana. Coi napoletani mi sento in estrema confidenza, perché siamo costretti a capirci a vicenda. Coi napoletani non ho ritegno fisico, perché essi, innocentemente, non ce l'hanno con me. Coi napoletani posso presumere di poter insegnare qualcosa perché essi sanno che la loro attenzione è un favore che essi mi fanno. Lo scambio di sapere è dunque assolutamente naturale.<ref>Da ''Lettere luterane'', in ''Saggi sulla politica e sulla società'', Mondadori, Milano, 1999; citato in ''[http://web.archive.org/web/20140806075756/http://www.pasolini.net/saggistica_gennariello+scugnizzi.htm Gennariello e i miei "amici-scugnizzi"]''.</ref> (Da ''Gennariello'', ''Paragrafo primo: come ti immagino'', l'''Unità''-Einaudi, Roma, stampa 1991, pp. 15-16) *Io con un napoletano posso semplicemente dire quel che so, perché ho, per il suo sapere, un'idea piena di rispetto quasi mitico, e comunque pieno di allegria e di naturale affetto. Considero anche l'imbroglio uno scambio di sapere. Un giorno mi sono accorto che un napoletano, durante un'effusione di affetto, mi stava sfilando il portafoglio: gliel'ho fatto notare, e il nostro affetto è cresciuto. (da ''Gennariello'', ''Paragrafo primo: come ti immagino'', l'''Unità''-Einaudi, Roma, stampa 1991, p. 16) *Napoli è ancora l'ultima metropoli plebea, l'ultimo grande villaggio (e per di più con tradizioni culturali non strettamente italiane): questo fatto generale e storico livella fisicamente e intellettualmente le classi sociali. La vitalità è sempre fonte di affetto e ingenuità. A Napoli sono pieni di vitalità sia il ragazzo povero che il ragazzo borghese. (da ''Gennariello'', ''Paragrafo primo: come ti immagino'', l'''Unità''-Einaudi, Roma, stampa 1991, p. 17) *La [[droga]] è sempre un surrogato. E precisamente un surrogato della cultura. [...] la droga viene a riempire un vuoto causato appunto dal desiderio di morte e che è dunque un vuoto di cultura. Per amare la cultura occorre una forte vitalità. Perché la cultura – in senso specifico o, meglio, classista – è un possesso: e niente necessita di una più accanita e matta energia che il desiderio di possesso. [...] Anche a un livello più alto si verifica qualcosa di simile [...] ma stavolta si tratta non semplicemente di un vuoto di cultura, bensì di un vuoto di necessità e di immaginazione. La droga in tal caso serve a sostituire la grazia con la disperazione, lo stile con la maniera. (da ''La droga: una vera tragedia italiana''; p. 87) *Strano a dirsi: è vero che i potenti sono stati lasciati indietro dalla realtà con addosso, come una ridicola [[maschera]], il loro potere clerico-fascista, ma anche gli uomini dell'opposizione sono stati lasciati indietro dalla realtà con addosso, come una ridicola maschera, il loro progressismo e la loro tolleranza. <br>Una nuova forma di potere economico (cioè la nuova, reale ''anima'' – se Moro permette – della democrazia cristiana, che non è più un partito clericale perché la Chiesa non c'è più) ha realizzato attraverso lo sviluppo una fittizia forma di progresso e tolleranza. I giovani che sono nati e si sono formati in questo periodo di falso progressismo e falsa tolleranza, stanno pagando questa falsità (il cinismo del nuovo potere che ha tutto distrutto) nel modo più atroce. (da ''Fuori dal Palazzo''; p. 96) *La società preconsumistica aveva bisogno di uomini forti, e dunque casti. La società consumistica ha invece bisogno di uomini deboli, e perciò lussuriosi. Al mito della donna chiusa e separata (il cui obbligo alla castità implicava la castità dell'uomo) si è sostituito il mito della donna aperta e vicina, sempre a disposizione. Al trionfo dell'amicizia tra maschi e dell'erezione, si è sostituito il trionfo della coppia e dell'impotenza. I maschi giovani sono traumatizzati dall'obbligo che impone loro la permissività: cioè l'obbligo di far sempre e liberamente l'amore. (da ''Soggetto per un film su una guardia di PS''; p. 104) *Chi si scandalizza è sempre banale: ma, aggiungo, è anche sempre male informato. (da ''Processo anche a Donat Cattin''; p. 139) *Che cos'è che ha trasformato i proletari e i sottoproletari italiani, sostanzialmente, in piccolo borghesi, divorati, per di più, dall'ansia economica di esserlo? Che cos'è che ha trasformato le «masse» dei giovani in «masse» di criminaloidi? L'ho detto e ripetuto ormai decine di volte: una «seconda» rivoluzione industriale che in realtà in Italia è la «prima»: il consumismo che ha distrutto cinicamente un mondo «reale», trasformandolo in una totale irrealtà, dove non c'è più scelta possibile tra male e bene. Donde l'ambiguità che caratterizza i criminali: e la loro ferocia, prodotta dall'assoluta mancanza di ogni tradizionale conflitto interiore. Non c'è stata in loro scelta tra male e bene: ma una scelta tuttavia c'è stata: la scelta dell'impietrimento, della mancanza di ogni pietà. (da ''Due modeste proposte per eliminare la criminalità in Italia''; p. 168) *I [[diritto|diritti]] civili sono in sostanza i diritti degli altri.<ref>Da ''[http://old.radicali.it/search_view.php?id=45525 Lo scandalo radicale]'', intervento preparato per il Congresso del Partito Radicale del novembre 1975, ma che non fu mai letto a causa dell'uccisione di Pasolini due giorni prima dell'evento.</ref> (p. 193) *Sappi che negli insegnamenti che ti impartirò, non c'è il minimo dubbio, io ti sospingerò a tutte le sconsacrazioni possibili, alla mancanza di ogni rispetto per ogni sentimento istituito. Tuttavia il fondo del mio insegnamento consisterà nel convincerti a non temere la sacralità e i sentimenti, di cui il laicismo consumistico ha privato gli uomini trasformandoli in brutti e stupidi automi adoratori di feticci.<ref>Citato in ''[http://www.gliscritti.it/antologia/entry/1329 Tuttavia il fondo del mio insegnamento...]'', ''Gliscritti.it''.</ref> (p. 201) *I vari casi di criminalità che riempiono apocalitticamente la [[cronaca]] dei giornali e la nostra coscienza abbastanza atterrita, non sono casi: sono, evidentemente, casi estremi di un modo di essere criminale diffuso e profondo: di massa. *L'Italia – e non solo l'Italia del Palazzo e del potere – è un Paese ridicolo e sinistro: i suoi potenti sono delle maschere comiche, vagamente imbrattate di sangue: «contaminazioni» tra Molière e il Grand Guignol. Ma i cittadini italiani non sono da meno. Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto. Erano l'immagine della frenesia più insolente. Ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato di «raptus»: era difficile non considerarli spregevoli o comunque colpevolmente incoscienti. *Ma cosa vuoi farci, preferisco la povertà dei [[Napoli|napoletani]] al benessere della repubblica italiana, preferisco l'ignoranza dei napoletani alle scuole della repubblica italiana, preferisco le scenette, sia pure un po' naturalistiche, cui si può ancora assistere nei bassi napoletani, alle scenette della televisione della repubblica italiana. Coi napoletani mi sento in estrema confidenza, perché siamo costretti a capirci a vicenda. Coi napoletani non ho ritegno fisico, perché essi, innocentemente, non ce l'hanno con me.<ref>Da ''Lettere luterane'', in ''Saggi sulla politica e sulla società'', Mondadori, Milano, 1999; citato in ''[http://web.archive.org/web/20140806075756/http://www.pasolini.net/saggistica_gennariello+scugnizzi.htm Gennariello e i miei "amici-scugnizzi"]''.</ref> (Da ''Gennariello'') ==''Poesia in forma di rosa''== *''O guardo i crepuscoli, le mattine | su Roma, sulla Ciociaria, sul mondo, | come i primi atti della Dopostoria, | cui io assisto, per privilegio d'anagrafe, | dall'orlo estremo di qualche età | sepolta. Mostruoso è chi è nato | dalle viscere di una donna morta. | E io, feto adulto, mi aggiro | più moderno d'ogni moderno | a cercare i fratelli che non sono più.'' (da ''Poesie mondane'', 10 giugno 1962; p. 1099) *''Io sono una forza del Passato. | Solo nella [[tradizione]] è il mio amore.'' (da ''Poesie mondane'', 10 giugno 1962; p. 1099) *''E lì vedrai, in una edilizia di delizioso cemento, | riconoscendovi gli amici e i nemici, || sotto i cartelli segnaletici dell'«OPERA INCREMENTO | PENE INFERNALI», A: I TROPPO CONTINENTI: Conformisti | (salotto Bellonci), Volgari (un ricevimento || al Quirinale), Cinici (un convegno di giornalisti | del Corriere della Sera e affini): e poi: | i Deboli, gli Ambigui, i Paurosi (individualisti || questi, a casa loro); B: GLI INCONVENIENTI, ZONA | PRIMA: eccesso di Rigore (socialisti borghesi, | piccoli benpensanti che si credono piccoli eroi, || solo per l'eroica scelta d'una buona bandiera), eccesso | di Rimorso (Soldati, Piovene); eccesso di Servilità | (masse infinite senza anagrafe, senza nome, senza sesso); || ZONA SECONDA: Raziocinanti (Landolfi) gente che sta | seduta sola nel suo cesso; Irrazionali | (l'intera avanguardia internazionale che va || dagli Endoletterari [De Gaulle] alle vestali | di Pound teutoniche o italiote); | Razionali (Moravia, rara avis, e le ali || degli Impegnati neo-gotici.'' (da ''Progetto di opere future''; pp. 1251-1252) *''La [[morte]] non è | nel non poter comunicare | ma nel non poter più essere compresi.''<ref>Citato in ''Pier Paolo Pasolini: In Living Memory'', a cura di Benjamin Lawton e Maura Bergonzoni, New Academia Publishing, Washington, 2014, [https://books.google.it/books?id=K4TaEzPzCxAC&pg=PA254 p. 254]. ISBN 978-0-9818654-1-6</ref> (da ''Una disperata vitalità'') *''Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, | ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.''<ref>Citato in Giovanni Casoli, ''Novecento letterario italiano ed europeo: autori e testi scelti'', Città Nuova, Roma, 2002, vol. 2, [https://books.google.it/books?id=Eif9efS_PYEC&pg=PA114 p. 114]. ISBN 88-311-9264-7</ref> (da ''Supplica a mia [[madre]]'') ==''Saggi sulla politica e sulla società''== *Basta ai giovani contestatori staccarsi dalla cultura, ed eccoli optare per l'azione e l'utilitarismo, rassegnarsi alla situazione in cui il sistema si ingegna ad integrarli. Questa è la radice del problema: usano contro il neocapitalismo armi che in realtà portano il suo marchio di fabbrica, e sono quindi destinate soltanto a rafforzare il suo dominio. Essi credono di spezzare il cerchio, e invece non fanno altro che rinsaldarlo. *Ciò che resta originario nell'[[operaio]] è ciò che non è verbale: per esempio la sua fisicità, la sua voce, il suo [[corpo]]. Il corpo: ecco una terra non ancora colonizzata dal potere. *L'[[Italia]] sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il [[fascismo]]. Essere [[laicismo|laici]], liberali, non significa nulla, quando manca quella forza morale che riesca a vincere la tentazione di essere partecipi a un mondo che apparentemente funziona, con le sue leggi allettanti e crudeli. Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società. *La [[libertà]] sessuale è necessaria alla creazione? Sì. No. O forse sì. No, no, certamente no. Però... sì. No è meglio no. O sì? Ah, incontinenza meravigliosa! (Ah, meravigliosa castità.) ==''Scritti corsari''== ===[[Incipit]]=== La prima volta che ho visto i capelloni, è stato a Praga. Nella hall dell'albergo dove alloggiavo sono entrati due giovani stranieri, con i capelli lunghi fino alle spalle. Sono passati attraverso la hall, hanno raggiunto un angolo un po' appartato e si sono seduti a un tavolo. Sono rimasti lì seduti per una mezz'oretta, osservati dai clienti, tra cui io; poi se ne sono andati. Sia passando attraverso la gente ammassata nella hall, sia stando seduti nel loro angolo appartato, i due non hanno detto parola (forse – benché non lo ricordi – si sono bisbigliati qualcosa tra loro: ma, suppongo, qualcosa di strettamente pratico, inespressivo) ===Citazioni=== *Il futuro non appartiene né ai vecchi cardinali, né ai vecchi uomini politici, né ai vecchi magistrati, né ai vecchi poliziotti, Il futuro appartiene alla giovane borghesia che non ha più bisogno di detenere il potere con gli strumenti classici; che non sa più cosa farsene della Chiesa, la quale, ormai, ha finito genericamente con l'appartenere a quel mondo umanistico del passato che costituisce un impedimento alla nuova rivoluzione industriale; il nuovo potere borghese infatti necessita nei consumatori di uno spirito totalmente pragmatico ed edonistico: un universo tecnicistico e puramente terreno è quello in cui può svolgersi secondo la propria natura il ciclo della produzione e del consumo. Per la religione e soprattutto per la Chiesa non c'è più spazio. (da ''Il «folle» slogan dei jeans Jesus'', 17 maggio 1973; p. 21) *La vecchia borghesia paleoindustriale sta cedendo il posto a una borghesia nuova che comprende sempre di più e più profondamente anche le classi operaie, tendendo finalmente alla identificazione di borghesia con umanità. (da ''La prima, vera rivoluzione di destra'', 15 luglio 1973; p. 25) *L'[[uomo medio]] dei tempi del Leopardi poteva interiorizzare ancora la natura e l'umanità nella loro purezza ideale oggettivamente contenuta in esse; l'uomo medio di oggi può interiorizzare una Seicento o un frigorifero, oppure un week-end a Ostia. (da ''La prima, vera rivoluzione di destra'', 15 luglio 1973; p. 28) *Non c'è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogan mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l'aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l'anima del popolo italiano; il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione) non solo l'ha scalfita, ma l'ha lacerata, violata, bruttata per sempre. (da ''Acculturazione e acculturazione'', 9 dicembre 1973; p. 34) *Il parlamentarismo è un lusso che è stato consentito ai nuovi padroni (antifascisti!) dalla presenza della Chiesa. (da ''Previsione della vittoria al «referendum»'', 28 marzo 1974; p. 40) *L'Italia non ha avuto una grande Destra perché non ha avuto una cultura capace di esprimerla. (da ''Studio sulla rivoluzione antropologica in Italia'', 10 giugno 1974; p. 52) *Noi intellettuali tendiamo sempre a identificare la "cultura" con la nostra cultura: quindi la morale con la nostra morale e l'ideologia con la nostra ideologia. Questo significa: 1) che non usiamo la parola "cultura" nel senso scientifico, 2) che esprimiamo, con questo, un certo insopprimibile razzismo verso coloro che vivono, appunto, un'altra cultura. (da ''Ampliamento del «bozzetto» sulla rivoluzione antropologica in Italia'', 11 luglio 1974; p. 70) *Il rispetto per la persona – per la sua configurazione profonda alla quale un sentimento della libertà la cui formalità sia intesa come sostanziale, permette di articolarsi ed esprimersi a un livello per così dire «sacralizzato» da una ragione laica, rispetto anche alle più degradate idee politiche concrete – è per [[Marco Pannella|Pannella]] il primum di ogni teoria e di ogni prassi politica. In questo consiste il suo essere scandaloso. Uno scandalo inintegrabile, proprio perché il suo principio, sia pure in termini schematici e popolari, è sancito dalla costituzione. (da ''Il fascismo degli antifascisti'', 16 luglio 1974; p. 84) *Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in [[Italia]]. (da ''Il romanzo delle stragi'', 14 novembre 1974; p. 114) *{{NDR|In riferimento alla [[sovrappopolazione]]}} Procreare è oggi un delitto [[ecologia|ecologico]]. (da ''Sacer'', 30 gennaio 1975; p. 135) *Nei primi anni sessanta, a causa dell'inquinamento [...] sono cominciate a scomparire le [[lucciola|lucciole]]. [...] Sono ora un ricordo, abbastanza straziante, del passato: e un uomo anziano che abbia un tale ricordo, non può riconoscere nei nuovi giovani se stesso giovane, e dunque non può più avere i bei rimpianti di una volta. (da ''L'articolo sulle lucciole'', 10 febbraio 1975; p. 161) *Ma naturalmente per capire i [[Cambiamento|cambiamenti]] della gente, bisogna amarla. (da ''L'articolo sulle lucciole'', 10 febbraio 1975; p. 164) *La Chiesa non può che essere reazionaria: non può che essere dalla parte del Potere; non può che accettare le regole autoritarie e formali della convivenza. (da ''La Chiesa, i peni e le vagine'', 1974; p. 241) *Io credo, lo credo profondamente, che il vero fascismo sia quello che i sociologhi hanno troppo bonariamente chiamato la "[[consumismo|società dei consumi]]". Una definizione che sembra innocua, puramente indicativa. E invece no. Se uno osserva bene la realtà, e soprattutto se uno sa leggere intorno negli oggetti, nel paesaggio, nell'urbanistica e, soprattutto, negli uomini, vede che i risultati di questa spensierata società dei consumi sono i risultati di una dittatura, di un vero e proprio fascismo. Nel [[Fascista (film)|film di Naldini]] noi abbiamo visto i giovani inquadrati, in divisa... Con una differenza, però. Allora i giovani nel momento stesso in cui si toglievano la divisa e riprendevano la strada verso i loro paesi e i loro campi, ritornavano gli italiani di cento, di cinquant'anni addietro, come prima del fascismo.<br />Il fascismo, in realtà, li aveva resi dei pagliacci, dei servi, e forse in parte anche convinti, ma non li aveva toccati sul serio. Nel fondo dell'anima, nel loro modo di essere. Questo nuovo fascismo, questa società dei consumi, invece, ha profondamente trasformato i giovani, li ha toccati nell'intimo, ha dato loro altri sentimenti, altri modi di pensare, di vivere, altri modelli culturali. Non si tratta più, come all'epoca mussoliniana, di un'irregolamentazione superficiale, scenografica, ma di una irregolamentazione reale che ha rubato e cambiato loro l'anima. Il che significa, in definitiva, che questa "civiltà dei consumi" è una civiltà dittatoriale. Insomma, se la parola fascismo significa la prepotenza del potere, la "società dei consumi" ha bene realizzato il fascismo. (da ''Fascista''<ref>Dall'intervista di [[Massimo Fini]], ''L'Europeo'', 26 dicembre 1974.</ref>; pp. 289-290) *Gli uomini di questo universo {{NDR|il mondo contadino}} non vivevano un'età dell'oro, come non erano coinvolti, se non formalmente con l'Italietta. Essi vivevano l'età del pane. Erano cioè consumatori di beni estremamente necessari. Ed era questo, forse, che rendeva estremamente necessaria la loro povera e precaria vita. Mentre è chiaro che i [[beni]] superflui rendono superflua la vita.<ref>Citato in Roberto Carnero, ''[http://web.archive.org/web/20160513054136/http://www.unita.it/culture/pier-paolo-pasolini-le-quot-profezie-quot-di-un-corsaro-apocalittico-1.246403 Pier Paolo Pasolini: le "profezie" di un corsaro apocalittico]'', ''l'Unità'', 25 settembre 2010; citato anche in [[Enzo Bianchi]], ''[https://books.google.it/books?id=_cjlCgAAQBAJ&pg=PT2#v=onepage&q&f=false Spezzare il pane. Gesù a tavola e la sapienza del vivere]'', Einaudi, Torino, 2015.</ref> ====''Il coito, l'aborto, la falsa tolleranza del potere, il conformismo dei progressisti'', 19 gennaio 1975==== *Sono però traumatizzato dalla legalizzazione dell'aborto, perché la considero, come molti, una legalizzazione dell'omicidio. Nei sogni, e nel comportamento quotidiano – cosa comune a tutti gli uomini – io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque materne: so che là io ero esistente. (p. 123) *Oggi la libertà sessuale della maggioranza è in realtà una convenzione, un obbligo, un dovere sociale, un'ansia sociale, una caratteristica irrinunciabile della qualità di vita del consumatore. (p. 124) *Oggi invece "la specie", se vuole sopravvivere, deve fare in modo che le nascite non superino le morti. [...] Siamo così giunti al [[paradossi dai libri|paradosso]] che ciò che si diceva contro natura è naturale, e ciò che si diceva naturale è contro natura. Ricordo che De Marsico (collaboratore del codice Rocco) in una brillante arringa in difesa di un mio film, ha dato del "porco" a Braibanti, dichiarando inammissibile il rapporto omosessuale in quanto inutile alla sopravvivenza della specie: ora, egli, per essere coerente, dovrebbe, in realtà, affermare il contrario: sarebbe il rapporto eterosessuale a configurarsi come un pericolo per la specie, mentre quello omosessuale ne rappresenta una sicurezza. (p. 128) *C'è da lottare, prima di tutto contro la "falsa tolleranza" del nuovo potere totalitario dei consumi, distinguendosene con tutta l'indignazione del caso; e poi c'è da imporre alla retroguardia, ancora clerico-fascista, di tale potere, tutta una serie di liberalizzazioni "reali" riguardanti appunto il coito (e dunque i suoi effetti): anticoncezionali, pillole, tecniche amatorie diverse, una moderna moralità dell'onore sessuale. (p. 130) ==''Trasumanar e organizzar''== *''La [[solitudine]]: bisogna essere molto forti | per amare la solitudine [...].'' (da ''Versi del testamento'', vv. 1-2; 1997, p. 157) *''Non c'è cena o pranzo o soddisfazione del mondo, | che valga una camminata senza fine per le strade povere, | dove bisogna essere disgraziati e forti, fratelli dei cani.'' (da ''Versi del testamento'', vv. 44-46; 1997, p. 159) *''Una [[religione]] cattiva è sempre una religione: | e si scatena contro ciò che non vuol esserlo. | O che lo fu: ma sempre facendo, della mancanza | di carità, il suo fondamento: la sua azione, | ossessa – le sue opere – | furono sempre senza carità – nacquero sempre | ''dalla volontà'', ''mai dalla grazia''.'' (da ''L'enigma di Pio XII''; [https://books.google.it/books?id=SI3iAgAAQBAJ&pg=PT21#v=onepage&q&f=false 2014]) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Ragazzi di vita''=== Era una caldissima giornata di luglio. Il Riccetto che doveva farsi la prima comunione e la cresima, s'era alzato già alle cinque; ma mentre scendeva giù per via Donna Olimpia coi calzoni lunghi grigi e la camicetta bianca, piuttosto che un comunicando o un soldato di Gesù pareva un pischello quando se ne va acchittato pei lungoteveri a rimorchiare. ===''Una vita violenta''=== Tommaso, Lello, il Zuccabbo e gli altri ragazzini che abitavano nel villaggio di baracche sulla Via dei Monti di Pietralata, come sempre dopo mangiato, arrivarono davanti alla scuola una mezzoretta prima.<br> {{NDR|Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}} ==Citazioni su Pier Paolo Pasolini== [[File:Pier Paolo Pasolini by Anatole Saderman, 1962.jpg|miniatura|Pier Paolo Pasolini nel 1962]] *Alcuni autori hanno fatto uso del dialetto, come Pier Paolo Pasolini, allo scopo di esprimere la vita d'una classe di diseredati dellia periferia di Roma, ma con effetti più luridi che veristi. ([[Giuseppe Prezzolini]]) *{{NDR|Pasolini scandalizzava quella}} borghesia italiana che in quattro secoli ha creato i due più importanti movimenti conservatori d'Europa, cioè la [[controriforma]] e il [[fascismo]]. ([[Alberto Moravia]]) *Caro Pasolini, alla lettera editoriale ufficiale ne allego una personale, perché da tempo volevo scriverti quanto il ''Canzoniere italiano'' mi sia piaciuto, quanto lo stimi un libro bello e importante. [...] (Però, porcamiseria, perché [[scrittura|scrivi]] così difficile? State mettendo in voga un gusto dello scrivere difficile che non è quello sfuggente degli ermetici perché è invece sforzo di precisione, ma che ha dietro il divertimento universitario [[Gianfranco Contini|continiano]] di origine tedesca; però con l'allusività ermetica ci ha quel tanto di parentela da dargli un'aria ''demodée''. Siete una squadra lì a Roma, tu, [[Pietro Citati|Citati]], [[Cesare Garboli|Garboli]], che dopo il fatto che avete cominciato a pubblicare qualche anno dopo il '45, tac! vi è venuto in mente di riattaccarvi alle Giubbe Rosse, cosa che a nessun altro verrebbe più in mente.) ([[Italo Calvino]]) *Ci vedemmo in qualche occasione. Un uomo tormentato e intuitivo. Una volta mi disse: tutte le cose che lei coltiva prima o poi si realizzeranno. Ma si ricordi che arrivano anche le cose peggiori e più brutte. Sembrò annunciare la sua fine.([[Roberto Capucci]]) *Conobbi Pier Paolo quando lavorava con Bolognini. Era giovanissimo, faceva il professore alle scuole medie e c’era un rapporto alla pari tra noi. In ''Medea'' ripiegò su di me dopo il no di Danilo Donati, impegnato, e non ci fu un rapporto vissuto. Aveva il terrore che gli buttassi addosso il mondo di [[Luchino Visconti|Visconti]] quando io, invece, rispettavo il pensiero dei registi con cui lavoravo. Ho sempre visto Pier Paolo come una persona priva della possibilità di avere una dialettica con gli altri: poeta gigante, nei rapporti usuali della vita era schivo, con una vocina che gli usciva a malapena. Raramente mostrava sorrisi. Tutt’al più li sfiorava. ([[Piero Tosi]]) *Credo che su Pasolini si fosse preso un grosso abbaglio: Pasolini è passato per uno scrittore di sinistra perché aveva preso come sfondo dei suoi racconti – bellissimi del resto – il sottoproletariato delle borgate romane, i ragazzi di vita, insomma, la schiuma della società. Ma lo aveva fatto per dei gusti e dei motivi del tutto personali sui quali è inutile tornare a far commenti. Questo l'aveva fatto considerare come uno scrittore, un difensore del proletariato, ma non era una scelta politica quella che aveva fatto Pasolini. Non c'entrava niente, assolutamente nulla. Quindi quello che lui disse era assolutamente vero, cioè dire che nei tafferugli, dove spesso ci scappava il morto, fra quei dilettanti delle barricate che erano {{NDR|dei borghesi}}, i veri proletari erano i poliziotti. [...] E questo fu considerato un tradimento all'ideologia di sinistra. ([[Indro Montanelli]]) *Dirò che Pasolini sta al PCI come don Giuseppe Diana, il prete operaista trucidato dalla camorra a Casal di Principe il 19 Marzo del 1994, sta alla monarchia britannica o alla Chiesa di Roma. ([[Aldo Busi]]) *E' morto male, tanti non hanno nascosto di essere contenti...Diceva sempre la verità, non si è mai nascosto. La sua fine mi fece soffrire ma non mi stupì. Scriveva e incendiava gli animi, si era fatto tanti nemici. “Tu sei buona”, mi diceva. Alla fine era stanco di difendersi. ([[Ines Pellegrini]]) *Furono più persone a compiere l'omicidio, Pelosi non poteva essere da solo. ([[Ninetto Davoli]]) *Ho ammirato [...] la moralità di Pasolini. Il quale scrisse cose notevolissime, ma non certo nei suoi romanzi. Fu un impasto singolare di contraddizioni: un [[Narcisismo|narciso]] terribile, affetto da [[masochismo]] eroico, ma anche dotato di un coraggio morale raro in [[Italia]]. ([[Vittorio Sermonti]]) *Il Pasolini di ''[[Teorema (film)|Teorema]]'' ha una prospettiva spirituale che può essere accettata come la profonda riflessione di un cristiano. ([[Krzysztof Zanussi]]) *La [[Vita e morte|morte]] di una persona, così come il suo percorso vitale, sono sempre inintellegibili dall'esterno, un fatto privato, non decifrabile attraverso l'analisi dei comportamenti pubblici. Sempre? No, quasi sempre. Salvo cioè alcune eccezioni. A queste appartiene quell'artista, quanti, che come lui, scavalcano la «muraglia cinese» che divide la fantasia dalla realtà, la poesia dalla vita, la teoria dall'azione.<br>Per molti questi due mondi restano separati, distinti, lungo l'intero percorso dell'esistenza. Nei migliori tra noi, alimentano una cronica schizofrenia, tragicamente vissuta, in silenzio. ([[Bruno Amoroso]]) *Nella polemica sollevata da Pasolini il ricorso alla parola «[[fascismo]]» non ha né vuole avere esattezza storica o politologica. Si tratta al tempo stesso di una metafora e di una metonimia: «fascismo» sta per dittatura, tirannide, potere totalitario ''par excellence''. Pasolini non è certo l’unico a usare il vocabolo in questo modo: per lui e per molti altri, i termini «fascismo» e «fascista» sono parametri di negatività e orrore, e vi ricorrono per definire ciò che vedono di negativo e orrendo nel presente e nel futuro prossimo. ([[Wu Ming]]) *''Non imiterò che me stesso, Pasolini. | Più morta di un inno sacro | la sublime lingua borghese è la mia lingua. | Non conoscerò che me stesso. La mia prigione | vede più della tua libertà''. ([[Franco Fortini]]) *''Ormai se ti dico buongiorno ho paura dell'eco, | tu, disperato teatro, sontuosa rovina. || Eppure t'aveva lasciata, il mio verso, una spina. | Ma va' senza ritorno, perfetto e cieco''. ([[Franco Fortini]]) *''Pasolini è morto per te, | morto a bastonate per te''. ([[Baustelle]]) *Pasolini conosceva – di più, ne era specialista – un segreto che noi intravedemmo solo grazie al femminismo: il segreto dei corpi. Che noi non abbiamo, ma siamo un corpo. Che quando facciamo l'amore, mangiamo, giochiamo a pallone, pensiamo pensieri e scriviamo poesie e articoli di giornale, è il nostro corpo che lo fa. Pasolini riconosceva il proprio corpo, e dunque quelli degli altri. Sapeva che esistono i popoli, le nazioni, le classi, le generazioni, e una quantità di altri vasti ingredienti della vicenda sociale, ma li guardava al dettaglio nel modo di camminare e di pettinarsi, di urtarsi per gioco o di ghignare per minaccia. Si sentiva in dovere di essere marxista, ma il suo era un marxismo delle fisionomie, dei gesti, dei comportamenti e dei dialetti. ([[Adriano Sofri]]) *Pasolini e la sua critica della modernità mi hanno fatto riflettere su un progresso che alla fine diventa regresso, perché elimina ogni diversità sia linguistica che nel modo di vivere. Questo scrittore italiano diceva una frase che io amo molto. Il più moderno è sempre il popolo. È vero. E comprenderlo costituisce una sfida importante per tutti noi. ([[José Tolentino de Mendonça]]) *Pasolini non è mai stato un grande scrittore, non è stato un grande regista. ([[Tommaso Labranca]]) *Pasolini vuol soltanto morire in odore di pubblicità. ([[Ennio Flaiano]]) *Pier Paolo è tuttora una figura altissima e scomoda, dotata di una straordinaria capacità di veggenza. Come Shakespeare continua a parlarci a distanza di tempo. ([[Giuseppe Battiston]]) *Pier Paolo è un simbolo di lotta e di cultura, Pier Paolo è portatore di valori profondi; il senso di giustizia, di riscatto, di comunità e di aspirazione rivoluzionaria. Nel mondo di oggi omologato alla triste religione del consumismo le sue parole sono ancora più importanti. ([[Jorit Agoch]]) *Pino Pelosi, detto la Rana, abitava dietro piazza Giovanni Winckelmann, il celebre storico dell’arte, il primo omosessuale formalmente accettato in Vaticano, ucciso a Trieste da un ragazzo. Pasolini portò Pelosi con sé, perché il ragazzo aveva dimenticato le chiavi di casa. E, naturalmente, Pasolini conosceva Winckelmann e la sua storia. Inquietante, non trova? Quello di Pasolini è stato l’ultimo grande delitto di Roma – con quello di [[Aldo Moro]], naturalmente. (Enrico Deaglio) *Poeta maledetto perché vissuto in un'epoca in cui la poesia e la religione sono maledette. ([[Rodolfo Quadrelli]]) *Prendiamo Pasolini, di cui conosciamo la durezza nelle analisi sociali e di cui sappiamo tutti quanto sia stato un intellettuale scomodo. Be', in anni caldissime scrive "Supplica a mia madre", una poesia di un'intensità straordinaria. La mamma ovviamente era un argomento controcorrente per i suoi anni, era totalmente avulso da un periodo così politicizzato. Però in quella poesia Pasolini c'era tutto: era il suo linguaggio, la sua storia, e diceva anche di quegli anni. ([[Luca Barbarossa]]) *Pur avendo sempre apprezzato il linguaggio scorrevole e penetrante del Pasolini, provammo un senso di repulsione anche per i suoi scritti quando lo sentimmo vantarsi, con quella sua voce di intellettuale raffinato, quasi di giovane studente, di essersi stancato il braccio per procurare piacere a decine di giovani – i quali, per lo più, accettavano queste premure per compenso in denaro. E la sua tragica fine ci parve l'adeguato sigillo alla sua condotta di vita, una nemesi implacabile per chi troppo apertamente sfida quelle che, forse per retorica, forse per consuetudine, sono chiamate leggi di natura. ([[Valentino Brosio]]) *Quando ho sentito la notizia alla radio ho avuto un primo moto di rimorso: mesi fa, a proposito del suo articolo sull'aborto, lo avevo attaccato con cosciente cattiveria, e lui se ne era molto risentito, contrattaccando (una sola battuta nel corso di un'intervista) con altrettanta cattiveria. E al saperlo morto ammazzato, così bruttamente, ho avuto un sentimento di colpa, come se quei segni sul suo corpo fossero le tracce di un lungo linciaggio, a cui anch'io avevo preso parte. ([[Umberto Eco]]) *Quando penso a Pasolini, a come agiva rispetto alla [[società]], alle cose, mi stimo molto poco. ([[Massimo Troisi]]) *Seppi la notizia dal telegiornale delle 13 e 30, una domenica di novembre, mentre ero a pranzo da amici. Molti di noi piangevano, tutti rimanemmo sconvolti come raramente mi ricordo mi sia capitato di cogliere, considerando quanto munita fosse già allora la crosta di indifferenza con la quale ci difendevamo dal mondo. Per quanto mi riguarda (per quanto sento) la morte di Pier Paolo Pasolini è uno degli avvenimenti più significativi e commoventi di questo secolo. E giusto o sbagliato fosse il suo populismo, corretta o esagerata la sua percezione del moderno come catastrofe antropologica, credo che nessun intellettuale o artista italiano contemporaneo abbia così fortemente affrontato l'epoca fino a farsene divorare, fino a distruggersi. Per queste ragioni, e per la nostalgia struggente che ho per la sua scrittura acuminata e accesa e perfino per il suo viso e la sua voce, mi chiedo se il vero e grande scandalo sia la sciatta negligenza con la quale si è indagato sulla sua fine, e non piuttosto il fatto che non esista una piazza o una strada o una scuola d'Italia dedicata al suo poeta, vissuto per le sue strade, anzi nel punto indeterminato, annichilente nel quale tutte le strade, perfino quelle di periferia, si interrompono. ([[Michele Serra]]) *Solo per i cattolici un martire è anche automaticamente un santo. Noi possiamo averti come martire senza l'obbligo di santificarti. ([[Piergiorgio Paterlini]]) *Sono cinquanta, quasi sessant'anni che io provo ammirazione ed interesse per tutto ciò che è nuovo, per ogni manifestazione di avanguardia. Beh, non credo davvero mi si possa accusare di conservatorismo o altro se dico che certe volte questo Pasolini non mi convince proprio, mi dà l'idea d'un De Amicis dell'era atomica. ([[Aldo Palazzeschi]]) *''Storie da Pasolini nelle macchine strette | con dietro i sedili dei bambini e le sigarette'' ([[Enrico Ruggeri]]) *Sull'atroce morte di Pasolini s'è scritto tutto; ma sulle ragioni per cui egli non ha potuto non andarle incontro, penso quasi nulla. Cosa lo spingeva, la sera o la notte, a volere e a cercare quegli incontri? La risposta è complessa, ma può agglomerarsi, credo, in un solo nodo e in un solo nome: la coscienza e l'angoscia dell'essere diviso, dell'essere soltanto una parte di un'unità che, dal momento del concepimento, non è più esistita; insomma, la coscienza e l'angoscia dell'essere nati e della solitudine che fatalmente ne deriva. La solitudine, questa cagna orrenda e famelica che ci portiamo addosso da quando diventiamo cellula individua e vivente e che pare privilegiare coloro che, con un aggettivo turpe e razzista, si ha l'abitudine di chiamare "diversi". Allora, quando il lavoro è finito (e, magari, sembra averci ammazzati per non lasciarci più spazio altro che per il sonno e magari neppure per quello); quando ci si alza dai tavoli delle cene perché gli amici non bastano più; quando non basta più nemmeno la figura della madre (con cui, magari, s'è ingaggiata, scientemente o incoscientemente, una silenziosa lotta o intrico d'odio e d'amore) e si resta lì, soli, prigionieri senza scampo, dentro la notte che è negra come il grembo da cui veniamo e come il nulla verso cui andiamo, comincia a crescere dentro di noi un bisogno infinito e disperante di trovare un appoggio, un riscontro; di trovare un "qualcuno"; quel "qualcuno" che ci illuda, fosse pure per un solo momento, di poter distruggere e annientare quella solitudine; di poter ricomporre quell'unità lacerata e perduta. ([[Giovanni Testori]]) *Una figura lo aveva sempre ossessionato: Cristo deriso, sputato, colpito, lapidato, inchiodato, ucciso sulla croce. Facendo film, scrivendo e vivendo, egli cercava soltanto di venire lapidato ed ucciso, come la pietra dello scandalo, la pietra d'inciampo, che viene respinta dalla società umana. Ma Cristo morì per salvare gli uomini. Lui sapeva di non potere salvare nessuno, tanto meno se stesso. Voleva soltanto conoscere la morte atroce, immotivata, vergognosa – la vera morte, non quella lenta e pacifica che noi sopportiamo nei nostri letti educati –: la morte che aveva sempre reso terribile la sua dolcezza. ([[Pietro Citati]]) *Uno col suo coraggio e la sua sfacciataggine non l'ho mai incontrato. Purtroppo il mondo è cambiato. Odiava borghesia e consumismo, diceva che saremmo tornati al baratto. ([[Ninetto Davoli]]) ===[[Laura Betti]]=== *Aveva capito come e perché ''Teorema'' dovevo farlo soltanto io. Perché c'era un rapporto molto preciso tra me e la terra, che io ignoravo. Io gli dissi di no. Siamo andati avanti a litigare quasi un mese. Lui era incazzato duro. Avrebbe rinunciato al film. Era furioso. Era così convinto. Non lo potevi schiodare da quell'idea. Poi era molto riottoso nel dare spiegazioni. Non voleva spiegarmi. Io gli chiedevo che cazzo c'entrassi con questa serva, con la fronte bassa e le sopracciglia folte... Esistevano delle idee molto chiare al di sotto, nitide e profonde. È stata un'esperienza molto strana. Mi ha molto turbata. *In Italia, nei primi anni, le istituzioni non ne volevano sapere di Pier Paolo: io le aggiravo e le raggiravo grazie ad una sapiente recitazione. *Non è mai stato un regista, ma è stato qualcosa di più. Quel di più andava conosciuto. *Non potevo neanche prendere in considerazione il fatto di avere una reale storia con Pier Paolo, no, mi faceva in qualche modo orrore. La sua omosessualità mi dava un disagio interiore che... un senso di grande disagio. ===[[Livio Garzanti]]=== *Il tormento nasceva dall'inestricabile intreccio dentro di lui di spiritualità, omosessualità, bisogno di fede, angoscia del peccato. *Moravia mi raccontò che quando erano andati insieme a Bombay, Pasolini usciva ogni sera in cerca di ragazzini prostituti: si può immaginare quali pericoli questo comportasse, in una metropoli come Bombay. Io lo chiamo coraggio, anzi eroismo. *Pasolini mi colpiva come un grande personaggio da tragedia. Non aveva paura della morte, viveva della morte. *Pensai a un personaggio uscito dall'Inferno di Dante: era magrissimo, il viso ossuto, gli occhi immensi, la bocca vuota quasi da morto; indossava un incongruo completo gessato da quattro soldi. Il tormento era già espresso lì, nella sua presenza. *{{NDR|Sul periodo di maggiore interesse delle opere pasoliniane}} Senza dubbio il primo periodo, il periodo friulano, quando la sua freschezza, la sua forza e autenticità non sono ancora intaccate da certe sovrastrutture culturali e manieriste che vennero più tardi. *Una comunione di tipo quasi mistico. È stata la persona che mi ha dato di più. Non sul piano intellettuale: su quello emozionale. ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Pier Paolo Pasolini, ''I film degli altri'', a cura di [[Tullio Kezich]], Guanda, Parma, 1996. ISBN 88-7746-860-2 *Pier Paolo Pasolini, ''Il caos. {{small|L'«orrendo universo» del consumo e del potere}}'', a cura di Gian Carlo Ferretti, Editori Riuniti, Roma, 1998. ISBN 88-3594-014-1 *Pier Paolo Pasolini, ''L'odore dell'India'', Garzanti Libri s.r.l., Milano, edizione digitale, 2014, ISBN 978-88-11-14024-5 *Pier Paolo Pasolini, ''L'usignolo della Chiesa Cattolica'', in ''Poesie scelte'', a cura di Nico Naldini e Francesco Zambon, TEA, Milano, 1997. ISBN 88-7818-113-7 *Pier Paolo Pasolini, ''La Divina Mimesis'', Mondadori, Milano, 2006. *Pier Paolo Pasolini, ''La meglio gioventù: {{small|poesie friulane}}'', Sansoni, Firenze, 1954. *Pier Paolo Pasolini, ''La religione del mio tempo'', in ''Poesie scelte'', a cura di Nico Naldini e Francesco Zambon, TEA, Milano, 1997. ISBN 88-7818-113-7 *Pier Paolo Pasolini, ''Le ceneri di Gramsci'', in ''Poesie scelte'', a cura di Nico Naldini e Francesco Zambon, TEA, Milano, 1997. ISBN 88-7818-113-7 *Pier Paolo Pasolini, ''Lettere luterane'', ''l'Unità''-Einaudi, Roma, 1991. *Pier Paolo Pasolini, ''Poesia in forma di rosa'', in ''Tutte le poesie'', Mondadori, Milano, 2003, vol. I. *Pier Paolo Pasolini, ''Ragazzi di vita'', Garzanti, Milano, 1955. *Pier Paolo Pasolini, ''Saggi sulla politica e sulla società'', a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, Mondadori, Milano. *Pier Paolo Pasolini, ''Scritti corsari'', Garzanti, Milano, 1973. *Pier Paolo Pasolini, ''Trasumanar e organizzar'', in ''Poesie scelte'', a cura di Nico Naldini e Francesco Zambon, TEA, Milano, 1997. ISBN 88-7818-113-7 *Pier Paolo Pasolini, ''[https://books.google.it/books?id=SI3iAgAAQBAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false Trasumanar e organizzar]'', Garzanti, Milano, 2014. ISBN 978-88-11-14020-7 *Valerio Piccioni, ''Quando giocava Pasolini. {{small|Calci, corse e parole di un poeta}}'', Limina, Arezzo, 1996. ISBN 88-8671-303-7 ==Filmografia== *''[[Il bell'Antonio]]'' (1960) – sceneggiatura *''[[Accattone]]'' (1961) – regia, soggetto e sceneggiatura *''[[La rabbia]]'' (1963) – regia, soggetto e sceneggiatura *''[[Ro.Go.Pa.G.]]'' (1963) – regia e sceneggiatura dell'episodio ''La ricotta'' *''[[Uccellacci e uccellini]]'' (1966) – regia, soggetto e sceneggiatura *''[[Capriccio all'italiana]]'' (1968) – regia, sceneggiatura ''Che cosa sono le nuvole?'' *''[[Teorema (film)|Teorema]]'' (1968) – regia, soggetto e sceneggiatura *''[[Medea (film 1969)|Medea]]'' (1969) – regia, sceneggiatura *''[[Porcile]]'' (1969) – regia, soggetto e sceneggiatura *''[[Appunti per un'Orestiade africana]]'' (1970) – regia, soggetto e sceneggiatura <!--e attore--> *''[[Il Decameron]]'' (1971) – regia, attore e sceneggiatura *''[[Il fiore delle Mille e una notte]]'' (1974) – regia, soggetto e sceneggiatura *''[[Salò o le 120 giornate di Sodoma]]'' (1975) – regia, soggetto e sceneggiatura ==Voci correlate== *[[Susanna Pasolini]], madre ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|La meglio gioventù||(1954)}} {{Pedia|Le ceneri di Gramsci||(1957)}} {{Pedia|L'usignolo della Chiesa Cattolica||(1958)}} {{Pedia|Scritti corsari||(1975)}} {{Pedia|Lettere luterane||(1976)}} {{DEFAULTSORT:Pasolini, Pier Paolo}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Drammaturghi italiani]] [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Parolieri italiani]] [[Categoria:Poeti italiani]] [[Categoria:Registi italiani]] [[Categoria:Saggisti italiani]] [[Categoria:Sceneggiatori italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] [[Categoria:Traduttori italiani]] r5kfqv2ot3r71w0x6c1orlkiv7uprxz Giacomo Leopardi 0 193 1223822 1219906 2022-08-22T14:22:43Z Udiki 86035 /* Citazioni su Giacomo Leopardi */ Massimo Bontempelli wikitext text/x-wiki {{PDA}} [[Immagine:Leopardi, Giacomo (1798-1837) - ritr. A Ferrazzi, Recanati, casa Leopardi.jpg|thumb|upright=1.4|Giacomo Leopardi]] '''Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi''' (1798 – 1837), poeta, filosofo, scrittore, filologo e glottologo italiano. ==Citazioni di Giacomo Leopardi== *{{NDR|[[Ultime parole]], rivolte alla sorella di [[Antonio Ranieri]]}} Aprimi quella finestra... fammi veder la luce.<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''Chi l'ha detto'', Hoepli, 1921, p. [https://archive.org/details/chilhadettotesor00fumauoft/page/286 286].</ref> *[[Credere]] una cosa perché si è udito dirla, e perché non si è avuta cura di esaminarla, fa torto all'intelletto dell'uomo.<ref>Da ''[http://www.bibliotecaitaliana.it/testo/bibit000088 Saggio sugli errori popolari degli antichi]'', in ''Tutte le opere'', a cura di Lucio Felici, Lexis Progetti Editoriali, Roma, 1998. ISBN 88-87083-04-5.</ref> *{{NDR|A [[Vittorio Alfieri]]}} ''E tu nemica | la sorte avesti pur: ma ti rimbomba | fama che cresce e un dì fia detta antica.''<ref>Da ''[[s:Puerili (Leopardi)/Letta la vita di V. Alfieri|Letta la vita dell'Alfieri scritta da esso]]''.</ref> *La condizione progressiva della società non mi riguarda affatto. La mia, se non è retrograda, è eminentemente stazionaria.<ref group="fonte">Da una lettera del maggio 1833 a Charlotte Bonaparte; citato in [http://www.ilgiornale.it/news/leopardi-progressista-e-razionalista-mito-sfatato.html ''Leopardi progressista e razionalista? Un mito sfatato''], ''il Giornale.it'', 20 luglio 2010.</ref> *Non mi dir più che m'abbia cura, perché son [[guarigione|guarito]] e sano come un pesce in grazia dell'aver fatto a modo mio, cioè non aver usato un cazzo di medicamenti [...].<ref>Da ''Lettere al fratello Carlo'', p. 43.</ref> *{{NDR|La [[catacresi]]}} [...] la qual figura differisce sostanzialmente dalla [[metafora]], in quanto la metafora trasportando la parola a soggetti nuovi e non propri, non le toglie per questo il significato proprio (eccetto se il metaforico a lungo andare non se lo mangia, connaturandosi col vocabolo) ma, come dire, glielo accoppia con un altro o con piú d'uno, raddoppiando o moltiplicando l'idea rappresentata da essa parola. Doveché la catacresi scaccia fuori il significato proprio e ne mette un altro in luogo suo; talmente che la parola in questa nuova condizione esprime un concetto solo come nell'antica, e se lo appropria immediatamente per modo che tutta quanta ell'è, s'incorpora seco lui. [...] Laddove se tu chiami lampade il sole, come fece [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], quantunque la voce «lampade» venga a dimostrare il «sole», non perciò si stacca dal soggetto suo proprio, anzi non altrimenti ha forza di dare ad intendere il sole, che rappresentando quello come una figura di questo. E veramente le metafore non sono altro che similitudini o comparazioni raccorciate.<ref>Da ''Canti'', a cura di [[Leone Ginzburg]], Gius. Laterza & Figli, Bari, 1938, [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Catacresi&action=edit&redlink=1 p. 200].</ref> *{{NDR|Dalla lettera al fratello Carlo, Roma, 20 febbraio 1823}} Molti provano un sentimento d'indignazione vedendo il cenere del [[Torquato Tasso|Tasso]], coperto e indicato non da altro che da una pietra larga e lunga circa un palmo e mezzo, e posta in un cantoncino d'una chiesuccia. Io non vorrei in nessun modo trovar questo cenere sotto un mausoleo. Tu comprendi la gran folla di affetti che nasce dal considerare il contrasto fra la grandezza del Tasso e l'umiltà della sua sepoltura. Ma tu non puoi avere idea d'un altro contrasto, cioè di quello che prova un occhio avvezzo all'infinita magnificenza e vastità de' monumenti romani, paragonandoli alla piccolezza e nudità di questo sepolcro. Si sente una trista e fremebonda consolazione pensando che questa povertà è pur sufficiente ad interessare e animar la posterità, laddove i superbissimi mausolei, che Roma racchiude, si osservano con perfetta indifferenza per la persona a cui furono innalzati, della quale o non si domanda neppur il nome, o si domanda non come della persona ma del monumento. Vicino al [[Tomba di Torquato Tasso|sepolcro del Tasso]] è quello del poeta [[Alessandro Guidi|Guidi]], che volle giacere ''prope magnos Torquati cineres'', come dice l'iscrizione. Fece molto male. Non mi restò per lui nemmeno un sospiro. Appena soffrii di guardare il suo monumento, temendo di soffocare le sensazioni che avevo provate alla tomba del Tasso.<ref>Citato in W. Binni, ''Note leopardiane I. La lettera del 20 febbraio 1823'', «La Rassegna della letteratura italiana», a. LXVII, serie VII, n. 2, Firenze, maggio-settembre 1963, pp. 193-199 [https://www.ilponterivista.com/ocwb/data/01-Leopardi%201934-1997/13-La%20lettera%20del%2020%20febbraio%201823/13-01.html].</ref> *{{NDR|Sul [[Epitteto#Manuale|''Manuale di Epitteto'']]}} Non poche sentenze verissime, diverse considerazioni sottili, molti precetti e ricordi sommamente utili, oltre una grata semplicità e dimestichezza del dire, fanno assai prezioso e caro questo libricciuolo.<ref>Dal ''Preambolo del volgarizzatore'' al ''Manuale di Epitteto'', in ''Opere di Giacomo Leopardi'', vol. II, Le Monnier, 1865, [https://books.google.it/books?id=X7tDAQAAMAAJ&pg=213#v=onepage&q&f=false p. 213].</ref> ==''Canti''== ===I – ''All'Italia''=== *''Piangi, che ben hai donde, [[Italia]] mia.'' (v. 18) *''L’armi, qua l’armi: io solo | combatterò, procomberò sol io. | Dammi, o ciel, che sia foco | agl’italici petti il sangue mio''. (vv. 37-40) ===III – ''Ad Angelo Mai: quand'ebbe trovato i libri di [[Cicerone]] della Repubblica''=== *''Ahi ahi, ma conosciuto il mondo | non cresce, anzi scema, e assai più vasto | l'etra sonante e l'alma terra e il mare | al fanciullin, che non al saggio appare.'' (vv. 87-90) *''Amore, | amor, di nostra vita ultimo inganno, | t'abbandonava. Ombra reale e salda | ti parve il nulla, e il mondo | inabitata piaggia.'' (vv. 128-132) *''Da te fino a quest'ora uom non è sorto, | o sventurato ingegno, | pari all'italo nome, altro ch'un solo, | solo di sua codarda etate indegno, | allobrogo feroce, a cui dal polo | maschia virtù, non già da questa mia | stanca ed arida terra, | venne nel petto; onde privato, inerme | (memorando ardimento!) in su la scena | mosse guerra a' tiranni: almen si dia | questa misera guerra | e questo vano campo all'ire inferme | del mondo. Ei primo e sol dentro all'arena | scese, e nullo il seguì, che l'ozio e il brutto | silenzio or preme ai nostri innanzi a tutto. || Disdegnando e fremendo, immacolata | trasse la vita intera, | e morte lo scampò dal veder peggio. | [[Vittorio Alfieri|Vittorio]] mio, questa per te non era | età né suolo. Altri anni ed altro seggio | conviene agli alti ingegni.'' (vv. 151-171) ===IV – ''Nelle nozze della sorella Paolina''=== *''[[Virtù]] viva sprezziam, lodiamo estinta.'' (v. 30) *''Ad atti egregi è sprone | amor, chi ben l'estima, e d'alto affetto | maestra è la beltà.'' (pp. 46-48) ===IX – ''Ultimo canto di Saffo''=== *''Arcano è tutto, | fuor che il nostro [[dolore|dolor]].'' (vv. 45-46) *''Negletta prole | nascemmo al pianto, e la ragione in grembo | de' celesti si posa.'' (vv. 46-48) *''Virtù non luce in disadorno ammanto''. (v. 53) *''Vivi felice, se felice in terra | visse nato mortal.'' (vv. 60-61) ===X – ''Il primo amore''=== *''Tornami a mente il dì che la battaglia | d'[[amore]] sentii la prima volta, e dissi: | oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!'' (vv. 1-3) ===XI – ''Il passero solitario''=== *''D'in su la vetta della torre antica, | [[passero]] solitario, alla campagna | cantando vai finché non more il giorno; | ed erra l'[[armonia]] per questa valle.'' (vv. 1-4) *''Tu, [[passero|solingo augellin]], venuto a sera | del viver che daranno a te le stelle, | certo del tuo costume | non ti dorrai; ché di natura è frutto | ogni vostra vaghezza.'' (vv. 45-49) *''A me, se di vecchiezza | la detestata soglia | evitar non impetro, | quando muti questi occhi all'altrui core, | e lor fia vòto il mondo, e il dì futuro | del dì presente più noioso e tetro, | che parrá di tal voglia? | che di quest'anni miei? che di me stesso? | Ahi! pentirommi, e spesso, | ma sconsolato, volgerommi indietro.'' (vv. 50-59) ===XII – ''L'infinito''=== [[File:Infinito.jpg|thumb|Manoscritto de ''L'infinito'']] *''Sempre caro mi fu quest'ermo [[collina|colle]], | e questa siepe, che da tanta parte | dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.'' (vv. 1-3) *''Ma, sedendo e mirando, interminati | spazi di là da quella, e sovrumani | silenzi, e profondissima quiete | io nel pensier mi fingo; ove per poco | il cor non si spaura.'' (vv. 4-8) *''Così tra questa | immensità s'annega il pensier mio; | e il [[naufragio|naufragar]] m'è dolce in questo mare.'' (vv. 13-15) ====Citazioni su ''L'infinito''==== *Leopardi era dedito alle pratiche solitarie. Con tutto ciò, un grande poeta. La prima versione della famosa poesia ''L'infinito'', all'ultimo verso non suonava "''... e naufragar m'è dolce in questo mare''", bensì "''... e naufragar m'è dolce in questa mano''". Probabilmente l'aveva scritta in stato di tensione autoerotica. ([[Marcello Marchesi]]) ===XIII – ''La sera del dì di festa''=== *''Dolce e chiara è la notte e senza vento''. (v. 1) *''Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno | appare in vista, a salutar m'affaccio, | e l'antica natura onnipossente, | che mi fece all'[[affanno]]. A te la speme | nego, mi disse, anche la speme; e d'altro | non brillin gli occhi tuoi se non di pianto. '' (v. 10-16) *''Ecco è fuggito | il dì festivo, ed al festivo il giorno | volgar succede, e se ne porta il [[tempo]] | ogni umano accidente.'' (vv. 30-33) ===XIV – ''Alla luna''=== *''Oh come grato occorre | nel tempo [[giovinezza|giovanil]], quando ancor lungo | la speme e breve ha la memoria il corso, | il rimembrar delle passate cose, | ancor che triste, e che l'affanno duri!'' (vv. 12-16) ===XVII – ''Consalvo''=== *''Due cose belle ha il mondo: | [[amore]] e [[morte]]''. (vv. 99-100) ===XVIII – ''Alla sua donna''=== *''Ma non è cosa in terra | che ti somigli; e s'anco pari alcuna | ti fosse al volto, agli atti, alla favella, | saria, così conforme, assai men bella.'' (vv. 19-22) ===XXI – ''A Silvia''=== *''[[Silvia]], rimembri ancora | quel tempo della tua vita mortale, | quando beltà splendea | negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, | e tu, lieta e pensosa, il limitare | di gioventù salivi?''. (vv. 1-6) *''Io, gli studi leggiadri | talor lasciando e le sudate carte, | ove il tempo mio primo | e di me si spendea la miglior parte, |'' [...] (vv. 15-18) *''O [[natura]], o natura | perché non rendi poi | quel che prometti allor? Perché di tanto | inganni i figli tuoi?'' (vv. 35-38) *''All'apparir del vero | tu, misera, cadesti: e con la mano | la fredda morte ed una tomba ignuda | mostravi di lontano''. (vv. 60-63) ===XXII – ''Le ricordanze''=== *''Nè mi diceva il cor che l'età verde | sarei dannato a consumare in questo | natio borgo selvaggio, intra una gente | zotica, vil; cui nomi strani, e spesso | argomento di riso e di trastullo, | son dottrina e saper'' [...]. (vv. 28-33) *[...] ''dolce per sé; ma con dolor sottentra | il pensier del presente, un van desio | del passato'' [...]. (vv. 58-60) *''O [[speranza|speranze]], speranze; ameni inganni | della mia prima età!'' (vv. 77-78) ===XXIII – ''Canto notturno di un pastore errante dell'Asia''=== *''Che fai tu, [[luna]], in ciel? Dimmi, che fai, | silenziosa luna?'' (vv. 1-2) *''[[Nascita|Nasce]] l'uomo a fatica, | ed è rischio di morte il nascimento. | Prova pena e tormento | per prima cosa; e in sul principio stesso | la madre e il genitore | il prende a consolar dell'esser nato.'' (vv. 39-44) *''Perché reggere in [[vita]] | chi poi di quella consolar convenga? | Se la vita è sventura, | perché da noi si dura?'' (vv. 53-56) *''Che sia questo morir, questo supremo | scolorar del sembiante, | e perir della terra, e venir meno | ad ogni usata, amante compagnia''. (vv. 65-68) *''E tu certo comprendi | il perché delle cose, e vedi il frutto | del mattin, della sera, | del tacito, infinito andar del [[tempo]]''. (vv. 69-72) *''A me la vita è male.'' (v. 104) *''Dimmi: perché giacendo | a bell'agio, ozioso, | s'appaga ogni [[animale]]; | me, s'io giaccio in riposo, il [[Noia|tedio]] assale?'' (vv. 129-132) *''Forse s'avess'io l'[[Ala|ale]] | da volar su le nubi, | e noverar le stelle ad una ad una, | o come il tuono errar di giogo in giogo, | più felice sarei, dolce mia greggia, | più felice sarei, candida luna.'' (vv. 133-138) *[...] ''forse, in qual forma, in quale | stato che sia, dentro covile o cuna, | è funesto a chi nasce il [[Nascita|dì natale]]''. (vv. 141-143) ====Citazioni sul ''Canto notturno di un pastore errante dell'Asia''==== *Si ricordi come Leopardi per un certo tempo abbia amato le falsificazioni filologiche e l'abbia scherzosamente praticate come dilettantismo artistico. Ma ora lo stadio dell'Inno a Nettuno è superato. La mistificazione è divenuta manifestazione del proprio io. Non pel desiderio di travestirsi, ma per conoscere e rappresentare se stesso {{sic|e}} s'immedesima in quel pastore dell'Asia. Il sentimento e la coscienza che il più proprio del suo pensiero, la sua filosofia e la sua religione, sia divenuto del tutto estraneo all'Europa occidentale, che egli sia un anacronista o un ''dépaysé''<ref>Spaesato. {{cfr}} ''Protagonisti della civiltà letteraria nella critica'', p. 613.</ref>, un arcade emigrato, non viene invero espresso immediatamente, ma costituisce il fondamento della poesia. Perciò fa un effetto di così straniato ed intimo, così artistico e originario, così esotico e leopardiano, così privo di costume e primigenio, moderno e senza tempo. ([[Karl Vossler]]) ===XXIV – ''La quiete dopo la tempesta''=== *''Ecco il sereno | rompe lá da ponente, alla montagna: | sgombrasi la campagna, | e chiaro nella valle il fiume appare.''<ref>A proposito del verso «''E chiaro nella valle il fiume appare''», [[Umberto Saba]] scrisse nelle sue ''Scorciatoie'': «{{maiuscoletto|Letteratura italiana}}. Potrebbe rimanere, di secoli di noia, un verso: il più bello, il più inutile, il più melanconico, il più perfetto che sia mai stato scritto.»</ref> (vv. 4-7) *''[[Piacere|Piacer]] figlio d'affanno; |'' [...]. (v. 32) *''O natura cortese, | son questi i doni tuoi, | questi i diletti sono | che tu porgi ai mortali. Uscir di pena | è diletto fra noi. | Pene tu spargi a larga mano; il duolo | spontaneo sorge e di piacer, quel tanto | che per mostro e miracolo talvolta | nasce d'affanno, è gran guadagno.'' (vv. 42-50) *''Umana | prole cara agli eterni! assai felice | se respirar ti lice | d'alcun dolor: [[Beatitudini dalle poesie|beata]] | se te d'ogni dolor morte risana''. (vv. 50-54) ===XXV – ''Il sabato del villaggio''=== [[File:Autografo leopardiano Sabato Villaggio.jpg|thumb|Manoscritto de ''Il sabato del villaggio'']] *''La donzelletta vien dalla campagna, | in sul calar del sole, | col suo fascio dell'erba; e reca in mano | un mazzolin di rose e viole, | onde siccome suole, | ornare ella si appresta | dimani, al dì di festa, il petto e il crine.'' (vv. 1-7) *''[[Sabato|Questo di sette]] è il più gradito giorno, | pien di speme e di gioia: | [[domenica|diman]] tristezza e noia | recheran l'ore, ed al travaglio usato | ciascuno in suo pensier farà ritorno.'' (vv. 38-42) *''Garzoncello scherzoso, | cotesta età fiorita | è come un giorno d'allegrezza pieno, | giorno chiaro, sereno, | che precorre alla festa di tua vita. | Godi, fanciullo mio; stato soave, | stagion lieta è cotesta. | Altro dirti non vo'; ma la tua [[festa]] | ch'anco tardi a venir non ti sia grave.'' (vv. 43-51) ====Citazioni su ''Il sabato del villaggio''==== *Mi spiego Fefé, è come un'intima insoddisfazione che tengo dentro. Per esempio tu sai quanto mi piace l'uva, ah? Be', a me l'uva mi piace più quando non ci sta che quando ci sta. Quando ci sta l'uva, Fefé, io tengo voglia di pere. Mi spiego? [...] Per me non è tanto importante l'uva in se stessa, quanto la voglia che ho d'uva, un po' come quella poesia che mi piace tanto, Fefé, dove dice che il sabato è meglio assai della domenica. (''[[Divorzio all'italiana]]'') *Nel ''Sabato del villaggio'' la scena poetica che avrebbe dovuto suggerire coi suoi stessi tocchi il pensiero della gioia aspettata, che è unica e vera gioia, della gioia di fantasia, è commentata da una critica riflessione e appesantita da un allegorizzamento, che prende forma di rettorica esortazione al «garzoncello scherzoso». ([[Benedetto Croce]]) *Secondo Leopardi, il più bel giorno della settimana non è la domenica, ma il sabato, perché precede la domenica; mentre la domenica si è tristi, pensando al lunedì. Ma ormai tutti han letto l'immortale canto, epperò il venerdì sera dicono: «Che gioia, domani è sabato, il più bel giorno della settimana!», mentre l'indomani pensano con tristezza alla domenica. Ragion per cui siamo più felici il venerdì che il sabato; e invece che Il sabato Leopardi avrebbe fatto meglio a scrivere Il venerdì, o addirittura Il giovedì del villaggio, se si pensa che il giovedì, precedendo il più bel giorno della settimana, viene ad essere esso stesso il più bello, sempre per quella teoria che la vigilia d'un lieto giorno è più bella che il lieto giorno medesimo. ([[Achille Campanile]]) ===XXVI – ''Il pensiero dominante''=== *''Sempre i codardi, e l'alme | ingenerose, abbiette | ebbi in dispregio.'' (vv. 53-55) *''Di questa età superba, | che di vote speranze si nutrica, | vaga di ciance, e di virtù nemica; | stolta, che l'util chiede, | e inutile la vita | quindi più sempre divenir non vede; | maggior mi sento.'' (vv. 59-65) *''Pregio non ha, non ha ragion la vita | se non per lui, per lui ch'all'uomo è tutto.'' (vv. 80-81) *''Angelica beltade! | Parmi ogni più bel volto, ovunque io miro, | quasi una finta imago | il tuo volto imitar. Tu sola fonte | d'ogni altra leggiadria, | sola vera beltà parmi che sia.'' (vv. 130-135) ===XXVII – ''Amore e Morte''=== *''Fratelli, a un tempo stesso, Amore e Morte | ingenerò la sorte. | Cose quaggiù sì belle | Altre il mondo non ha, non han le stelle.'' (vv. {{Source|Canti_(Leopardi_-_Donati)/XXVII._Amore_e_Morte||1-4}}) *''Quando novellamente | nasce nel cor profondo | un amoroso affetto, | languido e stanco insiem con esso in petto | un desiderio di morir si sente: | come, non so: ma tale | d'[[amore|amor]] vero e possente è il primo effetto.'' (vv. {{Source|Canti (Leopardi)/Amore e Morte|Quando novellamente|27-33}}) *''Poi, quando tutto avvolge | la formidabil possa, | e fulmina nel cor l'invitta cura, | quante volte implorata | con desiderio intenso, | morte, sei tu dall'affannoso amante!'' (vv. {{Source|Canti (Leopardi)/Amore e Morte|poi, quando tutto avvolge|45-50}}) ===XXVIII – ''A se stesso''=== *''Amaro e noia | la [[vita]], altro mai nulla; e fango è il [[mondo]].'' (vv. 8-9) *[...] ''l'infinita [[vanità]] del tutto''. (v. 16) ===XXIX – ''Aspasia''=== *''Torna dinanzi al mio pensier talora | il tuo sembiante, Aspasia.'' (vv. 1-2) *''Raggio divino al mio pensiero apparve, | [[donna]], la tua beltà. Simile effetto | fan la bellezza e i musicali accordi.'' (vv. 33-35) *''Pur quell'ardor che da te nacque è spento: | perch'io te non amai, ma quella Diva | che già vita, or sepolcro, ha nel mio core.'' (vv. 77-79) *''Già del fato mortale a me bastante | e conforto e vendetta è che su l'erba | qui neghittoso immobile giacendo, | il mar la terra e il ciel miro e sorrido.'' (vv. 109-112) ===XXXIV – ''La ginestra o il fiore del deserto''=== *''Qui su l'arida schiena | del formidabil monte | sterminator [[Vesuvio|Vesevo]], | la qual null'altro allegra arbor né fiore, | tuoi cespi solitari intorno spargi, | odorata [[ginestra]], | contenta dei deserti.'' (vv. 1-7) *''Questi campi cosparsi | di ceneri infeconde, e ricoperti | dell'impietrata lava, | che sotto i passi al peregrin risona; | dove s'annida e si contorce al sole | la serpe, e dove al noto | cavernoso covil torna il coniglio; | fûr liete ville e cólti, | e biondeggiâr di spiche, e risonâro | di muggito d'armenti; | fûr giardini e palagi, | agli ozi de' potenti | gradito ospizio; e fûr cittá famose, | che coi torrenti suoi l'altèro monte | dall'ignea bocca fulminando oppresse | con gli abitanti insieme. Or tutto intorno | una ruina involve, | ove tu siedi, o fior gentile, e quasi | i danni altrui commiserando, al cielo | di dolcissimo odor mandi un profumo, | che il deserto consola. A queste piagge | venga colui che d'esaltar con lode | il nostro stato ha in uso, e vegga quanto | è il gener nostro in cura | all'amante natura. E la possanza | qui con giusta misura | anco estimar potrá dell'uman seme, | cui la dura nutrice, ov'ei men teme, | con lieve moto in un momento annulla | in parte, e può con moti | poco men lievi ancor subitamente | annichilare in tutto. | Dipinte in queste rive | son dell'umana gente | «Le magnifiche sorti e progressive». | Qui mira e qui ti specchia, | secol superbo e sciocco, | che il calle insino allora | dal risorto pensier segnato innanti | abbandonasti, e vòlti addietro i passi, | del ritornar ti vanti, | e procedere il chiami.'' (vv. 17-58) *[...] ''obblio | preme chi troppo all'età propria increbbe.''<ref group="fonte">Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''Chi l'ha detto?'', Hoepli.</ref> (vv. 68-69) *''Non so se il riso o la pietà prevale.'' (v. 201) *''E tu, lenta [[ginestra]], | che di selve odorate | queste campagne dispogliate adorni, | anche tu presto alla crudel possanza | soccomberai del sotterraneo foco, | che ritornando al loco | già noto, stenderà l'avaro lembo | su tue molli foreste.'' (vv. 297-304) ====Citazioni sui ''Canti''==== *Sulle sue idee, certamente c'è poco da equivocare. Ma dove, principalmente, egli le espose e le ragionò?<br>Nelle grandi liriche, nelle composizioni in cui la fantasia e l'estro si accendono al calor bianco e cercano di raggiungere per ineluttabili scorciatoie i significati assoluti. È lo stato più estraneo alla coscienza vera, al giudizio accettato dalla ragione, quello che genera canti come ''A se stesso'' o ''La Ginestra''. In quella loro altezza disperata si confonde davvero con la negazione una più alta e improvvisa accettazione dell'idea divina. ([[Giovanni Artieri]]) ==''Epistolario''== ===[[Incipit]]=== ''All'Ab. Francesco Cancellieri, a Roma''.<br />Recanati, 6 aprile 1816.<br />Pregiatissimo signore, Il mio signor zio mi ha comunicata la di lei lettera che in parte riguarda me. Da essa ho appreso ch'ella soffre ancora molti incommodi di salute. L'accerto che io sento di ciò un vivissimo dispiacere, e con ribrezzo m'induco a molestarla, sperando però ch'ella non vorrà prendersi per l'incommodo che le do maggior briga di quella che richiede l'affare per se stesso molto poco interessante. ===Citazioni=== *Così ella vede che il [[Vincenzo Monti|Monti]] è assai più famoso per l'[[Iliade]] che per il ''Persio''. (dalla lettera ad Antonio Fortunato Stella, 6 dicembre 1816; vol. I, p. 8) *Amico e cugino carissimo, Tengo ben volontieri l'invito che mi fate di lasciar da parte le cerimonie parlando con voi, e però non vi domando scusa dell'errore che ho preso con un giudizio troppo precipitato, non però calunnioso, come voi dite, scambiando un poco i vocaboli, perché oltreché il dir male di me non sarebbe stato pur peccato veniale, lo scherzare così urbanamente come si facea in quell'articolo, e con così poche parole, e sopra cosa da nulla, non potea fare che persona del mondo se ne offendesse. (dalla lettera al conte Francesco Cassi, 5 maggio 1817; vol. I, p. 33) *Signore mio carissimo, L'erudizione che ella ha trovato nelle note all' inno a Nettuno, in verità è molto volgare, e a me è paruto di scrivere quelle note in [[Italia]]; ma in [[Germania]] o in [[Inghilterra]] me ne sarei vergognato. Io sono andato un pezzo in traccia della erudizione più pellegrina e recondita, e dai 13 anni ai 17 ho dato dentro a questo studio profondamente, tanto che ho scritto da sei a sette tomi non piccoli sopra cose erudite (la qual fatica appunto è quella che mi ha rovinato); e qualche letterato straniero che è in Roma e che io non conosco, veduto alcuno degli scritti miei, non li disapprova, e mi facea esortare a divenire, diceva egli, gran filologo. [...] Innamorato della poesia greca, volli fare come [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] che sotterrò il suo Cupido, e a chi dissotterrato lo credea d'antico portò il braccio mancante. (dalla lettera a Pietro Giordani, 30 maggio 1817; vol. I, pp. 34-35) *Certo che non voglio vivere tra la [[massa|turba]]: la mediocrità mi fa una paura mortale [...]. (dalla lettera a Pietro Giordani, 26 settembre 1817; vol. I, p. 57) *Carissimo cugino, Avendo avuta occasione di pubblicare un inno a Nettuno, e ricordandomi di quello che voi scriveste sulla medesima divinità per le nozze [[Giulio Perticari|Perticari]] e [[Vincenzo Monti|Monti]], ho voluto mandarvi una copia del mio opuscolo, non già perché lo paragonaste col vostro, ma perché aveste il diletto di vedervi vincitore senza combattere. La copia che vi mando è della seconda edizione molto più corretta della prima, che è stata fatta l'aprile passato. Come vedete, la cosa non è di questi giorni, ed io già ci vedo mille difetti, sì che a voi, che per l' amicizia me li perdonerete, volentieri la mando in segno di confidenza, ma non vorrei che la mostraste alle persone di buon giudizio. (dalla lettera al conte Francesco Cassi, 17 ottobre 1817; vol. I, p. 63) *{{NDR|Riguardo [[Fulvio Testi]]}} Se fosse venuto in età meno barbara, e avesse avuto agio di coltivare l'ingegno suo più che non fece, sarebbe stato senza controversia il nostro [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]], e forse più caldo e veemente e sublime del Latino. (dalla lettera a Pietro Giordani, 19 febbraio 1819; vol. I p. 126) *Io non ho bisogno di stima, né di gloria, né di altre cose simili; ma ho bisogno d'amore. (dalla lettera a Madama Antonietta Tommasi, 5 luglio 1828; vol. II, p. 94) *[I]l [[fare]] è il miglior modo d'imparare [...]. (dalla lettera al fratello Pier Francesco, 16 ottobre 1828; vol. II, p. 115) *[...] rido della felicità delle ''masse'', perché il mio piccolo cervello non concepisce una ''[[massa]]'' felice composta d'individui non felici. (dalla lettera a Fanny Targioni Tozzetti, 5 dicembre 1831<ref group="fonte">''Epistolario di Giacomo Leopardi'', vol. II, a cura di Prospero Viani, Le Monnier, Firenze, 1892, p. [https://books.google.it/books?id=Ay4aAAAAYAAJ&pg=PA443#v=onepage&q&f=false 443].</ref>) *{{NDR|Sui napoletani}} [...] lazzaroni pulcinelli nobili e plebei, tutti ladri e b. f. degnissimi di Spagnuoli e di forche. (dalla lettera al padre, 3 febbraio 1833; vol. II, p. 215) *L'aria di [[Napoli]] mi è di qualche utilità; ma nelle altre cose questo soggiorno non mi conviene molto... Spero che partiremo di qua in breve, il mio amico e io. (dalla lettera alla signora Adelaide Maestri, 5 aprile 1834; vol. II, p. 209<ref group="fonte">Citato in Michele Scherillo, ''Vita di Giacomo Leopardi'', Greco & Greco Editori, Milano, 1991, [//books.google.it/books?id=dRiuzZHM4BMC&pg=PA191 p. 191]. ISBN 88-85387-64-0</ref>) *{{NDR|Su [[Napoli]]}} [...] paese semibarbaro e {{sic|semiaffricano}}, nel quale io vivo in un perfettissimo isolamento da tutti. (dalla lettera al padre, 27 movembre 1834; vol. II, p. 214) *Io per me, sapendo che la chiarezza è il primo debito dello scrittore, non ho mai lodata l'avarizia de' segni, e vedo che spesse volte una sola virgola ben messa, dà luce a tutt'un periodo. (dalla lettera a Pietro Giordani, 12 maggio 1820) *{{NDR|Su [[Roma]]}} Venerdì 15 febbraio 1823 fui a visitare il sepolcro del Tasso e ci piansi. Questo è il primo e l'unico piacere che ho provato in Roma. [...] Anche la strada che conduce a quel luogo prepara lo spirito alle impressioni del sentimento. È tutta costeggiata di case destinate alle manifatture, e risuona dello strepito de' telai e d'altri tali istrumenti, e del canto delle donne e degli operai occupati al lavoro. In una città oziosa, dissipata, senza metodo, come sono le capitali, è pur bello il considerare l'immagine della vita raccolta, ordinata e occupata in professioni utili. Anche le fisionomie e le maniere della gente che s'incontra per quella via, hanno un non so che di più semplice e di più umano che quelle degli altri; e dimostrano i costumi e il carattere di persone, la cui vita si fonda sul vero e non sul falso, cioè che vivono di travaglio e non d'intrigo, d'impostura e d'inganno, come la massima parte di questa popolazione. (dalla lettera sulla visita alla tomba di Tasso, Roma 20 Febbraio 1823, in: Giacomo Leopardi, Epistolario, vol. I, a cura di Prospero Viani, Le Monnier, Firenze, 1849., p.276-278) ===Citazioni sull<nowiki>'</nowiki>''Epistolario''=== *{{NDR|Ai nobili signori conti Leopardi}} Giacomo vostro fratello, assai chiaro e famoso per la dottrina e per gli scritti suoi, non sarà giudicato men ragguardevole e degno d'altrettanto onore e maraviglia per le sue lettere: le quali, non tanto per libera elezione (nata da stima ed affetto parziale verso di voi, signori ed amici venerati e cari, che per tanto d'ingegno e coltura in voi raccolto stimo una delle più rare e principali famiglie d'Italia), quanto per giusta ragione e gratitudine vi dedico e rimando accresciute. Ed io, che dal punto che primieramente vidi e ammirai gli scritti suoi m'invaghii fortemente di avere piena contezza degli atti, de' costumi, e della vita di lui, reco a mia spezial ventura che per mezzo vostro mi sia conceduta sì maravigliosa opportunità d'adempire questo mio ferventissimo desiderio con le sue lettere famigliari, dove tanto e sì spesso ragiona di se. ([[Prospero Viani]]) *Io nei primi anni della conoscenza di Leopardi ebbi molte lettere di lui, tutte stupendissime; le quali (secondo il mio immutabil costume per tutte) distrussi. Erano le più belle lettere possibili. Non saprei dove cercarne. Ho per fermo che in [[Parma]] nessuno ne abbia avuto fuorché la [[Antonietta Tommasini|Tommasini]], e sua figlia la [[Adelaide Maestri|Maestri]]. Ma ora quella povera famiglia è nella massima desolazione, perché va morendo tra mille patimenti l'unica figlia. Oh caro [[Prospero Viani|Viani]], è pur pieno di guai questo mondo ! Ella si conservi la sanità, e l'animo forte; e mi abbia sempre per suo vero amico. ([[Pietro Giordani]]) ==''Operette morali''== {{vedi anche|Operette morali}} ==''Pensieri''== ===[[Incipit]]=== Io ho lungamente ricusato di creder vere le cose che dirò qui sotto, perché, oltre che la natura mia era troppo rimota da esse, e che l'animo tende sempre a giudicare gli altri da se medesimo, la mia inclinazione non è stata mai d'odiare gli uomini, ma di amarli. In ultimo l'esperienza quasi violentemente me le ha persuase: e sono certo che quei lettori che si troveranno aver praticato cogli uomini molto e in diversi modi, confesseranno che quello ch'io sono per dire è vero; tutti gli altri lo terranno per esagerato, finché l'esperienza, se mai avranno occasione di veramente fare esperienza della società umana, non lo ponga loro dinanzi agli occhi. ===Citazioni=== *Dico che il [[mondo]] è una lega di birbanti contro gli uomini dabbene, di vili contro i generosi. ([[s:Pensieri (Leopardi)/I|I]]) *Rari sono i birbanti poveri [...]. ([[s:Pensieri (Leopardi)/I|I]]) *Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. ([[s:Pensieri (Leopardi)/I|I]]) *La [[morte]] non è male: perché libera l'uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desiderii. La [[senilità|vecchiezza]] è male sommo: perché priva l'uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza. ([[s:Pensieri (Leopardi)/VI|VI]]) *Bella ed amabile [[illusione]] è quella per la quale i dì [[anniversario|anniversari]] di un avvenimento, che per verità non ha a fare con essi più che con qualunque altro dì dell'anno, paiono avere con quello un'attinenza particolare, e che quasi un'ombra del passato risorga e ritorni sempre in quei giorni, e ci sia davanti: onde è medicato in parte il tristo pensiero dell'annullamento di ciò che fu, e sollevato il dolore di molte perdite, parendo che quelle ricorrenze facciano che ciò che è passato, e che più non torna, non sia spento né perduto del tutto.<ref group="fonte">{{Cfr}} anche ''Zibaldone'', 60 (prima del 1820), 2255 (15 dicembre 1821), 2322-2323 (2 gennaio 1822).</ref> ([[s:Pensieri (Leopardi)/XIII|XIII]]) *Non sarebbe piccola infelicità degli educatori, e soprattutto dei parenti, se pensassero, quello che è verissimo, che i loro figliuoli, qualunque indole abbiano sortita, e qualunque fatica, diligenza e spesa si ponga in educarli, coll'uso poi del mondo, quasi indubitabilmente, se la morte non li previene, diventeranno malvagi. Forse questa risposta sarebbe più valida e più ragionevole di quella di Talete che, dimandato da Solone perché non si ammogliasse, rispose mostrando le inquietudini dei genitori per gl'infortunii e i pericoli de' figliuoli. Sarebbe, dico, più valido e più ragionevole lo scusarsi dicendo di [[Antinatalismo|non volere aumentare]] il numero dei malvagi. ([[s:Pensieri (Leopardi)/XIV|XIV]]) *Come le prigioni e le galee sono piene di genti, a dir loro, innocentissime, così gli uffizi pubblici e le dignità d'ogni sorte non sono tenute se non da persone chiamate e costrette a ciò loro mal grado. ([[s:Pensieri (Leopardi)/XVII|XVII]]) *Se la miglior [[compagnia]] è quella dalla quale noi partiamo più soddisfatti di noi medesimi, segue ch'ella è appresso a poco quella che noi lasciamo più annoiata.<ref group="fonte">{{Cfr}} anche ''Zibaldone'', 507-508 (15 gennaio 1821) e 4523 (29 luglio 1829).</ref> ([[s:Pensieri (Leopardi)/XXI|XXI]]) *Nessun maggior segno d'essere poco filosofo e poco savio, che volere savia e filosofica tutta la vita.<ref group="fonte">{{Cfr}} anche ''Zibaldone'', 1252, 30 giugno 1821.</ref> ([[s:Pensieri (Leopardi)/XXVII|XXVII]]) *Il genere umano e, dal solo individuo in fuori, qualunque minima porzione di esso, [[Gli uomini si_dividono in due categorie|si divide in due parti]]: gli uni usano [[prepotenza]], e gli altri la soffrono. ([[s:Pensieri (Leopardi)/XXVIII|XXVIII]]) *Nessuna professione è sì sterile come quella delle lettere.<ref group="fonte">{{Cfr}} anche ''Zibaldone'', 1787-1788, 25 settembre 1821.</ref> ([[s:Pensieri (Leopardi)/XXIX|XXIX]]) *L'impostura vale e fa effetto anche senza il vero; ma il vero senza lei non può nulla. ([[s:Pensieri (Leopardi)/XXIX|XXIX]]) *Nessuna qualità umana è più intollerabile nella vita ordinaria, né in fatti tollerata meno, che l'[[intolleranza]]. ([[s:Pensieri (Leopardi)/XXXVII|XXXVII]]) *Il mondo [...] non crede mai che chi non cede abbia il torto. ([[s:Pensieri (Leopardi)/XLV|XLV]]) *L'uomo è condannato o a consumare la [[gioventù]] senza proposito, la quale è il solo tempo di far frutto per l'età che viene, e di provvedere al proprio stato; o a spenderla in procacciare godimenti a quella parte della sua vita, nella quale egli non sarà più atto a godere. ([[s:Pensieri (Leopardi)/XLV|XLV]]) *Il [[Francesco Guicciardini|Guicciardini]] è forse il solo storico tra i moderni, che abbia e conosciuti molto gli uomini, e filosofato circa gli avvenimenti attenendosi alla cognizione della natura umana, e non piuttosto a una certa scienza politica, separata dalla scienza dell'uomo, e per lo più chimerica, della quale si sono serviti comunemente quegli storici, massime oltramontani ed oltramarini, che hanno voluto pur discorrere intorno ai fatti, non contentandosi, come la maggior parte, di narrarli per ordine, senza pensare più avanti. ([[s:Pensieri (Leopardi)/LI|LI]]) *La [[schiettezza]] allora può giovare, quando è usata ad arte, o quando, per la sua rarità, non l'è data fede. ([[s:Pensieri (Leopardi)/LVI|LVI]]) *Gli uomini si vergognano non delle [[ingiuria|ingiurie]] che fanno, ma di quelle che ricevono. ([[s:Pensieri (Leopardi)/LVII|LVII]]) *I [[timidezza|timidi]] non hanno meno amor proprio che gli arroganti; anzi più, o vogliamo dire più sensitivo; e perciò temono: e si guardano di non pungere gli altri, non per istima che né facciano maggiore che gl'insolenti e gli arditi, ma per evitare d'esser punti essi, atteso l'estremo dolore che ricevono da ogni puntura. ([[s:Pensieri (Leopardi)/LVIII|LVIII]]) *Quasi tutti gli uomini grandi sono [[modestia|modesti]]: perché si paragonano continuamente, non cogli altri, ma con quell'idea del perfetto che hanno dinanzi allo spirito, infinitamente più chiara e maggiore di quella che ha il volgo; e considerano quanto sieno lontani dal conseguirla.<ref group="fonte">{{Cfr}} anche ''Zibaldone'', 612-613, 5 febbraio 1821.</ref> ([[s:Pensieri (Leopardi)/LXIV|LXIV]]) *La noia non è se non di quelli in cui lo spirito è qualche cosa.<ref group="fonte">{{Cfr}} anche ''Zibaldone'', 4306-4307, 15 maggio 1828.</ref> ([[s:Pensieri (Leopardi)/LXVII|LXVII]]) *La [[noia]] è in qualche modo il più sublime dei sentimenti umani. Non che io creda che dall'esame di tale sentimento nascano quelle conseguenze che molti filosofi hanno stimato di raccorne, ma nondimeno il non potere essere soddisfatto da alcuna cosa terrena, né, per dir così, dalla terra intera; considerare l'ampiezza inestimabile dello spazio, il [[Pluralità dei mondi|numero e la mole maravigliosa dei mondi]], e trovare che tutto è poco e piccino alla capacità dell'animo proprio; immaginarsi il numero dei mondi infinito, e l'universo infinito, e sentire che l'animo e il desiderio nostro sarebbe ancora più grande che sì fatto universo; e sempre accusare le cose d'insufficienza e di nullità, e patire mancamento e voto, e però noia, pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltà, che si vegga della natura umana. Perciò la noia è poco nota agli uomini di nessun momento, e pochissimo o nulla agli altri animali. ([[s:Pensieri (Leopardi)/LXVIII|LXVIII]]) *La [[stima]] non è prezzo di ossequi: oltre che essa, non diversa in ciò dall'amicizia, è come un fiore, che pesto una volta gravemente, o appassito, mai più non ritorna.<ref group="fonte">{{Cfr}} anche ''Zibaldone'', 116-117, 9 giugno 1820.</ref> ([[s:Pensieri (Leopardi)/LXXII|LXXII]]) *Grande tra gli uomini e di gran terrore è la potenza del riso: contro il quale nessuno nella sua coscienza trova se munito da ogni parte. Chi ha coraggio di ridere, è padrone del mondo, poco altrimenti di chi è preparato a morire.<ref group="fonte">{{Cfr}} anche ''Zibaldone'', 4391, 23 settembre 1828.</ref> ([[s:Pensieri (Leopardi)/LXXVIII|LXXVIII]]) *Rivedendo in capo di qualche anno una persona ch'io avessi conosciuta giovane, sempre alla prima giunta mi è paruto vedere uno che avesse sofferto qualche grande [[sventura]]. ([[s:Pensieri (Leopardi)/LXXX|LXXX]]) *Il più certo modo di celare agli altri i confini del proprio sapere, è di non trapassarli.<ref group="fonte">{{Cfr}} anche ''Zibaldone'', 4482, 4 aprile 1829: «Il più certo modo di celare agli altri i confini del proprio sapere, è di non passarli mai.»</ref> ([[s:Pensieri (Leopardi)/LXXXVI|LXXXVI]]) *Chi comunica poco cogli uomini, rade volte è misantropo. Veri misantropi non si trovano nella [[solitudine]], ma nel mondo: perché l'uso pratico della vita, e non già la filosofia, è quello che fa odiare gli uomini. E se uno che sia tale, si ritira dalla società, perde nel ritiro la [[misantropia]]. ([[s:Pensieri (Leopardi)/LXXXIX|LXXXIX]]) [[File:Le persone non sono ridicole se non quando vogliono parere o essere ciò che non sono. Giacomo Leopardi, 1789-1837 - it.svg|thumb|250px|Le persone non sono ridicole se non quando vogliono parere o essere ciò che non sono.]] *Le persone non sono ridicole se non quando vogliono parere o essere ciò che non sono. ([[s:Pensieri (Leopardi)/XCIX|XCIX]]) *L'[[astuzia]], la quale appartiene all'[[ingegno]], è usata moltissime volte per supplire la scarsità di esso ingegno, e per vincere maggior copia del medesimo in altri. ([[s:Pensieri (Leopardi)/CV|CV]]) *[...] nella vita comune è necessario [[dissimulare]] con più diligenza la nobiltà dell'operare, che la viltà: perché la viltà è di tutti, e però almeno è perdonata; la nobiltà è contro l'usanza, e pare che indichi presunzione, o che da sé richiegga lode; la quale il pubblico, e massime i conoscenti, non amano di dare con sincerità. ([[s:Pensieri (Leopardi)/CVI|CVI]]) *L'uomo è quasi sempre tanto [[malvagità|malvagio]] quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa. ([[s:Pensieri (Leopardi)/CIX|CIX]]) ==''Storia dell'astronomia''== <!--essendo la fonte priva di pagine si prende come riferimento il numero della nota immediatamente precedente--> *La più sublime, la più nobile tra le Fisiche scienze ella è senza dubbio l'[[Astronomia]]. L'uomo s'innalza per mezzo di essa come al di sopra di sé medesimo, e giunge a capire la causa dei fenomeni più straordinari. (introduzione) *La conoscenza degli effetti e la ignoranza delle cause produsse l'[[astrologia]]. (cap. I) <!--77--> *Già sospira la mia anima di separarsi da questa creta, che la circonda: libera dalla salma corporea, s'alza di sfera in sfera, e vola in seno agli immensi spazi sovrapposti alla mia abitazione. Questa già non è più che un punto agli occhi miei, essa già dileguossi ed io mi sento con la maggior celerità trasportato in altre regioni. L'astro della notte è sotto i miei piedi, il velo azzurrino dei cieli si squarcia, ed i recessi più lontani dello spazio mi si aprono d'innanzi. Di tratto in tratto mi veggo vicini quei corpi, per i quali sudano gli uomini muniti di quelle armi, che ai loro occhi appresta la scienza. Lascio sotto di me il vostro anello di Saturno, e seguo coraggioso il volo ardito di una cometa. Con essa mi reco in mezzo a que' fulgidissimi soli, che non han d'uopo di altrui luce per splendere e per illuminare spazi infiniti. Ma la mia carriera non è appena cominciata: questo che io veggo non è che il portico del palagio dell'Onnipotente. Posso dir tuttora di serpeggiare sul suolo. Quanto più m'inoltro verso l'Eterno, tanto più egli sembra allontanarsi da me. (cap. II) <!--808--> *L'uomo superiore ai pregiudizi, che rende giustizia al merito ovunque questo si trovi, non fu giammai biasimevole, anzi fu sempre degno di lode. (cap. IV) <!--1478--> ==''Zibaldone''== [[File:Giacomo Leopardi Morelli.jpg|thumb|''Ritratto di Giacomo Leopardi'']] ===[[Incipit]]=== Palazzo bello. Cane di notte dal casolare, al passar del viandante.<br><br> <poem>Era la luna nel cortile, un lato Tutto ne illuminava, e discendea Sopra il contiguo lato obliquo un raggio... Nella (dalla) maestra via s'udiva il carro Del passegger, che stritolando i sassi, Mandava un suon, cui precedea da lungi Il tintinnìo de' mobili sonagli.</poem> ===Citazioni=== *Ne' [[guaio|guai]] non ci vuol pianto ma consiglio. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/5|5]]; 1898, vol. I, p. 81) *In molte opere di mano dove c'è qualche pericolo o di fallare o di rompere ec., una delle cose piú necessarie perché riescano bene è non pensare al pericolo e portarsi con franchezza. [...] Ma noi timidissimi, non solamente sapendo che si può errare, ma avendo sempre avanti gli occhi l'esempio di chi ha errato e di chi erra, e però pensando sempre al pericolo (e con ragione perché vediamo il gusto corrotto del secolo che facilissimamente ci trasporterebbe in sommi errori, osserviamo le cadute di molti che per certa libertà di pensare e di comporre partoriscono mostri, come sono al presente, per esempio, i romantici) non ci arrischiamo di scostarci, non dirò dall'esempio degli antichi e dei classici, che molti pur sapranno abbandonare, ma da quelle regole (ottime e classiche ma sempre regole) che ci siamo formate in mente, e diamo in voli bassi, né mai osiamo di alzarci con quella negligente e sicura e non curante e dirò pure ignorante franchezza, che è necessaria nelle somme opere dell'arte, onde pel timore di non fare cose pessime, non ci attentiamo di farne delle ottime, e ne facciamo delle mediocri, non dico già mediocri di quella mediocrità che riprende Orazio, e che in poesia è insopportabile, ma mediocri nel genere delle buone cioè lavorate, studiate, pulitissime, armonia espressiva, bel verso, bella lingua, Classici ottimamente imitati, belle imagini, belle similitudini, somma proprietà di parole, (la quale soprattutto tradisce l'arte) insomma tutto, ma che non son quelle, non sono quelle cose secolari e mondiali, insomma non c'è piú Omero, Dante, l'Ariosto, insomma il Parini, il Monti sono bellissimi ma non hanno nessun difetto. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/9|9]]–[[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/10|10]]; 1898, vol. I, pp. 86-87) *L'arte di [[Ovidio]] di metter le cose sotto gli occhi, non si chiama efficacia, ma pertinacia. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/12|12]]; 1898, vol. I, p. 89) *Senza dubbio non si può dir niente di [[Dio]] che non sia infinitamente al di sotto del vero, e però la [[Bibbia]] (e la Bibbia molto meno che qualunque altro) non dice mai cosa che appetto al vero non sia strapiccolissima [...]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/13|13]]; 1898, vol. I, p. 90) *La [[ragione]] è nemica d'ogni grandezza; la ragione è nemica della natura; la natura è grande, la ragione è piccola. Voglio dire che un uomo tanto meno o tanto piú difficilmente sarà grande, quanto piú sarà dominato dalla ragione; ché pochi possono esser grandi; e nelle arti e nella poesia forse nessuno, se non sono dominati dalle illusioni. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/14|14]]; 1898, vol. I, p. 93) *[...] e non si avvedono {{NDR|i [[Romanticismo|romantici]]}} che appunto questo grand'ideale dei tempi nostri, questo conoscere cosí intimamente il cuor nostro, questo analizzarne, prevederne, distinguerne ad uno ad uno tutti i più minuti affetti, quest'arte insomma psicologica, distrugge l'illusione senza cui non ci sarà poesia in sempiterno, distrugge la grandezza dell'animo e delle azioni [...]: e non si avvedono che s'è perduto il linguaggio della natura, e che questo sentimentale non è altro che l'invecchiamento dell'animo nostro, e non ci permette piú di parlare se non con arte [...]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/17|17]]; 1898, vol. I, pp. 97-98) *[...] una [[poesia]] ragionevole, è lo stesso che dire una bestia ragionevole. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/18|18]]; 1898, vol. I, p. 100) *{{NDR|[[Gabriello Chiabrera]]}} Fu ardito caldo veemente urtantesi nelle cose, ardito nelle voci [...] nelle locuzioni nelle costruzioni, nel trarre dal greco e latino le forme così dei sentimenti [...] come delle parole, [...]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/24|24]]; 1898, vol. I, p. 111) *La [[tartaruga]] lunghissima nelle sue operazioni ha lunghissima vita. Così tutto è proporzionato nella natura; e la pigrizia della tartaruga, di cui si potrebbe accusar la natura, non è veramente pigrizia assoluta, cioè considerata nella tartaruga, ma rispettiva. Da ciò possiamo cavare molte considerazioni. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/32|32]]; 1898, vol. I, p. 124) *È osservabile che in [[Aulo Cornelio Celso|Celso]] nel quale è singolarmente notata e lodata la semplicità e facilità dello stile, per le quali si sarà discostato meno degli altri dal latino volgare, sono frequentissime e moltissime frasi, costruzioni, usi di parole, locuzioni ec. ed anche parole assolutamente, o prette italiane o che si accostano alle italiane io dico di quelle che comunemente non s'hanno per derivate dal latino né per comuni alle due lingue ma proprie della nostra, e che trovandole non presso Celso ma presso qualche scrittore latino moderno, le stimeressimo poco meno che barbarismi, anche presentemente, cioè non ostante che in effetto si trovino appresso Celso eccetto se non ci ricordassimo espressamente o ci fosse citata l'autorità di lui. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/32|32]]; 1898, vol. I, pp. 125-126) *Quanto più del [[tempo]] si tiene a conto, tanto più si dispera d'averne che basti, quanto più se ne gitta, tanto par che n'avanzi. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/43|43]]; 1898, vol. I, p. 143) *Il più solido [[piacere]] di questa vita è il piacer vano delle [[illusione|illusioni]]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/51|51]]; 1898, vol. I, p. 157) *La varietà è tanto nemica della noia che anche la stessa varietà della noia è un rimedio o un alleviamento di essa, come vediamo tutto giorno nelle persone di mondo [...]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/51|51]]; 1898, vol. I, p. 157) *Intendo per [[innocenza|innocente]] non uno incapace di [[peccato|peccare]], ma di peccare senza rimorso. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/51|51]]; 1898, vol. I, p. 158) *Tutto si è [[perfezionamento|perfezionato]] da [[Omero]] in poi, ma non la poesia. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/58|58]]; 1898, vol. I, p. 167) *Anche il dolore che nasce dalla [[noia]] e dal sentimento della vanità delle cose è più tollerabile assai che la stessa noia. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/72|72]]; 1898, vol. I, p. 184) *Tutto è nulla al mondo, anche la mia disperazione, della quale ogni uomo anche savio, ma più tranquillo, ed io stesso certamente in un'ora più quieta conoscerò, la vanità e l'irragionevolezza e l'immaginario. Misero me, è vano, è un nulla anche questo mio dolore, che in un certo tempo passerà e s'annullerà, lasciandomi in un vòto universale, e in un'indolenza terribile che mi farà incapace anche di dolermi. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/72|72]]; 1898, vol. I, p. 185) *Io era oltremodo annoiato della vita, sull'orlo della vasca del mio giardino, e guardando l'acqua e curvandomici sopra con un certo fremito, pensava: s'io mi gittassi qui dentro, immediatamente venuto a galla, mi arrampicherei sopra quest'orlo, e sforzandomi di uscir fuori dopo aver temuto assai di perdere questa vita, ritornato illeso, proverei qualche istante di contento per essermi salvato, e di affetto a questa vita che ora tanto disprezzo, e che allora mi parrebbe più pregevole. La tradizione intorno al salto di Leucade poteva avere per fondamento un'osservazione simile a questa. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/82|82]]; 1898, vol. I, p. 219) *Una prova in mille di quanto influiscano i sistemi puramente fisici sugl'intellettuali e metafisici è quello di [[Copernico]], che al pensatore rinnuova interamente l'idea della natura e dell'uomo concepita e naturale per l'antico sistema detto tolemaico; rivela una [[Pluralità dei mondi|pluralità di mondi]], mostra l'uomo un essere non unico, come non è unica la collocazione il moto e il destino della terra, ed apre un immenso campo di riflessioni, sopra l'infinità delle creature, che secondo tutte le leggi d'analogia debbono abitare gli altri globi in tutto analoghi al nostro, e quelli anche che saranno, benché non ci appariscano, intorno agli altri soli, cioè le stelle, abbassa l'idea dell'uomo e la sublima; scuopre nuovi misteri della creazione, del destino della natura, della essenza delle cose, dell'esser nostro, dell'onnipotenza del creatore, dei fini del creato ec. ec. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/84|84]]; 1898, vol. I, p. 194) *Quando io era fanciullo, diceva talvolta a qualcuno de' miei fratellini, tu mi farai da cavallo. E legatolo a una cordicella, lo venia conducendo come per la briglia e toccandolo con una frusta. E quelli mi lasciavano fare con diletto, e non per questo erano altro che miei fratelli. Io mi ricordo spesso di questo fatto, quando io vedo un uomo (sovente di nessun pregio) servito riverentemente da questo e da quello in cento minuzie, ch'egli potrebbe farsi da se, o fare ugualmente a quelli che lo servono, e forse n'hanno più bisogno di lui, che alle volte sarà più sano e gagliardo di quanti ha dintorno. E dico fra me, né i miei fratelli erano cavalli, ma uomini quanto me, e questi servitori sono uomini quanto il padrone e simili a lui in ogni cosa; e tuttavia quelli si lasciavano guidare benché fossero tanto cavalli quant'era io, e questi si lasciano comandare; e tra questi e quelli non vedo nessun divario. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/106|106]], 26 marzo 1820; 1898, vol. I, p. 217) *Mi diedi tutto alla gioia barbara e fremebonda della disperazione. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/107|107]], 15 aprile 1820; 1898, vol. I, p. 218) *La [[pazienza]] è la più eroica delle virtù giusto perché non ha nessuna apparenza d'eroico. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/112|112]], 31 maggio 1820; 1898, vol. I, p. 223) *Il [[dolore]] o la disperazione che nasce dalle grandi passioni o illusioni o da qualunque sventura della vita non è paragonabile all'affogamento che nasce dalla certezza e dal sentimento vivo della nullità di tutte le cose, e dell'impossibilità di essere felice in questo mondo, e dalla immensità del vuoto che si sente nell'anima. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/140|140]], 27 giugno 1820; 1898, vol. I, p. 247) *Il [[silenzio]] è il linguaggio di tutte le forti passioni, dell'amore (anche nei momenti dolci) dell'ira, della meraviglia, del timore ec. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/142|142]], 27 giugno 1820; 1898, vol. I, p. 247) *I migliori momenti dell'[[amore]] sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/142|142]], 27 giugno 1820; 1898, vol. I, p. 247) *L'[[immaginazione]] [...] è il primo fonte della [[felicità]] umana. Quanto più questa regnerà nell'uomo, tanto più l'uomo sarà felice. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/168|168]]; 1898, vol. I, p. 275) *[...] il [[raziocinio]] è un'operazione matematica dell'intelletto e materializza e geometrizza anche le nozioni più astratte. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/181|181]]; 1898, vol. I, p. 286) *L'[[arte]] non può mai uguagliare la [[ricchezza]] della [[natura]]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/189|189]]; 1898, vol. I, p. 294) *Ripetono tutto giorno i francesi che [[Jacques Bénigne Bossuet|Bossuet]] ha soggiogato la sua lingua al suo genio. Io dico che il suo genio è stato soggiogato dalla lingua costumi gusti del suo paese. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/217|217]], 20 agosto 1820; 1898, vol. I, p. 318) *L'abuso e la disubbidienza alla [[legge]], non può essere impedita da nessuna legge. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/229|229]], 31 agosto 1820; 1898, vol. I, p. 327) *L'[[indecisione|irresoluzione]] è peggio della disperazione. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/245|245]], 14 settembre 1820; 1898, vol. I, p. 339) *Il [[Jean-Baptiste Say|Say]] nei Cenni sugli uomini e la società, chiama l'ode, la sonata della letteratura. È un pazzo se stima che l'ode non possa esser altro, ma ha gran ragione e intende parlare delle odi che esistono, massime delle francesi. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/245|245]]; 1898, vol. I, p. 339) *Hanno questo di proprio le opere di genio, che quando anche rappresentino al vivo la nullità delle cose, quando anche dimostrino evidentemente e facciano sentire l'inevitabile infelicità della vita, quando anche esprimano le più terribili disperazioni, tuttavia a un'anima grande che si trovi anche in uno stato di estremo abbattimento, disinganno, nullità, noia e scoraggiamento della vita o nelle più acerbe e ''mortifere'' disgrazie (sia che appartengano alle alte e forti passioni, sia a qualunque altra cosa); servono sempre di consolazione, raccendono l'entusiasmo, e non trattando né rappresentando altro che la morte, le rendono, almeno momentaneamente, quella vita che aveva perduta. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/259|259-260]], 27 giugno 1820; 1898, vol. I, p. 349) *Chi non ha uno [[scopo]] non prova quasi mai diletto in nessuna operazione. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/268|268]], 10 ottobre 1820; 1898, vol. I, p. 356) *[...] i beni si disprezzano quando si possiedono sicuramente, e si apprezzano quando sono perduti, o si corre pericolo o si è in procinto di perderli. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/296|296]], 23 ottobre 1820; 1898, vol. I, p. 373) *[...] la [[felicità e infelicità|felicità o infelicità]] non si misura dall'esterno ma dall'interno. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/296|296]], 23 ottobre 1820; 1898, vol. I, p. 374) *La corruttela de' costumi è mortale alle repubbliche e utile alle tirannie e monarchie assolute. Questo solo basta a giudicare della natura e differenza di queste due sorte di governi. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/302|302]], 3 novembre 1820; 1898, vol. I, p. 377) *L'amore dell'[[ordine]] o l'idea della necessità dell'ordine, che è quanto dire dell'armonia e convenienza, è innata, assoluta, universale, giacché è il fondamento del raziocinio e il principio della cognizione o del giudizio falso o vero. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/376|376]]; 1898, vol. I, pp. 428-429) *Dicono che la [[felicità]] dell'uomo non può consistere fuorché nella verità. Così parrebbe, perché qual felicità in una cosa che sia falsa? E come, se il mondo è diretto alla felicità, il vero non deve render felice? Eppure io dico che la felicità consiste nell'ignoranza del vero. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/326|326]]; 1898, vol. I, p. 393) *[...] ogni felicità si trova falsa e vana, quando l'oggetto suo giunge ad essere conosciuto nella sua realtà e verità. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/352|352]]; 1898, vol. I, p. 410) *Tutti i moderni ideologi hanno stabilito che le idee o credenze le più primitive, le più necessarie all'azione la più vitale, e quindi tutte le idee o credenze moventi del bambino appena nato, (e così d'ogni altro animale), tutte le idee o credenze determinanti o non determinanti, cioè relative o no all’azione, non vengono altro che dall'esperienza e quindi non sono se non tante conseguenze tirate col mezzo di un raziocinio e di un'operazione sillogistica, da una maggiore ec. (e qui osservate la necessità del [[raziocinio]] ne' bruti). ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/443|443]]; 1898, vol. I, pp. 472-473) *Quando tutto il mondo fu cittadino Romano, [[Roma]] non ebbe più cittadini; e quando cittadino Romano fu lo stesso che cosmopolita, non si amò né Roma né il mondo: l'amor patrio di Roma divenuto cosmopolita, divenne indifferente, inattivo e nullo: e quando Roma fu lo stesso che il mondo, non fu più patria di nessuno, e i cittadini romani, avendo per patria il mondo, non ebbero nessuna patria, e lo mostrarono col fatto. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/458|458]], 24 dicembre 1820; 1898, vol. II, p. 2) *{{NDR|A proposito di [[Tacito]]}} Ma neppur egli troverete che, sebbene condanna la tirannia, lodi mai la libertà in persona propria. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/458|458]], 28 dicembre 1820; 1898, vol. II, p. 5) *Non punir mai l'[[ingiuria]] che non hai meritata, né lasciare impunita quella che hai meritata. Perdona al tuo [[calunnia]]tore, punisci il tuo detrattore. Non far caso di chi ti ''schernisce'' a torto, ma piglia [[vendetta]] di chi ti ''motteggia'' a ragione. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/476#476/2|476]]-[[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/477|477]], 7 gennaio 1821; 1898, vol. II, p. 14) *Tutto è [[amor proprio]] nell'uomo e in qualunque vivente. Amabile non pare e non è, se non quegli che [[lusinga]], giova ec. l'amor proprio degli altri. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/508|508]], 15 gennaio 1821; 1898, vol. II, p. 32) *I [[bambino|fanciulli]] trovano il tutto nel [[nulla]], gli uomini il nulla nel tutto. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/527|527]], 19 gennaio 1821; 1898, vol. II, p. 43) *[...] la [[felicità]] è impossibile a chi la desidera, perché il desiderio, sí come è desiderio assoluto di felicità e non di una tal felicità, è senza limiti necessariamente, perché la felicità assoluta è indefinita e non ha limiti. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/648|648]]; 1898, vol. II, p. 112) *L'[[egoismo]] è sempre stata la peste della [[società]], e quanto è stato maggiore, tanto peggiore è stata la condizione della società. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/670|670]]–[[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/671|671]]; 1898, vol. II, p. 123) *Siccome l'amor patrio o nazionale non è altro che una illusione, ma facilmente derivante dalla natura, posta la società, com'é naturale l'amor proprio nell'individuo, e posta la famiglia, l'amor di famiglia, che si vede anche ne' bruti; cosí esso non si mantiene e non produce buon frutto senza le illusioni e i pregiudizi che naturalmente ne derivano o che anche ne sono il fondamento. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/923|923]]; 1898, vol. II, p. 269) *[...] il [[pensatore]] non è cosí. Egli cerca naturalmente e necessariamente un filo nella considerazione delle cose. È impossibile c'’egli si contenti delle nozioni e delle verità del tutto isolate. E se se ne contentasse, la sua filosofia sarebbe trivialissima e meschinissima e non otterrebbe nessun risultato. Lo scopo della filosofia (in tutta l'estensione di questa parola) è il trovar le ragioni delle verità. Queste ragioni non si trovano se non se nelle relazioni di esse verità e col mezzo del generalizzare. Non è ella cosa notissima che la facoltà di generalizzare costituisce il pensatore? ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/946|946]]-[[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/947|947]], 16 aprile 1821; 1898, vol. II, p. 288) *Per qual ragione è bello il [[Aulo_Cornelio_Celso#De_medicina_libri_octo|Trattato di Celso]], ch'è un trattato di medicina? Forse perché ha ornamenti poetici o rettorici? Anzi, prima di tutto, perché ne manca onninamente e perché ha quel nudo candore e semplicità che conviene a siffatte opere; poi perché è chiaro, preciso, perché ha una lingua ed uno stile puro. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/949|949]], 16 aprile 1821; 1898, vol. II, p. 290) *Che è questo ingombro di lineette, di puntini, di spazietti, di punti ammirativi doppi e tripli, che so io? Sto a vedere che torna alla moda la [[scrittura]] geroglifica, e i sentimenti e le idee non si vogliono più scrivere ma rappresentare; e non sapendo significare le cose colle parole, le vorremo dipingere o significare con segni, come fanno i cinesi, la cui scrittura non rappresenta le parole, ma le cose e le idee. Che altro è questo se non ritornare l'arte dello scrivere all'infanzia? ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/976|976]]; 1898, vol. II, p. 310<ref group="fonte">Citato in Giuseppe Antonelli, ''[http://www.treccani.it/lingua_italiana/speciali/uso_punteggiatura/Antonelli.html Prima e seconda vita del punto e virgola]'', ''treccani.it''.</ref>) *La [[convenienza]] al suo fine, e quindi l'utilità ec., è quello in cui consiste la bellezza di tutte le cose, e fuor della quale nessuna cosa è bella. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1165|1165]], 13 giugno 1821; 1898, vol. II, p. 454) *E notate che l'uso della [[denaro|moneta]] quanto è necessario a quella che oggi si chiama perfezione dello stato sociale, tanto nuoce a quella perfezione ch'io vo predicando; giacché il detto uso è l'uno de' principalissimi ostacoli alla conservazione dell'uguaglianza fra gli uomini, e quindi degli stati liberi, alla preponderanza del merito vero e della virtù ec. ec. e l'una delle principalissime cagioni che introducono, e appoco appoco costringono la società all'oppressione, al dispotismo, alla servitù, alla gravitazione delle une classi sulle altre, insomma estinguono la vita morale ed intima delle nazioni, e le nazioni medesime in quanto erano nazioni. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1174|1174]], 16 giugno 1821; 1898, vol. II, p. 460) *Chi vuol persuadersi dell'immensa moltiplicità di stili e quasi lingue diverse rinchiuse nella lingua italiana, consideri le opere di [[Daniello Bartoli]] [...]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1313|1313]], 16 giugno 1821; 1898, vol. III, p. 82) *Dividersi perpetuamente i letterati e i poeti, da' filosofi. L'odierna [[filosofia]] che riduce la metafisica, la morale ec. a forma e condizione quasi matematica, non è più compatibile con la [[letteratura]] e la poesia, com'era compatibile quella de' tempi ne' quali fu formata la lingua nostra, la latina, la greca. [...] Ma la filosofia di [[John Locke|Locke]], di [[Gottfried Leibniz|Leibnizio]] ec. non potrà mai stare colla letteratura né colla vera poesia. La filosofia di Socrate partecipava assai della [[natura]], ma questa nulla ne partecipa, ed è tutta ragione. Perciò né essa né la sua lingua è compatibile colla letteratura, a differenza della filosofia di Socrate, e della di lei lingua. La qual filosofia è tale che tutti gli uomini un poco savi ne hanno sempre partecipato più o meno in tutti i tempi e nazioni, anche avanti [[Socrate]]. È una filosofia poco lontana da quello che la natura stessa insegna all'uomo sociale. Si dividano dunque le lingue, e la nostra che tante ne contiene, e così diverse anche dentro uno stesso genere, potrà ben contenere allo stesso tempo una lingua bella, e una lingua filosofica. Ed allora avrà una filosofia, e seguirà ad avere quella poesia, e quella letteratura nella quale ha sempre superato tutte le moderne. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1359|1359]]-[[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1360|1360]], 20 luglio 1821; 1898, vol. III, p. 112) *Il [[languore]] del corpo alle volte è tale, che senza dargli affanno e fastidio, affievolando le facoltà dell'animo, affievola ogni cura e ogni desiderio. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1581|1581]], 28 agosto 1821; 1898, vol. III, p. 246) *Le pluralità de' mondi, quasi fisicamente dimostrata, come si può accordare col cristianesimo fuori del mio sistema, il quale dimostra che le creature possono esser d'infinite specie, e che Dio esistendo verso noi, come la religione insegna, esiste ancora in tutti i possibili modi, e può avere avuto ed avere con diversissime creature diversissimi e contrari rapporti, e non averne alcuno? Quante verità fisiche, metafisiche ec. ripugnano alla religione, fuori del mio sistema che nega ogni verità e falsità assoluta, ammettendo le relative, e in queste la religione? ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1642|1642]]-[[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1643|43]]; 1898, vol. III, pp. 283-84) *[...] la [[memoria]] non è altro che [[assuefazione]]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1676|1676]], 11 settembre 1821; 1898, vol. III, p. 303) *Nessuna [[opinione]] vera o falsa, ma contraria all'opinione dominante e generale, si è mai stabilita nel mondo istantaneamente, e in forza di una dimostrazione lucida e palpabile, ma a forza di [[ripetizione|ripetizioni]] e quindi di assuefazione. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1720|1720]], 17 settembre 1821; 1898, vol. III, p. 330) *Non si vive al mondo che di [[prepotenza]]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1721|1721]], 17 settembre 1821; 1898, vol. III, p. 330) *Chi più si ama meno può [[amore|amare]]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1723|1723]], 17 settembre 1821; 1898, vol. III, p. 333) *L'insegnare non è quasi altro che assuefare ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1727|1727]], 18 settembre 1821; 1898, vol. III, p. 334) *La [[noia]] è la più sterile delle passioni umane. Com'ella è figlia della nullità, così è madre del nulla: giacché non solo è sterile per se, ma rende tale tutto ciò a cui si mesce o avvicina. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1815|1815]], 30 settembre 1821; 1898, vol. III, p. 383) *La [[lingua latina]] così esatta, così regolata e definita, ha nondimeno moltissime frasi ec. che per la stessa natura loro, e del linguaggio latino, sono di significato così vago, che a determinarlo, e renderlo preciso non basta qualsivoglia scienza di latino, e non avrebbe bastato l'esser nato latino, perocch'elle son vaghe per se medesime, e quella tal frase e la vaghezza della significazione sono per essenza loro inseparabili, né quella può sussistere senza questa. Come ''Georg''., I, 44: ''et Zephyro putris se glaeba resolvit''. Quest'è una frase regolarissima, e nondimeno regolarmente e gramaticalmente indefinita di significazione, perocché nessuno potrà dire se quel ''Zephyro'' significhi ''al zefiro'', ''col zefiro'' ec. Così quell'altra: ''Sunt lacrimae rerum'' ec. della quale altrove ho parlato. E cento mila di questa e simili nature, regolarissime, latinissime, conformissime alla grammatica, e alla costruzione latina, prive o affatto o quasi affatto d'ogni figura di dizione, e tuttavolta vaghissime e indefinibili di significato, non solo a noi, ma agli stessi latini. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2288|2288]]-[[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2289|2289]], 26 dicembre 1821; 1898, vol. IV, p. 150) *Il p. [[Daniello Bartoli|Dan. Bartoli]] è il [[Dante]] della prosa italiana. Il suo stile in ciò che spetta alla lingua è tutto a risalti e rilievi. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2396|2396]], 22 marzo 1822; 1898, vol. IV, p. 215) *Perché del resto nessuna lingua viva ha, né può avere un vocabolario che la contenga tutta, massime quanto ai modi, che son sempre (finch'ella vive) all'arbitrio dello scrittore. E ciò tanto più nell'[[lingua italiana|italiana]] (per indole sua). La quale molto meno può esser compresa in un vocabolario, quanto ch'ella è più vasta di tutte le viventi [...]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2398|2398]], 29 marzo 1822; 1898, vol. IV, pp. 216-217) *E però [[Plutarco]] [...] non si può recar per modello né di lingua né di stile, essendo però stato forse più filosofo di tutti i filosofi greci, molti de' quali sono esempi di perfettissimo scrivere. Ma non erano così sottili come Plutarco [...]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2410|2410]], 1 maggio 1822; 1898, vol. IV, p. 224) *[...] quasi tutte le principali [[scoperta|scoperte]] che servono alla vita civile sono state opere del caso. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2602|2602]], 10 agosto 1822; 1898, vol. IV, p. 329) *Non basta che lo scrittore sia padrone del proprio [[stile]]. Bisogna che lo stile sia padrone delle cose [...]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2611|2611]], 27 agosto 1822; 1898, vol. IV, p. 334) *Gl'[[Italia|italiani]] non hanno costumi: essi hanno delle usanze. Così tutti i popoli civili che non sono nazioni. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2923|2923]], 9 luglio 1823; 1898, vol. V, p. 80) *Quello che non può in niun modo la riflessione, può e fa l'[[irriflesione]]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3520|3520]], 25 settembre 1823; 1898, vol. VI, p. 2) *Una [[Lingua (idioma)|lingua]] strettamente universale, qualunque ella mai si fosse, dovrebbe certamente essere di necessit e per sua natura, la più schiava, povera, timida, monotona, uniforme, arida e brutta lingua, la più incapace di qualsivoglia genere di bellezza, la più impropria all'immaginazione, e la meno da lei dipendente, anzi la più da lei per ogni verso disgiunta, la più esangue ed inanimata e morta, che mai si possa concepire; uno scheletro un'ombra di lingua piuttosto che lingua veramente [...]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3253|3253]], 23 agosto 1823; 1898, vol. V, p. 275) *Chiunque nel [[pericolo]] in cui non v'è nulla a fare, comparisce diverso da quel ch'ei suole, qualunque ei soglia essere, e qual ch'ei divenga, e quanta che sia questa diversità, non è coraggioso, o in quel caso non ha vero [[coraggio]]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3531|3531]], 26-7 settembre 1823; 1898, vol. VI, p. 9) *[...] il [[piacere]] è sempre o passato o futuro, non mai presente [...].<ref>Anche in ''Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare'', in ''[[Operette morali]]'': «Il piacere è sempre o passato o futuro, e non mai presente».</ref> ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3550|3550]], 29 settembre 1823, Festa di San Michele Arcangelo; 1898, vol. VI, p. 21) *{{NDR|Su [[Daniello Bartoli]]}} [...] uomo che fra tutti del suo tempo, e fors'anche di tutti i tempi, fu quello che e per teoria e scienza e per pratica, meglio e piú profondamente e pienamente conobbe la nostra lingua [...]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3630|3630]]; 1898, vol. VI, p. 73) *Il [[fuoco]] è una di quelle materie, di quegli agenti terribili, come l'[[elettricità]], che la natura sembra avere studiosamente seppellito e appartato, e rimosso dalla vista e da' sensi e dalla vita degli animali, e dalla superficie del globo, dove essa vita e la vegetazione e la vita totale della natura ha principalmente luogo, per non manifestarlo o lasciarlo manifestare che nelle convulsioni degli elementi e ne' fenomeni accidentali e particolari, com'è quello de' vulcani, che sono fuor dell'ordine generale e della regola ordinaria della natura. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3645|3645]], 11 ottobre 1823; 1898, vol. VI) *La [[noia]] è il desiderio della felicità, lasciato, per così dir, puro. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3715|3715]], 17 ottobre 1823; 1898, vol. VI, p. 127) *L'[[esistenza]] può essere maggiore senza che lo sia la vita. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3927|3927]], 27 novembre 1823; 1898, vol. VI, p. 301) *Tutto è follia in questo mondo fuorché il folleggiare. Tutto è degno di riso fuorché il ridersi di tutto. Tutto è vanità fuorché le belle illusioni e le dilettevoli frivolezze. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3990|3990]], 17 dicembre 1823; 1898, vol. VI, p. 361) *Il tale diceva che noi, venendo in questa vita, siamo come chi si corica in un [[letto]] duro e incomodo, che sentendovisi stare male, non vi può star quieto, e però si rivolge cento volte da ogni parte, e procura in vari modi di appianare, ammollire, ecc. il letto, cercando pur sempre e sperando di avervi a riposare e prendere sonno, finché senz'aver dormito né riposato vien l'ora di alzarsi. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4104|4104]], 25 giugno 1824; 1898, vol. VII, p. 23) *Io vivo, dunque io [[speranza|spero]], è un sillogismo giustissimo [...]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4145|4145]], 18 ottobre 1824; 1898, vol. VII, p. 70) *Il mezzo più efficace di ottener [[fama]] è quello di far creder al mondo di esser già famoso. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4153|4153]], [[Bologna]], 21 novembre 1825; 1898, vol. VII, p. 80) *Tutto è male. Cioè tutto quello che è, è male; che ciascuna cosa esista è un male; ciascuna cosa esiste per fin di male; l'esistenza è un male e ordinata al male; il fine dell'universo è il male; l'ordine e lo stato, le leggi, l'andamento naturale dell'universo non sono altro che male, né diretti ad altro che al male. Non v'è altro bene che il non essere; non v'ha altro di buono che quel che non è; le cose che non son cose: tutte le cose sono cattive. Il tutto esistente; il complesso dei tanti mondi che esistono; l'universo; non è che un neo, un bruscolo in metafisica. L'esistenza, per sua natura ed essenza propria e generale, è un'imperfezione, un'irregolarità, una mostruosità. Ma questa imperfezione è una piccolissima cosa, un vero neo, perché tutti i mondi che esistono, per quanti e quanto grandi che essi sieno, non essendo però certamente infiniti né di numero né di grandezza, sono per conseguenza infinitamente piccoli a paragone di ciò che l'universo potrebbe essere se fosse infinito; e il tutto esistente è infinitamente piccolo a paragone della infinità vera, per dir così, del non esistente, del nulla. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4174|4174]], Bologna, 17 aprile 1826; 1898, vol. VII, pp. 104-105) *[[Tabagismo|Tabacco]]. Sua utilità. Suoi piaceri: più innocenti di tutti gli altri al corpo e all'animo; meno vergognosi a confessarsi, immuni dal lato dell'opinione; più facili a conseguirsi, di poco prezzo e adattati a tutte le fortune; più durevoli, più replicabili. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4188|4188]], Bologna 13 luglio 1826; 1898, vol. VII, p. 117) *[[Felicità]] non è altro che contentezza del proprio essere e del proprio modo di essere, soddisfazione, amore perfetto del proprio stato, qualunque del resto esso stato si sia, e fosse pur arco il più spregevole. Ora da questa sola definizione si può comprendere che la felicità è di sua natura impossibile in un ente che ami se stesso sopra ogni cosa, quali sono per natura tutti i viventi, soli capaci d'altronde di felicità. Un amor di se stesso che non può cessare e che non ha limiti, è incompatibile colla contentezza, colla soddisfazione. Qualunque sia il bene di cui goda un vivente, egli si desidererà sempre un ben maggiore, perché il suo amor proprio [amore della propria persona] non cesserà, e perché quel bene, per grande che sia, sarà sempre limitato, e il suo amor proprio non può aver limite. Per amabile che sia il vostro stato, voi amerete voi stesso più che esso stato, quindi voi desidererete uno stato migliore. Quindi non sarete mai contento, mai in uno stato di soddisfazione, di perfetto amore del vostro modo di essere, di perfetta compiacenza di esso. Quindi non sarete mai e non potete esser felice, né in questo mondo, né in un altro. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4191|4191]]-[[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4192|4192]], 30 agosto 1826; 1898, vol. VII, p. 122) *[[Risata|Ridete]] franco e forte, sopra qualunque cosa, anche innocentissima, con una o due persone, in un caffè, in una conversazione, in via: tutti quelli che vi sentiranno o vedranno rider così, vi rivolgeranno gli occhi, vi guarderanno con rispetto, se parlavano, taceranno, resteranno come mortificati, non ardiranno mai rider di voi, se prima vi guardavano baldanzosi o superbi, perderanno tutta la loro baldanza e superbia verso di voi. In fine il semplice ''rider alto'' vi dà una decisa superiorità sopra tutti gli astanti o circostanti, senza eccezione. Terribile ed ''awful'' è la potenza del riso: chi ha il coraggio di ridere, è padrone degli altri, come chi ha il coraggio di morire. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4391|4391]], 23 settembre 1828; 1898, vol. VII, p. 330) *Ho veduto io stesso un [[canarino]] domestico e mansuetissimo, appena presentato a uno specchio, stizzirsi colla propria immagine, ed andarle contro colle ali inarcate e col becco alto. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4419|4419]]; 1898, vol. VII, p. 353) *È curioso a vedere, che gli uomini di molto [[merito]] hanno sempre le maniere [[semplicità|semplici]], e che sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco merito. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4524|4524]], Firenze, 31 maggio 1831; 1898, vol. VII, p. 461) *Cosa rarissima nella società, un uomo veramente [[sopportazione|sopportabile]]. ([[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4525|4525]], 16 settembre 1832; 1898, vol. VII, p. 462) *Hanno questo di proprio le opere di genio, che quando anche rappresentino al vivo la nullità delle cose, quando anche dimostrino evidentemente e facciano sentire l’inevitabile infelicità della vita, quando anche esprimano le più terribili disperazioni, tuttavia a un’anima grande che si trovi anche in uno stato di estremo abbattimento, disinganno, nullità, noia e scoraggiamento della vita o nelle più acerbe e ''mortifere'' disgrazie (sia che appartengano alle alte e forti passioni, sia a qualunque altra cosa); servono sempre di consolazione, raccendono l’[[entusiasmo]], e non trattando nè rappresentando altro che la morte, le rendono, almeno momentaneamente, quella vita che aveva perduta. <ref> da Giacomo leopardi,''Zibaldone'', I Meridiani, I vol., p. 270-271</ref> ===Citazioni sullo ''Zibaldone''=== *È una mole di 4526 facce lunghe e larghe mezzanamente, tutte vergate di man dell'autore, d'una scrittura spesso fitta, sempre compatta, eguale, accurata, corretta. Contengono un numero grandissimo di pensieri, appunti, ricordi, osservazioni, note, conversazioni e discussioni, per così dire, del giovine illustra con se stesso su l'animo suo, la sua vita, le circostanze; a proposito delle sue letture e cognizioni; di filosofia, di letteratura, di politica; su l'uomo, su le nazioni, su l'universo; materia di considerazioni più ampia e variata che non sia la solenne tristezza delle operette morali; considerazioni poi liberissime e senza preoccupazioni, come di tale che scriveva giorno per giorno per sé stesso e non per gli altri, intento, se non a perfezionarsi, ad ammaestrarsi, a compiangersi, a istoriarsi. Per sé stesso notava e ricordava il Leopardi, non per il pubblico: ciò non per tanto gran conto ei doveva fare di questo suo ponderoso manoscritto, se vi lavorò attorno un indice amplissimo e minutissimo, anzi più indici, a somiglianza di quelli che i commentatori olandesi e tedeschi solevano apporre alle edizioni dei classici. Quasi ogni articolo di quella organica enciclopedia è segnato dell'anno del mese e del giorno in cui fu scritto, e tutta insieme va dal luglio del 1817 al 4 dicembre del 1832; ma il più è tra il '17 e il '27, cioè dei dieci anni della gioventù più feconda e operosa, se anche trista e dolente. ([[Giosuè Carducci]]) *A proposito di Leopardi — sia detto senza offesa — trovo che i suoi ''Pensieri di bella letteratura e di varia filosofia'' sono quanto di meglio ci sia per prender sonno ([[Achille Campanile]]). ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Appressamento della morte''=== <poem>Era morta la lampa in Occidente, E queto 'l fumo sopra i tetti e queta De' cani era la voce e de la gente: Quand'i' volto a cercare eccelsa meta, Mi ritrova' in mezzo a una gran landa, Bella, che vinto è 'ngegno di poeta.</poem> ===''Cantico del gallo silvestre''=== Affermano alcuni maestri e scrittori ebrei, che tra il cielo e la terra, o vogliamo dire mezzo nell'uno e mezzo nell'altra, vive un certo gallo selvatico; il quale sta in sulla terra coi piedi, e tocca colla cresta e col becco il cielo.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> ===''Discorso sopra la Batracomiomachia''=== Quando, dopo aver letta qualche opera di autore sconosciuto, la troviamo interessante e degna di osservazione, siamo tosto spinti dalla curiosità a ricercarne lo scrittore. Avendone rilevato il carattere dall'opera stessa, bramiamo avere un nome a cui applicarlo. Ci duole d'ignorar quello di una persona che c'interessa, e di dover lodare e stimare un Essere anonimo e sconosciuto. ===''Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'Italiani''=== In questo secolo presente, sia per l'incremento dello scambievole commercio e dell'uso de' viaggi, sia per quello della letteratura, e per l'enciclopedico che ora è d'uso, sicché ciascuna nazione vuol conoscere più a fondo che può le lingue, letterature e costumi degli altri popoli, sia per la scambievole comunione di sventure che è stata fra' popoli civili, sia perché la Francia abbassata dalle sue perdite, e l'altre nazioni parte per le vittorie, parte per l'aumento della coltura e letteratura di ciascheduna sollevandosi, si è introdotta fra le nazioni d'Europa, una specie d'uguaglianza di riputazione sì letteraria e civile che militare, laddove per lo passato da' tempi di Luigi XIV, cioè dall'epoca della diffusa e stabilita civiltà europea, tutte le nazioni avevano spontaneamente ceduto di onore alla Francia che tutte le dispregiava<ref>In vece che adesso la Francia stessa per le dette cagioni è fatta tollerante e disposta a render giustizia agli stranieri fino a un certo segno, e che questa sua disposizione, perocch'ella segue ancora in parte a dare il tuono all'Europa civile, ne cagiona una simile nelle altre nazioni. {{NDR|N.d.A.}}</ref>; ===''La guerra dei topi e delle rane''=== ====(1815)==== <poem>Grande impresa disegno, arduo lavoro: O Muse, voi dall'Eliconie cime A me scendete, il vostro aiuto imploro: Datemi vago stil, carme sublime: Antica lite io canto, opre lontane, La Battaglia dei topi e delle rane.</poem> ====(1821-1822)==== <poem>Mentre a novo m'accingo arduo lavoro, O Muse, voi da l'Eliconie cime Scendete a me ch'il vostro aiuto imploro: Datemi vago stil, carme sublime: Antica lite io canto, opre lontane, La Battaglia de' topi e de le rane.</poem> ====(1826)==== <poem>Sul cominciar del mio novello canto, Voi che tenete l'eliconie cime Prego, vergini Dee, concilio santo, Che 'l mio stil conduciate e le mie rime: Di topi e rane i casi acerbi e l'ire, Segno insolito a i carmi, io prendo a dire.</poem> ===''Paralipomeni della Batracomiomachia''=== ''1<br />Poi che da' granchi a rintegrar venuti<br />Delle [[rana|ranocchie]] le fugate squadre,<br />Che non gli aveano ancor mai conosciuti,<br />Come volle colui ch'a tutti è padre,<br />Del topo vincitor furo abbattuti<br />Gli ordini, e volte invan l'opre leggiadre,<br />Sparse l'aste pel campo e le berrette<br />E le code topesche e le basette;<br /><br />2<br />Sanguinosi fuggian per ogni villa<br />I topi galoppando in su la sera,<br />Tal che veduto avresti anzi la squilla<br />Tutta farsi di lor la piaggia nera:<br />Quale spesso in parete, ove più brilla<br />Del Sol l'autunno la dorata sfera,<br />Vedi un nugol di mosche atro, importuno,<br />Il bel raggio del ciel velare a bruno.'' ===''Storia di un'anima''=== Incomincio a scrivere la mia Vita innanzi di sapere se io farò mai cosa alcuna per la quale debbano gli uomini desiderare di aver notizia dell'essere, dei costumi e dei casi miei. Anzi, al contrario di quello che io aveva creduto sempre per lo passato, tengo oramai per fermo di non avere a lasciar di me in sulla terra alcun vestigio durevole. ==Citazioni su Giacomo Leopardi== *C'è poi quel lamentoso Leopardi, scrittore garbato, pulito e elegante, te lo concedo; ma come frigido, come diaccio e brullo! ([[Leo Ferrero]]) *Con un po' di esercizio è possibile prendere lezioni di ottimismo anche da Giacomo Leopardi. ([[Gianni Rodari]]) *È stato considerato talvolta il Leopardi come un poeta filosofo, cosa che, per le spiegazioni ora date, si dimostra non esatta per lui come è sempre inesatta per ogni poeta. La sua fondamentale condizione di spirito non solo era sentimentale e non già filosofica, ma si potrebbe addirittura definirla un ingorgo sentimentale, un vano desiderio e una disperazione cosi condensata e violenta, cosi estrema, da riversarsi nella sfera del pensiero e determinarne i concetti e i giudizi. ([[Benedetto Croce]]) *{{NDR|Sul rapporto fra Giacomo e il padre Monaldo}} Giacomo era il suo doppio: il suo doppio compiuto. Era un sogno terribile. Pretendere che un figlio – un figlio che il destino gli aveva affidato come una persona diversa da lui, composta di qualità a cui mille casi contribuivano, un figlio che avrebbe dovuto abitare nella sua casa come un estraneo avventuroso e felice – diventasse la persona che lui non era riuscito ad essere. ([[Pietro Citati]]) *Il Leopardi è sempre solo ne' suoi scritti. Da quando la sua arte poetica, le sue lettere, le prose sue incominciano ad essere quello che sono nell'alta stima del pubblico letterato e non letterato, tutta la produzione leopardiana è la produzione dell'''uomo solo''. ([[Paolo Orano]]) *Il massimo poeta scienziato di ogni tempo fu ovviamente quel genio di Giacomo Leopardi, che da adolescente già produceva dissertazioni filosofiche sorprendenti: Sopra l'attrazione, Sopra l'estensione, Sopra l'idrodinamica, Sopra i fluidi elastici, Sopra la luce, Sopra l'elettricismo, per arrivare alla dura condanna della Natura («''O natura, o natura | perché non rendi poi | quel che prometti allor? Perché di tanto | inganni i figli tuoi?''») e alla conclusione che meno si conosce più si è felici, e i più felici erano gli antichi. ([[Massimiliano Parente]]) *Infallibile, Leopardi chiama canto la voce notturna della rana; e Leopardi era un angelo disceso, un messaggero. ([[Guido Ceronetti]]) *Io per me rido di tutti...; ma quel povero Giacomo, che vivo non toccò mai nessuno, e morto non si può difendere! ([[Pietro Giordani]]) *Io so di poter dire con sicurezza che la grandezza umana si spiega o con la prevalenza delle influenze esterne o sociali o con quella della personalità.<br>[[Dante Alighieri|Dante]] è capito con le prime [...]. Leopardi con la seconda; è inutile che vogliate servirvi di storia contemporanea e di vita pubblica. L'arte, la grandezza, dite pure il genio di Leopardi, sono spiegabili soltanto con l'individuo Giacomo Leopardi. ([[Paolo Orano]]) *L'anima del Leopardi era nobilissima, delicatissima, quella d'una creatura angelica, straboccante di desiderio d'amore e di amicizia. ([[Giuseppe Prezzolini]]) *La protesta per il passo della morte è più religiosa che la sua accettazione, e il Leopardi è più religioso del [[Benedetto Croce|Croce]]. Dal Leopardi possono venire le aperture pratiche religiose, dal Croce può venire il servizio ai valori. Il Croce è greco-europeo, perché la civiltà europea porta al suo sommo l'affermazione dei valori. Il Leopardi comprende questi (le virtù), ma cerca gl'individui, e li vede morire, non li trova più, sono i morti. È aperto, dunque, al tu; in potenza ci sono le aperture pratiche religiose. ([[Aldo Capitini]]) *Nel Leopardi si trova, in forma estremamente drammatica, la crisi di transizione verso l'uomo moderno; l'abbandono critico delle vecchie concezioni trascendentali senza che ancora si sia trovato un ubi consistam morale e intellettuale nuovo, che dia la stessa certezza di ciò che si è abbandonato. ([[Antonio Gramsci]]) *Nessun prete voleva riceverlo in chiesa. Il [[Antonio Ranieri|Ranieri]] parlò a parecchi parrochi, e tutti no: gli fu indicato quello di San Vitale come uomo di manica larga e ghiotto di pesci. Ei tosto corse a la Pietra del pesce, comperò triglie e calamai, e ne mandò un bel regalo al parroco, il quale si lasciò persuadere, e fece allogare il cadavere nel muro esteriore accanto la porta della chiesa. Così per pochi pesci Giacomo Leopardi ebbe sepoltura. Queste cose me le diceva il Ranieri, ed è bene che il mondo le sappia queste cose. ([[Luigi Settembrini]]) *Non bisogna lasciarsi fermare dalla somma correttezza e proprietà ed eleganza con la quale la poesia del Leopardi si presenta, ma guardare in là e osservare che sotto quella irreprensibilità letteraria, se non si avverte mai vuoto nel pensare e nel sentire, nondimeno, poeticamente, si ritrova ora il forte ora il fiacco, ora il pieno e ora il lacunoso, e affermare che la poesia del Leopardi è assai più travagliata di quanto non si sospetti o di quanto non si creda. C'è in essa dell'arido, c'è della prosa, c'è del formalmente letterario, e c'è insieme poesia dolcissima e purissima e armoniosissima ; e forse quell'impaccio, che precede o segue i liberi movimenti della fantasia e del ritmo, fa meglio sentire il miracolo della creazione poetica. ([[Benedetto Croce]]) *Per Leopardi scrivere una pagina sola, o comporre una strofa, non era un'avventura, così neppure era un'avventura vivere. Alla vita sapeva sopra tutto quello che non poteva chiedere, e di quali pericoli era gravato quel poco bene. Gli mancava la bella confidenza: ma, in compenso, gli era stato dato in sorte un dono: quello di sorridere e fantasticare. ([[Giuseppe De Robertis]]) *Se c'è un poeta moderno la cui opera dia l'impressione di muoversi a un tempo, per un miracoloso dono d'ubiquità, nelle sfere ideali che abbiamo simboleggiato con le formule di canzoniere e poesia pura, quel poeta è Giacomo Leopardi. ([[Renato Poggioli]]) *Sono convinto che Giacomo Leopardi sia un amante straordinario della vita, un pessimista allegro, in pratica un ottimista. ([[Giancarlo Giannini]]) *Sulle sue idee, certamente c'è poco da equivocare. Ma dove, principalmente, egli le espose e le ragionò?<br>Nelle grandi liriche, nelle composizioni in cui la fantasia e l'estro si accendono al calor bianco e cercano di raggiungere per ineluttabili scorciatoie i significati assoluti. È lo stato più estraneo alla coscienza vera, al giudizio accettato dalla ragione, quello che genera canti come ''A se stesso'' o ''La Ginestra''. In quella loro altezza disperata si confonde davvero con la negazione una più alta e improvvisa accettazione dell'idea divina. ([[Giovanni Artieri]]) *Tutto Leopardi è un momento della polemica tra Socrate e i Dicasti, tra Gesù e i Farisei, tra Bruno e Bellarmino: la gran battaglia tra Lao-tse e Confucio, cioè tra l'uomo spontaneo e il funzionario. ([[Massimo Bontempelli]]) *Un libro su Leopardi non può cominciare che come un'opera buffa: preferibilmente di Gioachino Rossini, che era nato vicino a Recanati, a Pesaro, e poi aveva infiammato Milano, Roma, Parigi e tutto il mondo musicale. Il protagonista di questa opera buffa non è Giacomo, sebbene amasse sino alle lacrime Il barbiere di Siviglia e La donna del lago, ma suo padre Monaldo, nato a Recanati nel 1766 da un'antica famiglia che risaliva, o diceva di risalire, al tredicesimo secolo. ([[Pietro Citati]]) *Venuto a contatto con gli intellettuali progressisti del gabinetto Vieusseux, Leopardi invece di rifiorire a nuova vita, si chiuse, dopo il primo entusiasmo, ancora di più nella propria solitudine. ([[Giacinto Spagnoletti]]) ===[[Francesco De Sanctis]]=== *Leopardi e [[Arthur Schopenhauer|Schopenhauer]] sono una cosa. Quasi nello stesso tempo l'uno creava la metafisica e l'altro la poesia del dolore. Leopardi vedeva il mondo così, e non sapeva il perché. Arcano è tutto fuorché il nostro dolor. Il perché l'ha trovato Schopenhauer con la scoperta del Wille. *Leopardi ragiona col senso comune, dimostra così alla buona come gli viene, non pensa a fare effetto, è troppo modesto, troppo sobrio. Lo squallore della vita che volea rappresentare si riflette come in uno specchio in quella scarna prosa; il suo stile è come il suo mondo, un deserto inamabile dove invano cerchi un fiore. *Leopardi s'incontra ne' punti sostanziali della sua dottrina con Schopenhauer; ma gli sta di sotto per molti rispetti. Primamente Leopardi è poeta; e gli uomini comunemente non prestano fede ad una dottrina esposta in versi; ché i poeti hanno voce di mentitori. *Perché Leopardi produce l'effetto contrario a quello che si propone. Non crede al progresso, e te lo fa desiderare; non crede alla libertà, e te la fa amare. Chiama illusioni l'amore, la gloria, la virtù, e te ne accende in petto un desiderio inesausto. E non puoi lasciarlo, che non ti senta migliore; e non puoi accostartegli, che non cerchi innanzi di raccoglierti e purificarti, perché non abbi ad arrossire al suo cospetto. È scettico, e ti fa credente; e mentre non crede possibile un avvenire men tristo per la patria comune, ti desta in seno un vivo amore per quella e t'infiamma a nobili fatti. Ha così basso concetto dell'umanità, e la sua anima alta, gentile e pura l'onora e la nobilita. E se il destino gli avesse prolungata la vita infino al quarantotto, senti che te l'avresti trovato accanto, confortatore e combattitore. Pessimista od anticosmico, come Schopenhauer, non predica l'assurda negazione del Wille, l'innaturale astensione e mortificazione del cenobita: filosofia dell'ozio che avrebbe ridotta l'Europa all'evirata immobilità orientale, se la libertà e l'attività del pensiero non avesse vinto la ferocia domenicana e la scaltrezza gesuitica. Ben contrasta Leopardi alle passioni, ma solo alle cattive; e mentre chiama larva ed errore tutta la vita, non sai come, ti senti stringere più saldamente a tutto ciò che nella vita è nobile e grande. L'ozio per Leopardi è un'abdicazione dell'umana dignità, una vigliaccheria; Schopenhauer richiede l'occupazione come un mezzo di conservarsi in buona salute. ==Note== <references/> ===Fonti=== <references group="fonte"/> ==Bibliografia== *Giacomo Leopardi, ''[http://www.liberliber.it/libri/l/leopardi/index.htm Appressamento della morte]'', Book editore, Castel Maggiore (Bo), 1998. *Giacomo Leopardi, ''[[s:Canti (Leopardi - Donati)|Canti]]'', edizione critica, a cura di Alessandro Donati, Bari, Laterza, 1917. *Giacomo Leopardi, ''[http://www.liberliber.it/libri/l/leopardi/index.htm Discorso sopra la Batracomiomachia]''; in ''Tutte le opere'', a cura di Walter Binni, Sansoni editore, 1989. ISBN 88-383-0875-6 *Giacomo Leopardi, ''[http://www.liberliber.it/libri/l/leopardi/index.htm Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'Italiani]''; in ''Tutte le opere'', a cura di Walter Binni, Sansoni editore, 1969. *Giacomo Leopardi, [https://books.google.it/books?id=5xM_AAAAcAAJ ''Epistolario'', vol. I], a cura di [[Prospero Viani]], Le Monnier, Firenze, 1849. *Giacomo Leopardi, [https://books.google.it/books?id=_xM_AAAAcAAJ ''Epistolario'', vol. II], a cura di [[Prospero Viani]], Le Monnier, Firenze, 1849. *Giacomo Leopardi, ''[http://www.liberliber.it/libri/l/leopardi/index.htm Guerra de' topi e delle rane (1821-1822)]'', ''[http://www.liberliber.it/libri/l/leopardi/index.htm La guerra dei topi e delle rane. Poema (1815)]'', ''[http://www.liberliber.it/libri/l/leopardi/index.htm Guerra dei topi e delle rane (1826)]''; in ''Tutte le opere'', a cura di Walter Binni, Sansoni editore, 1989. ISBN 88-383-0875-6 *Giacomo Leopardi, ''Lettere al fratello Carlo'', Edizioni Osanna Venosa, Venosa, 1997. ISBN 88-8167-189-1 *Giacomo Leopardi, ''[[s:Pensieri (Leopardi)|Pensieri]]'', a cura di Marilena Salvarezza, Biblioteca Italiana Tascabile, Milano, 1995. *Giacomo Leopardi, ''[http://ww2.bibliotecaitaliana.it/xtf/view?docId=bibit001598/bibit001598.xml&chunk.id=d52e212&toc.id=d52e212&brand=newlook Storia dell'astronomia]'', BibliotecaItaliana.it. *Giacomo Leopardi, ''[http://www.liberliber.it/libri/l/leopardi/index.htm Storia di un'anima]'', a cura di Plinio Perilli, Carlo Mancosu Editore, Roma, 1993. *Giacomo Leopardi, ''[[s:Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu|Zibaldone]]'' (col titolo di ''Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura''), a cura di [[Giosuè Carducci]], Volumi I-VII, Le Monnier, Firenze, 1898. ==Voci correlate== *[[Monaldo Leopardi]] ==Altri progetti== {{Interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Canti (Giacomo Leopardi)|''Canti''}} {{Pedia|Operette morali}} {{Pedia|Paralipomeni della Batracomiomachia}} {{Pedia|Pensieri (Leopardi)|''Pensieri''}} {{Pedia|Zibaldone}} {{vetrina|15|ottobre|2005|poeti|scrittori}} {{DEFAULTSORT:Leopardi, Giacomo}} [[Categoria:Aforisti italiani]] [[Categoria:Critici letterari italiani]] [[Categoria:Drammaturghi italiani]] [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Filologi italiani]] [[Categoria:Filosofi italiani]] [[Categoria:Glottologi italiani]] [[Categoria:Linguisti italiani]] [[Categoria:Personalità dell'ateismo]] [[Categoria:Poeti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] [[Categoria:Traduttori italiani]] ltrfig05i35u86v9ex9a7pb3g3f8xvm A Beautiful Mind 0 198 1223938 1086232 2022-08-22T19:23:08Z 2001:B07:6466:DC4B:8DF:69EA:E52A:19D5 /* Frasi */Errore di battitura wikitext text/x-wiki {{Film |dimensioneimmagine= 200 |immagine= |didascalia= |titoloitaliano=A Beautiful Mind |titolooriginale=A Beautiful Mind |paese=Stati Uniti d'America |anno=2001 |genere=drammatico, biografico |regista=[[Ron Howard]] |soggetto=[[Sylvia Nasar]] |sceneggiatore=[[Akiva Goldsman]] |attori= * [[Russell Crowe]]: [[John Nash]] * [[Jennifer Connelly]]: Alicia Nash * [[Ed Harris]]: William Parcher * [[Paul Bettany]]: Charles Herman * [[Vivien Cardone]]: Marcee Herman * [[Christopher Plummer]]: dottor Rosen * [[Adam Goldberg]]: Richard Sol * [[Josh Lucas]]: Martin Hansen * [[Anthony Rapp]]: Bender * [[Judd Hirsch]]: professor Helinger * [[Austin Pendleton]]: Thomas King * [[Jesse Doran]]: Generale * [[Alex Toma]]: Toby Keller |doppiatoriitaliani = * [[Fabrizio Pucci]]: John Nash * [[Giuppy Izzo]]: Alicia Nash * [[Stefano De Sando]]: William Parcher * [[Francesco Bulckaen]]: Charles Herman * [[Lilian Caputo]]: Marcee Herman * [[Pietro Biondi]]: Dottor Rosen * [[Christian Iansante]]: Richard Sol * [[Stefano Benassi]]: Martin Hansen * [[Giorgio Borghetti]]: Bender * [[Paolo Buglioni]]: professor Helinger * [[Edoardo Nevola]]: Thomas King * [[Glauco Onorato]]: Generale * [[Nanni Baldini]]: Toby Keller |note= * Vincitore di 4 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]]''' (2002): ** Miglior film ** Miglior regia ** Miglior attrice non protagonista ([[Jennifer Connelly]]) ** Miglior sceneggiatura non originale * Dedicato alla vita del matematico e premio Nobel [[John Nash|John Forbes Nash jr]]. }} '''''A Beautiful Mind''''', film statunitense del 2001 con [[Russell Crowe]], regia di [[Ron Howard]]. == Frasi == *I matematici hanno vinto la guerra. I matematici hanno decifrato i codici segreti giapponesi e fabbricato la bomba atomica. I matematici. Come voi. L'obiettivo dichiarato dei sovietici è il comunismo globale. In medicina o in economia, nella tecnologia o nello spazio, gli schieramenti si stanno delineando. Per trionfare noi abbiamo bisogno di risultati. Risultati pubblicabili e applicabili. Ora chi fra voi sarà il prossimo Morse, il prossimo Einstein... chi fra voi sarà l'avanguardia della democrazia, della libertà e della ricerca? Oggi noi affidiamo il futuro dell'America nelle vostre abili mani. ('''Professor Helinger''') *Ci sarà una spiegazione matematica per la bruttezza della tua cravatta. ('''John Nash''') *Lo sapevi che il mal di testa dopo [[ubriachezza|sbronza]] è dato dal fatto di non avere abbastanza acqua in corpo per attivare il ciclo di Krebs? Il che è esattamente quello che succede quando muori di sete. Quindi morire di sete deve essere più o meno come una sbornia fatale che alla fine ti uccide." ('''Charles''') *Senti, se non riusciamo a rompere il ghiaccio ... che ne dici di affogarlo? ('''Charles''') *Malgrado la mia buona educazione, sono piuttosto equilibrato: mi girano con movimenti rotatori opposti. ('''John Nash''') *In prima elementare la maestra mi ha detto che ero nato con due porzioni di cervello e solo mezza porzione di cuore. ('''John Nash''') *Nel comportamento competitivo qualcuno perde sempre. ('''John Nash''') *Quell'Isaac Newton aveva ragione.('''Charles''') *Le lezioni ottundono la mente, distruggono il potenziale della creatività vera. ('''John Nash''') *Io non so di preciso cosa si richieda che io dica per poter avere un rapporto sessuale con te, ma non potremmo supporre che io l'abbia detto? Essenzialmente parliamo di uno scambio di sostanze fluide, quindi non potremmo passare direttamente al sesso? ('''John Nash''') *Si, è meglio una bionda oggi che una gallina domani. ('''Richard Sol''') * [[Adam Smith]] va rivisto! ...Se tutti ci proviamo con la bionda, ci blocchiamo a vicenda. E alla fine... nessuno di noi se la prende. Allora ci proviamo con le sue amiche, e tutte loro ci voltano le spalle, perché a nessuno piace essere un ripiego. Ma se invece nessuno ci prova con la bionda, non ci ostacoliamo a vicenda, e non offendiamo le altre ragazze. È l'unico modo per vincere. ...L'unico modo per tutti di scopare! ...Adam Smith ha detto che il miglior risultato si ottiene quando ogni componente del gruppo fa ciò che è meglio per sé, giusto? Incompleto. Incompleto! Perché il miglior risultato si ottiene... quando ogni componente del gruppo farà ciò che è meglio per sé, e per il gruppo! Dinamiche dominanti, signori. Dinamiche dominanti! Adam Smith... si sbagliava! ('''John Nash''') *John, che differenza c'è tra un genio e un supergenio? ('''Martin Hansen''') *Personalmente ritengo che questo corso sarà una totale perdita del vostro e decisamente più grave del mio tempo. Tuttavia, siamo qui quindi potete frequentare o no, potete completare il compito a vostro piacimento. Abbiamo cominciato. ('''John Nash''') *La capacità dell'uomo di commettere barbarie è pari solo alla sua fantasia. ('''William Parcher''') *Io non credo nella [[fortuna]], ma credo fermamente nell'assegnare un valore alle cose. ('''John Nash''') *Io ti trovo attraente. Il tuo atteggiamento seduttivo indica che tu provi la stessa cosa, eppure il rituale richiede che noi continuiamo con un certo numero di attività platoniche prima di fare sesso. Io sto procedendo con queste attività, ma quanto al fatto concreto, tutto ciò che voglio è avere un rapporto sessuale con te il prima possibile. ('''John Nash''') *Penso spesso che quello che sento sia senso del dovere, o senso di colpa per voler scappare via. Rabbia. Contro John e contro Dio. Ma... poi lo guardo e mi costringo a vedere l'uomo che ho sposato, e lui diventa quell'uomo: si trasforma nella persona che amo. E io mi trasformo nella persona che lo ama. Non capita sempre, ma è abbastanza. ('''Alicia''') *[La schizofrenia] gli fa impressione? Forse mi farebbe lo stesso effetto, ma ahimè non posso sfuggire a me stesso. ('''John Nash''') *Ti sembro una persona immaginaria? ('''William Parcher''') *Rosen ha detto di chiamarlo se tenti di uccidermi. ('''Alicia''') *Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile. ('''Alicia''') *La matematica è molto specifica, ed è una forma d'arte. Lasciate perdere quello che vi dicono gli altri qua in giro, specie quelli di biologia. Non date retta a quella gente. ('''John Nash''') *Adesso torniamo a quello che stavate facendo, perché potrei rubare questi appunti, scriverci un libro e diventare famoso! ('''John Nash''') *Lo vedi anche tu? Sicura? Proprio sicura? È nel tuo campo visivo? D'accordo. Eccomi. Mi perdoni, sono sempre sospettoso verso le persone nuove. Allora, adesso che so che Lei esiste, che cosa posso fare per Lei? ('''John Nash''') *Lei è venuto qui per sapere se ero matto. Per capire se avrei rovinato tutto nel caso avessi vinto, ballando sul podio, spogliandomi e facendo coccodè, cose di questa natura. Vi metterei in imbarazzo… Si è possibile. Perché vede, io sono pazzo. Prendo i farmaci più moderni, ma vedo ancora cose che non sono reali. Scelgo di non prenderle in considerazione. Come una dieta della mente, scelgo di non indulgere in certi appetiti. Come il mio appetito per gli schemi, forse il mio appetito per l'immaginazione e il sogno. ('''John Nash''') *Ho sempre creduto nei [[numero|numeri]]. Nelle equazioni e nella logica che conduce al ragionamento. Ma dopo una vita spesa nell'ambito di questi studi, io mi chiedo: cos'è veramente la logica? Chi decide la ragione? La mia ricerca mi ha spinto attraverso la fisica, la metafisica, l'illusione e mi ha riportato indietro. E ho fatto la più importante scoperta della mia carriera. La più importante scoperta della mia vita. È soltanto nelle misteriose equazioni dell'[[amore]] che si può trovare ogni ragione logica. Io sono qui stasera solo grazie a te. Tu sei la ragione per cui io esisto. Tu sei tutte le mie ragioni. Grazie. ('''John Nash''') == Dialoghi == * '''Martin Hansen''': Spaventato?<br />'''John Nash''': Terrorizzato. Mortificato. Pietrificato. Disorientato. Da te. *'''John Nash''': Sai che Hansen ha pubblicato un altro articolo? E io non trovo neanche l'argomento per la mia tesi.<br />'''Charles Herman''': Beh il lato positivo è che hai inventato la "window art". *'''John Nash''': Perché il miglior risultato si ottiene quando ogni componente del gruppo farà ciò che è meglio per sé... e per il gruppo...<br />'''Hansen''': Se è un sistema per essere l'unico a provarci con la bionda, vai all'inferno!<br />'''John Nash''': Dinamiche dominanti, signori, dinamiche dominanti... Adam Smith, si sbagliava! *'''Studente''': Possiamo lasciare aperta una finestra professore? Fa molto caldo.<br />'''John Nash''': Il vostro benessere viene dopo la mia possibilità di udire la mia voce. * '''Marcee Herman''': Che cosa stai facendo?<br />'''John Nash''': Cerco di isolare degli schemi ricorrenti in questi periodici, in un certo lasso di tempo. E tu?<br />'''Marcee Herman''': Parli un po' strano, Signor Nash.<br />'''John Nash''': Ti conosco?<br />'''Marcee Herman''': Mio zio dice che sei molto intelligente ma non tanto gentile. Così non devo farci caso se sei antipatico.<br />'''John Nash''': E tuo zio chi sarebbe?<br />'''Charles Herman''': Il prodigo compagno di stanza, è tornato. *'''John Nash''': Alicia, il nostro rapporto garantisce un impegno a lungo termine? Perché io ho bisogno di una prova, una sorta di dati empirici, verificabili.<br />'''Alicia''': Scusami... Dammi solo un attimo per ridefinire il mio concetto puerile di rapporto amoroso. Una prova... Dati verificabili... Okay. Allora... Quanto è grande l'universo?<br />'''John Nash''': Infinito.<br />'''Alicia''': Come lo sai?<br />'''John Nash''': Perché tutti i dati indicano che è infinito.<br />'''Alicia''': Ma non è stato ancora dimostrato...<br />'''John Nash''': No...<br />'''Alicia''': Tu non l'hai visto...<br />'''John Nash''': No...<br />'''Alicia''': Come fai a saperlo con certezza?<br />'''John Nash''': Non lo so, ci credo e basta"<br />'''Alicia''': È la stessa cosa con l'amore, penso. Ora, l'unica cosa che tu non sai è se io voglio sposare te. *'''Dottor Rosen''': Cos'è più probabile? Che suo marito, un matematico senza preparazione militare, sia una spia governativa in fuga dai russi ... <br />'''Alicia''': Così lo fa sembrare pazzo. .<br /> '''Dottor Rosen''': … oppure che abbia perduto il contatto con la realtà? *'''Alicia''': A cosa stai pensando? <br />'''John Nash''': Che cosa fa la gente? <br />'''Alicia''': È la vita John, esistono infinite possibilità. Basta aggiungere il significato. *'''Dottor Rosen''': Perché hai smesso di prendere i farmaci?<br />'''John Nash''': Perché non riuscivo a fare il mio lavoro. Non riuscivo a tenere il bambino. Non riuscivo a rispondere all'amore di mia moglie. Crede che questo sia meglio dell'essere pazzo? *'''Dottor Rosen''': La schizofrenia è degenerativa. Alcuni giorni possono essere esenti da sintomi, ma col tempo peggiorerai. <br />'''John Nash''': È un problema. Non è nient'altro. È un problema che non ha soluzione. È questo che faccio io: risolvo problemi. È quello che so fare meglio. <br />'''Dottor Rosen''': Questa non è matematica. Non puoi scoprire una formula che cambi il tuo modo di percepire il mondo. <br />'''John Nash''': Non devo fare nient'altro che applicare la mente. <br />'''Dottor Rosen''': Non c'è teorema, non c'è dimostrazione, non puoi uscirne con il ragionamento. <br />'''John Nash''': Perché no? Perché non posso? <br />'''Dottor Rosen''': Perché è proprio nella tua mente! È nella tua mente che è localizzato il problema! <br />'''John Nash''': Io ce la posso fare. Troverò una soluzione. Ho solo bisogno di tempo. * '''John Nash''': Ciao Martin.<br />'''Martin Hansen''': Oh Gesù mio!<br />'''John Nash''': No, non ce l'ho. Il mio complesso di onnipotenza assume una forma completamente diversa. * '''Martin Hansen''': Quelle... {{NDR|Le allucinazioni}} be' hai capito... se ne sono andate?<br />'''John Nash''': No, non se ne sono andate e forse non se ne andranno mai. Ma io mi sono abituato a ignorare loro e, forse, come risultato loro hanno abbandonato me. Credi che sia così coi nostri sogni e i nostri incubi, Martin? Dobbiamo continuare ad alimentarli perché restino in vita?<br />'''Martin Hansens''': Però sono cose che ti perseguitano.<br />'''John Nash''': Sono il mio passato, Martin. Tutti sono perseguitati dal passato. ==Citazioni su ''A Beautiful Mind''== [[Immagine:John f nash 20061102 3.jpg|thumb|100px|John Nash, il premio Nobel cui è dedicato il film]] *{{NDR|Su [[Russell Crowe]]}} Non l'ho sentito vicino a me, tranne che nella parte relativa alla malattia mentale. Ma anche lì il film si prende varie licenze poetiche, inventando episodi mai avvenuti, come le visioni o il compagno di stanza immaginario. Tuttavia nel complesso riesce a trasmettere il mio pensiero distorto e la mia malattia mentale. ([[John Nash]]) *Quando vidi il film all'inizio m'irrigidii sulla sedia. Ma man mano che i minuti passavano ne ho apprezzato la componente di intrattenimento. Peccato che l'Oscar non abbia avuto alcun riflesso pecuniario su di noi perché eravamo già stati compensati. ([[John Nash]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''A Beautiful Mind''|w}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film biografici]] [[Categoria:Film premi Oscar]] 90f1iormt6gtakernj0fijfcnrxmtxc Apocalypse Now 0 213 1223917 1169672 2022-08-22T17:45:40Z 79.19.162.155 wikitext text/x-wiki {{Film |dimensioneimmagine= 200 |immagine= Apocalypse Now Logo.png |didascalia= |titoloitaliano = Apocalypse Now |titolooriginale = Apocalypse Now |paese= USA |anno = 1979 |genere = guerra, drammatico |regista = [[Francis Ford Coppola]] |soggetto = [[Joseph Conrad]] ''([[Joseph Conrad#Cuore di tenebra|romanzo]])'' |sceneggiatore = [[Francis Ford Coppola]], [[Michael Herr]], [[John Milius]] |attori = *[[Marlon Brando]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Robert Duvall]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Martin Sheen]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Frederic Forrest]]: Jay Hicks/"Chef" *[[Albert Hall]]: Chief *[[Dennis Hopper]]: il fotoreporter *[[Harrison Ford]]: Col. Lucas *[[Francis Ford Coppola]]: regista televisivo *[[Vittorio Storaro]]: operatore TV *[[Dean Tavoularis]]: fonico TV *[[Mark Coppola]]: annunciatore *[[Sam Bottoms]]: Lance B. Johnson *[[Bo Byers]]: serg. MP *[[Larry Carney]]: serg. MP *[[Colleeen Camp]]: Playmate *[[Linda Carpenter]]: Playmate *[[Laurence Fishburne]]: Clean *[[Scott Glenn]]: Cap. Richard Colby *[[James Keane]]: soldato di Kilgore *[[Damien Leake]]: mitragliere *[[Tom Mason]]: sergente *[[Ron McQueen]]: soldato ferito *[[Herb Rice]]: Roach *[[Jerry Ross]]: Johnny di Malibù *[[Kerry Rossall]]: Mike di San Diego *[[G.D. Spradlin]]: Gen. Corman *[[William Uptone]]: Spotner *[[Dick White]]: pilota di elicottero *[[Cyntia Wood]]: playmate dell'anno *[[Jerry Ziesmer]]: un civile |doppiatoriitaliani = *[[Sergio Fantoni]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Pino Colizzi]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Gianni Marzocchi]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Michele Gammino]]: George Phillips *[[Manlio De Angelis]]: Col. Lucas *[[Sandro Acerbo]]: Clean *[[Romano Ghini]]: Jay "Chef" Hicks *[[Loris Loddi]]: Lance Johnson *[[Renato Izzo]]: il fotoreporter (Dennis Hopper) *[[Sergio Fiorentini]]: generale Corman *[[Paolo Poiret]]: soldato d'inizio film *[[Piero Tiberi]]: soldato con mitragliatrice *[[Vittorio Stagni]]: bigliettaio |note = *Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (1980)''': **Miglior sonoro **Miglior fotografia ([[Vittorio Storaro]]) }} '''''Apocalypse Now''''', film statunitense del 1979 con [[Marlon Brando]], [[Martin Sheen]] e [[Robert Duvall]], regia di [[Francis Ford Coppola]]. ==[[Incipit]]== {{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}} Saigon. Cazzo. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') :{{Doppiaggio del 1979}} Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') ==Frasi== *In questa guerra tutto diviene confuso laggiù, il potere, gli ideali, un certo rigore morale, esigenze militari contingenti... ma laggiù con questi indigeni si può essere spinti a prendersi per Iddio.<br />...perché c'è un conflitto in ogni cuore umano tra il razionale e l'irrazionale e tra il bene e il male... però non sempre il bene trionfa... a volte le cattive tentazioni hanno la meglio su quelli che Lincoln chiamava "i migliori angeli della nostra indole", i buoni istinti morali. ...Ogni uomo ha un suo punto di rottura, noi due lo abbiamo, Walter Kurtz ha raggiunto il suo, e evidentemente è uscito di senno. ('''Gen. Corman''') *A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. ('''Cap. Willard''') *Io volevo una missione, e per scontare i miei peccati, me ne assegnarono una. ('''Cap. Willard''') *Accusare un uomo di omicidio [[Guerra del Vietnam|quaggiù]] era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità alla 500 miglia di Indianapolis. ('''Cap. Willard''') *Granduca Sei ad Aquila in picchiata: si parte con la psico-guerra. Bella forte. Romeo Foxtrot: sono aperte le danze. ('''Col. Kilgore''') *Qui è 2-2, atterriamo per aiutare i nostri amici! ('''Pilota di elicottero''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Se un uomo ha abbastanza fegato da combattere con le budella in mano, può bere dalla mia [[borraccia]] ogni volta che vuole. ('''Col. Kilgore''') *Charlie<ref>Con Charlie si intendono i soldati vietcong</ref> non fa il surf. ('''Col. Kilgore''') *Americani andate a fare in culo! Siete bastardi. Americani andate a fare in culo! Vaffanculo americani. Vaffanculo americani. Americani vaffanculo! ('''Soldato Vietcong''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ho osservato una lumaca strisciare lungo il filo di un [[rasoio]], questo è il mio sogno, è il mio incubo: strisciare, scivolare lungo il filo di un rasoio e sopravvivere. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Ma noi dobbiamo ucciderli, dobbiamo incenerirli, maiale dopo maiale, vacca dopo vacca, villaggio dopo villaggio, esercito dopo esercito. E dicono che sono un assassino. E come si dice quando gli assassini accusano altri assassini? Mentono! Loro mentono e noi dobbiamo essere clementi con coloro che mentono?! Quei nababbi... io li odio! Li odio profondamente!. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non avete il diritto di chiamarmi assassino. Avete il diritto di uccidermi, questo sì, ma non avete il diritto di giudicarmi. Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario a coloro che non sanno cosa significhi l'orrore. L'orrore ha un volto e bisogna essere amici dell'orrore. L'orrore ed il terrore morale ci sono amici. In caso contrario allora diventano nemici da temere. Sono i veri nemici... Ricordo quando ero nelle forze speciali, sembra siano passati mille secoli.Siamo andati in un accampamento per vaccinare dei bambini. Andati via dal campo, dopo averli vaccinati tutti contro la polio un vecchio in lacrime ci raggiunge correndo, non riusciva a parlare. Allora tornammo al campo, quegli uomini erano tornati e avevano mutilato a tutti quei bambini il braccio vaccinato, stavano lì ammucchiate, un mucchio di piccole braccia. E mi ricordo che ho pianto, io ho pianto, come una povera nonna. Avrei voluto cavarmi tutti i denti non sapevo neanche io cosa volevo fare, ma voglio ricordarmelo non voglio dimenticarlo mai e a un certo punto ho capito, come se mi avessero sparato, come se vi avessero sparato un diamante, un diamante mi si fosse conficcato nella fronte e mi sono detto: "oddio che genio c’era in quell’atto". La volontà di compiere quel gesto: perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. Allora ho realizzato che loro erano più forti di noi perché riuscivano a sopportarlo, non erano mostri erano uomini, squadre addestrate. Questi uomini avevano un cuore, avevano famiglia, avevano bambini erano colmi d’amore, ma avevano avuto la forza di farlo. Se avessi avuto dieci divisioni di uomini così i nostri problemi sarebbero finiti da tempo. C’è bisogno di uomini con un senso morale e allo stesso tempo capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere senza sentimenti, senza passione, senza giudizio perché è il giudizio che ci indebolisce. ('''Col. Kurtz''') *Era un modo particolare che avevamo qui di vivere con noi stessi: li facevamo a brandelli con una mitragliatrice, poi gli davamo un cerotto. ('''Cap. Willard''') *Ehi Lance, piantala! ('''Tyron "Clean" Miller''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Noi addestriamo dei giovani a scaricare Napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere "cazzo" sui loro aerei perché è osceno. ('''Col. Kurtz''') *Sono preoccupato che mio figlio non capisca quello che ho cercato di essere. ('''Col. Kurtz''') *Un...Giavellotto... ('''George Philips''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Persino la giungla lo voleva morto... e in fin dei conti era proprio dalla giungla che Lui prendeva ordini. ('''Cap. Willard''') *...Perché non c'è niente che io detesti di più dell'odore di marcio delle bugie. ('''Col. Kurtz''') *Quand'ero qui volevo essere lì. Quand'ero là, pensavo solo a tornare nella giungla. Adesso sono qui da una settimana.. in attesa di una missione, mi sto lasciando andare. ('''Cap. Willard''') *La stanza si fa sempre più piccola: più guardo la pareti più mi si stringono intorno. ('''Cap. Willard''') *Da bambino una volta sono stato su quel fiume. C'era un punto del fiume – non ricordo bene – credo fosse una piantagione di gardenie, o comunque una piantagione di fiori... adesso è in stato di incuria e pieno di erbacce, ma almeno per cinque miglia sembrava che il paradiso fosse sceso sulla terra sotto forma di gardenie. ('''Col. Kurtz''') *Ha mai pensato seriamente a delle reali forme di libertà? La libertà dall'opinione degli altri... persino dalla propria opinione. ('''Col. Kurtz''') *Lei è un galoppino mandato qui dal droghiere a incassare i sospesi. ('''Col. Kurtz''') *L'orrore... L'orrore... ('''Col. Walter.E. Kurtz''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ma lo sai che il se è la sillaba centrale di es''se''re? ('''Fotoreporter''') :[...] ''you know that "if" is the middle word in "life"?'' *''Siamo gli uomini vuoti | siamo gli uomini imbottiti | addossati l'uno all'altro | con la testa piena di paglia | Ahimè! | Le nostre aride voci vanno insieme bisbigliando | sommesse e insulse come il vento tra l'erba secca | o le zampette umide di topi nel nostro scantinato asciutto | foggia senza forma | tinta senza colore | paralisi della forza | gesto senza moto. | Chi ha attraversato le sponde...''<ref>''Un soldo per il vecchio Guy'', da ''Siamo gli uomini vuoti'' di [[Thomas Stearns Eliot]]. La traduzione dell'opera presente nel film è differente da quella comunemente accettata dai traduttori professionisti.</ref> ('''Col. Kurtz''') *[...] è il voler [[giudicare]] che ci sconfigge... ('''Col. Kurtz''') *Quasi otto ore... Sto dormendo... Sto dormendo e sogno di essere su questa barca del cazzo... Merda, sono passate otto ore? ('''Jay "Chef" Hicks''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} ==Dialoghi== {{Cronologico}} *{{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}}<br />'''Col. Kilgore''': È buono vero? Senti com'è buono? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': Il [[napalm]], lo senti? Non c'è niente al mondo che abbia questo odore. {{NDR|Si inginocchia}} Mi piace l'odore del [[napalm]] al mattino.<ref name=afi>In lingua originale: «''I love the smell of napalm in the morning''». Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'[[w:American Film Institute|American Film Institute]], che è andato a comporre l'''[[w:AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes]]'', questa citazione è stata inserita al 12° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema. Per approfondire, vedi anche la voce [[Mi piace l'odore del napalm al mattino]].</ref> Una volta abbiamo bombardato una collina, per dodici ore, e finita l'azione siamo andati a vedere. Non c'era più neanche l'ombra di quegli sporchi bastardi. Ma quell'odore... sai quell'odore di benzina? Tutto intorno. Profumava come... come di vittoria. Un bel giorno questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} :{{NDR|Doppiaggio del 1979}}<br />'''Col. Kilgore''': Lo senti? Lo senti l' odore? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': [[Napalm]], figliolo. Non c'è nient'altro al mondo che odora così. {{NDR|si inginocchia}} [[Mi piace l'odore del napalm al mattino|Mi piace l'odore del napalm di mattina]].<ref name=afi/> Una volta, una collina, la bombardammo per dodici ore, e finita l'azione andai lì sopra. Non ci trovammo più nessuno, neanche un lurido cadavere di Viet. Ma quell'odore... si sentiva quell'odore di benzina. Tutta la collina odorava di... di vittoria. Prima o poi questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} *'''Cap. Willard''': Mi hanno inviato in missione segreta, signore. <br/>'''Col. Kurtz''': Non è più segreta ormai. Non crede? Che cosa le hanno detto?<br/>'''Cap. Willard''': Mi hanno detto che lei era completamente impazzito, e che i suoi metodi sono malsani.<br/>'''Col. Kurtz''': I miei metodi sono malsani?<br/>'''Cap. Willard''': Io non vedo alcun metodo, Signore.<br/> *'''Col. Kurtz''': Mi aspettavo uno come lei. Lei che cosa si aspettava? Lei è un assassino? <br/> '''Cap. Willard''': Sono un soldato. <br/> '''Col. Kurtz''': Né l'uno né l'altro. Lei è solo un garzone di bottega che è stato mandato dal droghiere a incassare i sospesi. {{NDR|Willard è incaricato di uccidere Kurtz}} ==Citazioni su ''Apocalypse Now''== *Al tempo della vera guerra in Vietnam le persone peggiori del mondo per i ben pensanti erano gli hippies. Allora dico che altri emarginati come quelli descritti da Coppola sono in fondo gli oppositori della guerra. ([[Julian Beck]]) *Fu assolutamente azzeccata la decisione di [[Francis Ford Coppola]] di ingaggiare [[Randy Hansen]], un giovane chitarrista il cui ruolo consisteva nel riprodurre [[Jimi Hendrix|Hendrix]] nota per nota e con parrucca e trucco, per fornire il potenziale distruttivo della chitarra di [[Jimi Hendrix|Hendrix]] alla colonna sonora di una scena di un'imboscata nel film esorcizzante [[Guerra del Vietnam|del Vietnam]] ''Apocalypse Now'' del 1979. ([[Charles Shaar Murray]]) *Il film di Coppola è tecnicamente formidabile, ed è anche preciso, ma Coppola si lascia prendere dal "glamour" della guerra. ([[Roland Joffé]]) *Il mio film non è sul Vietnam... il mio film è il Vietnam. ([[Francis Ford Coppola]]) *La scena di ''Apocalypse Now'', quando Brando-Kurtz emerge dalle tenebre, l’ho girata pensando a [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]], rimandando il più possibile lo svelamento del volto. ([[Vittorio Storaro]]) *{{NDR|Sull'impatto del film su ''[[Urla del silenzio]]''}} Non ho voluto rifare ''Apocalypse Now''. Ammiro Coppola, il suo splendore barocco, ma il lirismo della guerra non mi interessa affatto. ([[Roland Joffé]]) ==Note== <references/> ==Voci correlate== *[[Mi piace l'odore del napalm al mattino]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sulla guerra del Vietnam]] [[Categoria:Film premi Oscar]] fyzc9a1w2vt20tglq48omo3fuagnymg 1223918 1223917 2022-08-22T17:46:31Z 79.19.162.155 wikitext text/x-wiki {{Film |dimensioneimmagine= 200 |immagine= Apocalypse Now Logo.png |didascalia= |titoloitaliano = Apocalypse Now |titolooriginale = Apocalypse Now |paese= USA |anno = 1979 |genere = guerra, drammatico |regista = [[Francis Ford Coppola]] |soggetto = [[Joseph Conrad]] ''([[Joseph Conrad#Cuore di tenebra|romanzo]])'' |sceneggiatore = [[Francis Ford Coppola]], [[Michael Herr]], [[John Milius]] |attori = *[[Marlon Brando]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Robert Duvall]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Martin Sheen]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Frederic Forrest]]: Jay Hicks/"Chef" *[[Albert Hall]]: Chief *[[Dennis Hopper]]: il fotoreporter *[[Harrison Ford]]: Col. Lucas *[[Francis Ford Coppola]]: regista televisivo *[[Vittorio Storaro]]: operatore TV *[[Dean Tavoularis]]: fonico TV *[[Mark Coppola]]: annunciatore *[[Sam Bottoms]]: Lance B. Johnson *[[Bo Byers]]: serg. MP *[[Larry Carney]]: serg. MP *[[Colleeen Camp]]: Playmate *[[Linda Carpenter]]: Playmate *[[Laurence Fishburne]]: Clean *[[Scott Glenn]]: Cap. Richard Colby *[[James Keane]]: soldato di Kilgore *[[Damien Leake]]: mitragliere *[[Tom Mason]]: sergente *[[Ron McQueen]]: soldato ferito *[[Herb Rice]]: Roach *[[Jerry Ross]]: Johnny di Malibù *[[Kerry Rossall]]: Mike di San Diego *[[G.D. Spradlin]]: Gen. Corman *[[William Uptone]]: Spotner *[[Dick White]]: pilota di elicottero *[[Cyntia Wood]]: playmate dell'anno *[[Jerry Ziesmer]]: un civile |doppiatoriitaliani = *[[Sergio Fantoni]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Pino Colizzi]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Gianni Marzocchi]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Michele Gammino]]: George Phillips *[[Manlio De Angelis]]: Col. Lucas *[[Sandro Acerbo]]: Clean *[[Romano Ghini]]: Jay "Chef" Hicks *[[Loris Loddi]]: Lance Johnson *[[Renato Izzo]]: il fotoreporter (Dennis Hopper) *[[Sergio Fiorentini]]: generale Corman *[[Paolo Poiret]]: soldato d'inizio film *[[Piero Tiberi]]: soldato con mitragliatrice *[[Vittorio Stagni]]: bigliettaio |note = *Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (1980)''': **Miglior sonoro **Miglior fotografia ([[Vittorio Storaro]]) }} '''''Apocalypse Now''''', film statunitense del 1979 con [[Marlon Brando]], [[Martin Sheen]] e [[Robert Duvall]], regia di [[Francis Ford Coppola]]. ==[[Incipit]]== {{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}} Saigon. Cazzo. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') :{{NDR|Doppiaggio del 1979}} Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') ==Frasi== *In questa guerra tutto diviene confuso laggiù, il potere, gli ideali, un certo rigore morale, esigenze militari contingenti... ma laggiù con questi indigeni si può essere spinti a prendersi per Iddio.<br />...perché c'è un conflitto in ogni cuore umano tra il razionale e l'irrazionale e tra il bene e il male... però non sempre il bene trionfa... a volte le cattive tentazioni hanno la meglio su quelli che Lincoln chiamava "i migliori angeli della nostra indole", i buoni istinti morali. ...Ogni uomo ha un suo punto di rottura, noi due lo abbiamo, Walter Kurtz ha raggiunto il suo, e evidentemente è uscito di senno. ('''Gen. Corman''') *A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. ('''Cap. Willard''') *Io volevo una missione, e per scontare i miei peccati, me ne assegnarono una. ('''Cap. Willard''') *Accusare un uomo di omicidio [[Guerra del Vietnam|quaggiù]] era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità alla 500 miglia di Indianapolis. ('''Cap. Willard''') *Granduca Sei ad Aquila in picchiata: si parte con la psico-guerra. Bella forte. Romeo Foxtrot: sono aperte le danze. ('''Col. Kilgore''') *Qui è 2-2, atterriamo per aiutare i nostri amici! ('''Pilota di elicottero''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Se un uomo ha abbastanza fegato da combattere con le budella in mano, può bere dalla mia [[borraccia]] ogni volta che vuole. ('''Col. Kilgore''') *Charlie<ref>Con Charlie si intendono i soldati vietcong</ref> non fa il surf. ('''Col. Kilgore''') *Americani andate a fare in culo! Siete bastardi. Americani andate a fare in culo! Vaffanculo americani. Vaffanculo americani. Americani vaffanculo! ('''Soldato Vietcong''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ho osservato una lumaca strisciare lungo il filo di un [[rasoio]], questo è il mio sogno, è il mio incubo: strisciare, scivolare lungo il filo di un rasoio e sopravvivere. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Ma noi dobbiamo ucciderli, dobbiamo incenerirli, maiale dopo maiale, vacca dopo vacca, villaggio dopo villaggio, esercito dopo esercito. E dicono che sono un assassino. E come si dice quando gli assassini accusano altri assassini? Mentono! Loro mentono e noi dobbiamo essere clementi con coloro che mentono?! Quei nababbi... io li odio! Li odio profondamente!. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non avete il diritto di chiamarmi assassino. Avete il diritto di uccidermi, questo sì, ma non avete il diritto di giudicarmi. Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario a coloro che non sanno cosa significhi l'orrore. L'orrore ha un volto e bisogna essere amici dell'orrore. L'orrore ed il terrore morale ci sono amici. In caso contrario allora diventano nemici da temere. Sono i veri nemici... Ricordo quando ero nelle forze speciali, sembra siano passati mille secoli.Siamo andati in un accampamento per vaccinare dei bambini. Andati via dal campo, dopo averli vaccinati tutti contro la polio un vecchio in lacrime ci raggiunge correndo, non riusciva a parlare. Allora tornammo al campo, quegli uomini erano tornati e avevano mutilato a tutti quei bambini il braccio vaccinato, stavano lì ammucchiate, un mucchio di piccole braccia. E mi ricordo che ho pianto, io ho pianto, come una povera nonna. Avrei voluto cavarmi tutti i denti non sapevo neanche io cosa volevo fare, ma voglio ricordarmelo non voglio dimenticarlo mai e a un certo punto ho capito, come se mi avessero sparato, come se vi avessero sparato un diamante, un diamante mi si fosse conficcato nella fronte e mi sono detto: "oddio che genio c’era in quell’atto". La volontà di compiere quel gesto: perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. Allora ho realizzato che loro erano più forti di noi perché riuscivano a sopportarlo, non erano mostri erano uomini, squadre addestrate. Questi uomini avevano un cuore, avevano famiglia, avevano bambini erano colmi d’amore, ma avevano avuto la forza di farlo. Se avessi avuto dieci divisioni di uomini così i nostri problemi sarebbero finiti da tempo. C’è bisogno di uomini con un senso morale e allo stesso tempo capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere senza sentimenti, senza passione, senza giudizio perché è il giudizio che ci indebolisce. ('''Col. Kurtz''') *Era un modo particolare che avevamo qui di vivere con noi stessi: li facevamo a brandelli con una mitragliatrice, poi gli davamo un cerotto. ('''Cap. Willard''') *Ehi Lance, piantala! ('''Tyron "Clean" Miller''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Noi addestriamo dei giovani a scaricare Napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere "cazzo" sui loro aerei perché è osceno. ('''Col. Kurtz''') *Sono preoccupato che mio figlio non capisca quello che ho cercato di essere. ('''Col. Kurtz''') *Un...Giavellotto... ('''George Philips''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Persino la giungla lo voleva morto... e in fin dei conti era proprio dalla giungla che Lui prendeva ordini. ('''Cap. Willard''') *...Perché non c'è niente che io detesti di più dell'odore di marcio delle bugie. ('''Col. Kurtz''') *Quand'ero qui volevo essere lì. Quand'ero là, pensavo solo a tornare nella giungla. Adesso sono qui da una settimana.. in attesa di una missione, mi sto lasciando andare. ('''Cap. Willard''') *La stanza si fa sempre più piccola: più guardo la pareti più mi si stringono intorno. ('''Cap. Willard''') *Da bambino una volta sono stato su quel fiume. C'era un punto del fiume – non ricordo bene – credo fosse una piantagione di gardenie, o comunque una piantagione di fiori... adesso è in stato di incuria e pieno di erbacce, ma almeno per cinque miglia sembrava che il paradiso fosse sceso sulla terra sotto forma di gardenie. ('''Col. Kurtz''') *Ha mai pensato seriamente a delle reali forme di libertà? La libertà dall'opinione degli altri... persino dalla propria opinione. ('''Col. Kurtz''') *Lei è un galoppino mandato qui dal droghiere a incassare i sospesi. ('''Col. Kurtz''') *L'orrore... L'orrore... ('''Col. Walter.E. Kurtz''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ma lo sai che il se è la sillaba centrale di es''se''re? ('''Fotoreporter''') :[...] ''you know that "if" is the middle word in "life"?'' *''Siamo gli uomini vuoti | siamo gli uomini imbottiti | addossati l'uno all'altro | con la testa piena di paglia | Ahimè! | Le nostre aride voci vanno insieme bisbigliando | sommesse e insulse come il vento tra l'erba secca | o le zampette umide di topi nel nostro scantinato asciutto | foggia senza forma | tinta senza colore | paralisi della forza | gesto senza moto. | Chi ha attraversato le sponde...''<ref>''Un soldo per il vecchio Guy'', da ''Siamo gli uomini vuoti'' di [[Thomas Stearns Eliot]]. La traduzione dell'opera presente nel film è differente da quella comunemente accettata dai traduttori professionisti.</ref> ('''Col. Kurtz''') *[...] è il voler [[giudicare]] che ci sconfigge... ('''Col. Kurtz''') *Quasi otto ore... Sto dormendo... Sto dormendo e sogno di essere su questa barca del cazzo... Merda, sono passate otto ore? ('''Jay "Chef" Hicks''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} ==Dialoghi== {{Cronologico}} *{{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}}<br />'''Col. Kilgore''': È buono vero? Senti com'è buono? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': Il [[napalm]], lo senti? Non c'è niente al mondo che abbia questo odore. {{NDR|Si inginocchia}} Mi piace l'odore del [[napalm]] al mattino.<ref name=afi>In lingua originale: «''I love the smell of napalm in the morning''». Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'[[w:American Film Institute|American Film Institute]], che è andato a comporre l'''[[w:AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes]]'', questa citazione è stata inserita al 12° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema. Per approfondire, vedi anche la voce [[Mi piace l'odore del napalm al mattino]].</ref> Una volta abbiamo bombardato una collina, per dodici ore, e finita l'azione siamo andati a vedere. Non c'era più neanche l'ombra di quegli sporchi bastardi. Ma quell'odore... sai quell'odore di benzina? Tutto intorno. Profumava come... come di vittoria. Un bel giorno questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} :{{NDR|Doppiaggio del 1979}}<br />'''Col. Kilgore''': Lo senti? Lo senti l' odore? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': [[Napalm]], figliolo. Non c'è nient'altro al mondo che odora così. {{NDR|si inginocchia}} [[Mi piace l'odore del napalm al mattino|Mi piace l'odore del napalm di mattina]].<ref name=afi/> Una volta, una collina, la bombardammo per dodici ore, e finita l'azione andai lì sopra. Non ci trovammo più nessuno, neanche un lurido cadavere di Viet. Ma quell'odore... si sentiva quell'odore di benzina. Tutta la collina odorava di... di vittoria. Prima o poi questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} *'''Cap. Willard''': Mi hanno inviato in missione segreta, signore. <br/>'''Col. Kurtz''': Non è più segreta ormai. Non crede? Che cosa le hanno detto?<br/>'''Cap. Willard''': Mi hanno detto che lei era completamente impazzito, e che i suoi metodi sono malsani.<br/>'''Col. Kurtz''': I miei metodi sono malsani?<br/>'''Cap. Willard''': Io non vedo alcun metodo, Signore.<br/> *'''Col. Kurtz''': Mi aspettavo uno come lei. Lei che cosa si aspettava? Lei è un assassino? <br/> '''Cap. Willard''': Sono un soldato. <br/> '''Col. Kurtz''': Né l'uno né l'altro. Lei è solo un garzone di bottega che è stato mandato dal droghiere a incassare i sospesi. {{NDR|Willard è incaricato di uccidere Kurtz}} ==Citazioni su ''Apocalypse Now''== *Al tempo della vera guerra in Vietnam le persone peggiori del mondo per i ben pensanti erano gli hippies. Allora dico che altri emarginati come quelli descritti da Coppola sono in fondo gli oppositori della guerra. ([[Julian Beck]]) *Fu assolutamente azzeccata la decisione di [[Francis Ford Coppola]] di ingaggiare [[Randy Hansen]], un giovane chitarrista il cui ruolo consisteva nel riprodurre [[Jimi Hendrix|Hendrix]] nota per nota e con parrucca e trucco, per fornire il potenziale distruttivo della chitarra di [[Jimi Hendrix|Hendrix]] alla colonna sonora di una scena di un'imboscata nel film esorcizzante [[Guerra del Vietnam|del Vietnam]] ''Apocalypse Now'' del 1979. ([[Charles Shaar Murray]]) *Il film di Coppola è tecnicamente formidabile, ed è anche preciso, ma Coppola si lascia prendere dal "glamour" della guerra. ([[Roland Joffé]]) *Il mio film non è sul Vietnam... il mio film è il Vietnam. ([[Francis Ford Coppola]]) *La scena di ''Apocalypse Now'', quando Brando-Kurtz emerge dalle tenebre, l’ho girata pensando a [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]], rimandando il più possibile lo svelamento del volto. ([[Vittorio Storaro]]) *{{NDR|Sull'impatto del film su ''[[Urla del silenzio]]''}} Non ho voluto rifare ''Apocalypse Now''. Ammiro Coppola, il suo splendore barocco, ma il lirismo della guerra non mi interessa affatto. ([[Roland Joffé]]) ==Note== <references/> ==Voci correlate== *[[Mi piace l'odore del napalm al mattino]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sulla guerra del Vietnam]] [[Categoria:Film premi Oscar]] 17rq349f16520dqss3aw1wo7el8yowa 1223926 1223918 2022-08-22T18:20:52Z 79.19.162.155 wikitext text/x-wiki {{Film |dimensioneimmagine= 200 |immagine= Apocalypse Now Logo.png |didascalia= |titoloitaliano = Apocalypse Now |titolooriginale = Apocalypse Now |paese= USA |anno = 1979 |genere = guerra, drammatico |regista = [[Francis Ford Coppola]] |soggetto = [[Joseph Conrad]] ''([[Joseph Conrad#Cuore di tenebra|romanzo]])'' |sceneggiatore = [[Francis Ford Coppola]], [[Michael Herr]], [[John Milius]] |attori = *[[Marlon Brando]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Robert Duvall]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Martin Sheen]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Frederic Forrest]]: Jay Hicks/"Chef" *[[Albert Hall]]: Chief *[[Dennis Hopper]]: il fotoreporter *[[Harrison Ford]]: Col. Lucas *[[Francis Ford Coppola]]: regista televisivo *[[Vittorio Storaro]]: operatore TV *[[Dean Tavoularis]]: fonico TV *[[Mark Coppola]]: annunciatore *[[Sam Bottoms]]: Lance B. Johnson *[[Bo Byers]]: serg. MP *[[Larry Carney]]: serg. MP *[[Colleeen Camp]]: Playmate *[[Linda Carpenter]]: Playmate *[[Laurence Fishburne]]: Clean *[[Scott Glenn]]: Cap. Richard Colby *[[James Keane]]: soldato di Kilgore *[[Damien Leake]]: mitragliere *[[Tom Mason]]: sergente *[[Ron McQueen]]: soldato ferito *[[Herb Rice]]: Roach *[[Jerry Ross]]: Johnny di Malibù *[[Kerry Rossall]]: Mike di San Diego *[[G.D. Spradlin]]: Gen. Corman *[[William Uptone]]: Spotner *[[Dick White]]: pilota di elicottero *[[Cyntia Wood]]: playmate dell'anno *[[Jerry Ziesmer]]: un civile |doppiatoriitaliani = *[[Sergio Fantoni]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Pino Colizzi]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Gianni Marzocchi]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Michele Gammino]]: George Phillips *[[Manlio De Angelis]]: Col. Lucas *[[Sandro Acerbo]]: Clean *[[Romano Ghini]]: Jay "Chef" Hicks *[[Loris Loddi]]: Lance Johnson *[[Renato Izzo]]: il fotoreporter (Dennis Hopper) *[[Sergio Fiorentini]]: generale Corman *[[Paolo Poiret]]: soldato d'inizio film *[[Piero Tiberi]]: soldato con mitragliatrice *[[Vittorio Stagni]]: bigliettaio |note = *Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (1980)''': **Miglior sonoro **Miglior fotografia ([[Vittorio Storaro]]) }} '''''Apocalypse Now''''', film statunitense del 1979 con [[Marlon Brando]], [[Martin Sheen]] e [[Robert Duvall]], regia di [[Francis Ford Coppola]]. ==[[Incipit]]== {{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}} Saigon. Cazzo. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') :{{NDR|Doppiaggio del 1979}} Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') ==Frasi== *In questa guerra tutto diviene confuso laggiù, il potere, gli ideali, un certo rigore morale, esigenze militari contingenti... ma laggiù con questi indigeni si può essere spinti a prendersi per Iddio.<br />...perché c'è un conflitto in ogni cuore umano tra il razionale e l'irrazionale e tra il bene e il male... però non sempre il bene trionfa... a volte le cattive tentazioni hanno la meglio su quelli che Lincoln chiamava "i migliori angeli della nostra indole", i buoni istinti morali. ...Ogni uomo ha un suo punto di rottura, noi due lo abbiamo, Walter Kurtz ha raggiunto il suo, e evidentemente è uscito di senno. ('''Gen. Corman''') *A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. ('''Cap. Willard''') *Io volevo una missione, e per scontare i miei peccati, me ne assegnarono una. ('''Cap. Willard''') *Accusare un uomo di omicidio [[Guerra del Vietnam|quaggiù]] era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità alla 500 miglia di Indianapolis. ('''Cap. Willard''') *Se i generali laggiù a Nadrang avessero potuto vedere quello che vedevo io avrebbero ancora voluto che lo uccidessi {{NDR|Kurtz}}? Più che mai, probabilmente. E che cosa avrebbero voluto i suoi a casa se avessero mai saputo quanto si era allontanato da loro? Si era staccato da loro e poi da sé stesso. Non avevo mai visto un uomo così distrutto, così a pezzi. ('''Cap. Willard''') *Granduca Sei a Squadriglia Aquila: vai con guerra psicologica. A pieno volume. Via Romeo Foxtrot: vogliamo ballare? ('''Col. Kilgore''') {{NDR|Prima della famosissima scena degli elicotteri che sparano a tutto volume ''La Cavalcata delle Valchirie'' di [[Richard Wagner]]}} *Qui è 2-2, atterriamo per aiutare i nostri amici! ('''Pilota di elicottero''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Qualsiasi uomo tanto coraggioso da combattere con le budella penzoloni, può bere dalla mia [[borraccia]] quando vuole. ('''Col. Kilgore''') *Charlie<ref>Con Charlie si intendono i soldati vietcong</ref> non fa il surf. ('''Col. Kilgore''') *Americani andate a fare in culo! Siete bastardi. Americani andate a fare in culo! Vaffanculo americani. Vaffanculo americani. Americani vaffanculo! ('''Soldato Vietcong''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ho osservato una lumaca strisciare lungo il filo di un [[rasoio]], questo è il mio sogno, è il mio incubo: strisciare, scivolare lungo il filo di un rasoio e sopravvivere. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Ma noi dobbiamo ucciderli, dobbiamo incenerirli, maiale dopo maiale, vacca dopo vacca, villaggio dopo villaggio, esercito dopo esercito. E dicono che sono un assassino. E come si dice quando gli assassini accusano altri assassini? Mentono! Loro mentono e noi dobbiamo essere clementi con coloro che mentono?! Quei nababbi... io li odio! Li odio profondamente!. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non avete il diritto di chiamarmi assassino. Avete il diritto di uccidermi, questo sì, ma non avete il diritto di giudicarmi. Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario a coloro che non sanno cosa significhi l'orrore. L'orrore ha un volto e bisogna essere amici dell'orrore. L'orrore ed il terrore morale ci sono amici. In caso contrario allora diventano nemici da temere. Sono i veri nemici... Ricordo quando ero nelle forze speciali, sembra siano passati mille secoli.Siamo andati in un accampamento per vaccinare dei bambini. Andati via dal campo, dopo averli vaccinati tutti contro la polio un vecchio in lacrime ci raggiunge correndo, non riusciva a parlare. Allora tornammo al campo, quegli uomini erano tornati e avevano mutilato a tutti quei bambini il braccio vaccinato, stavano lì ammucchiate, un mucchio di piccole braccia. E mi ricordo che ho pianto, io ho pianto, come una povera nonna. Avrei voluto cavarmi tutti i denti non sapevo neanche io cosa volevo fare, ma voglio ricordarmelo non voglio dimenticarlo mai e a un certo punto ho capito, come se mi avessero sparato, come se vi avessero sparato un diamante, un diamante mi si fosse conficcato nella fronte e mi sono detto: "oddio che genio c’era in quell’atto". La volontà di compiere quel gesto: perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. Allora ho realizzato che loro erano più forti di noi perché riuscivano a sopportarlo, non erano mostri erano uomini, squadre addestrate. Questi uomini avevano un cuore, avevano famiglia, avevano bambini erano colmi d’amore, ma avevano avuto la forza di farlo. Se avessi avuto dieci divisioni di uomini così i nostri problemi sarebbero finiti da tempo. C’è bisogno di uomini con un senso morale e allo stesso tempo capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere senza sentimenti, senza passione, senza giudizio perché è il giudizio che ci indebolisce. ('''Col. Kurtz''') *Era un modo particolare che avevamo qui di vivere con noi stessi: li facevamo a brandelli con una mitragliatrice, poi gli davamo un cerotto. ('''Cap. Willard''') *Ehi Lance, piantala! ('''Tyron "Clean" Miller''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Noi addestriamo dei giovani a scaricare Napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere "cazzo" sui loro aerei perché è osceno. ('''Col. Kurtz''') *Sono preoccupato che mio figlio non capisca quello che ho cercato di essere. ('''Col. Kurtz''') *Un...Giavellotto... ('''George Philips''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Persino la giungla lo voleva morto... e in fin dei conti era proprio dalla giungla che Lui prendeva ordini. ('''Cap. Willard''') *...Perché non c'è niente che io detesti di più dell'odore di marcio delle bugie. ('''Col. Kurtz''') *Quand'ero qui volevo essere lì. Quand'ero là, pensavo solo a tornare nella giungla. Adesso sono qui da una settimana.. in attesa di una missione, mi sto lasciando andare. ('''Cap. Willard''') *La stanza si fa sempre più piccola: più guardo la pareti più mi si stringono intorno. ('''Cap. Willard''') *Da bambino una volta sono stato su quel fiume. C'era un punto del fiume – non ricordo bene – credo fosse una piantagione di gardenie, o comunque una piantagione di fiori... adesso è in stato di incuria e pieno di erbacce, ma almeno per cinque miglia sembrava che il paradiso fosse sceso sulla terra sotto forma di gardenie. ('''Col. Kurtz''') *Ha mai pensato seriamente a delle reali forme di libertà? La libertà dall'opinione degli altri... persino dalla propria opinione. ('''Col. Kurtz''') *Lei è un galoppino mandato qui dal droghiere a incassare i sospesi. ('''Col. Kurtz''') *L'orrore... L'orrore... ('''Col. Walter.E. Kurtz''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ma lo sai che il se è la sillaba centrale di es''se''re? ('''Fotoreporter''') :[...] ''you know that "if" is the middle word in "life"?'' *''Siamo gli uomini vuoti | siamo gli uomini imbottiti | addossati l'uno all'altro | con la testa piena di paglia | Ahimè! | Le nostre aride voci vanno insieme bisbigliando | sommesse e insulse come il vento tra l'erba secca | o le zampette umide di topi nel nostro scantinato asciutto | foggia senza forma | tinta senza colore | paralisi della forza | gesto senza moto. | Chi ha attraversato le sponde...''<ref>''Un soldo per il vecchio Guy'', da ''Siamo gli uomini vuoti'' di [[Thomas Stearns Eliot]]. La traduzione dell'opera presente nel film è differente da quella comunemente accettata dai traduttori professionisti.</ref> ('''Col. Kurtz''') *[...] è il voler [[giudicare]] che ci sconfigge... ('''Col. Kurtz''') *Quasi otto ore... Sto dormendo... Sto dormendo e sogno di essere su questa barca del cazzo... Merda, sono passate otto ore? ('''Jay "Chef" Hicks''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} ==Dialoghi== {{Cronologico}} *{{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}}<br />'''Col. Kilgore''': È buono vero? Senti com'è buono? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': Il [[napalm]], lo senti? Non c'è niente al mondo che abbia questo odore. {{NDR|Si inginocchia}} Mi piace l'odore del [[napalm]] al mattino.<ref name=afi>In lingua originale: «''I love the smell of napalm in the morning''». 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Non c'è nient'altro al mondo che odora così. {{NDR|si inginocchia}} [[Mi piace l'odore del napalm al mattino|Mi piace l'odore del napalm di mattina]].<ref name=afi/> Una volta, una collina, la bombardammo per dodici ore, e finita l'azione andai lì sopra. Non ci trovammo più nessuno, neanche un lurido cadavere di Viet. Ma quell'odore... si sentiva quell'odore di benzina. Tutta la collina odorava di... di vittoria. Prima o poi questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} *'''Cap. Willard''': Mi hanno inviato in missione segreta, signore. <br/>'''Col. Kurtz''': Non è più segreta ormai. Non crede? Che cosa le hanno detto?<br/>'''Cap. Willard''': Mi hanno detto che lei era completamente impazzito, e che i suoi metodi sono malsani.<br/>'''Col. Kurtz''': I miei metodi sono malsani?<br/>'''Cap. Willard''': Io non vedo alcun metodo, Signore.<br/> *'''Col. Kurtz''': Mi aspettavo uno come lei. Lei che cosa si aspettava? Lei è un assassino? <br/> '''Cap. Willard''': Sono un soldato. <br/> '''Col. Kurtz''': Né l'uno né l'altro. Lei è solo un garzone di bottega che è stato mandato dal droghiere a incassare i sospesi. {{NDR|Willard è incaricato di uccidere Kurtz}} ==Citazioni su ''Apocalypse Now''== *Al tempo della vera guerra in Vietnam le persone peggiori del mondo per i ben pensanti erano gli hippies. Allora dico che altri emarginati come quelli descritti da Coppola sono in fondo gli oppositori della guerra. ([[Julian Beck]]) *Fu assolutamente azzeccata la decisione di [[Francis Ford Coppola]] di ingaggiare [[Randy Hansen]], un giovane chitarrista il cui ruolo consisteva nel riprodurre [[Jimi Hendrix|Hendrix]] nota per nota e con parrucca e trucco, per fornire il potenziale distruttivo della chitarra di [[Jimi Hendrix|Hendrix]] alla colonna sonora di una scena di un'imboscata nel film esorcizzante [[Guerra del Vietnam|del Vietnam]] ''Apocalypse Now'' del 1979. ([[Charles Shaar Murray]]) *Il film di Coppola è tecnicamente formidabile, ed è anche preciso, ma Coppola si lascia prendere dal "glamour" della guerra. ([[Roland Joffé]]) *Il mio film non è sul Vietnam... il mio film è il Vietnam. ([[Francis Ford Coppola]]) *La scena di ''Apocalypse Now'', quando Brando-Kurtz emerge dalle tenebre, l’ho girata pensando a [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]], rimandando il più possibile lo svelamento del volto. ([[Vittorio Storaro]]) *{{NDR|Sull'impatto del film su ''[[Urla del silenzio]]''}} Non ho voluto rifare ''Apocalypse Now''. Ammiro Coppola, il suo splendore barocco, ma il lirismo della guerra non mi interessa affatto. ([[Roland Joffé]]) ==Note== <references/> ==Voci correlate== *[[Mi piace l'odore del napalm al mattino]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sulla guerra del Vietnam]] [[Categoria:Film premi Oscar]] fuj4i478ou4g0iiwu140t19eupzgi71 1223943 1223926 2022-08-22T20:06:06Z 79.19.162.155 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |dimensioneimmagine= 200 |immagine= Apocalypse Now Logo.png |didascalia= |titoloitaliano = Apocalypse Now |titolooriginale = Apocalypse Now |paese= USA |anno = 1979 |genere = guerra, drammatico |regista = [[Francis Ford Coppola]] |soggetto = [[Joseph Conrad]] ''([[Joseph Conrad#Cuore di tenebra|romanzo]])'' |sceneggiatore = [[Francis Ford Coppola]], [[Michael Herr]], [[John Milius]] |attori = *[[Marlon Brando]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Robert Duvall]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Martin Sheen]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Frederic Forrest]]: Jay Hicks/"Chef" *[[Albert Hall]]: Chief *[[Dennis Hopper]]: il fotoreporter *[[Harrison Ford]]: Col. Lucas *[[Francis Ford Coppola]]: regista televisivo *[[Vittorio Storaro]]: operatore TV *[[Dean Tavoularis]]: fonico TV *[[Mark Coppola]]: annunciatore *[[Sam Bottoms]]: Lance B. Johnson *[[Bo Byers]]: serg. MP *[[Larry Carney]]: serg. MP *[[Colleeen Camp]]: Playmate *[[Linda Carpenter]]: Playmate *[[Laurence Fishburne]]: Clean *[[Scott Glenn]]: Cap. Richard Colby *[[James Keane]]: soldato di Kilgore *[[Damien Leake]]: mitragliere *[[Tom Mason]]: sergente *[[Ron McQueen]]: soldato ferito *[[Herb Rice]]: Roach *[[Jerry Ross]]: Johnny di Malibù *[[Kerry Rossall]]: Mike di San Diego *[[G.D. Spradlin]]: Gen. Corman *[[William Uptone]]: Spotner *[[Dick White]]: pilota di elicottero *[[Cyntia Wood]]: playmate dell'anno *[[Jerry Ziesmer]]: un civile |doppiatoriitaliani = *[[Sergio Fantoni]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Pino Colizzi]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Gianni Marzocchi]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Michele Gammino]]: George Phillips *[[Manlio De Angelis]]: Col. Lucas *[[Sandro Acerbo]]: Clean *[[Romano Ghini]]: Jay "Chef" Hicks *[[Loris Loddi]]: Lance Johnson *[[Renato Izzo]]: il fotoreporter (Dennis Hopper) *[[Sergio Fiorentini]]: generale Corman *[[Paolo Poiret]]: soldato d'inizio film *[[Piero Tiberi]]: soldato con mitragliatrice *[[Vittorio Stagni]]: bigliettaio |note = *Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (1980)''': **Miglior sonoro **Miglior fotografia ([[Vittorio Storaro]]) }} '''''Apocalypse Now''''', film statunitense del 1979 con [[Marlon Brando]], [[Martin Sheen]] e [[Robert Duvall]], regia di [[Francis Ford Coppola]]. ==[[Incipit]]== {{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}} Saigon. Cazzo. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') :{{NDR|Doppiaggio del 1979}} Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') ==Frasi== *In questa guerra tutto diviene confuso laggiù, il potere, gli ideali, un certo rigore morale, esigenze militari contingenti... ma laggiù con questi indigeni si può essere spinti a prendersi per Iddio.<br />...perché c'è un conflitto in ogni cuore umano tra il razionale e l'irrazionale e tra il bene e il male... però non sempre il bene trionfa... a volte le cattive tentazioni hanno la meglio su quelli che Lincoln chiamava "i migliori angeli della nostra indole", i buoni istinti morali. ...Ogni uomo ha un suo punto di rottura, noi due lo abbiamo, Walter Kurtz ha raggiunto il suo, e evidentemente è uscito di senno. ('''Gen. Corman''') *A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. ('''Cap. Willard''') *Io volevo una missione, e per scontare i miei peccati, me ne assegnarono una. ('''Cap. Willard''') *Accusare un uomo di omicidio [[Guerra del Vietnam|quaggiù]] era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità alla 500 miglia di Indianapolis. ('''Cap. Willard''') *Se i generali laggiù a Nadrang avessero potuto vedere quello che vedevo io avrebbero ancora voluto che lo uccidessi {{NDR|Kurtz}}? Più che mai, probabilmente. E che cosa avrebbero voluto i suoi a casa se avessero mai saputo quanto si era allontanato da loro? Si era staccato da loro e poi da sé stesso. Non avevo mai visto un uomo così distrutto, così a pezzi. ('''Cap. Willard''') *Granduca Sei a Squadriglia Aquila: vai con guerra psicologica. A pieno volume. Via Romeo Foxtrot: vogliamo ballare? ('''Col. Kilgore''') {{NDR|Prima della famosissima scena degli elicotteri che sparano a tutto volume ''La Cavalcata delle Valchirie'' di [[Richard Wagner]]}} *Qui è 2-2, atterriamo per aiutare i nostri amici! ('''Pilota di elicottero''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Qualsiasi uomo tanto coraggioso da combattere con le budella penzoloni, può bere dalla mia [[borraccia]] quando vuole. ('''Col. Kilgore''') *Charlie<ref>Con Charlie si intendono i soldati vietcong</ref> non fa il surf. ('''Col. Kilgore''') *Americani andate a fare in culo! Siete bastardi. Americani andate a fare in culo! Vaffanculo americani. Vaffanculo americani. Americani vaffanculo! ('''Soldato Vietcong''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ho osservato una lumaca strisciare lungo il filo di un [[rasoio]], questo è il mio sogno, il mio incubo: strisciare, scivolare lungo il filo di un rasoio e sopravvivere. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Ma dobbiamo ucciderli, dobbiamo incenerirli, un maiale dopo l'altro, una vacca dopo l'altra, un villaggio dopo l'altro, un esercito dopo l'altro. E mi chiamano assassino. Come si chiama questo? Quando gli assassini accusano un assassino? Noi mentiamo! Mentiamo e dobbiamo essere clementi verso quelli che mentono?! Quei nababbi... io li odio! Li odio a morte!. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non avete il diritto di chiamarmi assassino. Avete il diritto di uccidermi, questo sì, ma non avete il diritto di giudicarmi. Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario a coloro che non sanno cosa significhi l'orrore. L'orrore ha un volto e bisogna essere amici dell'orrore. L'orrore ed il terrore morale ci sono amici. In caso contrario allora diventano nemici da temere. Sono i veri nemici... Ricordo quando ero nelle forze speciali, sembra siano passati mille secoli.Siamo andati in un accampamento per vaccinare dei bambini. Andati via dal campo, dopo averli vaccinati tutti contro la polio un vecchio in lacrime ci raggiunge correndo, non riusciva a parlare. Allora tornammo al campo, quegli uomini erano tornati e avevano mutilato a tutti quei bambini il braccio vaccinato, stavano lì ammucchiate, un mucchio di piccole braccia. E mi ricordo che ho pianto, io ho pianto, come una povera nonna. Avrei voluto cavarmi tutti i denti non sapevo neanche io cosa volevo fare, ma voglio ricordarmelo non voglio dimenticarlo mai e a un certo punto ho capito, come se mi avessero sparato, come se vi avessero sparato un diamante, un diamante mi si fosse conficcato nella fronte e mi sono detto: "oddio che genio c’era in quell’atto". La volontà di compiere quel gesto: perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. Allora ho realizzato che loro erano più forti di noi perché riuscivano a sopportarlo, non erano mostri erano uomini, squadre addestrate. Questi uomini avevano un cuore, avevano famiglia, avevano bambini erano colmi d’amore, ma avevano avuto la forza di farlo. Se avessi avuto dieci divisioni di uomini così i nostri problemi sarebbero finiti da tempo. C’è bisogno di uomini con un senso morale e allo stesso tempo capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere senza sentimenti, senza passione, senza giudizio perché è il giudizio che ci indebolisce. ('''Col. Kurtz''') *Era un modo particolare che avevamo qui di vivere con noi stessi: li facevamo a brandelli con una mitragliatrice, poi gli davamo un cerotto. ('''Cap. Willard''') *Ehi Lance, piantala! ('''Tyron "Clean" Miller''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Noi addestriamo dei giovani a scaricare Napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere "cazzo" sui loro aerei perché è osceno. ('''Col. Kurtz''') *Un giavellotto... ('''George Philips''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Persino la giungla lo voleva morto... e in fin dei conti era proprio dalla giungla che Lui prendeva ordini. ('''Cap. Willard''') *Quand'ero qui volevo essere lì. Quand'ero là, pensavo solo a tornare nella giungla. Adesso sono qui da una settimana.. in attesa di una missione, mi sto lasciando andare. ('''Cap. Willard''') *La stanza si fa sempre più piccola: più guardo la pareti più mi si stringono intorno. ('''Cap. Willard''') *Ho disceso quel fiume una volta, quand'ero ragazzo. C'è un posto lungo il fiume – non ricordo più – dev'essere stata una piantagione di gardenie, o forse di altri fiori, un tempo... è selvaggio, invaso da erbacce ora, ma per circa cinque miglia si sarebbe detto che il paradiso fosse caduto sulla terra sotto forma di gardenie. Ha mai preso in considerazione delle vere libertà? Libertà delle opinioni altrui... perfino delle proprie opinioni. ('''Col. Kurtz''') *Lei è un galoppino mandato qui dal droghiere a incassare i sospesi. ('''Col. Kurtz''') *L'orrore... L'orrore... ('''Col. Walter.E. Kurtz''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ma lo sai che il se è la sillaba centrale di es''se''re? ('''Fotoreporter''') :[...] ''you know that "if" is the middle word in "life"?'' *''Siamo gli uomini vuoti | siamo gli uomini imbottiti | addossati l'uno all'altro | con la testa piena di paglia | Ahimè! | Le nostre aride voci vanno insieme bisbigliando | sommesse e insulse come il vento tra l'erba secca | o le zampette umide di topi nel nostro scantinato asciutto | foggia senza forma | tinta senza colore | paralisi della forza | gesto senza moto. | Chi ha attraversato le sponde...''<ref>''Un soldo per il vecchio Guy'', da ''Siamo gli uomini vuoti'' di [[Thomas Stearns Eliot]]. La traduzione dell'opera presente nel film è differente da quella comunemente accettata dai traduttori professionisti.</ref> ('''Col. Kurtz''') *[...] è il voler [[giudicare]] che ci sconfigge... ('''Col. Kurtz''') *Quasi otto ore... Sto dormendo... Sto dormendo e sogno di essere su questa barca del cazzo... Merda, sono passate otto ore? ('''Jay "Chef" Hicks''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} ==Dialoghi== {{Cronologico}} *{{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}}<br />'''Col. Kilgore''': È buono vero? Senti com'è buono? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': Il [[napalm]], lo senti? Non c'è niente al mondo che abbia questo odore. {{NDR|Si inginocchia}} Mi piace l'odore del [[napalm]] al mattino.<ref name=afi>In lingua originale: «''I love the smell of napalm in the morning''». Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'[[w:American Film Institute|American Film Institute]], che è andato a comporre l'''[[w:AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes]]'', questa citazione è stata inserita al 12° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema. Per approfondire, vedi anche la voce [[Mi piace l'odore del napalm al mattino]].</ref> Una volta abbiamo bombardato una collina, per dodici ore, e finita l'azione siamo andati a vedere. Non c'era più neanche l'ombra di quegli sporchi bastardi. Ma quell'odore... sai quell'odore di benzina? Tutto intorno. Profumava come... come di vittoria. Un bel giorno questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} :{{NDR|Doppiaggio del 1979}}<br />'''Col. Kilgore''': Lo senti? Lo senti l'odore? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': [[Napalm]], figliolo. Non c'è nient'altro al mondo che odora così. {{NDR|si inginocchia}} [[Mi piace l'odore del napalm al mattino|Mi piace l'odore del napalm di mattina]].<ref name=afi/> Una volta, una collina, la bombardammo per dodici ore, e finita l'azione andai lì sopra. Non ci trovammo più nessuno, neanche un lurido cadavere di Viet. Ma quell'odore... si sentiva quell'odore di benzina. Tutta la collina odorava di... di vittoria. Prima o poi questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} *'''Cap. Willard''': Mi hanno inviato in missione segreta, signore. <br/>'''Col. Kurtz''': Non è più segreta ormai. Non crede? Che cosa le hanno detto?<br/>'''Cap. Willard''': Mi hanno detto che lei era completamente impazzito, e che i suoi metodi sono malsani.<br/>'''Col. Kurtz''': I miei metodi sono malsani?<br/>'''Cap. Willard''': Io non vedo alcun metodo, Signore.<br/> *'''Col. Kurtz''': Mi aspettavo uno come lei. Lei che cosa si aspettava? Lei è un assassino? <br/> '''Cap. Willard''': Sono un soldato. <br/> '''Col. Kurtz''': Né l'uno né l'altro. Lei è solo un garzone di bottega che è stato mandato dal droghiere a incassare i sospesi. {{NDR|Willard è incaricato di uccidere Kurtz}} ==Citazioni su ''Apocalypse Now''== *Al tempo della vera guerra in Vietnam le persone peggiori del mondo per i ben pensanti erano gli hippies. Allora dico che altri emarginati come quelli descritti da Coppola sono in fondo gli oppositori della guerra. ([[Julian Beck]]) *Fu assolutamente azzeccata la decisione di [[Francis Ford Coppola]] di ingaggiare [[Randy Hansen]], un giovane chitarrista il cui ruolo consisteva nel riprodurre [[Jimi Hendrix|Hendrix]] nota per nota e con parrucca e trucco, per fornire il potenziale distruttivo della chitarra di [[Jimi Hendrix|Hendrix]] alla colonna sonora di una scena di un'imboscata nel film esorcizzante [[Guerra del Vietnam|del Vietnam]] ''Apocalypse Now'' del 1979. ([[Charles Shaar Murray]]) *Il film di Coppola è tecnicamente formidabile, ed è anche preciso, ma Coppola si lascia prendere dal "glamour" della guerra. ([[Roland Joffé]]) *Il mio film non è sul Vietnam... il mio film è il Vietnam. ([[Francis Ford Coppola]]) *La scena di ''Apocalypse Now'', quando Brando-Kurtz emerge dalle tenebre, l’ho girata pensando a [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]], rimandando il più possibile lo svelamento del volto. ([[Vittorio Storaro]]) *{{NDR|Sull'impatto del film su ''[[Urla del silenzio]]''}} Non ho voluto rifare ''Apocalypse Now''. Ammiro Coppola, il suo splendore barocco, ma il lirismo della guerra non mi interessa affatto. ([[Roland Joffé]]) ==Note== <references/> ==Voci correlate== *[[Mi piace l'odore del napalm al mattino]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sulla guerra del Vietnam]] [[Categoria:Film premi Oscar]] huiogelbo8cwvos3a6lgx7z05pwbqpa 1223944 1223943 2022-08-22T20:06:36Z 79.19.162.155 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |dimensioneimmagine= 200 |immagine= Apocalypse Now Logo.png |didascalia= |titoloitaliano = Apocalypse Now |titolooriginale = Apocalypse Now |paese= USA |anno = 1979 |genere = guerra, drammatico |regista = [[Francis Ford Coppola]] |soggetto = [[Joseph Conrad]] ''([[Joseph Conrad#Cuore di tenebra|romanzo]])'' |sceneggiatore = [[Francis Ford Coppola]], [[Michael Herr]], [[John Milius]] |attori = *[[Marlon Brando]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Robert Duvall]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Martin Sheen]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Frederic Forrest]]: Jay Hicks/"Chef" *[[Albert Hall]]: Chief *[[Dennis Hopper]]: il fotoreporter *[[Harrison Ford]]: Col. Lucas *[[Francis Ford Coppola]]: regista televisivo *[[Vittorio Storaro]]: operatore TV *[[Dean Tavoularis]]: fonico TV *[[Mark Coppola]]: annunciatore *[[Sam Bottoms]]: Lance B. Johnson *[[Bo Byers]]: serg. MP *[[Larry Carney]]: serg. MP *[[Colleeen Camp]]: Playmate *[[Linda Carpenter]]: Playmate *[[Laurence Fishburne]]: Clean *[[Scott Glenn]]: Cap. Richard Colby *[[James Keane]]: soldato di Kilgore *[[Damien Leake]]: mitragliere *[[Tom Mason]]: sergente *[[Ron McQueen]]: soldato ferito *[[Herb Rice]]: Roach *[[Jerry Ross]]: Johnny di Malibù *[[Kerry Rossall]]: Mike di San Diego *[[G.D. Spradlin]]: Gen. Corman *[[William Uptone]]: Spotner *[[Dick White]]: pilota di elicottero *[[Cyntia Wood]]: playmate dell'anno *[[Jerry Ziesmer]]: un civile |doppiatoriitaliani = *[[Sergio Fantoni]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Pino Colizzi]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Gianni Marzocchi]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Michele Gammino]]: George Phillips *[[Manlio De Angelis]]: Col. Lucas *[[Sandro Acerbo]]: Clean *[[Romano Ghini]]: Jay "Chef" Hicks *[[Loris Loddi]]: Lance Johnson *[[Renato Izzo]]: il fotoreporter (Dennis Hopper) *[[Sergio Fiorentini]]: generale Corman *[[Paolo Poiret]]: soldato d'inizio film *[[Piero Tiberi]]: soldato con mitragliatrice *[[Vittorio Stagni]]: bigliettaio |note = *Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (1980)''': **Miglior sonoro **Miglior fotografia ([[Vittorio Storaro]]) }} '''''Apocalypse Now''''', film statunitense del 1979 con [[Marlon Brando]], [[Martin Sheen]] e [[Robert Duvall]], regia di [[Francis Ford Coppola]]. ==[[Incipit]]== {{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}} Saigon. Cazzo. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') :{{NDR|Doppiaggio del 1979}} Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') ==Frasi== *In questa guerra tutto diviene confuso laggiù, il potere, gli ideali, un certo rigore morale, esigenze militari contingenti... ma laggiù con questi indigeni si può essere spinti a prendersi per Iddio.<br />...perché c'è un conflitto in ogni cuore umano tra il razionale e l'irrazionale e tra il bene e il male... però non sempre il bene trionfa... a volte le cattive tentazioni hanno la meglio su quelli che Lincoln chiamava "i migliori angeli della nostra indole", i buoni istinti morali. ...Ogni uomo ha un suo punto di rottura, noi due lo abbiamo, Walter Kurtz ha raggiunto il suo, e evidentemente è uscito di senno. ('''Gen. Corman''') *A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. ('''Cap. Willard''') *Io volevo una missione, e per scontare i miei peccati, me ne assegnarono una. ('''Cap. Willard''') *Accusare un uomo di omicidio [[Guerra del Vietnam|quaggiù]] era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità alla 500 miglia di Indianapolis. ('''Cap. Willard''') *Se i generali laggiù a Nadrang avessero potuto vedere quello che vedevo io avrebbero ancora voluto che lo uccidessi {{NDR|Kurtz}}? Più che mai, probabilmente. E che cosa avrebbero voluto i suoi a casa se avessero mai saputo quanto si era allontanato da loro? Si era staccato da loro e poi da sé stesso. Non avevo mai visto un uomo così distrutto, così a pezzi. ('''Cap. Willard''') *Granduca Sei a Squadriglia Aquila: vai con guerra psicologica. A pieno volume. Via Romeo Foxtrot: vogliamo ballare? ('''Col. Kilgore''') {{NDR|Prima della famosissima scena degli elicotteri che sparano a tutto volume ''La Cavalcata delle Valchirie'' di [[Richard Wagner]]}} *Qui è 2-2, atterriamo per aiutare i nostri amici! 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Mentiamo e dobbiamo essere clementi verso quelli che mentono?! Quei nababbi... io li odio! Li odio a morte!. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non avete il diritto di chiamarmi assassino. Avete il diritto di uccidermi, questo sì, ma non avete il diritto di giudicarmi. Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario a coloro che non sanno cosa significhi l'orrore. L'orrore ha un volto e bisogna essere amici dell'orrore. L'orrore ed il terrore morale ci sono amici. In caso contrario allora diventano nemici da temere. Sono i veri nemici... Ricordo quando ero nelle forze speciali, sembra siano passati mille secoli.Siamo andati in un accampamento per vaccinare dei bambini. Andati via dal campo, dopo averli vaccinati tutti contro la polio un vecchio in lacrime ci raggiunge correndo, non riusciva a parlare. Allora tornammo al campo, quegli uomini erano tornati e avevano mutilato a tutti quei bambini il braccio vaccinato, stavano lì ammucchiate, un mucchio di piccole braccia. E mi ricordo che ho pianto, io ho pianto, come una povera nonna. Avrei voluto cavarmi tutti i denti non sapevo neanche io cosa volevo fare, ma voglio ricordarmelo non voglio dimenticarlo mai e a un certo punto ho capito, come se mi avessero sparato, come se vi avessero sparato un diamante, un diamante mi si fosse conficcato nella fronte e mi sono detto: "oddio che genio c’era in quell’atto". La volontà di compiere quel gesto: perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. Allora ho realizzato che loro erano più forti di noi perché riuscivano a sopportarlo, non erano mostri erano uomini, squadre addestrate. Questi uomini avevano un cuore, avevano famiglia, avevano bambini erano colmi d’amore, ma avevano avuto la forza di farlo. Se avessi avuto dieci divisioni di uomini così i nostri problemi sarebbero finiti da tempo. C’è bisogno di uomini con un senso morale e allo stesso tempo capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere senza sentimenti, senza passione, senza giudizio perché è il giudizio che ci indebolisce. ('''Col. Kurtz''') *Era un modo particolare che avevamo qui di vivere con noi stessi: li facevamo a brandelli con una mitragliatrice, poi gli davamo un cerotto. ('''Cap. Willard''') *Ehi Lance, piantala! ('''Tyron "Clean" Miller''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Noi addestriamo dei giovani a scaricare Napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere "cazzo" sui loro aerei perché è osceno. ('''Col. Kurtz''') *Un giavellotto... ('''George Philips''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Persino la giungla lo voleva morto... e in fin dei conti era proprio dalla giungla che Lui prendeva ordini. ('''Cap. Willard''') *Quand'ero qui volevo essere lì. Quand'ero là, pensavo solo a tornare nella giungla. Adesso sono qui da una settimana.. in attesa di una missione, mi sto lasciando andare. ('''Cap. Willard''') *La stanza si fa sempre più piccola: più guardo la pareti più mi si stringono intorno. ('''Cap. Willard''') *Ho disceso quel fiume una volta, quand'ero ragazzo. C'è un posto lungo il fiume – non ricordo più – dev'essere stata una piantagione di gardenie, o forse di altri fiori, un tempo... è selvaggio, invaso da erbacce ora, ma per circa cinque miglia si sarebbe detto che il paradiso fosse caduto sulla terra sotto forma di gardenie. Ha mai preso in considerazione delle vere libertà? Libertà delle opinioni altrui... perfino delle proprie opinioni. ('''Col. Kurtz''') *L'orrore... L'orrore... ('''Col. Walter.E. Kurtz''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ma lo sai che il se è la sillaba centrale di es''se''re? 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('''Jay "Chef" Hicks''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} ==Dialoghi== {{Cronologico}} *{{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}}<br />'''Col. Kilgore''': È buono vero? Senti com'è buono? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': Il [[napalm]], lo senti? Non c'è niente al mondo che abbia questo odore. {{NDR|Si inginocchia}} Mi piace l'odore del [[napalm]] al mattino.<ref name=afi>In lingua originale: «''I love the smell of napalm in the morning''». Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'[[w:American Film Institute|American Film Institute]], che è andato a comporre l'''[[w:AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes]]'', questa citazione è stata inserita al 12° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema. Per approfondire, vedi anche la voce [[Mi piace l'odore del napalm al mattino]].</ref> Una volta abbiamo bombardato una collina, per dodici ore, e finita l'azione siamo andati a vedere. Non c'era più neanche l'ombra di quegli sporchi bastardi. Ma quell'odore... sai quell'odore di benzina? Tutto intorno. Profumava come... come di vittoria. Un bel giorno questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} :{{NDR|Doppiaggio del 1979}}<br />'''Col. Kilgore''': Lo senti? Lo senti l'odore? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': [[Napalm]], figliolo. Non c'è nient'altro al mondo che odora così. {{NDR|si inginocchia}} [[Mi piace l'odore del napalm al mattino|Mi piace l'odore del napalm di mattina]].<ref name=afi/> Una volta, una collina, la bombardammo per dodici ore, e finita l'azione andai lì sopra. Non ci trovammo più nessuno, neanche un lurido cadavere di Viet. Ma quell'odore... si sentiva quell'odore di benzina. Tutta la collina odorava di... di vittoria. Prima o poi questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} *'''Cap. Willard''': Mi hanno inviato in missione segreta, signore. <br/>'''Col. Kurtz''': Non è più segreta ormai. Non crede? Che cosa le hanno detto?<br/>'''Cap. Willard''': Mi hanno detto che lei era completamente impazzito, e che i suoi metodi sono malsani.<br/>'''Col. Kurtz''': I miei metodi sono malsani?<br/>'''Cap. Willard''': Io non vedo alcun metodo, Signore.<br/> *'''Col. Kurtz''': Mi aspettavo uno come lei. Lei che cosa si aspettava? Lei è un assassino? <br/> '''Cap. Willard''': Sono un soldato. <br/> '''Col. Kurtz''': Né l'uno né l'altro. Lei è solo un garzone di bottega che è stato mandato dal droghiere a incassare i sospesi. {{NDR|Willard è incaricato di uccidere Kurtz}} ==Citazioni su ''Apocalypse Now''== *Al tempo della vera guerra in Vietnam le persone peggiori del mondo per i ben pensanti erano gli hippies. Allora dico che altri emarginati come quelli descritti da Coppola sono in fondo gli oppositori della guerra. ([[Julian Beck]]) *Fu assolutamente azzeccata la decisione di [[Francis Ford Coppola]] di ingaggiare [[Randy Hansen]], un giovane chitarrista il cui ruolo consisteva nel riprodurre [[Jimi Hendrix|Hendrix]] nota per nota e con parrucca e trucco, per fornire il potenziale distruttivo della chitarra di [[Jimi Hendrix|Hendrix]] alla colonna sonora di una scena di un'imboscata nel film esorcizzante [[Guerra del Vietnam|del Vietnam]] ''Apocalypse Now'' del 1979. ([[Charles Shaar Murray]]) *Il film di Coppola è tecnicamente formidabile, ed è anche preciso, ma Coppola si lascia prendere dal "glamour" della guerra. ([[Roland Joffé]]) *Il mio film non è sul Vietnam... il mio film è il Vietnam. ([[Francis Ford Coppola]]) *La scena di ''Apocalypse Now'', quando Brando-Kurtz emerge dalle tenebre, l’ho girata pensando a [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]], rimandando il più possibile lo svelamento del volto. ([[Vittorio Storaro]]) *{{NDR|Sull'impatto del film su ''[[Urla del silenzio]]''}} Non ho voluto rifare ''Apocalypse Now''. Ammiro Coppola, il suo splendore barocco, ma il lirismo della guerra non mi interessa affatto. ([[Roland Joffé]]) ==Note== <references/> ==Voci correlate== *[[Mi piace l'odore del napalm al mattino]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sulla guerra del Vietnam]] [[Categoria:Film premi Oscar]] 29nj08i0o0sf51on7wuoiv2pwrbtmyw 1223945 1223944 2022-08-22T20:06:58Z 79.19.162.155 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |dimensioneimmagine= 200 |immagine= Apocalypse Now Logo.png |didascalia= |titoloitaliano = Apocalypse Now |titolooriginale = Apocalypse Now |paese= USA |anno = 1979 |genere = guerra, drammatico |regista = [[Francis Ford Coppola]] |soggetto = [[Joseph Conrad]] ''([[Joseph Conrad#Cuore di tenebra|romanzo]])'' |sceneggiatore = [[Francis Ford Coppola]], [[Michael Herr]], [[John Milius]] |attori = *[[Marlon Brando]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Robert Duvall]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Martin Sheen]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Frederic Forrest]]: Jay Hicks/"Chef" *[[Albert Hall]]: Chief *[[Dennis Hopper]]: il fotoreporter *[[Harrison Ford]]: Col. Lucas *[[Francis Ford Coppola]]: regista televisivo *[[Vittorio Storaro]]: operatore TV *[[Dean Tavoularis]]: fonico TV *[[Mark Coppola]]: annunciatore *[[Sam Bottoms]]: Lance B. Johnson *[[Bo Byers]]: serg. MP *[[Larry Carney]]: serg. MP *[[Colleeen Camp]]: Playmate *[[Linda Carpenter]]: Playmate *[[Laurence Fishburne]]: Clean *[[Scott Glenn]]: Cap. Richard Colby *[[James Keane]]: soldato di Kilgore *[[Damien Leake]]: mitragliere *[[Tom Mason]]: sergente *[[Ron McQueen]]: soldato ferito *[[Herb Rice]]: Roach *[[Jerry Ross]]: Johnny di Malibù *[[Kerry Rossall]]: Mike di San Diego *[[G.D. Spradlin]]: Gen. Corman *[[William Uptone]]: Spotner *[[Dick White]]: pilota di elicottero *[[Cyntia Wood]]: playmate dell'anno *[[Jerry Ziesmer]]: un civile |doppiatoriitaliani = *[[Sergio Fantoni]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Pino Colizzi]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Gianni Marzocchi]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Michele Gammino]]: George Phillips *[[Manlio De Angelis]]: Col. Lucas *[[Sandro Acerbo]]: Clean *[[Romano Ghini]]: Jay "Chef" Hicks *[[Loris Loddi]]: Lance Johnson *[[Renato Izzo]]: il fotoreporter (Dennis Hopper) *[[Sergio Fiorentini]]: generale Corman *[[Paolo Poiret]]: soldato d'inizio film *[[Piero Tiberi]]: soldato con mitragliatrice *[[Vittorio Stagni]]: bigliettaio |note = *Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (1980)''': **Miglior sonoro **Miglior fotografia ([[Vittorio Storaro]]) }} '''''Apocalypse Now''''', film statunitense del 1979 con [[Marlon Brando]], [[Martin Sheen]] e [[Robert Duvall]], regia di [[Francis Ford Coppola]]. ==[[Incipit]]== {{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}} Saigon. Cazzo. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') :{{NDR|Doppiaggio del 1979}} Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') ==Frasi== *In questa guerra tutto diviene confuso laggiù, il potere, gli ideali, un certo rigore morale, esigenze militari contingenti... ma laggiù con questi indigeni si può essere spinti a prendersi per Iddio.<br />...perché c'è un conflitto in ogni cuore umano tra il razionale e l'irrazionale e tra il bene e il male... però non sempre il bene trionfa... a volte le cattive tentazioni hanno la meglio su quelli che Lincoln chiamava "i migliori angeli della nostra indole", i buoni istinti morali. ...Ogni uomo ha un suo punto di rottura, noi due lo abbiamo, Walter Kurtz ha raggiunto il suo, e evidentemente è uscito di senno. ('''Gen. Corman''') *A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. ('''Cap. Willard''') *Io volevo una missione, e per scontare i miei peccati, me ne assegnarono una. ('''Cap. Willard''') *Accusare un uomo di omicidio [[Guerra del Vietnam|quaggiù]] era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità alla 500 miglia di Indianapolis. ('''Cap. Willard''') *Se i generali laggiù a Nadrang avessero potuto vedere quello che vedevo io avrebbero ancora voluto che lo uccidessi {{NDR|Kurtz}}? Più che mai, probabilmente. E che cosa avrebbero voluto i suoi a casa se avessero mai saputo quanto si era allontanato da loro? Si era staccato da loro e poi da sé stesso. Non avevo mai visto un uomo così distrutto, così a pezzi. ('''Cap. Willard''') *Granduca Sei a Squadriglia Aquila: vai con guerra psicologica. A pieno volume. Via Romeo Foxtrot: vogliamo ballare? ('''Col. Kilgore''') {{NDR|Prima della famosissima scena degli elicotteri che sparano a tutto volume ''La Cavalcata delle Valchirie'' di [[Richard Wagner]]}} *Qui è 2-2, atterriamo per aiutare i nostri amici! ('''Pilota di elicottero''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Qualsiasi uomo tanto coraggioso da combattere con le budella penzoloni, può bere dalla mia [[borraccia]] quando vuole. ('''Col. Kilgore''') *Charlie<ref>Con Charlie si intendono i soldati vietcong</ref> non fa il surf. ('''Col. Kilgore''') *Americani andate a fare in culo! Siete bastardi. Americani andate a fare in culo! Vaffanculo americani. Vaffanculo americani. Americani vaffanculo! ('''Soldato Vietcong''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ho osservato una lumaca strisciare lungo il filo di un [[rasoio]], questo è il mio sogno, il mio incubo: strisciare, scivolare lungo il filo di un rasoio e sopravvivere. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Ma dobbiamo ucciderli, dobbiamo incenerirli, un maiale dopo l'altro, una vacca dopo l'altra, un villaggio dopo l'altro, un esercito dopo l'altro. E mi chiamano assassino. Come si chiama questo? Quando gli assassini accusano un assassino? Noi mentiamo! Mentiamo e dobbiamo essere clementi verso quelli che mentono?! Quei nababbi... io li odio! Li odio a morte!. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non avete il diritto di chiamarmi assassino. Avete il diritto di uccidermi, questo sì, ma non avete il diritto di giudicarmi. Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario a coloro che non sanno cosa significhi l'orrore. L'orrore ha un volto e bisogna essere amici dell'orrore. L'orrore ed il terrore morale ci sono amici. In caso contrario allora diventano nemici da temere. Sono i veri nemici... Ricordo quando ero nelle forze speciali, sembra siano passati mille secoli.Siamo andati in un accampamento per vaccinare dei bambini. Andati via dal campo, dopo averli vaccinati tutti contro la polio un vecchio in lacrime ci raggiunge correndo, non riusciva a parlare. Allora tornammo al campo, quegli uomini erano tornati e avevano mutilato a tutti quei bambini il braccio vaccinato, stavano lì ammucchiate, un mucchio di piccole braccia. E mi ricordo che ho pianto, io ho pianto, come una povera nonna. Avrei voluto cavarmi tutti i denti non sapevo neanche io cosa volevo fare, ma voglio ricordarmelo non voglio dimenticarlo mai e a un certo punto ho capito, come se mi avessero sparato, come se vi avessero sparato un diamante, un diamante mi si fosse conficcato nella fronte e mi sono detto: "oddio che genio c’era in quell’atto". La volontà di compiere quel gesto: perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. Allora ho realizzato che loro erano più forti di noi perché riuscivano a sopportarlo, non erano mostri erano uomini, squadre addestrate. Questi uomini avevano un cuore, avevano famiglia, avevano bambini erano colmi d’amore, ma avevano avuto la forza di farlo. Se avessi avuto dieci divisioni di uomini così i nostri problemi sarebbero finiti da tempo. C’è bisogno di uomini con un senso morale e allo stesso tempo capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere senza sentimenti, senza passione, senza giudizio perché è il giudizio che ci indebolisce. ('''Col. Kurtz''') *Era un modo particolare che avevamo qui di vivere con noi stessi: li facevamo a brandelli con una mitragliatrice, poi gli davamo un cerotto. ('''Cap. Willard''') *Ehi Lance, piantala! ('''Tyron "Clean" Miller''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Noi addestriamo dei giovani a scaricare Napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere "cazzo" sui loro aerei perché è osceno. ('''Col. Kurtz''') *Un giavellotto... ('''George Philips''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Persino la giungla lo voleva morto... e in fin dei conti era proprio dalla giungla che Lui prendeva ordini. ('''Cap. Willard''') *Quand'ero qui volevo essere lì. Quand'ero là, pensavo solo a tornare nella giungla. Adesso sono qui da una settimana.. in attesa di una missione, mi sto lasciando andare. ('''Cap. Willard''') *La stanza si fa sempre più piccola: più guardo la pareti più mi si stringono intorno. ('''Cap. Willard''') *Ho disceso quel fiume una volta, quand'ero ragazzo. C'è un posto lungo il fiume – non ricordo più – dev'essere stata una piantagione di gardenie, o forse di altri fiori, un tempo... è selvaggio, invaso da erbacce ora, ma per circa cinque miglia si sarebbe detto che il paradiso fosse caduto sulla terra sotto forma di gardenie. Ha mai preso in considerazione delle vere libertà? Libertà delle opinioni altrui... perfino delle proprie opinioni. ('''Col. Kurtz''') *L'orrore... L'orrore... ('''Col. Walter.E. Kurtz''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ma lo sai che il se è la sillaba centrale di es''se''re? ('''Fotoreporter''') :[...] ''you know that "if" is the middle word in "life"?'' *''Siamo gli uomini vuoti | siamo gli uomini imbottiti | addossati l'uno all'altro | con la testa piena di paglia | Ahimè! | Le nostre aride voci vanno insieme bisbigliando | sommesse e insulse come il vento tra l'erba secca | o le zampette umide di topi nel nostro scantinato asciutto | foggia senza forma | tinta senza colore | paralisi della forza | gesto senza moto. | Chi ha attraversato le sponde...''<ref>''Un soldo per il vecchio Guy'', da ''Siamo gli uomini vuoti'' di [[Thomas Stearns Eliot]]. La traduzione dell'opera presente nel film è differente da quella comunemente accettata dai traduttori professionisti.</ref> ('''Col. Kurtz''') *Quasi otto ore... Sto dormendo... Sto dormendo e sogno di essere su questa barca del cazzo... Merda, sono passate otto ore? ('''Jay "Chef" Hicks''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} ==Dialoghi== {{Cronologico}} *{{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}}<br />'''Col. Kilgore''': È buono vero? Senti com'è buono? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': Il [[napalm]], lo senti? Non c'è niente al mondo che abbia questo odore. {{NDR|Si inginocchia}} Mi piace l'odore del [[napalm]] al mattino.<ref name=afi>In lingua originale: «''I love the smell of napalm in the morning''». Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'[[w:American Film Institute|American Film Institute]], che è andato a comporre l'''[[w:AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes]]'', questa citazione è stata inserita al 12° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema. Per approfondire, vedi anche la voce [[Mi piace l'odore del napalm al mattino]].</ref> Una volta abbiamo bombardato una collina, per dodici ore, e finita l'azione siamo andati a vedere. Non c'era più neanche l'ombra di quegli sporchi bastardi. Ma quell'odore... sai quell'odore di benzina? Tutto intorno. Profumava come... come di vittoria. Un bel giorno questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} :{{NDR|Doppiaggio del 1979}}<br />'''Col. Kilgore''': Lo senti? Lo senti l'odore? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': [[Napalm]], figliolo. Non c'è nient'altro al mondo che odora così. {{NDR|si inginocchia}} [[Mi piace l'odore del napalm al mattino|Mi piace l'odore del napalm di mattina]].<ref name=afi/> Una volta, una collina, la bombardammo per dodici ore, e finita l'azione andai lì sopra. Non ci trovammo più nessuno, neanche un lurido cadavere di Viet. Ma quell'odore... si sentiva quell'odore di benzina. Tutta la collina odorava di... di vittoria. Prima o poi questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} *'''Cap. Willard''': Mi hanno inviato in missione segreta, signore. <br/>'''Col. Kurtz''': Non è più segreta ormai. Non crede? Che cosa le hanno detto?<br/>'''Cap. Willard''': Mi hanno detto che lei era completamente impazzito, e che i suoi metodi sono malsani.<br/>'''Col. Kurtz''': I miei metodi sono malsani?<br/>'''Cap. Willard''': Io non vedo alcun metodo, Signore.<br/> *'''Col. Kurtz''': Mi aspettavo uno come lei. Lei che cosa si aspettava? Lei è un assassino? <br/> '''Cap. Willard''': Sono un soldato. <br/> '''Col. Kurtz''': Né l'uno né l'altro. Lei è solo un garzone di bottega che è stato mandato dal droghiere a incassare i sospesi. {{NDR|Willard è incaricato di uccidere Kurtz}} ==Citazioni su ''Apocalypse Now''== *Al tempo della vera guerra in Vietnam le persone peggiori del mondo per i ben pensanti erano gli hippies. Allora dico che altri emarginati come quelli descritti da Coppola sono in fondo gli oppositori della guerra. ([[Julian Beck]]) *Fu assolutamente azzeccata la decisione di [[Francis Ford Coppola]] di ingaggiare [[Randy Hansen]], un giovane chitarrista il cui ruolo consisteva nel riprodurre [[Jimi Hendrix|Hendrix]] nota per nota e con parrucca e trucco, per fornire il potenziale distruttivo della chitarra di [[Jimi Hendrix|Hendrix]] alla colonna sonora di una scena di un'imboscata nel film esorcizzante [[Guerra del Vietnam|del Vietnam]] ''Apocalypse Now'' del 1979. ([[Charles Shaar Murray]]) *Il film di Coppola è tecnicamente formidabile, ed è anche preciso, ma Coppola si lascia prendere dal "glamour" della guerra. ([[Roland Joffé]]) *Il mio film non è sul Vietnam... il mio film è il Vietnam. ([[Francis Ford Coppola]]) *La scena di ''Apocalypse Now'', quando Brando-Kurtz emerge dalle tenebre, l’ho girata pensando a [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]], rimandando il più possibile lo svelamento del volto. ([[Vittorio Storaro]]) *{{NDR|Sull'impatto del film su ''[[Urla del silenzio]]''}} Non ho voluto rifare ''Apocalypse Now''. Ammiro Coppola, il suo splendore barocco, ma il lirismo della guerra non mi interessa affatto. ([[Roland Joffé]]) ==Note== <references/> ==Voci correlate== *[[Mi piace l'odore del napalm al mattino]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sulla guerra del Vietnam]] [[Categoria:Film premi Oscar]] 6tink2h2ob1uniy19jfxxhr9i8b7bcs 1223946 1223945 2022-08-22T20:09:02Z 79.19.162.155 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |dimensioneimmagine= 200 |immagine= Apocalypse Now Logo.png |didascalia= |titoloitaliano = Apocalypse Now |titolooriginale = Apocalypse Now |paese= USA |anno = 1979 |genere = guerra, drammatico |regista = [[Francis Ford Coppola]] |soggetto = [[Joseph Conrad]] ''([[Joseph Conrad#Cuore di tenebra|romanzo]])'' |sceneggiatore = [[Francis Ford Coppola]], [[Michael Herr]], [[John Milius]] |attori = *[[Marlon Brando]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Robert Duvall]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Martin Sheen]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Frederic Forrest]]: Jay Hicks/"Chef" *[[Albert Hall]]: Chief *[[Dennis Hopper]]: il fotoreporter *[[Harrison Ford]]: Col. Lucas *[[Francis Ford Coppola]]: regista televisivo *[[Vittorio Storaro]]: operatore TV *[[Dean Tavoularis]]: fonico TV *[[Mark Coppola]]: annunciatore *[[Sam Bottoms]]: Lance B. Johnson *[[Bo Byers]]: serg. MP *[[Larry Carney]]: serg. MP *[[Colleeen Camp]]: Playmate *[[Linda Carpenter]]: Playmate *[[Laurence Fishburne]]: Clean *[[Scott Glenn]]: Cap. Richard Colby *[[James Keane]]: soldato di Kilgore *[[Damien Leake]]: mitragliere *[[Tom Mason]]: sergente *[[Ron McQueen]]: soldato ferito *[[Herb Rice]]: Roach *[[Jerry Ross]]: Johnny di Malibù *[[Kerry Rossall]]: Mike di San Diego *[[G.D. Spradlin]]: Gen. Corman *[[William Uptone]]: Spotner *[[Dick White]]: pilota di elicottero *[[Cyntia Wood]]: playmate dell'anno *[[Jerry Ziesmer]]: un civile |doppiatoriitaliani = *[[Sergio Fantoni]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Pino Colizzi]]: Cap. Benjamin L. 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Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') ==Frasi== *In questa guerra tutto diviene confuso laggiù, il potere, gli ideali, un certo rigore morale, esigenze militari contingenti... ma laggiù con questi indigeni si può essere spinti a prendersi per Iddio.<br />...perché c'è un conflitto in ogni cuore umano tra il razionale e l'irrazionale e tra il bene e il male... però non sempre il bene trionfa... a volte le cattive tentazioni hanno la meglio su quelli che Lincoln chiamava "i migliori angeli della nostra indole", i buoni istinti morali. ...Ogni uomo ha un suo punto di rottura, noi due lo abbiamo, Walter Kurtz ha raggiunto il suo, e evidentemente è uscito di senno. ('''Gen. Corman''') *A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. ('''Cap. Willard''') *Io volevo una missione, e per scontare i miei peccati, me ne assegnarono una. ('''Cap. Willard''') *Accusare un uomo di omicidio [[Guerra del Vietnam|quaggiù]] era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità alla 500 miglia di Indianapolis. ('''Cap. Willard''') *Se i generali laggiù a Nadrang avessero potuto vedere quello che vedevo io avrebbero ancora voluto che lo uccidessi {{NDR|Kurtz}}? Più che mai, probabilmente. E che cosa avrebbero voluto i suoi a casa se avessero mai saputo quanto si era allontanato da loro? Si era staccato da loro e poi da sé stesso. Non avevo mai visto un uomo così distrutto, così a pezzi. ('''Cap. Willard''') *Granduca Sei a Squadriglia Aquila: vai con guerra psicologica. A pieno volume. Via Romeo Foxtrot: vogliamo ballare? ('''Col. Kilgore''') {{NDR|Prima della famosissima scena degli elicotteri che sparano a tutto volume ''La Cavalcata delle Valchirie'' di [[Richard Wagner]]}} *Qui è 2-2, atterriamo per aiutare i nostri amici! 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Mentiamo e dobbiamo essere clementi verso quelli che mentono?! Quei nababbi... io li odio! Li odio a morte!. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non avete il diritto di chiamarmi assassino. Avete il diritto di uccidermi, questo sì, ma non avete il diritto di giudicarmi. Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario a coloro che non sanno cosa significhi l'orrore. L'orrore ha un volto e bisogna essere amici dell'orrore. L'orrore ed il terrore morale ci sono amici. In caso contrario allora diventano nemici da temere. Sono i veri nemici... Ricordo quando ero nelle forze speciali, sembra siano passati mille secoli.Siamo andati in un accampamento per vaccinare dei bambini. Andati via dal campo, dopo averli vaccinati tutti contro la polio un vecchio in lacrime ci raggiunge correndo, non riusciva a parlare. Allora tornammo al campo, quegli uomini erano tornati e avevano mutilato a tutti quei bambini il braccio vaccinato, stavano lì ammucchiate, un mucchio di piccole braccia. E mi ricordo che ho pianto, io ho pianto, come una povera nonna. Avrei voluto cavarmi tutti i denti non sapevo neanche io cosa volevo fare, ma voglio ricordarmelo non voglio dimenticarlo mai e a un certo punto ho capito, come se mi avessero sparato, come se vi avessero sparato un diamante, un diamante mi si fosse conficcato nella fronte e mi sono detto: "oddio che genio c’era in quell’atto". La volontà di compiere quel gesto: perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. Allora ho realizzato che loro erano più forti di noi perché riuscivano a sopportarlo, non erano mostri erano uomini, squadre addestrate. Questi uomini avevano un cuore, avevano famiglia, avevano bambini erano colmi d’amore, ma avevano avuto la forza di farlo. 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Willard''') *Quand'ero qui volevo essere lì. Quand'ero là, pensavo solo a tornare nella giungla. Adesso sono qui da una settimana.. in attesa di una missione, mi sto lasciando andare. ('''Cap. Willard''') *La stanza si fa sempre più piccola: più guardo la pareti più mi si stringono intorno. ('''Cap. Willard''') *Ho disceso quel fiume una volta, quand'ero ragazzo. C'è un posto lungo il fiume – non ricordo più – dev'essere stata una piantagione di gardenie, o forse di altri fiori, un tempo... è selvaggio, invaso da erbacce ora, ma per circa cinque miglia si sarebbe detto che il paradiso fosse caduto sulla terra sotto forma di gardenie. Ha mai preso in considerazione delle vere libertà? Libertà delle opinioni altrui... perfino delle proprie opinioni. ('''Col. Kurtz''') *L'orrore... L'orrore... ('''Col. Walter.E. Kurtz''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ma lo sai che il se è la sillaba centrale di es''se''re? ('''Fotoreporter''') :[...] ''you know that "if" is the middle word in "life"?'' *''Siamo gli uomini vuoti | siamo gli uomini imbottiti | addossati l'uno all'altro | con la testa piena di paglia | Ahimè! | Le nostre aride voci vanno insieme bisbigliando | sommesse e insulse come il vento tra l'erba secca | o le zampette umide di topi nel nostro scantinato asciutto | foggia senza forma | tinta senza colore | paralisi della forza | gesto senza moto. | Chi ha attraversato le sponde...''<ref>''Un soldo per il vecchio Guy'', da ''Siamo gli uomini vuoti'' di [[Thomas Stearns Eliot]]. La traduzione dell'opera presente nel film è differente da quella comunemente accettata dai traduttori professionisti.</ref> ('''Col. Kurtz''') *Quasi otto ore... Sto dormendo... Sto dormendo e sogno di essere su questa barca del cazzo... Merda, sono passate otto ore? ('''Jay "Chef" Hicks''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} ==Dialoghi== {{Cronologico}} *{{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}}<br />'''Col. Kilgore''': È buono vero? Senti com'è buono? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': Il [[napalm]], lo senti? Non c'è niente al mondo che abbia questo odore. {{NDR|Si inginocchia}} Mi piace l'odore del [[napalm]] al mattino.<ref name=afi>In lingua originale: «''I love the smell of napalm in the morning''». Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'[[w:American Film Institute|American Film Institute]], che è andato a comporre l'''[[w:AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes]]'', questa citazione è stata inserita al 12° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema. Per approfondire, vedi anche la voce [[Mi piace l'odore del napalm al mattino]].</ref> Una volta abbiamo bombardato una collina, per dodici ore, e finita l'azione siamo andati a vedere. Non c'era più neanche l'ombra di quegli sporchi bastardi. Ma quell'odore... sai quell'odore di benzina? Tutto intorno. Profumava come... come di vittoria. Un bel giorno questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} :{{NDR|Doppiaggio del 1979}}<br />'''Col. Kilgore''': Lo senti? Lo senti l'odore? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': [[Napalm]], figliolo. Non c'è nient'altro al mondo che odora così. {{NDR|si inginocchia}} [[Mi piace l'odore del napalm al mattino|Mi piace l'odore del napalm di mattina]].<ref name=afi/> Una volta, una collina, la bombardammo per dodici ore, e finita l'azione andai lì sopra. Non ci trovammo più nessuno, neanche un lurido cadavere di Viet. Ma quell'odore... si sentiva quell'odore di benzina. Tutta la collina odorava di... di vittoria. Prima o poi questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} *'''Cap. Willard''': Mi hanno inviato in missione segreta, signore. <br/>'''Col. Kurtz''': Non è più segreta ormai. Non crede? Cosa le hanno detto?<br/>'''Cap. Willard''': Mi hanno detto che lei era completamente impazzito, e che i suoi metodi erano malsani.<br/>'''Col. Kurtz''': I miei metodi sono malsani?<br/>'''Cap. Willard''': Io non vedo alcun metodo, signore.<br/>'''Col. Kurtz''': Mi aspettavo qualcuno come lei. Lei cosa si aspettava? Lei è un assassino? <br/> '''Cap. Willard''': Sono un soldato. <br/> '''Col. Kurtz''': Né l'uno né l'altro. Lei è un garzone di bottega che è stato mandato dal droghiere a incassare i sospesi. {{NDR|Willard è incaricato di uccidere Kurtz}} ==Citazioni su ''Apocalypse Now''== *Al tempo della vera guerra in Vietnam le persone peggiori del mondo per i ben pensanti erano gli hippies. Allora dico che altri emarginati come quelli descritti da Coppola sono in fondo gli oppositori della guerra. ([[Julian Beck]]) *Fu assolutamente azzeccata la decisione di [[Francis Ford Coppola]] di ingaggiare [[Randy Hansen]], un giovane chitarrista il cui ruolo consisteva nel riprodurre [[Jimi Hendrix|Hendrix]] nota per nota e con parrucca e trucco, per fornire il potenziale distruttivo della chitarra di [[Jimi Hendrix|Hendrix]] alla colonna sonora di una scena di un'imboscata nel film esorcizzante [[Guerra del Vietnam|del Vietnam]] ''Apocalypse Now'' del 1979. ([[Charles Shaar Murray]]) *Il film di Coppola è tecnicamente formidabile, ed è anche preciso, ma Coppola si lascia prendere dal "glamour" della guerra. ([[Roland Joffé]]) *Il mio film non è sul Vietnam... il mio film è il Vietnam. ([[Francis Ford Coppola]]) *La scena di ''Apocalypse Now'', quando Brando-Kurtz emerge dalle tenebre, l’ho girata pensando a [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]], rimandando il più possibile lo svelamento del volto. ([[Vittorio Storaro]]) *{{NDR|Sull'impatto del film su ''[[Urla del silenzio]]''}} Non ho voluto rifare ''Apocalypse Now''. Ammiro Coppola, il suo splendore barocco, ma il lirismo della guerra non mi interessa affatto. ([[Roland Joffé]]) ==Note== <references/> ==Voci correlate== *[[Mi piace l'odore del napalm al mattino]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sulla guerra del Vietnam]] [[Categoria:Film premi Oscar]] j4u3iii5zhm5glop14ubapuq4dnqoc1 1223958 1223946 2022-08-22T20:41:03Z 79.19.162.155 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |dimensioneimmagine= 200 |immagine= Apocalypse Now Logo.png |didascalia= |titoloitaliano = Apocalypse Now |titolooriginale = Apocalypse Now |paese= USA |anno = 1979 |genere = guerra, drammatico |regista = [[Francis Ford Coppola]] |soggetto = [[Joseph Conrad]] ''([[Joseph Conrad#Cuore di tenebra|romanzo]])'' |sceneggiatore = [[Francis Ford Coppola]], [[Michael Herr]], [[John Milius]] |attori = *[[Marlon Brando]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Robert Duvall]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Martin Sheen]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Frederic Forrest]]: Jay Hicks/"Chef" *[[Albert Hall]]: Chief *[[Dennis Hopper]]: il fotoreporter *[[Harrison Ford]]: Col. Lucas *[[Francis Ford Coppola]]: regista televisivo *[[Vittorio Storaro]]: operatore TV *[[Dean Tavoularis]]: fonico TV *[[Mark Coppola]]: annunciatore *[[Sam Bottoms]]: Lance B. Johnson *[[Bo Byers]]: serg. MP *[[Larry Carney]]: serg. MP *[[Colleeen Camp]]: Playmate *[[Linda Carpenter]]: Playmate *[[Laurence Fishburne]]: Clean *[[Scott Glenn]]: Cap. Richard Colby *[[James Keane]]: soldato di Kilgore *[[Damien Leake]]: mitragliere *[[Tom Mason]]: sergente *[[Ron McQueen]]: soldato ferito *[[Herb Rice]]: Roach *[[Jerry Ross]]: Johnny di Malibù *[[Kerry Rossall]]: Mike di San Diego *[[G.D. Spradlin]]: Gen. Corman *[[William Uptone]]: Spotner *[[Dick White]]: pilota di elicottero *[[Cyntia Wood]]: playmate dell'anno *[[Jerry Ziesmer]]: un civile |doppiatoriitaliani = *[[Sergio Fantoni]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Pino Colizzi]]: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore *[[Gianni Marzocchi]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Michele Gammino]]: George Phillips *[[Manlio De Angelis]]: Col. Lucas *[[Sandro Acerbo]]: Clean *[[Romano Ghini]]: Jay "Chef" Hicks *[[Loris Loddi]]: Lance Johnson *[[Renato Izzo]]: il fotoreporter (Dennis Hopper) *[[Sergio Fiorentini]]: generale Corman *[[Paolo Poiret]]: soldato d'inizio film *[[Piero Tiberi]]: soldato con mitragliatrice *[[Vittorio Stagni]]: bigliettaio |note = *Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (1980)''': **Miglior sonoro **Miglior fotografia ([[Vittorio Storaro]]) }} '''''Apocalypse Now''''', film statunitense del 1979 con [[Marlon Brando]], [[Martin Sheen]] e [[Robert Duvall]], regia di [[Francis Ford Coppola]]. ==[[Incipit]]== {{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}} Saigon. Cazzo. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') :{{NDR|Doppiaggio del 1979}} Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') ==Frasi== *In questa guerra tutto diviene confuso laggiù, il potere, gli ideali, un certo rigore morale, esigenze militari contingenti... ma laggiù con questi indigeni si può essere spinti a prendersi per Iddio.<br />...perché c'è un conflitto in ogni cuore umano tra il razionale e l'irrazionale e tra il bene e il male... però non sempre il bene trionfa... a volte le cattive tentazioni hanno la meglio su quelli che Lincoln chiamava "i migliori angeli della nostra indole", i buoni istinti morali. ...Ogni uomo ha un suo punto di rottura, noi due lo abbiamo, Walter Kurtz ha raggiunto il suo, e evidentemente è uscito di senno. ('''Gen. Corman''') *A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. ('''Cap. Willard''') *Io volevo una missione, e per scontare i miei peccati, me ne assegnarono una. ('''Cap. Willard''') *Accusare un uomo di omicidio [[Guerra del Vietnam|quaggiù]] era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità alla 500 miglia di Indianapolis. ('''Cap. Willard''') *Se i generali laggiù a Nadrang avessero potuto vedere quello che vedevo io avrebbero ancora voluto che lo uccidessi {{NDR|Kurtz}}? Più che mai, probabilmente. E che cosa avrebbero voluto i suoi a casa se avessero mai saputo quanto si era allontanato da loro? Si era staccato da loro e poi da sé stesso. Non avevo mai visto un uomo così distrutto, così a pezzi. ('''Cap. Willard''') *Granduca Sei a Squadriglia Aquila: vai con guerra psicologica. A pieno volume. Via Romeo Foxtrot: vogliamo ballare? ('''Col. Kilgore''') {{NDR|Prima della famosissima scena degli elicotteri che sparano a tutto volume ''La Cavalcata delle Valchirie'' di [[Richard Wagner]]}} *Qui è 2-2, atterriamo per aiutare i nostri amici! ('''Pilota di elicottero''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Qualsiasi uomo tanto coraggioso da combattere con le budella penzoloni, può bere dalla mia [[borraccia]] quando vuole. ('''Col. Kilgore''') *Charlie<ref>Con Charlie si intendono i soldati vietcong</ref> non fa il surf. ('''Col. Kilgore''') *Americani andate a fare in culo! Siete bastardi. Americani andate a fare in culo! Vaffanculo americani. Vaffanculo americani. Americani vaffanculo! ('''Soldato Vietcong''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ho osservato una lumaca strisciare lungo il filo di un [[rasoio]], questo è il mio sogno, il mio incubo: strisciare, scivolare lungo il filo di un rasoio e sopravvivere. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Ma dobbiamo ucciderli, dobbiamo incenerirli, un maiale dopo l'altro, una vacca dopo l'altra, un villaggio dopo l'altro, un esercito dopo l'altro. E mi chiamano assassino. Come si chiama questo? Quando gli assassini accusano un assassino? Noi mentiamo! Mentiamo e dobbiamo essere clementi verso quelli che mentono?! Quei nababbi... io li odio! Li odio a morte!. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Io ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non ha il diritto di chiamarmi assassino. Ha il diritto di uccidermi, ha il diritto di far questo, ma non ha il diritto di giudicarmi. È impossibile trovare le parole per descrivere ciò che è necessario a coloro che non sanno ciò che significa l'orrore. L'orrore ha un volto e bisogna farsi amico l'orrore. Orrore. Terrore morale e orrore sono i tuoi amici. Ma se non lo sono essi sono nemici da temere. Sono dei veri nemici... Ricordo quand'ero nelle forze speciali, sembra migliaia di secoli fa. Andammo in un campo per vaccinare dei bambini. Lasciammo il campo dopo aver vaccinato i bambini contro la polio. Più tardi venne un vecchio correndo a richiamarci, piangeva, era cieco. Tornammo al campo, erano venuti i Vietcong e avevano tagliato ogni braccio vaccinato, erano là in un mucchio, un mucchio di piccole braccia. E mi ricordo che ho pianto, pianto come... come... come... una madre. Volevo strapparmi i denti di bocca, non sapevo quel che volevo fare, e voglio ricordarlo, non voglio mai dimenticarlo. Non voglio mai dimenticarlo. Poi mi sono reso conto, come fossi stato colpito, colpito da un diamante, una pallottola di diamante in piena fronte, e ho pensato: "Mio Dio, che genio c'è in questo". Che genio, che volontà per far questo: perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. E così mi resi conto che loro erano più forti di noi perché loro la sopportavano. Questi non erano mostri, erano uomini, quadri addestrati. Uomini che combattevano col cuore, che hanno famiglia, che fanno figli, che sono pieni d’amore, ma che... ma che avevano la forza... la forza di far questo. Se io avessi dieci divisioni di questi uomini i nostri problemi qui si risolverebbero molto rapidamente. Bisogna avere uomini con un senso morale, ma che allo stesso tempo siano capaci di utilizzare i loro primordiali istinti di uccidere senza emozioni, senza passione, senza... discernimento. Senza discernimento. Perché è il voler giudicare che ci sconfigge. Mi preoccupa che mio figlio possa non capire ciò che ho cercato di essere e, se dovessi essere ucciso, Willard, vorrei che qualcuno andasse a casa mia e dicesse a mio figlio tutto. Tutto quello che ho fatto, tutto quello che lei ha visto, perché non c'è nulla che io detesti di più del fetore delle menzogne. E se lei mi capisce, Willard, lei... lei farà questo per me. ('''Col. Kurtz''') *Era un modo particolare che avevamo qui di vivere con noi stessi: li facevamo a brandelli con una mitragliatrice, poi gli davamo un cerotto. ('''Cap. Willard''') *Ehi Lance, piantala! ('''Tyron "Clean" Miller''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Noi addestriamo dei giovani a scaricare Napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere "cazzo" sui loro aerei perché è osceno. ('''Col. Kurtz''') *Un giavellotto... ('''George Philips''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Persino la giungla lo voleva morto... e in fin dei conti era proprio dalla giungla che Lui prendeva ordini. ('''Cap. Willard''') *Quand'ero qui volevo essere lì. Quand'ero là, pensavo solo a tornare nella giungla. Adesso sono qui da una settimana.. in attesa di una missione, mi sto lasciando andare. ('''Cap. Willard''') *La stanza si fa sempre più piccola: più guardo la pareti più mi si stringono intorno. ('''Cap. Willard''') *Ho disceso quel fiume una volta, quand'ero ragazzo. C'è un posto lungo il fiume – non ricordo più – dev'essere stata una piantagione di gardenie, o forse di altri fiori, un tempo... è selvaggio, invaso da erbacce ora, ma per circa cinque miglia si sarebbe detto che il paradiso fosse caduto sulla terra sotto forma di gardenie. Ha mai preso in considerazione delle vere libertà? Libertà delle opinioni altrui... perfino delle proprie opinioni. ('''Col. Kurtz''') *L'orrore... L'orrore... ('''Col. Walter.E. Kurtz''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ma lo sai che il se è la sillaba centrale di es''se''re? ('''Fotoreporter''') :[...] ''you know that "if" is the middle word in "life"?'' *''Siamo gli uomini vuoti | siamo gli uomini imbottiti | addossati l'uno all'altro | con la testa piena di paglia | Ahimè! | Le nostre aride voci vanno insieme bisbigliando | sommesse e insulse come il vento tra l'erba secca | o le zampette umide di topi nel nostro scantinato asciutto | foggia senza forma | tinta senza colore | paralisi della forza | gesto senza moto. | Chi ha attraversato le sponde...''<ref>''Un soldo per il vecchio Guy'', da ''Siamo gli uomini vuoti'' di [[Thomas Stearns Eliot]]. La traduzione dell'opera presente nel film è differente da quella comunemente accettata dai traduttori professionisti.</ref> ('''Col. Kurtz''') *Quasi otto ore... Sto dormendo... Sto dormendo e sogno di essere su questa barca del cazzo... Merda, sono passate otto ore? ('''Jay "Chef" Hicks''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} ==Dialoghi== {{Cronologico}} *{{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}}<br />'''Col. Kilgore''': È buono vero? Senti com'è buono? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': Il [[napalm]], lo senti? Non c'è niente al mondo che abbia questo odore. {{NDR|Si inginocchia}} Mi piace l'odore del [[napalm]] al mattino.<ref name=afi>In lingua originale: «''I love the smell of napalm in the morning''». Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'[[w:American Film Institute|American Film Institute]], che è andato a comporre l'''[[w:AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes]]'', questa citazione è stata inserita al 12° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema. Per approfondire, vedi anche la voce [[Mi piace l'odore del napalm al mattino]].</ref> Una volta abbiamo bombardato una collina, per dodici ore, e finita l'azione siamo andati a vedere. Non c'era più neanche l'ombra di quegli sporchi bastardi. Ma quell'odore... sai quell'odore di benzina? Tutto intorno. Profumava come... come di vittoria. Un bel giorno questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} :{{NDR|Doppiaggio del 1979}}<br />'''Col. Kilgore''': Lo senti? Lo senti l'odore? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': [[Napalm]], figliolo. Non c'è nient'altro al mondo che odora così. {{NDR|si inginocchia}} [[Mi piace l'odore del napalm al mattino|Mi piace l'odore del napalm di mattina]].<ref name=afi/> Una volta, una collina, la bombardammo per dodici ore, e finita l'azione andai lì sopra. Non ci trovammo più nessuno, neanche un lurido cadavere di Viet. Ma quell'odore... si sentiva quell'odore di benzina. Tutta la collina odorava di... di vittoria. Prima o poi questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} *'''Cap. Willard''': Mi hanno inviato in missione segreta, signore. <br/>'''Col. Kurtz''': Non è più segreta ormai. Non crede? Cosa le hanno detto?<br/>'''Cap. Willard''': Mi hanno detto che lei era completamente impazzito, e che i suoi metodi erano malsani.<br/>'''Col. Kurtz''': I miei metodi sono malsani?<br/>'''Cap. Willard''': Io non vedo alcun metodo, signore.<br/>'''Col. Kurtz''': Mi aspettavo qualcuno come lei. Lei cosa si aspettava? Lei è un assassino? <br/> '''Cap. Willard''': Sono un soldato. <br/> '''Col. Kurtz''': Né l'uno né l'altro. Lei è un garzone di bottega che è stato mandato dal droghiere a incassare i sospesi. {{NDR|Willard è incaricato di uccidere Kurtz}} ==Citazioni su ''Apocalypse Now''== *Al tempo della vera guerra in Vietnam le persone peggiori del mondo per i ben pensanti erano gli hippies. Allora dico che altri emarginati come quelli descritti da Coppola sono in fondo gli oppositori della guerra. ([[Julian Beck]]) *Fu assolutamente azzeccata la decisione di [[Francis Ford Coppola]] di ingaggiare [[Randy Hansen]], un giovane chitarrista il cui ruolo consisteva nel riprodurre [[Jimi Hendrix|Hendrix]] nota per nota e con parrucca e trucco, per fornire il potenziale distruttivo della chitarra di [[Jimi Hendrix|Hendrix]] alla colonna sonora di una scena di un'imboscata nel film esorcizzante [[Guerra del Vietnam|del Vietnam]] ''Apocalypse Now'' del 1979. ([[Charles Shaar Murray]]) *Il film di Coppola è tecnicamente formidabile, ed è anche preciso, ma Coppola si lascia prendere dal "glamour" della guerra. ([[Roland Joffé]]) *Il mio film non è sul Vietnam... il mio film è il Vietnam. ([[Francis Ford Coppola]]) *La scena di ''Apocalypse Now'', quando Brando-Kurtz emerge dalle tenebre, l’ho girata pensando a [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]], rimandando il più possibile lo svelamento del volto. ([[Vittorio Storaro]]) *{{NDR|Sull'impatto del film su ''[[Urla del silenzio]]''}} Non ho voluto rifare ''Apocalypse Now''. Ammiro Coppola, il suo splendore barocco, ma il lirismo della guerra non mi interessa affatto. ([[Roland Joffé]]) ==Note== <references/> ==Voci correlate== *[[Mi piace l'odore del napalm al mattino]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sulla guerra del Vietnam]] [[Categoria:Film premi Oscar]] 8ryk8e6vemio68evz1ckucoot577ngd 1223960 1223958 2022-08-22T20:41:58Z 79.19.162.155 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |dimensioneimmagine= 200 |immagine= Apocalypse Now Logo.png |didascalia= |titoloitaliano = Apocalypse Now |titolooriginale = Apocalypse Now |paese= USA |anno = 1979 |genere = guerra, drammatico |regista = [[Francis Ford Coppola]] |soggetto = [[Joseph Conrad]] ''([[Joseph Conrad#Cuore di tenebra|romanzo]])'' |sceneggiatore = [[Francis Ford Coppola]], [[Michael Herr]], [[John Milius]] |attori = *[[Marlon Brando]]: Col. Walter E. Kurtz *[[Robert Duvall]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Martin Sheen]]: Cap. Benjamin L. 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Willard/Narratore *[[Gianni Marzocchi]]: Ten. Col. William "Bill" Kilgore *[[Michele Gammino]]: George Phillips *[[Manlio De Angelis]]: Col. Lucas *[[Sandro Acerbo]]: Clean *[[Romano Ghini]]: Jay "Chef" Hicks *[[Loris Loddi]]: Lance Johnson *[[Renato Izzo]]: il fotoreporter (Dennis Hopper) *[[Sergio Fiorentini]]: generale Corman *[[Paolo Poiret]]: soldato d'inizio film *[[Piero Tiberi]]: soldato con mitragliatrice *[[Vittorio Stagni]]: bigliettaio |note = *Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (1980)''': **Miglior sonoro **Miglior fotografia ([[Vittorio Storaro]]) }} '''''Apocalypse Now''''', film statunitense del 1979 con [[Marlon Brando]], [[Martin Sheen]] e [[Robert Duvall]], regia di [[Francis Ford Coppola]]. ==[[Incipit]]== {{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}} Saigon. Cazzo. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') :{{NDR|Doppiaggio del 1979}} Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla. ('''Cap. Willard''') ==Frasi== *In questa guerra tutto diviene confuso laggiù, il potere, gli ideali, un certo rigore morale, esigenze militari contingenti... ma laggiù con questi indigeni si può essere spinti a prendersi per Iddio.<br />...perché c'è un conflitto in ogni cuore umano tra il razionale e l'irrazionale e tra il bene e il male... però non sempre il bene trionfa... a volte le cattive tentazioni hanno la meglio su quelli che Lincoln chiamava "i migliori angeli della nostra indole", i buoni istinti morali. ...Ogni uomo ha un suo punto di rottura, noi due lo abbiamo, Walter Kurtz ha raggiunto il suo, e evidentemente è uscito di senno. ('''Gen. Corman''') *A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. ('''Cap. Willard''') *Io volevo una missione, e per scontare i miei peccati, me ne assegnarono una. ('''Cap. 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Mentiamo e dobbiamo essere clementi verso quelli che mentono?! Quei nababbi... io li odio! Li odio a morte!. ('''Col. Walter E. Kurtz''') *Io ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non ha il diritto di chiamarmi assassino. Ha il diritto di uccidermi, ha il diritto di far questo, ma non ha il diritto di giudicarmi. È impossibile trovare le parole per descrivere ciò che è necessario a coloro che non sanno ciò che significa l'orrore. L'orrore ha un volto e bisogna farsi amico l'orrore. Orrore. Terrore morale e orrore sono i tuoi amici. Ma se non lo sono essi sono nemici da temere. Sono dei veri nemici... Ricordo quand'ero nelle forze speciali, sembra migliaia di secoli fa. Andammo in un campo per vaccinare dei bambini. Lasciammo il campo dopo aver vaccinato i bambini contro la polio. Più tardi venne un vecchio correndo a richiamarci, piangeva, era cieco. Tornammo al campo, erano venuti i Vietcong e avevano tagliato ogni braccio vaccinato, erano là in un mucchio, un mucchio di piccole braccia. E mi ricordo che ho pianto, pianto come... come... come... una madre. Volevo strapparmi i denti di bocca, non sapevo quel che volevo fare, e voglio ricordarlo, non voglio mai dimenticarlo. Non voglio mai dimenticarlo. Poi mi sono reso conto, come fossi stato colpito, colpito da un diamante, una pallottola di diamante in piena fronte, e ho pensato: "Mio Dio, che genio c'è in questo". Che genio, che volontà per far questo: perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. E così mi resi conto che loro erano più forti di noi perché loro la sopportavano. Questi non erano mostri, erano uomini, quadri addestrati. Uomini che combattevano col cuore, che hanno famiglia, che fanno figli, che sono pieni d’amore, ma che... ma che avevano la forza... la forza di far questo. Se io avessi dieci divisioni di questi uomini i nostri problemi qui si risolverebbero molto rapidamente. Bisogna avere uomini con un senso morale, ma che allo stesso tempo siano capaci di utilizzare i loro primordiali istinti di uccidere senza emozioni, senza passione, senza... discernimento. Senza discernimento. Perché è il voler giudicare che ci sconfigge. Mi preoccupa che mio figlio possa non capire ciò che ho cercato di essere e, se dovessi essere ucciso, Willard, vorrei che qualcuno andasse a casa mia e dicesse a mio figlio tutto. Tutto quello che ho fatto, tutto quello che lei ha visto, perché non c'è nulla che io detesti di più del fetore delle menzogne. E se lei mi capisce, Willard, lei... lei farà questo per me. ('''Col. Kurtz''') *Era un modo particolare che avevamo qui di vivere con noi stessi: li facevamo a brandelli con una mitragliatrice, poi gli davamo un cerotto. ('''Cap. Willard''') *Ehi Lance, piantala! ('''Tyron "Clean" Miller''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Noi addestriamo dei giovani a scaricare Napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere "cazzo" sui loro aerei perché è osceno. ('''Col. Kurtz''') *Un giavellotto... ('''George Philips''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Persino la giungla lo voleva morto... e in fin dei conti era proprio dalla giungla che Lui prendeva ordini. ('''Cap. Willard''') *Quand'ero qui volevo essere lì. Quand'ero là, pensavo solo a tornare nella giungla. Adesso sono qui da una settimana.. in attesa di una missione, mi sto lasciando andare. ('''Cap. Willard''') *La stanza si fa sempre più piccola: più guardo la pareti più mi si stringono intorno. ('''Cap. Willard''') *Ho disceso quel fiume una volta, quand'ero ragazzo. C'è un posto lungo il fiume – non ricordo più – dev'essere stata una piantagione di gardenie, o forse di altri fiori, un tempo... è selvaggio, invaso da erbacce ora, ma per circa cinque miglia si sarebbe detto che il paradiso fosse caduto sulla terra sotto forma di gardenie. Ha mai preso in considerazione delle vere libertà? Libertà delle opinioni altrui... perfino delle proprie opinioni. ('''Col. Kurtz''') *L'orrore... L'orrore... ('''Col. Walter.E. Kurtz''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Ma lo sai che il se è la sillaba centrale di es''se''re? ('''Fotoreporter''') :[...] ''you know that "if" is the middle word in "life"?'' *''Siamo gli uomini vuoti | siamo gli uomini imbottiti | addossati l'uno all'altro | con la testa piena di paglia | Ahimè! | Le nostre aride voci vanno insieme bisbigliando | sommesse e insulse come il vento tra l'erba secca | o le zampette umide di topi nel nostro scantinato asciutto | foggia senza forma | tinta senza colore | paralisi della forza | gesto senza moto. | Chi ha attraversato le sponde...''<ref>''Un soldo per il vecchio Guy'', da ''Siamo gli uomini vuoti'' di [[Thomas Stearns Eliot]]. La traduzione dell'opera presente nel film è differente da quella comunemente accettata dai traduttori professionisti.</ref> ('''Col. Kurtz''') *Quasi otto ore... Sto dormendo... Sto dormendo e sogno di essere su questa barca del cazzo... Merda, sono passate otto ore? ('''Jay "Chef" Hicks''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} ==Dialoghi== {{Cronologico}} *{{NDR|Doppiaggio del 2001, Apocalypse Now Redux}}<br />'''Col. Kilgore''': È buono vero? Senti com'è buono? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': Il [[napalm]], lo senti? Non c'è niente al mondo che abbia questo odore. {{NDR|Si inginocchia}} Mi piace l'odore del [[napalm]] al mattino.<ref name=afi>In lingua originale: «''I love the smell of napalm in the morning''». Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'[[w:American Film Institute|American Film Institute]], che è andato a comporre l'''[[w:AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes]]'', questa citazione è stata inserita al 12° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema. Per approfondire, vedi anche la voce [[Mi piace l'odore del napalm al mattino]].</ref> Una volta abbiamo bombardato una collina, per dodici ore, e finita l'azione siamo andati a vedere. Non c'era più neanche l'ombra di quegli sporchi bastardi. Ma quell'odore... sai quell'odore di benzina? Tutto intorno. Profumava come... come di vittoria. Un bel giorno questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} :{{NDR|Doppiaggio del 1979}}<br />'''Col. Kilgore''': Lo senti? Lo senti l'odore? <br/> '''Lance B. Johnson''': Cosa? <br/> '''Col. Kilgore''': [[Napalm]], figliolo. Non c'è nient'altro al mondo che odora così. {{NDR|si inginocchia}} [[Mi piace l'odore del napalm al mattino|Mi piace l'odore del napalm di mattina]].<ref name=afi/> Una volta, una collina, la bombardammo per dodici ore, e finita l'azione andai lì sopra. Non ci trovammo più nessuno, neanche un lurido cadavere di Viet. Ma quell'odore... si sentiva quell'odore di benzina. Tutta la collina odorava di... di vittoria. Prima o poi questa guerra finirà. {{NDR|Se ne va}} *'''Cap. Willard''': Mi hanno inviato in missione segreta, signore. <br/>'''Col. Kurtz''': Non è più segreta ormai. Non crede? Cosa le hanno detto?<br/>'''Cap. Willard''': Mi hanno detto che lei era completamente impazzito, e che i suoi metodi erano malsani.<br/>'''Col. Kurtz''': I miei metodi sono malsani?<br/>'''Cap. Willard''': Io non vedo alcun metodo, signore.<br/>'''Col. Kurtz''': Mi aspettavo qualcuno come lei. Lei cosa si aspettava? Lei è un assassino? <br/> '''Cap. Willard''': Sono un soldato. <br/> '''Col. Kurtz''': Né l'uno né l'altro. Lei è un garzone di bottega che è stato mandato dal droghiere a incassare i sospesi. {{NDR|Willard è incaricato di uccidere Kurtz}} ==Citazioni su ''Apocalypse Now''== *Al tempo della vera guerra in Vietnam le persone peggiori del mondo per i ben pensanti erano gli hippies. Allora dico che altri emarginati come quelli descritti da Coppola sono in fondo gli oppositori della guerra. ([[Julian Beck]]) *Fu assolutamente azzeccata la decisione di [[Francis Ford Coppola]] di ingaggiare [[Randy Hansen]], un giovane chitarrista il cui ruolo consisteva nel riprodurre [[Jimi Hendrix|Hendrix]] nota per nota e con parrucca e trucco, per fornire il potenziale distruttivo della chitarra di [[Jimi Hendrix|Hendrix]] alla colonna sonora di una scena di un'imboscata nel film esorcizzante [[Guerra del Vietnam|del Vietnam]] ''Apocalypse Now'' del 1979. ([[Charles Shaar Murray]]) *Il film di Coppola è tecnicamente formidabile, ed è anche preciso, ma Coppola si lascia prendere dal "glamour" della guerra. ([[Roland Joffé]]) *Il mio film non è sul Vietnam... il mio film è il Vietnam. ([[Francis Ford Coppola]]) *La scena di ''Apocalypse Now'', quando Brando-Kurtz emerge dalle tenebre, l’ho girata pensando a [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]], rimandando il più possibile lo svelamento del volto. ([[Vittorio Storaro]]) *{{NDR|Sull'impatto del film su ''[[Urla del silenzio]]''}} Non ho voluto rifare ''Apocalypse Now''. Ammiro Coppola, il suo splendore barocco, ma il lirismo della guerra non mi interessa affatto. ([[Roland Joffé]]) ==Note== <references/> ==Voci correlate== *[[Mi piace l'odore del napalm al mattino]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sulla guerra del Vietnam]] [[Categoria:Film premi Oscar]] eghbswo6uqvb10cgi58d836ilvjilck Clerks - Commessi 0 249 1223841 1122250 2022-08-22T14:34:22Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Clerks – Commessi |titolooriginale=Clerks. |paese=Usa |anno=1994 |genere=Commedia |regista=[[Kevin Smith]] |sceneggiatore=[[Kevin Smith]] |attori= *[[Brian O'Halloran]]: Dante Hicks *[[Jeff Anderson]]: Randal Graves *[[Marilyn Ghigliotti]]: Veronica Loughran *[[Lisa Spoonhauer]]: Caitlin Bree *[[Jason Mewes]]: Jay *[[Kevin Smith]]: Silent Bob |doppiatoriitaliani= *[[Fabio Boccanera]]: Dante Hicks *[[Loris Loddi]]: Randal Graves *[[Roberta Greganti]]: Veronica Loughran *[[Alessandra Korompay]]: Caitlin Bree *[[Giorgio Borghetti]]: Jay *[[Roberto Gammino]]: Silent Bob |note= }} '''''Clerks – Commessi''''', film statunitense del 1994 con [[Brian O'Halloran]], regia di [[Kevin Smith]]. ==Frasi== *Mi servirebbe una copia dei seguenti titoli: Vibratori al vento; Prepuzi in cappella; Sborra di fuoco; Sbattimelo ovunque, sbattilo lì; Puliscimi le tubature; Tette solenni parte II; Il tuo cazzo è il mio, ed io sono sua; Culi calati; Sborration; Giochi di mano, giochi di puttano; Gargarismi indecenti; Aurora sborealis con enormi cazzi ad [[Harlem]]; poi Bramose di cazzo; Bramose di fica; Uomini soli 2; poi c'è Vaselina connection... sì, ah, poi Fregne pregne di cazzi duri..." ('''Randal''') *Ah, non conta, la gente ne dice di cose strane mentre fa sesso. Una volta io una l'ho chiamata mamma... ('''Randal''') *Certo che un giorno dobbiamo tutti morire, ma chi dice che si debba pagare per farlo! ('''Rappresentante di gomme''') *La donna che fa godere l'uomo è naturale, ma l'uomo che fa godere la donna... è talento. ('''Dante''') *Avete per caso quello lì con quel tizio che ha fatto quel film che è uscito l'anno scorso? ('''Cliente del videonoleggio''') *Da' retta, il mondo è pieno di belle donne, ma non tutte ti portano le lasagne da casa, più che altro ti fanno le [[mettere le corna|corna]] e basta. ('''Silent Bob''') *Ragazzi è importante fare un lavoro che ti faccia sentire gratificato, io per esempio masturbo manualmente gli animali per l'inseminazione artificiale. ('''Cliente del Quick Stop''') *Che cazzo mai sarà scopare con un cadavere... ('''Dante''') Capirai! mia madre scopa con un cadavere da trent'anni ed io lo chiamo babbo. ('''Randal''') == Dialoghi == *'''Randal''': E tu sai che mi sono appena visto?<br />'''Dante''': Io che tiravo via una scatola dalla mano di un deficiente?<br />'''Randal''': ''[[Il ritorno dello Jedi]]'' [...] Tu cosa preferisci, lo ''Jedi'' o ''[[L'Impero colpisce ancora]]''?<br />'''Dante''': L'Impero.<br />'''Randal''': Bestemmia!<br />'''Dante''': L'Impero ha un finale migliore. Intendo: a Luke viene amputata la mano, lui scopre che Lord Fener è suo padre, Han viene ibernato e portato via da Bobba Fett... Un finale che t'ammazza. Insomma, questo è la vita: una serie di finali duri uno appresso all'altro. Invece lo Jedi è solo una massa di pupazzi!<br />'''Randal''': No, nello Jedi c'è in ballo qualcos'altro, non me n'ero mai accorto prima d'oggi... loro costruiscono una nuova Morte Nera, giusto? Ora, l'altra era pronta e del tutto funzionante prima che i ribelli la distruggessero...<br />'''Dante''': Luke l'aveva fatta saltare, tutto merito suo!<br />'''Randal''': ...e la seconda quando è stata fatta esplodere era in costruzione...<br />'''Dante''': Già, e a farlo è stato Lando Calrissian.<br />'''Randal''': C'è sempre stato qualcosa che non mi tornava nella seconda esplosione, qualcosa che non riuscivo a mettere a fuoco e che proprio non mi andava giù.<br />'''Dante''': E ora ci sei riuscito?<br />'''Randal''': La prima era presidiata dalle armate imperiali... le sole persone a bordo erano le truppe d'assalto e in più diciamo i vari dignitari.<br />'''Dante''': Sostanzialmente.<br />'''Randal''': Ragion per cui quando quando salta i conti tornano: il male è punito.<br />'''Dante''': Mentre la seconda volta?<br />'''Randal''': La seconda invece non avevano ancora finito di lavorare, erano ancora in fase di costruzione.<br />'''Dante''': Allora?<br />'''Randal''': Allora un'impresa di quella portata richiede un sacco di manodopera in più rispetto al semplice esercito imperiale, scommetto che c'erano di mezzo un mucchio di appaltatori esterni, idraulici, metalmeccanici, muratori...<br />'''Dante''': Cioè non solo imperiali, è questo che vuoi dire.<br />'''Randal''': Esattamente, specialisti di ogni tipo per finirla alla svelta e di nascosto, figurati se le truppe d'assalto saprebbero installare un gabinetto, loro tutto quello che sanno si limita alle armi e alle divise!<br />'''Dante''': D'accordo, coinvolgono degli appaltatori esterni, ma che cos'è che ti disturba tanto quando viene distrutta?<br />'''Randal''': Che saltano per aria quei poveri lavoratori in proprio che erano lì per costruire, vittime di una guerra che non li riguardava affatto. Allora, senti, tu hai un'impresa, lo stato ti offre un bell'appalto su un piatto d'argento, hai moglie e figli a carico, un villino di due piani in periferia, si tratta di un appalto governativo e quindi ci sono un fottio di vantaggi, poi arrivano i militanti di sinistra e distruggono tutto quello che c'è nel raggio di sei chilometri con i laser, tu non c'entri niente, non hai una posizione politica, tu cerchi solo di far quadre i conti.<br />'''Un Cliente''': – Scusate, non volevo interrompere, ma di che cosa state parlando?<br />'''Randal''': Del finale di "Il Ritorno dello Jedi". *'''Dante''': Ma ti rendi conto che hai rovesciato la bara?<br />'''Randal''': Non l'ho mica fatto apposta!<br /> '''Dante''': Gesù, quel cadavere sul pavimento!<br />'''Randal''': E lo tireranno su! Sai che problema pure se si è rotta una gamba! *'''Dante''': Quanti cazzi hai ciucciato???quanti???eh?<br />'''Veronica''': Più o meno circa... trentasei.<br />'''Dante''': Cosa???come sarebbe a dire più o meno circa? ehi, aspetta, compreso me?<br />'''Veronica''': Uhmmmm... trentasette." *'''Dante''': Trentasette, la mia ragazza ha ciucciato trentasette cazzi. <br /> '''Cliente''': In fila? *'''Randal''': Oh dai scusa che ti è preso, non spiccichi una parola da venti minuti, si può sapere qual è il problema?<br/> '''Dante''': Questa vita... <br/> '''Randal''': Questa vita?!? <br/> '''Dante''': Sì questa vita di merda...<br/> '''Randal''': Mangia un po' di patatine ti sentirai meglio... <br/> '''Dante''': Sono sepolto in questo buco, non solo prendo meno di un negro alla catena, lavoro anche il mio giorno di riposo, quelle cazzo di saracinesche si sono bloccate, ho a che fare coi peggio balordi di questo pianeta, puzzo di lucido da scarpe, la mia ex ragazza è in catalessi dopo aver scopato con un cadavere e la mia attuale fidanzata si è ciucciata 36 cazzi. <br/> '''Randal''': Trentasette. *'''Jay''': "Bordello, bordello, bordello; sballo, sballo, sballo; farsi di coca, riempirsi di birra." {{NDR|Rivolgendosi a Dante}} Un pacchetto di preservativi, brav'uomo, è ora di sballare, bere birra e spinellare. <br /> '''Dante''': Hai ancora qualcuno da avvelenare per oggi? <br /> '''Jay''': No, ho chiuso, ma ascolta me: giunta è l'ora di volare ad Atlantic, di farsi un paio di birre, di farsi strafarsi e se ci scappa di farsi pure una puttana. <br /> '''Dante''': 1 e 79 <br /> '''Jay''': {{NDR|Rivolgendosi a Silent Bob}} Paga il brav'uomo! {{NDR|Di nuovo a Dante}} Che fai chiudi? <br /> '''Dante''': Tra una mezz'ora. <br /> '''Jay''': Mmm... a quanto pare facciamo gli stessi orari, dovremmo frequentarci. Tu ti fai? <br /> '''Dante''': Quasi quasi comincio. <br /> '''Jay''': Verresti a una festicciola con me stasera, dovrebbe girare un bel po di fica. <br /> '''Dante''': Con te? Non credo proprio. <br /> '''Jay''': Tu senti questo, io con gli spacciatori, mai sia! <br /> '''Dante''': Niente di personale. <br /> '''Jay''': {{NDR|Scorgendo il cadavere del vecchio}} Ehi, che cosa gli è preso al vecchietto. <br /> '''Dante''': È morto nel bagno. <br /> '''Jay''': È vero che si stava facendo una sega? <br /> '''Dante''': Ma che ne so! Mica ero al cesso con lui. <br /> '''Jay''': Magari che ha visto quel gran tocco di Catelyn. Cazzo quanto me l'ha fatto venir duro. {{NDR|Rivolgendosi a Silent Bob}} Vieni bella troia, veni che ti piace, è questo quello che ti piace, dillo, dai dillo! <br /> '''Dante''': Ehi datti una calmata, quella è stata la mia fidanzata. <br /> '''Jay''': Tu stavi con quella! <br /> '''Dante''': Già, pareva pure che dovessimo tornare insieme. <br /> '''Jay''': Non ce l'hai una ragazza fissa? <br /> '''Dante''': Si, Veronica. <br /> '''Jay''': Che cos'è pensi di mollarla per rimetterti con quella sorca di Catelyn? <br /> '''Dante''': Mi sa. <br /> '''Jay''': Così non lo sai eh? Be' Catelyn caruccia è caruccia, ma quella Veronica pare di una che ti muore appresso 24 ore al giorno. Ho visto come ti fa i massaggi, ti porta i pranzetti. Se non sbaglio, una volta, ti ha anche cambiato una ruota. <br /> '''Dante''': Si, si, ma sono io che ho messo il crick. Lei ha solo svitato i bulloni e infilato la ruota. <br /> '''Jay''': Certo fa un sacco di cose per te. <br /> '''Dante''': È la mia ragazza! <br /> '''Jay''': Ma che c'entra anche io ne ho avute, ma quelle volevano solo spinelli e robba del genere! <br /> [...] Senti me, mia nonna diceva sempre: mille volte meglio un fottuto, un bellissimo dove non c'è un cazzo. No, anzi: a che serve un piatto se non c'è un bel cazzo dentro? <br />'''Dante''': ...Vuol dire?<br />'''Jay''': Ma che ne so, mia nonna era arteriosclerotica, stava sempre a pisciarsi addosso. E anche a cacare se è per questo. {{NDR|A Silent Bob}} Andiamo, andiamo Linguasecca<ref>Scelta di doppiaggio adoperata nell'adattamento italiano per il personaggio di ''Silent Bob''</ref>, ne ho abbastanza di questo covo di banditi! Per non dire del frocio qui presente! Sto vecchio fuma cazzi... *'''Dante''': Prendo una multa per colpa tua, t'incazzi coi clienti e a me tocca di metterci una pezza, ci fai buttare fuori da un funerale per profanazione della salma, e come massimo dei massimi mandi a puttane la storia della mia vita!! Ma cos'altro vorresti farmi?!? Sodomizzare mia madre mentre mi versi dello zucchero nel serbatoio della macchina?!?...Poi vuoi saperlo qual è la vera tragedia in tutto questo? Che io oggi neanche ci pensavo a stare qui!!! <br /> '''Randal''': Vaffanculo! Vaffanculo sul serio! Sempre a fare quello che si nasconde dietro un dito! Sicché sarei io la causa delle tue disgrazie!? Chi è stato a chiudere per andarsene a giocare?! Chi è stato a chiudere per andarsene alla veglia?! Chi è che si è rimesso appresso alla sua ex-fidanzata senza dire un cazzo a quella con cui sta?!? Ma se proprio vuoi dare la colpa a qualcuno, dalla a te stesso!! "''Neanche ci pensavo a stare qui''", ma sei proprio un grande stronzo!! Oh Cristo, nessuno ti obbligava a venire! Se l'hai fatto, mio caro, è solo perché ti andava! Ci godi al pensiero di avere tutto il mondo da portare sulle spalle, come se qui tutto senza di te fosse destinato alla rovina! Ah cazzo, ti sopravvaluti per compensare il fatto che fai un lavoro da scimmia! Batti dei tasti, tutto lì! Anche un deficiente potrebbe stare al tuo posto senza il minimo problema! Tu-tu sei ossessionato dall'ansia di farlo sembrare una cosa epica, molto più importante di quello che non è! Cazzo! Lavori in un negozio di generi alimentari, e con uno stipendio di merda! Io noleggio video che fanno schifo con uno stipendio altrettanto di merda! Lo vuoi sapere? Jay, quello sì che è uno in gamba, lui almeno non si fa illusioni! Noi invece?! Noi invece ci crediamo chissà chi! Come fossimo meglio di tutti quelli che vengono a comprare giornali e sigarette! Li guardiamo dall'alto in basso, manco fossimo di una razza superiore! Bè, se davvero lo siamo, come mai lavoriamo qui?!? ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Clerks - Commessi''}} {{Clerks}} [[Categoria:Film commedia]] o7y69cz1732qo2hi0nzuyux5p6bcgte Taxi Driver 0 305 1223836 1139662 2022-08-22T14:32:59Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Taxi Driver |genere= drammatico/thriller/noir |regista= [[Martin Scorsese]] |sceneggiatore= [[Paul Schrader]] |attori= * [[Robert De Niro]]: Travis Bickle * [[Jodie Foster]]: Iris Steensma * [[Harvey Keitel]]: Matthew "Sport" * [[Cybill Shepherd]]: Betsy * [[Peter Boyle]]: "Mago" * [[Albert Brooks]]: Tom * [[Leonard Harris]]: senatore Charles Palantine * [[Martin Scorsese]]: passeggero * [[Steven Prince]]: Easy Andy, il venditore di armi |doppiatoriitaliani = * [[Ferruccio Amendola]]: Travis Bickle * [[Roberta Paladini]]: Iris Steensma * [[Gianni Marzocchi]]: Matthew "Sport" * [[Micaela Esdra]]: Betsy * [[Renato Mori]]: "Mago" * [[Massimo Giuliani]]: Tom * [[Giorgio Piazza (attore)|Giorgio Piazza]]: senatore Charles Palantine * [[Gianfranco Bellini]]: passeggero * [[Angelo Nicotra]]: Easy Andy, il venditore di armi * [[Mario Milita]]: Affittacamere * [[Manlio De Angelis]]: 'Dollaro' |note= |note = *'''Musiche''': [[Bernard Herrmann]] *Palma d'Oro al Festival di Cannes }} '''''Taxi driver''''', film statunitense del 1976 con [[Robert De Niro]], regia di [[Martin Scorsese]]. {{tagline|In ogni strada di questo paese c'è un nessuno che sogna di diventare qualcuno. È un uomo dimenticato e solitario che deve disperatamente provare di essere vivo.}} ==Frasi== *Ogni volta che riporto la macchina in garage devo ripulire i sedili, sono sempre impiastrati. Certe volte c'è perfino del sangue. ('''Travis Bickle''') *Dodici ore al volante e non riesco a dormire... Porco mondo! I giorni sono interminabili, non finiscono mai. ('''Travis Bickle''') *Io ho sempre sentito il bisogno di avere uno scopo nella vita, non credo che uno possa dedicarsi solo a se stesso, al proprio benessere. Secondo me uno deve cercare di avvicinarsi alle altre persone. ('''Travis Bickle''') *La prima volta che la vidi fu all'ufficio della campagna elettorale per Palantine a Broadway. Aveva un vestito tutto bianco e mi apparì come un angelo in mezzo a tutto quel sozzume, è sola ma loro non osano neanche sfiorarla. ('''Travis Bickle''') * Nove maggio. Grazie al cielo è venuta la pioggia, è servita a ripulire un po' le strade dalla immondizia che si era ammonticchiata. Lavoro tutta la notte adesso, dalle sei del pomeriggio alle sei del mattino, certe volte anche la domenica; è una fatica ma almeno mi tiene sempre occupato. Guadagno trecento, trecentocinquanta alla settimana, certe volte anche di più, quando faccio senza tassametro. Vengono fuori gli animali più strani, la notte: puttane, sfruttatori, mendicanti, drogati, spacciatori di droga, ladri, scippatori. Un giorno o l'altro verrà un altro [[diluvio universale]] e ripulirà le strade una volta per sempre. Io vado per tutta la città, lavoro a Bronx e [[Brooklyn]], lavoro anche ad [[Harlem]] che è pieno di negri, io me ne frego del colore della pelle ma certi ci badano, certi miei colleghi i negri non li portano, per me non fa nessuna differenza. ('''Travis Bickle''') *Cercai tante volte di telefonarle ma poi non veniva più neanche al telefono. Le mandai dei fiori ma me li riportavano tutti a casa. L'odore dei fiori mi dava la nausea, e il mal di testa mi torturava. Mi pareva di avere il cancro allo stomaco... Non dovevo lamentarmi però, la salute è una cosa che dipende da come ti senti. Più pensi di sentirti male e più... stai... male. ('''Travis Bickle''') *Solo adesso mi accorgo quanto lei assomigli a tutti gli altri. Fredda e insensibile. Ce n'è tanta di gente così, specialmente le donne. Sono tutte uguali. ('''Travis Bickle''') *La solitudine mi ha perseguitato per tutta la vita, dappertutto. Nei bar, in macchina, per la strada, nei negozi, dappertutto. Non c'è scampo: sono nato per essere solo. ('''Travis Bickle''') *Oggi è l'otto giugno, la mia vita ha preso di colpo un'altra piega, i giorni passavano senza niente di nuovo uno dopo l'altro, impossibile distinguerli, tutti uguali, tutti in fila. Poi all'improvviso ecco il cambiamento. {{NDR|Travis decide di acquistare un'arma}} ('''Travis Bickle''') *Ventinove giugno, adesso devo rimettermi in forma, stare seduto tutto il giorno mi ha fatto diventare flaccido, i muscoli sono spariti: da oggi in poi cinquanta flessioni tutte le mattine, cinquanta flessioni... niente più tranquillanti niente più cibo cattivo... lontano dai nemici del mio corpo d'ora in poi la mia vita sarà riorganizzata, tutti i muscoli dovranno essere tesi. ('''Travis Bickle''') *Era un'idea che andavo rimuginando da parecchio tempo, era lui, era lui il simbolo di tutto quello che di male era sempre successo a me. ('''Travis Bickle''') *Ah sì certo, ah ah... Vaffanculo figlio di puttana, ti ho visto arrivare sai, pezzo di merda, avanti, avanti su, io non mi muovo, non mi muovo dai, prova a muoverti tu, e muoviti... Non ci provare stronzo. Ma dici a me?<ref>In lingua originale: «''You talkin' to me?''». Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'[[w:American Film Institute|American Film Institute]], che è andato a comporre l'''[[w:AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes]]'', questa citazione è stata inserita al decimo posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema.</ref> Ma dici a me? ... Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Eh, Non ci sono che io qui. Di', ma con chi credi di parlare tu? Ah sì è e, va bene... {{NDR|con una pistola in mano, mentre si guarda allo specchio}} ('''Travis Bickle''') *State a sentire stronzi figli di puttana io ne ho abbastanza, ho avuto anche troppa pazienza e non ho intenzione di... State a sentire stronzi, figli di puttana io ne ho abbastanza, ho avuto anche troppa pazienza, ho avuto anche troppa pazienza, ho avuto troppa pazienza con voi sfruttatori, ladri, drogati, assassini, vigliacchi. Ho deciso di farla finita, ho deciso di farla finita, ho deciso di farla finita, ho deciso di... sei morto! ('''Travis Bickle''') *[[Walt Whitman]], nostro grande poeta, ha parlato per tutti noi quando ha detto: «''Io sono quell'uomo, io ho sofferto, io c'ero''»<ref>Citando ''Il canto di me stesso'' (33) di Whitman. Cfr.: «''[...] io sono quell'uomo, ho sofferto, ero là.''»</ref>. E oggi io dico a voi, "noi siamo il popolo, abbiamo sofferto, noi c'eravamo". Noi, il popolo, abbiamo sofferto nel Vietnam. Noi, il popolo, abbiamo sofferto e soffriamo ancora per la disoccupazione, l'inflazione, la criminalità e la corruzione. ('''Charles Palantine''') {{NDR|durante la sua campagna elettorale}} *Cari papà e mamma, vi ricordo che il mese di luglio è quello nel quale cade non solo l'anniversario del vostro matrimonio ma anche l'onomastico di papà e il compleanno della mamma, mi dispiace di non ricordare le date esatte ma con questa mia vi faccio gli auguri per tutte e tre le feste, mi dispiace anche di non potervi mandare il mio indirizzo come vi avevo promesso l'altr'anno ma la delicatezza del lavoro che faccio per il governo richiede la più assoluta riservatezza, so che mi capirete. Io sto bene in salute e guadagno molti soldi, frequento una ragazza da parecchi mesi e so che sareste molto contenti se la vedeste, si chiama Betsy ma più di questo non vi posso dire. Spero che questa mia vi trovi in buona salute come pure sono io, spero che nessuno sia morto, non vi preoccupate per me... un giorno sentirete bussare alla porta e mi vedrete entrare. Vi abbraccio. Travis. ('''Travis Bickle''') *{{NDR|Scitta nel biglietto destinato a Iris}} Dear Iris: This money should be used for your trip. By the time you read this, I will be dead. Travis {{NDR|Traduzione}} Cara Iris: Questo denaro deve essere utilizzato per il tuo viaggio. Quando leggerai questo, io sarò morto. Travis. ('''Travis Bickle''') *Adesso vedo con chiarezza che la mia vita ha avuto un solo scopo, adesso l'ho capito. Non c'è mai stata altra scelta per me. ('''Travis Bickle''') *Pazzo figlio di puttana! Fottuto figlio di puttana! Io t'ammazzo, t'ammazzo, t'ammazzo, t'ammazzo! Maledetto figlio di puttana! T'ammazzo, t'ammazzo! Porco schifoso! Bastardo fottuto! T'ammazzo, t'ammazzo, brutto pazzo figlio di puttana! T'ammazzo, t'ammazzo, t'ammazzo, t'ammazzo...! AHHH! ('''Affittacamere'''){{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}{{NDR|a Travis che poi lo ammazza con un coltello e un colpo di pistola alla testa}} *Caro signor Bickle, non so dirle quanto mia moglie e io siamo lieti della notizia che lei si sta rimettendo ed è in via di guarigione. Volevamo venirla a trovare in ospedale quando siamo venuti a New York a prendere Iris, ma lei era ancora in coma. Non sappiamo proprio come sdebitarci con lei per averci fatto recuperare la nostra Iris. Credevamo di averla persa, e adesso la nostra vita è come ricominciata. Non c'è bisogno che io le dica che lei è un eroe per noi e per i nostri amici. Immagino che lei vorrà sapere qualcosa di Iris; è tornata a scuola, e studia moltissimo. Il cambiamento è stato molto difficile per Iris come lei può immaginare, ma noi abbiamo preso tutte le precauzioni perché non abbia mai più ragione di andarsene da casa. Insomma, mia moglie e io vogliamo ancora ringraziarla dal profondo del cuore per quello che ha fatto. Purtroppo noi non ci possiamo permettere di venire un'altra volta a New York per ringraziarla personalmente, se no lo faremmo. Ma se lei dovesse venire a Pittsburgh, le assicuro che sarebbe l'ospite più gradito nella nostra casa. I nostri più sinceri ringraziamenti. Burt e Ivy Steensma. ('''Lettera del padre di Iris a Travis''') ==Dialoghi== *'''Datore di lavoro''': Insomma, qual è il tuo problema? <br /> '''Travis''': Passo la notte in bianco. <br /> '''Datore di lavoro''': E vatti a vedere i porno film. <br /> '''Travis''': C'ho provato, ma è lo stesso. <br /> '''Datore di lavoro''': E allora che fai la notte? <br /> '''Travis''': Vado in giro fino al mattino in metropolitana. Allora ho pensato, se è così è meglio che mi faccia pagare. <br /> '''Datore di lavoro''': Che quartieri preferisci? South Bronx, Harlem? <br /> '''Travis''': Per me non fa differenza. <br /> '''Datore di lavoro''': Lavori nelle feste ebraiche? <br /> '''Travis''': Per me non fa differenza. <br /> '''Datore di lavoro''': Dai, fammi vedere la patente di guida. Come sono i tuoi precedenti? <br /> '''Travis''': Puliti. Cristallini, come la mia coscienza. *'''Betsy''': Ma lei sta scherzando. <br /> '''Travis''': Perché? <br /> '''Betsy''': Questo è un film pornografico. <br /> '''Travis''': No, no no, questo, anzi questo è un film che ci vengono tutti a vederlo. Perfino marito e moglie ci vengono. <br /> '''Betsy''': Ne è proprio sicuro? <br /> '''Travis''': Ah, altroché. Io già ne ho visti tanti. *'''Travis''': Ma dove va? <br /> '''Betsy''': Me ne vado a casa. <br /> '''Travis''': Perché? <br /> '''Betsy''': Non so perché ci sono venuta. A me non piacciono questi film. <br /> '''Travis''': Ah, guardi che io, io non lo sapevo che lei la pensava così per questi film. Io poi non m'intendo di film, se l'avessi saputo... <br /> '''Betsy''': E questi sono gli unici film che lei va a vedere? <br /> '''Travis''': Sì, io ci vengo qui, mi pare che, non sono mica male... <br /> '''Betsy''': Portarmi in un posto simile significa non avere il minimo rispetto per me. <br /> '''Travis''': ...Ah, allora andiamo in qualche altro posto, ci sono tanti cinema dove andare, io, io non me ne intendo ma posso portarla in un altro posto, dove vuole. <br /> '''Betsy''': Siamo troppo diversi. *'''Tom''': Senta, non venga a fare scenate, va bene? <br /> '''Travis''': Che c'entri tu? {{NDR|a Betsy}} Perché non mi vuole parlare? Perché non mi vuole parlare? Perché non viene al telefono quando la chiamo? Crede che non lo sappia che lei è lì? Crede che non lo sappia? <br /> '''Tom''': Le ho detto d'andarsene. Se ne va per favore? <br /> '''Travis''': Che vuoi tu? Metti giù le mani. <br /> '''Tom''': Le ho detto che se ne deve andare, per favore, questo non è il posto per fare scenate. <br /> '''Travis''': Metti giù le mani! <br /> '''Tom''': Va bene, ma lei... <br /> '''Travis''': Mettile giù! <br /> '''Tom''': Va bene! Ma lei se ne vada. Senta... <br /> '''Travis''': {{NDR|a Betsy}} Volevo solo dirle che lei vive in un Inferno qui, ecco! E morirà in un Inferno come tutti gli altri! <br /> '''Tom''': Guardi che c'è un poliziotto qui davanti! <br /> '''Travis''': Lei è come tutti gli altri! *'''Travis Bikle''': Ha una [[Smith & Wesson 29|44 Magnum]]? <br />'''Easye Andie''': È un'arma che costa. <br />'''Travis Bikle''': Ah, ce li ho i soldi. <br />'''Easye Andie''': Brutta bestia sa, ti ferma una macchina a cento metri, con una pallottola buca il motore. Guardi che roba... è un'arma che non perde mai di valore, guardi qui, guardi che perfezione. Potrei venderla a qualche testa calda di Harlem per 500 dollari ma io preferisco sempre vendere a gente di qualità. Che gliene pare, forse un po' troppo ingombrante per essere pratica. In questo caso per lei consiglierei questa 38 due pollici, guardi, anche questa è una gran bell'arma: acciaio cromato, canna corta oppure la stessa ma di acciaio brunito, questa le ferma qualsiasi animale, la Magnum la usano molto in Africa per gli elefanti ma certo quella lì è più maneggevole. Ci sono pistole che sono giocattoli ma quella lì no... lei la può usare tutto un giorno come un martello, poi va a sparare e le fa un centro dopo l'altro, ha una meccanica di precisione ed è robustissima. Le interessa una automatica? Questa è una Colt25 automatica, piccola ma ottima, cinque colpi nel caricatore, il sesto in canna, se è così imprudente da mettercelo. Ecco, guardi questa è una 38Walter, otto colpi nel caricatore. Guardi qui ha una meccanica perfetta... gran bella pistola. Durante l'ultima guerra molte P38 le sostituivano con questa, le davano solo agli ufficiali. È un gioiello no? <br /> '''Travis Bikle''': E quanto per tutte e quattro? <br /> '''Easye Andie''': Ah, tutte e quattro. Aspetti un momento solo uno sprovveduto porterebbe quel cannone così per strada, tenga, guardi che bella, è una fondina che ho fatto fare a mano nel Messico, 40 dollari. 3 e 50 per la Magnum, 2 e 50 per la 38, 120 per la 25, 150 per la Walter. Ecco prenda questa. Aspetti scendo giù con lei. Ne vuole droga? Erba, hashish, coca, mescalin, eroina? Oppure magari dell'anfetamina? Ho tutto quello che vuole. <br /> '''Travis Bikle''': No, non mi interessa quella roba. <br /Taxi Driver > '''Easye Andie''': Esplosivi, detonatori elettrici, spolette a tempo, non le servono? Vuole una Cadillac? Ho una Cadillac nuova foderata in pelle per 2000 dollari. *'''Travis''': È lei Matthew? Cerco compagnia. <br /> '''Sport''': Sergente, le giuro che non sto facendo niente, sto, sto soltanto aspettando un amico. Ma perché mi vuole portare dentro? <br /> '''Travis''': Non sono un poliziotto. <br /> '''Sport''': Allora perché m'ha detto che cerca compagnia? <br /> '''Travis''': ...M'ha mandato quella ragazza lì. {{NDR|indica Iris}} <br /> '''Sport''': Ah, ma non è che, non è che ha una 38 dentro quegli stivaletti? <br /> '''Travis''': Una 38? No, no, no. Sono pulito. <br /> '''Sport''': Ah, allora sei davvero un cowboy? <br /> '''Travis''': Sì. <br /> '''Sport''': Ah, meglio così, molto meglio, sì, sì. Preferisco. 15 dollari, 15 minuti, 25 dollari, mezz'ora, va bene? <br /> '''Travis''': Ma va. <br /> '''Sport''': Cowboy, eh? Una volta anch'io avevo un cavallo, a Coney Island. È stato investito da un tram. Senti, prendere o lasciare. Se vuoi fare economia è meglio che non ci vai proprio. Perché se ci vai poi torni qui tutte le sere; ha 13 anni, tu non l'hai mai vista una passera come quella. Ci puoi fare quello che vuoi con quella, puoi venirle addosso, puoi fare davanti, puoi fare di dietro, tutto quello che vuoi insomma. Te lo fa diventare in un modo che te lo senti scoppiare. *'''Sport''': Ci vediamo, madama. <br /> '''Travis''': Come hai detto? <br /> '''Sport''': Ci vediamo, madama. <br /> '''Travis''': Non sono una madama. <br /> '''Sport''' {{NDR|cominciando a ridere}}: Be', se lo sei, è già adescamento. <br /> '''Travis''': Sono uno qualunque. <br /> '''Sport''' {{NDR|ridendo}}: Sarà, ma non lo sembri. {{NDR|Travis resta fermo}} Dai, su, vai a divertirti, vai. {{NDR|Travis resta fermo, e Sport ride}} Sei uno strano tipo. Ah, l'aspetto non dice niente, eh? Dai, vatti a divertire, muoviti. *'''Travis''': Ma davvero hai 13 anni? <br /> '''Iris''': Senti, bello, muoviamoci, 15 minuti sono pochi. Quando è finita la sigaretta te ne devi andare. {{NDR|si siede sul divano e comincia a spogliarsi}} <br /> '''Travis''': Quanti anni hai? Non vuoi dirmelo? Come ti chiami? <br /> '''Iris''': Facile. <br /> '''Travis''': Ma questo è un nome che non esiste. <br /> '''Iris''': È facile da ricordare. <br /> '''Travis''': Sì, ma qual è il tuo nome vero? <br /> '''Iris''': Non mi piace il mio nome vero. <br /> '''Travis''': Va bè, ma qual è? <br /> '''Iris''': ...Iris. <br /> '''Travis''': E perché, cos'ha di brutto? È un bel nome. <br /> '''Iris''': Mh, sarà bello per te. {{NDR|Iris comincia a rimuovere il suo top}} <br /> '''Travis''': No... no, lascia, non lo fare. Non ti ricordi di me? Ti ricordi quando sei salita su quel taxi, uno di quelli con gli scacchi? Sei salita, e quel tale Matthew t'ha detto di scendere se no era peggio per te. E t'ha tirato giù <br /> '''Iris''': Che ne so, non mi ricordo. <br /> '''Travis''': Come? Ma non ti ricordi niente? <br /> '''Iris''': No. <br /> '''Travis''': Fa lo stesso, io ti porterò via di qui. <br /> '''Iris''': Oh, senti, sbrighiamoci, se no Sport s'arrabbia. Allora cosa vuoi fare? <br /> '''Travis''': Non voglio fare niente. Chi è Sport? <br /> '''Iris''': Sarebbe Matthew, io lo chiamo Sport. {{NDR|Iris si alza e comincia a togliere la cinta dei pantaloni di Travis}} Allora, vuoi che facciamo così? <br /> '''Travis''': Senti, io, ma insomma non riesci a capire? Tu sei quella che è salita sul mio taxi, e hai detto che te ne volevi andare da qui. <br /> '''Iris''': Forse sarò stata in orbita. <br /> '''Travis''': Come sarebbe? Ti drogano? <br /> '''Iris''': Oh, andiamo, non fare l'ingenuo. <br /> '''Travis''' {{NDR|Mentre Iris continua a slacciargli i pantaloni}}: Ma che fai? <br /> '''Iris''': Non vuoi proprio fare? <br /> '''Travis''': No, non voglio fare niente. Voglio aiutarti. <br /> '''Iris''': Adesso t'aiuto io. {{NDR|Iris prova di nuovo a slacciargli i pantaloni, ma Travis la spinge sul divano}} <br /> '''Travis''': Ma porco mondo! Non voglio. Non voglio. Te l'ho detto che non voglio farlo. <br /> '''Iris''': Se non vuoi, che sei venuto a fare? <br /> '''Travis''': Ma, per la miseria. Non volevi andar via da qui? Non riesci a capire perché sono venuto? <br /> '''Iris''': Sì, adesso comincio a capire. Una volta ho cercato di salire sul tuo taxi, e adesso sei venuto a portarmi via. È così? <br /> '''Travis''': Sì, ma non te ne vuoi più andare. <br /> '''Iris''': Io posso andarmene quando voglio. <br /> '''Travis''': E allora, quella famosa volta? <br /> '''Iris''': Te l'ho detto che ero drogata. Per questo Sport mi ha fatto scendere. Quando non sono drogata lo capisco che è questo il mio posto. E allora loro lo fanno per proteggermi da me stessa. <br /> '''Travis''': Be'... io..non lo so..non lo so, ho sbagliato tutto. <br /> '''Iris''': Guarda, io ho capito. L'ho capito che lo facevi per me. <br /> '''Travis''': Già. Senti, ti posso rivedere? <br /> '''Iris''': Ah, non è una cosa difficile. <br /> '''Travis''': No, non dico così, io dico normalmente, questo non significa vedersi. <br /> '''Iris''': Allora facciamo domattina a colazione. Io mi alzo più o meno all'una. <br /> '''Travis''': All'una? <br /> '''Iris''': All'una, sì. <br /> '''Travis''': ...Ah..be', però io, io avrei... <br /> '''Iris''': Insomma, vuoi vedermi o no? <br /> '''Travis''': Sì sì, certo che voglio, va bene, d'accordo. D'accordo, all'una. <br /> '''Iris''': All'una. <br /> '''Travis''': Va bene. A domani. Oh, Iris, io mi chiamo Travis. <br /> '''Iris''': Ti ringrazio, Travis. <br /> '''Travis''': Ciao, Iris. A domani. Sii brava, eh? *'''Iris''': Ma perché dovrei tornare dai miei genitori? Quei due mi odiano. Perché credi che me ne sia andata io? Se ne fregano di me. <br /> '''Travis''': Ma tu non puoi continuare a vivere così. È un Inferno. Tu sei poco più di una bambina. <br /> '''Iris''': Ma lo sai cos'è la prostituzione? <br /> '''Travis''': È quello che sto dicendo. Ma tu sei una bambina, te ne devi stare a casa tua. Tu devi studiare, devi andare a scuola, devi avere un sacco di amici. Insomma, tutte queste cose. <br /> '''Iris''': Oh Signore, che scemo. <br /> '''Travis''': No, non sono scemo, sei tu qui la scema! Tu hai la segatura in testa. Ma credi di essere furba a metterti con quei paraculi, ruffiani, degenerati, che ti costringono a vendere la cosa? A venderti per 4 soldi, mh? Per un uomo da niente, quello del portone {{NDR|Sport}} Ah, io sono lo scemo?! Sei tu la scema, cara mia! Io non mi faccio fottere da un branco di criminali e di drogati come fai tu! A te pare d'essere dritta? Ma da dove vieni? <br /> '''Iris''': Chi è il criminale? <br /> '''Travis''': Quello che chiami Sport, è lui il criminale. <br /> '''Iris''': Ma non ha mai ammazzato nessuno. <br /> '''Travis''': Qualcuno avrà ammazzato. <br /> '''Iris''': È della [[Bilancia (astrologia)|Bilancia]]. <br /> '''Travis''': Che cos'è? <br /> '''Iris''': Anch'io sono della Bilancia, è per questo che andiamo d'accordo. <br /> '''Travis''': Ha la faccia di un assassino. <br /> '''Iris''': Secondo me, sai, quelli del [[Cancro (astrologia)|Cancro]] sono bravi in amore, ah, ma noi in famiglia siamo tutti dei segni di aria. <br /> '''Travis''': Ed è anche uno spacciatore. <br /> '''Iris''': E a te dove ti vengono tutte queste fonti, me lo spieghi? Ti sei mai guardato allo specchio nelle palle degli occhi? <br /> '''Travis''': E come farai con Sport, quel vecchio bastardo? <br /> '''Iris''': Quando? <br /> '''Travis''': Quando te ne vai. <br /> '''Iris''': Che ne so, me ne vado e via. <br /> '''Travis''': Ah, te ne vai e via? <br /> '''Iris''': Certo, ne hanno tante di ragazze. <br /> '''Travis''': E se non ti lasciano andare, allora che fai? <br /> '''Iris''': ...E che faccio? Chiamo la polizia? <br /> '''Travis''': Tanto quelli non fanno niente, lo sai. <br /> '''Iris''': Sta' a sentire, Sport non mi ha mai trattato male, non mi ha messo le mani addosso neanche una volta. <br /> '''Travis''': Ma non gli si può lasciar fare la cosa ad altre ragazze. Non glielo possiamo permettere. È la cosa più schifosa del mondo quella che fa. E bisogna che qualcuno ci metta rimedio. Quella è la feccia del mondo, è un mestiere s-sporco, lurido, un mestiere da vigliacchi. Ma lo sai quello che m'ha detto di te? Di-di tutto m'ha detto. Ha detto che c'hai il cervello di una gallina. <br /> '''Iris''' {{NDR|sorride}}: Lui lo dice, ma non dice sul serio. Magari me ne vado in una di quelle comunità su nel Vermont. <br /> '''Travis''': ..Che vuoi che ti dica, io non le ho mai viste queste comunità, non so... ho visto delle fotografie, non mi sono sembrate molto pulite. <br /> '''Iris''': Perché non ci vieni anche tu con me? <br /> '''Travis''': Io in uno di quelli immondezzai con te? No. {{NDR|ride}} <br /> '''Iris''': E perché? <br /> '''Travis''': Ah, non lo so, ma non mi piacciono quei posti. <br /> '''Iris''': Eddai, perché no? <br /> '''Travis''': No, non ci vado d'accordo con quella gente. <br /> '''Iris''': Sei dello Scorpione? <br /> '''Travis''': Cosa? <br /> '''Iris''': Sì sì, sei dello Scorpione, io lo capisco al volo. <br /> '''Travis''': E poi io devo restare qui. <br /> '''Iris''': Per quale ragione? <br /> '''Travis''': Devo fare una cosa molto importante. <br /> '''Iris''': E cos'è questa cosa importante? <br /> '''Travis''': Una cosa che faccio per il governo. Il tassista lo faccio a tempo perso. <br /> '''Iris''': Sei della Narcotici? <br /> '''Travis''': Si vede dalla faccia? <br /> '''Iris''': Certo. {{NDR|ride}} <br /> '''Travis''': Infatti lo sono. <br /> '''Iris''' {{NDR|ridendo}}: Guarda, non so chi è più sfasato tra me e te. Sicuro non vuoi venire con me? <br /> '''Travis''': No, ma posso fare una cosa: posso darti i soldi per il viaggio. <br /> '''Iris''': No, questo non c'è proprio bisogno... <br /> '''Travis''': No no, te li do io i soldi. Tu non devi accettare più niente da quelli. Ci tengo a darteli. Tanto io non so cosa farmene dei soldi. Può anche darsi che me ne vada per un po'. *'''Travis''': Ciao, Sport. Come va? <br /> '''Sport''': Bene, non c'è male, e tu? Ma dove ci siamo conosciuti noi? <br /> '''Travis''': Ah, non lo so. Come ve la passate voi ruffiani adesso? <br /> '''Sport''': Ma ti conosco? <br /> '''Travis''': No. E io ti conosco? <br /> '''Sport''': Ma vattene va, cammina, sparisci. <br /> '''Travis''': Ti conosco io?...Come sta Iris? La conosci Iris. <br /> '''Sport''': No, non conosco nessuno di nome Iris. Iris. Cammina, levati dai piedi. <br /> '''Travis''': Tu non conosci nessuno di nome Iris? <br /> '''Sport''': No, non conosco nessuno di nome Iris. <br /> '''Travis''': No? <br /> '''Sport''': Senti, torna alla tua fottuta tribù prima che ti rompa la testa, eh? Non facciamo casino, eh? Va bene? <br /> '''Travis''': Hai la pistola? <br /> '''Sport''' {{NDR|gli tira la sigaretta che stava fumando contro il giubbotto e gli dà un calcio}}: {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}} Ma vatti a far fottere! Vattene, stronzo! <br /> '''Travis''': Beccati questa. {{NDR|gli spara alla pancia}} ==Citazioni su ''Taxi Driver''== *La risposta immediata è di solito molto viscerale e arrabbiata. Ma se questo film non fosse controverso, nel Paese ci sarebbe qualcosa che non va. ([[Paul Schrader]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film noir]] [[Categoria:Film thriller drammatici]] [[Categoria:Film thriller psicologici]] pl6x1bugeb92dk6i17nf1jnjuosqtah Henry Ford 0 362 1223914 1194037 2022-08-22T17:27:07Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di Henry Ford */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Henry ford 1919.jpg|thumb|right|Henry Ford]] '''Henry Ford''' (1863 – 1947), industriale statunitense. ==Citazioni di Henry Ford== *Abbiamo bisogno di persone brave, non solo di brave persone.<ref>Citato in Roger Abravanel e Luca D'Agnese, ''La ricreazione è finita'', Rizzoli, 2016, p. 59.</ref> *[[Allenamento|Allenarsi]] è inutile. Se stai bene non ne hai bisogno, se stai male non puoi farlo.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', Dalai Editore, 1992, p. 99. ISBN 88-8598-826-2</ref> *C'è una regola per l'industriale e cioè: Fai il miglior prodotto possibile al minor costo possibile, pagando i massimi stipendi possibili.<ref>Tradotto da ''Business Law'' (1974) di Satiish B. Mathur, p. 458.</ref> *Costruirò un'automobile per le masse... ma avrà un prezzo così basso che ogni uomo con un buon salario potrà comprarsene una. :''I will build a car for the great multitude [...] it will be so low in price that no man making a good salary will be unable to own one''.<ref>Citato in ''My Life and Work'', 1922, cap. IV, p. 73.</ref> *{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} L'abolizione del commercio degli alcolici è definitiva come l'abolizione della schiavitù.<ref>Nel 1929; citato in Focus N.135 pag.126</ref> *Io so chi ha fatto scoppiare la guerra.<ref>Henry Ford si riferisce alla [[prima guerra mondiale]].</ref> I banchieri ebrei tedeschi. Ho le prove. I fatti. I banchieri ebrei tedeschi sono la causa della guerra.<ref>Citato in Philip Roth, ''Il complotto contro l'America'', Einaudi, Torino, 2006, p. 395.</ref> *La storia è più o meno una cretinata.<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *Non amo leggere libri. Mi scombussolano la mente.<ref>Citato in [[Philip Roth]], ''Il complotto contro l'America'', Einaudi, Torino, 2006, p. 395.</ref> *Ogni cliente può ottenere un'auto colorata di qualunque colore desideri, purché sia nero.<ref>Traduzione letterale di una nota a riguardo del Modello T, nel 1909, pubblicato nella sua autobiografia ''My Life and Work'' (1922) Capitolo IV, [p. 71-72]</ref> *{{NDR|Conversando con il presidente Alfa Romeo [[Ugo Gobbato]] nel 1939}} Quando vedo passare un'[[Alfa Romeo]] mi tolgo il cappello.<ref>Citato in Griffith Borgeson, ''Alfa Romeo. I creatori della Leggenda'', Nada Edizioni, Milano, 1990; in Paolo Sciortino, ''Storia segreta di Milano'', Newton Compton, Roma, 2014, [https://books.google.it/books?id=0COhBAAAQBAJ&lpg=PT172&dq=&pg=PT165#v=onepage&q&f=false p. 165]. ISBN 978-88-541-7043-8</ref> *Se non aggiunge valore è da buttare.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 119. ISBN 9788858035184</ref> *Sia che tu pensi di potere o di non potere, hai ragione.<ref>''My Life and Work'' (1922), [p. 67]</ref> *Un idealista è colui che aiuta gli altri a prosperare.<ref>Tradotto da ''Thesaurus of Epigrams: A New Classified Collection of Witty Remarks, Bon Mots and Toasts'', (1948) di Edmund Fuller, p. 162.</ref> ==''L'ebreo internazionale''== *{{NDR|Gli [[ebrei]] sono la}} principale fonte della malattia del corpo nazionale tedesco. (Vol. I, p. 22) *{{NDR|Gli ebrei sono}} una razza che ha resistito a tutti gli sforzi compiuti per il suo sterminio. (Vol. III, p. 170; vol. I, p. 50) *{{NDR|Gli anglosassoni, ariani, bianchi europei, anglosassoni-celtici}} sono il popolo dominante che nel corso dei secoli è stato scelto per regnare sul mondo. [Serve] l'orgoglio della razza. (Vol. III, p. 50) *{{NDR|Il Protocollo dei saggi di Sion è}} troppo terribilmente vero per essere una finzione, troppo profondo nella sua conoscenza degli ingranaggi segreti della vita per essere un falso. [...] Non vi è al mondo nulla di più contrastante con la pura razza semita della pura razza germanica. (Vol. I, p. 22) *Immaginiamo che non vi siano più semiti in Europa. Sarebbe davvero una gran tragedia? Nient'affatto! [...] Un giorno raccoglieranno ciò che hanno seminato. (Vol. IV, p. 169) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Henry Ford, ''L'ebreo internazionale. Il maggior problema del mondo'' (''[http://www.jrbooksonline.com/Intl_Jew_full_version/ijtoc_.htm The Internation Jew. The World's foremost problem]''), traduzione di Elisabetta Horvat, in ''le Monde diplomatique – il manifesto'', aprile 2007, p. 19. ==Voci correlate== *[[Henry Ford II]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Ford, Henry}} [[Categoria:Imprenditori statunitensi]] [[Categoria:Industriali]] a3c1ipj9peyzwctz5xb1gira1ymsi3p 1223941 1223914 2022-08-22T19:48:40Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di Henry Ford */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Henry ford 1919.jpg|thumb|right|Henry Ford]] '''Henry Ford''' (1863 – 1947), industriale statunitense. ==Citazioni di Henry Ford== *Abbiamo bisogno di persone brave, non solo di brave persone.<ref>Citato in Roger Abravanel e Luca D'Agnese, ''La ricreazione è finita'', Rizzoli, 2016, p. 59.</ref> *[[Allenamento|Allenarsi]] è inutile. Se stai bene non ne hai bisogno, se stai male non puoi farlo.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', Dalai Editore, 1992, p. 99. ISBN 88-8598-826-2</ref> *C'è una regola per l'industriale e cioè: Fai il miglior prodotto possibile al minor costo possibile, pagando i massimi stipendi possibili.<ref>Tradotto da ''Business Law'' (1974) di Satiish B. Mathur, p. 458.</ref> *Costruirò un'automobile per le masse... ma avrà un prezzo così basso che ogni uomo con un buon salario potrà comprarsene una. :''I will build a car for the great multitude [...] it will be so low in price that no man making a good salary will be unable to own one''.<ref>Citato in ''My Life and Work'', 1922, cap. IV, p. 73.</ref> *{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} L'abolizione del commercio degli alcolici è definitiva come l'abolizione della schiavitù.<ref>Nel 1929; citato in Focus N.135 pag.126</ref> *Io so chi ha fatto scoppiare la guerra.<ref>Henry Ford si riferisce alla [[prima guerra mondiale]].</ref> I banchieri ebrei tedeschi. Ho le prove. I fatti. I banchieri ebrei tedeschi sono la causa della guerra.<ref>Citato in Philip Roth, ''Il complotto contro l'America'', Einaudi, Torino, 2006, p. 395.</ref> *La storia è più o meno una cretinata.<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *Non amo leggere libri. Mi scombussolano la mente.<ref>Citato in [[Philip Roth]], ''Il complotto contro l'America'', Einaudi, Torino, 2006, p. 395.</ref> *Ogni cliente può ottenere un'auto colorata di qualunque colore desideri, purché sia nero.<ref>Traduzione letterale di una nota a riguardo del Modello T, nel 1909, pubblicato nella sua autobiografia ''My Life and Work'' (1922) Capitolo IV, [p. 71-72]</ref> *{{NDR|Conversando con il presidente Alfa Romeo [[Ugo Gobbato]] nel 1939}} Quando vedo passare un'[[Alfa Romeo]] mi tolgo il cappello.<ref>Citato in Griffith Borgeson, ''Alfa Romeo. I creatori della Leggenda'', Nada Edizioni, Milano, 1990; in Paolo Sciortino, ''Storia segreta di Milano'', Newton Compton, Roma, 2014, [https://books.google.it/books?id=0COhBAAAQBAJ&lpg=PT172&dq=&pg=PT165#v=onepage&q&f=false p. 165]. ISBN 978-88-541-7043-8</ref> *Ritrovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, ma riuscire a lavorare insieme è un successo.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 147. ISBN 9788858035184</ref> *Se non aggiunge valore è da buttare.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 119. ISBN 9788858035184</ref> *Sia che tu pensi di potere o di non potere, hai ragione.<ref>''My Life and Work'' (1922), [p. 67]</ref> *Un idealista è colui che aiuta gli altri a prosperare.<ref>Tradotto da ''Thesaurus of Epigrams: A New Classified Collection of Witty Remarks, Bon Mots and Toasts'', (1948) di Edmund Fuller, p. 162.</ref> ==''L'ebreo internazionale''== *{{NDR|Gli [[ebrei]] sono la}} principale fonte della malattia del corpo nazionale tedesco. (Vol. I, p. 22) *{{NDR|Gli ebrei sono}} una razza che ha resistito a tutti gli sforzi compiuti per il suo sterminio. (Vol. III, p. 170; vol. I, p. 50) *{{NDR|Gli anglosassoni, ariani, bianchi europei, anglosassoni-celtici}} sono il popolo dominante che nel corso dei secoli è stato scelto per regnare sul mondo. [Serve] l'orgoglio della razza. (Vol. III, p. 50) *{{NDR|Il Protocollo dei saggi di Sion è}} troppo terribilmente vero per essere una finzione, troppo profondo nella sua conoscenza degli ingranaggi segreti della vita per essere un falso. [...] Non vi è al mondo nulla di più contrastante con la pura razza semita della pura razza germanica. (Vol. I, p. 22) *Immaginiamo che non vi siano più semiti in Europa. Sarebbe davvero una gran tragedia? Nient'affatto! [...] Un giorno raccoglieranno ciò che hanno seminato. (Vol. IV, p. 169) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Henry Ford, ''L'ebreo internazionale. Il maggior problema del mondo'' (''[http://www.jrbooksonline.com/Intl_Jew_full_version/ijtoc_.htm The Internation Jew. The World's foremost problem]''), traduzione di Elisabetta Horvat, in ''le Monde diplomatique – il manifesto'', aprile 2007, p. 19. ==Voci correlate== *[[Henry Ford II]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Ford, Henry}} [[Categoria:Imprenditori statunitensi]] [[Categoria:Industriali]] 4ky78xmz6tunrc7dollir4cfq84hvx0 1223954 1223941 2022-08-22T20:27:10Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di Henry Ford */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Henry ford 1919.jpg|thumb|right|Henry Ford]] '''Henry Ford''' (1863 – 1947), industriale statunitense. ==Citazioni di Henry Ford== *Abbiamo bisogno di persone brave, non solo di brave persone.<ref>Citato in Roger Abravanel e Luca D'Agnese, ''La ricreazione è finita'', Rizzoli, 2016, p. 59.</ref> *[[Allenamento|Allenarsi]] è inutile. Se stai bene non ne hai bisogno, se stai male non puoi farlo.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', Dalai Editore, 1992, p. 99. ISBN 88-8598-826-2</ref> *C'è una regola per l'industriale e cioè: Fai il miglior prodotto possibile al minor costo possibile, pagando i massimi stipendi possibili.<ref>Tradotto da ''Business Law'' (1974) di Satiish B. Mathur, p. 458.</ref> *Costruirò un'automobile per le masse... ma avrà un prezzo così basso che ogni uomo con un buon salario potrà comprarsene una. :''I will build a car for the great multitude [...] it will be so low in price that no man making a good salary will be unable to own one''.<ref>Citato in ''My Life and Work'', 1922, cap. IV, p. 73.</ref> *{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} L'abolizione del commercio degli alcolici è definitiva come l'abolizione della schiavitù.<ref>Nel 1929; citato in Focus N.135 pag.126</ref> *Io so chi ha fatto scoppiare la guerra.<ref>Henry Ford si riferisce alla [[prima guerra mondiale]].</ref> I banchieri ebrei tedeschi. Ho le prove. I fatti. I banchieri ebrei tedeschi sono la causa della guerra.<ref>Citato in Philip Roth, ''Il complotto contro l'America'', Einaudi, Torino, 2006, p. 395.</ref> *La storia è più o meno una cretinata.<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *Molte persone avanzano quando altri perdono tempo.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 195. ISBN 9788858035184</ref> *Non amo leggere libri. Mi scombussolano la mente.<ref>Citato in [[Philip Roth]], ''Il complotto contro l'America'', Einaudi, Torino, 2006, p. 395.</ref> *Ogni cliente può ottenere un'auto colorata di qualunque colore desideri, purché sia nero.<ref>Traduzione letterale di una nota a riguardo del Modello T, nel 1909, pubblicato nella sua autobiografia ''My Life and Work'' (1922) Capitolo IV, [p. 71-72]</ref> *{{NDR|Conversando con il presidente Alfa Romeo [[Ugo Gobbato]] nel 1939}} Quando vedo passare un'[[Alfa Romeo]] mi tolgo il cappello.<ref>Citato in Griffith Borgeson, ''Alfa Romeo. I creatori della Leggenda'', Nada Edizioni, Milano, 1990; in Paolo Sciortino, ''Storia segreta di Milano'', Newton Compton, Roma, 2014, [https://books.google.it/books?id=0COhBAAAQBAJ&lpg=PT172&dq=&pg=PT165#v=onepage&q&f=false p. 165]. ISBN 978-88-541-7043-8</ref> *Ritrovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, ma riuscire a lavorare insieme è un successo.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 147. ISBN 9788858035184</ref> *Se non aggiunge valore è da buttare.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 119. ISBN 9788858035184</ref> *Sia che tu pensi di potere o di non potere, hai ragione.<ref>''My Life and Work'' (1922), [p. 67]</ref> *Un idealista è colui che aiuta gli altri a prosperare.<ref>Tradotto da ''Thesaurus of Epigrams: A New Classified Collection of Witty Remarks, Bon Mots and Toasts'', (1948) di Edmund Fuller, p. 162.</ref> ==''L'ebreo internazionale''== *{{NDR|Gli [[ebrei]] sono la}} principale fonte della malattia del corpo nazionale tedesco. (Vol. I, p. 22) *{{NDR|Gli ebrei sono}} una razza che ha resistito a tutti gli sforzi compiuti per il suo sterminio. (Vol. III, p. 170; vol. I, p. 50) *{{NDR|Gli anglosassoni, ariani, bianchi europei, anglosassoni-celtici}} sono il popolo dominante che nel corso dei secoli è stato scelto per regnare sul mondo. [Serve] l'orgoglio della razza. (Vol. III, p. 50) *{{NDR|Il Protocollo dei saggi di Sion è}} troppo terribilmente vero per essere una finzione, troppo profondo nella sua conoscenza degli ingranaggi segreti della vita per essere un falso. [...] Non vi è al mondo nulla di più contrastante con la pura razza semita della pura razza germanica. (Vol. I, p. 22) *Immaginiamo che non vi siano più semiti in Europa. Sarebbe davvero una gran tragedia? Nient'affatto! [...] Un giorno raccoglieranno ciò che hanno seminato. (Vol. IV, p. 169) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Henry Ford, ''L'ebreo internazionale. Il maggior problema del mondo'' (''[http://www.jrbooksonline.com/Intl_Jew_full_version/ijtoc_.htm The Internation Jew. The World's foremost problem]''), traduzione di Elisabetta Horvat, in ''le Monde diplomatique – il manifesto'', aprile 2007, p. 19. ==Voci correlate== *[[Henry Ford II]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Ford, Henry}} [[Categoria:Imprenditori statunitensi]] [[Categoria:Industriali]] q7l7m2jzxg14vwxjmgzb1q1rpjfub5o Citazioni errate 0 938 1223966 1217875 2022-08-22T21:07:54Z AnjaQantina 1348 /* S */ +1 wikitext text/x-wiki {{Raccolta}} Raccolta di citazioni generalmente ritenute corrette, ma in realtà '''<u>errate</u>'''. {{Indice}} ==0–9== [[File:Delphi-temple-to-appolo1.jpg|miniatura|upright=1.4|Rovine del tempio di Apollo a Delfi, dove era scritta l'esortazione «conosci te stesso» (γνῶθι σαυτόν), poi erroneamente attribuita a [[Talete]], [[Solone]], [[Chilone]] e [[Socrate]]]] *640K dovrebbero essere sufficienti per chiunque. ([[Bill Gates]]) ::{{spiegazione|La citazione risalirebbe al 1981, ma contesto e occasione sono sconosciuti e lo stesso Gates ha più volte negato di averla pronunciata.}} ==A== *A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina. ([[Giulio Andreotti]]) ::{{spiegazione|La citazione viene solitamente ed erroneamente attribuita ad Andreotti, ma appartiene a Pio XI, che la espresse nella forma: «A pensar male del prossimo si fa peccato ma si indovina». Lo stesso Andreotti, nel suo libro ''Il potere logora...'', riferisce di averla ascoltata dal Vicario di Roma, cardinal Marchetti Selvaggiani, nel 1939, durante gli studi di Giurisprudenza all'Università Lateranense.}} *A volte un [[tabagismo|sigaro]] è solo un sigaro. ([[Sigmund Freud]]) ::{{spiegazione|Questa citazione viene classicamente attribuita a Freud, tuttavia la prima attribuzione allo psicoanalista austriaco sembrerebbe risalire ad un articolo del 1950, undici anni dopo la sua morte. Inoltre diverse fonti hanno confermato che si tratta di una citazione apocrifa.}} *Ahi ahi ahi, signora Longari: mi è caduta sull'uccello. ([[Mike Bongiorno]]) ::{{spiegazione|Il conduttore si sarebbe rivolto con questa frase alla signora Giuliana Longari, concorrente del quiz televisivo ''Rischiatutto'', che stava rispondendo a domande sulla storia romana. Sebbene molti ricordino il dialogo in questione, la circostanza è sempre stata smentita dagli interessati e non sono mai state rinvenute registrazioni della frase citata.}} *Al mondo di sicuro ci sono solo la morte e le [[tasse]]. ([[Benjamin Franklin]]) ::{{spiegazione|La frase, in genere, viene erroneamente attribuita a Franklin. La citazione corretta però è «[...] è impossibile essere sicuri di qualcosa se non della morte e delle tasse [...]» ed è tratta da ''The Cobler of Preston'' (1716) di [[Christopher Bullock]].}} *[[Auschwitz]] inizia ogni volta che qualcuno guarda a un [[mattatoio]] e pensa: sono soltanto [[animale|animali]]. ([[Theodor Adorno]]) ::{{spiegazione|Benché Adorno sia noto, insieme a [[Max Horkheimer|Horkheimer]], anche per aver dato un «contributo ineludibile» al «tema dell'oppressione animale e del suo ruolo nelle strutture del dominio sociale» (cfr. [[Annamaria Rivera]]), la frase sopra riportata — citata per la prima volta nel libro ''Un'eterna Treblinka'' (''Eternal Treblinka'', 2002) di C. Patterson e ripresa dall'organizzazione animalista PETA in apertura del proprio sito — risulta errata, dato che l'unico passaggio simile negli scritti di Adorno esprime un concetto più ampio: «Le atrocità sollevano un'indignazione minore, quanto più le vittime sono dissimili dai normali lettori, quanto più sono "more", "sudice", ''dago''. Questo fatto illumina le atrocità non meno che le reazioni degli spettatori. Forse lo schema sociale della percezione presso gli antisemiti è fatto in modo che essi non ''vedono'' gli ebrei come uomini. L'affermazione ricorrente che i selvaggi, i negri, i giapponesi, somigliano ad animali, o a scimmie, contiene già la chiave del ''pogrom''. Della cui possibilità si decide nell'istante in cui l'occhio di un animale ferito a morte colpisce l'uomo. L'ostinazione con cui egli devia da sé quello sguardo – "non è che un animale" – si ripete incessantemente nelle crudeltà commesse sugli uomini, in cui gli esecutori devono sempre di nuovo confermare a se stessi il "non è che un animale", a cui non riuscivano a credere neppure nel caso dell'animale». (da ''[[Theodor Adorno#Minima moralia|Minima moralia]]'')}} ==B== *Bisogna avere sempre una mente aperta, ma non così aperta che il cervello caschi per terra. ([[Piero Angela]]) ::{{spiegazione|La paternità di questo celebre aforisma è incerta: è stato attribuito a varie personalità, specie di ambito scientifico, prima che a Piero Angela, il quale lo attribuisce a [[James Randi]]. Lo si può considerare un proverbio inglese.}} ==C== *C'è qualcosa nell'esteriorità di un cavallo che si attaglia all'interiorità di un uomo. ([[Winston Churchill]]) ::{{spiegazione|Secondo ''The quote verifier: who said what, where, and when'', Keyes, Macmillan, 2006, p. 91 ISBN 0312340044, ha citato questa frase riferita a Churchill, ma risale al diciannovesimo secolo, ed è stata di volta in volta attribuita tra gli altri ad [[Henry Ward Beecher]], [[Oliver Wendell Holmes]], [[Theodore Roosevelt]], [[Thomas Jefferson]], [[Will Rogers]] e Lord Palmerston. Risulta un uso documentato in George William Erskine Russell, ''Social Silhouettes'', 1906, p. 218, in cui la frase è attribuita a Lord Palmerston. *Ché se tu fiderai nelli [[Italia|italiani]], sempre aurai delusione. ([[Francesco Guicciardini]]) ::{{spiegazione|Questa frase viene attribuita da [[Gianni Brera]] a Guicciardini, che in realtà non pronunciò né scrisse mai queste parole. Brera utilizzò questa citazione in varie opere di natura storica e in vari articoli. Il giornalista ammise di essersi inventato la citazione in questo pezzo tratto da un suo articolo: «Il ragazzino Campanella crotonese come Milone! consola il cronista di ogni sconsiderata nequizia commessa in pedata e lo esime per una volta dal parafrasare ser Francesco Guicciardini, al quale ha fatto dire ormai da molti anni: Che se tu fiderai nelli italiani, sempre aurai delusione.»}} *Chi mangia carne di Papa, ne muore. ([[Alessandro VI]]) ::{{spiegazione|La frase è stata attribuita a Louis-Adolphe Thiers.}} *Chi non ha tenuto con sé un [[cane]], non sa cosa sia amare ed essere amato. ([[Arthur Schopenhauer]]) ::{{spiegazione|La citazione viene spesso attribuita a Schopenhauer, tuttavia quando il filosofo riporta la frase nell'opera ''Parerga e paralipomena'' cita esplicitamente lo scrittore spagnolo [[Mariano José de Larra]] e, in particolar modo, l'opera ''El doncel de Don Enrique el doliente''.}} *Chi non [[lettura|legge]], a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto cinquemila anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito... perché la lettura è un'immortalità all'indietro. ([[Umberto Eco]]) ::{{spiegazione|Diffusasi nei social network all'indomani della morte di Eco, la citazione appare falsa. Un brano simile, nelle opere di Eco, è il seguente da ''La bustina di Minerva'': «Non ce ne rendiamo conto, ma la nostra ricchezza rispetto all'analfabeta (o di chi, alfabeta, non legge) è che lui sta vivendo e vivrà solo la sua vita e noi ne abbiamo vissuto moltissime. Ricordiamo, insieme ai nostri giochi d'infanzia, quelli di Proust, abbiamo spasimato per il nostro amore ma anche per quello di Piramo e Tisbe, abbiamo assimilato qualcosa della saggezza di Solone, abbiamo rabbrividito per certe notti di vento a Sant'Elena e ci ripetiamo, insieme alla fiaba che ci ha raccontato la nonna, quella che aveva raccontato Sheherazade».}} *Ci siamo rotti i coglioni dei giovani del Mezzogiorno, che vadano a fanculo i giovani del Mezzogiorno! Al Sud non fanno un emerito cazzo dalla mattina alla sera. Al di là di tutto, sono bellissimi paesaggi al Sud, il problema è la gente che ci abita. Sono così, loro ce l'hanno proprio dentro il culto di non fare un cazzo dalla mattina alla sera, mentre noi siamo abituati a lavorare dalla mattina alla sera e ci tira un po' il culo. ([[Matteo Salvini]]) ::{{spiegazione|Molte fonti sostengono che Salvini abbia pronunciato questo discorso durante il congresso Giovani Padani del 2013. In realtà la prima parte della citazione è stata pronunciata da Luca Salvetti, dei Giovani padani Valle Camonica, mentre la seconda parte è stata pronunciata da Michael Quercia, dei Giovani padani della Romagna. Entrambi gli interventi risalgono allo stesso congresso del 2013 precedentemente menzionato.}} *Ci sono decenni in cui non succede nulla e ci sono settimane in cui sembrano passati decenni. ([[Lenin]]) ::{{spiegazione|Forse ispirata da questo passaggio del ''Compito principale dei nostri giorni'' (11 marzo 1918): «In pochi giorni noi abbiamo distrutto una delle monarchie più antiche, più potenti, più barbare e più feroci. In pochi mesi abbiamo attraversato una serie di tappe dalla politica di conciliazione con la borghesia al superamento delle illusioni piccolo-borghesi, compiendo un percorso per il quale altri paesi hanno speso decenni.»}} *Clamoroso al Cibali! ([[Sandro Ciotti]]) ::{{spiegazione|In realtà non esistono prove che Ciotti abbia effettivamente proferito tale frase. Più recenti ricostruzioni la attribuiscono ad altri giornalisti, quali [[Ezio Luzzi]], Nuccio Puleo, Niccolò Carosio o Luigi Prestinenza, oppure sostengono che non sia mai stata pronunciata da nessun cronista di ''Tutto il calcio minuto per minuto''.}} *Colpire tutto ciò che si muove a pelo d'erba. Se è il pallone, meglio. ([[Nereo Rocco]]) ::{{spiegazione|Nel libro ''Nereo Rocco: la leggenda del paròn'' si legge che tra le tante frasi storiche attribuite al paròn una, indimenticabile, va cancellata e il riferimento è proprio a questa citazione. Nello stesso libro [[Gianni Rivera|Rivera]] inoltre aggiunge: «Una frase come questa Rocco non l'avrebbe detta nemmeno da ubriaco [...] Io l'ho sentito un'infinità di volte raccomandare una marcatura stretta, asfissiante. Non gli ho mai sentito dire di far male a qualcuno. Sono certo che non gli è mai venuto in mente.» Aurelio Scagnellato (capitano del Padova) parla di frase attribuita che è diventata poi una leggenda metropolitana.}} *Come capo scientifico, datemi [[Robert Falcon Scott|Scott]]; per un rapido ed efficiente viaggio polare, [[Roald Amundsen|Amundsen]]; ma quando la situazione è disperata e non sembra esserci via d'uscita, inginocchiatevi e pregate per [[Ernest Henry Shackleton|Shackleton]]. ([[Raymond Priestley]]) ::{{Spiegazione|L'attribuzione originale di questa citazione è spesso erroneamente attribuita a Priestley, il quale sta però citando [[Apsley Cherry-Garrard]] che nel suo libro ''Il peggior viaggio del mondo'' scrisse: «Per organizzare un lavoro congiunto di tipo scientifico e geografico, datemi Scott; per un viaggio d'inverno, [[Edward Adrian Wilson|Wilson]]; per una capatina al Polo e nient'altro, Amundsen; ma se mi trovo in un dannato buco e voglio uscirne, datemi Shackleton tutte le volte.»}} *Con la forza della verità, in vita, ho conquistato l'universo. ::{{spiegazione|In originale: ''Vi Veri Veniversum Vivus Vici'' (''V.V.V.V.V.''). Nel film ''[[V per Vendetta]]'' il protagonista [[V (personaggio)|V]] attribuisce questa citazione al ''Faust''. L'attribuzione è certamente errata in quanto la citazione non è presente né nell'opera teatrale ''[[Christopher_Marlowe#La_tragica_storia_del_Dottor_Faust|La tragica storia del Dottor Faust]]'' di [[Christopher Marlowe]] né tanto meno nel ''[[Johann Wolfgang von Goethe#Faust|Faust]]'' di [[Johann Wolfgang von Goethe]], per approfondire vedi [[w:en:Vi veri universum vivus vici|qui]].}} *Concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio per cambiare quelle che posso e la saggezza per riconoscerne la differenza. ([[Francesco d'Assisi]]) ::{{spiegazione|Citazione attribuita erroneamente a San Francesco da [[Alexander Dubcek]], talvolta attribuita anche ad [[Agostino d'Ippona]] e [[Aristotele]]. La citazione è tratta invece dalla ''Serenity Prayer'' di [[Reinhold Niebuhr]].}} *Conosci te stesso. ::{{spiegazione|La citazione è stata attribuita a [[Talete]], [[Solone]], [[Chilone]], [[Femonoe]] e all'oracolo di Apollo. Qualcuno attribuisce la frase a [[Socrate]], vissuto tuttavia in un periodo storico successivo; tale massima può comunque considerarsi uno dei fondamenti della sua filosofia. Stando a quanto narrano [[Platone]] nel ''Protagora'', [[Marco Tullio Cicerone]] nel ''De oratore'', [[Senofonte]] nei ''Detti memorabili di Socrate'', [[Pausania il Periegeta|Pausania]] e [[Plutarco]], un giorno i [[sette savi]] si sarebbero riuniti a Delfi e avrebbero scritto a lettere d'oro nel tempio di Apollo tale motto: Γνω̃θι σαυτόν in greco antico (''Nosce te ipsum'' in latino). Tuttavia, stando a quanto riporta [[Giuseppe Fumagalli]], sembrerebbe che il reale significato della frase fosse stato frainteso. Tale frase infatti faceva parte di due versi che indicavano le norme etiche da rispettare nel tempio di Apollo. Questo verso, in particolare, invitava semplicemente i visitatori a chiarirsi bene le idee sulla domanda da porre all'oracolo, prima di interrogarlo. Tuttavia già nel IV secolo a.C. i versi non erano più interpretati in tal modo.<br />[[Diogene Laerzio]] in ''Vite dei filosofi'' attribuisce la frase a Talete e afferma, tra l'altro, che «conoscere se stessi» sarebbe stata la risposta del filosofo a chi lo interrogava su cosa fosse realmente difficile. [[Antistene di Rodi]] nelle ''Successioni dei filosofi'' attribuisce il motto a Femonoe e afferma che successivamente se ne appropriò Chilone. Vedi anche [[w:Conosci te stesso|qui]].}} *[[Credere|Credo]] perché è [[assurdo]]. ([[Tertulliano]]) ::{{spiegazione|Frase attribuita erroneamente a Tertulliano, non appare in nessuno dei testi originali conosciuti. <u>Citazione corretta</u>: «È credibile perché è sciocco». La citazione viene attribuita erroneamente anche ad [[Agostino d'Ippona]].}} ==D== *Dal [[sublime]] al [[ridicolo]] vi è appena un passo. ([[Napoleone Bonaparte]]) ::{{spiegazione|La prima traccia di questa citazione risale al 1777 ed è una raccolta di pensieri filosofici intitolata ''Pensées Nouvelles et Philosophiques''. In questa raccolta la frase viene attribuita a [[Bernard le Bovier de Fontenelle]] ma la fonte è abbastanza debole perché risale a venti anni dopo la morte dello scrittore. Presumibilmente la citazione è opera di un [[anonimo]]. La frase viene spesso attribuita a Napoleone che probabilmente invece la citò soltanto. Anche [[Mark Twain]] e [[James Joyce]], successivamente, hanno citato questa frase e talvolta la citazione è attribuita erroneamente a uno di loro.}} *Dall'albero del silenzio pende per frutto la tranquillità. ([[Arthur Schopenhauer]]) ::{{spiegazione|In realtà come l'autore stesso sottolinea in ''Aforismi sulla saggezza del vivere'', si tratta di una «massima araba molto efficace e poco nota».}} *[[Dio]] è morto, [[Karl Marx|Marx]] pure, e anche io non mi sento molto bene. ([[Woody Allen]]) ::{{spiegazione|In realtà l'autore originale della citazione risulta essere [[Eugène Ionesco]].}} ==E== *E coloro che sono stati visti danzare erano ritenuti pazzi da coloro che non potevano ascoltare la musica. ([[Friedrich Nietzsche]]) ::{{spiegazione|La frase viene spesso attribuita a Nietzsche sia in lingua italiana che in lingua inglese, tuttavia non vi è alcuna evidenza che la citazione appartenga realmente al filosofo tedesco. La prima attribuzione nota a Nietzsche risale infatti solo al 2003, più di cento anni dopo la sua morte. Una delle prime tracce di questa citazione risale al 1927, quando venne riportata in una versione molto simile dal giornale londinese ''The Times''. In quell'articolo la citazione era stata etichettata come "vecchio proverbio" ("''old proverb'')".}} *E il mare concederà a ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta i sogni. ([[Cristoforo Colombo]]) ::{{spiegazione|La citazione è stata inventata di sana pianta da Larry Ferguson, sceneggiatore del film ''[[Caccia a Ottobre Rosso]]'' (1990). Ferguson ha poi attribuito la citazione a Colombo.}} *È meglio rimanere in [[silenzio]] ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio. ::{{spiegazione|La citazione viene erroneamente attribuita ad [[Abraham Lincoln]] (prima traccia nel ''Golden book magazine'' del novembre 1931), [[Mark Twain]] (prima traccia in un articolo di un giornale canadese del 1953) e in misura minore a [[Confucio]], [[John Maynard Keynes]] e [[Arthur Burns]]. Inoltre diversi proverbi esprimono un concetto simile, tra questi ne va ricordato uno incluso nel [[Libro dei Proverbi]] della [[Bibbia]]: «''Anche lo stolto, se tace, passa per saggio <nowiki>|</nowiki> e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.''». In realtà la citazione sembrerebbe appartenere a [[Maurice Switzer]], infatti una prima traccia di questa frase si ritrova proprio nel suo libro, ''Mrs. Goose, Her Book'' del 1907.}} *È molto difficile fare previsioni, specialmente riguardo al futuro. ([[Niels Bohr]]) ::{{spiegazione|L'autore della citazione è sconosciuto. La prima apparizione nota della frase è in lingua danese, nel libro ''Farvel og Tak'' (1948) di K. K. Steincke. La prima attribuzione a Bohr risale al 1971 (ben nove anni dopo la morte dello scienziato, nel 1962), nel ''Bulletin of the Atomic Scientists''. È possibile che Bohr abbia citato la frase, ma è alquanto improbabile che sia stato lui a coniarla.}} *Elementare, Watson! ([[Sherlock Holmes]]) ::{{spiegazione|Sherlock Holmes non ha mai pronunciato questa frase, [[Arthur Conan Doyle]] non l'ha mai scritta. Tuttavia in una pagina de ''Il caso dell'uomo deforme'' c'è uno scambio di battute che potrebbe aver generato la leggenda: Watson, dopo aver ascoltato una delle proverbiali deduzioni di Holmes, dice: «''Semplice!''». E Holmes risponde: «''Elementare!''».}} *Entro cinquant'anni l'Europa sarà [[repubblicanesimo|repubblicana]] o cosacca. ([[Napoleone Bonaparte]]) ::{{spiegazione|Nonostante il testo riportato da Las Cases nel ''Memoriale di Sant'Elena'' fosse differente, si diffuse in forma orale la versione sopra citata, «dovuta certamente a qualche bonapartista che volendo conservare la riputazione di profeta al suo idolo, pensò di rimandare di quarant'anni il giorno fissato per il compimento di una delle sue più notevoli predizioni politiche», come spiega [[Giuseppe Fumagalli]]. <u>Citazione corretta</u>: «Prima che passino dieci anni, tutta l'Europa può essere cosacca, o tutta avere la forma repubblicana».}} *Eppur si muove! ([[Galileo Galilei]]) ::{{spiegazione|La frase, che molti ritengono pronunciata da Galileo Galilei al tribunale dell'Inquisizione al termine dell'abiura dell'eliocentrismo, in realtà non si trova in alcun documento del XVII secolo. Il primo scrittore ad aver menzionato la frase è stato il giornalista [[Giuseppe Baretti]], che aveva ricostruito la vicenda per il pubblico inglese in un'antologia pubblicata a Londra nel 1757, ''Italian Library''.}} ==F== *Fatta l'[[Italia]], bisogna fare gli italiani. :L'Italia è fatta, gl'italiani sono ancora da farsi. ::L'Italia è fatta, gli Italiani sono da farsi. ::{{spiegazione|La frase viene spesso attribuita a [[Massimo d'Azeglio]] in diverse forme. In realtà essa rappresenta una sintesi non completamente fedele di un pensiero espresso dallo stesso d'Azeglio ne ''I miei ricordi'' (1867): «[...] il primo bisogno d'Italia è che si formino Italiani dotati d'alti e forti caratteri. E pur troppo si va ogni giorno più verso il polo opposto: pur troppo s'è fatta l'Italia, ma non si fanno gl'Italiani.» Molte fonti riportano che il primo a citare la frase di d'Azeglio in questa forma fosse stato [[Ferdinando Martini]] nel 1896 e per questo motivo qualcuno arriva ad attribuire questa versione della frase allo stesso Martini. In realtà le prime attribuzioni a d'Azeglio di questa versione (o comunque di versioni molto simili) della frase risalgono a ben prima del 1896: ''Rivista sicula di scienze, letteratura ed arti'' (1870), conferenze di [[Francesco De Sanctis]] a Napoli (1872-1873), ''L'Italia vivente'' di Leone Carpi (1878). Ne deriva che l'attribuzione a Martini è indubbiamente erronea.}} *Fin dalla più tenera età, ho rifiutato di mangiar carne e verrà il giorno in cui uomini come me guarderanno all'uccisione degli animali nello stesso modo in cui oggi si guarda all'uccisione degli uomini. ([[Leonardo da Vinci]]) ::{{spiegazione|Benché il vegetarianismo di Leonardo sia attestato da una lettera del navigatore [[Andrea Corsali]] a Giuliano de' Medici, e [[Giorgio Vasari]] abbia descritto la compassione di Leonardo per gli animali, queste esatte parole non sono di Leonardo. Scrive in proposito Alessandro Vezzosi, fondatore del Museo ideale Leonardo da Vinci: «La fonte di questa erronea attribuzione è da ascriversi alla peraltro eccellente antologia di articoli di scrittori, filosofi, scienziati e altri personaggi illustri intitolata ''The Extended Circle: A Commonplace Book of Animal Rights'' (1985) di [[Jon Wynne-Tyson]]. Tale citazione a sua volta era stata tratta da un romanzo (che aveva riportato anche alcune citazioni reali di Leonardo) di Dimitri Merejkowski intitolato ''The Romance of Leonardo da Vinci'' (tradotto dal russo nel 1928)».}} *[[Follia]] è fare sempre la stessa cosa ed aspettarsi risultati diversi. ::{{spiegazione|La citazione viene spesso attribuita erroneamente ad [[Albert Einstein|Einstein]] e talvolta anche a [[Benjamin Franklin]] e [[Mark Twain]]. In realtà essa proviene da un documento del 1981 dei [[w:Narcotici Anonimi|Narcotici Anonimi]]. Molte fonti attribuiscono la citazione a [[Rita Mae Brown]], ma ella cita solamente la frase nel suo libro ''Sudden Death''.}} ==G== *[[Genova]], aria senza uccelli, mare senza pesci, monti senza legna, uomini senza onore e donne senza pudore. ([[Dante Alighieri]]) ::{{spiegazione|La paternità di questo proverbio è ignota.}} *Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore. ([[Ennio Flaiano]]) ::{{spiegazione|Riportando le parole dello stesso Flaiano: "[[Bruno Barilli]] scrisse: «L'italiano vola in soccorso del vincitore»". Si veda anche l'articolo ''Cagliostro'' apparso su ''Il Mondo'' il 4 giugno 1949: "La verità è che molti italiani sono soltanto degli ottimi e incondizionati ammiratori: e questa loro tendenza è aggravata da quell'altra tendenza mirabilmente intuita da Bruno Barilli con queste parole che ricaviamo da un Suo vecchio scritto: «Gli italiani volano in soccorso del vincitore»." Una frase simile è presente ne ''Il paese del melodramma'' di Barilli: "Voi volate sempre in soccorso del vincitore".}} *Gli [[scautismo|scout]] sono dei bambini vestiti da cretini, guidati da cretini vestiti da bambini. ([[George Bernard Shaw]]) ::{{spiegazione|La citazione spesso viene erroneamente attribuita a George Bernard Shaw. In realtà la citazione originale «''A scout troop consists of twelve little kids dressed like schmucks following a big schmuck dressed like a kid.''» («Un reparto scout è formato da dodici piccoli bambini vestiti da cretini che seguono un grande cretino vestito da bambino.») fu pronunciata da [[Jack Benny]]. Il comico infatti ironizzava spesso sugli scout nei suoi spettacoli radiofonici e televisivi, come molti altri comici negli anni '60.}} ==H== *Hai una pistola in tasca o sei semplicemente felice di vedermi? ([[Mae West]]) ::{{spiegazione|Questa frase viene spesso indicata come una battuta di Mae West nel film ''[[Lady Lou - La donna fatale]]'' del 1933. Tuttavia Fred R. Shapiro nel suo libro ''The Yale Book of Quotations'' asserisce che tale battuta non è presente né in questo né in altri film della West realizzati prima del 1967. Nel corso dell'opera teatrale ''Catherine was great'' messa in scena a Broadway nel 1944, Mae West improvvisando pronuncia la battuta: «''Is that your sword or are you just glad to see me?''» («È la tua spada o sei semplicemente felice di vedermi?»). Nella pagina delle citazioni del libro ''The Wit and Wisdom of Mae West'' del 1967 alla West viene attribuita la frase «''Is that a gun...''» ma non viene indicata alcuna fonte a sostegno. Solo nel film ''[[Sextette]]'' del 1978 Mae West pronuncia inequivocabilmente la famosa battuta. La frase ha avuto fortuna nel corso degli anni ed è stata anche riportata in [[Hai una pistola in tasca o sei semplicemente felice di vedermi?|diverse varianti]].}} *Ho visto cose che voi umani non potete neppure immaginare. (''[[Blade Runner]]'') ::{{spiegazione|<u>Citazione corretta</u>: «Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.» La citazione, parte del celebre monologo del personaggio Roy Batty, viene riportata spesso in maniera errata: nelle varianti ''non potreste immaginare'', ''non potreste neanche immaginarvi'', ''non potreste neanche immaginare'', o omettendo una o entrambe delle due parole iniziali, ''Io ne''. Il doppiaggio italiano non è comunque del tutto fedele all'originale, poiché una traduzione letterale sarebbe ''io ne ho viste cose che voi altri'' (e non "voi umani") ''non potreste immaginarvi''; in lingua inglese, l'espressione "you people" è utilizzata per descrivere un gruppo di persone al quale non si appartiene (diversa razza, abitudini, ecc.), ed è considerata sostanzialmente dispregiativa. Per approfondire, vedi [[w:Ho visto cose che voi umani|qui]].}} *Houston, abbiamo un problema. ([[Jim Lovell]]) ::{{spiegazione|Questa frase viene spesso attribuita erroneamente a Jim Lovell. Nella sua versione originale la citazione infatti era "''Okay, Houston, we've had a problem here.''" ("Okay, Houston, abbiamo avuto un problema qui") ed era stato [[Jack Swigert]], un altro astronauta della missione spaziale ''[[Apollo 13]]'', a pronunciarla per primo, come si può verificare dalla cronologia ufficiale dei messaggi. La frase errata è divenuta celebre grazie al film ''[[Apollo 13 (film)|Apollo 13]]'', nel quale viene pronunciata proprio dal comandante Lovell, interpretato da [[Tom Hanks]].}} ==I== *I buoni artisti copiano, i grandi rubano. ([[Pablo Picasso]]) ::{{spiegazione|La citazione viene spesso erroneamente attribuita a Picasso, soprattutto da [[Steve Jobs]] che riprese più volte la frase. In realtà non ci sono evidenze a supporto di tale attribuzione. Una prima frase simile risale al 1892, [[William Henry Davenport Adams]] in quell'occasione però si riferì ai poeti e non agli artisti in senso lato: «i grandi poeti imitano e migliorano, mentre quelli piccoli rubano e si rovinano.» Poi nel 1920 [[Thomas Stearns Eliot]] scrisse (riferendosi sempre ai poeti): «I poeti immaturi imitano; i maturi rubano.» Nel 1959 comparve per la prima volta una frase simile in cui si faceva riferimento agli artisti e non ai poeti nello specifico: «Gli artisti immaturi prendono in prestito; gli artisti maturi rubano.» Versioni leggermente diverse di questa citazione sono state in seguito erroneamente attribuite anche a [[Igor' Fëdorovič Stravinskij]] (1967) e [[William Faulkner]] (1974).}} *Il buon cristiano dovrebbe stare attento ai matematici e a tutti i falsi profeti. C'è il pericolo che i matematici abbiano stretto un patto col diavolo per annebbiare lo spirito, e mandare l'uomo all'inferno. ([[Agostino d'Ippona]]) ::{{spiegazione|Una traduzione corretta della citazione potrebbe essere: «Ecco perché un buon [[cristiano (religione)|cristiano]] deve guardarsi non solo dagli ''astrologhi'' ma anche da qualsiasi indovino che usi mezzi contrari alla religione, soprattutto quando dicono il vero, per evitare che ingannino l'anima mettendola in rapporto con i demoni e la irretiscano in una specie di patto d'alleanza con loro.» La traduzione errata, diffusasi largamente nel corso del tempo, è dovuta soprattutto all'interpretazione della parola "''mathematici''". Come testimoniano l'''Historia Augusta'', un'opera contemporanea o successiva a Sant'Agostino e altre opere di Agostino come ''De diversis quaestionibus octoginta tribus'' (45.2) e ''De Doctrina Christiana'' (II, 21, 32), la parola "''mathematici''" a quei tempi non voleva indicare tanto i cultori della matematica, quanto gli indovini e gli astrologi. Questo appare particolarmente evidente nel ''De diversis quaestionibus octoginta tribus'', dove si legge: «Ma contro coloro che oggi si chiamano ''matematici'', che pretendono di sottomettere le nostre azioni ai corpi celesti, di venderci alle stelle e di riscuotere da noi il prezzo stesso col quale siamo venduti, non si può dire nulla più esattamente e brevemente di questo: non rispondono se non dopo aver consultato le costellazioni.» Infine nelle sue opere, come ad esempio in ''De Doctrina Christiana'' (II, 38), Agostino d'Ippona parla della "scienza dei numeri" in modo tutt'altro che negativo.}} *Il [[diritto internazionale]] esiste soltanto nei manuali di diritto internazionale. ([[Albert Einstein]]) ::{{spiegazione|La citazione, spesso attribuita ad Einstein, venne pronunciata in realtà da [[Ashley Montagu]] mentre intervistava lo scienziato.}} *Il [[scopo|fine]] giustifica i mezzi. ([[Niccolò Machiavelli]]) ::{{spiegazione|Questa citazione tradizionalmente attribuita a Machiavelli, non è attestata in nessuna delle opere machiavelliane. Nel capitolo XVIII del ''Principe'' tuttavia è presente una citazione simile e il famoso motto potrebbe essere considerato una sintesi di questa citazione: «[...] nelle azioni di tutti gli uomini, e massime de' Principi, dove non è giudizio a chi reclamare, si guarda al fine. Facci adunque un Principe conto di vivere e mantenere lo Stato; i mezzi saranno sempre giudicati onorevoli, e da ciascuno lodati [...]».}} *Il [[golf]] è rovinare una bella passeggiata. ([[Mark Twain]]) ::{{spiegazione|Questa citazione viene attribuita in genere a Mark Twain (''Reader's Digest'' nel 1948 e ''Peter's Quotations'' nel 1977), ma nessuna fonte diretta sembra confermare questa attribuzione. L'aforisma è apparso per la prima volta nel 1913 su un giornale statunitense, ma in forma anonima. La citazione è stata attribuita anche a [[George Bernard Shaw]], [[W. C. Fields]] e a [[Winston Churchill]] (nel film ''[[Lock & Stock - Pazzi scatenati]]''). Non è ancora chiaro chi sia il vero autore della citazione.}} *Il paradiso per il clima, l'inferno per la compagnia. ([[Mark Twain]]) ::{{spiegazione|La paternità della citazione viene spesso attribuita a Twain, che durante un discorso politico nel 1901 enunciava in questo modo i vantaggi di entrambi i posti dove andare una volta morto. Tuttavia il primo a dire una citazione del tutto simile a questa fu il politico [[Benjamin Wade]]: «Penso, da tutto quello che posso sapere, che il paradiso ha il miglior clima, ma l'inferno ha la miglior compagnia.»}} *Il più bel chilometro d'Italia. ([[Gabriele D'Annunzio]]) ::{{spiegazione|Il 27 marzo 1955, in occasione del Giro ciclistico della Provincia, durante la radiocronaca, [[Nando Martellini]] pronunciò la frase in riferimento al [[w:Lungomare Falcomatà|Lungomare Falcomatà]] di [[Reggio Calabria]], attribuendola a Gabriele D'Annunzio. Secondo lo storico [[Agazio Trombetta]] tuttavia la citazione non appartiene a D'Annunzio, che non era mai stato a Reggio Calabria e non aveva mai scritto nulla a tal proposito, come confermato anche dalla Biblioteca Dannunziana.}} *Il [[risentimento]] è come bere veleno sperando che un altro muoia. ::{{spiegazione|La massima esiste anche in altre varianti (in alcune ad esempio si parla di [[odio]] e non di risentimento) e viene attribuita erroneamente a [[Gautama Buddha]], [[Nelson Mandela]], [[Agostino d'Ippona]] (nel film ''[[Affari di famiglia (film 2014)|Affari di famiglia]]'') ed altri. A quanto pare, questo concetto venne espresso per la prima volta da [[Emmet Fox]] in ''The Sermon on the Mount'' (1938), un testo molto famoso tra gli Alcolisti Anonimi: «Un cristiano non può considerare "giustificabili" l'odio o l'esecrazione in nessuna occasione e qualunque sia la tua opinione in merito non ci sono dubbi sulle conseguenze pratiche che la cosa avrebbe su di te. Potresti ingoiare una dose di acido prussico in due sorsi e pensare di proteggerti dicendo: "Questo è per Robespierre, quest'altro è per l'assassino di Bristol", ma sarà difficile avere dubbi su chi beneficerà del veleno.» La massima, nelle sue diverse varianti, pare essersi diffusa successivamente.}} *Il [[sesso]]: la posizione ridicola, il piacere passeggero, la spesa eccessiva. ([[Philip Stanhope, IV conte di Chesterfield]]) ::{{spiegazione|Potrebbe essere un adattamento da un dialogo del libro di [[George Berkeley]] ''Alciphron, or the Minute Philosopher'' (1732), mentre la "posizione ridicola" è un'aggiunta postuma (Harry R. Sargent, ''Pensieri per lo sport'', 1894).}} *Il [[successo]] è l'abilità di passare da un fallimento all'altro senza perdere il tuo entusiasmo. ([[Winston Churchill]]) ::{{spiegazione|Come viene sostenuto in Richard M. Langworth (a cura di), ''Churchill by Himself: {{small|The Definitive Collection of Quotations}}'' la citazione non appartiene a Churchill. Sembrerebbe essere comparsa la prima volta in David Guy Powers, ''How to Say a Few Words'' (1953).}} *Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale: ciò che conta è il coraggio di andare avanti. ([[Winston Churchill]]) ::{{spiegazione|Attribuita a Winston Churchill da Ken Abraham and Daniel Hart in ''The Prodigal Project. Book I: Genesis'', 2003, p. 224, e altrove sebbene non sia indicata alcuna fonte. In realtà la frase nasce da una campagna pubblicitaria per la Budweiser alla fine degli anni '30.}} *Il [[superfluo]] è una cosa necessarissima. ([[Alphonse Karr]]) ::{{spiegazione|Qualcuno attribuisce la frase a Karr. In realtà la citazione è di [[Voltaire]] ed è tratta dall'opera ''Le Mondain'' (1736). Karr, in ''Nouvelles guêpes'' (1853), ha ripetuto e sviluppato lo stesso concetto: «Il superfluo è diventato cosi necessario che molte persone, per procurarselo, considerano il necessario come superfluo».}} *Il tuo manoscritto è sia bello che originale, ma le parti belle non sono originali, e quelle originali non sono belle. ([[Samuel Johnson]]) ::{{spiegazione|Questa citazione viene spesso attribuita a Johnson ma non trova alcun riscontro nelle opere o nelle lettere dello scrittore, né tanto meno nelle biografie di Johnson scritte dai suoi contemporanei.}} *Io non temo [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] in sé, temo Berlusconi in me. ([[Giorgio Gaber]]) :{{spiegazione|La citazione è in realtà di [[Gian Piero Alloisio]]. Infatti, nonostante Gaber abbia sempre espressamente attribuito la citazione ad Alloisio, la frase è stata spesso erroneamente attribuita allo stesso Gaber. È lo stesso Alloisio ad ammetterlo nel libro ''Il mio amico Giorgio Gaber'': «Malgrado Gaber abbia rispettato il mio "diritto di proprietà intellettuale", [la frase] quasi sempre è stata attribuita a lui. Perché? Perché funziona di più.»}} ==L== *L'Anticristo sarà un [[vegetarianismo|vegetariano]] e un difensore dei [[diritti animali]]. ([[Giacomo Biffi]]) ::{{spiegazione|La frase, citata dal filosofo animalista [[Tom Regan]] in epigrafe all'edizione italiana di un proprio libro, risulta decontestualizzata da un discorso tenuto dal cardinal Biffi cinque anni prima, in un convegno dedicato a [[Vladimir Sergeevič Solov'ëv|Solov'ëv]], nel periodo in cui ricorreva il centenario della morte del filosofo russo. Condividendo il pensiero di Solov'ëv, Biffi sottolineò come i valori «nuovi», anche se positivi, possano rappresentare un pericolo per la Chiesa nella misura in cui siano slegati dalla fede: «In lui {{NDR|l'Anticristo}}, come qui {{NDR|da Solov'ëv}} è presentato, non è difficile ravvisare l'emblema, quasi l'ipostatizzazione, della religiosità confusa e ambigua di questi nostri anni; egli sarà un "convinto spiritualista", un ammirevole filantropo, un pacifista impegnato e solerte, un vegetariano osservante, un animalista determinato e attivo».}} *L'importante non è vincere, ma partecipare. ([[Pierre de Coubertin]]) ::{{spiegazione|La citazione tradizionalmente attribuita a de Coubertin, appartiene in realtà ad un vescovo della Pennsylvania, [[Ethelbert Talbot]]. Lo stesso de Coubertin, quando la pronunciò, ne citò la fonte: la predica del vescovo durante le [[Olimpiadi]] del 1908.}} *L'[[inferno]] esiste, ma è vuoto. ([[Hans Urs von Balthasar]]) ::{{spiegazione|Questa frase, attribuita al teologo svizzero dalla stampa, dopo un convegno tenuto a Roma nel 1984 sulla figura di [[Adrienne von Speyr]], è stata in seguito ripresa da altri autori e attribuita anche a [[Giovanni Paolo II]]. Nel saggio ''Sperare per tutti'' (1986), rispondendo alle critiche mossegli, Balthasar ha precisato: «ecco sorgere la questione se si possa, come cristiani, stando ''sotto'' il giudizio, sperare per tutti gli uomini. Io ho osato affermarlo [...]. In una conferenza stampa tenuta a Roma, tempestato di domande sulla questione dell'inferno, avevo manifestato il mio parere, il che ha portato a fin troppo grossolane deformazioni sui giornali ("L'inferno è vuoto") [...]. Ma io non ho mai parlato di certezza, bensì di speranza», aggiungendo: «L'occhio dell'inquisizione resta puntato su di me [...]. Lo stupore manifestato [...] dimostra che non hanno mai preso conoscenza delle mie opere maggiori, nelle quali da un bel pezzo si sarebbe potuta trovare abbondante legna per il mio rogo». Nella parte conclusiva della sua ''TeoDrammatica'' (tomo V, 1983), influenzata dalle visioni di Adrienne von Speyr, Balthasar aveva difatti già sostenuto la «dilatazione della speranza», avanzando l'idea che «il peccato, il male, dev'essere limitato e ''finito'', e che troverà pure la sua fine nell'amore che lo abbraccia». Va rilevato a margine come il teologo [[Elio Guerriero]], curatore delle edizioni italiane delle opere di Balthasar, consideri l'espressione «vuoto», in relazione all'inferno, concretamente in linea col pensiero balthasariano, fatto salvo che si tratta di una speranza: «se l'inferno è talmente reale da provocare dolore e sofferenza (è dunque assurdo parlare di inesistenza) è anche vero che, avendolo Cristo attraversato e sconfitto con la sua morte obbediente, possiamo fondatamente sperare che esso sia vuoto. È questa la parola forte di von Balthasar, l'annuncio che egli cercò di trasmettere con un'opera sinfonica ma anche profondamente unitaria».}} *L'inverno più freddo che ricordi è stato un'estate a [[San Francisco]]. ([[Mark Twain]]) ::{{spiegazione|La citazione non compare in nessuno degli scritti, delle lettere private o di altre pubblicazioni di Mark Twain.}} *L'istruzione è ciò che rimane dopo che si è dimenticato tutto ciò che si era imparato a scuola. ([[Albert Einstein]]) ::{{spiegazione|Sebbene la citazione venga talvolta attribuita allo scienziato, Einstein nel suo saggio ''Sull'istruzione'' riporta la citazione attribuendola apertamente ad un anonimo, una persona «arguta» non meglio precisata.}} *L'obiettivo della mia vita è stato annientare il comunismo. [...] Per raggiungere tale finalità ho approfittato della mia posizione nel Partito e nel Paese. [...] Quando El'cin ha distrutto l'URSS, ho lasciato il Cremlino, e qualche giornalista ha immaginato che piangessi per questo. Ma non ho affatto pianto, perché sono stato io a farla finita con il comunismo in Europa. ([[Michail Gorbačëv]]) ::{{spiegazione|La citazione non datata è apparentemente apparsa per la prima volta nella rivista slovacca ''Uzvit'' n° 24 e presa da un discorso tenuto nell'"università statunitense in Turchia", di cui non ci sono segnalazioni.}} *L'[[ottimismo e pessimismo|ottimista]] pensa che questo sia il migliore dei mondi possibili. Il [[ottimismo e pessimismo|pessimista]] sa che è vero. ([[Robert Oppenheimer]]) ::{{spiegazione|Questa citazione è in realtà è di [[James Branch Cabell]], autore satirico americano. La frase originaria, contenuta nell'opera ''Lo stallone d'argento'' (1926) è «L'ottimista afferma che viviamo nel migliore dei mondi possibili, il pessimista teme che sia vero» («''The optimist proclaims that we live in the best of all possible worlds; and the pessimist fears this is true''»). Oppenheimer ha ripreso la frase molto tempo dopo, nei primi anni Cinquanta.}} *La [[bigamia]] è avere una moglie di troppo. La [[monogamia]] anche. ([[Oscar Wilde]]) ::{{spiegazione|Nonostante la citazione venga spesso attribuita a Wilde, non vi sono evidenze a sostegno di tale attribuzione. La citazione è apparsa in varie forme, sempre in maniera anonima tra fine Ottocento e inizio Novecento, le più simili a quella riportata appaiono nel libro ''Light Interviews with Shades'' (1922) e in ''The Literary Digest'' di New York (1929). [[Erica Jong]] nel suo libro ''Paura di volare'' del 1973 ha proposto una variante della citazione sostituendo la parola "marito" a "moglie" e ha probabilmente contribuito alla diffusione dell'aforisma.}} *La franchezza è la gemma più splendente della critica. ([[Benjamin Disraeli]]) ::{{spiegazione|Si tratta di una citazione del padre, Isaac D'Israeli, tratta da ''The Curiosities of Literature'', in "Literary Journals".}} *La grandezza di una [[nazione]] e il suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati i suoi [[Animale|animali]]. ([[Mahatma Gandhi]]) ::{{spiegazione|Benché Gandhi abbia scritto altre frasi non meno animaliste (ad es. «per me la vita di un agnello non è meno preziosa di quella di un essere umano» ne ''[[Mahatma Gandhi#La mia vita per la libertà|La mia vita per la libertà]]''), questa sopra riportata, spesso attribuitagli, non risulta nelle sue opere. Ne ''L'antica e la nuova fede'' (1872) di [[David Friedrich Strauß]] è presente una frase molto simile: «Il modo, in cui vengono trattati gli animali da una nazione, è la misura principale della civiltà di questa».}} *La malattia mentale non esiste. ([[Franco Basaglia]]) ::{{spiegazione|Si tratta invece di una teoria di [[Thomas Szasz]].}} *La morte risolve tutti i problemi: niente uomini, niente problemi. ([[Stalin]]) ::{{spiegazione|Questa citazione, erroneamente attribuita a Iosif Stalin, in realtà deriva dal romanzo ''I bambini di Arbat'' (1987) di Anatoly Rybakov. L'autore stesso ha poi ammesso di essersela inventata nel suo successivo romanzo, ''Romanzo-ricordo'' pubblicato nel 1997.}} *La musica di [[Richard Wagner|Wagner]] è molto migliore di quello che si potrebbe pensare ascoltandola. ([[Mark Twain]]) ::{{spiegazione|Molti la attribuiscono a Twain, ma la citazione è di [[Edgar Wilson Nye]]. Mark Twain menziona più volte la frase citando esplicitamente Edgar Wilson Nye.}} *La [[parola]] all'uomo è stata data per nascondere il pensiero. ::{{spiegazione|La citazione viene erroneamente attribuita a [[Charles Maurice de Talleyrand-Périgord]] e [[Joseph Fouché]]. Più probabilmente la citazione appartiene a [[Voltaire]] che scrisse nei ''Dialogues'': «''Ils [les hommes] ne se servent de la pensée que pour autoriser leurs injustices, et n'emploient les parles que pour déguiser leurs pensées''» («Gli uomini usano il pensiero per giustificare le proprie ingiustizie, e il discorso solo per nascondere i loro pensieri»).}} *"La Rivoluzione" si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello. ([[Paolo Borsellino]]) ::{{spiegazione|La citazione è in realtà del direttore responsabile di ''Siracusanews.it'' Giangiacomo Farina, dall'articolo ''"Forconi": L'alba dell'ultimo giorno. La rabbia della "Rivoluzione" ma la forza è nel voto. Siracusa al collasso'' del 20 gennaio 2012.}} *La storia ha insegnato quanto quella favola riguardo a [[Cristo]] ci abbia giovato. ([[Papa Leone X]]) ::{{spiegazione|Secondo quanto riporta [[John Bale]] nella sua opera ''The Pageant of Popes'', il papa Leone X avrebbe scritto questa frase in una lettera al cardinale Bembo. Sembra che il primo a narrare tale episodio sia stato proprio Bale nella sua opera. La citazione fu poi riportata da centinaia di scrittori che la estrapolarono proprio dal ''The Pageant of Popes''. Dal momento che Bale era in guerra aperta contro il Papa e la Chiesa Romana, è ragionevole pensare che l'episodio e la citazione riportati da Bale siano in realtà falsi.}} *La [[vita]] è la più bella delle [[avventura|avventure]] ma solo l'avventuriero lo scopre. ([[Gilbert Keith Chesterton]]) ::{{spiegazione|Questa frase viene attribuita a Chesterton ma non è presente nei suoi scritti. Molti la collegano ad ''Eretici'', ma nel libro questa frase non compare. La frase sembra essere una liberissima sintesi di alcune idee di Chesterton e sembra provenire da un saggio dal titolo ''La visione della Chiesa in G. K. Chesterton'' inserto in un numero di ''Vita e pensiero'' (la rivista dell'Università Cattolica) del 1956.}} *[[Lazzaro di Betania|Lazzaro]], alzati e cammina! ([[Gesù]]) ::{{spiegazione|Nell'episodio della risurrezione di Lazzaro, la cui salma era stata deposta in una grotta, Gesù pronuncia queste parole: «Lazzaro, vieni fuori!» (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'', 11, 43). La frase viene talvolta confusa con: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina», rivolta da Gesù a un uomo che era malato da trentotto anni (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'', 5, 8).}} *Le [[coincidenza|coincidenze]] sono il modo di Dio per rendersi anonimo. ([[Albert Einstein]]) ::{{spiegazione|Le prime attribuzioni note di questa citazione allo scienziato risalgono al 2000, molti anni dopo la sua morte, e non vi è alcuna evidenza che la citazione sia stata ideata da lui.}} *Le [[mente|menti]] sono come i paracadute: funzionano solo quando sono aperte. ::{{spiegazione|La paternità di questa citazione è incerta: alcune fonti la attribuiscono a [[Thomas Dewar]], altre a [[James Dewar]]. Probabilmente l'ambiguità nasce dal fatto che i due hanno lo stesso cognome e sono vissuti in un periodo storico molto simile. La citazione è stata erroneamente attribuita anche ad [[Albert Einstein]] e a [[Frank Zappa]], che appartengono ad un periodo storico successivo e hanno con tutta probabilità solamente citato la frase.}} ==M== *[[Marina Cicogna]] è l’unico uomo che mi fa paura. ([[Gianni Agnelli]]) ::{{spiegazione|La diretta interessata ha smentito che Agnelli possa essersi espresso sul suo conto in modo così rude: «Forse proprio quella frase non l’ha detta, ma di sicuro mi ha detto: “Mozzoni, io vorrei clonarti”».}} *''Mèrde!'' ([[Pierre Cambronne]]) ::{{spiegazione|La frase appare per la prima volta in un resoconto pubblicato sul ''Journal Général de France'' il 24 giugno 1815, cioè sei giorni dopo la battaglia di Waterloo. Léon Brunschvicg esclude che sia mai stata pronunciata; l'esclamazione è invece attribuita al giornalista Michel-Nicolas Balisson de Rougemont, dell<nowiki>'</nowiki>''Indépendant'', o ad Alphonse Martainville, redattore del ''Journal de Paris''.}} *Mi scuso con voi ma non posso smettere di fare quel che faccio perché sono Roger Federer e sono nato per dare alla racchetta istruzioni che lei credeva di non poter eseguire. ([[Roger Federer]]) ::{{spiegazione|Questa è la frase conclusiva di un articolo scritto da un giornalista di ''Ubitennis.com'' ed impostato come se fosse una lettera di Federer ai suoi fan. In seguito molte fonti hanno parlato della lettera attribuendola direttamente a Federer (che l'avrebbe scritta dopo la sconfitta nelle ATP World Tour Finals 2015), citando questa o altre frasi tratte dalla lettera.}} *Mostratemi un giovane conservatore e io vi mostrerò qualcuno senza cuore. Mostratemi un vecchio liberale e vi mostrerò qualcuno senza cervello. ([[Winston Churchill]]) ::{{spiegazione|La frase, al contrario di quanti molti riferiscono, non appartiene a Churchill.}} *Muore lentamente chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. ([[Pablo Neruda]]) ::{{spiegazione|Questo è il primo verso di una poesia dal titolo ''¿Quién muere?'' diffusasi via posta elettronica e riportata su molti siti web. La poesia viene attribuita erroneamente a Pablo Neruda, come confermano la ''Fundación Pablo Neruda'' e Stefano Passigli, presidente della Passigli editori, editore delle opere di Neruda in Italia. Lo stesso Passigli ha infatti precisato: «Chi conosce la sua poesia si accorge all'istante che quei versi banali e vagamente new-age non possono certo essere opera di uno dei più grandi poeti del Novecento». La poesia appartiene in realtà alla scrittrice e poetessa brasiliana [[Martha Medeiros]], giornalista e scrittrice brasiliana nata nel 1961.}} ==N== *Nel lungo termine siamo tutti morti. ([[John Kenneth Galbraith]]) ::{{spiegazione|La frase viene spesso attribuita a Galbraith, in realtà essa appartiene a [[John Maynard Keynes]] e la citazione completa è: «Ma questo lungo termine è una guida fallace per gli affari correnti: nel lungo termine siamo tutti morti.»}} *Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario. ([[George Orwell]]) ::{{spiegazione|La citazione viene spesso attribuita ad Orwell e in molti credono che tale frase sia tratta dal suo famoso libro, ''[[1984]]''. In realtà questa citazione non è presente né in questa né in altre opere di Orwell e la prima attribuzione della frase ad Orwell sembrerebbe risalire al 1982 (più di trent'anni dopo la pubblicazione del libro e la morte dello scrittore) nel libro australiano ''Partners in Ecocide''. Una frase simile si ritrova nell'articolo di [[Antonio Gramsci]], ''Democrazia operaia'' del 21 giugno 1919 sul periodico ''L'Ordine Nuovo'': «Dire la verità, arrivare insieme alla verità, è compiere azione comunista e rivoluzionaria.»}} [[File:Vegetarische Warte.jpg|thumb|La rivista ''Vegetarische Warte'', a volte citata erroneamente come ''Vegetarian Watch-Tower'']] *Niente aumenterà le possibilità di sopravvivenza della vita sulla Terra quanto l'evoluzione verso un'alimentazione vegetariana. ([[Albert Einstein]]) ::{{spiegazione|Secondo la IVU (International Vegetarian Union), la frase inglese «''Nothing will'' [...] ''increase chances for survival of life on Earth as much as the evolution to a vegetarian diet''» risulta «completamente non verificata» e «sembra una cattiva traduzione dal tedesco» della frase di Einstein correttamente tradotta in inglese come «''a vegetarian manner of living by its purely physical effect on the human temperament would most beneficially influence the lot of mankind''» (da una lettera del 27 dicembre 1930 a Hermann Huth, editore della rivista ''Vegetarische Warte'', che avrebbe pubblicato la frase originale). <u>Citazione corretta</u>: «Uno stile di vita vegetariano, per il suo effetto puramente fisico sul temperamento umano, avrebbe la più benefica influenza sulle sorti dell'umanità».}} *Non avevo idea che l'amore potesse fare così tanto ed ho capito che ogni donna è il riflesso del proprio uomo, se l'ami alla follia, lei impersonerà il sentimento. ([[Brad Pitt]]) ::{{spiegazione|Questa è la frase conclusiva di una lettera che Brad Pitt avrebbe dedicato alla compagna [[Angelina Jolie]]. Secondo ''Snopes.com'' la lettera sarebbe in realtà il riadattamento di un testo che girava sul web già da molto tempo e avrebbe sfruttato la doppia mastectomia preventiva cui si era sottoposta la Jolie nel 2013 (visto il riferimento ad una "malattia" presente nel testo). Tale lettera falsa si è poi diffusa tramite i social network ed è stata pubblicata da un blog di gossip e celebrità nigeriano chiamato ''Couples & Co'', dalla rivista egiziana di moda ''Identity Magazine'' e da tanti altri blog.}} *Non c'è bisogno di inasprire le pene per [[bigamia]], un bigamo ha due suocere e come punizione mi pare che basti. ([[Winston Churchill]]) ::{{spiegazione|La citazione viene spesso attribuita a Churchill ma fu in realtà [[Charles Russell (barone Russell di Killowen)|Charles Russell]] a rispondere per primo «Due suocere» alla domanda «Qual è la massima pena per la bigamia?»}} *Non correre mai dietro un bus, una donna o una teoria cosmologica. Ce ne sarà sempre un'altra nel giro di pochi minuti. ([[John Archibald Wheeler]]) ::{{spiegazione|Questa frase viene spesso attribuita a Wheeler ma in realtà appartiene a un professore di storia francese dell'Università di Yale.}} *Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento. ([[Charles Darwin]]) ::{{spiegazione|Questa frase è tradizionalmente attribuita a Darwin e in genere si ritiene che tale citazione sia tratta dal libro ''L'origine della specie'' (''Origin of Species''). In realtà tale citazione non è presente in nessuno degli scritti di Darwin, come confermato anche dallo storico [[John van Wyhe]]. Con ogni probabilità la citazione è da attribuire a Leon C. Megginson, professore universitario e saggista statunitense. Questa citazione è tuttora riportata sul pavimento di pietra della ''California Academy of Sciences'', ma l'attribuzione a Darwin è stata rimossa.<br /> L. C. Megginson in ''Lessons from Europe for American Business'' (1963) scrive: «Secondo ''L'origine delle specie'' di Darwin, non è la più intelligente delle specie a sopravvivere; non è nemmeno la più forte; la specie che sopravvive è quella in grado di adattarsi meglio ai cambiamenti dell'ambiente in cui si trova.» («''According to Darwin's "Origin of Species", it is not the most intellectual of the species that survives; it is not the strongest that survives; but the species that survives is the one that is able best to adapt and adjust to the changing environment in which it finds itself.''»). Lo stesso Megginson in ''Key to Competition is Management'' (1964): «Non è la più intelligente delle specie quella che sopravvive; non è nemmeno la più forte; la specie che sopravvive è quella che è in grado di adattarsi e di adeguarsi meglio ai cambiamenti dell'ambiente in cui si trova. [...] così dice Charles Darwin nel suo ''Origine delle specie''.» («''It is not the most intellectual of the species that survives; it is not the strongest that survives; but the species that survives is the one that is able to adapt to and to adjust best to the changing environment in which it finds itself. [...] so says Charles Darwin in his "Origin of Species".''») Il fatto che queste frasi siano associate alla teoria darwiniana e in particolare al libro ''L'origine della specie'' potrebbe giustificare in parte l'origine della falsa attribuzione.}} *Non seguite la moltitudine. ([[Agostino d'Ippona]]) ::{{spiegazione|Questa citazione è attribuita ad Agostino, ma queste parole non sono presenti nei suoi scritti. Tuttavia nelle ''Esposizioni sui Salmi'', XXXIX, 6 si legge un passo dal quale emerge un concetto simile: «Ma se sei giusto, non voler contare il numero ma pesane il valore: usa una bilancia giusta, non ingannatrice, dato che sei stato chiamato giusto: Vedranno i giusti e avranno timore, è stato detto di te. Non contare dunque le folle degli uomini che procedono sulla via larga, che domani riempiranno il circo celebrando con grida il natale della città, disonorando la città stessa con la loro vita malvagia. Non badare a questi: sono molti e chi li conterà? Pochi invece procedono per la via stretta. Prendi, ripeto, una bilancia, e pesa: vedi quanta paglia metterai sul piatto contro pochissimo grano. Questo facciano i giusti fedeli che seguono.»}} *Non so con quali armi si combatterà la [[Terza guerra mondiale]], ma posso dirvi cosa useranno nella quarta: pietre! ([[Albert Einstein]]) ::{{spiegazione|La citazione, attribuita talvolta anche a [[Omar Bradley]], apparve per la prima volta nel settembre del 1946 in un articolo di [[Walter Winchell]]. In tale articolo venivano riportate le parole di un tenente, che interrogato sulle possibili armi di una futura guerra mondiale, rispose: «''I dunno, but in the war after the next war, sure as Hell, they'll be using spears!''» («Non lo so, ma nella guerra dopo la prossima, sicuro come l'inferno, useranno le lance!»). La frase venne citata in diversi contesti, talvolta con qualche variazione, soprattutto in merito al tipo di arma utilizzata in un'ipotetica quarta guerra mondiale. Ad esempio [[Dean Arthur L. Beeley]], direttore dell'University of Utah's Institute of World Affairs, nel giugno 1947 affermò che probabilmente una quarta guerra mondiale si sarebbe combattuta con «archi e frecce» («''Unless the free people of the earth unite to avert World War III, it is probable — as some sage recently prophesied — that World War IV will be fought with bows and arrows.''»). Nel giugno del 1948, due anni dopo la prima apparizione della citazione, in un articolo su Einstein pubblicato su ''The Rotarian'' si affermava che lo scienziato, interrogato sulle armi potenzialmente utilizzabili nella Terza guerra mondiale, avesse risposto: «''I don't know. But I can tell you what they'll use in the fourth. They'll use rocks!''» («Non lo so, ma posso dirvi cosa useranno nella quarta. Useranno le pietre!»). Anche nell'articolo ''Einstein at 70'', pubblicato sul periodico ''Liberal Judaism'' nel'aprile 1949 venne attribuita ad Einstein una citazione molto simile a quella riportata su ''The Rotarian''.}} *Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo. ([[Voltaire]]) ::{{spiegazione|Tale citazione viene solitamente attribuita, anche in altre formulazioni, al filosofo e scrittore francese, ma trova in realtà riscontro soltanto in un testo di [[Evelyn Beatrice Hall]], saggista conosciuta anche con lo pseudonimo di Stephen G. Tallentyre, precisamente in una biografia del filosofo del 1906: ''The Friends of Voltaire'' (''Gli amici di Voltaire''). La citazione così formulata non ha riscontro in alcuna opera di Voltaire, tuttavia secondo alcuni autori la frase sarebbe stata estrapolata dal ''Trattato della tolleranza'' del 1763 e rappresenterebbe realmente una citazione dello scrittore francese. In tale ''Trattato'' infatti si trovano alcune frasi simili. Inoltre esiste anche un'altra frase di Voltaire piuttosto simile che potrebbe aver ispirato l'aforisma: «Mi piaceva l'autore de ''L'Esprit'' {{NDR|Helvétius}}. Quest'uomo era meglio di tutti i suoi nemici messi assieme; ma <u>non ho mai approvato né gli errori del suo libro, né le verità banali che afferma con enfasi. Però ho preso fortemente le sue difese, quando uomini assurdi lo hanno condannato</u>...» (da ''Questioni sull'Enciclopedia'')}} *Non ti curar di loro, ma guarda e passa. ([[Dante Alighieri]]) ::{{spiegazione|<u>Citazione corretta</u>: Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.}} *Non tutto quel che conta può essere contato e non tutto quello che può essere contato conta. ([[Albert Einstein]]) ::{{spiegazione|La citazione, spesso attribuita ad Einstein, appare per la prima volta nel testo di William Bruce Cameron del 1963, ''Informal Sociology: A Casual Introduction to Sociological Thinking''. Anche se probabilmente una delle due parti della citazione esisteva già in qualche forma differente, Cameron è stato il primo a mettere insieme le due frasi e sembra aver coniato almeno una delle due. Il primo riferimento ad Einstein risale invece al 1986, più di trent'anni dopo la morte dello scienziato, nel libro di business, ''Peak Performance''. In tale libro si affermava che Einstein avesse scritto tale citazione sulla lavagna del suo ufficio all'Institute for Advanced Studies di Princeton. Nello stesso libro, del resto, la citazione veniva attribuita a [[George Pickering]].}} ==O== *''O Signore, fa' di me uno strumento della tua pace. | Dove è odio, fa' che io porti l'amore. | Dove è offesa, che io porti il perdono. | Dove è discordia, che io porti l'unione. | Dove è dubbio, che io porti la fede. | Dove è errore, che io porti la verità. | Dove è disperazione, che io porti la speranza. | Dove è tristezza, che io porti la gioia. | Dove sono le tenebre, che io porti la luce. | O Signore fa' che io | non cerchi tanto di essere consolato | quanto di consolare; | di essere compreso, quanto di comprendere; | di essere amato, quanto di amare. | Poiché donando, si riceve; | perdonando, si è perdonati; | morendo, si resuscita alla vita eterna. | Amen'' ([[Francesco d'Assisi]]) ::{{spiegazione|Questa preghiera viene attribuita a san Francesco da diverse fonti. Tuttavia questi versi vennero pubblicati per la prima volta nel 1912, da una piccola rivista francese, ''La Clochette''. Nel 1915 [[Papa Benedetto XV]] entrò in possesso di questa preghiera e la apprezzò particolarmente tanto da volerne la pubblicazione su ''L'Osservatore Romano''. La preghiera di lì in poi ebbe una diffusione mondiale, tanto che nei decenni successivi venne citata da [[Madre Teresa di Calcutta]], [[Margaret Thatcher]] e [[Bill Clinton]]. Restano tuttora ignoti sia l'origine della falsa attribuzione a San Francesco, sia il reale autore della preghiera. Vedi anche [[w:Preghiera semplice|qui]].}} *Ogni cuoco deve imparare a governare lo stato. ([[Lenin]]) ::{{spiegazione|La citazione corretta è «Non siamo degli utopisti. Sappiamo che una cuoca o un manovale qualunque non sono in grado di partecipare subito all'amministrazione dello Stato. In questo siamo d'accordo con i cadetti, con la Bresckovskaia, con Tsereteli. Ma ci differenziamo da questi cittadini in quanto esigiamo la rottura immediata dal pregiudizio che solo dei funzionari ricchi o provenienti da famiglia ricca possano governare lo Stato, adempiere il lavoro correte, giornaliero di amministrazione. Noi esigiamo che gli operai e i soldati coscienti facciano il tirocinio nell'amministrazione dello Stato e che questo studio sia iniziato subito o, in altre parole, che si cominci subito a far partecipare tutti i lavoratori, tutti i poveri a tale tirocinio.»}} *Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre. ([[Carlo Mazzacurati]]) ::{{spiegazione|Questa citazione viene spesso attribuita a Mazzacurati, soprattutto in seguito alla sua dipartita, ma in realtà egli sembra averla semplicemente citata durante un'intervista. La citazione originale («''Be kind, for everyone you meet is fighting a hard battle.''») è tratta infatti dal libro ''Beside the Bonnie Briar Bush'' di [[Ian Maclaren]] (1890 circa) e viene talvolta attribuita a [[Platone]] e [[Filone di Alessandria]].}} ==P== *Pace per Israele significa sicurezza, e dobbiamo con tutti i nostri mezzi proteggere il suo diritto a esistere. Israele è uno degli importanti avamposti della democrazia nel mondo, è un meraviglioso esempio di come una terra arida può essere trasformata in un'oasi di fratellanza e di democrazia. Pace per Israele significa sicurezza, e la sicurezza deve essere reale. ([[Martin Luther King]]) ::{{spiegazione|Questa frase è tratta da ''Lettera ad un amico antisionista'', una lettera aperta erroneamente attribuita a Martin Luther King. Per approfondire vedi [[w:en:Letter to an Anti-Zionist Friend|qui]]}} *Penso che ci sia un mercato mondiale per, forse, cinque computer. ([[Thomas J. Watson]]) ::{{spiegazione|Si suppone che il presidente della IBM abbia pronunciato questa citazione nel 1943. Tale citazione venne resa popolare da ''The Expert Speak'', tuttavia essa non trova riscontri nei discorsi e negli scritti di Watson, né tanto meno negli archivi della IBM. Secondo il biografo [[Kevin Maney]], il figlio e successore di Thomas, Thomas Watson Jr. in un discorso del 1953 dichiarò che negli anni Quaranta l'IBM aveva previsto di ottenere cinque ordini per uno dei primi computer sviluppati. La citazione attribuita a Thomas J. Watson, potrebbe derivare da una frase molto simile di [[Howard Aiken]], progettista della macchina calcolatrice ''Mark I''. Secondo Aiken, quattro o cinque computer sarebbero stati sufficienti per l'intero Regno Unito. Un'altra citazione di questo tipo fu pronunciata dal fisico britannico [[Douglas Hartree]] nel 1951.}} *Perdonare i terroristi spetta a Dio, a me spetta mandarceli. ([[Vladimir Vladimirovič Putin]]) ::{{spiegazione|La citazione si è diffusa sul web nel novembre 2015, soprattutto quando [[Remi Maalouf]], una giornalista russa, ha riportato in un tweet la citazione, attribuendola a Putin. In seguito la giornalista, dopo aver appurato che la citazione era falsa, si è scusata per aver contribuito a diffonderla. Una frase simile veniva detta comunemente durante l'addestramento dei soldati del [[w:en:Reserve Officers' Training Corps|ROTC]] negli anni '80: «''Your enemy's duty is to die in defense of his country. Your duty is to see that your enemy does his duty.''» («Il compito del vostro nemico è quello di morire in difesa della propria patria. La vostra missione è quella di assicurarvi che il vostro nemico porti a termine il suo compito.»). Inoltre nel film ''[[Man on Fire - Il fuoco della vendetta]]'' (2004), il personaggio John W. Creasy, interpretato da [[Denzel Washington]], pronuncia una battuta alquanto simile: «Il perdono è una cosa tra loro e Dio, io provvedo ad organizzare l'incontro.»}} *Più sono grossi, più fanno rumore quando cadono. ([[Barbados Joe Walcott]]) ::{{spiegazione|Questa frase viene spesso attribuita a Walcott, ma venne in realtà pronunciata per la prima volta da [[Bob Fitzsimmons]] prima di un combattimento all'incirca nel 1900.}} ==Q== *Qualsiasi uomo che guida in maniera sicura mentre bacia una bella ragazza è un uomo che non sta dando al bacio l'attenzione che merita. ([[Albert Einstein]]) ::{{spiegazione|La citazione venne attribuita per la prima volta ad Einstein nel 2002 nel libro ''More Sex Talk'', quasi cinquant'anni dopo la morte dello scienziato, si può quindi affermare con ragionevole certezza che tale attribuzione è erronea. La citazione era apparsa per la prima volta nel 1923 in un articolo di un giornale statunitense.}} *Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di fare, incominciala. L'audacia ha in sé genio, potere e magia. (Incomincia adesso.) ([[Johann Wolfgang von Goethe]]) ::{{spiegazione|La frase viene spesso attribuita a Goethe in inglese e anche in italiano, ma non esiste una corrispondente versione in lingua originale (tedesco) per questa citazione, in nessuna opera di Goethe. La frase sembrerebbe provenire da una traduzione molto libera del ''Faust'' dal tedesco all'inglese di [[John Anster]]. È stato poi [[William Hutchinson Murray]] in ''The Scottish Himalayan Expedition'' (1951) a citare questa frase affermando di ammirare tale distico di Goethe e contribuendo probabilmente alla diffusione della falsa citazione.}} *Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche. ([[Toro Seduto]]) ::{{spiegazione|La frase viene abitualmente attribuita a Toro Seduto, tuttavia la sua origine per quanto incerta è recente.}} *Quando cambiano i fatti, [[cambio di opinione|cambiano le mie opinioni]]. ([[John Maynard Keynes]]) ::{{spiegazione|La frase erroneamente attribuita a Keynes sarebbe frutto, secondo [[Samuel Brittan]], di un banale errore di attribuzione. La citazione originale probabilmente fu: «Quando cambio idea io lo dico; e voi?»}} *Quando hai un limone, fai una limonata. ([[Dale Carnegie]]) ::{{spiegazione|Sebbene qualcuno attribuisca direttamente la citazione a Carniege, egli nel suo ''How to Stop Worrying and Start Living'' (1948) scrive chiaramente che la citazione gli era stata riferita da [[Maynard Hutchins]], che a sua volta l'aveva attribuita a [[Julius Rosenwald]]. In ogni caso la frase deriva, molto probabilmente, da una citazione di [[Elbert Hubbard]] (1915): «Era una confutazione vivente del dogma ''Mens sana in corpore sano''. Era una mente sana in un corpo malato. Ha dimostrato il paradosso eterno delle cose. Ha approfittato delle sue disabilità. Ha raccolto i limoni che il destino gli aveva mandato e ha aperto un chiosco di limonate.» Spesso questa citazione di Hubbard viene riportata anche in una forma più semplice: «Un genio è un uomo che prende i limoni che il destino gli ha dato e apre un chiosco di limonate con essi.»<br />Nel 1917 si era diffusa anche un'altra versione della citazione, ma l'autore in questo caso non è noto: «Se la vita ti porge un limone utilizza dei bicchieri colorati di rosa e inizia a vendere limonata rosa.»}} *Quando i [[missionario|missionari]] vennero in Africa loro avevano la Bibbia e noi avevamo la terra. Dissero: "Preghiamo". Chiudemmo i nostri occhi. Quando li riaprimmo, noi avevamo la Bibbia e loro avevano la terra. ([[Desmond Tutu]]) ::{{spiegazione|La citazione viene erroneamente attribuita a Desmond Tutu che in realtà ha solamente citato l'aneddoto durante un discorso al [[Waldorf-Astoria Hotel]] di New York, poco prima di ricevere il premio Nobel nel 1984. In realtà, la prima traccia della citazione è in ''The Deputy'', libro di [[Rolf Hochhuth]], nel quale la frase viene attribuita a [[Jomo Kenyatta]] senza alcun riferimento temporale o di altro genere.}} *Quando la gente smette di credere in Dio, non è vero che non crede in niente, perché crede in tutto. ([[Gilbert Keith Chesterton]]) ::{{spiegazione|Questa citazione attribuita a Chesterton non trova alcun riscontro nei suoi scritti. Sembra risalire piuttosto a [[François-René de Chateaubriand|Chateaubriand]], «''On est bien près de tout croire quand on ne croit rien''», da ''Génie du Christianisme'', parte III, libro V, cap. VI.}} *Quando la rivoluzione scoppiò in Germania, come amante della libertà, mi aspettavo che le università la difendessero, dato che avevano sempre vantato il loro attaccamento alla causa della verità. Ma no, le università vennero subito ridotte al silenzio. Poi rivolsi le mie attese ai grandi direttori dei giornali, che in passato avevano proclamato nei loro ardenti editoriali l'amore per la libertà. Ma anch'essi, come le università, nel giro di poche settimane furono ridotti al silenzio. Infine guardai agli scrittori che, come guide intellettuali della Germania, spesso avevano scritto del ruolo della libertà nella vita moderna e constatai che essi pure tacevano.<br />Soltanto la Chiesa si oppose decisamente alla campagna di Hitler per sopprimere la verità. Non mi ero mai interessato alla Chiesa prima di allora, ma adesso provo ammirazione e stima per la Chiesa, poiché sola ebbe il coraggio e la perseveranza di difendere la verità intellettuale e la libertà morale. Sono costretto ad ammettere che quel che una volta disprezzavo ora ammiro incondizionatamente. ([[Albert Einstein]]) ::{{spiegazione|Questa citazione venne riportata nell'articolo ''Religion: German Martyrs'', pubblicato sul ''Time Magazine'' del 23 dicembre 1940. La citazione ebbe una grande diffusione e più scrittori la interpretarono in modo diverso. In una lettera dello scienziato del 1943 indirizzata a un ministro presbiteriano, che aveva chiesto una conferma in merito alle parole riportate da ''Time Magazine'', Einstein confermò di aver dichiarato approssimativamente qualcosa del genere, ma precisò che le dichiarazioni risalivano ai primi anni del regime nazista (ben prima del 1940) e erano state più «moderate» rispetto a quelle riportate successivamente dal ''Time Magazine'' («''It is true that I made a statement which corresponds approximately with the text you quoted. I made this statement during the first years of the Nazi-Regime — much earlier than 1940 — and my expressions were a little more moderate.''»). Secondo lo scienziato [[William C. Waterhouse]] lo stralcio riportato dal ''Time Magazine'' sarebbe stato estrapolato da un commento casuale rilasciato dallo scienziato ad un giornalista, durante il periodo in cui Einstein viveva ancora in Germania. L'opinione di Waterhouse trova conferma in una lettera successiva dello scienziato, risalente al 14 novembre 1950.<br />Si tratta di una lettera di risposta ad una missiva invitagli da un pastore di una chiesa di Brooklyn, l'11 novembre 1950. Nella lettera il pastore ricordò che dopo l'avvento di Hitler, Einstein aveva rilasciato tale dichiarazione (una copia venne allegata alla lettera) e chiese gentilmente ad Einstein di inviargli una copia manoscritta di quel brano. Einstein rispose così: «Sono colpito dal tono generoso e leale della Sua lettera dell'11 novembre. Sono tuttavia un po' imbarazzato. Le parole che Lei cita non sono mie. Poco dopo l'ascesa al potere da parte di Hitler, ebbi un colloquio con un giornalista su questi argomenti. Da allora le mie osservazioni sono state rielaborate ed esagerate: non le riconosco più. Non posso trascrivere in buona fede il brano che Lei mi manda, credendolo mio. L'argomento è ancora più imbarazzante per me perché, come Lei, sono estremamente critico nei confronti degli atteggiamenti e soprattutto delle attività politiche del clero ufficiale nel corso della storia. Quindi il brano, anche se potessi trascriverlo con le mie parole originali (che non ricordo particolareggiatamente) dà un'impressione sbagliata del mio pensiero a riguardo.»}} *Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato via anche con mazze e pietre. ([[Sandro Pertini]]) ::{{spiegazione|La citazione riportata da blog, siti web, giornali e radio ed attribuita generalmente a Pertini, in realtà non è stata mai pronunciata dall'ex Presidente della Repubblica, come confermato dalla ''Fondazione Sandro Pertini''.}} ==R== *Ridere, lottare, mangiare! Ecco i tre elementi indispensabili al mondo del ragazzo. [...] Un ragazzo non è un animale da tavolino, e non è fatto per restare seduto. E non è neanche un pacifista, o un seguace del detto "prudenza innanzitutto", o un topo di biblioteca, o un filosofo. È un ragazzo, Dio lo benedica, pieno di allegria, di combattività, di appetito, di audace monelleria, di rumorosità, di spirito di osservazione, di agitazione, fino a traboccarne. Se no, è un anormale. ([[Robert Baden-Powell]]) ::{{spiegazione|Questa citazione è spesso attribuita al fondatore dello [[scautismo]] Robert Baden-Powell, estrapolandone il contenuto e omettendo la citazione del vero autore (Mr. Casson). Baden-Powell tuttavia nel suo ''Il libro dei capi'' aveva riportato tale frase citando esplicitamente Mr. Casson.}} *Ridere spesso e di gusto; ottenere il rispetto di persone intelligenti e l'affetto dei bambini; prestare orecchio alle lodi di critici sinceri e sopportare i tradimenti di falsi amici; apprezzare la bellezza; scorgere negli altri gli aspetti positivi; lasciare il mondo un pochino migliore, si tratti di un bambino guarito, di un'aiuola o del riscatto da una condizione sociale; sapere che anche una sola esistenza è stata più lieta per il fatto che tu sei esistito. Ecco, questo è avere [[successo]]. ([[Ralph Waldo Emerson]]) ::{{spiegazione|Una forma differente di questa citazione risale al 1905 e appartiene in realtà a [[Bessie Anderson Stanley]]. La prima attribuzione nota ad Emerson risale invece al 1951 e sembra non avere alcun fondamento. La citazione di Bessie A. Stanley è: «Ha avuto successo colui che ha vissuto bene, ha riso spesso e amato molto; chi si è guadagnato il rispetto di persone intelligenti e l'amore dei bambini piccoli; chi ha trovato il suo posto e ha portato a termine il suo compito; chi ha lasciato il mondo meglio di come l'ha trovato, grazie a un papavero coltivato, a una poesia perfetta o a un'anima salvata; chi ha saputo apprezzare la bellezza della Terra e non ha mai mancato occasione di esprimerla; chi ha cercato sempre il meglio negli altri e ha dato loro il meglio di sé; colui la cui vita è stata una fonte di ispirazione, il cui ricordo è una benedizione.»}} *Roma ha parlato, la causa è finita. ([[Agostino d'Ippona]]) ::{{spiegazione|Questa citazione è attribuita ad Agostino, ma queste parole non sono presenti nei suoi scritti. Tale estrapolazione deriva con ogni probabilità dai ''Discorsi'' 131, 10: ''Iam enim de hac causa duo concilia missa sunt ad Sedem Apostolicam: inde etiam rescripta venerunt. Causa finita est: utinam aliquando finiatur error!'' («Appunto a proposito di questa causa, sono già stati inviati alla Sede Apostolica gli Atti di due Concili; ne abbiamo avuto di ritorno anche i rescritti. La causa è finita: voglia il cielo che una buona volta finisca anche l'errore.»).}} ==S== *''Scripta volant, verba manent!'' ([[Ennio De Giorgi]]) ::{{spiegazione|In italiano, «gli scritti volano, le parole rimangono». Tale citazione non è certamente originale (è presente, ad esempio, in Jean Ajalbert, Clémenceau, Parigi, Gallimard, 1931), ma è un'espressione che utilizzava sovente. Essa deriva dalla locuzione latina «''verba volant, scripta manent''», che trae origine da un discorso di Caio Tito al senato romano. «La sua scrivania era stracolma di articoli e lettere: lui rispondeva con quella strana espressione a chi gli chiedeva quando sarebbe riuscito a leggere quella montagna di messaggi di ogni genere. Sorridente, quasi sornione, nel pronunciarla mimava con la mano il volo di tutte quelle carte piene di matematica – provenienti da tutte le parti del mondo – verso la finestra del suo studio, che si affacciava sulla bellissima Piazza dei Cavalieri. Chi la sentiva rimaneva divertito, senza magari accorgersi immediatamente che dietro a quel motto si muoveva una fondamentale questione di linguaggio. Insomma, ''leggerò'' quando ''ascolterò''».}} *Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, se muoio vendicatemi. ([[Benito Mussolini]]) ::{{spiegazione|Questa frase è comunemente attribuita a Mussolini, che pronunciò realmente la citazione al termine di un discorso il 7 aprile 1926, all'insediamento del nuovo Direttorio fascista, citando il «vecchio combattitore». In realtà, la frase appartiene a [[Henri de la Rochejaquelein]] ed è stata pronunciata dopo la vittoria nella battaglia di Les Aubiers il 25 aprile 1793.}} *Se fallisci nel prepararti, ti stai preparando a fallire. ([[Benjamin Franklin]]) ::{{spiegazione|Attribuita a Franklin da Julita Agustin-Israel in ''Lakas ng Loob'', 1996, p. 53, non vi è alcuna prova che Franklin abbia ideato questa frase.}} *Se l'[[ape]] scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita. ([[Albert Einstein]]) ::{{spiegazione|Non esiste una fonte originale per questa citazione attribuita a Einstein, essa non viene menzionata in nessun documento prima del 1994. In quell'anno, la frase venne citata per la prima volta su un volantino distribuito a Bruxelles dall'Unione Nazionale Apicoltori francesi, in rivolta a causa della concorrenza del miele d'importazione. È quindi probabile che la citazione sia stata creata ''ad hoc'' per avvalorare la protesta.}} *Se non hanno pane, che mangino brioches! ([[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena]]) ::{{spiegazione|Questa citazione è tradizionalmente attribuita a Maria Antonietta, che l'avrebbe pronunciata riferendosi al popolo affamato, durante una rivolta dovuta alla mancanza di pane. In realtà la frase è stata scritta da [[Jean-Jacques Rousseau]] nelle ''Confessioni'', in riferimento ad un evento del 1741, quando Maria Antonietta non era ancora nata.}} *Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un'arma contro la rassegnazione, la paura e l'omertà. All'esistenza di orrendi palazzi sorti all'improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l'abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore. ([[Peppino Impastato]]) ::{{spiegazione|La citazione viene attribuita da molte fonti a Peppino Impastato ed è stata in parte inserita anche su un murale a lui dedicato a Genova. In realtà la citazione è stata utilizzata come slogan in uno spot per pubblicizzare una marca di occhiali ed è stata ricavata da una rielaborazione di un dialogo del film del 2000, ''[[I cento passi]]'', ispirato alla vita e all'omicidio di Peppino Impastato. La frase quindi non è in alcun modo attribuibile all'attivista.}} *Se uomo ama donna più di birra gelata davanti a tv con finale {{sic|champions'}} forse vero amore, ma non vero uomo. ([[Vujadin Boškov]]) ::{{spiegazione|La frase in realtà è stata pubblicata da un account twitter falso dedicato all'allenatore. Il tweet risale infatti al 2 luglio 2013 e prima di questa data non c'è alcuna traccia della citazione sul web, successivamente invece la frase è stata attribuita al tecnico serbo, in particolar modo dopo la sua dipartita.}} *Si cercano uomini per un viaggio pericoloso. Salario modesto, freddo intenso, lunghi mesi di completa oscurità, pericolo costante, ritorno sani e salvi non garantito. Onori e riconoscimenti in caso di successo. ([[Ernest Shackleton]]) ::{{spiegazione|Si tratta di un presunto annuncio che Shackleton avrebbe fatto pubblicare sul ''Times'' per cercare uomini per la sua famosa Spedizione Endurance del 1914. Tuttavia, non ci sono prove a sostegno dell'esistenza di tale annuncio, tanto che alcuni storici hanno offerto una ricompensa a chi fosse in grado di fornire il documento originale.}} *Si ottiene di più con una parola gentile e una pistola in mano che solo con una parola gentile. ([[Al Capone]]) ::{{spiegazione|La frase, tradizionalmente attribuita ad Al Capone (anche in forme leggermente diverse), sembra essere del comico [[Irwin Corey]]. Questi infatti nel 1953 durante un monologo disse: «La mia filosofia è che si può ottenere di più con una parola gentile e una pistola che solo con una parola gentile.» Successivamente nel luglio 1969 venne pubblicata su ''Parade Magazine'' una raccolta di frasi umoristiche dello stesso Corey, in una di queste fu lo stesso comico ad attribuire la citazione ad Al Capone, probabilmente solo per aumentare l'effetto comico. Successivamente l'attribuzione della frase ad Al Capone si è diffusa anche grazie a film come ''[[The Untouchables - Gli intoccabili]]'' (1987) in cui [[Robert De Niro]] (che interpreta Al Capone) pronuncia una frase molto simile.}} *Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.<br />Ma accetta il consiglio... per questa volta. ([[Kurt Vonnegut]]) ::{{spiegazione|Questa è l'ultima parte del monologo finale del film ''[[The Big Kahuna]]'' (2000). Il brano è anche conosciuto come ''Wear sunscreen'' ed è apparso per la prima volta sul web nel giugno 1997 sotto forma di catena di Sant'Antonio: il testo veniva indicato come un discorso ai laureati del Mit (Massachusetts Institute of Technology) pronunciato da Kurt Vonnegut. Lo stesso Vonnegut tuttavia affermò di non essere mai stato al Mit e di non aver mai pronunciato tale discorso. Il vero autore del testo, infatti, è [[Mary Schmich]], una giornalista del ''Chicago Tribune'' che il 1º giugno 1997 pubblicò questo articolo (''Advice, like youth, probably just wasted on the young'') come una sorta di "Guida alla vita per i neolaureati". Nel film ''The Big Kahuna'' il monologo finale viene letto dalla voce fuori campo di [[Danny DeVito]] in lingua inglese (sia nel doppiaggio originale sia in quello italiano) che scandisce il testo al ritmo di un sottofondo musicale. Nel frattempo scorrono le immagini finali del film e la parte iniziale dei titoli di coda e vengono mostrati man mano anche i sottotitoli in italiano per le parole pronunciate da Danny DeVito. [[Baz Luhrmann]] nel 1998 realizzò un singolo musicale partendo da questo testo, ''Everybody's free to wear sunscreen''. Dopo aver visto il film [[Linus (deejay)|Linus]], nel 2002, rimase colpito dal monologo finale e decise di realizzarne una versione in italiano, ''Accetta il consiglio'', utilizzando il testo italiano dei sottotitoli del film e lo stesso sottofondo musicale. Tale brano viene recitato da [[Giorgio Lopez]], il quale aveva doppiato [[Danny DeVito]] in molti film ma non in ''The Big Kahuna''.}} *Smettere di [[tabagismo|fumare]] è facile. Io l'ho fatto centinaia di volte. ([[Mark Twain]]) ::{{spiegazione|La frase non compare in nessuno degli scritti di Mark Twain.}} *Solo i morti hanno visto la fine della guerra. ([[Platone]]) ::{{spiegazione|Attribuita a Platone nel film ''[[Black Hawk Down]]'', non trova riscontri nelle sue opere. È in realtà una frase di [[George Santayana]], tratta da ''Soliliquies in England'' (1924).}} *Soltanto chi mette a prova l'[[assurdo]] è capace di conquistar l'impossibile. ::{{spiegazione|Spesso questa citazione viene attribuita, in forme simili, a [[Albert Einstein]] e [[Maurits Cornelis Escher]], in realtà le prime attribuzioni ai due sono tardive rispetto alla data della loro morte (1997 per Einstein, morto nel 1955 e 2007 per Escher, morto nel 1971). La citazione appartiene in realtà a [[Miguel de Unamuno]] ed è tratta dal suo libro ''Vida de Don Quijote y Sancho'' (1905): «Soltanto chi mette a prova l'assurdo è capace di conquistar l'impossibile.»}} *Suonala ancora Sam. (''[[Casablanca]]'') ::{{spiegazione|Una delle battute più famose del film ''Casablanca'' viene spesso ricordata in maniera errata. Nell'immaginario collettivo infatti Rick (interpretato da [[Humphrey Bogart]]) rivolge tali parole a Sam, il pianista del night club. Nel doppiaggio originale la citazione comunemente ricordata è «''Play it again, Sam''», titolo tra l'altro di un [[Provaci ancora, Sam|film]] di [[Woody Allen]]. In realtà a pronunciare una frase molto simile a questa è Ilsa (interpretata da [[Ingrid Bergman]]). Nel doppiaggio italiano tale citazione è «Suonala Sam. Suona "Mentre il tempo passa"» mentre in quello originale è «''Play it, Sam. Play "As Time Goes By"''».}} ==T== *Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti. ([[Albert Einstein]]) ::{{spiegazione|La frase sul web viene spesso citata e attribuita ad Einstein sia in lingua italiana che in lingua inglese, soprattutto in relazione al crescente utilizzo dei cellulari e degli smartphone e al loro impatto sulle relazioni sociali. In realtà la frase non appare in nessuno scritto di Einstein, né tanto meno nella raccolta ''The Ultimate Quotable Einstein'' (''Pensieri di un uomo curioso''). Inoltre non vi è alcuna evidenza che Einstein abbia mai fatto una dichiarazione del genere. La frase è stata probabilmente creata ad hoc e risale probabilmente al 2012.}} *Tutto ciò che è necessario per il trionfo del diavolo è che gli uomini [[Bontà|buoni]] non facciano nulla. ([[Edmund Burke]]) ::{{spiegazione|La frase comunemente attribuita a Burke, non è presente in nessuna delle opere dello statista. La falsa attribuzione potrebbe essere nata da un celebre libro di citazioni, il ''Bartlett's Familiar Quotations'' uscito nel 1905. La citazione potrebbe derivare da una frase simile di [[John Stuart Mill]]: «Gli uomini malvagi non hanno bisogno che di una cosa per raggiungere i loro scopi, cioè che gli uomini buoni guardino e non facciano nulla». Mill sembrerebbe essersi ispirato a una citazione dello stesso Burke, contenuta in ''Pensieri sulle cause dell'attuale malcontento'' (1770): «Quando i malvagi si uniscono, i buoni devono associarsi. Altrimenti cadranno uno ad uno, un sacrificio spietato in una lotta disprezzabile». La citazione è talvolta attribuita anche a [[John Fitzgerald Kennedy]] e [[Charles F. Aked]].}} *Tutto ciò che si può inventare è già stato inventato. ([[Charles Holland Duell]]) ::{{spiegazione|Questa frase viene spesso attribuita all'impiegato dell'[[w:United States Patent and Trademark Office|ufficio brevetti statunitense]], Charles Duell. Secondo il bibliotecario Samuel Sass tuttavia la frase sarebbe un falso, anche perché Duell aveva spesso dichiarato l'esatto contario. Nel 1902 ad esempio disse: «A mio parere, tutti i precedenti progressi che si sono avuti con le varie invenzioni, appariranno del tutto trascurabili rispetto a quelli di cui sarà testimone questo secolo. Desidererei quasi poter vivere la mia vita di nuovo per vedere quali meraviglie sono alle soglie.»}} *Tutto scorre. ([[Eraclito]]) ::{{spiegazione|La citazione non è presente nei frammenti della sua opera a noi pervenuti. Si tratta, molto probabilmente, di una formula con la quale si è voluto condensare il pensiero del filosofo sul perenne divenire delle cose, e la fonte principale di questa attribuzione risalirebbe a [[Platone]], che nel suo ''Cratilo'' scrive: «Dice Eraclito "che tutto si muove e nulla sta fermo" e confrontando gli esseri alla corrente di un fiume, dice che "non potresti entrare due volte nello stesso fiume"». Il riferimento è al frammento 91DK, dove si può constatare che l'espressione "tutto scorre" non è presente: il [[divenire]] è simboleggiato dallo scorrere dell'acqua nel fiume, che rende impossibile bagnarsi nella stessa acqua più di una volta. Per approfondire vedi [[w:Panta rei|qui]].}} ==U== *Un [[matematico]] è una macchina che converte [[caffè]] in teoremi. ([[Paul Erdős]]) ::{{spiegazione|La citazione è in realtà di [[Alfréd Rényi]], anche se viene spesso erroneamente attribuita a Paul Erdős. Probabilmente l'errata attribuzione deriva dal fatto che Erdős ripeteva spesso la frase citando Rényi e dal fatto che molti matematici, tra i quali lo stesso Erdős, frequentavano regolarmente le ''coffeehouse'' a Budapest, Praga e Parigi.}} *Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un Paese che demolisce l'istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere. ([[Italo Calvino]]) ::{{spiegazione|La citazione è di Gabriella Giudici, apparso sul suo ''blog'', sul "declino della scuola pubblica e sul particolare accanimento mostrato dai governi degli ultimi vent'anni nel portare a compimento l'opera di decostituzionalizzazione della pubblica istruzione", nel quale veniva richiamato l'articolo di Calvino ''Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti'', apparso su "La Repubblica" del 15 marzo 1980.}} *Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione. ([[Alcide De Gasperi]]) ::{{spiegazione|La frase è spesso attribuita a De Gasperi, ma molto probabilmente egli la riprese da [[James Freeman Clarke]], predicatore e politico statunitense.}} *Un taxi vuoto si è fermato davanti al n. 10 di Downing Street, e ne è sceso Attlee. ([[Winston Churchill]]) ::{{spiegazione|Questa battuta sui giri di [[Clement Attlee]] dopo la seconda guerra mondiale venne erroneamente attribuita a Churchill, che smentì riferendo a John Colville che «Attlee è un gentiluomo onorevole e prode, e un fedele collega che ha servito bene il suo Paese nel momento del massimo bisogno. Le sarei obbligato se chiarisse, alla prima occasione, che non avrei mai fatto una simile osservazione su di lui, e disapprovo fortemente chiunque lo faccia».}} *Una morte è una tragedia, un milione di morti è statistica. ([[Stalin]]) ::{{spiegazione|Questa citazione viene classicamente attribuita a Stalin. Nel 1958 in un articolo del ''New York Times'' la massima «''A single death is a tragedy, a million deaths is a statistic.''» viene attribuita a Stalin. Nel 1965 [[John le Carré]] cita nel romanzo ''The Spy Who Came in from the Cold'' la frase «''Half a million liquidated is a statistic, but one man killed in a traffic accident is a national tragedy.''», attribuendola a Stalin. Tuttavia in questi ed altri casi simili, non viene mai indicata una fonte. Inoltre la citazione non è presente in alcuna biografia credibile di Stalin, né tanto meno nelle sue lettere. Per questo si può concludere con ragionevole sicurezza che tali parole siano state messe in bocca a Stalin.}} ==V== *Vedi cose che esistono e ti chiedi "[[perché]]?" Ma io sogno cose non ancora esistite e chiedo "[[perché no]]?" ([[Robert Kennedy]]) ::{{spiegazione|La citazione è tratta in realtà da ''Torniamo a Matusalemme'' di [[George Bernard Shaw]]. [[John F. Kennedy]] citò poi queste parole in un discorso rivolto al Parlamento irlandese a Dublino il 28 giugno 1963. Successivamente, nel 1968, Robert Kennedy durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali usò una citazione molto simile: «Alcuni uomini vedono le cose come sono e chiedono: perché? Io sogno cose non ancora esistite e chiedo: perché no?» («''Some men see things as they are and say, why; I dream things that never were and say, why not.''»). In quello stesso anno Robert morì e [[Ted Kennedy]] citò questa frase del fratello durante il suo elogio funebre.}} *Vivi come se tu dovessi morire subito. Pensa come se tu non dovessi morire mai. ::{{spiegazione|La citazione appartiene in realtà a [[Julius Evola]], ma viene erroneamente attribuita anche a [[Giorgio Almirante]] e [[Moana Pozzi]]. Almirante aveva fatto apporre la frase su un poster destinato alle sedi dell'MSI e l'aveva utilizzata come frase conclusiva del suo libro ''Autobiografia di un fucilatore''. Moana Pozzi invece amava ripetere questa frase nel periodo in cui si occupava dell'edizione di un giornale erotico, poco prima di morire. Una frase simile è di [[Martin Lutero]]: «Bisogna lavorare come se si volesse vivere in eterno, ma vivere come se dovessimo morire adesso».}} [[Categoria:Fraseologia]] [[Categoria:Raccolte]] 47tvmzn9t36i2t0gkd2ejqy5uei42xp Carlito's Way 0 973 1223847 1200054 2022-08-22T14:40:18Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{Film |attori = *[[Al Pacino]]: Carlito Brigante *[[Sean Penn]]: David Kleinfeld *[[Penelope Ann Miller]]: Gail *[[John Leguizamo]]: Benny Blanco *[[Ingrid Rogers]]: Steffie *[[Luis Guzmán]]: Pachanga *[[Viggo Mortensen]]: Lalin *[[Adrian Pasdar]]: Frankie Taglialucci *[[Joseph Siravo]]: Vincent "Vinnie" Taglialucci *[[Frank Minucci]]: Tony Taglialucci *[[James Rebhorn]]: Giudice Norwalk *[[Richard Foronjy]]: Pete Amadesso *[[Jorge Porcel]]: Saso *[[John Ortiz]]: Guajiro *[[John Finn]]: Duncan |doppiatoriitaliani = *[[Giancarlo Giannini]]: Carlito Brigante *[[Massimo Rossi (doppiatore)|Massimo Rossi]]: David Kleinfeld *[[Gabriella Borri]]: Gail *[[Marco Bolognesi]]: Benny Blanco *[[Alessandra Cassioli]]: Steffie *[[Diego Reggente]]: Pachanga *[[Mino Caprio]]: Lalin *[[Angelo Nicotra]]: Frankie Taglialucci *[[Gioacchino Maniscalco]]: Vincent "Vinnie" Taglialucci *[[Elio Zamuto]]: Tony Taglialucci *[[Franco Zucca]]: Giudice Norwalk *[[Franco Chillemi]]: Pete Amadesso *[[Bruno Alessandro]]: Saso *[[Corrado Conforti]]: Guajiro *[[Adalberto Maria Merli]]: Duncan }} '''''Carlito's Way''''', film statunitense del 1993 con [[Al Pacino]] e [[Sean Penn]], regia di [[Brian de Palma]]. ==[[Incipit]]== {{Incipit film}} Qualcuno mi sta tirando verso il basso... Lo sento anche se non lo vedo. Però non ho paura, ci sono già passato. È uguale a quando mi hanno sparato sulla 104esima Strada... Non mi portate in ospedale, in quelle cazzo di corsie d'emergenza non c'è protezione, qualche bastardo ti viene a far fuori a mezzanotte quando di guardia c'è solo un infermiere cinese rincoglionito. Oh, guarda come si preoccupano questi qua... Perché? Per un portoricano come me è già tanto essere campato fino a questa età. La maggiorparte dei miei compagni c'ha rimesso la pelle da anni... State tranquilli, ho un cuore che non molla mai. Non sono ancora pronto a fare fagotto... Mi pare di essere appena uscito dal cercere e di stare lì, davanti a quel giudice quando gli ho detto come era andata. ('''Carlito Brigante''') ==Frasi== {{cronologico}} *Mi intendo di macchine. Ho cominciato a rubarle quando avevo 14 anni. ('''Carlito Brigante''') *E così, eccomi di nuovo in strada. Terza domenica di agosto. Il ritorno del reduce del vecchio quartiere. Non è rimasto niente, come in quei vecchi film di cowboy... Solo che al posto dei cespugli e della merda di vacca, qui ci sono carcasse di macchine e merde di cane. Questi giovani io non li riconosco... Il mio quartiere non esiste più. ('''Carlito Brigante''') *Carlito, amico mio, qui è come la Valle della Morte! Tu mi conosci bene, non sono da meno di nessuno questi figli di puttana, questi ragazzini nuovi di adesso non hanno rispetto per la vita umana: ti sparano come niente e godono a vederti saltare in aria! Si sta più sicuro in galera, credimi. ('''Pachanga''') *E così il ragazzo si presenta con trentamila verdoni in tasca e la leggenda, me, che entra dietro di lui. Tra cinque minuti ci ritroveremo in strada con trentamila verdoni di dolcissima polvere bianca. Basta e avanza per farmi tornare dritto in galera. ('''Carlito Brigante''') *Oh Gesù... Gesù Cristo, come ti hanno conciato... Dicevi che erano amici, Guajiro... Ma non esistono amici in questo ambiente di merda. ('''Carlito Brigante''') *Quando sei in galera passi un sacco di tempo a pensare chi andrai a trovare il primo giorno che sei fuori, il secondo e il terzo. Ma poi, quando esci, trovi che le facce della gente sono diverse da come te le ricordavi. Magari anche la tua è diversa. Ti auguri di trovarne una che non è cambiata, una faccia che ti riconosca: che sia come sempre è stata. ('''Carlito Brigante''') *Ma guarda come sto! Guarda come sto!! Guarda come mi trovo! Tu hai avuto tutto dalla vita! Invece io... Guarda! Ma guarda con che cosa vado in giro, io, col pannolone vado in giro! Come un vecchio rincoglionito! Mi cago addosso ogni giorno, non cammino, non faccio l'amore! Allora?! Perché non mi ammazzi, tu che hai tutto, eh?! ... Senti, mi hanno costretto, sennò mi rimettevano dentro e io non posso stare in galera su una sedia a rotelle, Carlito! ('''Lalin''') *Io non ti tocco nemmeno. Ti chiedo soltanto... Come puoi a fregare le uniche persone che ti hanno voluto bene... Dove lo trovi il coraggio? Hai perso, povero stronzo! ('''Carlito Brigante''') {{NDR|A Lalin}} *Hai sbagliato, Carlito. Hai sbagliato. Ma sono i riflessi di un tempo che tornano a galla. Lo so come vanno queste cose. Benny va ridimensionato, e se non lo faccio la gente dirà: "Carlito non è più quello di una volta, si è rammollito, è diventato un ex duro, il carcere lo ha castrato". La strada ti tiene d'occhio, ti tiene d'occhio continuamente. [...] Qualche anno fa quel delinquentello sarebbe morto, ma adesso non me la sento più, non voglio più ammazzare nessuno, anche quando so che dovrei farlo. Non fa più per me, voglio solo mettere insieme i 75 mila dollari e sparire. ('''Carlito Brigante''') *Quand'io ero ragazzino, a East [[Harlem]], gli italiani dicevano: "Gli spagnoli non vanno a est di Park Avenue". I negri dicevano: "Niente Portorico a ovest della 5a Strada". Questo ci lasciava pochissimo spazio per manovrare, se uno voleva andare a Central Park per vedere i laghetti erano cazzi suoi. Allora che fai, ci vai lo stesso, no? Un giorno, tra la 106esima e Central Park, vicino al laghetto, vengo sorpreso da questo gruppo di negri, loro mi circondano e io mi sento ribollire il sangue e tiro fuori il coltello e dico: "Coraggio, chi vuol farsi sotto?" e loro: "No, amico. Tu adesso finisci stecchito!". Mi tirano fuori una pistola, di quelle fatte in casa con un gancio che va indietro e fa detonare il proiettile. Ping! Ti prende in testa e hai bell'e finito di campare. Quella è stata l'ultima volta che mi è successo perché da allora ho portato anch'io la pistola. Qualcuno è caduto, certo, non è una cosa che tu decidi un giorno e resta così, no? È solo che fai quello che devi fare per sopravvivere come puoi, capisci? E tu così, diventi quello che sei. ('''Carlito Brigante''') *{{NDR|Dopo che David Kleinfeld ha ucciso Frankie e Tony Taglialucci}} C'è una linea di confine dalla quale non si torna indietro: il punto di non ritorno; Dave l'ha superato e io sono qui con lui. Questo vuol dire che ora dovrò seguirlo fino in fondo, dovrò andare con lui, fino al capolinea, dovunque esso sia. ('''Carlito Brigante''') *Tu non sei più un avvocato, Dave. Sei un [[gangster]], adesso. Sei passato dall'altra parte, e lì si fa tutto un altro gioco. Un gioco che non si impara a scuola, né si comincia a giocare da grandi. ('''Carlito Brigante''') *Non riusciremo mai a farla franca. Ammazzare un boss, e un suo figlio... Li conosco i siciliani, ho lavorato con loro. Non la bevono quelli la storia dell'incidente. Devo darmi da fare... ('''Carlito Brigante''') *Vincent Taglialucci ti manda questo acconto! ('''Mafioso''') {{NDR|dopo avere accoltellato David Kleinfeld}} *Il mio treno parte tra cinque ore e io ho la testa che mi scoppia di pensieri. So che la minaccia di Norwalk si sgonfierà, figuriamoci se viene a prendermi all'estero quando non riesce a prendermi nemmeno qui... Ma non è solo lui il mio problema. Ci restano cinque ore... Ce la faccio a pensare a tutto, a tenere a bada a tutti, a tappare tutti i buchi? Devo fidarmi dei miei istinti, come quello che mi dice che quella faccia e quell'uniforme non vanno insieme... Devo sbrigarmi un'altra cosa, devo guardare Kleinfeld nelle palle degli occhi. Devo essere sicuro. ('''Carlito Brigante''') *Addio, consigliere! ('''Carlito Brigante''') {{NDR|rivelando di avere tolto i proiettili dalla pistola di David, che viene ucciso da Vinnie Taglialucci}} ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Carlito Brigante''': Ma no, no! Io non sto mica dicendo che sarebbe andata diversamente se mia madre fosse stata viva quando ero ragazzino, perché in galera non si sente dire altro: "Oh poveretto, che poteva fare?" No, puttanate, no! Io ero già un piccolo delinquente bastardo quando mia madre era ancora in vita, questa è una cosa certa, però fu lei a istruirmi sulle donne!<br/>'''Giudice''': Signor Brigante, questa corte ha cinquantasei casi da giudicare questa mattina, perché dovrei stare a sentirla?<br/>'''David Kleinfeld''': Vostro Onore, se permette, il signor Brigante è comprensibilmente entusiasta per essere stato riabilitato dopo cinque anni di carcere...<br/>'''Giudice''': Non si tratta di riabilitazione, avvocato, o di assoluzione o benedizione o cose del genere. Si tratta di un'incredibile convergenza di circostanze che lei ha sfruttato a beneficio del suo cliente!<br/>'''David Kleinfeld''': Con tutto il rispetto, Vostro Onore, tra le circostanze di cui lei parla ci sono registrazioni illegali e prove falsificate. Insomma, il classico frutto dell'albero avvelenato! Ora, credo che dopo cinque anni di ingiusta detenzione, sia ragionevole chiedere che al signor Brigante venga concesso di parlare.<br/>'''Giudice''': D'accordo, signor Brigante, sono tutto orecchi!<br/>'''Carlito Brigante''': Okay! Vostro Onore, con tutto il rispetto, passato e presente, senza ulteriori delazioni... voglio assicurare questa corte che io ho finito di stare fuori strada! Era solo questo che cercavo di dire. Io ho sofferto delle deviazioni sociali che nascono nel ghetto, ma il tempo passato in quegli straordinari istituti correzionali che sono Green Haven e Sing Sing non è stato invano, io sono guarito! Sono rinato, come quelli del [[Scandalo Watergate|Watergate]]! So che tutti dicono così, ma Vostro Onore, io sono sincero, questa è la verità, sono un altro! Sono un altro e non ci sono voluti quei trent'anni che mi aveva dato lei, Vostro Onore, ma solo cinque anni! È proprio così, Vostro Onore, cinque anni! Ed eccomi qua: completamente riabilitato, rinvigorito, riassimilato, e sarò tra poco anche rialoggiato! E voglio ringraziare un sacco di gente per questo, ecco, qui davanti vedo un uomo come il giudice Norwalk. Voglio ringraziarla, giudice, per aver fatto le registrazioni in quella scorretta maniera. E voglio anche ringraziare la corte d'appello per aver rovesciato il verdetto di Vostro Onore. E voglio ringraziare l'Onnipotente senza il quale nessun caso viene risolto!<br/>'''Giudice''': Questo è incredibile...<br/>'''Carlito Brigante''': Ah! Stavo dimenticando, come posso dimenticare il mio caro, intimo amico e avvocato David Kleinfeld che non mi ha mai e poi mai e poi mai abbandonato nemmeno nei momenti peggiori! Vero, David? Perché non ti alzi un momento? {{NDR|forzando David ad alzarsi}} Dai, alzati un momento! Per favore, per favore!<br/>'''Giudice''': Signor Brigante...<br/>'''Carlito Brigante''': Per favore, alzati in piedi! David Kleinfeld!<br/>'''Giudice''': Signor Brigante! <br/>'''David Kleinfeld''': Chiedo scusa...<br/>'''Giudice''': Guardi, signor Brigante, che questa non è una premiazione!<br/>'''Carlito Brigante''' {{NDR|mentre si risiedono}}: Volevo solo ringraziare David...!<br/>'''Giudice''': La decisione della corte d'appello e le infelici tecniche investigative del procuratore distrettuale fanno ricadere su di me il doloroso compito di scaricare sulla società un presunto assassino, nonché già detenuto per spaccio di stupefacenti...<br/>'''Carlito Brigante''' {{NDR|lo interrompe}}: No! Mai stato dentro per spaccio di roba!<br/>'''David Kleinfeld''': Sta' zitto!<br/>'''Giudice''': L'imputazione è respinta, l'imputato è prosciolto, avanti un altro caso. {{NDR|batte il martello}}<br/>'''Carlito Brigante''': David, ti sarò sempre riconoscente! {{NDR|si abbracciano}}<br/>'''David Kleinfeld''': Ma figurati!<br/>'''Carlito Brigante''' {{NDR|rivolto a Norwalk, mentre esce}}: Senza rancore, d'accordo?<br/>'''Norwalk''': Ci rivedremo, Brigante! *'''Rolando Rivez''': Carlito... diciamoci la verità fra di noi: ti sei fatto cinque anni e non hai mai fatto il mio nome. Io lo so che avresti potuto farmi beccare e facilitarti le cose, però non lo hai fatto. Molto bravo, sei stato molto bravo! Ma visto che io mi sono arricchito mentre tu eri dentro, magari pensi ti sia debitore?<br/>'''Carlito Brigante''': Rolando, io non voglio niente da te.<br/>'''Rolando Rivez''': Con chi lavori adesso?<br/>'''Carlito Brigante''': Io non lavoro con nessuno.<br/>'''Rolando Rivez''': Nessuno?<br/>'''Carlito Brigante''': Mi sono ritirato.<br/>'''Rolando Rivez''': "Ritirato"?<br/>'''Carlito Brigante''': Esatto.<br/>'''Rolando Rivez''': Ritirato! Ha ha ha ha! Ha... Dici sul serio?<br/>'''Carlito Brigante''': Dico sul serio, certamente. Sono fuori, ho smesso.<br/>'''Rolando Rivez''': Così dovrei credere che Carlo Brigante si è dato alla religione, eh?<br/>'''Carlito Brigante''': Hai indovinato, sto studiando da prete. *'''Saso''': Che stai cercando di fare?<br/> '''Carlito Brigante''': Quello che cerco di fare Saso, voglio dire "Ron"... è di salvarti il culo!<br/> '''Saso''': Ma che dici?<br/> '''Carlito Brigante''': Lo sai, perché è con Fat Anthony o con Scooze che hai fatto il debito di gioco, giusto? E in un caso o nell'altro finirai chiuso nel bagagliaio di una macchina abbandonata in un parcheggio prima o poi, e passeranno dei mesi prima che ti ritorvino. Come DeeDee, te lo ricordi? Aperto come un pesce. Chissà che puzza stomachevole farai. "Uh, cos'è questa puzza? È Saso, amico. Questo è Saso. Detto anche Ron". *'''Steffie''': Carlito, ho visto che parlavi con Benny Blanco poco fa. <br/> '''Carlito Brigante''': Sì, Benny Blanco viene dal Bronx. <br/> '''Steffie''': Dicono che si sta facendo strada. <br/> '''Carlito Brigante''': Ah sì? Ha un bel futuro... se riesce a vivere fino a domani. *'''Carlito Brigante''': Ho sbagliato, Gail, a venire, a presentarmi così, dopo tutti questi anni? Sei ancora incazzata con me... <br />'''Gail''': Eh, tu che ne dici? Mi hai mollata, Charlie... Adesso vuoi dirmi che l'hai fatto per il mio bene, vero? <br />'''Carlito Brigante''': No per il mio, solo per il mio, Gail. L'ho fatto solo per il mio bene. Gail, dovevo scontare trent'anni, che volevi che facessi, lo so che tu eri disposta ad aspettarmi, che saresti venuta a trovarmi, che io non avrei fatto altro che pensare a te giorno e notte, perciò che altro potevo fare? Io me ne sarei stato in cella a pensare tutto il tempo dov'eri tu, a quello che facevi, a con chi stavi... Sarei diventato matto, Gail. Non ce l'avrei fatta, mi devi credere... È molto meglio mollare tutto, netto... E farmi la galera senza pensieri. *'''Tony Taglialucci''': Non mi sei mai piaciuto, Kleinfeld... Non perché sei ebreo, eh, ho molti amici ebrei... Ma perché sei un bugiardo pezzo di merda! Io ti ho dato un milione di dollari che tu dovevi passare sai bene a chi, e invece non l'hai fatto!<br/>'''David Kleinfeld''': Senti, Tony, ho già detto a tuo figlio che ho dato i soldi a Nicky di persona, ora se lui non sta ai patti e vuole testimoniare lo stesso contro di te, non sono certo io a... <br/>'''Tony Taglialucci''': Guarda bene queste mani, eh?! Se mi fai arrabbiare, mi fai alzare la voce, ti spezzo il collo come se fosse un grissino! Brutto figlio di puttana, pensi che sono cretino? Nick non ha mai nemmeno visto un dollaro dei miei soldi, il mio milione è andato direttamente in tasca a te!<br/>'''David Kleinfeld''': Tony, io ho consegnato personalmente...<br/>'''Tony Taglialucci''': Non mi devi dire altre balle, delinquente! Se me ne dici altre ti giuro che ti faccio finire dentro il fiume qua fuori! Facci un pensierino ora, quando esci! Dacci un'occhiata! E immaginate come te sentirei quando scivolerai giù verso il fondo coi granchi e le anguille che ti vengono fuori dagli occhi e dal naso! {{NDR|si mette a tossire}} <br/>'''David Kleinfeld''': Che cosa vuoi da me?<br/>'''Tony Taglialucci''': Mi hanno detto che hai una barca... <br/>'''David Kleinfeld''': Sì.<br/>'''Tony Taglialucci''': Ecco, bene... tu mi tirerai fuori da qui.<br/>'''David Kleinfeld''': Ascolta, Tony, tutto il mio ufficio è impegnato col tuo appello in questi giorni! Ho parlato col Giudice stamattina... <br/>'''Tony Taglialucci''': A me non me ne frega una minchia del tuo appello!! Io ti sto dicendo che mi farai scappare da qui!<br/>'''David Kleinfeld''' {{NDR|si guarda intorno incredulo e preoccupato prima di rispondere}}: I-Io... sono un avvocato!<br/>'''Tony Taglialucci''': Senti, avvocato della minchia... Ho un credito di un milione di dollari con te. Mio figlio Frankie verrà con te, così potrà tenerti d'occhio e vedere che va tutto liscio. Hai visto quel secondino che m'ha portato qui? Eh? Lui è già addomesticato, insieme ad altri qua dentro, mi farà uscire sull'acqua e quello che devi fare tu è di venire con quella barca e prendermi a bordo.<br/>'''David Kleinfeld''': Senti, Tony, direi che questo non...<br/>'''Tony Taglialucci''': No, "senti" tu! Il contratto per la tua fine è già firmato! I picciotti, l'artiglieria, il fondo del fiume, è tutto fissato! Sono stato chiaro o no? E da qua dentro basta solo che io spingo un bottone! {{NDR|Appena uscito dalla prigione, a Kleinfeld viene la nausea dal terrore}} *'''Saso''': Charlie, ti prego, non puoi fare così, Benny Blanco spende un sacco di soldi qua dentro. <br/> '''Carlito Brigante''': Aaah quello è un pezzente, si vede! <br/> '''Saso''': Ma che ti succede? Che cosa sono queste maniere? Non capisco il tuo odio per quel ragazzo. Quello sei tu vent'anni fa. *'''Benny Blanco''': Ehi, signor Brigante, è la seconda volta che rifiuta il mio [[champagne]]. Cos'è, non le piace? <br/> '''Carlito Brigante''': Eh, può darsi. <br/> '''Benny Blanco''': Ehi, io qui penso che facciamo a non capirci, forse non si ricorda di me, mi chiamo Benny Blanco! <br/> '''Carlito Brigante''': Forse non me ne frega un cazzo! Non mi ricordo neanche dell'ultima volta che mi sono soffiato il naso. Ma chi cazzo sei tu che dovrei ricordarmi di te, eh? Pensi di essere come me? Tu non sei come me stronzetto, tu sei un pallido. Io ho frequentato gente arrivata, gente importante e tu chi frequenti? Squallidi scippatori che attaccano le vecchiette, stupidi come un branco di capre, perché non vi squagliate, avanti scippate una borsetta, coraggio, fatevi una passeggiata! *'''Carlito Brigante''': Okay, Benny Blanco "che viene dal Bronx"... la ragazza Steffie è roba del nostro club. Se io ti vedo ancora, ancora una volta soltanto, entrare qui dentro, io ti faccio diventare cadavere così!<br/> '''Benny Blanco''': Sei superato, sei nei libri di storia, un capitolo del passato, perciò fai meglio a uccidermi ora perché se ti rivedo, giuro che ti faccio la pelle!!<br/> '''Carlito Brigante''': Vaffanculo! {{NDR|gli tira una sberla facendolo cadere giù per le scale}} Coraggio, portatelo fuori, fallo uscire dal retro. *'''Steffie''': Che fai qui tutto solo soletto, Carlito? Eh?<br/>'''Carlito Brigante''': Guardo!<br/>'''Steffie''': Certo che tu sei proprio strano. Com'è che non hai mai cercato di scoparmi, eh? Hai fatto tutto quel casino per me, e non mi hai mai toccata nemmeno con un guanto.<br/>'''Carlito Brigante''': Sei la ragazza di Dave, adesso.<br/>'''Steffie''': Ma nemmeno gli si drizza, con tutta la coca che si fa...<br/>'''David Kleinfeld''': Di che state parlando? <br/> '''Steffie''': Del cazzo! *'''David Kleinfeld''': Merda... Ehi, Louie! Quella stronza della tua amichetta ti sta facendo una sega davanti a tutti, io ho degli ospiti qui, ma siete ciechi?! Stanno mangiando!!<br/>'''Louie''': Non t'agitare, Dave!<br/>'''David Kleinfeld''': No, tu non t'agitare, ma che educazione è questa!? La vuoi scopare? Scopala come una persona normale, nella camera da letto!!! Che maiali...! *'''Carlito Brigante''': Sorpresa. <br/> '''Gail''': Io stavo dormendo. <br/> '''Carlito Brigante''': Oh... Be', posso entrare? T'ho portato una cheesecake. <br/> '''Gail''': Non mi piace la cheesecake. <br/> '''Carlito Brigante''': Tu non mi avresti telefonato Gail, se non volevi farmi entrare. <br/> '''Gail''': E invece è così, Charlie. <br/> '''Carlito Brigante''': E adesso cosa faccio? <br/> '''Gail''': Non so, cosa fai? Mmm... Dici che spezzerai la catena? Che mi rincorrerai per la casa? Mi spoglierai? Mi prenderai sul pavimento? <br/> '''Carlito Brigante''': Sono vecchio per fare queste cose. <br/> '''Gail''': Oh, che peccato... Se non riesci ad entrare, non entri. *'''Tony Taglialucci''' {{NDR|[[ultime parole dai film|ultime parole]] in acqua, chiedendo di essere issato a bordo}}: Aiuto! Aiutami! Aiuto!<br/>'''David Kleinfeld''': Adesso... mi dirai tu come ci si sente... con le anguille {{NDR|si mette a colpirlo alla testa con un piede di porco}} e con tutti i granchi... che ti escono da quei... merdosi occhi!<br/>'''Carlito Brigante''': Ma che cazzo fai?! {{NDR|lo ferma}} Nooo!!!<br/>'''David Kleinfeld''': Affoga, siciliano bastardo!<br/>'''Carlito Brigante''': Basta, smettila!!<br/>'''David Kleinfeld''': Adesso Frankie! {{NDR|si allontana}}<br/>'''Carlito Brigante''' {{NDR|guarda il corpo di Tony che sprofonda sott'acqua}}: Tu hai ammazzato noi, Dave... Ci hai ammazzati... Oddio... *'''Saso''': Ascoltami bene, Carlito... Ho saputo da Rudy che Pachanga va dicendo di essere al verde, che qui non guadagna niente. E in più va anche dicendo in giro che tu sei uno stronzo, che non hai i coglioni per risolvere la cosa, e che lui ha perso tempo senza tirarci fuori un soldo. E in più... ci sta spiando, con Benny Blanco!<br/> '''Carlito Brigante''': Più tardi me la vedrò io con Pachanga... È un mio fratello, lui.<br/> '''Saso''': Tuo fratello?! È un figlio di puttana che per un dollaro è capace di ammazzare la madre!<br/> '''Carlito Brigante''': Come quasi tutti. *'''Duncan''': Signor Brigante, mi chiamo Duncan, sono qui per accompagnarla dal giudice Norwalk alla Procura Distrettuale.<br/> '''Gail''': Oh mio Dio! Charlie, che succede?<br/> '''Carlito Brigante''': Be', ma, ma... Ma io non ho niente da dirgli, a meno che non mi arrestate.<br/> '''Duncan''': Debbo informarla che il giudice Norwalk vorrebbe farle ascoltare una registrazione.<br/> '''Carlito Brigante''': Ehi! Senza un mandato di cattura io non mi muovo! Specialmente senza il mio avvocato!<br/> '''Duncan''': Il suo avvocato è stato accoltellato al petto alle 2 del pomeriggio, signor Brigante... Le consiglio di venire con noi: le restiamo solo noi come amici.<br/> '''Gail''': Anch'io me ne vado, Charlie. *'''Norwalk''': Kleinfeld ringrazi a Dio di essere vivo. Lo teniamo all'East Side Hospital, lo vogliamo in perfetta salute quando lo sbatteremo in prigione.<br/> '''Carlito Brigante''': Lo mandate in prigione? E per che cosa?<br/> '''Norwalk''': David Kleinfeld è diventato un "pesce" molto grosso mentre tu eri dentro, Brigante. Più grosso di te. Uno squalo. Riciclaggio, corruzione di giurati, concussione, gli stiamo alle costole da diverso tempo, ormai.<br/> '''Carlito Brigante''': Be', io non so niente di tutto questo, perciò...<br/> '''Norwalk''': Non sai quasi niente, tu. {{NDR|fanno partire un nastro}}<br/> '''David Kleinfeld''': Bill, non hai uno straccio di prova, lo sai benissimo! Non riuscirai nemmeno a incriminarmi!<br/> '''Norwalk nella registrazione''': Vuoi che ci provi?<br/> '''David Kleinfeld''': Senti, non stiamo a perdere il nostro tempo, hai detto che avevo una via d'uscita. Ehi, non starai mica registrando, vero?<br/> '''Norwalk nella registrazione''': Ehi, Dave, ma per chi mi prendi?<br/> '''David Kleinfeld''': D'accordo, ehm... ho pensato a una cosa che può farti piacere: tu mi lasci in pace e io ti aiuto a rimandare in galera Carlito Brigante.<br/> '''Norwalk nella registrazione''': Brigante? Per che cosa?<br/> '''David Kleinfeld''': Da quando è uscito di galera ha cominciato a venire nel mio ufficio a fare un sacco di telefonate. Mi sono insospettito e ho scoperto che si è rimesso con Rolando Rivez, il suo vecchio socio, a trafficare coca! E si tratta di un giro serio!<br/> '''Norwalk nella registrazione''': Sei disposto a testimoniarlo?<br/> '''David Kleinfeld''': Quando vuoi! {{NDR|la registrazione viene spenta}}<br/> '''Norwalk''': Non gli crediamo. Nel quartiere si dice che sei rimasto pulito da quando sei fuori, è Kleinfeld che ci interessa. Aveva ragione: non sarei mai riuscito a incriminarlo con quelle prove, ma ora, col tuo aiuto, possiamo mettere dentro quel verme per molto tempo. *'''Carlito Brigante''': Sono stato all'ufficio di Norwalk a sentire un nastro.<br/>'''David Kleinfeld''': Quel maiale...<br/>'''Carlito Brigante''': Mai abbandonare gli amici, Dave, per nessuna ragione.<br/>'''David Kleinfeld''': Li creano quei nastri, poi te li fanno sentire fuori contesto, non riesco a credere che... {{NDR|Carlito gli punta la sua pistola addosso}} Ma che cazzo fai?! Vaffanculo! Che cazzo fai? Vuoi mettere via quella cazzo di... è carica!! {{NDR|si ode la sirena della polizia}} Vaffanculo tu e il tuo farisaico codice d'onore della strada del cazzo! Ti ha forse ridotto la condanna da trent'anni a cinque anni, eh? No, io l'ho fatta ridurre! Ti ha fatto assolvere quattro fottute volte?! No, per niente! Io l'ho fatto! Vaffanculo, tu e la tua strada! Il tuo mondo di merda è così piccolo e c'è solo una [[Regole dai film|regola]]: salvarsi il culo! <br/>'''Carlito Brigante''': Allora salvatelo.<br/>'''David Kleinfeld''': Che vuol dire "salvatelo"?<br/>'''Carlito Brigante''': La vedi questa? Deve stare qui, {{NDR|mette la pistola sul tavolino}} non dietro il cuscino. Se è qui la impugni più in fretta: loro entrano e tu sei già pronto. Ti saluto, Dave! Hai un bellissimo futuro. {{NDR|esce}} *'''Vinnie Taglialucci''' {{NDR|si infiltra vestito da poliziotto}}: Signor Kleinfeld? C'è un plico per lei, signor Kleinfeld...<br/>'''David Kleinfeld''' {{NDR|[[ultime parole dai film|ultime parole]]}}: Da parte di chi?<br/>'''Vinnie Taglialucci''': Di mio padre e di mio fratello! {{NDR|David tenta di sparare, ma Carlito gli ha tolto i proiettili. Vinnie uccide David con un colpo alla testa}} *'''Carlito Brigante''' {{NDR|raggiunge Gail alla stazione}}: Tutto okay, andrà tutto bene! {{NDR|improvvisamente Blanco rivela di essere vicino}}<br/> '''Benny Blanco''': Ehi, ti ricordi di me? Benny Blanco del Bronx! {{NDR|spara tre colpi a Carlito col silenziatore}}<br/> '''Gail''': Ah! No! Nooo!! Charlie! {{NDR|piangendo sul suo corpo}} N-Non mi lasciare, Charlie...! Charlie, ti prego, no...!<br/> '''Pachanga''' {{NDR|rivela di averlo tradito}}: Senza rancore, eh, Carlito? Ma anch'io devo pensare al mio futuro!<br/> '''Carlito Brigante''': Bastardo...<br/> '''Pachanga''' {{NDR|[[ultime parole dai film|ultime parole]]}}: Lo sai come vanno queste cose, vecchio. {{NDR|a Blanco}} Su, andiamo adesso.<br/> '''Benny Blanco''': No, tu resti qui! {{NDR|uccide anche Pachanga e se ne va}}<br/> '''Carlito Brigante''': Ah... Gail...<br/> '''Gail''': Non fare sforzi, Charlie, adesso ti porto all'ospedale! Andrà tutto bene! Tieni duro, amore mio! Tieni duro, ti prego! Non mollare, amore mio, ti prego. Non mollare!<br/> '''Carlito Brigante''': Tieni... tieni... tieni questi... {{NDR|passa i soldi}} Tie-Tienili e andate via... Ti prego, Gail... andate... tutti e due...<br/> '''Gail''': Okay...<br/> '''Carlito Brigante''': Brava...<br/> '''Gail''' {{NDR|piangendo}}: Guarirai presto, Charlie! Charlie...! Non mi lasciare! Non ancora! Non mi lasciare! Non mi lasciare, vedrai...! Non te ne andare! No, Charlie! Non puoi lasciarmi! Oh, Dio... Oddio... Non mi lasciare! ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} Mi dispiace, ragazzi. Non basterebbero nemmeno tutti i punti del mondo per ricucirmi. È finita... è finita... Mi metteranno nel negozio di pompe funebri di Fernandez sulla 109esima Strada. Ho sempre saputo che prima o poi sarei finito lì, però molto più tardi di quanto pensava un sacco di gente. L'ultimo... dei Mohiricani. Be', forse non proprio l'ultimo. Gail sarà una brava mamma, di un nuovo e migliore Carlito Brigante. Spero che li userà per andarsene, quei soldi: in questa città non c'è posto per una che ha il cuore grande come il suo. Mi dispiace, amore, ho fatto quello che potevo, davvero... Non ti posso portare con me in questo viaggio... Me ne sto andando, lo sento. Ultimo giro di bevute, il bar sta chiudendo. Il Sole se ne va. Dove andiamo per colazione? Non troppo lontano. Che nottata... Sono stanco, amore. Stanco... ('''Carlito Brigante''') {{NDR|[[ultime parole dai film|ultime parole]]}} ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sulla mafia]] jdcw4zc2w7ij9e1wznkgf3s09dgygu3 Tootsie 0 1541 1223837 1216611 2022-08-22T14:33:08Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Tootsie |titolooriginale=Tootsie |paese=USA |anno=1982 |genere=commedia |regista=[[Sydney Pollack]] |sceneggiatore=[[Larry Gelbart]], [[Don McGuire]], [[Murray Schisgal]].<br/>Non accreditati: [[Barry Levinson]], [[Elaine May]] |attori= *[[Dustin Hoffman]]: Michael Dorsey/Dorothy Michaels *[[Jessica Lange]]: Julie Nichols *[[Teri Garr]]: Sandy Lester *[[Dabney Coleman]]: Ron Carlisle *[[Bill Murray]]: Jeff Slater *[[Charles Durning]]: Les Nichols *[[Sydney Pollack]]: George Fields, agente di Michael *[[Geena Davis]]: April |doppiatori italiani= * [[Ferruccio Amendola]]: Michael Dorsey/Dorothy Michaels * [[Emanuela Rossi]]: Julie Nichols * [[Serena Verdirosi]]: Sandy Lester * [[Pino Locchi]]: Ron Carlisle * [[Angelo Nicotra]]: Jeff Slater * [[Sergio Fiorentini]]: Les Nichols * [[Cesare Barbetti]]: George Fields * [[Anna Rita Pasanisi]]: April Page |note= * '''[[:Categoria:Premi Oscar|Premio Oscar]] (1983)''' come migliore attrice non protagonista ([[Jessica Lange]]) }} '''''Tootsie''''', film statunitense del 1982 con [[Dustin Hoffman]], regia di [[Sydney Pollack]]. ==Frasi== * Ci sono tanti uomini in giro. Io so scegliere: mi guardo intorno molto attentamente, e quando ho trovato quello che penso mi possa rovinare l'esistenza, è lì che me l'accaparro. ('''Julie Nichols''') * Sono stato un uomo migliore con te, come donna, di quanto non sia mai stato, con le altre donne, come uomo. ('''Dorothy Michaels''') * Non mi piace quando uno viene dopo una mia commedia e mi dice: "Ho veramente capito il tuo messaggio, ne ho colto tutti i significati, ho pianto!". Ecco, sono contento quando uno viene da me il giorno dopo, una settimana dopo e mi dice: "Ho visto la tua commedia... che cacchio vuol dire?" ('''Jeff Slater''') ==Dialoghi== * '''Sandy''': Oh mio Dio! E quando è morta? <br> '''Michael''': La settimana scorsa. <br> '''Sandy''': Di che?? <br> '''Michael''': Di malattia! * '''Jeff''': Arrostirai all'inferno per quello che stai facendo.<br/>'''Michael''': Io non credo nell'inferno; credo nella disoccupazione. *'''Michael'''. Terry Bishop fa "Servo di scena" vero? Non dicesti "mando te per quella parte", o mi sbaglio? Non dicesti che avrei-che avrei fatto l'audizione per la parte?<br/>'''George''': Michael...<br/>'''Michael''': Non sei il mio agente?<br/>'''George''': Stuart Bresner vuole un nome, Michael.<br/>'''Michael''': Perché, Terry Bishop è un nome?<br/>'''George''': No, Michael Dorsey è un nome... per ordinare una bistecca Michael Dorsey è un nome!<br/>'''Michael''': Ok!<br/>'''George''': Aspetta! Aspetta! Aspetta! Io non... mi fai sempre arrabbiare, t'ho detto una carognata e lo so... fammi cominciare da capo... Terry Bishop fa i teleromanzi, milioni di persone lo guardano ogni giorno... è un nome.<br/>'''Michael''': E questo lo qualifica per rovinare "Servo di scena"?<br/>'''George''': In questo discorso non mi coinvolgi! Non mi coinvolgi!<br/>'''Michael''': Sai che non vale un mignolo quello! Ho già fatto quella parte a Minneapolis!<br/>'''George''': Se Stuart Bresner vuole un nome sono affari suoi, ok? So che questo ti disgusterà, ma c'è chi fa lo spettacolo per lucro, anche se tu no!<br/>'''Michael''': Non dipingermi come un eccentrico George, sono nello spettacolo per far soldi anch'io!<br/>'''George''': Davvero?!<br/>'''Michael''': Sì.<br/>'''George''': Il teatro di [[Harlem]] per i ciechi, Strindberg all'aperto, l'officina popolare a Siracuse...<br/>'''Michael''': Un momento, ho fatto nove lavori in otto mesi su a Siracuse, avendo grandi critiche dai critici di New York! ...Non che l'abbia fatto per quello.<br/>'''George''': Ah, certo! Dio non voglia che tu perda il culto del fallimento!<br/>'''Michael''': Credi che sia un fallimento? Mi stai dicendo questo?<br/>'''George''': No, io non mi farò tirare dentro a questa discussione Michael, non ci sto.<br/>'''Michael''': Allora ti ho mandato da leggere la commedia di Jeff, con una grande parte per me. L'hai letta?<br/>'''George''': Ma che cosa ti è saltato in mente di mandare a me una commedia del tuo coinquilino?! Sono il tuo agente, non tua madre! Non devo trovarti testi da protagonista, non sta a me! Io qui fagocito offerte, ecco che faccio!<br/>'''Michael''': Tu fagociti... che linguaggio da protozoo, È un testo significativo, potrei essere grande in quella parte.<br/>'''George''': Michael, nessuno farà quella commedia.<br/>'''Michael''': Perché?<br/>'''George''': Perché è deprimente, ecco perché! Nessuno produrrà mai una commedia su una coppia che torna a Love Canal!<br/>'''Michael''': Ma è una cosa accaduta!<br/>'''George''': E a chi frega niente?! Nessuno pagherà 20 dollari per vedere due che vivono nell'inquinamento chimico, se li vedono sotto casa!<br/>'''Michael''': Senti, di questo non voglio discutere. Farò gli 8000 dollari io per produrre la sua commedia, e voglio che tu mi mandi a fare di tutto! Non mi importa cosa! Farò gli short per gli assorbenti alla TV, farò le voci fuori campo...<br/>'''George''': Michael, non posso mandarti a fare niente.<br/>'''Michael''': Ma perché no?!<br/>'''George''': Perché nessuno ti vuole più.<br/>'''Michael''': Ah, non è vero! Io mi rompo il culo per il risultato, e tu lo sai bene!<br/>'''George''': Sì, e a tutti gli altri rompi i coglioni, ecco quello che fai! Chi ha solo quattro settimane per un Tolstoj credi che abbia tempo di discutere se Tolstoj può camminare mentre muore, camminare mentre parla o morire cantando?!<br/>'''Michael''': Ah, ma questa è roba di due anni fa e quello era un idiota!<br/>'''George''': Non possono essere tutti idioti! Tu discuti sempre con tutti! Tu godi della peggiore reputazione in questa città, Michael! Nessuno ti vuole più!<br/>'''Michael''': Stai dicendo che nessuno a New York lavorerà con me?<br/>'''George''': Oh no, sei restrittivo, neanche a Hollywood vogliono lavorare con te. Non posso mandarti neanche per gli short. Facevi un pomodoro per 30 secondi, anche lì sforarono perché non volevi sederti.<br/>'''Michael''': Sì, non era logico.<br/>'''George''': Facevi un pomodoro, un pomodoro non possiede logica e un pomodoro non si muove.<br/>'''Michael''': E fu quello che dissi io! Se non può muoversi come fa a mettersi a sedere? Ero un pomodoro in piedi, un rubizzo sugoso pomodoro da insalata. Nessuno fa i vegetali come me, detti una serata vegetale nell'off-Broadway, fui grande come pomodoro e come cetriolo, feci un'insalata mista che lasciò i critici senza fiato, quella sera!<br/>'''George''': Michael... Michael, i-io mi sforzo di restare calmo, tu-tu sei un magnifico attore.<br/>'''Michael''': Grazie.<br/>'''George''': Ma sei anche un fiero rompipalle. Fatti un po' di psicoterapia.<br/>'''Michael''': Ah, grazie. Io farò gli 8000 dollari e farò quella commedia.<br/>'''George''': Michael, tu non farai nemmeno 25 cents, nessuno ti darà lavoro.<br/>'''Michael''': Ah no? ==Altri progetti== {{interprogetto|w|etichetta=''Tootsie''}} [[Categoria:Film commedia]] [[Categoria:Film premi Oscar]] j2dngbs0jon6yh1ii3a7063jaqpef9f Martin Luther King 0 1738 1223839 1161370 2022-08-22T14:33:44Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Martin Luther King, Jr..jpg|thumb|Martin Luther King]] {{Premio|Nobel|la pace '''(1964)'''}} '''Martin Luther King''' (1929 – 1968), pastore protestante e attivista statunitense. ==Citazioni di Martin Luther King == *[[Cristo]] ci ha dato gli obiettivi, [[Mahatma Gandhi]] la tattica.<ref>Citato in AA.VV. 2018, p. 225.</ref> *E anche se dovrete affrontare le difficoltà di oggi e di domani, io ho ancora un sogno. È un sogno profondamente radicato nel [[sogno americano]].<br />Io ho un sogno, che un giorno questa nazione si leverà e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: "Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità, che tutti gli uomini sono creati uguali".<br />Io ho un sogno, che un giorno sulle rosse colline della [[Georgia (Stati Uniti d'America)|Georgia]] i figli di coloro che furono [[schiavitù|schiavi]] e i figli di coloro che possedettero schiavi potranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.<br />Io ho un sogno, che un giorno perfino lo Stato del [[Mississippi]], uno Stato che ribolle di ingiustizia, che ribolle di oppressione, si trasformerà in un'oasi di libertà e giustizia.<br />Io ho un sogno, che i miei quattro bambini vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per il loro carattere.<ref>Dal discorso al Lincoln Memorial di Washington, 28 agosto 1963; citato in Ferdie Addis, ''I have a dream. I discorsi che hanno cambiato la storia'', traduzione di Valeria Bastia, De Agostini, Novara, 2012, [http://books.google.it/books?id=obMxU4M4kQ4C&pg=PT104 p. 104]. ISBN 978-88-418-7870-5</ref> *I mali del [[capitalismo]] sono reali quanto i mali del militarismo e i mali del [[razzismo]]. :''The evils of capitalism are as real as the evils of militarism and evils of racism.''<ref>Citato in ''Walter L. Hixson'', [https://books.google.it/books?id=DNId6HxkzQwC&pg=PA247&dq=%22The+evils+of+capitalism+are+as+real+as+the+evils+of+militarism+and+evils+of+racism%22 The Myth of American Diplomacy: National Identity and U.S. Foreign Policy], 2008, p. 247, ISBN 9780300150131.</ref> *L'[[ingiustizia]] in qualsiasi luogo è una minaccia alla giustizia dovunque.<ref>Da ''Lettera dalla prigione di Birmingham'', ''Atlantic Monthly'', agosto 1963; citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *La discriminazione è una bestia che tormenta i neri in ogni singolo momento della vita per ricordare loro che la menzogna della loro inferiorità è accettata come una verità.<ref>Citato in AA.VV. 2018, p. 320.</ref> *La libertà non viene mai concessa volontariamente dall'oppressore; dev'essere chiesta dagli oppressi. :''freedom is never voluntarily given by the oppressor; it must be demanded by the oppressed''.<ref>Dalla ''[http://www.africa.upenn.edu/Articles_Gen/Letter_Birmingham.html Lettera dalla prigione di Birmingham]'', 16 aprile 1963</ref> *[[Non-violenza]] significa evitare non solo la violenza fisica esterna, ma anche la violenza interna dello spirito. Non solo rifiutati di sparare a un uomo, ma anche di odiarlo.<ref>Citato in AA.VV. 2018, p. 319.</ref> *Per il progresso dell'umanità, non si può sfuggire a [[Mahatma Gandhi|Gandhi]]. Egli visse, pensò ed operò ispirato dalla visione dell'umanità che evolve verso un mondo di pace e di armonia. Ignorandolo, lo facciamo a nostro rischio e pericolo.<ref>Da ''The Words of Martin Luther King Jr.'', New Market Press, New York, 1983, p. 71; citato in Dennis Dalton, ''Gandhi, il Mahatma: il potere della nonviolenza'', traduzione di Andrea Boni, ECIG, Genova, 1998, p. 13. ISBN 88-7545-842-1</ref> *Potrò essere crocifisso, potrò anche morire, ma voglio che i miei fratelli dicano: "è morto perché io sia libero".<ref name=Teresio/> *Qualche tempo fa uno degli Stati Uniti del sud adottò un nuovo tipo di esecuzione capitale. Il gas sostituì la forca. Le prime volte un microfono veniva installato nella stanza della morte in modo che gli esperti scientifici potessero udire le parole del prigioniero morente... La prima vittima fu un giovane negro. Come la compressa fu gettata nel contenitore e il gas cominciò a esalare, dal microfono uscirono queste parole: «Salvami, [[Joe Louis]]. Salvami, Joe Louis. Salvami, Joe Louis...»<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', Dalai Editore, 1992, pp. 80-81. ISBN 88-8598-826-2</ref> *Se un uomo non ha scoperto nulla per cui vorrebbe morire, non è adatto a vivere.<ref>Da un discorso a Detroit, 23 giugno 1963; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013, n. 2388. ISBN 9788858654644.</ref> *{{NDR|Rifiutando una [[pistola]] ricevuta in regalo}} Sono un predicatore della non violenza. Non ho diritto di portarla. E poi, ciò che conta non è ''quanto'' si vive, ma ''come'' si vive.<ref name=Teresio>Citato in [[Teresio Bosco]], ''Uomini come noi'', Società Editrice Internazionale, Torino, 1968.</ref> *Un uomo chiamato a fare lo [[netturbino|spazzino]] dovrebbe spazzare le strade così come [[Michelangelo]] dipingeva, o [[Beethoven]] componeva, o Leontyne Price cantava al Metropolitan Opera, o [[Shakespeare]] scriveva poesie. Egli dovrebbe spazzare le strade così bene al punto che tutti gli ospiti del cielo e della terra si fermerebbero per dire che qui ha vissuto un grande spazzino che faceva bene il suo lavoro. :''If it falls your lot to be a street sweeper, sweep streets like Michelangelo painted pictures, sweep streets like Beethoven composed music, sweep streets like Leontyne Price sings before the Metropolitan Opera. Sweep streets like Shakespeare wrote poetry. Sweep streets so well that all the hosts of heaven and earth will have to pause and say: Here lived a great street sweeper who swept his job well''.<ref>Dal discorso ''What Is Your Life's Blueprint?'', Barratt Junior High School, Philadelphia, 26 ottobre 1967; citato in ''[http://seattletimes.com/special/mlk/king/words/blueprint.html What Is Your Life's Blueprint?]'', ''seattletimes.com'')</ref> *Una [[rivolta]], in fondo in fondo, è la lingua degli inascoltati.<ref>Da ''Chaos or Community'', IV.; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013, n. 2684. ISBN 9788858654644.</ref> *Vanno da lui e gli dicono: da oggi sei libero. Ma non gli danno neppure il biglietto dell'autobus per andare in città. Non gli danno né i vestiti né le scarpe. Questo è ciò che l'America ha fatto con l'uomo nero.<ref>Citato in [[Federico Rampini]], [https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2018/04/03/news/martin_luther_king_jr_parla_ancora_all_america-192897331/ ''Martin Luther King Jr parla ancora all’America''], ''Rep.repubblica.it'', 3 aprile 2018.</ref> *{{NDR|[[Ultime parole]] al pastore Branch}} Vecchio mio, non dimenticare stasera di cantare ''Il signore sia lodato'', e soprattutto di cantarlo bene!<ref>Come riportato dallo stesso Branch; video disponibile su ''[http://www.raistoria.rai.it/articoli/lassassinio-di-martin-luther-king/12621/default.aspx RaiStoria.Rai.it]''.</ref> {{Int|1=Da ''[https://www.lavocedinewyork.com/news/primo-piano/2021/01/18/i-have-a-dream-il-discorso-integrale-in-italiano-del-sogno-di-martin-luther-king/ “I Have a Dream”: il discorso integrale in italiano del sogno di Martin Luther King]''|2=discorso tenuto il 28 agosto 1963, citato in ''Lavocedinewyork.com'', 18 gennaio 2021}} *Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull’Emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come un grande faro di speranza per milioni di schiavi negri che erano stati bruciati sul fuoco dell’avida ingiustizia. Venne come un’alba radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività. Ma cento anni dopo, il negro ancora non è libero; cento anni dopo, la vita del negro è ancora purtroppo paralizzata dai ceppi della segregazione e dalle catene della discriminazione; cento anni dopo, il negro ancora vive su un’isola di povertà solitaria in un vasto oceano di prosperità materiale; cento anni dopo; il negro langue ancora ai margini della società americana e si trova esiliato nella sua stessa terra. *Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento di levarsi dall’oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia.; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell’ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. Sarebbe la fine per questa nazione se non valutasse appieno l’urgenza del momento. *Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia. *Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell’odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell’anima. Questa meravigliosa nuova militanza che ha interessato la comunità negra non dovrà condurci a una mancanza di fiducia in tutta la comunità bianca, perché molti dei nostri fratelli bianchi, come prova la loro presenza qui oggi, sono giunti a capire che il loro destino è legato col nostro destino, e sono giunti a capire che la loro libertà è inestricabilmente legata alla nostra libertà. *Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri figli saranno privati della loro dignità da cartelli che dicono:”Riservato ai bianchi”. Non potremo mai essere soddisfatti finché i negri del Mississippi non potranno votare e i negri di New York crederanno di non avere nulla per cui votare. No, non siamo ancora soddisfatti, e non lo saremo finché la giustizia non scorrerà come l’acqua e il diritto come un fiume possente. *Io ho un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.<br>Io ho un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia.<br>Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!.<br>Io ho un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E’ questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il Sud.<br>Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza. {{Int|1=Da [https://www.ildialogo.org/mlking/oltreilvietnam05072005.htm ''Oltre il Vietnam'']|2=discorso tenuto nella chiesa di Riverside, New York, 4 aprile 1967, citato in ''Ildialogo.org'', 5 luglio 2005}} *C'é un nesso molto evidente e quasi elementare fra la guerra in Vietnam e la lotta che io e altri abbiamo intrapreso in America. *Ho capito che l'America non avrebbe mai investito i fondi e le energie necessarie a riabilitare i suoi poveri, finché le avventure come il Vietnam avessero continuato a risucchiare uomini e talenti e denaro come una sorta di pompa aspirante, demoniaca e distruttiva. *Forse é stato un più tragico riconoscimento della realtà quando ho capito che la guerra faceva assai di più che devastare le speranze dei poveri in patria. La guerra mandava i loro figli e fratelli e mariti a combattere e a morire in una percentuale straordinariamente superiore alla loro consistenza proporzionale nella popolazione. Stavamo prendendo i giovani neri che la nostra società aveva mutilato, e li mandavamo a quindicimila chilometri di distanza, per garantire nel Sudest asiatico libertà a cui essi stessi non avevano accesso nel Sudovest della Georgia o a [[Harlem]] est. E così ci siamo trovati più volte di fronte alla crudele ironia di vedere sugli schermi televisivi ragazzi neri e bianchi che uccidono e muoiono insieme, per un paese incapace di farli sedere insieme nei banchi delle stesse scuole. E così li vediamo affiancati e solidali nella brutalità, mentre incendiano le capanne di un povero villaggio, ma ci rendiamo conto che a Chicago difficilmente potrebbero abitare nello stesso isolato. Io non potevo restare in silenzio di fronte a una così crudele manipolazione dei poveri. *Com'é possibile che i miei interlocutori non sappiano che la Buona Novella si rivolge a tutti gli uomini: ai comunisti e ai capitalisti, ai loro figli e ai nostri, ai neri e ai bianchi, ai rivoluzionari e ai conservatori? Hanno dimenticato che il mio ministero é istituito in obbedienza a Colui che ha amato i suoi nemici al punto di morire per loro? E allora, che cosa posso dire ai vietcong, o a Castro, o a Mao, in qualità di ministro fedele di Costui? Posso minacciarli di morte, o non dovrò invece condividere con loro la mia vita? *Finché considereremo le macchine e i computer, le motivazioni del profitto e i diritti di proprietà più importanti delle persone, i tre giganti del razzismo, del materialismo estremo e del militarismo non potranno mai essere sconfitti. *La vera compassione non si limita a gettare una moneta al mendicante, ma arriva a capire che, se produce mendicanti, un edificio ha bisogno di una ristrutturazione. *Il senso di arroganza tipico dell’Occidente, che crede di avere tutto da insegnare agli altri, e nulla da imparare da loro, non é giusto. *Una nazione che continua, un anno dopo l’altro, a spendere più denaro per la difesa militare che per i programmi di elevazione sociale, si avvicina alla morte dello spirito. ==''I have a dream''== *[[Kwame Nkrumah|Nkrumah]] era partito da un inizio modesto: i suoi genitori non avevano istruzione, non erano capotribù, erano gente umile. *Nkrumah sapeva da sempre che il colonialismo era nato per il dominio e lo sfruttamento; che era stato inventato per tenere sotto un determinato gruppo e sfruttarlo, così da assicurare un vantaggio economico al gruppo dominante. *Era un agitatore, giudicato colpevole di sedizione: ma la sua attività aveva ispirato altri, che erano in libertà. Queste persone riuscirono a coalizzarsi, e quando Nkrumah aveva scontato soltanto pochi mesi di carcere, lo elessero primo ministro. Così l'impero britannico capì che era meglio farlo uscire: la sua condanna era a quindici anni, ma in realtà scontò soltanto otto-nove mesi. E quando uscì, era il capo del governo della Costa d'Oro. *Proprio come nel 1776, quando l'America ottenne l'indipendenza, il porto di New York divenne una sorta di faro di speranza per migliaia di popoli oppressi d'Europa: allo stesso modo, ho pensato che il [[Ghana]] potesse diventare un simbolo di speranza per centinaia e migliaia di oppressi in tutto il mondo, che lottano per conquistare la libertà. *Spesso mi torna alla mente una frase di Nkrumah: «Preferisco l'autogoverno nel rischio alla servitù nella tranquillità». Credo che sia un grande pensiero. Quindi, Nkrumah e i suoi erano pronti ad affrontare i rischi e i problemi; ma secondo me il Ghana avrebbe saputo trarre profitto dagli errori commessi da altre nazioni che erano nate tanti anni prima, e sarebbe diventato un grande paese. ==''Il sogno della non violenza''== *Ignorare il [[male]] equivale ad esserne complici. *Ogni uomo deve decidere se camminerà nella luce dell'altruismo creativo o nel buio dell'egoismo distruttivo. Questa è la decisione. La più insistente ed urgente domanda della vita è: "Che cosa fate voi per gli altri?" *Questo 4 di luglio è vostro, non mio. ==''La forza di amare''== *Ai nostri più accaniti oppositori noi diciamo: Noi faremo fronte alla vostra capacità di infliggere sofferenze con la nostra capacità di sopportare le sofferenze; andremo incontro alla vostra forza fisica con la nostra forza d'animo. Fateci quello che volete e noi continueremo ad amarvi. Noi non possiamo in buona coscienza, obbedire alle vostre leggi ingiuste, perché la non cooperazione col [[bene e male|male]] è un obbligo morale non meno della cooperazione col [[bene e male|bene]]. Metteteci in prigione e noi vi ameremo ancora. Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri figli e noi vi ameremo ancora. Mandate i vostri incappucciati sicari nelle nostre case nella notte, batteteci e lasciateci mezzi morti e noi vi ameremo ancora. Ma siate sicuri che noi vi vinceremo con la nostra capacità di soffrire. Un giorno noi conquisteremo la libertà, ma non solo per noi stessi: faremo talmente appello al vostro cuore ed alla vostra coscienza che alla lunga conquisteremo voi e la nostra vittoria sarà una duplice vittoria. L'amore è il potere più duraturo che vi sia al mondo. *La [[Chiesa (comunità)|chiesa]] [...] non è la padrona o la serva dello stato, ma la coscienza dello stato. *La [[salvezza]] dell'uomo è nelle mani dei disadattati creativi. *La tenebra non può scacciare la tenebra: solo la luce può farlo. L'odio non può scacciare l'odio: solo l'amore può farlo. L'odio moltiplica l'odio, la violenza moltiplica la violenza, la durezza moltiplica la durezza, in una spirale discendente di distruzione. *Noi non facciamo la [[storia]]. Siamo fatti dalla storia. :''We are not makers of history; we are made by history''. ==[[Citazioni errate|Citazioni erroneamente attribuite]]== {{Int|''Lettera a un amico antisionista''| in ''This I Believe: Selections from the Writings of Dr. Martin Luther King Jr.'', New York, 1971.}} *Pace per [[Israele]] significa sicurezza, e dobbiamo con tutti i nostri mezzi proteggere il suo diritto a esistere. Israele è uno degli importanti avamposti della democrazia nel mondo, è un meraviglioso esempio di come una terra arida può essere trasformata in un'oasi di fratellanza e di democrazia. Pace per Israele significa sicurezza, e la sicurezza deve essere reale.<ref name=letter>''Lettera a un amico antisionista'' è una lettera aperta erroneamente attribuita a Martin Luther King. Cfr. [[w:en:Letter to an Anti-Zionist Friend|Letter to an Anti-Zionist Friend]].</ref> (p. 234) *Se ritieni che il Popolo ebraico meriti di avere uno Stato indipendente, allora sei un [[sionismo|sionista]]. È così facile. Sionismo non è una parolaccia. Si tratta di un credo che rafforza il diritto legittimo del popolo ebraico all'auto-determinazione. Non devi essere un Ebreo per essere un sionista, allo stesso modo non è necessario essere una donna per essere una femminista, o una persona di colore per credere nella parità di diritti dei Neri.<ref name=letter/> (p. 234) ==Citazioni su Martin Luther King== *Ci sarà la lotta delle razze (e non delle classi) e Martin Luther King, ottimo cristiano, sarà il martire di questa lotta, ma la sua morte sarà piuttosto la vittoria di una razza che di una religione. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *''Hanno ucciso il grande uomo, | questo no, non è vero, | perché lui vive in noi. | Hanno ucciso Luther King.'' ([[Rino Gaetano]]) *Martin Luther King ha invitato tutta la nazione a marciare con lui su Washington ad agosto. Tanti negri e tanti bianchi insieme non si vedevano da ''[[Via col vento]]''! (''[[The Help]]'') ==Note== <references/> ==Bibliografia== *AA.VV., ''Il libro della politica'', traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018. ISBN 9788858019429 *Martin Luther King, ''I have a dream'', traduzione di Tania Gargiulo, Mondadori, Milano, 2015. ISBN 885206219X *Martin Luther King, ''Il sogno della non violenza. Pensieri'', traduzione di Stefano Valenti, Feltrinelli, Milano, 2006. ISBN 978-88-07-81881-3 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:King, Martin Luther}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Pastori protestanti statunitensi]] [[Categoria:Pacifisti]] [[Categoria:Politici statunitensi]] tlalm75rizn5a835h0oowcqhqaxxi5e Thomas Jefferson 0 1787 1223861 1215424 2022-08-22T15:05:44Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di Thomas Jefferson */ +1 wikitext text/x-wiki {{w|Alcune fonti sono in inglese ma manca la citazione in lingua originale}} [[Immagine:Reproduction-of-the-1805-Rembrandt-Peale-painting-of-Thomas-Jefferson-New-York-Historical-Society 1.jpg|thumb|right|Thomas Jefferson]] '''Thomas Jefferson''' (1743 – 1826), politico statunitense, terzo Presidente degli Stati Uniti d'America. ==Citazioni di Thomas Jefferson== *Attribuire ad ognuno la direzione di ciò che il suo occhio riesce a sorvegliare.<ref>Questo precetto è considerato l'anticipazione del principio di sussidiarietà adottato dall'Unione Europea a partire dal Trattato di Maastricht del 1992. Dalla lettera a Joseph C. Cabell, 2 febbraio 1816; in ''Antologia degli scritti politici'', p. 109.</ref> *Chi riceve un'idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia; come chi accende la sua candela con la mia riceve luce senza lasciarmi al buio. :''He who receives an idea from me, receives instruction himself without lessening mine; as he who lights his taper at mine, receives light without darkening me.''<ref>Dalla [http://press-pubs.uchicago.edu/founders/documents/a1_8_8s12.html lettera a Isaac Mc Pherson], 13 agosto 1813.</ref> *Consideriamo come verità sacre e innegabili: che tutti gli uomini sono creati uguali e indipendenti, che da questa uguaglianza nella [[Creazione (teologia)|creazione]] gli uomini derivano diritti inerenti e inalienabili, tra i quali la conservazione della propria vita, la libertà e il diritto alla felicità.<ref>Citato in ''Dizionario mondiale di Storia'', Rizzoli Larousse, Milano, 2003, p. 649. ISBN 88-525-0077-4</ref> *Credo sinceramente insieme a te che le establishment bancarie siano più pericolose di armate schierate per la battaglia; e che il principio di spendere denaro che dovrà essere ripagato dalla posteriorità, col nome di finanziamento, non sia altro che truffare il futuro su larga scala.<ref>Da [http://www.britannica.com/presidents/article-9116907 una lettera a John Taylor], 28 maggio 1816.</ref> *Dio che ci ha donato la vita allo stesso modo ci ha donato la libertà. La mano violenta può distruggerle ma non separarle.<ref>Citato in ''Summary View of the Rights of British America'' (1774); ''The Writings of Thomas Jefferson'' (19 Vols., 1905) edito da Andrew A. Lipscomb e Albert Ellery Bergh, Vol. 1, p. 211.</ref> *È solo l'errore che ha bisogno del sostegno del governo. La verità può esistere da sola.<ref>Da ''Notes on the State of Virginia''; citato in [[John Perry Barlow]], [http://www.olografix.org/loris/open/manifesto_it.htm Dichiarazione d'indipendenza del cyberspazio].</ref> :''It is error alone which needs the support of government. Truth can stand by itself.'' *Ho giurato sull'altare di Dio eterna guerra contro qualsiasi forma di [[tirannia]] sulla mente dell'uomo.<ref name="Gelb">Citato in Michael J. Gelb, ''Il genio che c'è in te''.</ref> *Il popolo può far valere la Dichiarazione dei diritti nei confronti di qualsiasi governo, e nessun governo giusto può rifiutarla o ricavarla per deduzione.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della politica'', traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 109. ISBN 9788858019429</ref> *L'albero della libertà deve essere rinvigorito di tanto in tanto con il sangue dei patrioti e dei tiranni. Esso ne rappresenta il concime naturale.<ref>Da una lettera a William Stevens Smith, 13 novembre 1787; citato in Adriano Sofri, ''Tiranno: quando si mette a morte il despota'', ''la Repubblica'', 7 novembre 2006, p. 53.</ref> *Lo spirito di resistenza al governo è così prezioso in certe occasioni che mi auguro sia sempre mantenuto vivo. Spesso lo si eserciterà in modo sbagliato, tuttavia meglio esercitato così che non esercitato affatto. :''The spirit of resistance to government is so valuable on certain occasions, that I wish it to be always kept alive. It will often be exercised when wrong, but better so than not to be exercised at all.''<ref>Da una lettera ad Abigail Adams, 1787.</ref> *Mai prima di oggi la medicina ha prodotto un singolo miglioramento di tale utilità.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della medicina'', traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2021, p. 100. ISBN 9788858036730</ref> *Nessuno può essere costretto a partecipare o a contribuire pecuniariamente a qualsivoglia culto, edificio o ministero religioso.<ref>Citato in un articolo di [[Curzio Maltese]], ''la Repubblica'', 25 giugno 2007.</ref> *Non posso vivere senza libri.<ref name="Gelb" /> *Non spendere mai i tuoi soldi prima di averli.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funzionano i soldi'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 128. ISBN 9788858025208</ref> *Osa mettere in discussione anche l'esistenza di un [[Dio]]; perché se ce n'è uno, egli approverà maggiormente l'omaggio della [[ragione]], piuttosto che quello della cieca paura.<ref>Da una lettera al figlioccio Peter Carr. Citato in Nicola Porro, ''La disuguaglianza fa bene'', Milano, La nave di Teseo, 2017, p. 68.</ref> *Potrei più facilmente credere che due professori ''yankee'' mentano che delle pietre possano cadere dal cielo.<ref>Reazione alla teoria proposta da due astronomi della Nuova Inghilterra che il meteorite rinvenuto a Weston, nel Connecticut nel 1807, fosse di origine extra terrestre.</ref> :''I could more easily believe two Yankee professors would lie than stones would fall from heaven.''<ref>{{en}} Citato in Christopher Cerf e Victor Navasky, ''The Experts Speak'', New York, Villard, 1998, p. 320. ISBN 0-679-77806-3</ref> *Quando il [[popolo]] ha paura del governo, c'è tirannia. Quando il [[governo]] ha paura del popolo, c'è libertà.<ref>Citato in ''[[V per Vendetta]]''.</ref> :''When the people fear the governement, there is tyranny. When the governement fears the people, there is liberty''.<ref>Citato in Congressional Record, V. 153, Pt. 7, dal 18 al 26 aprile 2007; Government Printing Office, 2010; 19 aprile 2007, [http://books.google.it/books?id=U6MzZSy3sZIC&pg=PA9503 p. 9503]. ISBN 0160871182</ref> *Un po' di ribellione di tanto in tanto è una buona cosa.<ref>Da una lettera a [[James Madison]], 30 gennaio 1787; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, Milano, 2013. ISBN 9788858654644</ref> *Una linea geografica coincidente con un principio morale e politico determinato, una volta concepita e conservata a prezzo di passioni esacerbate, non potrà mai venir cancellata. Qualsiasi nuova irritazione non farebbe altro che approfondirla.<ref>Citato in [[Maurice Denuzière]], ''Louisiana'', traduzione di Augusto Donaudy, Rizzoli, Milano, 1980.</ref> ==Citazioni su Thomas Jefferson== *Era scritto che i più grandi successi di Jefferson dovevano ottenersi attraverso la violazione dei suoi principi. Quel pacifista fece una guerra {{NDR|contro i corsari barbareschi}}, la condusse e la vinse a quattromila miglia dall'America. ([[André Maurois]]) *Si può dire che fu Thomas Jefferson a fare degli Stati Uniti una potenza continentale. Non solo dette al suo paese la Louisiana, ma lanciò per primo, verso il [[Oceano Pacifico|Pacifico]], una spedizione americana per via terrestre. ([[André Maurois]]) *{{NDR|[[Ultime parole]]}} Thomas Jefferson vive ancora. ([[John Adams]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Alberto Aquarone (a cura di), ''Antologia degli scritti politici di Thomas Jefferson'', Il Mulino, Bologna, 1961. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{PresidentiUSA}} {{DEFAULTSORT:Jefferson, Thomas}} [[Categoria:Architetti statunitensi]] [[Categoria:Presidenti degli Stati Uniti d'America]] [[Categoria:Scienziati statunitensi]] 7ihl8ixmrmsmcgpuzmuuj0i8go06c84 Henry Kissinger 0 1789 1223949 1186827 2022-08-22T20:20:37Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di Henry Kissinger */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Henry Kissinger.jpg|thumb|Henry Kissinger]] {{Premio|Nobel|la pace ('''1973''')}} '''Henry Kissinger''', nato '''Heinz Alfred Kissinger''' (1923 – vivente), politico statunitense di origine tedesca. ==Citazioni di Henry Kissinger== * {{NDR|Ad un summit presso il Ministero degli Esteri alla fine dell'intervento di [[Aldo Moro]]}} Chi parla in questo modo non può che essere un imbroglione e non può che rappresentare un popolo di imbroglioni.<ref>Citato in [[Roberto Gervaso]], ''Ve li racconto io'', Milano, Mondadori, 2006, p. 312. ISBN 88-04-54931-9</ref> *{{NDR|Su [[Mobutu Sese Seko]]}} Coraggioso, politicamente astuto, conservatore nel suo approccio di governo, e relativamente onesto in un paese dove la corruzione del governo è uno stile di vita.<ref>Citato in Antonio Donno & Giuliana Iurlano, ''L'amministrazione Nixon e il continente africano. Tra decolonizzazione e guerra fredda (1969-1974)'', FrancoAngeli, p. 166</ref> *Di tutti i capi di governo dell'America Latina, noi ritenemmo [[Salvador Allende|Allende]] il più pernicioso per gli interessi del nostro paese. Egli era palesemente pro-Castro e si opponeva agli Stati Uniti. Le sue politiche interne erano una minaccia per la democrazia cilena e per i diritti umani.<ref>Da ''Years of Renewal''.</ref> *[[Farah Pahlavi|Farah Diba]] è un'amica. Suo marito è rimasto vicino agli Stati Uniti in un periodo difficile. Noi abbiamo riconosciuto l'attuale governo in Iran, ed io non mi oppongo a ciò, ma anche non lascio perdere le mie amicizie personali.<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,1068_01_1980_0290_0005_19001151/ ''Kissinger al Cairo visita Farah Diba''], ''La Stampa'', 31 dicembre 1980</ref> *Il [[potere]] è l'afrodisiaco supremo. :''Power is the ultimate aphrodisiac''.<ref>Citato in "The New York Times", 28 ottobre 1973.</ref> *{{NDR|Sulla pace di Westfalia}} Il primo tentativo di istituzionalizzare un ordine internazionale... su una molteplicità di poteri.<ref>Citato in AA.VV., <i>Il libro della legge</i>, traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2021, p. 95. ISBN 9788858029596</ref> *Il Vietnam è ancora dentro di noi. Ha creato dei dubbi sulla capacità di giudizio degli americani, sulla credibilità americana, sulla potenza americana, non soltanto in patria ma in tutto il mondo. Ha avvelenato il nostro dibattito politico interno. Abbiamo quindi pagato un prezzo esorbitante per decisioni che vennero prese in buona fede e per buoni fini.<ref>Citato in Stanley Karnow, ''Storia della guerra del Vietnam'', Rizzoli editore, Milano, 1989, p. 9. ISBN 88-17-11506-1.</ref> *La cosa bella dell'essere famosi è che, quando annoi le persone, queste pensano che sia colpa loro.<ref>Citato in [[Gino e Michele]], [[Matteo Molinari]], ''Le Formiche: anno terzo'', Zelig Editore, 1995, § 1605.</ref> *{{NDR|Sul [[Medio Oriente]]}} Non c'era alcuna possibilità di inviare forze americane nell'Oceano Indiano, nel pieno della guerra del Vietnam e mentre {{NDR|l'America}} ne viveva il trauma (...). Il vuoto lasciato dal ritiro britannico e che ora era minacciato dall'intrusione sovietica così come dal momento di radicalizzazione sarebbe dovuto essere colmato da una potenza locale a noi favorevole. L'Iraq sarebbe stato scoraggiato dal compiere gesti avventurosi contro gli Emirati del Golfo, la Giordania. Un Iran più forte avrebbe spento le tentazioni indiane di completare la conquista di tutto il Pakistan. E tutto ciò poteva essere compiuto senza impegnare risorse americane, poiché lo Scià era disposto a pagare gli armamenti con i proventi della vendita del petrolio.<ref>Citato in Ennio Di Nolfo, ''Storia delle relazioni internazionali. Dal 1918 ai giorni nostri'', Editori Laterza, Roma, 2008, ISBN 978-88-420-8734-2, pag. 1288</ref> *Non è possibile una crisi di governo la prossima settimana: la mia agenda è già piena. :''There cannot be a crisis next week. My schedule is already full''.<ref>Citato in "The New York Times Magazine", 1 giugno 1969.</ref> *Non si fanno le [[guerra|guerre]] per il beneficio dell'umanità, ma per interessi nazionali.<ref name=leoni>Citato in ''[http://www.lastampa.it/2014/02/02/esteri/schmidtkissinger-lultimo-duello-fra-vecchi-leoni-della-guerra-fredda-3r4V0HUrH6R3paBRDfeR5L/pagina.html?ult=1 Schmidt-Kissinger, l'ultimo duello fra vecchi leoni della Guerra Fredda]'', ''La Stampa.it'', 2 febbraio 2014.</ref> *{{NDR|Sull'elezione di [[Salvador Allende]] in Cile}} Non vedo alcuna ragione per cui ad un paese dovrebbe essere permesso di diventare marxista soltanto perché il suo popolo è irresponsabile. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli.<ref>Citato in [[Luciano Canfora]], ''Esportare la libertà'', cap. V, 3, p. 70.</ref> *Se la [[Germania]] fosse stata attaccata dai [[Unione Sovietica|sovietici]] noi americani avremmo attaccato, e ci sarebbe stata la guerra termonucleare.<ref name=leoni/> *Se prima o poi deve venir fuori, meglio che venga fuori subito.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 185. ISBN 9788858035184</ref> *{{NDR|Sulla [[guerra civile siriana]]}} Se si affronta la questione siriana, bisogna darsi un obiettivo che non può limitarsi alla rimozione di un uomo {{NDR|[[Bashar al-Assad]]}}, bisogna avere in mente uno sbocco istituzionale.<ref name=leoni/> {{Int|Dall'intervista di ''Yomiuri Shimbun''|in ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,1001_01_1985_0058_0007_13853919/ «Gorbaciov? Consiglio cautela»]'', ''La Stampa'', 24 marzo 1985}} *Gorbaciov è sicuramente più colto e più giovane degli ultimi due capi sovietici, anche se dobbiamo ricordare che è più giovane di Breznev (quando questi salì al potere) di soli tre anni, e un po' più vecchio di Kruscev quando questi diventò segretario generale del pcus. Dobbiamo perciò mantenere il senso della realtà. *I sovietici devono mettersi in testa di decidere se vogliono una sincera coesistenza o se vogliono continuare a condurre una politica la cui obiettiva conseguenza è il tentativo di minacciare l'equilibrio del mondo non comunista. Se prendono una decisione positiva, dovremo andar loro incontro a metà strada. Ma dobbiamo far capire chiaramente che devono decidere seriamente che non ci bastano un tono più amichevole e una moglie elegante. Questo è il problema di base. *{{NDR|Su [[Andrej Andreevič Gromyko]]}} È il solo membro del Politbjuro che abbia esperienza in politica estera ed è sempre brillantemente preparato. *Un leader sovietico più giovane ed energico che seguisse la linea stalinista sarebbe peggiore per noi di un capo sovietico invalido. {{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,1003_01_1985_0090_0005_13876655/ Se fossi Reagan, direi a Gorbaciov...]''|''La Stampa'', 5 maggio 1985}} *Uno degli atteggiamenti più irritanti è la fissazione dell'Occidente di basare le speranze di pace sulla personalità del leader sovietico, o su un rapporto personale creato dal vertice. Sono speranze che non hanno alcun riscontro nella realtà sovietica. Nessun segretario generale, neppure Stalin, è riuscito ad assumere un potere incontrastato in meno di quattro anni. Né un leader sovietico può basare una svolta politica su un principio così poco marxista quale il suo rapporto personale con un presidente americano, senza screditarsi di fronte ai suoi colleghi. *Le maggiori speranze di allentare la tensione nei rapporti Est-Ovest non stanno nell'imperscrutabile atteggiamento di Gorbaciov, ma nella crisi della struttura governativa ed economica dell'Urss. *Per quanto importante, la riduzione degli armamenti non può surrogare la politica estera. {{Int|Dall'intervista de ''The Observer''|''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,1008_01_1985_0236_0007_13994440/ «Gorbaciov, ancora tutto da vedere»]'', ''La Stampa'', 25 ottobre 1985}} *I sovietici hanno almeno quattro problemi da risolvere: il primo riguarda la struttura del loro governo. Devono renderlo meno feudale e più costituzionale - non democratico, ma costituzionale. In secondo luogo, l'economia può continuare ad essere governata da una pianificazione centralizzata soltanto a prezzo di ritardi sempre più accentuati. Anche i sovietici devono imparare il modo di integrare la tecnologia dell'informazione e di altre cose simili. Terzo, essi subiscono un radicale mutamento nella composizione demografica. Quarto, la politica estera sovietica, benché massicciamente all'opera, negli ultimi tempi non ha registrato successi significativi. *Chiunque arrivi al vertice della gerarchia sovietica ad una età relativamente giovane deve avere una personalità formidabile. E deve possedere una eccezionale combinazione di ortodossia e di audacia. *Penso che Gorbaciov sia molto abile. Sa quel che deve fare per sopravvivere nel sistema, per rafforzare la sua posizione. *A me [[Leonid Il'ič Brežnev|Breznev]] piaceva. Lo consideravo un buon interlocutore per trattative. Certo, la sua tendenza a mantenere i Paesi vicini assai più deboli dell'Unione Sovietica era irritante. Ma c'erano molti elementi che compensavano questi aspetti. Breznev era bambino in un periodo, prima della Guerra Mondiale, in cui la Russia era molto arretrata. E penso che in lui fosse rimasto una latente sensazione di inadeguatezza del suo Paese. *I sovietici, con Gorbaciov, hanno aumentato i loro sforzi militari in Afghanistan; hanno accresciuto il loro impegno militare in Angola, il che fa quasi pensare che essi vogliano acquisire in prospettiva una posizione di interlocutori nella crisi sudafricana. È questa la premessa di un negoziato globale in cui si tratta per superare le reciproche diffidenze? *Gli uomini di Stato veramente grandi, come Winston Churchill e Charles De Gaulle, non avevano un quoziente d'intelligenza superiore a quello dei loro contemporanei, ma avevano un senso almeno istintivo del ritmo della storia. Che il processo politico attuale generi qualcosa di simile resta un interrogativo. ==''Gli anni alla Casa Bianca''== * All'indomani di ogni crisi affiorano, qua e là nella stampa, oscure voci provenienti dai servizi informativi, od opinioni di qualche tecnico del settore, che ha la pretesa di avere, a suo tempo, predetto tutto, venendo però stupidamente ignorato dai politici. (p. 42) * Nello stato moderno gli apparati burocratici si sono talmente gonfiati, che si perde più tempo a gestirli che non a stabilirne gli scopi. Una burocrazia complessa [...] favorisce lo ''statu quo'', comunque vi sia giunti perché, a meno di una evidente catastrofe, esso presenta il vantaggio della famigliarità, e non è mai possibile provare, che un altro sistema darebbe risultati migliori. (1980, p. 43) * La [[storia]] non è una raccolta di ricette già collaudate. Essa insegna per analogie, non per massime. (1980. p. 55) * È difficile che la fiducia di altre Nazioni in un [[Nazione|Paese]] sia superiore a quella che il Paese ha di sé. (1980, p. 57) * [[Aldo Moro|Moro]] era chiaramente il personaggio di maggiore spicco. Era tanto taciturno quanto intelligente; possedeva una formidabile reputazione intellettuale. L'unica prova concreta che ebbi di questo suo ingegno fu la complessità bizantina della sua sintassi. [...] Moro si disinteressava chiaramente degli affari internazionali. Era lo stratega del partito per eccellenza, destinato ad architettare con straordinaria sottigliezza nuovi sbocchi in tema di politica interna; si assunse il portafoglio degli Esteri non per intima vocazione, ma come puro e semplice trampolino di potere. (1980, p. 94) * Diversamente dalle altre capitali europee, [[Roma]] non dette il ''la'' all'[[unità d'Italia]]; vi venne bensì annessa a un decennio di distanza dalla sua costituzione. Il governo italiano si trasferì nella città del papa; il papato restava l'istituzione chiave di Roma. (1980, pp. 93-94) * Un popolo non deve mai perdere la fede in sé stesso: coloro che sguazzano felici nelle imperfezioni della loro società o le trasformano in una scusa per abbandonarsi a un'orgia nichilistica finiscono in genere col corrodere tutti i vincoli sociali e morali e a lunga scadenza, con il loro attacco spietato a tutte le credenze, non fanno altro che moltiplicare le sofferenze. (1980, p. 199) * Uno dei principi fondamentali della guerriglia è che per vincere basta non perdere; un esercito regolare, invece, per non perdere deve vincere. (1980, p. 202) * Un leader non è tenuto a correre dietro ai [[Sondaggio|sondaggi]] d'opinione, ma a preoccuparsi delle conseguenze delle sue azioni. Gli chiederanno conto dei disastri anche se la decisione che li ha provocati aveva riscosso, quando è stata presa, il consenso generale. (1980, p. 245) * La [[pianificazione]] [[comunismo|comunista]] incentiva i [[Funzionario|funzionari]] non a produrre di più, ma a sottovalutare ufficialmente il potenziale produttivo, in modo che poi non si possa rimproverare loro di non essere riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati. (1980, p. 133) * Le [[colomba|colombe]] hanno dimostrato di essere un uccello estremamente pericoloso.<ref>Per "colombe", in contrapposizione ai "falchi", Kissinger si riferisce qui ai pacifisti che volevano il ritiro degli americani dal Vietnam a qualsiasi costo.</ref> (1980, p. 247) * Uno Stato non ottiene alcun vantaggio nel cercare di far passare una strategia confusa per una politica moderata. L'avversario infatti penserà che la buona volontà sia acquiescenza e l'autocontrollo debolezza: quando, dopo mille sforzi, si torna una buona volta a difendere in modo chiaro i propri interessi, l'altra parte resterà sinceramente sorpresa, o si sentirà addirittura vittima di un inganno. (1980, p. 452) * Secondo me una strategia politica deve basarsi come minimo su questi tre elementi: un'analisi rigorosa, che stabilisca l'ambito delle scelte possibili; una preparazione meticolosa; e infine la capacità di prendere subito l'iniziativa. Quando è in atto una [[crisi]], la passività non fa che accrescere l'impotenza: alla fine ci si trova costretti ad agire proprio sui problemi e nelle condizioni di gran lunga meno favorevoli. (1980, p. 489) ==Citazioni su Henry Kissinger== *Anche Harvard fa i suoi sbagli, sa? Ci insegnava Kissinger. (''[[Io e Annie]]'') *Ci siamo conosciuti ad Harvard, quando ebbi un primo incarico negli Stati Uniti. Faceva sorridere quel suo fortissimo accento tedesco, che ha conservato per tutta la vita. In ogni intervista televisiva rispondeva a qualsiasi domanda: "This is a big problem" con quell'intonazione germanica. Finita la presidenza Nixon, si ritirò nel silenzio. Fui io a riportarlo alla ribalta nel 1977, quando organizzai a Washington, con l'American Enterprise Institute, un grande convegno per discutere dell'[[eurocomunismo]], dopo che i fatti cileni avevano spaventato persino [[Enrico Berlinguer]] e il Pci di allora. Accettò il mio invito, parlò davanti ad un'aula gremitissima. Da allora non si fermò più. ([[Giovanni Sartori]]) *Henry non era un tipo cordiale, amichevole, modesto e gioviale. Ad Harvard era considerato una delle persone più ansiose, instabili, impacciate, ambiziose e irrispettose. ([[Thomas Schelling]]) *Il personaggio di Kissinger mi affascina. È un po' [[Klemens von Metternich|Metternich]], un po' [[Charles Maurice de Talleyrand-Périgord|Talleyrand]], non sta mai fermo, tira le fila dei destini del mondo... ([[Alberto Sordi]]) *In una conferenza stampa a Nuova Delhi, Henry Kissinger ha dichiarato che verrà a Roma e andrà a pranzo dal presidente Leone, ma non parlerà di politica perché quella italiana è, per lui, troppo difficile da capire. È la prima volta che Kissinger riconosce i limiti della propria intelligenza. Ma vogliamo rassicurarlo. A non capire la politica italiana ci sono anche cinquantacinque milioni di italiani, compresi coloro che la fanno. ([[Indro Montanelli]]) *La sa quella storiella su Kissinger? Aeroporto di [[Washington]]: atterrano contemporaneamente tre jet, uno proveniente da [[Pechino]], l'altro da [[Mosca (Russia)|Mosca]], il terzo da [[Tel Aviv]]. E da tutti e tre scende, sorridente, Henry Kissinger. Divertente, no? La metterò nel film, che ne dice? ([[Alberto Sordi]]) *Mentre Barack Obama promuove la sua settima guerra al mondo musulmano da quando gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace, e Francois Hollande promette un attacco “senza pietà” sulle macerie della Siria, l’isteria e le menzogne orchestrate fanno quasi venire la nostalgia per l’onestà omicida di Kissinger. ([[John Pilger]]) *Prima della rovina viene l'orgoglio, ma nel suo caso si tratta più di presunzione che orgoglio. ([[Mohammad Reza Pahlavi]]) *Quello che Nixon e Kissinger avevano iniziato, venne completato da [[Pol Pot]]. Kissinger non sarà sul banco degli accusati a Phnom Penh. Lui fa il consulente di Obama per la geopolitica. ([[John Pilger]]) *Un bravo bugiardo deve avere buona memoria. Kissinger è un meraviglioso bugiardo con una notevole memoria. ([[Christopher Hitchens]]) ===[[Oriana Fallaci]]=== *Quest'uomo troppo famoso, troppo importante, troppo fortunato, che chiamavano Superman, Supersyar, Superkraut, e imbastiva alleanze paradossali, raggiungeva accordi impossibili, teneva il mondo col fiato sospeso come se il mondo fosse la sua scolaresca di Harvard. Questo personaggio incredibile, inspiegabile, in fondo assurdo, che s'incontrava con Mao Tse-tung quando voleva, entrava nel Cremlino quando ne aveva voglia, svegliava il presidente degli Stati Uniti e poi entrava in camera quando lo riteneva opportuno. Questo cinquantenne con gli occhiali a stanghetta, dinanzi al quale James Bond diventava un'invenzione priva di pepe. Lui non sparava, non faceva a pugni, non saltava da automobili in corsa come James Bond, però consigliava le guerre, finiva le guerre, pretendeva di cambiare il nostro destino e magari lo cambiava. Ma insomma chi era questo Henry Kissinger? *Ogniqualvolta gli rivolgevo una domanda precisa {{NDR|su se stesso}}, si irrigidiva e sfuggiva come un'anguilla. Un'anguilla più ghiaccia del ghiaccio. Dio, che uomo di ghiaccio. Per tutta l'intervista non mutò mai quella espressione senza espressione, quello sguardo ironico o duro, e non alterò mai il tono di quella voce monotona, triste, sempre uguale. *Pesava ogni frase fino al milligrammo, non gli scappava nulla che non intendesse dire, e ciò che diceva rientrava sempre nella meccanica di una utilità. *Poi, un anno dopo, Kissinger divenne segretario di Stato al posto di Rogers. A Stoccolma, gli dettero perfino il premio Nobel per la Pace. Povero Nobel. Povera Pace. ==Note== <references /> ==Bibliografia== * Henry Kissinger, ''Gli anni alla Casa Bianca'', Bergamo, Edizioni Euroclub Italia s.p.a. (trad. da ''White House Years'' di Alberto Anichini, Michele Buzzi, Bruno Oddera), 1980 (Edizione su licenza della casa editrice Sugar Co di Milano, relativa all'edizione di aprile 1980 della suddetta casa) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Kissinger, Henry}} [[Categoria:Personalità della guerra fredda]] [[Categoria:Politici statunitensi]] ot9016ep73udt7mbanwf4f9w2wnitqy Benjamin Franklin 0 1853 1223862 1215413 2022-08-22T15:10:27Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di Benjamin Franklin */ +1, ordine alfab. wikitext text/x-wiki [[Immagine:Franklin-Benjamin-LOC.jpg|thumb|Benjamin Franklin]] '''Benjamin Franklin''' (1706 – 1790), scienziato e politico statunitense. ==Citazioni di Benjamin Franklin== *Andare a letto presto e [[mattiniero|alzarsi presto]], fanno l'uomo sano, ricco e saggio.<ref>Da ''La via della fortuna''; citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 510.</ref> :''Early to bed and early to rise | Makes a man healthy, wealthy and wise''. *Chi è pronto a dar via le proprie [[libertà]] fondamentali per comprarsi briciole di temporanea [[sicurezza]], non merita né la libertà né la sicurezza. :''Those who would give up essential Liberty, to purchase a little temporary Safety, deserve neither Liberty nor Safety.''<ref>Dalla ''Risposta al Governatore'', Assemblea della Pennsylvania, 11 novembre 1755; in ''The Papers of Benjamin Franklin'', ed. Leonard W. Labaree, 1963, vol. 6, p. 242.</ref> *Chi [[Rimpianto|rimpiange]] troppo i giorni migliori rende ancor peggiori quelli cattivi.<ref>Citato in ''Corriere della Sera'', 12 settembre 2009.</ref> *Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. :''Those who would give up essential Liberty, to purchase a little temporary Safety, deserve neither Liberty nor Safety''.<ref>Dalla ''Reply to the Governor'' alla Pennsylvania Assembly (11 novembre 1755); anche in ''Objections to Barclay’s Draft Articles of February 16'', Massachusetts Conference.</ref> *Il mio [[vegetarianismo|rifiuto di mangiar carne]] fu all'origine di un certo fastidio e venni spesso rimproverato per la mia bizzarria ma, dopo questo pasto leggero, feci progressi notevolissimi, in virtù di quella maggiore lucidità e celerità di apprendimento.<ref>Citato in [[Will Tuttle]], ''Cibo per la pace'', traduzione di Marta Mariotto, Sonda, Casale Monferrato, 2014, p. 76. ISBN 978-88-7106-742-1</ref> *{{NDR|Parlando di un quadrato magico da lui scoperto}} Il quadrato magico più magicamente magico mai creato da un mago.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della matematica'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2020, p. 35. ISBN 9788858025857</ref> *La libertà di parola è il pilastro di un governo libero.<ref>Da ''On Freedom of Speech and the Press''. Citato in ''Come funziona la filosofia'', a cura di Marcus Weeks, traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2020, p. 217. ISBN 9788858025598</ref> *La [[pigrizia]] viaggia così lentamente, che la povertà la raggiunge subito.<ref>Da ''The way to wealth'', citato in [[Atto Vannucci]], ''Proverbi latini'', 3 voll., Alfredo Brigola e C., Milano, 1880, vol. II, p. [https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=wu.89097888994&view=1up&seq=31&skin=2021 21].</ref> *La ribellione contro i [[tiranno|tiranni]] è obbedienza a Dio. :''Rebellion to tyrants is obedience to God.''<ref>Citato in ''[http://www.greatseal.com/committees/firstcomm/reverse.html Great Seal]'', ''greatseal.org''. La frase fu proposta come motto per lo stemma degli Stati Uniti d'America.</ref> *Metà delle vite che voi {{NDR|[[Medico|medici]]}} salvate non sono degne di essere salvate, perché sono inutili, mentre l'altra metà non andrebbe salvata perché è perfida. La vostra coscienza non vi rinfaccia mai l'empietà di questa guerra permanente contro i piani della [[Provvidenza]]?<ref>Dalla lettera al medico J. Fothergill, 1764, in ''Writings'', a cura di J.A. Leo Lemay, Library of America, New York, 1987, p. 803; citato in [[Domenico Losurdo]], ''Controstoria del liberalismo'', Laterza, 2005, p. 115.</ref> *Negli affari di questo mondo gli uomini si salvano non per la fede, ma per la [[diffidenza]].<ref>Da ''La maniera di farsi ricco''.</ref> *Nessuna nazione fu rovinata mai dal commercio.<ref>Da ''Thought on Commercial Subjects''; citato ne ''Il libro dei mille savi'', n. 1263.</ref> *Non ci sono mai state una buona [[pace e guerra|guerra]] o una cattiva [[pace e guerra|pace]].<ref>Da una lettera a Josiah Quincy, 11 settembre 1772.</ref><ref name=e /> *Non perdere tempo. Sii sempre impiegato in qualcosa di utile. Elimina ogni azione inutile. :''Lose no Time. Be always employ'd in something useful. Cut off all unnecessary actions''.<ref>Da ''Benjamin Franklin's Autobiography'', a cura di J.A. Leo Lemay e P.M. Zall, Norton Critical Editions, 1986, parte II, p. 75.</ref> *Non si può mettere dell'oro in tutte le borse, ma si può arricchire tutte le anime colla coltura dell'intelletto e del cuore!<ref>Citato in [[Antonio Bruni]], ''[[s:Le biblioteche popolari in Italia dall'anno 1861 al 1869|Le biblioteche popolari in Italia dall'anno 1861 al 1869]]'', Firenze, Tipografia Eredi Botta, 1869, p. [[s:Le biblioteche popolari in Italia dall'anno 1861 al 1869/Come si può fondare una Biblioteca popolare in una Società di Mutuo Soccorso#pag20|20]]</ref> *Nulla fa tanto piacere a un autore quanto vedere le sue opere rispettosamente [[Citazione|citate]] da altri dotti autori.<ref>Da ''Almanacco di Pennsylvania''.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Ricordati che il tempo è denaro.<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, Milano, 2013. ISBN 9788858654644</ref> :''Remember that time is money''.<ref>Da ''Advice to Young Tradesman''.</ref> *Risolviti a fare ciò che dovresti e fai senza eccezione ciò che hai stabilito.<ref>Citato in Mario Grasso, ''Punti di vista'', FrancoAngeli, Milano, 2001, p. 105. ISBN 88-464-3200-2</ref> *Se tu fossi ricco, penseresti a risparmiare, oltre che a godere.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funzionano i soldi'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 161. ISBN 9788858025208</ref> *Sii [[Educazione|educato]] con tutti; socievole con molti; intimo con pochi; amico con uno soltanto; nemico con nessuno.<ref>Da un discorso del 1781.</ref> *Un uomo che muore non può fare nulla con facilità. {{NDR|[[ultime parole]] in risposta alla figlia che gli diceva di cambiare posizione a letto in modo da poter respirare con facilità}} :''A dying man can do nothing easy.''<ref>Citato in una lettera del Dr. Rush al Dr. Price scritta a Philadelphia e riportata in Jared Sparks, ''The Life of Benjamin Franklin'', Tappan and Dennet, Boston, 1844, p. [https://books.google.it/books?hl=it&id=BMQefJckVg0C&pg=PA531#v=onepage&q&f=false 531].</ref> *Un uomo non è nato del tutto finché non è [[Morte|morto]]. Perché allora dobbiamo rattristarci che un nuovo nato abbia preso posto tra gl'immortali? Noi siamo spiriti. Che ci venga prestato un corpo anche se questo ci dà piacere, ci assiste nell'acquistare conoscenze o nel fare del bene ai nostri simili, è un atto generoso e benevolo del Signore. Quando il corpo non serve più a questi scopi e ci dà dolore invece che piacere, quando diventa un ingombro invece di un aiuto, è non meno generoso e benevolo che ci sia dato il modo di liberarcene. La morte è proprio questo.<br>Il nostro amico e noi siamo stati invitati a un viaggio di piacere che durerà in eterno. Il suo seggio era pronto per primo ed egli è partito prima di noi. Non potevamo logicamente partire tutti insieme: e perché tu e io dovremmo rattristarcene, giacché presto dovremo seguirlo e sappiamo dove trovarlo?<ref>Da una lettera a un parente, per la morte del fratello; citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', dicembre 1962.</ref> ===Attribuite=== *Al mondo di sicuro ci sono solo la morte e le [[tasse]].<ref>Cfr. ''[http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_19/citazioni_bufale_610a343e-146f-11de-9dd5-00144f02aabc.shtml Le dieci regine delle citazioni bufala]'', ''Corriere.it'', 19 marzo 2009.</ref> :{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La frase, in genere, viene erroneamente attribuita a Franklin. La citazione corretta però è «[...] è impossibile essere sicuri di qualcosa se non della morte e delle tasse [...]» ed è tratta da ''The Cobler of Preston'' (1716) di [[Christopher Bullock]]. *La [[democrazia]] è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a colazione. La [[libertà]] un agnello bene armato che contesta il voto. :{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Largamente attribuita a Franklin, non è riportata in nessuno dei suoi testi; la parola "colazione" (''lunch'') è apparsa nella letteratura inglese solo dopo il 1820, decenni dopo la sua morte. ==''L'almanacco del povero Riccardo''== *Ami la vita? Allora non sciupare il tempo, perché è la sostanza di cui la vita è fatta. :''Dost thou love Life? then do not squander Time; for that's the Stuff Life is made of''. (1746) *Bada alle piccole spese: una piccola falla affonda una grande nave. :''Beware of little Expences, a small Leak will sink a great Ship''. (1745) *"Ben fatto" è meglio che "ben detto". :''Well done is better than well said''. (1737) *Che la prima lezione ai vostri figli sia l'obbedienza; la seconda, quella che volete. :''Let thy Child's first Lesson be Obedience, and the second may be what thou wilt''. (1739) *Chi ha pazienza può ottenere ciò che vuole. :''He that can have Patience, can have what he will''. (1736) *Chi non vuole essere consigliato non potrà essere aiutato. :''They that won't be counselled, can't be helped''. (1758) *Chi s'innamora di se stesso non avrà rivali. :''He that falls in love with himself, will have no Rivals''. (1739) *Chi vive sperando, morrà digiunando.<ref>Citato ne ''Il libro dei mille savi'', n. 6461.</ref> *Ci sono più vecchi ubriaconi che vecchi dottori. :''There's more old Drunkards than old Doctors''. (1736) *Ci sono tre grandi amici: una vecchia moglie, un vecchio cane, e soldi pronti. :''There are three faithful friends, an old wife, an old dog, and ready money''. (1738) *Dove c'è matrimonio senza amore, ci sarà amore senza matrimonio.<ref>Citato in Aa. Vv., ''Dammi mille baci, e ancora cento. Le più belle citazioni sull'amore'', a cura delle Redazioni Garzanti, Garzanti, 2013.</ref> *Gli assenti non sono mai senza difetti. Né i presenti senza una scusa. :''The absent are never without fault, nor the present without excuse''. (1736) *I creditori hanno più memoria dei debitori. :''Creditors have better memories than debtors''. (1736) *Insegna a tuo figlio a tacere: a parlare imparerà da solo. :''Teach your child to hold his tongue, he'll learn fast enough to speak''. (1734) *L'[[esperienza]] è una grande scuola di vita, ma lo stupido imparerà in un'altra. :''Experience keeps a dear school, yet Fools will learn in no other''. (1743) *La [[necessità]] non è mai un buon affare. :''Necessity never made a good bargain''. (1735) *La necessità non ha legge. :Necessity ''has no Law''. (1734) *Mangia per il tuo piacere, ma vesti per piacere agli altri. :''Eat to please thyself, but dress to please others''. (1738) *Non rimandare a domani quello che potresti fare oggi. :''Have you somewhat to do tomorrow; do it today''. (1742) *Se vuoi renderti conto del valore del denaro, prova a chiedere un prestito. :''If you'd know the Value of Money, go and borrow some''. (1754) *Senza giustizia, il coraggio è debole. :''Without justice, courage is weak''. (1734) *Si dovrebbe mangiare per vivere, non vivere per mangiare. :''Eat to live, and not live to eat''. (1733) *Si può ragionevolmente ritenere che chi pensa che il denaro possa tutto, sia egli stesso disposto a tutto per il denaro. :''He that is of Opinion Money will do every Thing, may well be suspected of doing every Thing for Money''. (1753) *Tieni gli occhi spalancati prima del matrimonio, semichiusi dopo. :''Keep your eyes wide open before marriage, half shut afterwards''. (1738) *Tre persone possono tenere un [[segreto]], se due di loro sono morte. (1735) *Tutti hanno coraggio più che a sufficienza per sopportare le afflizioni altrui. :''To hear other Peoples Afflictions, every one has Courage enough, and to spare''. (1740) *Un [[gatto]] coi guanti non prende topi. :''The Cat in Gloves catches no Mice''. (1754) *Un sacco vuoto non può stare in piedi. :''It is hard for an empty bag to stand upright''. (1757) ==''Vita di Beniamino Franklin''== ===[[Incipit]]=== {{Maiuscoletto|Caro Figlio}}: io ho sempre amato di conoscere ogni minimo fatterello risguardante la mia famiglia. Vi sovverrà che mentre eravamo in Inghilterra, io ne investigai presso que' miei parenti che tuttora vivevano, e che intrapresi anche un viaggio a tal fine. Ora pensando che a voi pure possa dilettare di conoscere le particolarità della mia vita, assai delle quali vi sono tuttavia ignote, mi accingo a scriverle. Sarà questa la grata occupazione di alcuni giorni di quiete non interrotta, che ho divisato di godermi durante il presente mio ritiro in campagna. ===Citazioni=== *Che se una ripetizione della vita è cosa impossibile, quello che, a mio avviso, più vi rassomiglia, è il [[autobiografia|riandarne tutte le circostanze]]; e, per renderne la memoria più durevole, scriverle. (cap. I, p. 2) *[...] la sola considerazione della natura dell'uomo ci fa conoscere che le azioni viziose non sono nocive perché proibite, ma sì proibite perché nocive; e che quei medesimi, i quali non aspirano se non se alla felicità terrena, hanno interesse ad essere virtuosi. (cap. VI, p. 112) *Nessuna delle nostre naturali propensioni è per avventura più difficile a domarsi dell'''[[orgoglio]]''. Si dissimuli pure, si atterri, si soffochi, si mortifichi quanto uno vuole; è sempre vivo, risorge, fa capolino, si mostra quando meno te 'l pensi. Voi lo scorgerete senza dubbio di frequente in questa narrazione medesima, forse nel momento stesso in cui parlo di soggiogarlo; e potrete scoprirmi orgoglioso per fino nella mia umiltà. (cap. VI, p. 114) *Nel 1736 io perdei un figlio, un bel bambino di quattro anni, mortomi di vaiuolo che gli era venuto spontaneo; e lungamente mi dolsi, e mi dolgo ancora, di non averglielo procurato coll'inoculazione. (cap. VII, p. 124) *{{NDR|Massima antica citata da Franklin che però ne ha dimenticato l'autore}} Colui che una volta ti usò cortesia, sarà più disposto a usartene altre, che non sia quegli che fu da te stesso favorito. (cap. VII, p. 127) *Il ben essere degli uomini non è tanto l'opera dei segnalati favori della fortuna, i quali sono rarissimi sempre, quanto delle modeste comodità quotidiane. (cap. IX, p. 161) ==Citazioni su Benjamin Franklin== *Beniamino Franklin era una di quelle persone che chiamiamo filosofi.<br>Fin dalla giovane età prostituì il suo talento per inventare massime e aforismi destinati ad affliggere i giovani di tutte le generazioni future. ([[Mark Twain]]) *Egli ha capacità molto limitate. Non sa nulla di filosofia, tranne che i suoi esperimenti sull'[[elettricità]]. ([[John Adams]]) *Franklin, ragionevole, arguto, moderato, è il grande scrittore della sua epoca e come un [[Voltaire]] americano fuso a un Sancho Pancha. Anche se non possiede la folle poesia di ''Candide'' egli ha della forza, sotto l'ironia, nella satira e il suo buon senso tocca il genio. ([[André Maurois]]) *Le sue massime erano piene d'animosità verso i giovani. Ancor oggi, un ragazzo non può obbedire a uno dei suoi istinti naturali senza imbattersi in uno di quegli imperituri aforismi. ([[Mark Twain]]) *Strappò al cielo il fulmine, lo scettro ai tiranni. (frase scolpita sotto un busto di Franklin<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''Chi l'ha detto?'', Hoepli, 1921, p. 86.</ref>) :''Eripuit caelo fulmen, sceptrumque tyrannis''. ===[[George Bancroft (politico)|George Bancroft]]=== *Amante del vero, scevro da' pregiudizii, egli discerneva per intuito l'identità delle leggi di natura con quelle ond'è conscia l'umanità; cosicché la sua mente potea paragonarsi ad uno specchio, nel quale l'universo, riflettendosi, rivelava le {{sic|propre}} leggi. Estraneo sino all'eccesso al misticismo, la sua morale, mentre ripudiava le severità ascetiche e il sistema che le impone, mostravasi indulgente verso gli appetiti onde abborriva il predominio; ma le sue affezioni erano piene di una tranquilla intensità, e in tutta la sua carriera, all'amor de' suoi simili {{sic|sagrificò}} sempre il personale interesse. *Beniamino Franklin non possedeva l'immaginazione che ispira il canto del bardo ed infiamma la parola dell'oratore; ma la squisita proprietà del suo linguaggio, la parsimonia degli ornamenti conferiva facilità d'espressione e una semplicità piena di grazia, anche alle sue più trascurate scritture. *Nel suo vivere eziandio, palesava dei gusti delicati. Indifferente ai piaceri della tavola, deliziavasi in modo particolare, della musica e dell'armonia, onde {{sic|augumentava}}<ref>Variante antica di "aumentava".</ref> gli istrumenti. La dolcezza del suo carattere, la modestia, la benignità de' suoi modi, lo rendeano caro alle persone intelligenti, dimodoché egli traeva diletto dai libri, dalla filosofia e dalle conversazioni – ora ministrando consolazioni agli afflitti, ora abbandonandosi all'espressione di un'innocente ilarità. ==Note== <references/> ==Bibliografia== *''[https://books.google.it/books?id=vT5TAcoG6rwC Vita di Beniamino Franklin <small>scritta da se medesimo</small>]'', traduzione di Pietro Rotondi, Barbèra, Firenze, 1869. *Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, Milano, 2022. ISBN 978-88-203-3911-1 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Franklin, Benjamin}} [[Categoria:Aforisti statunitensi]] [[Categoria:Diplomatici statunitensi]] [[Categoria:Fisici statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scienziati statunitensi]] kl83iro5bzyji8jzga9t9d10opbj2ja 1223964 1223862 2022-08-22T21:04:34Z AnjaQantina 1348 /* Attribuite */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Franklin-Benjamin-LOC.jpg|thumb|Benjamin Franklin]] '''Benjamin Franklin''' (1706 – 1790), scienziato e politico statunitense. ==Citazioni di Benjamin Franklin== *Andare a letto presto e [[mattiniero|alzarsi presto]], fanno l'uomo sano, ricco e saggio.<ref>Da ''La via della fortuna''; citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 510.</ref> :''Early to bed and early to rise | Makes a man healthy, wealthy and wise''. *Chi è pronto a dar via le proprie [[libertà]] fondamentali per comprarsi briciole di temporanea [[sicurezza]], non merita né la libertà né la sicurezza. :''Those who would give up essential Liberty, to purchase a little temporary Safety, deserve neither Liberty nor Safety.''<ref>Dalla ''Risposta al Governatore'', Assemblea della Pennsylvania, 11 novembre 1755; in ''The Papers of Benjamin Franklin'', ed. Leonard W. Labaree, 1963, vol. 6, p. 242.</ref> *Chi [[Rimpianto|rimpiange]] troppo i giorni migliori rende ancor peggiori quelli cattivi.<ref>Citato in ''Corriere della Sera'', 12 settembre 2009.</ref> *Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. :''Those who would give up essential Liberty, to purchase a little temporary Safety, deserve neither Liberty nor Safety''.<ref>Dalla ''Reply to the Governor'' alla Pennsylvania Assembly (11 novembre 1755); anche in ''Objections to Barclay’s Draft Articles of February 16'', Massachusetts Conference.</ref> *Il mio [[vegetarianismo|rifiuto di mangiar carne]] fu all'origine di un certo fastidio e venni spesso rimproverato per la mia bizzarria ma, dopo questo pasto leggero, feci progressi notevolissimi, in virtù di quella maggiore lucidità e celerità di apprendimento.<ref>Citato in [[Will Tuttle]], ''Cibo per la pace'', traduzione di Marta Mariotto, Sonda, Casale Monferrato, 2014, p. 76. ISBN 978-88-7106-742-1</ref> *{{NDR|Parlando di un quadrato magico da lui scoperto}} Il quadrato magico più magicamente magico mai creato da un mago.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della matematica'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2020, p. 35. ISBN 9788858025857</ref> *La libertà di parola è il pilastro di un governo libero.<ref>Da ''On Freedom of Speech and the Press''. Citato in ''Come funziona la filosofia'', a cura di Marcus Weeks, traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2020, p. 217. ISBN 9788858025598</ref> *La [[pigrizia]] viaggia così lentamente, che la povertà la raggiunge subito.<ref>Da ''The way to wealth'', citato in [[Atto Vannucci]], ''Proverbi latini'', 3 voll., Alfredo Brigola e C., Milano, 1880, vol. II, p. [https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=wu.89097888994&view=1up&seq=31&skin=2021 21].</ref> *La ribellione contro i [[tiranno|tiranni]] è obbedienza a Dio. :''Rebellion to tyrants is obedience to God.''<ref>Citato in ''[http://www.greatseal.com/committees/firstcomm/reverse.html Great Seal]'', ''greatseal.org''. La frase fu proposta come motto per lo stemma degli Stati Uniti d'America.</ref> *Metà delle vite che voi {{NDR|[[Medico|medici]]}} salvate non sono degne di essere salvate, perché sono inutili, mentre l'altra metà non andrebbe salvata perché è perfida. La vostra coscienza non vi rinfaccia mai l'empietà di questa guerra permanente contro i piani della [[Provvidenza]]?<ref>Dalla lettera al medico J. Fothergill, 1764, in ''Writings'', a cura di J.A. Leo Lemay, Library of America, New York, 1987, p. 803; citato in [[Domenico Losurdo]], ''Controstoria del liberalismo'', Laterza, 2005, p. 115.</ref> *Negli affari di questo mondo gli uomini si salvano non per la fede, ma per la [[diffidenza]].<ref>Da ''La maniera di farsi ricco''.</ref> *Nessuna nazione fu rovinata mai dal commercio.<ref>Da ''Thought on Commercial Subjects''; citato ne ''Il libro dei mille savi'', n. 1263.</ref> *Non ci sono mai state una buona [[pace e guerra|guerra]] o una cattiva [[pace e guerra|pace]].<ref>Da una lettera a Josiah Quincy, 11 settembre 1772.</ref><ref name=e /> *Non perdere tempo. Sii sempre impiegato in qualcosa di utile. Elimina ogni azione inutile. :''Lose no Time. Be always employ'd in something useful. Cut off all unnecessary actions''.<ref>Da ''Benjamin Franklin's Autobiography'', a cura di J.A. Leo Lemay e P.M. Zall, Norton Critical Editions, 1986, parte II, p. 75.</ref> *Non si può mettere dell'oro in tutte le borse, ma si può arricchire tutte le anime colla coltura dell'intelletto e del cuore!<ref>Citato in [[Antonio Bruni]], ''[[s:Le biblioteche popolari in Italia dall'anno 1861 al 1869|Le biblioteche popolari in Italia dall'anno 1861 al 1869]]'', Firenze, Tipografia Eredi Botta, 1869, p. [[s:Le biblioteche popolari in Italia dall'anno 1861 al 1869/Come si può fondare una Biblioteca popolare in una Società di Mutuo Soccorso#pag20|20]]</ref> *Nulla fa tanto piacere a un autore quanto vedere le sue opere rispettosamente [[Citazione|citate]] da altri dotti autori.<ref>Da ''Almanacco di Pennsylvania''.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Ricordati che il tempo è denaro.<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, Milano, 2013. ISBN 9788858654644</ref> :''Remember that time is money''.<ref>Da ''Advice to Young Tradesman''.</ref> *Risolviti a fare ciò che dovresti e fai senza eccezione ciò che hai stabilito.<ref>Citato in Mario Grasso, ''Punti di vista'', FrancoAngeli, Milano, 2001, p. 105. ISBN 88-464-3200-2</ref> *Se tu fossi ricco, penseresti a risparmiare, oltre che a godere.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funzionano i soldi'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 161. ISBN 9788858025208</ref> *Sii [[Educazione|educato]] con tutti; socievole con molti; intimo con pochi; amico con uno soltanto; nemico con nessuno.<ref>Da un discorso del 1781.</ref> *Un uomo che muore non può fare nulla con facilità. {{NDR|[[ultime parole]] in risposta alla figlia che gli diceva di cambiare posizione a letto in modo da poter respirare con facilità}} :''A dying man can do nothing easy.''<ref>Citato in una lettera del Dr. Rush al Dr. Price scritta a Philadelphia e riportata in Jared Sparks, ''The Life of Benjamin Franklin'', Tappan and Dennet, Boston, 1844, p. [https://books.google.it/books?hl=it&id=BMQefJckVg0C&pg=PA531#v=onepage&q&f=false 531].</ref> *Un uomo non è nato del tutto finché non è [[Morte|morto]]. Perché allora dobbiamo rattristarci che un nuovo nato abbia preso posto tra gl'immortali? Noi siamo spiriti. Che ci venga prestato un corpo anche se questo ci dà piacere, ci assiste nell'acquistare conoscenze o nel fare del bene ai nostri simili, è un atto generoso e benevolo del Signore. Quando il corpo non serve più a questi scopi e ci dà dolore invece che piacere, quando diventa un ingombro invece di un aiuto, è non meno generoso e benevolo che ci sia dato il modo di liberarcene. La morte è proprio questo.<br>Il nostro amico e noi siamo stati invitati a un viaggio di piacere che durerà in eterno. Il suo seggio era pronto per primo ed egli è partito prima di noi. Non potevamo logicamente partire tutti insieme: e perché tu e io dovremmo rattristarcene, giacché presto dovremo seguirlo e sappiamo dove trovarlo?<ref>Da una lettera a un parente, per la morte del fratello; citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', dicembre 1962.</ref> ===Attribuite=== *Al mondo di sicuro ci sono solo la morte e le [[tasse]].<ref>Cfr. ''[http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_19/citazioni_bufale_610a343e-146f-11de-9dd5-00144f02aabc.shtml Le dieci regine delle citazioni bufala]'', ''Corriere.it'', 19 marzo 2009.</ref> :{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La frase, in genere, viene erroneamente attribuita a Franklin. La citazione corretta però è «[...] è impossibile essere sicuri di qualcosa se non della morte e delle tasse [...]» ed è tratta da ''The Cobler of Preston'' (1716) di [[Christopher Bullock]]. *La [[democrazia]] è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a colazione. La [[libertà]] un agnello bene armato che contesta il voto. :{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Largamente attribuita a Franklin, non è riportata in nessuno dei suoi testi; la parola "colazione" (''lunch'') è apparsa nella letteratura inglese solo dopo il 1820, decenni dopo la sua morte. *Se fallisci nel prepararti, ti stai preparando a fallire. :{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Attribuita a Franklin da Julita Agustin-Israel in ''Lakas ng Loob'', 1996, [https://en.wikiquote.org/wiki/Benjamin_Franklin#:~:text=Loob%2C%201996%2C-,p.%2053,-%3B%20there%20is%20no p. 53], non vi è alcuna prova che Franklin abbia ideato questa frase. ==''L'almanacco del povero Riccardo''== *Ami la vita? Allora non sciupare il tempo, perché è la sostanza di cui la vita è fatta. :''Dost thou love Life? then do not squander Time; for that's the Stuff Life is made of''. (1746) *Bada alle piccole spese: una piccola falla affonda una grande nave. :''Beware of little Expences, a small Leak will sink a great Ship''. (1745) *"Ben fatto" è meglio che "ben detto". :''Well done is better than well said''. (1737) *Che la prima lezione ai vostri figli sia l'obbedienza; la seconda, quella che volete. :''Let thy Child's first Lesson be Obedience, and the second may be what thou wilt''. (1739) *Chi ha pazienza può ottenere ciò che vuole. :''He that can have Patience, can have what he will''. (1736) *Chi non vuole essere consigliato non potrà essere aiutato. :''They that won't be counselled, can't be helped''. (1758) *Chi s'innamora di se stesso non avrà rivali. :''He that falls in love with himself, will have no Rivals''. (1739) *Chi vive sperando, morrà digiunando.<ref>Citato ne ''Il libro dei mille savi'', n. 6461.</ref> *Ci sono più vecchi ubriaconi che vecchi dottori. :''There's more old Drunkards than old Doctors''. (1736) *Ci sono tre grandi amici: una vecchia moglie, un vecchio cane, e soldi pronti. :''There are three faithful friends, an old wife, an old dog, and ready money''. (1738) *Dove c'è matrimonio senza amore, ci sarà amore senza matrimonio.<ref>Citato in Aa. Vv., ''Dammi mille baci, e ancora cento. Le più belle citazioni sull'amore'', a cura delle Redazioni Garzanti, Garzanti, 2013.</ref> *Gli assenti non sono mai senza difetti. Né i presenti senza una scusa. :''The absent are never without fault, nor the present without excuse''. (1736) *I creditori hanno più memoria dei debitori. :''Creditors have better memories than debtors''. (1736) *Insegna a tuo figlio a tacere: a parlare imparerà da solo. :''Teach your child to hold his tongue, he'll learn fast enough to speak''. (1734) *L'[[esperienza]] è una grande scuola di vita, ma lo stupido imparerà in un'altra. :''Experience keeps a dear school, yet Fools will learn in no other''. (1743) *La [[necessità]] non è mai un buon affare. :''Necessity never made a good bargain''. (1735) *La necessità non ha legge. :Necessity ''has no Law''. (1734) *Mangia per il tuo piacere, ma vesti per piacere agli altri. :''Eat to please thyself, but dress to please others''. (1738) *Non rimandare a domani quello che potresti fare oggi. :''Have you somewhat to do tomorrow; do it today''. (1742) *Se vuoi renderti conto del valore del denaro, prova a chiedere un prestito. :''If you'd know the Value of Money, go and borrow some''. (1754) *Senza giustizia, il coraggio è debole. :''Without justice, courage is weak''. (1734) *Si dovrebbe mangiare per vivere, non vivere per mangiare. :''Eat to live, and not live to eat''. (1733) *Si può ragionevolmente ritenere che chi pensa che il denaro possa tutto, sia egli stesso disposto a tutto per il denaro. :''He that is of Opinion Money will do every Thing, may well be suspected of doing every Thing for Money''. (1753) *Tieni gli occhi spalancati prima del matrimonio, semichiusi dopo. :''Keep your eyes wide open before marriage, half shut afterwards''. (1738) *Tre persone possono tenere un [[segreto]], se due di loro sono morte. (1735) *Tutti hanno coraggio più che a sufficienza per sopportare le afflizioni altrui. :''To hear other Peoples Afflictions, every one has Courage enough, and to spare''. (1740) *Un [[gatto]] coi guanti non prende topi. :''The Cat in Gloves catches no Mice''. (1754) *Un sacco vuoto non può stare in piedi. :''It is hard for an empty bag to stand upright''. (1757) ==''Vita di Beniamino Franklin''== ===[[Incipit]]=== {{Maiuscoletto|Caro Figlio}}: io ho sempre amato di conoscere ogni minimo fatterello risguardante la mia famiglia. Vi sovverrà che mentre eravamo in Inghilterra, io ne investigai presso que' miei parenti che tuttora vivevano, e che intrapresi anche un viaggio a tal fine. Ora pensando che a voi pure possa dilettare di conoscere le particolarità della mia vita, assai delle quali vi sono tuttavia ignote, mi accingo a scriverle. Sarà questa la grata occupazione di alcuni giorni di quiete non interrotta, che ho divisato di godermi durante il presente mio ritiro in campagna. ===Citazioni=== *Che se una ripetizione della vita è cosa impossibile, quello che, a mio avviso, più vi rassomiglia, è il [[autobiografia|riandarne tutte le circostanze]]; e, per renderne la memoria più durevole, scriverle. (cap. I, p. 2) *[...] la sola considerazione della natura dell'uomo ci fa conoscere che le azioni viziose non sono nocive perché proibite, ma sì proibite perché nocive; e che quei medesimi, i quali non aspirano se non se alla felicità terrena, hanno interesse ad essere virtuosi. (cap. VI, p. 112) *Nessuna delle nostre naturali propensioni è per avventura più difficile a domarsi dell'''[[orgoglio]]''. Si dissimuli pure, si atterri, si soffochi, si mortifichi quanto uno vuole; è sempre vivo, risorge, fa capolino, si mostra quando meno te 'l pensi. Voi lo scorgerete senza dubbio di frequente in questa narrazione medesima, forse nel momento stesso in cui parlo di soggiogarlo; e potrete scoprirmi orgoglioso per fino nella mia umiltà. (cap. VI, p. 114) *Nel 1736 io perdei un figlio, un bel bambino di quattro anni, mortomi di vaiuolo che gli era venuto spontaneo; e lungamente mi dolsi, e mi dolgo ancora, di non averglielo procurato coll'inoculazione. (cap. VII, p. 124) *{{NDR|Massima antica citata da Franklin che però ne ha dimenticato l'autore}} Colui che una volta ti usò cortesia, sarà più disposto a usartene altre, che non sia quegli che fu da te stesso favorito. (cap. VII, p. 127) *Il ben essere degli uomini non è tanto l'opera dei segnalati favori della fortuna, i quali sono rarissimi sempre, quanto delle modeste comodità quotidiane. (cap. IX, p. 161) ==Citazioni su Benjamin Franklin== *Beniamino Franklin era una di quelle persone che chiamiamo filosofi.<br>Fin dalla giovane età prostituì il suo talento per inventare massime e aforismi destinati ad affliggere i giovani di tutte le generazioni future. ([[Mark Twain]]) *Egli ha capacità molto limitate. Non sa nulla di filosofia, tranne che i suoi esperimenti sull'[[elettricità]]. ([[John Adams]]) *Franklin, ragionevole, arguto, moderato, è il grande scrittore della sua epoca e come un [[Voltaire]] americano fuso a un Sancho Pancha. Anche se non possiede la folle poesia di ''Candide'' egli ha della forza, sotto l'ironia, nella satira e il suo buon senso tocca il genio. ([[André Maurois]]) *Le sue massime erano piene d'animosità verso i giovani. Ancor oggi, un ragazzo non può obbedire a uno dei suoi istinti naturali senza imbattersi in uno di quegli imperituri aforismi. ([[Mark Twain]]) *Strappò al cielo il fulmine, lo scettro ai tiranni. (frase scolpita sotto un busto di Franklin<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''Chi l'ha detto?'', Hoepli, 1921, p. 86.</ref>) :''Eripuit caelo fulmen, sceptrumque tyrannis''. ===[[George Bancroft (politico)|George Bancroft]]=== *Amante del vero, scevro da' pregiudizii, egli discerneva per intuito l'identità delle leggi di natura con quelle ond'è conscia l'umanità; cosicché la sua mente potea paragonarsi ad uno specchio, nel quale l'universo, riflettendosi, rivelava le {{sic|propre}} leggi. Estraneo sino all'eccesso al misticismo, la sua morale, mentre ripudiava le severità ascetiche e il sistema che le impone, mostravasi indulgente verso gli appetiti onde abborriva il predominio; ma le sue affezioni erano piene di una tranquilla intensità, e in tutta la sua carriera, all'amor de' suoi simili {{sic|sagrificò}} sempre il personale interesse. *Beniamino Franklin non possedeva l'immaginazione che ispira il canto del bardo ed infiamma la parola dell'oratore; ma la squisita proprietà del suo linguaggio, la parsimonia degli ornamenti conferiva facilità d'espressione e una semplicità piena di grazia, anche alle sue più trascurate scritture. *Nel suo vivere eziandio, palesava dei gusti delicati. Indifferente ai piaceri della tavola, deliziavasi in modo particolare, della musica e dell'armonia, onde {{sic|augumentava}}<ref>Variante antica di "aumentava".</ref> gli istrumenti. La dolcezza del suo carattere, la modestia, la benignità de' suoi modi, lo rendeano caro alle persone intelligenti, dimodoché egli traeva diletto dai libri, dalla filosofia e dalle conversazioni – ora ministrando consolazioni agli afflitti, ora abbandonandosi all'espressione di un'innocente ilarità. ==Note== <references/> ==Bibliografia== *''[https://books.google.it/books?id=vT5TAcoG6rwC Vita di Beniamino Franklin <small>scritta da se medesimo</small>]'', traduzione di Pietro Rotondi, Barbèra, Firenze, 1869. *Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, Milano, 2022. ISBN 978-88-203-3911-1 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Franklin, Benjamin}} [[Categoria:Aforisti statunitensi]] [[Categoria:Diplomatici statunitensi]] [[Categoria:Fisici statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scienziati statunitensi]] ctjuuka8pd7qfzs6sbgxtstpksr5uuj Jack Kerouac 0 2525 1223844 1223093 2022-08-22T14:38:32Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Kerouac by Palumbo.jpg|thumb|280px|Jack Kerouac, foto di Tom palumbo, 1956 circa]] '''Jack Kerouac''' (1922 – 1969), scrittore e poeta statunitense. ==Citazioni di Jack Kerouac== *Dunque, le seghe. Non ha senso per niente (che senso ha?) calarti giù i calzoni per cacare e poi, perché sei troppo pigro per rialzarti, o per fare altre mosse, metterti a mungere la mucca (con pensieri adeguati) e far schizzare il latte alla fine, col suo fremito dolce, all'acuto finale, farlo schizzare in giù, fra le cosce, quando la spinta in quell'attimo è invece all'insù, in avanti, in fuori, nello sforzo per far venire tutto quanto fuori, radunandolo lì da ogni canto dei lombi, e per spingerlo fuori pulsante fremente manichetto... No, con l'affare che starnazza lì sotto... No, a parte che il sedile del cesso impedisce all'uccello la cabrata naturale... al momento supremo ti prende un grande scoramento, perché non lo puoi ficcare dentro, spingerlo oltre, in dentro oltre lo spasimo... ma stai là stupidamente (in posa cacatoria) e lui come un cretino spande il suo succo verso il basso per scrupolo di igiene e di convenienza, miserabile, povero goffo uccello desolato, anzi castrato addirittura, e tu con le gambe imprigionate nei calzoni calati e la camicia fuori penzoloni, alla cacatora... e neanche ti gusti il guizzo finale, che ti svuota, e alla fine che hai fatto? non hai fatto altro che prosciugare i lombi, come ad averci infilato uno strofinaccio per tirarlo fuori intriso, dopo aver ripulito il serbatoio della brama di vivere.<ref>Da ''Visioni di Cody''.</ref> *Fernanda Pivano! Tu sei una ragazza dannatamente bella! Tu sei Fernanda Pivano. Una ragazza grande intellettuale di Milano! La gente ce l'ha con te perché sei bella. La ragione è questa. Bum! Bum! Giusto! :''Fernanda Pivano! You are a damned beautiful girl. You are Fernanda Pivano. You are a big intellectual girl in Milano. People hate you because you are beautiful. That's why they hate you. Bum! Bum! Right!''<ref>{{en}} Dall'intervista di Fernanda Pivano, Rai, 1966. [http://www.raiscuola.rai.it/articoli/fernanda-pivano-intervista-jack-kerouac/2710/default.aspx Video] disponibile su ''Raiscuola.Rai.it''.</ref> *Fu da cattolico [...] che un pomeriggio andai nella chiesa della mia infanzia (una delle tante), Santa Giovanna d'Arco a Lowell, Mass., e a un tratto, con le lacrime agli occhi, quando udii il sacro silenzio della chiesa (ero solo lì dentro, erano le cinque del pomeriggio; fuori i cani abbaiavano, i bambini strillavano, cadevano le foglie, le candele brillavano debolmente solo per me), ebbi la visione di che cosa avevo voluto dire veramente con la parola "Beat", la visione che la parola Beat significava beato.<ref>Da ''Scrivere bop. Lezioni di scrittura creativa'', Milano, Mondadori, 1996, p. 68.</ref> *[[Gregory Corso|Gregory]] era un ragazzino duro dei quartieri bassi che crebbe come un angelo sui tetti e che cantava canzoni con la stessa dolcezza di Caruso e Sinatra, ma in ''parole''. "Dolci colli milanesi" riposano nel suo animo rinascimentale, la sera scende sui colli. Stupefacente e bellissimo Gregory Corso, il solo e unico Gregory l'Araldo. Leggete lentamente e vedete.<ref>Citato in Gregory Corso, ''Poesie <small>un pianto per l'America del poeta tutto beat</small>'', Bompiani, Milano, 1978, p. 215.</ref> *{{NDR|[[Haiku]]}} ''La [[luna]] ha | un baffo di [[gatto]] | per un attimo''.<ref>Da ''Scattered poems'', City Lights, 1971, in ''Haiku antichi e moderni'', parte prima a cura di Mario Scalise e Atsuko Mizuguchi Folchi Vici, parte seconda a cura di Carla Vasio, traduzione dal giapponese di Araki Tadao e Ettore Corò, versione italiana di Carla Vasio, Garzanti Vallardi, 1996, parte seconda, p. 213. ISBN 8811904633</ref> *Nella sua camera, nella febbricitante bianca luce artificiale, nella camera cosparsa di carta e libri, scrive alla sua scrivania, scrive a Peter e a Penn, e la pioggia picchietta sul vetro della finestra, la pioggia imperla il vetro della sua finestra e rotola via dolcemente come lacrime...<ref>Da ''La città e la metropoli''.</ref> *[[Nosferatu il vampiro|Nosferatu]] è un nome maligno che sembra alludere alle lettere rosse dell'inferno – gli elementi sinistri che lo compongono come "fer" e "eratu" e "nos" hanno qualcosa di rossastro e nefando come il film in questione (che palpita di angoscia), un capolavoro dell'horror e dell'incubo [...]<ref>Da ''Nosferatu (Dracula)'' in ''[https://books.google.it/books?id=UvY3uXF8YZIC Bella bionda e altre storie]'', traduzione di Luca Guerneri, Mondadori, 2010, ISBN 9788852016738.</ref> ==''Angeli di desolazione''== ===[[Incipit]]=== Desolazione nella solitudine Quei pomeriggi, quei pigri pomeriggi, in cui ero solito starmene seduto, o disteso, sul Picco della Desolazione, a volte sull'erba alpestre, con centinaia di miglia di rocce innevate tutt'intorno, il Monte Hozomeen torreggiante a nord, il vasto nevoso Monte Jack a sud, l'incantevole quadro del lago in basso a occidente e la gobba nevosa del Monte Baker alle spalle, e ad oriente le scavate e increspate mostruosità addossate alla Cascade Ridge, e dopo quella prima volta m'ero reso conto all'improvviso "Sono io che sono cambiato e ho fatto tutto questo e sono andato e venuto e mi sono lamentato e addolorato e ho gioito e urlato, non il Vuoto" e così tutte le volte che pensavo al vuoto mi mettevo a guardare il monte Hozomeen (poiché la sedia e il letto e il prato guardavano a nord) finché compresi "Il Vuoto è Hozomeen-perlomeno Hozomeen rappresenta il vuoto ai miei occhi"- ===Citazioni=== *Ah ma «non so, [[menefreghismo|chi se ne frega]], non importa» sarà l'estrema [[preghiere dai libri|preghiera]] umana. *Beat, è il beat da tenere, è il beat del cuore, è l'essere beat e malmessi al mondo e come l'essere a terra ai vecchi tempi e come nelle antiche civiltà gli schiavi ai remi che spingevano le galere a un beat e i servi che facevano vasi a un beat. *Sono cambiato io, e non il Vuoto, e ho fatto tutto questo e sono andato e venuto e mi sono lamentato e ferito e ho gioito e urlato. *Viviamo per desiderare, e cosi farò anch'io, e balzerò giù da questa montagna sapendo tutto alla perfezione o non sapendo tutto alla perfezione pieno di splendida ignoranza in cerca di una scintilla altrove. *C'è la città chiamata [[Los Angeles]] anche se nessuno riesce a vedere che cosa possa averci a che fare con gli [[Angelo|angeli]]. *C'è qualcosa di strano quando una persona guida la macchina mentre tutti gli altri sognano con le loro vite affidate alla sua mano ferma, qualcosa di nobile, qualcosa di antico nella sua umanità, una sorta di antica [[fiducia]] nel Buon Vecchio Amico. *Come può qualsiasi cosa ''finire''? *Da queste mura, una risata invaderà il mondo, infettando di coraggio il laborioso peone dell'antichità chino sul suo lavoro. *Forse che Blacky è meno uomo perché non si è mai sposato e non ha avuto figli e non ha obbedito all'ingiunzione della [[natura]] di moltiplicare cadaveri di se stesso? *Giornate di tanto tempo fa quando avrei potuto semplicemente salire al piano di sopra e baciare mia [[madre]] o mio [[padre]] e dire «Mi piacete perché un giorno sarò un vecchio vagabondo nella desolazione e sarò solo e triste». *Ho un sacco di soldi e i soldi sono solo soldi. *Mi dimetto dal tentativo di essere [[felicità|felice]]. *Mi sveglio la [[mattino|mattina]] con la [[croce cristiana|croce]] al collo, mi rendo conto di quali vicende dovrò affrontare portandola addosso, e mi chiedo "cosa direbbero di me i cattolici e i cristiani, visto che porto la croce fra casini e sbronze di questo genere? – ma cosa direbbe [[Gesù]] se andassi da lui e gli dicessi 'Posso portare la Tua croce in questo mondo così com'è'?". Qualunque cosa accada, posso portare la tua croce? – ci sono molti tipi di purgatori, no? «...non ciecamente influenzato...». *Poveri [[cuore|cuori]] umani che battono dappertutto. *Scoppieranno [[guerra|guerre]] per gli occhi delle [[donna|donne]]. *Tutto andrà per il meglio, la desolazione è desolazione dappertutto e la desolazione è tutto ciò che abbiamo e la desolazione non è poi così male. *Nella vita non c'è altro che viverla, e basta. *Se non ci può essere amore tra gli uomini che ci sia almeno amore tra gli uomini e Dio. *È bello. Voliamo attraverso le strade azzurre parlando con sincerità, come cittadini di Atene. Raphael è Socrate, che esibisce; il taxista è Alcibiade, che compra. Irwin è Zeus che osserva. Simon è Achille intenerito dappertutto. Io sono Priamo, e lamento la mia città bruciata e il figlio ucciso, e la desolazione della storia. Non sono timone d'Atene, sono Creso che piange la verità su un feretro in fiamme. *Ma ve lo dico io, non c'è niente di più brutto delle strade vuote all'alba in una città americana tranne l'essere gettati ai coccodrilli nel Nilo al solo scopo di far sorridere i sacerdoti dei gatti. *E sempre galleggia la rosa, che amanti perduti ma intrepidi hanno gettato giù da ponti fatati a sanguinare nel mare, a inumidire le opere del sole per poi tornare di nuovo, tornare di nuovo... *Cane è [[Dio]] scritto alla rovescia. {{NDR|Cane: in inglese Dog; Dio: in inglese God}} *Una tazza di [[caffè]] e una sigaretta, perché prendersela? e in qualche parte degli uomini stanno lottando con delle spaventose carabine, il petto segnato di furia omicida, la cintura pesante di granate, assetati, stanchi, affannati, spaventati, esasperati. (2016) ==''Big Sur''== ===[[Incipit]]=== La chiesa sta facendo squillare con le campane una malinconica ''Kathleen'' spazzata dal vento nei quartieri miserabili del vizio, mentre io mi sveglio tutto mesto e inebetito, gemebondo dopo l'ennesima sbornia e gemebondo soprattutto perché ho rovinato il mio "ritorno segreto" a San Francisco ubriacandomi stupidamente mentre mi nascondevo nei vicoli con i vagabondi per poi marciare fino a North Beach e farmi vedere da tutti benché Lorenz Monsanto ed io ci fossimo scambiati lettere interminabili e avessimo stabilito che sarei arrivato di nascosto, che lo avrei chiamato al telefono servendomi di un nome in codice come Adam Yulch o Lalagy Pulvertaft (scrittori anche loro) e poi lui segretamente mi avrebbe portato in macchina alla sua capanna nei boschi di Big Sur dove sarei rimasto solo e indisturbato per sei settimane, limitandomi a spaccar legna, attingere acqua, scrivere, dormire, vagabondare, eccetera eccetera... Ma invece non ti salto dentro alticcio nella sua libreria City Lights mentre più ferve il lavoro del sabato sera? E tutti mi hanno riconosciuto (sebbene portassi il mio quasi-mascheramento: cappello e giacca da pescatore, calzoni impermeabili) e tutto è finito con una gran sbronza in ogni famoso bar il "Re dei Beatniks" accidenti a lui è di nuovo in città e offre da bere a tutti... ===Citazioni=== *Come può la gente che non ne sa nulla credere che i [[pazzo|pazzi]] siano «felici», mio Dio, è proprio stato Irwin Garden una volta a mettermi in guardia dal pensare che i manicomi siano pieni di «mattacchioni», «si forma un cerchio doloroso intorno alla testa, c'è la mente terrorizzata che fa ancora più male, sono estremamente infelici e soprattutto perché non possono spiegarlo a nessuno né chiedere aiuto». *Il mio tavolo è ingombro di fogli, bello da guardare a occhi semichiusi il delicato ingombro latteo di fogli ammucchiati, come un vecchio [[sogno]] di un'immagine di fogli, come fogli ammucchiati su un tavolo in un cartone animato, come una scena realistica di un vecchio film russo, e l'ombra gettata dal lume a petrolio ne taglia alcuni a metà. *Se cerco di girarmi l'universo si gira con me e dall'altra parte dell'universo non va affatto meglio. *"Se non mi do una mossa subito sono spacciato" mi dico, spacciato come negli ultimi tre anni di disperazione ubriaca, una disperazione fisica e spirituale e metafisica che non si può imparare a scuola per quanti [[libro|libri]] si leggano sull'[[esistenzialismo]] o sul [[pessimismo]], per quante tazze di ayahuasca visionaria si bevano, per quanta mascalina si prenda, per quanto peyote si ingurgiti – La sensazione di quando ti svegli con il ''delirium tremens'' la ''paura'' di una morte misteriosa che ti gronda giù dalle orecchie come le grevi ragnatele dei ragni nei paesi caldi, la sensazione di essere un mostro di fango piegato in due che geme sottoterra nella melma fumante trascinando chissà dove un lungo fardello ustionante, la sensazione di stare fino alle caviglie in una pozza di [[sangue]] di porco bollente, puah, di essere immerso fino alla vita in un gigantesco pentolone di lavatura di piatti marrone e unta senza più nemmeno una traccia di sapone – La faccia che ti vedi nello specchio è talmente stravolta e deformata dal dolore che non riesci nemmeno a piangere per una cosa così orrenda, così perduta, nessun rapporto con la perfezione di prima e perciò nessun rapporto con le lacrime o altro. *Se non scrivo quello che vedo effettivamente accadere su questo globo infelice racchiuso nei contorni del mio teschio penserò che il povero [[Dio]] mi abbia mandato sulla terra per niente. *Sulla faccia un'espressione di incalcolabile [[sofferenza]], come un angelo stitico su una [[nuvola]]. *Un problema posto è un problema risolto. *Vedo ciò che le porte, aperte o chiuse, mi consentono di vedere. *Venite, ora, bambini, svegliatevi – venite, è l'ora, svegliatevi – attenzione, vi stanno [[inganno|ingannando]] – attenzione, state sognando – venite ora, guardate – essere o non essere, che differenza fa? *Quando andai in spiaggia al pomeriggio e improvvisamente feci una profondissima inspirazione yoga per riempirmi di tutta quella buona aria di mar in qualche modo incamerai soltanto un'overdosedi iodio, o di male, forse le grotte marine, forse le città di alghe, chissà, il mio cuore di colpo si mise a battere forte-pensavo di assorbire le vibrazioni di quel posto e invece eccomi qui quasi sul punto di perdere i sensi ma non è un deliquio esatico alla san Francesco, è una cosa che s'impadronisce di me sotto forma di orrore per l'eterna condizione di macabra mortalità che è in me e in tutti-mi sentivo completamente spoglio di tutti i miserabili trucchetti difensivi come i pensieri sulla vita o le meditazioni sotto gli alberi e sull'assoluto... *[..] l'orrenda certezza di aver per tutta la vita ingannato me stesso pensando sempre che ci fosse qualcos'altro da fare perché lo spettacolo continuasse mentre in realà sono solo un pagliaccio depresso esattamente come chiunque altro. *Il mare non parlava per frasi ma per versi. ==''Diari''== *Devo essere [[felicità|felice]] o [[morte|morire]], perché la mia condizione terrena è piena di una [[tristezza]] insostenibile e io do la colpa a Dio anziché a me stesso. *Gli uomini mortali non possono odiarsi, possono solo essere colpevoli di amare se stessi. *Sembra che io abbia una costituzione che non regge l'[[Bevanda alcolica|alcol]] e ancor di meno l'idiozia e l'incoerenza. ==''I sotterranei''== ===[[Incipit]]=== Ero una volta giovane e aggiornato e lucido e sapevo parlare di tutto con nervosa intelligenza e con chiarezza e senza far tanti retorici preamboli come faccio ora; in altre parole questa è la storia di uno sfiduciato che non è piú padrone di sé e insieme la storia di un egomaniaco, per costituzione e non per facezia — questo tanto per cominciare dal principio con ordine ed enucleare la verità, perché è proprio questo che voglio fare. — Cominciò una calda notte d'estate, sì, con lei seduta su un parafango quando Julien Alexander che sarebbe... Ma cominciamo dalla storia dei sotterranei di San Francisco. ===Citazioni=== *Avrei preferito che fosse stato [[felicità|felice]] invece di lasciarci poesie [[infelicità|infelici]]. (parlando di Baudelaire) *C'erano altre [[donna|donne]] là dentro con me, guardavano fuori dalla finestra e le cose che dicevano mi fecero comprendere quant'era importante stare ''fuori'' da quelle maledette vestaglie e ''fuori'' di là e fuori per strada, poter vedere il [[sole]], vedere le navi là fuori e LIBERA amico di andarmene in giro, che gran cosa è veramente e non lo apprezziamo mai abbastanza tutti chiusi nel tetro involucro del nostro [[dolore]] e della nostra pelle, proprio come dei ''pazzi'', o come ciechi bambini viziati odiosi pronti a fare il broncio perché... non possono avere... tutto... il dolce che vogliono. *Il corpo continuava a camminare dritto per la Columbus anche se percepivo la sensazione di ciascuna delle direzioni che mentalmente e psicologicamente sceglievo, meravigliandomi di tutte le possibili direzioni che si possono prendere per motivi diversi che ti si presentano alla [[mente]], di come questo possa trasformare in una ''persona'' diversa. *Lei non era una bevitrice, ma una rattristatrice dell'io. *Non puoi batterti con quest'uomo non farà altro che urlare e strepitare e chiamare la polizia e si lascerà picchiare ancora e ti farà venire gli incubi, non c'è modo di buttare a terra un sotterraneo o comunque di buttarlo giù, è il più inatterrabile di questo mondo. (da ''I sotterranei'') *Sono hip ma non se la tirano, [[intelligenza|intelligenti]] ma non pallosi, intellettuali marci che sanno tutto di [[Ezra Pound|Pound]] senza fare i saccenti o parlarsi addosso, tranquilli e pacifici come tanti gesucristi. *Gesù che entra nel secchio della spazzatura, compare incarnato luminoso sui comignoli delle case popolari e attraversa a grandi passi la luce. ==''I vagabondi del Dharma''== ===[[Incipit]]=== Saltato su un treno merci che partiva da [[Los Angeles]] in pieno mezzogiorno d'una giornata di fine [[settembre]] del 1955 presi posto su un carro aperto e mi sdraiai col mio sacco a spalla sotto la testa a gambe accavallate e contemplai le nuvole mentre correvano a nord verso Santa Barbara. Era un treno locale e la mia intenzione era di dormire quella [[notte]] sulla spiaggia di Santa Barbara e salire la mattina dopo su un altro treno locale fino a San Luis Obispo oppure su un merci espresso che arrivava direttamente a [[San Francisco]] alle sette di [[sera]] ===Citazioni=== *Che me ne importava della torre, dei demoni, e dello sperma e delle ossa e della polvere, mi sentivo [[libertà|libero]] e perciò ero libero. *Fottere ("Fuck") è una parola oscena che ha un suono limpido. *Il [[cielo]] è [[blu]] perché tu vuoi sapere perché il cielo è blu. *Le [[università]] non sono altro che scuole di galateo per la non-identità middleclass che normalmente trova la sua migliore espressione fuori dell'università nelle schiere di ville da [[ricchezza|ricchi]] con prato e TV in ogni salotto dove tutti guardano la stessa cosa nello stesso momento. *Mi venne in mente quel passo del Sutra di Diamante che dice: "Fa' la carità senza albergare nella tua mente alcun concetto di carità, poiché in definitiva la carità è soltanto una parola". *Poi finiscono con il parlare da soli. Non c'è mica niente di male però non cominciare a ''risponderti'' figliolo. *Povero piccolo mondo angelico! *Poi tutto a un tratto ebbi il più terribile impeto di pietà per gli esseri umani, quali che fossero, le loro facce, le bocche dolenti, caratteri, tentativi di essere gai, piccole impertinenze, il sentirsi perduti, le loro cupe e vuote spiritosaggini così presto dimenticate: Oh, a che scopo? Sapevo che il suono del silenzio era dovunque e perciò tutto dovunque era silenzio. E se dovessimo svegliarci all'improvviso e vedere che quel che credevamo questo e quello, non è per niente né questo né quello? *Prova a meditare sul sentiero, devi solo camminare fissando la strada sotto i piedi senza guardarti intorno e così cadi in trance mentre la terra scorre sotto di te. *Saltare di roccia in roccia senza mai cadere, con un bel peso sulle spalle, è più facile di quanto non sembri; non si può cadere quando si è presi dal ritmo della [[danza]]. *Sentii un topo russare tra le erbacce del giardino. *Tra poco me ne andrò lontano, sul [[mare]], e tu farai l'autostop sulla costa fino a Seattle e poi avanti allo Skagit. Chissà che ne sarà di tutti noi. *Meglio dormire libero in un letto scomodo che dormire prigioniero in un letto comodo. *C'è saggezza nel vino *Con addosso solo le mutandine da bagno, scalzo, con i capelli scarmigliati, nel buio rosso fuoco, sorseggiando vino, sputando, saltando, correndo... così si vive. *Smith, tu non ti rendi conto che è un privilegio esercitare la generosità nei confronti degli altri. *Avevo appena superato tutto un anno di [[castità]] basata sulla personale convinzione che la [[lussuria]] è la causa diretta della nascita la quale è la causa diretta del dolore e della morte e veramente senza esagerare ero giunto al punto di considerare la lussuria offensiva e addirittura crudele.<br/>«Le belle ragazze scavano la fossa» era la mia frase ricorrente, tutte le volte che mi toccava mio malgrado di girare la testa per guardare le incomparabili bellezze del Messico indiano. E la mancanza in me di una lussuria attiva mi aveva procurato inoltre una nuova vita serena che mi stavo godendo in pieno. *Ecco qua io m'ammazzo a guidare quest'arnese avanti e indietro dall'Ohio a Los Angeles e faccio più soldi di quanti tu ne abbia mai visti in tutta la tua vita di vagabondo, però sei tu quello che che si gode la vita e non basta ma lo fai senza lavorare e senza un mucchio di denaro. Adesso chi è il furbo, tu o io? *[...] è un mondo pieno di nomadi col sacco sulle spalle, Vagabondi del Dharma che si rifiutano di aderire alle generali richieste ch'essi consumino prodotti e perciò siano costretti a lavorare per ottenere il privilegio di consumare tutte quelle schifezze che tanto nemmeno volevano veramente come frigoriferi, apparecchi televisivi, macchine, almeno macchine nuove ultimo modello, certe brillantine per capelli e deodoranti e generale robaccia che una settimana dopo si finisce col vedere nell'immondezza, tutti prigionieri di un sistema di lavora, produci, consuma, lavora, produci, consuma, ho negli occhi la visione di un'immensa rivoluzione di zaini migliaia o addirittura milioni di giovani americani che vanno in giro con uno zaino, che salgono sulle montagne per pregare, fanno ridere i bambini e rendono allegri i vecchi, fanno felici le ragazze e ancor più felici le vecchie, tutti Pazzi Zen che vanno in giro scrivendo poesie che per puro caso spuntano nella loro testa senza una ragione al mondo e inoltre essendo gentili nonché con certi strani imprevedibili gesti continuano a elargire visioni di libertà eterna a ognuno e a tutte le creature viventi... *Il silenzio è così intenso che riesci a sentire il rombo del tuo sangue nelle orecchie ma molto più forte di questo suono è il rombo misterioso che ho sempre identificato col rombare del diamante della saggezza, il misterioso rombo del silenzio stesso, un grande Sssst che ricorda qualcosa che ci sembra di aver dimenticato nella tensione dei nostri giorni fin dalla nascita. *"Questo pensare si è interrotto" ma poiché dovevo pensarci, nessun pensiero si era interrotto, poi però mi sentì invadere da un'ondata di felicità quando capii che tutto quel turbamento non era altro che un sogno già concluso. I tetti di Berkley sembravano misera carne viva che offriva un riparo a dolenti fantasmi da q... uell'eternità dei cieli che non osavano affrontare. *Nel nessunluogo più luminoso del Già. *Sono il [[vuoto]], non sono diverso dal vuoto, né il vuoto è diverso da me; in realtà il vuoto sono io. *Poi improvvisamente ogni cosa fu in tutto e per tutto simile al jazz: avvenne in un unico pazzesco secondo o poco più: alzai gli occhi e vidi Japhy che ''scendeva di corsa la montagna'' con immensi balzi di sei metri, correndo, saltando, approdando con una formidabile spinta dei calcagni protetti dagli scarponi, rimbalzando di uno o due metri, correndo ancora, poi lanciandosi con urli e jodel in un'altra lunga pazzesca planata giù per i fianchi del mondo e in un baleno mi resi conto che ''è impossibile cadere giù da una montagna idiota che non sei altro''. *Arrivammo saltando e urlando come capre di montagna o piuttosto dovrei dire come pazzi cinesi di un migliaio di anni fa. *Lo scoppiettare dei ceppi morenti era simile a un Japhy che facesse brevi commenti sulla mia felicità. *Su, oltre al bagliore arancione del nostro fuoco si vedevano immensi sistemi di incalcolabili stelle, soli singoli, e bassi grappoli luminosi come Venere, oppure vaste Vie Lattee incommensurabili alla comprensione umana, tutte gelide, blu, argento, ma il nostro mangiare e il fuoco erano color di rosa e dolcezza. *''Credi'' che il mondo si un fiore etereo, e vivrai. *Volevo procurarmi uno zaino completo, con il necessario per dormire, ripararmi, mangiare, cucinare, insomma cucina e camera da letto da portare in spalla, e andarmene chissà dove e trovare una solitudine perfetta e contemplare il vuoto perfetto della mia mente ed essere del tutto neutrale rispetto a qualunque idea e tutte. *"Oh li incontro sempre per strada i miei [[bodhisattva]]!" – gridò, e ordinò delle birre. *Non avevo mai vissuto in vita mia momenti più felici di quegli istanti solitari mentre discendevo la stretta pista dei cervi e quando ci mettemmo in marcia coi nostri zaini mi voltai per guardare un'ultima volta in quella direzione, ormai era buio, speravo di vedere qualche caro piccolo cervo, ma non vidi nulla, e cosi ringraziai tutto quello che c'era lassù. ==''Il libro degli [[haiku]]''== *''Vino all'alba | — il lungo | torpore piovoso.'' *''Cos'è il Buddhismo? | — Un piccolo, folle | singhiozzo d'uccello.'' *''Prego tutto il tempo — | Parlando | A me stesso.'' *''Acqua in una pozza | — che osserva | i cieli fradici.'' *''Siedo scomposto su un mucchio di fieno | scrivo haiku | e bevo vino.'' *''Ragazza con furgone — | cosa | posso saperne io?'' *''Il passerotto | sul tubo della gronda | si guarda attorno.'' *''L'albero sembra | un cane intento a | ringhiare verso i Cieli.'' ==''Libro dei sogni''== ===[[Incipit]]=== Oh! Gli orribili viaggi che ho dovuto fare innanzi e indietro per il [[paese]] lungo squallide [[Via|strade]] ferrate e stazioni che mai avevo immaginato – una di queste un orrendo antro brulicante di pipistrelli e bische clandestine e assurdi parchi e piogge, per quanti orizzonti io scruti non ne vedo la [[fine]], questo è il [[libro]] dei [[Sogno|sogni]].<br>[[Gesù]] la [[vita]] è triste, come fa un [[uomo]] a vivere per non dire lavorare – dorme e sognando si gira dall'altra parte – ed è qui che il tuo Lupo è dieci volte peggiore di quello che s'immagina paparino – e come, bada, mi sono fermato – ''come fa un uomo a raccontar balle e a dire merda quando ha l'[[oro]] in bocca''. Cincinnati, Philarkadelfia, Frohio, stazioni della Sotterranea – [[città]] della [[pioggia]], bighellonando [[Ozio|ozioso]], Belzebur e Città dell'Hascisc sono stato in tutti questi posti e ho letto Finnegan's Works a che cosa mi servirà se non mi fermo a schiarirmi le [[Idea|idee]] in questo povero zeppo cer... – qual è la [[parola]]? – cranio...<br>Parla, parla, parla – ===Citazioni=== *Non più tardi di ieri mi sentivo colpevole di aver scritto ''Dottor Sax'', ''Sulla Strada'', un melenso colpevole idiota che sforna prosa dissennata impublicabile enormità da manicomio [...] (p. 33) *Quelle orribili amazzoni di [[Roma]] mi hanno reso [[Schiavitù|schiavo]] e costretto a danzare nel loro balletto della tortura, nel Circo – la gente assiste ridendo, battendo le [[Mano|mani]] – la danza sessuale – se non balli t'infilzano su una lancia – la bruna grande e grossa scatta in piedi, mi afferra, mi trascina, mi fa fare movimenti osceni suggestivi con lei, tutta una danza che segue un preciso rituale scritto ma io sono uno schiavo riluttante, amante infelice – la folla esulta felice – è anche una specie di campo da pallacanestro, il campo parrocchiale di St. Louis. (p. 83) *Scrivendo i sogni, prendere nota del modo in cui crea la mente sognante (p. 249) ==''Maggie Cassidy''== ===Citazioni=== *Non rilevava altro che una risata ansiosa che fiammeggiava ubriaca di gioventù negli occhi ravvicinati, nella lunga mascella, nella lunga bocca in attesa. (p. 12) *Il suo interesse nei confronti di tutti era così assolutamente illimitato che era come l'impulso irrefrenabile di un ubriaco di correre e ricominciare da zero, sfiancare il mondo, baciare le fondamenta del mondo. (pp. 13-14) *Cantò ''Jack o diamonds'' in quel modo che aveva appena imparato, triste, incredibilmente triste come un numero di cani ammaestrati, o come gli uomini che cantano, sospesi nell'aria e distrutti e profetici nella neve della notte. (p. 16) *Che finché vivrò queste catene mi trascineranno verso oceani di [[lacrime]] amare che bagnano già i miei piedi. (p. 21) *Nessuna idea nel 1939 che il mondo sarebbe impazzito. (p. 25) *Quelle [[stelle]] che nel Nord, nelle notti chiare, sono lacrime ghiacciate tra miliardi di altre, la via lattea di gennaio come caramelle d'argento, veli di gelo nell'immobilità, che lampeggiano, pulsando al ritmo lento del tempo e del sangue dell'universo. (p. 25) *Le scale sul retro erano così fragili, polverose, strane, come per lo sgretolarsi dell'intonaco, un giorno le avrebbe ricordate nei sogni tristi di ruggine e malinconia. (p. 25) *Ah, ragazzi, che cavolo combinate? – sono quasi le dieci e state ancora perdendo tempo per la strada quando dovreste crescere. (p. 26) *La vidi, in piedi nella folla, perduta, scontenta, tenebrosa, spiacevolmente strana. [...] Maggie Cassidy [...] dolce, mora, bella come una pesca – indistinta come un grande sogno triste. (p. 33) *La mia [[anima]] cominciò ad affondare in lei per la prima volta, in maniera profonda, inebriante, perdutamente; come annegare nella pozione di una strega, celtica, magica, luminosa, come una stella. (p. 34) *Gli occhi ancora di colomba sul volto d'amore scomparso da tempo e adesso volto della vita. (p. 37) *Il latte il sabato mattina presto quando tutto è così azzurro e dolce. (p. 37) *E di [[notte]] il fiume scorre, pallide stelle sull'acqua sacra, alcune affondano come veli, altre sembrano pesci, la grande luna che una volta era rosea adesso è alta come latte fiammeggiante e agita il suo candido riflesso verticale e profondo nella corrente scura del letto del fiume che crea una massa turbinosa. Come in un triste [[sogno]], alla luce del lampione, sulle buche sporche del terreno non asfaltato. (p. 38) *Le macchie gettano bagliori sui piccoli bagnanti bianchi, cavallini di [[Picasso]] della notte, densi e tragici, dalla tristezza giunge la mia anima cercando quello che c'era e che è scomparso, perduto, in fondo a un sentiero – la tristezza dell'amore. Maggie, la ragazza che ho amato. (p. 38) *Lo sciabordio ululante e il sussurro e l'adorato mistero sulla riva; buio, sempre buio, le furbe labbra invisibili del fiume che mormorano baci, che mangiano la notte, che rubano la sabbia, furtive. (p. 38) *Nei frutteti dalle foglie fruscianti, nell'ondeggiare del granoturco, nella notte che diffonde il dolce fruscio di mille foglie, notte di sospiri, di canzoni e sussurri. Mille cose su e giù per la via, profonde, graziose, pericolose, che respirano, pulsano come stelle. (p. 38) *Le stelle arricciate che non hanno nessuna luna come altare, nessuna voce, ma giù per il greve spazio tragico formano ghirigori celesti. (p. 39) *Freddi mattini di roseo e nevoso sole di gennaio con lo sbuffo fragrante di fumo nero da tutti i comignoli delle case. (p. 41) *Ero giunto dall'oscurità del grande mondo, in barca, in autobus, in aereo, in treno, fermo, la mia ombra immensa che attraversava i campi, e il bagliore ardente delle locomotive dietro di me mi rendeva onnipotente sulla terra della notte, come Dio. (p. 44) *Vedo il suo viso intento a pensare a me, vicino al fiume, i begli occhi in cerca del famoso pensiero perfetto di me che lei amava. (p. 47) *Lo trovavo bello come il sole perché le sue guance rosee, i denti bianchi e gli occhi sognanti da donna, da angelo forse, mi colpivano il cuore; i bambini si amano come gli amanti, non badiamo ai loro piccoli drammi nel corso della nostra vita di adulti. (p. 48) *[[Dio]] mi parlò dal crocifisso: "[...] bambino mio, ti trovi nel mondo del mistero e del dolore che non puoi comprendere – lo so, angelo – è per il tuo bene, ti salveremo, perché la tua anima è importante come quella di chiunque altro al mondo – ma devi soffrire per questo, in verità, figlio mio, devi morire nel dolore, con urla, terrore, disperazione". (p. 49) *Vicino ai ragazzini con i capelli a spazzola che non avrebbero avuto la minima idea dell'oscurità esistente sulla terra se non avessero visto quell'[[uomo]] triste attraversare la notte per farsi la sua settimana di quaranta ore di lavoro. (p. 53) *Tutta l'America e i suoi tristi sospiri mi sostenevano nella notte. (p. 54) *Me ne stavo lì come una creatura preziosa, ad ascoltare. (p. 68) *Nell'oscurità invernale, la profondità dell'azzurro penetrante da Baghdad araba del pungente e bel crepuscolo invernale di gennaio – di solito mi straziava il cuore, una stella morbida come una pugnalata stava nel mezzo di quell'azzurro più magico, pulsava come l'amore. (p. 75) *Massachusetts Street, piccola, misera, vecchia, piena del mio amore. (p. 81) *I miliardi di stelle invernali incombevano nel [[cielo]] come perle gelate soli gelati uniti insieme e intercambiabili in un unico ricco [[universo]] di luce temporalesca, pulsavano, pulsavano, come grandi cuori in un nero vuoto incomprensibile.<br/> Alle quali ciò nonostante offrii tutte le canzoni e i sospiri e le parole del mio ritorno a casa, come se potessero sentirmi, sapere, interessarsi. (p. 87) *La femminile carezza d'aprile dolce perduta confusa pensosa pulsante come un cuore simile a un folle fiume alla terra profonda – il fiume meditativo nei suoi insondabili pensieri primaverili – il [[cuore]] fertile e arricchito che fluiva oscuro – irlandese come la torba, scuro come la notte di Kilkenny, magico come un elfo, le labbra rosse come il mattino rosso rubino del Mare d'[[Irlanda]] sulla costa orientale come l'avevo visto io, promettente come i tetti di paglia e le verdi distese erbose che mi facevano venire le lacrime agli occhi per il desiderio di essere anch'io irlandese e di perdermi e di affondare in lei per sempre – di essere il fratello, il marito, l'amante, lo stupratore, il padrone, l'amico, il padre, il figlio, il baciatore, l'entusiasta, il corteggiatore, l'adoratore, quello che l'afferra, che la sorprende furtivo, il compagno di letto, il frenatore di treni in una casa rossa di culle rosse e gioiosi bucati la domenica mattina nel lieto cortile squallido. (p. 87) *Negli anni della nostra perduta e intorpidita infanzia se ne era stato seduto nei pomeriggi pigri sulla soglia di una casa popolare [...], le sue orecchie anziane avevano sentito le generazioni andare e venire. (p. 91) *Però ci pensi che un uomo può consumarsi la vita lavorando e basta. (p. 93) *E sugli occhi un velo misterioso, denso di lacrime, che spuntavano dalla terra segreta della sua anima e sempre oscure, sconosciute, create da sé come non c'è ragione per l'esistenza di un fiume. (p. 96) *Quando si è giovani si ha voglia di [[piangere]], quando si è vecchi si ha voglia di [[morte|morire]]. (p. 97) *Non sopporto di perdere tempo giorno dopo giorno senza sapere cosa fare di me. (p. 107) *Sono seduto qui nell'immobile eternità. (p. 108) *Non mi tolse gli occhi di dosso; era innamorata di qualcosa, probabilmente di me, probabilmente dell'[[amore]]. (p. 113) *Riuscivo a vedere [...] le mie idee, sensazioni. Ero diventato un [[poeta]]. Ero estaticamente folle nella mia innocenza. Conoscevo gioie non per nome ma perché mi attraversavano il petto che raggrumava il sangue caldo e scomparivano senza avere conosciuto nome, ignote [...]. Basta con gli eccessi di [[Arthur Rimbaud|Rimbaud]]! Piansi ricordando il bel volto della vita quella notte. (p. 119) *Fa' che il mio teschio, il mio naso, si fondano; fa' di me un'unica cosa consapevole. (p. 108) *Il sabato sera è affollato e tragico in tutta l'America. (p. 126) *I grandi [[alberi]] possenti con i loro artigli sotto i marciapiedi trafiggono il cielo tanto in alto che sono come argento perduto Lassù, la gente cammina tra i lampioni oltrepassando massicce basi di tronchi di qualcosa di vivo e non dedicano a ciò mai nemmeno un pensiero. (p. 127) *Ho a stento spazio nel mio [[cuore]] piovoso per vedere e udire quello che devo – sono perduto. (p. 129) *La [[musica]] è così bella che mi sento venire meno nell'ascoltarla lì in piedi a pensare perduto alla mia tragedia notturna del sabato – Intorno a me tutti i vaghi angeli azzurri dell'idillio stanno volando con i puntini luminosi, la musica spezza il cuore e anela a giovani cuori vicini, labbra di ragazze adolescenti, impossibili e perdute ragazze del coro dell'eternità che ballano lentamente nella nostra testa al suono del folle e disgraziato tamburino dell'amore e della speranza. (pp. 130-131) *Mattino è quando il viso rilassato dal sonno dei bambini di Dio deve essere sistemato, strofinato e svegliato... (p. 132) *Camminai per le tristi strade del tempo umano. (p. 135) *Pensai – cercando qualcosa da dire – e non c'è niente da dire – o se lo dicessi – cadrebbe come uno strano albero umido dalla bocca – come il disegno di vene nere nella [[terra]] della [[tomba]] di suo zio e di tutti gli zii – indicibile – inottenibile – separazione. [...] Amore adulto rovinato da un cuore poco adulto. (p. 138) *Volgendo gli occhi su di me come un ubriaco, facendomi ubriacare, passando la sua palma fredda sulla mia guancia in un'improvvisa [[carezza]] così tenera che i venti di maggio avrebbero capito e i venti di marzo avrebbero aspettato. (p. 139) *Sembrerò un assurdo [[bambino]] il cui grigio sogno di [[vanità]] non può essere infranto neanche dall'amore. (p. 144) *Il mio petto mi dà fitte di [[dolore]] dolce e trascendente nel vederlo, nel vedere lui, la neve, la notte. (p. 145) *Un ondeggiare di visi nella mia [[eternità]]. (p. 149) *La [[felicità]] svanirà, amara brontolona, e non preoccuparti se non torna più indietro a questo mondo fottuto. Ma che cavolo? Se va bene a Dio allora non c'è niente di male. [...] Non illuderti, Jack, c'è ancora della gente buona al mondo. (p. 158) *Dai, Jacky, ''sorridi'', non sorride mai questo ragazzo qui, per la miseria [...]. Perché non sorridi fai preoccupare la tua [[famiglia]] che ti ha dato la [[vita]] e non sa come fare per ripagarti per quello che nella migliore delle ipotesi è un mondo abbastanza triste lo ammetto. (p. 160) *In piedi come passanti che all'improvviso si mettono a baciarsi per poi riprendere la posizione di passanti. (p. 166) *La primavera di flauto correva nei corridoi e nei vicoli rituali della mia mente sacra nella santa vita e mi faceva svegliare e risorgere alla mia attività di essere e diventare un uomo. (p. 172) *Qualcosa di eterno rimuginava nei tristi comignoli rossi delle fabbriche. (p. 174) *Ah, perdio, figlio mio, è una cosa terribile non essere capace di aiutarti ma capisci, vero?, che Dio ci ha lasciati da soli nella nostra pelle a passarcela bene o male. (p. 179) *Guardavo nel cielo morbido e la [[luna]] stava sorgendo pallida e cullata nel blu della terra. (p. 184) *Il vuoto dell'universo circonda il [[viandante]] solitario. (p. 185) *Nella tragica metropolitana traballante di gente sepolta nell'aria nera della notte. (p. 191) *Un nuovo barile indistinto si stava riempiendo e tutto sarebbe annegato lì dentro. (p. 194) *Con un gemito che veniva dalla gola, che pulsava, e la baciai e volevo divorarla ogni singolo centimetro della sua misteriosa carne ogni parte di quel suo cuore increspato e cavo che le mie dita non avevano ancora nemmeno conosciuto, la sua avida preziosità, l'unico e inimitabile altare delle sue gambe, della pancia, del cuore, i capelli scuri, lei inconsapevole di tutto questo, maledetta, scellerata, gli occhi indifferenti, bellissima. (p. 211) *La dolce forma del suo corpo mi fece venire voglia di piangere. (p. 212) ==''Sulla strada''== ===[[Incipit]]=== La prima volta che incontrai Dean fu poco tempo dopo che io e mia moglie ci separammo. Avevo appena superato una seria malattia della quale non mi prenderò la briga di parlare, sennonché ebbe qualcosa a che fare con la triste e penosa rottura e con la sensazione da parte mia che tutto fosse morto. Con l'arrivo di Dean Moriartry ebbe inizio quella parte della mia vita che si potrebbe chiamare la mia vita lungo la strada. Prima di allora avevo sempre sognato di andare nel West per vedere il continente, sempre facendo piani vaghi e senza mai partire. Dean è il tipo perfetto per un viaggio perché nacque letteralmente sulla strada, quando i suoi genitori passarono da Salt Lake City, nel 1926, in un vecchio macinino, diretti a Los Angeles. Le prime notizie su di lui mi furono date da Chad King, che mi aveva fatto vedere alcune sue lettere scritte in un riformatorio del New Mexico. Mi interessai enormemente a quelle lettere perché chiedevano a Chad in modo così ingenuo e dolce di insegnargli ogni cosa su Nietzsche e tutti i meravigliosi argomenti intellettuali che Chad conosceva. A un certo punto Carlo e io parlammo delle lettere e ci chiedemmo se avremmo mai conosciuto quello strano Dean Moriarty. Tutto ciò accadeva molto tempo fa, quando Dean non era ancora quello che è oggi, ma solo un giovane carcerato avvolto di mistero. Poi arrivò la notizia che Dean era uscito dal riformatorio e stava venendo a New York per la prima volta; si diceva che avesse appena sposato una ragazza di nome Marylou. Un giorno stavo bighellonando per la Città Universitaria e Chad e Tim Grey mi dissero che Dean abitava in un appartamento senza acqua calda corrente nell'East [[Harlem]], la Harlem spagnola. Dean era arrivato a New York la notte precedente per la prima volta con Marylou, la sua bella e vivace pollastrella... ===Citazioni=== *A me piacciono troppe cose e io mi ritrovo sempre confuso e impegolato a correre da una stella cadente all'altra finché non precipito. Questa è la notte e quel che ti combina. Non avevo niente da offrire a nessuno eccetto la mia stessa confusione. *Una macchina veloce, l'orizzonte lontano e una donna da amare alla fine della strada. *Ci voltammo dopo dodici passi, perché l'[[amore]] è un duello. *– [...] Sal, dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo.<br />– Per andare dove, amico?<br />– Non lo so, ma dobbiamo andare. *E nessuno, nessuno sa quel che succederà di nessun altro se non il desolato stillicidio del diventar vecchi. * Adesso considera un po' questi qua davanti. Hanno preoccupazioni, contano i chilometri, pensano a dove devono dormire stanotte, quanti soldi per la benzina, il tempo, come ci arriveranno... e in tutti i casi ci arriveranno lo stesso, capisci. Però hanno bisogno di preoccuparsi e d'ingannare il tempo con necessità fasulle o d'altro genere, le loro anime puramente ansiose e piagnucolose non saranno in pace finché non riusciranno ad agganciarsi a qualche preoccupazione affermata e provata e una volta che l'avranno trovata assumeranno un'espressione facciale che le si adatti e l'accompagni, il che, come vedi, è solo infelicità, e per tutto il tempo questa aleggia intorno a loro ed essi lo sanno e anche questo li preoccupa senza fine. (Dean) *Le nostre [[valigia|valigie]] logore stavano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevano altro e più lungo cammino da percorrere. Ma non importa, la strada è vita. *Pensa se tu e io avessimo una macchina da sogno così che cosa non potremmo fare. Lo sai che c'è una strada che va dritto fino al Messico e oltre, fino al Panama?... E forse addirittura fino in fondo all'America del Sud dove gl'indiani sono alti più di due metri e mangiano cocaina sulle falde delle montagne? Sì! Tu e io, Sal, esploreremo il mondo intero con un'automobile così perché, amico, in fondo la strada è fatta apposta per farci girare il mondo. Non c'è altro luogo cui possa arrivare, no? (Dean) *C'è sempre qualcosa di più, un po' più in là... non finisce mai. * ...Qual è la tua strada amico?... la strada del santo, la strada del pazzo, la strada dell'arcobaleno, la strada dell'imbecille, qualsiasi strada. È una strada in tutte le direzioni per tutti gli uomini in tutti i modi. *"Perché non lasci perdere? Per quale ragione devi rubare di continuo?" "il mondo mi deve alcune cose. ecco tutto" *"Voglio sposare una ragazza" dissi loro "in modo da poter riposare la mia anima insieme con lei finché entrambi non diventeremo vecchi. Non si può andare avanti continuamente... tutta questa [[frenesia]] e questo saltar qua e là. Dobbiamo arrivare in qualche punto, trovare qualcosa". *E naturalmente adesso nessuno può venire a dirci che Dio non esiste. L'abbiamo visto in tutte le sue forme. *Tutto va benissimo, Dio esiste, noi abbiamo la nozione del Tempo. *Che cos'è quella sensazione quando ci si allontana dalle persone e loro restano sulla pianura finché le si vede appena come macchioline che si disperdono?...È il mondo troppo vasto che ci sovrasta, ed è l'addio. Ma noi puntiamo avanti verso la prossima pazzesca avventura sotto i cieli. *E per un istante raggiunsi l'estasi che avevo sempre desiderato conoscere: consisteva nell'entrare di netto nelle ombre eterne superando il tempo cronologico e nell'osservare stupefatto da lontano lo squallore del regno [[mortalità|mortale]], nella sensazione della morte che mi incalzava spingendomi ad andare avanti, con un fantasma alle spalle che la incalzava a sua volta, e correvo verso un trampolino dal quale si tuffavano gli angeli per lo volare nello spazio sacro del vuoto della non-creazione, nel potente e inconcepibile fulgore che si sprigionava dalla luminosa Essenza della Mente, con gli innumerevoli regni dell'oblio che si aprivano nel magico firmamento del paradiso. *A quel tempo danzavano per le strade come pazzi, e io li seguivo a fatica come ho fatto tutta la vita con le persone che mi interessano, perché le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d'artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra e tutti fanno «Oooooh!» *Quando cominciate a separare la gente dai loro fiumi che ottenete? "[[Burocrazia]]!" *Quella strada del passato si srotolava confusamente di fianco a noi come se la tazza della vita si fosse rovesciata e ogni cosa fosse impazzita. *Si può sempre andare oltre, oltre -non si finisce mai. *Che differenza fa, in definitiva? L'[[anonimato]] nel mondo degli uomini è meglio della fama in cielo, perché cos'è il cielo? Cos'è la terra? È tutto nella mente. *Aveva studiato medicina a Vienna, aveva studiato antropologia, letto di tutto; e ora si stava dedicando al lavoro della sua vita, ch'era lo studio delle cose in se stesse per le strade della vita e della notte. *Un dolore mi trafisse il cuore, come succedeva ogni volta che vedevo una ragazza che mi piaceva andarsene in direzione opposta alla mia in questo mondo troppo grande. *La prigione è il luogo dove si promette a noi stessi il diritto di vivere. *Neal tirò fuori le altre foto. Mi resi conto che quelle erano le uniche istantanee che i nostri figli avrebbero guardato un giorno con stupore, convinti che i loro genitori avessero vissuto una vita tranquilla, ordinata, come quella delimitata dalle inquadrature delle foto, alzandosi al mattino per camminare fieri sui marciapiedi della vita, senza nemmeno immaginare l'aspra follia e ribellione della nostra esistenza reale, della nostra notte, l'inferno, l'insensata strada d'incubo. E tutto dentro un vuoto senza principio e senza fine. Pietose forme d'ignoranza. *Le stelle pure, meravigliose erano sempre là, che ardevano *E anche se aveva problemi di lavoro e una storia infelice con una donna dalla lingua lunga, almeno aveva imparato a ridere meglio di chiunque altro al mondo. *Fu una notte triste; fu anche una notte allegra. *So di essere un ventitreenne, so che faccio affidamento sui miei amici e sulla mia famiglia per i soldi, so che non c'è oro alla fine dell'arcobaleno, c'è solo merda e piscio. Ma sapere questo, mi rende libero! (Carlo Marx) *La furia gli schizzava dagli occhi quando raccontava delle cose che odiava; furia che veniva sostituita da grandi scintille di gioa quando la felicità lo assaliva all'improvviso; vibrava in ogni muscolo di voglia di vivere e di andare *Non sapevo dove tutto questo ci avrebbe portato, né me ne importava. *Stavo meravigliosamente bene e il mondo intero mi si apriva davanti perché non avevo sogni. *Cos'è quella sensazioni che si prova quando ci si allontana in macchina dalle persone e le si vede recedere nella pianura fino a diventare macchioline e disperdersi? È il mondo troppo grande che ci sovrasta, è l'addio. Ma intanto, ci si proietta in avanti verso una nuova, folle avventura sotto il cielo. *L'intero universo era folle e stravolto ed estremamente bizzarro. *Dovevamo ancora andare lontano.Ma che importava, la strada è la vita *Cercai di spiegarle la mia ansia di vivere e le cose che avremmo potuto fare insieme. *Era consumato dai ricordi *Restammo sdraiati sulla schiena a guardare il soffitto e a chiederci cosa avesse avuto in mente Dio quando aveva fatto la vita cosi triste. *Poi sussurrò, prendendomi per la manica, sudando «Ora guarda per esempio questi qui davanti. Hanno le loro preoccupazioni, contano i chilometri, pensano a dove dormiranno stanotte, a quanto costerà la benzina, al tempo, a come ci arriveranno… e intanto ci stanno andando dove vogliono arrivare e ci arriveranno comunque. Ma hanno bisogno di preoccuparsi e di ingannare il tempo con assilli falsi o altro, puramente ansiosi e lamentosi e non si mettono l'anima in pace se non riescono ad agganciarsi a una preoccupazione stabilita e provata, e quando la trovano la loro faccia assume l'espressione adatta, di infelicità, cioè è chiaro, e intanto tutto passa loro accanto e loro lo sanno questo, ed è un'altra cosa che li preoccupa incessantemente, Ascolta! Ascolta!» (2010) ===[[Explicit]]=== E così in America quando il sole tramonta e me ne sto seduto sul vecchio molo diroccato del fiume a guardare i lunghi lunghi cieli sopra il New jersey e sento tutta quella terra nuda che si srotola in un'unica incredibile enorme massa fino alla costa occidentale, e a tutta quella strada che corre, e a tutta quella gente che sogna nella sua immensità, e so che a quell'ora nello Iowa i bambini stanno piangendo nella terra in cui si lasciano piangere i bambini, e che stanotte spunteranno le stelle, e non sapete che Dio è Winnie Pooh?, e che la stella della sera sta tramontando e spargendo le sue fioche scintille sulla prateria proprio prima dell'arrivo della notte che benedice la terra, oscura tutti i fiumi, avvolge le vette e abbraccia le ultime spiagge, e che nessuno, nessuno sa cosa toccherà a nessun altro se non il desolato stillicidio della vecchiaia che avanza, allora penso a Dean Moriarty, penso perfino al vecchio Dean Moriarty padre che non abbiamo mai trovato, penso a Dean Moriarty. ===Citazioni su ''Sulla strada''=== *Che però che due maroni, quel romanzo lì, ''On the Road'', che l'avevo finito a forza, non mi era mica piaciuto molto. Perché in fondo non mi era mica piaciuto lui, Kerouac, che un po' usa la gente che incontra, e poi se ne sbarazza per tornare a viaggiare da solo. ([[Leo Ortolani]]) ==''Tristessa''== *Alcune persone hanno delle vibrazioni che vengono dritte dal cuore vibrante del sole... *Due ragazzotti messicani si avvicinano attratti da Tristessa e rimangono in piedi lì vicino a bere e a parlare tutta la notte, hanno entrambi i baffi, uno è molto piccolo e ha la faccia tonda con le guance simili a pere... L'altro è più alto, con dei fogli di giornale infilati sotto la giacca per proteggersi dal freddo... Cruz si allunga in mezzo alla strada e si addormenta avvolta nel suo cappotto, la testa appoggiata al gradino del marciapiede... Un piedipiatti arresta qualcuno all'imbocco del vicolo, noi attorno alla candela e ai pentoloni fumanti guardiamo senza interesse... Improvvisamente Tristessa mi bacia sulle labbra, lievemente, il bacio più lieve, più toccante di questo mondo... Ne sono davvero sorpreso... Mi sono deciso di rimanere con lei e a dormire dove lei dorme, persino se dorme nel bidone dell'immondizia, in una cantina piena di topi... Ma continuo a tremare e non m'aiuta a niente stringermi addosso i vestiti... per un anno ho dormito ogni notte nel mio sacco a pelo e non sono più abituato alla comune aria fredda della terra... A un certo momento cado netto giù dalla cassetta su cui ero seduto con Tristessa, finisco sul marciapiede, ci resto... In altri momenti intrattengo lunghe misteriose conversazioni con i due ragazzotti... Che cavolo stanno cercando di dire e di fare?... Cruz dorme per la strada... Ha i capelli sparsi neri nella pietra... la gente li calpesta... È la fine. L'alba giunge grigia. *È tanto buio quanto imprevedibile su questa terra, mi rendo conto di tutte le innumerabili manifestazioni che la mente-pensante inventa per piazzare muri d'orrore innanzi alla sua perfetta percezione che non vi è muro e non vi è orrore ma solo la Trascendentale Vuota Luce Lattea della vera e perfettamente vuota natura della Perenne Eternità... So che tutto va bene ma voglio una prova e i Budda e le Vergini Marie son là a ricordarmi del voto solenne della fede in questa dura e stupida terra dove scateniamo le nostre cosiddette vite in un mare di preoccupazioni, carne per la Chicago della Tombe... *Corsi per vedere Tarzan, ma i cespugli e le rocce erano finiti e la bellezza delle cose deve essere proprio che finiscono. *[...] egli passò e mi disse: "Spiana prima la tua mente e poi anche la terra sarà spianata, persino il monte Sumeru" (così si chiamava il monte Everest in antico Magadhi). *[...] vorrei poter comunicare con tutte queste creature e persone, nel flusso di questo mio benessere illuminato dai raggi lunari, il mistero nuvoloso del latte magico visibile nella Profonda Immaginazione della Mente dove si apprende che il tutto è niente... nel cui caso essi non avrebbero più da preoccuparsi, se non dopo l'istante in cui essi pensano di preoccuparsi di nuovo... Noi tutti tremanti nelle nostre scarpe di [[mortalità]], nati per morire, NATI PER MORIRE potrei scrivere sul muro e su tutti i muri d'America... *Gli esseri umani seminano il proprio terreno con guai e inciampano nei macigni della loro stessa falsa erronea immaginazione, e la vita è dura. ==''Un mondo battuto dal vento''== *Gli insegnamenti di [[Gesù Cristo|Gesù]] sono stati una svolta, un modo per confrontarsi con il terribile enigma della vita umana e confondersi di fronte ad esso. Che cosa miracolosa! Quali pensieri deve aver avuto Gesù prima di "aprire la sua bocca" e iniziare il [[Discorso della Montagna]]. Che pensieri profondi, oscuri e silenziosi! (p. 66) *Oh, venti poderosi, che schiantate i rami novembrini! Il placido sole splendente, non toccato dalle furie della terra, abbandona il mondo all'oscurità, al selvaggio oblio e alla notte, mentre gli uomini tremano nei loro cappotti e si affrettano a tornare a casa. Poi le luci di casa scintillano in quelle profondità desolate. Eppure ci sono le stelle! Alte e luccicanti in un firmamento spirituale. Noi cammineremo fra mulinelli di vento, guardando intensamente attraverso le nostre sembianze terrestri, alla ricerca di un improvviso sorriso di intelligenza umana al di là di queste insondabili bellezze. Ora il ruggito della furia di mezzanotte e lo scricchiolio dei cardini e delle finestre, ora l'inverno, ora la comprensione della terra e della nsotra presenza su di essa: questo dramma di enigmi e di doppi fondi, di sofferenze e di tristi gioie, queste cose umane nell'elementare vastità di un mondo battuto dal vento. (pp. 79-80) *Mi stupisco sempre quando mi trovo ad agire come un personaggio di [[Dostoevskij]]. Ricordo di essermi detto: "Non parlare troppo della tua anima con loro". (p. 83) *Sapete, credo davvero che "dolersi" per se stessi sia una delle cose più sincere che esistano sulla terra, perché non si può negare che uno come me, sano, sexy, anche poetico, criticato, commosso, lacerato dal desiderio e dall'amore verso ogni bella ragazza che vedo, ma incapace di fare l'amore adesso, a causa "del tempo e dei soldi", adesso che sono giovane e le ragazze sfilano indifferenti davanti alla mia finestra... ebbene, dannazione, non si può proprio negare che sia ingiusto! C'è troppa solitudine in questo mondo di struggimenti. (p. 152) *Quando la fama e i soldi? Quando l'amore? Quando? Cosa c'è che non va, ogni volta, in questo miserabile presente? Bla, bla, bla. È l'anima ecco cos'è. (p. 176) *Il [[Audizione|provino]] cinematografico è la versione americana della prostituzione parigina. (p. 199) *Togli a un uomo i suoi titoli ufficiali per un momento. Sono i titoli ufficiali il motivo principale per cui la terra viene maltrattata, degradata e resa inabitabile. In mezz'ora, se togli a un uomo i suoi titoli ufficiali, lo potresti trasformare in un mio grandissimo amico per il resto della sua vita, ma restituisciglieli il giorno dopo e lui potrebbe condannarmi a morte. Questa è la Foresta di Arden, amici miei, ecco il Mondo. (p. 200) *Il fatto che i figli e i padri abbiano nelle loro anime l'idea che debba esistere una via, un'autorità, una conoscenza illimitata, una visione, uno scopo dell'esistenza umana, un comportamento giusto, una "dignità" in tutto il disordine e la sofferenza del mondo – ebbene questo è [[Dio]] negli uomini. [...] Il fatto che crediamo che ''dovrebbe esserci'' qualcosa e che siamo ''colpevoli'' è Dio. (p. 206) *Ecco qual è l'origine della solitudine umana: essere sperduti in un mondo troppo grande che ci divora tutti quanti a ogni istante. (p. 207) *L'erba profuma di caldo e si sfalda nell'aria più fredda, l'oscurità si manifesta su tutta l'immensa giostra del mondo e il bestiame resta lì, ad aspettare la triste notte di nebbia spazzata dal vento, le sirene della baia sottostante e le stelle isolate che brillano fra gli squarci di nebbia a mezzanotte. (p. 208) *Oh, mio Signore [...]. Colpiscimi e risuonerò come una campana! (p. 220) *Quanto siamo avidi! Come posso odiare qualcuno quanto me stesso? (p. 238) *Ho perso tutte le mie affettuose consolazioni. Sto seduto sulle centinaia di fantasmi... voi tutti, vi prego, amatemi. (p. 238) *Mi ha stupito il fatto che "tutti" sono sposati o fidanzati, tranne me. Per quale ragione? Devo essere io il problema. (p. 239) ==''Viaggiatore solitario''== ===[[Incipit]]=== QUI SULLA TERRA SCURA :prima di andare tutti in Paradiso VISIONI D'AMERICA Tutti che fanno l'autostop<br> Tutti che viaggiano sulla ferrovia<br> Tutti che tornano indietro<br> :in America Attraverso i confini messicani e canadesi... Cominciamo con la visione di me il colletto tirato su e legato con un fazzoletto per tenerlo stretto e a posto, mentre sto camminamdo faticosamente tra i desolati, scuri magazzini del sempre amabile porto di San Pedro, le raffinerie di petrolio che odorano nella umida e nebbiosa notte di Natale del 1951 proprio come gomma bruciata e i misteri ravvicinati della Sea Hag Pacific dove, mentre cammino, si può vedere proprio alla mia sinistra la superficie oleosa delle acque della vecchia baia che avanzano fino ad abbracciare i pilastri schiumosi che si ergono sopra le piatte, immobili acque dove ci sono le luci che ululano nella marea che sale oltre alle luci di navi e poppe di imbarcazioni che si muovono avvicinandosi e allontanandosi da questa ultima striscia di terra americana. ===Citazioni=== *Voleva che andassi con lui a Vera Cruz. "Faccio il calzolaio di professione. Stai a casa con le ragazze mentre lavoro, ''mir''? Tu scrivi, tu ''interessa'' i libri e ci facciamo un sacco di ragazze." Non l'ho più visto dopo Mexico City perché ero rimasto senza soldi e dovetti andare a stare sul divano di [[William S. Burroughs|William Seward Burroughs]]. E Burroughs non voleva Enrique tra i piedi: "non dovresti andare in giro con questi messicani, sono un branco di delinquenti". Ho ancora il piede di coniglio che Enrique mi ha regalato quando è partito. (p. 34) *Non c'era un'anima ad ascoltarlo perché nessuno ascolta un [[vagabondo]] tutti i vagabondi si parlano addosso cazzeggiando a vanvera e non si riesce a capire un tubo – parlano tutti insieme e fanno un sacco di confusione. (p. 64) *E quando passammo il [[Canale di Panama]] io non potei staccare gli occhi dai verdi alberi e piante esotiche, palme, capanne, tizi in capppelli di paglia, il caldo fango tropicale color marrone scuro lungo le rive del Canale (con il Sudamerica proprio al di là della palude in Colombia) ma gli ufficiali gridavano: "Dài, per Dio, non hai mai visto il Canale di Panama prima, dove cavolo è il pranzo?" (p. 93) *''Bickford'' è il più grande palcoscenico di [[Times Square]] – molta gente ha vagabondato qua intorno per anni uomini e ragazzi cercando Dio sa che cosa, forse qualche angelo di Times Square che volesse fare dell'intera grossa stanza la propria casa, la vecchia fattoria – la civiltà ne ha bisogno. – Che si può fare a Times Square? Godersela tutta. – La più grande città che il mondo abbia mai visto. Su Marte c'è una Times Square? Che cosa potrebbe fare il Fluido Mortale<ref>Qui Kerouac si riferisce alla creatura gelatinosa protagonista del film di fantascienza ''[[The Blob]]'' (''Fluido Mortale'' nell'edizione italiana), di Irvin S. Yeaworth, apparso nel 1958. (N.d.T.)</ref> in Times Square? O San Francesco? (p. 102) *Poi arrivò l'autobus e attraversammo [[Arles]] ed ora vidi i pomeridiani agitati alberi di [[Van Gogh]] nel maestrale impetuoso, i filari di cipressi che si piegano, gialli tulipani dentro vasi sulle finestre, un grande caffè all'aperto con una tenda enorme e la durata luce del sole. – Vidi, capii Van Gogh, brulli costoni sullo sfondo... (p. 139) *E poi nei vicoli di pavé di [[Avignone]] (città di polvere), vicoli più sporchi dei sobborghi del Messico (come le strade del New England vicine allo scarico dei rifiuti negli anni '30), con scarpe di donne che corrono nei canaletti di scolo insieme a medievali acque di scarico, e lungo tutto il muro di pietra laceri ragazzini giocano in turbini di polvere di maestrale, sufficiente a far lacrimare [[Van Gogh]]. (p. 139) *E il famoso tanto decantato ponte di [[Avignone]], di pietra, mezzo andato ora nella accorrente primavera del Rodano, con castelli medievali circondati da mura sulle colline all'orizzonte (adesso per i turisti, una volta il castello baronale sostenitore della città). (pp. 139-140) *Giovani delinquenti si nascondono nella polvere del pomeriggio domenicale sotto i muri di [[Avignone]] fumando cicche proibite, ragazze di tredici anni sorridono stupidamente sui tacchi alti, e per la strada un bambino che gioca nel canale di scarico con lo scheletro di una bambola, battendo sul sedere capovolto come se fosse un tamburo. – Vecchie cattedrali nei vicoli della città, vecchie chiese oramai solo reliquie diroccate. (p. 140) *In nessuna parte del mondo c'è una domenica pomeriggio triste come questa con il maestrale che soffia sulle strade di pavé della povera vecchia [[Avignone]]. Quando mi misi a sedere in un caffé sul corso a leggere i giornali, capii il lamento dei poeti francesi sul provincialismo, il triste provincialismo che rese folli [[Flaubert]] e [[Rimbaud]] e ispirò la musa di [[Balzac]]. (p. 140) *Girovagai un po', cominciò a cadere il nevischio su Pigalle, all'improvviso a Rochechouart uscì fuori il sole e scoprii [[Montmartre]]. – Ora seppi dove avrei vissuto se fossi tornato a Parigi. – Giostre per i bambini, mercati meravigliosi, bancarelle di antipasti, negozi con botti di vino, caffè ai piedi della bianca meravigliosa basilica del Sacro Cuore, file di donne e bambini che aspettano i caldi ''krapfen'' tedeschi con dentro fresca marmellata normanna. – Ragazze bellissime che tornano a casa dalla scuola parrocchiale. – Un posto per sposarsi e mettere su famiglia. (pp. 143-144) *La [[Basilica del Sacro Cuore|Basilica del Sacro Cuore di Gesù]] è meravigliosa, forse a suo modo una delle più belle chiese (se si ha un'anima rococò come la mia): croci rosso sangue sulle vetrate istoriate con il sole che da occidente inonda con raggi dorati le opposte bizzarre e tristi immagini bizantine raffiguranti altre sagrestie – normali bagni di sangue nel mare blu – e tutte quelle povere tristi placche commemorative della ricostruzione della chiesa dopo il sacco di Bismarck. (p. 144) *Perché qualcuno dovrebbe dipingere dopo [[Rembrandt]], a meno che non sia [[Van Gogh]]? ''Il filosofo in meditazione'' era il mio favorito per le sue luci e ombre beethoveniane, mi piaceva anche l' ''Eremita che legge'' con la sua dolce vecchia fronte, e ''[[San Matteo e l'angelo (Rembrandt)|S. Matteo ispirato dall'Angelo]]'' era un miracolo – le pennellate marcate e la goccia di rosso sul labbro inferiore dell'angelo e le stesse ruvide mani del santo in procinto di scrivere il Vangelo... ah miracoloso anche il velo dell'angelo incompreso, fumo sul braccio sinistro dell'angelo che si allontana da [[Tobia]]. – Che puoi fare? (p. 146) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Il Dottor Sax''=== L'altra notte ho sognato che mi trovavo seduto sul marciapiede di Moody Street, Pawtucketville, Lowell, Massachusetts, con carta e matita in mano e mi dicevo: "Descrivi l'asfalto grinzoso di questo marciapiede, e anche i paletti di ferro dell'Istituto Tessile, oppure il portone dove Lousy e tu e G.J. vi mettete sempre a sedere, e non soffermarti a pensare alle parole quando ti fermi, soffermati solo per immaginare meglio la scena – e lascia vagare libera la mente in questa storia". Poco prima venivo giù dalla discesa fra Gershom Avenue e quella strada spettrale dove una volta abitava Billy Artaud, verso il negozio all'angolo della Blezan, dove la domenica, dopo la messa, vanno a mettersi i giovanotti vestiti a festa, a fumare, a sputare, e Leo Martin dice a Sonny Alberge o a Joe Plouffe: "''Eh, batêge, ya faite un gran sarman s'foi icite''" (Corpo di Bacco, l'ha fatta lunga la predica stavolta) e Joe Plouffe, prognato, basso, dalla falcata posente, sputa sui grossi ciottoli del selciato della Gershom e tira dritto senza commenti verso casa per la prima colazione (viveva con le sorelle, i fratelli e la madre perché il vecchio li aveva buttati fuori tutti – "Lasciatemi sciogliere le ossa in questa pioggia!" – per vivere un'esistenza da eremita nell'oscurità della sua notte – vecchio taccagno cisposo lacrimoso scorfano del quartiere). Il dottor Sax lo vidi la prima volta quando era ancora giovane, nella mia prima infanzia cattolica di Centralville: morti, funerali, la macabra atmosfera, la tenebrosa figura nell'angolo quando guardi la bara del morto nel doloroso salotto della casa aperta con un'orribile ghirlanda purpurea sulla porta. ===''La città e la metropoli''=== La città è Galloway. Il fiume [[Merrimack|Merrimac]], largo e placido, scorre giù dalle colline del New Hampshire, verso Gallaway, per incresparsi alla cascata dove si spezzetta in schiuma contro la roccia, poi scorre spumeggiando sopra alcuni antichi pietroni verso un posto che lo vede improvvisamente girare in un grande e pacifico bacino. Ora il fiume continua a scorrere, fiancheggiando la cittadina verso posti conosciuti come Lawrence e Havrhill, attraverso una boscosa vallata, e avanti fin verso il mare a Plum Island, dove il fiume finisce per perdersi in un'infinità di acque. Da qualche parte molto al nord di Galloway, vicino al Canada, c'è il corso superiore del fiume continuamente nutrito e riempito da inesauribili fonti di inspiegabili origini. Il ragazzino di Galloway siede sulle sponde del Merrimac e considera questi fatti misteriosi. Nella notte brumosa di marzo, echeggiante di suoni selvaggi, il piccolo Mickey Martin s'inginocchia di fronte alla finestra della sua cameretta e ascolta il fluire del fiume, il distante abbaiare dei cani, il tuonante mormorio della cascata, e medita sulle fonti perenni della sua vita avvolta di misteri. ===''Vanità di Duluoz''=== D'accordo moglie, forse io sono proprio quel gran disastro che dici, ma dopo che ti avrò incominciato a recitare tutti i guai che ho dovuto attraversare per tirare avanti appena appena, in America fra il 1935 e più o meno adesso, il 1967, e anche se so che proprio tutti al mondo hanno avuto i loro guai e disastri, capirai che la mia particolare forma di angoscia e tormento mi viene dall'essere stato troppo sensibile a tutte le teste di cavolo con cui ho avuto a che fare, e soltanto per potere essere una stella della palla ovale alle scuole superiori, e poi uno studente universitario che serviva caffè e lavava piatti, e nella mischia fino alle ore buie e leggendo l<nowiki>'</nowiki>''Iliade'' di Omero in tre giorni tutto d'un fiato, e finalmente da ultimo, Signore aiutami tu, uno SCRITTORE il cui stesso «successo», lungi dall'essere un felice trionfo come i passati, è il segno del fato In Persona. (In quanto al fatto che nessuno ama i miei lunghi sfoghi verbali e le lineette, userò una punteggiatura regolare a uopo delle nuove generazioni illetterate.)<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> ===''Visioni di Gerard''=== Nel 1917 nasceva Gerard Duluoz, un bimbetto malaticcio con un cuore reumatico e varie altre complicazioni che ne fecero un malato per buona parte della sua vita, chiusasi nel luglio 1926, all'età di nove anni, mentre al suo capezzale le suore della scuola parrocchiale di St. Louis de France raccoglievano le sue ultime parole, dopo aver udito le sue stupefacenti rivelazioni sul paradiso, pronunciate nell'ora di catechismo per la semplice ragione che toccava a lui parlare— Quel santo di Gerard, dal volto puro e sereno, con quella sua espressione dolorosa e quel patetico velo di capelli morbidi che gli ricadeva sulla fronte e veniva spazzato via dalla mano sugli occhi seri, azzurri— Nessun anatema, nessuna maledizione scaglierei più contro questa mia dannata terra, ma solo implorazioni, se potessi decidermi a lasciar libero di fuggire da me il suo volto radicato nel mio ricordo. ==Citazioni su Jack Kerouac== *Al di là della riuscita letteraria, a dispetto della moda e delle sue contraddizioni, l'autore di ''Sulla strada'' ha rappresentato per almeno due decenni un segmento consistente delle nuove generazioni americane sostenendo con aggressività e una partecipazione tra parossistica ed estatica la parte ingrata di chi dice tormentosamente di no, a costo di rimanere prigioniero. ([[Claudio Gorlier]]) *Jack Kerouac, nuovo [[Buddha]] della prosa americana. ([[Allen Ginsberg]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Jack Kerouac, ''Angeli di desolazione'', traduzione di Magda de Cristofaro, Mondadori, 1998. *Jack Kerouac, ''Angeli di desolazione'', traduzione di Magda Maldini de Cristofaro, Mondadori, 2016. *Jack Kerouac, ''Big Sur'', traduzione di B. Oddera, Mondadori, 1998. *Jack Kerouac, ''I sotterranei'', Feltrinelli, traduzione di Anonimo, prefazione di Henry Miller, introduzione di Fernanda Pivano, Milano 1992. *Jack Kerouac, ''I vagabondi del Dharma'', traduzione di Magda de Cristofaro, Mondadori, 2006. *Jack Kerouac, ''Il Dottor Sax'', traduzione di Magda de Cristofaro, Mondadori, 2007. *Jack Kerouac, ''Il grande libro degli haiku'', a cura di I. Starace, Castelvecchi, 2005. *Jack Kerouac, ''Il libro degli haiku'', traduzione di Silvia Rota Sperti, Mondadori, Milano. *Jack Kerouac, ''Libro dei sogni'' (''Book of dreams''), traduzione di Vincenzo Mantovani, Sugarco Edizioni, Milano, 1991. *Jack Kerouac, ''Maggie Cassidy'', traduzione di Monica Luciano, Mondadori, Milano, 2003. *Jack Kerouac, ''Sulla strada'', traduzione di Magda de Cristofaro, Arnoldo Mondadori Editore, 1995. *Jack Kerouac, ''[https://books.google.it/books?id=uhOCBYN-3TAC Sulla strada]'', traduzione di Marisa Caramella, postfazione di [[Fernanda Pivano]], Mondadori, 2010. ISBN 8852014004 *Jack Kerouac, ''Tristessa'', traduzione di Ugo Carrega, Sugarco Edizioni, Milano, 1960. *Jack Kerouac, ''Un mondo battuto dal vento'', traduzione di Sara Villa, Mondadori, Milano, 2006. *Jack Kerouac, ''Viaggiatore solitario'', traduzione di Alessandro Gebbia e Sergio Duichin, Arcana Editrice, Milano, 1979. ISBN 88-7966-039-X *Jack Kerouac, ''Visioni di Gerard'', traduzione di Magda de Cristofaro, Mondadori, Milano, 1980. ==Voci correlate== *[[Beat Generation]] *[[Gregory Corso]] *[[Allen Ginsberg]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|La città e la metropoli||1950}} {{Pedia|Sulla strada||1957}} {{Pedia|I sotterranei||1958}} {{Pedia|I vagabondi del Dharma||1958}} {{Pedia|Maggie Cassidy||1959}} {{Pedia|Il dottor Sax||1959}} {{Pedia|Tristessa||1960}} {{Pedia|Viaggiatore solitario||1960}} {{Pedia|Big Sur (romanzo)|''Big Sur''|1962}} {{Pedia|Angeli di desolazione||1965}} {{DEFAULTSORT:Kerouac, Jack}} [[Categoria:Poeti statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] hgpxt7rffec8ytpsdl0erzmr6v1jgy8 William James 0 2530 1223961 1209297 2022-08-22T20:50:40Z AnjaQantina 1348 /* Principi di psicologia */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Wm james.jpg|thumb|William James]] '''William James''' (1842 – 1910), psicologo e filosofo statunitense. ==Citazioni di William James== *{{NDR|Sulla [[coscienza]]}} È il nome di una non-entità e non ha alcun diritto a un posto tra i principi primi. Coloro che ancora vi si aggrappano, si attaccano in realtà a una pura eco, al flebile rumore lasciato nell'aere filosofico dall'"[[anima]]" che scompare.<ref>Da ''Esiste la coscienza?'', in ''Saggi sull'empirismo radicale'', Laterza, 1971, pag. 34.</ref> *Il metodo pragmatico consiste nel distogliere lo sguardo dai princìpi e guardare alle conseguenze.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 209. ISBN 9788858014165</ref> :''No particular results then, so far, but only an attitude of orientation, is what the pragmatic method means. The attitude of looking away from first things, principles, 'categories,' supposed necessities; and of looking towards last things, fruits, consequences, facts''.<ref>Da ''[https://en.wikisource.org/wiki/Pragmatism:_A_New_Name_for_Some_Old_Ways_of_Thinking Pragmatism: A New Name for Some Old Ways of Thinking]'', 1907, Lecture II, "What Pragmatism Means".</ref> *L'essere umano più miserabile del mondo è quello in cui la sola cosa abituale è l'[[indecisione]].<ref>Citato in [[Guido Almansi]], ''Il filosofo portatile'', TEA, Milano, 1991.</ref> *La coscienza... è in se stessa ininterrotta... Non ha giunture: scorre.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della psicologia'', traduzione di Giuliana Lupi, Gribaudo, 2018, p. 40. ISBN 9788858015018</ref> *[La [[depressione]]] è un tormento vivo e concreto, una sorta di nevralgia psichica totalmente ignota alla vita normale.<ref>Da ''Varie forme dell'esperienza religiosa''; citato in Serena Zoli, Giovanni B. Cassano, ''E liberaci dal male oscuro'', TEA, Milano, 2009, p. 482. ISBN 978-88-502-0209-6</ref> *La [[religione]] [...] è la reazione totale di un uomo alla vita.<ref>Da ''Le varie forme dell'esperienza religiosa''.</ref> *la verità accade a un'idea. Se diventa vera, è resa vera dagli eventi. La veridicità dell'idea è in effetti un evento, un processo.<ref>Da ''Pragmatismo''. Citato in ''Come funziona la filosofia'', a cura di Marcus Weeks, traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2020, p. 77. ISBN 9788858025598</ref> *Nessuno ha mai avuto una sensazione semplice da sola: la coscienza... pullula di una molteplicità di oggetti e relazioni.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della psicologia'', traduzione di Giuliana Lupi, Gribaudo, 2018, p. 42. ISBN 9788858015018</ref> *Non c'è che un'unica verità assolutamente certa... la verità che il fenomeno presente della coscienza esiste. :''There is but one indefectibly certain truth [...] the truth that the present phenomenon of consciousness exists''.<ref>Da ''[http://infomotions.com/etexts/philosophy/1800-1899/james-will-751.htm The Will to Believe]'', 1897.</ref> *Quindi il primo fatto di cui tener conto, come psicologi, è il verificarsi di un qualche tipo di pensiero.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della psicologia'', traduzione di Giuliana Lupi, Gribaudo, 2018, p. 11. ISBN 9788858015018</ref> *Sforzati di credere che la vita è degna di essere vissuta e questo ti aiuterà a renderla tale.<ref>Citato in [[Julia Butterfly Hill]], ''Ognuno può fare la differenza'', traduzione di Isabella Bolech, Corbaccio, Milano, 2002, p. 16. ISBN 88-7972-542-4</ref> *Tutte le maniere di classificare una cosa non sono altro che la maniera per gestirla per un qualche fine. :''Every way of classifying a thing is but a way of handling it for some particular purpose''.<ref>Da ''The Sentiment of Rationality'', 1882)</ref> *Tutte queste coscienze si fondono l'una nell'altra come dissolvenze. Per la precisione non sono che un'unica coscienza protratta, un flusso ininterrotto.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della psicologia'', traduzione di Giuliana Lupi, Gribaudo, 2018, p. 45. ISBN 9788858015018</ref> :''As the brain-changes are continuous, so do all these consciousnesses melt into each other like dissolving views. Properly they are but one protracted consciousness, one unbroken stream''.<ref>Da ''[http://psychclassics.yorku.ca/James/Principles/ The Principles of Psychology]'', 1890, vol. 1, Cap. 9.</ref> ==''Principi di psicologia''== *Il compito... dovrebbe essere quello di fare del sistema nervoso un alleato invece che un nemico.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 204. ISBN 9788858035184</ref> :''The great thing, then, in all education, is to make our nervous system our ally instead of our enemy''.<ref>Da ''The Principles of Psychology'', 1890, vol. 1, cap. 4.</ref> *Il [[genialità|genio]] [...] è poco più che la facoltà di percepire in un modo inconsueto. *Il medesimo soggetto esterno può suggerire l'una o l'altra delle molte realtà esterne che già siano state una volta associate con esso, perché, nell'alternarsi delle nostre esperienze esterne, siamo esposti di continuo a incontrare un'identica cosa accompagnata da differenti concomitanti. *L'arte di essere [[saggezza|saggi]] è l'arte di capire a cosa si può passar sopra. *La fonte e l'origine di ogni realtà, dal punto di vista assoluto come da quello pratico, è, quindi, soggettiva, è noi stessi. Come esseri pensanti forniti di reattività emozionale, diamo ciò che ci sembra essere un grado alquanto più elevato di realtà a tutte quelle cose che scegliamo e rileviamo e a cui ci volgiamo con volontà. *Mentre una parte di ciò che noi [[Percezione|percepiamo]] viene dagli oggetti che ci stanno dinanzi, attraverso i nostri organi di senso, un'altra parte (ed è possibile sia la parte maggiore) proviene sempre dal nostro cervello. ==Citazioni su William James== *William James pare dicesse ai candidati al suicidio: "Aspettate il giornale di domani". ([[Vladimir Jankélévitch]]) ==Note== <references/> ==Voci correlate== *[[Henry James]] – fratello minore ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:James, William}} [[Categoria:Filosofi statunitensi]] [[Categoria:Psicologi statunitensi]] rkegajqzjcvx4md44wt4go9955hshl2 John Updike 0 2764 1224026 1049002 2022-08-23T06:59:34Z Dread83 47 wikitext text/x-wiki [[Immagine:John Updike with Bushes new.jpg|thumb|John Updike]] '''John Hoyer Updike''' (1932 – 2009), scrittore statunitense. *Il primo alito dell'[[adulterio]] è il più libero, dopodiché si sviluppano costrizioni che scimmiottano il matrimonio.<ref name="coppie" /> *Il [[sesso]] è come il danaro, solo troppo è abbastanza.<ref name="coppie">Da ''Coppie'', cap. 5.</ref> ==''Sposami''== ===[[Incipit]]=== Su quella costa supersfruttata del [[Connecticut]], la spiaggia era relativamente sconosciuta e vi si arrivava da una angusta strada asfaltata tenuta piuttosto male e piena di biforcazioni non spiegate, di tornanti di curve. In molte di queste ambigue svolte, la direzione era indicata da piccole frecce di legno stagionato con il lungo nome indiano della spiaggia, ma alcuni cartelli erano caduti nell'erba e la prima volta – in una giornata di marzo idillicamente mite nonostante la stagione – che la coppia aveva concordato di incontrarsi qui, Jerry si era perso ed era arrivato con mezz'ora di ritardo. ===Citazioni=== *Se dici abbastanza spesso a qualcuno che è [[Simpatia|simpatico]], finisce col diventarlo davvero. (p. 27) *A me piace l'[[insonnia]]. È una prova che sono vivo. (p. 35) *Le [[Amante|amanti]] vanno bene nei romanzi europei. Da noi, non c'è altra istituzione che il [[matrimonio]]. Il matrimonio e la partita di pallacanestro del mercoledì. (p. 58) *Era una ragazza giovane, ma con quell'espressione indolente di sazietà e di malcontento che hanno sempre le ragazze [[Italia|italiane]] per essere rimaste strette troppo a lungo al seno di una madre piangente. (p. 64) *Le [[Amante|amanti]] mordono. Le mogli no. (p. 92) *È più difficile essere un marito che un [[amante]]. (p. 126) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Le streghe di Eastwick''=== «Ah, senti» disse Jane Smart, nel suo stile frettoloso ma ben determinato; ogni ''s'' sembrava la punta nera di un fiammifero appena spento, stretta fra le dita con un po' di male, come fanno i bambini per gioco. «Sukie dice che un uomo ha comprato casa Lenox.»<br> «Un uomo?» chiese Alexandra Spofford, sentendosi sbalestrata: quel termine dogmatico veniva a scardinare la placida aura del mattino.<br> «Di New York» continuò di corsa Jane, abbaiando quasi l'ultima sillaba e lasciando cadere la ''r'' come si usa nel Massachusetts. «Né moglie né figli, a quanto pare.» ===''Corri, coniglio''=== Ragazzi giocano a pallacanestro intorno a un palo del telefono sul quale è inchiodata la tavoletta della reticella.<ref name=incipit>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> ===''Nello splendore dei gigli''=== In quegli ultimi, infocati giorni della primavera del 1910 nel vasto, elevato parco del Castello Bella Vista a Paterson, New Jersey, giravano una pellicola. La produceva la Biograph: il regista era David W. Griffith, il titolo, ''Chiamata alle armi''.<ref name=incipit/> ===''Terrorista''=== ''Diavoli'', pensa Ahmad. ''Questi diavoli cercano di togliermi il mio Dio''. Per tutto il giorno, alla Central High School, le ragazze ancheggiano, ridacchiano e ostentano il loro corpo morbido e le loro chiome tentatrici. Le pance scoperte, ornate di lucide borchiette all'ombelico e di tatuaggi violacei più giù, chiedono: ''Che altro c'è da vedere?'' I ragazzi gironzolano tutti impettiti e hanno occhi che sembrano morti, e con i loro gesti nervosi, assassini, e i loro sghignazzamenti distratti dicono che il mondo è tutto lì — un rumoroso atrio laccato e rivestito di armadietti di metallo, con in fondo una parete vuota dissacrata dai graffiti e ridipinta tante volte che sembra avvicinarsi di qualche millimetro. ==Citazioni su John Updike== *[[J.D. Salinger |Salinger]] è diventato un'icona, quasi una figura mitologica, sia perché è lo scrittore dell'adolescenza, l'età in cui si creano i miti, sia perché a un certo punto ha deciso di scomparire. Updike, dal canto suo, è lo scrittore degli adulti ed è sempre stato onnipresente nella vita culturale del Paese. Per questo non è diventato una leggenda, ma piuttosto incarnava la realtà. Sarà interessante vedere che cosa succederà in futuro. ([[Jonathan Safran Foer]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *John Updike, ''Coppie'', traduzione di Attilio Veraldi, Einaudi, Torino, 2018. ISBN 9788858428351 *John Updike, ''Le streghe di Eastwick'', traduzione di Stefania Bertola, Rizzoli, 1986. *John Updike, ''Sposami'' (''Marry Me''), traduzione di Ettore Capriolo, BUR, 1980. *John Updike, ''Terrorista'', trad. di Silvia Piraccini, Guanda Editore, 2007. ISBN 9788860880239 ==Altri progetti== {{interprogetto|w|commons=Category:John Updike}} [[Categoria:Scrittori statunitensi|Updike, John]] mdrcyewlcl73ueo34gsd5gtd1xq36v4 1224029 1224026 2022-08-23T07:06:57Z Dread83 47 +1; da notare come questa citazione sia presente nel Bartlett's Familiar Quotations wikitext text/x-wiki [[Immagine:John Updike with Bushes new.jpg|thumb|John Updike]] '''John Hoyer Updike''' (1932 – 2009), scrittore statunitense. ==Citazioni di John Updike== *Il primo alito dell'[[adulterio]] è il più libero, dopodiché si sviluppano costrizioni che scimmiottano il matrimonio.<ref name="coppie" /> *Il [[sesso]] è come il danaro, solo troppo è abbastanza.<ref name="coppie">Da ''Coppie'', cap. 5.</ref> *Siamo già abbastanza crudeli anche senza volerlo.<ref>Da ''Sei ricco, Coniglio'', traduzione di Stefania Bertola, Einaudi, Torino, 2014. ISBN 9788858415160</ref> ==''Sposami''== ===[[Incipit]]=== Su quella costa supersfruttata del [[Connecticut]], la spiaggia era relativamente sconosciuta e vi si arrivava da una angusta strada asfaltata tenuta piuttosto male e piena di biforcazioni non spiegate, di tornanti di curve. In molte di queste ambigue svolte, la direzione era indicata da piccole frecce di legno stagionato con il lungo nome indiano della spiaggia, ma alcuni cartelli erano caduti nell'erba e la prima volta – in una giornata di marzo idillicamente mite nonostante la stagione – che la coppia aveva concordato di incontrarsi qui, Jerry si era perso ed era arrivato con mezz'ora di ritardo. ===Citazioni=== *Se dici abbastanza spesso a qualcuno che è [[Simpatia|simpatico]], finisce col diventarlo davvero. (p. 27) *A me piace l'[[insonnia]]. È una prova che sono vivo. (p. 35) *Le [[Amante|amanti]] vanno bene nei romanzi europei. Da noi, non c'è altra istituzione che il [[matrimonio]]. Il matrimonio e la partita di pallacanestro del mercoledì. (p. 58) *Era una ragazza giovane, ma con quell'espressione indolente di sazietà e di malcontento che hanno sempre le ragazze [[Italia|italiane]] per essere rimaste strette troppo a lungo al seno di una madre piangente. (p. 64) *Le [[Amante|amanti]] mordono. Le mogli no. (p. 92) *È più difficile essere un marito che un [[amante]]. (p. 126) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Le streghe di Eastwick''=== «Ah, senti» disse Jane Smart, nel suo stile frettoloso ma ben determinato; ogni ''s'' sembrava la punta nera di un fiammifero appena spento, stretta fra le dita con un po' di male, come fanno i bambini per gioco. «Sukie dice che un uomo ha comprato casa Lenox.»<br> «Un uomo?» chiese Alexandra Spofford, sentendosi sbalestrata: quel termine dogmatico veniva a scardinare la placida aura del mattino.<br> «Di New York» continuò di corsa Jane, abbaiando quasi l'ultima sillaba e lasciando cadere la ''r'' come si usa nel Massachusetts. «Né moglie né figli, a quanto pare.» ===''Corri, coniglio''=== Ragazzi giocano a pallacanestro intorno a un palo del telefono sul quale è inchiodata la tavoletta della reticella.<ref name=incipit>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> ===''Nello splendore dei gigli''=== In quegli ultimi, infocati giorni della primavera del 1910 nel vasto, elevato parco del Castello Bella Vista a Paterson, New Jersey, giravano una pellicola. La produceva la Biograph: il regista era David W. Griffith, il titolo, ''Chiamata alle armi''.<ref name=incipit/> ===''Terrorista''=== ''Diavoli'', pensa Ahmad. ''Questi diavoli cercano di togliermi il mio Dio''. Per tutto il giorno, alla Central High School, le ragazze ancheggiano, ridacchiano e ostentano il loro corpo morbido e le loro chiome tentatrici. Le pance scoperte, ornate di lucide borchiette all'ombelico e di tatuaggi violacei più giù, chiedono: ''Che altro c'è da vedere?'' I ragazzi gironzolano tutti impettiti e hanno occhi che sembrano morti, e con i loro gesti nervosi, assassini, e i loro sghignazzamenti distratti dicono che il mondo è tutto lì — un rumoroso atrio laccato e rivestito di armadietti di metallo, con in fondo una parete vuota dissacrata dai graffiti e ridipinta tante volte che sembra avvicinarsi di qualche millimetro. ==Citazioni su John Updike== *[[J.D. Salinger |Salinger]] è diventato un'icona, quasi una figura mitologica, sia perché è lo scrittore dell'adolescenza, l'età in cui si creano i miti, sia perché a un certo punto ha deciso di scomparire. Updike, dal canto suo, è lo scrittore degli adulti ed è sempre stato onnipresente nella vita culturale del Paese. Per questo non è diventato una leggenda, ma piuttosto incarnava la realtà. Sarà interessante vedere che cosa succederà in futuro. ([[Jonathan Safran Foer]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *John Updike, ''Coppie'', traduzione di Attilio Veraldi, Einaudi, Torino, 2018. ISBN 9788858428351 *John Updike, ''Le streghe di Eastwick'', traduzione di Stefania Bertola, Rizzoli, 1986. *John Updike, ''Sposami'' (''Marry Me''), traduzione di Ettore Capriolo, BUR, 1980. *John Updike, ''Terrorista'', trad. di Silvia Piraccini, Guanda Editore, 2007. ISBN 9788860880239 ==Altri progetti== {{interprogetto|w|commons=Category:John Updike}} [[Categoria:Scrittori statunitensi|Updike, John]] accoqtqvxjcyu75awk1lgzmkyk739hh John Ruskin 0 2831 1223878 1167380 2022-08-22T15:58:39Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di John Ruskin */ +1 wikitext text/x-wiki [[File:John Ruskin.jpg|thumb|John Ruskin]] '''John Ruskin''' (1819 – 1900), scrittore, pittore, poeta e critico d'arte inglese. ==Citazioni di John Ruskin== *È un grande artista colui che ha incorporato nel suo lavoro il maggior numero delle più grandi idee. :''He is the greatest artist who has embodied, in the sum of his works, the greatest number of the greatest ideas''.<ref>Da ''Modern Painters'', 1843-1860, vol. I, I, cap. II, sez. 9 (1843).</ref> *Fra tutti i veleni della meccanica che ci ha propinato questo terribile XIX secolo, non possiamo non annoverare il sano antidoto che è il [[dagherrotipia|dagherrotipo]], È davvero un'invenzione benedetta, ecco cos'è. Oggi ho ripercorso in lungo e in largo piazza san Marco nel dagherrotipo e ho notato dei particolari a cui non avevo fatto caso sostando nel luogo reale. È proprio una bella cosa poter contare su ogni dettaglio, sapere quindi non solo che il pittore è assolutamente onesto, ma che non può permettersi di fare nemmeno un errore. Ho ritratto in questa maniera Palazzo Foscari sino all'ultimo mattone e quindi ho schedato San Marco riprendendola sopra, sotto e tutt'attorno.<ref>Da una lettera al padre da Padova, 15 ottobre 1845. Citato in [[Arturo Carlo Quintavalle]], ''Gli Alinari'', Alinari, Firenze, 2003, [https://books.google.it/books?id=tsS9VWaXn6wC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA37&dq=&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37]. ISBN 9788872924372</ref> *I [[libri]] si possono dividere in due gruppi: quelli «dell'ora» e quelli «di sempre».<ref>Da ''Of Kings' Treasuries'', in ''Sesamo e gigli''.</ref><ref name=diz /> *Il manierismo di [[Canaletto]] è il più degradato che io conosca in tutto il mondo dell'arte. Esercitando la più servile e sciocca imitazione, esso non imita nulla se non la vacuità delle ombre, né offre singoli ornamenti architettonici, per quanto esatti e prossimi. [...] Né io né chiunque altro avrebbe osato dire una parola contro di lui: ma si tratta d'un piccolo, cattivo pittore, e così continua dovunque a moltiplicare e aumentare gli errori.<ref>Da ''Modern Painters'', 1843 – 1860; citato in ''Canaletto'', I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, Rizzoli – Skira, Milano, 2003, pp. 181-188.</ref> *Il miglior riconoscimento per la [[fatica]] fatta non è ciò che se ne ricava, ma ciò che si diventa grazie a essa.<ref>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', settembre 1997.</ref> *Il mondo non può diventare tutto un'officina... come si andrà imparando l'arte della vita, si troverà alla fine che tutte le cose [[Bellezza|belle]] sono anche necessarie.<ref>Da ''I luoghi dell'arte'', vol. 5.</ref> *{{NDR|Il [[Cervino]]}} [...] il più nobile scoglio d'Europa [...]<ref>Da ''Stones of Venice'', 1898, vol I, p. 59. Citato in Guido Rey, ''Il monte Cervino'', prefazione di Edmondo De Amicis, illustrazioni di Edoardo Rubino, nota ecologica di Vittorio Novarese, Ulrico Hoepli, Milano, 1904; ristampa anastatica Ulrico Hoepli Editore, Milano, 2000, [https://books.google.it/books?id=2C0Hz7lWppAC&lpg=PA25&dq=&pg=PA25#v=onepage&q&f=false p. 25]. ISBN 88-203-2840-2</ref> *L'arte migliore è quella in cui la mano, la testa e il cuore di un uomo procedono in accordo. :''Fine art is that in which the hand, the head, and the'' heart ''of man go together''.<ref>Da ''The Two Paths'', Lecture II: "The Unity of Art", sezione 54, 1859.</ref> *La cosa più nobile che lo spirito umano possa fare a questo mondo è [[Vista|vedere]] qualcosa, e dire in modo diretto quello che ha visto. Ci sono centinaia di persone che sanno parlare per una sola che sa pensare; ma migliaia sanno pensare per una che sa vedere. Vedere chiaramente è al contempo poesia, profezia e religione.<ref>Citato in [[Umberto Veronesi]], ''Dell'amore e del dolore delle donne'', Einaudi, Torino, 2010, p. 156. ISBN 978-88-06-20133-3</ref> *La qualità non è mai casuale; è sempre il risultato di uno sforzo intelligente.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 41. ISBN 9788858035184</ref> *La vita senza operosità è peccato, l'operosità senza arte è brutalità. :''Life without industry is guilt, and industry without art is brutality''.<ref>Da ''Lectures on Art'', 1870, III.</ref> *Le grandi nazioni scrivono le loro autobiografie in tre manoscritti: il libro delle loro azioni, quello delle loro parole e quello della loro arte. :''Great nations write their autobiographies in three manuscripts—the book of their deeds, the book of their words, and the book of their art''.<ref>Da ''St. Mark's rest; the history of Venice'', 1877.</ref> *Le menti più pure e più pensose sono quelle che amano i colori. :''The purest and most thoughtful minds are those which love colour the most''.<ref>Da ''Le pietre di Venezia'', vol. II, cap. V, sez. 30.</ref> *{{NDR|A proposito dell'opera di [[James Abbott McNeill Whistler|Whistler]], ''Nocturne in Black and Gold''}} Mai mi sarei aspettato di sentire un bellimbusto chiedere duecento ghinee per sbattere in faccia al pubblico un barattolo di pittura.<ref>Da ''Fors Clavigera''</ref> *Nessuno che non sia un grande scultore o pittore può essere architetto. Se non è uno scultore o un pittore, può essere solo un ''costruttore''.<ref>Da ''Lectures on Architecture and Painting''. Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> *Non [[Maestro|insegnate]] ai vostri fanciulli mai nulla di cui non siete voi stessi assolutamente sicuri. Poiché è meglio che essi ignorino mille [[verità e bugia|verità]] piuttosto che abbiano nel loro cuore una sola [[verità e bugia|menzogna]].<ref>Citato in Masal Pas Bagdadi, ''Dizionario affettivo'', Giunti, Firenze – Milano, 2011, [//books.google.it/books?id=MS9z2uzYMNAC&pg=PA13 p. 13].</ref> *Quando costruiamo, pensiamo che stiamo costruendo per sempre.<ref>Da ''Le sette lampade dell'architettura'', traduzione di Renzo Massimo Pivetti, Jaca Book, Milano, 2007, p. 219.</ref> *Quando dico che la [[guerra]] è la fonte di tutte le arti: con ciò voglio dire che è la fonte di tutte le grandi virtù e di tutte le facoltà degli uomini; che tutte le nazioni hanno appreso in guerra la precisione dei termini del pensiero; che hanno tratto profitto durante la guerra e sono decadute durante la pace; che sono state istruite dalla guerra e tradite dalla pace; in una parola, che sono nate nella guerra e grazie alla guerra e che sono morte nella pace e a causa della pace.<ref>Da ''La corona di olivo selvatico''; citato in Henry de Montherlant, ''Il solstizio di giugno'', traduzione di Claudio Vinti, Akropolis, Napoli, 1983, pp. 139-140.</ref> *Questa è la vera natura della [[casa]]: il luogo della pace; il rifugio, non soltanto da ogni torto, ma anche da ogni paura, dubbio e discordia.<ref>Da ''Sesamo e gigli''.</ref> *Ricordati che le cose più belle del mondo sono anche quelle più inutili: i pavoni e i [[Giglio|gigli]], ad esempio.<ref>Da ''Le pietre di Venezia'', vol. I, cap. II, sez. 17.</ref><ref name=diz>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, Milano, 2013. ISBN 9788858654644</ref> ==''Diario italiano 1840-1841''== *[[Genova]], al nostro entrarvi, sì e no visibile in un crepuscolo foriero di tempesta, con i lampi che balenavano dietro il Faro e le navi che rollavano paurosamente sull'onda lunga del golfo. Eccomi di nuovo, dopo sette anni, a contemplare da sopra queste balconate di marmo il golfo di Genova, ma con più pena che piacere: molto di entrambi. Vi sono alcune belle imbarcazioni all'ancora in porto, come quella in margine, {{NDR|a margine è disegnata a matita una barca}} e il cielo è marezzato da linee luminose di frammenti di nuvole, rottami di una tremenda tempesta che mi ha svegliato prima dell'alba, abbattendosi con fragore lungo la stretta via oltre la mia finestra: la pioggia, da quel momento, è caduta a cateratte. (lettera del 31 ottobre 1840, p. 19) *Ieri in quattro palazzi, a mo' di penitenza; visto un solo [[Raffaello Sanzio|Raffaello]],<ref>Secondo il curatore potrebbe essere la ''Madonna della Colonna'' nel Palazzo Pallavicini</ref> ma valeva la pena fare mille miglia. Sempre un cortile aperto, dentro, con archi e grandiosa concezione dell'effetto all'interno. (lettera del 1° novembre 1840, pp. 19-20) *[...] eseguito qualche schizzo della [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|Cattedrale]]: devo prendere nota con cura, domani. Per ora, ho solo un'impressione generale di cose marmoree. (lettera del 1° novembre 1840, pp. 19-20) *Le [[Donne genovesi|donne]] {{NDR|di Genova}} quasi tutte di una bruttezza incredibile, ma qualche volto grazioso, quando c'era, messo in risalto dal velo bianco. Una ragazza vendeva castagne, profilo nobile e capelli biondi, bellissima; ma giallognole, per la maggior parte, e mal fatte. Tuttavia, l'effetto del costume, per la strada, veramente delizioso. (lettera del 1° novembre 1840, pp. 19-20) *Nel ritornare, veduta dal molo della città, {{NDR|[[Genova]]}} raggruppata in modo massiccio, sostenuta da archi sopra neri strati verticali di calcare, contro i quali si abbatte l'onda lunga e pesante del mare. Gli Appennini di un blu livido alle spalle, con frammenti di luce dorata fra i crinali, e l'intera parte occidentale del golfo fosca di tempesta. Buio pesto nelle strette viuzze mentre rientriamo, ma aria mite come fossimo in giugno, e una falce di luna che ora splende sulle onde del porto, in un cielo buio e perfettamente sereno. (lettera del 1° novembre 1840, pp. 19-20) *Il [[Sacro Catino|vaso verde smeraldo]] un falso anche più falso di quanto avessi immaginato: misero vetro. (lettera del 2 novembre 1840, pp. 20-21) *{{NDR|Su [[Genova]]}} Di nuovo a disegnare sul molo; tratto caratteristico dei portici, che corrono lungo l'intera città, bui come la pece e sudici, e in alto madonne in tutti gli angoli. Per tutta la città, questa è una cosa che colpisce: al di sotto dei portici, angoli di linea squisitamente morbida, ricchissima di ornamenti, con piccole immagini delicate; e immagini sopra quasi tutte le porte. Qui le [[Caruggi di Genova|strade]], strettissime, mancano di effetto, bianche con semplici finestre quadrate. Di tanto in tanto una caditoia che sporge, o un bello stipite di marmo tutto arabescato, ma niente di sontuoso sulle facciate vere e proprie. (lettera del 2 novembre 1840, pp. 20-21) *{{NDR|Su [[Genova]]}} Tutti veli bianchi, e un immenso contrasto tra gli uomini e le [[Donne genovesi|donne]]: spesso una signora ben vestita, o qualcosa di apparentemente tale, appoggiata al braccio di uno sciatto ciabattino con un'aria da vagabondo. Moltissimi begli occhi, e labbra, ogni tanto, ma niente altro: brutto incarnato, tutte. (lettera del 2 novembre 1840, pp. 20-21) *[...] la [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|Cattedrale]] all'esterno è orribile. Sopportabile il portico — in un grazioso alternarsi di marmo bianco e nero — ma la parte superiore di pessimo gusto, tutta a strisce come una zebra: detestabile. Sempre meglio di Orléans, tuttavia; brutta soltanto, ma non volgare. Molto imponente l'interno: il bianco e nero confinato a coronare due file di archi: bassa e a tutto sesto la superiore, su piccole colonne corinzie; l'inferiore ogivale, con grandi capitelli corinzi e colonne di marmo rosso. Tra gli archi, nervature nere, ma c'è ben poca luce, per cui non disturbano. Sopra l'altar maggiore, un gruppo bronzeo di grande potenza; dietro, finestre di un cupo cremisi: cinque, rotonde, e la parete fra l'una e l'altra riccamente scolpita. (lettera del 2 novembre 1840, pp. 20-21) *La [[Basilica della Santissima Annunziata del Vastato|Chiesa dell'Annunciazione]] colpisce per il soffitto affrescato, e per le colonne di marmo bianco scanalate in rosso. (lettera del 2 novembre 1840, pp. 20-21) == ''Sulla ricchezza'' == *''La vera ricchezza'' <br> Non c'è altra ricchezza che la vita. La vita che include tutte le forze dell'amore, della gioia e dell'ammirazione. Il paese più ricco è quello che nutre il più gran numero di esseri umani nobili e felici; l'uomo più ricco è quello che, avendo perfezionato le funzioni della propria vita al più alto grado possibile, ha anche la più vasta influenza, sia con la sua persona che con i suoi mezzi, nel soccorrere la vita altrui. (''Unto this last'', IV, § 77) *''Economia "pratica"'' <br> I capitalisti, quando non sanno cosa fare col loro denaro, convincono i contadini di diversi paesi che ciò che occorre loro sono fucili per spararsi gli uni con gli altri. I contadini perciò comprano i fucili, prodotti dalle fabbriche dalle quali i capitalisti traggono i loro dividendi e gli uomini di scienza il loro divertimento e la loro reputazione. <br>I contadini cominciano a spararsi a vicenda, in buon numero, finché non sono stanchi, e si bruciano gli uni gli altri le case. Dopodiché mettono giù i fucili e li conservano in torri, arsenali ecc., composti in trofei ornamentali (i vincitori portano anche qualche bandiera sbrindellata nelle chiese). Allora i capitalisti li tassano entrambi, vincitori e vinti, perché paghino annualmente gli interessi sul denaro anticipato per i fucili e la polvere da sparo. <br> Questo è ciò che i capitalisti chiamano "sapere cosa fare col proprio denaro", e ciò che tutti gli uomini del commercio chiamano l'economia politica "pratica", che è cosa ben diversa da quella "sentimentale". (''Munera pulveris'', prefazione, § 19) *''Il capitale'' <br> Il migliore e più semplice simbolo del capitale è un vomere ben fatto. <br>Ora, se tale vomere non facesse altro che generare altri vomeri, come una proliferazione di polipi, per quanto il grande grappolo di vomeri-polipi scintilli al sole, avrebbe perso la propria funzione di capitale. <br> Esso infatti diviene vero capitale solo attraverso un altro genere di splendore, quando è visto ''splendescere sulco'', divenire splendente nel solco; piuttosto che con l'accrescimento della sua sostanza con la sua diminuzione, per il nobile sforzo dell'attrito. Perciò la vera domanda che dovrebbe essere familiare ad ogni capitalista, come ad ogni nazione, non è "quanti aratri hai?", ma "dove sono i tuoi solchi?", non "quanto rapidamente quel capitale si riproduce?", ma "cosa fa durante la sua riproduzione?" Che sostanza fornisce, che sia buona per la vita? Che opera costruisce, per proteggere la vita? Se non fa nulla di ciò il suo riprodursi è inutile – e se fa peggio che nulla (perché il capitale, così come può sostenerla, può anche distruggere la vita), la sua riproduzione è peggio che inutile; è un prestito con ipoteca di Tisifone, e non è in alcun modo un vantaggio. (''Unto this last'', IV, § 73) == ''Vera e falsa arte'' == *Il fine dell'arte è serio come quello di tutte le cose belle: dei cieli azzurri e dell'erba verde, delle nuvole e della rugiada. O sono inutili, oppure hanno una funzione molto più profonda di quella di dare divertimento. Qualunque maggiore o minore diletto noi troviamo in esse, è diverso da quello che traiamo da un gioco o riceviamo da una momentanea sorpresa. Sarebbe materia di una certa difficoltà metafisica il definire la differenza fra i due generi di piacere, ma è semplicissimo per ciascuno di noi avvertire che c'è una differenza di genere fra il piacere di assistere ad una commedia e quello di guardare il sorgere del sole. <br> Non che manchi una sorta di ''Divina Commedia'' – una drammatica mutazione e potenza – nelle cose belle; la gioia della sorpresa e dell'accidente si mescola, in un modo nobile e durevole, nella musica, nella pittura, nell'architettura e nella stessa bellezza naturale con la perfezione di forma e colore eterni. <br> Ma quando il desiderio del cangiamento diviene la cosa principale, quando non curiamo altro che nuovi suoni, nuove immagini e nuove scene, allora è perduta per noi ogni capacità di godere della Natura e dell'Arte ed ha preso il suo posto un fanciullesco amore per i giocattoli. (''The Cestus of Aglaia'', VIII, § 99) *Questa furia per la visione di nuove cose dalla quale siamo oggi infetti ed afflitti, sebbene risulti in parte dal fatto che tutto è divenuto oggetto di commercio, è ancora di più la conseguenza della nostra sete per l'opera drammatica anziché per quella classica. Perché quando noi siamo interessati alla bellezza di qualcosa, quanto più spesso la vediamo tanto meglio. <br> Ma quando siamo interessati solo alla vicenda di una cosa, ci stanchiamo di sentire la stessa vecchia storia raccontata tante volte, che si ferma sempre allo stesso punto – e vogliamo subito una nuova storia, nuova e migliore – e il quadro del momento, il romanzo del momento, divengono altrettanto effimeri dell'acconciatura e del copricapo del momento. Questo atteggiamento è totalmente avverso all'esistenza di ogni arte degna di essere amata. Se pensi di gettarla via domani, non puoi neppure averla oggi. (''Modern Art'', § 16) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Le pietre di Venezia''=== Dal giorno in cui gli uomini hanno affermato il loro dominio sul mare, tre Stati, degni d'essere ricordati, sono sorti sopra le sue sabbie: Tiro, Venezia e Inghilterra. Della prima di queste grandi potenze non rimane che la memoria, della seconda le rovine; in quanto alla terza che è oggi l'erede delle due prime, se dimentica il loro esempio può essere condotta, quantunque di più orgogliosa grandezza, ad una fine meno rimpianta. ===''Mattinate fiorentine''=== Prima mattinata<br><br>''Santa Croce''<br>1. – Giotto è sicuramente, fra tutti gli artisti, quello cui più si conviene d'essere studiato in Firenze, se pur l'arte antica ha per voi qualche attrattiva.<br>Vi sono, è vero, lavori suoi in Assisi, ma forse non avrete agio di rimanere colà quanto basti; e i molti esistenti a Padova rispecchiano un solo periodo dell'arte sua. Mentre a Firenze, sua città nativa, ne troviamo di ogni data e di ogni genere. Preferibile però sarà di vedere, innanzi tutto, ciò che appartiene al suo miglior tempo e alla sua migliore maniera. Avendo egli lavorato dai dodici ai sessanta anni, ci ha lasciato pitture di piccole e grandi dimensioni, ha trattato soggetti che poco lo commovevano con una certa trascuratezza, ha messo in altri tutto il suo cuore. Terza mattinata<br><br>''Dinanzi al Soldano''<br> Vi prego di credermi sulla parola se vi dico che Giotto era un autentico etrusco-greco del XIII secolo benché convertito alla religione di San Francesco piuttosto che a quella di Ercole, ma, quanto a dipingere, era proprio il vecchio etrusco di sempre. ==Citazioni su John Ruskin== *{{NDR|Riferendosi alla mancata consumazione del matrimonio da parte del marito}} Egli ha addotto varie ragioni, l'odio per i bambini, motivi religiosi, il desiderio di preservare la mia bellezza, e, infine, l'anno scorso mi ha detto il suo vero motivo... egli aveva immaginato che le donne fossero molto diverse dall'immagine che aveva trovato in me e che la ragione per cui non mi ha fatto sua moglie era perché aveva trovato disgusto per le mie fattezze corporee, la prima serata, il 10 aprile. {{NDR|il giorno delle nozze, 10 aprile 1848}} ([[Effie Gray]]) *John Ruskin è stato un gran scrittore [...]. Suppongo che la maggior parte dei membri dell'ashram sappiano che uno dei suoi libri {{NDR|''Unto This Last''}} ebbe grande influenza su di me e fu questo libro che mi spinse a cambiare in modo significativo la mia vita, praticamente all'istante.<br />[...] ciò che Ruskin ha spiegato con la sua prosa erudita e raffinata ai lettori inglesi, racchiude praticamente le stesse idee che noi discutiamo col nostro linguaggio grossolano e che stiamo cercando di mettere in pratica. Io qui non sto paragonando due linguaggi, ma due scrittori. Non posso nemmeno sperare di eguagliare la padronanza di linguaggio di Ruskin, ma arriverà un giorno in cui l'amore per la nostra lingua diventerà universale e avremo scrittori come Ruskin che dedicheranno se stessi, cuore e anima, a questo scopo e che scriveranno in vigoroso gujarati come l'inglese di Ruskin. ([[Mahatma Gandhi]]) *John Ruskin, la cui critica è un rivivere, uno scomporre e un ricreare ditirambico e chiaroveggente. ([[Hugo von Hofmannsthal]]) *Quel quid divino che Ruskin sentiva in fondo al sentimento ispiratogli dalle opere d'arte era precisamente quel che tale sentimento aveva di profondo, di originale e che si imponeva al suo gusto senza essere suscettibile di modificazione. ([[Marcel Proust]]) *Ruskin è un profeta, anche se è stato un grande peccatore, e un profeta inascoltato per quel che vi è di più essenziale nella sua parola. ([[Lionello Venturi]]) *Temperamento d'artista, impressionabile, eccitabile, volubile, ricco di sentimento dava tono dommatico e forma apparente di teoria, in pagine leggiadre ed entusiastiche ai suoi sogni e capricci. ([[Benedetto Croce]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *John Ruskin, ''Diario italiano 1840-1841'', traduzione di Hilia Brinis, Mursia, Milano, 1992 *John Ruskin, ''Le pietre di Venezia'' (''The Stones of Venice''), traduzione di A. Tomei, Vallecchi, 1974. *John Ruskin, ''Mattinate fiorentine'' (''Mornings in Florence''), traduzione di O.H. Giglioli, Vallecchi, 1974. ==Altri progetti== {{interprogetto|s2=en:Author:John Ruskin|s2_lingua=inglese}} {{DEFAULTSORT:Ruskin, John}} [[Categoria:Critici d'arte britannici]] [[Categoria:Pittori britannici]] [[Categoria:Poeti britannici]] [[Categoria:Scrittori britannici]] ici7g61zzjopkal54wfhcp40skq3o5y Discussione:Arthur Schopenhauer 1 2992 1223967 1223807 2022-08-22T21:09:22Z Dread83 47 /* L'arte di insultare */ wikitext text/x-wiki {{sfid}} Iniziata prima suddivisione in sottogeneri; aggiunti nuovi aforismi e citazioni. Inserito ritratto ad olio del filosofo.--[[Utente:Luca Dobusch|Luca Dobusch]] 11:18, Set 4, 2005 (UTC) :Questa suddivisione mi fa schifo! --[[Utente:Dread83|Dread83]] 13:36, Ott 19, 2005 (UTC) == [[L'arte di ottenere ragione]] == Ho inserito alcune citazioni che mi paiono rilevanti per completare la voce recentemente creata in Wikipedia; citare i singoli stratagemmi è un modo facile per fare impressione (specie l'ultimo), quindi meglio non esagerare (Schopenhauer stesso evitò di pubblicarli per questo motivo), però d'altro canto l'opera è (tristemente) nota (almeno in Italia) soprattutto per questo aspetto "basso", quindi almeno un esempio o due bisogna metterlo. Non so quali siano i piú opportuni. --[[Utente:Nemo bis|Nemo]] 11:28, 25 feb 2009 (CET) ==Senza fonte== *Con poco sapere, ma di buona qualità, si produce di più che con moltissimo sapere di cattiva qualità. *Considera ogni giornata come una vita a sé stante. *Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri. *Gli uomini hanno bisogno di qualche attività esterna, perché sono inattivi dentro. *I giorni felici li viviamo senza accorgercene, e solo quando arrivano quelli brutti tentiamo invano di richiamarli indietro. *Il filosofo non deve mai dimenticare che la sua è un'arte e non una scienza. *Il grande [[dolore]] che ci provoca la morte di un buon conoscente ed amico deriva dalla consapevolezza che in ogni individuo v'è qualcosa che è solo suo, e che va perduto per sempre. *Il principio dell'onore e del coraggio consiste propriamente nel considerare piccoli i mali più grandi, se sono causati dal destino, e invece grandi anche i più piccoli, se sono causati dagli uomini. *Immaginiamo che qualcuno, per esperienza propria o perché glielo fanno notare gli altri, riconosca un grave difetto del proprio carattere e se ne rammarichi, proponendosi con fermezza e sincerità di migliorarsi e di liberarsene: ciò nonostante, alla prima occasione, quel difetto avrà di nuovo libero corso. Nuovo pentimento, nuovo proposito, nuova ricaduta. *In questo gli uomini sono proprio come i bambini: diventano maleducati se li si vizia; dunque non si deve essere con nessuno troppo accomodanti e affettuosi. *L'amore è il grande agguato che la natura ha teso agli uomini per propagarne la specie. *L'[[amore]] e l'[[odio]] falsano completamente il nostro giudizio: nei nostri nemici non vediamo altro che difetti e in coloro che amiamo soltanto i pregi; dei secondi perfino i difetti ci sembrano amabili. *L'amore è votato allo scacco. *L'egoismo teoretico possiede la coerenza della pura follia; esso non abbisogna di confutazione (che è impossibile), ma di cure. *La [[felicità]] è come l'elemosina gettata al mendico. Gli permette di vivere oggi per prolungare il suo dolore l'indomani. *La malvagità, si dice, la si sconta nell'altro mondo; ma la stupidità in questo. *La [[morte]] acquieta l'invidia completamente, la vecchiaia lo fa per metà. *La morte di [[Socrate]] e la crocifissione di Cristo fanno parte dei grandi tratti caratteristici dell'umanità. *La [[parola]] di un uomo è il più duraturo dei materiali. *La [[paura]] ci impedisce di vedere e di cogliere le occasioni di salvezza che ancora ci restano e che sono spesso a portata di mano. Ecco perché, per affrontare pericoli improvvisi, così come per combattere avversari o nemici, le doti più importanti sono il sangue freddo e la presenza di spirito. Il primo consiste nel silenzio della Volontà, affinché l'intelletto possa agire; la seconda nell'attività indisturbata di quest'ultimo, nonostante le pressioni che gli eventi esercitano sulla Volontà. *La [[salute]] non è tutto, ma senza salute tutto è niente. *La socievolezza è l'atto per cui gli uomini si scaldano a vicenda lo spirito; esattamente come, quando fa molto freddo, si scaldano a vicenda il corpo stringendosi l'uno all'altro. Quanto più calore spirituale si possiede, tanto meno si ha bisogno di socievolezza: perciò essa tende ad aumentare quando lo spirito diminuisce. *La [[solitudine]] è fonte di felicità e di tranquillità dell'animo. *La storia è la continuazione della zoologia. *La verità e l'originalità troverebbero più facilmente posto nel mondo, se coloro che non sono in grado di produrle non cospirassero di comune accordo per non farle venire alla luce. *La verità passa per tre gradini: viene ridicolizzata, viene contrastata, viene accettata come ovvia. *La vista di qualità preminenti di solito provoca la rabbia di chi non vale niente. *La vita corre e la vostra comprensione è tarda: perciò io non assaporo la mia [[Gloria|gloria]] e perdo il mio premio. *La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia. *Mentre già da tempo la filosofia veniva generalmente strumentalizzata, ora per fini pubblici, ora per fini privati, io, senza lasciarmi turbare, per più di trent'anni son rimasto coerente al corso del mio pensiero, solo perché così dovevo, né potevo altrimenti. *Nella fanciullezza la vita ci si presenta come uno scenario teatrale visto da lontano; nella vecchiaia come il medesimo scenario visto da molto vicino. *Nessuno si è mai sentito felice nel presente, a meno che non fosse ubriaco. *Non posso certo sottrarmi in alcun modo ai difetti e alle debolezze inerenti per necessità alla mia natura come a ciascun'altra: ma non li accrescerò con indegni compromessi. *Non v'è dubbio che la vita non ci sia stata data perché ne godiamo, ma per vincerla – per superarla. *Non v'è nulla di più inconciliabile e crudele dell'[[invidia]]: eppure ci sforziamo senza posa soprattutto di suscitarla! *Non v'è rimedio per la nascita e la morte, salvo godersi l'intervallo. *Ormai da gran tempo ho rinunciato al plauso dei miei contemporanei. *Per ogni [[libro]] degno di essere letto c'è una miriade di cartastraccia. *Perfino l'ingegno degli animali si aguzza considerevolmente con il bisogno, cosicché in casi difficili essi fanno cose che ci stupiscono; quasi tutti, per esempio, considerano più prudente non darsi alla fuga, se credono di non essere stati visti: ecco perché la [[lepre]] si acquatta nel solco del campo e lascia che il [[caccia]]tore la sfiori nel passare oltre; mentre gli insetti, quando non hanno via di scampo, fanno finta di essere morti; e così via. *Perfino quando l'educazione è più o meno di pari grado, la conversazione tra un grande spirito e una mente comune è come un viaggio che due uomini fanno assieme, l'uno in sella ad un focoso destriero e l'altro a piedi, un viaggio che sarà presto assai fastidioso per entrambi e che finirà per divenire impossibile. *Quando pensiamo con orrore alla [[morte]], la consolazione più sicura ed efficace che ci è data è sapere che essa ha almeno questo di buono, che è la fine della vita. *Quanto più in basso l'[[Uomo|uomo]] si trova dal punto di vista intellettuale, tanto meno misteriosa è per lui l'[[esistenza]]: anzi, gli sembra ovvio che tutto quello che esiste, esista ed esista così com'è. *Quanto più uno possiede in se stesso, di tanto meno egli necessita del mondo esterno. Ecco perché la superiorità dello spirito rende poco socievoli. *Quanto uno ha pensato di vero, o ha portato alla luce dalle tenebre, dovrà pure un giorno o l'altro venir colto da un qualsiasi spirito pensante e colpirlo, rallegrarlo e confortarlo; ed è proprio per costui che si parla, come per noi hanno parlato quelli che ci somigliano e che son diventati il nostro conforto nel deserto della vita. *Questa generazione non ha più corone da elargire: il suo plauso si è ormai prostituito né ha valore alcuno il suo biasimo. *Scuri in viso, lasciamo passare senza goderne infinite ore piacevoli e serene; ma quando poi arrivano quelle brutte, riguardiamo con vana nostalgia alle prime. *Se la nostra vita fosse senza fine e senza dolore, a nessuno forse verrebbe in mente di domandarsi perché il mondo esista e perché sia fatto proprio così, ma tutto ciò sarebbe ovvio. *Si ha ragione di cercare gli esseri umani o di evitarli, a seconda che si tema di più la noia o il dispiacere. *Solo il cambiamento è eterno, perpetuo, immortale. == [[L'arte di insultare]] == Non capisco perché questa citazione: "Il sesso femminile pretende e si aspetta tutto da quello maschile: tutto quello, cioè, che desidera e di cui ha bisogno; il sesso maschile, a quello femminile, chiede, prima di tutto e direttamente, una cosa sola. ( [https://issuu.com/qbic/docs/schopenhauer-arte-insultare p. 97]) " sia stata tolta essendo ripresa dalla voce matrimonio del suddetto testo, come indicato nel link sopra ed e' traduzione esatta dal tedesco originale dell'autore come segue: " Das weibliche Geschlecht verlangt und erwartet vom männlichen alles, nämlich alles, was es wünscht und braucht: Das männliche verlangt vom weiblichen zunächst und unmittelbar nur Eines. " chiedo a @Utente:Dread83 e gli altri, grazie --[[Utente:Unideanet|Unideanet]] ([[Discussioni utente:Unideanet|scrivimi]]) 13:50, 22 ago 2022 (CEST) :C'è già, è in ''Aforismi sulla saggezza del vivere''. Grazie. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 23:08, 22 ago 2022 (CEST) 9ed5mgfywaec5nl8d40rqia72ttnzwj Adam Smith 0 3176 1223851 1216514 2022-08-22T14:45:05Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:AdamSmith.jpg|thumb|Adam Smith]] '''Adam Smith''' (1723 – 1790), economista e filosofo scozzese. ==Citazioni di Adam Smith== *I monopolisti, mantenendo il mercato continuamente in condizioni di scarsità... vendono i loro prodotti molto al di sopra del prezzo naturale.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'economia'', traduzione di Olga Amagliani e Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 96. ISBN 9788858014158</ref> *In una società civile l'uomo ha continuamente bisogno della cooperazione e dell'assistenza di un gran numero di persone.<ref name=AAVV>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 162. ISBN 9788858014165</ref> *L'intero prodotto della terra e del lavoro di un paese si divide in tre parti: di esse, una è destinata ai salari, un'altra ai profitti e l'altra alle rendite. E solo dalle ultime due parti che si possono fare deduzioni per le imposte o per il risparmio; la prima, se modesta, costituisce null'altro che le necessarie spese della produzione.<ref name=nap/> *La società non può sussistere a meno che le leggi della giustizia non siano accettabilmente osservate, poiché nessun rapporto sociale può realizzarsi tra uomini che non si astengano dall'offendersi l'un l'altro.<ref>Da ''Teoria dei sentimenti morali'', parte I, sezione II, cap. III.</ref> *Nella gara per la ricchezza, gli onori e le promozioni, può correre più forte che può, tendere al massimo ogni nervo e ogni muscolo per superare i suoi avversari. Ma se dovesse fare uno sgambetto o atterrare uno di loro, l'indulgenza degli spettatori verrebbe del tutto meno. Sarebbe una violazione della competizione leale, che essi non potrebbero ammettere. Per loro quest'uomo è sotto ogni rispetto buono quanto lui: essi non prendono parte a quell'amore di sé per il quale egli preferisce così tanto se stesso all'altro e non possono condividere il motivo per cui l'ha danneggiato. Perciò simpatizzano prontamente con il naturale risentimento di chi ha ricevuto il torto, mentre chi l'ha fatto diventa l'oggetto del loro odio e della loro indignazione. Egli è consapevole di diventarlo, e avverte che quei sentimenti sono pronti a esplodere contro di lui da ogni parte.<ref>Da ''Teoria dei sentimenti morali'', parte II, sezione II, cap. II.</ref> *{{NDR|Spiegando l'utilità di un «governo dispotico» in alcuni casi}} Ogni legge è fatta dai loro padroni, i quali non lasceranno mai passare una misura a loro pregiudizievole. [...] La libertà dell'uomo libero è la causa della grande [[oppressione]] degli schiavi [...]. E dato che essi costituiscono la parte più numerosa della popolazione, nessuna persona provvista di umanità desidererà la libertà in un paese in cui è stata stabilita questa istituzione.<ref>Da ''Lectures on Jurisprudence'', Liberty Classics, Indianapolis, 1982; citato in [[Domenico Losurdo]], ''Controstoria del liberalismo'', Laterza, 2005, p. 8.</ref> *Quanto maggiore è la quota del capitale di un paese che è impiegata nell'agricoltura, tanto maggiore sarà la quantità di lavoro produttivo che esso metterà in attività nel paese; e tanto maggiore sarà pure il valore che il suo impiego aggiunge al prodotto annuale della terra e del lavoro della società.<ref name=nap/> ==''La ricchezza delle nazioni''== ===[[Incipit]]=== Il lavoro compiuto da un individuo isolato non è, evidentemente, sufficiente a procacciargli gli alimenti, gli indumenti, e il genere di alloggio, che si suppone siano richiesti in una società evoluta, non solo dal lusso della persona di condizione elevata, ma anche dalle naturali esigenze del più umile contadino. Osservate in qual modo un qualsiasi lavoratore a giornata in Gran Bretagna o in Olanda sia fornito di tutte queste cose, e comprenderete come gli agi di cui gode siano molto superiori a quelli di numerosi principi indiani, padroni assoluti della vita e della libertà di un migliaio di selvaggi nudi.<br> {{NDR|Adam Smith, ''La ricchezza delle nazioni. Abbozzo'', trad. di Valentino Parlato, Editori Riuniti, 1991. ISBN 8835942004}} ===Citazioni=== *Il massimo mutamento delle capacità produttive del lavoro sembrano essere stati gli effetti della divisione del lavoro.<ref name=AAVV/> :''The greatest improvement in the productive powers of labour [...] seem to have been the effects of the division of labour''. (libro I, cap. I, p. 7) *L'unico motivo che determina il possessore di un capitale a investirlo nell'agricoltura o nell'[[industria]] [...] è il proprio profitto.<!-- (da ''Ricerca sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni'')--> *Un lavoratore fornisce abbondantemente agli altri ciò di cui necessitano ed essi gli procurano ampiamente ciò di cui necessita, e una generale abbondanza si diffonde attraverso tutti gli strati della società. Osserva la sistemazione del più comune artigiano o lavoratore giornaliero in un paese civile e fiorente, e ti accorgerai che del numero di persone della sua industria una parte, sebbene una piccola parte, che è stata impiegata per procurargli questa sistemazione, eccede ogni calcolo. Il cappotto di lana, per esempio, che copre i lavoratori giornalieri, grossolano e grezzo come può apparire, è il lavoro congiunto di una gran moltitudine di lavoratori. Il pastore, lo sceglitore, il pettinatore di lana o il cardatore, il tintore, il filatore, il tessitore, il lavatore, il sarto, con molti altri, devono tutti unire i loro differenti mestieri al fine di completare anche questo prodotto casalingo. Quanti mercanti e trasportatori, inoltre, devono essere impiegati nel trasportare i materiali da alcuni di questi lavoratori ad altri che spesso vivono in parti molto distanti del paese. Quanto commercio e quanta navigazione in particolare, quanti costruttori di navi, marinai, fabbricanti di vele e di funi devono essere stati impiegati al fine di mettere insieme le diverse sostanze usate dal tintore che spesso vengono dagli angoli più remoti del mondo! Che varietà di lavoro è anche necessario per produrre gli utensili del più umile di quei lavoratori! Per non parlare di quelle macchine complicate come la nave del marinaio, la fabbrica del follatore, o perfino il telaio del tessitore, consideriamo solo quale varietà di lavoro è richiesta per costruire quella semplicissima macchina, le cesoie con le quali il pastore tosa la lana. Il minatore, il costruttore delle fornaci per la fusione del minerale, il tagliaboschi, il bruciatore di carbone per far funzionare le fornaci, il produttore di mattoni, il dispositore di mattoni, i lavoratori che supervisionano la fornace, il riparatore di mulini, l'operaio della fucina, il fabbro devono tutti mettere insieme i loro differenti mestieri al fine di produrre questi. Dobbiamo esaminare allo stesso modo tutte le diverse parti del suo abito la mobilia di casa, la ruvida canottiera che indossa sulla pelle, le scarpe che coprono i suoi piedi, il letto in cui dorme, e tutte le diverse parti che lo compongono, la grata di cucina su cui prepara i suoi viveri, il carbone di cui fa uso per questo scopo, scavato dalle viscere della terra e portatogli forse attraverso un lungo trasporto per mare e per terra, tutti gli altri utensili della sua cucina, tutta la apparecchiatura del suo tavolo, i coltelli, le forchette, i piatti di coccio o di peltro sopra i quali egli serve e divide i suoi cibi, le differenti mani impiegate nel preparare il suo pane e la sua birra, le finestre di vetro che lasciano penetrare il caldo e al luce, e isolano dal vento e dalla pioggia con tutte le conoscenze e i requisiti del mestiere per preparare quella bellissima e felice invenzione senza cui queste parti nordiche del mondo avrebbero potuto scarsamente procurare un habitat confortevole, insieme con gli utensili di tutti i diversi lavoratori impiegati nel produrre queste diverse comodità; se noi esaminiamo, io dico, tutte queste cose, e consideriamo quale varietà di lavoro è utilizzato per ciascuna di esse, saremo coscienti che senza l'assistenza e la cooperazione di molte migliaia la persona più misera in un paese civilizzato non potrebbe provvedere perfino in accordo a quello che noi potremmo falsamente immaginare, la facile e semplice maniera in cui egli è comunemente sistemato. ([http://www.wsu.edu/~dee/ENLIGHT/WEALTH1.HTM cap. 1]) *{{NDR|Si riporta l'esempio, divenuto celebre, della manifattura di spilli usato da Smith per illustrare gli effetti della divisione del lavoro.}} In queste grandi produzioni destinate a soddisfare i bisogni di un gran numero di persone, ogni ramo differente del lavoro richiede un gran numero di lavoratori, che rende impossibile radunare tutti nella stessa casa lavoro. Noi raramente possiamo vedere in una volta sola più di quelli impegnati in un singolo ramo. Sebbene in simili produzioni, di conseguenza, il lavoro può essere davvero diviso in un gran numero di parto, rispetto a quelle di natura più frivola, la divisione non è così ovvia, ed è stata perciò poco osservata. <br>Prendiamo dunque un esempio in una manifattura di poco conto dove la divisione del lavoro è stata molto spesso citata, quella, cioè, dello spillettaio; un operaio non educato in questa manifattura (che la divisione del lavoro ha reso uno speciale mestiere), non preparato all'uso del macchinario realizzato per questo (la cui invenzione probabilmente è stata resa possibile dalla stessa divisione), può a fatica, forse, con la sua laboriosità, produrre uno spillo al giorno, e di certo non può produrne 20. Dato il modo in cui viene svolto oggi questo compito, non solo tale lavoro nel suo complesso è divenuto mestiere particolare, diviso in un certo numero di specialità, la maggior parte delle quali sono anch'esse mestieri particolari. Un uomo trafila in metallo, un altro raddrizza il filo, il terzo lo taglia, un quarto gli fa la punta, un quinto lo schiaccia l'estremità dove deve inserirsi la capocchia; fare la capocchia richiede due o tre operazioni distinte; inserirle in attività distinta, pulire gli spilli è un'altra, e persino il metterli nella carta un'altra occupazione se stante, sicché l'importante attività di fabbricare uno spillo viene divisa, in tal modo in circa 18 distinte operazioni che, in alcune manifatture, sono tutte compiute da mani diverse, sebbene si diano casi in cui la stessa persona ne compie due o tre. Io ho visto una piccola manifattura di questo tipo dove erano impiegati solo 10 uomini, e dove alcuni di essi di conseguenza compivano due o tre distinte operazioni. Ma sebbene loro fossero assai poveri, e perciò non disponessero molto delle macchine necessarie, potevano, quando si impegnavano a vicenda, fare all'incirca dodici libbre di spilli in un giorno. Una libbra contiene più di mille spilli di grandezza media. Quelle 10 persone, quindi, riuscivano a fare più di 40.000 spilli al giorno. Ciascuno di loro 10 dunque, facendo una decima parte di 48000 spilli, può essere considerato come se ne fabbricasse 4800 in un giorno. Se invece avessero lavorato tutti separatamente e indipendentemente senza che alcuno di loro fosse stato previamente addestrato a questo compito particolare, non avrebbero certamente potuto fabbricare neanche 20 spilli al giorno per ciascuno, forse neanche un solo spillo al giorno; cioè certamente non la duecentoquarantesima parte, e forse neanche la quattromilaottocentesima parte di quel che sono intanto capaci di compiere in conseguenza di una appropriata divisione e combinazione delle loro differenti operazioni. <br>In tutte le altre arti e manifatture, gli effetti della divisione del lavoro sono analoghi a quelli che abbiamo riscontrato in quest'attività di modestissimo rilievo; sebbene, in molte di esse, il lavoro non possa essere suddiviso fino a questo punto, né ridotto a una tale semplicità di operazioni. La divisione del lavoro, comunque, nella misura in cui può essere introdotta, determina in ogni mestiere un aumento proporzionale delle capacità produttive del lavoro. ([http://www.wsu.edu/~dee/ENLIGHT/WEALTH1.HTM cap. 1]) *Il consumo è il solo fine e scopo di ogni produzione; e non si dovrebbe mai prender cura dell'interesse del produttore, se non in quanto ciò possa tornare necessario per promuovere quello del consumatore. La massima è così perfettamente evidente di per se stessa che sarebbe assurdo tentare di dimostrarla. (1948, p. 601<ref name=nap>Citato in [[Claudio Napoleoni]], ''Dalla scienza all'utopia''.</ref>) *Nessuna società può essere felice se la sua maggior parte è povera e miserabile. *Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che dobbiamo aspettarci il nostro pranzo, ma dalla cura che essi hanno per il proprio interesse. :''It is not from the benevolence of the butcher, the brewer, or the baker that we expect our dinner, but from their regard to their own interest''. (libro I, cap. II, p. 19) *Questa divisione del lavoro, da cui derivano tanti vantaggi, non è originariamente l'effetto di una saggezza umana che prevede e persegue quella generale opulenza che essa determina. È la conseguenza necessaria, sebbene assai lenta e graduale, di una certa propensione [...] a trafficare, barattare e [[scambio|scambiare]] una cosa con un'altra.<br />Se questa propensione sia uno di quei principî originari della natura umana che non si possono ricondurre ad altre cause; o se, come sembra più probabile, essa sia conseguenza necessaria della facoltà della ragione e della parola, non è compito del nostro presente argomento di indagare. Essa è comune a tutti gli uomini e non si ritrova in nessun'altra razza di animali [...]. (lib. I, cap. II; 2013) *La gente dello stesso mestiere raramente si incontra, anche solo per divertimento e diporto, senza che la conversazione finisca in una cospirazione contro il pubblico o in qualche escogitazione per aumentare i prezzi. (libro I, cap. X, parte II; 2013) *Per la maggior parte dei ricchi il principale godimento delle ricchezze consiste nel farne mostra. (libro I, cap. XI, parte II; 2013) *Perseguendo il proprio interesse, egli {{NDR|l'individuo}} spesso promuove quello della società in modo più efficace di quando intenda realmente promuoverlo. (IV, II)<ref>Citato in AA.VV., ''Come funzionano i soldi'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 21. ISBN 9788858025208</ref> *Non vi è arte che un governo impari prima che cavare soldi dalle tasche della gente. :''There is no art which one government sooner learns of another than that of draining money from the pockets of the people''. (libro V, cap. II, parte II, Appendice agli articoli I e II) *Si può invero dubitare che la carne sia un genere di necessità. Si sa per esperienza che il grano e gli altri vegetali, insieme con latte, formaggio e burro o olio dove non c'è burro, possono fornire anche [[vegetarianismo|senza carne]] la più ricca, sana, nutriente ed energetica delle diete. (lib. V, cap. II, parte II, appendice agli articoli I e II; 2013) ==Citazioni su Adam Smith== *Adam Smith esalta continuamente i vantaggi che un paese ritrae da un ampio [[reddito]] lordo, piuttosto che da un ampio reddito netto. ([[Claudio Napoleoni]]) <!--*Never so finely analytical as David Ricardo, nor so stern and profound as Karl Marz, Smith is the very epitome of the Enlightenment: hopeful but realistic, speculative but practical, always respectful of the classical past but ultimately dedicated to the great discovery of his age-progress. (dalla ''Encyclopedia Britannica'', 1975)--> *Adam Smith, il principale pensatore del moderno capitalismo, era professore di filosofia morale a Glasgow e prima di scrivere "La ricchezza delle nazioni" ha scritto "La teoria dei sentimenti morali". ([[Claudio Gentili]]) *[[Cesare Beccaria|Beccaria]] vide e discorse i fenomeni della divisione del lavoro; ma colui che la ridusse a dottrina fu Adamo Smith. Questo gran pensatore, che può dirsi il padre dell'economia politica, dimostra che quando un uomo si applica costantemente ad una operazione spicciolata, non solo acquista una grande facilità a compierla, ma risparmia il tempo che si richiede necessariamente, passando da un'operazione ad un'altra. ([[Raffaele Conforti]]) *Egli lasciò cadere o rese sterili molti fra i più promettenti suggerimenti contenuti nelle opere di suoi immediati precursori. [...] In fondo, risale a Smith la responsabilità di parecchi tratti insoddisfacenti della teoria economica nei successivi cento anni e di molte controversie, che sarebbero state superflue se egli avesse compendiato in modo diverso il pensiero dei predecessori. ([[Joseph A. Schumpeter]]) *Forse, rispetto agli autori precedenti, la principale caratteristica distintiva di Smith è di essere un 'accademico': cioè di affrontare il suo oggetto d'analisi mosso sì da passioni politiche ma sufficientemente distaccato dai problemi e dagli interessi immediati e, soprattutto, di dedicare grande cura e un'enorme quantità di tempo all'esatta definizione e all'accurata presentazione delle sue idee, con una grande capacità di mediare tra posizioni e tesi diverse e di cogliere gli elementi positivi di ciascuna di esse. Questa 'sottigliezza' smithiana, il rifiuto di tesi nette e prive di qualificazioni e sfumature, rende allo stesso tempo difficile e interessante il lavoro d'interpretazione delle sue opere. ([[Alessandro Roncaglia]]) *Il merito di Smith consiste nella sua abilità nel presentare argomenti che si sono rivelati essenziali nell'interpretazione dello stadio commerciale e industriale della storia, e nella profonda influenza che egli esercitò sugli economisti successivi in Inghilterra, in Francia, e in realtà dovunque si sia scritto di economia. (da Peter D. Groenewegen e Gianni Vaggi, ''Il pensiero economico'', 2002) *Il modo in cui avviene questo coordinamento (di domanda e offerta) è stato un punto centrale della teoria economica dai tempi di Adam Smith. ([[Kenneth Arrow]]) *Ma, se non vide, o se non previde completamente la Rivoluzione industriale nella sua piena manifestazione capitalistica, Smith osservò con grande chiarezza le contraddizioni, l'obsolescenza e, soprattutto, l'angusto egoismo sociale del vecchio ordine. Se egli era un profeta del nuovo, ancor di più era un nemico del vecchio. ([[John Kenneth Galbraith]]) *Smith quando parlava di governo che si doveva togliere dalle balle intendeva quindi quei bastardi che avevano regnato da tiranni per 5000 anni di fila, NON INTENDEVA il governo democratico di oggi. Ma sti economisti attuali che si chiamano [[liberismo|Neoliberisti]] (te li spiego in un’altra puntata) hanno spacciato a tutti che Smith odiava i [[governi]] come i nostri, li voleva senza potere, e amava il Libero Mercato, capisci? Una balla. Per Smith il capitalismo del Libero Mercato era accettabile solo perché era un male minore rispetto ai [[tirannia|tiranni]] totali. Ok? Adam Smith infatti non ammirava affatto il capitalismo del Libero Mercato, e infatti una delle sue citazioni più famose è questa: “E’ raro che i [[capitalismo|capitalisti]] si riuniscano se non per cospirare contro i lavoratori e il Mercato”. ([[Paolo Barnard]]) *Sul piano pratico, Smith raccomandava la progressiva eliminazione delle barriere e dei vincoli all'attività economica che provenivano dall'epoca feudale e dalle politiche mercantilistiche. Il [[liberismo]] di Smith va inteso appunto in questo senso e non, come spesso si sostiene, nel senso di un atteggiamento passivo o inerte della pubblica autorità – governo e parlamento – nell'attività economica. ([[Alessandro Roncaglia]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Adam Smith, ''Ricchezza delle nazioni'', traduzione di Alberto Campolongo, Utet, Torino, 1948. *Adam Smith, ''La ricchezza delle nazioni'', a cura di Anna e Tullio Bagiotti, UTET, Novara, 2013. ISBN 978-88-418-8820-9 *Adam Smith, ''Teoria dei sentimenti morali'', traduzione di Stefania Di Pietro, Rizzoli, Milano, 2013. ISBN 978-88-58-65724-9 ==Altri progetti== {{interprogetto|s=en:Author:Adam Smith|s_lingua=inglese|s_preposizione=di}} ===Opere=== {{Pedia|La ricchezza delle nazioni||(1776)}} {{DEFAULTSORT:Smith, Adam}} [[Categoria:Economisti britannici]] [[Categoria:Filosofi britannici]] lo7bsjsgunhp4trok2n027xv8l22cm5 Roland Barthes 0 3221 1223852 1223477 2022-08-22T14:46:22Z SunOfErat 12245 /* Frammenti di un discorso amoroso */ wikitext text/x-wiki [[File:Roland Barthes.jpg|thumb|Ritratto di Roland Barthes]] '''Roland Barthes''' (1915 – 1980), saggista, critico letterario e semiologo francese. ==Citazioni di Roland Barthes== *Amo gli [[attore|attori]] che recitano tutti i loro ruoli nello stesso modo, se questo modo è al contempo caldo e chiaro. Non amo che un attore si travesta, ed è forse questa l'origine del mio dissidio con il teatro. (da ''Sul teatro'') *Ciò che la [[Pop Art]] vuole è desimbolizzare l'oggetto, dargli l'opacità e l'ottusa caparbietà d'un fatto.<ref>Da ''L'arte, questa vecchia cosa'', in AA. VV., ''PopArt: evoluzione di una generazione'', Electa, Milano, 1980, p. 167.</ref> *Essendo la [[lettura]] una traversata di codici, niente ne può arrestare il viaggio. (da ''S/Z''<ref name=Hea>Citato in [[Stephen Heath]], ''L'analisi Sregolata: Lettura Di Roland Barthes'', traduzione di Patrizia Lombardo, Edizioni Dedalo, Bari, 1977.</ref>) *Ho sempre amato molto il teatro, eppure non ci vado quasi più. È un voltafaccia che insospettisce anche me. Cos'è accaduto? Quando è accaduto? Sono cambiato io o è cambiato il teatro? Non lo amo più o lo amo troppo? (da ''Sul teatro'', a cura di Marco Consolini, Meltemi) *Il mio fantasma: l'[[idiorritmico|idiorritmia]]<br>Un fantasma (o almeno ciò che io definisco tale): un ritorno di desideri, di immagini, che vagano, si cercano in voi, anche per tutta una vita, e spesso si cristallizzano solo attraverso una parola. La parola, significante maggiore, indotto dal fantasma alla sua esplorazione [...] {{sic|[È]}} un fantasma di vita, di regime, di genere di vita, ''diaita'', dieta. Né duale, né plurale (collettivo). Una sorta di solitudine interrotta in un modo definito: il paradosso, la contraddizione, l'aporia di una condivisione delle distanze – l'utopia di un socialismo delle distanze [...].<ref>Citato in Gianfranco Marrone e Marco Consolini, ''Roland Barthes l'immagine, il visibile'', Marcos y Marcos, Milano, 2010, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=vagano p. 30] [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=diaita] [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=condivisione]</ref> *Il testo di godimento è assolutamente intransitivo. Pure, la [[perversione]] non basta a definire il godimento; è l'estremo della perversione a definirlo: estremo sempre spostato, estremo vuoto, mobile, imprevedibile. Questo estremo garantisce il godimento: una perversione media si carica ben presto di un gioco di mentalità subalterne: prestigio, ostentazione, rivalità, discorso, parate ecc. (da ''Testi di godimento'') *La [[letteratura]] non permette di camminare ma permette di respirare. (da ''Letteratura e significazione'', in ''Saggi critici'') *La letteratura: un codice che bisogna accettare di decifrare.<ref>Da ''Letteratura e discontinuità'', in ''Saggi critici'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi.</ref> *La [[sapienza]] è nessun potere, un po' di sapere, un po' di intelligenza e quanto più sapore possibile.<ref name="lectio">Da una ''lectio'' inaugurale all'Institut de France; citato in Ravasi, p. 106.</ref> *Lo [[scrittore]] deve considerare i suoi vecchi testi quali altri testi, che egli riprende, cita o deforma, come farebbe di una moltitudine di altri segni. (da ''Drame, Poème, Roman'', 1968<ref name=Hea></ref> ) *Lo [[specchio]] non capta altro se non altri specchi, e questo infinito riflettere è il vuoto stesso, (che, lo si sa, è la forma). (da ''L'impero dei segni''<ref name=Hea></ref>) *Non occorre essere né cattolici né cristiani, né credenti, né umanisti per essere interessati agli ''Esercizi Spirituali'' di [[Ignazio di Loyola]].<ref>Da ''Sade, Fourier, Loyola''; citato in Ravasi, p. 7.</ref> *Ogni amante è pazzo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 291. ISBN 9788858014165</ref> *Per sfuggire all'alienazione della società presente non rimane che questa via: ''la fuga in avanti''.<ref>Da ''Il piacere del testo'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1980, p. 40.</ref> *Poiché il [[mito]] ruba al linguaggio, perché non rubare al mito?<ref name=Hea></ref> *[[Marcel Proust|Proust]] è quello che mi viene, non quello che chiamo; non è un'«autorità»; semplicemente un «ricordo circolare». Ed è questo l'intertesto: l'impossibilità di vivere al di fuori del testo infinito – sia questo testo Proust, o il giornale quotidiano, o lo schermo televisivo: il libro fa il senso, il senso fa la vita. (da ''Variazioni sulla scrittura'') *Quali sono i piani che ogni lettura scopre? Come è costruita la cosmogonia che questo semplice sguardo postula? Singolare cosmonauta, eccomi attraversare mondi e mondi, senza fermarmi a nessuno d'essi: il candore della carta, la forma dei segni, la figura delle parole, le regole della lingua, le esigenze del messaggio, la profusione dei sensi che si connettono. E uno stesso infinito viaggio nell'altra direzione, dalla parte di chi scrive: dalla parola scritta potrei risalire alla mano, alla nervatura, al sangue, alla pulsione, alla cultura del corpo, al suo godimento. Da una parte e dall'altra, la scrittura-lettura si dilata all'infinito, impegna l'uomo nella sua interezza, corpo e storia; è un atto panico, del quale la sola definizione certa è che "non potrà fermarsi da nessuna parte".<ref>Da ''Variazioni sulla scrittura'', traduzione di Carlo Ossola, Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1999.</ref> *Quelli che trascurano di [[rilettura|rileggere]] si condannano a leggere sempre la stessa storia. (da ''S/Z''<ref>Citato in Elena Spagnol, ''Citazioni'', Garzanti, 2003.</ref>) *Scrivere significa scuotere il senso del mondo, disporvi un'interrogazione indiretta alla quale lo scrittore, con un'ultima sospensione, si astiene dal rispondere. La risposta è data da chiunque vi rechi la propria libertà; ma poiché questa muta la risposta del mondo allo scrittore è infinita: non si smette mai di rispondere a ciò che è stato scritto fuori da ogni risposta: i significati passano, la domanda resta.<ref>Da ''Scritti critici'', traduzione di Lidia Lonzi, Torino, Einaudi, 1966, p. 11.</ref> *Vi è un'età in cui si insegna ciò che si sa; ma poi ne viene un'altra in cui si insegna ciò che non si sa: questo si chiama cercare.<ref name="lectio" /> ==''L'ovvio e l'ottuso''== *[...] lo statuto particolare dell'immagine fotografica: ''è un messaggio senza codice.'' (''Il messaggio fotografico'', p. 7) *Che cos'è il [[colore]]? Un godimento [...] come una palpebra che si chiude, uno svanire leggero. (''Cy Twombly o «Non multa sed multum»'', pp. 165-166) *È cambiato il soggetto umano: l'interiorità, l'intimità, la solitudine hanno perso il loro valore, l'individuo è sempre più diventato gregario, vuole musiche collettive, massicce, spesso parossistiche, espressione del ''noi'', più che dell'''io''. (''Amare Schumann'', p. 281) ==''La camera chiara''== *La vita è fatta di piccole [[solitudine|solitudini]]. (da ''La camera chiara'') *Davanti all'obiettivo io sono contemporaneamente: quello che io credo di essere, quello che vorrei si creda io sia, quello che il fotografo crede io sia, e quello di cui egli si serve per far mostra della sua arte. (da ''La camera chiara'') *{{NDR|Il [[colore]] è}} un'intonacatura apposta successivamente sulla verità originaria del Bianco e Nero. Il Colore è per me un belletto, un ''make-up'' (come quello fatto ai cadaveri).<ref>Da ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', traduzione di R. Guidieri, Einaudi, Torino, 1998, p. 82; citato in David Batchelor, ''Cromofobia. Storia della paura del colore'', traduzione di M. Sampaolo, Mondadori, Milano, 2001, p. 59. ISBN 9788842497684</ref> *Ciò che la fotografia riproduce all'infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più a ripetersi esistenzialmente. In essa, l'avvenimento non si trasforma mai in altra cosa: essa riconduce sempre il corpus di cui ho bisogno al corpo che io vedo; è il Particolare assoluto, la Contingenza sovrana, spenta e come ottusa, il Tale, in breve la Tyché, l'Occasione, l'Incontro, il Reale nella sua espressione infaticabile. (da ''La camera chiara'') *La società si adopera per far rinsavire la Fotografia, per temperare la follia che minaccia di esplodere in faccia a chi la guarda.<ref>Da ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', Torino, Einaudi, p. 117.</ref> ==''Frammenti di un discorso amoroso''== *"Nell'amorosa quiete delle tue braccia"<br>{{maiuscoletto|abbraccio}} Per il soggetto, il gesto dell'[[abbraccio]] amoroso sembra realizzare, per un momento, il sogno di unione totale con l'essere amato.<br>1. Oltre all'accoppiamento (e al diavolo l'Immaginario), vi è quest'altro abbraccio, che è una stretta immobile: siamo ammaliati, stregati: siamo nel sonno, senza dormire; siamo nella voluttà infantile dell'addormentamento: è il momento delle storie raccontate, della voce che giunge a ipnotizzarmi, a straniarmi, è il ritorno alla madre (nell'amorosa quiete delle tue braccia, dice una poesia musicata da Duparc). In questo incesto rinnovato, tutto rimane sospeso: il tempo, la legge, la proibizione: niente si esaurisce, niente si desidera: tutti i desideri sono aboliti perché sembrano essere definitivamente appagati.<br>2. Tuttavia nel mezzo di questo abbraccio infantile, immancabilmente, il genitale si fa sentire; esso viene a spezzare l'indistinta sensualità dell'abbraccio incestuoso; la logica del desiderio si mette in marcia, riemerge il voler prendere, l'adulto si sovrappone al bambino e, a questo punto, io sono contemporaneamente due soggetti in uno: io voglio la maternità e la genitalità. (L'innamorato potrebbe definirsi un bambino con il membro eretto: tale era il giovane Eros).<br>3. Momento dell'affermazione, per un po', anche se limitatamente, disordinatamente, qualcosa è andato per il verso giusto: sono stato appagato (tutti i desideri aboliti attraverso la pienezza del loro soddisfacimento): l'appagamento esiste, e io lotterò senza tregua per ottenerlo di nuovo: attraverso tutti i meandri della storia amorosa, mi ostinerò a voler ritrovare, rinnovare, la contraddizione, la contrazione, dei due abbracci. (''Nell'amorosa quiete delle tue braccia'', pp. 13-14) *{{maiuscoletto|[[abito]]}} Ogni fenomeno emotivo suscitato o alimentato dal vestito che il soggetto ha indossato in occasione dell'incontro amoroso o che indossa nell'intento di sedurre l'oggetto amato. (''Frac turchino e gilet giallo'', p. 15) *È come se alla fine di ogni [[toilette]], vi fosse sempre, compreso nell'eccitazione che essa suscita, il corpo ucciso, imbalsamato, laccato, imbellito alla maniera di una vittima. Vestendomi, io faccio bello ciò che sta per essere guastato dal desiderio. (''Frac turchino e gilet giallo'', p. 15) *{{maiuscoletto|[[adorabile]]}} Non riuscendo a precisare la specialità del suo desiderio per l'essere amato, il soggetto amoroso non trova di meglio che questa parola un po' stupida: ''adorabile''! (''«Adorabile!»'', p. 17) *2. Con una logica tutta particolare, il soggetto amoroso sente l’altro come un Tutto (come se si trattasse della Parigi autunnale) e, al tempo stesso, questo Tutto gli sembra comportare un resto, che egli non può esprimere. È soltanto l’altro a produrre in lui una visione estetica: egli lo elogia per il fatto di essere perfetto, si gloria per averlo scelto perfetto; immagina che l’altro voglia essere amato, come vorrebbe esserlo lui stesso, non già per questa o quella sua qualità, ma per ''tutto'', e questo tutto glielo concede sottoforma di una parola vuota, giacché Tutto non potrebbe inventariarsi senza senza sminuirsi: all'infuori del ''tutto'' dell’affetto, in ''Adorabile!'' non è contenuta nessuna qualità. Tuttavia, esprimendo tutto, ''adorabile'' esprime anche ciò che manca al tutto; la parola vuole designare lo spazio dell’altro in cui viene ''specialmente'' a innestarsi il mio desiderio, ma questo spazio non è designabile; io non saprò mai niente di lui; il mio linguaggio sarà sempre confuso, esso cincischierà nel tentativo di esprimerlo, ma io non potrò mai produrre altro che una parola vuota, la quale è come il grado zero di tutti gli spazi in cui si forma il desiderio specialissimo che io ho di quell'altro là (e non di un altro). (''«Adorabile!»'', p. 18) *''Adorabile'' vuol dire: questo è il mio desiderio, in quanto esso è unico: «È questo! È esattamente questo, che io amo!» Tuttavia, più provo la specialità del mio desiderio, meno sono in grado di precisarla; alla precisione di ciò che voglio dire corrisponde uno sfocamento del nome; il proprio del desiderio non può produrre altro che un improprio dell'enunciato. (''«Adorabile!»'', p. 19) *{{maiuscoletto|affermazione}} Nonostante tutto, il soggetto amoroso afferma l'amore come ''valore''. (''L'Intrattabile'', p. 20) *Mi si dice: questa specie d'amore non da frutti. Ma co- ime poter ''valutare'' ciò che fruttifica? Perché ciò che dà frutti è un Bene? Perché ''durare'' è meglio che ''bruciare''? (''L'Intrattabile'', p. 21) *2. Stamattina, devo scrivere con urgenza una lettera “importante” – dalla quale dipende il successo d’una certa iniziativa; scrivo invece una lettera d’amore – che non spedisco. Abbandono allegramente tristi incombenze, ragionevoli scrupoli, comportamenti reattivi imposti dal mondo, a beneficio d’un compito inutile, derivato da un Dovere luminoso: il Dovere amoroso. Con discrezione, faccio delle cose pazze; sono l’unico testimone della mia follia. Quello che l'[[amore]] mette a nudo in me è l’''energia''. Tutto ciò che faccio ha un senso (posso perciò ''vivere'' senza lamentarmi), ma questo senso è una finalità inafferrabile: esso non è altro che la coscienza della mia forza. Le inflessioni dolenti, colpevoli, tristi, tutto il reattivo della mia vita d’ogni giorno è sconvolto. (''L'Intrattabile'', p. 21) *{{maiuscoletto|alterazione}} Produzione breve, nel campo amoroso, d'una controimmagine dell'oggetto amato. Sulla base di episodi trascurabili o di minimi connotati, il soggetto vede l'immagine buona alterarsi improvvisamente e rovesciarsi. (''Un piccolo punto del naso'', p. 23) *Sul volto perfetto e come imbalsamato dell'altro (a tal punto esso mi affascina), scorgo tutt'a un tratto un punto di corruzione. Questo punto è minuscolo: un gesto, una parola, un oggetto, un vestito, qualcosa d'insolito che emerge (che prende risalto) da una regione di cui non avevo mai sospettato l'esistenza, e che bruscamente unisce l'oggetto amato a un mondo ''piatto''. L'altro, di cui devotamente lodavo l'eleganza e l'originalità, sarebbe dunque volgare? Egli fa un gesto ed ecco che in lui si disvela un'altra razza. Sono ''sbigottito'': avverto un controritmo: qualcosa come una sincope nella bella frase dell'essere amato, il rumore di uno strappo nel liscio involucro dell'Immagine. (''Un piccolo punto del naso'', p. 23) *{{maiuscoletto|[[angoscia]]}} A seconda di tale o talaltra circostanza, il soggetto amoroso si sente trascinato dalla paura di un pericolo, di una ferita, di un abbandono, di un improvviso cambiamento – sentimento che egli esprime con la parola ''angoscia''. (''Agony'', p. 27) *Lo [[psicosi|psicotico]] vive nel timore del crollo (di cui le diverse psicosi non sarebbero altro che le difese). Ma «la paura clinica del crollo è la paura d’un crollo che è già stato subito (''primitive agony'') [...] e vi sono dei momenti in cui un paziente ha bisogno che gli si dica che il crollo la cui paura mina la sua vita è già avvenuto».<ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: ''La crainte de l'effrondement'', p. 75.</ref> Lo stesso avviene, a quanto sembra, per l’angoscia d’amore: essa è la paura di una perdita che è già avvenuta, sin dall’inizio dell’amore, sin dal momento in cui sono stato stregato. Bisognerebbe che qualcuno potesse dirmi: «Non essere più angosciato, tu l’hai già perduto(a)». (''Agony'', p. 27) *{{maiuscoletto|[[annullamento]]}} Accesso di linguaggio durante il quale il soggetto giunge ad annullare l'oggetto amato sotto il volume dell'amore stesso: con una perversione propriamente amorosa, il soggetto ama l'[[amore]], non l'oggetto. (''Amare l'amore'', p. 28) *Basta che, in un lampo, io veda l'altro nelle vesti d'un oggetto inerte, come impagliato, perché trasferisca il mio desiderio da questo oggetto annullato al mio stesso desiderio; io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è più che il suo accessorio. Mi esalto al pensiero di una così nobile causa, che non tiene nel minimo conto la persona che ho preso a pretesto (questo è almeno quanto mi dico, felice di potermi innalzare sminuendo l'altro): io sacrifico l'immagine all'Immaginario. E se un giorno dovessi decidermi di rinunciare all'altro, il violento lutto che mi colpirebbe sarebbe il lutto dell'Immaginario: era una struttura cara, e io piangerei la [[perdita]] dell'amore, non già la perdita di questa o quella persona. (''Amare l'amore'', p. 28) *{{maiuscoletto|[[appagamento]]}} Il soggetto ricerca, con ostinazione, la possibilità di ottenere una totale soddisfazione del desiderio implicito nella relazione amorosa e di conseguire un successo completo e come eterno di questa relazione: immagine paradisiaca del Bene Supremo da dare e da ricevere. (''«Tutte le voluttà della terra»'', p. 30) *{{maiuscoletto|[[ascesi]]}} Sia che si senta colpevole nei confronti dell'essere amato, sia che voglia impressionarlo mostrandogli la sua infelicità, il soggetto amoroso abbozza una condotta ascetica di autopunizione (regime di vita, abiti, ecc.). (''Essere ascetici'', p. 32) *1. Dato che sono colpevole di questo e di quello (io ho, io trovo cento ragioni per esserlo), io mi punisco, mortifico il mio corpo: mi faccio tagliare i capelli cortissimi, nascondo il mio sguardo dietro a degli occhiali scuri (come se dovessi entrare in convento), mi consacro allo studio di una scienza seria e astratta. Come un monaco, mi alzerò presto per mettermi al lavoro mentre è ancora notte. Sarò molto paziente, un po' triste, in poche parole, ''degno'', come si addice all'uomo risentito. Mostrerò istericamente il mio [[lutto]] (il lutto che io m'immagino) attraverso il mio vestito, il taglio dei miei capelli, la regolarità delle mie abitudini. Sarà un piacevole romitaggio, un ritiro spirituale necessario al buon funzionamento di un patetico discreto. (''Essere ascetici'', p. 32) *2. L'[[ascesi]] (la velleità d'ascesi) è rivolta all'altro: voltati, guardami, renditi conto di cosa stai facendo di me. È un ricatto morale: io metto di fronte all'altro la figura della mia propria scomparsa, quale essa sicuramente avrà luogo se lui non cede (a che cosa?). (p. 32, ''Essere ascetici'') *{{maiuscoletto|[[assenza]]}} Ogni episodio di linguaggio che mette in scena l'assenza dell'oggetto amato – quali che siano la causa e la durata – e tende a trasformare questa assenza in prova d'abbandono. (''L'assente'', p. 33) *Orbene, l'unica [[assenza]] è quella dell'altro: è l'altro che parte, sono io che resto. L'altro è in stato di perpetua partenza, sempre sul punto di mettersi in viaggio; egli è, per vocazione, migratore, errante; io che amo sono invece, per vocazione inversa, sedentario, immobile, a disposizione, in attesa, sempre nello stesso posto, ''in giacenza'', come un pacco in un angolo sperduto d'una stazione. L'assenza amorosa è possibile in un solo senso e non può essere espressa che da chi resta - e non da chi parte: ''io'', sempre presente, non si costituisce che di fronte a ''te'', continuamente assente. Esprimere l'assenza equivale a significare di colpo che il posto del soggetto e il posto dell'altro non possono essere permutati; è come dire: «Sono meno amato di quanto io ami». (''L'assente'', p. 33) *2. Storicamente, il discorso dell'assenza viene fatto dalla Donna: la Donna è sedentaria, l'Uomo è vagabondo, viaggiatore; la Donna è fedele (aspetta), l'uomo è cacciatore (cerca l'avventura, fa la corte). È la Donna che dà forma all'assenza, che ne elabora la finzione, poiché ha il tempo per farlo; essa tesse e canta; le Tessitrici, le Canzoni cantate al telaio esprimono al tempo stesso l'immobilità (attraverso il ronzio dell'Arcolaio) e l'assenza (in lontananza, ritmi di viaggio, onde marine, cavalcate). Ne consegue che in ogni uomo che esprime l'assenza dell'altro si manifesta l'elemento ''femminino'': l'uomo che attende e che soffre è miracolosamente femminizzato. Un uomo è femminizzato non perché è invertito, ma perché è innamorato. (Mito e utopia: come l'origine è appartenuta, così anche l'avvenire apparterrà ai soggetti ''in cui vi è del femminino''). (''L'assente'', pp. 33-34) *3. Talvolta mi succede di sopportare bene l'assenza. lo sono allora ''normale'': sono in linea col modo in cui ''tutti'' sopportano la separazione da una ''persona cara''; mi conformo con cognizione all'addestramento attraverso cui sono stato abituato assai per tempo ad essere separato da mia madre – ciò che tuttavia, in principio, non mancò di essere doloroso (per non dire sconvolgente). Agisco da soggetto ben svezzato: ''aspettando'', so nutrirmi di altre cose che non siano solamente il seno materno.<br>Questa assenza ben sopportata non è altro che l'oblio. A intermittenza, io sono infedele. È la condizione per la mia sopravvivenza; poiché se io non dimenticassi, morirei. L'innamorato che non dimentica ''qualche volta'', muore per eccesso, fatica e tensione di memoria (come [[Johann_Wolfgang_von_Goethe#I_dolori_del_giovane_Werther|Werther]]). (''L'assente'', p. 34) *Come! {{sic|il}} desiderio non è forse sempre lo stesso, sia che l'oggetto sia presente o assente? L'oggetto non è forse ''sempre'' assente? - Non si tratta dello stesso struggimento: vi sono due parole: ''Póthos'', per il desiderio dell'essere assente, e ''Hímeros'', più ardente, per il desiderio dell'essere presente. (''L'assente'', p. 35) *5. All'assente, io faccio continuamente il discorso della sua assenza; situazione che è tutto sommato strana; l'altro è assente come referente e presente come allocutore. Da tale singolare distorsione, nasce una sorta di presente insostenibile; mi trovo incastrato fra due tempi: il tempo della referenza e il tempo dell'allocuzione: tu te ne sei andato (della qual cosa soffro), tu sei qui (giacché mi rivolgo a te). Io so allora che cos'è il presente, questo tempo difficile: un pezzo di angoscia pura.<br>[...] Questa messa in scena di linguaggio allontana la morte dell'altro: un brevissimo momento, si dice, separa il tempo in cui il bambino crede sua madre ancora assente da quel lo in cui la crede già morta. Manipolare l'assenza significa far durare questo momento, ritardare il più a lungo possibile l'istante in cui l'altro potrebbe, dall'assenza, piombare bruscamente nella morte. (p. 35, ''L'assente'') *L'[[Assenza]] è la figura della privazione; io desidero e ho bisogno simultaneamente. Il desiderio si spegne sul bisogno: questo è il fatto ossessionante del sentimento amoroso. (''L'assente'', p. 36) *L'assenza dell'altro mi tiene la testa sott'acqua; poco a poco, io soffoco, la mia aria si fa più rarefatta: ed è attraverso quest'asfissia che io ricostituisco la mia ''verità'' e preparo l'Intrattabile dell'amore. (''L'assente'', p. 37) *{{maiuscoletto|atopos}} Il soggetto amoroso riconosce l'essere amato come «atopos» (qualifica attribuita a Socrate dai suoi interlocutori), cioè inclassificabile, dotato di una originalità sempre imprevedibile. (''Atopos'', p. 38) *L'altro che io amo e che mi affascina è ''atopos''. Io non posso classificarlo, poiché egli è precisamente l'Unico, l'Immagine irripetibile che corrisponde miracolosamente alla specialità dei mio desiderio. È la figura della mia verità; esso non può essere fissato in alcun stereotipo (che è la verità degli altri).<br>Tuttavia, durante la mia vita, io ho amato o amerò più volte. Questo significherebbe dunque che il mio desiderio, per quanto speciale, si fissa su un tipo? Il mio desiderio è dunque classificabile? C'è, mi domando, fra tutti gli esseri che ho amato, un solo tratto comune che, per quanto tenue (un naso, una pelle, un qualcosa), mi permetta di dire: {{sic|ecco}} il mio tipo! «È esattamente il mio tipo», «Non è affatto il mio tipo»: frase da dongiovanni; l'innamorato è dunque soltanto un dongiovanni più difficile che per tutta la vita cerca il "suo tipo"? In quale parte del corpo avverso devo leggere la mia verità? (''Atopos'', p. 38) *Essendo atopico, l'altro fa tremare il linguaggio: non si può parlare ''di'' lui, ''su'' lui; qualsiasi attributo è falso, doloroso, goffo, imbarazzante: l'altro è ''inqualificabile'' (e questo sarebbe il vero significato di ''atopos''). (''Atopos'', p. 39) *3. Di fronte alla brillante originalità dell'altro, io non mi sento mai "atopos", ma semmai classificato (come un dossier fin troppo noto). Talvolta, riesco però a sospendere il gioco delle immagini ineguali («Perché mai non posso essere anch'io originale, forte quanto l'altro?»); indovino che la vera originalità non è né in me né nell'altro, ma nella nostra stessa relazione. Ciò che bisogna conquistare è l'originalità della relazione. La maggior parte delle ferite d'amore me le procura lo stereotipo: io sono costretto, come tutti, a far la parte dell'innamorato: ad essere geloso, trascurato, frustrato come gli altri. Ma quando la [[relazione]] è originale, lo stereotipo viene sconvolto, superato, evacuato, e la gelosia, ad esempio, non ha più luogo d'essere in questo rapporto senza luogo, senza ''topos'', senza ''topo'' - senza discorso. (''Atopos'', p. 39) *{{maiuscoletto|[[attesa]]}} Tumulto d'angoscia suscitato dall'attesa dell'essere amato in seguito a piccolissimi ritardi (appuntamenti, telefonate, lettere, ritorni). (''L'attesa'', p. 40) *1. Sto [[aspettare|aspettando]] un arrivo, un ritorno, un segnale promesso. Ciò può essere futile o infinitamente patetico: in ''Erwartung'' (attesa), una donna aspetta, nella foresta, di notte, il suo amante; io sto aspettando solamente una telefonata, ma è la stessa angoscia. Tutto è solenne: non ho il senso delle ''proporzioni''. (''L'attesa'', p. 40) *2. Vi è una scenografia dell'attesa: io la organizzo, la manipolo, ritaglio un pezzo di tempo in cui mimerò la perdita dell'oggetto amato e provocherò tutti gli effetti di un piccolo lutto. Tutto questo avviene dunque come in una recita. (''L'attesa'', p. 40) *Questa è la recita; essa può essere abbreviata dall'arrivo dell'altro; se arriva in primo, l'accoglienza è calma; se arriva in secondo, avviene una «scenata»; se arriva in terzo, vi è la riconoscenza, l'atto di grazia: io respiro nuovamente a pieni polmoni, come Pelléas allorché, uscendo dal sotterraneo, ritrova la vita, il profumo delle rose. (''L'attesa'', p. 41) *4. L'essere che io aspetto non è reale. Come il seno materno per il poppante, «io lo creo e lo ricreo continuamente a cominciare dalla mia capacità di amare, a cominciare dal bisogno che io ho di lui»<ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: ''Jeu et Réalité'', 34 e 21.</ref>: l'altro viene là dove io lo sto aspettando, là dove io l'ho già creato. E, se lui non viene, io lo allucino: l'attesa è un delirio. (''L'attesa'', p. 41) *E ancora molto tempo dopo che la relazione amorosa si è acquietata, io conservo l'abitudine di allucinare l'essere che ho amato: talora, una telefonata che tarda a venire riesce ancora ad angosciarmi e, in ogni importuno, credo di riconoscere la voce che amavo: io sono un mutilato che continua ad avere male alla gamba amputata. (''L'attesa'', p. 42) *5. «Sono innamorato? - Sì, poiché sto aspettando». L'altro, invece, non aspetta mai. Talvolta, ho voglia di giocare a quello che non aspetta; cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo; ma a questo gioco io perdo sempre: qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato, esatto, o per meglio dire in anticipo. La fatale identità dell'innamorato non è altro che: ''io sono quello che aspetta. (''L'attesa'', p. 42) *6. Un mandarino era innamorato di una cortigiana. «Sarò vostra, - disse lei, - solo quando voi avrete passato cento notti ad aspettarmi seduto su uno sgabello, nel mio giardino, sotto la mia finestra». Ma, alla novantanovesima notte, il mandarino si alzò, prese il suo sgabello sotto il braccio e se n'andò. (''L'attesa'', p. 42) *{{maiuscoletto|[[capire]]}} Sentendo improvvisamente l'episodio amoroso come un groviglio di motivazioni inspiegabili e di situazioni senza vie d'uscita, il soggetto esclama: «''Voglio capire (che cosa mi sta capitando)!''» (''«Voglio capire»'', p. 43) *1. Che cosa penso dell'[[amore]]? - In fondo, non penso niente. Certo, vorrei sapere ''che cos'è'', ma, vivendolo dal di dentro, lo vedo in quanto esistenza, non in quanto essenza. [...] Naturalmente, la riflessione mi è consentita, ma, siccome questa riflessione viene subito trascinata nel ribollimento delle immagini, essa non muta mai in riflessività: escluso dalla logica (che presuppone dei linguaggi estranei gli uni agli altri), non posso pretendere di poter ''pensare con lucidità''. E così, se anche continuassi a discettare sull'amore per un anno intero, potrei solamente sperare di riuscire ad afferrarne il concetto «per la coda»: flashes, formule, espressioni a effetto sparse nel copioso fluire dell'Immaginario; io mi trovo nel ''posto sbagliato'' dell'amore, che è poi il suo punto più in vista; dice un [[proverbio]] cinese: «Il punto più in ombra, si trova sempre sotto la lampada».<ref>{{maiuscoletto|[[Theodor Reik|Reik]]}}: Proverbio citato da Reik, 184.</ref> (''«Voglio capire»'', p. 43) *{{maiuscoletto|[[catastrofe]]}} Crisi violenta durante la quale il soggetto, sentendo la situazione amorosa come un vicolo cieco, una trappola da cui non potrà mai più uscire, si vede destinato a una totale distruzione di sé. (''La catastrofe'', p. 45) *1. Vi sono due tipi di disperazione: la disperazione pacata, la rassegnazione attiva («lo vi amo come bisogna amare: nella disperazione»), e la disperazione violenta: un bel giorno, in seguito a un incidente qualsiasi, mi chiudo nella mia stanza e scoppio in lacrime: sono in balia di una forza che mi soverchia, asfissiato dal dolore; il mio corpo s'irrigidisce e si contrae: come in un lampo, freddo e tagliente, io vedo la distruzione a cui sono condannato. Tutto ciò non ha niente di paragonabile alla prostrazione insidiosa, ma in fondo molto civile, degli amori difficili; non c'è alcun rapporto con l'annichilimento in cui si viene a trovare il soggetto abbandonato: qui, sono come folgorato, ma lucido. La sensazione che provo è quella di una vera e propria catastrofe: «''Ecco, "sono veramente fottuto!''» (''La catastrofe'', p. 45) *{{maiuscoletto|[[circoscrivere]]}} Per ridurre la propria infelicità, il soggetto ripone la sua speranza in un metodo di controllo che gli dovrebbe permettere di circoscrivere i piaceri che la relazione amorosa gli dà: da una parte, continuare a tenersi questi piaceri, approfittarne pienamente, e, dall'altra, mettere in una parentesi d'impensato le larghe zone depressive che separano questi piaceri: ''dimenticare'' l'essere amato al di fuori dei piaceri che esso dà. (''Laetitia'', p. 47) *1. Cicerone, prima, e Leibniz, poi, hanno contrapposto ''gaudium'' e ''laetitia''<ref>{{maiuscoletto|[[Leibniz]]}}: ''Nuovi saggi sull'intelletto umano'', XX e 296.</ref>''Gaudium'' è il «piacere che l'anima prova quando considera sicuro il possesso di un bene presente o futuro, ed un bene è in nostro possesso quando è in nostro potere il poterne godere quando lo vogliamo». ''Laetitia'' è un piacere allegro, «uno stato nel quale il piacere predomina in noi» [...]. ''Gaudium'' è ciò che io vagheggio: godere di un possesso perpetuo. Ma non potendo ottenere ''Gaudium'', da cui troppi ostacoli mi separano, considero l'eventualità di ripiegare su ''Laetitia''. (''Laetitia'', p. 47) *{{maiuscoletto|[[colpe]]}} In un qualsiasi episodio trascurabile della vita d'ogni giorno, il soggetto crede di aver mancato nei confronti dell'essere amato e prova per questo un sentimento di colpevolezza. (''Colpe'', p. 49) *2. Ogni incrinatura nella Devozione è una colpa: questa è la regola della ''Cortezia''. Questa colpa prende corpo quando io abbozzo un semplice gesto d'indipendenza nei confronti dell'oggetto amato; ogni volta che, per spezzare l'asservimento, cerco di «sganciarmi» (è il consiglio unanime dei mondo), io mi sento colpevole. E perciò, paradossalmente, io sono colpevole di alleggerire il peso, di ridurre l'ingombro esagerato della mia devozione, in poche parole di «riuscire» (secondo il mondo); insomma, ciò che mi fa paura è di essere forte e ciò che mi rende colpevole è la padronanza (o il suo semplice gesto). (''Colpe'', p. 50) *{{maiuscoletto|[[compassione]]}} Il soggetto prova un sentimento di compassione nei riguardi dell'oggetto amato ogni volta che lo vede, lo sente o lo sa infelice o minacciato da qualcosa che è estraneo alla relazione amorosa in sé. (''«Ho male all'altro»'', p. 51) *{{NDR|[[compassione]]}} «[...] più giustamente si dovrebbe chiamare unipassione, dolore all'unisono -, noi dovremmo odiarlo se lui, come Pascal, trova se stesso odioso» [...] Ora, per quanto grande sia la forza dell'amore, questo non avviene: sono commosso, angosciato, poiché è terribile veder soffrire le persone a cui si vuol bene, ma, al tempo stesso, rimango asciutto, impenetrabile. La mia, è un'identificazione imperfetta: sono una Madre (l'altro mi dà delle preoccupazioni), ma una Madre carente; [...] Giacché, proprio mentre m'identifico «sinceramente» nell'infelicità dell'altro, ciò che vedo in questa infelicità è che essa si manifesta ''senza di me'' e che, essendo infelice di per sé, l'altro mi abbandona: se egli soffre senza che io ne sia la causa, vuol dire che per lui io non conto: la sua sofferenza mi annulla nella misura in cui lo pone fuori della mia portata. (''«Ho male all'altro»'', p. 51) *2. Di conseguenza, le cose si rovesciano: dato che l'altro soffre senza di me, perché io dovrei soffrire al suo posto? La sua infelicità lo porta lontano da me e io finirei per sfiancarmi cercando di corrergli dietro, senza poter mai sperare di raggiungerlo, di entrare in coincidenza con lui. Dunque, stacchiamoci un po', impariamo a tenerci a una certa distanza. (''«Ho male all'altro»'', pp. 51-52) *{{maiuscoletto|[[comportamento]]}} Figura deliberativa: il soggetto amoroso si pone con angoscia dei problemi di comportamento che il più delle volte sono futili: che fare davanti a tale alternativa? Come agire? (''«Che fare?»'', p. 53) *2. Le mie angosce di comportamento sono ridicole e diventano sempre più ridicole, all'infinito. Se l'altro, incidentalmente o negligentemente mi dà il numero di telefono di un posto in cui posso trovarlo a certe ore, io subito mi agito: devo o non devo telefonargli? (Dirmi che ''posso'' telefonargli - questo è il senso obiettivo, logico, del messaggio - non servirebbe a niente, poiché ciò che mi mette in crisi è proprio questo ''permesso''). (''«Che fare?»'', p. 53) *{{maiuscoletto|[[connivenza]]}} Il soggetto s'immagina di stare parlando dell'essere amato con una persona rivale, e questa immagine, curiosamente fa nascere in lui un piacevole senso di complicità. (''La connivenza'', p. 55) *Finalmente posso parlare dell'altro ''con chi se ne intende''; si verifica una parità di sapere, un piacere d'inclusione; parlandone, l'oggetto non viene né estraniato né lacerato; egli resta interno al discorso duale, che anzi lo preserva. Io coincido con l'Immagine e al contempo con questo secondo specchio che riflette ciò che io sono (sul volto del rivale io leggo la mia paura, la mia gelosia). (p. 55, ''La connivenza'') *3. La [[gelosia]] è un'equazione a tre termini permutabili (indecidibile): si è sempre gelosi di due persone contemporaneamente: io sono geloso di chi amo e di chi lo ama. L'''odiosamato'' (il «rivale») è ''anche'' amato da me: esso m'interessa, m'incuriosisce, mi affascina (vedi ''L'eterno marito'', di [[Dostoevskij]]). (''La connivenza'', p. 56) *{{maiuscoletto|[[contatti]]}} La figura fa riferimento ad ogni discorso interiore suscitato da un contatto furtivo con il corpo (e più precisamente con la pelle) dell'essere amato. (''«Quando innavertitamente il mio dito»'', p. 57) *1. Il dito di [[I dolori del giovane Werther|Werther]] sfiora inavvertitamente il dito di Carlotta; i loro piedi, sotto il tavolo, si incontrano.<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: p. 57.</ref> Werther potrebbe astrarsi dal senso di questi episodi casuali; egli potrebbe concentrarsi corporalmente su quelle minuscole zone di contatto e, come un feticista, provare piacere per questo o quel pezzetto di dito o di piede inerte, ''senza preoccuparsi della risposta'' (come Dio - è la sua etimologia -, il Feticcio non risponde). Ma, per l'appunto, Werther non è pervertito, ma innamorato: egli dà un senso, sempre, ovunque, a proposito di niente, ed è proprio il senso che lo fa fremere: egli si trova nel braciere del senso. Per l'innamorato, ogni contatto pone il problema della risposta: egli chiede alla pelle di rispondere. (''«Quando innavertitamente il mio dito»'', p. 57) *{{maiuscoletto|[[contingenze]]}} Avvenimenti insignificanti, fatti fortuiti, traversie, inezie, meschinerie, quisquilie, episodi della vita amorosa; qualsiasi nucleo fattuale che ostacoli l'aspirazione alla felicità del soggetto amoroso, come se il caso tramasse contro di lui. (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 59) *2. L'episodio è trascurabile (esso è sempre trascurabile) ma attirerà tutto il mio linguaggio. Io lo trasformo subito in un avvenimento importante, 'pensato'' da qualcosa che assomiglia al destino. È una cappa che mi cade addosso e che trascina con s‚ tutto. Innumerevoli e vaghe circostanze finiscono così col tessere il velo nero della Maya, la tappezzeria delle illusioni, dei significati, delle parole. Io mi metto a ''classificare'' quello che mi sta capitando. (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 59) *(Per me, l'episodio è un segno, non un indizio: l'elemento di un sistema, non l'efflorescenza di una causalità). (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 60) *{{maiuscoletto|[[corpo]]}} Ogni pensiero, ogni emozione, ogni interesse suscitato nel soggetto amoroso dal corpo amato. (p. 61, ''Il corpo dell'altro'') *1. Il suo corpo era diviso: da una parte, il corpo vero e proprio - la sua pelle, i suoi occhi - tenero, caldo, e, dall'altra, la sua voce, breve, trattenuta, soggetta ad accessi di lontananza, la sua voce, che non dava ciò che dava il suo corpo. O anche: da una parte, il suo corpo morbido, tiepido, languido al punto giusto, con una sottile peluria, fintamente goffo, e, dall'altra, la sua voce - la voce, sempre la voce - sonora, nitida, mondana, ecc. (''Il corpo dell'altro'', p. 61) *''[[Scrutare]]'' vuol dire ''frugare'': io frugo il corpo dell'altro, come se volessi vedere cosa c'è dentro, come se la causa meccanica del mio desiderio si trovasse nel corpo antagonista (sono come quei bambini che smontano una sveglia per sapere che cos'è il tempo). Questa operazione viene condotta in maniera fredda e stupita; sono calmo, attento, come se fossi davanti a uno strano insetto di cui improvvisamente non ho ''più paura''. Certe parti del corpo sono particolarmente adatte a questa ''osservazione'': le ciglia, le unghie, l'attaccatura dei capelli, gli oggetti molto particolari. P- evidente che in quel momento io sto feticizzando un morto. La prova è data dal fatto che, se il corpo che sto scrutando si scuote dalla sua inerzia, se si mette ''a fare qualcosa'', il mio desiderio cambia; se, per esempio, vedo l'altro ''pensare'', il mio desiderio cessa di essere perverso e ridiventa immaginario: io ritorno a un'Immagine, a un Tutto: io amo di nuovo. (''Il corpo dell'altro'', p. 61) *(Io guardavo tutto del suo volto, del suo corpo, con distacco: le sue ciglia, l'unghia del suo alluce, la sottigliezza delle sue sopracciglia, delle sue labbra, il colore di smalto dei suoi occhi, un certo neo, un certo modo di tenere le dita fumando; ero affascinato - dato che, alla fin fine, la fascinazione non altro è che il punto estremo del distacco - da quella specie di statuina colorata, smaltata, vetrificata, nella quale potevo leggere, senza capirci nulla, ''la causa del mio desiderio''). (''Il corpo dell'altro'', p. 62) *{{maiuscoletto|[[cuore]]}} Questa parola serve per moti e desideri d'ogni genere, ma ciò che è costante è che il cuore - negato o rifiutato che sia - vuole essere un oggetto di dono. (''Il cuore'', p. 63) *3. Il cuore, è ciò che io credo di donare. Ogni volta che questo dono mi viene restituito, allora non basta dire, come Werther, che una volta tolto tutto l'ingegno che mi si attribuisce e di cui non mi curo, il cuore è ciò che resta di me: il cuore è ciò che ''mi'' resta, e questo cuore che mi pesa e il cuore greve: greve per il rigurgito che l'ha riempito (solo gl'innamorati e i bambini hanno il cuore greve). (''Il cuore'', p. 63) *{{maiuscoletto|[[dedica]]}} Episodio di linguaggio che accompagna ogni regalo amoroso, sia esso reale o progettato, e, più in generale, ogni gesto, effettivo o interiore, per mezzo del quale il soggetto dedica qualche cosa all'essere amato. (''La dedica'', p. 65) *Il [[regalo]] d'amore è solenne; trascinato dall'insaziabile metonimia che disciplina la vita immaginaria, io mi traspongo tutt'intero in esso. Attraverso questo oggetto, io ti do il mio Tutto, io ti tocco con il mio fallo; è per questo che io sono follemente eccitato, che corro da un negozio all'altro, che mi ostino a cercare il feticcio che vada bene, il feticcio splendente, riuscito, che si adatterà ''perfettamente'' al tuo desiderio. (''La dedica'', p. 65) *Il [[regalo]] è contatto, sensualità: tu stai per toccare ciò che io ho toccato: una terza pelle ci unisce. (''La dedica'', p. 65) *5. Quantunque sia incapace di enunciarsi, di enunciare, l'amore vuole nondimeno clamarsi, declamarsi, scriversi ovunque: "all'acqua, all'ombra, ai monti, ai fiori, all'erbe, ai fonti, all'eco, all'aria, ai venti..." Basta che il soggetto amoroso crei o costruisca qualcosa, che subito è colto da una pulsione di [[dedica]]. Tutto ciò che fa, subito, e ancora prima che sia finito, egli vuole donarlo alla persona che ama, per la quale ha lavorato o lavorerà. La scritta del nome dirà per chi è il dono.<ref>{{maiuscoletto|[[Le nozze di Figaro]]}}: aria di Cherubino (atto I)</ref> (''La dedica'', p. 67) *In ''[[Teorema (film)|Teorema]]'' l'«altro» non parla, ma iscrive però qualcosa in tutti coloro che lo desiderano - opera ciò che i matematici chiamano una catastrofe (lo sconvolgimento di un sistema per mezzo di un altro sistema): vero è che quel muto è un angelo. (''La dedica'', p. 69) *{{maiuscoletto|demoni}} Il soggetto amoroso ha talvolta l'impressione di essere posseduto da un demone del linguaggio che lo spinge a farsi del male e a espellersi - secondo le parole di Goethe - dal paradiso che, in altri momenti, la relazione amorosa rappresenta per lui. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *1. Una forza precisa trascina il mio linguaggio verso il male che io posso fare a me stesso: il regime del mio linguaggio è la ruota libera: il linguaggio si morula, senza nessuna idea tattica della realtà. Io cerco di farmi del male, mi espello da solo dal mio paradiso, affannandomi di suscitare in me stesso le immagini (di gelosia, di abbandono, di umiliazione) che possono ferirmi; e quando la ferita è aperta, cerco di mantenerla tale, la alimento con altre immagini, fino a che un'altra ferita non venga a distogliermi da quella. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *2. Il demonio è plurale («Il mio nome è Legione», [[Vangelo secondo Luca|Luca]] 8.30). Quando un demone viene respinto, quando finalmente sono riuscito a imporgli il silenzio (per caso o attraverso la lotta), un altro lì vicino solleva la testa e si mette a parlare<ref>{{maiuscoletto|[[Goethe]]}}: «Noi siamo i nostri propri demoni, noi ci espelliamo dal nostro paradiso» ('Werther'', nota 93 dell'ed. Aubier-Montaigne)]</ref>. La vita demoniaca di un innamorato è simile alla superficie d'una solfatara; delle grandi bolle (roventi e fangose) scoppiano una dopo l'altra; quando una si rompe e s'affloscia, essa ritorna nel magma e subito, più lontano, un'altra si forma, si gonfia. Le bolle «Disperazione», «Gelosia», «Esclusione», «Desiderio», «Incertezza di comportamento», «Terrore di perdere la faccia» (il più malvagio dei demoni) fanno ''ploc' una dopo l'altra, in un ordine indeterminato: è il ''disordine'' della Natura. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *3. Come respingere un demone (vecchio problema)? I demoni, specialmente se sono demoni di linguaggio (e sennò di cos'altro sarebbero?), si combattono con il linguaggio. Io posso quindi sperare di esorcizzare la parola demoniaca che mi è suggerita (da me stesso) sostituendola (posto che io possegga il necessario talento linguistico) con un'altra parola più dimessa (procedo per eufemia). Così credevo di essere finalmente uscito dalla crisi, ma ecco che - favorita da un lungo viaggio in automobile - sono colto da una loquela mentre continuo incessantemente ad agitare nella mia testa il desiderio, il rimpianto e l'aggressione dell'altro; e a queste ferite s'aggiunge lo sconforto di dover constatare che io ''sto avendo una ricaduta''; ma il vocabolario è una vera e propria farmacopea (veleno da una parte, rimedio dall'altra): no, non è una ricaduta, è soltanto un ultimo ''sussulto'' del demone anteriore. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 71) *{{maiuscoletto|de-realtà}} Sensazione di assenza, di riduzione di realtà, provata dal soggetto amoroso nei confronti del mondo. (''Il mondo siderato'', p. 72) *(Il mondo è pieno senza di me, come nella ''[[Jean-Paul Sartre#La_nausea|Nausea]]''; esso gioca alla vita dietro un vetro; il mondo è immerso in un acquario; io lo vedo vicinissimo e tuttavia separato, fatto di un'altra sostanza; cado continuamente fuori di me, senza vertigine, senza annebbiamento, nella ''precisione'', come fossi drogato. [...]) (''Il mondo siderato'', p. 72) *{{NDR|L'[[Italia]]}} Questo paese perde in tutto: abolisce la differenza dei gusti, ma non la divisione delle classi, ecc. (p. 73, ''Il mondo siderato'') *Fino a quando sentirò che il mondo mi è ostile, io gli sarò legato: ''io non sono pazzo''. Ma talvolta, quando ho dato fondo al malumore, mi accorgo di non avere più alcun linguaggio: il mondo non è ''irreale'' (se lo fosse potrei esprimerlo: esiste un'arte dell'irreale che è fra le più alte), ma de-reale: il reale lo ha abbandonato, cosicché io non ho più alcun senso (alcun paradigma) a mia disposizione; ''io non riesco'' a definire i miei rapporti con Coluche, col ristorante, col pittore, con piazza del Popolo. Quale tipo di rapporto posso io avere con un potere, se non ne sono lo schiavo, né il complice, né il testimone? (''Il mondo siderato'', p. 74) *6. Talvolta il mondo mi appare ''irreale'' (io lo esprimo in un modo diverso), talaltra mi appare ''dereale'' (io lo esprimo con difficoltà). Non è (si dice) la stessa riduzione di realtà. Nel primo caso, il rifiuto che io oppongo alla realtà si estrinseca attraverso una ''fantasia'': tutto ciò che mi circonda muta di valore rispetto a una funzione, che è poi l'Immaginario; l'innamorato si separa quindi dal mondo, lo irrealizza perché, su un altro versante, fantasmatizza le peripezie o le utopie del suo amore; si abbandona all'Immagine e, di conseguenza, tutto ciò che è «reale» lo infastidisce. Anche nel secondo caso vi è una perdita di contatto col reale, ma qui nessuna sostituzione immaginaria viene a compensare la perdita. seduto davanti al manifesto di Coluche, io non «sogno» niente (neanche l'altro); anzi, non sono più nemmeno nell'Immaginario. Tutto è cristallizzato, pietrificato, immutabile, cioè ''insostituibile'': l'Immaginario è (temporaneamente) proscritto. Nel primo caso, sono nevrotizzato, io irrealizzo; nel secondo caso, sono pazzo, io de-realizzo. (''Il mondo siderato'', p. 75) *{{maiuscoletto|[[dichiarazione]]}} Propensione del soggetto amoroso a intrattenere a lungo, con un'emozione contenuta, l'essere amato, a proposito del suo amore, di lui, di sé, di loro: la dichiarazione non verte sulla confessione dell'amore, ma sulla forma, commentata all'infinito, della relazione amorosa. (''Il colloquio'', p. 77) *(Parlare amorosamente, significa dissipare senza limite, senza soluzione di continuità; vuol dire praticare un rapporto senza orgasmo. Forse esiste una forma letteraria di questo ''coitus reservatus'': il preziosismo). (''Il colloquio'', p. 77) *Nessuno ha voglia di parlare dell'amore, se non è ''per'' qualcuno. (''Il colloquio'', p. 78) *{{maiuscoletto|[[dipendenza]]}} Figura nella quale l'opinione intravede la condizione stessa del soggetto amoroso, asservito all'oggetto amato. (''Domnei'', p. 79) *1. La meccanica del vassallaggio amoroso esige una futilità senza fondo<ref>{{maiuscoletto|Cortezia}}: l'amore cortese è fondato sul vassallaggio amoroso (''Domnei'' o ''Donnoi'')</ref>. Questo perché, se si vuole che la dipendenza si manifesti nella sua purezza, bisogna che essa si renda palese nelle circostanze più irrilevanti e diventi qua si vergognosa a forza di pusillanimità: aspettare una telefonata è in un certo senso una dipendenza troppo gravosa<ref>{{maiuscoletto|[[Simposio]]}}: 166.</ref>; bisogna che io la affini, senza limiti: quindi, mi farò il sangue cattivo di fronte allo spettegolare delle comari che, dal farmacista, mi tiene lontano dall'apparecchio a cui sono asservito; e siccome questa telefonata, che io non voglio perdere, mi fornirà qualche nuova occasione di asservimento, si potrebbe dire che io agisco energicamente per preservare proprio lo spazio della dipendenza e per permettere inoltre a questa dipendenza di esercitarsi: io mi smarrisco nella dipendenza ma, ciò che è più - altro tranello -, sono umiliato da questo smarrimento. (''Domnei'', p. 79) *(Se io accetto la mia dipendenza, è perché essa costituisce per me un mezzo per "significare" la mia domanda: nel campo amoroso, la futilità non è una "debolezza" né una "meschinità": essa è un segno di forza: più la cosa è futile, più ha significato e più s'impone come forza). (''Domnei'', p. 79) *{{maiuscoletto|[[disagio]]}} Scena a più persone, nella quale l'implicito del rapporto amoroso agisce come una coartazione e suscita un imbarazzo collettivo che non viene esternato. (''«Con aria imbarazzata»'', p. 81) *{{maiuscoletto|[[dispendio]]}} Figura mediante la quale il soggetto amoroso mira e al contempo esita a situare l'amore in un'economia di puro dispendio, di perdita «per niente». (''L'esuberanza'', p. 83) *1. Alberto, personaggio piatto, morale, conformista, decreta (come chissà quanti prima di lui) che il [[suicidio]] è una viltà. Per Werther, al contrario, il suicidio non è una debolezza, dal momento che esso scaturisce da una tensione<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: 59, 133.</ref>: «Mio caro, se un eccesso fisico viene considerato come una forza, perché non lo sarà anche l'eccesso dei sentimenti?» L'amore-passione è dunque una forza («questa violenza, questa passione irriducibile»), è qualcosa che ricorda la vecchia nozione di ἰσχύς (''ischus'': energia, tensione, forza di carattere) e, più vicino a noi, quella di Dispendio.<ref>{{maiuscoletto|GRECO}}: nozione stoica (''Les Stoïciens'').</ref> (''L'esuberanza'', p. 83) *(Prima un lord e poi un vescovo inglese, rimproverarono a Goethe l'epidemia di suicidi provocati dal ''Werther''. [[Goethe]] rispose in termini propriamente ''economici'': «Il vostro sistema commerciale ha fatto migliaia di vittime; perché non perdonarne qualcuna anche al ''Werther''?»)<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: ''furor wertherinus'', Introduzione, XIX. Risposta di Goethe: Introduzione, XXXII (ed. Aubier-Montaigne).</ref> (''L'esuberanza'', p. 84) *3. Il discorso amoroso non è proprio privo di calcoli: io ragiono, certe volte calcolo, sia per ottenere una certa soddisfazione, o per evitare un certo dolore, sia per rappresentare interiormente all'altro, in un moto di stizza, i tesori d'ingegnosità che io dilapido ''per niente'' in suo favore (cedere, dissimulare, non ferire, divertire, convincere, ecc.). Ma questi calcoli sono soltanto delle impazienze: in essi non vi è alcuna idea di guadagno finale: il Dispendio è aperto, all'infinito, la forza deriva, senza nessuna finalità (l'oggetto amato non è una meta: è un oggetto-cosa, non un oggetto-termine). (''L'esuberanza'', p. 84) *L'esuberanza amorosa è l'esuberanza del fanciullo a cui niente (ancora) viene a contenere l'ostentazione narcisistica, il godimento multiforme. Considerato che il discorso amoroso non è una ''media'' di stati d'animo, questa esuberanza può essere rotta a intervalli da tristezze, avvilimenti, impulsi suicidi; ma un tale squilibrio fa parte di quest'economia nera che mi marchia con la sua aberrazione, e per così dire con il suo lusso sfrenato. (''L'esuberanza'', p. 84) *{{maiuscoletto|[[dramma]]}} Il soggetto amoroso non può scrivere egli stesso il suo romanzo d'amore. Solo una forma molto arcaica potrebbe raccogliere il fatto che lui declama senza però poterlo raccontare. (''Romanzo/dramma'', p. 85) *Se io tengo un [[diario]], è difficile che questo diario riporti i ''fatti accaduti''. I fatti della vita amorosa sono talmente futili che accedono alla scrittura solo attraverso uno sforzo immenso: ci si scoraggia di scrivere ciò che, ''nello scriversi'', rivela in pieno la propria banalità. (''Romanzo/dramma'', p. 85) *{{maiuscoletto|[[esilio]]}} Decidendo di rinunziare allo stato amoroso, il soggetto si vede con tristezza esiliato dal proprio Immaginario. (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 87) *(La passione [[amore|amorosa]] è un delirio; ma il delirio non è poi così straordinario; tutti ne parlano e ormai non fa più paura. Enigmatica è semmai ''la perdita di delirio'': dove porta?) (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 87) *2. Nel [[lutto]] reale, è la «prova di realtà» a mostrarmi che l'oggetto amato ha cessato di esistere. Nel lutto amoroso, l'oggetto non è né morto né lontano. Sono io a decidere che la sua immagine deve morire (e questa morte, io potrò addirittura arrivare a nascondergliela). Per tutto il tempo che durerà questo strano lutto, dovrò portare il peso di due infelicità fra loro contrarie: soffrire per il fatto che l'altro sia presente (e che continui, suo malgrado, a farmi del male) e affliggermi per il fatto che egli sia morto (se non altro, che sia morto quello che io amavo). Cosicché mi angoscio (vecchia abitudine) per una telefonata che non arriva, ma nello stesso tempo devo dirmi che questo silenzio è, ''in ogni caso'', inconseguente, poiché io ho deciso di non aspettarmi più niente: il telefonarmi, dipendeva soltanto dall'immagine amorosa; scomparsa quell'immagine, sia che suoni sia che non suoni, il telefono riprende la sua futile esistenza. (Il punto più sensibile di questo lutto è che mi tocca ''perdere un linguaggio'' - il linguaggio amoroso. D'ora innanzi, non ci saranno più i «Ti amo»). (''L'esilio dell'Immaginario'', pp. 87-88) *3. Per quanto io lo rovini, il lutto dell'immagine mi rende angosciato; ma, d'altro lato, per quanto io riesca a dargli buon esito, esso mi rende triste. Se l'esilio dell'Immaginario è la via obbligata per giungere alla «guarigione», allora bisogna convenire che il progresso è triste. Questa tristezza non è una malinconia - o almeno è una malinconia incompleta (niente affatto clinica), giacché non mi rimprovero niente e non sono prostrato. La mia tristezza appartiene a quella frangia della malinconia in cui la perdita dell'essere amato resta astratta.<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: «In altre circostanze si può invece riscontrare che la perdita è di natura più ideale, Può darsi che l'oggetto non sia morto davvero, ma sia andato perduto come oggetto d'amore...» (''Ibid.'', 104).</ref> Qui, la perdita è doppia: non posso neppure investire la mia infelicità, come quando soffrivo per il fatto di essere innamorato. Allora, io desideravo, sognavo, lottavo; un bene prezioso era dinanzi a me, semplicemente ritardato, il suo possesso era ostacolato da alcuni contrattempi. Adesso non c'è più niente; tutto è calmo, e questo è peggio. Sebbene sia giustificato da un'economia - l'immagine muore affinché io viva -, il lutto amoroso ha sempre uno strascico: una frase viene ripetuta in continuazione: «Che peccato!» (p. 88, ''L'esilio dell'Immaginario'') *Il vero atto del lutto, non è soffrire per la perdita dell'essere amato; è constatare un giorno, sulla pelle della relazione, simile a una minuscola macchia, il sintomo di una morte sicura: per la prima volta, io faccio del male a chi amo, senza volerlo, certo, ma anche ''senza darmi eccessiva pena''. (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 89) *5. Io cerco di strapparmi all'Immaginario amoroso: ma, come brace non ancora spenta, sotto l'Immaginario cova la fiamma; esso avvampa di nuovo; ciò che era stato ripudiato risorge; ad un tratto, dalla tomba mal sigillata sale un lungo lamento. (Gelosie, angosce, possessi, discorsi, appetiti, segni: ovunque, il desiderio amoroso ardeva nuovamente. Era come se io avessi voluto stringere per l'ultima volta, allo spasimo, qualcuno che stava per morire - che stavo per far morire: il mio, era un rifiuto di separazione).<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: «Questa avversione può essere talmente intensa da sfociare in un estraniamento dalla realtà e in una pertinace adesione all'oggetto, consentita dall'instaurarsi di una psicosi allucinatoria di desiderio» (''ibid.'')</ref><ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: «Poco prima che la perdita si faccia sentire, si può discernere nel bambino, nella eccessiva utilizzazione dell'oggetto transizionale, il rifiuto del timore che questo oggetto perda il suo significato» (''Jeu et Réalité'', 26 sgg.).</ref> (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 89) *{{maiuscoletto|fading}} Prova dolorosa con la quale l'essere amato sembra sottrarsi a qualsiasi contatto, senza neppure rivolgere questa indifferenza enigmatica contro il soggetto amoroso o pronunziarla a beneficio di chiunque altro, sia questo il mondo o un rivale. (''Fading'', p. 90) *Il fading dell'altro, quando si manifesta, mi angoscia perché mi sembra senza causa e senza fine. Come un triste miraggio, l'altro s'allontana, insegue l'infinito e io mi logoro nell'attesa del suo ritorno. (''Fading'', p. 90) *Il fading dell'oggetto amato è il terrificante ritorno della Madre Cattiva, l'inspiegabile ritiro d'amore, la sensazione di sentirsi abbandonati ben nota ai Mistici: Dio esiste, la Madre c'è, ma essi ''non amano più''. Non sono distrutto, ma ''lasciato là'', come un rifiuto. (''Fading'', pp. 90-91) *3. La gelosia fa soffrire meno perché l'altro continua ad essere vivo. Nel fading, l'altro sembra perdere ogni desiderio: egli è preda della Notte. L'altro mi abbandona, ma a questo abbandono fa seguito l'abbandono che a sua volta coglie l'altro<ref>{{maiuscoletto|[[Juan De La Cruz]]}}: «Diciamo ''Notte'' la privazione del gusto nell'appetito di tutte le cose» (citato da Baruzi, 408).</ref>; la sua immagine viene in questo modo lavata, disciolta; niente più mi sostiene, neanche il desiderio che l'altro rivolgerebbe altrove; sono in lutto per un oggetto che è già in lutto (da questo si può capire fino a che punto abbiamo bisogno del desiderio dell'altro, anche se questo desiderio non è rivolto a noi). (''Fading'', p. 91) *7. Sembra che [[Freud]] detestasse il [[telefono]]: proprio lui che invece amava ''ascoltare''<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: [[Martin Freud]], ''Freud, mon père'', 45.</ref> Forse intuiva, presentiva, che la telefonata è sempre una ''cacofonia'' e che quello che il telefono lascia filtrare è la ''voce falsa'', la comunicazione fasulla. (''Fading'', p. 92) *[...] il telefono non è un valido oggetto transizionale, non è una funicella inerte; il suo significato non è quello del collegamento, ma bensì quello della distanza; la voce amata, stanca, ascoltata per telefono: è il fading in tutta la sua angoscia. Tanto per cominciare, quando questa voce giunge a me, quando essa è là, quando (con molta fatica) continua ad esserci, io non la riconosco mai completamente; si direbbe che essa provenga da dietro una maschera (si dice che le maschere della tragedia greca avessero una funzione magica: dare alla voce un'origine ctonia, deformarla, straniarla, farla arrivare dall'al di là sotterraneo). E, inoltre, l'altro sembra sempre che stia per partire; egli se ne va due volte: attraverso la sua voce e attraverso il suo silenzio: a chi tocca parlare? Cessiamo insieme di parlare: ingombro di due vuoti. ''Sto per lasciarti'', dice ad ogni istante la voce al telefono. (''Fading'', pp. 92-93) *[...] angosciarsi per il telefono: è il segno inequivocabile dell'amore. (''Fading'', p. 93) *{{maiuscoletto|[[fastidio]]}} Sentimento di moderata gelosia che coglie il soggetto amoroso quando vede che l'interesse dell'essere amato è catturato e distolto da persone, oggetti o azioni che ai suoi occhi agiscono come altrettanti rivali secondari. (''L'arancia'', p. 94) *È fastidioso tutto ciò che cancella fugacemente la relazione duale, tutto ciò che altera la complicità e allenta il legame di appartenenza: ''Tu appartieni anche a me'', dice il mondo. (''L'arancia'', p. 94) *{{maiuscoletto|[[festa]]}} Il soggetto amoroso vive ogni incontro con l'essere amato come una festa. (''«Giorni beati»'', p. 96) *{{maiuscoletto|[[gelosia]]}} «Sentimento che nasce nell'amore e che è cagionato dal timore che la persona amata preferisca qualcun altro» ([[Émile Littré|Littré]]). *1. Il geloso del romanzo non è [[I dolori del giovane Werther|Werther]]; è il signor Schmidt, il fidanzato di Federica, l'uomo che è sempre di malumore. La gelosia di Werther nasce dalle immagini (vedere Alberto circondare col braccio la vita di Carlotta), non dal pensiero. Ciò si deve al fatto (ed è questa una delle bellezze del libro) che si tratta di una disposizione tragica, e non psicologica. Werther non odia Alberto; è solo che Alberto occupa un posto che lui desidera: Alberto è un avversario (un concorrente, nel senso proprio del termine), non un nemico: egli non è «odioso». Nelle lettere che scrive a Guglielmo, Werther non si dimostra molto geloso. È solo quando dal tono confidenziale della prima parte si passa al racconto finale che la rivalità fra i due diventa acuta, aspra, come se la gelosia prendesse corpo in seguito al semplice passaggio dall'''io'' al ''lui'' [...]. (''La gelosia'', p. 97) *[...] se non accetto la spartizione dell'essere amato, io nego la sua perfezione, giacché è proprio della perfezione il fatto di essere [[condivisione|condivisa]]. [...] E così io soffro due volte: prima, per il fatto stesso della spartizione, e poi per la mia incapacità di sopportarne la nobiltà. (''La gelosia'', p. 98) *3. «Quando amo, sono molto esclusivo», dice [[Freud]] (che prenderemo qui come modello della normalità). Essere gelosi è essere conformi alle regole. Rifiutare la gelosia («essere perfetto»), significa quindi trasgredire una legge.<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: ''Lettere 1873-1939''.</ref> (''La gelosia'', p. 98) *(Conformismo in senso inverso: è vietato essere gelosi, l'esclusivismo va condannato, si deve vivere in gruppo, ecc. - Attenzione! -, vediamo come stanno realmente le cose: e se mi obbligassi a non essere più geloso per la vergogna d'esserlo? La gelosia è brutta, è borghese: è un fervore indecoroso, uno ''zelo'' - ed è appunto questo zelo che noi rifiutiamo).<ref>{{maiuscoletto|etimologia}}: Ζῆλος (''zễlos''), ''zelosus'', ''geloso''.</ref> (''La gelosia'', p. 98) *4. Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero d'esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l'altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri. (''La gelosia'', p. 98) *{{maiuscoletto|gradiva}} Questo nome, desunto dal libro di [[Wilhelm Jensen|Jensen]] analizzato da [[Freud]], designa l'immagine dell'essere amato che accetta di entrare un po' nel delirio del soggetto amoroso per aiutarlo ad uscirne fuori. (''La Gradiva'', p. 99) *2. La Gradiva è una figura di salvezza, propiziatrice, una Eumenide, una Benevola. Ma, così come le [[Eumenidi]] non sono che delle vecchie Erinni, dee della vendetta, anche nella sfera amorosa esiste una Gradiva malvagia. Anche se inconsciamente e per delle motivazioni che possono aver origine dal suo proprio tornaconto nevrotico, l'essere amato sembra allora volermi spingere sempre più addentro nel mio delirio, sembra voler mantenere viva ed esulcerare la mia ferita d'amore [...]. In poche parole, l'altro mi riporta di continuo davanti alla mia impasse: impasse da cui non posso uscire e in cui non posso restare, proprio come il famoso cardinale Balue chiuso in una gabbia nella quale non poteva né stare in piedi né sdraiarsi. (''La Gradiva'', pp. 99-100) *''[[Amare]]'' ed ''essere innamorato'' hanno fra loro un rapporto difficile: poiché, se è vero che ''essere innamorato'' non assomiglia a niente altro (una goccia di ''essere-innamorato"'' diluita in una vaga relazione amichevole la colora vivacemente, la rende incomparabile: io so ''subito'' che nel mio rapporto con X.... o con Y.... per quanto prudentemente mi trattenga, c'è ''dell'essere-innamorato''), è anche vero che, nell' ''essere-innamorato'', c'è dell' ''amare'': io voglio prendere, ferocemente, ma so anche dare, attivamente. (''La Gradiva'', p. 101) *{{maiuscoletto|[[identificazione]]}} Il soggetto s'identifica dolorosamente con qualsiasi persona (o qualsiasi personaggio) che nella struttura amorosa occupi la sua stessa posizione. (''Identificazioni'', p. 102) *2. Divoro con lo sguardo ogni intreccio amoroso, individuandovi quella che potrebbe essere la mia posizione, se ne facessi parte. lo colgo non delle analogie, bensì delle omologie [...]. Io sono catturato da uno specchio che si sposta e che mi capta ovunque vi sia una struttura duale. (''Identificazioni'', p. 102) *Io, come lettore, posso identificarmi con [[I dolori del giovane Werther|Werther]]. Storicamente, migliaia di soggetti lo hanno fatto, soffrendo, suicidandosi, vestendosi, profumandosi, scrivendo come tanti Werther (canzoni, lamenti, bomboniere, fibbie, ventagli, acqua di toilette alla Werther). Una lunga catena di equivalenze lega tutti gli innamorati del mondo.<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: Introduzione storica (edizione Aubier-Montaigne).</ref> (''Identificazioni'', p. 103) *[...] leggendo un [[Romanzo rosa|romanzo d'amore]], non è esatto dire che io mi proietto; io aderisco all'immagine dell'innamorato (dell'innamorata), mi rinchiudo con questa immagine nella clausura del libro (tutti sanno che questi romanzi vengono letti in stato di secessione, di reclusione, di assenza e di voluttà: al [[stanza da bagno|gabinetto]]).<ref>{{maiuscoletto|[[Marecl Proust|Proust]]}}: (il gabinetto odoroso d'iris, a Combray) «Destinata ad un uso più particolare e più volgare, quella stanza [...] mi servi per lungo tempo di rifugio, senza dubbio perché era la sola che mi fosse permesso chiudere a chiave, in tutte le occupazioni che invocano un'inviolabile solitudine: la lettura, la fantasticheria, le lagrime e la voluttà».</ref> (''Identificazioni'', p. 104) *{{maiuscoletto|[[immagine]]}} Nella sfera amorosa, le ferite più dolorose sono causate più da ciò che si vede che non da ciò che si sa. (''Le immagini'', p. 105) *L'immagine prende risalto, è pura e nitida come una lettera: essa è la lettera di ciò che mi fa male. Precisa, completa, rifinita, definitiva, essa non mi lascia alcuno spazio: io ne sono escluso come lo sono dalla scena primitiva, la quale forse esiste solo in quanto è delineata dal contorno della serratura. E perciò, ecco la definizione dell'immagine, di ogni immagine: l'immagine è ciò da cui io sono escluso. (''Le immagini'', p. 105) *L'immagine è perentoria, essa ha sempre l'ultima parola; nessuna cognizione può contraddirla, trasformarla, affinarla. (''Le immagini'', p. 105) *Esiste un ''[[freddo]]'' speciale dell'innamorato: la freddolosità del cucciolo (d'uomo, d'animale) che ha bisogno dei calore materno. (''Le immagini'', p. 106) *Io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è altro che il suo accessorio. (da ''Frammenti di un discorso amoroso'', 1977) *Le [[parola|parole]] non sono mai pazze (tutt'al più sono perverse): è la sintassi che è pazza.<ref>Da ''Frammenti di un discorso amoroso'', traduzione di R. Guidieri, Einaudi, Torino, 1979.</ref> ==''Miti d'oggi''== *Pretendo di vivere pienamente la contraddizione del mio tempo, che di un [[sarcasmo]] può fare la condizione della verità. (''Premessa'', p. X) *È probabile che se a nostra volta sbarcassimo su [[Marte (astronomia)|Marte]] quale l'abbiamo costruito non vi troveremmo altro che la [[Terra]] stessa, e tra questi due prodotti di una medesima Storia non sapremmo risolvere qual è il nostro. Infatti perché Marte sia giunto al sapere geografico bisogna pure che abbia avuto anche lui il suo [[Strabone]], il suo [[Jules Michelet|Michelet]], il suo Vidal de la Blanche, e, facendoci sempre più vicini, le stesse nazioni, le stesse guerre, gli stessi scienziati e gli stessi uomini che abbiamo avuto noi. (''Marziani'', p. 34) *La [[Greta Garbo|Garbo]] appartiene ancora a quel momento del cinema in cui la sola cattura del volto umano provocava nelle folle il massimo turbamento, in cui ci si perdeva letteralmente in un'immagine umana come in un filtro, in cui il viso costituiva una specie di stato assoluto della carne, che non si poteva raggiungere né abbandonare. [...] La Garbo offriva una specie di idea platonica della creatura [...]. Il suo appellativo di ''Divina'' mirava indubbiamente a rendere, più che uno stato superlativo della bellezza, l'essenza della sua persona corporea, scesa da un cielo dove le cose sono formate e finite nella massima chiarezza. (pp. 63-64) *Il viso della [[Greta Garbo|Garbo]] è Idea, quello della [[Audrey Hepburn|Hepburn]] è Evento. (p. 64) *Credo che oggi l'[[automobile]] sia l'equivalente abbastanza esatto delle grandi cattedrali gotiche: voglio dire una creazione d'epoca, concepita appassionatamente da artisti ignoti, consumata nella sua immagine, se non nel suo uso, da tutto un popolo che si appropria con essa di un oggetto perfettamente magico. (p. 147) *''Il [[mito]] è una parola.'' (p. 191) *Mi si obietteranno mille altri sensi del termine ''mito''. Io ho però cercato di definire delle cose, non delle parole. (nota, p. 191) *È la storia umana che fa passare il reale allo stato di parola. (p. 192) *Ciò che disgusta nel [[mito]] è il ricorso a una falsa natura, il ''lusso'' delle forme significative, come in quegli oggetti che ornano la loro utilità con una apparenza naturale. La volontà di appesantire la significazione di tutte le cauzioni della natura provoca una specie di nausea: il mito è troppo ricco, e di troppo ha appunto la sua motivazione. (nota, p. 207) *La provocazione di un immaginario collettivo è sempre impresa inumana, non solo perché il sogno essenzializza la vita come destino, ma anche perché il sogno è povero ed è la cauzione di un'assenza. (nota, p. 221) *{{NDR|Riferendosi ai "miti dell'Ordine (sociale)"}} Statisticamente il [[mito]] è a destra. Qui esso è essenziale; ben nutrito, lucente, espansivo, loquace, s'inventa senza tregua. S'impadronisce di tutto: le giustizie, le morali, le estetiche, le diplomazie, le arti domestiche, la Letteratura, gli spettacoli. [...] L'oppresso non è niente, ha in sé una parola sola, quella della propria [[emancipazione]]; l'oppressore è tutto, la sua parola è ricca, multiforme, duttile, padrona di tutti i gradi possibili della dignità [...]. L'oppresso ''fa'' il mondo, ha solo un linguaggio attivo, transitivo (politico); l'oppressore lo conserva, la sua parola è plenaria, intransitiva, gestuale, teatrale: è il [[Mito]]; il linguaggio del primo tende a trasformare, il linguaggio dell'altro a eternare. (pp. 228-229) *Ogni ripudio del [[linguaggio]] è una morte. (p. 232) ==Citazioni su Roland Barthes== *La posizione di Barthes nel corso dei suoi lavori ricorda quello di Azdak ne ''Il Cerchio di gesso del Caucaso'', opera [[Bertolt Brecht|brechtiana]] che pare Barthes abbia amato molto. Vi è qualcosa di spostato, di irregolare: Azdak, furfante divenuto giudice, non è all'altezza del suo posto e, improvvisamente tutto si mette a girare e devia schivando il riconoscimento, la verità stessa. ([[Stephen Heath]]) *Per Barthes, il [[mito]], o per lo meno quello moderno (quello di cui egli si occupa), "è una parola": quindi "può essere mito tutto ciò che subisce le leggi di un discorso", ma d'altra parte "non è qualsiasi parola". ([[Massimo Corsale]]) *Variare porta a modificare, a trasportare, a cambiare di ritmo; il che costituisce un piccolo manuale della pratica di Barthes. Si pensi ad esempio al cambiamento di ritmo di lettura che interviene in modo così decisivo in ''S/Z'' e che dà l'avvio a tutte le variazioni — la pluralità colta in ogni momento — sul testo di [[Honoré de Balzac|Balzac]]. ([[Stephen Heath]]) *Viaggiare, spostarsi: questo è il percorso dei lavori di Barthes. Questa è l'attività del testo, e dei suoi testi. Il testo viaggia, sposta, va alla deriva. Così i testi di Barthes sono accesso, non accesso, movimento a spirale, asse avvolgentesi senza sosta ad ogni impero dei segni; senso, soggetto in processo, giro di scrittura, vertigine dello spostamento: «la vertigine è ciò che non finisce: stacca il senso, lo rimanda a più tardi» (''Réquichot'', p. 18). ([[Stephen Heath]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Roland Barthes, ''Frammenti di un discorso amoroso'', traduzione di Renzo Guidieri, Einaudi, Torino, 1979. *Roland Barthes, ''Miti d'oggi'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1974. *Roland Barthes, ''L'ovvio e l'ottuso. Saggi critici III'', traduzione di Carmine Benincasa, Giovanni Bottiroli, Gian Paolo Caprettini, Daniele De Agostini, Lidia Lonzi, Giovanni Mariotti, Einaudi, Torino, 1995. *Roland Barthes, ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', traduzione di Renzo Guidieri, Einaudi, Torino, 1980. *[[Gianfranco Ravasi]], ''L'incontro. Ritrovarsi nella preghiera'', Oscar Mondadori, Milano, 2014. ISBN 978-88-04-63591-8 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Barthes, Roland}} [[Categoria:Critici letterari francesi]] [[Categoria:Linguisti francesi]] [[Categoria:Saggisti francesi]] [[Categoria:Semiologi francesi]] q20y1u6uh8dg6idzewjv6kawzhrtqxz 1224055 1223852 2022-08-23T11:05:28Z SunOfErat 12245 /* Frammenti di un discorso amoroso */ wikitext text/x-wiki [[File:Roland Barthes.jpg|thumb|Ritratto di Roland Barthes]] '''Roland Barthes''' (1915 – 1980), saggista, critico letterario e semiologo francese. ==Citazioni di Roland Barthes== *Amo gli [[attore|attori]] che recitano tutti i loro ruoli nello stesso modo, se questo modo è al contempo caldo e chiaro. Non amo che un attore si travesta, ed è forse questa l'origine del mio dissidio con il teatro. (da ''Sul teatro'') *Ciò che la [[Pop Art]] vuole è desimbolizzare l'oggetto, dargli l'opacità e l'ottusa caparbietà d'un fatto.<ref>Da ''L'arte, questa vecchia cosa'', in AA. VV., ''PopArt: evoluzione di una generazione'', Electa, Milano, 1980, p. 167.</ref> *Essendo la [[lettura]] una traversata di codici, niente ne può arrestare il viaggio. (da ''S/Z''<ref name=Hea>Citato in [[Stephen Heath]], ''L'analisi Sregolata: Lettura Di Roland Barthes'', traduzione di Patrizia Lombardo, Edizioni Dedalo, Bari, 1977.</ref>) *Ho sempre amato molto il teatro, eppure non ci vado quasi più. È un voltafaccia che insospettisce anche me. Cos'è accaduto? Quando è accaduto? Sono cambiato io o è cambiato il teatro? Non lo amo più o lo amo troppo? (da ''Sul teatro'', a cura di Marco Consolini, Meltemi) *Il mio fantasma: l'[[idiorritmico|idiorritmia]]<br>Un fantasma (o almeno ciò che io definisco tale): un ritorno di desideri, di immagini, che vagano, si cercano in voi, anche per tutta una vita, e spesso si cristallizzano solo attraverso una parola. La parola, significante maggiore, indotto dal fantasma alla sua esplorazione [...] {{sic|[È]}} un fantasma di vita, di regime, di genere di vita, ''diaita'', dieta. Né duale, né plurale (collettivo). Una sorta di solitudine interrotta in un modo definito: il paradosso, la contraddizione, l'aporia di una condivisione delle distanze – l'utopia di un socialismo delle distanze [...].<ref>Citato in Gianfranco Marrone e Marco Consolini, ''Roland Barthes l'immagine, il visibile'', Marcos y Marcos, Milano, 2010, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=vagano p. 30] [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=diaita] [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=condivisione]</ref> *Il testo di godimento è assolutamente intransitivo. Pure, la [[perversione]] non basta a definire il godimento; è l'estremo della perversione a definirlo: estremo sempre spostato, estremo vuoto, mobile, imprevedibile. Questo estremo garantisce il godimento: una perversione media si carica ben presto di un gioco di mentalità subalterne: prestigio, ostentazione, rivalità, discorso, parate ecc. (da ''Testi di godimento'') *La [[letteratura]] non permette di camminare ma permette di respirare. (da ''Letteratura e significazione'', in ''Saggi critici'') *La letteratura: un codice che bisogna accettare di decifrare.<ref>Da ''Letteratura e discontinuità'', in ''Saggi critici'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi.</ref> *La [[sapienza]] è nessun potere, un po' di sapere, un po' di intelligenza e quanto più sapore possibile.<ref name="lectio">Da una ''lectio'' inaugurale all'Institut de France; citato in Ravasi, p. 106.</ref> *Lo [[scrittore]] deve considerare i suoi vecchi testi quali altri testi, che egli riprende, cita o deforma, come farebbe di una moltitudine di altri segni. (da ''Drame, Poème, Roman'', 1968<ref name=Hea></ref> ) *Lo [[specchio]] non capta altro se non altri specchi, e questo infinito riflettere è il vuoto stesso, (che, lo si sa, è la forma). (da ''L'impero dei segni''<ref name=Hea></ref>) *Non occorre essere né cattolici né cristiani, né credenti, né umanisti per essere interessati agli ''Esercizi Spirituali'' di [[Ignazio di Loyola]].<ref>Da ''Sade, Fourier, Loyola''; citato in Ravasi, p. 7.</ref> *Ogni amante è pazzo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 291. ISBN 9788858014165</ref> *Per sfuggire all'alienazione della società presente non rimane che questa via: ''la fuga in avanti''.<ref>Da ''Il piacere del testo'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1980, p. 40.</ref> *Poiché il [[mito]] ruba al linguaggio, perché non rubare al mito?<ref name=Hea></ref> *[[Marcel Proust|Proust]] è quello che mi viene, non quello che chiamo; non è un'«autorità»; semplicemente un «ricordo circolare». Ed è questo l'intertesto: l'impossibilità di vivere al di fuori del testo infinito – sia questo testo Proust, o il giornale quotidiano, o lo schermo televisivo: il libro fa il senso, il senso fa la vita. (da ''Variazioni sulla scrittura'') *Quali sono i piani che ogni lettura scopre? Come è costruita la cosmogonia che questo semplice sguardo postula? Singolare cosmonauta, eccomi attraversare mondi e mondi, senza fermarmi a nessuno d'essi: il candore della carta, la forma dei segni, la figura delle parole, le regole della lingua, le esigenze del messaggio, la profusione dei sensi che si connettono. E uno stesso infinito viaggio nell'altra direzione, dalla parte di chi scrive: dalla parola scritta potrei risalire alla mano, alla nervatura, al sangue, alla pulsione, alla cultura del corpo, al suo godimento. Da una parte e dall'altra, la scrittura-lettura si dilata all'infinito, impegna l'uomo nella sua interezza, corpo e storia; è un atto panico, del quale la sola definizione certa è che "non potrà fermarsi da nessuna parte".<ref>Da ''Variazioni sulla scrittura'', traduzione di Carlo Ossola, Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1999.</ref> *Quelli che trascurano di [[rilettura|rileggere]] si condannano a leggere sempre la stessa storia. (da ''S/Z''<ref>Citato in Elena Spagnol, ''Citazioni'', Garzanti, 2003.</ref>) *Scrivere significa scuotere il senso del mondo, disporvi un'interrogazione indiretta alla quale lo scrittore, con un'ultima sospensione, si astiene dal rispondere. La risposta è data da chiunque vi rechi la propria libertà; ma poiché questa muta la risposta del mondo allo scrittore è infinita: non si smette mai di rispondere a ciò che è stato scritto fuori da ogni risposta: i significati passano, la domanda resta.<ref>Da ''Scritti critici'', traduzione di Lidia Lonzi, Torino, Einaudi, 1966, p. 11.</ref> *Vi è un'età in cui si insegna ciò che si sa; ma poi ne viene un'altra in cui si insegna ciò che non si sa: questo si chiama cercare.<ref name="lectio" /> ==''L'ovvio e l'ottuso''== *[...] lo statuto particolare dell'immagine fotografica: ''è un messaggio senza codice.'' (''Il messaggio fotografico'', p. 7) *Che cos'è il [[colore]]? Un godimento [...] come una palpebra che si chiude, uno svanire leggero. (''Cy Twombly o «Non multa sed multum»'', pp. 165-166) *È cambiato il soggetto umano: l'interiorità, l'intimità, la solitudine hanno perso il loro valore, l'individuo è sempre più diventato gregario, vuole musiche collettive, massicce, spesso parossistiche, espressione del ''noi'', più che dell'''io''. (''Amare Schumann'', p. 281) ==''La camera chiara''== *La vita è fatta di piccole [[solitudine|solitudini]]. (da ''La camera chiara'') *Davanti all'obiettivo io sono contemporaneamente: quello che io credo di essere, quello che vorrei si creda io sia, quello che il fotografo crede io sia, e quello di cui egli si serve per far mostra della sua arte. (da ''La camera chiara'') *{{NDR|Il [[colore]] è}} un'intonacatura apposta successivamente sulla verità originaria del Bianco e Nero. Il Colore è per me un belletto, un ''make-up'' (come quello fatto ai cadaveri).<ref>Da ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', traduzione di R. Guidieri, Einaudi, Torino, 1998, p. 82; citato in David Batchelor, ''Cromofobia. Storia della paura del colore'', traduzione di M. Sampaolo, Mondadori, Milano, 2001, p. 59. ISBN 9788842497684</ref> *Ciò che la fotografia riproduce all'infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più a ripetersi esistenzialmente. In essa, l'avvenimento non si trasforma mai in altra cosa: essa riconduce sempre il corpus di cui ho bisogno al corpo che io vedo; è il Particolare assoluto, la Contingenza sovrana, spenta e come ottusa, il Tale, in breve la Tyché, l'Occasione, l'Incontro, il Reale nella sua espressione infaticabile. (da ''La camera chiara'') *La società si adopera per far rinsavire la Fotografia, per temperare la follia che minaccia di esplodere in faccia a chi la guarda.<ref>Da ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', Torino, Einaudi, p. 117.</ref> ==''Frammenti di un discorso amoroso''== *"Nell'amorosa quiete delle tue braccia"<br>{{maiuscoletto|abbraccio}} Per il soggetto, il gesto dell'[[abbraccio]] amoroso sembra realizzare, per un momento, il sogno di unione totale con l'essere amato.<br>1. Oltre all'accoppiamento (e al diavolo l'Immaginario), vi è quest'altro abbraccio, che è una stretta immobile: siamo ammaliati, stregati: siamo nel sonno, senza dormire; siamo nella voluttà infantile dell'addormentamento: è il momento delle storie raccontate, della voce che giunge a ipnotizzarmi, a straniarmi, è il ritorno alla madre (nell'amorosa quiete delle tue braccia, dice una poesia musicata da Duparc). In questo incesto rinnovato, tutto rimane sospeso: il tempo, la legge, la proibizione: niente si esaurisce, niente si desidera: tutti i desideri sono aboliti perché sembrano essere definitivamente appagati.<br>2. Tuttavia nel mezzo di questo abbraccio infantile, immancabilmente, il genitale si fa sentire; esso viene a spezzare l'indistinta sensualità dell'abbraccio incestuoso; la logica del desiderio si mette in marcia, riemerge il voler prendere, l'adulto si sovrappone al bambino e, a questo punto, io sono contemporaneamente due soggetti in uno: io voglio la maternità e la genitalità. (L'innamorato potrebbe definirsi un bambino con il membro eretto: tale era il giovane Eros).<br>3. Momento dell'affermazione, per un po', anche se limitatamente, disordinatamente, qualcosa è andato per il verso giusto: sono stato appagato (tutti i desideri aboliti attraverso la pienezza del loro soddisfacimento): l'appagamento esiste, e io lotterò senza tregua per ottenerlo di nuovo: attraverso tutti i meandri della storia amorosa, mi ostinerò a voler ritrovare, rinnovare, la contraddizione, la contrazione, dei due abbracci. (''Nell'amorosa quiete delle tue braccia'', pp. 13-14) *{{maiuscoletto|[[abito]]}} Ogni fenomeno emotivo suscitato o alimentato dal vestito che il soggetto ha indossato in occasione dell'incontro amoroso o che indossa nell'intento di sedurre l'oggetto amato. (''Frac turchino e gilet giallo'', p. 15) *È come se alla fine di ogni [[toilette]], vi fosse sempre, compreso nell'eccitazione che essa suscita, il corpo ucciso, imbalsamato, laccato, imbellito alla maniera di una vittima. Vestendomi, io faccio bello ciò che sta per essere guastato dal desiderio. (''Frac turchino e gilet giallo'', p. 15) *{{maiuscoletto|[[adorabile]]}} Non riuscendo a precisare la specialità del suo desiderio per l'essere amato, il soggetto amoroso non trova di meglio che questa parola un po' stupida: ''adorabile''! (''«Adorabile!»'', p. 17) *2. Con una logica tutta particolare, il soggetto amoroso sente l’altro come un Tutto (come se si trattasse della Parigi autunnale) e, al tempo stesso, questo Tutto gli sembra comportare un resto, che egli non può esprimere. È soltanto l’altro a produrre in lui una visione estetica: egli lo elogia per il fatto di essere perfetto, si gloria per averlo scelto perfetto; immagina che l’altro voglia essere amato, come vorrebbe esserlo lui stesso, non già per questa o quella sua qualità, ma per ''tutto'', e questo tutto glielo concede sottoforma di una parola vuota, giacché Tutto non potrebbe inventariarsi senza senza sminuirsi: all'infuori del ''tutto'' dell’affetto, in ''Adorabile!'' non è contenuta nessuna qualità. Tuttavia, esprimendo tutto, ''adorabile'' esprime anche ciò che manca al tutto; la parola vuole designare lo spazio dell’altro in cui viene ''specialmente'' a innestarsi il mio desiderio, ma questo spazio non è designabile; io non saprò mai niente di lui; il mio linguaggio sarà sempre confuso, esso cincischierà nel tentativo di esprimerlo, ma io non potrò mai produrre altro che una parola vuota, la quale è come il grado zero di tutti gli spazi in cui si forma il desiderio specialissimo che io ho di quell'altro là (e non di un altro). (''«Adorabile!»'', p. 18) *''Adorabile'' vuol dire: questo è il mio desiderio, in quanto esso è unico: «È questo! È esattamente questo, che io amo!» Tuttavia, più provo la specialità del mio desiderio, meno sono in grado di precisarla; alla precisione di ciò che voglio dire corrisponde uno sfocamento del nome; il proprio del desiderio non può produrre altro che un improprio dell'enunciato. (''«Adorabile!»'', p. 19) *{{maiuscoletto|affermazione}} Nonostante tutto, il soggetto amoroso afferma l'amore come ''valore''. (''L'Intrattabile'', p. 20) *Mi si dice: questa specie d'amore non da frutti. Ma co- ime poter ''valutare'' ciò che fruttifica? Perché ciò che dà frutti è un Bene? Perché ''durare'' è meglio che ''bruciare''? (''L'Intrattabile'', p. 21) *2. Stamattina, devo scrivere con urgenza una lettera “importante” – dalla quale dipende il successo d’una certa iniziativa; scrivo invece una lettera d’amore – che non spedisco. Abbandono allegramente tristi incombenze, ragionevoli scrupoli, comportamenti reattivi imposti dal mondo, a beneficio d’un compito inutile, derivato da un Dovere luminoso: il Dovere amoroso. Con discrezione, faccio delle cose pazze; sono l’unico testimone della mia follia. Quello che l'[[amore]] mette a nudo in me è l’''energia''. Tutto ciò che faccio ha un senso (posso perciò ''vivere'' senza lamentarmi), ma questo senso è una finalità inafferrabile: esso non è altro che la coscienza della mia forza. Le inflessioni dolenti, colpevoli, tristi, tutto il reattivo della mia vita d’ogni giorno è sconvolto. (''L'Intrattabile'', p. 21) *{{maiuscoletto|alterazione}} Produzione breve, nel campo amoroso, d'una controimmagine dell'oggetto amato. Sulla base di episodi trascurabili o di minimi connotati, il soggetto vede l'immagine buona alterarsi improvvisamente e rovesciarsi. (''Un piccolo punto del naso'', p. 23) *Sul volto perfetto e come imbalsamato dell'altro (a tal punto esso mi affascina), scorgo tutt'a un tratto un punto di corruzione. Questo punto è minuscolo: un gesto, una parola, un oggetto, un vestito, qualcosa d'insolito che emerge (che prende risalto) da una regione di cui non avevo mai sospettato l'esistenza, e che bruscamente unisce l'oggetto amato a un mondo ''piatto''. L'altro, di cui devotamente lodavo l'eleganza e l'originalità, sarebbe dunque volgare? Egli fa un gesto ed ecco che in lui si disvela un'altra razza. Sono ''sbigottito'': avverto un controritmo: qualcosa come una sincope nella bella frase dell'essere amato, il rumore di uno strappo nel liscio involucro dell'Immagine. (''Un piccolo punto del naso'', p. 23) *{{maiuscoletto|[[angoscia]]}} A seconda di tale o talaltra circostanza, il soggetto amoroso si sente trascinato dalla paura di un pericolo, di una ferita, di un abbandono, di un improvviso cambiamento – sentimento che egli esprime con la parola ''angoscia''. (''Agony'', p. 27) *Lo [[psicosi|psicotico]] vive nel timore del crollo (di cui le diverse psicosi non sarebbero altro che le difese). Ma «la paura clinica del crollo è la paura d’un crollo che è già stato subito (''primitive agony'') [...] e vi sono dei momenti in cui un paziente ha bisogno che gli si dica che il crollo la cui paura mina la sua vita è già avvenuto».<ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: ''La crainte de l'effrondement'', p. 75.</ref> Lo stesso avviene, a quanto sembra, per l’angoscia d’amore: essa è la paura di una perdita che è già avvenuta, sin dall’inizio dell’amore, sin dal momento in cui sono stato stregato. Bisognerebbe che qualcuno potesse dirmi: «Non essere più angosciato, tu l’hai già perduto(a)». (''Agony'', p. 27) *{{maiuscoletto|[[annullamento]]}} Accesso di linguaggio durante il quale il soggetto giunge ad annullare l'oggetto amato sotto il volume dell'amore stesso: con una perversione propriamente amorosa, il soggetto ama l'[[amore]], non l'oggetto. (''Amare l'amore'', p. 28) *Basta che, in un lampo, io veda l'altro nelle vesti d'un oggetto inerte, come impagliato, perché trasferisca il mio desiderio da questo oggetto annullato al mio stesso desiderio; io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è più che il suo accessorio. Mi esalto al pensiero di una così nobile causa, che non tiene nel minimo conto la persona che ho preso a pretesto (questo è almeno quanto mi dico, felice di potermi innalzare sminuendo l'altro): io sacrifico l'immagine all'Immaginario. E se un giorno dovessi decidermi di rinunciare all'altro, il violento lutto che mi colpirebbe sarebbe il lutto dell'Immaginario: era una struttura cara, e io piangerei la [[perdita]] dell'amore, non già la perdita di questa o quella persona. (''Amare l'amore'', p. 28) *{{maiuscoletto|[[appagamento]]}} Il soggetto ricerca, con ostinazione, la possibilità di ottenere una totale soddisfazione del desiderio implicito nella relazione amorosa e di conseguire un successo completo e come eterno di questa relazione: immagine paradisiaca del Bene Supremo da dare e da ricevere. (''«Tutte le voluttà della terra»'', p. 30) *{{maiuscoletto|[[ascesi]]}} Sia che si senta colpevole nei confronti dell'essere amato, sia che voglia impressionarlo mostrandogli la sua infelicità, il soggetto amoroso abbozza una condotta ascetica di autopunizione (regime di vita, abiti, ecc.). (''Essere ascetici'', p. 32) *1. Dato che sono colpevole di questo e di quello (io ho, io trovo cento ragioni per esserlo), io mi punisco, mortifico il mio corpo: mi faccio tagliare i capelli cortissimi, nascondo il mio sguardo dietro a degli occhiali scuri (come se dovessi entrare in convento), mi consacro allo studio di una scienza seria e astratta. Come un monaco, mi alzerò presto per mettermi al lavoro mentre è ancora notte. Sarò molto paziente, un po' triste, in poche parole, ''degno'', come si addice all'uomo risentito. Mostrerò istericamente il mio [[lutto]] (il lutto che io m'immagino) attraverso il mio vestito, il taglio dei miei capelli, la regolarità delle mie abitudini. Sarà un piacevole romitaggio, un ritiro spirituale necessario al buon funzionamento di un patetico discreto. (''Essere ascetici'', p. 32) *2. L'[[ascesi]] (la velleità d'ascesi) è rivolta all'altro: voltati, guardami, renditi conto di cosa stai facendo di me. È un ricatto morale: io metto di fronte all'altro la figura della mia propria scomparsa, quale essa sicuramente avrà luogo se lui non cede (a che cosa?). (p. 32, ''Essere ascetici'') *{{maiuscoletto|[[assenza]]}} Ogni episodio di linguaggio che mette in scena l'assenza dell'oggetto amato – quali che siano la causa e la durata – e tende a trasformare questa assenza in prova d'abbandono. (''L'assente'', p. 33) *Orbene, l'unica [[assenza]] è quella dell'altro: è l'altro che parte, sono io che resto. L'altro è in stato di perpetua partenza, sempre sul punto di mettersi in viaggio; egli è, per vocazione, migratore, errante; io che amo sono invece, per vocazione inversa, sedentario, immobile, a disposizione, in attesa, sempre nello stesso posto, ''in giacenza'', come un pacco in un angolo sperduto d'una stazione. L'assenza amorosa è possibile in un solo senso e non può essere espressa che da chi resta - e non da chi parte: ''io'', sempre presente, non si costituisce che di fronte a ''te'', continuamente assente. Esprimere l'assenza equivale a significare di colpo che il posto del soggetto e il posto dell'altro non possono essere permutati; è come dire: «Sono meno amato di quanto io ami». (''L'assente'', p. 33) *2. Storicamente, il discorso dell'assenza viene fatto dalla Donna: la Donna è sedentaria, l'Uomo è vagabondo, viaggiatore; la Donna è fedele (aspetta), l'uomo è cacciatore (cerca l'avventura, fa la corte). È la Donna che dà forma all'assenza, che ne elabora la finzione, poiché ha il tempo per farlo; essa tesse e canta; le Tessitrici, le Canzoni cantate al telaio esprimono al tempo stesso l'immobilità (attraverso il ronzio dell'Arcolaio) e l'assenza (in lontananza, ritmi di viaggio, onde marine, cavalcate). Ne consegue che in ogni uomo che esprime l'assenza dell'altro si manifesta l'elemento ''femminino'': l'uomo che attende e che soffre è miracolosamente femminizzato. Un uomo è femminizzato non perché è invertito, ma perché è innamorato. (Mito e utopia: come l'origine è appartenuta, così anche l'avvenire apparterrà ai soggetti ''in cui vi è del femminino''). (''L'assente'', pp. 33-34) *3. Talvolta mi succede di sopportare bene l'assenza. lo sono allora ''normale'': sono in linea col modo in cui ''tutti'' sopportano la separazione da una ''persona cara''; mi conformo con cognizione all'addestramento attraverso cui sono stato abituato assai per tempo ad essere separato da mia madre – ciò che tuttavia, in principio, non mancò di essere doloroso (per non dire sconvolgente). Agisco da soggetto ben svezzato: ''aspettando'', so nutrirmi di altre cose che non siano solamente il seno materno.<br>Questa assenza ben sopportata non è altro che l'oblio. A intermittenza, io sono infedele. È la condizione per la mia sopravvivenza; poiché se io non dimenticassi, morirei. L'innamorato che non dimentica ''qualche volta'', muore per eccesso, fatica e tensione di memoria (come [[Johann_Wolfgang_von_Goethe#I_dolori_del_giovane_Werther|Werther]]). (''L'assente'', p. 34) *Come! {{sic|il}} desiderio non è forse sempre lo stesso, sia che l'oggetto sia presente o assente? L'oggetto non è forse ''sempre'' assente? - Non si tratta dello stesso struggimento: vi sono due parole: ''Póthos'', per il desiderio dell'essere assente, e ''Hímeros'', più ardente, per il desiderio dell'essere presente. (''L'assente'', p. 35) *5. All'assente, io faccio continuamente il discorso della sua assenza; situazione che è tutto sommato strana; l'altro è assente come referente e presente come allocutore. Da tale singolare distorsione, nasce una sorta di presente insostenibile; mi trovo incastrato fra due tempi: il tempo della referenza e il tempo dell'allocuzione: tu te ne sei andato (della qual cosa soffro), tu sei qui (giacché mi rivolgo a te). Io so allora che cos'è il presente, questo tempo difficile: un pezzo di angoscia pura.<br>[...] Questa messa in scena di linguaggio allontana la morte dell'altro: un brevissimo momento, si dice, separa il tempo in cui il bambino crede sua madre ancora assente da quel lo in cui la crede già morta. Manipolare l'assenza significa far durare questo momento, ritardare il più a lungo possibile l'istante in cui l'altro potrebbe, dall'assenza, piombare bruscamente nella morte. (p. 35, ''L'assente'') *L'[[Assenza]] è la figura della privazione; io desidero e ho bisogno simultaneamente. Il desiderio si spegne sul bisogno: questo è il fatto ossessionante del sentimento amoroso. (''L'assente'', p. 36) *L'assenza dell'altro mi tiene la testa sott'acqua; poco a poco, io soffoco, la mia aria si fa più rarefatta: ed è attraverso quest'asfissia che io ricostituisco la mia ''verità'' e preparo l'Intrattabile dell'amore. (''L'assente'', p. 37) *{{maiuscoletto|atopos}} Il soggetto amoroso riconosce l'essere amato come «atopos» (qualifica attribuita a Socrate dai suoi interlocutori), cioè inclassificabile, dotato di una originalità sempre imprevedibile. (''Atopos'', p. 38) *L'altro che io amo e che mi affascina è ''atopos''. Io non posso classificarlo, poiché egli è precisamente l'Unico, l'Immagine irripetibile che corrisponde miracolosamente alla specialità dei mio desiderio. È la figura della mia verità; esso non può essere fissato in alcun stereotipo (che è la verità degli altri).<br>Tuttavia, durante la mia vita, io ho amato o amerò più volte. Questo significherebbe dunque che il mio desiderio, per quanto speciale, si fissa su un tipo? Il mio desiderio è dunque classificabile? C'è, mi domando, fra tutti gli esseri che ho amato, un solo tratto comune che, per quanto tenue (un naso, una pelle, un qualcosa), mi permetta di dire: {{sic|ecco}} il mio tipo! «È esattamente il mio tipo», «Non è affatto il mio tipo»: frase da dongiovanni; l'innamorato è dunque soltanto un dongiovanni più difficile che per tutta la vita cerca il "suo tipo"? In quale parte del corpo avverso devo leggere la mia verità? (''Atopos'', p. 38) *Essendo atopico, l'altro fa tremare il linguaggio: non si può parlare ''di'' lui, ''su'' lui; qualsiasi attributo è falso, doloroso, goffo, imbarazzante: l'altro è ''inqualificabile'' (e questo sarebbe il vero significato di ''atopos''). (''Atopos'', p. 39) *3. Di fronte alla brillante originalità dell'altro, io non mi sento mai "atopos", ma semmai classificato (come un dossier fin troppo noto). Talvolta, riesco però a sospendere il gioco delle immagini ineguali («Perché mai non posso essere anch'io originale, forte quanto l'altro?»); indovino che la vera originalità non è né in me né nell'altro, ma nella nostra stessa relazione. Ciò che bisogna conquistare è l'originalità della relazione. La maggior parte delle ferite d'amore me le procura lo stereotipo: io sono costretto, come tutti, a far la parte dell'innamorato: ad essere geloso, trascurato, frustrato come gli altri. Ma quando la [[relazione]] è originale, lo stereotipo viene sconvolto, superato, evacuato, e la gelosia, ad esempio, non ha più luogo d'essere in questo rapporto senza luogo, senza ''topos'', senza ''topo'' - senza discorso. (''Atopos'', p. 39) *{{maiuscoletto|[[attesa]]}} Tumulto d'angoscia suscitato dall'attesa dell'essere amato in seguito a piccolissimi ritardi (appuntamenti, telefonate, lettere, ritorni). (''L'attesa'', p. 40) *1. Sto [[aspettare|aspettando]] un arrivo, un ritorno, un segnale promesso. Ciò può essere futile o infinitamente patetico: in ''Erwartung'' (attesa), una donna aspetta, nella foresta, di notte, il suo amante; io sto aspettando solamente una telefonata, ma è la stessa angoscia. Tutto è solenne: non ho il senso delle ''proporzioni''. (''L'attesa'', p. 40) *2. Vi è una scenografia dell'attesa: io la organizzo, la manipolo, ritaglio un pezzo di tempo in cui mimerò la perdita dell'oggetto amato e provocherò tutti gli effetti di un piccolo lutto. Tutto questo avviene dunque come in una recita. (''L'attesa'', p. 40) *Questa è la recita; essa può essere abbreviata dall'arrivo dell'altro; se arriva in primo, l'accoglienza è calma; se arriva in secondo, avviene una «scenata»; se arriva in terzo, vi è la riconoscenza, l'atto di grazia: io respiro nuovamente a pieni polmoni, come Pelléas allorché, uscendo dal sotterraneo, ritrova la vita, il profumo delle rose. (''L'attesa'', p. 41) *4. L'essere che io aspetto non è reale. Come il seno materno per il poppante, «io lo creo e lo ricreo continuamente a cominciare dalla mia capacità di amare, a cominciare dal bisogno che io ho di lui»<ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: ''Jeu et Réalité'', 34 e 21.</ref>: l'altro viene là dove io lo sto aspettando, là dove io l'ho già creato. E, se lui non viene, io lo allucino: l'attesa è un delirio. (''L'attesa'', p. 41) *E ancora molto tempo dopo che la relazione amorosa si è acquietata, io conservo l'abitudine di allucinare l'essere che ho amato: talora, una telefonata che tarda a venire riesce ancora ad angosciarmi e, in ogni importuno, credo di riconoscere la voce che amavo: io sono un mutilato che continua ad avere male alla gamba amputata. (''L'attesa'', p. 42) *5. «Sono innamorato? - Sì, poiché sto aspettando». L'altro, invece, non aspetta mai. Talvolta, ho voglia di giocare a quello che non aspetta; cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo; ma a questo gioco io perdo sempre: qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato, esatto, o per meglio dire in anticipo. La fatale identità dell'innamorato non è altro che: ''io sono quello che aspetta. (''L'attesa'', p. 42) *6. Un mandarino era innamorato di una cortigiana. «Sarò vostra, - disse lei, - solo quando voi avrete passato cento notti ad aspettarmi seduto su uno sgabello, nel mio giardino, sotto la mia finestra». Ma, alla novantanovesima notte, il mandarino si alzò, prese il suo sgabello sotto il braccio e se n'andò. (''L'attesa'', p. 42) *{{maiuscoletto|[[capire]]}} Sentendo improvvisamente l'episodio amoroso come un groviglio di motivazioni inspiegabili e di situazioni senza vie d'uscita, il soggetto esclama: «''Voglio capire (che cosa mi sta capitando)!''» (''«Voglio capire»'', p. 43) *1. Che cosa penso dell'[[amore]]? - In fondo, non penso niente. Certo, vorrei sapere ''che cos'è'', ma, vivendolo dal di dentro, lo vedo in quanto esistenza, non in quanto essenza. [...] Naturalmente, la riflessione mi è consentita, ma, siccome questa riflessione viene subito trascinata nel ribollimento delle immagini, essa non muta mai in riflessività: escluso dalla logica (che presuppone dei linguaggi estranei gli uni agli altri), non posso pretendere di poter ''pensare con lucidità''. E così, se anche continuassi a discettare sull'amore per un anno intero, potrei solamente sperare di riuscire ad afferrarne il concetto «per la coda»: flashes, formule, espressioni a effetto sparse nel copioso fluire dell'Immaginario; io mi trovo nel ''posto sbagliato'' dell'amore, che è poi il suo punto più in vista; dice un [[proverbio]] cinese: «Il punto più in ombra, si trova sempre sotto la lampada».<ref>{{maiuscoletto|[[Theodor Reik|Reik]]}}: Proverbio citato da Reik, 184.</ref> (''«Voglio capire»'', p. 43) *{{maiuscoletto|[[catastrofe]]}} Crisi violenta durante la quale il soggetto, sentendo la situazione amorosa come un vicolo cieco, una trappola da cui non potrà mai più uscire, si vede destinato a una totale distruzione di sé. (''La catastrofe'', p. 45) *1. Vi sono due tipi di disperazione: la disperazione pacata, la rassegnazione attiva («lo vi amo come bisogna amare: nella disperazione»), e la disperazione violenta: un bel giorno, in seguito a un incidente qualsiasi, mi chiudo nella mia stanza e scoppio in lacrime: sono in balia di una forza che mi soverchia, asfissiato dal dolore; il mio corpo s'irrigidisce e si contrae: come in un lampo, freddo e tagliente, io vedo la distruzione a cui sono condannato. Tutto ciò non ha niente di paragonabile alla prostrazione insidiosa, ma in fondo molto civile, degli amori difficili; non c'è alcun rapporto con l'annichilimento in cui si viene a trovare il soggetto abbandonato: qui, sono come folgorato, ma lucido. La sensazione che provo è quella di una vera e propria catastrofe: «''Ecco, "sono veramente fottuto!''» (''La catastrofe'', p. 45) *{{maiuscoletto|[[circoscrivere]]}} Per ridurre la propria infelicità, il soggetto ripone la sua speranza in un metodo di controllo che gli dovrebbe permettere di circoscrivere i piaceri che la relazione amorosa gli dà: da una parte, continuare a tenersi questi piaceri, approfittarne pienamente, e, dall'altra, mettere in una parentesi d'impensato le larghe zone depressive che separano questi piaceri: ''dimenticare'' l'essere amato al di fuori dei piaceri che esso dà. (''Laetitia'', p. 47) *1. Cicerone, prima, e Leibniz, poi, hanno contrapposto ''gaudium'' e ''laetitia''<ref>{{maiuscoletto|[[Leibniz]]}}: ''Nuovi saggi sull'intelletto umano'', XX e 296.</ref>''Gaudium'' è il «piacere che l'anima prova quando considera sicuro il possesso di un bene presente o futuro, ed un bene è in nostro possesso quando è in nostro potere il poterne godere quando lo vogliamo». ''Laetitia'' è un piacere allegro, «uno stato nel quale il piacere predomina in noi» [...]. ''Gaudium'' è ciò che io vagheggio: godere di un possesso perpetuo. Ma non potendo ottenere ''Gaudium'', da cui troppi ostacoli mi separano, considero l'eventualità di ripiegare su ''Laetitia''. (''Laetitia'', p. 47) *{{maiuscoletto|[[colpe]]}} In un qualsiasi episodio trascurabile della vita d'ogni giorno, il soggetto crede di aver mancato nei confronti dell'essere amato e prova per questo un sentimento di colpevolezza. (''Colpe'', p. 49) *2. Ogni incrinatura nella Devozione è una colpa: questa è la regola della ''Cortezia''. Questa colpa prende corpo quando io abbozzo un semplice gesto d'indipendenza nei confronti dell'oggetto amato; ogni volta che, per spezzare l'asservimento, cerco di «sganciarmi» (è il consiglio unanime dei mondo), io mi sento colpevole. E perciò, paradossalmente, io sono colpevole di alleggerire il peso, di ridurre l'ingombro esagerato della mia devozione, in poche parole di «riuscire» (secondo il mondo); insomma, ciò che mi fa paura è di essere forte e ciò che mi rende colpevole è la padronanza (o il suo semplice gesto). (''Colpe'', p. 50) *{{maiuscoletto|[[compassione]]}} Il soggetto prova un sentimento di compassione nei riguardi dell'oggetto amato ogni volta che lo vede, lo sente o lo sa infelice o minacciato da qualcosa che è estraneo alla relazione amorosa in sé. (''«Ho male all'altro»'', p. 51) *{{NDR|[[compassione]]}} «[...] più giustamente si dovrebbe chiamare unipassione, dolore all'unisono -, noi dovremmo odiarlo se lui, come Pascal, trova se stesso odioso» [...] Ora, per quanto grande sia la forza dell'amore, questo non avviene: sono commosso, angosciato, poiché è terribile veder soffrire le persone a cui si vuol bene, ma, al tempo stesso, rimango asciutto, impenetrabile. La mia, è un'identificazione imperfetta: sono una Madre (l'altro mi dà delle preoccupazioni), ma una Madre carente; [...] Giacché, proprio mentre m'identifico «sinceramente» nell'infelicità dell'altro, ciò che vedo in questa infelicità è che essa si manifesta ''senza di me'' e che, essendo infelice di per sé, l'altro mi abbandona: se egli soffre senza che io ne sia la causa, vuol dire che per lui io non conto: la sua sofferenza mi annulla nella misura in cui lo pone fuori della mia portata. (''«Ho male all'altro»'', p. 51) *2. Di conseguenza, le cose si rovesciano: dato che l'altro soffre senza di me, perché io dovrei soffrire al suo posto? La sua infelicità lo porta lontano da me e io finirei per sfiancarmi cercando di corrergli dietro, senza poter mai sperare di raggiungerlo, di entrare in coincidenza con lui. Dunque, stacchiamoci un po', impariamo a tenerci a una certa distanza. (''«Ho male all'altro»'', pp. 51-52) *{{maiuscoletto|[[comportamento]]}} Figura deliberativa: il soggetto amoroso si pone con angoscia dei problemi di comportamento che il più delle volte sono futili: che fare davanti a tale alternativa? Come agire? (''«Che fare?»'', p. 53) *2. Le mie angosce di comportamento sono ridicole e diventano sempre più ridicole, all'infinito. Se l'altro, incidentalmente o negligentemente mi dà il numero di telefono di un posto in cui posso trovarlo a certe ore, io subito mi agito: devo o non devo telefonargli? (Dirmi che ''posso'' telefonargli - questo è il senso obiettivo, logico, del messaggio - non servirebbe a niente, poiché ciò che mi mette in crisi è proprio questo ''permesso''). (''«Che fare?»'', p. 53) *{{maiuscoletto|[[connivenza]]}} Il soggetto s'immagina di stare parlando dell'essere amato con una persona rivale, e questa immagine, curiosamente fa nascere in lui un piacevole senso di complicità. (''La connivenza'', p. 55) *Finalmente posso parlare dell'altro ''con chi se ne intende''; si verifica una parità di sapere, un piacere d'inclusione; parlandone, l'oggetto non viene né estraniato né lacerato; egli resta interno al discorso duale, che anzi lo preserva. Io coincido con l'Immagine e al contempo con questo secondo specchio che riflette ciò che io sono (sul volto del rivale io leggo la mia paura, la mia gelosia). (p. 55, ''La connivenza'') *3. La [[gelosia]] è un'equazione a tre termini permutabili (indecidibile): si è sempre gelosi di due persone contemporaneamente: io sono geloso di chi amo e di chi lo ama. L'''odiosamato'' (il «rivale») è ''anche'' amato da me: esso m'interessa, m'incuriosisce, mi affascina (vedi ''L'eterno marito'', di [[Dostoevskij]]). (''La connivenza'', p. 56) *{{maiuscoletto|[[contatti]]}} La figura fa riferimento ad ogni discorso interiore suscitato da un contatto furtivo con il corpo (e più precisamente con la pelle) dell'essere amato. (''«Quando innavertitamente il mio dito»'', p. 57) *1. Il dito di [[I dolori del giovane Werther|Werther]] sfiora inavvertitamente il dito di Carlotta; i loro piedi, sotto il tavolo, si incontrano.<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: p. 57.</ref> Werther potrebbe astrarsi dal senso di questi episodi casuali; egli potrebbe concentrarsi corporalmente su quelle minuscole zone di contatto e, come un feticista, provare piacere per questo o quel pezzetto di dito o di piede inerte, ''senza preoccuparsi della risposta'' (come Dio - è la sua etimologia -, il Feticcio non risponde). Ma, per l'appunto, Werther non è pervertito, ma innamorato: egli dà un senso, sempre, ovunque, a proposito di niente, ed è proprio il senso che lo fa fremere: egli si trova nel braciere del senso. Per l'innamorato, ogni contatto pone il problema della risposta: egli chiede alla pelle di rispondere. (''«Quando innavertitamente il mio dito»'', p. 57) *{{maiuscoletto|[[contingenze]]}} Avvenimenti insignificanti, fatti fortuiti, traversie, inezie, meschinerie, quisquilie, episodi della vita amorosa; qualsiasi nucleo fattuale che ostacoli l'aspirazione alla felicità del soggetto amoroso, come se il caso tramasse contro di lui. (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 59) *2. L'episodio è trascurabile (esso è sempre trascurabile) ma attirerà tutto il mio linguaggio. Io lo trasformo subito in un avvenimento importante, 'pensato'' da qualcosa che assomiglia al destino. È una cappa che mi cade addosso e che trascina con s‚ tutto. Innumerevoli e vaghe circostanze finiscono così col tessere il velo nero della Maya, la tappezzeria delle illusioni, dei significati, delle parole. Io mi metto a ''classificare'' quello che mi sta capitando. (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 59) *(Per me, l'episodio è un segno, non un indizio: l'elemento di un sistema, non l'efflorescenza di una causalità). (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 60) *{{maiuscoletto|[[corpo]]}} Ogni pensiero, ogni emozione, ogni interesse suscitato nel soggetto amoroso dal corpo amato. (p. 61, ''Il corpo dell'altro'') *1. Il suo corpo era diviso: da una parte, il corpo vero e proprio - la sua pelle, i suoi occhi - tenero, caldo, e, dall'altra, la sua voce, breve, trattenuta, soggetta ad accessi di lontananza, la sua voce, che non dava ciò che dava il suo corpo. O anche: da una parte, il suo corpo morbido, tiepido, languido al punto giusto, con una sottile peluria, fintamente goffo, e, dall'altra, la sua voce - la voce, sempre la voce - sonora, nitida, mondana, ecc. (''Il corpo dell'altro'', p. 61) *''[[Scrutare]]'' vuol dire ''frugare'': io frugo il corpo dell'altro, come se volessi vedere cosa c'è dentro, come se la causa meccanica del mio desiderio si trovasse nel corpo antagonista (sono come quei bambini che smontano una sveglia per sapere che cos'è il tempo). Questa operazione viene condotta in maniera fredda e stupita; sono calmo, attento, come se fossi davanti a uno strano insetto di cui improvvisamente non ho ''più paura''. Certe parti del corpo sono particolarmente adatte a questa ''osservazione'': le ciglia, le unghie, l'attaccatura dei capelli, gli oggetti molto particolari. P- evidente che in quel momento io sto feticizzando un morto. La prova è data dal fatto che, se il corpo che sto scrutando si scuote dalla sua inerzia, se si mette ''a fare qualcosa'', il mio desiderio cambia; se, per esempio, vedo l'altro ''pensare'', il mio desiderio cessa di essere perverso e ridiventa immaginario: io ritorno a un'Immagine, a un Tutto: io amo di nuovo. (''Il corpo dell'altro'', p. 61) *(Io guardavo tutto del suo volto, del suo corpo, con distacco: le sue ciglia, l'unghia del suo alluce, la sottigliezza delle sue sopracciglia, delle sue labbra, il colore di smalto dei suoi occhi, un certo neo, un certo modo di tenere le dita fumando; ero affascinato - dato che, alla fin fine, la fascinazione non altro è che il punto estremo del distacco - da quella specie di statuina colorata, smaltata, vetrificata, nella quale potevo leggere, senza capirci nulla, ''la causa del mio desiderio''). (''Il corpo dell'altro'', p. 62) *{{maiuscoletto|[[cuore]]}} Questa parola serve per moti e desideri d'ogni genere, ma ciò che è costante è che il cuore - negato o rifiutato che sia - vuole essere un oggetto di dono. (''Il cuore'', p. 63) *3. Il cuore, è ciò che io credo di donare. Ogni volta che questo dono mi viene restituito, allora non basta dire, come Werther, che una volta tolto tutto l'ingegno che mi si attribuisce e di cui non mi curo, il cuore è ciò che resta di me: il cuore è ciò che ''mi'' resta, e questo cuore che mi pesa e il cuore greve: greve per il rigurgito che l'ha riempito (solo gl'innamorati e i bambini hanno il cuore greve). (''Il cuore'', p. 63) *{{maiuscoletto|[[dedica]]}} Episodio di linguaggio che accompagna ogni regalo amoroso, sia esso reale o progettato, e, più in generale, ogni gesto, effettivo o interiore, per mezzo del quale il soggetto dedica qualche cosa all'essere amato. (''La dedica'', p. 65) *Il [[regalo]] d'amore è solenne; trascinato dall'insaziabile metonimia che disciplina la vita immaginaria, io mi traspongo tutt'intero in esso. Attraverso questo oggetto, io ti do il mio Tutto, io ti tocco con il mio fallo; è per questo che io sono follemente eccitato, che corro da un negozio all'altro, che mi ostino a cercare il feticcio che vada bene, il feticcio splendente, riuscito, che si adatterà ''perfettamente'' al tuo desiderio. (''La dedica'', p. 65) *Il [[regalo]] è contatto, sensualità: tu stai per toccare ciò che io ho toccato: una terza pelle ci unisce. (''La dedica'', p. 65) *5. Quantunque sia incapace di enunciarsi, di enunciare, l'amore vuole nondimeno clamarsi, declamarsi, scriversi ovunque: "all'acqua, all'ombra, ai monti, ai fiori, all'erbe, ai fonti, all'eco, all'aria, ai venti..." Basta che il soggetto amoroso crei o costruisca qualcosa, che subito è colto da una pulsione di [[dedica]]. Tutto ciò che fa, subito, e ancora prima che sia finito, egli vuole donarlo alla persona che ama, per la quale ha lavorato o lavorerà. La scritta del nome dirà per chi è il dono.<ref>{{maiuscoletto|[[Le nozze di Figaro]]}}: aria di Cherubino (atto I)</ref> (''La dedica'', p. 67) *In ''[[Teorema (film)|Teorema]]'' l'«altro» non parla, ma iscrive però qualcosa in tutti coloro che lo desiderano - opera ciò che i matematici chiamano una catastrofe (lo sconvolgimento di un sistema per mezzo di un altro sistema): vero è che quel muto è un angelo. (''La dedica'', p. 69) *{{maiuscoletto|demoni}} Il soggetto amoroso ha talvolta l'impressione di essere posseduto da un demone del linguaggio che lo spinge a farsi del male e a espellersi - secondo le parole di Goethe - dal paradiso che, in altri momenti, la relazione amorosa rappresenta per lui. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *1. Una forza precisa trascina il mio linguaggio verso il male che io posso fare a me stesso: il regime del mio linguaggio è la ruota libera: il linguaggio si morula, senza nessuna idea tattica della realtà. Io cerco di farmi del male, mi espello da solo dal mio paradiso, affannandomi di suscitare in me stesso le immagini (di gelosia, di abbandono, di umiliazione) che possono ferirmi; e quando la ferita è aperta, cerco di mantenerla tale, la alimento con altre immagini, fino a che un'altra ferita non venga a distogliermi da quella. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *2. Il demonio è plurale («Il mio nome è Legione», [[Vangelo secondo Luca|Luca]] 8.30). Quando un demone viene respinto, quando finalmente sono riuscito a imporgli il silenzio (per caso o attraverso la lotta), un altro lì vicino solleva la testa e si mette a parlare<ref>{{maiuscoletto|[[Goethe]]}}: «Noi siamo i nostri propri demoni, noi ci espelliamo dal nostro paradiso» ('Werther'', nota 93 dell'ed. Aubier-Montaigne)]</ref>. La vita demoniaca di un innamorato è simile alla superficie d'una solfatara; delle grandi bolle (roventi e fangose) scoppiano una dopo l'altra; quando una si rompe e s'affloscia, essa ritorna nel magma e subito, più lontano, un'altra si forma, si gonfia. Le bolle «Disperazione», «Gelosia», «Esclusione», «Desiderio», «Incertezza di comportamento», «Terrore di perdere la faccia» (il più malvagio dei demoni) fanno ''ploc' una dopo l'altra, in un ordine indeterminato: è il ''disordine'' della Natura. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *3. Come respingere un demone (vecchio problema)? I demoni, specialmente se sono demoni di linguaggio (e sennò di cos'altro sarebbero?), si combattono con il linguaggio. Io posso quindi sperare di esorcizzare la parola demoniaca che mi è suggerita (da me stesso) sostituendola (posto che io possegga il necessario talento linguistico) con un'altra parola più dimessa (procedo per eufemia). Così credevo di essere finalmente uscito dalla crisi, ma ecco che - favorita da un lungo viaggio in automobile - sono colto da una loquela mentre continuo incessantemente ad agitare nella mia testa il desiderio, il rimpianto e l'aggressione dell'altro; e a queste ferite s'aggiunge lo sconforto di dover constatare che io ''sto avendo una ricaduta''; ma il vocabolario è una vera e propria farmacopea (veleno da una parte, rimedio dall'altra): no, non è una ricaduta, è soltanto un ultimo ''sussulto'' del demone anteriore. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 71) *{{maiuscoletto|de-realtà}} Sensazione di assenza, di riduzione di realtà, provata dal soggetto amoroso nei confronti del mondo. (''Il mondo siderato'', p. 72) *(Il mondo è pieno senza di me, come nella ''[[Jean-Paul Sartre#La_nausea|Nausea]]''; esso gioca alla vita dietro un vetro; il mondo è immerso in un acquario; io lo vedo vicinissimo e tuttavia separato, fatto di un'altra sostanza; cado continuamente fuori di me, senza vertigine, senza annebbiamento, nella ''precisione'', come fossi drogato. [...]) (''Il mondo siderato'', p. 72) *{{NDR|L'[[Italia]]}} Questo paese perde in tutto: abolisce la differenza dei gusti, ma non la divisione delle classi, ecc. (p. 73, ''Il mondo siderato'') *Fino a quando sentirò che il mondo mi è ostile, io gli sarò legato: ''io non sono pazzo''. Ma talvolta, quando ho dato fondo al malumore, mi accorgo di non avere più alcun linguaggio: il mondo non è ''irreale'' (se lo fosse potrei esprimerlo: esiste un'arte dell'irreale che è fra le più alte), ma de-reale: il reale lo ha abbandonato, cosicché io non ho più alcun senso (alcun paradigma) a mia disposizione; ''io non riesco'' a definire i miei rapporti con Coluche, col ristorante, col pittore, con piazza del Popolo. Quale tipo di rapporto posso io avere con un potere, se non ne sono lo schiavo, né il complice, né il testimone? (''Il mondo siderato'', p. 74) *6. Talvolta il mondo mi appare ''irreale'' (io lo esprimo in un modo diverso), talaltra mi appare ''dereale'' (io lo esprimo con difficoltà). Non è (si dice) la stessa riduzione di realtà. Nel primo caso, il rifiuto che io oppongo alla realtà si estrinseca attraverso una ''fantasia'': tutto ciò che mi circonda muta di valore rispetto a una funzione, che è poi l'Immaginario; l'innamorato si separa quindi dal mondo, lo irrealizza perché, su un altro versante, fantasmatizza le peripezie o le utopie del suo amore; si abbandona all'Immagine e, di conseguenza, tutto ciò che è «reale» lo infastidisce. Anche nel secondo caso vi è una perdita di contatto col reale, ma qui nessuna sostituzione immaginaria viene a compensare la perdita. seduto davanti al manifesto di Coluche, io non «sogno» niente (neanche l'altro); anzi, non sono più nemmeno nell'Immaginario. Tutto è cristallizzato, pietrificato, immutabile, cioè ''insostituibile'': l'Immaginario è (temporaneamente) proscritto. Nel primo caso, sono nevrotizzato, io irrealizzo; nel secondo caso, sono pazzo, io de-realizzo. (''Il mondo siderato'', p. 75) *{{maiuscoletto|[[dichiarazione]]}} Propensione del soggetto amoroso a intrattenere a lungo, con un'emozione contenuta, l'essere amato, a proposito del suo amore, di lui, di sé, di loro: la dichiarazione non verte sulla confessione dell'amore, ma sulla forma, commentata all'infinito, della relazione amorosa. (''Il colloquio'', p. 77) *(Parlare amorosamente, significa dissipare senza limite, senza soluzione di continuità; vuol dire praticare un rapporto senza orgasmo. Forse esiste una forma letteraria di questo ''coitus reservatus'': il preziosismo). (''Il colloquio'', p. 77) *Nessuno ha voglia di parlare dell'amore, se non è ''per'' qualcuno. (''Il colloquio'', p. 78) *{{maiuscoletto|[[dipendenza]]}} Figura nella quale l'opinione intravede la condizione stessa del soggetto amoroso, asservito all'oggetto amato. (''Domnei'', p. 79) *1. La meccanica del vassallaggio amoroso esige una futilità senza fondo<ref>{{maiuscoletto|Cortezia}}: l'amore cortese è fondato sul vassallaggio amoroso (''Domnei'' o ''Donnoi'')</ref>. Questo perché, se si vuole che la dipendenza si manifesti nella sua purezza, bisogna che essa si renda palese nelle circostanze più irrilevanti e diventi qua si vergognosa a forza di pusillanimità: aspettare una telefonata è in un certo senso una dipendenza troppo gravosa<ref>{{maiuscoletto|[[Simposio]]}}: 166.</ref>; bisogna che io la affini, senza limiti: quindi, mi farò il sangue cattivo di fronte allo spettegolare delle comari che, dal farmacista, mi tiene lontano dall'apparecchio a cui sono asservito; e siccome questa telefonata, che io non voglio perdere, mi fornirà qualche nuova occasione di asservimento, si potrebbe dire che io agisco energicamente per preservare proprio lo spazio della dipendenza e per permettere inoltre a questa dipendenza di esercitarsi: io mi smarrisco nella dipendenza ma, ciò che è più - altro tranello -, sono umiliato da questo smarrimento. (''Domnei'', p. 79) *(Se io accetto la mia dipendenza, è perché essa costituisce per me un mezzo per "significare" la mia domanda: nel campo amoroso, la futilità non è una "debolezza" né una "meschinità": essa è un segno di forza: più la cosa è futile, più ha significato e più s'impone come forza). (''Domnei'', p. 79) *{{maiuscoletto|[[disagio]]}} Scena a più persone, nella quale l'implicito del rapporto amoroso agisce come una coartazione e suscita un imbarazzo collettivo che non viene esternato. (''«Con aria imbarazzata»'', p. 81) *{{maiuscoletto|[[dispendio]]}} Figura mediante la quale il soggetto amoroso mira e al contempo esita a situare l'amore in un'economia di puro dispendio, di perdita «per niente». (''L'esuberanza'', p. 83) *1. Alberto, personaggio piatto, morale, conformista, decreta (come chissà quanti prima di lui) che il [[suicidio]] è una viltà. Per Werther, al contrario, il suicidio non è una debolezza, dal momento che esso scaturisce da una tensione<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: 59, 133.</ref>: «Mio caro, se un eccesso fisico viene considerato come una forza, perché non lo sarà anche l'eccesso dei sentimenti?» L'amore-passione è dunque una forza («questa violenza, questa passione irriducibile»), è qualcosa che ricorda la vecchia nozione di ἰσχύς (''ischus'': energia, tensione, forza di carattere) e, più vicino a noi, quella di Dispendio.<ref>{{maiuscoletto|GRECO}}: nozione stoica (''Les Stoïciens'').</ref> (''L'esuberanza'', p. 83) *(Prima un lord e poi un vescovo inglese, rimproverarono a Goethe l'epidemia di suicidi provocati dal ''Werther''. [[Goethe]] rispose in termini propriamente ''economici'': «Il vostro sistema commerciale ha fatto migliaia di vittime; perché non perdonarne qualcuna anche al ''Werther''?»)<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: ''furor wertherinus'', Introduzione, XIX. Risposta di Goethe: Introduzione, XXXII (ed. Aubier-Montaigne).</ref> (''L'esuberanza'', p. 84) *3. Il discorso amoroso non è proprio privo di calcoli: io ragiono, certe volte calcolo, sia per ottenere una certa soddisfazione, o per evitare un certo dolore, sia per rappresentare interiormente all'altro, in un moto di stizza, i tesori d'ingegnosità che io dilapido ''per niente'' in suo favore (cedere, dissimulare, non ferire, divertire, convincere, ecc.). Ma questi calcoli sono soltanto delle impazienze: in essi non vi è alcuna idea di guadagno finale: il Dispendio è aperto, all'infinito, la forza deriva, senza nessuna finalità (l'oggetto amato non è una meta: è un oggetto-cosa, non un oggetto-termine). (''L'esuberanza'', p. 84) *L'esuberanza amorosa è l'esuberanza del fanciullo a cui niente (ancora) viene a contenere l'ostentazione narcisistica, il godimento multiforme. Considerato che il discorso amoroso non è una ''media'' di stati d'animo, questa esuberanza può essere rotta a intervalli da tristezze, avvilimenti, impulsi suicidi; ma un tale squilibrio fa parte di quest'economia nera che mi marchia con la sua aberrazione, e per così dire con il suo lusso sfrenato. (''L'esuberanza'', p. 84) *{{maiuscoletto|[[dramma]]}} Il soggetto amoroso non può scrivere egli stesso il suo romanzo d'amore. Solo una forma molto arcaica potrebbe raccogliere il fatto che lui declama senza però poterlo raccontare. (''Romanzo/dramma'', p. 85) *Se io tengo un [[diario]], è difficile che questo diario riporti i ''fatti accaduti''. I fatti della vita amorosa sono talmente futili che accedono alla scrittura solo attraverso uno sforzo immenso: ci si scoraggia di scrivere ciò che, ''nello scriversi'', rivela in pieno la propria banalità. (''Romanzo/dramma'', p. 85) *{{maiuscoletto|[[esilio]]}} Decidendo di rinunziare allo stato amoroso, il soggetto si vede con tristezza esiliato dal proprio Immaginario. (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 87) *(La passione [[amore|amorosa]] è un delirio; ma il delirio non è poi così straordinario; tutti ne parlano e ormai non fa più paura. Enigmatica è semmai ''la perdita di delirio'': dove porta?) (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 87) *2. Nel [[lutto]] reale, è la «prova di realtà» a mostrarmi che l'oggetto amato ha cessato di esistere. Nel lutto amoroso, l'oggetto non è né morto né lontano. Sono io a decidere che la sua immagine deve morire (e questa morte, io potrò addirittura arrivare a nascondergliela). Per tutto il tempo che durerà questo strano lutto, dovrò portare il peso di due infelicità fra loro contrarie: soffrire per il fatto che l'altro sia presente (e che continui, suo malgrado, a farmi del male) e affliggermi per il fatto che egli sia morto (se non altro, che sia morto quello che io amavo). Cosicché mi angoscio (vecchia abitudine) per una telefonata che non arriva, ma nello stesso tempo devo dirmi che questo silenzio è, ''in ogni caso'', inconseguente, poiché io ho deciso di non aspettarmi più niente: il telefonarmi, dipendeva soltanto dall'immagine amorosa; scomparsa quell'immagine, sia che suoni sia che non suoni, il telefono riprende la sua futile esistenza. (Il punto più sensibile di questo lutto è che mi tocca ''perdere un linguaggio'' - il linguaggio amoroso. D'ora innanzi, non ci saranno più i «Ti amo»). (''L'esilio dell'Immaginario'', pp. 87-88) *3. Per quanto io lo rovini, il lutto dell'immagine mi rende angosciato; ma, d'altro lato, per quanto io riesca a dargli buon esito, esso mi rende triste. Se l'esilio dell'Immaginario è la via obbligata per giungere alla «guarigione», allora bisogna convenire che il progresso è triste. Questa tristezza non è una malinconia - o almeno è una malinconia incompleta (niente affatto clinica), giacché non mi rimprovero niente e non sono prostrato. La mia tristezza appartiene a quella frangia della malinconia in cui la perdita dell'essere amato resta astratta.<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: «In altre circostanze si può invece riscontrare che la perdita è di natura più ideale, Può darsi che l'oggetto non sia morto davvero, ma sia andato perduto come oggetto d'amore...» (''Ibid.'', 104).</ref> Qui, la perdita è doppia: non posso neppure investire la mia infelicità, come quando soffrivo per il fatto di essere innamorato. Allora, io desideravo, sognavo, lottavo; un bene prezioso era dinanzi a me, semplicemente ritardato, il suo possesso era ostacolato da alcuni contrattempi. Adesso non c'è più niente; tutto è calmo, e questo è peggio. Sebbene sia giustificato da un'economia - l'immagine muore affinché io viva -, il lutto amoroso ha sempre uno strascico: una frase viene ripetuta in continuazione: «Che peccato!» (p. 88, ''L'esilio dell'Immaginario'') *Il vero atto del lutto, non è soffrire per la perdita dell'essere amato; è constatare un giorno, sulla pelle della relazione, simile a una minuscola macchia, il sintomo di una morte sicura: per la prima volta, io faccio del male a chi amo, senza volerlo, certo, ma anche ''senza darmi eccessiva pena''. (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 89) *5. Io cerco di strapparmi all'Immaginario amoroso: ma, come brace non ancora spenta, sotto l'Immaginario cova la fiamma; esso avvampa di nuovo; ciò che era stato ripudiato risorge; ad un tratto, dalla tomba mal sigillata sale un lungo lamento. (Gelosie, angosce, possessi, discorsi, appetiti, segni: ovunque, il desiderio amoroso ardeva nuovamente. Era come se io avessi voluto stringere per l'ultima volta, allo spasimo, qualcuno che stava per morire - che stavo per far morire: il mio, era un rifiuto di separazione).<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: «Questa avversione può essere talmente intensa da sfociare in un estraniamento dalla realtà e in una pertinace adesione all'oggetto, consentita dall'instaurarsi di una psicosi allucinatoria di desiderio» (''ibid.'')</ref><ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: «Poco prima che la perdita si faccia sentire, si può discernere nel bambino, nella eccessiva utilizzazione dell'oggetto transizionale, il rifiuto del timore che questo oggetto perda il suo significato» (''Jeu et Réalité'', 26 sgg.).</ref> (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 89) *{{maiuscoletto|fading}} Prova dolorosa con la quale l'essere amato sembra sottrarsi a qualsiasi contatto, senza neppure rivolgere questa indifferenza enigmatica contro il soggetto amoroso o pronunziarla a beneficio di chiunque altro, sia questo il mondo o un rivale. (''Fading'', p. 90) *Il fading dell'altro, quando si manifesta, mi angoscia perché mi sembra senza causa e senza fine. Come un triste miraggio, l'altro s'allontana, insegue l'infinito e io mi logoro nell'attesa del suo ritorno. (''Fading'', p. 90) *Il fading dell'oggetto amato è il terrificante ritorno della Madre Cattiva, l'inspiegabile ritiro d'amore, la sensazione di sentirsi abbandonati ben nota ai Mistici: Dio esiste, la Madre c'è, ma essi ''non amano più''. Non sono distrutto, ma ''lasciato là'', come un rifiuto. (''Fading'', pp. 90-91) *3. La gelosia fa soffrire meno perché l'altro continua ad essere vivo. Nel fading, l'altro sembra perdere ogni desiderio: egli è preda della Notte. L'altro mi abbandona, ma a questo abbandono fa seguito l'abbandono che a sua volta coglie l'altro<ref>{{maiuscoletto|[[Juan De La Cruz]]}}: «Diciamo ''Notte'' la privazione del gusto nell'appetito di tutte le cose» (citato da Baruzi, 408).</ref>; la sua immagine viene in questo modo lavata, disciolta; niente più mi sostiene, neanche il desiderio che l'altro rivolgerebbe altrove; sono in lutto per un oggetto che è già in lutto (da questo si può capire fino a che punto abbiamo bisogno del desiderio dell'altro, anche se questo desiderio non è rivolto a noi). (''Fading'', p. 91) *7. Sembra che [[Freud]] detestasse il [[telefono]]: proprio lui che invece amava ''ascoltare''<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: [[Martin Freud]], ''Freud, mon père'', 45.</ref> Forse intuiva, presentiva, che la telefonata è sempre una ''cacofonia'' e che quello che il telefono lascia filtrare è la ''voce falsa'', la comunicazione fasulla. (''Fading'', p. 92) *[...] il telefono non è un valido oggetto transizionale, non è una funicella inerte; il suo significato non è quello del collegamento, ma bensì quello della distanza; la voce amata, stanca, ascoltata per telefono: è il fading in tutta la sua angoscia. Tanto per cominciare, quando questa voce giunge a me, quando essa è là, quando (con molta fatica) continua ad esserci, io non la riconosco mai completamente; si direbbe che essa provenga da dietro una maschera (si dice che le maschere della tragedia greca avessero una funzione magica: dare alla voce un'origine ctonia, deformarla, straniarla, farla arrivare dall'al di là sotterraneo). E, inoltre, l'altro sembra sempre che stia per partire; egli se ne va due volte: attraverso la sua voce e attraverso il suo silenzio: a chi tocca parlare? Cessiamo insieme di parlare: ingombro di due vuoti. ''Sto per lasciarti'', dice ad ogni istante la voce al telefono. (''Fading'', pp. 92-93) *[...] angosciarsi per il telefono: è il segno inequivocabile dell'amore. (''Fading'', p. 93) *{{maiuscoletto|[[fastidio]]}} Sentimento di moderata gelosia che coglie il soggetto amoroso quando vede che l'interesse dell'essere amato è catturato e distolto da persone, oggetti o azioni che ai suoi occhi agiscono come altrettanti rivali secondari. (''L'arancia'', p. 94) *È fastidioso tutto ciò che cancella fugacemente la relazione duale, tutto ciò che altera la complicità e allenta il legame di appartenenza: ''Tu appartieni anche a me'', dice il mondo. (''L'arancia'', p. 94) *{{maiuscoletto|[[festa]]}} Il soggetto amoroso vive ogni incontro con l'essere amato come una festa. (''«Giorni beati»'', p. 96) *{{maiuscoletto|[[gelosia]]}} «Sentimento che nasce nell'amore e che è cagionato dal timore che la persona amata preferisca qualcun altro» ([[Émile Littré|Littré]]). *1. Il geloso del romanzo non è [[I dolori del giovane Werther|Werther]]; è il signor Schmidt, il fidanzato di Federica, l'uomo che è sempre di malumore. La gelosia di Werther nasce dalle immagini (vedere Alberto circondare col braccio la vita di Carlotta), non dal pensiero. Ciò si deve al fatto (ed è questa una delle bellezze del libro) che si tratta di una disposizione tragica, e non psicologica. Werther non odia Alberto; è solo che Alberto occupa un posto che lui desidera: Alberto è un avversario (un concorrente, nel senso proprio del termine), non un nemico: egli non è «odioso». Nelle lettere che scrive a Guglielmo, Werther non si dimostra molto geloso. È solo quando dal tono confidenziale della prima parte si passa al racconto finale che la rivalità fra i due diventa acuta, aspra, come se la gelosia prendesse corpo in seguito al semplice passaggio dall'''io'' al ''lui'' [...]. (''La gelosia'', p. 97) *[...] se non accetto la spartizione dell'essere amato, io nego la sua perfezione, giacché è proprio della perfezione il fatto di essere [[condivisione|condivisa]]. [...] E così io soffro due volte: prima, per il fatto stesso della spartizione, e poi per la mia incapacità di sopportarne la nobiltà. (''La gelosia'', p. 98) *3. «Quando amo, sono molto esclusivo», dice [[Freud]] (che prenderemo qui come modello della normalità). Essere gelosi è essere conformi alle regole. Rifiutare la gelosia («essere perfetto»), significa quindi trasgredire una legge.<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: ''Lettere 1873-1939''.</ref> (''La gelosia'', p. 98) *(Conformismo in senso inverso: è vietato essere gelosi, l'esclusivismo va condannato, si deve vivere in gruppo, ecc. - Attenzione! -, vediamo come stanno realmente le cose: e se mi obbligassi a non essere più geloso per la vergogna d'esserlo? La gelosia è brutta, è borghese: è un fervore indecoroso, uno ''zelo'' - ed è appunto questo zelo che noi rifiutiamo).<ref>{{maiuscoletto|etimologia}}: Ζῆλος (''zễlos''), ''zelosus'', ''geloso''.</ref> (''La gelosia'', p. 98) *4. Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero d'esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l'altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri. (''La gelosia'', p. 98) *{{maiuscoletto|gradiva}} Questo nome, desunto dal libro di [[Wilhelm Jensen|Jensen]] analizzato da [[Freud]], designa l'immagine dell'essere amato che accetta di entrare un po' nel delirio del soggetto amoroso per aiutarlo ad uscirne fuori. (''La Gradiva'', p. 99) *2. La Gradiva è una figura di salvezza, propiziatrice, una Eumenide, una Benevola. Ma, così come le [[Eumenidi]] non sono che delle vecchie Erinni, dee della vendetta, anche nella sfera amorosa esiste una Gradiva malvagia. Anche se inconsciamente e per delle motivazioni che possono aver origine dal suo proprio tornaconto nevrotico, l'essere amato sembra allora volermi spingere sempre più addentro nel mio delirio, sembra voler mantenere viva ed esulcerare la mia ferita d'amore [...]. In poche parole, l'altro mi riporta di continuo davanti alla mia impasse: impasse da cui non posso uscire e in cui non posso restare, proprio come il famoso cardinale Balue chiuso in una gabbia nella quale non poteva né stare in piedi né sdraiarsi. (''La Gradiva'', pp. 99-100) *''[[Amare]]'' ed ''essere innamorato'' hanno fra loro un rapporto difficile: poiché, se è vero che ''essere innamorato'' non assomiglia a niente altro (una goccia di ''essere-innamorato"'' diluita in una vaga relazione amichevole la colora vivacemente, la rende incomparabile: io so ''subito'' che nel mio rapporto con X.... o con Y.... per quanto prudentemente mi trattenga, c'è ''dell'essere-innamorato''), è anche vero che, nell' ''essere-innamorato'', c'è dell' ''amare'': io voglio prendere, ferocemente, ma so anche dare, attivamente. (''La Gradiva'', p. 101) *{{maiuscoletto|[[identificazione]]}} Il soggetto s'identifica dolorosamente con qualsiasi persona (o qualsiasi personaggio) che nella struttura amorosa occupi la sua stessa posizione. (''Identificazioni'', p. 102) *2. Divoro con lo sguardo ogni intreccio amoroso, individuandovi quella che potrebbe essere la mia posizione, se ne facessi parte. lo colgo non delle analogie, bensì delle omologie [...]. Io sono catturato da uno specchio che si sposta e che mi capta ovunque vi sia una struttura duale. (''Identificazioni'', p. 102) *Io, come lettore, posso identificarmi con [[I dolori del giovane Werther|Werther]]. Storicamente, migliaia di soggetti lo hanno fatto, soffrendo, suicidandosi, vestendosi, profumandosi, scrivendo come tanti Werther (canzoni, lamenti, bomboniere, fibbie, ventagli, acqua di toilette alla Werther). Una lunga catena di equivalenze lega tutti gli innamorati del mondo.<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: Introduzione storica (edizione Aubier-Montaigne).</ref> (''Identificazioni'', p. 103) *[...] leggendo un [[Romanzo rosa|romanzo d'amore]], non è esatto dire che io mi proietto; io aderisco all'immagine dell'innamorato (dell'innamorata), mi rinchiudo con questa immagine nella clausura del libro (tutti sanno che questi romanzi vengono letti in stato di secessione, di reclusione, di assenza e di voluttà: al [[stanza da bagno|gabinetto]]).<ref>{{maiuscoletto|[[Marecl Proust|Proust]]}}: (il gabinetto odoroso d'iris, a Combray) «Destinata ad un uso più particolare e più volgare, quella stanza [...] mi servi per lungo tempo di rifugio, senza dubbio perché era la sola che mi fosse permesso chiudere a chiave, in tutte le occupazioni che invocano un'inviolabile solitudine: la lettura, la fantasticheria, le lagrime e la voluttà».</ref> (''Identificazioni'', p. 104) *{{maiuscoletto|[[immagine]]}} Nella sfera amorosa, le ferite più dolorose sono causate più da ciò che si vede che non da ciò che si sa. (''Le immagini'', p. 105) *L'immagine prende risalto, è pura e nitida come una lettera: essa è la lettera di ciò che mi fa male. Precisa, completa, rifinita, definitiva, essa non mi lascia alcuno spazio: io ne sono escluso come lo sono dalla scena primitiva, la quale forse esiste solo in quanto è delineata dal contorno della serratura. E perciò, ecco la definizione dell'immagine, di ogni immagine: l'immagine è ciò da cui io sono escluso. (''Le immagini'', p. 105) *L'immagine è perentoria, essa ha sempre l'ultima parola; nessuna cognizione può contraddirla, trasformarla, affinarla. (''Le immagini'', p. 105) *Esiste un ''[[freddo]]'' speciale dell'innamorato: la freddolosità del cucciolo (d'uomo, d'animale) che ha bisogno dei calore materno. (''Le immagini'', p. 106) *{{maiuscoletto|inconoscibile}} Sforzi del soggetto amoroso per capire e definire l'essere amato «in sé», come tipo caratteriale, psicologico o nevrotico, indipendentemente dalle peculiari cognizioni del rapporto amoroso. (''L'Inconoscibile'', p. 107) *1. Io sono prigioniero di questa contraddizione: da una parte, credo di conoscere l'altro meglio di chiunque e glielo dichiaro trionfalmente («Io sì che ti conosco! Solo io ti conosco veramente!»); e, dall'altra, sono spesso colpito da questa evidenza: l'altro è impenetrabile, sgusciante, intrattabile; non posso smontarlo, risalire alla sua origine, sciogliere il suo enigma. Da dove viene? Chi è? Mi esaurisco in sforzi inutili: non lo saprò mai. (''L'Inconoscibile'', p. 107) *Rovesciamento: «Non riesco a capirti» vuol dire: «Non saprò mai che cosa pensi veramente di me». Non posso decifrare te perché non so come tu decifri me. (''L'Inconoscibile'', p. 107) *{{maiuscoletto|incontro}} La figura fa riferimento al periodo felice che è immediatamente seguito al primo smarrimento, quando ancora non erano sorte le difficoltà del rapporto amoroso. (''«Com'era azzurro, il cielo»'', p. 109) *L'itinerario [[amore|amoroso]] sembra allora seguire tre tappe (o tre atti): prima, istantanea, c'è la cattura (io sono rapito da un'immagine); dopo, c'è un susseguirsi d'incontri (appuntamenti, telefonate, lettere, viaggetti), durante i quali «esploro» con trasporto la perfezione dell'essere amato, ossia l'insperato adeguamento di un oggetto al mio desiderio: è la dolcezza dell'inizio, il tempo dell'idillio. Questo periodo felice assume la sua identità (la sua definizione) per il fatto che esso si contrappone (se non altro nel ricordo) al «seguito»: «il seguito» è la lunga sequela di sofferenze, dolori, angosce, sconforti, rancori, impacci e tranelli di cui divento preda e che mi porta a vivere incessantemente sotto la minaccia di un decadimento che coinvolgerebbe contemporaneamente l'altro, me stesso e l'incontro che ci ha scoperti l'uno all'altro. (''«Com'era azzurro, il cielo»'', p. 109) *Io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è altro che il suo accessorio. (da ''Frammenti di un discorso amoroso'', 1977) *Le [[parola|parole]] non sono mai pazze (tutt'al più sono perverse): è la sintassi che è pazza.<ref>Da ''Frammenti di un discorso amoroso'', traduzione di R. Guidieri, Einaudi, Torino, 1979.</ref> ==''Miti d'oggi''== *Pretendo di vivere pienamente la contraddizione del mio tempo, che di un [[sarcasmo]] può fare la condizione della verità. (''Premessa'', p. X) *È probabile che se a nostra volta sbarcassimo su [[Marte (astronomia)|Marte]] quale l'abbiamo costruito non vi troveremmo altro che la [[Terra]] stessa, e tra questi due prodotti di una medesima Storia non sapremmo risolvere qual è il nostro. Infatti perché Marte sia giunto al sapere geografico bisogna pure che abbia avuto anche lui il suo [[Strabone]], il suo [[Jules Michelet|Michelet]], il suo Vidal de la Blanche, e, facendoci sempre più vicini, le stesse nazioni, le stesse guerre, gli stessi scienziati e gli stessi uomini che abbiamo avuto noi. (''Marziani'', p. 34) *La [[Greta Garbo|Garbo]] appartiene ancora a quel momento del cinema in cui la sola cattura del volto umano provocava nelle folle il massimo turbamento, in cui ci si perdeva letteralmente in un'immagine umana come in un filtro, in cui il viso costituiva una specie di stato assoluto della carne, che non si poteva raggiungere né abbandonare. [...] La Garbo offriva una specie di idea platonica della creatura [...]. Il suo appellativo di ''Divina'' mirava indubbiamente a rendere, più che uno stato superlativo della bellezza, l'essenza della sua persona corporea, scesa da un cielo dove le cose sono formate e finite nella massima chiarezza. (pp. 63-64) *Il viso della [[Greta Garbo|Garbo]] è Idea, quello della [[Audrey Hepburn|Hepburn]] è Evento. (p. 64) *Credo che oggi l'[[automobile]] sia l'equivalente abbastanza esatto delle grandi cattedrali gotiche: voglio dire una creazione d'epoca, concepita appassionatamente da artisti ignoti, consumata nella sua immagine, se non nel suo uso, da tutto un popolo che si appropria con essa di un oggetto perfettamente magico. (p. 147) *''Il [[mito]] è una parola.'' (p. 191) *Mi si obietteranno mille altri sensi del termine ''mito''. Io ho però cercato di definire delle cose, non delle parole. (nota, p. 191) *È la storia umana che fa passare il reale allo stato di parola. (p. 192) *Ciò che disgusta nel [[mito]] è il ricorso a una falsa natura, il ''lusso'' delle forme significative, come in quegli oggetti che ornano la loro utilità con una apparenza naturale. La volontà di appesantire la significazione di tutte le cauzioni della natura provoca una specie di nausea: il mito è troppo ricco, e di troppo ha appunto la sua motivazione. (nota, p. 207) *La provocazione di un immaginario collettivo è sempre impresa inumana, non solo perché il sogno essenzializza la vita come destino, ma anche perché il sogno è povero ed è la cauzione di un'assenza. (nota, p. 221) *{{NDR|Riferendosi ai "miti dell'Ordine (sociale)"}} Statisticamente il [[mito]] è a destra. Qui esso è essenziale; ben nutrito, lucente, espansivo, loquace, s'inventa senza tregua. S'impadronisce di tutto: le giustizie, le morali, le estetiche, le diplomazie, le arti domestiche, la Letteratura, gli spettacoli. [...] L'oppresso non è niente, ha in sé una parola sola, quella della propria [[emancipazione]]; l'oppressore è tutto, la sua parola è ricca, multiforme, duttile, padrona di tutti i gradi possibili della dignità [...]. L'oppresso ''fa'' il mondo, ha solo un linguaggio attivo, transitivo (politico); l'oppressore lo conserva, la sua parola è plenaria, intransitiva, gestuale, teatrale: è il [[Mito]]; il linguaggio del primo tende a trasformare, il linguaggio dell'altro a eternare. (pp. 228-229) *Ogni ripudio del [[linguaggio]] è una morte. (p. 232) ==Citazioni su Roland Barthes== *La posizione di Barthes nel corso dei suoi lavori ricorda quello di Azdak ne ''Il Cerchio di gesso del Caucaso'', opera [[Bertolt Brecht|brechtiana]] che pare Barthes abbia amato molto. Vi è qualcosa di spostato, di irregolare: Azdak, furfante divenuto giudice, non è all'altezza del suo posto e, improvvisamente tutto si mette a girare e devia schivando il riconoscimento, la verità stessa. ([[Stephen Heath]]) *Per Barthes, il [[mito]], o per lo meno quello moderno (quello di cui egli si occupa), "è una parola": quindi "può essere mito tutto ciò che subisce le leggi di un discorso", ma d'altra parte "non è qualsiasi parola". ([[Massimo Corsale]]) *Variare porta a modificare, a trasportare, a cambiare di ritmo; il che costituisce un piccolo manuale della pratica di Barthes. Si pensi ad esempio al cambiamento di ritmo di lettura che interviene in modo così decisivo in ''S/Z'' e che dà l'avvio a tutte le variazioni — la pluralità colta in ogni momento — sul testo di [[Honoré de Balzac|Balzac]]. ([[Stephen Heath]]) *Viaggiare, spostarsi: questo è il percorso dei lavori di Barthes. Questa è l'attività del testo, e dei suoi testi. Il testo viaggia, sposta, va alla deriva. Così i testi di Barthes sono accesso, non accesso, movimento a spirale, asse avvolgentesi senza sosta ad ogni impero dei segni; senso, soggetto in processo, giro di scrittura, vertigine dello spostamento: «la vertigine è ciò che non finisce: stacca il senso, lo rimanda a più tardi» (''Réquichot'', p. 18). ([[Stephen Heath]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Roland Barthes, ''Frammenti di un discorso amoroso'', traduzione di Renzo Guidieri, Einaudi, Torino, 1979. *Roland Barthes, ''Miti d'oggi'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1974. *Roland Barthes, ''L'ovvio e l'ottuso. Saggi critici III'', traduzione di Carmine Benincasa, Giovanni Bottiroli, Gian Paolo Caprettini, Daniele De Agostini, Lidia Lonzi, Giovanni Mariotti, Einaudi, Torino, 1995. *Roland Barthes, ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', traduzione di Renzo Guidieri, Einaudi, Torino, 1980. *[[Gianfranco Ravasi]], ''L'incontro. Ritrovarsi nella preghiera'', Oscar Mondadori, Milano, 2014. ISBN 978-88-04-63591-8 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Barthes, Roland}} [[Categoria:Critici letterari francesi]] [[Categoria:Linguisti francesi]] [[Categoria:Saggisti francesi]] [[Categoria:Semiologi francesi]] 86ld8hte80pg2tqwgdz1b5zdtli4hfx Jawaharlal Nehru 0 3342 1223912 1201078 2022-08-22T17:24:45Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di Jawaharlal Nehru */ +1 wikitext text/x-wiki [[File:Jnehru.jpg|thumb|Jawaharlal Nehru]] '''Jawaharlal Nehru''' (1889 – 1964), politico indiano. ==Citazioni di Jawaharlal Nehru== {{cronologico}} *Non bisogna pensare che l'impero degli [[Stati Uniti]] si limiti alle sole Filippine. Questo apparentemente è l'unico possedimento degli Stati Uniti; ma approfittando della esperienza e delle difficoltà delle altre potenze imperialistiche, gli americani hanno perfezionato vecchi metodi. Non si danno la pena di annettere un Paese come la Gran Bretagna ha fatto con l'India. Sono interessati unicamente a trar profitti e fanno quindi i passi necessari per assumere il controllo delle ricchezze di un determinato Paese. Mediante il controllo delle ricchezze è molto facile controllare gli uomini e in definitiva il Paese stesso. Così senza troppa fatica, senza urti contro nazionalismi violenti, controllano il Paese e approfittano delle sue ricchezze. Questo metodo ingegnoso va sotto il nome di imperialismo economico. Non appare sulle carte geografiche. Un Paese può sembrare libero e indipendente nei libri di geografia e negli atlanti. Ma per poco che si sollevi il velo, trova che è stretto in una morsa da un altro Paese, o piuttosto dai banchieri e dall'alta finanza di quel Paese. Questo è l'invisibile impero degli Stati Uniti d'America. Ed è questo impero invisibile, ma quanto mai effettivo che la Gran Bretagna cerca di conservare l'India e altrove, mentre esteriormente cede il controllo del meccanismo politico alla popolazione del Paese. (lettera dal carcere, 1933<ref>Citato in ''[https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/14.%20Avanti%20Ed.%20per%20il%20Piemonte%201949-1954%20OCR/1954%20OCR/D/CFI0422392_19540123.58-20_d.pdf#search=nehru&page=2 Arrivi e partenze]'', ''Avanti!'', 23 gennaio 1954.</ref>) *... gli stalli... hanno almeno questo vantaggio... ci costringono a pensare. (1942<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 115. ISBN 9788858035184</ref>) *Dopo il fallimento morale dell'occidente che ha trascinato il mondo in una serie di guerre disastrose, l'India intende prendere l'iniziativa di promuovere la maggior collaborazione possibile fra i popoli dell'Asia finora isolati dagli imperialisti occidentali. (da un discorso all'inaugurazione della conferenza per le relazioni asiatiche, marzo 1947<ref>Citato in [https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/14.%20Avanti%20Ed.%20per%20il%20Piemonte%201949-1954%20OCR/1949%20OCR/D/CFI0422392_19490429.53-102_d.pdf#search=nehru&page=3 ''Una piccola donna indiana minaccia l'impero britannico''], ''Avanti!'', 29 aprile 1949.</ref>) *{{NDR|Su [[Gandhi]]}} Il padre della nazione indiana non è più. Ora che la sua luce non si riflette più sulle nostre vite, io non so più che cosa dirvi né come parlarvi. La nostra amata guida non c'è più. Noi, che lo abbiamo visto per tutti questi anni, non possiamo più rivolgerci a lui per consiglio ed aiuto. (da un messaggio radiofonico, 30 gennaio 1948<ref>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1948/01/31/page_001.pdf ''L'assassinio di Gandhi''], ''l'Unità'', 31 gennaio 1948.</ref>) *{{NDR|Sulla [[guerra di Corea]]}} Prima del conflitto la situazione delle due zone della Corea era tutt'altro che perfetta: occorre ora fare il possibile per porre termine alla guerra, e dovranno essere i coreani stessi a decidere, nelle dovute forme, del futuro del loro Paese. (da un discorso alla terza riunione del Consiglio di Sicurezza, 3 agosto 1950<ref name="aggrappa">Citato in [https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/Avanti-Lotto2/CFI0422392_19500804_184.pdf#search=nehru&page=1 ''L'America si aggrappa alla procedura per continuare il suo abuso dell'O.N.U.''], ''Avanti!'', 4 agosto 1950.</ref>) *Il governo indiano non ha riconosciuto nessuno dei due governi coreani essendo convinto che la spartizione del Paese era completamente artificiale e non realista e non volendo far nulla che potesse contribuire anche minimamente a confermare la divisione forzata di un popolo desideroso di ricostruire la sua unità alla prima occasione. (da un discorso alla terza riunione del Con­siglio di Sicurezza, 3 agosto 1950<ref name="aggrappa"/>) *Insomma, vi sono riluttanza ed esitazione ad accettare il grandioso mutamento verificatosi in Asia. Si tenta ancora di trattare le grandi nazioni asiatiche alla vecchia maniera. Ma il fatto più importante dell'epoca attuale è proprio l'affiorare di questa nuova Asia, che ha sconvolto il vecchio equilibrio delle forze. (da una dichiarazione all'Onu, 25 gennaio 1951<ref>Citato in ''[https://archivio.unita.news/assets/main/1951/01/25/page_001.pdf Dura requisitoria del Pandit nehru contro la politica degli S.u. in Asia]'', ''l'Unità'', 25 gennaio 1951.</ref>) *Sono rimasto profondamente preoccupato da taluni sviluppi interni nella Corea meridionale e appoggiare un qualsiasi regime capeggiato dal presidente [[Syngman Rhee]] significa appoggiare la guerra e la dittatura. (da un discorso al parlamento, 12 giugno 1952<ref name="politicanu">Citato in [https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/14.%20Avanti%20Ed.%20per%20il%20Piemonte%201949-1954%20OCR/1952%20OCR/D/CFI0422392_19520613.56-139_d.pdf#search=nehru&page=6 ''Atto d'accusa di Nehru contro la politica delle N.U.''], ''Avanti!'', 13 giugno 1952.</ref>) *Le Nazioni Unite hanno deviato dalla loro originaria linea di condotta ed in linea indiretta sono divenute le sostenitrici di un nuovo colonialismo. Invece di essere una organizzazione per il conseguimento ed il mantenimento della pace, i suoi componenti hanno cominciato a considerare l'O.N.U. come un organo che sostiene la guerra. (da un discorso al parlamento, 12 giugno 1952<ref name="politicanu"/>) *L'India non è disposta ad arrestare il proprio lavoro di sviluppo e dedicare le sue risorse alla produzione di armi perché in definitiva la forza di un Paese sta soprattutto nelle condizioni economiche del suo popolo anziché nel possesso di cannoni. (da una dichiarazione a Bangalore, 5 gennaio 1954<ref>Citato in [https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/Avanti-Lotto2/CFI0422392_19540106_05.pdf#search=nehru&page=1 ''L'alleanza USA-Pakistan è una minaccia di guerra''], ''Avanti!'', 6 gennaio 1954.</ref>) *Da due anni la [[guerra d'Indocina|guerra continua in Indocina]] con sorti alterne, e si tratta di una guerra relativamente piccola. Ma, se anche in una guerra così piccola è difficile arrivare a una soluzione finché continua il conflitto, che cosa accadrebbe se dovesse scoppiare una guerra mondiale? È estremamente pericoloso oggi cominciare una guerra, anche se si tratta di una guerra limitata. La cessazione del fuoco o qualche altro mezzo possono essere trovati per far terminare le ostilità in Indocina. Non è possibile infatti giungere ad una soluzione finché durano il fuoco, le stragi e la guerra. (da una dichiarazione durante la convocazione della [[Conferenza di Ginevra (1954)|conferenza di Ginevra]], 22 febbraio 1954<ref>Citato in [https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/14.%20Avanti%20Ed.%20per%20il%20Piemonte%201949-1954%20OCR/1954%20OCR/D/CFI0422392_19540223.58-46_d.pdf#search=nehru&page=1 ''Un appello di Nehru per una tregua in Indocina''], ''Avanti!'', 23 febbraio 1954.</ref>) *Se noi accettassimo gli aiuti militari americani saremmo degli ipocriti e degli opportunisti. L'India non ha alcuna intenzione di mercanteggiare o di abbandonare la sua libertà per qualsiasi ragione o pressione. È questo un problema nazionale sul quale non possono esservi due opinioni. (da un discorso al parlamento, 1º marzo 1954<ref>Citato in [https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/Avanti-Lotto2/CFI0422392_19540302_52.pdf#search=nehru&page=1 ''L'India respinge l'offerta di aiuti militari americani''], ''Avanti!'', 2 marzo 1954.</ref>) *È motivo per noi di particolare inquietudine il fatto che l'Asia ed i popoli asiatici si trovino sempre più vicini a questi esperimenti e alle conseguenze, potenziali o reali, che ne derivano. Poco si sa sulla bomba H, ma quel poco che ne sappiamo e soprattutto il fatto che gli stessi scienziati possano a stento valutare gli effetti di queste esplosioni consentono di affermare che una tremenda minaccia pesa sull'umanità. (da un discorso al parlamento, 2 aprile 1954<ref>Citato in [https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/Avanti-Lotto2/CFI0422392_19540403_80.pdf#search=nehru&page=1 ''Conferenza tripartita antiatomica chiesta dai laburisti a Churchill''], ''Avanti!'', 3 aprile 1954.</ref>) *Vado a Bandung con la piena speranza che questa conferenza esprima uno spirito nuovo, che è anche lo spirito dei tempi nuovi. Quando una iniziativa va di pari passo col processo storico, essa trionfa necessariamente nonostante gli ostacoli. Noi procediamo nel senso della storia, e perciò il successo deve arridere. (dichiarazione prima di partire per la [[conferenza di Bandung]], 15 aprile 1955<ref name="rangun">Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1955/04/16/page_010.pdf ''Ciu En-Lai si è incontrato a Rangun con Nasser, U Nu ed il Pandit Nehru''], ''l'Unità'', 16 aprile 1955.</ref>) *I nostri successi non sono diretti contro alcun paese. Essi significano soltanto la equa espressione dei diritti dell'Asia. Essi rappresentano un contributo alla creazione di una atmosfera di pace nel mondo. Essi significano in definitiva che verrà apportato un contributo alla realizzazione della concezione di un mondo unito, che dovrà essere presto o tardi attuata, se il mondo vuole sopravvivere. (da una dichiarazione prima di partire per la [[conferenza di Bandung]], 15 aprile 1955<ref name="rangun"/>) *Io sono seguace del principio di Gandhi consistente nell'odiare il male e non coloro i quali fanno il male. In un periodo di circa venti anni, due guerre mondiali hanno dimostrato che gli statisti di tutto il mondo non sono competenti a risolvere i problemi mondiali. Ma la guerra non costituisce una soluzione e nemmeno parlare di guerra offre qualche giovamento, giacché non fa altro che condurre all'odio. (da una dichiarazione durante una conferenza stampa a Vienna, 27 giugno 1955<ref>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1955/06/28/page_008.pdf ''Monito di Nehru a Vienna per la situazione in Indocina''], ''l'Unità'', 28 giugno 1955.</ref>) *Oggi si vorrebbe chiamare [[Cina]] poche persone che abitano l'isola di Formosa. Ma questo non cambia di una virgola il fatto che la Cina esiste. Essa è là. Il suo governo è saldo e nessuno riuscirà a rovesciarlo. Lo si è escluso dalle Nazione Unite, ma che cosa si è guadagnato? Null'altro che un aggravamento della tenzione internazionale. Ed è probabile che se la Cina fosse stata all'ONU non avremmo avuto la [[guerra di Corea]], ma una soluzione pacifica della questione coreana, in sede di Nazioni Unite. (da un colloquio con [[Konrad Adenauer]] a Berlino, 15 luglio 1956<ref name="guymollet">Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1956/07/16/page_001.pdf ''Nehru discuterà con Guy Mollet a Parigi per una soluzione del problema algerino''], ''l'Unità'', 16 luglio 1956.</ref>) *In Europa si anette troppa importanza al metodo militare. L'Asia è stata giudicata dal punto di vista militare. Ma gli uomini contano tuttora, nonostante la bomba atomica. Il fatto dominante di questa era è l'emergere dell'Asia. Oggi, per la prima volta, vi è la speranza che nel mondo venga realizzato il disarmo. Esso può essere raggiunto gradualmente, è vero. Ma non otterremo mai la pace se ci prepariamo per la guerra. (da un colloquio con [[Konrad Adenauer]] a Berlino, 15 luglio 1956)<ref name="guymollet"/> *{{NDR|Sulla [[crisi di Suez]]}} È vero che l'Egitto aveva il diritto di nazionalizzare il Canale, ma anche le altre nazioni avevano il diritto di mandare le proprie navi per tale via di comunicazione marittima con l'Oriente... Ripetiamo: [[Gamal Abd el-Nasser|Nasser]] aveva tutto il diritto di nazionalizzare Suez, ma il suo sistema di farlo è stato sbagliato. (da un discorso a Nuova Delhi, settembre 1956<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0060_02_1956_0223_0007_13958273/ ''Nehru critica la condotta di Nasser''], ''La Stampa'', 24 settembre 1956.</ref>) *{{NDR|Sulla [[rivoluzione ungherese del 1956]]}} È evidente che il governo magiaro non è un governo libero, ma un governo che è stato imposto con la forza. Se nel corso di dieci anni non è stato possibile convertire il popolo ungherese alle idee sovietiche, ciò sta a dimostrare che siamo di fronte a un fallimento. Io non ho dubbi sul fatto che il popolo ungherese è destinato a trionfare in questa sua lotta per la libertà. (da una dichiarazione al parlamento, 19 novembre 1956<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0061_02_1956_0271_0007_13959871/ ''Nehru deplora l'intervento russo in Ungheria''], ''La Stampa'', 19 novembre 1956.</ref>) *Se voi onorate la vostra [[fede]], dovete onorare la fede degli altri che sono diversi da voi. Onorando la fede altrui, esalterete la vostra stessa fede, e farete sì che sia onorata dagli altri. (da una dichiarazione durante un congresso a Nuova Delhi, 1957<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0032_01_1957_0054_0003_14071443/ ''Il Pandit Nehru''], ''La Stampa'', 3 marzo 1957.</ref>) *L'India per secoli fu divisa da sanguinose lotte interne. Poi vennero gli inglesi e ci diedero l'unità. Ma era l'unità di un popolo di schiavi. Siamo rimasti uniti e fermi per secoli: ora che abbiamo cominciato ad alzarci e a camminare ci accorgiamo di avere i piedi indolenziti dalla lunga immobilità. Progrediamo lentamente perché oltre avere i piedi indolenziti abbiamo anche i cervelli ancora ottenebrati dal lungo sonno di secoli. Nessuno di noi migliorerà la propria vita e quella dei propri figli se continuerà ad andare dagli [[Astrologia|astrologhi]] a chiedere oroscopi. Nessuno vi vieta di andare dagli astrologhi, ma ci rimettete solo il danaro. Per fare dei progressi bisogna fare sacrifici. Un paese si giudica dall'acciaio che produce e dall'eletricità che consuma. Ma per avere acciaio e elettricità si devono fare sacrifici. Guardate l'[[Unione Sovietica]]: oggi produce molto acciaio e molta elettricità: ma i russi hanno dovuto fare 40 anni di sacrifici. Qui in India vogliamo con la libertà e la democrazia far migliorare la vita di tutti. E noi non ci stanchiamo mai di ripetere che ognuno però deve aumentare il proprio lavoro per far aumentare la produttività. Al contrario che cosa avviene? Invece di aumentare la produttività voi aumentate il numero dei vostri figli! (da un discorso a Gurgaon, marzo 1957<ref>Citato in ''[https://archivio.unita.news/assets/main/1957/03/17/page_003.pdf Nehru parla alla folla della "signora patria"]'', ''l'Unità'', 17 marzo 1957.</ref>) *Le antiche civiltà, con tutti i loro meriti, si sono ovviamente dimostrate inadeguate. La nostra civiltà occidentale, con le sue vittorie e i suoi successi, nonché con le sue bombe atomiche, si dimostra anch'essa inadeguata, e perciò si estende l'opinione che nella nostra civiltà ci sia qualcosa di non giusto. Infatti, i nostri problemi sono in sostanza i problemi della stessa civiltà. La [[religione]] ha dettato alcuni precetti morali e spirituali, ma ha anche cercato di perpetrare superstizioni e pregiudizi sociali che in realtà hanno fatto smarrire e hanno soffocato il vero spirito della religione, provocando disillusioni. Sulla scia di questa disillusione, appare il comunismo a offrire una specie di fede e di disciplina, a colmare una certa misura il vuoto formatosi, dando un significato alla vita umana... Purtroppo, essendo il comunismo così strettamente collegato alla necessità della violenza, l'ideale che ha diffuso nel mondo si è corrotto. (dall'articolo ''L'atteggiamento fondamentale'', 1958)<ref>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1958/12/04/page_003.pdf ''Nehru e il comunismo''], ''l'Unità'', 4 dicembre 1958.</ref> *Io conosco bene i sentimenti amichevoli dell'America, ma non le chiederò di impegnarsi nei nostri confronti. Domandare un impegno significa contrarre degli obblighi militari, che io desidero evitare. (da un'intervista televisiva alla NBC, 11 dicembre 1959<ref name="impegni">Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1959/12/12/page_010.pdf ''Nehru dichiara di non volere impegni militari con l'America''], ''l'Unità'', 12 dicembre 1959.</ref>) *Noi dobbiamo far fronte in Asia ad una nuova situazione che è del tutto nuova nello sviluppo della storia... Si tratta di qualcosa di affascinante, ma anche inquietante. La Cina, naturalmente, sta rapidamente realizzando la sua potenza industriale e sta divenendo, o diverrà, una grande potenza dal punto di vista militare. Ciò crea una situazione del tutto nuova in Asia. (da un'intervista televisiva alla NBC, 11 dicembre 1959<ref name="impegni"/>) *È sorto il pericolo di una nuova guerra, e questo pericolo, con la presenza delle armi nucleari, ci fa paura. Tutti i dirigenti di governo dicono che la pace è un bisogno universale. Certamente, l'[[Unione Sovietica]] ha fatto per la pace più di tutti gli altri paesi. È stata l'Unione Sovietica a proporre il disarmo generale e completo sotto il controllo internazionale, per liquidare per sempre le minacce di guerra. (da un discorso durante un colloquio con [[Nikita Sergeevič Chruščëv]] a Mosca, 8 settembre 1961<ref>Citato in ''[https://archivio.unita.news/assets/main/1961/09/09/page_001.pdf Krusciov a Nehru: vogliamo trattare su basi realistiche con gli occidentali]'', ''l'Unità'', 9 settembre 1961.</ref>) *L'India non comprometterà mai il proprio onore e non abbandonerà mai la propria indipendenza, quali che possano essere le conseguenze di questo atteggiamento. (da un discorso pronunciato l'11 novembre 1962<ref>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1962/11/12/page_008.pdf ''Discorso allarmistico di Nehru''], ''l'Unità'', 12 novembre 1962.</ref>) {{Int|1=Dal discorso [http://www.guidaindia.com/index.php?view=article&catid=72%3Aapprofondimenti&id=1289%3Anehru-appuntamento-col-destino&format=pdf&option=com_content ''Appuntamento col destino'']|2=14 agosto 1947, riportato in ''Guidaindia.com'', n.d.|h=4}} [[File:Jawaharlal Nehru gives his "tryst with destiny" speech at Parliament House in New Delhi in 1947 (02).jpg|thumb|Nehru durante il suo discorso del 14 agosto 1947]] *All'alba della Storia l'India iniziò la sua infinita avventura, durante la quale ha colmato i secoli coi segni dei suoi sforzi, della magnificenza dei suoi successi così come delle sue sconfitte. Ma attraversando fortune e avversità l'India non ha mai perso di vista il suo obiettivo, o dimenticato gli ideali che han costituito la sua forza. *Allo scoccare della mezzanotte, mentre il mondo dorme, l'India si sveglierà alla vita e alla libertà. *È un momento cruciale per noi in India, per tutta l'Asia e per il mondo. È sorta una nuova stella, la stella della libertà in Oriente, nasce una nuova speranza, una visione a lungo desiderata si è materializzata. Possa quella stella mai tramontare e possa quella speranza mai essere tradita! *Il futuro ci chiama. Verso dove ci muoveremo e quali i nostri obiettivi? Portare libertà e opportunità all'uomo comune, ai contadini e ai lavoratori indiani; combattere e sconfiggere la povertà, l'ignoranza e la malattia; costruire una nazione prospera, democratica e progressista, creare istituzioni sociali, economiche e politiche che assicurino giustizia e pienezza della vita per ogni uomo o donna. *Il sogno dei più grandi uomini della nostra generazione è stato quello di asciugare ogni lacrima. Finché ci saranno lacrime e sofferenza il nostro lavoro non sarà terminato. *La libertà e il potere portano responsabilità. La responsabilità poggia su questa Assemblea, organo sovrano che rappresenta la sovranità del popolo indiano. Prima della nascita alla libertà abbiamo sopportato tutte le sofferenze che ogni parto suppone e i nostri cuori si fanno pesanti al ricordo di tanto dolore, un dolore che in parte continua anche ora. Ma ciò che duole è il passato mentre ciò che ci chiama ora è il futuro. *In questo giorno il nostro primo pensiero va all'[[Mahatma Gandhi|architetto]] di questa libertà, al Padre della nostra Nazione il quale, incarnando l'antico spirito dell'India, tenne alta la fiaccola della libertà, illuminando l'oscurità che ci circondava.<br>Siamo stati spesso suoi indegni seguaci e abbiamo più volte tradito il suo messaggio; non solo noi ma anche le future generazioni ricorderanno quel messaggio e porteranno impresso nel cuore questo straordinario figlio dell'India, glorioso per la sua fede, la sua forza, il suo coraggio e la sua umiltà. Non permettiamo mai che quella fiaccola venga spenta, per quanto forte sarà il vento o violenta la tempesta. {{Int|1=Da ''[https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/reader.php?f%3DAvanti%201896-1993%20PDF/Avanti-Lotto2/CFI0422392_19500920_223.pdf#search=nehru&page=1 Il Pandit Nehru accusa gli Stati Uniti di preparare una guerra anticomunista]''|2=da un'intervista nel ''Daily Express'', 19 settembre 1950, riportato in ''Avanti!'', 20 settembre 1950|h=4}} *Gli americani stanno chiaramente preparando una terza guerra mondiale contro la Russia e i suoi alleati in Asia. *L'intervento americano contro il comunismo in Asia va condannato, non solo perché sostiene governi coloniali come quello inglese in Malesia e quello francese in Indocina, ma perché l'America avanza un proprio colonialismo. *Se dovessi scegliere tra colonialismo e comunismo, sceglierei il comunismo. {{Int|1=Da [https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/reader.php?f%3DAvanti%201896-1993%20PDF/Avanti-Lotto2/CFI0422392_19530219_43.pdf#search=nehru&page=1 ''Nehru denuncia il militarismo americano'']|2=da una dichiarazione alla Camera bassa di Nuova Delhi, 18 febbraio 1953; ''Avanti!'', 19 febbraio 1953|h=4}} *Un soldato è una brava persona nel suo proprio dominio, ma questa intrusione della mentalità militare nelle cancellerie del mondo costituisce un pericolo gravissimo. *Che la pace, pertanto, venga lasciata in pace. Oggi sembra che la pace sia sinonimo di guerra. Il mondo sta per essere pervaso dalla mentalità militare. L'arte del governare s'ispira sempre più a considerazioni militari. Questo parlare di blocco della Cina, o di misure consimili, non è parlare di pace. Lo sblocco di Formosa ha provocato grave apprensione non solo qui, ma anche in tutto il mondo. Non mi riesce ancora di comprendere quale possa essere la portata di tale decisione. Ma qualunque possa essere il significato che si nasconde dietro di essa, non vi possono essere dubbi sulle impressioni e le ripercussioni che essa ha suscitato. Essa ha avuto un effetto cattivo, ed ha fatto notevolmente aumentare la psicosi di guerra. *Ogni atto di politica estera ha per premessa questa domanda: Fa esso aumentare o diminuire la tensione mondiale? {{Int|1=Da [https://archivio.unita.news/assets/main/1953/09/18/page_006.pdf ''Nehru sostiene la partecipazione dei Paesi neutrali alla Conferenza'']|2=da un discorso al parlamento, 17 settembre 1953; ''l'Unità'', 18 settembre 1953|h=4}} *I paesi dell'Asia, anche se deboli, non intendono essere ignorati e schiacciati. *L'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] è, nonostante le sue numerose debolezze, una grande organizzazione mondiale contenente il seme della speranza e della pace. La nazione che tentasse di distruggere l'ONU sarebbe perversa. *Viviamo in una situazione precaria, tra la speranza e il timore. Vi sono la bomba atomica, la bomba a idrogeno ed anche la bomba al cobalto, di cui si comincia a parlare. Ma al tempo stesso vi è la prospettiva di una vita infinitamente migliore di quella che il mondo ha sinora conosciuta. L'umanità deve scegliere tra queste due alternative: ovviamente la stragrande maggioranza vuole la pace e il benessere. {{Int|1=Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,15/articleid,0097_01_1964_0133_0015_6078148/ Il testamento di Nehru]''|2=21 giugno 1954, riportato ne ''La Stampa'', 5 giugno 1964|h=4}} *Sono stato affezionato al [[Gange]] ed allo Jumna sin dall'infanzia e, a mano a mano che invecchiavo, l'affetto è diventato ancora più intenso. Ho seguito i mutevoli umori dei due fiumi con l'andazzo dei tempi ed ho spesso meditato sulla storia, sui miti, sulle tradizioni, sui canti e sulle leggende che si riferiscono ad essi attraverso una lunga storia fino a diventare una parte delle loro acque. *Il Gange, in modo particolare, è il fiume dell'India, amato dal suo popolo e intorno al quale s'integrano i ricordi collettivi, le speranze e i timori, i canti trionfali, le vittorie e le sconfitte. Il Gange è stato un simbolo della cultura e della civiltà indiane attraverso i secoli, sempre cangiante, sempre scorrevole e tuttavia sempre lo stesso. *Sorridente e danzante sotto il sole del mattino, triste e pieno di mistero quando cala la notte, un sottile nastro lento e pieno di grazia in inverno, una massa ruggente durante il monsone, e largo quasi quanto il mare con una parte della sua forza distruttrice, il Gange è stato per me un simbolo ed un ricordo del passato dell'India che si precipita nel presente e sfocia nel vasto oceano dell'avvenire. *Sono orgoglioso della grande eredità che è stata e rimane nostra. Sono ugualmente cosciente del fatto che anch'io, come noi tutti, non sono che un anello della catena interminabile che risale sino all'alba della storia nel passato impenetrabile dell'India. Questa catena, io rifiuto di spezzarla poiché la venero e vi cerco l'ispirazione. A prova di questo desiderio e per rendere il mio ultimo omaggio all'eredità culturale dell'India, esprimo la volontà che una manciata delle mie ceneri venga gettata nel Gange, ad Allahabad, affinché sia portata verso il vasto oceano che bagna le rive dell'India. ===''Conversazioni con Nehru''=== *Quando uno vive una vita molto intensa, pensa più al presente che al passato. Ogni volta che andavo in prigione ero costretto improvvisamente a pensare alla mia vita passata, poiché allora non c'era presente. Il risultato sono stati i libri che ho scritto. Mi riesce difficile pormi in quello stato d'animo di rievocazione introspettiva, se non in prigione. (p. 16) *È curioso, ma in certa misura io riesco ad essere solo anche in mezzo a una folla, a staccarmi, in certo modo, dalle attività che sto svolgendo. (p. 16) *Mio padre {{NDR|[[Motilal Nehru]]}} fu un ribelle, per quel che riguarda molte usanze sociali. Questo, naturalmente ebbe qualche influenza su di me, nei miei primi anni. Secondo una concezione moderna, per molti aspetti mio padre avrebbe potuto essere classificato conservatore. Ma in quei tempi era un gran ribelle. E uomo dal carattere molto forte. (p. 18) *Mio padre non era esattamente quello che si dice una persona religiosa. Senza dubbio, aveva un certo rispetto per la religione indù, era stato allevato in essa. Ma non era religioso in alcun senso. Molte delle usanze sociali indù non gli andavano a genio, e cessò di conformarvisi. Venne anche a conflitto con la sua comunità, e fu scomunicato. Non gliene importò assolutamente niente. (p. 19) *In Inghilterra, ancora giovane, fui molto influenzato da cose come la Repubblica italiana di Mazzini, Cavour e Garibaldi; dalla lotta degl'irlandesi, che era così vicina. Anzi visitai l'Irlanda agli inizi del movimento dei Sinn Fein. Ne fui molto interessato. (p. 23) *Quando cominciarono ad arrivare le notizie della prima Rivoluzione, la Rivoluzione di [[Aleksandr Fëdorovič Kerenskij|Kerenskij]], naturalmente ne fummo molto felici. Avevo letto alcuni libri e descrizioni di precedenti tentativi in Russia, e sul dominio zarista, così oppressivo e autocratico. Un tipo di dominazione che mi era odioso, e simpatizzai subito con quel movimento rivoluzionario. Non v'era alcuna traccia di marxismo in esso, comunque. La rivoluzione di Kerenskij suscitò grandissimo interesse non soltanto in me ma in tutta l'India. Poi venne la Rivoluzione bolscevica, che fu davvero un fatto molto eccitante. Non se ne poteva sapere gran che, in quel tempo; la guerra era appena finita, e questo, naturalmente, era cosa che assorbiva gran parte della nostra attenzione. Le nostre simpatie andavano a Lenin e agli altri, senza sapere gran che sul marxismo. A quel tempo non avevo ancora letto niente sul marxismo. (pp. 24-25) *Dopo la Rivoluzione russa, la cosa che ci impressionò di più fu quest'dea della pianificazione; e più particolarmente le cose che si apprendevano sugli straordinari cambiamenti nell'Asia centrale, che erano regioni molto ma molto arretrate. (p. 27) *{{NDR|Sul [[Mahatma Gandhi]]}} Egli conduceva la sua lotta alla sua propria maniera, non alla maniera socialista, non con i metodi della lotta di classe, ma semplicemente parlando sempre degli oppressi: specialmente dei contadini dell'India. Così il nostro pensiero divenne sempre più condizionato dai problemi dei contadini dell'India; non tanto dagli operai dell'industria, benché in certa misura anche da questi. (p. 29) *{{NDR|Su [[Motilal Nehru]]}} Io credo che fu assai più straordinario per lui cadere sotto l'influenza di Gandhi e anche porsi largamente in linea con lui, di quanto non lo fu per me. Egli rappresentava non soltanto una generazione più anziana ma era anche un uomo di forte volontà, a cui non garbava affatto piegare la sua volontà a quella di chiunque altro. Fu una terribile lotta, per lui. Fu una cosa molto graduale. Gandhi rovesciò le basi stesse del suo pensiero; eppure egli subì questo cambiamento. Ora è molto difficile analizzare il perché fu così. (pp. 31-32) *Un ''[[Leadership|leader]]'' non può divorziare dalle masse, o almeno non completamente. Egli può essere a qualche distanza, spingendole o tirandole. Ma se divorzia da esse, be'... sarà magari un grand'uomo, ma non è un capo. (p. 40) *Di quando in quando ho riletto il ''[[Bhagavadgītā|Gita]]'', e l'ho ammirato. L'ho riletto più e più volte. Non da un punto di vista filosofico e teologico, ma tante parti di quel libro hanno avuto un grande effetto su di me. Cose come queste, per esempio: se una persona fa una cosa giusta, da essa deriveranno i giusti risultati. (p. 41) *In realtà, la società indù è anarchica. È una curiosa mescolanza di estrema disciplina sociale, e di anarchia di pensiero. Potete fare quello che volete e pensare quello che volete, in filosofia o in qualsiasi altro campo... Ma dovete rispettare le regole di casta. Una volta spezzate le regole di casta, tutto è anarchia: a meno che non ci mettiate qualche altra cosa... (p. 44) *{{NDR|Sulla [[partizione dell'India]]}} Venne l'indipendenza, e insieme con essa, venne la suddivisione dell'India, e il terribile massacro e la carestia che vi fecero seguito, sia nel Pakistan che nell'India settentrionale. Fu un'orribile esperienza che quasi ci spezzò. Senza dubbio Gandhi soffrì terribilmente a causa di questo. Gli parve quasi il fallimento di tutta la sua vita... Questo mutuo massacro, e l'odio che l'aveva provocato. Era l'odio che lo addolorava di più. Ricordo che una volta disse: – Se hai una spada nel tuo cuore, è meglio che la tiri fuori e la usi, piuttosto che cullartela in cuore per tutto il tempo. (pp. 45-46) *In una posizione di [[responsabilità]] si diventa più moderati. Si deve guidare la gente, portarla a sé. Io devo affrontare continuamente questa difficoltà, di non esser capace di portar la gente a me. E a parte tutto il resto, il mio amor proprio è offeso dal fatto che io non riesca a convincere una persona, che non riesca a tirarla dalla mia parte... (p. 48) *Io posso essere molto popolare. È vero. Ma non posso agire individualmente. Devo agire attraverso i miei colleghi, attraverso altre persone; devo convincerli alle mie idee o essere convinto alle loro. (p. 50) *Un individuo può essere un genio, un altro uno scemo. Non si può farli diventare uguali. Ma quello che è essenziale è che debbono avere uguale opportunità di svilupparsi. (p. 57) *La concentrazione del [[potere]] – politico, economico, o di qualsiasi altro tipo – è pericolosa, anche quando si tratta di una persona perbene. Ecco perché non vogliamo un re, che è un autocrate. Noi non vogliamo un imperatore economico che detenga tutto il potere. Non ci piacciono i monopoli. In altre parole, la tendenza normale dovrebbe essere per il decentramento di ogni tipo di potere, in modo che il popolo ne possa partecipare in misure uguale. (p. 59) *Consideriamo la democrazia durante gli ultimi cento o centocinquant'anni. Alcuni paesi dell'Europa occidentale avevano la democrazia, ma era molto limitata. Il suffragio era ristretto. Era una democrazia per, diciamo, il dieci per cento della popolazione; per il venti, il venticinque per cento. Anche nei paesi più democratici il suffragio universale è molto recente. E anche oggi in molti paesi dell'Europa, le donne ancora non hanno il voto. Ora, una volta ottenuto il suffragio universale, l'apparato democratico può funzionare secondo i suoi desideri della grande maggioranza della popolazione. O almeno si suppone che sia così, a meno ch'essa non sia mal guidata o condotta in direzione sbagliata. (pp. 63-64) *Il partito comunista è la macchina per il dittatore comunista. [...] Nei paesi comunisti, il governo e il partito comunista sono alleati, procedono di conserva, e questo è indubbiamente un vantaggio. Ma suppongo che neppure in una dittatura comunista si possa prescindere completamente dai desideri della maggioranza del popolo: se si oltrepassano certi limiti, bisogna poi fare marcia indietro. (p. 67) *È vero che il numero dei buddhisti in India oggi è molto ridotto. Ma Buddha e il buddhismo hanno radicalmente trasformato l'induismo; hanno avuto un effetto potente sull'India nel suo insieme. (p. 68) *L'intoccabilità non esiste nei treni, nelle fabbriche, nella vita moderna di una città. Nei villaggi, invece, esiste ancora, anche se si sta a poco a poco sradicando. (p. 69) *In Birmania vi è stata una forte insurrezione comunista, ma il nazionalismo birmano – che è un nazionalismo molto di sinistra, in sostanza un nazionalismo socialista – ha potuto far fronte alla sfida, e uscirne vincitore. In Indocina il nazionalismo non poteva trionfare da solo, e perciò il comunismo acquistò forza da questa tremenda spinta nazionalista. Anche in India il nazionalismo ha trionfato; un nazionalismo con un contenuto sociale. (p. 72) *Per quanto ci riguarda, alludo alla maggior parte della gente in India, noi non abbiamo niente in contrario al comunismo come ideale della società. O al socialismo; come ideali sono entrambi validi. È alla tecnica di azione comunista che ci opponiamo. (p. 74) [[File:1955年4月周恩来、尼赫鲁与吴努在万隆会议期间交谈.jpg|thumb|Nehru con [[Zhou Enlai]] e [[U Nu]] durante la [[conferenza di Bandung]]]] *{{NDR|Sulla [[conferenza di Bandung]]}} Per quanto riguarda l'Asia, essa produsse, in certa misura, un senso di solidarietà. Quanto all'America e all'Europa, produsse un senso di... be', un certo allarme per questa solidarietà delle nazioni asiatiche, che in definitiva sfidavano la supremazia che le nazioni occidentali avevano esercitato. (pp. 75-76) *{{NDR|Sulla [[guerra fredda]]}} Se questa venisse a cessare, se la tensione nel mondo si allentasse, se le paure e le apprensioni diminuissero, io credo che potremmo progredire assai più rapidamente. Se il denaro oggi destinato agli armamenti venisse invece impiegato a questo scopo, non vi sarebbe alcun sovraccarico addizionale per le popolazioni. Si risparmierebbe tanto denaro, in questo modo. Se si potesse usufruire anche soltanto del dieci o del venti per cento del denaro ora speso in armamenti, sarebbe già una grossa somma. (p. 80) *In certo senso, dell'energia atomica hanno più bisogno i paesi sottosviluppati che quelli sviluppati; voglio dire, le fonti di energia necessitano più urgentemente alle terre meno sviluppate. Negli Stati Uniti, per esempio, le risorse di energia sono così altamente sviluppate, che essi potrebbero fare a meno dell'energia atomica. Non farebbe in realtà nessuna differenza, per loro. (p. 83) *La guerra fredda implica il pensare continuamente in termini di guerra, in termini di preparazione della guerra, e il rischio di arrivare alla guerra calda. (p. 91) *Una guerra fredda ha qualche significato soltanto come preludio alla guerra calda. Se la guerra calda non si deve fare, bisogna cercare qualche altro mezzo. Ma la guerra fredda preclude la possibilità di trovare qualsiasi altro mezzo. (p. 92) *Ora, a proposito di ideologie, noi senza dubbio non accettiamo il contesto ideologico della Russia sovietica. Ma sul piano economico, o su altri, neanche il contesto degli Stati Uniti d'America si adatta al nostro punto di vista, né al nostro modo di affrontare questi problemi. Dal punto di vista politico noi siamo quella che è chiamata una democrazia parlamentare, che è molto più vicina al punto di vista occidentale. Noi crediamo nelle libertà civili, nella libertà d'espressione, eccetera. Ma vogliamo progredire rapidamente, e intendiamo abolire le disparità esistenti nel nostro paese, disparità economiche e d'altro genere. (p. 92) *La [[Cecoslovacchia]] avrebbe dovuto resistere alla Germania hitleriana, quali che potessero essere le conseguenze. Mi trovavo giusto in Cecoslovacchia nel 1938, proprio alla vigilia dell'invasione di Hitler. Non potei mai rassegnarmi all'idea che la Cecoslovacchia si sottomettesse a quanto accadde. Ma, naturalmente, io avevo tutto un passato di resistenza, qui in India. (p. 95) *Io non sono un pacifista in quel senso. Riconosco che in determinate circostanze uno deve combattere. Ciò dipende meno dalle teorie di quanto non dipenda dalla situazione del popolo, e di quanto esso può fare. Perfino Gandhi, che era un gran pacifista, diceva sempre che è meglio combattere piuttosto che aver paura. È meglio abbandonarsi alla violenza piuttosto che scappare. Con questo voleva dire che non bisogna arrendersi al male, al male fondamentale, e che si deve soltanto preferire di combattere in maniera pacifica. Se questo non è possibile, be', allora si combatte con le armi. Ma non arrendersi al male. (p. 96) *Tutti dovrebbero disarmare. Questa è l'essenza della questione del disarmo, oggi; poiché se la guerra viene esclusa, come a quanto pare si fa, non c'è assolutamente altra via d'uscita, almeno a rigor di logica. Escludere la guerra significa risolvere un problema con mezzi diversi dalla guerra. E se tutte le parti in conflitto disarmano – proporzionalmente, intendo – allora il timore reciproco non sorge, poiché la situazione rimane sostanzialmente la stessa, dal punto di vista militare. Naturalmente, è difficile arrivare a questo. (p. 101) *Guardi l'Indocina alla [[Conferenza di Ginevra (1954)|Conferenza di Ginevra]]. Allora in Indocina c'era ancora la guerra. La soluzione che fu trovata per far cessare la guerra fu che le due parti maggiori in conflitto si accordassero di non interferire. Da una parte la Cina temeva che l'Indocina potesse essere usata come base per un atacco contro di lei. Dall'altra parte le potenze occidentali temevano che l'Indocina potesse essere assorbita dalla Cina comunista e usata come base per attaccare altri paesi. Vi erano questi due timori. E l'unico modo per eliminarli, per entrambi, fu di convenire di non interferire e lasciare che l'Indocina elaborasse da sé il suo futuro. (p. 106) *In qualche modo, le esigenze della guerra fredda hanno portato indirettamente gli Stati Uniti a incoraggiare il colonialismo. Direttamente, io credo che ad essi il colonialismo come tale non interessi. Ma indirettamente lo incoraggiano. (p. 112) *Io credo che il popolo americano abbia molte qualità ammirevoli. Eppure molti aspetti della vita americana non m'interessano. Per esempio, a me non interessa fornire a ogni indiano un'automobile, una lavatrice, un frigorifero. Questo non mi passa neanche per la testa. Non che io sia contrario alle comodità materiali, ma non sono sicuro che averne troppe sia un bene. (p. 117) *Quello che lei chiama [[liberalismo]] ottocentesco, bene... è vero che quella fede nell'inevitabilità del progresso umano è stata largamente demolita – e certo io non posso dire di esserne sicuro. Pure, debbo dire, senza darne alcuna ragione, che nel fondo del mio animo io ancora credo che vi sia qualcosa, nell'umanità, una qualche forza, che ci fa sopravvivere. Io credo questo nonostante tutte le difficoltà. E se l'umanità sopravvive, essa sopravviverà, ad ogni tappa, ad un livello relativamente più alto. (p. 120) *Se la struttura democratica è subordinata a qualche altra cosa, ciò vuol dire in realtà che ad essa si è rinunciato. (p. 128) *Di fatto, l'intoccabilità è già stata spezzata. In pratica, essa esiste ancora qua e là, ma il sentimento popolare è contro di essa. Questo, naturalmente, a causa delle nuove condizioni economiche, dei nuovi modi di vita, e grazie alla nostra propaganda, al nostro lavoro, e alle nostre leggi. Nell'idea dell'intoccabilità non c'è più vita. È finita, ormai. (p. 131) *Io non direi esattamente, che gli indiani siano più spirituali. Direi piuttosto che una società statica parla di più della cosiddetta spiritualità. (p. 138) *L'India ha sempre avuto la tendenza a rimanere nel suo guscio; forse anche più di qualsiasi altro paese. Un grande paese, una vastissima superficie, tende a questo, forse perché è già un mondo in se stesso. Un paese piccolo è costretto a pensare agli altri. (p. 146) *Io non so se in molti paesi occidentali o in America ci si renda abbastanza conto di quanto profondamente noi sentiamo la questione del [[colonialismo]]. Ce l'abbiamo nel sangue. Abbiamo sofferto troppo, per essa. È inutile che qualcuno ci dica, sì, sì, avete ragione, ma aspettate, ci sono altri problemi molto difficili... Questo è un problema vitale, un problema importantissimo, per noi. Colonialismo e razzismo sono due cose vitali nei paesi asiatici. E quali che possano essere le differenze che ci dividono, tutti ci troviamo d'accordo su questo argomento, come è avvenuto a Bandung. Alcuni paesi, in quella riunione, potevano essere comunisti, altri anticomunisti, ma tutti quanti fummo d'accordo su questa questione a causa del fortissimo sentimento popolare in proposito. Perciò, a noi interessa non soltanto l'eliminazione del colonialismo dai paesi asiatici dove ancora esiste, ma anche dall'Africa. (pp. 154-155) *La parola [[Distensione (politica)|distensione]] è diventata quasi un insulto, quasi un sinonimo di resa. Bene, che cosa c'è di male nella distensione ''purché'' non si ceda sui propri principi? La distensione non si basa sulla resa dei propri principi. In passato noi eravamo abituati a sentirci dire che bisognava comportarsi in maniera civile anche con i propri nemici; perciò, direi, dovremmo comportarci civilmente, e non dire volgarità... A parte ogni altra cosa, non si può riflettere con chiarezza in uno stato di costante sovraeccitazione, di odio, di ira; non si può riflettere con chiarezza quando si è sconvolti dalla passione. E se entrambe le parti avverse vivono in un'atmosfera come questa, né l'una né l'altra può riflettere con calma, e il risultato è pessimo. *Il ''Gita'' dice, dobbiamo lavorare per ottenere dei risultati, ma non dobbiamo preoccuparci troppo dei risultati. Questo vuol dire, in sostanza, che si deve lavorare ma non si deve essere così attaccati ai risultati da doverne essere sconvolti. In altre parole, bisogna mantenere un certo distacco anche nel pieno dell'azione. (p. 166) ===Attribuite=== *{{NDR|Sull'[[Impero anglo-indiano]]}} Una delle principali caratteristiche di quella dominazione è che i peggiori mali inflittici presentano esteriormente l'apparenza di benefici piovuti dal Cielo: essi erano necessari e noi siamo molto grati all'Inghilterra che ce li ha portati. Ma non dobbiamo dimenticare che il primo obiettivo era quello di rafforzare l'imperialismo britannico sul nostro suolo, e questo implicava uno stretto controllo amministrativo e la conquista di nuovi mercati per i prodotti dell'industria inglese.<ref name="colonie">Citato in [[Bernardo Valli]], [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/12/16/colonie-la-cattiva-coscienza-dell-occidente.html?ref=search ''Colonie. La cattiva coscienza dell'Occidente''], ''la Repubblica'', 16 dicembre 2005.</ref> ==''Eighteen Months in India''== ===[[Incipit]]=== Il titolo dato a questa raccolta di vari saggi e dichiarazioni tende a fuorviare. Questo libro non è una storia degli ultimi diciotto mesi in India, né la storia di una visita turistica in India. Nel marzo del 1936 ritornai dall'Europa e da quel momento in poi ho agito sulla scena pubblica in qualità di presidente del Congresso Nazionale. Questo è stato un periodo movimentato nel sempre mutevole dramma della politica indiana, e ho dovuto necessariamente svolgere un ruolo di primo piano. Per un verso, ha segnato una nuova fase nello sviluppo del nostro movimento nazionale per la libertà. Nuove idee si sono diffuse, nuove speranze si sono destate, si è dovuto far fronte a conflitti e difficoltà nuove, nuovi problemi richiedono soluzione. Una storia di questo breve periodo sarebbe proficua, ma per questo dovremo aspettare. Intanto, potrebbe essere di qualche utilità raccogliere il materiale per questo studio, ed era in quest'ottica che si decise di pubblicare questa raccolta frammentaria di saggi di diverso merito e valore. Essa non pretende di essere niente di più che le mie personali impressioni su determinati eventi e tendenze. Ma forse anche questo può aiutare un po' a capire l'India odierna ed i suoi molteplici problemi. :''The title given to this collection of odd essays and statements is apt to mislead. This book is not a history of the past eighteen months in India, nor is it the story of a tourist's visit to India. In March 1936 I returned from Europe and ever since then I have functioned on the public stage as president of the National Congress. This period has been an eventful one in the ever changing drama of Indian politics, and perforce I have had to play a prominent part in it. In a sense it has been a new phase in the development of our national movement for freedom. New ideas have spread, new hopes have arisen, new conflicts and difficulties have had to be faced, new problems require solution. A history of this brief period would be worthwhile, but we shall have to wait for that. Meanwhile it might serve some little purpose to collect the material for this study, and it was with this end in view that it was decided to publish this scrappy collection of essays of varying merit and importance. It does not pretend to be anything more than my personal reactions to certain happenings and tendencies. But perhaps even this may help somewhat in understanding the India of today and her manifold problems.'' ===Citazioni=== *I poli sono stati conquistati, i deserti cartografati, le alte montagne si sono arrese all'uomo, ma l'[[Everest]] resta ancora fiero e invitto. Ma l'uomo è tenace e l'Everest dovrà inchinarsi a lui, poiché il suo esile corpo ha una Mente che non riconosce limiti e uno spirito che non conosce sconfitta. (p. 4) :''The Poles have been conquered, the deserts surveyed, the high mountains have yielded to man, though Everest still remains proud and unvanquished. But man is persistent and Everest will have to bow to him, for his puny body has a Mind that recognizes no bounds and a spirit that knows no defeat.'' *Per quanto riguarda la [[religione]], sono fermamente convinto che ci debba essere la più perfetta [[libertà religiosa|libertà]] di fede ed osservanza. Le persone possono venerare Dio in uno qualsiasi dei mille modi che vogliono. Ma rivendico anche quella libertà che consiste nel non adorare Dio se così scelgo, e rivendico anche la libertà di distogliere il popolo da ciò che considero superstizione e pratiche antisociali. (p. 13) :''About religion I am quite convinced that there must be the most perfect freedom of faiths and observance. People can worship God in any of the thousand ways they like. Bit I also claim that freedom not to worship God if I so choose, and I also claim freedom to draw people away from what I consider superstition and unsocial practices.'' *Non ho paura della parola comunismo. Per come sono fatto, tutte le mie simpatie vanno al più debole e a colui che è più perseguitato. Questo, di per sé, sarebbe sufficiente per farmi propendere verso il comunismo quando tutto il potere dello Stato e dell'interesse acquisito cerca di schiacciarlo. (p. 14) :''I am not afraid of the word communism. Constituted as I am, all my sympathies go to the under-dog and to him who is persecuted most. That in itself would be sufficient to incline me towards communism when all the power of the State and of vested interest tries to crush it.'' *È un modo di procedere indecoroso per un autore entrare in polemica con i suoi critici. (p. 16) :''For an author to enter into argument with his critics is an unbecoming procedure.'' *La forza non viene proviene a una nazione o a una comunità dai soli numeri, o da seggi speciali nelle assemblee legislative, o dalla protezione offerta da stranieri. Viene dall'interno e dalla cooperazione e la buona volontà di compagni in una causa comune. Le minoranze in India non si svilupperanno facendosi imboccare dall'alto, ma attraverso i meriti e la forza propri. Qualcuno può immaginare che una maggioranza qualsiasi in India sia in grado di schiacciare gli impavidi sikh, per quanto piccoli di numero. Solo un folle può pensare che i musulmani possono essere dominati e coartati da qualsiasi maggioranza religiosa in India. (pp. 151-152) :''Strength does not come to a nation or a community from mere numbers, or special seats in the legislatures, or protection given by outsiders. It comes from within and from the cooperation and goodwill of comrades in a common cause. The minorities in India will not flourish by being spoon-fed from above but by their own merits and strength. Can anyone imagine that any majority in India can crush the brave Sikhs, small as they are in numbers? Only a lunatic can think that the Muslims can be dominated and coerced by any religious majority in India.'' *Una [[lingua]] vivente è una cosa palpitante e vitale, sempre in trasformazione, sempre in crescita e tale da rispecchiare il popolo che la parla e la scrive. Essa affonda le sue radici nelle masse, sebbene la sua sovrastruttura possa rappresentare la cultura di una minoranza. (p. 247) :''A living language is a throbbing, vital thing, ever changing, ever growing and mirroring the people who speak and write it. It has its roots in the masses, though its superstructure may represent the culture of a few.'' *Le nostre grandi lingue provinciali non sono dialetti o vernacoli locali come talvolta vengono definite dagli ignoranti. Sono lingue antiche con un'eredità ricca, ognuna parlata da molti milioni di persone, ognuna inestricabilmente legata alla vita e alla cultura e alle idee sia delle masse che delle classi superiori. (p. 248) :''Our great provincial languages are no dialects or vernaculars as the ignorant sometimes call them. They are ancient languages with a rich inheritance, each spoken by many millions of persons, each tied up inextricably with the life and culture and ideas of the masses as well as of the upper classes.'' *L'alfabeto latino è stato propugnato come soluzione per alcune delle nostre difficoltà linguistiche. È certamente più efficace sia dell'hindi che dell'urdu dal punto di vista di un lavoro rapido. In questi tempi di macchina da scrivere, di duplicatore e altri dispositivi meccanici, l'alfabeto latino presenta grandi vantaggi rispetto agli alfabeti indiani che non possono utilizzare totalmente questi nuovi dispositivi. Ma malgrado questi vantaggi, non penso che ci sia la minima possibilità per l'alfabeto latino di rimpiazzare il devanagari o l'urdu. C'è certamente la barriera del sentimento rafforzata ulteriormente dal fatto che l'alfabeto latino è associato ai nostri padroni stranieri. Ma ci sono ragioni ancor più solide per rifiutarlo. Gli alfabeti sono componenti essenziali delle nostre letterature; senza di essi, saremmo in larga misura tagliati fuori dalla nostra vecchia eredità. (p. 251) :''The Latin script has been advocated as a solution of some of our linguistic difficulties. It is certainly more efficient than either Hindi or Urdu from the point of view of rapid work. In these days of the type-writer and duplicator and other mechanical devices, the Latin script has great advantages over the Indian scripts which cannot utilise fully these new devices. But in spite of these advantages I do not think there is the slightest chance of the Latin script replacing Devanagari or Urdu. There is the wall of sentiment of course strengthened even more by the fact that the Latin script is associated with our alien rulers. But there are more solid grounds also for its rejection. The scripts are essential parts of our literatures; without them we would be largely cut off from our old inheritance.'' *Considerare l'hindi come la lingua degli indù e l'urdu come quella dei musulmani è assurdo. L'urdu, tranne il suo alfabeto, appartiene al suolo stesso dell'India e non trova posto fuori dall'India. È tuttora la lingua natale di un gran numero di indù nel nord. (p. 253) :''To consider Hindi as the language of the Hindus and Urdu as that of the Muslims is absurd. Urdu, except for its script, is of the very soil of India and has no place outside India. It is even today the home language of large numbers of Hindus in the North.'' *La parola urdu sembra essere entrata in uso durante il periodo moghul negli accampamenti dei moghul, ma sembra che sia stata usata quasi come sinonimo di hindi. Non aveva neppure il significato di variante dell'hindi. Fino alla rivolta del 1857, urdu significava hindi, eccetto l'alfabeto. (p. 253) :''The word Urdu seems to have come into use during the Moghal period in the camps of the Moghals, but it appears to have been used almost synonymously with Hindi. It did not signify even a variation of Hindi. Right up to the Revolt of 1857, Urdu meant Hindi, except in regard to script.'' *L'urdu è la lingua delle città e l'hindi la lingua dei villaggi. L'hindi, certo, è parlato anche nelle città, ma l'urdu è quasi esclusivamente una lingua urbana. (p. 255) :''Urdu is the language of the towns and Hindi the language of the villages. Hindi is of course spoken also in the towns, but Urdu is almost entirely an urban language.'' *Da parte mia sono fermamente convinto che l'hindi e l'urdu debbano avvicinarsi l'uno all'altro e che, pur potendo indossare vesti differenti, saranno essenzialmente una sola lingua. Le forze che favoriscono questa unificazione sono troppo potenti perché i singoli si oppongano ad esse. (p. 257) :''I have no doubt in my mind that Hindi and Urdu must come nearer to each other, and though they may wear different garbs, will be essentially one language. The forces favouring this unification are too strong to be resisted by individuals.'' *Non sono un esperto di questa materia ma la mia impressione è che l'autore medio in hindi e urdu non tenta di sfruttare neppure il pubblico esistente. Pensa molto più ai circoli letterari in cui si muove, e scrive per essi nella lingua che hanno imparato ad apprezzare. La sua voce e la sua parola non raggiungono il più vasto pubblico, e se per caso raggiungono questo pubblico, non vengono capite. C'è da stupirsi allora che i libri in hindi e urdu vendano poco? (p. 258) :''I am no expert in this matter but my own impression is that the average writer in Hindi or Urdu does not seek to take advantage of even the existing audience. He thinks much more of the literary coteries in which he moves, and writes for them in the language that they have come to appreciate. His voice and his word do not reach the much larger public, and if they happen to reach this public, they are not understood. Is it surprising that Hindi and Urdu books have restricted sales?'' *Immagino che, di tutte le lingue indiane, il bengalese abbia probabilmente fatto il passo più grande nello sviluppare contatti con le masse. Il bengalese letterario non è qualcosa di separato e distante dalla vita del popolo del Bengala. Il genio di un uomo, [[Rabindranath Tagore]], ha colmato il divario tra la minoranza colta e le masse, e oggi le sue belle canzoni e poesie sono sentite anche nella più umile capanna. Non solo hanno accresciuto il patrimonio della letteratura bengalese, ma hanno arricchito la vita del popolo del Bengala e fatto della sua lingua un potente strumento della più raffinata espressione letteraria con le più semplici parole. (p. 260) :''I imagine that probably Bengali, of all Indian languages, has gone furthest in developing contacts with the masses. Literary Bengali is not something apart from and far removed from the life of the people of Bengal. The genius of one man, Rabindra Nath Tagore, has bridged that gap between the cultured few and the masses, and today his beautiful songs and poems are heard even in the humblest hut. They have not only added to the wealth of Bengali literature but enriched the life of the people of Bengal, and made of their language a powerful medium of the finest literary expression in the simplest terms.'' ===[[Explicit]]=== Il nostro obiettivo è l'indipendenza nazionale e uno Stato democratico. La democrazia è libertà ma anche disciplina, e dobbiamo quindi sviluppare allo stesso tempo la libertà e la disciplina della democrazia nel nostro popolo. :''We aim at national independence and a democratic State. Democracy is freedom but also discipline, and we must therefore develop both the freedom and the discipline of democracy among our people.'' ==''Glimpses of World History''== ===[[Incipit]]=== Non so quando o dove queste lettere saranno pubblicate, o se verranno pubblicate affatto, perché l'India di oggi è una terra strana ed è difficile fare profezie. :''I do not know when or where these letters will be published, or whether they will be published at all, for India is a strange land to-day and it is difficult to prophesy.'' ===Citazioni=== *In un paese grande come l'India ci sono, certo, numerosi dialetti - cioè, varianti locali di una lingua. Ci sono anche molte tribù collinari e altri piccoli gruppi in varie parti del paese con lingue speciali. Ma tutte queste hanno poca importanza se si considera l'India nel suo complesso . Solo dal punto di vista del censimento sono importanti. Le vere lingue dell'India [...] appartengono a due famiglie, quella dravidica, [...] e l'indoaria. La lingua indoaria principale era il sanscrito, e tutte le lingue indoarie dell'India sono figlie del sanscrito. Queste sono l'hindi, il bengalese, il gujarati, e il marathi. Ci sono inoltre alcune altre varianti. In Assam vi è l'assamese, e in Orissa o Utkal, viene usata la lingua oriya. L'urdu è una variante dell'hindi. La parola indostano viene usata per significare sia hindi che urdu. Quindi, le lingue principali dell'India sono solo dieci. Indostano, bengalese, gujarati, marathi, tamil, telugu, kannada, malayalam, oriya ed assamese. Di queste, l'indostano, che è la nostra lingua madre, è parlato in tutta l'India settentrionale - nel Punjab, Province Unite, Bihar, Province Centrali, Rajputana, Delhi e nell'India centrale. Questa è un'area enorme abitata da circa 150 milioni di persone. Si può quindi constatare che già 150 milioni parlano l'indostano, con varianti minori, e, come ben sai, l'indostano è capito in gran parte d'India. È probabile che diventerà la lingua comune dell'India. Ma questo certo non significa che le altre lingue principali [...] debbano scomparire. Dovrebbero certamente rimanere come lingue provinciali, poiché hanno pregevoli letterature e non si dovrebbe mai cercare di portare via una lingua ben sviluppata ad un popolo. L'unico modo per un popolo di crescere, per i suoi figli d'imparare, è attraverso la loro lingua. (p. 23) :''In a big country like India there are, of course, numerous dialects - that is, local variations of a language. There are also many hill tribes and other small groups in various parts of the country with special languages. But all these are unimportant when you take India as a whole. Only from the point of view of the census are they important. The real languages of India'' [...] ''belong to two families, the Dravidian,'' [...] ''and the Indo-Aryan. The principal Indo-Aryan language was Sanskrit, and all the Indo-Aryan languages of India are daughters of Sanskrit. These are Hindi, Bengali, Gujrati, and Marathi. There are also some other variations. In Assam there is Assamese, and in Orissa or Utkal the Uriya language is used. Urdū is a variation of Hindi. The word Hindustani is used to mean both Hindi and Urdū. Thus the principal languages of India are just ten. Hindustani, Bengali, Gujrati, Marathi, Tamil, Telugu, Kanarese, Malayālam, Uriya and Assamese. Of these, Hindustani, which is our mother-tongue, is spoken all over northern India - in the Punjab, United Provinces, Bihar, Central Provinces, Rajputana, Delhi and central India. This is a huge area inhabited by about 150,000,000 people. So you see that already 150,000,000 speak Hindustani, with minor variations, and, as you know well, Hindustani is understood in most parts of India. It is likely to become the common language of India. But this of course does not mean that the other principal languages'' [...] ''should disappear. They should certainly remain as provincial languages, for they have fine literatures, and one should never try to take away a well-developed language from a people. The only way for a people to grow, for their children to learn, is through their own language.'' *{{NDR|Sui persiani durante la [[battaglia di Maratona]]}} Combattevano perché erano pagati; a loro non interessava tanto la conquista della Grecia. Gli ateniesi, d'altro canto, combattevano per la loro libertà. (p. 40) :''They fought because they were paid for it; they were not interested very much in the conquest of Greece. The Athenians, on the other hand, fought for their freedom.'' *Temo di avere un debole per criticare re e principi. Vedo poco da ammirare o ossequiare in loro. Ma ora stiamo arrivando a un uomo che, sebbene fosse un re e un imperatore, era grande e degno di ammirazione. Era [[Ashoka]], nipote di Chandragupta Maurya. (p. 61) :''I am afraid I am a little too fond of running down kings and princes. I see little in their kind to admire or do reverence to. But we are now coming to a man who, in spite of being a king and emperor, was great and worthy of admiration. He was Ashoka, the grandson of Chandragupta Maurya.'' *Ashoka divenne un fervente buddista e tentò con tutte le sue forze di diffondere il [[Dharma]]. Ma non esercitava alcuna forza o costrizione. Solo conquistando i cuori degli uomini tentò di fare convertiti . Gli uomini di religione sono stati raramente, molto raramente, tolleranti quanto Ashoka. (p. 63) :''Ashoka became an ardent Buddhist and tried his utmost to spread the'' Dharma. ''But there was no force or compulsion. It was only by winning men's hearts that he sought to make converts. Men of religion have seldom, very seldom, been as tolerant as Ashoka.'' *La passione di Ashoka per la protezione della vita si estendeva anche agli animali. Ospedali fatti apposta per loro furono eretti e i sacrifici d'animali furono proibiti. In entrambe queste questioni, era alquanto in anticipo rispetto alla nostra epoca. (p. 64) :''Ashoka's passion for protecting life extended to animals also. Hospitals especially meant for them were erected, and animal-sacrifice was forbidden. In both these matters he was somewhat in advance of our own time.'' *Per molti aspetti, l'insegnamento di Gesù è tanto simile agli insegnamenti di Gautama che sembra molto probabile che ne avesse una perfetta conoscenza. Ma il buddhismo era sufficientemente conosciuto in altri paesi, e Gesù avrebbe ben potuto conoscerlo senza venire in India. (p. 84) :''In many respects the teaching of Jesus is so similar to Gautama's teachings that it seems highly probable that he was fully acquainted with it. But Buddhism was sufficiently known in other countries, and Jesus could well have known of it without coming to India.'' *È uno dei prodigi della storia il modo in cui gli [[ebrei]], senza patria o rifugio, vessati e perseguitati oltre misura, e spesso fino alla morte, abbiano preservato la loro identità e siano rimasti uniti per oltre duemila anni. (p. 85) :''It is one of the wonders of history how the Jews, without a home or a refuge, harassed and persecuted beyond measure, and often done to death, have preserved their identity and held together for over 2000 years.'' *Così, invece di capire e seguire gli insegnamenti di Gesù, i [[cristiano (religione)|cristiani]] disputarono e litigarono sulla natura della divinità di Gesù e sulla trinità. Si chiamarono reciprocamente eretici e si perseguitarono e decapitarono fra di loro. C'era una grande e violenta controversia a un certo punto fra le varie sette cristiane su un certo dittongo. Una fazione disse che la parola Homo-ousios deve essere usata in una preghiera; l'altra voleva Homoi-ousios- questa differenza si riferiva alla divinità di Gesù. Una guerra feroce infuriò per questo dittongo e un gran numero di persone fu massacrato. (pp. 86-87) :''So, instead of understanding and following the teachings of Jesus, the Christians argued and quarreled about the nature of Jesus' divinity and about the Trinity. They called each other heretics and persecuted each other and cut each other's heads off. There was a great and violent controversy at one time among different Christian sects over a certain diphthong. One party said that the word'' Homo-ousion ''should be used in a prayer; the other wanted'' Homoi-ousion'' - this difference had reference to the divinity of Jesus. Over this diphthong fierce war was raged and large numbers of people were slaughtered.'' *La parola [[Unni|unno]] è diventata una terribile parola di biasimo. Così per la parola vandalo. Questi unni e vandali erano probabilmente rozzi e crudeli e causarono molti danni, ma dobbiamo tener presente che tutti i resoconti su di essi di cui disponiamo vengono dai loro nemici, i romani, e non ci si può certo aspettare che siano imparziali. (p. 91) :''The word Hun has become a terrible term of reproach. So also has the word Vandal. Probably these Huns and Vandals were rather coarse and cruel and did a lot of damage, but we must remember that all the accounts of them that we have got are from their enemies the Romans, and one can hardly expect them to be impartial.'' *{{NDR|Sul [[Sacro Romano Impero]]}} Come impero, divenne un affare molto cupo. Mentre l'impero romano orientale a Costantinopoli continuò come Stato, quello occidentale cambiò e sparì per poi riapparire di tanto in tanto. Fu davvero uno spettrale impero fantasma, che continuava ad esistere in teoria per il prestigio del nome romano e della chiesa cristiana. Era un impero dell'immaginario con poco di reale. (p. 94) :''As an empire, it became a very shadowy affair. While the Eastern Roman Empire at Constantinople carried on as a State, this Western one changed and vanished and appeared again from time to time. It was indeed a phantom and ghostly empire, continuing to exist in theory by the prestige of the Roman name and the Christian Church. It was an empire of the imagination with little of reality.'' *Per oltre trecento anni Roma ebbe la supremazia nell'occidente, e dopo, quando fu fondata Costantinopoli, la condivise con essa. È curioso che durante questo lungo arco di tempo non produsse niente di grande nel regno del pensiero, come fece la Grecia antica in breve tempo. Infatti, la civiltà romana sembra essere stata sotto molti aspetti una pallida ombra della civiltà ellenica. In una sola cosa i romani abbiano svolto un eminente ruolo guida. Questo è il diritto. Ancora oggi gli avvocati nell'occidente devono imparare il diritto romano, perché si afferma che sia il fondamento di gran parte delle leggi in Europa.<br>L'[[impero britannico]] viene spesso paragonato all'impero romano - di solito dagli inglesi, con loro grande soddisfazione. Tutti gli imperi sono più o meno simili. S'ingrassano sullo sfruttamento dei molti. Ma c'è un altra forte somiglianza tra i romani e il popolo inglese - sono entrambi singolarmente privi di immaginazione! Arroganti e compiaciuti, e convinti che il mondo sia stato fatto appositamente a loro vantaggio, trascorrono la vita senza essere turbati da dubbi e da difficoltà. (p. 96) :''For over 300 years Rome was supreme in the West, and afterwards, when Constantinople was founded, it shared supremacy with it. It is curious that during this long period it did not produce anything great in the realm of thought, as ancient Greece did in short time. Indeed, Roman civilization seems to have been in many respects a pale shadow of Hellenic civilization. In one thing Romans are supposed to have given a great lead. This is law. Even now lawyers in the West have to learn Roman Law, as it is said to be the foundation of a great deal of law in Europe.<br>The British Empire is often compared with the Roman Empire - usually by the English, to their own great satisfaction. All empires are more or less similar. They fatten on the exploitation of the many. But there is one other strong resemblance between the Romans and the English people - they are both singularly devoid of imagination! Smug and self-satisfied, and convinced that the world was made specially for their benefit, they go through life untroubled by doubt or difficulty.'' *L'Unno [[Attila]] è anche oggi quasi la personificazione della distruzione spietata. (p. 138) :''Attila the Hun is even to-day almost the embodiment of ruthless destruction.'' *Si chiamava [[Teodosio I|Teodosio]], ed è chiamato il Grande, suppongo perché era grande nel distruggere i vecchi templi e le vecchie statue degli dei e delle dee. Non solo era fortemente contrario a coloro che non erano cristiani: era ugualmente aggressivo nei confronti dei cristiani che non erano ortodossi secondo il suo modo di pensare. Non tollerava alcuna opinione o religione che non approvava. (p. 139) :''His name was Theodosius, and he is called the Great, I suppose because he was great in destroying the old temples and the old statues of the gods and goddesses. He was not only strongly opposed to those who were not Christians: he was equally aggressive against Christians who were not orthodox according to his way of thinking. He would tolerate no opinion or religion of which he did not approve.'' *Questo Sacro Romano Impero non era una continuazione del vecchio Impero Romano d'Occidente. Era qualcosa di diverso. Si considerava ''l'''Impero, l'imperatore essendo a capo di chiunque altro nel mondo - eccetto forse il Papa. Tra l'Imperatore e il Papa ci fu per molti secoli una contesa su chi fosse il più grande. [...] Ciò che è interessante notare è che questo nuovo impero doveva essere una rinascita del vecchio Impero romano, quando questo era il più grande, e si diceva che Roma era la padrona del mondo. Ma a questa si aggiunse una nuova idea - quella del Cristianesimo e della Cristianità. Perciò, l'impero era "sacro". L'imperatore doveva essere una specie di Viceré di Dio sulla terra, e lo era anche il Papa. L'uno si occupava delle questioni politiche, l'altro di quelle spirituali. Questa, in ogni caso, era l'idea, e da questo, suppongo, che l'idea del diritto Divino dei re nacque in Europa. L'imperatore era il Difensore della Fede [...]<br>Paragona questo imperatore al Khalipha o Califfo, che era chiamato il Comandante dei Fedeli. Il Khalipha era realmente un imperatore e un papa, per cominciare. (p. 158) :''This Holy Roman Empire was not a continuation of the old Western Roman Empire. It was something different. It considered itself'' the ''Empire, the Emperor being boss over everybody else in the world - except perhaps the Pope. Between the Emperor and Pope there was for many centuries a contest as to who was the greater.'' [...] ''What is interesting to note is that this new empire was supposed to be a revival of the old Roman Empire, when this was supreme, and Rome was said to be the mistress of the world. But to this was added a new idea - that of Christianity and Christendom. Hence the Empire was "holy". The Emperor was supposed to be a kind of Viceroy of God on earth, and so was the Pope. One dealt with political matters, the other with spiritual. This was the idea, at any rate, and it was from this, I suppose, that the idea of the Divine right of kings arose in Europe. The Emperor was the Defender of the Faith. [...]<br>Compare this emperor with the Khalifa or Caliph, who was styled the Commander of the Faithful. The Khalifa was really an emperor and Pope, to begin with.'' [[File:Чингис хаан.jpg|thumb|[[Gengis Khan]]]] *[[Gengis Khan|Gengis]] è senza alcun dubbio il più grande genio militare e condottiero della storia. Alessandro e Cesare appaiono insignificanti in confronto. (p. 216) :''Chengiz is, without doubt, the greatest military genius and leader in history. Alexander and Caesar seem petty before him.'' *Aveva lo spirito di un nomade, e odiava la vita urbana e le città. Gli piaceva vivere nelle steppe o le grandi pianure. A un certo punto, Gengis prese in considerazione l'auspicabilità di distruggere tutte le città della Cina, ma per fortuna desistette! La sua idea era di armonizzare la civiltà con una vita nomade. Ma questo non era, e non è, possibile. (p. 219) :''He had the spirit of a nomad, and he hated towns and cities. He liked living in the steppes or great plains. At one time Chengiz considered the desirability of destroying all the cities in China, but fortunately he desisted! His idea was to combine civilization with a nomadic life. But this was not, and is not, possible.'' *Gengis era una persona molto tollerante in materia di religione. La sua religione, se si può definire tale, era lo sciamanesimo, l'adorazione dell'"eterno cielo blu". Era solito fare lunghe conversazioni con i saggi cinesi taoisti, ma rimase sciamanista e, quando si trovava in difficoltà, consultava il cielo. (p. 220) :''Chengiz was a very tolerant person in religion. His religion, such as it was, was Shamanism, the worship of the "Everlasting Blue Sky". He used to have long talks with Chinese Tao-ist sages, but he stuck to Shamanism, and when in difficulty, consulted the sky.'' *{{NDR|Su [[Gengis Khan]]}} È strano, non trovi?, che questo capo feudale feroce, crudele e violento di una tribù nomade debba affascinare una persona pacifica, non violenta e mite come me, che sono un abitante di città e nemico di tutto ciò che è feudale! (p. 220) :''Strange, is it not, that this fierce and cruel and violent feudal chief of a nomadic tribe should fascinate a peaceful and non-violent and mild person like me, who am a dweller of cities and a hater of everything feudal!'' *Kublai completò la conquista della Cina, ma le sue campagne erano molto diverse dalle vecchie campagne mongole. C'era molto meno crudeltà e distruzione. La Cina aveva già placato e civilizzato Kublai. (p. 223) :''Kublai completed the conquest of China, but his campaigns were very different from the old Mongol campaigns. There was much less cruelty and destruction. China had already toned down and civilized Kublai.'' *Il potente [[Impero mongolo|impero Mongolo]] si espanse tra Asia ed Europa. Non c'era mai stato nella storia niente di paragonabile alle conquiste mongole; non c'era mai stato un impero così vasto. I mongoli dovevano davvero apparire i signori del mondo all'epoca. (p. 224) :''Right across Asia and Europe the mighty Mongol Empire sprawled. There had never been in history anything to compare with the Mongol conquests; there had never been such a vast empire. The Mongols must indeed have seemed at the time the lords of the world.'' *Erano un popolo strano, questi mongoli; estremamente efficienti per certi aspetti e quasi infantili in altri. Persino la loro ferocia e crudeltà, per quanto fosse impressionante, ha una componente infantile. È questo infantilismo in loro, penso, che rende piuttosto attraenti questi feroci guerrieri. (p. 225) :''They were a strange people, these Mongols; highly efficient in some ways, and almost childish in other matters. Even their ferocity and cruelty, shocking as it was, has a childish element to it. It is this childishness in them, I think, that makes these fierce warriors rather attractive.'' *{{NDR|Su [[Babur]]}} Era una persona incantevole, e le sue memorie scritte ne fanno tuttora una figura molto umana e attraente. (p. 225) :''He was a delightful person, and the memoirs that he wrote make him still a very human and attractive figure.'' [[File:Tamerlan2.jpg|thumb|[[Tamerlano]]]] *{{NDR|Su [[Tamerlano]]}} Era un grande generale, ma era un vero selvaggio. [...] Ovunque andasse, spargeva desolazione, pestilenza e miseria totale. Il suo più grande piacere era innalzare enormi piramidi di teschi. (p. 247) :''He was a great general, but he was a complete savage.'' [...] ''Wherever he went he spread desolation and pestilence and utter misery. His chief pleasure was the erection of enormous pyramids of skulls.'' *Gengis Khan e i suoi mongoli erano crudeli e distruttivi, ma come gli altri della loro epoca. Tamerlano, però, era di gran lunga peggiore. Si distingue per sfrenata e diabolica crudeltà. (p. 247) :''Chengiz Khan and his Mongols were cruel and destructive, but they were like others of their time. But Timur was much worse. He stands apart for wanton and fiendish cruelty.'' *{{NDR|Su [[Tamerlano]]}} Gli ottomani gli resero omaggio, così come l'Egitto e l'Orda d'Oro. Ma la sua abilità si limitava alle sua capacità come capo militare, che era notevole. Alcune delle sue campagne nelle nevi della Siberia furono straordinarie. Ma in fondo era un nomade barbaro, e non costruì alcuna organizzazione, né lasciò dietro di sé uomini competenti come aveva fatto Gengis per continuare l'impero. Così l'impero di Tamerlano finì con lui e lasciò solo una memoria di massacri e di desolazione. (p. 248) :''The Ottomans paid tribute to him, so did Egypt, so did the Golden Horde. But his ability was confined to his generalship, which was remarkable. Some of his campaigns in the snows of Siberia were extraordinary. But at heart he was a barbarous nomad, and he built up no organization and left behind him no competent men, as Chengiz had done, to carry on the empire. So the Empire of Timur ended with him and left a memory only of massacres and desolation.'' *[[Tamerlano]] [...] fu una delle peggiori afflizioni che si abbatté sull'India. Si rabbrividisce se si pensa alla scia di orrore che lasciò dietro di lui ovunque andasse. (p. 249) :''Timur'' [...] ''was one of the worst afflictions that befell India. One shudders to think of the trail of horror which he left behind him wherever he went.'' *[[Babur]] stesso era un principe di stampo rinascimentale, ma migliore del tipo europeo di quell'epoca. Era un avventuriero, ma un cavaliere galante, con la passione per la letteratura e l'arte. (p. 287) :[...] ''Babar was himself a Renaissance type of prince, though a better one than the European type of the period. He was an adventurer, but a gallant knight, with a passion for literature and art.'' *Si dice che queste corti Mogol fossero magnifiche, ed erano forse le più ricche e splendide mai esistite. (p. 288) :''It is said that these Moghul Courts were magnificent, and were perhaps the richest and most splendid that have ever existed.'' *Discendente di Gengis e di Tamerlano, aveva qualcosa della loro grandezza ed abilità militare. Ma i mongoli erano diventati più civilizzati dai giorni di Gengis, e Babur era una delle persone più colte ed incantevoli che si potessero incontrare. Non c'era in lui alcun settarismo, alcun fanatismo religioso, e non seminò distruzione come fecero i suoi antenati. (p. 303) :''Descended from Chengiz and Timur, he had something of their greatness and military ability. But the Mongols had become more civilized since the days of Chengiz, and Babar was one of the most cultured and delightful persons one could meet. There was no sectarianism in him, no religious bigotry, and he did not destroy as his ancestors used to do.'' [[File:Emperor Akbar the Great.jpg|thumb|[[Akbar]]]] *Come si è visto in seguito, [[Akbar]] fu un despota avveduto, e si impegnò instancabilmente per il benessere del popolo indiano. In un certo senso, si potrebbe considerare il padre del nazionalismo indiano. In un'epoca in cui c'era poca nazionalità nel paese e la religione era un fattore di divisione, Akbar pose deliberatamente l'ideale di una comune nazionalità indiana al di sopra delle pretese di una religione separatista. (p. 306) :''As it happened, Akbar was a wise despot, and he worked hard for the welfare of the Indian people. In a sense he might be considered to be the father of Indian nationalism. At a time when there was little of nationality in the country and religion was a dividing factor, Akbar deliberately placed the ideal of a common Indian nationhood above the claims of separatist religion.'' *{{NDR|Su [[Akbar]]}} Era un combattente abbastanza coraggioso e un abile generale. Diversamente da [[Ashoka]], non disdegnava mai il combattimento. Ma preferiva le conquiste conseguite con l'affetto a quelle ottenute con la spada, e sapeva che sarebbero state più durature. (p. 308) :''He was a brave enough fighter and an able general. He was, unlike Ashoka, never averse to fighting. But he preferred the gains of affection to the gains of the sword, and he knew that they would be more enduring.'' *Akbar aveva questo magnetismo e fascino personale in abbondanza; i suoi occhi seducenti erano, nella meravigliosa descrizione dei gesuiti, "luminosi come il mare sotto il sole". C'è da stupirsi che quest'uomo debba tuttora affascinarci, e che la sua figura augusta e virile debba sovrastare la moltitudine di uomini che sono stati solo dei re? (p. 309) :''Akbar had this personal magnetism and charm in abundant measure; his compelling eyes were, in the wonderful description of the Jesuits, "vibrant like the sea in sunshine". Is it any wonder that this man should fascinate us still, and that his most royal and manly figure should tower high above the crowds of men who have been but kings?'' *I britannici si considerano i successori dei Mogol nel dominio dell'India e cercano di imitarli in pompa ed ostentazione volgare. (p. 315) :''The British consider themselves the successors of the Moghals to the dominion of India and try to copy them in pomp and vulgar display.'' *{{NDR|Su [[Siraj ud-Dalla]]}} Un individuo del tutto incompetente. (p. 324) :[...] ''a thoroughly incompetent individual.'' *[[Robert Clive|Clive]], l'inglese che è così ammirato dai suoi connazionali come grande costruttore di imperi, era un uomo così risoluto. Nella sua persona e nelle sue gesta, illustra come sono costruiti gli imperi. Era impavido e avventuroso e straordinariamente avido, e la sua determinazione non ha avuto esitazioni dinanzi alla falsificazione e alla menzogna. (p. 324) :''Clive, the Englishman who is so much admired by his countrymen as a great empire-builder, was such a resolute person. In his person and in his deeds he illustrates how empires are built up. He was daring and adventurous and extraordinarily covetous, and his resolution did not falter before forgery or falsehood.'' *{{NDR|Sulla [[battaglia di Plassey]]}} Questa fu una battaglia piccola per gli standard delle battaglie e sicuramente fu vinta in pratica da Clive nei suoi intrighi ancor prima che lo scontro avesse inizio. Ma la piccola battaglia di Plassey ebbe grandi conseguenze. Decise la sorte del Bengala, e si è soliti dire che il dominio britannico in India cominciò da Plassey. (p. 325) :''This was a small battle, as battles go, and indeed it had been practically won by Clive in his intrigues even before the fighting began. But the little battle of Plassey had big results. It decided the fate of Bengal, and British dominion in India is often said to begin from Plassey.'' *La [[Moti indiani del 1857|rivolta del 1857-58]] fu l'ultimo fremito dell'India feudale. Pose fine a molte cose. Pose fine alla stirpe del Gran Mogol, poiché i due figli e un nipote di [[Bahadur Shah II|Bahadur Shah]] furono uccisi a sangue freddo, senza alcuna ragione o provocazione. [...] La rivolta pose fine anche al dominio della [[Compagnia britannica delle Indie orientali]] in India. Il governo britannico ora assunse il controllo diretto, e il governatore generale britannico si elevò al rango di Viceré. (p. 415) :''The Revolt of 1857-58 was the last flicker of feudal India. It ended many things. It ended the line of the Great Moghal, for Bahadur Shah's two sons and a grandson were shot down in cold blood, without any reason or provocation.'' [...] ''The Revolt also put an end to the rule of the East India Company in India. The British Government now took direct charge, and the British Governor-General blossomed out into a "Viceroy".'' *I [[Persia|Persiani]] devono essere stati un gran sollievo dopo gli Assiri e i Babilonesi. Erano dominatori civilizzati e tolleranti, che permettevano la fioritura di diverse religioni e culture. (p. 490) :''The Persians must have come as a great relief after the Assyrians and the Babylonians. They were civilized and tolerant masters, allowing different religions and cultures to flourish.'' *Nel terzo secolo ci fu una rinascita nazionale in Persia e una nuova dinastia salì al potere. Questa fu la dinastia dei [[Sasanidi]] che erano aggressivamente nazionalisti e affermavano di essere i successori dei vecchi re Achemenidi. Come solitamente accade con un nazionalismo aggressivo, questo fu miope ed intollerante. Divenne così perché era stretto tra l'Impero romano e l'Impero bizantino ad occidente e le tribù turche in marcia ad oriente. Eppure, riuscì a resistere per più di 400 anni, fino all'avvento dell'Islam. (p. 491) :''In the third century there was a national revival in Persia and a new dynasty further removed . This was the Sassanid dynasty, which was aggressively nationalistic and claimed to be the successor of the old Achæmenid kings. As usually happens with an aggressive nationalism, this was narrow and intolerant. It had become so because it was wedged in between the Roman Empire and the Byzantine Empire of Constantinople on the west, and the advancing Turkish tribes on the east. Still, it managed to carry on for more than 400 years, right up to the coming of Islam.'' *{{NDR|Sulla [[conquista islamica della Persia]]}} Verso la fine del loro lungo regno, i Sasanidi s'indebolirono e la Persia si trovava in difficoltà. Dopo lunghe guerre con l'Impero bizantino, ambedue erano allo stremo. Non fu difficile per gli eserciti arabi, pieni di ardore per la loro nuova fede, conquistare la Persia. [...] Nella loro espansione verso l'Asia centrale e il Nord Africa, gli eserciti arabi portarono con loro non soltanto la loro nuova religione, ma una civiltà giovane e in ascesa. Siria, Mesopotamia, Egitto furono tutti assorbiti dalla cultura araba. La lingua araba divenne la loro lingua, e anche razzialmente furono assimilati. [...] La Persia fu allo stesso modo conquistata dagli Arabi, ma non poterono assorbire o assimilare il popolo come avevano fatto in Siria o Egitto. La razza iraniana, essendo di vecchio ceppo ariano, fu ulteriormente differenziata dagli Arabi semiti; anche la loro lingua era una lingua ariana. Così la razza restò distinta e la lingua continuò a fiorire. (p. 491) :''Towards the end of their long rule the Sassanids became weak and Persia was in a bad way. After long warfare with the Byzantine Empire both were thoroughly exhausted. It was not difficult for the Arab armies, full of ardour for their new faith, to conquer Persia.'' [...] ''As Arab armies spread to Central Asia and North Africa they carried with them not only their new religion, but a young and growing civilization. Syria, Mesopotamia, Egypt were all absorbed by Arabic culture. The Arabic language became their language, and even racially they were assimilated.'' [...] ''Persia was similarly conquered by the Arabs, but they could not absorb or assimilate the people as they had done in Syria or Egypt. The Iranian race, being of the old Aryan stock, was further removed from the Semitic Arabs; their language was also an Aryan language. So the race remained apart and the language continued to flourish.'' *Lo [[Reza Shah Pahlavi|Scià Reza]] giunse al trono in modo pacifico e con metodi in apparenza democratici. Il Majlis funziona tuttora, e il nuovo scià non presume di essere un monarca autocratico. È chiaro però che è lui l'uomo forte al timone del governo persiano. (p. 500) :''Riza Shah reached the throne peacefully and by methods which were outwardly democratic. The Mejlis still functions, and the new Shah does not presume to be an autocratic monarch. It is clear, however, that he is the strong man at the helm of the Persian government.'' *{{NDR|Su [[Giuseppe Garibaldi]]}} Era tale la magia del suo nome che gli eserciti si dissolvevano al suo arrivo. (p. 509) :''Such was the magic of his name that armies melted away at his approach.'' *Il fascismo aveva trionfato e Mussolini era al comando. Ma che cosa rappresentava? Quale era il suo programma e la sua politica? I grandi movimenti sono quasi invariabilmente costruiti attorno ad una ideologia ben definita che cresce attorno a certi principi immutabili e ha obbiettivi e programmi definiti. Il fascismo si distingueva solo per il fatto di non avere alle sue spalle né principi fissi, né ideologia, né filosofia, a meno che possa essere considerata una filosofia la sola opposizione al socialismo, al comunismo e al liberalismo. (pp. 817-818) :''Fascism had triumphed and Mussolini was in control. But what did he stand for? What was his programme and policy? Great movements are almost invariably built up round a clear-cut ideology which grows up round certain fixed principles and has definite objectives and programmes. Fascism had the unique distinction of having no fixed principles, no ideology, no philosophy behind it, unless the mere opposition to socialism, communism, and liberalism might be considered to be a philosophy.'' *La violenza è un fenomeno abbastanza comune nella storia, ma è considerata di solito una dolorosa necessità, e viene giustificata e spiegata. Il fascismo, però, non credeva affatto in nessun simile atteggiamento apologetico verso la violenza. La accettarono e la lodarono apertamente, e la praticarono sebbene non ci fosse alcuna resistenza contro di loro. (pp. 818-819) :''Violence is a common enough phenomenon in history, but usually it is considered a painful necessity and it is excused and explained. Fascism, however, did not believe in any such apologetic attitude towards violence. They accepted it and praised it openly, and they practised it even though there was no resistance to them.'' *I fascisti si oppongono all'intero principio che è alla base dell'idea democratica, e maledicono la democrazia con tutto il vigore a loro disposizione. Mussolini l'ha definita: "un cadavere in putrefazione"! Allo stesso modo l'idea della libertà individuale è disprezzata dai fascisti, lo Stato è tutto, l'individuo non conta. [...] Cosa avrebbe detto il povero Mazzini, il profeta dell'idealismo democratico del diciannovesimo secolo, al suo connazionale Mussolini! (p. 824) :''Fascists object to the whole principle underlying the democratic idea, and they curse democracy with all the vigour at their command. Mussolini has called it a "putrefying corpse"! The idea of individual liberty is equally disliked by the fascists, the State is everything, the individual does not count.'' [...] ''What would poor Mazzini, the prophet of nineteenth century-democratic idealism, have said to his fellow-countryman Mussolini!'' *Il fascismo è accesamente nazionalistico, mentre il comunismo è internazionale. Il fascismo, infatti, si oppone all'internazionalismo. Fa dello Stato un dio sul cui altare le libertà e i diritti individuali devono essere sacrificati; tutti gli altri paesi sono estranei e quasi come nemici. (p. 825) :''Fascism is intensely nationalistic, while communism is international. Fascism actually opposes internationalism. It makes of the State a god on whose altar individual freedom and rights must be sacrificed; all other countries are alien and almost like enemies.'' *Dal momento che il fascismo si è diffuso in altri paesi, è diventato chiaro che non è un fenomeno peculiare dell'Italia, ma che è qualcosa che appare quando predominano determinate condizioni sociali ed economiche. Ogni volta che i lavoratori diventano potenti e minacciano lo Stato capitalistico, la classe capitalistica cerca naturalmente di salvarsi. Generalmente una simile minaccia da parte dei lavoratori sorge nei periodi di violenta crisi economica. Se la classe proprietaria e dominante non può sopraffare i lavoratori con l'ordinaria soluzione democratica attraverso la polizia e l'esercito, allora adotta il metodo fascista. Questo consiste nel creare un movimento popolare di massa, con degli slogan che attirano la folla, destinato alla protezione della classe proprietaria capitalistica. La spina dorsale di questo movimento viene dalla piccola borghesia, poiché molti dei suoi membri sono colpiti dalla disoccupazione, e molti dei lavoratori e contadini arretrati e disorganizzati sono ugualmene attratti ad esso dagli slogan e dalle speranze di migliorare la loro condizione. Tale movimento è sostenuto finanziariamente dalla grande borghesia che spera di trarre profitto da esso, e sebbene faccia della violenza un credo e una pratica quotidiana, il governo capitalista del paese lo tollera in grande misura perché combatte contro il nemico comune - il movimento socialista dei lavoratori. Come partito, e molto di più qualora diventi il governo di un paese, distrugge le organizzazioni dei lavoratori e terrorizza tutti gli avversari. (p. 826) :''As fascism has spread in other countries, it has become clear that it is not a peculiar Italian phenomenon, but that it is something which appears when certain social and economic conditions prevail in a country. Whenever the workers become powerful and actually threaten the capitalistic State, the capitalist class naturally tries to save itself. Usually such a threat from the workers comes in times of violent economic crisis. If the owning and ruling class cannot put down the workers in the ordinary democratic way by using the police and army, then it adopts the fascist method. This consists in creating a popular mass movement, with some slogans which appeal to the crowd, meant for the protection of the owning capitalist class. The backbone for this movement comes from the lower-middle class, most of them suffering from unemployment, and many of the politically backward and unorganized workers and peasants are also attracted to it by the slogans and hopes of bettering their position. Such a movement is financially helped by the big'' bourgeoisie ''who hope to profit by it, and although it makes violence a creed and a daily practice, the capitalist government of the country tolerates it to a large extent because it fights the common enemy - socialist labour. As a party, and much more so if it becomes the government in a country, it destroys the workers' organizations and terrorizes all opponents.'' *Trotckij era un brillante scrittore ed oratore, e aveva anche dato prova di essere un grande organizzatore e uomo d'azione. Aveva un intelletto acuto e luminoso, che elaborava teorie di rivoluzione, e contrattaccava ai suoi avversari con parole che pungevano come fruste o scorpioni. Stalin, in confronto, sembrava un uomo ordinario, taciturno, anonimo, tutt'altro che brillante. Eppure era anche un grande organizzatore, un lottatore grande ed eroico, e un uomo dalla volontà ferrea. Infatti, è conosciuto ora come "l'uomo d'acciaio". Mentre Trotckij era ammirato, era Stalin che ispirava fiducia. (p. 851) :''Trotsky was a brilliant writer and orator, and had also proved himself a great organizer and man of action. He had a keen and flashing intellect, evolving theories of revolution, and hitting out at his opponents with words that stung like whips and scorpions. Stalin seemed to be a commonplace man beside him, silent, unimposing, far from brilliant. And yet he was also a great organizer, a great and heroic fighter, and a man of iron will. Indeed, he has come to be known as "the man of steel". While Trotsky was admired, it was Stalin who inspired confidence.'' *{{NDR|Su [[Stalin]]}} Cupamente e silenziosamente resistette. Non era un oratore: di rado parlava in pubblico. Sembrava essere l'immagine ferrea di un destino ineluttabile che avanza verso un obiettivo predestinato. (p. 855) :''Grimly and silently he held on. He was no talker: he hardly spoke in public. He seemed to be the iron image of an inevitable fate going ahead to the predestined goal.'' *La Russia sovietica è già ai primi posti nella scienza, sia nella scienza pura che nelle sue numerose applicazioni. (p. 862) :''In science Soviet Russia is already in the first rank, both in pure science and in its numerous applications''. *L'Italia, sotto Mussolini, assume una posizione molto fredda, pragmatica ed egoista di politica internazionale, e non indulge in frasi pie sulla pace e la buona volontà, come fanno le altre nazioni. Si prepara con impegno alla guerra, poiché è convinta che la guerra è ben presto inevitabile, e nel frattempo manovra per posizionarsi. (p. 944) :''Italy, under Mussolini, takes a very cold, matter-of-fact, and selfish view of international politics, and does not indulge in pious phrases about peace and good will, as other nations do. She prepares for war strenuously, for she is convinced that war is bound to come before long, and meanwhile she maneuvers for position.'' ===[[Explicit]]=== Nel 1935 ci fu l'invasione d'Abissinia; nel 1936 la Spagna fu attaccata; nel 1937 la Cina fu di nuovo invasa; nel 1938 l'Austria fu invasa e cancellata dalla mappa dalla Germania nazista, e la Cecoslovacchia fu frammentata e ridotta al vassallaggio. Ogni anno ha portato il suo raccolto di disastro, e che dire del 1939, sulla cui soglia stiamo? Cosa porterà a noi e al mondo? :''In 1935 there was the invasion of Abyssinia; in 1936 Spain was attacked; in 1937 China was invaded afresh; in 1938 Austria was invaded and removed from the map by Nazi Germany, and Czechoslovakia was broken up and reduced to vassalage. Each year has brought its full crop of disaster, what of 1939 on whose threshold we stand? What will it bring to us and to the world?'' ==''Autobiografia''== ===[[Incipit]]=== È facile che l'unico figlio di genitori benestanti sia viziato, e specialmente in India. Quando poi costui è stato figlio unico per i primi quindici anni della sua esistenza, c'è ben poca speranza che egli sfugga a certe premure. ===Citazioni=== [[File:Jawaharlal Nehru with Mahatma Gandhi.jpg|thumb|Nehru e [[Mahatma Gandhi|Gandhi]]]] *Noi siamo originari del [[Kashmir]]. Più di duecento anni fa, al principio del diciottesimo secolo, i nostri antenati discesero da quella vallata montana in cerca di fama e di fortuna nelle ricche pianure sottostanti. Erano quelli i giorni della decadenza dell'Impero dei Mogol dopo la morte di Aurungzeb, e Farrukhsiar era l'Imperatore. Raj Kaul, così si chiamava quel nostro antenato, si era guadagnato una posizione eminente nel Kashmir quale studioso di sanscrito e [[Lingua persiana|persiano]]. Egli attirò l'attenzione di Farrukhsiar durante la visita di quest'ultimo nel Kashmir, e, probabilmente su invito dell'Imperatore, la famiglia emigrò a Delhi, la capitale imperiale, verso il 1716. (p. 11) *Le genti del [[Kashmir]] hanno un vantaggio rispetto alle altre popolazioni dell'India, specialmente nel Nord: non hanno mai adottato il ''purdah'', o separazione delle donne. Quando discesero dalle pianure indiane, trovando che era in vigore tale costume, esse lo adottarono, ma solo in parte e cioè nelle loro relazioni con le popolazioni non provenienti dal Kashmir. (p. 21) *Per la prima volta in vita mia incominciai a pensare volutamente alla religione e all'esistenza di altri mondi. Crebbe la mia ammirazione per la [[Induismo|religione hindù]], non per i suoi riti e le sue cerimonie, ma per i suoi grandi libri, l'''Upanishads'' e il ''Bahagavad Gita''. Non li capivo, naturalmente, ma mi sembravano meravigliosi, sognavo corpi celesti, e mi immaginavo di volare attraverso gli spazi. Questo sogno di volare (con tutta la sola fantasia) si è ripetuto parecchie volte durante tutta la mia vita, a volte era vivo, realistico, e vedevo il paesaggio che si stendeva sotto di me come un vasto panorama. Non so come i moderni divinatori di sogni, Freud e altri, interpreterebbero questi sogni. (p. 26) *Attraverso tutte queste pagine ho parlato del signor Gandhi o [[Mahatma Gandhi]] chiamandolo «Gandhiji» poiché egli stesso preferiva questa aggiunta al suo nome anziché «Mahatma». Ma in libri e articoli di scrittori inglesi, ho visto delle stranissime spiegazioni di questo «Ji». Taluni l'immaginano un termine affettuoso – Gandhiji significherebbe «caro piccolo Gandhi!». Questo è assolutamente assurdo e dimostra la loro colossale ignoranza della vita indiana. «Ji» in India è uno dei suffissi più comuni dei nomi, e viene usato sia per uomini che per donne, ragazzi e bambini. Esprime un sentimento di rispetto, qualcosa di simile a Signore, Signora o Signorina. La [[Lingua indostana|lingua hindostana]] è ricca di espressioni gentili, di prefissi e di suffissi di nomi e di titoli onorifici. «Ji» è la più semplice e la meno formale di tutte queste forme di cortesia, quantunque perfettamente esatta. Mio cognato, – Ranjit S. Pandit, mi dice che questo «Ji» ha una storia antica e illustre. Deriva dal sanscrito «Arya» che significa signore o di famiglia nobile (non nel significato nazista di ariano!). Questo «Arya» in pracrito si trasformò in «ajja» e di qui si passò al semplice «ji». (p. 41) *Quale cultura io possegga, o se io non ne possegga affatto, mi è un po' difficile a dirlo. Il [[Lingua persiana|persiano]], come lingua, sfortunatamente non lo conosco nemmeno. Ma è vero che mio padre era cresciuto in un'atmosfera culturale indo-persiana, che era nell'India del nord l'eredità della vecchia corte di Delhi, e di cui, persino in questi tempi di decadenza, Delhi e Lucknow sono i due centri principali. I Bramini del Kashmir avevano una straordinaria capacità di adattamento, e scendendo nelle pianure indiane e trovando che a quei tempi predominava questa cultura indo-persiana, l'adottarono e produssero un buon numero di profondi studiosi di persiano e [[Lingua urdu|urdu]]. Più tardi essi si adattarono con uguale rapidità al nuovo cambiamento quando divennero necessari la conoscenza dell'inglese e gli elementi della cultura europea. Ma anche ora i Kashmiriani dell'India vi sono molti elementi dotti in lingua persiana. (pp. 182-183) *[[Gautama Buddha|Budda]] ha sempre destato in me un grande interessamento. Mi è difficile analizzarlo, non è comunque un interessamento religioso, perché non mi curo dei dogmi che avvolgono il Buddismo. È la sua personalità che mi attira, così come mi attira quella di Cristo. (p. 284) *La storia aveva un nuovo significato per me e l'interpretazione marxista vi gettava un torrente di luce, essa diveniva un dramma in atto con un certo ordine e una certa intenzionalità, anche se inconscia, alle spalle. Malgrado gli orrendi guasti e la miseria del passato e del presente, il futuro brillava di speranza, sebbene vi fossero ancora molti pericoli. (p. 378) *La grande crisi mondiale e la depressione sembravano giustificare l'analisi marxista. Mentre tutti gli altri sistemi e teorie stavano annaspando nel buio, il solo [[Marxismo]] spiegava la situazione in modo più o meno soddisfacente e offriva una soluzione reale. (p. 379) *Cos'è allora la [[religione]] (per usare la parola malgrado i suoi ovvii svantaggi)? Probabilmente consiste nello sviluppo interno dell'individuo, nella evoluzione della sua coscienza in una determinata direzione che è considerata buona. Cosa sia quella direzione sarà ancora materia di discussione. Ma, per quel che posso dire, la religione pone il suo accento su questo mutamento interiore e considera ogni mutamento esterno come la semplice proiezione di questo sviluppo interiore. Non vi può essere dubbio che questo sviluppo interiore influenzi considerevolmente l'ambiente circostante esterno. Ma è parimenti ovvio che l'ambiente circostante esterno influenza considerevolmente lo sviluppo interiore. (p. 414) *Nessuna nazione che sia coscientemente ipocrita potrebbe avere le riserve di forza che gli inglesi hanno ripetutamente mostrato di possedere e la specie di religione che hanno adottato ha senz'altro influito in questo senso, attutendo le loro suscettibilità morali ogni qualvolta fossero in ballo i loro interessi. Altri popoli e altre nazioni si sono spesso comportati assai peggio degli inglesi, ma non sono mai riusciti, per lo meno nella stessa misura, a fare una virtù di ciò che era loro utile. Tutti noi troviamo molto facile scorgere la pagliuzza nell'occhio altrui e ignorare le trave nel nostro, ma forse gli inglesi superano tutti.<br>Il [[protestantesimo]] ha cercato di adattarsi a nuove condizioni ed ha cercato di avere il meglio dei due mondi. È riuscito abbastanza bene per quel che riguarda questo mondo, ma dal punto di vista religioso è caduto, come organizzazione religiosa, fra due seggi, e la religione gradualmente ha fatto posto al sentimentalismo e ai grossi affari. Il [[cattolicesimo]] romano è sfuggito a questo destino, rimanendo fedele al suo vecchio seggio, e fintanto che questo seggio resiste, prospererà. Oggi sembra essere in occidente l'unica religione viva, nel senso ristretto della parola. (p. 417) *Io ritengo fermamente che la filosofia del [[comunismo]] ci aiuti a comprendere e ad analizzare le condizioni esistenti ovunque e che poi possa indicare la strada verso un progresso futuro. (p. 419) *Per molte generazioni gli inglesi hanno trattato l'India come una specie di enorme casa di campagna (secondo il vecchio costume inglese) di loro proprietà. Essi erano i ricchi che possedevano la casa e ne occupavano le parti migliori mentre gli indiani venivano relegati nelle stanze della servitù, nella dispensa e nella cucina. E come in ogni casa di campagna che si rispetti, c'era una gerarchia fissa negli strati inferiori – maggiordomo, portinaio, cuoco, cameriere, donna di servizio, lustrascarpe, ecc. – e fra loro veniva osservata la rigorosa dipendenza. Ma fra gli altri strati superiori della casa esisteva, socialmente e politicamente, una barriera insormontabile. Il fatto che il Governo britannico ci abbia imposto questa situazione non è sorprendente, ma ciò che sembra sorprendente è che noi, o la maggior parte di noi, l'avessimo accettata come l'ordinamento naturale ed inevitabile della nostra vita e del nostro destino. Noi abbiamo sviluppato la mentalità di un buon servitore di una casa di campagna. Qualche volta ci veniva riservato un onore raro, ci veniva data una tazza di té nel salotto. Il sommo della nostra ambizione era diventare rispettabili ed essere promossi individualmente agli strati superiori. Questo trionfo psicologico degli inglesi in India era maggiore di qualsiasi vittoria militare o diplomatica. Lo schiavo aveva incominciato a pensare da schiavo, come avevano detto i saggi vecchi di un tempo. (p. 430) *Personalmente, io devo troppe cose all'Inghilterra, per quanto riguarda la mia formazione mentale, per sentirmi totalmente estraneo ad essa. E, per quanto io faccia, non posso sbarazzarmi delle abitudini derivanti dalla mia mentalità e dai sistemi e modi di giudicare gli altri paesi, così come la vita in generale, che ho acquistato nelle scuole e nelle università inglesi. Tutte le mie predilezioni (fatta eccezione per il piano politico) sono per l'Inghilterra e per il popolo inglese, e se sono diventato ciò che può definirsi un incrollabile avversario del dominio britannico in India, è stato quasi a dispetto di me stesso. (p. 431) *Sarebbe forse possibile addomesticare la [[tigre]] selvaggia delle foreste, e toglierle la sua ferocia naturale, ma non c'è alcuna possibilità di domare il capitalismo e l'imperialismo, quando essi si alleano e si abbattono su un infelice paese. (p. 431) *Una delle legende sull'India, che i nostri dominatori inglesi hanno fatto tenacemente circolare in tutto il mondo, è che l'India avrebbe centinaia di lingue, non me ne ricordo il numero esatto. E a riprova di ciò c'è il censimento. Di queste parecchie centinaia è un fatto straordinario che pochissimi inglesi ne conoscono appena una discretamente bene, nonostante risiedano per tutta la vita nel nostro paese. Essi ne classificano parecchie insieme e le chiamano «vernacolo», il linguaggio degli schiavi (dal latino ''verna'', uno schiavo nato in casa) e molti della loro gente hanno accettato, senza saperlo, questa nomenclatura. È sorprendente come gli inglesi trascorrano una vita intera in India senza prendersi la briga di impararne bene la lingua. Essi hanno sviluppato, con l'aiuto dei loro ''khansamahs'' e dei loro ''ayahs'', un gergo straordinario, una specie di indostano fasullo, che essi si immaginano essere la vera lingua. Così come apprendono i fatti relativi alla vita dell'India dai loro subordinati e sicofanti, essi si formano una idea dell'indostano dai propri domestici, i quali si fanno obbligo di parlare la loro lingua fasulla al ''Sahib'' di casa, nel timore che questi non capisca null'altro. Gli inglesi sembrano ignorare totalmente il fatto che l'indostano, come pure le altre lingue indiane, hanno un alto merito letterario ed una vasta letteratura. (p. 466) *A me sembra che l'India abbia un numero sorprendentemente ridotto di lingue, considerata la sua estensione. Confrontata con la stessa Europa, l'India è molto più strettamente collegata in fatto di lingue, ma a causa del diffuso analfabetismo, non si sono sviluppati dei valori comuni e si sono formati dei dialetti. Le principali lingue dell'India (esclusa la Birmania) sono l'[[Lingua indostana|indostano]] (delle due varietà, [[Lingua hindi|hindi]] ed [[Lingua urdu|urdu]]), il bengali, il gujarati, il marathi, il tamil, il telugu, il malayalam ed il canarese. Se si aggiungessero l'assamese, l'oriya, il sindhi, il pushtu ed il punjabi, verrebbe compreso l'intero paese, ad eccezione di alcune tribù delle colline e delle foreste.<br>Di queste lingue, quelle indo-ariane, che comprendono l'intero nord, il centro e la zona occidentale dell'India, sono strettamente collegate. E le lingue meridionali dravidiche, per quanto differenti, sono state molto influenzate dal sanscrito e sono piene di parole sanscrite. (p. 466) *{{NDR|Sulla [[Lingua indostana]]}} Si basa su un solido fondamento di sanscrito ed è strettamente collegata al [[Lingua persiana|persiano]]. In questo modo può attingere da due ricche fonti, e naturalmente negli anni recenti ha attinto dall'[[Lingua inglese|inglese]] (p. 467) *Non ho alcun dubbio che l'[[Lingua indostana|indostano]] stia diventando la lingua comune dell'India. In realtà è già così in gran parte, oggi, per le faccende comuni. Il suo progresso è stato ostacolato da sciocche controversie circa i suoi caratteri di scrittura, ''nagri'' o persiani, e dagli sforzi maldiretti delle sue fazioni di usare una lingua che è troppo affine al sanscrito oppure troppo persianizzata. Non c'è alcuna via di uscita dalla difficoltà della scrittura, salvo quella di adottarle entrambe ufficialmente, e permettere alla gente di usare l'una o l'altra. (p. 467) *Lo sviluppo e la diffusione dell'indostano non deve entrare in conflitto, e non vi entrerà, con l'uso continuativo e l'arricchimento delle altri grandi lingue dell'India, il bengali, il gujarati, il marathi, l'oriya e le lingue dravidiche del sud. Alcune di queste lingue sono già più vivide e più pronte, intellettualmente, dell'indostano, e, nelle rispettive zone, devono rimanere come lingue ufficiali per scopi educativi e d'altra natura. Solo per loro tramite l'educazione e la cultura possono diffondersi rapidamente fra le masse. Certa gente immagina che l'[[Lingua inglese|inglese]] debba probabilmente diventare la «lingua franca» dell'India. Mi sembra un'idea fantastica, salvo per quanto riguarda una piccola parte degli ambienti intellettuali delle classi superiori, un'idea che non abbia alcuna relazione col problema dell'educazione e della cultura delle masse. Può essere come si verifica oggi in parte, che l'inglese diventi una lingua sempre più usata per le comunicazioni tecniche, scientifiche e commerciali, e specialmente per contatti internazionali. Per molti di noi è essenziale conoscere le lingue straniere, allo scopo di tenerci in contatto con il pensiero e la cultura mondiale, e mi piacerebbe che le nostre università incoraggiassero lo studio di altre lingue, oltre all'inglese, tedesco, russo, spagnolo, italiano. Ciò non significa che l'inglese debba essere trascurato, ma se dobbiamo avere una veduta equilibrata del mondo non dobbiamo limitarci agli occhiali inglesi. (p. 468) *Per quanto possiamo incoraggiare le altre lingue straniere, l'inglese è destinato a rimanere il nostro legame principale con il mondo esterno. È così che deve essere. Per generazioni, in passato, abbiamo tentato di apprendere l'inglese, ed in questo sforzo abbiamo ottenuto un buon successo. Sarebbe una follia ora pulire la lavagna e non sfruttare pienamente il nostro lungo sforzo. Oggi l'inglese è indubbiamente la lingua più diffusa ed importante del mondo, e sta guadagnando rapidamente terreno rispetto alle altre. È infatti molto probabile che diventi sempre più il mezzo impiegato negli scambi internazionali e nelle trasmissioni radio, a meno che non gli subentri l'«americano». Pertanto noi dobbiamo continuare a diffondere la conoscenza dell'inglese, dobbiamo impararlo il meglio che sia possibile, ma non mi sembra che noi valga la pena di dedicare troppo tempo e troppa energia ad apprezzare le sfumature migliori di questa lingua, come fanno in vece molti di noi. Possono farlo i singoli, ma stabilirlo come un ideale per un gran numero di persone significa imporre loro un peso superfluo ed impedir loro di progredire in altre direzioni. (pp. 468-469) *La letteratura [[Lingua hindi|hindi]] ha un bel passato, ma non può vivere per sempre sul suo passato. Io sono sicuro che essa abbia anche un grande futuro, e che il giornalismo hindi debba costituire un tremendo potere in questo paese. Ma né l'una né l'altro faranno molti progressi, finché non si libereranno delle ristrette convenzioni e non si indirizzeranno coraggiosamente alle masse. (p. 470) *Personalmente mi piacerebbe incoraggiare l'indostano ad adattare e ad assimilare molte parole dall'inglese e da altre lingue straniere. Questo è necessario, perché noi manchiamo di termini moderni, ed è meglio avere delle parole ben note piuttosto che sviluppare parole nuove e difficili dal sanscrito, dal persiano, e dall'arabo. I puristi sollevano obbiezioni all'uso di parole straniere, ma io penso che essi commettano un grande errore, perché il mezzo per arricchire la nostra lingua è quello di renderla flessibile e capace di assimilare parole ed idee da altri idiomi. (p. 468) *Devo dire che quegli Hindu e quei Mussulmani che guardano sempre indietro, che si attaccano sempre a cose che stanno loro sfuggendo, costituiscono una vista singolarmente patetica. Io non desidero condannare il passato o respingerlo, in quanto nel nostro passato ci sono molte cose particolarmente belle. Non ho alcun dubbio che esso debba durare. Ma non alle cose belle si attacca questa gente, ma a qualcosa che raramente vale la pena di seguire e che spesso porta danno. (p. 485) *La [[Turchia]], questo campione dell'[[Islam]], non solo ha posto fine al Khilafat, per cui l'India sostenne una lotta coraggiosa nel 1920, ma si è allontanata un passo dopo l'altro dalla religione. Nella nuova costituzione Turca un articolo afferma che la Turchia è uno stato mussulmano, ma, per paura che vi fosse qualche errore, [[Mustafa Kemal Ataturk|Kemal Pascià]] ha dichiarato nel 1927 «La clausola nella Costituzione secondo la quale la Turchia è uno stato mussulmano è un compromesso destinato ad essere eliminato alla prima occasione». Ed io credo che successivamente egli abbia agito in questo senso. L'[[Egitto]], per quanto più cautamente, sta seguendo la stessa via e mantiene la propria politica nettamente distinta dalla religione. In questo modo si comportano anche i paesi Arabi, ad eccezione della stessa [[Arabia Saudita|Arabia]], che è maggiormente arretrata. La [[Stato Imperiale dell'Iran|Persia]] sta volgendosi indietro, verso i periodi pre-islamici, per la propria ispirazione culturale. Dappertutto la religione indietreggia in secondo piano ed il nazionalismo appare in vesti aggressive. (pp. 485-486) *La gente che non conosce [[Mahatma Gandhi|Gandhiji]] personalmente ed ha soltanto letto i suoi scritti è incline a pensare che egli sia un tipo sacerdotale, estremamente puritano, dalla faccia lunga, un calvinista che perseguiti la gioia, qualcosa simile ai «preti in veste nera che fanno la ronda». Ma i suoi scritti non gli rendono giustizia, egli è molto più grande di ciò che egli scrive, e non è affatto giusto citare ciò che egli ha scritto per criticarlo. Egli è esattamente il contrario del tipo del prete calvinista. Il suo sorriso è delizioso, la sua risata contagiosa, e da lui irradia la sensazione di una straordinaria leggerezza di cuore. In lui c'è qualcosa di infantile che affascina assai quando egli entra in una stanza porta con sé un soffio d'aria fresca, che aerea l'atmosfera.<br>Egli è uno straordinario paradosso. Suppongo che, in una certa misura, tutti gli uomini eccezionali lo siano. Per anni mi sono scervellato in questo problema perché, con tutto il suo amore e la sua sollecitudine per i reietti, egli sia tuttavia favorevole ad un sistema che inevitabilmente provoca l'esistenza degli oppressi e li aumenta, perché, con tutta la sua passione per la non-violenza, egli sia favorevole ad una struttura sociale e politica che si basa completamente sulla violenza e sulla coercizione. (p. 528) *I Cattolici si volgono a considerare il dodicesimo ed il tredicesimo secolo, lo stesso periodo che altri chiamano «l'era delle tenebre», come l'epoca d'oro della Cristianità, in cui i santi fiorivano, ed i sovrani cristiani salpavano per combattere nelle Crociate, e sorgevano le cattedrali gotiche. Quella fu l'epoca, secondo loro, «della vera democrazia cristiana che venne allora realizzata sotto il controllo delle corporazioni medioevali più pienamente di quanto sia stato mai fatto prima o dopo di allora». I Mussulmani ricordano con nostalgia la «democrazia dell'Islam», sotto i primi Califfi, e la loro sorprendente carriera di vittorie. Gli Hindu pensano la stessa cosa dei periodi dei Veda ed Epico, e sognano un «Rama Raj». E ciononostante tutta la storia ci dice che le grandi masse del popolo vivevano in una profonda miseria in quei giorni lontani, e scarseggiavano di viveri e del minimo necessario per la vita. Negli strati più elevati, ben poca gente poteva abbandonarsi alla vita spirituale, avendo gli agi ed i mezzi di farlo, ma per gli altri è difficile immaginarli nell'atto di compiere qualcosa di diverso della lotta per il minimo necessario per vivere. Ad una persona che sta morendo di fame è inutile parlare di progresso spirituale e culturale, i suoi pensieri saranno concentrati sul vitto e sul modo di procurarselo. (p. 532) *È desiderabile o possibile per noi arrestare il funzionamento delle macchine su larga scala nel nostro paese? [[Mahatma Gandhi|Gandhiji]] ha detto ripetutamente di non essere contrario alle macchine come tali, sembra solo che egli pensi che esse siano fuori posto nell'India di oggi. Ma possiamo noi sopprimere le industrie-base, come quelle metallurgiche, od anche le industrie più leggere che già esistono?<br>È ovvio che non possiamo farlo. (p. 540) *Penso ancora una volta a quel paradosso vivente che è [[Mahatma Gandhi|Gandhiji]].<br>Con tutto il suo acuto intelletto e la sua passione per il miglioramento dei reietti e degli oppressi, perché egli sostiene un sistema che è chiaramente in decadenza e che crea questa miseria e queste disparità? Egli cerca una via d'uscita, è vero, ma non è questa via verso il passato, chiusa e sbarrata? E nel contempo egli benedice tutti i relitti del vecchio ordine, che si ergono, come degli ostacoli, sulla via del progresso, gli Stati feudali, i grandi ''zamindar'' e ''taluqadar'', l'attuale sistema capitalista. (p. 541) *Odio intensamente la violenza eppure io stesso ne sono pieno e, consciamente o inconsciamente, sono spesso tentato di usare la forza contro gli altri. E vi può essere una coercizione maggiore di quella della coercizione psichica di [[Mahatma Gandhi|Gandhiji]] che riduce molti dei suoi intimi seguaci e colleghi allo stato di stracci mentali? (p. 553) *La [[democrazia]] significa in effetti la coercizione della minoranza da parte della maggioranza. (p. 558) *Il mondo intero si trova oggi nella morsa di varie crisi, ma la maggiore di esse è la crisi dello spirito. Questo è vero in modo speciale in oriente perché i recenti mutamenti in Asia sono stati più rapidi che altrove e l'adattamento è doloroso. (p. 564) *Quel che la [[religione]] dice può essere buono o cattivo, ma il modo in cui lo dice, e vuole che lo crediamo, non porta certamente a una valutazione razionale di alcun problema. (p. 564) *È curioso come [[Mahatma Gandhi|Gandhiji]] renda schiave le menti altrui e poi si stupisca della incapacità della gente. (p. 569) *Forse le mie radici sono ancora in parte del diciannovesimo secolo, e sono stato troppo influenzato dalla tradizione umanistica liberale per uscirne del tutto. La base borghese mi segue, ed è naturalmente fonte di irritazione per molti comunisti. Non mi piace il dogmatismo, né l'uso degli scritti di Carlo Marx o di qualsiasi altro libro come di una Rivelazione che non si può criticare, non mi piacciono l'irreggimentazione e le cacce all'eresia che sembrano caratteristiche del Comunismo moderno. Non mi piacciono nemmeno molte cose accadute in Russia, e specialmente l'eccessivo uso della violenza in tempi normali. (p. 605) *Mi sembra che l'intero valore del [[Marxismo]] stia nella sua assenza di dogmatismo, nell'accento posto su un determinato modo di vedere e di accostare, e nella sua attitudine all'azione. Quel modo di vedere ci aiuta a comprendere i fenomeni sociali dei nostri tempi, e ci addita la via dell'azione e dei superamenti. (p. 606) *È difficile essere pazienti con molti Comunisti, essi hanno sviluppato un metodo particolare di irritare gli altri. Ma sono gente aspramente provata e, al di fuori dell'Unione Sovietica, debbono lottare contro enormi difficoltà. Ho sempre ammirato il loro grande coraggio e la loro capacità di sacrificio. (p. 606) *La sfida del [[Fascismo]] e del [[Nazismo]] era in essenza la sfida dell'[[imperialismo]]. Erano fratelli gemelli, con questa variante, che l'imperialismo funzionava all'estero con colonie e dipendenze, mentre il Fascismo e il Nazismo funzionavano allo stesso modo anche nella madrepatria. (p. 618) ==''Lettere a Krishna''== [[File:Krishna Hutheesing 1958.jpg|miniatura|Krishna "Betty" Nehru Hutheesing, sorella minore di Jawaharlal Nehru, nel 1958]] ===[[Incipit]]=== {{maiuscoletto|Parte di una lettera<br>diretta alla signora Kamala Nehru}}<br> {{destra|''Naini,<br>Ottobre 1930''}}<br> ''Questa parte è per Betty''<br> Sento che stai riunendo ricordi ed allocuzioni. Cosa dovranno celebrare? Sicuramente poche ore trascorse nella prigione di Malacca non meritano un'epopea. In ogni modo non ti gonfiare la testa, o forse è meglio avere la testa gonfia che non averla per niente. <!--(p. 23)--> ===Citazioni=== *[...] scegli alcuni volumi che contengano la saggezza degli antichi, la fede del medioevo, lo scetticismo del presente e visioni di gloria futura. Prendili, pagali e considerali il tardivo ma affettuoso regalo di un fratello un po' distratto, che pensa spesso alla sua sorellina. Leggi i volumi scelti e costruiscine una città magica piena di castelli incantati, di giardini fioriti, di vivaci ruscelli, dove hanno dimora la bellezza e la felicità e dove non siano ammessi i mali di questo nostro mondo doloroso. Costruendo tale città di magìa ed eliminando tutte le brutture e le miserie che ci circondano, la vita diventerà allora un'avventura senza fine, un lungo e felice cammino. (ottobre 1930; pp. 23-24) *{{NDR|Su Motilal Nehru}} L'amore profondo che nutriva per i suoi figli ci circondava e proteggeva. Noi così potevamo vivere la nostra vita notevolmente liberi dagli affanni e dalle ansietà che la maggior parte delle persone deve combattere. Solo pensare a lui era un conforto; egli rappresentava una fonte di forza ed un rifugio ogni qualvolta le durezze della vita ci mettevano alla prova. Dobbiamo fare senza di lui ora ed ogni giorno che passa sento di più la sua assenza ed un senso terribile di solitudine s'impossessa di me. Ma siamo figli di nostro padre ed abbiamo in noi qualcosa della sua grande forza e del suo coraggio e, per quante prove e difficoltà possano colpirci, le affronteremo con risolutezza e con la precisa determinazione di superarle. (21 febbraio 1931; pp. 26-27) *[...] [[Sri Lanka|Lanka]] è un posto incantevole: bellissima, fino a saziare della sua bellezza e della prodigalità della natura. Là è sempre pomeriggio, le brezze estive soffiano frusciando tra le rigogliose palme, il grande mare azzurro sfiora con un bacio le deliziose spiagge verdi e canta una ninna-nanna che blandisce e inebria deliziosamente. (22 maggio 1931; p. 29) *Il metodo migliore e più affascinante di studiare la storia è attraverso l'arte. (1 novembre 1932; p. 37) *La corrispondenza non dovrebbe mai diventare un dovere, altrimenti perde tutto il suo valore. (13 giugno 1933; p. 40) *La [[vita]] non è una maestra molto gentile o riguardosa. Se uno si lascia andare al movimento delle acque, le onde e le maree probabilmente lo butteranno contro le rocce, ma un buon nuotatore può anche vincere la tempesta. (13 giugno 1933; p. 42) *Noi viviamo in un'epoca di massicci cambiamenti e di terribili conflitti, in cui speranza e disperazione combattono per il predominio in ogni mente pensante. (13 giugno 1933; p. 43) *La saggezza è cosa che sfugge e ben difficile da afferrare. Tuttavia qualche volta giunge improvvisa e senza che ce ne rendiamo conto. Nel frattempo sarò un suo fedele seguace e cercherò di meritarne i favori. (1 marzo 1934; p. 60) *Coloro che hanno avuto il vantaggio dell'esperienza della [[prigione]] sanno almeno il valore della pazienza e se hanno tratto profitto dalla loro esperienza, hanno anche imparato il senso di adattamento, che è gran cosa. (1 marzo 1934; p. 60) *Le medicine, i preparati e ogni genere di aiuto artificiale non ci portano lontano se noi con comprendiamo che dobbiamo seguire le regole più elementari di [[igiene]], e purtroppo non è cosa facile nella vita moderna. (18 dicembre 1934; p. 70) *Ho voluto lasciare la mente sgombra ed occuparmi invece di attività fisiche; è sorprendente quante se ne possano fare in prigione. Le varie pulizie, lavature, e il mantenere «il mio alloggio» nelle condizioni più decenti possibili assorbono gran quantità di tempo. Poi ho cominciato a vangare [...]. In seguito, ho cominciato ad occuparmi della terra fresca — com'è piacevole! {{sic|abbiamo}} messo qualche pianticella e dei semi di fiori. Come uno sciocco genitore troppo attaccato alla sua creatura, ho subito iniziato a sciupare il mio lavoro per la cura eccessiva. (2 dicembre 1940; p. 96) *Mi mantengo in forma e sano sia fisicamente che mentalmente. È un fatto, credo, che ogni periodo in prigione mi ha recato del bene in un modo o nell'altro; non mi riferisco semplicemente al lavoro che vi ho svolto, ma ad un certo sviluppo che ha avuto luogo e che spero positivo. Riesco benissimo a estraniarmi dalle preoccupazioni e dalle responsabilità che mi accompagnano nella vita normale. Non è che le dimentichi, ma vi penso con più calma e serenità, e le guardo da una prospettiva più ampia. (12 dicembre 1940; p. 101) *Dei lunghi periodi di [[detenzione]] possono portare un individuo alla distruzione mentale e fisica, o alla filosofia. (12 dicembre 1940; pp. 101-102) *Non è necessario che io scriva solo per assicurare te e gli altri che sono vivo e vegeto, perché avete sufficiente fede nella mia vitalità per crederlo. (23 gennaio 1941; p. 103) *Io credo fermamente che la famiglia come unità sia importante, specie la famiglia piccola, e soddisfi un bisogno psicologico. Sopravviverà. Ma i legami economici che uniscono in un nucleo familiare numerose persone, tendono a diventare veri e propri legami; spesso aiutano l'individuo, ma anche l'opprimono, interferendo col suo sviluppo. Quando manchi un punto di vista in comune sulla vita, diventano una noia per tutti ed una costante fonte d'irritazione. (28 ottobre 1941; p. 117) *Nei momenti di difficoltà e di sforzi l'unico capitale che conti è l'intelligenza e la capacità individuale di affrontare una crisi con calma e di superarla. (28 ottobre 1941; p. 118) *Pensando ai grandi avvenimenti e ai grossi sconvolgimenti che ci sono nel mondo si guadagna un senso di prospettiva che fa diventare insignificanti le proprie preoccupazione. (28 ottobre 1941; p. 120) *La prigione mi serve sempre come tonico e costituisce un cambiamento della piatta uniformità della vita normale. (18 settembre 1942; p. 125) *In prigione, il presente quasi cessa di esistere, perché sensazioni ed emozioni dinamiche sono generalmente assenti. Soltanto il passato ed il futuro contano; alcuni si perdono nel passato, altri si immergono in un futuro indefinito. Fino ad un certo punto tutti si abbandonano alla rievocazione del passato, in quanto sembra l'unica cosa che possa venir esaminata senza molta difficoltà, ed in ogni modo è più facile lasciar vagare la mente senza alcuno scopo in sentieri conosciuti. Per parte mia sono quasi sempre più interessato al futuro; è sempre molto più stimolante, e l'ignoto ha anche un fascino fatale. Soddisfa anche la propria presunzione immaginare che si potrebbe essere capaci di modellarlo come emerge dalla melma e dal fango del presente, come fa un vasaio con la sua argilla. Probabilmente è una presunzione vuota, ma ciò nondimeno fa bene all'anima. (10 novembre 1942; p. 134) *Mi sono convinto che questa {{NDR|vita}}, pur con tutte le sue stranezze, ci offre alla fine ciò che noi le chiediamo, o meglio ciò che noi siamo capaci di ricevere dalla sua inesauribile riserva. In un certo senso riflette le nostre capacità e il nostro temperamento. Se i nostri interessi sono sufficientemente vari, possiamo apprezzarla e assorbire da essa, se al contrario le nostre vedute sono ristrette, la nostra vita ne ricalcherà fedelmente le orme. (31 ottobre 1944; p. 240) *[[Kanaiyalal Maneklal Munshi|Munshi]] ha l'abitudine di usare un linguaggio ornato e «flamboyant» che suona bene a volte, ma che non sembra avere troppo significato. (14 novembre 1944; p. 242) ==''The Discovery of India''== ===[[Incipit]]=== Forte Ahmadnagar, 13 aprile 1944<br>Sono trascorsi più di venti mesi da quando siamo stati portati qui, più di venti mesi dalla mia nona incarcerazione. La luna nuova, una falce scintillante nel buio cielo, ci accolse al nostro arrivo qui. Le due fulgenti settimane di luna crescente erano iniziate. Sin d'allora, ogni ritorno della luna nuova mi ricordava che un altro mese della mia prigionia era trascorso. <!--(p. 15)--> :''Ahmadnagar Fort, 13th April 1944''<br>''It is more than twenty months since we were brought here, more than twenty months of my ninth term of imprisonment. The new moon, a shimmering crescent in the darkening sky, greeted us on our arrival here. The bright fortnight of the waxing moon had begun. Ever since then each coming of the new moon has been a reminder to me that another month of my imprisonment is over.'' ===Citazioni=== *La [[civiltà della valle dell'Indo]], così come noi la troviamo, raggiunse un alto grado di sviluppo e deve aver impiegato migliaia di anni per arrivare a quello stadio. Fu, abbastanza sorprendentemente, una civiltà essenzialmente secolare, e l'elemento religioso, benché presente, non dominò la scena. (p. 70) :''The Indus Valley civilization, as We find it, was highly developed and must have taken thousands of years to reach that stage. It was, surprisingly enough, a predominantly secular civilization, and the religious element, though present, did not dominate the scene.'' *Tra questa civiltà della valle dell'Indo e l'India attuale ci sono molte lacune e periodi di cui sappiamo poco. I legami che uniscono un periodo ad un altro non sono sempre evidenti, e ovviamente sono accadute molte cose e innumerevoli cambiamenti si sono verificati. Ma c'è sempre un senso sottostante di continuità, di una catena ininterrotta che lega l'India moderna al periodo remoto di sei o settemila anni fa quando la civiltà della valle dell'Indo probabilmente ebbe inizio. (p. 72) :''Between this Indus Valley civilization and to-day in India there are many gaps and periods about which we know little. The links joining one period to another are not always evident, and a very great deal has of course happened and innumerable changes have taken place. But there is always an underlying sense of continuity, of an unbroken chain which joins modern India to the far distant period of six or seven thousand years ago when the Indus Valley civilization probably began.'' *È strano pensare che l'India, con il suo sistema di caste e il suo esclusivismo, abbia questa sorprendente capacità inclusiva di assimilare razze e culture straniere. Ciò si dové forse a questo, che conservò la sua vitalità e di tanto in tanto ringiovanì sé stessa. (pp. 73-74) :''It is odd to think of India, with her caste system and exclusiveness, having this astonishing inclusive capacity to absorb foreign races and cultures. Perhaps it was due to this that she retained her vitality and rejuvinated herself from time to time.'' *In quanto fede, l'[[induismo]] è vago, amorfo, poliedrico, tutto a tutti. È pressoché impossibile definirlo o addirittura dire se è una religione, nel senso usuale del termine o no. Nella sua forma odierna, e anche nel passato, abbraccia molte credenze e pratiche, dalle più alte alle più basse, spesso opposte o in contraddizione fra loro. Il suo spirito essenziale sembra essere quello di vivere e lasciar vivere. (p. 75) :''Hinduism, as a faith, is vague, amorphous, many-sided, all things to all men. It is hardly possible to define it, or indeed to say definitely whether it is a religion or not, in the usual sense of the word. In its present form, and even in the past, it embraces many beliefs and practices, from the highest to the lowest, often opposed to or contradicting each other. Its essential spirit seems to be to live and let live.'' [[File:Jawaharlal Nehru with M.A. Jinnah, Simla, 1946.jpg|thumb|Nehru con [[Mohammad Ali Jinnah]] nel 1946]] *{{NDR|Su [[Mohammad Ali Jinnah]]}} Non lasciò il Congresso a causa di differenze d'opinione sulla questione indù-musulmana, ma perché non poteva adattarsi alla nuova e più avanzata ideologia, e ancora di più perché non sopportava la folla di persone trasandate che parlavano in indostano e affollavano il Congresso. La sua idea della politica era di un genere superiore, più adatta alla camera legislativa o a una sala conferenze. (p. 361) :''He left the Congress not because of any difference of opinion on the Hindu-Moslem question but because he could not adapt himself to the new and more advanced ideology, and even more so because he disliked the crowds of ill-dressed people, talking in Hindustani, who filled the Congress. His idea of politics was of a superior variety, more suited to the legislative chamber or to a committee-room.'' *Anche nella Lega musulmana il Signor Jinnah è una figura solitaria che si tiene distante dai suoi colleghi più vicini, ampiamente rispettato, ma con distacco, più temuto che amato. Sulla sua abilità come politico non vi sono dubbi, ma in qualche modo questa abilità è legata alle condizioni peculiari dell'attuale dominio britannico in India. Si distingue come politico-avvocato, come stratega, come uno che pensa di mantenere l'equilibrio tra l'India nazionalista e il potere britannico. Se le condizioni fossero diverse e se dovesse affrontare concreti problemi politici ed economici, è difficile dire fin dove lo porterebbe questa abilità. Forse lui stesso dubita al riguardo, sebbene non abbia assolutamente una bassa opinione di sé. Questo potrebbe spiegare quell'impulso inconscio in lui di opporsi al cambiamento, di lasciare le cose come sono, e di evitare la discussione e la serena valutazione dei problemi con persone che non sono completamente d'accordo con lui. (p. 389) :''Mr. Jinnah is a lone figure even in the Moslem League, keeping apart from his closest co-workers, widely but distantly respected, more feared than liked. About his ability as a politician there is no doubt, but somehow that ability is tied up with the peculiar conditions of British rule in India to-day. He shines as a lawyer-politician, as a tactician, as one who thinks that he holds the balance between nationalist India and the British power. If conditions were different and he had to face real problems, political, and economic, it is difficult to say how far his ability would carry him. Perhaps he is himself doubtful of this, although he has no small opinion of himself. This may be an explanation for that subconscious urge in him against change, to keep things going as they are, and to avoid discussion and the calm consideration of problems with people who do not wholly agree with him.'' *{{NDR|Su [[Mohammad Ali Jinnah]]}} Le sue avversioni e antipatie sono evidenti, ma che cosa gli piace? Con tutta la sua forza e tenacia, è una persona stranamente negativa, il cui simbolo appropriato potrebbe ben essere un «no». Per questo tutti i tentativi di comprendere il suo aspetto positivo falliscono, e resta inafferrabile.<br>Da quando il dominio britannico si stabilì in India, i musulmani hanno prodotto poche figure eminenti del tipo moderno. Hanno prodotto degli uomini notevoli ma, di norma, rappresentavano la continuazione della vecchia cultura e tradizione, e non si integravano facilmente con gli sviluppi moderni. [...] Anche gli indù sono arretrati, talvolta ancora più provinciali e vincolati a modi tradizionali di pensiero e pratica dei musulmani, ma ciò nonostante hanno prodotto uomini molto eminenti nella scienza, nell'industria, e in altri campi. (p. 390) :''His aversions and dislikes are obvious, but what does he like? With all his strength and tenacity, he is a strangely negative person whose appropriate symbol might well be a "no". Hence all attempts to understand his positive aspect fail and one cannot come to grips with it.<br>Since British rule came to India, Moslems have produced few outstanding figures of the modern type. They have produced some remarkable men but, as a rule, these represented the continuation of the old culture and tradition and did not easily fit with modern developments.'' [...] ''The Hindus are backwards also, sometimes even more hide-bound and tied up with traditional ways of thought and practice than the Moslems, but nevertheless they have produced some very eminent men in science, industry, and other fields.'' *La richiesta del signor Jinnah era basata su una nuova teoria che egli aveva avanzato di recente: che l'India consistesse in due nazioni, indù e musulmana. Perché solo due lo ignoro, dato che se la nazionalità fosse basata sulla religione, allora ci sarebbero state molte nazioni in India. Di due fratelli, uno potrebbe essere un indù e l'altro un musulmano; essi apparterrebbero a due nazioni diverse. Queste due nazioni esistevano in proporzioni variabili nella più gran parte dei villaggi in India. Erano nazioni prive di frontiere; si sovrapponevano. Un musulmano bengalese e un indù bengalese che vivevano insieme, parlavano la stessa lingua, e avevano praticamente le stesse tradizioni e costumi, appartenevano a due nazioni diverse. Tutto ciò era estremamente difficile da afferrare; sembrava un ritorno a una qualche teoria medievale. (p. 392) :''Mr. Jinnah's demand was based on a new theory he had recently propounded—that India consisted of two nations, Hindu and Moslem. Why only two I do not know, for if nationality was based on religion, then there were many nations in India. Of two brothers one may be a Hindu, another a Moslem; they would belong to two different nations. These two nations existed in varying proportions in most of the villages of India. They were nations which had no boundaries; they overlapped. A Bengali Moslem and a Bengali Hindu living together, speaking the same language, and having much the same traditions and customs, belonged to different nations. All this was very difficult to grasp; it seemed a reversion to some medieval theory.'' ===[[Explicit]]=== Non ci sarà pace in India o altrove se non sulla base della libertà.<!--(p. 568)--> :''There is going to be no peace in India or elsewhere except on the basis of freedom'' ==''Lo strano paese della falce e martello''== *È difficile restare indifferenti verso la [[Russia]] e ancora più difficile giudicare con imparzialità i suoi successi e i suoi fallimenti. La Russia odierna somiglia così tanto ad un filo dell'alta tensione che non si può toccare senza provare una reazione violenta; così quelli che scrivono su di essa raramente possono evitare i superlativi di elogio o di denunzia. (p. 41) *{{NDR|Sull'[[Unione Sovietica]]}} Quale sia l'opinione giusta, nessuno può negare il fascino di questo strano paese eurasiatico della falce e martello, dove gli operai e i contadini siedono sul trono del potente e capovolgono il più consolidato schema di uomini e topi. (pp. 41-42) *{{NDR|Sugli indiani}} Siamo un popolo conservatore, non troppo amante del cambiamento, e cerchiamo sempre di dimenticare la miseria e la degradazione presenti fantasticando su di un passato glorioso e una civiltà immortale. (p. 42) *Quali siano le difficoltà che la donna russa possa avere oggi, certo essa non è un bene mobile o un giocattolo per gli uomini. Essa è indipendente, aggressivamente indipendente, e rifiuta di fare da violino di spalla all'uomo. (p. 122) *Nel vecchio regime la sorte delle donne in Russia non era certo quella dell'uguaglianza con gli uomini. Le leggi favorivano gli uomini. La moglie era obbligata a fare quello che il marito le diceva di fare. Non poteva svolgere nessuna attività senza il permesso del marito. Per le donne era quasi impossibile ottenere il divorzio. La figlia poteva ereditare solo una quattordicesima parte dell'eredità, essendo le altre tredici destinate al figlio o ai figli maschi. Dopo il matrimonio le proprietà e il denaro della donna erano sotto il controllo del marito. Nei villaggi c'era un'ignoranza abissale e si dice, voce confermata da molti proverbi familiari russi, che uno dei principali passatempi del contadino era quello di picchiare la moglie. (p. 123) *In Unione sovietica le donne occupano le pù alte posizioni. [...] Nel 1926 centomila donne sono state elette nei soviet di villaggio nella R.S.F.S.R. e in Ucraina; e 169 donne contadine sono membri del Congresso panrusso dei soviet. Anche nell'arretrata Siberia vi sono 8.000 donne membri dei soviet di villaggio, quarantacinque delle quali sono anche presidenti dei rispettivi soviet. Le donne hanno un uguale diritto alla terra. Ve ne sono un milione che lavorano la propria terra come capifamiglia. (p. 125) *Gli eccessi nella vita sessuale, che si osservano così di frequente ai nostri giorni, non portano, a mio parere, né gioia di vita né vigore, ma al contrario li diminuiscono. In tempi di rivoluzione cio è male, molto male. (p. 130) *Gli ambasciatori dell'URSS sono stati uccisi a sangue freddo e suoi agenti diplomatici sono stati imprigionati e umiliati. Ma la Russia è riuscita ad evitare la guerra anche a costo di ingoiare la propria rabbia e il proprio risentimento. Per qualunque studioso della storia recente è chiaro che la Russia non vuole la guerra. (p. 134) *Di regola la Russia e l'India dovrebbero vivere come buoni vicini con il minor numero possibile di punti di attrito. L'attrito continuo cui oggi assistiamo è tra l'Inghilterra e la Russia e non tra l'India e la Russia. C'è forse una qualsiasi ragione perché noi in India si debba ereditare questa antica rivalità tra Inghilterra e Russia? Questa si basa sull'avidità e la smania dell'imperialismo britannico e il nostro interesse senza dubbio risiede nel metter fine a questo imperialismo e non nell'appoggiarlo o nel rafforzarlo. (p. 137) ==Citazioni su Jawaharlal Nehru== *Al pari di moltissimi altri appartenenti alle classi elevate, «Bhai», (fratello) come lo chiamavo io, crebbe ignorando totalmente la miseria e la povertà che rappresentavano la sorte della maggior parte della gente dell'India. [...] L'incontro con Gandhi provocò un cambiamento nella concezione della vita di Bhai, sia dal punto di vista politico che sociale. [...] Bhai gettò i suoi abiti candidi per vestire della rozza stoffa tessuta a mano chiamata «khadi». Da quel signorino elegante privo di ambizioni particolari nella vita, che si interessava di teosofia e della politica della «Home Rule League», Bhai cambiò dalla sera alla mattina e si mise al lavoro per la causa della libertà con zelo quasi fanatico. ([[Krishna Hutheesing]]) *Forse più di qualsiasi altro leader mondiale, Nehru aveva dato espressione all'aspirazione umana alla pace e che nessun omaggio alla sua memoria può essere più adeguato e appropriato della pace del mondo. ([[Lyndon B. Johnson]]) *Guardi, sebbene fosse contro il principio del Pakistan, io ho sempre ammirato quell'uomo. In gioventù ne fui addirittura sedotto. Solo più tardi compresi che era un incantatore con molti difetti, vanitoso, spietato, e che non aveva la classe di uno Stalin o di un Churchill o di un Mao Tse-tung. ([[Zulfiqar Ali Bhutto]]) *Ha l'intelligenza del padre, il bell'aspetto della madre e il fascino del diavolo. (''[[Gandhi (film)|Gandhi]]'') *Il grande umanista della nostra epoca, che rappresenta il fior fiore dell'intellettualità di un grande popolo. ([[Svetlana Allilueva]]) *Il rispetto di varie culture, tradizioni e religioni (l'India conta più musulmani del Pakistan, nato come paese islamico) è stata la principale virtù del governo laico di Jahawarlal Nehru e dei suoi successori. ([[Bernardo Valli]]) *In realtà, fu Nehru e non Gandhi a condurre il proprio paese all'indipendenza, anche al prezzo spaventoso della divisione. Per decenni, una solida alleanza fra le sinistre laiche inglesi e indiane aveva posto le basi, e alla fine vinto la battaglia, per la liberazione dell'India. Non c'era mai stato alcun bisogno che una figura religiosa oscurantista imponesse il suo ego su tale processo, ritardandolo e distorcendolo. ([[Christopher Hitchens]]) *Jawaharlal Nehru, rampollo di una famiglia bramina del Kashmir stabilitasi ad Allahabad, è il tipico rappresentante dell'Indiano anglicizzato e sofisticato. Affidato a istitutori inglesi a casa prima di frequentare Harrow e Cambridge, si ispirava alle parole di [[Euripide]], [[Eschilo]] e [[William Butler Yeats|Yeats]] per esprimere i suoi pensieri e aspirazioni. Il ''[[Bhagavadgītā|Bhagavad Gita]]'' attirava il suo spirito indagatore come un «poema di crisi, politica e sociale e ancor più di crisi dello spirito umano». Ma lui l'aveva letto, come altri classici sanscriti, solo nella traduzione inglese. ([[Aung San Suu Kyi]]) *L'India di Nehru, benché mantenesse solo in apparenza una posizione di neutralità fra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti d'America e di ostilità verso la Cina, si manteneva su una posizione di «terza forza», e lo stesso Nehru ne era uno dei principali dirigenti. L'India mangiava in entrambe le greppie, approfittava sia dell'Unione Sovietica che degli Stati Uniti d'America, faceva parte del Commonwealth, ma, in apparenza, parteggiava di più per i sovietici. ([[Enver Hoxha]]) *Morto il Mahatma Gandhi (assassinato nel '48) nei mesi successivi all'indipendenza, di cui si celebrerà in agosto il cinquantesimo anniversario, Jahawarlal rappresentò per il mondo il volto nobile dell'India. Un volto elegante, leggermente ironico, distaccato, nei lineamenti e nelle espressioni. Il solo atteggiamento esterno possibile, in un uomo interiormente passionale, che doveva governare con mano di ferro un paese come l'India. Egli rimane una delle rare figure di politico intellettuale riuscito. Amico devoto di Gandhi, non ne seguì ovviamente i princìpi una volta arrivato al potere. Non poteva certo governare il subcontinente secondo la dottrina della non violenza, né puntare sulla sola agricoltura nel secolo dell'industrializzazione. Ma seppe anzitutto dare e conservare la democrazia, sia pure imperfetta, in una terra che oggi conta un miliardo di esseri umani. ([[Bernardo Valli]]) *Nehru apparteneva ovviamente a una esigua minoranza, era un uomo con un approccio talmente intellettuale verso la vita che imparò ad accettare con equanimità la sua anomala identità culturale. A differenza di [[Sri Aurobindo]] non sentiva l'esigenza di controbilanciare la sua educazione occidentale con una scrupolosa ricerca sul pensiero induista, sebbene l'avesse studiato in una prospettiva storica al fine di capire l'India. ([[Aung San Suu Kyi]]) *Nehru, capo di un popolo di mezzo miliardo di abitanti, ne aveva promosso lo sviluppo lungo le vie maestre della democrazia: testimonianza eminente della validità della democrazia anche quando le condizioni di vita sono estremamente difficili. Il suo genio ha saputo promuovere una così benefica evoluzione e solo se i suoi successori continueranno nella via da lui tracciata l'India potrà raggiungere la mèta auspicata. ([[Giuseppe Saragat]]) *Nehru è indubbiamente una delle grandi figure dell'umanità e già da vivo aveva il suo posto nella storia. [...] È stato un esempio di comprensione tra le civiltà dell'Oriente e dell'Occidente. Si deve certo molto a ciò se nella sua azione sul piano mondiale ha saputo esercitare una influenza moderatrice promuovendo il rispetto delle istituzioni di cooperazione internazionale. La sua perdita colpisce l'umanità intera. ([[Aldo Moro]]) *Nehru governò l'[[India]] per diciassette anni, e fondò una dinastia parlamentare. Era un capo popolare, anche se non molto capace. Fece del suo meglio per far funzionare il parlamento dell'India, il Lok Sabha, e vi trascorreva molto tempo, ma era troppo autocratico per permettere lo sviluppo di una vera autonomia di governo: dominava come padrone incontrastato, e ammetteva compiaciuto: «Credo che se me ne andassi si verificherebbe un disastro». ([[Paul Johnson]]) *Nel 1962 fu proprio il primo ministro Pandit Nehru a mettermi sull'avviso; "Qualunque cosa faccia su Gandhi cerchi di non deificarlo. Non lo renda inviolabile e non lo metta su un piedistallo, come facciamo noi qui". Intanto, il progetto andava faticosamente avanti, a patto che il Gandhi fosse interpretato da un attore inglese. Nehru s'era fissato con [[Alec Guinness]]. Ma ve l'immaginate come avrebbe riso Gandhi, lassù, nel vedersi rappresentato da un inglese? ([[Richard Attenborough]]) *Noi siamo comunisti e sappiamo che le idee di Nehru non sono uguali alle nostre. Abbiamo però un grande rispetto per Nehru non solo per quello che ha fatto per l'India ma anche per quello che fa per la pace mondiale. ([[János Kádár]]) *Non mi pare, infatti, che si possa fondare l'educazione alla pace senza la preliminare disposizione a pagarla, eventualmente, a caro prezzo; e questo mi pare che fosse uno dei limiti della politica di Nehru, certamente non gandhiano, che voleva essere neutralista senza avere disposto una coscienza e un'adeguata preparazione nel suo Stato a ciò che il neutralismo significa. ([[Aldo Capitini]]) *Non soltanto il popolo indiano perde in lui un provato dirigente della lotta per l'indipendenza dei popoli, lo piangono tutti gli uomini progressisti, rattristati della scomparsa di una personalità che fino alle ultime ore della sua vita ha lavorato per i più alti ideali umani, per la causa della pace e del progresso. ([[Nikita Sergeevič Chruščёv]]) *Quell'uomo straordinario, con il suo nobile portamento, gli occhi intelligenti e penetranti e un sorriso buono, disarmante mi turbò profondamente. Riccordo le affettuose parole che rivolse alla nostra Alma Mater e il augurio che l'università potesse laureare ragazzi e ragazze «dall'intelletto e del cuore grandi», che diventassero «portatori di buona volontà e di pace nel mondo». [...] Sosteneva che il problema della pace era legato a quello del progresso della civiltà umana e dell'utilizzo delle più innovative conoscenze in campo tecnico e scientifico per il bene di tutta l'umanità e si augurava l'abbattimento di ogni limite e barriera che impedisce l'evoluzione della nostra coscienza e del nostro spirito. ([[Michail Gorbačëv]]) *Sorrideva sempre e il suo volto aveva un'espressione estremamente cortese. ([[Nikita Sergeevič Chruščёv]]) ===[[Giovanni Artieri]]=== *Al contrario di Gandhi che agiva sulle folle mediante idee-forza semplici e possenti [...], Nehru non agisce sull'India altro che mostrandosi, simile a un [[San Gennaro]] impotente a far miracoli. *Chi parla col signor Nehru si chiede, dopo, se davvero ha accostato un grande uomo. Noi occidentali riteniamo un modello ancora troppo cesariano dell'uomo di stato e lo vediamo o vogliamo vederlo nell'uniforme della propria grandezza. I contorni della personalità di Jawaharlal Nehru appaoiono, invece, fortemente vaghi e sfocati: egli non mostra nè il sigaro di Churchill, nè la giacca di taglio severo di Stalin, nè gli stivali brillanti di Mussolini, nè il berretto di operaio di Lenin, nè il ciuffo di Hitler. Il suo vestito indiano, bianco e grigio, intona il pallore sofferente del suo volto e la tremula mobilità delle sue idee. Non so se il paragone trovato per lui dagli americani sia valido, certo è aggiustato: egli incarna lo spirito della dea Saraswati, s'è detto, moglie e - nello stesso tempo - figlia di Brahma, galleggiante su una foglia di loto. *È un uomo di sessant'anni, di volto giovanile, fine, pallido; gli occhi molto belli, cerchiati ed espressivi, brillano sotto una fronte di attore drammatico. Gli americani gli hanno trovato non so quale somiglianza con [[Charles Boyer]], mentre per la eloquenza hanno paragonato il signor Nehru (senza che questi se ne offendesse) nientemeno che a [[Fiorello La Guardia]]. A me questo Amleto indiano ricorda [[Alessandro Moissi|Moissi]] e [[Pietro Ruggeri da Stabello|Ruggeri]], due «Amleti» europei. *Egli non si intende minimamente di economia. Si è arrabbiato moltissimo, quando gli ho chiesto il numero dei cittadini indiani iscritti nel ruolo delle tasse; si è arrabbiato ancora di più quando volevo conoscere quello degli operai impiegati nelle fabbriche indiane. Non sapeva né il primo, né il secondo di questi dati («S'informi dai miei segretari»). Questa indifferenza ai valori concreti e misurabili della vita indiana, forma il terrore della classe dirigente e della borghesia di cui è principalmente formato il partito del Governo. *Il primo ministro è un indiano che si arrabbia, ma non è un dittatore: forse vorrebbe esserlo. Egli è un grande romantico, un artista e scrittore caduto nella politica. Ha subìto il fascino marxista, vorrebbe modernizzare il suo paese, ma ha dovuto farsi fotografare nudo, la corda e il triplice segno della casta braminica sul petto. La dea Saraswati, ossia il fiore dell'indecisione. *Molte volte il signor Nehru ha tentato di risalire la corrente, ammonendo i suoi elettori di smettere talune funeste abitudini tradizionali: quella di mangiare, in certe regioni, solo riso; quella di andare scalzi; quella di evitare il taglio dei capelli per non uccidere i pidocchi, quella di masticare le fronde di ''bethel'', costellando il suolo delle città di indelibili sputi sanguigni. Anzi a questa faccenda Nehru dedicò un intero discorso e credo sia stato il solo discorso, nella storia politica del mondo, inspirato dal problema dello sputare per terra. ===[[Carlo Casalegno]]=== *Come tutti i realizzatori, crede nell'azione ed è paziente e fermo: non sarebbe, diversamente, un uomo politico. Ma non c'è in lui alcuna traccia di attivismo. Egli applica la dottrina che ritiene giusta con una sorta di sereno distacco. *Il meno machiavellico degli uomini politici. Ma anche il meno dogmatico ed astratto. *Sappiamo tutti che Jawaharlal Nehru, Primo ministro indiano, è uno dei massimi protagonisti della storia contemporanea. Ammiriamo la sua carriera prodigiosa (nato suddito di colore di S.M. britannica, oggi tratta da pari a pari con Elizabetta) e ci rendiamo conto che c'è in lui il tratto rarissimo che distingue i grandi capi: la fantasia creatrice. Ma possiamo dire veramente di conoscerlo? Non è facile per un occidentale. ===[[Enrico Emanuelli]]=== *Al nome di Gandhi, che tutto il mondo conosceva, seguì un altro nome, quello di Jawaharlal Nehru, onorato con l'appellativo di ''pandit'', che vuol dire saggio, colto, intelligente; ed oggi egli è l'uomo che tutti conoscono. Si fa presto a scrivere come appaia agli occhi dell'osservatore straniero: un involontario (è bene ripetere involontario) dittatore morale del suo Paese. Basta scorrere i giornali, od ascoltare il parere privato degli indiani, per capire come la sua presenza, i suoi giudizi, persino i suoi aneddoti invadano tutti gli aspetti della vita nazionale. Anche i quotidiani di tinta comunista, adesso che almeno nei suoi riguardi sono in fase di quasi collaborazione, lo trattano con deferenza e con rispetto. *Il Primo Ministro Nehru è uomo di spirito veramente democratico, e gli ripugna qualsiasi prova di forza o di costrizione con la violenza. La sua ambiguità non è certo in quel che pensa, ma spesso nasce dal contrasto tra quel che pensa e dice e quello che può fare nel rispetto della Costituzione, del sistema democratico e della realtà economica. *Si è soliti anche per retorica immaginare l'animo di Nehru diviso e combattuto tra due mondi opposti, quello che gli ha dato la cultura ed ha fatto di lui un uomo moderno e quello dal quale proviene, pervaso da una grande civiltà antica, ma oggi inoperante. Mi è capitato di vedere Nehru a qualche cerimonia pubblica, ed osservandolo era possibile scorgere sul suo volto, asciutto, lungo, un poco cavallino, la presenza d'un velo di tristezza; ma alla fine questa impressione si dimostrò sbagliata. In realtà nell'animo suo non c'è nessuna lotta, romantica o retorica, tra i due mondi che egli per un destino eccezionale può rappresentare; ma c'è invece, e si riflette sul suo volto con una pattina di costante preoccupazione, la conoscenza esatta di quello che si dovrebbe fare e di quello che invece si può fare. ===[[Indira Gandhi]]=== [[File:Nehru&Gandhi.jpg|thumb|Nehru con sua figlia [[Indira Gandhi]] nel 1961]] *I libri affascinavano Jawaharlal Nehru. Scovava le idee. Era straordinariamente sensibile alla bellezza letteraria. Nei suoi scritti, cercava di descrivere le sue motivazioni e le sue valutazioni il più meticolosamente possibile. Lo scopo non era l'autogiustificazione o la razionalizzazione, ma di dimostrare la rigidità e l'inevitabilità delle azioni e degli eventi di cui egli era un attore principale. Era un uomo luminoso e i suoi scritti rispecchiano lo splendore del suo spirito. *Mio padre era un santo. Era la cosa più vicina a un santo che si possa trovare in un uomo normale. Perché era così buono. Così incredibilmente, insopportabilmente buono. *Nel suo mestiere lo sorreggeva solo una cieca fiducia nell'India: lo preoccupava in modo così ossessionante il futuro dell'India. ===[[Carlo Levi]]=== *Guardavo quell'uomo, seduto vicino a me, che parlava: il suo viso pallido, i suoi occhi miti, languidi e penetranti, sotto le pesanti palpebre pigmentate, la sua esitante sicurezza; e mi domandavo chi fosse realmente, quello statista illustre, quel capo adorato di trecentosessanta milioni di indiani, quel potente della terra; e perché mai paresse naturale guardarlo cercandovi senza difficoltà una somiglianza, guardarlo senza il ritegno e il distacco, né il disdegno, e neppure la pietà, con la quale si guardano appunto, sia pure ammirandoli, i potenti della terra. *Il ''pandit'' Nehru ha un immenso potere. L'India è nelle sue mani, e l'adora. La sua immagine è come quella di un dio, letteralmente posta tra gli dèi familiari nelle stanze sacre, nei frontoni, sopra le porte delle case di questi adoratori di idoli. *Nehru non è Gandhi, né Vinoba: è impegnato con la ragione, con la pratica, con la pianificazione, la burocrazia, la diplomazia: nell'empireo dei nuovi santi indiani, il suo posto è quello di [[Paolo di Tarso|Paolo]]. E tuttavia è staccato da tutto questo, ci sta sopra (lo si sente). C'è in lui una profonda solitudine, la solitudine del prigioniero libero, del contadino nella campagna; egli vive (lo dice) «sotto la luna». E, appunto per questo, c'è in lui, fondamento della azione, della fraternità e del distacco, molla essenziale, una somiglianza con gli uomini, con tutti: un rapporto di amore. ===[[Richard Nixon]]=== *Egli divenne discepolo del Mahatma Gandhi, ma superò a "sinistra" il suo maestro, senza riuscire mai a condividerne a fondo il suo messaggio di non-violenza. Pronto a predicare agli altri la non-violenza, lo fu altrettanto nel decidere di impiegarla quando in gioco fu il destino dell'India. *Jawaharlal Nehru, in India, riuscì in ciò in cui sia [[Sukarno]] che [[Kwame Nkrumah|Nkrumah]] fallirono. Pur essendo un leader carismatico, egli si rivelò anche capace di costruire una nazione. *Nehru era un uomo brillante, altezzoso ed aristocratico, dotato di un'alta considerazione di se stesso e di un carattere facile all'alterazione. Egli era anche devoto in modo passionale nei confronti del suo popolo e verso gli ideali di unità e di indipendenza nazionale.<br>Sfortunatamente per l'India anche lui, come molti altri intellettuali del suo tempo, sviluppò un precoce interesse per le teorie socialiste. L'India ha finito col pagare un altissimo prezzo per i tentativi compiuti da lui e da sua figlia di imporre il socialismo al mondo indiano, con le sue tradizioni millenarie e tenaci ed i suoi milioni di abitanti abituati alla fame ed agli stenti. *Nehru era un uomo di altezza media, alto poco più di un metro e settanta, con un volto dai lineamenti regolari ed un gran naso aquilino, occhi profondi di colore scuro, il cui sguardo poteva divenire molto intenso e penetrante. Il suo portamento aveva una eleganza aristocratica. Il suo inglese, sia scritto che parlato, era sintetico quanto impeccabile. *Non c'è dubbio che Jawaharlal Nehru sia stato un grande capo rivoluzionario. Nelle mie conversazioni con lui ebbi modo di rendermi conto del perché della sua grande influenza sul popolo indiano. Egli era dotato di un naturale alone di misticismo, ma era facile capire che ad esso si legava una perfetta comprensione dei meccanismi del potere, assieme ad una incrollabile risoluzione di usare il potere, persino con mano pesante, ove ciò fosse necessario.<br>La sua eredità all'India è... l'India stessa. *Tra tutti i leader internazionali da me incontrati, certamente Nehru è tra quelli più intelligenti. Egli poteva essere arrogante, incisivo, super sicuro delle sue argomentazioni; era, per farla breve, in preda ad un forte "complesso di superiorità" che non si curava minimamente di nascondere. ===[[Pier Paolo Pasolini]]=== *Anche nella pignoleria legalitaria di Nehru, nella sua cavillosa e quasi maniaca difesa del sistema parlamentare, c'è qualcosa di quella codificazione paralizzante che è tipica di tutti gli indiani. Si sente che la grammatica parlamentare britannica è stata assimilata da una persona che aveva altre abitudini grammaticali. Infatti, chi è autoctono alla propria grammatica è capace, se è necessario, di trasgressioni, di eccezioni e di innovazioni anche scandalose, che sono però la vita di quella sua grammatica istituzionale: mentre chi a tale grammatica è alloglotta, non oserà mai affrontare trasgressioni né tentare innovazioni. La sua obbedienza alla normatività sarà pedissequa, magari fino al sublime, come mi sembra in Nehru. È per questo che, visitando l'India, provavo verso il suo leader, peraltro adorabile, non pochi moti di rabbia... *Ci sono sessantamila lebbrosi, a Calcutta, e vari milioni in tutta l'India. È una delle tante cose orribili di questa nazione, davanti a cui si è del tutto impotenti: in certi momenti ho provato dei veri impulsi di odio contro Nehru e i suoi cento collaboratori intellettuali educati a Cambridge: ma devo dire che ero ingiusto, perché veramente bisogna rendersi conto che c'è ben poco da fare in quella situazione. *La tradizione castale è un cancro sparso e radicato in tutti i tessuti dell'India. Nehru ha il prestigio per poterne tentare con la forza l'estirpazione: a meno che anch'egli non si ricordi un po' troppo di essere un [[bramino]]. *Nehru è nato a Allahbad, una città nella pianura del Gange, da una famiglia borghese: ma la sua formazione è inglese. E, della cultura inglese, egli ha assorbito la qualità più tipica: l'empirismo. In questo momento, Nehru non è né inglese né indiano: è un uomo del mondo, che, con dolcezza indiana e praticità inglese, si occupa dei problemi di uno dei grandi paesi del mondo. *Nehru ha dichiarato pubblicamente, di fronte a tutti i suoi quattrocento milioni di cittadini, che non è credente, che la religione è certo una bella cosa, ma a lui non interessa affatto. Questa straordinaria libertà di pensiero, questa integrale mancanza di ipocrisia è uno dei fatti più alti del tempo in cui viviamo. ===[[Alberto Ronchey]]=== *A grandi linee, l'ideologia di Nehru può essere definita un paziente, moderato illuminismo pratico, non alieno dal compromesso con le tradizioni storiche, lo spirito e la cultura induisti, ma ostile alle loro degenerazioni e insofferente della loro staticità. *Nehru non ha governato l'India, ma le sue classi dirigenti educate. Egli presentò al mondo, fors'anche senza volerlo, un'India non vera; fu avvocato della libertà e dignità di arabi e congolesi, viet-minh e indonesiani, ma alle sue spalle sopravviveva uno sfacelo di quei valori, custodito e santificato nell'India di Benares, dei villaggi, delle caste, delle stragi religiose, della fame imposta per comandamento religioso. *Scompariva il solo governante del mondo ex coloniale che non fosse un dittatore. ===[[Ferdinando Vegas]]=== *Come Gandhi si identifica con la lunga lotta (pacifica) per l'indipendenza dell'India, così Nehru fa tutt'uno con la costruzione dell'India indipendente in uno Stato moderno. *Contro le immense e numerose differenze di stirpi, lingue, religioni e culture, lo sforzo unitario di Nehru è riuscito a tenere insieme e ad avviare ad un inizio di fusione un «sottocontinente» di 460 milioni di abitanti. *Il neutralismo indiano era molto di più che una politica dettata da ragioni contingenti: era una vera e completa dottrina delle relazioni internazionali, elaborata da Nehru su principi che egli riteneva permanenti ed universali: la non violenza, la rottura del circolo vizioso tra violenza e paura; la fede che la forza morale può resistere con successo alla forza materiale, la fiducia nella convivenza pacifica tra paesi a regimi diversi. Ne derivavano: la condanna dell'imperialismo e del colonialismo, il ripudio dei blocchi e in genere della politica di potenza, il rifiuto della guerra fredda, l'opera instancabile di mediazione nei conflitti di Corea e di Indocina, l'organizzazione dei paesi non impegnati, con alla testa l'India stessa. ===[[Lionello Venturi]]=== *Il primo ministro indiano ha il vento in poppa: ha conosciuto le lunghe prigionie inglesi, e ha lanciato dalla prigione il suo grido di dolore, durante l'ultima guerra, quando tutte le condizioni sembravano contrarie, malgrado l'indubbia rinascita del popolo indiano. *Il suo volto è fortemente costrutto, e non mostra l'impronta delle fatiche e delle sofferenze subite. La sua grande energia è avvolta nella calma e nel distacco appena corretto da un impercettibile sorriso. Nessuna aitanza, nessuna posa, ma evidente la coscienza del proprio potere. Non è certo il tipo dei grandi progetti, e tanto meno delle utopie, è il tipo del realizzatore che segue il principio del caso per caso, e non disdegna di curare con pazienza i residui del passato che in India sono tanti e spesso meschini e anacronistici. *Libertà, ha detto, è la condizione prima di ogni cultura. Se la ragione deve seguire se stessa per non sragionare, la fantasia deve volare con le proprie ali, o cadere pesantemente a terra. *Nehru, che era il prigioniero di alcuni anni or sono, è ora uno degli uomini più potenti della terra, e potrà divenire domani l'arbitro della pace mondiale. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Tibor Mende, ''Conversazioni con Nehru'', Einaudi, 1956. *Jawaharlal Nehru, [https://archive.org/details/in.ernet.dli.2015.59024/page/n3 ''Eighteen Months in India 1936-1937''], Allahabad Law Journal Press, 1937. *Jawaharlal Nehru, [https://archive.org/details/in.ernet.dli.2015.202084/page/n1 ''Glimpses of World History''], Lindsay Drummond Limited, 1949. *Jawaharlal Nehru, ''[https://archive.org/details/in.ernet.dli.2015.65913 Autobiografia]'', traduzione di Pietro Canepa, Feltrinelli, Milano, 1955. *Jawaharlal Nehru, ''Lettere a Krishna'', traduzione di Maria Marchese Alboni, Bietti, Milano, 1964. *Jawaharlal Nehru, [https://archive.org/details/TheDiscoveryOfIndia-Eng-JawaharlalNehru/page/n1 ''The Discovery of India''], Oxford University Press, Delhi, 1994. ISBN 0195623592 *Jawaharlal Nehru, ''Lo strano paese della falce e martello'', Guida Editori, 1996. ISBN 8871881125 ==Voci correlate== *''[[Gandhi (film)|Gandhi]]'' – film *[[Indira Gandhi]] – figlia *[[Motilal Nehru]] - padre ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{vetrina|29|luglio|2021|politici}} {{DEFAULTSORT:Nehru, Jawaharlal}} [[Categoria:Politici indiani]] hy19odczsn0d22st8qkmcowoz2y9mhs Dwight D. Eisenhower 0 3463 1223870 1223398 2022-08-22T15:41:17Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di Dwight D. Eisenhower */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Eisenhower_official.jpg|thumb|Dwight David Eisenhower]] '''Dwight David Eisenhower''' (1890 – 1969), militare e uomo politico statunitense, trentaquattresimo Presidente degli Stati Uniti d'America. ==Citazioni di Dwight D. Eisenhower== *{{NDR|Sull'atomica}} ... i giapponesi erano pronti ad arrendersi e non era necessario colpirli con quella cosa orribile.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della Seconda guerra mondiale'', traduzione di Sandro Matteoni, Gribaudo, 2022, p. 309. ISBN 9788858041406</ref> *L'[[agricoltura]] sembra molto semplice quando il tuo aratro è una matita e sei a un migliaio di miglia dal campo di grano.<ref>Citato in [[Dario Bressanini]] e [[Beatrice Mautino]], ''Contro natura'', Milano, Rizzoli, 2015, p. 158. ISBN 978 88 17 08092 7</ref> *La leadership è l'arte di indurre qualcuno a fare qualcosa che tu vuoi sia fatto perché lui vuole farlo.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 16. ISBN 9788858035184</ref> *{{NDR|[[Ultime parole famose]] nel 1948}} La mia decisione di togliermi del tutto dalla scena politica è definitiva e positiva. :''My decision to remove myself completely from the political scene is definite and positive.''<ref>Citato in Christopher Cerf e Victor Navasky, ''The Experts Speak'', New York, Villard, 1998, p. 311. ISBN 0-679-77806-3</ref> *Le cose sono più simili a come sono ora che a come sono mai state in precedenza.<ref>Citato in John D. Barrow, ''I numeri dell'universo'', Mondadori 2004.</ref> *{{NDR|Su [[Albert Einstein]]}} Nel ventesimo secolo, nessuno ha contribuito come lui all'espansione delle nostre conoscenze.<ref>Dalla dichiarazione alla morte di Einstein, citato nel ''New York Times'', 19 aprile 1955; citato in Albert Einstein, ''Pensieri di un uomo curioso'' (''The Quotable Einstein''), a cura di Alice Calaprice, prefazione di [[Freeman Dyson]], traduzione di Sylvie Coyaud, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997, p. 175. ISBN 88-04-47479-3</ref> *Per essere [[ateismo|atei]] non è necessario possedere un cervello. :''It takes no brains to be an atheist.''<ref>Citato in Ray Comfort , ''The Bible evidence'', Bridge-Logos Publishers, 2002, p. 1. ISBN 978-0-88270-897-3</ref> *{{NDR|Riferito all'[[Italia]]}} Stiamo per invadere un Paese ricco di storia, di cultura e d'arte come pochissimi altri. Ma se la distruzione di un bellissimo monumento può significare la salvezza di un solo G.I.<ref>G.I. è (originariamente) l'acronimo di ''Galvanized Iron'', che indicava gli oggetti forniti ai componenti dell'Esercito e dell'Aeronautica militare statunitense (ad esempio gavette) che erano di ferro "galvanizzato", cioè trattato per impedire che si arrugginisse. Di qui il soprannome popolare che veniva attribuito ai soldati di quelle Forze Armate. Per approfondire vedi [[w:G.I. (militare)|qui]].</ref>, ebbene, si distrugga quel bellissimo monumento.<ref>Citato in Giorgio Bonacina, ''Obiettivo: Italia – I bombardamenti aerei delle città italiane dal 1940 al 1945'', Mursia, Milano 1970, p. 209. ISBN 88-425-3517-6</ref> *Un [[ateismo|ateo]] è una persona che guarda la finale del campionato di [[Football americano|football]] e non si preoccupa di sapere chi vincerà.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 67. ISBN 88-8598-826-2</ref> ==''Che cos'è il comando?''== ===[[Incipit]]=== Quando [[Winston Churchill|Churchill]] morì lo scorso gennaio, la spontanea dimostrazione di affetto e ammirazione che giunse da ogni parte del mondo fu un tributo a un uomo grande e nobile. Ma fu anche qualcosa di più: fu un fulgido omaggio alle doti di comando. Il mondo ha sempre attribuito grande valore all'arte del comando e nella persona di Sir Winston Churchill tutti riscontravano un superbo complesso di quelle caratteristiche che elevano e ispirano l'animo umano.<ref name=read>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', agosto 1965.</ref> ===Citazioni=== *[...] è impossibile sezionare la mente e l'animo umano, per individuarne le singole parti.<ref name=read/> *Un mio vecchio e stimato comandante soleva dire: «Prendete sempre sul serio il vostro compito e mai voi stesso.»<ref name=read/> *[[Konrad Adenauer]] [...] è stato una delle poche figure politiche del suo Paese che ebbe il coraggio di opporsi a [[Adolf Hitler]]. Anche dopo che il nazismo ebbe conquistato il potere, egli continuò a propugnare fermamente e apertamente i principi della democrazia, il che lo portò a passare un periodo di tempo in carcere.<ref name=read/> *Il Generale [[Charles de Gaulle|Charles De Gaulle]], io lo stimo e lo ammiro. La maggiore delle sue molte e splendide virtù è stata la sua indomabile volontà di ridare alla [[Francia]] una posizione di gloria e di prestigio.<ref name=read/> *Strettamente legato alla dedizione è un altro fattore fondamentale dell'arte del comando: la forza d'animo, la capacità di resistere alle avversità, di risollevarsi dalla sconfitta e di dare ancora battaglia, d'imparare dai propri errori e di muovere risolutamente verso la meta finale. Il classico esempio americano di questa virtù è [[George Washington|Giorgio Washington]]. A parte uno o due piccoli successi, Washington non ebbe la soddisfazione di nessuna importante vittoria militare fino alla resa finale del generale inglese [[Charles Cornwallis|Cornwallis]], a [[Yorktown]].<ref name=read/> *Sono convinto che un capo debba avere l'umiltà di accettare pubblicamente la responsabilità degli errori dei subordinati che ha scelto e che, del pari, debba riconoscere pubblicamente il merito dei loro successi.<ref name=read/> *Chiunque compia bene il suo lavoro, chiunque abbia una giustificata fiducia in se stesso e non si lasci turbare senza motivo dallo scherno dei cinici e degli scansafatiche, chiunque rimanga fedele al suo onesto proposito e tenga gli altri nella giusta considerazione è essenzialmente un capo.<ref name=read/> ==Citazioni su Dwight D. Eisenhower== *Dwight D. Eisenhower era un acuto stratega. Ricordo che durante la sua presidenza, quando attorno al tavolo del Consiglio nazionale di sicurezza i discorsi dei consiglieri diventavano pessimistici nell'esaminare il mondo, Eisenhower voleva ricordarci che uno dei primi requisiti di un comandante militare in grado di vincere è la capacità di stimare realisticamente i punti forti e i lati deboli del proprio esercito. Ma altrettanto importante, aggiungeva, è sapere individuare non soltanto la forza, ma anche la debolezza e la vulnerabilità degli eserciti nemici. ([[Richard Nixon]]) *Eisenhower aveva un potere rasserenante. [...] E poi faceva degli ultimatum strepitosi. (''[[La seconda guerra civile americana]]'') *Era un brav'uomo, ma non molto energico. C'era qualcosa di molle nel suo carattere. Come mi accorsi a Ginevra, si affidava troppo ai suoi consiglieri. Ebbi sempre la chiara impressione che fare il presidente degli Stati Uniti fosse per lui un gran peso. ([[Nikita Sergeevič Chruščёv]]) *Grazie, io non so perché mi abbiano richiesto per questo congresso... perché non sono essenzialmente un comico politico, per niente. Di natura politica ho avuto solo una relazione con una donna durante l'amministrazione di Eisenhower ed in breve è stata un'ironia per me, perché... perché io cercavo di... di fare a lei quello che Eisenhower sta facendo al Paese da otto anni. (''[[Io e Annie]]'') *Il feldmaresciallo [[Bernard Law Montgomery|Montgomery]] non fu mai disposto ad accettare il punto di vista del generale Eisenhower nella sua qualità di coordinatore dei gruppi d'armate, preferendo invece, anche se un po' ingenuamente, un comando centrale, militare e avulso dalla politica nazionalistica. Poiché Eisenhower giunse tardi al comando supremo e in fretta, la sua autorità su Montgomery e sul generale Bradley<ref>Omar Bradley (1893 – 1981), generale statunitense.</ref> si fece sentire con lentezza: il comando a volte sembrava ispirato più da un comitato di persone che da una sola personalità. ([[Kenneth Macksey]]) *Probabilmente gli storici del futuro faranno del generale Eisenhower soprattutto un uomo di guerra. Per parte mia, ricorderò soprattutto le sue doti di cuore. Era una persona fondamentalmente buona, che seppe farsi amare da tutti gli americani: ''I like Ike''. ([[Mohammad Reza Pahlavi]]) *[[Franklin Delano Roosevelt|Roosevelt]] {{NDR|Franklin Delano}} dimostrò che la Presidenza {{NDR|degli Stati Uniti d'America}} può essere un mestiere da esercitarsi vita natural durante. [[Harry S. Truman|Truman]] ha dimostrato che chiunque può fare il Presidente. Eisenhower, che non v'è in realtà bisogno di un Presidente. [[John Fitzgerald Kennedy|Kennedy]], che può essere pericoloso avere un Presidente...<ref>Dall'apologo dei magnati americani dell'acciaio durante la controversia con il Presidente John Fitzgerald Kennedy; citato in [[Piero Buscaroli]], ''Una nazione in coma'', Argelato (BO), Minerva Edizioni, 2013, p. 162. ISBN 978-88-7381-494-8</ref> *La conclusione dell'armistizio (3 settembre 1943) e la sua proclamazione alla radio il giorno 8, da parte del comandante delle truppe alleate nel Mediterraneo, generale Eisenhower, coglie di sorpresa il governo italiano. Bisogna riconoscere che gli Alleati non avevano alcuna fiducia nei propositi del governo di Roma.. [...] I militari italiani avrebbero voluto che lo sbarco delle truppe alleate si effettuasse a nord di Roma; essi credevano che gli Alleati si sarebbero impegnati a fondo in Italia. Per l'alto comando alleato, invece, l'Italia è solo un teatro di guerra secondario. Il piano di sbarco nella Manica è ormai predisposto e la campagna è già decisa. La campagna d'Italia deve servire soltanto a tenere impegnate un certo numero di forze tedesche. [...] È una campagna di diversione, niente di più. (da [[Federico Chabod]], ''L'Italia contemporanea (1918-1948)'') ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{PresidentiUSA}} {{DEFAULTSORT:Eisenhower, Dwight David}} [[Categoria:Militari statunitensi]] [[Categoria:Personalità della guerra d'Indocina]] [[Categoria:Personalità della guerra fredda]] [[Categoria:Presidenti degli Stati Uniti d'America]] 1qgzdryq4hitkzsfdjvxhg1ee9h31ii Tennessee Williams 0 3758 1223865 1164571 2022-08-22T15:18:20Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di Tennessee Williams */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Tennessee Williams NYWTS.jpg|thumb|Tennessee Williams]] {{indicedx}} '''Thomas Lanier Williams''', meglio noto come '''Tennessee Williams''' (1911 – 1983), drammaturgo e scrittore statunitense. ==Citazioni di Tennessee Williams== *{{NDR|A proposito di [[Montgomery Clift]]}} Ero incantato dalla sua bellezza femminile. Monty era la più adorabile delle persone al mondo, era considerato il miglior giovane attore americano. [...] Fui ipnotizzato dai suoi occhi. Erano come quelli di un uccellino ferito.<ref>Citato in Michelangelo Capua, ''Montgomery Clift, vincitore e vinto'', Lindau Editore, 2009. ISBN 9788871808086</ref> *Nella [[memoria]] tutto sembra accadere con [[musica]]. :''In memory everything seems to happen to music.''<ref>{{en}} Da ''The Glass Menagerie'' (''Lo zoo di vetro''), scena I.</ref> *Ogni cosa avrebbe potuto essere qualsiasi altra ed avrebbe avuto lo stesso significato. :[...] ''anything might have been anything else and had as much meaning to it''.<ref>{{en}} Da ''The malediction''; in ''One Arm and Other Stories'', New Directions Publishing, 1967, [https://books.google.it/books?id=IUk6Svz1BiQC&pg=PA39 p. 39]. ISBN 0811202232</ref> *Puoi essere giovane senza soldi, ma non vecchio.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funzionano i soldi'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 197. ISBN 9788858025208</ref> *Tutte le persone crudeli si definiscono campioni di [[sincerità]].<ref>Da ''The Milk Train Doesn't Stop Here Anymore''; citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> ==''Tutti i racconti''== *Dio poteva anche essere, a ripensarci, un abitante di questa città misteriosamente guasta, le cui case grigio brune erano come pelli secche di locuste. Dio era, come Lucio, un uomo solo e sbigottito, Che avvertiva che c'era qualcosa di sbagliato ma non poteva porci rimedio, un uomo Che sentiva il sonnambulo e maldestro incedere del tempo e l'ostilità della sorte e avrebbe voluto nascondersi lontano da queste cose in luoghi pieni di luce e di calore. (da ''La maledizione''<ref name=beltr>Traduzione di Giuliana Beltrami Gadola.</ref>) *Il [[desiderio]] è qualcosa che viene a occupare uno spazio più grande di quello che il singolo individuo può concedergli. (da ''Il desiderio e il massaggiatore negro''<ref name=beltr/>) *Le [[parola|parole]] sono una rete per catturare la bellezza! (da ''Il campo dei bambini azzurri''<ref name=beltr/>) *La [[bellezza]] fisica, fra tutte le qualità umane, è quella usata e sprecata con maggior prodigalità; come se chiunque l'abbia creata la disprezzasse, giacché tanto spesso è fatta soltanto per essere disonorata dolorosamente e per gradi, e trascinata in catene per le vie. (da ''Tre giocatori di un gioco estivo''<ref>Traduzione di Nora Finzi.</ref>) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Tennessee Williams, ''Tutti i racconti'' (''One Arm and Other Stories'' e ''Hard Candy. A Book of Stories''), traduzione di Giuliana Beltrami Gadola e Nora Finzi, Giulio Einaudi editore, Torino, 1966. ==Filmografia== *''[[Un tram che si chiama Desiderio]]'' (1951) *''[[Baby Doll - La bambola viva]]'' (1956) *''[[La gatta sul tetto che scotta]]'' (1958) *''[[Questa ragazza è di tutti]]'' (1966) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Williams, Tennessee}} [[Categoria:Drammaturghi statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] 110nz998z2kfyvh4fn75pzke4u2j2yn Bruce Springsteen 0 4036 1223843 1205872 2022-08-22T14:36:32Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{Premio|Oscar| '''[[Philadelphia (film)|Philadelphia]]''' *Miglior canzone (1994) }} [[File:Bruce springsteen front.jpg|thumb|Bruce Springsteen]] '''Bruce Frederick Joseph Springsteen''' (1949 – vivente), musicista rock americano. ==Citazioni di Bruce Springsteen== *Ho capito che la libertà individuale finisce per non significare più molto, se non è collegata a degli amici, a una famiglia, a una comunità.<ref name=Borntorunvivo>Dall'introduzione all'esecuzione dal vivo di ''Born to Run'', anni 1987-88; citato in Ernesto Assante e Gino Castaldo, ''Bruce Springsteen: Born to run'', in ''Lezioni di Rock. Viaggio al centro della musica'', 4 maggio 2008</ref> *Penso che la parte più difficile da affrontare con il passare degli anni, con l'invecchiare, sia imparare a convivere con il fatto che a questo mondo ci siano tanto dolore e tanta bellezza, uno di fianco all'altra.<ref name=Borntorunvivo/> *Quando ero ragazzo a casa mia vi erano due cose impopolari: una ero io e l'altra era la mia chitarra.<ref>Durante un'esecuzione dal vivo di ''Growin' Up'' al Roxy, 7 luglio 1978, ascoltabile nella raccolta "Live 1975-1985"</ref> *Quando sarò nella tomba, proverò una grande consolazione all'idea di essere stato l'anello di una lunga catena e di aver aver suonato del buon rock'n' roll.<ref>Da ''[http://espresso.repubblica.it/dettaglio/e-qui-comanda-the-boss/2104064/1 L'espresso]'', 9 luglio 2009</ref> *[[Roy Orbison]] mi fece capire che la vita è una tragedia intervallata da momenti di gloria.<ref name=SXSW>Dall'''SXSW di Austin'', Texas, 15 marzo 2012; citato in ''[http://assante.blogautore.repubblica.it/2012/03/da-vedere-da-ascoltare-da-mandare-a-memoria-springsteeen-parla-allsxsw/ Repubblica.it]''</ref> * Con [[Elvis Presley|Elvis]] mi fu chiaro che si poteva usare il potere dell'immaginazione per trasformare se stessi, per trascendere le origini e le costrizioni dalle quali provenivi.<ref name=SXSW/> ==''Born to Run'' (autobiografia)== {{Vedi anche|Born to Run (autobiografia)}} ==Citazioni tratte da canzoni== ===''Greetings from Asbury Park, N.J.''=== '''Etichetta''': Columbia Records, 1973, prodotto da Mike Appel e Jim Cretecos. *''Fu solo accecato dalla luce, libero come un diavolo, un altro corridore nella notte, accecato dalla luce.. Mamma mi diceva sempre di non guardare verso la luce del sole, ma mamma, è lì che c'è divertimento. '' :''He was just blinded by the light, cut lose like a deuce anothe runner in the night, blinded by the light.. Mama always told me not to look into the sights of the sun, but mama, that's where the fun is.'' (da ''Blinded by the Light'') *''Lui disse: "A destra al sorgere del giorno, prosegui dritto finché non è notte e poi, ragazzo, devi continuare da solo."'' :''He said take a right at the light, keep goin' straight until night, and then boy, you're on your own''. (da ''Blinded by the Light'') *''Quando mi dissero "siediti", io mi alzai'' :''When they say "sit down" I stood up'' (Da ''Growin' Up'') *''Bene, i miei piedi hanno finalmente preso posto sulla terra, ma io mi sono guadagnato un posticino carino tra le stelle.'' :''Well, my feet they finally took root in the earth but I got me a nice little place in the stars.'' (da ''Growin' Up'') *''Non è troppo presto per sognare'' :''It's not too early for dreamin''' (Da ''Mary Queen Of Arkansas'') *''Non sei uomo abbastanza perché ti odi o donna abbastanza per essere baciata'' :''You're not man enough for me to hate or woman enough for kissing'' (Da ''Mary Queen Of Arkansas'') *''Ma conosco un posto dove potremmo andare dove potrei trovare un buon lavoro e ricominciare onestamente tutto da capo'' :''But I know a place where we can go Mary where I can get a good job and start all over again clean'' (Da ''Mary Queen Of Arkansas'') *''Ehi autista, tieni il resto, benedici i tuoi bambini, dai loro un nome, non fidarti degli uomini che camminano col bastone, bevi questo e ti cresceranno le ali ai piedi.'' :''Hey bus driver keep the change, bless your children, give them names, don't trust men who walk with canes, drink this and you'll grow wings on your feet.'' (da ''Does this bus stop at 82nd street?'') *''Nei quartieri di [[Harlem]] ha lanciato una rosa a qualche giovane, fortunato matador.'' :''Uptown in Harlem she throw a rose to some lucky, young matador.'' (Da ''Does this bus stop at 82nd street?'') *''Ehi ragazzo, credi che sia olio? Amico, quello non è olio è sangue.'' :''Hey kid, you think that's oil? Man, that ain't oil, that's blood.'' (Da ''Lost In The Flood'') *''L'interstatale è intasata da orde di nomadi, su furgoni Volkswagen che portano grosse ancore.'' :''The interstate's choked with nomadic hordes in Volkswagen vans with full running boards dragging great anchors.'' (da ''The Angel'') *''Sono venuto per te, per te, sono venuto per te, ma tu non hai bisogno della mia urgenza. Sono venuto per te, per te, sono venuto per te, ma la tua vita è un'emergenza senza fine'' :''I came for you, for you, I came for you, but you did not need my urgency I came for you, for you, I came for you, but your life was one long emergency'' (Da ''For You'') *''È il cuore che tiene il tuo destino'' :''It's your heart that holds your fate'' (Da ''For You'') *''E la tua forza davanti alle avversità è così devastante. Ricordi come ti ho fatto aspettare quando era il mio turno di fare il prezioso?'' :''And your strength is devastating in the face of all these odds. Remember how I kept you waiting when it was my turn to be the god?'' (Da ''For You'') *''Oh, non sai cosa possono farti. '' :''Oh, you don't know what they can do to you.'' (da ''Spirit in the Night'') *''La mia pelle era dura come cuoio, e lo sguardo di diamante grezzo come un cobra, sono nato triste e consunto, ma sono esploso come una supernova.'' :''I had skin like leather and the diamond-hard look of a cobra, I was born blue and weathered but I burst just like a supernova.'' (da ''It's hard to be a Saint in the City'') *''Ero il re del vicolo, mamma, potevo parlare davvero sboccato, ero il principe dei mendicanti incoronato in centro ad un festino di accattoni.'' :''I was the king of the alley, mama, I could talk some trash, I was the prince of the paupers crowned downtown at the beggar's bash.'' (da ''It's hard to be a Saint in the City'') *''Lo storpio all'angolo grida: "Una moneta per misericordia!", e i ragazzi del centro parlano davvero da duri, è difficile essere un santo in città.'' :''The cripple on the corner cries out "Nickels for your pity", and them downtown boys sure talk gritty, it's so hard to be a saint in the city.'' (da ''It's hard to be a Saint in the City'') ===''The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle''=== '''Etichetta''': Columbia Records, 1973, prodotto da Mike Appel e Jim Cretecos. *''I papà degli scolaretti annullano tutti i divieti al venerdì sera, i teen-ager vagabondi in pantaloni di pelle aderenti fanno la danza dell'E Street e va tutto bene'' :''The schoolboy pops pull out all the stops on a Friday night, the teenage tramps in skin-tight pants do the E Street dance and everything's alright'' (Da ''The E Street Shuffle'') *''Laggiù i ragazzini danzano o si azzuffano, vestiti di pelle di serpente, con movimenti sicuri, eseguono l'E Street Shuffle.'' :''Little kids down there are either dancing or hooked up in a scuffle, dressed in snakeskin suits packed with Detroit muscle, they're doin' the E Street Shuffle.'' (Da ''The E Street Shuffle'') *''Oh, amami stanotte, perché non ti rivedrò più.'' :''Oh love me tonight, for I may never see you again.'' (da ''4th of July, Asbury Park (Sandy)'' *''Per me questa vita da marciapiede è passata, anche tu dovresti cambiare posto'' :''This boardwalk life for me is through you know you ought to quit this scene too''. (da ''4th of July, Asbury Park (Sandy)'') *''Bene faresti meglio a muoverti in fretta quando sei giovane, o non lo sarai per molto da queste parti'' :''Well you better learn to move fast when you're young or you're not long around'' (Da ''Kitty's back'') *''Ehi ragazzo, vuoi provare a diventare qualcuno?'' :''Hey son, you want to try the big top?'' (da ''Wild Billy's Circus Story'') *''Tutti a bordo, il [[Nebraska]] è la nostra prossima fermata.'' :''All aboard, Nebraska's our next stop.'' (da ''Wild Billy's Circus Story'') *''Voglio potarti dall'altra parte della città, dove il paradiso non è troppo affollato'' :''I want to drive you down to the other side of town where paradise ain't so crowded'' (Da ''Incident on 57th Street'') *''Buonanotte, va tutto bene, Jane'' :''Goodnight, it's alright, Jane'' (Da ''Incident on 57th Street'') *''Sto venendo a liberarti, confiscarti, voglio essere il tuo uomo. Un giorno guarderemo indietro e tutto questo ci sembrerà così divertente. Ma ora tu sei triste, tua mamma è matta e tuo papà dice di sapere che non ho un soldo. '' : ''I'm coming to liberate you, confiscate you, I want to be your man. Someday we'll look back on this and it will all seem funny, but now you're sad, your mama's mad, and your papa says he knows that I don't have any money.'' (da ''Rosalita (Come Out Tonight)'', n. 6) *''Ora, so che a tua mamma non piaccio perché suono in una rock band. '' :''Now I know your mama she don't like me, 'cause I play in a rock'n'roll band.'' (da ''Rosalita (Come Out Tonight)'', n. 6) *''Perciò cammina a testa alta, oppure piccola non camminare affatto.'' :''So walk tall, or baby don't walk at all.'' (da ''New York City Serenade'') ===''Born to Run''=== '''Etichetta''': Columbia Records, 1975, prodotto da Mike Appel e [[Jon Landau]]. *''Non sei una bellezza ma, hey, vai bene'' :''You ain't a beauty but hey you're alright'' (Da ''Thunder Road'') *''Puoi nasconderti sotto le coperte e studiare il tuo dolore, fare delle croci sui tuoi vecchi amori, spargere rose nella pioggia, sprecare la tua estate a pregare invano per un salvatore che si alzi da queste strade'' :''You can hide 'neath your covers and study your pain, make crosses from your lovers, throw roses in the rain, waste your summer praying in vain for a savior to rise from these streets''. (da ''Thunder Road'') *''Queste due corsie ci porteranno ovunque, abbiamo un'ultima chance di realizzare i nostri sogni, per trasformare le nostre ali in buone ruote, monta su! Il paradiso ci aspetta in questa strada'' :''These two lanes will take us anywhere, we got one last chance to make it real, to trade in these wings on some wheels, climb in back heavens waiting on down the tracks''. (da ''Thunder Road'') *''So che è tardi ma possiamo farcela se corriamo'' :''I know it's late but we can make it if we run''. (da ''Thunder Road'') *''È una città piena di perdenti e me no sto andando per vincere.'' :''It's a town full of losers, and I'm pullin' out of here to win.'' (da ''Thunder Road'') *''La notte è scura ma il marciapiede è illuminato e foderato con la luce della vita'' :''The night is dark but the sidewalk's bright and lined with the light of the living'' (Da ''10th Avenue Freeze-Out'') *''E il mondo si sta disintegrando come sembra e tu sei solo un prigioniero dei tuoi sogni'' :''And the world is busting at its seams and you're just a prisoner of your dreams'' (Da ''Night'') *''E sei innamorato, con tutta la magia che comporta e ogni muscolo del tuo corpo canta'' :''And you're in love with all the wonder it brings and every muscle in your body sings'' (Da ''Night'') *''Terry, mi avevi giurato che avremmo vissuto per sempre.'' :''Terry, you swore we'd live forever.'' (da ''Backstreets'') *''Baby, questa città ti strappa le ossa dalla schiena, è una trappola mortale, un invito al suicidio dobbiamo uscirne finché siamo giovani'' :'' Baby this town rips the bones from your back it's a death trap, it's a suicide rap we gotta get out while we're young''. (da ''Born to Run'') *''Perché i vagabondi come noi, baby, sono nati per correre''. (da ''Born to Run'') :'' Cause tramps like us, baby we were born to run'' *''Wendy, fammi entrare, voglio essere tuo amico, voglio sorvegliare sui tuoi sogni e sulle tue visioni'' :''Wendy let me in I wanna be your friend I want to guard your dreams and visions''. (da ''Born to Run'') *''Voglio sapere se il tuo amore è selvaggio, ragazza, voglio sapere se il tuo amore è vero.'' :''I want to know if your love il wild, girl I want to know if your love is real.'' (da ''Born to Run'') *''Ti amerò con tutta la pazzia nella mia anima'' :''I'll love you with all the madness in my soul''. (da ''Born to Run'') *''Un giorno, ragazza, non so quando, ce ne andremo in quel posto dove vogliamo veramente andare a cammineremo nel sole, ma fino ad allora, i vagabondi, come noi, sono nati per correre'' :''Someday girl I don't know when we're gonna get to that place where we really wanna go and we'll walk in the sun but till then tramps like us baby we were born to run''. (da ''Born to Run'') *''Oh, lei è l'unica'' :''Oh, she's the one''. (da ''She's The One'') *''Solo un bacio e lei ha riempito quelle lunghe notti d'estate'' :''Just one kiss she'd fill them long summer nights''. (da ''She's The One'') *''E tutto quello che dobbiamo fare è ricordare il nostro scopo'' :''And all we gotta do is hold up our end''. (da ''Meeting Across The River'') *''Cambiati la maglietta, stanotte dobbiamo avere classe'' :''Change your shirt, 'cause tonight we got style''. (da ''Meeting Across The River'') *''Dalle chiese alle carceri stanotte è tutto silenzio nel mondo mentre noi prendiamo il nostro posto giù nella Jungla d'asfalto'' :''From the churches to the jails tonight all is silence in the world as we take our stand down in Jungleland''. (da ''Jungleland'') *''I ragazzi fanno brillare le chitarre proprio come coltelli, facendo a spintoni per i registratori, gli affamati e i perseguitati esplodono in rock'n'roll band, si confrontano faccia a faccia in strada'' :''Kids flash guitars just like switch-blades hustling for the record machine the hungry and the hunted explode into rock'n'roll bands that face off against each other out in the street''. (da ''Jungleland'') *''Fuori la strada è in fiamme in un vero walzer di morte'' :''Outside the street's on fire in a real death waltz''. (da ''Jungleland'') *''I poeti quaggiù non scrivono niente di tutto ciò, solo stanno fermi lì dietro e lasciano che tutto quanto accada'' :''The poets down here don't write nothing at all, they just stand back and let it all be''. (da ''Jungleland'') ====Citazioni sull'album==== *Alla fine del disco, gli innamorati di ''Thunder Road'' vedono il loro sudato ottimismo messo a dura prova dalle strade della mia pericolosa città. Sono nelle mani del destino, in una terra dove regna l'ambivalenza e non esistono certezze sul futuro. In quelle canzoni hanno origine i personaggi di cui avrei continuato a raccontare la vita (e gli interrogativi che avrei continuato a pormi: «''I want to know if love is real''») per quarant'anni. Con quell'album mi ero lasciato alle spalle le mie idee adolescenziali su amore e libertà. Da quel momento, tutto sarebbe stato più complicato. «Born to Run» fu lo spartiacque. (Bruce Springsteen, ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') *Cominciai dal riff di chitarra. Se trovi un riff che funziona, sei sulla buona strada. Continuai provando accordi a caso e mormorando parole, parole, parole... «''tramps like us, baby we were born to run.''» Per il momento non avevo altro. Quanto al titolo, ''Born to Run'', ero sicuro di averlo visto da qualche parte. Forse scritto in argento perlato sul cofano di una macchina ad Asbury Park, forse in uno degli innumerevoli film di serie B con le hot rod che guardavo nei primi anni Sessanta. O forse era semplicemente nell'aria, o meglio nel mix di salsedine e monossido di carbonio su Kingsley Street e Ocean Avenue il sabato sera. Quale che fosse l'origine, possedeva gli ingredienti essenziali di una hit, quella miscela di familiarità e novità capace di sorprendere l'ascoltatore permettendogli allo stesso tempo di immedesimarsi. I veri [[Singolo di successo|successi]] sembra che esistano da sempre, eppure non si è mai sentito nulla di simile. (Bruce Springsteen, ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') ===''Darkness on the Edge of Town''=== '''Etichetta''': Columbia Records, 1978, prodotto da Bruce Springsteen, [[Jon Landau]], Steve Van Zandt. *''Non me ne frega niente delle solite vecchie scene, non me ne frega niente di quelle ancora in atto. Dolcezza, io voglio il cuore, io voglio l'anima, voglio il controllo proprio ora'' :''I don't give a damn for the same old played out scenes I don't give a damn for just the in-betweens. Honey I want the heart, I want the soul, I want control right now''. (da ''Badlands'') *''Passi la tua vita aspettando un momento che non arriva.. Non sprecare il tuo tempo aspettando!'' :''You spend your life waiting for a moment, tha just don't come... well, don't waste your time waiting!'' (da ''Badlands'') *''Il povero vuole essere ricco, il ricco vuole essere re ed il re non è soddisfatto finché non governa su tutto.'' :''Poor men wanna be rich, rich men wanna be kings and a king ain't satisfied till he rules everything.'' (da ''Badlands'') *''Ora credo nell'amore che mi hai dato, credo nella fede che mi potrà salvare, credo nella speranza e prego che un giorno mi risolleverà al di sopra di questi 'postacci''' :''Now I believe in the love that you gave me, I believe in the faith that could save me, I believe in the hope and I pray that some day it will raise me above these badlands''. (da ''Badlands'') *''Non è un peccato essere felici di essere vivi'' :''It aint no sin to be glad you're alive''. (da ''Badlands'') *''Siamo prigionieri dell'amore, un amore in catene.'' :''We were prisoners of love, a love in chains.'' (da ''Adam Raised a Cain'') *''Nella Bibbia Caino uccise Abele e fu cacciato dal giardino dell'Eden. Tu sei nato in questo sporco mondo pagando per i peccati commessi in passato da qualcun altro'' :''In the Bible Cain slew Abel and East of Eden he was cast. You're born into this life paying for the sins of somebody else's past''. (da ''Adam Raised a Cain'') *''Perso ma non dimenticato, dallo scuro cuore di un sogno'' :''Lost but not forgotten, from the dark heart of a dream''. (da ''Adam Raised a Cain'') *''Alzo il volume della radio così non devo pensare'' :''Turn the radio up loud so I don't have to think''. (da ''Something in the Night'') *''Nulla è dimenticato o perdonato, quando arriva l'ora del tuo ultimo giro, io ho talmente tante cose per la testa che non riesco a venirne a capo.'' :''Nothing is forgotten or forgiven, when it's your last time around, I got stuff running 'round my head, that I just can't live down.'' *''Cercando un momento dove il mondo sembri giusto.'' :''Looking for a moment when the world seems right.'' (da ''Something in the Night'') *''Sei nato senza nulla ed è meglio così: non appena hai qualcosa mandano qualcuno per cercare di portartelo via'' :''You're born with nothing and better off that way, soon as you've got something they send someone to try and take it away''. (da ''Something in the Night'') *''C'è della tristezza che si nasconde dietro quel viso carino, una tristezza tutta sua dalla quale nessun uomo può salvare Candy'' :''There's a sadness hidden in that pretty face, a sadness all her own from which no man can keep Candy safe''. (da ''Candy's Room'') *''Ci baciamo, il cuore mi pulsa nel cervello Il sangue scorre nelle mie vene, quando tocco le labbra di Candy. Guidiamo, guidiamo a tutta velocità verso la notte profonda. Guido a tutta velocità verso la luce negli occhi di Candy''. :''We kiss, my heart's rushes to my brain the blood rushes in my veins fire rushes towards the sky. We go driving driving deep into the night. I go driving deep into the light in Candy's eyes''. (da ''Candy's Room'') *''Lei ha uomini che le danno tutto ciò che vuole, ma non vedono che ciò che vuole sono io.'' :''She has men who gave her anything she wants, but they don't see that what she wants is me.'' (da ''Candy's Room'') *''Voglio far loro mangiare la polvere sin dal primo giro. L'estate è qui ed il tempo è quello giusto per gareggiare in strada'' :''I wanna blow 'em off in my first heat. Summer's here and the time is right for goin' racin' in the street''. (da ''Racing in the street'') *''Alcuni ragazzi smettono semplicemente di vivere e cominciano a morire, poco a poco, pezzo a pezzo. Alcuni ragazzi tornano a casa dal lavoro, si lavano e vanno a gareggiare in strada'' :''Some guys they just give up living and start dying little by little, piece by piece. Some guys come home from work and wash up and go racin' in the street''. (da ''Racing in the street'') *''Rimane seduta sotto il portico della veranda di suo padre ma tutti i suoi più bei sogni sono infranti, resta a fissare il vuoto da sola tutta la notte con gli occhi di una che odia per il semplice fatto di essere venuta al mondo'' :''She sits on the porch of her daddy's house but all her pretty dreams are torn. She stares off alone into the night with the eyes of one who hates for just being born''. (da ''Racing in the street'') *''Non sono un ragazzo, no, sono un uomo, e credo in una terra promessa.'' :''I ain't a boy, no I'm a man, and I believe in a promised land.'' (da ''The Promised Land'') *''Qualche volta mi sento così giù che vorrei esplodere, esplodere e fare a brandelli questa città, prendere un coltello e tagliare via questo dolore dal cuore'' :''Sometimes I feel so weak I just want to explode, explode and tear this whole town apart, take a knife and cut this pain from my heart''. (da ''The Promised Land'') *''Spazzerò via i sogni che ti affliggono, spazzerò via i sogni che ti spezzano il cuore, spazzerò via le menzogne che ti lasciano nient'altro che persa e col cuore a pezzi'' :''Blow away the dreams that tear you apart, blow away the dreams that break your heart, blow away the lies that leave you nothing but lost and brokenhearted''. (da ''The Promised Land'') *''La fabbrica prende il suo udito, la fabbrica gli restituisce in cambio la vita'' :''Factory takes his hearing, factory gives him life''. (da ''Factory'') *''Quando la notte è silenzio e non te ne frega niente, quando i tuoi occhi sono stanchi e c'è qualcuno alla porta e realizzi che vuoi lasciare tutto'' :''When the night's quiet and you don't care anymore, and your eyes are tired and there's someone at your door and you realize you wanna let go''. (da ''Streets of Fire'') *''Sono tutte menzogne, ma sono imprigionato nella rete'' :''It's all lies but I'm strung out on the wire''. (da ''Streets of Fire'') *''Ora vivo solo con sconosciuti, parlo solo con sconosciuti.'' :''I live now only with strangers, I talk to only strangers.'' (da ''Streets of Fire'') *''Ognuno ha un desiderio, un desiderio a cui non può resistere'' :''Everybody's got a hunger, a hunger they can't resist''. (da ''Prove it all night'') *''Ma se i sogni diventassero realtà, oh, non sarebbe meraviglioso?'' :''But if dreams came true, oh, wouldn't that be nice''. (da ''Prove it all night'') *''Ma questo non è un sogno, questo lo stiamo vivendo davvero stanotte'' :''This ain't no dream we're living through tonight''. (da ''Prove it all night'') *''Tutti hanno un segreto, Sonny, qualcosa che proprio non riescono a guardare dritto in faccia'' :''Everybody's got a secret Sonny something that they just can't face''. (da ''Darkness on the Edge of Town'') *''Qualcuno è nato sotto una buona stella, qualcun altro se la procura in qualche modo'' :''Some folks are born into a good life, other folks get it anyway''. (da ''Darkness on the Edge of Town'') ====Citazioni sull'album==== *Se ancora oggi i brani di «Darkness on the Edge of Town» formano il nucleo dei nostri concerti forse è perché rappresentano la quintessenza del rock che volevo fare. (Bruce Springsteen, ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') ===''The River''=== '''Etichetta''': Columbia Records, 1980, prodotto da Bruce Springsteen, Jon Landau e Steve Van Zandt. * ''Cose romantiche a buon mercato'' :''Cheap romance''. (da ''The Ties That Bind'') *''Sei così spaventata di diventare la stupida bambola di qualcuno'' :''You're so afraid of being somebody's fool''. (da ''The Ties That Bind'') *''Preferirei sentire il dolore dentro di me, sì lo preferirei tesoro, piuttosto che conoscere il vuoto che il tuo cuore deve nascondere. Sì lo preferirei cara, sì lo preferirei cara. Sì lo preferirei baby'' :''I would rather feel the hurt inside, yes I would darlin', than know the emptiness your heart must hide. Yes I would darlin', yes I would darlin'.Yes I would baby '' (da ''The Ties That Bind'') *''Siedi e ti chiedi chi fermerà la pioggia, chi cancellerà la tristezza, chi allevierà il tuo dolore. È una lunga autostrada buia e una sottile striscia bianca che collega il tuo cuore al mio, baby'' :''You sit and wonder just who's gonna stop the rain, who'll ease the sadness, who's gonna quiet the pain. It's a long dark highway and a thin white line connecting baby, your heart to mine''. (da ''The Ties That Bind'') *''Non puoi abbandonare i legami che uniscono'' :''You can't forsake the ties that bind''. (da ''The Ties That Bind'') *''Beh io ho qualche birra da parte e la strada è libera. E ho te e baby tu hai me'' :''Well I got some beer and the highway's free. And I got you, and baby you've got me''. (da ''Sherry darling'') *''Bene lascia che il sole splenda, lascia che piova, lascia che i cuori spezzati amino di nuovo'' :''Well let there be sunlight, let there be rain, let the brokenheart love again '' (da ''Sherry darling'') *''In una casa dove le tende sono tirate per impedirle di vedere cose che non vuole sapere. Lei scosta le tende e guarda fuori in strada, il freddo della notte si prende gli ultimi tepori residui'' :''Into a house where the blinds are closed to keep from seeing things she don't wanna know. She pulls the blinds and looks out on the street the cool of the night takes the edge off the heat''. (da ''Jackson Cage'') *''Puoi tentare con tutte le tue possibilità ma ti sarà ricordato ogni notte che sei stato giudicato e ti è stata rimessa la vita'' :''You can try with all your might but you're reminded every night that you been judged and handed life''. (da ''Jackson Cage'') *''Mettersi comodi significa arrendersi'' :''To settle back is to settle''. (da ''Jackson Cage'') *''Perché c'è sempre un altro giorno e sarà per sempre così'' :''Because there's always just one more day and it's always gonna be that way''. (da ''Jackson Cage'') *''E non conta che cosa dici, sei duro abbastanza per giocare al gioco che fanno loro o farai solo il tuo tempo e sparirai'' :''And it don't matter just what you say, are you tough enough to play the game they play or will you just do your time and fade away '' (da''Jackson Cage'') *''Baby ci sono notti in cui sogno di un mondo migliore ma mi sveglio così scoraggiato ragazza'' :''Baby there's nights when I dream of a better world but I wake up so downhearted girl''. (da ''Jackson Cage'') *''Beh cara puoi capire il modo in cui trasformano un uomo in uno straniero da consumare giù nella Prigione Jackson'' :''Well darlin' can you understand the way that they will turn a man into a stranger to waste away down in the Jackson Cage '' (da''Jackson Cage'') *''È stata ferita così profondamente dice che non amerà mai più. Un giorno il tuo piangere ragazza avrà fine'' :''She'd been hurt so bad said she'd never love again. Someday your crying girl will end''. (da ''Two Hearts'') *''E sebbene il mondo ti rende freddo e duro c'è una cosa, signore, che so, ed è che se tu pensi che il tuo cuore sia pietra e che sei abbastanza duro da battere questo mondo tutto solo'' :''Though the world turns you hard and cold, there's one thing mister, that I know, that's if you think your heart is stone and that you're rough enough to whip this world alone''. (da ''Two Hearts'') *''Continuerò a cercare fino a trovare la mia persona speciale'' :''I'll keep searching till I find my special one''. (da ''Two Hearts'') *''Niente che possiamo dire cambierà qualcosa adesso'' :''Nothing we can say it's gonna change anything now''. (da ''Independence Day'') *''Perché l'oscurità di questa casa si è presa il meglio di noi, c'è un'oscurità in questa città che ha preso anche noi'' :'''Cause the darkness of this house has got the best of us, there's a darkness in this town that's got us too''. (da ''Independence Day'') *''Loro non mi faranno quello che ho visto hanno fatto a te'' :''They aint gonna do to me what I watched them do to you''. (da ''Independence Day'') *''Non c'era proprio nessun mezzo con cui questa casa potesse trattenere noi due insieme, penso che entrambi avessimo troppe cose in comune'' :''There was just no way this house could hold the two of us I guess that we were just too much of the same kind''. (da ''Independence Day'') *''Tutti gli uomini devono percorrere la strada che porta al loro giorno dell'indipendenza'' :''All men must make their way come independence day''. (da ''Independence Day'') *''Ho preso una strada sbagliata e posso solo andare avanti'' :''I took a wrong turn and I just kept going''. (da ''Hungry Heart'') *''Tutti hanno bisogno di un posto dove riposare, tutti vogliono avere una casa, non fa nessuna differenza che nessuno lo ammetta, nono c'è nessuno a cui piaccia stare solo'' :''Everybody needs a place to rest, everybody wants to have a home, don't make no difference what nobody says, ain't nobody like to be alone''. (da ''Hungry Heart'') *''Per tutto il giorno hai lavorato alla catena di montaggio, ora stanotte te la spasserai per un po''' :''All day you've been working that hard line, now tonight you're gonna have a good time''. (da ''Out in the street'') *''Quando quella sirena fischia, ragazza, sono in strada, sono a casa, sono fuori dalla mia tenuta di lavoro'' :''When that whistle blows, girl, I'm down the street, I'm home, I'm out of my work clothes''. (da ''Out in the street'') *''Il mio cervello si prende una vacanza solo per lasciare più spazio al mio cuore'' :''My brain takes a vacation just to give my heart more room''. (da ''Crush on you'') *''Per un bacio, dolcezza, giuro che darei tutto, perché sei una ragione di vita che cammina e parla'' :''For one kiss, darling I swear everything I would give, 'cause you're a walking, talking reason to live''. (da ''Crush on you'') *''Puoi guardare, ma è meglio che tu non tocchi'' :''You can look but you better not touch''. (da ''You can look (but you better not touch)'') *''Vedo quel fiocco malinconico tra i tuoi capelli, dimmi che sono io l'uomo per il quale l'hai messo'' :''I see the lonely ribbon in your hair, tell me I am the man for whom you put it there''. (da ''I wanna marry you'') *''Dicono che alla fine il vero amore prevale, ma non sempre alla fine il vero amore è come nelle favole. Dirti che farò avverare tutti i tuoi sogni sarebbe sbagliato, ma forse, piccolina, potrò aiutarli lungo la strada'' :''They say in the end true love prevails, but in the end true love can't be no fairytale. To say I'll make your dreams come true would be wrong, but maybe, darlin', I could help them along''. (da ''I wanna marry you'') *''Mio padre prima di morire diceva che il vero amore, il vero, vero amore era solo una bugia '' :''My daddy said right before he died that true, true love was just a lie''. (da ''I wanna marry you'') *''C'è qualcosa di allegro e qualcosa di triste nel desiderare qualcuno così ardentemente'' :''There's something happy and there's something sad about wanting somebody, oh so bad''. (da ''I wanna marry you'') *''Nessun sorriso da matrimonio, nessuna camminata all'altare, nessun fiore, nessun abito da sposa'' :''No wedding day smiles no walk down the aisle no flowers no wedding dress''. (da ''The River'') *''Ora tutte le cose che sembravano così importanti si sono semplicemente svanite nell'aria. Ora mi comporto come se non mi ricordassi, Mary si comporta come se non le importasse'' :''Now all them things that seemed so important, well mister they vanished right into the air. Now I just act like I don't remember, Mary acts like she don't care''. (da ''The River'') *''Ora questi ricordi ritornano e mi tormentano, mi perseguitano come una maledizione. Un sogno è una bugia se non diviene realtà o qualcosa di peggio ancora'' :''Now those memories come back to haunt me, they haunt me like a curse. Is a dream a lie if it don't come true or is it something worse''. (da ''The River'') *''Dici ancora le tue preghiere piccola mia? Vai ancora a dormire la sera pregando che domani tutto andrà bene?'' :''Do you still say your prayers little darlin'? Do you go to bed at night prayin' that tomorrow everything will be alright''. (da ''Point Black'') *''Hai preso quello che ti offrivano e lasciato indietro quello che chiedevano'' :''You took what you were handed and left behind what was asked''. (da ''Point Black'') *''Sarei stato il tuo Romeo e tu la mia Giulietta'' :''I was gonna be your Romeo you were gonna be my Juliet''. (da ''Point Black'') *''Ho giurato che non ti avrei mai lasciata andare via'' :''I swore I'd never let you go''. (da ''Point Black'') *''Beh, ti ho vista la scorsa notte giù in strada, il tuo viso era nell'ombra, ma lo sapevo che eri tu, te ne stavi in piedi sotto un portone riparata dalla pioggia, non hai risposto quando ti ho chiamata per nome, ti sei solo girata e hai guardato altrove, proprio come un altro estraneo che aspetta di essere spazzato via'' :''Well I saw you last night down on the avenue, your face was in the shadows but I knew that it was you, you were standin' in the doorway out of the rain, you didn't answer when I called out your name, you just turned and then you looked away like just another stranger waitin' to get blown away''. (da ''Point Black'') *''Ho una [[Batmobile]] così posso raggiungerti in un batter d'occhio, quando il tuo mondo è in crisi per un incombente cuore infranto'' :''I got a batmobile so I can reach ya in a fast shake, when your worlds in crisis of an impendin heartbreak''. (da ''I'm a rocker'') *''Il vero amore è finito e le lacrime scorrono veloci, tu stai soffrendo per un dolore nel tuo cuore o qualche altro disastro naturale'' :''True love is broken and your tears are fallin faster, you're sufferin' from a pain in your heart or some other natural disaster''. (da ''I'm a rocker'') *''Sai che mi potrei prender cura del tuo cuore, baby, meglio di quello lì'' :''You know I would taken better care of it, baby, than that''. (da ''I'm a rocker'') *''A volte mi scaldo così tanto, ragazza, che non posso parlare, ma quando sono con te mi do una calmata, e cammino'' :''Sometimes I get so hot girl, well, I can't talk, but when I'm with you I cool off, and I walk''. (da ''I'm a rocker'') *''Bene, ora dici di aver trovato un altro uomo che ti fa cose che io non so fare e che non importa che cosa io faccia, è tutto finito tra me e te'' :''Well now you say you've found another man who does things to you that I can't and that no matter what I do it's all over now between me and you''. (da ''Fade away'') *''Ora dici che ti sei chiarita le idee, è passato davvero tanto tempo da quando le cose tra noi andavano bene e che da qualche parte indietro lungo la via tu hai perso il tuo amore e io la fiducia in te'' :''Well now you say that you've made up your mind, it's been such a long, long time since it's been good with us and that somewhere back along the line you lost your love and I lost your trust''. (da ''Fade away'') *''Ora bambina non voglio essere solo un altro ricordo inutile che ti tiene stretto a sé o solo un qualche altro fantasma nella strada col quale ti fermi a parlare educatamente quando lo incroci e che sparisce nella notte'' :''Now baby I don't wanna be just another useless memory holding you tight or just some other ghost out on the street to whom you stop and politely speak when you pass on by vanishing into the night''. (da ''Fade away'') ====Citazioni sull'album==== *Dopo il sound controllato di «Darkness», {{NDR|''Darkness on the Edge of Town''}} volevo che il nuovo disco avesse tutta la ruvida e fragorosa spontaneità di un nostro live. [...] Con «The River» la E Street Band trovò l'equilibrio perfetto tra la garage band e il professionismo indispensabile per fare un buon disco. (Bruce Springsteen, ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') ===''Nebraska''=== '''Etichetta''': CBS Records, 1982, prodotto da Bruce Springsteen. *''Tutto muore, bella, è la realtà | Ma forse tutto ciò che muore, un giorno ritorna | Mettiti il trucco, aggiustati bene i capelli e vediamoci stasera ad [[Atlantic City]]'' :''Everything dies, baby, that's a fact | But maybe everything that dies, someday comes back | Put your makeup on, fix your hair up pretty and meet me tonight in Atlantic City'' (da ''Atlantic City'', n. 2) ===''Born in the U.S.A.''=== '''Etichetta''': Columbia Records, 1984, prodotto da Bruce Springsteen, Jon Landau, Chuck Plotkin e Steve Van Zandt. *''Abbiamo imparato più da un disco di tre minuti di quanto abbiamo mai imparato a scuola'' :''We learned more from a three minute record than we ever learned in school''. (da ''No Surrender'') *''Abbiamo fatto una [[Giuramenti dalle canzoni|promessa]] che abbiamo giurato di ricordare sempre | Nessuna ritirata, bella, nessuna resa'' :''We made a promise we swore we'd always remember | No retreat, baby, no surrender''. (da ''No Surrender'') *''Non puoi accendere un [[fuoco]] senza una [[scintilla]]'' :''You can't start a fire without a spark''. (da ''Dancing in the Dark'') ====Citazioni sull'album==== *''Born in the USA]'' rimane una delle mie opere musicali più grandi e più fraintese. L'alternanza fra il blues «negativo» delle strofe e il proclama «positivo» del ritornello, l'esigenza di dare voce a un patriottismo «critico» e non solo celebrativo risultava troppo stridente (o semplicemente fastidiosa!) ad alcuni degli ascoltatori più spensierati e disattenti. (Bruce Springsteen, ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') *Ci sono dischi che vivono di vita propria, e tu non puoi farci nulla. Uno di questi è «Born in the USA». Ecco perché a un certo punto decisi di smetterla di esitare, approfittare della situazione e arrendermi a quello che sarebbe diventato il bestseller della mia carriera. «Born in the USA» mi cambiò la vita, allargò a dismisura il mio pubblico, mi costrinse a riflettere meglio su come presentare il mio lavoro e per un breve istante mi collocò al centro del mondo pop. (Bruce Springsteen, ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') *{{NDR|Sulla canzone ''Born in the USA''}} Ispirato da Bobby Muller e Ron Kovic, più di dieci anni dopo la fine della Guerra del Vietnam avevo scritto e registrato una storia di soldati. Era una canzone di protesta, e quando la sentii prorompere dai giganteschi altoparlanti dello Hit Factory capii che era una delle cose migliori che avessi mai fatto. Era il blues di un reduce: nelle strofe un racconto, nei ritornelli una dichiarazione dell'unica certezza innegabile... il luogo di nascita, con annesso diritto al sangue, alla confusione, alla fortuna e alla grazia a esso legati. Chi ha pagato con il corpo e con l'anima si è ampiamente guadagnato il diritto di rivendicare il suo pezzetto di terra e plasmarlo a suo piacimento. (Bruce Springsteen, ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') ===''The Ghost of Tom Joad''=== ====Citazioni sull'album==== *«The Ghost of Tom Joad» racconta le ripercussioni del crescente divario economico negli anni Ottanta e Novanta, le difficoltà incontrate da tante persone che con spirito di sacrificio hanno creato l'[[Stati Uniti d'America|America]] e i cui sforzi sono essenziali alla nostra vita quotidiana. (Bruce Springsteen, ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') ===''Magic''=== ====Citazioni sull'album==== *«Magic» fu il mio atto di protesta contro la guerra in Iraq e l'amministrazione Bush, ma allo stesso tempo fu un album nel quale tentai di fondere il personale e il politico. Si può ascoltare dall'inizio alla fine senza nemmeno pensare all'attualità, oppure se ne può scorgere il filo micidiale sotto la superficie della musica. (Bruce Springsteen, ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') ===''Wrecking Ball''=== ====Citazioni sull'album==== *«Wrecking Ball» generò molto meno entusiasmo di quanto mi ero aspettato. Ero sicuro del suo valore, lo sono ancora oggi. Può darsi che il successo pesasse come una zavorra sulla mia voce, ma ne dubito. Ho lavorato sodo per poter scrivere di questi temi, ormai li conosco bene. «Wrecking Ball» è uno dei miei album più belli, moderni e accessibili dopo «Born in the USA»: non essendo un complottista, arrivai alla conclusione che quelle idee così presentate suscitavano un interesse profondo benché limitato in un gruppo di persone ragionevolmente ampio ma comunque ridotto, specie negli Stati Uniti. (Bruce Springsteen, ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') ===Non incluse negli album=== *''È una pistola, è un coltello | è un portafoglio, è la tua vita | non è un segreto (non è un segreto) | non è un segreto (non è un segreto) | nessun segreto, amico mio | che tu possa essere ucciso solo per vivere nella tua pelle americana.'' (da ''American Skin (41 Shots)'', 2000) :''Is it a gun, is it a knife | Is it a wallet, this is your life | It ain't no secret (it ain't no secret) | It ain't no secret (it ain't no secret) | No secret, my friend | You can get killed just for living in your American skin.'' ====Citazioni su canzoni non incluse negli album==== *Nessun'altra delle mie canzoni, nemmeno ''Born in the USA'', ha mai suscitato una reazione più caotica e controversa di ''American Skin''. C'era gente che si incazzava sul serio. Per la prima volta avevo affondato il dito nella divisione razziale che ancora oggi spacca il Paese. (Bruce Springsteen, ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') ==Citazioni su Bruce Springsteen== *Ho scelto di fare il presidente solo perché non potevo essere Bruce Springsteen. ([[Barack Obama]]) *Ho visto il futuro del rock'n'roll e il suo nome è Bruce Springsteen. ([[Jon Landau]]) *In una occasione come questa mi piace ricordare che io sarò anche il presidente, ma lui è e resta il Boss. ([[Barack Obama]]) *La sensazione che ho sempre avuto su B‪ruce Springsteen‬ è che, consapevole della fortuna del proprio talento, abbia sempre lavorato tantissimo per dimostrare (o dimostrarsi) di meritarselo. Questo è uno dei motivi per cui lo ammiro. Si è preso un impegno con chi lo segue: dare ogni volta niente di meno del suo meglio. È un impegno che ha sempre mantenuto. ([[Luciano Ligabue]]) *Lui incarna la voce della working-class bianca. È qualcosa che non si insegna. ([[Michael Moore]]) *Non ha mai fatto le cose che la maggior parte delle rockstar fanno. È diventato ricco e famoso ma non si è mai reso ridicolo con tutto questo successo, vero? Nessun arresto per droga, nessuna pulizia del sangue in Svizzera, e cosa più importante, non gioca nemmeno a golf. Nessuna acconciatura strana, nemmeno negli anni '80. Niente vestitini nei videoclip, a parte quei guanti senza dita negli anni 80. Niente parti cinematografiche imbarazzanti, niente serpenti o scimmie, nessuna mostra dei suoi quadri, nessuna lite pubblica, né si è mai dato fuoco nei weekend. ([[Bono]]) *Per me Springsteen è un ascolto fisso. Tra l’altro, ci ha concesso l’uso della sua canzone ''Philadelphia'' quando come artisti abbiamo realizzato un video politico contro [[Donald Trump|Trump]], in occasione delle ultime elezioni presidenziali americane. È stato sempre una colonna sonora della mia vita, del mio lavoro, in modo particolare per questo libro <small>[''Città in fiamme'']</small>. La mia città, le città che descrivo, sono le città di Springsteen, che lui ha cantato e raccontato nei suoi testi tante volte. ([[Don Winslow]]) ==Film== *''[[Philadelphia (film)|Philadelphia]]'' (1993) *''[[Alta fedeltà]]'' (2000) ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Greetings from Asbury Park, N.J.||(1973)}} {{Pedia|The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle||(1973)}} {{Pedia|Born to Run||(1975)}} {{Pedia|Darkness on the Edge of Town||(1978)}} {{Pedia|The River (album Bruce Springsteen)|''The River''|(1980)}} {{Pedia|Nebraska (album)|''Nebraska''|(1982)}} {{Pedia|Born in the U.S.A.||(1984)}} {{Springsteen}} {{DEFAULTSORT:Springsteen, Bruce}} [[Categoria:Cantautori statunitensi]] [[Categoria:Cantanti statunitensi]] [[Categoria:Premi Oscar]] tb4w9rdoog50ordvh33pb4r2j28se1v Gianni Agnelli 0 4120 1223924 1216523 2022-08-22T18:10:00Z Danyele 19198 /* Citazioni di Gianni Agnelli */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Gianni Agnelli.jpg|thumb|Gianni Agnelli.]] '''Giovanni Agnelli''', detto '''Gianni''' (1921 – 2003), imprenditore italiano. ==Citazioni di Gianni Agnelli== *Al Delle Alpi si vede male e poi è come giocare sempre fuori casa.<ref>Citato in Fabio Vergnano, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0031/articleid,0589_01_1997_0080_0039_8081686/ Agnelli: il Comunale, casa Juve]'', ''La Stampa'', 22 marzo 1997, p. 31.</ref> *Avere [[Michel Platini|Platini]] in squadra era come avere una credit card sempre a portata di mano.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 23, ISBN 88-8598-826-2</ref> *{{NDR|Su [[Mario Schimberni]], amministratore delegato di Montedison, dopo la scalata data da quest'ultima alla compagnia di assicurazioni La Fondiaria: 1986}} Bi-Invest ''humanum'', Fondiaria ''diabolicum''. (da ''Questi anni alla Fiat'', cap. 11) *[[Giampiero Boniperti|Boniperti]] ha costruito la [[Juventus Football Club|Juve]] dei '70 e degli '80 come [Ferruccio] Novo edificò il [[Grande Torino]], pezzo su pezzo, un [[Claudio Gentile|Gentile]] qui, un [[Marco Tardelli|Tardelli]] là. Non con il piglio onnivoro, urlato, di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] dalla fine degli Anni 80 in poi.<ref>Citato in Guido Vaciago, ''[http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2013/01/24-241238/L%E2%80%99Avvocato+era+avanti%3A+twittava+gi%C3%A0+50+anni+fa...?print L'Avvocato era avanti: twittava già 50 anni fa...]'', ''Tuttosport.com'', 24 gennaio 2013.</ref> *Coi profitti a zero la crisi non si risolve ma si incancrenisce e può produrre il peggio. Noi abbiamo due sole prospettive: o uno scontro frontale per abbassare i salari o una serie di iniziative coraggiose e di rottura per eliminare i fenomeni piú intollerabili di spreco e d'inefficienza. È inutile dire che questa è la nostra scelta.<ref>Dall'intervista di [[Eugenio Scalfari]], ''La malattia: profitto zero'', ''L'espresso'', XVIII (1972), n. 47, 19 novembre; citato in Ginsborg 1989, p. 449</ref> *Come fai a dire che sei [[innamoramento|innamorata]]? Solo le [[cameriere]] si innamorano. Solo le cameriere, Galvano e te. È una cosa da riviste di terz'ordine.<ref>Citato in [[Susanna Agnelli]], ''Vestivamo alla marinara'', Mondadori, 1975, p. 125</ref> *[[Ciriaco De Mita|De Mita]] [...] lo considero un tipico intellettuale del mezzogiorno, di quella formazione filosofica, di quella tradizione di pensiero tipica della [[Magna Grecia]]. (dalla trasmissione di Gianni MInoli, ''Mixer'', 1984, visibile su ''[http://www.youtube.com/watch?v=LbGkYicmvlg YouTube]'') *Di [[stile Juventus]] parlano gli altri, non noi.<ref>Da Massimo Mucchetti, ''I patron'', ''Hurrà Juventus'' nº 3 [98], Juventus Football Club S.p.A., 3 marzo 1997.</ref> *È abitudine della Juventus dire e credere che quando le cose vanno bene il merito è dei giocatori, quando vanno meno bene la responsabilità è della società. (dalla lettera aperta a [[Luciano Lama]] ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0033/articleid,0860_01_1991_0050_0029_25301407/ Agnelli risponde a Lama sulla Juve]'', ''La Stampa'', 6 marzo 1991, p. 33) *[[Claudio Garella|Garella]] è il più forte portiere del mondo. Senza mani, però.<ref>Citato in Timothy Ormezzano, ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/28/fare-miracoli-con-piedi.html Fare miracoli con i Piedi]'', ''la Repubblica'', 28 luglio 2010.</ref> *[[John Elkann|John]] è giovane ma ha dimostrato di possedere notevoli capacità e doti morali.<ref>Al momento dell'ingresso di John Elkann nel consiglio d'amministrazione Fiat; citato in ''[http://www.repubblica.it/online/economia/luttoagnelli/erede/erede.html Yaki, l'erede dell'impero. Un Agnelli di nome Elkann]'', ''la Repubblica'', 24 gennaio 2003</ref> *{{NDR|Su [[Zdeněk Zeman]] nel 1998}} [...] è il nipote di Vycpalek. Vycpalek noi l'abbiamo salvato dalla Cecoslovacchia comunista e l'abbiamo riportato in [[Italia]]. Quindi anche il nipote ci dovrebbe avere la gratitudine. Zeman? No [lo prenderebbe come allenatore], perché non mi piace il suo modo di allenare la squadra.<ref>Citato su [http://www.youtube.com/watch?v=kWYbSaoVSmc youtube.com], 2 giugno 2010.</ref> *I calciatori cattivi guadagnano sempre troppo, quelli buoni non guadagnano mai abbastanza.<ref name=Vaciago>Citato in Guido Vaciago, ''[https://www.tuttosport.com/amp/news/edicola/2021/03/11-79851610/gianni_agnelli_le_parole_che_ha_detto Gianni Agnelli, le parole che ha detto]'', ''Tuttosport'', 11 marzo 2021</ref> *I patrimoni si ottengono solo per speculazione, accumulazione o successione, nel mio caso è stata una successione. Ma il problema è cosa se ne fa dei patrimoni: si possono gestire con responsabilità o senza responsabilità. Io di mio ci ho messo sempre la responsabilità. Non so se sarei diventato ricco e potente senza ereditare quel patrimonio, molto probabilmente no. A chi si è fatto da solo forse invidio il fatto di aver avuto una vita certamente più avventurosa e di maggiori rischi. Ma mi faccia pensare a cosa non invidio, cioè chi si è disfatto da solo... e ce ne sono, ce ne sono tantissimi.<ref name=Vaciago/> *{{NDR|Nel 1986}} I risultati ottenuti dalla Juventus sono dovuti {{sic|sopratutto}} all'organizzazione, a un severissimo lavoro di ricerca e di selezione di talenti giovani più che a colpi di mercato audaci.<ref>Da [[Mario Sconcerti]], ''La Signora {{sic|ed}} io. Intervista a Gianni Agnelli'', ''la Repubblica'', 1986; citato in Marco La Villa, Mauro La Villa; ''Bianconeri. Juventus Story'', Eastern Canal, 2015 [2012], a 24m 30s e sqq.</ref> *Il ministro del Lavoro di allora {{NDR|[[Carlo Donat-Cattin]]}} non concluse la trattativa con i metalmeccanici fino a quando io non acconsentii, dopo parecchie ore di resistenza, a riassumere in fabbrica un centinaio di operai che si erano resi responsabili di violenze. Ricordo che, ricattato da queste condizioni, accettai la riassunzione. E l'umiliazione non fu accettare, o subire, questa forma di ricatto, ma, tornato a Torino e presentatomi ai dirigenti della produzione delle fabbriche, comunicare loro che avevo ceduto e che dovevano riassumere questo centinaio di operai violenti. Quello fu l'inizio di dieci anni disastrosi di brutalità e di violenze in fabbrica, che venne corretto solo dopo più di tremila giorni.<ref>Citato in Sergio Zavoli, ''La notte della Repubblica'', Nuova Eri, Roma, 1992.</ref> *{{NDR|Su [[Marcello Lippi]]}} Il più bel prodotto di Viareggio, dopo [[Stefania Sandrelli]].<ref>Citato in ''Tuttosport'', 8 gennaio 2009</ref> *Io considero di essere stato per il passato... non mi piace la parola «mecenate», infine un ''[[Tifoseria della Juventus Football Club|supporter]]'' della Juventus che ha avuto la possibilità d'aiutarla.<ref>Citato in Giancarlo Mancini, ''Il tempo e la storia'': episodio 4x53, ''[https://www.raiplay.it/video/2016/11/Il-tempo-e-la-Storia---La-famiglia-Agnelli-e-la-Juve-del-24112016-bf3bd4f5-b16a-4422-846e-40a23c7996c1.html La famiglia Agnelli e la Juve]'', con Giovanni De Luna, RAI Cultura, RAI 3, 24 novembre 2016, a 11 min 32 s. e sqq.</ref> *Juventus vuol dire [[gioventù]]. Gioventù vuol dire essere proiettati verso il futuro. Il suo passato è ricco di gloria, ma con il nome che porta è al futuro che si deve guardare.<ref>Citato in ''[https://www.juventus.com/it/news/articoli/123-anni-di-juve-123-anni-di-passione 123 anni di Juve. 123 anni di passione]'', ''juventus.com'', 1 novembre 2020.</ref> *La Juve è per me l'amo­re di una vita intera, motivo di gioia e orgoglio, ma anche di delusione e frustrazione, comunque emozioni forti, come può dare una vera e infinita storia d'amore.<ref name=juveamore>Citato in Guido Vaciago, ''[http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2010/01/23-52315/%C2%ABJuve,+l%E2%80%99amore+di+una+vita%C2%BB «Juve, l'amore di una vita»]'', ''Tuttosport.com'', 23 gennaio 2010.</ref> *La [[Juventus Football Club|Juventus]] rappresenta, per chi ama la Juventus, una passione, uno svago... e qualche cosa la domenica. Noi abbiamo cercato di dare a loro il migliore spettacolo possibile e anche molte soddisfazioni.<ref>Da un discorso disponibile su ''[http://www.youtube.com/watch?v=iZflNnPpnZE Grande Storia della Juventus: ''Quinquennio d'Oro'' (07:30 - 09:23)]'', ''Youtube.com''.</ref> *Le scorrettezze di [[Fernando Couto|Couto]] sono così solari, così facili e belle da fischiare, che se fossi un arbitro gli darei una medaglia.<ref>Citato in Marco Sappino, ''Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano'', Dalai editore, 2000, [http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2113 p. 2113]. ISBN 8880898620</ref> *Nei momenti difficili, c'è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, e questo è il motivo per cui la Juventus ha vinto anche oggi.<ref>Citato in ''[http://it.uefa.com/uefa/history/obituaries/newsid=50995.html Addio a Gianni Agnelli]'', ''www.uefa.com'', 24 gennaio 2003</ref> *La Juventus è la compagna della mia vita, soprattutto un'emozione. Accade quando vedo entrare quelle maglie in campo. Mi emoziono persino quando leggo sul giornale la lettera [[J]] in qualche titolo. Subito penso alla Juve.<ref>Citato in [http://www.juventus.com/it/news/news/2016/22-luglio-1947--giovanni-agnelli-diventa-presidente-della-juventus.php ''22 luglio 1947: Giovanni Agnelli diventa Presidente della Juventus''], ''Juventus.com'', 22 luglio 2016</ref> *{{NDR|Su Michel Platini}} Nella Juve nessuno è mai stato al suo livello e se in futuro ci sarà qualcuno che lo supererà lo ammetteremo a malincuore.<ref>Citato in Beppe di Corrado, ''[http://www.ilfoglio.it/soloqui/868 Anonimo straordinario]'', ''Il Foglio'', 23 marzo 2008.</ref> *{{NDR|Il giorno dopo la finale di Coppa dei Campioni 1982-1983: Amburgo-Juventus 1-0}} Non è successo niente, questi tedeschi ci hanno insegnato a leggere e a scrivere.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/23/Agnelli_bacio_dal_tifoso_Una_co_8_960523732.shtml Agnelli, bacio dal tifoso "Una vittoria palpitante"]'', ''Corriere della sera'', 23 maggio 1996</ref> *Non prenderemo più piccoletti: dalla tribuna non si vedono.<ref>Citato in Marco Sappino, ''Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano'', Dalai editore, 2000, [http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2112 p. 2112]. ISBN 8880898620</ref> *Ogni giovane d'Europa deve poter cominciare i suoi studi a [[Parigi]], continuarli a [[Londra]], completarli a [[Roma]] o Francoforte. Dobbiamo recuperare, in chiave moderna, l'eredità degli antichi "''[[clerici vagantes]]''". (all'[[Università di Bologna]], il 16 settembre 1988<ref>Stefania Tamburello, ''Mi piace il vento perché non si può comperare: Gianni Agnelli in parole sue'', ETAS, 2013 ISBN 978-88-58-64060-9 (p. 32)</ref>) *[[Jean-Pierre Papin|Papin]] è un grandissimo giocatore, un bravo centrattacco e un uomo coraggioso, capace di mettere la testa dove gli altri non osano mettere il piede. Quanto a chiacchiere però...<ref>Citato in ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1447768 Agnelli: Schumacher è della Ferrari]'', ''La Stampa'', 11 agosto 1995, p. 23.</ref> *Per essere italiani nel mondo, dobbiamo essere europei in Italia. (1975)<ref name=sinigaglia>Citato in Alberto Sinigaglia, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0029/articleid,0181_01_2004_0011_0029_1296960/ L'Avvocato visto dall'Avvocato]'', ''La Stampa'', 12 gennaio 2004, p. 29.</ref> *[...] Perché la Juventus, dopo già un secolo di storia, è diventata una leggenda. Una leggenda che è sorta in un liceo di Torino e che ha finito per conquistare nove, dieci milioni di tifosi in Italia e, certo, altrettanti all'estero con un nome, una maglia e dei colori conosciuti in tutto il mondo. (da ''[http://www.youtube.com/watch?v=OGG7EWvJH1k Grande Storia della Juventus]'', ESPN Classic) *Quando Platini mi re­galò uno dei suoi tre Palloni d'Oro, gli chiesi: ma è dav­vero tutto d'oro? Lui mi guardò sorridendo: e secon­do lei, avvocato, se era tutto d'oro glielo regalavo?<ref name=juveamore/> *{{NDR|Prima della finale della UEFA Champions League 1995-1996 tra la Juventus e l'Ajax}} Se loro sono una squadra di pittori fiamminghi, noi saremo dei piemontesi tosti.<ref>Citato in ''[http://www.juventus.com/site/ita/NEWS_newseventi_8071896C68864B47AD0D4FF6DE6AB2F1.asp Presentate le nuove maglie!]'', ''www.juventus.com'', 8 luglio 2009</ref> *Quando mi parlano della Juventus in ambiente di affari mi disturba moltissimo. Primo perché non sono lì per parlare di quello. Secondo perché la gente che arriva e parla di calcio crede di avere una certa intimità per la passione in comune per cui fanno delle richieste in affari. No, di calcio mi piace parlarne nel tempo libero.<ref name=Vaciago/> *{{NDR|Rispondendo a chi chiedeva: «Vinca la Juve o vinca il migliore?»}} Sono fortunato, spesso le due cose coincidono.<ref>Citato in ''[http://news2000.libero.it/agnelli/passioni/1188.jhtml Speciale Giovanni Agnelli: La "Signora" nel cuore]'', News2000, gennaio 2004</ref> *[[Torino]] ricorda le antiche città di guarnigione, i doveri stanno prima dei diritti, l’aria è fredda e la gente si sveglia presto e va a letto presto, l’antifascismo è una cosa seria, il lavoro anche e anche il profitto.<ref>Citato in Aldo Cazzullo, ''La movida e i poliziotti. Torino ora somiglia all'Italia'', ''Corriere della Sera'', 25 giugno 2017, p. 29.</ref> *Tre stranieri per me sono pochi, per me ci vuole la liberalizzazione totale. E poi in quello scenario mi piacerebbe che gli italiani siano talmente forti che uno sceglie loro.<ref name=Vaciago/> *Una volta scendevano in piazza per protestare contro la Fiat, oggi perché [[Roberto Baggio|Baggio]] non vada alla Juve. Direi che il paese è migliorato.<ref>Citato in [[Emanuela Audisio]], ''[http://www.repubblica.it/sport/calcio/2017/02/13/news/il_campione_diverso_rimasto_tra_noi_con_la_sua_assenza-158175485/?ref=search Baggio, il campione diverso rimasto tra noi con la sua assenza]'', ''Repubblica.it'', 13 febbraio 2017</ref> *Un giorno mi dissero che Maradona si allenava cen­trando la porta con un tiro da centrocampo. Andai al Comunale e lo dissi alla squadra, Platini non disse nulla ma chiese al magazzi­niere di aprire la porticina dello spogliatoio che stava al di là della pista d'atletica, si fece dare un pallone e da centrocampo lo spedì negli spogliatoi. Mi guardò sorri­dendo e se ne andò senza di­re una parola.<ref name=juveamore/> *Un uomo che non piange, non potrà mai fare grandi cose.<ref>Citato da Luca Pancalli in Silvia Galimberti, ''[http://www.gazzetta.it/Paralimpiadi/09-09-2012/trionfo-azzurro-28-medaglie-pancalli-commovente-912557493823.shtml Trionfo azzurro: 28 medaglie. Pancalli: "Commovente"]'', ''La Gazzetta dello Sport.it'', 9 settembre 2012</ref> *Vi raccomando la Fiat. Ora è arrivato il momento di cedere il testimone. Ci siamo dati delle regole. Noi in Fiat parliamo di regole per seguirle, non come tanti oggi che ne parlano per non seguirle. Mi hanno detto: "Ma lei è un caso speciale". Io ho risposto: "Guai a quell'azienda dove esistono casi speciali". (dal suo discorso di commiato da presidente della Fiat, dicembre 1995)<ref name=sinigaglia/> ===Attribuite=== *[[Marina Cicogna]] è l’unico uomo che mi fa paura. :{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La diretta interessata ha smentito che Agnelli possa essersi espresso sul suo conto in modo così rude: «Forse proprio quella frase non l’ha detta, ma di sicuro mi ha detto: “Mozzoni, io vorrei clonarti”».<ref>Da un'intervista concessa a Maria Luisa Agnese, in ''Liberi tutti'', 28 dicembre 2018; citato in [[Stefano Lorenzetto]], ''Chi (non) l'ha detto'', Marsilio Editori, 2019. ISBN 9788829703241</ref> {{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0031/articleid,0643_01_1996_0133_0035_8765359/ Agnelli: "Le mie quattro finali in bianconero"]''|Intervista di [[Roberto Beccantini]], , ''La Stampa'', 16 maggio 1996.}} *[[Omar Sivori|Sivori]], lui non stravedeva per la Coppa [dei Campioni]. E difatti trovò il modo di ''marinare'' Vienna.<ref>Si riferisce alla partita Wiener Sportklub – Juventus 7-0 dell'edizione [[w:Coppa dei Campioni 1958-1959|1958-1959]].</ref> *È più facile vincere la [[UEFA Champions League|Coppa]] che arrivare in finale. *{{NDR|«Se Roberto Baggio è Raffaello e Del Piero Pinturicchio, [[Gianluca Vialli|Vialli]] chi è?»}} Mi faccia pensare. Direi il Michelangelo della Cappella Sistina. Lo scultore che sa trasformarsi in pittore. *Non lo scriva, o se lo scrive, lo metta giù con garbo: [[Roberto Baggio]] è il più grande ''giocatorino'' che abbia conosciuto. Gli voglio bene. *{{NDR|Su [[Silvio Berlusconi]]}} Si è abbattuto sul calcio trasformandolo da sport di città a spettacolo televisivo. Il suo Milan lo paragonerei agli Harlem Globetrotters, e lui al capo del Madison Square Garden. Donadoni è stato il primo ''pezzo'' che ci ha strappato. L'Atalanta era nostra assidua fornitrice da un sacco di tempo, e quello fu un segnale chiaro, un segno forte: di svolta drastica, di cambiamento radicale. Nulla, e nessuno, sarebbe rimasto come prima. Ciò premesso, ho applaudito e invidiato il suo Milan. *[[Antonio Giraudo|Giraudo]] e [[Adriano Galliani|Galliani]] li giudico molto professionisti. [[Giampiero Boniperti|Boniperti]], viceversa, era a modo suo un ''romantico''. [...] Un romantico prepotente, ecco. *[[Gaetano Scirea|Scirea]] era più elegante. Non so se fosse, o sia, una qualità, ma non mi viene in mente una sua rudezza. [[Franco Baresi|Baresi]], invece, di botte ne ha date. Ma come guida la difesa – e talvolta, addirittura la squadra – non la guida nessuno. Formidabile. *Non tutti gli italiani tifano per la [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]], mentre tutti gli italiani e il cinquanta per cento dei non italiani tifano [[Scuderia Ferrari|Ferrari]]. *Sono come [[Arrigo Sacchi|Sacchi]]: le prove, gli allenamenti, mi intrigano più delle gare vere e proprie. *L'unica materia che noi italiani abbiamo divulgato, è stata il [[catenaccio]]. *[Il calcio di oggi mi piace] Meno di quello di ieri. Mi sembra più piatto, più grigio, più uniforme. Io vorrei cento [[George Weah|Weah]], non uno. E mille [[Éric Cantona|Cantona]]. Sono loro che scaldano il pubblico e fanno la differenza. Mi dicono, fra parentesi, che sia pure diventato saggio. Deve credermi: da un grandissimo ''mascalzone'' si potrà sempre ricavare un santo; ma da una mezza cartuccia, mai e poi mai un asso. {{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0030/articleid,0599_01_1997_0151_0030_8187538/ Agnelli: Lippi scienziato del calcio]''|Intervista, ''La Stampa'', 3 giugno 1997.}} *[Ho dato a [[Alessandro Del Piero|Del Piero]] il soprannome Pinturicchio] Per l'estetica, per il modo di giocare. Lui è uno che lavora poco, ma i suoi gol sono sempre eccellenti. *Chi vince sempre alla fine scoccia. Ma avrei gradito lo stesso. *[[Roberto Bettega|Bettega]] aveva i capelli grigi quando giocava, oggi li ha bianchi. Avrebbe dovuto imparare a essere più prudente quando si parla di altri e di arbitri.<ref>Roberto Bettega si lamentò dell'arbitraggio di [[w:Sándor Puhl|Sándor Puhl]] nella finale della Coppa dei Campioni 1996-1997 Borussia Dortmund-Juventus a Monaco di Baviera, vinta dai tedeschi per 3-1.</ref> *[Ho imparato a saper perdere] Presto, negli anni in cui ho avuto la fortuna di fare il militare. Chi ha visto Russia e Nord Africa, capisce che si può anche perdere. *La Juve gli deve gratitudine. Oggi [[Giampiero Boniperti|Boniperti]] è un ex centravanti di mezza età, onorevole, deputato europeo: un uomo diverso. Ma quando lo si nomina fa ancora paura. E questo mi fa piacere. *[Tra [[Michel Platini|Platini]] e [[Diego Armando Maradona|Maradona]]] C'è soprattutto una differenza di qualità. Ma unico, il più grande è stato [[Pelé]]. *[[Marcello Lippi|Lippi]] è formidabile nel gestire gli uomini. E ha una parte scientifica nella preparazione fisica. *{{NDR|«Juve, Ferrari, Fiat. A che cosa tiene di più?»}} Alla Fiat. {{Int|1=Da ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2003/01_Gennaio/24/battute1.shtml ''Così disse l'Avvocato. Le battute, le frecciate, i motti – Speciale Giovanni Agnelli'']''|2=Citato in ''Corriere.it'', 25 gennaio 2003.}} *[[Tommaso Buscetta|Buscetta]] ha detto di essere ossessivamente un tifoso della [[Juventus Football Club|Juventus]]? Se lo incontrate ditegli che è la sola cosa di cui non potrà pentirsi. *{{NDR|Su [[Franco Zeffirelli]]}} È un grande regista. Ma quando parla di [[Calcio (sport)|calcio]] non lo sto nemmeno a sentire. *Fino ad oggi il [[Partito Comunista Italiano|Partito comunista]] è stato visto con due prospettive: quella della [[speranza]] e quella della [[paura]]. Dopo l'episodio di oggi credo che la prospettiva della speranza sia cancellata. {{NDR|dopo il picchettaggio di Mirafiori: frecciata a [[Enrico Berlinguer]]}} *Faccio i complimenti a [[Carlo De Benedetti|De Benedetti]] anche se lui parla male di noi. {{NDR|dopo una sua affermazione sulla Fiat}} *Come tutti i politici, anche [[Luca Cordero di Montezemolo|Montezemolo]] è molto sensibile a quello che scrivono i [[Giornale|giornali]]. Anzi: è più sensibile ai giornali che ai [[Fatto|fatti]]. Sbaglia. *Ho conosciuto [[marito|mariti]] [[fedeltà|fedeli]] che erano pessimi mariti. E ho conosciuto mariti infedeli che erano ottimi mariti. Le due cose non vanno necessariamente assieme. *{{NDR|[[Giuseppe Saragat|Saragat]]: «Caro Agnelli, adesso che è presidente della Fiat non potrà più corteggiare le ragazze»}} Allora mi dimetto subito. *Gli [[uomo (genere)|uomini]] si [[Gli uomini si dividono in due categorie|dividono in due categorie]]: gli uomini che parlano di donne e gli uomini che parlano con le donne. Io di donne preferisco non parlare. *Non siamo una repubblica delle banane. {{NDR|sui severi commenti della stampa estera su [[Silvio Berlusconi]] prima delle elezioni del 2001}} *Sa quale è la [[verità]]? Nel nostro Paese purtroppo non ci sono nemmeno banane. Ci sono soltanto fichi d'India. {{NDR|sulle dimissioni di [[Renato Ruggiero]] da Ministro degli Esteri, gennaio 2002}} *{{NDR|Su [[Ciriaco De Mita]] negli anni '80}} Un tipico intellettuale della Magna Grecia. *Nei momenti difficili di una partita, c'è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, a quella capacità di non arrendersi mai. E questo è il motivo per cui la Juventus vince anche quando non te l'aspetti. *{{NDR|[[Zbigniew Boniek]]}} Bello di notte. *{{NDR|[[Aldo Serena]]}} Bravo dalla cintola in su. *{{NDR|[[Michel Platini]]}} L'abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il ''foie gras''. *{{NDR|[[Alessandro Del Piero]]}} Mi ricordava Pinturicchio. Adesso è [[Samuel Beckett#Aspettando Godot|Godot]]. *{{NDR|[[Diego Armando Maradona]]}} Migliore di qualunque allenatore. *{{NDR|[[Roberto Baggio]]}} Un coniglio bagnato. ==Citazioni su Gianni Agnelli== *Agnelli e [[Michel Platini|Platini]]? Certo che parlano tra loro: da proprietario di giocattolo a giocattolo che può parlare. ([[Tony Damascelli]]) *Agnelli è una persona che tutti vorrebbero come zio. ([[Michel Platini]]) *Agnelli ha sempre avuto il pallino degli affari. A sedici anni il nonno gli regalò 1000 lire con le quali Gianni comprò tre mele che rivendette a 1300 lire. Quindi investì questo nuovo capitale per comperare cinque mele che rivendette a 2000 lire subito reinvestite in sei mele che gli fruttarono 3000 lire. A questo punto quando stava per acquistare dodici mele per ricavarne 5700 lire, improvvisamente, grazie ad una congiuntura favorevole del mercato, morì suo padre lasciandogli in eredità 100 mila miliardi. ([[Gino & Michele]]) *Agnelli va in Paradiso di sicuro con questi comandamenti! «Onora il padre e la madre»: per forza, con tutti i soldi che gli hanno lasciato! «Non desiderare la roba d'altri»: come fa? è tutto suo. ([[Roberto Benigni]]) *Aveva una grande capacità di giudicare perché era un profondo conoscitore del mondo del calcio e non parlava mai a caso. ([[Alessandro Del Piero]]) *Cortese più che affabile, inquieto più che volubile, cinico più che scettico, si muoveva al di sopra delle parti e al di fuori della mischia, da cui stile e rango lo tenevano lontano. [...] Era uno snob raffinato, dallo charme cosmopolita, impreziosito dalla erre moscia. ([[Roberto Gervaso]]) *Credo non vi sia stato né vi sia un altro italiano con una rete di relazioni personali come Gianni Agnelli in tutti i continenti e negli ambienti più diversi. ([[Giulio Andreotti]]) *È uno dei pochi italiani esportabili, e presentabili, al di là delle Alpi, della Manica, dell'Atlantico. Lo conoscono tutti e tutti – quelli che contano – conoscono lui. Gode d'infiniti privilegi ma, mi dicono, non ne abusa. Nega d'amare il potere, forse solo perché ne ha tanto, e nessuno può insidiarglielo. Comunque, ne fa un uso discreto, come si conviene a un monarca, sul cui impero non tramonta mai il sole. ([[Roberto Gervaso]]) *Era un grande esteta del calcio, voleva vincere, ma prima di tutto amava i grandi giocatori, che fossero della Juve o avversari: da Hamrin a Baggio, passando per Sivori, Platini e Maradona [...] Era capace di valutare le persone, e non solo i calciatori, con incredibile sintesi e perspicacia. ([[Giovanni Trapattoni]]) *Era un grande punto di riferimento per noi, si parlava di calcio, soprattutto di calcio, ma nell'argomento lui metteva riferimenti alla vita quotidiana, con ironia, competenza, curiosità. Ci mancheranno quelle sue punzecchiature che facevano del calcio un ambiente ricco di umanità. Mi ha fatto i complimenti parecchie volte e io arrossivo le prime volte, poi sempre meno. Con l'Avvocato scompare uno dei più grandi personaggi del secolo. Il calcio e non solo la Juventus, lo sport in generale, perde un grandissimo. E dire che il calcio per lui era solo un divertimento. Infatti, Agnelli ha fatto molto di più per la crescita dell'Italia. ([[Antonio Cabrini]]) *Gianni Agnelli era un incomparabile uomo d'affari ed un fervente sostenitore dello sport. Con la sua esperienza ed il suo carisma Agnelli ha molto contribuito a far entrare il movimento olimpico in una nuova era. L'Italia, che nel 2006 ospiterà i giochi invernali a Torino, ha perso uno dei suoi mentori. ([[Jacques Rogge]]) *{{maiuscoletto|Gianni Agnelli}}. ''Fiat dux!''<ref>{{cfr}} ''[[Genesi]]'': «''fiat lux''» («sia fatta la luce»). {{cfr}} [[Fiat lux|voce dedicata]].</ref> ([[Marcello Marchesi]]) *Il carisma dell<nowiki>'</nowiki>''Avvocato'' [...] lo percepivi in lontananza. Stava sempre vicino alla squadra, era informatissimo. E quando parlavi con lui ti accorgevi che di calcio ne capiva tantissimo. ([[Antonio Cabrini]]) *Non lo scopro certo io l'Avvocato; era una persona eccezionale come immagine, come carisma, come tutto. ([[Luciano Moggi]]) *Oggi ho telefonato all'Agnelli e gli ho detto: «Il mio posto di lavoro non si tocca»... Lui m'ha risposto: «E chi lo tocca? Anzi mi fa schifo solo a guardarlo». ([[Francesco Tullio Altan|Altan]]) *Orgoglioso di averlo conosciuto [...] Ogni volta mi colpivano la competenza e la curiosità che aveva per la Ferrari, per la Formula 1 e per il calcio e la sua sensibilità per i problemi del mondo. ([[Michael Schumacher]]) *Parla con la propria bocca, pensa con il cervello di Valletta, col cuore di Giulio De Benedetti e con gli interessi polivalenti della Fiat. ([[Indro Montanelli]]) *Poi c'era l'Avvocato. Arrivava negli spogliatoi e trattava allo stesso modo Platini e il magazziniere. Amava la Juve, ma quando gli chiesi di comprare Paolo Rossi rispose di no: "''Costa troppo e noi abbiamo migliaia di cassintegrati. Potrebbe fare un altro nome?''". Non mi ha mai dato un ordine, credo non ne abbia mai dati in vita sua, i suoi ordini erano domande: "''Ma perché quell'ala sinistra non gioca mai?''" ([[Giovanni Trapattoni]]) *{{ndr|Nel 2010}} Quando parlava non era mai per caso. Quando parlava c'era sempre da divertirsi. Quando parlava c'era sempre qualcosa da imparare. Quando parlava stavano tutti ad ascoltare. Quando parlava era difficile non capire. Mancano tanto le parole di Gianni Agnelli a questa Juve e a questo calcio. (Guido Vaciago<ref name=juveamore/>) *Un entusiasta dello sport, un uomo decisivo per rendere la [[Juventus]] uno dei più grandi club calcistici del mondo. ([[Franco Carraro]]) *Una speciale combinazione di ''charme'', eleganza, ''sense of humor'', velocità mentale e allo stesso tempo un grande calore mediterraneo. ([[Ira von Fürstenberg]]) *Una volta chiesero ad Agnelli quali fossero le tre cose più importanti nella sua vita. Lui rispose: «Tutte e tre cominciano per F: la Fiat, la Ferrari e la f...». ([[Vasco Rossi]]) *Voglio ricordare che gli sarebbe piaciuto festeggiare la terza stella, chissà chi gliela regalerà, comunque la vedrà di sicuro dal cielo. ([[Marcello Lippi]]) *Gianni Agnelli ha avuto l'unico merito storico di portare l'orologio sopra il polsino. ([[Pietro Citati]]) ===[[Striscioni del calcio|Striscioni]]=== *81 anni di storia bianconera, non si cancellano con la morte.<ref name=storiajuve>Striscione esposto dalla tifoseria bianconera in occasione di Juventus-Piacenza del 26 gennaio 2003, in ricordo di Gianni Agnelli, morto due giorni prima.</ref> *Adesso Giovanni di' a [[Giuseppe Prisco|Peppino]] quello che non hai mai detto... come "zanzare" lo scudetto.<ref>Ironico striscione della tifoseria interista riferito allo storico presidente bianconero, Gianni Agnelli, mancato pochi giorni prima, e a Giuseppe Prisco, storico dirigente nerazzurro, morto un anno prima.</ref> *Avvocato, i grandi uomini non muoiono mai.<ref>Striscione esposto dalla tifoseria laziale in onore dell'avvocato, morto pochi giorni prima.</ref> *Due stelle sul petto, la terza in cielo.<ref name=storiajuve/> *La passione bianconera, la classe di Torino, lo stile italiano, la leggenda di un grande uomo.<ref name=storiajuve/> ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Paul Ginsborg, ''Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi'', traduzione di Marcello Flores e Sandro Perini, Einaudi, 1989. ISBN 8806160548 *[[Cesare Romiti]], [[Gianpaolo Pansa]], ''Questi anni alla Fiat'', Rizzoli, Milano, 1988. ISBN 8817536237 ==Voci correlate== * [[Juventus Football Club]] * [[Maria Sole Agnelli]] – sorella * [[Susanna Agnelli]] – sorella * [[Umberto Agnelli]] – fratello ==Altri progetti== {{interprogetto|w|commons=Category:Gianni Agnelli}} [[Categoria:Imprenditori italiani|Agnelli, Gianni]] [[Categoria:Dirigenti sportivi italiani|Agnelli, Gianni]] [[Categoria:Avvocati italiani]] r2ui101gt7hf0li2s4ee5rts2851fb7 Template:SelezioneNuove 10 4465 1223809 1223780 2022-08-22T13:20:03Z Sun-crops 10277 Aggiorno wikitext text/x-wiki <noinclude>{{Protetta}}</noinclude> <div style="text-align:justify; margin-right:10px;"><!-- AGGIUNGI UNA NUOVA VOCE IN CIMA ALLA LISTA, CANCELLANDONE UNA DAL FONDO. La lista viene aggiornata periodicamente da un utente registrato qualunque (nessun timore!), per un totale di 25. 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AGGIUNGI QUI UNA NUOVA VOCE: NON DIMENTICARE IL SEPARATORE "{{,}}" --> ''[[Belgica (nave)|Belgica]]''{{,}} [[Claudio Garella]]{{,}} [[Luca de Meo]]{{,}} ''[[Crimes of the Future (film 2022)|Crimes of the Future]]''{{,}} [[Claudio Garella]]{{,}} [[Harlem]]{{,}} [[Aurora polare]]{{,}} [[Canale di Suez]]{{,}} [[Jemmy Button]]{{,}} [[Jamie Chadwick]]{{,}} [[Claudia Peroni]]{{,}} [[Domenico Acerenza]]{{,}} [[Keely Hodgkinson]]{{,}} [[Matteo Bussola]]{{,}} [[Sadie Sink]]{{,}} [[Lea T]]{{,}} [[Aron Winter]]{{,}} ''[[L'uomo nel mirino]]''{{,}} ''[[La rivincita di Natale]]''{{,}} [[Rūta Meilutytė]]{{,}} [[Guanaco]]{{,}} [[Ushuaia]]{{,}} [[Audizione]]{{,}} [[Giada Arena]]{{,}} [[Erin Moriarty]]{{,}} [[Maude Apatow]] <!-- NON DIMENTICARE DI TOGLIERE L'ULTIMO SEPARATORE "{{,}}" --></div><noinclude> [[Categoria:Template selezione]] </noinclude> c6rlw1wrq3paesurcgxdzotwoqbzg9i James Bond 0 4532 1224036 1192580 2022-08-23T07:40:28Z Mariomassone 17056 /* Citazioni di James Bond */ wikitext text/x-wiki [[File:Sean Connery as James Bond (1971, cropped2).jpg|thumb|James Bond interpretato da [[Sean Connery]]]] '''James Bond''' (l<nowiki>'</nowiki>''agente 007''), personaggio creato dallo scrittore britannico [[Ian Fleming]]. ==Citazioni di James Bond== *Il mio nome è Bond, James Bond. (presentazione tipica del personaggio nei film<ref>{{cfr}} Giancarlo Grossini, ''Dizionario del cinema giallo: tutto il delitto dalla A alla Z'', Edizioni Dedalo, 1985, p. 39.</ref>) *Vodka [[Martini (cocktail)|Martini]] agitato, non mescolato. (ordinazione tipica del personaggio nei film<ref>{{cfr}} Francesca Belotti, ''Le strade del mistero di Milano'', Newton Compton Editori, 2015.</ref>) ===''[[Agente 007 - Licenza di uccidere]]''=== *Dominazione del mondo. Il solito sogno. I manicomi sono pieni di gente che crede di essere Napoleone. *Tieni le mani sul volante, sono un passeggero molto nervoso! *Se gira con i capelli bagnati, morirà di polmonite. ===''[[Agente 007 - L'uomo dalla pistola d'oro]]''=== *Quando io uccido, è dietro preciso ordine del mio governo, e quelli che uccido sono degli assassini. *Non ho mai ucciso un nano, ma ci dev'essere una prima volta per tutto. *{{NDR|Dopo aver ucciso Scaramanga}} Ha avuto il suo colpo di grazia. ===''[[007 - Zona pericolo]]''=== *{{NDR|Su Kara Milovy}} Il mio interesse nei suoi confronti è strettamente professionale. *Non pensare, lascia che accada. *{{NDR|Dopo aver buttato giù dall'aereo Necros}} Gli piaceva il mio stivale. ===''[[Il mondo non basta]]''=== *Sono coinvolto nella vendetta di un uomo che non crede in niente. *Il mondo non basta. [...] È il motto di famiglia. *Avevo sempre desiderato farmi natale ad Istanbul.<ref name=chri>Nel doppiaggio originale la battuta gioca sul doppio senso del nome della bond girl, Christmas.</ref> *Credevo che natale venisse una volta l'anno.<ref name=chri/> ==Citazioni su James Bond== *A James Bond basta fare l'amore con una donna e lei comincia a sentire cori di angeli, tornando immediatamente dalla parte del Bene e della Virtù. (''[[Agente 007 - Thunderball: Operazione tuono]]'') *Domando scusa, ma non posso cambiarmi, e se James Bond finirà, andrò sempre a vedere quello che prenderà il suo posto. ([[Guido Piovene]]) *{{NDR|Su [[Christopher Lee]]}} Esiste una voce secondo la quale Fleming si sia ispirato proprio alla sua vita per creare il personaggio di James Bond, dato che come abbiamo detto Lee ha lavorato per i servizi segreti durante la guerra e avrebbe forse continuato anche successivamente a collaborare con l'intelligence britannica. ([[Fabio Giovannini]]) *{{NDR|Sulla voce sull'essere stato l'ispirazione per James Bond}} Ho sentito molte volte questa voce. Che le devo dire: se fosse vero non potrei mai ammetterlo, perché violerei il mio giuramento di agente segreto; se non fosse vero non potrei mai dire il falso... quindi le rispondo semplicemente: No. ([[Christopher Lee]]) *James Bond ama rompere le regole. Gode di libertà di cui la gente normale non dispone. Gli piace mangiare, gli piace bere, gli piacciono le ragazze. È piuttosto crudele, sadico. Incarna un'elevata percentuale delle fantasie di molta gente... anche se pochi ammetterebbero che gli piacerebbe essere Bond. Non esito a dire che anche a me piace mangiare, piace bere e piacciono le ragazze. ([[Sean Connery]]) *I film di James Bond, al miscuglio abituale di violenza, sesso, tecnologia, aggiungono qualcosa di più, che segnava il momento: un estetismo delle immagini, una punta di dandysmo, una preziosità dell'orrido, in cui motivi tipici fine Ottocento sembravano filtrare tra le macchine avveniristiche e fantacientifiche. ([[Guido Piovene]]) *Il successo di Bond deriva da questo transfert e, poi, dalle donne, dalla musica, dal suo humour, dai gadget, dagli stuntmen... Do il massimo ai suoi stereotipi, ma, nella vita, monogamo per natura, felice di stare con i miei figli, mi sento sempre parte della società e dei suoi problemi quotidiani, non da quella delle folte schiere di supereroi o spericolati cowboy, che si assumono il compito di salvarla con armi di ogni tipo. ([[Pierce Brosnan]]) *La considero un dinosauro misogino sessista, una reliquia della Guerra Fredda il cui puerile fascino, sprecato nel mio caso, ha invece colpito la giovane donna da me mandata a valutarla. (''[[GoldenEye (film 1995)|GoldenEye]]'') *La voga di James Bond è in declino. Il favore del grosso pubblico non è più quello di una volta. L'agente 007 ha rappresentato un momento, per me non privo d'interesse, nella storia del film-racconto d'avventura. Chi farà la storia del genere non lo potrà dimenticare. ([[Guido Piovene]]) *– Snake, hai visto "[[A 007, dalla Russia con amore (film)|Agente 007: dalla Russia con amore]]"?<br />– Non mi piacciono quei film. Le vere spie non sono affatto come James Bond. È pura fantasia. [...] E anche se è finzione, non posso fare a meno di confrontarmi con Bond.<br />– Esattamente, cos'è che non ti piace di James Bond? I fantastici aggeggi? Le auto? Le armi? [...] Snake, non ti piacerebbe avere una pistola a forma di penna? [...] Ah, ho capito. Sei preoccupato di come trattare le signore, vero? [...] A dire la verità, non piace neanche a me l'idea di fare il cascamorto con delle [[Bond girl|fatalone]] nemiche. Ma fa parte del fascino di Bond. Potresti imparare un paio di cose da lui. [...] 007 è la cosa più grande prodotta dall'Inghilterra dai tempi della Mayflower. Non mi sorprenderebbe se facessero altri 20 film di 007. (''[[Metal Gear Solid 3: Snake Eater]]'') *Su James Bond so tutto, sono preparatissimo, praticamente l'ho visto nascere essendo stato Ian Fleming mio cugino. Stavamo spesso insieme, giocavamo a golf e parlavamo del suo lavoro e del mio. Secondo me, tra gli interpreti di Bond l'attore più vicino ai libri è Pierce Brosnan, ha l'eleganza e la leggerezza che piaceva a Ian. ([[Christopher Lee]]) ==Note== <references /> ==Film== *''[[Agente 007 - Licenza di uccidere]]'' (1962) *''[[A 007, dalla Russia con amore (film)|A 007, dalla Russia con amore]]'' (1963) *''[[Agente 007 - Missione Goldfinger]]'' (1964) *''[[Agente 007 - Thunderball: Operazione tuono]]'' (1965) *''[[Agente 007 - Si vive solo due volte]]'' (1967) *''[[Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà]]'' (1969) *''[[Agente 007 - Una cascata di diamanti]]'' (1971) *''[[Agente 007 - Vivi e lascia morire]]'' (1973) *''[[Agente 007 - L'uomo dalla pistola d'oro]]'' (1974) *''[[La spia che mi amava (film)|La spia che mi amava]]'' (1977) *''[[Moonraker - Operazione spazio]]'' (1979) *''[[Solo per i tuoi occhi (film)|Solo per i tuoi occhi]]'' (1981) *''[[Octopussy - Operazione piovra]]'' (1983) *''[[007 - Bersaglio mobile]]'' (1985) *''[[007 - Zona pericolo]]'' (1987) *''[[007 - Vendetta privata]]'' (1989) *''[[GoldenEye (film 1995)|GoldenEye]]'' (1995) *''[[Il domani non muore mai]]'' (1997) *''[[Il mondo non basta]]'' (1999) *''[[La morte può attendere]]'' (2002) *''[[Casino Royale (film)|Casino Royale]]'' (2006) *''[[Quantum of Solace]]'' (2008) *''[[Skyfall]]'' (2012) *''[[Spectre (film)|Spectre]]'' (2015) ===Film apocrifi=== *''[[James Bond 007 - Casino Royale]]'' (1967) *''[[Mai dire mai (film)|Mai dire mai]]'' (1983) – remake non ufficiale di ''Thunderball: Operazione tuono'' ==Altri progetti== {{interprogetto|w}} {{Film James Bond}} [[Categoria:Personaggi cinematografici|Bond, James]] [[Categoria:Personaggi letterari|Bond, James]] [[Categoria:James Bond| ]] lgqb96yfd7k1pljqknbbkuc8gfbwcat Aiuto:Disambiguazione 12 5006 1223810 951300 2022-08-22T13:25:29Z Sun-crops 10277 /* Quando disambiguare */ piccolo fix wikitext text/x-wiki {{(Q)Altro}} {{Ao}} [[File:Disambigua_compass.svg|right|180px]] {{Indicedx}} ''Nota: questa pagina concerne il processo di '''disambiguazione''' all'interno di Wikiquote. L'elenco completo delle pagine di disambiguazione si trova in '''[[:Categoria:Disambigua]]'''.'' ---- La '''Disambiguazione''' in Wikiquote è il processo di soluzione di possibili equivoci che si instaurano quando voci su due o più argomenti diversi potrebbero avere lo stesso titolo ''naturale''. Wikiquote si basa su collegamenti semplici e automatici: mentre stai scrivendo in una pagina di pubblicazione e/o di modifica, scrivi [[Fight Club]] fra parentesi quadre (così:<nowiki> [[Fight Club]])</nowiki> e otterrai un collegamento o rimando. Ma intendevi collegarti al [[Fight Club (romanzo)|libro]] o al [[Fight Club (film)|film]]? == Quando disambiguare == Le pagine di chiarimento delle ambiguità hanno un unico scopo: dare la possibilità al lettore (utente di Wikiquote) di scegliere fra le diverse pagine che potrebbero stare sotto lo stesso titolo. Non si deve disambiguare, o aggiungere un collegamento ad una pagina di chiarimento delle ambiguità, se non c'è rischio di confusione. Chiediamoci: Quando un lettore immette questo termine nella casella di ricerca e spinge il pulsante "[[Wikiquote:Pulsante vai|Vai]]", si aspetta di vedere qualcuna delle voci elencati nella pagina di disambiguazione?<br> L'aggiunta di collegamenti a voci inesistenti è vietata, in Wikiquote; si creano disambigue solo quando ci sono le voci relative. Allo stesso modo, non si usano "titoli disambiguati" (con specificazioni oltre al titolo principale) come [[Giovanni Sartori (politologo)]] se non esistono altre voci collo stesso titolo. Le considerazioni di che [[Wikiquote:Cosa non mettere su Wikiquote|cosa non è Wikiquote]] non sono improvvisamente negate per le pagine di disambiguazione. Non ha senso aggiungere definizioni da dizionario ''on-line'' ad una simile pagina, fa eccezione il linguaggio tecnico. Le pagine di chiarimento delle ambiguità possono elencare i concetti definiti in voci più generali.<BR> È accettabile fornire brevi descrizioni all'interno della pagina di disambiguazione per argomenti che attualmente non hanno voci proprie (vedi sotto), ma non si dovrebbe fare mai per qualcosa la cui voce finirebbe con buona probabilità in [[Wikiquote:Pagine_da_cancellare]]. Le descrizioni di disambiguazione non dovrebbero esistere per argomenti di cui le uniche voci potrebbero stare in pagine con titoli diversi, per i quali si utilizza il [[Wikiquote:creare e usare un redirect|redirect]] con risultati eccellenti. <BR> In generale, le descrizioni in-linea sono problematiche, perché i collegamenti alle pagine di disambiguazione dovrebbero essere evitati, poiché verrebbero probabilmente trascurati per mancanza di visibilità. Gli errori d'ortografia comuni dovrebbero essere elencati soltanto se rimandano al titolo corretto se non ci sono altre disambiguazioni, e come precisato sopra, solo se le voci esistono o si stanno scrivendo e esiste un rischio reale di confusione, per esempio [[Campagna]] potrebbe includere un collegamento a [[Campania]]. Gli errori d'ortografia alle pagine di chiarimento delle ambiguità possono essere elencati in una sezione separata tipo "errori di ortografia comuni" o "voci correlate". I collegamenti agli errori d'ortografia non dovrebbero essere aggiunti quando non c'è nessun altro chiarimento delle ambiguità, a meno che non siano abbastanza notevoli da essere aggiunti nella voce. Le pagine di disambiguazione vanno usate con attenzione e soltanto se proprio necessarie. == Tipi di disambiguazione == Si può arrivare alla soluzione di una ambiguità in diversi modi: :A. '''Sezioni su una pagina''': Voci costituite da un solo paragrafo ciascuno o comunque piccole possono coesistere su una stessa pagina, separate da intestazioni. Anche se questa è una pagina di chiarimento delle ambiguità, non c'è necessità dell'avviso di disambiguazione poiché sulla pagina non ci sono rimandi ad altre voci con il titolo simile. Ma allorché ciascuna [[Wikiquote:Sezione|sezione]] si sviluppa, arriva il momento in cui ciascun significato deve avere una pagina propria, ed a tal punto si inserirà una pagina di disambiguazione. :B. '''Disambiguazione paritetica''': tutte le voci hanno una pagina propria con un proprio titolo ed il titolo principale si trasforma in una ''pagina di disambiguazione'': una semplice lista (o frase) contenente i ''[[Aiuto:Wikilink|link]]'' che rimandano a quelle voci specifiche, spiegandone le differenze di ognuno. :C. '''Disambiguazione su argomento dominante''': se uno dei significati risulta chiaramente predominante questo viene pubblicato con il suo titolo, che resta quello generale. All'inizio della voce vengono dati i rimandi agli altri significati, se la lista dovesse essere lunga si crea un solo rimando ad una pagina intitolata "Nome (disambigua)" dove è possibile trovare tutti i possibili significati. Creare una pagina di disambiguazione del tipo B e C (di cui sopra) impone quattro passi: # si definiscono titoli adeguati e diversi per i vari argomenti specifici; # si scrive la pagina di disambiguazione (con i link alle voci come sopra definiti); # si sostituiscono (aiutandosi con la funzione del menù ''Pagine che linkano questa'') tutti i link che rimandano al titolo generale con i nuovi link che rimanderanno agli argomenti specifici (individuati nel primo passo); # si aggiunge il link alla nuova pagina di disambiguazione sulla lista appropriata (vedi appresso "Rimandi alla pagina di disambiguazione") == Stabilire collegamenti agli argomenti disambiguati == Un avvertimento: c'è la tendenza a creare pagine di disambiguazione senza preoccuparsi di tutti i collegamenti alle medesime. La conseguenza è che Wikiquote diviene meno funzionale di quanto non fosse prima dell'azione di definizione dei diversi significati. Prima di creare una pagina di disambiguazione, agite su "Puntano qui", per individuare tutte le pagine che puntano (cioè contengono un collegamento) alla pagina sulla quale state per intervenire. Assicuratevi che quelle pagine siano definite o che non siano oggetto di discussione prima di suddividere la voce disambiguata su diverse pagine. '''Deve essere quindi un impegno correggere tutti i ''link'' male indirizzati che nasceranno inevitabilmente a seguito della creazione della pagina di chiarimento delle ambiguità.''' == Titoli delle voci == Per creare le diverse pagine relative ai corrispondenti argomenti, abbiamo diverse possibilità. Si può aggiungere fra parentesi una parola o una frase definente fra parentesi. La parola o la frase deve seguire uno di questi due criteri: un nome generico che renda univoco il titolo specifico oppure il "soggetto" o il "contesto" cui si riferisce il termine. Raramente si può usare un aggettivo che descriva il soggetto, ma in questo caso è in genere preferibile formulare il titolo senza parentesi. Di fronte alla scelta fra l'uso di una breve frase ed una parola con contesto fra parentesi, non si pone l'obbligo di scelta: possiamo creare entrambe le pagine utilizzando il ''REDIRECT'' su una delle due, semmai può risultare più elegante porre la voce sul primo e reindirizzare il secondo con parentesi. Un caso speciale dell'uso del "contesto" per disambiguare si ha quando il contesto è un libro o altra opera creativa, rendere chiaro è quando il contesto è un libro o l'altro lavoro creativo, come per le voci su personaggi fantastici: [http://en.wikipedia.org/wiki/Wikiquote:Check_your_fiction check your fiction]. Se c'è scelta fra il rendere chiaro con un termine generico o con un "contesto", scegliamo quello più semplice. Usiamo la stessa frase di disambiguazione per argomenti compresi nel medesimo contesto. Per omogeneizzare le nostre convenzioni, la frase tra parentesi dovrebbe essere trattata come qualunque altra parola in un titolo: '''normalmente a caretteri minuscoli''', a meno che non si tratti di un nome proprio che "sempre", si scrive in maiuscolo nel testo corrente (come il titolo di un libro). == Pagina di disambiguazione == C'è una certa flessibilità sia nel modo di concepire la pagina di chiarimento delle ambiguità, sia persino nel deciderne la sua necessità. Come accennato prima, se il titolo ha palesemente un significato dominante ed uno o due significati meno noti o in contesti specialistici, è preferibile modificare la voce completa che riguarda il significato primario sotto il semplice titolo, appena sotto a brevi collegamenti agli usi speciali. Se la pagina di chiarimento delle ambiguità ha ragion d'essere, può essere semplicemente una rapida lista delle voci specifiche con i collegamenti, e se necessaria una breve descrizione sulla stessa riga di ciascuno (risparmiando particolari per le voci specifiche). Oppure potrebbe avere un minimo di testo esplicativo per spiegare le differenze, o evidenziare un'eventuale storia interessante del termine in sé, indipendentemente dai soggetti specifici. Se ciascuno dei soggetti è composto soltanto da una frase o due, può essere più semplice mettere entrambi nella stessa voce. La scelta del metodo appropriato dipende dal soggetto. Le voci qui sotto servono da esempio di cosa può esser fatto (ed alcuni esempi di cosa non dovrebbe esser fatto, ma c'è da sperare non siano molti). È vivamente consigliata l'inclusione in testa alla voce del [[Template:Disambigua]] (basta digitare '''<nowiki>{{disambigua}}</nowiki>'''): <div class="toccolours itwiki_template_avviso"> {| style="background-color: White;" |---- |width="55" halign="center" |[[Immagine:Disambigua compass.svg|50px|left]] |Questa è una pagina di [[Aiuto:Disambiguazione|chiarimento delle ambiguità]]: ciò significa che contiene un elenco di voci che altrimenti potrebbero avere lo stesso nome. Se sei giunto qui passando da un link, puoi tornare indietro e correggerlo in modo che punti direttamente alla voce appropriata, grazie. |} </div> Se non state modificando una pagina intera (cioè non una disambigua paritetica) di chiarimento delle ambiguità potete mettere un avviso nella parte superiore della voce utilizzando il [[:Template:Nota disambigua]], con la sintassi '''<nowiki>{{Nota disambigua|descrizione=</nowiki>''' ''indicare il motivo della disambigua '''''<nowiki>|titolo=[[</nowiki>''' ''nomefile alternativo'' '''<nowiki>]]}} </nowiki>'''. Sulla pagina comparirà il seguente messaggio: {{Nota disambigua|descrizione="indicare il motivo della disambigua"|titolo=nomefile alternativo}} === Interlink === Le pagine di disambiguazione dovrebbero contenere solamente [[Aiuto:Interlink|interlink]] che rimandano a identiche pagine di disambiguazione di altre versioni linguistiche di Wikipedia. Non devono cioè rimandare a voci di contenuto specifico tra quelle elencate nella pagina di disambiguazione, ma alle pagine di disambiguazione relative allo stesso identico termine o sigla, non tradotto. Ad esempio la pagina di disambiguazione [[Batman (disambigua)]] deve contenere interlink a pagine di disambiguazione come [[:en:Batman]]; ''non'' interlink a voci relative a uno specifico film su Batman ([[:en:Batman Begins]]). === Interprogetto === Se il titolo corrisponde a una parola presente nel [[Wikipedia:it:Wikipedia:Wikizionario|Wikizionario]], potrebbe essere utile inserire il ''[[Aiuto:template|template]]'' '''[[Template:interprogetto|interprogetto]]''', nella sezione ''Altri progetti'', nel seguente modo: <pre> ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt=bugia|w|w_oggetto=una disambigua|w_preposizione=omonima:|etichetta=bugia}} </pre> ''Vedi anche:'' [[:en:Wikiquote:Disambiguation pages with links]], [[:en:Wikiquote:Disambiguation and abbreviations]], [[Aiuto:FAQ]], [[:en:Wikiquote:Policy Library]]. == Rimandi alla pagina di disambiguazione == Raramente c'è necessità di puntare i ''[[Aiuto:link|link]]'' a pagine di disambiguazione -- nella maggior parte dei casi i ''link'' dovrebbero richiamare direttamente le voci che trattano lo specifico significato ricercato, e non ad una pagina di disambiguazione. Prima di trasformare una voce in una pagina di chiarimento delle ambiguità si dovrebbe in primo luogo verificare quali pagine rimandano a quella voce (usando la funzione del menù verticale "Puntano qui") e correggere i collegamenti con i nuovi. Naturalmente, l'obiettivo principale di una pagina di disambiguazione è quello di dirigere opportunamente i collegamenti accidentali, per cui è assai importante che i collegamenti esistenti continuino a funzionare. '''In sintesi, se abbiamo fatto un buon lavoro entrando nella pagina di disambiguazione che dovrebbe avere nel titolo "(disambigua)" per essere facilmente trovata utilizzando il motore di ricerca, e ''clickiamo'' su "Pagine che linkano questa", non dovremmo trovare nessun link. Se troviamo altri link questi sono da reindirizzare alle pagine riportanti le voci specifiche.''' Il software di Wikiquote ha una funzione che riconosce ed elenca gli [[Speciale:Lonelypages|voci orfane]], vale a dire tutti le voci sulle quali non punta alcun ''link''. Per le pagine di disambiguazione è giusto che sia così: generalmente desideriamo che le pagine si colleghino con altre pagine di contenuto specifico. Pertanto, al fine di rendere la lista delle voci orfane più funzionale, ed evitare confusione fra voci effettivamente orfane e pagine volutamente prive di puntatori, le pagine di disambiguazione sono così elencate: *[[:en:Multiple-place names]] la posizione del titolo; *[[:en:Wikiquote:Links to disambiguating pages]] for other such pages. *Le persone si trovano in [[:en:Wikiquote:Non-unique personal name]]. "[[Special:Whatlinkshere/Aiuto:Disambiguazione]]" dovrebbe elencare tutte le pagine di disambiguazione. Se creiamo una pagina di disambiguazione, inseriamo un ''link'' che porti ad essa in una pagina appropriata fra queste. Per rimandare ad una pagina di chiarimento delle ambiguità (anziché ad un significato specifico), inseriamo un ''Redirect'' alla pagina di chiarimento delle ambiguità che include "(disambigua)" del testo, per esempio [[voce (disambigua)]]. Ciò ci aiuta a distinguere i collegamenti accidentali alla pagina di chiarimento delle ambiguità da quelli intenzionali. {{interprogetto|nolink|w}} [[Categoria:Aiuto - Altro]] 2bcyf6pxmsscy050mqk1cx6xqwpetr5 David Cronenberg 0 5340 1223980 1223788 2022-08-22T23:09:07Z SunOfErat 12245 /* Regista */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:David Cronenberg 2012-03-08.jpg|thumb|David Cronenberg]] '''David Paul Cronenberg''' (1943 – vivente), regista, sceneggiatore, attore, produttore cinematografico, direttore della fotografia e montatore canadese. ==Citazioni di David Croneneberg== *I [[censura|censori]] tendono a fare quello che fanno soltanto gli psicotici: confondono la realtà con l'illusione.<ref>Da Chris Rodley, ''Il cinema secondo Cronenberg'', riportato in ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/04/29/io-lo-squartatore.html Io, lo squartatore]'', ''repubblica.it'', 29 aprile 1994.</ref> *Potete dirmi che non si possono avere bambini senza il sesso. La scienza può dire il contrario. Allo stesso modo, penso che il sesso esista per finzione, per reinvenzione. Vi sono sempre stati elementi di politica, di interesse, di godimento, di convenzione, nella sessualità.<ref>Da un'intervista con Roy Blackwelder, 1999.</ref> {{Intestazione|Intervista di [[Enrico Ghezzi]] per la trasmissione ''Fuori orario'', Rai Tre, 1988}} *Ho un problema con molta [[fantascienza]] riguardo la qualità della scrittura. Molti degli scrittori di fantascienza che ho letto quand'ero giovane ora non riesco più a leggerli, perché le idee sono interessanti, ma la scrittura non è molto buona. *Mi piacciono le motociclette e le auto da corsa. [...] Quando costruiamo delle macchine è come se fosse la nostra versione del corpo umano. Nel senso che il corpo umano è una macchina. È quello che [[William Burroughs]] ha chiamato ''the soft machine''. È interessante perché quando apri una macchina vedi la mente dell'uomo che l'ha progettata. [...] Mi piace molto lavorare sui motori delle moto e delle auto. In questo modo hai l'intera storia dell'uomo, la tecnologia, il design, la razionalità. [...] È un'avventura filosofica lavorare su una macchina. *Io credo che noi pensiamo che la nostra esistenza fisica sia relativamente stabile, ma io non penso che lo sia. Il nostro corpo è come un uragano: muta costantemente, è solo un'illusione che si tratti dello stesso corpo giorno dopo giorno, ma non è mai lo stesso da un momento all'altro. Per questo la questione dell'identità diventa ancora più urgente. Avvertiamo che siamo qualcuno che continua, che ha una storia, che ha un futuro, ma non lo puoi provare. È impossibile. *Trovi spesso a questo riguardo le cose più strane e orribili, bizzarre e sessualmente perverse: la gente, consumando un sacco di energie per dire quanto siano negative e per parlare delle loro implicazioni, in realtà le tiene in vita. Vogliono che esistano. *La maggior parte degli artisti sono attratti da ciò che è nascosto, da ciò che è proibito, tabù. Se sei un artista serio non può accettare i tabù, qualcosa che non puoi guardare, qualcosa che non puoi pensare, qualcosa che non puoi toccare. *{{NDR|Vedere un film in video}} è un'esperienza diversa {{NDR|rispetto al cinema}}. È come leggere un libro. Registri il film, ne vede un pezzo, poi il giorno dopo ne vedi un altro, hai le tue scene preferite. Penso che il video abbia davvero cambiato, forse in meglio, ma ha davvero alterato il cinema, perché la gente sa che può avere accesso al film, lo può possedere, qualcosa di impossibile e impensabile fino a poco tempo fa. [...] Credo che sia una cosa molto positiva avere accesso a un film come se si trattasse di un libro. ==Note== <references /> ==Filmografia== ===Regista=== {{div col|strette}} *''[[Videodrome]]'' (1983) *''[[La zona morta]]'' (1983) *''[[La mosca (film)|La mosca]]'' (1986) *''[[Inseparabili (film 1988)|Inseparabili]]'' (1988) *''[[Spider]]'' (2002) *''[[A History of Violence]]'' (2005) *''[[La promessa dell'assassino]]'' (2007) *''[[A Dangerous Method]]'' (2011) *''[[Cosmopolis (film)|Cosmopolis]]'' (2012) *''[[Crimes of the Future (film 2022)|Crimes of the Future]]'' (2022) {{div col end}} ===Attore=== *''[[La versione di Barney (film)|La versione di Barney]]'' (2010) ===Produttore=== *''[[La mosca (film)|La mosca]]'' (1986) *''[[Spider]]'' (2002) *''[[A History of Violence]]'' (2005) *''[[Cosmopolis (film)|Cosmopolis]]'' (2012) ===Sceneggiatura=== *''[[Videodrome]]'' (1983) *''[[Cosmopolis (film)|Cosmopolis]]'' (2012) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Cronenberg, David}} [[Categoria:Attori canadesi]] [[Categoria:Direttori della fotografia]] [[Categoria:Montatori canadesi]] [[Categoria:Produttori cinematografici canadesi]] [[Categoria:Personalità dell'ateismo]] [[Categoria:Registi canadesi]] [[Categoria:Sceneggiatori canadesi]] drq4adil011pq9bt4dop8kmrg6a44md Alexander Hamilton 0 5476 1223859 631847 2022-08-22T15:01:04Z AnjaQantina 1348 +nota disambigua, +note, +defaultsort wikitext text/x-wiki {{Nota disambigua|descrizione=il politico e avvocato statunitense (1812 – 1883)|titolo=[[Alexander Hamilton Stephens]]}} [[Immagine:Alexander Hamilton.jpg|thumb|right|Alexander Hamilton]] '''Alexander Hamilton''' (1755 – 1804), politico statunitense. *Il sovrapporsi e il saldarsi della volontà dell'esecutivo con quella di un parlamento sottomesso, determina la fine della democrazia e la tirannia della maggioranza.<ref>1787; citato in [[Furio Colombo]], ''Cittadini ancora uno sforzo'' – ''l'Unità'', 4 giugno 2006.</ref> *In ogni [[repubblica]] vi dovrebbe essere un corpo adatto a correggere i pregiudizi, frenare le passioni smodate e controllare le opinioni incostanti di un'assemblea popolare.<ref>Da ''Elogio della stabilità'', in ''Antologia degli scritti politici'', p. 152.</ref> *L'[[umanità|uomo]] è un animale che ragiona piuttosto che ragionevole, per la maggior parte governato dall'impulso della passione.<ref>Da una lettera, 16 aprile 1802.</ref> *Non è prudente demandare i poteri che dovrebbero spettare all'Unione ad organi che non possono essere continuamente e precisamente controllati.<ref>Da ''Osservazioni generali sulla Costituzione'', ''Federalista'', n. 84; in ''Antologia degli scritti politici'', p. 144.</ref> *Un debito nazionale, se non è eccessivo, potrebbe essere per noi una benedizione nazionale.<ref>Da ''Lettera a [[Robert Morris]]'', 30 aprile 1781.</ref> *{{NDR|Sulla recente costituzione degli Stati Uniti}} Un pasticcio che non ha alcuna possibilità di durare. {{NDR|[[Ultime parole famose]]}}<ref>Citato in Focus n. 137, p. 134.</ref> ==Note== <references /> ==Bibliografia== *V. de Caprariis (a cura di), ''Antologia degli scritti politici di Alexander Hamilton'', Il Mulino, Bologna, 1961. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Hamilton, Alexander}} [[Categoria:Politici statunitensi]] 5bzy832mxxevnzskf71355f9ycincg1 Codice d'onore 0 5596 1224050 1203345 2022-08-23T10:29:34Z 151.47.210.148 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Codice d'onore |titolooriginale=A Few Good Man |paese=Usa |anno=1992 |genere=Drammatico |regista=[[Rob Reiner]] |sceneggiatore=[[Aaron Sorkin]] |attori= *[[Tom Cruise]]: Tenente Daniel Kaffee *[[Jack Nicholson]]: Col. Nathan R. Jessep *[[Demi Moore]]: Cap. di corvetta JoAnne Galloway *[[Kevin Bacon]]: Cap. Jack Ross *[[Kiefer Sutherland]]: Tenente Jonathan Kendrick *[[Kevin Pollak]]: Tenente Sam Weinberg *[[James Marshall (attore)|James Marshall]]: Soldato Louden Downey *[[Wolfgang Bodison]]: Caporale Harold W. Dawson *[[J.T. Walsh]]: Tenente Col. Matthew Andrew Markinson *[[Christopher Guest]]: Dr. Stone *[[Noah Wyle]]: Cap. Jeffrey Barnes *[[Cuba Gooding Jr.]]: Cap. Carl Hammaker |doppiatori italiani= *[[Roberto Chevalier]]: Tenente Daniel Kaffee *[[Michele Gammino]]: Col. Nathan R. Jessep *[[Isabella Pasanisi]]: Cap. di corvetta JoAnne Galloway *[[Marco Mete]]: Cap. Jack Ross *[[Francesco Pannofino]]: Tenente Jonathan Kendrick *[[Sandro Acerbo]]: Tenente Sam Weinberg *[[Vittorio De Angelis]]: Soldato Louden Downey *[[Claudio Fattoretto]]: Caporale Harold W. Dawson *[[Cesare Barbetti]]: Tenente Col. Matthew Andrew Markinson *[[Manlio De Angelis]]: Dr. Stone *[[Massimo De Ambrosis]]: Cap. Jeffrey Barnes *[[Fabrizio Manfredi]]: Cap. Carl Hammaker note= <!-- eventuali note, come ad esempio altri personaggi di rilievo del cast --> }} '''''Codice d'onore''''', film del 1992 di [[Rob Reiner]] con [[Tom Cruise]] e [[Jack Nicholson]]. == Frasi == *Probabilmente- non so, mi sta venendo in mente adesso- probabilmente abbiamo la responsabilità, come ufficiali, dell'addestramento di Santiago. Probabilmente, come ufficiali, abbiamo delle responsabilità verso la nazione; dobbiamo far sì che gli uomini e le donne addetti alla sua sicurezza siano addestrati professionalmente. Sì, mi sembra... anzi, sono certo di averlo letto una volta da qualche parte. E adesso sto pensando, Colonello Markinson, che il suo suggerimento di trasferire Santiago- sebbene eminentemente pratico e certamente indolore- potrebbe non essere, per così dire, una soluzione altamente patriottica. Il soldato Santiago resta al suo posto. Noi lo addestreremo a dovere. John, a te l'incarico: se Santiago non riuscirà ad ottenere al più presto dodici su venti nelle sue note di profitto e di condotta, per prima cosa darò a te la colpa... dopodiché ti ucciderò. ('''Col. Nathan R. Jessep''') *Noi ci conosciamo da un pezzo; abbiamo fatto insieme l'Accademia, Il Servizio di Prima Nomina e abbiamo combattuto insieme perfino in Vietnam... però sulla scala gerarchica io mi sono arrampicato con maggiore velocità e successo di te. Ora, se questo fatto è fonte di tensione, o di qualche imbarazzo per te... non me ne frega proprio un cazzo. Il nostro mestiere consiste nel salvare vite umane, Tenente Colonnello Markinson. Non devi discutere i miei ordini davanti a un altro ufficiale. ('''Col. Nathan R. Jessep''') *Ci faremo onore domani... ci faremo massacrare. ('''Ten. Daniel Kaffee''') *Vedi, Danny, io so come affrontare le pallottole, le bombe, il sangue, non cerco denaro e tantomeno medaglie. Quello che io voglio è che tu, con la tua uniforme bianca da frocetto e la tua parlata da moccioso di Harvard, quando ti rivolgi a me mi dimostri un po' di cortesia. ('''Col. Nathan R. Jessep''') *Sai che ha fatto Markinson per i primi diciassette anni dei ventisei che ha passato nei marines? Controspionaggio. Markinson è scomparso. Non esiste nessun Markinson. ('''Cap. Jack Ross''') *Jo, noi perderemo... e perderemo alla grande. ('''Ten. Daniel Kaffee''') *Noi eseguiamo ordini figliolo. Eseguiamo gli ordini altrimenti della gente muore. È tutto qui: semplice. ('''Col. Nathan R. Jessep''') *Harold, non serve una mostrina per essere un uomo d'[[onore]]. ('''Ten. Daniel Kaffee''') *Oh, ce lo facciamo dire da lui! Sì, nessun problema, ce lo dirà lui! Colonnello Jessep, è vero che fu lei a ordinare il codice rosso per Santiago? EEE! Spiacente, il suo tempo è scaduto. Che premio c'è per i perdenti, giudice? Be', per i nostri valorosi imputati, un soggiorno a vita nell'esotico Fort Leavenworth e per l'avvocato difensore Kaffee, niente di meno che una bella corte marziale! Siii, Johnny, dopo aver falsamente accusato un pluridecorato ufficiale dei marines di concorso nel delitto e di spergiuro, il tenente Kaffee avrà una lunga e prosperosa carriera di insegnante di... dattilografia comparata, alla scuola serale femminile Rocco Colombo! Grazie per aver partecipato al gioco, dobbiamo, o non dobbiamo seguire il suggerimento della regina delle galassie della stupidità?! ('''Ten. Daniel Kaffee''') *{{[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} ''Gentili signori Santiago, io ero il Comandante in seconda di William. Conoscevo vostro figlio vagamente, vale a dire che lo conoscevo di nome. Fra qualche tempo il processo dei due militari incolpati della morte di vostro figlio si concluderà, e sette uomini e due donne che non avete mai visto cercheranno di darvi una spiegazione sul perché della morte di William. Da parte mia ho fatto quanto in mio potere per portare alla luce la verità. La verità è questa, la morte di vostro figlio è dovuta a un solo motivo: io non sono stato abbastanza forte da evitarla. Con osservanza, Tenente Colonnello Matthew Andrew Markinson, del corpo dei marines degli Stati Uniti.'' ('''Tenente Col. Matthew Andrew Markinson''') ==Dialoghi== {{Cronologico}} *'''Ten. Dave Spradling''': Io intendo accusare il tuo cliente di possesso e uso durante il servizio. Fallo dichiarare colpevole e gli farò dare solo trenta giorni con perdita di grado e paga.<br>'''Ten. Daniel Kaffee''': Ma era origano, Dave. Erano soltanto dieci cents di origano.<br>'''Ten. Dave Spradling''': Già, ma il tuo difeso credeva che fosse marijuana.<br>'''Ten. Daniel Kaffee''': Il mio cliente è un imbecille. Spiacevole, ma non illegale.<br>'''Ten. Dave Spradling''': Kaffee, io devo rispondere ai miei superiori come te. Devo metterlo sotto accusa.<br>'''Ten. Daniel Kaffee''': Per cosa? Possesso di condimenti? *'''Ten. Dave''': Non lo so perché ti do retta. <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Perché la tua saggezza travalica gli anni che hai! *'''Ten. Daniel Kaffee''': Cosa è la rete metallica? <br/> '''Capo''': Sam? <br/> '''Ten. Sam Weinberg''': Un grosso muro che separa i belli e buoni dai... brutti e cattivi. *'''Ten. Sam Weinberg''': Comandante, il Tenente Kaffe è riconosciuto come il più esperto nel dibattimento del nostro ufficio. Ha felicemente concluso per patteggiamento quarantaquattro cause in nove mesi. <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Un'altra e mi regalano un tostapane! *'''Col. Nathan R Jessep''': Chi cazzo è questo William T. Santiago?<br/> '''Ten. Jonathan Kendrick''': Il soldato Santiago è nel secondo plotone, compagnia Bravo, signore.<br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Già. Be', a quanto pare questo Santiago non è molto felice quaggiù a Shangri-La, perché ha scritto lettere a tutti meno che a Babbo Natale chiedendo il trasferimento, e ora ha inventato questa favola dello scontro a fuoco. Matthew?<br/> ''' Ten. Col. Matthew Andrew Markinson''': Sono... costernato, signore.<br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': "Costernato". Questo ragazzino salta l'ordine gerarchico e vuole sputtanare un militare del suo reparto, per non parlare del fatto che è un marine degli Stati Uniti, e a quanto pare non riesce a correre da qua a là senza crollare per un colpo di calore. Ma che cazzo sta succedendo alla compagnia Bravo, Matthew? *'''Ten. Sam Weinberg''': E quale è il codice? <br/> '''C.le Harold Dawson''': Reparto, Corpo, Dio, Patria. *'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': C'è qualcuno in questo comando col quale lei non beve o non gioca a Softball?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Comandante, io...<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Ascolti, sono venuta a fare la pace. Siamo partiti col piede sbagliato. Vogliamo essere amici?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Senta, io...<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Ah, volevo dirle che ho portato a Downey dei fumetti che aveva chiesto. Kaffee, quel ragazzo non sa nemmeno dove si trova, non sa neanche perché lo hanno arrestato.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Comandante...<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Può chiamarmi Joanne.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Joanne...<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Oppure Jo.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Jo?<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Sì.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Jo, se parli un' altra volta con un mio cliente senza il mio permesso ti faccio radiare dall'albo. Amici?<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Avevo l'autorizzazione.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Chi te l'ha data?<br/>'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': L'unica parente ancora in vita di Downey, Ginny Miller. E' una sua zia da parte di madre.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Hai avuto l'autorizzazione dalla zia Ginny?<br/>'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': L'ho chiamata come mi avevi chiesto di fare. E' una donna molto gentile, abbiamo parlato per quasi un'ora.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Hai avuto l'autorizzazione dalla zia Ginny... <br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Perfettamente entro i miei poteri.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': La zia Ginny ce l'ha un fienile? Potremmo tenere il processo lì dentro, io posso cucire i costumi, magari lo zio Goober potrebbe fare il giudice! *'''Ten. Daniel Kaffee''': Tu non credi alla loro storia, vero? E li vorresti in galera per il resto dei loro giorni... <br />'''Ten. Sam Weinberg''': Come no, io ci credo alla loro storia, certo! E li vorrei in galera per il resto dei loro giorni! *'''Col. Nathan R Jessep''': Sai, mi viene in mente che lei {{NDR|riferito al cap. Joanne Galloway}} è un tuo superiore, Danny! <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Sissignore! <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Voglio dirvi una cosa e ascoltatemi bene perché sto parlando sul serio: tu sei l'uomo più fortunato del mondo. Non esiste niente di più sexy sulla terra, credetemi signori, di una femmina a cui devi fare il saluto militare la mattina dopo. ''Promuoviamole tutte'', dico io, perché è la verità! Eh, sì, se non ti sei mai fatto fare un pompino da un tuo superiore, beh, ti sei perso la parte migliore della vita, mi dispiace. <br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''' {{NDR|offesa}}: Colonnello, la pratica del "Codice Rosso" è ancora tollerata dagli ufficiali di questa base, si o no? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Vedete il mio problema è che sono già colonnello e quindi mi toccherà continuare a farmi docce fredde finché non eleggono presidente una ragazza. <br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Sto aspettando una risposta, colonnello! <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''' {{NDR|irritato}}: Stia molto attenta al tono, comandante. Io sono un bravo ragazzo ma questo cazzo di caldo mi sta facendo letteralmente impazzire. Lei vuole una risposta da me sul "Codice Rosso", la versione ufficiale è che io scoraggio tale pratica in conformità alle direttive; detto fra noi, le dico che è una parte preziosissima dell'addestramento del soldato di fanteria e se si dà il caso che si produca a mia insaputa, beh, amen. Io comando il mio reparto come meglio credo. Se è proprio decisa ad indagare su di me, getti pure i dadi e corra i suoi rischi. Io faccio colazione a trecento metri da quattromila cubani addestrati ad uccidermi, quindi non creda di poter venire qui a sventolare un distintivo nella speranza di farmi innervosire. *'''Cap. Jack Ross''': Senti, Danny, la stella di Jessep è in ascesa. Il comando di divisione mi darà la massima libertà per evitare a Jessep e al corpo qualsiasi imbarazzo.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Quanta libertà?<br/> '''Cap. Jack Ross''': Ti derubrico tutto a "Omicidio colposo"; due anni e sono a casa in sei mesi.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Nessun patto, si va al processo.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Jo...<br/> '''Cap. Jack Ross''': No, per niente.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Perché no?<br/> '''Cap. Jack Ross''': Perché perderete, e Danny lo sa. E sa anche che se si va al processo io dovrò andare fino in fondo, si prenderanno tutto il pacco regalo: omicidio, associazione a delinquere e condotta disdicevole. E anche se ora mi tiene per le palle, Danny sa che in tribunale questa causa la perde. Danny è un avvocato straordinario e non ci tiene che i suoi clienti si prendano una condanna a vita sapendo che possono cavarsela in sei mesi. Fine del patteggiamento. Ci vediamo alla formulazione dell'accusa. *'''Ten. Daniel Kaffee''': Domani mattina gli procuro un nuovo avvocato.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Perché hai tanta paura di fare l'avvocato? Le aspettative del papà erano così soffocanti?!<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Oh, ti prego, risparmiami tutte queste psicocazzate sulla figura paterna! Dawson e Downey avranno il loro processo, ma l'avranno con un altro avvocato!<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Un altro avvocato non gli servirà a niente! Hanno bisogno di te. Tu sai come vincere, tu sai che hanno buone ragioni e sai come farle valere, se ti tiri indietro decidi del loro destino.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Il loro destino si è compiuto nel momento in cui Santiago è morto.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Tu pensi che abbiano buone ragioni?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Tu e Dawson siete incredibili, vivete nello stesso mondo dei sogni! Non ha importanza quello che io penso, importa soltanto quello che posso provare! Perciò, ti prego, non venirmi a dire quello che so e che non so, io conosco la legge!!! *'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Sam e io stavamo appunto pensando che dovremmo soltanto chiamare qualche testimone che parli di ordine implicito, oppure magari richiamiamo Downey a deporre prima di arrivare a Dawson...<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Magari se ci mettiamo d'impegno riusciremo a far incriminare Dawson per l'assassinio di Kennedy... {{NDR|tira fuori una bottiglia di whiskey dalla tasca}}<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Sei ubriaco?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Più o meno... già.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Metto a fare il caffè, ci aspetta una lunga notte di lavoro.<br/>'''Ten. Daniel Kaffee''': Lei va a fare il caffè...ma che brava. Downey non era nella sua camera... non era nemmeno in caserma. Questa era un'informazione piuttosto determinante, tu non credi?<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Danny, è stato un incidente, e mi dispiace. Ma lo sistemeremo e procederemo con Markinson.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Markinson è morto. Devo dire che quegli agenti federali sono proprio in gamba, amici... non è che si è impiccato con i lacci delle scarpe o tagliato i polsi con una spatola da burro nascosta nei calzini, questo signore s'è messo in alta uniforme e poi... si è piazzato in mezzo alla stanza, ha estratto una pistola nichelata dalla fondina e si è sparato una pallottola in bocca. E visto che siamo a corto di testimoni ho pensato di farmi una bevutina. *'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Chiamiamo Jessep a deporre e mettiamo fine a questa storia! <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Quale possibile vantaggio trarremmo dal chiamare Jessep a deporre?! <br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Lui disse a Kendrick di ordinare il codice rosso. <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''' {{NDR|sarcastico}}: Davvero? Ma è fantastico! Perché non me l'hai detto subito?! E naturalmente avrai anche le prove immagino! Oh, scusa, dimentico sempre che avevi la varicella il giorno che insegnavano diritto alla facoltà di legge!! *'''Ten. Daniel Kaffee''': Tuo padre è fiero di te?<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': Perché vuoi farti del male?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Io scommetto di sì. Io scommetto che rompe le palle a morte a vicini di casa e parenti: "''Sam scrive sulla rivista legale! Sta lavorando a una causa molto importante, ha preparato un'arringa che lascerà la corte a bocca aperta!''". Io credo che mio padre sarebbe stato molto contento di vedermi prendere la laurea in giurisprudenza... sono convinto che gli sarebbe piaciuto molto.<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': Ti ho mai detto che feci una tesina su tuo padre all'università?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Ah sì?<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': È stato un vero principe del foro.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Sì, è così.<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': E se io fossi Dawson e Downey e potessi scegliere tra te e tuo padre per difendermi in questo processo sceglierei te tutti i giorni feriali e due volte la domenica. Avresti dovuto vederti in aula, a tuonare contro Kendrick.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Tu chiameresti Jessep a deporre?<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': Io no.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Secondo te mio padre l'avrebbe fatto?<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': Con le prove che abbiamo, neanche costretto con la forza. Ma il punto è questo, e non c'è modo di eludere il problema: né Lionel Kaffee né Sam Weinberg sono a capo del collegio di difesa del processo degli Stati Uniti contro Dawson e Downey. Quindi tutto si riduce a una sola domanda: Tu che cosa faresti? *'''Ten. Daniel Kaffee''': Grave pericolo? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Ne esiste forse d'altro genere? *'''Ten. Daniel Kaffee''': Colonnello Jessep, fu lei a ordinare il codice rosso? <br/> '''Giudice''': Non è tenuto a rispondere alla domanda. <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Io risponderò alla domanda. {{NDR|A Kaffee}} Tu vuoi delle risposte? <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Ritengo di averne il diritto. <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': {{NDR|incalzando}} Tu vuoi delle risposte? <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Io voglio la verità! <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Tu non puoi reggere la verità!<ref>In lingua originale: «''You can't handle the truth!''». Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'[[w:American Film Institute|American Film Institute]], che è andato a comporre l'''[[w:AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes]]'', questa citazione è stata inserita al 29° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema.</ref> Figliolo, viviamo in un mondo pieno di muri e quei muri devono essere sorvegliati da uomini col fucile. Chi lo fa questo lavoro, tu? O forse lei, tenente Weinberg? Io ho responsabilità più grandi di quello che voi possiate mai intuire. Voi piangete per Santiago e maledite i Marines. Potete permettervi questo lusso. Vi permettete il lusso di non sapere quello che so io: che la morte di Santiago nella sua tragicità probabilmente ha salvato delle vite, e la mia stessa esistenza, sebbene grottesca e incomprensibile ai vostri occhi, salva delle vite! Voi non volete la verità perché nei vostri desideri più profondi che in società non si nominano, voi mi volete su quel muro, io vi ''servo'' in cima a quel muro. Noi usiamo parole come onore, codice, fedeltà: usiamo queste parole come spina dorsale di una vita spesa per difendere qualcosa. Per voi non sono altro che una barzelletta. Io non ho né il tempo né la voglia di venire qui a spiegare me stesso a un uomo che passa la sua vita a dormire sotto la coperta di quella libertà che io gli fornisco e poi contesta il modo in cui gliela fornisco. Preferirei che mi dicesse la ringrazio e se ne andasse per la sua strada; altrimenti gli suggerirei di prendere un fucile e di mettersi di sentinella. In un modo o nell'altro io me ne sbatto altamente di quelli che lei ritiene siano i suoi diritti! <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Ordinò lei il codice rosso? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Ho fatto il lavoro che... <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Ordinò lei il codice rosso?!? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Certo che l'ho ordinato! Che cazzo credi? <br/> *'''Giudice''': La giuria si ritiri in Camera di Consiglio fino a nuovo ordine. <br/> '''Amministratore del tribunale''': In piedi. <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Ma che diavolo significa? Colonnello, che sta succedendo? Io ho fatto il mio dovere e lo farei di nuovo. Io vado a riprendere l'aeroplano e me ne torno subito alla mia base. <br/> '''Giudice''': Lei non va in nessun posto, Colonnello. La polizia militare arresti il Colonnello. <br/> '''Poliziotto''': Signorsì. <br/> '''Giudice''': Capitano Ross? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Ma che diavolo succede? {{NDR|Mentre Ross gli elenca i suoi diritti}} Sono accusato di un reato? Che volete farmi? È di questo che si tratta? Mi state accusando? Volete incriminarmi? Questa è una buffonata. Ecco che cos'è. Questa... {{NDR|A Kaffee}} Ma io ti strappo gli occhi dalle orbite e poi nel tuo cranio ci piscio dentro! Hai scelto il marine sbagliato! <br/> '''Cap. Ross''': Colonnello, ha compreso i suoi diritti così come glieli ho esposti? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Brutti froci borghesi. Voi non avete idea di come si difende una nazione. {{NDR|A Kaffee}} Tu non hai fatto altro che indebolire la patria oggi. Soltanto questo. Tu hai messo l'intera popolazione in pericolo. Sogni d'oro, figliolo. <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Non mi chiami figliolo: io sono un avvocato e un ufficiale della marina degli Stati Uniti e lei è in arresto, gran figlio di puttana! ==Citazioni su ''Codice d'onore''== *Cruise [...] ammirava la personalità autorevole di [[David Miscavige|Miscavige]]. In ''Codice d'onore'' modellò il suo personaggio, un determinato ufficiale della Marina, sulla figura di Miscavige, fatto di cui il leader della Chiesa amava vantarsi. ([[Lawrence Wright]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] 00huxyvvesoojrtxzyxrju79c84s5kf 1224051 1224050 2022-08-23T10:30:02Z 151.47.210.148 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Codice d'onore |titolooriginale=A Few Good Man |paese=Usa |anno=1992 |genere=Drammatico |regista=[[Rob Reiner]] |sceneggiatore=[[Aaron Sorkin]] |attori= *[[Tom Cruise]]: Tenente Daniel Kaffee *[[Jack Nicholson]]: Col. Nathan R. Jessep *[[Demi Moore]]: Cap. di corvetta JoAnne Galloway *[[Kevin Bacon]]: Cap. Jack Ross *[[Kiefer Sutherland]]: Tenente Jonathan Kendrick *[[Kevin Pollak]]: Tenente Sam Weinberg *[[James Marshall (attore)|James Marshall]]: Soldato Louden Downey *[[Wolfgang Bodison]]: Caporale Harold W. Dawson *[[J.T. Walsh]]: Tenente Col. Matthew Andrew Markinson *[[Christopher Guest]]: Dr. Stone *[[Noah Wyle]]: Cap. Jeffrey Barnes *[[Cuba Gooding Jr.]]: Cap. Carl Hammaker |doppiatori italiani= *[[Roberto Chevalier]]: Tenente Daniel Kaffee *[[Michele Gammino]]: Col. Nathan R. Jessep *[[Isabella Pasanisi]]: Cap. di corvetta JoAnne Galloway *[[Marco Mete]]: Cap. Jack Ross *[[Francesco Pannofino]]: Tenente Jonathan Kendrick *[[Sandro Acerbo]]: Tenente Sam Weinberg *[[Vittorio De Angelis]]: Soldato Louden Downey *[[Claudio Fattoretto]]: Caporale Harold W. Dawson *[[Cesare Barbetti]]: Tenente Col. Matthew Andrew Markinson *[[Manlio De Angelis]]: Dr. Stone *[[Massimo De Ambrosis]]: Cap. Jeffrey Barnes *[[Fabrizio Manfredi]]: Cap. Carl Hammaker note= <!-- eventuali note, come ad esempio altri personaggi di rilievo del cast --> }} '''''Codice d'onore''''', film del 1992 di [[Rob Reiner]] con [[Tom Cruise]] e [[Jack Nicholson]]. == Frasi == *Probabilmente- non so, mi sta venendo in mente adesso- probabilmente abbiamo la responsabilità, come ufficiali, dell'addestramento di Santiago. Probabilmente, come ufficiali, abbiamo delle responsabilità verso la nazione; dobbiamo far sì che gli uomini e le donne addetti alla sua sicurezza siano addestrati professionalmente. Sì, mi sembra... anzi, sono certo di averlo letto una volta da qualche parte. E adesso sto pensando, Colonello Markinson, che il suo suggerimento di trasferire Santiago- sebbene eminentemente pratico e certamente indolore- potrebbe non essere, per così dire, una soluzione altamente patriottica. Il soldato Santiago resta al suo posto. Noi lo addestreremo a dovere. John, a te l'incarico: se Santiago non riuscirà ad ottenere al più presto dodici su venti nelle sue note di profitto e di condotta, per prima cosa darò a te la colpa... dopodiché ti ucciderò. ('''Col. Nathan R. Jessep''') *Noi ci conosciamo da un pezzo; abbiamo fatto insieme l'Accademia, Il Servizio di Prima Nomina e abbiamo combattuto insieme perfino in Vietnam... però sulla scala gerarchica io mi sono arrampicato con maggiore velocità e successo di te. Ora, se questo fatto è fonte di tensione, o di qualche imbarazzo per te... non me ne frega proprio un cazzo. Il nostro mestiere consiste nel salvare vite umane, Tenente Colonnello Markinson. Non devi discutere i miei ordini davanti a un altro ufficiale. ('''Col. Nathan R. Jessep''') *Ci faremo onore domani... ci faremo massacrare. ('''Ten. Daniel Kaffee''') *Vedi, Danny, io so come affrontare le pallottole, le bombe, il sangue, non cerco denaro e tantomeno medaglie. Quello che io voglio è che tu, con la tua uniforme bianca da frocetto e la tua parlata da moccioso di Harvard, quando ti rivolgi a me mi dimostri un po' di cortesia. ('''Col. Nathan R. Jessep''') *Sai che ha fatto Markinson per i primi diciassette anni dei ventisei che ha passato nei marines? Controspionaggio. Markinson è scomparso. Non esiste nessun Markinson. ('''Cap. Jack Ross''') *Jo, noi perderemo... e perderemo alla grande. ('''Ten. Daniel Kaffee''') *Noi eseguiamo ordini figliolo. Eseguiamo gli ordini altrimenti della gente muore. È tutto qui: semplice. ('''Col. Nathan R. Jessep''') *Harold, non serve una mostrina per essere un uomo d'[[onore]]. ('''Ten. Daniel Kaffee''') *Oh, ce lo facciamo dire da lui! Sì, nessun problema, ce lo dirà lui! Colonnello Jessep, è vero che fu lei a ordinare il codice rosso per Santiago? EEE! Spiacente, il suo tempo è scaduto. Che premio c'è per i perdenti, giudice? Be', per i nostri valorosi imputati, un soggiorno a vita nell'esotico Fort Leavenworth e per l'avvocato difensore Kaffee, niente di meno che una bella corte marziale! Siii, Johnny, dopo aver falsamente accusato un pluridecorato ufficiale dei marines di concorso nel delitto e di spergiuro, il tenente Kaffee avrà una lunga e prosperosa carriera di insegnante di... dattilografia comparata, alla scuola serale femminile Rocco Colombo! Grazie per aver partecipato al gioco, dobbiamo, o non dobbiamo seguire il suggerimento della regina delle galassie della stupidità?! ('''Ten. Daniel Kaffee''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} ''Gentili signori Santiago, io ero il Comandante in seconda di William. Conoscevo vostro figlio vagamente, vale a dire che lo conoscevo di nome. Fra qualche tempo il processo dei due militari incolpati della morte di vostro figlio si concluderà, e sette uomini e due donne che non avete mai visto cercheranno di darvi una spiegazione sul perché della morte di William. Da parte mia ho fatto quanto in mio potere per portare alla luce la verità. La verità è questa, la morte di vostro figlio è dovuta a un solo motivo: io non sono stato abbastanza forte da evitarla. Con osservanza, Tenente Colonnello Matthew Andrew Markinson, del corpo dei marines degli Stati Uniti.'' ('''Tenente Col. Matthew Andrew Markinson''') ==Dialoghi== {{Cronologico}} *'''Ten. Dave Spradling''': Io intendo accusare il tuo cliente di possesso e uso durante il servizio. Fallo dichiarare colpevole e gli farò dare solo trenta giorni con perdita di grado e paga.<br>'''Ten. Daniel Kaffee''': Ma era origano, Dave. Erano soltanto dieci cents di origano.<br>'''Ten. Dave Spradling''': Già, ma il tuo difeso credeva che fosse marijuana.<br>'''Ten. Daniel Kaffee''': Il mio cliente è un imbecille. Spiacevole, ma non illegale.<br>'''Ten. Dave Spradling''': Kaffee, io devo rispondere ai miei superiori come te. Devo metterlo sotto accusa.<br>'''Ten. Daniel Kaffee''': Per cosa? Possesso di condimenti? *'''Ten. Dave''': Non lo so perché ti do retta. <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Perché la tua saggezza travalica gli anni che hai! *'''Ten. Daniel Kaffee''': Cosa è la rete metallica? <br/> '''Capo''': Sam? <br/> '''Ten. Sam Weinberg''': Un grosso muro che separa i belli e buoni dai... brutti e cattivi. *'''Ten. Sam Weinberg''': Comandante, il Tenente Kaffe è riconosciuto come il più esperto nel dibattimento del nostro ufficio. Ha felicemente concluso per patteggiamento quarantaquattro cause in nove mesi. <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Un'altra e mi regalano un tostapane! *'''Col. Nathan R Jessep''': Chi cazzo è questo William T. Santiago?<br/> '''Ten. Jonathan Kendrick''': Il soldato Santiago è nel secondo plotone, compagnia Bravo, signore.<br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Già. Be', a quanto pare questo Santiago non è molto felice quaggiù a Shangri-La, perché ha scritto lettere a tutti meno che a Babbo Natale chiedendo il trasferimento, e ora ha inventato questa favola dello scontro a fuoco. Matthew?<br/> ''' Ten. Col. Matthew Andrew Markinson''': Sono... costernato, signore.<br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': "Costernato". Questo ragazzino salta l'ordine gerarchico e vuole sputtanare un militare del suo reparto, per non parlare del fatto che è un marine degli Stati Uniti, e a quanto pare non riesce a correre da qua a là senza crollare per un colpo di calore. Ma che cazzo sta succedendo alla compagnia Bravo, Matthew? *'''Ten. Sam Weinberg''': E quale è il codice? <br/> '''C.le Harold Dawson''': Reparto, Corpo, Dio, Patria. *'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': C'è qualcuno in questo comando col quale lei non beve o non gioca a Softball?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Comandante, io...<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Ascolti, sono venuta a fare la pace. Siamo partiti col piede sbagliato. Vogliamo essere amici?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Senta, io...<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Ah, volevo dirle che ho portato a Downey dei fumetti che aveva chiesto. Kaffee, quel ragazzo non sa nemmeno dove si trova, non sa neanche perché lo hanno arrestato.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Comandante...<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Può chiamarmi Joanne.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Joanne...<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Oppure Jo.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Jo?<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Sì.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Jo, se parli un' altra volta con un mio cliente senza il mio permesso ti faccio radiare dall'albo. Amici?<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Avevo l'autorizzazione.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Chi te l'ha data?<br/>'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': L'unica parente ancora in vita di Downey, Ginny Miller. E' una sua zia da parte di madre.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Hai avuto l'autorizzazione dalla zia Ginny?<br/>'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': L'ho chiamata come mi avevi chiesto di fare. E' una donna molto gentile, abbiamo parlato per quasi un'ora.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Hai avuto l'autorizzazione dalla zia Ginny... <br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Perfettamente entro i miei poteri.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': La zia Ginny ce l'ha un fienile? Potremmo tenere il processo lì dentro, io posso cucire i costumi, magari lo zio Goober potrebbe fare il giudice! *'''Ten. Daniel Kaffee''': Tu non credi alla loro storia, vero? E li vorresti in galera per il resto dei loro giorni... <br />'''Ten. Sam Weinberg''': Come no, io ci credo alla loro storia, certo! E li vorrei in galera per il resto dei loro giorni! *'''Col. Nathan R Jessep''': Sai, mi viene in mente che lei {{NDR|riferito al cap. Joanne Galloway}} è un tuo superiore, Danny! <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Sissignore! <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Voglio dirvi una cosa e ascoltatemi bene perché sto parlando sul serio: tu sei l'uomo più fortunato del mondo. Non esiste niente di più sexy sulla terra, credetemi signori, di una femmina a cui devi fare il saluto militare la mattina dopo. ''Promuoviamole tutte'', dico io, perché è la verità! Eh, sì, se non ti sei mai fatto fare un pompino da un tuo superiore, beh, ti sei perso la parte migliore della vita, mi dispiace. <br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''' {{NDR|offesa}}: Colonnello, la pratica del "Codice Rosso" è ancora tollerata dagli ufficiali di questa base, si o no? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Vedete il mio problema è che sono già colonnello e quindi mi toccherà continuare a farmi docce fredde finché non eleggono presidente una ragazza. <br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Sto aspettando una risposta, colonnello! <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''' {{NDR|irritato}}: Stia molto attenta al tono, comandante. Io sono un bravo ragazzo ma questo cazzo di caldo mi sta facendo letteralmente impazzire. Lei vuole una risposta da me sul "Codice Rosso", la versione ufficiale è che io scoraggio tale pratica in conformità alle direttive; detto fra noi, le dico che è una parte preziosissima dell'addestramento del soldato di fanteria e se si dà il caso che si produca a mia insaputa, beh, amen. Io comando il mio reparto come meglio credo. Se è proprio decisa ad indagare su di me, getti pure i dadi e corra i suoi rischi. Io faccio colazione a trecento metri da quattromila cubani addestrati ad uccidermi, quindi non creda di poter venire qui a sventolare un distintivo nella speranza di farmi innervosire. *'''Cap. Jack Ross''': Senti, Danny, la stella di Jessep è in ascesa. Il comando di divisione mi darà la massima libertà per evitare a Jessep e al corpo qualsiasi imbarazzo.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Quanta libertà?<br/> '''Cap. Jack Ross''': Ti derubrico tutto a "Omicidio colposo"; due anni e sono a casa in sei mesi.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Nessun patto, si va al processo.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Jo...<br/> '''Cap. Jack Ross''': No, per niente.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Perché no?<br/> '''Cap. Jack Ross''': Perché perderete, e Danny lo sa. E sa anche che se si va al processo io dovrò andare fino in fondo, si prenderanno tutto il pacco regalo: omicidio, associazione a delinquere e condotta disdicevole. E anche se ora mi tiene per le palle, Danny sa che in tribunale questa causa la perde. Danny è un avvocato straordinario e non ci tiene che i suoi clienti si prendano una condanna a vita sapendo che possono cavarsela in sei mesi. Fine del patteggiamento. Ci vediamo alla formulazione dell'accusa. *'''Ten. Daniel Kaffee''': Domani mattina gli procuro un nuovo avvocato.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Perché hai tanta paura di fare l'avvocato? Le aspettative del papà erano così soffocanti?!<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Oh, ti prego, risparmiami tutte queste psicocazzate sulla figura paterna! Dawson e Downey avranno il loro processo, ma l'avranno con un altro avvocato!<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Un altro avvocato non gli servirà a niente! Hanno bisogno di te. Tu sai come vincere, tu sai che hanno buone ragioni e sai come farle valere, se ti tiri indietro decidi del loro destino.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Il loro destino si è compiuto nel momento in cui Santiago è morto.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Tu pensi che abbiano buone ragioni?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Tu e Dawson siete incredibili, vivete nello stesso mondo dei sogni! Non ha importanza quello che io penso, importa soltanto quello che posso provare! Perciò, ti prego, non venirmi a dire quello che so e che non so, io conosco la legge!!! *'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Sam e io stavamo appunto pensando che dovremmo soltanto chiamare qualche testimone che parli di ordine implicito, oppure magari richiamiamo Downey a deporre prima di arrivare a Dawson...<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Magari se ci mettiamo d'impegno riusciremo a far incriminare Dawson per l'assassinio di Kennedy... {{NDR|tira fuori una bottiglia di whiskey dalla tasca}}<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Sei ubriaco?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Più o meno... già.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Metto a fare il caffè, ci aspetta una lunga notte di lavoro.<br/>'''Ten. Daniel Kaffee''': Lei va a fare il caffè...ma che brava. Downey non era nella sua camera... non era nemmeno in caserma. Questa era un'informazione piuttosto determinante, tu non credi?<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Danny, è stato un incidente, e mi dispiace. Ma lo sistemeremo e procederemo con Markinson.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Markinson è morto. Devo dire che quegli agenti federali sono proprio in gamba, amici... non è che si è impiccato con i lacci delle scarpe o tagliato i polsi con una spatola da burro nascosta nei calzini, questo signore s'è messo in alta uniforme e poi... si è piazzato in mezzo alla stanza, ha estratto una pistola nichelata dalla fondina e si è sparato una pallottola in bocca. E visto che siamo a corto di testimoni ho pensato di farmi una bevutina. *'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Chiamiamo Jessep a deporre e mettiamo fine a questa storia! <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Quale possibile vantaggio trarremmo dal chiamare Jessep a deporre?! <br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Lui disse a Kendrick di ordinare il codice rosso. <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''' {{NDR|sarcastico}}: Davvero? Ma è fantastico! Perché non me l'hai detto subito?! E naturalmente avrai anche le prove immagino! Oh, scusa, dimentico sempre che avevi la varicella il giorno che insegnavano diritto alla facoltà di legge!! *'''Ten. Daniel Kaffee''': Tuo padre è fiero di te?<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': Perché vuoi farti del male?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Io scommetto di sì. Io scommetto che rompe le palle a morte a vicini di casa e parenti: "''Sam scrive sulla rivista legale! Sta lavorando a una causa molto importante, ha preparato un'arringa che lascerà la corte a bocca aperta!''". Io credo che mio padre sarebbe stato molto contento di vedermi prendere la laurea in giurisprudenza... sono convinto che gli sarebbe piaciuto molto.<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': Ti ho mai detto che feci una tesina su tuo padre all'università?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Ah sì?<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': È stato un vero principe del foro.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Sì, è così.<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': E se io fossi Dawson e Downey e potessi scegliere tra te e tuo padre per difendermi in questo processo sceglierei te tutti i giorni feriali e due volte la domenica. Avresti dovuto vederti in aula, a tuonare contro Kendrick.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Tu chiameresti Jessep a deporre?<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': Io no.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Secondo te mio padre l'avrebbe fatto?<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': Con le prove che abbiamo, neanche costretto con la forza. Ma il punto è questo, e non c'è modo di eludere il problema: né Lionel Kaffee né Sam Weinberg sono a capo del collegio di difesa del processo degli Stati Uniti contro Dawson e Downey. Quindi tutto si riduce a una sola domanda: Tu che cosa faresti? *'''Ten. Daniel Kaffee''': Grave pericolo? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Ne esiste forse d'altro genere? *'''Ten. Daniel Kaffee''': Colonnello Jessep, fu lei a ordinare il codice rosso? <br/> '''Giudice''': Non è tenuto a rispondere alla domanda. <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Io risponderò alla domanda. {{NDR|A Kaffee}} Tu vuoi delle risposte? <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Ritengo di averne il diritto. <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': {{NDR|incalzando}} Tu vuoi delle risposte? <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Io voglio la verità! <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Tu non puoi reggere la verità!<ref>In lingua originale: «''You can't handle the truth!''». Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'[[w:American Film Institute|American Film Institute]], che è andato a comporre l'''[[w:AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes]]'', questa citazione è stata inserita al 29° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema.</ref> Figliolo, viviamo in un mondo pieno di muri e quei muri devono essere sorvegliati da uomini col fucile. Chi lo fa questo lavoro, tu? O forse lei, tenente Weinberg? Io ho responsabilità più grandi di quello che voi possiate mai intuire. Voi piangete per Santiago e maledite i Marines. Potete permettervi questo lusso. Vi permettete il lusso di non sapere quello che so io: che la morte di Santiago nella sua tragicità probabilmente ha salvato delle vite, e la mia stessa esistenza, sebbene grottesca e incomprensibile ai vostri occhi, salva delle vite! Voi non volete la verità perché nei vostri desideri più profondi che in società non si nominano, voi mi volete su quel muro, io vi ''servo'' in cima a quel muro. Noi usiamo parole come onore, codice, fedeltà: usiamo queste parole come spina dorsale di una vita spesa per difendere qualcosa. Per voi non sono altro che una barzelletta. Io non ho né il tempo né la voglia di venire qui a spiegare me stesso a un uomo che passa la sua vita a dormire sotto la coperta di quella libertà che io gli fornisco e poi contesta il modo in cui gliela fornisco. Preferirei che mi dicesse la ringrazio e se ne andasse per la sua strada; altrimenti gli suggerirei di prendere un fucile e di mettersi di sentinella. In un modo o nell'altro io me ne sbatto altamente di quelli che lei ritiene siano i suoi diritti! <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Ordinò lei il codice rosso? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Ho fatto il lavoro che... <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Ordinò lei il codice rosso?!? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Certo che l'ho ordinato! Che cazzo credi? <br/> *'''Giudice''': La giuria si ritiri in Camera di Consiglio fino a nuovo ordine. <br/> '''Amministratore del tribunale''': In piedi. <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Ma che diavolo significa? Colonnello, che sta succedendo? Io ho fatto il mio dovere e lo farei di nuovo. Io vado a riprendere l'aeroplano e me ne torno subito alla mia base. <br/> '''Giudice''': Lei non va in nessun posto, Colonnello. La polizia militare arresti il Colonnello. <br/> '''Poliziotto''': Signorsì. <br/> '''Giudice''': Capitano Ross? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Ma che diavolo succede? {{NDR|Mentre Ross gli elenca i suoi diritti}} Sono accusato di un reato? Che volete farmi? È di questo che si tratta? Mi state accusando? Volete incriminarmi? Questa è una buffonata. Ecco che cos'è. Questa... {{NDR|A Kaffee}} Ma io ti strappo gli occhi dalle orbite e poi nel tuo cranio ci piscio dentro! Hai scelto il marine sbagliato! <br/> '''Cap. Ross''': Colonnello, ha compreso i suoi diritti così come glieli ho esposti? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Brutti froci borghesi. Voi non avete idea di come si difende una nazione. {{NDR|A Kaffee}} Tu non hai fatto altro che indebolire la patria oggi. Soltanto questo. Tu hai messo l'intera popolazione in pericolo. Sogni d'oro, figliolo. <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Non mi chiami figliolo: io sono un avvocato e un ufficiale della marina degli Stati Uniti e lei è in arresto, gran figlio di puttana! ==Citazioni su ''Codice d'onore''== *Cruise [...] ammirava la personalità autorevole di [[David Miscavige|Miscavige]]. In ''Codice d'onore'' modellò il suo personaggio, un determinato ufficiale della Marina, sulla figura di Miscavige, fatto di cui il leader della Chiesa amava vantarsi. ([[Lawrence Wright]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] 04zeoxp7iqn5gkyzpc2brf5wvaejg8f 1224052 1224051 2022-08-23T10:40:51Z Sun-crops 10277 la fellatio rimossa è tuttora prodigata nella relativa [[fellatio|voce tematica]], se viene rimossa qui (perché?), deve esserlo anche lì. L'oggetto di modifica deve essere compilato sempre, specie se vengono rimossi contenuti; ne sono stati rimossi diversi senza dare spiegazione nell'oggetto di modifica; quindi non segno come verificata; anzi bisognerebbe fare un bel rollback wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Codice d'onore |titolooriginale=A Few Good Man |paese=Usa |anno=1992 |genere=Drammatico |regista=[[Rob Reiner]] |sceneggiatore=[[Aaron Sorkin]] |attori= *[[Tom Cruise]]: Tenente Daniel Kaffee *[[Jack Nicholson]]: Col. Nathan R. Jessep *[[Demi Moore]]: Cap. di corvetta JoAnne Galloway *[[Kevin Bacon]]: Cap. Jack Ross *[[Kiefer Sutherland]]: Tenente Jonathan Kendrick *[[Kevin Pollak]]: Tenente Sam Weinberg *[[James Marshall (attore)|James Marshall]]: Soldato Louden Downey *[[Wolfgang Bodison]]: Caporale Harold W. Dawson *[[J.T. Walsh]]: Tenente Col. Matthew Andrew Markinson *[[Christopher Guest]]: Dr. Stone *[[Noah Wyle]]: Cap. Jeffrey Barnes *[[Cuba Gooding Jr.]]: Cap. Carl Hammaker |doppiatori italiani= *[[Roberto Chevalier]]: Tenente Daniel Kaffee *[[Michele Gammino]]: Col. Nathan R. Jessep *[[Isabella Pasanisi]]: Cap. di corvetta JoAnne Galloway *[[Marco Mete]]: Cap. Jack Ross *[[Francesco Pannofino]]: Tenente Jonathan Kendrick *[[Sandro Acerbo]]: Tenente Sam Weinberg *[[Vittorio De Angelis]]: Soldato Louden Downey *[[Claudio Fattoretto]]: Caporale Harold W. Dawson *[[Cesare Barbetti]]: Tenente Col. Matthew Andrew Markinson *[[Manlio De Angelis]]: Dr. Stone *[[Massimo De Ambrosis]]: Cap. Jeffrey Barnes *[[Fabrizio Manfredi]]: Cap. Carl Hammaker note= <!-- eventuali note, come ad esempio altri personaggi di rilievo del cast --> }} '''''Codice d'onore''''', film del 1992 di [[Rob Reiner]] con [[Tom Cruise]] e [[Jack Nicholson]]. == Frasi == *Probabilmente- non so, mi sta venendo in mente adesso- probabilmente abbiamo la responsabilità, come ufficiali, dell'addestramento di Santiago. Probabilmente, come ufficiali, abbiamo delle responsabilità verso la nazione; dobbiamo far sì che gli uomini e le donne addetti alla sua sicurezza siano addestrati professionalmente. Sì, mi sembra... anzi, sono certo di averlo letto una volta da qualche parte. E adesso sto pensando, Colonello Markinson, che il suo suggerimento di trasferire Santiago- sebbene eminentemente pratico e certamente indolore- potrebbe non essere, per così dire, una soluzione altamente patriottica. Il soldato Santiago resta al suo posto. Noi lo addestreremo a dovere. John, a te l'incarico: se Santiago non riuscirà ad ottenere al più presto dodici su venti nelle sue note di profitto e di condotta, per prima cosa darò a te la colpa... dopodiché ti ucciderò. ('''Col. Nathan R. Jessep''') *Noi ci conosciamo da un pezzo; abbiamo fatto insieme l'Accademia, Il Servizio di Prima Nomina e abbiamo combattuto insieme perfino in Vietnam... però sulla scala gerarchica io mi sono arrampicato con maggiore velocità e successo di te. Ora, se questo fatto è fonte di tensione, o di qualche imbarazzo per te... non me ne frega proprio un cazzo. Il nostro mestiere consiste nel salvare vite umane, Tenente Colonnello Markinson. Non devi discutere i miei ordini davanti a un altro ufficiale. ('''Col. Nathan R. Jessep''') *Eh sì, se non ti sei mai fatto fare un [[fellatio|pompino]] da un tuo superiore... be', ti sei perso la parte migliore della vita, mi dispiace! ('''Col. Nathan R. Jessep''') *Ci faremo onore domani... ci faremo massacrare. ('''Ten. Daniel Kaffee''') *Vedi, Danny, io so come affrontare le pallottole, le bombe, il sangue, non cerco denaro e tantomeno medaglie. Quello che io voglio è che tu, con la tua uniforme bianca da frocetto e la tua parlata da moccioso di Harvard, quando ti rivolgi a me mi dimostri un po' di cortesia. ('''Col. Nathan R. Jessep''') *Sai che ha fatto Markinson per i primi diciassette anni dei ventisei che ha passato nei marines? Controspionaggio. Markinson è scomparso. Non esiste nessun Markinson. ('''Cap. Jack Ross''') *Jo, noi perderemo... e perderemo alla grande. ('''Ten. Daniel Kaffee''') *Noi eseguiamo ordini figliolo. Eseguiamo gli ordini altrimenti della gente muore. È tutto qui: semplice. ('''Col. Nathan R. Jessep''') *Harold, non serve una mostrina per essere un uomo d'[[onore]]. ('''Ten. Daniel Kaffee''') *Oh, ce lo facciamo dire da lui! Sì, nessun problema, ce lo dirà lui! Colonnello Jessep, è vero che fu lei a ordinare il codice rosso per Santiago? EEE! Spiacente, il suo tempo è scaduto. Che premio c'è per i perdenti, giudice? Be', per i nostri valorosi imputati, un soggiorno a vita nell'esotico Fort Leavenworth e per l'avvocato difensore Kaffee, niente di meno che una bella corte marziale! Siii, Johnny, dopo aver falsamente accusato un pluridecorato ufficiale dei marines di concorso nel delitto e di spergiuro, il tenente Kaffee avrà una lunga e prosperosa carriera di insegnante di... dattilografia comparata, alla scuola serale femminile Rocco Colombo! Grazie per aver partecipato al gioco, dobbiamo, o non dobbiamo seguire il suggerimento della regina delle galassie della stupidità?! ('''Ten. Daniel Kaffee''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} ''Gentili signori Santiago, io ero il Comandante in seconda di William. Conoscevo vostro figlio vagamente, vale a dire che lo conoscevo di nome. Fra qualche tempo il processo dei due militari incolpati della morte di vostro figlio si concluderà, e sette uomini e due donne che non avete mai visto cercheranno di darvi una spiegazione sul perché della morte di William. Da parte mia ho fatto quanto in mio potere per portare alla luce la verità. La verità è questa, la morte di vostro figlio è dovuta a un solo motivo: io non sono stato abbastanza forte da evitarla. Con osservanza, Tenente Colonnello Matthew Andrew Markinson, del corpo dei marines degli Stati Uniti.'' ('''Tenente Col. Matthew Andrew Markinson''') ==Dialoghi== {{Cronologico}} *'''Ten. Dave Spradling''': Io intendo accusare il tuo cliente di possesso e uso durante il servizio. Fallo dichiarare colpevole e gli farò dare solo trenta giorni con perdita di grado e paga.<br>'''Ten. Daniel Kaffee''': Ma era origano, Dave. Erano soltanto dieci cents di origano.<br>'''Ten. Dave Spradling''': Già, ma il tuo difeso credeva che fosse marijuana.<br>'''Ten. Daniel Kaffee''': Il mio cliente è un imbecille. Spiacevole, ma non illegale.<br>'''Ten. Dave Spradling''': Kaffee, io devo rispondere ai miei superiori come te. Devo metterlo sotto accusa.<br>'''Ten. Daniel Kaffee''': Per cosa? Possesso di condimenti? *'''Ten. Dave''': Non lo so perché ti do retta. <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Perché la tua saggezza travalica gli anni che hai! *'''Ten. Daniel Kaffee''': Cosa è la rete metallica? <br/> '''Capo''': Sam? <br/> '''Ten. Sam Weinberg''': Un grosso muro che separa i belli e buoni dai... brutti e cattivi. *'''Ten. Sam Weinberg''': Comandante, il Tenente Kaffe è riconosciuto come il più esperto nel dibattimento del nostro ufficio. Ha felicemente concluso per patteggiamento quarantaquattro cause in nove mesi. <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Un'altra e mi regalano un tostapane! *'''Col. Nathan R Jessep''': Chi cazzo è questo William T. Santiago?<br/> '''Ten. Jonathan Kendrick''': Il soldato Santiago è nel secondo plotone, compagnia Bravo, signore.<br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Già. Be', a quanto pare questo Santiago non è molto felice quaggiù a Shangri-La, perché ha scritto lettere a tutti meno che a Babbo Natale chiedendo il trasferimento, e ora ha inventato questa favola dello scontro a fuoco. Matthew?<br/> ''' Ten. Col. Matthew Andrew Markinson''': Sono... costernato, signore.<br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': "Costernato". Questo ragazzino salta l'ordine gerarchico e vuole sputtanare un militare del suo reparto, per non parlare del fatto che è un marine degli Stati Uniti, e a quanto pare non riesce a correre da qua a là senza crollare per un colpo di calore. Ma che cazzo sta succedendo alla compagnia Bravo, Matthew? *'''Ten. Sam Weinberg''': E quale è il codice? <br/> '''C.le Harold Dawson''': Reparto, Corpo, Dio, Patria. *'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': C'è qualcuno in questo comando col quale lei non beve o non gioca a Softball?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Comandante, io...<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Ascolti, sono venuta a fare la pace. Siamo partiti col piede sbagliato. Vogliamo essere amici?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Senta, io...<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Ah, volevo dirle che ho portato a Downey dei fumetti che aveva chiesto. Kaffee, quel ragazzo non sa nemmeno dove si trova, non sa neanche perché lo hanno arrestato.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Comandante...<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Può chiamarmi Joanne.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Joanne...<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Oppure Jo.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Jo?<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Sì.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Jo, se parli un' altra volta con un mio cliente senza il mio permesso ti faccio radiare dall'albo. Amici?<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Avevo l'autorizzazione.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Chi te l'ha data?<br/>'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': L'unica parente ancora in vita di Downey, Ginny Miller. E' una sua zia da parte di madre.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Hai avuto l'autorizzazione dalla zia Ginny?<br/>'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': L'ho chiamata come mi avevi chiesto di fare. E' una donna molto gentile, abbiamo parlato per quasi un'ora.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Hai avuto l'autorizzazione dalla zia Ginny... <br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Perfettamente entro i miei poteri.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': La zia Ginny ce l'ha un fienile? Potremmo tenere il processo lì dentro, io posso cucire i costumi, magari lo zio Goober potrebbe fare il giudice! *'''Ten. Daniel Kaffee''': Tu non credi alla loro storia, vero? E li vorresti in galera per il resto dei loro giorni... <br />'''Ten. Sam Weinberg''': Come no, io ci credo alla loro storia, certo! E li vorrei in galera per il resto dei loro giorni! *'''Col. Nathan R Jessep''': Sai, mi viene in mente che lei {{NDR|riferito al cap. Joanne Galloway}} è un tuo superiore, Danny! <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Sissignore! <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Voglio dirvi una cosa e ascoltatemi bene perché sto parlando sul serio: tu sei l'uomo più fortunato del mondo. Non esiste niente di più sexy sulla terra, credetemi signori, di una femmina a cui devi fare il saluto militare la mattina dopo. ''Promuoviamole tutte'', dico io, perché è la verità! Eh, sì, se non ti sei mai fatto fare un pompino da un tuo superiore, beh, ti sei perso la parte migliore della vita, mi dispiace. <br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''' {{NDR|offesa}}: Colonnello, la pratica del "Codice Rosso" è ancora tollerata dagli ufficiali di questa base, si o no? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Vedete il mio problema è che sono già colonnello e quindi mi toccherà continuare a farmi docce fredde finché non eleggono presidente una ragazza. <br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Sto aspettando una risposta, colonnello! <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''' {{NDR|irritato}}: Stia molto attenta al tono, comandante. Io sono un bravo ragazzo ma questo cazzo di caldo mi sta facendo letteralmente impazzire. Lei vuole una risposta da me sul "Codice Rosso", la versione ufficiale è che io scoraggio tale pratica in conformità alle direttive; detto fra noi, le dico che è una parte preziosissima dell'addestramento del soldato di fanteria e se si dà il caso che si produca a mia insaputa, beh, amen. Io comando il mio reparto come meglio credo. Se è proprio decisa ad indagare su di me, getti pure i dadi e corra i suoi rischi. Io faccio colazione a trecento metri da quattromila cubani addestrati ad uccidermi, quindi non creda di poter venire qui a sventolare un distintivo nella speranza di farmi innervosire. *'''Cap. Jack Ross''': Senti, Danny, la stella di Jessep è in ascesa. Il comando di divisione mi darà la massima libertà per evitare a Jessep e al corpo qualsiasi imbarazzo.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Quanta libertà?<br/> '''Cap. Jack Ross''': Ti derubrico tutto a "Omicidio colposo"; due anni e sono a casa in sei mesi.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Nessun patto, si va al processo.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Jo...<br/> '''Cap. Jack Ross''': No, per niente.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Perché no?<br/> '''Cap. Jack Ross''': Perché perderete, e Danny lo sa. E sa anche che se si va al processo io dovrò andare fino in fondo, si prenderanno tutto il pacco regalo: omicidio, associazione a delinquere e condotta disdicevole. E anche se ora mi tiene per le palle, Danny sa che in tribunale questa causa la perde. Danny è un avvocato straordinario e non ci tiene che i suoi clienti si prendano una condanna a vita sapendo che possono cavarsela in sei mesi. Fine del patteggiamento. Ci vediamo alla formulazione dell'accusa. *'''Ten. Daniel Kaffee''': Domani mattina gli procuro un nuovo avvocato.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Perché hai tanta paura di fare l'avvocato? Le aspettative del papà erano così soffocanti?!<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Oh, ti prego, risparmiami tutte queste psicocazzate sulla figura paterna! Dawson e Downey avranno il loro processo, ma l'avranno con un altro avvocato!<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Un altro avvocato non gli servirà a niente! Hanno bisogno di te. Tu sai come vincere, tu sai che hanno buone ragioni e sai come farle valere, se ti tiri indietro decidi del loro destino.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Il loro destino si è compiuto nel momento in cui Santiago è morto.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Tu pensi che abbiano buone ragioni?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Tu e Dawson siete incredibili, vivete nello stesso mondo dei sogni! Non ha importanza quello che io penso, importa soltanto quello che posso provare! Perciò, ti prego, non venirmi a dire quello che so e che non so, io conosco la legge!!! *'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Sam e io stavamo appunto pensando che dovremmo soltanto chiamare qualche testimone che parli di ordine implicito, oppure magari richiamiamo Downey a deporre prima di arrivare a Dawson...<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Magari se ci mettiamo d'impegno riusciremo a far incriminare Dawson per l'assassinio di Kennedy... {{NDR|tira fuori una bottiglia di whiskey dalla tasca}}<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Sei ubriaco?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Più o meno... già.<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Metto a fare il caffè, ci aspetta una lunga notte di lavoro.<br/>'''Ten. Daniel Kaffee''': Lei va a fare il caffè...ma che brava. Downey non era nella sua camera... non era nemmeno in caserma. Questa era un'informazione piuttosto determinante, tu non credi?<br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Danny, è stato un incidente, e mi dispiace. Ma lo sistemeremo e procederemo con Markinson.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Markinson è morto. Devo dire che quegli agenti federali sono proprio in gamba, amici... non è che si è impiccato con i lacci delle scarpe o tagliato i polsi con una spatola da burro nascosta nei calzini, questo signore s'è messo in alta uniforme e poi... si è piazzato in mezzo alla stanza, ha estratto una pistola nichelata dalla fondina e si è sparato una pallottola in bocca. E visto che siamo a corto di testimoni ho pensato di farmi una bevutina. *'''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Chiamiamo Jessep a deporre e mettiamo fine a questa storia! <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Quale possibile vantaggio trarremmo dal chiamare Jessep a deporre?! <br/> '''Cap. di corvetta Joanne Galloway''': Lui disse a Kendrick di ordinare il codice rosso. <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''' {{NDR|sarcastico}}: Davvero? Ma è fantastico! Perché non me l'hai detto subito?! E naturalmente avrai anche le prove immagino! Oh, scusa, dimentico sempre che avevi la varicella il giorno che insegnavano diritto alla facoltà di legge!! *'''Ten. Daniel Kaffee''': Tuo padre è fiero di te?<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': Perché vuoi farti del male?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Io scommetto di sì. Io scommetto che rompe le palle a morte a vicini di casa e parenti: "''Sam scrive sulla rivista legale! Sta lavorando a una causa molto importante, ha preparato un'arringa che lascerà la corte a bocca aperta!''". Io credo che mio padre sarebbe stato molto contento di vedermi prendere la laurea in giurisprudenza... sono convinto che gli sarebbe piaciuto molto.<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': Ti ho mai detto che feci una tesina su tuo padre all'università?<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Ah sì?<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': È stato un vero principe del foro.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Sì, è così.<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': E se io fossi Dawson e Downey e potessi scegliere tra te e tuo padre per difendermi in questo processo sceglierei te tutti i giorni feriali e due volte la domenica. Avresti dovuto vederti in aula, a tuonare contro Kendrick.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Tu chiameresti Jessep a deporre?<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': Io no.<br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Secondo te mio padre l'avrebbe fatto?<br/> '''Tenente Sam Weinberg''': Con le prove che abbiamo, neanche costretto con la forza. Ma il punto è questo, e non c'è modo di eludere il problema: né Lionel Kaffee né Sam Weinberg sono a capo del collegio di difesa del processo degli Stati Uniti contro Dawson e Downey. Quindi tutto si riduce a una sola domanda: Tu che cosa faresti? *'''Ten. Daniel Kaffee''': Grave pericolo? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Ne esiste forse d'altro genere? *'''Ten. Daniel Kaffee''': Colonnello Jessep, fu lei a ordinare il codice rosso? <br/> '''Giudice''': Non è tenuto a rispondere alla domanda. <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Io risponderò alla domanda. {{NDR|A Kaffee}} Tu vuoi delle risposte? <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Ritengo di averne il diritto. <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': {{NDR|incalzando}} Tu vuoi delle risposte? <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Io voglio la verità! <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Tu non puoi reggere la verità!<ref>In lingua originale: «''You can't handle the truth!''». Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'[[w:American Film Institute|American Film Institute]], che è andato a comporre l'''[[w:AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes]]'', questa citazione è stata inserita al 29° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema.</ref> Figliolo, viviamo in un mondo pieno di muri e quei muri devono essere sorvegliati da uomini col fucile. Chi lo fa questo lavoro, tu? O forse lei, tenente Weinberg? Io ho responsabilità più grandi di quello che voi possiate mai intuire. Voi piangete per Santiago e maledite i Marines. Potete permettervi questo lusso. Vi permettete il lusso di non sapere quello che so io: che la morte di Santiago nella sua tragicità probabilmente ha salvato delle vite, e la mia stessa esistenza, sebbene grottesca e incomprensibile ai vostri occhi, salva delle vite! Voi non volete la verità perché nei vostri desideri più profondi che in società non si nominano, voi mi volete su quel muro, io vi ''servo'' in cima a quel muro. Noi usiamo parole come onore, codice, fedeltà: usiamo queste parole come spina dorsale di una vita spesa per difendere qualcosa. Per voi non sono altro che una barzelletta. Io non ho né il tempo né la voglia di venire qui a spiegare me stesso a un uomo che passa la sua vita a dormire sotto la coperta di quella libertà che io gli fornisco e poi contesta il modo in cui gliela fornisco. Preferirei che mi dicesse la ringrazio e se ne andasse per la sua strada; altrimenti gli suggerirei di prendere un fucile e di mettersi di sentinella. In un modo o nell'altro io me ne sbatto altamente di quelli che lei ritiene siano i suoi diritti! <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Ordinò lei il codice rosso? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Ho fatto il lavoro che... <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Ordinò lei il codice rosso?!? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Certo che l'ho ordinato! Che cazzo credi? <br/> *'''Giudice''': La giuria si ritiri in Camera di Consiglio fino a nuovo ordine. <br/> '''Amministratore del tribunale''': In piedi. <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Ma che diavolo significa? Colonnello, che sta succedendo? Io ho fatto il mio dovere e lo farei di nuovo. Io vado a riprendere l'aeroplano e me ne torno subito alla mia base. <br/> '''Giudice''': Lei non va in nessun posto, Colonnello. La polizia militare arresti il Colonnello. <br/> '''Poliziotto''': Signorsì. <br/> '''Giudice''': Capitano Ross? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Ma che diavolo succede? {{NDR|Mentre Ross gli elenca i suoi diritti}} Sono accusato di un reato? Che volete farmi? È di questo che si tratta? Mi state accusando? Volete incriminarmi? Questa è una buffonata. Ecco che cos'è. Questa... {{NDR|A Kaffee}} Ma io ti strappo gli occhi dalle orbite e poi nel tuo cranio ci piscio dentro! Hai scelto il marine sbagliato! <br/> '''Cap. Ross''': Colonnello, ha compreso i suoi diritti così come glieli ho esposti? <br/> '''Col. Nathan R. Jessep''': Brutti froci borghesi. Voi non avete idea di come si difende una nazione. {{NDR|A Kaffee}} Tu non hai fatto altro che indebolire la patria oggi. Soltanto questo. Tu hai messo l'intera popolazione in pericolo. Sogni d'oro, figliolo. <br/> '''Ten. Daniel Kaffee''': Non mi chiami figliolo: io sono un avvocato e un ufficiale della marina degli Stati Uniti e lei è in arresto, gran figlio di puttana! ==Citazioni su ''Codice d'onore''== *Cruise [...] ammirava la personalità autorevole di [[David Miscavige|Miscavige]]. In ''Codice d'onore'' modellò il suo personaggio, un determinato ufficiale della Marina, sulla figura di Miscavige, fatto di cui il leader della Chiesa amava vantarsi. ([[Lawrence Wright]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] 593a3ohahctemdbs6taiwm7gqwg9sgc Steve Jobs 0 6890 1223948 1151863 2022-08-22T20:16:26Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di Steve Jobs */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Stevejobs Macworld2005.jpg|thumb|Steve Jobs al Mac World del 2005]] '''Steve Paul Jobs''' (1955 – 2011), informatico e imprenditore statunitense. ==Citazioni di Steve Jobs== *[[Alexander Graham Bell]] ha fatto qualche ricerca di mercato prima di inventare il telefono?<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 241. ISBN 9788858016589</ref> :''A hundred years ago, if somebody had asked Alexander Graham Bell, "What are you going to be able to do with a telephone?" he wouldn't have been able to tell him the ways the telephone would affect the world''.<ref>[http://reprints.longform.org/playboy-interview-steve-jobs Intervista di Philip Elmer-Dewitt], in ''Playboy'', Febbraio 1985</ref> *{{NDR|A [[John Lasseter]]}} Alla [[Apple]], quando facciamo un computer, sappiamo che dopo cinque anni è da buttare. Ma se fai bene il tuo lavoro, un film può durare per sempre.<ref>Citato in Alberto Pezzotta. ''[//www.corriere.it/cultura/eventi/2011/pixar/notizie/pezzotta-pixar-dentro-arte-digitale_cd7ff2cc-1433-11e1-ab68-9c5b3cac959b.shtml Pixar: dentro l'arte digitale]'', ''corriere.it'', 21 novembre 2011.</ref> *Baratterei tutta la mia tecnologia per una serata con [[Socrate]]. (da ''Newsweek'', 29 ottobre 2001) *I bravi artisti copiano, i grandi artisti rubano<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 36. ISBN 9788858016589</ref>. *Il [[design]] non riguarda solo l'aspetto del prodotto, o l'effetto che fa tenerlo in mano. Il design è come funziona.<ref>Citato in [[Jay Elliot]] e [[William L. Simon]], ''Steve Jobs. La storia continua. L'uomo che ha inventato il futuro'', traduzione di Ilaria Katerinov, 2012, p. 95. ISBN 9788820355661</ref> :''It's not just what it looks like and feels like. Design is how it works.''<ref>Citato in Rob Walker ''[http://www.nytimes.com/2003/11/30/magazine/30IPOD.html The Guts of a New Machine]'', ''nytimes.com'', 30 novembre 2003.</ref> *Le persone che sanno di cosa stanno parlando non hanno bisogno di PowerPoint.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 181. ISBN 9788858035184</ref> *Meglio essere un [[pirateria|pirata]] che arruolarsi in marina.<ref>Riferendosi ad una bandiera pirata che sorvolò il centro sviluppo Macintosh al campus Apple nel 1983.</ref> :''It's better to be a pirate than join the navy.''<ref>Citato in [http://books.google.it/books?id=HtfNL5MwRlYC&pg=PA116&dq=Better+to+be+a+pirate+than+to+join+the+navy&hl=it&sa=X&ei=0SNnT_mXDMWDOoO2gPwH&ved=0CEMQ6AEwAw#v=onepage&q=Better%20to%20be%20a%20pirate%20than%20to%20join%20the%20navy&f=false Steve Jobs The Man Who Thought Different, pag. 116]</ref> (1983) *Non è compito dei [[Consumismo|consumatori]] sapere quello che vogliono.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 168. ISBN 9788858016589</ref> *Prendere l'[[LSD]] è stata un'esperienza profonda, tra le cose più importanti della mia vita. Mi ha mostrato che c'è un'altra faccia della medaglia: quando l'effetto finisce magari non ricordi più com'è esattamente, ma sai che c'è. Ha rinforzato il mio senso di cosa fosse importante – creare cose significative invece di far soldi, cercare di mettere più cose importanti possibili nel flusso della storia e della conoscenza umana. :''Taking LSD was a profound experience, one of the most important things in my life. LSD shows you that there's another side to the coin, and you can't remember it when it wears off, but you know it. It reinforced my sense of what was important—creating great things instead of making money, putting things back into the stream of history and of human consciousness as much as I could.''<ref>{{en}} Citato in [[Walter Isaacson]], ''Steve Jobs: The Exclusive Biography'', Hachette UK, 2011, [https://books.google.it/books?id=26ev_abfrU8C&pg=PT52 p. 52]. ISBN 0748131329</ref> *{{NDR|Annunciando l'introduzione dell'[[iPhone]]}} Questo è un giorno che ho aspettato con ansia per due anni e mezzo. Ogni tanto, viene avanti un prodotto rivoluzionario che cambia tutto. Si è molto fortunati se si ha la possibilità di lavorare anche solo con uno di questi {{NDR|prodotti rivoluzionari}} nella tua carriera. Chi ha lavorato con Apple è stato molto fortunato. Apple è stata in grado di introdurre alcuni di questi {{NDR|prodotti rivoluzionari}} nel mondo. Nel 1984, abbiamo introdotto il Macintosh. Non ha cambiato solo Apple. Ha cambiato l'intera industria del computer. Nel 2001, abbiamo introdotto il primo iPod. Non ha solo cambiato il nostro modo di ascoltare la musica. Ha cambiato l'intera industria musicale. Bene, oggi, stiamo introducendo tre prodotti rivoluzionari di questo tipo. :''This is a day i've been looking forward to for two and a half years. Every once in a while, a revolutionary product comes along that changes everything. One is very fortunate if you get the chance to work on just one of these in your career. Apple's been very fortunate. It's been able to introduce a few of these into the world. In 1984, we introduced the Macintosh. It didn't just change apple. It changed the whole computer industry. In 2001, we introduced the first iPod. It didn't just change the way we all listen to music. It changed the entire music industry. Well, today, we're introducing three revolutionary product of this class.''<ref>Citato in Gareth Stevens, ''Steve Jobs: The Brilliant Mind Behind Apple'', Gareth Stevens, 2009, [http://books.google.it/books?id=9Mv5tVPB4hEC&pg=PA8 p. 8]</ref> *[[Semplicità|Semplice]] può essere più difficile di complesso: devi lavorare sodo per rendere le cose semplici.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 298. ISBN 9788858016589</ref> *Sfortunatamente, la gente non si sta ribellando contro Microsoft. Non conoscono niente di meglio. (da ''Rolling Stone magazine'', n. 684, 1994) *Valevo oltre un milione di dollari quando avevo 23 anni e oltre 10 milioni di dollari quando avevo 24 anni, e più di 100 milioni di dollari quando ne avevo 25. Ma sai, non era poi così importante, perché non l'ho mai fatto per soldi. Essere l'uomo più [[ricchezza|ricco]] al cimitero non mi interessa. Andare a letto la sera dicendosi che si è fatto qualcosa di meraviglioso, questo è quello che conta per me. (da ''Wall Street Journal'', 1993) {{NDR|Parlando di [[Bill Gates]] e della Microsoft}} *Voglio lasciare un segno nell'universo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 94. ISBN 9788858016589</ref> *Vuoi passare il resto della tua vita a vendere acqua zuccherata {{NDR|Pepsi Cola}}, o vuoi avere la tua occasione per cambiare il mondo? {{NDR|a [[John Sculley]], per convincerlo a far parte di Apple}}<ref>Citato in [[Walter Isaacson]], ''Steve Jobs'', traduzione di Paolo Canton, Laura Serra, Luca Vanni, Mondadori, 2011, p. 153. ISBN 9788804616320</ref> {{Int|{{en}} ''[http://news.stanford.edu/news/2005/june15/jobs-061505.html You've got to find what you love]''|Dal discorso per la consegna dei diplomi alla Stanford University di Palo Alto, 12 giugno 2005}} <!--In ordine cronologico--> *Sono onorato di essere qui con voi oggi alle vostre lauree in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Anzi, per dire la verità, questa è la cosa più vicina a una laurea che mi sia mai capitata. Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, niente di eccezionale: solo tre storie. :''I am honored to be with you today at your commencement from one of the finest universities in the world. I never graduated from college. Truth be told, this is the closest I've ever gotten to a college graduation. Today I want to tell you three stories from my life. That's it. No big deal. Just three stories.'' *[...] negli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni qualvolta la risposta è no per troppi giorni di fila, capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato. :[...] ''for the past 33 years, I have looked in the mirror every morning and asked myself: "If today were the last day of my life, would I want to do what I am about to do today?" And whenever the answer has been "No" for too many days in a row, I know I need to change something.'' *[...] la [[morte]] con tutta probabilità è la più grande invenzione della vita. [...] Spazza via il vecchio per far spazio al nuovo. :[...] ''Death is very likely the single best invention of Life.'' [...] ''It clears out the old to make way for the new.'' *Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario. :''Your time is limited, so don't waste it living someone else's life. Don't be trapped by dogma — which is living with the results of other people's thinking. Don't let the noise of others' opinions drown out your own inner voice. And most important, have the courage to follow your heart and intuition. They somehow already know what you truly want to become. Everything else is secondary.'' *E l'unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l'avrete davanti. E, come le grandi storie d'amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi. [...] Rimanete affamati. Rimanete sciocchi<ref>La questione è controversa: il termine "''foolish''" viene spesso tradotto con "folle". Questa traduzione è imprecisa, poiché per esprimere questo termine in inglese sono utilizzate le parole "''insane''" o "''crazy''". La traduzione di ''foolish'' è "sciocco", "ingenuo", quando riferito a persona. {{cfr}} ''[http://www.wordreference.com/enit/foolish Foolish]'', ''Wordreference.com''.</ref>. :''And the only way to do great work is to love what you do. If you haven't found it yet, keep looking. Don't settle. As with all matters of the heart, you'll know when you find it. And, like any great relationship, it just gets better and better as the years roll on. So keep looking until you find it. Don't settle. [...] Stay hungry. Stay foolish.'' ==Citazioni su Steve Jobs== *Come ingegnere, Jobs non era niente di speciale; la sua forza stava nell'essere un planner, uno che sapeva vedere come i [[computer]] potessero estendere le loro applicazioni molto oltre al punto sognato da hacker puri come [[Steve Wozniak]]. ([[Steven Levy]]) *Dava giudizi, che era poi il suo miglior talento: sulle tastiere, sul design della scatola, sul logo, su quali parti comprare, sulla progettazione delle schede, sulla connessione delle parti, i venditori da selezionare... sul metodo d'assemblaggio, quello di distribuzione, insomma su ogni cosa. ([[Chris Espinoza]]) *Per unire il mondo della ricerca a quello dell'industria occorrono [...] personalità capaci di creare collegamenti geniali, così come ha fatto Steve Jobs [...]. Jobs aveva una straordinaria capacità di intuire come unire diverse soluzioni tecnologiche per creare dei prodotti incredibilmente accattivanti e ben funzionanti. È stato uno straordinario innovatore, dotato di competenze tecniche e di grande istinto imprenditoriale. Due doti che gli hanno permesso di creare dal nulla l'impero della Apple. ([[Piero Angela]]) *Se Steve Jobs fosse vivo, avremmo già la vista a raggi X. (''[[NCIS - Unità anticrimine]]'') *Steve Jobs, il pioniere del computer inteso come prigione resa cool, progettato per separare gli stolti dalla propria libertà, è morto. Come il sindaco di Chicago, Harold Washington, disse del corrotto precedente sindaco Daley, non sono felice che sia morto, ma sono felice che se ne sia andato. Nessuno merita di dover morire, né Jobs, né Mr. Bill, nemmeno le persone colpevoli di mali peggiori dei loro. Ma tutti ci meritiamo la fine dell'influenza maligna di Jobs sul computing. Purtroppo, quell'influenza continua nonostante la sua assenza. Possiamo solo sperare che i suoi successori, nel proseguirne l'eredità, siano meno efficaci. ([[Richard Stallman]]) ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Jobs]] *[[Steve Jobs (film)]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Jobs, Steve}} [[Categoria:Imprenditori statunitensi]] [[Categoria:Informatici statunitensi]] c5x8p3cpyzypx0d7i5dyqbg04j4imow Jurassic Park (film) 0 7436 1223919 1170103 2022-08-22T17:51:13Z 109.119.223.109 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Jurassic Park |dimensioneimmagine= 250 |immagine= Jurassic Park (28733067663).jpg |didascalia= «La creazione è un atto di assoluta volontà.» (John Hammond) |titolooriginale= Jurassic Park |paese= USA |anno= 1993 |genere= fantascienza, thriller, azione |regista= [[Steven Spielberg]] |soggetto= [[Michael Crichton]] (''[[Michael Crichton#Jurassic Park|romanzo]]'') |sceneggiatore= [[Michael Crichton]],<br />[[David Koepp]] |attori= *[[Sam Neill]]: Alan Grant *[[Laura Dern]]: Ellie Sattler *[[Jeff Goldblum]]: Dr. Ian Malcolm *[[Richard Attenborough]]: John Hammond *[[Bob Peck]]: Robert Muldoon *[[Martin Ferrero]]: Donald Gennaro *[[Joseph Mazzello]]: Tim Murphy *[[Ariana Richards]]: Lex Murphy *[[Samuel L. Jackson]]: Ray Arnold |doppiatorioriginali= |doppiatoriitaliani= *[[Stefano De Sando]]: Prof. Alan Grant *[[Isabella Pasanisi]]: Prof.ssa Ellie Sattler *[[Roberto Chevalier]]: Prof. Ian Malcolm *[[Cesare Barbetti]]: John Hammond *[[Michele Gammino]]: Robert Muldoon *[[Marco Mete]]: Avv. Donald Gennaro *[[Vittorio Stagni]]: Dennis Nedry *[[Valeria De Flaviis]]: Lex Murphy *[[George Castiglia]]: Tim Murphy *[[Claudio Fattoretto]]: Ray Arnold |note= *'''Effetti speciali''': [[Phil Tippett]] *'''Musiche''': [[John Williams]] *Vincitore di 3 '''[[:Categoria:Premi Oscar|premi Oscar]] (1994)''': **Migliori effetti speciali **Migliori effetti sonori **Miglior suono }} '''''Jurassic Park''''', film statunitense del 1993 con [[Sam Neil]], regia di [[Steven Spielberg]]. {{tagline|Un'avventura iniziata 65 milioni di anni fa.}} ==Frasi== {{cronologico}} *Il parco di divertimenti più avanzato del mondo intero, integrato con le più recenti tecnologie. E non parlo di giostre e baracconi, quelle ce le hanno tutti – no! – noi abbiamo creato delle attrazioni biologiche viventi, così stupefacenti che cattureranno l'immaginazione dell'intero pianeta! ('''John Hammond''') *{{NDR|Nel cartone animato educativo}} Una sola goccia del tuo sangue contiene miliardi di filamenti di DNA, i mattoni con i quali è costruita la vita. Un filamento di DNA come me costituisce il progetto di costruzione di un essere vivente ed è successo che animali estinti milioni di anni fa, come i dinosauri, abbiamo lasciato il loro progetti di costruzione perché noi li trovassimo. Ci bastava sapere dove cercare. Cento milioni di anni fa c'erano le zanzare esattamente come ai giorni nostri e proprio come oggi succhiavano il sangue agli animali, perfino ai dinosauri. A volte dopo aver punto un dinosauro la zanzara si posava su un ramo di un albero e restava invischiata in una goccia di resina. Col passare del tempo la resina induriva, si fossilizzava proprio come un osso di dinosauro, conservando al suo interno la zanzara. Questa resina fossile che noi chiamiamo "ambra" ha atteso milioni di anni con la sua zanzara dentro, fino all'arrivo degli scienziati del Jurassic Park. Servendosi di tecnologie fantascientifiche gli scienziati hanno estratto il sangue conservato nelle zanzare e – tombola! – DNA a di dinosauro. Un intero filamento di DNA contiene tre milioni di codici genetici. Se guardiamo delle schermate come questa ogni secondo per otto ore al giorno impiegheremmo due anni per vedere un intero filamento di DNA. È proprio lungo! E siccome è molto vecchio, è anche pieno di interruzioni. Ed è qui che la nostra ingegneria genetica entra in gioco. Supercomputer e sequenziatori di geni elaborano il filamento nel giro di pochi minuti e la grafica dell realtà virtuale ci mostra le interruzioni nella sequenza del DNA. Ci siamo serviti del DNA completo di un rospo per riempire le interruzioni e completare i codici. E ora... ci possiamo creare un baby dinosauro! ('''Mr. DNA''') *Io voglio essere qui quando nascono. [...] L'imprinting avviene con il primo essere vivente con il quale entrano in contatto e così imparano a fidarsi di me. Io sono stato presente alla nascita di tutte le creature nate su questa isola. ('''John Hammond''') *Qui non si bada a spese. ('''John Hammond''') *Dio ci scampi! Siamo nelle mani degli [[ingegneri]]... ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|All'apertura automatica delle porte del parco}} Ma che ci tengono lì dentro, [[King Kong]]? ('''Ian Malcolm''') * Le nostre vite sono nelle tue mani e ora scopriamo che hai le dita di burro! ('''John Hammond''') *Io non biasimo la gente per i suoi sbagli, ma pretendo che ne paghi lo scotto. ('''John Hammond''') *Il [[tirannosauro]] il cibo non l'accetta. Lui vuole cacciare. Non si può sopprimere un istinto vecchio di 65 milioni di anni. ('''Alan Grant''') * Questa sì che è una bella montagna di merda! ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|A Ellie, che ha ispezionato l'escremento di un triceratopo}} Si ricordi di lavarsi le mani prima di mangiare... ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|Appare quando tentano di hackerare il computer}} Ah-ah-ah! Non hai detto la parola magica! ('''Versione animata di Dennis Nedry''') *{{NDR|Notando l'acqua che vibra nel bicchiere, inconsapevole del tirannosauro che muove i passi verso di loro}} Forse è la corrente che cerca di ritornare... ('''Donald Gennaro''') *{{NDR|Dopo che il T-rex si è liberato}} Quanto mi secca avere sempre ragione... ('''Ian Malcolm''') *Lex! Mi stai strozzando! Mi stai strozzando! ('''Alan Grant''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]] rivolto a un dilofosauro}} Adesso capisco perché siete estinti. Ti metto sotto la macchina quando ritorno. ('''Dennis Nedry''') *Mi ricordi di ringraziare John per il bellissimo week-end! ('''Ian Malcolm''') *Avete sentito? È come... come una vibrazione d'urto... La cosa mi insospettisce un po'... ('''Ian Malcolm''') :''Objects in mirror are closer than they appear.'' ('''Scritta sullo specchietto retrovisore della Jeep''') *{{NDR|Dopo essere stati inseguiti dal tirannosauro}} Anche questo fa parte della visita? ('''Ian Malcolm''') *Se la caveranno tutti... Chi meglio di un esperto di dinosauri può tirar fuori i bambini dal Jurassic Park? ('''John Hammond''') *Stavi per diventare un arrosto di bambino! ('''Alan Grant''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Alan Grant''': Io li odio i computer.<br>'''Ellie Sattler''': Il sentimento è reciproco. *'''Alan Grant''' {{NDR|osservando l'immagine di un ''Velociraptor''}}: E guarda quelle ossa a forma di mezzaluna nella zampa... Non mi sorprende che abbiano imparato a volare! {{NDR|i visitatori ridono}} No, dico sul serio! I [[Uccello e dinosaro|dinosauri]] forse hanno più tratti in comune con gli uccelli attuali di quanto non ne abbiano con i rettili. Guardate l'osso pubico, rivolto all'indietro come negli uccelli. Guardate le vertebre: piene di sacche d'aria e di cavità esattamente come negli uccelli, ed il suo nome ''Raptor'' significa "uccello rapace".<br>'''Bambino''': Però non mette mica tanta paura!<br>'''Visitatore''': Quel ragazzino è incredibile!<br>'''Bambino''': Sembra una specie di tacchino gigante!<br>'''Alan Grant''': Un tacchino...?<br>'''Ellie Sattler''': Oh, no... Ci siamo...<br>'''Alan Grant''': Ok. Immaginate di essere nel periodo cretaceo. Il vostro primo avvistamento di questo maxi-tacchino avverrebbe in una radura. Lui si muove come un uccello dondolando la testa e voi rimanete fermi perché credete che la sua capacità visiva sia basata sul movimento, come per il tirannosauro e che se non vi muovete lui non vi vede, ma il ''[[Velociraptor]]'' è diverso. Voi lo fissate e lui vi fissa a sua volta e allora scatta all'attacco. Ma non frontalmente, da i due fianchi, da parte di altri due Velociraptor di cui non sospettavate l'esistenza. Perché il Velociraptor caccia in branchi e si serve di tattiche d'assalto ben coordinate. E quel giorno sta facendo un'uscita in forza. {{NDR|mostra un artiglio di Velociraptor}} E vi sta sta sciambolando con questo: un artiglio retrattile di quindici centimetri molto affilato che si trova sul dito centrale. Non si disturba a mordervi la giugulare come farebbe un leone. No. Lui vi sciabola qui. O qui. {{NDR|imita il gesto spaventando il bambino}}<br>'''Ellie Sattler''': Oh, Alan...<br>'''Alan Grant''': O magari qui, in mezzo alla pancia, facendo fuoriuscire le budella. Il guaio è che siete ancora vivi quando cominciano a mangiarvi. Be', adesso che lo sai, cerca di avere un po' più di rispetto, mh?<br>'''Bambino''' {{NDR|turbato}}: Ok. {{NDR|Alane ed Ellie si allontanano dallo scavo}} *'''Ellie Sattler''' {{NDR|sarcastica, riferendosi al bambino robusto}}: Ehi, Alan, se volevi spaventarlo meglio puntargli addosso una pistola!<br>'''Alan Grant''': Sì, lo so... ma i ragazzini... Tu vorresti uno come quello?<br>'''Ellie Sattler''': Io non voglio quello, ma un esemplare della stessa specie mi interesserebbe molto, professor Grant! Perché ce l'hai tanto con i bambini!<br>'''Alan Grant''': Ah, senti, Ellie, sono rumorosi, sono sporchi, ti fanno spendere un sacco di soldi...<br>'''Ellie Sattler''': Sei tirchio! Tirchio!<br>'''Alan Grant''': E puzzano.<br>'''Ellie Sattler''': No che non puzzano!<br>'''Alan Grant''': Qualcuno puzza!<br>'''Ellie Sattler''': Ah, ma che dici?!<br>'''Alan Grant''': I bambini puzzano! *'''John Hammond''': E non c'è dubbio: le nostre attrazioni faranno impazzire i bambini!<br>'''Alan Grant''' {{NDR|riferendosi alle attrazioni}}: E che cosa sarebbero?<br>'''Ellie Sattler''': Adulti in formato ridotto, tesoro. *'''Dennis Nedry''': Oh, Dodgson!<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|arrivando di soppiatto, col viso nascosto da un cappello e dagli occhiali}}: Non devi chiamarmi per nome.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|urlando per attirare l'attenzione, dopo averlo suggerito}}: Dodgson! Dodgson!! È arrivato Dodgson!!! {{NDR|a Dodgson, con tono normale e disappunto}} Non gliene frega niente a nessuno. Bel cappello. Ti vuoi far passare per un agente segreto? Allora?<br>'''Lewis Dodgson''': 7 e 50. Altri 50.000 per la consegna di ogni embrioni vitali. Arriva un milione e mezzo se recuperi tutte e quindici specie dall'isola.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridacchiando}}: Le porto via tutte!<br>'''Lewis Dodgson''': Ricordati, embrioni vitali, non ci servono, se non sopravvivono.<br>'''Dennis Nedry''': E come dovrei trasportare?<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|mostrando una bomboletta di crema da barba}}: Il fondo si apre e vede.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|scoppiando a ridere dall'entusiasmo}}: Fantastico! Oh, mio Dio!<br>'''Lewis Dodgson''': È refrigerato e compartimentale.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridendo}}: Valle dire al mondo!<br>'''Lewis Dodgson''': La dogana può anche controllare, se vuoi. Ecco. Contiene la refrigerate per 36 ore.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridacchiando sarcastico}}: Niente mentolo?!<br>'''Lewis Dodgson''': Gli embrioni dovranno essere di ritorno qui a San Jose per all'ora.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|con tono normale}}: Dipende dal tuo uomo con il battello. Domani sera alle sette sul molo est. E assicurati che abbia capito.<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|sogghignando maleficamente}}: Come pensi di evitare ai controlli?<br>'''Dennis Nedry''': Io ho il margine di 18 minuti. 18 minuti e la tua società recupera 10 minuti di ricerche. {{NDR|il cameriere gli da costo per la cena, e lui fissa freddamente a Dodgson}} Non fare il tirchio con me. {{NDR|Dodgson gli dia soldi malinconicamente}} Non fare come Hammond. *'''John Hammond''': Ci dovrete fare l'abitudine al professor Malcolm, soffre di un deplorevole eccesso di personalità! Specialmente per un matematico...<br>'''Ian Malcolm''': Caosologo. Caosologo per l'esattezza. *'''Ian Malcolm''': Voi conoscete la teoria del caos?<br>'''Ellie Sattler''': No.<br>'''Ian Malcolm''': No? Equazioni non lineari? Attrattori strani? Professoressa Sattler, mi rifiuto di credere che lei non familiarizzi col concetto di attrazione...<br>'''John Hammond''' {{NDR|a Donald}}: Io recluto scienziati, lei mi ha portato una rockstar! *'''Ellie Sattler''' {{NDR|notando una pianta}}: Questa pianta non può trovarsi qui! {{NDR|intanto Alan e Ian notano i brachiosauri}} Alan, questa specie di ''Veriforman'' è estinta dal cretaceo! Lo capisci? È impossibile che si trovi qui... {{NDR|Alan le gira la testa in direzione dei brachiosauri, lei rimane a bocca aperta. e scendono dalla Jeep e si avvicinano}} Guarda!<br>'''Alan Grant''': È... è un dinosauro!<br>'''Ian Malcolm''' {{NDR|riferito a Hammond}}: L'hai fatto, brutto figlio di puttana!<br>'''Alan Grant''': Ellie, possiamo anche bruciare il manuale sui sauri a sangue freddo, è completamente sbagliato, questa è una creatura a sangue caldo!<br>'''Ellie Sattler''': Non può vivere in una palude!<br>'''Alan Grant''': Quanti-quanti metri è alto? Sette? Otto?<br>'''John Hammond''': Il Brachiosauro nove.<br>'''Alan Grant''': Nove metri?!<br>'''Donald Gennaro''': Ci facciamo una fortuna con questo posto. {{NDR|Ian sorride dall'emozione}}<br>'''Alan Grant''': Che velocità hanno?<br>'''John Hammond''': Be', il ''Tyrannosaurus rex'' va a cinquanta l'ora.<br>'''Ellie Sattler''': ''Tyrannosaurus rex''?!<br>'''John Hammond''': Mh.<br>'''Ellie Sattler''': Lei ha qui un T-rex?!<br>'''John Hammond''': Certo.<br>'''Alan Grant''': Lo dica ancora.<br>'''John Hammond''': Un ''Tyrannosaurus rex''!<br>'''Alan Grant''': Oh... {{NDR|barcolla come se stesse per svenire}}<br>'''Ellie Sattler''': Mettiti giù.<br>'''John Hammond''': Professor Grant, mia cara professoressa Sattler, benvenuti... al Jurassic Park!<br>'''Alan Grant''': Guarda, si muovono in branchi... si muovono in branchi. {{NDR|a Hammond}} Come c'è riuscito?<br /> '''John Hammond''': Glielo farò vedere. *'''Ellie Sattler''': Allora, che ne pensi? <br /> '''Alan Grant''': Eh... che siamo disoccupati! <br /> '''Ian Malcolm''': Non è meglio dire "estinti"? *'''Donald Gennaro''' {{NDR|riferendosi agli scienziati dietro al vetro}}: Quelli sono degli anima... {{sic|erotics}}?<br>'''John Hammond''': No-no, non ci sono animatronics qui. Quelle persone sono i veri realizzatori di miracoli del Jurassic Park. *'''Ian Malcolm''': Però... mi scusi, come fate a sapere che sono tutte femmine, c'è qualcuno che gira per il parco ad alzare le sottane delle dinosaure?<br>'''Henry Wu''': Basta controllarne i cromosomi, non è tanto difficile. Gli embrioni dei vertebrati sono tutti femmine, con un determinato ormone in più somministrato al giusto stadio di sviluppo diventano maschi... e noi non glielo forniamo.<br>'''Ellie Sattler''': Non glielo fornite?<br>'''Ian Malcolm''': John, il controllo che voi state tentando... non è possibile, se c'è una cosa che la storia dell'evoluzione ci ha insegnato è che la vita non ti permette di ostacolarla, la vita si libera, si espande in nuovi territori e abbatte tutte le barriere dolorosamente, magari, pericolosamente, ma... tutto qui.<br>'''John Hammond''': È tutto qui! {{NDR|gli gira le spalle}}<br>'''Henry Wu''': Lei vuole dire che un gruppo composto interamente di esemplari femmine potrebbe riprodursi?<br>'''Ian Malcolm''': No, dico semplicemente che la vita... ehm... vince sempre. *'''Robert Muldoon''': Dovremmo distruggerli tutti.<br>'''John Hammond''': Ah, Robert! Robert Muldoon, il mio guardiacaccia del Kenya. È un po' allarmista ma sa dei raptor più di chiunque altro! <br>'''Alan Grant''': Mi dica, che metabolismo hanno? Con che ritmo crescono?<br>'''Robert Muldoon''': Sono letali a otto mesi, letteralmente letali. Ho cacciato tutti gli animali dei quali si va a caccia, ma come si muovono questi...<br>'''Alan Grant''': Veloci come bipedi?<br>'''Robert Muldoon''': Come giaguari. Ottanta, cento chilometri l'ora, lanciati in spazio aperto. E sono dei formidabili saltatori...<br>'''John Hammond''': Sì, sì, sì, è per questo che prendiamo delle estreme precauzioni!<br>'''Alan Grant''': E... dimostrano intelligenza? Con quel volume cranico...<br>'''Robert Muldoon''': Già. Dimostrano un'estrema intelligenza, anche di tipo speculativo. Specialmente la più grande: ne abbiamo prodotte otto, ma quando arrivò lei prese il comando del branco e le uccise tutte meno due! Quella là... Quando ti guarda negli occhi si vede che sta rimuginando qualcosa. Per questo dobbiamo nutrirle così. {{NDR|con delle mucche vive}} Lei le guidava all'assalto all'arrivo degli inservienti.<br>'''Ellie Sattler''': La recinzione è elettrificata, vero?<br>'''Robert Muldoon''': Sì, certo, ma non attaccano mai nello stesso punto, cercano sistematicamente dei punti di cedimento... hanno buona memoria. {{NDR|l'imbracatura della mucca viva che è stata data in pasto ai ''Velociraptor'' è del tutto distrutta}}<br>'''John Hammond''' {{NDR|entusiasta, rivolto ai visitatori}}: Allora, avete fame? *'''Ian Malcolm''': La mancanza di umiltà di fronte alla natura che si dimostra qui... mi sconvolge.<br>'''Donald Gennaro''': Grazie, dottor Malcolm, ma credo che le cose siano diverse da quel che io e lei temevamo.<br>'''Ian Malcolm''': Sì, lo so. Sono molto peggio.<br>'''Donald Gennaro''': No, aspetti un momento, non abbiamo neanche visto il parco ancora...<br>'''John Hammond''': No, Donald, Donald, lo faccia parlare. Non c'è motivo... Mi interessano tutti i punti di vista, dico sul serio.<br>'''Ian Malcolm''': Lei non vede il pericolo che è insito in quello che fa? La potenza genetica è la forza più dirompente che esista e lei se ne serve come un... un bambino che... che gioca con la pistola del padre.<br>'''Donald Gennaro''': Non mi sembra opportuno mettersi a generalizzare...<br>'''Ian Malcolm''': Ehm, se-se permette, le dico io qual è il problema insito al potere scientifico che state usando qui: ehm... non ci è voluta nessuna disciplina per ottenerlo. Voi... voi avete letto quello che altri hanno fatto e di lì siete partiti, non sono conoscenze dirette, quindi non vi assumente nessuna responsabilità... per quello. Siete saliti sulle spalle di altri per ottenere un risultato il più rapidamente possibile, e una volta ottenuto questo risultato voi... voi lo avete brevettato, impacchettato, ficcato in una scatoletta di plastica e ora... {{NDR|batte la mano sul tavolo}} lo vendete, volete venderlo.<br>'''John Hammond''': No, io non credo che lei ci stia rendendo giustizia, i nostri scienziati stanno facendo cose che nessuno ha mai fatto prima.<br>'''Ian Malcolm''': Sì, sì, ma erano così preoccupati di poterlo fare che non hanno pensato se lo dovevano fare.<br>'''John Hammond''': I [[condor]]! I condor sono già al limite dell'estinzione, se io decidessi di creare uno stormo di condor su quest'isola, lei non avrebbe niente da obiettare.<br>'''Ian Malcolm''': No, calma, qui non si tratta di una specie cancellata dalla deforestazione, o dalla costruzione di una diga. I dinosauri hanno avuto il loro ciclo, e la natura li ha selezionati per l'estinzione.<br>'''John Hammond''': Non capisco questa mentalità retrograda, specialmente da parte di uno scienziato. Insomma, come si fa a trovarsi illuminati da una [[scoperta]] e a non agire?<br>'''Ian Malcolm''': Che cosa c'è di grandioso nella scoperta? È una penetrazione attiva che... ferisce ciò che esplora. Quella che lei chiama "scoperta"... è uno stupro del mondo della Natura! <br>'''Ellie Sattler''': Il problema è: come si fa a sapere qualcosa di un ecosistema estinto? E quindi come si potrà pensare di poterlo controllare? Voi avete delle piante in questo edificio che sono velenose, le avete scelte per la loro bellezza, ma sono organismi viventi aggressivi che non hanno idea del secolo in cui si trovano, e si difenderanno violentemente se necessario<br>'''John Hammond''': Professor Grant, se c'è una persona qui in grado di apprezzare ciò che sto cercando di fare è lei!<br>'''Alan Grant''': Il mondo ha subito cambiamenti così radicali che corriamo per tenerci al passo. Non voglio affrettare conclusioni, ma dico... i dinosauri e l'uomo... due specie separate da 65 milioni di anni di evoluzione, vengono a trovarsi gettati nella mischia insieme: come potremo mai avere la benché minima idea di che cosa possiamo aspettarci?<br>'''John Hammond''': Non è possibile! Ha! Ha! Non è possibile! Voi eravate venuti qui per difendere me dagli oppositori, e l'unica persona che mi ritrovo a fianco è quella sanguisuga d'avvocato!<br>'''Donald Gennaro''' {{NDR|sarcastico}}: Grazie. *'''Ian Malcolm''': Dio crea i [[dinosauro|dinosauri]], Dio distrugge i dinosauri, Dio crea l'uomo, l'uomo distrugge Dio, l'uomo crea i dinosauri.<br />'''Ellie Sattler''': I dinosauri mangiano l'[[maschio e femmina|uomo]], la [[maschio e femmina|donna]] eredita la Terra. *'''Ian Malcolm''' {{NDR|rivolto al monitor nell'automobile che compie il tour del parco}}: Senta, è previsto che si vedano dei dinosauri nel suo Parco dei Dinosauri? Pronto? Oh? Eh? <br> '''John Hammond''' {{NDR|guardandolo dalla sala di controllo}}: Quanto odio quest'uomo... *'''Ian Malcolm''': Il tirannosauro non osserva comportamenti prestabiliti o i programmi del parco. È questa l'essenza del caos.<br>'''Ellie Sattler''': Io non ho chiaro il concetto di caos... Che cosa vuol dire?<br>'''Ian Malcolm''': Oh... eh... è semplice, si tratta dell'imprevedibilità dei sistemi complessi. Detto in due parole è l'[[effetto farfalla]]. Una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia invece del sole.<br>'''Ellie Sattler''': Cosa?<br>'''Ian Malcolm''': Sono andato troppo veloce?<br>'''Ellie Sattler''': Eh, sì.<br>'''Ian Malcolm''': Andavo troppo veloce, ho fatto cortocircuito. Mi dia quel bicchiere d'acqua. Le faccio vedere, faremo un esperimento. Dovrebbe restare immobile, invece la macchina sobbalza un po', ma non fa niente, è solo un esempio. Ecco, metta la mano ad angolo retto. Sì, così. Allora, una goccia d'acqua cadrà sulla mano. In che direzione ruzzolerà la goccia? Su quale lato, sul pollice o dall'altra parte?<br>'''Ellie Sattler''': Eh, sul pollice...<br>{{NDR|Ian le fa colare una goccia d'acqua sul dorso della mano}}<br>'''Ian Malcolm''': Ah-ah. {{NDR|la goccia cade dal lato del pollice}}<br>'''Ellie Sattler''': Giusto.<br>'''Ian Malcolm''': Ok-ok, blocchi la mano, blocchi la mano. Non si muova, adesso faccio la stessa cosa. Rimetto la goccia nello stesso punto di prima. Da che parte ruzzolerà?<br>'''Ellie Sattler''': Diciamo... indietro, dalla stessa parte.<br>'''Ian Malcolm''': Dalla stessa parte, diciamo dalla stessa parte. {{NDR|fa colare un'altra goccia}} Ha cambiato. Ha cambiato per via di minute variazioni. Ehm, lìorientamento della peluria della sua mano...<br>'''Ellie Sattler''': Ehi, Alan, guarda.<br>'''Ian Malcolm''': ...la quantità di sangue che dilata le vene, le imperfezioni della pelle...<br>'''Ellie Sattler''': Imperfezioni della pelle?<br>'''Ian Malcolm''': Microscopiche, microscopiche. Stia tranquilla. Niente si ripete mai e tutto influenza il risultato e tutto questo è...<br>'''Ellie Sattler''': ...l'imprevedibilità!<br>'''Ian Malcolm''': Esatto. {{NDR|Alan scende dalla Jeep}} Ecco, un'altra prova: nessuno poteva prevedere che il professor Grant sarebbe saltato improvvisamente da un veicolo in movimento.<br>'''Ellie Sattler''' {{NDR|anche lei scende dalla Jeep}}: Alan! Alan!<br>'''Ian Malcolm''': Ecco, c'è un altro esempio! {{NDR|ridacchia nervosamente}} Io adesso sto qui da solo e parlo con me stesso... questa, questa è l'essenza del caos! *'''Alan Grant''': È sposato?<br>'''Ian Malcolm''' Ogni tanto. Ehm, sì, sono alla continua ricerca di una futura ex signora Malcolm. *{{NDR|A causa di un'interruzione di corrente la Jeep si ferma proprio davanti alla gabbia del T-rex}}<br>'''Ian Malcolm''': I bambini?<br>'''Alan Grant''': Non l'ho chiesto. Che dovrebbero avere?<br>'''Ian Malcolm''': I bambini avranno paura.<br>'''Alan Grant''': Che c'è da aver paura? È un'interruzione di corrente.<br>'''Ian Malcolm''': Non ho detto che io ho paura!<br>'''Alan Grant''': Non ho detto che lei ha paura.<br>'''Ian Malcolm''': Lo so. *{{NDR|Tim indossa un binocolo a infrarossi}}<br>'''Donald Gennaro''': Ehi, dove li hai trovati quelli?<br>'''Tim Murphy''': Nella cassetta sotto il sedile.<br>'''Donald Gennaro''': Sono pesanti?<br>'''Tim Murphy''': Sì.<br>'''Donald Gennaro''': Allora sono cari. Rimettili a posto. *{{NDR|Donald si rifugia terrorizzato in un bagno pubblico per scappare dal T-rex}}<br>'''Alan Grant''': Perché sta correndo così?<br>'''Ian Malcolm''': Quando la devi fare, la devi fare! *'''Tim Murphy''': Tutta questa fatica e ancora siamo in macchina!<br>'''Alan Grant''': Ah, ma almeno non stai più in cima a un albero. *{{NDR|Malcolm è a terra ferito}}<br>'''Ellie Sattler''': Possiamo rischiare di muoverlo?<br/>'''Ian Malcolm''' {{NDR|sente il tirannosauro che si avvicina}}: Rischiate, rischiate... *'''Tim Murphy''': Sa come si chiama un dinosauro disobbediente?<br>'''Alan Grant''': Non lo so. Come si chiama un dinosauro disobbediente?<br>'''Tim Murphy''': Di'-di-no sauro. E un dinosauro obbediente?<br>'''Alan Grant''': Mi arrendo.<br>'''Tim Murphy''' {{NDR|[[barzellette dai film|barzelletta]]}}: Di'-di-sì sauro. *'''John Hammond''': Sa qual è la prima attrazione che misi su quando me ne andai dalla Scozia? Il circo delle pulci, a Petticoat Lane. Era veramente una meraviglia! Avevo un piccolo trapezio e una giostra, un carosello, e un'altalena. Tutti a movimento meccanico, naturalmente, ma la gente diceva sempre di vedere le pulci: "Ho visto le pulci, mammina! Tu le vedi, le pulci?" Le pulci domatrici, le pulci equilibriste, le pulci pagliaccio... ma con questo parco... volevo far vedere qualcosa che non fosse un'illusione, qualcosa di reale, qualcosa che... si vedesse e si toccasse. Un'idea non priva di meriti.<br />'''Ellie Sattler''': In questi casi le cose non basta pensarle, bisogna sentirle dentro.<br />'''John Hammond''': Ha ragione, ha assolutamente ragione! Assumere Nedry è stato un errore, questo è evidente, siamo troppo dipendenti dall'automazione, me ne rendo conto, adesso! Ma la prossima volta tutto si può correggere! <br />'''Ellie Sattler''': John...<br />'''John Hammond''': La [[creazione]] è un atto di assoluta volontà. La prossima volta sarà impeccabile!<br />'''Ellie Sattler''': È ancora un circo delle pulci, è tutta un'illusione!<br />'''John Hammond''': Quando avremo di nuovo il controllo...<br />'''Ellie Sattler''': Non lo avete mai avuto il controllo, questa è l'illusione! Io sono stata abbagliata dalle potenzialità di questo parco, ma ho commesso un errore anch'io, non ho avuto il rispetto di quelle potenzialità e ora si sono scatenate! C'è una sola cosa che conta, adesso: le persone che amiamo. Alan, Lex e Tim... John, sono tutti là fuori, dove la gente sta morendo! {{NDR|tristemente stressata, si mette a mangiare il gelato}} È buono. <br />'''John Hammond''': Qui non si bada a spese. *{{NDR|Un brachiosauro mangia delle foglie vicine a loro}}<br>'''Lex Murphy''': Posso toccarla?<br>'''Alan Grant''': Certo, fai conto che sia una specie di grossa mucca.<br>'''Lex Murphy''': Mi piacciono le mucche. {{NDR|si avvicina}} Ehi, vieni qua, vieni bella, coraggio! {{NDR|il brachiosauro la ricopre di muco starnutendole addosso}}<br>'''Tim Murphy''': Dio ti benedica!<ref>Traduzione letterale di «God bless you!», frase per dire «Salute!» dopo uno starnuto o un colpo di tosse.</ref> *{{NDR|Dopo che un brachiosauro ha ricoperto il muco a Lex starnutendole addosso}}<br>'''Tim Murphy''': Ecco, che bellezza! Non vorrà più fare altro! Starà chiusa in camera sua dalla mattina alla sera a giocare col computer.<br>'''Lex Murphy''': Io sono un'[[hacker]]!<br>'''Tim Murphy''': E io che ho detto? Sei una secchiona!<br>'''Lex Murphy''': Non sono una secchiona, sono un'esperta in computer! *'''Alan Grant''': Oddio... lo sapete cos'è questo? È un uovo di dinosauro! Loro si stanno... riproducendo!<br />'''Tim Murphy''': Ma... mio nonno dice che i dinosauri sono tutte femmine!<br />'''Alan Grant''': DNA di anfibio...<br />'''Lex Murphy''': E cioè?<br />'''Alan Grant''': Beh, durante la visita il filmino diceva che hanno usato DNA di un rospo per riempire le interruzioni delle sequenze genetiche, hanno mutato il codice genetico dei dinosauri miscelandolo con quello dei rospi... Ora, alcuni rospi dell'Africa occidentale cambiano spontaneamente di sesso da maschio a femmina se si trovano in un gruppo monosessuale. Malcolm aveva ragione. Guardate... {{NDR|indica le impronte lasciate dai dinosauri neonati}} La vita alla fine ha trionfato! *'''John Hammond''': Tutti i grandi parchi hanno avuto ritardi. Quando aprirono Disneyland, nel 1956, non funzionava niente, niente...<br/>'''Ian Malcolm''': Sì, però, se il Villaggio dei Caraibi va in tilt, i pirati mica si mangiano i turisti! *'''John Hammond''': Eh... dovrei essere io ad andarci...<br>'''Ellie Sattler''': Perché?<br>'''John Hammond''': Io sono un... Lei invece è una...<br>'''Ellie Sattler''': Senta, parleremo della discriminazione sessuale nei casi di emergenza quando ritorno. *'''Alan Grant''': Solo i due raptor, vero? Sei sicura che il terzo sia rinchiuso?<br>'''Ellie Sattler''': Sì... se non hanno imparato ad aprire la porta. {{NDR|si vede un ''Velociraptor'' aprire la porta della cucina usando la maniglia}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Alan Grant''': Signor Hammond, dopo attente considerazioni, ho deciso di non avallare il suo parco! <br> '''John Hammond''': Anche io! ==Citazioni su ''Jurassic Park''== *In quel film, tutti i dinosauri avevano una loro voce. Se guardi ora, fanno tutti Roar alla stessa maniera. È come se un attore compiesse sempre il medesimo gesto. ([[Phil Tippett]]) *Non è un caso se ''Jurassic Park'' regge il tempo molto meglio di tanti reboot moderni o franchise. Il segreto sta nel fatto che lavoravamo a stretto contatto con il reparto sonoro e fu fondamentale avere quel dettaglio prima ancora di iniziare. L’idea era di fare in modo che il sonoro fornisse elementi per fare meglio l’animazione: l’abbiamo animati intorno ai rumori. ([[Phil Tippett]]) ===Frasi promozionali=== *Un'avventura iniziata 65 milioni di anni fa.<ref>Dalla locandina in italiano. {{Cfr}} [http://www.filmtv.it/film/11506/jurassic-park/foto/34390/ ''Foto Locandina Jurassic Park''], ''FilmTV.it''</ref> ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Jurassic Park}} [[Categoria:Film di fantascienza]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film premi Oscar]] plf4de9ym82qpajogad72977ggjf0wb 1223920 1223919 2022-08-22T17:54:28Z 109.119.223.109 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Jurassic Park |dimensioneimmagine= 250 |immagine= Jurassic Park (28733067663).jpg |didascalia= «La creazione è un atto di assoluta volontà.» (John Hammond) |titolooriginale= Jurassic Park |paese= USA |anno= 1993 |genere= fantascienza, thriller, azione |regista= [[Steven Spielberg]] |soggetto= [[Michael Crichton]] (''[[Michael Crichton#Jurassic Park|romanzo]]'') |sceneggiatore= [[Michael Crichton]],<br />[[David Koepp]] |attori= *[[Sam Neill]]: Alan Grant *[[Laura Dern]]: Ellie Sattler *[[Jeff Goldblum]]: Dr. Ian Malcolm *[[Richard Attenborough]]: John Hammond *[[Bob Peck]]: Robert Muldoon *[[Martin Ferrero]]: Donald Gennaro *[[Joseph Mazzello]]: Tim Murphy *[[Ariana Richards]]: Lex Murphy *[[Samuel L. Jackson]]: Ray Arnold |doppiatorioriginali= |doppiatoriitaliani= *[[Stefano De Sando]]: Prof. Alan Grant *[[Isabella Pasanisi]]: Prof.ssa Ellie Sattler *[[Roberto Chevalier]]: Prof. Ian Malcolm *[[Cesare Barbetti]]: John Hammond *[[Michele Gammino]]: Robert Muldoon *[[Marco Mete]]: Avv. Donald Gennaro *[[Vittorio Stagni]]: Dennis Nedry *[[Valeria De Flaviis]]: Lex Murphy *[[George Castiglia]]: Tim Murphy *[[Claudio Fattoretto]]: Ray Arnold |note= *'''Effetti speciali''': [[Phil Tippett]] *'''Musiche''': [[John Williams]] *Vincitore di 3 '''[[:Categoria:Premi Oscar|premi Oscar]] (1994)''': **Migliori effetti speciali **Migliori effetti sonori **Miglior suono }} '''''Jurassic Park''''', film statunitense del 1993 con [[Sam Neil]], regia di [[Steven Spielberg]]. {{tagline|Un'avventura iniziata 65 milioni di anni fa.}} ==Frasi== {{cronologico}} *Il parco di divertimenti più avanzato del mondo intero, integrato con le più recenti tecnologie. E non parlo di giostre e baracconi, quelle ce le hanno tutti – no! – noi abbiamo creato delle attrazioni biologiche viventi, così stupefacenti che cattureranno l'immaginazione dell'intero pianeta! ('''John Hammond''') *{{NDR|Nel cartone animato educativo}} Una sola goccia del tuo sangue contiene miliardi di filamenti di DNA, i mattoni con i quali è costruita la vita. Un filamento di DNA come me costituisce il progetto di costruzione di un essere vivente ed è successo che animali estinti milioni di anni fa, come i dinosauri, abbiamo lasciato il loro progetti di costruzione perché noi li trovassimo. Ci bastava sapere dove cercare. Cento milioni di anni fa c'erano le zanzare esattamente come ai giorni nostri e proprio come oggi succhiavano il sangue agli animali, perfino ai dinosauri. A volte dopo aver punto un dinosauro la zanzara si posava su un ramo di un albero e restava invischiata in una goccia di resina. Col passare del tempo la resina induriva, si fossilizzava proprio come un osso di dinosauro, conservando al suo interno la zanzara. Questa resina fossile che noi chiamiamo "ambra" ha atteso milioni di anni con la sua zanzara dentro, fino all'arrivo degli scienziati del Jurassic Park. Servendosi di tecnologie fantascientifiche gli scienziati hanno estratto il sangue conservato nelle zanzare e – tombola! – DNA a di dinosauro. Un intero filamento di DNA contiene tre milioni di codici genetici. Se guardiamo delle schermate come questa ogni secondo per otto ore al giorno impiegheremmo due anni per vedere un intero filamento di DNA. È proprio lungo! E siccome è molto vecchio, è anche pieno di interruzioni. Ed è qui che la nostra ingegneria genetica entra in gioco. Supercomputer e sequenziatori di geni elaborano il filamento nel giro di pochi minuti e la grafica dell realtà virtuale ci mostra le interruzioni nella sequenza del DNA. Ci siamo serviti del DNA completo di un rospo per riempire le interruzioni e completare i codici. E ora... ci possiamo creare un baby dinosauro! ('''Mr. DNA''') *Io voglio essere qui quando nascono. [...] L'imprinting avviene con il primo essere vivente con il quale entrano in contatto e così imparano a fidarsi di me. Io sono stato presente alla nascita di tutte le creature nate su questa isola. ('''John Hammond''') *Qui non si bada a spese. ('''John Hammond''') *Dio ci scampi! Siamo nelle mani degli [[ingegneri]]... ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|All'apertura automatica delle porte del parco}} Ma che ci tengono lì dentro, [[King Kong]]? ('''Ian Malcolm''') * Le nostre vite sono nelle tue mani e ora scopriamo che hai le dita di burro! ('''John Hammond''') *Io non biasimo la gente per i suoi sbagli, ma pretendo che ne paghi lo scotto. ('''John Hammond''') *Il [[tirannosauro]] il cibo non l'accetta. Lui vuole cacciare. Non si può sopprimere un istinto vecchio di 65 milioni di anni. ('''Alan Grant''') * Questa sì che è una bella montagna di merda! ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|A Ellie, che ha ispezionato l'escremento di un triceratopo}} Si ricordi di lavarsi le mani prima di mangiare... ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|Appare quando tentano di hackerare il computer}} Ah-ah-ah! Non hai detto la parola magica! ('''Versione animata di Dennis Nedry''') *{{NDR|Notando l'acqua che vibra nel bicchiere, inconsapevole del tirannosauro che muove i passi verso di loro}} Forse è la corrente che cerca di ritornare... ('''Donald Gennaro''') *{{NDR|Dopo che il T-rex si è liberato}} Quanto mi secca avere sempre ragione... ('''Ian Malcolm''') *Lex! Mi stai strozzando! Mi stai strozzando! ('''Alan Grant''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]] rivolto a un dilofosauro}} Adesso capisco perché siete estinti. Ti metto sotto la macchina quando ritorno. ('''Dennis Nedry''') *Mi ricordi di ringraziare John per il bellissimo week-end! ('''Ian Malcolm''') *Avete sentito? È come... come una vibrazione d'urto... La cosa mi insospettisce un po'... ('''Ian Malcolm''') :''Objects in mirror are closer than they appear.'' ('''Scritta sullo specchietto retrovisore della Jeep''') *{{NDR|Dopo essere stati inseguiti dal tirannosauro}} Anche questo fa parte della visita? ('''Ian Malcolm''') *Se la caveranno tutti... Chi meglio di un esperto di dinosauri può tirar fuori i bambini dal Jurassic Park? ('''John Hammond''') *Stavi per diventare un arrosto di bambino! ('''Alan Grant''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Alan Grant''': Io li odio i computer.<br>'''Ellie Sattler''': Il sentimento è reciproco. *'''Alan Grant''' {{NDR|osservando l'immagine di un ''Velociraptor''}}: E guarda quelle ossa a forma di mezzaluna nella zampa... Non mi sorprende che abbiano imparato a volare! {{NDR|i visitatori ridono}} No, dico sul serio! I [[Uccello e dinosaro|dinosauri]] forse hanno più tratti in comune con gli uccelli attuali di quanto non ne abbiano con i rettili. Guardate l'osso pubico, rivolto all'indietro come negli uccelli. Guardate le vertebre: piene di sacche d'aria e di cavità esattamente come negli uccelli, ed il suo nome ''Raptor'' significa "uccello rapace".<br>'''Bambino''': Però non mette mica tanta paura!<br>'''Visitatore''': Quel ragazzino è incredibile!<br>'''Bambino''': Sembra una specie di tacchino gigante!<br>'''Alan Grant''': Un tacchino...?<br>'''Ellie Sattler''': Oh, no... Ci siamo...<br>'''Alan Grant''': Ok. Immaginate di essere nel periodo cretaceo. Il vostro primo avvistamento di questo maxi-tacchino avverrebbe in una radura. Lui si muove come un uccello dondolando la testa e voi rimanete fermi perché credete che la sua capacità visiva sia basata sul movimento, come per il tirannosauro e che se non vi muovete lui non vi vede, ma il ''[[Velociraptor]]'' è diverso. Voi lo fissate e lui vi fissa a sua volta e allora scatta all'attacco. Ma non frontalmente, da i due fianchi, da parte di altri due Velociraptor di cui non sospettavate l'esistenza. Perché il Velociraptor caccia in branchi e si serve di tattiche d'assalto ben coordinate. E quel giorno sta facendo un'uscita in forza. {{NDR|mostra un artiglio di Velociraptor}} E vi sta sta sciambolando con questo: un artiglio retrattile di quindici centimetri molto affilato che si trova sul dito centrale. Non si disturba a mordervi la giugulare come farebbe un leone. No. Lui vi sciabola qui. O qui. {{NDR|imita il gesto spaventando il bambino}}<br>'''Ellie Sattler''': Oh, Alan...<br>'''Alan Grant''': O magari qui, in mezzo alla pancia, facendo fuoriuscire le budella. Il guaio è che siete ancora vivi quando cominciano a mangiarvi. Be', adesso che lo sai, cerca di avere un po' più di rispetto, mh?<br>'''Bambino''' {{NDR|turbato}}: Ok. {{NDR|Alane ed Ellie si allontanano dallo scavo}} *'''Ellie Sattler''' {{NDR|sarcastica, riferendosi al bambino robusto}}: Ehi, Alan, se volevi spaventarlo meglio puntargli addosso una pistola!<br>'''Alan Grant''': Sì, lo so... ma i ragazzini... Tu vorresti uno come quello?<br>'''Ellie Sattler''': Io non voglio quello, ma un esemplare della stessa specie mi interesserebbe molto, professor Grant! Perché ce l'hai tanto con i bambini!<br>'''Alan Grant''': Ah, senti, Ellie, sono rumorosi, sono sporchi, ti fanno spendere un sacco di soldi...<br>'''Ellie Sattler''': Sei tirchio! Tirchio!<br>'''Alan Grant''': E puzzano.<br>'''Ellie Sattler''': No che non puzzano!<br>'''Alan Grant''': Qualcuno puzza!<br>'''Ellie Sattler''': Ah, ma che dici?!<br>'''Alan Grant''': I bambini puzzano! *'''John Hammond''': E non c'è dubbio: le nostre attrazioni faranno impazzire i bambini!<br>'''Alan Grant''' {{NDR|riferendosi alle attrazioni}}: E che cosa sarebbero?<br>'''Ellie Sattler''': Adulti in formato ridotto, tesoro. *'''Dennis Nedry''': Oh, Dodgson!<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|arrivando di soppiatto, col viso nascosto da un cappello e dagli occhiali}}: Non devi chiamarmi per nome.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|urlando per attirare l'attenzione, dopo averlo suggerito}}: Dodgson! Dodgson!! È arrivato Dodgson!!! {{NDR|a Dodgson, con tono normale e disappunto}} Non gliene frega niente a nessuno. Bel cappello. Ti vuoi far passare per un agente segreto? Allora?<br>'''Lewis Dodgson''': 7 e 50. Altri 50.000 per la consegna di ogni embrioni vitali. Arriva un milione e mezzo se recuperi tutte e quindici specie dall'isola.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridacchiando}}: Le porto via tutte!<br>'''Lewis Dodgson''': Ricordati, embrioni vitali, non ci servono, se non sopravvivono.<br>'''Dennis Nedry''': E come dovrei trasportare?<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|mostrando una bomboletta di crema da barba}}: Il fondo si apre e vede.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|scoppiando a ridere dall'entusiasmo}}: Fantastico! Oh, mio Dio!<br>'''Lewis Dodgson''': È refrigerato e compartimentale.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridendo}}: Valle dire al mondo!<br>'''Lewis Dodgson''': La dogana può anche controllare, se vuoi. Ecco. Contiene la refrigerate per 36 ore.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridacchiando sarcastico}}: Niente mentolo?!<br>'''Lewis Dodgson''': Gli embrioni dovranno essere di ritorno qui a San Jose per all'ora.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|con tono normale}}: Dipende dal tuo uomo con il battello. Domani sera alle sette sul molo est. E assicurati che abbia capito.<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|sogghignando maleficamente}}: Come pensi di evitare ai controlli?<br>'''Dennis Nedry''': Io ho il margine di 18 minuti. 18 minuti e la tua società recupera 10 anni di ricerche. {{NDR|il cameriere gli da costo per la cena, e lui fissa freddamente a Dodgson}} Non fare il tirchio con me. {{NDR|Dodgson gli dia soldi malinconicamente}} Non fare come Hammond. *'''John Hammond''': Ci dovrete fare l'abitudine al professor Malcolm, soffre di un deplorevole eccesso di personalità! Specialmente per un matematico...<br>'''Ian Malcolm''': Caosologo. Caosologo per l'esattezza. *'''Ian Malcolm''': Voi conoscete la teoria del caos?<br>'''Ellie Sattler''': No.<br>'''Ian Malcolm''': No? Equazioni non lineari? Attrattori strani? Professoressa Sattler, mi rifiuto di credere che lei non familiarizzi col concetto di attrazione...<br>'''John Hammond''' {{NDR|a Donald}}: Io recluto scienziati, lei mi ha portato una rockstar! *'''Ellie Sattler''' {{NDR|notando una pianta}}: Questa pianta non può trovarsi qui! {{NDR|intanto Alan e Ian notano i brachiosauri}} Alan, questa specie di ''Veriforman'' è estinta dal cretaceo! Lo capisci? È impossibile che si trovi qui... {{NDR|Alan le gira la testa in direzione dei brachiosauri, lei rimane a bocca aperta. e scendono dalla Jeep e si avvicinano}} Guarda!<br>'''Alan Grant''': È... è un dinosauro!<br>'''Ian Malcolm''' {{NDR|riferito a Hammond}}: L'hai fatto, brutto figlio di puttana!<br>'''Alan Grant''': Ellie, possiamo anche bruciare il manuale sui sauri a sangue freddo, è completamente sbagliato, questa è una creatura a sangue caldo!<br>'''Ellie Sattler''': Non può vivere in una palude!<br>'''Alan Grant''': Quanti-quanti metri è alto? Sette? Otto?<br>'''John Hammond''': Il Brachiosauro nove.<br>'''Alan Grant''': Nove metri?!<br>'''Donald Gennaro''': Ci facciamo una fortuna con questo posto. {{NDR|Ian sorride dall'emozione}}<br>'''Alan Grant''': Che velocità hanno?<br>'''John Hammond''': Be', il ''Tyrannosaurus rex'' va a cinquanta l'ora.<br>'''Ellie Sattler''': ''Tyrannosaurus rex''?!<br>'''John Hammond''': Mh.<br>'''Ellie Sattler''': Lei ha qui un T-rex?!<br>'''John Hammond''': Certo.<br>'''Alan Grant''': Lo dica ancora.<br>'''John Hammond''': Un ''Tyrannosaurus rex''!<br>'''Alan Grant''': Oh... {{NDR|barcolla come se stesse per svenire}}<br>'''Ellie Sattler''': Mettiti giù.<br>'''John Hammond''': Professor Grant, mia cara professoressa Sattler, benvenuti... al Jurassic Park!<br>'''Alan Grant''': Guarda, si muovono in branchi... si muovono in branchi. {{NDR|a Hammond}} Come c'è riuscito?<br /> '''John Hammond''': Glielo farò vedere. *'''Ellie Sattler''': Allora, che ne pensi? <br /> '''Alan Grant''': Eh... che siamo disoccupati! <br /> '''Ian Malcolm''': Non è meglio dire "estinti"? *'''Donald Gennaro''' {{NDR|riferendosi agli scienziati dietro al vetro}}: Quelli sono degli anima... {{sic|erotics}}?<br>'''John Hammond''': No-no, non ci sono animatronics qui. Quelle persone sono i veri realizzatori di miracoli del Jurassic Park. *'''Ian Malcolm''': Però... mi scusi, come fate a sapere che sono tutte femmine, c'è qualcuno che gira per il parco ad alzare le sottane delle dinosaure?<br>'''Henry Wu''': Basta controllarne i cromosomi, non è tanto difficile. Gli embrioni dei vertebrati sono tutti femmine, con un determinato ormone in più somministrato al giusto stadio di sviluppo diventano maschi... e noi non glielo forniamo.<br>'''Ellie Sattler''': Non glielo fornite?<br>'''Ian Malcolm''': John, il controllo che voi state tentando... non è possibile, se c'è una cosa che la storia dell'evoluzione ci ha insegnato è che la vita non ti permette di ostacolarla, la vita si libera, si espande in nuovi territori e abbatte tutte le barriere dolorosamente, magari, pericolosamente, ma... tutto qui.<br>'''John Hammond''': È tutto qui! {{NDR|gli gira le spalle}}<br>'''Henry Wu''': Lei vuole dire che un gruppo composto interamente di esemplari femmine potrebbe riprodursi?<br>'''Ian Malcolm''': No, dico semplicemente che la vita... ehm... vince sempre. *'''Robert Muldoon''': Dovremmo distruggerli tutti.<br>'''John Hammond''': Ah, Robert! Robert Muldoon, il mio guardiacaccia del Kenya. È un po' allarmista ma sa dei raptor più di chiunque altro! <br>'''Alan Grant''': Mi dica, che metabolismo hanno? Con che ritmo crescono?<br>'''Robert Muldoon''': Sono letali a otto mesi, letteralmente letali. Ho cacciato tutti gli animali dei quali si va a caccia, ma come si muovono questi...<br>'''Alan Grant''': Veloci come bipedi?<br>'''Robert Muldoon''': Come giaguari. Ottanta, cento chilometri l'ora, lanciati in spazio aperto. E sono dei formidabili saltatori...<br>'''John Hammond''': Sì, sì, sì, è per questo che prendiamo delle estreme precauzioni!<br>'''Alan Grant''': E... dimostrano intelligenza? Con quel volume cranico...<br>'''Robert Muldoon''': Già. Dimostrano un'estrema intelligenza, anche di tipo speculativo. Specialmente la più grande: ne abbiamo prodotte otto, ma quando arrivò lei prese il comando del branco e le uccise tutte meno due! Quella là... Quando ti guarda negli occhi si vede che sta rimuginando qualcosa. Per questo dobbiamo nutrirle così. {{NDR|con delle mucche vive}} Lei le guidava all'assalto all'arrivo degli inservienti.<br>'''Ellie Sattler''': La recinzione è elettrificata, vero?<br>'''Robert Muldoon''': Sì, certo, ma non attaccano mai nello stesso punto, cercano sistematicamente dei punti di cedimento... hanno buona memoria. {{NDR|l'imbracatura della mucca viva che è stata data in pasto ai ''Velociraptor'' è del tutto distrutta}}<br>'''John Hammond''' {{NDR|entusiasta, rivolto ai visitatori}}: Allora, avete fame? *'''Ian Malcolm''': La mancanza di umiltà di fronte alla natura che si dimostra qui... mi sconvolge.<br>'''Donald Gennaro''': Grazie, dottor Malcolm, ma credo che le cose siano diverse da quel che io e lei temevamo.<br>'''Ian Malcolm''': Sì, lo so. Sono molto peggio.<br>'''Donald Gennaro''': No, aspetti un momento, non abbiamo neanche visto il parco ancora...<br>'''John Hammond''': No, Donald, Donald, lo faccia parlare. Non c'è motivo... Mi interessano tutti i punti di vista, dico sul serio.<br>'''Ian Malcolm''': Lei non vede il pericolo che è insito in quello che fa? La potenza genetica è la forza più dirompente che esista e lei se ne serve come un... un bambino che... che gioca con la pistola del padre.<br>'''Donald Gennaro''': Non mi sembra opportuno mettersi a generalizzare...<br>'''Ian Malcolm''': Ehm, se-se permette, le dico io qual è il problema insito al potere scientifico che state usando qui: ehm... non ci è voluta nessuna disciplina per ottenerlo. Voi... voi avete letto quello che altri hanno fatto e di lì siete partiti, non sono conoscenze dirette, quindi non vi assumente nessuna responsabilità... per quello. Siete saliti sulle spalle di altri per ottenere un risultato il più rapidamente possibile, e una volta ottenuto questo risultato voi... voi lo avete brevettato, impacchettato, ficcato in una scatoletta di plastica e ora... {{NDR|batte la mano sul tavolo}} lo vendete, volete venderlo.<br>'''John Hammond''': No, io non credo che lei ci stia rendendo giustizia, i nostri scienziati stanno facendo cose che nessuno ha mai fatto prima.<br>'''Ian Malcolm''': Sì, sì, ma erano così preoccupati di poterlo fare che non hanno pensato se lo dovevano fare.<br>'''John Hammond''': I [[condor]]! I condor sono già al limite dell'estinzione, se io decidessi di creare uno stormo di condor su quest'isola, lei non avrebbe niente da obiettare.<br>'''Ian Malcolm''': No, calma, qui non si tratta di una specie cancellata dalla deforestazione, o dalla costruzione di una diga. I dinosauri hanno avuto il loro ciclo, e la natura li ha selezionati per l'estinzione.<br>'''John Hammond''': Non capisco questa mentalità retrograda, specialmente da parte di uno scienziato. Insomma, come si fa a trovarsi illuminati da una [[scoperta]] e a non agire?<br>'''Ian Malcolm''': Che cosa c'è di grandioso nella scoperta? È una penetrazione attiva che... ferisce ciò che esplora. Quella che lei chiama "scoperta"... è uno stupro del mondo della Natura! <br>'''Ellie Sattler''': Il problema è: come si fa a sapere qualcosa di un ecosistema estinto? E quindi come si potrà pensare di poterlo controllare? Voi avete delle piante in questo edificio che sono velenose, le avete scelte per la loro bellezza, ma sono organismi viventi aggressivi che non hanno idea del secolo in cui si trovano, e si difenderanno violentemente se necessario<br>'''John Hammond''': Professor Grant, se c'è una persona qui in grado di apprezzare ciò che sto cercando di fare è lei!<br>'''Alan Grant''': Il mondo ha subito cambiamenti così radicali che corriamo per tenerci al passo. Non voglio affrettare conclusioni, ma dico... i dinosauri e l'uomo... due specie separate da 65 milioni di anni di evoluzione, vengono a trovarsi gettati nella mischia insieme: come potremo mai avere la benché minima idea di che cosa possiamo aspettarci?<br>'''John Hammond''': Non è possibile! Ha! Ha! Non è possibile! Voi eravate venuti qui per difendere me dagli oppositori, e l'unica persona che mi ritrovo a fianco è quella sanguisuga d'avvocato!<br>'''Donald Gennaro''' {{NDR|sarcastico}}: Grazie. *'''Ian Malcolm''': Dio crea i [[dinosauro|dinosauri]], Dio distrugge i dinosauri, Dio crea l'uomo, l'uomo distrugge Dio, l'uomo crea i dinosauri.<br />'''Ellie Sattler''': I dinosauri mangiano l'[[maschio e femmina|uomo]], la [[maschio e femmina|donna]] eredita la Terra. *'''Ian Malcolm''' {{NDR|rivolto al monitor nell'automobile che compie il tour del parco}}: Senta, è previsto che si vedano dei dinosauri nel suo Parco dei Dinosauri? Pronto? Oh? Eh? <br> '''John Hammond''' {{NDR|guardandolo dalla sala di controllo}}: Quanto odio quest'uomo... *'''Ian Malcolm''': Il tirannosauro non osserva comportamenti prestabiliti o i programmi del parco. È questa l'essenza del caos.<br>'''Ellie Sattler''': Io non ho chiaro il concetto di caos... Che cosa vuol dire?<br>'''Ian Malcolm''': Oh... eh... è semplice, si tratta dell'imprevedibilità dei sistemi complessi. Detto in due parole è l'[[effetto farfalla]]. Una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia invece del sole.<br>'''Ellie Sattler''': Cosa?<br>'''Ian Malcolm''': Sono andato troppo veloce?<br>'''Ellie Sattler''': Eh, sì.<br>'''Ian Malcolm''': Andavo troppo veloce, ho fatto cortocircuito. Mi dia quel bicchiere d'acqua. Le faccio vedere, faremo un esperimento. Dovrebbe restare immobile, invece la macchina sobbalza un po', ma non fa niente, è solo un esempio. Ecco, metta la mano ad angolo retto. Sì, così. Allora, una goccia d'acqua cadrà sulla mano. In che direzione ruzzolerà la goccia? Su quale lato, sul pollice o dall'altra parte?<br>'''Ellie Sattler''': Eh, sul pollice...<br>{{NDR|Ian le fa colare una goccia d'acqua sul dorso della mano}}<br>'''Ian Malcolm''': Ah-ah. {{NDR|la goccia cade dal lato del pollice}}<br>'''Ellie Sattler''': Giusto.<br>'''Ian Malcolm''': Ok-ok, blocchi la mano, blocchi la mano. Non si muova, adesso faccio la stessa cosa. Rimetto la goccia nello stesso punto di prima. Da che parte ruzzolerà?<br>'''Ellie Sattler''': Diciamo... indietro, dalla stessa parte.<br>'''Ian Malcolm''': Dalla stessa parte, diciamo dalla stessa parte. {{NDR|fa colare un'altra goccia}} Ha cambiato. Ha cambiato per via di minute variazioni. Ehm, lìorientamento della peluria della sua mano...<br>'''Ellie Sattler''': Ehi, Alan, guarda.<br>'''Ian Malcolm''': ...la quantità di sangue che dilata le vene, le imperfezioni della pelle...<br>'''Ellie Sattler''': Imperfezioni della pelle?<br>'''Ian Malcolm''': Microscopiche, microscopiche. Stia tranquilla. Niente si ripete mai e tutto influenza il risultato e tutto questo è...<br>'''Ellie Sattler''': ...l'imprevedibilità!<br>'''Ian Malcolm''': Esatto. {{NDR|Alan scende dalla Jeep}} Ecco, un'altra prova: nessuno poteva prevedere che il professor Grant sarebbe saltato improvvisamente da un veicolo in movimento.<br>'''Ellie Sattler''' {{NDR|anche lei scende dalla Jeep}}: Alan! Alan!<br>'''Ian Malcolm''': Ecco, c'è un altro esempio! {{NDR|ridacchia nervosamente}} Io adesso sto qui da solo e parlo con me stesso... questa, questa è l'essenza del caos! *'''Alan Grant''': È sposato?<br>'''Ian Malcolm''' Ogni tanto. Ehm, sì, sono alla continua ricerca di una futura ex signora Malcolm. *{{NDR|A causa di un'interruzione di corrente la Jeep si ferma proprio davanti alla gabbia del T-rex}}<br>'''Ian Malcolm''': I bambini?<br>'''Alan Grant''': Non l'ho chiesto. Che dovrebbero avere?<br>'''Ian Malcolm''': I bambini avranno paura.<br>'''Alan Grant''': Che c'è da aver paura? È un'interruzione di corrente.<br>'''Ian Malcolm''': Non ho detto che io ho paura!<br>'''Alan Grant''': Non ho detto che lei ha paura.<br>'''Ian Malcolm''': Lo so. *{{NDR|Tim indossa un binocolo a infrarossi}}<br>'''Donald Gennaro''': Ehi, dove li hai trovati quelli?<br>'''Tim Murphy''': Nella cassetta sotto il sedile.<br>'''Donald Gennaro''': Sono pesanti?<br>'''Tim Murphy''': Sì.<br>'''Donald Gennaro''': Allora sono cari. Rimettili a posto. *{{NDR|Donald si rifugia terrorizzato in un bagno pubblico per scappare dal T-rex}}<br>'''Alan Grant''': Perché sta correndo così?<br>'''Ian Malcolm''': Quando la devi fare, la devi fare! *'''Tim Murphy''': Tutta questa fatica e ancora siamo in macchina!<br>'''Alan Grant''': Ah, ma almeno non stai più in cima a un albero. *{{NDR|Malcolm è a terra ferito}}<br>'''Ellie Sattler''': Possiamo rischiare di muoverlo?<br/>'''Ian Malcolm''' {{NDR|sente il tirannosauro che si avvicina}}: Rischiate, rischiate... *'''Tim Murphy''': Sa come si chiama un dinosauro disobbediente?<br>'''Alan Grant''': Non lo so. Come si chiama un dinosauro disobbediente?<br>'''Tim Murphy''': Di'-di-no sauro. E un dinosauro obbediente?<br>'''Alan Grant''': Mi arrendo.<br>'''Tim Murphy''' {{NDR|[[barzellette dai film|barzelletta]]}}: Di'-di-sì sauro. *'''John Hammond''': Sa qual è la prima attrazione che misi su quando me ne andai dalla Scozia? Il circo delle pulci, a Petticoat Lane. Era veramente una meraviglia! Avevo un piccolo trapezio e una giostra, un carosello, e un'altalena. Tutti a movimento meccanico, naturalmente, ma la gente diceva sempre di vedere le pulci: "Ho visto le pulci, mammina! Tu le vedi, le pulci?" Le pulci domatrici, le pulci equilibriste, le pulci pagliaccio... ma con questo parco... volevo far vedere qualcosa che non fosse un'illusione, qualcosa di reale, qualcosa che... si vedesse e si toccasse. Un'idea non priva di meriti.<br />'''Ellie Sattler''': In questi casi le cose non basta pensarle, bisogna sentirle dentro.<br />'''John Hammond''': Ha ragione, ha assolutamente ragione! Assumere Nedry è stato un errore, questo è evidente, siamo troppo dipendenti dall'automazione, me ne rendo conto, adesso! Ma la prossima volta tutto si può correggere! <br />'''Ellie Sattler''': John...<br />'''John Hammond''': La [[creazione]] è un atto di assoluta volontà. La prossima volta sarà impeccabile!<br />'''Ellie Sattler''': È ancora un circo delle pulci, è tutta un'illusione!<br />'''John Hammond''': Quando avremo di nuovo il controllo...<br />'''Ellie Sattler''': Non lo avete mai avuto il controllo, questa è l'illusione! Io sono stata abbagliata dalle potenzialità di questo parco, ma ho commesso un errore anch'io, non ho avuto il rispetto di quelle potenzialità e ora si sono scatenate! C'è una sola cosa che conta, adesso: le persone che amiamo. Alan, Lex e Tim... John, sono tutti là fuori, dove la gente sta morendo! {{NDR|tristemente stressata, si mette a mangiare il gelato}} È buono. <br />'''John Hammond''': Qui non si bada a spese. *{{NDR|Un brachiosauro mangia delle foglie vicine a loro}}<br>'''Lex Murphy''': Posso toccarla?<br>'''Alan Grant''': Certo, fai conto che sia una specie di grossa mucca.<br>'''Lex Murphy''': Mi piacciono le mucche. {{NDR|si avvicina}} Ehi, vieni qua, vieni bella, coraggio! {{NDR|il brachiosauro la ricopre di muco starnutendole addosso}}<br>'''Tim Murphy''': Dio ti benedica!<ref>Traduzione letterale di «God bless you!», frase per dire «Salute!» dopo uno starnuto o un colpo di tosse.</ref> *{{NDR|Dopo che un brachiosauro ha ricoperto il muco a Lex starnutendole addosso}}<br>'''Tim Murphy''': Ecco, che bellezza! Non vorrà più fare altro! Starà chiusa in camera sua dalla mattina alla sera a giocare col computer.<br>'''Lex Murphy''': Io sono un'[[hacker]]!<br>'''Tim Murphy''': E io che ho detto? Sei una secchiona!<br>'''Lex Murphy''': Non sono una secchiona, sono un'esperta in computer! *'''Alan Grant''': Oddio... lo sapete cos'è questo? È un uovo di dinosauro! Loro si stanno... riproducendo!<br />'''Tim Murphy''': Ma... mio nonno dice che i dinosauri sono tutte femmine!<br />'''Alan Grant''': DNA di anfibio...<br />'''Lex Murphy''': E cioè?<br />'''Alan Grant''': Beh, durante la visita il filmino diceva che hanno usato DNA di un rospo per riempire le interruzioni delle sequenze genetiche, hanno mutato il codice genetico dei dinosauri miscelandolo con quello dei rospi... Ora, alcuni rospi dell'Africa occidentale cambiano spontaneamente di sesso da maschio a femmina se si trovano in un gruppo monosessuale. Malcolm aveva ragione. Guardate... {{NDR|indica le impronte lasciate dai dinosauri neonati}} La vita alla fine ha trionfato! *'''John Hammond''': Tutti i grandi parchi hanno avuto ritardi. Quando aprirono Disneyland, nel 1956, non funzionava niente, niente...<br/>'''Ian Malcolm''': Sì, però, se il Villaggio dei Caraibi va in tilt, i pirati mica si mangiano i turisti! *'''John Hammond''': Eh... dovrei essere io ad andarci...<br>'''Ellie Sattler''': Perché?<br>'''John Hammond''': Io sono un... Lei invece è una...<br>'''Ellie Sattler''': Senta, parleremo della discriminazione sessuale nei casi di emergenza quando ritorno. *'''Alan Grant''': Solo i due raptor, vero? Sei sicura che il terzo sia rinchiuso?<br>'''Ellie Sattler''': Sì... se non hanno imparato ad aprire la porta. {{NDR|si vede un ''Velociraptor'' aprire la porta della cucina usando la maniglia}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Alan Grant''': Signor Hammond, dopo attente considerazioni, ho deciso di non avallare il suo parco! <br> '''John Hammond''': Anche io! ==Citazioni su ''Jurassic Park''== *In quel film, tutti i dinosauri avevano una loro voce. Se guardi ora, fanno tutti Roar alla stessa maniera. È come se un attore compiesse sempre il medesimo gesto. ([[Phil Tippett]]) *Non è un caso se ''Jurassic Park'' regge il tempo molto meglio di tanti reboot moderni o franchise. Il segreto sta nel fatto che lavoravamo a stretto contatto con il reparto sonoro e fu fondamentale avere quel dettaglio prima ancora di iniziare. L’idea era di fare in modo che il sonoro fornisse elementi per fare meglio l’animazione: l’abbiamo animati intorno ai rumori. ([[Phil Tippett]]) ===Frasi promozionali=== *Un'avventura iniziata 65 milioni di anni fa.<ref>Dalla locandina in italiano. {{Cfr}} [http://www.filmtv.it/film/11506/jurassic-park/foto/34390/ ''Foto Locandina Jurassic Park''], ''FilmTV.it''</ref> ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Jurassic Park}} [[Categoria:Film di fantascienza]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film premi Oscar]] q8c6ohfz64axkrpjdznnbw261btndlf 1223968 1223920 2022-08-22T21:45:58Z 109.119.223.109 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Jurassic Park |dimensioneimmagine= 250 |immagine= Jurassic Park (28733067663).jpg |didascalia= «La creazione è un atto di assoluta volontà.» (John Hammond) |titolooriginale= Jurassic Park |paese= USA |anno= 1993 |genere= fantascienza, thriller, azione |regista= [[Steven Spielberg]] |soggetto= [[Michael Crichton]] (''[[Michael Crichton#Jurassic Park|romanzo]]'') |sceneggiatore= [[Michael Crichton]],<br />[[David Koepp]] |attori= *[[Sam Neill]]: Alan Grant *[[Laura Dern]]: Ellie Sattler *[[Jeff Goldblum]]: Dr. Ian Malcolm *[[Richard Attenborough]]: John Hammond *[[Bob Peck]]: Robert Muldoon *[[Martin Ferrero]]: Donald Gennaro *[[Joseph Mazzello]]: Tim Murphy *[[Ariana Richards]]: Lex Murphy *[[Samuel L. Jackson]]: Ray Arnold |doppiatorioriginali= |doppiatoriitaliani= *[[Stefano De Sando]]: Prof. Alan Grant *[[Isabella Pasanisi]]: Prof.ssa Ellie Sattler *[[Roberto Chevalier]]: Prof. Ian Malcolm *[[Cesare Barbetti]]: John Hammond *[[Michele Gammino]]: Robert Muldoon *[[Marco Mete]]: Avv. Donald Gennaro *[[Vittorio Stagni]]: Dennis Nedry *[[Valeria De Flaviis]]: Lex Murphy *[[George Castiglia]]: Tim Murphy *[[Claudio Fattoretto]]: Ray Arnold |note= *'''Effetti speciali''': [[Phil Tippett]] *'''Musiche''': [[John Williams]] *Vincitore di 3 '''[[:Categoria:Premi Oscar|premi Oscar]] (1994)''': **Migliori effetti speciali **Migliori effetti sonori **Miglior suono }} '''''Jurassic Park''''', film statunitense del 1993 con [[Sam Neil]], regia di [[Steven Spielberg]]. {{tagline|Un'avventura iniziata 65 milioni di anni fa.}} ==Frasi== {{cronologico}} *Il parco di divertimenti più avanzato del mondo intero, integrato con le più recenti tecnologie. E non parlo di giostre e baracconi, quelle ce le hanno tutti – no! – noi abbiamo creato delle attrazioni biologiche viventi, così stupefacenti che cattureranno l'immaginazione dell'intero pianeta! ('''John Hammond''') *{{NDR|Nel cartone animato educativo}} Una sola goccia del tuo sangue contiene miliardi di filamenti di DNA, i mattoni con i quali è costruita la vita. Un filamento di DNA come me costituisce il progetto di costruzione di un essere vivente ed è successo che animali estinti milioni di anni fa, come i dinosauri, abbiamo lasciato il loro progetti di costruzione perché noi li trovassimo. Ci bastava sapere dove cercare. Cento milioni di anni fa c'erano le zanzare esattamente come ai giorni nostri e proprio come oggi succhiavano il sangue agli animali, perfino ai dinosauri. A volte dopo aver punto un dinosauro la zanzara si posava su un ramo di un albero e restava invischiata in una goccia di resina. Col passare del tempo la resina induriva, si fossilizzava proprio come un osso di dinosauro, conservando al suo interno la zanzara. Questa resina fossile che noi chiamiamo "ambra" ha atteso milioni di anni con la sua zanzara dentro, fino all'arrivo degli scienziati del Jurassic Park. Servendosi di tecnologie fantascientifiche gli scienziati hanno estratto il sangue conservato nelle zanzare e – tombola! – DNA a di dinosauro. Un intero filamento di DNA contiene tre milioni di codici genetici. Se guardiamo delle schermate come questa ogni secondo per otto ore al giorno impiegheremmo due anni per vedere un intero filamento di DNA. È proprio lungo! E siccome è molto vecchio, è anche pieno di interruzioni. Ed è qui che la nostra ingegneria genetica entra in gioco. Supercomputer e sequenziatori di geni elaborano il filamento nel giro di pochi minuti e la grafica dell realtà virtuale ci mostra le interruzioni nella sequenza del DNA. Ci siamo serviti del DNA completo di un rospo per riempire le interruzioni e completare i codici. E ora... ci possiamo creare un baby dinosauro! ('''Mr. DNA''') *Io voglio essere qui quando nascono. [...] L'imprinting avviene con il primo essere vivente con il quale entrano in contatto e così imparano a fidarsi di me. Io sono stato presente alla nascita di tutte le creature nate su questa isola. ('''John Hammond''') *Qui non si bada a spese. ('''John Hammond''') *Dio ci scampi! Siamo nelle mani degli [[ingegneri]]... ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|All'apertura automatica delle porte del parco}} Ma che ci tengono lì dentro, [[King Kong]]? ('''Ian Malcolm''') * Le nostre vite sono nelle tue mani e ora scopriamo che hai le dita di burro! ('''John Hammond''') *Io non biasimo la gente per i suoi sbagli, ma pretendo che ne paghi lo scotto. ('''John Hammond''') *Il [[tirannosauro]] il cibo non l'accetta. Lui vuole cacciare. Non si può sopprimere un istinto vecchio di 65 milioni di anni. ('''Alan Grant''') * Questa sì che è una bella montagna di merda! ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|A Ellie, che ha ispezionato l'escremento di un triceratopo}} Si ricordi di lavarsi le mani prima di mangiare... ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|Appare quando tentano di hackerare il computer}} Ah-ah-ah! Non hai detto la parola magica! ('''Versione animata di Dennis Nedry''') *{{NDR|Notando l'acqua che vibra nel bicchiere, inconsapevole del tirannosauro che muove i passi verso di loro}} Forse è la corrente che cerca di ritornare... ('''Donald Gennaro''') *{{NDR|Dopo che il T-rex si è liberato}} Quanto mi secca avere sempre ragione... ('''Ian Malcolm''') *Lex! Mi stai strozzando! Mi stai strozzando! ('''Alan Grant''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]] rivolto a un dilofosauro}} Adesso capisco perché siete estinti. Ti metto sotto la macchina quando ritorno. ('''Dennis Nedry''') *Mi ricordi di ringraziare John per il bellissimo week-end! ('''Ian Malcolm''') *Avete sentito? È come... come una vibrazione d'urto... La cosa mi insospettisce un po'... ('''Ian Malcolm''') :''Objects in mirror are closer than they appear.'' ('''Scritta sullo specchietto retrovisore della Jeep''') *{{NDR|Dopo essere stati inseguiti dal tirannosauro}} Anche questo fa parte della visita? ('''Ian Malcolm''') *Se la caveranno tutti... Chi meglio di un esperto di dinosauri può tirar fuori i bambini dal Jurassic Park? ('''John Hammond''') *Stavi per diventare un arrosto di bambino! ('''Alan Grant''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Alan Grant''': Io li odio i computer.<br>'''Ellie Sattler''': Il sentimento è reciproco. *'''Alan Grant''' {{NDR|osservando l'immagine di un ''Velociraptor''}}: E guarda quelle ossa a forma di mezzaluna nella zampa... Non mi sorprende che abbiano imparato a volare! {{NDR|i visitatori ridono}} No, dico sul serio! I [[Uccello e dinosaro|dinosauri]] forse hanno più tratti in comune con gli uccelli attuali di quanto non ne abbiano con i rettili. Guardate l'osso pubico, rivolto all'indietro come negli uccelli. Guardate le vertebre: piene di sacche d'aria e di cavità esattamente come negli uccelli, ed il suo nome ''Raptor'' significa "uccello rapace".<br>'''Bambino''': Però non mette mica tanta paura!<br>'''Visitatore''': Quel ragazzino è incredibile!<br>'''Bambino''': Sembra una specie di tacchino gigante!<br>'''Alan Grant''': Un tacchino...?<br>'''Ellie Sattler''': Oh, no... Ci siamo...<br>'''Alan Grant''': Ok. Immaginate di essere nel periodo cretaceo. Il vostro primo avvistamento di questo maxi-tacchino avverrebbe in una radura. Lui si muove come un uccello dondolando la testa e voi rimanete fermi perché credete che la sua capacità visiva sia basata sul movimento, come per il tirannosauro e che se non vi muovete lui non vi vede, ma il ''[[Velociraptor]]'' è diverso. Voi lo fissate e lui vi fissa a sua volta e allora scatta all'attacco. Ma non frontalmente, da i due fianchi, da parte di altri due Velociraptor di cui non sospettavate l'esistenza. Perché il Velociraptor caccia in branchi e si serve di tattiche d'assalto ben coordinate. E quel giorno sta facendo un'uscita in forza. {{NDR|mostra un artiglio di Velociraptor}} E vi sta sta sciambolando con questo: un artiglio retrattile di quindici centimetri molto affilato che si trova sul dito centrale. Non si disturba a mordervi la giugulare come farebbe un leone. No. Lui vi sciabola qui. O qui. {{NDR|imita il gesto spaventando il bambino}}<br>'''Ellie Sattler''': Oh, Alan...<br>'''Alan Grant''': O magari qui, in mezzo alla pancia, facendo fuoriuscire le budella. Il guaio è che siete ancora vivi quando cominciano a mangiarvi. Be', adesso che lo sai, cerca di avere un po' più di rispetto, mh?<br>'''Bambino''' {{NDR|turbato}}: Ok. {{NDR|Alane ed Ellie si allontanano dallo scavo}} *'''Ellie Sattler''' {{NDR|sarcastica, riferendosi al bambino robusto}}: Ehi, Alan, se volevi spaventarlo meglio puntargli addosso una pistola!<br>'''Alan Grant''': Sì, lo so... ma i ragazzini... Tu vorresti uno come quello?<br>'''Ellie Sattler''': Io non voglio quello, ma un esemplare della stessa specie mi interesserebbe molto, professor Grant! Perché ce l'hai tanto con i bambini!<br>'''Alan Grant''': Ah, senti, Ellie, sono rumorosi, sono sporchi, ti fanno spendere un sacco di soldi...<br>'''Ellie Sattler''': Sei tirchio! Tirchio!<br>'''Alan Grant''': E puzzano.<br>'''Ellie Sattler''': No che non puzzano!<br>'''Alan Grant''': Qualcuno puzza!<br>'''Ellie Sattler''': Ah, ma che dici?!<br>'''Alan Grant''': I bambini puzzano! *'''John Hammond''': E non c'è dubbio: le nostre attrazioni faranno impazzire i bambini!<br>'''Alan Grant''' {{NDR|riferendosi alle attrazioni}}: E che cosa sarebbero?<br>'''Ellie Sattler''': Adulti in formato ridotto, tesoro. *'''Dennis Nedry''': Oh, Dodgson!<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|arrivando di soppiatto, col viso nascosto da un cappello e dagli occhiali}}: Non devi chiamarmi per nome.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|urlando per attirare l'attenzione, dopo averlo suggerito}}: Dodgson! Dodgson!! È arrivato Dodgson!!! {{NDR|a Dodgson, con tono normale e disappunto}} Non gliene frega niente a nessuno. Bel cappello. Ti vuoi far passare per un agente segreto? Allora?<br>'''Lewis Dodgson''': 750. Altri 50.000 per la consegna di ogni embrioni vitali. Arriva un milione e mezzo se recuperi tutte e quindici specie dall'isola.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridacchiando}}: Le porto via tutte!<br>'''Lewis Dodgson''': Ricordati, embrioni vitali, non ci servono, se non sopravvivono.<br>'''Dennis Nedry''': E come dovrei trasportare?<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|mostrando una bomboletta di crema da barba}}: Il fondo si apre e vede.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|scoppiando a ridere dall'entusiasmo}}: Fantastico! Oh, mio Dio!<br>'''Lewis Dodgson''': È refrigerato e compartimentale.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridendo}}: Valle dire al mondo!<br>'''Lewis Dodgson''': La dogana può anche controllare, se vuoi. Ecco. Contiene la refrigerate per 36 ore.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridacchiando sarcastico}}: Niente mentolo?!<br>'''Lewis Dodgson''': Gli embrioni dovranno essere di ritorno qui a San Jose per all'ora.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|con tono normale}}: Dipende dal tuo uomo con il battello. Domani sera alle sette sul molo est. E assicurati che abbia capito.<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|sogghignando maleficamente}}: Come pensi di evitare ai controlli?<br>'''Dennis Nedry''': Io ho il margine di 18 minuti. 18 minuti e la tua società recupera 10 anni di ricerche. {{NDR|il cameriere gli da costo per la cena, e lui fissa freddamente a Dodgson}} Non fare il tirchio con me. {{NDR|Dodgson gli dia soldi malinconicamente}} Non fare come Hammond. *'''John Hammond''': Ci dovrete fare l'abitudine al professor Malcolm, soffre di un deplorevole eccesso di personalità! Specialmente per un matematico...<br>'''Ian Malcolm''': Caosologo. Caosologo per l'esattezza. *'''Ian Malcolm''': Voi conoscete la teoria del caos?<br>'''Ellie Sattler''': No.<br>'''Ian Malcolm''': No? Equazioni non lineari? Attrattori strani? Professoressa Sattler, mi rifiuto di credere che lei non familiarizzi col concetto di attrazione...<br>'''John Hammond''' {{NDR|a Donald}}: Io recluto scienziati, lei mi ha portato una rockstar! *'''Ellie Sattler''' {{NDR|notando una pianta}}: Questa pianta non può trovarsi qui! {{NDR|intanto Alan e Ian notano i brachiosauri}} Alan, questa specie di ''Veriforman'' è estinta dal cretaceo! Lo capisci? È impossibile che si trovi qui... {{NDR|Alan le gira la testa in direzione dei brachiosauri, lei rimane a bocca aperta. e scendono dalla Jeep e si avvicinano}} Guarda!<br>'''Alan Grant''': È... è un dinosauro!<br>'''Ian Malcolm''' {{NDR|riferito a Hammond}}: L'hai fatto, brutto figlio di puttana!<br>'''Alan Grant''': Ellie, possiamo anche bruciare il manuale sui sauri a sangue freddo, è completamente sbagliato, questa è una creatura a sangue caldo!<br>'''Ellie Sattler''': Non può vivere in una palude!<br>'''Alan Grant''': Quanti-quanti metri è alto? Sette? Otto?<br>'''John Hammond''': Il Brachiosauro nove.<br>'''Alan Grant''': Nove metri?!<br>'''Donald Gennaro''': Ci facciamo una fortuna con questo posto. {{NDR|Ian sorride dall'emozione}}<br>'''Alan Grant''': Che velocità hanno?<br>'''John Hammond''': Be', il ''Tyrannosaurus rex'' va a cinquanta l'ora.<br>'''Ellie Sattler''': ''Tyrannosaurus rex''?!<br>'''John Hammond''': Mh.<br>'''Ellie Sattler''': Lei ha qui un T-rex?!<br>'''John Hammond''': Certo.<br>'''Alan Grant''': Lo dica ancora.<br>'''John Hammond''': Un ''Tyrannosaurus rex''!<br>'''Alan Grant''': Oh... {{NDR|barcolla come se stesse per svenire}}<br>'''Ellie Sattler''': Mettiti giù.<br>'''John Hammond''': Professor Grant, mia cara professoressa Sattler, benvenuti... al Jurassic Park!<br>'''Alan Grant''': Guarda, si muovono in branchi... si muovono in branchi. {{NDR|a Hammond}} Come c'è riuscito?<br /> '''John Hammond''': Glielo farò vedere. *'''Ellie Sattler''': Allora, che ne pensi? <br /> '''Alan Grant''': Eh... che siamo disoccupati! <br /> '''Ian Malcolm''': Non è meglio dire "estinti"? *'''Donald Gennaro''' {{NDR|riferendosi agli scienziati dietro al vetro}}: Quelli sono degli anima... {{sic|erotics}}?<br>'''John Hammond''': No-no, non ci sono animatronics qui. Quelle persone sono i veri realizzatori di miracoli del Jurassic Park. *'''Ian Malcolm''': Però... mi scusi, come fate a sapere che sono tutte femmine, c'è qualcuno che gira per il parco ad alzare le sottane delle dinosaure?<br>'''Henry Wu''': Basta controllarne i cromosomi, non è tanto difficile. Gli embrioni dei vertebrati sono tutti femmine, con un determinato ormone in più somministrato al giusto stadio di sviluppo diventano maschi... e noi non glielo forniamo.<br>'''Ellie Sattler''': Non glielo fornite?<br>'''Ian Malcolm''': John, il controllo che voi state tentando... non è possibile, se c'è una cosa che la storia dell'evoluzione ci ha insegnato è che la vita non ti permette di ostacolarla, la vita si libera, si espande in nuovi territori e abbatte tutte le barriere dolorosamente, magari, pericolosamente, ma... tutto qui.<br>'''John Hammond''': È tutto qui! {{NDR|gli gira le spalle}}<br>'''Henry Wu''': Lei vuole dire che un gruppo composto interamente di esemplari femmine potrebbe riprodursi?<br>'''Ian Malcolm''': No, dico semplicemente che la vita... ehm... vince sempre. *'''Robert Muldoon''': Dovremmo distruggerli tutti.<br>'''John Hammond''': Ah, Robert! Robert Muldoon, il mio guardiacaccia del Kenya. È un po' allarmista ma sa dei raptor più di chiunque altro! <br>'''Alan Grant''': Mi dica, che metabolismo hanno? Con che ritmo crescono?<br>'''Robert Muldoon''': Sono letali a otto mesi, letteralmente letali. Ho cacciato tutti gli animali dei quali si va a caccia, ma come si muovono questi...<br>'''Alan Grant''': Veloci come bipedi?<br>'''Robert Muldoon''': Come giaguari. Ottanta, cento chilometri l'ora, lanciati in spazio aperto. E sono dei formidabili saltatori...<br>'''John Hammond''': Sì, sì, sì, è per questo che prendiamo delle estreme precauzioni!<br>'''Alan Grant''': E... dimostrano intelligenza? Con quel volume cranico...<br>'''Robert Muldoon''': Già. Dimostrano un'estrema intelligenza, anche di tipo speculativo. Specialmente la più grande: ne abbiamo prodotte otto, ma quando arrivò lei prese il comando del branco e le uccise tutte meno due! Quella là... Quando ti guarda negli occhi si vede che sta rimuginando qualcosa. Per questo dobbiamo nutrirle così. {{NDR|con delle mucche vive}} Lei le guidava all'assalto all'arrivo degli inservienti.<br>'''Ellie Sattler''': La recinzione è elettrificata, vero?<br>'''Robert Muldoon''': Sì, certo, ma non attaccano mai nello stesso punto, cercano sistematicamente dei punti di cedimento... hanno buona memoria. {{NDR|l'imbracatura della mucca viva che è stata data in pasto ai ''Velociraptor'' è del tutto distrutta}}<br>'''John Hammond''' {{NDR|entusiasta, rivolto ai visitatori}}: Allora, avete fame? *'''Ian Malcolm''': La mancanza di umiltà di fronte alla natura che si dimostra qui... mi sconvolge.<br>'''Donald Gennaro''': Grazie, dottor Malcolm, ma credo che le cose siano diverse da quel che io e lei temevamo.<br>'''Ian Malcolm''': Sì, lo so. Sono molto peggio.<br>'''Donald Gennaro''': No, aspetti un momento, non abbiamo neanche visto il parco ancora...<br>'''John Hammond''': No, Donald, Donald, lo faccia parlare. Non c'è motivo... Mi interessano tutti i punti di vista, dico sul serio.<br>'''Ian Malcolm''': Lei non vede il pericolo che è insito in quello che fa? La potenza genetica è la forza più dirompente che esista e lei se ne serve come un... un bambino che... che gioca con la pistola del padre.<br>'''Donald Gennaro''': Non mi sembra opportuno mettersi a generalizzare...<br>'''Ian Malcolm''': Ehm, se-se permette, le dico io qual è il problema insito al potere scientifico che state usando qui: ehm... non ci è voluta nessuna disciplina per ottenerlo. Voi... voi avete letto quello che altri hanno fatto e di lì siete partiti, non sono conoscenze dirette, quindi non vi assumente nessuna responsabilità... per quello. Siete saliti sulle spalle di altri per ottenere un risultato il più rapidamente possibile, e una volta ottenuto questo risultato voi... voi lo avete brevettato, impacchettato, ficcato in una scatoletta di plastica e ora... {{NDR|batte la mano sul tavolo}} lo vendete, volete venderlo.<br>'''John Hammond''': No, io non credo che lei ci stia rendendo giustizia, i nostri scienziati stanno facendo cose che nessuno ha mai fatto prima.<br>'''Ian Malcolm''': Sì, sì, ma erano così preoccupati di poterlo fare che non hanno pensato se lo dovevano fare.<br>'''John Hammond''': I [[condor]]! I condor sono già al limite dell'estinzione, se io decidessi di creare uno stormo di condor su quest'isola, lei non avrebbe niente da obiettare.<br>'''Ian Malcolm''': No, calma, qui non si tratta di una specie cancellata dalla deforestazione, o dalla costruzione di una diga. I dinosauri hanno avuto il loro ciclo, e la natura li ha selezionati per l'estinzione.<br>'''John Hammond''': Non capisco questa mentalità retrograda, specialmente da parte di uno scienziato. Insomma, come si fa a trovarsi illuminati da una [[scoperta]] e a non agire?<br>'''Ian Malcolm''': Che cosa c'è di grandioso nella scoperta? È una penetrazione attiva che... ferisce ciò che esplora. Quella che lei chiama "scoperta"... è uno stupro del mondo della Natura! <br>'''Ellie Sattler''': Il problema è: come si fa a sapere qualcosa di un ecosistema estinto? E quindi come si potrà pensare di poterlo controllare? Voi avete delle piante in questo edificio che sono velenose, le avete scelte per la loro bellezza, ma sono organismi viventi aggressivi che non hanno idea del secolo in cui si trovano, e si difenderanno violentemente se necessario<br>'''John Hammond''': Professor Grant, se c'è una persona qui in grado di apprezzare ciò che sto cercando di fare è lei!<br>'''Alan Grant''': Il mondo ha subito cambiamenti così radicali che corriamo per tenerci al passo. Non voglio affrettare conclusioni, ma dico... i dinosauri e l'uomo... due specie separate da 65 milioni di anni di evoluzione, vengono a trovarsi gettati nella mischia insieme: come potremo mai avere la benché minima idea di che cosa possiamo aspettarci?<br>'''John Hammond''': Non è possibile! Ha! Ha! Non è possibile! Voi eravate venuti qui per difendere me dagli oppositori, e l'unica persona che mi ritrovo a fianco è quella sanguisuga d'avvocato!<br>'''Donald Gennaro''' {{NDR|sarcastico}}: Grazie. *'''Ian Malcolm''': Dio crea i [[dinosauro|dinosauri]], Dio distrugge i dinosauri, Dio crea l'uomo, l'uomo distrugge Dio, l'uomo crea i dinosauri.<br />'''Ellie Sattler''': I dinosauri mangiano l'[[maschio e femmina|uomo]], la [[maschio e femmina|donna]] eredita la Terra. *'''Ian Malcolm''' {{NDR|rivolto al monitor nell'automobile che compie il tour del parco}}: Senta, è previsto che si vedano dei dinosauri nel suo Parco dei Dinosauri? Pronto? Oh? Eh? <br> '''John Hammond''' {{NDR|guardandolo dalla sala di controllo}}: Quanto odio quest'uomo... *'''Ian Malcolm''': Il tirannosauro non osserva comportamenti prestabiliti o i programmi del parco. È questa l'essenza del caos.<br>'''Ellie Sattler''': Io non ho chiaro il concetto di caos... Che cosa vuol dire?<br>'''Ian Malcolm''': Oh... eh... è semplice, si tratta dell'imprevedibilità dei sistemi complessi. Detto in due parole è l'[[effetto farfalla]]. Una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia invece del sole.<br>'''Ellie Sattler''': Cosa?<br>'''Ian Malcolm''': Sono andato troppo veloce?<br>'''Ellie Sattler''': Eh, sì.<br>'''Ian Malcolm''': Andavo troppo veloce, ho fatto cortocircuito. Mi dia quel bicchiere d'acqua. Le faccio vedere, faremo un esperimento. Dovrebbe restare immobile, invece la macchina sobbalza un po', ma non fa niente, è solo un esempio. Ecco, metta la mano ad angolo retto. Sì, così. Allora, una goccia d'acqua cadrà sulla mano. In che direzione ruzzolerà la goccia? Su quale lato, sul pollice o dall'altra parte?<br>'''Ellie Sattler''': Eh, sul pollice...<br>{{NDR|Ian le fa colare una goccia d'acqua sul dorso della mano}}<br>'''Ian Malcolm''': Ah-ah. {{NDR|la goccia cade dal lato del pollice}}<br>'''Ellie Sattler''': Giusto.<br>'''Ian Malcolm''': Ok-ok, blocchi la mano, blocchi la mano. Non si muova, adesso faccio la stessa cosa. Rimetto la goccia nello stesso punto di prima. Da che parte ruzzolerà?<br>'''Ellie Sattler''': Diciamo... indietro, dalla stessa parte.<br>'''Ian Malcolm''': Dalla stessa parte, diciamo dalla stessa parte. {{NDR|fa colare un'altra goccia}} Ha cambiato. Ha cambiato per via di minute variazioni. Ehm, lìorientamento della peluria della sua mano...<br>'''Ellie Sattler''': Ehi, Alan, guarda.<br>'''Ian Malcolm''': ...la quantità di sangue che dilata le vene, le imperfezioni della pelle...<br>'''Ellie Sattler''': Imperfezioni della pelle?<br>'''Ian Malcolm''': Microscopiche, microscopiche. Stia tranquilla. Niente si ripete mai e tutto influenza il risultato e tutto questo è...<br>'''Ellie Sattler''': ...l'imprevedibilità!<br>'''Ian Malcolm''': Esatto. {{NDR|Alan scende dalla Jeep}} Ecco, un'altra prova: nessuno poteva prevedere che il professor Grant sarebbe saltato improvvisamente da un veicolo in movimento.<br>'''Ellie Sattler''' {{NDR|anche lei scende dalla Jeep}}: Alan! Alan!<br>'''Ian Malcolm''': Ecco, c'è un altro esempio! {{NDR|ridacchia nervosamente}} Io adesso sto qui da solo e parlo con me stesso... questa, questa è l'essenza del caos! *'''Alan Grant''': È sposato?<br>'''Ian Malcolm''' Ogni tanto. Ehm, sì, sono alla continua ricerca di una futura ex signora Malcolm. *{{NDR|A causa di un'interruzione di corrente la Jeep si ferma proprio davanti alla gabbia del T-rex}}<br>'''Ian Malcolm''': I bambini?<br>'''Alan Grant''': Non l'ho chiesto. Che dovrebbero avere?<br>'''Ian Malcolm''': I bambini avranno paura.<br>'''Alan Grant''': Che c'è da aver paura? È un'interruzione di corrente.<br>'''Ian Malcolm''': Non ho detto che io ho paura!<br>'''Alan Grant''': Non ho detto che lei ha paura.<br>'''Ian Malcolm''': Lo so. *{{NDR|Tim indossa un binocolo a infrarossi}}<br>'''Donald Gennaro''': Ehi, dove li hai trovati quelli?<br>'''Tim Murphy''': Nella cassetta sotto il sedile.<br>'''Donald Gennaro''': Sono pesanti?<br>'''Tim Murphy''': Sì.<br>'''Donald Gennaro''': Allora sono cari. Rimettili a posto. *{{NDR|Donald si rifugia terrorizzato in un bagno pubblico per scappare dal T-rex}}<br>'''Alan Grant''': Perché sta correndo così?<br>'''Ian Malcolm''': Quando la devi fare, la devi fare! *'''Tim Murphy''': Tutta questa fatica e ancora siamo in macchina!<br>'''Alan Grant''': Ah, ma almeno non stai più in cima a un albero. *{{NDR|Malcolm è a terra ferito}}<br>'''Ellie Sattler''': Possiamo rischiare di muoverlo?<br/>'''Ian Malcolm''' {{NDR|sente il tirannosauro che si avvicina}}: Rischiate, rischiate... *'''Tim Murphy''': Sa come si chiama un dinosauro disobbediente?<br>'''Alan Grant''': Non lo so. Come si chiama un dinosauro disobbediente?<br>'''Tim Murphy''': Di'-di-no sauro. E un dinosauro obbediente?<br>'''Alan Grant''': Mi arrendo.<br>'''Tim Murphy''' {{NDR|[[barzellette dai film|barzelletta]]}}: Di'-di-sì sauro. *'''John Hammond''': Sa qual è la prima attrazione che misi su quando me ne andai dalla Scozia? Il circo delle pulci, a Petticoat Lane. Era veramente una meraviglia! Avevo un piccolo trapezio e una giostra, un carosello, e un'altalena. Tutti a movimento meccanico, naturalmente, ma la gente diceva sempre di vedere le pulci: "Ho visto le pulci, mammina! Tu le vedi, le pulci?" Le pulci domatrici, le pulci equilibriste, le pulci pagliaccio... ma con questo parco... volevo far vedere qualcosa che non fosse un'illusione, qualcosa di reale, qualcosa che... si vedesse e si toccasse. Un'idea non priva di meriti.<br />'''Ellie Sattler''': In questi casi le cose non basta pensarle, bisogna sentirle dentro.<br />'''John Hammond''': Ha ragione, ha assolutamente ragione! Assumere Nedry è stato un errore, questo è evidente, siamo troppo dipendenti dall'automazione, me ne rendo conto, adesso! Ma la prossima volta tutto si può correggere! <br />'''Ellie Sattler''': John...<br />'''John Hammond''': La [[creazione]] è un atto di assoluta volontà. La prossima volta sarà impeccabile!<br />'''Ellie Sattler''': È ancora un circo delle pulci, è tutta un'illusione!<br />'''John Hammond''': Quando avremo di nuovo il controllo...<br />'''Ellie Sattler''': Non lo avete mai avuto il controllo, questa è l'illusione! Io sono stata abbagliata dalle potenzialità di questo parco, ma ho commesso un errore anch'io, non ho avuto il rispetto di quelle potenzialità e ora si sono scatenate! C'è una sola cosa che conta, adesso: le persone che amiamo. Alan, Lex e Tim... John, sono tutti là fuori, dove la gente sta morendo! {{NDR|tristemente stressata, si mette a mangiare il gelato}} È buono. <br />'''John Hammond''': Qui non si bada a spese. *{{NDR|Un brachiosauro mangia delle foglie vicine a loro}}<br>'''Lex Murphy''': Posso toccarla?<br>'''Alan Grant''': Certo, fai conto che sia una specie di grossa mucca.<br>'''Lex Murphy''': Mi piacciono le mucche. {{NDR|si avvicina}} Ehi, vieni qua, vieni bella, coraggio! {{NDR|il brachiosauro la ricopre di muco starnutendole addosso}}<br>'''Tim Murphy''': Dio ti benedica!<ref>Traduzione letterale di «God bless you!», frase per dire «Salute!» dopo uno starnuto o un colpo di tosse.</ref> *{{NDR|Dopo che un brachiosauro ha ricoperto il muco a Lex starnutendole addosso}}<br>'''Tim Murphy''': Ecco, che bellezza! Non vorrà più fare altro! Starà chiusa in camera sua dalla mattina alla sera a giocare col computer.<br>'''Lex Murphy''': Io sono un'[[hacker]]!<br>'''Tim Murphy''': E io che ho detto? Sei una secchiona!<br>'''Lex Murphy''': Non sono una secchiona, sono un'esperta in computer! *'''Alan Grant''': Oddio... lo sapete cos'è questo? È un uovo di dinosauro! Loro si stanno... riproducendo!<br />'''Tim Murphy''': Ma... mio nonno dice che i dinosauri sono tutte femmine!<br />'''Alan Grant''': DNA di anfibio...<br />'''Lex Murphy''': E cioè?<br />'''Alan Grant''': Beh, durante la visita il filmino diceva che hanno usato DNA di un rospo per riempire le interruzioni delle sequenze genetiche, hanno mutato il codice genetico dei dinosauri miscelandolo con quello dei rospi... Ora, alcuni rospi dell'Africa occidentale cambiano spontaneamente di sesso da maschio a femmina se si trovano in un gruppo monosessuale. Malcolm aveva ragione. Guardate... {{NDR|indica le impronte lasciate dai dinosauri neonati}} La vita alla fine ha trionfato! *'''John Hammond''': Tutti i grandi parchi hanno avuto ritardi. Quando aprirono Disneyland, nel 1956, non funzionava niente, niente...<br/>'''Ian Malcolm''': Sì, però, se il Villaggio dei Caraibi va in tilt, i pirati mica si mangiano i turisti! *'''John Hammond''': Eh... dovrei essere io ad andarci...<br>'''Ellie Sattler''': Perché?<br>'''John Hammond''': Io sono un... Lei invece è una...<br>'''Ellie Sattler''': Senta, parleremo della discriminazione sessuale nei casi di emergenza quando ritorno. *'''Alan Grant''': Solo i due raptor, vero? Sei sicura che il terzo sia rinchiuso?<br>'''Ellie Sattler''': Sì... se non hanno imparato ad aprire la porta. {{NDR|si vede un ''Velociraptor'' aprire la porta della cucina usando la maniglia}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Alan Grant''': Signor Hammond, dopo attente considerazioni, ho deciso di non avallare il suo parco! <br> '''John Hammond''': Anche io! ==Citazioni su ''Jurassic Park''== *In quel film, tutti i dinosauri avevano una loro voce. Se guardi ora, fanno tutti Roar alla stessa maniera. È come se un attore compiesse sempre il medesimo gesto. ([[Phil Tippett]]) *Non è un caso se ''Jurassic Park'' regge il tempo molto meglio di tanti reboot moderni o franchise. Il segreto sta nel fatto che lavoravamo a stretto contatto con il reparto sonoro e fu fondamentale avere quel dettaglio prima ancora di iniziare. L’idea era di fare in modo che il sonoro fornisse elementi per fare meglio l’animazione: l’abbiamo animati intorno ai rumori. ([[Phil Tippett]]) ===Frasi promozionali=== *Un'avventura iniziata 65 milioni di anni fa.<ref>Dalla locandina in italiano. {{Cfr}} [http://www.filmtv.it/film/11506/jurassic-park/foto/34390/ ''Foto Locandina Jurassic Park''], ''FilmTV.it''</ref> ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Jurassic Park}} [[Categoria:Film di fantascienza]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film premi Oscar]] pqowp2dencv54oj1q6zbaxartwuj2pi 1223969 1223968 2022-08-22T21:50:01Z 109.119.223.109 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Jurassic Park |dimensioneimmagine= 250 |immagine= Jurassic Park (28733067663).jpg |didascalia= «La creazione è un atto di assoluta volontà.» (John Hammond) |titolooriginale= Jurassic Park |paese= USA |anno= 1993 |genere= fantascienza, thriller, azione |regista= [[Steven Spielberg]] |soggetto= [[Michael Crichton]] (''[[Michael Crichton#Jurassic Park|romanzo]]'') |sceneggiatore= [[Michael Crichton]],<br />[[David Koepp]] |attori= *[[Sam Neill]]: Alan Grant *[[Laura Dern]]: Ellie Sattler *[[Jeff Goldblum]]: Dr. Ian Malcolm *[[Richard Attenborough]]: John Hammond *[[Bob Peck]]: Robert Muldoon *[[Martin Ferrero]]: Donald Gennaro *[[Joseph Mazzello]]: Tim Murphy *[[Ariana Richards]]: Lex Murphy *[[Samuel L. Jackson]]: Ray Arnold |doppiatorioriginali= |doppiatoriitaliani= *[[Stefano De Sando]]: Prof. Alan Grant *[[Isabella Pasanisi]]: Prof.ssa Ellie Sattler *[[Roberto Chevalier]]: Prof. Ian Malcolm *[[Cesare Barbetti]]: John Hammond *[[Michele Gammino]]: Robert Muldoon *[[Marco Mete]]: Avv. Donald Gennaro *[[Vittorio Stagni]]: Dennis Nedry *[[Valeria De Flaviis]]: Lex Murphy *[[George Castiglia]]: Tim Murphy *[[Claudio Fattoretto]]: Ray Arnold |note= *'''Effetti speciali''': [[Phil Tippett]] *'''Musiche''': [[John Williams]] *Vincitore di 3 '''[[:Categoria:Premi Oscar|premi Oscar]] (1994)''': **Migliori effetti speciali **Migliori effetti sonori **Miglior suono }} '''''Jurassic Park''''', film statunitense del 1993 con [[Sam Neil]], regia di [[Steven Spielberg]]. {{tagline|Un'avventura iniziata 65 milioni di anni fa.}} ==Frasi== {{cronologico}} *Il parco di divertimenti più avanzato del mondo intero, integrato con le più recenti tecnologie. E non parlo di giostre e baracconi, quelle ce le hanno tutti – no! – noi abbiamo creato delle attrazioni biologiche viventi, così stupefacenti che cattureranno l'immaginazione dell'intero pianeta! ('''John Hammond''') *{{NDR|Nel cartone animato educativo}} Una sola goccia del tuo sangue contiene miliardi di filamenti di DNA, i mattoni con i quali è costruita la vita. Un filamento di DNA come me costituisce il progetto di costruzione di un essere vivente ed è successo che animali estinti milioni di anni fa, come i dinosauri, abbiamo lasciato il loro progetti di costruzione perché noi li trovassimo. Ci bastava sapere dove cercare. Cento milioni di anni fa c'erano le zanzare esattamente come ai giorni nostri e proprio come oggi succhiavano il sangue agli animali, perfino ai dinosauri. A volte dopo aver punto un dinosauro la zanzara si posava su un ramo di un albero e restava invischiata in una goccia di resina. Col passare del tempo la resina induriva, si fossilizzava proprio come un osso di dinosauro, conservando al suo interno la zanzara. Questa resina fossile che noi chiamiamo "ambra" ha atteso milioni di anni con la sua zanzara dentro, fino all'arrivo degli scienziati del Jurassic Park. Servendosi di tecnologie fantascientifiche gli scienziati hanno estratto il sangue conservato nelle zanzare e – tombola! – DNA a di dinosauro. Un intero filamento di DNA contiene tre milioni di codici genetici. Se guardiamo delle schermate come questa ogni secondo per otto ore al giorno impiegheremmo due anni per vedere un intero filamento di DNA. È proprio lungo! E siccome è molto vecchio, è anche pieno di interruzioni. Ed è qui che la nostra ingegneria genetica entra in gioco. Supercomputer e sequenziatori di geni elaborano il filamento nel giro di pochi minuti e la grafica dell realtà virtuale ci mostra le interruzioni nella sequenza del DNA. Ci siamo serviti del DNA completo di un rospo per riempire le interruzioni e completare i codici. E ora... ci possiamo creare un baby dinosauro! ('''Mr. DNA''') *Io voglio essere qui quando nascono. [...] L'imprinting avviene con il primo essere vivente con il quale entrano in contatto e così imparano a fidarsi di me. Io sono stato presente alla nascita di tutte le creature nate su questa isola. ('''John Hammond''') *Qui non si bada a spese. ('''John Hammond''') *Dio ci scampi! Siamo nelle mani degli [[ingegneri]]... ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|All'apertura automatica delle porte del parco}} Ma che ci tengono lì dentro, [[King Kong]]? ('''Ian Malcolm''') * Le nostre vite sono nelle tue mani e ora scopriamo che hai le dita di burro! ('''John Hammond''') *Io non biasimo la gente per i suoi sbagli, ma pretendo che ne paghi lo scotto. ('''John Hammond''') *Il [[tirannosauro]] il cibo non l'accetta. Lui vuole cacciare. Non si può sopprimere un istinto vecchio di 65 milioni di anni. ('''Alan Grant''') * Questa sì che è una bella montagna di merda! ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|A Ellie, che ha ispezionato l'escremento di un triceratopo}} Si ricordi di lavarsi le mani prima di mangiare... ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|Appare quando tentano di hackerare il computer}} Ah-ah-ah! Non hai detto la parola magica! ('''Versione animata di Dennis Nedry''') *{{NDR|Notando l'acqua che vibra nel bicchiere, inconsapevole del tirannosauro che muove i passi verso di loro}} Forse è la corrente che cerca di ritornare... ('''Donald Gennaro''') *{{NDR|Dopo che il T-rex si è liberato}} Quanto mi secca avere sempre ragione... ('''Ian Malcolm''') *Lex! Mi stai strozzando! Mi stai strozzando! ('''Alan Grant''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]] rivolto a un dilofosauro}} Adesso capisco perché siete estinti. Ti metto sotto la macchina quando ritorno. ('''Dennis Nedry''') *Mi ricordi di ringraziare John per il bellissimo week-end! ('''Ian Malcolm''') *Avete sentito? È come... come una vibrazione d'urto... La cosa mi insospettisce un po'... ('''Ian Malcolm''') :''Objects in mirror are closer than they appear.'' ('''Scritta sullo specchietto retrovisore della Jeep''') *{{NDR|Dopo essere stati inseguiti dal tirannosauro}} Anche questo fa parte della visita? ('''Ian Malcolm''') *Se la caveranno tutti... Chi meglio di un esperto di dinosauri può tirar fuori i bambini dal Jurassic Park? ('''John Hammond''') *Stavi per diventare un arrosto di bambino! ('''Alan Grant''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Alan Grant''': Io li odio i computer.<br>'''Ellie Sattler''': Il sentimento è reciproco. *'''Alan Grant''' {{NDR|osservando l'immagine di un ''Velociraptor''}}: E guarda quelle ossa a forma di mezzaluna nella zampa... Non mi sorprende che abbiano imparato a volare! {{NDR|i visitatori ridono}} No, dico sul serio! I [[Uccello e dinosaro|dinosauri]] forse hanno più tratti in comune con gli uccelli attuali di quanto non ne abbiano con i rettili. Guardate l'osso pubico, rivolto all'indietro come negli uccelli. Guardate le vertebre: piene di sacche d'aria e di cavità esattamente come negli uccelli, ed il suo nome ''Raptor'' significa "uccello rapace".<br>'''Bambino''': Però non mette mica tanta paura!<br>'''Visitatore''': Quel ragazzino è incredibile!<br>'''Bambino''': Sembra una specie di tacchino gigante!<br>'''Alan Grant''': Un tacchino...?<br>'''Ellie Sattler''': Oh, no... Ci siamo...<br>'''Alan Grant''': Ok. Immaginate di essere nel periodo cretaceo. Il vostro primo avvistamento di questo maxi-tacchino avverrebbe in una radura. Lui si muove come un uccello dondolando la testa e voi rimanete fermi perché credete che la sua capacità visiva sia basata sul movimento, come per il tirannosauro e che se non vi muovete lui non vi vede, ma il ''[[Velociraptor]]'' è diverso. Voi lo fissate e lui vi fissa a sua volta e allora scatta all'attacco. Ma non frontalmente, da i due fianchi, da parte di altri due Velociraptor di cui non sospettavate l'esistenza. Perché il Velociraptor caccia in branchi e si serve di tattiche d'assalto ben coordinate. E quel giorno sta facendo un'uscita in forza. {{NDR|mostra un artiglio di Velociraptor}} E vi sta sta sciambolando con questo: un artiglio retrattile di quindici centimetri molto affilato che si trova sul dito centrale. Non si disturba a mordervi la giugulare come farebbe un leone. No. Lui vi sciabola qui. O qui. {{NDR|imita il gesto spaventando il bambino}}<br>'''Ellie Sattler''': Oh, Alan...<br>'''Alan Grant''': O magari qui, in mezzo alla pancia, facendo fuoriuscire le budella. Il guaio è che siete ancora vivi quando cominciano a mangiarvi. Be', adesso che lo sai, cerca di avere un po' più di rispetto, mh?<br>'''Bambino''' {{NDR|turbato}}: Ok. {{NDR|Alane ed Ellie si allontanano dallo scavo}} *'''Ellie Sattler''' {{NDR|sarcastica, riferendosi al bambino robusto}}: Ehi, Alan, se volevi spaventarlo meglio puntargli addosso una pistola!<br>'''Alan Grant''': Sì, lo so... ma i ragazzini... Tu vorresti uno come quello?<br>'''Ellie Sattler''': Io non voglio quello, ma un esemplare della stessa specie mi interesserebbe molto, professor Grant! Perché ce l'hai tanto con i bambini!<br>'''Alan Grant''': Ah, senti, Ellie, sono rumorosi, sono sporchi, ti fanno spendere un sacco di soldi...<br>'''Ellie Sattler''': Sei tirchio! Tirchio!<br>'''Alan Grant''': E puzzano.<br>'''Ellie Sattler''': No che non puzzano!<br>'''Alan Grant''': Qualcuno puzza!<br>'''Ellie Sattler''': Ah, ma che dici?!<br>'''Alan Grant''': I bambini puzzano! *'''John Hammond''': E non c'è dubbio: le nostre attrazioni faranno impazzire i bambini!<br>'''Alan Grant''' {{NDR|riferendosi alle attrazioni}}: E che cosa sarebbero?<br>'''Ellie Sattler''': Adulti in formato ridotto, tesoro. *'''Dennis Nedry''': Oh, Dodgson!<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|arrivando di soppiatto, col viso nascosto da un cappello e dagli occhiali}}: Non devi chiamarmi per nome.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|urlando per attirare l'attenzione, dopo averlo suggerito}}: Dodgson! Dodgson!! È arrivato Dodgson!!! {{NDR|a Dodgson, con tono normale e disappunto}} Non gliene frega niente a nessuno. Bel cappello. Ti vuoi far passare per un agente segreto? Allora?<br>'''Lewis Dodgson''': 750. Altri 50.000 per la consegna di ogni embrioni vitali. Arriva un milione e mezzo se recuperi tutte e quindici specie dall'isola.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridacchiando}}: Le porto via tutte!<br>'''Lewis Dodgson''': Ricordati, embrioni vitali, non ci servono, se non sopravvivono.<br>'''Dennis Nedry''': E come dovrei trasportare?<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|mostrando una bomboletta di crema da barba}}: Il fondo si apre e vede.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|scoppiando a ridere dall'entusiasmo}}: Fantastico! Oh, mio Dio!<br>'''Lewis Dodgson''': È refrigerato e compartimentale.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridendo}}: Valle dire al mondo!<br>'''Lewis Dodgson''': La dogana può anche controllare, se vuoi. Ecco. Contiene la refrigerate per 36 ore.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridacchiando sarcastico}}: Niente mentolo?!<br>'''Lewis Dodgson''': Gli embrioni dovranno essere di ritorno qui a San Jose per all'ora.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|con tono normale}}: Dipende dal tuo uomo con il battello. Domani sera alle sette sul molo est. E assicurati che abbia capito.<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|sogghignando maleficamente}}: Come pensi di evitare ai controlli?<br>'''Dennis Nedry''': Io ho il margine di diciotto minuti. Diciotto minuti e la tua società recupera dieci anni di ricerche. {{NDR|il cameriere gli da costo per la cena, e lui fissa freddamente a Dodgson}} Non fare il tirchio con me. {{NDR|Dodgson gli dia soldi malinconicamente}} Non fare come Hammond. *'''John Hammond''': Ci dovrete fare l'abitudine al professor Malcolm, soffre di un deplorevole eccesso di personalità! Specialmente per un matematico...<br>'''Ian Malcolm''': Caosologo. Caosologo per l'esattezza. *'''Ian Malcolm''': Voi conoscete la teoria del caos?<br>'''Ellie Sattler''': No.<br>'''Ian Malcolm''': No? Equazioni non lineari? Attrattori strani? Professoressa Sattler, mi rifiuto di credere che lei non familiarizzi col concetto di attrazione...<br>'''John Hammond''' {{NDR|a Donald}}: Io recluto scienziati, lei mi ha portato una rockstar! *'''Ellie Sattler''' {{NDR|notando una pianta}}: Questa pianta non può trovarsi qui! {{NDR|intanto Alan e Ian notano i brachiosauri}} Alan, questa specie di ''Veriforman'' è estinta dal cretaceo! Lo capisci? È impossibile che si trovi qui... {{NDR|Alan le gira la testa in direzione dei brachiosauri, lei rimane a bocca aperta. e scendono dalla Jeep e si avvicinano}} Guarda!<br>'''Alan Grant''': È... è un dinosauro!<br>'''Ian Malcolm''' {{NDR|riferito a Hammond}}: L'hai fatto, brutto figlio di puttana!<br>'''Alan Grant''': Ellie, possiamo anche bruciare il manuale sui sauri a sangue freddo, è completamente sbagliato, questa è una creatura a sangue caldo!<br>'''Ellie Sattler''': Non può vivere in una palude!<br>'''Alan Grant''': Quanti-quanti metri è alto? Sette? Otto?<br>'''John Hammond''': Il Brachiosauro nove.<br>'''Alan Grant''': Nove metri?!<br>'''Donald Gennaro''': Ci facciamo una fortuna con questo posto. {{NDR|Ian sorride dall'emozione}}<br>'''Alan Grant''': Che velocità hanno?<br>'''John Hammond''': Be', il ''Tyrannosaurus rex'' va a cinquanta l'ora.<br>'''Ellie Sattler''': ''Tyrannosaurus rex''?!<br>'''John Hammond''': Mh.<br>'''Ellie Sattler''': Lei ha qui un T-rex?!<br>'''John Hammond''': Certo.<br>'''Alan Grant''': Lo dica ancora.<br>'''John Hammond''': Un ''Tyrannosaurus rex''!<br>'''Alan Grant''': Oh... {{NDR|barcolla come se stesse per svenire}}<br>'''Ellie Sattler''': Mettiti giù.<br>'''John Hammond''': Professor Grant, mia cara professoressa Sattler, benvenuti... al Jurassic Park!<br>'''Alan Grant''': Guarda, si muovono in branchi... si muovono in branchi. {{NDR|a Hammond}} Come c'è riuscito?<br /> '''John Hammond''': Glielo farò vedere. *'''Ellie Sattler''': Allora, che ne pensi? <br /> '''Alan Grant''': Eh... che siamo disoccupati! <br /> '''Ian Malcolm''': Non è meglio dire "estinti"? *'''Donald Gennaro''' {{NDR|riferendosi agli scienziati dietro al vetro}}: Quelli sono degli anima... {{sic|erotics}}?<br>'''John Hammond''': No-no, non ci sono animatronics qui. Quelle persone sono i veri realizzatori di miracoli del Jurassic Park. *'''Ian Malcolm''': Però... mi scusi, come fate a sapere che sono tutte femmine, c'è qualcuno che gira per il parco ad alzare le sottane delle dinosaure?<br>'''Henry Wu''': Basta controllarne i cromosomi, non è tanto difficile. Gli embrioni dei vertebrati sono tutti femmine, con un determinato ormone in più somministrato al giusto stadio di sviluppo diventano maschi... e noi non glielo forniamo.<br>'''Ellie Sattler''': Non glielo fornite?<br>'''Ian Malcolm''': John, il controllo che voi state tentando... non è possibile, se c'è una cosa che la storia dell'evoluzione ci ha insegnato è che la vita non ti permette di ostacolarla, la vita si libera, si espande in nuovi territori e abbatte tutte le barriere dolorosamente, magari, pericolosamente, ma... tutto qui.<br>'''John Hammond''': È tutto qui! {{NDR|gli gira le spalle}}<br>'''Henry Wu''': Lei vuole dire che un gruppo composto interamente di esemplari femmine potrebbe riprodursi?<br>'''Ian Malcolm''': No, dico semplicemente che la vita... ehm... vince sempre. *'''Robert Muldoon''': Dovremmo distruggerli tutti.<br>'''John Hammond''': Ah, Robert! Robert Muldoon, il mio guardiacaccia del Kenya. È un po' allarmista ma sa dei raptor più di chiunque altro! <br>'''Alan Grant''': Mi dica, che metabolismo hanno? Con che ritmo crescono?<br>'''Robert Muldoon''': Sono letali a otto mesi, letteralmente letali. Ho cacciato tutti gli animali dei quali si va a caccia, ma come si muovono questi...<br>'''Alan Grant''': Veloci come bipedi?<br>'''Robert Muldoon''': Come giaguari. Ottanta, cento chilometri l'ora, lanciati in spazio aperto. E sono dei formidabili saltatori...<br>'''John Hammond''': Sì, sì, sì, è per questo che prendiamo delle estreme precauzioni!<br>'''Alan Grant''': E... dimostrano intelligenza? Con quel volume cranico...<br>'''Robert Muldoon''': Già. Dimostrano un'estrema intelligenza, anche di tipo speculativo. Specialmente la più grande: ne abbiamo prodotte otto, ma quando arrivò lei prese il comando del branco e le uccise tutte meno due! Quella là... Quando ti guarda negli occhi si vede che sta rimuginando qualcosa. Per questo dobbiamo nutrirle così. {{NDR|con delle mucche vive}} Lei le guidava all'assalto all'arrivo degli inservienti.<br>'''Ellie Sattler''': La recinzione è elettrificata, vero?<br>'''Robert Muldoon''': Sì, certo, ma non attaccano mai nello stesso punto, cercano sistematicamente dei punti di cedimento... hanno buona memoria. {{NDR|l'imbracatura della mucca viva che è stata data in pasto ai ''Velociraptor'' è del tutto distrutta}}<br>'''John Hammond''' {{NDR|entusiasta, rivolto ai visitatori}}: Allora, avete fame? *'''Ian Malcolm''': La mancanza di umiltà di fronte alla natura che si dimostra qui... mi sconvolge.<br>'''Donald Gennaro''': Grazie, dottor Malcolm, ma credo che le cose siano diverse da quel che io e lei temevamo.<br>'''Ian Malcolm''': Sì, lo so. Sono molto peggio.<br>'''Donald Gennaro''': No, aspetti un momento, non abbiamo neanche visto il parco ancora...<br>'''John Hammond''': No, Donald, Donald, lo faccia parlare. Non c'è motivo... Mi interessano tutti i punti di vista, dico sul serio.<br>'''Ian Malcolm''': Lei non vede il pericolo che è insito in quello che fa? La potenza genetica è la forza più dirompente che esista e lei se ne serve come un... un bambino che... che gioca con la pistola del padre.<br>'''Donald Gennaro''': Non mi sembra opportuno mettersi a generalizzare...<br>'''Ian Malcolm''': Ehm, se-se permette, le dico io qual è il problema insito al potere scientifico che state usando qui: ehm... non ci è voluta nessuna disciplina per ottenerlo. Voi... voi avete letto quello che altri hanno fatto e di lì siete partiti, non sono conoscenze dirette, quindi non vi assumente nessuna responsabilità... per quello. Siete saliti sulle spalle di altri per ottenere un risultato il più rapidamente possibile, e una volta ottenuto questo risultato voi... voi lo avete brevettato, impacchettato, ficcato in una scatoletta di plastica e ora... {{NDR|batte la mano sul tavolo}} lo vendete, volete venderlo.<br>'''John Hammond''': No, io non credo che lei ci stia rendendo giustizia, i nostri scienziati stanno facendo cose che nessuno ha mai fatto prima.<br>'''Ian Malcolm''': Sì, sì, ma erano così preoccupati di poterlo fare che non hanno pensato se lo dovevano fare.<br>'''John Hammond''': I [[condor]]! I condor sono già al limite dell'estinzione, se io decidessi di creare uno stormo di condor su quest'isola, lei non avrebbe niente da obiettare.<br>'''Ian Malcolm''': No, calma, qui non si tratta di una specie cancellata dalla deforestazione, o dalla costruzione di una diga. I dinosauri hanno avuto il loro ciclo, e la natura li ha selezionati per l'estinzione.<br>'''John Hammond''': Non capisco questa mentalità retrograda, specialmente da parte di uno scienziato. Insomma, come si fa a trovarsi illuminati da una [[scoperta]] e a non agire?<br>'''Ian Malcolm''': Che cosa c'è di grandioso nella scoperta? È una penetrazione attiva che... ferisce ciò che esplora. Quella che lei chiama "scoperta"... è uno stupro del mondo della Natura! <br>'''Ellie Sattler''': Il problema è: come si fa a sapere qualcosa di un ecosistema estinto? E quindi come si potrà pensare di poterlo controllare? Voi avete delle piante in questo edificio che sono velenose, le avete scelte per la loro bellezza, ma sono organismi viventi aggressivi che non hanno idea del secolo in cui si trovano, e si difenderanno violentemente se necessario<br>'''John Hammond''': Professor Grant, se c'è una persona qui in grado di apprezzare ciò che sto cercando di fare è lei!<br>'''Alan Grant''': Il mondo ha subito cambiamenti così radicali che corriamo per tenerci al passo. Non voglio affrettare conclusioni, ma dico... i dinosauri e l'uomo... due specie separate da 65 milioni di anni di evoluzione, vengono a trovarsi gettati nella mischia insieme: come potremo mai avere la benché minima idea di che cosa possiamo aspettarci?<br>'''John Hammond''': Non è possibile! Ha! Ha! Non è possibile! Voi eravate venuti qui per difendere me dagli oppositori, e l'unica persona che mi ritrovo a fianco è quella sanguisuga d'avvocato!<br>'''Donald Gennaro''' {{NDR|sarcastico}}: Grazie. *'''Ian Malcolm''': Dio crea i [[dinosauro|dinosauri]], Dio distrugge i dinosauri, Dio crea l'uomo, l'uomo distrugge Dio, l'uomo crea i dinosauri.<br />'''Ellie Sattler''': I dinosauri mangiano l'[[maschio e femmina|uomo]], la [[maschio e femmina|donna]] eredita la Terra. *'''Ian Malcolm''' {{NDR|rivolto al monitor nell'automobile che compie il tour del parco}}: Senta, è previsto che si vedano dei dinosauri nel suo Parco dei Dinosauri? Pronto? Oh? Eh? <br> '''John Hammond''' {{NDR|guardandolo dalla sala di controllo}}: Quanto odio quest'uomo... *'''Ian Malcolm''': Il tirannosauro non osserva comportamenti prestabiliti o i programmi del parco. È questa l'essenza del caos.<br>'''Ellie Sattler''': Io non ho chiaro il concetto di caos... Che cosa vuol dire?<br>'''Ian Malcolm''': Oh... eh... è semplice, si tratta dell'imprevedibilità dei sistemi complessi. Detto in due parole è l'[[effetto farfalla]]. Una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia invece del sole.<br>'''Ellie Sattler''': Cosa?<br>'''Ian Malcolm''': Sono andato troppo veloce?<br>'''Ellie Sattler''': Eh, sì.<br>'''Ian Malcolm''': Andavo troppo veloce, ho fatto cortocircuito. Mi dia quel bicchiere d'acqua. Le faccio vedere, faremo un esperimento. Dovrebbe restare immobile, invece la macchina sobbalza un po', ma non fa niente, è solo un esempio. Ecco, metta la mano ad angolo retto. Sì, così. Allora, una goccia d'acqua cadrà sulla mano. In che direzione ruzzolerà la goccia? Su quale lato, sul pollice o dall'altra parte?<br>'''Ellie Sattler''': Eh, sul pollice...<br>{{NDR|Ian le fa colare una goccia d'acqua sul dorso della mano}}<br>'''Ian Malcolm''': Ah-ah. {{NDR|la goccia cade dal lato del pollice}}<br>'''Ellie Sattler''': Giusto.<br>'''Ian Malcolm''': Ok-ok, blocchi la mano, blocchi la mano. Non si muova, adesso faccio la stessa cosa. Rimetto la goccia nello stesso punto di prima. Da che parte ruzzolerà?<br>'''Ellie Sattler''': Diciamo... indietro, dalla stessa parte.<br>'''Ian Malcolm''': Dalla stessa parte, diciamo dalla stessa parte. {{NDR|fa colare un'altra goccia}} Ha cambiato. Ha cambiato per via di minute variazioni. Ehm, lìorientamento della peluria della sua mano...<br>'''Ellie Sattler''': Ehi, Alan, guarda.<br>'''Ian Malcolm''': ...la quantità di sangue che dilata le vene, le imperfezioni della pelle...<br>'''Ellie Sattler''': Imperfezioni della pelle?<br>'''Ian Malcolm''': Microscopiche, microscopiche. Stia tranquilla. Niente si ripete mai e tutto influenza il risultato e tutto questo è...<br>'''Ellie Sattler''': ...l'imprevedibilità!<br>'''Ian Malcolm''': Esatto. {{NDR|Alan scende dalla Jeep}} Ecco, un'altra prova: nessuno poteva prevedere che il professor Grant sarebbe saltato improvvisamente da un veicolo in movimento.<br>'''Ellie Sattler''' {{NDR|anche lei scende dalla Jeep}}: Alan! Alan!<br>'''Ian Malcolm''': Ecco, c'è un altro esempio! {{NDR|ridacchia nervosamente}} Io adesso sto qui da solo e parlo con me stesso... questa, questa è l'essenza del caos! *'''Alan Grant''': È sposato?<br>'''Ian Malcolm''' Ogni tanto. Ehm, sì, sono alla continua ricerca di una futura ex signora Malcolm. *{{NDR|A causa di un'interruzione di corrente la Jeep si ferma proprio davanti alla gabbia del T-rex}}<br>'''Ian Malcolm''': I bambini?<br>'''Alan Grant''': Non l'ho chiesto. Che dovrebbero avere?<br>'''Ian Malcolm''': I bambini avranno paura.<br>'''Alan Grant''': Che c'è da aver paura? È un'interruzione di corrente.<br>'''Ian Malcolm''': Non ho detto che io ho paura!<br>'''Alan Grant''': Non ho detto che lei ha paura.<br>'''Ian Malcolm''': Lo so. *{{NDR|Tim indossa un binocolo a infrarossi}}<br>'''Donald Gennaro''': Ehi, dove li hai trovati quelli?<br>'''Tim Murphy''': Nella cassetta sotto il sedile.<br>'''Donald Gennaro''': Sono pesanti?<br>'''Tim Murphy''': Sì.<br>'''Donald Gennaro''': Allora sono cari. Rimettili a posto. *{{NDR|Donald si rifugia terrorizzato in un bagno pubblico per scappare dal T-rex}}<br>'''Alan Grant''': Perché sta correndo così?<br>'''Ian Malcolm''': Quando la devi fare, la devi fare! *'''Tim Murphy''': Tutta questa fatica e ancora siamo in macchina!<br>'''Alan Grant''': Ah, ma almeno non stai più in cima a un albero. *{{NDR|Malcolm è a terra ferito}}<br>'''Ellie Sattler''': Possiamo rischiare di muoverlo?<br/>'''Ian Malcolm''' {{NDR|sente il tirannosauro che si avvicina}}: Rischiate, rischiate... *'''Tim Murphy''': Sa come si chiama un dinosauro disobbediente?<br>'''Alan Grant''': Non lo so. Come si chiama un dinosauro disobbediente?<br>'''Tim Murphy''': Di'-di-no sauro. E un dinosauro obbediente?<br>'''Alan Grant''': Mi arrendo.<br>'''Tim Murphy''' {{NDR|[[barzellette dai film|barzelletta]]}}: Di'-di-sì sauro. *'''John Hammond''': Sa qual è la prima attrazione che misi su quando me ne andai dalla Scozia? Il circo delle pulci, a Petticoat Lane. Era veramente una meraviglia! Avevo un piccolo trapezio e una giostra, un carosello, e un'altalena. Tutti a movimento meccanico, naturalmente, ma la gente diceva sempre di vedere le pulci: "Ho visto le pulci, mammina! Tu le vedi, le pulci?" Le pulci domatrici, le pulci equilibriste, le pulci pagliaccio... ma con questo parco... volevo far vedere qualcosa che non fosse un'illusione, qualcosa di reale, qualcosa che... si vedesse e si toccasse. Un'idea non priva di meriti.<br />'''Ellie Sattler''': In questi casi le cose non basta pensarle, bisogna sentirle dentro.<br />'''John Hammond''': Ha ragione, ha assolutamente ragione! Assumere Nedry è stato un errore, questo è evidente, siamo troppo dipendenti dall'automazione, me ne rendo conto, adesso! Ma la prossima volta tutto si può correggere! <br />'''Ellie Sattler''': John...<br />'''John Hammond''': La [[creazione]] è un atto di assoluta volontà. La prossima volta sarà impeccabile!<br />'''Ellie Sattler''': È ancora un circo delle pulci, è tutta un'illusione!<br />'''John Hammond''': Quando avremo di nuovo il controllo...<br />'''Ellie Sattler''': Non lo avete mai avuto il controllo, questa è l'illusione! Io sono stata abbagliata dalle potenzialità di questo parco, ma ho commesso un errore anch'io, non ho avuto il rispetto di quelle potenzialità e ora si sono scatenate! C'è una sola cosa che conta, adesso: le persone che amiamo. Alan, Lex e Tim... John, sono tutti là fuori, dove la gente sta morendo! {{NDR|tristemente stressata, si mette a mangiare il gelato}} È buono. <br />'''John Hammond''': Qui non si bada a spese. *{{NDR|Un brachiosauro mangia delle foglie vicine a loro}}<br>'''Lex Murphy''': Posso toccarla?<br>'''Alan Grant''': Certo, fai conto che sia una specie di grossa mucca.<br>'''Lex Murphy''': Mi piacciono le mucche. {{NDR|si avvicina}} Ehi, vieni qua, vieni bella, coraggio! {{NDR|il brachiosauro la ricopre di muco starnutendole addosso}}<br>'''Tim Murphy''': Dio ti benedica!<ref>Traduzione letterale di «God bless you!», frase per dire «Salute!» dopo uno starnuto o un colpo di tosse.</ref> *{{NDR|Dopo che un brachiosauro ha ricoperto il muco a Lex starnutendole addosso}}<br>'''Tim Murphy''': Ecco, che bellezza! Non vorrà più fare altro! Starà chiusa in camera sua dalla mattina alla sera a giocare col computer.<br>'''Lex Murphy''': Io sono un'[[hacker]]!<br>'''Tim Murphy''': E io che ho detto? Sei una secchiona!<br>'''Lex Murphy''': Non sono una secchiona, sono un'esperta in computer! *'''Alan Grant''': Oddio... lo sapete cos'è questo? È un uovo di dinosauro! Loro si stanno... riproducendo!<br />'''Tim Murphy''': Ma... mio nonno dice che i dinosauri sono tutte femmine!<br />'''Alan Grant''': DNA di anfibio...<br />'''Lex Murphy''': E cioè?<br />'''Alan Grant''': Beh, durante la visita il filmino diceva che hanno usato DNA di un rospo per riempire le interruzioni delle sequenze genetiche, hanno mutato il codice genetico dei dinosauri miscelandolo con quello dei rospi... Ora, alcuni rospi dell'Africa occidentale cambiano spontaneamente di sesso da maschio a femmina se si trovano in un gruppo monosessuale. Malcolm aveva ragione. Guardate... {{NDR|indica le impronte lasciate dai dinosauri neonati}} La vita alla fine ha trionfato! *'''John Hammond''': Tutti i grandi parchi hanno avuto ritardi. Quando aprirono Disneyland, nel 1956, non funzionava niente, niente...<br/>'''Ian Malcolm''': Sì, però, se il Villaggio dei Caraibi va in tilt, i pirati mica si mangiano i turisti! *'''John Hammond''': Eh... dovrei essere io ad andarci...<br>'''Ellie Sattler''': Perché?<br>'''John Hammond''': Io sono un... Lei invece è una...<br>'''Ellie Sattler''': Senta, parleremo della discriminazione sessuale nei casi di emergenza quando ritorno. *'''Alan Grant''': Solo i due raptor, vero? Sei sicura che il terzo sia rinchiuso?<br>'''Ellie Sattler''': Sì... se non hanno imparato ad aprire la porta. {{NDR|si vede un ''Velociraptor'' aprire la porta della cucina usando la maniglia}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Alan Grant''': Signor Hammond, dopo attente considerazioni, ho deciso di non avallare il suo parco! <br> '''John Hammond''': Anche io! ==Citazioni su ''Jurassic Park''== *In quel film, tutti i dinosauri avevano una loro voce. Se guardi ora, fanno tutti Roar alla stessa maniera. È come se un attore compiesse sempre il medesimo gesto. ([[Phil Tippett]]) *Non è un caso se ''Jurassic Park'' regge il tempo molto meglio di tanti reboot moderni o franchise. Il segreto sta nel fatto che lavoravamo a stretto contatto con il reparto sonoro e fu fondamentale avere quel dettaglio prima ancora di iniziare. L’idea era di fare in modo che il sonoro fornisse elementi per fare meglio l’animazione: l’abbiamo animati intorno ai rumori. ([[Phil Tippett]]) ===Frasi promozionali=== *Un'avventura iniziata 65 milioni di anni fa.<ref>Dalla locandina in italiano. {{Cfr}} [http://www.filmtv.it/film/11506/jurassic-park/foto/34390/ ''Foto Locandina Jurassic Park''], ''FilmTV.it''</ref> ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Jurassic Park}} [[Categoria:Film di fantascienza]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film premi Oscar]] 6klhdkrtx8k8bay5ct38fcrs3rrhzoc 1223970 1223969 2022-08-22T21:57:06Z 109.119.223.109 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Jurassic Park |dimensioneimmagine= 250 |immagine= Jurassic Park (28733067663).jpg |didascalia= «La creazione è un atto di assoluta volontà.» (John Hammond) |titolooriginale= Jurassic Park |paese= USA |anno= 1993 |genere= fantascienza, thriller, azione |regista= [[Steven Spielberg]] |soggetto= [[Michael Crichton]] (''[[Michael Crichton#Jurassic Park|romanzo]]'') |sceneggiatore= [[Michael Crichton]],<br />[[David Koepp]] |attori= *[[Sam Neill]]: Alan Grant *[[Laura Dern]]: Ellie Sattler *[[Jeff Goldblum]]: Dr. Ian Malcolm *[[Richard Attenborough]]: John Hammond *[[Bob Peck]]: Robert Muldoon *[[Martin Ferrero]]: Donald Gennaro *[[Joseph Mazzello]]: Tim Murphy *[[Ariana Richards]]: Lex Murphy *[[Samuel L. Jackson]]: Ray Arnold |doppiatorioriginali= |doppiatoriitaliani= *[[Stefano De Sando]]: Prof. Alan Grant *[[Isabella Pasanisi]]: Prof.ssa Ellie Sattler *[[Roberto Chevalier]]: Prof. Ian Malcolm *[[Cesare Barbetti]]: John Hammond *[[Michele Gammino]]: Robert Muldoon *[[Marco Mete]]: Avv. Donald Gennaro *[[Vittorio Stagni]]: Dennis Nedry *[[Valeria De Flaviis]]: Lex Murphy *[[George Castiglia]]: Tim Murphy *[[Claudio Fattoretto]]: Ray Arnold |note= *'''Effetti speciali''': [[Phil Tippett]] *'''Musiche''': [[John Williams]] *Vincitore di 3 '''[[:Categoria:Premi Oscar|premi Oscar]] (1994)''': **Migliori effetti speciali **Migliori effetti sonori **Miglior suono }} '''''Jurassic Park''''', film statunitense del 1993 con [[Sam Neil]], regia di [[Steven Spielberg]]. {{tagline|Un'avventura iniziata 65 milioni di anni fa.}} ==Frasi== {{cronologico}} *Il parco di divertimenti più avanzato del mondo intero, integrato con le più recenti tecnologie. E non parlo di giostre e baracconi, quelle ce le hanno tutti – no! – noi abbiamo creato delle attrazioni biologiche viventi, così stupefacenti che cattureranno l'immaginazione dell'intero pianeta! ('''John Hammond''') *{{NDR|Nel cartone animato educativo}} Una sola goccia del tuo sangue contiene miliardi di filamenti di DNA, i mattoni con i quali è costruita la vita. Un filamento di DNA come me costituisce il progetto di costruzione di un essere vivente ed è successo che animali estinti milioni di anni fa, come i dinosauri, abbiamo lasciato il loro progetti di costruzione perché noi li trovassimo. Ci bastava sapere dove cercare. Cento milioni di anni fa c'erano le zanzare esattamente come ai giorni nostri e proprio come oggi succhiavano il sangue agli animali, perfino ai dinosauri. A volte dopo aver punto un dinosauro la zanzara si posava su un ramo di un albero e restava invischiata in una goccia di resina. Col passare del tempo la resina induriva, si fossilizzava proprio come un osso di dinosauro, conservando al suo interno la zanzara. Questa resina fossile che noi chiamiamo "ambra" ha atteso milioni di anni con la sua zanzara dentro, fino all'arrivo degli scienziati del Jurassic Park. Servendosi di tecnologie fantascientifiche gli scienziati hanno estratto il sangue conservato nelle zanzare e – tombola! – DNA a di dinosauro. Un intero filamento di DNA contiene tre milioni di codici genetici. Se guardiamo delle schermate come questa ogni secondo per otto ore al giorno impiegheremmo due anni per vedere un intero filamento di DNA. È proprio lungo! E siccome è molto vecchio, è anche pieno di interruzioni. Ed è qui che la nostra ingegneria genetica entra in gioco. Supercomputer e sequenziatori di geni elaborano il filamento nel giro di pochi minuti e la grafica dell realtà virtuale ci mostra le interruzioni nella sequenza del DNA. Ci siamo serviti del DNA completo di un rospo per riempire le interruzioni e completare i codici. E ora... ci possiamo creare un baby dinosauro! ('''Mr. DNA''') *Io voglio essere qui quando nascono. [...] L'imprinting avviene con il primo essere vivente con il quale entrano in contatto e così imparano a fidarsi di me. Io sono stato presente alla nascita di tutte le creature nate su questa isola. ('''John Hammond''') *Qui non si bada a spese. ('''John Hammond''') *Dio ci scampi! Siamo nelle mani degli [[ingegneri]]... ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|All'apertura automatica delle porte del parco}} Ma che ci tengono lì dentro, [[King Kong]]? ('''Ian Malcolm''') * Le nostre vite sono nelle tue mani e ora scopriamo che hai le dita di burro! ('''John Hammond''') *Io non biasimo la gente per i suoi sbagli, ma pretendo che ne paghi lo scotto. ('''John Hammond''') *Il [[tirannosauro]] il cibo non l'accetta. Lui vuole cacciare. Non si può sopprimere un istinto vecchio di 65 milioni di anni. ('''Alan Grant''') * Questa sì che è una bella montagna di merda! ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|A Ellie, che ha ispezionato l'escremento di un triceratopo}} Si ricordi di lavarsi le mani prima di mangiare... ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|Appare quando tentano di hackerare il computer}} Ah-ah-ah! Non hai detto la parola magica! ('''Versione animata di Dennis Nedry''') *{{NDR|Notando l'acqua che vibra nel bicchiere, inconsapevole del tirannosauro che muove i passi verso di loro}} Forse è la corrente che cerca di ritornare... ('''Donald Gennaro''') *{{NDR|Dopo che il T-rex si è liberato}} Quanto mi secca avere sempre ragione... ('''Ian Malcolm''') *Lex! Mi stai strozzando! Mi stai strozzando! ('''Alan Grant''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]] rivolto a un dilofosauro}} Adesso capisco perché siete estinti. Ti metto sotto la macchina quando ritorno. ('''Dennis Nedry''') *Mi ricordi di ringraziare John per il bellissimo week-end! ('''Ian Malcolm''') *Avete sentito? È come... come una vibrazione d'urto... La cosa mi insospettisce un po'... ('''Ian Malcolm''') :''Objects in mirror are closer than they appear.'' ('''Scritta sullo specchietto retrovisore della Jeep''') *{{NDR|Dopo essere stati inseguiti dal tirannosauro}} Anche questo fa parte della visita? ('''Ian Malcolm''') *Se la caveranno tutti... Chi meglio di un esperto di dinosauri può tirar fuori i bambini dal Jurassic Park? ('''John Hammond''') *Stavi per diventare un arrosto di bambino! ('''Alan Grant''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Alan Grant''': Io li odio i computer.<br>'''Ellie Sattler''': Il sentimento è reciproco. *'''Alan Grant''' {{NDR|osservando l'immagine di un ''Velociraptor''}}: E guarda quelle ossa a forma di mezzaluna nella zampa... Non mi sorprende che abbiano imparato a volare! {{NDR|i visitatori ridono}} No, dico sul serio! I [[Uccello e dinosaro|dinosauri]] forse hanno più tratti in comune con gli uccelli attuali di quanto non ne abbiano con i rettili. Guardate l'osso pubico, rivolto all'indietro come negli uccelli. Guardate le vertebre: piene di sacche d'aria e di cavità esattamente come negli uccelli, ed il suo nome ''Raptor'' significa "uccello rapace".<br>'''Bambino''': Però non mette mica tanta paura!<br>'''Visitatore''': Quel ragazzino è incredibile!<br>'''Bambino''': Sembra una specie di tacchino gigante!<br>'''Alan Grant''': Un tacchino...?<br>'''Ellie Sattler''': Oh, no... Ci siamo...<br>'''Alan Grant''': Ok. Immaginate di essere nel periodo cretaceo. Il vostro primo avvistamento di questo maxi-tacchino avverrebbe in una radura. Lui si muove come un uccello dondolando la testa e voi rimanete fermi perché credete che la sua capacità visiva sia basata sul movimento, come per il tirannosauro e che se non vi muovete lui non vi vede, ma il ''[[Velociraptor]]'' è diverso. Voi lo fissate e lui vi fissa a sua volta e allora scatta all'attacco. Ma non frontalmente, da i due fianchi, da parte di altri due Velociraptor di cui non sospettavate l'esistenza. Perché il Velociraptor caccia in branchi e si serve di tattiche d'assalto ben coordinate. E quel giorno sta facendo un'uscita in forza. {{NDR|mostra un artiglio di Velociraptor}} E vi sta sta sciambolando con questo: un artiglio retrattile di quindici centimetri molto affilato che si trova sul dito centrale. Non si disturba a mordervi la giugulare come farebbe un leone. No. Lui vi sciabola qui. O qui. {{NDR|imita il gesto spaventando il bambino}}<br>'''Ellie Sattler''': Oh, Alan...<br>'''Alan Grant''': O magari qui, in mezzo alla pancia, facendo fuoriuscire le budella. Il guaio è che siete ancora vivi quando cominciano a mangiarvi. Be', adesso che lo sai, cerca di avere un po' più di rispetto, mh?<br>'''Bambino''' {{NDR|turbato}}: Ok. {{NDR|Alane ed Ellie si allontanano dallo scavo}} *'''Ellie Sattler''' {{NDR|sarcastica, riferendosi al bambino robusto}}: Ehi, Alan, se volevi spaventarlo meglio puntargli addosso una pistola!<br>'''Alan Grant''': Sì, lo so... ma i ragazzini... Tu vorresti uno come quello?<br>'''Ellie Sattler''': Io non voglio quello, ma un esemplare della stessa specie mi interesserebbe molto, professor Grant! Perché ce l'hai tanto con i bambini!<br>'''Alan Grant''': Ah, senti, Ellie, sono rumorosi, sono sporchi, ti fanno spendere un sacco di soldi...<br>'''Ellie Sattler''': Sei tirchio! Tirchio!<br>'''Alan Grant''': E puzzano.<br>'''Ellie Sattler''': No che non puzzano!<br>'''Alan Grant''': Qualcuno puzza!<br>'''Ellie Sattler''': Ah, ma che dici?!<br>'''Alan Grant''': I bambini puzzano! *'''John Hammond''': E non c'è dubbio: le nostre attrazioni faranno impazzire i bambini!<br>'''Alan Grant''' {{NDR|riferendosi alle attrazioni}}: E che cosa sarebbero?<br>'''Ellie Sattler''': Adulti in formato ridotto, tesoro. *'''Dennis Nedry''': Oh, Dodgson!<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|arrivando di soppiatto, col viso nascosto da un cappello e dagli occhiali}}: Non devi chiamarmi per nome.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|urlando per attirare l'attenzione, dopo averlo suggerito}}: Dodgson! Dodgson!! È arrivato Dodgson!!! {{NDR|a Dodgson, con tono normale e disappunto}} Non gliene frega niente a nessuno. Bel cappello. Ti vuoi far passare per un agente segreto? Allora?<br>'''Lewis Dodgson''': 750. Altri 50.000 per la consegna di ogni embrioni vitali. Arriva un milione e mezzo se recuperi tutte e quindici specie dall'isola.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridacchiando}}: Le porto via tutte!<br>'''Lewis Dodgson''': Ricordati, embrioni vitali, non ci servono, se non sopravvivono.<br>'''Dennis Nedry''': E come dovrei trasportare?<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|mostrando una bomboletta di crema da barba}}: Il fondo si apre le vite.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|scoppiando a ridere dall'entusiasmo}}: Fantastico! Oh, mio Dio!<br>'''Lewis Dodgson''': È refrigerato e compartimentale.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridendo}}: Valle dire al mondo!<br>'''Lewis Dodgson''': La dogana può anche controllare, se vuoi. Ecco. Contiene la refrigerate per 36 ore.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridacchiando sarcastico}}: Niente mentolo?!<br>'''Lewis Dodgson''': Gli embrioni dovranno essere di ritorno qui a San Jose per all'ora.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|con tono normale}}: Dipende dal tuo uomo con il battello. Domani sera alle sette sul molo est. E assicurati che abbia capito.<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|sogghignando maleficamente}}: Come pensi di evitare ai controlli?<br>'''Dennis Nedry''': Io ho il margine di diciotto minuti. Diciotto minuti e la tua società recupera dieci anni di ricerche. {{NDR|il cameriere gli da costo per la cena, e lui fissa freddamente a Dodgson}} Non fare il tirchio con me. {{NDR|Dodgson gli dia soldi malinconicamente}} Non fare come Hammond. *'''John Hammond''': Ci dovrete fare l'abitudine al professor Malcolm, soffre di un deplorevole eccesso di personalità! Specialmente per un matematico...<br>'''Ian Malcolm''': Caosologo. Caosologo per l'esattezza. *'''Ian Malcolm''': Voi conoscete la teoria del caos?<br>'''Ellie Sattler''': No.<br>'''Ian Malcolm''': No? Equazioni non lineari? Attrattori strani? Professoressa Sattler, mi rifiuto di credere che lei non familiarizzi col concetto di attrazione...<br>'''John Hammond''' {{NDR|a Donald}}: Io recluto scienziati, lei mi ha portato una rockstar! *'''Ellie Sattler''' {{NDR|notando una pianta}}: Questa pianta non può trovarsi qui! {{NDR|intanto Alan e Ian notano i brachiosauri}} Alan, questa specie di ''Veriforman'' è estinta dal cretaceo! Lo capisci? È impossibile che si trovi qui... {{NDR|Alan le gira la testa in direzione dei brachiosauri, lei rimane a bocca aperta. e scendono dalla Jeep e si avvicinano}} Guarda!<br>'''Alan Grant''': È... è un dinosauro!<br>'''Ian Malcolm''' {{NDR|riferito a Hammond}}: L'hai fatto, brutto figlio di puttana!<br>'''Alan Grant''': Ellie, possiamo anche bruciare il manuale sui sauri a sangue freddo, è completamente sbagliato, questa è una creatura a sangue caldo!<br>'''Ellie Sattler''': Non può vivere in una palude!<br>'''Alan Grant''': Quanti-quanti metri è alto? Sette? Otto?<br>'''John Hammond''': Il Brachiosauro nove.<br>'''Alan Grant''': Nove metri?!<br>'''Donald Gennaro''': Ci facciamo una fortuna con questo posto. {{NDR|Ian sorride dall'emozione}}<br>'''Alan Grant''': Che velocità hanno?<br>'''John Hammond''': Be', il ''Tyrannosaurus rex'' va a cinquanta l'ora.<br>'''Ellie Sattler''': ''Tyrannosaurus rex''?!<br>'''John Hammond''': Mh.<br>'''Ellie Sattler''': Lei ha qui un T-rex?!<br>'''John Hammond''': Certo.<br>'''Alan Grant''': Lo dica ancora.<br>'''John Hammond''': Un ''Tyrannosaurus rex''!<br>'''Alan Grant''': Oh... {{NDR|barcolla come se stesse per svenire}}<br>'''Ellie Sattler''': Mettiti giù.<br>'''John Hammond''': Professor Grant, mia cara professoressa Sattler, benvenuti... al Jurassic Park!<br>'''Alan Grant''': Guarda, si muovono in branchi... si muovono in branchi. {{NDR|a Hammond}} Come c'è riuscito?<br /> '''John Hammond''': Glielo farò vedere. *'''Ellie Sattler''': Allora, che ne pensi? <br /> '''Alan Grant''': Eh... che siamo disoccupati! <br /> '''Ian Malcolm''': Non è meglio dire "estinti"? *'''Donald Gennaro''' {{NDR|riferendosi agli scienziati dietro al vetro}}: Quelli sono degli anima... {{sic|erotics}}?<br>'''John Hammond''': No-no, non ci sono animatronics qui. Quelle persone sono i veri realizzatori di miracoli del Jurassic Park. *'''Ian Malcolm''': Però... mi scusi, come fate a sapere che sono tutte femmine, c'è qualcuno che gira per il parco ad alzare le sottane delle dinosaure?<br>'''Henry Wu''': Basta controllarne i cromosomi, non è tanto difficile. Gli embrioni dei vertebrati sono tutti femmine, con un determinato ormone in più somministrato al giusto stadio di sviluppo diventano maschi... e noi non glielo forniamo.<br>'''Ellie Sattler''': Non glielo fornite?<br>'''Ian Malcolm''': John, il controllo che voi state tentando... non è possibile, se c'è una cosa che la storia dell'evoluzione ci ha insegnato è che la vita non ti permette di ostacolarla, la vita si libera, si espande in nuovi territori e abbatte tutte le barriere dolorosamente, magari, pericolosamente, ma... tutto qui.<br>'''John Hammond''': È tutto qui! {{NDR|gli gira le spalle}}<br>'''Henry Wu''': Lei vuole dire che un gruppo composto interamente di esemplari femmine potrebbe riprodursi?<br>'''Ian Malcolm''': No, dico semplicemente che la vita... ehm... vince sempre. *'''Robert Muldoon''': Dovremmo distruggerli tutti.<br>'''John Hammond''': Ah, Robert! Robert Muldoon, il mio guardiacaccia del Kenya. È un po' allarmista ma sa dei raptor più di chiunque altro! <br>'''Alan Grant''': Mi dica, che metabolismo hanno? Con che ritmo crescono?<br>'''Robert Muldoon''': Sono letali a otto mesi, letteralmente letali. Ho cacciato tutti gli animali dei quali si va a caccia, ma come si muovono questi...<br>'''Alan Grant''': Veloci come bipedi?<br>'''Robert Muldoon''': Come giaguari. Ottanta, cento chilometri l'ora, lanciati in spazio aperto. E sono dei formidabili saltatori...<br>'''John Hammond''': Sì, sì, sì, è per questo che prendiamo delle estreme precauzioni!<br>'''Alan Grant''': E... dimostrano intelligenza? Con quel volume cranico...<br>'''Robert Muldoon''': Già. Dimostrano un'estrema intelligenza, anche di tipo speculativo. Specialmente la più grande: ne abbiamo prodotte otto, ma quando arrivò lei prese il comando del branco e le uccise tutte meno due! Quella là... Quando ti guarda negli occhi si vede che sta rimuginando qualcosa. Per questo dobbiamo nutrirle così. {{NDR|con delle mucche vive}} Lei le guidava all'assalto all'arrivo degli inservienti.<br>'''Ellie Sattler''': La recinzione è elettrificata, vero?<br>'''Robert Muldoon''': Sì, certo, ma non attaccano mai nello stesso punto, cercano sistematicamente dei punti di cedimento... hanno buona memoria. {{NDR|l'imbracatura della mucca viva che è stata data in pasto ai ''Velociraptor'' è del tutto distrutta}}<br>'''John Hammond''' {{NDR|entusiasta, rivolto ai visitatori}}: Allora, avete fame? *'''Ian Malcolm''': La mancanza di umiltà di fronte alla natura che si dimostra qui... mi sconvolge.<br>'''Donald Gennaro''': Grazie, dottor Malcolm, ma credo che le cose siano diverse da quel che io e lei temevamo.<br>'''Ian Malcolm''': Sì, lo so. Sono molto peggio.<br>'''Donald Gennaro''': No, aspetti un momento, non abbiamo neanche visto il parco ancora...<br>'''John Hammond''': No, Donald, Donald, lo faccia parlare. Non c'è motivo... Mi interessano tutti i punti di vista, dico sul serio.<br>'''Ian Malcolm''': Lei non vede il pericolo che è insito in quello che fa? La potenza genetica è la forza più dirompente che esista e lei se ne serve come un... un bambino che... che gioca con la pistola del padre.<br>'''Donald Gennaro''': Non mi sembra opportuno mettersi a generalizzare...<br>'''Ian Malcolm''': Ehm, se-se permette, le dico io qual è il problema insito al potere scientifico che state usando qui: ehm... non ci è voluta nessuna disciplina per ottenerlo. Voi... voi avete letto quello che altri hanno fatto e di lì siete partiti, non sono conoscenze dirette, quindi non vi assumente nessuna responsabilità... per quello. Siete saliti sulle spalle di altri per ottenere un risultato il più rapidamente possibile, e una volta ottenuto questo risultato voi... voi lo avete brevettato, impacchettato, ficcato in una scatoletta di plastica e ora... {{NDR|batte la mano sul tavolo}} lo vendete, volete venderlo.<br>'''John Hammond''': No, io non credo che lei ci stia rendendo giustizia, i nostri scienziati stanno facendo cose che nessuno ha mai fatto prima.<br>'''Ian Malcolm''': Sì, sì, ma erano così preoccupati di poterlo fare che non hanno pensato se lo dovevano fare.<br>'''John Hammond''': I [[condor]]! I condor sono già al limite dell'estinzione, se io decidessi di creare uno stormo di condor su quest'isola, lei non avrebbe niente da obiettare.<br>'''Ian Malcolm''': No, calma, qui non si tratta di una specie cancellata dalla deforestazione, o dalla costruzione di una diga. I dinosauri hanno avuto il loro ciclo, e la natura li ha selezionati per l'estinzione.<br>'''John Hammond''': Non capisco questa mentalità retrograda, specialmente da parte di uno scienziato. Insomma, come si fa a trovarsi illuminati da una [[scoperta]] e a non agire?<br>'''Ian Malcolm''': Che cosa c'è di grandioso nella scoperta? È una penetrazione attiva che... ferisce ciò che esplora. Quella che lei chiama "scoperta"... è uno stupro del mondo della Natura! <br>'''Ellie Sattler''': Il problema è: come si fa a sapere qualcosa di un ecosistema estinto? E quindi come si potrà pensare di poterlo controllare? Voi avete delle piante in questo edificio che sono velenose, le avete scelte per la loro bellezza, ma sono organismi viventi aggressivi che non hanno idea del secolo in cui si trovano, e si difenderanno violentemente se necessario<br>'''John Hammond''': Professor Grant, se c'è una persona qui in grado di apprezzare ciò che sto cercando di fare è lei!<br>'''Alan Grant''': Il mondo ha subito cambiamenti così radicali che corriamo per tenerci al passo. Non voglio affrettare conclusioni, ma dico... i dinosauri e l'uomo... due specie separate da 65 milioni di anni di evoluzione, vengono a trovarsi gettati nella mischia insieme: come potremo mai avere la benché minima idea di che cosa possiamo aspettarci?<br>'''John Hammond''': Non è possibile! Ha! Ha! Non è possibile! Voi eravate venuti qui per difendere me dagli oppositori, e l'unica persona che mi ritrovo a fianco è quella sanguisuga d'avvocato!<br>'''Donald Gennaro''' {{NDR|sarcastico}}: Grazie. *'''Ian Malcolm''': Dio crea i [[dinosauro|dinosauri]], Dio distrugge i dinosauri, Dio crea l'uomo, l'uomo distrugge Dio, l'uomo crea i dinosauri.<br />'''Ellie Sattler''': I dinosauri mangiano l'[[maschio e femmina|uomo]], la [[maschio e femmina|donna]] eredita la Terra. *'''Ian Malcolm''' {{NDR|rivolto al monitor nell'automobile che compie il tour del parco}}: Senta, è previsto che si vedano dei dinosauri nel suo Parco dei Dinosauri? Pronto? Oh? Eh? <br> '''John Hammond''' {{NDR|guardandolo dalla sala di controllo}}: Quanto odio quest'uomo... *'''Ian Malcolm''': Il tirannosauro non osserva comportamenti prestabiliti o i programmi del parco. È questa l'essenza del caos.<br>'''Ellie Sattler''': Io non ho chiaro il concetto di caos... Che cosa vuol dire?<br>'''Ian Malcolm''': Oh... eh... è semplice, si tratta dell'imprevedibilità dei sistemi complessi. Detto in due parole è l'[[effetto farfalla]]. Una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia invece del sole.<br>'''Ellie Sattler''': Cosa?<br>'''Ian Malcolm''': Sono andato troppo veloce?<br>'''Ellie Sattler''': Eh, sì.<br>'''Ian Malcolm''': Andavo troppo veloce, ho fatto cortocircuito. Mi dia quel bicchiere d'acqua. Le faccio vedere, faremo un esperimento. Dovrebbe restare immobile, invece la macchina sobbalza un po', ma non fa niente, è solo un esempio. Ecco, metta la mano ad angolo retto. Sì, così. Allora, una goccia d'acqua cadrà sulla mano. In che direzione ruzzolerà la goccia? Su quale lato, sul pollice o dall'altra parte?<br>'''Ellie Sattler''': Eh, sul pollice...<br>{{NDR|Ian le fa colare una goccia d'acqua sul dorso della mano}}<br>'''Ian Malcolm''': Ah-ah. {{NDR|la goccia cade dal lato del pollice}}<br>'''Ellie Sattler''': Giusto.<br>'''Ian Malcolm''': Ok-ok, blocchi la mano, blocchi la mano. Non si muova, adesso faccio la stessa cosa. Rimetto la goccia nello stesso punto di prima. Da che parte ruzzolerà?<br>'''Ellie Sattler''': Diciamo... indietro, dalla stessa parte.<br>'''Ian Malcolm''': Dalla stessa parte, diciamo dalla stessa parte. {{NDR|fa colare un'altra goccia}} Ha cambiato. Ha cambiato per via di minute variazioni. Ehm, lìorientamento della peluria della sua mano...<br>'''Ellie Sattler''': Ehi, Alan, guarda.<br>'''Ian Malcolm''': ...la quantità di sangue che dilata le vene, le imperfezioni della pelle...<br>'''Ellie Sattler''': Imperfezioni della pelle?<br>'''Ian Malcolm''': Microscopiche, microscopiche. Stia tranquilla. Niente si ripete mai e tutto influenza il risultato e tutto questo è...<br>'''Ellie Sattler''': ...l'imprevedibilità!<br>'''Ian Malcolm''': Esatto. {{NDR|Alan scende dalla Jeep}} Ecco, un'altra prova: nessuno poteva prevedere che il professor Grant sarebbe saltato improvvisamente da un veicolo in movimento.<br>'''Ellie Sattler''' {{NDR|anche lei scende dalla Jeep}}: Alan! Alan!<br>'''Ian Malcolm''': Ecco, c'è un altro esempio! {{NDR|ridacchia nervosamente}} Io adesso sto qui da solo e parlo con me stesso... questa, questa è l'essenza del caos! *'''Alan Grant''': È sposato?<br>'''Ian Malcolm''' Ogni tanto. Ehm, sì, sono alla continua ricerca di una futura ex signora Malcolm. *{{NDR|A causa di un'interruzione di corrente la Jeep si ferma proprio davanti alla gabbia del T-rex}}<br>'''Ian Malcolm''': I bambini?<br>'''Alan Grant''': Non l'ho chiesto. Che dovrebbero avere?<br>'''Ian Malcolm''': I bambini avranno paura.<br>'''Alan Grant''': Che c'è da aver paura? È un'interruzione di corrente.<br>'''Ian Malcolm''': Non ho detto che io ho paura!<br>'''Alan Grant''': Non ho detto che lei ha paura.<br>'''Ian Malcolm''': Lo so. *{{NDR|Tim indossa un binocolo a infrarossi}}<br>'''Donald Gennaro''': Ehi, dove li hai trovati quelli?<br>'''Tim Murphy''': Nella cassetta sotto il sedile.<br>'''Donald Gennaro''': Sono pesanti?<br>'''Tim Murphy''': Sì.<br>'''Donald Gennaro''': Allora sono cari. Rimettili a posto. *{{NDR|Donald si rifugia terrorizzato in un bagno pubblico per scappare dal T-rex}}<br>'''Alan Grant''': Perché sta correndo così?<br>'''Ian Malcolm''': Quando la devi fare, la devi fare! *'''Tim Murphy''': Tutta questa fatica e ancora siamo in macchina!<br>'''Alan Grant''': Ah, ma almeno non stai più in cima a un albero. *{{NDR|Malcolm è a terra ferito}}<br>'''Ellie Sattler''': Possiamo rischiare di muoverlo?<br/>'''Ian Malcolm''' {{NDR|sente il tirannosauro che si avvicina}}: Rischiate, rischiate... *'''Tim Murphy''': Sa come si chiama un dinosauro disobbediente?<br>'''Alan Grant''': Non lo so. Come si chiama un dinosauro disobbediente?<br>'''Tim Murphy''': Di'-di-no sauro. E un dinosauro obbediente?<br>'''Alan Grant''': Mi arrendo.<br>'''Tim Murphy''' {{NDR|[[barzellette dai film|barzelletta]]}}: Di'-di-sì sauro. *'''John Hammond''': Sa qual è la prima attrazione che misi su quando me ne andai dalla Scozia? Il circo delle pulci, a Petticoat Lane. Era veramente una meraviglia! Avevo un piccolo trapezio e una giostra, un carosello, e un'altalena. Tutti a movimento meccanico, naturalmente, ma la gente diceva sempre di vedere le pulci: "Ho visto le pulci, mammina! Tu le vedi, le pulci?" Le pulci domatrici, le pulci equilibriste, le pulci pagliaccio... ma con questo parco... volevo far vedere qualcosa che non fosse un'illusione, qualcosa di reale, qualcosa che... si vedesse e si toccasse. Un'idea non priva di meriti.<br />'''Ellie Sattler''': In questi casi le cose non basta pensarle, bisogna sentirle dentro.<br />'''John Hammond''': Ha ragione, ha assolutamente ragione! Assumere Nedry è stato un errore, questo è evidente, siamo troppo dipendenti dall'automazione, me ne rendo conto, adesso! Ma la prossima volta tutto si può correggere! <br />'''Ellie Sattler''': John...<br />'''John Hammond''': La [[creazione]] è un atto di assoluta volontà. La prossima volta sarà impeccabile!<br />'''Ellie Sattler''': È ancora un circo delle pulci, è tutta un'illusione!<br />'''John Hammond''': Quando avremo di nuovo il controllo...<br />'''Ellie Sattler''': Non lo avete mai avuto il controllo, questa è l'illusione! Io sono stata abbagliata dalle potenzialità di questo parco, ma ho commesso un errore anch'io, non ho avuto il rispetto di quelle potenzialità e ora si sono scatenate! C'è una sola cosa che conta, adesso: le persone che amiamo. Alan, Lex e Tim... John, sono tutti là fuori, dove la gente sta morendo! {{NDR|tristemente stressata, si mette a mangiare il gelato}} È buono. <br />'''John Hammond''': Qui non si bada a spese. *{{NDR|Un brachiosauro mangia delle foglie vicine a loro}}<br>'''Lex Murphy''': Posso toccarla?<br>'''Alan Grant''': Certo, fai conto che sia una specie di grossa mucca.<br>'''Lex Murphy''': Mi piacciono le mucche. {{NDR|si avvicina}} Ehi, vieni qua, vieni bella, coraggio! {{NDR|il brachiosauro la ricopre di muco starnutendole addosso}}<br>'''Tim Murphy''': Dio ti benedica!<ref>Traduzione letterale di «God bless you!», frase per dire «Salute!» dopo uno starnuto o un colpo di tosse.</ref> *{{NDR|Dopo che un brachiosauro ha ricoperto il muco a Lex starnutendole addosso}}<br>'''Tim Murphy''': Ecco, che bellezza! Non vorrà più fare altro! Starà chiusa in camera sua dalla mattina alla sera a giocare col computer.<br>'''Lex Murphy''': Io sono un'[[hacker]]!<br>'''Tim Murphy''': E io che ho detto? Sei una secchiona!<br>'''Lex Murphy''': Non sono una secchiona, sono un'esperta in computer! *'''Alan Grant''': Oddio... lo sapete cos'è questo? È un uovo di dinosauro! Loro si stanno... riproducendo!<br />'''Tim Murphy''': Ma... mio nonno dice che i dinosauri sono tutte femmine!<br />'''Alan Grant''': DNA di anfibio...<br />'''Lex Murphy''': E cioè?<br />'''Alan Grant''': Beh, durante la visita il filmino diceva che hanno usato DNA di un rospo per riempire le interruzioni delle sequenze genetiche, hanno mutato il codice genetico dei dinosauri miscelandolo con quello dei rospi... Ora, alcuni rospi dell'Africa occidentale cambiano spontaneamente di sesso da maschio a femmina se si trovano in un gruppo monosessuale. Malcolm aveva ragione. Guardate... {{NDR|indica le impronte lasciate dai dinosauri neonati}} La vita alla fine ha trionfato! *'''John Hammond''': Tutti i grandi parchi hanno avuto ritardi. Quando aprirono Disneyland, nel 1956, non funzionava niente, niente...<br/>'''Ian Malcolm''': Sì, però, se il Villaggio dei Caraibi va in tilt, i pirati mica si mangiano i turisti! *'''John Hammond''': Eh... dovrei essere io ad andarci...<br>'''Ellie Sattler''': Perché?<br>'''John Hammond''': Io sono un... Lei invece è una...<br>'''Ellie Sattler''': Senta, parleremo della discriminazione sessuale nei casi di emergenza quando ritorno. *'''Alan Grant''': Solo i due raptor, vero? Sei sicura che il terzo sia rinchiuso?<br>'''Ellie Sattler''': Sì... se non hanno imparato ad aprire la porta. {{NDR|si vede un ''Velociraptor'' aprire la porta della cucina usando la maniglia}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Alan Grant''': Signor Hammond, dopo attente considerazioni, ho deciso di non avallare il suo parco! <br> '''John Hammond''': Anche io! ==Citazioni su ''Jurassic Park''== *In quel film, tutti i dinosauri avevano una loro voce. Se guardi ora, fanno tutti Roar alla stessa maniera. È come se un attore compiesse sempre il medesimo gesto. ([[Phil Tippett]]) *Non è un caso se ''Jurassic Park'' regge il tempo molto meglio di tanti reboot moderni o franchise. Il segreto sta nel fatto che lavoravamo a stretto contatto con il reparto sonoro e fu fondamentale avere quel dettaglio prima ancora di iniziare. L’idea era di fare in modo che il sonoro fornisse elementi per fare meglio l’animazione: l’abbiamo animati intorno ai rumori. ([[Phil Tippett]]) ===Frasi promozionali=== *Un'avventura iniziata 65 milioni di anni fa.<ref>Dalla locandina in italiano. {{Cfr}} [http://www.filmtv.it/film/11506/jurassic-park/foto/34390/ ''Foto Locandina Jurassic Park''], ''FilmTV.it''</ref> ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Jurassic Park}} [[Categoria:Film di fantascienza]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film premi Oscar]] mo2vqq6usxf1k9s4dy1l9681qz2mfz5 1223972 1223970 2022-08-22T22:06:57Z 109.119.223.109 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Jurassic Park |dimensioneimmagine= 250 |immagine= Jurassic Park (28733067663).jpg |didascalia= «La creazione è un atto di assoluta volontà.» (John Hammond) |titolooriginale= Jurassic Park |paese= USA |anno= 1993 |genere= fantascienza, thriller, azione |regista= [[Steven Spielberg]] |soggetto= [[Michael Crichton]] (''[[Michael Crichton#Jurassic Park|romanzo]]'') |sceneggiatore= [[Michael Crichton]],<br />[[David Koepp]] |attori= *[[Sam Neill]]: Alan Grant *[[Laura Dern]]: Ellie Sattler *[[Jeff Goldblum]]: Dr. Ian Malcolm *[[Richard Attenborough]]: John Hammond *[[Bob Peck]]: Robert Muldoon *[[Martin Ferrero]]: Donald Gennaro *[[Joseph Mazzello]]: Tim Murphy *[[Ariana Richards]]: Lex Murphy *[[Samuel L. Jackson]]: Ray Arnold |doppiatorioriginali= |doppiatoriitaliani= *[[Stefano De Sando]]: Prof. Alan Grant *[[Isabella Pasanisi]]: Prof.ssa Ellie Sattler *[[Roberto Chevalier]]: Prof. Ian Malcolm *[[Cesare Barbetti]]: John Hammond *[[Michele Gammino]]: Robert Muldoon *[[Marco Mete]]: Avv. Donald Gennaro *[[Vittorio Stagni]]: Dennis Nedry *[[Valeria De Flaviis]]: Lex Murphy *[[George Castiglia]]: Tim Murphy *[[Claudio Fattoretto]]: Ray Arnold |note= *'''Effetti speciali''': [[Phil Tippett]] *'''Musiche''': [[John Williams]] *Vincitore di 3 '''[[:Categoria:Premi Oscar|premi Oscar]] (1994)''': **Migliori effetti speciali **Migliori effetti sonori **Miglior suono }} '''''Jurassic Park''''', film statunitense del 1993 con [[Sam Neil]], regia di [[Steven Spielberg]]. {{tagline|Un'avventura iniziata 65 milioni di anni fa.}} ==Frasi== {{cronologico}} *Il parco di divertimenti più avanzato del mondo intero, integrato con le più recenti tecnologie. E non parlo di giostre e baracconi, quelle ce le hanno tutti – no! – noi abbiamo creato delle attrazioni biologiche viventi, così stupefacenti che cattureranno l'immaginazione dell'intero pianeta! ('''John Hammond''') *{{NDR|Nel cartone animato educativo}} Una sola goccia del tuo sangue contiene miliardi di filamenti di DNA, i mattoni con i quali è costruita la vita. Un filamento di DNA come me costituisce il progetto di costruzione di un essere vivente ed è successo che animali estinti milioni di anni fa, come i dinosauri, abbiamo lasciato il loro progetti di costruzione perché noi li trovassimo. Ci bastava sapere dove cercare. Cento milioni di anni fa c'erano le zanzare esattamente come ai giorni nostri e proprio come oggi succhiavano il sangue agli animali, perfino ai dinosauri. A volte dopo aver punto un dinosauro la zanzara si posava su un ramo di un albero e restava invischiata in una goccia di resina. Col passare del tempo la resina induriva, si fossilizzava proprio come un osso di dinosauro, conservando al suo interno la zanzara. Questa resina fossile che noi chiamiamo "ambra" ha atteso milioni di anni con la sua zanzara dentro, fino all'arrivo degli scienziati del Jurassic Park. Servendosi di tecnologie fantascientifiche gli scienziati hanno estratto il sangue conservato nelle zanzare e – tombola! – DNA a di dinosauro. Un intero filamento di DNA contiene tre milioni di codici genetici. Se guardiamo delle schermate come questa ogni secondo per otto ore al giorno impiegheremmo due anni per vedere un intero filamento di DNA. È proprio lungo! E siccome è molto vecchio, è anche pieno di interruzioni. Ed è qui che la nostra ingegneria genetica entra in gioco. Supercomputer e sequenziatori di geni elaborano il filamento nel giro di pochi minuti e la grafica dell realtà virtuale ci mostra le interruzioni nella sequenza del DNA. Ci siamo serviti del DNA completo di un rospo per riempire le interruzioni e completare i codici. E ora... ci possiamo creare un baby dinosauro! ('''Mr. DNA''') *Io voglio essere qui quando nascono. [...] L'imprinting avviene con il primo essere vivente con il quale entrano in contatto e così imparano a fidarsi di me. Io sono stato presente alla nascita di tutte le creature nate su questa isola. ('''John Hammond''') *Qui non si bada a spese. ('''John Hammond''') *Dio ci scampi! Siamo nelle mani degli [[ingegneri]]... ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|All'apertura automatica delle porte del parco}} Ma che ci tengono lì dentro, [[King Kong]]? ('''Ian Malcolm''') * Le nostre vite sono nelle tue mani e ora scopriamo che hai le dita di burro! ('''John Hammond''') *Io non biasimo la gente per i suoi sbagli, ma pretendo che ne paghi lo scotto. ('''John Hammond''') *Il [[tirannosauro]] il cibo non l'accetta. Lui vuole cacciare. Non si può sopprimere un istinto vecchio di 65 milioni di anni. ('''Alan Grant''') * Questa sì che è una bella montagna di merda! ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|A Ellie, che ha ispezionato l'escremento di un triceratopo}} Si ricordi di lavarsi le mani prima di mangiare... ('''Ian Malcolm''') *{{NDR|Appare quando tentano di hackerare il computer}} Ah-ah-ah! Non hai detto la parola magica! ('''Versione animata di Dennis Nedry''') *{{NDR|Notando l'acqua che vibra nel bicchiere, inconsapevole del tirannosauro che muove i passi verso di loro}} Forse è la corrente che cerca di ritornare... ('''Donald Gennaro''') *{{NDR|Dopo che il T-rex si è liberato}} Quanto mi secca avere sempre ragione... ('''Ian Malcolm''') *Lex! Mi stai strozzando! Mi stai strozzando! ('''Alan Grant''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]] rivolto a un dilofosauro}} Adesso capisco perché siete estinti. Ti metto sotto la macchina quando ritorno. ('''Dennis Nedry''') *Mi ricordi di ringraziare John per il bellissimo week-end! ('''Ian Malcolm''') *Avete sentito? È come... come una vibrazione d'urto... La cosa mi insospettisce un po'... ('''Ian Malcolm''') :''Objects in mirror are closer than they appear.'' ('''Scritta sullo specchietto retrovisore della Jeep''') *{{NDR|Dopo essere stati inseguiti dal tirannosauro}} Anche questo fa parte della visita? ('''Ian Malcolm''') *Se la caveranno tutti... Chi meglio di un esperto di dinosauri può tirar fuori i bambini dal Jurassic Park? ('''John Hammond''') *Stavi per diventare un arrosto di bambino! ('''Alan Grant''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Alan Grant''': Io li odio i computer.<br>'''Ellie Sattler''': Il sentimento è reciproco. *'''Alan Grant''' {{NDR|osservando l'immagine di un ''Velociraptor''}}: E guarda quelle ossa a forma di mezzaluna nella zampa... Non mi sorprende che abbiano imparato a volare! {{NDR|i visitatori ridono}} No, dico sul serio! I [[Uccello e dinosaro|dinosauri]] forse hanno più tratti in comune con gli uccelli attuali di quanto non ne abbiano con i rettili. Guardate l'osso pubico, rivolto all'indietro come negli uccelli. Guardate le vertebre: piene di sacche d'aria e di cavità esattamente come negli uccelli, ed il suo nome ''Raptor'' significa "uccello rapace".<br>'''Bambino''': Però non mette mica tanta paura!<br>'''Visitatore''': Quel ragazzino è incredibile!<br>'''Bambino''': Sembra una specie di tacchino gigante!<br>'''Alan Grant''': Un tacchino...?<br>'''Ellie Sattler''': Oh, no... Ci siamo...<br>'''Alan Grant''': Ok. Immaginate di essere nel periodo cretaceo. Il vostro primo avvistamento di questo maxi-tacchino avverrebbe in una radura. Lui si muove come un uccello dondolando la testa e voi rimanete fermi perché credete che la sua capacità visiva sia basata sul movimento, come per il tirannosauro e che se non vi muovete lui non vi vede, ma il ''[[Velociraptor]]'' è diverso. Voi lo fissate e lui vi fissa a sua volta e allora scatta all'attacco. Ma non frontalmente, da i due fianchi, da parte di altri due Velociraptor di cui non sospettavate l'esistenza. Perché il Velociraptor caccia in branchi e si serve di tattiche d'assalto ben coordinate. E quel giorno sta facendo un'uscita in forza. {{NDR|mostra un artiglio di Velociraptor}} E vi sta sta sciambolando con questo: un artiglio retrattile di quindici centimetri molto affilato che si trova sul dito centrale. Non si disturba a mordervi la giugulare come farebbe un leone. No. Lui vi sciabola qui. O qui. {{NDR|imita il gesto spaventando il bambino}}<br>'''Ellie Sattler''': Oh, Alan...<br>'''Alan Grant''': O magari qui, in mezzo alla pancia, facendo fuoriuscire le budella. Il guaio è che siete ancora vivi quando cominciano a mangiarvi. Be', adesso che lo sai, cerca di avere un po' più di rispetto, mh?<br>'''Bambino''' {{NDR|turbato}}: Ok. {{NDR|Alane ed Ellie si allontanano dallo scavo}} *'''Ellie Sattler''' {{NDR|sarcastica, riferendosi al bambino robusto}}: Ehi, Alan, se volevi spaventarlo meglio puntargli addosso una pistola!<br>'''Alan Grant''': Sì, lo so... ma i ragazzini... Tu vorresti uno come quello?<br>'''Ellie Sattler''': Io non voglio quello, ma un esemplare della stessa specie mi interesserebbe molto, professor Grant! Perché ce l'hai tanto con i bambini!<br>'''Alan Grant''': Ah, senti, Ellie, sono rumorosi, sono sporchi, ti fanno spendere un sacco di soldi...<br>'''Ellie Sattler''': Sei tirchio! Tirchio!<br>'''Alan Grant''': E puzzano.<br>'''Ellie Sattler''': No che non puzzano!<br>'''Alan Grant''': Qualcuno puzza!<br>'''Ellie Sattler''': Ah, ma che dici?!<br>'''Alan Grant''': I bambini puzzano! *'''John Hammond''': E non c'è dubbio: le nostre attrazioni faranno impazzire i bambini!<br>'''Alan Grant''' {{NDR|riferendosi alle attrazioni}}: E che cosa sarebbero?<br>'''Ellie Sattler''': Adulti in formato ridotto, tesoro. *'''Dennis Nedry''': Oh, Dodgson!<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|arrivando di soppiatto, col viso nascosto da un cappello e dagli occhiali}}: Non devi chiamarmi per nome.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|urlando per attirare l'attenzione, dopo averlo suggerito}}: Dodgson! Dodgson!! È arrivato Dodgson!!! {{NDR|a Dodgson, con tono normale e disappunto}} Non gliene frega niente a nessuno. Bel cappello. Ti vuoi far passare per un agente segreto? Allora?<br>'''Lewis Dodgson''': 750. Altri 50.000 per la consegna di ogni embrioni vitali. Arriva un milione e mezzo se recuperi tutte e quindici specie dall'isola.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridacchiando}}: Le porto via tutte!<br>'''Lewis Dodgson''': Ricordati, embrioni vitali, non ci servono, se non sopravvivono.<br>'''Dennis Nedry''': E come dovrei trasportare?<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|mostrando una bomboletta di crema da barba}}: Il fondo si apre le vite.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|scoppiando a ridere dall'entusiasmo}}: Fantastico! Oh, mio Dio!<br>'''Lewis Dodgson''': È refrigerato e compartimentale.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridendo}}: Valle dire al mondo!<br>'''Lewis Dodgson''': La dogana può anche controllare, se vuoi. Ecco. Contiene la refrigerate per trentasei ore.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|ridacchiando sarcastico}}: Niente mentolo?!<br>'''Lewis Dodgson''': Gli embrioni dovranno essere di ritorno qui a San Jose per allora.<br>'''Dennis Nedry''' {{NDR|con tono normale}}: Dipende dal tuo uomo con il battello. Domani sera alle sette sul molo est. E assicurati che abbia capito.<br>'''Lewis Dodgson''' {{NDR|sogghignando maleficamente}}: Come pensi di evitare ai controlli?<br>'''Dennis Nedry''': Io ho il margine di diciotto minuti. Diciotto minuti e la tua società recupera dieci anni di ricerche. {{NDR|il cameriere gli da costo per la cena, e lui fissa freddamente a Dodgson}} Non fare il tirchio con me. {{NDR|Dodgson gli dia soldi malinconicamente}} Non fare come Hammond. *'''John Hammond''': Ci dovrete fare l'abitudine al professor Malcolm, soffre di un deplorevole eccesso di personalità! Specialmente per un matematico...<br>'''Ian Malcolm''': Caosologo. Caosologo per l'esattezza. *'''Ian Malcolm''': Voi conoscete la teoria del caos?<br>'''Ellie Sattler''': No.<br>'''Ian Malcolm''': No? Equazioni non lineari? Attrattori strani? Professoressa Sattler, mi rifiuto di credere che lei non familiarizzi col concetto di attrazione...<br>'''John Hammond''' {{NDR|a Donald}}: Io recluto scienziati, lei mi ha portato una rockstar! *'''Ellie Sattler''' {{NDR|notando una pianta}}: Questa pianta non può trovarsi qui! {{NDR|intanto Alan e Ian notano i brachiosauri}} Alan, questa specie di ''Veriforman'' è estinta dal cretaceo! Lo capisci? È impossibile che si trovi qui... {{NDR|Alan le gira la testa in direzione dei brachiosauri, lei rimane a bocca aperta. e scendono dalla Jeep e si avvicinano}} Guarda!<br>'''Alan Grant''': È... è un dinosauro!<br>'''Ian Malcolm''' {{NDR|riferito a Hammond}}: L'hai fatto, brutto figlio di puttana!<br>'''Alan Grant''': Ellie, possiamo anche bruciare il manuale sui sauri a sangue freddo, è completamente sbagliato, questa è una creatura a sangue caldo!<br>'''Ellie Sattler''': Non può vivere in una palude!<br>'''Alan Grant''': Quanti-quanti metri è alto? Sette? Otto?<br>'''John Hammond''': Il Brachiosauro nove.<br>'''Alan Grant''': Nove metri?!<br>'''Donald Gennaro''': Ci facciamo una fortuna con questo posto. {{NDR|Ian sorride dall'emozione}}<br>'''Alan Grant''': Che velocità hanno?<br>'''John Hammond''': Be', il ''Tyrannosaurus rex'' va a cinquanta l'ora.<br>'''Ellie Sattler''': ''Tyrannosaurus rex''?!<br>'''John Hammond''': Mh.<br>'''Ellie Sattler''': Lei ha qui un T-rex?!<br>'''John Hammond''': Certo.<br>'''Alan Grant''': Lo dica ancora.<br>'''John Hammond''': Un ''Tyrannosaurus rex''!<br>'''Alan Grant''': Oh... {{NDR|barcolla come se stesse per svenire}}<br>'''Ellie Sattler''': Mettiti giù.<br>'''John Hammond''': Professor Grant, mia cara professoressa Sattler, benvenuti... al Jurassic Park!<br>'''Alan Grant''': Guarda, si muovono in branchi... si muovono in branchi. {{NDR|a Hammond}} Come c'è riuscito?<br /> '''John Hammond''': Glielo farò vedere. *'''Ellie Sattler''': Allora, che ne pensi? <br /> '''Alan Grant''': Eh... che siamo disoccupati! <br /> '''Ian Malcolm''': Non è meglio dire "estinti"? *'''Donald Gennaro''' {{NDR|riferendosi agli scienziati dietro al vetro}}: Quelli sono degli anima... {{sic|erotics}}?<br>'''John Hammond''': No-no, non ci sono animatronics qui. Quelle persone sono i veri realizzatori di miracoli del Jurassic Park. *'''Ian Malcolm''': Però... mi scusi, come fate a sapere che sono tutte femmine, c'è qualcuno che gira per il parco ad alzare le sottane delle dinosaure?<br>'''Henry Wu''': Basta controllarne i cromosomi, non è tanto difficile. Gli embrioni dei vertebrati sono tutti femmine, con un determinato ormone in più somministrato al giusto stadio di sviluppo diventano maschi... e noi non glielo forniamo.<br>'''Ellie Sattler''': Non glielo fornite?<br>'''Ian Malcolm''': John, il controllo che voi state tentando... non è possibile, se c'è una cosa che la storia dell'evoluzione ci ha insegnato è che la vita non ti permette di ostacolarla, la vita si libera, si espande in nuovi territori e abbatte tutte le barriere dolorosamente, magari, pericolosamente, ma... tutto qui.<br>'''John Hammond''': È tutto qui! {{NDR|gli gira le spalle}}<br>'''Henry Wu''': Lei vuole dire che un gruppo composto interamente di esemplari femmine potrebbe riprodursi?<br>'''Ian Malcolm''': No, dico semplicemente che la vita... ehm... vince sempre. *'''Robert Muldoon''': Dovremmo distruggerli tutti.<br>'''John Hammond''': Ah, Robert! Robert Muldoon, il mio guardiacaccia del Kenya. È un po' allarmista ma sa dei raptor più di chiunque altro! <br>'''Alan Grant''': Mi dica, che metabolismo hanno? Con che ritmo crescono?<br>'''Robert Muldoon''': Sono letali a otto mesi, letteralmente letali. Ho cacciato tutti gli animali dei quali si va a caccia, ma come si muovono questi...<br>'''Alan Grant''': Veloci come bipedi?<br>'''Robert Muldoon''': Come giaguari. Ottanta, cento chilometri l'ora, lanciati in spazio aperto. E sono dei formidabili saltatori...<br>'''John Hammond''': Sì, sì, sì, è per questo che prendiamo delle estreme precauzioni!<br>'''Alan Grant''': E... dimostrano intelligenza? Con quel volume cranico...<br>'''Robert Muldoon''': Già. Dimostrano un'estrema intelligenza, anche di tipo speculativo. Specialmente la più grande: ne abbiamo prodotte otto, ma quando arrivò lei prese il comando del branco e le uccise tutte meno due! Quella là... Quando ti guarda negli occhi si vede che sta rimuginando qualcosa. Per questo dobbiamo nutrirle così. {{NDR|con delle mucche vive}} Lei le guidava all'assalto all'arrivo degli inservienti.<br>'''Ellie Sattler''': La recinzione è elettrificata, vero?<br>'''Robert Muldoon''': Sì, certo, ma non attaccano mai nello stesso punto, cercano sistematicamente dei punti di cedimento... hanno buona memoria. {{NDR|l'imbracatura della mucca viva che è stata data in pasto ai ''Velociraptor'' è del tutto distrutta}}<br>'''John Hammond''' {{NDR|entusiasta, rivolto ai visitatori}}: Allora, avete fame? *'''Ian Malcolm''': La mancanza di umiltà di fronte alla natura che si dimostra qui... mi sconvolge.<br>'''Donald Gennaro''': Grazie, dottor Malcolm, ma credo che le cose siano diverse da quel che io e lei temevamo.<br>'''Ian Malcolm''': Sì, lo so. Sono molto peggio.<br>'''Donald Gennaro''': No, aspetti un momento, non abbiamo neanche visto il parco ancora...<br>'''John Hammond''': No, Donald, Donald, lo faccia parlare. Non c'è motivo... Mi interessano tutti i punti di vista, dico sul serio.<br>'''Ian Malcolm''': Lei non vede il pericolo che è insito in quello che fa? La potenza genetica è la forza più dirompente che esista e lei se ne serve come un... un bambino che... che gioca con la pistola del padre.<br>'''Donald Gennaro''': Non mi sembra opportuno mettersi a generalizzare...<br>'''Ian Malcolm''': Ehm, se-se permette, le dico io qual è il problema insito al potere scientifico che state usando qui: ehm... non ci è voluta nessuna disciplina per ottenerlo. Voi... voi avete letto quello che altri hanno fatto e di lì siete partiti, non sono conoscenze dirette, quindi non vi assumente nessuna responsabilità... per quello. Siete saliti sulle spalle di altri per ottenere un risultato il più rapidamente possibile, e una volta ottenuto questo risultato voi... voi lo avete brevettato, impacchettato, ficcato in una scatoletta di plastica e ora... {{NDR|batte la mano sul tavolo}} lo vendete, volete venderlo.<br>'''John Hammond''': No, io non credo che lei ci stia rendendo giustizia, i nostri scienziati stanno facendo cose che nessuno ha mai fatto prima.<br>'''Ian Malcolm''': Sì, sì, ma erano così preoccupati di poterlo fare che non hanno pensato se lo dovevano fare.<br>'''John Hammond''': I [[condor]]! I condor sono già al limite dell'estinzione, se io decidessi di creare uno stormo di condor su quest'isola, lei non avrebbe niente da obiettare.<br>'''Ian Malcolm''': No, calma, qui non si tratta di una specie cancellata dalla deforestazione, o dalla costruzione di una diga. I dinosauri hanno avuto il loro ciclo, e la natura li ha selezionati per l'estinzione.<br>'''John Hammond''': Non capisco questa mentalità retrograda, specialmente da parte di uno scienziato. Insomma, come si fa a trovarsi illuminati da una [[scoperta]] e a non agire?<br>'''Ian Malcolm''': Che cosa c'è di grandioso nella scoperta? È una penetrazione attiva che... ferisce ciò che esplora. Quella che lei chiama "scoperta"... è uno stupro del mondo della Natura! <br>'''Ellie Sattler''': Il problema è: come si fa a sapere qualcosa di un ecosistema estinto? E quindi come si potrà pensare di poterlo controllare? Voi avete delle piante in questo edificio che sono velenose, le avete scelte per la loro bellezza, ma sono organismi viventi aggressivi che non hanno idea del secolo in cui si trovano, e si difenderanno violentemente se necessario<br>'''John Hammond''': Professor Grant, se c'è una persona qui in grado di apprezzare ciò che sto cercando di fare è lei!<br>'''Alan Grant''': Il mondo ha subito cambiamenti così radicali che corriamo per tenerci al passo. Non voglio affrettare conclusioni, ma dico... i dinosauri e l'uomo... due specie separate da 65 milioni di anni di evoluzione, vengono a trovarsi gettati nella mischia insieme: come potremo mai avere la benché minima idea di che cosa possiamo aspettarci?<br>'''John Hammond''': Non è possibile! Ha! Ha! Non è possibile! Voi eravate venuti qui per difendere me dagli oppositori, e l'unica persona che mi ritrovo a fianco è quella sanguisuga d'avvocato!<br>'''Donald Gennaro''' {{NDR|sarcastico}}: Grazie. *'''Ian Malcolm''': Dio crea i [[dinosauro|dinosauri]], Dio distrugge i dinosauri, Dio crea l'uomo, l'uomo distrugge Dio, l'uomo crea i dinosauri.<br />'''Ellie Sattler''': I dinosauri mangiano l'[[maschio e femmina|uomo]], la [[maschio e femmina|donna]] eredita la Terra. *'''Ian Malcolm''' {{NDR|rivolto al monitor nell'automobile che compie il tour del parco}}: Senta, è previsto che si vedano dei dinosauri nel suo Parco dei Dinosauri? Pronto? Oh? Eh? <br> '''John Hammond''' {{NDR|guardandolo dalla sala di controllo}}: Quanto odio quest'uomo... *'''Ian Malcolm''': Il tirannosauro non osserva comportamenti prestabiliti o i programmi del parco. È questa l'essenza del caos.<br>'''Ellie Sattler''': Io non ho chiaro il concetto di caos... Che cosa vuol dire?<br>'''Ian Malcolm''': Oh... eh... è semplice, si tratta dell'imprevedibilità dei sistemi complessi. Detto in due parole è l'[[effetto farfalla]]. Una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia invece del sole.<br>'''Ellie Sattler''': Cosa?<br>'''Ian Malcolm''': Sono andato troppo veloce?<br>'''Ellie Sattler''': Eh, sì.<br>'''Ian Malcolm''': Andavo troppo veloce, ho fatto cortocircuito. Mi dia quel bicchiere d'acqua. Le faccio vedere, faremo un esperimento. Dovrebbe restare immobile, invece la macchina sobbalza un po', ma non fa niente, è solo un esempio. Ecco, metta la mano ad angolo retto. Sì, così. Allora, una goccia d'acqua cadrà sulla mano. In che direzione ruzzolerà la goccia? Su quale lato, sul pollice o dall'altra parte?<br>'''Ellie Sattler''': Eh, sul pollice...<br>{{NDR|Ian le fa colare una goccia d'acqua sul dorso della mano}}<br>'''Ian Malcolm''': Ah-ah. {{NDR|la goccia cade dal lato del pollice}}<br>'''Ellie Sattler''': Giusto.<br>'''Ian Malcolm''': Ok-ok, blocchi la mano, blocchi la mano. Non si muova, adesso faccio la stessa cosa. Rimetto la goccia nello stesso punto di prima. Da che parte ruzzolerà?<br>'''Ellie Sattler''': Diciamo... indietro, dalla stessa parte.<br>'''Ian Malcolm''': Dalla stessa parte, diciamo dalla stessa parte. {{NDR|fa colare un'altra goccia}} Ha cambiato. Ha cambiato per via di minute variazioni. Ehm, lìorientamento della peluria della sua mano...<br>'''Ellie Sattler''': Ehi, Alan, guarda.<br>'''Ian Malcolm''': ...la quantità di sangue che dilata le vene, le imperfezioni della pelle...<br>'''Ellie Sattler''': Imperfezioni della pelle?<br>'''Ian Malcolm''': Microscopiche, microscopiche. Stia tranquilla. Niente si ripete mai e tutto influenza il risultato e tutto questo è...<br>'''Ellie Sattler''': ...l'imprevedibilità!<br>'''Ian Malcolm''': Esatto. {{NDR|Alan scende dalla Jeep}} Ecco, un'altra prova: nessuno poteva prevedere che il professor Grant sarebbe saltato improvvisamente da un veicolo in movimento.<br>'''Ellie Sattler''' {{NDR|anche lei scende dalla Jeep}}: Alan! Alan!<br>'''Ian Malcolm''': Ecco, c'è un altro esempio! {{NDR|ridacchia nervosamente}} Io adesso sto qui da solo e parlo con me stesso... questa, questa è l'essenza del caos! *'''Alan Grant''': È sposato?<br>'''Ian Malcolm''' Ogni tanto. Ehm, sì, sono alla continua ricerca di una futura ex signora Malcolm. *{{NDR|A causa di un'interruzione di corrente la Jeep si ferma proprio davanti alla gabbia del T-rex}}<br>'''Ian Malcolm''': I bambini?<br>'''Alan Grant''': Non l'ho chiesto. Che dovrebbero avere?<br>'''Ian Malcolm''': I bambini avranno paura.<br>'''Alan Grant''': Che c'è da aver paura? È un'interruzione di corrente.<br>'''Ian Malcolm''': Non ho detto che io ho paura!<br>'''Alan Grant''': Non ho detto che lei ha paura.<br>'''Ian Malcolm''': Lo so. *{{NDR|Tim indossa un binocolo a infrarossi}}<br>'''Donald Gennaro''': Ehi, dove li hai trovati quelli?<br>'''Tim Murphy''': Nella cassetta sotto il sedile.<br>'''Donald Gennaro''': Sono pesanti?<br>'''Tim Murphy''': Sì.<br>'''Donald Gennaro''': Allora sono cari. Rimettili a posto. *{{NDR|Donald si rifugia terrorizzato in un bagno pubblico per scappare dal T-rex}}<br>'''Alan Grant''': Perché sta correndo così?<br>'''Ian Malcolm''': Quando la devi fare, la devi fare! *'''Tim Murphy''': Tutta questa fatica e ancora siamo in macchina!<br>'''Alan Grant''': Ah, ma almeno non stai più in cima a un albero. *{{NDR|Malcolm è a terra ferito}}<br>'''Ellie Sattler''': Possiamo rischiare di muoverlo?<br/>'''Ian Malcolm''' {{NDR|sente il tirannosauro che si avvicina}}: Rischiate, rischiate... *'''Tim Murphy''': Sa come si chiama un dinosauro disobbediente?<br>'''Alan Grant''': Non lo so. Come si chiama un dinosauro disobbediente?<br>'''Tim Murphy''': Di'-di-no sauro. E un dinosauro obbediente?<br>'''Alan Grant''': Mi arrendo.<br>'''Tim Murphy''' {{NDR|[[barzellette dai film|barzelletta]]}}: Di'-di-sì sauro. *'''John Hammond''': Sa qual è la prima attrazione che misi su quando me ne andai dalla Scozia? Il circo delle pulci, a Petticoat Lane. Era veramente una meraviglia! Avevo un piccolo trapezio e una giostra, un carosello, e un'altalena. Tutti a movimento meccanico, naturalmente, ma la gente diceva sempre di vedere le pulci: "Ho visto le pulci, mammina! Tu le vedi, le pulci?" Le pulci domatrici, le pulci equilibriste, le pulci pagliaccio... ma con questo parco... volevo far vedere qualcosa che non fosse un'illusione, qualcosa di reale, qualcosa che... si vedesse e si toccasse. Un'idea non priva di meriti.<br />'''Ellie Sattler''': In questi casi le cose non basta pensarle, bisogna sentirle dentro.<br />'''John Hammond''': Ha ragione, ha assolutamente ragione! Assumere Nedry è stato un errore, questo è evidente, siamo troppo dipendenti dall'automazione, me ne rendo conto, adesso! Ma la prossima volta tutto si può correggere! <br />'''Ellie Sattler''': John...<br />'''John Hammond''': La [[creazione]] è un atto di assoluta volontà. La prossima volta sarà impeccabile!<br />'''Ellie Sattler''': È ancora un circo delle pulci, è tutta un'illusione!<br />'''John Hammond''': Quando avremo di nuovo il controllo...<br />'''Ellie Sattler''': Non lo avete mai avuto il controllo, questa è l'illusione! Io sono stata abbagliata dalle potenzialità di questo parco, ma ho commesso un errore anch'io, non ho avuto il rispetto di quelle potenzialità e ora si sono scatenate! C'è una sola cosa che conta, adesso: le persone che amiamo. Alan, Lex e Tim... John, sono tutti là fuori, dove la gente sta morendo! {{NDR|tristemente stressata, si mette a mangiare il gelato}} È buono. <br />'''John Hammond''': Qui non si bada a spese. *{{NDR|Un brachiosauro mangia delle foglie vicine a loro}}<br>'''Lex Murphy''': Posso toccarla?<br>'''Alan Grant''': Certo, fai conto che sia una specie di grossa mucca.<br>'''Lex Murphy''': Mi piacciono le mucche. {{NDR|si avvicina}} Ehi, vieni qua, vieni bella, coraggio! {{NDR|il brachiosauro la ricopre di muco starnutendole addosso}}<br>'''Tim Murphy''': Dio ti benedica!<ref>Traduzione letterale di «God bless you!», frase per dire «Salute!» dopo uno starnuto o un colpo di tosse.</ref> *{{NDR|Dopo che un brachiosauro ha ricoperto il muco a Lex starnutendole addosso}}<br>'''Tim Murphy''': Ecco, che bellezza! Non vorrà più fare altro! Starà chiusa in camera sua dalla mattina alla sera a giocare col computer.<br>'''Lex Murphy''': Io sono un'[[hacker]]!<br>'''Tim Murphy''': E io che ho detto? Sei una secchiona!<br>'''Lex Murphy''': Non sono una secchiona, sono un'esperta in computer! *'''Alan Grant''': Oddio... lo sapete cos'è questo? È un uovo di dinosauro! Loro si stanno... riproducendo!<br />'''Tim Murphy''': Ma... mio nonno dice che i dinosauri sono tutte femmine!<br />'''Alan Grant''': DNA di anfibio...<br />'''Lex Murphy''': E cioè?<br />'''Alan Grant''': Beh, durante la visita il filmino diceva che hanno usato DNA di un rospo per riempire le interruzioni delle sequenze genetiche, hanno mutato il codice genetico dei dinosauri miscelandolo con quello dei rospi... Ora, alcuni rospi dell'Africa occidentale cambiano spontaneamente di sesso da maschio a femmina se si trovano in un gruppo monosessuale. Malcolm aveva ragione. Guardate... {{NDR|indica le impronte lasciate dai dinosauri neonati}} La vita alla fine ha trionfato! *'''John Hammond''': Tutti i grandi parchi hanno avuto ritardi. Quando aprirono Disneyland, nel 1956, non funzionava niente, niente...<br/>'''Ian Malcolm''': Sì, però, se il Villaggio dei Caraibi va in tilt, i pirati mica si mangiano i turisti! *'''John Hammond''': Eh... dovrei essere io ad andarci...<br>'''Ellie Sattler''': Perché?<br>'''John Hammond''': Io sono un... Lei invece è una...<br>'''Ellie Sattler''': Senta, parleremo della discriminazione sessuale nei casi di emergenza quando ritorno. *'''Alan Grant''': Solo i due raptor, vero? Sei sicura che il terzo sia rinchiuso?<br>'''Ellie Sattler''': Sì... se non hanno imparato ad aprire la porta. {{NDR|si vede un ''Velociraptor'' aprire la porta della cucina usando la maniglia}} ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Alan Grant''': Signor Hammond, dopo attente considerazioni, ho deciso di non avallare il suo parco! <br> '''John Hammond''': Anche io! ==Citazioni su ''Jurassic Park''== *In quel film, tutti i dinosauri avevano una loro voce. Se guardi ora, fanno tutti Roar alla stessa maniera. È come se un attore compiesse sempre il medesimo gesto. ([[Phil Tippett]]) *Non è un caso se ''Jurassic Park'' regge il tempo molto meglio di tanti reboot moderni o franchise. Il segreto sta nel fatto che lavoravamo a stretto contatto con il reparto sonoro e fu fondamentale avere quel dettaglio prima ancora di iniziare. L’idea era di fare in modo che il sonoro fornisse elementi per fare meglio l’animazione: l’abbiamo animati intorno ai rumori. ([[Phil Tippett]]) ===Frasi promozionali=== *Un'avventura iniziata 65 milioni di anni fa.<ref>Dalla locandina in italiano. {{Cfr}} [http://www.filmtv.it/film/11506/jurassic-park/foto/34390/ ''Foto Locandina Jurassic Park''], ''FilmTV.it''</ref> ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Jurassic Park}} [[Categoria:Film di fantascienza]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film premi Oscar]] bnzijjoehdrgaxl1gwfxk6uoxa2mlb6 Fabri Fibra 0 9954 1224060 1204320 2022-08-23T11:51:08Z StomboyCarGeek 87114 wikitext text/x-wiki [[File:Fabri Fibra-1 (cropped).jpg|thumb|upright=1.5|Fabri Fibra nel 2014]] {{indicedx}} '''Fabri Fibra''', pseudonimo di '''Fabrizio Tarducci''' (1976 – vivente), rapper italiano. ==Citazioni di Fabri Fibra== *Dove c'è il silenzio, le rime arrivano a descrivere mondi spesso mai raccontati. Dover spiegare certe rime come se fossero consce dichiarazioni virgolettate è strano e le deforma, ma le canzoni non sono la realtà. Tutt'altro. Il rapper non prende una posizione sulla canzone che scrive: è l'ascoltatore che è costretto a riflettere e a prendere una posizione.<ref>Citato in ''[http://www.huffingtonpost.it/2013/04/12/fabri-fibra-violenza-contro-donne_n_3068853.html Fabri Fibra: "Non sono un violento. Nelle mie canzoni non c'è quello che penso. Azioni contro le donne peggior crimine che si possa commettere"]'', ''HuffingtonPost.it'', 12 aprile 2013.</ref> *Il sentimento italiano principale non è l'amore, è l'invidia.<ref>Dall'intervista al programma televisivo ''L'era glaciale'', Rai Due, 29 maggio 2009.</ref> {{Int|Da ''[http://www.corriere.it/spettacoli/07_novembre_09/laffranchi.shtml Fabri Fibra contro tutti (e nel cd c'è anche Lapo)]''|Intervista di Andrea Laffranchi, ''Corriere.it'', 9 novembre 2007}} *Voglio demolire quel mondo di bugie. Non c' è limite, tutti vogliono andare in [[Televisione|tv]] dove tutto è perdonato. Quando ci vado capisco che mi guardano ma non mi ascoltano. Mi danno importanza come fossi il [[Pietro Taricone|Taricone]] dei bei tempi e penso al potere che ha chi è in video ogni giorno. *{{NDR|[[Laura Chiatti]]}} L'ho incontrata a una festa. Ero ubriaco e le ho detto proprio quelle cose. Non l'ho più rivista, avrà una vita da cinema e tronisti. Tanto io preferisco le ragazze punk. *{{NDR|[[Anna Falchi]]}} È un'opportunista. Si fa vedere in giro con la nipotina per salvarsi la faccia... Troppo tardi. *Volevo valorizzare un italiano semplice. Nessuno, tranne la [[Gianna Nannini|Nannini]], scrive più testi interessanti. Voglio fare un rap di classe. Le [[parolaccia|parolacce]] le lascio alle radio: le usano per paura che la gente cambi canale. A proposito di censura, l'avvocato della casa discografica ha detto che ci sono 22 punti perseguibili. Ne ho tolto solo uno per rispetto a [[Zucchero (cantante)|Zucchero]]. {{Int|Da ''[http://www.corriere.it/spettacoli/10_agosto_31/fabri-fibra_bb7a601c-b4f3-11df-8e04-00144f02aabe.shtml Fabri Fibra: il mio rap contro tutti]''|Intervista di Andrea Laffranchi, ''Corriere.it'', 31 agosto 2010}} *Se la [[musica]] è cantare bei motivetti che dicono poco io non lo so fare. *I [[Cantante|cantanti]] sono delle escort, sono pagati per non dire nulla. E quelli che pensano che io sbagli a dire certe cose mi sembra vivano a Disneyland. *I miei testi non sono verbali dei vigili e non c'è nulla di personale. Qualcuno dice che li uso per vendere e allora consiglio a tutti gli artisti che non hanno successo di fare la stessa cosa. *In [[Italia]] l'[[omosessualità]] è accettata solo su un palco, nella realtà i gay vengono bastonati in piazza. Vorrei che questi artisti invece di mettersi il lucidalabbra facessero uscire il messaggio che si può vivere l'omosessualità, tabù in Italia, in maniera naturale. *{{NDR|[[Laura Chiatti]]}} La stimo, è una brava attrice. Citandola voglio dire che la tv ti fa credere che la puoi avere solo se sei famoso e non se hai una vita normale. L'ho conosciuta quando sono diventato qualcuno, quindi quello che pensavo da ragazzo di provincia è vero. {{Int|Da ''[http://www.lastampa.it/2010/08/31/spettacoli/musica/fabri-fibra-il-rap-italiano-sono-io-e-ce-l-ho-con-tutti-5YYxU7R3bfhitEJFRP1TmM/pagina.html Fabri Fibra: il rap italiano? Sono io e ce l'ho con tutti]''|Intervista di Luca Dondoni, ''La Stampa.it'', 31 agosto 2010}} *Non c'è nulla di personale. Se faccio nomi e cognomi, la gente capisce immediatamente a chi mi riferisco. Senza preamboli. Sono un artista e nei miei dischi posso dire quello che voglio. Spesso i nomi mi servono per chiudere una rima e basta. Se poi le cronache italiane e le notizie che i tiggì sparano ogni giorno trovano dei rimandi anche nelle canzoni non è colpa mia. Sono lo specchio di ciò che accade nella realtà. *[[Francesco Facchinetti|Facchinetti]] è fra quelli che mi odiano senza nemmeno capire cosa scrivo. All'ingresso della Universal hanno tolto il suo ritratto per mettere il mio. Ho venduto molti più dischi di quanti lui potrebbe mai immaginare. Ma poi di cosa stiamo parlando? Che continui pure a fare i suoi programmi del cavolo. E poi di quello che dicono gli altri non mi importa nulla. *{{NDR|[[Fabio Fazio]]}} Lui è noioso, i suoi ospiti sono noiosi. *Se oggi incidi un cd per una major o è completamente diverso da tutto il resto o è meglio che fai un altro mestiere. {{Int|Da ''[http://www.panorama.it/musica/fabri-fibra-intervista-guerra-pace-pronti-via/ Fabri Fibra, "Guerra e Pace", l'intervista]''|Intervista di Alessandro Alicandri, ''Panorama.it'', 28 gennaio 2013}} *{{NDR|Su [[Elisa]]}} È il tipo di persona che si presenta quando ha qualcosa da dire altrimenti vive la sua vita. Su Radio Italia ho visto un suo concerto da poco, era vestita di bianco, mi sentivo fortunato di aver trovato per coincidenza quel live. È così importante Elisa che non è lei a seguire il mercato, ma è il mercato a inseguirla e a chiederle di tornare. *{{NDR|Sui simboli massonici nel video di "Pronti, Partenza, Via"}} Io ho sempre sentito dire che in Italia la politica è lontana dalla gente e dalla realtà. Tanta gente, allo stesso modo, è lontana politica e dalla realtà se pensa che due simboli massonici mi fanno diventare massone. Si è talmente lontani dal vero che è il segnale che ti fa capire come mai siamo messi così nel nostro Paese. Quando ho fatto il video l'ultima cosa che potevamo immaginare con il team è che la gente potesse pensare al satanismo o ad altro. Cosa dovrebbe pensare allora Mario Monti? {{Int|Da ''[https://www.bitchyf.it/fabri-fibra-risponde-alla-querela-di-valerio-scanu-non-lo-conosco-ma-ho-pagato-20-000e/ Fabri Fibra, "Uncategorized", l'intervista]''|Intervista di Fabiano Minacci, ''bitchyf.it'', 30 giugno 2016}} * Ho sempre criticato i personaggi di un certo tipo che arrivano sotto i riflettori grazie a mille strategie e scorciatoie televisive, nei miei dischi sono libero di poterlo fare, lo faccio nel mio stile e non credo di offendere o danneggiare veramente nessuno. * All'estero nei testi del rap si tirano in ballo molti personaggi dello spettacolo con immagini altrettanto forti (anche nei video, basti vedere l'ultimo di [[Kanye West]]). * Non solo non sono [[omofobia|omofobo]], ma l'orientamento sessuale di chicchessia non modifica minimamente la mia opinione sugli altri. {{Int|Da ''[https://www.giornalettismo.com/fabri-fibra-fenomeno-anti-fedez/ Fabri Fibra, "Fabri Fibra sfonda con "Fenomeno". Il successo dell'anti Fedez", l'intervista]''|Intervista di Redazione, ''giornalettismo.com'', 5 maggio 2017}} * [[Fedez]] prende soldi dai vecchi della TV, ma in ogni circo serve una [[scimmia]] che balla. * Io sento spesso dire, soprattutto dai grandi, «Non c'è spazio per i giovani, diamo spazio ai giovani», e anche «Fuori non c'è più lavoro, inventati un lavoro». Poi dicono «IE però voi giovani state sempre su internet». Ma i giovani stanno inventando un lavoro su internet. Gli Youtuber, i blogger...Stai davanti a una telecamera a fare un fenomeno. Oggi sei costretto a fare il fenomeno per portare i soldi a casa. {{Int|Da ''[http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/articoli/1079087/quando-leggo-le-mie-interviste-ho-paura.shtml "Quando leggo le mie interviste ho paura"]''|Intervista di Andrea Conti, ''TgCom24.it'', 29 gennaio 2013}} *Ho iniziato ad ascoltare rap negli anni 80 e poi lungo tutti gli anni 90. Già allora erano in molti a denunciare il sistema nei media. Anche oggi, nel 2013, questo tema è attuale e la domanda è 'di chi ci dobbiamo fidare'? Sia nell'informazione tradizionale che in quella indipendente e i blog sembra ormai di leggere sempre le stesse cose. C'è un appiattimento culturale, ecco che allora mi sorge qualche dubbio. Chi controlla chi e cosa? Ad esempio, il caso del Monte dei Paschi di Siena. Tutti sapevano: i politici, il sistema economico e finanziario e ovviamente anche la stampa che è "controllata". In questo momento si dà molto più spazio alla cronaca per intrattenere e non per approfondire. I casi di [[femminicidio]] non vengono esaminati con attenzione. Ma se ci pensiamo questi uomini che commettono atti brutali forse hanno perso i punti di riferimento nella vita a causa del momento sociale... Insomma nessuno approfondisce o fa un'analisi sociologica. *{{NDR|Su Valerio Scanu}} Per fare un discorso ampio sul rapporto tra case discografiche e [[talent show]]. Premesso che non ce l'ho con i talent anche se quando mi hanno chiamato a "X Factor" e per "The Voice" volevano facessi il giudice e non per cantare. Non me la sento di giudicare ho pure proposto diverse soluzioni per interagire coi ragazzi, tutte respinte. Tornando al discorso di prima, Scanu ha vinto Sanremo e in un anno ha raggiunto il successo per poi finire schiacciato per terra senza più l'apporto dei discografici. Questi ultimi abbracciano i ragazzi che vengono dai talent come fossero fonte di ricchezza per poi sparire. Dunque Scanu non dovrebbe incazzarsi con me ma anzi lo incito a incazzarsi coi suoi discografici, svincolarsi e fare la musica libera che vuole. *{{NDR|Su [[Festival della Canzone Italiana di Sanremo|Sanremo]]}} Mi è costato un sacco direi di no a Mauro Pagani a cui voglio molto bene e che conosco dalla collaborazione per il singolo benefico 'Domani'. Oggi a Sanremo dico no perché sicuramente l'intenzione è quella di scatenare la polemica con quello che canto. Quando, invece, è importante raccontare una storia e spiegare le origini del rap. Insomma oltre a una motivazione economica, andare lì mi farebbe perdere un bel po' di copie vendute perché i fan non capirebbero, non c'è una preparazione culturale adeguata per accogliere l'hip hop o il rap su quel palco. Magari le cose cambieranno e mai dire mai. Un giorno chissà... Intanto ci sarà il mio pupillo Clementino nella serata dei duetti con gli Almamegretta. ==Citazioni tratte da canzoni== {{autori testi}} ===''Turbe giovanili''=== '''Etichetta''': Vibrarecords, 2002, prodotto da [[Neffa]] e Lato. *''Ritorna dai tuoi simili se ti disfai, | ma quali stimoli noi non vogliamo guai.'' (da ''Scattano le indagini'', n. 1) *''La gente corre ma in curva non frena | lei non prende sonno e quando dorme trema.'' (da ''Luna piena'', n. 2) *''Per casa in cerca di calma | cambio maglia | cambio canale, canzone | cambio espressione, umore | e in fondo per quanto posso cambiare mi cambi il mondo.'' (da ''Luna piena'', n. 2) *''Luna piena tu che vai a cena | io da stamattina che aspetto questa sera.'' (da ''Luna Piena'', n. 2) *''Fa lo stesso ti sei mai chiesto a cosa aspiri? | Pensi confuso ormai fumi e soffochi da i tuoi tiri | ti rifletti mille e milioni più di difetti | smetti per poi iniziare in pensieri ancor più ristretti | dimmi che aspetti? | Dimmi che aspetti intere ore la grande occasione | l'idea geniale o il grande amore | che poi se questo tempo non ci aspetta?'' (da ''Di fretta'', n. 5) *''Vorrei il tuo tempo, vorrei il tuo tempo | vorrei il mio nome in maiuscolo scritto ovunque sul tuo pavimento.'' (da ''Come te''<ref group="testo" name=castellana>Testo di Fabrizio Tarducci e [[Al Castellana|Alessandro Castellana]].</ref>, n. 10) *''Che ne diresti di farti quattro passi nei pressi degli eccessi | basta saperne gli accessi | dimmi che vuoi cambiare finché interessi | vedi che puoi cambiare tutto tranne noi stessi | stessi discorsi alla stessa ora | ora che neanche sai in casa tua chi ci vorresti.'' (da ''Se non dai il meglio'', n. 12) *''Fa bene lasciarsi se prima contiamo i danni | ma prima di addormentarti i sogni non te li programmi.'' (da ''Se non dai il meglio'', n. 12) *''A volte si fa quel che in fondo non bisogna.'' (da ''Nuovi stili d'insonnia'', n. 14) *''Non penso che sia soltanto un mio modo di fare, essere perso per qualcuno che ti considera il numero uno. Il mondo è un drogato, sorridendo peggiora di ora in ora, di giorno in giorno...'' (da ''Nuovi stili d'insonnia'', n. 14) ===''Mr Simpatia''=== '''Etichetta''': Vibrarecords, 2004, prodotto da [[Nesli]], [[Bassi Maestro]] e Bosca. *''Mi addormento sognando che mi sveglio in una bara | mi masturbo con davanti il videoclip di Paola e Chiara.'' (da ''L'uomo nel mirino'', n. 1) *''Rinfaccio a mia madre il giorno in cui mi ha partorito | come auguro la morte ad ogni stronzo che mi ha tradito!'' (da ''L'uomo nel mirino'', n. 1) *''Io non rimo, inietto veleno in questo casino | lancio freccette sulla mia foto da bambino | e se ancora non mi ammazzo | è grazie al cazzo. | Il destino mio è fare l'uomo nel mirino | mi bagno di benzina tu passami l'accendino | e se ancora non mi ammazzo | è grazie al cazzo.'' (da ''L'uomo nel mirino'', n. 1) *''Sono nato il 17 di venerdì | odio [[Irene Lamedica]] e il suo cazzo di r'n'b''' (da ''Venerdi 17'', n. 4) *''Ma sai cos'è la sfiga? | Chi manifesta al G8 e poi finisce a terra con un colpo in testa! | E sai cos'è uno sbirro? Chi viene assolto in piazza con la divisa anche se poi gli parte un colpo!'' (da ''Venerdì 17'', n. 4) *''Non sono affatto interessato ai tuoi commenti e sai perché? | di cattiverie ne ho pensate anche fin troppe su di me.'' (da ''Momenti no'', n. 6) *''Un paio di anni fa ero troppo stupido lo so | ma sto pagando un prezzo che non me lo scorderò, | sono in down perciò | il peggio è che peggiorerò, | un uomo bomba mi sfuggirò | e mi autodistruggerò. | Il mio cuore ancora batte ma soltanto per un po'.'' (da ''Momenti no'', n. 6) *''Io quando parlo con mio padre sento il gelo dentro me | perché non parla con mia madre e lei non parla più con me | sono un pazzo vagante insano tanto quanto te | che diventa schizofrenico in classe (chi cazzo c'è?)!.'' (da ''Momenti no'', n. 6) *''Il mio nervoso non c'entra con il caffè | e il pessimismo qui germoglia insieme all'odio che già c'è.'' (da ''Momenti no'', n. 6) *''E non ne vale la pena | se questo è un lavoro meglio farsi in vena | almeno per un po' non sentirò il problema | vorrei vedere il mio capo andare in cancrena.'' (da ''Rap in vena'', n. 8) *''Mi sveglio e vado al lavoro con l'umore storto | tanto che il primo stronzo che incontro lo vorrei morto, | faccio benzina e già 'sto scemo guarda male, | cazzo vuoi c'hai un lavoro di merda? Ed io uguale!'' (da ''Rap in vena'', n. 8) *''Io ti strapperei gli occhi, mi smetterai di fissare, | chiudi 'sta cazzo di bocca che neanche sai ingoiare.'' (da ''Niente male'', n. 9) *''Non c'è donna più triste della donna che abbracci | quando dopo un secondo con due parole la schiacci.'' (da ''Niente male'', n. 9) *''Io non sopporto le persone timorate di Dio | che hanno i rimorsi di coscienza e ogni discorso è un rinvio | e sono i primi a nascondersi, | non sanno rispondersi | e quando stanno insieme devono corrispondersi.'' (da ''Niente male'', n. 9) *''Sto pensando è un peccato perché in fondo mi piaci | ma sei squallida anche quando resti zitta nei baci.'' (da ''Niente male'', n. 9) *''E questo è il motivo per cui non mollo | anche se sto con i nervi a pezzi fatto fino al midollo, | non crollo, | mi stringono per il collo, | stanno strangolandomi impedendomi il decollo.'' (da ''Non crollo'', n. 11) *''Ho il piacere di introdurre questo nuovo cantante | si chiama Fabri Fibra, il grillo parlante, | [[Bob Marley]] al confronto fuma che è un dilettante, | le rime del Fibroga sono un trip agghiacciante.'' (da ''Non crollo'', n. 11) *''Ricordi quando hai detto "adesso lui fa il ricco" | quando neanche immagini io quanto sono a picco, | ma se poi c'avessi i soldi per cui tu mi incolpi ancora | io ci pagherei uno stronzo che ti spari nella gola!'' (da ''Non crollo'', n. 11) *''Ma con i soldi di papà io a quindici anni ho preso il fumo | hai comprato un cd vuoto perché io non son nessuno!'' (da ''Non crollo'', n. 11) *''Ho visto [[Caparezza]] ribaltarsi in bici dopo che gli ho rotto i freni | con lo scardina radici.'' (da ''Non fare la puttana'', n. 12) *''Odio la gente che continua a promettere | che mi presenterà qualcuno perché so trasmettere, | quando in verità io sto cercando di smettere, | cammino a gattoni, faccio fatica a connettere | che sono dieci anni che agli stessi ripetiamo | continua a sostenere questo hip-hop italiano!'' (da ''Non fare la puttana'', n. 12) *''Io di notte non dormo più, | io dagli occhi vedo blu | e di certo non sei tu a descrivermi [[Gesù]]. | In Italia nord e sud fa la croce all'ovest e all'est | e ti fottono con un test | una vita di merda | e di stress.'' (da ''Palle piene'', n. 14) *''Quando giro in città c'è chi mi chiede curioso: | "Ehi Fibra, come mai non sei ancora famoso?" | Lascia che ti dia questa spiegazione qua: | "io mica aspetto un treno che passò anni fa!"'' (da ''Mr. Simpatia'', n. 15) *''In classe mettono un [[crocifisso]] per educarci, | ti prendono a schiaffi se lo stacchi | tu non provarci!'' (da ''Mr. Simpatia'', n. 15) *''Lo sguardo della gente non osserva ma analizza, | l'ipocrisia che c'è nell'aria emana una gran puzza, | mi dà la nausea, cazzo voglio una pausa.'' (da ''Andiamo''<ref group="testo" name=connesli>Testo di Fabrizio Tarducci e [[Nesli|Francesco Tarducci]].</ref>, n. 16) *''Parto col ciak, | prevedo il crack ancora dicono, | l'Italia è qui a due passi dall'[[Iraq]].'' (da ''Tienila su'', n. 17) *''Io sono il testimone oculare dello sconforto, | la prova evidente che qualcosa è andato storto.'' (da ''Tienila su'', n. 17) *''Ogni volta che non sai se credere ancora in tutto quel che fai questa volta allora tienila su! | Ogni lotta che non vuoi se guardi allo specchio dentro gli occhi tuoi questa volta allora tienila su!'' (da ''Tienila su'', n. 17) ===''Tradimento''=== '''Etichetta''': Universal Music, 2006, prodotto da Big Fish, Nesli, DJ Nais. *''Ma finché esisto brucerò ogni impianto, | che piuttosto di calmarmi vado in cerca allo schianto, | come il figlio scomparso di [[Lory del Santo]]. | Benvenuti al mio drive in sono pazzo, | questo è quanto.'' (da ''Rap in guerra'', n. 1) *''Il mio corpo è a terra | ma non mi sposti da qui, | mi servirà una barella, | ma non mi sposti da qui. | Ribalto le mie budella, | ma non mi sposti da qui, | finché il mio rap è in guerra, | ma non mi sposti da qui.'' (da ''Rap in guerra'', n. 1) *''Se c'è una cosa che odio è il rap positivo, | quando penso che esisto già mi nausea essere vivo!'' (da ''Rap in guerra'', n. 1) *''Ho [[ventottenne|ventotto anni]] ragazze, contattatemi, scopatemi, | e se resta un po' di tempo presentatevi, | non conservatevi, datela a tutti anche ai cani, | se non me la dai, io te la strappo come Pacciani.'' (da ''Su le mani'', n. 2) *''Se io fossi nato donna ascolterei [[Madonna (cantante)|Madonna]], | vestirei senza mutande, ovunque sempre in minigonna, | così non mi ci vedo e neanche tu scommetto.'' (da ''Su le mani'', n. 2) *''Io non capisco perché ma ogni periodo | c'è qualcuno che se ne viene fuori dicendo che io | io sono morto.'' (da ''Applausi per Fibra'', n. 3) *''Non ho mai smesso un giorno di fantasticare, | non ho mai fatto grandi successi in generale, | guardando gli altri mi sembravano così lontani, | chiedendomi se a casa loro volassero i divani!'' (da ''Applausi per Fibra'', n. 3) *''Hai comprato il mio cd e lo canti tutto a memoria, | è uno scandalo quando poi | l'hai copiato a metà scuola.'' (da ''Applausi per Fibra'', n. 3) *''Non domandarti come passano i giorni e le notti, | non guardi mamma mentre piange e lacrima dagli occhi.'' (da ''Applausi per Fibra'', n. 3) *''Se avessi fatto il corso di farmacia | a quest'ora avrei una [[laurea]] e comunque sia | dimmi quanti laureati hanno la garanzia | di non finire lavapiatti in pizzeria.'' (da ''Mal di stomaco'', n. 4) *''Piacere mi chiamo Fibra, lei è la mamma? | Lo sa che sua figlia a sedici anni è già una cagna? | E gira in classe con la pancia mezza nuda | davanti a un professore che ha gli occhi di un barracuda.'' (da ''Mal di stomaco'', n. 4) *''Potrei non avere compagnia perché ho perso i milioni alla [[lotteria]], | ma dimmi: tu ci credi alla lotteria? | Lo conosci uno che ha vinto alla lotteria?'' (da ''Mal di stomaco'', n. 4) *''Nel mio quartiere sui muri c'è scritto se arriva di notte la pula sei fritto!'' (da ''La pula bussò'', n. 6) *''Questi musi persi in musica verranno rinchiusi, | fa di più: scarica la bomba nel tuo mac! | Va da sé, Boom! | Teste Mobumaleck ho il lobo in orecch. | dal primo rec. | rap rimo non repprimo storie tipo "rap" | "caba-caba-rap", rappi come un preti epilet-ti-co | minciamo ad aspettare che smetti, | questa guerra traumatizza gli addetti | fanno salti in aria come confetti! | No remorse, no rimorsi, ho l'alfabeto morse, | vuoi un morso come i Doors a fine percorso?'' (da ''Sono un soldato'', n. 10) *''Meglio il mondo in cui la guerra entra in qualunque filmato | così vedrai ti rendi conto in che bel mondo sei nato, | sei un soldato.'' (da ''Sono Un soldato'', n. 10) *''Cazzo cosa darei per avere qui una vera donna | al posto di stupide minorate minorenni in minigonna.'' (da ''Coccole'', n. 11) *''La verità è che se avrò successo | questi fans che mi han seguito qui fino a adesso, | appena vedono che prendo il primo premio | mi diranno: "vaffanculo scemo!"'' (da ''Vaffanculo scemo''<ref group="testo" name=connesli/>, n. 12) *''Voglio dirti una cazzata e lo sanno i miei, | ma le rime non mi mandano in Hit Parade.'' (da ''Vaffanculo scemo''<ref group="testo" name=connesli/>, n. 12) *''Insomma guardati intorno cadi a pezzi | per quanto disprezzi | ma non mi spezzi.'' (da ''Tutti matti'', n. 14) *''Quante cazzate quando manca la fiducia.'' (da ''Tutti matti'', n. 14) *''Ma qualche anno fa ero molto più ottimista, | ora mi sento come se avessi perso la vista, | io vorrei l'autocontrollo di un terrorista.'' (da ''Tutti Matti'', n. 14) *''Il diavolo entra in casa quando meno te l'aspetti, | l'insoddisfazione arriva anche se c'hai i figli perfetti.'' (da ''Idee stupide''<ref group="testo" name=mancino>Testo di Fabrizio Tarducci e [[Diego Mancino]].</ref>, n. 15) *''Io ringrazio il cielo per non essere nato un bigotto, | per non essere un [[Comunione e Liberazione|ciellino]] o un fissato all'[[enalotto]], | ringrazio Dio per non avere un padre che fa il poliziotto, | mio padre non è un ladro né un politico corrotto.'' (da ''Idee stupide''<ref group="testo" name=mancino/>, n. 15) *''Mi sta sul cazzo [[Gemelli DiVersi|Grido | i gemelli]] e il cugino e duecento nomi a caso di gente | che non sa persino che io rimo.'' (da ''Idee stupide''<ref group="testo" name=mancino/>, n. 15) *''A parte il rap io sono un fallito, | stacchi questa musica e son bello che finito, | a volte mi sembra davvero di essere impazzito, | ho visto anche fumetti su di me in qualche sito.'' (da ''Idee stupide''<ref group="testo" name=mancino/>, n. 15) *''Quando bevo io dico stronzate, | sono sterile, che cazzata, | lei mi guarda imbarazzata, | questa tipa tutta abbronzata, | che lavoro fai? Guarda, lavoro in banca e sono socio di.. che cazzata. | Ho pure un locale qui, che cazzata. | È chiuso ogni venerdì, che cazzata. | Lesbo? Eh? Chi? Cosa è stato? L'hai sentito no? Che cazzata!'' (da ''Che Cazzata'', n. 16) ===''Pensieri scomodi''=== '''Etichetta''': Universal Music, 2006, CD bonus presente nella ''Platinum edition'' di ''Tradimento.'' *''Un anno al buio, palle di cuoio, | crisi di testa, a momenti muoio.'' (da ''Ah Yeah Mr. Simpatia'', n. 1) *''Vengo dai fumetti come [[Wolverine]], | giro in una Punto, mica in limousine.'' (da ''Ah Yeah Mr. Simpatia'', n. 1) *''Il sangue scorre fuori dal naso, | il mio per caso? Dammi due stracci, | cantassi anch'io come [[Biagio Antonacci|Antonacci]] | e invece resto qui tra i pagliacci.'' (da ''Ah Yeah Mr. Simpatia'', n. 1) *''Io non capisco perché non mi rispetti | ma appena puoi mi imiti, | qui non si parla solo dei miei difetti | ci stanno anche dei limiti.'' (da ''Troppi limiti'', n. 2) *''Sono terrorizzato quando sento "[[ti amo]]", | sarà che io non ho mai visto i miei neanche darsi la mano.'' (da ''Troppi limiti'', n. 2) *''Ma dimmi chi ti critica | se cambi mezza faccia in clinica, | anche la mimica, | se la qualità è sparita, | hai paura della sorte, naa, io della vita.'' (da ''Troppi limiti'', n. 2) *''Ho problemi a venir fuori di qui, ho problemi a evadere, | non sono come tu mi descrivi, sembro un cadavere.'' (da ''Nella scena'', n. 3) *''E forse in verità neanch'io me ne sono accorto | ma fuori sto cercando un me che dentro è già morto.'' (da ''Nella scena'', n. 3) *''Il rap, dicono tutti, è morto nel '97 | però ancora lo segui, ti ci fai grandi pugnette.'' (da ''A questo show'' n. 4) *''Quando fai così mi fai impazzire | eppure io di te non mando giù l'odore, | tuo padre per te vorrebbe un dottore | e invece stai con me che giro col trattore.'' (da ''Il tappo'' n. 5) *''È inutile che cerchi un bravo ragazzo, | ti fai solo dei grandi viaggi del cazzo.'' (da ''Grandi viaggi'' n. 7) *''Di tipe come te sai quante ne ho viste | che seguono i consigli ma dalle riviste, | la gente come me fa una scelta triste, | le tira quattro schiaffi se non reagisce | e vedrai come cambia aria.'' (da ''Tipe come te'', n. 8) *''Uno per i soldi che non conto e che non ho, | due per le modelle che mai mi tromberò, | tre per il video e per lo show che non s'è fatto, | quattro per quanto in fondo in fondo me ne sbatto.'' (da ''Che casino'', n. 10) *''Ricordati di me perché io faccio un casino, | ricordati di me te l'ha detto anche Muccino, | ho il diavolo in corpo e la testa di un bambino, | io non ti presto un soldo perché sono un rabbino, | abbino | sfiga e disgrazia quando rimo, | nella mia fronte trovi scritto "cretino" | ma ad ogni mio disco fanno tutti l'inchino.'' (da ''Che Casino'', n. 10) ===''Bugiardo''=== '''Etichetta''': Universal Music, 2007, prodotto da Big Fish, Nesli, Antwan "Amadeus" Thompson, DJ Nais, DJ Myke, Mastermaind e Medeline. *''Tengo i ritmi serrati | in venti metri quadrati! | Ho la morte negli occhi | e tengo i giorni contati! | Tocco temi scontati! | Non chiamatemi artista! | Io ti creo un altro mondo, | lo sa anche il mio analista!'' (da ''Bugiardo'', n. 1) *''È il successo che ti mette in croce | ma io l'ho già avuto e ti assicuro è stato troppo veloce.'' (da ''La soluzione'', n. 2) *''In Italia ci son poche straniere | ma guardi la TV e vedi solo straniere, | a volte la TV sembra un grosso sedere, | più guardi la TV e più s'ingrossa il sedere.'' (da ''La soluzione'', n. 2) *''Si stava meglio quando si stava peggio, | non trovo lavoro, non trovo [[parcheggio]].'' (da ''La soluzione'', n. 2) *''La droga si trova, tuo figlio l'acquista, | la vendono tutti persino il tassista, | se non te ne accorgi hai problemi di vista.'' (da ''La soluzione'', n. 2) *''Io cerco di capire cosa c'è dietro ogni dramma, | la vita spesso cambia di colpo senza un programma, | io spero che rimanga sempre accesa la mia fiamma | anche se non si è dentro scontiamo una condanna.'' (da ''Un'altra chance''<ref group="testo" name=alborosie>Testo di Fabrizio Tarducci e [[Alborosie|Alberto D'Ascola]]</ref>, n. 5) *''E se crollo mi dispiace, | sarò un'altra delusione.'' (da ''Un'altra chance''<ref group="testo" name=alborosie/>, n. 5) *''Ho fatto mille errori | e ne farò di peggiori.'' (da ''Un'altra chance''<ref group="testo" name=alborosie/>, n. 5) *''A volte sogni cose che non potrò mai comprarti | e a volte soffri il doppio per gli errori degli altri, | le grandi occasioni arrivano una volta sola | se non le afferri al volo passeranno altri alla storia.'' (da ''Un'altra chance''<ref group="testo" name=alborosie/>, n. 5) *''Paura del futuro, | mi arrampico su un muro, | non reggono le forze se ti aggrappi al mio culo, | si vede chi è insicuro | e chi è forte di famiglia | ma se ti guardi intorno, nessuno ti assomiglia.'' (da ''Un'altra chance''<ref group="testo" name=alborosie/>, n. 5) *''Dove fuggi? In Italia! | Pistole in macchine, in Italia! | [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] e [[Ugo Foscolo|Foscolo]], in Italia! | I campioni del mondo sono in Italia!'' (da ''In Italia'', n. 7) *''Ci sono cose che nessuno ti dirà. | Ci sono cose che nessuno ti darà. | Sei nato e morto qua, | sei nato e morto qua, | nato nel paese delle mezze verità!'' (da ''In Italia'', n. 7) *''Son radiofonico io porto l'immondizia! | Vengo a scoparti finché il cuore non mi schizza!'' (da ''Cattiverie'', n. 8) *''La musica che faccio è roba per pazzi | e se il volume è su distrugge i palazzi, | io vengo da un ambiente in cui non c'è nulla di magico | tra gruppi che si sciolgono come nell'acido.'' (da ''Cattiverie'', n. 8) *''Guarda, il mondo è pieno di ragazzi | e le donne col tempo li trasformano in pupazzi.'' (da ''Le ragazze''<ref group="testo" name=connesli/>, n. 11) *''Le ragazze: i soldi che non ti bastano, | il profumo sul collo che addosso lasciano, | il vuoto che senti quando ti lasciano e credi che tutto finisca lì.'' (da ''Le ragazze''<ref group="testo" name=connesli/>, n. 11) *''Altro che Lamborghini e fare quattrini, | guido una Punto senza finestrini, | altro che villa sto ancora in questa tana | ma dico che ho il salotto di [[Dolce & Gabbana]], | tutti pensano che ho fatto la grana in giro, | adesso c'ho una pessima fama, porca puttana.'' (da ''Non c'è tempo'', n. 12) *''Flash Flash Fibra, te la senti addosso l'invidia? | Come se corressi a piedi, e tu in macchina che mi insegui; | c'è un mio lato che cade a pezzi ed è la parte che tu non vedi... | Le volte in cui non mi sentivo adatto | e le figure di merda che ho fatto.'' (da ''Sempre io'', n. 13) *''I [[tatuaggio|tatuaggi]] visti allo specchio | li avrò anche quando io sarò vecchio, | ma è solo pelle, non è immortale | e prima o poi la dovrai buttare.'' (da ''Sempre io'', n. 13) *''Senti il calore che arriva dall'inferno, | sei bella fuori, la merda è all'interno!'' (da ''Questa vita'', n. 15) *''A quest'ora avrei quattro anni | e sarei all'asilo con tutti i miei compagni! | Invece mi hanno preso e portato via da mamma | togliendomi la vita in aperta campagna!'' (da ''Potevi essere tu'', n. 16) *''Le denunce ai preti che peccano | e toccano e scappano e scioccano e scattano, manette per tutti, | manette per tutti; li vogliamo distrutti!'' (da ''Non provo più niente'', n. 17) [[File:Fabri Fibra Udine.jpg|thumb|upright=1.2|Fabri Fibra nel 2008]] ===''Chi vuole essere Fabri Fibra?''=== '''Etichetta''': Universal Music, 2009 *''La mia ragazza non è una diva | e il mio stipendio quand'è che arriva? | In televisione la gente mi schiva, | è come vivere in una clessidra.'' (da ''Chi vuole essere Fabri Fibra?'', n. 1) *''Questo cazzo di Fabri Fibra mi ha rovinato l'intera vita | o magari è tutto il contrario e me l'ha salvata l'intera vita.'' (da ''Chi vuole essere Fabri Fibra?'', n. 1) *''Il mio rispetto va alla gente afflitta, | alla gente che sa incassare la sconfitta, | quando su cento cose non ne va una dritta | e ogni canzone è stata già scritta.'' (da ''Chi vuole essere Fabri Fibra?'', n. 1) *''In [[Inghilterra]] è tutto più veloce, | in Inghilterra se c'hai l'erba non finisci in croce, | quando fumi questa merda ti va via la voce, | when you smoke this shit ti va via la voce.'' (da ''Speak English'', n. 3) *''In Inghilterra sei al verde? Avrai un sussidio. | In Italia sei al verde? Io non ti invidio. | In Italia sei gay? Ti sfotte la gente. | In Inghilterra sei gay? Ti fanno dirigente.'' (da ''Speak English'', n. 3) *''È una trappola che ti attira | e qua dentro non si respira, | io non cerco una donna famosa | e tutti quanti inseguono qualcosa.'' (da ''Donna famosa'', n. 4) *''La pioggia batte contro i tergicristalli, | spingo 'sta roba come [[Bob Marley]], | la spia è accesa, vediamo se si può | e se ti piace 'sta merda grida "Ooh"'' (da ''Extralarge''<ref group="testo">Testo di Fabrizio Tarducci e [[Vincenzo da Via Anfossi|Vincenzo De Cesare]].</ref>, n. 7) *''Ma dimmi che farai quando cala il successo | alla fine di tutto questo.'' (da ''Alla fine di tutto questo'', n. 9) *''Gli autografi, | chi lo avrebbe mai detto che un giorno avrei firmato gli autografi?'' (da ''Alla fine di tutto questo'', n. 9) *''Vorrei vivere in una bolla per sempre | tra la gente che urla e non sentire niente.'' (da ''Incomprensioni''<ref group="testo" name=zampa>Testo di Fabrizio Tarducci e [[Federico Zampaglione]].</ref>, n. 10) *''Vorrei chiedere al Presidente del Consiglio: | "Quando ha tempo e se ha voglia può darmi un consiglio? | Come fa una persona con questa busta paga | a mantenerci una casa, a mantenerci un figlio?'' (da ''Incomprensioni''<ref group="testo" name=zampa/>, n. 10) *''Ma sono vittima del mio personaggio | e me ne accorgo quando parlo allo specchio da solo che lo incoraggio | e dico: "Vai Fibra, vai Fibra, dillo a tutti | che prima di cominciare li hai già distrutti."'' (da ''Incomprensioni''<ref group="testo" name=zampa/>, n. 10) *''[[Incomprensione|Incomprensioni]] sono così strane, | sarebbe meglio evitarle sempre | e non rischiare di aver ragione | che la ragione non sempre serve.'' (da ''Incomprensioni''<ref group="testo" name=zampa/>, n. 10) ===''Quorum''=== '''Etichetta''': Universal Music, 2010, prodotto da DJ Nais, Vins, Big Fish, Crookers, Deleterio, Roofio, Marco Zangirolami, Tiziano Giampieri, Dope e Andrea Piraz. *''Era dieci anni fa, fa-faccio un ragionamento, | faccio un peggioramento | e vendo per magia, | su in regia | hanno capito era tutta una strategia. | A casa mia scrivo in camice bianco come in farmacia.'' (da ''Quorum'', n. 2) *''L'invidia è il sentimento più comune.'' (da ''Quorum'', n. 2) *''Ho scritto, ho scritto, ho scritto un testo | per ogni conflitto | conflitto interno, scendo sconfitto, | afflitto, | vedi col rap ci pago l'affitto, | sei anni dopo il mutuo, tu zitto (shhh) muto.'' (da ''Quorum'', n. 2) *''Ho fede nell'immenso, aspetto anch'io una scossa | Ho un piede nel successo e un altro nella fossa.'' (da ''Quorum'', n. 2) *''Ho una pessima immagine e mi è convenuto, | la cultura domina con belle immagini prive di contenuto.'' (da ''Quorum'', n. 2) *''Qualunque cosa dica è detta per intrattenere, | la vita è come lirica dipende dal tenore. | Se io fossi un attore sarei in un film del terrore, | sono come una chitarra con il distorsore. | Nella scena lascio il tratto come un trattore.'' (da ''Questo pezzo'', n. 3) *''Qui c'è qualcosa che riguarda anche te, | cose di cui mi chiedo il perché.'' (da ''Mille domande'', n. 4) *''Perché non ricordo chi sogno? | Perché mi vendono cose di cui non ho bisogno? | Perché l'immondizia straripa? | Perché [[Roberto Saviano|Saviano]] ha scritto un libro rovinandosi la vita?'' (da ''Mille domande'', n. 4) *''Non darmi la colpa | se il lavoro che fai non paga bene, | stringi i denti e sopporta.'' (da ''Mille domande'', n. 4) *''Mille domande ma zero risposte | mentre aspetto in fila con il bollettino alle Poste, | quando il resto del mondo lavora in rete | se prenderete anche voi un aereo capirete.'' (da ''Mille domande'', n. 4) *''Sicuro nella vita hai fatto qualcosa di impuro | tipo pagare in nero, andare a troie o dare via il culo. | No, caro, ti sbagli, non siamo davvero come dicono quei giornali europei, | siamo peggio, | siamo tutti come un politico che per vincere trucca il seggio.'' (da ''Mille domande'', n. 4) *''E i miei dischi sono come il vino | Migliorano col tempo, concentro, contemplo il divino.'' (da ''Non ditelo'', n. 5) *''Secondo me [[Marco Mengoni|Mengoni]] è gay ma non può dirlo | perché poi non venderebbe più una copia, | già me lo vedo, in camera arriva una figa | prende il suo cazzo in mano e lui "Lasciami, ti prego!"'' (da ''Non ditelo'', n. 5) *''Per cominciare le tappe non bruciare, | il momento è cruciale, se vuoi ti puoi lanciare, | il sudore fa gocciare, lei ti vorrà baciare | ma non torni più indietro una volta commerciale.'' (da ''Commerciale'', n. 6) *''Nel mio disco dico il cazzo che mi pare, | piscio sulla [[Manuela Arcuri|Arcuri]], cago sulla [[Paola Barale|Barale]].'' (da ''Nel mio disco'', n. 9) *''Anch'io volevo contare i soldi e non fare un cazzo, | al contrario se non fai i soldi non conti un cazzo.'' (da ''Certe cose si sanno'', n. 10) *''Questa roba alla gente piace, attratta come dallo spazio la NASA | ma non dire che la coca la fumi altrimenti la gente lo rifà da casa.'' (da ''Certe Cose Si Sanno'', n. 10) ===''Controcultura''=== '''Etichetta''': Universal Music, 2010, prodotto da Big Fish, Marco Zangirolami, Dj Nais, Andrea BZilla, Michele Canova Iorfida, Crookers, Medeline, Antwan "Amadeus" Thompson, The Buchanans, JFK, Dot Da Genius e Fyre Dept. *''Canta con me, non ti fermare mai | altrimenti i pensieri hanno la meglio | e non ti addormentare, non dormire, | guardami negli occhi, resta sveglio.'' (da ''6791'', n. 1) *''La prima volta che ho sentito la parola "[[Paranoia]]" | ero già in paranoia.'' (da ''6791'', n. 1) *''Il pubblico e il privato separato, | se Barabba fosse stato scambiato per l'[[Gesù Cristo|altro]] | a quest'ora appendevi al collo cosa?'' (da ''6791'', n. 1) *''La gente cambia in fretta, | cambia chi non ci si aspetta, | cambia tipo [[Romeo e Giulietta|Romeo]] travestito da Giulietta.'' (da ''Escort'', n. 2) *''Non dire "soldi", | non dire "crisi" quando c'è la coda ai [[sconto|saldi]] | è inutile che ti scaldi. | Non dire "escort", non dire "squillo", | non dire "vado a puttane" come... | e poi il vuoto, io non voto.'' (da ''Escort'', n. 2) *''Ho sognato di condurre [[Striscia la Notizia]] | con Noemi Letizia fatta a pezzi in una borsa di Krizia, | fossi una donna ero Patrizia, escort, | davo il culo per un posto in tv o un pezzo di pizza.'' (da ''Escort'', n. 2) *''Oh mamma, stasera escort, | anagramma di "Sterco"'' (da ''Escort'', n. 2) *''La musica non dice più niente, | è una strategia che tranquillizza la gente, | ci sono addirittura delle parole che non puoi dire, | tu le usi anche se non le vuoi sentire.'' (da ''Escort'', n. 2) *''Il mio rap è come un cellulare, invia messaggi, | faccio più rime che i cinesi i massaggi, | metti le cuffie, vedrai come viaggi, | il [[rap]] al cervello fa gli idromassaggi.'' (da ''≠'', n. 3) *''Due righe parallele che viaggiano all'infinito | nello spazio vuoto senza mai toccarsi l'una con l'altra | come la figa e [[Marco Carta]].'' (da ''Double Trouble'', n. 4) *''Ho fatto un [[sogni dalle canzoni|sogno]] con la moglie del Premier, | mi raccontava tutti i retroscena, | ho fatto un incubo, scopavo [[Mara Venier]], | lei stava sopra e mi ha rotto la schiena.'' (da ''+-'', n. 5) *''Ho visto [[Giusy Ferreri]] guidare una [[Ferrari]] | con di fianco [[Giuliano Ferrara|Ferrara]] che mangiava un Ferrero.'' (da ''+-'', n. 5) *''Intorno al tavolo stampano il denaro, | spara al diavolo ed è tutto più chiaro, | il mondo è in mano a qualcuno che ci controlla e ci spazza via, | vorrei che fosse in mano mia.'' (da ''Spara al diavolo'', n. 6) *''Devi darti da fare se in tasca non hai niente, | se non sai fare i conti bloccano il conto corrente, | se prendi ma non spendi investirai sicuramente | ma se spendi più di quello che prendi ritorni a niente.'' (da ''Controcultura'', n. 7) *''Se in banca conti [[zero]] fai la fila e perdi tutto | ma se in banca hai conoscenze prendi tutto e paghi zero, | stipendi a quattro zero, io ci spero | e zero in quattro stipendi invece è zero.'' (da ''Controcultura'', n. 7) *''Pensavo di cambiare il mondo, non mi emulare, | il massimo che cambio è il numero al mio cellulare.'' (da ''Controcultura'', n. 7) *''L'artista che vende la [[canzone]] ancora non esiste, | è la canzone che vende l'artista sempre più triste.'' (da ''Controcultura'', n. 7) *''Più vuoi e meno avrai, | più dai e meno prendi, | prima lo si impara, poi "Pa pa para para pa pa para".'' (da ''Vip In Trip'', n. 8) *''Rapper italiani che "Perepè qua qua, qua qua perepè" | Politici italiani che "Perepè qua qua, qua qua perepè"'' (da ''Vip In Trip'', n. 8) *''[[Laura Chiatti]] me la voleva dare | ma io dovevo lavorare, lavorare, lavorare, | ancora lavorare, ancora lavorare, ancora lavorare...'' (da ''Vip In Trip'', n. 8) *''Ho un amico che si chiama da solo, | si manda i messaggi con scritto "Tesoro", | si guarda allo specchio dicendo "Ti adoro", | vorrei dirgli "Ma trovati un lavoro!"'' (da ''Vip In Trip'', n. 8) *''[[Fabio Fazio]] fanculo e col cazzo mi inviti più.'' (da ''Qualcuno normale''<ref group="testo" name=marra>Testo di Fabrizio Tarducci e [[Marracash|Fabio Rizzo]].</ref>, n. 9) *''Cammino sempre con le spalle al muro | è scomodo come un politico sta con [[Marco Travaglio]] in culo.'' (da ''Qualcuno normale''<ref group="testo" name=marra/>, n. 9) *''Lavori una vita ma tutto questo è normale, | non c'è via di uscita ma tutto questo è normale, | la gente è impazzita ma tutto questo è normale.'' (da ''Qualcuno normale''<ref group="testo" name=marra/>, n. 9) *''Né si mangia né si fotte coi ricordi, | cerco ragazze facili come i soldi.'' (da ''Insensibile''<ref group="testo" name=damico>Testo di Fabrizio Tarducci e [[Dargen D'Amico|Jacopo D'Amico]].</ref>, n. 10) *''[[Paolo Brosio]] con la coca ci scopava una modella, | al piano sopra c'era [[Paolo Calissano|Calissano]] steso in barella, | entrambe le carriere, chiarisco, | sono come [[Mike Bongiorno]] in tv, non esistono più.'' (da ''Insensibile''<ref group="testo" name=damico/>, n. 10) *''Forchetta e coltello sul mio cervello, | dammi il tuo numero, tanto poi lo cancello, | lei sta zitta ma pensa: "Dammi l'uccello". | Avvolgo nel cellophane e cado in trance manco fossi ad [[Amsterdam]].'' (da ''Insensibile''<ref group="testo" name=damico/>, n. 10) *''La vita che sogni è tutta un pacco | come in tv "[[Affari tuoi]]", | è come la [[verginità]], ad un tratto | prima la perdi e poi la rivuoi.'' (da ''Tranne te'', n. 11) *''A [[Dodicenne|dodic'anni]] a contare le stelle, | a [[trentenne|trent'anni]] a contare le parcelle.'' (da ''Tranne te'', n. 11) *''Di politica non sono l'esperto | ma dicono "L'[[Italia]] sarà presto un deserto", | tra vent'anni saremo tutti quanti emigrati a Saint Tropez, tranne te.'' (da ''Tranne te'', n. 11) *''La bugia galleggia nello spazio | ma la verità è sempre e solo una, | la verità è che l'uomo pensa col cazzo | e nessuno è mai andato sulla luna.'' (da ''Non potete capire'', n. 12) *''Dammi tre parole, donne, soldi, amore''<ref group="testo">{{cfr}} [[Valeria Rossi]], ''Tre parole'' (2001): «''Dammi tre parole: sole, cuore e amore.''»</ref>''; | Olio, spia, motore; nervi, stress, dottore; | turbo, fuori, serie; barca, spiagge, ferie. | Dammi tre parole, sono solo parole.'' (da ''3 parole'', n. 13) *''Tempi difficili per chi va a letto con i politici, | il giorno prima in camera in sedici, | il giorno dopo, venerdì 13.'' (da ''Rivelazione'', n. 14) *''Se la musica è una strada che va dritta alla tesi, | io guido al contrario come gli inglesi, | arrivo ovunque, come i cinesi, | come la tele e la telecinesi.'' (da ''Rivelazione'', n. 14) *''Stavo meglio quando potevo andare al mare | e il paparazzo non mi scattava foto | o come quando nessuno si meravigliava | se cannavo un passato remoto.'' (da ''Troppo famoso''<ref group="testo" name=entics>Testo di Fabrizio Tarducci e [[Entics|Cristiano Zuncheddu]]</ref>, n. 15) *''Anni fa se passavo in centro | mi sfottevano per il mio accento, | oggi invece se passo in centro | mi regalano ricariche da cento.'' (da ''Troppo famoso''<ref group="testo" name=entics/>, n. 15) *''Amo le donne di ogni colore, | razza, lingua e classe sociale, | non mi piacciono quelle snob, | sto mentendo, mi piacciono uguale.'' (da ''Le donne'', n. 16) *''Non uscirei mai con [[Lory Del Santo]] o donne di quello stampo, | fredde, congelate come uno scampo | e se ti innamori non hai scampo.'' (da ''Le donne'', n. 16) *''Se ti stendi sul prato, amico mio, | quel puntino in cielo sono io, | mi vedete, sì lo so che mi vedete | e mi temete come se fossi un folle, | ma ci vuole talento per andare su e giù su e giù, mica le molle.'' (da ''In alto''<ref group="testo" name=simona>Testo di Fabrizio Tarducci e Simona Barbieri McKenzie.</ref>, n. 17) *''E c'ho pensato, credimi, quanto c'ho pensato, | pensavo tipo, al primo disco ero impazzito | quando ho fatto il secondo disco c'ho messo il doppio, | per fare il terzo, cioè questo, ho dato il triplo.'' (da ''In alto''<ref group="testo" name=simona/>, n. 17) *''È un flusso, arriva sempre chi dice che sbaglio | anche se io mi sento nel giusto, | come se fare ciò che vorresti fosse un lusso.'' (da ''In alto''<ref group="testo" name=simona/>, n. 17) *''Il lavoro ci rende schiavi, sono concetti vaghi, | sono concetti vani | se in casa hai tre divani.'' (da ''La fretta'', n. 18) [[File:Fabri Fibra (Altromondo Studios, 30-12,2011) cropped.jpg|thumb|Fabri Fibra nel 2011]] ===''Casus belli''=== '''Etichetta''': Universal Music, 2012, prodotto da Fyre Dept, Medeline, Chase N. Cashe, C65, Deleterio, D-Ross, Mastafive e Luckybeard. *''Polvere alla polvere, | cenere alla cenere | e cazzate di questo genere, | passione che brucia, | fuoco per uno o per tutti, | tutti per uno, parole in fumo.'' (da ''Parole in fumo'', n. 2) *''Il pubblico mi ama e io amo lui | ma nella versione maledetta | il pubblico mi odia e io odio lui.'' (da ''Parole in fumo'', n. 2) *''In testa una porta, fatemi entrare | alla ricerca dell'Eden mentale.'' (da ''Parole in fumo'', n. 2) *''Tu ascolti canzoni in cerca di risposte, | esatto, stai ascoltando quella giusta.'' (da ''Parole in fumo'', n. 2) *''Come [[Francesco Totti|Totti]] via dall'Italia mai, | piuttosto banzai, | harakiri ma resto qui in Italy.'' (da ''Come Totti'', n. 3) *''Non mi lamento mai, qui fa schifo, | lo sanno tutti ma non dirlo in giro, è un segreto, | vado all'aeroporto, [[valigia]] in mano | ma poi ritorno indietro.'' (da ''Come Totti'', n. 3) *''Se la parola non detta è oro | vorrei metterla in rima per guadagnare.'' (da ''Teoria e pratica'', n. 4) *''La teoria della felicità | applicata alla pratica della città, | l'equilibrio dove sta?.'' (da ''Teoria e pratica'', n. 4) *''Faccio i testi che voi non fate, | io mi svuoto con le rime, voi vi gonfiate.'' (da ''Teoria e pratica'', n. 4) *''L'[[amore e odio|odio]] è un sentimento naturale | come quando scopi e pensi "Godo", | l'[[amore e odio|amore]] invece è contro natura, | quando ami dicono "Quello sta male".'' (da ''Teoria e pratica'', n. 4) *''L'umanità è senza uno scopo, | schiacciata sul vetrino | e [[Dio]] dall'altra parte del microscopio.'' (da ''Nessuno lo dice'', n. 5) *''Solo quando avrai un figlio capisci i genitori, | questa vita la apprezzi solo quando muori.'' (da ''Nessuno lo dice'', n. 5) *''Chiunque è meglio di me, | lo pensa chiunque | ma nessuno lo dice.'' (da ''Nessuno lo dice'', n. 5) *''E quando parte il tour | puoi venire pure tu, | qui c'è un clima magico | ma se mi fai il dito allora, vaffanculo!'' (da ''Il mio amico Arnold'', n. 7) *''In Italia non c'è più destra e sinistra, | il potere calpesta e amministra.'' (da ''Felice per me'', n. 9) *''Ho la traduzione dei comportamenti, | ad esempio insulti me perché | ogni volta che parlo del mio successo | tu realizzi i tuoi fallimenti.'' (da ''Felice per me'', n. 9) *''Con tutta la gente fallita che c'è | l'invidia sale e non la puoi fermare, | dovresti essere felice per me | invece di pensare sempre male.'' (da ''Felice per me'', n. 9) ===''Guerra e pace''=== ''Etichetta'': Universal Music, 2013, prodotto da Michele Canova Iorfida, Organized Noize, Fyre Dept., Medeline, Lee Major, C65, Dot Da Genius & Woodro Skillson, Neffa, Rob Holladay & Mr. Franks, Antwan Thompson, J.U.S.T.I.C.E. League e Agent X. *''È necessario credere, bisogna scrivere, | per essere invincibile non dovrei vivere.'' (da ''Bisogna scrivere'', n. 2) *''I miei sogni tra loro dialogano | si chiedono: "Questo che sogni fa?"'' (da ''Bisogna scrivere'', n. 2) *''Bisogna credere per continuare a vivere anche dopo la morte.'' (da ''Bisogna scrivere'', n. 2) *''Non sono in cerca di parole, | sono in cerca di Dio come ogni scrittore.'' (da ''Voce'', n. 3) *''L'amore e l'odio intorno, tu scegli, | il resto è dentro noi, guerra e pace.'' (da ''Voce'', n. 3) *''Ho bisogno di questo foglio, | di questo sogno, | di questo pubblico, | di questi soldi.'' (da ''Voce'', n. 3) *''Non sono io che faccio il puro, | se ci stai con la testa si fa un pezzo insieme nel futuro, | tutti inculano tutti in Italia, | praticamente qui da noi già si nasce con un cazzo nel culo.'' (da ''Che tempi''<ref group="testo" name=castellana/>, n. 4) *''Che tempi! | Bisogna stare pronti per schivare i colpi. | Che tempi! | Bisogna stare attenti | e mettere da parte i buoni sentimenti, | proteggersi le spalle e lottare con i denti.'' (da ''Che tempi''<ref group="testo" name=castellana/>, n. 4) *''Del mio successo sarai sorpreso, io no | sapevo già tutto come [[Yoko Ono]].'' (da ''Che tempi''<ref group="testo" name=castellana/>, n. 4) *''Tutto cambia intorno e dentro noi, | guarda il tempo, fuori piove ancora, | puoi raggiungere ogni cosa che vuoi | solamente una volta sola.'' (da ''Che tempi''<ref group="testo" name=castellana/>, n. 4) *''O arrivi al primo posto in questo inferno | o sarai come i ricordi, un secondo eterno.'' (da ''Che tempi''<ref group="testo" name=castellana/>, n. 4) *''Burocrazia, | l'[[Italia]] si squaglia come burro, è pazzia.'' (da ''Pronti, partenza, via!'', n. 5) *''Tutti pronti per la partenza | ma da anni è una finta partenza, | dopo l'ultima grande occasione | si rimane così, senza.'' (da ''Pronti, partenza, via!'', n. 5) *''Terza, seconda, prima | e il Paese non si mette più in moto, Honda.'' (da ''Pronti, partenza, via!'', n. 5) *''È solo un gioco ma in pochi lo capiscono, | tutti gli altri si prendono troppo sul serio | come le tasse, si prendono troppo, sul serio.'' (da ''A me di te'', n. 6) *''Nella testa ho così tanti nemici, | prima o poi li becco tutti come i preti l'ICI.'' (da ''A me di te'', n. 6) *''È il quarto anno che mi invitano a [[Festival della Canzone Italiana di Sanremo|Sanremo]] | e che rifiuto una somma che per metà avresti offerto la vista.'' (da ''A me di te'', n. 6) *''Non correre, | reagisci, | prenditi ciò che è tuo.'' (da ''Non correre'', n. 7) *''Dove stanno le nuove proposte? | Intendo in politica, mica i cantanti.'' (da ''Non correre'', n. 7) *''Lo sa bene lo scienziato, può darsi che la morte | arrivi prima del successo che apre le porte, | una vita per una scoperta che non vedrai mai davvero | come chi scrive una canzone e muore prima di vedere che la balla il mondo intero.'' (da ''Tutto in un giorno'', n. 8) *''Stringo il culo con mille cazzi intorno, | questo è il clima a [[Milano]], sembra il set di un film porno.'' (da ''Tutto in un giorno'', n. 8) *''Lingue che girano come le anguille, | la calma è lontana come le Antille.'' (da ''La solitudine dei numeri uno'', n. 9) *''E tu sei un raggio di sole che si dissolve come questo discorso | e io resto solo un'altra estate come l'anno scorso.'' (da ''La solitudine dei numeri uno'', n. 9) *''Se sbagli in pubblico la gente ride, | sbaglia meno chi ha poche idee.'' (da ''La solitudine dei numeri uno'', n. 9) *''Preso dal panico, fermati un attimo | perché se vai più giù forse non torni più, | cerchi di uccidere quello che hai dentro te | ma a fare come fai poi te ne pentirai.'' (da ''Panico''<ref group="testo" name=neffa>Testo di Fabrizio Tarducci e [[Neffa|Giovanni Pellino]].</ref>, n. 10) *''Pagina senza testo e punteggiatura, | tu la chiami bianca, io la chiamo paura | e l'ho provata, uscendone accecato, | non l'ho cercata, è lei che mi ha trovato.'' (da ''Panico''<ref group="testo" name=neffa/>, n. 10) *''Non accettare [[consiglio|consigli]] da chi non accetta mai consigli.'' (da ''Panico'', n. 10) *''Sono diventato un mostro, come un buco nero, | troppo grosso, più dell'universo intero.'' (da ''[[Frank Sinatra]]'', n. 11) *''Mi danno comandi che non seguo più, | vorrei fare tutto a modo mio.'' (da ''Frank Sinatra'', n. 11) *''Non esiste partito, non esiste paladino, | avete visto troppe volte "[[Il padrino]]".'' (da ''Raggi laser'', n. 12) *''Servono soldi per vivere | ma farli qua è come [[Tom Cruise]], missione impossibile.'' (da ''Raggi laser'', n. 12) *''Domande stupide, una risposta secca, | a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca.'' (da ''Raggi laser'', n. 12) *''Mi ascolti anche se pensi "Non ha contenuti", | si viene al mondo per essere [[intrattenimento|intrattenuti]].'' (da ''Nemico pubblico'', n. 13) *''Giriamo tutti intorno ai soldi come gli indiani intorno al fuoco.'' (da ''Non credo ai media'', n. 14) *''I [[mass media|media]] controllati da chi sta al potere | ci fanno sapere quello che vogliono farci sapere.'' (da ''Non credo ai media'', n. 14) *''Guerra e pace dentro noi | dentro noi, non c'è buio senza luce.'' (da ''Guerra e pace'', n. 15) *''In pochi ce la fanno come col [[mutuo]], | io ce l'ho fatta ma non so cosa ho ottenuto.'' (da ''Guerra e pace'', n. 15) *''Ti vedranno come un caso umano, | un miracolo italiano al contrario, | tu scappa via lontano da qui come [[Roberto Saviano|Saviano]], | da qui non ci salviamo, | che più nemmeno come camerieri serviamo.'' (da ''Guerra e pace'', n. 15) *''A trentacinque anni il Paese mi ha bloccato, | ho comprato un seminterrato per fare lo studio, | per lavorare, il mio futuro | è tutto fermo da mesi, il Comune non risponde, | non posso toccare neanche un muro.'' (da ''Guerra e pace'', n. 15) *''Porte chiuse come all'inferno, | sono giovane, ho le idee, c'ho i soldi e questi mi tengono fermo.'' (da ''Guerra e pace'', n. 15) *''Il Paese è lento, incastrato nel passato, | i ragazzi non dicono, non fanno, non si lamentano, | lo accettano così com'è | ma quando poi se ne accorgono sul web rompono il cazzo a me, | non sono sazio, ho fame.'' (da ''Guerra e pace'', n. 15) *''Basta fare due spicci e tutti ti leccano il culo, bidet.'' (da ''Alta vendita'', n. 16) *''Andrò all'inferno perché ho le giuste conoscenze.'' (da ''Centoquindici'', n. 17) *''Tu che pensavi lo stress mi avesse ucciso | ora senti questo inciso, l'ho scritto anche per te.'' (da ''Ring ring'', n. 18) *''Tu mi credevi un coglione che perdeva tempo col rap.'' (da ''Ring ring'', n. 18) *''Gli [[errore|sbagli]] ti attirano verso il fondo, | il finale poi dipenderà da te, | sbagliare è facile ma il segreto è nel capirlo, | la notte porta consiglio, dagli sbagli si impara.'' (da ''Dagli sbagli si impara''<ref group="testo" name=elisa>Testo di Fabrizio Tarducci e [[Elisa|Elisa Toffoli]].</ref>, n. 19) *''Ho un tatuaggio che non voglio più, | me lo tengo così | mi ricordo di quanto sono stato affrettato.'' (da ''Dagli sbagli si impara''<ref group="testo" name=elisa/>, n. 19) *''In questo ambiente coraggio da leone e si riparte.'' (da ''Dagli sbagli si impara''<ref group="testo" name=elisa/>, n. 19) *''Ho sbagliato a credere che qualcosa qui cambi, | vedo la rassegnazione anche nei più grandi.'' (da ''Dagli sbagli si impara''<ref group="testo" name=elisa/>, n. 19) *''La vita è guerra è pace, | prova a cadere da quassù e rialzarti se ne sei capace, | tutto il mondo è fuori come [[Vasco Rossi|Vasco]] su "Albachiara",''<ref group="testo">{{cfr}} [[Vasco Rossi]], ''Alba chiara'' (1979): «''Tu sola dentro la stanza | e tutto il mondo fuori.''»</ref>'' | invece io resto lucido perché dagli sbagli si impara.'' (da ''Dagli sbagli si impara''<ref group="testo" name=elisa/>, n. 19) ===''Squallor''=== '''Etichetta''': Universal, 2015, prodotto da Amadeus, Medeline, D-Ross, Rey Reel, HazeBanga, Dot the Genius, Star-T-Uffo, De-Capo Music Group, Major Seven, e Hit-Boy. *''La figa ti frega, ti pressa, | entri tu ma lei ti entra in testa.'' (da ''Troie in Porsche'', n. 1) *''Ho rotto la clessidra contro il pavimento, | ho fermato il tempo.'' (da ''Troie in Porsche'', n. 1) *''Il mercato è il tavolo verde, | l'etichetta è il croupier e serve, | volevi le metafore, eccole, | non postarmi catene, Ercole.'' (da ''Troie in Porsche'', n. 1) *''Uccido le rime infatti non ne trovi più in giro, | ho così tante cose da dire che quasi non respiro.'' (da ''Troie in Porsche'', n. 1) *''La vita è una puttana, che paghiamo ai politici.'' (da ''Lamborghini/Rime sul beat'', n. 3) *''Ho cominciato a fare rap ancora quando non era una moda, | chiuso in camera pensavo "Il mondo mi odia", | sulla base mi sfogavo con le prime rime, | adolescente come tanti che si deprime, | finisce un'era, io cresco veloce, | il tempo cambia le amicizie e la voce.'' (da ''Rock That Shit''<ref group="testo" name=you>Testo di Fabrizio Tarducci e [[Youssoupha|Youssoupha Mabiki]].</ref>, n. 4) *''L'[[invidia]] renda la tua faccia una foto sfocata.'' (da ''Rock That Shit''<ref group="testo" name=you/>, n. 4) *''L'artista è come il cazzo sotto [[cocaina|coca]], prima o poi si ritira.'' (da ''Il rap nel mio paese'', n. 9) *''Vende il disco che è in tele, | sotto stress l'ho capito a mie spese, | nessuno esiste se le telecamere non sono accese.'' (da ''Il rap nel mio paese'', n. 9) *''Meglio avere un figlio tossico che un figlio gay, | conosco gente che lo pensa e che non pensa agli altri | ma con venti grammi vai in galera mica a un gay party.'' (da ''Il rap nel mio paese'', n. 9) *''Vedo le donne come fossero parole: | le cerco, le studio, le dimentico. | Anche per te le donne sembrano parole, | nel senso che non ti vengono.'' (da ''Playboy''<ref group="testo" name=marra/>, n. 14) ===''Fenomeno''=== '''Etichetta''': Universal, 2017, prodotto da Neff-U, Takagi & Ketra, Big Fish, Alessandro Erba, Amadeus, Bassi Maestro, Mace, Demacio "Demo" Castellon, Mike Turco, Rhade, Shablo, Nebbia, Deleterio, 2nd Roof, Don Joe, Yung Snapp, Rey Reel e Bot. *''Fallo anche tu, eccome no, | si guadagna di più, è comodo, | qui nessuno diventa autonomo | senza fare un po' il fenomeno.'' (da ''Fenomeno'', n. 3) *''E se mi guardi così facciamo un figlio | sul beat perché il rap è come il sesso, esplicito.'' (da ''Fenomeno'', n. 3) *''Il mondo è cambiato da quando è arrivato il [[porno amatoriale]], | gli attori non sono più dei veri attori | così tutto il resto è andato a puttane.'' (da ''Fenomeno'', n. 3) *''Stavo col [[Il Libanese|Libanese]] | quando sotto casa gli hanno sparato, | ma quanta violenza che passa in tele | però meglio in tele che dentro casa.'' (da ''Pamplona''<ref group="testo" name=petrella>Testo di Fabrizio Tarducci e [[Davide Petrella]].</ref>, n. 6) *''Gli adulti che si fanno [[selfie]] in crisi, | non trovano parole neanche per gli hashtag.'' (da ''Pamplona''<ref group="testo" name=petrella/>, n. 6) *''La gente posta foto dei piedi, | le tipe mezze nude le vedi, | le femministe su [[Instagram]] non le vedi, | ci sono solo fighe, tette, culi, sederi.'' (da ''Equilibrio'', n. 7) *''Giro in città fumo in auto, | il mio motto punta in alto, | fallo prima che lo faccia qualcun altro.'' (da ''Cronico'', n. 9) *''Che figata andare al mare quando gli altri lavorano, | che figata fumare in spiaggia con i draghi che volano, | che figata non avere orari né doveri o pensieri, | che figata tornare tardi con nessuno che chiede "dov'eri?"'' (da ''Stavo pensando a te'', n. 10) *''Promettevo di portarti via | quando l'auto nemmeno partiva.'' (da ''Stavo pensando a te'', n. 10) *''Su quel ragazzo nessuno ci contava, | ora sono qui e quella gente è lontana.| Se ti dicono "lascia stare", | tu che fai, lasci stare?'' (da ''Lascia stare'', n. 11) ===''Caos''=== '''Etichetta''': Epic, 2022. *''Giro in auto, mi muovo da solo | senza mezzi, è meglio, anzi peggio: | gli immigrati rubano il lavoro, | gli italiani rubano il [[parcheggio]].'' (da ''Propaganda''<ref group="testo" name=prop>Testo di Fabrizio Tarducci, [[Davide Petrella]], Alessandro Pulga e Stefano Tognini.</ref>, n. 5) *''Magiche le [[elezione|elezioni]], | a fare promesse siamo i campioni, | passo l'inverno a tenervi buoni, | cerco l'estate quaggiù in città.'' (da ''Propaganda''<ref group="testo" name=prop/>, n. 5) *''E allora sì, propaganda, [[propaganda]], | non c'è più niente che mi manca | e allora sì, propaganda, propaganda, | la risposta ad ogni tua domanda.'' (da ''Propaganda''<ref group="testo" name=prop/>, n. 5) *''Uno come me che non se la tira, | che rispetti come chi ha la divisa | anche se l'Italia l'ha un po' divisa, | attenzione, guarda, eccolo, arriva. | Evviva!'' (da ''Propaganda''<ref group="testo" name=prop/>, n. 5) *''Sono passati degli anni e tutto è ancora uguale a prima, | sono sempre senza lavoro e sempre con meno autostima, | accendo la tele, un politico parla, | sembra interessante, ascoltiamolo un po', | fa mille promesse, la gente lo guarda, | sicuro alle prossime lo voterò.'' (da ''Propaganda''<ref group="testo" name=prop/>, n. 5) ===Altre canzoni=== *''Il peso delle parole dipende da chi le dice.'' (da ''Fatti da parte'', 2014) ===Testi=== <references group="testo" /> ==''Dietrologia – I soldi non finiscono mai''== *Questo libro è perfetto per chi ha tra i sedici e i ventisei anni, a voi che avete l'età giusta per non capire che decisioni prendere vorrei spiegare che certe cose che ritenete sbagliate in verità sono giuste e altre cose che ritenete giuste in verità sono sbagliate. Vi faccio un esempio: tutti dicono che bisogna restare in questo Paese per cambiare le cose, è una cazzata, per cambiare le cose bisogna andare via da questo Paese. (p. 19) *Il rap è solo un mezzo, non è l'obiettivo finale. È il mezzo più efficace per veicolare un messaggio, è la forma d'arte compiuta con più ribellione, la musica più ribelle che sia mai stata creata. (p. 31) *Quando io ero piccolo, in tv davano Happy Days: il protagonista era un tipo chiamato Fonzie, lavorava in un'officina, si faceva un gran culo, era il tipo di ragazzo che piaceva alle ragazze. Oggi in tv trasmettono Uomini e Donne, un programma dove il protagonista sta seduto su un trono senza saper fare un cazzo, vestito firmato e con più trucco in viso di una donna. Se un ragazzino di oggi viene in studio a registrare una canzone, si presenta tutto firmato e conciato come un tronista, quindi probabilmente senza saper fare un cazzo, e appena mi vede domanda: «Ma tu come fai ad avere successo?». Io rispondo: «coglione, io guardavo Happy Days». (p. 37) *Per fare notizia in questo Paese devi scopare qualcuno e farlo sapere a più gente possibile. (p. 47) *Solo plastica, solo finzione: qui se continuiamo a guardarci per come siamo poi finiamo per dover accettare di essere ritardati e soprattutto dobbiamo porci rimedio e impegnarci a cambiare. Allora no. Tutti a guardare il [[Grande Fratello (programma televisivo)|Grande Fratello]] e poi soprattutto a imitare questi gran maestri di vita. Ci siamo posti come obiettivo il primo livello, quello più basico, ma non è una gran trovata anche se la spacciano come tale. Però così almeno ci arriviamo tutti. E sai che soddisfazione. (pp. 55-56) *La «controcultura» è il pensiero opposto alla cultura dominante. Quindi, se la cultura dominante è caratterizzata da una bella immagine e da un contenuto debole, la controcultura è un messaggio forte e un'immagine in secondo piano, opposta a quella della cultura dominante. Quindi alla bellezza si contrappone il non bello. (p. 77) *Paura del diverso. Vuol dire limitarsi o crescere. Crescere vuol dire vivere ed esistere. Limitarsi vuol dire sparire. (p. 81) *I giovani in Italia sono bloccati nel mezzo, bloccati tra il passato e il futuro, un futuro che non arriva mai, che si vede solo sul web. Intorno a noi regna il passato. (p. 94) *L'italiano non vuole regole, qualunque tipo di regola ci sia, l'italiano vuole infrangerla, cioè, vuole infrangerla senza infrangerla, vuole raggirarla nella maniera in cui tutti gli altri la raggirano. Infatti, raggirare la legge come tutti gli altri non vuol dire infrangere la legge, significa semplicemente fare come tutti gli altri. (p. 113) *Fare successo in Italia vuol dire avere un po' più di tempo rispetto agli altri per capire come stanno veramente le cose, e le cose in questo Paese stanno andando a rotoli come la carta igienica. (p. 127) *La radio è un po' come per gli sposi l'altare e il matrimonio, cioè lì c'è qualcuno che battezza veramente il tuo successo. (p. 177) *Oggi tutti i giovani se non sono nervosi e agitati non sono normali. I giovani sono agitati per natura, se i ragazzi non sono agitati finisce il mondo perché l'unica speranza che abbiamo è che i giovani facciano qualche cazzata per smuovere le acque. (pp. 211-212) *In Italia non c'è mai stata diversità di generi musicali. In Italia i cantanti fanno tutti lo stesso genere di musica, quale? Musica leggera con testi che parlano d'amore. [...] Tutti gli altri generi sono considerati sottogeneri destinati a durare pochissimo, e se per caso una volta terminata l'ondata di musica «strana» tu ancora la stai ascoltando, allora sei uno sfigato, sei uno che ha problemi. (p. 237) *I soldi in [[Italia]] sono un tabù. Se parli di soldi tutti pensano che hai qualcosa che non va, che sei uno spregevole materialista. (p. 262) *Per guadagnare dalla musica devi far guadagnare chi lavora nella musica. Quando le cose vanno bene nella musica, i soldi non finiscono mai. (p. 269) *Per gli italiani, l'ARTE (la musica) e i soldi non si devono mai mischiare, fino a quando non sono loro stessi a provarci a fare i soldi con la musica. Quando poi non ci riescono, tornano a ripetere ancora più forte: musica e soldi non devono toccarsi. In Italia è tutto il contrario perché, come dice questo libro, la gente è abituata a desiderare lo stesso risultato prendendo scorciatoie, ma nell'arte le scorciatoie non le prendi, è impossibile. (pp. 309-310) *Gli italiani vivono malissimo il lavoro. Meno male che è nel primo articolo della Costituzione, che è decisamente da cambiare. [...] Propongo di cambiare questo benedetto primo articolo della Costituzione: l'Italia è una Repubblica democratica (questo lo teniamo) fondata su: le ferie e le vacanze, l'evasione fiscale, l'arte (che non si mischia mai coi soldi, ricordiamolo) e il lavoro degli altri. Non del mio. (pp. 314-315) *È vero che per viaggiare serve spirito di adattamento, non servono comunque tanti soldi, oggi esistono i voli low cost, ci sono molte più possibilità di viaggiare, non fatevi fregare dalla gente che ve lo sconsiglia perché è solo invidia, non abbiate paura di viaggiare per via delle minacce terroristiche, molto di tutto questo è solo nella nostra testa. [...] Magari viaggiare non fa per te, ma non puoi saperlo fino a quando non ti ritrovi in un'altra città, in un'altra nazione. E quando ti ci ritrovi, quello che vedrai ti piacerà, perché non ci sarà nessuno a dirti come sei, perché non sarai come i tuoi genitori o i tuoi familiari dicono che tu sia. (pp. 339-340) *Diciamo che questo libro è un'affermazione politica a trecentosessanta gradi, ma nell'accezione più onesta della parola politica, perché ormai quando penso alla politica italiana mi immagino una festa in maschera con trenino umano e stelle filanti. Ormai per la politica italiana è troppo tardi, nessuno crede più a questi vecchi in giacca e cravatta. (p. 342) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Fabri Fibra, ''Dietrologia – I soldi non finiscono mai'', Rizzoli, 2011. ISBN 88-17-05199-3 ==Voci correlate== *[[Artisti uniti per l'Abruzzo]] *[[Nesly Rice]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Turbe giovanili||(2002)}} {{Pedia|Mr. Simpatia||(2004)}} {{Pedia|Tradimento (album)|''Tradimento''|(2006)}} {{Pedia|Bugiardo||(2007)}} {{Pedia|Chi vuole essere Fabri Fibra?||(2009)}} {{Pedia|Quorum (album)|''Quorum''|(2010)}} {{Pedia|Controcultura (album)|''Controcultura''|(2010)}} {{Pedia|Casus belli (EP)|''Casus belli''|(2012)}} {{Pedia|Guerra e pace (album)|''Guerra e pace''|(2013)}} {{Pedia|Squallor (album)|''Squallor''|(2015)}} {{Pedia|Fenomeno (album Fabri Fibra)|''Fenomeno''|(2017)}} {{Pedia|Caos (album)|''Caos''|(2022)}} [[Categoria:Rapper italiani]] 8abulmxd1w9p4zhgjetsp54s5rwlg1f Die Hard - Duri a morire 0 10444 1223818 1093731 2022-08-22T14:20:34Z SunOfErat 12245 /* Frasi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Die Hard – Duri a morire |titolooriginale=Die Hard: With a Vengeance |paese=USA |anno=1995 |genere=azione, poliziesco, thriller |regista=[[John McTiernan]] |sceneggiatore=[[Jonathan Hensleigh]] |attori= * [[Bruce Willis]]: John McClane * [[Jeremy Irons]]: Simon Gruber * [[Samuel L. Jackson]]: Zeus Carver * [[Colleen Camp]]: Connie Kowalski * [[Larry Bryggman]]: Insp. Walter Cobb * [[Anthony Peck]]: Ricky Walsh * [[Nicholas Wyman]]: Mathias Targo * [[Graham Greene (attore)|Graham Greene]]: Joe Lambert |doppiatoriitaliani= * [[Claudio Sorrentino]]: John McClane * [[Gino La Monica]]: Simon Gruber * [[Luca Ward]]: Zeus Craver * [[Roberta Paladini]]: Connie Kowalski * [[Eugenio Marinelli]]: Insp. Walter Cobb * [[Luciano Roffi]]: Ricky Walsh * [[Giovanni Petrucci (attore)|Giovanni Petrucci]]: Mathias Targo * [[Renato Cortesi]]: Joe Lambert |note= }} '''''Die Hard – Duri a morire''''', film statunitense del 1995 con [[Bruce Willis]], [[Jeremy Irons]] e [[Samuel L. Jackson]], regia di [[John McTiernan]]. ==Frasi== {{cronologico}} *Chiama il 911, dì alla polizia di fare presto, un uomo sta per essere ucciso. ('''Zeus''') {{NDR|Ad Harlem, dopo aver visto McClane con il cartello}} *Si sente tranquillo signore? Si sta divertendo? Non per farmi gli affari suoi, ma quando un bianco se ne sta su un marciapede di [[Harlem]] con un cartello che dice "io odio i negracci", o ha delle serie motivazioni personali, o ha il cervello incrostato di fuliggine! ('''Zeus''') *Cazzo che storia del cazzo! ('''Zeus''') *Io non ti ho salvato! Ho impedito che uno sbirro bianco fosse ucciso ad Harlem, dove, se oggi muore un poliziotto, domani ne arrivano altri mille, tutti bianchi, incazzati e col dito già sul grilletto, è chiaro?! ('''Zeus''') *Mentre andavo nelle Ardenne vidi un uomo e sette donne, ogni donna ha sette sacche, ogni sacca sette gatte, ogni gatta sette figli; gattini gatte sacche donne, quanti andavano nelle Ardenne? ('''Simon''') *Sulla fontana dovrebbero esserci due tanichette. Le vedete? Una da cinque galloni e una da tre. Riempitene una con 4 galloni esatti d'acqua, pesatela sulla bilancia e il timer si fermerà. Mi raccomando la precisione, pochi grammi in più o in meno e l'ordigno esploderà. *Senti, cerca di non fare il furbo. Ho un mal di testa formato famiglia! E questo grazie a te! Hai rotto il cazzo coi tuoi indovinelli! Qual è la scuola? Dov'è la bomba? ('''McClane''') *Attenzione, attenzione, Nils è defunto. Ripeto: Nils è defunto, pezzo di merda, e, con lui, il suo amichetto. Poi, ci sono quei quattro che giocavano a guardie e ladri, quelli che hai lasciato alla banca. Anche loro faranno tardi. Sì, te la faccio io, una proposta. Appena ti prendo, caro ragazzo, posso schiacciare la tua testa di cazzo. ('''John McClane''') *{{NDR|Di fronte alla bomba}} Sei trabocchetti, quattro finti contatti... deflorarti, mia cara, sarà un' impresa storica. Ok gioia: via alle danze. ('''Charles Weiss''') *Ehi mentecatto! Ho scelto un brutto momento?? ('''McClane''') *Salutami tuo fratello! ('''McClane''') {{NDR|prima di uccidere Simon}} ==Dialoghi== *{{NDR|Nel negozio, a proposito di una radio nuova}} <br/> '''Il nipote maggiore''': Tony vuole vendere questo stereo! <br/> '''Zeus''': Tony? Ma chi è, quello smidollato che chiamano "il Coriaceo"? <br/> '''Il nipote minore''': Dice che l'ha trovata dentro un cassonetto! <br/> '''Zeus''': Se continua a rubare, troveranno lui dentro ad un cassonetto. *'''Zeus''': Cos'è questa storia di Los Angeles? Eri uno famoso?<br />'''John McClane''': Lo sono stato per cinque minuti.<br/>'''Zeus''': Hai pestato Rodney King, eh?<br />'''John McClane''': 'Fanculo. Questo Simon con cui abbiamo parlato...<br/>'''Zeus''': Be'?<br />'''John McClane''': Gli ho buttato giù il fratello dal trentaduesimo piano del grattacielo della Nakatomi. Ho idea che sia ancora un po' incazzato.<br/>'''Zeus''': Un momento: ma io mi trovo in questo casino perché uno sbirro bianco ha fatto volare da un tetto il fratello di un bianco sciroccato?! *{{NDR|Vedendo McClane col cartello}} <br/> '''Il nipote maggiore''': Zio, vieni! Questa non te la puoi perdere! <br/> '''Zeus''': Che c'è? <br/> '''Il nipote maggiore''': Un bianco fermo in mezzo alla strada! <br/> '''Zeus''': Ah, ne ho visti tanti. <br/> '''Il nipote maggiore''': ...uno così non credo! *{{NDR|Al telefono}} <br /> '''Simon''': Simon dirà al Tenente McClane cosa deve fare. Il Tenente McClane dovrà eseguire l'ordine. Ogni mancanza comporterà una penitenza. <br /> '''Walter Cobb''': Che penitenza? <br /> '''Simon''': Una nuova spettacolare deflagrazione in un luogo pubblico. *'''Simon''': È tutto chiaro John?<br />'''John McClane''': Oh è tutto chiaro, come è chiaro che sei un maniaco del cazzo che si diverte con giochini e filastrocche.<br />'''Simon''': Non ci sei.<br />'''John McClane''': Oh non ci sono? E allora chi sei uno che ho beccato? Per cosa? Scippo, borseggio, taccheggio, trasvestitismo? Cosa? <br />'''Simon''': Ahah tu non mi prenderesti neanche se ti togliessi la s-s-sedia sotto il c-culo!<br />'''John McClane''': L-la s-s-sedia sotto il c-culo? ah ah! L'idea è geniale! Una domanda per te mentecatto, perché vuoi uc-c-c-cidermi?!?<br />'''Simon''': John...<br />'''John McClane''': Vieni qui al dipartimento di polizia così ne parliamo tra uomini eh? Ti aspetto dai!<br />'''Simon''': Se ti avessi voluto veramente uccidere a quest'ora saresti cadavere... *'''McClane''': Jesus dico bene? John McClane, polizia di New York, grazie ti sono debitore. <br /> '''Zeus''': Certo che mi sei debitore! Hai idea di cosa stanno facendo quelli ora nel mio negozio?! <br /> '''McClane''': Tranquillo jesus...<br /> '''Zeus''': Tranquillo?!? Ma come faccio a star tranquillo?!? E poi perché continui a chiamarmi Jesus! Ti sembro portoricano?!? <br /> '''McClane''': Ti ha chiamato Jesus uno di quelli poco fa! <br /> '''Zeus''': Non ha detto Jesus! Ha detto "Ciao Zeus"!<br /> '''McClane''': Zeus?!? <br/>'''Zeus''': Sì, Zeus! Come il padre di Apollo! Monte Olimpo! E non farmi incazzare se non vuoi che un fulmine ti bruci i testicoli! Zeus! Hai qualcosa in contrario!? *'''McClane''': Ti dico io qual è il tuo problema, tu mi odi perché sei razzista! <br/> '''Zeus''': Cosa? <br/>'''McClane''': Sei un razzista, non ti piaccio perché sono bianco! <br/> '''Zeus''': Tu non mi piaci perché so che mi farai ammazzare. *{{NDR|Al telefono}} <br /> '''Simon''': Trote e maiali sono triviali, di lor nessuna stima, ratti e sorci han più fortuna dei porci, però io l'avrò prima. <br /> '''McClane''': Bravo... fa rima. <br /> '''Simon''': Perché il numero era occupato, chi stavate chiamando? <br /> '''McClane''': La Neuro, ti ricoverano! *'''McClane''': Se fallisci tu ci penso io. Se fallisco io ci pensi tu. <br /> '''Zeus''': E se falliamo tutti e due? <br /> '''McClane''': Saranno cazzi amari! * '''Zeus''': Ma che cazzo è successo? {{NDR|dopo aver capottato con la macchina}} <br />'''McClane''': Niente bisogna far guardare la convergenza. *{{NDR|Dopo la telefonata di Simon}} <br/> '''Walter Cobb''': Kowalski! Lambert! Sapete dove trovare McClane!? <br/> '''Joe Lambert''': Posso solo escludere che si trovi in chiesa! <br/> '''Walter Cobb''': Scoprite sotto quale sasso s'è nascosto e tiratelo fuori. *'''Zeus''': Ma mi stai a sentire McClane?! ti ho detto che la nona è la più scorrevole!<br /> '''McClane''': Piantala di strillare ti ho detto che ho mal di testa! E comunque, la via più veloce non è la nona è attraverso il parco! <br/> {{NDR| Arrivano davanti alla strada trovandola bloccata dal traffico}} <br/> '''Zeus''': Ma lo sanno tutti che Park Drive è sempre intasata!<br />'''John McClane''': Non ho detto Park Drive! {{NDR| entra con la macchina nel parco }} Ho detto attraverso il parco! *{{NDR|Dopo aver fermato un autista e rubatogli l'auto scambiandola con la loro}} <br/>'''Zeus''': Scusa chi è stato il 21° presidente?!?<br /> '''Autista''': Vaffanculo stronzo! <br/> '''Zeus''': Oh, quello si è incazzato! <br />'''John McClane''': Gli passerà quando guarderà dietro il sedile..<br /> '''Zeus''': Merda il lingotto l'ho lasciato la! <br />'''John McClane''': Tranquillo tanto non te lo facevano tenere! *'''McClane''': Ehi Zeus! Ehi, compare! <br /> '''Zeus''': No! Io non sono tuo compare, così come non sono tuo fratello, tuo socio o tuo amico! Sono un perfetto estraneo! <br /> '''McClane''': Ok, "estraneo": il parco tra la centoquindicesima e San Nicolas lo conosci?<br /> '''Zeus''': Certo, sì...è ad Harlem. <br /> '''McClane''': È là che hanno trovato quella bomba. Senti, quello del colore della pelle se ne frega. Al contrario di te. *{{NDR|Al telefono con la cabina telefonica}} <br /> '''Simon''' {{NDR|esponendo l'[[indovinelli dai film|indovinello]]}}: Mentre andavo nelle Ardenne vidi un uomo e sette donne, ogni donna ha sette sacche, ogni sacca sette gatte, ogni gatta sette figli; gattini gatte sacche donne, quanti andavano nelle Ardenne? <br/> '''McClane''': No, no, no, aspetta, aspetta, non ho capito ripetila! <br/> '''Simon''': Non se ne parla neanche. Il mio numero è 555 più la risposta. <br/> '''McClane''': Ma io!... <br/> '''Simon''': Chiamate entro trenta secondi, o morirete. {{NDR|click}} <br/> '''McClane''': Allora, sette uomini e sette donne. <br/> '''Zeus''': Zitto, che in matematica sono forte. <br/> '''McClane''': Sette uomini e sette donne! <br/> '''Zeus''': Insisti McClane, zitto! Ha detto sette donne con sette sacche... <br/> '''McClane''': Sette donne con... <br/> '''Zeus''': Sette per sette quarantanove. Su dimmi il resto. <br/> '''McClane''': Allora, una sacca con dentro sette cheee??! <br/> '''Zeus''': Non te la ricordi! <br/> '''McClane''': Sì che me la ricordo! <br/> '''Zeus''': Ma allora che cazzo aspetti! <br/> '''McClane''': Ma non è facile! Voglio vedere te con il mal di testa che ho io, a risolvere questi indovinelli. <br/> '''Zeus''': Ok, d'accordo. Sette donne. Sette per sette quarantanove, con sette gatte... sette per quarantanove fa... uhm... 343, no? <br/> '''McClane''': Ma me lo dici o me lo domandi! <br/> '''Zeus''': Te lo dico! 343 per sette fa... uno... zero ventiquattro... Duemilaquattrocentouno! Risulta anche a te, vero? <br/> '''McClane''': Eh sì, credo... Sicuro? Due quattro zero uno. <br/> '''Zeus''': Sicuro, fai 555-2401. <br/> '''McClane''': Cinque cinque cinque due quattro zero uno. <br/> [...] <br/> '''Zeus''': No! Aspetta aspetta, c'è il trucco c'è il trucco! {{NDR|chiude la linea con la mano}} <br/> '''McClane''': Cosa! Cos... <br/> '''Zeus''': Hehe, ho dimenticato l'uomo! <br/> '''McClane''': Ma quale uomo! Fregatene mancano 10 secondi! <br/> '''Zeus''': No no no, ha detto in quanti andavano nelle Ardenne, esatto? Ricordi l'inizio? "Mentre andavo nelle Ardenne vidi un uomo e sette donne". Li ha visti, non andavano da nessuna parte! <br/> '''McClane''': E che facevano? <br/> '''Zeus''': E che ne so... stavano... stavano sedut... Ma che cazzo ne so cosa facevano là! <br/> '''McClane''': Ma allora chi è andato nelle Ardenne! <br/> '''Zeus''': Lo stronzone, solo lui. <br/> '''McClane''': Solo uno allora. <br/> '''Zeus''': Eh sì, la risposta è uno! <br/> '''McClane''': Allora... uno solo... e che numero faccio adesso... <br/> '''Zeus''': 5 5 5 – 0 0 0 1. <br/> '''McClane''': 0 0 1... Uno solo dici, eh? <br/> '''Zeus''': Uno. <br/> {{NDR|Simon risponde al telefono}} <br/> '''Simon''': Salve John. <br/> '''McClane''': Una vera cazzata, daccene uno più difficile un'altra volta. <br/> '''Simon''': Ma siete in ritardo di dieci secondi! <br/> '''McClane''': No no no! La risposta è uno! No! No! No via scappate! <br/> '''Zeus''': Giù! Giù! <br/> '''McClane''': C'è una bomba in questo cestino, tutti a terra! La farà esplodere! A terra, a terra riparatevi! c'è una bomba! Una bomba! State attenti! Una Bomb... Una... <br/> [...] <br/> '''Passante #1''': Benvenuto a New York! <br/> '''Passante #2''': Non stare lì per terra. Su fratello, alzati! Tieni, mangia qualcosa. {{NDR|porge del denaro a Zeus}} <br/> '''Simon''': Hahahahahahah... <br/> '''McClane''': Eh... Niente bomba... <br/> '''Simon''': Huhahahahaha <br/> {{NDR|McClane riprende la cornetta}} <br/> '''McClane''': Allora? <br/> '''Simon''': Non avevo detto "Simon Ordina". ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Die Hard - Duri a morire''}} {{Die Hard}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film polizieschi]] [[Categoria:Film thriller]] 33wd6rvbxmakheuwivhkr7fd95d2zbd Diego Armando Maradona 0 10789 1223934 1222412 2022-08-22T19:18:45Z Danyele 19198 /* Citazioni su Diego Armando Maradona */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Maradona 2010-1.jpg|thumb|Diego Armando Maradona nel 2009]] '''Diego Armando Maradona''' (1960 – 2020), calciatore e allenatore argentino. ==Citazioni di Diego Armando Maradona== ===Con data=== {{cronologico}} *{{NDR|Nel giugno 1978}} Ho due sogni: il primo è giocare un Mondiale, il secondo è vincerlo.<ref name=mediaset>Citato in Christian Padelli ed Enrico Turcato, ''[http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/articoli/articolo45449.shtml Maradona: mezzo secolo nel pallone]'', ''SportMediaset.it'', 29 ottobre 2010.</ref> *{{NDR|5 luglio 1984, durante la presentazione ufficiale allo stadio San Paolo davanti a 70.000 spettatori}} Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires.<ref name=mediaset/> *{{NDR|9 novembre 1985, dopo aver assistito in Vaticano alla Messa di [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]}} Sì, ho litigato col Papa. Ci ho litigato perché sono stato in Vaticano, e ho visto i tetti d'oro, e dopo ho sentito il Papa dire che la Chiesa si preoccupava dei bambini poveri. Allora venditi il tetto amigo, fai qualcosa!<ref name=mediaset/> *{{NDR|22 giugno 1986, prima della partita con l'Inghilterra}} In campo non ci si batte con le armi, bensì col [[pallone da calcio|pallone]]. E comunque no, non so parlare in inglese, ma anche se lo conoscessi non lo parlerei.<ref name=mediaset/> *{{NDR|1° agosto 1986}} Dio è giusto, quindi il Napoli non verrà penalizzato. Del processo per il calcio scommesse non voglio neanche sentir parlare, adesso devo solo concentrarmi sul prossimo campionato. Possiamo lottare per lo scudetto, ma i tifosi non devono illudersi. Non dobbiamo montarci la testa, ma essere consapevoli dei nostri limiti, proprio come l'Argentina in Messico.<ref name=mediaset/> *{{NDR|30 luglio 1987, dopo aver fatto visita a Fidel Castro}} D'ora in avanti ricorderò sempre i bei momenti trascorsi qui da voi e non dimenticherò che devo ritornare per ripagarvi di tutto ciò. Mi piacerebbe diventare 'il padrino' del calcio cubano.<ref name=mediaset/> *{{NDR|1° maggio 1988, prima della partita con il Milan}} Voglio un tifo incredibile domenica, non voglio nessuna bandiera del Milan, non voglio assolutamente una, perché quando noi andiamo fuori Napoli non siamo nessuno e ci mancano di rispetto tutti quanti, e noi dobbiamo fare lo stesso con loro!<ref>Da un'intervista a Canale 34 Telenapoli; citato in ''[http://www.napolimagazine.com/calcio/articolo/video-amarcord-maradona-non-voglio-una-sola-bandiera-del-milan- Video amarcord - Maradona: "Non voglio una sola bandiera del Milan"]'', ''NapoliMagazine.com'', 14 novembre 2012.</ref> *{{NDR|21 maggio 1989, entrando al San Paolo con la Coppa UEFA appena conquistata}} Il più bello dei miei trofei? L'ultimo perché è più recente.<ref name=mediaset/> *{{NDR|31 agosto 1989}} Con il Napoli è davvero finita. Io continuo ad andare d'accordo con [[Luciano Moggi|Moggi]], ma non con il presidente [[Corrado Ferlaino|Ferlaino]]: quindi non torno. Moggi è una persona eccezionale, Ferlaino no.<ref name=mediaset/> *{{NDR|10 settembre 1989}} Son tornato per la [[Napoli|città]] e per i tifosi.<ref name=mediaset/> *{{NDR|8 marzo 1990, Maradona spiega la sua esclusione in Lecce-Napoli}} Bigon ha detto di aver bisogno di undici persone che corressero. Allora gli ho fatto presente che non poteva contare su di me, io non ho mai corso in vita mia.<ref name=mediaset/> *{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} Non ci ripenserò [...] il mio ritiro dalla ''Selección'' è davvero ufficiale.<ref>Citato in Bruno Bernardi, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,20/articleid,1305_02_1990_0178_0020_18937371/ «Colpiti dalla mafia»]'', ''La Stampa'', 9 luglio 1990, p. 20.</ref> *C'è una mafia nel calcio. Spiegherò a mia figlia Dalmita che non gli porto la Coppa d'oro perché, quando ti danno un rigore inesistente come quello su [[Rudi Völler|Voeller]], questa è mafia. C'è una Mano nera nel calcio e l'arbitro messicano [[Edgardo Codesal Méndez|Codesal Mendez]] non è stato capace di disubbidire al suo padrone.<ref name=Fifa>Citato in Bruno Bernardi, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,33/articleid,0909_01_1990_0158_0030_25060676/ Maradona accusa, c'è una mafia nel calcio]'', ''La Stampa'', 10 luglio 1990, p. 33.</ref> *Quando succede come all'Olimpico, è mafia: hanno fischiato un rigore contro Maradona. Ho pagato, l'Argentina ha pagato, perché dissi che il sorteggio era stato pilotato, falsato, e perché mi chiesi dove finiva il denaro della Fifa. Non ho dato la mano a [[João Havelange|Joao Havelange]] e non gliela darò mai. Tutti i protagonisti della finale hanno donato le loro maglie all'Unicef, ma la Fifa non ha fatto nulla per i bambini poveri.<ref name=Fifa/> *Così non mi sta bene. Per 25' l'arbitro ha fischiato solo una punizione a nostro favore. Allucinante. L'espulsione di Monzon al suo primo vero fallo. Questa è mafia. Ricordo con il Camerun che Vautrot estrasse il cartellino rosso dopo numerosi falli. La grande favorita era la Nazionale italiana e nessuno accreditava all'Argentina un posto in finale. In tutto questo, però, l'Italia non c'entra.<ref name=Fifa/> *Fischiare l'inno è da ignoranti. So che mi aspetta un anno molto duro, ma i napoletani sapranno difendermi.<ref name=Fifa/> *Tornerò per vincere su tutti i campi italiani ed europei: voglio portare a Napoli la Coppa dei Campioni, l'unico trofeo che mi manca, per il resto ho vinto tutto.<ref name=Fifa/> [[Immagine:Maradona-Mundial 86 con la copa.JPG|thumb|Maradona con la Coppa del Mondo vinta nel 1986]] *{{NDR|Dopo essere stato trovato positivo alla cocaina, 15 agosto 1991}} So di aver fatto del male prima di tutto a me stesso e quindi alla mia famiglia, alle mie figlie. Credo che in futuro imparerò a volermi più bene, a pensare di più alla mia persona. Non mi vergogno però. Non ho fatto male a nessuno, salvo a me stesso e ai miei cari. Mi dispiace, sento una profonda malinconia, soltanto questo. [...] Non voglio più essere costretto a giocare anche quando non sono in grado, a farmi infiltrare di cortisone perché devo essere in campo per forza per gli abbonamenti, per gli incassi, perché bisogna vincere a qualunque costo per lo scudetto o per la salvezza, perché in ogni partita ci si gioca la vita. A me gli psicologi stanno cercando di levarmi il vizio della cocaina, non quello di vivere.<ref name=mediaset/> *Mi hanno ucciso quando volevo rientrare per dimostrare alle mie due figlie che posso lottare con dei ventenni. Nel [[Stati Uniti d'America|paese della democrazia]] non mi hanno lasciato parlare, e non mi hanno permesso di dire ciò che sento. Con la mia uscita dal mondiale è uscito anche un intero paese e sono usciti anche quelli che mi vogliono bene.<ref>Citato in [[Gianni Minà]], ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/02/mi-stavo-disintossicando.html?ref=search Mi stavo disintossicando]'', ''la Repubblica'', 2 luglio 1994.</ref> *Mi hanno ammazzato. Ma chi mi ha voluto morto, sappia che non sono un eroe di cartapesta, non sono un drogato, non ne avevo bisogno per tornare ai vertici. In Italia avevo sbagliato, avevo pagato con 15 mesi: ma adesso è tutto diverso. Nessuno comprerà il mio cervello, si sono serviti sempre di me. Non consentirò a nessuno di infangarmi: a costo di portarli in tribunale. Mi hanno dato l'ergastolo, ma io sono onesto, e adesso chiedo solo giustizia. La gente a Napoli mi ha sempre amato perché io sono stato dalla parte dei deboli. Questa storia non è finita qui.<ref>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/03/mi-hanno-usato-distrutto.html?ref=search Mi hanno usato e distrutto]'', ''la Repubblica'', 3 luglio 1994.</ref> *Se prima avevo detto che la Fifa mi aveva tagliato le gambe, adesso dico che mi ha finito di tagliare il corpo. La mia squalifica è ingiusta: un comportamento da famiglia mafiosa.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/settembre/03/Maradona_accusa_FIFA_siete_mafiosi_co_8_9409032015.shtml Maradona accusa la FIFA: "siete mafiosi"]'', ''Corriere della Sera'', 3 settembre 1994, p. 37.</ref> *[[João Havelange|Havelange]] mio padre? Se lo fosse lo ucciderei.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/17/Maradona_ucciderei_Havelange_co_0_950117936.shtml Maradona: ucciderei Havelange]'', ''Corriere della Sera'', 17 gennaio 1995, p. 37.</ref> *Tutti dicono: questo è stato il migliore del Barcellona, questo è stato il migliore del Real Madrid, questo è stato il migliore del Chelsea, questo è stato il migliore... Io sono orgoglioso di essere stato il migliore a [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]].<ref>Nel 1995; dopo la consegna del Pallone d'oro alla carriera; nell'omonimo speciale del programma televisivo ''Tifosi Napoletani''.</ref> *{{NDR|10 gennaio 1996}} Sono risultato positivo per cocaina di proposito, l'ho fatto perché volevo andar via da Napoli.<ref name=mediaset/> *{{NDR|8 ottobre 1996}} Ci devono ascoltare e rispettare, siamo noi i protagonisti del calcio. In questo mondo dove contano solo i soldi, gli affari e le aziende, bisogna ripensare all' uomo e metterlo al centro di tutto. Non permettiamo il contrario. Ora brindiamo. Vi abbraccio.<ref name=mediaset/> *Fra [[Zdeněk Zeman|Zeman]] e [[Sven-Göran Eriksson|Eriksson]], scelgo quest'ultimo: umanamente vince dieci a zero. [...] Il mister giallorosso non mi piace, ha infangato giocatori di grande valore come [[Ciro Ferrara|Ferrara]] e [[Gianluca Vialli|Vialli]] senza averne le prove. E poi, scusatemi, lui non vive di calcio? E allora perché sputare nel piatto dove mangi?<ref name=Maradona>Citato in Bruno Tucci, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/novembre/30/Maradona_attacca_Zeman_co_0_98113010207.shtml?refresh_ce-cp Maradona attacca Zeman]'', ''Corriere della Sera'', 30 novembre 1998, p. 40.</ref> *Al Napoli andrei di corsa. A una condizione: che vada via subito Juliano. In questo caso, parlerei con Ferlaino domani stesso. Il signor Juliano si è permesso di dire che io al Napoli non potrei fare il padrone come faccio a casa mia. Vi assicuro, è la pura e sacrosanta verità.<ref name=Maradona/> *Se sono favorevole ai controlli {{NDR|antidoping}}? Ci mancherebbe altro! Solo che li estenderei ai dirigenti delle squadre di calcio, perché bastano quattro sconfitte di seguito, ed ecco che subito entrano negli spogliatoi per ordinare agli allenatori di somministrare ai giocatori dosi da cavallo. Avete capito a che punto siamo arrivati? Se poi mi chiedete se ho avuto esperienze personali a proposito, vi rispondo di no. Il mio è stato soltanto un problema personale, lo conosce tutto il mondo.<ref name=Maradona/> *{{NDR|Sulla finale Germania-Brasile dei [[Campionato mondiale di calcio 2002|Mondiali 2002]]}} La somma di un torneo mediocre. Impossibile immaginare un'altra partita. La peggior Germania di tutti i tempi e un Brasile scadente, di solisti. Sinceramente: mi sono annoiato. Un grande portiere, Marcos. Un grande goleador, [[Ronaldo]]. Ma i migliori sono stati [[Rivaldo]] e Roberto Carlos.<ref name=Giappone>Citato in Roberto Beccantini, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,31/articleid,0287_01_2002_0178_0033_2555419/ Maradona «Che brutto Mondiale»]'', ''La Stampa'', 2 luglio 2002, p. 31.</ref> *{{NDR|Su [[Ronaldo]]}} Mi auguro che torni quello di una volta, le ginocchia lo condizionano, si è notato da come tirava contro Kahh nel primo tempo. Movimenti innaturali, dettati dalla paura e da tutto quello che ha passato. Se recupera, potrà essere "the best" nel 2006. Oggi non lo è. Al massimo, lo si può premiare per il cuore e per il coraggio.<ref name=Giappone/> *{{NDR|"Per il gol segnato all'Italia, Ahn rischia di perdere il posto di lavoro"}} Avrei fatto lo stesso. Doveva difendere la sua bandiera. Un atto di estrema nobiltà: prima che al contratto, ha pensato al suo Paese. Nello stesso tempo, non è giusto giudicare tutti gli italiani per la stupidità di uno.<ref name=Giappone/> *[...] miglior giocatore del mondo: sì, [[Francesco Totti|Totti]] mi convince più di Zidane e di Beckham. Sa rendere semplici le cose difficili, sa far giocare bene la squadra.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/febbraio/20/Maradona_Totti_numero_uno_mondo_co_10_040220035.shtml Maradona: Totti numero uno al mondo]'', ''Corriere della Sera'', 20 febbraio 2004.</ref> *{{NDR|27 maggio 2005, dopo aver visto la finale Milan-Liverpool}} Nemmeno il Brasile che vinse la Coppa del mondo nel 1970 avrebbe rimontato da 0-3.<ref name=mediaset/> *{{NDR|Su [[Luciano Moggi]]}} Con me, è sempre stato un signore. Contro di lui, non ho nulla da dire. Anzi, ne conservo un buon ricordo. Se ha delle colpe, sicuramente non saranno uniche, le sue.<ref>Citato in Mimmo Malfitano, ''Maradona, dalla festa alla caserma'', ''La Gazzetta dello Sport'', 7 giugno 2006.</ref> *{{NDR|31 ottobre 2008, prime dichiarazioni da CT dell'Argentina}} Giocheremo contro la Scozia e lavoreremo bene per quell'appuntamento. Andrò in un paese dove mi adorano: mi amano perché ho segnato un famoso gol all'Inghilterra e tra inglesi e scozzesi non corre molto buon sangue.<ref name=mediaset/> *{{NDR|Dopo Real Madrid-Juventus (0-2) del 5 novembre 2008, dove Del Piero siglò una storica doppietta}} Certo che [[Alessandro Del Piero|Del Piero]] non invecchia vera­mente mai!<ref>Citato in ''[http://www.tuttosport.com/calcio/champions_league/2008/11/06-8686/Del+Piero+%C3%A8+meglio+%27e+Maradona Del Piero è meglio di Maradona]'', ''Tuttosport.com'', 6 novembre 2008.</ref> *{{NDR|In risposta a [[Pelé]], che lo definì «mal esempio» nel 2009}} Non so, egli debuttò con un ragazzo, quindi non so cosa è buon esempio o mal esempio. :''[En respuesta a Pelé, quien lo definió «mal ejemplo» en el 2009] No sé, él debutó con un pibe, así que no sé lo que es buen ejemplo o mal ejemplo.''<ref>{{es}} Da ''[http://www.3tv.cl/index.php?m=video&v=3033 Diego Maradona: "Pelé debutó sexualmente con un pibe"]'', ''3tv.cl'', 27 marzo 2009.</ref> *{{NDR|Sulla prima convocazione di [[Gonzalo Higuaín|Higuaín]]}} Avevo bisogno di un attaccante come lui, uno che sa smarcarsi con facilità. Grazie a lui esalteremo le doti di [[Lionel Messi|Messi]] e [[Pablo Aimar|Aimar]], è l'attaccante più completo che abbiamo.<ref>Citato in ''[http://www.goal.com/it/news/772/mondiali-2010/2009/10/09/1550884/addio-francia-maradona-convoca-higuain-e-lo-sottrae-a Addio Francia! Maradona convoca Higuain e lo sottrae a Domenech: "Ci serviva uno così"]'', ''Goal.com'', 9 ottobre 2009.</ref> *Vedere giocare Messi è meglio che fare sesso.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2010/marzo/23/Messi_Pulce_scala_hit_parade_co_9_100323076.shtml Messi, la Pulce scala l'hit parade mondiale. Ora è lui il numero uno]'', ''Corriere della Sera'', 23 marzo 2010.</ref> *{{NDR|[[Lionel Messi]]}} Gioca a calcio come Gesù. La cosa migliore è che Leo sia argentino, non brasiliano, spagnolo, tedesco, francese o italiano e tutti dovranno riconoscere che il migliore del mondo è nato in questo paese.<ref>Citato in ''Tuttosport'', 8 aprile 2010, p. 9.</ref> *Io la mia carriera l'ho fatta e Messi sta facendo la sua. Sarà la storia a decidere chi sarà il migliore. Ad alcuni piace di più Maradona, altri dicono per Lionel. Siamo due argentini che possono vincere nel calcio europeo mentre molti non riescono a passare neppure il Rio de la Plata. Per rispetto a Leo non dico che lui è il migliore o io fui il migliore. Bisogna lasciarlo tranquillo. Io voglio molto bene a Leo e godo molto vederlo giocare. Siamo due argentini. Immaginate come starà il "morocho" {{NDR|Pelè}}? :''Yo mi carrera la hice y Messi la está haciendo. Será la historia la que decida. Al final de la historia se verá quién fue el mejor: si Maradona o Messi. A algunos les gustará más uno o el otro. Pero hoy no hay Maradona o Messi. Somos dos argentinos que pudimos ganarle al fútbol europeo como nosotros, cuando muchos ni cruzaron el Río de la Plata. Por respeto a Lio no digo si él es mejor o yo fui mejor. Hay que dejarlo tranquilo. Lo quiero mucho a Lio y lo disfruto cuando lo veo en la cancha. Je... Somos los dos argentinos. ¡Imaginate cómo estará el morocho..!''<ref>{{es}} Citato in ''[http://www.clarin.com/deportes/futbol/Maradona-final-historia-vera-mejor_0_471553044.html Maradona: "Al final de la historia se verá quién fue el mejor"]'', ''Clarín.com'', 29 aprile 2011.</ref> *Sì, [[Lionel Messi|Messi]] è il nuovo me. Tanti sono stati accostati a me, ma credo che con lui si sia definitivamente trovato il mio erede. È capace di azioni uniche, di magie irripetibili con il pallone, e tutto ciò lo rende speciale. Ma non solo: è un fenomeno anche nel gioco di squadra, sacrificandosi spesso per i compagni. Pressa e difende come tutti gli altri in fase di non possesso. E poi, quando gli arriva la sfera, è capace di cose che non ti aspetteresti mai.<ref>Dall'intervista ''Messi IS the new me – Maradona'', ''The Sun'', 28 maggio 2011; citato in ''[http://www.calciomercatoweb.it/notizie-calcio/2011/05/28/barcellona-maradona-incorona-messi-e-il-mio-erede/ Calciomercatoweb.it]''.</ref> [[Immagine:Diego Maradona cropped.jpg|thumb|Maradona nel 2006]] *La [[Fédération Internationale de Football Association|Fifa]] è governata da dinosauri. [[Joseph Blatter|Blatter]] è uno che non ha mai tirato un calcio ad un pallone e dunque credo sia la persona meno opportuna per ricoprire un ruolo istituzionale così importante.<ref>Citato in ''[http://it.eurosport.yahoo.com/04062011/45/qualificazioni-euro-2012-maradona-in-fifa-ci-i-dinosauri.html Maradona "In Fifa ci sono i dinosauri"]'', ''Eurosport.com'', 4 giugno 2011.</ref> *Non capisco molto [[Leonardo Nascimento de Araújo|Leonardo]]. Non l'ho capito quando è passato dal Milan all'Inter e capisco ancora meno quello che fa oggi con il Psg. Mi chiedo se sia un giocatore, un allenatore, un agente o un petroliere. Non capisco. Questa è la prova che nel calcio saper fare lobby paga.<ref>Citato in ''[http://www.corrieredellosport.it/calcio/calcio_estero/ligue_1/2012/01/08-214318/Maradona+contro+Leonardo+%C2%ABNon+so+chi+%C3%A8+e+cosa+fa%C2%BB Maradona contro Leonardo «Non so chi è e cosa fa»]'', ''Corriere dello Sport.it'', 8 gennaio 2012.</ref> *{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} Piuttosto che appartenere alla famiglia [[Fédération Internationale de Football Association|Fifa]] preferisco essere orfano.<ref>Citato in {{cita web|url=http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=180802&sez=SPORT|titolo=''Maradona: «Pelé torni al museo e prenda la pillola giusta»''|editore=''ilMattino.it''|data=10 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130425143614/http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=180802&sez=SPORT|dataarchivio=25 aprile 2013}}.</ref> *Mi chiedo se [[Leonardo Nascimento de Araújo|Leonardo]] è un giocatore, un allenatore, un agente o un mercante di petrolio. Non capisco. Questa è la prova che nel calcio saper fare lobbing alla fine paga.<ref>Citato in Tancredi Palmeri, ''[http://www.gazzetta.it/Calcio/30-12-2012/blob-2012-913634965312.shtml Il blob del 2012. Tutte le frasi da ricordare]'', ''Gazzetta.it'', 30 dicembre 2012.</ref> *{{NDR|Su Gonzalo Higuain}} Adesso la mia previsione mi conferma il pronostico ancor di più e avendo avuto la notizia che il pipita e il nuovo attaccante del [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] la mia gioia è doppia perché sempre più azzurra, in primis sono contento per il giocatore che è sempre stato un mio degno pupillo e poi sono sicuro che potrà dare delle grandi soddisfazioni ai miei concittadini e tifosi [[Napoli|Napoletani]] che meritano il rispetto dell'[[Italia]] intera e dell'[[Europa]] calcistica perché sono l'esempio dello sport e dei valori sani, e poi un vero argentino non può mai giocare a [[Torino]]...<ref>Tramite il suo avvocato; citato in ''[http://www.tuttosport.com/calcio/calciomercato/2013/07/24-268462/Maradona%3A+%C2%ABUn+vero+argentino+non+gioca+a+Torino%C2%BB Maradona: «Un vero argentino non gioca a Torino»]'', ''Tuttosport.com'', 24 luglio 2013.</ref> *[[Carlos Tévez|Carlitos]] sente la maglia, è il giocatore del popolo. Non è morto, è stato ucciso.... Ha litigato con Grondona e Bilardo e l'hanno fatto fuori dall'Argentina.<ref name=radiopop>Da un'intervista a ''Radio Pop''; citato in ''[http://www.gazzetta.it/Calcio/28-12-2013/maradona-icardi-traditore-miei-tempi-avremmo-picchiato-turno-201930221462.shtml Maradona: "Icardi è un traditore, ai miei tempi l'avremmo picchiato a turno"]'', ''Gazzetta.it'', 28 dicembre 2013.</ref> *Secondo me [[Mauro Icardi|Icardi]] è un traditore. Va a casa {{NDR|di Maxi Lopez}}, gioca a fare l'amico e poi gli soffia la donna. Questo è tradimento. Ai nostri tempi, solo se guardavi la donna di un compagno, nello spogliatoio ci saremmo alternati per prenderlo a pugni.<ref name=radiopop/> *[[Mauro Icardi|Icardi]] non è della famiglia del calcio.<ref>Da un'intervista dopo la Partita della pace, 1 settembre 2014; citato in Alessio D'Urso e Gaetano Imparato, ''[http://www.gazzetta.it/Calcio/01-09-2014/calcio-partita-pace-baggio-dinho-eto-o-campo-il-papa-90323482706.shtml Il Papa a Maradona: "Ti aspettavo". Diego show con Baggio, poi si infuria: "Icardi non doveva giocare"]'', ''Gazzetta.it'', 1 settembre 2014.</ref> *[[Lionel Messi|Leo]] è ancora alla ricerca di un suo stile e credo che lo troverà presto. Il mio era riconoscibilissimo già agli inizi della carriera. Forse è per questo che potrei essere indicato come migliore di Leo. Ha segnato più gol? Vero, ma i miei erano molto più belli.<ref>Da un'intervista alla ''CNN'', citato in Alessandra Stefanelli; ''[http://m.tuttomercatoweb.com/altre-notizie/maradona-messi-segna-di-piu-i-miei-gol-erano-piu-belli-680257 Maradona: "Messi segna di più? I miei gol erano più belli"]'', ''Tuttomercatoweb.com'', 14 maggio 2015.</ref> *La [[Juventus Football Club|Juve]] è dentro l'arbitraggio italiano. [...] Hanno dei giocatori fantastici dentro la Federazione. Qualsiasi problema abbia in campo, il giocatore delle Juve ha ragione.<ref>Da un'intervista del 25 aprile 2016 all'emittente televisiva Piuenne. [https://twitter.com/angelo_forgione/status/1250814250601365504 ‪Video] disponibile su ''Twitter.com''.</ref> *{{NDR|[[Cristiano Ronaldo]]}} [...] è un marchio registrato, un fuoriclasse incredibile, lo farei giocare anche di notte perché lui non si nasconde mai, non chiede di restare fuori se ha un doloretto alla caviglia. E che carisma! Va in campo come se andasse al bagno, con la stessa naturalezza.<ref name=crosetti>Dall'intervista di [[Maurizio Crosetti]]; ''[http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2016/06/10/news/la_pace_di_maradona_pele_e_come_ali_italia_che_problema_un_ct_in_partenza_maurizio_crosetti-141711298/ La pace di Maradona: "Pelé è come Ali. Italia, che problema un ct in partenza"]'', ''Repubblica.it'', 10 giugno 2016.</ref> *{{NDR|[[Paul Pogba]]}} Vale la felicità di chi lo guarda [...]<ref name=crosetti/> *Se uno dopo essere andato via dice che è stato doloroso, allora non è stato doloroso. Non serve a niente dire questo. Higuaín ha sbagliato a tramare alle spalle della società e dei napoletani. Se fosse andato alla Juve in modo pulito non sarebbe stato odiato dai napoletani. Un giocatore che fa 36 gol è normale sia voluto da tutti, ma ci sono modi e modi per andar via.<ref>Da un'intervista rilasciata a ''PiùEnne''; citato in ''[http://m.tuttonapoli.net/in-primo-piano/rileggi-live-maradona-parlero-con-adl-a-madrid-ho-tante-idee-higuain-ha-tramato-alle-spalle-sul-real-mughini-diego-jr-ed-i-cinesi-301314 RILEGGI LIVE - Maradona: "Parlerò con ADL a Madrid, ho tante idee! Higuain? Ha tramato alle spalle! Sul Real, Mughini, Diego jr ed i cinesi..."]'', ''TuttoNapoli.net'', 18 gennaio 2017.</ref> *[[Francesco Totti]] re di Roma! È e sarà il miglior giocatore che abbia visto in vita mia!<ref>Da un [https://www.facebook.com/diegomaradona/photos/a.457499340968087/1471165366268141 post] su ''facebook.com'', 21 maggio 2017.</ref> *Dedico la vittoria {{NDR|Dorados de Sinaloa 3-2 Tampico}} a [[Nicolas Maduro|Maduro]] e al popolo venezuelano che sta soffrendo per la politica imperialista degli sceriffi del mondo, che sono gli yankees. Sono convinti di poter spadroneggiare e di metterci paura solo perché possiedono la bomba più potente del mondo. Oggi più che mai sono vicino a Maduro. Che quel burattino di [[Donald Trump|Trump]] sappia che non lo temiamo. Il popolo venezuelano non si farà piegare dalla sua tirannia e dalla sua politica del terrore.<ref>Citato in ''[https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/calcio/2019/04/03/trump-burattino-maradona-rischia-stop_95302c0d-993d-43c8-bc43-ace7cf9dee37.html "Trump burattino", Maradona rischia stop]'', ''Ansa.it'', 3 aprile 2019.</ref> ===Senza data=== *I [[Calcio di rigore|rigori]] li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli.<ref>Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, ''Se l'ammazzi fai pari. 966 battute, aforismi, citazioni ed eccitazioni sul mondo dello sport'', Zelig, 2004. ISBN 8888809309</ref> *Lo giuro sulle mie figlie: non mi sono mai drogato.<ref>Citato in Marco Sappino, ''Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano'', Dalai editore, 2000, [http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2116 p. 2116]. ISBN 8880898620</ref> *{{NDR|A [[Giampiero Boniperti]]}} Se fossi venuto alla Juve quando dovevo, magari avrei avuto una vita privata più serena.<ref>Citato da [[Giampiero Boniperti]] nell'intervista di Roberto Beccantini ''[http://web.archive.org/web/20080704011824/http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/quijuve/200807articoli/15545girata.asp Boniperti: "La mia Italia seppe risollevarsi, questa è diversa"]'', ''Lastampa.it'', 3 luglio 2008.</ref> ==''Io sono el Diego''== *Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires. *So di non essere nessuno per cambiare il mondo, ma non voglio che entri qualcuno nel mio per condizionarlo. *Negli ultimi tempi in Italia ero come un bolide di Formula Uno che andava a trecento all'ora e non si fermava mai. Ma questo non importava a nessuno. Pensa che quando fui arrestato a Buenos Aires, qualcuno che conta mi ha detto "E adesso, che dirà mio figlio?". Non gli fregava niente del Maradona in crisi, dell'uomo prostrato, in difficoltà, distrutto, bisognoso di aiuto, era solo preoccupato dell'idolo infranto, del giocattolo che s'era rotto. E non gli passava nemmeno per la testa che l'esempio per suo figlio dovesse essere lui, non un giocatore di pallone. Forse poteva essere così una volta, quando lo sport era diverso e noi non eravamo solo gli ingranaggi di una macchina di immensi interessi economici, politici, industriali, di immagini. E poi anche se fosse così, la realtà è che io non me la sentivo più di essere un simbolo, di rappresentare qualcosa, di reggere tutto lo stress che procura questa macchina, questo calcio. Confesso la mia incapacità, la mia fragilità, anche se la mia presunzione, il mio orgoglio mi facevano apparire diverso. *{{NDR|Su [[Pelé]]}} Come giocatore è stato il massimo, però non ne ha saputo approfittare per far progredire il calcio. Lui pensava politicamente, pensava che sarebbe potuto diventare il presidente dei brasiliani... avrei preferito che si proponesse come me, per presiedere un'associazione in difesa dei diritti dei giocatori, che si occupasse di Garrincha e non lo lasciasse morire nell'indigenza, che lottasse contro le azioni dei potenti che ci limitano... Non voglio mettermi a confronto con lui, l'ho sempre detto e lo ripeto. E quando dico di mettermi a confronto con lui non parlo solo di questioni calcistiche... ho avuto molte opportunità di incontrarlo... era una questione di pelle, ci urtavamo troppo; ci vedevamo e partivano le scintille. *{{NDR|Su [[Johan Cruijff]]}} Sono riuscito a vederlo solo al tramonto, ma mi è sembrato un giocatore fantastico. Era più veloce degli altri, sia fisicamente che mentalmente, e sfruttava bene le sue doti. Accelerava come Caniggia, da uno a cento e poi frenava. E aveva una visione del campo impressionante. Qualche volta ha detto delle fesserie su di me, senza conoscermi bene. [[Immagine:Maradona Soccer Aid 2.jpg|thumb|Maradona nel 2006]] *{{NDR|Su [[Mario Kempes]]}} Un fenomeno, lo adoro sia come persona che come giocatore. *{{NDR|Su [[Hristo Stoičkov]]}} È diventato un gran giocatore in Spagna, al Barcellona. Prima era soltanto un ''goleador'', poi però è diventato un fenomeno. A parte questo, un bel tipo, una gran persona. *{{NDR|Su [[Careca]]}} Un fenomeno e un amico. Uno dei migliori compagni che abbia avuto in tutta la mia carriera. *{{NDR|Su [[Marco van Basten]]}} Una macchina da gol che si è rotta proprio quando stava per diventare il migliore di tutti. Lo è stato ugualmente, ma non è arrivato a essere il numero uno. *{{NDR|Su [[Zico]]}} Un direttore di partite. Gli hanno dato la maglia numero 10 di Pelè e se l'è infilata senza problemi: aveva un'autorità da grande. Un tipo sensazionale e un giocatore fantastico. *{{NDR|Su [[Michel Platini]]}} Gran livello, un fenomeno. In Italia ha vinto tutto, ma mi ha sempre dato l'impressione di non divertirsi giocando a calcio. Era molto freddo, troppo. *{{NDR|Su [[Ruud Gullit]]}} Un toro... Era più brutale che tecnico, però suppliva a tutto con la sua potenza, la sua preparazione fisica. *{{NDR|Su [[Roberto Baggio]]}} Il ''Bello'' è un grande, anche se non è mai arrivato a sviluppare del tutto le sue potenzialità. *{{NDR|Su [[Alessandro Del Piero]]}} Questo invece sì, questo è diverso da Zidane, a lui piace giocare, lo sente nell'anima; tra lui e il francese, scelgo lui. *{{NDR|Su [[Gabriel Batistuta]]}} Un animale, un animale che, come dico sempre, grazie a Dio è argentino. Il nostro calcio non lo sa valorizzare e se non avessimo fatto il putiferio che abbiamo fatto tutti noi che lo volevamo, Passarella non l'avrebbe neanche portato ai Mondiali {{NDR|del 1998}}. *{{NDR|Su [[Lothar Matthäus]]}} Il miglior avversario che abbia avuto in tutta la mia carriera, credo che basti questo per definirlo. *{{NDR|Su [[Jorge Valdano]]}} Una persona straordinaria con la quale mi piaceva, mi piace e mi piacerà sempre giocare a calcio e parlare. Eternamente. *{{NDR|Su [[René Higuita]]}} Un personaggio bellissimo, un ''loco''. L'ho già detto: è stato lui a inventarsi che i portieri tirassero i rigori, punizioni e facessero gol. Che nessuno si azzardi a togliergli il brevetto, chiaro? *{{NDR|Su [[George Best]]}} Era un gran giocatore, più ''loco'' di me. *{{NDR|Su [[Ciro Ferrara]]}} Una volta gli ho detto che era il miglior difensore del mondo. Non so se era vero, ma io la sentivo così. Gli voglio talmente bene... Il miglior amico che mi abbia lasciato il Napoli. *{{NDR|Su [[Osvaldo Ardiles]]}} Un'altra di quelle persone che adoro sentir parlare, come Valdano. Si preoccupava più della squadra che di se stesso. Un fenomeno. *{{NDR|Su [[Gianfranco Zola]]}} È stato il mio successore al Napoli. Era molto attento alle cose che facevo io durante gli allenamenti... e qualcosa gli è restato. Una grande persona, anche. *{{NDR|Su [[Gaetano Scirea]]}} Un cavaliere, un grande avversario. La sua morte mi ha dato molto, molto dolore. *{{NDR|Su [[Sócrates]]}} Oltre a essere un giocatore di primissimo livello, ha combattuto molto per i diritti dei giocatori, come me. Per protestare indossava sempre la bandana vietata dalla FIFA. *{{NDR|Su [[Franz Beckenbauer]]}} L'ho conosciuto da piccolo. Io ero nella nazionale giovanile che si preparava al mondiale del 1979 e lui, un grande da tempo, giocava nel Cosmos. Mi ha sempre colpito la sua eleganza di gioco. *{{NDR|Su [[Bernd Schuster]]}} Lo fecero passare per pazzo, il tedesco, per buttarlo fuori dal calcio. Era ''loco'', è vero, come me. Mi è stato accanto nelle battaglie contro Nuňez. Un giocatore straordinario, a tutto campo. *{{NDR|Su [[Karl-Heinz Rummenigge]]}} Tedesco, tedesco in tutti i sensi. Per batterlo bisognava ammazzarlo. *{{NDR|Su [[George Weah]]}} Pura roccia, ''el negro''. E anche un buon combattente fuori dal campo: è stato uno dei primi a unirsi al mio sindacato e vive lottando per il suo paese, la Liberia. *{{NDR|Su [[Hidetoshi Nakata]]}} Se tutti i giapponesi cominciassero a giocare come lui, saremmo perduti. Sa cosa vuol dire tirare la palla, dribblare... Meno male che per il momento i giapponesi si occupano d'altro. *{{NDR|Su [[David Beckham]]}} Un altro troppo carino per andare in campo. Anche se è molto preso dalla sua Spice Girl, qualche volta trova il tempo di giocare e lo fa bene, molto bene... Con il Manchester ha vinto tutto, ma deve qualcosa alla nazionale. *{{NDR|Su [[Shaquille O'Neal]]}} L'altro giorno stavo guardando la televisione e sono quasi morto: c'era il ''negro'' Shaquille che camminava per il corridoio interno di uno stadio e qualcuno gli aveva tirato un pallone da calcio. Il ''moro'' se l'era passato da un piede all'altro con quella specie di stivali che ha al posto delle scarpe, aveva provato a fare un palleggio, poi aveva guardato nella macchina da presa e aveva detto: "Diegoumaradouna!". Morivo, un altro po' morivo! Sono rimasto così davanti al televisore. Mi piaci, Shaquille! ==''Palla lunga e pedalare''== *Esiste un Maradona femmina? Sì, [[Ornella Muti]]. (p. 25) *Non sono contro gli [[omosessualità|omosessuali]]. Anzi, è bene che si moltiplichino, perché aumenta la richiesta di veri maschi. (p. 25) *Meglio amare una donna bella e stupida. Anzi, è meglio essere belli e stupidi tutti e due. (p. 26) *L'atteggiamento più eccitante di una [[donna]] è quando si sdraia supina. Oppure quando si inchina e ti mostra il culo. Ricordo ancora la prima volta che vidi Claudia. Lei era di spalle e notai che aveva un culo incredibile. (p. 26) *Per mia [[madre]] sarei disposto a uccidere, a smetterla con il calcio. Mia madre è il mio amore più grande. (p. 26) *Il mio sogno segreto? Conoscere, finalmente, la principessa di Monaco. (p. 26) *Se non sono felice dentro, non riesco ad essere un campione. (p. 26) *Tre anni qui a [[Napoli]] mi hanno dato tanto, ma mi hanno anche tolto. Non posso uscire, in tre anni non ho imparato una strada di Napoli. (p. 26) *Io corro, io lotto, ma soprattutto dialogo con la palla, per divertire la gente. (p. 26) *Io sono sinistro, tutto sinistro: di piede, di fede, di cervello. (p. 26) ==Citazioni su Diego Armando Maradona== *Anche in allenamento ti faceva venire i brividi. E lavorava più degli altri. ([[Rino Marchesi]]) *{{NDR|«Com'era [[Diego Armando Maradona|Maradona]] visto dagli occhi di un arbitro?»}} Aveva un comportamento eccellente, non si lamentava mai, anche se poteva farlo. Veniva spesso aggredito dagli avversari, che usavano spesso mezzi non molto morbidi per fermarlo. Ma non si lamentava mai, davvero. Emanava grande tranquillità in campo, una signorilità unica, non protestava, e non rompeva le scatole, ma accettava le decisioni. [...] Era uno che vedeva l'azione meglio degli altri, sapeva come si dovevano svolgere le cose. Maradona caricava i compagni, li incitava, era un leader in campo, si notava bene questa cosa. Aveva un carisma naturale. ([[Salvatore Lombardo]]) * {{NDR|Sul paragone tra [[Lionel Messi|Messi]] e Maradona}} Ciò che rende [[Lionel Messi|Messi]] migliore è la sua regolarità. Non come Maradona. Al Barça, Maradona è stato meno della metà di Messi. Ha così tanti anni buoni della sua carriera che deve essere considerato il migliore in assoluto. ([[Gerard Piqué]]) *Con noi del Napoli è stato solo Diego. Non ci ha mai fatto pesare la sua superiorità. Non ha mai detto: ragazzi, datemi la palla che ci penso io. Non guardava a se stesso, era generoso e pensava alla squadra. È stato un compagno perfetto. ([[Salvatore Bagni]]) [[Immagine:Diego Maradona 2012.jpg|thumb|Maradona nel 2012]] *Credo che uno dei grandi privilegi di chi fa questo mestiere sia dare felicità alla gente, e lui certamente rappresenta meglio di tutti questo concetto. ([[Alessandro Del Piero]]) *{{NDR|Su Diego Armando Maradona, quando lo chiamò per aiutarlo a superare l'angoscia per le condizioni di salute di sua figlia, nata prematura}} "[...] dice delle parole così belle che mi risollevano, mi danno forza e coraggio e speranza {{NDR|anche Federica era in pericolo di morte}}. Mi dice queste parole che sono scalfite nella mia mente e nel mio cuore "Ale io da oggi in poi pregherò per tua figlia Federica tutti i giorni e vedrai che andrà tutto bene". E come al solito il dio del calcio ha avuto ragione. Poi qualcuno si chiede perché lo amavamo. ([[Alessandro Renica]]) *Diego Armando Maradona è stato il più grande calciatore di sempre e non ''secondo me'' o ''secondo la maggior parte degli appassionati del mondo''. No, prendiamoci la responsabilità di una sentenza definitiva e diciamolo senza paura. Il più grande di sempre. Quello che ha saputo fare al calcio, per il calcio, è ciò che solo gli atleti assoluti fanno per il proprio [[sport]]. Lo completano, lo codificano, lo concludono. Non ci sarà più nessuno come Maradona semplicemente perché il calcio stesso non ha molta ragione di esistere senza di lui. Piantiamola con le bufale su [[Pelé]], [[Johan Cruijff|Cruyff]], [[Michel Platini|Platini]], [[Zinédine Zidane|Zidane]]... Maradona e il pallone hanno danzato insieme come la più bella delle coppie di ''[[Tango|tangueros]]'' e per una volta vale la pena di ringraziare d'esser nato qualche anno fa, in tempo per vederlo dal vivo e tifare disperatamente contro di lui, salvo riempirsi di emozione per ogni tocco, per ogni smaliziata caduta, per ogni passaggio generoso e geniale. ([[Michele Dalai]]) *Durante una partita [[Juventus Football Club|Juventus]]-[[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] nello spogliatoio ci dicemmo che l'unico modo per fermarlo era menargli di brutto. Ma dopo dieci minuti in campo ci guardammo e ci dicemmo che no, era troppo bello vederlo giocare. ([[Zbigniew Boniek]]) *È caduto nella droga in un periodo di vita molto felice. Giocava da dio, campione del Mondo, Napoli ai suoi piedi, aveva tutti i soldi che voleva. Si è lasciato vincere dall'ebbrezza di quel periodo dorato. Ho cercato di farlo ragionare, ma parlare con lui in quel momento era molto faticoso e difficile. ([[Salvatore Bagni]]) *È il calcio, è il pallone, come se ci fosse la sua faccia su quella sfera che gira. Quello che ha fatto lui con la palla non l'ha fatto mai nessuno e non lo farà mai nessuno. Ha fatto cose straordinarie, tutto quello che c'era da fare l'ha fatto. L'ho conosciuto e mi emoziona vedere la foto di noi due abbracciati. ([[Francesco Totti]]) *Era stato [[papa Wojtyla]] a convincerlo a sposarsi: aveva già due bambine. Fece il volo di andata con un cartello al collo: "Io sono single, è mia moglie che si sposa". Alla cerimonia civile ero l'unica giornalista, e lui mi fece cacciare. Non è vero che tutti gli argentini lo amavano, anzi, la sua auto passò tra due ali di folla che la prendevano a calci e sputavano sui finestrini; anche perché era una Rolls-Royce Phantom del 1938 appartenuta a [[Joseph Goebbels|Goebbels]], il gerarca nazista. Il giorno dopo ci fu il matrimonio religioso. Il banchetto andò avanti sino alle otto del mattino. ([[Laura Laurenzi]]) *Giocare contro Maradona è come giocare contro il tempo perché sai che, prima o poi, o segnerà o farà segnare. ([[Arrigo Sacchi]]) *{{NDR|Dopo la morte}} Ho avuto la sensazione di aver perso qualcuno di caro, di vicino a me. Forse chi non nasce e vive a Napoli non può comprendere questo lutto così forte: quando giocava e vinceva con il Napoli, regalava attimi di felicità, faceva scomparire i problemi di tutta la città. Maradona è stata la nostra rivincita, l'urlare "noi c'abbiamo Maradona" era qualcosa di incredibile. Me lo ricordo ancora quando avevo dieci anni e mio zio mi portò allo stadio a vedere il Napoli: "Guardalo bene, quello è Maradona". ([[Antonino Cannavacciuolo]]) *Il gol di Maradona a Mexico 86 è il più bello, ma poteva segnarlo soltanto agli inglesi. ([[Omar Sivori]]) *Il Napoli ha battuto il Genoa grazie a un Maradona in forma «stupefacente». ([[Gialappa's Band]]) *Il più grande campione che ho visto giocare è Diego Armando Maradona. Credimi, figlio mio, non esisterà mai più, nei secoli dei secoli, un altro come lui. Ha fatto dell'imperfezione la perfezione. Piccolo, gonfio, dedito ad albe stanche, svogliate e sbagliate, vittima di falsi amici e della volontà di andare oltre ogni regola, Maradona ha trasformato un semplicissimo pallone di cuoio in uno scrigno di bellezza. ([[Darwin Pastorin]]) *Io azzardo che Diego sia il migliore di tutti i tempi, oppure diciamo che mi resta la curiosità di vedere Pelè e Di Stefano giocare con i ritmi che ci sono oggi. ([[Claudio Garella]]) *{{NDR|Rispondendo alle provocazioni dell'argentino}} Lui non mi capisce? Neanche io capisco molto della mia vita. Ma se il terzo giocatore più forte di sempre, visto che Messi lo ha superato, parla del PSG, va bene. ([[Leonardo Nascimento de Araújo]]) *Maradona. Ricordo un'amichevole con la [[nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]], quando aveva 18 anni. [[Enzo Bearzot|Bearzot]] mi disse di controllarlo, ma io l'ho soltanto visto. ([[Gabriele Oriali]]) *Maradona aveva più grazia di tutti, ma aveva meno testa di tutti. ([[Giovanni Trapattoni]]) *Maradona bene, [[Pelé]] meglio, [[George Best|George]] il migliore.<ref>Si tratta di un gioco di parole: il cognome del calciatore "Best" in inglese significa "il migliore".</ref> : ''Maradona – good. Pelé – better. George – Best.'' ([[slogan]]) *{{NDR|Sul paragone tra Maradona e Messi}} Maradona era un grande, in campo un vero esempio. Lui in carriera ha preso tante di quelle botte altro che Messi... Mi fanno ridere quelli che mettono a confronto i due giocatori. Messi sarà anche grande giocatore ma Maradona era unico. Messi oggi gioca con i due-tre metri di vantaggio del calcio moderno. Vorrei vedere Maradona con quei metri di vantaggio quanti goal avrebbe fatto... ([[Pasquale Bruno]]) *Maradona è un artista del pallone, fischiare lui perché antipatico è come fischiare Picasso perché comunista. ([[Italo Allodi]]) *Maradona era uno che se gli arrivava la palla non c'era più nulla da fare. ([[Luciano Favero]]) *Maradona non è davvero un esempio per i giovani. Ha avuto la chance di ricevere un dono da Dio, quello di saper giocare a calcio. Nonostante la sua vita molto sregolata, c'è ancora gente disposta a dargli un lavoro. Se avessero un po' di coscienza, non lo farebbero più. Se non cambia, non avrà mai più un lavoro. È stato un grande giocatore, ma non è un esempio. ([[Pelé]]) *''Maradona non è una persona qualsiasi, | è un uomo attaccato a un pallone di cuoio.'' ([[Andrés Calamaro]]) *{{NDR|Alla domanda su "quale fosse il miglior calciatore del mondo"}} Maradona, senza dubbio. Non ce n'è uno che giochi come lui. Una volta [[Pelè]]. Oggi Maradona. ([[Lev Jašin]]) *[[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] è una religione. Maradona è Dio e Lavezzi è il suo erede. ([[Víctor Ruiz]]) *Non si scriverà mai abbastanza di questo grande, fascinoso, completo giocatore che ha fatto del calcio una religione, estraendo l'innata ispirazione da uno spirito fanciullesco e da un animalesco istinto che lo vuole amico, suddito e insieme sacerdote di Giove Palla. ([[Italo Cucci]]) *Per conto mio, gli ho sempre riservato dei grandi applausi, anche la sera della finale {{NDR|dei Mondiali 1990}}. ([[Silvio Berlusconi]]) *Per me Diego Armando Maradona è il più grande calciatore di tutti i tempi senza se e senza ma. Non solo. Le prestazioni di Maradona sono state evidentemente penalizzate dalla tossicodipendenza e non certo agevolate come in chi ha fatto ricorso alla pratica del doping. La cocaina NON è dopante. Non solo. Diego Armando Maradona è caduto e si è rialzato. Senza trucco e senza inganno. Davanti al mondo senza nascondere nulla. Sempre a testa alta. Per tutti questi motivi Diego Armando Maradona è per me un idolo, un esempio di come si possa guarire da un brutto male sfidando il mondo senza mai abbassare lo sguardo. Senza mai perdere la dignità. ([[Francesco Repice]]) *Quando pensi al numero 10 a chi pensi? A Maradona. Lui è il simbolo del [[maglia numero dieci|numero 10]]. La gente oggi vuole vestire la maglia numero 10 per Maradona. ([[Zlatan Ibrahimović]]) *Quel gol su punizione al San Paolo nel '95 {{NDR|in realtà nel 1985}} contro la mia Juve è stato una cosa pazzesca, un virtuosismo degno di Paganini che ha sfidato le leggi stesse della fisica. Ma Diego quel gol sapeva di poterlo fare, non gli è certo venuto per caso. Così come i virtuosismi del più grande violinista, frutto sì di estro e istinto personale ma anche di grande lavoro e studio. Idem Maradona, con le sue ore e ore di palleggi. La palla era il suo violino. ([[Salvatore Accardo]]) *Si può dire che Maradona, Pelè e Di Stefano equivalgano a Bach, Mozart e Beethoven. Sono i fuori categoria. Dopo di che si può tranquillamente parlare di calciatori bravi, anzi bravissimi: Causio, Tardelli, Maldini, Riva. ([[Rino Marchesi]]) *Viene spesso ai match di Davis, è appassionato. Ma quando l'ho incontrato sono rimasto senza parole: sai, per noi è come incontrare Dio. ([[Juan Martín del Potro]]) ===[[Gianni Brera]]=== *Che Maradona fosse un genio, nessun dubbio è possibile. E che i geni siano un tantino squinternati di cerebro è risaputo e ammesso da sempre. [...] Maradona, come lei sa, ridava dignità inventiva e gestuale anche alle mani posteriori, divenute volgarissimi piedi da qualche milione di anni. *Maradona, come tutti puro isso, cura lo suo particulare: ma questo non toglie che, eccellendo di per sé, egli esalti anche la squadra di cui è per solito gran parte. In effetti, Maradona è un carico da undici rinforzato: nessuno scopre nulla affermandolo. È un genio della pelota, dell'invenzione prestipedatoria, dell'esecuzione tecnica cum phantasia. A ragion veduta la squadra deve giocare per lui come lui gioca per la squadra. Ma è chiaro che non può sognarsi, lui solo, di imporsi ad undici avversari degni di questo nome. Il calcio è gioco collettivo per eccellenza: chi si illude di poter reggere solo soletto agli avversari tutti è un povero nesci, un megalomane, un solipsista insopportabile. Si capisce, Maradona è anche Primadonna: non è mai accaduto che un artista, quale che fosse il di lui o di lei sesso, non indulgesse anche alle fisime o comunque agli atteggiamenti tipici della primadonna. *Maradona è la bestia iperbolica, nel senso infernale, anzi mitologico di Cerbero: se fai tanto di rispettarlo secondo lealtà sportiva, lui ti pianta le zanne nel coppino e ti stacca la testa facendola cadere al suolo come un frutto dal picciolo ormai fradicio. È capace di invenzioni che forse la misura proibiva a [[Pelé|Pelè]], morfologicamente irregolare nei soli piedi piatti, peraltro funzionali nella bisogna pedatoria. Maradona è uno sgorbio divino, magico, perverso: un jongleur di puri calli che fiammeggiano feroce poesia e stupore (è dei poeti il fin la meraviglia). Talora uno dei suoi piedi serve fulmineamente l'altro per una sorta di paradossale ispirazione atta a sorprendere: ma quando vuole, questo leggendario scorfano batte il lancio lungo che arriva, illumina, ispira: capisci allora che i ghiribizzi in loco erano puro divertissement: esibizione per i semplici: se il momento tecnico-tattico lo esige, in quelle tozze gambe animate dal diavolo entra solenne il prof. Euclide. E il calcio si eleva di tre spanne agli occhi di coloro che, sapendolo vedere, lo prediligono su tutti i giochi della terra. *Maradona ha confermato di non essere uomo-squadra, bensì favoloso match-winner (cioè vincitore di incontri): è un centravanti spiazzato per convenienza tattica: ma quando il momento agonistico lo richiede sa trovarsi perfettamente coordinato al posto giusto, e per coordinato intendo dire in grado di inventare quel che dentro gli ditta il genio innato. ===''[[Federico Buffa racconta Storie Mondiali]]''=== *Ci sono due gol che sono un salto nel vuoto, un continuo sprezzo e disprezzo del pericolo, e poi un dribbling, una finta, una schivata a tutto quello che tatticamente è stato fatto su un campo di calcio. {{NDR|riferito alla doppietta di Maradona contro l'Inghilterra}} *Comincia a toccarla come fa lui, con questo sinistro, che ha un ritmo diverso. Appena l'avversario prepara muscolarmente l'intervento, lui già è arrivato prima. E continua a toccartela tenendo una falcata lunghissima. Non arriva a un metro e settanta, ma ha una forza e una centralità che ti impediscono di spostarlo, è come [[Mike Tyson]], che era molto più piccolo degli altri massimi, ma spostalo... arriva prima lui! *Diego non è mai arrivato il giorno che spiegavano di che cosa bisognava avere paura. Diego reagisce ad una voce sola: quella del suo istinto. *L'antitesi del triviale è Diego Maradona e nel Mondiale dell'86 in qualsiasi espettorazione, in qualsiasi secondo delle partite dell'Argentina lui c'è. C'è sempre. Non c'è neanche un grado di separazione. ===[[Lillo Gullo]]=== *{{NDR|Su Maradona, idolo di Napoli già nel 1985}} A Napoli abbiamo avuto conferma di questo binomio tifo-business. Sono tante le iniziative più o meno legali (il famoso "sommerso") collegati al Pibe de Oro: dalle magliette ai quaderni, dai pupazzetti ai posters, e così via. Chi non commercia "in Maradona", non per questo lascia in pace l'argentino, la cui presenza viene continuamente evocata con scritte sui muri, fotografie, dediche autografe e qualche striscione sopravvissuto agli eccessi del Maradona day. In altre parole, a noi è sembrato che il Pibe de Oro non solo sia lo sponsor forzato di buona parte dell'economia sommersa partenopea, ma anche il taumaturgo dell'intera città. E per il popolino, sempre alla ricerca di santi protettori, la febbre di Maradona – che ormai fa concorrenza perfino a [[San Gennaro]] – ha veramente qualcosa di religioso. Non a caso, come i santi, lo hanno messo recentemente nel presepe. Non a caso, sempre come si fa con i santi, hanno battezzato tanti bambini con il suo nome. *Cantava qualche anno fa [[Pino Daniele]]: "Napule è mille culure...". Da quando la squadra di [[Rino Marchesi|Marchesi]] ha ripreso a vincere e Maradona a segnare, la città partenopea non ha più "mille colori", ma solo due: il bianco e il celeste, cioè quelli della formazione di casa. *{{NDR|Sulla tripletta allo [[stadio San Paolo]] il 24 febbraio 1985 nella partita Napoli - Lazio}} Erano contro due squadre. Uno dei 22 calciatori ha segnato tre goal da antologia al povero portiere [[Fernando Orsi|Orsi]]: il primo agganciando di destro e calciando al volo di sinistro, il secondo con pallonetto, il terzo dalla bandierina del corner. Infine, lo stesso giocatore, con un assist impeccabile, ha fatto realizzare un quarto goal ad un suo compagno. Le due squadre, come tutti sanno, erano Napoli e Lazio. Il fuoriclasse, balzato nella classifica cannonieri al secondo posto dopo [[Platini]] non poteva che essere lui: Diego Armando Maradona che, come l'attore-regista [[Massimo Troisi]], può davvero ricominciare da tre. ===[[Fernando Orsi]]=== *Ho preso tanti gol nella mia vita, ma averli subiti da lui è stato un onore, sono quei gol che non ho mai pensato fossero banali e ne sono fiero, perché parliamo di uno dei giocatori più forti della storia del calcio. [...] Per me è stato un grande onore, perché aver giocato contro un fenomeno come lui ti lascia dei ricordi indelebili per tutta la vita, affrontare un giocatore come lui è un picco importante della carriera di qualsiasi giocatore di calcio. *Se ne va un pezzo della mia vita. Addio Maradona, forse finalmente lassù troverai la pace che meriti. *{{NDR|Sui due gol-capolavoro subiti da Maradona come portiere nella partita contro il Napoli del 24 febbraio 1985}} Sono due gol rimasti nella storia. Al termine della partita non mi disse nulla ma io dico sempre che se mi avessero dato un centesimo per ogni volta che quei gol sono passati in televisione io oggi sarei milionario. ===[[Jorge Valdano]]=== *Come sono fragili gli dei del calcio, vero? Diego vive nell'immaginario collettivo come un eroe che ha compiuto l'impresa di renderci felici e vincenti; ma quello è un miracolo pericoloso, come sono pericolosi i bei ricordi che non ti danno una seconda possibilità. Perché senza il pallone, Maradona è solo un uomo che non trova la maniera di essere all'altezza del suo ricordo perfetto. Né ai suoi occhi né agli occhi degli altri. *Credevo che Diego ripulisse il calcio da ogni male e lo abbellisse con ogni bene, perché in lui coincidevano il genio e la tecnica. Non mi ero soffermato sul corpo. Da allora, Maradona è stato grasso e magro, lento e rapido, sano e infortunato. In varie occasioni, frettolosi specialisti arrivarono a stendere per lui un anno di morte calcistica, probabilmente dimenticando che i gatti, oltre a godere del privilegio di non allenarsi, hanno sette vite. A Maradona ne restavano ancora diverse. *Di Maradona basta dire che tutto quel che faceva su un campo di calcio era perfettamente irragionevole. *Non c'è da preoccuparsi. Il talento calcistico più grande del mondo è custodito in un luogo perfetto: il corpo di Diego Armando Maradona. Il deposito del tesoro – quel cofanetto di ossa, muscoli e tendini che racchiude innumerevoli malizie calcistiche – è in se stesso una meraviglia. *Tifosi di tutti i quartieri tradivano le loro squadre del cuore per vedere quel genio per il quale un fazzoletto di terreno era più di un latifondo. Alcuni lo confusero con Dio, e quando sei poco più che un bambino non hai motivo di mettere in dubbio l'opinione dei grandi. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Diego Armando Maradona, ''Io sono el Diego'', traduzione Alberto Bracci, Fandango Libri, 2002. ISBN 8887517312 *[[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992. ISBN 88-8598-826-2 ([http://books.google.it/books?id=bWPm4d23hDUC Anteprima su Google Books]) ==Filmografia== *''[[Tifosi]]'' (1999) ==Voci correlate== *''[[Maradona - La mano de Dios]]'' – film 2007 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Maradona, Diego Armando}} [[Categoria:Allenatori di calcio argentini]] [[Categoria:Calciatori argentini]] px7bht5ubgjbzg7xe1qu7xoi1t63nvr Max Stirner 0 12963 1223831 1212062 2022-08-22T14:30:24Z Udiki 86035 /* Citazioni su Max Stirner */ Massimo Bontempelli wikitext text/x-wiki [[Immagine:Portrait of Max Stirner.svg|thumb|right|Max Stirner]] '''Max Stirner''', pseudonimo di '''Johann Caspar Schmidt''' (1806 – 1856), filosofo tedesco. *Io rifiuto di avere un potere conferitomi sotto la speciosa forma di "diritti dell'uomo".<ref>Citato in [[Nicola Abbagnano]], ''Fra il tutto e il nulla'', Rizzoli, Milano, 1973, p. 329.</ref> ==''L'unico e la sua proprietà''== ===[[Incipit]]=== ====Leonardo Amoroso==== ''Io ho fondato la mia causa su nulla''<ref name=vanitas>Verso iniziale della poesia di [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] ''Vanitas! Vanitatum Vanitas!'', dai ''Canti di società'' (1806).</ref> Che cosa non dev'essere mai la mia causa! Innanzitutto la buona causa, poi la causa di Dio, la causa dell'umanità, della verità, della libertà, della filantropia, della giustizia; inoltre la causa del mio popolo, del mio principe, della mia patria; infine, addirittura la causa dello spirito e mille altre cause ancora. Soltanto la ''mia'' causa non dev'essere mai la mia causa. «Che vergogna l'egoista che pensa soltanto a sé!».<br /> Ma guardiamo meglio come si comportano con la ''loro'' causa coloro per la cui causa noi dobbiamo lavorare, sacrificarci ed entusiasmarci. ====Ettore Zoccoli==== Io ho riposto le mie brame nel nulla.<ref name=vanitas /> A chi non appartiene la causa ch'io debbo difendere? Essa è, innanzi tutto, la causa buona in sè stessa, poi la causa di Dio, della verità, della libertà, della giustizia; poi la causa del mio popolo, del mio principe, della mia patria; infine la causa dello spirito, e mille altre ancora. Soltanto, essa non dev'esser mai la mia causa! «Onta all'egoista che non pensa che a sè stesso!»<br />Vediamo un po', più da vicino, che cosa pensino della propria causa coloro per gl'interessi dei quali noi dobbiamo lavorare, sacrificarci ed infervorarci.<ref>Da ''L'unico'', traduzione di Ettore Zoccoli, edizioni F.lli Bocca, 1902.</ref> ===Citazioni=== *Ma osservate un po' quel sultano che si cura con tanto affetto dei «suoi». Non è forse il puro disinteresse in persona? Non si sacrifica forse di continuo per i suoi? Sì, proprio per i «suoi»! Prova un po' a mostrarti non suo, ma tuo: per questo verrai gettato in carcere, tu che ti sei sottratto al suo egoismo. Il sultano ha fondato la sua causa su null'altro che se stesso: per sé egli è tutto in tutto, per sé è l'unico e non tollera che qualcuno osi non essere uno dei «suoi».<br />E allora, sulla base di questi fulgidi esempi, non volete capire che è l'egoista ad avere sempre la meglio? Io, per conto mio, ne traggo un grande insegnamento e, piuttosto che continuare a servire disinteressatamente quei grandi egoisti, voglio essere l'egoista io stesso.<br />Dio e l'umanità hanno fondato la loro causa su nulla, su null'altro che se stessi. Allo stesso modo io fondo allora la mia causa su ''me stesso'', io che, al pari di Dio, sono il nulla di ogni altro, che sono il mio tutto, io che sono l'unico.<br />Se Dio, se l'umanità hanno, come voi assicurate, sufficiente sostanza in sé per essere a se stessi il tutto in tutto, allora io sento che ''a me'' mancherà ancora meno e che non avrò da lamentarmi della mia «vuotezza». Io non sono nulla nel senso della vuotezza, bensi il nulla creatore, il nulla dal quale io stesso, in quanto creatore, creo tutto.<br />Lungi da me perciò ogni causa che non sia interamente la mia causa! Voi pensate che la mia causa dovrebbe essere almeno la «buona causa»? Macché buono e cattivo! Io stesso sono la mia causa, e io non sono né buono né cattivo. L'una e l'altra cosa non hanno per me senso alcuno.<br />Il divino è la causa di Dio, l'umano la causa «dell'uomo». La mia causa non è né il divino né l'umano, non è ciò che è vero, buono, giusto, libero, ecc., bensi solo ciò che è ''mio'', e non è una causa generale, ma - ''unica'', così come io stesso sono unico.<br />Non c'è nulla che m'importi più di me stesso! (pp. 12-13) *Il rude pugno della moralità non ha alcun riguardo per la nobile essenza dell'egoismo. (p. 63) *Lo Stato si fonda sulla - schiavitù del [[lavoro]]. Se il lavoro diventerà libero, lo Stato sarà perduto. (p. 124) *Non l'uomo costituisce la tua grandezza, ma tu stesso la crei, perché tu sei più che uomo soltanto e più potente di altri - uomini. (p. 142) *La critica dice precisamente: tu devi liberare completamente il tuo io da tutte le limitazioni, in modo che divenga un io ''umano''. Io dico: liberati quanto puoi e avrai fatto ciò che sta in tuo potere; infatti non è dato a tutti di superare ogni barriera, ossia, per parlare più chiaramente: non per tutti è una barriera ciò che lo è per alcuni. Perciò non preoccuparti delle barriere degli altri; è sufficiente che tu abbatta le tue. (pp. 150-151) *Io aggiro l'ostacolo di una roccia finché non ho abbastanza polvere per farla saltare in aria e aggiro l'ostacolo delle leggi di un popolo finché non ho raccolto l'energia sufficiente per rovesciarle. (p. 176) *La mia potenza ''è'' la mia proprietà.<br />La mia potenza mi ''dà'' la mia proprietà.<br />La mia potenza ''sono'' io stesso e grazie a essa io sono la mia proprietà. (p. 195) *Se vi ''prendete'' il godimento, esso è un vostro diritto; ma se lo agognate soltanto, senza prendervelo, esso resterà quel che era prima: un «diritto meritatamente acquisito» di chi ha il privilegio di godere. Resterà un ''suo'' diritto, così come diventerebbe ''vostro'' se ve lo prendeste. (p. 201) *Per lo Stato è assolutamente necessario che nessuno abbia una volontà propria e, se qualcuno dimostra di averla, lo Stato deve escluderlo (rinchiuderlo, esiliarlo, ecc.); se tutti dimostrassero di averla, essi abolirebbero lo Stato. (p. 205) *Chi, per sussistere, deve contare sulla mancanza di volontà degli altri, è un prodotto mal fatto di questi altri, come il padrone è un prodotto mal fatto dello schiavo. Se cessasse la soggezione, per il dominio sarebbe finita. (p. 206) *Il comportamento dello Stato è espressione del suo potere, della sua violenza, ma questa egli la chiama «diritto», quella del singolo «delitto». (p. 207) *Nelle ricchezze del [[banchiere]] io vedo tanto poco qualcosa di estraneo come [[Napoleone]] nelle terre dei re: noi non abbiamo alcun ''timore'' di «''conquistarle''» e anzi cerchiamo i mezzi per poterlo fare. Noi togliamo loro, dunque, questo ''spirito'' di ''estraneità'' di cui un tempo avevamo timore. (p. 291) *Rivoluzione e ribellione non devono esser considerati sinonimi. La prima consiste in un rovesciamento della condizione sussistente o ''status'', dello Stato o della società, ed è perciò un'azione ''politica'' o ''sociale''; la seconda porta certo, come conseguenza inevitabile, al rovesciamento delle condizioni clate, ma non parte di qui, bensì dall'insoddisfazione degli uomini verso se stessi, non e una levata di scudi, ma un sollevamento dei singoli, cioè un emergere ribellandosi, senza preoccuparsi delle istituzioni che ne dovrebbero conseguire. La rivoluzione mirava a creare nuove ''istituzioni'', la ribellione ci porta a non farci più ''governare'' da istituzioni, ma a governarci noi stessi, e perciò non ripone alcuna radiosa speranza nelle «istituzioni». Essa non è una lotta contro il sussistente, poiché, se essa appena cresce, il sussistente crolla da sé, essa è solo un processo con cui mi sottraggo al sussistente. E se abbandono il sussistente, ecco che muore e si decompone. Ma siccome il mio scopo non è il rovesciamento di un certo sussistente, bensì il mio sollevarmi al di sopra di esso, la mia intenzione e la mia azione non hanno carattere politico e sociale, ma invece ''egoistico'', giacché sono indirizzate solo a me stesso e alla mia propria individualità.<br />La rivoluzione ordina di creare nuove ''istituzioni'', la ribellione spinge ''a sollevarsi'', ''a insorgere''. (pp. 330-331) *Solo quando sono sicuro di me e non vado più in cerca di me stesso, sono veramente mia proprietà: io ho me stesso, per questo faccio uso e godo di me. Io non posso mai rallegrarmi di me, invece, finché penso che devo ancora trovare il mio vero io e che chi vive in me non sono io, ma è [[Gesù|Cristo]] o qualche altro io spirituale, cioè qualche fantasma, per esempio il vero uomo, l'essenza dell'uomo e simili. (p. 335) *Che cos'è l'ideale se non l'io di cui si va in cerca e che resta sempre lontano? Si cerca se stessi, perciò non si ha ancora se stessi, si aspira a ciò che si ''dev'''essere, perciò non si è. Si vive nello ''struggimento'': per secoli si è vissuti in esso, si è vissuti nella ''speranza''. Ma ben altra sarà la vita di chi vive nel - ''godimento''! (p. 335) *Povere creature che potreste vivere tanto felici saltando a modo vostro e che invece dovete ballare al suono della musica di questi pedagoghi domatori di orsi e produrvi in capriole artistiche che non vi verrebbe mai inmente di fare! E non vi ribellate mai, sebbene vi si intenda sempre in modo diverso da come vorreste voi. No, voi ripetete sempre meccanicamente a voi stessi la domanda che avete sentito porre: «A che cosa sono chiamato? Che cosa ''devo'' fare?». Basta che vi poniate queste domande e vi farete ''dire'' e ''ordinare'' ciò che dovete fare, vi farete prescrivere la vostra vocazione oppure ve la ordinerete ed imporrete voi stessi secondo le direttive dello spirito. Ciò comporta, per quel che riguarda la volontà, questo atteggiamento: io voglio ciò che ''devo''. (p. 340) *Insomma c'è una bella differenza fra il considerarmi il mio punto di partenza o il mio punto di arrivo. Se mi considero in quest'ultimo modo, io non mi possiedo ancora, sono quindi ancora estraneo a me stesso, sono la mia ''essenza'', la mia «vera essenza» e questa «vera essenza» a me estranea è un fantasma dai mille nomi che si prende gioco di me. Siccome io non sono ancora io, il mio io è un altro io (per esempio Dio, l'uomo vero, l'uomo veramente religioso o razionale o libero, ecc.).<br />Ancora lontano da me stesso, io mi divido in due metà, una delle quali, quella non raggiunta e da realizzare, è la vera. L'una, la non vera, deve venir sacrificata: è quella non spirituale; l'altra, la vera, dev'essere l'uomo integrale: è lo spirito. Per questo si afferma: «Lo spirito è la vera essenza dell'uomo» oppure: «L'uomo esiste come uomo solo in spirito». E così ci si butta disperatamente ad acchiappar spiriti, come se in questo modo si potesse prendere ''se stessi'' e, andando a caccia di sé, si perde di vista se stessi, quali siamo realmente. (pp. 342-343) *Chi non sa sbarazzarsi di un pensiero è, in questo, ''solo'' uomo, è schiavo del ''linguaggio'', di questa istituzione umana, di questo tesoro di idee ''umane''. Il linguaggio o «la parola» ci tiranneggiano nel modo più brutale perché sollevano contro di noi un intero esercito di ''idee fisse''. ''Osserva'' per una volta te stesso mentre pensi e ti accorgerai che puoi procedere nei tuoi pensieri solo perché resti ad ogni istante senza pensieri e senza parole. Non solo, per esempio, nel sonno, ma persino nella più profonda concentrazione del pensiero, tu sei senza pensiero e senza parole, anzi: sei così soprattutto allora. E solo grazie a quest'assenza di pensieri, a questa misconosciuta «libertà di pensiero», ossia libertà dal pensiero, tu appartieni a te stesso. (pp. 360-361) ===[[Explicit]]=== *''Proprietario'' del mio potere sono io stesso, e lo sono nel momento in cui so di essere ''unico''. Nell'''unico'' il proprietario stesso rientra nel suo nulla creatore, dal quale è nato. Ogni essere superiore a me stesso, sia Dio o l'uomo, indebolisce il sentimento della mia unicità e impallidisce appena risplende il sole di questa mia consapevolezza. Se io fondo la mia causa su di me, l'unico, essa poggia sull'effimero, mortale creatore di sé, che se stesso consuma, e io posso dire:<br />Io ho fondato la mia causa su nulla.<ref name=vanitas /> ==Citazioni su Max Stirner== *A considerarlo nell'insieme, Stirner è orribile, sguaiato, millantatore, smargiasso, un goliarda, uno studente degenerato, uno zotico, un egomane, evidentemente uno psicopatico grave. Uno che a voce alta e sgradevole va gracchiando: "Io sono io, nulla mi importa oltre me stesso". I suoi sofismi verbali sono insopportabili. L'eccentricità avvolta in fumo di sigaro della sua bohème da osteria è nauseante. Eppure Max sa qualcosa di molto importante. Sa che l'Io non è un oggetto di pensiero. Così ha trovato il titolo più bello e in ogni caso più tedesco di tutta la letteratura tedesca: L'unico e la sua proprietà. In questo momento Max è l'unico che mi fa visita nella mia cella. Questo, da parte di un egoista rabbioso, mi commuove profondamente. ([[Carl Schmitt]]) *In una famosa opera intitolata ''L'Unico e la sua proprietà'' (1845), Max Stirner giunse fino a respingere ogni idea morale. Tutto ciò che in un modo qualsiasi, sia come potenza esterna, sia come semplice idea, si colloca più in su dell'individuo e del suo capriccio, è respinto da Stirner come un odioso limite dell'«io» per opera dell'«io» stesso. ([[Friedrich-Albert Lange]]) *La logica dello Stirner è esatta perché estrema. Molta critica in uso oggi non saprebbe persuadersi del fatto che vi sono verità sociologiche vere soltanto in una forma estrema. ([[Paolo Orano]]) *Quanto all'uomo deve bastare per reggersi da sé senza un Principe né una Provvidenza, per essere e sentirsi, uno per uno e solidalmente, responsabile della propria buona o mala fortuna: l'Uomo, l'Io. Ecco Stirner, con l'Unico e le sue proprietà. ([[Massimo Bontempelli]]) *San Max (Stirner) riconosce che l'Io riceve uno 'choc' dal mondo fichtiano. Ma che i comunisti siano decisi a far passare sotto il loro controllo questo 'choc' che (se non si riduce a una vuota frase) diventa in realtà uno 'choc' molto complesso e determinato in molteplici modi, questo, per San Max, è un ragionamento troppo ardito perché egli vi si soffermi. ([[Karl Marx]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Max Stirner, ''L'unico e la sua proprietà'', traduzione di Leonardo Amoroso, Adelphi, Milano, 2009. ISBN 978-88-459-1452-2 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Stirner, Max}} [[Categoria:Filosofi tedeschi]] [[Categoria:Personalità dell'ateismo]] fbwmf7z4n5snek01kcmeerzaz1c7pca 1223901 1223831 2022-08-22T16:51:31Z Udiki 86035 /* Citazioni su Max Stirner */ senza fonte wikitext text/x-wiki [[Immagine:Portrait of Max Stirner.svg|thumb|right|Max Stirner]] '''Max Stirner''', pseudonimo di '''Johann Caspar Schmidt''' (1806 – 1856), filosofo tedesco. *Io rifiuto di avere un potere conferitomi sotto la speciosa forma di "diritti dell'uomo".<ref>Citato in [[Nicola Abbagnano]], ''Fra il tutto e il nulla'', Rizzoli, Milano, 1973, p. 329.</ref> ==''L'unico e la sua proprietà''== ===[[Incipit]]=== ====Leonardo Amoroso==== ''Io ho fondato la mia causa su nulla''<ref name=vanitas>Verso iniziale della poesia di [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] ''Vanitas! Vanitatum Vanitas!'', dai ''Canti di società'' (1806).</ref> Che cosa non dev'essere mai la mia causa! Innanzitutto la buona causa, poi la causa di Dio, la causa dell'umanità, della verità, della libertà, della filantropia, della giustizia; inoltre la causa del mio popolo, del mio principe, della mia patria; infine, addirittura la causa dello spirito e mille altre cause ancora. Soltanto la ''mia'' causa non dev'essere mai la mia causa. «Che vergogna l'egoista che pensa soltanto a sé!».<br /> Ma guardiamo meglio come si comportano con la ''loro'' causa coloro per la cui causa noi dobbiamo lavorare, sacrificarci ed entusiasmarci. ====Ettore Zoccoli==== Io ho riposto le mie brame nel nulla.<ref name=vanitas /> A chi non appartiene la causa ch'io debbo difendere? Essa è, innanzi tutto, la causa buona in sè stessa, poi la causa di Dio, della verità, della libertà, della giustizia; poi la causa del mio popolo, del mio principe, della mia patria; infine la causa dello spirito, e mille altre ancora. Soltanto, essa non dev'esser mai la mia causa! «Onta all'egoista che non pensa che a sè stesso!»<br />Vediamo un po', più da vicino, che cosa pensino della propria causa coloro per gl'interessi dei quali noi dobbiamo lavorare, sacrificarci ed infervorarci.<ref>Da ''L'unico'', traduzione di Ettore Zoccoli, edizioni F.lli Bocca, 1902.</ref> ===Citazioni=== *Ma osservate un po' quel sultano che si cura con tanto affetto dei «suoi». Non è forse il puro disinteresse in persona? Non si sacrifica forse di continuo per i suoi? Sì, proprio per i «suoi»! Prova un po' a mostrarti non suo, ma tuo: per questo verrai gettato in carcere, tu che ti sei sottratto al suo egoismo. Il sultano ha fondato la sua causa su null'altro che se stesso: per sé egli è tutto in tutto, per sé è l'unico e non tollera che qualcuno osi non essere uno dei «suoi».<br />E allora, sulla base di questi fulgidi esempi, non volete capire che è l'egoista ad avere sempre la meglio? Io, per conto mio, ne traggo un grande insegnamento e, piuttosto che continuare a servire disinteressatamente quei grandi egoisti, voglio essere l'egoista io stesso.<br />Dio e l'umanità hanno fondato la loro causa su nulla, su null'altro che se stessi. Allo stesso modo io fondo allora la mia causa su ''me stesso'', io che, al pari di Dio, sono il nulla di ogni altro, che sono il mio tutto, io che sono l'unico.<br />Se Dio, se l'umanità hanno, come voi assicurate, sufficiente sostanza in sé per essere a se stessi il tutto in tutto, allora io sento che ''a me'' mancherà ancora meno e che non avrò da lamentarmi della mia «vuotezza». Io non sono nulla nel senso della vuotezza, bensi il nulla creatore, il nulla dal quale io stesso, in quanto creatore, creo tutto.<br />Lungi da me perciò ogni causa che non sia interamente la mia causa! Voi pensate che la mia causa dovrebbe essere almeno la «buona causa»? Macché buono e cattivo! Io stesso sono la mia causa, e io non sono né buono né cattivo. L'una e l'altra cosa non hanno per me senso alcuno.<br />Il divino è la causa di Dio, l'umano la causa «dell'uomo». La mia causa non è né il divino né l'umano, non è ciò che è vero, buono, giusto, libero, ecc., bensi solo ciò che è ''mio'', e non è una causa generale, ma - ''unica'', così come io stesso sono unico.<br />Non c'è nulla che m'importi più di me stesso! (pp. 12-13) *Il rude pugno della moralità non ha alcun riguardo per la nobile essenza dell'egoismo. (p. 63) *Lo Stato si fonda sulla - schiavitù del [[lavoro]]. Se il lavoro diventerà libero, lo Stato sarà perduto. (p. 124) *Non l'uomo costituisce la tua grandezza, ma tu stesso la crei, perché tu sei più che uomo soltanto e più potente di altri - uomini. (p. 142) *La critica dice precisamente: tu devi liberare completamente il tuo io da tutte le limitazioni, in modo che divenga un io ''umano''. Io dico: liberati quanto puoi e avrai fatto ciò che sta in tuo potere; infatti non è dato a tutti di superare ogni barriera, ossia, per parlare più chiaramente: non per tutti è una barriera ciò che lo è per alcuni. Perciò non preoccuparti delle barriere degli altri; è sufficiente che tu abbatta le tue. (pp. 150-151) *Io aggiro l'ostacolo di una roccia finché non ho abbastanza polvere per farla saltare in aria e aggiro l'ostacolo delle leggi di un popolo finché non ho raccolto l'energia sufficiente per rovesciarle. (p. 176) *La mia potenza ''è'' la mia proprietà.<br />La mia potenza mi ''dà'' la mia proprietà.<br />La mia potenza ''sono'' io stesso e grazie a essa io sono la mia proprietà. (p. 195) *Se vi ''prendete'' il godimento, esso è un vostro diritto; ma se lo agognate soltanto, senza prendervelo, esso resterà quel che era prima: un «diritto meritatamente acquisito» di chi ha il privilegio di godere. Resterà un ''suo'' diritto, così come diventerebbe ''vostro'' se ve lo prendeste. (p. 201) *Per lo Stato è assolutamente necessario che nessuno abbia una volontà propria e, se qualcuno dimostra di averla, lo Stato deve escluderlo (rinchiuderlo, esiliarlo, ecc.); se tutti dimostrassero di averla, essi abolirebbero lo Stato. (p. 205) *Chi, per sussistere, deve contare sulla mancanza di volontà degli altri, è un prodotto mal fatto di questi altri, come il padrone è un prodotto mal fatto dello schiavo. Se cessasse la soggezione, per il dominio sarebbe finita. (p. 206) *Il comportamento dello Stato è espressione del suo potere, della sua violenza, ma questa egli la chiama «diritto», quella del singolo «delitto». (p. 207) *Nelle ricchezze del [[banchiere]] io vedo tanto poco qualcosa di estraneo come [[Napoleone]] nelle terre dei re: noi non abbiamo alcun ''timore'' di «''conquistarle''» e anzi cerchiamo i mezzi per poterlo fare. Noi togliamo loro, dunque, questo ''spirito'' di ''estraneità'' di cui un tempo avevamo timore. (p. 291) *Rivoluzione e ribellione non devono esser considerati sinonimi. La prima consiste in un rovesciamento della condizione sussistente o ''status'', dello Stato o della società, ed è perciò un'azione ''politica'' o ''sociale''; la seconda porta certo, come conseguenza inevitabile, al rovesciamento delle condizioni clate, ma non parte di qui, bensì dall'insoddisfazione degli uomini verso se stessi, non e una levata di scudi, ma un sollevamento dei singoli, cioè un emergere ribellandosi, senza preoccuparsi delle istituzioni che ne dovrebbero conseguire. La rivoluzione mirava a creare nuove ''istituzioni'', la ribellione ci porta a non farci più ''governare'' da istituzioni, ma a governarci noi stessi, e perciò non ripone alcuna radiosa speranza nelle «istituzioni». Essa non è una lotta contro il sussistente, poiché, se essa appena cresce, il sussistente crolla da sé, essa è solo un processo con cui mi sottraggo al sussistente. E se abbandono il sussistente, ecco che muore e si decompone. Ma siccome il mio scopo non è il rovesciamento di un certo sussistente, bensì il mio sollevarmi al di sopra di esso, la mia intenzione e la mia azione non hanno carattere politico e sociale, ma invece ''egoistico'', giacché sono indirizzate solo a me stesso e alla mia propria individualità.<br />La rivoluzione ordina di creare nuove ''istituzioni'', la ribellione spinge ''a sollevarsi'', ''a insorgere''. (pp. 330-331) *Solo quando sono sicuro di me e non vado più in cerca di me stesso, sono veramente mia proprietà: io ho me stesso, per questo faccio uso e godo di me. Io non posso mai rallegrarmi di me, invece, finché penso che devo ancora trovare il mio vero io e che chi vive in me non sono io, ma è [[Gesù|Cristo]] o qualche altro io spirituale, cioè qualche fantasma, per esempio il vero uomo, l'essenza dell'uomo e simili. (p. 335) *Che cos'è l'ideale se non l'io di cui si va in cerca e che resta sempre lontano? Si cerca se stessi, perciò non si ha ancora se stessi, si aspira a ciò che si ''dev'''essere, perciò non si è. Si vive nello ''struggimento'': per secoli si è vissuti in esso, si è vissuti nella ''speranza''. Ma ben altra sarà la vita di chi vive nel - ''godimento''! (p. 335) *Povere creature che potreste vivere tanto felici saltando a modo vostro e che invece dovete ballare al suono della musica di questi pedagoghi domatori di orsi e produrvi in capriole artistiche che non vi verrebbe mai inmente di fare! E non vi ribellate mai, sebbene vi si intenda sempre in modo diverso da come vorreste voi. No, voi ripetete sempre meccanicamente a voi stessi la domanda che avete sentito porre: «A che cosa sono chiamato? Che cosa ''devo'' fare?». Basta che vi poniate queste domande e vi farete ''dire'' e ''ordinare'' ciò che dovete fare, vi farete prescrivere la vostra vocazione oppure ve la ordinerete ed imporrete voi stessi secondo le direttive dello spirito. Ciò comporta, per quel che riguarda la volontà, questo atteggiamento: io voglio ciò che ''devo''. (p. 340) *Insomma c'è una bella differenza fra il considerarmi il mio punto di partenza o il mio punto di arrivo. Se mi considero in quest'ultimo modo, io non mi possiedo ancora, sono quindi ancora estraneo a me stesso, sono la mia ''essenza'', la mia «vera essenza» e questa «vera essenza» a me estranea è un fantasma dai mille nomi che si prende gioco di me. Siccome io non sono ancora io, il mio io è un altro io (per esempio Dio, l'uomo vero, l'uomo veramente religioso o razionale o libero, ecc.).<br />Ancora lontano da me stesso, io mi divido in due metà, una delle quali, quella non raggiunta e da realizzare, è la vera. L'una, la non vera, deve venir sacrificata: è quella non spirituale; l'altra, la vera, dev'essere l'uomo integrale: è lo spirito. Per questo si afferma: «Lo spirito è la vera essenza dell'uomo» oppure: «L'uomo esiste come uomo solo in spirito». E così ci si butta disperatamente ad acchiappar spiriti, come se in questo modo si potesse prendere ''se stessi'' e, andando a caccia di sé, si perde di vista se stessi, quali siamo realmente. (pp. 342-343) *Chi non sa sbarazzarsi di un pensiero è, in questo, ''solo'' uomo, è schiavo del ''linguaggio'', di questa istituzione umana, di questo tesoro di idee ''umane''. Il linguaggio o «la parola» ci tiranneggiano nel modo più brutale perché sollevano contro di noi un intero esercito di ''idee fisse''. ''Osserva'' per una volta te stesso mentre pensi e ti accorgerai che puoi procedere nei tuoi pensieri solo perché resti ad ogni istante senza pensieri e senza parole. Non solo, per esempio, nel sonno, ma persino nella più profonda concentrazione del pensiero, tu sei senza pensiero e senza parole, anzi: sei così soprattutto allora. E solo grazie a quest'assenza di pensieri, a questa misconosciuta «libertà di pensiero», ossia libertà dal pensiero, tu appartieni a te stesso. (pp. 360-361) ===[[Explicit]]=== *''Proprietario'' del mio potere sono io stesso, e lo sono nel momento in cui so di essere ''unico''. Nell'''unico'' il proprietario stesso rientra nel suo nulla creatore, dal quale è nato. Ogni essere superiore a me stesso, sia Dio o l'uomo, indebolisce il sentimento della mia unicità e impallidisce appena risplende il sole di questa mia consapevolezza. Se io fondo la mia causa su di me, l'unico, essa poggia sull'effimero, mortale creatore di sé, che se stesso consuma, e io posso dire:<br />Io ho fondato la mia causa su nulla.<ref name=vanitas /> ==Citazioni su Max Stirner== *A considerarlo nell'insieme, Stirner è orribile, sguaiato, millantatore, smargiasso, un goliarda, uno studente degenerato, uno zotico, un egomane, evidentemente uno psicopatico grave. Uno che a voce alta e sgradevole va gracchiando: "Io sono io, nulla mi importa oltre me stesso". I suoi sofismi verbali sono insopportabili. L'eccentricità avvolta in fumo di sigaro della sua bohème da osteria è nauseante. Eppure Max sa qualcosa di molto importante. Sa che l'Io non è un oggetto di pensiero. Così ha trovato il titolo più bello e in ogni caso più tedesco di tutta la letteratura tedesca: L'unico e la sua proprietà. In questo momento Max è l'unico che mi fa visita nella mia cella. Questo, da parte di un egoista rabbioso, mi commuove profondamente. ([[Carl Schmitt]]) *In una famosa opera intitolata ''L'Unico e la sua proprietà'' (1845), Max Stirner giunse fino a respingere ogni idea morale. Tutto ciò che in un modo qualsiasi, sia come potenza esterna, sia come semplice idea, si colloca più in su dell'individuo e del suo capriccio, è respinto da Stirner come un odioso limite dell'«io» per opera dell'«io» stesso. ([[Friedrich-Albert Lange]]) *La logica dello Stirner è esatta perché estrema. Molta critica in uso oggi non saprebbe persuadersi del fatto che vi sono verità sociologiche vere soltanto in una forma estrema. ([[Paolo Orano]]) *Quanto all'uomo deve bastare per reggersi da sé senza un Principe né una Provvidenza, per essere e sentirsi, uno per uno e solidalmente, responsabile della propria buona o mala fortuna: l'Uomo, l'Io. Ecco Stirner, con l'Unico e le sue proprietà. ([[Massimo Bontempelli]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Max Stirner, ''L'unico e la sua proprietà'', traduzione di Leonardo Amoroso, Adelphi, Milano, 2009. ISBN 978-88-459-1452-2 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Stirner, Max}} [[Categoria:Filosofi tedeschi]] [[Categoria:Personalità dell'ateismo]] 4j4wnof1kvolcjq7gop13qcs46w2vh6 1223965 1223901 2022-08-22T21:05:40Z Dread83 47 Annullata la modifica 1223901 di [[Special:Contributions/Udiki|Udiki]]: da [[L'ideologia tedesca]] wikitext text/x-wiki [[Immagine:Portrait of Max Stirner.svg|thumb|right|Max Stirner]] '''Max Stirner''', pseudonimo di '''Johann Caspar Schmidt''' (1806 – 1856), filosofo tedesco. *Io rifiuto di avere un potere conferitomi sotto la speciosa forma di "diritti dell'uomo".<ref>Citato in [[Nicola Abbagnano]], ''Fra il tutto e il nulla'', Rizzoli, Milano, 1973, p. 329.</ref> ==''L'unico e la sua proprietà''== ===[[Incipit]]=== ====Leonardo Amoroso==== ''Io ho fondato la mia causa su nulla''<ref name=vanitas>Verso iniziale della poesia di [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] ''Vanitas! Vanitatum Vanitas!'', dai ''Canti di società'' (1806).</ref> Che cosa non dev'essere mai la mia causa! Innanzitutto la buona causa, poi la causa di Dio, la causa dell'umanità, della verità, della libertà, della filantropia, della giustizia; inoltre la causa del mio popolo, del mio principe, della mia patria; infine, addirittura la causa dello spirito e mille altre cause ancora. Soltanto la ''mia'' causa non dev'essere mai la mia causa. «Che vergogna l'egoista che pensa soltanto a sé!».<br /> Ma guardiamo meglio come si comportano con la ''loro'' causa coloro per la cui causa noi dobbiamo lavorare, sacrificarci ed entusiasmarci. ====Ettore Zoccoli==== Io ho riposto le mie brame nel nulla.<ref name=vanitas /> A chi non appartiene la causa ch'io debbo difendere? Essa è, innanzi tutto, la causa buona in sè stessa, poi la causa di Dio, della verità, della libertà, della giustizia; poi la causa del mio popolo, del mio principe, della mia patria; infine la causa dello spirito, e mille altre ancora. Soltanto, essa non dev'esser mai la mia causa! «Onta all'egoista che non pensa che a sè stesso!»<br />Vediamo un po', più da vicino, che cosa pensino della propria causa coloro per gl'interessi dei quali noi dobbiamo lavorare, sacrificarci ed infervorarci.<ref>Da ''L'unico'', traduzione di Ettore Zoccoli, edizioni F.lli Bocca, 1902.</ref> ===Citazioni=== *Ma osservate un po' quel sultano che si cura con tanto affetto dei «suoi». Non è forse il puro disinteresse in persona? Non si sacrifica forse di continuo per i suoi? Sì, proprio per i «suoi»! Prova un po' a mostrarti non suo, ma tuo: per questo verrai gettato in carcere, tu che ti sei sottratto al suo egoismo. Il sultano ha fondato la sua causa su null'altro che se stesso: per sé egli è tutto in tutto, per sé è l'unico e non tollera che qualcuno osi non essere uno dei «suoi».<br />E allora, sulla base di questi fulgidi esempi, non volete capire che è l'egoista ad avere sempre la meglio? Io, per conto mio, ne traggo un grande insegnamento e, piuttosto che continuare a servire disinteressatamente quei grandi egoisti, voglio essere l'egoista io stesso.<br />Dio e l'umanità hanno fondato la loro causa su nulla, su null'altro che se stessi. Allo stesso modo io fondo allora la mia causa su ''me stesso'', io che, al pari di Dio, sono il nulla di ogni altro, che sono il mio tutto, io che sono l'unico.<br />Se Dio, se l'umanità hanno, come voi assicurate, sufficiente sostanza in sé per essere a se stessi il tutto in tutto, allora io sento che ''a me'' mancherà ancora meno e che non avrò da lamentarmi della mia «vuotezza». Io non sono nulla nel senso della vuotezza, bensi il nulla creatore, il nulla dal quale io stesso, in quanto creatore, creo tutto.<br />Lungi da me perciò ogni causa che non sia interamente la mia causa! Voi pensate che la mia causa dovrebbe essere almeno la «buona causa»? Macché buono e cattivo! Io stesso sono la mia causa, e io non sono né buono né cattivo. L'una e l'altra cosa non hanno per me senso alcuno.<br />Il divino è la causa di Dio, l'umano la causa «dell'uomo». La mia causa non è né il divino né l'umano, non è ciò che è vero, buono, giusto, libero, ecc., bensi solo ciò che è ''mio'', e non è una causa generale, ma - ''unica'', così come io stesso sono unico.<br />Non c'è nulla che m'importi più di me stesso! (pp. 12-13) *Il rude pugno della moralità non ha alcun riguardo per la nobile essenza dell'egoismo. (p. 63) *Lo Stato si fonda sulla - schiavitù del [[lavoro]]. Se il lavoro diventerà libero, lo Stato sarà perduto. (p. 124) *Non l'uomo costituisce la tua grandezza, ma tu stesso la crei, perché tu sei più che uomo soltanto e più potente di altri - uomini. (p. 142) *La critica dice precisamente: tu devi liberare completamente il tuo io da tutte le limitazioni, in modo che divenga un io ''umano''. Io dico: liberati quanto puoi e avrai fatto ciò che sta in tuo potere; infatti non è dato a tutti di superare ogni barriera, ossia, per parlare più chiaramente: non per tutti è una barriera ciò che lo è per alcuni. Perciò non preoccuparti delle barriere degli altri; è sufficiente che tu abbatta le tue. (pp. 150-151) *Io aggiro l'ostacolo di una roccia finché non ho abbastanza polvere per farla saltare in aria e aggiro l'ostacolo delle leggi di un popolo finché non ho raccolto l'energia sufficiente per rovesciarle. (p. 176) *La mia potenza ''è'' la mia proprietà.<br />La mia potenza mi ''dà'' la mia proprietà.<br />La mia potenza ''sono'' io stesso e grazie a essa io sono la mia proprietà. (p. 195) *Se vi ''prendete'' il godimento, esso è un vostro diritto; ma se lo agognate soltanto, senza prendervelo, esso resterà quel che era prima: un «diritto meritatamente acquisito» di chi ha il privilegio di godere. Resterà un ''suo'' diritto, così come diventerebbe ''vostro'' se ve lo prendeste. (p. 201) *Per lo Stato è assolutamente necessario che nessuno abbia una volontà propria e, se qualcuno dimostra di averla, lo Stato deve escluderlo (rinchiuderlo, esiliarlo, ecc.); se tutti dimostrassero di averla, essi abolirebbero lo Stato. (p. 205) *Chi, per sussistere, deve contare sulla mancanza di volontà degli altri, è un prodotto mal fatto di questi altri, come il padrone è un prodotto mal fatto dello schiavo. Se cessasse la soggezione, per il dominio sarebbe finita. (p. 206) *Il comportamento dello Stato è espressione del suo potere, della sua violenza, ma questa egli la chiama «diritto», quella del singolo «delitto». (p. 207) *Nelle ricchezze del [[banchiere]] io vedo tanto poco qualcosa di estraneo come [[Napoleone]] nelle terre dei re: noi non abbiamo alcun ''timore'' di «''conquistarle''» e anzi cerchiamo i mezzi per poterlo fare. Noi togliamo loro, dunque, questo ''spirito'' di ''estraneità'' di cui un tempo avevamo timore. (p. 291) *Rivoluzione e ribellione non devono esser considerati sinonimi. La prima consiste in un rovesciamento della condizione sussistente o ''status'', dello Stato o della società, ed è perciò un'azione ''politica'' o ''sociale''; la seconda porta certo, come conseguenza inevitabile, al rovesciamento delle condizioni clate, ma non parte di qui, bensì dall'insoddisfazione degli uomini verso se stessi, non e una levata di scudi, ma un sollevamento dei singoli, cioè un emergere ribellandosi, senza preoccuparsi delle istituzioni che ne dovrebbero conseguire. La rivoluzione mirava a creare nuove ''istituzioni'', la ribellione ci porta a non farci più ''governare'' da istituzioni, ma a governarci noi stessi, e perciò non ripone alcuna radiosa speranza nelle «istituzioni». Essa non è una lotta contro il sussistente, poiché, se essa appena cresce, il sussistente crolla da sé, essa è solo un processo con cui mi sottraggo al sussistente. E se abbandono il sussistente, ecco che muore e si decompone. Ma siccome il mio scopo non è il rovesciamento di un certo sussistente, bensì il mio sollevarmi al di sopra di esso, la mia intenzione e la mia azione non hanno carattere politico e sociale, ma invece ''egoistico'', giacché sono indirizzate solo a me stesso e alla mia propria individualità.<br />La rivoluzione ordina di creare nuove ''istituzioni'', la ribellione spinge ''a sollevarsi'', ''a insorgere''. (pp. 330-331) *Solo quando sono sicuro di me e non vado più in cerca di me stesso, sono veramente mia proprietà: io ho me stesso, per questo faccio uso e godo di me. Io non posso mai rallegrarmi di me, invece, finché penso che devo ancora trovare il mio vero io e che chi vive in me non sono io, ma è [[Gesù|Cristo]] o qualche altro io spirituale, cioè qualche fantasma, per esempio il vero uomo, l'essenza dell'uomo e simili. (p. 335) *Che cos'è l'ideale se non l'io di cui si va in cerca e che resta sempre lontano? Si cerca se stessi, perciò non si ha ancora se stessi, si aspira a ciò che si ''dev'''essere, perciò non si è. Si vive nello ''struggimento'': per secoli si è vissuti in esso, si è vissuti nella ''speranza''. Ma ben altra sarà la vita di chi vive nel - ''godimento''! (p. 335) *Povere creature che potreste vivere tanto felici saltando a modo vostro e che invece dovete ballare al suono della musica di questi pedagoghi domatori di orsi e produrvi in capriole artistiche che non vi verrebbe mai inmente di fare! E non vi ribellate mai, sebbene vi si intenda sempre in modo diverso da come vorreste voi. No, voi ripetete sempre meccanicamente a voi stessi la domanda che avete sentito porre: «A che cosa sono chiamato? Che cosa ''devo'' fare?». Basta che vi poniate queste domande e vi farete ''dire'' e ''ordinare'' ciò che dovete fare, vi farete prescrivere la vostra vocazione oppure ve la ordinerete ed imporrete voi stessi secondo le direttive dello spirito. Ciò comporta, per quel che riguarda la volontà, questo atteggiamento: io voglio ciò che ''devo''. (p. 340) *Insomma c'è una bella differenza fra il considerarmi il mio punto di partenza o il mio punto di arrivo. Se mi considero in quest'ultimo modo, io non mi possiedo ancora, sono quindi ancora estraneo a me stesso, sono la mia ''essenza'', la mia «vera essenza» e questa «vera essenza» a me estranea è un fantasma dai mille nomi che si prende gioco di me. Siccome io non sono ancora io, il mio io è un altro io (per esempio Dio, l'uomo vero, l'uomo veramente religioso o razionale o libero, ecc.).<br />Ancora lontano da me stesso, io mi divido in due metà, una delle quali, quella non raggiunta e da realizzare, è la vera. L'una, la non vera, deve venir sacrificata: è quella non spirituale; l'altra, la vera, dev'essere l'uomo integrale: è lo spirito. Per questo si afferma: «Lo spirito è la vera essenza dell'uomo» oppure: «L'uomo esiste come uomo solo in spirito». E così ci si butta disperatamente ad acchiappar spiriti, come se in questo modo si potesse prendere ''se stessi'' e, andando a caccia di sé, si perde di vista se stessi, quali siamo realmente. (pp. 342-343) *Chi non sa sbarazzarsi di un pensiero è, in questo, ''solo'' uomo, è schiavo del ''linguaggio'', di questa istituzione umana, di questo tesoro di idee ''umane''. Il linguaggio o «la parola» ci tiranneggiano nel modo più brutale perché sollevano contro di noi un intero esercito di ''idee fisse''. ''Osserva'' per una volta te stesso mentre pensi e ti accorgerai che puoi procedere nei tuoi pensieri solo perché resti ad ogni istante senza pensieri e senza parole. Non solo, per esempio, nel sonno, ma persino nella più profonda concentrazione del pensiero, tu sei senza pensiero e senza parole, anzi: sei così soprattutto allora. E solo grazie a quest'assenza di pensieri, a questa misconosciuta «libertà di pensiero», ossia libertà dal pensiero, tu appartieni a te stesso. (pp. 360-361) ===[[Explicit]]=== *''Proprietario'' del mio potere sono io stesso, e lo sono nel momento in cui so di essere ''unico''. Nell'''unico'' il proprietario stesso rientra nel suo nulla creatore, dal quale è nato. Ogni essere superiore a me stesso, sia Dio o l'uomo, indebolisce il sentimento della mia unicità e impallidisce appena risplende il sole di questa mia consapevolezza. Se io fondo la mia causa su di me, l'unico, essa poggia sull'effimero, mortale creatore di sé, che se stesso consuma, e io posso dire:<br />Io ho fondato la mia causa su nulla.<ref name=vanitas /> ==Citazioni su Max Stirner== *A considerarlo nell'insieme, Stirner è orribile, sguaiato, millantatore, smargiasso, un goliarda, uno studente degenerato, uno zotico, un egomane, evidentemente uno psicopatico grave. Uno che a voce alta e sgradevole va gracchiando: "Io sono io, nulla mi importa oltre me stesso". I suoi sofismi verbali sono insopportabili. L'eccentricità avvolta in fumo di sigaro della sua bohème da osteria è nauseante. Eppure Max sa qualcosa di molto importante. Sa che l'Io non è un oggetto di pensiero. Così ha trovato il titolo più bello e in ogni caso più tedesco di tutta la letteratura tedesca: L'unico e la sua proprietà. In questo momento Max è l'unico che mi fa visita nella mia cella. Questo, da parte di un egoista rabbioso, mi commuove profondamente. ([[Carl Schmitt]]) *In una famosa opera intitolata ''L'Unico e la sua proprietà'' (1845), Max Stirner giunse fino a respingere ogni idea morale. Tutto ciò che in un modo qualsiasi, sia come potenza esterna, sia come semplice idea, si colloca più in su dell'individuo e del suo capriccio, è respinto da Stirner come un odioso limite dell'«io» per opera dell'«io» stesso. ([[Friedrich-Albert Lange]]) *La logica dello Stirner è esatta perché estrema. Molta critica in uso oggi non saprebbe persuadersi del fatto che vi sono verità sociologiche vere soltanto in una forma estrema. ([[Paolo Orano]]) *Quanto all'uomo deve bastare per reggersi da sé senza un Principe né una Provvidenza, per essere e sentirsi, uno per uno e solidalmente, responsabile della propria buona o mala fortuna: l'Uomo, l'Io. Ecco Stirner, con l'Unico e le sue proprietà. ([[Massimo Bontempelli]]) *San Max (Stirner) riconosce che l'Io riceve uno 'choc' dal mondo fichtiano. Ma che i comunisti siano decisi a far passare sotto il loro controllo questo 'choc' che (se non si riduce a una vuota frase) diventa in realtà uno 'choc' molto complesso e determinato in molteplici modi, questo, per San Max, è un ragionamento troppo ardito perché egli vi si soffermi. ([[Karl Marx]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Max Stirner, ''L'unico e la sua proprietà'', traduzione di Leonardo Amoroso, Adelphi, Milano, 2009. ISBN 978-88-459-1452-2 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Stirner, Max}} [[Categoria:Filosofi tedeschi]] [[Categoria:Personalità dell'ateismo]] fbwmf7z4n5snek01kcmeerzaz1c7pca 1224046 1223965 2022-08-23T10:02:10Z Udiki 86035 /* Citazioni su Max Stirner */ fonte linkata correttamente e testo adeguato a essa wikitext text/x-wiki [[Immagine:Portrait of Max Stirner.svg|thumb|right|Max Stirner]] '''Max Stirner''', pseudonimo di '''Johann Caspar Schmidt''' (1806 – 1856), filosofo tedesco. *Io rifiuto di avere un potere conferitomi sotto la speciosa forma di "diritti dell'uomo".<ref>Citato in [[Nicola Abbagnano]], ''Fra il tutto e il nulla'', Rizzoli, Milano, 1973, p. 329.</ref> ==''L'unico e la sua proprietà''== ===[[Incipit]]=== ====Leonardo Amoroso==== ''Io ho fondato la mia causa su nulla''<ref name=vanitas>Verso iniziale della poesia di [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] ''Vanitas! Vanitatum Vanitas!'', dai ''Canti di società'' (1806).</ref> Che cosa non dev'essere mai la mia causa! Innanzitutto la buona causa, poi la causa di Dio, la causa dell'umanità, della verità, della libertà, della filantropia, della giustizia; inoltre la causa del mio popolo, del mio principe, della mia patria; infine, addirittura la causa dello spirito e mille altre cause ancora. Soltanto la ''mia'' causa non dev'essere mai la mia causa. «Che vergogna l'egoista che pensa soltanto a sé!».<br /> Ma guardiamo meglio come si comportano con la ''loro'' causa coloro per la cui causa noi dobbiamo lavorare, sacrificarci ed entusiasmarci. ====Ettore Zoccoli==== Io ho riposto le mie brame nel nulla.<ref name=vanitas /> A chi non appartiene la causa ch'io debbo difendere? Essa è, innanzi tutto, la causa buona in sè stessa, poi la causa di Dio, della verità, della libertà, della giustizia; poi la causa del mio popolo, del mio principe, della mia patria; infine la causa dello spirito, e mille altre ancora. Soltanto, essa non dev'esser mai la mia causa! «Onta all'egoista che non pensa che a sè stesso!»<br />Vediamo un po', più da vicino, che cosa pensino della propria causa coloro per gl'interessi dei quali noi dobbiamo lavorare, sacrificarci ed infervorarci.<ref>Da ''L'unico'', traduzione di Ettore Zoccoli, edizioni F.lli Bocca, 1902.</ref> ===Citazioni=== *Ma osservate un po' quel sultano che si cura con tanto affetto dei «suoi». Non è forse il puro disinteresse in persona? Non si sacrifica forse di continuo per i suoi? Sì, proprio per i «suoi»! Prova un po' a mostrarti non suo, ma tuo: per questo verrai gettato in carcere, tu che ti sei sottratto al suo egoismo. Il sultano ha fondato la sua causa su null'altro che se stesso: per sé egli è tutto in tutto, per sé è l'unico e non tollera che qualcuno osi non essere uno dei «suoi».<br />E allora, sulla base di questi fulgidi esempi, non volete capire che è l'egoista ad avere sempre la meglio? Io, per conto mio, ne traggo un grande insegnamento e, piuttosto che continuare a servire disinteressatamente quei grandi egoisti, voglio essere l'egoista io stesso.<br />Dio e l'umanità hanno fondato la loro causa su nulla, su null'altro che se stessi. Allo stesso modo io fondo allora la mia causa su ''me stesso'', io che, al pari di Dio, sono il nulla di ogni altro, che sono il mio tutto, io che sono l'unico.<br />Se Dio, se l'umanità hanno, come voi assicurate, sufficiente sostanza in sé per essere a se stessi il tutto in tutto, allora io sento che ''a me'' mancherà ancora meno e che non avrò da lamentarmi della mia «vuotezza». Io non sono nulla nel senso della vuotezza, bensi il nulla creatore, il nulla dal quale io stesso, in quanto creatore, creo tutto.<br />Lungi da me perciò ogni causa che non sia interamente la mia causa! Voi pensate che la mia causa dovrebbe essere almeno la «buona causa»? Macché buono e cattivo! Io stesso sono la mia causa, e io non sono né buono né cattivo. L'una e l'altra cosa non hanno per me senso alcuno.<br />Il divino è la causa di Dio, l'umano la causa «dell'uomo». La mia causa non è né il divino né l'umano, non è ciò che è vero, buono, giusto, libero, ecc., bensi solo ciò che è ''mio'', e non è una causa generale, ma - ''unica'', così come io stesso sono unico.<br />Non c'è nulla che m'importi più di me stesso! (pp. 12-13) *Il rude pugno della moralità non ha alcun riguardo per la nobile essenza dell'egoismo. (p. 63) *Lo Stato si fonda sulla - schiavitù del [[lavoro]]. Se il lavoro diventerà libero, lo Stato sarà perduto. (p. 124) *Non l'uomo costituisce la tua grandezza, ma tu stesso la crei, perché tu sei più che uomo soltanto e più potente di altri - uomini. (p. 142) *La critica dice precisamente: tu devi liberare completamente il tuo io da tutte le limitazioni, in modo che divenga un io ''umano''. Io dico: liberati quanto puoi e avrai fatto ciò che sta in tuo potere; infatti non è dato a tutti di superare ogni barriera, ossia, per parlare più chiaramente: non per tutti è una barriera ciò che lo è per alcuni. Perciò non preoccuparti delle barriere degli altri; è sufficiente che tu abbatta le tue. (pp. 150-151) *Io aggiro l'ostacolo di una roccia finché non ho abbastanza polvere per farla saltare in aria e aggiro l'ostacolo delle leggi di un popolo finché non ho raccolto l'energia sufficiente per rovesciarle. (p. 176) *La mia potenza ''è'' la mia proprietà.<br />La mia potenza mi ''dà'' la mia proprietà.<br />La mia potenza ''sono'' io stesso e grazie a essa io sono la mia proprietà. (p. 195) *Se vi ''prendete'' il godimento, esso è un vostro diritto; ma se lo agognate soltanto, senza prendervelo, esso resterà quel che era prima: un «diritto meritatamente acquisito» di chi ha il privilegio di godere. Resterà un ''suo'' diritto, così come diventerebbe ''vostro'' se ve lo prendeste. (p. 201) *Per lo Stato è assolutamente necessario che nessuno abbia una volontà propria e, se qualcuno dimostra di averla, lo Stato deve escluderlo (rinchiuderlo, esiliarlo, ecc.); se tutti dimostrassero di averla, essi abolirebbero lo Stato. (p. 205) *Chi, per sussistere, deve contare sulla mancanza di volontà degli altri, è un prodotto mal fatto di questi altri, come il padrone è un prodotto mal fatto dello schiavo. Se cessasse la soggezione, per il dominio sarebbe finita. (p. 206) *Il comportamento dello Stato è espressione del suo potere, della sua violenza, ma questa egli la chiama «diritto», quella del singolo «delitto». (p. 207) *Nelle ricchezze del [[banchiere]] io vedo tanto poco qualcosa di estraneo come [[Napoleone]] nelle terre dei re: noi non abbiamo alcun ''timore'' di «''conquistarle''» e anzi cerchiamo i mezzi per poterlo fare. Noi togliamo loro, dunque, questo ''spirito'' di ''estraneità'' di cui un tempo avevamo timore. (p. 291) *Rivoluzione e ribellione non devono esser considerati sinonimi. La prima consiste in un rovesciamento della condizione sussistente o ''status'', dello Stato o della società, ed è perciò un'azione ''politica'' o ''sociale''; la seconda porta certo, come conseguenza inevitabile, al rovesciamento delle condizioni clate, ma non parte di qui, bensì dall'insoddisfazione degli uomini verso se stessi, non e una levata di scudi, ma un sollevamento dei singoli, cioè un emergere ribellandosi, senza preoccuparsi delle istituzioni che ne dovrebbero conseguire. La rivoluzione mirava a creare nuove ''istituzioni'', la ribellione ci porta a non farci più ''governare'' da istituzioni, ma a governarci noi stessi, e perciò non ripone alcuna radiosa speranza nelle «istituzioni». Essa non è una lotta contro il sussistente, poiché, se essa appena cresce, il sussistente crolla da sé, essa è solo un processo con cui mi sottraggo al sussistente. E se abbandono il sussistente, ecco che muore e si decompone. Ma siccome il mio scopo non è il rovesciamento di un certo sussistente, bensì il mio sollevarmi al di sopra di esso, la mia intenzione e la mia azione non hanno carattere politico e sociale, ma invece ''egoistico'', giacché sono indirizzate solo a me stesso e alla mia propria individualità.<br />La rivoluzione ordina di creare nuove ''istituzioni'', la ribellione spinge ''a sollevarsi'', ''a insorgere''. (pp. 330-331) *Solo quando sono sicuro di me e non vado più in cerca di me stesso, sono veramente mia proprietà: io ho me stesso, per questo faccio uso e godo di me. Io non posso mai rallegrarmi di me, invece, finché penso che devo ancora trovare il mio vero io e che chi vive in me non sono io, ma è [[Gesù|Cristo]] o qualche altro io spirituale, cioè qualche fantasma, per esempio il vero uomo, l'essenza dell'uomo e simili. (p. 335) *Che cos'è l'ideale se non l'io di cui si va in cerca e che resta sempre lontano? Si cerca se stessi, perciò non si ha ancora se stessi, si aspira a ciò che si ''dev'''essere, perciò non si è. Si vive nello ''struggimento'': per secoli si è vissuti in esso, si è vissuti nella ''speranza''. Ma ben altra sarà la vita di chi vive nel - ''godimento''! (p. 335) *Povere creature che potreste vivere tanto felici saltando a modo vostro e che invece dovete ballare al suono della musica di questi pedagoghi domatori di orsi e produrvi in capriole artistiche che non vi verrebbe mai inmente di fare! E non vi ribellate mai, sebbene vi si intenda sempre in modo diverso da come vorreste voi. No, voi ripetete sempre meccanicamente a voi stessi la domanda che avete sentito porre: «A che cosa sono chiamato? Che cosa ''devo'' fare?». Basta che vi poniate queste domande e vi farete ''dire'' e ''ordinare'' ciò che dovete fare, vi farete prescrivere la vostra vocazione oppure ve la ordinerete ed imporrete voi stessi secondo le direttive dello spirito. Ciò comporta, per quel che riguarda la volontà, questo atteggiamento: io voglio ciò che ''devo''. (p. 340) *Insomma c'è una bella differenza fra il considerarmi il mio punto di partenza o il mio punto di arrivo. Se mi considero in quest'ultimo modo, io non mi possiedo ancora, sono quindi ancora estraneo a me stesso, sono la mia ''essenza'', la mia «vera essenza» e questa «vera essenza» a me estranea è un fantasma dai mille nomi che si prende gioco di me. Siccome io non sono ancora io, il mio io è un altro io (per esempio Dio, l'uomo vero, l'uomo veramente religioso o razionale o libero, ecc.).<br />Ancora lontano da me stesso, io mi divido in due metà, una delle quali, quella non raggiunta e da realizzare, è la vera. L'una, la non vera, deve venir sacrificata: è quella non spirituale; l'altra, la vera, dev'essere l'uomo integrale: è lo spirito. Per questo si afferma: «Lo spirito è la vera essenza dell'uomo» oppure: «L'uomo esiste come uomo solo in spirito». E così ci si butta disperatamente ad acchiappar spiriti, come se in questo modo si potesse prendere ''se stessi'' e, andando a caccia di sé, si perde di vista se stessi, quali siamo realmente. (pp. 342-343) *Chi non sa sbarazzarsi di un pensiero è, in questo, ''solo'' uomo, è schiavo del ''linguaggio'', di questa istituzione umana, di questo tesoro di idee ''umane''. Il linguaggio o «la parola» ci tiranneggiano nel modo più brutale perché sollevano contro di noi un intero esercito di ''idee fisse''. ''Osserva'' per una volta te stesso mentre pensi e ti accorgerai che puoi procedere nei tuoi pensieri solo perché resti ad ogni istante senza pensieri e senza parole. Non solo, per esempio, nel sonno, ma persino nella più profonda concentrazione del pensiero, tu sei senza pensiero e senza parole, anzi: sei così soprattutto allora. E solo grazie a quest'assenza di pensieri, a questa misconosciuta «libertà di pensiero», ossia libertà dal pensiero, tu appartieni a te stesso. (pp. 360-361) ===[[Explicit]]=== *''Proprietario'' del mio potere sono io stesso, e lo sono nel momento in cui so di essere ''unico''. Nell'''unico'' il proprietario stesso rientra nel suo nulla creatore, dal quale è nato. Ogni essere superiore a me stesso, sia Dio o l'uomo, indebolisce il sentimento della mia unicità e impallidisce appena risplende il sole di questa mia consapevolezza. Se io fondo la mia causa su di me, l'unico, essa poggia sull'effimero, mortale creatore di sé, che se stesso consuma, e io posso dire:<br />Io ho fondato la mia causa su nulla.<ref name=vanitas /> ==Citazioni su Max Stirner== *A considerarlo nell'insieme, Stirner è orribile, sguaiato, millantatore, smargiasso, un goliarda, uno studente degenerato, uno zotico, un egomane, evidentemente uno psicopatico grave. Uno che a voce alta e sgradevole va gracchiando: "Io sono io, nulla mi importa oltre me stesso". I suoi sofismi verbali sono insopportabili. L'eccentricità avvolta in fumo di sigaro della sua bohème da osteria è nauseante. Eppure Max sa qualcosa di molto importante. Sa che l'Io non è un oggetto di pensiero. Così ha trovato il titolo più bello e in ogni caso più tedesco di tutta la letteratura tedesca: L'unico e la sua proprietà. In questo momento Max è l'unico che mi fa visita nella mia cella. Questo, da parte di un egoista rabbioso, mi commuove profondamente. ([[Carl Schmitt]]) *In una famosa opera intitolata ''L'Unico e la sua proprietà'' (1845), Max Stirner giunse fino a respingere ogni idea morale. Tutto ciò che in un modo qualsiasi, sia come potenza esterna, sia come semplice idea, si colloca più in su dell'individuo e del suo capriccio, è respinto da Stirner come un odioso limite dell'«io» per opera dell'«io» stesso. ([[Friedrich-Albert Lange]]) *La logica dello Stirner è esatta perché estrema. Molta critica in uso oggi non saprebbe persuadersi del fatto che vi sono verità sociologiche vere soltanto in una forma estrema. ([[Paolo Orano]]) *Quanto all'uomo deve bastare per reggersi da sé senza un Principe né una Provvidenza, per essere e sentirsi, uno per uno e solidalmente, responsabile della propria buona o mala fortuna: l'Uomo, l'Io. Ecco Stirner, con l'Unico e le sue proprietà. ([[Massimo Bontempelli]]) *San Max riconosce che l'Io riceve uno 'choc' dal mondo fichtiano. Ma che i comunisti siano decisi a far passare sotto il loro controllo questo 'choc' che (se non si riduce a una vuota frase) diventa in realtà uno 'choc' molto complesso e determinato in molteplici modi, questo, per San Max, è un ragionamento troppo ardito perché egli vi si soffermi. ([[Karl Marx]], ''[[L'ideologia tedesca]]'') ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Max Stirner, ''L'unico e la sua proprietà'', traduzione di Leonardo Amoroso, Adelphi, Milano, 2009. 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([[Sergio Romano]]) *{{NDR|Il cardinale [[Leopoldo de' Medici]]}} Citava spesso e volentieri l'esempio del Galileo medesimo, del Torricelli, e de' suoi Accademici del Cimento, ammirabili non meno per le loro scoperte che per l'arte di esporle, e così convinceva o d'ignoranza o d'invidia coloro, che forestieri nel vasto e ricco regno della nostra lingua, la dicono meno acconcia della Francese per cose di tal maniera. Ella è così doviziosamente fornita d'ornamenti, che può vestirne ogni scienza ed arte, dando a ciascuna quel che le conviene, e in ciò più gloriosa delle altre viventi, perché sempre disposta e pieghevole a ricevere tutte le forme, che l'abilità dello scrittore le vorrà dare. ([[Angelo Fabroni]]) *Egli non studiò che la medicina e perciò ignora che cosa significhi scrivere in italiano per noi che parliamo e non sappiamo scrivere il [[dialetto]]. Una confessione in iscritto è sempre menzognera. Con ogni nostra parola toscana noi mentiamo! Se egli sapesse come raccontiamo con predilezione tutte le cose per le quali abbiamo pronta la frase e come evitiamo quelle che ci obbligherebbero di ricorrere al vocabolario! È proprio così che scegliamo dalla nostra vita gli episodi da notarsi. Si capisce come la nostra vita avrebbe tutt'altro aspetto se fosse detta nel nostro dialetto. ([[Italo Svevo]]) *Fra due o trecento anni, quando la lingua italiana sarà diventata veramente nazionale, e non sarà più indispensabile far studiare ai ragazzi delle scuole il latino, il quale resta a tutt'oggi l'unico connettivo del caos linguistico nazionale, allora, anche in Italia, tutto sarà possibile. ([[Giorgio Bassani]]) *Il [[Lingua latina|latino]] delle cancellerie e delle scuole, dei chierici e dei giureconsulti e dei phisici, saliva togato a palazzo, montava sulle cattedre, salmodiava, sentenziava, spediva ricette, venerabile al volgo; ma codesto volgo, che non ardiva certo contrastargli il primato, pur seguitava a cantare per le vie, a favoleggiar per le case, a disputar anche nelle sue adunanze, e della sua viva voce fermava anch'esso nelle carte una durevole testimonianza {{NDR|della lingua volgare}}. ([[Augusto Serena]]) *Il vilipendio dell'Idioma è giunto a tale in Italia, da sembrare che la Lingua nazionale sia scomparsa e da non capir quasi più quel che tanti dicono e scrivono; la depravazione letteraria, dalle relazioni scritte delle guardie di Polizia e degli Uffici {{sic|publici}}, è passata a poco a poco ai giornali, al Parlamento, ai documenti del Governo, alla cattedra e ai libri, e, disdegnando la semplicità e la chiarezza, compagne della nobiltà del linguaggio, preferisce alle cose le astrazioni, ai termini propri le parole delle lingue e dei gerghi stranieri, spesso adoperate anche a casaccio, sovente orribili malsonanti stridenti con la favella più gentile e musicale che esista, e coniate con ibrida mescolanza di arcaismi solecismi e barbarismi. ([[Umberto Silvagni]]) *Io porto opinione, che la lingua nostra avanzerebbe d'assai le lingue romane sorelle, ove ella potesse vantaggiarsi di tutte le sue ricchezze, e non fosse perpetuo zimbello ora dei moderni corruttori, che le buttano in volto il fango straniero, ora de' pedanti, che la stringono e la martoriano entro le fasce della sua prima età, contendendole il crescere, e vietandole d'ampliarsi col secolo, e colla filosofia. ([[Giuseppe Grassi (lessicografo)]]) *L'italiano di un tempo corre il rischio di diventare oggetto estetico a rapido esaurimento nell'approccio col reale. ([[Roberto Vecchioni]]) *L'Italiano è [...] la lingua della dilazione e dell'accomodamento con l'insostenibile, buona per divagare e confondere un po' il destino a furia di chiacchiere. ([[Claudio Magris]]) *{{NDR|È difficile usare una lingua diversa dalla propria?}} L'italiano è la più facile, è fatto per cantare. L'importante è la pronuncia: se non sei chiaro i bambini non capiscono. ([[Phil Collins]]) *L'italiano è una lingua che vuol essere parlata, ma non scritta: sarebbe perduta se la gente smettesse di parlarla. ([[Peter Nichols]]). *La diffusione dell'italiano è un pezzo della politica estera del nostro Paese. Perché la lingua è il veicolo attraverso cui passano la nostra cultura, i nostri valori, la nostra visione del mondo. ([[Paolo Gentiloni]]) *La lingua italiana è la più pura tra le lingue romane, e può dirsi a buona ragione, la figlia più somigliante alla madre. ([[Raffaello Fornaciari]]) *La lingua italiana ha bisogno di carta vetrata. ([[Ezra Pound]]) *La lingua italiana non è originale come la greca e la tedesca, ma proviene dalla lingua latina; onde appartiene alle lingue derivate. ([[Raffaello Fornaciari]]) *[[Alessandro Manzoni|Manzoni]], e quelli che scrivevano in italiano nell'Ottocento, non avevano lo strumento, per farsi capire; [[Luigi Settembrini|Settembrini]], nel 1870, finiva le sue lezioni sulla letteratura italiana augurandosi che l'italiano potesse diventare una lingua viva. Questo significa, come nota [[Tullio De Mauro|De Mauro]], che l'italiano allora era una lingua morta, nel 1870, nove anni dopo l'unità d'Italia. ([[Paolo Nori]]) *Non la ''glottotecnica'', ma il ''videotecnico'' (si veda a suo luogo), ha potere sull'italiano dei nostri giorni; cioè il popolo, secondo un ordine o disordine molto più naturale; cioè tutti, nel senso proprio che quest'aggettivo non ha mai avuto quanto oggi: senza distinzione di soggetti, com'è ormai senza distinzione di generi la lingua stessa, l'oggetto. Tutti, dunque, con mano libera sulla lingua di tutti (che non è più né comune né tecnica né letteraria e via dicendo).<br>Volgo disperso, anche se in begli abiti, quei tutti mancano d'una vera guida; perché manca, come abbiamo visto, l'altro elemento naturale nella fucina della lingua nuova: il ''poietès'', l'artigiano studioso e colto... Se n'è andato, se ne va continuamente ("evadendo"); va e viene secondo il comodo o secondo, diremo meglio, il costume dei tempi. Eppure, c'è chi ancora, contro il sovvertimento d'ogni idea, guarda a lui, alla sua ideale e naturale torretta, aspettando di lì, e non da quella del ''linguista'', i lumi. Giacché una lingua non può far a meno di saldi e disciplinati e meditati esemplari scritti: modelli vivi, che ricompongano, nella città dei parlanti e scriventi, l'armonia fra popolo e maestri.<br>Maestro di lingua, in ogni tempo, è sempre stato prima di tutti lo scrittore. E gli stessi maestri con titolo, insegnanti d'ogni grado di scuola, l'hanno imparata da. lui, più che dalle università. Da lui sono stati educati; da lui, nella sciatteria e nella "facilità", diseducati. ([[Franco Fochi]]) *Non so se posso bene spiegarmi nella vostra... nostra lingua italiana. Se mi sbaglio, mi ''corrigerete''. ([[Papa Giovanni Paolo II]]) *Oggi il linguaggio politico italiano si è molto complicato, tecnicizzato, intellettualizzato, e credo che tenda a saldarsi in un arco che comprende cattolici e marxisti [...] più a non dire che a dire [...] il linguaggio "obiettivo" del telegiornale, quando riassume i discorsi dei leader politici: tutti ridotti a minime variazioni della stessa combinazione di termini anodini, incolori e insapori. Insomma, il vocabolo semanticamente più povero viene sempre preferito a quello semanticamente più pregnante. ([[Italo Calvino]]) *Per me la lingua italiana è stata la salvezza. La lingua ungherese procura ricordi negativi, immagini dolorose. Mi sento più libera a esprimermi in italiano, è una lingua fatta per la poesia, attira la scrittura in qualche maniera. ([[Edith Bruck]]) *Perché del resto nessuna lingua viva ha, né può avere un vocabolario che la contenga tutta, massime quanto ai modi, che son sempre (finch'ella vive) all'arbitrio dello scrittore. E ciò tanto più nell'italiana (per indole sua). La quale molto meno può esser compresa in un vocabolario, quanto ch'ella è più vasta di tutte le viventi. ([[Giacomo Leopardi]]) *«Posso permettermi di farle una domanda?… Poi gliene farò altre, di altre natura… Nei componimenti di italiano lei mi assegnava sempre un tre, perché copiavo. Ma una volta mi ha dato un cinque: perché?».<br />«Perché aveva copiato da un autore più intelligente».<br />Il magistrato scoppiò a ridere. «L'italiano: ero piuttosto debole in italiano. Ma, come vede, non è poi stato un gran guaio: sono qui, procuratore della Repubblica…».<br />«L'italiano non è l'italiano: è il ragionare» disse il professore. «Con meno italiano, lei sarebbe forse ancora più in alto».<br />La battuta era feroce. Il magistrato impallidì. E passo a un duro interrogatorio. ([[Leonardo Sciascia]]) *Quando per ottenere la nostra unità politica, {{NDR|noi Italiani}} alleghiamo l'unità della lingua, condanniamo noi stessi ad una divisione perpetua, giacché molte sono le lingue italiane. ([[Amedeo Peyron (filologo)]]) *Se io dovessi descrivere sinteticamente e vivacemente l'italiano, direi che si tratta di una lingua ''non'', o imperfettamente, nazionale, che copre un corpo storico-sociale frammentario, sia in senso verticale (le diacronie storiche, la sua formazione a strati), sia in senso estensivo (le diverse vicende storiche regionali, che hanno prodotto varie piccole lingue virtuali concorrenti, i dialetti, e le successive differenti dialettizzazioni della ''koinè''): su tale copertura linguistica di una realtà frammentaria e quindi non nazionale, si proietta la normatività della lingua scritta — usata a scuola e a livello della cultura — nata come lingua letteraria, e dunque artificiale, e dunque pseudo-nazionale. ([[Pier Paolo Pasolini]]) *Tutti i popoli della terra ascoltano con piacere l'italiano, ma nessuno lo scrive, nessuno è andato a tirarlo fuori dai suoi deliziosi domini geografici. ([[Pedro Felipe Monlau]]) ==Voci correlate== *[[Italia]] *[[Modi di dire italiani]] *[[Proverbi italiani]] *[[Grammatica italiana]] ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=lingua italiana|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla}} [[Categoria:Cultura dell'Italia]] [[Categoria:Lingue romanze|Italiana]] 4ovk4omgwg96xccydst9uehrwtom2w7 Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi 0 14823 1223879 1164939 2022-08-22T15:59:05Z 2.36.107.8 /* Dialoghi */Aggiunto dialogo wikitext text/x-wiki {{Film |titoloalfabetico= Incredibili, Gli |titoloitaliano=Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi |titolooriginale=The Incredibles |anno=2004 |genere=animazione |regista = [[Brad Bird]] |soggetto = Brad Bird |sceneggiatore = Brad Bird |doppiatorioriginali = *[[Craig T. Nelson]]: Bob Parr/Mr. Incredible *[[Holly Hunter]]: Helen Parr/Elastigirl *[[Sarah Vowell]]: Violetta Parr *[[Spencer Fox]]: Flash Parr *[[Jason Lee]]: Buddy Pine/Sindrome *[[Samuel L. Jackson]]: Lucius Best/Siberius *[[Elizabeth Peña]]: Mirage *[[Bud Luckey]]: Rick Dicker *[[Brad Bird]]: Edna "E" Mode *[[Eli Fucile]]: Jack-Jack Parr *[[Maeve Andrews]]: Jack-Jack Parr *[[Teddy Newton]]: Speaker *[[Jean Sincere]]: Mrs. Hogenson *[[Wallace Shawn]]: Gilbert Huph *[[Dominique Louis]]: Bomb La Tour *[[Lou Romano]]: Bernie Kropp *[[Wayne Canney]]: Preside *[[Michael Bird]]: Tony Rydinger *[[Bret 'Brook' Parker]]: Kari *[[Kimberly Adair Clark]]: Honey *[[John Ratzenberger]]: Il Minatore *[[Nicholas Bird]]: Rusty McAllister |doppiatoriitaliani = *[[Adalberto Maria Merli]]: Bob Parr/Mr. Incredible *[[Laura Morante]]: Helen Parr/Elastigirl *[[Alessia Amendola]]: Violetta Parr *[[Furio Pergolani]]: Flash Parr *[[Christian Iansante]]: Buddy Pine/Sindrome *[[Massimo Corvo]]: Lucius Best/Siberius *[[Emanuela Rossi]]: Mirage *[[Pietro Biondi]]: Rick Dicker *[[Amanda Lear]]: Edna "E" Mode *Francesco Mangiavacchi: Jack-Jack Parr *[[Michele Cucuzza]]: Speaker *[[Alina Moradei]]: Mrs. Hogenson *[[Daniele Formica]]: Gilbert Huph *[[Patrick Osmond]]: Bomb La Tour *[[Pasquale Anselmo]]: Bernie Kropp *[[Stefano Oppedisano]]: Preside *[[Alessio Nissolino]]: Tony Rydinger *[[Teresa Pascarelli]]: Kari *[[Daniela D'Angelo]]: Honey *[[Ambrogio Colombo]]: Minatore *[[Ruggero Valli]]: Rusty McAllister |note= *Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (2005)''': **Miglior film d'animazione **Miglior montaggio sonoro. }} '''''Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi''''', film d'animazione statunitense del 2004, regia di [[Brad Bird]]. {{tagline|Una normale famiglia di supereroi.}} ==Frasi== *{{NDR|Rivolto al giovane Sindrome}} Vola a casa, Buddy. Io lavoro da solo. ('''Mr. Incredibile''') *Io vorrei aiutarla ma non posso, io ''vorrei dirle'' di portare una copia della sua polizza a Norma Wilcox al... Norma Wilcox. {{NDR|indica sul foglio}} w-i-l-c-o-x, al terzo piano, ma non posso. Inoltre ''non posso'' consigliarle di presentare un modulo WS2475 all'ufficio legale del secondo piano e ''non mi aspetterei'' di essere contattato al più presto per un risarcimento. Vorrei aiutarla, ma non c'è niente che posso fare. ('''Bob Parr''') *Non è un diploma cara: passa dalle elementari alle medie. ('''Bob Parr''') *È pazzesco: creano sempre nuovi modi per celebrare la mediocrità. ('''Bob Parr''') *Tutti sono speciali, che sarebbe come dire che non lo è nessuno. ('''Flash Parr''') *Si va in scena. ('''Mr. Incredibile''') *Edna Mode... {{NDR|appare, sopra, un arma puntata proprio su Elastigirl pur di non conoscere}} e ospite. ('''Edna Mode''') *{{NDR|Messaggio inviato a Mr. Incredibile}} Salve, Mr. Incredibile! Sì, sappiamo chi è... Stia tranquillo, con noi il suo segreto è al sicuro. Mi chiamo Mirage. Abbiamo qualcosa in comune: secondo il governo, né io né lei esistiamo... Faccia attenzione, questo messaggio non verrà replicato. Io rappresento una sezione top-secret del governo che ha il compito di creare e collaudare tecnologie sperimentali, abbiamo bisogno delle sue esclusive capacità. Si è verificato un imprevisto in una nostra remota struttura di collaudo: un prototipo di robot è sfuggito al nostro controllo. Anche se è situato in un'area confinata, minaccia di causare incalcolabili danni a sé stesso e alle nostre strutture, compromettendo equipaggiamenti e ricerche per centinaia di milioni di dollari. Per le caratteristiche di estrema delicatezza, questa missione non esiste e non esisterà mai. Se accetta, il compenso sarà pari a tre volte il suo attuale stipendio annuale. Chiami il numero sul biglietto, il riconoscimento vocale garantirà la massima sicurezza. I super non sono scomparsi: lei c'è ancora, Mr. Incredibile, e può ancora fare grandi cose... o continuare a sintonizzarsi sulla radio della polizia, a lei la scelta. Ha 24 ore per rispondere. Ci pensi. ('''Mirage''') *{{NDR|A Mirage, dopo aver assistito alla distruzione del primo Omnidroide, quando ancora il film non lo ha presentato come personaggio}} Sorprendente. Facciamolo rientrare. Attiva il "cessato pericolo" e invitalo a cena. ('''Sindrome''') *Io sono il Flash! Al Flash piace! ('''Flash Parr''') *{{NDR|Rivolto a Mr. Incredibile, dopo aver lasciato Mirage che non ha la forza di ucciderla}} Lo sapevo: non ne sei capace. Nemmeno quando non hai niente da perdere. Sei debole!! E non sei più il mio idolo. ('''Sindrome''') *{{NDR|Dopo aver catturato gli Incredibili}} Hey hey hey hey, time-out!!! Che cosa abbiamo qui? Un'intera squadra in uniforme? {{NDR|guardando Elastigirl}} Oh, no! Elastigirl! Tu hai sposato Elastigirl? {{NDR|guardando Flash e Violetta}} Oh, ti sei dato... da fare! Ma quanti supereroi! Ho vinto una confezione formato famiglia! Oooh, è troppo bello!! ('''Sindrome''') *{{NDR|Rivolto agli Incredibili, mentre sta tentando di rapire il figlio più piccolo Jack-Jack}} Shhh, il piccolo sta dormendo. {{NDR|sghignazza sadicamente}} Tu mi hai rubato il futuro. Ti restituisco la cortesia. O non preoccuparti, sarò un bravo maestro: positivo, incoraggiante. Tutto quello che non sei stato. E col tempo, chissà? Potrebbe diventare un bravo aiutante. ('''Sindrome''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film d'animazione Disney|Ultime parole]] rivolto a Mr. Incredibile, riferendosi a Jack-Jack}} Ma non finisce qui! Mi riprenderò tuo figlio, vedrai, mi riprenderò tuo figlio! {{NDR|sghignazza maleficamente, ma poi vede terrorizzato che Mr. Incredibile ha lanciato contro la sua super-auto}} Oh, no... ('''Sindrome''') ==Dialoghi== *'''Mr. Incredibile''': Bomb La Tour!<br>'''Bomb La Tour''' {{NDR|in francese}}: Oh, Mr. Incredibile! *'''Mr. Incredibile''': Riportatelo {{NDR|Buddy Pine "IncrediBoy"}} a casa, e raccontate a sua madre quello che ha combinato!<br>'''Giovane Buddy Pine''': Posso aiutarti, ti stai sbagliando, ehi!! {{NDR|i poliziotti lo chiudono nella vettura}}<br>'''Mr. Incredibile''': Ah il suicida è ferito, avete mandato un medico?<br>'''Poliziotto''': Lo hanno già portato via.<br>'''Mr. Incredibile''': L'esplosione è stata causata da Bomb La Tour, che ho sorpreso con le mani nel sacco... Sapete? Possiamo ancora riuscire a recuperarlo pattugliando la zona. <br>'''Poliziotto''': Vuol dire che è scappato?<br>'''Mr. Incredibile''' {{NDR|indicando Buddy}}: Be' si, BimboMix l'ha fatto fuggire!<br>'''Giovane Buddy Pine''': IncrediBoy!!<br>'''Mr. Incredibile''': Non hai niente a che fare con me!! {{NDR|guardando l'orologio}} Per la miseria, sono in ritardo! Scusate, ho un appuntamento... {{NDR|La sua automobile lo raggiunge tramite il pilota automatico}}<br>'''Poliziotto''': Ma... E... Bomb La Tour??<br>'''Mr. Incredibile''': In un altro momento lo avrei inseguito io, ma devo proprio andare. {{NDR|sale in macchina}} Non preoccupatevi, lo prenderemo prima o poi! {{NDR|se ne va}} *'''Preside''': La ringrazio per essere venuta, signora Parr.<br/ >'''Helen''': Di che cosa si tratta? Flash ha fatto qualcosa di male?<br/ >'''Bernie''': È un cattivo esempio per tutti, e si burla completamente di me di fronte alla classe!<br/ >'''Flash''': Lo dice lui.<br/ >'''Bernie''': Lo so che sei stato tu!! Mi mette le puntine da disegno sulla sedia!<br/>'''Helen''': Lo ha visto lei?<br/>'''Bernie''': Beh, io... non prop... no, veramente no...<br/>'''Helen''': Oh, e come sa che è stato lui?<br/>'''Bernie''': Ho filmato tutto, e stavolta l'ho beccato! {{NDR|viene proiettato il filmato}} Visto? Avete visto?! Non avete visto...? {{NDR|riavvolge il nastro}} Si è mosso! Ecco qui! Aspettate, aspettate... Ecco, visto?! Proprio mentre sto per sedermi! Io non lo so, non lo so come faccia, ma... ma la puntina non c'è prima che lui si muova, e dopo che si è mosso la puntina c'è! Coincidenza? Io credo di no!<br/>'''Preside''': Ehm... Bernie...<br/>'''Bernie''': Ma quale "Bernie" e "Bernie"?! Questo piccolo delinquente è colpevole!<br/>'''Preside''': Signora Parr, lei e suo figlio potete andare, mi dispiace per il disturbo.<br/>'''Bernie''': Lo lascia andare di nuovo?! È colpevole! Glielo si legge su quella faccetta compiaciuta! {{NDR|in effetti, Flash sogghigna con furbizia di nascosto mentre se ne sta andando}} "Colpevole", vi dico! Colpevole!! Colpevole!!! NOOOO!!! *'''Bob''': ...perché l'importante è che io e la mamma restiamo una squadra. Sempre... uniti, contro le... le forze del...<br />'''Helen''': Dell'ostinazione.<br />'''Bob''': {{NDR|sottovoce}} No, io veramente volevo dire "del male". *'''Signor Huph''': Siediti Bob... {{NDR|Bob si siede}} Non sono felice Bob... Non sono... felice! {{NDR|si alza dalla sedia}} Chiedimi perché...<br>'''Bob''': D'accordo... Perché?<br>'''Signor Huph''': "Perché" cosa? Specifica Bob...<br>'''Bob''': Perché Lei non è felice?<br>'''Signor Huph''': I tuoi clienti mi rendono infelice!<br>'''Bob''': Perché? Sì sono lamentati?<br>'''Signor Huph''': Lamentele? Posso gestirle! Ma non posso gestire l'inesplicabile conoscenza che hanno i tuoi clienti degli intimi meccanismi della ''Insuricare''! Sono esperti! ESPERTI Bob!! Sfruttano ogni ambiguità, evitano tutti gli ostacoli, trovano il modo di fregare la burocrazia!!<br>'''Bob''': Ho fatto qualcosa di illegale?<br>'''Signor Huph''': No...<br>'''Bob''': Vuol dire che non dobbiamo aiutare i clienti?<br>'''Signor Huph''': La legge mi impone di rispondere di no!<br>'''Bob''': Noi dobbiamo aiutare la gente!<br>'''Signor Huph''': Noi dobbiamo aiutare la ''nostra'' gente! A cominciare dai nostri azionisti Bob! Chi li aiuta i nostri azionisti, eh?? Devi sapere, Bob, che un'azienda...<br>'''Bob''': ...è come un enorme orologio.<br>'''Signor Huph''': ...è come un enorme orologio. Sì, precisamente! E funziona solo se ogni piccolo ingranaggio si compenetra con gli altri. Ecco... Un orologio deve essere pulito, ben lubrificato e caricato a dovere. Gli orologi migliori hanno robine negli ingranaggi, ingranaggi che funzionano, fatti per cooperare... Questa è una metafora, Bob, lo sai cosa intendo per "ingranaggi che cooperano"? {{NDR|vede che Bob non lo sta ascoltando e sta osservando un uomo che viene rapinato}} Bob... Bob... {{NDR|lo afferra per il mento e lo riporta all'attenzione}} Guardami in faccia quando ti parlo!!<br>'''Bob''': Quell'uomo là fuori... Gli serve aiuto!<br>'''Signor Huph''': Non cambiare argomento, Bob, sto parlando del ''tuo'' modo di fare!<br>'''Bob''' Lo stanno rapinando!<br>'''Signor Huph''': {{NDR|ironico}} Speriamo che non sia assicurato con noi?<br>'''Bob''': Torno subito... {{NDR|si alza dalla sedia e si incammina verso la vittima della rapina, ma il capoufficio lo ferma}}<br>'''Signor Huph''': Fermo dove sei, o ti licenzio!! {{NDR|Bob si ferma}} Chiudi la porta... {{NDR|Bob, con espressione furibonda, chiude la porta}} Torna qui, subito! {{NDR|Bob lascia la maniglia della porta, lasciando il segno della sua mano, e si dirige verso il capoufficio}} Non sono felice, Bob, per niente!<br>'''Bob''' {{NDR|riferendosi al rapinatore}}: L'ha fatta franca...<br>'''Signor Huph''': E meno male... Per poco non perdervi il... {{NDR|Bob, arrabbiatissimo, afferra il capoufficio per il collo, strozzandolo, e lo scaraventa fuori dal suo ufficio, distruggendo tutti i muri e facendogli sbattere la testa su alcuni armadietti, e tutti quanti rimangono scioccati}}<br>'''Agente assicurativo''': Santo cielo, che è successo??<br>'''Bob''' {{NDR|vede che tutti i colleghi osservano i danni e capiscono che tutto proviene da lui}}: Oh oh... *'''Mirage''': L' ''Omnidroide 9000'' è un prototipo di robot da combattimento. La sua intelligenza artificiale gli permette di risolvere qualsiasi problema si trovi di fronte, e sfortunatamente... <br/> '''Mr. Incredibile''': Mi lasci indovinare: è diventato così furbo da chiedersi perché prendere ordini. <br/> '''Mirage''': Ne abbiamo perso il controllo e ora è libero, e minaccia la nostra struttura. Abbiamo dovuto evacuare il personale dall'isola per ragione di sicurezza. <br/> '''Mr. Incredibile''': Io come ci arrivo? <br/> '''Mirage''': Le difese dell' ''Omnidroide'' rendono necessario un lancio da 5000 piedi. La sua tecnologia avanzata lo rende... difficile da individuare, anche se sappiamo che si trova nella regione sud dell'isola. Ah, un'ultima cosa... ovviamente questo robot è per noi un investimento notevole... <br/> '''Mr. Incredibile''': Volete che lo spenga senza distruggerlo del tutto. <br/> '''Mirage''': Ma lei è davvero incredibile! *'''Edna''': Sì, le cose vanno piuttosto bene, piuttosto bene... mio Dio, non mi lamento, però... sai, non è... non è come prima, non è come prima proprio per niente! <br/> '''Bob Parr''': Non ti ho vista in TV a una sfilata a Bombay, Bari... <br/> '''Edna''': Milano, tesoro, Milano! Supermodel, ah! Chissà poi perché "Super"... spilungone anoressiche, viziate, stupide, con le labbra a canotto, che pensano soltanto a sé stesse, ah! Io facevo creazioni per gli dei! Hmmm, ma forse tu mi porti una sfida, eh? Mi ha incuriosito la tua telefonata.<br/> '''Bob Parr''': Edna, mi serve solo un rammendino. <br/> '''Edna''' {{NDR|prendendo in mano la vecchia tuta di Bob}}: Mmmh, questa è mega-maglia, fuori moda, ma molto resistente, e sei riuscito a strapparla?! Che cosa stavi facendo, Robert? Lavoro da eroe clandestino? <br/> '''Bob Parr''': Mmh... dev'essermi successo molto tempo fa. <br/> '''Edna''': Capisco, mmmh, no, questa è una tuta da barbone, tesoro, non puoi andare in giro così, non lo permetterò! Quindici anni fa, forse, ma adesso... <br/> '''Bob Parr''': Ma che dici, l'hai disegnata tu! <br/> '''Edna''': Non guardo mai indietro, tesoro, mi distrae dal presente! Ti serve una tuta nuova, questo è certo.<br/ >'''Bob Parr''': Una tuta nuova? E dove la vado a prendere una tuta nuova?<br/ >'''Edna''': Non puoi, è impossibile! Ho troppo da fare! Quindi chiedimelo ora, prima che cambi idea.<br/ >'''Bob Parr''': Va bene. Vuoi farmi, per favore, una tuta nuova?<br/ >'''Edna''': No, sei troppo insistente, tesoro, però... Accetto. {{NDR|Edna prende un quaderno degli appunti e comincia a disegnare}} Sarà importante, d'effetto, eroica!<br/ >'''Bob Parr''': Sì... sì, qualcosa di classico come... come Dynaguy! Ohhh, lui sì che aveva il look giusto, con il mantello e gli stivali...<br/ >'''Edna''': Niente mantello!<br/ >'''Bob Parr''': Non toccherebbe a me decidere?<br/ >'''Edna''': Ti ricordi... Thunderhead? Alto, bell'uomo, creava tempeste, dolce coi bambini...<br/ >'''Bob Parr''': No, scusa...<br/ >'''Edna''': 15 novembre 1958! Tutto bene, un'altra città salvata, quando il suo mantello si impigliò nella coda di un missile!<br/ >'''Bob Parr''': Thunderhead non brillava certo per intelligenza...<br/ >'''Edna''': Stratogale! 23 aprile del '57! Il mantello risucchiato nella turbina di un aereo.<br/ >'''Bob Parr''': Edna, non è giusto fare di ogni erba un fascio...<br/ >'''Edna''': Meta Man! Nell'ascensore rapido. Dynaguy, impigliato al decollo! Splashdown, risucchiato in un vortice! Niente mantello! Ora vai, la tuta sarà pronta per la tua prossima missione... <br/> '''Bob Parr''': Lo sai che non lavoro più come supereroe.<br/ >'''Edna''': Come me, Robert. Eppure siamo qua! <br/> '''Bob Parr''': Edna, ho bisogno solo di un rammendo, per... ragioni sentimentali! <br/> '''Edna''': Mmmh, va bene! Vedrò di aggiustarti anche questo straccio! <br/> '''Bob Parr''': Sei sempre la migliore, Edna! <br/ >'''Edna''': Lo so, tesoro, lo so... *'''Sindrome''' {{NDR|fermando il robot Omnidroide 10000 che sta per uccidere Mr. Incredibile}}: È più grosso! È più cattivo! Signore e signori, questo è troppo anche per Mr. Incredibile! Finalmente è pronto! Lo sai? L'ho sperimentato su molti supereroi prima di fargli affrontare te, ma cavolo... non bastava mai! Dopo che mi hai distrutto l'ultimo ho dovuto fare ulteriori modifiche... Certo è stato difficile, ma per te... ne valeva la pena, eh! Insomma, dopotutto... sono il tuo ammiratore numero uno!<br />'''Mr. Incredibile''': Buddy...?<br />'''Sindrome''': Io non mi chiamo Buddy!!! E nemmeno IncrediBoy mi chiamo!! Quella è acqua passata! Io volevo solo aiutarti, volevo solo aiutarti... e tu che cosa mi hai detto?!<br />'''Mr. Incredibile''' {{NDR|in un flashback}}: Vola a casa, Buddy. Io lavoro da solo.<br />'''Sindrome''': Mi hai ferito a morte... ma ho imparato una lezione importante: non si può contare proprio su nessuno, specialmente sui propri eroi.<br />'''Mr. Incredibile''': Ho sbagliato a trattarti in quel modo. Mi dispiace.<br />'''Sindrome''': Visto? Adesso sì che mi rispetti, perché sono una minaccia! È così che funziona... al mondo ci sono un sacco di persone, interi paesi che vogliono rispetto, pronti a pagare una fortuna per averlo! Sai perché sono ricco? Ho inventato armi, e ora ho un'arma che solo io posso neutralizzare, e quando la scatenerò io avrò... {{NDR|Mr. Incredibile gli lancia un tronco ma viene fermato da Sindrome, che lo immobilizza con un raggio luminoso}} Brutto furbastro, mi hai fatto fare un monologo, non riesco a crederci! Forte, eh? Energia dello stato fondamentale. Sai, le mie invenzioni migliori ho deciso di tenerle per me. {{NDR|inizia a scaraventare Mr. Incredibile per aria con il raggio}} Sono abbastanza bravo, adesso?! Chi è super, adesso?! Io sono Sindrome, la tua nemesi, e... {{NDR|Mr. Incredibile riesce a liberarsi e vola via}} Oh, e ti pareva... {{NDR|raggiunge il luogo dove Mr. Incredibile si è tuffato in acqua, e lascia cadere nell'acqua una sonda esplosiva di ricerca}} Vediamo come te la cavi ora, bamboccione! *'''Edna''': Ho iniziato dal bebè.<br />'''Helen''': Iniziato?<br />'''Edna''': Shhh, tesoro, shhhh. L'ho tagliata un po' comoda per facilitare i movimenti. Il tessuto è confortevole adatta a pelli delicate. E all'occorrenza può sopportare temperature di oltre 1000 gradi! Completamente a prova di proiettile. E si lava in lavatrice, che è un bel vantaggio.<br />'''Helen''': Ma che diavolo credi che debba fare il mio bambino?<br />'''Edna''': Ovviamente non ne ho idea, tesoro. La fortuna ride a chi si prepara. Non conoscendo i poteri del bebè, ho fatto il mino sindacale.<br />'''Helen''': Jack-Jack non ha superpoteri.<br />'''Edna''': No? Bè, almeno sarà vestito bene. *'''Helen''' {{NDR|in lacrime, avendo messo suo marito in guai maggiori di prima}}: Oh, che idiota, sono stata! Ho lasciato che succedesse. La macchina sportiva, il rimettersi in forma, il capello biondo, le bugie.<br />'''Edna''': Si, tenta di rivivere il passato.<br />'''Helen''': E ora lo sto perdendo. Oh, che cosa farò?<br />'''Edna''': Ma che dici?! Di cosa stai parlando?! Tu sei Elastigirl! {{NDR|comincia a picchiare severamente in testa a Helen con una pagina rotolata}} Mio Dio, ma cerca di controllarti. Cosa farai? Ma che razza di domanda è?! Gli farai vedere che ti ricorda che lui è Mr Incredibile e gli ricorderai, chi sei tu. Bè, adesso sai dov'è. Vai, vai. Affronta il problema. Lotta. Vinci! E chiamami quando torni, mi piace chiacchierare con te. *'''Mirage''': Non è un debole, sai {{NDR|riferendosi a Mr. Incredibile}}.<br />'''Sindrome''': Cosa?<br />'''Mirage''': Dare valore alla vita non è debolezza.<br />'''Sindrome''': Oh, ehi, senti, senti, se ti riferisci a quello che è successo nella sala delle torture, avevo tutto sotto controllo...<br />'''Mirage''': E non curarsene non è forza.<br />'''Sindrome''': Ascolta... Ho solo voluto vedere il suo bluff, tutto qui. Lo sapevo che non l'avrebbe fatto davvero.<br />'''Mirage''': La prossima volta gioca con la ''tua'' vita! *'''Sindrome''': Eh?! Eh?! Oh, andiamo! Dovete ammettere che è fantastico. Proprio come in un film. Il robot arriva imponente, e distrugge tutto! Fronte di persone urlanti. E proprio quando ogni speranza è perduta, Sindrome risolve la situazione! Sarò un eroe più grande di quando tu non fossi mai stato.<br />'''Mr. Incredibile''': E così avresti ucciso dei veri supereroi pur di sentirti tu un eroe?!<br />'''Sindrome''': Oh, io ''sono'' vero! Tanto vero che ho sconfitto te! E l'ho fatto senza i tuoi preziosi doni, senza i tuoi speciali poteri! Vedranno cos'è l'eroismo. Gli darò l'eroismo più spettacolare che abbiano mai visto! E quando sarò vecchio e mi sarò divertito, venderò le mie invenzioni, così chiunque potrà essere un supereroe, tutti potranno essere super! E quando tutti saranno super... {{NDR|sghignazza diabolicamente}} nessuno lo sarà più. {{NDR|se ne va via, sghignazzando}} *'''Lucius Best''' {{NDR|gridando verso un'altra camera}}: Honey!<br/ >'''Honey''': Che c'è?<br/ >'''Lucius Best''': Dov'è la mia supertuta?<br/ >'''Honey''': Cosa?!<br/ >'''Lucius Best''': Dov'è-La-Mia-Super-Tuta?<br/ >'''Honey''': L'ho... L'ho messa via...<br/ >'''Lucius Best''': Dove?!?<br/ >'''Honey''': Ma perché vuoi saperlo?<br/ >'''Lucius Best''': Mi serve!!!<br/ >'''Honey''': Che non ti salti in mente di precipitarti a fare cose eroiche! Sono due mesi che abbiamo programmato questa cena!<br/ >'''Lucius Best''': C'è gente in pericolo!<br/ >'''Honey''': La mia serata è in pericolo!!!<br/ >'''Lucius Best''': Dimmi dov'è la mia supertuta, donna! Si tratta di forza maggiore!<br/ >'''Honey''': "Forza maggiore"?! Sono tua moglie!!! E sono io l'unica tua "forza maggiore"! ==[[Explicit]]== {{explicit film}} Guardatevi dal Minatore! Sono sempre sotto di voi, e nessuno raggiunge nelle mie bassezze! Adesso dichiaro guerra, alla pace e alla felicità! Presto tutti tremeranno davanti a me! {{NDR|sghignazza diabolicamente}} ('''Minatore''') ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi''}} {{Pixar}} [[Categoria:Film d'animazione Pixar]] [[Categoria:Film premi Oscar]] [[Categoria:Film di supereroi]] e5kuk3k7lbv55vy042ik02nzr11hj4k 1224042 1223879 2022-08-23T09:33:12Z 2.36.107.8 /* Dialoghi */Aggiunto dialogo wikitext text/x-wiki {{Film |titoloalfabetico= Incredibili, Gli |titoloitaliano=Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi |titolooriginale=The Incredibles |anno=2004 |genere=animazione |regista = [[Brad Bird]] |soggetto = Brad Bird |sceneggiatore = Brad Bird |doppiatorioriginali = *[[Craig T. Nelson]]: Bob Parr/Mr. Incredible *[[Holly Hunter]]: Helen Parr/Elastigirl *[[Sarah Vowell]]: Violetta Parr *[[Spencer Fox]]: Flash Parr *[[Jason Lee]]: Buddy Pine/Sindrome *[[Samuel L. Jackson]]: Lucius Best/Siberius *[[Elizabeth Peña]]: Mirage *[[Bud Luckey]]: Rick Dicker *[[Brad Bird]]: Edna "E" Mode *[[Eli Fucile]]: Jack-Jack Parr *[[Maeve Andrews]]: Jack-Jack Parr *[[Teddy Newton]]: Speaker *[[Jean Sincere]]: Mrs. Hogenson *[[Wallace Shawn]]: Gilbert Huph *[[Dominique Louis]]: Bomb La Tour *[[Lou Romano]]: Bernie Kropp *[[Wayne Canney]]: Preside *[[Michael Bird]]: Tony Rydinger *[[Bret 'Brook' Parker]]: Kari *[[Kimberly Adair Clark]]: Honey *[[John Ratzenberger]]: Il Minatore *[[Nicholas Bird]]: Rusty McAllister |doppiatoriitaliani = *[[Adalberto Maria Merli]]: Bob Parr/Mr. Incredible *[[Laura Morante]]: Helen Parr/Elastigirl *[[Alessia Amendola]]: Violetta Parr *[[Furio Pergolani]]: Flash Parr *[[Christian Iansante]]: Buddy Pine/Sindrome *[[Massimo Corvo]]: Lucius Best/Siberius *[[Emanuela Rossi]]: Mirage *[[Pietro Biondi]]: Rick Dicker *[[Amanda Lear]]: Edna "E" Mode *Francesco Mangiavacchi: Jack-Jack Parr *[[Michele Cucuzza]]: Speaker *[[Alina Moradei]]: Mrs. Hogenson *[[Daniele Formica]]: Gilbert Huph *[[Patrick Osmond]]: Bomb La Tour *[[Pasquale Anselmo]]: Bernie Kropp *[[Stefano Oppedisano]]: Preside *[[Alessio Nissolino]]: Tony Rydinger *[[Teresa Pascarelli]]: Kari *[[Daniela D'Angelo]]: Honey *[[Ambrogio Colombo]]: Minatore *[[Ruggero Valli]]: Rusty McAllister |note= *Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (2005)''': **Miglior film d'animazione **Miglior montaggio sonoro. }} '''''Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi''''', film d'animazione statunitense del 2004, regia di [[Brad Bird]]. {{tagline|Una normale famiglia di supereroi.}} ==Frasi== *{{NDR|Rivolto al giovane Sindrome}} Vola a casa, Buddy. Io lavoro da solo. ('''Mr. Incredibile''') *Io vorrei aiutarla ma non posso, io ''vorrei dirle'' di portare una copia della sua polizza a Norma Wilcox al... Norma Wilcox. {{NDR|indica sul foglio}} w-i-l-c-o-x, al terzo piano, ma non posso. Inoltre ''non posso'' consigliarle di presentare un modulo WS2475 all'ufficio legale del secondo piano e ''non mi aspetterei'' di essere contattato al più presto per un risarcimento. Vorrei aiutarla, ma non c'è niente che posso fare. ('''Bob Parr''') *Non è un diploma cara: passa dalle elementari alle medie. ('''Bob Parr''') *È pazzesco: creano sempre nuovi modi per celebrare la mediocrità. ('''Bob Parr''') *Tutti sono speciali, che sarebbe come dire che non lo è nessuno. ('''Flash Parr''') *Si va in scena. ('''Mr. Incredibile''') *Edna Mode... {{NDR|appare, sopra, un arma puntata proprio su Elastigirl pur di non conoscere}} e ospite. ('''Edna Mode''') *{{NDR|Messaggio inviato a Mr. Incredibile}} Salve, Mr. Incredibile! Sì, sappiamo chi è... Stia tranquillo, con noi il suo segreto è al sicuro. Mi chiamo Mirage. Abbiamo qualcosa in comune: secondo il governo, né io né lei esistiamo... Faccia attenzione, questo messaggio non verrà replicato. Io rappresento una sezione top-secret del governo che ha il compito di creare e collaudare tecnologie sperimentali, abbiamo bisogno delle sue esclusive capacità. Si è verificato un imprevisto in una nostra remota struttura di collaudo: un prototipo di robot è sfuggito al nostro controllo. Anche se è situato in un'area confinata, minaccia di causare incalcolabili danni a sé stesso e alle nostre strutture, compromettendo equipaggiamenti e ricerche per centinaia di milioni di dollari. Per le caratteristiche di estrema delicatezza, questa missione non esiste e non esisterà mai. Se accetta, il compenso sarà pari a tre volte il suo attuale stipendio annuale. Chiami il numero sul biglietto, il riconoscimento vocale garantirà la massima sicurezza. I super non sono scomparsi: lei c'è ancora, Mr. Incredibile, e può ancora fare grandi cose... o continuare a sintonizzarsi sulla radio della polizia, a lei la scelta. Ha 24 ore per rispondere. Ci pensi. ('''Mirage''') *{{NDR|A Mirage, dopo aver assistito alla distruzione del primo Omnidroide, quando ancora il film non lo ha presentato come personaggio}} Sorprendente. Facciamolo rientrare. Attiva il "cessato pericolo" e invitalo a cena. ('''Sindrome''') *Io sono il Flash! Al Flash piace! ('''Flash Parr''') *{{NDR|Rivolto a Mr. Incredibile, dopo aver lasciato Mirage che non ha la forza di ucciderla}} Lo sapevo: non ne sei capace. Nemmeno quando non hai niente da perdere. Sei debole!! E non sei più il mio idolo. ('''Sindrome''') *{{NDR|Dopo aver catturato gli Incredibili}} Hey hey hey hey, time-out!!! Che cosa abbiamo qui? Un'intera squadra in uniforme? {{NDR|guardando Elastigirl}} Oh, no! Elastigirl! Tu hai sposato Elastigirl? {{NDR|guardando Flash e Violetta}} Oh, ti sei dato... da fare! Ma quanti supereroi! Ho vinto una confezione formato famiglia! Oooh, è troppo bello!! ('''Sindrome''') *{{NDR|Rivolto agli Incredibili, mentre sta tentando di rapire il figlio più piccolo Jack-Jack}} Shhh, il piccolo sta dormendo. {{NDR|sghignazza sadicamente}} Tu mi hai rubato il futuro. Ti restituisco la cortesia. O non preoccuparti, sarò un bravo maestro: positivo, incoraggiante. Tutto quello che non sei stato. E col tempo, chissà? Potrebbe diventare un bravo aiutante. ('''Sindrome''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film d'animazione Disney|Ultime parole]] rivolto a Mr. Incredibile, riferendosi a Jack-Jack}} Ma non finisce qui! Mi riprenderò tuo figlio, vedrai, mi riprenderò tuo figlio! {{NDR|sghignazza maleficamente, ma poi vede terrorizzato che Mr. Incredibile ha lanciato contro la sua super-auto}} Oh, no... ('''Sindrome''') ==Dialoghi== *'''Mr. Incredibile''': Bomb La Tour!<br>'''Bomb La Tour''' {{NDR|in francese}}: Oh, Mr. Incredibile! *'''Mr. Incredibile''': Riportatelo {{NDR|Buddy Pine "IncrediBoy"}} a casa, e raccontate a sua madre quello che ha combinato!<br>'''Giovane Buddy Pine''': Posso aiutarti, ti stai sbagliando, ehi!! {{NDR|i poliziotti lo chiudono nella vettura}}<br>'''Mr. Incredibile''': Ah il suicida è ferito, avete mandato un medico?<br>'''Poliziotto''': Lo hanno già portato via.<br>'''Mr. Incredibile''': L'esplosione è stata causata da Bomb La Tour, che ho sorpreso con le mani nel sacco... Sapete? Possiamo ancora riuscire a recuperarlo pattugliando la zona. <br>'''Poliziotto''': Vuol dire che è scappato?<br>'''Mr. Incredibile''' {{NDR|indicando Buddy}}: Be' si, BimboMix l'ha fatto fuggire!<br>'''Giovane Buddy Pine''': IncrediBoy!!<br>'''Mr. Incredibile''': Non hai niente a che fare con me!! {{NDR|guardando l'orologio}} Per la miseria, sono in ritardo! Scusate, ho un appuntamento... {{NDR|La sua automobile lo raggiunge tramite il pilota automatico}}<br>'''Poliziotto''': Ma... E... Bomb La Tour??<br>'''Mr. Incredibile''': In un altro momento lo avrei inseguito io, ma devo proprio andare. {{NDR|sale in macchina}} Non preoccupatevi, lo prenderemo prima o poi! {{NDR|se ne va}} *'''Preside''': La ringrazio per essere venuta, signora Parr.<br/ >'''Helen''': Di che cosa si tratta? Flash ha fatto qualcosa di male?<br/ >'''Bernie''': È un cattivo esempio per tutti, e si burla completamente di me di fronte alla classe!<br/ >'''Flash''': Lo dice lui.<br/ >'''Bernie''': Lo so che sei stato tu!! Mi mette le puntine da disegno sulla sedia!<br/>'''Helen''': Lo ha visto lei?<br/>'''Bernie''': Beh, io... non prop... no, veramente no...<br/>'''Helen''': Oh, e come sa che è stato lui?<br/>'''Bernie''': Ho filmato tutto, e stavolta l'ho beccato! {{NDR|viene proiettato il filmato}} Visto? Avete visto?! Non avete visto...? {{NDR|riavvolge il nastro}} Si è mosso! Ecco qui! Aspettate, aspettate... Ecco, visto?! Proprio mentre sto per sedermi! Io non lo so, non lo so come faccia, ma... ma la puntina non c'è prima che lui si muova, e dopo che si è mosso la puntina c'è! Coincidenza? Io credo di no!<br/>'''Preside''': Ehm... Bernie...<br/>'''Bernie''': Ma quale "Bernie" e "Bernie"?! Questo piccolo delinquente è colpevole!<br/>'''Preside''': Signora Parr, lei e suo figlio potete andare, mi dispiace per il disturbo.<br/>'''Bernie''': Lo lascia andare di nuovo?! È colpevole! Glielo si legge su quella faccetta compiaciuta! {{NDR|in effetti, Flash sogghigna con furbizia di nascosto mentre se ne sta andando}} "Colpevole", vi dico! Colpevole!! Colpevole!!! NOOOO!!! *'''Bob''': ...perché l'importante è che io e la mamma restiamo una squadra. Sempre... uniti, contro le... le forze del...<br />'''Helen''': Dell'ostinazione.<br />'''Bob''': {{NDR|sottovoce}} No, io veramente volevo dire "del male". *'''Signor Huph''': Siediti Bob... {{NDR|Bob si siede}} Non sono felice Bob... Non sono... felice! {{NDR|si alza dalla sedia}} Chiedimi perché...<br>'''Bob''': D'accordo... Perché?<br>'''Signor Huph''': "Perché" cosa? Specifica Bob...<br>'''Bob''': Perché Lei non è felice?<br>'''Signor Huph''': I tuoi clienti mi rendono infelice!<br>'''Bob''': Perché? Sì sono lamentati?<br>'''Signor Huph''': Lamentele? Posso gestirle! Ma non posso gestire l'inesplicabile conoscenza che hanno i tuoi clienti degli intimi meccanismi della ''Insuricare''! Sono esperti! ESPERTI Bob!! Sfruttano ogni ambiguità, evitano tutti gli ostacoli, trovano il modo di fregare la burocrazia!!<br>'''Bob''': Ho fatto qualcosa di illegale?<br>'''Signor Huph''': No...<br>'''Bob''': Vuol dire che non dobbiamo aiutare i clienti?<br>'''Signor Huph''': La legge mi impone di rispondere di no!<br>'''Bob''': Noi dobbiamo aiutare la gente!<br>'''Signor Huph''': Noi dobbiamo aiutare la ''nostra'' gente! A cominciare dai nostri azionisti Bob! Chi li aiuta i nostri azionisti, eh?? Devi sapere, Bob, che un'azienda...<br>'''Bob''': ...è come un enorme orologio.<br>'''Signor Huph''': ...è come un enorme orologio. Sì, precisamente! E funziona solo se ogni piccolo ingranaggio si compenetra con gli altri. Ecco... Un orologio deve essere pulito, ben lubrificato e caricato a dovere. Gli orologi migliori hanno robine negli ingranaggi, ingranaggi che funzionano, fatti per cooperare... Questa è una metafora, Bob, lo sai cosa intendo per "ingranaggi che cooperano"? {{NDR|vede che Bob non lo sta ascoltando e sta osservando un uomo che viene rapinato}} Bob... Bob... {{NDR|lo afferra per il mento e lo riporta all'attenzione}} Guardami in faccia quando ti parlo!!<br>'''Bob''': Quell'uomo là fuori... Gli serve aiuto!<br>'''Signor Huph''': Non cambiare argomento, Bob, sto parlando del ''tuo'' modo di fare!<br>'''Bob''' Lo stanno rapinando!<br>'''Signor Huph''': {{NDR|ironico}} Speriamo che non sia assicurato con noi?<br>'''Bob''': Torno subito... {{NDR|si alza dalla sedia e si incammina verso la vittima della rapina, ma il capoufficio lo ferma}}<br>'''Signor Huph''': Fermo dove sei, o ti licenzio!! {{NDR|Bob si ferma}} Chiudi la porta... {{NDR|Bob, con espressione furibonda, chiude la porta}} Torna qui, subito! {{NDR|Bob lascia la maniglia della porta, lasciando il segno della sua mano, e si dirige verso il capoufficio}} Non sono felice, Bob, per niente!<br>'''Bob''' {{NDR|riferendosi al rapinatore}}: L'ha fatta franca...<br>'''Signor Huph''': E meno male... Per poco non perdervi il... {{NDR|Bob, arrabbiatissimo, afferra il capoufficio per il collo, strozzandolo, e lo scaraventa fuori dal suo ufficio, distruggendo tutti i muri e facendogli sbattere la testa su alcuni armadietti, e tutti quanti rimangono scioccati}}<br>'''Agente assicurativo''': Santo cielo, che è successo??<br>'''Bob''' {{NDR|vede che tutti i colleghi osservano i danni e capiscono che tutto proviene da lui}}: Oh oh... *'''Mirage''': L' ''Omnidroide 9000'' è un prototipo di robot da combattimento. La sua intelligenza artificiale gli permette di risolvere qualsiasi problema si trovi di fronte, e sfortunatamente... <br/> '''Mr. Incredibile''': Mi lasci indovinare: è diventato così furbo da chiedersi perché prendere ordini. <br/> '''Mirage''': Ne abbiamo perso il controllo e ora è libero, e minaccia la nostra struttura. Abbiamo dovuto evacuare il personale dall'isola per ragione di sicurezza. <br/> '''Mr. Incredibile''': Io come ci arrivo? <br/> '''Mirage''': Le difese dell' ''Omnidroide'' rendono necessario un lancio da 5000 piedi. La sua tecnologia avanzata lo rende... difficile da individuare, anche se sappiamo che si trova nella regione sud dell'isola. Ah, un'ultima cosa... ovviamente questo robot è per noi un investimento notevole... <br/> '''Mr. Incredibile''': Volete che lo spenga senza distruggerlo del tutto. <br/> '''Mirage''': Ma lei è davvero incredibile! *'''Edna''': Sì, le cose vanno piuttosto bene, piuttosto bene... mio Dio, non mi lamento, però... sai, non è... non è come prima, non è come prima proprio per niente! <br/> '''Bob Parr''': Non ti ho vista in TV a una sfilata a Bombay, Bari... <br/> '''Edna''': Milano, tesoro, Milano! Supermodel, ah! Chissà poi perché "Super"... spilungone anoressiche, viziate, stupide, con le labbra a canotto, che pensano soltanto a sé stesse, ah! Io facevo creazioni per gli dei! Hmmm, ma forse tu mi porti una sfida, eh? Mi ha incuriosito la tua telefonata.<br/> '''Bob Parr''': Edna, mi serve solo un rammendino. <br/> '''Edna''' {{NDR|prendendo in mano la vecchia tuta di Bob}}: Mmmh, questa è mega-maglia, fuori moda, ma molto resistente, e sei riuscito a strapparla?! Che cosa stavi facendo, Robert? Lavoro da eroe clandestino? <br/> '''Bob Parr''': Mmh... dev'essermi successo molto tempo fa. <br/> '''Edna''': Capisco, mmmh, no, questa è una tuta da barbone, tesoro, non puoi andare in giro così, non lo permetterò! Quindici anni fa, forse, ma adesso... <br/> '''Bob Parr''': Ma che dici, l'hai disegnata tu! <br/> '''Edna''': Non guardo mai indietro, tesoro, mi distrae dal presente! Ti serve una tuta nuova, questo è certo.<br/ >'''Bob Parr''': Una tuta nuova? E dove la vado a prendere una tuta nuova?<br/ >'''Edna''': Non puoi, è impossibile! Ho troppo da fare! Quindi chiedimelo ora, prima che cambi idea.<br/ >'''Bob Parr''': Va bene. Vuoi farmi, per favore, una tuta nuova?<br/ >'''Edna''': No, sei troppo insistente, tesoro, però... Accetto. {{NDR|Edna prende un quaderno degli appunti e comincia a disegnare}} Sarà importante, d'effetto, eroica!<br/ >'''Bob Parr''': Sì... sì, qualcosa di classico come... come Dynaguy! Ohhh, lui sì che aveva il look giusto, con il mantello e gli stivali...<br/ >'''Edna''': Niente mantello!<br/ >'''Bob Parr''': Non toccherebbe a me decidere?<br/ >'''Edna''': Ti ricordi... Thunderhead? Alto, bell'uomo, creava tempeste, dolce coi bambini...<br/ >'''Bob Parr''': No, scusa...<br/ >'''Edna''': 15 novembre 1958! Tutto bene, un'altra città salvata, quando il suo mantello si impigliò nella coda di un missile!<br/ >'''Bob Parr''': Thunderhead non brillava certo per intelligenza...<br/ >'''Edna''': Stratogale! 23 aprile del '57! Il mantello risucchiato nella turbina di un aereo.<br/ >'''Bob Parr''': Edna, non è giusto fare di ogni erba un fascio...<br/ >'''Edna''': Meta Man! Nell'ascensore rapido. Dynaguy, impigliato al decollo! Splashdown, risucchiato in un vortice! Niente mantello! Ora vai, la tuta sarà pronta per la tua prossima missione... <br/> '''Bob Parr''': Lo sai che non lavoro più come supereroe.<br/ >'''Edna''': Come me, Robert. Eppure siamo qua! <br/> '''Bob Parr''': Edna, ho bisogno solo di un rammendo, per... ragioni sentimentali! <br/> '''Edna''': Mmmh, va bene! Vedrò di aggiustarti anche questo straccio! <br/> '''Bob Parr''': Sei sempre la migliore, Edna! <br/ >'''Edna''': Lo so, tesoro, lo so... *'''Sindrome''' {{NDR|fermando il robot Omnidroide 10000 che sta per uccidere Mr. Incredibile}}: È più grosso! È più cattivo! Signore e signori, questo è troppo anche per Mr. Incredibile! Finalmente è pronto! Lo sai? L'ho sperimentato su molti supereroi prima di fargli affrontare te, ma cavolo... non bastava mai! Dopo che mi hai distrutto l'ultimo ho dovuto fare ulteriori modifiche... Certo è stato difficile, ma per te... ne valeva la pena, eh! Insomma, dopotutto... sono il tuo ammiratore numero uno!<br />'''Mr. Incredibile''': Buddy...?<br />'''Sindrome''': Io non mi chiamo Buddy!!! E nemmeno IncrediBoy mi chiamo!! Quella è acqua passata! Io volevo solo aiutarti, volevo solo aiutarti... e tu che cosa mi hai detto?!<br />'''Mr. Incredibile''' {{NDR|in un flashback}}: Vola a casa, Buddy. Io lavoro da solo.<br />'''Sindrome''': Mi hai ferito a morte... ma ho imparato una lezione importante: non si può contare proprio su nessuno, specialmente sui propri eroi.<br />'''Mr. Incredibile''': Ho sbagliato a trattarti in quel modo. Mi dispiace.<br />'''Sindrome''': Visto? Adesso sì che mi rispetti, perché sono una minaccia! È così che funziona... al mondo ci sono un sacco di persone, interi paesi che vogliono rispetto, pronti a pagare una fortuna per averlo! Sai perché sono ricco? Ho inventato armi, e ora ho un'arma che solo io posso neutralizzare, e quando la scatenerò io avrò... {{NDR|Mr. Incredibile gli lancia un tronco ma viene fermato da Sindrome, che lo immobilizza con un raggio luminoso}} Brutto furbastro, mi hai fatto fare un monologo, non riesco a crederci! Forte, eh? Energia dello stato fondamentale. Sai, le mie invenzioni migliori ho deciso di tenerle per me. {{NDR|inizia a scaraventare Mr. Incredibile per aria con il raggio}} Sono abbastanza bravo, adesso?! Chi è super, adesso?! Io sono Sindrome, la tua nemesi, e... {{NDR|Mr. Incredibile riesce a liberarsi e vola via}} Oh, e ti pareva... {{NDR|raggiunge il luogo dove Mr. Incredibile si è tuffato in acqua, e lascia cadere nell'acqua una sonda esplosiva di ricerca}} Vediamo come te la cavi ora, bamboccione! *'''Edna''': Ho iniziato dal bebè.<br />'''Helen''': Iniziato?<br />'''Edna''': Shhh, tesoro, shhhh. L'ho tagliata un po' comoda per facilitare i movimenti. Il tessuto è confortevole adatta a pelli delicate. E all'occorrenza può sopportare temperature di oltre 1000 gradi! Completamente a prova di proiettile. E si lava in lavatrice, che è un bel vantaggio.<br />'''Helen''': Ma che diavolo credi che debba fare il mio bambino?<br />'''Edna''': Ovviamente non ne ho idea, tesoro. La fortuna ride a chi si prepara. Non conoscendo i poteri del bebè, ho fatto il mino sindacale.<br />'''Helen''': Jack-Jack non ha superpoteri.<br />'''Edna''': No? Bè, almeno sarà vestito bene. *'''Helen''' {{NDR|in lacrime, avendo messo suo marito in guai maggiori di prima}}: Oh, che idiota, sono stata! Ho lasciato che succedesse. La macchina sportiva, il rimettersi in forma, il capello biondo, le bugie.<br />'''Edna''': Si, tenta di rivivere il passato.<br />'''Helen''': E ora lo sto perdendo. Oh, che cosa farò?<br />'''Edna''': Ma che dici?! Di cosa stai parlando?! Tu sei Elastigirl! {{NDR|comincia a picchiare severamente in testa a Helen con una pagina rotolata}} Mio Dio, ma cerca di controllarti. Cosa farai? Ma che razza di domanda è?! Gli farai vedere che ti ricorda che lui è Mr Incredibile e gli ricorderai, chi sei tu. Bè, adesso sai dov'è. Vai, vai. Affronta il problema. Lotta. Vinci! E chiamami quando torni, mi piace chiacchierare con te. *'''Mirage''': Non è un debole, sai {{NDR|riferendosi a Mr. Incredibile}}.<br />'''Sindrome''': Cosa?<br />'''Mirage''': Dare valore alla vita non è debolezza.<br />'''Sindrome''': Oh, ehi, senti, senti, se ti riferisci a quello che è successo nella sala delle torture, avevo tutto sotto controllo...<br />'''Mirage''': E non curarsene non è forza.<br />'''Sindrome''': Ascolta... Ho solo voluto vedere il suo bluff, tutto qui. Lo sapevo che non l'avrebbe fatto davvero.<br />'''Mirage''': La prossima volta gioca con la ''tua'' vita! *'''Mirage''': {{NDR|libera Mr. Incredibile dalla tortura}} Non c'è molto tempo...<br>'''Mr. Incredibile''': {{NDR|arrabbiato con Mirage perché è convinto che gli abbia fatto perdere tutto}} No, hai ragione... A dire il vero non ce n'è affatto! {{NDR|afferra Mirage per il collo ed inizia a strozzarla}}<br>'''Mirage''': Vi prego...<br>'''Mr. Incredibile''': Perché sei qui?? Come puoi trascinarmi più in basso di così?? Che cos'altro vuoi portarmi via??<br>'''Mirage''': La tua famiglia... È sopravvissuta all'impatto! Sono qui sull'isola!!<br>'''Mr. Incredibile''': Sono vivi?! {{NDR|lascia andare Mirage, inizia a sorridere e la abbraccia, ma subito dopo irrompe Elastigirl}} Helen!<br>'''Mirage''': Oh, salve... Lei deve essere la signora... {{NDR|Elastigirl allunga un braccio e le molla un ceffone}}<br>'''Mr. Incredibile''': {{NDR|afferra la mano di Elastigirl}} Mi stava aiutando a scappare!<br>'''Elastigirl''': No! Quello lo sto facendo io! {{NDR|Mr. Incredibile la avvicina a sé}} Ehi, lasciami! Lasciami brutto schifoso!<br>'''Mr. Incredibile''': {{NDR|le dà un bacio}} Come potrei mai tradire la donna perfetta??<br>'''Elastigirl''': Ah, ti riferisci a me adesso? *'''Sindrome''': Eh?! Eh?! Oh, andiamo! Dovete ammettere che è fantastico. Proprio come in un film. Il robot arriva imponente, e distrugge tutto! Fronte di persone urlanti. E proprio quando ogni speranza è perduta, Sindrome risolve la situazione! Sarò un eroe più grande di quando tu non fossi mai stato.<br />'''Mr. Incredibile''': E così avresti ucciso dei veri supereroi pur di sentirti tu un eroe?!<br />'''Sindrome''': Oh, io ''sono'' vero! Tanto vero che ho sconfitto te! E l'ho fatto senza i tuoi preziosi doni, senza i tuoi speciali poteri! Vedranno cos'è l'eroismo. Gli darò l'eroismo più spettacolare che abbiano mai visto! E quando sarò vecchio e mi sarò divertito, venderò le mie invenzioni, così chiunque potrà essere un supereroe, tutti potranno essere super! E quando tutti saranno super... {{NDR|sghignazza diabolicamente}} nessuno lo sarà più. {{NDR|se ne va via, sghignazzando}} *'''Lucius Best''' {{NDR|gridando verso un'altra camera}}: Honey!<br/ >'''Honey''': Che c'è?<br/ >'''Lucius Best''': Dov'è la mia supertuta?<br/ >'''Honey''': Cosa?!<br/ >'''Lucius Best''': Dov'è-La-Mia-Super-Tuta?<br/ >'''Honey''': L'ho... L'ho messa via...<br/ >'''Lucius Best''': Dove?!?<br/ >'''Honey''': Ma perché vuoi saperlo?<br/ >'''Lucius Best''': Mi serve!!!<br/ >'''Honey''': Che non ti salti in mente di precipitarti a fare cose eroiche! Sono due mesi che abbiamo programmato questa cena!<br/ >'''Lucius Best''': C'è gente in pericolo!<br/ >'''Honey''': La mia serata è in pericolo!!!<br/ >'''Lucius Best''': Dimmi dov'è la mia supertuta, donna! Si tratta di forza maggiore!<br/ >'''Honey''': "Forza maggiore"?! Sono tua moglie!!! E sono io l'unica tua "forza maggiore"! ==[[Explicit]]== {{explicit film}} Guardatevi dal Minatore! Sono sempre sotto di voi, e nessuno raggiunge nelle mie bassezze! Adesso dichiaro guerra, alla pace e alla felicità! Presto tutti tremeranno davanti a me! {{NDR|sghignazza diabolicamente}} ('''Minatore''') ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi''}} {{Pixar}} [[Categoria:Film d'animazione Pixar]] [[Categoria:Film premi Oscar]] [[Categoria:Film di supereroi]] 4j1iupdwjfvoaclthl5xmub01g7km9k Sergio Marchionne 0 15607 1224017 1193925 2022-08-23T02:31:18Z Danyele 19198 /* Citazioni su Sergio Marchionne */ +1 / fix minori wikitext text/x-wiki [[File:Sergio Marchionne.jpg|thumb|right|Sergio Marchionne]] '''Sergio Marchionne''' (1952 – 2018), dirigente d'azienda italiano naturalizzato canadese. ==Citazioni di Sergio Marchionne== *[[Juventus Football Club|Juventus]] e FIAT sono esempi dell'eccellenza italiana nel mondo e, oltre alla popolarità, condividono alcuni valori fondamentali: l'importanza della squadra e delle persone, l'ambizione di puntare a risultati eccellenti, lo spirito competitivo e la coscienza che il successo non è mai permanente, ma va conquistato ogni giorno.<ref>Citato in ''[http://www.juventus.com/juve/it/news/orgogliosi%20di%20questo%20accordo "Orgogliosi di questo accordo"]'', ''Juventus.com'', 5 aprile 2012.</ref> *Entrambi, Juventus e {{NDR|l'azienda automobilistica}} Jeep, cominciano con la [[J]]: in America è usata per insegnare ai bambini la lettera, allo stesso modo in cui viene usata la Juventus in italiano.<ref>Citato in ''[http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quijuve/articolo/lstp/449364/ "Jeep-Juve, matrimonio da 35 milioni"]'', ''La Stampa.it'', 7 aprile 2012.</ref> *Concentrarsi su se stessi è una così piccola ambizione.<ref>Dalla lectio magistralis per il conferimento della laurea ad honorem in Ingegneria gestionale, Politecnico di Torino, 27 maggio 2008.</ref> *{{NDR|Dopo la vittoria della [[Scuderia Ferrari]] al Gran Premio della Malesia 2015}} Grazie di cuore a [[Maurizio Arrivabene]], alle donne e agli uomini della Scuderia. Quello che abbiamo visto oggi è il risultato dell'incredibile duro lavoro degli ultimi mesi, un lavoro fatto in silenzio e con umiltà come fa una grande squadra.<ref>Citato in ''[http://www.gazzetta.it/Formula-1/29-03-2015/f1-arrivabene-ferrari-110274562514.shtml Arrivabene: "Ferrari, grande squadra!". Marchionne: "Gara fantastica, grazie"]'', ''Gazzetta.it'', 29 marzo 2015.</ref> *[...] il costo del lavoro rappresenta il 7-8 per cento e dunque è inutile picchiare su chi sta alla linea di montaggio pensando di risolvere i problemi. Se avessi tagliato metà dei dipendenti, a parità di volumi, non avrei riportato Fiat Auto al pareggio. Quando si perdono 3 milioni di euro al giorno, come succedeva fino a due anni fa, e uno pensa che sia colpa degli operai vuol dire che ha saltato qualche ponte sulla sua strada. Questi sono metodi che forse possono andar bene nel sistema anglosassone, ma che da noi non funzionano.<ref>Dall'intervista di Salvatore Tropea ''[http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/economia/fiat-8/intervista-marchionne/intervista-marchionne.html "Abbiamo risanato la Fiat senza Stato e senza stranieri"]'', ''Repubblica.it'', 21 settembre 2006.</ref> *L'accordo con Sauber F1 Team è un passo significativo nella ricostruzione del brand [[Alfa Romeo]] che, tornando in [[Formula 1|F1]] dopo un'assenza dalle corse di oltre 30 anni, restituisce al campionato uno dei marchi che hanno fatto la storia di questo sport, andando ad aggiungersi ad altre importanti aziende automobilistiche in F1.<ref>Citato in Paolo Griseri, ''[http://www.repubblica.it/economia/finanza/2017/11/29/news/marchionne_riporta_alfa_romeo_in_formula_uno-182495986/?ref=RHPPLF-BH-I0-C4-P8-S1.4-T1 Marchionne riporta Alfa Romeo in Formula Uno], Repubblica.it'', 29 novembre 2017.</ref> {{intestazione|[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/09_Settembre/23/intervento_marchionne_mercato_welfare.shtml Intervento] al convegno de «L'industria», 22 settembre 2007}} *Alcuni economisti sono convinti che il sistema europeo — per migliorare produttività, efficienza e profitti — debba convergere verso il modello americano. Non credo che questo tipo di convergenza sia possibile nel medio termine, ma non credo neppure sia auspicabile. *Qualche ragione c'è se gli investimenti esteri sono ancora così bassi. E queste ragioni si chiamano [[burocrazia]], servizi, infrastrutture, tasse e costi di gestione. Dalla mia esperienza personale, ho visto che i vincoli burocratici alla fine proteggono aziende inefficienti, aziende che non hanno prospettive di sviluppo e nella maggior parte dei casi scaricano i costi sui clienti. *Tutti questi ragionamenti valgono a maggior ragione per il Sud Italia, dove è prioritario colmare il gap nei confronti del resto del Paese. Ma la prospettiva con cui ci si deve muovere non può essere quella assistenziale. La cultura dell'assistenzialismo produce dipendenza e spegne lo spirito di iniziativa e il senso di responsabilità. ==Citazioni su Sergio Marchionne== *Alcuni intellettuali e politici hanno etichettato Marchionne come "cattivo manager", che investe poco e punta solo ad abbattere il costo del lavoro. C'è del vero in queste accuse, ma bisogna rendersi conto che esse sono superficiali. In un certo senso potremmo considerarle simmetriche all'affrettato elogio del "capitalista buono" che gli veniva rivolto non moltissimo tempo fa. La verità è che Marchionne non è né buono né cattivo: egli è solo una equazione, è una mera funzione del meccanismo di riproduzione del capitale. Finché a un manager viene concesso, questi minaccerà sempre di effettuare investimenti lì dove le opportunità di sfruttamento del lavoro e i relativi profitti sono maggiori. ([[Emiliano Brancaccio]]) *Devo a Marchionne tantissimo, ebbe il coraggio di dare fiducia ad un giovane di 37 anni, lanciandomi nel mondo dell'alta dirigenza. Assegnarmi la responsabilità del marchio Fiat e della 500 fu una sua scommessa; da lì dipendeva tanto del futuro della Fiat. Non dimenticherò mai la notte, a Torino, in cui avvenne la presentazione della vettura, camminavamo per la strada, la gente ci salutava, batteva le mani a Marchionne, era felice, la Fiat era ripartita. ([[Luca de Meo]]) *Il suo unico valore era il business, il mercato, la [[Capitalismo|globalizzazione capitalistica]]. Dopo essersi appropriato di qualsiasi tipo di finanziamento pubblico ha trasferito la sede legale e fiscale all'estero, lasciando in Italia stabilimenti vuoti. ([[Marco Rizzo]]) *Il vero problema della Fiat non sono i lavoratori, l'Italia o la crisi (che sicuramente esiste): il vero problema sono i suoi azionisti di riferimento e il suo Amministratore Delegato. ([[Diego Della Valle]]) *{{NDR|Il}} mago Otelma delle 4 ruote, che non fa una macchina, mentre gli imprenditori si misurano dai loro prodotti. ([[Diego Della Valle]]) *È un talento assoluto, bravissimo sul piano operativo. Ma ama essere in charge. Per un sottoposto è difficilissimo avere a che fare con un uomo così forte, e con tutto quel carisma. ([[Bernie Ecclestone]]) *L'esempio che Sergio ci da è il coraggio, il coraggio di non avere paura, ma al contrario affrontare le avversità. E se i problemi, come spesso, in qualunque organizzazione sono legati alle persone, credere nell’abilità e nella capacità delle persone di fare grandi cose è indubbiamente quello che lui ha fatto, in numerose occasioni. ([[John Elkann]]) *Marchionne non nasce dal nulla, Marchionne nasce da decenni nel corso dei quali diritti, legalità e magistratura sono stati oggetto di un attacco violento. Chi parla della [[FIOM]] come di un sindacato aggressivo sbaglia obiettivo: l'aggressività e la violenza sono dall'altra parte. ([[Stefano Rodotà]]) *Rimbalzano le parole dei comunicati e le frasi sulle condizioni ancora peggiorate, lui che "non potrà riprendere l'attività lavorativa", i ringraziamenti, il commiato inevitabile ormai: tutti frammenti che dall'Italia precipitano fin quassù {{NDR|Ospedale Universitario di Zurigo}}, dove erano partite. Scorrono insieme alle immagini dell'ultima uscita pubblica di Sergio Marchionne, il 26 giugno, lui un po' gonfio che respira a fatica mentre consegna la nuova Jeep alla sua amata [[Arma dei Carabinieri]]. Un altro segno del destino. Così dice addio il figlio del maresciallo maggiore Concezio, in fondo siamo figli per sempre, e insieme dice ciao papà. ([[Maurizio Crosetti]]) *Sia negli Usa che in Europa, è toccato a un professionista multidimensionale, che però non era un ''car guy'' - ma un avvocato, certificatore di aziende, ottimizzatore finanziario, riassicuraratore per le imprese - salvare due marchi storici che erano falliti. ([[Oscar Giannino]]) ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Marchionne, Sergio}} [[Categoria:Dirigenti d'azienda italiani]] re3tjugpe8o9teq0t7zxou5pa95nvku Modi di dire napoletani 0 15796 1223990 1221385 2022-08-22T23:49:34Z Sun-crops 10277 /* A */ +1 wikitext text/x-wiki Raccolta di '''modi di dire [[Napoli|napoletani]].''' ==A== *''''A Bella 'Mbriana.'''<ref name="meridiana">Citato in Pino Imperatore, ''Bentornati in casa Esposito, Un nuovo anno tragicomico'', Giunti, Firenze/Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=PthsKnYT3OwC&lpg=PA47&dq=bella%20mbriana&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false p. 47.] ISBN 9788809782860</ref> ::{{spiegazione|La fata benefica, protettrice della casa che frequenta.}} *'''A botavraccio.'''<ref name=turnarm>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 12.</ref> :''A "voltabraccio."'' ::{{spiegazione|Lancio dello ''[[strummolo]]'' (tipo di trottola) imprimendo – in violazione delle regole di lancio – tutta la forza possibile per scagliarlo con violenza (a '''spaccastrómmole'''<ref name=turnarm/>) contro lo ''strummolo'' perdente abbandonato in balia degli avversari che avevano facoltà di spaccarlo.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', pp. 12-13.</ref>Si dice anche del manrovescio inferto con il dorso della mano "'Nu buffettone 'a votavraccio"}} *'''A 'bbona 'e Ddio.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie'', a cura di Antonia Lezza, Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA190&dq=a%20bbona%20'e%20Ddio!&hl=it&pg=PA190#v=onepage&q&f=false p. 190]. ISBN 978-88-6042-710-6</ref> :''Vada come vada.''<ref>Traduzione in ''Poesie'', p. 190.</ref> *'''A botta 'e stiente.'''<ref>Citato in Carmela Capitale, ''Vox Musae'', Aletti Editore, 2017, [https://books.google.it/books?id=emkuDwAAQBAJ&lpg=PT15&dq=botta%20%20'e%20stiente&hl=it&pg=PT15#v=onepage&q&f=false]</ref> :''A furia (colpo) di stenti. Con enorme fatica.'' *''''A capa 'e l'ommo è na sfoglia 'e cepolla.'''<ref name=nose/> :''La testa dell'uomo è (sottile come) una pellicola (brattea) di cipolla.'' ::{{spiegazione|Le idee, le opinioni degli uomini mutano molto facilmente. Volto spesso anche in rima:" 'A cerevella è 'na sfoglia 'e cepolla"}} *''''A carne {{sic|asotte}}<ref>Refuso: 'a sotto.</ref> e 'e maccarune 'a {{sic|'coppa}}.'''<ref>Citato in Enzo Moscato, ''Trianon'', presentazione di Pasquale Scialò, Alfredo Guida Editore, Napoli [https://books.google.it/books?id=RD6L0IlMjCIC&lpg=PA48&dq=%C3%A8%20gghiu-%20ta%20'a%20carne%20asotte&hl=it&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48.] ISBN 88-7188-314-4</ref> :''La carne sotto e i maccheroni sopra.'' ::{{spiegazione|Le capacità, i meriti non sono né riconosciuti né valorizzati mentre i mediocri e gli incapaci avanzano. Più in generale si dice di cose che vanno o vengono fatte alla rovescia.}} *''''A cera se struja e 'o muorto nun cammina.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 108.</ref> :''La cera si consuma e il funerale (il morto) non avanza.'' ::{{spiegazione|Si è tutto arenato, ci si perde in troppi indugi, si perde tempo inutilmente.}} *'''A chi tanto, e a chi niente.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 119.</ref> :''(La vita è ingiusta), ad alcuni dà tanto, ad altri niente.'' *'''A cche serve u pparlà?'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 27.</ref> :''A cosa serve il parlare?'' ::{{spiegazione|È inutile parlare se chi ci ascolta non vuole capire. Oppure: Non c'è bisogno che tu mi dica altro, ho capito tutto e farò tutto il possibile per aiutarti.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 27.</ref> *'''A ciammiello<ref>Richiamo per uccelli, zimbello.</ref>.'''<ref name=allocco>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 72.</ref> :''A pennello, alla perfezione. Es. È ghiuto tutto a ciammiello. Sto vestito me sta a ciammiello. (È andato tutto liscio, alla perfezione. Questa giacca mi sta a pennello.)'' *''''A ciuccia 'i Fechella: 99 chiaie e 'a cora fràceta!'''<ref>Citato con traduzione in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 34.</ref> :''L'asina di Fichella: 99 piaghe e la coda fradicia!''<ref>(Fradicia: marcia, marcita). La traduzione è in ''Il frasario napoletano, I'', p. 34.</ref><ref>Fràceto: aggettivo: fradicio, guasto, marcio. La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 144.</ref> ::{{spiegazione|Si dice ironicamente del malato immaginario che si sente colpito da ogni male possibile.}} *''''A copp'<nowiki>'</nowiki>a mano.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 37.</ref> :''Da sopra la mano.'' ::{{spiegazione|Completamente di propria iniziativa, in modo improvviso ed inatteso; rispondere, commentare facendo immediatamente seguito, botta e risposta o anche interrompendo o sovrapponendosi all'altrui discorso. Es. ''Parlà 'a copp' 'a mano'' o '''a mana'', parlare senza essere stati interpellati quando non spetta farlo, in un momento inopportuno; replicare, rintuzzare tempestivamente e risolutamente. Ribattere, contestare subito ed energicamente}} *'''‘A copp' ‘a copp'.'''<ref>Citato in Paolo Isotta, ''Altri canti di Marte'', Marsilio, Venezia, 2015, [https://books.google.it/books?id=grHwDQAAQBAJ&lpg=PT146&dq=a%20copp'a&hl=it&pg=PT146#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-317-3998-6</ref> :''(Da) sopra (da) sopra.'' ::{{spiegazione|Superficialmente, approssimativamente, inaccuratamente. ''Fa na cosa 'a copp' 'a copp<nowiki>'</nowiki>'': Fare qualcosa senza curarla, completarla in ogni dettaglio, farla approssimativamente.}} *'''A core a core.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Teatro'', VI, a cura di Antonia Lezza e Pasquale Scialò, introduzione di Goffredo Fofi, Guida, Napoli, 1994, [https://books.google.it/books?id=hpvvJLglMvkC&lpg=PP1&dq=viviani&hl=it&pg=PA346#v=onepage&q=a%20core%20a%20core&f=false p. 346.]</ref> :''A cuore a cuore.'' ::{{spiegazione|Teneramente abbracciati.}}<ref>Traduzione-spiegazione in ''Teatro'', VI, p. 346.</ref> *'''A ccraie<ref>Dal latino ''cras'': domani. Craie è al tempo stesso parola onomatopeica che imita il cra-cra della cornacchia e ''craie'' che in napoletano significa domani.</ref> a ccraie, comm' 'a curnacchia.'''<ref>Citato in ''Il frasario napoletano, I'', p. 30.</ref> :''A domani a domani, come la cornacchia.'' ::{{spiegazione|Si dice con ironia di chi se la prende comoda e rimanda sempre tutto senza realizzare nulla.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 27.</ref> *'''{{NDR|'A}} cummara.'''<ref>La comare, la madrina; l'amante.</ref><ref name=codex/> :''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''la chitarra.'' *''''A fàccia d<nowiki>'</nowiki>'a càpa d<nowiki>'</nowiki>'o casecavàllo.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 89.</ref> :''Letteralmente: Alla faccia della testa del caciocavallo!'' ::{{spiegazione|Nientedimeno! Nientemeno! Addirittura!}} *'''Â faccia 'e chi ce vò male.'''<ref name=facefeet>Da Salvatore Bonavita ''Fessarìe 'e cafè. Detti, facezie e proverbi napoletani'', citato in ''L' Italia ride in napoletano'', la Repubblica.it dell'11-06-2005.</ref> :''Alla faccia di chi ci vuole male!'' *'''A faccia mia sott' {{sic|e}} piede vuoste.'''<ref name=facefeet/> :''La mia faccia sotto i Vostri''<ref>Plurale di cortesia e di riguardo, equivalente al Lei.</ref>'' piedi.'' ::{{spiegazione|Esagerando con un pizzico di benevola ed amichevole ironia: Non pensate neppure remotamente che le mie parole, il mio comportamento, la mia iniziativa costituiscano un'implicita contestazione del Vostro prestigio, della Vostra autorevolezza, della Vostra intelligenza. È fuori discussione che resto sempre un passo indietro rispetto a Voi e sottoposto in ogni momento alla Vostra autorità.}} *''' 'A fessa è gghiuta 'mmano a 'e criature.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Proverbi & Modi Di Dire – Campania'', Simonelli Editore, Milano, 2006. [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA58&dq='A%20fessa%20mmano%20a%20'e%20ccriature.&hl=it&pg=PA58#v=onepage&q='A%20fessa%20mmano%20a%20'e%20ccriature.&f=false p. 58.] ISBN 88-7647-103-0</ref> :''La vulva è finita nelle mani dei bambini.''<ref>Traduzione in ''Proverbi & Modi Di Dire – Campania''</ref> ::{{spiegazione|Quando si affidano cose a chi non ha capacità per gestirle.}} *''''A fìglia 'e dòn Camìllo: tutt'a vònno e nisciùno s'a pìglia.'''<ref name=Am17>Citato in Amato, p. 17.</ref> :''La figlia di don Camillo: tutti la vogliono e nessuno la piglia.'' *''''A fraveca 'e ll'appetito.'''<ref name="hambriento">Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie, {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Guida, Napoli, 2010. ISBN 978-88-6042-710-6, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA345&dq&pg=PA342#v=onepage&q&f=false p.345].</ref> :''La fabbrica dell'appetito.'' ::{{small|Persona di formidabile appetito, difficile da saziare.}} *'''{{sic|A}} funa è corta e 'o puzzo è funno.'''<ref name=Zwang>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 117.</ref> :''La fune è corta ed il pozzo è profondo.'' ::{{spiegazione|Si dice quando due circostanze avverse concomitanti rendono impossibile realizzare qualcosa.}} *''''A gassosa cu 'a pallina.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 57.</ref> :''La gassosa con la pallina.'' ::{{spiegazione|Gassosa venduta in una bottiglietta bianca dotata di un particolare sistema di chiusura dall'interno della bottiglia stessa: a fungere da tappo era una pallina contenuta all'interno della bottiglia; la pallina, spinta in alto dall'anidride carbonica, si incastrava presso l'uscita della bottiglia, tappandola.}} *''''A guapparia 'e Peppe Nasella: accerette 'a gatta dint' 'a senga d' 'a porta.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 20.</ref> :''La prodezza di Peppe Nasella: uccise la gatta nello spiraglio della porta.'' ::{{spiegazione|Si dice per per prendere in giro chi si gloria, senza averne alcun motivo, di aver fatto qualcosa di straordinario.}} *''''A iurnata è 'nu muorzo.'''<ref>Citato in [[Erri De Luca]], ''Montedidio'', Feltrinelli, Milano, 2003, [https://books.google.it/books?id=69XfCgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=montedidio&hl=it&pg=PT4#v=onepage&q&f=false p. 4].</ref> :''La giornata è un morso. (È breve, vola via in un baleno).'' *'''A la babbaloscia.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 13.</ref> :''Pigramente, svogliatamente'' *''''A Lecca e 'a Mecca.'''<ref name=voluntas>Citato in Ferdinando Russo,'''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 82.</ref> ::{{spiegazione|L'intero mondo. Tutto, di tutto; con ironia: un po' di tutto e anche qualcosa in più. ''Sapé 'a Lecca e 'a Mecca'': sapere tutto, di tutto; essere a conoscenza, al corrente di cose cose che per l'età o altre ragioni non è verosimile che si sappiano.}} *'''A licchetto.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 206.</ref> :''A lucchetto.'' ::{{spiegazione|Alla perfezione. A pennello. Es. ''È ghiuto tutto a licchetto. (È andato tutto alla perfezione.)''}} *'''{{sic|A}} mala nuttata e 'a figlia fémmena.'''<ref>Citato Benito Li Vigni, ''La dinastia dei Florio'', Armando, Roma, 2021, [https://books.google.it/books?id=pioVEAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA110&dq=&pg=PA110#v=onepage&q&f=false p. 110]. ISBN 978-88-6992-879-6</ref> :''La cattiva nottata e la figlia femmina.'' ::{{spiegazione|La cattiva nottata e la figlia femmina! Due eventi avversi, due circostanze negative concomitanti o in successione, con effetto sinergico. Un "doppio" guaio, un grosso guaio.}} *''''A mamma e figlia.'''<ref name=bubbles>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 24.</ref> :''La mamma e figlia.'' ::{{spiegazione|Le antiche due bustine per la preparazione della Idrolitina.}} *''''A Mamma pacchiana.'''<ref>Citato in [[Franco Salerno]], ''La vita, la festa e la morte. {{small|Culti popolari in Campania}}'', Altrastampa, 2000, [https://books.google.it/books?id=BJ8iAQAAIAAJ&q=mamma+pacchiana&dq=mamma+pacchiana&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjm2rW7zNzkAhUvpIsKHVW0CekQ6AEINTAC p. 40].</ref> :''La Mamma (chiamata affettuosamente:) contadina, grossolana, rustica.'' ::{{spiegazione|La Madonna di Castello, venerata nel Santuario di Santa Maria a Castello a Somma Vesuviana.}} *''''A mana è bona: è 'a valanza ca vo' essere accisa...!'''<ref>Citato in [[Libero Bovio]], ''So' dieci anne'', Luigi Pierro, Napoli, 1921, [https://books.google.it/books?hl=it&id=8t4yAQAAIAAJ&dq=%27A+mana+%C3%A8+bona%2C+%C3%A8+%27a+valanza+ca+v%C3%B2+essere+accisa%21&focus=searchwithinvolume&q=valanzap. 103].</ref> :''La mano è buona: è la [[bilancia]] che vuol essere uccisa...!'' ::{{spiegazione|La bilancia, com'è ovvio, non ha alcuna colpa dell'uso fraudolento che ne fa il venditore disonesto; l'espressione, che capovolge ironicamente i termini, è rivolta a chi vuole far ricadere sugli altri colpe che sono soltanto sue.}} *''''A màneco 'e cato<ref>Recipiente troncoconico con manico semicircolare. Secchio.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 54.</ref> :''A manico di secchio.'' ::{{spiegazione|''<nowiki>'</nowiki>E baffe, o: 'e mustacce a maneco 'e cato'': baffi lasciati crescere pendenti sulle due pliche boccali.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 54.</ref>}} *'''A' maronn v'accumpagna.'''<ref name="odigitria">Citato in Véronique Bruez, ''Naples allegro con fuoco'', Gallimard, [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT114&dq=assafa%20a%20maronna&hl=it&pg=PT113#v=onepage&q&f=false]</ref> o: '''<nowiki/>'A Madonna v'accumpagna.'''<ref>Citato in Viviani, Teatro, IV, p. 254.</ref> :{{NDR|Al congedo, si augura a chi parte}}'' Che la Madonna vi accompagni (e vi protegga).'' *'''A meglio a meglio.'''<ref name=betterbetter>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 230.</ref> :''A meglio a meglio.'' ::{{spiegazione|A gonfievele, nel migliore dei modi, a tutto andare, a tutto spiano.}} *'''A mente a mente.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', I, p. 70.</ref> ::{{spiegazione|Essere proprio sul punto di ricordare qualcosa e poi farselo sfuggire dalla mente.}} *'''{{sic|A}} mise 'a lengua into 'o pulito.'''<ref name=barber/> :''Ha messo la lingua nel pulito.'' ::{{spiegazione|Si dice con ironia, di chi, risalito, arricchitosi, si dà arie da gran signore parlando in un italiano pieno di errori.}} *''''A monaca 'e sant'Austino mettette doje cape 'ncopp' 'a nu cuscino.'''<ref>Citato in ''Il custode degli arcani'', p. [https://books.google.it/books?id=atzMIJQDhHMC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA195&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false 51].</ref> :''La monaca di Sant'Agostino mise due teste su un cuscino.'' ::{{spiegazione|Cella monastica tutt'altro che solitaria, rigore eremitico più che mitigato. Come dire: specchiate virtù pubbliche e vizi privati.}} *''''A morte ncopp' 'a noce d' 'o cuollo.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA31&hl=it&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 71]. :''La morte sulla noce del collo.'' ::{{spiegazione|La morte sulla nuca. La morte che minaccia molto da vicino. Una situazione o una persona angoscianti. ''Me pare 'a morte 'ncopp' 'a noce d' o cuollo!'' Mi sembri la morte sulla nuca. Mi stai angosciando, sei angosciante, opprimente!}} *''''A mosca dint'o viscuvato.'''<ref>Citato in [[Gianni Mura]], ''Ischia'', Feltrinelli, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=qw3pAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Gianni%20Mura&hl=it&pg=PT62#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-0788-4351</ref> :''La [[mosca]] nel palazzo vescovile.'' ::{{spiegazione|Un'inezia in un'enormità, una goccia nel mare. ''Pare (o è gghiuta) 'a mosca dint' 'o viscuvato.'' Pare (o è andata) la mosca nel vescovato: una piccola razione di cibo per saziare una fame da lupo.}} *''''A musica giappunese.<ref>O: 'a museca ciappunesa, oppure: 'a museca d<nowiki>'</nowiki>'a Barra.</ref>'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''Storie di musiche'', a cura di Carla Conti, introduzione di Ugo Gregoretti, Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=05NME_CUP4MC&lpg=PP1&dq=Pasquale%20Scial%C3%B2&hl=it&pg=PA264#v=onepage&q=giappunese&f=false p. 264.] ISBN 978-88-6042-718-2</ref> :''La musica giapponese.'' ::{{spiegazione|Sorta di rumoroso frastuono creato per lo più da bande di [[w:scugnizzo|scugnizzi]] (la più famosa delle quali proveniva dal quartiere di [[w:Barra (Napoli)|Barra]]) con voce, rudimentali strumenti a percussione e a fiato in occasione della [[w:Festa di Piedigrotta|Festa di Piedigrotta]]. ''Pare 'a musica giappunese'': locuzione con cui ci si riferisce ad una riunione, un assembramento di persone chiassose e moleste o ad un'esecuzione musicale disarmonica, raffazzonata, sgradevole.}} *''''A na recchia me trase e all'ata me jesce.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro II'', p. 56.</ref><ref>Citato, con lezione leggermente diversa, in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''Euterpe {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 250.</ref> :''Da un orecchio mi entra e dall'altro mi esce.'' ::{{spiegazione|Non faccio alcun conto di quello che dici.}} *'''A niente a niente.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Il pezzente sagliuto (Il povero diventato ricco)'', in [[Raffaele Giglio]], ''Letteratura delle regioni d'Italia, Storia e testi, Campania'', Editrice La Scuola, Brescia, 1988, p. 306. ISBN 88-350-7971-3</ref> :''Letteralmente: a niente a niente.'' ::{{spiegazione|Come minimo. ''A niente a niente ccà ce facimmo 'nteresse cocche migliaro 'e evuro'', o anche: '''nc'appizzammo cocche migliaro 'e evuro'': Come minimo qui spenderemo qualche migliaio di euro, o anche: ci rimetteremo qualche migliaio di euro.}} *'''A nu mantiello 'i prèvete se nne fa na scazzette.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 76.</ref> :''Da un mantello di prete, se ne fa una scarsella {{NDR|borsellino}}.''<ref>La traduzione è in ''Il frasario napoletano, I'', p. 76.</ref> ::{{spiegazione|Si dice con ironia di chi allestisce grandi preparativi per poi ottenere scarsi risultati.}} *'''A nu palmo d'o culo mio chi fotte, fotte.'''<ref>Citato in Luca Mencacci, ''Radici Dal Passato'', [https://books.google.it/books?id=WL6pCwAAQBAJ&lpg=PT20&dq='a%20nu%20palmo%20d'o%20culo%20mio%20chi%20fotte&hl=it&pg=PT20#v=onepage&q&f=false] </ref> oppure: '''A 'nu parmene d' ' o culo mio fotte chi vo'.'''<ref name=facefeet/> :''Ad un palmo dal mio didietro, chiunque vuole copuli pure.'' :{{spiegazione|Lontano da me e fintantoché non subisco alcun danno diretto faccia pure ognuno a suo bell'agio quello che più gli aggrada.}} *''''A 'o munno 'a verità.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 75.</ref> :''Al mondo della verità (all'altro mondo)''. ''Mo' stà a 'o munno 'a verità'' (Non è più in questo mondo. Adesso è nel mondo della verità, è all'altro mondo). *'''A pesielle pavammo.'''<ref>Citato in [[Alfredo Cattabiani]], ''Florario'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=3sqnDgAAQBAJ&lpg=PT505&dq=A%20pesielle%20pavammo.&hl=it&pg=PT505#v=onepage&q=A%20pesielle%20pavammo.&f=false]</ref> :''Pagheremo al tempo dei piselli.''<ref>Traduzione in ''Florario''.</ref> ::{{spiegazione|Pagheremo quando gli affari andranno bene.}}<ref>Per l'interpretazione {{cfr}} (più estesamente) ''Florario'' alla stessa pagina.</ref>}} *'''A pisce fetiente.'''<ref>Citato in Franco Pastore, ''Le brache de San Griffone'', A. I. T. W. eEdizioni, 2005, [https://books.google.it/books?id=s8EqBgAAQBAJ&lpg=PA19&dq=a%20pisce%20fetiente&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19]</ref> :''A pesci graveolenti.'' ::{{spiegazione|''Fernì'' o ''Ascì a pisce fetiente''. Finire o uscire a pesci che puzzano. Finire, uscire, degenerare, culminare – in progressivo, inarrestabile crescendo – in un'aspra, violenta lite; solitamente al termine di una discussione costellata da malintesi, oppure per suscettibilità di chi discute, o perché si è toccato un tasto dolente o per altri motivi.}} *'''A ppiede chiuppe.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 509.</ref> ::{{spiegazione|A pié pari.}} *'''A primma botta.''' <ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 146.</ref> :''Al primo colpo.'' *'''A quatt'e bastune.'''<ref>Citato in ''[http://www.napolitoday.it/social/perche-si-dice-quattro-di-bastoni.html Perché e quando a Napoli si dice "a quatt'e bastune]'', ''napolitoday.it'', 11 giugno 2019</ref> :''A quattro di bastoni.'' ::{{spiegazione| (Stare) come il quattro di bastoni. Antica locuzione: lo si dice scherzosamente di chi giace supino, in totale relax, tenendo gambe e braccia larghe. ''T'he miso a quatt' 'e bastune!''. Ti sei messo a quattro di bastoni! Ti sei proprio spaparanzato per bene, spaparacchiato alla grande!}} *'''A refrische 'e ll'anime {{sic|d'o}} priatorio.'''<ref>Citato in Barbara Zaragoza, ''The Espresso Break: Tours and Nooks of Naples, Italy and Beyond'', Merchant Press, Chula Vista, CA 91921, USA, 2012, [https://books.google.it/books?id=8eKNIlVBgb4C&lpg=PA91&dq=A%20refrische%20'e%20ll'anime%20d'o'%20priatorio.&hl=it&pg=PA91#v=onepage&q&f=false p. 91.] ISBN 978-0-9835099-2-9</ref> :''A suffragio (refrigerio) delle anime del [[Purgatorio]].'' ::{{spiegazione|Formula che ricorre nelle preghiere per alleviare le pene delle anime del Purgatorio.<ref>Per gli aspetti connessi al culto delle anime del Purgatorio si veda Cimitero delle Fontanelle, sezione: Il culto delle anime ''pezzentelle'', [[w:Cimitero delle Fontanelle|voce su ''Wikipedia'']].</ref>}} *''''A rezza.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 128.</ref> :''La rete.'' ::{{spiegazione|La squadra mobile, nel gergo della malavita antica.}} *'''‘A rézza d<nowiki>'</nowiki>'o còre.'''<ref name=net>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 290.</ref> :''La rete del cuore.'' ::{{spiegazione|Il pericardio.}} *''''A santacroce.'''<ref name=holycross>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 24.</ref> :''La santa croce.'' ::{{Spiegazione|Il [[sillabario]].}} *''''A scigna 'ngopp'o' rucchiello.<ref>Rucchiello: strumento da incannare la seta, Rocchetto. – arnese su cui si tiene il pappagallo o la scimmia, Gruccia. {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 337.</ref>'''<ref>Citato in Mattia Bernardo Bagnoli, ''{{sic|bologna}} permettendo'', Fazi Editore, Roma, 2009, ISBN 978-88-6411-369-2, [https://books.google.it/books?id=AOgbSkX0ZrsC&lpg=PP1&dq=Bologna%20permettendo&hl=it&pg=PT78#v=onepage&q&f=false p. 78]</ref> :''La scimmia sul trespolo (cilindrico rotante).'' ::{{spiegazione|Una persona estremamente brutta e sgraziata.}} *''''A sciorta d'o piecoro: nasce curnuto e more scannato!'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Il custode degli arcani'', PIEMME, Milano, 2011, [https://books.google.it/books?id=OoLQ0XlxhlsC&lpg=PA40&dq=&pg=PA40#v=onepage&q&f=false p. 40]</ref> :''La fortuna dell'agnello, nasce cornuto e muore sgozzato!''' ::{{spiegazione|Locuzione riferita a persone particolarmente sfortunate.}} *''''A sciorte 'i cazzette: iette pe ppiscià e se nne carette.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 102.</ref> :''La fortuna di cazzetto: andò per urinare e (il pene) se ne cadde.'' ::{{spiegazione|Essere incredibilmente scalognati, presi di mira spietatamente, fino e oltre l'inverosimile dalla più nera sfortuna.}} *''''A si loca.'''<ref name=rent>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 28.</ref> :''La Si Loca.'' ::{{spiegazione|Antico gioco infantile: si giocava appendendo di nascosto alle spalle di un compagno un cartoncino con una scritta derisoria, canzonatoria.}} *''''A signora 'e quatti-quatte.'''<ref>Citato in ''La donna nei detti napoletani'', p. 16.</ref> :''La signora con quattro quarti di nobiltà,.'' ::{{spiegazione|Signora blasonata (detto ironicamente).}} *''''A siè Giustina.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 239.</ref> :''La Signora Giustina.'' ::{{spiegazione|La Giustizia, nel gergo della malavita antica.}} *''''A soccia mana sta 'int' 'e Guantare.'''<ref name=nose/> :''La tua stessa mano sta nei Guantai.'' ::{{spiegazione|Guantai era il nome di un quartiere di Napoli in cui erano ospitate numerose fabbriche di guanti che esponevano come insegna un guanto. L'espressione è riferita a un persona che rinvia a lungo i pagamenti.}} *''''A sotto pe le<ref name=epsilon/>chiancarelle.'''<ref>Citato in [[Eduardo Scarpetta]], '''O scarfalietto'', Guida, Napoli, 1983, [https://books.google.it/books?hl=it&id=y4DyAAAAMAAJ&dq=a+sotto+p%E2%80%9De+chiancarelle&focus=searchwithinvolume&q=+chiancarelle p. 88.]</ref> :''Da sotto per i panconcelli!'' ::{{spiegazione|'''A sotto p' 'e chiancarelle'' Fate attenzione, scostatevi, scansatevi per non rischiare di essere colpiti dall'alto da palconcelli<ref>''<nowiki>'</nowiki>A chiancarella'', il palconcello; '''e chiancarelle'', i palconcelli: travi di legno con cui erano sostenuti i solai.</ref>in caduta: era il grido con cui gli operai che procedevano alla demolizione di un vecchio fabbricato avvertivano i passanti del pericolo. L'espressione è impiegata in riferimento o a commento di avvenimenti spaventosi, pericolosi, tali da suscitare orrore, stupore, sgomento. Come dire: Accidenti! Diamine!}} *'''A spaccastrommola.<ref>Antico gioco da strada dei ragazzi. {{cfr}} più dettagliatamente ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 355. Per lo ''strummolo'' si veda la voce [[w:strummolo|voce su ''Wikipedia'']].</ref>''' <ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 355.</ref> :''A spaccatrottola.'' ::{{spiegazione|Agire o parlare a casaccio.}} *'''A stracce e petacce.'''<ref>Citato in Giacomo Lucchesi, ''Fra ninnole e nannole'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=dbhpDAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Giacomo%20Lucchesi&hl=it&pg=PA78#v=onepage&q&f=false p. 78.]</ref> :''A stracci e brandelli.'' *'''A stracchimpacchio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 365.</ref> ::{{spiegazione|A casaccio (''stracchimpacchio'': balordaggine).}} *''''A Strata Nova.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 22.</ref> :''La Strada Nuova'' ::{{spiegazione|Antica denominazione toponomastica dialettale del Corso Vittorio Emanuele.}} *''''A tale e quale.'''<ref name=bubbles/> :''La tale e quale.'' ::{{spiegazione|La [[fotografia]].}} *''''A ting-tang.'''<ref name=nose/> :''La bicicletta.'' *''''A trubbéa d' 'e ceràse.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi, ''La parlata napolitana. {{small| Nuove ipotesi semantiche}}'', Fiorentino, 1982, [https://books.google.it/books?id=tqYdAQAAIAAJ&q=A+Trubbea+d%27%27e+cerase&dq=A+Trubbea+d%27%27e+cerase&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiYl93kia_pAhUI0qYKHf2MDfEQ6AEIKTAA p. 174].</ref> :''L'acquazzone delle ciliegie.'' ::{{spiegazione|Improvviso, breve, fortissimo rovescio temporalesco di maggio che causa una raccolta precoce delle ciliegie, vendute come primizie. Improvviso, breve, fortissimo temporale estivo.}} *''''A trummetta 'a Vicaria.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 47.</ref> :''La trombetta (il banditore, l'araldo) del Tribunale della Vicaria.'' ::{{spiegazione|L'indiscrezione in persona, il pubblico banditore, l'infaticabile divulgatore, lo strombazzatore degli altrui segreti. Si dice anche di chi parla con voce assordante.}} *'''A uocchio de<ref>In forma moderna: 'e.</ref> puorco.'''<ref name=pig>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 386.</ref> :''Ad [[occhio]] di maiale.'' ::{{spiegazione|Abbondevolmemente, A scialacquo, A josa, Alla grossa, Largamente, Prodigalmente, Senza risparmio.<ref>Definizione in D'Ambra, p. 386.</ref>}} *''''A vacca se tire 'e zizze e buonanotte.'''<ref>Citato in ''[https://dettinapoletani.it/bwl-knowledge-base/a-vacca-se-tira-e-zizze-e-buonanotte/ A vacca se tire 'e zizze e buonanotte.]'', ''dettinapoletani.it'', 30 dicembre 2015.</ref> :''La [[mucca]] ritrae le mammelle e buonanotte.'' ::{{spiegazione|Il gonzo ha, una buona volta, aperto gli occhi e ha smesso di dispensare generosamente, con cieca prodigalità favori e benefici; per gli insaziabili, esosi approfittatori la pacchia è finita.}} *'''A vieneténne.'''<ref>Citato in [[Maria Orsini Natale]], ''Francesca e Nunziata'', Avagliano, Cava dei Tirreni, 1996, [https://books.google.it/books?hl=it&id=AXHyAAAAMAAJ&dq=alla+vienetenne&focus=searchwithinvolume&q=approssimazione p. 366].</ref> :''A vienitene.'' ::{{spiegazione|''Fa' 'na cosa a vieneténne'': fare una cosa in modo raffazzonato, abborracciato, arruffato, superficiale, senza metterci alcun serio impegno.}} *'''A zeffunno.'''<ref>Citato in Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 406.</ref> :''In abbondanza, copiosamente, prodigalmente.'' *'''A zizzona e {{sic|battipaglia}}.'''<ref>Citato in Luigi 'Looigi' Pecce, ''Mescola ultimo (co)atto'', Narcissus.me, [https://books.google.it/books?id=fi1lCgAAQBAJ&lpg=PA229&dq=&pg=PA229#v=onepage&q&f=false p. 229]</ref> :'' '''A zizzona 'e [[Battipaglia]]:'' La grande mammella di Battipaglia.'' ::{{spiegazione|Mozzarella di bufala di Battipaglia di notevoli dimensioni (fino a 5 Kg), sormontata al centro da una sporgenza a forma di capezzolo.}} *''''A zumpata.'''<ref name=fuscello/> :''Assalto all'arma bianca (con speciali coltelli<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 63.</ref>) in un duello fra antichi camorristi.'' ::{{spiegazione|Antica forma di duello fra camorristi.}} *'''Abbafà 'i zìfere 'i viente.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 16.</ref> :''Gonfiare di zefiro di vento.''<ref>Traduzione in ''Il frasario napoletano'', p. 16.</ref> ::{{spiegazione|Riempire, farcire, saturare, subissare qualcuno di vacue chiacchiere, di vane promesse, vantando di capacità e prospettando imprese del tutto immaginarie; sommergerlo, quindi, in un diluvio di colossali menzogne.}} *{{NDR|L'}} '''Abbate Taccarella<ref>''Taccarià'': sforbiciare, tagliuzzare in modo irregolare usando con forbici mal affilate: dall'antico germanico: ''taikka'', segno. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 97.</ref>.'''<ref>Citato in Puoti, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', [https://books.google.it/books?id=ICrennDu0x8C&dq=L'abate%20Taccarella&hl=it&pg=PA455#v=onepage&q&f=false p. 455]</ref> ::{{spiegazione|Taccarià: tagliuzzare. L'abate Taccarella è chi, per innata vocazione, è solito parlar male degli altri. In Puoti, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'': Chi parla assai e senza verun fondamento.}} *'''Abbiarse a ccuralle.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 35.</ref> :''Avviarsi verso i [[corallo|coralli]].'' ::{{spiegazione|Partire rapidamente per primi, anticipando tutti, verso una meta. L'espressione – nata fra i pescatori di [[Torre del Greco]] che lasciavano prendere il mare per primi i pescatori di corallo – è riferita a donne che, incinte dopo essere state violate, debbono affrettarsi a celebrare le nozze. {{cfr}} ''Comme se penza a Nnapule'', p. 35.}} *'''Abbuccàrse 'a cafettèra.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 17.</ref> :Letterarlmente: Inclinarsi, rovesciarsi la caffettiera. ::{{spiegazione|Avere una [[polluzione]] notturna.}} *''''Accarèmia 'e ll'ova tosta.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 29.</ref> :''Accademia delle uova sode (dure).'' ::{{spiegazione|Discussione molto animata su argomenti futili.}} *'''Accattarse 'o ccaso.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e ‎Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano: con elementi di grammatica e metrica'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&dq=Accattarse+%27o+ccaso.&q=Accattarse+%27o+ccaso.&hl=it&redir_esc=y p. 109].</ref> :''Portarsi via (comprarsi) il formaggio.'' ::{{spiegazione|Sfuggire ad un pericolo, scamparne incolumi avendone avuto sentore, come un topo che riesca a portarsi via l'esca senza farsi catturare nella trappola.}} *'''Acchiapp' 'a Peppe!'''<ref>Citato in Giuseppe Brusco, ''Sbagliando Si Vive'', Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=KWjY6Jvkw2UC&lpg=PA22&dq=&pg=PA22#v=onepage&q&f=false p. 22].</ref> :''Acchiappa, acciuffa Peppe!'' ::{{spiegazione|Proprio ora è l'occasione buona, non lasciartela sfuggire! È il momento, ora, ora! Apri gli occhi, attenzione a quello che sta accadendo o sta per accadere sotto i tuoi occhi!}} *'''{{sic|Accïòmo}}.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 20.</ref> :''Ecce Homo.'' ::{{spiegazione|Pestato a sangue.}} *'''Accirete!'''<ref>Citato in Massimo Torre, ''Uccidete Pulcinella'', Edizioni e/o, Roma, 2015 [https://books.google.it/books?id=DvcoCwAAQBAJ&lpg=PT98&dq=accirete&hl=it&pg=PT98#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788866327103</ref> :''Ammazzati!'' ::{{spiegazione|Ingiunzione perentoria di andarsene a quel paese...}} *'''Accuncià quatt'ova int'ô piatto.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA4#v=onepage&q&f=false p. 4.]</ref> :''Aggiustare quattro [[uovo|uova]] nel piatto.'' ::{{spiegazione|Mettere ordine nelle proprie faccende.}} *'''Accuppatura.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 108.</ref> :''La parte superiore, la sommità, la parte che "affiora", la colmatura di un recipiente, di un contenitore.'' ::{{spiegazione|Il meglio del meglio e, in senso antifrastico, il peggio. ''Âccuppatura d' 'a spasa 'e frutte.'' La parte superiore della cesta dei frutti: i frutti più belli disposti dai fruttivendoli bene in vista, sulla parte più alta della cesta. / ''È âccupparura d' 'e 'mbrugliune, d' 'e mariuole.'' È il fior fiore, il peggio degli imbroglioni, dei ladri.}} *'''Acqua pazza.'''<ref name=locagua>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 29.</ref> ::{{spiegazione|Preparazione gastronomica che si ottiene soffriggendo in padella olio con aglio e peperoncino, si aggiunge acqua e si lascia bollire. Il condimento così ottenuto si versa su fette di pane.}} *'''«Acquajuo', ll'acqua è fresca?» «Manc' 'a neve!»'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', Newton & Compton editori, Roma, 2004, p. 93. ISBN 88-541-0119-2</ref> :''«Acquaiolo, l'[[acqua]] è fresca?» «Neppure la neve (lo è altrettanto)!»'' ::{{spiegazione|Come chiedere all'oste se il suo vino è buono.}} *'''Acquitamme 'a criatura!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 38.</ref> :''Acquietiamo la creatura, il bambino!'' ::{{spiegazione|Si dice con ironia a chi, montato su tutte le furie, non ascolta ragioni e non può essere placato in nessun modo. Si dice anche quando si chiede comprensione per qualcuno.<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 38.</ref>}} *'''Adderizzate tubbo... ca faie difetto areto!'''<ref>Citato, con traduzione, in Mannaggia Bubbà, p. 13.</ref> o '''Adderizzete, tubbo, ca faie difette!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 40.</ref> :''Raddirizzati tubo... ché altrimenti si vede il difetto dietro!'' o ''Raddrìzzati, cappello a tuba, che fai difetto!''<ref>Traduzione in ''Il frasario napoletano'', p. 40.</ref> ::{{spiegazione|Raddrizzati, tubo (cilindro), che fai difetto dietro! (altrimenti si vede il difetto dietro!): lo si dice, spesso con l'accompagnamento sonoro di un robusto e inappellabile pernacchio, per prendere in canzonatura il borioso che, convinto di essere elegante, cammina dandosi delle arie, avanzando tronfio e impettito. Domenico Apicella riferisce che con queste parole le persone del popolo, in passato, si facevano beffe dei signori che usavano portare il cappello a tuba un po' inclinato di lato per darsi più arie.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 40.</ref> *'''Addò l'haie fatto 'o pumpiere? Int'<nowiki>'</nowiki>a vasca d'<nowiki>'</nowiki>e capitune?'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 13.</ref> :''Dove l'hai fatto il pompiere? Nella vasca dei capitoni?'' ::{{spiegazione|Si dice per prendere in canzonatura chi dà prova di non saper fare il suo mestiere.}} *'''Addo' va.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro IV'', p. 450.</ref> :Dove va. Dove il vino va, dopo averlo bevuto, fa salute. Si dice in risposta a chi, alzato il bicchiere per un brindisi, augura: Salute! Ed anche: Cin-cin!, Alla salute! Prosit!, ma "''nel senso che l'implicito augurio vada per ognuno nella auspicata, opportuna direzione.''<ref>Questa spiegazione è in Renato De Falco, ''Del parlar napoletano'', p. 32.</ref>" *'''Addò vaie co lo<ref name=Ω/>ciuccio.'''<ref>Citato in Filippo Cammarano, ''Il Chirurgo di Aquisgrana, con Pulcinella, chirurgo spropositato'', Presso Domenico Sangiacomo, Napoli, 1812, [https://books.google.it/books?id=BoBpmknkVOAC&dq=Il%20chirurgo%20di%20Aquisgrana&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19]</ref> :'' ''Addó vaie c' 'o ciuccio?'' Dove vai con l'asino?'' ::{{spiegazione|Sta' attento, bada a quello che fai, ti stai mettendo in una sistuazione difficile, rischiosa, pericolosa!}} *'''Addò vede e addò ceca.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, [https://books.google.it/books?id=CRhAAQAAMAAJ&dq=Add%C3%B2%20vede%20e%20add%C3%B2%20ceca.&hl=it&pg=PA442#v=onepage&q=Add%C3%B2%20vede%20e%20add%C3%B2%20ceca.&f=false p. 442.]</ref> :''Dove vede e dove è cieco.'' ::{{spiegazione|Riferito a persona non imparziale: pronta a vedere, riconoscere qualcosa quando gli fa piacere o comodo; completamente cieco, in caso contrario, anche di fronte all'assoluta evidenza.}} *'''Addurà 'o fieto 'o miccio.'''<ref>Citato con traduzione in Raffaele Bracale, ''Comme se pensa a Nnapule'', p. 42.</ref> :''Annusare il puzzo della [[miccia]].'' ::{{spiegazione|[[Premonizione|Presentire]], fiutare, subodorare, avere sentore, accorgersi di un pericolo o di un'insidia celati.}} *'''Aglie, fravàglie e fattura ca nun quaglie<ref>Quaglià: cagliare, coagulare</ref>.'''<ref>Citato in Stefania Nardini, ''Alcazar, ultimo spettacolo'', Edizioni e/o, Roma, 2013, [https://books.google.it/books?id=JOYoCwAAQBAJ&lpg=PT14&dq=fattura%20ca%20nun%20quaglie&hl=it&pg=PT14#v=onepage&q&f=false] ISBN 8866324264</ref> :''Aglio, fragaglia, e fattura che non coglie.'' ::{{spiegazione|Formula contro il malocchio.}} *'''Agniento de la guàllera.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 26.</ref> :''Unguento per l'ernia.'' ::{{spiegazione|Farmaco, cosa, provvedimento inefficace.}} *'''Aiutammo 'a varca!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 67.</ref> :''Aiutiamo la barca!'' ::{{spiegazione|Esortazione a dare un aiuto a provvedere alle necessità della famiglia o per evitare il definitivo fallimento di un affare che ha preso una cattiva piega.}} *'''Aità: susceme 'mmocca c' 'a patana me coce.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 21.</ref> :''Gaetà: soffiami in bocca, perché la patata mi sta scottando.'' ::{{spiegazione|Si dice per deridere chi è stordito, intontito, tardo di comprendonio.}} *'''Aizà ncuollo.'''<ref name=packup>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan - Neapolitan-English'', p. 224.</ref> :''Alzare, caricarsi addosso''. '''Aizà ncuollo e gghiresenne.'''<ref name=packup/> ''Fare i bagagli e andarsene''. Aíza ncuollo e vattenne! ''Fai armi e bagali e vattene! Sparisci, togliti di torno!'' Aggio aizato ncuollo e me n'aggio ghiuto. ''Ho fatto armi e bagagli e me ne sono andato. Non sono rimasto un solo istante di più.'' *'''Aizammo 'stu cummò!''' <ref>Citato in Silvana Raffone, ''Un attimo per guardare indietro'', Youcanprint, [https://books.google.it/books?id=NXUGBgAAQBAJ&lpg=PA205&dq=cumm%C3%B2&hl=it&pg=PA205#v=onepage&q&f=false p. 205.]</ref> :''Solleviamo questo canterano!'' ::{{spiegazione|Facciamo questa pesante fatica! Facciamoci questa bella sgobbata!}} *''''Aje cacciato sta vongola!'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno II, 20. 10. 1861, p. 1089.</ref> :''Hai tirato fuori questa [[vongola]]!'' ::{{spiegazione|Hai detto quest'assurdità, quest'enormità, questa bugia (anche: questa parolaccia)!}} *'''Alessio, Alè, {{sic|e}} nu lucignolo ca mai fernisce!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 57.</ref> :''Alessio {{NDR|abbreviazione di "cantalesio": lunga cantilena<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 57.</ref>}} Alè, è un lucignolo che non finisce mai!'' ::{{spiegazione|Basta così, smettila con le tue lagne. Il tuo piagnisteo, le tue interminabili geremiadi mi hanno proprio annoiato!}} *'''All'anema da' palla!'''<ref>Citato in [[Marcello D'Orta]], ''Aboliamo la scuola'', Giunti, 2010, [https://books.google.it/books?id=GnWZCYqKOb4C&lpg=PA48&dq=all'anema%20da%20palla!&hl=it&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48 Anteprima Google] ISBN 9788809763067</ref> :''Alla faccia della [[bugia|bufala]]!''<ref>Traduzione in ''Aboliamo la scuola'', p. 48.</ref> *'''Alla sanfrason<ref>Dal francese sans façon.</ref>.'''<ref>Citato in Philip Gooden e ‎Peter Lewis, ''Idiomantics: The Weird and Wonderful World of Popular Phrases'', Bloomsbury, 2013, [https://books.google.it/books?id=Bb5ztbMSFHgC&lpg=PA50&dq=alla%20sanfrason&hl=it&pg=PA50#v=onepage&q&f=false p. 50.]</ref> ::{{spiegazione|Fare qualcosa alla sanfrasòn (sanfasòn o zanfasòn): farla alla carlona, in modo volutamente sciatto, superficiale, rozzo, con colpevole negligenza, trascuratezza.}} *'''{{NDR|L'}} Allagosa.'''<ref name=codex>Citato, con traduzione nel testo, in Giulio Mendozza, '''A posteggia'', II parte, in ANTROPOS IN THE WORLD di Franco Pastore, anno XII, n.2 del O1-02-2016, [https://books.google.it/books?id=t5WdCwAAQBAJ&lpg=PA29&dq=a%60%20CUMMARA%20%20parlesia&hl=it&pg=PA29#v=onepage&q=a%60%20CUMMARA%20%20parlesia&f=false p. 20.]</ref> :''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia>Antico codice di comunicazione segreto dei musicisti (detti anche posteggiatori) napoletani.</ref>:'' la chitarra.'' *'''Allegrolillo o no poco sciasciariello.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 14.</ref> :''Allegro o un po' avvinazzato. Brillo, alticcio.'' *'''Allerta allerta.'''<ref>Da ''Lo spassatiempo. {{small|Vierze e prose nove e becchie de Luigi Chiurazzi e d'autre}}'', anno IV, n. 31, Napoli, 29 settembre 1878, [https://books.google.it/books?id=yC5X1P8clIAC&dq=&pg=PA15-IA269#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref> :''All'impiedi all'impiedi.'' ::{{spiegazione|Sbrigativamente. ''Fà 'na cosa allerta allerta'' Fare una cosa alla svelta, sbrigativamente, pur di portarla a termine, anche rischiando di non farla in modo perfetto. Con questa espressione ci si riferisce anche, molto spesso, ad rapporto sessuale occasionale o imprevisto, consumato molto velocemente.}} *'''Allerta pe scummessa.'''<ref name="fishetiello">Citato in Antonino Guglielmi, ''Ceceniello, {{small|Farsa all'antica in un prologo e due atti (dal racconto "Invito in villeggiatura")}}'', 2012. ISBN 978-1-291-00213-3, [https://books.google.it/books?id=SbPdAwAAQBAJ&lpg=PA23&dq=&pg=PA23#v=onepage&q&f=false p. 23.]</ref> :''In piedi per scommessa.'' ::{{spiegazione|''Stà allerta pe' scummessa''. Stare, reggersi in piedi a stento, a malapena.}} *'''Alliccasapóne.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 56.</ref> :''Leccasapone.'' ::{{spiegazione|Coltello con lama poco tagliente o male affilato che si adoperava per prelevare dal contenitore il "sapone di piazza", sapone per il bucato di colore giallastro e consistenza pastosa. Si chiamava ''alliccasapóne'' anche lo spaccone, lo smargiasso, il fanfarone inconsistente e privo di carattere.}} *'''Allummarse dint'a l'acqua.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 200.</ref> :''Accendersi nell'acqua.'' ::{{spiegazione|Adirarsi molto facilmente.}} *'''Allustrirse 'o curnicione.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 223.</ref> :''Forbirsi, tirarsi a lucido, lustrarsi la fronte. ('o curnicione: la grondaia, il bordo della pizza; in senso lato, la fronte dell'uomo tradito dalla moglie.)'' ::{{spiegazione|Lo si dice dell'uomo – tradito da assai vispa consorte – che fa toeletta, si agghinda.}} *'''Ammacca e ssala, aulive 'e Gaeta.''' :Schiaccia e sala, olive di Gaeta! ::{{spiegazione|Voce del venditore di olive che con queste parole ricorda la tecnica di conservazione delle olive, stipate a bagno in botticelle riempite con acqua salata; ma è anche un modo di esprimere disapprovazione verso chi opera in modo approssimativo, affrettato, arruffato, abborracciato.}} *''''Ammariélle 'e sciummo.'''<ref name=nerò>Citato in ''C'era una volta a Napoli'', p. 51.</ref> :''Gamberetti di fiume.'' ::{{spiegazione|Gamberetti del fiume Sarno, erano pescati in passato, quando le acque non erano inquinate. Mescolati con farina di mais, si dava all'impasto una forma di pizza che veniva fritta. La pizza prendeva un colore giallo-arancione molto intenso. Questo piatto poteva sfamare un'intera famiglia.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', pp. 51-52.</ref>.}} *'''Ammesùrate 'a palla!'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. La bellezza della vita nelle parole della tradizione'', vol IV, Youcanprint, Tricase (LE), 2015, [https://books.google.it/books?id=FJ8zCwAAQBAJ&lpg=PA249&dq=ammesurate%20a%20palla&hl=it&pg=PA249#v=onepage&q=ammesurate%20a%20palla&f=false p. 249.] ISBN 9788893212540</ref> :''Misurati la palla!'' ::{{spiegazione|Non fare niente senza riflettere, valuta prima esattamente la situazione e le tue reali possibilità.}} *'''Ammiscà 'a lana c'a seta.'''<ref>Citato in Alessandro Carvaruso, ''Ero single... ora sono I.C.S., Manuale del "nuovo" single'', prefazione di Angela Galloro, Città del Sole, Reggio Calabria, [https://books.google.it/books?id=3wxXAwAAQBAJ&lpg=PT50&dq=a%20lana%20c'a%20seta&hl=it&pg=PT50#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788873516132</ref> :''Confondere (mischiare) la lana con la seta.'' ::{{spiegazione|Confondere cose o persone di ineguale e opposto valore, svalutando le migliori e sovrastimando le peggiori.}} *'''Ammulà 'e diénte.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', Bello ed Erwin, p. 345.</ref> :''Affilare i denti.''<ref>La traduzione è in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', Bello ed Erwin, p. 345.</ref> ::{{spiegazione|Accingersi ad un banchetto sibaritico, ad un lauto pasto.}} *'''Anema 'e Ddio.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 595.</ref> :''Anima di Dio.'' ::{{spiegazione|Il bambino.}} *'''Annuzzà 'ncànna.'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref> :''Restare bloccato in [[gola]], non poter ingoiare.'' ::{{spiegazione|Sentire una forte frustrazione per non aver potuto ottenere qualcosa.}} *'''Antrasatta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di [[Basilio Puoti]]'', p. 18.</ref> :''All'improvviso.'' *'''Appennere (Pusà) 'e Fierre a Sant'Aloja.'''<ref>Citato in Giacomo Lucchesi, ''Senza Ai ne Bai, (solo www)'', Narcissus, [https://books.google.it/books?id=SU_aCQAAQBAJ&lpg=PA132&dq='e%20fierre%20a%20s.%20Aloja&hl=it&pg=PA133#v=onepage&q&f=false p. 133.]</ref> :''Appendere (posare) i ferri a Sant'Eligio.''<ref>Era consuetudine dei vetturini togliere i ferri ai cavalli anziani non più adatti al traino e collocarli nella Chiesa di S. Eligio come atto di devozione al Santo.</ref>'' '' ::{{spiegazione|Ritirarsi dall'attività lavorativa per raggiunti limiti di età, oppure, aver esaurito il desiderio sessuale per raggiunti limiti di età.}} *'''Appennerse p' 'e felinie.'''<ref name=pekfig/> :''Appendersi alle (per le) ragnatele.'' ::{{spiegazione|Arrampicarsi sugli specchi. Tentare, invano, di giustificarsi con argomenti inconsistenti, insensati, cavillosi, spiegazioni cervellotiche, astrusi sofismi, goffi funambolismi verbali.}} *'''{{NDR|L'}} appesa 'e Pererotta.'''<ref name=nose/> :''La salita di Piedigrotta.'' ::{{spiegazione|L'ernia.}} *'''Appiccià 'na pippa.'''<ref>Citato in Einaudi, Meridiani, 2000, p. 1006.</ref> :''Accendere una pipa.'' ::{{spiegazione|Attaccare, restare invischiati in un discorso interminabile.}} *'''Appila!'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 42.</ref> :''Tura, chiudi!'' ::{{spiegazione|Sta' zitto, non fiatare!}} *'''Appilà' 'a vócca.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano, {{small|Con elementi di grammatica e metrica}}'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?hl=it&id=8nUIAQAAIAAJ&dq=appil%C3%A0+%27a+vocca&focus=searchwithinvolume&q=appil%C3%A0+ p. 52].</ref> :''Tappare, zaffare la bocca.'' ::{{spiegazione|Tappare, turare, zaffare, chiudere − in senso ovviamente figurato − la bocca a qualcuno: eliminare alla radice ogni suo motivo di insoddisfazione, recriminazione, risentimento e lagnanza, dandogli la più ampia soddisfazione. Togliere ogni pretesto per fare critiche o rivolgere accuse.}} *'''Appizzà.'''<ref name=sharp/> :''Conficcare, aguzzare. Ma anche: perdere, rimetterci denaro. '''Nce aggio apizzato denare a zeffunno.'' Ci ho perso, rimesso un sacco di soldi.'' *'''Appizzà le<ref name=epsilon/>recchie.'''<ref name=sharp>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 25.</ref> :'' ''Appizzà 'e recchie.'' Conficcare, aguzzare, appuntare, tendere le orecchie.'' *'''Appizzà ll'uocchie.'''<ref name=sharp/> :''Conficcare, appuntire gli occhi. Aguzzare lo sguardo. '' *'''Appójà la<ref name=alfa>In forma corrente: 'a.</ref>libarda.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 52.</ref> :''Appoggiare l'alabarda.'' ::{{spiegazione|''Appójà 'a libarda'': Mangiare a casa altrui, senza fare le spese.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 52.</ref>Mangiare a scrocco. Mangiare a scrocco in modo esoso.}} *'''Arato chiatto<ref>Grasso.</ref>'''; '''a rrecchie<ref>Orecchie.</ref>'''; '''appezzuto<ref>Appuntito, aguzzato.</ref>'''.<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 100.</ref> :''Aratro a mano a scure; ad orecchioni; a piccone.''<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 100.</ref> *'''Arbanno juorno.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 23.</ref> :''Albeggiando giorno'' ::{{spiegazione|All'alba.}} *'''Arcenfanfaro.'''<ref>Citato in Raffaele D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 55.</ref> :''Fanfarone. Chiacchierone. Capintesta. Sopracciò. Caporione.'' *'''Armammece e gghiate!'''<ref name=chiachiello>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 111.</ref> :''Armiamoci e andate!'' *'''Armato a rasulo.'''<ref>Citato in D'Ambra, Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri, p. 307.</ref> :''Armato di [[rasoio]].'' ::{{spiegazione|Armato fino ai denti. Pronto ad agire con la massima determinazione.}} *'''Arrasso sia.'''<ref name=away>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 28.</ref> :''Discosto, lontano sia.'' ::{{spiegazione|Formula deprecatoria: Non sia mai.}} *'''Arravogliacuosemo<ref>Arravoglià:avvolgere; in senso figurato ingannare, infinocchiare. {{cfr}}Vocabolario napolitano-italiano: tascabile, p. 28. </ref>.'''<ref name=away/> :''Truffa, frode, raggiro, furto.'' *'''Arrostere 'o ccaso cu 'o fummo d<nowiki>'</nowiki>'a cannela.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 51.</ref> :''Arrostire (affumicare)il formaggio con il fumo della candela.'' ::{{spiegazione|Essere in miseria o: svolgere un'attività, realizzare un'opera con mezzi assolutamente inadeguati.}} *'''Articolo quinto «Chi tène 'mmano ha vinto».'''<ref>Citato in Alberto Di Majo, ''Che fai... li cacci?: I dissidenti e la fine della democrazia'', prefazione di [[Luigi Bisignani]], Imprimatur, Reggio Emilia, 2015, [https://books.google.it/books?id=_tekCgAAQBAJ&lpg=PT54&dq=articolo%20quinto%20chi%20tene%20mmano%20ha%20vinto&hl=it&pg=PT54#v=onepage&q&f=false] ISBN 978 88 6830 322 8 </ref> :''Articolo quinto: chi ha in mano (possiede) ha vinto.'' ::{{spiegazione|Chi possiede, ad esempio denaro, è in notevole vantaggio e detta legge.}} *'''Ascì da<ref name=α/>sotta.'''<ref>Citato in Enrico Petrella, ''Le miniere di Freinbergh'', Napoli, 1843,[https://books.google.it/books?id=zStEAAAAcAAJ&dq=&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48.]</ref> :''Uscire da sotto.'' ::{{spiegazione|''Ascì 'a sotto'': trarsi fuori da una situazione di estrema difficoltà, grave, terribile. Essere stati discepoli (aver avuto come maestro).}} *'''Ascì p' 'a campata.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', p. 44.</ref> :''Uscire per (procurarsi) il necessario per vivere.'' ::{{spiegazione|Andare a lavorare.}} *'''Asciacatascia.'''<ref name=patibolo/> ::{{spiegazione|La lucciola. Dalla formula magica ''asciacatascia'', pronunciata anticamente dai bambini napoletani per catturare '''e luceluce'' le lucciole.<ref name=lightlight>Per la spiegazione {{cfr}} ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2016.</ref>}} *'''{{sic|Assa'<ref>Refuso, in realtà: assa = ((l)assa): lascia.</ref>}} fa' 'a Maronna.'''<ref name=odigitria/> :''Lascia fare alla Madonna.'' ::{{spiegazione|Tutto si è risolto per il meglio; meno male oppure benissimo, è stata la Madonna a disporre tutto per il meglio!}} *'''Asseccà mazzate.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', 1880, n. 17, anno V, [https://books.google.it/books?id=yC5X1P8clIAC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=Assecc%C3%A0%20mazzate&hl=it&pg=PT220#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref> :''Letteralmente: seccare, prosciugare percosse.'' ::{{spiegazione|Buscarne di santa ragione.<ref name=heilig>La spiegazione è in Raffaele Viviani, ''Trentaquattro commedie scelte da tutto il teatro'', p. 819.</ref>}} *'''Assiccà<ref>Asseccà.</ref> 'o mare cu 'a cucciulella.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', p. 93.</ref> :''Prosciugare il mare con la conchiglietta.'' ::{{spiegazione|Perseguire un obiettivo impiegando mezzi manifestamente inadeguati.}} *'''{{NDR|L'}} Assistito'''<ref name=Pitagora>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 85.</ref> o ''''O cabbalista.'''<ref name=Pitagora/> ::{{spiegazione|Il cabalista, detto anche ''assistito'' perché creduto dal popolo in possesso del dono della divinazione a lui specialmente concesso, il cabalista dava numeri da giocare al lotto in cambio di un modesto compenso.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 85.</ref>}} *'''Astreco e cielo.'''<ref>Citato in Cosimo Aruta, ''Il '68 di un borghese riveduto e corretto'', Pellegrini, Cosenza, stampa 2005, [https://books.google.it/books?id=Y8SPIc7kGpQC&lpg=PA45&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45].</ref> :''Solaio e cielo.'' ::{{spiegazione|''Casa astreco (o asteco) e cielo.'' Abitazione, alloggio all'ultimo piano di un immobile.}} *'''Auciello 'ngaiola.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 238.</ref> :''Uccello in gabbia.'' ::{{spiegazione|Il detenuto, nel gergo della malavita antica.}} *'''Aumma aumma.'''<ref>Citato in Mariano Maugeri, ''Tutti gli uomini del viceré'', Rizzoli, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=VacxAAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT166&dq=&pg=PT166#v=onepage&q&f=false p. 166]. ISBN 9788858653609</ref> ::{{spiegazione|Di nascosto, senza dare nell'occhio, segretamente, molto segretamente.}} *'''Avanzà 'o pede.'''<ref name="marsh!">Citato in Francesco Silvestri, ''Teatro'', ''Una rosa, due anime, tre angeli, quattro streghe'', Gremese Editore, Roma, 2000, [https://books.google.it/books?id=SATDP9aY2mEC&lpg=PA61&dq=&pg=PA61#v=onepage&q&f=false p. 61]. ISBN 88-7742-450-8 </ref> :''Avanzare il piede'' ::{{spiegazione|Affrettare il passo. Affrettarsi.}} *'''Avanzaie Garibarde, avanze pure tu!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 124.</ref> :''Avanzò [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], avanza anche tu!'' ::{{spiegazione|Giocando sul doppio significato del verbo ''avanzà'': avanzare, come Garibaldi nel 1860 e "avanzare" nel senso di essere creditore, si dice scherzosamente al commerciante che si intende comprare a credito.}} *'''{{sic|Avè}} no lippeco de<ref name=epsilon/>friddo.'''<ref name=shiver>Citato in ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 149.</ref> :''Avere un tremito di freddo.'' ::{{spiegazione|''Avé nu lippeco 'e friddo.'': avere un tremito di freddo. Avere un brivido.}} *'''{{sic|Avè}} quaccheduno a ttaglio.'''<ref>Citato in ''Lo Lampo'', voll. I e II, n. 30, anno I, 13 settembre 1875, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA87-IA23#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref> :''Avere qualcuno a taglio''. ''{{sic|Avé}} a ttaglio'': avere finalmente qualcuno (o qualcosa) a portata di mano, avere una buona volta l'opportunità di imbattercisi, incontrarlo, raggiungerlo. ''T'aggi' 'a avé a ttaglio!'' ''Ti devo avere a taglio!'': prima o poi dovrai pur capitarmi fra le mani, a tiro, e allora faremo i conti e per te saranno dolori! *'''Avimme cumbinate 'a carrozza, nun cumbinamme u scurriate<ref>'''O scurriato'' è tradotto da Apicella: bacchetta escuriata, che è la ''virga escuriata'', la verga rivestita di cuoio usata dagli antichi romani. {{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 135., </ref>?'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 135.</ref> :''Abbiamo trovato l'accordo per la carrozza, non ci mettiamo d'accordo per la frusta?'' ::{{spiegazione|Abbiamo raggiunto un accordo su tutti gli aspetti fondamentali, ora vogliamo far fallire tutto per qualche dettaglio di poco importanza?}} *'''Avimmo magnato, avimmo vippeto e c'è trasuto lo<ref name=Ω>In forma corrente:'o.</ref> riesto.'''<ref name=advantage>Citato in Marulli e Livigni, p. 10.</ref> :''Abbiamo mangiato, abbiamo bevuto e c'è entrato (rimasto) in tasca il resto.'' ::{{spiegazione|Il bilancio dell'iniziativa, dell'operazione è stato positivo, vantaggioso.}} *'''Avutà fuoglio.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il patto con l'aldilà'', [https://books.google.it/books?id=tJzeAwAAQBAJ&lpg=PA39&dq=&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.]</ref> :''Girare foglio.'' ::{{spiegazione|Cambiare argomento.}} *'''Azz!'''<ref>Citato in Chiara Gily e Micol Brusaferro, ''Triestini e Napoletani: istruzioni per l'uso'', [https://books.google.it/books?id=3yEnDwAAQBAJ&lpg=PT61&dq=fa%20o%20zeza&hl=it&pg=PT61#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Caspita! Accidenti!'' *'''Azzeccarse comm'a na sanguetta.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 50.</ref> :''Attaccarsi come una [[sanguisuga]].'' ::{{spiegazione|Seccare, annoiare smisuratamente, inesorabilmente.}} *'''Azzuppàrse 'o ppàne.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32].</ref> :''Inzuppar(ci)si, intinger(ci)si il pane.'' ::{{spiegazione|Spassarsela, godersela un mondo; trovare grande gusto nell'attizzare e rinfocolare liti.}} ==B== *'''Babbasone.'''<ref>Citato in Luigi Manzo, p. 8.</ref> :''Uomo grosso ed idiota, grosso e babbeo.'' *'''{{NDR|'O}} Begriffo.''' :''Il Begriff.<ref>''Der Begriff'': Il concetto (la Ragione, l'Idea) che crea il mondo, nel senso dell'idealismo hegeliano.</ref>'' ::{{spiegazione|''E begriffe'': così erano chiamati i sostenitori napoletani della filosofia di Hegel che nel 1860 dopo il Plebiscito entrarono in grandissimo numero nell'Università di Napoli contrapponendosi aspramente ai giobertiani: "I partigiani del ''Begriff'' essendo più giovani, avevano più spesso il di sopra in questi filosofici tornei. Onde divennero in breve il terrore dei proprietari di caffè delle Puglie e della Calabria, che al vederli avvicinarsi gridavano ai garzoni: ''Chiudite, ca stanno venenno 'e Begriffe!'' Nacque così il termine di Begriffo per indicare i fedeli e i fanatici del dio ''Begriff''" ([[Adriano Tilgher]])}} *'''Bell'e bbuono.'''<ref>Citato in [[Alessandro Siani]], ''Un napoletano come me'', BUR, Milano, 2011, [https://books.google.it/books?id=LhziDiCj9ZMC&lpg=PP1&dq=Un%20napoletano%20come%20me&hl=it&pg=PT107#v=onepage&q&f=false]ISBN 9788858619896</ref> :''All'improvviso.'' *'''Bellu mobile.'''<ref name="furniture">Citato in Amedeo Caramanica, ''Gli angeli guerrieri della terra dei fuochi'', Rogiosi, 2016, [https://books.google.it/books?id=V_nxDAAAQBAJ&lpg=PT114&dq=&pg=PT114#v=onepage&q&f=false p. 114]. ISBN 978-88-6950-175-3</ref> :''Bel mobile.'' ::{{spiegazione|Persona piena, colma di qualità negative. ''È bello 'o mobbile!'': (in senso antifrastisco) È proprio un bel personaggio! Come no, come no, davvero una gran bella persona!}} *'''[[w:Bene mio e core mio|Bene mio e core mio]].''' :''[[Bene]] mio e cuore mio.'' ::{{spiegazione|Fare ''bene mio e core mio'' è il modo di agire dell'ipocrita che simulando un forte e disinteressato affetto per una persona e di averne a cuore gli interessi, mira in realtà unicamente a perseguire i propri egoistici scopi.}} *'''Bona mana a ffà zéppele.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref> :''Buona mano a fare zeppole.'' ::{{spiegazione|''Tene 'na bona mana a ffà zeppele'': ha una buona mano a fare zeppole. Si dice con ironia di chi è del tutto incapace di generosità, di un avaro inveterato.}} *'''Bona pezza.'''<ref name=chiffon>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 31.</ref> :''Buona stoffa, buono straccio.'' ::{{spiegazione|Furfante, canaglia, manigoldo.}} *'''Bona notte ai sunature!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref> :'''Bonanotte 'e sunature!'''<ref>Citato in Vincenzo Caso, ''Dizionarietto tascabile napolitano-italiano'', Stabilimento Tipografico Lanciano e Pinto, Napoli, 1896, [https://books.google.it/books?id=s7dGAQAAMAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA335#v=onepage&q&f=false p. 335].</ref> :''Buonanotte ai suonatori!'' ::{{spiegazione|Tutto è finito, non c'è più niente da fare, non c'è più speranza.}} *'''Bonanotte 'o sicchio!'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il morto supplente'', [https://books.google.it/books?id=kp3eAwAAQBAJ&lpg=PA68&dq=&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68]</ref> :''Buona notte al secchio.'' ::{{spiegazione|Finito per sempre in fondo al pozzo: la cosa è senza rimedio.}} *'''Bona notte ai sunature!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref> :''Buonanotte ai suonatori!'' ::{{spiegazione|Tutto è finito, non c'è più niente da fare, non c'è più speranza.}} *'''{{NDR|'E}} Bone 'nzateche.'''<ref>Citato in Giuseppe Taverna, ''Le prime letture de' fanciulli, {{small|Nuova edizione rifatta e illustrata per le cure dell'avv. Elio M. Fanelli}}'', Stamperia amministrata da A. Agrelli, Napoli, 1843, [https://books.google.it/books?id=uGYFmSOspjQC&dq=&pg=RA1-PA107#v=onepage&q&f=false p. 107].</ref> :Letteralmente: ''Le pustole selvatiche.'' ::{{spiegazione|Il vaiolo selvatico o ravaglione. La varicella.}} *'''{{NDR|'O}} Bosco.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 162.</ref> :''Il bosco.'' ::{{spiegazione|Via Toledo, nel gergo della malavita antica.}} *'''{{NDR|'Na}} Bubbazza.'''<ref>In Colomba R. Andolfi, ''Chicchi di grano'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PP1&dq=Colomba%20R.%20Andolfi&hl=it&pg=PA132#v=onepage&q&f=false p. 132.] ISBN 88-6042-114-4</ref> :Un intruglio. *'''Buone manche pe se fà mpennere.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 164.</ref> :''Buono neppure per farsi impiccare.'' ::{{spiegazione|Una persona assolutamente insignificante, completamente inutile.}} *'''Buono sì, ma fesso no.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 57.</ref> :''Sono buono, non però sprovveduto.'' ::{{spiegazione|Ho capito chiaramente che mi si vuole imbrogliare.}} *'''Buongiorno Signo’ '''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 57.</ref> :''Buongiorno Signora'' ::{{spiegazione|Il saluto dell’emigrante che al rientro cerca disperatamente l’integrazione.}} ==C== *'''C' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'''<ref>Citato in Salvatore Maturanzo, ''Giovanni Cena e l'espressionismo sociale. {{small|Antologia di poesia italiana d'ispirazione sociale con un saggio sul poeta e il poema intorno alla conquista della luna}}'', La Prora, Milano, 1973, [https://books.google.it/books?hl=it&id=UU2yAAAAIAAJ&dq=cu+%27o+chiummo+e+cu+%27o+cumpasso.&focus=searchwithinvolume&q=chiummo p. 843].</ref> :''Col [[filo a piombo]] e col compasso.'' ::{{spiegazione|Con estrema attenzione e meticolosa precisione. Es.: ''Parlà c' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'' Misurare bene le parole, parlare soppesandole. ''Jì c' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'' Andare (operare) con estrema attenzione, metodica precisione.}} *'''Ca ssotto nun ce chiove, jevano ricenne 'e pisci sott'all'acqua.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', p. 15.</ref>{{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}} :''Qui sotto non ci piove, andavano dicendo i pesci sott'acqua.'' ::{{spiegazione|Non sono disposto a dimenticare ed alla prima occasione mi vendicherò.}} *'''Cacchio cacchio'''.<ref>Alternativa più discreta, più velata per : cazzo.</ref><ref>Citato in Oscar Glioti, ''Fumetti di evasione. {{small|Vita artistica di Andrea Pazienza}}'', Fandango, 2009, [https://books.google.it/books?id=HIxEAQAAIAAJ&q=cacchio+cacchio&dq=cacchio+cacchio&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjN1Jr7oLHtAhWDCewKHfOBAuk4FBDoATAJegQICRAC p. 258]. ISBN 9788860441300</ref> :''Strano strano.'' ::{{spiegazione|Si dice di chi con lentezza ed indifferenza simulate, con un'aria da nulla, si prepara a fare del male, ad arrecare danno.}} *'''Caccia' fuoco pe' l'uocchie.'''<ref name=glue /> :''Gettare (tirare fuori) fuoco dagli (attraverso gli) occhi.'' ::{{spiegazione|Essere adirato. Impiegato anche come [[w:iperbole (figura retorica)|iperbole]].}} *'''Cafè carreco.''' '''Cafè corretto.''' '''Cafè lasco.'''<ref name=Brigida>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 122.</ref> :''Caffè carico (forte), caffè corretto (con qualche goccia di anice) "lento" (lungo, leggero)''. *'''Cafè 'e notte e ghiuorno.'''<ref name=Brigida/> :''Caffè di notte e giorno.'' ::{{spiegazione|Caffè aperti per ventiquattro ore su ventiquattro.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 122. I più famosi erano il ''Nozze d'argento'' a Portacarrese, la ''Croce di Savoia'' e il ''Don Petruccio'' alla [[Pignasecca]] {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 122.</ref>}} *'''Cafeamus.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 63.</ref><ref name=Brigida/> :''[[w:|Gazebo]].''<ref>Dall'inglese ''coffee house'' (caffetteria). {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 63.</ref> *'''Cammina jappica jappica.'''<ref name=japjap>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 105.</ref> :''Cammina piano, passo dopo passo.'' ::{{spiegazione|Non precipitarti.}} *'''Campà annascuso d' 'o Pateterno.'''<ref>Citato in Luca Meldolesi, ''Milano-Napoli: prove di dialogo federalista'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=klnLs3DJKiIC&lpg=PA136&dq=annascuso%20d'%20'o%20pateterno&hl=it&pg=PA136#v=onepage&q&f=false p. 136]. ISBN 978-88-6042-767-0</ref> :''Vivere di nascosto dal Padreterno.'' ::{{spiegazione|Vivere come riuscendo ad occultarsi agli stessi occhi di Dio: vivere facendo sì che resti un impenetrabile mistero, un enigma insondabile da dove mai, in che modo si traggano mezzi economici tali da sostenere un tenore di vita che oltrepassa ampiamente, visibilmente le proprie possibilità. Si potrebbe − [[w: mutatis mutandis|mutatis mutandis]] − anche dire così: "Si tratta di un indovinello, avvolto in un mistero all'interno di un enigma." ([[Winston Churchill]])}} *'''Campà justo justo.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 63.</ref> :''Vivere giusto giusto ("preciso" "preciso").'' ::{{spiegazione|Avere appena di che vivere, solo quello che è strettamente necessario.}} *'''Cane di Macanza.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 66.</ref> :''[[w:Gano di Maganza|Gano di Maganza]].'' ::{{spiegazione|Ed anche: traditore.}} *'''Cannéla appennetora.'''<ref name=corteo/> :''Candela appiccatoia (toscano). Era tenuta appesa alla parete.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref>'' *'''Cantà a figliola.'''<ref>Citato in ''C'era una volta napoli'', p. 67</ref> ::{{spiegazione|Gara di canto a responsorio fra due contendenti che, in occasione delle feste patronali, in piedi su sostegni – sovente botti – davanti al pubblico che decideva con il suo favore il successo, si rivolgevano reciprocamente astrusi quesiti sui particolari più minutamente dettagliati relativi alla vita di San Guglielmo da Vercelli, fondatore del tempio e del convento di Montevergine e del Goleto Presso Sant'Angelo dei Lombardi. Le risposte, come le domande, erano cantate.<ref>{{cfr}} più in dettaglio ''C'era una volta Napoli'', p. 67.</ref>}} *'''Cantà a ffronna 'e limone.'''<ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 59.</ref> :''Cantare a fronda di limone.'' ::{{spiegazione|Come il ''cantà a figliola'' è un canto improvvisato connesso alla Festa di Montevergine. Se ne servivano, inoltre, parenti o amici per trasmettere messaggi ai detenuti.}} *'''Capa allerta.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 28.</ref> :''"Testa eretta."'' ::{{spiegazione|Testa calda, testa matta, persona capricciosa, focosa.}} *'''Capa 'e zì Vicienzo.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref> :''Testa di zio Vincenzo.'' ::{{spiegazione|Corruzione dell'espressione latina: ''caput sine censu'', che designa il nullatenente.<ref>''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref>}} *'''Capa sciacqua.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 360 </ref> <ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 34.</ref> ::{{spiegazione|Testa o zucca vuota, cervello d'oca.<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 360.</ref>}} *'''Càpe 'e pèzze.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45.]</ref> :''Teste di pezze.'' ::{{spiegazione|Con connotazione spregiativa: le suore.}} *'''{{NDR|'O}} Capitone senza rècchie.'''<ref>Citato in Rotondo, ''Proverbi napoletani'', p. 165.</ref> :''Il capitone senza orecchie.'' ::{{spiegazione|Il pene.}} *'''Capo 'e semmana.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 490.</ref> :''Capo di settimana.'' ::{{spiegazione|Lunedì.}} *'''Caporà è muorto l'Alifante.'''<ref>Citato in Pietro Belisario, ''La Botte del Diavolo'', Fratelli Criscuolo, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=qHIiTgA6QIAC&dq=capor%C3%A0%20%C3%A8%20muorto%20'alifante&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Caporale, è morto l'elefante.'' ::{{spiegazione|È finita la pacchia.<ref>Si tramanda un aneddoto relativo a un caporale colpito da invalidità che fu incaricato della custodia di un elefante donato dal Sultano a Carlo di Borbone. Il comodo incarico finì con la morte dell'elefante.</ref>}} *'''Carnetta.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 110. </ref> ::{{spiegazione|Uomo malvagio, duro, spietato, crudele.}} *'''Carrecà lo<ref name=Ω />puorco.'''<ref>Citato in [[Niccoló Capasso]], ''Varie poesie'', [https://books.google.it/books?id=NBw0AQAAMAAJ&pg=PA111&dq=&sa=X&ved=0ahUKEwiDsMiDkvjfAhUP16QKHU8ZATgQ6AEIKTAA#v=onepage&q&f=false p. 111].</ref> :''Caricare il porco.'' ::{{spiegazione|''Carrecà 'o puorco'': Aggiungere insolenze ad insolenze, insulti ad insulti rincarando sempre più la dose.}} *'''[[Carta]] canta ncannuolo.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 98.</ref> :''Carta canta nel cannello.''<ref>La frase vien dall'uso de' giovani provinciali che addottoratisi nell'Università, portano a casa la laurea arrotolata in un cannellone di latta. {{cfr}} ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 98.</ref> ::{{spiegazione|La cosa è certa, le prove sono solide ed inconfutabili.}} *'''Carta janca.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', [https://books.google.it/books?id=HRK5Tw5COm0C&hl=it&pg=RA1-PA153#v=onepage&q&f=false p. 153.]</ref> :''Carta bianca.'' ::{{spiegazione|Innocente, senza malizia.}} *'''{{NDR|'O}} Carucchiaro.'''<ref>Citato in Glejieses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 124.</ref> :''L'avaro.'' *'''''Casa a ddoje porte.''''' (da [[Giambattista Basile]], ''Muse napolitane'', IV<ref name=cross/>) :''Casa a due porte.'' ::{{spiegazione|Una casa che non gode di buona reputazione: il doppio ingresso si rivela particolarmente conveniente per il coniuge inquieto, disinvolto, dedito ad attività extraconiugali: entrare discretamente e svignarsela in tutta impunità e sicurezza non è difficile. Facilità d'accesso, vie di fuga agevoli, fluidità di "traffico", flessibilità d'utilizzo, discrezione, innegabili vantaggi di una casa con doppia entrata. A scapitarne, purtroppo, è l'onorabilità della dimora che, dal complesso delle attività che vi fervono, risulta alquanto offuscata, decisamente compromessa.}} *'''{{NDR|'O}} Casale 'e Nola.'''<ref>Citato e spiegato in De Falco, ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref> :''Il Casale di Nola.'' ::{{spiegazione|Il fondo schiena.}} *'''Casale sacchiato.'''<ref>Citato in Mineco Piccinni (Domenico Piccinni) ''Dialochielle, favolelle, e autra mmesca de poetece componemiente'', vol. II, Dalla Stamperia della Società Tipografica, Napoli, 1820, [https://books.google.it/books?id=NwIH3LhQ4iAC&dq=Dialochielle%2C%20favolelle%2C&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68]</ref> :''Casale saccheggiato.'' ::{{spiegazione|Stanza, ambiente in cui regna incontrastato il totale disordine, l'ingovernabile confusione, il caos.}} *'''Cascetta 'e pulimmo.'''<ref name=shoeshine>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 10.</ref> :''Cassetta, scatola da lustrascarpe.'' ::{{spiegazione|''Cascetta 'e polimmo'' – dalla forma parallelepipeda del busto che lo effigia – è l'ingiuria con cui le "parenti" inveiscono con estrema confidenza contro [[San Gennaro]] per spronarlo a compiere il miracolo della liquefazione del suo sangue se esso tarda a manifestarsi.}} *'''Caso cellese.'''<ref name=pizzica>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 50.</ref> ::{{spiegazione|Antica locuzione riferita forse al formaggio piccante. (''cellecuso''<ref>"Solleticoso" da ''cellecà''' o ''cellechià<nowiki>'</nowiki>'', solleticare.</ref>, secondo Enrico Malato<ref name=sick>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 50.</ref>}}) *'''Caso cuotto cu ll'uoglio.'''<ref>Citato in [[Ferdinando Russo]], ''A paranza scicca'', presentazione di [[Enzo Moscato]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 2000, [https://books.google.it/books?id=du_8gwgM4fQC&lpg=PP1&dq=Ferdinando%20Russo&hl=it&pg=PA15#v=onepage&q&f=false p. 15]. ISBN 88-7188-365-9</ref> :''Formaggio cotto con l'olio.'' ::{{spiegazione|Due persone assolutamente estranee sia per parentela che per affinità. "'''''Caso cuotto co' ll'uoglio''''', ''frase vivacissima del nostro dialetto, colla quale s'intendono due che nulla abbiano, o abbiano avuto di comune fra loro, forse perché il formaggio (''caso'') che serve per tante vivande è così eterogeneo all'olio, che ancor<ref>Anche se.</ref> esso è molto adoperato nella cucina, da non poter essere mai cotti insieme.''<ref>Da ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 483.</ref>"}} *'''Castagnelle p'abballà.'''<ref>Citato in Luigi Manzo, ''Dizionario domestico napoletano e toscano'', Tipografia Marchese, Napoli, 1864<sup>2</sup>, [https://books.google.it/books?id=JcQ1tE3POpQC&dq=Luigi%20Manzo%20vocabolario%20domestico&hl=it&pg=PA14#v=onepage&q&f=false p. 14]</ref> :''Castagnette per ballare.'' ::{{spiegazione|Le nacchere.}} *'''Cavaliè, 'a capocchia!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 211.</ref> :''Cavaliere, il glande!'' ::{{spiegazione|Formula di derisorio riguardo impiegata per ridimensionare chi si dà eccessiva importanza o ha un atteggiamento borioso, spocchioso (il glande è qui menzionato come sinonimo di stupidità). Al ''Cavalié'' si può sostituire il nome della persona derisa. Se, come prevedibile, l'interessato non è di animo stoico, è possibile la replica: '''Te va ncule e se scapocchia, e se fa tante na capocchie!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 211.</ref>: ''(Il summenzionato glande, descrivendo un'inusitata traiettoria) ti va "a tergo" e si danneggerà fino al distacco totale dalla sede anatomica di origine; distacco e "residenza" nella nuova sede peraltro pressoché irreversibili, giacché, una volta avvenute, per buona misura, "se fa tante na capocchie!", esso cioè si enfierà, tumefacendosi nella maniera più abnorme.''}} *'''{{NDR|'O}} cazone a zompafuosso.'''<ref>Citato in Massimo Maraviglia, ''Album Napoli'', Flaccovio, Palermo, [https://books.google.it/books?id=MeZOAAAAMAAJ&q=cazone+a+zompafuosso&dq=cazone+a+zompafuosso&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj2ueXK8_3lAhUEPewKHSabCdYQ6AEIMjAB p. 35].</ref> :''I [[pantaloni]] "a saltafosso".'' ::{{small|I pantaloni alti alla caviglia.}} *'''Cazzillo 'e re <ref>O: ''cazzillo'', ''cazzitiello {{sic|di}} re'', ''pinto'', ''pinto 'e re.'' {{cfr}} ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', p. 77.</ref>.'''<ref>Citato in Arturo Palombi e Mario Santarelli, ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', [https://books.google.it/books?id=-r6rEuosIssC&lpg=PP1&dq=Arturo%20Palombi%2C%20Mario%20Santarelli&hl=it&pg=PA77#v=onepage&q&f=false p. 77] </ref> :''Piccolo membro di re.'' ::{{spiegazione|[[w:Coris julis|Donzella]].<ref>La spiegazione è in ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', p. 77.</ref>}} *'''Cca 'e ppezze e cca 'o ssapone.'''<ref>Citato in Glauco M. De Seta, ''La casa del nonno. Ipermetropia della memoria'', Enter Edizioni, Cerignola (FG), 2013, [https://books.google.it/books?id=hrvPBJVbN1gC&lpg=PA39&dq=CCA%20'E%20PPEZZE%20E%20CCA%20'O%20SSAPONE&hl=it&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.] ISBN 978-88-97545-00-2</ref><ref>Citato, con lezione quasi identica: '''Ccà 'e ppezze e ccà 'o ssapone.''' in ''C'era una volta Napoli'', p. 24.</ref> :''Qui gli stracci, gli abiti smessi e qui il sapone.'' ::{{spiegazione|Patti chiari: soldi (o lavoro) contro merce subito. Pagamento immediato, non vendo (o lavoro) a credito.}} *'''Ccà 'nce vò 'o campaniello d' 'a parrocchia.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini, Milano, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ce+vo%E2%80%99+%E2%80%99o+campaniello+d%E2%80%99+%E2%80%99a+parrocchia&dq=ce+vo%E2%80%99+%E2%80%99o+campaniello+d%E2%80%99+%E2%80%99a+parrocchia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwii9ujy5f_kAhWgxMQBHfdZDw4Q6AEIKDAA p. 33].</ref> :''Qui ci vuole il campanello della parrocchia.'' ::{{spiegazione|Campanello molto sonoro, necessario, figuratamente, per rintracciare, ritrovare persona o cosa introvabile, irreperibile.}} *'''Cca nisciuno è fesso.'''<ref>Citato in L.R. Carrino, ''A Neopoli nisciuno è neo'', Laterza, Roma/Bari,[https://books.google.it/books?id=Or2ODAAAQBAJ&lpg=PT60&dq=cca%20nisciuno%20%C3%A8%20fesso&hl=it&pg=PT60#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788858104125</ref> :''Qui nessuno è ingenuo.'' *'''Cca se ferma u rilorge!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 215.</ref> :''Qui si ferma l'orologio!'' ::{{spiegazione|È il massimo, l'eccellenza assoluta, il non plus ultra.}} *'''Ccà sotto non ce chiove.'''<ref name=brokegg/> :''Qui sotto non ci piove.'' ::{{spiegazione|Lo si dice puntando l'indice teso della mano destra sotto il palmo della sinistra rivolto verso il basso per dire che il torto subito non verrà dimenticato e che ci si vendicherà non appena se ne presenti l'occasione; magari ''int'a scurdata'', a cose oramai dimenticate, quando meno l'avversario se lo aspetta.}} *'''Ccà stanno 'e {{sic|guaghiune}}<ref>Refuso: in realtà guagliune.</ref> vuoste.'''<ref>Citato in ''La sceneggiata. {{small|Rappresentazioni di un genere popolare}}'', a cura di Pasquale Scialò, Alfredo Guida Editore, Napoli, 88-7188-689-5, [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PA250&dq=ca%20stanno%20%20vuoste&hl=it&pg=PA250#v=onepage&q=ca%20stanno%20%20vuoste&f=false p. 250]</ref> :''Qui ci sono i ragazzi vostri.'' ::{{spiegazione|Io sono a vostra completa disposizione; non dovete far altro che chiedere, ogni vostro desiderio è per me un ordine.}} *'''Cchiú nera d' 'a mezanotte nun po' venì!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, a cura di Guido Davico Bonino, Antonia Lezza, Pasquale Scialò, Guida, Napoli, 1988, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&lpg=PA155&dq=nun%20p%C3%B2%20ven%C3%AC.&hl=it&pg=PA155#v=onepage&q&f=false p. 155.]</ref> :''Più nera della mezzanotte non può venire!'' ::{{spiegazione|Ormai non può andare peggio di così; superato questo momento può solo andare meglio.}} *'''Ce dice.'''<ref name=matches>Citato in Mondadori, Meridiani, 2000, p. 1011.</ref> ::{{spiegazione|Si abbina bene, in modo armonico.}} *'''Cetrulo nzemmentuto.'''<ref>Citato in Ferdinando Galiani e Francesco Mazzarella Farao, ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano, {{small|Con alcune ricerche etimologiche sulle medesime degli Accademici Filopatridi, opera postuma supplita, ed accresciuta notabilmente}}'', Vol. I, Presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=Vocabulario%20delle%20parole%20del%20dialetto%20Napoletano&hl=it&pg=PA97#v=onepage&q&f=false p.97]</ref>' ::{{spiegazione|Cetrulo nzemmentuto è il cetriuolo andato in semenza, che per esser divenuto insipidissimo, non è più atto a mangiarsi. Perciò in senso traslato dinota ''una persona assolutamente stupida, e senza sale in zucca.''}} *'''Cèuze annevate<ref>Gelse nere, rese gelate dal freddo notturno che le ricopriva di un lievissimo velo bianco ('a neve). {{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 50.</ref>.''' :''Gelse ghiacciate, diacce.'' *'''Che arma de<ref name=epsilon />mammeta.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''So masto Rafaele e non te ne ncarrica''', Tipo-litografia e Libreria di L. Chiurazzi, 1869, [https://books.google.it/books?id=nYOBKiDdgNQC&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10].</ref> :''Che anima di tua madre.'' ::{{spiegazione|''Ch'arm' 'e mammeta'': che diavolo, cosa diavolo. ''Tu che arma de mammeta aie fatto?''<ref>Da ''So masto Rafaele e non te ne ncarrica''', p. 10.</ref>''Tu ch'arm' 'e mammeta hê fatto?'': (ma) che diavolo hai fatto? cosa diavolo hai combinato?}} *'''Che ddiece.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref> :''Che dieci.'' ::{{spiegazione|Che cosa grande, grave<ref>La spiegazione è in ''Teatro'', II, p. 95</ref>. Che pezzo di, che gran pezzo di.}} *'''Che m'ammacche<ref>Ammacca': schiacciare.</ref>?'''<ref>Citato in Mondadori, Meridiani, p. 1006.</ref> ::{{spiegazione|Che (frottole) mi stai raccontando? ''Ma che me staje ammaccanno?!'' Ma cosa mi stai raccontando, che razza di assurdità, balle, fandonie vorresti farmi credere?!}} *'''Che se díce? 'E ssàrde se màgnano ll'alíce!'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA202&dq=&hl=it&pg=PA202#v=onepage&q&f=false p. 202].</ref> :''Che si dice? Le sarde si mangiano le alici!'' ::{{spiegazione|Risposta scherzosa o elusiva alla domanda (fatta per curiosità invadente): Che si dice?}} *'''Chella ca guarda 'nterra.'''<ref>Citato in Franco Pastore, ''Masuccio in Teatro: Ex Novellino Masutii, comoediae quattuor'', A.I.T.W. Edizioni, 2014, [https://books.google.it/books?id=n9yZBQAAQBAJ&lpg=PA113&dq=chella%20ca%20guarda%20'nterra&hl=it&pg=PA113#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Quella che guarda a terra.'' ::{{spiegazione|La vagina.<ref>Corrisponde al numero 6 della smorfia napoletana.</ref>}} *'''Chesta è 'a zita e se chiamma Sabella.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 69.</ref> :''Questa (questa che vedi, e solo questa) è la fanciulla e si chiama Isabella.'' ::{{spiegazione|Eccoti quanto mi avevi richiesto, per te non posso altro, non chiedermi altro.<ref>{{cfr}} ''I Proverbi di Napoli'', p. 69.</ref>Più in generale: questa è la situazione e non ci sono alternative, non resta che prenderne atto ed accettarla così com'è. Ci si deve accontentare di ciò che si ha.}} *'''Chi m'a cecato.'''<ref>Citato in ''Viviani'', III, p. 58.</ref> :''Chi mi ha accecato.'' ::{{spiegazione|Chi me l'ha fatto [[azione|fare]].<ref>Spiegazione in ''Viviani'', III, p.58.</ref>}} *'''Chi vene appriesso.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 514.</ref> :''Chi viene dopo.'' ::{{spiegazione|I posteri}} *'''Chi vene appriesso s'u chiagne.'''<ref name=larmes/> :''Chi viene dopo se lo piange.'' ::{{spiegazione|Chi è addietro serri l'uscio, o Chi vien dopo serri la porta. / Saranno altri, quelli che verranno dopo, a sopportarne le conseguenze, a doversela sbrogliare.}} *'''Chiachiello.'''<ref name=littlefish/> ::{{spiegazione|Persona del tutto inconsistente. Eccelle incontrastato nella sua sola autentica dote: le inesauribili, vacue e inconcludenti chiacchiere.}} *'''Chiàgnene pure i pprete r'a via.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 231.</ref> :''Piangono anche le pietre della strada.'' ::{{spiegazione|Al passaggio del corteo funebre piangono non solo le persone, ma anche le pietre della strada. Lo si dice, con enfasi, per dare risalto al dolore che si prova per la morte di una persona stimata e amata.}} *'''Chiappo 'e mpiso.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o_marciappiede'' p. 35.</ref> :''Cappio da impiccato (appeso).'' ::{{spiegazione|Tipo poco raccomandabile, losco; canaglia, malvivente, avanzo di galera, tipo patibolare, pendaglio da forca.}} *'''{{NDR|'A}} Chiarenza.'''<ref name=codex/> :''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>'' il vino.'' *'''Chiavarse 'a lengua 'nculo''' o ''''ncanna'''.<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''[http://www.vesuvioweb.com/it/wp-content/uploads/Giuseppe-Giacco-Vocabolario-napoletano-vesuvioweb.pdf Schedario napoletano]'', ''vesuvioweb.com'', p. 81.</ref> :''Mettersi la lingua nel didietro (o in gola).'' ::{{spiegazione|Essere costretto a tacere perché si ha manifestamente torto o si è in una posizione indifendibile, insostenibile. Usato specie nell'espressione: ''Chiavate 'a lengua 'nculo!'' vale a dire: Taci! Tu parli pure? Non hai argomenti validi, non sei in condizioni di poter parlare, non hai titolo per poter parlare! Sei manifestamente in torto! ''Tu t'avisse sta' sulamente zitto!'' Tu dovresti solo tacere!}} *'''Chillo ca cumbine tutte 'e guaie.'''<ref name=K/> :''Quello che combina tutti i guai.'' ::{{spiegazione|Il [[pene]].}} *'''Chillo 'e coppa.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA31&dq=&pg=PA31#v=onepage&q&f=false p. 31].</ref> :''Quello di sopra.'' ::{{spiegazione|[[Dio]].}} *'''Chino 'i vacantarìa.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 239.</ref> :''Pieno di vuoto.'' ::{{spiegazione|Si dice ironicamente di qualcosa, come un contenitore, un recipiente, un locale completamente vuoti.}} *'''Chiò chiò parapacchiò, cevezo mio.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli, p. 93.''</ref> ::{{spiegazione|Che gran scioccone sei, amico mio.}} *'''Chiochiaro<ref>Secondo De Ritis da ''Chiochia'', scarpa di fattura grossolana calzata dai pastori abruzzesi. {{Cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref>.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref> :''Persona rozza, goffa, stupida; zotico, tanghero.'' *'''Chisto è nu cataplàsemo 'e semmente 'e lino.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 33.</ref> :''Questo è un [[cataplasma]] di semi di lino.'' ::{{spiegazione|Questo è un uomo noioso e molesto.}} *'''Chiste è u paese 'i Mastu Rafele.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', I, p. 243.</ref> :''Questo è il paese di Mastro Raffaele.'' ::{{spiegazione|Qui ognuno fa i propri comodi, bada esclusivamente al proprio interesse e tutto, di conseguenza, versa nel più completo marasma.}} *'''Chiste so' nummere!'''<ref>Citato in [[Renato De Falco]], ''Per moda di dire, {{small|ovvero Neo-nomenclatura emergente (con qualche riferimento napoletano)}}'', Guida Editori, 2010. ISBN 88-6042-821-1, [https://books.google.it/books?id=_NYrpxDQYUsC&lpg=PP1&dq=Renato%20De%20Falco&hl=it&pg=PA83#v=onepage&q&f=false p. 83].</ref> :''Questi sono [[numero|numeri]]!'' ::{{spiegazione|È successo; sta accadendo qualcosa di così sorprendente, incredibile, inaudito che bisogna (attraverso la [[w:La smorfia napoletana|smorfia]]) tradurlo in numeri e giocarli al lotto! Roba da pazzi, roba da pazzi!}} *'''Ciaccà e medecà.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 57.</ref> :''Ferire (a sangue scagliando una pietra) e medicare.'' ::{{spiegazione|Dire una parola pungente, di critica, di rimprovero ed accompagnarla immediatamente, per attenuarne l'effetto, ad un'altra dolce, carezzevole, amichevole.}} *'''Cicchignacco 'ncopp' â vótta.'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 138.</ref> :''«Cicchignacco» sulla botte.'' :oppure: :'''Cicchignacco 'int'â buttéglia.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', Newton Compton editori, Roma, 2016, p. 101. ISBN 978-88-541-8882-2</ref> :''«Cicchignacco» nella bottiglia.'' ::{{spiegazione|Cicchignacco è il nome con cui veniva venduto sulle bancarelle il «diavoletto di [[Cartesio]]». Locuzione riferita a personaggi di statura non alta e dal portamento goffo.}} *'''Ciceremmuolle.'''<ref>Citato in Volpe ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 73 e Francesco Cherubini, ''Vocabolario milanese-italiano'', Dall'Imp. Regia Stamperia, 1843, vol. 4, [https://books.google.it/books?id=3uY3AQAAMAAJ&dq=ciceremmuolle&hl=it&pg=PA548#v=onepage&q&f=false p.548]</ref> :''[[cece|Ceci]] ammollati.'' ::{{spiegazione|Cerimonie eccessive, moine, salamelecchi. ''Nun fà tutte 'sti ciceremmuolle!'' Non fare tutte queste cerimonie eccessive, tanti (finti) salamelecchi!}} *'''{{NDR|Fà}} Ciento mesure e uno taglio.'''<ref>Citato in Citato in ''Archivio per lo studio delle tradizioni popolari'', Rivista trimestrale diretta da G. Pitrè e S. Salomone Marino, vol. II, Luigi Pedone Lauriel, Palermo, 1883, [https://archive.org/stream/archivioperlost00marigoog#page/n604/mode/2up/search/proverbi+napoletani, p. 597.]</ref> :''(Fare) cento misure e un taglio.'' ::{{spiegazione|Come i sarti che lavorano ripetutamente con metro e gesso prima di tagliare la stoffa, prepararsi con grande, eccessiva meticolosità, indugiando in minuziosi calcoli e prove prima di decidersi ad agire.}} *'''Cinco e ccinco a diece e lo<ref name=Ω/>parrocchiano a quinnece.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 73.</ref> :''Cinque e cinque (sommano) a dieci, e (con) il parroco a quindici.'' ::{{spiegazione|Si dice di chi va a sposarsi in chiesa; il particolare riferimento è al momento del rito in cui gli sposi congiungono le mani davanti al sacerdote che impartisce la benedizione.}} *'''Ciuccio cu 'a varda ncuollo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 450.</ref> :''Asino con il basto addosso.'' ::{{spiegazione|Asino calzato e vestito, persona di crassa ignoranza.}} *'''Ciuccio 'e carretta.'''<ref name=tripalium>Citato in Armando Cenerazzo, ''Rose rosse e rose gialle, {{small|Nuove poesie napoletane}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1957, [https://books.google.it/books?id=lTF7BwXMuq4C&lpg=PA296&dq=Cenerazzo&hl=it&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]</ref> :''Asino di carretta.'' ::{{spiegazione|Uomo che lavora molto duramente.}} *'''Ciuciulià.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 220.</ref> :''Sussurrare, bisbigliare.'' *'''Ciuotto ciuotto.'''<ref>Citato in Salvatore Cerino, ''{{sic|Immenzità}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997, [https://books.google.it/books?id=cQHAzKNaaiEC&lpg=PA70&dq=&pg=PA70#v=onepage&q&f=false p. 70] </ref> :''Sazio sazio (sazissimo). Rimpinzato ben bene. "''Farse ciuotto ciuotto''". Satollarsi, rimpinzarsi.'' *'''Co lo siddivò.'''<ref name=bradipo>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, anno III, 27 aprile 1862, p. 462.</ref> :''Cu 'o siddivò: Con il se Dio vuole.'' ::{{Spiegazione|''Ghire co lo siddivò''<ref name=bradipo/>, in forma corrente: ''Jì cu 'o siddivò'': andare con il se dio Vuole. Agire, operare molto molto a rilento, molto fiaccamente, svogliatamente, senza iniziativa, senza alcuna efficacia, incisività, affidandosi passivamente alla volontà e all'intervento risolutore di Dio.)}} *'''Cola mena a Ciccio e Ciccio 'a mena a Cola.'''<ref name=franknico>Citato in A.F.Th. van der Heijden ''Doodverf'', [https://books.google.it/books?id=yTd4AAAAQBAJ&lpg=PT261&dq=A.F.Th.%20van%20der%20Heijden&hl=it&pg=PT49#v=onepage&q&f=false p. 49]</ref> :''Cola butta a Ciccio e Ciccio la butta a Cola.'' ::{{spiegazione|Gettarsi reciprocamente la colpa addosso. Fare a scaricabarile.}} *'''Comm'a che!'''<ref>Citato in Christopher Wagstaff, ''Italian Neorealist Cinema. {{small|An Aesthetic Approach }}'', University of Toronto Press, Toronto / Buffalo / London, 2007, [https://books.google.it/books?id=nzgzEwEb_fcC&lpg=PA453&dq=&pg=PA453#v=onepage&q&f=false p. 453].</ref><ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 95.</ref> o: '''Comme a chè'''<ref>Citato in ''Lo lampo'', Volumi 1-2, anno I, n. 95, 29- 11- 1875, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&dq=&pg=PA95-IA6#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref> ::{{spiegazione|Eccome! Altro che! Che di più non si può! Es.: '' Fa cavero comm'a cche!'' ''Chiove comm'a che!'' ''È bello comm'a che!'' Altroché se fa caldo! Piove, eccome! È bello, caspita se è bello, come puoi dubitarne!}} *'''Comm'è {{sic|bera}} 'a morte.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 241.</ref> :''Come è vera la morte!'' ::{{spiegazione|''Comm'è vera 'a morte!'' Te / Ve lo giuro, devi / dovete credermi!}} *'''Comme ‘a mettimmo nomme?'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il commissario'', [https://books.google.it/books?id=_JveAwAAQBAJ&lpg=PA61&dq=guglielmi%20il%20commissario&hl=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Come le mettiamo nome? Come la chiamiamo? Come la battezziamo?'' ::{{spiegazione|Come la mettiamo? Come la risolviamo? E poi che si fa? E adesso che si fa? Come se ne viene, verrà fuori? (col sottinteso che è estremamente difficile se non impossibile trovare una soluzione, venirne fuori ed è quindi mille volte preferibile evitare '''o 'mpiccio'', il guaio.)}} *'''Comme 'avuote e comme 'o ggire, sempe sissantanove è.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi, {{small|Riflessioni sulla saggezza del passato, per un corretto comportamento nel presente}}'', vol. I, Youcanprint Self-Publishing, TRICASE (LE), 9788891115768, [https://books.google.it/books?id=KLECAwAAQBAJ&lpg=PA205&dq=&pg=PA205#v=onepage&q&f=false p. 205]</ref> :''Come lo volti e come lo giri, sempre sessantanove è.'' ::{{spiegazione|La cosa è assolutamente evidente, incontrovertibile, immutabile. Questa è la nuda evidenza, questi sono i fatti, non c'è modo di considerarli, interpretarli altrimenti.}} *'''Comme Dio cumanna.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{small|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Guida, Napoli, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA41&dq=pg=PA41#v=onepage&q&f=false p. 41]</ref> :''Come Dio comanda.'' ::{{spiegazione|A regola d'arte.}} *'''Comme mme suone tu, così t'abballo.'''<ref>Citato in ''Le muse napolitane'', Egloga IX, p. 346.</ref> :''A seconda di come suoni, così io ballo.'' ::{{spiegazione|Prestazioni e compenso devono essere commisurati.}} *'''Comme me vide, me scrive.'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 258.</ref> :''Come mi vedi, (così) mi scrivi.'' ::{{spiegazione|Sono così come mi vedi, non ho nulla da nascondere.}} *'''Comme te piace 'o vino cu' a neve!'''<ref>Citato in Enzo Moscato, ''L'angelico bestiario'', Ubulibri, Milano, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=Q64IAQAAMAAJ&dq=%E2%80%98o+vino+c%E2%80%99%E2%80%98a+neve&focus=searchwithinvolume&q=%E2%80%98o+vino+c%E2%80%99%E2%80%98a+neve p. 111].</ref> :''Come ti piace il vino con la neve (con il ghiacco)!'' ::{{spiegazione|(Di' la verità): questo ti fa tanto divertire, per questo te la stai spassando un mondo! ci stai provando gran gusto!}} *'''Copia cupiella.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{sic|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Alfredo Guida Editore, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA109&dq=&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p.109.]</ref> ::{{spiegazione|Scopiazzatura. ''Fà copia cupiella''. Copiare di nascosto. Scopiazzare.}} *'''Coppa coppa.'''<ref>Citato in [[Adam Ledgeway]], ''Grammatica diacronica del napoletano'', Max Niemeyer Verlag, Tubinga, 2009, [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PA79&dq=coppa%20coppa%20napoletano&hl=it&pg=PA80#v=onepage&q&f=false p. 80.] ISBN 978-3-484-52350-0</ref> :''Proprio sopra.''<ref>La traduzione è in Ledgeway, {{cfr}} ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 80.</ref>. *'''Coppole 'e cazzo.'''<ref>Citato in Bruno Esposito, ''Le avventure di Pāspokaz'', nota introduttiva di [[Roberto Saviano]], NonSoloParole Edizioni, Pollena Trocchia (Na), 2006<sup>1</sup>, [https://books.google.it/books?id=NIBZkE4pkuMC&lpg=PA28&dq=coppole%20'e%20cazzo&hl=it&pg=PA28#v=onepage&q&f=false p. 28]</ref> :"''Berretti di pene.''" ::{{spiegazione|Niente. ''Si nun fatiche te magne coppole 'e cazzo.'' Se non lavori, non mangi un bel niente.}} *'''Coppola e denocchie!'''<ref>Citato in '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', prefazione, p. 6.</ref> :''Berretto alle ginocchia!'' ::{{spiegazione|Giù il cappello!}} *'''{{NDR|'A}} cravatta a rabbà.''' :''La cravatta ''à rabat''. Si adoperava non annodata sul tight<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 89.</ref>.'' *'''Cresemisso'''<ref>Dall'inglese ''Christmas'', Natale. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 99.</ref>'''.'''<ref>Citato, con spiegazione, in ''Del parlar napoletano'', p. 99.</ref> ::{{spiegazione|Regalo natalizio.}} *'''Cricco, Crocco e Manecancino.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=cricco%20crocco%20e&hl=it&pg=PA5-IA59#v=onepage&q&f=false]</ref> :''(I Signori) Martinetto, Gancio e Mano con l'uncino.'' ::{{spiegazione|La [[w:Banda Bassotti|Banda Bassotti]] napoletana. Gente, quindi, da cui stare alla larga.}} *'''Crisce santo.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 87.</ref> :''Cresci santo.'' ::{{spiegazione|Equivalente dell'italiano: Salute! Si dice ai bambini, ai ragazzi (e talvolta, scherzosamente, anche agli adulti) che starnutiscono.}} *'''Cu 'e ppacche dint'a ll'acqua.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Una bufera senza fine'', 2012, [https://books.google.it/books?id=fiDsAwAAQBAJ&lpg=PA75&dq=&pg=PA75#v=onepage&q&f=false p. 75]. ISBN 978-1-291-07197-9.</ref> :''Con le natiche nell'acqua.'' ::{{spiegazione|''Sta' cu 'e ppacche dint'a ll'acqua.'' Essere in grande miseria.}} *'''Cu n'appietto 'e core.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 80.</ref> ::{{spiegazione|(''Appietto 'e core'': Asma.) ''Cu n'appietto 'e core'', con una stretta al cuore.}} *'''Cu n'uocchio frjie 'o pesce 'e cu' 'nato guarda a gatta.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 54.</ref> :''Con un occhio frigge il pesce e con un altro guarda la gatta.'' ::{{spiegazione|''Cu n'uocchio friere 'o pesce e cu' n'ato guardà 'a gatta'' (o anche, in modo più sintetico: ''Friere 'o pesce e guardà 'a gatta''): con un occhio friggere il pesce (seguirne la cottura) e con un altro guardare (sorvegliare) il gatto perché non lo mangi. Eseguire un'operazione, svolgere un compito restando estremamente e costantemente vigilanti.}} *'''Cu' na mano nnanze e n'ata areto.'''<ref>Citato in ''Filumena Marturano'', in [[Eduardo De Filippo]] ''Teatro'', CDE, Milano, stampa 1985, p. 157.</ref> :''Con una mano davanti ed un'altra dietro.'' ::{{spiegazione|(Coprendosi natiche e genitali nudi con le mani: in miseria assoluta, in assoluta perdita, rimettendoci tutto, sconfitti e delusi, senza più prospettive, restando con un pugno di mosche in mano. Si veda, più in dettaglio: ''Fa zita bona''.}} *'''Cu nna fúna 'ncànna.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA97#v=onepage&q&f=false p. 97 Anteprima Google]</ref> :''Con un cappio (fune) alla gola.'' ::{{spiegazione|Fare qualcosa cu nna fúna 'ncànna: per costrizione, contro la propria volontà.}} *'''Cu 'o culo 'a fossa.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 58.</ref> :''Con il sedere nella fossa. Con il piede nella fossa.'' ''Stà cu 'o culo 'a fossa.'' (Essere prossimi alla morte). *'''Cu' 'o ttè' cu' 'o {{sic|nnè}}, cu' 'o piripisso e cu' 'o papariallà!...'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 54.</ref> ::{{spiegazione|Parole puramente onomatopeiche per denotare una persona assai brutta.}}<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 54.</ref> *'''Cu u cavalle 'i San Francische.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 275.</ref> :''Con il cavallo di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]].'' ::{{spiegazione|San Francesco, com'è ovvio, non possedeva cavalli; i piedi erano il solo mezzo di cui disponeva per viaggiare. Andare col cavallo di San Francesco significa quindi andare a piedi.}} *'''Cucchiere appatrunate.''' e '''Cucchiere d'affitte.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 120.</ref> ::{{spiegazione|''Appatrunate'', cocchieri che lavorano alle dpendenze di un proprietario, ''d'affitte'', cocchieri pubblici.}} *'''{{NDR|'A}} Cuccuvaja de<ref name=epsilon/>puorto.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''Pulcinella creduto D.<sup>a</sup> Dorotea pezza a ll'uocchio'', Stabilimento Tipografico dei Fratelli De Angelis, Napoli, 1868, [https://books.google.it/books?id=cbhd1fbnUxoC&dq=&pg=PA11#v=onepage&q&f=false p. 11]</ref> :''La [[Civetta]] di porto.'' ::{{spiegazione|'''A Cuccuvaia 'e puorto'': una donna brutta, senza grazia, che porta male, paragonata alla scultura dell'aquila (scambiata dal popolo per una civetta) con le armi di Carlo V che sormontava la Fontana degli Incanti detta ''Funtana d' 'a cuccuvaja 'e puorto'', la Fontana della civetta di porto, fatta costruire dal viceré Don Pedro de Toledo e collocata in passato in Piazza del Porto conosciuta anche come Piazza dell'Olmo.<ref>{{cfr}} più estesamente Aurelio De Rose, ''Le Fontane di Napoli'', Newton Compton Editori, Roma, 1994, p. 52. ISBN 88-7983-644-7 </ref>}} *'''Cule mpeciate.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 517.</ref> :''Sederi impeciati.'' ::{{spiegazione|Antica locuzione per dire: gli Inglesi "''perché sedendo sempre sul bordo delle navi i loro calzoni son macchiati di pece''<ref>In ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 517.</ref>."}} *'''Cumeta.'''<ref name=patibolo/> :''Aquilone.'' ::{{spiegazione|Ma anche: [[w:|Lucanus cervus|cervo volante]]<ref name=lightlight/>.}} *'''Cummatrella.'''<ref name=patibolo/> :''Comarella.'' ::{{spiegazione|Ma anche: [[w:Mustela nivalis|donnola]], umanizzata come: "piccola donna"<ref name=lightlight/>.}} *'''Cuncià 'ncordovana.'''<ref name=toscodueseisei/> :''Conciare alla maniera cordovana''. ::{{spiegazione|Maltrattare qualcuno con maleparole o atti fisici. Si riferisce alla cordovana, pelle di capra conciata a Cordova, un tempo molto costosa.}} *'''Cuntà' 'e pìle d<nowiki>'</nowiki>'o cùlo.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 262.</ref> :''Contare i peli del sedere.'' ::{{spiegazione|Rivedere le bucce.}} *'''{{NDR|'A}} Cunzèrva 'e pummaròla.'''<ref name=tomato>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 62.</ref> :''La conserva di pomodoro.'' ::{{spiegazione|Passato di pomodoro che in passato veniva esposto d'estate al sole. La lunga esposizione al sole estivo si protraeva fino a che il passato di pomodoro non si fosse ristretto al massimo e rappreso quanto bastava. Non una qualsiasi conserva di pomodoro, dunque, se: " [...] quando una punta di cucchiaio di quella rossa poltiglia si mescolava alla pasta con fagioli (non escluso un pizzico di pepe) o al ragù (che bisognava far ''pippiare'' per molte ore), allora si creavano i motivi per esaltare la Divina Provvidenza<ref>Da ''C'era una volta Napoli'', p. 62.</ref>."}} *'''Cuoncio cuoncio.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 156.</ref> :''Piano piano, cautamente, garbatamente.'' *'''{{NDR|'O }} Cuónzolo''' e a Napoli '''{{NDR|'O }} Cunzuólo.'''<ref name=locagua/> ::{{spiegazione|<nowiki>'</nowiki>''O cuónzolo'': pranzo offerto dai parenti ad una famiglia colpita da un lutto come consolazione per il dolore ed il digiuno sofferti. A Napoli prendeva il nome di <nowiki>'</nowiki>''o cunzuólo'': dono di pesci offerto ai familiari all'uscire del defunto dalla casa.<ref name=cons/>}} *'''Cuopp'allesse.'''<ref>Citato in Giovanni Chianelli, ''{{sic|neapolitan}} express: pizza e cibi di strada'', testo di Giovanni Chianelli, traduzioni di Phil Taddeo, Rogiosi, 2016, [https://books.google.it/books?id=t7XfDQAAQBAJ&lpg=PA83&dq=cuopp'allesse&hl=it&pg=PA83#v=onepage&q&f=false p. 83]. ISBN 978-88-6950-194-4</ref> :''Involto di castagne lesse'' ::{{spiegazione|L'umidità delle castagne deforma e affloscia il cartoccio che in più si tinge di macchie scure: Una donna priva di grazia e di bellezza.}} *'''Curnuto e mazziato.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro IV'', a cura di Guido Davico Bonino, Antonia Lezza e Pasquale Scialò, Guida, Napoli, 1989, [https://books.google.it/books?id=4l3brCK8eskC&lpg=PA581&dq=Curnuto%20e%20mazziato.&hl=it&pg=PA581#v=onepage&q&f=false p. 581.]</ref> :''Cornuto e bastonato'' ::Il danno e, in più, anche le beffe. *'''Curto e male 'ncavato.'''<ref>Citato in [[Antonella Cilento]], ''Bestiario napoletano'', Laterza, Roma-Bari, 2015, [https://books.google.it/books?id=a3eODAAAQBAJ&lpg=PT36&dq=Curto%20e%20male%20'ncavato..&hl=it&pg=PT36#v=onepage&q=Curto%20e%20male%20'ncavato..&f=false] ISBN 9788858120323</ref> :''Basso e cattivo.'' ==D== *'''D. Luigi'''.<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 163.</ref> :''Don Luigi.'' ::{{spiegazione|Il portazecchini, il portamonete, nel gergo della malavita antica.}} *'''Da Vattro a Tile.'''<ref>Citato in ''Collezione di tutti i poemi in lingua Napoletena'', Vol. 23, [https://books.google.it/books?id=LXAtAAAAMAAJ&dq=Napoletena%2C%20Volume%2023&hl=it&pg=PA52#v=onepage&q&f=false p. 52]</ref> :''Da Battro a Tile.'' ::{{spiegazione|Antica espressione impiegata col significato di: distanza grandissima, enorme fra due punti. Nel mondo intero, ovunque nel mondo.}} *'''Dà zizza pe ghionta.'''<ref>Citato in Francesco Cerlone, ''Il barbaro pentito'', Napoli, 1784, [https://books.google.it/books?id=M_mo3BJu0BkC&dq=il%20barbaro%20pentito&hl=it&pg=RA2-PA33#v=onepage&q&f=false p. 33.]</ref> :''Dare mammella (di vacca) in aggiunta.'' ::{{spiegazione|Dare sì in aggiunta, per soprammercato, ma qualcosa di assai scarso valore e quindi, in realtà, causare ulteriore danno.}} *'''Dare<ref name=Δ>In forma corrente: Da'.</ref>u lardo int'a fiura.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 167.</ref> :'' ''Da' o lardo int' 'a fiura.'' Dare il lardo nella figura.'' ::{{spiegazione|Lo si dice di venditori che danno il meno possibile. Usare parsimoniosamente.}} *'''Darse 'e pizzeche ncopp' 'a panza.'''<ref>Citato in ''ANTHROPOS IN THE WORLD'', anno XIV, nn. 9-10, 2018, [https://books.google.it/books?id=nHtyDwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref> :''Darsi i pizzichi sulla pancia.'' ::{{spiegazione|Rassegnarsi. Sopportare con rassegnazione.<ref>La spiegazione è in ''ANTHROPOS IN THE WORLD'', 2018, p. 20.</ref>}} *'''{{NDR|Ha}} Dato 'e rrecchie a 'o conciatiane<ref>'''O tiano'': il tegame.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 18.</ref> :''Ha dato le orecchie all'aggiustapentole.'' ::{{spiegazione|Non sente, è sordo. Si pensava forse che quest'artigiano a causa del rumore delle stoviglie o del trapano che le forava per far passare il fil di ferro fra margini da ricongiungere, spalmando poi di mastice le commessure, col tempo subisse danni all'udito.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 18.</ref>}} *'''Diasilla.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 165.</ref> :''[[w: Dies irae|(Dies irae) Dies illa]].'' ::{{spiegazione|Lamentazione lunga e monotona. Discorso noioso, solfa.}} *'''Dicette Pulecenella: pe' mmare nun c'è [[taverna]].'''<ref>Citato in Vezio Melegari, ''Manuale della barzelletta'', Mondadori, Milano, 1976, p. 35. Nel libro: «Dicete Polecenella, pe mmare non c'è taverna».</ref> {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}} :''Disse Pulcinella: per mare non c'è taverna.'' ::{{spiegazione|Ogni cosa sta nel suo luogo e non puoi aspettarti che sia diversamente. Si usa anche per raccomandare di evitare i viaggi per mare, se non strettamente necessari (ma si usa anche la variante moderna "pe' ccielo e pe' mmare", per includere i viaggi in aereo).}} *'''Dicette 'o pappecio vicino 'a noce: damme 'o tiempo ca te spertoso.'''<ref>Citato in Pasquale Sabbatino, Giuseppina Scognamiglio, ''Peppino De Filippo e la comicità nel Novecento'', Edizioni scientifiche italiane, 2005.</ref> :''Disse il [[verme]] alla [[noce]]: dammi il tempo che ti buco.'' ::{{spiegazione|Con il tempo si riesce a fare qualunque cosa: perfino il ''pappecio'' (un verme) riesce a bucare il guscio della noce.}} *'''Ddie.'''<ref name=ten>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 298.</ref> :''Dio.'' ::{{spiegazione|Di incalcolabile grandezza.}} *'''De gustibus non est sputacchiandum.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 295.</ref> ::{{spiegazione|Resa in chiave parodistica del latino '''''[[w:|De gustibus non est disputandum]]'''''. ([[Proverbi latini]])}}. Lo si dice con molta ironia quando non si può o si è preferibile non consigliare chi si comporta in modo strano, dissennato, oppure si sa in anticipo che il nostro avvertimento non verrebbe tenuto in nessun conto.}} *'''Diece.'''<ref name=ten/> :''Dieci.'' ::{{spiegazione|Estremamente grande, con allusione alla grandezza più assoluta: Dio. Lo si usa anche quando, per riguardo, si vuole evitare di dire ''Ddie'', con uguale significato di incalcolabile grandezza. Es.: '''Tu si' nu diece 'i fetente!'''<ref name=ten/>, anziché '''Tu si' nu Ddie 'i fetente!'''<ref name=ten/> ''Sei un grandissimo mascalzone!''; '''Tu si' nu diece 'i fesse!'''<ref name=ten/>, anziché '''Tu si' nu Ddie 'i fesse!'''<ref name=ten/>, ''Sei un fesso colossale''; '''Agge pigliate na diece 'e paura!'''<ref name=ten/>, ''Ho preso un terribile spavento.''}} *'''Dimane 'o gallo canta matina.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', vol. V, Guida, Napoli, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=fURdAAAAMAAJ&dq=dimane+canta+matina&focus=searchwithinvolume&q=gallo+canta p. 273]</ref> :''Domani il gallo canta mattina.'' ::{{Spiegazione|Domani la giornata sarà piena d'impegni.}} *'''Dint' 'a na vutata d'uocchie.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', prefazione di [[Isa Danieli]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998. ISBN 88-7188-273-3 [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PA55&dq=&pg=PA55#v=onepage&q&f=false p. 55]</ref> :''In un volgere di sguardo (Dentro una girata di occhi). '' ::{{Spiegazione|In un attimo.}} *'''Dio 'o sape e a Maronna 'o vere.'''<ref>Citato in Annibale Ruccello, ''Scritti inediti, Una commedia e dieci saggi, Con un percorso critico di Rita Picchi, Gremese, Roma, [https://books.google.it/books?id=9ukZxAUHJawC&lpg=PA75&dq=dio%20sape%20e%20a%20maronna%20o%20vere&hl=it&pg=PA55#v=onepage&q&f=false p.55]''</ref> :''Dio lo sa e la Madonna lo vede.'' ::{{spiegazione|Solo Dio e la Madonna possono sapere cosa mi è successo! Si invocano così, nello sconforto, Dio e la Madonna, come ad implorarne l'intervento, quando si attraversa un momento particolarmente difficile.}} *'''Don Andrea, 'mmiez'ê 'mbroglie s'arrecréa.'''<ref>Citato in ''[https://dettinapoletani.it/bwl-knowledge-base/don-andrea-mmieze-mbroglie-sarrecrea/ Don Andrea, 'mmiez'ê 'mbroglie s'arrecréa]'', ''dettinapoletani.it''.</ref> :''Don [[Andrea]], in mezzo agli "imbrogli" se la gode un mondo.'' ::{{spiegazione|Al tipo di Don Andrea non corrisponde certo una natura contemplativa, non una natura irenica. Al contrario, più intricate, più complicate – anche al limite della poca limpidezza, anche torbide – sono le situazioni in cui opera, più irto di ostacoli il cammino, più arduo il cimento, più forti gli attriti, più grande l'incatenamento, il trascinamento nella forza di gravità, e tanto più ci dà dentro di gusto, tanto più corruschi rifulgono i suoi specialissimi, duttilissimi, svariatissimi, versatilissimi, consumatissimi, collaudatissimi, scaltrissimi, sagacissimi, sapientissimi talenti, tanto più vertiginoso cresce il godimento che ne ritrae.}} *'''Don Ciccillo Caramella.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 83.</ref> ::{{spiegazione|Persona vestita con dubbia eleganza.}} *'''Don Frichine.'''<ref name=stain/> ::{{spiegazione|L'elegantone, il bellimbusto.}} *'''Don Giuvanne u tène nnanze e u va ascianne arrete.'''<ref>Citato in ''Il Frasario napoletano'', p. 304.</ref> :''Don Giovanni lo tiene davanti e lo cerca dietro.''<ref>Traduzione in ''Il Frasario napoletano'', p. 304.</ref> ::{{spiegazione|Con questa frase, che contiene un'evidente allusione maliziosa, si prende in giro chi cerca qualcosa che sta proprio sotto i sui occhi.}} *'''Don Saciccio.'''<ref>Citato in ''L'amore a dispetto'', Stamperia Flautina, Napoli, 1806, [https://books.google.it/books?id=SpS118AUIooC&dq=don%20Saciccio&hl=it&pg=PA40#v=onepage&q&f=false p. 40.]</ref> :''Don Salsiccia.'' ::{{spiegazione|Uomo che non vale nulla.}} *'''Don Simone, stampa e cumpone.'''<ref>Citato in Angelo Allegri, ''I suoi bigini per i concorsi sbaragliano i best sellers: «Il segreto è parlar chiaro»'', ''Il Giornale'', 12 giugno 2018.</ref> :''Don Simone, stampa e compone.'' ::{{spiegazione|Così viene definito con ironia chi per stupidità, arroganza, per smisurata, illimitata autostima sia convinto di poter fare tutto da solo, di non aver mai bisogno dell'aiuto o del consiglio di nessuno. Lo si può dire anche dei bugiardi, dei ciurmatori, dei faraboloni, dei millantatori.}} *'''Doppo arrubbato Santa Chiara mettette 'e porte 'e fierro.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi ''La parlata napolitana'', Fiorentino, Napoli, 1982, [https://books.google.it/books?id=tqYdAQAAIAAJ&q=doppo+arrubbato&dq=doppo+arrubbato&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjVp_Dtg8rfAhVOw1kKHRsNA0gQ6AEINDAC p. 58]</ref> :''Dopo che la Basilica di Santa Chiara fu derubata, vennero messe le porte di ferro. (Dopo rubato Santa Chiara mise le porte di ferro).'' ::{{spiegazione|Locuzione proverbiale: prendere provvedimenti, porre rimedio quando è ormai tardi.}} :::Chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. ([[modi di dire italiani|modo di dire italiano]]) *'''Doppo 'o lampo vène 'o truono: si' fesso e nun te n'adduóne.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 190.</ref> :''Dopo il lampo viene il tuono: sei fesso e non te ne accorgi.'' ::{{spiegazione|Giro di frasi giocoso per rimproverare, canzonandolo, chi agisce o pensa da sprovveduto: Ma ti vuoi svegliare un po' fessacchiotto che non sei altro?}} *'''Duorme, zetella, ca 'a sciorta veglia.'''<ref name=franknico/> :''Dormi, zitella, che la (sorte, fortuna) è desta.'' ::{{spiegazione|(Detto con ironia) Certo, aspetta pure senza darti pena, quello che speri si avvererà...}} *'''Durmì c' 'a zizza mmócca.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 528.</ref> :''Dormire con la mammella in bocca (poppando beatamente).'' ::Essere molto ingenui, non rendersi conto di nulla. ==E== *'''È a luongo 'o fatto!'''<ref>In Viviani, [[Teatro]], III, p. 60.</ref> :''Il fatto, la faccenda va per le lunghe!''<ref>Traduzione in Viviani, [[Teatro]], III, p. 60. </ref> *'''È asciuto lo<ref name=Ω/>sole a mezanotte.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 13.</ref> :'' ''È asciuto 'o sole a mezanotte'' È sorto (uscito, spuntato) il sole a mezzanotte.'' ::{{spiegazione|In una situazione disperata è capitata un'improvvisa fortuna, si è presentata un'insperata soluzione.}} *'''È asciuto pazzo 'o patrone.'''<ref>Citato in ''Dizionario completo della Canzone Italiana'', a cura di Enrico Deregibus, Giunti, 2010, [https://books.google.it/books?id=QBko1XW9KOUC&lpg=PA75&dq=pazz'%20'o%20patrone.&hl=it&pg=PA75#v=onepage&q&f=false p. 75] ISBN 9788809756250</ref> :''È impazzito il padrone.'' ::{{spiegazione|Si dice di chi, specie se avaro, diventa improvvisamente ed esageratamente generoso con tutti.}} *''''E bane.'''<ref name=codex/> :''Nella parlesia: i soldi.''<ref name=spikkesia /> *'''E bravo 'o fesso!'''<ref>Citato in Salvatore Cinciabella, ''Siamo uomini e caporali. Psicologia della disobbedienza'', prefazione di Philip Zambardo, nota introduttiva di Liliana De Curtis, FrancoAngeli, Milano, [https://books.google.it/books?id=rVZtAwAAQBAJ&lpg=PA144&dq=e%20bravo%20o%20fesso&hl=it&pg=PA144#v=onepage&q&f=false]</ref> ::''E bravo il [[stupidità|fesso]]!'' ::{{spiegazione|Si dice a chi pontifica enunciando le più [[w:verità lapalissiane|lapalissiane]] ovvietà o sfoggia con grande vanto abilità alla portata di tutti.}} *'''E buono.'''<ref name=altarbeiter>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 60.</ref> :''Non ostante. Es: Viecchie e buono fatica ancora comm'a nu ciuccio. Anziano com'è, nonostante sia anziano, lavora ancora duro.'' *''''E cane dicenno.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', presentazione di [[Isa Danieli]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998, [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PP1&dq=Ruccello&hl=it&pg=PA13#v=onepage&q&f=false p. 13]</ref> :''Dicendolo per i cani.'' ::{{spiegazione|(Dicendolo (valga) per i cani, mai per gli uomini.) Formula di scongiuro: Che ciò non accada, non sia mai! Dio ne scampi!}} *''''E ccaramelle 'e vrito.'''<ref name=tomato/> :''Le caramelle di vetro.'' ::{{spiegazione|Caramelle quadrate di colore giallo scuro, traslucide, ricavate dallo zucchero liquefatto. La poltiglia ottenuta era versata liquida su un marmo unto d'olio. Una volta rappresasi era tagliata a piccoli quadrati.}} *''''E cazze ca abballano 'ncapa.'''<ref>Citato in Carlo Giarletta, ''Anime partenopee'', [https://books.google.it/books?id=bIwxDwAAQBAJ&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false] p. 32.</ref> :''I peni che ballano in testa.'' ::{{spiegazione|Grandissime preoccupazioni. ''Tené 'e cazze ca abballano 'ncapa'': essere assillati da grandissime preoccupazioni; l'opposto speculare di chi ''tene 'a capa fresca''.}} *'''È cchiù 'a spesa ch'a 'mpresa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 245.</ref> :''È più la spesa che l'impresa.'' ::{{spiegazione|Non ne vale la pena. Il risultato non giustifica i costi e l'impegno.}} *'''‘E ccumparze ‘e ll'Aida.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario Napoletano'', p. 114.</ref> :''Le comparse dell'Aida.'' ::{{spiegazione|Persone esitanti, indecise, titubanti.}} *'''È fernuta a brenna.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 27.</ref> :''È finita a crusca.'' ::{{spiegazione|È un fiasco completo, un totale flop. Lo so dice di progetti intrapresi con grande speranza di successo e di vantaggi che, contro ogni aspettativa, falliscono. L'espressione trae origine dall'uso borbonico di far caricare per le esercitazioni i cannoni a crusca invece che a polvere da sparo.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 27.</ref>}} *'''È fernuta 'a zezzenella.'''<ref>Citato in Ottorino Gurgo, ''Lazzari: una storia napoletana'', Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=zH1BRrkAjw0C&lpg=PA172&dq=%C3%A8%20fernuta%20a%20zezzenella&hl=it&pg=PA172#v=onepage&q=%C3%A8%20fernuta%20a%20zezzenella&f=false p. 172] ISBN 88-7188-857-X</ref> :È finita (non ha più latte) la (piccola) [[seno|mammella]]. ::{{spiegazione|È finito il tempo delle vacche grasse. La pacchia è finita.}} *''''E ffodere cumbattono e 'e sciabbule stanno appese.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 143.</ref> :''I foderi combattono e le [[spada|sciabole]] restano appese.'' ::{{spiegazione|Chi dovrebbe eseguire un compito resta inattivo e chi non ha quest'obbligo è costretto a farsene carico.}} *'''È gghiuta 'a cart 'e musica 'mmane 'e barbiere.'''<ref name=barber>Citato in ''L'arte della fuga in ''tempo'' di guerra'', p. 26.</ref> :''È andato a finire lo spartito in mano ai barbieri.'' ::{{spiegazione|Si dice quando accade che qualcosa di importante finisca nelle mani di un incompetente.}} *''''E lente 'e Cavour.'''<ref name=nose/> :''Gli occhiali di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]].'' ::{{spiegazione|Le manette nel gergo della malavita.}} *'''È ll'aria c' 'o mena.'''<ref>Citato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', a cura di Davide Monda, BUR Rizzoli, Milano, [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Di%20Giacomo&hl=it&pg=PT367#v=onepage&q&f=false 367]</ref> :''È l'aria che lo porta.''' ::{{spiegazione|È nell'aria, si sente nell'aria, si avverte.}} *'''È ‘na mola fraceta.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Il custode degli arcani'', PIEMME, Milano, 2011,[https://books.google.it/books?id=atzMIJQDhHMC&lpg=PA286&dq=%C3%88%20'na%20mola%20fraceta.&hl=it&pg=PA286#v=onepage&q&f=false p. 286]</ref> :''È una mola fradicia.'' ::{{spiegazione|È uno scansafatiche.}} *'''È na varca scassata.'''<ref>Citato in ''Lo Trovatore, Giornale del popolo'', 1871, [https://books.google.it/books?id=QhcwAAAAYAAJ&dq=%C3%A8%20na%20varca%20scassata&hl=it&pg=PA102-IA5#v=onepage&q&f=false]</ref> :''È una barca rotta.'' ::{{spiegazione|È un progetto, una realtà disastrosa. Fa acqua da tutte le parti.}} *'''È na zarzuela.'''<ref>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', [https://books.google.it/books?id=FKYdAQAAIAAJ&q=%C3%A8+%27na+zarzuela&dq=%C3%A8+%27na+zarzuela&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwics_SXuN3lAhXRsKQKHVDOB64Q6AEIKDAA p. 516].</ref> :''È una zarzuela.'' ::{{spiegazione|"[...] cosa di poco conto, priva di mordente, piena solo (per dirla con [[William Shakespeare|Shakespeare]]) "di rumore e di vento" e che non significa nulla."<ref>La spiegazione, di Renato De Falco, è in ''Alfabeto napoletano'', p. 516.</ref>}} *'''È notte u fatte.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 334</ref> ::{{spiegazione|("È notte il fatto") È una situazione terribile ed è estremamente difficile venir fuori.}} *'''È nu cacasicco.'''<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno nei Peducoli di Gennaro Aspreno Rocco'', testo integrale in latino e traduzione in vernacolo afragolese, Edizione Istituto di Studi Atellani, 1985, [https://books.google.it/books?id=WEBC99ouJRIC&lpg=PT8&dq&pg=PT52#v=onepage&q&f=false p. 52].</ref> :''È un "evacua-scarso".'' ::{{spiegazione|È avaro, spilorcio fino all'inverosimile, così tanto che ha fama di essere tiratissimo fin nel rilascio delle sue stesse deiezioni, pur di non cedere nulla che gli appartenga.}} *''''E piere 'e Pilato.'''<ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 21.</ref> :''Ai piedi di [[Ponzio Pilato|Pilato]].'' ::{{spiegazione|''Stà 'e piere 'e Pilato.'' Essere in grande privazione, afflizione, in estrema miseria.}} *'''‘E pizzeche ncopp’’a panza.'''<ref name=fishetiello/> :''I pizzichi sulla pancia.'' ::{{spiegazione|''Darse 'e pizzeche 'ncopp' 'a panza'': Darsi i pizzichi sulla pancia: rassegnarsi, sopportare con rassegnazione. "[...] ''nun ce steva niente 'a mangià e io stevo allerta pe scummessa, e me devo ‘e pizzeche ncopp’’a panza'' [...]<ref>In Guglielmi, ''Ceceniello'', p. 23.</ref>. "[...] non c'era niente da mangiare e a stento mi reggevo in piedi e mi davo i pizzichi sulla pancia (sopportavo rassegnato) [...]"<ref>In Guglielmi, ''Ceceniello'', p. 23.</ref>.}} *'''‘E ppérete ‘nnànt'â bànda.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 61.</ref> :''I peti innanzi alla banda.'' ::{{spiegazione|I peti del capobanda mentre cammina in testa alla formazione che avanza suonando fragorosamente. Azioni o iniziative inutili, inconsistenti, inconcludenti. ''Fa' 'e pperete 'nnant'â banda'': agire a vuoto, ma anche: darsi grandi arie di sapiente, senza averne i requisiti; comportarsi fastidiosamente da saccente.}} *'''‘E ranavuóttole ‘int’â panza.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 283.</ref> :''I [[rospo|rospi]] nella pancia.'' ::{{spiegazione|''Tené 'e ranavuottole int' â panza'': avere i [[w:borborigmo|borborigmi]].}} *'''È rimasto scupiérto a ramma.'''<ref name=copper>Citato in Altamura e Giuliani, '''Proverbi napoletani'', p. 161.</ref> :''È rimasto scoperto a rame.'' ::{{spiegazione|È stato smascherato, si è scoperto che è un imbroglione. (È venuto allo scoperto il rame che stava sotto la patina che lo dorava per falsificarlo.}} *'''È robba d' 'o zi Peppe!'''<ref>Citato in [[Alberto Consiglio]], ''La camorra a Napoli'', a cura di Luigi Musella, Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=B1U47jkA8q8C&lpg=it&pg=PA106#v=onepage&q&f=false p. 106]. ISBN 88-7188-917-7</ref> oppure: '''Facite passà, è rrobba 'e don Peppe.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 627.</ref> :''È roba dello zio Peppe (Garibaldi)! oppure: Fate passare, è roba di don Peppe (Garibaldi)''. ::{{spiegazione|Sorta di parola d'ordine con cui i camorristi riuscivano a far entrare a Napoli qualsiasi cosa in totale franchigia, eludendo con questa formula ogni controllo. Il riferimento a Garibaldi è connesso alla decisione adottata del ministro dell'interno [[Liborio Romano]] poco prima dell'entrata di Garibaldi a Napoli il 7 settembre 1860, di affidare il mantenimento dell'ordine pubblico al capo della camorra Tore 'e Crescienzo ed ai camorristi suoi affiliati, integrandoli nei ranghi della Guardia cittadina. La già costituita Guardia di Pubblica Sicurezza fu successivamente abolita dal Ministro dell'interno e Prefetto di Polizia del Governo provvisorio [[Silvio Spaventa]] che mise in atto energiche misure repressive nei confronti della camorra.<ref>{{cfr}} ''La camorra a Napoli'', p. 106.</ref>}} *''''E sbreglie p<nowiki>'</nowiki>'o saccone<ref>'''O saccone'': il pagliericcio.</ref>.'''<ref name =mouchoir/> :''Le foglie secche di mais (la pula) per il materasso (il pagliericcio).'' ::{{spiegazione|'''E sbreglie'' (chiamate anche ''sgòglie'') costituivano l'imbottitura dei materassi di chi non poteva permettersi la lana. Chi era tanto povero da non poter acquistare neppure le ''sbreglie'' riempiva i materassi con foglie secche di castagno raccolte in autunno personalmente in montagna<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref>}} *''''E sciure 'e fiche.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 131.</ref> :''I fiori di fichi.'' ::{{spiegazione|I fichi primaticci, grossi e carnosi. La loro comparsa coincideva con la festa dei Santi Pietro e Paolo. Sembra che per anticiparne la maturazione si iniettasse nel frutto ancora piccolo e acerbo qualche goccia di olio.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 131.</ref>}} *'''È {{sic|sparate}} u cannone!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref> :''È sparato il cannone!''<ref>Così tradotto in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref>''È mezzogiorno.''<ref>In passato si usava dare il segnale di questa ora sparando con un colpo di cannone dall'altura di S. Martino. Apicella racconta un aneddoto riferito a questo modo di dire: Uno [[w:|scugnizzo]] chiese l'ora ad un passante, questi, volendo prenderlo in giro rispose: ''Guagliò, è mieziuorne manche nu cazze!'' Ragazzo, è mezzogiorno meno un c.....avolo!, intendendo dire scherzosamente che mancava un quarto d'ora a mezzogiorno. Quasi immediatamente da S. Martino risuonò il colpo di cannone e lo scugnizzo replicò ancor più maliziosamente: ''Signò, tiene nu cazzo arrete!'' Signore, hai un c.....avolo dietro!, cioè... il tuo orologio va indietro di un quarto d'ora.{{cfr}} Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref> *'''È stato pigliato cu 'o llardo ncuollo'''<ref>Citato in Eduardo Estatico e Gerardo Gagliardi, ''La cucina napoletana'', Newton Compton Editori, Roma, 2015. [https://books.google.it/books?id=61KnCgAAQBAJ&lpg=PT124&dq=nun%20c'%C3%A8%20perdenza&hl=it&pg=PT148#v=onepage&q=llardo&f=false]. ISBN 978-88-541-8756-6</ref> :''È stato preso con il lardo addosso.'' ::{{spiegazione|È stato colto in flagrante con la refurtiva.}} *''''E stramacchio.'''<ref>Citato in Massimiliano Canzanella, ''8 Cunte s-pare'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=aAJbDAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=massimiliano%20canzanella&hl=it&pg=PT18#v=onepage&q&f=false]</ref> ::{{spiegazione|Di nascosto, in segreto, clandestinamente, occultamente, alla chetichella.}} *''''E tennose.'''<ref name=codex/> :''Nella parlesia''<ref name=spikkesia/>'': il seno.'' *'''E tiritittittì!'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubba'', p. 28.</ref> variante: '''E tiritittittì, tirame 'na vranca 'e pile e ogne diece ne faie 'na nucchetella!'''<ref>Raccolto in area vesuviana dallo studioso Salvatore Argenziano, citato in ''Mannaggia Bubba'', p. 29.</ref> :''E tiritittittì! ''variante'': E tiritittittì, tirami una manciata di peli e di ogni dieci ne fai un fiocchetto!'' ::{{spiegazione|Non me ne importa un fico secco! Me ne infischio perdutamente!}} *''''E toche toche.'''<ref>Citato in Luciano De Crescenzo, ''Tale e quale, {{small|Con un capitolo inedito}}'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=Rtg2CcWsHLkC&lpg=PT4&dq=toche%20toche&hl=it&pg=PT4#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref> :''Nella parlesia''<ref name=spikkesia/>'': le prosperose mammelle di un florido seno.'' *'''È trasuto 'e sicco e s'è avutato 'e chiatto.'''<ref name=slimfat>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 155.</ref> :''È entrato "di secco" (umilmente) e si è girato "di grasso." (con superbia)''. ::{{spiegazione|È entrato timidamente ed ora vuole spadroneggiare.}} *'''È venuto 'o Pat'abbate 'e ll'acqua.'''<ref name=slimfat/> :''È venuto (giù) il Padre Abbate dell'[[pioggia|acqua]].'' ::{{spiegazione|Si è rovesciato un terribile acquazzone.}} *'''È zumpata 'a vacca 'ncuollo 'o vuoio<ref>Vojo: bue. {{cfr}} Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 384.</ref>.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PA1&dq=Patrizia%20Mintz&hl=it&pg=PT69#v=onepage&q&f=false p. 69].</ref> :''È saltata la vacca addosso al bue'' ::{{spiegazione|Si è capovolto il mondo, va tutto irreparabilmente alla rovescia.}} *'''Ecce<ref>Tradotto da Apicella con l'onomatopeico: Eccì (rumore di uno starnuto).</ref>, stutate sunt lampioncelle!''' <ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 314.</ref> :''Si sono spenti i lampioncini!'' ::{{spiegazione|[[w:|Latino maccheronico]] per dire che un'azione ha avuto termine o che una situazione è irrimediabilmente compromessa.<ref>Per quest'ultima interpretazione {{cfr}} Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 230.</ref>}} *'''Essere a banca d'u turrunaro.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 441.</ref> :''Essere il banco del venditore ambulante di torroni.'' ::{{spiegazione|I venditori di torrone sono i primi ad allestire, in occasione delle feste popolari, i banchi di vendita e gli ultimi ad andar via per esaurire la merce. La locuzione è riferita agli scrocconi che si presentano senza invito tutte le feste in cui si offre l'opportunità di banchettare lautamente. ''Essere 'a banca d' 'o turrunaro'': imbucarsi a tutte le feste e congedarsi per ultimi quando non resta più nulla da scroccare.}} *'''Essere bona 'int'all'arma d'a 'a mamma.'''<ref name=tonnerre>Citato in ''La donna nei detti napoletani'', p. 46.</ref> :''Essere formosa, procace fin dalle viscere (dall'anima) della mamma.'' *'''Essere cchiù luongo d' 'a misericordia 'e Dio.'''<ref name=erbarme>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 152.</ref> :''Essere più lungo (alto) della misericordia di Dio.'' ::{{Spiegazione|Essere di statura altissima.}} *'''Èssere cuòrpo 'e veretàte.'''<ref>Citato in Partenio Tosco, pp. 265-6.</ref> :''Essere corpo di verità''. ::{{spiegazione|Essere bugiardi, quindi esternare bugie e tenere in corpo le verità.}} *'''Essere figlio 'e 'na cooperativa 'e pate.'''<ref name=mèrevolage>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?hl=it&id=h1cRAQAAIAAJ&dq=mpren%C3%A0%27+%27e+feneste&focus=searchwithinvolume&q=mpren%C3%A0%27+].</ref> :''Essere figlio di una cooperativa di padri.'' *'''Èssere gràsso 'e sùvaro.'''<ref name=toscodueseicinque>Citato in Partenio Tosco, p. 265.</ref> :''Essere grasso di sughero''. ::{{spiegazione|Detto di notizie propagandate come accattivanti e nuove, ma che si rivelano nulla di entusiasmante.}} *'''Essere miedeco 'e carrozza.'''<ref name=Aesculapius>Citato in ''Studi etno-antropologici e sociologici'', vol. XII-XIII, Atena, Napoli, 1984, p. 12, [https://books.google.it/books?id=CYkiAQAAMAAJ&q=miedeco+%27e+carrozza&dq=miedeco+%27e+carrozza&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwia3snP5IfdAhUlMuwKHdYpAm8Q6AEIJzAA]</ref> :''Essere [[medico]] di carrozza.'' ::{{Spiegazione|Essere medico di successo, ricco, ma anche: veniale, privo di scrupoli, esoso, interessato unicamente al guadagno.}} *'''Essere 'na capafemmena'''<ref name=tonnerre/> :''Essere una donna superlativamente bella.'' *'''Essere 'na Die 'e femmena, 'na femmena ' truono, na femmena ca fa fermà 'e rilorge, ecc...'''<ref name=tonnerre /> :''Essere una "Dio di donna" (dalle forme molto vistose), una donna di tuono, una donna che fa fermare gli orologi, ecc...'' *'''Essere 'nu gulìo {{sic|l}}'ommo'''<ref>Refuso: in realtà ''d'ommo'', di uomo.</ref>'''.'''<ref name=erbarme /> :''Essere un desiderio, una "voglia" d'uomo.'' ::{{spiegazione|''Essere nu ''gulìo'' d'ommo.'' Essere un uomo insignificante, velleitario, mancato.}} *'''Èsse nu mmoccafave.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 365.</ref> :''Essere un imboccafave, un mangia-fave.'' ::{{spiegazione|''È nu mmoccafave.'': riferito a chi crede ingenuamente a tutto quel che gli si dice; detto di chi, senza un reale motivo, resta sbalordito di tutto ciò che vede, oppure di chi ha sempre dipinta sul volto un'espressione incantata, assente, come se guardasse nel vuoto.}} *'''Èssere 'o soccùrzo 'e Pisa.'''<ref name=toscodueseisei>Citato in Partenio Tosco, p. 266.</ref> :''Essere il soccorso di Pisa''. ::{{spiegazione|Essere una persona a cui è stato chiesto aiuto, ma che si presenta come disponibile solo dopo molto tempo dal fatto. Riprende un avvenimento della Repubblica di Pisa.}} *'''Èssere tenàglia franzèse.'''<ref name=toscodueseicinque/> :''Essere tenaglia francese''. ::{{spiegazione|Essere molto avari, prendere e non dare.}} *'''Essere vajassa a re de Franza.'''<ref>Citato in Alessia Mignone, ''Francesismi nel dialetto napoletano'', a cura di Marcello Marinucci, Università degli Studi di Trieste, 2005, [https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/5148/1/Francesismi_dialetto_napoletano.pdf p. 28, § 34]. ISBN 978-88-8003-336-0</ref> :''Essere serva del re di Francia.'' ::{{spiegazione|''Sî vajassa a re de Franza'' o ''Sî 'na vajassa d' 'o rre de Franza'': sei serva del re di Francia, o, sei una serva del re di Francia: titolo tutt'altro che onorifico con cui una donna viene offesa in modo grave qualificandola come prostituta e, per di più, colpita dal cosiddetto [[sifilide|mal francese]].}} ==F== *'''Fa a messa pezzuta.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 175.</ref> :''Fare la messa elemosinata.'' ::{{spiegazione|Messa pezzuta era la messa celebrata con la raccolta di elemosine fatta da giovani scalze, per la celebrazione di una messa votiva. ''Fa' 'a messa pezzuta'': affaccendarsi, rivolgendo a destra e a manca richieste insistenti, per ottenere qualcosa.}} *'''{{sic|Fa}} a passa' cu' 'e fucetole.'''<ref name=pekfig>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 33.</ref> :''Letteralmente: fare a passare, "superare" con i beccafichi.'' ::{{spiegazione|Essere magro, magra come un beccafico.}} *'''Fa' 'a passiata d' 'o rraù.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 158.</ref> :''Fare la passeggiata del ragù.'' ::{{spiegazione|Il ragù era un piatto tradizionale dei giorni festivi, fare la passeggiata del ragù significa fare la passeggiata domenicale.}} *'''Fa' 'a seccia.'''<ref>Citato in [[Francesco Silvestri]], ''Teatro. Una rosa, due anime, tre angeli, quattro streghe'', Gremese, Roma, 2000<sup>1</sup>[https://books.google.it/books?id=SATDP9aY2mEC&lpg=PA110&dq=fa'%20%20'a%20seccia&hl=it&pg=PA110#v=onepage&q&f=false p. 110.] ISBN 88-7742-450-8</ref> :''Fare la [[seppia]].'' ::{{spiegazione|Gettare il malocchio.<ref>Anticamente ''Fare lo seccia'' significava: Farla da spavaldo. Su questo ed altri significati {{cfr}} D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 342.</ref>}} *'''{{sic|Fa}} 'a visita d' 'o miedeco.''' <ref name=Aesculapius /> :''Fare la visita del medico.'' ::{{Spiegazione|Fare una visita brevissima.}} *'''Fà 'a vìsita 'e sant'Elisabetta.''' :''Fare la [[visita]] di [[Elisabetta (madre del Battista)|sant'Elisabetta]].'' ::{{spiegazione|Fare una visita interminabile.<ref name=Am79/>}} *'''{{sic|Fa}} acqua {{sic|a'}} pippa.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 157.</ref> :''Fa acqua la [[pipa]] (manca il tabacco).'' ::{{spiegazione|Va male, sono al verde.}} *'''Fa 'aucellone.'''<ref>Citato in Usi e costumi dei camorristi, p. 216.</ref> :''Fare l'uccellone.'' ::{{spiegazione|Persona che fa valere le proprie ragioni sbraitando. Chi, senza discrezione, dice ad alta voce alta cose che sarebbe meglio tenere segrete. Es: ''Statte zitto. Nun fà 'aucellone!''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref> Sta' zitto. Non sbraitare, non berciare in questo modo! In Andreoli, col significato di: ''Uomo lungo e melenso.''<ref>Cfr. Andreoli, Vocabolario, p. 47.</ref>}} *'''Fà' cannulicchie.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&q=Fa%27+cannulicchie.&dq=Fa%27+cannulicchie.&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwidxJvbo7XdAhXB2SwKHe0HBdsQ6AEILzAB], Regina, Napoli, 1970, p. 111.</ref> :''Fare [[w:Solen marginatus|cannolicchi]].'' ::{{spiegazione|Fantasticare, costruire castelli in aria.}} *'''Fà' canta' 'e sùrece 'int'ô tiano.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. .53</ref> :''Far cantare i [[Topo|topi]] nella pentola.'' ::{{spiegazione|Avere la straordinaria capacità, l'abilità di ottenere, realizzare quello che si desidera.}} *'''Fa' 'e cose cu {{sic|e}} stentine 'mbraccio.'''<ref name=festina>Citato in Patrizia Rotondo Binacchi, ''A Napoli mentre bolle la pentola.'', [https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PA109&dq=fa%20'%20cosa%20juorno&hl=it&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p. 109]</ref> :''Fare le cose con gli intestini sulle braccia.''<ref>La traduzione è di Patrizia Rotondo Binacchi.</ref> ::{{spiegazione|Far le cose controvoglia.}}<ref>L'interpretazione è di Patrizia Rotondo Binacchi.</ref> *'''Fa' {{sic|e}} 'nu pilo 'na trave.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 162.</ref> :''Fare di un pelo una trave.'' ::{{spiegazione|Fare di un piccolo fastidio una tragedia, ingigantire un'inezia.}} *'''{{sic|Fa}} fesso 'o stommaco.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, '''{{sic|'a}} Cummedia 'e Farfariello'', ''{{small|parodia dell'inferno dantesco in dialetto napoletano}}'', [https://books.google.it/books?id=k7PdAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=antonino%20guglielmi&hl=it&pg=PA181#v=onepage&q&f=false p. 181].</ref> :''Far fesso, ingannare lo stomaco.'' ::{{spiegazione|Mangiare qualcosa giusto per attenuare, placare un po' la fame.}} *'''Fa fetecchia<ref>Domenico Rugerio-Greco, ''Nuovo vocabolario domestico-italiano, {{small|mnemosino o rimemorativo per avere in pronto e ricercare i termini dimenticati o ignorati}}'', [https://books.google.it/books?id=I3-AMIy0dtYC&dq=&pg=PA204#v=onepage&q&f=false p. 204]</ref>.'''<ref>Citato in ''Lo matremmonejo pe' mennetta. {{small|Commeddeja redicola pe museca de Tommaso Mariani}}'', Napoli, [https://books.google.it/books?id=SGwhJwfA-EEC&dq=&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.]</ref> ::{{spiegazione|Fallisce, fa cilecca, manca il suo obiettivo.}} *'''Fa' l'arte d<nowiki>'</nowiki>'o funaro.'''<ref name=Seite>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 36.</ref> oppure '''Fa' comm<nowiki>'</nowiki>'o funaro.'''<ref name=Seite/> :''Fare l'arte del funaio. Fare come il funaio.'' ::{{spiegazione|Il funaio o funaiolo avvolgeva con le mani la canapa indietreggiando man mano che sotto le sue mani la fune prendeva forma. Far l'arte del funaio significa percorrere a ritroso la strada che porta al successo, regredire anziché progredire.}} *'''Fà l'àsteco arreto a 'e rine.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 133.</ref> :''Fare il solaio dietro i reni.'' ::{{spiegazione|Bastonare pesantemente uno sventurato sulla schiena e sulle spalle. Un tempo i solai venivano fabbricati in lapillo bianco: ammassato sul piano superiore delle abitazioni, veniva battuto, con un lavoro che univa forza e pazienza, per giorni interi con la ''mazzola'' (mazzuolo, mazzapicchio) allo scopo amalgamarlo, consolidarlo e renderlo compatto ed impermeabile.<ref>{{cfr}} più estesamente, ''C'era una volta Napoli'', p. 133.</ref>}} *'''Fa le<ref name=epsilon/>cofecchie<ref>Cofecchia: Cosa ed azione non onesta, Leggerezza, Incostanza. La definizione è in D'Ambra,''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 132.</ref>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 132. </ref>'''Fa cofecchie.'''<ref>[[Torquato Tasso]] e [[Gabriele Fasano]], ''Lo Tasso Napoletano, {{small|zoè, La Gierosalemme libberata de lo Sio Torquato Tasso, votata a llengua nosta da Grabiele Fasano Desta Cetate: e dda lo stisso appresentata a la llostrissema nobelta nnapoletana}}, vol. I'', a la Stamparia de Iacovo Raillardo, Napoli, 1689, [https://books.google.it/books?id=bKJDAAAAcAAJ&lpg=PA21&ots=mZT7sUvwIT&dq=&pg=PA21#v=onepage&q&f=false].</ref> ::{{spiegazione|''Fà 'e cofecchie'': Agire copertamente con intenzioni non limpide, confabulare, raggirare, essere infedeli in amore. / Aggiramenti e girandole di parole con inganno{{sic|.}} far cofecchie, ''cioè'', portarla a lungo con parole e scuse ingannevoli.<ref>Questa definizione è in ''Lo Tasso Napoletano'', nota ''f'', p. 21.</ref>}} *'''Fa' ll'arte d' 'o sole.'''<ref>Citato in Raffaele Cossentino, ''{{sic|la}} Canzone napoletana dalle origini ai nostri giorni, {{small|Storia e protagonisti}}'', prefazione di Marcello D'Orta, Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=kcqSCwAAQBAJ&lpg=PT217&dq=&pg=PT217#v=onepage&q&f=false p. 217].</ref> :''Fare l'arte del sole.'' ::{{spiegazione|Il sole, così radiosamente alto nel cielo, così remotamente lontano dalle tribolazioni umane, il cui solo impegno è splendere e contemplare sempre sereno e imperturbato la creazione in tutta la sua bellezza, senza che mai giunga a lui neppure un'eco della fatica, dell'affanno del vivere, senza doversi mai dare pensiero di nulla. Allo stesso modo fare l'arte del sole vuol dire trascorrere l'intera vita in piacevole ozio, mai offuscati, affrancati per sempre dal peso di gravami, intralci, difficoltà; in piena beatitudine, solo dediti al lieto e spensierato godimento dei piaceri.}} *'''Fa ll'arte de Francalasso<ref>Oppure: di Michelasso. Francalasso: epicureo, scioperato, gaudente.</ref>; magna, bbeve, e se sta a spasso.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 186.</ref> ::''Fa il mestiere di Francalasso: mangia, beve e sta a spasso.'' *'''Fa ll'arte 'e Micalasse.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 40.</ref> :''Fa l'arte di Michelaccio.'' ::{{spiegazione|''Ll'arte 'e Micalasse'' o ''Micalasso'': passare il giorno oziando, essere uno scansafatiche.}} *'''Fà magnà 'o limone.'''<ref name=sour>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA6#v=onepage&q&f=false p. 6.]</ref> :''Fare mangiare il [[limone]].'' ::{{spiegazione|Far rodere dalla rabbia.}} *'''Fa' na chiàveca.'''<ref>Citato in [[Renato De Falco]], ''Alfabeto napoletano'', vol II, [https://books.google.it/books?id=Uzgct1gWZH0C&q=fa%27+na+chiaveca&dq=fa%27+na+chiaveca&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiqhfuQks7mAhVNqaQKHdydAeQ4ChDoAQgnMAA p. 30].</ref> :''Fare una chiavica, una fogna.'' ::{{spiegazione|''Fa' na chiaveca'': imbruttire, rovinare qualcosa. ''Fa' na chiaveca a uno'': rimproverare qualcuno con energica, estrema asprezza, umiliandolo, intimidendolo al punto di stroncarne qualsiasi volontà e capacità di replica.}} *'''Fa' 'na cosa 'e juorno.'''<ref name=festina/> :''Fai una cosa "di giorno".'' ::{{spiegazione|Fai veloce, senza perdere troppo tempo. Sbrigati.}} *'''{{sic|Fa}} na croce nera.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 100.</ref> :''Fare una croce nera.'' ::{{spiegazione|Prendere definitivamente le distanze, cessare, chiudere radicalmente e per sempre ogni rapporto con una persona o una situazione.}} *'''Fà na putecarella<ref>''Putecarella'' da ''pétite querelle'', piccola lite, lite di poco conto. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref>.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', Stabilimento Tipografico dei fratelli De Angelis, Napoli, 1867, [https://books.google.it/books?id=g7KZAHxOSN4C&dq=&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24] </ref> ::{{spiegazione|Entrare in lite, polemizzare, battere e ribattere in modo insistente con argomenti futili, speciosi, inconsistenti.}} *'''Fà nu sizia-sizia.'''<ref>Citato in AA. VV. ''Proverbi & modi di dire. Campania'', [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA79&dq=nu%20sizia%20sizia&hl=it&pg=PA79 p. 218], Simonelli, Milano, 2006. ISBN 8876471030</ref> :''[[lamento|Lagnarsi]], essere petulanti in modo ossessivo.'' *'''Fa’ ‘o cicero ‘ncopp’a ‘o cucchiaro.'''<ref>Citato in Francesco Gangale, ''O Sistema Guagliù'', Youcanprint Self-Publishing, [https://books.google.it/books?id=oH2oCwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Francesco%20Gangale&hl=it&pg=PA103#v=onepage&q&f=false p. 103]</ref> :''Fare il cece sul mestolo.'' ::{{spiegazione|Darsi importanza, ostentare in modo compiaciuto un'aria di superiorità, impancarsi a maestro.}} *'''Fà' 'o cuollo luongo.'''<ref name=mèrevolage/> :''Letteralmente: fare il collo lungo'' ::{{spiegazione|Aspettare, attendere impazientemente.}} *'''Fà 'o pàcco.'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA159#v=onepage&q&f=false p. 159.]</ref> :''Fare il pacco.''<ref>Sostituire alla consegna il pacco che contiene la merce acquistata con un altro di diverso contenuto privo di valore.</ref>'' '' ::{{spiegazione|Imbrogliare, truffare.}} *'''Fa 'o paro e 'o sparo.'''<ref>Citato in Salvatore Cerino, ''Napoli eterna musa'', Alfredo Guida Editore, 1994, [https://books.google.it/books?id=4tnUCiyN_u8C&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Cerino&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q&f=false p. 41]. ISBN 78-7188-082-X</ref> :''Fare pari e dispari.'' ::{{spiegazione|Soppesare i pro e i contro. Essere indecisi, esitare nel dubbio.}} *'''Fa' 'o pìreto sanguégno.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera,''Dizionario napoletano'', p. 263.</ref> :''Fare il peto sanguigno.'' ::{{spiegazione|Compiere un gesto spagnolesco<ref>La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 263.</ref>. Fare un gesto splendido.}} *'''Fa' 'o protanquanquero.'''<ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''I Proverbi di Napoli'', con ventiquattro litografie fuori testo di Gatti e Dura, Edizioni del Giglio, SEN, Napoli, 1978, p. 166.</ref> :''Fare il millantatore.'' *'''Fa' 'o quatto 'e maggio.'''<ref>Citato in Carlo De Frede, ''Il Decumano Maggiore da Castelcapuano a San Pietro a Maiella, {{small|Cronache napoletane dei secoli passati }}'', Liguori editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=tYOLxlRC05gC&lpg=PP1&dq=Carlo%20De%20Frede&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19].</ref> :''Fare il quattro di maggio.'' ::{{spiegazione|Traslocare.<ref>Per l'origine dell'espressione si veda più dettagliatamente ''Il Decumano Maggiore da Castelcapuano a San Pietro a Maiella'', nota 8, p. 19.</ref>}} *'''Fà 'o rammaglietto a marzo.'''<ref>''Etnologia, antropologia culturale'', vol. 12, Atena, AR-Company editrice, Napoli, 1984, p. 7, [https://books.google.it/books?hl=it&id=cbHWAAAAMAAJ&dq=ten%C3%A8+a+grazia+d%27o+miedeco&focus=searchwithinvolume&q=rammaglietto]</ref> :''Fare (o purta', portare) il mazzolino di fiori a marzo.'' ::{{Spiegazione|Risentire nel mese di marzo di tutti i malanni sopportati durante la stagione invernale.}} *'''Fà o rre cummanna a scoppole.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 172.</ref> :''Parola per parola: fare il re comanda a scappellotti.'' ::{{spiegazione|L'aura di regalità di questo messere è pari a quella di un adulto che ottenga il rispetto di un bambino o di un minore a suon di scappellotti. In tutto e per tutto la sbiadita ombra, la miserabile parodia di un re, di un uomo eminente. La dolorosa, inoccultabile realtà lo rivela a colpo sicuro uomo senza carattere, senza autorevolezza, senza prestigio, senza carisma, arido, micragnoso, limitato, perfettamente insignificante. Schiacciato da un inconfessabile complesso di inferiorità, tenta di compensarlo agendo verso gli altri con le armi del frustrato colmo di risentimento: ostentata e compiaciuta arroganza, squallide, gratuite vessazioni, grette rivalse, puntigliose e meschine ripicche, ottuse prevaricazioni, rozze prepotenze. Questa la strategia che mira a celare – ottenendo un risultato diametralmente opposto – la propria sostanziale viltà e inconsistenza.}} *'''Fa 'o scemo pe' nun ghi' 'a guerra.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 147.</ref> :''Fa lo scemo per non andare alla guerra.'' ::{{spiegazione|Fingersi tonto per eludere un compito difficile, rischioso, per evitare complicazioni.}} *'''Fà 'o scrupolo d'<nowiki>'</nowiki>o ricuttaro'''<ref>Citato in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 172.</ref> :''Fare (avere, farsi) lo scrupolo del [[Sfruttamento della prostituzione|lenone]].'' ::{{spiegazione|'''Ha fatto 'o scrupolo d' 'o ricuttaro!'''<ref>Citato in [[Roberto De Simone]], ''La gatta Cenerentola'', Giulio Einaudi Editore, 1977, [https://books.google.it/books?hl=it&id=ZR1RAQAAIAAJ&dq=scrupolo+d%27+%27o++ricuttaro&focus=searchwithinvolume&q=scrupolo, p. 26]</ref>: Si è fatto lo scrupolo del lenone! Così viene bollata l'ipocrisia di chi, benché abituato a commettere crimini gravi, non esita a condannare con la massima asprezza le lievi mancanze altrui.}} *'''Fa' 'o speziale.'''<ref name=matches/> :''Fare lo speziale.'' ::{{spiegazione|Essere concentrati in un lavoro che necessita di grande attenzione. ''Famme fa' 'o speziale.'' Fammi lavorare, fammi operare, non distrarmi, non crearmi complicazioni.}} *'''Fa' o [[w:zeza|zeza]].<ref>Diminutivo di Lucrezia.</ref>'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA271#v=onepage&q&f=false p. 271]</ref> :''Fare il "zeza."'' ::{{spiegazione|Fare il cascamorto, lo smanceroso. Comportarsi in modo stucchevole.}} *'''Fà' òra prué.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 287.</ref> :''Fare ora pro me.'' ::{{spiegazione|Essere assolutamente egoisti: tutto a me e niente agli altri.}} *'''Fa passà chello d' 'o cane.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=fa+pass%C3%A0+chello+d%27+%27o+cane&dq=fa+pass%C3%A0+chello+d%27+%27o+cane&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwib2cnji9DgAhUSUa0KHVmzDosQ6AEIKjAA p. 52].</ref> :''Far passare quello del [[cane]].'' ::{{spiegazione|Costringere a sopportare molte sofferenze, dare infiniti grattacapi (dati ad esempio da un figlio scapestrato).}} *'''Fà' / restà' quacquariéllo.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 71.</ref> ::{{spiegazione|Fà' quacquariéllo: burlare. / Restà' quacquariéllo: essere burlato.}} *'''[[bestemmia|Fa' scennere]] 'o paraviso 'nterra.'''<ref>Citato con spiegazione in [[Eduardo De Filippo]], ''Cantata dei giorni dispari'', vol. I, Einaudi, Torino, 1995, [https://books.google.it/books?hl=it&id=AHQIAQAAMAAJ&dq=scennere+%27o+paraviso+nterra&focus=searchwithinvolume&q=bestemmiare p. 578]. ISBN 880613633X</ref> :''Far scendere il Paradiso in terra.'' ::{{spiegazione|Bestemmiare tutti i santi.}} *'''Fà tanto no core.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto, 1864'', p. 91.</ref> :''Letteralmente: Fare assai grande un cuore.'' ::{{spiegazione|Sentir nascere, rinascere nel proprio cuore la speranza, aprirlo alla speranza.}} *'''Fa tre fiche nove [[w:Antiche unità di misura del circondario di Napoli|rotole]].'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1863, anno IV, 23-06-1863, p. 681.</ref> :''Fare di tre fichi nove rotoli.'' ::{{spiegazione|Fare di soli tre fichi circa otto chili significa esagerare, amplificare, magnificare, propalandoli ostentatamente a suon di pure chiacchiere, meriti che si è ben lungi dal possedere. Più in generale: "Ampliare, esagerare checchessia, Spacciare miracoli<ref>In Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 163.</ref>."}} *'''Fà' trósce e mósce.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 82.</ref> :''Acquistare pagando in contanti.'' *'''Fa vruoccole.'''<ref>Citato in ''La Fuorfece, {{small|o vero l'ommo pratteco co li diece quatre de la gallaria di Apollo, opere di Biasio Valentino}}'', vol I, Presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1783, [https://books.google.it/books?id=JNtJJD77fDYC&dq=&pg=PA119#v=onepage&q&f=false p. 119].</ref> :'' ''Fa' 'e vruoccole.'' Scambiarsi parole, sguardi dolci, tenerezze, effusioni fra innamorati.'' *'''Fa zita bona.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&hl=it&pg=RA1-PA206#v=onepage&q&f=false p.206]</ref> :''Fare "cedo bonis".'' ::{{spiegazione|Cedere i propri beni ai creditori e, in senso figurato, calare le brache. "Fare zitabona" era, anticamente, l'atto con cui il debitore insolvente manifestava in pubblico la volontà di cedere ai creditori i propri beni. <ref>"La cagione di questo traslato è un'antica, e costante tradizione tra noi, che nella semplicità de' costumi de' nostri maggiori, per darsi un castigo d'ignominia a coloro, che si ammettevano al miserabile beneficio della cessione de' beni, si fosse usato obbligargli a salir su d'una colonnetta in mezzo alla pubblica piazza del Palazzo de' Tribunali, ed ivi calarsi i calzoni, e mostrando il deretano ignudo, dire tre volte: ''Chi ha d'avere, si venga a pagare.'' (In ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', p. 207.)</ref>}} *'''Faccia 'e cuorno.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 384.</ref> :''Faccia di corno.'' ::{{spiegazione|Faccia tosta. ''Tené 'na faccia 'e cuorno'', o ('''e pepierno'', di piperno): avere una (bella) faccia tosta.}} *'''''Faccia miccia | e culo 'e nutriccia.'''''<ref>Citato in Giovanni Artieri, ''Napoli, punto e basta?'', p. 653.</ref> :''Volto magro e sedere da nutrice.'' ::{{spiegazione|Volto magro magro, ma fondo schiena generoso, molto ben pronunciato: una falsa magra.}} *'''Faccia 'ngialluta!'''<ref name="yellow">Citato in ''Storia dell'emigrazione italiana'', ''Arrivi'', a cura di Piero Bevilacqua, Andreina De Clementi e Emilio Franzina, Donzelli Editore, Roma, 2002, [https://books.google.it/books?id=cabYkjOC5CsC&lpg=PA303&dq=faccia%20'ngialluta!&hl=it&pg=PA303#v=onepage&q&f=false p. 303.] ISBN 88-7989-719-5</ref> :''Faccia gialla!'' ::{{spiegazione|San Gennaro. Con questo appellativo confidenziale le "parenti"<ref name=relative>Donne anziane devote a San Gennaro che, in occasione della cerimonia che culmina con il miracolo della liquefazione del sangue del Santo, con le loro preghiere e invocazioni intercedono presso di lui.</ref> sollecitano San Gennaro a compiere il miracolo della liquefazione del suo sangue se esso tarda a compiersi.}} *'''Faccio capa e muro.'''<ref>Citato in [[Pino Daniele]], Marcella Russano, ''Nero a metà, {{small|[[Pino Daniele]] Storia di una straordinaria rivoluzione blues}}'', BUR Rizzoli, Milano, 2015. ISBN 978-88-58-67766-7, [https://books.google.it/books?id=dvMxBgAAQBAJ&lpg=PT176&dq=&pg=PT176#v=onepage&q&f=false p. 176.]</ref> :''Faccio testa e muro.'' ::{{spiegazione|''Fa' capa e muro.'' Fare testa e muro: arrovellarsi il cervello senza riuscire trovare una soluzione, senza risultato.}} *'''Facesse 'na culata e ascesse 'o sole!'''<ref>Citato in ''Antropos in the world'', di Franco Pastore, ottobre 2016, [https://books.google.it/books?id=p5RKDQAAQBAJ&lpg=PA29&dq=Facesse%20'na%20culata%20e%20ascesse%20'o%20sole.&hl=it&pg=PA29#v=onepage&q&f=false p. 29.]</ref><ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 22.</ref> :''Stendessi un bucato e uscisse il sole!'' ::{{spiegazione|Non me ne va una giusta!}} *'''Facimm'ammuina<ref>Dallo spagnolo ''mohinar'', molestare, confondere. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 82.</ref>.'''<ref>Citato in Vincenzo A. Pistorio, ''Tre anni in volo sopra lo Stivale'', Yucanprint Self-Publishing, Tricase (LE), 2013, [https://books.google.it/books?id=QJoEAwAAQBAJ&lpg=PT36&dq=facimm'%20ammuina&hl=it&pg=PT36#v=onepage&q&f=false p. 31.] </ref> :''Facciamo confusione.'' ::{{spiegazione|Poiché maggiore è il disordine, la confusione, il caos, più facile è pescare nel torbido.}} *'''Facimmece a croce!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', vol. VI, p. 281.</ref> :''Facciamoci la croce!'' ::{{spiegazione|Cominciamo bene!<ref>In Viviani, ''Teatro'', vol VI, p. 281 col significato di Pazienza!</ref> '''Facimmece a croce, a primma matina!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', vol. VI, p. 281.</ref>Detto con ironia, sempre in senso antifrastico: Cominciamo proprio bene di primo mattino! La giornata comincia bene!}} *'''Facimmo muorze gruosse.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 482.</ref> :''Facciamo grandi morsi.'' ::{{spiegazione|Sbrighiamo senza perdere tempo la faccenda.<ref name=nimora/>}} *'''Faje 'o sorece d' 'o spezziale, allicche 'a fora à vetrina.'''<ref name=Zwang/> :''Fai il topo del droghiere, lecchi fuori dalla vetrina.'' ::{{spiegazione|Non ci guadagni un bel niente.}} *'''Famme fa 'o speziale!'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''La sceneggiata. Rappresentazioni di un genere popolare'', Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PA257&dq=famme%20fa'%20o%20speziale&hl=it&pg=PA257#v=onepage&q&f=false p. 257.] ISBN 88-7188-689-5</ref> :''Fammi fare lo speziale!'' ::{{spiegazione|Lasciami fare in santa pace il mio lavoro!}} *'''Far tubba catubba<ref>La catuba è un'antica danza moresca. {{cfr}} D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico'', p. 110, in cui la stessa locuzione è riportata in modo leggermente diverso dal Volpe.</ref>.'''<ref>Antica locuzione. Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile '', p. 370.</ref> ::{{spiegazione|Vacillare, camminare barcollando, come un ubriaco.}} *'''Fare<ref name=Φ/>'a casa spingula spingula.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. </ref> :''Fare la casa spilla spilla.'' ::{{spiegazione|Passare la casa (o qualsiasi altra cosa) al setaccio, cercare, frugare, rovistare con la massima accuratezza.}} *'''Fare<ref name=Φ>In forma corrente: Fà.</ref>chiagnere astreche e lavatore.'''<ref name=larmes>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 98.</ref> :''Far piangere solai e lavatoi.'' ::{{spiegazione|''Fà chiagnere astreche e lavatore'': Essere un Dongiovanni, Fare strage di donne.}} *'''Fàre comm'o càne 'e l'uortolàno.'''<ref name=duesettesette>Citato in Tosco, p. 277.</ref> :''Fare come il cane dell'ortolano.'' ::{{spiegazione|Essere invidioso, come il cane di un povero contadino.}} *'''Fare<ref name=Φ/>i permune fracete.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 293.</ref> :''Fare (rendere) fradici i polmoni.'' ::{{spiegazione|Spolmonarsi a furia di ripetere inutilmente le stesse cose.}} *'''Fare<ref name=Φ/>i stentine fracete.'''<ref>Citato ed interpretato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 404.</ref> :'' ''Fà 'e stentine fracete.'' Fare gli intestini fradici.'' ::{{spiegazione|Consumarsi di rabbia, Rodersi le budella, Rodersi dentro. / "''A bott' 'e t' 'o ripetere m' hê fatto fà 'e stentine fracete.''" A furia di ripetertelo mi hai fatto consumare le budella (fatto fare i visceri fradici).}} *'''Fare<ref name=Φ/>l'angarella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 27.</ref> :''"Fare la deviazione".'' ::{{spiegazione|''Fa' l'angarella''. Muoversi, spostarsi con "moto serpentiforme e sfuggente, qualcosa di simile al «dribbling», nel gioco dei bambini a moscacieca<ref>Questa definizione del termine ''angarella'' è in Artieri, ''Napoli, punto e basta?'', p. 31.</ref>. Cercare di sottrarsi all'esecuzione di un impegno.<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 27. Alla stessa pagina Andreoli riporta altri significati, come: scantonare o far cilecca. {{cfr}} più estesamente Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 27.</ref> Zigzagare, fuggire zigzagando.}} *'''Fare<ref name=Φ/>le ffusa<ref>'''O fuso'': il fuso.</ref>storte.'''<ref name=cross>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 56</ref> ::{{spiegazione|Antica espressione per: fare le corna, essere infedele, tradire.}} *'''Fare<ref name=Φ/>quarajesema primma d'u tiempo.'''<ref>Cirato in Andreoli, ''Dizionario napoletano-italiano'', p. 321.</ref> :''Fare quaresima anzitempo.'' ::{{spiegazione|Avere una moglie tutt'altro che formosa e procace, essere sposati ad una donna magrissima, scarna.}} *'''Fare scennere uno da i coglie d'Abramo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 108.</ref> :''Far discendere qualcuno dallo scroto di Abramo.'' ::{{spiegazione|Accrescere in modo esagerato il valore, la nobiltà di una persona.}} *'''Farese comme sorece nfuso a ll'uoglio.'''<ref name=opot/> :''Farsi come topo bagnato dall'olio.'' ::{{spiegazione|Essere tutto zuppo d'acqua, di pioggia.}} *'''Farenello''' o '''Farenella.'''<ref name=littlefish/> ::{{spiegazione|Farenello è una persona dai modi fastidiosamente manierati, ricercati, leziosi, stucchevoli; bellimbusto, cascamorto con le donne. Detto in differente contesto può significare omosessuale.}} *'''Farne chiù 'e Catuccio.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 167.</ref> :''Farne più di [[w:Louis-Dominique Bourguignon|Cartouche]].'' ::{{spiegazione|Farne di tutti i colori. Essere dissoluti. Lo si dice anche di bambini, ragazzi che combinano grosse marachelle.}} *'''Farse afferrà pe' pazzo.'''<ref>Citato in Vincenzo Raucci, ''Storia (e filosofia) della salute mentale {{small|attraverso i proverbi e i modi di dire dei dialetti italiani}}'', Youcanprint Self-Publishing, Lecce, 2019. ISBN 9788831604536, [https://books.google.it/books?id=EMKIDwAAQBAJ&lpg=PA60&dq=Farse%20afferr%C3%A0%20pe%20pazzo.&hl=it&pg=PA60#v=onepage&q&f=false p. 60].</ref> :''Farsi immobilizzare come un folle.'' ::{{spiegazione|Dare in escandescenze. Essere in preda a un'ira incontenibile. Montare su tutte le furie.}} *'''Fatt'e buono.'''<ref name=altarbeiter/> :''Bell'e fatto.'' *'''Fell' {{sic|e'}} pastiera.'''<ref name="slice">Citato in [[Riccardo Brun]], ''Genova express'', Manifestolibri, 2002, [https://books.google.it/books?hl=it&id=J3PyAAAAMAAJ&dq=fell%27+%27e+pastiera&focus=searchwithinvolume&q=pastiera p. 41]. ISBN 8872852730</ref> :''Fetta di pastiera.'' ::{{spiegazione|''È 'na fell' 'e pastiera'': è una persona che non ispira simpatia, di carattere chiuso, greve, cupo, malmostoso; una persona insomma pesante, indigesta.}} *'''Fernesce tutto a tarallucce e vino.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 173.</ref> :''Finisce tutto a tarallucci e vino.'' ::{{spiegazione|Tutto finisce a tavola con un pranzo; cioè senza prender veramente le cose sul serio.}} *'''Fessarie 'e cafè.'''<ref>Citato in Ruggero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PT77&dq=fessarie%20'e%20cafe'&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788807883880</ref> :''Sciocchezze, bagattelle da caffè.'' ::{{spiegazione|Chiacchiere futili mentre si sorseggia un caffè al bar. E tuttavia, poiché a volte capita che le futili chiacchiere degenerino in accese polemiche, si usa dire, per stemperare la tensione: ''Fessarie 'e cafè!''}} *'''{{sic|Ffa}}<ref name=Φ/> palicco<ref>Stuzzicadenti.</ref>.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 126.</ref> o '''Restà a {{sic|ppalicco}}.'''<ref name=palillo>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 487.</ref> o '''Spassarse co lo palicco.'''<ref name=palillo/> ::{{spiegazione|''Fa' palicco.'' "Fare stuzzicadenti" o, nelle varianti: restare a stuzzicadenti; divertirsi, spassarsela con lo stuzzicadenti: restare a bocca asciutta, digiunare; digiunare mentre altri mangiano.}} *'''Ffiglia 'e bbona crestiana.'''<ref name=bocri>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 124.</ref> :''Figlia di buona cristiana.'' ::{{spiegazione|(Al maschile: ''Figlio 'e buono crestiano'') Furba, scaltra.}} *'''Figlio 'e bucchino.'''<ref>Citato in Cosimo Aruta, ''{{sic|il}} '68 di un borghese riveduto e corretto'', Pellegrini Editore, Cosenza, stampa 2005, [https://books.google.it/books?id=Y8SPIc7kGpQC&lpg=PA284&dq=&pg=PA284#v=onepage&q&f=false p. 284]. ISBN 88-8101-253-7</ref> :''Figlio di [[fellatio]]. Figlio nato da una fellatio.'' ::{{spiegazione|Scaltrissimo, superscaltrissimo.}} *'''Figlio 'e 'ntrocchia'''<ref>Lo scaltro "te lo fa negli occhi" (latino: ''intra oculos''). Su questo ed altri possibili etimi {{cfr}} più dettagliatamente ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 143.</ref>.<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 142.</ref><ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 64.</ref> :''Figlio di "'ntrocchia."'' ::{{spiegazione|Sveglio, scaltro.}} *'''Figli'e zoccola.'''<ref name=furniture/> :''Figlio di [[ratto|pantegana]] (in senso lato: donna di assai facili costumi).'' ::{{spiegazione|Persona scaltrissima, scaltrissima e spregiudicata.}} *'''Foss' 'a Madonna!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 309.</ref> :''Volesse il Cielo!''<ref>Traduzione in ''Teatro'', IV, p. 309.</ref> *'''Fosse angiulo 'a vocca vosta.'''<ref>Citato in Antonino Gglielmi, ''Mariuoki... ma onesti'', [https://books.google.it/books?id=EKPeAwAAQBAJ&lpg=PA38&dq=&pg=PA38#v=onepage&q&f=false p. 38]</ref> :''Fosse angelo (che è veritiero per essenza) la vostra bocca!'' ::{{spiegazione|Che possa avverarsi quello che dici (dite), che mi auguri (augurate)|}} *'''Foss'o Ddio!'''<ref>Citato in ''Rivista italiana di dialettologia'', Cooperativa libraria universitaria editrice, 2000, vol. 23-24, [https://books.google.it/books?hl=it&id=VEkqAQAAIAAJ&dq=%27o+libro+s%27%C3%A8+fernuto&focus=searchwithinvolume&q=foss%27o+ddio p. 135].</ref> :''Letteralmente: "Fosse il Dio!"'' ::{{spiegazione|Lo volesse Dio! Fosse questa la volontà di Dio! Magari, magari!}} *'''Frijenno magnanno.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 830.</ref> :''Friggendo mangiando.'' ::{{spiegazione|Cibo da mangiare appena fritto, immediatamente, dalla padella al palato. Più in generale si dice di cose che vanno fatte con estrema rapidità, senza pause, senza intervalli, con assoluta continuità.}} *'''Frijere 'o pesce cu ll'acqua.'''<ref>Citato in Autori Vari, ''Proverbi & Modi Di Dire - Campania'', Simonelli Editore, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA43&dq=frijere%20%20'o%20pesce%20cu%20ll'%20acqua&hl=it&pg=PA43#v=onepage&q&f=false p. 43.] ISBN 88-7647-103-0</ref> :''Friggere il pesce con l'acqua.'' ::{{spiegazione|Fare qualcosa senza disporre dei necessari mezzi, ingegnarsi a farla nel modo più economico, essere in estrema povertà.}} *'''Frisco 'e rezza.'''<ref>Citato in ''A Neopoli nisciuno è neo'', [https://books.google.it/books?id=Or2ODAAAQBAJ&lpg=PT9&dq=frisco%20'e%20rezza&hl=it&pg=PT9#v=onepage&q&f=false.]</ref> :''Fresco di rete. (Pesce freschissimo, appena pescato.)'' *'''Frisco frisco.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo, {{small|Vierze e prose nove e becchie de Luigi Chiurazzi, e d'autre}}''', anno III, 1877-1878; n. 6, 7 aprile 1877, [https://books.google.it/books?id=0T4_AQAAMAAJ&dq=&pg=PP31#v=onepage&q&f=false p. 3]</ref> :''Fresco fresco.'' ::{{spiegazione|All'improvviso.}} *'''Frusta llà.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 196.</ref> ::{{spiegazione|Verso con cui si scaccia un gatto.}} *'''Fruttecielle''' o '''Fruttille 'e ll'uocchie.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 185.</ref> :''Piccoli frutti degli occhi'' ::{{spiegazione|Le Pupille e, più precisamente, le iridi.}} *'''Funa fraceta.'''<ref>Vitato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 192 ; p. 541.</ref> :''Fune fradicia.'' ::{{spiegazione|Scansafatiche, accidioso.}} ==G== *'''{{NDR|'E}} Gallenelle<ref>'A gallenella: diminutivo di gallina. Nome dato al [[w:|rallus acquaticus]]. {{cfr}} D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 194.</ref>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 194.</ref> :''Le gallinelle.'' ::{{spiegazione|Le [[Pleiadi]].}} *'''Gattefelippe.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano.'', vol I, [https://books.google.it/books?id=hgpEAAAAcAAJ&dq=gattefelippe&hl=it&pg=PA163#v=onepage&q=gattefelippe&f=false p. 163].</ref> :''Complimenti, tenerezze, espressioni amorose, per lo più fatte di nascosto, segni fatti mimicamente indicanti amorosi rapporti. ''<ref>Definizione in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano.'', vol I, p. 163. </ref> '' Effusioni fra innamorati.'' *'''Gattimma.'''<ref name=chauchat/> :''L'ardore libidinoso de' gatti, Caldo, Fregola.''<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 181.</ref> *'''Gente 'e<ref>Nella fonte:'è, refuso.</ref>miez' 'a via.'''<ref>Citato in Marcello Ravveduto, ''Napoli-- serenata calibro 9, {{small|storia e immagini della camorra tra cinema, sceneggiata e neomelodici}}'', Liguori, Napoli, 2007, [https://books.google.it/books?id=vAXwAAAAIAAJ&q=gente+e+miez%27+%27a+via&dq=gente+e+miez%27+%27a+via&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwitv6SVq-vkAhWiw4sKHdjYB3AQ6AEINzAC p. 168].</ref> :''Gente di (in) mezzo (al)la strada. Gente della strada.'' ::{{spiegazione|Persone che si procurano di che vivere al di fuori della sicurezza e dell'ordine legali. La spietata durezza, l'alea e il pericolo della vita in strada (''miez' 'a via'') rappresentano la dimensione abituale in cui operano, diventano lo spazio cui appartengono, finiscono per foggiare uno "stile" di vita: (in modo definito) delinquenti, (in modo più sfumato) persone che vivono ai margini della legalità − su una linea di confine molto incerta, fluida − di espedienti per lo più illeciti.}} *'''Gesù, Gesù, Giuseppe Sant'Anna e Maria!'''<ref>Pronuncia: Gəsù, Gəsù, Giuseppə, sant'Annə e Mariə!</ref><ref>Citato in [[Luciano De Crescenzo]], ''Fosse 'a Madonna!'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=FGMBX0bVgaQC&lpg=PT78&dq=ges%C3%B9%20gesu%20giuseppe%20sant'anna%20e%20maria&hl=it&pg=PT78#v=onepage&q&f=false]</ref> ::{{spiegazione|Espressione di grande meraviglia, sorpresa, sconcerto.}} *'''Ggesù chìste só nnùmmere!''' :''Gesù questi sono [[numero|numeri]]!'' ::{{spiegazione|Queste sono cose da pazzi (talmente fuori dalla norma che sarebbe il caso di giocare al [[lotto]])!<ref>Citato in Amato, p. 163.</ref>}} *'''Ghi' 'e pressa.'''<ref name=marsh! /> :''Andare di fretta.'' ::{{spiegazione|Avere fretta.}} *'''Giosuè Carducce accattava 'e cavalle e 'e vvenneva pe ciucce.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, 2012. ISBN 978-1-291-01117-3, ''Il morto supplente'', [https://books.google.it/books?id=kp3eAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=antonino%20guglielmi&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref> :''Giosuè Carducci comprava i cavalli e li vendeva come asini.'' ::{{spiegazione|Si dice di chi ha uno straordinario talento per gli affari in perdita.}} *'''Giovedì murzillo.'''<ref>''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno IV, parlata 25, 24 gennaio 1863, p. 92.</ref> :''"Giovedì bocconcino".'' ::{{spiegazione|Giovedì grasso, giorno in cui ci si mangiano molti ''murzille sapurite'', ghiottonerie, leccornie, manicaretti.}} *'''Giorgio se ne vò ì e 'o vescovo 'o vò mannà!'''<ref>Citato in ''Lares'', bollettino della Società di etnografia italiana, 1934, p. 110, nota 11. {{Cfr}} ''Rassegna storica del Risorgimento'', 1938, Volume 25, Parte 3, p. 950.</ref> :''Giorgio vuole andarsene e il vescovo vuole licenziarlo.'' ::{{spiegazione|Due persone che si trovano d'accordo sul proprio disaccordo, entrambe restano catturate in un circolo vizioso perché fanno qualcosa di propria iniziativa senza però farla di buon grado: Giorgio non si licenzia perché teme di offendere il vescovo che non lo licenzia perché teme a sua volta di offenderlo. Quindi: fare malvolentieri qualcosa che, per giunta, non era neppure stata richiesta.}} *'''Giubbox'''<ref>Citato in Sergio Zazzera ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 87.</ref> :''[[w:Juke-box|Juke-box]]'' ::{{spiegazione|Commessi di uffici pubblici che si risvegliano dal profondo letargo, si riscuotono dalla totale inerzia, si attivano solo se opportunamente incentivati da una mancia.}} *'''Gnemmegnemme.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 123.</ref> ::{{spiegazione|Parole eufoniche, onomatopee tratte dal mollemente ritardato parlare e conseguentemente agire dei dappoco.<ref>La spiegazione è in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 123.</ref>Persona estremamente lenta nel parlare e nell'agire. "Tattamèa. [[Giuseppe Rigutini|Rigutini]]: «È una tattamèa che fa cascare il pan di mano a sentirlo e vederlo». E «Fiaccamidolle» lo dicono a Pistoia."<ref>In Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 184.</ref>. Come avverbio: pian pianino, lemme lemme.}} *'''Gradiata a babaluscia.'''<ref>O: a babbaluscia</ref>.<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 37</ref> :''Scala a chiocciola o a lumaca.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 37.</ref> *'''Gradiata a caracò.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 125.</ref> :''Scala a chiocciola, a lumaca.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 125.</ref> *'''Grastulelle 'e piatte.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 61.</ref> ::{{spiegazione|Piccoli cocci di piatti usati ben torniti e arrotondati che, in mancanza di monete metalliche, erano impiegati ai ragazzi come poste di gioco, una sorta fiches senza corrispettivo in denaro<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 61.</ref>.}} *'''Grazie Orazio!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 190.</ref> :''Grazie, Orazio!'' ::{{spiegazione|Grazie... "all'Orazio": si ringrazia, con estrema ironia, per un beneficio che sarebbe stato meglio non aver mai ricevuto, essendosi rivelato inatteso e tutt'altro che benefico; e – volendosi mantenere, nonostante tutto, cortesi – si evita di nominare una parte anatomica maschile, evocandola però, con l'impiego – in sostituzione – del nome proprio di persona, piuttosto assonante...}} *'''Guainella, guaine', brié, ahò!'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 150.</ref> ::{{spiegazione|Grido di incitamento degli scugnizzi che, nel lontano passato, si affrontavano in alcune zone di Napoli in una gara a squadre violenta scagliandosi sassi. La sassaiola terminava con la resa di una delle due squadre. Gli scugnizzi armati di pietre erano detti ''''e guagliune {{sic|d'}} guainella.<ref>'E guagliune d' 'a guainella. I ragazzi della "''guainella''"</ref>'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 151.</ref>}} *'''{{NDR|'Nu}} guaio 'e notte.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Rerenno e pazzianno, {{small|poesie napoletane, parte terza}}'', [https://books.google.it/books?id=sBjsAwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref> :''Un guaio di notte.'' ::{{spiegazione|Un problema di estrema, quasi irrimediabile gravità, un guaio molto molto serio. Ed anche: ''Sì nu guaio 'e notte!''. Tu sei un guaio di notte!: Mamma mia, sei una vera e propria sciagura, una calamità, tu sei di una molestia, una noia soffocante, mortale! Un flagello di Dio!}} ==H== *'''Ha da passa' 'a nuttata.'''<ref>Cfr. E. De Filippo, ''Napoli milionaria'', in ''I capolavori di Eduardo'', Einaudi, p. 138.</ref> :''La [[notte]] dovrà pur passare.'' *'''Ha fatto 'a fine d<nowiki>'</nowiki>'o tracco: tanti bbòtte e po' dint'a' munnézza!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 248.</ref> :''Ha fatto la fine del [[petardo (pirotecnica)|mortaretto]]: tanti scoppi o poi nella spazzatura.'' ::[[w:Sic transit gloria mundi|Sic transit gloria mundi]]: Grande pompa, arroganza, prepotenza quando era al culmine del potere, fine indecorosa ed oblio quando l'astro è tramontato. Smargiassate di una tigre di cartapesta, vanterie e spacconate inconsistenti. *'''Ha fatto 'a primma féscena pampanosa'''<ref name=failure>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 15.</ref>oppure '''Ha fatto 'a primma féscena tutta chiaccune<ref>Pampini. '''O chiaccone'': il pampino.</ref>.'''<ref name=failure/> :''Ha fatto (riempito) il primo cesto pampinoso (pieno di soli pampini).'' ''Ha fatto (riempito) il primo cesto tutto (di) pampini.'' ::{{spiegazione|Ha iniziato immediatamente con un errore, ha fallito in partenza.}} *'''Ha perzo l'aparatura e 'e centrelle.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=6rM-AAAAIAAJ&dq=%27aparatura+e+%27e+centrelle&focus=searchwithinvolume&q=centrelle p. 105].</ref> :''Ha perso l'addobbo e i chiodini.'' ::{{spiegazione|''Ha perzo l'aparatura e 'e centrelle'' (o ''Avimmo perduto 'aparaura e 'e centrelle'': abbiamo perso l'addobbo e i chiodini): vento e pioggia hanno divelto e distrutto i drappi di stoffa pregiata con cui era stato ornato il portale della chiesa. In senso ampio: ha/abbiamo perso tutto.}} *'''Ha vuttato l'uosso 'o cane.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', III, p. 284.</ref> :''Ha buttato l'osso al cane.'' ::{{spiegazione|Se l'è cavata a buon mercato. ''Hê vuttato l'uosso 'o cane'': te la sei cavata con poco, oppure: agli altri hai lasciato solo le briciole, il grosso te lo sei preso tu.}} *'''Haje fatto pasca co ste biole.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 17.</ref> :'' ''Haje fatto Pasca cu 'sti viole.'' Hai festeggiato Pasqua con queste viole...'' ::{{spiegazione|Senza disporre di adeguati mezzi economici non si realizza nulla.}} *'''Haje truvato 'a forma d' 'a scarpa toja.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 216.</ref> :''Hai trovato la forma della tua scarpa.'' ::{{spiegazione|Hai trovato pane per i tuoi denti.}} *'''Hanno fatto aummo aummo, Aummaria.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref> :''Hanno fatto tutto in gran segreto, di nascosto.'' *'''He 'a murì rusecato da 'e zzoccole<ref>Questo termine ha significato duplice: ratto e donna di facili costumi.</ref> e 'o primmo muorzo te ll'à da dà mammèta.'''<ref>Citato in Autori Vari, '''A mamma d' 'e fesse è sempe prena, {{small|La mamma degli imbecilli è sempre incinta, Selezione dei Proverbi e dei Modi di Dire nei Dialetti della Campania con traduzione in italiano}}'', Simonelli Editore, Milano, 2006. ISBN 88-7647-103-0, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA72&dq=&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 72]</ref> :''Devi morire roso dai ratti e il primo morso deve dartelo tua madre.'' *'''Hê mise 'e campanelle 'ncanna â jatta.'''<ref name=notnot/> :''Hai messo le campanelle in gola alla gatta.'' ::{{spiegazione|Hai destato sospetti. ''Mettere 'e campanelle ncanna â jatta (o: 'a gatta)'': scoprire maldestramente, incautamente il proprio gioco, le proprie intenzioni, rivelare ciò che andava taciuto. Mettere sull'avviso il nemico. Destare sospetti.}} *'''Hê truvato 'America.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', III, p. 246.</ref> :''Hai tovato l'America.'' ::{{spiegazione|Hai trovato una comoda fonte di ricchezza e prosperità. Fai la pacchia. Te la passi proprio bene bene. ''Hê menato' 'a rezza int' 'a l'oro.'' Hai gettato la rete nell'oro.}} ==I== *'''I' dico ca chiove, ma no che diluvia.'''<ref name=geheimnis>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref> :''Io dico che piove, ma non che diluvia.'' ::{{spiegazione|Siamo sì in una situazione molto difficile, ma non irreparabile. Più in generale: non esageriamo!}} *'''I faccio {{sic|portose}} e tu gaveglie.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 122.</ref> :'' ''I' faccio pertose e tu gaveglie.'' Io faccio buchi e tu cavicchi (per otturare i buchi).'' ::{{spiegazione|Io faccio e tu disfi, io creo e tu distruggi, io aggiusto e tu guasti; smettila di crearmi difficoltà, di mettermi i bastoni fra le ruote!}} *'''Í ‘nfreva.'''<ref>Citato in Colomba R. Andolfi, ''Chicchi di grano. {{small|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Guida, Napoli, ISBN 88-6042-114-4 [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA44&dq=&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref> :''Andare in febbre.'' ::{{spiegazione|''Jí ''o'' ghì 'nfreva''. Essere presi, scossi da una collera, da una rabbia fortissima – così forte da somigliare ad una febbre – sentirsi rimescolare il sangue di fronte all'assoluta ingiustizia, all'insopportabile assurdità, all'esosità manifesta di determinate situazioni. Essere contrariatissimi, stizziti, non accettare, non sopportare assolutamente qualcosa. ''Sta cosa ccà me fa jí 'nfreva'', questa cosa qui non la posso proprio sopportare, mi fa salire la rabbia alla testa.}} *''''I stramacchio'''<ref>Citato in [[Mimmo Borrelli]], '''Nzularchia'', Baldini&Castoldi, Milano. ISBN 978-88-9388-516-4, [https://books.google.it/books?id=giw2DwAAQBAJ&lpg=PT71&dq=&pg=PT71#v=onepage&q&f=false p. 71]</ref> ::{{spiegazione|Di nascosto, furtivamente, con un sotterfugio, sottobanco, alla chetichella, aggirando le regole. Es. "Aggio trasuto, l'aggio pigliato, l'aggio avuto, l'aggio fatto 'i stramacchio ('e stramacchio)." Sono entrato, l'ho preso, l'ho avuto, l'ho fatto, di nascosto, furtivamente, con un sotterfugio, ''aumma aumma''.}} *'''I' te murtèo.'''<ref name=βασκαίνω>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref> :''Maledico l'anima dei tuoi defunti (dell'avversario o dell'interlocutore verso cui c'è forte risentimento o astio).'' ::{{spiegazione|Espressione del gergo "più basso e difficile<ref>Così Artieri in ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref>" di cocchieri e facchini di Napoli. Il verbo '''murtiàre'''<ref name=βασκαίνω/> – usato solo all'attivo indicativo – deriva dal sostantivo '''murtiàta'''<ref name=βασκαίνω/> (l'azione di scagliare anatemi, maledizioni, espressioni blasfeme contro i defunti). L'uso di scagliare anatemi contro i defunti risale a tempi antichissimi ed è correlato al culto ancestrale di cui affiorano tratti mai del tutto scomparsi nelle popolazioni meridionali.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref>}} *'''Iette pe' se fa' 'a croce e se cecaje n'uocchio.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref> :''Andò per farsi la croce e si accecò un occhio.'' ::{{spiegazione|Una persona incredibilmente sfortunata, un progetto fallito dal principio.}} *'''Iì a fa' 'o battesimo senz' 'a criatura.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 218.</ref> :''Andare a fare (celebrare) il battesimo senza il bambino.'' ::{{spiegazione|Imbarcarsi in un'impresa senza avere le idee chiare.}} *'''Iiih-isce!<ref>Dal greco ''Ische!'' Fermati! {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 44.</ref>'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 44.</ref> ::{{spiegazione|Ordine di arresto impartito al cavallo dal cocchiere o dal carrettiere.}} *'''Io me faccio 'a Croce c<nowiki>'</nowiki>'a mano 'a smerza.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''{{sic|il}} commisssario'', [https://books.google.it/books?id=_JveAwAAQBAJ&lpg=PA19&dq=me%20faccio%20e%20croce%20ca%20mmano%20smerza&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p, 19 Anteprima Google] e Adam Ledgeway, ''Grammatica diacronica del napoletano'', [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PP1&dq=adam%20Ledgeway&hl=it&pg=PA273#v=onepage&q=smerza&f=false p. 273]</ref> :''Mi faccio il segno della croce al contrario (con la mano sinistra).'' ::{{spiegazione|Io non ci posso credere.}}<ref>Spiegazione in Ledgeway, {{cfr}} ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 273.</ref> *'''Illurto.'''<ref name=codex/> :''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''Il pane.'' *''''Int'a 'na vutat' 'e mente.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 147.</ref> :''In una girata di mente. In un improvviso, repentino cambio di pensiero.'' *'''''Io me chiammo 'nzalata | si nun si tu, è {{sic|nata}}.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 653.</ref> :''Io mi chiamo insalata | se non sei tu, è un'altra (un'altra donna).'' *'''Inta a scurdata.'''<ref>Citato in [[Pino Aprile]], ''Il Sud puzza'', PIEMME, [https://books.google.it/books?id=QciRAQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Pino%20Aprile&hl=it&pg=PT57#v=onepage&q&f=false p. 57]</ref> :''A cose dimenticate, quando ormai non ci pensi più, quando più credi di averla fatta franca, quando meno te lo aspetti.'' *'''Ire {{NDR|Jì}}''' o '''Riuscì a brenna (vrenna).'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref> :''Andare o riuscire, risultare in crusca.'' ::{{spiegazione|Avere esito vano ed infelice, andare al nulla, essere perduto.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>}} ==J== *'''Jacovella.'''<ref>Citato in Domenico Iaccarino, ''Galleria di costumi napolitani'', Stabilimento tipografico dell'Unione, Napoli, 1875, [https://books.google.it/books?id=f84GAAAAYAAJ&dq=na%20jacovella&hl=it&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p. 16]</ref> ::{{spiegazione|Situazione, cosa, condotta poco seria, superficiale, confusa, inconcludente, che crea disordine. Un inconsistente, pretestuoso, inconcludente, ripetuto tergiversare, fare a tira e molla. Accampare artificiosamente, con grossolana astuzia pretesti su pretesti, ordire intrighi, servirsi di sotterfugi per sottrarsi ad un impegno, per ingannare, raggirare. Es. ''Chesta è 'na jacovella!'' Questa è una pagliacciata! Qui non c'è niente di serio! È tutta una presa in giro!}} *'''Jammmo a vere'.'''<ref>Citato in Carlo Giarletta, ''Anime partenopee'', [https://books.google.it/books?id=bIwxDwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=jammo%20%20ver%C3%A9&hl=it&pg=PA36#v=onepage&q&f=false p. 36.]</ref> :''Andiamo a vedere.'' ::{{spiegazione|Decidiamo, vediamo cosa dobbiamo fare.<ref>In ''Anime parternopee'', p. 36.</ref>}} *'''Jamme<ref>Andiamo.</ref> bell', ja!'''<ref>Citato in Giuseppe Savorra, ''Un cicerone napoletano'', Youcanprint, Tricase (LE), 2015 [https://books.google.it/books?id=-KMbCwAAQBAJ&lpg=PA41&dq=jamme%20belle%20ja'&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q=jamme%20belle%20ja'&f=false p. 41] ISBN 9788893216982</ref> o '''Jammo bello, jà'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 373.</ref> ::{{spiegazione|Molte sfumature di significato date dalla modulazione del tono della voce. Fra le possibili: Su, su!, Sbrighiamoci!, Che esagerazione!, Che bugia!, l'hai sparata proprio grossa!}} *'''Jencherse 'o vernecale<ref>''<nowiki>'</nowiki>O vernecale'': la ciotola; contenitore in cui i cambiavalute riponevano le monete.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 455.</ref> :''Riempirsi la "ciotola".'' ::{{spiegazione|Riempirsi lo stomaco, farsi una scorpacciata, rimpinzarsi, satollarsi ben bene.}} *'''Jenno cernenno.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 376.</ref> :Letteralmente: ''Andando vagliando.'' ::{{spiegazione|Distingui distingui, discerni discerni, vaglia vaglia, ben esaminando, tutto ben considerando, a ben vedere il tutto, salta fuori che...}} *'''Jèsce arrusto'''<ref>Bistecca ai ferri {{cfr}} ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 100.</ref>'''!...'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 100.</ref> :''Non farti (fatevi) troppe illusioni.'' ::{{spiegazione|In passato mangiare carne costituiva un lusso che ci si poteva concedere assai di rado.}} *'''Jí mparaviso pe scagno.'''<ref name=Paradise>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PA71&dq='mparaviso%20pe%20scagno&hl=it&pg=PA71#v=onepage&q&f=false p. 71.]</ref> :''Andare in [[Paradiso]] per errore.'' ::{{spiegazione|Avere una fortuna assolutamente imprevedibile.}} *'''Jì truvann' a Cristo a dint' e lupini.'''<ref>Citato (in forma negativa) in Giuseppe Savorra, ''Un Cicerone napoletano'', Youcanprint, Self-Publishing, Tricase (LE), 2015, [https://books.google.it/books?id=-KMbCwAAQBAJ&lpg=PA85&dq=Cristo%20dint'e%20lupini&hl=it&pg=PA85#v=onepage&q&f=false p. 85.] ISBN 9788893216982</ref> :''Cercare Cristo nei lupini.'' ::{{spiegazione|Essere eccessivamente pignolo; cercare pretesti, sottilizzare, cavillare, cercare il pelo nell'uovo.}} *'''Jì truvanne ciaranfe.'''<ref>Citato in ''I proverbi di Napoli'', p. 193.</ref> :''(Andare trovando) Cercare pretesti per litigare.'' *'''Jire<ref>In forma corrente: Jì'.</ref>ngattimma.'''<ref name=chauchat>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 181.</ref> :''Essere eccitati come i gatti. Andare in fregola.'' *'''Jire<ref>In forma corrente: Jì'.</ref> spierto e demierto comm'u malo denaro.''' Oppure '''Jire spierto e demierto.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 396.</ref> :''Andare sperduto e disperso come il denaro guadagnato disonestamente. Oppure, semplicemente: andare sperduto e ramingo. '' *'''Jirsenne a gloria d'i cardune.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 80.</ref> :''Andarsene a gloria dei cardoni.'' ::{{spiegazione|Morire. Andare a ingrassare i cavoli.}}<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 80.</ref> *'''Jirsenne nzuocolo<ref>Nzuócolo:Dondoloni.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 270.</ref> :''Andarsene dondoloni dondoloni.'' ::{{spiegazione|Andarsene in sollucchero, in visibilio, in broda di succiole o giuggiole.<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 270.</ref>}} *'''Jurnata mosce.<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 45.</ref>''' :''Giornata moscia.'' ::{{spiegazione|Giornata in cui gli affari vanno a rilento, di scarsi guadagni.}} *'''Justo justo.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 215.</ref> :''Giusto giusto, preciso preciso.'' ::{{spiegazione|Esattamente, precisamente, a puntino.}} ==L== *'''L'acqua è poca e 'a papera nun galleggia.'''<ref>Citato in Giuseppe Montesano, ''Nel corpo di Napoli'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=MoqeCQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Giuseppe%20Montesano&hl=it&pg=PT169#v=onepage&q&f=false p. 169 Anteprima Google]</ref> ::{{spiegazione|Le cose vanno irrimediabilmente male. Mancano le condizioni per realizzare un progetto.}} *'''L'acqua nfraceta li bastimiente a mare.'''<ref>Citato in ''Il flauto magico'', Raffaele Miranda, Napoli, 1824, [https://books.google.it/books?id=Vk0sQ5myvzwC&dq=acqua%20nfraceta%20%20mare&hl=it&pg=PA3#v=onepage&q&f=false Google Book]</ref> :''L'acqua infradicia le navi a mare.'' ::{{spiegazione|L'acqua – con questo paradossale argomento il bevitore di vino la rifiuta – fa male, procurandosi così una giustificazione per abbandonarsi a bevute omeriche.}} *'''L'urdemo lampione 'e forerotta.'''<ref>Citato in Pasquale Guaglianone, ''Tante navi Tante storie'', Nuova Santelli, [https://books.google.it/books?id=EoRUAwAAQBAJ&lpg=PT21&dq=L'urdemo%20lampione%20'e%20Forerotta&hl=it&pg=PT21#v=onepage&q&f=false]</ref> o '''{{NDR|L'}} Urdemo lampione 'e Fuorerotta.'''<ref name=rent/> :''L'ultimo [[lampione]] di Fuorigrotta.'' ::{{spiegazione|Ultimo dei lampioni a gas di Fuorigrotta e contrassegnato con il numero 6666: quattro volte scemo nella smorfia napoletana; è forse questo il motivo per cui passò in proverbio a significare: persona di scarso o nessun valore, senza importanza, che non conta pressoché nulla.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 28.</ref>}} *'''La carne se venne a la chianca.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', [https://books.google.it/books?id=pz4_AQAAMAAJ&dq=lo%20spassatiempo&hl=it&pg=PT127#v=onepage&q&f=false]</ref> :''La [[carne]] si vende in macelleria.'' ::{{spiegazione|Non puoi sfruttarmi come uno schiavo. Sono un uomo, non carne che si vende a peso.}} *'''Lampe e tuone.'''<ref>Citato in [[Carlo Cracco]], ''La grande cucina italiana. {{small|Campania}}'', RCS libri, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=wk5oAwAAQBAJ&lpg=PT66&dq=&pg=PT66#v=onepage&q&f=false p. 66].</ref> :''Lampi e tuoni.'' ::{{spiegazione|Pasta e ceci.<ref>{{cfr}} più dettagliatamente ''La grande cucina italiana'', p. 66.</ref>}} *'''Lasco de<ref name=epsilon/>vrachetta.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 426.</ref> :''Lasco 'e vrachetta: "Largo", allentato, lasco di (nella) abbottonatura dei pantaloni, di patta.'' ::{{spiegazione|{{sic|Donnajuolo}}.<ref>La definizione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 426.</ref>}} *'''''Lassamme fà 'a Dio.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 655.</ref> :''Lasciamo fare a Dio. Affidiamoci a Lui, interamente, senza riserve.'' *'''Lella palella.'''<ref name=zart>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 207.</ref> :''Cheta cheta, pian piano, adagio adagio. Senza fasto, alla buona.''<ref name= slowslow>La traduzione è in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 207.</ref> *'''{{sic|Leva}} l'ummeto.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1866, anno I, n. 3, p. 2.</ref> :''Togliere l'umido'' ::{{spiegazione|Levà' l'ummeto: Togliere i succhi, gli umori vitali: annoiare mortalmente.}} *'''Leva' 'a lanterna 'a 'nnanze a Carnevale.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 206.</ref> :''Togliere la lanterna davanti a [[Carnevale]]'' ::{{spiegazione|Togliere a qualcuno il suo svago preferito.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 206.</ref>}} *'''Levà' 'a purpètta 'a dint'a 'o piatto a uno.'''<ref name=copper/> :''Togliere la [[polpetta]] dal quatto di qualcuno.'' ::{{spiegazione|Derubare una persona di una cosa guadagnata con grande fatica.}} *'''Leva lè.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 203.</ref> :''Togli, to'! Via! Vai via!'' ::{{spiegazione|Si dice per esprimere rifiuto, repulsione.}} *'''Levarse i rappe d'a panza.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref> :''Togliersi le grinze dalla pancia.'' ::{{spiegazione|Sfamarsi.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref>}} *'''Levarse 'o sfizio.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=6rM-AAAAIAAJ&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&focus=searchwithinvolume&q=sfizio], p. 112.</ref> :''Cavarsi il gusto.'' *'''Levate 'o brito!'''<ref>Citato in [[Antonio Ghirelli]], ''Storia di Napoli'', Einaudi, Torino, 1992, p. 293. ISBN 88-06-12974-0</ref> :''Togliete dalla tavola il vetro: bicchieri, bottigli, caraffe!'' ::{{spiegazione|Comando che gli osti impartivano prima della chiusura del locale. In senso lato: affrettatevi a concludere il lavoro perché il tempo per portarlo a termine sta per scadere.}} *'''Leve mane!'''<ref name=gliommero/> :''Togli (le) mani.'' ::{{spiegazione|Lascia perdere.}} *'''Li profunne de casa de lo Diavolo.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1866, anno I, n. 7, 30 gennaio 1866, p. 2.</ref> :'' ''<nowiki>'</nowiki>E profunne 'e casa d' 'o Diavulo.'' Le profondità di casa del Diavolo.'' ::{{Spiegazione|L'Inferno.}} *'''Liéggio 'e mano.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?hl=it&id=h1cRAQAAIAAJ&dq=mpren%C3%A0%27+%27e+feneste&focus=searchwithinvolume&q=mano]</ref> :''Leggero di mano. Di mano leggera.'' ::{{Spiegazione|Abile nel rubare. ''Arape ll' uocchie ca è lieggio 'e mano.'' Tieni gli occhi bene aperti perché ''è 'na mana leggia'', ''mena 'o rancio'', è ladro.}} *'''Lillo palillo.'''<ref name=zart/> :''Cheto cheto, pian piano, adagio adagio. Senza fasto, alla buona.''<ref name= slowslow/> *'''Limma sorda.'''<ref>In ''Vocabolario domestico napoletano e toscano'', p. 422.</ref> :''[[Lima (strumento)|Lima]] sorda (che non fa rumore).'' ::{{spiegazione|Chi offende di nascosto.}} *'''Lindo e pinto.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 149.</ref> :''Lindo e ben lustro (dipinto).'' ::{{spiegazione|Azzimato, curatissimo, estremamente elegante (con una lieve sfumatura di ironia: elegantissimo, curatissimo, ma anche un po' artificioso, stucchevole, innaturale).}} *'''Lisce 'e scorze.'''<ref name=schälen>Citato in '''E scugnizze'', p. 19.</ref> :''Lisce di scorze.'' ::{{spiegazione|''Essere liscio 'e scorza'': Stare con la coscienza pulita).}} *'''Lisciabusso.<ref>Per ''lisciabusso'' vedasi più in dettaglio ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref>'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref> :''Un violento [[rimprovero]].<ref>Traduzione in ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref>'' *'''Liscio e sbriscio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 227.</ref> :''Liscio e vuoto.'' ::{{spiegazione|Antico modo di dire napoletano: ''Stongo liscio e sbriscio (o liscesbriscio).'' Sono al verde, senza un soldo, in miseria.}} *'''Ll'anema 'e.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 61.</ref> :''L'anima di.'' ::{{spiegazione|Una notevole quantità.}} *'''Ll'opera d'e pupe.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola.'', p. 109.</ref> :''Il teatro delle marionette.'' ::{{spiegazione|"Fa' ll'opera d'e pupe": scatenare un putiferio.<ref>La spiegazione è di Patrizia Rotondo Binacchi, {{cfr}} ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 109.</ref>}} *'''Lloco te voglio zuoppo a sta sagliuta!'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno II, Parlata 143, 12 giugno 1861, p. 571.</ref> :''Qui ti voglio, zoppo, davanti a questa salita!'' ::{{spiegazione|Hai tanto vantato, strombazzato e propalato le tue straordinarie capacità ed ora che viene il difficile, voglio vedere di che pasta sei fatto e sarà evidente quello che in realtà sei: nient'altro altro che un millantatore, un fanfarone buono solo a fare chiacchiere.}} *'''Lo zugo de lo tombagno.<ref>Fondo della botte.</ref>'''<ref>Locuzione antica. Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 363.</ref> :''Il succo del [[botte|tombagno]].'' ::Il [[vino]] ==M== *'''M'haje mbriacato de<ref name=epsilon/>percoche.<ref>'A percoca: la pesca gialla.</ref>'''<ref name=brokegg/> :''Mi hai ubriacato di pesche.'' ::{{spiegazione|('''Mbriacà' 'e percoche:'' Riempire di belle e vuote chiacchiere.) Mi hai infarcito la testa di belle e vacue parole, di vuote ciance.}} *'''Ma addò stammo? Â cantina 'e vascio puorto? 'O rutto, 'o pireto e 'o sango 'e chi t'è muorto?!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 223.</ref> :''Ma dove siamo? Nella cantina giù al porto? In mezzo al rutto, al peto e alla bestemmia?!'' ::{{spiegazione|Il panorama sonoro non è certo dei più gradevoli: gli avventori qui danno la stura, senza contenersi, senza freno né inibizione alcuna, alle manifestazioni più squallide delle umane miserie e alla più brutale volgarità. L'espressione è quindi riferita alle occasioni in cui si debba constatare – sbalorditi – di trovarsi fra persone e in ambienti volgari, da cui ogni urbanità è stata bandita per sempre. Ma in mezzo a quali zoticoni siamo mai capitati?!}} *'''Ma che vaco mettenno 'a fune 'a notte?'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 215.</ref> :''Ma vado forse a mettere la fune (la) di notte?'' ::{{spiegazione|''Jì mettenno 'a fune 'a notte.'' Andare a mettere la fune di notte: antica tecnica di rapina eseguita tendendo, di notte, in strade buie, una fune fra due estremi della carreggiata perché pedoni e viaggiatori in carrozza, travolti dalla caduta, una volta a terra venissero derubati. L'espressione significa: ma credi che il denaro, anziché guadagnarlo col lavoro, vado a rubarlo di notte? Il prezzo che chiedi è ingiustificato, esorbitante.}} *'''Ma tu overo faje?'''<ref>Citato in Carmela Capitale, ''Vox Musae, {{small|cantate e ballate intorno al mare, al cielo e la terra}}'', Aletti Editore, Villanova di Guidonia, 2017. [https://books.google.it/books?id=emkuDwAAQBAJ&lpg=PT63&dq=&pg=PT63#v=onepage&q&f=false p. 63]. ISBN 978-88-591-4299-7</ref> :''Ma fai davvero?'' ::{{spiegazione|Ma stai scherzando? Ma ti rendi conto (di quello che dici, fai)?}} *'''Maccarone.'''<ref>In ''Viviani'', III, p. 234.</ref> :''Maccherone.'' ::{{spiegazione|Babbeo, sciocco, credulone.}} *'''Maccaròne, sàutame 'ncànna.'''<ref name=duesetteotto>Citato in Tosco, p. 278.</ref> :''Maccarone, saltami in gola''. ::{{spiegazione|Descrizione di un accidioso.}} *'''Maccarone senza pertuso.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 231.</ref> :''Maccherone senza buco.'' ::{{spiegazione|Stupido. Buono a nulla.}} *'''Madama schifa 'o ppoco.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 85.</ref> :''Madama Schifa il poco.'' ::{{spiegazione|Una signora o, in genere, una persona che dà a vedere di essere schifiltosa, che ha atteggiamenti [[snob]].}} *'''Madama senza naso.'''<ref name="nose">Citato in [[Renato de Falco]], ''[http://www.tecalibri.info/D/DEFALCO-R_parlar.htm#p004 Del parlar napoletano]'', Colonnese, Napoli, 2007 [1997], p. 27. ISBN 978-88-87501-77-3</ref> :''La Morte.'' *'''Madonna mia fa' stà bbuono a Nnirone!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 224.</ref> :''Madonna mia, fai star bene [[Nerone]]!'' ::{{spiegazione|L'invocazione, rivolta in modo quasi scherzoso alla Madonna affinché conservi Nerone in buona salute può essere interpretata in diversi modi: come preferenza per l'uomo forte, energico, autoritario, in grado di dare soluzione ai problemi con tempestività e risolutezza; come preghiera di mantenerlo in salute, malgrado la sua durezza, nel timore di un successore ancora più duro, come invito a non assecondare precipitosamente la volontà di deporlo perché chi gli succede potrebbe rivelarsi peggiore.}} *'''Magnà' carauttiélle.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref> :''Mangiare cibo immaginario.''<ref>Carautielle: cibo immaginario. La definizione è in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref> ::{{spiegazione|Digiunare per miseria.<ref>Carautielle: cibo immaginario. La spiegazione è in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref>}} *'''Magna magna.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 3.</ref> :''Mangia mangia.'' ::{{spiegazione|La [[corruzione]] eretta a sistema. Es.: ''Addó vai vai è tutto 'nu mangia mangia'', dovunque vai è tutto un mangia mangia: non c'è scampo, è la corruzione diffusa, endemica, inveterata, inestirpabile. ''Essere 'nu magna magna'': essere un corrotto.}} *'''Magnàrse ‘a rézza d<nowiki>'</nowiki>'o còre.'''<ref name=net /> :''Mangiarsi la rete del cuore (il pericardio).'' ::{{spiegazione|Rodersi il fegato dalla rabbia.}} *'''Magnarse 'e maccarune.'''<ref>Citato in Alfredo Antonarus, ''Moto a luogo'', Pendragon, 1994, [https://books.google.it/books?hl=it&id=NxhdAAAAMAAJ&dq=magnarse++%27e+maccarune&focus=searchwithinvolume&q=magnarse p. 82].</ref> :''Mangiarsi i maccheroni.'' ::{{spiegazione|Mangiare la foglia.<ref>La spiegazione è in ''Moto a luogo'', p. 82. </ref> Capire l'antifona. Capire le altrui intenzioni nascoste. Afferrare, intuire ciò che si intende tenere celato.}} *'''Magnarecotta.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 478.</ref> ::{{spiegazione|Persona che vive dei proventi procuratigli da una donna che si prostituisce.}} *'''Magne pane e fantasia.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 652.</ref> :''(Visto che non hai altro) Mangia pane e fantasia'' ::{{spiegazione|''Magnà pane e fantasia''. Mangiare pane e fantasia è la condizione di chi, costretto dalla povertà a sopportare i morsi della fame, mangia, quando è possibile, il pane e il companatico, che resta un puro miraggio, lo aggiunge con la fantasia che ne dispensa con abbondanza inesauribile, pari alla fame.}} *'''Maie pe cumanno.'''<ref>Citato in Tommaso Pironti, 'O Lupommenaro d''o Mercato'', Libreria Editrice Teatrale T. Pironti, Napoli, senza anno, 1920, circa, ''[http://wwww.bibliocamorra.altervista.org/pdf/pirontiLupommenaro.pdf bibliocamorra]'', p. 17</ref> :''Mai per comando.'' ::{{spiegazione|Per favore, per cortesia.}} *'''{{NDR|'O}} Male {{sic|e'}} dindò.'''<ref>Citato in Floriana Coppola, ''Donna creola e gli angeli del cortile'', Guida, Napoli, 2004, [https://books.google.it/books?id=kmC0elHRnicC&lpg=PA39&dq=male%20%20'e%20dind%C3%B2&hl=it&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.] ISBN 88-7188-820-0</ref> ::{{spiegazione|Un [[malattia|male]] immaginario.}} *'''Mamma d' 'a Saletta.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', prefazione di Isa Danieli, Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998, [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PA30&dq=&pg=PA30#v=onepage&q&f=false p. 30]</ref> :''[[Madonna]] della Salette!'' ::{{spiegazione|Esclamazione che esprime meraviglia di fronte a situazioni spiacevoli, che sorprendono sgradevolmente o per esprimere un'ampia gamma di sentimenti: stupore, paura, meraviglia, insofferenza, impazienza o altri simili.}} *'''Mamma d'o Carmene<ref>Per la Vergine Bruna si consulti [[w:Basilica santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore|voce su ''Wikipedia'']]</ref>.'''<ref>Citato in ''I tesori nascosti di Napoli'', [https://books.google.it/books?id=ksS8DAAAQBAJ&lpg=PT80&dq=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&hl=it&pg=PT93#v=onepage&q=carmene&f=false]</ref> :''Madonna del Carmine!'' ::{{spiegazione|Espressione di meraviglia, stupore: Incredibile!, Straordinario!}} *'''Mamma Schiavona.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei cammorristi'', p. 169.</ref> :''La Madonna di Montevergine.'' ::{{spiegazione|"[...] detta così dai Napoletani per i suoi tratti bizantini. L'appellativo "schiavone", sinonimo di slavo, designava infatti le icone nere di provenienza greca o generalmente orientale.<ref>Da [[Marino Niola]], ''Archeologia della devozione'', in ''Santità e tradizione, {{small|Itinerari antropologico-religiosi in Campania}}'', a cura di [[Luigi Lombardi Satriani|Luigi M. Lombardi Satriani]], Meltemi, Roma, 2004, [https://books.google.it/books?id=dBBKjiNBquMC&lpg=PP1&dq=Santit%C3%A0%20e%20tradizione&hl=it&pg=PT65#v=onepage&q&f=false p. 67].</ref>}}" *'''Mamma zezzella<ref>Diminutivo di ''zizza'', mammella.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 469.</ref><ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 481.</ref> o '''Mammazezzélla'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 92. </ref> ::{{spiegazione|Mamma di latte. Balia. Nutrice.}} *'''Mamozio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 33.</ref> ::{{spiegazione|Uomo grosso, sgraziato e stupido.}} *{{NDR|'A}} '''Mangiatora.'''<ref name=eateat>Citato in ''C'era una volta Napoli'', pp. 107-108.</ref> :''La mangiatoia, la greppia.'' ::{{spiegazione|Denaro di non limpida provenienza. '''{{NDR|'A}} Mangiatora vascia.'''<ref name=eateat/>La mangiatoia collocata in basso, in posizione molto comoda per l'animale che in questo modo ha facile ed abbondante disponibilità di cibo. '''{{NDR|Tene' 'a}} Mangiatora vascia.'''<ref name=eateat/>(modo di dire usato in provincia di Napoli<ref>{{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 107.</ref>) ''Avere la mangiatoia bassa'' significa avere comode, costanti e cospicue disponibilità economiche, ciò che consente, fra i non pochi agi e vantaggi, di non sapere neppure cosa sia la fame, di alimentarsi sempre bene e a sazietà. Senza nessuno sforzo, come in una confortevole mangiatoia.}} *'''Mannà' a accattà' o pepe.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?id=h1cRAQAAIAAJ&q=manna%27+a+accatt%C3%A0+%27o+pepe&dq=manna%27+a+accatt%C3%A0+%27o+pepe&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjbiK-10pTdAhWRpYsKHd3YA5QQ6AEIMDAC]</ref> :''Mandare a comprare il pepe.'' ::{{spiegazione|Allontanare con un pretesto un bambino, una persona molto giovane perché non ascolti o non si intrometta in discorsi fra adulti.}} *'''Mannà 'e Pellerine.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''Don Paparacianno'', Chiurazzi, Napoli, 1901, [https://books.google.it/books?id=-Uk1wEe3qa8C&q=manna%27+%27+e+pellerine+.&dq=manna%27+%27+e+pellerine+.&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiRzqbq7q_sAhVmpYsKHWFhB8gQ6AEwAHoECAMQAg p. 54].</ref> :''Mandare ai Pellegrini.'' ::{{spiegazione|''Te manno 'e Pellerine.'' Ti mando ai Pellegrini: te ne suono talmente tante, ti concio in modo tale che dovrai ricoverarti all'Ospedale dei Pellegrini.}} *'''Mannà ô paese 'e Pulecenella.'''<ref name=Paradise/> :''Mandare al paese di Pulcinella.'' ::{{spiegazione|Mandare qualcuno all'inferno.}} *'''Mannaggia ‘a culonna.'''<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno nei Pediculi di Gennaro Aspreno Rocco, {{small|Testo integrale in latino e versione in vernacolo afragolese}}'', Edizioni Istituto di Studi Atellani, 1985, [https://books.google.it/books?id=WEBC99ouJRIC&lpg=PT59&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]</ref> :''Mannaggia la colonna!'' ::{{spiegazione|La Colonna della Vicaria collocata in passato nella Piazza dei Tribunali. Presso la Colonna il creditore insolvente dichiarava pubblicamente di voler cedere ai creditori i propri beni, facendo, secondo un'espressione popolare, ''zitabona''. <ref>Si veda, più dettagliatamente alla lettera F: ''Fa zita bona''.</ref>}} *'''Mannaggia 'a Marina.'''<ref>Citato in Giuseppe Maresca, ''Era di Maggio'', Lampi di stampa, 2012, Cologno Monzese, [https://books.google.it/books?id=9RKJAgAAQBAJ&lpg=PA210&dq=mannaggia%20a%20marina&hl=it&pg=PA208#v=onepage&q&f=false p. 208.] ISBN 978-88-488-1358-7</ref><ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 12.</ref> :''Mannaggia la Marina!''<ref>L'imprecazione è attribuita a [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II]] che con queste parole avrebbe manifestato il suo rammarico per la debole difesa opposta a [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] dalla Marina Borbonica. {{cfr}} ''Era di maggio'', p. 210. </ref> ::{{spiegazione|Con l'imprecazione si esprime solitamente il disappunto, la frustrazione, l'amarezza per una sconfitta imprevedibile o per il verificarsi di una circostanza avversa inattesa e non dipendente dalla propria volontà.}} *'''Mannaggia bubbà.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Al di là delle parole'', a cura di Maria Vittoria Costantini e Maria Pierri, Franco Angeli, [https://books.google.it/books?id=sZH_CwAAQBAJ&lpg=PT118&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PT118#v=onepage&q&f=false], nota 11.</ref> oppure: '''Mannaggia a Bubbà!'''<ref>Citato in Pino Imperatore, ''Benvenuti in casa Esposito'', Giunti, Firenze 2012, [https://books.google.it/books?id=rdfYQ9wyoV8C&lpg=PA51&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PA51#v=onepage&q&f=false p. 51.] ISBN 9788809775695</ref> :''Mannaggia Bubbà!''<ref>Figura di furfante tramandata da un'antica tradizione popolare. Celebre per essere coinvolto in ogni genere di traffici loschi, divenne una sorta di capro espiatorio su cui sfogare la propria frustrazione con l'imprecazione citata. {{cfr}} più in dettaglio la nota 11 di ''Al di là delle parole'', [https://books.google.it/books?id=sZH_CwAAQBAJ&lpg=PT118&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PT118#v=onepage&q&f=false]</ref> *'''Mannaggia 'o suricillo e pèzza 'nfosa!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 179.</ref> :''Mannaggia il topolino e [la] pezza bagnata!'' ::{{spiegazione|"Imprecazione che non dice nulla, ma che lascia sottintendere la taciuta causa che l'ha provocata.<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 179.</ref>"}} *'''Mantené 'a cannéla.'''<ref name=corteo>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref> :''Reggere la candela.'' ::{{spiegazione|"Fare da spettatore alle effusioni amorose di due fidanzati e risale all'uso romano di accompagnare gli sposi reggendo fiaccole accese.<ref>La spiegazione, di F. D'Ascoli, è in ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref>"}} *'''Mantiene 'o carro p<nowiki>'</nowiki> 'a scesa.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 119.</ref> :''Trattieni il carro lungo la discesa.'' ::{{spiegazione|Non farti travolgere dalle difficoltà e non lasciare che le cose precipitino. Affronta le difficoltà con cautela e diplomazia.}} :oppure: ::{{spiegazione|Metti un freno alle tue spese.}} *'''Mappina 'e scisto.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 65.</ref> :''Straccio di petrolio.'' ::{{spiegazione|Stracci particolari che si impiegavano per la pulizia dei lumi a petrolio. L'espressione era anche impiegata come insulto rivolto ad una donna.</ref>}} *'''Mappina posta mpertica.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref> :''Strofinaccio posto a pennone.''<ref>La taduzione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref> ::{{spiegazione|Donna da nulla, elevata a riputazione, Trecca<ref>Venditrice d'ortaggi. Donna volgare, dedita al pettegolezzo. Vajassa. Mpechera.</ref>insignorita.}}<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref> *'''Marammé.'''<ref>Citato in Ledgeway, ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 109.</ref> o '''Marummé.'''<ref>Citato in Carlo Luigi Golino, ''Italian Quarterly'', [https://books.google.it/books?id=qPJVAAAAYAAJ&q=marumm%C3%A9&dq=marumm%C3%A9&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjT0ITB6v7cAhWtposKHc7dCOMQ6AEILzAB] p. 92.</ref> :''Povero me, me infelice!'' *'''Mariantò, 'o terramoto! ...Mo ...Mo ... scenno.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 220.</ref> :''Mariantonia, il terremoto! ...Ora ...Ora ...scendo.'' ::{{spiegazione|Canzonatura del tipo flemmatico e sempre assonnato che non si lascerebbe scuotere neppure da un terremoto.}} *{{NDR|'O}} '''Mastrisso'''.<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 225.</ref> ::{{spiegazione|Con mastrisso (e, al femminile ''Mastressa'' ci si riferiva in passato ironicamente al sapientone (alla sapientona), al (alla) saccente, a chi, senza esserne richiesto e averne i requisiti si atteggia a maestro, impartendo agli altri insegnamenti, criticandoli, correggendoli.}} *'''Mastuggiorgio.'''<ref>Citato in Sabato Antonio Manzi, ''La formazione della psichiatria in Irpinia'', ''Lettere Italiane'' n. 55 - novembre 2003, Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=V7oTRWRoHrEC&lpg=PA27&dq=mastuggiorgio&hl=it&pg=PA27#v=onepage&q&f=false p. 27.] ISBN 88-7188-560-0</ref><ref>Citato inoltre in ''C'era una volta Napoli'', p. 34. Secondo Altamura il termine deriva dal greco ''mastigophòros'', portatore di frusta, altri studiosi lo riconducono al nome del famoso custode di folli del XVII° secolo mastro Giorgio Cattaneo, ideatore ed esecutore di "metodi terapeutici" particolarmente violenti. {{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 34.</ref> o '''Masto Giorgio.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 517, con il seguente commento:''Masto Giorgio'': allorché i matti eran tenuti peggio che belve un custode di tal nome tanto s'illustrò per le bastonate che prodigava agli infelici dementi, da rimanere quel nome come generico, sì pei custodi de' matti, come per bastonatore instancabile.</ref> :''Mastro Giorgio.'' ::{{spiegazione|L'infermiere del manicomio; il castigamatti; persona affaccendata; chi avoca a sé la direzione di un'impresa o di una riunione; un capo autoritario che riporti ordine.}} *'''Mazzamma.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco travestute da vasciajole de lo mandracchio'' da Grabiele Quattomane, Stamparia de lo Comman. Nobele, Napoli, 1870, [https://books.google.it/books?id=UxoMrLZ9sJkC&dq=mazzamma&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68.]</ref> :''Pesci di piccole dimensioni e di poco pregio.'' ::{{spiegazione|Cose o persone di infimo valore; gentaglia.}} *'''Mbomma!'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 228.</ref> :''[[bugia|Bomba]]!'' ::{{spiegazione|Bum! Questa l'hai sparata grossa! Che balla!}} *'''Mbomme 'e sapone.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 115.</ref> :''O ''bolle 'e sapone''. Bombe di sapone, le bolle di sapone)'' *''''Mbrellino 'e seta.'''<ref name=πόρνη>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 104.</ref> :''Parasole di seta.'' ::{{spiegazione|Prostituta (di non basso rango, che usava trattenersi, reggendo un variopinto parasole, agli angoli delle strade).<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 104.</ref>}} *''''Mbruoglie, aiutame.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 436.</ref> :''Imbroglio, aiutami!'' ::{{spiegazione|È l'abito mentale, la divisa di chi fa ricorso a mezzi disonesti per vivere.}} *'''Mbruscenare<ref>In forma corrente: 'mbruscenà.</ref> na cosa sott'u naso a uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 229.</ref> :''Strofinare una cosa sotto il naso ad (di) una persona.'' ::{{spiegazione|Fargliela notare bene, porgliela in forte evidenza. Proporre qualcosa con insistenza, più e più volte./ Mettergliela spesso innanzi perché se ne invogli, Sbacchiargliela <ref>Sbattergliela con forza.</ref>nel muso.<ref>Questa spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 229</ref>.}} *'''Me dai na voce.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''''O tavuto'', [https://books.google.it/books?id=4gXcAwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20.]</ref> :''Mi dai una voce.'' ::{{spiegazione|Mi saprai dire. ''Quanno te scite, me dai 'na voce.'' Quando ti svegli, quando aprirai gli occhi e ti renderai conto, mi saprai dire.}} *'''Me faje l'ammico e me mpriene la Vajassa.'''<ref>Citato in Partenio Tosco, ''L'eccellenza della lingua napoletana con la maggioranza alla toscana'' in Accademici Filopatridi, ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si scostano dal dialetto toscano'', tomo secondo, presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=QgtZAAAAcAAJ&pg=RA1-PA178 p. 178].</ref> :''Ti comporti come un amico e mi metti incinta la serva.'' ::Da te non me lo sarei mai aspettato. *'''Me pare Donna Marianna, 'a {{sic|cape}} 'e Napule.'''<ref>Citato in ''Marianna, 'a Capa 'e Napule'', [http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5646]</ref> :''Mi sembra Donna Marianna, la testa di [[Napoli]].'' ::{{spiegazione|Con questa espressione si mette in caricatura chi ha una testa grossa e informe.}} *'''Me pare mille anne.'''<ref>Citato in ''Pulcinella delle tre spose'', Roma, Gaetano Zenobi, 1710, [https://books.google.it/books?id=-Jldss8u50IC&dq=me%20pare%20mill'anne!&hl=it&pg=PA52#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Mi sembrano (pare) mille anni!'' ::{{spiegazione|Non vedo l'ora.}} *'''Me pare 'nu Marcoffo int' 'a luna.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 87.</ref> :''Mi sembri/a un Marcolfo nella luna.'' ::{{spiegazione|Hai/ha l'aria di un tonto.}} *'''Me pare 'o carro 'e Picchippò.'''<ref>Citato in ''[https://www.napoliflash24.it/detto-napoletano-del-16-febbraio/ Il detto napoletano del 16 febbraio]'', ''Napoliflash24.it'', 16 febbraio 2019.</ref> :''Mi sembra il carro di Picchippò.'' ::{{spiegazione|'''O carro 'e Picchipò'': un veicolo pieno zeppo, gremito fino all'inverosimile di persone chiassose.}} *'''Me pare 'o cucchiere 'e Bellumunno!'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Storia d'altri tempi'', [https://books.google.it/books?id=oR_sAwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Storia%20d'altri%20tempi&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26].</ref> :''Mi sembri/sembra il cocchiere di Bellomunno!''<ref>Nota impresa di onoranze funebri.</ref>'' '' ::{{spiegazione|Che persona, che abbigliamento, che aspetto triste, pesante, cupo, funereo!}} *'''Me pare 'o pastore d' 'a meraviglia.'''<ref name=poimèn>Citato in Antonio Videtta , ''Considerazioni su Corrado Giaquinto in rapporto ai disegni del Museo di S. Martino'', Libreria Scientifica Editrice, Napoli, 1965, [https://books.google.it/books?id=2ajqAAAAMAAJ&q=&sa=X&ved=0ahUKEwiHgYvCxt_cAhUDGewKHSASBnkQ6AEIKTAA p. 87].</ref> :''Mi sembra il pastore della meraviglia.'' ::{{spiegazione|Mi sembri/sembra un allocco, con quella posa immobile e quell'aria stupita, intontita, come quella di un pastore del presepe che assiste incantato ed estatico ai segni prodigiosi che accompagnano la nascita del Salvatore.}} *'''Me pàreno mill'anne!'''<ref name=glue/> :''Mi sembrano mille anni!'' ::{{spiegazione|Non vedo l'ora!}} *'''Me pozzo schiaffa' 'n'aglio arreto.'''<ref name=burn>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 130.</ref> :''Mi posso schiaffare un aglio dietro.'' ::{{spiegazione|Non c'è più niente da fare, sono rimasto totalmente e definitivamente fregato.}} *'''Me staje abbuffanno 'a guallera.'''<ref>Citato in Francesco Bellanti, ''L'ultimo Gattopardo'', lulu.com, 2016, [https://books.google.it/books?id=aPq9DQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA133&dq=&pg=PA133#v=onepage&q=me%20staje%20abbuffanno%20'a%20guallera&f=false p. 133].</ref> :''Mi stai gonfiando l'ernia, il sacco scrotale.'' ::{{spiegazione|Abbuffà 'a guallera: annoiare a morte. Variazioni – al grado di fastidio estremo, mortale – sul tema: '''M'he fatto 'a guallara a pezzaiuola'''.<ref name=guà>Citato in ''Manuale di napoletanità'', [https://books.google.it/books?id=aKqXGBrfvZoC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA16&dq=m'he%20fatto%20'a%20guallara%20a%20pezzaiuola&hl=it&pg=PA17#v=onepage&q&f=false p. 17].</ref> '''M'he fatto 'a guallara a matriciana'''.<ref name=guà /> '''Me staje scartavetranno 'a guallara.'''<ref name=guà /> Rispettivamente: Mi hai fatto l'ernia alla pizzaiola. Mi hai fatto l'ernia all'amatriciana. Mi stai levigando con la carta vetrata (e anche quella di grana grossa) l'ernia.}} *'''Me veco pigliato d' 'e Turche!'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA144&dq=&pg=PA144#v=onepage&q&f=false, p. 144].</ref> :''Mi vedo catturato (e tenuto a lungo prigioniero) dai (pirati) turchi!'' ::{{spiegazione|Mi vedo in una situazione disperata, senza via d'uscita.}} *'''Meccia a masculo e femmena.'''<ref>Citato, con definizione, in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 230.</ref> :''[[w:Calettatura|Calettatura]] a maschio e femmina, detta pure a dente, a battente.'' *'''Meglio sulo, ca male accumpagnato.'''<ref>Citato in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''Euterpe {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 244.</ref> :''Meglio solo che mal accompagnato.'' *'''Mellune 'e acqua.'''<ref name=pomone>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 90.</ref> :''Meloni di acqua.'' ::{{spiegazione|'''O mellone 'e acqua'' è l'anguria. Ne veniva fatto grande consumo, specie da parte delle donne, il 14 giugno, che era giorno di digiuno per prescrizione ecclesiastica. I '''Mellune 'e pane.'''<ref name=pomone/>, meloni di pane, 'e '''capuaniélle'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 91.</ref>, i capuanelli – serbevoli fino a [[Natale]] ed oltre – sono invece i meloni veri e propri.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', pp. 90-91.</ref>}} *'''Mena<ref>Menare (in forma corrente: menà) gettare, lanciare.</ref> me''''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 231.</ref> ::{{spiegazione|Su, dai, svelto, sbrigati; e muoviti!}} *'''Menà na zeppata.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, anno V, venerdì, 13 maggio 1864, parlata 133, p. 529. </ref> ::{{spiegazione|Rivolgere una critica, muovere un rimprovero, ironizzare veicolando il messaggio attraverso un'affermazione allusiva in apparenza neutra, e tuttavia, per qualche parola in essa contenuta, messa spesso in risalto dal tono di voce, chiara quanto basta perché il destinatario ne comprenda il vero significato.<ref>Nel film ''L'oro di Napoli'', il pizzaiolo protagonista dell'episodio ''Pizze a credito'', gridava lo slogan pubblicitario: "Cà se magna e nun se pava!", intendendo dire che la pizza poteva essere acquistata pagandola dopo una settimana (pizza oggi ad otto). Se però fra i clienti scorgeva un cattivo pagatore opportunamente colto da amnesia che aveva trascurato di saldare il conto o un cliente che era solito rinviare il pagamento, lo stesso grido: "Cà se magna. ''E nun se {{sic|paava}}!...''", aveva tutt'altro significato, era cioè una ''zeppata'' ''menata'' lanciata, scagliata allo scroccone per rimproverarlo e rammentargli il debito non pagato. Altra possibile zeppata: "Nun 'o saccio. ''Io'' me faccio 'e fatte mie", "Non lo so. ''Io'' mi faccio i fatti miei", ''zeppata'' che potrebbe prendersi chi fa una domanda indiscreta, inopportuna, chi cerca di carpire informazioni riservate.</ref>}} *'''Menare<ref>In forma corrente: Mena': gettare, lanciare, buttare.</ref>u rancio<ref>Granchio, ma anche raffio, arpione, uncino.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref> :''Lanciare l'arpione, o il rampino, l'uncino.'' ::{{spiegazione|Agire in modo ambiguo, subdolo, manovrando copertamente con dissimulata scaltrezza per procurarsi un utile disonesto, illecito. Rubacchiare. Rubare.}} *'''Menarse a mare cu tutt' 'e panne.'''<ref>Citato e spiegato in Hermann W. Haller, ''Tra Napoli e New York, {{small|Le macchiette italo-americane di [[Eduardo Migliaccio]], testi con introduzione e glossario}}'', Bulzoni, 2006. ISBN 8878700819, [https://books.google.it/books?hl=it&id=CbIaAQAAIAAJ&dq=Menarse+a+mmare+cu+tutt%27+%27e+panne&focus=searchwithinvolume&q=Menarse+a+mmare+], p. 254.</ref> :''Tuffarsi a mare con tutti i vestiti addosso.'' ::{{spiegazione|Rovinarsi.}} *'''''Merda de<ref name=epsilon/>sproviero.'''''<ref>Citato in Giambattista Basile, ''Lo cunto de li cunti'', arcadia ebook, [https://books.google.it/books?id=d3zDCQAAQBAJ&lpg=PT169&dq=&pg=PT169#v=onepage&q&f=false p. 169]</ref> :''Sterco di sparviero.'' ::{{spiegazione|Così così, senza particolari pregi o difetti.}} *'''Mettere ‘a capa {{sic|‘a}} fa bene.'''<ref>Citato in Antonietta Ambrosano e Mimmo Barba, ''Ri-cre-azione'', presentazione di Antonio Faeti, Armando Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=KxKoVROF6DwC&lpg=PP1&dq=Antonietta%20Ambrosano%2CMimmo%20Barba&hl=it&pg=PA105#v=onepage&q&f=false p. 105.] ISBN 88-8358-319-1</ref> :''Mettere la testa a fare bene.'' ::{{spiegazione|Applicarsi, impegnarsi finalmente in cose serie, costruttive.}} *'''Mèttere 'a faccia 'int'â chiàveca.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 134.</ref> :''Mettere la faccia nella fogna.'' ::{{spiegazione|Avere di che doversi vergognare.}} *'''Mettere cennere ncopp' a na cosa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 94.</ref> :''Mettere cenere su una cosa.'' ::{{spiegazione|Impedire che qualcosa si sappia, si divulghi. Sopirla. Metterla a tacere. Insabbiarla.}} *'''Mettere i recchie p'i pertose<ref>Anche: p' 'e senghe: attraverso gli spiragli delle porte.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 327.</ref> :''Mettere 'e recchie p' 'e pertose: Mettere le orecchie attraverso i buchi.'' ::{{spiegazione|Origliare dappertutto per scoprire segreti.}} *'''Mettere l'assisa a le ccetrole.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 121.</ref> :''Imporre la tassa sui cetrioli.'' ::{{spiegazione|Antico modo di dire: Arrogarsi un diritto che non spetta.<ref>{{cfr}} più dettagliatamente ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', [https://archive.org/stream/curiositpopola08pitruoft#page/120/mode/2up p. 121.]</ref>}} *'''Mettere mpuzatura.'''<ref name=pupata/> ::{{spiegazione|O anche '''mpuzature'': Seminare zizzania, discordia. Fomentare le liti.}} *'''Mettere na pezza arza.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', anno II, n. 7, giovedì 17 gennaio 1867, [https://books.google.it/books?id=pxHU9ChUOVMC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA6#v=onepage&q&f=false p. 2].</ref> :''Mettere un panno che scotta, che arde.'' ::{{spiegazione|Aggravare intenzionalmente, per errore, agendo in modo maldestro una situazione già difficile.}} *'''Mettere 'o ppepe 'nculo 'a zoccola.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 22.</ref> :''Mettere il pepe nel deretano della pantegana.'' ::{{spiegazione|Istigare.}} *'''Mettere prete<ref name=epsilon/>de ponta.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 299.</ref> :'' ''Mettere prete 'e ponta.'': mettere, frapporre pietre aguzze.'' ::{{spiegazione|Sia nel senso reale di creare un ostacolo fisico, che nel senso figurato di creare ostacoli, impedimenti, sabotare, impedire la realizzazione di un progetto altrui.}} *'''Mettere uno ncopp'a nu puorco.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 316.</ref> :''Mettere una persona sopra un porco.'' ::{{spiegazione|Parlarne molto male pubblicamente di qualcuno, metterlo alla gogna, additarlo al pubblico disprezzo.}} *'''Metterse 'e casa e puteca<ref name=πθκ/>.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore, Proverbs of Naples'', p. 55.</ref> :''Mettersi casa e bottega.'' ::{{spiegazione|Dedicarsi ad un'opera interamente, meticolosamente, con ininterrotta assiduità.}} *'''Metterse na cosa int'i chiocche.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 102.</ref> :''Mettersi una cosa nelle tempie.'' ::{{spiegazione|Mettersela o Ficcarsela in testa. Es. ''Miettetillo buono dint' 'e chiocche!'' Ficcatelo bene in testa!}} *'''Metterse ntridece.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 215.</ref> :''Mettersi "in tredici".'' ::{{spiegazione|Intromettersi.}} *'''Mettuto mbaleria.'''<ref>Citato in ''So masto Rafaele e non te ne ncarricà'', p. 7.</ref> :''Mettere mbaleria'': ''prendere in giro. Preso in giro.'' *'''Mèza bbòtta.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37.]</ref> :''Mezza botta.'' ::{{spiegazione|Una persona di scarso valore.}} *'''Meza<ref>Mezza</ref>{{sic|segnora}} e meza pettola<ref name=gonnella/>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico'', p. 288.</ref> ::{{spiegazione|''Meza signora e meza pettola''. Una donna che non eccelle per comportamento educato.}} *'''Miett' 'a meglia.'''<ref>Citato in Antonio Grano, ''Trattato di sociologia della canzone classica napoletana'', Palladino, Campobasso, 2004, [https://books.google.it/books?id=qr0UAQAAIAAJ&q=miett%27a+meglia&dq=miett%27a+meglia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjM9NyMruDkAhWStYsKHVj7B8IQ6AEIKjAA p. 66].</ref> :''Nel tressette, invito al compagno di gioco: metti (gioca) la migliore carta.'' ::{{spiegazione|In senso ironico, al sopraggiungere di persona o persone non gradite o per rilevare che l'ambiente, il contesto non è dei più incoraggianti, gradevoli, auspicabili: ''Miett' 'a meglia, mie'!'': Ora siamo proprio a posto! Il quadro è completo! Che magnifica scena! Che bellezza! Siamo cascati proprio bene!}} *'''Miettece nomme penna.'''<ref>Citato in Giacomo Marulli e Vincenzo Livigni, ''Guida pratica del dialetto napolitano {{small|o sia Spiegazione in lingua toscana della Mimica di alcune frasi e delle voci dei venditori e scene comiche DEI COSTUMI NAPOLITANI}}'', Stabilimento Tipografico Partenopeo, Napoli, 1877, [https://books.google.it/books?id=2D_K7e03FgwC&dq=Giacomo%20Marulli%2C%20Vincenzo%20Livigni&hl=it&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p. 16]</ref> :''Mettici nome penna.'' ::{{spiegazione|Non parlarne più, perché una speranza è svanita leggiera come una piuma portata dal vento.<ref>La spiegazione è in Marulli e Livigni, p. 16.</ref>Non struggerti nella speranza che avvenga ciò che non accadrà mai. Non pensarci più.}} *'''Miezo limone.'''<ref name=shoeshine/> :''Mezzo limone.'' ::{{spiegazione|''Miezo limone'', con riferimento al colore argento e oro della sua statua, è l'ingiuria rivolta con molta confidenza dalle "parenti" a San Gennaro, per sollecitare il miracolo della liquefazione del suo sangue, se esso tarda a compiersi.}} *'''Mimì, Cocò e Carmene 'o pazzo stevano 'e casa into 'o stesso palazzo.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', PIEMME, 2010 [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PA1&dq=patrizia%20mintz&hl=it&pg=PT120#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788858502662</ref> :''Mimì, Cocò e Carmine il pazzo abitavano nello stesso palazzo.'' ::{{spiegazione|Tre inseparabili e poco raccomandabili messeri.}} *'''Misce-misce.<ref>Miscio: gatto, micio. {{cfr}} ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 243.</ref>'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 243.</ref> :''Verso con cui si chiamano i gatti.'' *''''Mman' 'a.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 286.</ref> :''In mano a.'' ::{{spiegazione|Al tempo di.}} *'''{{sic|Mmange}}, ca ru ttuoie [[mangiare|mange]]!'''<ref name=eatplease>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 320.</ref> :''Mangia, ché del tuo mangi!'' ::{{spiegazione|Si dice di chi crede di mangiare o, più in generale, di trarre un utile, un vantaggio economico a spese altrui senza avvedersi che a farne le spese è lui stesso.}} *''''Mmano a [[w:Gaetano Pappagone|Pappagone]]'''<ref>Citato e tradotto in [[Giulio Trevisani]], ''Teatro napoletano, {{small| Da Salvatore di Giacomo a Eduardo de Filippo}}'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=XqjUAAAAMAAJ&dq=%27mmano+a+pappagone&focus=searchwithinvolume&q=+pappagone] p. 81.</ref> ::''Al tempo di Pappagone.'' ::{{spiegazione|In tempi antichi.<ref>La traduzione è in ''Teatro napoletano, {{small| Da Salvatore di Giacomo a Eduardo de Filippo}}'', p. 55.</ref> / In tempi oramai trascorsi.}} *''''Mmano all'arte.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 112. </ref> :''In mano all'arte, vale a dire: nelle mani di un artista.'' ::{{spiegazione|''Staje 'mmano all'arte.'' Sei nelle mani di un artista: non hai motivo di preoccuparti, considerati fortunato, sei in ottime mani, chi se ne occupa è una persona competentissima, un artista nel suo campo.}} *'''‘Mmertecà' ll'uóglio.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 202.</ref> :''Rovesciare l'olio.'' ::{{spiegazione|Venir meno al voto di [[castità]].<ref>La spiegazione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 202.</ref>}} *'''Mmesca francesca.'''<ref>Citato in ''Fascio de chellete nove contegnose e freccecarelle fatte da paricchie auture pe llevare la paturnia e li pierdetienbe; raccuoveto e prubbecato da jachil Girì Zuzù (briolià) Napole: se venne a lo mavazzeno de libre de Luigi Chiurazzi'', Napoli, 1836, [https://books.google.it/books?id=XjEc0tENsDAC&dq=mmesca%20Francesca&hl=it&pg=RA1-PA7#v=onepage&q&f=false p. 7.]</ref> ::{{spiegazione|Mescolanza disordinata di cose, insieme di cose riunite senza criterio, confusione.}} *'''Mme'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 178.</ref> :''Bene. Es. ''Mme, avimmo fernuto. Jammocenne.'' Bene, abbiamo finito, andiamocene. '''''E mmé'''.<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 244.</ref>'' Ebbene. "''Storduto po addemanna, e mmè chi è stato?"'' ''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 244.</ref>'' Stordito poi chiede, ebbene chi è stato?'' *'''Mmocc’ ’a porta.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 54.</ref> :''In bocca alla porta.'' ::{{spiegazione|All'uscio, all'ingresso.}} *'''Mmocca Liò.'''<ref>Citato in ''Arlecchino: {{small|giornale-caos di tutti i colori}}'', anno IV, n. 39, 16 febbraio 1863, [https://books.google.it/books?id=Q7Wq8ECiuLoC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA153#v=onepage&q&f=false p. 153].</ref> :''In bocca, leone!'' ::{{spiegazione|Su, prendi, mangia!}} *'''Mmoccamennuno.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 172.</ref> :"''Imboccameneuno''". ::{{spiegazione|Ingenuo, sprovveduto, credulone; in altri termini: '''nu maccarone''.}} *'''Mmuccà c' 'o cucchiariello.'''<ref>Citato in Romualdo Marrone, ''Il paese di Pulcinella'', vol. I, Bellini, Napoli, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=eqNWAAAAYAAJ&dq=mmucc%C3%A0+cu+%27o+cucchiariello&focus=searchwithinvolume&q=+cucchiariello p. 284].</ref> :''Imboccare con il cucchiaino.'' ::{{spiegazione|Spiegare con minuziosa, estrema accuratezza.}} *'''Mo mo.'''<ref>Citato in ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di [[Basilio Puoti]]'', p. 272.</ref> :''Or ora, proprio ora; subito. Ma: mo, mo: piano, aspetta un attimo, un momento.'' *'''Mo mo me l'aggio lavata; 'a tengo riccia riccia comm' 'a 'na 'ncappucciata!...'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 239.</ref> :''Proprio ora me la sono lavata; ce l'ho riccia riccia come un'insalata incappucciata!...'' ::{{spiegazione|Adescamento piccante in chiave gastronomica di una... venditrice.}} *'''Mo nce vo.'''<ref>Citato in ''Nu scagno de n'appartamiento e na festa de ballo'' di Pasquale Altavilla}}, Tipografia De' Gemelli, Napoli, 1850, [https://books.google.it/books?id=qDjH1HuWNDwC&dq=Mo%20nce%20vo'&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10.]</ref> :''Ora ci vuole.'' ::{{spiegazione|Giustamente, già, per l'appunto, proprio così.}} *'''{{sic|Mo pe mo}}.'''<ref>Citato in [[Niccola Valletta]], ''Poesie inedite'', Dalla Tipografia di Luigi Nobile, Napoli, 1816, [https://books.google.it/books?id=tSJbAAAAcAAJ&dq=Niccola%20VALLETTA&hl=it&pg=PA17#v=onepage&q&f=false p. 17]</ref> :''Mo' pe' mo': Ora per ora. Adesso per adesso.'' ::{{spiegazione|Ora ora, proprio ora, proprio adesso, proprio subito. Immediatamente.}} *'''{{sic|Mò t'appoio a guallara ncapo}}.'''<ref name=guà /> :''Ora ti appoggio l'ernia in testa!'' ::{{spiegazione|Ora basta! Io ti sormonto, ti sovrasto con la mia ernia, ad essa ti infeudo, e con ciò ti riporto al rango che ti spetta, giacché sei una nullità e hai parlato troppo e a sproposito. Sta' zitto!}} *'''Monaco de sant'Agostino doje cape ncoppa a no coscino.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', anno II, n. 15, 11 giugno 1876, [https://books.google.it/books?id=tVgHiZx9dH8C&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PP276#v=onepage&q&f=false p. 2].</ref> :''Monaco di sant'Agostino due teste sopra un cuscino.'' ::{{spiegazione|Si dice di un religioso la cui vocazione non sembra autentica.}} *'''Morte gnagnolla.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 199.</ref> :''Morte lenta.'' *'''Mosca cavallina.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 107.</ref> :''Ippobosca (insetto ematofago)'' ::{{spiegazione|Ma anche: persona fastidiosa, molesta, insistente, assillante. ''Uh Mamma d' 'a Saletta! Tu si' propio 'na mosca cavallina!'' Uh, Madonna della Salette! Sei proprio asfissiante!}} *'''Mparanza.'''<ref>Citato in Nino Del Duca, ''Io stongo 'e casa 'America. Riflessioni'', prefazione di [[Furio Colombo]], introduzione di Antonio Ghirelli, Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=8npveIawS-8C&lpg=PA175&dq=Mparanza&hl=it&pg=PA175#v=onepage&q=Mparanza&f=false p. 175.] ISBN 88-7188-905-3</ref> ::{{spiegazione|Tutto, Tutti o Tutte insieme, senza distinzione.}} *'''Mpechèra''' o '''Ntapechèra.'''<ref>Citato in ''Il Borghini'', anno primo, Tipografia del vocabolario, Firenze, [https://books.google.it/books?id=i5E_AAAAYAAJ&dq=Il%20Borghini%20studi%20di%20filologia%20e%20di%20lettere%20italiane&hl=it&pg=PA123#v=onepage&q=%20napoletano&f=false p. 123.]</ref> :''{{NDR|Donna}} intrigante, che imbroglia ed avviluppa.''<ref>Traduzione in ''Il Borghini'', p. 123.</ref> Truffatrice, fattucchiera. *'''‘Mpignarse ‘o càzzo e straccià’ ‘a cartella.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 207.</ref> :''Impegnare, dare in pegno il proprio pene e strappare la ricevuta.'' ::{{Spiegazione|Avere la certezza più assoluta, senza neppure l'ombra di un dubbio.}} *'''Mpilo mpilo.'''<ref>Citato in ''Il propugnatore'', vol. VII, parte II, presso Gaetano Romagnoli, Bologna, 1874, [https://books.google.it/books?id=lOpgAAAAcAAJ&dq=mpilo%20mpilo&hl=it&pg=PA174#v=onepage&q&f=false p. 174.]</ref> :'' (in) Pelo (in) pelo.'' ::{{Spiegazione|Lentamente, sottilmente. ''Annà' {{NDR|Jirsenne}} mpilo mpilo.''<ref>In ''Il propugnatore'', 1874, p. 174.</ref>: Intisichirsi. Consumarsi lentamente.}} *'''Mpacchiato 'e suonne'''<ref>Citato in ''Epigrammi del marchese di Caccavone e del Duca di Maddaloni'', a cura di Giuseppe Porcaro, Arturo Berisio Editore, Napoli, 1968, p. 49.</ref> ::{{spiegazione|Fortemente assonnato}} *''''Mprenà' 'e feneste.'''<ref name=mèrevolage/> :''Ingravidare le finestre.''' ::{{spiegazione|Struggersi dal desiderio, desiderare ardentemente, appassionatamente a distanza.}} *'''Nprimmis et antemmonia.'''<ref>Citato in Giovanni Fiorilli, ''La terza chiacchiareata nfra lo cuorpo de Napole e lo Sebeto. Di Giovanni'', [https://books.google.it/books?id=T-u72GoDi78C&lpg=PA3&ots=OwJKimQfo5&dq=&pg=PA3#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref> :''In primis et ante omnia.'' ::{{spiegazione|Per prima cosa e innanzitutto.}} *'''Mpupazzà.'''<ref name=pupata>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 189.</ref> ::{{spiegazione|Vestirsi con eccessivo sfarzo, agghindarsi vistosamente. Camuffare per occultare difetti e gabellare per buono, perfetto, autentico: imbrogliare.}} *'''{{NDR|'O}} Mpustatore.'''<ref>citato in ''I promessi sposi, In lingua napoletana'', [https://books.google.it/books?id=V_vgAgAAQBAJ&lpg=PT40&dq=mpustatore&hl=it&pg=PT40#v=onepage&q&f=false cap. X]</ref> ::{{spiegazione|Il prepotente, chi pretende di avere senza darsi neppure la briga di chiedere, chi vuole imporre la propria volontà in modo arrogante.}} *'''Muchio muchio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 250.</ref> ::{{spiegazione|Quatto quatto.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, p. 250.</ref>}} *'''Muchio surdo'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 74.</ref> ::{{spiegazione|Sornione, ipocrita.<ref>''— Ma comme! Me parea na santarella | chella muchiella sorda! 'Aggio ncuntrata | doj' ore fa, dint' a na carruzzella... | Cummà!... Ma comme steva ngrattinata!'' (In ''Poesie napoletane'', p. 60) — Ma come! Mi sembrava una santarella | quella marpioncella! | Commà! Ma com'era agghindata!</ref>}} *'''Mùmmera'''<ref name=stubborn>Citato in ''C'era una volta Napoli, p. 31.''</ref>o '''Mùmmara'''<ref name=stubborn/>o '''Mómmara'''<ref name=stubborn/>o '''Mómmaro'''<ref name=stubborn/>o '''Mmúmmera'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 240.</ref> o '''Zùmmaro'''<ref name=stubborn/> :''Anfora di creta impiegata per attingere l'acqua alle fontane pubbliche e conservarla in casa, era usata dagli acquafrescai che vendevano l<nowiki>'</nowiki>''acqua zuffrègna'', l'acqua sulfurea che si manteneva fresca grazie alla creta.'' ::{{spiegazione|Uomo dalla testa dura, ostinato, refrattario alle sollecitazioni esterne. Seno prosperoso<ref>{{cfr}} per questo significato, Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 203.</ref>.}} *'''Muorto 'o criaturo nu' simmo chiù cumpare.'''<ref name=chiachiello/> :''Morto il bambino (il figlioccio) (l'interesse che ci univa) non siamo più compari.'' ::{{spiegazione|Si dice per esprimere il proprio rammarico quando si constata un improvviso mutare di atteggiamento o se una relazione - in passato buona - all'improvviso ed incomprensibilmente si raffredda.}} *'''{{NDR|'O}} muorzo d'a crianza.'''<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 115.</ref> :''Il boccone della creanza.'' ::{{spiegazione|L'ultimo boccone del piatto.}} *'''Muro muro.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 58.</ref> ::{{spiegazione|Rasente il muro. ''Ji' muro muro'': andare rasente il muro.}} *'''Murì cu 'e guarnemiénte<ref>I finimenti con cui viene bardato il cavallo.</ref> 'ncuollo.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 24.</ref> :''Morire con i finimenti addosso.'' ::{{spiegazione|Morire mentre si sta svolgendo il proprio lavoro, si sta compiendo il proprio dovere.}} *'''Muscio int' 'e mecce.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 371.</ref> :''Debole nelle giunture.'' ::{{spiegazione|Debole, senza forze, a stento in piedi. Idea affine è richiamata dall'espressione: '''Scunocchio ncopp'ê mecce.'''<ref>Citato in Ettore De Mura, ''Poeti napoletani dal Seicento ad oggi'', vol. 2, [https://books.google.it/books?hl=it&id=nC0uAAAAIAAJ&dq=scunucchi%C3%A0&focus=searchwithinvolume&q=mmecce], Alberto Marotta Editore, 1973, p. 577.</ref> ''Mi piego sulle giunture, vacillo sulle ginocchia.''}} *'''Muzzóne 'e fescena.<ref>Cesto per la raccolta dell'uva fabbricato a forma di cono capovolto con al vertice una punta di legno ('o muzzóne) che, conficcata nel terreno, lo teneva in piedi. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 14.</ref>''' :''Punta (mozzicone) di cesto.'' ::{{spiegazione|Persona di bassa statura e tozza. Anche: '''Muzzone d'ommo.''' ''Mozzicone d'uomo'': Omiciattolo.<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 252.</ref>}} ==N== *'''N'acciso e nu 'mpiso.'''<ref name=hang>Da Vincenzo Vitale, ''Malufiglio'', citato in Pasquale Scialò, ''La sceneggiata, {{small|Rappresentazioni di un genere popolare}}'', [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PP1&dq=P.%20Scial%C3%B2&hl=it&pg=PA268#v=onepage&q&f=false p. 268]</ref> :''Un ammazzato e un impiccato.'' ::{{spiegazione|Una strage. ''"[...] nun te fà vedé, si no ccà succede n'acciso e nu 'mpiso."''[...] non farti vedere, altrimenti qui succede una strage.<ref name=hang/>''Fà n'acciso e 'nu mpiso:'' fare una strage.}} *'''N'aggie scaurate chiaveche, ma tu si' 'o nummere uno!'''<ref>Citato in ''Troppo napoletano'', [https://books.google.it/books?id=3rK4CgAAQBAJ&lpg=PT85&dq=n'aggie%20scaurate%20chiaveche&hl=it&pg=PT85#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Ne ho lessate fogne, ma tu sei il numero uno!'' ::{{spiegazione|Ne ho conosciuti e piegati tanti di mascalzoni, ma tu sei un farabutto come nessun altro!}} *'''N'anno fatto tacche e chiuove.'''<ref>''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, [https://books.google.it/books?id=MC7l6SgIRpUC&dq=tacche%20e%20chiuove&hl=it&pg=PA1342#v=onepage&q&f=false p. 1342].</ref> :''Ne hanno fatto tacchi e chiodi.'' ::{{spiegazione|''Fà 'na cosa tacche e chiuove'', ridurre una cosa tacchi e chiodi, usarla fino all'estremo logoramento.}} *'''N'ommo cu 'e mustacce.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini S.R.L., Milano, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ommo+cu+%27e+mustacce&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiIvPrjwu7cAhUP-6QKHYN6AMUQ6AEIRzAG]</ref> :''Un uomo con i [[baffo|baffi]].'' ::{{spiegazione|Un uomo di notevoli capacità e doti morali che incute, per questo, un grande rispetto.}} *''''N'uocchio cecato e l'aità toja!.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 271.</ref> :''Un [[occhio]] cieco e l'età tua.'' ::{{spiegazione|Sarei disposto a perdere un occhio pur di avere la tua giovane età.}} *'''Na carta 'e tre.'''<ref>[[Giuseppe Marotta]], ''I bambini osservano muti le giostre dei grandi'', {{sic|IoScrittore}}, 2012. ISBN 978-88-97148-80-7, [https://books.google.it/books?id=URfD3p3bCo4C&lpg=PP1&dq=Giuseppe%20Marotta&hl=it&pg=PT13#v=onepage&q&f=false p. 13] </ref> :''Una carta di tre.'' ::{{spiegazione|Nel gioco del tressette è la carta che ha il valore più grande. Una persona importante, che conta. Nel gergo della malavita: guappo, uomo "di rispetto".}} *'''Na chiaveca.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 24.</ref> :''Una cloaca, una fogna.'' ::{{spiegazione|Malissimo. Spregevole (detto con una connotazione espressiva da fortemente esplicita, dura, fino a brutale, offensiva). Esempi: Sto 'na chiavica: sto malissimo. Te sì cumpurtato 'na chiavica: ti sei comportato malissimo, sei gravemente in difetto. Stu cafè è 'na chiavica: questo caffè è assolutamente imbevibile. È 'na chiaveca: è (una persona, una cosa) spregevole; e se è proprio spregevole senza residui, senza eccezione, allo stato puro allora: (una persona, una cosa) ''è manc' 'a chiavica'': (non) è neppure la cloaca, cioè neppure la cloaca è altrettanto spregevole. ''Te sì cumpurtato manc' 'a chiaveca!'', ti sei comportato nel modo più spregevole, renditi conto che non hai alcuna giustificazione possibile, ti sei squalificato per sempre!}} *'''Na galletta 'e Castiellammare.'''<ref>In Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 144.</ref> :''Una [[avarizia|galletta]] di Castellammare.''<ref>Galletta molto difficile da ammorbidire in acqua.</ref>'' '' ::{{spiegazione|Il fuoriclasse degli avari: spietato anche verso sé stesso, è del tutto inutile sperarne il sia pur minimo gesto di generosità.}} *'''Na lenza e sole.'''<ref>Citato in ''Lo Lampo'', anno I, n. 47, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&dq=&pg=PA46-IA9#v=onepage&q&f=false p.3]</ref> '''Na lenza 'e sole.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 153.</ref> :''Una (lenza) striscia di [[sole]].'' ::{{spiegazione|''<nowiki>'</nowiki>Na lenz' 'e sole.'' o anche: ''<nowiki>'</nowiki>Na lenzetella 'e sole'': un raggio di sole.}} *'''{{sic|Na}} meza botta.'''<ref name=demi>Citato e spiegato in Mondadori, Meridiani, p. 1008.</ref> :''Una mezza botta.'' ::{{spiegazione|Mediocre, così così.}} *'''Na meza parola.'''<ref>Citato in [[Niccolò Amenta]], ''Il Forca'', Presso Giacomo Prodotti, Venezia, 1700, [https://books.google.it/books?id=j4AQZtbONO0C&dq=&pg=RA2-PA13#v=onepage&q&f=false p. 113].</ref> :''Una mezza parola.'' ::{{spiegazione|Un'insinuazione. Un velato accenno. Un'allusione.}} *'''Na rétena 'e cavalle.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 98.</ref> :''Una redine di cavalli.'' ::{{spiegazione|"Un gruppo di tre cavalli aggiogati contemporaneamente a un carro: ''<nowiki>'</nowiki>o foremano, 'o sotto e 'o bilancino.''"<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 98.</ref>}} *'''Naso a piriquacchio.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 302</ref> ::{{spiegazione|O: ''a piripacchio''. Naso mal fatto. Naso a bocciuolo.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 302.</ref>}} *'''Nacchennella<ref>Da il n'a qu'un œil. Ha solo un occhio, con riferimento agli ufficiali francesi che portavano il monocolo, {{cfr}} ''Naples allegro con fuoco'', [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT196&dq=nacchennella&hl=it&pg=PT196#v=onepage&q&f=false]</ref>.'''<ref>Citato in Véronique Bruez, [Naples allegro con fuoco], [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT196&dq=nacchennella&hl=it&pg=PT196#v=onepage&q&f=false]</ref><ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref> ::{{spiegazione|Effeminato.<ref>{{cfr}} Anfreoli, p. 252.</ref> Non diversamente dal chiachiello e dal fareniello è un uomo tutto gradevoli apparenze, inconsistente e inconcludente nell'essenza. ''Siente, pozz'essere privo d' 'a libbertà, ca {{sic|sì}} n' 'a fernisce e guardà a cchillo nacchennella te 'ntacco a 'mpigna!...'' (Senti, che io possa essere privo della libertà, (che) se non la finisci di guardare quell'effeminato, ti sfregio!...)<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref>}} *''''Nc'azzecca.'''<ref>Citato in ''La nferta pe lo capodanno de lo 1835'', Da li truocchie de la Sociatà fremmateca, Napoli, [https://books.google.it/books?id=YVAtm_0zs2gC&dq=nc'azzecca&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q=nc'azzecca&f=false p. 41]</ref> ::{{spiegazione|Ci sta bene, si abbina bene.}} *''''Nc'è ròbba a piètto 'e cavàllo.'''<ref name=toscodueseisei/> :''C'è roba (fino) al petto del cavallo''. ::{{spiegazione|Detto di qualcosa molto ricco e sovrabbondante, come il torrente in piena che arriva sino al petto del cavallo che lo guada.}} *'''Ncapa comm'a serpe e senza allé allé<ref>Allè, refuso, nella fonte. Allé allé era il grido carnevalesco per farsi far largo, {{cfr}} Rocco, ''Vocabolario del dialetto napoletano'', p. 78.</ref>.'''<ref>Citato con spiegazione in [[Emmanuele Rocco]], ''Vocabolario del dialetto napoletano'', Bernardino Ciao Editore-{{sic|librajo}}, Napoli, 1882, [https://archive.org/details/vocabolariodeld00roccgoog/page/n95 p. 78].</ref> :''In testa, come alla serpe, e senza farsi largo.'' ::{{spiegazione|"Usasi [...] al giuoco della trottola per imporre di tirare sulla trottola direttamente [...] , cioè senza discostare le cose in mezzo alle quali trovasi la trottola."}} *'''Ncasà 'a mano.'''<ref>Citato in [[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX, p. 67.</ref> :''Calcare (con) la mano.'' ::{{spiegazione|Aumentare, accentuare, insistere.}} *'''Ncasa 'e piere nterra, ca nu'scenne maje.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 118.</ref> :''Calca (bene) i piedi al suolo, perché (la bilancia) non scende mai.'' ::{{spiegazione|Si dice al venditore quando il peso sembra scarso.}} *'''Ncasare lo<ref name=Ω />masco.'''<ref>Citato in D'Ambra ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 237.</ref> :''Calcare, pigiare (riempiendolo) il mortaretto.'' ::{{spiegazione|''Ncasà 'o masco'': mangiare a crepapelle.}} *''''Nce capimmo a sische.''' <ref>Citato in ''Lo Lampo, {{small|Giornale elettreco pe tutte}}'', anno 2, n. 5, giovedì 13-01-1876, [https://books.google.it/books?id=E6AHIpKYY_IC&hl=it&pg=PA5-IA13#v=onepage&q&f=false p. 2]</ref> :''Ci capiamo a fischi.'' ::{{spiegazione|Ci capiamo al volo, a cenni, con uno sguardo. ''Nce capimmo a sische...'' Ci capiamo..., ci siamo capiti... (non c'è bisogno di dire altro..., non c'è bisogno di dire niente...).}} *'''Nce stanne chù ghiuorne ca ppurpette – devette Carnuale!'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 363.</ref> :''Ci sono più giorni che polpette – disse Carnevale!'' ::{{spiegazione|Nella vita sono molti i giorni di magra e di privazione, ben pochi quelli di abbondanza.}} *'''Nce vò nu core.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 38.</ref> :''Ci vuole un cuore.'' ::{{spiegazione|Ci vuole del cuore, del coraggio, della bella faccia tosta.<ref>La spiegazione è in ''TuttoTotò'', p. 38.</ref>}} *''''Nchiuvà 'nu chiuovo.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 198.</ref> :''Inchiodare un chiodo.'' ::{{spiegazione|Contrarre un debito.<ref>La spiegazione è in ''Cucozze e caracazze'', p. 198.</ref>}} *'''Ncopp'a botta.'''<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 58 .</ref> :''Sul colpo.'' ::{{spiegazione|Lì per lì, e si dice per lo più di pagamento.}} *'''Ncopp'a ccuotto, acqua volluta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 15.</ref> :''Sopra al cotto (scottato''<ref>Scottato,ferito da un dolore cocente.</ref>'') acqua bollita.'' ::Disgrazia sopra disgrazia.<ref>L'interpretazione è in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri''</ref> *'''Nciucessa.'''<ref name=chiàchià/> ''''Ngiucièro.'''<ref name=iùc/> ::{{spiegazione|Chi per inclinazione ed abilità innate pratica abitualmente l'[[w:Inciucio|inciucio]].}} *'''Nciucio.<ref>Onomatopeico.</ref>'''<ref name=chiàchià/> o ''''Ngiùcio.'''<ref name=iùc>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 477.</ref> ::{{spiegazione|Pettegolezzo, parlottio, chiacchiericcio segreto, confabulazione, mormorazione; il macchinare, l'orchestrare, il concertare copertamente progetti malevoli. "''Groviglio di equivoci, falsità, pettegolezzi, rivolto a creare inimicizie. Esiste, in dialetto, anche il sostantivo <nowiki>'</nowiki>'ngiucièro': colui che a fin di male, mette in opera uno o alcuni''<nowiki>'</nowiki>ngiùci<ref>La definizione è di Giovanni Artieri, in ''Napoli, punto e basta?'', p. 477.</ref>."}} *'''Ne vuo' ca so cepolle.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 94.</ref> :''Ne vuoi che sono cipolle'' ::{{spiegazione|Cipolle: botte, percosse. ''Quante ne vuò ca so cepolle'': Se sono botte quelle che cerchi, qui ce ne sono quante ne vuoi, fino alle lacrime.}} *'''{{NDR|'A}} Nennella 'e ll'uocchie.'''<ref>Citato in [[Rocco Galdieri]], ''[https://wikisource.org/wiki/Page:%27E_Lluce-luce.djvu/10 'E lluce-luce (Le lucciole)]'', Editrice Tirrena, Napoli, 1928, p. 8.</ref> :''La "bambina degli occhi."'' ::{{spiegazione|La pupilla.}} *'''Neve 'e sciuocco.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 49.</ref> :''Neve di fiocco.'' ::{{spiegazione|Veri e propri fiocchi di neve, raccolta, accumulata, sotterrata in sacchi nella stagione invernale e dissotterrata in quella estiva, per essere offerta in vendita, mista a vino cotto (bollito con zucchero) che veniva preparato in autunno e conservato in bottiglia. Il vino cotto veniva bevuto anche d'inverno al fioccare della prima neve.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 49 e p. 85.</ref>}} *'''Ngigna''''<ref>Citato in ''Viviani'', III, p. 228.</ref> :''Adoperare un oggetto nuovo per la prima volta.'' *'''{{NDR|'O}} Nicchinonno.''' <ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 261.</ref> ::{{spiegazione|Il [[w:pelargonium triste|geranio notturno]].}} *'''{{NDR|'O}} Nippulo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 262.</ref><ref>Citato in P. Bello e D. Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PR1&dq=Modern%20Etymological%20neapolitan&hl=it&pg=PA150#v=onepage&q&f=false p. 150]</ref> :''Pelucco.'' ::{{spiegazione|Molto comunemente impiegato per indicare i pallini ('e nippule) che si formano su un tessuto di lana (tipici quelli che si formano su di un maglione vecchio) vecchio, consumato.}} *''''Nnoglia.'''<ref name=scarti>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 94.</ref> ::{{spiegazione|Salsicciotto o salame poco costoso confezionato con tritumi di budella insaporiti con sale, pepe ed anici. In senso lato: Scioccone, stupido. ''''Nnoglia vestuta'''<ref name=scarti/> ''Salsicciotto, salame vestito'': persona lenta, torpida.}} *'''Nòbbele e snobbele<ref>''Sdòbbele'', refuso, nel testo.</ref>'''.<ref>Citato con traduzione e spiegazione in ''Napoli, punto e basta?'', p. 33.</ref> :''Nobili e non nobili.'' ::{{spiegazione|Tutti, nessuno escluso. L'intero popolo.}} *'''Nocche e ziarelle.'''<ref>Citato in Nicolò Lombardi, ''La Ciucceide {{small|o puro La reggia de li ciucce conzarvata. Poemma arrojeco di Nicolò Lombardi. Caporuota nella Regia Udienza di Trani}}'', Presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1783, [https://books.google.it/books?id=73rWCcix8KQC&lpg=PA190&ots=3gNpW1msnp&dq=&pg=PA190#v=onepage&q&f=false p. 190].</ref> :''Fiocchi e fettucce, nastri.'' ::{{spiegazione|Cianfrusaglie, ammennicoli, cose futili, spese inutili.}} *'''Non me ntrico e non me mpaccio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 25.</ref> :'' ''Nun me 'ntrico e nun me 'mpaccio'': Non mi intrometto e non resto coinvolto (mi intralcio, mi impiglio).'' *'''Nonna nonna''' o '''Nonna'''.<ref name=lullaby>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 264.</ref> :''Ninnananna. Ninna. '''''Cu a nonna.'''''<ref name="lullaby" /> o (''Cu a nonna nonna'') Restituire i soldi con pieno comodo.<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 264.</ref> ''Pavà cu 'a nonnanonna.'' Pagare con la ninnananna, pagare [[w:|a babbo morto]].'' *''''Ntaccata 'e 'mpigna.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 205.</ref> :''Sfregio, nel gergo della malavita antica.'' *'''Ntapechera.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 44.</ref> ::{{spiegazione|Donna intrigante, intramettente, pettegola, incline a tramare inganni, raggiri. ''Leva lè, mmecciata ntapechera.''<ref>In Marulli e Livigni, p. 44.</ref> Va' via, viziosa pettegola, intrigante!}} *''''Ntrichete 'e te!'''<ref>Citato in Anna Menafro e Mariarosa Amodio, ''Il berretto del laureato'', PM Edizioni, Varazze (SV), 2018. ISBN 978-88-99565-86-2, [https://books.google.it/books?id=WhdiDwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Anna%20Menafro&hl=it&pg=PA120#v=onepage&q&f=false p. 120].</ref> :''(Letteralmente: immischiati di te!) Fatti i fatti tuoi!'' *'''Ntrillavallà.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 267.</ref> :''A sproposito. Di punto in bianco.''<ref>Questa definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 267.</ref> *''''Nu chiappo 'e 'mpiso.'''<ref>Citato in Armando Cenerazzo, ''Rose rosse e rose gialle'', Alfredo Guida Editore, Napoli, [https://books.google.it/books?id=lTF7BwXMuq4C&lpg=PA297&dq=cenerazzo&hl=it&pg=PA101#v=onepage&q&f=false p. 101]</ref> :''Un cappio di impiccato.'' ::{{spiegazione|Un pendaglio da forca.}} *'''Nu malacarne.'''<ref>Citato in Carmine Ruizzo, ''La terra dei suoni, {{small|Un viaggio attraverso la musica popolare campana}}'', [https://books.google.it/books?id=9dhRDwAAQBAJ&lpg=PA10&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]</ref> ::{{spiegazione|O ''na malacarna'': Un uomo crudele, spietato.}} *''''Nu mariuolo cu' ' a scala ' ncuollo.'''<ref>Citato in [[Renato de Falco]], ''Il napoletanario'', Colonnese Editore, Napoli; in [[Nello Ajello]], ''Detti e contraddetti del popolo napoletano'', la Repubblica.it Archivio del 28. 01. 2002.</ref> :''Un ladro con la scala sulle spalle.'' ::{{spiegazione|Una persona di scarso senso etico, spudoratamente disonesta.}} *'''Nu parmo e nu ziracchio<ref name=Zrk>Lunghezza misurata dal pollice e dall'indice tesi. {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>.'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''Storia della canzone napoletana 1824-1931'', vol. I, Neri Pozza, Vicenza, 2017, [https://books.google.it/books?id=-CtEDwAAQBAJ&lpg=PR221&dq=&pg=PR221#v=onepage&q&f=false p. 221].</ref> :''Un palmo ed una piccola quantità. Un po'.'' *'''Nu piezzo ‘e pane.'''<ref>Citato in ''Il morto supplente'', p. 32.</ref> :''Un pezzo di pane.'' ::{{spiegazione|Una persona veramente buona, mite, pacifica.}} *''''Nu quadro 'e luntananza.'''<ref>Citato in [[Franco Di Mare]] ''Il paradiso dei diavoli'', BUR, RCS Libri, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=fV0gAQAAQBAJ&lpg=PT30&dq=&pg=PT30#v=onepage&q&f=false p. 30]. ISBN 978-88-58-65498-9</ref> :''Un quadro di lontananza.'' ::{{spiegazione|Riferito ad una donna ancora molto seducente, molto bella, seppure di una bellezza un po' autunnale, un po' sfiorita, fanée. Tale quindi da essere apprezzata al meglio, come si fa con un quadro, se ammirata da lontano, dalla distanza che, tenendo celati agli occhi i segni, le scalfitture del tempo, permette di apprezzare la bellezza dell'intera figura.}} *''''Nu scoglio ca nun fa patelle.'''<ref>Citato in ''Proverbi Italiani'', Associazione Culturale Adventure, [https://books.google.it/books?id=R14IDgAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Proverbi%20Italiani%3A%20Tutta%20la%20sapienza%20e%20l'esperienza%20di%20secoli%2C%20sono%20...&hl=it&pg=PA200#v=onepage&q&f=false p. 200]</ref> :''Uno [[avarizia|scoglio]] che non produce patelle.''<ref>Traduzione in ''Proverbi italiani, p. 200''</ref> ::{{spiegazione|Un uomo avarissimo.}} *''''Nu sordo 'a {{sic|mesurelle}}<ref>Più comunemente ''Mesurella''.</ref>e chill'{{sic|amiche}} sempe rorme<ref>Si narra che un caldarrostaio occultò il cadavere di un uomo che aveva ucciso – secondo Apicella un venditore concorrente – proprio nel punto in cui vendeva le caldarroste. La "voce" insolita (e chill'{{sic|amiche}} sempe rorme!) con cui attirava i clienti finì per insospettire i gendarmi che scoprirono il delitto. {{cfr}} Apicella ''I ritte antiche'', p. 280.</ref>!'''<ref> Citato in Apicella ''I ritte antiche'', p. 280.</ref> :''Un soldo al misurino (di caldarroste) e quell'amico dorme sempre! (continua a non pagarmi).'' ::{{spiegazione|''Lo si dice a chi dimentica di onorare un impegno, di adempiere ad un obbligo.''}} *'''Nu sturcio<ref>'''O sturcio'': la smorfia, il lavoro eseguito malissimo, la persona o la cosa cosa deforme.</ref>masculo<ref>Maschio.</ref>.'''<ref>Citato in ''Alfabeto napoletano'', p. [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=sturcio+masculo&focus=searchwithinvolume&q=smorfeia 453].</ref> ::{{spiegazione|Una persona o una cosa di estrema bruttezza. Un lavoro, un'opera riusciti malissimo.}} *'''Nu' te piglia' collera, ca 'o zuccaro va caro.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 108.</ref> :''''Non arrabbiarti, perché lo zucchero è a costa caro.'' ::{{spiegazione|I dispiceri potrebbero facilitare o accrescere i disturbi cardiaci che anticamente venivano curati con lo zucchero, costoso. La collera non fa che aggiungere danno a danno senza nulla risolvere. Molto meglio quindi mantenersi in ogni circostanza il più possibile calmi, sereni.}} *'''Nu ziracchio<ref name=Zrk/>d'ommo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref> ::{{spiegazione|Un uomo di statura assai piccola.}} *'''Nun bulere stare manco pe pollece int' 'a cammisa d'uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 305.</ref> :''Non volere stare nemmeno come pulce nella camicia di qualcuno.'' ::{{spiegazione|''Nun vule' sta' manco pe' pollece int' 'a cammisa d'uno''. Non volersi trovar ne' suoi panni per tutto l'oro del mondo<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 305.</ref>.}} *'''Nun ce so' ffose 'appennere.'''<ref>Citato e spiegato in Raffaele Viviani, ''Poesie'', Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA84&dq=&pg=PA82#v=onepage&q&f=false p. 82.] ISBN 978-88 6042-710-6</ref> o '''Nun ce stanno fose 'appennere.'''<ref name=schälen/> :''Non ci sono fusi da appendere (alle mie vesti).'' ::{{spiegazione|Non c'è nulla da dire, da eccepire sulla mia condotta. Il mio comportamento è ineccepibile, impeccabile.}} *'''Nun ce vo' zingara p'anduvinà sta ventura.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref> :''Non 'è bisogno della zingara (dell'indovina) per indovinare questa sorte.'' ::{{spiegazione|È cosa che si capisce da sé molto facilmente.}} *'''Nun da' audienzia.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 15.</ref> :''Non dare [[ascoltare|ascolto]], non ne vale proprio la pena.'' *'''Nun è doce 'e sale.'''<ref>Citato in Fortunato Calvino, ''Teatro'', Guida, Napoli, 2007, [https://books.google.it/books?id=CP23Fm_H7WoC&lpg=PA116&dq=doce%20'e%20sale.&hl=it&pg=PA116#v=onepage&q&f=false p. 116] ISBN 88-878-6042-328-3</ref> :''Non è dolce di sale.'' ::{{spiegazione|È tutt'altro che mite e accomodante. È un uomo duro, di approccio molto difficile.}} *'''Nun fa' asci' 'o ggrasso a for' 'o pignato.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref> :''Non fare uscire il grasso fuori dalla pentola.''<ref>La traduzione è in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref> ::{{spiegazione|Il denaro deve essere destinato alle necessità della famiglia, non va disperso per gli estranei.}} *'''Nun fa 'o farenella!'''<ref name=bocri/> ::{{spiegazione|Non fare il pagliaccio, sii serio!<ref>"''Nun fa 'o farenella! |Si nce hai che di', dimme 'a parola chiara!'' Non fare il buffone | Se hai da ridire, parlami chiaro! (Da ''Poesie napoletane'', p. 124.)</ref>}} *'''Nun haje visto 'o serpe, e chiamme San Paulo.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 109.</ref> :''Non hai visto il serpente e invochi San Paolo.'' ::{{spiegazione|Ti spaventi anzitempo, senza un reale motivo.}} *'''Nun leggere 'o libro {{sic|'}} quaranta foglie.'''<ref>Citato in ''I proverbi di Napoli'', p. 263.</ref> :''Non leggere il libro di quaranta pagine.'' ::{{spiegazione|Non giocare a carte.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 263.</ref>}} *'''Nun me mpicchio e nun me mpacchio.'''<ref>Citato in ''Napoli , punto e basta?'', p. 705.</ref> :''Non mi impiccio e non mi lascio implicare in faccende complicate.''<ref>La traduzione è in ''Napoli , punto e basta?'', p. 705.</ref> *'''Nun sai tené tre cicere mmocca.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Un diavolo nella valigia'', [https://books.google.it/books?id=6h_sAwAAQBAJ&lpg=PA45&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45]</ref> :''Non sai tenere tre ceci in bocca.'' ::{{spiegazione|Non sai tenere un [[segreto]].}} *'''Nun sapé niénte 'e san Biàse.''' :''Non sapere niente di [[San Biagio]].'' ::{{spiegazione|Fare lo gnorri.<ref name=Am79>Citato in Amato, p. 79.</ref>}} *'''Nun sfruculià 'a mazzarella 'e San Giuseppe.'''<ref>Citato in Romualdo Marrone ''Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Napoli'', Newton Compton Editori, 2015, [https://books.google.it/books?id=XnowCgAAQBAJ&lpg=PT183&dq=Nun%20sfruculi%C3%A0%20'a%20mazzarella%20'e%20San%20Giuseppe.&hl=it&pg=PT183#v=onepage&q=Nun%20sfruculi%C3%A0%20'a%20mazzarella%20'e%20San%20Giuseppe.&f=false] ISBN 978-88-541-8502-9</ref> :''Non "sfottere" il bastone di San Giuseppe.''<ref>Della statua di San Giuseppe</ref> ::{{spiegazione|Non disturbare chi sta tranquillo per i fatti suoi.}}<ref>L'interpretazione (più dettagliata) è in ''Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Napoli.''</ref> :oppure ::{{spiegazione|Non accaniti con qualcuno che è già indifeso e sul quale la sorte ha già infierito.}}<ref name="peace">{{cfr}} più dettagliatamente [[Paolo Isotta]], ''La virtù dell'elefante: La musica, i libri, gli amici e San Gennaro'', Marsilio, Venezia, 2014, [https://books.google.it/books?id=3J7wDQAAQBAJ&lpg=PT61&dq=o%20carro%20p'a%20scesa.&hl=it&pg=PT62#v=onepage&q=o%20carro%20p'a%20scesa.&f=false] ISBN 978-88-541-9823-4</ref> *'''Nun tene né cielo 'a vede' né terra 'a cammena'.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', VI, p. 344.</ref> :''Non ha né cielo da vedere né terra su cui cammminare.'' ::{{spiegazione|È povero in canna.}} *'''Nun tengo capa.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], Teatro, Ubulibri, 2005, [https://books.google.it/books?hl=it&id=6MIeAQAAIAAJ&dq=nun+tengo++capa&focus=searchwithinvolume&q=nane p. 132].</ref> :''Non ho testa.'' ::{{spiegazione|''Nun tene' capa'': non avere testa. Non avere voglia, non avere intenzione. ''Mo nun tengo proprio (o: nisciuna) capa 'e sentì' niente, tengo 'e lappese a quadriglié ca m'abballano pe' capa'': ora non ho assolutamente (o: nessuna) voglia, energia, intenzione di ascoltare nulla, sono tormentato da cento preoccupazioni che mi frullano nella testa.}} *'''Nzallanuto.'''<ref name=sfengari>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 268.</ref> :''Rimbambito, stordito, confuso.'' *'''Nzalannòmmeno.'''<ref name=sfengari/> :''Zuccone, Spilungone, Sciocco.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 268.</ref> *'''Nzeculoro.'''<ref>Citato in ''Il segreto in voce'', Roma, Domenico Antonio Ercole, 1712, [https://books.google.it/books?id=aifsiYIDX58C&dq=nzeculoro&hl=it&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37]</ref> :''Corruzione di: [[w:In omnia saecula saeculorum|In omnia saecula saeculorum]]. All'altro mondo; per le lunghe.'' *'''Nzerrà l'uocchie.''' <ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, anno V, Sabato 2 Luglio 1864 p. 726.</ref> :''Chiudere gli occhi.'' ::{{Spiegazione|Chiudere gli occhi per non vedere. Prendere sonno. Morire.}} *'''Nzerrà 'o libro.'''<ref>Citato in [[Eduardo De Filippo|Eduardo de Filippo]], ''Cantata dei giorni dispari'', vol I, Einaudi, Torino, 1995, [https://books.google.it/books?id=AHQIAQAAMAAJ&q=nzerr%C3%A0+%27o+libro&dq=nzerr%C3%A0+%27o+libro&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjNzaTpk8vmAhURV8AKHbvmDsUQ6AEILzAB p. 575].</ref> :''Chudere il libro.'' ::{{Spiegazione|Chiudere un argomento, mettere da parte, smetterla con le teorie.}} *'''Nzi a rumme e busse.'''<ref name=rumbus>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 316.</ref> ::{{Spiegazione|'''Rumme e busse'''<ref name=rumbus/>: "ultimi due segni dell'alfabeto in modi di sigle". ''Nzì a rumme e busse'': "sino alla fine, sino all'estremo."<ref>La spegazione è in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 316.</ref>.}} *'''Nzicco nzacco.'''<ref name=outof>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 269.</ref> :''All'improvviso.'' *'''Nziria.'''<ref name=outof/> :''Il lamentarsi e piagnucolare continuo, a volte immotivato, dei bambini.'' ::{{spiegazione|Nell'uso corrente: capriccio, sfizio, voglia che assale improvvisa ed irresistibile.}} *'''Nzu nzu.'''<ref name=outof/> :''Dolcemente, Beatamente, Voluttuosamente.''<ref>La definizione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 269.</ref> *'''Nzurfà'.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA157#v=onepage&q&f=false p. 157]</ref> :''Inzolfare. Insufflare.'' ::{{spiegazione|Istigare, aizzare.}} ==O== *''''O ball' 'e ll'urzo.'''<ref>Citato in Francesco Piscopo '''E scugnizze'', Salvatore Romano, Napoli, 1904, [https://wikisource.org/wiki/Page:%27E_scugnizze.djvu/10 wikisource p. 10].</ref> :''Il ballo dell'orso.'' ::{{spiegazione|Un ballo sgraziato, goffo.}} *''''O Buvero 'o Rito.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', IV, p. 554.</ref> o ''''O Buvero.'''<ref>Citato in Agnese Palumbo e Maurizio Ponticello, ''Il giro di Napoli in 501 luoghi, {{small|La città come non l'avete mai vista}}'', Newton Compton, Roma, 2014, [https://books.google.it/books?id=uHItBQAAQBAJ&lpg=PT35&dq=&pg=PT35#v=onepage&q&f=false p. 35]. ISBN 978-88-541-7070-4</ref> :''Il Borgo San Loreto, o, Il Borgo, per antonomasia.'' *''''O canzo.'''<ref>Citato in Raffaele Pisani, ''I Promessi sposi'', prefazione di Maria Zaniboni, [https://books.google.it/books?id=V_vgAgAAQBAJ&lpg=PT22&dq='o%20canzo&hl=it&pg=PT22#v=onepage&q&f=false]</ref> :''La possibilità, l'opportunità. Tené o dà a quaccheduno 'o canzo: Avere o dare a qualcuno la possibilità, l'opportunità. Damme 'o canzo! Dammi la possibilità, l'opportunità, dammi modo! (di fare qualcosa).'' *''''O cappotto 'e lignamme.'''<ref name=nose/> :''Il cappotto di legno.'' ::{{spiegazione|La bara.}} *''''O chiù bunariello tene 'a guallera e 'o scartiello.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 164.</ref> :''Chi è messo meglio di tutti ha l'ernia e la gobba.'' ::{{spiegazione|Espressione riferita a situazioni nettamente sfavorevoli, molto avverse in cui ci si venga a trovare. Può anche significare: sono uno peggiore dell'altro.}} *''''O chiacchiarone.'''<ref>Citato in [[Abele De Blasio]], ''Usi e costumi dei camorristi'', prefazione di [[Cesare Lombroso]], illustrazioni di S. De Stefano, Napoli, Luigi Pierro Editore, Napoli, 1897<sup>2</sup>, [https://archive.org/stream/usiecostumideic00blasgoog#page/n189/mode/2up p. 165].</ref> :''Il chiacchierone.'' ::{{spiegazione|Il giornale, nel gergo della malavita antica.}} *''''O ciuccio 'e {{sic|fechella}}, trentatré chiaje e pure 'a cora fràceta!'''<ref>Citato in Tammaro Mormile, Albatros Edizioni ''Cuore di mamma'', [https://books.google.it/books?id=9IyRDQAAQBAJ&lpg=PT16&dq=&pg=PT16#v=onepage&q&f=false p. 16]. ISBN 9788899906191</ref> :''L'asino di Fechella, tretntatre piaghe ed anche la coda fradicia!'' ::{{spiegazione|''Me pare 'o ciuccio 'e Fechella trentaré chiaje pure 'a cora fraceta!''. Mi sembra / mi sembri l'asino di Fichella, trentatré piaghe ed anche la coda è fradicia!: riferito a chi è o si lamenti di essere continuamente in cattiva salute, colpito senza posa da malattie (e con questa motivazione più immaginaria che reale, eludere l'assolvimento dei propri compiti, facendo in modo che altri se ne debbano fare carico.}} *''''O Conte Mmerda 'a Puceriale.'''<ref>Citato in ''Proverbi & Modi Di Dire - Campania '', Simonelli, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA72&dq=O%20conte%20Merda%20'e%20Puceriale&hl=it&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 72.] ISBN 88-7647-103-0</ref> ::{{spiegazione|Il così sunnominato Conte di Poggioreale è chiunque si dia vanto e vada propalando di discendere da una nobile stirpe mai esistita.}} *''''O cuorpo 'e Napule.'''<ref>Citato in Patrizia Rotondo Binacchi, ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 63.</ref> :''Il corpo di Napoli.'' ::{{spiegazione|La [[w:|statua del dio Nilo]] posta nel [[w:largo Corpo di Napoli|Largo Corpo di Napoli]].}} *''''O doje allattante.'''<ref>Citato in Giancarlo Signore, ''Storia delle abitudini alimentari'', ''{{small|Dalla preistoria al fast food}}'', Tecniche Nuove, Milano, 2010, [https://books.google.it/books?id=acv0VaSJ4fIC&lpg=PP1&dq=Giancarlo%20Signore&hl=it&pg=PA198#v=onepage&q&f=false p. 198]. ISBN 978-88-481-7428-2</ref> :''Il due allattante.'' ::{{spiegazione|Espressione con cui veniva chiamato un piatto di pasta con cacio e pepe venduto al prezzo di due soldi.}} *'''{{'}}O fatto d{{'}}{{'}}e quatto surde.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 283.</ref> :''Il racconto dei quattro sordi.'' ::{{spiegazione|Quattro sordi viaggiano nello stesso treno. Il primo chiede: ''Scusate, simmo arrivate a {{sic|nNapule}}?'' (Scusate, siamo arrivati a Napoli?) Replica il secondo: ''Nonzignore, cca è {{sic|nNapule}}!'' (Nossignore, qua è Napoli!)}} Interviene il terzo: ''I' me penzavo ca stevamo a {{sic|nNapule}}'' (Io credevo che fossimo a Napoli) Il quarto conclude: ''Maje pe ccumanno, quanno stammo a nNapule, m'avvisate?'' (Mai per comando (per cortesia), quando saremo a Napoli, mi avvertite?) Si dice '''o fatto d''e quatto surde'' a commento di una situazione in cui la reciproca incomprensione, l'incomunicabilità sono totali. ''E chist'è 'o fatto d''e quatto surde'' (E questo è il racconto dei quattro sordi): qui non c'è assolutamente modo di capirsi.) *''''O figlio d' 'a Madonna.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 339-340.</ref> :''Il trovatello.''<ref>Traduzione in ''Teatro'', IV, p. 340.</ref> *''''O fungio d' 'a recchia.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 28.</ref> :''Il fungo dell'[[orecchio]].'' ::{{spiegazione|Il padiglione auricolare.}} *''''O frùvulo pazzo.'''<ref name=cross/> :''La folgore, il fulmine, il lampo, il razzo pazzo.'' ::{{spiegazione|Particolare fuoco d'artificio che, una volta acceso, saltellava in modo disordinato creando scompiglio ed il fuggi fuggi dei presenti. "Razzo, detto anche Topo. − ''Fruvolo pazzo'', Razzo matto, Topo matto. − '''Essere nu fruvolo''' dicesi di fanciullo che non sta mai fermo, Essere un frugolo ed anche essere un fuoco lavorato."<ref>Con questa definizione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 173.</ref>}} *''''O gallo 'ncoppa 'a munnezza.'''<ref>Citato in Mario Caccavale, ''Vite doppie'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=uNPMR6YmWfEC&lpg=PT69&dq=gallo%20munnezza&hl=it&pg=PT69#v=onepage&q=gallo%20munnezza&f=false]</ref> :''Il gallo su un mucchio di (sulla) spazzatura.'' ::{{spiegazione|''Fa 'o gallo 'ncoppa 'a munnezza'': fare il gallo, cantare a squarciagola un sonoro e sostenuto chicchirichì, troneggiando sulla spazzatura: lo fa chi "canta" a voce spiegata dall'alto di un mucchio di "spazzatura" – sola altezza e contesto che gli competano; ossia chi si gloria, tronfio – null'altro potendo – di infimi successi, ottenuti primeggiando su persone ancor più incapaci o deboli o in situazioni e contesti squallidi, miserevoli; più in generale chi si gloria senza averne alcun titolo.}} *''''O guappo 'e cartone.'''<ref>Citato in Alberto Liguoro, ''Il vecchio teatro'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2001, [https://books.google.it/books?id=N0O5SRP64rYC&lpg=PA24&dq=guappo%20'e%20cartone&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24] ISBN 88-7188-479-5</ref> :''Il guappo di cartone.'' ::{{spiegazione|Una [[w:Tigre di carta|tigre di carta]].}} *''''O maccaturo 'e culore.'''<ref name=mouchoir>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref> :''Il fazzoletto di colore'' ::{{spiegazione|Una fazzoletto colorato di formato grande che si usava per avvolgervi di tutto: dai prodotti agricoli ai generi acquistati nei negozi o i piatti che contenevano il cibo dei braccianti. C'era anche chi lo usava come fazzoletto da tasca al posto del piccolo fazzoletto bianco.}} *''''O masto 'e festa.'''<ref>Citato in Giuseppina Scognamiglio, ''Sullo scrittoio di Partenope, {{small|studi teatrali da Mastriani a Viviani}}'', Edizioni scientifiche italiane, 2006, [https://books.google.it/books?id=E48fAQAAIAAJ&q=%27o+masto+%27e+festa&dq=%27o+masto+%27e+festa&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj0u9yJwr7kAhVQKVAKHSz5C0AQ6AEIXTAJ p. 172].</ref> :''Il maestro di festa.'' ::{{spiegazione|Il Capo. Chi comanda.}} *''''O mbruoglio int'o lenzulo.'''<ref>Citato in [[Erri De Luca]], ''Montedidio'', Feltrinelli, [https://books.google.it/books?id=zkaSgd4nGQsC&lpg=PA122&dq='o%20mbruoglio%20int'o%20lenzulo&hl=it&pg=PA122#v=onepage&q&f=false p. 122].</ref> :''L'"imbroglio", cioè la trama, la storia nel lenzuolo.'' ::{{spiegazione|Il cinematografo, detto così in passato<ref>La locuzione è ancora in uso in alcune città della Campania.</ref> perché il film era proiettato in piazza su un lenzuolo.}} *''''O miraculo 'e Suor Agnese: era monaca e pure pisciava!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 322.</ref> :''Il miracolo di Suor Agnese: era monaca e pure mingeva!'' ::{{spiegazione|E allora? Cosa ci sarebbe poi di così straordinario? È la cosa più normale del mondo!}} *''''O munaciello.'''<ref name=meridiana/> ::{{spiegazione|Sorta di folletto benefico dotato di ampi poteri magici, protettore della casa che lo ha accolto con i dovuti riguardi. Nel caso opposto, presa in antipatia la famiglia irriguardosa, manifesta una seconda natura malefica e si vendica creando ogni specie di guai.}} *''''O nguacchia carte.'''<ref name=stain>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 385.</ref> :''L'imbratta carte.'' ::{{spiegazione|In senso spregiativo: impiegato addetto al trattamento ed alla creazione di scartoffie.}} *'''‘O ‘nsist’.'''<ref>Citato in Alberto Liguoro, ''Il vecchio teatro'', Lettere Italiane n. 38 – giugno 2002, Alfredo Guida Editore, Napoli, [https://books.google.it/books?id=N0O5SRP64rYC&lpg=PP1&dq=Alberto%20Liguoro&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p.24]</ref> ::{{spiegazione|Il tipo che "insiste", lo spavaldo, il prepotente.}} *'''‘O palazzo è auto e ‘a signora è sorda.'''<ref>Citato in P. Mintz, ''Il custode degli arcani'', p. 294.</ref> :''Il palazzo è alto e la signora è sorda.'' ::{{spiegazione|Riferito a chi non sente o fa finta di non sentire}} *''''O pastore d' 'a meraviglia.'''<ref name=poimèn/> :''Il pastore della meraviglia.'' ::{{spiegazione|Figura del presepe effigiata con un'espressione di estatico stupore di fronte ai prodigi che accompagnano la nascita di Gesù.}} *''''O pate d<nowiki>'</nowiki>'e criature.'''<ref name="K">Citato in Marcello D'Orta, ''Cuore di Napoli'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=UORcCwAAQBAJ&lpg=PT34&dq='o%20pate%20d'e%20criature&hl=it&pg=PT34#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Il padre dei bambini.'' ::{{spiegazione|Il pene.}} *''''O pato-pato.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', II, Guida, Napoli, 1988, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&lpg=PA95&dq='o%20pato%20pato&hl=it&pg=PA95#v=onepage&q&f=false p. 95]</ref> ::{{spiegazione|Una grande quantità. Ad esempio: '''O pato-pato 'e ll'acqua'': una pioggia diluviale.}} *''''O piglia e porta.'''<ref>Citato in [[Ferdinando Russo]], ''La Camorra'', Prismi, Edizioni de Il Mattino, Edi.Me.-Il Mattino, 1996, p. 14.</ref> :''Il prende e porta.'' ::{{spiegazione|Persona sulla cui discrezione non si può fare affidamento, perché riferisce (porta) tutto quello che ascolta (prende).}} *''''O pirito cchiù gruosso d'o culo.'''<ref>Citato in Citato in Alessio Arena, Luigi Romolo Carrino, Massimiliano Palmese e Massimiliano Virgilio, ''Quattro mamme scelte a caso: {{small|omaggio ad Annibale Ruccello}}'', Caracò, Napoli, 2011, [https://books.google.it/books?id=EGFZAwAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT41&dq=&pg=PT41#v=onepage&q&f=false p. 14]. ISBN 978-88-97567-03-5</ref> :''Il [[peto]] più grande del sedere.'' ::{{spiegazione|Un'azione, un'iniziativa, un progetto non commisurati alle proprie capacità, oltre le proprie possibilità, fuori portata e destinati quindi a fallire. Il passo più lungo della gamba. ''Nun fa' 'o pirito cchiù gruosso d' 'o culo'': non fare il peto più grande del sedere, non perseguire obiettivi irraggiungibili, non fare il passo più lungo della gamba. }} *''''O priore 'e San Martino.'''<ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''Feste, Farina e Forca'', prefazione (all'edizione del 1976) di [[Michele Prisco]], Società Editrice Napoletana, Napoli, 1977<sup>3</sup> riveduta e aggiornata, p. 176.</ref> :''Il priore di San Martino.'' ::{{spiegazione|Un marito tradito dalla propria moglie.<ref>In ''Feste, Farina e Forca'', p. 176, Gleijeses riferisce l'interpretazione di un autore, il Maes: nell'epoca in cui visse S. Martino, la chiesa comandava durante i digiuni l'astensione dal consumo di carne e l'assoluta castità. Era questa l'occasione, per alcune mogli più vivaci, più focose, dalla sensualità molto esuberante, insofferenti di simili divieti, di cercare in altri uomini compensazioni alternative alla scrupolosa osservanza del divieto da parte dei mariti. L'uomo notoriamente... "disonorato", circondato da un'allegra brigata di amici, in un'atmosfera goliardica, fra libagioni di vino nuovo accompagnate da torrone, veniva pian piano accompagnato a sua insaputa verso la Certosa di San Martino ed una volta introdottovi, complice il guardiano, veniva chiusa la porta e gli si gridava: «Rimane 'a ffa 'o priore!» ''Resta a fare il priore!''. '''È 'a festa d'o priore San Martino''' è l'espressione impiegata per dire: è la festa dei... "traditi". {{cfr}}, inoltre, Gleijeses, ''Napoli dentro e ... fuori'', p. 319.</ref>}} *''''O puorco dint 'e mele.'''<ref>Citato con traduzione in Giuliana Mazzotti, ''Verso una educazione interlinguistica e transculturale'', Marzorati, Milano, 1984, [https://books.google.it/books?id=CcgMAQAAMAAJ&q=O+puorco+dint+e+mele&dq=O+puorco+dint+e+mele&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj4pcHAvbXjAhVHfZoKHRhTBlwQ6AEILTAB p. 253].</ref> :''Il maiale nel mucchio di mele.'' ::{{spiegazione|Una persona che se la passa benissimo, che è in un ventre di vacca.}} *''''O purpo se coce cu ll'acqua soia.'''<ref>Citato in Pennino, p. 303.</ref> :''Il [[polipo]] si cuoce nella sua stessa acqua.'' ::{{spiegazione|Dicesi di persona testarda, che finisce per rovinarsi da solo.}} *''''O puparuolo schiafféia 'o putecaro.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 173.</ref> :''Il peperone prende a schiaffi il bottegaio.'' ::{{spiegazione|Un subalterno rimprovera il proprio superiore. Un beneficato arreca danno al benefattore.}} *''''O quàrto spàrte.''' :''Il quarto spariglia.'' ::{{spiegazione|Dopo tre [[figli]] dello stesso sesso, il quarto è dell'altro sesso.<ref name=Am17/>}} *''''O riàvole ‘e Mergellina.'''<ref>[[Vittorio Del Tufo]], ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', Rogiosi, Napoli, [[https://books.google.it/books?id=U4zGCwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Vittorio%20Del%20Tufo&hl=it&pg=PA101#v=onepage&q&f=false p. 101]].</ref> :''Il diavolo di Mergellina.'' ::{{spiegazione|Una donna di rara, incredibile bellezza.<ref>Il riferimento è al dipinto, custodito nella chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina, opera di Leonardo Grazia dello ''il Pistoia'': nella tela il diavolo, trafitto da San Michele Arcangelo, è raffigurato nelle fattezze di una donna seducente. Per la storia del dipinto e per un approfondimento sull'origine dell'espressione {{cfr}} più dettagliatamente ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', p. 101 e [[Gennaro Aspreno Galante]] , ''Guida sacra della città di Napoli'', Stamperia del Fibreno, Napoli, 1872, [https://books.google.it/books?id=APk3ZyDc1b8C&dq=Gennaro%20Aspreno%20Galante&hl=it&pg=PA393#v=onepage&q&f=false p. 393].</ref>'''Si bella e ‘nfame comme 'o riàvule ‘e Mergellina.'''<ref>Citato in ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', p. 101.</ref> Sei bella e malvagia come il diavolo di Mergellina.<ref>"Fatto sta, che nel quadro del [[Leonardo da Pistoia|Pistoia]] quel bel volto di giovane donna, dai biondi capelli e dai dolci occhi, appare calmo, quasi sorridente, ed ella piega le braccia e le mani in molle atto voluttuoso, e par che non si accorga nemmeno della lancia che l'angelo le ha infitta sul dorso serpentino, sia che non la prenda molto sul tragico, sia che non voglia, pur nel languire morendo, scomporre la propria attraente vaghezza. E il dipinto destinato a colpire le fantasie per la terribilità del castigo inflitto a colei che tentò scrollare una salda virtù, le sedusse invece con quell'immagine; e nel linguaggio del popolino dei contorni rimase come paragone di elogio: «Bella come il diavolo di Mergellina»" ([[Benedetto Croce]])</ref>}} *''''O riesto 'e niente.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie: {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Alfredo Guida Editore, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA240&dq=&pg=PA240#v=onepage&q&f=false p. 240]. ISBN 978-88-6042-710-6</ref> :''Il resto di niente.'' ::{{spiegazione|Niente di niente. Assolutamente niente.}} *''''O schiattamuorto.'''<ref>Citato in Ledgeway, [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PP1&dq=adam%20Ledgeway&hl=it&pg=PA273#v=onepage&q=schiattamuorto&f=false p. 273.]</ref> :''Il becchino.'' *''''O scemo 'e Miano.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Lo spirito guida'', [https://books.google.it/books?id=6KHeAwAAQBAJ&lpg=PA70&dq=&pg=PA70#v=onepage&q&f=false p. 70] ISBN 978-1-291-01389-4</ref> :''Lo scemo di Miano.'' ::{{Spiegazione|Si dice di una persona completamente stupida, stupida da ricovero (Miano era sede dell'ospedale psichiatrico del Frullone).}} *''''O senzapiere.'''<ref name=holycross/> :''Il senza piedi.'' ::{{Spiegazione|Il [[sonno]].}} *''''O Signore sta 'n cielo!'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Teatro'' Vol. V|, [https://books.google.it/books?id=hpvvJLglMvkC&pg=PA590&dq=%&sa=X&ved=0ahUKEwiZkpXE2s7mAhVCsKQKHcYyCuwQ6AEIKDAA#v=onepage&q&f=false p. 590].</ref> :''Il [[Dio|Signore]] sta in cielo!'' ::{{Spiegazione|Si risponde, così, talvolta, con [[w:Understatement|understatement]] fra il serio e lo scherzoso, non senza una punta d'ironia – ma a volte anche per un autentico sentimento di rispetto verso Dio – se si pensa che qualcuno si sia rivolto a noi con troppa enfasi con l'appellativo di Signore.}} *''''O [[strummolo|strùmmolo]] a tiritèppete.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref> ::{{spiegazione|È "a tiritèppete" uno strummolo difettoso.}} *''''O tale e quale.'''<ref name=nose/> :''Il tale e quale.'' ::{{spiegazione|Lo specchio.}} *'''O {{sic|T}}otaro int'a chitarra.'''<ref>citato in Jordan Lancaster, ''In the Shadow of Vesuvius, A Cultural History of Naples'', I. B. Tauris, Londra, New York, 2005, [https://books.google.it/books?id=3d4BAwAAQBAJ&lpg=PA251&dq=totaro%20chitarra&hl=it&pg=PA251#v=onepage&q&f=false p. 251]</ref> :''Il totano nella chitarra'' ::{{spiegazione|L'unirsi di un uomo e una donna.}} *''''O tram a muro.'''<ref name=nose/> :''Il tram a muro.'' ::{{spiegazione|L'ascensore.}} *''''O tre Galibbarde.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 298.</ref> :''Il tre [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]].'' ::{{spiegazione|Piatto di vermicelli conditi con pomodoro e pecorino che si acquistava dal «maccaronaro» al costo di tre soldi coniati con l'effigie di Garibaldi.}} *''''O triato 'e donna Peppa.'''<ref>Citato in Francesco D'Ascoli, ''Letteratura dialettale napoletana'', Gallina, Napoli, 1996, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224]. </ref> :''Il teatro di donna Peppa.'' ::{{spiegazione| Donna Peppa era Giuseppina Errico<ref>Maria Giuseppa Errico (Napoli, 1792 – Napoli, 1867).</ref>, moglie di Salvatore Petito e madre di Antonio Petito, entrambi celebri interpreti di Pulcinella. Nel teatro da lei gestito il pubblico – composto in massima parte di "lazzaroni" – assisteva agli spettacoli partecipando molto, troppo appassionatamente, interferendo dalla platea nell'azione rappresentata con la più illimitata e chiassosa esuberanza di voci, schiamazzi, incitamenti, commenti, gesti scomposti e abbandonandosi ad altre simili intemperanze. La locuzione è riferita a luoghi o situazioni in cui dominino incontrastati confusione, disordine, scompiglio, sfrenatezza e ridicolo.}} *''''O tuppe-tuppe.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 29.</ref> :''Il toc-toc.'' ::{{spiegazione|La tachicardia.}} *'''‘O vvàco a piglià Âgnàno.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 28.</ref> :''Lo vado a prendere ad Agnano'' ::{{spiegazione|Ma dove mai potrei riuscire a trovare, ottenere, procurarmi questa cosa?}} *''''O vellùto è deventàto ràso.'''<ref name=toscodueseisette/> :''Il [[velluto]] è diventato [[raso]]''. ::{{spiegazione|Detto di chi ha la sifilide, per la perdita di capelli e barba.}} *''''O Zi' nisciuno.'''<ref>Citato in Nino Del Duca, ''Io stongo 'e casa 'America. Riflessioni'', prefazione di [[Furio Colombo]], introduzione di [[Antonio Ghirelli]], Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=8npveIawS-8C&lpg=PA123&dq=zi'%20nisciuno.&hl=it&pg=PA123#v=onepage&q=zi'%20nisciuno.&f=false p. 123]</ref> :''Il Signor nessuno, ovvero una perfetta nullità.'' *'''Ogna de<ref name=epsilon/>janara.'''<ref>Citato e spiegato in ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 153.</ref> :'' ''Ogna 'e janara'': unghia di strega.'' ::{{spiegazione|[[w:Sempervivum tectorum|Sempervivum tectorum]].}} *'''Ogne ‘e ‘mpiso ‘e sotto ‘e bastimiente.'''<ref name=patibolo>Citato in Ottavio Soppelsa, ''Dizionario zoologico napoletano'', D'Auria Editore, Napoli, 2016; in Stella Cervasio ''Purpo e cumeta, i nomi in napoletano di 3600 animali'', ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2016.</ref> :''Unghie di impiccati sotto le navi.'' ::{{spiegazione|Cirripede biancastro che si attacca sotto le navi del colore latteo dell ’"unghia d’impiccato".<ref>La spiegazione è in ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2006.</ref>}} *'''Ojni<nowiki>'</nowiki>'''<ref>Ni' è l'abbreviazione di ninno: bimbo.</ref><ref>In ''Viviani'', III, p. 248.</ref> :''[[Ragazzo]] mio.''<ref>Traduzione in ''Viviani'', III, p. 248.</ref> :oppure :''Ehi, tu (rivolgendosi ad un uomo).'' *'''Ommo de<ref name=epsilon/>ciappa.'''<ref name=allocco/> :''Uomo di fibbia (fermaglio, borchia).'' ::{{spiegazione|''Ommo 'e ciappa'', uomo di vaglia, di senno, di distinzione.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 72.</ref>}} *'''Ommo 'e sfaccìmma'' o '''Ommo pusetìvo.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 236.</ref> :''Letteralmente: Uomo di sperma o Uomo positivo'' ::{{spiegazione|Uomo positivo è da intendersi in senso antifrastico, le due locuzioni significano: uomo da nulla.}} *'''On Titta e 'o cane.'''<ref>Citato in Maria Emilia Nardo, ''Raffaele Viviani: Dalla Vita alle Scene L’Altra Autobiografia (1888-1947)'', a cura di Maria Emilia Nardo, Rogiosi, 2017, [https://books.google.it/books?id=7v6ZCwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=emilia%20nardo&hl=it&pg=PT71#v=onepage&q&f=false p. 71.]</ref> :''Don Titta e il [[cane]]'' ::{{spiegazione|Due persone inseparabili.}} *'''Onna Pereta fore o balcone.'''<ref>Citato in ''In the Shadow of Vesuvius'', p. 250.</ref> :''Donna<ref>Femminile di Don (Dominus, Signore), appellativo onorifico con cui ci si rivolge in modo riguardoso a persone che godono di grande prestigio.</ref> Peto sul balcone (fuori al balcone).'' ::{{spiegazione|Locuzione che descrive una donna sciatta, volgare, sguaita, sfacciata che per di più non fa mistero alcuno delle sue poco invidiabili doti, ostentandole anzi apertamente.}} *'''Orecchione.'''<ref name=splinter/> ::{{spiegazione|Telefono, nel gergo della malavita antica.}} ==P== *'''P' 'a fraveca 'e ll'appetito.'''<ref name=hambriento/> :''Per la fabbrica dell'appetito.'' ::{{spiegazione|Per procurarsi di che vivere. Per il cibo.}} *'''Pacche 'e frutte.'''<ref name=locagua/> :''Spicchi, pezzi di frutta.'' ::{{spiegazione|Susine o albicocche spaccate e fatte essiccare d'estate al sole, venivano conservate per la stagione invernale.}} *''''{{NDR|'O}} Paglietiello.'''<ref name=cicero>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 274.</ref> ::{{spiegazione|Il giovane [[avvocato]]. In senso dispregiativo: l'avvocatucolo.}} *''''{{NDR|'O}} Paglietta.'''<ref name=cicero/> :''Il [[w:|paglietta]]. L'avvocato.'' *'''Palazzo a spuntatore.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 225.</ref> :''Palazzo a due uscite.'' *'''{{NDR|'E}} palummelle nnante all'uocchie.'''<ref>Citato in ''Lo Trovatore'', 1866, [https://books.google.it/books?id=l2YLpbAOTIUC&dq=palummelle%20nnante%20all'uocchie&hl=it&pg=PT91#v=onepage&q=palummelle%20nnante%20all'uocchie&f=false]</ref> :''Le "farfalline" davanti agli occhi.'' ::{{spiegazione|Vedere '''e palummelle nnante all'uochie'': percepire nel campo visivo punti luminosi a scintillio intermittente. In medicina è uno dei sintomi dello [[w:scotoma|scotoma]].}} *'''''Panza 'a sotto e pertusillo a 'ncoppa.'''''<ref name=sunbelly/> :''Pancia da sotto e forellino sopra.'' ::{{spiegazione|Posizione, insieme a ''tené 'a panza a 'o sole'' (tenere la pancia al sole), paragonata da [[Giovanni Artieri|Artieri]] ad una sorta di antico yoga napoletano cui si ricorreva per sopportare i morsi della fame.<ref name=bellysun/>}} *'''Papurchio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 36.</ref> ::{{spiegazione|Stupido.}} *'''{{NDR|'O}} Paputo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 278.</ref> ::{{spiegazione|Essere fantastico con cui in passato si metteva paura ai bambini.}} *'''Parapatta e pace.'''<ref>Citato in Generoso Picone, ''I napoletani'', Laterza, 2005 [https://books.google.it/books?id=2GqODAAAQBAJ&lpg=PT72&dq=parapatta%20e%20pace&hl=it&pg=PT72#v=onepage&q=parapatta%20e%20pace&f=false] ISBN 9788858118610</ref> :''Pari e pace'' ::{{spiegazione|Siamo a posto, siamo pari. Più nulla da dare o da avere.}} *'''{{NDR|'O}} Paraustiello.'''<ref>Citato in ''I pediculi'' di Gennaro Aspreno Rocco, in G. Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno ne I pediculi di Gennaro Aspreno Rocco'', [https://books.google.it/books?id=PYBHmCL1kkEC&lpg=PT58&dq=paraustiello&hl=it&pg=PT58#v=onepage&q&f=false, Atto II, Scena I]</ref> ::{{spiegazione|Giustificazione, scusa, argomentazione contorta, artificiosa. Ragionamento tortuoso, molto complicato, arzigogolato, ragionamento contorto e sconclusionato. Es.: ''Me ne staje cuntanno tutte paraustielli. Mi stai raccontando, spacciando solo un mare di false, abborracciate, arruffate, inconsistenti chiacchiere. Ma a chi 'i vuo' cuntà 'sti paraustielli? Ma a chi le vuoi raccontare tutte queste chiacchiere, queste fole?''; oppure: cerimoniosità eccessiva, stucchevole.}} *'''Pare' 'a gatta d' 'a sié Mari': 'nu poco chiagne e 'nu poco rire quanno sta moscia rire, e quann'è cuntenta chiagne!'''<ref name=smicry>Citato, nella formulazione riportata dallo studioso Raffaele Bracale, in ''Cucozze e caracazze'', p. 31.</ref> :''Sembrare il gatto della signora Maria: un po' piange e un po' ride, quando è giù di morale ride e quando è contenta piange!'' ::{{spiegazione|Tale sembra una persona che risponda con reazioni emotive incoerenti, paradossali ad eventi che per loro natura dovrebbero suscitare stati d'animo diametralmente opposti. Sono possibili anche formulazioni più brevi, come ad esempio: '''A gatta 'e zia Maria 'nu poco chiagne e 'nu poco rire.'''<ref name=crysmi>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 31.</ref> ''Il gatto di zia Maria, un po' piange e un po' ride''. oppure: '''A gatta 'e zia Maria, primma chiagne e doppo rire.'''<ref name=crysmi/> ''Il gatto di zia Maria, prima piange e dopo ride'', entrambe riferite a persona volubile o di umore mutevole.<ref>{{cfr}} più estesamente ''Cucozze e caracazze'', pp- 30-31.</ref>}} *'''Paré 'a sporta d' 'o tarallaro.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 340.</ref> :''Sembrare il cesto del venditore di taralli.'' ::{{spiegazione|Essere sballottati senza misura, senza riguardo, di qua e di là per soddisfare le necessità altrui, come un cesto di venditore ambulante di taralli. ''Me pare 'a sporta d' 'o tarallaro.'' Mi sembra di essere il cesto di un venditore di taralli: un po' di grazia, grazie!}} *'''Pare ca s' 'o zùcano 'e scarrafune.'''<ref name=nose/> :''Sembra che se lo succhino (di notte) gli scarafaggi.'' ::{{spiegazione|È deperito, debilitato.}} *'''Pare na pupata.'''<ref>Citato in [[Armando Curcio]], ''Il teatro di Armando Curcio'', Armando Curcio Editore, 1977, [https://books.google.it/books?id=AmDyAAAAMAAJ&q=pare+na+pupata&dq=pare+na+pupata&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjK1fXNsIzkAhW06KYKHWtSACwQ6AEINzAD p. 70].</ref> :''Sembra una bambola.'' ::{{spiegazione|È bellissima.}} *'''Parente a chiochiaro.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 123.</ref> ::{{spiegazione|Dire a chi vanta origini nobili che è Parente a Chiochiaro<ref>Cioè ad un peperone rosso e per traslato ad un uomo rozzo e stupido. {{Cfr}} Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 99. Secondo il De Ritis, invece, chiochiaro deriva da ''chiochia'' scarpa grossolana da pastore. {{cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref>, cioè ad una persona rozza e stupida, ad un tanghero, equivale a confermargli in modo derisorio che è con certezza assoluta persona di alto lignaggio, di antichi illustri e nobili natali.}} *'''Parla' a schiovere.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 431.</ref> o '''Parlà a schiòvere.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 214.</ref> :''[[Parlare]] a spiovere.'' ::{{spiegazione|Parlare dicendo cose insensate, sconnesse, tanto per parlare; parlare a vanvera.}} *'''Parla comme t'ha fatto mammeta!'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 13.</ref> :''Parla come ti ha fatto tua mamma!'' ::{{spiegazione|Parla semplice, schietto, con naturalezza.}} *'''Parlà' cu 'a purpètta 'mmócca.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 275.</ref> :''Parlare con la polpetta in bocca.'' ::{{spiegazione|Parlar bleso.}} *'''Parlà mazzecato.'''<ref>Citato in ''La fidanzata del parrucchiere'', Tipografia Comunale, Napoli, [https://books.google.it/books?id=mkZzAg4o31oC&dq=parl%C3%A0%20mazzecato&hl=it&pg=PA11#v=onepage&q&f=false p. 11.]</ref> ::{{spiegazione|Parlare trattenendosi – per paura, calcolo, superficialità – dal dire tutto, parlare in modo reticente, passando sotto silenzio cose importanti.}} *'''Parlà nfiura.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, anno III, 30 gennaio 1862, p. 119.</ref> :''Parlare in figura.'' ::{{spiegazione|Parlare non esplicitamente, ma in modo figurato, allusivo, metaforico, cauto.}} *'''Parla quanno piscia 'a gallina.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola'', [https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PP1&dq=A%20Napoli%20mentre%20bolle%20la%20pentola&hl=it&pg=PA111#v=onepage&q&f=false][https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PA109&dq=QUANNO%20PISCIA%20'A%20GALLINA!&hl=it&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p. 109.] </ref> :''Parla quando orina la gallina''<ref>Pendendo a modello la gallina che non orina mai (idea però del tutto priva di fondamento)). </ref>.'' '' ::{{spiegazione|Ordine di tacere impartito perentoriamente a persona presuntuosa, arrogante, saccente.}} *'''Parla' sciò-sciommo.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 306.</ref> :''Parlare sciò-sciommo.'' ::{{spiegazione|Parlare con accento straniero, con grande raffinatezza.}} *'''Pasca Rosata.'''<ref name=losdos/> ::{{spiegazione|Pasqua delle Rose. Pentecoste. Era consuetudine lavarsi il viso e le mani, appena desti, in una bacinella in cui si versavano acqua e petali di rose.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref> }} *'''Pascàle passaguàje.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 247.</ref> :''Pasquale Passaguai.'' ::{{spiegazione|Individuo scalognato.}}<ref>La spegazione è in ''Dizionario napoletano'', p. 247.</ref>}} *'''Passa 'a vacca.'''<ref>Citato, tradotto e spiegato in Raffaele Viviani, ''Poesie, {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Guida, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA277&dq=passa%20'a%20vacca&hl=it&pg=PA277#v=onepage&q&f=false p.227]</ref><ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 78.</ref> :''Passa la vacca magra.'' ::{{spiegazione|C'è miseria. Deformazione dell'espressione ''passat vacuus'', passa vuoto, pronunciata dal doganiere con riferimento al carro agricolo che attraversava la dogana senza pagare gabella perché vuoto. La moderna glottologia ha tuttavia confutato questa ipotesi etimologica, riconducendo l'espressione alle vacche magre della [[Bibbia]].<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 78.</ref>}} *'''Passà chello d' 'e cane.'''<ref>Citato in Antonio Venci, ''La Canzone Napolitana'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1955, [https://books.google.it/books?id=XDWwVSrgGO0C&lpg=PA142&dq=chella%20%20d'e%20cane&hl=it&pg=PA142#v=onepage&q&f=false p. 142.]</ref> :''Passare quello dei cani.'' ::{{spiegazione|Sopportare sofferenze, guai incredibili, inenarrabili.}} *'''Passasse l'angelo e dicesse ammenne.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti'', opera diretta da [Francesco de Bourcard], vol I, Napoli, Stabilimento tipografico di Gaetano Nobile, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=JuUnAAAAYAAJ&dq=passasse%20l'angelo%20e%20dicesse%20ammenne&hl=it&pg=PA319#v=onepage&q&f=false p. 319.]</ref> :''Passasse l'[[angelo]] e dicesse amen.'' ::{{spiegazione|Si pronuncia questa formula quando ci si augura che un desiderio si realizzi.}} *'''Patapate<ref>Dal greco: ''parapatto'': versare copiosamente, senza risparmio. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 48.</ref> 'e l'acqua.''' ::{{spiegazione|Pioggia improvvisa, copiosa, a forti rovesci, diluviale.}} *'''Patir<ref>In forma corrente: pati'</ref>d'ogna ncarnata.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 221.</ref> :''Soffrire di unghia incarnita.'' ::{{spiegazione|Essere inclini alla libidine.}} *'''Pavà le<ref name=epsilon/>{{sic|ppera cotte}}.'''<ref name=Birne>Citato in Michele Zezza, ''Le bontoniste redicole, {{small|Farza de monzù [[Molière|Moliero]]}}'', Da li truocchie de la Sociatà Fremmatica, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=OQgZqF3EUToC&dq=Le%20bontoniste%20redicole&hl=it&pg=PA30#v=onepage&q&f=false p. 30]</ref> :''Pavà' 'e pperacotte: Pagare le pere cotte.'' ::{{spiegazione|Pagare, scontare il fio, sopportare le dure conseguenze. '''Fà pavà le ppera cotte.'''<ref name=Birne/>''Fà pavà 'e pperacotte'' Far subire le conseguenze, far pagare il fio, farla pagare. ''Te faccio pavà' 'e pperacotte!'' Te la farò pagare duramente!}} *'''Pe' ghionta ‘e ruotolo.'''<ref>Citato in Francesco Barbagallo, ''Napoli, Belle Époque'', Laterza, Bari, 2015, [https://books.google.it/books?id=TZKODAAAQBAJ&lpg=PP14&dq=&pg=PP14#v=onepage&q&f=false]</ref> :''In aggiunta al [[w:Antiche unità di misura del circondario di Napoli|rotolo]].'' ::{{spiegazione| E per di più, come se già non bastasse, per rincarare la dose: al danno, già grave, viene inflitta, per superare la misura, un altro danno, una beffa ancora più grave, insopportabile. ('''A ghionta 'e ruotolo'' era una piccola quantità di merce eccedente il peso acquistato, di cui qualche commerciante faceva dono ai clienti che versavano in precarie condizioni economiche).}} *'''Pe na magnata 'e fave.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 236.</ref> :''Per una mangiata di fave.'' ::{{spiegazione|Per un prezzo, ad un costo irrisorio o per un guadagno irrisorio. '''Faje lo rucco rucco pe na magnata de fave,'''<ref>Marulli e Livigni, p. 16.</ref>(''Faje 'o rucco rucco pe na magnata 'e fave'') Fai il ruffiano per nulla: ti impegoli nelle cose altrui senza ricavarci nulla.}} *'''Pe vintinove, e trenta.'''<ref>Citato in Michele Zezza, ''Metastasio a lo Mandracchio, {{small|Zoè La Dedone abbannonata votata a llengua nosta da lo barone Michele Zezza}}'', [https://books.google.it/books?id=jjAT7lafyn8C&dq=&pg=PA28#v=onepage&q&f=false p. 28]</ref> :''Per ventinove e trenta'' ::{{spiegazione|''Pe' vintinove e trenta'': Per un pelo.}} *'''{{NDR|'A}} pepitola.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, [https://books.google.it/books?id=CRhAAQAAMAAJ&dq=pepitula&hl=it&pg=PA746#v=onepage&q&f=false p. 746]</ref> :''La pepitola è na malattia che ttene la gallina sott'a lengua pe bia de la quale fa sempe co co cò, co co cò.''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 746.</ref>'': La pipita è la malattia che ha la gallina sotto la lingua per via della quale fa sempre co co cò, co co cò.'' ::{{spiegazione|Quindi ''tené 'a pepitola'', avere la pipita significa chiacchierare incessantemente, essere eccessivamente loquaci, ciarlieri.}} *'''Percòche cu 'o pizzo.'''<ref name=milord>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref> :''Pesca gialla verace.''<ref>La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 255.</ref> Di colore chiaro venate di rosso, sono più grosse delle ''spaccarelle''.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref>'' *'''Perdere Filippo e 'o panaro.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 312.</ref> :''Perdere Filippo e il paniere.'' ::{{spiegazione|Perdere tutto in una volta sola.}} *'''Peredere le<ref name=epsilon/>chiancarelle.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 119.</ref> :''Perdere i panconcelli (travi di sostegno del solaio).'' ::{{spiegazione|''Perdere 'e chiancarelle'': Perdere la testa, andar fuori di testa, dare di balta al cervello, smarrire il senno<ref>Questa definizione è in D'ambra, p. 119.</ref>, farneticare.}} *'''Pere 'e vruoccolo.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'' III, p. 103.</ref> :''Piede di broccolo'' ::{{spiegazione|Persona sciocca, stupida.}} *'''Pèreta senza botta.'''<ref>Citato in Antonella Cilento, ''Bestiario napoletano'', [https://books.google.it/books?id=jcc3DwAAQBAJ&lpg=PT19&dq=&pg=PT19#v=onepage&q&f=false p. 19].</ref> :''Peto senza scoppio, senza fragore.'' ::{{spiegazione|Una bas-bleu: una donna saccente con pretese, con velleità intellettuali.}} *'''{{NDR|'A}} Peretta.'''<ref name=codex/> :''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''il mandolino.'' *'''Pèrzeche spaccarelle'''<ref name=milord/> '''Pèrzeche misciorde.'''<ref name=milord/> ::{{spiegazione|''Perzeche spaccarelle'': pesche spiccaci, deliziosissime, non grandi, di un bianco lattescente, si spaccavano in due con la sola pressione delle dita, la polpa si presentava ricoperta da una patina di colore rosso vivo. ''Pesche misciorde'': Varietà di pesche dette ''misciorde'' dal soprannome di un'antica famiglia residente nel territorio del Monte Somma. In passato molto diffuse nell'area orientale del monte Somma, avevano fama fra gli estimatori di essere le più saporite pesche del mondo; il loro gusto incomparabile era dovuto – dicevano – alle peculiare natura del suolo vulcanico vesuviano.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref>}} *'''Pescetiello 'e cannuccia.'''<ref name=littlefish>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 70.</ref> :''[[ingenuità|Pesciolino]] di cannuccia.'' ::{{spiegazione|Un credulone ingenuo che abbocca facilmente.}}<ref>La spiegazione è in ''Manuale di napoletanità'', p. 70.</ref> *'''Pesole pesole.'''<ref>Pronuncia: ˈPesələ ˈpesələ.</ref><ref>Citato in Giovanni di Giurdignano, ''Il marinaio'', Napoli, 1839, [https://books.google.it/books?id=bSNEAAAAcAAJ&dq=Mario%20Aspa&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10.] </ref> :''Di peso. Es. Piglià' a uno pesole pesole: prendere una persona di peso (e buttarla fuori).''<br/>''"Sté, compatisceme nchillo momento non so chiù io: si sapisse che vò dì sarvà la vita a n'ommo, che sfizio te siente quando lo cacci dall'acque, quando pesole pesole lo miette ncoppa all'arena, quanno tastanno siente che le sbatte 'o core, quanno l'anniette, e vide che te spaparanza tanto d'uocchie, e te dice, lo cielo te pozza rennere 'nzò chaje fatto pe me!"''<ref>Da G. di Giurdignano, ''Il marinaio'', p. 10.</ref> ''(Stella, capiscimi, in quel momento non sono più io: se tu sapessi cosa vuol dire salvare la vita ad un uomo, che soddisfazione provi quando lo tiri fuori dalle acque, quando, di peso, lo adagi sulla spiaggia, quando, tastandolo senti che gli batte il cuore, quando lo pulisci e vedi che ti spalanca tanto d'occhi e ti dice, il cielo possa tenderti tutto ciò che hai fatto per me.)'' *'''Péttola'''<ref name=gonnella>''<nowiki>'</nowiki>A pettola'' o ''pettula'': "La parte inferiore del davanti o del di dietro della camicia [...] – quel lembo di camicia che vien fuori dallo sparo de' calzoncini de' bambini [...] – pasta distesa in falda sottile, Sfoglia. – per donna, in senso per lo più dispregiativo, Gonnella." La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 296.</ref>'''<nowiki>'</nowiki>nculo e cumpagne.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 51.</ref> ::{{spiegazione|Una brigata di ragazzini, scugnizzi; una comitiva di perdigiorno.}} *'''Petrusino ogne menesta.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 122.</ref> :''Prezzemolo (in) ogni minestra.'' ::{{spiegazione|L'onnipresente , l'intrigante, l'invadente, il pettegolo.}} *'''Pezza de cantaro.'''<ref name=losdos/> :''Straccio da pitale.'' ::{{spiegazione|Il precursore, l'antenato della carta igienica.}} *'''{{NDR|'A / 'Na}} Pezzecata.'''<ref name=losdos/> :''La / Una pizzicata.'' ::{{spiegazione|La / Una presa di tabacco da fiuto.}} *'''Piatto cannaruto.'''<ref>Citato in Taranto e Guacci, p. 127.</ref> :''Piatto goloso. Piatto ghiotto composto di più cibi appetitosi.'' *'''Piglià a scigna.'''<ref name=sour/> :''Alla lettera: Prendere (prendersi) la [[scimmia]].'' ::{{spiegazione|Arrabbiarsi.}} *'''Piglià calimma.'''<ref name=voluntas /> :''Prendere tepore. Riprendere tepore. Iniziare a riscaldarsi.'' *'''''[...] piglià 'e sputazze | pé muneta d'argiento.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 656.</ref> :''Prendere gli sputi | per moneta d'argento.'' ::{{spiegazione|Opporre indifferenza agli insulti, sopportare con distacco e con ciò trionfare delle avversità, nella totale accettazione della vita cosi com'è.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 656.</ref>}} *'''Piglià lino a ppettenà.'''<ref name=shiver/> :''Prendere lino da pettinare.'' ::{{spiegazione|Mettersi in una situazione complicata, mettersi intenzionalmente in altrui situazioni complicate, intricate e restarne coinvolti.}} *'''Piglià n'asso pe fiura.'''<ref>Citato in Volpe, ''Dizionario napolitano-italiano tascabile'', p. 248.</ref> :''[[errore|Scambiare]] un asso per una figura'' ::{{spiegazione|Prendere una svista.}} *'''Piglià na quaglia.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 265.</ref> :''Prendere una quaglia.'' ::{{spiegazione|Calpestare, inciampare in una deiezione.}} *'''Piglià no ranciofellone.'''<ref>Citato in Gargano, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', p. 90.</ref> ::{{spiegazione|''Piglià nu ranciofellone'': [[w:|Prendere un granchio.]]}} *'''Piglià' 'nu scippacentrelle.'''<ref>Anche: '''na scippacentrella''. ''Scippacentrelle'': (masch.) scivolata forte, quasi da strappar le bullette di sotto le scarpe. La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 362.</ref><ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 318.</ref> ::{{spiegazione|Buscarsi una malattia lunga, grave.}} *'''Piglià 'o cazz' p' 'a lanterna d' 'o muolo.'''<ref name=peace/> :''Scambiare il pene per il faro del molo.'' ::{{spiegazione|Prendere un abbaglio, una svista incredibile.}} *'''Piglia' 'o cazzo pe 'a banca 'e l'acqua.'''<ref>Citato in Angelo Cannavacciuolo, ''Acque basse'', Fazi, Roma, 2005, [https://books.google.it/books?id=4yN2xmb-C-cC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA180&dq=&pg=PA180#v=onepage&q&f=false p. 180]. ISBN 88-8112-637-0</ref> :''Prendere (scambiare) il pene per il banchetto del venditore di acqua fresca.'' ::{{spiegazione|Pendere una madornale svista. Ricorrente nell'esclamazione: ''Hê pigliato 'o cazzo p' 'a banca 'e ll'acqua!'': Ma tu non hai capito proprio niente, ti sei completamente sbagliato, hai preso una svista, un abbaglio totale, colossale!}} *'''Pigliarse 'o dito cu tutt"a mano.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. Semi della tradizione'', vol. III, Youcanprint Self-Publishing, Tricase (LE), 2014, [https://books.google.it/books?id=EWiBBgAAQBAJ&lpg=PA264&dq='o%20dito%20cu%20tutt'a%20mano&hl=it&pg=PA264#v=onepage&q&f=false p. 264.] ISBN 978-88-91174-68-0</ref> :''Prendersi il dito e (con) tutta la mano.'' ::Prendersi, abusando dell'altrui generosità o fiducia, più di quanto sia stato concesso. *'''Piglieporta'''<ref name=chiàchià>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA65#v=onepage&q&f=false p. 65.]</ref> :''Piglia e porta'' ::{{spiegazione|Pettegolo, indiscreto.}} *{{NDR|'O}} '''Pisaturo.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 23.</ref> :''Il pestello che si adopera per pestare nel mortaio (''<nowiki>'</nowiki>o murtale'').'' ::{{spiegazione|Ed anche, in passato: "un bambino troppo strettamente legato nelle face ed azzimato"<ref>Questa spiegazione è di Francesco D'Ascoli, in ''C'era una volta Napoli'', p. 23.</ref>.}} *'''Piscia acqua santa p'<nowiki>'</nowiki>o velliculo.'''<ref>Citato ''Il morto supplente'', p. 31</ref> :''Orina acqua santa dall'ombelico.'' ::{{spiegazione|''Piscia' acqua santa p' 'o velliculo'': orinare 1) Acqua santa; non solo, ma, travolgendo per giunta le leggi di natura 2) Dall'ombelico. Miracolo nel miracolo grottesco ed inverosimile: l'espressione è impiegata per bollare con sarcasmo chi gode di una fama di santità completamente usurpata.}} *'''Pisse-pisse.'''<ref>Citato in ''Feste, Farina e Forca'', p. 183.</ref> :''Parlare fittamente ed in segreto.'' *'''Pittà co lo sciato.'''<ref>Citato in Volpe, ''''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 250.</ref> :''Dipingere col fiato.'' ::{{spiegazione|{{sic|Pingere}} con squisita morbidezza e diligenza.<ref>La definizione è in ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 250.</ref>}} *'''Pittà<ref>Pittà': Dipingere, pitturare, imbiancare; descrivere con esattezza. La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 264.</ref>'o sole.'''<ref>Citato in Pietro Gargano, ''Uno scugnizzo fuori dal branco. {{small|Pino De Maio. Dalla periferia alla corte della regina d'Inghilterra}}'', Alfredo Guida Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=1H6yDhzsI3MC&lpg=PA118&dq=&pg=PA118#v=onepage&q=pitt%C3%A0%20'o%20sole&f=false p. 118]. ISBN 88-7188-627-5</ref> :''Dipingere il sole.'' ::{{spiegazione|Fare qualcosa di straordinario.}} *'''Pittò, va pitta!'''<ref>Citato in [[Raffaele De Cesare]], ''La fine di un Regno'', vol. III, S. Lapi, 1909, [https://books.google.it/books?id=RoBDAAAAYAAJ&q=Pitt%C3%B2,+va%27+pitta!&dq=Pitt%C3%B2,+va%27+pitta!&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiFkIzRyfPgAhWKON8KHZMoApQQ6AEIQDAE p. 21].</ref> :''Pittore, vai a pittare!'' ::{{spiegazione|Limitati a fare quello che sai fare, non pronunciarti, non intervenire, non interferire in cose di cui non sei esperto!}} :::[[w:Sutor, ne ultra crepidam!|Sutor, ne ultra crepidam!]] *'''{{NDR|'O}} Pizzicanterra.'''<ref name=codex/> <ref name=losdos/> :''Il pizzica, becca a terra.'' ::{{spiegazione|''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>'' il pollo. / Pollo ruspante.''<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', pp. 102-103.</ref>}} *'''Placfò.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 304.</ref> ::{{spiegazione|Noto amalgama adoperato in luogo dell'argento{{sic|, Pacfong}} {{NDR|anche Packfong}}; vocabolo cinese, che significa «rame bianco», e invece del quale molti preferiscono dire {{sic|Argentone}}.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 304.</ref>}} *'''{{NDR|'Nu}} povero maronna.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 33.</ref> ::{{spiegazione|Un poveraccio.}}<ref>Definizione in ''TuttoTotò'', p. 33.</ref> *'''Porta suscella.<ref>''Suscella'' o ''Sciuscella'': carruba.</ref>.'''<ref name=carob>Citato in Mondadori, Meridiani, p. 1025.</ref> o '''Porta Sciuscella.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''Napoli dentro... e fuori'', p. 303.</ref> ::{{spiegazione|Port'Alba, presso Piazza Dante. A ridosso della porta c'era in passato un grande albero di carrube.<ref>{{cfr}} Gleijeses, ''Napoli dentro... e fuori'', p. 103.</ref>}} *'''Povero maronna.'''<ref>Citato in Totò, '''A livella'', citato in Luciano De Crescenzo, ''Fosse 'a Madonna! {{small|Storie, grazie, apparizioni della mamma di Gesù}}'', Mondadori, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=FGMBX0bVgaQC&lpg=PT94&dq=&pg=PT94#v=onepage&q&f=false 94].</ref> :''Povero Madonna.'' ::{{spiegazione|Chi è perseguitato dalle altrui angherie.}} *'''{{NDR|'O}} Presebbio ca se fricceca.''' <ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''Feste, Farina e Forca'', prefazione (all'edizione del 1976) di [[Michele Prisco]], Società Editrice Napoletana, Napoli, 1977<sup>3</sup> riveduta e aggiornata, p. 84.</ref> :''Letteramente: Il presepe che si agita.'' ::{{spiegazione|Il presepio semovente, con statuine animate.}} *'''Preta de fucile'''<ref name=rifle>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 102.</ref> o '''Scarda de fucile'''<ref name=rifle/> :''Pietra o Scheggia di fucile'' ::{{spiegazione|Pietra focaia. Nel lontano passato il fuoco per la cottura dei cibi era acceso servendosi di uno strumento d'acciaio chiamato ''fucile'' con cui si percuoteva la ''scarda'' per farne scaturire scintille che, a contatto con l'esca, generavano la fiamma.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 102.</ref>}} *'''Preta nfernale.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 298.</ref> :''Pietra infernale: nitrato d'argento.'' *'''Primm' 'e mo.'''<ref>Citato in ''Intorno a Pinocchio'', a cura di Aldo Capasso, Armando Editore, Roma, 2008. ISBN 978-88-6081-434-0, [https://books.google.it/books?id=Gum1UE5SHBsC&lpg=PP1&dq=Intorno%20a%20Pinocchio&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false p. 47].</ref> :''Prima di ora.'' ::{{spiegazione|Subito! Immediatamente! Es. ''Vavattenne primm'e mo!'' Vattene immediatamente! Sparisci all'istante! (letteralmente: ancor prima di quest'istante!)}} *'''Prommette certo e vene meno sicuro.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina, p. 113.''</ref> :''Promette certo e viene meno sicuro.'' ::{{spiegazione|Fa promesse da marinaio.}} *'''Puca d'oro.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 302.</ref> :''Letteralmente: innesto, marza d'oro.'' ::{{spiegazione|Detto di donna{{sic|.,}} Giovanetta bella, amabile e virtuosa.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 302.</ref>}} *'''Pulicenella 'a coppa Sant'Elmo piglia 'o purpo a mmare.'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 156.</ref> :''Pulcinella dalla cima di Sant'Elmo prende il polipo a mare.'' ::{{spiegazione|Trovarsi in condizioni che rendono un obiettivo assolutamente impossibile da conseguire.<br/>Difficilmente il polipo finirà nel piatto di questo Pulcinella [[sogno|onirico]]-[[surrealismo|surrealista]] che lancia la sua lenza da una collina che si affaccia sul mare da un'altezza di oltre duecento metri.}} *'''Pullicenella spaventato da 'e maruzze.'''<ref>Citato in Piera Ventre, ''Palazzokimbo'', Neri Pozza, Vicenza, 2016, [https://books.google.it/books?id=yN-dDQAAQBAJ&lpg=PT99&dq=pullicenella&hl=it&pg=PT99#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-545-1444-7</ref> :''Pulcinella spaventato dalle "corna" delle chiocciole.'' *'''Puortame a soreta!'''<ref>Citato in [[Pino Imperatore]], ''Questa scuola non è un albergo'', Giunti, Firenze, 2015[https://books.google.it/books?id=KZL1CAAAQBAJ&lpg=PT218&dq=&pg=PT218#v=onepage&q=soreta&f=false p. 218]. 9788809812802</ref> :''Portami tua sorella!'' ::{{spiegazione|Ordine, impartito a chi fa non velate insinuazioni, solleva infamanti dubbi sulla virilità dell'interlocutore o osa addirittura dichiararla inesistente, di condurre in proprio cospetto la sorella, nella certezza assoluta che sarà lei stessa, previa diretta esperienza, a riferire dettagliatamente, testimoniare inequivocabilmente, dissipare definitivamente ogni dubbio, tutelare a spada tratta l'onore dell'offeso, facendosi personalmente e a ragion veduta mallevadrice di quanto sia grande, enorme l'abilità amatoria di chi è stato così turpemente accusato.}} *'''Puozze aunnà comm' aonna 'o mare!'''<ref>Citato in Eleonora Olivieri, ''Il mio anno pazzesco'', De Agostini, Milano, 2017. ISBN 978-88-511-4874-4, [https://books.google.it/books?id=QW8zDwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Eleonora%20Olivieri&hl=it&pg=PT33#v=onepage&q&f=false p. 33]</ref> :''Che tu possa abbondare come abbonda il mare!'' ::{{spiegazione|Possa la fortuna sorriderti sempre, che tu possa avere ogni più grande felicità, ti auguro ogni bene, tutto il bene possibile!}} *'''Puozze ave' 'n'aglio arreto.'''<ref name=burn/> :''Che tu possa avere un aglio dietro!'' ::{{spiegazione|Che tutto possa andarti male!}} *'''Puozze murì c'u fieto d'i cravune.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 113.</ref> :''Che tu possa crepare con il "''fetore''" (in realtà il monossido di carbonio, gas velenoso, asfissiante, è del tutto inodore ed insapore, e ciò lo rende estremamente insidioso) dei carboni (asfissiato dalle esalazioni ''d<nowiki>'</nowiki>'a vrasera'': del braciere a carboni).'' *'''Pure 'e pullece teneno 'a tosse.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', [http://books.google.it/books?id=6N50_eCCaf4C&pg=PA79 p. 79].</ref> :''Pure le [[pulce|pulci]] hanno la tosse.'' ::{{spiegazione|Anche chi non vale nulla si permette di sentenziare.}} *'''Purtà 'a bannèra.'''<ref>Citato e spiegato in Salvatore Di Giacomo, ''Poesie'', [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT544&dq=&pg=PT527#v=onepage&q&f=false p. 527].</ref> :''Portare la bandiera.'' ::{{spiegazione|Eccellere.}} ==Q== '''Quanno buono buono.'''<ref>Citato in Marco Perillo, ''101 perché sulla storia di Napoli che non puoi non sapere'', Newton Compton Editori, Roma, 2017, [https://books.google.it/books?id=8AQ7DwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Marco%20Perillo&hl=it&pg=PT195#v=onepage&q&f=false p. 195]. ISBN 978-88-227-1478-7</ref> :''Tutto sommato, alla fin fine, in fin dei conti''. ''Quanno buono buono cchiù nera d' 'a mezanotte nun po' venì''.<ref>Oppure, talvolta, in una variante di uso limitato, ripresa dalla canzone di [[Pino Daniele]] "Che te ne fotte": Quanno good good cchiù nero d'a notte nun po' venì. </ref> ''In fin dei conti più nera della mezzanotte non può venire (capitare); cioè alla fin fine peggio di così non può andare, (tanto vale mettersi l'anima in pace)''. Oppure: ''Quanno buono buono, s' 'o chiagneno lloro, a nuje che ce ne 'mporta?''. ''Ma alla fin fine, stando pur così le cose, se la sbroglieranno loro, a noi che ce ne importa?'' *'''Quanno chioveno passe e ficusecche.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, '''E ddoje ricchezze: {{small|(commedia in due atti in lingua napoletana)}}'', ''lulu.com'', 2012, [https://books.google.it/books?id=77ndAwAAQBAJ&lpg=PA73&dq='E%20ddoie%20ricchezze&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]. ISBN 978-1-291-00640-7</ref> :''Quando piovono [[uva passa]] e fichi secchi.'' ::{{spiegazione|Mai e poi mai.}} *'''Quanno nun site scarpare, pecché rumpite 'o cacchio a 'e semmenzelle?'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi dalla saggezza del passato, una speranza per il futuro'', vol II, Youcanprint, Tricase (LE), 2014 [https://books.google.it/books?id=Qj3wAwAAQBAJ&lpg=PA276&dq=QUANNO%20NUN%20SITE%20SCARPARE%2C%20PECCH%C3%89%20RUMPITE%20'O%20CACCHIO%20%C3%8A%20SEMMENZELLE%3F&hl=it&pg=PA276#v=onepage&q&f=false p. 276]. ISBN 9788891147530</ref> :''Visto che non siete calzolaio, perché rompete le scatole ai chiodini?'' ::{{spiegazione|Se non sai fare una cosa, se non sei esperto, fatti da parte e non creare problemi.}} *'''Quant'è vvera 'a<ref>Nella fonte: a, refuso.</ref> Maronna.'''<ref>Citato in Giovanni Liccardo, ''Gesti e modi di dire di Napoli: {{small|un viaggio alla scoperta di un patrimonio poplare}}'', Newton Compton, Roma, 2020, [https://books.google.it/books?id=jy8CEAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT153&dq=&pg=PT153#v=onepage&q&f=false p. 153]. ISBN 9788822750877</ref> :''Quanto è vero che la Madonna esiste.'' ::{{spiegazione|Così è vero quello che dico, e giuro; ne invoco a testimone e garante la Madonna. Mi si deve credere.}} *{{NDR|'A}} '''Quaquiglia.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA41&dq=&pg=PA41#v=onepage&q=quaquiglia%20portosalvo&f=false p. 41]. ISBN 978-88-6950-129-6,</ref> :''La conchiglia.'' ::{{spiegazione|La [[w:Fontana della Maruzza|Fontana della Conchiglia]] collocata sul lato destro della [[w:|Chiesa di Santa Maria di Portosalvo]].}} *'''Quibusse.'''<ref name=Geld>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 510.</ref> :''(Cum) quibus, con i quali.'' ::{{spiegazione|''Soldi.'' Sinonimi: '''Aruta''', '''Felùsse''', '''Frìsole''' , '''Manteca''', '''Argiamma'''.<ref name=Geld/>}} ==R== *'''Rafanié, fatte accattà' 'a chi nun te sape.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 339.</ref> :''Ravanello (stupido), fatti comprare da chi non ti conosce.'' ::{{spiegazione|Provaci con chi ancora non ti conosce, con me affari non ne fai più.}} *{{NDR|'A}} '''Rastrellèra.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 101.</ref> :''La rastrelliera (quella della cucina in cui venivano allineati i piatti a sgocciolare, per gli abiti, per la stalla, collocata sul muro sopra la mangiatoia ed in cui venivano messi fieno o altri mangimi.)'' ::{{spiegazione|In senso lato: la dentiera o la dentatura.}} *'''Requie e schiatta in pace.'''<ref>Citato in Wanda Marasco, ''La compagnia delle anime finte'', Neri Pozza, [https://books.google.it/books?id=FTTJDgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Wanda%20Marasco&hl=it&pg=PT45#v=onepage&q=requie&f=false] ISBN 978-88-545-1515-4</ref> :''Corruzione del latino: ''Requiescat in pace'', Riposi in pace (formula di preghiera per i defunti).'' *'''{{NDR|'O}} ricco Pellone.'''<ref>Citato in Giambattista Valentino, ''La mezacanna'', vol I, A spese della Stamperia Filantropica, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=QqkfNRx_dCMC&dq=&pg=PA249#v=onepage&q&f=false p. 249]</ref> :''Il ricco [[w:Parabola di Lazzaro e del ricco Epulone|Epulone]].'' *'''Ricotta schianta.'''<ref name=pizzica/> ::{{spiegazione|Antica espressione: ricotta piccante.<ref name=sick/>}} *'''{{NDR|'O}} Rilla-rille.'''<ref>Citato in ''Nzularchia'', [https://books.google.it/books?id=giw2DwAAQBAJ&lpg=PT87&dq=&pg=PT14#v=onepage&q&f=false p. 14]</ref> ([[Bacoli]]) :''Il grillo.'' *'''Rompere ll'ova mmano.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 61.</ref> :''Rompere le uova in mano (a qualcuno).'' ::{{spiegazione|Far fallire un progetto, renderlo irrealizzabile, troncarlo. '''T'aggio rotte l'ova mmano.'''<ref name=brokegg>Citato in Marulli e Livigni, p. 21.</ref> Ti ho troncato i passi.<ref name=nimora>La traduzione è in Marulli e Livigni, p. 21.</ref>}} *'''Rompere 'o 'nciarmo.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', p. 64.</ref> :''Rompere l'incantesimo, il litigio.'' ::{{spiegazione|Smascherare l'imbroglio, riappacificarsi.<ref>Questa spiegazione è in Sebezio, Motti e detti napoletani, p. 64.</ref>Disperdere il malocchio. Non più procrastinare, trovando infine in se stessi la determinazione per rompere ogni indugio, ogni dilazione per affrontare con energica risolutezza una situazione che ristagna sospesa da tempo.}} *'''Rummané {{sic|a'}} prevetina o comme a don Paulino.'''<ref>Citato in ''Proverbi. Semi della tradizione'', vol. III, p. 213.</ref> :''Restare alla "prevetina" come don Paolino.''<ref>Traduzione in ''Proverbi. Semi della tradizione'', p. 213.</ref> ::{{spiegazione|Don Paolino era un sacerdote di [[Nola]] divenuto proverbiale per la sua estrema povertà, così grande da non consentirgli l'acquisto di ceri per celebrare le sue funzioni. In sostituzione dei ceri Don Paolino adoperava carboni incandescenti. Restare alla "prevetina<ref>Prevete: prete.</ref>" significa quindi essere privi di mezzi, indigenti.}} *'''{{NDR|'O}} Rucco rucco.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 16.</ref> :''Il mezzano.'' *'''Rutto pe' rutto.'''<ref>Da Altamura,''Dizionario dialettale napoletano'', Fiorentino, Napoli, 1956<sup>1</sup>, 1968<sup>2</sup>, citato in Viviani, ''Teatro'', II, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA229&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45].</ref> :''Rotto per rotto.'' ::{{spiegazione|Oramai..., accada quel che accada.<ref>La spiegazione è in ''Teatro'', II, p. 45.</ref>}} ==S== *'''S'accatta lo male comm'a li miedici.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 8.</ref> :''Compra il male come i medici.'' ::{{spiegazione|Va in cerca del [[male]], come fanno i medici.}} *'''S'è aunita 'a funa corta e 'o strummolo a tiriteppete.'''<ref name=Zwang/> :oppure *'''S'è aunito lo [[strummolo]]<ref>Dal greco ''stróbilos''</ref> a tiritèppete<ref>Onomatopea</ref>, e la funicella corta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', 1873, p. 368.</ref> :''Si sono uniti lo strummolo che gira vacillando e la cordicella (per imprimere la rotazione) corta.'' ::{{spiegazione|Una combinazione inestricabile e irreparabile di cose che non funzionano.<ref>Interpretazione presente nella [[w:strummolo|voce]] su ''Wikipedia''.</ref><ref>Per un'ulteriore possibile interpretazione, si veda ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 368.</ref>}} :oppure *'''S'è unito 'o strùmmolo a tiritèppete e 'a funicella corta.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref> ::{{spiegazione|Si è unito un cattivo artefice (''strùmmolo a tiritèppete'' era una trottola difettosa) a un peggior pagatore<ref>Questa spiegazione è di Francesco D'Ascoli. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>.}} *'''S'è 'mbrugliata a matassa.'''<ref name="gliommero">Citato in Rodolfo Pucino, ''Il tressette'', Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=O3fL93ftfokC&lpg=PA31&dq=Frije%20'o%20pesce%20e&hl=it&pg=PA22#v=onepage&q&f=false p. 22.] ISBN 88-7188-908-8</ref> :''Si è ingarbugliata la matassa.'' ::{{spiegazione|La situazione si è fortemente complicata, si è fatta intricata, si è in serie difficoltà.}} *'''S'è scumbinata 'a grammatica.'''<ref>Citato in ''Il custode degli arcani'', p. 88.</ref> :''Si è disordinata, stravolta la grammatica.'' ::{{spiegazione|Tutto è in disordine, nulla va come dovrebbe. Non ci si raccapezza più, il corso ordinario e logico delle cose è sovvertito, stravolto.}} *'''Salutame a soreta.'''<ref>Citato in ''Totò principe clown'', prefazione di [[Goffredo Fofi]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997, [https://books.google.it/books?id=z4td3tsdAucC&lpg=PA42&dq=Tot%C3%B2%3A%20principe%20clown&hl=it&pg=PA304#v=onepage&q&f=false p. 304.] ISBN 88-7188-157-5</ref> :''Salutami tua sorella.'' ::{{spiegazione|L'espressione può essere impiegata, senza voler offendere, per troncare con rude cordialità un argomento; oppure — in maniera non riguardosa — per insinuare che con la sorella dell'interlocutore si è in estrema, intima confidenza e che se ne sono già apprezzate le qualità molto a fondo...}} *'''Salute a{{sic|<nowiki>''</nowiki>}} fibbie – recette don Fabbie!'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 352.</ref> :''Saluti alla fibbia – disse don Fabio!'' ::{{spiegazione|Me ne infischio, me ne impipo completamente, non me ne frega un bel niente!}} *'''San Biàso, 'o sóle p'e ccàse.'''<ref>Citato in Amato, p. 177.</ref> :''San Biagio (il 3 febbraio), il sole per le case.'' *'''San Genna', mettece 'a mana toja!'''<ref>Citato in Amara LaKhous, ''Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio'', Edizioni e/o, Roma, 2006. ISBN 9788876419379, [https://books.google.it/books?id=7vgoCwAAQBAJ&lpg=PT24&dq=&pg=PT20#v=onepage&q&f=false, p. 20]</ref> :''San Gennaro, mettici la mano tua!'' *'''San Genna', pienzace tu!'''<ref>Citato in Amara LaKhous, ''Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio'', Edizioni e/o, Roma, 2006. ISBN 9788876419379, [https://books.google.it/books?id=7vgoCwAAQBAJ&lpg=PT24&dq=&pg=PT24#v=onepage&q&f=false p. 34]</ref> :''San Gennaro, pensaci tu!'' *'''San Giuseppe nce ha passata a chianozza.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 99.</ref> :''San Giuseppe ci ha passato la pialla.'' ::{{spiegazione|Si dice di una donna dal seno molto piccolo.}} *'''Santo Durante!'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 148.</ref> ::{{spiegazione|Dubito che duri! Mi sa tanto che non dura! Purché duri...}} *'''Sanghe de<ref name=epsilon/>na maruzza!'''<ref>Citato in Michelangelo Tancredi, ''Vierze, {{small|Stampate e no stampate}}'', Tipografia Cenniniana, Roma, 1877, [https://books.google.it/books?id=vtAyAQAAIAAJ&dq=&pg=PA78#v=onepage&q&f=false p. 78], Tipografia Cenniniana, Roma, 1877</ref> :'' ''Sanghe 'e na maruzza!'' ''Sangh' 'e na maruzza!'': Sangue di una lumaca! (imprecazione).'' *'''Sano sano.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{sic|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Alfredo Guida Editore, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA109&dq=&pg=PA115#v=onepage&q&f=false p. 115]</ref> ::{{spiegazione|Per intero. ''Se l'ha ammuccato sano sano.'' Se l'è bevuta tutta. Ci ha creduto, ci è cascato completamente.}} *'''Sànta Lucìa mìa, accà te véco!''' :''[[Lucia da Siracusa|Santa Lucia]] mia, qui ti vedo!'' ::{{spiegazione|Quello che cerchi e non trovi è proprio sotto i tuoi occhi!<ref name=Am79/>}} *'''Santo guappone.'''<ref name=yellow/> :''Santo guappone!'' ::{{spiegazione|San Gennaro. Appellativo confidenziale con cui le "parenti"<ref name=relative/> invocano San Gennaro.}} *'''Santu Luca ce s'è spassato.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 234.</ref> :''[[Luca evangelista|San Luca]] ''<ref>A S. Luca sono attribuite celebri icone della Vergine.</ref>'' ci si è divertito (nel dipingerla).'' ::{{spiegazione|È una donna bellissima.}} *'''Santu Mangione.'''<ref>Citato in Antonio Buonomo, ''L'arte della fuga in ''tempo'' di guerra'', prefazione di Roberto De Simone, Effepi Libri, Monte Porzio Catone (RM), 2010, [https://books.google.it/books?id=_aRV1U4XoScC&lpg=PA34&dq=santu%20mangione&hl=it&pg=PA34#v=onepage&q&f=false p. 34.] ISBN 978-88-6002-020-8</ref> :''San Mangione'' ::{{spiegazione|Il santo protettore dei corrotti.}} *'''Sarchiapone.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Natale con i tuoi'', Guida, Napoli, 2004, [https://books.google.it/books?id=mf6uqjXeBSMC&lpg=PA130&dq=sarchiapone&hl=it&pg=PA130#v=onepage&q=sarchiapone&f=false p. 130] ISBN 88-7188-837-5</ref> ::{{spiegazione|Uomo goffo, rozzo, corpulento, maldestro, di scarsa intelligenza, furbastro, credulone.}} *'''{{NDR|'E}} Scacamarrune''' o {{NDR|'E}} '''Nghiacche.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 71.</ref> :''Scarabocchi (al singolare: <nowiki>'</nowiki>''o scacamarrone'', <nowiki>'</nowiki>''o <nowiki>'</nowiki>nghiacco''). Le macchie d'inchiostro che potevano restare sulla carta quando erano in uso penne che venivano intinte nell'inchiostro contenuto nel calamaio. Le macchie venivano asciugate versando un po' d'arena sottile (''<nowiki>'</nowiki>o arenarulo'') sulla carta; in seguito fu impiegata '''a carta zucosa'' o ''carta zuca'', la carta sugante.''<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 71 e p. 80.</ref> *'''{{NDR|'O}} Scapricciatiello.'''<ref name=slope>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 706.</ref> :''Lo "scapricciatello".'' ::{{spiegazione|Giovane che si è messo su una brutta china, incline a commettere azioni deplorevoli.}} *'''Scarda 'e cesso.'''<ref>Citato in Salvatore Savignano, ''Un posto sottoterra'', Roma, Robin, 2006, [https://books.google.it/books?id=Vz6KPz_i8xgC&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Savignano&hl=it&pg=PA179#v=onepage&q&f=false p. 179]</ref> :''Scheggia, scaglia di [[w:water|water]].'' ::{{spiegazione|Persona assolutamente spregevole.}} *'''Scarda 'e ruvagno.'''<ref>Dallo spagnuolo ''roano'' che deriva a sua volta dal latino ''ravus'': giallo grigio, grigiastro. ''Ruvagno'' può essere riferito ad un qualsiasi vaso di argilla o di legno, più specificamente però al pitale (In napoletano:<nowiki>'</nowiki>''o pisciaturo'' o <nowiki>'</nowiki>''o rinale.'' (con aferesi della o di orinale).</ref><ref>Locuzione in uso nel Napoletano {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 44. Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 44.</ref> :''Scheggia di pitale.'' ::{{spiegazione|Persona assolutamente spregevole.}} *'''Scarda int'all'uocchio.'''<ref name=splinter>Citato e spiegato in Maurizio Esposito, ''Uomini di camorra, {{small|La costruzione sociale dell'identità deviante}}'', prefazione di Maria Immacolata Macioti, Franco Angeli, [https://books.google.it/books?id=8e4MrXnkd9sC&lpg=PA185&dq=&pg=PA185#v=onepage&q&f=false p. 185]</ref> :''Scheggia nell'occhio.'' ::{{spiegazione|Il delatore, nel gergo della malavita antica.}} *'''{{NDR|'O}} Scarfalietto 'e Giesucristo.'''<ref name=donkeyox>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', Colonnese Editore, Napoli, 1989, vol. II, [https://books.google.it/books?hl=it&id=Uzgct1gWZH0C&dq=SCARFALIETTO+%27E+GIES%C3%9A+CRISTO&focus=searchwithinvolume&q=scarpetta p. 121].</ref> :''Lo scaldino di Gesù Cristo.'' ::{{spiegazione|È noto che furono un bue e un asinello a tenere al caldo Gesù Bambino nella mangiatoia. Ben altrimenti duro e canzonatorio, tuttavia, il senso della locuzione: definire, apostrofare qualcuno con questa espressione, significa dirgli che è, al tempo stesso, un asino e un bue, e cioè dargli, in un'unica soluzione, dell'ignorante e del cornuto. Non senza un'implicita, ma palese ed inequivocabile allusione alle non certo specchiate virtù della di lui consorte.}} *'''Scarfasegge.'''<ref>Citato in Giuseppe Gargano, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', Dalla Tipografia di Nunzio Pasca, Napoli, 1841, [https://books.google.it/books?id=519JAAAAMAAJ&dq=Giuseppe%20Gargano&hl=it&pg=PA105#v=onepage&q&f=false p. 105]</ref> :''Riscaldasedie.'' ::{{spiegazione|Ozioso. Sfaccendato. Perdigiorno. Fannullone. Impiegato che resta in ozio.}} *'''Scarfatore 'e fistula.'''<ref name=donkeyox/> :''Riscaldatore di fistola.'' ::{{spiegazione|Persona fastidiosa, noiosa, molesta, assillante; sgradevole come il terapista che curava le piaghe purulente applicando ad esse una fonte di calore.}} *'''Scartellata.<ref name=goodluck/>'''<ref name=splinter/> :''Donna gobba'' ::{{spiegazione|Pistola, nel gergo della malavita antica.}} *'''Scartiello<ref name=goodluck>Dal greco Kartallon: cesta o paniere dal dorso appuntito; l'aggiunta della ''s'' iniziale ha valore intensivo. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref> cu' 'o pizzo.'''<ref name=bauglio>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref> :''Gobba con la punta (appuntita).'' *'''Scartiello riale.<ref name=goodluck/>'''<ref name=bauglio/> :''Gobba reale.'' ::{{spiegazione|Gobba duplice.}} *'''Scaurachiuóve.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 325.</ref> :''Scaldachiodi.'' ::{{spiegazione|E che lavoro è mai quello di scaldare i chiodi? Persona sfaccendata, sfaticato.}} *'''Scavamento 'e Pumpei.'''<ref name=chiffon/> :''Scavo di Pompei.'' ::{{spiegazione|''Scavamiento 'e Pumpei'': Vecchiume; vecchio ciarpame, chincaglieria obsoleta; luogo, ambiente disastrato, in rovina.}} *'''Scazzuoppolo.'''<ref>Citato in Andrea Passaro e Salvatore Agnelli, ''I due pedanti {{small|Commedia buffa in due atti poesia del signor Andrea Passaro, poeta e concertatore dei Teatri Reali musica del maestro Salvatore Agnelli}}'', Dalla Tipografia Pierro, Napoli, 1839, [https://books.google.it/books?id=7hCbWDeAk2EC&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]</ref> :''Bimbetto, marmocchio, fanciullo esile, minuto. Piccolo pesce.'' *'''Scemanfu'.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 75.</ref> ::{{spiegazione|Corruzione del francese: ''je m'en fous'' (me ne infischio). Ottusa arroganza, vanità, spocchia, boria.}} *'''Scennere nzogna nzogna.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebeto'', 1861, anno II, parlata 337, 23 dicembre 1861, p. 1345.</ref> :''Letteralmente: scendere, diminuire, sugna sugna.'' ::{{spiegazione|''Scennere 'nzogna 'nzogna''. Detto di persona: deperire (diminuire di consistenza e volume, come la sugna quando viene lentamente sciolta al calore).}} *'''Schiarà juorno.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1789, vol. 1, [https://books.google.it/books?id=ZAEnQrWqQeAC&dq=schiar%C3%A0%20juorno&hl=it&pg=PA35#v=onepage&q&f=false p. 35.]</ref> :''Albeggiare, farsi giorno.'' *'''Schiattà' ‘ncuórpo.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', Newton Compton editori, Roma, 2016, p. 318. ISBN 978-88-541-8882-2</ref> :''Schiattare in corpo.'' ::{{spiegazione|Arrovellarsi, rodersi dalla rabbia. <ref>Definizione in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 318.</ref>}} *'''{{NDR|'O}} Schiattamuorto.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 55.</ref> ::{{spiegazione|Il becchino.}} *'''Schiattimpace.'''<ref>Citato in Justin Vitiello, ''Il carro del pesce di Vanzetti'', Corpo 10, [https://books.google.it/books?id=3z4cAQAAIAAJ&q=schiattimpace&dq=schiattimpace&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi_1KicycnjAhXO8qQKHSKOBk4Q6AEINzAD p. 54].</ref> :''(Corruzione del latino) Requiescat in pace. Riposi in pace.'' *'''Sciacquà 'na mola.'''<ref name=spese>Citato in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref> :''Sciacquare una mola.'' ::{{spiegazione|Affrontare un impegno difficile.<ref>Definizione in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref> Affrontare una spesa onerosa.}} *'''Sciacquàrse 'a vócca primm' 'e parlà.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 213.</ref> :''Sciacquarsi la bocca prima di parlare.'' ::{{spiegazione|Sorvegliare molto attentamente il proprio modo di esprimersi, considerando il valore della persona a cui ci si sta rivolgendo o di cui si sta parlando. Es: ''Primm' 'e parlà 'e me, sciacquate 'a vocca!'' Prima di parlare di me, sciacquati la bocca; bada bene a come parli!}} *'''Sciacque Rose, e bbive, Agnese; ca nge sta chi fa li sspese!'''<ref name=eatplease/> :''Sciacqua, Rosa, e bevi, Agnese; che c'è chi ne fa le spese!'' ::{{spiegazione|Si dice per indicare|lo scialo reso possibile da una situazione di imprevista ed improvvisa abbondanza. Oppure per indicare una deleteria, deplorevole gara emulativa di spreco, di dilapidazione della ricchezza.}} *'''{{NDR|'O}} sciampagnone.'''<ref>Citato in ''No barone fermo e n'auto de rispetto'', {{small|''46.<sup>a</sup> commedia di Pasquale Altavilla''}}, Dalla Tipografia DE' Gemelli, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=DfuUutb5Oc0C&dq=No%20barone%20fermo%20e%20n'auto%20de%20rispetto&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68].</ref> ::{{spiegazione|Persona gioviale. Gaudente e scialacquatore.}} *'''Sciasciona.'''<ref>Citato in ''Ri-cre-azione. Progetto di laboratorio teatrale'', p.107.</ref> :''Donna corpulenta e simpatica.'' *'''Scinne 'a coppa 'o scannetiello!'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Scritti inediti, {{small|Una commedia e dieci saggi}}'', con un percorso critico di Rita Picchi, Gremese, Roma, 2004, [https://books.google.it/books?id=9ukZxAUHJawC&lpg=PA104&dq=&pg=PA104#v=onepage&q&f=false p. 104]. ISBN 88-8440-307-3</ref> :''Scendi dal panchetto, dallo sgabello!'' ::{{spiegazione|Scendi dal piedistallo. Smettila di darti arie di superiorità. Abbassa la cresta. Ridimensionati.}} *'''Sciò sciò ciucciuvè.'''<ref>Citato in Stefano Tettamanti e Laura Grandi, ''Sillabario goloso, {{small|L'alfabeto dei sapori tra cucina e letteratura}}'',Mondadori, [https://books.google.it/books?id=z046yTOAmMsC&lpg=PT59&dq=&pg=PT59#v=onepage&q=sci%C3%B2%20sci%C3%B2%20ciucciuve&f=false p. 59].</ref> :''Via via civette! (formula [[w:apotropaico|apotropaica]].)'' *'''Sciore de rosa,<br/>Avimmo fatto sciacque e bive Agnese , E p'avè che? N'Italia pedocchiosa.'''<ref>Citato in ''L'ancunia e Lo martiello'', [https://books.google.it/books?id=qQqbUShp8hsC&dq=e%20bive%20agnese&hl=it&pg=PP72#v=snippet&q=agnese&f=false]</ref> :''Fiore di rosa,<br/> abbiamo fatto sciacqua e bevi Agnese (abbiamo tutto prodigato, tutto sperperato), e per avere che? Un'Italia pidocchiosa!'' *'''Scioscia''' o '''Miscioscia.''' <ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 335.</ref> :Vezzeggiativo di socia: donna amata, donna con cui ci si confida. *'''Scioscia ca vola.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', [https://books.google.it/books?id=UxoMrLZ9sJkC&dq=&pg=PA452#v=onepage&q&f=false p. 452.]</ref> :''Soffia che vola (vola via, sparisce).'' ::{{spiegazione|Persona o cosa inconsistente, vana, effimera. ''È 'nu scioscia ca vola.'' È un uomo inconsistente.}} *'''Sciosciammocca.'''<ref>Citato in Ennio Bìspuri, ''<nowiki>Totò Principe clown, {{small|Tutti i film di Totò}</nowiki>'', prefazione di [[Goffredo Fofi]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997. ISBN 88-7188-157-5, [https://books.google.it/books?id=z4td3tsdAucC&lpg=PA148&dq=sciosciammocca&hl=it&pg=PA148#v=onepage&q&f=false] p. 148</ref> ::{{spiegazione|Un uomo semplice, ingenuo, facile da ingannare, credulone.}} *'''Scippa e fuje.'''<ref>Citato in Sosio Capasso, ''Canapicoltura e sviluppo dei comuni atellani'', Istituto di Studi Atellani, 1994 [https://books.google.it/books?id=L--ztRqTedkC&lpg=PP1&dq=Sosio%20Capasso&hl=it&pg=PT63#v=onepage&q&f=false p. 63].</ref> :''Strappa e fuggi.'' ::{{spiegazione|Antico sistema di fitto stagionale, da febbraio a luglio, dei suoli adatti alla coltivazione della canapa tessile in uso un tempo nell'area della Campania nota come «Pantano».}} *'''Scippare<ref>In forma corrente: scippà.</ref>i stentine da<ref name=α>In forma corrente: 'a.</ref> cuorpo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 404.</ref> :'' ''Scippà 'e stentine 'a cuorpo.'' Strappare i visceri dal corpo.'' ::{{spiegazione|L'effetto esiziale prodotto nello sventurato ascoltatore da chi suona o canta male.}} *'''Sciù! p' 'a faccia toia.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro,'' II, p. 66.</ref> :''Sciù!''<ref>Esclamazione onomatopeica di disprezzo (sputare).</ref>'' per la faccia tua.'' *'''Sciu-sciu.'''<ref name=amore>Citato in ''Quaderni del Bobbio n. 2 anno 2010'', [https://books.google.it/books?id=7CwOGt6VPsoC&lpg=PA77&dq=si%20nu'%20babb%C3%A0&hl=it&pg=PA77#v=onepage&q=si%20nu'%20babb%C3%A0&f=false p.77.]</ref> ::{{spiegazione|Col nome raddoppiato di questo dolce si chiama con tenerezza la propria fidanzata.}} *'''Sciucquaglie.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=sciucquaglie&hl=it&pg=PT102#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Gli orecchini.'' *'''Sciué sciué.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 323.</ref> :''Superficialmente, senza impegno.''<ref>Definizione (più estesa) in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 323.</ref> *'''Sciupafemmene.'''<ref>Citato in Dario Fo, ''La figlia del papa'', Chiarelettere, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=-hcaAwAAQBAJ&lpg=PT10&dq=sciupafemmene&hl=it&pg=PT10#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-6190-595-5</ref> ::{{spiegazione|Seduttore irresistibile dalle numerose e facili conquiste.}} *'''{{NDR|'A}} scola cavajola.<ref>Dal titolo di una farsa di Giovanni D'Antonio detto il Partenopeo, {{cfr}} ''I manoscritti palatini di Firenze'', p. 591.</ref>'''<ref>Citato in ''I manoscritti palatini di Firenze'', Firenze, dalla Real Biblioteca Palatina, 1860, vol. II, [https://books.google.it/books?id=2klBBd_2urIC&dq=scola%20cavajola&hl=it&pg=PA591#v=onepage&q&f=false p. 591.]</ref> :''La scuola da farsa.'' ::{{spiegazione|La scuola in cui regna la più perfetta armonia tra insegnanti incapaci e allievi svogliati, nella quale regnano chiasso e caos e prospera la più totale ignoranza. Più in generale qualsiasi situazione in cui regnino incontrastati il caos, l'inettitudine, la negligenza, l'indisciplina, il disinteresse.}} *'''Scorze 'e purtuallo.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 18.</ref> :''Bucce d'arancia.'' ::{{spiegazione|Monete d'oro, nel gergo dell'antica camorra.}} *'''Scummà 'e sango.'''<ref name=spese/> :''Schiumare di sangue.'' ::{{spiegazione|Battersi fino al sangue.<ref>Definizione in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref>}} *'''Scummigliare<ref>In forma corrente: scummiglià, scoprire (opposto di coprire), mettere a nudo, svelare.</ref>a zella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 368.</ref> :''Scoprire, mettere a nudo, la [[w:Tinea capitis|tigna]].'' ::{{spiegazione|Scoprire, mettere a nudo i difetti, le malefatte di qualcuno.}} *'''Scurà notte.'''<ref>Citato in Valentino de Biaso, ''La Fuorfece, o vero l'ommo pratteco'', Napoli, presso Giuseppe Maria Porcelli, 1783, [https://books.google.it/books?id=z4_PS-2ydJ4C&dq=scur%C3%A0%20notte&hl=it&pg=PA133#v=onepage&q&f=false p. 133.]</ref> :''Annottare, farsi notte.'' *'''Se n'adda accattà tutte mmericine!'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', a cura di Ruggero Guarini, note e testi critici di Costanzo Ioni, Gremese Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=dw_srvzsYuAC&lpg=PA76&dq=accatt%C3%A0%20tutte%20medicine&hl=it&pg=PA76#v=onepage&q&f=false p. 76.] ISBN 88-7742-327-7</ref> :''Li deve spendere tutti in medicine! (Se ne deve comprare tutte medicine'') ::{{spiegazione|Lo si augura a chi si è impossessato di denaro o di un qualsiasi bene raggirandoci.}} *'''Se ricorda 'o chiuppo a Forcella.'''<ref name=japjap/> :''Risale ai tempi del pioppo a Forcella.'' ::{{spiegazione|Persona o cosa che risale a tempi antichissimi.}} *'''Se sò mbrugliate 'e llengue.'''<ref>Da [[Eduardo De Filippo]], '''O pparlà nfaccia'', citato in Ciro Roselli, ''Storia e antologia della letteratura italiana dalle origini ai giorni nostri'', [https://books.google.it/books?id=VTp_AgAAQBAJ&lpg=PA600&dq=mbrugliate%20'e%20lengue&hl=it&pg=PA600#v=onepage&q&f=false p. 600]</ref> :''Si sono imbrogliate, ingarbugliate le lingue.'' ::{{small|Si è creato un malinteso.}} *'''Se so rotte le<ref name=epsilon>In forma corrente: 'e.</ref> giarretelle.'''<ref>Citato in ''Elisa e Claudio'', ''{{small|Dramma semiserio per musica dato nel Teatro Alla Scala in Milano l'autunno del 1821. E riprodotto per la prima volta nel Teatro Nuovo in Napoli l'estate del 1822.}}'', Napoli, Tipografia Orsiniana, 1822, [https://books.google.it/books?id=aQEYdm_UsDUC&dq=elisa%20e%20claudio&hl=it&pg=PA49#v=onepage&q&f=false p. 49]</ref> :''Sono andate in frantumi le piccole brocche.'' ::{{spiegazione|''Se so' rotte 'e giarretelle'': Si è rotta l'amicizia, il legame affettuoso, l'armonia, l'intesa che teneva uniti.}} *'''{{NDR|'E}} Seccamènte.'''<ref name=locagua/> ::{{spiegazione|Fagiolini e zucchini tagliati a rondelle o in altro modo, conservati per l'inverno mediante essiccazione al sole estivo. Si mangiavano nelle serate invernali fritti in olio, sale ed un pizzico di peperoncino.<ref name=cons>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 29.</ref>}} *'''{{NDR|'O}} Secutasorece.'''<ref>Citato in ''Arlecchino'', anno II, n. 209, 14 agosto 1862, [https://books.google.it/books?id=BXIk-viVj1QC&dq=secutasorece&hl=&pg=PA833#v=onepage&q&f=false p. 833].</ref> :''L'"inseguisorci", il'"perseguitatopi"'' ::{{spiegazione|Il [[gatto]]. Ma anche: infido, falso, sleale, disonesto, inaffidabile, traditore. ''Fa' 'o secutasorece'': "fare il gatto": comportarsi con doppiezza, in modo ipocrita, sleale, scorretto, disonesto.}} *'''Seh, seh!'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 82.</ref> ::{{spiegazione|In senso ironico: Ma certo! Sicuro! Hai voglia! Come no!}} *'''Sentìrse ‘n'àtu ttànto.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 381.</ref> :''Sentirsi un altrettanto (come raddoppiato).'' :''Sentire in sé stessi un riafflusso di energia, di vigore. Sentirsi come rinascere. Es. Mo ca m'aggio levato 'sto penziero, me sento n'atu ttanto: Ora che non ho più questo assillo, mi sento rinascere.'' *'''Serraputeca<ref name=πθκ>''Puteca'': dal greco apotheke: magazzino, ripostiglio. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref>.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref> :''"Chiudibottega".'' ::{{Spiegazione|Percossa poderosa al punto da stroncare nel malcapitato ogni volontà di reazione.}} *'''{{NDR|'O}} Serviziale e {{NDR|'o}} pignatiello.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 334.</ref> :''Il clistere e il pentolino (con l'acqua tiepida).'' ::{{spiegazione|Due persone inseparabili, indispensabili l'una all'altra.}} *'''Sfaccimma.'''<ref>Citato in Ruggiero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ruggero%20Cappuccio&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false p.77].</ref> :''Sperma''. ::{{spiegazione|Usato in numerose espressioni con registro espressivo volgare: ''Ommo'' oppure ''Gente 'e sfaccimma'' (Uomo gente da quattro soldi, da nulla); in imprecazioni: '''E che sfaccimma!'''<ref>Citato in Tonino Scala, ''Un calcio d'amore'', [https://books.google.it/books?id=P7eFAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=&pg=PT42#v=onepage&q&f=false p. 42].</ref> (''E che "diamine"!, che "c....avolo"!''); in domande rivolte in tono duro, tagliente, volutamente aggressivo, brutale: '''Che sfaccimma vai truvanno?'''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, Vicenza, 2017. ISBN 978-88-545-1510-9, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PT186&dq=&pg=PT186#v=onepage&q&f=false p. 186].</ref>''(Che "c....avolo" vuoi?)''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vladimiro%20Bottone&hl=it&pg=PT186#v=onepage&q&f=false p. 186]</ref>, ''Ma addò sfaccimma staje?'' (''Ma dove "c....avolo" stai?''), ''Ma che sfaccimma stai facenno?'' (''Ma cosa "c....avolo" stai facendo?'') ed in altre espressioni particolarmente ingiuriose<ref>Citato in Ruggiero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ruggero%20Cappuccio&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false p.77].</ref>)}} *'''Sfaccimmo.'''<ref>Citato in Gian Paolo Porreca, ''Una corsa in Canada'', Alfredo Guida Editore, Napoli. ISBN 88-7188-027-7, [[https://books.google.it/books?id=7duNv0Fjmy4C&lpg=PP1&dq=Tre%20sogni%20della%20letteratura&hl=it&pg=PA56#v=onepage&q=sfaccimmo&f=false p. 56]]</ref> ::{{spiegazione|Due possibili significati: 1) con connostazione positiva: sveglio, scaltro, smaliziatissimo, determinato, intraprendente, molto in gamba. Ad esempio: ''Chillo è propio 'nu sfaccimmo!'' (Quello lì è un tipo proprio in gamba, un [[w: Furbo di tre cotte|furbo di sette cotte]], uno che la sa proprio lunga lunga, non lo frega nessuno.) 2) negativa: persona senza scrupoli, disonesto, gran mascalzone, farabutto. Usato anche in espressioni come: ''Fa 'nu sfaccimmo 'e friddo.'' (''Fa un freddo terribile'') e simili.}} *'''Sfasulato.'''<ref>Citato in ''Galleria di costumi napolitani'', p. 18.</ref> :''Squattrinato.'' *'''Sfezzia''''<ref>In ''Viviani'', III, p. 214.</ref> :''Prender gusto a fare o dire qualcosa; divertirsi con qualcuno.''<ref>Definizione in A. Altamura, ''Dizionario dialettale napoletano'', Fiorentino, Napoli; citato in ''Viviani'', III, p. 214.</ref> *'''Sì cchiù fetente e 'na recchia 'e cunfessore.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 359.</ref> :''Sei più fetente di un orecchio del confessore.'' ::{{spiegazione|Fai più azioni malvagie di quante ne possa ascoltare un confessore. Espressione riferita ad una persona completamente priva di scrupoli e di senso morale.}} *'''Si' ghiuto a Roma e nun haje visto 'o Papa.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 360.</ref> :''Sei andato a Roma e non hai visto il Papa.'' ::{{spiegazione|Ma come? Hai fatto tanta strada per raggiungere un luogo così lontano e non hai fatto la cosa più importante che dovevi fare?}} *'''Sì 'na zoza.'''<ref>Citato in Alessio Arena, Luigi Romolo Carrino, Massimiliano Palmese e Massimiliano Virgilio, ''Quattro mamme scelte a caso, {{sic|un progetto ideato da Massimiliano Palmese dedicato ad [[Annibale Ruccello]]}}'', Caracò Editore, 2011 [https://books.google.it/books?id=EGFZAwAAQBAJ&lpg=PT8&dq='na%20zoza&hl=it&pg=PT8#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-97567-03-5</ref> ::{{spiegazione|Sei sudicio, lurido, repellente, rivoltante, ma lo sei anche e soprattutto come persona, sul piano morale.}} *'''Si' 'nu [[babà|babbà]].'''<ref name=amore/> :''Sei un tesoro (il babà è un tipico dolce napoletano).'' *'''Si si surdo va {{sic|tè}} fà spilà le<ref>'e, in forma corrente.</ref>recchie ncoppa San Pascale'''<ref>Citato in ''Lo nuovo diavolo zuoppo e Polecenella'', Edizioni 1-77, [https://books.google.it/books?id=qrakawdIVlMC&dq=Lo%20nuovo%20diavolo%20zuoppo%20e%20polecenella&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref>.<ref>O, più semplicemente: ''Va' te spila 'e recchie a san Pascale!'' Vai a sturarti le orecchie a San Pasquale!</ref> :''Se sei sordo vai a farti sturare le orecchie a San Pasquale!''<ref>Presso i monaci di San Pasquale a Chiaia: nei loro laboratori veniva prodotto un olio impiegato per liberare dall'eccesso di cerume il condotto uditivo.</ref> ''Si sì surdo o si ''faje'' 'o surdo.'' Sei sei sordo o se ''fai'' il sordo. Non far finta di non capire! *'''Si vene 'a morte manco 'o trova.'''<ref>Citato in Anton Soliman, ''Eutanasia di un politico meridionale'', Narcissus.me, [https://books.google.it/books?id=_Uw6DAAAQBAJ&lpg=PA1&dq=anton%20soliman&hl=it&pg=PA25#v=onepage&q=anton%20soliman&f=false] </ref> :''Nemmeno se viene la morte lo trova.'' ::{{spiegazione|Si dice di chi è sempre introvabile, irreperibile.}} *'''Sicarrètte cu ‘o sfizio.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera,''Dizionario di napoletano'', p. 340.</ref> :''[[Sigaretta|Sigarette]] con lo sfizio.'' ::{{spiegazione|Sigarette di contrabbando esposte nel seno o nelle calze della venditrice e prelevate, in modalità self-service, dal cliente stesso.}} *'''Sicchi' e' nafta!'''<ref name=slice/> :''Secchio di nafta!'' ::{{spiegazione|L'espressione ''sicchi' 'e nafta'', secchio di nafta, designa una persona del tutto priva di garbo, finezza, tatto. Una persona dai modi sgraziati, volgari, di illimitata rozzezza. Sine urbanitate, davvero senza urbanità.}} *'''Signò, {{sic|fferma}} ccà – recette 'a capa 'e morte ruciulianne p'<nowiki>'</nowiki>a muntagne abbasce!'''<ref name=glissant>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref> :''Signore, ferma qui, disse il [[cranio|teschio]], rotolando giù per la montagna.''<ref>La traduzione è in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref> ::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}} *'''Signò', nu' peggio! {{sic|decette}} 'a capa 'e morte.'''<ref name=notnot>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 118.</ref> :''Non peggio di così, Signore, disse il [[cranio|teschio]].'' ::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}} *'''Signò', nun pegge – recette 'a capa 'e morte! (E tu si 'a capa 'i morte e vuò nun pegge? – E mme ne putèvene fa {{sic|ffurmelle}})!'''<ref name=glissant/> :''Signore, non peggio – disse il teschio! (E tu sei un teschio e vuoi non peggio? – chiede la tradizione popolare. Ed il teschio aggiunge: E potevano far di me anche dei bottoni di osso)!''<ref>In Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref> ::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}} *'''Simmo d' 'o buttone.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Trentaquattro commedie scelte da tutto il teatro'', vol. I, I.L.T.E., 1957, [https://books.google.it/books?hl=it&id=r6AIAQAAMAAJ&dq=Simmo+d%27o+stesso+buttone.&focus=searchwithinvolume&q=buttone. p. 819]. :''Siamo del bottone.'' ::{{spiegazione|Apparteniamo alla stessa combriccola.<ref name=heilig/>}} *'''Smammuliarse.'''<ref>Citato in Altamura e D'ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', pp. 107, 195.</ref> ::{{spiegazione|Emanciparsi. Si dice del bambino che comincia muovere da solo i primi passi.}} *'''So' asciute 'e statue 'e San Gennaro.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 366.</ref> :''Sono uscite le statue di San Gennaro.'' ::{{spiegazione|È incredibile: sono uscite di casa per passeggiare persone che non si vedono quasi mai.}} *'''So' cicere si se coceno.'''<ref>Ctato in Rodolfo Pucino ''Il tressette {{small|nei tempi moderni e secondo le nuove tecniche. Massime aforismi detti e proverbi}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=O3fL93ftfokC&lpg=PA89&ots=fZkJn_ina9&dq=&pg=PA89#v=onepage&q&f=false p. 89]. ISBN 88-7188-908-8</ref> :''Sono ceci se si cuociono (se la cottura li rende edibili).'' ::{{spiegazione|Aspettiamo che tutto si concluda bene prima di affermare con certezza che il buon esito è assicurato.}} *'''So' comme 'e cuppine {{sic|cà}} nun aizano brore 'e maruzze.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi, 2011, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA18&dq=&pg=PA18#v=onepage&q&f=false p. 18]</ref> :''Sono come i mestoli che non sollevano brodo di lumache.'' ::{{spiegazione|'''E cuppine ca n'aizano broro 'e maruzze'': gli avari.}} *'''So' gghiuto comm<nowiki>'</nowiki>'o lavaturo.'''<ref name=cross/> :''Sono "andato" come il lavatoio (che viene sturato).'' ::{{spiegazione|Se ne lamenta chi è costretto a sperimentare uno dei possibili effetti spiacevoli di un'alimentazione disordinata: la sciolta.}} *'''Sole 'mpierno.<ref>'''Mpierno'': a perpendicolo.</ref>'''<ref>Citato in Domenico Piccinni, ''Poesie napoletane'', Presso Saverio Starita, Napoli, 1826, [https://books.google.it/books?id=zygBinJanLkC&dq=&pg=PA163#v=onepage&q&f=false p. 163.]</ref> :''Sole "in perno".'' ::{{spiegazione|Il sole nel più splendente sfolgorio.}} *'''Sona, ca piglie quaglie.'''<ref>Citato in [[Giambattista Basile]], ''Lu cunto de li cunti (Il Pentamerone): {{small|testo conforme alla prima stampa del MDCXXXIV}}'', con introduzione e note di [[Benedetto Croce]], pei tipi del Cav. V. Vecchi, Napoli, 1891, vol I, p. [https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Basile_-_Lu_cunto_de_li_cunti,_Vol.I.djvu/257 43].</ref> :''Suona, che prendi [[quaglia|quaglie]].'' ::{{spiegazione|Le quaglie non si lasciano attirare dai richiami del cacciatore: parla come vuoi, non ti ascolto, non cado nella trappola, non mi lascio invischiare dalle tue chiacchere. Non ci casca nessuno, sprechi fiato, parli al vento.}} *'''{{NDR|'O}} Sorece nfuso a ll'uoglio.'''<ref name=opot>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 353.</ref> :''Il topo bagnato nell'olio.'' ::{{spiegazione|Una persona impomatata.}} *'''Sott' 'a botta.'''<ref name=demi/> :''Sotto la botta.'' ::{{spiegazione|Immediatamente.}} *'''{{NDR|'O}} Spallettone.'''<ref>Citato in Salvatore Landolfi, ''Napoli e i suoi colori'', [https://books.google.it/books?id=-lP_CwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Salvatore%20Landolfi&hl=it&pg=PT84#v=onepage&q=spallettone&f=false p. 84].</ref> ::{{spiegazione|Condivide con Dio un attributo: l'onniscienza. Persuaso di dominare infallibilmente tutti i campi del sapere, investitosi della missione di largire a tutti i costi la sua sapienza, la esegue con zelo infaticabile, implacabile, trasformandosi in un autentico flagello: inutile opporglisi, nulla lo farà mai desistere dall'intervenire d'autorità nelle altrui conversazioni, dal prodigare con illimitata generosità consigli non richiesti né graditi.}} *'''Sparà a brenna (vrenna).'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref> :''Sparare a crusca.'' ::{{spiegazione|Avere esito vano ed infelice, andare al nulla, essere perduto.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>}} *'''Spàrterse 'a cammìsa 'e Cristo.''' :''Spartirsi la [[camicia]] di [[Cristo]].'' ::{{spiegazione|Dividersi qualcosa guadagnata disonestamente.<ref name=Am79/>}} *'''Sparterse 'o suonno.'''<ref>Citato e spiegato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT544&dq=&pg=PT544#v=onepage&q&f=false p. 544]</ref> :''Dividersi il sonno.'' ::{{spiegazione|Fare vita comune.}} *'''{{NDR|'O}} Spavo ncerato.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1866, [https://books.google.it/books?id=l2YLpbAOTIUC&dq=lu%20truvatore&hl=it&pg=PA3#v=onepage&q=spavo&f=false p. 3] </ref> :''Spago incerato.'' ::{{spiegazione|''Pigliarse 'o spavo 'ncerato'': farsi carico di un compito, di un'azione complicata, lunga e fastidosa.}} *'''Sperì comme a nu cane.'''<ref>Citato in ''Passatempi musicali, {{small|[[Guglielmo Cottrau|Guillaume Cottrau]] e la canzone napoletana di primo '800}}'', a cura di Pasquale Scialò e Francesca Seller, Guida, Napoli, 2013. ISBN 978-88-6666-201-3, [https://books.google.it/books?id=owlvMArEkqgC&lpg=PA1&dq=Scial%C3%B2%20Seller&hl=it&pg=PA259#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Desiderare avidamente come un [[cane]].'' ::{{spiegazione|Struggersi dal desiderio senza poterlo appagare.}} *'''Spià 'na cosa.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 92.</ref> :''"Spiare'', domandare una cosa. ''T'aggia spià 'na cosa'' (Ti devo chiedere una cosa). *'''Spilapippa.'''<ref>Citato in ''I pirati spagnuoli melodramma in due atti'', [https://books.google.it/books?id=wVdX3BcL2kIC&dq=Gaetano%20Micci%2C%20%E2%80%8EEnrico%20Petrella%2C%20%E2%80%8EGiovanni%20Zoboli&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q=spilapippa&f=false p. 26.]</ref> o '''Spilapippe.'''<ref>Citato in Melania G. Mazzucco, ''Vita'', tradotto da Virginia Jewiss, Picador, New York, [https://books.google.it/books?id=vpG8UpLKDgEC&lpg=PP1&dq=Melania%20G.%20Mazzucco%20a%20novel&hl=it&pg=PA153#v=onepage&q&f=false p. 153].</ref> :''Sturapipa. Scovolino per pipa.'' ::{{spiegazione|Persona molto magra e longilinea.}} *'''Spogliampise.'''<ref>Citato in Giambattista Basile, ''The Tale of Tales'', Penguin Books, New York, [https://books.google.it/books?id=8jI6CQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=The%20Tale%20of%20Tales&hl=it&pg=RA3-PA17#v=onepage&q&f=false p. 17]</ref> :''"Spogliaimpiccati".'' ::{{spiegazione|Uomo totalmente privo di scrupoli, avido, disonesto, ladro senza limite. Fino al punto di non esitare a spogliare anche gli impiccati, derubandoli dei loro abiti per rivenderli.}} *'''Spuglià a ssan Giacchìno pe' vvestì a ssant'Antuóno.''' :''Spogliare [[san Gioacchino]] per vestire sant'Antonio.'' ::{{spiegazione|Danneggiare qualcuno per favorire altri.<ref name=Am79/>}} *'''Spurtiglione<ref>Dalla forma obliqua ''vespertilione'' del latino: ''vespertilio'', pipistrello, con aferesi del ''ve''. {{cfr}} ''Rivista di filologia e di istruzione classica'', [https://archive.org/stream/rivistadifilolo32unkngoog#page/n111/mode/2up/search/vespertillus p. 94].</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 400.</ref> :''Pipistrello, nottola.'' ::{{spiegazione|Di chi ronzi attorno per sapere i fatti degli altri, Bracone, Fiutone.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 400.</ref> '''Fare lo sportiglione.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 360.</ref> (''Fà 'o spurtiglione'', fare il pipistrello): Ronzare spiando.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 360.</ref>}} *'''Spustà c"a vocca.'''<ref name=tongue>Citato in Manlio Cortelazzo, ''I dialetti italiani. {{small|Storia, struttura, uso}}'', Utet, Torino, 2002, [https://books.google.it/books?id=ujJBAQAAIAAJ&q=spust%C3%A0+c%27a+vocca&dq=spust%C3%A0+c%27a+vocca&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjBqrX9uevqAhUCHHcKHTaYDO4Q6AEwAXoECAUQAg p. 647].</ref> :''Spostare con la bocca.'' ::{{spiegazione|Deviare dal corretto ed educato parlare. Parlare in modo offensivo, parlare in modo volgare e / o offensivo. Offendere. '''Nun spustà c<nowiki>'</nowiki>'a vocca''':<ref name=tongue /> non offendere, stai attento a come parli, bada a come parli.}} *'''Squacquaracchiarse.'''<ref>Citato in Andreoli, '''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 401.</ref> :''Sedere a gambe larghe, stare stravaccato.'' *'''Squaglia sole.'''<ref>Citato in Giovanni Canestrini, ''Fauna d' Italia'', parte III, ''Pesci'', Dottor Francesco Vallardi Tipografo-Editore, Milano, [https://books.google.it/books?id=kFH57vmdkjAC&dq=&pg=PA194#v=onepage&q&f=false p. 194].</ref> ::{{spiegazione|Anche Squagliasole o Pesce bannera (Pesce bandiera): Trachipterus Taenia (Trachittero Tenia)}} *'''Stà a dduie dint<nowiki>'</nowiki>'o stesso gallenaro.'''<ref name=losdos>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref> :''Stare in due nello stesso pollaio.'' ::{{spiegazione|Aver concorrenti in una impresa.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref>}} *'''Stà' [[w:alleluja|alleluia]]!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 360.</ref> :''Stare alleluia!'' ::{{spiegazione|Essere completamente [[ubriachezza|ubriachi]], con grande gioia e allegria, come se si dispiegasse un canto di esultanza a Dio.}} *'''Stà buono mpurpato.'''<ref>Citato in [[Eduardo Scarpetta]], ''Quinnece solde so cchiù assaje de semilia lire: {{small|ossia, Pulicenella e Sciosciammocca mbrogliate nfra no portafoglio ricco e n'auto pezzente.}}'', Pironti, Napoli, 1909, [https://books.google.it/books?hl=it&id=3Us-AAAAIAAJ&dq=mpurpato+denare&focus=searchwithinvolume&q=mpurpato+], p. 54.</ref> :''È ben imbevuto, intriso.'' ::{{spiegazione|'''E denare'', di soldi. ''Stà buono mpurpato 'e denare'' E ben "imbevuto", "intriso" di soldi: è pieno di soldi, ricchissimo, sesterziatissimo.}} *'''Stà c' 'o còre int' ô zzùccaro.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 272.</ref> :''Stare col cuore nello zucchero.'' ::{{spiegazione|Essere al colmo della felicità, essere al settimo cielo.}} *'''Stà comm'a na Pasca.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 458.</ref> :''Stare come una Pasqua.'' ::{{spiegazione|Godere di ottima, florida salute.}} *'''Stà' comm'a 'o diavulo e l'acqua santa.'''<ref name=mèrevolage/> :''Stare come il diavolo e l'acqua santa.'' ::{{spiegazione|Non potersi assolutamente soffrire. Essere in forte ed insanabile contrasto.}} *'''Sta' 'mbrugliato {{sic|comm'a}} nu sarto ch'ha pigliat' 'e mesure a nu scartellato e nun sape chiù {{sic|canòscere}} 'o quart' 'e nanze e chill' 'e reto.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref> :''Essere confuso come un sarto che ha preso le misure ad un gobbo e non sa più riconoscere, distinguere il quarto anteriore (di davanti) e quello posteriore (di dietro).'' *'''Stà naso e vocca.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26.]</ref> :''Stare naso e bocca.'' ::{{spiegazione|Essere molto vicino.}} *'''Stà niètto comm'a vacìle 'e varvièro.'''<ref name=toscodueseisei/> :''Essere pulito come il bacile del barbiere''. ::{{spiegazione|Dare l'impressione di essere ricchi, ma in realtà non avere il becco di un quattrino. Si riferisce ad una bacinella che usavano i barbieri.}} *'''Stà provvìsto comm'a lèpore 'e còda.'''<ref name=toscodueseisette>Citato in Tosco, p. 267.</ref> :''Star provvisto come la lepre (è provvista) di coda''. ::{{spiegazione|Avere pochi peli a livello di barba.}} *'''Sta schiaranno iuorno 'a Afragola.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 373.</ref> :''Sta facendo giorno ad Afragola.'' ::{{spiegazione|(detto per prendere in canzonatura, con ironia o con sarcasmo) Ma ancora non ti accorgi, possibile che non vedi che ormai è tardi, troppo tardi per fare questa cosa? (Ad Afragola il sole sorge più tardi di Napoli).}} *'''Sta sempe c’ ’a capa ’a pazzia.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 383.</ref> :Letteralmente: ''Sta sempre con la testa a gioco, a scherzo.'' ::{{spiegazione|Ha sempre voglia di giocare, scherzare. È un buontempone, un giocherellone, un mattacchione.}} *'''Stamm' tutt' sott' 'o cielo.'''<ref>Citato in Enrico Salvatori, ''Stamm' tutt' sott' 'o cielo. {{small|Appunti su una città cresciuta (follemente) tra due vulcani}}'', Reality Book, 2016, [https://books.google.it/books?id=VrAwvgAACAAJ&dq=Stamm%27+tutt%27+sott%27+%27o+cielo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjw_umK0pDiAhUOCuwKHWphBrAQ6AEIKDAA]</ref> :''Stiamo tutti sotto il cielo.'' ::{{spiegazione|Nessuno può considerarsi assoluto padrone della propria sorte rimessa com'è alla volontà di una Forza superiore. La condizione dell'uomo è e resta costitutivamente incerta, precaria e fragile.}} *'''Stann’ cazz’ e cucchiar.'''<ref>Citato in ''[https://napolipiu.com/lo-sai-perche-si-dice-stann-cazz-e-cucchiar Napolipiù.com]'', 24 novembre 2015.</ref> :''Stanno (sempre appaiati come) il secchio per la calcina e la cazzuola.'' ::{{spiegazione|''Stanno cazza e cucchiara'': si dice di due due amici che formano un amalgama perfetto, che stanno insieme sempre, inseparabili.}} *'''Statte buono.'''<ref>Citato in Pasquale Altavilla e Giacomo Marulli, ''L'appassionate de lo romanzo de zio Tom'', vol. V, Dalla tipografia de' Gemelli, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=19JuHyI565gC&dq=&pg=PA37#v=onepage&q&f=false].</ref> ::{{spiegazione|Arrivederci (congedandosi da una persona).}} *'''Stateve buono.'''<ref>Citato in ''Commedie di Francesco Cerlone'', Vol. XVIII, Napoli, 1785, [https://books.google.it/books?id=cujF77dSxA0C&dq=&pg=PA82#v=onepage&q&f=false p. 72].</ref> ::{{spiegazione|Arrivederci (congedandosi da più persone, o da una persona con un più formale Voi di cortesia).}} *'''Steveme scarze a chiaveche!'''<ref>Citato in Alessandro Siani, ''Troppo napoletano'', [https://books.google.it/books?id=3rK4CgAAQBAJ&lpg=PT84&dq=quant'%C3%A8%20bello%20parigge&hl=it&pg=PT85#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Eravamo a corto (scarsi) di mascalzoni (fogne)!'' ::{{spiegazione|(Detto con ironia a persona che - non gradita, non aspettata - sopraggiunge) Benvenuto, ci mancavi solo tu!}} *'''Stracciacannarone.'''<ref>Citato in Vincenzo Tenore e Giuseppe Antonio Pasquale, ''Compendio di botanica, {{small|Ordinato specialmente alla conoscenza delle piante utili più comuni}}'', Dr. V. Pasquale Editore, Napoli, 1870<sup>3</sup>, [https://books.google.it/books?id=v0-evzTCuE0C&dq=&pg=PA429#v=onepage&q&f=false, p. 429].</ref> :''"Straccia-gola-ed-esofago".'' ::{{spiegazione|[[w:Sonchus asper|Sonchus asper]] e [[w:Sonchus oleraceus|Sonchus oleraceus]].}} *'''Strascina-facenne.'''<ref>Citato in ''Napoli dentro e... Napoli fuori'', Adriano Gallina Editore, Napoli, stampa 1990, p. 419.</ref> o '''Strascinafacènne.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 126.</ref> :''"Trascinafaccende"'' ::{{spiegazione|Chi su commissione di altre persone si interessa del disbrigo di pratiche legali, burocratiche, amministrative e simili. Faccendiere. Addetto alla segreteria di un avvocato. / In passato procacciatori di clienti per avvocati. Poveri e senza istruzione attendevano nell'atrio del tribunale qualche pastore della provincia di Campobasso o montanari dell'Abruzzo e, conducendoli in giro per le sale del Palazzo di Giustizia, li attiravano col miraggio dell'impunità<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 126.</ref>.}} *'''Stregnere i panne ncuollo a uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 408.</ref> :''Stringere i panni addosso ad una persona.'' ::{{spiegazione|Incalzare qualcuno ragionando, metterlo alle strette.}} *'''Streppone 'e ffescena.'''<ref>Citato in Vincenzio De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'',[https://books.google.it/books?id=HRK5Tw5COm0C&pg=P61 p. 61].</ref> :''Sterpo di fescina.''<ref>Fescina: paniere di forma conica per la raccolta di fichi ed uva. Per la sua conformazione non può reggersi da solo ma deve essere appoggiato a qualcosa o sospeso. {{cfr}} ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 61, Napoli, Dalla Stamperia Reale, 1845.</ref> ::{{spiegazione|Uomo dal carattere molto debole.}} *'''Stròppole pe' sprattichi' 'a lingua.'''<ref>Citato in Luigi Molinaro del Chiaro, ''Canti popolari raccolti in Napoli. {{small|Con varianti e confronti nei varii dialetti}}'', Libreria Antiquaria Luigi Lubrano, Napoli, [1916]<sup>2</sup>, [https://archive.org/details/cantipopolarirac00moliuoft/page/18/mode/2up p. 19].</ref> :''Sciocchezze, bagattelle per impratichire, esercitare, addestrare la lingua.'' ::{{spiegazione|Gli scioglilingua.}} *'''Strucchiomacchio.'''<ref>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=sturcio+masculo&focus=searchwithinvolume&q=coloritissimo p. 453].</ref> ::{{spiegazione|Bevanda particolarmente gustosa e piacevole.}} *'''Strùmmolo scacato.'''<ref name=trtt>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref> :''Letteralmente: trottola isterilita.'' ::{{spiegazione|Trottola che per un lancio errato o perché difettosa ruotava male, arrestandosi piegata di lato dopo pochi giri (si diceva, in tal caso che: '''{{NDR|'o}} strummolo scacava'''<ref name=trtt/>, paragonandola ad una gallina che, isterilita, cessava di deporre uova<ref name=strobylos>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>. '''Seta'''<ref name=trtt/>era invece detta la trottola dalla perfetta, morbida, blanda rotazione di durata superiore a tutte le altre.<ref name=strobylos/>}} *'''Strunzià.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24]</ref> ::{{spiegazione|Prendere in giro, ingannare, buggerare.}} *''''Stu ventariello ca a tte t'arrecrea, a mme me va 'nculo!'''<ref>Citato in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 403.</ref> :''Questo venticello, questa brezzolina, questo gentil zefiretto che tanto ti fa godere, a me, invece, va lì... dove non batte il sole!'' ::{{spiegazione|Una vaga e soave auretta, eppure... refrigerio e sollievo per uno, malanni assicurati per l'altro. La medesima situazione può essere per alcuni gradevole e vantaggiosa, per altri un danno e un tormento.}} *'''Stuort o muort.'''<ref>Citato in Autori Vari, ''La giusta parte'', a cura di Massimo Gelardi, Caracò, 2012, [https://books.google.it/books?id=62BZAwAAQBAJ&lpg=PT19&dq=stuort%20o%20muort&hl=it&pg=PT19#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-97567-02-8</ref> :''Storto o morto.'' ::{{spiegazione|Bene o male; lo si voglia o meno.}} *'''Subbrettià.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 64.</ref> :''Sorbettare.'' ::{{spiegazione|Darci dentro spesso e di gusto a consumare, essendone particolarmente golosi, sorbetti.}} *'''Sudà gnostra.'''<ref>Citato in Nicola Vottiero, ''Lo specchio della cevertà'', Nne la Stamparia de Giuseppe Maria Porciello, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=qJzFALBLBLIC&dq=sud%C3%A0%20gnostra&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44.]</ref> :''Sudare inchiostro'' ::{{spiegazione|Spremersi le meningi, stillarsi il cervello, sottoporsi ad un faticoso lavoro mentale.}} *'''Sunare<ref>In forma corrente: Sunà'</ref> u pianefforte.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 298.</ref> :''Suonare il pianoforte.'' ::{{spiegazione|Rubare (scioltezza di mano, vellutata leggerezza, impalpabile tocco da virtuoso del pianoforte, nell'esecuzione dell'atto criminoso, messe in piena, icastica evidenza nella locuzione).}} *'''Sunnarse 'o tramme elettrico.'''<ref>Citato in Mimmo Carratelli, ''Slogan salotti divette'', in ''la Repubblica.it'' Archivio del 07. 04. 2008.</ref> :''Sognarsi il tram elettrico.'' ::{{spiegazione|Illudersi di poter conseguire un obiettivo fuori portata. Desiderare l'irrealizzabile, l'impossibile. All'epoca in cui si diffuse questa espressione la trazione a cavallo era la sola disponibile per i trasporti pubblici.}} *'''Surco commoglia surco.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 369.</ref> :''[[debito|Solco]] copre solco.'' ::{{spiegazione|Un debito grosso più grande ne copre uno vecchio.<ref>Spiegazione in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 369.</ref>}} *'''{{NDR|'O}} [[w:Susamielli|Susamiéllo]].'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref> ::{{spiegazione|Dolce natalizio a forma di esse a stampatello, si preparava già nell'antica Atene con sesamo, miele ed altri ingredienti. Fu importato a Napoli dagli Ateniesi circa venticinque secoli fa. ''Susamiello'' è anche detta una persona magra e di bassa statura.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref>}} ==T== *'''T'a fai cull'ova, 'a trippa.'''<ref>Citato in [[Luciano De Crescenzo]], ''Ti porterà fortuna. Guida insolita di Napoli'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=GHNdBAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ti%20porter%C3%A0%20fortuna&hl=it&pg=PT110#v=onepage&q&f=false p. 110].</ref> :''Te la cucini con le uova la trippa.'' ::{{spiegazione|Queste frattaglie, in sé non appetibili, te le prepari con le uova per rendertele più gustose. Vale a dire: ora datti da fare e trova il modo di tirati fuori da questa situazione difficile, ingrata, rischiosa, negativa in cui sei andato a ficcarti.}} *'''T'aggio canusciuta, 'mbrellino 'e seta mia.'''<ref name=πόρνη/> :''Ti ho conosciuta, parasole di seta mio.'' ::{{spiegazione|''Mbrellino 'e seta'': "passeggiatrice", "cortigiana". Quindi: ora so che non mi sei fedele, non mi inganni più, vedo bene chi sei veramente.}} *'''T'hê a fà benedicere da nu prevete ricchione<ref>Occorre tener presente che questo termine reca in sé l'impronta di una concezione svalutativa dell'omosessualità molto diffusa in passato ed ha pertanto una connotazione fortemente offensiva. Di conseguenza, non può e non deve essere mai impiegato, in un normale contesto comunicativo, per riferirsi in modo neutro all'omosessualità.</ref>.<ref>Citato in Aurelio Fierro, ''Grammatica della lingua napoletana'' Rusconi Libri, 1989, [https://books.google.it/books?hl=it&id=UAldAAAAMAAJ&dq=benedicere+%27a+%27nu+prevete+ricchione&focus=searchwithinvolume&q=+prevete+ricchione p. 140].</ref>''' :''Devi farti benedire da un prete pederasta.'' ::{{spiegazione|Sei talmente sfortunato, tutto ti va così male, che hai bisogno di farti impartire una benedizione, e una benedizione particolarmente efficace.}} *'''T'hê 'a sèntere 'na messa a panza all'aria.'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 138.</ref> :''Devi sentirti una messa a pancia all'aria.'' ::{{spiegazione|Si augura allo sventurato di presenziare ad una messa - l'ultima - in posizione orizzontale, con il ventre rivolto al soffitto del luogo di culto; vale a dire composto in rigido decubito supino all'interno di una cassa realizzata all'uopo per la solenne occasione.}} *'''{{NDR|'O}} Tagliere.'''<ref name=codex/> :''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''il violino.'' *'''Tanno tanno.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo, 1867'', [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=sciucquaglie&hl=it&pg=PT462#v=onepage&q&f=false]</ref> ::{{spiegazione|Immediatamente.}} *'''Tanno pe tanno.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 507.</ref> ::{{spiegazione|All'istante, lì per lì.}} *'''Tant'anne dint'ê saittelle... e quando addiviente zoccola!?'''<ref>Citato in Luciano Passariello, ''[http://www.ilmessaggioteano.net/tantanne-dinte-saittelle-e-quanno-addiviente-zoccola/ Tant'anne dint'ê saittelle... e quando addiviente zoccola!?]'', ''ilmessaggioteano.net'', 22 settembre 2012.</ref> :''(Bazzichi da) tanti anni nelle fogne... e quando diventerai ratto!?'' ::{{spiegazione|È una critica dell'inettitudine, della negligenza: sono tanti anni che fai pratica, che ascolti questi insegnamenti, ma quando ti deciderai ad imparare, a mettere in pratica quello che ti è stato insegnato?!}} *'''Tanto te vengo appriesso, fino a che te coglio: duorme,''' patella''', ca rancio veglia.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 432.</ref> :''Ti sto alle costole (ti vengo dietro tanto), ti tallono tanto finché ti prendo: dormi, [[Patella (zoologia)|patella]], che granchio veglia.'' ::{{spiegazione|Dormi pure fra due guanciali, pensa pure di averla fatta franca; ma ti illudi, ti sto incollato e prima o poi faremo i conti.}} *'''Tarantella.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto,'', 1863, p. 154.</ref> ::{{spiegazione|Situazione complicata, intricata, difficile e, in fondo, poco seria. Si potrebbe per esempio dire a chi si costringe o ci costringe all'ennesima tribolazione da idioti per ovviare alle conseguenze intricate di un problema in sé stupido o facilmente evitabile: ''E chesta è n'ata tarantella!'' E questa è ancora un'altra complicazione idiota! (Fai più attenzione! È ormai ora di darsi una regolata!)}} *'''Te faccio correre pé Vicenzone.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano, {{small|Manualetto per tutti}}'', Colonnese Editore, Napoli, 1997, p. 79.</ref> :''Ti faccio correre per [[Besançon]].<ref>I titoli di credito da riscuotere obbligatoriamente ed indilazionabilmente venivano in gran parte inoltrati a Besançon. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 79.</ref>'' ::{{spiegazione|Vedrai quel che ti farò passare...: ti insegno io a comportarti correttamente.}} *'''Te manno 'e Pellegrini!'''<ref>Citato in ''Ariel'', vol. XVII, Edizioni 2-3, Bulzoni, Roma, 2002, p. 251, [https://books.google.it/books?hl=it&id=kQ4qAQAAIAAJ&dq=Te+manno+e+Pellerini&focus=searchwithinvolume&q=manno+Pellerini]</ref> :''Ti mando all'Ospedale Pellegrini!'' ::{{spiegazione|Te le suono di santa ragione!}} *'''Te mardíco a zizze storte!'''<ref>Citato in Luciano Galassi, ''Mannaggia Bubbà, {{small|interiezioni, imprecazioni e invettive napoletane}}'', Kairos Edizioni, Napoli, 2012, p. 116. ISBN 978-88-98029-03-7</ref> '''Te mmardico a zizze storte.'''<ref>Citato in ''Lo corzaro, {{small|commeddia pe mmuseca da rappresentarese a lo Teatro nuovo ncoppa Toleto St'Autunno de st'Anno 1726}}'', Agnolo Vocola, Napoli, [https://books.google.it/books?id=aMjACy5Ui7kC&dq=Lo%20corzaro%20commeddia&hl=it&pg=PA25#v=onepage&q&f=false p. 25].</ref> :''Ti maledico a mammelle storte!'' (quasi a volerle immaginariamente ripiegare per rinnegarle.<ref name=tescanosco>{{cfr}} ''Mannaggia Bubbà'', p. 116.</ref>) ::{{spiegazione|Un figlio o una figlia che con la sua condotta aveva dato alla madre un forte dispiacere poteva essere colpito da questa maledizione, la più grave che una madre potesse pronunciare.<ref name=tescanosco/>}} *'''Te pare sempe che 'o culo t'arrobba 'a cammisa.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 89.</ref> :''Ti sembra sempre che il sedere ti rubi la camicia.'' ::Sei veramente gretto, micragnoso, sordidamente avaro. *'''Te pozza piglià Patano.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 285.</ref> :''Ti possa prendere Patano.''<ref>Patano è il cognome di un famoso [[W:|monatto]] del XVIII° secolo. {{cfr}} Andreoli, p. 285.</ref> ::{{spiegazione|Imprecazione: Che ti colga la peste. Che tu possa morire.}} *'''Te saccio piro.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1962, anno III, parlata 359, 29 dicembre 1962, p. 1436.</ref> :''Ti so pero.'' ::{{spiegazione|Eri pero nel mio orto, non davi frutti e sei stato abbattuto. Ora che sei una statua sacra faresti miracoli? So fin troppo bene chi sei: proprio a me vorresti darla a bere?}} *'''Te tengo appiso all'urdemo buttone d' 'a vrachetta.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 392.</ref> :''Ti tengo appeso all'ultimo bottone della [[pantaloni|patta]].'' ::{{spiegazione|Per me sei l'ultima persona al mondo.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 392.</ref>}} *'''Te tengo stampato 'ncuorpo!'''<ref>Citato in Mario Santanelli, ''Uscita di emergenza, {{small|Beati i senzatetto perché vedranno il cielo}}'', presentazione di Nello Mascia, Alfredo Guida Editore, Napoli, 1999. ISBN 88-7188-305-5, [https://books.google.it/books?id=76Pa8UgPMCkC&lpg=PP1&dq=Manlio%20Santanelli&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p.44]</ref> :''Tenere stampato, come impresso nel proprio corpo.'' ::{{Spiegazione|Conoscere alla perfezione una persona o una cosa. "So perfettamente che tipo di persona sei, non puoi nasconderti, non me la dai a bere, non abbocco!"}} *'''Te veco, e te chiagno.'''<ref>Citato in ''Il licantropo volgarmente detto lupo menaro con Pulcinella bersaglio d'un morto, rivale dell'eco, e spaventato dalle larve nella tomba d'un militare'', Napoli, 1840, [https://books.google.it/books?id=QkpD_ObGJRMC&dq=veco%20e%20chiagno&hl=it&pg=PA36#v=onepage&q&f=false p. 36.]</ref> :''Ti vedo e ti piango.'' ::{{spiegazione|Sento compassione per te, temo per quel che sarà di te.}} *'''Ten 'o core int'o zucchero.'''<ref>Citato in Amabile Giusti, ''La donna perfetta'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=LGBvBgAAQBAJ&lpg=PT70&dq=%E2%80%98o%20core%20d'int'%20o%20zucchero&hl=it&pg=PT70#v=onepage&q&f=false p. 70]</ref> :''Ha il cuore nello zucchero.'' ::{{spiegazione|Tené 'o core int'o zucchero: Essere al culmine, nel pieno della gioia, della felicità. Essere al settimo cielo.}} *'''Tené 'a capa fresca.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', [https://books.google.it/books?id=aKqXGBrfvZoC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA10&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10].</ref> :''Avere la testa fresca.'' ::{{spiegazione|''Tené 'a capa fresca'': essere del tutto spensierati perché sollevati da ogni problema materiale o per innata disposizione d'animo. Al sempre lieto, fortunato possessore di simile "capa" – che in mancanza di più gravi pensieri si trastulla in piena delizia nelle più futili bagattelle – si può ben dire, rivolgendogli un complimento ironico: ''Biato a tte ca tiene 'a capa fresca, i' tengo 'e lappese a quadriglié ca m'abballano pe' ccapa.'': Beato te che non hai nulla di cui preoccuparti, io sono angustiato e tormentato da mille preoccupazioni che si agitano nella testa.}} *'''Tene' 'a capa sulo pe' spàrtere 'e recchie.'''<ref name=nose/> :''Avere la testa solo per separare le orecchie.'' ::{{spiegazione|Non avere cervello, essere completamente stupidi.}} *'''Tené 'a cazzimma d'<nowiki>'</nowiki>e papere australiane.'''<ref>Citato da Raffaele Bracale, in [http://guide.supereva.it/campania_i/interventi/2010/05/che-cosa-e-la-cazzimma Che cosa e' la "cazzimma"?], ''guide. supereva.it''</ref> :''Avere la [[cazzimma]] delle papere australiane.'' ::{{spiegazione|Avere la cazzimma. Il riferimento alle papere australiane è solo un'aggiunta divertente senza significato.}} *'''{{sic|Tenè}} 'a grazia d' 'o miedeco.'''<ref name=Aesculapius /> :''Avere le buone maniere del medico.'' ::{{Spiegazione|Non averne affatto.}} *'''Tene' 'a neva 'int' 'a sacca.'''<ref name=nose/> :''Avere la neve in tasca.'' ::{{spiegazione|Avere fretta.}} *'''Tène 'a panza azzeccata cu' 'e rine.'''<ref name=glue>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 34</ref> :''Ha la pancia incollata ai reni.'' ::{{spiegazione|Ḕ dimagrito. Impiegato anche come iperbole.}} *'''''Tené 'a panza a 'o sole.'''''<ref name=sunbelly>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 650.</ref> :''Tenere la pancia al sole.'' ::{{spiegazione|Rimedio cui si ricorreva in passato per resistere ai crampi della fame.<ref name=bellysun>{{cfr}}''Napoli, punto e basta?'', p. 650.</ref>}} *'''Tene 'a parola superchia.'''<ref>Citato in Ledgeway, p. 539.</ref> :''Ha la parola soverchia, superflua.'' ::{{spiegazione|Si dice di chi parla senza misura, logorroicamente, di chi in modo saccente vuole a tutti i costi, con argomenti futili, inconsistenti prevaricare, dire un'ultima parola – una parola superflua perché insulsa – in ogni discussione.}} *'''Tene 'a saraca 'int' 'a sacca.'''<ref>Citato in Mauro Montacchiesi, ''Humanae Historiae'', Aletti Editore, [https://books.google.it/books?id=PWdWAwAAQBAJ&lpg=PT280&dq=saraca%20sacca&hl=it&pg=PT280#v=onepage&q&f=false p. 280].</ref> :''Ha l'[[aringa]] in tasca.'' ::{{spiegazione|Nasconde qualcosa, non la dice tutta.<ref>Spiegazione in ''Humanae Historiae'', p.280.</ref> ''Tené 'a saraca 'int' 'a sacca'', avere l'aringa in tasca: Essere irrequieti, aver fretta, manifestare inquietudine, impazienza come se si avesse in tasca una maleodorante aringa di cui ci si debba disfare al più presto; in realtà perché si nasconde un incofessabile segreto.}} *'''Tene 'a terócciola 'mmocca.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 97.</ref> :''Ha la carrucola in bocca.'' ::{{spiegazione|Quando parla ricorda la scia sonora stridula e monotona che accompagna il ruotare della carrucola azionata dalla fune: chiacchiera ininterrottamente con una monotona, fastidiosa logorrea.}} *'''Tené 'a zeppola mmocca.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'' p. 143.</ref> :''Avere la zeppola in bocca.'' ::{{spiegazione|Balbettare.}} *'''Tene cchiù corna ca<ref>Cà, refuso, nella fonte.</ref>‘nu cato ’e maruzze.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA16&dq=&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p.16].</ref> :''Ha più corna di un secchio (pieno) di lumache.'' ::{{spiegazione|È vittima di una moglie inappagabile, non univira e assai trasgressiva che si concede, con libera spregiudicatezza, varie, frequenti, abbondanti, cospicue, copiosissime, innumerevoli eccezioni al ferreo, (forse un po' plumbeo), obbligo di osservanza della fedeltà coniugale.}} *'''Tené' chiuóve<ref>Avere chiodi.</ref> a balùffe.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 100.</ref> ::{{spiegazione|Avere soldi a iosa, essere ricchissimo.}} *'''Tene' 'e làppese a quadriglié<ref>Dal latino: ''Lapis quadrellatus'': opera muraria costituito dalla sovrapposizione alternata di piccolissimi quadrati di pietra. Questo particolare procedimento costruttivo, di grande precisione, richiedeva l'attenzione ed la concentrazione assolute – ciò che comportava una forte tensione – dell'esecutore. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref>.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 385.</ref> :''Avere molti assilli, [[preoccupazione|preoccupazioni]]; essere sovrappensiero; avere un diavolo per capello.'' *'''Tené 'e pànne a chi và a natàre.'''<ref name=duesetteotto/> :''Custodire gli abiti di chi va a nuotare''. ::{{spiegazione|Essere accidiosi e non sforzarsi neppure di aiutare un amico in difficoltà. Antico detto già attestato nel XVII secolo.<ref>{{cfr}} Francesco Gizzio, ''L'Atlante del Cielo'', scena IX in ''L'echo armoniosa delle sfere celesti'', parte prima, Napoli, per il De Bonis stampatore arcivescovale, 1693, [https://books.google.it/books?id=x3WkI0Y6eIQC&pg=PA159 p. 159].</ref>}} *'''Tene' 'e recchie 'e pulicane<ref>Dal latino ''Publicanus'', pubblicano. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 63.</ref>.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 63.</ref> :''Avere le orecchie del [[w:pubblicano|pubblicano]].'' ::{{spiegazione|Avere un udito finissimo. Avere una capacità finissima di captare i minimi segnali, anche non sonori.}} *'''Tène folla Pintauro!'''<ref>Citato in Luigi Cremona, ''L'Italia dei dolci'', Repertori Touring, n.1 anno 2004, Touring Editore, Milano, [https://books.google.it/books?id=qeHoUKfogVgC&lpg=PP1&dq=L'Italia%20dei%20dolci&hl=it&pg=PA128#v=onepage&q&f=false p. 128.]</ref> :''C'è folla da Pintauro''<ref>Storica pasticceria napoletana.</ref>'' !'' ::{{spiegazione|Si dice — talvolta con ironia — di persona con molti corteggiatori o di negozi o studi con molta clientela.}} *'''Tene' l'arteteca.'''<ref>''Citato in Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26.]</ref> ::{{spiegazione|Essere perennemente irrequieti, inquieti. Essere sempre in movimento, non riuscire a star fermi.}} *'''Tenè-mente.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 360.</ref> :'' ''Tené mente'': avere mente.'' ::{{spiegazione|Guardare, osservare. Fare attenzione. ''Tiene mente!'' Guarda, osserva, fai attenzione!}} *'''Tene na cimma de<ref name=epsilon/>scirocco.''' o '''Sta cu na cimma de<ref name=epsilon/>scirocco.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, [https://books.google.it/books?id=MC7l6SgIRpUC&dq=&pg=PA754#v=onepage&q&f=false p. 754]</ref> :''Ha un "lembo" , un "orlo" superiore , una cima di scirocco. O: Stare con una sommità, una cima di scirocco'' ::{{spiegazione|È nervoso, irascibile.}} *'''Tenè 'ncuorpo.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno II n. 171 del 23. 12. 1867, p. 2.</ref> :'' ''Tené 'ncuorpo.'' Tenere in corpo.'' ::{{spiegazione|Tenere ben chiuso in se stessi. Tenere segreto.}} *'''Tené' 'nfrisco.'''<ref name=mèrevolage/> :''Tenere in fresco.'' ::{{spiegazione|Tenere di riserva.}} *'''Tene 'o mariuolo 'ncuorpo.'''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, Vicenza, 2017, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vladimiro%20Bottone&hl=it&pg=PT49#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-545-1510-9</ref> :''Ha il ladro in corpo.'' ::{{spiegazione|''Tené 'o mariuolo 'ncuorpo'': nascondere un segreto inconfessabile.}} *'''Tène 'o mmale 'e ndindò: a isso lle vène e a me no.'''<ref>Citato in ''Rotondo'', p. 389.</ref> :''Ha il male di dindò: a lui gli viene e a me no.'' ::{{spiegazione|Il male – perfettamente immaginario e strategico – di dindò è il male da cui è colto indefettibilmente lo scansafatiche quando si concretizza il pericolo di dover lavorare o di doversi sobbarcare una lavoro non gradito.}} *'''Tene' 'o vacile d'oro pe' ce jettà 'o sanghe rinto.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 390.</ref> :''Avere la bacinella d'oro per buttarci dentro il sangue.''<ref>''O quanta vote, o quantane | aie lo vacile d'oro, | e nce spute lo sango.'' O quante e quante volte hai la bacinella d'oro e ci sputi sangue. (Le Muse napolitane, egloga VIII, pp. 334-335)</ref> ::{{spiegazione|Essere ricchi ma completamente infelici.}} *'''Tenere<ref name=Θ>In forma corrente: Tené.</ref>'a vocca ca pazzeja cu i recchie.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 460.</ref> :''Avere la bocca che gioca con le orecchie.'' ::{{spiegazione|''Tené 'a vocca ca pazzea cu 'e recchie''. Avere la bocca larghissima.}} *'''Tenere<ref name=Θ/>'e rennete spase a u sole.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 329.</ref> :''Avere le rendite sparse al sole.'' ::{{spiegazione|''Tene' 'e rennete spase 'o sole.'' Essere ricchissimo.}} *'''Tenere<ref name=Θ/> na feleppina<ref>Feleppina: vento boreale secco, fame da lupi. {{cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 57.</ref>'ncuorpo.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 57.</ref> :''Avere in corpo una fame da lupi.'' *'''Tengo nu brutto police int' 'a recchia.'''<ref>Da Raffaele Viviani, ''Tuledo 'e notte'', citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 692.</ref> :''Ho una brutta pulce nell'orecchio.'' ::{{spiegazione|(''Tene' no brutto pollice int' 'a recchia''. Avere nella testa un cattivo pensiero che frulla) Mi frulla per il capo un pessimo pensiero<ref>La spiegazione è di Artieri in ''Napoli, punto e basta?'', p. 692.</ref>.}} *'''Tiene mmano.'''<ref>In ''Viviani'', III, p. 197.</ref> :''Tieni in mano.'' ::{{spiegazione|Aspetta.}} *'''Tiene 'nu culo quant'e Porta Capuana<ref>Per Porta Capuana si consulti [[w:Porta Capuana|voce su ''Wikipedia'']]</ref>.'''<ref>Citato in Alessio Strazzullo, ''I tesori nascosti di Napoli'', Newton Compton Editori, Roma, 2011, [https://books.google.it/books?id=ksS8DAAAQBAJ&lpg=PT80&dq=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&hl=it&pg=PT80#v=onepage&q=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&f=false] ISBN 978-88-541-9823-4</ref> ::{{spiegazione|Hai una [[fortuna]] incredibile.}} *'''Tieneme ca te tengo.'''<ref>Citato in [[Basilio Puoti]], ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di Basilio Puoti'', Napoli, Stamperia Del Vaglio, 1850<sup>2</sup>,[https://books.google.it/books?id=LxsTPCnq-qsC&dq=Tieneme%20ca%20te%20tengo.&hl=it&pg=PA466#v=onepage&q=Tieneme%20ca%20te%20tengo.&f=false p. 446.]</ref> :''Tienimi che ti tengo.'' ::{{spiegazione|Dicesi Stare una cosa tieneme ca te tengo di cosa che tentenni, barcolli, stia male in piedi o accenni di cadere.}} :oppure ::{{spiegazione|Abbiamo bisogno l'uno dell'altra.}} :::'''''[[w:Simul stabunt|Simul stabunt vel simul cadent]]'''''. ([[Proverbi latini]]) *'''Tinco tinco.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno 2, . 8, 19-01-1867, p. 2.</ref> ::{{spiegazione|Veloce veloce, lesto lesto. "''E tu te ne sì benuto tinco tinco , co lu sòleto buongiorno, co lu sòleto pizzo a riso, co li sòlete coppetielle appizzate arreto, e la padiata de vitella a lu pizzo de la cammisa.<br>Vattè Carnevà, fallo pe ll'arma de tutte i muorte tuoje, tornatenne da dò si benuto.''<ref>Da ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno 2, . 8, 19-01-1867, p. 2.</ref>" E tu te ne sei venuto lesto lesto, col solito buongiorno, col solito sorrisetto, con i soliti coppetti attaccati dietro e le interiora di vitella sul pizzo della camicia. Vattene, Carnevale, fallo per l'anima di tutti i tuoi defunti, tornatene da dove sei venuto.}} *'''Tirà 'a carretta.'''<ref>Da [[Giovanni Capurro]], ''Tatonno 'e Quagliarella'', citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', p. [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=tir%C3%A0+%27a+carretta&focus=searchwithinvolume&q=+carretta 511].</ref> :''Tirare il carretto.'' :{{spiegazione|Lavorare duramente, sgobbare. Lavorare duramente per provvedere alle necessità della famiglia. "''Che brutta cosa ch'è a tirà 'a carretta quanno nisciuna mano votta 'a rota''". ''Com'è brutto tirare il carretto, quando nessuna mano spinge la ruota (se sei solo e nessuno ti aiuta.''<ref>Da Giovanni Capurro, ''Tatonno 'e Quagliarella'', citato in ''Alfabeto napoletano'', p. 511.</ref>}} *'''Tiracazune''' o '''Tirante.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 19.</ref> :''Tirapantaloni o tiranti: bretelle.'' *'''Tirate 'e renza.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 397.</ref> :{{spiegazione|Togliti di torno!}} *'''Tirato a zuco''' o '''Tirato a zuco 'e caramella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 78.</ref> :''Tirato a succo'' o '''Tirato a succo di caramella.''' ::{{spiegazione|Lindo e azzimato, curatissimo, elegantissimo, in grande spolvero, tirato a lucido (fino all'eccesso).}} *'''Tirrepetirro.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 431</ref> ::{{spiegazione|Voglia di far chiasso, confusione. '''Tirepetirre.'''<ref name=carob/>: convulsioni.}} *'''Titillo.'''<ref name=carob/> o '''Tetillo.'''<ref name=borac>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 428.</ref> '''Titella.'''<ref name=carob/> o '''Tetella.'''<ref name=borac/> ::{{spiegazione|Modo fanciullesco di denotare il pollo<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 428.</ref>. Vezzeggiativo per denotare un bambino, una bambina o un animale piccolo e grazioso.}} *'''Tito'''' o '''Titò.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref> ::{{spiegazione|Appellativo con cui ci si rivolge, con irrisione, a chi ha un comportamento strano, incomprensibile, altezzoso, sprezzante.<ref>Con uno sprezzante ''Dis-donc'', compreso come un indecifrabile ''Titò'', si rivolgevano ai napoletani i soldati della guarnigione svizzera presente a Napoli nei primi anni dell'800. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref> /"''Oj Titò!''": Ehi, "Titò!" (già di per sé eloquente...) (Ma anche, esplicitamente: "''Oj Titò, ma chi te cride d'essere!''", "''ma che faje!''", ''ma che t'hê chiavato 'ncapa!'': Ehi, "Titò", ma chi credi di essere! ma che fai! ma cosa ti sei messo in testa! E così via...)}} *'''Tomo tomo.'''<ref>Citato in ''Tuttototò'', p. 32.</ref> :''Serio serio, senza scomporsi.''<ref>Significato in ''TuttoTotò'', p. 32.</ref> *'''Tor'<nowiki>'</nowiki>e Crisciénzo e Totonno â Port'<nowiki>'</nowiki>e Massa.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 161.</ref> :''Salvatore di Crescenzo e Antonio della Porta di Massa.'' ::{{spiegazione|Due inconciliabili, acerrimi nemici. Salvatore di Crescenzo ed Antonio Lubrano, detto della Porta di Massa<ref>Fra Via Mezzocannone e la Marina.</ref>dal nome del luogo d'origine, capi della camorra e nemici irriducibili, operarono subito dopo l'Unità d'Italia.}} *'''Tra mastu' Francisco e 'o bancariello nun se sape chi ha fatte rummore.'''<ref>Citato in Gennaro Matino, ''Angelo per un giorno'', Feltrinelli, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=9hTp5xD4N-EC&lpg=PA27&ots=OsGg6TslnC&dq=it&pg=PA27#v=onepage&q&f=false 27]. ISBN 88-07-84066-9</ref> :''Tra mastro Francesco ed il desco<ref>'''O bancariello'': Il desco da ciabattino.</ref>non si sa chi dei due ha fatto rumore...'' ::{{spiegazione|Qui si gioca a scaricabarile, ognuno elude le proprie responsabilità.}} *'''Trave 'e sapone.'''<ref name=fuscello>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 63.</ref> :''Trave di sapone.'' ::{{spiegazione|Albero della cuccagna.}} *'''Trica e venga buono.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 113.</ref> :''Ritardi e venga bene.'' ::{{spiegazione|Non importa quanto tempo ci vuole, purché il risultato sia buono.}} *'''Tricchitracche, tanto a parte!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 83.</ref> :''Tric trac, un tanto per (ciascuna) parte!'' ::{{spiegazione|Il pagamento "alla romana": ciascuno paga per la propria parte.}} *'''Trosce e mosce.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 437.</ref> ::{{spiegazione|Dicesi dei denari allorché sono pagati in contanti, L'uno sull'atro, Sonanti e ballanti.<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 437.</ref>}} *'''Truvà 'a pèzza a cculóre.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA432#v=onepage&q&f=false p. 432.]</ref> :''Trovare la pezza (toppa) a colori.'' ::{{spiegazione|Trovare la scusa adatta.<ref>La spiegazione è in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 432.</ref>Mascherare abilmente, escogitare ingegnosamente un rimedio ad un errore o ad una situazione incresciosa, insostenibile.}} *'''Truvà 'o vangèlo vutàto.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 261.</ref> :''Trovare il vangelo girato.'' ::{{spiegazione|Arrivare troppo tardi, a cose ormai fatte.}} *'''Truvare'''<ref>In forma corrente: Truvà.</ref>''' a forma d'a scarpa soja.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 168.</ref> :''Trovare la forma della propria scarpa.'' ::{{spiegazione|''Aje truvato 'a forma d'a scarpa toja'': hai trovato pane per i tuoi denti.}} *'''Ttuppetià.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', 1864, p. 439.</ref> :''Bussare, picchiare; in senso figurato: ''coire''<ref>Per questo traslato {{cfr}} Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 396.</ref>''. *'''Tu ch'accucchie?'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 8.</ref> :''Tu che accoppi, cosa metti insieme?'' ::{{spiegazione|''Ma che staje accucchianno?'' Ma che stai dicendo, che razza di ragionamenti (sconclusionati) fai?.}} *'''Tu me scippe 'e paccari 'a mano.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', Piemme, 2010, [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PT221&dq=&pg=PT221#v=onepage&q&f=false p. 221] ISBN 9788858502662</ref> :''Mi strappi gli schiaffi dalle mani (da mano).'' ::{{spiegazione|Mi stai esasperando al punto che avrei una voglia fortissima di somministrarti una robusta dose di schiaffi.}} *'''Tu sì 'a chiave 'e ll'acqua.'''<ref>Citato in Gigi Garanzini e Marco Bellinazzo, ''Il Napoli di [[Diego Armando Maradona|Maradona]], {{small|Cronistoria di un sogno: il primo scudetto}}'', Oscar Mondadori, [https://books.google.it/books?id=Oux2kOuyPkUC&lpg=PT14&dq=&pg=PT14#v=onepage&q&f=false p. 14].</ref> :''Tu sei la chiave (di emissione e di arresto) dell'acqua.'' ::{{spiegazione|Tu sei l'elemento decisivo, imprescindibile, indispensabile; il fattore risolutivo.}} *'''Tu staie arreto a 'o brecco'''<ref>Dall'inglese ''break'', carrozza aperta. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref>'''.'''<ref name=mouchoir/> :''Tu stai dietro la carrozza.'' ::{{spiegazione|Tu conti poco. Sei completamente all'oscuro anche dei fatti del giorno più scontati e risaputi.}} *'''Tu staie spasa<ref>''Spasa'', participio passato femminile di ''spannere'', spandere, diffondere. ''A 'o sole 'e tutt' 'e grazie!'' Al sole di tutte le grazie!</ref> a 'o sole 'e tutt' 'e grazie!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 57.</ref> ::{{spiegazione|La tua bellezza è folgorante e calda come oggetto inondato dalla luce del sole.<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, p. 57.</ref>}} *'''Tu vi' quanno è bello Parigge!'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 407.</ref> :''Vedi quanto è bella Parigi!'' ::{{spiegazione|Ma guarda un po' cosa doveva capitarmi!}} *'''Tuppe-tuppe.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 439.</ref> :''Toc toc (tuppettià: bussare).'' *'''Tutta {{sic|na}} botta.'''<ref name=demi/> :"''Tutta una botta.''" ::{{spiegazione|Di colpo, improvvisamente.}} *'''Tutto a Giesù e niente a Maria.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 406.</ref> :''Tutto a Gesù e niente a Maria.'' ::{{spiegazione|Si dice di una divisione ingiusta.}} ==U== *'''U banco d'u sciúlio'''<ref>Citato in Andreoli: ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 52.</ref> :Letteralmente:''Il banco dello scivolo'' ::{{spiegazione|Dalla deformazione di Scilla, parte del cognome del fondatore, intorno al 1865, di un istituto di credito che attirava clienti con la promessa di interessi elevatissimi; fallì nel 1870. I napoletani rinominarono scherzosamente la banca Scilla in Sciùlio (sciulià': scivolare}}, per alludere ad iniziative votate al fallimento, a gestioni più che disinvolte di denaro, ad insolvibilità, a situazioni, progetti sprovvisti dei requisiti fondamentali per meritare fiducia. ''T' 'e vaje a piglià' 'o banco d' 'o sciulio''. I tuoi soldi te li vai a prendere al Banco dello Sciùlio; [[w:id est|id est]]: ormai ai tuoi soldi puoi anche dire addio, te li puoi pure dimenticare in perpetuo. *'''U libro d'u {{sic|pecchè}} nun s'è stampato ancora.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 288.</ref> :''Il libro del perché non si è stampato ancora.'' ::{{spiegazione|'''O libro d' 'o pecché nun s'è stampato ancora'', come dire: perché due non fan tre. Con questa risposta non-risposta si elude con scioltezza una domanda indiscreta e si tacita l'indiscreto curiosone.}} *'''U meglio meglio.'''<ref name=betterbetter /> :''Il migliore migliore.'' ::{{spiegazione|'''O meglio meglio'': Il fior fiore.}} *'''U serviziale e u pignatiello.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 377.</ref> :''Il serviziale''<ref>Clistere.</ref>''e il pentolino.'' ::{{spiegazione|Due persone inseparabili.}} *'''Uanema!'''<ref>Citato in Antonio Menna, ''Tre terroni a zonzo'', Sperling & Kupfer, [https://books.google.it/books?id=8TBbFcpvCEYC&lpg=PT19&dq=uanema.&hl=it&pg=PT19#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Oh anima!'' ::{{spiegazione|Esclamazione con cui si esprimere un grande stupore: Addirittura!, Nientedimeno! Mamma mia!}} *'''Un'anema e curaggio.'''<ref>Citato in [[Mario Stefanile]], ''Labirinto napoletano. {{small|Studi e saggi letterari su scrittori di leri e di oggi}}'' E.S.I., Napoli, 1958, [https://books.google.it/books?hl=it&id=K8A-AAAAIAAJ&dq=Un%27anema+e+curaggio&focus=searchwithinvolume&q=Un%27anema p. 124].</ref> :''Un'anima e coraggio.'' ::{{spiegazione|(Con) tutto il coraggio e la risolutezza. ''Fa' un'anema e curaggio.'' Fare un'anima e coraggio: prendere il coraggio a due mani e, vincendo ogni indecisione, riluttanza, esitazione, ogni timore reverenziale e simili, decidere, risolversi ad agire. ''Aggio fatto un'anema e curaggio e nce l'aggio ditto''. Ho vinto ogni esitazione, ho preso il coraggio a due mani e gliel'ho detto.}} *'''Una pe bevere e n' autra<ref>In forma moderna: n'ata, un'altra.</ref> pe sciacquà.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale Spassatiempo'' anno VI, n. 11 , giovedì 26 gennaio 1871, p. 3.</ref> :''{{NDR|Darne}} Una per bere e un'altra per sciacquare.'' ::{{spiegazione|Rimproverare veementemente, aspramente un pallone gonfiato, dicendogli il fatto suo senza moderarsi in parole e argomenti.}} *'''Uno 'e tutto.'''<ref>Citato in '''O "luciano" d' 'o Re'', p. 28.</ref> :''Uno di tutto.'' ::{{spiegazione|Di tutto un po'.}} *'''Uno leva 'o quatro e ll'ato 'o chiuovo.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ommo+cu+%27e+mustacce&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiIvPrjwu7cAhUP-6QKHYN6AMUQ6AEIRzAG], p. 75.</ref> :''Uno toglie il quadro e l'altro il chiodo.'' ::{{spiegazione|Fanno a gara a chi sperpera (e distrugge) di più.}} *'''Uócchie a zennariéllo <ref>Zennà': far cenno; zennariéllo: Ammiccamento. {{cfr}} Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref>.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref><ref>Citato in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''[[w:Euterpe|Euterpe]] {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 248.</ref> ::{{spiegazione|Occhi ammiccanti.<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref>}} *'''Uócchie chine e mmàne vacante.'''<ref>Citato in P.Bello e D.Erwin, ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary/Vocabolario etimologico odierno napoletano-italiano'', 2009, [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA514#v=onepage&q=uocchie%20vacante.&f=false p. 514.]</ref> :''[[Occhi]] pieni e mani vuote.'' ::{{spiegazione|Riempirsi gli occhi, ammirare, desiderare e restare a mani vuote.}} *'''Uocchie sicche.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=uocchie%20sicche&hl=it&pg=PA20-IA9#v=onepage&q=uocchie%20sicche&f=false]</ref> :''Occhi secchi.'' ::{{spiegazione|La [[w:iettatore|jettatura]].}} *'''Uocchio de vasalisco.'''<ref name=pig/> :''Occhio di basilisco.'' ::{{spiegazione|La jettatura.}} *'''Uoglio petruoneco.'''<ref>Citato in [[Emanuele Campolongo|Emmanuele Campolongo]], ''La Mergellina'', Presso Vincenzo Flauto, Napoli, 1761, [https://books.google.it/books?id=0vvfYjh33jIC&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false p. 195].</ref> :''Olio "petronico".'' ::{{spiegazione|Petrolio. Ed anche, derisoriamente, gli olii per capelli, precursori delle [[brillantina|brillantine]].<ref>{{cfr}} per quest'ultimo significato [[Renato De Falco]], ''Alfabetario napoletano'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=petru%C3%B2neco&focus=searchwithinvolume&q=brillantine p. 402].</ref>}} *'''Uosso'''<ref>Osso.</ref>'''pezzillo'''<ref>Piccolo merletto, punta.</ref>'''.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref> ::{{spiegazione|Il malleolo.}} *'''Uppelo'''<ref>In ''Dizionario napoletano'', ''Uppele (pron: 'uppələ)'' è un'esclamazione: Silenzio! Dal latino ''oppilă'' {{cfr}} ''Dizionario napoletano'', p. 401; seconda persona singolare dell'imperativo di ''oppilare'': ostruire.</ref>''' e sorece 'nmocca.'''<ref name=advantage/> :''Zitto e mosca!'' ::{{spiegazione|Letteralmente: «Silenzio e topo in bocca.»}} *'''Usse piglia.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano: domestico di arti e mestieri'', p. 387.</ref> :''Usse prendi!'' ::{{spiegazione|Voce d'incitamento ai cani perché mordano o prendano la preda.}} *'''Uva sorecella<ref>'O Sorece: il topo. ''Sorecella'': diminutivo femminile (maschile: ''sorecillo'') di ''sorece''.</ref>.'''<ref name=nerò/> ::{{spiegazione|Varietà di uva meno coltivata che in passato, veniva impiegata per dare al vino un intenso colore rosso. Forse era detta ''sorecella'' per la particolare forma degli acini, minuscoli come deiezioni di topi. <ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 51.</ref>}} ==V== *'''Va' a vasa' 'o pesce 'e San Rafele.'''<ref>Citato in Marco Perillo, ''Misteri e segreti dei quartieri di Napoli'', [https://books.google.it/books?id=6Ws1DQAAQBAJ&lpg=PT175&dq=&pg=PT175#v=onepage&q&f=false p. 175]</ref> :''Vai a baciare il pesce di San Raffaele Arcangelo.'' ::{{spiegazione|Espressione augurale che in passato si rivolgeva alle donne; il riferimento è ad un antico [[w:|rito di fecondità]] che compivano le donne napoletane, baciando il pesce effigiato nella statua che rappresenta San Raffaele Arcangelo con [[Libro di Tobia|Tobia]] custodita nella [[w:Chiesa di San Raffaele (Napoli)|Chiesa di San Raffaele]].<ref>{{cfr}} più dettagliatamente, Marco Perillo, ''Misteri e segreti dei quartieri di Napoli'', pp. 175-176 e la voce di wikipedia [[w:|rito di fecondità]]..</ref>}} *'''Va, chiammace Fonzo.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 74.</ref> :''Va', chiamaci Alfonso.'' ::{{spiegazione|Antica espressione: E adesso cosa si può fare? ormai non c'è più nulla da fare.}} *'''Va te cocca.'''<ref>Citato in ''Lo cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', [https://books.google.it/books?id=IuMjF7gLHqwC&dq=va%20te%20cocca&hl=it&pg=PA103#v=onepage&q&f=false p. 103].</ref> :''Vai a coricarti. (Vai a quel paese, va' a farti benedire.)'' *'''Va trova.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 162.</ref> :''Vai un po' a capire, vattelapesca.'' *'''Va truvanno chi l'accide.'''<ref>Citato in ''Le commedie di Eduardo'', Fiorenza Di Franco, ''Le commedie di Eduardo'', Laterza, p. 59, [https://books.google.it/books?id=5eslAAAAMAAJ&q=Va+truvanno+chi+ll%27accide.&dq=Va+truvanno+chi+ll%27accide.&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjR9v2VpsXfAhVESN8KHVAtBhUQ6AEIMjAC]</ref> :''Va cercando chi lo uccide.'' ::{{spiegazione|''Jí truvanno chi ll’accide''. Andar cercando chi lo uccide: avere un atteggiamento così aggressivo, provocatorio, odioso da portare agli ultimi limiti la pazienza altrui e suscitare, in chi sia poco incline alla sopportazione, il pensiero di reagire (immaginariamente, figuratamente) con l'azione più estrema.}} *'''Vafammocc!'''<ref>Citato in Danilo Catalani, ''La banda del congiuntivo'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=BY3wCwAAQBAJ&lpg=PT41&dq=vafammocc&hl=it&pg=PT41#v=onepage&q&f=false p. 41].</ref> o '''Afammocc!'''<ref>Citato in Andrea Esposito, ''Ischia Carbone'', ''Il Dispari'', settembre 2005, [https://books.google.it/books?id=jQ9QCwAAQBAJ&lpg=PA37&dq=&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37].</ref> :''Va' a fare in bocca!'' ::{{spiegazione|Il significato varia in relazione al contesto: l'esclamazione può essere pronunciata per sbandire, per mandare in modo marcatamente ruvido una persona a quel paese; se si è fortemente contrariati da qualcosa o, viceversa, come espressione di esultanza per un evento fausto, per qualcosa che – specie se contro ogni aspettativa – è riuscita (Benissimo! Perfetto! Così! Grande! Finalmente!); per manifestare soddisfazione – come per una rivalsa desiderata e finalmente ottenuta – alla vista delle gravi difficoltà, dei guai in cui è incappato chi ci ha fatto un torto o è solito agisce con scorrettezza, cattiveria. (Gli sta benissino! Ha avuto quello che si meritava!).}} *'''[[w:vaiassa|Vajassa]].'''<ref>''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal toscano'', [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=galiani%2C%20vocabolario&hl=it&pg=RA1-PA178#v=onepage&q&f=false p. 178.]</ref> :''Popolana, domestica.'' ::{{spiegazione|Anche usato (sempre in ambito locale), come sinonimo di donna di bassa condizione civile, sguaiata e volgare, "sbraitante e rissaiola".}}<ref>La spiegazione è in Wikipedia. {{cfr}} [[w:Vaiassa|voce su ''Wikipedia'']].</ref> *'''Vacante comm'a na cucozza.'''<ref name=mèrevolage/> :''Vuoto come una zucca.'' *'''Vaje cercanne 'e farfalle {{sic|sutt'allarco}}.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 414.</ref> :''(Letteralamente:) Vai cercando (di acchiappare) le farfalle sotto all'arco.'' ::{{spiegazione|Vai perdendo tempo.}} *'''Vantate sacco mio si non te scoso.'''<ref>Citato in [[Giovan Battista Basile|Giambattista Basile]], ''Le Muse napolitane''; in ''Il Pentamerone'', vol. II, Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1788, [https://books.google.it/books?id=MHEtAAAAMAAJ&dq=vantate%20sacco%20mio%20si%20non%20te%20scoso&hl=it&pg=PA235#v=onepage&q&f=false p. 235.]</ref> :''Vantati sacco mio se non ti scucio.'' ::{{spiegazione|Vantati fanfarone mio finché non ti sgonfio.}} *'''Vattenne, ca si' signore 'e uno candelotto!'''<ref>Citato in Di Giacomo, Einaudi, Meridiani, p. 828.</ref> :''Vattene, che sei signore di una sola candela.''<ref>"L'illuminazione {{NDR|del Teatro San Carlo}} fu fatta a cera, ad olio ed a sego. In ogni palco erano accese, davanti allo specchio, una, due o tre candele di cera, secondo la nobiltà del proprietario. Tre candele eran segno di nobiltà grande, due di media nobiltà, una di nobiltà ''terra terra.'' E però il detto popolare ancor vivo fino a poco tempo fa: ''Vattenne, ca si' signore 'e uno candelotto!''", Da ''Il teatro San Carlo'', in Di Giacomo, Einaudi, Meridiani, p. 828.</ref> ::{{spiegazione|Va' via, le tue arie, il tuo aspetto da gran signore sono solo vernice, parvenza, bluff, fumo negli occhi. Sei un finto signore, un signore di cartapesta.}} *'''{{NDR|'A}} Vecchia 'o Carnevale.'''<ref>Citato in ''Feste, Farina e Forca'', p 103.</ref> :''La Vecchia del [[Carnevale]]'' ::{{spiegazione|Pupazzo fatto in casa che raffigura una vecchia con corpo giovane, seno prosperoso ed una gobba sormontata da un Pulcinella col camice bianco e la mascherina nera. Simbolo infantile del Carnevale, veniva portata dagli scugnizzi in "processione" per i bassi con l'accompagnamento sonoro di una grancassa e di uno zufolo<ref>{{cfr}} ''Feste, Farina e Forca'', p. 103</ref>.}} *'''{{NDR|'A}} Vecchia putente.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 256.</ref> :''La vecchia potente.'' ::{{spiegazione|Sant'Anna, madre della [[Maria|Madonna]].}} *'''Venì a chi si {{sic|tù}} e chi songh'ie.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 455.</ref> :''Venire, arrivare a chi sei tu e chi sono ''io''.'' ::{{spiegazione|Sottolineare, far valere, ribadire di fronte alla persona con cui si viene a diverbio il proprio superiore valore, rammentandogli energicamente di conservare il rispetto e mantenere le distanze. Misurare il rispettivo valore.}} *'''Venì armato 'e pietra pommece, cugliecuglie<ref>Agglutinazione del plurale di ''cuglio'': ago (calco dal francese ''aiguille'': ago), ad indicare l'estrema sottigliezza degli aghi, ai quali si aggiungono – per ogni evenienza – i ferri da calze di maggior spessore. {{cfr}} ''Comme se penza a Napule'', p. 445. </ref>e fierre 'e cazette.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Napule'', p. 445.</ref> :''Venire armato di pietra pomice, aghi sottilissimi e ferri da calze.'' ::{{spiegazione|Presentarsi per un lavoro, un compito accuratamente muniti di tutta la panoplia degli strumenti necessari – minuziosamente predisposti per non lasciarsi cogliere alla sprovvista da ogni imprevedibile evenienza – per eseguirlo al meglio, con successo. / Esser pronti alla bisogna.<ref>Questa spiegazione è in ''Comme se penza a Napule'', p. 445.</ref>}} *'''Venimmo a nuje.'''<ref>Da ''Il barbaro pentito'', in ''Commedie di Francesco Cerlone napoletano'', vol. 17, ''A spese di Giacomo Antonio Vinaccia'', Napoli, 1784, [https://books.google.it/books?id=&pg=RA1-PA33#v=onepage&q&f=false p. 33]</ref> :''Veniamo a noi.'' ::{{spiegazione|Bene, ora ritorniamo a discutere dell'argomento principale, dell'argomento che ci interessa. Anche: basta divagare, dilungarsi, stringiamo, veniamo alle conclusioni.}} *'''Vermenara.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 380.</ref> :''Grande spavento. Piglià la ''<ref>In forma corrente: 'a</ref>'' vermenara: spiritarsi di paura ''<ref>Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 380.</ref>'' Prendere un grandissimo spavento.'' *'''Vévere a cate.'''<ref>Citato in Franco Taranto e Carlo Guacci, ''Vocabolario domestico italiano ad uso dei giovani'', Napoli, Stamperia Del Vaglio, 1856<sup>3</sup>, [https://books.google.it/books?id=34bG-Rr6uvYC&dq=Francesco%20TARANTO&hl=it&pg=PA191#v=onepage&q&f=false p. 191].</ref> :''Bere a secchi. Bere senza misura, senza moderazione.'' *'''''Vì, quant'è bella 'a stagione!'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 640.</ref> :''Vedi, quanto è bella l'estate!'' ::{{spiegazione|Esclamazione con cui viene espressa ammirazione alla vista di una bellezza femminile fiorente, che si manifesta nel suo pieno rigoglio, come una promessa compiuta, come l'estate.}} *'''Vicallaje.'''<ref name=push /> :''Vedi che lo hai hai.'' ::{{spiegazione|''Vicallaje! Vicallaje!'': grido di burla dei monelli che attaccavano di nascosto alle spalle di un malcapitato un cartello con la scritta "Si loca".}} *'''Vino a doje recchie.'''<ref name=abbioccarsi>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 397.</ref> :''Vino a due orecchie.'' ::{{spiegazione|Vino annacquato.}} *'''Vino a una recchia.'''<ref name=abbioccarsi/> :''Vino a un orecchio.'' ::{{spiegazione|Vino generoso.}} *'''Voca fora ca è maretto.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 19.</ref> :''Rema verso il largo, perché qui le acque sono agitate.'' ::{{spiegazione|Insisti a vuoto, perdi inutilmente il tuo tempo: da me non otterrai niente.}} *'''Volèrese caccià dùje uòcchie pe ne cacciàre uno ô compàgno.'''<ref name=duesettesette/> :''Volersi cavar due occhi per cavarne uno al compagno''. ::{{spiegazione|Essere invidiosi e quindi autodanneggiarsi.}} *'''Vongole fujute.'''<ref>Citato in Sergio Esposito, ''Nei secoli dei secoli'', Rogiosi editore, [https://books.google.it/books?id=P4YpDwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Sergio%20Esposito&hl=it&pg=PT21#v=onepage&q&f=false p. 21]</ref> :''Vongole fuggite (fuggite via dal piatto, cioè assenti, mancanti).'' ::{{spiegazione|''Vermicielle cu' 'e vongole fujute'' o anche ''Spaghetti a vongole fujiute''. In questi piatti poveri della tradizione gastronomica napoletana il sapore delle vongole "fujute", assenti, è ingegnosamente evocato con un generoso condimento di olio, aglio, prezzemolo, con o senza sugo di pomodorini, senza dimenticare di aggiungere – specie se il sapore di vongola all'assaggio dovesse risultare scarso – una dose – a volontà – di fantasia.}} *'''Vota ca s'arde.'''<ref name=abburrà>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 466,</ref> :''Gira, perché (la frittata''<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 466.</ref>'') brucia.'' ::{{spiegazione|Non cercare di cambiar discorso.}} *'''Vota e gira.'''<ref name=abburrà/> :''Volta e gira.'' ::{{spiegazione|Checché si faccia.}} *'''Vota e gira 'o cetrulo e và 'nculo a 'o parulano.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. {{small|Frammenti di luce, di sogni e di speranza}}'', vol. VI, Youcanprint, 2017, [https://books.google.it/books?id=mPc1DwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vittorio%20Pupillo&hl=it&pg=PA49#v=onepage&q&f=false p. 49].</ref> :''Volta e gira il cetriolo e finisce (sempre e comunque) "dietro" all'ortolano.'' ::{{spiegazione|Lo dice chi constata di essere ingiustamente divenuto il capro espiatorio.}} *'''Vota 'e pisce ca s'abbruciano.'''<ref>Citato in ,''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 112.</ref> :''Gira i pesci che si bruciano.'' ::{{spiegazione|Cambia discorso, stai parlando di cose molto delicate, tocchi un tasto molto rischioso.}} *'''Vott' 'a preta e cova 'a mano.'''<ref name=Lüge> Citato in ''Anthropos in the world'', gennaio 1998, [https://books.google.it/books?id=wKpJDwAAQBAJ&lpg=PA16&dq=&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p.16]</ref> :''Scaglia la pietra e nasconde la mano.'' ::{{spiegazione|Riferito a chi compie cattive azioni senza volersene assumere la responsabilità.}} *'''Votta votta.'''<ref>Citato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', a cura di Davide Monda, note al testo di Stefano Scioli, BUR, Milano, [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT448&dq=votta%20votta&hl=it&pg=PT448#v=onepage&q&f=false]</ref> <ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 313.</ref> :''Spingi spingi.'' ::{{spiegazione|Confusione, parapiglia. Urtarsi, pigiarsi tumultuoso di corpi in un serrato affollamento, uno degli aspetti caratterizzanti, in passato, della Festa di Piedigrotta. Per singolare analogia, la pratica del votta-votta si riscontra anche in Giappone durante il ''Nyubai'', la stagione festiva delle piogge, in estate e nelle feste giapponesi invernali.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 313.</ref>}} *'''Vrenzola 'e parola.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 8.</ref> :''Straccio di parola.'' ::{{spiegazione|In espressioni come: ''M' 'a faje dicere 'na vrenzola 'e parola?'' Me lo fai dire uno straccio di parola? Vuoi tacere un attimo e dare modo anche a me di dire qualcosa? o: ''Si m' 'a facite dicere 'na vrenzola 'e parola...'' Se me lo fate dire uno straccio di parola... Se posso dire qualcosa anche io... (o qui parlate solo voi?)}} *'''Vulé 'a vermutta sempe da quaccheduno.'''<ref>Citato, con traduzione, in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 450.</ref> :''Volere il vermut sempre dal (medesimo) qualcuno.'' ::{{spiegazione|Negli anni 40-50 del 900, continuando una tradizione di fine 800, nelle famiglie meno abbienti si tenevano, a spese del proprietario e a turno, le "periodiche", riunioni alla buona ad imitazione del salotto della borghesia benestante in cui si ascoltava musica, si assisteva a piccole esibizioni di comici, bevendo liquori fatti in casa o aperitivi e a volte anche il più costoso [[vermut]]. Non mancava chi approfittava della generosità altrui partecipando a tutte le "periodiche" senza ospitarne nessuna a casa propria. Esaurita la pazienza lo scroccone poteva sentirsi apostrofare con un: "Ma 'a vuó sempe 'a me 'a vermutta?". L'espressione si impiega quando si è il bersaglio di richieste esose o si pretendono atti impegnativi non dovuti. {{cfr}} più estesamente ed in dettaglio ''Comme se penza a Nnapule'', p. 450. Vulé 'a vermutta sempe da quaccheduno può anche significare rifarsi, rivalersi ingiustamente sempre sul medesimo qualcuno. "Ma 'a vuó sempe 'a me 'a vermutta?": "Ma devo sempre farne io (che non c'entro per niente) le spese, pagarne ingiustamente lo scotto?}} *'''Vulè 'o cocco munnàto e buono.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA60#v=onepage&q&f=false p. 60.]</ref> :''Volere l'uovo<ref>Onomatopeico, dal verso della gallina.</ref> già ripulito dal guscio (mondato) e pronto da mangiare.'' ::{{spiegazione|Volere qualcosa comodamente, senza darsi la minima pena di affrontare difficoltà o di fare sforzi.}} *'''Vummecà' centrélle.'''<ref>Citato con spiegazione in Altamura e Giuliani, '' Proverbi napoletani'', p. 145.</ref> :''Vomitare bullette.'' ::{{spiegazione|Ammazzarsi di fatica.}} *'''Vutà' ‘o càntaro.''' o '''Svacantà' ‘o càntaro.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 79.</ref> :''Capovolgere, rovesciare o svuotare il pitale.'' ::{{spiegazione|Tirare fuori, rivelare, dare infine la stura a tutto quello che ci si è tenuto dentro, tacendo, per molto tempo. Dare apertamente voce al proprio risentimento per i torti subiti, presentare all'interlocutore il conto completo delle sue scorrettezze. (Una delle formule introduttive alla predetta liberatoria, catartica operazione di "svuotamento", una delle ''ouvertures'' suona così: ''Amma parlà?'': (Allora) Dobbiamo parlare? (Allora) Dobbiamo proprio dire come stanno le cose veramente?)}} *'''Vutare<ref name=vutà>Vutà, in forma corrente.</ref>a fantasia'''<ref name='nziria>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 154.</ref> :''Girare la fantasia.'' ::{{spiegazione|Aver voglia, avere il capriccio. '''Si me vota a fantasia'''<ref name='nziria />: ''se mi gira la fantasia'', oppure: ''si me saglie 'a fantasia'', se mi sale la fantasia: se me ne viene voglia, se dovesse venirmene voglia.}} *'''Vutare<ref name=vutà /> a tarantella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 465.</ref> :''Volgere a tarantella.'' ::{{spiegazione|''Vutà a tarantella 'na cosa'': tramutarla in cosa poco seria, ridicola, in una presa in giro. Es. ''Votammola a tarantella!'' (Ma sì, volgiamola pure in celia, in scherzo...! (detto con ironia.)}} *'''Vuttà 'a zéccula<ref>'''A zeccula'': "Specie di chiavistello in cui al bastone è sostituita una spranga stiacciata, quadrangolare, scorrevole entro piegatelli fermati sopra una piastra di ferro. Ha per presa un pallino fermo, ovvero una campanella cascante" (La definizione è di D'Ambra, citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.) Se più piccola era detta ''zécculella'' (nottolino) {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref> :''Spingere il chiavistello (di ferro).'' ::{{spiegazione|Chiudere definitivamente la porta.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref> A tarda sera per andare a dormire o per proteggersi nel caso di un pericolo per la famiglia.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref>}} *'''Vuttà 'e mmane.'''<ref name=push>Citato in [[Ettore De Mura]], ''Poeti napoletani dal Seicento ad oggi'', vol. II, Marotta, Napoli, 1973, [https://books.google.it/books?id=nC0uAAAAIAAJ&q=vutt%C3%A0+%27e+mmane&dq=vutt%C3%A0+%27e+mmane&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiC8M7qoofmAhXECOwKHVQjCE4Q6AEIOzAC p. 860].</ref> :''Spingere le mani.'' ::{{spiegazione|Sbrigarsi, fare presto, (nell'esecuzione di un lavoro, di un'operazione), ma anche fare a botte, picchiare.}} ==Z== *'''Zantraglia<ref>O "zandraglia": dal francese "les entrailles": le viscere.</ref>.'''<ref>In Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile '' , p. 390.</ref> :''Donna volgare, sguaiata, trasandata, pettegola. L'apoteosi della vajassa.'' *'''{{NDR|'O}} Zezzeniello.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 469.</ref> :''L'ugola.'' *'''{{NDR|'Nu}} ziracchio<ref name=Zrk/>d'ommo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref> :''Una persona di statura molto piccola.'' *'''Zita cuntignosa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref> :''Ragazza, giovane contegnosa.'' ::{{spiegazione|''Fà 'a zita cuntignosa'': ostentare (simulare senza veramente possederle) serietà, ritrosia, austerità di costumi.}} *'''Zitto, chi sape 'o juòco.'''<ref>Citato in Angelo Sirignano, ''Calavrice'', Ciesse Edizioni, Montegrotto Terme (PD), 2014, [https://books.google.it/books?id=LlykBQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT33&dq=&pg=PT33#v=onepage&q&f=false p. 33]. ISBN 9788866601456</ref> :''Zitto chi conosce il gioco! (il trucco o l'imbroglio, altrimenti si perde il guadagno).'' *'''Zittu zitto, ‘nmiezo ‘o mercato.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 246.</ref> :''Zitto zitto, in mezzo al mercato.'' ::{{spiegazione|Agire in tutta segretezza, facendosi poi scoprire.}} *'''Zòccola cu 'âcchiàra.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 20.</ref> :''Ratto con gli occhiali.'' ::{{spiegazione|Persona fortemente miope.}} *'''Zuca' a ddoje zizze.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 177.</ref> :''Succhiare da due mammelle.'' ::{{spiegazione|Trarre guadagni da due fonti.}} *'''Zucatore.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 471.</ref> :''Succhiatore.'' ::{{spiegazione|Una persona che ''s'azzecca comm'a 'na sanguetta'', si attacca come una sanguisuga. Un rompiscatole, un seccatore micidiale.}} *'''Zuccariello mio.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', I, p. 395.</ref> :''Zuccherino mio.'' ::{{spiegazione|Modo affettuoso, vezzeggiativo di chiamare un bambino.}} *'''Zuche zuche''' o '''Zuchete zuchete.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 472.</ref> ::{{spiegazione|Il suono di strumenti ad arco sonati alla peggio. — I ''zuchete zuchete'', piccolo concerto di sonatori ambulanti, {{sic|I sonatori}} e più specialmente {{sic|I Viggianesi}}, perché venuti per lo più da Viggiano di Basilicata. – gli strumenti tutti da esso sonati, {{sic|I suoni}}.<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 472.</ref>}} *'''Zumpà' comm'a n'arillo.'''<ref name=mèrevolage/> :''Saltare come un [[grillo]].'' *'''{{NDR|'O}} Zurre zurre.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&q=zurre+zurre+api&dq=zurre+zurre+api&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiKitCRvYLkAhVELlAKHaBTCukQ6AEIQDAE p. 174].</ref> ::{{spiegazione|Il ronzio delle api (voce onomatopeica).}} ==Note== <references/> ==Bibliografia== *''A Buon 'Ntennitore. 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ISBN 978-88-6042-710-6</ref> :''Vada come vada.''<ref>Traduzione in ''Poesie'', p. 190.</ref> *'''A botta 'e stiente.'''<ref>Citato in Carmela Capitale, ''Vox Musae'', Aletti Editore, 2017, [https://books.google.it/books?id=emkuDwAAQBAJ&lpg=PT15&dq=botta%20%20'e%20stiente&hl=it&pg=PT15#v=onepage&q&f=false]</ref> :''A furia (colpo) di stenti. Con enorme fatica.'' *''''A capa 'e l'ommo è na sfoglia 'e cepolla.'''<ref name=nose/> :''La testa dell'uomo è (sottile come) una pellicola (brattea) di cipolla.'' ::{{spiegazione|Le idee, le opinioni degli uomini mutano molto facilmente. Volto spesso anche in rima:" 'A cerevella è 'na sfoglia 'e cepolla"}} *''''A carne {{sic|asotte}}<ref>Refuso: 'a sotto.</ref> e 'e maccarune 'a {{sic|'coppa}}.'''<ref>Citato in Enzo Moscato, ''Trianon'', presentazione di Pasquale Scialò, Alfredo Guida Editore, Napoli [https://books.google.it/books?id=RD6L0IlMjCIC&lpg=PA48&dq=%C3%A8%20gghiu-%20ta%20'a%20carne%20asotte&hl=it&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48.] ISBN 88-7188-314-4</ref> :''La carne sotto e i maccheroni sopra.'' ::{{spiegazione|Le capacità, i meriti non sono né riconosciuti né valorizzati mentre i mediocri e gli incapaci avanzano. Più in generale si dice di cose che vanno o vengono fatte alla rovescia.}} *''''A cera se struja e 'o muorto nun cammina.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 108.</ref> :''La cera si consuma e il funerale (il morto) non avanza.'' ::{{spiegazione|Si è tutto arenato, ci si perde in troppi indugi, si perde tempo inutilmente.}} *'''A chi tanto, e a chi niente.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 119.</ref> :''(La vita è ingiusta), ad alcuni dà tanto, ad altri niente.'' *'''A cche serve u pparlà?'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 27.</ref> :''A cosa serve il parlare?'' ::{{spiegazione|È inutile parlare se chi ci ascolta non vuole capire. Oppure: Non c'è bisogno che tu mi dica altro, ho capito tutto e farò tutto il possibile per aiutarti.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 27.</ref> *'''A ciammiello<ref>Richiamo per uccelli, zimbello.</ref>.'''<ref name=allocco>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 72.</ref> :''A pennello, alla perfezione. Es. È ghiuto tutto a ciammiello. Sto vestito me sta a ciammiello. (È andato tutto liscio, alla perfezione. Questa giacca mi sta a pennello.)'' *''''A ciuccia 'i Fechella: 99 chiaie e 'a cora fràceta!'''<ref>Citato con traduzione in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 34.</ref> :''L'asina di Fichella: 99 piaghe e la coda fradicia!''<ref>(Fradicia: marcia, marcita). La traduzione è in ''Il frasario napoletano, I'', p. 34.</ref><ref>Fràceto: aggettivo: fradicio, guasto, marcio. La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 144.</ref> ::{{spiegazione|Si dice ironicamente del malato immaginario che si sente colpito da ogni male possibile.}} *''''A copp'<nowiki>'</nowiki>a mano.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 37.</ref> :''Da sopra la mano.'' ::{{spiegazione|Completamente di propria iniziativa, in modo improvviso ed inatteso; rispondere, commentare facendo immediatamente seguito, botta e risposta o anche interrompendo o sovrapponendosi all'altrui discorso. Es. ''Parlà 'a copp' 'a mano'' o '''a mana'', parlare senza essere stati interpellati quando non spetta farlo, in un momento inopportuno; replicare, rintuzzare tempestivamente e risolutamente. Ribattere, contestare subito ed energicamente}} *'''‘A copp' ‘a copp'.'''<ref>Citato in Paolo Isotta, ''Altri canti di Marte'', Marsilio, Venezia, 2015, [https://books.google.it/books?id=grHwDQAAQBAJ&lpg=PT146&dq=a%20copp'a&hl=it&pg=PT146#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-317-3998-6</ref> :''(Da) sopra (da) sopra.'' ::{{spiegazione|Superficialmente, approssimativamente, inaccuratamente. ''Fa na cosa 'a copp' 'a copp<nowiki>'</nowiki>'': Fare qualcosa senza curarla, completarla in ogni dettaglio, farla approssimativamente.}} *'''A core a core.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Teatro'', VI, a cura di Antonia Lezza e Pasquale Scialò, introduzione di Goffredo Fofi, Guida, Napoli, 1994, [https://books.google.it/books?id=hpvvJLglMvkC&lpg=PP1&dq=viviani&hl=it&pg=PA346#v=onepage&q=a%20core%20a%20core&f=false p. 346.]</ref> :''A cuore a cuore.'' ::{{spiegazione|Teneramente abbracciati.}}<ref>Traduzione-spiegazione in ''Teatro'', VI, p. 346.</ref> *'''A ccraie<ref>Dal latino ''cras'': domani. Craie è al tempo stesso parola onomatopeica che imita il cra-cra della cornacchia e ''craie'' che in napoletano significa domani.</ref> a ccraie, comm' 'a curnacchia.'''<ref>Citato in ''Il frasario napoletano, I'', p. 30.</ref> :''A domani a domani, come la cornacchia.'' ::{{spiegazione|Si dice con ironia di chi se la prende comoda e rimanda sempre tutto senza realizzare nulla.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 27.</ref> *'''{{NDR|'A}} cummara.'''<ref>La comare, la madrina; l'amante.</ref><ref name=codex/> :''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''la chitarra.'' *''''A fàccia d<nowiki>'</nowiki>'a càpa d<nowiki>'</nowiki>'o casecavàllo.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 89.</ref> :''Letteralmente: Alla faccia della testa del caciocavallo!'' ::{{spiegazione|Nientedimeno! Nientemeno! Addirittura!}} *'''Â faccia 'e chi ce vò male.'''<ref name=facefeet>Da Salvatore Bonavita ''Fessarìe 'e cafè. Detti, facezie e proverbi napoletani'', citato in ''L' Italia ride in napoletano'', la Repubblica.it dell'11-06-2005.</ref> :''Alla faccia di chi ci vuole male!'' *'''A faccia mia sott' {{sic|e}} piede vuoste.'''<ref name=facefeet/> :''La mia faccia sotto i Vostri''<ref>Plurale di cortesia e di riguardo, equivalente al Lei.</ref>'' piedi.'' ::{{spiegazione|Esagerando con un pizzico di benevola ed amichevole ironia: Non pensate neppure remotamente che le mie parole, il mio comportamento, la mia iniziativa costituiscano un'implicita contestazione del Vostro prestigio, della Vostra autorevolezza, della Vostra intelligenza. È fuori discussione che resto sempre un passo indietro rispetto a Voi e sottoposto in ogni momento alla Vostra autorità.}} *''' 'A fessa è gghiuta 'mmano a 'e criature.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Proverbi & Modi Di Dire – Campania'', Simonelli Editore, Milano, 2006. [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA58&dq='A%20fessa%20mmano%20a%20'e%20ccriature.&hl=it&pg=PA58#v=onepage&q='A%20fessa%20mmano%20a%20'e%20ccriature.&f=false p. 58.] ISBN 88-7647-103-0</ref> :''La vulva è finita nelle mani dei bambini.''<ref>Traduzione in ''Proverbi & Modi Di Dire – Campania''</ref> ::{{spiegazione|Quando si affidano cose a chi non ha capacità per gestirle.}} *''''A fìglia 'e dòn Camìllo: tutt'a vònno e nisciùno s'a pìglia.'''<ref name=Am17>Citato in Amato, p. 17.</ref> :''La figlia di don Camillo: tutti la vogliono e nessuno la piglia.'' *''''A fraveca 'e ll'appetito.'''<ref name="hambriento">Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie, {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Guida, Napoli, 2010. ISBN 978-88-6042-710-6, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA345&dq&pg=PA342#v=onepage&q&f=false p.345].</ref> :''La fabbrica dell'appetito.'' ::{{small|Persona di formidabile appetito, difficile da saziare.}} *'''{{sic|A}} funa è corta e 'o puzzo è funno.'''<ref name=Zwang>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 117.</ref> :''La fune è corta ed il pozzo è profondo.'' ::{{spiegazione|Si dice quando due circostanze avverse concomitanti rendono impossibile realizzare qualcosa.}} *''''A gassosa cu 'a pallina.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 57.</ref> :''La gassosa con la pallina.'' ::{{spiegazione|Gassosa venduta in una bottiglietta bianca dotata di un particolare sistema di chiusura dall'interno della bottiglia stessa: a fungere da tappo era una pallina contenuta all'interno della bottiglia; la pallina, spinta in alto dall'anidride carbonica, si incastrava presso l'uscita della bottiglia, tappandola.}} *''''A guapparia 'e Peppe Nasella: accerette 'a gatta dint' 'a senga d' 'a porta.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 20.</ref> :''La prodezza di Peppe Nasella: uccise la gatta nello spiraglio della porta.'' ::{{spiegazione|Si dice per per prendere in giro chi si gloria, senza averne alcun motivo, di aver fatto qualcosa di straordinario.}} *''''A iurnata è 'nu muorzo.'''<ref>Citato in [[Erri De Luca]], ''Montedidio'', Feltrinelli, Milano, 2003, [https://books.google.it/books?id=69XfCgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=montedidio&hl=it&pg=PT4#v=onepage&q&f=false p. 4].</ref> :''La giornata è un morso. (È breve, vola via in un baleno).'' *'''A la babbaloscia.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 13.</ref> :''Pigramente, svogliatamente'' *''''A Lecca e 'a Mecca.'''<ref name=voluntas>Citato in Ferdinando Russo,'''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 82.</ref> ::{{spiegazione|L'intero mondo. Tutto, di tutto; con ironia: un po' di tutto e anche qualcosa in più. ''Sapé 'a Lecca e 'a Mecca'': sapere tutto, di tutto; essere a conoscenza, al corrente di cose cose che per l'età o altre ragioni non è verosimile che si sappiano.}} *'''A licchetto.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 206.</ref> :''A lucchetto.'' ::{{spiegazione|Alla perfezione. A pennello. Es. ''È ghiuto tutto a licchetto. (È andato tutto alla perfezione.)''}} *'''{{sic|A}} mala nuttata e 'a figlia fémmena.'''<ref>Citato Benito Li Vigni, ''La dinastia dei Florio'', Armando, Roma, 2021, [https://books.google.it/books?id=pioVEAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA110&dq=&pg=PA110#v=onepage&q&f=false p. 110]. ISBN 978-88-6992-879-6</ref> :''La cattiva nottata e la figlia femmina.'' ::{{spiegazione|La cattiva nottata e la figlia femmina! Due eventi avversi, due circostanze negative concomitanti o in successione, con effetto sinergico. Un "doppio" guaio, un grosso guaio.}} *''''A mamma e figlia.'''<ref name=bubbles>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 24.</ref> :''La mamma e figlia.'' ::{{spiegazione|Le antiche due bustine per la preparazione della Idrolitina.}} *''''A Mamma pacchiana.'''<ref>Citato in [[Franco Salerno]], ''La vita, la festa e la morte. {{small|Culti popolari in Campania}}'', Altrastampa, 2000, [https://books.google.it/books?id=BJ8iAQAAIAAJ&q=mamma+pacchiana&dq=mamma+pacchiana&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjm2rW7zNzkAhUvpIsKHVW0CekQ6AEINTAC p. 40].</ref> :''La Mamma (chiamata affettuosamente:) contadina, grossolana, rustica.'' ::{{spiegazione|La Madonna di Castello, venerata nel Santuario di Santa Maria a Castello a Somma Vesuviana.}} *''''A mana è bona: è 'a valanza ca vo' essere accisa...!'''<ref>Citato in [[Libero Bovio]], ''So' dieci anne'', Luigi Pierro, Napoli, 1921, [https://books.google.it/books?hl=it&id=8t4yAQAAIAAJ&dq=%27A+mana+%C3%A8+bona%2C+%C3%A8+%27a+valanza+ca+v%C3%B2+essere+accisa%21&focus=searchwithinvolume&q=valanzap. 103].</ref> :''La mano è buona: è la [[bilancia]] che vuol essere uccisa...!'' ::{{spiegazione|La bilancia, com'è ovvio, non ha alcuna colpa dell'uso fraudolento che ne fa il venditore disonesto; l'espressione, che capovolge ironicamente i termini, è rivolta a chi vuole far ricadere sugli altri colpe che sono soltanto sue.}} *''''A màneco 'e cato<ref>Recipiente troncoconico con manico semicircolare. Secchio.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 54.</ref> :''A manico di secchio.'' ::{{spiegazione|''<nowiki>'</nowiki>E baffe, o: 'e mustacce a maneco 'e cato'': baffi lasciati crescere pendenti sulle due pliche boccali.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 54.</ref>}} *'''A' maronn v'accumpagna.'''<ref name="odigitria">Citato in Véronique Bruez, ''Naples allegro con fuoco'', Gallimard, [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT114&dq=assafa%20a%20maronna&hl=it&pg=PT113#v=onepage&q&f=false]</ref> o: '''<nowiki/>'A Madonna v'accumpagna.'''<ref>Citato in Viviani, Teatro, IV, p. 254.</ref> :{{NDR|Al congedo, si augura a chi parte}}'' Che la Madonna vi accompagni (e vi protegga).'' *'''A meglio a meglio.'''<ref name=betterbetter>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 230.</ref> :''A meglio a meglio.'' ::{{spiegazione|A gonfievele, nel migliore dei modi, a tutto andare, a tutto spiano.}} *'''A mente a mente.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', I, p. 70.</ref> ::{{spiegazione|Essere proprio sul punto di ricordare qualcosa e poi farselo sfuggire dalla mente.}} *'''{{sic|A}} mise 'a lengua into 'o pulito.'''<ref name=barber/> :''Ha messo la lingua nel pulito.'' ::{{spiegazione|Si dice con ironia, di chi, risalito, arricchitosi, si dà arie da gran signore parlando in un italiano pieno di errori.}} *''''A monaca 'e sant'Austino mettette doje cape 'ncopp' 'a nu cuscino.'''<ref>Citato in ''Il custode degli arcani'', p. [https://books.google.it/books?id=atzMIJQDhHMC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA195&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false 51].</ref> :''La monaca di Sant'Agostino mise due teste su un cuscino.'' ::{{spiegazione|Cella monastica tutt'altro che solitaria, rigore eremitico più che mitigato. Come dire: specchiate virtù pubbliche e vizi privati.}} *''''A morte ncopp' 'a noce d' 'o cuollo.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA31&hl=it&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 71]. :''La morte sulla noce del collo.'' ::{{spiegazione|La morte sulla nuca. La morte che minaccia molto da vicino. Una situazione o una persona angoscianti. ''Me pare 'a morte 'ncopp' 'a noce d' o cuollo!'' Mi sembri la morte sulla nuca. Mi stai angosciando, sei angosciante, opprimente!}} *''''A mosca dint'o viscuvato.'''<ref>Citato in [[Gianni Mura]], ''Ischia'', Feltrinelli, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=qw3pAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Gianni%20Mura&hl=it&pg=PT62#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-0788-4351</ref> :''La [[mosca]] nel palazzo vescovile.'' ::{{spiegazione|Un'inezia in un'enormità, una goccia nel mare. ''Pare (o è gghiuta) 'a mosca dint' 'o viscuvato.'' Pare (o è andata) la mosca nel vescovato: una piccola razione di cibo per saziare una fame da lupo.}} *''''A musica giappunese.<ref>O: 'a museca ciappunesa, oppure: 'a museca d<nowiki>'</nowiki>'a Barra.</ref>'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''Storie di musiche'', a cura di Carla Conti, introduzione di Ugo Gregoretti, Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=05NME_CUP4MC&lpg=PP1&dq=Pasquale%20Scial%C3%B2&hl=it&pg=PA264#v=onepage&q=giappunese&f=false p. 264.] ISBN 978-88-6042-718-2</ref> :''La musica giapponese.'' ::{{spiegazione|Sorta di rumoroso frastuono creato per lo più da bande di [[w:scugnizzo|scugnizzi]] (la più famosa delle quali proveniva dal quartiere di [[w:Barra (Napoli)|Barra]]) con voce, rudimentali strumenti a percussione e a fiato in occasione della [[w:Festa di Piedigrotta|Festa di Piedigrotta]]. ''Pare 'a musica giappunese'': locuzione con cui ci si riferisce ad una riunione, un assembramento di persone chiassose e moleste o ad un'esecuzione musicale disarmonica, raffazzonata, sgradevole.}} *''''A na recchia me trase e all'ata me jesce.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro II'', p. 56.</ref><ref>Citato, con lezione leggermente diversa, in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''Euterpe {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 250.</ref> :''Da un orecchio mi entra e dall'altro mi esce.'' ::{{spiegazione|Non faccio alcun conto di quello che dici.}} *'''A niente a niente.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Il pezzente sagliuto (Il povero diventato ricco)'', in [[Raffaele Giglio]], ''Letteratura delle regioni d'Italia, Storia e testi, Campania'', Editrice La Scuola, Brescia, 1988, p. 306. ISBN 88-350-7971-3</ref> :''Letteralmente: a niente a niente.'' ::{{spiegazione|Come minimo. ''A niente a niente ccà ce facimmo 'nteresse cocche migliaro 'e evuro'', o anche: '''nc'appizzammo cocche migliaro 'e evuro'': Come minimo qui spenderemo qualche migliaio di euro, o anche: ci rimetteremo qualche migliaio di euro.}} *'''A nu mantiello 'i prèvete se nne fa na scazzette.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 76.</ref> :''Da un mantello di prete, se ne fa una scarsella {{NDR|borsellino}}.''<ref>La traduzione è in ''Il frasario napoletano, I'', p. 76.</ref> ::{{spiegazione|Si dice con ironia di chi allestisce grandi preparativi per poi ottenere scarsi risultati.}} *'''A nu palmo d'o culo mio chi fotte, fotte.'''<ref>Citato in Luca Mencacci, ''Radici Dal Passato'', [https://books.google.it/books?id=WL6pCwAAQBAJ&lpg=PT20&dq='a%20nu%20palmo%20d'o%20culo%20mio%20chi%20fotte&hl=it&pg=PT20#v=onepage&q&f=false] </ref> oppure: '''A 'nu parmene d' ' o culo mio fotte chi vo'.'''<ref name=facefeet/> :''Ad un palmo dal mio didietro, chiunque vuole copuli pure.'' :{{spiegazione|Lontano da me e fintantoché non subisco alcun danno diretto faccia pure ognuno a suo bell'agio quello che più gli aggrada.}} *''''A 'o munno 'a verità.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 75.</ref> :''Al mondo della verità (all'altro mondo)''. ''Mo' stà a 'o munno 'a verità'' (Non è più in questo mondo. Adesso è nel mondo della verità, è all'altro mondo). *'''A pesielle pavammo.'''<ref>Citato in [[Alfredo Cattabiani]], ''Florario'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=3sqnDgAAQBAJ&lpg=PT505&dq=A%20pesielle%20pavammo.&hl=it&pg=PT505#v=onepage&q=A%20pesielle%20pavammo.&f=false]</ref> :''Pagheremo al tempo dei piselli.''<ref>Traduzione in ''Florario''.</ref> ::{{spiegazione|Pagheremo quando gli affari andranno bene.}}<ref>Per l'interpretazione {{cfr}} (più estesamente) ''Florario'' alla stessa pagina.</ref>}} *'''A pisce fetiente.'''<ref>Citato in Franco Pastore, ''Le brache de San Griffone'', A. I. T. W. eEdizioni, 2005, [https://books.google.it/books?id=s8EqBgAAQBAJ&lpg=PA19&dq=a%20pisce%20fetiente&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19]</ref> :''A pesci graveolenti.'' ::{{spiegazione|''Fernì'' o ''Ascì a pisce fetiente''. Finire o uscire a pesci che puzzano. Finire, uscire, degenerare, culminare – in progressivo, inarrestabile crescendo – in un'aspra, violenta lite; solitamente al termine di una discussione costellata da malintesi, oppure per suscettibilità di chi discute, o perché si è toccato un tasto dolente o per altri motivi.}} *'''A ppiede chiuppe.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 509.</ref> ::{{spiegazione|A pié pari.}} *'''A primma botta.''' <ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 146.</ref> :''Al primo colpo.'' *'''A quatt'e bastune.'''<ref>Citato in ''[http://www.napolitoday.it/social/perche-si-dice-quattro-di-bastoni.html Perché e quando a Napoli si dice "a quatt'e bastune]'', ''napolitoday.it'', 11 giugno 2019</ref> :''A quattro di bastoni.'' ::{{spiegazione| (Stare) come il quattro di bastoni. Antica locuzione: lo si dice scherzosamente di chi giace supino, in totale relax, tenendo gambe e braccia larghe. ''T'he miso a quatt' 'e bastune!''. Ti sei messo a quattro di bastoni! Ti sei proprio spaparanzato per bene, spaparacchiato alla grande!}} *'''A refrische 'e ll'anime {{sic|d'o}} priatorio.'''<ref>Citato in Barbara Zaragoza, ''The Espresso Break: Tours and Nooks of Naples, Italy and Beyond'', Merchant Press, Chula Vista, CA 91921, USA, 2012, [https://books.google.it/books?id=8eKNIlVBgb4C&lpg=PA91&dq=A%20refrische%20'e%20ll'anime%20d'o'%20priatorio.&hl=it&pg=PA91#v=onepage&q&f=false p. 91.] ISBN 978-0-9835099-2-9</ref> :''A suffragio (refrigerio) delle anime del [[Purgatorio]].'' ::{{spiegazione|Formula che ricorre nelle preghiere per alleviare le pene delle anime del Purgatorio.<ref>Per gli aspetti connessi al culto delle anime del Purgatorio si veda Cimitero delle Fontanelle, sezione: Il culto delle anime ''pezzentelle'', [[w:Cimitero delle Fontanelle|voce su ''Wikipedia'']].</ref>}} *''''A rezza.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 128.</ref> :''La rete.'' ::{{spiegazione|La squadra mobile, nel gergo della malavita antica.}} *'''‘A rézza d<nowiki>'</nowiki>'o còre.'''<ref name=net>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 290.</ref> :''La rete del cuore.'' ::{{spiegazione|Il pericardio.}} *''''A santacroce.'''<ref name=holycross>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 24.</ref> :''La santa croce.'' ::{{Spiegazione|Il [[sillabario]].}} *''''A scigna 'ngopp'o' rucchiello.<ref>Rucchiello: strumento da incannare la seta, Rocchetto. – arnese su cui si tiene il pappagallo o la scimmia, Gruccia. {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 337.</ref>'''<ref>Citato in Mattia Bernardo Bagnoli, ''{{sic|bologna}} permettendo'', Fazi Editore, Roma, 2009, ISBN 978-88-6411-369-2, [https://books.google.it/books?id=AOgbSkX0ZrsC&lpg=PP1&dq=Bologna%20permettendo&hl=it&pg=PT78#v=onepage&q&f=false p. 78]</ref> :''La scimmia sul trespolo (cilindrico rotante).'' ::{{spiegazione|Una persona estremamente brutta e sgraziata.}} *''''A sciorta d'o piecoro: nasce curnuto e more scannato!'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Il custode degli arcani'', PIEMME, Milano, 2011, [https://books.google.it/books?id=OoLQ0XlxhlsC&lpg=PA40&dq=&pg=PA40#v=onepage&q&f=false p. 40]</ref> :''La fortuna dell'agnello, nasce cornuto e muore sgozzato!''' ::{{spiegazione|Locuzione riferita a persone particolarmente sfortunate.}} *''''A sciorte 'i cazzette: iette pe ppiscià e se nne carette.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 102.</ref> :''La fortuna di cazzetto: andò per urinare e (il pene) se ne cadde.'' ::{{spiegazione|Essere incredibilmente scalognati, presi di mira spietatamente, fino e oltre l'inverosimile dalla più nera sfortuna.}} *''''A si loca.'''<ref name=rent>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 28.</ref> :''La Si Loca.'' ::{{spiegazione|Antico gioco infantile: si giocava appendendo di nascosto alle spalle di un compagno un cartoncino con una scritta derisoria, canzonatoria.}} *''''A signora 'e quatti-quatte.'''<ref>Citato in ''La donna nei detti napoletani'', p. 16.</ref> :''La signora con quattro quarti di nobiltà,.'' ::{{spiegazione|Signora blasonata (detto ironicamente).}} *''''A siè Giustina.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 239.</ref> :''La Signora Giustina.'' ::{{spiegazione|La Giustizia, nel gergo della malavita antica.}} *''''A soccia mana sta 'int' 'e Guantare.'''<ref name=nose/> :''La tua stessa mano sta nei Guantai.'' ::{{spiegazione|Guantai era il nome di un quartiere di Napoli in cui erano ospitate numerose fabbriche di guanti che esponevano come insegna un guanto. L'espressione è riferita a un persona che rinvia a lungo i pagamenti.}} *''''A sotto pe le<ref name=epsilon/>chiancarelle.'''<ref>Citato in [[Eduardo Scarpetta]], '''O scarfalietto'', Guida, Napoli, 1983, [https://books.google.it/books?hl=it&id=y4DyAAAAMAAJ&dq=a+sotto+p%E2%80%9De+chiancarelle&focus=searchwithinvolume&q=+chiancarelle p. 88.]</ref> :''Da sotto per i panconcelli!'' ::{{spiegazione|'''A sotto p' 'e chiancarelle'' Fate attenzione, scostatevi, scansatevi per non rischiare di essere colpiti dall'alto da palconcelli<ref>''<nowiki>'</nowiki>A chiancarella'', il palconcello; '''e chiancarelle'', i palconcelli: travi di legno con cui erano sostenuti i solai.</ref>in caduta: era il grido con cui gli operai che procedevano alla demolizione di un vecchio fabbricato avvertivano i passanti del pericolo. L'espressione è impiegata in riferimento o a commento di avvenimenti spaventosi, pericolosi, tali da suscitare orrore, stupore, sgomento. Come dire: Accidenti! Diamine!}} *'''A spaccastrommola.<ref>Antico gioco da strada dei ragazzi. {{cfr}} più dettagliatamente ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 355. Per lo ''strummolo'' si veda la voce [[w:strummolo|voce su ''Wikipedia'']].</ref>''' <ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 355.</ref> :''A spaccatrottola.'' ::{{spiegazione|Agire o parlare a casaccio.}} *'''A stracce e petacce.'''<ref>Citato in Giacomo Lucchesi, ''Fra ninnole e nannole'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=dbhpDAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Giacomo%20Lucchesi&hl=it&pg=PA78#v=onepage&q&f=false p. 78.]</ref> :''A stracci e brandelli.'' *'''A stracchimpacchio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 365.</ref> ::{{spiegazione|A casaccio (''stracchimpacchio'': balordaggine).}} *''''A Strata Nova.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 22.</ref> :''La Strada Nuova'' ::{{spiegazione|Antica denominazione toponomastica dialettale del Corso Vittorio Emanuele.}} *''''A tale e quale.'''<ref name=bubbles/> :''La tale e quale.'' ::{{spiegazione|La [[fotografia]].}} *''''A ting-tang.'''<ref name=nose/> :''La bicicletta.'' *''''A trubbéa d' 'e ceràse.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi, ''La parlata napolitana. {{small| Nuove ipotesi semantiche}}'', Fiorentino, 1982, [https://books.google.it/books?id=tqYdAQAAIAAJ&q=A+Trubbea+d%27%27e+cerase&dq=A+Trubbea+d%27%27e+cerase&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiYl93kia_pAhUI0qYKHf2MDfEQ6AEIKTAA p. 174].</ref> :''L'acquazzone delle ciliegie.'' ::{{spiegazione|Improvviso, breve, fortissimo rovescio temporalesco di maggio che causa una raccolta precoce delle ciliegie, vendute come primizie. Improvviso, breve, fortissimo temporale estivo.}} *''''A trummetta 'a Vicaria.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 47.</ref> :''La trombetta (il banditore, l'araldo) del Tribunale della Vicaria.'' ::{{spiegazione|L'indiscrezione in persona, il pubblico banditore, l'infaticabile divulgatore, lo strombazzatore degli altrui segreti. Si dice anche di chi parla con voce assordante.}} *'''A uocchio de<ref>In forma moderna: 'e.</ref> puorco.'''<ref name=pig>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 386.</ref> :''Ad [[occhio]] di maiale.'' ::{{spiegazione|Abbondevolmemente, A scialacquo, A josa, Alla grossa, Largamente, Prodigalmente, Senza risparmio.<ref>Definizione in D'Ambra, p. 386.</ref>}} *''''A vacca se tire 'e zizze e buonanotte.'''<ref>Citato in ''[https://dettinapoletani.it/bwl-knowledge-base/a-vacca-se-tira-e-zizze-e-buonanotte/ A vacca se tire 'e zizze e buonanotte.]'', ''dettinapoletani.it'', 30 dicembre 2015.</ref> :''La [[mucca]] ritrae le mammelle e buonanotte.'' ::{{spiegazione|Il gonzo ha, una buona volta, aperto gli occhi e ha smesso di dispensare generosamente, con cieca prodigalità favori e benefici; per gli insaziabili, esosi approfittatori la pacchia è finita.}} *'''A vieneténne.'''<ref>Citato in [[Maria Orsini Natale]], ''Francesca e Nunziata'', Avagliano, Cava dei Tirreni, 1996, [https://books.google.it/books?hl=it&id=AXHyAAAAMAAJ&dq=alla+vienetenne&focus=searchwithinvolume&q=approssimazione p. 366].</ref> :''A vienitene.'' ::{{spiegazione|''Fa' 'na cosa a vieneténne'': fare una cosa in modo raffazzonato, abborracciato, arruffato, superficiale, senza metterci alcun serio impegno.}} *'''A zeffunno.'''<ref>Citato in Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 406.</ref> :''In abbondanza, copiosamente, prodigalmente.'' *'''A zizzona e {{sic|battipaglia}}.'''<ref>Citato in Luigi 'Looigi' Pecce, ''Mescola ultimo (co)atto'', Narcissus.me, [https://books.google.it/books?id=fi1lCgAAQBAJ&lpg=PA229&dq=&pg=PA229#v=onepage&q&f=false p. 229]</ref> :'' '''A zizzona 'e [[Battipaglia]]:'' La grande mammella di Battipaglia.'' ::{{spiegazione|Mozzarella di bufala di Battipaglia di notevoli dimensioni (fino a 5 Kg), sormontata al centro da una sporgenza a forma di capezzolo.}} *''''A zumpata.'''<ref name=fuscello/> :''Assalto all'arma bianca (con speciali coltelli<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 63.</ref>) in un duello fra antichi camorristi.'' ::{{spiegazione|Antica forma di duello fra camorristi.}} *'''Abbafà 'i zìfere 'i viente.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 16.</ref> :''Gonfiare di zefiro di vento.''<ref>Traduzione in ''Il frasario napoletano'', p. 16.</ref> ::{{spiegazione|Riempire, farcire, saturare, subissare qualcuno di vacue chiacchiere, di vane promesse, vantando di capacità e prospettando imprese del tutto immaginarie; sommergerlo, quindi, in un diluvio di colossali menzogne.}} *{{NDR|L'}} '''Abbate Taccarella<ref>''Taccarià'': sforbiciare, tagliuzzare in modo irregolare usando con forbici mal affilate: dall'antico germanico: ''taikka'', segno. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 97.</ref>.'''<ref>Citato in Puoti, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', [https://books.google.it/books?id=ICrennDu0x8C&dq=L'abate%20Taccarella&hl=it&pg=PA455#v=onepage&q&f=false p. 455]</ref> ::{{spiegazione|Taccarià: tagliuzzare. L'abate Taccarella è chi, per innata vocazione, è solito parlar male degli altri. In Puoti, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'': Chi parla assai e senza verun fondamento.}} *'''Abbiarse a ccuralle.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 35.</ref> :''Avviarsi verso i [[corallo|coralli]].'' ::{{spiegazione|Partire rapidamente per primi, anticipando tutti, verso una meta. L'espressione – nata fra i pescatori di [[Torre del Greco]] che lasciavano prendere il mare per primi i pescatori di corallo – è riferita a donne che, incinte dopo essere state violate, debbono affrettarsi a celebrare le nozze. {{cfr}} ''Comme se penza a Nnapule'', p. 35.}} *'''Abbuccàrse 'a cafettèra.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 17.</ref> :Letterarlmente: Inclinarsi, rovesciarsi la caffettiera. ::{{spiegazione|Avere una [[polluzione]] notturna.}} *''''Accarèmia 'e ll'ova tosta.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 29.</ref> :''Accademia delle uova sode (dure).'' ::{{spiegazione|Discussione molto animata su argomenti futili.}} *'''Accattarse 'o ccaso.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e ‎Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano: con elementi di grammatica e metrica'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&dq=Accattarse+%27o+ccaso.&q=Accattarse+%27o+ccaso.&hl=it&redir_esc=y p. 109].</ref> :''Portarsi via (comprarsi) il formaggio.'' ::{{spiegazione|Sfuggire ad un pericolo, scamparne incolumi avendone avuto sentore, come un topo che riesca a portarsi via l'esca senza farsi catturare nella trappola.}} *'''Acchiapp' 'a Peppe!'''<ref>Citato in Giuseppe Brusco, ''Sbagliando Si Vive'', Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=KWjY6Jvkw2UC&lpg=PA22&dq=&pg=PA22#v=onepage&q&f=false p. 22].</ref> :''Acchiappa, acciuffa Peppe!'' ::{{spiegazione|Proprio ora è l'occasione buona, non lasciartela sfuggire! È il momento, ora, ora! Apri gli occhi, attenzione a quello che sta accadendo o sta per accadere sotto i tuoi occhi!}} *'''{{sic|Accïòmo}}.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 20.</ref> :''Ecce Homo.'' ::{{spiegazione|Pestato a sangue.}} *'''Accirete!'''<ref>Citato in Massimo Torre, ''Uccidete Pulcinella'', Edizioni e/o, Roma, 2015 [https://books.google.it/books?id=DvcoCwAAQBAJ&lpg=PT98&dq=accirete&hl=it&pg=PT98#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788866327103</ref> :''Ammazzati!'' ::{{spiegazione|Ingiunzione perentoria di andarsene a quel paese...}} *'''Accuncià quatt'ova int'ô piatto.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA4#v=onepage&q&f=false p. 4.]</ref> :''Aggiustare quattro [[uovo|uova]] nel piatto.'' ::{{spiegazione|Mettere ordine nelle proprie faccende.}} *'''Accuppatura.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 108.</ref> :''La parte superiore, la sommità, la parte che "affiora", la colmatura di un recipiente, di un contenitore.'' ::{{spiegazione|Il meglio del meglio e, in senso antifrastico, il peggio. ''Âccuppatura d' 'a spasa 'e frutte.'' La parte superiore della cesta dei frutti: i frutti più belli disposti dai fruttivendoli bene in vista, sulla parte più alta della cesta. / ''È âccupparura d' 'e 'mbrugliune, d' 'e mariuole.'' È il fior fiore, il peggio degli imbroglioni, dei ladri.}} *'''Acqua pazza.'''<ref name=locagua>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 29.</ref> ::{{spiegazione|Preparazione gastronomica che si ottiene soffriggendo in padella olio con aglio e peperoncino, si aggiunge acqua e si lascia bollire. Il condimento così ottenuto si versa su fette di pane.}} *'''«Acquajuo', ll'acqua è fresca?» «Manc' 'a neve!»'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', Newton & Compton editori, Roma, 2004, p. 93. ISBN 88-541-0119-2</ref> :''«Acquaiolo, l'[[acqua]] è fresca?» «Neppure la neve (lo è altrettanto)!»'' ::{{spiegazione|Come chiedere all'oste se il suo vino è buono.}} *'''Acquitamme 'a criatura!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 38.</ref> :''Acquietiamo la creatura, il bambino!'' ::{{spiegazione|Si dice con ironia a chi, montato su tutte le furie, non ascolta ragioni e non può essere placato in nessun modo. Si dice anche quando si chiede comprensione per qualcuno.<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 38.</ref>}} *'''Adderizzate tubbo... ca faie difetto areto!'''<ref>Citato, con traduzione, in Mannaggia Bubbà, p. 13.</ref> o '''Adderizzete, tubbo, ca faie difette!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 40.</ref> :''Raddirizzati tubo... ché altrimenti si vede il difetto dietro!'' o ''Raddrìzzati, cappello a tuba, che fai difetto!''<ref>Traduzione in ''Il frasario napoletano'', p. 40.</ref> ::{{spiegazione|Raddrizzati, tubo (cilindro), che fai difetto dietro! (altrimenti si vede il difetto dietro!): lo si dice, spesso con l'accompagnamento sonoro di un robusto e inappellabile pernacchio, per prendere in canzonatura il borioso che, convinto di essere elegante, cammina dandosi delle arie, avanzando tronfio e impettito. Domenico Apicella riferisce che con queste parole le persone del popolo, in passato, si facevano beffe dei signori che usavano portare il cappello a tuba un po' inclinato di lato per darsi più arie.}}<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 40.</ref> *'''Addò l'haie fatto 'o pumpiere? Int'<nowiki>'</nowiki>a vasca d'<nowiki>'</nowiki>e capitune?'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 13.</ref> :''Dove l'hai fatto il pompiere? Nella vasca dei capitoni?'' ::{{spiegazione|Si dice per prendere in canzonatura chi dà prova di non saper fare il suo mestiere.}} *'''Addo' va.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro IV'', p. 450.</ref> :Dove va. Dove il vino va, dopo averlo bevuto, fa salute. Si dice in risposta a chi, alzato il bicchiere per un brindisi, augura: Salute! Ed anche: Cin-cin!, Alla salute! Prosit!, ma "''nel senso che l'implicito augurio vada per ognuno nella auspicata, opportuna direzione.''<ref>Questa spiegazione è in Renato De Falco, ''Del parlar napoletano'', p. 32.</ref>" *'''Addò vaie co lo<ref name=Ω/>ciuccio.'''<ref>Citato in Filippo Cammarano, ''Il Chirurgo di Aquisgrana, con Pulcinella, chirurgo spropositato'', Presso Domenico Sangiacomo, Napoli, 1812, [https://books.google.it/books?id=BoBpmknkVOAC&dq=Il%20chirurgo%20di%20Aquisgrana&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19]</ref> :'' ''Addó vaie c' 'o ciuccio?'' Dove vai con l'asino?'' ::{{spiegazione|Sta' attento, bada a quello che fai, ti stai mettendo in una sistuazione difficile, rischiosa, pericolosa!}} *'''Addò vede e addò ceca.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, [https://books.google.it/books?id=CRhAAQAAMAAJ&dq=Add%C3%B2%20vede%20e%20add%C3%B2%20ceca.&hl=it&pg=PA442#v=onepage&q=Add%C3%B2%20vede%20e%20add%C3%B2%20ceca.&f=false p. 442.]</ref> :''Dove vede e dove è cieco.'' ::{{spiegazione|Riferito a persona non imparziale: pronta a vedere, riconoscere qualcosa quando gli fa piacere o comodo; completamente cieco, in caso contrario, anche di fronte all'assoluta evidenza.}} *'''Addurà 'o fieto 'o miccio.'''<ref>Citato con traduzione in Raffaele Bracale, ''Comme se pensa a Nnapule'', p. 42.</ref> :''Annusare il puzzo della [[miccia]].'' ::{{spiegazione|[[Premonizione|Presentire]], fiutare, subodorare, avere sentore, accorgersi di un pericolo o di un'insidia celati.}} *'''Aglie, fravàglie e fattura ca nun quaglie<ref>Quaglià: cagliare, coagulare</ref>.'''<ref>Citato in Stefania Nardini, ''Alcazar, ultimo spettacolo'', Edizioni e/o, Roma, 2013, [https://books.google.it/books?id=JOYoCwAAQBAJ&lpg=PT14&dq=fattura%20ca%20nun%20quaglie&hl=it&pg=PT14#v=onepage&q&f=false] ISBN 8866324264</ref> :''Aglio, fragaglia, e fattura che non coglie.'' ::{{spiegazione|Formula contro il malocchio.}} *'''Agniento de la guàllera.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 26.</ref> :''Unguento per l'ernia.'' ::{{spiegazione|Farmaco, cosa, provvedimento inefficace.}} *'''Aiutammo 'a varca!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 67.</ref> :''Aiutiamo la barca!'' ::{{spiegazione|Esortazione a dare un aiuto a provvedere alle necessità della famiglia o per evitare il definitivo fallimento di un affare che ha preso una cattiva piega.}} *'''Aità: susceme 'mmocca c' 'a patana me coce.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 21.</ref> :''Gaetà: soffiami in bocca, perché la patata mi sta scottando.'' ::{{spiegazione|Si dice per deridere chi è stordito, intontito, tardo di comprendonio.}} *'''Aizà ncuollo.'''<ref name=packup>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan - Neapolitan-English'', p. 224.</ref> :''Alzare, caricarsi addosso''. '''Aizà ncuollo e gghiresenne.'''<ref name=packup/> ''Fare i bagagli e andarsene''. Aíza ncuollo e vattenne! ''Fai armi e bagali e vattene! Sparisci, togliti di torno!'' Aggio aizato ncuollo e me n'aggio ghiuto. ''Ho fatto armi e bagagli e me ne sono andato. Non sono rimasto un solo istante di più.'' *'''Aizammo 'stu cummò!''' <ref>Citato in Silvana Raffone, ''Un attimo per guardare indietro'', Youcanprint, [https://books.google.it/books?id=NXUGBgAAQBAJ&lpg=PA205&dq=cumm%C3%B2&hl=it&pg=PA205#v=onepage&q&f=false p. 205.]</ref> :''Solleviamo questo canterano!'' ::{{spiegazione|Facciamo questa pesante fatica! Facciamoci questa bella sgobbata!}} *''''Aje cacciato sta vongola!'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno II, 20. 10. 1861, p. 1089.</ref> :''Hai tirato fuori questa [[vongola]]!'' ::{{spiegazione|Hai detto quest'assurdità, quest'enormità, questa bugia (anche: questa parolaccia)!}} *'''Alessio, Alè, {{sic|e}} nu lucignolo ca mai fernisce!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 57.</ref> :''Alessio {{NDR|abbreviazione di "cantalesio": lunga cantilena<ref>{{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 57.</ref>}} Alè, è un lucignolo che non finisce mai!'' ::{{spiegazione|Basta così, smettila con le tue lagne. Il tuo piagnisteo, le tue interminabili geremiadi mi hanno proprio annoiato!}} *'''All'anema da' palla!'''<ref>Citato in [[Marcello D'Orta]], ''Aboliamo la scuola'', Giunti, 2010, [https://books.google.it/books?id=GnWZCYqKOb4C&lpg=PA48&dq=all'anema%20da%20palla!&hl=it&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48 Anteprima Google] ISBN 9788809763067</ref> :''Alla faccia della [[bugia|bufala]]!''<ref>Traduzione in ''Aboliamo la scuola'', p. 48.</ref> *'''Alla sanfrason<ref>Dal francese sans façon.</ref>.'''<ref>Citato in Philip Gooden e ‎Peter Lewis, ''Idiomantics: The Weird and Wonderful World of Popular Phrases'', Bloomsbury, 2013, [https://books.google.it/books?id=Bb5ztbMSFHgC&lpg=PA50&dq=alla%20sanfrason&hl=it&pg=PA50#v=onepage&q&f=false p. 50.]</ref> ::{{spiegazione|Fare qualcosa alla sanfrasòn (sanfasòn o zanfasòn): farla alla carlona, in modo volutamente sciatto, superficiale, rozzo, con colpevole negligenza, trascuratezza.}} *'''{{NDR|L'}} Allagosa.'''<ref name=codex>Citato, con traduzione nel testo, in Giulio Mendozza, '''A posteggia'', II parte, in ANTROPOS IN THE WORLD di Franco Pastore, anno XII, n.2 del O1-02-2016, [https://books.google.it/books?id=t5WdCwAAQBAJ&lpg=PA29&dq=a%60%20CUMMARA%20%20parlesia&hl=it&pg=PA29#v=onepage&q=a%60%20CUMMARA%20%20parlesia&f=false p. 20.]</ref> :''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia>Antico codice di comunicazione segreto dei musicisti (detti anche posteggiatori) napoletani.</ref>:'' la chitarra.'' *'''Allegrolillo o no poco sciasciariello.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 14.</ref> :''Allegro o un po' avvinazzato. Brillo, alticcio.'' *'''Allerta allerta.'''<ref>Da ''Lo spassatiempo. {{small|Vierze e prose nove e becchie de Luigi Chiurazzi e d'autre}}'', anno IV, n. 31, Napoli, 29 settembre 1878, [https://books.google.it/books?id=yC5X1P8clIAC&dq=&pg=PA15-IA269#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref> :''All'impiedi all'impiedi.'' ::{{spiegazione|Sbrigativamente. ''Fà 'na cosa allerta allerta'' Fare una cosa alla svelta, sbrigativamente, pur di portarla a termine, anche rischiando di non farla in modo perfetto. Con questa espressione ci si riferisce anche, molto spesso, ad rapporto sessuale occasionale o imprevisto, consumato molto velocemente.}} *'''Allerta pe scummessa.'''<ref name="fishetiello">Citato in Antonino Guglielmi, ''Ceceniello, {{small|Farsa all'antica in un prologo e due atti (dal racconto "Invito in villeggiatura")}}'', 2012. ISBN 978-1-291-00213-3, [https://books.google.it/books?id=SbPdAwAAQBAJ&lpg=PA23&dq=&pg=PA23#v=onepage&q&f=false p. 23.]</ref> :''In piedi per scommessa.'' ::{{spiegazione|''Stà allerta pe' scummessa''. Stare, reggersi in piedi a stento, a malapena.}} *'''Alliccasapóne.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 56.</ref> :''Leccasapone.'' ::{{spiegazione|Coltello con lama poco tagliente o male affilato che si adoperava per prelevare dal contenitore il "sapone di piazza", sapone per il bucato di colore giallastro e consistenza pastosa. Si chiamava ''alliccasapóne'' anche lo spaccone, lo smargiasso, il fanfarone inconsistente e privo di carattere.}} *'''Allummarse dint'a l'acqua.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 200.</ref> :''Accendersi nell'acqua.'' ::{{spiegazione|Adirarsi molto facilmente.}} *'''Allustrirse 'o curnicione.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 223.</ref> :''Forbirsi, tirarsi a lucido, lustrarsi la fronte. ('o curnicione: la grondaia, il bordo della pizza; in senso lato, la fronte dell'uomo tradito dalla moglie.)'' ::{{spiegazione|Lo si dice dell'uomo – tradito da assai vispa consorte – che fa toeletta, si agghinda.}} *'''Ammacca e ssala, aulive 'e Gaeta.''' :Schiaccia e sala, olive di Gaeta! ::{{spiegazione|Voce del venditore di olive che con queste parole ricorda la tecnica di conservazione delle olive, stipate a bagno in botticelle riempite con acqua salata; ma è anche un modo di esprimere disapprovazione verso chi opera in modo approssimativo, affrettato, arruffato, abborracciato.}} *''''Ammariélle 'e sciummo.'''<ref name=nerò>Citato in ''C'era una volta a Napoli'', p. 51.</ref> :''Gamberetti di fiume.'' ::{{spiegazione|Gamberetti del fiume Sarno, erano pescati in passato, quando le acque non erano inquinate. Mescolati con farina di mais, si dava all'impasto una forma di pizza che veniva fritta. La pizza prendeva un colore giallo-arancione molto intenso. Questo piatto poteva sfamare un'intera famiglia.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', pp. 51-52.</ref>.}} *'''Ammesùrate 'a palla!'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. La bellezza della vita nelle parole della tradizione'', vol IV, Youcanprint, Tricase (LE), 2015, [https://books.google.it/books?id=FJ8zCwAAQBAJ&lpg=PA249&dq=ammesurate%20a%20palla&hl=it&pg=PA249#v=onepage&q=ammesurate%20a%20palla&f=false p. 249.] ISBN 9788893212540</ref> :''Misurati la palla!'' ::{{spiegazione|Non fare niente senza riflettere, valuta prima esattamente la situazione e le tue reali possibilità.}} *'''Ammiscà 'a lana c'a seta.'''<ref>Citato in Alessandro Carvaruso, ''Ero single... ora sono I.C.S., Manuale del "nuovo" single'', prefazione di Angela Galloro, Città del Sole, Reggio Calabria, [https://books.google.it/books?id=3wxXAwAAQBAJ&lpg=PT50&dq=a%20lana%20c'a%20seta&hl=it&pg=PT50#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788873516132</ref> :''Confondere (mischiare) la lana con la seta.'' ::{{spiegazione|Confondere cose o persone di ineguale e opposto valore, svalutando le migliori e sovrastimando le peggiori.}} *'''Ammulà 'e diénte.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', Bello ed Erwin, p. 345.</ref> :''Affilare i denti.''<ref>La traduzione è in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', Bello ed Erwin, p. 345.</ref> ::{{spiegazione|Accingersi ad un banchetto sibaritico, ad un lauto pasto.}} *'''Anema 'e Ddio.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 595.</ref> :''Anima di Dio.'' ::{{spiegazione|Il bambino.}} *'''Annuzzà 'ncànna.'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref> :''Restare bloccato in [[gola]], non poter ingoiare.'' ::{{spiegazione|Sentire una forte frustrazione per non aver potuto ottenere qualcosa.}} *'''Antrasatta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di [[Basilio Puoti]]'', p. 18.</ref> :''All'improvviso.'' *'''Appennere (Pusà) 'e Fierre a Sant'Aloja.'''<ref>Citato in Giacomo Lucchesi, ''Senza Ai ne Bai, (solo www)'', Narcissus, [https://books.google.it/books?id=SU_aCQAAQBAJ&lpg=PA132&dq='e%20fierre%20a%20s.%20Aloja&hl=it&pg=PA133#v=onepage&q&f=false p. 133.]</ref> :''Appendere (posare) i ferri a Sant'Eligio.''<ref>Era consuetudine dei vetturini togliere i ferri ai cavalli anziani non più adatti al traino e collocarli nella Chiesa di S. Eligio come atto di devozione al Santo.</ref>'' '' ::{{spiegazione|Ritirarsi dall'attività lavorativa per raggiunti limiti di età, oppure, aver esaurito il desiderio sessuale per raggiunti limiti di età.}} *'''Appennerse p' 'e felinie.'''<ref name=pekfig/> :''Appendersi alle (per le) ragnatele.'' ::{{spiegazione|Arrampicarsi sugli specchi. Tentare, invano, di giustificarsi con argomenti inconsistenti, insensati, cavillosi, spiegazioni cervellotiche, astrusi sofismi, goffi funambolismi verbali.}} *'''{{NDR|L'}} appesa 'e Pererotta.'''<ref name=nose/> :''La salita di Piedigrotta.'' ::{{spiegazione|L'ernia.}} *'''Appiccià 'na pippa.'''<ref>Citato in Einaudi, Meridiani, 2000, p. 1006.</ref> :''Accendere una pipa.'' ::{{spiegazione|Attaccare, restare invischiati in un discorso interminabile.}} *'''Appila!'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 42.</ref> :''Tura, chiudi!'' ::{{spiegazione|Sta' zitto, non fiatare!}} *'''Appilà' 'a vócca.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano, {{small|Con elementi di grammatica e metrica}}'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?hl=it&id=8nUIAQAAIAAJ&dq=appil%C3%A0+%27a+vocca&focus=searchwithinvolume&q=appil%C3%A0+ p. 52].</ref> :''Tappare, zaffare la bocca.'' ::{{spiegazione|Tappare, turare, zaffare, chiudere − in senso ovviamente figurato − la bocca a qualcuno: eliminare alla radice ogni suo motivo di insoddisfazione, recriminazione, risentimento e lagnanza, dandogli la più ampia soddisfazione. Togliere ogni pretesto per fare critiche o rivolgere accuse.}} *'''Appizzà.'''<ref name=sharp/> :''Conficcare, aguzzare. Ma anche: perdere, rimetterci denaro. '''Nce aggio apizzato denare a zeffunno.'' Ci ho perso, rimesso un sacco di soldi.'' *'''Appizzà le<ref name=epsilon/>recchie.'''<ref name=sharp>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 25.</ref> :'' ''Appizzà 'e recchie.'' Conficcare, aguzzare, appuntare, tendere le orecchie.'' *'''Appizzà ll'uocchie.'''<ref name=sharp/> :''Conficcare, appuntire gli occhi. Aguzzare lo sguardo. '' *'''Appójà la<ref name=alfa>In forma corrente: 'a.</ref>libarda.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 52.</ref> :''Appoggiare l'alabarda.'' ::{{spiegazione|''Appójà 'a libarda'': Mangiare a casa altrui, senza fare le spese.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 52.</ref>Mangiare a scrocco. Mangiare a scrocco in modo esoso.}} *'''Arato chiatto<ref>Grasso.</ref>'''; '''a rrecchie<ref>Orecchie.</ref>'''; '''appezzuto<ref>Appuntito, aguzzato.</ref>'''.<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 100.</ref> :''Aratro a mano a scure; ad orecchioni; a piccone.''<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 100.</ref> *'''Arbanno juorno.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 23.</ref> :''Albeggiando giorno'' ::{{spiegazione|All'alba.}} *'''Arcenfanfaro.'''<ref>Citato in Raffaele D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 55.</ref> :''Fanfarone. Chiacchierone. Capintesta. Sopracciò. Caporione.'' *'''Armammece e gghiate!'''<ref name=chiachiello>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 111.</ref> :''Armiamoci e andate!'' *'''Armato a rasulo.'''<ref>Citato in D'Ambra, Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri, p. 307.</ref> :''Armato di [[rasoio]].'' ::{{spiegazione|Armato fino ai denti. Pronto ad agire con la massima determinazione.}} *'''Arrasso sia.'''<ref name=away>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 28.</ref> :''Discosto, lontano sia.'' ::{{spiegazione|Formula deprecatoria: Non sia mai.}} *'''Arravogliacuosemo<ref>Arravoglià:avvolgere; in senso figurato ingannare, infinocchiare. {{cfr}}Vocabolario napolitano-italiano: tascabile, p. 28. </ref>.'''<ref name=away/> :''Truffa, frode, raggiro, furto.'' *'''Arrostere 'o ccaso cu 'o fummo d<nowiki>'</nowiki>'a cannela.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 51.</ref> :''Arrostire (affumicare)il formaggio con il fumo della candela.'' ::{{spiegazione|Essere in miseria o: svolgere un'attività, realizzare un'opera con mezzi assolutamente inadeguati.}} *'''Articolo quinto «Chi tène 'mmano ha vinto».'''<ref>Citato in Alberto Di Majo, ''Che fai... li cacci?: I dissidenti e la fine della democrazia'', prefazione di [[Luigi Bisignani]], Imprimatur, Reggio Emilia, 2015, [https://books.google.it/books?id=_tekCgAAQBAJ&lpg=PT54&dq=articolo%20quinto%20chi%20tene%20mmano%20ha%20vinto&hl=it&pg=PT54#v=onepage&q&f=false] ISBN 978 88 6830 322 8 </ref> :''Articolo quinto: chi ha in mano (possiede) ha vinto.'' ::{{spiegazione|Chi possiede, ad esempio denaro, è in notevole vantaggio e detta legge.}} *'''Ascì da<ref name=α/>sotta.'''<ref>Citato in Enrico Petrella, ''Le miniere di Freinbergh'', Napoli, 1843,[https://books.google.it/books?id=zStEAAAAcAAJ&dq=&pg=PA48#v=onepage&q&f=false p. 48.]</ref> :''Uscire da sotto.'' ::{{spiegazione|''Ascì 'a sotto'': trarsi fuori da una situazione di estrema difficoltà, grave, terribile. Essere stati discepoli (aver avuto come maestro).}} *'''Ascì p' 'a campata.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', p. 44.</ref> :''Uscire per (procurarsi) il necessario per vivere.'' ::{{spiegazione|Andare a lavorare.}} *'''Asciacatascia.'''<ref name=patibolo/> ::{{spiegazione|La lucciola. Dalla formula magica ''asciacatascia'', pronunciata anticamente dai bambini napoletani per catturare '''e luceluce'' le lucciole.<ref name=lightlight>Per la spiegazione {{cfr}} ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2016.</ref>}} *'''{{sic|Assa'<ref>Refuso, in realtà: assa = ((l)assa): lascia.</ref>}} fa' 'a Maronna.'''<ref name=odigitria/> :''Lascia fare alla Madonna.'' ::{{spiegazione|Tutto si è risolto per il meglio; meno male oppure benissimo, è stata la Madonna a disporre tutto per il meglio!}} *'''Asseccà mazzate.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', 1880, n. 17, anno V, [https://books.google.it/books?id=yC5X1P8clIAC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=Assecc%C3%A0%20mazzate&hl=it&pg=PT220#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref> :''Letteralmente: seccare, prosciugare percosse.'' ::{{spiegazione|Buscarne di santa ragione.<ref name=heilig>La spiegazione è in Raffaele Viviani, ''Trentaquattro commedie scelte da tutto il teatro'', p. 819.</ref>}} *'''Assiccà<ref>Asseccà.</ref> 'o mare cu 'a cucciulella.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', p. 93.</ref> :''Prosciugare il mare con la conchiglietta.'' ::{{spiegazione|Perseguire un obiettivo impiegando mezzi manifestamente inadeguati.}} *'''{{NDR|L'}} Assistito'''<ref name=Pitagora>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 85.</ref> o ''''O cabbalista.'''<ref name=Pitagora/> ::{{spiegazione|Il cabalista, detto anche ''assistito'' perché creduto dal popolo in possesso del dono della divinazione a lui specialmente concesso, il cabalista dava numeri da giocare al lotto in cambio di un modesto compenso.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 85.</ref>}} *'''Astreco e cielo.'''<ref>Citato in Cosimo Aruta, ''Il '68 di un borghese riveduto e corretto'', Pellegrini, Cosenza, stampa 2005, [https://books.google.it/books?id=Y8SPIc7kGpQC&lpg=PA45&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45].</ref> :''Solaio e cielo.'' ::{{spiegazione|''Casa astreco (o asteco) e cielo.'' Abitazione, alloggio all'ultimo piano di un immobile.}} *'''Auciello 'ngaiola.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 238.</ref> :''Uccello in gabbia.'' ::{{spiegazione|Il detenuto, nel gergo della malavita antica.}} *'''Aumma aumma.'''<ref>Citato in Mariano Maugeri, ''Tutti gli uomini del viceré'', Rizzoli, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=VacxAAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT166&dq=&pg=PT166#v=onepage&q&f=false p. 166]. ISBN 9788858653609</ref> ::{{spiegazione|Di nascosto, senza dare nell'occhio, segretamente, molto segretamente.}} *'''Avanzà 'o pede.'''<ref name="marsh!">Citato in Francesco Silvestri, ''Teatro'', ''Una rosa, due anime, tre angeli, quattro streghe'', Gremese Editore, Roma, 2000, [https://books.google.it/books?id=SATDP9aY2mEC&lpg=PA61&dq=&pg=PA61#v=onepage&q&f=false p. 61]. ISBN 88-7742-450-8 </ref> :''Avanzare il piede'' ::{{spiegazione|Affrettare il passo. Affrettarsi.}} *'''Avanzaie Garibarde, avanze pure tu!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 124.</ref> :''Avanzò [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], avanza anche tu!'' ::{{spiegazione|Giocando sul doppio significato del verbo ''avanzà'': avanzare, come Garibaldi nel 1860 e "avanzare" nel senso di essere creditore, si dice scherzosamente al commerciante che si intende comprare a credito.}} *'''{{sic|Avè}} no lippeco de<ref name=epsilon/>friddo.'''<ref name=shiver>Citato in ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 149.</ref> :''Avere un tremito di freddo.'' ::{{spiegazione|''Avé nu lippeco 'e friddo.'': avere un tremito di freddo. Avere un brivido.}} *'''{{sic|Avè}} quaccheduno a ttaglio.'''<ref>Citato in ''Lo Lampo'', voll. I e II, n. 30, anno I, 13 settembre 1875, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA87-IA23#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref> :''Avere qualcuno a taglio''. ''{{sic|Avé}} a ttaglio'': avere finalmente qualcuno (o qualcosa) a portata di mano, avere una buona volta l'opportunità di imbattercisi, incontrarlo, raggiungerlo. ''T'aggi' 'a avé a ttaglio!'' ''Ti devo avere a taglio!'': prima o poi dovrai pur capitarmi fra le mani, a tiro, e allora faremo i conti e per te saranno dolori! *'''Avimme cumbinate 'a carrozza, nun cumbinamme u scurriate<ref>'''O scurriato'' è tradotto da Apicella: bacchetta escuriata, che è la ''virga escuriata'', la verga rivestita di cuoio usata dagli antichi romani. {{cfr}} ''Il frasario napoletano'', p. 135., </ref>?'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 135.</ref> :''Abbiamo trovato l'accordo per la carrozza, non ci mettiamo d'accordo per la frusta?'' ::{{spiegazione|Abbiamo raggiunto un accordo su tutti gli aspetti fondamentali, ora vogliamo far fallire tutto per qualche dettaglio di poco importanza?}} *'''Avimmo magnato, avimmo vippeto e c'è trasuto lo<ref name=Ω>In forma corrente:'o.</ref> riesto.'''<ref name=advantage>Citato in Marulli e Livigni, p. 10.</ref> :''Abbiamo mangiato, abbiamo bevuto e c'è entrato (rimasto) in tasca il resto.'' ::{{spiegazione|Il bilancio dell'iniziativa, dell'operazione è stato positivo, vantaggioso.}} *'''Avutà fuoglio.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il patto con l'aldilà'', [https://books.google.it/books?id=tJzeAwAAQBAJ&lpg=PA39&dq=&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.]</ref> :''Girare foglio.'' ::{{spiegazione|Cambiare argomento.}} *'''Azz!'''<ref>Citato in Chiara Gily e Micol Brusaferro, ''Triestini e Napoletani: istruzioni per l'uso'', [https://books.google.it/books?id=3yEnDwAAQBAJ&lpg=PT61&dq=fa%20o%20zeza&hl=it&pg=PT61#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Caspita! Accidenti!'' *'''Azzeccarse comm'a na sanguetta.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 50.</ref> :''Attaccarsi come una [[sanguisuga]].'' ::{{spiegazione|Seccare, annoiare smisuratamente, inesorabilmente.}} *'''Azzuppàrse 'o ppàne.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32].</ref> :''Inzuppar(ci)si, intinger(ci)si il pane.'' ::{{spiegazione|Spassarsela, godersela un mondo; trovare grande gusto nell'attizzare e rinfocolare liti.}} ==B== *'''Babbasone.'''<ref>Citato in Luigi Manzo, p. 8.</ref> :''Uomo grosso ed idiota, grosso e babbeo.'' *'''{{NDR|'O}} Begriffo.''' :''Il Begriff.<ref>''Der Begriff'': Il concetto (la Ragione, l'Idea) che crea il mondo, nel senso dell'idealismo hegeliano.</ref>'' ::{{spiegazione|''E begriffe'': così erano chiamati i sostenitori napoletani della filosofia di Hegel che nel 1860 dopo il Plebiscito entrarono in grandissimo numero nell'Università di Napoli contrapponendosi aspramente ai giobertiani: "I partigiani del ''Begriff'' essendo più giovani, avevano più spesso il di sopra in questi filosofici tornei. Onde divennero in breve il terrore dei proprietari di caffè delle Puglie e della Calabria, che al vederli avvicinarsi gridavano ai garzoni: ''Chiudite, ca stanno venenno 'e Begriffe!'' Nacque così il termine di Begriffo per indicare i fedeli e i fanatici del dio ''Begriff''" ([[Adriano Tilgher]])}} *'''Bell'e bbuono.'''<ref>Citato in [[Alessandro Siani]], ''Un napoletano come me'', BUR, Milano, 2011, [https://books.google.it/books?id=LhziDiCj9ZMC&lpg=PP1&dq=Un%20napoletano%20come%20me&hl=it&pg=PT107#v=onepage&q&f=false]ISBN 9788858619896</ref> :''All'improvviso.'' *'''Bellu mobile.'''<ref name="furniture">Citato in Amedeo Caramanica, ''Gli angeli guerrieri della terra dei fuochi'', Rogiosi, 2016, [https://books.google.it/books?id=V_nxDAAAQBAJ&lpg=PT114&dq=&pg=PT114#v=onepage&q&f=false p. 114]. ISBN 978-88-6950-175-3</ref> :''Bel mobile.'' ::{{spiegazione|Persona piena, colma di qualità negative. ''È bello 'o mobbile!'': (in senso antifrastisco) È proprio un bel personaggio! Come no, come no, davvero una gran bella persona!}} *'''[[w:Bene mio e core mio|Bene mio e core mio]].''' :''[[Bene]] mio e cuore mio.'' ::{{spiegazione|Fare ''bene mio e core mio'' è il modo di agire dell'ipocrita che simulando un forte e disinteressato affetto per una persona e di averne a cuore gli interessi, mira in realtà unicamente a perseguire i propri egoistici scopi.}} *'''Bona mana a ffà zéppele.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref> :''Buona mano a fare zeppole.'' ::{{spiegazione|''Tene 'na bona mana a ffà zeppele'': ha una buona mano a fare zeppole. Si dice con ironia di chi è del tutto incapace di generosità, di un avaro inveterato.}} *'''Bona pezza.'''<ref name=chiffon>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 31.</ref> :''Buona stoffa, buono straccio.'' ::{{spiegazione|Furfante, canaglia, manigoldo.}} *'''Bona notte ai sunature!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref> :'''Bonanotte 'e sunature!'''<ref>Citato in Vincenzo Caso, ''Dizionarietto tascabile napolitano-italiano'', Stabilimento Tipografico Lanciano e Pinto, Napoli, 1896, [https://books.google.it/books?id=s7dGAQAAMAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA335#v=onepage&q&f=false p. 335].</ref> :''Buonanotte ai suonatori!'' ::{{spiegazione|Tutto è finito, non c'è più niente da fare, non c'è più speranza.}} *'''Bonanotte 'o sicchio!'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il morto supplente'', [https://books.google.it/books?id=kp3eAwAAQBAJ&lpg=PA68&dq=&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68]</ref> :''Buona notte al secchio.'' ::{{spiegazione|Finito per sempre in fondo al pozzo: la cosa è senza rimedio.}} *'''Bona notte ai sunature!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 156.</ref> :''Buonanotte ai suonatori!'' ::{{spiegazione|Tutto è finito, non c'è più niente da fare, non c'è più speranza.}} *'''{{NDR|'E}} Bone 'nzateche.'''<ref>Citato in Giuseppe Taverna, ''Le prime letture de' fanciulli, {{small|Nuova edizione rifatta e illustrata per le cure dell'avv. Elio M. Fanelli}}'', Stamperia amministrata da A. Agrelli, Napoli, 1843, [https://books.google.it/books?id=uGYFmSOspjQC&dq=&pg=RA1-PA107#v=onepage&q&f=false p. 107].</ref> :Letteralmente: ''Le pustole selvatiche.'' ::{{spiegazione|Il vaiolo selvatico o ravaglione. La varicella.}} *'''{{NDR|'O}} Bosco.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 162.</ref> :''Il bosco.'' ::{{spiegazione|Via Toledo, nel gergo della malavita antica.}} *'''{{NDR|'Na}} Bubbazza.'''<ref>In Colomba R. Andolfi, ''Chicchi di grano'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PP1&dq=Colomba%20R.%20Andolfi&hl=it&pg=PA132#v=onepage&q&f=false p. 132.] ISBN 88-6042-114-4</ref> :Un intruglio. *'''Buone manche pe se fà mpennere.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano, I'', p. 164.</ref> :''Buono neppure per farsi impiccare.'' ::{{spiegazione|Una persona assolutamente insignificante, completamente inutile.}} *'''Buono sì, ma fesso no.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 57.</ref> :''Sono buono, non però sprovveduto.'' ::{{spiegazione|Ho capito chiaramente che mi si vuole imbrogliare.}} *'''Buongiorno Signo’ '''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 57.</ref> :''Buongiorno Signora'' ::{{spiegazione|Il saluto dell’emigrante che al rientro cerca disperatamente l’integrazione.}} ==C== *'''C' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'''<ref>Citato in Salvatore Maturanzo, ''Giovanni Cena e l'espressionismo sociale. {{small|Antologia di poesia italiana d'ispirazione sociale con un saggio sul poeta e il poema intorno alla conquista della luna}}'', La Prora, Milano, 1973, [https://books.google.it/books?hl=it&id=UU2yAAAAIAAJ&dq=cu+%27o+chiummo+e+cu+%27o+cumpasso.&focus=searchwithinvolume&q=chiummo p. 843].</ref> :''Col [[filo a piombo]] e col compasso.'' ::{{spiegazione|Con estrema attenzione e meticolosa precisione. Es.: ''Parlà c' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'' Misurare bene le parole, parlare soppesandole. ''Jì c' 'o chiummo e c' 'o cumpasso.'' Andare (operare) con estrema attenzione, metodica precisione.}} *'''Ca ssotto nun ce chiove, jevano ricenne 'e pisci sott'all'acqua.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', p. 15.</ref>{{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}} :''Qui sotto non ci piove, andavano dicendo i pesci sott'acqua.'' ::{{spiegazione|Non sono disposto a dimenticare ed alla prima occasione mi vendicherò.}} *'''Cacchio cacchio'''.<ref>Alternativa più discreta, più velata per : cazzo.</ref><ref>Citato in Oscar Glioti, ''Fumetti di evasione. {{small|Vita artistica di Andrea Pazienza}}'', Fandango, 2009, [https://books.google.it/books?id=HIxEAQAAIAAJ&q=cacchio+cacchio&dq=cacchio+cacchio&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjN1Jr7oLHtAhWDCewKHfOBAuk4FBDoATAJegQICRAC p. 258]. ISBN 9788860441300</ref> :''Strano strano.'' ::{{spiegazione|Si dice di chi con lentezza ed indifferenza simulate, con un'aria da nulla, si prepara a fare del male, ad arrecare danno.}} *'''Caccia' fuoco pe' l'uocchie.'''<ref name=glue /> :''Gettare (tirare fuori) fuoco dagli (attraverso gli) occhi.'' ::{{spiegazione|Essere adirato. Impiegato anche come [[w:iperbole (figura retorica)|iperbole]].}} *'''Cafè carreco.''' '''Cafè corretto.''' '''Cafè lasco.'''<ref name=Brigida>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 122.</ref> :''Caffè carico (forte), caffè corretto (con qualche goccia di anice) "lento" (lungo, leggero)''. *'''Cafè 'e notte e ghiuorno.'''<ref name=Brigida/> :''Caffè di notte e giorno.'' ::{{spiegazione|Caffè aperti per ventiquattro ore su ventiquattro.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 122. I più famosi erano il ''Nozze d'argento'' a Portacarrese, la ''Croce di Savoia'' e il ''Don Petruccio'' alla [[Pignasecca]] {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 122.</ref>}} *'''Cafeamus.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 63.</ref><ref name=Brigida/> :''[[w:|Gazebo]].''<ref>Dall'inglese ''coffee house'' (caffetteria). {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 63.</ref> *'''Cammina jappica jappica.'''<ref name=japjap>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 105.</ref> :''Cammina piano, passo dopo passo.'' ::{{spiegazione|Non precipitarti.}} *'''Campà annascuso d' 'o Pateterno.'''<ref>Citato in Luca Meldolesi, ''Milano-Napoli: prove di dialogo federalista'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=klnLs3DJKiIC&lpg=PA136&dq=annascuso%20d'%20'o%20pateterno&hl=it&pg=PA136#v=onepage&q&f=false p. 136]. ISBN 978-88-6042-767-0</ref> :''Vivere di nascosto dal Padreterno.'' ::{{spiegazione|Vivere come riuscendo ad occultarsi agli stessi occhi di Dio: vivere facendo sì che resti un impenetrabile mistero, un enigma insondabile da dove mai, in che modo si traggano mezzi economici tali da sostenere un tenore di vita che oltrepassa ampiamente, visibilmente le proprie possibilità. Si potrebbe − [[w: mutatis mutandis|mutatis mutandis]] − anche dire così: "Si tratta di un indovinello, avvolto in un mistero all'interno di un enigma." ([[Winston Churchill]])}} *'''Campà justo justo.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 63.</ref> :''Vivere giusto giusto ("preciso" "preciso").'' ::{{spiegazione|Avere appena di che vivere, solo quello che è strettamente necessario.}} *'''Cane di Macanza.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 66.</ref> :''[[w:Gano di Maganza|Gano di Maganza]].'' ::{{spiegazione|Ed anche: traditore.}} *'''Cannéla appennetora.'''<ref name=corteo/> :''Candela appiccatoia (toscano). Era tenuta appesa alla parete.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref>'' *'''Cantà a figliola.'''<ref>Citato in ''C'era una volta napoli'', p. 67</ref> ::{{spiegazione|Gara di canto a responsorio fra due contendenti che, in occasione delle feste patronali, in piedi su sostegni – sovente botti – davanti al pubblico che decideva con il suo favore il successo, si rivolgevano reciprocamente astrusi quesiti sui particolari più minutamente dettagliati relativi alla vita di San Guglielmo da Vercelli, fondatore del tempio e del convento di Montevergine e del Goleto Presso Sant'Angelo dei Lombardi. Le risposte, come le domande, erano cantate.<ref>{{cfr}} più in dettaglio ''C'era una volta Napoli'', p. 67.</ref>}} *'''Cantà a ffronna 'e limone.'''<ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 59.</ref> :''Cantare a fronda di limone.'' ::{{spiegazione|Come il ''cantà a figliola'' è un canto improvvisato connesso alla Festa di Montevergine. Se ne servivano, inoltre, parenti o amici per trasmettere messaggi ai detenuti.}} *'''Capa allerta.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 28.</ref> :''"Testa eretta."'' ::{{spiegazione|Testa calda, testa matta, persona capricciosa, focosa.}} *'''Capa 'e zì Vicienzo.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref> :''Testa di zio Vincenzo.'' ::{{spiegazione|Corruzione dell'espressione latina: ''caput sine censu'', che designa il nullatenente.<ref>''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref>}} *'''Capa sciacqua.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 360 </ref> <ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 34.</ref> ::{{spiegazione|Testa o zucca vuota, cervello d'oca.<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 360.</ref>}} *'''Càpe 'e pèzze.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45.]</ref> :''Teste di pezze.'' ::{{spiegazione|Con connotazione spregiativa: le suore.}} *'''{{NDR|'O}} Capitone senza rècchie.'''<ref>Citato in Rotondo, ''Proverbi napoletani'', p. 165.</ref> :''Il capitone senza orecchie.'' ::{{spiegazione|Il pene.}} *'''Capo 'e semmana.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 490.</ref> :''Capo di settimana.'' ::{{spiegazione|Lunedì.}} *'''Caporà è muorto l'Alifante.'''<ref>Citato in Pietro Belisario, ''La Botte del Diavolo'', Fratelli Criscuolo, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=qHIiTgA6QIAC&dq=capor%C3%A0%20%C3%A8%20muorto%20'alifante&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Caporale, è morto l'elefante.'' ::{{spiegazione|È finita la pacchia.<ref>Si tramanda un aneddoto relativo a un caporale colpito da invalidità che fu incaricato della custodia di un elefante donato dal Sultano a Carlo di Borbone. Il comodo incarico finì con la morte dell'elefante.</ref>}} *'''Carnetta.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 110. </ref> ::{{spiegazione|Uomo malvagio, duro, spietato, crudele.}} *'''Carrecà lo<ref name=Ω />puorco.'''<ref>Citato in [[Niccoló Capasso]], ''Varie poesie'', [https://books.google.it/books?id=NBw0AQAAMAAJ&pg=PA111&dq=&sa=X&ved=0ahUKEwiDsMiDkvjfAhUP16QKHU8ZATgQ6AEIKTAA#v=onepage&q&f=false p. 111].</ref> :''Caricare il porco.'' ::{{spiegazione|''Carrecà 'o puorco'': Aggiungere insolenze ad insolenze, insulti ad insulti rincarando sempre più la dose.}} *'''[[Carta]] canta ncannuolo.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 98.</ref> :''Carta canta nel cannello.''<ref>La frase vien dall'uso de' giovani provinciali che addottoratisi nell'Università, portano a casa la laurea arrotolata in un cannellone di latta. {{cfr}} ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 98.</ref> ::{{spiegazione|La cosa è certa, le prove sono solide ed inconfutabili.}} *'''Carta janca.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', [https://books.google.it/books?id=HRK5Tw5COm0C&hl=it&pg=RA1-PA153#v=onepage&q&f=false p. 153.]</ref> :''Carta bianca.'' ::{{spiegazione|Innocente, senza malizia.}} *'''{{NDR|'O}} Carucchiaro.'''<ref>Citato in Glejieses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 124.</ref> :''L'avaro.'' *'''''Casa a ddoje porte.''''' (da [[Giambattista Basile]], ''Muse napolitane'', IV<ref name=cross/>) :''Casa a due porte.'' ::{{spiegazione|Una casa che non gode di buona reputazione: il doppio ingresso si rivela particolarmente conveniente per il coniuge inquieto, disinvolto, dedito ad attività extraconiugali: entrare discretamente e svignarsela in tutta impunità e sicurezza non è difficile. Facilità d'accesso, vie di fuga agevoli, fluidità di "traffico", flessibilità d'utilizzo, discrezione, innegabili vantaggi di una casa con doppia entrata. A scapitarne, purtroppo, è l'onorabilità della dimora che, dal complesso delle attività che vi fervono, risulta alquanto offuscata, decisamente compromessa.}} *'''{{NDR|'O}} Casale 'e Nola.'''<ref>Citato e spiegato in De Falco, ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref> :''Il Casale di Nola.'' ::{{spiegazione|Il fondo schiena.}} *'''Casale sacchiato.'''<ref>Citato in Mineco Piccinni (Domenico Piccinni) ''Dialochielle, favolelle, e autra mmesca de poetece componemiente'', vol. II, Dalla Stamperia della Società Tipografica, Napoli, 1820, [https://books.google.it/books?id=NwIH3LhQ4iAC&dq=Dialochielle%2C%20favolelle%2C&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68]</ref> :''Casale saccheggiato.'' ::{{spiegazione|Stanza, ambiente in cui regna incontrastato il totale disordine, l'ingovernabile confusione, il caos.}} *'''Cascetta 'e pulimmo.'''<ref name=shoeshine>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 10.</ref> :''Cassetta, scatola da lustrascarpe.'' ::{{spiegazione|''Cascetta 'e polimmo'' – dalla forma parallelepipeda del busto che lo effigia – è l'ingiuria con cui le "parenti" inveiscono con estrema confidenza contro [[San Gennaro]] per spronarlo a compiere il miracolo della liquefazione del suo sangue se esso tarda a manifestarsi.}} *'''Caso cellese.'''<ref name=pizzica>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 50.</ref> ::{{spiegazione|Antica locuzione riferita forse al formaggio piccante. (''cellecuso''<ref>"Solleticoso" da ''cellecà''' o ''cellechià<nowiki>'</nowiki>'', solleticare.</ref>, secondo Enrico Malato<ref name=sick>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 50.</ref>}}) *'''Caso cuotto cu ll'uoglio.'''<ref>Citato in [[Ferdinando Russo]], ''A paranza scicca'', presentazione di [[Enzo Moscato]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 2000, [https://books.google.it/books?id=du_8gwgM4fQC&lpg=PP1&dq=Ferdinando%20Russo&hl=it&pg=PA15#v=onepage&q&f=false p. 15]. ISBN 88-7188-365-9</ref> :''Formaggio cotto con l'olio.'' ::{{spiegazione|Due persone assolutamente estranee sia per parentela che per affinità. "'''''Caso cuotto co' ll'uoglio''''', ''frase vivacissima del nostro dialetto, colla quale s'intendono due che nulla abbiano, o abbiano avuto di comune fra loro, forse perché il formaggio (''caso'') che serve per tante vivande è così eterogeneo all'olio, che ancor<ref>Anche se.</ref> esso è molto adoperato nella cucina, da non poter essere mai cotti insieme.''<ref>Da ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 483.</ref>"}} *'''Castagnelle p'abballà.'''<ref>Citato in Luigi Manzo, ''Dizionario domestico napoletano e toscano'', Tipografia Marchese, Napoli, 1864<sup>2</sup>, [https://books.google.it/books?id=JcQ1tE3POpQC&dq=Luigi%20Manzo%20vocabolario%20domestico&hl=it&pg=PA14#v=onepage&q&f=false p. 14]</ref> :''Castagnette per ballare.'' ::{{spiegazione|Le nacchere.}} *'''Cavaliè, 'a capocchia!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 211.</ref> :''Cavaliere, il glande!'' ::{{spiegazione|Formula di derisorio riguardo impiegata per ridimensionare chi si dà eccessiva importanza o ha un atteggiamento borioso, spocchioso (il glande è qui menzionato come sinonimo di stupidità). Al ''Cavalié'' si può sostituire il nome della persona derisa. Se, come prevedibile, l'interessato non è di animo stoico, è possibile la replica: '''Te va ncule e se scapocchia, e se fa tante na capocchie!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 211.</ref>: ''(Il summenzionato glande, descrivendo un'inusitata traiettoria) ti va "a tergo" e si danneggerà fino al distacco totale dalla sede anatomica di origine; distacco e "residenza" nella nuova sede peraltro pressoché irreversibili, giacché, una volta avvenute, per buona misura, "se fa tante na capocchie!", esso cioè si enfierà, tumefacendosi nella maniera più abnorme.''}} *'''{{NDR|'O}} cazone a zompafuosso.'''<ref>Citato in Massimo Maraviglia, ''Album Napoli'', Flaccovio, Palermo, [https://books.google.it/books?id=MeZOAAAAMAAJ&q=cazone+a+zompafuosso&dq=cazone+a+zompafuosso&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj2ueXK8_3lAhUEPewKHSabCdYQ6AEIMjAB p. 35].</ref> :''I [[pantaloni]] "a saltafosso".'' ::{{small|I pantaloni alti alla caviglia.}} *'''Cazzillo 'e re <ref>O: ''cazzillo'', ''cazzitiello {{sic|di}} re'', ''pinto'', ''pinto 'e re.'' {{cfr}} ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', p. 77.</ref>.'''<ref>Citato in Arturo Palombi e Mario Santarelli, ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', [https://books.google.it/books?id=-r6rEuosIssC&lpg=PP1&dq=Arturo%20Palombi%2C%20Mario%20Santarelli&hl=it&pg=PA77#v=onepage&q&f=false p. 77] </ref> :''Piccolo membro di re.'' ::{{spiegazione|[[w:Coris julis|Donzella]].<ref>La spiegazione è in ''Gli alimenti commestibili dei mari d'Italia'', p. 77.</ref>}} *'''Cca 'e ppezze e cca 'o ssapone.'''<ref>Citato in Glauco M. De Seta, ''La casa del nonno. Ipermetropia della memoria'', Enter Edizioni, Cerignola (FG), 2013, [https://books.google.it/books?id=hrvPBJVbN1gC&lpg=PA39&dq=CCA%20'E%20PPEZZE%20E%20CCA%20'O%20SSAPONE&hl=it&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.] ISBN 978-88-97545-00-2</ref><ref>Citato, con lezione quasi identica: '''Ccà 'e ppezze e ccà 'o ssapone.''' in ''C'era una volta Napoli'', p. 24.</ref> :''Qui gli stracci, gli abiti smessi e qui il sapone.'' ::{{spiegazione|Patti chiari: soldi (o lavoro) contro merce subito. Pagamento immediato, non vendo (o lavoro) a credito.}} *'''Ccà 'nce vò 'o campaniello d' 'a parrocchia.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini, Milano, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ce+vo%E2%80%99+%E2%80%99o+campaniello+d%E2%80%99+%E2%80%99a+parrocchia&dq=ce+vo%E2%80%99+%E2%80%99o+campaniello+d%E2%80%99+%E2%80%99a+parrocchia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwii9ujy5f_kAhWgxMQBHfdZDw4Q6AEIKDAA p. 33].</ref> :''Qui ci vuole il campanello della parrocchia.'' ::{{spiegazione|Campanello molto sonoro, necessario, figuratamente, per rintracciare, ritrovare persona o cosa introvabile, irreperibile.}} *'''Cca nisciuno è fesso.'''<ref>Citato in L.R. Carrino, ''A Neopoli nisciuno è neo'', Laterza, Roma/Bari,[https://books.google.it/books?id=Or2ODAAAQBAJ&lpg=PT60&dq=cca%20nisciuno%20%C3%A8%20fesso&hl=it&pg=PT60#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788858104125</ref> :''Qui nessuno è ingenuo.'' *'''Cca se ferma u rilorge!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 215.</ref> :''Qui si ferma l'orologio!'' ::{{spiegazione|È il massimo, l'eccellenza assoluta, il non plus ultra.}} *'''Ccà sotto non ce chiove.'''<ref name=brokegg/> :''Qui sotto non ci piove.'' ::{{spiegazione|Lo si dice puntando l'indice teso della mano destra sotto il palmo della sinistra rivolto verso il basso per dire che il torto subito non verrà dimenticato e che ci si vendicherà non appena se ne presenti l'occasione; magari ''int'a scurdata'', a cose oramai dimenticate, quando meno l'avversario se lo aspetta.}} *'''Ccà stanno 'e {{sic|guaghiune}}<ref>Refuso: in realtà guagliune.</ref> vuoste.'''<ref>Citato in ''La sceneggiata. {{small|Rappresentazioni di un genere popolare}}'', a cura di Pasquale Scialò, Alfredo Guida Editore, Napoli, 88-7188-689-5, [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PA250&dq=ca%20stanno%20%20vuoste&hl=it&pg=PA250#v=onepage&q=ca%20stanno%20%20vuoste&f=false p. 250]</ref> :''Qui ci sono i ragazzi vostri.'' ::{{spiegazione|Io sono a vostra completa disposizione; non dovete far altro che chiedere, ogni vostro desiderio è per me un ordine.}} *'''Cchiú nera d' 'a mezanotte nun po' venì!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, a cura di Guido Davico Bonino, Antonia Lezza, Pasquale Scialò, Guida, Napoli, 1988, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&lpg=PA155&dq=nun%20p%C3%B2%20ven%C3%AC.&hl=it&pg=PA155#v=onepage&q&f=false p. 155.]</ref> :''Più nera della mezzanotte non può venire!'' ::{{spiegazione|Ormai non può andare peggio di così; superato questo momento può solo andare meglio.}} *'''Ce dice.'''<ref name=matches>Citato in Mondadori, Meridiani, 2000, p. 1011.</ref> ::{{spiegazione|Si abbina bene, in modo armonico.}} *'''Cetrulo nzemmentuto.'''<ref>Citato in Ferdinando Galiani e Francesco Mazzarella Farao, ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano, {{small|Con alcune ricerche etimologiche sulle medesime degli Accademici Filopatridi, opera postuma supplita, ed accresciuta notabilmente}}'', Vol. I, Presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=Vocabulario%20delle%20parole%20del%20dialetto%20Napoletano&hl=it&pg=PA97#v=onepage&q&f=false p.97]</ref>' ::{{spiegazione|Cetrulo nzemmentuto è il cetriuolo andato in semenza, che per esser divenuto insipidissimo, non è più atto a mangiarsi. Perciò in senso traslato dinota ''una persona assolutamente stupida, e senza sale in zucca.''}} *'''Cèuze annevate<ref>Gelse nere, rese gelate dal freddo notturno che le ricopriva di un lievissimo velo bianco ('a neve). {{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 50.</ref>.''' :''Gelse ghiacciate, diacce.'' *'''Che arma de<ref name=epsilon />mammeta.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''So masto Rafaele e non te ne ncarrica''', Tipo-litografia e Libreria di L. Chiurazzi, 1869, [https://books.google.it/books?id=nYOBKiDdgNQC&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10].</ref> :''Che anima di tua madre.'' ::{{spiegazione|''Ch'arm' 'e mammeta'': che diavolo, cosa diavolo. ''Tu che arma de mammeta aie fatto?''<ref>Da ''So masto Rafaele e non te ne ncarrica''', p. 10.</ref>''Tu ch'arm' 'e mammeta hê fatto?'': (ma) che diavolo hai fatto? cosa diavolo hai combinato?}} *'''Che ddiece.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref> :''Che dieci.'' ::{{spiegazione|Che cosa grande, grave<ref>La spiegazione è in ''Teatro'', II, p. 95</ref>. Che pezzo di, che gran pezzo di.}} *'''Che m'ammacche<ref>Ammacca': schiacciare.</ref>?'''<ref>Citato in Mondadori, Meridiani, p. 1006.</ref> ::{{spiegazione|Che (frottole) mi stai raccontando? ''Ma che me staje ammaccanno?!'' Ma cosa mi stai raccontando, che razza di assurdità, balle, fandonie vorresti farmi credere?!}} *'''Che se díce? 'E ssàrde se màgnano ll'alíce!'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA202&dq=&hl=it&pg=PA202#v=onepage&q&f=false p. 202].</ref> :''Che si dice? Le sarde si mangiano le alici!'' ::{{spiegazione|Risposta scherzosa o elusiva alla domanda (fatta per curiosità invadente): Che si dice?}} *'''Chella ca guarda 'nterra.'''<ref>Citato in Franco Pastore, ''Masuccio in Teatro: Ex Novellino Masutii, comoediae quattuor'', A.I.T.W. Edizioni, 2014, [https://books.google.it/books?id=n9yZBQAAQBAJ&lpg=PA113&dq=chella%20ca%20guarda%20'nterra&hl=it&pg=PA113#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Quella che guarda a terra.'' ::{{spiegazione|La vagina.<ref>Corrisponde al numero 6 della smorfia napoletana.</ref>}} *'''Chesta è 'a zita e se chiamma Sabella.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 69.</ref> :''Questa (questa che vedi, e solo questa) è la fanciulla e si chiama Isabella.'' ::{{spiegazione|Eccoti quanto mi avevi richiesto, per te non posso altro, non chiedermi altro.<ref>{{cfr}} ''I Proverbi di Napoli'', p. 69.</ref>Più in generale: questa è la situazione e non ci sono alternative, non resta che prenderne atto ed accettarla così com'è. Ci si deve accontentare di ciò che si ha.}} *'''Chi m'a cecato.'''<ref>Citato in ''Viviani'', III, p. 58.</ref> :''Chi mi ha accecato.'' ::{{spiegazione|Chi me l'ha fatto [[azione|fare]].<ref>Spiegazione in ''Viviani'', III, p.58.</ref>}} *'''Chi vene appriesso.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 514.</ref> :''Chi viene dopo.'' ::{{spiegazione|I posteri}} *'''Chi vene appriesso s'u chiagne.'''<ref name=larmes/> :''Chi viene dopo se lo piange.'' ::{{spiegazione|Chi è addietro serri l'uscio, o Chi vien dopo serri la porta. / Saranno altri, quelli che verranno dopo, a sopportarne le conseguenze, a doversela sbrogliare.}} *'''Chiachiello.'''<ref name=littlefish/> ::{{spiegazione|Persona del tutto inconsistente. Eccelle incontrastato nella sua sola autentica dote: le inesauribili, vacue e inconcludenti chiacchiere.}} *'''Chiàgnene pure i pprete r'a via.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 231.</ref> :''Piangono anche le pietre della strada.'' ::{{spiegazione|Al passaggio del corteo funebre piangono non solo le persone, ma anche le pietre della strada. Lo si dice, con enfasi, per dare risalto al dolore che si prova per la morte di una persona stimata e amata.}} *'''Chiappo 'e mpiso.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o_marciappiede'' p. 35.</ref> :''Cappio da impiccato (appeso).'' ::{{spiegazione|Tipo poco raccomandabile, losco; canaglia, malvivente, avanzo di galera, tipo patibolare, pendaglio da forca.}} *'''{{NDR|'A}} Chiarenza.'''<ref name=codex/> :''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>'' il vino.'' *'''Chiavarse 'a lengua 'nculo''' o ''''ncanna'''.<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''[http://www.vesuvioweb.com/it/wp-content/uploads/Giuseppe-Giacco-Vocabolario-napoletano-vesuvioweb.pdf Schedario napoletano]'', ''vesuvioweb.com'', p. 81.</ref> :''Mettersi la lingua nel didietro (o in gola).'' ::{{spiegazione|Essere costretto a tacere perché si ha manifestamente torto o si è in una posizione indifendibile, insostenibile. Usato specie nell'espressione: ''Chiavate 'a lengua 'nculo!'' vale a dire: Taci! Tu parli pure? Non hai argomenti validi, non sei in condizioni di poter parlare, non hai titolo per poter parlare! Sei manifestamente in torto! ''Tu t'avisse sta' sulamente zitto!'' Tu dovresti solo tacere!}} *'''Chillo ca cumbine tutte 'e guaie.'''<ref name=K/> :''Quello che combina tutti i guai.'' ::{{spiegazione|Il [[pene]].}} *'''Chillo 'e coppa.'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA31&dq=&pg=PA31#v=onepage&q&f=false p. 31].</ref> :''Quello di sopra.'' ::{{spiegazione|[[Dio]].}} *'''Chino 'i vacantarìa.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 239.</ref> :''Pieno di vuoto.'' ::{{spiegazione|Si dice ironicamente di qualcosa, come un contenitore, un recipiente, un locale completamente vuoti.}} *'''Chiò chiò parapacchiò, cevezo mio.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli, p. 93.''</ref> ::{{spiegazione|Che gran scioccone sei, amico mio.}} *'''Chiochiaro<ref>Secondo De Ritis da ''Chiochia'', scarpa di fattura grossolana calzata dai pastori abruzzesi. {{Cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref>.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref> :''Persona rozza, goffa, stupida; zotico, tanghero.'' *'''Chisto è nu cataplàsemo 'e semmente 'e lino.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 33.</ref> :''Questo è un [[cataplasma]] di semi di lino.'' ::{{spiegazione|Questo è un uomo noioso e molesto.}} *'''Chiste è u paese 'i Mastu Rafele.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', I, p. 243.</ref> :''Questo è il paese di Mastro Raffaele.'' ::{{spiegazione|Qui ognuno fa i propri comodi, bada esclusivamente al proprio interesse e tutto, di conseguenza, versa nel più completo marasma.}} *'''Chiste so' nummere!'''<ref>Citato in [[Renato De Falco]], ''Per moda di dire, {{small|ovvero Neo-nomenclatura emergente (con qualche riferimento napoletano)}}'', Guida Editori, 2010. ISBN 88-6042-821-1, [https://books.google.it/books?id=_NYrpxDQYUsC&lpg=PP1&dq=Renato%20De%20Falco&hl=it&pg=PA83#v=onepage&q&f=false p. 83].</ref> :''Questi sono [[numero|numeri]]!'' ::{{spiegazione|È successo; sta accadendo qualcosa di così sorprendente, incredibile, inaudito che bisogna (attraverso la [[w:La smorfia napoletana|smorfia]]) tradurlo in numeri e giocarli al lotto! Roba da pazzi, roba da pazzi!}} *'''Ciaccà e medecà.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 57.</ref> :''Ferire (a sangue scagliando una pietra) e medicare.'' ::{{spiegazione|Dire una parola pungente, di critica, di rimprovero ed accompagnarla immediatamente, per attenuarne l'effetto, ad un'altra dolce, carezzevole, amichevole.}} *'''Cicchignacco 'ncopp' â vótta.'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 138.</ref> :''«Cicchignacco» sulla botte.'' :oppure: :'''Cicchignacco 'int'â buttéglia.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', Newton Compton editori, Roma, 2016, p. 101. ISBN 978-88-541-8882-2</ref> :''«Cicchignacco» nella bottiglia.'' ::{{spiegazione|Cicchignacco è il nome con cui veniva venduto sulle bancarelle il «diavoletto di [[Cartesio]]». Locuzione riferita a personaggi di statura non alta e dal portamento goffo.}} *'''Ciceremmuolle.'''<ref>Citato in Volpe ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 73 e Francesco Cherubini, ''Vocabolario milanese-italiano'', Dall'Imp. Regia Stamperia, 1843, vol. 4, [https://books.google.it/books?id=3uY3AQAAMAAJ&dq=ciceremmuolle&hl=it&pg=PA548#v=onepage&q&f=false p.548]</ref> :''[[cece|Ceci]] ammollati.'' ::{{spiegazione|Cerimonie eccessive, moine, salamelecchi. ''Nun fà tutte 'sti ciceremmuolle!'' Non fare tutte queste cerimonie eccessive, tanti (finti) salamelecchi!}} *'''{{NDR|Fà}} Ciento mesure e uno taglio.'''<ref>Citato in Citato in ''Archivio per lo studio delle tradizioni popolari'', Rivista trimestrale diretta da G. Pitrè e S. Salomone Marino, vol. II, Luigi Pedone Lauriel, Palermo, 1883, [https://archive.org/stream/archivioperlost00marigoog#page/n604/mode/2up/search/proverbi+napoletani, p. 597.]</ref> :''(Fare) cento misure e un taglio.'' ::{{spiegazione|Come i sarti che lavorano ripetutamente con metro e gesso prima di tagliare la stoffa, prepararsi con grande, eccessiva meticolosità, indugiando in minuziosi calcoli e prove prima di decidersi ad agire.}} *'''Cinco e ccinco a diece e lo<ref name=Ω/>parrocchiano a quinnece.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 73.</ref> :''Cinque e cinque (sommano) a dieci, e (con) il parroco a quindici.'' ::{{spiegazione|Si dice di chi va a sposarsi in chiesa; il particolare riferimento è al momento del rito in cui gli sposi congiungono le mani davanti al sacerdote che impartisce la benedizione.}} *'''Ciuccio cu 'a varda ncuollo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 450.</ref> :''Asino con il basto addosso.'' ::{{spiegazione|Asino calzato e vestito, persona di crassa ignoranza.}} *'''Ciuccio 'e carretta.'''<ref name=tripalium>Citato in Armando Cenerazzo, ''Rose rosse e rose gialle, {{small|Nuove poesie napoletane}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1957, [https://books.google.it/books?id=lTF7BwXMuq4C&lpg=PA296&dq=Cenerazzo&hl=it&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]</ref> :''Asino di carretta.'' ::{{spiegazione|Uomo che lavora molto duramente.}} *'''Ciuciulià.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 220.</ref> :''Sussurrare, bisbigliare.'' *'''Ciuotto ciuotto.'''<ref>Citato in Salvatore Cerino, ''{{sic|Immenzità}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997, [https://books.google.it/books?id=cQHAzKNaaiEC&lpg=PA70&dq=&pg=PA70#v=onepage&q&f=false p. 70] </ref> :''Sazio sazio (sazissimo). Rimpinzato ben bene. "''Farse ciuotto ciuotto''". Satollarsi, rimpinzarsi.'' *'''Co lo siddivò.'''<ref name=bradipo>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, anno III, 27 aprile 1862, p. 462.</ref> :''Cu 'o siddivò: Con il se Dio vuole.'' ::{{Spiegazione|''Ghire co lo siddivò''<ref name=bradipo/>, in forma corrente: ''Jì cu 'o siddivò'': andare con il se dio Vuole. Agire, operare molto molto a rilento, molto fiaccamente, svogliatamente, senza iniziativa, senza alcuna efficacia, incisività, affidandosi passivamente alla volontà e all'intervento risolutore di Dio.)}} *'''Cola mena a Ciccio e Ciccio 'a mena a Cola.'''<ref name=franknico>Citato in A.F.Th. van der Heijden ''Doodverf'', [https://books.google.it/books?id=yTd4AAAAQBAJ&lpg=PT261&dq=A.F.Th.%20van%20der%20Heijden&hl=it&pg=PT49#v=onepage&q&f=false p. 49]</ref> :''Cola butta a Ciccio e Ciccio la butta a Cola.'' ::{{spiegazione|Gettarsi reciprocamente la colpa addosso. Fare a scaricabarile.}} *'''Comm'a che!'''<ref>Citato in Christopher Wagstaff, ''Italian Neorealist Cinema. {{small|An Aesthetic Approach }}'', University of Toronto Press, Toronto / Buffalo / London, 2007, [https://books.google.it/books?id=nzgzEwEb_fcC&lpg=PA453&dq=&pg=PA453#v=onepage&q&f=false p. 453].</ref><ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 95.</ref> o: '''Comme a chè'''<ref>Citato in ''Lo lampo'', Volumi 1-2, anno I, n. 95, 29- 11- 1875, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&dq=&pg=PA95-IA6#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref> ::{{spiegazione|Eccome! Altro che! Che di più non si può! Es.: '' Fa cavero comm'a cche!'' ''Chiove comm'a che!'' ''È bello comm'a che!'' Altroché se fa caldo! Piove, eccome! È bello, caspita se è bello, come puoi dubitarne!}} *'''Comm'è {{sic|bera}} 'a morte.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 241.</ref> :''Come è vera la morte!'' ::{{spiegazione|''Comm'è vera 'a morte!'' Te / Ve lo giuro, devi / dovete credermi!}} *'''Comme ‘a mettimmo nomme?'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Il commissario'', [https://books.google.it/books?id=_JveAwAAQBAJ&lpg=PA61&dq=guglielmi%20il%20commissario&hl=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Come le mettiamo nome? Come la chiamiamo? Come la battezziamo?'' ::{{spiegazione|Come la mettiamo? Come la risolviamo? E poi che si fa? E adesso che si fa? Come se ne viene, verrà fuori? (col sottinteso che è estremamente difficile se non impossibile trovare una soluzione, venirne fuori ed è quindi mille volte preferibile evitare '''o 'mpiccio'', il guaio.)}} *'''Comme 'avuote e comme 'o ggire, sempe sissantanove è.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi, {{small|Riflessioni sulla saggezza del passato, per un corretto comportamento nel presente}}'', vol. I, Youcanprint Self-Publishing, TRICASE (LE), 9788891115768, [https://books.google.it/books?id=KLECAwAAQBAJ&lpg=PA205&dq=&pg=PA205#v=onepage&q&f=false p. 205]</ref> :''Come lo volti e come lo giri, sempre sessantanove è.'' ::{{spiegazione|La cosa è assolutamente evidente, incontrovertibile, immutabile. Questa è la nuda evidenza, questi sono i fatti, non c'è modo di considerarli, interpretarli altrimenti.}} *'''Comme Dio cumanna.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{small|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Guida, Napoli, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA41&dq=pg=PA41#v=onepage&q&f=false p. 41]</ref> :''Come Dio comanda.'' ::{{spiegazione|A regola d'arte.}} *'''Comme mme suone tu, così t'abballo.'''<ref>Citato in ''Le muse napolitane'', Egloga IX, p. 346.</ref> :''A seconda di come suoni, così io ballo.'' ::{{spiegazione|Prestazioni e compenso devono essere commisurati.}} *'''Comme me vide, me scrive.'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 258.</ref> :''Come mi vedi, (così) mi scrivi.'' ::{{spiegazione|Sono così come mi vedi, non ho nulla da nascondere.}} *'''Comme te piace 'o vino cu' a neve!'''<ref>Citato in Enzo Moscato, ''L'angelico bestiario'', Ubulibri, Milano, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=Q64IAQAAMAAJ&dq=%E2%80%98o+vino+c%E2%80%99%E2%80%98a+neve&focus=searchwithinvolume&q=%E2%80%98o+vino+c%E2%80%99%E2%80%98a+neve p. 111].</ref> :''Come ti piace il vino con la neve (con il ghiacco)!'' ::{{spiegazione|(Di' la verità): questo ti fa tanto divertire, per questo te la stai spassando un mondo! ci stai provando gran gusto!}} *'''Copia cupiella.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{sic|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Alfredo Guida Editore, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA109&dq=&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p.109.]</ref> ::{{spiegazione|Scopiazzatura. ''Fà copia cupiella''. Copiare di nascosto. Scopiazzare.}} *'''Coppa coppa.'''<ref>Citato in [[Adam Ledgeway]], ''Grammatica diacronica del napoletano'', Max Niemeyer Verlag, Tubinga, 2009, [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PA79&dq=coppa%20coppa%20napoletano&hl=it&pg=PA80#v=onepage&q&f=false p. 80.] ISBN 978-3-484-52350-0</ref> :''Proprio sopra.''<ref>La traduzione è in Ledgeway, {{cfr}} ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 80.</ref>. *'''Coppole 'e cazzo.'''<ref>Citato in Bruno Esposito, ''Le avventure di Pāspokaz'', nota introduttiva di [[Roberto Saviano]], NonSoloParole Edizioni, Pollena Trocchia (Na), 2006<sup>1</sup>, [https://books.google.it/books?id=NIBZkE4pkuMC&lpg=PA28&dq=coppole%20'e%20cazzo&hl=it&pg=PA28#v=onepage&q&f=false p. 28]</ref> :"''Berretti di pene.''" ::{{spiegazione|Niente. ''Si nun fatiche te magne coppole 'e cazzo.'' Se non lavori, non mangi un bel niente.}} *'''Coppola e denocchie!'''<ref>Citato in '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', prefazione, p. 6.</ref> :''Berretto alle ginocchia!'' ::{{spiegazione|Giù il cappello!}} *'''{{NDR|'A}} cravatta a rabbà.''' :''La cravatta ''à rabat''. Si adoperava non annodata sul tight<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 89.</ref>.'' *'''Cresemisso'''<ref>Dall'inglese ''Christmas'', Natale. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 99.</ref>'''.'''<ref>Citato, con spiegazione, in ''Del parlar napoletano'', p. 99.</ref> ::{{spiegazione|Regalo natalizio.}} *'''Cricco, Crocco e Manecancino.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=cricco%20crocco%20e&hl=it&pg=PA5-IA59#v=onepage&q&f=false]</ref> :''(I Signori) Martinetto, Gancio e Mano con l'uncino.'' ::{{spiegazione|La [[w:Banda Bassotti|Banda Bassotti]] napoletana. Gente, quindi, da cui stare alla larga.}} *'''Crisce santo.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 87.</ref> :''Cresci santo.'' ::{{spiegazione|Equivalente dell'italiano: Salute! Si dice ai bambini, ai ragazzi (e talvolta, scherzosamente, anche agli adulti) che starnutiscono.}} *'''Cu 'e ppacche dint'a ll'acqua.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Una bufera senza fine'', 2012, [https://books.google.it/books?id=fiDsAwAAQBAJ&lpg=PA75&dq=&pg=PA75#v=onepage&q&f=false p. 75]. ISBN 978-1-291-07197-9.</ref> :''Con le natiche nell'acqua.'' ::{{spiegazione|''Sta' cu 'e ppacche dint'a ll'acqua.'' Essere in grande miseria.}} *'''Cu n'appietto 'e core.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 80.</ref> ::{{spiegazione|(''Appietto 'e core'': Asma.) ''Cu n'appietto 'e core'', con una stretta al cuore.}} *'''Cu n'uocchio frjie 'o pesce 'e cu' 'nato guarda a gatta.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 54.</ref> :''Con un occhio frigge il pesce e con un altro guarda la gatta.'' ::{{spiegazione|''Cu n'uocchio friere 'o pesce e cu' n'ato guardà 'a gatta'' (o anche, in modo più sintetico: ''Friere 'o pesce e guardà 'a gatta''): con un occhio friggere il pesce (seguirne la cottura) e con un altro guardare (sorvegliare) il gatto perché non lo mangi. Eseguire un'operazione, svolgere un compito restando estremamente e costantemente vigilanti.}} *'''Cu' na mano nnanze e n'ata areto.'''<ref>Citato in ''Filumena Marturano'', in [[Eduardo De Filippo]] ''Teatro'', CDE, Milano, stampa 1985, p. 157.</ref> :''Con una mano davanti ed un'altra dietro.'' ::{{spiegazione|(Coprendosi natiche e genitali nudi con le mani: in miseria assoluta, in assoluta perdita, rimettendoci tutto, sconfitti e delusi, senza più prospettive, restando con un pugno di mosche in mano. Si veda, più in dettaglio: ''Fa zita bona''.}} *'''Cu nna fúna 'ncànna.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA97#v=onepage&q&f=false p. 97 Anteprima Google]</ref> :''Con un cappio (fune) alla gola.'' ::{{spiegazione|Fare qualcosa cu nna fúna 'ncànna: per costrizione, contro la propria volontà.}} *'''Cu 'o culo 'a fossa.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 58.</ref> :''Con il sedere nella fossa. Con il piede nella fossa.'' ''Stà cu 'o culo 'a fossa.'' (Essere prossimi alla morte). *'''Cu' 'o ttè' cu' 'o {{sic|nnè}}, cu' 'o piripisso e cu' 'o papariallà!...'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 54.</ref> ::{{spiegazione|Parole puramente onomatopeiche per denotare una persona assai brutta.}}<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 54.</ref> *'''Cu u cavalle 'i San Francische.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 275.</ref> :''Con il cavallo di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]].'' ::{{spiegazione|San Francesco, com'è ovvio, non possedeva cavalli; i piedi erano il solo mezzo di cui disponeva per viaggiare. Andare col cavallo di San Francesco significa quindi andare a piedi.}} *'''Cucchiere appatrunate.''' e '''Cucchiere d'affitte.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 120.</ref> ::{{spiegazione|''Appatrunate'', cocchieri che lavorano alle dpendenze di un proprietario, ''d'affitte'', cocchieri pubblici.}} *'''{{NDR|'A}} Cuccuvaja de<ref name=epsilon/>puorto.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''Pulcinella creduto D.<sup>a</sup> Dorotea pezza a ll'uocchio'', Stabilimento Tipografico dei Fratelli De Angelis, Napoli, 1868, [https://books.google.it/books?id=cbhd1fbnUxoC&dq=&pg=PA11#v=onepage&q&f=false p. 11]</ref> :''La [[Civetta]] di porto.'' ::{{spiegazione|'''A Cuccuvaia 'e puorto'': una donna brutta, senza grazia, che porta male, paragonata alla scultura dell'aquila (scambiata dal popolo per una civetta) con le armi di Carlo V che sormontava la Fontana degli Incanti detta ''Funtana d' 'a cuccuvaja 'e puorto'', la Fontana della civetta di porto, fatta costruire dal viceré Don Pedro de Toledo e collocata in passato in Piazza del Porto conosciuta anche come Piazza dell'Olmo.<ref>{{cfr}} più estesamente Aurelio De Rose, ''Le Fontane di Napoli'', Newton Compton Editori, Roma, 1994, p. 52. ISBN 88-7983-644-7 </ref>}} *'''Cule mpeciate.'''<ref>Citato e spiegato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 517.</ref> :''Sederi impeciati.'' ::{{spiegazione|Antica locuzione per dire: gli Inglesi "''perché sedendo sempre sul bordo delle navi i loro calzoni son macchiati di pece''<ref>In ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 517.</ref>."}} *'''Cumeta.'''<ref name=patibolo/> :''Aquilone.'' ::{{spiegazione|Ma anche: [[w:|Lucanus cervus|cervo volante]]<ref name=lightlight/>.}} *'''Cummatrella.'''<ref name=patibolo/> :''Comarella.'' ::{{spiegazione|Ma anche: [[w:Mustela nivalis|donnola]], umanizzata come: "piccola donna"<ref name=lightlight/>.}} *'''Cuncià 'ncordovana.'''<ref name=toscodueseisei/> :''Conciare alla maniera cordovana''. ::{{spiegazione|Maltrattare qualcuno con maleparole o atti fisici. Si riferisce alla cordovana, pelle di capra conciata a Cordova, un tempo molto costosa.}} *'''Cuntà' 'e pìle d<nowiki>'</nowiki>'o cùlo.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 262.</ref> :''Contare i peli del sedere.'' ::{{spiegazione|Rivedere le bucce.}} *'''{{NDR|'A}} Cunzèrva 'e pummaròla.'''<ref name=tomato>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 62.</ref> :''La conserva di pomodoro.'' ::{{spiegazione|Passato di pomodoro che in passato veniva esposto d'estate al sole. La lunga esposizione al sole estivo si protraeva fino a che il passato di pomodoro non si fosse ristretto al massimo e rappreso quanto bastava. Non una qualsiasi conserva di pomodoro, dunque, se: " [...] quando una punta di cucchiaio di quella rossa poltiglia si mescolava alla pasta con fagioli (non escluso un pizzico di pepe) o al ragù (che bisognava far ''pippiare'' per molte ore), allora si creavano i motivi per esaltare la Divina Provvidenza<ref>Da ''C'era una volta Napoli'', p. 62.</ref>."}} *'''Cuoncio cuoncio.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 156.</ref> :''Piano piano, cautamente, garbatamente.'' *'''{{NDR|'O }} Cuónzolo''' e a Napoli '''{{NDR|'O }} Cunzuólo.'''<ref name=locagua/> ::{{spiegazione|<nowiki>'</nowiki>''O cuónzolo'': pranzo offerto dai parenti ad una famiglia colpita da un lutto come consolazione per il dolore ed il digiuno sofferti. A Napoli prendeva il nome di <nowiki>'</nowiki>''o cunzuólo'': dono di pesci offerto ai familiari all'uscire del defunto dalla casa.<ref name=cons/>}} *'''Cuopp'allesse.'''<ref>Citato in Giovanni Chianelli, ''{{sic|neapolitan}} express: pizza e cibi di strada'', testo di Giovanni Chianelli, traduzioni di Phil Taddeo, Rogiosi, 2016, [https://books.google.it/books?id=t7XfDQAAQBAJ&lpg=PA83&dq=cuopp'allesse&hl=it&pg=PA83#v=onepage&q&f=false p. 83]. ISBN 978-88-6950-194-4</ref> :''Involto di castagne lesse'' ::{{spiegazione|L'umidità delle castagne deforma e affloscia il cartoccio che in più si tinge di macchie scure: Una donna priva di grazia e di bellezza.}} *'''Curnuto e mazziato.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro IV'', a cura di Guido Davico Bonino, Antonia Lezza e Pasquale Scialò, Guida, Napoli, 1989, [https://books.google.it/books?id=4l3brCK8eskC&lpg=PA581&dq=Curnuto%20e%20mazziato.&hl=it&pg=PA581#v=onepage&q&f=false p. 581.]</ref> :''Cornuto e bastonato'' ::Il danno e, in più, anche le beffe. *'''Curto e male 'ncavato.'''<ref>Citato in [[Antonella Cilento]], ''Bestiario napoletano'', Laterza, Roma-Bari, 2015, [https://books.google.it/books?id=a3eODAAAQBAJ&lpg=PT36&dq=Curto%20e%20male%20'ncavato..&hl=it&pg=PT36#v=onepage&q=Curto%20e%20male%20'ncavato..&f=false] ISBN 9788858120323</ref> :''Basso e cattivo.'' ==D== *'''D. Luigi'''.<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 163.</ref> :''Don Luigi.'' ::{{spiegazione|Il portazecchini, il portamonete, nel gergo della malavita antica.}} *'''Da Vattro a Tile.'''<ref>Citato in ''Collezione di tutti i poemi in lingua Napoletena'', Vol. 23, [https://books.google.it/books?id=LXAtAAAAMAAJ&dq=Napoletena%2C%20Volume%2023&hl=it&pg=PA52#v=onepage&q&f=false p. 52]</ref> :''Da Battro a Tile.'' ::{{spiegazione|Antica espressione impiegata col significato di: distanza grandissima, enorme fra due punti. Nel mondo intero, ovunque nel mondo.}} *'''Dà zizza pe ghionta.'''<ref>Citato in Francesco Cerlone, ''Il barbaro pentito'', Napoli, 1784, [https://books.google.it/books?id=M_mo3BJu0BkC&dq=il%20barbaro%20pentito&hl=it&pg=RA2-PA33#v=onepage&q&f=false p. 33.]</ref> :''Dare mammella (di vacca) in aggiunta.'' ::{{spiegazione|Dare sì in aggiunta, per soprammercato, ma qualcosa di assai scarso valore e quindi, in realtà, causare ulteriore danno.}} *'''Dare<ref name=Δ>In forma corrente: Da'.</ref>u lardo int'a fiura.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 167.</ref> :'' ''Da' o lardo int' 'a fiura.'' Dare il lardo nella figura.'' ::{{spiegazione|Lo si dice di venditori che danno il meno possibile. Usare parsimoniosamente.}} *'''Darse 'e pizzeche ncopp' 'a panza.'''<ref>Citato in ''ANTHROPOS IN THE WORLD'', anno XIV, nn. 9-10, 2018, [https://books.google.it/books?id=nHtyDwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=it&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref> :''Darsi i pizzichi sulla pancia.'' ::{{spiegazione|Rassegnarsi. Sopportare con rassegnazione.<ref>La spiegazione è in ''ANTHROPOS IN THE WORLD'', 2018, p. 20.</ref>}} *'''{{NDR|Ha}} Dato 'e rrecchie a 'o conciatiane<ref>'''O tiano'': il tegame.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 18.</ref> :''Ha dato le orecchie all'aggiustapentole.'' ::{{spiegazione|Non sente, è sordo. Si pensava forse che quest'artigiano a causa del rumore delle stoviglie o del trapano che le forava per far passare il fil di ferro fra margini da ricongiungere, spalmando poi di mastice le commessure, col tempo subisse danni all'udito.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 18.</ref>}} *'''Diasilla.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 165.</ref> :''[[w: Dies irae|(Dies irae) Dies illa]].'' ::{{spiegazione|Lamentazione lunga e monotona. Discorso noioso, solfa.}} *'''Dicette Pulecenella: pe' mmare nun c'è [[taverna]].'''<ref>Citato in Vezio Melegari, ''Manuale della barzelletta'', Mondadori, Milano, 1976, p. 35. Nel libro: «Dicete Polecenella, pe mmare non c'è taverna».</ref> {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}} :''Disse Pulcinella: per mare non c'è taverna.'' ::{{spiegazione|Ogni cosa sta nel suo luogo e non puoi aspettarti che sia diversamente. Si usa anche per raccomandare di evitare i viaggi per mare, se non strettamente necessari (ma si usa anche la variante moderna "pe' ccielo e pe' mmare", per includere i viaggi in aereo).}} *'''Dicette 'o pappecio vicino 'a noce: damme 'o tiempo ca te spertoso.'''<ref>Citato in Pasquale Sabbatino, Giuseppina Scognamiglio, ''Peppino De Filippo e la comicità nel Novecento'', Edizioni scientifiche italiane, 2005.</ref> :''Disse il [[verme]] alla [[noce]]: dammi il tempo che ti buco.'' ::{{spiegazione|Con il tempo si riesce a fare qualunque cosa: perfino il ''pappecio'' (un verme) riesce a bucare il guscio della noce.}} *'''Ddie.'''<ref name=ten>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 298.</ref> :''Dio.'' ::{{spiegazione|Di incalcolabile grandezza.}} *'''De gustibus non est sputacchiandum.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 295.</ref> ::{{spiegazione|Resa in chiave parodistica del latino '''''[[w:|De gustibus non est disputandum]]'''''. ([[Proverbi latini]])}}. Lo si dice con molta ironia quando non si può o si è preferibile non consigliare chi si comporta in modo strano, dissennato, oppure si sa in anticipo che il nostro avvertimento non verrebbe tenuto in nessun conto.}} *'''Diece.'''<ref name=ten/> :''Dieci.'' ::{{spiegazione|Estremamente grande, con allusione alla grandezza più assoluta: Dio. Lo si usa anche quando, per riguardo, si vuole evitare di dire ''Ddie'', con uguale significato di incalcolabile grandezza. Es.: '''Tu si' nu diece 'i fetente!'''<ref name=ten/>, anziché '''Tu si' nu Ddie 'i fetente!'''<ref name=ten/> ''Sei un grandissimo mascalzone!''; '''Tu si' nu diece 'i fesse!'''<ref name=ten/>, anziché '''Tu si' nu Ddie 'i fesse!'''<ref name=ten/>, ''Sei un fesso colossale''; '''Agge pigliate na diece 'e paura!'''<ref name=ten/>, ''Ho preso un terribile spavento.''}} *'''Dimane 'o gallo canta matina.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', vol. V, Guida, Napoli, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=fURdAAAAMAAJ&dq=dimane+canta+matina&focus=searchwithinvolume&q=gallo+canta p. 273]</ref> :''Domani il gallo canta mattina.'' ::{{Spiegazione|Domani la giornata sarà piena d'impegni.}} *'''Dint' 'a na vutata d'uocchie.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', prefazione di [[Isa Danieli]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998. ISBN 88-7188-273-3 [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PA55&dq=&pg=PA55#v=onepage&q&f=false p. 55]</ref> :''In un volgere di sguardo (Dentro una girata di occhi). '' ::{{Spiegazione|In un attimo.}} *'''Dio 'o sape e a Maronna 'o vere.'''<ref>Citato in Annibale Ruccello, ''Scritti inediti, Una commedia e dieci saggi, Con un percorso critico di Rita Picchi, Gremese, Roma, [https://books.google.it/books?id=9ukZxAUHJawC&lpg=PA75&dq=dio%20sape%20e%20a%20maronna%20o%20vere&hl=it&pg=PA55#v=onepage&q&f=false p.55]''</ref> :''Dio lo sa e la Madonna lo vede.'' ::{{spiegazione|Solo Dio e la Madonna possono sapere cosa mi è successo! Si invocano così, nello sconforto, Dio e la Madonna, come ad implorarne l'intervento, quando si attraversa un momento particolarmente difficile.}} *'''Don Andrea, 'mmiez'ê 'mbroglie s'arrecréa.'''<ref>Citato in ''[https://dettinapoletani.it/bwl-knowledge-base/don-andrea-mmieze-mbroglie-sarrecrea/ Don Andrea, 'mmiez'ê 'mbroglie s'arrecréa]'', ''dettinapoletani.it''.</ref> :''Don [[Andrea]], in mezzo agli "imbrogli" se la gode un mondo.'' ::{{spiegazione|Al tipo di Don Andrea non corrisponde certo una natura contemplativa, non una natura irenica. Al contrario, più intricate, più complicate – anche al limite della poca limpidezza, anche torbide – sono le situazioni in cui opera, più irto di ostacoli il cammino, più arduo il cimento, più forti gli attriti, più grande l'incatenamento, il trascinamento nella forza di gravità, e tanto più ci dà dentro di gusto, tanto più corruschi rifulgono i suoi specialissimi, duttilissimi, svariatissimi, versatilissimi, consumatissimi, collaudatissimi, scaltrissimi, sagacissimi, sapientissimi talenti, tanto più vertiginoso cresce il godimento che ne ritrae.}} *'''Don Ciccillo Caramella.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 83.</ref> ::{{spiegazione|Persona vestita con dubbia eleganza.}} *'''Don Frichine.'''<ref name=stain/> ::{{spiegazione|L'elegantone, il bellimbusto.}} *'''Don Giuvanne u tène nnanze e u va ascianne arrete.'''<ref>Citato in ''Il Frasario napoletano'', p. 304.</ref> :''Don Giovanni lo tiene davanti e lo cerca dietro.''<ref>Traduzione in ''Il Frasario napoletano'', p. 304.</ref> ::{{spiegazione|Con questa frase, che contiene un'evidente allusione maliziosa, si prende in giro chi cerca qualcosa che sta proprio sotto i sui occhi.}} *'''Don Saciccio.'''<ref>Citato in ''L'amore a dispetto'', Stamperia Flautina, Napoli, 1806, [https://books.google.it/books?id=SpS118AUIooC&dq=don%20Saciccio&hl=it&pg=PA40#v=onepage&q&f=false p. 40.]</ref> :''Don Salsiccia.'' ::{{spiegazione|Uomo che non vale nulla.}} *'''Don Simone, stampa e cumpone.'''<ref>Citato in Angelo Allegri, ''I suoi bigini per i concorsi sbaragliano i best sellers: «Il segreto è parlar chiaro»'', ''Il Giornale'', 12 giugno 2018.</ref> :''Don Simone, stampa e compone.'' ::{{spiegazione|Così viene definito con ironia chi per stupidità, arroganza, per smisurata, illimitata autostima sia convinto di poter fare tutto da solo, di non aver mai bisogno dell'aiuto o del consiglio di nessuno. Lo si può dire anche dei bugiardi, dei ciurmatori, dei faraboloni, dei millantatori.}} *'''Doppo arrubbato Santa Chiara mettette 'e porte 'e fierro.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi ''La parlata napolitana'', Fiorentino, Napoli, 1982, [https://books.google.it/books?id=tqYdAQAAIAAJ&q=doppo+arrubbato&dq=doppo+arrubbato&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjVp_Dtg8rfAhVOw1kKHRsNA0gQ6AEINDAC p. 58]</ref> :''Dopo che la Basilica di Santa Chiara fu derubata, vennero messe le porte di ferro. (Dopo rubato Santa Chiara mise le porte di ferro).'' ::{{spiegazione|Locuzione proverbiale: prendere provvedimenti, porre rimedio quando è ormai tardi.}} :::Chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. ([[modi di dire italiani|modo di dire italiano]]) *'''Doppo 'o lampo vène 'o truono: si' fesso e nun te n'adduóne.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 190.</ref> :''Dopo il lampo viene il tuono: sei fesso e non te ne accorgi.'' ::{{spiegazione|Giro di frasi giocoso per rimproverare, canzonandolo, chi agisce o pensa da sprovveduto: Ma ti vuoi svegliare un po' fessacchiotto che non sei altro?}} *'''Duorme, zetella, ca 'a sciorta veglia.'''<ref name=franknico/> :''Dormi, zitella, che la (sorte, fortuna) è desta.'' ::{{spiegazione|(Detto con ironia) Certo, aspetta pure senza darti pena, quello che speri si avvererà...}} *'''Durmì c' 'a zizza mmócca.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 528.</ref> :''Dormire con la mammella in bocca (poppando beatamente).'' ::Essere molto ingenui, non rendersi conto di nulla. ==E== *'''È a luongo 'o fatto!'''<ref>In Viviani, [[Teatro]], III, p. 60.</ref> :''Il fatto, la faccenda va per le lunghe!''<ref>Traduzione in Viviani, [[Teatro]], III, p. 60. </ref> *'''È asciuto lo<ref name=Ω/>sole a mezanotte.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 13.</ref> :'' ''È asciuto 'o sole a mezanotte'' È sorto (uscito, spuntato) il sole a mezzanotte.'' ::{{spiegazione|In una situazione disperata è capitata un'improvvisa fortuna, si è presentata un'insperata soluzione.}} *'''È asciuto pazzo 'o patrone.'''<ref>Citato in ''Dizionario completo della Canzone Italiana'', a cura di Enrico Deregibus, Giunti, 2010, [https://books.google.it/books?id=QBko1XW9KOUC&lpg=PA75&dq=pazz'%20'o%20patrone.&hl=it&pg=PA75#v=onepage&q&f=false p. 75] ISBN 9788809756250</ref> :''È impazzito il padrone.'' ::{{spiegazione|Si dice di chi, specie se avaro, diventa improvvisamente ed esageratamente generoso con tutti.}} *''''E bane.'''<ref name=codex/> :''Nella parlesia: i soldi.''<ref name=spikkesia /> *'''E bravo 'o fesso!'''<ref>Citato in Salvatore Cinciabella, ''Siamo uomini e caporali. Psicologia della disobbedienza'', prefazione di Philip Zambardo, nota introduttiva di Liliana De Curtis, FrancoAngeli, Milano, [https://books.google.it/books?id=rVZtAwAAQBAJ&lpg=PA144&dq=e%20bravo%20o%20fesso&hl=it&pg=PA144#v=onepage&q&f=false]</ref> ::''E bravo il [[stupidità|fesso]]!'' ::{{spiegazione|Si dice a chi pontifica enunciando le più [[w:verità lapalissiane|lapalissiane]] ovvietà o sfoggia con grande vanto abilità alla portata di tutti.}} *'''E buono.'''<ref name=altarbeiter>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 60.</ref> :''Non ostante. Es: Viecchie e buono fatica ancora comm'a nu ciuccio. Anziano com'è, nonostante sia anziano, lavora ancora duro.'' *''''E cane dicenno.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', presentazione di [[Isa Danieli]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998, [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PP1&dq=Ruccello&hl=it&pg=PA13#v=onepage&q&f=false p. 13]</ref> :''Dicendolo per i cani.'' ::{{spiegazione|(Dicendolo (valga) per i cani, mai per gli uomini.) Formula di scongiuro: Che ciò non accada, non sia mai! Dio ne scampi!}} *''''E ccaramelle 'e vrito.'''<ref name=tomato/> :''Le caramelle di vetro.'' ::{{spiegazione|Caramelle quadrate di colore giallo scuro, traslucide, ricavate dallo zucchero liquefatto. La poltiglia ottenuta era versata liquida su un marmo unto d'olio. Una volta rappresasi era tagliata a piccoli quadrati.}} *''''E cazze ca abballano 'ncapa.'''<ref>Citato in Carlo Giarletta, ''Anime partenopee'', [https://books.google.it/books?id=bIwxDwAAQBAJ&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false] p. 32.</ref> :''I peni che ballano in testa.'' ::{{spiegazione|Grandissime preoccupazioni. ''Tené 'e cazze ca abballano 'ncapa'': essere assillati da grandissime preoccupazioni; l'opposto speculare di chi ''tene 'a capa fresca''.}} *'''È cchiù 'a spesa ch'a 'mpresa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 245.</ref> :''È più la spesa che l'impresa.'' ::{{spiegazione|Non ne vale la pena. Il risultato non giustifica i costi e l'impegno.}} *'''‘E ccumparze ‘e ll'Aida.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario Napoletano'', p. 114.</ref> :''Le comparse dell'Aida.'' ::{{spiegazione|Persone esitanti, indecise, titubanti.}} *'''È fernuta a brenna.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 27.</ref> :''È finita a crusca.'' ::{{spiegazione|È un fiasco completo, un totale flop. Lo so dice di progetti intrapresi con grande speranza di successo e di vantaggi che, contro ogni aspettativa, falliscono. L'espressione trae origine dall'uso borbonico di far caricare per le esercitazioni i cannoni a crusca invece che a polvere da sparo.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 27.</ref>}} *'''È fernuta 'a zezzenella.'''<ref>Citato in Ottorino Gurgo, ''Lazzari: una storia napoletana'', Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=zH1BRrkAjw0C&lpg=PA172&dq=%C3%A8%20fernuta%20a%20zezzenella&hl=it&pg=PA172#v=onepage&q=%C3%A8%20fernuta%20a%20zezzenella&f=false p. 172] ISBN 88-7188-857-X</ref> :È finita (non ha più latte) la (piccola) [[seno|mammella]]. ::{{spiegazione|È finito il tempo delle vacche grasse. La pacchia è finita.}} *''''E ffodere cumbattono e 'e sciabbule stanno appese.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 143.</ref> :''I foderi combattono e le [[spada|sciabole]] restano appese.'' ::{{spiegazione|Chi dovrebbe eseguire un compito resta inattivo e chi non ha quest'obbligo è costretto a farsene carico.}} *'''È gghiuta 'a cart 'e musica 'mmane 'e barbiere.'''<ref name=barber>Citato in ''L'arte della fuga in ''tempo'' di guerra'', p. 26.</ref> :''È andato a finire lo spartito in mano ai barbieri.'' ::{{spiegazione|Si dice quando accade che qualcosa di importante finisca nelle mani di un incompetente.}} *''''E lente 'e Cavour.'''<ref name=nose/> :''Gli occhiali di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]].'' ::{{spiegazione|Le manette nel gergo della malavita.}} *'''È ll'aria c' 'o mena.'''<ref>Citato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', a cura di Davide Monda, BUR Rizzoli, Milano, [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Di%20Giacomo&hl=it&pg=PT367#v=onepage&q&f=false 367]</ref> :''È l'aria che lo porta.''' ::{{spiegazione|È nell'aria, si sente nell'aria, si avverte.}} *'''È ‘na mola fraceta.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Il custode degli arcani'', PIEMME, Milano, 2011,[https://books.google.it/books?id=atzMIJQDhHMC&lpg=PA286&dq=%C3%88%20'na%20mola%20fraceta.&hl=it&pg=PA286#v=onepage&q&f=false p. 286]</ref> :''È una mola fradicia.'' ::{{spiegazione|È uno scansafatiche.}} *'''È na varca scassata.'''<ref>Citato in ''Lo Trovatore, Giornale del popolo'', 1871, [https://books.google.it/books?id=QhcwAAAAYAAJ&dq=%C3%A8%20na%20varca%20scassata&hl=it&pg=PA102-IA5#v=onepage&q&f=false]</ref> :''È una barca rotta.'' ::{{spiegazione|È un progetto, una realtà disastrosa. Fa acqua da tutte le parti.}} *'''È na zarzuela.'''<ref>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', [https://books.google.it/books?id=FKYdAQAAIAAJ&q=%C3%A8+%27na+zarzuela&dq=%C3%A8+%27na+zarzuela&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwics_SXuN3lAhXRsKQKHVDOB64Q6AEIKDAA p. 516].</ref> :''È una zarzuela.'' ::{{spiegazione|"[...] cosa di poco conto, priva di mordente, piena solo (per dirla con [[William Shakespeare|Shakespeare]]) "di rumore e di vento" e che non significa nulla."<ref>La spiegazione, di Renato De Falco, è in ''Alfabeto napoletano'', p. 516.</ref>}} *'''È notte u fatte.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 334</ref> ::{{spiegazione|("È notte il fatto") È una situazione terribile ed è estremamente difficile venir fuori.}} *'''È nu cacasicco.'''<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno nei Peducoli di Gennaro Aspreno Rocco'', testo integrale in latino e traduzione in vernacolo afragolese, Edizione Istituto di Studi Atellani, 1985, [https://books.google.it/books?id=WEBC99ouJRIC&lpg=PT8&dq&pg=PT52#v=onepage&q&f=false p. 52].</ref> :''È un "evacua-scarso".'' ::{{spiegazione|È avaro, spilorcio fino all'inverosimile, così tanto che ha fama di essere tiratissimo fin nel rilascio delle sue stesse deiezioni, pur di non cedere nulla che gli appartenga.}} *''''E piere 'e Pilato.'''<ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 21.</ref> :''Ai piedi di [[Ponzio Pilato|Pilato]].'' ::{{spiegazione|''Stà 'e piere 'e Pilato.'' Essere in grande privazione, afflizione, in estrema miseria.}} *'''‘E pizzeche ncopp’’a panza.'''<ref name=fishetiello/> :''I pizzichi sulla pancia.'' ::{{spiegazione|''Darse 'e pizzeche 'ncopp' 'a panza'': Darsi i pizzichi sulla pancia: rassegnarsi, sopportare con rassegnazione. "[...] ''nun ce steva niente 'a mangià e io stevo allerta pe scummessa, e me devo ‘e pizzeche ncopp’’a panza'' [...]<ref>In Guglielmi, ''Ceceniello'', p. 23.</ref>. "[...] non c'era niente da mangiare e a stento mi reggevo in piedi e mi davo i pizzichi sulla pancia (sopportavo rassegnato) [...]"<ref>In Guglielmi, ''Ceceniello'', p. 23.</ref>.}} *'''‘E ppérete ‘nnànt'â bànda.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 61.</ref> :''I peti innanzi alla banda.'' ::{{spiegazione|I peti del capobanda mentre cammina in testa alla formazione che avanza suonando fragorosamente. Azioni o iniziative inutili, inconsistenti, inconcludenti. ''Fa' 'e pperete 'nnant'â banda'': agire a vuoto, ma anche: darsi grandi arie di sapiente, senza averne i requisiti; comportarsi fastidiosamente da saccente.}} *'''‘E ranavuóttole ‘int’â panza.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 283.</ref> :''I [[rospo|rospi]] nella pancia.'' ::{{spiegazione|''Tené 'e ranavuottole int' â panza'': avere i [[w:borborigmo|borborigmi]].}} *'''È rimasto scupiérto a ramma.'''<ref name=copper>Citato in Altamura e Giuliani, '''Proverbi napoletani'', p. 161.</ref> :''È rimasto scoperto a rame.'' ::{{spiegazione|È stato smascherato, si è scoperto che è un imbroglione. (È venuto allo scoperto il rame che stava sotto la patina che lo dorava per falsificarlo.}} *'''È robba d' 'o zi Peppe!'''<ref>Citato in [[Alberto Consiglio]], ''La camorra a Napoli'', a cura di Luigi Musella, Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=B1U47jkA8q8C&lpg=it&pg=PA106#v=onepage&q&f=false p. 106]. ISBN 88-7188-917-7</ref> oppure: '''Facite passà, è rrobba 'e don Peppe.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 627.</ref> :''È roba dello zio Peppe (Garibaldi)! oppure: Fate passare, è roba di don Peppe (Garibaldi)''. ::{{spiegazione|Sorta di parola d'ordine con cui i camorristi riuscivano a far entrare a Napoli qualsiasi cosa in totale franchigia, eludendo con questa formula ogni controllo. Il riferimento a Garibaldi è connesso alla decisione adottata del ministro dell'interno [[Liborio Romano]] poco prima dell'entrata di Garibaldi a Napoli il 7 settembre 1860, di affidare il mantenimento dell'ordine pubblico al capo della camorra Tore 'e Crescienzo ed ai camorristi suoi affiliati, integrandoli nei ranghi della Guardia cittadina. La già costituita Guardia di Pubblica Sicurezza fu successivamente abolita dal Ministro dell'interno e Prefetto di Polizia del Governo provvisorio [[Silvio Spaventa]] che mise in atto energiche misure repressive nei confronti della camorra.<ref>{{cfr}} ''La camorra a Napoli'', p. 106.</ref>}} *''''E sbreglie p<nowiki>'</nowiki>'o saccone<ref>'''O saccone'': il pagliericcio.</ref>.'''<ref name =mouchoir/> :''Le foglie secche di mais (la pula) per il materasso (il pagliericcio).'' ::{{spiegazione|'''E sbreglie'' (chiamate anche ''sgòglie'') costituivano l'imbottitura dei materassi di chi non poteva permettersi la lana. Chi era tanto povero da non poter acquistare neppure le ''sbreglie'' riempiva i materassi con foglie secche di castagno raccolte in autunno personalmente in montagna<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref>}} *''''E sciure 'e fiche.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 131.</ref> :''I fiori di fichi.'' ::{{spiegazione|I fichi primaticci, grossi e carnosi. La loro comparsa coincideva con la festa dei Santi Pietro e Paolo. Sembra che per anticiparne la maturazione si iniettasse nel frutto ancora piccolo e acerbo qualche goccia di olio.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 131.</ref>}} *'''È {{sic|sparate}} u cannone!'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref> :''È sparato il cannone!''<ref>Così tradotto in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref>''È mezzogiorno.''<ref>In passato si usava dare il segnale di questa ora sparando con un colpo di cannone dall'altura di S. Martino. Apicella racconta un aneddoto riferito a questo modo di dire: Uno [[w:|scugnizzo]] chiese l'ora ad un passante, questi, volendo prenderlo in giro rispose: ''Guagliò, è mieziuorne manche nu cazze!'' Ragazzo, è mezzogiorno meno un c.....avolo!, intendendo dire scherzosamente che mancava un quarto d'ora a mezzogiorno. Quasi immediatamente da S. Martino risuonò il colpo di cannone e lo scugnizzo replicò ancor più maliziosamente: ''Signò, tiene nu cazzo arrete!'' Signore, hai un c.....avolo dietro!, cioè... il tuo orologio va indietro di un quarto d'ora.{{cfr}} Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 341.</ref> *'''È stato pigliato cu 'o llardo ncuollo'''<ref>Citato in Eduardo Estatico e Gerardo Gagliardi, ''La cucina napoletana'', Newton Compton Editori, Roma, 2015. [https://books.google.it/books?id=61KnCgAAQBAJ&lpg=PT124&dq=nun%20c'%C3%A8%20perdenza&hl=it&pg=PT148#v=onepage&q=llardo&f=false]. ISBN 978-88-541-8756-6</ref> :''È stato preso con il lardo addosso.'' ::{{spiegazione|È stato colto in flagrante con la refurtiva.}} *''''E stramacchio.'''<ref>Citato in Massimiliano Canzanella, ''8 Cunte s-pare'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=aAJbDAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=massimiliano%20canzanella&hl=it&pg=PT18#v=onepage&q&f=false]</ref> ::{{spiegazione|Di nascosto, in segreto, clandestinamente, occultamente, alla chetichella.}} *''''E tennose.'''<ref name=codex/> :''Nella parlesia''<ref name=spikkesia/>'': il seno.'' *'''E tiritittittì!'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubba'', p. 28.</ref> variante: '''E tiritittittì, tirame 'na vranca 'e pile e ogne diece ne faie 'na nucchetella!'''<ref>Raccolto in area vesuviana dallo studioso Salvatore Argenziano, citato in ''Mannaggia Bubba'', p. 29.</ref> :''E tiritittittì! ''variante'': E tiritittittì, tirami una manciata di peli e di ogni dieci ne fai un fiocchetto!'' ::{{spiegazione|Non me ne importa un fico secco! Me ne infischio perdutamente!}} *''''E toche toche.'''<ref>Citato in Luciano De Crescenzo, ''Tale e quale, {{small|Con un capitolo inedito}}'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=Rtg2CcWsHLkC&lpg=PT4&dq=toche%20toche&hl=it&pg=PT4#v=onepage&q&f=false p. 4]</ref> :''Nella parlesia''<ref name=spikkesia/>'': le prosperose mammelle di un florido seno.'' *'''È trasuto 'e sicco e s'è avutato 'e chiatto.'''<ref name=slimfat>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 155.</ref> :''È entrato "di secco" (umilmente) e si è girato "di grasso." (con superbia)''. ::{{spiegazione|È entrato timidamente ed ora vuole spadroneggiare.}} *'''È venuto 'o Pat'abbate 'e ll'acqua.'''<ref name=slimfat/> :''È venuto (giù) il Padre Abbate dell'[[pioggia|acqua]].'' ::{{spiegazione|Si è rovesciato un terribile acquazzone.}} *'''È zumpata 'a vacca 'ncuollo 'o vuoio<ref>Vojo: bue. {{cfr}} Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 384.</ref>.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PA1&dq=Patrizia%20Mintz&hl=it&pg=PT69#v=onepage&q&f=false p. 69].</ref> :''È saltata la vacca addosso al bue'' ::{{spiegazione|Si è capovolto il mondo, va tutto irreparabilmente alla rovescia.}} *'''Ecce<ref>Tradotto da Apicella con l'onomatopeico: Eccì (rumore di uno starnuto).</ref>, stutate sunt lampioncelle!''' <ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 314.</ref> :''Si sono spenti i lampioncini!'' ::{{spiegazione|[[w:|Latino maccheronico]] per dire che un'azione ha avuto termine o che una situazione è irrimediabilmente compromessa.<ref>Per quest'ultima interpretazione {{cfr}} Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 230.</ref>}} *'''Essere a banca d'u turrunaro.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 441.</ref> :''Essere il banco del venditore ambulante di torroni.'' ::{{spiegazione|I venditori di torrone sono i primi ad allestire, in occasione delle feste popolari, i banchi di vendita e gli ultimi ad andar via per esaurire la merce. La locuzione è riferita agli scrocconi che si presentano senza invito tutte le feste in cui si offre l'opportunità di banchettare lautamente. ''Essere 'a banca d' 'o turrunaro'': imbucarsi a tutte le feste e congedarsi per ultimi quando non resta più nulla da scroccare.}} *'''Essere bona 'int'all'arma d'a 'a mamma.'''<ref name=tonnerre>Citato in ''La donna nei detti napoletani'', p. 46.</ref> :''Essere formosa, procace fin dalle viscere (dall'anima) della mamma.'' *'''Essere cchiù luongo d' 'a misericordia 'e Dio.'''<ref name=erbarme>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 152.</ref> :''Essere più lungo (alto) della misericordia di Dio.'' ::{{Spiegazione|Essere di statura altissima.}} *'''Èssere cuòrpo 'e veretàte.'''<ref>Citato in Partenio Tosco, pp. 265-6.</ref> :''Essere corpo di verità''. ::{{spiegazione|Essere bugiardi, quindi esternare bugie e tenere in corpo le verità.}} *'''Essere figlio 'e 'na cooperativa 'e pate.'''<ref name=mèrevolage>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?hl=it&id=h1cRAQAAIAAJ&dq=mpren%C3%A0%27+%27e+feneste&focus=searchwithinvolume&q=mpren%C3%A0%27+].</ref> :''Essere figlio di una cooperativa di padri.'' *'''Èssere gràsso 'e sùvaro.'''<ref name=toscodueseicinque>Citato in Partenio Tosco, p. 265.</ref> :''Essere grasso di sughero''. ::{{spiegazione|Detto di notizie propagandate come accattivanti e nuove, ma che si rivelano nulla di entusiasmante.}} *'''Essere miedeco 'e carrozza.'''<ref name=Aesculapius>Citato in ''Studi etno-antropologici e sociologici'', vol. XII-XIII, Atena, Napoli, 1984, p. 12, [https://books.google.it/books?id=CYkiAQAAMAAJ&q=miedeco+%27e+carrozza&dq=miedeco+%27e+carrozza&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwia3snP5IfdAhUlMuwKHdYpAm8Q6AEIJzAA]</ref> :''Essere [[medico]] di carrozza.'' ::{{Spiegazione|Essere medico di successo, ricco, ma anche: veniale, privo di scrupoli, esoso, interessato unicamente al guadagno.}} *'''Essere 'na capafemmena'''<ref name=tonnerre/> :''Essere una donna superlativamente bella.'' *'''Essere 'na Die 'e femmena, 'na femmena ' truono, na femmena ca fa fermà 'e rilorge, ecc...'''<ref name=tonnerre /> :''Essere una "Dio di donna" (dalle forme molto vistose), una donna di tuono, una donna che fa fermare gli orologi, ecc...'' *'''Essere 'nu gulìo {{sic|l}}'ommo'''<ref>Refuso: in realtà ''d'ommo'', di uomo.</ref>'''.'''<ref name=erbarme /> :''Essere un desiderio, una "voglia" d'uomo.'' ::{{spiegazione|''Essere nu ''gulìo'' d'ommo.'' Essere un uomo insignificante, velleitario, mancato.}} *'''Èsse nu mmoccafave.'''<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 365.</ref> :''Essere un imboccafave, un mangia-fave.'' ::{{spiegazione|''È nu mmoccafave.'': riferito a chi crede ingenuamente a tutto quel che gli si dice; detto di chi, senza un reale motivo, resta sbalordito di tutto ciò che vede, oppure di chi ha sempre dipinta sul volto un'espressione incantata, assente, come se guardasse nel vuoto.}} *'''Èssere 'o soccùrzo 'e Pisa.'''<ref name=toscodueseisei>Citato in Partenio Tosco, p. 266.</ref> :''Essere il soccorso di Pisa''. ::{{spiegazione|Essere una persona a cui è stato chiesto aiuto, ma che si presenta come disponibile solo dopo molto tempo dal fatto. Riprende un avvenimento della Repubblica di Pisa.}} *'''Èssere tenàglia franzèse.'''<ref name=toscodueseicinque/> :''Essere tenaglia francese''. ::{{spiegazione|Essere molto avari, prendere e non dare.}} *'''Essere vajassa a re de Franza.'''<ref>Citato in Alessia Mignone, ''Francesismi nel dialetto napoletano'', a cura di Marcello Marinucci, Università degli Studi di Trieste, 2005, [https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/5148/1/Francesismi_dialetto_napoletano.pdf p. 28, § 34]. ISBN 978-88-8003-336-0</ref> :''Essere serva del re di Francia.'' ::{{spiegazione|''Sî vajassa a re de Franza'' o ''Sî 'na vajassa d' 'o rre de Franza'': sei serva del re di Francia, o, sei una serva del re di Francia: titolo tutt'altro che onorifico con cui una donna viene offesa in modo grave qualificandola come prostituta e, per di più, colpita dal cosiddetto [[sifilide|mal francese]].}} ==F== *'''Fa a messa pezzuta.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 175.</ref> :''Fare la messa elemosinata.'' ::{{spiegazione|Messa pezzuta era la messa celebrata con la raccolta di elemosine fatta da giovani scalze, per la celebrazione di una messa votiva. ''Fa' 'a messa pezzuta'': affaccendarsi, rivolgendo a destra e a manca richieste insistenti, per ottenere qualcosa.}} *'''{{sic|Fa}} a passa' cu' 'e fucetole.'''<ref name=pekfig>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 33.</ref> :''Letteralmente: fare a passare, "superare" con i beccafichi.'' ::{{spiegazione|Essere magro, magra come un beccafico.}} *'''Fa' 'a passiata d' 'o rraù.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 158.</ref> :''Fare la passeggiata del ragù.'' ::{{spiegazione|Il ragù era un piatto tradizionale dei giorni festivi, fare la passeggiata del ragù significa fare la passeggiata domenicale.}} *'''Fa' 'a seccia.'''<ref>Citato in [[Francesco Silvestri]], ''Teatro. Una rosa, due anime, tre angeli, quattro streghe'', Gremese, Roma, 2000<sup>1</sup>[https://books.google.it/books?id=SATDP9aY2mEC&lpg=PA110&dq=fa'%20%20'a%20seccia&hl=it&pg=PA110#v=onepage&q&f=false p. 110.] ISBN 88-7742-450-8</ref> :''Fare la [[seppia]].'' ::{{spiegazione|Gettare il malocchio.<ref>Anticamente ''Fare lo seccia'' significava: Farla da spavaldo. Su questo ed altri significati {{cfr}} D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 342.</ref>}} *'''{{sic|Fa}} 'a visita d' 'o miedeco.''' <ref name=Aesculapius /> :''Fare la visita del medico.'' ::{{Spiegazione|Fare una visita brevissima.}} *'''Fà 'a vìsita 'e sant'Elisabetta.''' :''Fare la [[visita]] di [[Elisabetta (madre del Battista)|sant'Elisabetta]].'' ::{{spiegazione|Fare una visita interminabile.<ref name=Am79/>}} *'''{{sic|Fa}} acqua {{sic|a'}} pippa.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 157.</ref> :''Fa acqua la [[pipa]] (manca il tabacco).'' ::{{spiegazione|Va male, sono al verde.}} *'''Fa 'aucellone.'''<ref>Citato in Usi e costumi dei camorristi, p. 216.</ref> :''Fare l'uccellone.'' ::{{spiegazione|Persona che fa valere le proprie ragioni sbraitando. Chi, senza discrezione, dice ad alta voce alta cose che sarebbe meglio tenere segrete. Es: ''Statte zitto. Nun fà 'aucellone!''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref> Sta' zitto. Non sbraitare, non berciare in questo modo! In Andreoli, col significato di: ''Uomo lungo e melenso.''<ref>Cfr. Andreoli, Vocabolario, p. 47.</ref>}} *'''Fà' cannulicchie.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&q=Fa%27+cannulicchie.&dq=Fa%27+cannulicchie.&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwidxJvbo7XdAhXB2SwKHe0HBdsQ6AEILzAB], Regina, Napoli, 1970, p. 111.</ref> :''Fare [[w:Solen marginatus|cannolicchi]].'' ::{{spiegazione|Fantasticare, costruire castelli in aria.}} *'''Fà' canta' 'e sùrece 'int'ô tiano.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. .53</ref> :''Far cantare i [[Topo|topi]] nella pentola.'' ::{{spiegazione|Avere la straordinaria capacità, l'abilità di ottenere, realizzare quello che si desidera.}} *'''Fa' 'e cose cu {{sic|e}} stentine 'mbraccio.'''<ref name=festina>Citato in Patrizia Rotondo Binacchi, ''A Napoli mentre bolle la pentola.'', [https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PA109&dq=fa%20'%20cosa%20juorno&hl=it&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p. 109]</ref> :''Fare le cose con gli intestini sulle braccia.''<ref>La traduzione è di Patrizia Rotondo Binacchi.</ref> ::{{spiegazione|Far le cose controvoglia.}}<ref>L'interpretazione è di Patrizia Rotondo Binacchi.</ref> *'''Fa' {{sic|e}} 'nu pilo 'na trave.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 162.</ref> :''Fare di un pelo una trave.'' ::{{spiegazione|Fare di un piccolo fastidio una tragedia, ingigantire un'inezia.}} *'''{{sic|Fa}} fesso 'o stommaco.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, '''{{sic|'a}} Cummedia 'e Farfariello'', ''{{small|parodia dell'inferno dantesco in dialetto napoletano}}'', [https://books.google.it/books?id=k7PdAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=antonino%20guglielmi&hl=it&pg=PA181#v=onepage&q&f=false p. 181].</ref> :''Far fesso, ingannare lo stomaco.'' ::{{spiegazione|Mangiare qualcosa giusto per attenuare, placare un po' la fame.}} *'''Fa fetecchia<ref>Domenico Rugerio-Greco, ''Nuovo vocabolario domestico-italiano, {{small|mnemosino o rimemorativo per avere in pronto e ricercare i termini dimenticati o ignorati}}'', [https://books.google.it/books?id=I3-AMIy0dtYC&dq=&pg=PA204#v=onepage&q&f=false p. 204]</ref>.'''<ref>Citato in ''Lo matremmonejo pe' mennetta. {{small|Commeddeja redicola pe museca de Tommaso Mariani}}'', Napoli, [https://books.google.it/books?id=SGwhJwfA-EEC&dq=&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.]</ref> ::{{spiegazione|Fallisce, fa cilecca, manca il suo obiettivo.}} *'''Fa' l'arte d<nowiki>'</nowiki>'o funaro.'''<ref name=Seite>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 36.</ref> oppure '''Fa' comm<nowiki>'</nowiki>'o funaro.'''<ref name=Seite/> :''Fare l'arte del funaio. Fare come il funaio.'' ::{{spiegazione|Il funaio o funaiolo avvolgeva con le mani la canapa indietreggiando man mano che sotto le sue mani la fune prendeva forma. Far l'arte del funaio significa percorrere a ritroso la strada che porta al successo, regredire anziché progredire.}} *'''Fà l'àsteco arreto a 'e rine.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 133.</ref> :''Fare il solaio dietro i reni.'' ::{{spiegazione|Bastonare pesantemente uno sventurato sulla schiena e sulle spalle. Un tempo i solai venivano fabbricati in lapillo bianco: ammassato sul piano superiore delle abitazioni, veniva battuto, con un lavoro che univa forza e pazienza, per giorni interi con la ''mazzola'' (mazzuolo, mazzapicchio) allo scopo amalgamarlo, consolidarlo e renderlo compatto ed impermeabile.<ref>{{cfr}} più estesamente, ''C'era una volta Napoli'', p. 133.</ref>}} *'''Fa le<ref name=epsilon/>cofecchie<ref>Cofecchia: Cosa ed azione non onesta, Leggerezza, Incostanza. La definizione è in D'Ambra,''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 132.</ref>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 132. </ref>'''Fa cofecchie.'''<ref>[[Torquato Tasso]] e [[Gabriele Fasano]], ''Lo Tasso Napoletano, {{small|zoè, La Gierosalemme libberata de lo Sio Torquato Tasso, votata a llengua nosta da Grabiele Fasano Desta Cetate: e dda lo stisso appresentata a la llostrissema nobelta nnapoletana}}, vol. I'', a la Stamparia de Iacovo Raillardo, Napoli, 1689, [https://books.google.it/books?id=bKJDAAAAcAAJ&lpg=PA21&ots=mZT7sUvwIT&dq=&pg=PA21#v=onepage&q&f=false].</ref> ::{{spiegazione|''Fà 'e cofecchie'': Agire copertamente con intenzioni non limpide, confabulare, raggirare, essere infedeli in amore. / Aggiramenti e girandole di parole con inganno{{sic|.}} far cofecchie, ''cioè'', portarla a lungo con parole e scuse ingannevoli.<ref>Questa definizione è in ''Lo Tasso Napoletano'', nota ''f'', p. 21.</ref>}} *'''Fa' ll'arte d' 'o sole.'''<ref>Citato in Raffaele Cossentino, ''{{sic|la}} Canzone napoletana dalle origini ai nostri giorni, {{small|Storia e protagonisti}}'', prefazione di Marcello D'Orta, Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=kcqSCwAAQBAJ&lpg=PT217&dq=&pg=PT217#v=onepage&q&f=false p. 217].</ref> :''Fare l'arte del sole.'' ::{{spiegazione|Il sole, così radiosamente alto nel cielo, così remotamente lontano dalle tribolazioni umane, il cui solo impegno è splendere e contemplare sempre sereno e imperturbato la creazione in tutta la sua bellezza, senza che mai giunga a lui neppure un'eco della fatica, dell'affanno del vivere, senza doversi mai dare pensiero di nulla. Allo stesso modo fare l'arte del sole vuol dire trascorrere l'intera vita in piacevole ozio, mai offuscati, affrancati per sempre dal peso di gravami, intralci, difficoltà; in piena beatitudine, solo dediti al lieto e spensierato godimento dei piaceri.}} *'''Fa ll'arte de Francalasso<ref>Oppure: di Michelasso. Francalasso: epicureo, scioperato, gaudente.</ref>; magna, bbeve, e se sta a spasso.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 186.</ref> ::''Fa il mestiere di Francalasso: mangia, beve e sta a spasso.'' *'''Fa ll'arte 'e Micalasse.'''<ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 40.</ref> :''Fa l'arte di Michelaccio.'' ::{{spiegazione|''Ll'arte 'e Micalasse'' o ''Micalasso'': passare il giorno oziando, essere uno scansafatiche.}} *'''Fà magnà 'o limone.'''<ref name=sour>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA6#v=onepage&q&f=false p. 6.]</ref> :''Fare mangiare il [[limone]].'' ::{{spiegazione|Far rodere dalla rabbia.}} *'''Fa' na chiàveca.'''<ref>Citato in [[Renato De Falco]], ''Alfabeto napoletano'', vol II, [https://books.google.it/books?id=Uzgct1gWZH0C&q=fa%27+na+chiaveca&dq=fa%27+na+chiaveca&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiqhfuQks7mAhVNqaQKHdydAeQ4ChDoAQgnMAA p. 30].</ref> :''Fare una chiavica, una fogna.'' ::{{spiegazione|''Fa' na chiaveca'': imbruttire, rovinare qualcosa. ''Fa' na chiaveca a uno'': rimproverare qualcuno con energica, estrema asprezza, umiliandolo, intimidendolo al punto di stroncarne qualsiasi volontà e capacità di replica.}} *'''Fa' 'na cosa 'e juorno.'''<ref name=festina/> :''Fai una cosa "di giorno".'' ::{{spiegazione|Fai veloce, senza perdere troppo tempo. Sbrigati.}} *'''{{sic|Fa}} na croce nera.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 100.</ref> :''Fare una croce nera.'' ::{{spiegazione|Prendere definitivamente le distanze, cessare, chiudere radicalmente e per sempre ogni rapporto con una persona o una situazione.}} *'''Fà na putecarella<ref>''Putecarella'' da ''pétite querelle'', piccola lite, lite di poco conto. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref>.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', Stabilimento Tipografico dei fratelli De Angelis, Napoli, 1867, [https://books.google.it/books?id=g7KZAHxOSN4C&dq=&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24] </ref> ::{{spiegazione|Entrare in lite, polemizzare, battere e ribattere in modo insistente con argomenti futili, speciosi, inconsistenti.}} *'''Fà nu sizia-sizia.'''<ref>Citato in AA. VV. ''Proverbi & modi di dire. Campania'', [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA79&dq=nu%20sizia%20sizia&hl=it&pg=PA79 p. 218], Simonelli, Milano, 2006. ISBN 8876471030</ref> :''[[lamento|Lagnarsi]], essere petulanti in modo ossessivo.'' *'''Fa’ ‘o cicero ‘ncopp’a ‘o cucchiaro.'''<ref>Citato in Francesco Gangale, ''O Sistema Guagliù'', Youcanprint Self-Publishing, [https://books.google.it/books?id=oH2oCwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Francesco%20Gangale&hl=it&pg=PA103#v=onepage&q&f=false p. 103]</ref> :''Fare il cece sul mestolo.'' ::{{spiegazione|Darsi importanza, ostentare in modo compiaciuto un'aria di superiorità, impancarsi a maestro.}} *'''Fà' 'o cuollo luongo.'''<ref name=mèrevolage/> :''Letteralmente: fare il collo lungo'' ::{{spiegazione|Aspettare, attendere impazientemente.}} *'''Fà 'o pàcco.'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA159#v=onepage&q&f=false p. 159.]</ref> :''Fare il pacco.''<ref>Sostituire alla consegna il pacco che contiene la merce acquistata con un altro di diverso contenuto privo di valore.</ref>'' '' ::{{spiegazione|Imbrogliare, truffare.}} *'''Fa 'o paro e 'o sparo.'''<ref>Citato in Salvatore Cerino, ''Napoli eterna musa'', Alfredo Guida Editore, 1994, [https://books.google.it/books?id=4tnUCiyN_u8C&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Cerino&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q&f=false p. 41]. ISBN 78-7188-082-X</ref> :''Fare pari e dispari.'' ::{{spiegazione|Soppesare i pro e i contro. Essere indecisi, esitare nel dubbio.}} *'''Fa' 'o pìreto sanguégno.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera,''Dizionario napoletano'', p. 263.</ref> :''Fare il peto sanguigno.'' ::{{spiegazione|Compiere un gesto spagnolesco<ref>La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 263.</ref>. Fare un gesto splendido.}} *'''Fa' 'o protanquanquero.'''<ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''I Proverbi di Napoli'', con ventiquattro litografie fuori testo di Gatti e Dura, Edizioni del Giglio, SEN, Napoli, 1978, p. 166.</ref> :''Fare il millantatore.'' *'''Fa' 'o quatto 'e maggio.'''<ref>Citato in Carlo De Frede, ''Il Decumano Maggiore da Castelcapuano a San Pietro a Maiella, {{small|Cronache napoletane dei secoli passati }}'', Liguori editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=tYOLxlRC05gC&lpg=PP1&dq=Carlo%20De%20Frede&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p. 19].</ref> :''Fare il quattro di maggio.'' ::{{spiegazione|Traslocare.<ref>Per l'origine dell'espressione si veda più dettagliatamente ''Il Decumano Maggiore da Castelcapuano a San Pietro a Maiella'', nota 8, p. 19.</ref>}} *'''Fà 'o rammaglietto a marzo.'''<ref>''Etnologia, antropologia culturale'', vol. 12, Atena, AR-Company editrice, Napoli, 1984, p. 7, [https://books.google.it/books?hl=it&id=cbHWAAAAMAAJ&dq=ten%C3%A8+a+grazia+d%27o+miedeco&focus=searchwithinvolume&q=rammaglietto]</ref> :''Fare (o purta', portare) il mazzolino di fiori a marzo.'' ::{{Spiegazione|Risentire nel mese di marzo di tutti i malanni sopportati durante la stagione invernale.}} *'''Fà o rre cummanna a scoppole.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 172.</ref> :''Parola per parola: fare il re comanda a scappellotti.'' ::{{spiegazione|L'aura di regalità di questo messere è pari a quella di un adulto che ottenga il rispetto di un bambino o di un minore a suon di scappellotti. In tutto e per tutto la sbiadita ombra, la miserabile parodia di un re, di un uomo eminente. La dolorosa, inoccultabile realtà lo rivela a colpo sicuro uomo senza carattere, senza autorevolezza, senza prestigio, senza carisma, arido, micragnoso, limitato, perfettamente insignificante. Schiacciato da un inconfessabile complesso di inferiorità, tenta di compensarlo agendo verso gli altri con le armi del frustrato colmo di risentimento: ostentata e compiaciuta arroganza, squallide, gratuite vessazioni, grette rivalse, puntigliose e meschine ripicche, ottuse prevaricazioni, rozze prepotenze. Questa la strategia che mira a celare – ottenendo un risultato diametralmente opposto – la propria sostanziale viltà e inconsistenza.}} *'''Fa 'o scemo pe' nun ghi' 'a guerra.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 147.</ref> :''Fa lo scemo per non andare alla guerra.'' ::{{spiegazione|Fingersi tonto per eludere un compito difficile, rischioso, per evitare complicazioni.}} *'''Fà 'o scrupolo d'<nowiki>'</nowiki>o ricuttaro'''<ref>Citato in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 172.</ref> :''Fare (avere, farsi) lo scrupolo del [[Sfruttamento della prostituzione|lenone]].'' ::{{spiegazione|'''Ha fatto 'o scrupolo d' 'o ricuttaro!'''<ref>Citato in [[Roberto De Simone]], ''La gatta Cenerentola'', Giulio Einaudi Editore, 1977, [https://books.google.it/books?hl=it&id=ZR1RAQAAIAAJ&dq=scrupolo+d%27+%27o++ricuttaro&focus=searchwithinvolume&q=scrupolo, p. 26]</ref>: Si è fatto lo scrupolo del lenone! Così viene bollata l'ipocrisia di chi, benché abituato a commettere crimini gravi, non esita a condannare con la massima asprezza le lievi mancanze altrui.}} *'''Fa' 'o speziale.'''<ref name=matches/> :''Fare lo speziale.'' ::{{spiegazione|Essere concentrati in un lavoro che necessita di grande attenzione. ''Famme fa' 'o speziale.'' Fammi lavorare, fammi operare, non distrarmi, non crearmi complicazioni.}} *'''Fa' o [[w:zeza|zeza]].<ref>Diminutivo di Lucrezia.</ref>'''<ref>Citato in ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA271#v=onepage&q&f=false p. 271]</ref> :''Fare il "zeza."'' ::{{spiegazione|Fare il cascamorto, lo smanceroso. Comportarsi in modo stucchevole.}} *'''Fà' òra prué.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 287.</ref> :''Fare ora pro me.'' ::{{spiegazione|Essere assolutamente egoisti: tutto a me e niente agli altri.}} *'''Fa passà chello d' 'o cane.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=fa+pass%C3%A0+chello+d%27+%27o+cane&dq=fa+pass%C3%A0+chello+d%27+%27o+cane&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwib2cnji9DgAhUSUa0KHVmzDosQ6AEIKjAA p. 52].</ref> :''Far passare quello del [[cane]].'' ::{{spiegazione|Costringere a sopportare molte sofferenze, dare infiniti grattacapi (dati ad esempio da un figlio scapestrato).}} *'''Fà' / restà' quacquariéllo.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 71.</ref> ::{{spiegazione|Fà' quacquariéllo: burlare. / Restà' quacquariéllo: essere burlato.}} *'''[[bestemmia|Fa' scennere]] 'o paraviso 'nterra.'''<ref>Citato con spiegazione in [[Eduardo De Filippo]], ''Cantata dei giorni dispari'', vol. I, Einaudi, Torino, 1995, [https://books.google.it/books?hl=it&id=AHQIAQAAMAAJ&dq=scennere+%27o+paraviso+nterra&focus=searchwithinvolume&q=bestemmiare p. 578]. ISBN 880613633X</ref> :''Far scendere il Paradiso in terra.'' ::{{spiegazione|Bestemmiare tutti i santi.}} *'''Fà tanto no core.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto, 1864'', p. 91.</ref> :''Letteralmente: Fare assai grande un cuore.'' ::{{spiegazione|Sentir nascere, rinascere nel proprio cuore la speranza, aprirlo alla speranza.}} *'''Fa tre fiche nove [[w:Antiche unità di misura del circondario di Napoli|rotole]].'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1863, anno IV, 23-06-1863, p. 681.</ref> :''Fare di tre fichi nove rotoli.'' ::{{spiegazione|Fare di soli tre fichi circa otto chili significa esagerare, amplificare, magnificare, propalandoli ostentatamente a suon di pure chiacchiere, meriti che si è ben lungi dal possedere. Più in generale: "Ampliare, esagerare checchessia, Spacciare miracoli<ref>In Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 163.</ref>."}} *'''Fà' trósce e mósce.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 82.</ref> :''Acquistare pagando in contanti.'' *'''Fa vruoccole.'''<ref>Citato in ''La Fuorfece, {{small|o vero l'ommo pratteco co li diece quatre de la gallaria di Apollo, opere di Biasio Valentino}}'', vol I, Presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1783, [https://books.google.it/books?id=JNtJJD77fDYC&dq=&pg=PA119#v=onepage&q&f=false p. 119].</ref> :'' ''Fa' 'e vruoccole.'' Scambiarsi parole, sguardi dolci, tenerezze, effusioni fra innamorati.'' *'''Fa zita bona.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&hl=it&pg=RA1-PA206#v=onepage&q&f=false p.206]</ref> :''Fare "cedo bonis".'' ::{{spiegazione|Cedere i propri beni ai creditori e, in senso figurato, calare le brache. "Fare zitabona" era, anticamente, l'atto con cui il debitore insolvente manifestava in pubblico la volontà di cedere ai creditori i propri beni. <ref>"La cagione di questo traslato è un'antica, e costante tradizione tra noi, che nella semplicità de' costumi de' nostri maggiori, per darsi un castigo d'ignominia a coloro, che si ammettevano al miserabile beneficio della cessione de' beni, si fosse usato obbligargli a salir su d'una colonnetta in mezzo alla pubblica piazza del Palazzo de' Tribunali, ed ivi calarsi i calzoni, e mostrando il deretano ignudo, dire tre volte: ''Chi ha d'avere, si venga a pagare.'' (In ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', p. 207.)</ref>}} *'''Faccia 'e cuorno.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 384.</ref> :''Faccia di corno.'' ::{{spiegazione|Faccia tosta. ''Tené 'na faccia 'e cuorno'', o ('''e pepierno'', di piperno): avere una (bella) faccia tosta.}} *'''''Faccia miccia | e culo 'e nutriccia.'''''<ref>Citato in Giovanni Artieri, ''Napoli, punto e basta?'', p. 653.</ref> :''Volto magro e sedere da nutrice.'' ::{{spiegazione|Volto magro magro, ma fondo schiena generoso, molto ben pronunciato: una falsa magra.}} *'''Faccia 'ngialluta!'''<ref name="yellow">Citato in ''Storia dell'emigrazione italiana'', ''Arrivi'', a cura di Piero Bevilacqua, Andreina De Clementi e Emilio Franzina, Donzelli Editore, Roma, 2002, [https://books.google.it/books?id=cabYkjOC5CsC&lpg=PA303&dq=faccia%20'ngialluta!&hl=it&pg=PA303#v=onepage&q&f=false p. 303.] ISBN 88-7989-719-5</ref> :''Faccia gialla!'' ::{{spiegazione|San Gennaro. Con questo appellativo confidenziale le "parenti"<ref name=relative>Donne anziane devote a San Gennaro che, in occasione della cerimonia che culmina con il miracolo della liquefazione del sangue del Santo, con le loro preghiere e invocazioni intercedono presso di lui.</ref> sollecitano San Gennaro a compiere il miracolo della liquefazione del suo sangue se esso tarda a compiersi.}} *'''Faccio capa e muro.'''<ref>Citato in [[Pino Daniele]], Marcella Russano, ''Nero a metà, {{small|[[Pino Daniele]] Storia di una straordinaria rivoluzione blues}}'', BUR Rizzoli, Milano, 2015. ISBN 978-88-58-67766-7, [https://books.google.it/books?id=dvMxBgAAQBAJ&lpg=PT176&dq=&pg=PT176#v=onepage&q&f=false p. 176.]</ref> :''Faccio testa e muro.'' ::{{spiegazione|''Fa' capa e muro.'' Fare testa e muro: arrovellarsi il cervello senza riuscire trovare una soluzione, senza risultato.}} *'''Facesse 'na culata e ascesse 'o sole!'''<ref>Citato in ''Antropos in the world'', di Franco Pastore, ottobre 2016, [https://books.google.it/books?id=p5RKDQAAQBAJ&lpg=PA29&dq=Facesse%20'na%20culata%20e%20ascesse%20'o%20sole.&hl=it&pg=PA29#v=onepage&q&f=false p. 29.]</ref><ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 22.</ref> :''Stendessi un bucato e uscisse il sole!'' ::{{spiegazione|Non me ne va una giusta!}} *'''Facimm'ammuina<ref>Dallo spagnolo ''mohinar'', molestare, confondere. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 82.</ref>.'''<ref>Citato in Vincenzo A. Pistorio, ''Tre anni in volo sopra lo Stivale'', Yucanprint Self-Publishing, Tricase (LE), 2013, [https://books.google.it/books?id=QJoEAwAAQBAJ&lpg=PT36&dq=facimm'%20ammuina&hl=it&pg=PT36#v=onepage&q&f=false p. 31.] </ref> :''Facciamo confusione.'' ::{{spiegazione|Poiché maggiore è il disordine, la confusione, il caos, più facile è pescare nel torbido.}} *'''Facimmece a croce!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', vol. VI, p. 281.</ref> :''Facciamoci la croce!'' ::{{spiegazione|Cominciamo bene!<ref>In Viviani, ''Teatro'', vol VI, p. 281 col significato di Pazienza!</ref> '''Facimmece a croce, a primma matina!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', vol. VI, p. 281.</ref>Detto con ironia, sempre in senso antifrastico: Cominciamo proprio bene di primo mattino! La giornata comincia bene!}} *'''Facimmo muorze gruosse.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, p. 482.</ref> :''Facciamo grandi morsi.'' ::{{spiegazione|Sbrighiamo senza perdere tempo la faccenda.<ref name=nimora/>}} *'''Faje 'o sorece d' 'o spezziale, allicche 'a fora à vetrina.'''<ref name=Zwang/> :''Fai il topo del droghiere, lecchi fuori dalla vetrina.'' ::{{spiegazione|Non ci guadagni un bel niente.}} *'''Famme fa 'o speziale!'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''La sceneggiata. Rappresentazioni di un genere popolare'', Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PA257&dq=famme%20fa'%20o%20speziale&hl=it&pg=PA257#v=onepage&q&f=false p. 257.] ISBN 88-7188-689-5</ref> :''Fammi fare lo speziale!'' ::{{spiegazione|Lasciami fare in santa pace il mio lavoro!}} *'''Far tubba catubba<ref>La catuba è un'antica danza moresca. {{cfr}} D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico'', p. 110, in cui la stessa locuzione è riportata in modo leggermente diverso dal Volpe.</ref>.'''<ref>Antica locuzione. Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile '', p. 370.</ref> ::{{spiegazione|Vacillare, camminare barcollando, come un ubriaco.}} *'''Fare<ref name=Φ/>'a casa spingula spingula.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. </ref> :''Fare la casa spilla spilla.'' ::{{spiegazione|Passare la casa (o qualsiasi altra cosa) al setaccio, cercare, frugare, rovistare con la massima accuratezza.}} *'''Fare<ref name=Φ>In forma corrente: Fà.</ref>chiagnere astreche e lavatore.'''<ref name=larmes>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 98.</ref> :''Far piangere solai e lavatoi.'' ::{{spiegazione|''Fà chiagnere astreche e lavatore'': Essere un Dongiovanni, Fare strage di donne.}} *'''Fàre comm'o càne 'e l'uortolàno.'''<ref name=duesettesette>Citato in Tosco, p. 277.</ref> :''Fare come il cane dell'ortolano.'' ::{{spiegazione|Essere invidioso, come il cane di un povero contadino.}} *'''Fare<ref name=Φ/>i permune fracete.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 293.</ref> :''Fare (rendere) fradici i polmoni.'' ::{{spiegazione|Spolmonarsi a furia di ripetere inutilmente le stesse cose.}} *'''Fare<ref name=Φ/>i stentine fracete.'''<ref>Citato ed interpretato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 404.</ref> :'' ''Fà 'e stentine fracete.'' Fare gli intestini fradici.'' ::{{spiegazione|Consumarsi di rabbia, Rodersi le budella, Rodersi dentro. / "''A bott' 'e t' 'o ripetere m' hê fatto fà 'e stentine fracete.''" A furia di ripetertelo mi hai fatto consumare le budella (fatto fare i visceri fradici).}} *'''Fare<ref name=Φ/>l'angarella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 27.</ref> :''"Fare la deviazione".'' ::{{spiegazione|''Fa' l'angarella''. Muoversi, spostarsi con "moto serpentiforme e sfuggente, qualcosa di simile al «dribbling», nel gioco dei bambini a moscacieca<ref>Questa definizione del termine ''angarella'' è in Artieri, ''Napoli, punto e basta?'', p. 31.</ref>. Cercare di sottrarsi all'esecuzione di un impegno.<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 27. Alla stessa pagina Andreoli riporta altri significati, come: scantonare o far cilecca. {{cfr}} più estesamente Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 27.</ref> Zigzagare, fuggire zigzagando.}} *'''Fare<ref name=Φ/>le ffusa<ref>'''O fuso'': il fuso.</ref>storte.'''<ref name=cross>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 56</ref> ::{{spiegazione|Antica espressione per: fare le corna, essere infedele, tradire.}} *'''Fare<ref name=Φ/>quarajesema primma d'u tiempo.'''<ref>Cirato in Andreoli, ''Dizionario napoletano-italiano'', p. 321.</ref> :''Fare quaresima anzitempo.'' ::{{spiegazione|Avere una moglie tutt'altro che formosa e procace, essere sposati ad una donna magrissima, scarna.}} *'''Fare scennere uno da i coglie d'Abramo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 108.</ref> :''Far discendere qualcuno dallo scroto di Abramo.'' ::{{spiegazione|Accrescere in modo esagerato il valore, la nobiltà di una persona.}} *'''Farese comme sorece nfuso a ll'uoglio.'''<ref name=opot/> :''Farsi come topo bagnato dall'olio.'' ::{{spiegazione|Essere tutto zuppo d'acqua, di pioggia.}} *'''Farenello''' o '''Farenella.'''<ref name=littlefish/> ::{{spiegazione|Farenello è una persona dai modi fastidiosamente manierati, ricercati, leziosi, stucchevoli; bellimbusto, cascamorto con le donne. Detto in differente contesto può significare omosessuale.}} *'''Farne chiù 'e Catuccio.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 167.</ref> :''Farne più di [[w:Louis-Dominique Bourguignon|Cartouche]].'' ::{{spiegazione|Farne di tutti i colori. Essere dissoluti. Lo si dice anche di bambini, ragazzi che combinano grosse marachelle.}} *'''Farse afferrà pe' pazzo.'''<ref>Citato in Vincenzo Raucci, ''Storia (e filosofia) della salute mentale {{small|attraverso i proverbi e i modi di dire dei dialetti italiani}}'', Youcanprint Self-Publishing, Lecce, 2019. ISBN 9788831604536, [https://books.google.it/books?id=EMKIDwAAQBAJ&lpg=PA60&dq=Farse%20afferr%C3%A0%20pe%20pazzo.&hl=it&pg=PA60#v=onepage&q&f=false p. 60].</ref> :''Farsi immobilizzare come un folle.'' ::{{spiegazione|Dare in escandescenze. Essere in preda a un'ira incontenibile. Montare su tutte le furie.}} *'''Fatt'e buono.'''<ref name=altarbeiter/> :''Bell'e fatto.'' *'''Fell' {{sic|e'}} pastiera.'''<ref name="slice">Citato in [[Riccardo Brun]], ''Genova express'', Manifestolibri, 2002, [https://books.google.it/books?hl=it&id=J3PyAAAAMAAJ&dq=fell%27+%27e+pastiera&focus=searchwithinvolume&q=pastiera p. 41]. ISBN 8872852730</ref> :''Fetta di pastiera.'' ::{{spiegazione|''È 'na fell' 'e pastiera'': è una persona che non ispira simpatia, di carattere chiuso, greve, cupo, malmostoso; una persona insomma pesante, indigesta.}} *'''Fernesce tutto a tarallucce e vino.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 173.</ref> :''Finisce tutto a tarallucci e vino.'' ::{{spiegazione|Tutto finisce a tavola con un pranzo; cioè senza prender veramente le cose sul serio.}} *'''Fessarie 'e cafè.'''<ref>Citato in Ruggero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PT77&dq=fessarie%20'e%20cafe'&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788807883880</ref> :''Sciocchezze, bagattelle da caffè.'' ::{{spiegazione|Chiacchiere futili mentre si sorseggia un caffè al bar. E tuttavia, poiché a volte capita che le futili chiacchiere degenerino in accese polemiche, si usa dire, per stemperare la tensione: ''Fessarie 'e cafè!''}} *'''{{sic|Ffa}}<ref name=Φ/> palicco<ref>Stuzzicadenti.</ref>.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 126.</ref> o '''Restà a {{sic|ppalicco}}.'''<ref name=palillo>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 487.</ref> o '''Spassarse co lo palicco.'''<ref name=palillo/> ::{{spiegazione|''Fa' palicco.'' "Fare stuzzicadenti" o, nelle varianti: restare a stuzzicadenti; divertirsi, spassarsela con lo stuzzicadenti: restare a bocca asciutta, digiunare; digiunare mentre altri mangiano.}} *'''Ffiglia 'e bbona crestiana.'''<ref name=bocri>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 124.</ref> :''Figlia di buona cristiana.'' ::{{spiegazione|(Al maschile: ''Figlio 'e buono crestiano'') Furba, scaltra.}} *'''Figlio 'e bucchino.'''<ref>Citato in Cosimo Aruta, ''{{sic|il}} '68 di un borghese riveduto e corretto'', Pellegrini Editore, Cosenza, stampa 2005, [https://books.google.it/books?id=Y8SPIc7kGpQC&lpg=PA284&dq=&pg=PA284#v=onepage&q&f=false p. 284]. ISBN 88-8101-253-7</ref> :''Figlio di [[fellatio]]. Figlio nato da una fellatio.'' ::{{spiegazione|Scaltrissimo, superscaltrissimo.}} *'''Figlio 'e 'ntrocchia'''<ref>Lo scaltro "te lo fa negli occhi" (latino: ''intra oculos''). Su questo ed altri possibili etimi {{cfr}} più dettagliatamente ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 143.</ref>.<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 142.</ref><ref>Citato in '''E scugnizze'', p. 64.</ref> :''Figlio di "'ntrocchia."'' ::{{spiegazione|Sveglio, scaltro.}} *'''Figli'e zoccola.'''<ref name=furniture/> :''Figlio di [[ratto|pantegana]] (in senso lato: donna di assai facili costumi).'' ::{{spiegazione|Persona scaltrissima, scaltrissima e spregiudicata.}} *'''Foss' 'a Madonna!'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 309.</ref> :''Volesse il Cielo!''<ref>Traduzione in ''Teatro'', IV, p. 309.</ref> *'''Fosse angiulo 'a vocca vosta.'''<ref>Citato in Antonino Gglielmi, ''Mariuoki... ma onesti'', [https://books.google.it/books?id=EKPeAwAAQBAJ&lpg=PA38&dq=&pg=PA38#v=onepage&q&f=false p. 38]</ref> :''Fosse angelo (che è veritiero per essenza) la vostra bocca!'' ::{{spiegazione|Che possa avverarsi quello che dici (dite), che mi auguri (augurate)|}} *'''Foss'o Ddio!'''<ref>Citato in ''Rivista italiana di dialettologia'', Cooperativa libraria universitaria editrice, 2000, vol. 23-24, [https://books.google.it/books?hl=it&id=VEkqAQAAIAAJ&dq=%27o+libro+s%27%C3%A8+fernuto&focus=searchwithinvolume&q=foss%27o+ddio p. 135].</ref> :''Letteralmente: "Fosse il Dio!"'' ::{{spiegazione|Lo volesse Dio! Fosse questa la volontà di Dio! Magari, magari!}} *'''Frijenno magnanno.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 830.</ref> :''Friggendo mangiando.'' ::{{spiegazione|Cibo da mangiare appena fritto, immediatamente, dalla padella al palato. Più in generale si dice di cose che vanno fatte con estrema rapidità, senza pause, senza intervalli, con assoluta continuità.}} *'''Frijere 'o pesce cu ll'acqua.'''<ref>Citato in Autori Vari, ''Proverbi & Modi Di Dire - Campania'', Simonelli Editore, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA43&dq=frijere%20%20'o%20pesce%20cu%20ll'%20acqua&hl=it&pg=PA43#v=onepage&q&f=false p. 43.] ISBN 88-7647-103-0</ref> :''Friggere il pesce con l'acqua.'' ::{{spiegazione|Fare qualcosa senza disporre dei necessari mezzi, ingegnarsi a farla nel modo più economico, essere in estrema povertà.}} *'''Frisco 'e rezza.'''<ref>Citato in ''A Neopoli nisciuno è neo'', [https://books.google.it/books?id=Or2ODAAAQBAJ&lpg=PT9&dq=frisco%20'e%20rezza&hl=it&pg=PT9#v=onepage&q&f=false.]</ref> :''Fresco di rete. (Pesce freschissimo, appena pescato.)'' *'''Frisco frisco.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo, {{small|Vierze e prose nove e becchie de Luigi Chiurazzi, e d'autre}}''', anno III, 1877-1878; n. 6, 7 aprile 1877, [https://books.google.it/books?id=0T4_AQAAMAAJ&dq=&pg=PP31#v=onepage&q&f=false p. 3]</ref> :''Fresco fresco.'' ::{{spiegazione|All'improvviso.}} *'''Frusta llà.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 196.</ref> ::{{spiegazione|Verso con cui si scaccia un gatto.}} *'''Fruttecielle''' o '''Fruttille 'e ll'uocchie.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 185.</ref> :''Piccoli frutti degli occhi'' ::{{spiegazione|Le Pupille e, più precisamente, le iridi.}} *'''Funa fraceta.'''<ref>Vitato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 192 ; p. 541.</ref> :''Fune fradicia.'' ::{{spiegazione|Scansafatiche, accidioso.}} ==G== *'''{{NDR|'E}} Gallenelle<ref>'A gallenella: diminutivo di gallina. Nome dato al [[w:|rallus acquaticus]]. {{cfr}} D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 194.</ref>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 194.</ref> :''Le gallinelle.'' ::{{spiegazione|Le [[Pleiadi]].}} *'''Gattefelippe.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano.'', vol I, [https://books.google.it/books?id=hgpEAAAAcAAJ&dq=gattefelippe&hl=it&pg=PA163#v=onepage&q=gattefelippe&f=false p. 163].</ref> :''Complimenti, tenerezze, espressioni amorose, per lo più fatte di nascosto, segni fatti mimicamente indicanti amorosi rapporti. ''<ref>Definizione in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano.'', vol I, p. 163. </ref> '' Effusioni fra innamorati.'' *'''Gattimma.'''<ref name=chauchat/> :''L'ardore libidinoso de' gatti, Caldo, Fregola.''<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 181.</ref> *'''Gente 'e<ref>Nella fonte:'è, refuso.</ref>miez' 'a via.'''<ref>Citato in Marcello Ravveduto, ''Napoli-- serenata calibro 9, {{small|storia e immagini della camorra tra cinema, sceneggiata e neomelodici}}'', Liguori, Napoli, 2007, [https://books.google.it/books?id=vAXwAAAAIAAJ&q=gente+e+miez%27+%27a+via&dq=gente+e+miez%27+%27a+via&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwitv6SVq-vkAhWiw4sKHdjYB3AQ6AEINzAC p. 168].</ref> :''Gente di (in) mezzo (al)la strada. Gente della strada.'' ::{{spiegazione|Persone che si procurano di che vivere al di fuori della sicurezza e dell'ordine legali. La spietata durezza, l'alea e il pericolo della vita in strada (''miez' 'a via'') rappresentano la dimensione abituale in cui operano, diventano lo spazio cui appartengono, finiscono per foggiare uno "stile" di vita: (in modo definito) delinquenti, (in modo più sfumato) persone che vivono ai margini della legalità − su una linea di confine molto incerta, fluida − di espedienti per lo più illeciti.}} *'''Gesù, Gesù, Giuseppe Sant'Anna e Maria!'''<ref>Pronuncia: Gəsù, Gəsù, Giuseppə, sant'Annə e Mariə!</ref><ref>Citato in [[Luciano De Crescenzo]], ''Fosse 'a Madonna!'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=FGMBX0bVgaQC&lpg=PT78&dq=ges%C3%B9%20gesu%20giuseppe%20sant'anna%20e%20maria&hl=it&pg=PT78#v=onepage&q&f=false]</ref> ::{{spiegazione|Espressione di grande meraviglia, sorpresa, sconcerto.}} *'''Ggesù chìste só nnùmmere!''' :''Gesù questi sono [[numero|numeri]]!'' ::{{spiegazione|Queste sono cose da pazzi (talmente fuori dalla norma che sarebbe il caso di giocare al [[lotto]])!<ref>Citato in Amato, p. 163.</ref>}} *'''Ghi' 'e pressa.'''<ref name=marsh! /> :''Andare di fretta.'' ::{{spiegazione|Avere fretta.}} *'''Giosuè Carducce accattava 'e cavalle e 'e vvenneva pe ciucce.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, 2012. ISBN 978-1-291-01117-3, ''Il morto supplente'', [https://books.google.it/books?id=kp3eAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=antonino%20guglielmi&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref> :''Giosuè Carducci comprava i cavalli e li vendeva come asini.'' ::{{spiegazione|Si dice di chi ha uno straordinario talento per gli affari in perdita.}} *'''Giovedì murzillo.'''<ref>''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno IV, parlata 25, 24 gennaio 1863, p. 92.</ref> :''"Giovedì bocconcino".'' ::{{spiegazione|Giovedì grasso, giorno in cui ci si mangiano molti ''murzille sapurite'', ghiottonerie, leccornie, manicaretti.}} *'''Giorgio se ne vò ì e 'o vescovo 'o vò mannà!'''<ref>Citato in ''Lares'', bollettino della Società di etnografia italiana, 1934, p. 110, nota 11. {{Cfr}} ''Rassegna storica del Risorgimento'', 1938, Volume 25, Parte 3, p. 950.</ref> :''Giorgio vuole andarsene e il vescovo vuole licenziarlo.'' ::{{spiegazione|Due persone che si trovano d'accordo sul proprio disaccordo, entrambe restano catturate in un circolo vizioso perché fanno qualcosa di propria iniziativa senza però farla di buon grado: Giorgio non si licenzia perché teme di offendere il vescovo che non lo licenzia perché teme a sua volta di offenderlo. Quindi: fare malvolentieri qualcosa che, per giunta, non era neppure stata richiesta.}} *'''Giubbox'''<ref>Citato in Sergio Zazzera ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 87.</ref> :''[[w:Juke-box|Juke-box]]'' ::{{spiegazione|Commessi di uffici pubblici che si risvegliano dal profondo letargo, si riscuotono dalla totale inerzia, si attivano solo se opportunamente incentivati da una mancia.}} *'''Gnemmegnemme.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 123.</ref> ::{{spiegazione|Parole eufoniche, onomatopee tratte dal mollemente ritardato parlare e conseguentemente agire dei dappoco.<ref>La spiegazione è in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 123.</ref>Persona estremamente lenta nel parlare e nell'agire. "Tattamèa. [[Giuseppe Rigutini|Rigutini]]: «È una tattamèa che fa cascare il pan di mano a sentirlo e vederlo». E «Fiaccamidolle» lo dicono a Pistoia."<ref>In Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 184.</ref>. Come avverbio: pian pianino, lemme lemme.}} *'''Gradiata a babaluscia.'''<ref>O: a babbaluscia</ref>.<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 37</ref> :''Scala a chiocciola o a lumaca.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 37.</ref> *'''Gradiata a caracò.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 125.</ref> :''Scala a chiocciola, a lumaca.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 125.</ref> *'''Grastulelle 'e piatte.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 61.</ref> ::{{spiegazione|Piccoli cocci di piatti usati ben torniti e arrotondati che, in mancanza di monete metalliche, erano impiegati ai ragazzi come poste di gioco, una sorta fiches senza corrispettivo in denaro<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 61.</ref>.}} *'''Grazie Orazio!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 190.</ref> :''Grazie, Orazio!'' ::{{spiegazione|Grazie... "all'Orazio": si ringrazia, con estrema ironia, per un beneficio che sarebbe stato meglio non aver mai ricevuto, essendosi rivelato inatteso e tutt'altro che benefico; e – volendosi mantenere, nonostante tutto, cortesi – si evita di nominare una parte anatomica maschile, evocandola però, con l'impiego – in sostituzione – del nome proprio di persona, piuttosto assonante...}} *'''Guainella, guaine', brié, ahò!'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 150.</ref> ::{{spiegazione|Grido di incitamento degli scugnizzi che, nel lontano passato, si affrontavano in alcune zone di Napoli in una gara a squadre violenta scagliandosi sassi. La sassaiola terminava con la resa di una delle due squadre. Gli scugnizzi armati di pietre erano detti ''''e guagliune {{sic|d'}} guainella.<ref>'E guagliune d' 'a guainella. I ragazzi della "''guainella''"</ref>'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 151.</ref>}} *'''{{NDR|'Nu}} guaio 'e notte.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Rerenno e pazzianno, {{small|poesie napoletane, parte terza}}'', [https://books.google.it/books?id=sBjsAwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20].</ref> :''Un guaio di notte.'' ::{{spiegazione|Un problema di estrema, quasi irrimediabile gravità, un guaio molto molto serio. Ed anche: ''Sì nu guaio 'e notte!''. Tu sei un guaio di notte!: Mamma mia, sei una vera e propria sciagura, una calamità, tu sei di una molestia, una noia soffocante, mortale! Un flagello di Dio!}} ==H== *'''Ha da passa' 'a nuttata.'''<ref>Cfr. E. De Filippo, ''Napoli milionaria'', in ''I capolavori di Eduardo'', Einaudi, p. 138.</ref> :''La [[notte]] dovrà pur passare.'' *'''Ha fatto 'a fine d<nowiki>'</nowiki>'o tracco: tanti bbòtte e po' dint'a' munnézza!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 248.</ref> :''Ha fatto la fine del [[petardo (pirotecnica)|mortaretto]]: tanti scoppi o poi nella spazzatura.'' ::[[w:Sic transit gloria mundi|Sic transit gloria mundi]]: Grande pompa, arroganza, prepotenza quando era al culmine del potere, fine indecorosa ed oblio quando l'astro è tramontato. Smargiassate di una tigre di cartapesta, vanterie e spacconate inconsistenti. *'''Ha fatto 'a primma féscena pampanosa'''<ref name=failure>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 15.</ref>oppure '''Ha fatto 'a primma féscena tutta chiaccune<ref>Pampini. '''O chiaccone'': il pampino.</ref>.'''<ref name=failure/> :''Ha fatto (riempito) il primo cesto pampinoso (pieno di soli pampini).'' ''Ha fatto (riempito) il primo cesto tutto (di) pampini.'' ::{{spiegazione|Ha iniziato immediatamente con un errore, ha fallito in partenza.}} *'''Ha perzo l'aparatura e 'e centrelle.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=6rM-AAAAIAAJ&dq=%27aparatura+e+%27e+centrelle&focus=searchwithinvolume&q=centrelle p. 105].</ref> :''Ha perso l'addobbo e i chiodini.'' ::{{spiegazione|''Ha perzo l'aparatura e 'e centrelle'' (o ''Avimmo perduto 'aparaura e 'e centrelle'': abbiamo perso l'addobbo e i chiodini): vento e pioggia hanno divelto e distrutto i drappi di stoffa pregiata con cui era stato ornato il portale della chiesa. In senso ampio: ha/abbiamo perso tutto.}} *'''Ha vuttato l'uosso 'o cane.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', III, p. 284.</ref> :''Ha buttato l'osso al cane.'' ::{{spiegazione|Se l'è cavata a buon mercato. ''Hê vuttato l'uosso 'o cane'': te la sei cavata con poco, oppure: agli altri hai lasciato solo le briciole, il grosso te lo sei preso tu.}} *'''Haje fatto pasca co ste biole.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 17.</ref> :'' ''Haje fatto Pasca cu 'sti viole.'' Hai festeggiato Pasqua con queste viole...'' ::{{spiegazione|Senza disporre di adeguati mezzi economici non si realizza nulla.}} *'''Haje truvato 'a forma d' 'a scarpa toja.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 216.</ref> :''Hai trovato la forma della tua scarpa.'' ::{{spiegazione|Hai trovato pane per i tuoi denti.}} *'''Hanno fatto aummo aummo, Aummaria.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref> :''Hanno fatto tutto in gran segreto, di nascosto.'' *'''He 'a murì rusecato da 'e zzoccole<ref>Questo termine ha significato duplice: ratto e donna di facili costumi.</ref> e 'o primmo muorzo te ll'à da dà mammèta.'''<ref>Citato in Autori Vari, '''A mamma d' 'e fesse è sempe prena, {{small|La mamma degli imbecilli è sempre incinta, Selezione dei Proverbi e dei Modi di Dire nei Dialetti della Campania con traduzione in italiano}}'', Simonelli Editore, Milano, 2006. ISBN 88-7647-103-0, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA72&dq=&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 72]</ref> :''Devi morire roso dai ratti e il primo morso deve dartelo tua madre.'' *'''Hê mise 'e campanelle 'ncanna â jatta.'''<ref name=notnot/> :''Hai messo le campanelle in gola alla gatta.'' ::{{spiegazione|Hai destato sospetti. ''Mettere 'e campanelle ncanna â jatta (o: 'a gatta)'': scoprire maldestramente, incautamente il proprio gioco, le proprie intenzioni, rivelare ciò che andava taciuto. Mettere sull'avviso il nemico. Destare sospetti.}} *'''Hê truvato 'America.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', III, p. 246.</ref> :''Hai tovato l'America.'' ::{{spiegazione|Hai trovato una comoda fonte di ricchezza e prosperità. Fai la pacchia. Te la passi proprio bene bene. ''Hê menato' 'a rezza int' 'a l'oro.'' Hai gettato la rete nell'oro.}} ==I== *'''I' dico ca chiove, ma no che diluvia.'''<ref name=geheimnis>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref> :''Io dico che piove, ma non che diluvia.'' ::{{spiegazione|Siamo sì in una situazione molto difficile, ma non irreparabile. Più in generale: non esageriamo!}} *'''I faccio {{sic|portose}} e tu gaveglie.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 122.</ref> :'' ''I' faccio pertose e tu gaveglie.'' Io faccio buchi e tu cavicchi (per otturare i buchi).'' ::{{spiegazione|Io faccio e tu disfi, io creo e tu distruggi, io aggiusto e tu guasti; smettila di crearmi difficoltà, di mettermi i bastoni fra le ruote!}} *'''Í ‘nfreva.'''<ref>Citato in Colomba R. Andolfi, ''Chicchi di grano. {{small|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Guida, Napoli, ISBN 88-6042-114-4 [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA44&dq=&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref> :''Andare in febbre.'' ::{{spiegazione|''Jí ''o'' ghì 'nfreva''. Essere presi, scossi da una collera, da una rabbia fortissima – così forte da somigliare ad una febbre – sentirsi rimescolare il sangue di fronte all'assoluta ingiustizia, all'insopportabile assurdità, all'esosità manifesta di determinate situazioni. Essere contrariatissimi, stizziti, non accettare, non sopportare assolutamente qualcosa. ''Sta cosa ccà me fa jí 'nfreva'', questa cosa qui non la posso proprio sopportare, mi fa salire la rabbia alla testa.}} *''''I stramacchio'''<ref>Citato in [[Mimmo Borrelli]], '''Nzularchia'', Baldini&Castoldi, Milano. ISBN 978-88-9388-516-4, [https://books.google.it/books?id=giw2DwAAQBAJ&lpg=PT71&dq=&pg=PT71#v=onepage&q&f=false p. 71]</ref> ::{{spiegazione|Di nascosto, furtivamente, con un sotterfugio, sottobanco, alla chetichella, aggirando le regole. Es. "Aggio trasuto, l'aggio pigliato, l'aggio avuto, l'aggio fatto 'i stramacchio ('e stramacchio)." Sono entrato, l'ho preso, l'ho avuto, l'ho fatto, di nascosto, furtivamente, con un sotterfugio, ''aumma aumma''.}} *'''I' te murtèo.'''<ref name=βασκαίνω>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref> :''Maledico l'anima dei tuoi defunti (dell'avversario o dell'interlocutore verso cui c'è forte risentimento o astio).'' ::{{spiegazione|Espressione del gergo "più basso e difficile<ref>Così Artieri in ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref>" di cocchieri e facchini di Napoli. Il verbo '''murtiàre'''<ref name=βασκαίνω/> – usato solo all'attivo indicativo – deriva dal sostantivo '''murtiàta'''<ref name=βασκαίνω/> (l'azione di scagliare anatemi, maledizioni, espressioni blasfeme contro i defunti). L'uso di scagliare anatemi contro i defunti risale a tempi antichissimi ed è correlato al culto ancestrale di cui affiorano tratti mai del tutto scomparsi nelle popolazioni meridionali.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 665, nota 11.</ref>}} *'''Iette pe' se fa' 'a croce e se cecaje n'uocchio.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 217.</ref> :''Andò per farsi la croce e si accecò un occhio.'' ::{{spiegazione|Una persona incredibilmente sfortunata, un progetto fallito dal principio.}} *'''Iì a fa' 'o battesimo senz' 'a criatura.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 218.</ref> :''Andare a fare (celebrare) il battesimo senza il bambino.'' ::{{spiegazione|Imbarcarsi in un'impresa senza avere le idee chiare.}} *'''Iiih-isce!<ref>Dal greco ''Ische!'' Fermati! {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 44.</ref>'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 44.</ref> ::{{spiegazione|Ordine di arresto impartito al cavallo dal cocchiere o dal carrettiere.}} *'''Io me faccio 'a Croce c<nowiki>'</nowiki>'a mano 'a smerza.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''{{sic|il}} commisssario'', [https://books.google.it/books?id=_JveAwAAQBAJ&lpg=PA19&dq=me%20faccio%20e%20croce%20ca%20mmano%20smerza&hl=it&pg=PA19#v=onepage&q&f=false p, 19 Anteprima Google] e Adam Ledgeway, ''Grammatica diacronica del napoletano'', [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PP1&dq=adam%20Ledgeway&hl=it&pg=PA273#v=onepage&q=smerza&f=false p. 273]</ref> :''Mi faccio il segno della croce al contrario (con la mano sinistra).'' ::{{spiegazione|Io non ci posso credere.}}<ref>Spiegazione in Ledgeway, {{cfr}} ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 273.</ref> *'''Illurto.'''<ref name=codex/> :''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''Il pane.'' *''''Int'a 'na vutat' 'e mente.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 147.</ref> :''In una girata di mente. In un improvviso, repentino cambio di pensiero.'' *'''''Io me chiammo 'nzalata | si nun si tu, è {{sic|nata}}.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 653.</ref> :''Io mi chiamo insalata | se non sei tu, è un'altra (un'altra donna).'' *'''Inta a scurdata.'''<ref>Citato in [[Pino Aprile]], ''Il Sud puzza'', PIEMME, [https://books.google.it/books?id=QciRAQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Pino%20Aprile&hl=it&pg=PT57#v=onepage&q&f=false p. 57]</ref> :''A cose dimenticate, quando ormai non ci pensi più, quando più credi di averla fatta franca, quando meno te lo aspetti.'' *'''Ire {{NDR|Jì}}''' o '''Riuscì a brenna (vrenna).'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref> :''Andare o riuscire, risultare in crusca.'' ::{{spiegazione|Avere esito vano ed infelice, andare al nulla, essere perduto.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>}} ==J== *'''Jacovella.'''<ref>Citato in Domenico Iaccarino, ''Galleria di costumi napolitani'', Stabilimento tipografico dell'Unione, Napoli, 1875, [https://books.google.it/books?id=f84GAAAAYAAJ&dq=na%20jacovella&hl=it&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p. 16]</ref> ::{{spiegazione|Situazione, cosa, condotta poco seria, superficiale, confusa, inconcludente, che crea disordine. Un inconsistente, pretestuoso, inconcludente, ripetuto tergiversare, fare a tira e molla. Accampare artificiosamente, con grossolana astuzia pretesti su pretesti, ordire intrighi, servirsi di sotterfugi per sottrarsi ad un impegno, per ingannare, raggirare. Es. ''Chesta è 'na jacovella!'' Questa è una pagliacciata! Qui non c'è niente di serio! È tutta una presa in giro!}} *'''Jammmo a vere'.'''<ref>Citato in Carlo Giarletta, ''Anime partenopee'', [https://books.google.it/books?id=bIwxDwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=jammo%20%20ver%C3%A9&hl=it&pg=PA36#v=onepage&q&f=false p. 36.]</ref> :''Andiamo a vedere.'' ::{{spiegazione|Decidiamo, vediamo cosa dobbiamo fare.<ref>In ''Anime parternopee'', p. 36.</ref>}} *'''Jamme<ref>Andiamo.</ref> bell', ja!'''<ref>Citato in Giuseppe Savorra, ''Un cicerone napoletano'', Youcanprint, Tricase (LE), 2015 [https://books.google.it/books?id=-KMbCwAAQBAJ&lpg=PA41&dq=jamme%20belle%20ja'&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q=jamme%20belle%20ja'&f=false p. 41] ISBN 9788893216982</ref> o '''Jammo bello, jà'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 373.</ref> ::{{spiegazione|Molte sfumature di significato date dalla modulazione del tono della voce. Fra le possibili: Su, su!, Sbrighiamoci!, Che esagerazione!, Che bugia!, l'hai sparata proprio grossa!}} *'''Jencherse 'o vernecale<ref>''<nowiki>'</nowiki>O vernecale'': la ciotola; contenitore in cui i cambiavalute riponevano le monete.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 455.</ref> :''Riempirsi la "ciotola".'' ::{{spiegazione|Riempirsi lo stomaco, farsi una scorpacciata, rimpinzarsi, satollarsi ben bene.}} *'''Jenno cernenno.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 376.</ref> :Letteralmente: ''Andando vagliando.'' ::{{spiegazione|Distingui distingui, discerni discerni, vaglia vaglia, ben esaminando, tutto ben considerando, a ben vedere il tutto, salta fuori che...}} *'''Jèsce arrusto'''<ref>Bistecca ai ferri {{cfr}} ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 100.</ref>'''!...'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 100.</ref> :''Non farti (fatevi) troppe illusioni.'' ::{{spiegazione|In passato mangiare carne costituiva un lusso che ci si poteva concedere assai di rado.}} *'''Jí mparaviso pe scagno.'''<ref name=Paradise>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PA71&dq='mparaviso%20pe%20scagno&hl=it&pg=PA71#v=onepage&q&f=false p. 71.]</ref> :''Andare in [[Paradiso]] per errore.'' ::{{spiegazione|Avere una fortuna assolutamente imprevedibile.}} *'''Jì truvann' a Cristo a dint' e lupini.'''<ref>Citato (in forma negativa) in Giuseppe Savorra, ''Un Cicerone napoletano'', Youcanprint, Self-Publishing, Tricase (LE), 2015, [https://books.google.it/books?id=-KMbCwAAQBAJ&lpg=PA85&dq=Cristo%20dint'e%20lupini&hl=it&pg=PA85#v=onepage&q&f=false p. 85.] ISBN 9788893216982</ref> :''Cercare Cristo nei lupini.'' ::{{spiegazione|Essere eccessivamente pignolo; cercare pretesti, sottilizzare, cavillare, cercare il pelo nell'uovo.}} *'''Jì truvanne ciaranfe.'''<ref>Citato in ''I proverbi di Napoli'', p. 193.</ref> :''(Andare trovando) Cercare pretesti per litigare.'' *'''Jire<ref>In forma corrente: Jì'.</ref>ngattimma.'''<ref name=chauchat>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 181.</ref> :''Essere eccitati come i gatti. Andare in fregola.'' *'''Jire<ref>In forma corrente: Jì'.</ref> spierto e demierto comm'u malo denaro.''' Oppure '''Jire spierto e demierto.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 396.</ref> :''Andare sperduto e disperso come il denaro guadagnato disonestamente. Oppure, semplicemente: andare sperduto e ramingo. '' *'''Jirsenne a gloria d'i cardune.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 80.</ref> :''Andarsene a gloria dei cardoni.'' ::{{spiegazione|Morire. Andare a ingrassare i cavoli.}}<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 80.</ref> *'''Jirsenne nzuocolo<ref>Nzuócolo:Dondoloni.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 270.</ref> :''Andarsene dondoloni dondoloni.'' ::{{spiegazione|Andarsene in sollucchero, in visibilio, in broda di succiole o giuggiole.<ref>Spiegazione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 270.</ref>}} *'''Jurnata mosce.<ref>Citato in Apicella, ''Il frasario napoletano'', p. 45.</ref>''' :''Giornata moscia.'' ::{{spiegazione|Giornata in cui gli affari vanno a rilento, di scarsi guadagni.}} *'''Justo justo.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 215.</ref> :''Giusto giusto, preciso preciso.'' ::{{spiegazione|Esattamente, precisamente, a puntino.}} ==L== *'''L'acqua è poca e 'a papera nun galleggia.'''<ref>Citato in Giuseppe Montesano, ''Nel corpo di Napoli'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=MoqeCQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Giuseppe%20Montesano&hl=it&pg=PT169#v=onepage&q&f=false p. 169 Anteprima Google]</ref> ::{{spiegazione|Le cose vanno irrimediabilmente male. Mancano le condizioni per realizzare un progetto.}} *'''L'acqua nfraceta li bastimiente a mare.'''<ref>Citato in ''Il flauto magico'', Raffaele Miranda, Napoli, 1824, [https://books.google.it/books?id=Vk0sQ5myvzwC&dq=acqua%20nfraceta%20%20mare&hl=it&pg=PA3#v=onepage&q&f=false Google Book]</ref> :''L'acqua infradicia le navi a mare.'' ::{{spiegazione|L'acqua – con questo paradossale argomento il bevitore di vino la rifiuta – fa male, procurandosi così una giustificazione per abbandonarsi a bevute omeriche.}} *'''L'urdemo lampione 'e forerotta.'''<ref>Citato in Pasquale Guaglianone, ''Tante navi Tante storie'', Nuova Santelli, [https://books.google.it/books?id=EoRUAwAAQBAJ&lpg=PT21&dq=L'urdemo%20lampione%20'e%20Forerotta&hl=it&pg=PT21#v=onepage&q&f=false]</ref> o '''{{NDR|L'}} Urdemo lampione 'e Fuorerotta.'''<ref name=rent/> :''L'ultimo [[lampione]] di Fuorigrotta.'' ::{{spiegazione|Ultimo dei lampioni a gas di Fuorigrotta e contrassegnato con il numero 6666: quattro volte scemo nella smorfia napoletana; è forse questo il motivo per cui passò in proverbio a significare: persona di scarso o nessun valore, senza importanza, che non conta pressoché nulla.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 28.</ref>}} *'''La carne se venne a la chianca.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', [https://books.google.it/books?id=pz4_AQAAMAAJ&dq=lo%20spassatiempo&hl=it&pg=PT127#v=onepage&q&f=false]</ref> :''La [[carne]] si vende in macelleria.'' ::{{spiegazione|Non puoi sfruttarmi come uno schiavo. Sono un uomo, non carne che si vende a peso.}} *'''Lampe e tuone.'''<ref>Citato in [[Carlo Cracco]], ''La grande cucina italiana. {{small|Campania}}'', RCS libri, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=wk5oAwAAQBAJ&lpg=PT66&dq=&pg=PT66#v=onepage&q&f=false p. 66].</ref> :''Lampi e tuoni.'' ::{{spiegazione|Pasta e ceci.<ref>{{cfr}} più dettagliatamente ''La grande cucina italiana'', p. 66.</ref>}} *'''Lasco de<ref name=epsilon/>vrachetta.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 426.</ref> :''Lasco 'e vrachetta: "Largo", allentato, lasco di (nella) abbottonatura dei pantaloni, di patta.'' ::{{spiegazione|{{sic|Donnajuolo}}.<ref>La definizione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 426.</ref>}} *'''''Lassamme fà 'a Dio.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 655.</ref> :''Lasciamo fare a Dio. Affidiamoci a Lui, interamente, senza riserve.'' *'''Lella palella.'''<ref name=zart>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 207.</ref> :''Cheta cheta, pian piano, adagio adagio. Senza fasto, alla buona.''<ref name= slowslow>La traduzione è in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 207.</ref> *'''{{sic|Leva}} l'ummeto.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1866, anno I, n. 3, p. 2.</ref> :''Togliere l'umido'' ::{{spiegazione|Levà' l'ummeto: Togliere i succhi, gli umori vitali: annoiare mortalmente.}} *'''Leva' 'a lanterna 'a 'nnanze a Carnevale.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''I Proverbi di Napoli'', p. 206.</ref> :''Togliere la lanterna davanti a [[Carnevale]]'' ::{{spiegazione|Togliere a qualcuno il suo svago preferito.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 206.</ref>}} *'''Levà' 'a purpètta 'a dint'a 'o piatto a uno.'''<ref name=copper/> :''Togliere la [[polpetta]] dal quatto di qualcuno.'' ::{{spiegazione|Derubare una persona di una cosa guadagnata con grande fatica.}} *'''Leva lè.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 203.</ref> :''Togli, to'! Via! Vai via!'' ::{{spiegazione|Si dice per esprimere rifiuto, repulsione.}} *'''Levarse i rappe d'a panza.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref> :''Togliersi le grinze dalla pancia.'' ::{{spiegazione|Sfamarsi.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref>}} *'''Levarse 'o sfizio.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=6rM-AAAAIAAJ&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&focus=searchwithinvolume&q=sfizio], p. 112.</ref> :''Cavarsi il gusto.'' *'''Levate 'o brito!'''<ref>Citato in [[Antonio Ghirelli]], ''Storia di Napoli'', Einaudi, Torino, 1992, p. 293. ISBN 88-06-12974-0</ref> :''Togliete dalla tavola il vetro: bicchieri, bottigli, caraffe!'' ::{{spiegazione|Comando che gli osti impartivano prima della chiusura del locale. In senso lato: affrettatevi a concludere il lavoro perché il tempo per portarlo a termine sta per scadere.}} *'''Leve mane!'''<ref name=gliommero/> :''Togli (le) mani.'' ::{{spiegazione|Lascia perdere.}} *'''Li profunne de casa de lo Diavolo.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1866, anno I, n. 7, 30 gennaio 1866, p. 2.</ref> :'' ''<nowiki>'</nowiki>E profunne 'e casa d' 'o Diavulo.'' Le profondità di casa del Diavolo.'' ::{{Spiegazione|L'Inferno.}} *'''Liéggio 'e mano.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?hl=it&id=h1cRAQAAIAAJ&dq=mpren%C3%A0%27+%27e+feneste&focus=searchwithinvolume&q=mano]</ref> :''Leggero di mano. Di mano leggera.'' ::{{Spiegazione|Abile nel rubare. ''Arape ll' uocchie ca è lieggio 'e mano.'' Tieni gli occhi bene aperti perché ''è 'na mana leggia'', ''mena 'o rancio'', è ladro.}} *'''Lillo palillo.'''<ref name=zart/> :''Cheto cheto, pian piano, adagio adagio. Senza fasto, alla buona.''<ref name= slowslow/> *'''Limma sorda.'''<ref>In ''Vocabolario domestico napoletano e toscano'', p. 422.</ref> :''[[Lima (strumento)|Lima]] sorda (che non fa rumore).'' ::{{spiegazione|Chi offende di nascosto.}} *'''Lindo e pinto.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 149.</ref> :''Lindo e ben lustro (dipinto).'' ::{{spiegazione|Azzimato, curatissimo, estremamente elegante (con una lieve sfumatura di ironia: elegantissimo, curatissimo, ma anche un po' artificioso, stucchevole, innaturale).}} *'''Lisce 'e scorze.'''<ref name=schälen>Citato in '''E scugnizze'', p. 19.</ref> :''Lisce di scorze.'' ::{{spiegazione|''Essere liscio 'e scorza'': Stare con la coscienza pulita).}} *'''Lisciabusso.<ref>Per ''lisciabusso'' vedasi più in dettaglio ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref>'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref> :''Un violento [[rimprovero]].<ref>Traduzione in ''Manuale di napoletanità'', p. 53.</ref>'' *'''Liscio e sbriscio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 227.</ref> :''Liscio e vuoto.'' ::{{spiegazione|Antico modo di dire napoletano: ''Stongo liscio e sbriscio (o liscesbriscio).'' Sono al verde, senza un soldo, in miseria.}} *'''Ll'anema 'e.'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 61.</ref> :''L'anima di.'' ::{{spiegazione|Una notevole quantità.}} *'''Ll'opera d'e pupe.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola.'', p. 109.</ref> :''Il teatro delle marionette.'' ::{{spiegazione|"Fa' ll'opera d'e pupe": scatenare un putiferio.<ref>La spiegazione è di Patrizia Rotondo Binacchi, {{cfr}} ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 109.</ref>}} *'''Lloco te voglio zuoppo a sta sagliuta!'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', anno II, Parlata 143, 12 giugno 1861, p. 571.</ref> :''Qui ti voglio, zoppo, davanti a questa salita!'' ::{{spiegazione|Hai tanto vantato, strombazzato e propalato le tue straordinarie capacità ed ora che viene il difficile, voglio vedere di che pasta sei fatto e sarà evidente quello che in realtà sei: nient'altro altro che un millantatore, un fanfarone buono solo a fare chiacchiere.}} *'''Lo zugo de lo tombagno.<ref>Fondo della botte.</ref>'''<ref>Locuzione antica. Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 363.</ref> :''Il succo del [[botte|tombagno]].'' ::Il [[vino]] ==M== *'''M'haje mbriacato de<ref name=epsilon/>percoche.<ref>'A percoca: la pesca gialla.</ref>'''<ref name=brokegg/> :''Mi hai ubriacato di pesche.'' ::{{spiegazione|('''Mbriacà' 'e percoche:'' Riempire di belle e vuote chiacchiere.) Mi hai infarcito la testa di belle e vacue parole, di vuote ciance.}} *'''Ma addò stammo? Â cantina 'e vascio puorto? 'O rutto, 'o pireto e 'o sango 'e chi t'è muorto?!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 223.</ref> :''Ma dove siamo? Nella cantina giù al porto? In mezzo al rutto, al peto e alla bestemmia?!'' ::{{spiegazione|Il panorama sonoro non è certo dei più gradevoli: gli avventori qui danno la stura, senza contenersi, senza freno né inibizione alcuna, alle manifestazioni più squallide delle umane miserie e alla più brutale volgarità. L'espressione è quindi riferita alle occasioni in cui si debba constatare – sbalorditi – di trovarsi fra persone e in ambienti volgari, da cui ogni urbanità è stata bandita per sempre. Ma in mezzo a quali zoticoni siamo mai capitati?!}} *'''Ma che vaco mettenno 'a fune 'a notte?'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 215.</ref> :''Ma vado forse a mettere la fune (la) di notte?'' ::{{spiegazione|''Jì mettenno 'a fune 'a notte.'' Andare a mettere la fune di notte: antica tecnica di rapina eseguita tendendo, di notte, in strade buie, una fune fra due estremi della carreggiata perché pedoni e viaggiatori in carrozza, travolti dalla caduta, una volta a terra venissero derubati. L'espressione significa: ma credi che il denaro, anziché guadagnarlo col lavoro, vado a rubarlo di notte? Il prezzo che chiedi è ingiustificato, esorbitante.}} *'''Ma tu overo faje?'''<ref>Citato in Carmela Capitale, ''Vox Musae, {{small|cantate e ballate intorno al mare, al cielo e la terra}}'', Aletti Editore, Villanova di Guidonia, 2017. [https://books.google.it/books?id=emkuDwAAQBAJ&lpg=PT63&dq=&pg=PT63#v=onepage&q&f=false p. 63]. ISBN 978-88-591-4299-7</ref> :''Ma fai davvero?'' ::{{spiegazione|Ma stai scherzando? Ma ti rendi conto (di quello che dici, fai)?}} *'''Maccarone.'''<ref>In ''Viviani'', III, p. 234.</ref> :''Maccherone.'' ::{{spiegazione|Babbeo, sciocco, credulone.}} *'''Maccaròne, sàutame 'ncànna.'''<ref name=duesetteotto>Citato in Tosco, p. 278.</ref> :''Maccarone, saltami in gola''. ::{{spiegazione|Descrizione di un accidioso.}} *'''Maccarone senza pertuso.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 231.</ref> :''Maccherone senza buco.'' ::{{spiegazione|Stupido. Buono a nulla.}} *'''Madama schifa 'o ppoco.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 85.</ref> :''Madama Schifa il poco.'' ::{{spiegazione|Una signora o, in genere, una persona che dà a vedere di essere schifiltosa, che ha atteggiamenti [[snob]].}} *'''Madama senza naso.'''<ref name="nose">Citato in [[Renato de Falco]], ''[http://www.tecalibri.info/D/DEFALCO-R_parlar.htm#p004 Del parlar napoletano]'', Colonnese, Napoli, 2007 [1997], p. 27. ISBN 978-88-87501-77-3</ref> :''La Morte.'' *'''Madonna mia fa' stà bbuono a Nnirone!'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 224.</ref> :''Madonna mia, fai star bene [[Nerone]]!'' ::{{spiegazione|L'invocazione, rivolta in modo quasi scherzoso alla Madonna affinché conservi Nerone in buona salute può essere interpretata in diversi modi: come preferenza per l'uomo forte, energico, autoritario, in grado di dare soluzione ai problemi con tempestività e risolutezza; come preghiera di mantenerlo in salute, malgrado la sua durezza, nel timore di un successore ancora più duro, come invito a non assecondare precipitosamente la volontà di deporlo perché chi gli succede potrebbe rivelarsi peggiore.}} *'''Magnà' carauttiélle.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref> :''Mangiare cibo immaginario.''<ref>Carautielle: cibo immaginario. La definizione è in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref> ::{{spiegazione|Digiunare per miseria.<ref>Carautielle: cibo immaginario. La spiegazione è in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 84.</ref>}} *'''Magna magna.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 3.</ref> :''Mangia mangia.'' ::{{spiegazione|La [[corruzione]] eretta a sistema. Es.: ''Addó vai vai è tutto 'nu mangia mangia'', dovunque vai è tutto un mangia mangia: non c'è scampo, è la corruzione diffusa, endemica, inveterata, inestirpabile. ''Essere 'nu magna magna'': essere un corrotto.}} *'''Magnàrse ‘a rézza d<nowiki>'</nowiki>'o còre.'''<ref name=net /> :''Mangiarsi la rete del cuore (il pericardio).'' ::{{spiegazione|Rodersi il fegato dalla rabbia.}} *'''Magnarse 'e maccarune.'''<ref>Citato in Alfredo Antonarus, ''Moto a luogo'', Pendragon, 1994, [https://books.google.it/books?hl=it&id=NxhdAAAAMAAJ&dq=magnarse++%27e+maccarune&focus=searchwithinvolume&q=magnarse p. 82].</ref> :''Mangiarsi i maccheroni.'' ::{{spiegazione|Mangiare la foglia.<ref>La spiegazione è in ''Moto a luogo'', p. 82. </ref> Capire l'antifona. Capire le altrui intenzioni nascoste. Afferrare, intuire ciò che si intende tenere celato.}} *'''Magnarecotta.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 478.</ref> ::{{spiegazione|Persona che vive dei proventi procuratigli da una donna che si prostituisce.}} *'''Magne pane e fantasia.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 652.</ref> :''(Visto che non hai altro) Mangia pane e fantasia'' ::{{spiegazione|''Magnà pane e fantasia''. Mangiare pane e fantasia è la condizione di chi, costretto dalla povertà a sopportare i morsi della fame, mangia, quando è possibile, il pane e il companatico, che resta un puro miraggio, lo aggiunge con la fantasia che ne dispensa con abbondanza inesauribile, pari alla fame.}} *'''Maie pe cumanno.'''<ref>Citato in Tommaso Pironti, 'O Lupommenaro d''o Mercato'', Libreria Editrice Teatrale T. Pironti, Napoli, senza anno, 1920, circa, ''[http://wwww.bibliocamorra.altervista.org/pdf/pirontiLupommenaro.pdf bibliocamorra]'', p. 17</ref> :''Mai per comando.'' ::{{spiegazione|Per favore, per cortesia.}} *'''{{NDR|'O}} Male {{sic|e'}} dindò.'''<ref>Citato in Floriana Coppola, ''Donna creola e gli angeli del cortile'', Guida, Napoli, 2004, [https://books.google.it/books?id=kmC0elHRnicC&lpg=PA39&dq=male%20%20'e%20dind%C3%B2&hl=it&pg=PA39#v=onepage&q&f=false p. 39.] ISBN 88-7188-820-0</ref> ::{{spiegazione|Un [[malattia|male]] immaginario.}} *'''Mamma d' 'a Saletta.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Ferdinando'', prefazione di Isa Danieli, Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998, [https://books.google.it/books?id=rd4jVbdlEvAC&lpg=PA30&dq=&pg=PA30#v=onepage&q&f=false p. 30]</ref> :''[[Madonna]] della Salette!'' ::{{spiegazione|Esclamazione che esprime meraviglia di fronte a situazioni spiacevoli, che sorprendono sgradevolmente o per esprimere un'ampia gamma di sentimenti: stupore, paura, meraviglia, insofferenza, impazienza o altri simili.}} *'''Mamma d'o Carmene<ref>Per la Vergine Bruna si consulti [[w:Basilica santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore|voce su ''Wikipedia'']]</ref>.'''<ref>Citato in ''I tesori nascosti di Napoli'', [https://books.google.it/books?id=ksS8DAAAQBAJ&lpg=PT80&dq=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&hl=it&pg=PT93#v=onepage&q=carmene&f=false]</ref> :''Madonna del Carmine!'' ::{{spiegazione|Espressione di meraviglia, stupore: Incredibile!, Straordinario!}} *'''Mamma Schiavona.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei cammorristi'', p. 169.</ref> :''La Madonna di Montevergine.'' ::{{spiegazione|"[...] detta così dai Napoletani per i suoi tratti bizantini. L'appellativo "schiavone", sinonimo di slavo, designava infatti le icone nere di provenienza greca o generalmente orientale.<ref>Da [[Marino Niola]], ''Archeologia della devozione'', in ''Santità e tradizione, {{small|Itinerari antropologico-religiosi in Campania}}'', a cura di [[Luigi Lombardi Satriani|Luigi M. Lombardi Satriani]], Meltemi, Roma, 2004, [https://books.google.it/books?id=dBBKjiNBquMC&lpg=PP1&dq=Santit%C3%A0%20e%20tradizione&hl=it&pg=PT65#v=onepage&q&f=false p. 67].</ref>}}" *'''Mamma zezzella<ref>Diminutivo di ''zizza'', mammella.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 469.</ref><ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 481.</ref> o '''Mammazezzélla'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 92. </ref> ::{{spiegazione|Mamma di latte. Balia. Nutrice.}} *'''Mamozio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 33.</ref> ::{{spiegazione|Uomo grosso, sgraziato e stupido.}} *{{NDR|'A}} '''Mangiatora.'''<ref name=eateat>Citato in ''C'era una volta Napoli'', pp. 107-108.</ref> :''La mangiatoia, la greppia.'' ::{{spiegazione|Denaro di non limpida provenienza. '''{{NDR|'A}} Mangiatora vascia.'''<ref name=eateat/>La mangiatoia collocata in basso, in posizione molto comoda per l'animale che in questo modo ha facile ed abbondante disponibilità di cibo. '''{{NDR|Tene' 'a}} Mangiatora vascia.'''<ref name=eateat/>(modo di dire usato in provincia di Napoli<ref>{{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 107.</ref>) ''Avere la mangiatoia bassa'' significa avere comode, costanti e cospicue disponibilità economiche, ciò che consente, fra i non pochi agi e vantaggi, di non sapere neppure cosa sia la fame, di alimentarsi sempre bene e a sazietà. Senza nessuno sforzo, come in una confortevole mangiatoia.}} *'''Mannà' a accattà' o pepe.'''<ref>Citato in Antonio Altamura, ''Il dialetto napoletano'', Fausto Fiorentino, Napoli, 1961, p. 84, [https://books.google.it/books?id=h1cRAQAAIAAJ&q=manna%27+a+accatt%C3%A0+%27o+pepe&dq=manna%27+a+accatt%C3%A0+%27o+pepe&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjbiK-10pTdAhWRpYsKHd3YA5QQ6AEIMDAC]</ref> :''Mandare a comprare il pepe.'' ::{{spiegazione|Allontanare con un pretesto un bambino, una persona molto giovane perché non ascolti o non si intrometta in discorsi fra adulti.}} *'''Mannà 'e Pellerine.'''<ref>Citato in [[Antonio Petito]], ''Don Paparacianno'', Chiurazzi, Napoli, 1901, [https://books.google.it/books?id=-Uk1wEe3qa8C&q=manna%27+%27+e+pellerine+.&dq=manna%27+%27+e+pellerine+.&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiRzqbq7q_sAhVmpYsKHWFhB8gQ6AEwAHoECAMQAg p. 54].</ref> :''Mandare ai Pellegrini.'' ::{{spiegazione|''Te manno 'e Pellerine.'' Ti mando ai Pellegrini: te ne suono talmente tante, ti concio in modo tale che dovrai ricoverarti all'Ospedale dei Pellegrini.}} *'''Mannà ô paese 'e Pulecenella.'''<ref name=Paradise/> :''Mandare al paese di Pulcinella.'' ::{{spiegazione|Mandare qualcuno all'inferno.}} *'''Mannaggia ‘a culonna.'''<ref>Citato in Giuseppe Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno nei Pediculi di Gennaro Aspreno Rocco, {{small|Testo integrale in latino e versione in vernacolo afragolese}}'', Edizioni Istituto di Studi Atellani, 1985, [https://books.google.it/books?id=WEBC99ouJRIC&lpg=PT59&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]</ref> :''Mannaggia la colonna!'' ::{{spiegazione|La Colonna della Vicaria collocata in passato nella Piazza dei Tribunali. Presso la Colonna il creditore insolvente dichiarava pubblicamente di voler cedere ai creditori i propri beni, facendo, secondo un'espressione popolare, ''zitabona''. <ref>Si veda, più dettagliatamente alla lettera F: ''Fa zita bona''.</ref>}} *'''Mannaggia 'a Marina.'''<ref>Citato in Giuseppe Maresca, ''Era di Maggio'', Lampi di stampa, 2012, Cologno Monzese, [https://books.google.it/books?id=9RKJAgAAQBAJ&lpg=PA210&dq=mannaggia%20a%20marina&hl=it&pg=PA208#v=onepage&q&f=false p. 208.] ISBN 978-88-488-1358-7</ref><ref>Citato in ''Ncopp' 'o marciappiede'', p. 12.</ref> :''Mannaggia la Marina!''<ref>L'imprecazione è attribuita a [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II]] che con queste parole avrebbe manifestato il suo rammarico per la debole difesa opposta a [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] dalla Marina Borbonica. {{cfr}} ''Era di maggio'', p. 210. </ref> ::{{spiegazione|Con l'imprecazione si esprime solitamente il disappunto, la frustrazione, l'amarezza per una sconfitta imprevedibile o per il verificarsi di una circostanza avversa inattesa e non dipendente dalla propria volontà.}} *'''Mannaggia bubbà.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Al di là delle parole'', a cura di Maria Vittoria Costantini e Maria Pierri, Franco Angeli, [https://books.google.it/books?id=sZH_CwAAQBAJ&lpg=PT118&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PT118#v=onepage&q&f=false], nota 11.</ref> oppure: '''Mannaggia a Bubbà!'''<ref>Citato in Pino Imperatore, ''Benvenuti in casa Esposito'', Giunti, Firenze 2012, [https://books.google.it/books?id=rdfYQ9wyoV8C&lpg=PA51&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PA51#v=onepage&q&f=false p. 51.] ISBN 9788809775695</ref> :''Mannaggia Bubbà!''<ref>Figura di furfante tramandata da un'antica tradizione popolare. Celebre per essere coinvolto in ogni genere di traffici loschi, divenne una sorta di capro espiatorio su cui sfogare la propria frustrazione con l'imprecazione citata. {{cfr}} più in dettaglio la nota 11 di ''Al di là delle parole'', [https://books.google.it/books?id=sZH_CwAAQBAJ&lpg=PT118&dq=mannaggia%20a%20bubb%C3%A0&hl=it&pg=PT118#v=onepage&q&f=false]</ref> *'''Mannaggia 'o suricillo e pèzza 'nfosa!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 179.</ref> :''Mannaggia il topolino e [la] pezza bagnata!'' ::{{spiegazione|"Imprecazione che non dice nulla, ma che lascia sottintendere la taciuta causa che l'ha provocata.<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 179.</ref>"}} *'''Mantené 'a cannéla.'''<ref name=corteo>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref> :''Reggere la candela.'' ::{{spiegazione|"Fare da spettatore alle effusioni amorose di due fidanzati e risale all'uso romano di accompagnare gli sposi reggendo fiaccole accese.<ref>La spiegazione, di F. D'Ascoli, è in ''C'era una volta Napoli'', p. 46.</ref>"}} *'''Mantiene 'o carro p<nowiki>'</nowiki> 'a scesa.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 119.</ref> :''Trattieni il carro lungo la discesa.'' ::{{spiegazione|Non farti travolgere dalle difficoltà e non lasciare che le cose precipitino. Affronta le difficoltà con cautela e diplomazia.}} :oppure: ::{{spiegazione|Metti un freno alle tue spese.}} *'''Mappina 'e scisto.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 65.</ref> :''Straccio di petrolio.'' ::{{spiegazione|Stracci particolari che si impiegavano per la pulizia dei lumi a petrolio. L'espressione era anche impiegata come insulto rivolto ad una donna.}} *'''Mappina posta mpertica.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref> :''Strofinaccio posto a pennone.''<ref>La taduzione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref> ::{{spiegazione|Donna da nulla, elevata a riputazione, Trecca<ref>Venditrice d'ortaggi. Donna volgare, dedita al pettegolezzo. Vajassa. Mpechera.</ref>insignorita.}}<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 235.</ref> *'''Marammé.'''<ref>Citato in Ledgeway, ''Grammatica diacronica del napoletano'', p. 109.</ref> o '''Marummé.'''<ref>Citato in Carlo Luigi Golino, ''Italian Quarterly'', [https://books.google.it/books?id=qPJVAAAAYAAJ&q=marumm%C3%A9&dq=marumm%C3%A9&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjT0ITB6v7cAhWtposKHc7dCOMQ6AEILzAB] p. 92.</ref> :''Povero me, me infelice!'' *'''Mariantò, 'o terramoto! ...Mo ...Mo ... scenno.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 220.</ref> :''Mariantonia, il terremoto! ...Ora ...Ora ...scendo.'' ::{{spiegazione|Canzonatura del tipo flemmatico e sempre assonnato che non si lascerebbe scuotere neppure da un terremoto.}} *{{NDR|'O}} '''Mastrisso'''.<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 225.</ref> ::{{spiegazione|Con mastrisso (e, al femminile ''Mastressa'' ci si riferiva in passato ironicamente al sapientone (alla sapientona), al (alla) saccente, a chi, senza esserne richiesto e averne i requisiti si atteggia a maestro, impartendo agli altri insegnamenti, criticandoli, correggendoli.}} *'''Mastuggiorgio.'''<ref>Citato in Sabato Antonio Manzi, ''La formazione della psichiatria in Irpinia'', ''Lettere Italiane'' n. 55 - novembre 2003, Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=V7oTRWRoHrEC&lpg=PA27&dq=mastuggiorgio&hl=it&pg=PA27#v=onepage&q&f=false p. 27.] ISBN 88-7188-560-0</ref><ref>Citato inoltre in ''C'era una volta Napoli'', p. 34. Secondo Altamura il termine deriva dal greco ''mastigophòros'', portatore di frusta, altri studiosi lo riconducono al nome del famoso custode di folli del XVII° secolo mastro Giorgio Cattaneo, ideatore ed esecutore di "metodi terapeutici" particolarmente violenti. {{cfr}} ''C'era una volta a Napoli'', p. 34.</ref> o '''Masto Giorgio.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 517, con il seguente commento:''Masto Giorgio'': allorché i matti eran tenuti peggio che belve un custode di tal nome tanto s'illustrò per le bastonate che prodigava agli infelici dementi, da rimanere quel nome come generico, sì pei custodi de' matti, come per bastonatore instancabile.</ref> :''Mastro Giorgio.'' ::{{spiegazione|L'infermiere del manicomio; il castigamatti; persona affaccendata; chi avoca a sé la direzione di un'impresa o di una riunione; un capo autoritario che riporti ordine.}} *'''Mazzamma.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco travestute da vasciajole de lo mandracchio'' da Grabiele Quattomane, Stamparia de lo Comman. Nobele, Napoli, 1870, [https://books.google.it/books?id=UxoMrLZ9sJkC&dq=mazzamma&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68.]</ref> :''Pesci di piccole dimensioni e di poco pregio.'' ::{{spiegazione|Cose o persone di infimo valore; gentaglia.}} *'''Mbomma!'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 228.</ref> :''[[bugia|Bomba]]!'' ::{{spiegazione|Bum! Questa l'hai sparata grossa! Che balla!}} *'''Mbomme 'e sapone.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 115.</ref> :''O ''bolle 'e sapone''. Bombe di sapone, le bolle di sapone)'' *''''Mbrellino 'e seta.'''<ref name=πόρνη>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 104.</ref> :''Parasole di seta.'' ::{{spiegazione|Prostituta (di non basso rango, che usava trattenersi, reggendo un variopinto parasole, agli angoli delle strade).<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 104.</ref>}} *''''Mbruoglie, aiutame.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 436.</ref> :''Imbroglio, aiutami!'' ::{{spiegazione|È l'abito mentale, la divisa di chi fa ricorso a mezzi disonesti per vivere.}} *'''Mbruscenare<ref>In forma corrente: 'mbruscenà.</ref> na cosa sott'u naso a uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 229.</ref> :''Strofinare una cosa sotto il naso ad (di) una persona.'' ::{{spiegazione|Fargliela notare bene, porgliela in forte evidenza. Proporre qualcosa con insistenza, più e più volte./ Mettergliela spesso innanzi perché se ne invogli, Sbacchiargliela <ref>Sbattergliela con forza.</ref>nel muso.<ref>Questa spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 229</ref>.}} *'''Me dai na voce.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''''O tavuto'', [https://books.google.it/books?id=4gXcAwAAQBAJ&lpg=PA20&dq=&pg=PA20#v=onepage&q&f=false p. 20.]</ref> :''Mi dai una voce.'' ::{{spiegazione|Mi saprai dire. ''Quanno te scite, me dai 'na voce.'' Quando ti svegli, quando aprirai gli occhi e ti renderai conto, mi saprai dire.}} *'''Me faje l'ammico e me mpriene la Vajassa.'''<ref>Citato in Partenio Tosco, ''L'eccellenza della lingua napoletana con la maggioranza alla toscana'' in Accademici Filopatridi, ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si scostano dal dialetto toscano'', tomo secondo, presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=QgtZAAAAcAAJ&pg=RA1-PA178 p. 178].</ref> :''Ti comporti come un amico e mi metti incinta la serva.'' ::Da te non me lo sarei mai aspettato. *'''Me pare 'a porta d<nowiki>'</nowiki>'a vammana.'''<ref>Citato in Mario Guaraldi, ''La parlata napolitana: {{small|nuove ipotesi semantiche}}'', Fiorentino, Napoli, 1982, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=tqYdAQAAIAAJ&dq=%27a+porta+d%27+%27a+vammana&focus=searchwithinvolume&q=vammana p. 94].</ref> :''Mi sembra la porta della [[Ostetrica|levatrice]].'' ::{{spiegazione|Alla porta della levatrice, per evidentissime ragioni, si bussava frequentemente, a qualunque ora, di giorno e di notte. Lo si dice di un luogo in cui c'è molta "ammuina" (confusione), in cui regna incontrastato un andirivieni contiuno, confuso, disordinato, frenetico di persone. Lo può dire anche lo sventurato che si vede senza sosta chiamato, costretto ad assolvere a mille incombenze, senza avere un attimo di respiro.}} *'''Me pare Donna Marianna, 'a {{sic|cape}} 'e Napule.'''<ref>Citato in ''Marianna, 'a Capa 'e Napule'', [http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5646]</ref> :''Mi sembra Donna Marianna, la testa di [[Napoli]].'' ::{{spiegazione|Con questa espressione si mette in caricatura chi ha una testa grossa e informe.}} *'''Me pare mille anne.'''<ref>Citato in ''Pulcinella delle tre spose'', Roma, Gaetano Zenobi, 1710, [https://books.google.it/books?id=-Jldss8u50IC&dq=me%20pare%20mill'anne!&hl=it&pg=PA52#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Mi sembrano (pare) mille anni!'' ::{{spiegazione|Non vedo l'ora.}} *'''Me pare 'nu Marcoffo int' 'a luna.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 87.</ref> :''Mi sembri/a un Marcolfo nella luna.'' ::{{spiegazione|Hai/ha l'aria di un tonto.}} *'''Me pare 'o carro 'e Picchippò.'''<ref>Citato in ''[https://www.napoliflash24.it/detto-napoletano-del-16-febbraio/ Il detto napoletano del 16 febbraio]'', ''Napoliflash24.it'', 16 febbraio 2019.</ref> :''Mi sembra il carro di Picchippò.'' ::{{spiegazione|'''O carro 'e Picchipò'': un veicolo pieno zeppo, gremito fino all'inverosimile di persone chiassose.}} *'''Me pare 'o cucchiere 'e Bellumunno!'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Storia d'altri tempi'', [https://books.google.it/books?id=oR_sAwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Storia%20d'altri%20tempi&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26].</ref> :''Mi sembri/sembra il cocchiere di Bellomunno!''<ref>Nota impresa di onoranze funebri.</ref>'' '' ::{{spiegazione|Che persona, che abbigliamento, che aspetto triste, pesante, cupo, funereo!}} *'''Me pare 'o pastore d' 'a meraviglia.'''<ref name=poimèn>Citato in Antonio Videtta , ''Considerazioni su Corrado Giaquinto in rapporto ai disegni del Museo di S. Martino'', Libreria Scientifica Editrice, Napoli, 1965, [https://books.google.it/books?id=2ajqAAAAMAAJ&q=&sa=X&ved=0ahUKEwiHgYvCxt_cAhUDGewKHSASBnkQ6AEIKTAA p. 87].</ref> :''Mi sembra il pastore della meraviglia.'' ::{{spiegazione|Mi sembri/sembra un allocco, con quella posa immobile e quell'aria stupita, intontita, come quella di un pastore del presepe che assiste incantato ed estatico ai segni prodigiosi che accompagnano la nascita del Salvatore.}} *'''Me pàreno mill'anne!'''<ref name=glue/> :''Mi sembrano mille anni!'' ::{{spiegazione|Non vedo l'ora!}} *'''Me pozzo schiaffa' 'n'aglio arreto.'''<ref name=burn>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 130.</ref> :''Mi posso schiaffare un aglio dietro.'' ::{{spiegazione|Non c'è più niente da fare, sono rimasto totalmente e definitivamente fregato.}} *'''Me staje abbuffanno 'a guallera.'''<ref>Citato in Francesco Bellanti, ''L'ultimo Gattopardo'', lulu.com, 2016, [https://books.google.it/books?id=aPq9DQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA133&dq=&pg=PA133#v=onepage&q=me%20staje%20abbuffanno%20'a%20guallera&f=false p. 133].</ref> :''Mi stai gonfiando l'ernia, il sacco scrotale.'' ::{{spiegazione|Abbuffà 'a guallera: annoiare a morte. Variazioni – al grado di fastidio estremo, mortale – sul tema: '''M'he fatto 'a guallara a pezzaiuola'''.<ref name=guà>Citato in ''Manuale di napoletanità'', [https://books.google.it/books?id=aKqXGBrfvZoC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA16&dq=m'he%20fatto%20'a%20guallara%20a%20pezzaiuola&hl=it&pg=PA17#v=onepage&q&f=false p. 17].</ref> '''M'he fatto 'a guallara a matriciana'''.<ref name=guà /> '''Me staje scartavetranno 'a guallara.'''<ref name=guà /> Rispettivamente: Mi hai fatto l'ernia alla pizzaiola. Mi hai fatto l'ernia all'amatriciana. Mi stai levigando con la carta vetrata (e anche quella di grana grossa) l'ernia.}} *'''Me veco pigliato d' 'e Turche!'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''I dieci comandamenti'', [https://books.google.it/books?id=VTfskxLqACcC&lpg=PA144&dq=&pg=PA144#v=onepage&q&f=false, p. 144].</ref> :''Mi vedo catturato (e tenuto a lungo prigioniero) dai (pirati) turchi!'' ::{{spiegazione|Mi vedo in una situazione disperata, senza via d'uscita.}} *'''Meccia a masculo e femmena.'''<ref>Citato, con definizione, in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 230.</ref> :''[[w:Calettatura|Calettatura]] a maschio e femmina, detta pure a dente, a battente.'' *'''Meglio sulo, ca male accumpagnato.'''<ref>Citato in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''Euterpe {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 244.</ref> :''Meglio solo che mal accompagnato.'' *'''Mellune 'e acqua.'''<ref name=pomone>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 90.</ref> :''Meloni di acqua.'' ::{{spiegazione|'''O mellone 'e acqua'' è l'anguria. Ne veniva fatto grande consumo, specie da parte delle donne, il 14 giugno, che era giorno di digiuno per prescrizione ecclesiastica. I '''Mellune 'e pane.'''<ref name=pomone/>, meloni di pane, 'e '''capuaniélle'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 91.</ref>, i capuanelli – serbevoli fino a [[Natale]] ed oltre – sono invece i meloni veri e propri.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', pp. 90-91.</ref>}} *'''Mena<ref>Menare (in forma corrente: menà) gettare, lanciare.</ref> me''''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 231.</ref> ::{{spiegazione|Su, dai, svelto, sbrigati; e muoviti!}} *'''Menà na zeppata.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, anno V, venerdì, 13 maggio 1864, parlata 133, p. 529. </ref> ::{{spiegazione|Rivolgere una critica, muovere un rimprovero, ironizzare veicolando il messaggio attraverso un'affermazione allusiva in apparenza neutra, e tuttavia, per qualche parola in essa contenuta, messa spesso in risalto dal tono di voce, chiara quanto basta perché il destinatario ne comprenda il vero significato.<ref>Nel film ''L'oro di Napoli'', il pizzaiolo protagonista dell'episodio ''Pizze a credito'', gridava lo slogan pubblicitario: "Cà se magna e nun se pava!", intendendo dire che la pizza poteva essere acquistata pagandola dopo una settimana (pizza oggi ad otto). Se però fra i clienti scorgeva un cattivo pagatore opportunamente colto da amnesia che aveva trascurato di saldare il conto o un cliente che era solito rinviare il pagamento, lo stesso grido: "Cà se magna. ''E nun se {{sic|paava}}!...''", aveva tutt'altro significato, era cioè una ''zeppata'' ''menata'' lanciata, scagliata allo scroccone per rimproverarlo e rammentargli il debito non pagato. Altra possibile zeppata: "Nun 'o saccio. ''Io'' me faccio 'e fatte mie", "Non lo so. ''Io'' mi faccio i fatti miei", ''zeppata'' che potrebbe prendersi chi fa una domanda indiscreta, inopportuna, chi cerca di carpire informazioni riservate.</ref>}} *'''Menare<ref>In forma corrente: Mena': gettare, lanciare, buttare.</ref>u rancio<ref>Granchio, ma anche raffio, arpione, uncino.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 325.</ref> :''Lanciare l'arpione, o il rampino, l'uncino.'' ::{{spiegazione|Agire in modo ambiguo, subdolo, manovrando copertamente con dissimulata scaltrezza per procurarsi un utile disonesto, illecito. Rubacchiare. Rubare.}} *'''Menarse a mare cu tutt' 'e panne.'''<ref>Citato e spiegato in Hermann W. Haller, ''Tra Napoli e New York, {{small|Le macchiette italo-americane di [[Eduardo Migliaccio]], testi con introduzione e glossario}}'', Bulzoni, 2006. ISBN 8878700819, [https://books.google.it/books?hl=it&id=CbIaAQAAIAAJ&dq=Menarse+a+mmare+cu+tutt%27+%27e+panne&focus=searchwithinvolume&q=Menarse+a+mmare+], p. 254.</ref> :''Tuffarsi a mare con tutti i vestiti addosso.'' ::{{spiegazione|Rovinarsi.}} *'''''Merda de<ref name=epsilon/>sproviero.'''''<ref>Citato in Giambattista Basile, ''Lo cunto de li cunti'', arcadia ebook, [https://books.google.it/books?id=d3zDCQAAQBAJ&lpg=PT169&dq=&pg=PT169#v=onepage&q&f=false p. 169]</ref> :''Sterco di sparviero.'' ::{{spiegazione|Così così, senza particolari pregi o difetti.}} *'''Mettere ‘a capa {{sic|‘a}} fa bene.'''<ref>Citato in Antonietta Ambrosano e Mimmo Barba, ''Ri-cre-azione'', presentazione di Antonio Faeti, Armando Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=KxKoVROF6DwC&lpg=PP1&dq=Antonietta%20Ambrosano%2CMimmo%20Barba&hl=it&pg=PA105#v=onepage&q&f=false p. 105.] ISBN 88-8358-319-1</ref> :''Mettere la testa a fare bene.'' ::{{spiegazione|Applicarsi, impegnarsi finalmente in cose serie, costruttive.}} *'''Mèttere 'a faccia 'int'â chiàveca.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 134.</ref> :''Mettere la faccia nella fogna.'' ::{{spiegazione|Avere di che doversi vergognare.}} *'''Mettere cennere ncopp' a na cosa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 94.</ref> :''Mettere cenere su una cosa.'' ::{{spiegazione|Impedire che qualcosa si sappia, si divulghi. Sopirla. Metterla a tacere. Insabbiarla.}} *'''Mettere i recchie p'i pertose<ref>Anche: p' 'e senghe: attraverso gli spiragli delle porte.</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 327.</ref> :''Mettere 'e recchie p' 'e pertose: Mettere le orecchie attraverso i buchi.'' ::{{spiegazione|Origliare dappertutto per scoprire segreti.}} *'''Mettere l'assisa a le ccetrole.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 121.</ref> :''Imporre la tassa sui cetrioli.'' ::{{spiegazione|Antico modo di dire: Arrogarsi un diritto che non spetta.<ref>{{cfr}} più dettagliatamente ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', [https://archive.org/stream/curiositpopola08pitruoft#page/120/mode/2up p. 121.]</ref>}} *'''Mettere mpuzatura.'''<ref name=pupata/> ::{{spiegazione|O anche '''mpuzature'': Seminare zizzania, discordia. Fomentare le liti.}} *'''Mettere na pezza arza.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', anno II, n. 7, giovedì 17 gennaio 1867, [https://books.google.it/books?id=pxHU9ChUOVMC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA6#v=onepage&q&f=false p. 2].</ref> :''Mettere un panno che scotta, che arde.'' ::{{spiegazione|Aggravare intenzionalmente, per errore, agendo in modo maldestro una situazione già difficile.}} *'''Mettere 'o ppepe 'nculo 'a zoccola.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 22.</ref> :''Mettere il pepe nel deretano della pantegana.'' ::{{spiegazione|Istigare.}} *'''Mettere prete<ref name=epsilon/>de ponta.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 299.</ref> :'' ''Mettere prete 'e ponta.'': mettere, frapporre pietre aguzze.'' ::{{spiegazione|Sia nel senso reale di creare un ostacolo fisico, che nel senso figurato di creare ostacoli, impedimenti, sabotare, impedire la realizzazione di un progetto altrui.}} *'''Mettere uno ncopp'a nu puorco.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 316.</ref> :''Mettere una persona sopra un porco.'' ::{{spiegazione|Parlarne molto male pubblicamente di qualcuno, metterlo alla gogna, additarlo al pubblico disprezzo.}} *'''Metterse 'e casa e puteca<ref name=πθκ/>.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore, Proverbs of Naples'', p. 55.</ref> :''Mettersi casa e bottega.'' ::{{spiegazione|Dedicarsi ad un'opera interamente, meticolosamente, con ininterrotta assiduità.}} *'''Metterse na cosa int'i chiocche.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 102.</ref> :''Mettersi una cosa nelle tempie.'' ::{{spiegazione|Mettersela o Ficcarsela in testa. Es. ''Miettetillo buono dint' 'e chiocche!'' Ficcatelo bene in testa!}} *'''Metterse ntridece.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 215.</ref> :''Mettersi "in tredici".'' ::{{spiegazione|Intromettersi.}} *'''Mettuto mbaleria.'''<ref>Citato in ''So masto Rafaele e non te ne ncarricà'', p. 7.</ref> :''Mettere mbaleria'': ''prendere in giro. Preso in giro.'' *'''Mèza bbòtta.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary '', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37.]</ref> :''Mezza botta.'' ::{{spiegazione|Una persona di scarso valore.}} *'''Meza<ref>Mezza</ref>{{sic|segnora}} e meza pettola<ref name=gonnella/>.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico'', p. 288.</ref> ::{{spiegazione|''Meza signora e meza pettola''. Una donna che non eccelle per comportamento educato.}} *'''Miett' 'a meglia.'''<ref>Citato in Antonio Grano, ''Trattato di sociologia della canzone classica napoletana'', Palladino, Campobasso, 2004, [https://books.google.it/books?id=qr0UAQAAIAAJ&q=miett%27a+meglia&dq=miett%27a+meglia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjM9NyMruDkAhWStYsKHVj7B8IQ6AEIKjAA p. 66].</ref> :''Nel tressette, invito al compagno di gioco: metti (gioca) la migliore carta.'' ::{{spiegazione|In senso ironico, al sopraggiungere di persona o persone non gradite o per rilevare che l'ambiente, il contesto non è dei più incoraggianti, gradevoli, auspicabili: ''Miett' 'a meglia, mie'!'': Ora siamo proprio a posto! Il quadro è completo! Che magnifica scena! Che bellezza! Siamo cascati proprio bene!}} *'''Miettece nomme penna.'''<ref>Citato in Giacomo Marulli e Vincenzo Livigni, ''Guida pratica del dialetto napolitano {{small|o sia Spiegazione in lingua toscana della Mimica di alcune frasi e delle voci dei venditori e scene comiche DEI COSTUMI NAPOLITANI}}'', Stabilimento Tipografico Partenopeo, Napoli, 1877, [https://books.google.it/books?id=2D_K7e03FgwC&dq=Giacomo%20Marulli%2C%20Vincenzo%20Livigni&hl=it&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p. 16]</ref> :''Mettici nome penna.'' ::{{spiegazione|Non parlarne più, perché una speranza è svanita leggiera come una piuma portata dal vento.<ref>La spiegazione è in Marulli e Livigni, p. 16.</ref>Non struggerti nella speranza che avvenga ciò che non accadrà mai. Non pensarci più.}} *'''Miezo limone.'''<ref name=shoeshine/> :''Mezzo limone.'' ::{{spiegazione|''Miezo limone'', con riferimento al colore argento e oro della sua statua, è l'ingiuria rivolta con molta confidenza dalle "parenti" a San Gennaro, per sollecitare il miracolo della liquefazione del suo sangue, se esso tarda a compiersi.}} *'''Mimì, Cocò e Carmene 'o pazzo stevano 'e casa into 'o stesso palazzo.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', PIEMME, 2010 [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PA1&dq=patrizia%20mintz&hl=it&pg=PT120#v=onepage&q&f=false] ISBN 9788858502662</ref> :''Mimì, Cocò e Carmine il pazzo abitavano nello stesso palazzo.'' ::{{spiegazione|Tre inseparabili e poco raccomandabili messeri.}} *'''Misce-misce.<ref>Miscio: gatto, micio. {{cfr}} ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 243.</ref>'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 243.</ref> :''Verso con cui si chiamano i gatti.'' *''''Mman' 'a.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 286.</ref> :''In mano a.'' ::{{spiegazione|Al tempo di.}} *'''{{sic|Mmange}}, ca ru ttuoie [[mangiare|mange]]!'''<ref name=eatplease>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 320.</ref> :''Mangia, ché del tuo mangi!'' ::{{spiegazione|Si dice di chi crede di mangiare o, più in generale, di trarre un utile, un vantaggio economico a spese altrui senza avvedersi che a farne le spese è lui stesso.}} *''''Mmano a [[w:Gaetano Pappagone|Pappagone]]'''<ref>Citato e tradotto in [[Giulio Trevisani]], ''Teatro napoletano, {{small| Da Salvatore di Giacomo a Eduardo de Filippo}}'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=XqjUAAAAMAAJ&dq=%27mmano+a+pappagone&focus=searchwithinvolume&q=+pappagone] p. 81.</ref> ::''Al tempo di Pappagone.'' ::{{spiegazione|In tempi antichi.<ref>La traduzione è in ''Teatro napoletano, {{small| Da Salvatore di Giacomo a Eduardo de Filippo}}'', p. 55.</ref> / In tempi oramai trascorsi.}} *''''Mmano all'arte.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 112. </ref> :''In mano all'arte, vale a dire: nelle mani di un artista.'' ::{{spiegazione|''Staje 'mmano all'arte.'' Sei nelle mani di un artista: non hai motivo di preoccuparti, considerati fortunato, sei in ottime mani, chi se ne occupa è una persona competentissima, un artista nel suo campo.}} *'''‘Mmertecà' ll'uóglio.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 202.</ref> :''Rovesciare l'olio.'' ::{{spiegazione|Venir meno al voto di [[castità]].<ref>La spiegazione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 202.</ref>}} *'''Mmesca francesca.'''<ref>Citato in ''Fascio de chellete nove contegnose e freccecarelle fatte da paricchie auture pe llevare la paturnia e li pierdetienbe; raccuoveto e prubbecato da jachil Girì Zuzù (briolià) Napole: se venne a lo mavazzeno de libre de Luigi Chiurazzi'', Napoli, 1836, [https://books.google.it/books?id=XjEc0tENsDAC&dq=mmesca%20Francesca&hl=it&pg=RA1-PA7#v=onepage&q&f=false p. 7.]</ref> ::{{spiegazione|Mescolanza disordinata di cose, insieme di cose riunite senza criterio, confusione.}} *'''Mme'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 178.</ref> :''Bene. Es. ''Mme, avimmo fernuto. Jammocenne.'' Bene, abbiamo finito, andiamocene. '''''E mmé'''.<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 244.</ref>'' Ebbene. "''Storduto po addemanna, e mmè chi è stato?"'' ''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 244.</ref>'' Stordito poi chiede, ebbene chi è stato?'' *'''Mmocc’ ’a porta.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 54.</ref> :''In bocca alla porta.'' ::{{spiegazione|All'uscio, all'ingresso.}} *'''Mmocca Liò.'''<ref>Citato in ''Arlecchino: {{small|giornale-caos di tutti i colori}}'', anno IV, n. 39, 16 febbraio 1863, [https://books.google.it/books?id=Q7Wq8ECiuLoC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA153#v=onepage&q&f=false p. 153].</ref> :''In bocca, leone!'' ::{{spiegazione|Su, prendi, mangia!}} *'''Mmoccamennuno.'''<ref>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 172.</ref> :"''Imboccameneuno''". ::{{spiegazione|Ingenuo, sprovveduto, credulone; in altri termini: '''nu maccarone''.}} *'''Mmuccà c' 'o cucchiariello.'''<ref>Citato in Romualdo Marrone, ''Il paese di Pulcinella'', vol. I, Bellini, Napoli, 1991, [https://books.google.it/books?hl=it&id=eqNWAAAAYAAJ&dq=mmucc%C3%A0+cu+%27o+cucchiariello&focus=searchwithinvolume&q=+cucchiariello p. 284].</ref> :''Imboccare con il cucchiaino.'' ::{{spiegazione|Spiegare con minuziosa, estrema accuratezza.}} *'''Mo mo.'''<ref>Citato in ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di [[Basilio Puoti]]'', p. 272.</ref> :''Or ora, proprio ora; subito. Ma: mo, mo: piano, aspetta un attimo, un momento.'' *'''Mo mo me l'aggio lavata; 'a tengo riccia riccia comm' 'a 'na 'ncappucciata!...'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 239.</ref> :''Proprio ora me la sono lavata; ce l'ho riccia riccia come un'insalata incappucciata!...'' ::{{spiegazione|Adescamento piccante in chiave gastronomica di una... venditrice.}} *'''Mo nce vo.'''<ref>Citato in ''Nu scagno de n'appartamiento e na festa de ballo'' di Pasquale Altavilla}}, Tipografia De' Gemelli, Napoli, 1850, [https://books.google.it/books?id=qDjH1HuWNDwC&dq=Mo%20nce%20vo'&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10.]</ref> :''Ora ci vuole.'' ::{{spiegazione|Giustamente, già, per l'appunto, proprio così.}} *'''{{sic|Mo pe mo}}.'''<ref>Citato in [[Niccola Valletta]], ''Poesie inedite'', Dalla Tipografia di Luigi Nobile, Napoli, 1816, [https://books.google.it/books?id=tSJbAAAAcAAJ&dq=Niccola%20VALLETTA&hl=it&pg=PA17#v=onepage&q&f=false p. 17]</ref> :''Mo' pe' mo': Ora per ora. Adesso per adesso.'' ::{{spiegazione|Ora ora, proprio ora, proprio adesso, proprio subito. Immediatamente.}} *'''{{sic|Mò t'appoio a guallara ncapo}}.'''<ref name=guà /> :''Ora ti appoggio l'ernia in testa!'' ::{{spiegazione|Ora basta! Io ti sormonto, ti sovrasto con la mia ernia, ad essa ti infeudo, e con ciò ti riporto al rango che ti spetta, giacché sei una nullità e hai parlato troppo e a sproposito. Sta' zitto!}} *'''Monaco de sant'Agostino doje cape ncoppa a no coscino.'''<ref>Citato in ''Lo Spassatiempo'', anno II, n. 15, 11 giugno 1876, [https://books.google.it/books?id=tVgHiZx9dH8C&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PP276#v=onepage&q&f=false p. 2].</ref> :''Monaco di sant'Agostino due teste sopra un cuscino.'' ::{{spiegazione|Si dice di un religioso la cui vocazione non sembra autentica.}} *'''Morte gnagnolla.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 199.</ref> :''Morte lenta.'' *'''Mosca cavallina.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 107.</ref> :''Ippobosca (insetto ematofago)'' ::{{spiegazione|Ma anche: persona fastidiosa, molesta, insistente, assillante. ''Uh Mamma d' 'a Saletta! Tu si' propio 'na mosca cavallina!'' Uh, Madonna della Salette! Sei proprio asfissiante!}} *'''Mparanza.'''<ref>Citato in Nino Del Duca, ''Io stongo 'e casa 'America. Riflessioni'', prefazione di [[Furio Colombo]], introduzione di Antonio Ghirelli, Guida, Napoli, [https://books.google.it/books?id=8npveIawS-8C&lpg=PA175&dq=Mparanza&hl=it&pg=PA175#v=onepage&q=Mparanza&f=false p. 175.] ISBN 88-7188-905-3</ref> ::{{spiegazione|Tutto, Tutti o Tutte insieme, senza distinzione.}} *'''Mpechèra''' o '''Ntapechèra.'''<ref>Citato in ''Il Borghini'', anno primo, Tipografia del vocabolario, Firenze, [https://books.google.it/books?id=i5E_AAAAYAAJ&dq=Il%20Borghini%20studi%20di%20filologia%20e%20di%20lettere%20italiane&hl=it&pg=PA123#v=onepage&q=%20napoletano&f=false p. 123.]</ref> :''{{NDR|Donna}} intrigante, che imbroglia ed avviluppa.''<ref>Traduzione in ''Il Borghini'', p. 123.</ref> Truffatrice, fattucchiera. *'''‘Mpignarse ‘o càzzo e straccià’ ‘a cartella.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 207.</ref> :''Impegnare, dare in pegno il proprio pene e strappare la ricevuta.'' ::{{Spiegazione|Avere la certezza più assoluta, senza neppure l'ombra di un dubbio.}} *'''Mpilo mpilo.'''<ref>Citato in ''Il propugnatore'', vol. VII, parte II, presso Gaetano Romagnoli, Bologna, 1874, [https://books.google.it/books?id=lOpgAAAAcAAJ&dq=mpilo%20mpilo&hl=it&pg=PA174#v=onepage&q&f=false p. 174.]</ref> :'' (in) Pelo (in) pelo.'' ::{{Spiegazione|Lentamente, sottilmente. ''Annà' {{NDR|Jirsenne}} mpilo mpilo.''<ref>In ''Il propugnatore'', 1874, p. 174.</ref>: Intisichirsi. Consumarsi lentamente.}} *'''Mpacchiato 'e suonne'''<ref>Citato in ''Epigrammi del marchese di Caccavone e del Duca di Maddaloni'', a cura di Giuseppe Porcaro, Arturo Berisio Editore, Napoli, 1968, p. 49.</ref> ::{{spiegazione|Fortemente assonnato}} *''''Mprenà' 'e feneste.'''<ref name=mèrevolage/> :''Ingravidare le finestre.''' ::{{spiegazione|Struggersi dal desiderio, desiderare ardentemente, appassionatamente a distanza.}} *'''Nprimmis et antemmonia.'''<ref>Citato in Giovanni Fiorilli, ''La terza chiacchiareata nfra lo cuorpo de Napole e lo Sebeto. Di Giovanni'', [https://books.google.it/books?id=T-u72GoDi78C&lpg=PA3&ots=OwJKimQfo5&dq=&pg=PA3#v=onepage&q&f=false p. 3].</ref> :''In primis et ante omnia.'' ::{{spiegazione|Per prima cosa e innanzitutto.}} *'''Mpupazzà.'''<ref name=pupata>Citato in Pietro Paolo Volpe, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 189.</ref> ::{{spiegazione|Vestirsi con eccessivo sfarzo, agghindarsi vistosamente. Camuffare per occultare difetti e gabellare per buono, perfetto, autentico: imbrogliare.}} *'''{{NDR|'O}} Mpustatore.'''<ref>citato in ''I promessi sposi, In lingua napoletana'', [https://books.google.it/books?id=V_vgAgAAQBAJ&lpg=PT40&dq=mpustatore&hl=it&pg=PT40#v=onepage&q&f=false cap. X]</ref> ::{{spiegazione|Il prepotente, chi pretende di avere senza darsi neppure la briga di chiedere, chi vuole imporre la propria volontà in modo arrogante.}} *'''Muchio muchio.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 250.</ref> ::{{spiegazione|Quatto quatto.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, p. 250.</ref>}} *'''Muchio surdo'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 74.</ref> ::{{spiegazione|Sornione, ipocrita.<ref>''— Ma comme! Me parea na santarella | chella muchiella sorda! 'Aggio ncuntrata | doj' ore fa, dint' a na carruzzella... | Cummà!... Ma comme steva ngrattinata!'' (In ''Poesie napoletane'', p. 60) — Ma come! Mi sembrava una santarella | quella marpioncella! | Commà! Ma com'era agghindata!</ref>}} *'''Mùmmera'''<ref name=stubborn>Citato in ''C'era una volta Napoli, p. 31.''</ref>o '''Mùmmara'''<ref name=stubborn/>o '''Mómmara'''<ref name=stubborn/>o '''Mómmaro'''<ref name=stubborn/>o '''Mmúmmera'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 240.</ref> o '''Zùmmaro'''<ref name=stubborn/> :''Anfora di creta impiegata per attingere l'acqua alle fontane pubbliche e conservarla in casa, era usata dagli acquafrescai che vendevano l<nowiki>'</nowiki>''acqua zuffrègna'', l'acqua sulfurea che si manteneva fresca grazie alla creta.'' ::{{spiegazione|Uomo dalla testa dura, ostinato, refrattario alle sollecitazioni esterne. Seno prosperoso<ref>{{cfr}} per questo significato, Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 203.</ref>.}} *'''Muorto 'o criaturo nu' simmo chiù cumpare.'''<ref name=chiachiello/> :''Morto il bambino (il figlioccio) (l'interesse che ci univa) non siamo più compari.'' ::{{spiegazione|Si dice per esprimere il proprio rammarico quando si constata un improvviso mutare di atteggiamento o se una relazione - in passato buona - all'improvviso ed incomprensibilmente si raffredda.}} *'''{{NDR|'O}} muorzo d'a crianza.'''<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 115.</ref> :''Il boccone della creanza.'' ::{{spiegazione|L'ultimo boccone del piatto.}} *'''Muro muro.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 58.</ref> ::{{spiegazione|Rasente il muro. ''Ji' muro muro'': andare rasente il muro.}} *'''Murì cu 'e guarnemiénte<ref>I finimenti con cui viene bardato il cavallo.</ref> 'ncuollo.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 24.</ref> :''Morire con i finimenti addosso.'' ::{{spiegazione|Morire mentre si sta svolgendo il proprio lavoro, si sta compiendo il proprio dovere.}} *'''Muscio int' 'e mecce.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 371.</ref> :''Debole nelle giunture.'' ::{{spiegazione|Debole, senza forze, a stento in piedi. Idea affine è richiamata dall'espressione: '''Scunocchio ncopp'ê mecce.'''<ref>Citato in Ettore De Mura, ''Poeti napoletani dal Seicento ad oggi'', vol. 2, [https://books.google.it/books?hl=it&id=nC0uAAAAIAAJ&dq=scunucchi%C3%A0&focus=searchwithinvolume&q=mmecce], Alberto Marotta Editore, 1973, p. 577.</ref> ''Mi piego sulle giunture, vacillo sulle ginocchia.''}} *'''Muzzóne 'e fescena.<ref>Cesto per la raccolta dell'uva fabbricato a forma di cono capovolto con al vertice una punta di legno ('o muzzóne) che, conficcata nel terreno, lo teneva in piedi. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 14.</ref>''' :''Punta (mozzicone) di cesto.'' ::{{spiegazione|Persona di bassa statura e tozza. Anche: '''Muzzone d'ommo.''' ''Mozzicone d'uomo'': Omiciattolo.<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 252.</ref>}} ==N== *'''N'acciso e nu 'mpiso.'''<ref name=hang>Da Vincenzo Vitale, ''Malufiglio'', citato in Pasquale Scialò, ''La sceneggiata, {{small|Rappresentazioni di un genere popolare}}'', [https://books.google.it/books?id=nqY9qxaAUh4C&lpg=PP1&dq=P.%20Scial%C3%B2&hl=it&pg=PA268#v=onepage&q&f=false p. 268]</ref> :''Un ammazzato e un impiccato.'' ::{{spiegazione|Una strage. ''"[...] nun te fà vedé, si no ccà succede n'acciso e nu 'mpiso."''[...] non farti vedere, altrimenti qui succede una strage.<ref name=hang/>''Fà n'acciso e 'nu mpiso:'' fare una strage.}} *'''N'aggie scaurate chiaveche, ma tu si' 'o nummere uno!'''<ref>Citato in ''Troppo napoletano'', [https://books.google.it/books?id=3rK4CgAAQBAJ&lpg=PT85&dq=n'aggie%20scaurate%20chiaveche&hl=it&pg=PT85#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Ne ho lessate fogne, ma tu sei il numero uno!'' ::{{spiegazione|Ne ho conosciuti e piegati tanti di mascalzoni, ma tu sei un farabutto come nessun altro!}} *'''N'anno fatto tacche e chiuove.'''<ref>''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, [https://books.google.it/books?id=MC7l6SgIRpUC&dq=tacche%20e%20chiuove&hl=it&pg=PA1342#v=onepage&q&f=false p. 1342].</ref> :''Ne hanno fatto tacchi e chiodi.'' ::{{spiegazione|''Fà 'na cosa tacche e chiuove'', ridurre una cosa tacchi e chiodi, usarla fino all'estremo logoramento.}} *'''N'ommo cu 'e mustacce.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', Delfini S.R.L., Milano, 1967, [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ommo+cu+%27e+mustacce&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiIvPrjwu7cAhUP-6QKHYN6AMUQ6AEIRzAG]</ref> :''Un uomo con i [[baffo|baffi]].'' ::{{spiegazione|Un uomo di notevoli capacità e doti morali che incute, per questo, un grande rispetto.}} *''''N'uocchio cecato e l'aità toja!.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 271.</ref> :''Un [[occhio]] cieco e l'età tua.'' ::{{spiegazione|Sarei disposto a perdere un occhio pur di avere la tua giovane età.}} *'''Na carta 'e tre.'''<ref>[[Giuseppe Marotta]], ''I bambini osservano muti le giostre dei grandi'', {{sic|IoScrittore}}, 2012. ISBN 978-88-97148-80-7, [https://books.google.it/books?id=URfD3p3bCo4C&lpg=PP1&dq=Giuseppe%20Marotta&hl=it&pg=PT13#v=onepage&q&f=false p. 13] </ref> :''Una carta di tre.'' ::{{spiegazione|Nel gioco del tressette è la carta che ha il valore più grande. Una persona importante, che conta. Nel gergo della malavita: guappo, uomo "di rispetto".}} *'''Na chiaveca.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 24.</ref> :''Una cloaca, una fogna.'' ::{{spiegazione|Malissimo. Spregevole (detto con una connotazione espressiva da fortemente esplicita, dura, fino a brutale, offensiva). Esempi: Sto 'na chiavica: sto malissimo. Te sì cumpurtato 'na chiavica: ti sei comportato malissimo, sei gravemente in difetto. Stu cafè è 'na chiavica: questo caffè è assolutamente imbevibile. È 'na chiaveca: è (una persona, una cosa) spregevole; e se è proprio spregevole senza residui, senza eccezione, allo stato puro allora: (una persona, una cosa) ''è manc' 'a chiavica'': (non) è neppure la cloaca, cioè neppure la cloaca è altrettanto spregevole. ''Te sì cumpurtato manc' 'a chiaveca!'', ti sei comportato nel modo più spregevole, renditi conto che non hai alcuna giustificazione possibile, ti sei squalificato per sempre!}} *'''Na galletta 'e Castiellammare.'''<ref>In Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 144.</ref> :''Una [[avarizia|galletta]] di Castellammare.''<ref>Galletta molto difficile da ammorbidire in acqua.</ref>'' '' ::{{spiegazione|Il fuoriclasse degli avari: spietato anche verso sé stesso, è del tutto inutile sperarne il sia pur minimo gesto di generosità.}} *'''Na lenza e sole.'''<ref>Citato in ''Lo Lampo'', anno I, n. 47, [https://books.google.it/books?id=90MiAQAAIAAJ&dq=&pg=PA46-IA9#v=onepage&q&f=false p.3]</ref> '''Na lenza 'e sole.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 153.</ref> :''Una (lenza) striscia di [[sole]].'' ::{{spiegazione|''<nowiki>'</nowiki>Na lenz' 'e sole.'' o anche: ''<nowiki>'</nowiki>Na lenzetella 'e sole'': un raggio di sole.}} *'''{{sic|Na}} meza botta.'''<ref name=demi>Citato e spiegato in Mondadori, Meridiani, p. 1008.</ref> :''Una mezza botta.'' ::{{spiegazione|Mediocre, così così.}} *'''Na meza parola.'''<ref>Citato in [[Niccolò Amenta]], ''Il Forca'', Presso Giacomo Prodotti, Venezia, 1700, [https://books.google.it/books?id=j4AQZtbONO0C&dq=&pg=RA2-PA13#v=onepage&q&f=false p. 113].</ref> :''Una mezza parola.'' ::{{spiegazione|Un'insinuazione. Un velato accenno. Un'allusione.}} *'''Na rétena 'e cavalle.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 98.</ref> :''Una redine di cavalli.'' ::{{spiegazione|"Un gruppo di tre cavalli aggiogati contemporaneamente a un carro: ''<nowiki>'</nowiki>o foremano, 'o sotto e 'o bilancino.''"<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 98.</ref>}} *'''Naso a piriquacchio.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 302</ref> ::{{spiegazione|O: ''a piripacchio''. Naso mal fatto. Naso a bocciuolo.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 302.</ref>}} *'''Nacchennella<ref>Da il n'a qu'un œil. Ha solo un occhio, con riferimento agli ufficiali francesi che portavano il monocolo, {{cfr}} ''Naples allegro con fuoco'', [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT196&dq=nacchennella&hl=it&pg=PT196#v=onepage&q&f=false]</ref>.'''<ref>Citato in Véronique Bruez, [Naples allegro con fuoco], [https://books.google.it/books?id=7AQuAwAAQBAJ&lpg=PT196&dq=nacchennella&hl=it&pg=PT196#v=onepage&q&f=false]</ref><ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref> ::{{spiegazione|Effeminato.<ref>{{cfr}} Anfreoli, p. 252.</ref> Non diversamente dal chiachiello e dal fareniello è un uomo tutto gradevoli apparenze, inconsistente e inconcludente nell'essenza. ''Siente, pozz'essere privo d' 'a libbertà, ca {{sic|sì}} n' 'a fernisce e guardà a cchillo nacchennella te 'ntacco a 'mpigna!...'' (Senti, che io possa essere privo della libertà, (che) se non la finisci di guardare quell'effeminato, ti sfregio!...)<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 216.</ref>}} *''''Nc'azzecca.'''<ref>Citato in ''La nferta pe lo capodanno de lo 1835'', Da li truocchie de la Sociatà fremmateca, Napoli, [https://books.google.it/books?id=YVAtm_0zs2gC&dq=nc'azzecca&hl=it&pg=PA41#v=onepage&q=nc'azzecca&f=false p. 41]</ref> ::{{spiegazione|Ci sta bene, si abbina bene.}} *''''Nc'è ròbba a piètto 'e cavàllo.'''<ref name=toscodueseisei/> :''C'è roba (fino) al petto del cavallo''. ::{{spiegazione|Detto di qualcosa molto ricco e sovrabbondante, come il torrente in piena che arriva sino al petto del cavallo che lo guada.}} *'''Ncapa comm'a serpe e senza allé allé<ref>Allè, refuso, nella fonte. Allé allé era il grido carnevalesco per farsi far largo, {{cfr}} Rocco, ''Vocabolario del dialetto napoletano'', p. 78.</ref>.'''<ref>Citato con spiegazione in [[Emmanuele Rocco]], ''Vocabolario del dialetto napoletano'', Bernardino Ciao Editore-{{sic|librajo}}, Napoli, 1882, [https://archive.org/details/vocabolariodeld00roccgoog/page/n95 p. 78].</ref> :''In testa, come alla serpe, e senza farsi largo.'' ::{{spiegazione|"Usasi [...] al giuoco della trottola per imporre di tirare sulla trottola direttamente [...] , cioè senza discostare le cose in mezzo alle quali trovasi la trottola."}} *'''Ncasà 'a mano.'''<ref>Citato in [[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX, p. 67.</ref> :''Calcare (con) la mano.'' ::{{spiegazione|Aumentare, accentuare, insistere.}} *'''Ncasa 'e piere nterra, ca nu'scenne maje.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 118.</ref> :''Calca (bene) i piedi al suolo, perché (la bilancia) non scende mai.'' ::{{spiegazione|Si dice al venditore quando il peso sembra scarso.}} *'''Ncasare lo<ref name=Ω />masco.'''<ref>Citato in D'Ambra ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 237.</ref> :''Calcare, pigiare (riempiendolo) il mortaretto.'' ::{{spiegazione|''Ncasà 'o masco'': mangiare a crepapelle.}} *''''Nce capimmo a sische.''' <ref>Citato in ''Lo Lampo, {{small|Giornale elettreco pe tutte}}'', anno 2, n. 5, giovedì 13-01-1876, [https://books.google.it/books?id=E6AHIpKYY_IC&hl=it&pg=PA5-IA13#v=onepage&q&f=false p. 2]</ref> :''Ci capiamo a fischi.'' ::{{spiegazione|Ci capiamo al volo, a cenni, con uno sguardo. ''Nce capimmo a sische...'' Ci capiamo..., ci siamo capiti... (non c'è bisogno di dire altro..., non c'è bisogno di dire niente...).}} *'''Nce stanne chù ghiuorne ca ppurpette – devette Carnuale!'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 363.</ref> :''Ci sono più giorni che polpette – disse Carnevale!'' ::{{spiegazione|Nella vita sono molti i giorni di magra e di privazione, ben pochi quelli di abbondanza.}} *'''Nce vò nu core.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 38.</ref> :''Ci vuole un cuore.'' ::{{spiegazione|Ci vuole del cuore, del coraggio, della bella faccia tosta.<ref>La spiegazione è in ''TuttoTotò'', p. 38.</ref>}} *''''Nchiuvà 'nu chiuovo.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 198.</ref> :''Inchiodare un chiodo.'' ::{{spiegazione|Contrarre un debito.<ref>La spiegazione è in ''Cucozze e caracazze'', p. 198.</ref>}} *'''Ncopp'a botta.'''<ref>Citato e spiegato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 58 .</ref> :''Sul colpo.'' ::{{spiegazione|Lì per lì, e si dice per lo più di pagamento.}} *'''Ncopp'a ccuotto, acqua volluta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 15.</ref> :''Sopra al cotto (scottato''<ref>Scottato,ferito da un dolore cocente.</ref>'') acqua bollita.'' ::Disgrazia sopra disgrazia.<ref>L'interpretazione è in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri''</ref> *'''Nciucessa.'''<ref name=chiàchià/> ''''Ngiucièro.'''<ref name=iùc/> ::{{spiegazione|Chi per inclinazione ed abilità innate pratica abitualmente l'[[w:Inciucio|inciucio]].}} *'''Nciucio.<ref>Onomatopeico.</ref>'''<ref name=chiàchià/> o ''''Ngiùcio.'''<ref name=iùc>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 477.</ref> ::{{spiegazione|Pettegolezzo, parlottio, chiacchiericcio segreto, confabulazione, mormorazione; il macchinare, l'orchestrare, il concertare copertamente progetti malevoli. "''Groviglio di equivoci, falsità, pettegolezzi, rivolto a creare inimicizie. Esiste, in dialetto, anche il sostantivo <nowiki>'</nowiki>'ngiucièro': colui che a fin di male, mette in opera uno o alcuni''<nowiki>'</nowiki>ngiùci<ref>La definizione è di Giovanni Artieri, in ''Napoli, punto e basta?'', p. 477.</ref>."}} *'''Ne vuo' ca so cepolle.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 94.</ref> :''Ne vuoi che sono cipolle'' ::{{spiegazione|Cipolle: botte, percosse. ''Quante ne vuò ca so cepolle'': Se sono botte quelle che cerchi, qui ce ne sono quante ne vuoi, fino alle lacrime.}} *'''{{NDR|'A}} Nennella 'e ll'uocchie.'''<ref>Citato in [[Rocco Galdieri]], ''[https://wikisource.org/wiki/Page:%27E_Lluce-luce.djvu/10 'E lluce-luce (Le lucciole)]'', Editrice Tirrena, Napoli, 1928, p. 8.</ref> :''La "bambina degli occhi."'' ::{{spiegazione|La pupilla.}} *'''Neve 'e sciuocco.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 49.</ref> :''Neve di fiocco.'' ::{{spiegazione|Veri e propri fiocchi di neve, raccolta, accumulata, sotterrata in sacchi nella stagione invernale e dissotterrata in quella estiva, per essere offerta in vendita, mista a vino cotto (bollito con zucchero) che veniva preparato in autunno e conservato in bottiglia. Il vino cotto veniva bevuto anche d'inverno al fioccare della prima neve.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 49 e p. 85.</ref>}} *'''Ngigna''''<ref>Citato in ''Viviani'', III, p. 228.</ref> :''Adoperare un oggetto nuovo per la prima volta.'' *'''{{NDR|'O}} Nicchinonno.''' <ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 261.</ref> ::{{spiegazione|Il [[w:pelargonium triste|geranio notturno]].}} *'''{{NDR|'O}} Nippulo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 262.</ref><ref>Citato in P. Bello e D. Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PR1&dq=Modern%20Etymological%20neapolitan&hl=it&pg=PA150#v=onepage&q&f=false p. 150]</ref> :''Pelucco.'' ::{{spiegazione|Molto comunemente impiegato per indicare i pallini ('e nippule) che si formano su un tessuto di lana (tipici quelli che si formano su di un maglione vecchio) vecchio, consumato.}} *''''Nnoglia.'''<ref name=scarti>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 94.</ref> ::{{spiegazione|Salsicciotto o salame poco costoso confezionato con tritumi di budella insaporiti con sale, pepe ed anici. In senso lato: Scioccone, stupido. ''''Nnoglia vestuta'''<ref name=scarti/> ''Salsicciotto, salame vestito'': persona lenta, torpida.}} *'''Nòbbele e snobbele<ref>''Sdòbbele'', refuso, nel testo.</ref>'''.<ref>Citato con traduzione e spiegazione in ''Napoli, punto e basta?'', p. 33.</ref> :''Nobili e non nobili.'' ::{{spiegazione|Tutti, nessuno escluso. L'intero popolo.}} *'''Nocche e ziarelle.'''<ref>Citato in Nicolò Lombardi, ''La Ciucceide {{small|o puro La reggia de li ciucce conzarvata. Poemma arrojeco di Nicolò Lombardi. Caporuota nella Regia Udienza di Trani}}'', Presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1783, [https://books.google.it/books?id=73rWCcix8KQC&lpg=PA190&ots=3gNpW1msnp&dq=&pg=PA190#v=onepage&q&f=false p. 190].</ref> :''Fiocchi e fettucce, nastri.'' ::{{spiegazione|Cianfrusaglie, ammennicoli, cose futili, spese inutili.}} *'''Non me ntrico e non me mpaccio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 25.</ref> :'' ''Nun me 'ntrico e nun me 'mpaccio'': Non mi intrometto e non resto coinvolto (mi intralcio, mi impiglio).'' *'''Nonna nonna''' o '''Nonna'''.<ref name=lullaby>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 264.</ref> :''Ninnananna. Ninna. '''''Cu a nonna.'''''<ref name="lullaby" /> o (''Cu a nonna nonna'') Restituire i soldi con pieno comodo.<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 264.</ref> ''Pavà cu 'a nonnanonna.'' Pagare con la ninnananna, pagare [[w:|a babbo morto]].'' *''''Ntaccata 'e 'mpigna.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 205.</ref> :''Sfregio, nel gergo della malavita antica.'' *'''Ntapechera.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 44.</ref> ::{{spiegazione|Donna intrigante, intramettente, pettegola, incline a tramare inganni, raggiri. ''Leva lè, mmecciata ntapechera.''<ref>In Marulli e Livigni, p. 44.</ref> Va' via, viziosa pettegola, intrigante!}} *''''Ntrichete 'e te!'''<ref>Citato in Anna Menafro e Mariarosa Amodio, ''Il berretto del laureato'', PM Edizioni, Varazze (SV), 2018. ISBN 978-88-99565-86-2, [https://books.google.it/books?id=WhdiDwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Anna%20Menafro&hl=it&pg=PA120#v=onepage&q&f=false p. 120].</ref> :''(Letteralmente: immischiati di te!) Fatti i fatti tuoi!'' *'''Ntrillavallà.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 267.</ref> :''A sproposito. Di punto in bianco.''<ref>Questa definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 267.</ref> *''''Nu chiappo 'e 'mpiso.'''<ref>Citato in Armando Cenerazzo, ''Rose rosse e rose gialle'', Alfredo Guida Editore, Napoli, [https://books.google.it/books?id=lTF7BwXMuq4C&lpg=PA297&dq=cenerazzo&hl=it&pg=PA101#v=onepage&q&f=false p. 101]</ref> :''Un cappio di impiccato.'' ::{{spiegazione|Un pendaglio da forca.}} *'''Nu malacarne.'''<ref>Citato in Carmine Ruizzo, ''La terra dei suoni, {{small|Un viaggio attraverso la musica popolare campana}}'', [https://books.google.it/books?id=9dhRDwAAQBAJ&lpg=PA10&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]</ref> ::{{spiegazione|O ''na malacarna'': Un uomo crudele, spietato.}} *''''Nu mariuolo cu' ' a scala ' ncuollo.'''<ref>Citato in [[Renato de Falco]], ''Il napoletanario'', Colonnese Editore, Napoli; in [[Nello Ajello]], ''Detti e contraddetti del popolo napoletano'', la Repubblica.it Archivio del 28. 01. 2002.</ref> :''Un ladro con la scala sulle spalle.'' ::{{spiegazione|Una persona di scarso senso etico, spudoratamente disonesta.}} *'''Nu parmo e nu ziracchio<ref name=Zrk>Lunghezza misurata dal pollice e dall'indice tesi. {{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref>.'''<ref>Citato in Pasquale Scialò, ''Storia della canzone napoletana 1824-1931'', vol. I, Neri Pozza, Vicenza, 2017, [https://books.google.it/books?id=-CtEDwAAQBAJ&lpg=PR221&dq=&pg=PR221#v=onepage&q&f=false p. 221].</ref> :''Un palmo ed una piccola quantità. Un po'.'' *'''Nu piezzo ‘e pane.'''<ref>Citato in ''Il morto supplente'', p. 32.</ref> :''Un pezzo di pane.'' ::{{spiegazione|Una persona veramente buona, mite, pacifica.}} *''''Nu quadro 'e luntananza.'''<ref>Citato in [[Franco Di Mare]] ''Il paradiso dei diavoli'', BUR, RCS Libri, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=fV0gAQAAQBAJ&lpg=PT30&dq=&pg=PT30#v=onepage&q&f=false p. 30]. ISBN 978-88-58-65498-9</ref> :''Un quadro di lontananza.'' ::{{spiegazione|Riferito ad una donna ancora molto seducente, molto bella, seppure di una bellezza un po' autunnale, un po' sfiorita, fanée. Tale quindi da essere apprezzata al meglio, come si fa con un quadro, se ammirata da lontano, dalla distanza che, tenendo celati agli occhi i segni, le scalfitture del tempo, permette di apprezzare la bellezza dell'intera figura.}} *''''Nu scoglio ca nun fa patelle.'''<ref>Citato in ''Proverbi Italiani'', Associazione Culturale Adventure, [https://books.google.it/books?id=R14IDgAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Proverbi%20Italiani%3A%20Tutta%20la%20sapienza%20e%20l'esperienza%20di%20secoli%2C%20sono%20...&hl=it&pg=PA200#v=onepage&q&f=false p. 200]</ref> :''Uno [[avarizia|scoglio]] che non produce patelle.''<ref>Traduzione in ''Proverbi italiani, p. 200''</ref> ::{{spiegazione|Un uomo avarissimo.}} *''''Nu sordo 'a {{sic|mesurelle}}<ref>Più comunemente ''Mesurella''.</ref>e chill'{{sic|amiche}} sempe rorme<ref>Si narra che un caldarrostaio occultò il cadavere di un uomo che aveva ucciso – secondo Apicella un venditore concorrente – proprio nel punto in cui vendeva le caldarroste. La "voce" insolita (e chill'{{sic|amiche}} sempe rorme!) con cui attirava i clienti finì per insospettire i gendarmi che scoprirono il delitto. {{cfr}} Apicella ''I ritte antiche'', p. 280.</ref>!'''<ref> Citato in Apicella ''I ritte antiche'', p. 280.</ref> :''Un soldo al misurino (di caldarroste) e quell'amico dorme sempre! (continua a non pagarmi).'' ::{{spiegazione|''Lo si dice a chi dimentica di onorare un impegno, di adempiere ad un obbligo.''}} *'''Nu sturcio<ref>'''O sturcio'': la smorfia, il lavoro eseguito malissimo, la persona o la cosa cosa deforme.</ref>masculo<ref>Maschio.</ref>.'''<ref>Citato in ''Alfabeto napoletano'', p. [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=sturcio+masculo&focus=searchwithinvolume&q=smorfeia 453].</ref> ::{{spiegazione|Una persona o una cosa di estrema bruttezza. Un lavoro, un'opera riusciti malissimo.}} *'''Nu' te piglia' collera, ca 'o zuccaro va caro.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 108.</ref> :''''Non arrabbiarti, perché lo zucchero è a costa caro.'' ::{{spiegazione|I dispiceri potrebbero facilitare o accrescere i disturbi cardiaci che anticamente venivano curati con lo zucchero, costoso. La collera non fa che aggiungere danno a danno senza nulla risolvere. Molto meglio quindi mantenersi in ogni circostanza il più possibile calmi, sereni.}} *'''Nu ziracchio<ref name=Zrk/>d'ommo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref> ::{{spiegazione|Un uomo di statura assai piccola.}} *'''Nun bulere stare manco pe pollece int' 'a cammisa d'uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 305.</ref> :''Non volere stare nemmeno come pulce nella camicia di qualcuno.'' ::{{spiegazione|''Nun vule' sta' manco pe' pollece int' 'a cammisa d'uno''. Non volersi trovar ne' suoi panni per tutto l'oro del mondo<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano italiano'', p. 305.</ref>.}} *'''Nun ce so' ffose 'appennere.'''<ref>Citato e spiegato in Raffaele Viviani, ''Poesie'', Guida, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA84&dq=&pg=PA82#v=onepage&q&f=false p. 82.] ISBN 978-88 6042-710-6</ref> o '''Nun ce stanno fose 'appennere.'''<ref name=schälen/> :''Non ci sono fusi da appendere (alle mie vesti).'' ::{{spiegazione|Non c'è nulla da dire, da eccepire sulla mia condotta. Il mio comportamento è ineccepibile, impeccabile.}} *'''Nun ce vo' zingara p'anduvinà sta ventura.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref> :''Non 'è bisogno della zingara (dell'indovina) per indovinare questa sorte.'' ::{{spiegazione|È cosa che si capisce da sé molto facilmente.}} *'''Nun da' audienzia.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 15.</ref> :''Non dare [[ascoltare|ascolto]], non ne vale proprio la pena.'' *'''Nun è doce 'e sale.'''<ref>Citato in Fortunato Calvino, ''Teatro'', Guida, Napoli, 2007, [https://books.google.it/books?id=CP23Fm_H7WoC&lpg=PA116&dq=doce%20'e%20sale.&hl=it&pg=PA116#v=onepage&q&f=false p. 116] ISBN 88-878-6042-328-3</ref> :''Non è dolce di sale.'' ::{{spiegazione|È tutt'altro che mite e accomodante. È un uomo duro, di approccio molto difficile.}} *'''Nun fa' asci' 'o ggrasso a for' 'o pignato.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref> :''Non fare uscire il grasso fuori dalla pentola.''<ref>La traduzione è in Viviani, ''Teatro'', II, p. 95.</ref> ::{{spiegazione|Il denaro deve essere destinato alle necessità della famiglia, non va disperso per gli estranei.}} *'''Nun fa 'o farenella!'''<ref name=bocri/> ::{{spiegazione|Non fare il pagliaccio, sii serio!<ref>"''Nun fa 'o farenella! |Si nce hai che di', dimme 'a parola chiara!'' Non fare il buffone | Se hai da ridire, parlami chiaro! (Da ''Poesie napoletane'', p. 124.)</ref>}} *'''Nun haje visto 'o serpe, e chiamme San Paulo.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 109.</ref> :''Non hai visto il serpente e invochi San Paolo.'' ::{{spiegazione|Ti spaventi anzitempo, senza un reale motivo.}} *'''Nun leggere 'o libro {{sic|'}} quaranta foglie.'''<ref>Citato in ''I proverbi di Napoli'', p. 263.</ref> :''Non leggere il libro di quaranta pagine.'' ::{{spiegazione|Non giocare a carte.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 263.</ref>}} *'''Nun me mpicchio e nun me mpacchio.'''<ref>Citato in ''Napoli , punto e basta?'', p. 705.</ref> :''Non mi impiccio e non mi lascio implicare in faccende complicate.''<ref>La traduzione è in ''Napoli , punto e basta?'', p. 705.</ref> *'''Nun sai tené tre cicere mmocca.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Un diavolo nella valigia'', [https://books.google.it/books?id=6h_sAwAAQBAJ&lpg=PA45&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45]</ref> :''Non sai tenere tre ceci in bocca.'' ::{{spiegazione|Non sai tenere un [[segreto]].}} *'''Nun sapé niénte 'e san Biàse.''' :''Non sapere niente di [[San Biagio]].'' ::{{spiegazione|Fare lo gnorri.<ref name=Am79>Citato in Amato, p. 79.</ref>}} *'''Nun sfruculià 'a mazzarella 'e San Giuseppe.'''<ref>Citato in Romualdo Marrone ''Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Napoli'', Newton Compton Editori, 2015, [https://books.google.it/books?id=XnowCgAAQBAJ&lpg=PT183&dq=Nun%20sfruculi%C3%A0%20'a%20mazzarella%20'e%20San%20Giuseppe.&hl=it&pg=PT183#v=onepage&q=Nun%20sfruculi%C3%A0%20'a%20mazzarella%20'e%20San%20Giuseppe.&f=false] ISBN 978-88-541-8502-9</ref> :''Non "sfottere" il bastone di San Giuseppe.''<ref>Della statua di San Giuseppe</ref> ::{{spiegazione|Non disturbare chi sta tranquillo per i fatti suoi.}}<ref>L'interpretazione (più dettagliata) è in ''Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Napoli.''</ref> :oppure ::{{spiegazione|Non accaniti con qualcuno che è già indifeso e sul quale la sorte ha già infierito.}}<ref name="peace">{{cfr}} più dettagliatamente [[Paolo Isotta]], ''La virtù dell'elefante: La musica, i libri, gli amici e San Gennaro'', Marsilio, Venezia, 2014, [https://books.google.it/books?id=3J7wDQAAQBAJ&lpg=PT61&dq=o%20carro%20p'a%20scesa.&hl=it&pg=PT62#v=onepage&q=o%20carro%20p'a%20scesa.&f=false] ISBN 978-88-541-9823-4</ref> *'''Nun tene né cielo 'a vede' né terra 'a cammena'.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', VI, p. 344.</ref> :''Non ha né cielo da vedere né terra su cui cammminare.'' ::{{spiegazione|È povero in canna.}} *'''Nun tengo capa.'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], Teatro, Ubulibri, 2005, [https://books.google.it/books?hl=it&id=6MIeAQAAIAAJ&dq=nun+tengo++capa&focus=searchwithinvolume&q=nane p. 132].</ref> :''Non ho testa.'' ::{{spiegazione|''Nun tene' capa'': non avere testa. Non avere voglia, non avere intenzione. ''Mo nun tengo proprio (o: nisciuna) capa 'e sentì' niente, tengo 'e lappese a quadriglié ca m'abballano pe' capa'': ora non ho assolutamente (o: nessuna) voglia, energia, intenzione di ascoltare nulla, sono tormentato da cento preoccupazioni che mi frullano nella testa.}} *'''Nzallanuto.'''<ref name=sfengari>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 268.</ref> :''Rimbambito, stordito, confuso.'' *'''Nzalannòmmeno.'''<ref name=sfengari/> :''Zuccone, Spilungone, Sciocco.''<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 268.</ref> *'''Nzeculoro.'''<ref>Citato in ''Il segreto in voce'', Roma, Domenico Antonio Ercole, 1712, [https://books.google.it/books?id=aifsiYIDX58C&dq=nzeculoro&hl=it&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37]</ref> :''Corruzione di: [[w:In omnia saecula saeculorum|In omnia saecula saeculorum]]. All'altro mondo; per le lunghe.'' *'''Nzerrà l'uocchie.''' <ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, anno V, Sabato 2 Luglio 1864 p. 726.</ref> :''Chiudere gli occhi.'' ::{{Spiegazione|Chiudere gli occhi per non vedere. Prendere sonno. Morire.}} *'''Nzerrà 'o libro.'''<ref>Citato in [[Eduardo De Filippo|Eduardo de Filippo]], ''Cantata dei giorni dispari'', vol I, Einaudi, Torino, 1995, [https://books.google.it/books?id=AHQIAQAAMAAJ&q=nzerr%C3%A0+%27o+libro&dq=nzerr%C3%A0+%27o+libro&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjNzaTpk8vmAhURV8AKHbvmDsUQ6AEILzAB p. 575].</ref> :''Chudere il libro.'' ::{{Spiegazione|Chiudere un argomento, mettere da parte, smetterla con le teorie.}} *'''Nzi a rumme e busse.'''<ref name=rumbus>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 316.</ref> ::{{Spiegazione|'''Rumme e busse'''<ref name=rumbus/>: "ultimi due segni dell'alfabeto in modi di sigle". ''Nzì a rumme e busse'': "sino alla fine, sino all'estremo."<ref>La spegazione è in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 316.</ref>.}} *'''Nzicco nzacco.'''<ref name=outof>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 269.</ref> :''All'improvviso.'' *'''Nziria.'''<ref name=outof/> :''Il lamentarsi e piagnucolare continuo, a volte immotivato, dei bambini.'' ::{{spiegazione|Nell'uso corrente: capriccio, sfizio, voglia che assale improvvisa ed irresistibile.}} *'''Nzu nzu.'''<ref name=outof/> :''Dolcemente, Beatamente, Voluttuosamente.''<ref>La definizione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 269.</ref> *'''Nzurfà'.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA157#v=onepage&q&f=false p. 157]</ref> :''Inzolfare. Insufflare.'' ::{{spiegazione|Istigare, aizzare.}} ==O== *''''O ball' 'e ll'urzo.'''<ref>Citato in Francesco Piscopo '''E scugnizze'', Salvatore Romano, Napoli, 1904, [https://wikisource.org/wiki/Page:%27E_scugnizze.djvu/10 wikisource p. 10].</ref> :''Il ballo dell'orso.'' ::{{spiegazione|Un ballo sgraziato, goffo.}} *''''O Buvero 'o Rito.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', IV, p. 554.</ref> o ''''O Buvero.'''<ref>Citato in Agnese Palumbo e Maurizio Ponticello, ''Il giro di Napoli in 501 luoghi, {{small|La città come non l'avete mai vista}}'', Newton Compton, Roma, 2014, [https://books.google.it/books?id=uHItBQAAQBAJ&lpg=PT35&dq=&pg=PT35#v=onepage&q&f=false p. 35]. ISBN 978-88-541-7070-4</ref> :''Il Borgo San Loreto, o, Il Borgo, per antonomasia.'' *''''O canzo.'''<ref>Citato in Raffaele Pisani, ''I Promessi sposi'', prefazione di Maria Zaniboni, [https://books.google.it/books?id=V_vgAgAAQBAJ&lpg=PT22&dq='o%20canzo&hl=it&pg=PT22#v=onepage&q&f=false]</ref> :''La possibilità, l'opportunità. Tené o dà a quaccheduno 'o canzo: Avere o dare a qualcuno la possibilità, l'opportunità. Damme 'o canzo! Dammi la possibilità, l'opportunità, dammi modo! (di fare qualcosa).'' *''''O cappotto 'e lignamme.'''<ref name=nose/> :''Il cappotto di legno.'' ::{{spiegazione|La bara.}} *''''O chiù bunariello tene 'a guallera e 'o scartiello.'''<ref>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 164.</ref> :''Chi è messo meglio di tutti ha l'ernia e la gobba.'' ::{{spiegazione|Espressione riferita a situazioni nettamente sfavorevoli, molto avverse in cui ci si venga a trovare. Può anche significare: sono uno peggiore dell'altro.}} *''''O chiacchiarone.'''<ref>Citato in [[Abele De Blasio]], ''Usi e costumi dei camorristi'', prefazione di [[Cesare Lombroso]], illustrazioni di S. De Stefano, Napoli, Luigi Pierro Editore, Napoli, 1897<sup>2</sup>, [https://archive.org/stream/usiecostumideic00blasgoog#page/n189/mode/2up p. 165].</ref> :''Il chiacchierone.'' ::{{spiegazione|Il giornale, nel gergo della malavita antica.}} *''''O ciuccio 'e {{sic|fechella}}, trentatré chiaje e pure 'a cora fràceta!'''<ref>Citato in Tammaro Mormile, Albatros Edizioni ''Cuore di mamma'', [https://books.google.it/books?id=9IyRDQAAQBAJ&lpg=PT16&dq=&pg=PT16#v=onepage&q&f=false p. 16]. ISBN 9788899906191</ref> :''L'asino di Fechella, tretntatre piaghe ed anche la coda fradicia!'' ::{{spiegazione|''Me pare 'o ciuccio 'e Fechella trentaré chiaje pure 'a cora fraceta!''. Mi sembra / mi sembri l'asino di Fichella, trentatré piaghe ed anche la coda è fradicia!: riferito a chi è o si lamenti di essere continuamente in cattiva salute, colpito senza posa da malattie (e con questa motivazione più immaginaria che reale, eludere l'assolvimento dei propri compiti, facendo in modo che altri se ne debbano fare carico.}} *''''O Conte Mmerda 'a Puceriale.'''<ref>Citato in ''Proverbi & Modi Di Dire - Campania '', Simonelli, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=1yVgvr16rX0C&lpg=PA72&dq=O%20conte%20Merda%20'e%20Puceriale&hl=it&pg=PA72#v=onepage&q&f=false p. 72.] ISBN 88-7647-103-0</ref> ::{{spiegazione|Il così sunnominato Conte di Poggioreale è chiunque si dia vanto e vada propalando di discendere da una nobile stirpe mai esistita.}} *''''O cuorpo 'e Napule.'''<ref>Citato in Patrizia Rotondo Binacchi, ''A Napoli mentre bolle la pentola'', p. 63.</ref> :''Il corpo di Napoli.'' ::{{spiegazione|La [[w:|statua del dio Nilo]] posta nel [[w:largo Corpo di Napoli|Largo Corpo di Napoli]].}} *''''O doje allattante.'''<ref>Citato in Giancarlo Signore, ''Storia delle abitudini alimentari'', ''{{small|Dalla preistoria al fast food}}'', Tecniche Nuove, Milano, 2010, [https://books.google.it/books?id=acv0VaSJ4fIC&lpg=PP1&dq=Giancarlo%20Signore&hl=it&pg=PA198#v=onepage&q&f=false p. 198]. ISBN 978-88-481-7428-2</ref> :''Il due allattante.'' ::{{spiegazione|Espressione con cui veniva chiamato un piatto di pasta con cacio e pepe venduto al prezzo di due soldi.}} *'''{{'}}O fatto d{{'}}{{'}}e quatto surde.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Nnapule'', p. 283.</ref> :''Il racconto dei quattro sordi.'' ::{{spiegazione|Quattro sordi viaggiano nello stesso treno. Il primo chiede: ''Scusate, simmo arrivate a {{sic|nNapule}}?'' (Scusate, siamo arrivati a Napoli?) Replica il secondo: ''Nonzignore, cca è {{sic|nNapule}}!'' (Nossignore, qua è Napoli!)}} Interviene il terzo: ''I' me penzavo ca stevamo a {{sic|nNapule}}'' (Io credevo che fossimo a Napoli) Il quarto conclude: ''Maje pe ccumanno, quanno stammo a nNapule, m'avvisate?'' (Mai per comando (per cortesia), quando saremo a Napoli, mi avvertite?) Si dice '''o fatto d''e quatto surde'' a commento di una situazione in cui la reciproca incomprensione, l'incomunicabilità sono totali. ''E chist'è 'o fatto d''e quatto surde'' (E questo è il racconto dei quattro sordi): qui non c'è assolutamente modo di capirsi.) *''''O figlio d' 'a Madonna.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 339-340.</ref> :''Il trovatello.''<ref>Traduzione in ''Teatro'', IV, p. 340.</ref> *''''O fungio d' 'a recchia.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 28.</ref> :''Il fungo dell'[[orecchio]].'' ::{{spiegazione|Il padiglione auricolare.}} *''''O frùvulo pazzo.'''<ref name=cross/> :''La folgore, il fulmine, il lampo, il razzo pazzo.'' ::{{spiegazione|Particolare fuoco d'artificio che, una volta acceso, saltellava in modo disordinato creando scompiglio ed il fuggi fuggi dei presenti. "Razzo, detto anche Topo. − ''Fruvolo pazzo'', Razzo matto, Topo matto. − '''Essere nu fruvolo''' dicesi di fanciullo che non sta mai fermo, Essere un frugolo ed anche essere un fuoco lavorato."<ref>Con questa definizione in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 173.</ref>}} *''''O gallo 'ncoppa 'a munnezza.'''<ref>Citato in Mario Caccavale, ''Vite doppie'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=uNPMR6YmWfEC&lpg=PT69&dq=gallo%20munnezza&hl=it&pg=PT69#v=onepage&q=gallo%20munnezza&f=false]</ref> :''Il gallo su un mucchio di (sulla) spazzatura.'' ::{{spiegazione|''Fa 'o gallo 'ncoppa 'a munnezza'': fare il gallo, cantare a squarciagola un sonoro e sostenuto chicchirichì, troneggiando sulla spazzatura: lo fa chi "canta" a voce spiegata dall'alto di un mucchio di "spazzatura" – sola altezza e contesto che gli competano; ossia chi si gloria, tronfio – null'altro potendo – di infimi successi, ottenuti primeggiando su persone ancor più incapaci o deboli o in situazioni e contesti squallidi, miserevoli; più in generale chi si gloria senza averne alcun titolo.}} *''''O guappo 'e cartone.'''<ref>Citato in Alberto Liguoro, ''Il vecchio teatro'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2001, [https://books.google.it/books?id=N0O5SRP64rYC&lpg=PA24&dq=guappo%20'e%20cartone&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24] ISBN 88-7188-479-5</ref> :''Il guappo di cartone.'' ::{{spiegazione|Una [[w:Tigre di carta|tigre di carta]].}} *''''O maccaturo 'e culore.'''<ref name=mouchoir>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref> :''Il fazzoletto di colore'' ::{{spiegazione|Una fazzoletto colorato di formato grande che si usava per avvolgervi di tutto: dai prodotti agricoli ai generi acquistati nei negozi o i piatti che contenevano il cibo dei braccianti. C'era anche chi lo usava come fazzoletto da tasca al posto del piccolo fazzoletto bianco.}} *''''O masto 'e festa.'''<ref>Citato in Giuseppina Scognamiglio, ''Sullo scrittoio di Partenope, {{small|studi teatrali da Mastriani a Viviani}}'', Edizioni scientifiche italiane, 2006, [https://books.google.it/books?id=E48fAQAAIAAJ&q=%27o+masto+%27e+festa&dq=%27o+masto+%27e+festa&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj0u9yJwr7kAhVQKVAKHSz5C0AQ6AEIXTAJ p. 172].</ref> :''Il maestro di festa.'' ::{{spiegazione|Il Capo. Chi comanda.}} *''''O mbruoglio int'o lenzulo.'''<ref>Citato in [[Erri De Luca]], ''Montedidio'', Feltrinelli, [https://books.google.it/books?id=zkaSgd4nGQsC&lpg=PA122&dq='o%20mbruoglio%20int'o%20lenzulo&hl=it&pg=PA122#v=onepage&q&f=false p. 122].</ref> :''L'"imbroglio", cioè la trama, la storia nel lenzuolo.'' ::{{spiegazione|Il cinematografo, detto così in passato<ref>La locuzione è ancora in uso in alcune città della Campania.</ref> perché il film era proiettato in piazza su un lenzuolo.}} *''''O miraculo 'e Suor Agnese: era monaca e pure pisciava!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 322.</ref> :''Il miracolo di Suor Agnese: era monaca e pure mingeva!'' ::{{spiegazione|E allora? Cosa ci sarebbe poi di così straordinario? È la cosa più normale del mondo!}} *''''O munaciello.'''<ref name=meridiana/> ::{{spiegazione|Sorta di folletto benefico dotato di ampi poteri magici, protettore della casa che lo ha accolto con i dovuti riguardi. Nel caso opposto, presa in antipatia la famiglia irriguardosa, manifesta una seconda natura malefica e si vendica creando ogni specie di guai.}} *''''O nguacchia carte.'''<ref name=stain>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 385.</ref> :''L'imbratta carte.'' ::{{spiegazione|In senso spregiativo: impiegato addetto al trattamento ed alla creazione di scartoffie.}} *'''‘O ‘nsist’.'''<ref>Citato in Alberto Liguoro, ''Il vecchio teatro'', Lettere Italiane n. 38 – giugno 2002, Alfredo Guida Editore, Napoli, [https://books.google.it/books?id=N0O5SRP64rYC&lpg=PP1&dq=Alberto%20Liguoro&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p.24]</ref> ::{{spiegazione|Il tipo che "insiste", lo spavaldo, il prepotente.}} *'''‘O palazzo è auto e ‘a signora è sorda.'''<ref>Citato in P. Mintz, ''Il custode degli arcani'', p. 294.</ref> :''Il palazzo è alto e la signora è sorda.'' ::{{spiegazione|Riferito a chi non sente o fa finta di non sentire}} *''''O pastore d' 'a meraviglia.'''<ref name=poimèn/> :''Il pastore della meraviglia.'' ::{{spiegazione|Figura del presepe effigiata con un'espressione di estatico stupore di fronte ai prodigi che accompagnano la nascita di Gesù.}} *''''O pate d<nowiki>'</nowiki>'e criature.'''<ref name="K">Citato in Marcello D'Orta, ''Cuore di Napoli'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=UORcCwAAQBAJ&lpg=PT34&dq='o%20pate%20d'e%20criature&hl=it&pg=PT34#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Il padre dei bambini.'' ::{{spiegazione|Il pene.}} *''''O pato-pato.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Teatro'', II, Guida, Napoli, 1988, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&lpg=PA95&dq='o%20pato%20pato&hl=it&pg=PA95#v=onepage&q&f=false p. 95]</ref> ::{{spiegazione|Una grande quantità. Ad esempio: '''O pato-pato 'e ll'acqua'': una pioggia diluviale.}} *''''O piglia e porta.'''<ref>Citato in [[Ferdinando Russo]], ''La Camorra'', Prismi, Edizioni de Il Mattino, Edi.Me.-Il Mattino, 1996, p. 14.</ref> :''Il prende e porta.'' ::{{spiegazione|Persona sulla cui discrezione non si può fare affidamento, perché riferisce (porta) tutto quello che ascolta (prende).}} *''''O pirito cchiù gruosso d'o culo.'''<ref>Citato in Citato in Alessio Arena, Luigi Romolo Carrino, Massimiliano Palmese e Massimiliano Virgilio, ''Quattro mamme scelte a caso: {{small|omaggio ad Annibale Ruccello}}'', Caracò, Napoli, 2011, [https://books.google.it/books?id=EGFZAwAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT41&dq=&pg=PT41#v=onepage&q&f=false p. 14]. ISBN 978-88-97567-03-5</ref> :''Il [[peto]] più grande del sedere.'' ::{{spiegazione|Un'azione, un'iniziativa, un progetto non commisurati alle proprie capacità, oltre le proprie possibilità, fuori portata e destinati quindi a fallire. Il passo più lungo della gamba. ''Nun fa' 'o pirito cchiù gruosso d' 'o culo'': non fare il peto più grande del sedere, non perseguire obiettivi irraggiungibili, non fare il passo più lungo della gamba. }} *''''O priore 'e San Martino.'''<ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''Feste, Farina e Forca'', prefazione (all'edizione del 1976) di [[Michele Prisco]], Società Editrice Napoletana, Napoli, 1977<sup>3</sup> riveduta e aggiornata, p. 176.</ref> :''Il priore di San Martino.'' ::{{spiegazione|Un marito tradito dalla propria moglie.<ref>In ''Feste, Farina e Forca'', p. 176, Gleijeses riferisce l'interpretazione di un autore, il Maes: nell'epoca in cui visse S. Martino, la chiesa comandava durante i digiuni l'astensione dal consumo di carne e l'assoluta castità. Era questa l'occasione, per alcune mogli più vivaci, più focose, dalla sensualità molto esuberante, insofferenti di simili divieti, di cercare in altri uomini compensazioni alternative alla scrupolosa osservanza del divieto da parte dei mariti. L'uomo notoriamente... "disonorato", circondato da un'allegra brigata di amici, in un'atmosfera goliardica, fra libagioni di vino nuovo accompagnate da torrone, veniva pian piano accompagnato a sua insaputa verso la Certosa di San Martino ed una volta introdottovi, complice il guardiano, veniva chiusa la porta e gli si gridava: «Rimane 'a ffa 'o priore!» ''Resta a fare il priore!''. '''È 'a festa d'o priore San Martino''' è l'espressione impiegata per dire: è la festa dei... "traditi". {{cfr}}, inoltre, Gleijeses, ''Napoli dentro e ... fuori'', p. 319.</ref>}} *''''O puorco dint 'e mele.'''<ref>Citato con traduzione in Giuliana Mazzotti, ''Verso una educazione interlinguistica e transculturale'', Marzorati, Milano, 1984, [https://books.google.it/books?id=CcgMAQAAMAAJ&q=O+puorco+dint+e+mele&dq=O+puorco+dint+e+mele&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj4pcHAvbXjAhVHfZoKHRhTBlwQ6AEILTAB p. 253].</ref> :''Il maiale nel mucchio di mele.'' ::{{spiegazione|Una persona che se la passa benissimo, che è in un ventre di vacca.}} *''''O purpo se coce cu ll'acqua soia.'''<ref>Citato in Pennino, p. 303.</ref> :''Il [[polipo]] si cuoce nella sua stessa acqua.'' ::{{spiegazione|Dicesi di persona testarda, che finisce per rovinarsi da solo.}} *''''O puparuolo schiafféia 'o putecaro.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 173.</ref> :''Il peperone prende a schiaffi il bottegaio.'' ::{{spiegazione|Un subalterno rimprovera il proprio superiore. Un beneficato arreca danno al benefattore.}} *''''O quàrto spàrte.''' :''Il quarto spariglia.'' ::{{spiegazione|Dopo tre [[figli]] dello stesso sesso, il quarto è dell'altro sesso.<ref name=Am17/>}} *''''O riàvole ‘e Mergellina.'''<ref>[[Vittorio Del Tufo]], ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', Rogiosi, Napoli, [[https://books.google.it/books?id=U4zGCwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Vittorio%20Del%20Tufo&hl=it&pg=PA101#v=onepage&q&f=false p. 101]].</ref> :''Il diavolo di Mergellina.'' ::{{spiegazione|Una donna di rara, incredibile bellezza.<ref>Il riferimento è al dipinto, custodito nella chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina, opera di Leonardo Grazia dello ''il Pistoia'': nella tela il diavolo, trafitto da San Michele Arcangelo, è raffigurato nelle fattezze di una donna seducente. Per la storia del dipinto e per un approfondimento sull'origine dell'espressione {{cfr}} più dettagliatamente ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', p. 101 e [[Gennaro Aspreno Galante]] , ''Guida sacra della città di Napoli'', Stamperia del Fibreno, Napoli, 1872, [https://books.google.it/books?id=APk3ZyDc1b8C&dq=Gennaro%20Aspreno%20Galante&hl=it&pg=PA393#v=onepage&q&f=false p. 393].</ref>'''Si bella e ‘nfame comme 'o riàvule ‘e Mergellina.'''<ref>Citato in ''TRENTAREMI, {{small|Storie di Napoli magica}}'', p. 101.</ref> Sei bella e malvagia come il diavolo di Mergellina.<ref>"Fatto sta, che nel quadro del [[Leonardo da Pistoia|Pistoia]] quel bel volto di giovane donna, dai biondi capelli e dai dolci occhi, appare calmo, quasi sorridente, ed ella piega le braccia e le mani in molle atto voluttuoso, e par che non si accorga nemmeno della lancia che l'angelo le ha infitta sul dorso serpentino, sia che non la prenda molto sul tragico, sia che non voglia, pur nel languire morendo, scomporre la propria attraente vaghezza. E il dipinto destinato a colpire le fantasie per la terribilità del castigo inflitto a colei che tentò scrollare una salda virtù, le sedusse invece con quell'immagine; e nel linguaggio del popolino dei contorni rimase come paragone di elogio: «Bella come il diavolo di Mergellina»" ([[Benedetto Croce]])</ref>}} *''''O riesto 'e niente.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Poesie: {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Alfredo Guida Editore, Napoli, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA240&dq=&pg=PA240#v=onepage&q&f=false p. 240]. ISBN 978-88-6042-710-6</ref> :''Il resto di niente.'' ::{{spiegazione|Niente di niente. Assolutamente niente.}} *''''O schiattamuorto.'''<ref>Citato in Ledgeway, [https://books.google.it/books?id=jsHJnzvJHxAC&lpg=PP1&dq=adam%20Ledgeway&hl=it&pg=PA273#v=onepage&q=schiattamuorto&f=false p. 273.]</ref> :''Il becchino.'' *''''O scemo 'e Miano.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, ''Lo spirito guida'', [https://books.google.it/books?id=6KHeAwAAQBAJ&lpg=PA70&dq=&pg=PA70#v=onepage&q&f=false p. 70] ISBN 978-1-291-01389-4</ref> :''Lo scemo di Miano.'' ::{{Spiegazione|Si dice di una persona completamente stupida, stupida da ricovero (Miano era sede dell'ospedale psichiatrico del Frullone).}} *''''O senzapiere.'''<ref name=holycross/> :''Il senza piedi.'' ::{{Spiegazione|Il [[sonno]].}} *''''O Signore sta 'n cielo!'''<ref>Citato in [[Raffaele Viviani]], ''Teatro'' Vol. V|, [https://books.google.it/books?id=hpvvJLglMvkC&pg=PA590&dq=%&sa=X&ved=0ahUKEwiZkpXE2s7mAhVCsKQKHcYyCuwQ6AEIKDAA#v=onepage&q&f=false p. 590].</ref> :''Il [[Dio|Signore]] sta in cielo!'' ::{{Spiegazione|Si risponde, così, talvolta, con [[w:Understatement|understatement]] fra il serio e lo scherzoso, non senza una punta d'ironia – ma a volte anche per un autentico sentimento di rispetto verso Dio – se si pensa che qualcuno si sia rivolto a noi con troppa enfasi con l'appellativo di Signore.}} *''''O [[strummolo|strùmmolo]] a tiritèppete.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref> ::{{spiegazione|È "a tiritèppete" uno strummolo difettoso.}} *''''O tale e quale.'''<ref name=nose/> :''Il tale e quale.'' ::{{spiegazione|Lo specchio.}} *'''O {{sic|T}}otaro int'a chitarra.'''<ref>citato in Jordan Lancaster, ''In the Shadow of Vesuvius, A Cultural History of Naples'', I. B. Tauris, Londra, New York, 2005, [https://books.google.it/books?id=3d4BAwAAQBAJ&lpg=PA251&dq=totaro%20chitarra&hl=it&pg=PA251#v=onepage&q&f=false p. 251]</ref> :''Il totano nella chitarra'' ::{{spiegazione|L'unirsi di un uomo e una donna.}} *''''O tram a muro.'''<ref name=nose/> :''Il tram a muro.'' ::{{spiegazione|L'ascensore.}} *''''O tre Galibbarde.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 298.</ref> :''Il tre [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]].'' ::{{spiegazione|Piatto di vermicelli conditi con pomodoro e pecorino che si acquistava dal «maccaronaro» al costo di tre soldi coniati con l'effigie di Garibaldi.}} *''''O triato 'e donna Peppa.'''<ref>Citato in Francesco D'Ascoli, ''Letteratura dialettale napoletana'', Gallina, Napoli, 1996, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224]. </ref> :''Il teatro di donna Peppa.'' ::{{spiegazione| Donna Peppa era Giuseppina Errico<ref>Maria Giuseppa Errico (Napoli, 1792 – Napoli, 1867).</ref>, moglie di Salvatore Petito e madre di Antonio Petito, entrambi celebri interpreti di Pulcinella. Nel teatro da lei gestito il pubblico – composto in massima parte di "lazzaroni" – assisteva agli spettacoli partecipando molto, troppo appassionatamente, interferendo dalla platea nell'azione rappresentata con la più illimitata e chiassosa esuberanza di voci, schiamazzi, incitamenti, commenti, gesti scomposti e abbandonandosi ad altre simili intemperanze. La locuzione è riferita a luoghi o situazioni in cui dominino incontrastati confusione, disordine, scompiglio, sfrenatezza e ridicolo.}} *''''O tuppe-tuppe.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 29.</ref> :''Il toc-toc.'' ::{{spiegazione|La tachicardia.}} *'''‘O vvàco a piglià Âgnàno.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 28.</ref> :''Lo vado a prendere ad Agnano'' ::{{spiegazione|Ma dove mai potrei riuscire a trovare, ottenere, procurarmi questa cosa?}} *''''O vellùto è deventàto ràso.'''<ref name=toscodueseisette/> :''Il [[velluto]] è diventato [[raso]]''. ::{{spiegazione|Detto di chi ha la sifilide, per la perdita di capelli e barba.}} *''''O Zi' nisciuno.'''<ref>Citato in Nino Del Duca, ''Io stongo 'e casa 'America. Riflessioni'', prefazione di [[Furio Colombo]], introduzione di [[Antonio Ghirelli]], Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=8npveIawS-8C&lpg=PA123&dq=zi'%20nisciuno.&hl=it&pg=PA123#v=onepage&q=zi'%20nisciuno.&f=false p. 123]</ref> :''Il Signor nessuno, ovvero una perfetta nullità.'' *'''Ogna de<ref name=epsilon/>janara.'''<ref>Citato e spiegato in ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 153.</ref> :'' ''Ogna 'e janara'': unghia di strega.'' ::{{spiegazione|[[w:Sempervivum tectorum|Sempervivum tectorum]].}} *'''Ogne ‘e ‘mpiso ‘e sotto ‘e bastimiente.'''<ref name=patibolo>Citato in Ottavio Soppelsa, ''Dizionario zoologico napoletano'', D'Auria Editore, Napoli, 2016; in Stella Cervasio ''Purpo e cumeta, i nomi in napoletano di 3600 animali'', ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2016.</ref> :''Unghie di impiccati sotto le navi.'' ::{{spiegazione|Cirripede biancastro che si attacca sotto le navi del colore latteo dell ’"unghia d’impiccato".<ref>La spiegazione è in ''la Repubblica.it'' Napoli del 5. 12. 2006.</ref>}} *'''Ojni<nowiki>'</nowiki>'''<ref>Ni' è l'abbreviazione di ninno: bimbo.</ref><ref>In ''Viviani'', III, p. 248.</ref> :''[[Ragazzo]] mio.''<ref>Traduzione in ''Viviani'', III, p. 248.</ref> :oppure :''Ehi, tu (rivolgendosi ad un uomo).'' *'''Ommo de<ref name=epsilon/>ciappa.'''<ref name=allocco/> :''Uomo di fibbia (fermaglio, borchia).'' ::{{spiegazione|''Ommo 'e ciappa'', uomo di vaglia, di senno, di distinzione.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 72.</ref>}} *'''Ommo 'e sfaccìmma'' o '''Ommo pusetìvo.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 236.</ref> :''Letteralmente: Uomo di sperma o Uomo positivo'' ::{{spiegazione|Uomo positivo è da intendersi in senso antifrastico, le due locuzioni significano: uomo da nulla.}} *'''On Titta e 'o cane.'''<ref>Citato in Maria Emilia Nardo, ''Raffaele Viviani: Dalla Vita alle Scene L’Altra Autobiografia (1888-1947)'', a cura di Maria Emilia Nardo, Rogiosi, 2017, [https://books.google.it/books?id=7v6ZCwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=emilia%20nardo&hl=it&pg=PT71#v=onepage&q&f=false p. 71.]</ref> :''Don Titta e il [[cane]]'' ::{{spiegazione|Due persone inseparabili.}} *'''Onna Pereta fore o balcone.'''<ref>Citato in ''In the Shadow of Vesuvius'', p. 250.</ref> :''Donna<ref>Femminile di Don (Dominus, Signore), appellativo onorifico con cui ci si rivolge in modo riguardoso a persone che godono di grande prestigio.</ref> Peto sul balcone (fuori al balcone).'' ::{{spiegazione|Locuzione che descrive una donna sciatta, volgare, sguaita, sfacciata che per di più non fa mistero alcuno delle sue poco invidiabili doti, ostentandole anzi apertamente.}} *'''Orecchione.'''<ref name=splinter/> ::{{spiegazione|Telefono, nel gergo della malavita antica.}} ==P== *'''P' 'a fraveca 'e ll'appetito.'''<ref name=hambriento/> :''Per la fabbrica dell'appetito.'' ::{{spiegazione|Per procurarsi di che vivere. Per il cibo.}} *'''Pacche 'e frutte.'''<ref name=locagua/> :''Spicchi, pezzi di frutta.'' ::{{spiegazione|Susine o albicocche spaccate e fatte essiccare d'estate al sole, venivano conservate per la stagione invernale.}} *''''{{NDR|'O}} Paglietiello.'''<ref name=cicero>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 274.</ref> ::{{spiegazione|Il giovane [[avvocato]]. In senso dispregiativo: l'avvocatucolo.}} *''''{{NDR|'O}} Paglietta.'''<ref name=cicero/> :''Il [[w:|paglietta]]. L'avvocato.'' *'''Palazzo a spuntatore.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 225.</ref> :''Palazzo a due uscite.'' *'''{{NDR|'E}} palummelle nnante all'uocchie.'''<ref>Citato in ''Lo Trovatore'', 1866, [https://books.google.it/books?id=l2YLpbAOTIUC&dq=palummelle%20nnante%20all'uocchie&hl=it&pg=PT91#v=onepage&q=palummelle%20nnante%20all'uocchie&f=false]</ref> :''Le "farfalline" davanti agli occhi.'' ::{{spiegazione|Vedere '''e palummelle nnante all'uochie'': percepire nel campo visivo punti luminosi a scintillio intermittente. In medicina è uno dei sintomi dello [[w:scotoma|scotoma]].}} *'''''Panza 'a sotto e pertusillo a 'ncoppa.'''''<ref name=sunbelly/> :''Pancia da sotto e forellino sopra.'' ::{{spiegazione|Posizione, insieme a ''tené 'a panza a 'o sole'' (tenere la pancia al sole), paragonata da [[Giovanni Artieri|Artieri]] ad una sorta di antico yoga napoletano cui si ricorreva per sopportare i morsi della fame.<ref name=bellysun/>}} *'''Papurchio.'''<ref>Citato in ''No Sansone a posticcio co Pulecenella mbrogliato fra forza e senza forza'', p. 36.</ref> ::{{spiegazione|Stupido.}} *'''{{NDR|'O}} Paputo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 278.</ref> ::{{spiegazione|Essere fantastico con cui in passato si metteva paura ai bambini.}} *'''Parapatta e pace.'''<ref>Citato in Generoso Picone, ''I napoletani'', Laterza, 2005 [https://books.google.it/books?id=2GqODAAAQBAJ&lpg=PT72&dq=parapatta%20e%20pace&hl=it&pg=PT72#v=onepage&q=parapatta%20e%20pace&f=false] ISBN 9788858118610</ref> :''Pari e pace'' ::{{spiegazione|Siamo a posto, siamo pari. Più nulla da dare o da avere.}} *'''{{NDR|'O}} Paraustiello.'''<ref>Citato in ''I pediculi'' di Gennaro Aspreno Rocco, in G. Giacco, ''Cultura classica e mondo subalterno ne I pediculi di Gennaro Aspreno Rocco'', [https://books.google.it/books?id=PYBHmCL1kkEC&lpg=PT58&dq=paraustiello&hl=it&pg=PT58#v=onepage&q&f=false, Atto II, Scena I]</ref> ::{{spiegazione|Giustificazione, scusa, argomentazione contorta, artificiosa. Ragionamento tortuoso, molto complicato, arzigogolato, ragionamento contorto e sconclusionato. Es.: ''Me ne staje cuntanno tutte paraustielli. Mi stai raccontando, spacciando solo un mare di false, abborracciate, arruffate, inconsistenti chiacchiere. Ma a chi 'i vuo' cuntà 'sti paraustielli? Ma a chi le vuoi raccontare tutte queste chiacchiere, queste fole?''; oppure: cerimoniosità eccessiva, stucchevole.}} *'''Pare' 'a gatta d' 'a sié Mari': 'nu poco chiagne e 'nu poco rire quanno sta moscia rire, e quann'è cuntenta chiagne!'''<ref name=smicry>Citato, nella formulazione riportata dallo studioso Raffaele Bracale, in ''Cucozze e caracazze'', p. 31.</ref> :''Sembrare il gatto della signora Maria: un po' piange e un po' ride, quando è giù di morale ride e quando è contenta piange!'' ::{{spiegazione|Tale sembra una persona che risponda con reazioni emotive incoerenti, paradossali ad eventi che per loro natura dovrebbero suscitare stati d'animo diametralmente opposti. Sono possibili anche formulazioni più brevi, come ad esempio: '''A gatta 'e zia Maria 'nu poco chiagne e 'nu poco rire.'''<ref name=crysmi>Citato in ''Cucozze e caracazze'', p. 31.</ref> ''Il gatto di zia Maria, un po' piange e un po' ride''. oppure: '''A gatta 'e zia Maria, primma chiagne e doppo rire.'''<ref name=crysmi/> ''Il gatto di zia Maria, prima piange e dopo ride'', entrambe riferite a persona volubile o di umore mutevole.<ref>{{cfr}} più estesamente ''Cucozze e caracazze'', pp- 30-31.</ref>}} *'''Paré 'a sporta d' 'o tarallaro.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 340.</ref> :''Sembrare il cesto del venditore di taralli.'' ::{{spiegazione|Essere sballottati senza misura, senza riguardo, di qua e di là per soddisfare le necessità altrui, come un cesto di venditore ambulante di taralli. ''Me pare 'a sporta d' 'o tarallaro.'' Mi sembra di essere il cesto di un venditore di taralli: un po' di grazia, grazie!}} *'''Pare ca s' 'o zùcano 'e scarrafune.'''<ref name=nose/> :''Sembra che se lo succhino (di notte) gli scarafaggi.'' ::{{spiegazione|È deperito, debilitato.}} *'''Pare na pupata.'''<ref>Citato in [[Armando Curcio]], ''Il teatro di Armando Curcio'', Armando Curcio Editore, 1977, [https://books.google.it/books?id=AmDyAAAAMAAJ&q=pare+na+pupata&dq=pare+na+pupata&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjK1fXNsIzkAhW06KYKHWtSACwQ6AEINzAD p. 70].</ref> :''Sembra una bambola.'' ::{{spiegazione|È bellissima.}} *'''Parente a chiochiaro.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 123.</ref> ::{{spiegazione|Dire a chi vanta origini nobili che è Parente a Chiochiaro<ref>Cioè ad un peperone rosso e per traslato ad un uomo rozzo e stupido. {{Cfr}} Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 99. Secondo il De Ritis, invece, chiochiaro deriva da ''chiochia'' scarpa grossolana da pastore. {{cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 329.</ref>, cioè ad una persona rozza e stupida, ad un tanghero, equivale a confermargli in modo derisorio che è con certezza assoluta persona di alto lignaggio, di antichi illustri e nobili natali.}} *'''Parla' a schiovere.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 431.</ref> o '''Parlà a schiòvere.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 214.</ref> :''[[Parlare]] a spiovere.'' ::{{spiegazione|Parlare dicendo cose insensate, sconnesse, tanto per parlare; parlare a vanvera.}} *'''Parla comme t'ha fatto mammeta!'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 13.</ref> :''Parla come ti ha fatto tua mamma!'' ::{{spiegazione|Parla semplice, schietto, con naturalezza.}} *'''Parlà' cu 'a purpètta 'mmócca.'''<ref>Citato, con spiegazione, in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 275.</ref> :''Parlare con la polpetta in bocca.'' ::{{spiegazione|Parlar bleso.}} *'''Parlà mazzecato.'''<ref>Citato in ''La fidanzata del parrucchiere'', Tipografia Comunale, Napoli, [https://books.google.it/books?id=mkZzAg4o31oC&dq=parl%C3%A0%20mazzecato&hl=it&pg=PA11#v=onepage&q&f=false p. 11.]</ref> ::{{spiegazione|Parlare trattenendosi – per paura, calcolo, superficialità – dal dire tutto, parlare in modo reticente, passando sotto silenzio cose importanti.}} *'''Parlà nfiura.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, anno III, 30 gennaio 1862, p. 119.</ref> :''Parlare in figura.'' ::{{spiegazione|Parlare non esplicitamente, ma in modo figurato, allusivo, metaforico, cauto.}} *'''Parla quanno piscia 'a gallina.'''<ref>Citato in ''A Napoli mentre bolle la pentola'', [https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PP1&dq=A%20Napoli%20mentre%20bolle%20la%20pentola&hl=it&pg=PA111#v=onepage&q&f=false][https://books.google.it/books?id=SAMMNZ0rPTEC&lpg=PA109&dq=QUANNO%20PISCIA%20'A%20GALLINA!&hl=it&pg=PA109#v=onepage&q&f=false p. 109.] </ref> :''Parla quando orina la gallina''<ref>Pendendo a modello la gallina che non orina mai (idea però del tutto priva di fondamento)). </ref>.'' '' ::{{spiegazione|Ordine di tacere impartito perentoriamente a persona presuntuosa, arrogante, saccente.}} *'''Parla' sciò-sciommo.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 306.</ref> :''Parlare sciò-sciommo.'' ::{{spiegazione|Parlare con accento straniero, con grande raffinatezza.}} *'''Pasca Rosata.'''<ref name=losdos/> ::{{spiegazione|Pasqua delle Rose. Pentecoste. Era consuetudine lavarsi il viso e le mani, appena desti, in una bacinella in cui si versavano acqua e petali di rose.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref> }} *'''Pascàle passaguàje.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 247.</ref> :''Pasquale Passaguai.'' ::{{spiegazione|Individuo scalognato.}}<ref>La spegazione è in ''Dizionario napoletano'', p. 247.</ref>}} *'''Passa 'a vacca.'''<ref>Citato, tradotto e spiegato in Raffaele Viviani, ''Poesie, {{small|opera completa}}'', a cura di Antonia Lezza, Guida, 2010, [https://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&lpg=PA277&dq=passa%20'a%20vacca&hl=it&pg=PA277#v=onepage&q&f=false p.227]</ref><ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 78.</ref> :''Passa la vacca magra.'' ::{{spiegazione|C'è miseria. Deformazione dell'espressione ''passat vacuus'', passa vuoto, pronunciata dal doganiere con riferimento al carro agricolo che attraversava la dogana senza pagare gabella perché vuoto. La moderna glottologia ha tuttavia confutato questa ipotesi etimologica, riconducendo l'espressione alle vacche magre della [[Bibbia]].<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 78.</ref>}} *'''Passà chello d' 'e cane.'''<ref>Citato in Antonio Venci, ''La Canzone Napolitana'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 1955, [https://books.google.it/books?id=XDWwVSrgGO0C&lpg=PA142&dq=chella%20%20d'e%20cane&hl=it&pg=PA142#v=onepage&q&f=false p. 142.]</ref> :''Passare quello dei cani.'' ::{{spiegazione|Sopportare sofferenze, guai incredibili, inenarrabili.}} *'''Passasse l'angelo e dicesse ammenne.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti'', opera diretta da [Francesco de Bourcard], vol I, Napoli, Stabilimento tipografico di Gaetano Nobile, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=JuUnAAAAYAAJ&dq=passasse%20l'angelo%20e%20dicesse%20ammenne&hl=it&pg=PA319#v=onepage&q&f=false p. 319.]</ref> :''Passasse l'[[angelo]] e dicesse amen.'' ::{{spiegazione|Si pronuncia questa formula quando ci si augura che un desiderio si realizzi.}} *'''Patapate<ref>Dal greco: ''parapatto'': versare copiosamente, senza risparmio. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 48.</ref> 'e l'acqua.''' ::{{spiegazione|Pioggia improvvisa, copiosa, a forti rovesci, diluviale.}} *'''Patir<ref>In forma corrente: pati'</ref>d'ogna ncarnata.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 221.</ref> :''Soffrire di unghia incarnita.'' ::{{spiegazione|Essere inclini alla libidine.}} *'''Pavà le<ref name=epsilon/>{{sic|ppera cotte}}.'''<ref name=Birne>Citato in Michele Zezza, ''Le bontoniste redicole, {{small|Farza de monzù [[Molière|Moliero]]}}'', Da li truocchie de la Sociatà Fremmatica, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=OQgZqF3EUToC&dq=Le%20bontoniste%20redicole&hl=it&pg=PA30#v=onepage&q&f=false p. 30]</ref> :''Pavà' 'e pperacotte: Pagare le pere cotte.'' ::{{spiegazione|Pagare, scontare il fio, sopportare le dure conseguenze. '''Fà pavà le ppera cotte.'''<ref name=Birne/>''Fà pavà 'e pperacotte'' Far subire le conseguenze, far pagare il fio, farla pagare. ''Te faccio pavà' 'e pperacotte!'' Te la farò pagare duramente!}} *'''Pe' ghionta ‘e ruotolo.'''<ref>Citato in Francesco Barbagallo, ''Napoli, Belle Époque'', Laterza, Bari, 2015, [https://books.google.it/books?id=TZKODAAAQBAJ&lpg=PP14&dq=&pg=PP14#v=onepage&q&f=false]</ref> :''In aggiunta al [[w:Antiche unità di misura del circondario di Napoli|rotolo]].'' ::{{spiegazione| E per di più, come se già non bastasse, per rincarare la dose: al danno, già grave, viene inflitta, per superare la misura, un altro danno, una beffa ancora più grave, insopportabile. ('''A ghionta 'e ruotolo'' era una piccola quantità di merce eccedente il peso acquistato, di cui qualche commerciante faceva dono ai clienti che versavano in precarie condizioni economiche).}} *'''Pe na magnata 'e fave.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 236.</ref> :''Per una mangiata di fave.'' ::{{spiegazione|Per un prezzo, ad un costo irrisorio o per un guadagno irrisorio. '''Faje lo rucco rucco pe na magnata de fave,'''<ref>Marulli e Livigni, p. 16.</ref>(''Faje 'o rucco rucco pe na magnata 'e fave'') Fai il ruffiano per nulla: ti impegoli nelle cose altrui senza ricavarci nulla.}} *'''Pe vintinove, e trenta.'''<ref>Citato in Michele Zezza, ''Metastasio a lo Mandracchio, {{small|Zoè La Dedone abbannonata votata a llengua nosta da lo barone Michele Zezza}}'', [https://books.google.it/books?id=jjAT7lafyn8C&dq=&pg=PA28#v=onepage&q&f=false p. 28]</ref> :''Per ventinove e trenta'' ::{{spiegazione|''Pe' vintinove e trenta'': Per un pelo.}} *'''{{NDR|'A}} pepitola.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1861, [https://books.google.it/books?id=CRhAAQAAMAAJ&dq=pepitula&hl=it&pg=PA746#v=onepage&q&f=false p. 746]</ref> :''La pepitola è na malattia che ttene la gallina sott'a lengua pe bia de la quale fa sempe co co cò, co co cò.''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', p. 746.</ref>'': La pipita è la malattia che ha la gallina sotto la lingua per via della quale fa sempre co co cò, co co cò.'' ::{{spiegazione|Quindi ''tené 'a pepitola'', avere la pipita significa chiacchierare incessantemente, essere eccessivamente loquaci, ciarlieri.}} *'''Percòche cu 'o pizzo.'''<ref name=milord>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref> :''Pesca gialla verace.''<ref>La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 255.</ref> Di colore chiaro venate di rosso, sono più grosse delle ''spaccarelle''.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref>'' *'''Perdere Filippo e 'o panaro.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 312.</ref> :''Perdere Filippo e il paniere.'' ::{{spiegazione|Perdere tutto in una volta sola.}} *'''Peredere le<ref name=epsilon/>chiancarelle.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 119.</ref> :''Perdere i panconcelli (travi di sostegno del solaio).'' ::{{spiegazione|''Perdere 'e chiancarelle'': Perdere la testa, andar fuori di testa, dare di balta al cervello, smarrire il senno<ref>Questa definizione è in D'ambra, p. 119.</ref>, farneticare.}} *'''Pere 'e vruoccolo.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'' III, p. 103.</ref> :''Piede di broccolo'' ::{{spiegazione|Persona sciocca, stupida.}} *'''Pèreta senza botta.'''<ref>Citato in Antonella Cilento, ''Bestiario napoletano'', [https://books.google.it/books?id=jcc3DwAAQBAJ&lpg=PT19&dq=&pg=PT19#v=onepage&q&f=false p. 19].</ref> :''Peto senza scoppio, senza fragore.'' ::{{spiegazione|Una bas-bleu: una donna saccente con pretese, con velleità intellettuali.}} *'''{{NDR|'A}} Peretta.'''<ref name=codex/> :''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''il mandolino.'' *'''Pèrzeche spaccarelle'''<ref name=milord/> '''Pèrzeche misciorde.'''<ref name=milord/> ::{{spiegazione|''Perzeche spaccarelle'': pesche spiccaci, deliziosissime, non grandi, di un bianco lattescente, si spaccavano in due con la sola pressione delle dita, la polpa si presentava ricoperta da una patina di colore rosso vivo. ''Pesche misciorde'': Varietà di pesche dette ''misciorde'' dal soprannome di un'antica famiglia residente nel territorio del Monte Somma. In passato molto diffuse nell'area orientale del monte Somma, avevano fama fra gli estimatori di essere le più saporite pesche del mondo; il loro gusto incomparabile era dovuto – dicevano – alle peculiare natura del suolo vulcanico vesuviano.<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', p. 42.</ref>}} *'''Pescetiello 'e cannuccia.'''<ref name=littlefish>Citato in ''Manuale di napoletanità'', p. 70.</ref> :''[[ingenuità|Pesciolino]] di cannuccia.'' ::{{spiegazione|Un credulone ingenuo che abbocca facilmente.}}<ref>La spiegazione è in ''Manuale di napoletanità'', p. 70.</ref> *'''Pesole pesole.'''<ref>Pronuncia: ˈPesələ ˈpesələ.</ref><ref>Citato in Giovanni di Giurdignano, ''Il marinaio'', Napoli, 1839, [https://books.google.it/books?id=bSNEAAAAcAAJ&dq=Mario%20Aspa&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10.] </ref> :''Di peso. Es. Piglià' a uno pesole pesole: prendere una persona di peso (e buttarla fuori).''<br/>''"Sté, compatisceme nchillo momento non so chiù io: si sapisse che vò dì sarvà la vita a n'ommo, che sfizio te siente quando lo cacci dall'acque, quando pesole pesole lo miette ncoppa all'arena, quanno tastanno siente che le sbatte 'o core, quanno l'anniette, e vide che te spaparanza tanto d'uocchie, e te dice, lo cielo te pozza rennere 'nzò chaje fatto pe me!"''<ref>Da G. di Giurdignano, ''Il marinaio'', p. 10.</ref> ''(Stella, capiscimi, in quel momento non sono più io: se tu sapessi cosa vuol dire salvare la vita ad un uomo, che soddisfazione provi quando lo tiri fuori dalle acque, quando, di peso, lo adagi sulla spiaggia, quando, tastandolo senti che gli batte il cuore, quando lo pulisci e vedi che ti spalanca tanto d'occhi e ti dice, il cielo possa tenderti tutto ciò che hai fatto per me.)'' *'''Péttola'''<ref name=gonnella>''<nowiki>'</nowiki>A pettola'' o ''pettula'': "La parte inferiore del davanti o del di dietro della camicia [...] – quel lembo di camicia che vien fuori dallo sparo de' calzoncini de' bambini [...] – pasta distesa in falda sottile, Sfoglia. – per donna, in senso per lo più dispregiativo, Gonnella." La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 296.</ref>'''<nowiki>'</nowiki>nculo e cumpagne.'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 51.</ref> ::{{spiegazione|Una brigata di ragazzini, scugnizzi; una comitiva di perdigiorno.}} *'''Petrusino ogne menesta.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 122.</ref> :''Prezzemolo (in) ogni minestra.'' ::{{spiegazione|L'onnipresente , l'intrigante, l'invadente, il pettegolo.}} *'''Pezza de cantaro.'''<ref name=losdos/> :''Straccio da pitale.'' ::{{spiegazione|Il precursore, l'antenato della carta igienica.}} *'''{{NDR|'A / 'Na}} Pezzecata.'''<ref name=losdos/> :''La / Una pizzicata.'' ::{{spiegazione|La / Una presa di tabacco da fiuto.}} *'''Piatto cannaruto.'''<ref>Citato in Taranto e Guacci, p. 127.</ref> :''Piatto goloso. Piatto ghiotto composto di più cibi appetitosi.'' *'''Piglià a scigna.'''<ref name=sour/> :''Alla lettera: Prendere (prendersi) la [[scimmia]].'' ::{{spiegazione|Arrabbiarsi.}} *'''Piglià calimma.'''<ref name=voluntas /> :''Prendere tepore. Riprendere tepore. Iniziare a riscaldarsi.'' *'''''[...] piglià 'e sputazze | pé muneta d'argiento.'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 656.</ref> :''Prendere gli sputi | per moneta d'argento.'' ::{{spiegazione|Opporre indifferenza agli insulti, sopportare con distacco e con ciò trionfare delle avversità, nella totale accettazione della vita cosi com'è.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 656.</ref>}} *'''Piglià lino a ppettenà.'''<ref name=shiver/> :''Prendere lino da pettinare.'' ::{{spiegazione|Mettersi in una situazione complicata, mettersi intenzionalmente in altrui situazioni complicate, intricate e restarne coinvolti.}} *'''Piglià n'asso pe fiura.'''<ref>Citato in Volpe, ''Dizionario napolitano-italiano tascabile'', p. 248.</ref> :''[[errore|Scambiare]] un asso per una figura'' ::{{spiegazione|Prendere una svista.}} *'''Piglià na quaglia.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 265.</ref> :''Prendere una quaglia.'' ::{{spiegazione|Calpestare, inciampare in una deiezione.}} *'''Piglià no ranciofellone.'''<ref>Citato in Gargano, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', p. 90.</ref> ::{{spiegazione|''Piglià nu ranciofellone'': [[w:|Prendere un granchio.]]}} *'''Piglià' 'nu scippacentrelle.'''<ref>Anche: '''na scippacentrella''. ''Scippacentrelle'': (masch.) scivolata forte, quasi da strappar le bullette di sotto le scarpe. La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 362.</ref><ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 318.</ref> ::{{spiegazione|Buscarsi una malattia lunga, grave.}} *'''Piglià 'o cazz' p' 'a lanterna d' 'o muolo.'''<ref name=peace/> :''Scambiare il pene per il faro del molo.'' ::{{spiegazione|Prendere un abbaglio, una svista incredibile.}} *'''Piglia' 'o cazzo pe 'a banca 'e l'acqua.'''<ref>Citato in Angelo Cannavacciuolo, ''Acque basse'', Fazi, Roma, 2005, [https://books.google.it/books?id=4yN2xmb-C-cC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA180&dq=&pg=PA180#v=onepage&q&f=false p. 180]. ISBN 88-8112-637-0</ref> :''Prendere (scambiare) il pene per il banchetto del venditore di acqua fresca.'' ::{{spiegazione|Pendere una madornale svista. Ricorrente nell'esclamazione: ''Hê pigliato 'o cazzo p' 'a banca 'e ll'acqua!'': Ma tu non hai capito proprio niente, ti sei completamente sbagliato, hai preso una svista, un abbaglio totale, colossale!}} *'''Pigliarse 'o dito cu tutt"a mano.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. Semi della tradizione'', vol. III, Youcanprint Self-Publishing, Tricase (LE), 2014, [https://books.google.it/books?id=EWiBBgAAQBAJ&lpg=PA264&dq='o%20dito%20cu%20tutt'a%20mano&hl=it&pg=PA264#v=onepage&q&f=false p. 264.] ISBN 978-88-91174-68-0</ref> :''Prendersi il dito e (con) tutta la mano.'' ::Prendersi, abusando dell'altrui generosità o fiducia, più di quanto sia stato concesso. *'''Piglieporta'''<ref name=chiàchià>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA65#v=onepage&q&f=false p. 65.]</ref> :''Piglia e porta'' ::{{spiegazione|Pettegolo, indiscreto.}} *{{NDR|'O}} '''Pisaturo.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 23.</ref> :''Il pestello che si adopera per pestare nel mortaio (''<nowiki>'</nowiki>o murtale'').'' ::{{spiegazione|Ed anche, in passato: "un bambino troppo strettamente legato nelle face ed azzimato"<ref>Questa spiegazione è di Francesco D'Ascoli, in ''C'era una volta Napoli'', p. 23.</ref>.}} *'''Piscia acqua santa p'<nowiki>'</nowiki>o velliculo.'''<ref>Citato ''Il morto supplente'', p. 31</ref> :''Orina acqua santa dall'ombelico.'' ::{{spiegazione|''Piscia' acqua santa p' 'o velliculo'': orinare 1) Acqua santa; non solo, ma, travolgendo per giunta le leggi di natura 2) Dall'ombelico. Miracolo nel miracolo grottesco ed inverosimile: l'espressione è impiegata per bollare con sarcasmo chi gode di una fama di santità completamente usurpata.}} *'''Pisse-pisse.'''<ref>Citato in ''Feste, Farina e Forca'', p. 183.</ref> :''Parlare fittamente ed in segreto.'' *'''Pittà co lo sciato.'''<ref>Citato in Volpe, ''''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 250.</ref> :''Dipingere col fiato.'' ::{{spiegazione|{{sic|Pingere}} con squisita morbidezza e diligenza.<ref>La definizione è in ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 250.</ref>}} *'''Pittà<ref>Pittà': Dipingere, pitturare, imbiancare; descrivere con esattezza. La definizione è in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 264.</ref>'o sole.'''<ref>Citato in Pietro Gargano, ''Uno scugnizzo fuori dal branco. {{small|Pino De Maio. Dalla periferia alla corte della regina d'Inghilterra}}'', Alfredo Guida Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=1H6yDhzsI3MC&lpg=PA118&dq=&pg=PA118#v=onepage&q=pitt%C3%A0%20'o%20sole&f=false p. 118]. ISBN 88-7188-627-5</ref> :''Dipingere il sole.'' ::{{spiegazione|Fare qualcosa di straordinario.}} *'''Pittò, va pitta!'''<ref>Citato in [[Raffaele De Cesare]], ''La fine di un Regno'', vol. III, S. Lapi, 1909, [https://books.google.it/books?id=RoBDAAAAYAAJ&q=Pitt%C3%B2,+va%27+pitta!&dq=Pitt%C3%B2,+va%27+pitta!&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiFkIzRyfPgAhWKON8KHZMoApQQ6AEIQDAE p. 21].</ref> :''Pittore, vai a pittare!'' ::{{spiegazione|Limitati a fare quello che sai fare, non pronunciarti, non intervenire, non interferire in cose di cui non sei esperto!}} :::[[w:Sutor, ne ultra crepidam!|Sutor, ne ultra crepidam!]] *'''{{NDR|'O}} Pizzicanterra.'''<ref name=codex/> <ref name=losdos/> :''Il pizzica, becca a terra.'' ::{{spiegazione|''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>'' il pollo. / Pollo ruspante.''<ref>{{cfr}}''C'era una volta Napoli'', pp. 102-103.</ref>}} *'''Placfò.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 304.</ref> ::{{spiegazione|Noto amalgama adoperato in luogo dell'argento{{sic|, Pacfong}} {{NDR|anche Packfong}}; vocabolo cinese, che significa «rame bianco», e invece del quale molti preferiscono dire {{sic|Argentone}}.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 304.</ref>}} *'''{{NDR|'Nu}} povero maronna.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 33.</ref> ::{{spiegazione|Un poveraccio.}}<ref>Definizione in ''TuttoTotò'', p. 33.</ref> *'''Porta suscella.<ref>''Suscella'' o ''Sciuscella'': carruba.</ref>.'''<ref name=carob>Citato in Mondadori, Meridiani, p. 1025.</ref> o '''Porta Sciuscella.'''<ref>Citato in Gleijeses, ''Napoli dentro... e fuori'', p. 303.</ref> ::{{spiegazione|Port'Alba, presso Piazza Dante. A ridosso della porta c'era in passato un grande albero di carrube.<ref>{{cfr}} Gleijeses, ''Napoli dentro... e fuori'', p. 103.</ref>}} *'''Povero maronna.'''<ref>Citato in Totò, '''A livella'', citato in Luciano De Crescenzo, ''Fosse 'a Madonna! {{small|Storie, grazie, apparizioni della mamma di Gesù}}'', Mondadori, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=FGMBX0bVgaQC&lpg=PT94&dq=&pg=PT94#v=onepage&q&f=false 94].</ref> :''Povero Madonna.'' ::{{spiegazione|Chi è perseguitato dalle altrui angherie.}} *'''{{NDR|'O}} Presebbio ca se fricceca.''' <ref>Citato in [[Vittorio Gleijeses]], ''Feste, Farina e Forca'', prefazione (all'edizione del 1976) di [[Michele Prisco]], Società Editrice Napoletana, Napoli, 1977<sup>3</sup> riveduta e aggiornata, p. 84.</ref> :''Letteramente: Il presepe che si agita.'' ::{{spiegazione|Il presepio semovente, con statuine animate.}} *'''Preta de fucile'''<ref name=rifle>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 102.</ref> o '''Scarda de fucile'''<ref name=rifle/> :''Pietra o Scheggia di fucile'' ::{{spiegazione|Pietra focaia. Nel lontano passato il fuoco per la cottura dei cibi era acceso servendosi di uno strumento d'acciaio chiamato ''fucile'' con cui si percuoteva la ''scarda'' per farne scaturire scintille che, a contatto con l'esca, generavano la fiamma.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 102.</ref>}} *'''Preta nfernale.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 298.</ref> :''Pietra infernale: nitrato d'argento.'' *'''Primm' 'e mo.'''<ref>Citato in ''Intorno a Pinocchio'', a cura di Aldo Capasso, Armando Editore, Roma, 2008. ISBN 978-88-6081-434-0, [https://books.google.it/books?id=Gum1UE5SHBsC&lpg=PP1&dq=Intorno%20a%20Pinocchio&hl=it&pg=PA47#v=onepage&q&f=false p. 47].</ref> :''Prima di ora.'' ::{{spiegazione|Subito! Immediatamente! Es. ''Vavattenne primm'e mo!'' Vattene immediatamente! Sparisci all'istante! (letteralmente: ancor prima di quest'istante!)}} *'''Prommette certo e vene meno sicuro.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina, p. 113.''</ref> :''Promette certo e viene meno sicuro.'' ::{{spiegazione|Fa promesse da marinaio.}} *'''Puca d'oro.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 302.</ref> :''Letteralmente: innesto, marza d'oro.'' ::{{spiegazione|Detto di donna{{sic|.,}} Giovanetta bella, amabile e virtuosa.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 302.</ref>}} *'''Pulicenella 'a coppa Sant'Elmo piglia 'o purpo a mmare.'''<ref>Citato in ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 156.</ref> :''Pulcinella dalla cima di Sant'Elmo prende il polipo a mare.'' ::{{spiegazione|Trovarsi in condizioni che rendono un obiettivo assolutamente impossibile da conseguire.<br/>Difficilmente il polipo finirà nel piatto di questo Pulcinella [[sogno|onirico]]-[[surrealismo|surrealista]] che lancia la sua lenza da una collina che si affaccia sul mare da un'altezza di oltre duecento metri.}} *'''Pullicenella spaventato da 'e maruzze.'''<ref>Citato in Piera Ventre, ''Palazzokimbo'', Neri Pozza, Vicenza, 2016, [https://books.google.it/books?id=yN-dDQAAQBAJ&lpg=PT99&dq=pullicenella&hl=it&pg=PT99#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-545-1444-7</ref> :''Pulcinella spaventato dalle "corna" delle chiocciole.'' *'''Puortame a soreta!'''<ref>Citato in [[Pino Imperatore]], ''Questa scuola non è un albergo'', Giunti, Firenze, 2015[https://books.google.it/books?id=KZL1CAAAQBAJ&lpg=PT218&dq=&pg=PT218#v=onepage&q=soreta&f=false p. 218]. 9788809812802</ref> :''Portami tua sorella!'' ::{{spiegazione|Ordine, impartito a chi fa non velate insinuazioni, solleva infamanti dubbi sulla virilità dell'interlocutore o osa addirittura dichiararla inesistente, di condurre in proprio cospetto la sorella, nella certezza assoluta che sarà lei stessa, previa diretta esperienza, a riferire dettagliatamente, testimoniare inequivocabilmente, dissipare definitivamente ogni dubbio, tutelare a spada tratta l'onore dell'offeso, facendosi personalmente e a ragion veduta mallevadrice di quanto sia grande, enorme l'abilità amatoria di chi è stato così turpemente accusato.}} *'''Puozze aunnà comm' aonna 'o mare!'''<ref>Citato in Eleonora Olivieri, ''Il mio anno pazzesco'', De Agostini, Milano, 2017. ISBN 978-88-511-4874-4, [https://books.google.it/books?id=QW8zDwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Eleonora%20Olivieri&hl=it&pg=PT33#v=onepage&q&f=false p. 33]</ref> :''Che tu possa abbondare come abbonda il mare!'' ::{{spiegazione|Possa la fortuna sorriderti sempre, che tu possa avere ogni più grande felicità, ti auguro ogni bene, tutto il bene possibile!}} *'''Puozze ave' 'n'aglio arreto.'''<ref name=burn/> :''Che tu possa avere un aglio dietro!'' ::{{spiegazione|Che tutto possa andarti male!}} *'''Puozze murì c'u fieto d'i cravune.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 113.</ref> :''Che tu possa crepare con il "''fetore''" (in realtà il monossido di carbonio, gas velenoso, asfissiante, è del tutto inodore ed insapore, e ciò lo rende estremamente insidioso) dei carboni (asfissiato dalle esalazioni ''d<nowiki>'</nowiki>'a vrasera'': del braciere a carboni).'' *'''Pure 'e pullece teneno 'a tosse.'''<ref>Citato in ''A Buon 'Ntennitore'', [http://books.google.it/books?id=6N50_eCCaf4C&pg=PA79 p. 79].</ref> :''Pure le [[pulce|pulci]] hanno la tosse.'' ::{{spiegazione|Anche chi non vale nulla si permette di sentenziare.}} *'''Purtà 'a bannèra.'''<ref>Citato e spiegato in Salvatore Di Giacomo, ''Poesie'', [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT544&dq=&pg=PT527#v=onepage&q&f=false p. 527].</ref> :''Portare la bandiera.'' ::{{spiegazione|Eccellere.}} ==Q== '''Quanno buono buono.'''<ref>Citato in Marco Perillo, ''101 perché sulla storia di Napoli che non puoi non sapere'', Newton Compton Editori, Roma, 2017, [https://books.google.it/books?id=8AQ7DwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Marco%20Perillo&hl=it&pg=PT195#v=onepage&q&f=false p. 195]. ISBN 978-88-227-1478-7</ref> :''Tutto sommato, alla fin fine, in fin dei conti''. ''Quanno buono buono cchiù nera d' 'a mezanotte nun po' venì''.<ref>Oppure, talvolta, in una variante di uso limitato, ripresa dalla canzone di [[Pino Daniele]] "Che te ne fotte": Quanno good good cchiù nero d'a notte nun po' venì. </ref> ''In fin dei conti più nera della mezzanotte non può venire (capitare); cioè alla fin fine peggio di così non può andare, (tanto vale mettersi l'anima in pace)''. Oppure: ''Quanno buono buono, s' 'o chiagneno lloro, a nuje che ce ne 'mporta?''. ''Ma alla fin fine, stando pur così le cose, se la sbroglieranno loro, a noi che ce ne importa?'' *'''Quanno chioveno passe e ficusecche.'''<ref>Citato in Antonino Guglielmi, '''E ddoje ricchezze: {{small|(commedia in due atti in lingua napoletana)}}'', ''lulu.com'', 2012, [https://books.google.it/books?id=77ndAwAAQBAJ&lpg=PA73&dq='E%20ddoie%20ricchezze&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]. ISBN 978-1-291-00640-7</ref> :''Quando piovono [[uva passa]] e fichi secchi.'' ::{{spiegazione|Mai e poi mai.}} *'''Quanno nun site scarpare, pecché rumpite 'o cacchio a 'e semmenzelle?'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi dalla saggezza del passato, una speranza per il futuro'', vol II, Youcanprint, Tricase (LE), 2014 [https://books.google.it/books?id=Qj3wAwAAQBAJ&lpg=PA276&dq=QUANNO%20NUN%20SITE%20SCARPARE%2C%20PECCH%C3%89%20RUMPITE%20'O%20CACCHIO%20%C3%8A%20SEMMENZELLE%3F&hl=it&pg=PA276#v=onepage&q&f=false p. 276]. ISBN 9788891147530</ref> :''Visto che non siete calzolaio, perché rompete le scatole ai chiodini?'' ::{{spiegazione|Se non sai fare una cosa, se non sei esperto, fatti da parte e non creare problemi.}} *'''Quant'è vvera 'a<ref>Nella fonte: a, refuso.</ref> Maronna.'''<ref>Citato in Giovanni Liccardo, ''Gesti e modi di dire di Napoli: {{small|un viaggio alla scoperta di un patrimonio poplare}}'', Newton Compton, Roma, 2020, [https://books.google.it/books?id=jy8CEAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT153&dq=&pg=PT153#v=onepage&q&f=false p. 153]. ISBN 9788822750877</ref> :''Quanto è vero che la Madonna esiste.'' ::{{spiegazione|Così è vero quello che dico, e giuro; ne invoco a testimone e garante la Madonna. Mi si deve credere.}} *{{NDR|'A}} '''Quaquiglia.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA41&dq=&pg=PA41#v=onepage&q=quaquiglia%20portosalvo&f=false p. 41]. ISBN 978-88-6950-129-6,</ref> :''La conchiglia.'' ::{{spiegazione|La [[w:Fontana della Maruzza|Fontana della Conchiglia]] collocata sul lato destro della [[w:|Chiesa di Santa Maria di Portosalvo]].}} *'''Quibusse.'''<ref name=Geld>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', p. 510.</ref> :''(Cum) quibus, con i quali.'' ::{{spiegazione|''Soldi.'' Sinonimi: '''Aruta''', '''Felùsse''', '''Frìsole''' , '''Manteca''', '''Argiamma'''.<ref name=Geld/>}} ==R== *'''Rafanié, fatte accattà' 'a chi nun te sape.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 339.</ref> :''Ravanello (stupido), fatti comprare da chi non ti conosce.'' ::{{spiegazione|Provaci con chi ancora non ti conosce, con me affari non ne fai più.}} *{{NDR|'A}} '''Rastrellèra.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 101.</ref> :''La rastrelliera (quella della cucina in cui venivano allineati i piatti a sgocciolare, per gli abiti, per la stalla, collocata sul muro sopra la mangiatoia ed in cui venivano messi fieno o altri mangimi.)'' ::{{spiegazione|In senso lato: la dentiera o la dentatura.}} *'''Requie e schiatta in pace.'''<ref>Citato in Wanda Marasco, ''La compagnia delle anime finte'', Neri Pozza, [https://books.google.it/books?id=FTTJDgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Wanda%20Marasco&hl=it&pg=PT45#v=onepage&q=requie&f=false] ISBN 978-88-545-1515-4</ref> :''Corruzione del latino: ''Requiescat in pace'', Riposi in pace (formula di preghiera per i defunti).'' *'''{{NDR|'O}} ricco Pellone.'''<ref>Citato in Giambattista Valentino, ''La mezacanna'', vol I, A spese della Stamperia Filantropica, Napoli, 1835, [https://books.google.it/books?id=QqkfNRx_dCMC&dq=&pg=PA249#v=onepage&q&f=false p. 249]</ref> :''Il ricco [[w:Parabola di Lazzaro e del ricco Epulone|Epulone]].'' *'''Ricotta schianta.'''<ref name=pizzica/> ::{{spiegazione|Antica espressione: ricotta piccante.<ref name=sick/>}} *'''{{NDR|'O}} Rilla-rille.'''<ref>Citato in ''Nzularchia'', [https://books.google.it/books?id=giw2DwAAQBAJ&lpg=PT87&dq=&pg=PT14#v=onepage&q&f=false p. 14]</ref> ([[Bacoli]]) :''Il grillo.'' *'''Rompere ll'ova mmano.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 61.</ref> :''Rompere le uova in mano (a qualcuno).'' ::{{spiegazione|Far fallire un progetto, renderlo irrealizzabile, troncarlo. '''T'aggio rotte l'ova mmano.'''<ref name=brokegg>Citato in Marulli e Livigni, p. 21.</ref> Ti ho troncato i passi.<ref name=nimora>La traduzione è in Marulli e Livigni, p. 21.</ref>}} *'''Rompere 'o 'nciarmo.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', p. 64.</ref> :''Rompere l'incantesimo, il litigio.'' ::{{spiegazione|Smascherare l'imbroglio, riappacificarsi.<ref>Questa spiegazione è in Sebezio, Motti e detti napoletani, p. 64.</ref>Disperdere il malocchio. Non più procrastinare, trovando infine in se stessi la determinazione per rompere ogni indugio, ogni dilazione per affrontare con energica risolutezza una situazione che ristagna sospesa da tempo.}} *'''Rummané {{sic|a'}} prevetina o comme a don Paulino.'''<ref>Citato in ''Proverbi. Semi della tradizione'', vol. III, p. 213.</ref> :''Restare alla "prevetina" come don Paolino.''<ref>Traduzione in ''Proverbi. Semi della tradizione'', p. 213.</ref> ::{{spiegazione|Don Paolino era un sacerdote di [[Nola]] divenuto proverbiale per la sua estrema povertà, così grande da non consentirgli l'acquisto di ceri per celebrare le sue funzioni. In sostituzione dei ceri Don Paolino adoperava carboni incandescenti. Restare alla "prevetina<ref>Prevete: prete.</ref>" significa quindi essere privi di mezzi, indigenti.}} *'''{{NDR|'O}} Rucco rucco.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 16.</ref> :''Il mezzano.'' *'''Rutto pe' rutto.'''<ref>Da Altamura,''Dizionario dialettale napoletano'', Fiorentino, Napoli, 1956<sup>1</sup>, 1968<sup>2</sup>, citato in Viviani, ''Teatro'', II, [https://books.google.it/books?id=PondV7J2r9UC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA229&dq=&pg=PA45#v=onepage&q&f=false p. 45].</ref> :''Rotto per rotto.'' ::{{spiegazione|Oramai..., accada quel che accada.<ref>La spiegazione è in ''Teatro'', II, p. 45.</ref>}} ==S== *'''S'accatta lo male comm'a li miedici.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 8.</ref> :''Compra il male come i medici.'' ::{{spiegazione|Va in cerca del [[male]], come fanno i medici.}} *'''S'è aunita 'a funa corta e 'o strummolo a tiriteppete.'''<ref name=Zwang/> :oppure *'''S'è aunito lo [[strummolo]]<ref>Dal greco ''stróbilos''</ref> a tiritèppete<ref>Onomatopea</ref>, e la funicella corta.'''<ref>Citato in ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', 1873, p. 368.</ref> :''Si sono uniti lo strummolo che gira vacillando e la cordicella (per imprimere la rotazione) corta.'' ::{{spiegazione|Una combinazione inestricabile e irreparabile di cose che non funzionano.<ref>Interpretazione presente nella [[w:strummolo|voce]] su ''Wikipedia''.</ref><ref>Per un'ulteriore possibile interpretazione, si veda ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 368.</ref>}} :oppure *'''S'è unito 'o strùmmolo a tiritèppete e 'a funicella corta.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref> ::{{spiegazione|Si è unito un cattivo artefice (''strùmmolo a tiritèppete'' era una trottola difettosa) a un peggior pagatore<ref>Questa spiegazione è di Francesco D'Ascoli. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>.}} *'''S'è 'mbrugliata a matassa.'''<ref name="gliommero">Citato in Rodolfo Pucino, ''Il tressette'', Guida, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=O3fL93ftfokC&lpg=PA31&dq=Frije%20'o%20pesce%20e&hl=it&pg=PA22#v=onepage&q&f=false p. 22.] ISBN 88-7188-908-8</ref> :''Si è ingarbugliata la matassa.'' ::{{spiegazione|La situazione si è fortemente complicata, si è fatta intricata, si è in serie difficoltà.}} *'''S'è scumbinata 'a grammatica.'''<ref>Citato in ''Il custode degli arcani'', p. 88.</ref> :''Si è disordinata, stravolta la grammatica.'' ::{{spiegazione|Tutto è in disordine, nulla va come dovrebbe. Non ci si raccapezza più, il corso ordinario e logico delle cose è sovvertito, stravolto.}} *'''Salutame a soreta.'''<ref>Citato in ''Totò principe clown'', prefazione di [[Goffredo Fofi]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997, [https://books.google.it/books?id=z4td3tsdAucC&lpg=PA42&dq=Tot%C3%B2%3A%20principe%20clown&hl=it&pg=PA304#v=onepage&q&f=false p. 304.] ISBN 88-7188-157-5</ref> :''Salutami tua sorella.'' ::{{spiegazione|L'espressione può essere impiegata, senza voler offendere, per troncare con rude cordialità un argomento; oppure — in maniera non riguardosa — per insinuare che con la sorella dell'interlocutore si è in estrema, intima confidenza e che se ne sono già apprezzate le qualità molto a fondo...}} *'''Salute a{{sic|<nowiki>''</nowiki>}} fibbie – recette don Fabbie!'''<ref>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 352.</ref> :''Saluti alla fibbia – disse don Fabio!'' ::{{spiegazione|Me ne infischio, me ne impipo completamente, non me ne frega un bel niente!}} *'''San Biàso, 'o sóle p'e ccàse.'''<ref>Citato in Amato, p. 177.</ref> :''San Biagio (il 3 febbraio), il sole per le case.'' *'''San Genna', mettece 'a mana toja!'''<ref>Citato in Amara LaKhous, ''Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio'', Edizioni e/o, Roma, 2006. ISBN 9788876419379, [https://books.google.it/books?id=7vgoCwAAQBAJ&lpg=PT24&dq=&pg=PT20#v=onepage&q&f=false, p. 20]</ref> :''San Gennaro, mettici la mano tua!'' *'''San Genna', pienzace tu!'''<ref>Citato in Amara LaKhous, ''Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio'', Edizioni e/o, Roma, 2006. ISBN 9788876419379, [https://books.google.it/books?id=7vgoCwAAQBAJ&lpg=PT24&dq=&pg=PT24#v=onepage&q&f=false p. 34]</ref> :''San Gennaro, pensaci tu!'' *'''San Giuseppe nce ha passata a chianozza.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 99.</ref> :''San Giuseppe ci ha passato la pialla.'' ::{{spiegazione|Si dice di una donna dal seno molto piccolo.}} *'''Santo Durante!'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 148.</ref> ::{{spiegazione|Dubito che duri! Mi sa tanto che non dura! Purché duri...}} *'''Sanghe de<ref name=epsilon/>na maruzza!'''<ref>Citato in Michelangelo Tancredi, ''Vierze, {{small|Stampate e no stampate}}'', Tipografia Cenniniana, Roma, 1877, [https://books.google.it/books?id=vtAyAQAAIAAJ&dq=&pg=PA78#v=onepage&q&f=false p. 78], Tipografia Cenniniana, Roma, 1877</ref> :'' ''Sanghe 'e na maruzza!'' ''Sangh' 'e na maruzza!'': Sangue di una lumaca! (imprecazione).'' *'''Sano sano.'''<ref>Citato in Colomba Rosaria Andolfi, ''Chicchi di grano. {{sic|Poesie, macchiette, teatro in versi, testi di canzoni}}'', Alfredo Guida Editore, 2005. ISBN 88-6042-114-4, [https://books.google.it/books?id=8Nkhch3DZxMC&lpg=PA109&dq=&pg=PA115#v=onepage&q&f=false p. 115]</ref> ::{{spiegazione|Per intero. ''Se l'ha ammuccato sano sano.'' Se l'è bevuta tutta. Ci ha creduto, ci è cascato completamente.}} *'''Sànta Lucìa mìa, accà te véco!''' :''[[Lucia da Siracusa|Santa Lucia]] mia, qui ti vedo!'' ::{{spiegazione|Quello che cerchi e non trovi è proprio sotto i tuoi occhi!<ref name=Am79/>}} *'''Santo guappone.'''<ref name=yellow/> :''Santo guappone!'' ::{{spiegazione|San Gennaro. Appellativo confidenziale con cui le "parenti"<ref name=relative/> invocano San Gennaro.}} *'''Santu Luca ce s'è spassato.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', IV, p. 234.</ref> :''[[Luca evangelista|San Luca]] ''<ref>A S. Luca sono attribuite celebri icone della Vergine.</ref>'' ci si è divertito (nel dipingerla).'' ::{{spiegazione|È una donna bellissima.}} *'''Santu Mangione.'''<ref>Citato in Antonio Buonomo, ''L'arte della fuga in ''tempo'' di guerra'', prefazione di Roberto De Simone, Effepi Libri, Monte Porzio Catone (RM), 2010, [https://books.google.it/books?id=_aRV1U4XoScC&lpg=PA34&dq=santu%20mangione&hl=it&pg=PA34#v=onepage&q&f=false p. 34.] ISBN 978-88-6002-020-8</ref> :''San Mangione'' ::{{spiegazione|Il santo protettore dei corrotti.}} *'''Sarchiapone.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Natale con i tuoi'', Guida, Napoli, 2004, [https://books.google.it/books?id=mf6uqjXeBSMC&lpg=PA130&dq=sarchiapone&hl=it&pg=PA130#v=onepage&q=sarchiapone&f=false p. 130] ISBN 88-7188-837-5</ref> ::{{spiegazione|Uomo goffo, rozzo, corpulento, maldestro, di scarsa intelligenza, furbastro, credulone.}} *'''{{NDR|'E}} Scacamarrune''' o {{NDR|'E}} '''Nghiacche.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 71.</ref> :''Scarabocchi (al singolare: <nowiki>'</nowiki>''o scacamarrone'', <nowiki>'</nowiki>''o <nowiki>'</nowiki>nghiacco''). Le macchie d'inchiostro che potevano restare sulla carta quando erano in uso penne che venivano intinte nell'inchiostro contenuto nel calamaio. Le macchie venivano asciugate versando un po' d'arena sottile (''<nowiki>'</nowiki>o arenarulo'') sulla carta; in seguito fu impiegata '''a carta zucosa'' o ''carta zuca'', la carta sugante.''<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 71 e p. 80.</ref> *'''{{NDR|'O}} Scapricciatiello.'''<ref name=slope>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 706.</ref> :''Lo "scapricciatello".'' ::{{spiegazione|Giovane che si è messo su una brutta china, incline a commettere azioni deplorevoli.}} *'''Scarda 'e cesso.'''<ref>Citato in Salvatore Savignano, ''Un posto sottoterra'', Roma, Robin, 2006, [https://books.google.it/books?id=Vz6KPz_i8xgC&lpg=PP1&dq=Salvatore%20Savignano&hl=it&pg=PA179#v=onepage&q&f=false p. 179]</ref> :''Scheggia, scaglia di [[w:water|water]].'' ::{{spiegazione|Persona assolutamente spregevole.}} *'''Scarda 'e ruvagno.'''<ref>Dallo spagnuolo ''roano'' che deriva a sua volta dal latino ''ravus'': giallo grigio, grigiastro. ''Ruvagno'' può essere riferito ad un qualsiasi vaso di argilla o di legno, più specificamente però al pitale (In napoletano:<nowiki>'</nowiki>''o pisciaturo'' o <nowiki>'</nowiki>''o rinale.'' (con aferesi della o di orinale).</ref><ref>Locuzione in uso nel Napoletano {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 44. Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 44.</ref> :''Scheggia di pitale.'' ::{{spiegazione|Persona assolutamente spregevole.}} *'''Scarda int'all'uocchio.'''<ref name=splinter>Citato e spiegato in Maurizio Esposito, ''Uomini di camorra, {{small|La costruzione sociale dell'identità deviante}}'', prefazione di Maria Immacolata Macioti, Franco Angeli, [https://books.google.it/books?id=8e4MrXnkd9sC&lpg=PA185&dq=&pg=PA185#v=onepage&q&f=false p. 185]</ref> :''Scheggia nell'occhio.'' ::{{spiegazione|Il delatore, nel gergo della malavita antica.}} *'''{{NDR|'O}} Scarfalietto 'e Giesucristo.'''<ref name=donkeyox>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', Colonnese Editore, Napoli, 1989, vol. II, [https://books.google.it/books?hl=it&id=Uzgct1gWZH0C&dq=SCARFALIETTO+%27E+GIES%C3%9A+CRISTO&focus=searchwithinvolume&q=scarpetta p. 121].</ref> :''Lo scaldino di Gesù Cristo.'' ::{{spiegazione|È noto che furono un bue e un asinello a tenere al caldo Gesù Bambino nella mangiatoia. Ben altrimenti duro e canzonatorio, tuttavia, il senso della locuzione: definire, apostrofare qualcuno con questa espressione, significa dirgli che è, al tempo stesso, un asino e un bue, e cioè dargli, in un'unica soluzione, dell'ignorante e del cornuto. Non senza un'implicita, ma palese ed inequivocabile allusione alle non certo specchiate virtù della di lui consorte.}} *'''Scarfasegge.'''<ref>Citato in Giuseppe Gargano, ''Vocabolario domestico napolitano-italiano'', Dalla Tipografia di Nunzio Pasca, Napoli, 1841, [https://books.google.it/books?id=519JAAAAMAAJ&dq=Giuseppe%20Gargano&hl=it&pg=PA105#v=onepage&q&f=false p. 105]</ref> :''Riscaldasedie.'' ::{{spiegazione|Ozioso. Sfaccendato. Perdigiorno. Fannullone. Impiegato che resta in ozio.}} *'''Scarfatore 'e fistula.'''<ref name=donkeyox/> :''Riscaldatore di fistola.'' ::{{spiegazione|Persona fastidiosa, noiosa, molesta, assillante; sgradevole come il terapista che curava le piaghe purulente applicando ad esse una fonte di calore.}} *'''Scartellata.<ref name=goodluck/>'''<ref name=splinter/> :''Donna gobba'' ::{{spiegazione|Pistola, nel gergo della malavita antica.}} *'''Scartiello<ref name=goodluck>Dal greco Kartallon: cesta o paniere dal dorso appuntito; l'aggiunta della ''s'' iniziale ha valore intensivo. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref> cu' 'o pizzo.'''<ref name=bauglio>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref> :''Gobba con la punta (appuntita).'' *'''Scartiello riale.<ref name=goodluck/>'''<ref name=bauglio/> :''Gobba reale.'' ::{{spiegazione|Gobba duplice.}} *'''Scaurachiuóve.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', p. 325.</ref> :''Scaldachiodi.'' ::{{spiegazione|E che lavoro è mai quello di scaldare i chiodi? Persona sfaccendata, sfaticato.}} *'''Scavamento 'e Pumpei.'''<ref name=chiffon/> :''Scavo di Pompei.'' ::{{spiegazione|''Scavamiento 'e Pumpei'': Vecchiume; vecchio ciarpame, chincaglieria obsoleta; luogo, ambiente disastrato, in rovina.}} *'''Scazzuoppolo.'''<ref>Citato in Andrea Passaro e Salvatore Agnelli, ''I due pedanti {{small|Commedia buffa in due atti poesia del signor Andrea Passaro, poeta e concertatore dei Teatri Reali musica del maestro Salvatore Agnelli}}'', Dalla Tipografia Pierro, Napoli, 1839, [https://books.google.it/books?id=7hCbWDeAk2EC&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10]</ref> :''Bimbetto, marmocchio, fanciullo esile, minuto. Piccolo pesce.'' *'''Scemanfu'.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 75.</ref> ::{{spiegazione|Corruzione del francese: ''je m'en fous'' (me ne infischio). Ottusa arroganza, vanità, spocchia, boria.}} *'''Scennere nzogna nzogna.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebeto'', 1861, anno II, parlata 337, 23 dicembre 1861, p. 1345.</ref> :''Letteralmente: scendere, diminuire, sugna sugna.'' ::{{spiegazione|''Scennere 'nzogna 'nzogna''. Detto di persona: deperire (diminuire di consistenza e volume, come la sugna quando viene lentamente sciolta al calore).}} *'''Schiarà juorno.'''<ref>Citato in ''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano'', presso Giuseppe Maria Porcelli, Napoli, 1789, vol. 1, [https://books.google.it/books?id=ZAEnQrWqQeAC&dq=schiar%C3%A0%20juorno&hl=it&pg=PA35#v=onepage&q&f=false p. 35.]</ref> :''Albeggiare, farsi giorno.'' *'''Schiattà' ‘ncuórpo.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', Newton Compton editori, Roma, 2016, p. 318. ISBN 978-88-541-8882-2</ref> :''Schiattare in corpo.'' ::{{spiegazione|Arrovellarsi, rodersi dalla rabbia. <ref>Definizione in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 318.</ref>}} *'''{{NDR|'O}} Schiattamuorto.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 55.</ref> ::{{spiegazione|Il becchino.}} *'''Schiattimpace.'''<ref>Citato in Justin Vitiello, ''Il carro del pesce di Vanzetti'', Corpo 10, [https://books.google.it/books?id=3z4cAQAAIAAJ&q=schiattimpace&dq=schiattimpace&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi_1KicycnjAhXO8qQKHSKOBk4Q6AEINzAD p. 54].</ref> :''(Corruzione del latino) Requiescat in pace. Riposi in pace.'' *'''Sciacquà 'na mola.'''<ref name=spese>Citato in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref> :''Sciacquare una mola.'' ::{{spiegazione|Affrontare un impegno difficile.<ref>Definizione in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref> Affrontare una spesa onerosa.}} *'''Sciacquàrse 'a vócca primm' 'e parlà.'''<ref>Citato in Bello ed Erwin, ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 213.</ref> :''Sciacquarsi la bocca prima di parlare.'' ::{{spiegazione|Sorvegliare molto attentamente il proprio modo di esprimersi, considerando il valore della persona a cui ci si sta rivolgendo o di cui si sta parlando. Es: ''Primm' 'e parlà 'e me, sciacquate 'a vocca!'' Prima di parlare di me, sciacquati la bocca; bada bene a come parli!}} *'''Sciacque Rose, e bbive, Agnese; ca nge sta chi fa li sspese!'''<ref name=eatplease/> :''Sciacqua, Rosa, e bevi, Agnese; che c'è chi ne fa le spese!'' ::{{spiegazione|Si dice per indicare|lo scialo reso possibile da una situazione di imprevista ed improvvisa abbondanza. Oppure per indicare una deleteria, deplorevole gara emulativa di spreco, di dilapidazione della ricchezza.}} *'''{{NDR|'O}} sciampagnone.'''<ref>Citato in ''No barone fermo e n'auto de rispetto'', {{small|''46.<sup>a</sup> commedia di Pasquale Altavilla''}}, Dalla Tipografia DE' Gemelli, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=DfuUutb5Oc0C&dq=No%20barone%20fermo%20e%20n'auto%20de%20rispetto&hl=it&pg=PA68#v=onepage&q&f=false p. 68].</ref> ::{{spiegazione|Persona gioviale. Gaudente e scialacquatore.}} *'''Sciasciona.'''<ref>Citato in ''Ri-cre-azione. Progetto di laboratorio teatrale'', p.107.</ref> :''Donna corpulenta e simpatica.'' *'''Scinne 'a coppa 'o scannetiello!'''<ref>Citato in [[Annibale Ruccello]], ''Scritti inediti, {{small|Una commedia e dieci saggi}}'', con un percorso critico di Rita Picchi, Gremese, Roma, 2004, [https://books.google.it/books?id=9ukZxAUHJawC&lpg=PA104&dq=&pg=PA104#v=onepage&q&f=false p. 104]. ISBN 88-8440-307-3</ref> :''Scendi dal panchetto, dallo sgabello!'' ::{{spiegazione|Scendi dal piedistallo. Smettila di darti arie di superiorità. Abbassa la cresta. Ridimensionati.}} *'''Sciò sciò ciucciuvè.'''<ref>Citato in Stefano Tettamanti e Laura Grandi, ''Sillabario goloso, {{small|L'alfabeto dei sapori tra cucina e letteratura}}'',Mondadori, [https://books.google.it/books?id=z046yTOAmMsC&lpg=PT59&dq=&pg=PT59#v=onepage&q=sci%C3%B2%20sci%C3%B2%20ciucciuve&f=false p. 59].</ref> :''Via via civette! (formula [[w:apotropaico|apotropaica]].)'' *'''Sciore de rosa,<br/>Avimmo fatto sciacque e bive Agnese , E p'avè che? N'Italia pedocchiosa.'''<ref>Citato in ''L'ancunia e Lo martiello'', [https://books.google.it/books?id=qQqbUShp8hsC&dq=e%20bive%20agnese&hl=it&pg=PP72#v=snippet&q=agnese&f=false]</ref> :''Fiore di rosa,<br/> abbiamo fatto sciacqua e bevi Agnese (abbiamo tutto prodigato, tutto sperperato), e per avere che? Un'Italia pidocchiosa!'' *'''Scioscia''' o '''Miscioscia.''' <ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 335.</ref> :Vezzeggiativo di socia: donna amata, donna con cui ci si confida. *'''Scioscia ca vola.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco'', [https://books.google.it/books?id=UxoMrLZ9sJkC&dq=&pg=PA452#v=onepage&q&f=false p. 452.]</ref> :''Soffia che vola (vola via, sparisce).'' ::{{spiegazione|Persona o cosa inconsistente, vana, effimera. ''È 'nu scioscia ca vola.'' È un uomo inconsistente.}} *'''Sciosciammocca.'''<ref>Citato in Ennio Bìspuri, ''<nowiki>Totò Principe clown, {{small|Tutti i film di Totò}</nowiki>'', prefazione di [[Goffredo Fofi]], Alfredo Guida Editore, Napoli, 1997. ISBN 88-7188-157-5, [https://books.google.it/books?id=z4td3tsdAucC&lpg=PA148&dq=sciosciammocca&hl=it&pg=PA148#v=onepage&q&f=false] p. 148</ref> ::{{spiegazione|Un uomo semplice, ingenuo, facile da ingannare, credulone.}} *'''Scippa e fuje.'''<ref>Citato in Sosio Capasso, ''Canapicoltura e sviluppo dei comuni atellani'', Istituto di Studi Atellani, 1994 [https://books.google.it/books?id=L--ztRqTedkC&lpg=PP1&dq=Sosio%20Capasso&hl=it&pg=PT63#v=onepage&q&f=false p. 63].</ref> :''Strappa e fuggi.'' ::{{spiegazione|Antico sistema di fitto stagionale, da febbraio a luglio, dei suoli adatti alla coltivazione della canapa tessile in uso un tempo nell'area della Campania nota come «Pantano».}} *'''Scippare<ref>In forma corrente: scippà.</ref>i stentine da<ref name=α>In forma corrente: 'a.</ref> cuorpo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 404.</ref> :'' ''Scippà 'e stentine 'a cuorpo.'' Strappare i visceri dal corpo.'' ::{{spiegazione|L'effetto esiziale prodotto nello sventurato ascoltatore da chi suona o canta male.}} *'''Sciù! p' 'a faccia toia.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro,'' II, p. 66.</ref> :''Sciù!''<ref>Esclamazione onomatopeica di disprezzo (sputare).</ref>'' per la faccia tua.'' *'''Sciu-sciu.'''<ref name=amore>Citato in ''Quaderni del Bobbio n. 2 anno 2010'', [https://books.google.it/books?id=7CwOGt6VPsoC&lpg=PA77&dq=si%20nu'%20babb%C3%A0&hl=it&pg=PA77#v=onepage&q=si%20nu'%20babb%C3%A0&f=false p.77.]</ref> ::{{spiegazione|Col nome raddoppiato di questo dolce si chiama con tenerezza la propria fidanzata.}} *'''Sciucquaglie.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=sciucquaglie&hl=it&pg=PT102#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Gli orecchini.'' *'''Sciué sciué.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 323.</ref> :''Superficialmente, senza impegno.''<ref>Definizione (più estesa) in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 323.</ref> *'''Sciupafemmene.'''<ref>Citato in Dario Fo, ''La figlia del papa'', Chiarelettere, Milano, 2014, [https://books.google.it/books?id=-hcaAwAAQBAJ&lpg=PT10&dq=sciupafemmene&hl=it&pg=PT10#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-6190-595-5</ref> ::{{spiegazione|Seduttore irresistibile dalle numerose e facili conquiste.}} *'''{{NDR|'A}} scola cavajola.<ref>Dal titolo di una farsa di Giovanni D'Antonio detto il Partenopeo, {{cfr}} ''I manoscritti palatini di Firenze'', p. 591.</ref>'''<ref>Citato in ''I manoscritti palatini di Firenze'', Firenze, dalla Real Biblioteca Palatina, 1860, vol. II, [https://books.google.it/books?id=2klBBd_2urIC&dq=scola%20cavajola&hl=it&pg=PA591#v=onepage&q&f=false p. 591.]</ref> :''La scuola da farsa.'' ::{{spiegazione|La scuola in cui regna la più perfetta armonia tra insegnanti incapaci e allievi svogliati, nella quale regnano chiasso e caos e prospera la più totale ignoranza. Più in generale qualsiasi situazione in cui regnino incontrastati il caos, l'inettitudine, la negligenza, l'indisciplina, il disinteresse.}} *'''Scorze 'e purtuallo.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 18.</ref> :''Bucce d'arancia.'' ::{{spiegazione|Monete d'oro, nel gergo dell'antica camorra.}} *'''Scummà 'e sango.'''<ref name=spese/> :''Schiumare di sangue.'' ::{{spiegazione|Battersi fino al sangue.<ref>Definizione in ''Don Chisciotte della Mancia: ridotto in versi napoletani'', p. 174.</ref>}} *'''Scummigliare<ref>In forma corrente: scummiglià, scoprire (opposto di coprire), mettere a nudo, svelare.</ref>a zella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 368.</ref> :''Scoprire, mettere a nudo, la [[w:Tinea capitis|tigna]].'' ::{{spiegazione|Scoprire, mettere a nudo i difetti, le malefatte di qualcuno.}} *'''Scurà notte.'''<ref>Citato in Valentino de Biaso, ''La Fuorfece, o vero l'ommo pratteco'', Napoli, presso Giuseppe Maria Porcelli, 1783, [https://books.google.it/books?id=z4_PS-2ydJ4C&dq=scur%C3%A0%20notte&hl=it&pg=PA133#v=onepage&q&f=false p. 133.]</ref> :''Annottare, farsi notte.'' *'''Se n'adda accattà tutte mmericine!'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', a cura di Ruggero Guarini, note e testi critici di Costanzo Ioni, Gremese Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=dw_srvzsYuAC&lpg=PA76&dq=accatt%C3%A0%20tutte%20medicine&hl=it&pg=PA76#v=onepage&q&f=false p. 76.] ISBN 88-7742-327-7</ref> :''Li deve spendere tutti in medicine! (Se ne deve comprare tutte medicine'') ::{{spiegazione|Lo si augura a chi si è impossessato di denaro o di un qualsiasi bene raggirandoci.}} *'''Se ricorda 'o chiuppo a Forcella.'''<ref name=japjap/> :''Risale ai tempi del pioppo a Forcella.'' ::{{spiegazione|Persona o cosa che risale a tempi antichissimi.}} *'''Se sò mbrugliate 'e llengue.'''<ref>Da [[Eduardo De Filippo]], '''O pparlà nfaccia'', citato in Ciro Roselli, ''Storia e antologia della letteratura italiana dalle origini ai giorni nostri'', [https://books.google.it/books?id=VTp_AgAAQBAJ&lpg=PA600&dq=mbrugliate%20'e%20lengue&hl=it&pg=PA600#v=onepage&q&f=false p. 600]</ref> :''Si sono imbrogliate, ingarbugliate le lingue.'' ::{{small|Si è creato un malinteso.}} *'''Se so rotte le<ref name=epsilon>In forma corrente: 'e.</ref> giarretelle.'''<ref>Citato in ''Elisa e Claudio'', ''{{small|Dramma semiserio per musica dato nel Teatro Alla Scala in Milano l'autunno del 1821. E riprodotto per la prima volta nel Teatro Nuovo in Napoli l'estate del 1822.}}'', Napoli, Tipografia Orsiniana, 1822, [https://books.google.it/books?id=aQEYdm_UsDUC&dq=elisa%20e%20claudio&hl=it&pg=PA49#v=onepage&q&f=false p. 49]</ref> :''Sono andate in frantumi le piccole brocche.'' ::{{spiegazione|''Se so' rotte 'e giarretelle'': Si è rotta l'amicizia, il legame affettuoso, l'armonia, l'intesa che teneva uniti.}} *'''{{NDR|'E}} Seccamènte.'''<ref name=locagua/> ::{{spiegazione|Fagiolini e zucchini tagliati a rondelle o in altro modo, conservati per l'inverno mediante essiccazione al sole estivo. Si mangiavano nelle serate invernali fritti in olio, sale ed un pizzico di peperoncino.<ref name=cons>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 29.</ref>}} *'''{{NDR|'O}} Secutasorece.'''<ref>Citato in ''Arlecchino'', anno II, n. 209, 14 agosto 1862, [https://books.google.it/books?id=BXIk-viVj1QC&dq=secutasorece&hl=&pg=PA833#v=onepage&q&f=false p. 833].</ref> :''L'"inseguisorci", il'"perseguitatopi"'' ::{{spiegazione|Il [[gatto]]. Ma anche: infido, falso, sleale, disonesto, inaffidabile, traditore. ''Fa' 'o secutasorece'': "fare il gatto": comportarsi con doppiezza, in modo ipocrita, sleale, scorretto, disonesto.}} *'''Seh, seh!'''<ref>Citato in Ferdinando Russo, '''O "luciano" d<nowiki>'</nowiki>'o Rre'', p. 82.</ref> ::{{spiegazione|In senso ironico: Ma certo! Sicuro! Hai voglia! Come no!}} *'''Sentìrse ‘n'àtu ttànto.'''<ref>Citato in Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 381.</ref> :''Sentirsi un altrettanto (come raddoppiato).'' :''Sentire in sé stessi un riafflusso di energia, di vigore. Sentirsi come rinascere. Es. Mo ca m'aggio levato 'sto penziero, me sento n'atu ttanto: Ora che non ho più questo assillo, mi sento rinascere.'' *'''Serraputeca<ref name=πθκ>''Puteca'': dal greco apotheke: magazzino, ripostiglio. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref>.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 47.</ref> :''"Chiudibottega".'' ::{{Spiegazione|Percossa poderosa al punto da stroncare nel malcapitato ogni volontà di reazione.}} *'''{{NDR|'O}} Serviziale e {{NDR|'o}} pignatiello.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 334.</ref> :''Il clistere e il pentolino (con l'acqua tiepida).'' ::{{spiegazione|Due persone inseparabili, indispensabili l'una all'altra.}} *'''Sfaccimma.'''<ref>Citato in Ruggiero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ruggero%20Cappuccio&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false p.77].</ref> :''Sperma''. ::{{spiegazione|Usato in numerose espressioni con registro espressivo volgare: ''Ommo'' oppure ''Gente 'e sfaccimma'' (Uomo gente da quattro soldi, da nulla); in imprecazioni: '''E che sfaccimma!'''<ref>Citato in Tonino Scala, ''Un calcio d'amore'', [https://books.google.it/books?id=P7eFAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=&pg=PT42#v=onepage&q&f=false p. 42].</ref> (''E che "diamine"!, che "c....avolo"!''); in domande rivolte in tono duro, tagliente, volutamente aggressivo, brutale: '''Che sfaccimma vai truvanno?'''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, Vicenza, 2017. ISBN 978-88-545-1510-9, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PT186&dq=&pg=PT186#v=onepage&q&f=false p. 186].</ref>''(Che "c....avolo" vuoi?)''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vladimiro%20Bottone&hl=it&pg=PT186#v=onepage&q&f=false p. 186]</ref>, ''Ma addò sfaccimma staje?'' (''Ma dove "c....avolo" stai?''), ''Ma che sfaccimma stai facenno?'' (''Ma cosa "c....avolo" stai facendo?'') ed in altre espressioni particolarmente ingiuriose<ref>Citato in Ruggiero Cappuccio, ''Fuoco su Napoli'', Feltrinelli, Milano, [https://books.google.it/books?id=moHcAwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ruggero%20Cappuccio&hl=it&pg=PT77#v=onepage&q&f=false p.77].</ref>)}} *'''Sfaccimmo.'''<ref>Citato in Gian Paolo Porreca, ''Una corsa in Canada'', Alfredo Guida Editore, Napoli. ISBN 88-7188-027-7, [[https://books.google.it/books?id=7duNv0Fjmy4C&lpg=PP1&dq=Tre%20sogni%20della%20letteratura&hl=it&pg=PA56#v=onepage&q=sfaccimmo&f=false p. 56]]</ref> ::{{spiegazione|Due possibili significati: 1) con connostazione positiva: sveglio, scaltro, smaliziatissimo, determinato, intraprendente, molto in gamba. Ad esempio: ''Chillo è propio 'nu sfaccimmo!'' (Quello lì è un tipo proprio in gamba, un [[w: Furbo di tre cotte|furbo di sette cotte]], uno che la sa proprio lunga lunga, non lo frega nessuno.) 2) negativa: persona senza scrupoli, disonesto, gran mascalzone, farabutto. Usato anche in espressioni come: ''Fa 'nu sfaccimmo 'e friddo.'' (''Fa un freddo terribile'') e simili.}} *'''Sfasulato.'''<ref>Citato in ''Galleria di costumi napolitani'', p. 18.</ref> :''Squattrinato.'' *'''Sfezzia''''<ref>In ''Viviani'', III, p. 214.</ref> :''Prender gusto a fare o dire qualcosa; divertirsi con qualcuno.''<ref>Definizione in A. Altamura, ''Dizionario dialettale napoletano'', Fiorentino, Napoli; citato in ''Viviani'', III, p. 214.</ref> *'''Sì cchiù fetente e 'na recchia 'e cunfessore.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 359.</ref> :''Sei più fetente di un orecchio del confessore.'' ::{{spiegazione|Fai più azioni malvagie di quante ne possa ascoltare un confessore. Espressione riferita ad una persona completamente priva di scrupoli e di senso morale.}} *'''Si' ghiuto a Roma e nun haje visto 'o Papa.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 360.</ref> :''Sei andato a Roma e non hai visto il Papa.'' ::{{spiegazione|Ma come? Hai fatto tanta strada per raggiungere un luogo così lontano e non hai fatto la cosa più importante che dovevi fare?}} *'''Sì 'na zoza.'''<ref>Citato in Alessio Arena, Luigi Romolo Carrino, Massimiliano Palmese e Massimiliano Virgilio, ''Quattro mamme scelte a caso, {{sic|un progetto ideato da Massimiliano Palmese dedicato ad [[Annibale Ruccello]]}}'', Caracò Editore, 2011 [https://books.google.it/books?id=EGFZAwAAQBAJ&lpg=PT8&dq='na%20zoza&hl=it&pg=PT8#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-97567-03-5</ref> ::{{spiegazione|Sei sudicio, lurido, repellente, rivoltante, ma lo sei anche e soprattutto come persona, sul piano morale.}} *'''Si' 'nu [[babà|babbà]].'''<ref name=amore/> :''Sei un tesoro (il babà è un tipico dolce napoletano).'' *'''Si si surdo va {{sic|tè}} fà spilà le<ref>'e, in forma corrente.</ref>recchie ncoppa San Pascale'''<ref>Citato in ''Lo nuovo diavolo zuoppo e Polecenella'', Edizioni 1-77, [https://books.google.it/books?id=qrakawdIVlMC&dq=Lo%20nuovo%20diavolo%20zuoppo%20e%20polecenella&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44]</ref>.<ref>O, più semplicemente: ''Va' te spila 'e recchie a san Pascale!'' Vai a sturarti le orecchie a San Pasquale!</ref> :''Se sei sordo vai a farti sturare le orecchie a San Pasquale!''<ref>Presso i monaci di San Pasquale a Chiaia: nei loro laboratori veniva prodotto un olio impiegato per liberare dall'eccesso di cerume il condotto uditivo.</ref> ''Si sì surdo o si ''faje'' 'o surdo.'' Sei sei sordo o se ''fai'' il sordo. Non far finta di non capire! *'''Si vene 'a morte manco 'o trova.'''<ref>Citato in Anton Soliman, ''Eutanasia di un politico meridionale'', Narcissus.me, [https://books.google.it/books?id=_Uw6DAAAQBAJ&lpg=PA1&dq=anton%20soliman&hl=it&pg=PA25#v=onepage&q=anton%20soliman&f=false] </ref> :''Nemmeno se viene la morte lo trova.'' ::{{spiegazione|Si dice di chi è sempre introvabile, irreperibile.}} *'''Sicarrètte cu ‘o sfizio.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera,''Dizionario di napoletano'', p. 340.</ref> :''[[Sigaretta|Sigarette]] con lo sfizio.'' ::{{spiegazione|Sigarette di contrabbando esposte nel seno o nelle calze della venditrice e prelevate, in modalità self-service, dal cliente stesso.}} *'''Sicchi' e' nafta!'''<ref name=slice/> :''Secchio di nafta!'' ::{{spiegazione|L'espressione ''sicchi' 'e nafta'', secchio di nafta, designa una persona del tutto priva di garbo, finezza, tatto. Una persona dai modi sgraziati, volgari, di illimitata rozzezza. Sine urbanitate, davvero senza urbanità.}} *'''Signò, {{sic|fferma}} ccà – recette 'a capa 'e morte ruciulianne p'<nowiki>'</nowiki>a muntagne abbasce!'''<ref name=glissant>Citato in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref> :''Signore, ferma qui, disse il [[cranio|teschio]], rotolando giù per la montagna.''<ref>La traduzione è in Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref> ::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}} *'''Signò', nu' peggio! {{sic|decette}} 'a capa 'e morte.'''<ref name=notnot>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 118.</ref> :''Non peggio di così, Signore, disse il [[cranio|teschio]].'' ::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}} *'''Signò', nun pegge – recette 'a capa 'e morte! (E tu si 'a capa 'i morte e vuò nun pegge? – E mme ne putèvene fa {{sic|ffurmelle}})!'''<ref name=glissant/> :''Signore, non peggio – disse il teschio! (E tu sei un teschio e vuoi non peggio? – chiede la tradizione popolare. Ed il teschio aggiunge: E potevano far di me anche dei bottoni di osso)!''<ref>In Apicella, ''I ritte antiche'', p. 351.</ref> ::{{spiegazione|Si dice quando si viene colpiti da una disgrazia.}} *'''Simmo d' 'o buttone.'''<ref>Citato in Raffaele Viviani, ''Trentaquattro commedie scelte da tutto il teatro'', vol. I, I.L.T.E., 1957, [https://books.google.it/books?hl=it&id=r6AIAQAAMAAJ&dq=Simmo+d%27o+stesso+buttone.&focus=searchwithinvolume&q=buttone. p. 819]. :''Siamo del bottone.'' ::{{spiegazione|Apparteniamo alla stessa combriccola.<ref name=heilig/>}} *'''Smammuliarse.'''<ref>Citato in Altamura e D'ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', pp. 107, 195.</ref> ::{{spiegazione|Emanciparsi. Si dice del bambino che comincia muovere da solo i primi passi.}} *'''So' asciute 'e statue 'e San Gennaro.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 366.</ref> :''Sono uscite le statue di San Gennaro.'' ::{{spiegazione|È incredibile: sono uscite di casa per passeggiare persone che non si vedono quasi mai.}} *'''So' cicere si se coceno.'''<ref>Ctato in Rodolfo Pucino ''Il tressette {{small|nei tempi moderni e secondo le nuove tecniche. Massime aforismi detti e proverbi}}'', Alfredo Guida Editore, Napoli, 2005, [https://books.google.it/books?id=O3fL93ftfokC&lpg=PA89&ots=fZkJn_ina9&dq=&pg=PA89#v=onepage&q&f=false p. 89]. ISBN 88-7188-908-8</ref> :''Sono ceci se si cuociono (se la cottura li rende edibili).'' ::{{spiegazione|Aspettiamo che tutto si concluda bene prima di affermare con certezza che il buon esito è assicurato.}} *'''So' comme 'e cuppine {{sic|cà}} nun aizano brore 'e maruzze.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi, 2011, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA18&dq=&pg=PA18#v=onepage&q&f=false p. 18]</ref> :''Sono come i mestoli che non sollevano brodo di lumache.'' ::{{spiegazione|'''E cuppine ca n'aizano broro 'e maruzze'': gli avari.}} *'''So' gghiuto comm<nowiki>'</nowiki>'o lavaturo.'''<ref name=cross/> :''Sono "andato" come il lavatoio (che viene sturato).'' ::{{spiegazione|Se ne lamenta chi è costretto a sperimentare uno dei possibili effetti spiacevoli di un'alimentazione disordinata: la sciolta.}} *'''Sole 'mpierno.<ref>'''Mpierno'': a perpendicolo.</ref>'''<ref>Citato in Domenico Piccinni, ''Poesie napoletane'', Presso Saverio Starita, Napoli, 1826, [https://books.google.it/books?id=zygBinJanLkC&dq=&pg=PA163#v=onepage&q&f=false p. 163.]</ref> :''Sole "in perno".'' ::{{spiegazione|Il sole nel più splendente sfolgorio.}} *'''Sona, ca piglie quaglie.'''<ref>Citato in [[Giambattista Basile]], ''Lu cunto de li cunti (Il Pentamerone): {{small|testo conforme alla prima stampa del MDCXXXIV}}'', con introduzione e note di [[Benedetto Croce]], pei tipi del Cav. V. Vecchi, Napoli, 1891, vol I, p. [https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Basile_-_Lu_cunto_de_li_cunti,_Vol.I.djvu/257 43].</ref> :''Suona, che prendi [[quaglia|quaglie]].'' ::{{spiegazione|Le quaglie non si lasciano attirare dai richiami del cacciatore: parla come vuoi, non ti ascolto, non cado nella trappola, non mi lascio invischiare dalle tue chiacchere. Non ci casca nessuno, sprechi fiato, parli al vento.}} *'''{{NDR|'O}} Sorece nfuso a ll'uoglio.'''<ref name=opot>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 353.</ref> :''Il topo bagnato nell'olio.'' ::{{spiegazione|Una persona impomatata.}} *'''Sott' 'a botta.'''<ref name=demi/> :''Sotto la botta.'' ::{{spiegazione|Immediatamente.}} *'''{{NDR|'O}} Spallettone.'''<ref>Citato in Salvatore Landolfi, ''Napoli e i suoi colori'', [https://books.google.it/books?id=-lP_CwAAQBAJ&lpg=PA1&dq=Salvatore%20Landolfi&hl=it&pg=PT84#v=onepage&q=spallettone&f=false p. 84].</ref> ::{{spiegazione|Condivide con Dio un attributo: l'onniscienza. Persuaso di dominare infallibilmente tutti i campi del sapere, investitosi della missione di largire a tutti i costi la sua sapienza, la esegue con zelo infaticabile, implacabile, trasformandosi in un autentico flagello: inutile opporglisi, nulla lo farà mai desistere dall'intervenire d'autorità nelle altrui conversazioni, dal prodigare con illimitata generosità consigli non richiesti né graditi.}} *'''Sparà a brenna (vrenna).'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref> :''Sparare a crusca.'' ::{{spiegazione|Avere esito vano ed infelice, andare al nulla, essere perduto.<ref>La spiegazione è in ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 406.</ref>}} *'''Spàrterse 'a cammìsa 'e Cristo.''' :''Spartirsi la [[camicia]] di [[Cristo]].'' ::{{spiegazione|Dividersi qualcosa guadagnata disonestamente.<ref name=Am79/>}} *'''Sparterse 'o suonno.'''<ref>Citato e spiegato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT544&dq=&pg=PT544#v=onepage&q&f=false p. 544]</ref> :''Dividersi il sonno.'' ::{{spiegazione|Fare vita comune.}} *'''{{NDR|'O}} Spavo ncerato.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1866, [https://books.google.it/books?id=l2YLpbAOTIUC&dq=lu%20truvatore&hl=it&pg=PA3#v=onepage&q=spavo&f=false p. 3] </ref> :''Spago incerato.'' ::{{spiegazione|''Pigliarse 'o spavo 'ncerato'': farsi carico di un compito, di un'azione complicata, lunga e fastidosa.}} *'''Sperì comme a nu cane.'''<ref>Citato in ''Passatempi musicali, {{small|[[Guglielmo Cottrau|Guillaume Cottrau]] e la canzone napoletana di primo '800}}'', a cura di Pasquale Scialò e Francesca Seller, Guida, Napoli, 2013. ISBN 978-88-6666-201-3, [https://books.google.it/books?id=owlvMArEkqgC&lpg=PA1&dq=Scial%C3%B2%20Seller&hl=it&pg=PA259#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Desiderare avidamente come un [[cane]].'' ::{{spiegazione|Struggersi dal desiderio senza poterlo appagare.}} *'''Spià 'na cosa.'''<ref>Citato in ''TuttoTotò'', p. 92.</ref> :''"Spiare'', domandare una cosa. ''T'aggia spià 'na cosa'' (Ti devo chiedere una cosa). *'''Spilapippa.'''<ref>Citato in ''I pirati spagnuoli melodramma in due atti'', [https://books.google.it/books?id=wVdX3BcL2kIC&dq=Gaetano%20Micci%2C%20%E2%80%8EEnrico%20Petrella%2C%20%E2%80%8EGiovanni%20Zoboli&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q=spilapippa&f=false p. 26.]</ref> o '''Spilapippe.'''<ref>Citato in Melania G. Mazzucco, ''Vita'', tradotto da Virginia Jewiss, Picador, New York, [https://books.google.it/books?id=vpG8UpLKDgEC&lpg=PP1&dq=Melania%20G.%20Mazzucco%20a%20novel&hl=it&pg=PA153#v=onepage&q&f=false p. 153].</ref> :''Sturapipa. Scovolino per pipa.'' ::{{spiegazione|Persona molto magra e longilinea.}} *'''Spogliampise.'''<ref>Citato in Giambattista Basile, ''The Tale of Tales'', Penguin Books, New York, [https://books.google.it/books?id=8jI6CQAAQBAJ&lpg=PP1&dq=The%20Tale%20of%20Tales&hl=it&pg=RA3-PA17#v=onepage&q&f=false p. 17]</ref> :''"Spogliaimpiccati".'' ::{{spiegazione|Uomo totalmente privo di scrupoli, avido, disonesto, ladro senza limite. Fino al punto di non esitare a spogliare anche gli impiccati, derubandoli dei loro abiti per rivenderli.}} *'''Spuglià a ssan Giacchìno pe' vvestì a ssant'Antuóno.''' :''Spogliare [[san Gioacchino]] per vestire sant'Antonio.'' ::{{spiegazione|Danneggiare qualcuno per favorire altri.<ref name=Am79/>}} *'''Spurtiglione<ref>Dalla forma obliqua ''vespertilione'' del latino: ''vespertilio'', pipistrello, con aferesi del ''ve''. {{cfr}} ''Rivista di filologia e di istruzione classica'', [https://archive.org/stream/rivistadifilolo32unkngoog#page/n111/mode/2up/search/vespertillus p. 94].</ref>.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 400.</ref> :''Pipistrello, nottola.'' ::{{spiegazione|Di chi ronzi attorno per sapere i fatti degli altri, Bracone, Fiutone.<ref>La spiegazione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 400.</ref> '''Fare lo sportiglione.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 360.</ref> (''Fà 'o spurtiglione'', fare il pipistrello): Ronzare spiando.<ref>La spiegazione è in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 360.</ref>}} *'''Spustà c"a vocca.'''<ref name=tongue>Citato in Manlio Cortelazzo, ''I dialetti italiani. {{small|Storia, struttura, uso}}'', Utet, Torino, 2002, [https://books.google.it/books?id=ujJBAQAAIAAJ&q=spust%C3%A0+c%27a+vocca&dq=spust%C3%A0+c%27a+vocca&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjBqrX9uevqAhUCHHcKHTaYDO4Q6AEwAXoECAUQAg p. 647].</ref> :''Spostare con la bocca.'' ::{{spiegazione|Deviare dal corretto ed educato parlare. Parlare in modo offensivo, parlare in modo volgare e / o offensivo. Offendere. '''Nun spustà c<nowiki>'</nowiki>'a vocca''':<ref name=tongue /> non offendere, stai attento a come parli, bada a come parli.}} *'''Squacquaracchiarse.'''<ref>Citato in Andreoli, '''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 401.</ref> :''Sedere a gambe larghe, stare stravaccato.'' *'''Squaglia sole.'''<ref>Citato in Giovanni Canestrini, ''Fauna d' Italia'', parte III, ''Pesci'', Dottor Francesco Vallardi Tipografo-Editore, Milano, [https://books.google.it/books?id=kFH57vmdkjAC&dq=&pg=PA194#v=onepage&q&f=false p. 194].</ref> ::{{spiegazione|Anche Squagliasole o Pesce bannera (Pesce bandiera): Trachipterus Taenia (Trachittero Tenia)}} *'''Stà a dduie dint<nowiki>'</nowiki>'o stesso gallenaro.'''<ref name=losdos>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref> :''Stare in due nello stesso pollaio.'' ::{{spiegazione|Aver concorrenti in una impresa.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 103.</ref>}} *'''Stà' [[w:alleluja|alleluia]]!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 360.</ref> :''Stare alleluia!'' ::{{spiegazione|Essere completamente [[ubriachezza|ubriachi]], con grande gioia e allegria, come se si dispiegasse un canto di esultanza a Dio.}} *'''Stà buono mpurpato.'''<ref>Citato in [[Eduardo Scarpetta]], ''Quinnece solde so cchiù assaje de semilia lire: {{small|ossia, Pulicenella e Sciosciammocca mbrogliate nfra no portafoglio ricco e n'auto pezzente.}}'', Pironti, Napoli, 1909, [https://books.google.it/books?hl=it&id=3Us-AAAAIAAJ&dq=mpurpato+denare&focus=searchwithinvolume&q=mpurpato+], p. 54.</ref> :''È ben imbevuto, intriso.'' ::{{spiegazione|'''E denare'', di soldi. ''Stà buono mpurpato 'e denare'' E ben "imbevuto", "intriso" di soldi: è pieno di soldi, ricchissimo, sesterziatissimo.}} *'''Stà c' 'o còre int' ô zzùccaro.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 272.</ref> :''Stare col cuore nello zucchero.'' ::{{spiegazione|Essere al colmo della felicità, essere al settimo cielo.}} *'''Stà comm'a na Pasca.'''<ref>Citato in ''Ll'ode de Q. Arazio Fracco '', p. 458.</ref> :''Stare come una Pasqua.'' ::{{spiegazione|Godere di ottima, florida salute.}} *'''Stà' comm'a 'o diavulo e l'acqua santa.'''<ref name=mèrevolage/> :''Stare come il diavolo e l'acqua santa.'' ::{{spiegazione|Non potersi assolutamente soffrire. Essere in forte ed insanabile contrasto.}} *'''Sta' 'mbrugliato {{sic|comm'a}} nu sarto ch'ha pigliat' 'e mesure a nu scartellato e nun sape chiù {{sic|canòscere}} 'o quart' 'e nanze e chill' 'e reto.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 49.</ref> :''Essere confuso come un sarto che ha preso le misure ad un gobbo e non sa più riconoscere, distinguere il quarto anteriore (di davanti) e quello posteriore (di dietro).'' *'''Stà naso e vocca.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26.]</ref> :''Stare naso e bocca.'' ::{{spiegazione|Essere molto vicino.}} *'''Stà niètto comm'a vacìle 'e varvièro.'''<ref name=toscodueseisei/> :''Essere pulito come il bacile del barbiere''. ::{{spiegazione|Dare l'impressione di essere ricchi, ma in realtà non avere il becco di un quattrino. Si riferisce ad una bacinella che usavano i barbieri.}} *'''Stà provvìsto comm'a lèpore 'e còda.'''<ref name=toscodueseisette>Citato in Tosco, p. 267.</ref> :''Star provvisto come la lepre (è provvista) di coda''. ::{{spiegazione|Avere pochi peli a livello di barba.}} *'''Sta schiaranno iuorno 'a Afragola.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 373.</ref> :''Sta facendo giorno ad Afragola.'' ::{{spiegazione|(detto per prendere in canzonatura, con ironia o con sarcasmo) Ma ancora non ti accorgi, possibile che non vedi che ormai è tardi, troppo tardi per fare questa cosa? (Ad Afragola il sole sorge più tardi di Napoli).}} *'''Sta sempe c’ ’a capa ’a pazzia.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 383.</ref> :Letteralmente: ''Sta sempre con la testa a gioco, a scherzo.'' ::{{spiegazione|Ha sempre voglia di giocare, scherzare. È un buontempone, un giocherellone, un mattacchione.}} *'''Stamm' tutt' sott' 'o cielo.'''<ref>Citato in Enrico Salvatori, ''Stamm' tutt' sott' 'o cielo. {{small|Appunti su una città cresciuta (follemente) tra due vulcani}}'', Reality Book, 2016, [https://books.google.it/books?id=VrAwvgAACAAJ&dq=Stamm%27+tutt%27+sott%27+%27o+cielo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjw_umK0pDiAhUOCuwKHWphBrAQ6AEIKDAA]</ref> :''Stiamo tutti sotto il cielo.'' ::{{spiegazione|Nessuno può considerarsi assoluto padrone della propria sorte rimessa com'è alla volontà di una Forza superiore. La condizione dell'uomo è e resta costitutivamente incerta, precaria e fragile.}} *'''Stann’ cazz’ e cucchiar.'''<ref>Citato in ''[https://napolipiu.com/lo-sai-perche-si-dice-stann-cazz-e-cucchiar Napolipiù.com]'', 24 novembre 2015.</ref> :''Stanno (sempre appaiati come) il secchio per la calcina e la cazzuola.'' ::{{spiegazione|''Stanno cazza e cucchiara'': si dice di due due amici che formano un amalgama perfetto, che stanno insieme sempre, inseparabili.}} *'''Statte buono.'''<ref>Citato in Pasquale Altavilla e Giacomo Marulli, ''L'appassionate de lo romanzo de zio Tom'', vol. V, Dalla tipografia de' Gemelli, Napoli, 1853, [https://books.google.it/books?id=19JuHyI565gC&dq=&pg=PA37#v=onepage&q&f=false].</ref> ::{{spiegazione|Arrivederci (congedandosi da una persona).}} *'''Stateve buono.'''<ref>Citato in ''Commedie di Francesco Cerlone'', Vol. XVIII, Napoli, 1785, [https://books.google.it/books?id=cujF77dSxA0C&dq=&pg=PA82#v=onepage&q&f=false p. 72].</ref> ::{{spiegazione|Arrivederci (congedandosi da più persone, o da una persona con un più formale Voi di cortesia).}} *'''Steveme scarze a chiaveche!'''<ref>Citato in Alessandro Siani, ''Troppo napoletano'', [https://books.google.it/books?id=3rK4CgAAQBAJ&lpg=PT84&dq=quant'%C3%A8%20bello%20parigge&hl=it&pg=PT85#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Eravamo a corto (scarsi) di mascalzoni (fogne)!'' ::{{spiegazione|(Detto con ironia a persona che - non gradita, non aspettata - sopraggiunge) Benvenuto, ci mancavi solo tu!}} *'''Stracciacannarone.'''<ref>Citato in Vincenzo Tenore e Giuseppe Antonio Pasquale, ''Compendio di botanica, {{small|Ordinato specialmente alla conoscenza delle piante utili più comuni}}'', Dr. V. Pasquale Editore, Napoli, 1870<sup>3</sup>, [https://books.google.it/books?id=v0-evzTCuE0C&dq=&pg=PA429#v=onepage&q&f=false, p. 429].</ref> :''"Straccia-gola-ed-esofago".'' ::{{spiegazione|[[w:Sonchus asper|Sonchus asper]] e [[w:Sonchus oleraceus|Sonchus oleraceus]].}} *'''Strascina-facenne.'''<ref>Citato in ''Napoli dentro e... Napoli fuori'', Adriano Gallina Editore, Napoli, stampa 1990, p. 419.</ref> o '''Strascinafacènne.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 126.</ref> :''"Trascinafaccende"'' ::{{spiegazione|Chi su commissione di altre persone si interessa del disbrigo di pratiche legali, burocratiche, amministrative e simili. Faccendiere. Addetto alla segreteria di un avvocato. / In passato procacciatori di clienti per avvocati. Poveri e senza istruzione attendevano nell'atrio del tribunale qualche pastore della provincia di Campobasso o montanari dell'Abruzzo e, conducendoli in giro per le sale del Palazzo di Giustizia, li attiravano col miraggio dell'impunità<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 126.</ref>.}} *'''Stregnere i panne ncuollo a uno.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 408.</ref> :''Stringere i panni addosso ad una persona.'' ::{{spiegazione|Incalzare qualcuno ragionando, metterlo alle strette.}} *'''Streppone 'e ffescena.'''<ref>Citato in Vincenzio De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'',[https://books.google.it/books?id=HRK5Tw5COm0C&pg=P61 p. 61].</ref> :''Sterpo di fescina.''<ref>Fescina: paniere di forma conica per la raccolta di fichi ed uva. Per la sua conformazione non può reggersi da solo ma deve essere appoggiato a qualcosa o sospeso. {{cfr}} ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 61, Napoli, Dalla Stamperia Reale, 1845.</ref> ::{{spiegazione|Uomo dal carattere molto debole.}} *'''Stròppole pe' sprattichi' 'a lingua.'''<ref>Citato in Luigi Molinaro del Chiaro, ''Canti popolari raccolti in Napoli. {{small|Con varianti e confronti nei varii dialetti}}'', Libreria Antiquaria Luigi Lubrano, Napoli, [1916]<sup>2</sup>, [https://archive.org/details/cantipopolarirac00moliuoft/page/18/mode/2up p. 19].</ref> :''Sciocchezze, bagattelle per impratichire, esercitare, addestrare la lingua.'' ::{{spiegazione|Gli scioglilingua.}} *'''Strucchiomacchio.'''<ref>Citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=sturcio+masculo&focus=searchwithinvolume&q=coloritissimo p. 453].</ref> ::{{spiegazione|Bevanda particolarmente gustosa e piacevole.}} *'''Strùmmolo scacato.'''<ref name=trtt>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref> :''Letteralmente: trottola isterilita.'' ::{{spiegazione|Trottola che per un lancio errato o perché difettosa ruotava male, arrestandosi piegata di lato dopo pochi giri (si diceva, in tal caso che: '''{{NDR|'o}} strummolo scacava'''<ref name=trtt/>, paragonandola ad una gallina che, isterilita, cessava di deporre uova<ref name=strobylos>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 13.</ref>. '''Seta'''<ref name=trtt/>era invece detta la trottola dalla perfetta, morbida, blanda rotazione di durata superiore a tutte le altre.<ref name=strobylos/>}} *'''Strunzià.'''<ref>Citato in ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'', [https://books.google.it/books?id=KYSUBgAAQBAJ&lpg=PP1&hl=it&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24]</ref> ::{{spiegazione|Prendere in giro, ingannare, buggerare.}} *''''Stu ventariello ca a tte t'arrecrea, a mme me va 'nculo!'''<ref>Citato in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 403.</ref> :''Questo venticello, questa brezzolina, questo gentil zefiretto che tanto ti fa godere, a me, invece, va lì... dove non batte il sole!'' ::{{spiegazione|Una vaga e soave auretta, eppure... refrigerio e sollievo per uno, malanni assicurati per l'altro. La medesima situazione può essere per alcuni gradevole e vantaggiosa, per altri un danno e un tormento.}} *'''Stuort o muort.'''<ref>Citato in Autori Vari, ''La giusta parte'', a cura di Massimo Gelardi, Caracò, 2012, [https://books.google.it/books?id=62BZAwAAQBAJ&lpg=PT19&dq=stuort%20o%20muort&hl=it&pg=PT19#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-97567-02-8</ref> :''Storto o morto.'' ::{{spiegazione|Bene o male; lo si voglia o meno.}} *'''Subbrettià.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 64.</ref> :''Sorbettare.'' ::{{spiegazione|Darci dentro spesso e di gusto a consumare, essendone particolarmente golosi, sorbetti.}} *'''Sudà gnostra.'''<ref>Citato in Nicola Vottiero, ''Lo specchio della cevertà'', Nne la Stamparia de Giuseppe Maria Porciello, Napoli, 1789, [https://books.google.it/books?id=qJzFALBLBLIC&dq=sud%C3%A0%20gnostra&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p. 44.]</ref> :''Sudare inchiostro'' ::{{spiegazione|Spremersi le meningi, stillarsi il cervello, sottoporsi ad un faticoso lavoro mentale.}} *'''Sunare<ref>In forma corrente: Sunà'</ref> u pianefforte.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 298.</ref> :''Suonare il pianoforte.'' ::{{spiegazione|Rubare (scioltezza di mano, vellutata leggerezza, impalpabile tocco da virtuoso del pianoforte, nell'esecuzione dell'atto criminoso, messe in piena, icastica evidenza nella locuzione).}} *'''Sunnarse 'o tramme elettrico.'''<ref>Citato in Mimmo Carratelli, ''Slogan salotti divette'', in ''la Repubblica.it'' Archivio del 07. 04. 2008.</ref> :''Sognarsi il tram elettrico.'' ::{{spiegazione|Illudersi di poter conseguire un obiettivo fuori portata. Desiderare l'irrealizzabile, l'impossibile. All'epoca in cui si diffuse questa espressione la trazione a cavallo era la sola disponibile per i trasporti pubblici.}} *'''Surco commoglia surco.'''<ref>Citato in D'ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 369.</ref> :''[[debito|Solco]] copre solco.'' ::{{spiegazione|Un debito grosso più grande ne copre uno vecchio.<ref>Spiegazione in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 369.</ref>}} *'''{{NDR|'O}} [[w:Susamielli|Susamiéllo]].'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref> ::{{spiegazione|Dolce natalizio a forma di esse a stampatello, si preparava già nell'antica Atene con sesamo, miele ed altri ingredienti. Fu importato a Napoli dagli Ateniesi circa venticinque secoli fa. ''Susamiello'' è anche detta una persona magra e di bassa statura.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref>}} ==T== *'''T'a fai cull'ova, 'a trippa.'''<ref>Citato in [[Luciano De Crescenzo]], ''Ti porterà fortuna. Guida insolita di Napoli'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=GHNdBAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Ti%20porter%C3%A0%20fortuna&hl=it&pg=PT110#v=onepage&q&f=false p. 110].</ref> :''Te la cucini con le uova la trippa.'' ::{{spiegazione|Queste frattaglie, in sé non appetibili, te le prepari con le uova per rendertele più gustose. Vale a dire: ora datti da fare e trova il modo di tirati fuori da questa situazione difficile, ingrata, rischiosa, negativa in cui sei andato a ficcarti.}} *'''T'aggio canusciuta, 'mbrellino 'e seta mia.'''<ref name=πόρνη/> :''Ti ho conosciuta, parasole di seta mio.'' ::{{spiegazione|''Mbrellino 'e seta'': "passeggiatrice", "cortigiana". Quindi: ora so che non mi sei fedele, non mi inganni più, vedo bene chi sei veramente.}} *'''T'hê a fà benedicere da nu prevete ricchione<ref>Occorre tener presente che questo termine reca in sé l'impronta di una concezione svalutativa dell'omosessualità molto diffusa in passato ed ha pertanto una connotazione fortemente offensiva. Di conseguenza, non può e non deve essere mai impiegato, in un normale contesto comunicativo, per riferirsi in modo neutro all'omosessualità.</ref>.<ref>Citato in Aurelio Fierro, ''Grammatica della lingua napoletana'' Rusconi Libri, 1989, [https://books.google.it/books?hl=it&id=UAldAAAAMAAJ&dq=benedicere+%27a+%27nu+prevete+ricchione&focus=searchwithinvolume&q=+prevete+ricchione p. 140].</ref>''' :''Devi farti benedire da un prete pederasta.'' ::{{spiegazione|Sei talmente sfortunato, tutto ti va così male, che hai bisogno di farti impartire una benedizione, e una benedizione particolarmente efficace.}} *'''T'hê 'a sèntere 'na messa a panza all'aria.'''<ref>Citato in ''Mannaggia Bubbà'', p. 138.</ref> :''Devi sentirti una messa a pancia all'aria.'' ::{{spiegazione|Si augura allo sventurato di presenziare ad una messa - l'ultima - in posizione orizzontale, con il ventre rivolto al soffitto del luogo di culto; vale a dire composto in rigido decubito supino all'interno di una cassa realizzata all'uopo per la solenne occasione.}} *'''{{NDR|'O}} Tagliere.'''<ref name=codex/> :''Nella parlesia:''<ref name=spikkesia/>''il violino.'' *'''Tanno tanno.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo, 1867'', [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=sciucquaglie&hl=it&pg=PT462#v=onepage&q&f=false]</ref> ::{{spiegazione|Immediatamente.}} *'''Tanno pe tanno.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 507.</ref> ::{{spiegazione|All'istante, lì per lì.}} *'''Tant'anne dint'ê saittelle... e quando addiviente zoccola!?'''<ref>Citato in Luciano Passariello, ''[http://www.ilmessaggioteano.net/tantanne-dinte-saittelle-e-quanno-addiviente-zoccola/ Tant'anne dint'ê saittelle... e quando addiviente zoccola!?]'', ''ilmessaggioteano.net'', 22 settembre 2012.</ref> :''(Bazzichi da) tanti anni nelle fogne... e quando diventerai ratto!?'' ::{{spiegazione|È una critica dell'inettitudine, della negligenza: sono tanti anni che fai pratica, che ascolti questi insegnamenti, ma quando ti deciderai ad imparare, a mettere in pratica quello che ti è stato insegnato?!}} *'''Tanto te vengo appriesso, fino a che te coglio: duorme,''' patella''', ca rancio veglia.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 432.</ref> :''Ti sto alle costole (ti vengo dietro tanto), ti tallono tanto finché ti prendo: dormi, [[Patella (zoologia)|patella]], che granchio veglia.'' ::{{spiegazione|Dormi pure fra due guanciali, pensa pure di averla fatta franca; ma ti illudi, ti sto incollato e prima o poi faremo i conti.}} *'''Tarantella.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto,'', 1863, p. 154.</ref> ::{{spiegazione|Situazione complicata, intricata, difficile e, in fondo, poco seria. Si potrebbe per esempio dire a chi si costringe o ci costringe all'ennesima tribolazione da idioti per ovviare alle conseguenze intricate di un problema in sé stupido o facilmente evitabile: ''E chesta è n'ata tarantella!'' E questa è ancora un'altra complicazione idiota! (Fai più attenzione! È ormai ora di darsi una regolata!)}} *'''Te faccio correre pé Vicenzone.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano, {{small|Manualetto per tutti}}'', Colonnese Editore, Napoli, 1997, p. 79.</ref> :''Ti faccio correre per [[Besançon]].<ref>I titoli di credito da riscuotere obbligatoriamente ed indilazionabilmente venivano in gran parte inoltrati a Besançon. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 79.</ref>'' ::{{spiegazione|Vedrai quel che ti farò passare...: ti insegno io a comportarti correttamente.}} *'''Te manno 'e Pellegrini!'''<ref>Citato in ''Ariel'', vol. XVII, Edizioni 2-3, Bulzoni, Roma, 2002, p. 251, [https://books.google.it/books?hl=it&id=kQ4qAQAAIAAJ&dq=Te+manno+e+Pellerini&focus=searchwithinvolume&q=manno+Pellerini]</ref> :''Ti mando all'Ospedale Pellegrini!'' ::{{spiegazione|Te le suono di santa ragione!}} *'''Te mardíco a zizze storte!'''<ref>Citato in Luciano Galassi, ''Mannaggia Bubbà, {{small|interiezioni, imprecazioni e invettive napoletane}}'', Kairos Edizioni, Napoli, 2012, p. 116. ISBN 978-88-98029-03-7</ref> '''Te mmardico a zizze storte.'''<ref>Citato in ''Lo corzaro, {{small|commeddia pe mmuseca da rappresentarese a lo Teatro nuovo ncoppa Toleto St'Autunno de st'Anno 1726}}'', Agnolo Vocola, Napoli, [https://books.google.it/books?id=aMjACy5Ui7kC&dq=Lo%20corzaro%20commeddia&hl=it&pg=PA25#v=onepage&q&f=false p. 25].</ref> :''Ti maledico a mammelle storte!'' (quasi a volerle immaginariamente ripiegare per rinnegarle.<ref name=tescanosco>{{cfr}} ''Mannaggia Bubbà'', p. 116.</ref>) ::{{spiegazione|Un figlio o una figlia che con la sua condotta aveva dato alla madre un forte dispiacere poteva essere colpito da questa maledizione, la più grave che una madre potesse pronunciare.<ref name=tescanosco/>}} *'''Te pare sempe che 'o culo t'arrobba 'a cammisa.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano'', p. 89.</ref> :''Ti sembra sempre che il sedere ti rubi la camicia.'' ::Sei veramente gretto, micragnoso, sordidamente avaro. *'''Te pozza piglià Patano.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 285.</ref> :''Ti possa prendere Patano.''<ref>Patano è il cognome di un famoso [[W:|monatto]] del XVIII° secolo. {{cfr}} Andreoli, p. 285.</ref> ::{{spiegazione|Imprecazione: Che ti colga la peste. Che tu possa morire.}} *'''Te saccio piro.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1962, anno III, parlata 359, 29 dicembre 1962, p. 1436.</ref> :''Ti so pero.'' ::{{spiegazione|Eri pero nel mio orto, non davi frutti e sei stato abbattuto. Ora che sei una statua sacra faresti miracoli? So fin troppo bene chi sei: proprio a me vorresti darla a bere?}} *'''Te tengo appiso all'urdemo buttone d' 'a vrachetta.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 392.</ref> :''Ti tengo appeso all'ultimo bottone della [[pantaloni|patta]].'' ::{{spiegazione|Per me sei l'ultima persona al mondo.<ref>La spiegazione è in ''I Proverbi di Napoli'', p. 392.</ref>}} *'''Te tengo stampato 'ncuorpo!'''<ref>Citato in Mario Santanelli, ''Uscita di emergenza, {{small|Beati i senzatetto perché vedranno il cielo}}'', presentazione di Nello Mascia, Alfredo Guida Editore, Napoli, 1999. ISBN 88-7188-305-5, [https://books.google.it/books?id=76Pa8UgPMCkC&lpg=PP1&dq=Manlio%20Santanelli&hl=it&pg=PA44#v=onepage&q&f=false p.44]</ref> :''Tenere stampato, come impresso nel proprio corpo.'' ::{{Spiegazione|Conoscere alla perfezione una persona o una cosa. "So perfettamente che tipo di persona sei, non puoi nasconderti, non me la dai a bere, non abbocco!"}} *'''Te veco, e te chiagno.'''<ref>Citato in ''Il licantropo volgarmente detto lupo menaro con Pulcinella bersaglio d'un morto, rivale dell'eco, e spaventato dalle larve nella tomba d'un militare'', Napoli, 1840, [https://books.google.it/books?id=QkpD_ObGJRMC&dq=veco%20e%20chiagno&hl=it&pg=PA36#v=onepage&q&f=false p. 36.]</ref> :''Ti vedo e ti piango.'' ::{{spiegazione|Sento compassione per te, temo per quel che sarà di te.}} *'''Ten 'o core int'o zucchero.'''<ref>Citato in Amabile Giusti, ''La donna perfetta'', Mondadori, [https://books.google.it/books?id=LGBvBgAAQBAJ&lpg=PT70&dq=%E2%80%98o%20core%20d'int'%20o%20zucchero&hl=it&pg=PT70#v=onepage&q&f=false p. 70]</ref> :''Ha il cuore nello zucchero.'' ::{{spiegazione|Tené 'o core int'o zucchero: Essere al culmine, nel pieno della gioia, della felicità. Essere al settimo cielo.}} *'''Tené 'a capa fresca.'''<ref>Citato in ''Manuale di napoletanità'', [https://books.google.it/books?id=aKqXGBrfvZoC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA10&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10].</ref> :''Avere la testa fresca.'' ::{{spiegazione|''Tené 'a capa fresca'': essere del tutto spensierati perché sollevati da ogni problema materiale o per innata disposizione d'animo. Al sempre lieto, fortunato possessore di simile "capa" – che in mancanza di più gravi pensieri si trastulla in piena delizia nelle più futili bagattelle – si può ben dire, rivolgendogli un complimento ironico: ''Biato a tte ca tiene 'a capa fresca, i' tengo 'e lappese a quadriglié ca m'abballano pe' ccapa.'': Beato te che non hai nulla di cui preoccuparti, io sono angustiato e tormentato da mille preoccupazioni che si agitano nella testa.}} *'''Tene' 'a capa sulo pe' spàrtere 'e recchie.'''<ref name=nose/> :''Avere la testa solo per separare le orecchie.'' ::{{spiegazione|Non avere cervello, essere completamente stupidi.}} *'''Tené 'a cazzimma d'<nowiki>'</nowiki>e papere australiane.'''<ref>Citato da Raffaele Bracale, in [http://guide.supereva.it/campania_i/interventi/2010/05/che-cosa-e-la-cazzimma Che cosa e' la "cazzimma"?], ''guide. supereva.it''</ref> :''Avere la [[cazzimma]] delle papere australiane.'' ::{{spiegazione|Avere la cazzimma. Il riferimento alle papere australiane è solo un'aggiunta divertente senza significato.}} *'''{{sic|Tenè}} 'a grazia d' 'o miedeco.'''<ref name=Aesculapius /> :''Avere le buone maniere del medico.'' ::{{Spiegazione|Non averne affatto.}} *'''Tene' 'a neva 'int' 'a sacca.'''<ref name=nose/> :''Avere la neve in tasca.'' ::{{spiegazione|Avere fretta.}} *'''Tène 'a panza azzeccata cu' 'e rine.'''<ref name=glue>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 34</ref> :''Ha la pancia incollata ai reni.'' ::{{spiegazione|Ḕ dimagrito. Impiegato anche come iperbole.}} *'''''Tené 'a panza a 'o sole.'''''<ref name=sunbelly>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 650.</ref> :''Tenere la pancia al sole.'' ::{{spiegazione|Rimedio cui si ricorreva in passato per resistere ai crampi della fame.<ref name=bellysun>{{cfr}}''Napoli, punto e basta?'', p. 650.</ref>}} *'''Tene 'a parola superchia.'''<ref>Citato in Ledgeway, p. 539.</ref> :''Ha la parola soverchia, superflua.'' ::{{spiegazione|Si dice di chi parla senza misura, logorroicamente, di chi in modo saccente vuole a tutti i costi, con argomenti futili, inconsistenti prevaricare, dire un'ultima parola – una parola superflua perché insulsa – in ogni discussione.}} *'''Tene 'a saraca 'int' 'a sacca.'''<ref>Citato in Mauro Montacchiesi, ''Humanae Historiae'', Aletti Editore, [https://books.google.it/books?id=PWdWAwAAQBAJ&lpg=PT280&dq=saraca%20sacca&hl=it&pg=PT280#v=onepage&q&f=false p. 280].</ref> :''Ha l'[[aringa]] in tasca.'' ::{{spiegazione|Nasconde qualcosa, non la dice tutta.<ref>Spiegazione in ''Humanae Historiae'', p.280.</ref> ''Tené 'a saraca 'int' 'a sacca'', avere l'aringa in tasca: Essere irrequieti, aver fretta, manifestare inquietudine, impazienza come se si avesse in tasca una maleodorante aringa di cui ci si debba disfare al più presto; in realtà perché si nasconde un incofessabile segreto.}} *'''Tene 'a terócciola 'mmocca.'''<ref>Citato in Viviani, ''Teatro'', II, p. 97.</ref> :''Ha la carrucola in bocca.'' ::{{spiegazione|Quando parla ricorda la scia sonora stridula e monotona che accompagna il ruotare della carrucola azionata dalla fune: chiacchiera ininterrottamente con una monotona, fastidiosa logorrea.}} *'''Tené 'a zeppola mmocca.'''<ref>Citato in Erwin e Fedele, ''Dictionary: English-Neapolitan; Neapolitan-English'' p. 143.</ref> :''Avere la zeppola in bocca.'' ::{{spiegazione|Balbettare.}} *'''Tene cchiù corna ca<ref>Cà, refuso, nella fonte.</ref>‘nu cato ’e maruzze.'''<ref>Citato in Isa Rampone Chinni e Tina Palumbo De Gregorio, ''La farmacia di Dio'', Rogiosi Editore, [https://books.google.it/books?id=HC-pCwAAQBAJ&lpg=PA16&dq=&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p.16].</ref> :''Ha più corna di un secchio (pieno) di lumache.'' ::{{spiegazione|È vittima di una moglie inappagabile, non univira e assai trasgressiva che si concede, con libera spregiudicatezza, varie, frequenti, abbondanti, cospicue, copiosissime, innumerevoli eccezioni al ferreo, (forse un po' plumbeo), obbligo di osservanza della fedeltà coniugale.}} *'''Tené' chiuóve<ref>Avere chiodi.</ref> a balùffe.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 100.</ref> ::{{spiegazione|Avere soldi a iosa, essere ricchissimo.}} *'''Tene' 'e làppese a quadriglié<ref>Dal latino: ''Lapis quadrellatus'': opera muraria costituito dalla sovrapposizione alternata di piccolissimi quadrati di pietra. Questo particolare procedimento costruttivo, di grande precisione, richiedeva l'attenzione ed la concentrazione assolute – ciò che comportava una forte tensione – dell'esecutore. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 65.</ref>.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 385.</ref> :''Avere molti assilli, [[preoccupazione|preoccupazioni]]; essere sovrappensiero; avere un diavolo per capello.'' *'''Tené 'e pànne a chi và a natàre.'''<ref name=duesetteotto/> :''Custodire gli abiti di chi va a nuotare''. ::{{spiegazione|Essere accidiosi e non sforzarsi neppure di aiutare un amico in difficoltà. Antico detto già attestato nel XVII secolo.<ref>{{cfr}} Francesco Gizzio, ''L'Atlante del Cielo'', scena IX in ''L'echo armoniosa delle sfere celesti'', parte prima, Napoli, per il De Bonis stampatore arcivescovale, 1693, [https://books.google.it/books?id=x3WkI0Y6eIQC&pg=PA159 p. 159].</ref>}} *'''Tene' 'e recchie 'e pulicane<ref>Dal latino ''Publicanus'', pubblicano. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 63.</ref>.'''<ref>Citato e spiegato in ''Del parlar napoletano'', p. 63.</ref> :''Avere le orecchie del [[w:pubblicano|pubblicano]].'' ::{{spiegazione|Avere un udito finissimo. Avere una capacità finissima di captare i minimi segnali, anche non sonori.}} *'''Tène folla Pintauro!'''<ref>Citato in Luigi Cremona, ''L'Italia dei dolci'', Repertori Touring, n.1 anno 2004, Touring Editore, Milano, [https://books.google.it/books?id=qeHoUKfogVgC&lpg=PP1&dq=L'Italia%20dei%20dolci&hl=it&pg=PA128#v=onepage&q&f=false p. 128.]</ref> :''C'è folla da Pintauro''<ref>Storica pasticceria napoletana.</ref>'' !'' ::{{spiegazione|Si dice — talvolta con ironia — di persona con molti corteggiatori o di negozi o studi con molta clientela.}} *'''Tene' l'arteteca.'''<ref>''Citato in Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA26#v=onepage&q&f=false p. 26.]</ref> ::{{spiegazione|Essere perennemente irrequieti, inquieti. Essere sempre in movimento, non riuscire a star fermi.}} *'''Tenè-mente.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 360.</ref> :'' ''Tené mente'': avere mente.'' ::{{spiegazione|Guardare, osservare. Fare attenzione. ''Tiene mente!'' Guarda, osserva, fai attenzione!}} *'''Tene na cimma de<ref name=epsilon/>scirocco.''' o '''Sta cu na cimma de<ref name=epsilon/>scirocco.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1862, [https://books.google.it/books?id=MC7l6SgIRpUC&dq=&pg=PA754#v=onepage&q&f=false p. 754]</ref> :''Ha un "lembo" , un "orlo" superiore , una cima di scirocco. O: Stare con una sommità, una cima di scirocco'' ::{{spiegazione|È nervoso, irascibile.}} *'''Tenè 'ncuorpo.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno II n. 171 del 23. 12. 1867, p. 2.</ref> :'' ''Tené 'ncuorpo.'' Tenere in corpo.'' ::{{spiegazione|Tenere ben chiuso in se stessi. Tenere segreto.}} *'''Tené' 'nfrisco.'''<ref name=mèrevolage/> :''Tenere in fresco.'' ::{{spiegazione|Tenere di riserva.}} *'''Tene 'o mariuolo 'ncuorpo.'''<ref>Citato in Vladimiro Bottone, ''Il giardino degli inglesi'', Neri Pozza, Vicenza, 2017, [https://books.google.it/books?id=Lk26DgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vladimiro%20Bottone&hl=it&pg=PT49#v=onepage&q&f=false] ISBN 978-88-545-1510-9</ref> :''Ha il ladro in corpo.'' ::{{spiegazione|''Tené 'o mariuolo 'ncuorpo'': nascondere un segreto inconfessabile.}} *'''Tène 'o mmale 'e ndindò: a isso lle vène e a me no.'''<ref>Citato in ''Rotondo'', p. 389.</ref> :''Ha il male di dindò: a lui gli viene e a me no.'' ::{{spiegazione|Il male – perfettamente immaginario e strategico – di dindò è il male da cui è colto indefettibilmente lo scansafatiche quando si concretizza il pericolo di dover lavorare o di doversi sobbarcare una lavoro non gradito.}} *'''Tene' 'o vacile d'oro pe' ce jettà 'o sanghe rinto.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 390.</ref> :''Avere la bacinella d'oro per buttarci dentro il sangue.''<ref>''O quanta vote, o quantane | aie lo vacile d'oro, | e nce spute lo sango.'' O quante e quante volte hai la bacinella d'oro e ci sputi sangue. (Le Muse napolitane, egloga VIII, pp. 334-335)</ref> ::{{spiegazione|Essere ricchi ma completamente infelici.}} *'''Tenere<ref name=Θ>In forma corrente: Tené.</ref>'a vocca ca pazzeja cu i recchie.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 460.</ref> :''Avere la bocca che gioca con le orecchie.'' ::{{spiegazione|''Tené 'a vocca ca pazzea cu 'e recchie''. Avere la bocca larghissima.}} *'''Tenere<ref name=Θ/>'e rennete spase a u sole.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 329.</ref> :''Avere le rendite sparse al sole.'' ::{{spiegazione|''Tene' 'e rennete spase 'o sole.'' Essere ricchissimo.}} *'''Tenere<ref name=Θ/> na feleppina<ref>Feleppina: vento boreale secco, fame da lupi. {{cfr}} De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 57.</ref>'ncuorpo.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', vol. I, p. 57.</ref> :''Avere in corpo una fame da lupi.'' *'''Tengo nu brutto police int' 'a recchia.'''<ref>Da Raffaele Viviani, ''Tuledo 'e notte'', citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 692.</ref> :''Ho una brutta pulce nell'orecchio.'' ::{{spiegazione|(''Tene' no brutto pollice int' 'a recchia''. Avere nella testa un cattivo pensiero che frulla) Mi frulla per il capo un pessimo pensiero<ref>La spiegazione è di Artieri in ''Napoli, punto e basta?'', p. 692.</ref>.}} *'''Tiene mmano.'''<ref>In ''Viviani'', III, p. 197.</ref> :''Tieni in mano.'' ::{{spiegazione|Aspetta.}} *'''Tiene 'nu culo quant'e Porta Capuana<ref>Per Porta Capuana si consulti [[w:Porta Capuana|voce su ''Wikipedia'']]</ref>.'''<ref>Citato in Alessio Strazzullo, ''I tesori nascosti di Napoli'', Newton Compton Editori, Roma, 2011, [https://books.google.it/books?id=ksS8DAAAQBAJ&lpg=PT80&dq=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&hl=it&pg=PT80#v=onepage&q=Tiene%20'nu%20culo%20quant'e%20Porta%20Capuana&f=false] ISBN 978-88-541-9823-4</ref> ::{{spiegazione|Hai una [[fortuna]] incredibile.}} *'''Tieneme ca te tengo.'''<ref>Citato in [[Basilio Puoti]], ''Vocabolario domestico napoletano e toscano compilato nello studio di Basilio Puoti'', Napoli, Stamperia Del Vaglio, 1850<sup>2</sup>,[https://books.google.it/books?id=LxsTPCnq-qsC&dq=Tieneme%20ca%20te%20tengo.&hl=it&pg=PA466#v=onepage&q=Tieneme%20ca%20te%20tengo.&f=false p. 446.]</ref> :''Tienimi che ti tengo.'' ::{{spiegazione|Dicesi Stare una cosa tieneme ca te tengo di cosa che tentenni, barcolli, stia male in piedi o accenni di cadere.}} :oppure ::{{spiegazione|Abbiamo bisogno l'uno dell'altra.}} :::'''''[[w:Simul stabunt|Simul stabunt vel simul cadent]]'''''. ([[Proverbi latini]]) *'''Tinco tinco.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno 2, . 8, 19-01-1867, p. 2.</ref> ::{{spiegazione|Veloce veloce, lesto lesto. "''E tu te ne sì benuto tinco tinco , co lu sòleto buongiorno, co lu sòleto pizzo a riso, co li sòlete coppetielle appizzate arreto, e la padiata de vitella a lu pizzo de la cammisa.<br>Vattè Carnevà, fallo pe ll'arma de tutte i muorte tuoje, tornatenne da dò si benuto.''<ref>Da ''Lu Trovatore, Giornale-Spassatiempo'', 1867, anno 2, . 8, 19-01-1867, p. 2.</ref>" E tu te ne sei venuto lesto lesto, col solito buongiorno, col solito sorrisetto, con i soliti coppetti attaccati dietro e le interiora di vitella sul pizzo della camicia. Vattene, Carnevale, fallo per l'anima di tutti i tuoi defunti, tornatene da dove sei venuto.}} *'''Tirà 'a carretta.'''<ref>Da [[Giovanni Capurro]], ''Tatonno 'e Quagliarella'', citato in Renato De Falco, ''Alfabeto napoletano'', p. [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=tir%C3%A0+%27a+carretta&focus=searchwithinvolume&q=+carretta 511].</ref> :''Tirare il carretto.'' :{{spiegazione|Lavorare duramente, sgobbare. Lavorare duramente per provvedere alle necessità della famiglia. "''Che brutta cosa ch'è a tirà 'a carretta quanno nisciuna mano votta 'a rota''". ''Com'è brutto tirare il carretto, quando nessuna mano spinge la ruota (se sei solo e nessuno ti aiuta.''<ref>Da Giovanni Capurro, ''Tatonno 'e Quagliarella'', citato in ''Alfabeto napoletano'', p. 511.</ref>}} *'''Tiracazune''' o '''Tirante.'''<ref>Citato in ''Per moda di dire'', p. 19.</ref> :''Tirapantaloni o tiranti: bretelle.'' *'''Tirate 'e renza.'''<ref>Citato in ''Poesie napoletane'', p. 397.</ref> :{{spiegazione|Togliti di torno!}} *'''Tirato a zuco''' o '''Tirato a zuco 'e caramella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 78.</ref> :''Tirato a succo'' o '''Tirato a succo di caramella.''' ::{{spiegazione|Lindo e azzimato, curatissimo, elegantissimo, in grande spolvero, tirato a lucido (fino all'eccesso).}} *'''Tirrepetirro.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 431</ref> ::{{spiegazione|Voglia di far chiasso, confusione. '''Tirepetirre.'''<ref name=carob/>: convulsioni.}} *'''Titillo.'''<ref name=carob/> o '''Tetillo.'''<ref name=borac>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 428.</ref> '''Titella.'''<ref name=carob/> o '''Tetella.'''<ref name=borac/> ::{{spiegazione|Modo fanciullesco di denotare il pollo<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 428.</ref>. Vezzeggiativo per denotare un bambino, una bambina o un animale piccolo e grazioso.}} *'''Tito'''' o '''Titò.'''<ref>Citato in ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref> ::{{spiegazione|Appellativo con cui ci si rivolge, con irrisione, a chi ha un comportamento strano, incomprensibile, altezzoso, sprezzante.<ref>Con uno sprezzante ''Dis-donc'', compreso come un indecifrabile ''Titò'', si rivolgevano ai napoletani i soldati della guarnigione svizzera presente a Napoli nei primi anni dell'800. {{cfr}} ''Del parlar napoletano'', p. 77.</ref> /"''Oj Titò!''": Ehi, "Titò!" (già di per sé eloquente...) (Ma anche, esplicitamente: "''Oj Titò, ma chi te cride d'essere!''", "''ma che faje!''", ''ma che t'hê chiavato 'ncapa!'': Ehi, "Titò", ma chi credi di essere! ma che fai! ma cosa ti sei messo in testa! E così via...)}} *'''Tomo tomo.'''<ref>Citato in ''Tuttototò'', p. 32.</ref> :''Serio serio, senza scomporsi.''<ref>Significato in ''TuttoTotò'', p. 32.</ref> *'''Tor'<nowiki>'</nowiki>e Crisciénzo e Totonno â Port'<nowiki>'</nowiki>e Massa.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Proverbi e modi di dire napoletani'', p. 161.</ref> :''Salvatore di Crescenzo e Antonio della Porta di Massa.'' ::{{spiegazione|Due inconciliabili, acerrimi nemici. Salvatore di Crescenzo ed Antonio Lubrano, detto della Porta di Massa<ref>Fra Via Mezzocannone e la Marina.</ref>dal nome del luogo d'origine, capi della camorra e nemici irriducibili, operarono subito dopo l'Unità d'Italia.}} *'''Tra mastu' Francisco e 'o bancariello nun se sape chi ha fatte rummore.'''<ref>Citato in Gennaro Matino, ''Angelo per un giorno'', Feltrinelli, Milano, 2006, [https://books.google.it/books?id=9hTp5xD4N-EC&lpg=PA27&ots=OsGg6TslnC&dq=it&pg=PA27#v=onepage&q&f=false 27]. ISBN 88-07-84066-9</ref> :''Tra mastro Francesco ed il desco<ref>'''O bancariello'': Il desco da ciabattino.</ref>non si sa chi dei due ha fatto rumore...'' ::{{spiegazione|Qui si gioca a scaricabarile, ognuno elude le proprie responsabilità.}} *'''Trave 'e sapone.'''<ref name=fuscello>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 63.</ref> :''Trave di sapone.'' ::{{spiegazione|Albero della cuccagna.}} *'''Trica e venga buono.'''<ref>Citato in ''Tradizioni ed usi nella Penisola sorrentina'', p. 113.</ref> :''Ritardi e venga bene.'' ::{{spiegazione|Non importa quanto tempo ci vuole, purché il risultato sia buono.}} *'''Tricchitracche, tanto a parte!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, ''Proverbi napoletani'', p. 83.</ref> :''Tric trac, un tanto per (ciascuna) parte!'' ::{{spiegazione|Il pagamento "alla romana": ciascuno paga per la propria parte.}} *'''Trosce e mosce.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 437.</ref> ::{{spiegazione|Dicesi dei denari allorché sono pagati in contanti, L'uno sull'atro, Sonanti e ballanti.<ref>La definizione è in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 437.</ref>}} *'''Truvà 'a pèzza a cculóre.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA432#v=onepage&q&f=false p. 432.]</ref> :''Trovare la pezza (toppa) a colori.'' ::{{spiegazione|Trovare la scusa adatta.<ref>La spiegazione è in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 432.</ref>Mascherare abilmente, escogitare ingegnosamente un rimedio ad un errore o ad una situazione incresciosa, insostenibile.}} *'''Truvà 'o vangèlo vutàto.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', p. 261.</ref> :''Trovare il vangelo girato.'' ::{{spiegazione|Arrivare troppo tardi, a cose ormai fatte.}} *'''Truvare'''<ref>In forma corrente: Truvà.</ref>''' a forma d'a scarpa soja.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 168.</ref> :''Trovare la forma della propria scarpa.'' ::{{spiegazione|''Aje truvato 'a forma d'a scarpa toja'': hai trovato pane per i tuoi denti.}} *'''Ttuppetià.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', 1864, p. 439.</ref> :''Bussare, picchiare; in senso figurato: ''coire''<ref>Per questo traslato {{cfr}} Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 396.</ref>''. *'''Tu ch'accucchie?'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 8.</ref> :''Tu che accoppi, cosa metti insieme?'' ::{{spiegazione|''Ma che staje accucchianno?'' Ma che stai dicendo, che razza di ragionamenti (sconclusionati) fai?.}} *'''Tu me scippe 'e paccari 'a mano.'''<ref>Citato in Patrizia Mintz, ''Veritas'', Piemme, 2010, [https://books.google.it/books?id=mialvSCnCysC&lpg=PT221&dq=&pg=PT221#v=onepage&q&f=false p. 221] ISBN 9788858502662</ref> :''Mi strappi gli schiaffi dalle mani (da mano).'' ::{{spiegazione|Mi stai esasperando al punto che avrei una voglia fortissima di somministrarti una robusta dose di schiaffi.}} *'''Tu sì 'a chiave 'e ll'acqua.'''<ref>Citato in Gigi Garanzini e Marco Bellinazzo, ''Il Napoli di [[Diego Armando Maradona|Maradona]], {{small|Cronistoria di un sogno: il primo scudetto}}'', Oscar Mondadori, [https://books.google.it/books?id=Oux2kOuyPkUC&lpg=PT14&dq=&pg=PT14#v=onepage&q&f=false p. 14].</ref> :''Tu sei la chiave (di emissione e di arresto) dell'acqua.'' ::{{spiegazione|Tu sei l'elemento decisivo, imprescindibile, indispensabile; il fattore risolutivo.}} *'''Tu staie arreto a 'o brecco'''<ref>Dall'inglese ''break'', carrozza aperta. {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 55.</ref>'''.'''<ref name=mouchoir/> :''Tu stai dietro la carrozza.'' ::{{spiegazione|Tu conti poco. Sei completamente all'oscuro anche dei fatti del giorno più scontati e risaputi.}} *'''Tu staie spasa<ref>''Spasa'', participio passato femminile di ''spannere'', spandere, diffondere. ''A 'o sole 'e tutt' 'e grazie!'' Al sole di tutte le grazie!</ref> a 'o sole 'e tutt' 'e grazie!'''<ref>Citato in Altamura e Giuliani, p. 57.</ref> ::{{spiegazione|La tua bellezza è folgorante e calda come oggetto inondato dalla luce del sole.<ref>La spiegazione è in Altamura e Giuliani, p. 57.</ref>}} *'''Tu vi' quanno è bello Parigge!'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 407.</ref> :''Vedi quanto è bella Parigi!'' ::{{spiegazione|Ma guarda un po' cosa doveva capitarmi!}} *'''Tuppe-tuppe.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 439.</ref> :''Toc toc (tuppettià: bussare).'' *'''Tutta {{sic|na}} botta.'''<ref name=demi/> :"''Tutta una botta.''" ::{{spiegazione|Di colpo, improvvisamente.}} *'''Tutto a Giesù e niente a Maria.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 406.</ref> :''Tutto a Gesù e niente a Maria.'' ::{{spiegazione|Si dice di una divisione ingiusta.}} ==U== *'''U banco d'u sciúlio'''<ref>Citato in Andreoli: ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 52.</ref> :Letteralmente:''Il banco dello scivolo'' ::{{spiegazione|Dalla deformazione di Scilla, parte del cognome del fondatore, intorno al 1865, di un istituto di credito che attirava clienti con la promessa di interessi elevatissimi; fallì nel 1870. I napoletani rinominarono scherzosamente la banca Scilla in Sciùlio (sciulià': scivolare}}, per alludere ad iniziative votate al fallimento, a gestioni più che disinvolte di denaro, ad insolvibilità, a situazioni, progetti sprovvisti dei requisiti fondamentali per meritare fiducia. ''T' 'e vaje a piglià' 'o banco d' 'o sciulio''. I tuoi soldi te li vai a prendere al Banco dello Sciùlio; [[w:id est|id est]]: ormai ai tuoi soldi puoi anche dire addio, te li puoi pure dimenticare in perpetuo. *'''U libro d'u {{sic|pecchè}} nun s'è stampato ancora.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 288.</ref> :''Il libro del perché non si è stampato ancora.'' ::{{spiegazione|'''O libro d' 'o pecché nun s'è stampato ancora'', come dire: perché due non fan tre. Con questa risposta non-risposta si elude con scioltezza una domanda indiscreta e si tacita l'indiscreto curiosone.}} *'''U meglio meglio.'''<ref name=betterbetter /> :''Il migliore migliore.'' ::{{spiegazione|'''O meglio meglio'': Il fior fiore.}} *'''U serviziale e u pignatiello.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 377.</ref> :''Il serviziale''<ref>Clistere.</ref>''e il pentolino.'' ::{{spiegazione|Due persone inseparabili.}} *'''Uanema!'''<ref>Citato in Antonio Menna, ''Tre terroni a zonzo'', Sperling & Kupfer, [https://books.google.it/books?id=8TBbFcpvCEYC&lpg=PT19&dq=uanema.&hl=it&pg=PT19#v=onepage&q&f=false]</ref> :''Oh anima!'' ::{{spiegazione|Esclamazione con cui si esprimere un grande stupore: Addirittura!, Nientedimeno! Mamma mia!}} *'''Un'anema e curaggio.'''<ref>Citato in [[Mario Stefanile]], ''Labirinto napoletano. {{small|Studi e saggi letterari su scrittori di leri e di oggi}}'' E.S.I., Napoli, 1958, [https://books.google.it/books?hl=it&id=K8A-AAAAIAAJ&dq=Un%27anema+e+curaggio&focus=searchwithinvolume&q=Un%27anema p. 124].</ref> :''Un'anima e coraggio.'' ::{{spiegazione|(Con) tutto il coraggio e la risolutezza. ''Fa' un'anema e curaggio.'' Fare un'anima e coraggio: prendere il coraggio a due mani e, vincendo ogni indecisione, riluttanza, esitazione, ogni timore reverenziale e simili, decidere, risolversi ad agire. ''Aggio fatto un'anema e curaggio e nce l'aggio ditto''. Ho vinto ogni esitazione, ho preso il coraggio a due mani e gliel'ho detto.}} *'''Una pe bevere e n' autra<ref>In forma moderna: n'ata, un'altra.</ref> pe sciacquà.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore, Giornale Spassatiempo'' anno VI, n. 11 , giovedì 26 gennaio 1871, p. 3.</ref> :''{{NDR|Darne}} Una per bere e un'altra per sciacquare.'' ::{{spiegazione|Rimproverare veementemente, aspramente un pallone gonfiato, dicendogli il fatto suo senza moderarsi in parole e argomenti.}} *'''Uno 'e tutto.'''<ref>Citato in '''O "luciano" d' 'o Re'', p. 28.</ref> :''Uno di tutto.'' ::{{spiegazione|Di tutto un po'.}} *'''Uno leva 'o quatro e ll'ato 'o chiuovo.'''<ref>Citato in Sebezio, ''Motti e detti napoletani'', [https://books.google.it/books?id=6rM-AAAAIAAJ&q=ommo+cu+%27e+mustacce&dq=ommo+cu+%27e+mustacce&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiIvPrjwu7cAhUP-6QKHYN6AMUQ6AEIRzAG], p. 75.</ref> :''Uno toglie il quadro e l'altro il chiodo.'' ::{{spiegazione|Fanno a gara a chi sperpera (e distrugge) di più.}} *'''Uócchie a zennariéllo <ref>Zennà': far cenno; zennariéllo: Ammiccamento. {{cfr}} Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref>.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref><ref>Citato in ''Le Muse napolitane'', egloga II, ''[[w:Euterpe|Euterpe]] {{sic|overo}} La cortisciana'', p. 248.</ref> ::{{spiegazione|Occhi ammiccanti.<ref>La definizione è in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile'', p. 390.</ref>}} *'''Uócchie chine e mmàne vacante.'''<ref>Citato in P.Bello e D.Erwin, ''Modern etymological Neapolitan – English Vocabulary/Vocabolario etimologico odierno napoletano-italiano'', 2009, [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA514#v=onepage&q=uocchie%20vacante.&f=false p. 514.]</ref> :''[[Occhi]] pieni e mani vuote.'' ::{{spiegazione|Riempirsi gli occhi, ammirare, desiderare e restare a mani vuote.}} *'''Uocchie sicche.'''<ref>Citato in ''Lu Trovatore'', 1867, [https://books.google.it/books?id=DVdgeO_gTcUC&dq=uocchie%20sicche&hl=it&pg=PA20-IA9#v=onepage&q=uocchie%20sicche&f=false]</ref> :''Occhi secchi.'' ::{{spiegazione|La [[w:iettatore|jettatura]].}} *'''Uocchio de vasalisco.'''<ref name=pig/> :''Occhio di basilisco.'' ::{{spiegazione|La jettatura.}} *'''Uoglio petruoneco.'''<ref>Citato in [[Emanuele Campolongo|Emmanuele Campolongo]], ''La Mergellina'', Presso Vincenzo Flauto, Napoli, 1761, [https://books.google.it/books?id=0vvfYjh33jIC&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false p. 195].</ref> :''Olio "petronico".'' ::{{spiegazione|Petrolio. Ed anche, derisoriamente, gli olii per capelli, precursori delle [[brillantina|brillantine]].<ref>{{cfr}} per quest'ultimo significato [[Renato De Falco]], ''Alfabetario napoletano'', [https://books.google.it/books?hl=it&id=FKYdAQAAIAAJ&dq=petru%C3%B2neco&focus=searchwithinvolume&q=brillantine p. 402].</ref>}} *'''Uosso'''<ref>Osso.</ref>'''pezzillo'''<ref>Piccolo merletto, punta.</ref>'''.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 52.</ref> ::{{spiegazione|Il malleolo.}} *'''Uppelo'''<ref>In ''Dizionario napoletano'', ''Uppele (pron: 'uppələ)'' è un'esclamazione: Silenzio! Dal latino ''oppilă'' {{cfr}} ''Dizionario napoletano'', p. 401; seconda persona singolare dell'imperativo di ''oppilare'': ostruire.</ref>''' e sorece 'nmocca.'''<ref name=advantage/> :''Zitto e mosca!'' ::{{spiegazione|Letteralmente: «Silenzio e topo in bocca.»}} *'''Usse piglia.'''<ref>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano: domestico di arti e mestieri'', p. 387.</ref> :''Usse prendi!'' ::{{spiegazione|Voce d'incitamento ai cani perché mordano o prendano la preda.}} *'''Uva sorecella<ref>'O Sorece: il topo. ''Sorecella'': diminutivo femminile (maschile: ''sorecillo'') di ''sorece''.</ref>.'''<ref name=nerò/> ::{{spiegazione|Varietà di uva meno coltivata che in passato, veniva impiegata per dare al vino un intenso colore rosso. Forse era detta ''sorecella'' per la particolare forma degli acini, minuscoli come deiezioni di topi. <ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 51.</ref>}} ==V== *'''Va' a vasa' 'o pesce 'e San Rafele.'''<ref>Citato in Marco Perillo, ''Misteri e segreti dei quartieri di Napoli'', [https://books.google.it/books?id=6Ws1DQAAQBAJ&lpg=PT175&dq=&pg=PT175#v=onepage&q&f=false p. 175]</ref> :''Vai a baciare il pesce di San Raffaele Arcangelo.'' ::{{spiegazione|Espressione augurale che in passato si rivolgeva alle donne; il riferimento è ad un antico [[w:|rito di fecondità]] che compivano le donne napoletane, baciando il pesce effigiato nella statua che rappresenta San Raffaele Arcangelo con [[Libro di Tobia|Tobia]] custodita nella [[w:Chiesa di San Raffaele (Napoli)|Chiesa di San Raffaele]].<ref>{{cfr}} più dettagliatamente, Marco Perillo, ''Misteri e segreti dei quartieri di Napoli'', pp. 175-176 e la voce di wikipedia [[w:|rito di fecondità]]..</ref>}} *'''Va, chiammace Fonzo.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 74.</ref> :''Va', chiamaci Alfonso.'' ::{{spiegazione|Antica espressione: E adesso cosa si può fare? ormai non c'è più nulla da fare.}} *'''Va te cocca.'''<ref>Citato in ''Lo cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', [https://books.google.it/books?id=IuMjF7gLHqwC&dq=va%20te%20cocca&hl=it&pg=PA103#v=onepage&q&f=false p. 103].</ref> :''Vai a coricarti. (Vai a quel paese, va' a farti benedire.)'' *'''Va trova.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', p. 162.</ref> :''Vai un po' a capire, vattelapesca.'' *'''Va truvanno chi l'accide.'''<ref>Citato in ''Le commedie di Eduardo'', Fiorenza Di Franco, ''Le commedie di Eduardo'', Laterza, p. 59, [https://books.google.it/books?id=5eslAAAAMAAJ&q=Va+truvanno+chi+ll%27accide.&dq=Va+truvanno+chi+ll%27accide.&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjR9v2VpsXfAhVESN8KHVAtBhUQ6AEIMjAC]</ref> :''Va cercando chi lo uccide.'' ::{{spiegazione|''Jí truvanno chi ll’accide''. Andar cercando chi lo uccide: avere un atteggiamento così aggressivo, provocatorio, odioso da portare agli ultimi limiti la pazienza altrui e suscitare, in chi sia poco incline alla sopportazione, il pensiero di reagire (immaginariamente, figuratamente) con l'azione più estrema.}} *'''Vafammocc!'''<ref>Citato in Danilo Catalani, ''La banda del congiuntivo'', Streetlib, [https://books.google.it/books?id=BY3wCwAAQBAJ&lpg=PT41&dq=vafammocc&hl=it&pg=PT41#v=onepage&q&f=false p. 41].</ref> o '''Afammocc!'''<ref>Citato in Andrea Esposito, ''Ischia Carbone'', ''Il Dispari'', settembre 2005, [https://books.google.it/books?id=jQ9QCwAAQBAJ&lpg=PA37&dq=&pg=PA37#v=onepage&q&f=false p. 37].</ref> :''Va' a fare in bocca!'' ::{{spiegazione|Il significato varia in relazione al contesto: l'esclamazione può essere pronunciata per sbandire, per mandare in modo marcatamente ruvido una persona a quel paese; se si è fortemente contrariati da qualcosa o, viceversa, come espressione di esultanza per un evento fausto, per qualcosa che – specie se contro ogni aspettativa – è riuscita (Benissimo! Perfetto! Così! Grande! Finalmente!); per manifestare soddisfazione – come per una rivalsa desiderata e finalmente ottenuta – alla vista delle gravi difficoltà, dei guai in cui è incappato chi ci ha fatto un torto o è solito agisce con scorrettezza, cattiveria. (Gli sta benissino! Ha avuto quello che si meritava!).}} *'''[[w:vaiassa|Vajassa]].'''<ref>''Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal toscano'', [https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=galiani%2C%20vocabolario&hl=it&pg=RA1-PA178#v=onepage&q&f=false p. 178.]</ref> :''Popolana, domestica.'' ::{{spiegazione|Anche usato (sempre in ambito locale), come sinonimo di donna di bassa condizione civile, sguaiata e volgare, "sbraitante e rissaiola".}}<ref>La spiegazione è in Wikipedia. {{cfr}} [[w:Vaiassa|voce su ''Wikipedia'']].</ref> *'''Vacante comm'a na cucozza.'''<ref name=mèrevolage/> :''Vuoto come una zucca.'' *'''Vaje cercanne 'e farfalle {{sic|sutt'allarco}}.'''<ref>Citato in ''I Proverbi di Napoli'', p. 414.</ref> :''(Letteralamente:) Vai cercando (di acchiappare) le farfalle sotto all'arco.'' ::{{spiegazione|Vai perdendo tempo.}} *'''Vantate sacco mio si non te scoso.'''<ref>Citato in [[Giovan Battista Basile|Giambattista Basile]], ''Le Muse napolitane''; in ''Il Pentamerone'', vol. II, Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1788, [https://books.google.it/books?id=MHEtAAAAMAAJ&dq=vantate%20sacco%20mio%20si%20non%20te%20scoso&hl=it&pg=PA235#v=onepage&q&f=false p. 235.]</ref> :''Vantati sacco mio se non ti scucio.'' ::{{spiegazione|Vantati fanfarone mio finché non ti sgonfio.}} *'''Vattenne, ca si' signore 'e uno candelotto!'''<ref>Citato in Di Giacomo, Einaudi, Meridiani, p. 828.</ref> :''Vattene, che sei signore di una sola candela.''<ref>"L'illuminazione {{NDR|del Teatro San Carlo}} fu fatta a cera, ad olio ed a sego. In ogni palco erano accese, davanti allo specchio, una, due o tre candele di cera, secondo la nobiltà del proprietario. Tre candele eran segno di nobiltà grande, due di media nobiltà, una di nobiltà ''terra terra.'' E però il detto popolare ancor vivo fino a poco tempo fa: ''Vattenne, ca si' signore 'e uno candelotto!''", Da ''Il teatro San Carlo'', in Di Giacomo, Einaudi, Meridiani, p. 828.</ref> ::{{spiegazione|Va' via, le tue arie, il tuo aspetto da gran signore sono solo vernice, parvenza, bluff, fumo negli occhi. Sei un finto signore, un signore di cartapesta.}} *'''{{NDR|'A}} Vecchia 'o Carnevale.'''<ref>Citato in ''Feste, Farina e Forca'', p 103.</ref> :''La Vecchia del [[Carnevale]]'' ::{{spiegazione|Pupazzo fatto in casa che raffigura una vecchia con corpo giovane, seno prosperoso ed una gobba sormontata da un Pulcinella col camice bianco e la mascherina nera. Simbolo infantile del Carnevale, veniva portata dagli scugnizzi in "processione" per i bassi con l'accompagnamento sonoro di una grancassa e di uno zufolo<ref>{{cfr}} ''Feste, Farina e Forca'', p. 103</ref>.}} *'''{{NDR|'A}} Vecchia putente.'''<ref>Citato in ''Usi e costumi dei camorristi'', p. 256.</ref> :''La vecchia potente.'' ::{{spiegazione|Sant'Anna, madre della [[Maria|Madonna]].}} *'''Venì a chi si {{sic|tù}} e chi songh'ie.'''<ref>Citato in ''Lo Cuorpo de Napole e lo Sebbeto'', 1864, p. 455.</ref> :''Venire, arrivare a chi sei tu e chi sono ''io''.'' ::{{spiegazione|Sottolineare, far valere, ribadire di fronte alla persona con cui si viene a diverbio il proprio superiore valore, rammentandogli energicamente di conservare il rispetto e mantenere le distanze. Misurare il rispettivo valore.}} *'''Venì armato 'e pietra pommece, cugliecuglie<ref>Agglutinazione del plurale di ''cuglio'': ago (calco dal francese ''aiguille'': ago), ad indicare l'estrema sottigliezza degli aghi, ai quali si aggiungono – per ogni evenienza – i ferri da calze di maggior spessore. {{cfr}} ''Comme se penza a Napule'', p. 445. </ref>e fierre 'e cazette.'''<ref>Citato in Raffaele Bracale, ''Comme se penza a Napule'', p. 445.</ref> :''Venire armato di pietra pomice, aghi sottilissimi e ferri da calze.'' ::{{spiegazione|Presentarsi per un lavoro, un compito accuratamente muniti di tutta la panoplia degli strumenti necessari – minuziosamente predisposti per non lasciarsi cogliere alla sprovvista da ogni imprevedibile evenienza – per eseguirlo al meglio, con successo. / Esser pronti alla bisogna.<ref>Questa spiegazione è in ''Comme se penza a Napule'', p. 445.</ref>}} *'''Venimmo a nuje.'''<ref>Da ''Il barbaro pentito'', in ''Commedie di Francesco Cerlone napoletano'', vol. 17, ''A spese di Giacomo Antonio Vinaccia'', Napoli, 1784, [https://books.google.it/books?id=&pg=RA1-PA33#v=onepage&q&f=false p. 33]</ref> :''Veniamo a noi.'' ::{{spiegazione|Bene, ora ritorniamo a discutere dell'argomento principale, dell'argomento che ci interessa. Anche: basta divagare, dilungarsi, stringiamo, veniamo alle conclusioni.}} *'''Vermenara.'''<ref>Citato in Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 380.</ref> :''Grande spavento. Piglià la ''<ref>In forma corrente: 'a</ref>'' vermenara: spiritarsi di paura ''<ref>Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano tascabile'', p. 380.</ref>'' Prendere un grandissimo spavento.'' *'''Vévere a cate.'''<ref>Citato in Franco Taranto e Carlo Guacci, ''Vocabolario domestico italiano ad uso dei giovani'', Napoli, Stamperia Del Vaglio, 1856<sup>3</sup>, [https://books.google.it/books?id=34bG-Rr6uvYC&dq=Francesco%20TARANTO&hl=it&pg=PA191#v=onepage&q&f=false p. 191].</ref> :''Bere a secchi. Bere senza misura, senza moderazione.'' *'''''Vì, quant'è bella 'a stagione!'''''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 640.</ref> :''Vedi, quanto è bella l'estate!'' ::{{spiegazione|Esclamazione con cui viene espressa ammirazione alla vista di una bellezza femminile fiorente, che si manifesta nel suo pieno rigoglio, come una promessa compiuta, come l'estate.}} *'''Vicallaje.'''<ref name=push /> :''Vedi che lo hai hai.'' ::{{spiegazione|''Vicallaje! Vicallaje!'': grido di burla dei monelli che attaccavano di nascosto alle spalle di un malcapitato un cartello con la scritta "Si loca".}} *'''Vino a doje recchie.'''<ref name=abbioccarsi>Citato in D'Ambra, ''Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri'', p. 397.</ref> :''Vino a due orecchie.'' ::{{spiegazione|Vino annacquato.}} *'''Vino a una recchia.'''<ref name=abbioccarsi/> :''Vino a un orecchio.'' ::{{spiegazione|Vino generoso.}} *'''Voca fora ca è maretto.'''<ref>Citato in Marulli e Livigni, p. 19.</ref> :''Rema verso il largo, perché qui le acque sono agitate.'' ::{{spiegazione|Insisti a vuoto, perdi inutilmente il tuo tempo: da me non otterrai niente.}} *'''Volèrese caccià dùje uòcchie pe ne cacciàre uno ô compàgno.'''<ref name=duesettesette/> :''Volersi cavar due occhi per cavarne uno al compagno''. ::{{spiegazione|Essere invidiosi e quindi autodanneggiarsi.}} *'''Vongole fujute.'''<ref>Citato in Sergio Esposito, ''Nei secoli dei secoli'', Rogiosi editore, [https://books.google.it/books?id=P4YpDwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Sergio%20Esposito&hl=it&pg=PT21#v=onepage&q&f=false p. 21]</ref> :''Vongole fuggite (fuggite via dal piatto, cioè assenti, mancanti).'' ::{{spiegazione|''Vermicielle cu' 'e vongole fujute'' o anche ''Spaghetti a vongole fujiute''. In questi piatti poveri della tradizione gastronomica napoletana il sapore delle vongole "fujute", assenti, è ingegnosamente evocato con un generoso condimento di olio, aglio, prezzemolo, con o senza sugo di pomodorini, senza dimenticare di aggiungere – specie se il sapore di vongola all'assaggio dovesse risultare scarso – una dose – a volontà – di fantasia.}} *'''Vota ca s'arde.'''<ref name=abburrà>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 466,</ref> :''Gira, perché (la frittata''<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 466.</ref>'') brucia.'' ::{{spiegazione|Non cercare di cambiar discorso.}} *'''Vota e gira.'''<ref name=abburrà/> :''Volta e gira.'' ::{{spiegazione|Checché si faccia.}} *'''Vota e gira 'o cetrulo e và 'nculo a 'o parulano.'''<ref>Citato in Vittorio Pupillo, ''Proverbi. {{small|Frammenti di luce, di sogni e di speranza}}'', vol. VI, Youcanprint, 2017, [https://books.google.it/books?id=mPc1DwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Vittorio%20Pupillo&hl=it&pg=PA49#v=onepage&q&f=false p. 49].</ref> :''Volta e gira il cetriolo e finisce (sempre e comunque) "dietro" all'ortolano.'' ::{{spiegazione|Lo dice chi constata di essere ingiustamente divenuto il capro espiatorio.}} *'''Vota 'e pisce ca s'abbruciano.'''<ref>Citato in ,''Tradizioni ed usi della Penisola sorrentina'', p. 112.</ref> :''Gira i pesci che si bruciano.'' ::{{spiegazione|Cambia discorso, stai parlando di cose molto delicate, tocchi un tasto molto rischioso.}} *'''Vott' 'a preta e cova 'a mano.'''<ref name=Lüge> Citato in ''Anthropos in the world'', gennaio 1998, [https://books.google.it/books?id=wKpJDwAAQBAJ&lpg=PA16&dq=&pg=PA16#v=onepage&q&f=false p.16]</ref> :''Scaglia la pietra e nasconde la mano.'' ::{{spiegazione|Riferito a chi compie cattive azioni senza volersene assumere la responsabilità.}} *'''Votta votta.'''<ref>Citato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Poesie'', a cura di Davide Monda, note al testo di Stefano Scioli, BUR, Milano, [https://books.google.it/books?id=aYxaAQAAQBAJ&lpg=PT448&dq=votta%20votta&hl=it&pg=PT448#v=onepage&q&f=false]</ref> <ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 313.</ref> :''Spingi spingi.'' ::{{spiegazione|Confusione, parapiglia. Urtarsi, pigiarsi tumultuoso di corpi in un serrato affollamento, uno degli aspetti caratterizzanti, in passato, della Festa di Piedigrotta. Per singolare analogia, la pratica del votta-votta si riscontra anche in Giappone durante il ''Nyubai'', la stagione festiva delle piogge, in estate e nelle feste giapponesi invernali.<ref>{{cfr}} ''Napoli, punto e basta?'', p. 313.</ref>}} *'''Vrenzola 'e parola.'''<ref>Citato in ''Napoli, punto e basta?'', p. 8.</ref> :''Straccio di parola.'' ::{{spiegazione|In espressioni come: ''M' 'a faje dicere 'na vrenzola 'e parola?'' Me lo fai dire uno straccio di parola? Vuoi tacere un attimo e dare modo anche a me di dire qualcosa? o: ''Si m' 'a facite dicere 'na vrenzola 'e parola...'' Se me lo fate dire uno straccio di parola... Se posso dire qualcosa anche io... (o qui parlate solo voi?)}} *'''Vulé 'a vermutta sempe da quaccheduno.'''<ref>Citato, con traduzione, in ''Comme se penza a Nnapule'', p. 450.</ref> :''Volere il vermut sempre dal (medesimo) qualcuno.'' ::{{spiegazione|Negli anni 40-50 del 900, continuando una tradizione di fine 800, nelle famiglie meno abbienti si tenevano, a spese del proprietario e a turno, le "periodiche", riunioni alla buona ad imitazione del salotto della borghesia benestante in cui si ascoltava musica, si assisteva a piccole esibizioni di comici, bevendo liquori fatti in casa o aperitivi e a volte anche il più costoso [[vermut]]. Non mancava chi approfittava della generosità altrui partecipando a tutte le "periodiche" senza ospitarne nessuna a casa propria. Esaurita la pazienza lo scroccone poteva sentirsi apostrofare con un: "Ma 'a vuó sempe 'a me 'a vermutta?". L'espressione si impiega quando si è il bersaglio di richieste esose o si pretendono atti impegnativi non dovuti. {{cfr}} più estesamente ed in dettaglio ''Comme se penza a Nnapule'', p. 450. Vulé 'a vermutta sempe da quaccheduno può anche significare rifarsi, rivalersi ingiustamente sempre sul medesimo qualcuno. "Ma 'a vuó sempe 'a me 'a vermutta?": "Ma devo sempre farne io (che non c'entro per niente) le spese, pagarne ingiustamente lo scotto?}} *'''Vulè 'o cocco munnàto e buono.'''<ref>Citato in ''Modern Etymological Neapolitan-English Vocabulary'', [https://books.google.it/books?id=kUcIRKwCZF4C&lpg=PA514&dq=uocchie%20vacante.&hl=it&pg=PA60#v=onepage&q&f=false p. 60.]</ref> :''Volere l'uovo<ref>Onomatopeico, dal verso della gallina.</ref> già ripulito dal guscio (mondato) e pronto da mangiare.'' ::{{spiegazione|Volere qualcosa comodamente, senza darsi la minima pena di affrontare difficoltà o di fare sforzi.}} *'''Vummecà' centrélle.'''<ref>Citato con spiegazione in Altamura e Giuliani, '' Proverbi napoletani'', p. 145.</ref> :''Vomitare bullette.'' ::{{spiegazione|Ammazzarsi di fatica.}} *'''Vutà' ‘o càntaro.''' o '''Svacantà' ‘o càntaro.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 79.</ref> :''Capovolgere, rovesciare o svuotare il pitale.'' ::{{spiegazione|Tirare fuori, rivelare, dare infine la stura a tutto quello che ci si è tenuto dentro, tacendo, per molto tempo. Dare apertamente voce al proprio risentimento per i torti subiti, presentare all'interlocutore il conto completo delle sue scorrettezze. (Una delle formule introduttive alla predetta liberatoria, catartica operazione di "svuotamento", una delle ''ouvertures'' suona così: ''Amma parlà?'': (Allora) Dobbiamo parlare? (Allora) Dobbiamo proprio dire come stanno le cose veramente?)}} *'''Vutare<ref name=vutà>Vutà, in forma corrente.</ref>a fantasia'''<ref name='nziria>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 154.</ref> :''Girare la fantasia.'' ::{{spiegazione|Aver voglia, avere il capriccio. '''Si me vota a fantasia'''<ref name='nziria />: ''se mi gira la fantasia'', oppure: ''si me saglie 'a fantasia'', se mi sale la fantasia: se me ne viene voglia, se dovesse venirmene voglia.}} *'''Vutare<ref name=vutà /> a tarantella.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 465.</ref> :''Volgere a tarantella.'' ::{{spiegazione|''Vutà a tarantella 'na cosa'': tramutarla in cosa poco seria, ridicola, in una presa in giro. Es. ''Votammola a tarantella!'' (Ma sì, volgiamola pure in celia, in scherzo...! (detto con ironia.)}} *'''Vuttà 'a zéccula<ref>'''A zeccula'': "Specie di chiavistello in cui al bastone è sostituita una spranga stiacciata, quadrangolare, scorrevole entro piegatelli fermati sopra una piastra di ferro. Ha per presa un pallino fermo, ovvero una campanella cascante" (La definizione è di D'Ambra, citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.) Se più piccola era detta ''zécculella'' (nottolino) {{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref>.'''<ref>Citato in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref> :''Spingere il chiavistello (di ferro).'' ::{{spiegazione|Chiudere definitivamente la porta.<ref>La spiegazione è in ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref> A tarda sera per andare a dormire o per proteggersi nel caso di un pericolo per la famiglia.<ref>{{cfr}} ''C'era una volta Napoli'', p. 108.</ref>}} *'''Vuttà 'e mmane.'''<ref name=push>Citato in [[Ettore De Mura]], ''Poeti napoletani dal Seicento ad oggi'', vol. II, Marotta, Napoli, 1973, [https://books.google.it/books?id=nC0uAAAAIAAJ&q=vutt%C3%A0+%27e+mmane&dq=vutt%C3%A0+%27e+mmane&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiC8M7qoofmAhXECOwKHVQjCE4Q6AEIOzAC p. 860].</ref> :''Spingere le mani.'' ::{{spiegazione|Sbrigarsi, fare presto, (nell'esecuzione di un lavoro, di un'operazione), ma anche fare a botte, picchiare.}} ==Z== *'''Zantraglia<ref>O "zandraglia": dal francese "les entrailles": le viscere.</ref>.'''<ref>In Volpe, ''Vocabolario napolitano-italiano: tascabile '' , p. 390.</ref> :''Donna volgare, sguaiata, trasandata, pettegola. L'apoteosi della vajassa.'' *'''{{NDR|'O}} Zezzeniello.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 469.</ref> :''L'ugola.'' *'''{{NDR|'Nu}} ziracchio<ref name=Zrk/>d'ommo.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref> :''Una persona di statura molto piccola.'' *'''Zita cuntignosa.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 470.</ref> :''Ragazza, giovane contegnosa.'' ::{{spiegazione|''Fà 'a zita cuntignosa'': ostentare (simulare senza veramente possederle) serietà, ritrosia, austerità di costumi.}} *'''Zitto, chi sape 'o juòco.'''<ref>Citato in Angelo Sirignano, ''Calavrice'', Ciesse Edizioni, Montegrotto Terme (PD), 2014, [https://books.google.it/books?id=LlykBQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT33&dq=&pg=PT33#v=onepage&q&f=false p. 33]. ISBN 9788866601456</ref> :''Zitto chi conosce il gioco! (il trucco o l'imbroglio, altrimenti si perde il guadagno).'' *'''Zittu zitto, ‘nmiezo ‘o mercato.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 246.</ref> :''Zitto zitto, in mezzo al mercato.'' ::{{spiegazione|Agire in tutta segretezza, facendosi poi scoprire.}} *'''Zòccola cu 'âcchiàra.'''<ref>Citato in Sergio Zazzera, ''Dizionario napoletano'', p. 20.</ref> :''Ratto con gli occhiali.'' ::{{spiegazione|Persona fortemente miope.}} *'''Zuca' a ddoje zizze.'''<ref>Citato in Rutigliano, p. 177.</ref> :''Succhiare da due mammelle.'' ::{{spiegazione|Trarre guadagni da due fonti.}} *'''Zucatore.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 471.</ref> :''Succhiatore.'' ::{{spiegazione|Una persona che ''s'azzecca comm'a 'na sanguetta'', si attacca come una sanguisuga. Un rompiscatole, un seccatore micidiale.}} *'''Zuccariello mio.'''<ref>Citato in De Ritis, ''Vocabolario napoletano lessigrafico e storico'', I, p. 395.</ref> :''Zuccherino mio.'' ::{{spiegazione|Modo affettuoso, vezzeggiativo di chiamare un bambino.}} *'''Zuche zuche''' o '''Zuchete zuchete.'''<ref>Citato in Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 472.</ref> ::{{spiegazione|Il suono di strumenti ad arco sonati alla peggio. — I ''zuchete zuchete'', piccolo concerto di sonatori ambulanti, {{sic|I sonatori}} e più specialmente {{sic|I Viggianesi}}, perché venuti per lo più da Viggiano di Basilicata. – gli strumenti tutti da esso sonati, {{sic|I suoni}}.<ref>{{cfr}} Andreoli, ''Vocabolario napoletano-italiano'', p. 472.</ref>}} *'''Zumpà' comm'a n'arillo.'''<ref name=mèrevolage/> :''Saltare come un [[grillo]].'' *'''{{NDR|'O}} Zurre zurre.'''<ref>Citato in Antonio Altamura e Francesco D'Ascoli, ''Lessico italiano-napoletano'', Regina, Napoli, 1970, [https://books.google.it/books?id=8nUIAQAAIAAJ&q=zurre+zurre+api&dq=zurre+zurre+api&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiKitCRvYLkAhVELlAKHaBTCukQ6AEIQDAE p. 174].</ref> ::{{spiegazione|Il ronzio delle api (voce onomatopeica).}} ==Note== <references/> ==Bibliografia== *''A Buon 'Ntennitore. 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De Stefano, Napoli, Luigi Pierro Editore, Napoli, 1897<sup>2</sup>. *[[Ferdinando Galiani]] e [[Francesco Mazzarella Farao]], ''[https://books.google.it/books?id=NxcJAAAAQAAJ&dq=&pg=PP1#v=onepage&q=cetriuolo&f=false Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si discostano dal dialetto toscano: {{small|Con alcune ricerche etimologiche sulle medesime degli Accademici Filopatridi, opera postuma supplita, ed accresciuta notabilmente}}]'', Vol. I, Presso Giuseppe-Maria Porcelli, Napoli, 1789. *Franco Taranto e Carlo Guacci, ''[https://books.google.it/books?id=34bG-Rr6uvYC&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Vocabolario domestico italiano ad uso dei giovani]'', Stamperia Del Vaglio, Napoli, 1856<sup>3</sup>. *Vincenzo De Ritis, ''[https://books.google.it/books?id=HRK5Tw5COm0C&hl=it&pg=PP7#v=onepage&q&f=false Vocabolario napoletano lessigrafico e storico]'', vol. 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Grazie --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 00:56, 5 mag 2014 (CEST) :{{fatto}} [[Speciale:Diff/643144|qui]], ho anche corretto una parentesi di troppo--[[Utente:Kky|Kky]] ([[Discussioni utente:Kky|scrivimi]]) 18:43, 5 mag 2014 (CEST) ==Voce calda== Segnalo [[Sperimentazione animale]], oggetto di continue modifiche da parte di un utente che non ascolta quanto gli viene detto e procede in maniera distruttiva. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 23:49, 13 lug 2014 (CEST) :segnalo anche [[Godzilla]]. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 08:45, 14 lug 2014 (CEST) ::{{fatto}} Bloccati i due utenti (il primo da Homer). Se il problema si ripresenta, ci riaggiorniamo. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:47, 14 lug 2014 (CEST) [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]], forse "Sperimentazione animale" necessita di essere messa negli OS da parte degli amministratori, temo che se continua così servirà semiproteggerla. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 16:14, 17 lug 2014 (CEST) :[[Utente:Superchilum|Superchilum]], è già fra i miei osservati perché la voce l'ho creata io. Però lascerei valutare ad [[Utente:Homer|Homer]], che l'aveva già protetta, se e come rinnovare la protezione della voce. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:46, 17 lug 2014 (CEST) :: Personalmente stavo pensando di bloccare infinto [[Utente:Sabrinasabrina444|Sabrinasabrina444]] al prossimo vandalismo e, eventualmente, riproteggere la pagina per un periodo più lungo, tipo sei mesi. Si stancheranno prima o poi... --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 17:32, 17 lug 2014 (CEST) :::sì, concordo. Tenete conto che animalisti e pro-test si stanno beccando anche su Wikipedia, quindi è un periodo caldo su tutti i fronti, non è un edit isolato. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 18:40, 17 lug 2014 (CEST) ==Pagine in inglese== Segnalo [[Speciale:Contributi/Mariobi21]], contenente solo pagine in lingua diversa dall'italiano. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 17:28, 21 lug 2014 (CEST) :{{fatto|}} Cancellate, e avvisato l'utente. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:56, 21 lug 2014 (CEST) == Template:! == Orfano, sostituito dall'omonima funzione parser: {{cancellare}} --<span style="font-variant:small-caps">[[Utente:Ricordisamoa|<span style="color:#004B70">Ricordi</span>]][[Discussioni utente:Ricordisamoa|<span style="color:#00703E">samoa</span>]]</span> 12:45, 7 ago 2014 (CEST) :{{fatto}}, grazie. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 13:00, 7 ago 2014 (CEST) == Discussioni dei moduli == Per la grafica delle pagine di discussione dei moduli, in [[MediaWiki:Vector.css]] bisognerebbe aggiungere: *(all'inizio della sezione "Colori differenziati per namespace") <pre> /* Colori differenziati per namespace: * i numeri dispari sono pagine di discussione * '0': 'Voce', * '2': 'Utente', * '4': 'Wikiquote', * '6': 'File', * '8': 'MediaWiki', * '10': 'Template', * '12': 'Aiuto', * '14': 'Categoria' * '828': 'Modulo' */ </pre> *(in fondo alla sezione "Colori differenziati per namespace") <pre> .ns-829 #content { background-color:#ffe; } .ns-829 div.vectorTabs li.selected { background-image: url(//upload.wikimedia.org/wikipedia/it/3/3a/Vector-tab-ffffee-fade.png); } .ns-829 div.thumb { border-color:#ffe; } </pre> e in [[MediaWiki:Monobook.css]] *(all'inizio della sezione "Colori differenziati per namespace") <pre> /* Colori differenziati per namespace: * i numeri dispari sono pagine di discussione * '0': 'Voce', * '2': 'Utente', * '4': 'Wikiquote', * '6': 'File', * '8': 'MediaWiki', * '10': 'Template', * '12': 'Aiuto', * '14': 'Categoria' * '828': 'Modulo' */ </pre> *(in fondo alla sezione "Colori differenziati per namespace") <pre> .ns-829 #content, .ns-829 #p-cactions li, .ns-829 #p-cactions li a { background:#ffe; } .ns-829 div.thumb { border-color:#ffe; } </pre> --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 13:56, 9 ago 2014 (CEST) :{{fatto}}--[[Utente:Kky|Kky]] ([[Discussioni utente:Kky|scrivimi]]) 14:22, 9 ago 2014 (CEST) == Piccola richiesta per [[MediaWiki:Common.css]] == Per poter nascondere la numerazione nell'indice della pagina; ad esempio in [[Wikiquote:Richieste agli amministratori/Archivio]] attualmente viene visualizzato: "1 2007", "2 2008"... che da' un po' fastidio.<br /> La linea 94 si potrebbe sostituire con: <pre> .noautonum-1 .toclevel-1 .tocnumber, .noautonum-2 .toclevel-2 .tocnumber, .noautonum-3 .toclevel-3 .tocnumber, .noautonum-4 .toclevel-4 .tocnumber, .noautonum-5 .toclevel-5 .tocnumber, .noautonum .tocnumber { display: none; } </pre> --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 14:36, 9 ago 2014 (CEST) :{{fatto}}--[[Utente:Kky|Kky]] ([[Discussioni utente:Kky|scrivimi]]) 14:52, 9 ago 2014 (CEST) {{Rientro}} Scusami, errore mio, doveva essere: <pre> .noautonum-1 .toclevel-1 > a > .tocnumber, .noautonum-2 .toclevel-2 > a > .tocnumber, .noautonum-3 .toclevel-3 > a > .tocnumber, .noautonum-4 .toclevel-4 > a > .tocnumber, .noautonum-5 .toclevel-5 > a > .tocnumber, .noautonum .tocnumber { display: none; } </pre> Vedi un esempio in [[Wikiquote:Richieste agli amministratori/Archivio]] e [[Wikiquote:Bar/Indice archivio]]. --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 16:12, 9 ago 2014 (CEST) :{{fatto}}--[[Utente:Kky|Kky]] ([[Discussioni utente:Kky|scrivimi]]) 16:34, 9 ago 2014 (CEST) ==js== Ciao, qualcuno mi potrebbe cancellare [[Utente:Superchilum/vector.js]]? Con le impostazioni globali non mi serve più :) e non appare l'avviso di immediata se lo aggiungo. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 11:24, 28 ago 2014 (CEST) :{{fatto}} --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 12:16, 28 ago 2014 (CEST) ::grazie! --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 12:23, 28 ago 2014 (CEST) :::@[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]] - Piccolo suggerimento (non si sa mai possa tornare utile a te o ad altri che leggono), se aggiungi <code><nowiki>/* {{Cancella}} */</nowiki></code> al tuo js o css, anche se non compare il messaggio a video, il file viene inserito nella categoria delle immediate dove gli amministratori possono trovarlo e cancellarlo! --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 22:23, 28 ago 2014 (CEST) ::::{{ping|FRacco}} grazie per il consiglio :-) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:01, 29 ago 2014 (CEST) ==Bestemmia== Valutate se oscurare [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Violoncello&curid=42307&diff=666875&oldid=611413 questa]. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 13:57, 18 set 2014 (CEST) :{{fatto}}--'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 14:14, 18 set 2014 (CEST) == NUI == In [[Aiuto:Nome utente]] non è riportato, ma su [[:w:Aiuto:Nome_utente#Altri_nomi_non_ammessi|wikipedia]] sì, il caso di nome utente non appropriato dovuto a "Lunghe sequenze casuali o apparentemente casuali di lettere e numeri ("ZJUn5XDLfqSve6yO", "R852783459b", o "asdfjjjjjjjk") oppure di soli numeri.". Il caso recente è [[Speciale:Contributi/Huhu2341515smjdcnudnjcnhdnjenkmich|questo]]. Penso si possa procedere per NUI. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 12:00, 20 nov 2014 (CET) :{{fatto}} In [[Aiuto:Nome utente]] il caso era già indicato. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 10:54, 23 nov 2014 (CET) == [Global proposal] m.{{SITENAME}}.org: {{int:group-all}} {{int:right-edit}} == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> [[File:Mediawiki-mobile-smartphone.png|thumb|MediaWiki mobile]] Hi, this message is to let you know that, on domains like {{CONTENTLANGUAGE}}.'''m'''.wikipedia.org, '''unregistered users cannot edit'''. At the Wikimedia Forum, where global configuration changes are normally discussed, a few dozens users [[m:Wikimedia Forum#Proposal: restore normal editing permissions on all mobile sites| propose to restore normal editing permissions on all mobile sites]]. Please read and comment! Sorry for writing in English but I thought as administrators you would be interested. Thanks, [[m:User:Nemo_bis|Nemo]] 23:26, 1 mar 2015 (CET) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Nemo bis@metawiki usando l'elenco su http://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Meta:Sandbox&oldid=11428879 --> == Protezione mia talk == Un IP dinamico (93.151.33.25), molto probabilmente l'utente Tizio Incognito, ha ricominciato a trollare la mia talk cancellando suoi vecchi messaggi ("suoi" di Tizio Incognito) dicendo che le trollate vanno cancellate. Non potendo bloccare l'IP dinamico, si potrebbe semiproteggere la mia talk? O creare un filtro che impedisca agli IP di cancellarmi roba dalla talk. Thanks '''''<span style="font-size:medium;font-family:Comic Sans MS">[[Utente:Jalo|<span style="color:#BB0011">J</span>]][[Discussioni utente:Jalo|<span style="font-size:small;color:#DD2233">alo</span>]]</span>''''' 23:13, 26 dic 2014 (CET) :Ho cercato una pagina più adatta in cui fare la segnalazione, ma in [[Wikiquote:Politica di protezione delle pagine]] si linka solo un'inesistente [[Wikiquote:Richieste di protezione pagina]] '''''<span style="font-size:medium;font-family:Comic Sans MS">[[Utente:Jalo|<span style="color:#BB0011">J</span>]][[Discussioni utente:Jalo|<span style="font-size:small;color:#DD2233">alo</span>]]</span>''''' 23:14, 26 dic 2014 (CET) ::{{fatto}} Pagina semiprotetta, vediamo come va. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 00:20, 27 dic 2014 (CET) :::Grazie :) [[Speciale:Contributi/88.149.138.32|88.149.138.32]] 15:26, 29 dic 2014 (CET) ::::Comunque l’utente che faceva quelle modifiche vandaliche non ero io. --[[Utente:Tizio Incognito|Tizio Incognito]] ([[Discussioni utente:Tizio Incognito|scrivimi]]) 16:28, 14 mar 2015 (CET) == [[Mediawiki:Sidebar]] e compagnia bella! == Nel [[MediaWiki:Sidebar]] vorrei fare una piccola modifica in modo che gli altri progetti inseriti dalle funzioni sperimentali Beta compaiano in fondo alla colonna di sinistra (prima delle lingue ma dopo gli strumenti). Vedi anche Wikipedia. <pre> * navigation ** mainpage|mainpage-description ** menu-url|menu ** randompage-url|randompage ** vetrina-url|vetrina ** guida-url|guida * SEARCH * Comunità ** recentchanges-url|recentchanges ** portal-url|portal ** helppage|help ** villagepump-url|villagepump ** bacheca-url|bacheca ** sitesupport-url|sitesupport ** contact-url|contactpage * TOOLBOX </pre> Creando contemporaneamente: *[[MediaWiki:Guida-url]] <pre> Aiuto:Guida alla lettura di Wikiquote </pre> *[[MediaWiki:Guida]] <pre> Guida alla lettura </pre> E aggiornando: *[[MediaWiki:Bacheca]] <pre> Bacheca </pre> Grazie in anticipo! --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 20:48, 1 mar 2015 (CET) :{{fatto}} {{ping|FRacco}}--[[Utente:Kky|Kky]] ([[Discussioni utente:Kky|scrivimi]]) 09:09, 2 mar 2015 (CET) == Altri messaggi di sistema == Propongo i seguenti aggiustamenti/allineamenti a Pedia ;[[MediaWiki:Nstab-project]] :cancellare per ripristinare il valore standard "Pagina di servizio" (etichetta in alto delle pagine di servizio tipo Wikiquote:..., come su pedia) ;[[MediaWiki:Nstab-main]] <pre> Voce </pre> :(etichetta in alto delle voci vere e proprie, come su pedia) ;[[MediaWiki:Allarticles]] <pre> Tutte le voci </pre> ;[[MediaWiki:Categories]] :cancellare per ripristinare il valore standard "categorie" (eliminando vecchio codice, come su pedia) ;[[MediaWiki:Pagecategorieslink]] <pre> Categoria:Categorie </pre> :(collegamento cliccando su Categoria/e:... in fondo alla pagina, come su pedia) --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 21:09, 1 mar 2015 (CET) :{{fatto}} {{ping|FRacco}}--[[Utente:Kky|Kky]] ([[Discussioni utente:Kky|scrivimi]]) 09:24, 2 mar 2015 (CET) == Blocco infinito == Salve, vorrei il blocco infinito per questa mia utenza, creata in maniera automatica. --[[Utente:Donmatteomane|Donmatteomane]] ([[Discussioni utente:Donmatteomane|scrivimi]]) 14:11, 18 lug 2015 (CEST) :Detto per inciso, avevo effettuato il login '''soltanto qui su Wikiquote''' e l'utenza "Donmatteomane" risultava creata automanticamente '''anche su Wikipedia''', sebbene non mi fossi più loggato lì. Ad ogni modo, chiedo il blocco infinito anche per questa utenza. --[[Utente:Giuseppe129~itwikiquote|Giuseppe129~itwikiquote]] ([[Discussioni utente:Giuseppe129~itwikiquote|scrivimi]]) 14:26, 18 lug 2015 (CEST) == Inversioni di redirect == Spostare [[John Perkins]] a [[John Perkins (economista)]] e [[John Perkins (disambigua)]] a [[John Perkins]], come su Wikipedia. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 17:42, 27 ott 2015 (CET) :{{fatto}}-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:53, 27 ott 2015 (CET) == Casini con la Pantera Rosa == Circa 3 anni fa ci sono stati casini con la Pantera Rosa: la voce del film 2006 è stata trasferita con copia e incolla da "[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=La_Pantera_Rosa&action=history La Pantera Rosa]" a "[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=La_Pantera_Rosa_(film_2006)&action=history La Pantera Rosa (film 2006)]", e poi trasformata in redirect a "[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=La_Pantera_Rosa_(disambigua)&action=history La Pantera Rosa (disambigua)]". Riuscite a risolvere con le cronologie? In ogni caso la disambigua dovrebbe chiamarsi semplicemente "La Pantera Rosa", con eliminazione di "La Pantera Rosa (disambigua)". --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 12:40, 3 nov 2015 (CET) :Possiamo spostare come richiesto ma direi che non è un problema se [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=La_Pantera_Rosa&action=history questa] cronologia va perduta, dato che si tratta di contributi anonimi contenenti solo poche frasi trascritte male.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:08, 3 nov 2015 (CET) ::Però è la base di partenza della [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=La_Pantera_Rosa_(film_2006)&oldid=525999 voce com'è stata creata] (wikificata meglio), quindi tecnicamente andrebbe tenuta. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 15:59, 3 nov 2015 (CET) :::Io non so unire due cronologie :/ quindi passo la mano, oppure un Fumatore a caso può indicare come fare.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:08, 3 nov 2015 (CET) ::::{{fatto}} (ho scoperto [https://it.wikiquote.org/wiki/Speciale:UnisciCronologia come si fa]).-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 18:20, 13 nov 2015 (CET) ==Inversione?== Se ci sono un film e un romanzo che si chiamano "Titolo", di solito la voce "Titolo" riguarda il film, con nota disambigua alla sezione del libro nella voce dell'autore. Esempi: [[Le pagine della nostra vita]], [[Febbre a 90°]], [[L'esorcista]], [[La spia]], [[La storia fantastica]], [[Hotel Transylvania]]. Quindi anche [[La collina dei conigli (film)]] dovrebbe essere spostata a [[La collina dei conigli]]. Potreste farlo? (attualmente "la collina dei conigli" è occupata da un redirect, quindi serve un amministratore) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 17:24, 1 dic 2015 (CET) :{{fatto}}-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:44, 1 dic 2015 (CET) == Bestemmia mascherata == Ho trovato [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Breaking_Bad&diff=prev&oldid=759646 questo edit] che andrebbe cassato dalla cronologia... --[[Utente:Bradipo Lento|Bradipo Lento]] ([[Discussioni utente:Bradipo Lento|scrivimi]]) 12:58, 29 dic 2015 (CET) :{{fatto}}-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:15, 29 dic 2015 (CET) == Mass message Borse Guidetti == Ciao, ho lasciato una richiesta per un ''mass message'' delle borse Wikimania 2016 [[:m:Meta:Requests_for_help_from_a_sysop_or_bureaucrat#Request_for_mass_message_from_WMI|qui]] ma nessuno sembra disponibile. Siccome ogni sysop locale dovrebbe poterlo fare, potete provvedere direttamente voi qui? Fra l'altro visto che una delle mia attività principale è informare crosswiki non escludo di dover mandare altri mass message su wikiquote nei prossimi mesi. In [[:m:User:Alexmar983/MassMessageList]] c'è la lista relativa a wikiquote (si riconosce dal titolo) con la dovuta sintassi, il messaggio è in fondo. Ho già fatto un test con wikidata in locale e ho provato la stessa sintassi con "discussioni utente" per il target su itWikipedia a gennaio e dovrebbe andare bene.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 17:12, 24 apr 2016 (CEST) : Bho su [[:it:voy:Wikivoyage:Richieste_agli_amministratori#Mass_message|voyage]] c'è un problema. Spero di capire dove sia l'inghippo. O spero che voi non abbiate problemi--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 17:31, 24 apr 2016 (CEST) : ok dovrebbe essere la lista che va per forza in locale. ve la produco in locale.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 17:51, 25 apr 2016 (CEST) : [[Utente:Alexmar983/MassMessageList/quote]]--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 17:53, 25 apr 2016 (CEST) ::{{ping|AssassinsCreed|DonatoD|Homer}}, {{ping|Kky|Micione|Nemo_bis}}, {{ping|Spinoziano}} potete provarci? o devo procedere in manuale.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 06:59, 26 apr 2016 (CEST) :::Non ho opinioni in proposito, ma deve farlo qualcuno che abbia (come minimo) il tempo di gestire la risposta ai messaggi; io non sono quella persona. Noto che le liste contengono dei duplicati, per esempio Gce è presente in piú di una lista. [[Utente:Nemo_bis|Nemo]] 10:47, 26 apr 2016 (CEST) ::::è voluto. Preferisco che persone attive su più piattaforme siano avvisate (una volta) di più. Così rispetto il lavoro, e la specificità delle piattaforme. Per esperienza so che duplicati di questi messaggi non sono ricevuti male, anzi. Del resto non volendo preferire una piattaforma, in caso di ritardi su alcune questo mi garantiva che qualcuno fosse comunque informato. meglio ancora, sarà come un reminder, e non è diverso dalle conferenze che ti inviano una seconda mail.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 12:39, 26 apr 2016 (CEST) ::::Procedo in manuale, visto che su itwikipedia è passato per errore due volte :D tolgo dei duplicati. Ma non dall'elenco, potrebbe servire completo in futuro.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 15:05, 26 apr 2016 (CEST) :::::fatto.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 15:34, 26 apr 2016 (CEST) == Categorie errate == Bisognerebbe cancellare le categorie errate create tra ieri e oggi da [[Speciale:Contributi/Babel_AutoCreate]]. Solo quelle create ieri e oggi, con maiuscole ad minchiam. E' aperto [[:phab:T63993|un bug]] a proposito su phabricator. Nell'attesa, valutare se bloccare la funzione come hanno fatto ad es. en.wiki e Wikidata. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:19, 20 ago 2016 (CEST) :servirebbe un'altra passata, su it.wiki l'ho bloccato fino alla correzione del bug. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 08:53, 22 ago 2016 (CEST) == Errore di sintassi nel Common.js == Segnalo questo [[Discussioni MediaWiki:Common.js#Errore di sintassi|#Errore di sintassi]] pronto per essere corretto :) --[[Utente:Valerio Bozzolan|Valerio Bozzolan]] ([[Discussioni utente:Valerio Bozzolan|scrivimi]]) 12:11, 8 lug 2017 (CEST) :{{fatto}} da Superchilum.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:27, 8 lug 2017 (CEST) == Vandalo a piede libero == Buonsalve! Vorrei segnalarVi che ho ricevuto un messaggio alquanto '''scostumato''' dall'utente [[Utente:Peppino De Filippo 61]] su [[Discussioni_utente:Ruthven]]. Mi permetto di attirare la vostra attenzione sul fatto che questo maleducato utente non è altri che [[Utente:L'allegra epopea di Stanlio & Ollio|L'allegra epopea di Stanlio & Ollio]] (e [[Utente:Totò, Laurel & Hardy|Totò, Laurel & Hardy]]), tutti calzini [[:w:Wikipedia:Check_user/Richieste#L'allegra_epopea_di_Stanlio_&_Ollio_(3)|già individuati]] dai colleghi Check user di Wikipedia. Grazie dell'attenzione --[[Utente:Ruthven|Ruthven]] ([[Discussioni utente:Ruthven|scrivimi]]) 15:50, 5 dic 2017 (CET) :{{fatto}} -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:19, 5 dic 2017 (CET) == Anonimo musicale siciliano == Non sapendo dove segnalare eesttamente segnalo qua: Utente infinitato su it.wikipedia con rollback a vista: [[w:Wikipedia:Utenti problematici/Anonimo musicale siciliano]] ha iniziato anche qua, vedere: [[Emerson, Lake & Palmer]], mischia il vero con falso, alle volte è difficile beccarlo, cambia spesso IP, se posso dare un consiglio annullameto a vista e/o cancellazione delle voci create anche se sembrano corrette, poi fate voi, ma se comincia qua il numero di edit potrebbe essere molto alto, spesso in area musicale, ELP e collegate, Nikka Costa e collegate, alcuni strumenti musicali, e altro che al momento non mi ricordo. La geolocalizzazione e abbastanza attendibile. --[[Utente:ValterVB|ValterVB]] ([[Discussioni utente:ValterVB|scrivimi]]) 13:32, 11 dic 2017 (CET) :{{Ping|ValterVB}} grazie per la segnalazione, ma come facciamo a sapere quando è lui? Non possiamo bloccare la modifica agli IP di qualunque voce di musica. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:12, 11 dic 2017 (CET) ::(conflittato) Grazie per la segnalazione, ma, giusto per capire, siamo sicuri che quell'anonimo sia davvero quell'utente? Prima di iniziare a cancellare penso che dovremmo comunque accertarci che effettivamente quei contenuti pubblicati su Wikiquote contengano degli errori-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:16, 11 dic 2017 (CET) ::: Avete tutte e due posta :) --[[Utente:ValterVB|ValterVB]] ([[Discussioni utente:ValterVB|scrivimi]]) 20:30, 11 dic 2017 (CET) ::::Viste le delucidazioni, anche su Wikipedia, sarei per operare in maniera prudente annullando i contributi a vista da IP di quella zona. Tra l'altro ieri ha cominciato anche a creare la voce su [[Nikka Costa]], come segnalato quasi profeticamente da {{ping|ValterVB}}. Se le modifiche vengono da utenti o IP sconosciuti di solito controlliamo, ma dato che sappiamo già il modus operandi di questa utenza (anonima) non ha senso IMHO andare a filtrare minuziosamente per tenere i pochi, eventuali, contributi positivi. Segare a vista, IMHO. {{ping|Spinoziano|Kky|Homer}} {{ping|AssassinsCreed|DonatoD|Nemo bis}} --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 13:16, 12 dic 2017 (CET) Non ho visto i contributi ma va bene bloccare indirizzi IP o anche intervalli di indirizzi, purché sia fatto a mano e non si blocchino anche gli utenti registrati. Per chiarezza sarebbe utile però descrivere in una manciata di parole ''perché'' venga bloccato l'utente: "mischia il vero con falso" è un po' generico e da un'occhiata veloce alla discussione collegata non si evince facilmente quale sia la motivazione. Non costringiamo eventuali utenti innocenti a leggersi cento pagine di discussione per capire. :) [[Utente:Nemo_bis|Nemo]] 13:24, 12 dic 2017 (CET) :{{ping|Superchilum}} Ok, lascio che sia tu soprattutto a occupartene che sei più ferrato con questo genere di cose. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:03, 12 dic 2017 (CET) ::Ho dato un'occhiata a ELP e a parte alcune correzioni di traduzione, non vedo magagne o vandalismi. La voce mi sembra solo migliorabile. Per le altre questioni cercherò di trovare un po' di tempo. Saluti a voi tutti.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 21:35, 12 dic 2017 (CET) :::E invece no: da un errore nel testo (vedi [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Emerson%2C_Lake_%26_Palmer&type=revision&diff=889778&oldid=889422]) sono risalito a una delle fonti utilizzate dall'anonimo: [http://testi-canzoni.com/canzone/mostrare/507398/emerson-lake-palmer/testo-e-traduzione-knife-edge/]. Probabile che anche le altre siano state copiate di sana pianta, ma non ho controllato.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 21:14, 13 dic 2017 (CET) ::::Guardate in [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Nikka_Costa&oldid=889405 Nikka Costa] la foto (trolling?) e la categoria "Nuotatori", mentre in [[Greg Lake]] c'erano citazioni non sue e la categoria "Violoncellisti". Sembra voler nascondere piccole bufale in mezzo a qualche contributo plausibile. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 21:56, 13 dic 2017 (CET) :::::In Nikka Costa nessuna citazione era davvero attribuibile alla cantante.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 02:14, 15 dic 2017 (CET) Segnalo per conoscenza la riapertura della [[:w:Wikipedia:Utenti problematici/Anonimo musicale siciliano|UP]] --[[Utente:ValterVB|ValterVB]] ([[Discussioni utente:ValterVB|scrivimi]]) 13:19, 26 dic 2017 (CET) == Chiedo aiuto agli amministratori == Chiedo agli amministratori di Wikiquote , anche se non iteressati direttamente, un aiuto per la mia pagina discussioni su Wikipedia che è stata bloccata a tempo infinito da Gac senza nessun motivo. Non riesco a prendere contatti con amministratori di Wikipedia.... per il blocco, pertanto chiedo proprio oggi che è Natale di ripristinare la mia pagina..... per riprendere contatti con la enciclopedia che è di tutti . Grazie --[[Utente:GIORGIO GIUDITA ( pseudonimo di Gaetano MInale )|GIORGIO GIUDITA ( pseudonimo di Gaetano MInale )]] ([[Discussioni utente:GIORGIO GIUDITA ( pseudonimo di Gaetano MInale )|scrivimi]]) 10:54, 25 dic 2017 (CET) :Ciò che potevamo fare, lo facemmo già all'epoca. Buon natale.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 11:48, 25 dic 2017 (CET) ==Bestemmia== Segnalo questo [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Jean_Rostand&oldid=930764 inserimento] per la pulizia in crono --[[Utente:Caulfield|Caulfield]] ([[Discussioni utente:Caulfield|scrivimi]]) 18:35, 19 mag 2018 (CEST) :{{fatto}}, versione cancellata. Grazie! --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 11:47, 20 mag 2018 (CEST) :: Aggiungo anche [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Speciale:CancellaRevisione&type=revision&target=Teletubbies&ids=972773 questa] se volete. --[[User talk:Wim b|Wim b]] 21:34, 24 feb 2019 (CET) :::{{fatto}}, grazie! --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 22:31, 24 feb 2019 (CET) == Luca Nannipieri == Ho visto che è stata creata la voce biografica su wikipedia in italiano qualche mese fa, potete ripristinare quella su wikiquote cancellata circa due anni fa? grazie.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 01:29, 14 mag 2019 (CEST) :{{fatto}} --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 10:40, 14 mag 2019 (CEST) == Permessi non sufficienti == Non dispongo dei permessi necessari per creare la pagina "Jan Swammerdam", per il seguente motivo:<br> La creazione di pagine con titolo "Jan Swammerdam" è stata impedita. La voce corrispondente nell'elenco dei titoli non consentiti è la seguente: .*[Mm][Ee3]rd[Aa4].*<br> {{Sisi}} --[[Utente:AnjaQantina|AnjaQantina]] ([[Discussioni utente:AnjaQantina|scrivimi]]) 19:12, 23 mag 2019 (CEST) p.s.: la relativa pagina su Wikipedia è [[w:Jan_Swammerdam|qui]]. :Da quanto leggo, pare che il diritto ''tboverride'' sia disponibile soltanto agli amministratori. Per cui ho provveduto a creare la pagina, senza citazioni.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 21:08, 23 mag 2019 (CEST) == Messaggio da OTRS == Ciao a tutti, trasmetto un'informazione ricevuta su OTRS [[ticket:2019102010003011]] a proposito del libro ''Come scegliere il proprio orientamento sessuale (o vivere felici)'' citato a pagina [[Roberto Marchesini]]. Non sarebbe dell'etologo Roberto Marchesini, ma dell'omonimo psicoterapeuta. A voi di vedere come correggere. Saluti --[[Utente:Ruthven|Ruthven]] ([[Discussioni utente:Ruthven|scrivimi]]) 13:44, 4 nov 2019 (CET) :@[[Utente:Ruthven|Ruthven]]: {{fatto}}. Rimossa l'opera, non spostata altrove perché lo psicoterapeuta non pare enciclopedico.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:13, 4 nov 2019 (CET) == Mia partenza == Ciao, volevo avvisare gli altri amministratori che dal 2 gennaio fino a fine febbraio sarò assente perché prenderò parte a una spedizione scientifica in Antartide. Sarò ovviamente isolato anche dal punto di vista delle comunicazioni. Metterò comunque un avviso nella mia pagina utente e talk. Ciao a tutti ;-) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 21:45, 28 dic 2019 (CET) : A presto {{Ping|Superchilum}} Buon inizio anno, buon lavoro e se dovessi incontrare [[La_cosa_(film_1982)|La cosa]] usa il lanciafiamme! --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 22:22, 28 dic 2019 (CET) :: {{Ping|Superchilum}}, se nel frattempo dovesse scoppiare una guerra nucleare e tu dovessi rimanere uno dei pochi sopravvissuti a ripopolare la Terra dall'Antartide (spero non siate tutti uomini) ricorda di trasmettere ai posteri che un tempo esistettero il cielo azzurro e Wikiquote. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:24, 29 dic 2019 (CET) :::Ciao Superchilum, buon viaggio, buon lavoro ed in bocca al lupo per tutto!--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 01:43, 30 dic 2019 (CET) :::: {{Ping|Superchilum}} Ciao, buon viaggio e buon anno nuovo anche da parte mia. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:25, 31 dic 2019 (CET) Grazie a tutti per gli in bocca al lupo :) e auguri a voi! --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 16:19, 31 dic 2019 (CET) == Sockpuppet di Mach280 == Segnalo [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Wikiquote:Pagine_da_cancellare&type=revision&diff=1062073&oldid=1062042&diffmode=source questa situazione] di sockpuppeting. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 17:02, 25 apr 2020 (CEST) == Richiesta pulizia == [[Speciale:Diff/1071583|Qui]], blasfemia. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style= "color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 02:19, 3 giu 2020 (CEST) :[[File:Propozycja DA.svg|20px|✔]]&nbsp;'''{{LangSwitch |bar= gmåcht |be = Зроблена |br = Graet |bs = Urađeno |az = Hazırdır |ca = Fet |cs = Vyřízeno |da = Gjort |de = Erledigt |en = Done |eo = Farite |es = Hecho |fi = Tehty |fa = انجام شد |fr = Fait |gl = Feito |he = בוצע |it = Fatto |ja = 完了 |ka = გაკეთდა |ko = 완료 |mk = Извршено |ml = ചെയ്തിരിക്കുന്നു |nds= Daan |nl = Uitgevoerd |nn = Gjort |ro = Efectuat |ru = Сделано |pl = Załatwione |pt = Feito |sco= Dane |sl = Urejeno. |sq = U bë |sv = Utfört |tr = Yapıldı |tt = Эшләнде |zh = 完成 }}''' Grazie. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 02:32, 3 giu 2020 (CEST) ==Redirect errati== Potreste cancellare questi redirect: *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Taz92~itwikiquote&redirect=no Utente:Taz92~itwikiquote] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Markfab91~itwikiquote/Finestra_plus&redirect=no Utente:Markfab91~itwikiquote/Finestra plus] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Markfab91~itwikiquote/HP&redirect=no Utente:Markfab91~itwikiquote/HP] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Markfab91~itwikiquote/Info&redirect=no Utente:Markfab91~itwikiquote/Info] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Markfab91~itwikiquote/Left&redirect=no Utente:Markfab91~itwikiquote/Left] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Markfab91~itwikiquote/Quote&redirect=no Utente:Markfab91~itwikiquote/Quote] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Markfab91~itwikiquote/Quote2&redirect=no Utente:Markfab91~itwikiquote/Quote2] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Discussioni_utente:Taz92~itwikiquote&redirect=no Discussioni utente:Taz92~itwikiquote] puntano a pagine inesistenti. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 01:07, 13 set 2020 (CEST) :Tutti rimossi. Grazie per la correzione in Rilke. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 01:25, 13 set 2020 (CEST) Potreste anche mettere <nowiki>#RINVIA [[Discussioni utente:Yuma]]</nowiki> in [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Discussioni_utente:Yuma~itwikiquote&redirect=no questa] voce? Per risolvere un errore di redirect doppio, di solito se ne occupa un bot ma la voce è protetta. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 12:58, 13 set 2020 (CEST) :Rimosso anche questo. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 14:28, 13 set 2020 (CEST) ::{{ping|Sun-crops}} in quel caso bastava correggere [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Discussioni_utente:Yuma~itwikiquote&type=revision&diff=1098561&oldid=708192&diffmode=source così], non si deve cancellare sempre e comunque. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 15:02, 13 set 2020 (CEST) :::{{ping|Superchilum}} Ciao, ti ringrazio per avermelo fatto notare, qualche dubbio ce l'avevo anche io. Grazie, starò più attento. Ciao, --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 15:11, 13 set 2020 (CEST) ::::Grazie a entrambi e scusate il disturbo :) --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 15:46, 13 set 2020 (CEST) ==Template:Esoteric== Scusate il disturbo. Potreste mettere al posto di <nowiki>{{esoteric}} --> {{templare complesso}}</nowiki> in queste due voci: [[Template:Interprogetto]] e [[Template:Wikietà]], in seguito cancellare [[Template:Esoteric]], è un redirect obsoleto (cancellato anni fa anche su Wikipedia). Un'ultima cosa, c'è un errore di lint nella voce [[Guido Ceronetti]] alla nota 16, l'errore sta qui <nowiki>''Indemoniati?''],</nowiki> andrebbe messo così <nowiki>Indemoniati?]'',</nowiki>. Grazie e scusate ancora il disturbo. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 21:45, 5 ott 2020 (CEST) :{{Fatto}}. Hai scritto "templare" ma intendevi "template", vero? ;-) -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:54, 7 ott 2020 (CEST) ::Una svista :P Grazie mille! --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 11:14, 7 ott 2020 (CEST) ==Template:Filtro namespace== Potreste aggiungere <nowiki>{{Filtro namespace|Pagine che richiamano file inesistenti}}</nowiki> in [[MediaWiki:Broken-file-category]], così in [[:Categoria:Pagine che richiamano file inesistenti]] restano solo i namespace importanti. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 17:11, 7 nov 2020 (CET) :{{ping|GryffindorD}}, {{fatto}}, controlla per favore se va bene.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:09, 8 nov 2020 (CET) ::{{ping|Spinoziano}} perfetto! Grazie mille :D --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 17:12, 8 nov 2020 (CET) ==Template:Disambigua/styles.css== Potreste cancellare [[Template:Disambigua/styles.css|questa pagina]]? L'ho importata da Wikipedia perché avevo notato che nelle voci che avevano uno spazio tra il template e la lista si veniva a creare si veniva a creare effettivamente uno spazio, pensavo fosse per via di questa pagina ma poi ho capito che era un'altra cosa e ho ripristinato e corretto. Scusate il disturbo e buon anno nuovo :) --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 13:28, 31 dic 2020 (CET) :{{fatto}}, nessun disturbo, anche a te un felice anno nuovo :) --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 14:18, 31 dic 2020 (CET) ==Redirect a discussioni== In [[Utente:GryffindorD/Redirect a discussioni|questa sandbox]] ho inserito una lista di redirect errati che (senza fretta ovviamente) andrebbero cancellati. Grazie e scusate sempre il disturbo. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 18:42, 1 gen 2021 (CET) :Sto procedendo. Grazie a te.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 17:42, 2 gen 2021 (CET) == Protezioni == In [[:Categoria:Pagine protette - scadute]] ci sono circa nove voci tra Moduli e Template che hanno il [[Template:Protetta]] ma che effettivamente non lo sono. Segnalo la cosa qui visto che sono moduli/template usati in maniera estensiva. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 19:27, 5 gen 2021 (CET) :{{ping|GryffindorD}}, ho semiprotetto le pagine che non erano protette, va bene così? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:49, 8 gen 2021 (CET) ::{{ping|Spinoziano}} va benissimo, grazie! Ti chiedo solo un ultimo favore, noto che [[Template:Portale/frase|questo]] template appare nella categoria nonostante sia già protetto. Potresti provare a fare un [[w:WP:NULLEDIT|nulledit]]? --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 14:21, 8 gen 2021 (CET) :::{{fatto}}, pare abbia funzionato. Grazie a te,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:36, 8 gen 2021 (CET) == Permessi non sufficienti == Non dispongo dei permessi necessari per creare la pagina "Lawrence Osborne", per il seguente motivo:<br> La creazione di pagine con titolo "Lawrence Osborne" è stata impedita, se necessario chiedine la creazione in WQ:RA.<br> --[[Utente:AnjaQantina|AnjaQantina]] ([[Discussioni utente:AnjaQantina|scrivimi]]) 12:47, 7 ago 2022 (CEST)<br> p.s.: la relativa pagina su Wikipedia è [[w:Lawrence Osborne|qui]]. :{{ping|AnjaQantina}} La creazione era bloccata da un filtro che forse individuava qualche potenziale parolaccia, l'ho creata vuota e ora puoi riempirla, grazie e buon lavoro.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:07, 7 ago 2022 (CEST) == Permessi non sufficienti == Non dispongo dei permessi necessari per creare la pagina "Alex Faickney Osborn", per il seguente motivo:<br> La creazione di pagine con titolo "Alex Faickney Osborn" è stata impedita, se necessario chiedine la creazione in WQ:RA.<br> --[[Utente:AnjaQantina|AnjaQantina]] ([[Discussioni utente:AnjaQantina|scrivimi]]) 22:04, 22 ago 2022 (CEST)<br> p.s.: la relativa pagina (su en:Wikipedia) è [[w:en:Alex_Faickney_Osborn|qui]]. lp121p6la800ocez0i207iv1dn75gw0 1223953 1223942 2022-08-22T20:27:05Z Sun-crops 10277 /* Permessi non sufficienti */ wikitext text/x-wiki == Correzione della posizione del link [modifica] delle sezioni == Vedere [[Discussioni MediaWiki:Common.js#Correzione della posizione del link .5Bmodifica.5D delle sezioni|Discussioni MediaWiki:Common.js#Correzione della posizione del link [modifica] delle sezioni]]. --<span style="font-variant:small-caps">[[Utente:Ricordisamoa|<span style="color:#004B70">Ricordi</span>]][[Discussioni utente:Ricordisamoa|<span style="color:#00703E">samoa</span>]]</span> 12:40, 16 apr 2014 (CEST) :{{fatto}} [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=MediaWiki%3ACommon.js&diff=639251&oldid=623740 vedi qui]--[[Utente:Kky|Kky]] ([[Discussioni utente:Kky|scrivimi]]) 17:20, 16 apr 2014 (CEST) == Refuso in [[Mediawiki:Common.css]] == Alla linea n. 119 bisognerebbe sostituire <code><nowiki>margin-top: 0.5 em;</nowiki></code> con <code><nowiki>margin-top: 0.5em;</nowiki></code> (senza spazio dopo 0.5). Grazie --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 00:56, 5 mag 2014 (CEST) :{{fatto}} [[Speciale:Diff/643144|qui]], ho anche corretto una parentesi di troppo--[[Utente:Kky|Kky]] ([[Discussioni utente:Kky|scrivimi]]) 18:43, 5 mag 2014 (CEST) ==Voce calda== Segnalo [[Sperimentazione animale]], oggetto di continue modifiche da parte di un utente che non ascolta quanto gli viene detto e procede in maniera distruttiva. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 23:49, 13 lug 2014 (CEST) :segnalo anche [[Godzilla]]. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 08:45, 14 lug 2014 (CEST) ::{{fatto}} Bloccati i due utenti (il primo da Homer). Se il problema si ripresenta, ci riaggiorniamo. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:47, 14 lug 2014 (CEST) [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]], forse "Sperimentazione animale" necessita di essere messa negli OS da parte degli amministratori, temo che se continua così servirà semiproteggerla. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 16:14, 17 lug 2014 (CEST) :[[Utente:Superchilum|Superchilum]], è già fra i miei osservati perché la voce l'ho creata io. Però lascerei valutare ad [[Utente:Homer|Homer]], che l'aveva già protetta, se e come rinnovare la protezione della voce. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:46, 17 lug 2014 (CEST) :: Personalmente stavo pensando di bloccare infinto [[Utente:Sabrinasabrina444|Sabrinasabrina444]] al prossimo vandalismo e, eventualmente, riproteggere la pagina per un periodo più lungo, tipo sei mesi. Si stancheranno prima o poi... --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 17:32, 17 lug 2014 (CEST) :::sì, concordo. Tenete conto che animalisti e pro-test si stanno beccando anche su Wikipedia, quindi è un periodo caldo su tutti i fronti, non è un edit isolato. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 18:40, 17 lug 2014 (CEST) ==Pagine in inglese== Segnalo [[Speciale:Contributi/Mariobi21]], contenente solo pagine in lingua diversa dall'italiano. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 17:28, 21 lug 2014 (CEST) :{{fatto|}} Cancellate, e avvisato l'utente. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:56, 21 lug 2014 (CEST) == Template:! == Orfano, sostituito dall'omonima funzione parser: {{cancellare}} --<span style="font-variant:small-caps">[[Utente:Ricordisamoa|<span style="color:#004B70">Ricordi</span>]][[Discussioni utente:Ricordisamoa|<span style="color:#00703E">samoa</span>]]</span> 12:45, 7 ago 2014 (CEST) :{{fatto}}, grazie. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 13:00, 7 ago 2014 (CEST) == Discussioni dei moduli == Per la grafica delle pagine di discussione dei moduli, in [[MediaWiki:Vector.css]] bisognerebbe aggiungere: *(all'inizio della sezione "Colori differenziati per namespace") <pre> /* Colori differenziati per namespace: * i numeri dispari sono pagine di discussione * '0': 'Voce', * '2': 'Utente', * '4': 'Wikiquote', * '6': 'File', * '8': 'MediaWiki', * '10': 'Template', * '12': 'Aiuto', * '14': 'Categoria' * '828': 'Modulo' */ </pre> *(in fondo alla sezione "Colori differenziati per namespace") <pre> .ns-829 #content { background-color:#ffe; } .ns-829 div.vectorTabs li.selected { background-image: url(//upload.wikimedia.org/wikipedia/it/3/3a/Vector-tab-ffffee-fade.png); } .ns-829 div.thumb { border-color:#ffe; } </pre> e in [[MediaWiki:Monobook.css]] *(all'inizio della sezione "Colori differenziati per namespace") <pre> /* Colori differenziati per namespace: * i numeri dispari sono pagine di discussione * '0': 'Voce', * '2': 'Utente', * '4': 'Wikiquote', * '6': 'File', * '8': 'MediaWiki', * '10': 'Template', * '12': 'Aiuto', * '14': 'Categoria' * '828': 'Modulo' */ </pre> *(in fondo alla sezione "Colori differenziati per namespace") <pre> .ns-829 #content, .ns-829 #p-cactions li, .ns-829 #p-cactions li a { background:#ffe; } .ns-829 div.thumb { border-color:#ffe; } </pre> --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 13:56, 9 ago 2014 (CEST) :{{fatto}}--[[Utente:Kky|Kky]] ([[Discussioni utente:Kky|scrivimi]]) 14:22, 9 ago 2014 (CEST) == Piccola richiesta per [[MediaWiki:Common.css]] == Per poter nascondere la numerazione nell'indice della pagina; ad esempio in [[Wikiquote:Richieste agli amministratori/Archivio]] attualmente viene visualizzato: "1 2007", "2 2008"... che da' un po' fastidio.<br /> La linea 94 si potrebbe sostituire con: <pre> .noautonum-1 .toclevel-1 .tocnumber, .noautonum-2 .toclevel-2 .tocnumber, .noautonum-3 .toclevel-3 .tocnumber, .noautonum-4 .toclevel-4 .tocnumber, .noautonum-5 .toclevel-5 .tocnumber, .noautonum .tocnumber { display: none; } </pre> --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 14:36, 9 ago 2014 (CEST) :{{fatto}}--[[Utente:Kky|Kky]] ([[Discussioni utente:Kky|scrivimi]]) 14:52, 9 ago 2014 (CEST) {{Rientro}} Scusami, errore mio, doveva essere: <pre> .noautonum-1 .toclevel-1 > a > .tocnumber, .noautonum-2 .toclevel-2 > a > .tocnumber, .noautonum-3 .toclevel-3 > a > .tocnumber, .noautonum-4 .toclevel-4 > a > .tocnumber, .noautonum-5 .toclevel-5 > a > .tocnumber, .noautonum .tocnumber { display: none; } </pre> Vedi un esempio in [[Wikiquote:Richieste agli amministratori/Archivio]] e [[Wikiquote:Bar/Indice archivio]]. --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 16:12, 9 ago 2014 (CEST) :{{fatto}}--[[Utente:Kky|Kky]] ([[Discussioni utente:Kky|scrivimi]]) 16:34, 9 ago 2014 (CEST) ==js== Ciao, qualcuno mi potrebbe cancellare [[Utente:Superchilum/vector.js]]? Con le impostazioni globali non mi serve più :) e non appare l'avviso di immediata se lo aggiungo. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 11:24, 28 ago 2014 (CEST) :{{fatto}} --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 12:16, 28 ago 2014 (CEST) ::grazie! --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 12:23, 28 ago 2014 (CEST) :::@[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]] - Piccolo suggerimento (non si sa mai possa tornare utile a te o ad altri che leggono), se aggiungi <code><nowiki>/* {{Cancella}} */</nowiki></code> al tuo js o css, anche se non compare il messaggio a video, il file viene inserito nella categoria delle immediate dove gli amministratori possono trovarlo e cancellarlo! --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 22:23, 28 ago 2014 (CEST) ::::{{ping|FRacco}} grazie per il consiglio :-) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:01, 29 ago 2014 (CEST) ==Bestemmia== Valutate se oscurare [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Violoncello&curid=42307&diff=666875&oldid=611413 questa]. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 13:57, 18 set 2014 (CEST) :{{fatto}}--'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 14:14, 18 set 2014 (CEST) == NUI == In [[Aiuto:Nome utente]] non è riportato, ma su [[:w:Aiuto:Nome_utente#Altri_nomi_non_ammessi|wikipedia]] sì, il caso di nome utente non appropriato dovuto a "Lunghe sequenze casuali o apparentemente casuali di lettere e numeri ("ZJUn5XDLfqSve6yO", "R852783459b", o "asdfjjjjjjjk") oppure di soli numeri.". Il caso recente è [[Speciale:Contributi/Huhu2341515smjdcnudnjcnhdnjenkmich|questo]]. Penso si possa procedere per NUI. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 12:00, 20 nov 2014 (CET) :{{fatto}} In [[Aiuto:Nome utente]] il caso era già indicato. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 10:54, 23 nov 2014 (CET) == [Global proposal] m.{{SITENAME}}.org: {{int:group-all}} {{int:right-edit}} == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> [[File:Mediawiki-mobile-smartphone.png|thumb|MediaWiki mobile]] Hi, this message is to let you know that, on domains like {{CONTENTLANGUAGE}}.'''m'''.wikipedia.org, '''unregistered users cannot edit'''. At the Wikimedia Forum, where global configuration changes are normally discussed, a few dozens users [[m:Wikimedia Forum#Proposal: restore normal editing permissions on all mobile sites| propose to restore normal editing permissions on all mobile sites]]. Please read and comment! Sorry for writing in English but I thought as administrators you would be interested. Thanks, [[m:User:Nemo_bis|Nemo]] 23:26, 1 mar 2015 (CET) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Nemo bis@metawiki usando l'elenco su http://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Meta:Sandbox&oldid=11428879 --> == Protezione mia talk == Un IP dinamico (93.151.33.25), molto probabilmente l'utente Tizio Incognito, ha ricominciato a trollare la mia talk cancellando suoi vecchi messaggi ("suoi" di Tizio Incognito) dicendo che le trollate vanno cancellate. Non potendo bloccare l'IP dinamico, si potrebbe semiproteggere la mia talk? O creare un filtro che impedisca agli IP di cancellarmi roba dalla talk. Thanks '''''<span style="font-size:medium;font-family:Comic Sans MS">[[Utente:Jalo|<span style="color:#BB0011">J</span>]][[Discussioni utente:Jalo|<span style="font-size:small;color:#DD2233">alo</span>]]</span>''''' 23:13, 26 dic 2014 (CET) :Ho cercato una pagina più adatta in cui fare la segnalazione, ma in [[Wikiquote:Politica di protezione delle pagine]] si linka solo un'inesistente [[Wikiquote:Richieste di protezione pagina]] '''''<span style="font-size:medium;font-family:Comic Sans MS">[[Utente:Jalo|<span style="color:#BB0011">J</span>]][[Discussioni utente:Jalo|<span style="font-size:small;color:#DD2233">alo</span>]]</span>''''' 23:14, 26 dic 2014 (CET) ::{{fatto}} Pagina semiprotetta, vediamo come va. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 00:20, 27 dic 2014 (CET) :::Grazie :) [[Speciale:Contributi/88.149.138.32|88.149.138.32]] 15:26, 29 dic 2014 (CET) ::::Comunque l’utente che faceva quelle modifiche vandaliche non ero io. --[[Utente:Tizio Incognito|Tizio Incognito]] ([[Discussioni utente:Tizio Incognito|scrivimi]]) 16:28, 14 mar 2015 (CET) == [[Mediawiki:Sidebar]] e compagnia bella! == Nel [[MediaWiki:Sidebar]] vorrei fare una piccola modifica in modo che gli altri progetti inseriti dalle funzioni sperimentali Beta compaiano in fondo alla colonna di sinistra (prima delle lingue ma dopo gli strumenti). Vedi anche Wikipedia. <pre> * navigation ** mainpage|mainpage-description ** menu-url|menu ** randompage-url|randompage ** vetrina-url|vetrina ** guida-url|guida * SEARCH * Comunità ** recentchanges-url|recentchanges ** portal-url|portal ** helppage|help ** villagepump-url|villagepump ** bacheca-url|bacheca ** sitesupport-url|sitesupport ** contact-url|contactpage * TOOLBOX </pre> Creando contemporaneamente: *[[MediaWiki:Guida-url]] <pre> Aiuto:Guida alla lettura di Wikiquote </pre> *[[MediaWiki:Guida]] <pre> Guida alla lettura </pre> E aggiornando: *[[MediaWiki:Bacheca]] <pre> Bacheca </pre> Grazie in anticipo! --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 20:48, 1 mar 2015 (CET) :{{fatto}} {{ping|FRacco}}--[[Utente:Kky|Kky]] ([[Discussioni utente:Kky|scrivimi]]) 09:09, 2 mar 2015 (CET) == Altri messaggi di sistema == Propongo i seguenti aggiustamenti/allineamenti a Pedia ;[[MediaWiki:Nstab-project]] :cancellare per ripristinare il valore standard "Pagina di servizio" (etichetta in alto delle pagine di servizio tipo Wikiquote:..., come su pedia) ;[[MediaWiki:Nstab-main]] <pre> Voce </pre> :(etichetta in alto delle voci vere e proprie, come su pedia) ;[[MediaWiki:Allarticles]] <pre> Tutte le voci </pre> ;[[MediaWiki:Categories]] :cancellare per ripristinare il valore standard "categorie" (eliminando vecchio codice, come su pedia) ;[[MediaWiki:Pagecategorieslink]] <pre> Categoria:Categorie </pre> :(collegamento cliccando su Categoria/e:... in fondo alla pagina, come su pedia) --[[Utente:FRacco|FRacco]][[Discussioni utente:FRacco|<sup>(dimmi che vuoi)</sup>]] 21:09, 1 mar 2015 (CET) :{{fatto}} {{ping|FRacco}}--[[Utente:Kky|Kky]] ([[Discussioni utente:Kky|scrivimi]]) 09:24, 2 mar 2015 (CET) == Blocco infinito == Salve, vorrei il blocco infinito per questa mia utenza, creata in maniera automatica. --[[Utente:Donmatteomane|Donmatteomane]] ([[Discussioni utente:Donmatteomane|scrivimi]]) 14:11, 18 lug 2015 (CEST) :Detto per inciso, avevo effettuato il login '''soltanto qui su Wikiquote''' e l'utenza "Donmatteomane" risultava creata automanticamente '''anche su Wikipedia''', sebbene non mi fossi più loggato lì. Ad ogni modo, chiedo il blocco infinito anche per questa utenza. --[[Utente:Giuseppe129~itwikiquote|Giuseppe129~itwikiquote]] ([[Discussioni utente:Giuseppe129~itwikiquote|scrivimi]]) 14:26, 18 lug 2015 (CEST) == Inversioni di redirect == Spostare [[John Perkins]] a [[John Perkins (economista)]] e [[John Perkins (disambigua)]] a [[John Perkins]], come su Wikipedia. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 17:42, 27 ott 2015 (CET) :{{fatto}}-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:53, 27 ott 2015 (CET) == Casini con la Pantera Rosa == Circa 3 anni fa ci sono stati casini con la Pantera Rosa: la voce del film 2006 è stata trasferita con copia e incolla da "[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=La_Pantera_Rosa&action=history La Pantera Rosa]" a "[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=La_Pantera_Rosa_(film_2006)&action=history La Pantera Rosa (film 2006)]", e poi trasformata in redirect a "[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=La_Pantera_Rosa_(disambigua)&action=history La Pantera Rosa (disambigua)]". Riuscite a risolvere con le cronologie? In ogni caso la disambigua dovrebbe chiamarsi semplicemente "La Pantera Rosa", con eliminazione di "La Pantera Rosa (disambigua)". --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 12:40, 3 nov 2015 (CET) :Possiamo spostare come richiesto ma direi che non è un problema se [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=La_Pantera_Rosa&action=history questa] cronologia va perduta, dato che si tratta di contributi anonimi contenenti solo poche frasi trascritte male.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:08, 3 nov 2015 (CET) ::Però è la base di partenza della [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=La_Pantera_Rosa_(film_2006)&oldid=525999 voce com'è stata creata] (wikificata meglio), quindi tecnicamente andrebbe tenuta. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 15:59, 3 nov 2015 (CET) :::Io non so unire due cronologie :/ quindi passo la mano, oppure un Fumatore a caso può indicare come fare.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:08, 3 nov 2015 (CET) ::::{{fatto}} (ho scoperto [https://it.wikiquote.org/wiki/Speciale:UnisciCronologia come si fa]).-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 18:20, 13 nov 2015 (CET) ==Inversione?== Se ci sono un film e un romanzo che si chiamano "Titolo", di solito la voce "Titolo" riguarda il film, con nota disambigua alla sezione del libro nella voce dell'autore. Esempi: [[Le pagine della nostra vita]], [[Febbre a 90°]], [[L'esorcista]], [[La spia]], [[La storia fantastica]], [[Hotel Transylvania]]. Quindi anche [[La collina dei conigli (film)]] dovrebbe essere spostata a [[La collina dei conigli]]. Potreste farlo? (attualmente "la collina dei conigli" è occupata da un redirect, quindi serve un amministratore) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 17:24, 1 dic 2015 (CET) :{{fatto}}-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:44, 1 dic 2015 (CET) == Bestemmia mascherata == Ho trovato [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Breaking_Bad&diff=prev&oldid=759646 questo edit] che andrebbe cassato dalla cronologia... --[[Utente:Bradipo Lento|Bradipo Lento]] ([[Discussioni utente:Bradipo Lento|scrivimi]]) 12:58, 29 dic 2015 (CET) :{{fatto}}-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:15, 29 dic 2015 (CET) == Mass message Borse Guidetti == Ciao, ho lasciato una richiesta per un ''mass message'' delle borse Wikimania 2016 [[:m:Meta:Requests_for_help_from_a_sysop_or_bureaucrat#Request_for_mass_message_from_WMI|qui]] ma nessuno sembra disponibile. Siccome ogni sysop locale dovrebbe poterlo fare, potete provvedere direttamente voi qui? Fra l'altro visto che una delle mia attività principale è informare crosswiki non escludo di dover mandare altri mass message su wikiquote nei prossimi mesi. In [[:m:User:Alexmar983/MassMessageList]] c'è la lista relativa a wikiquote (si riconosce dal titolo) con la dovuta sintassi, il messaggio è in fondo. Ho già fatto un test con wikidata in locale e ho provato la stessa sintassi con "discussioni utente" per il target su itWikipedia a gennaio e dovrebbe andare bene.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 17:12, 24 apr 2016 (CEST) : Bho su [[:it:voy:Wikivoyage:Richieste_agli_amministratori#Mass_message|voyage]] c'è un problema. Spero di capire dove sia l'inghippo. O spero che voi non abbiate problemi--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 17:31, 24 apr 2016 (CEST) : ok dovrebbe essere la lista che va per forza in locale. ve la produco in locale.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 17:51, 25 apr 2016 (CEST) : [[Utente:Alexmar983/MassMessageList/quote]]--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 17:53, 25 apr 2016 (CEST) ::{{ping|AssassinsCreed|DonatoD|Homer}}, {{ping|Kky|Micione|Nemo_bis}}, {{ping|Spinoziano}} potete provarci? o devo procedere in manuale.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 06:59, 26 apr 2016 (CEST) :::Non ho opinioni in proposito, ma deve farlo qualcuno che abbia (come minimo) il tempo di gestire la risposta ai messaggi; io non sono quella persona. Noto che le liste contengono dei duplicati, per esempio Gce è presente in piú di una lista. [[Utente:Nemo_bis|Nemo]] 10:47, 26 apr 2016 (CEST) ::::è voluto. Preferisco che persone attive su più piattaforme siano avvisate (una volta) di più. Così rispetto il lavoro, e la specificità delle piattaforme. Per esperienza so che duplicati di questi messaggi non sono ricevuti male, anzi. Del resto non volendo preferire una piattaforma, in caso di ritardi su alcune questo mi garantiva che qualcuno fosse comunque informato. meglio ancora, sarà come un reminder, e non è diverso dalle conferenze che ti inviano una seconda mail.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 12:39, 26 apr 2016 (CEST) ::::Procedo in manuale, visto che su itwikipedia è passato per errore due volte :D tolgo dei duplicati. Ma non dall'elenco, potrebbe servire completo in futuro.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 15:05, 26 apr 2016 (CEST) :::::fatto.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 15:34, 26 apr 2016 (CEST) == Categorie errate == Bisognerebbe cancellare le categorie errate create tra ieri e oggi da [[Speciale:Contributi/Babel_AutoCreate]]. Solo quelle create ieri e oggi, con maiuscole ad minchiam. E' aperto [[:phab:T63993|un bug]] a proposito su phabricator. Nell'attesa, valutare se bloccare la funzione come hanno fatto ad es. en.wiki e Wikidata. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:19, 20 ago 2016 (CEST) :servirebbe un'altra passata, su it.wiki l'ho bloccato fino alla correzione del bug. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 08:53, 22 ago 2016 (CEST) == Errore di sintassi nel Common.js == Segnalo questo [[Discussioni MediaWiki:Common.js#Errore di sintassi|#Errore di sintassi]] pronto per essere corretto :) --[[Utente:Valerio Bozzolan|Valerio Bozzolan]] ([[Discussioni utente:Valerio Bozzolan|scrivimi]]) 12:11, 8 lug 2017 (CEST) :{{fatto}} da Superchilum.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:27, 8 lug 2017 (CEST) == Vandalo a piede libero == Buonsalve! Vorrei segnalarVi che ho ricevuto un messaggio alquanto '''scostumato''' dall'utente [[Utente:Peppino De Filippo 61]] su [[Discussioni_utente:Ruthven]]. Mi permetto di attirare la vostra attenzione sul fatto che questo maleducato utente non è altri che [[Utente:L'allegra epopea di Stanlio & Ollio|L'allegra epopea di Stanlio & Ollio]] (e [[Utente:Totò, Laurel & Hardy|Totò, Laurel & Hardy]]), tutti calzini [[:w:Wikipedia:Check_user/Richieste#L'allegra_epopea_di_Stanlio_&_Ollio_(3)|già individuati]] dai colleghi Check user di Wikipedia. Grazie dell'attenzione --[[Utente:Ruthven|Ruthven]] ([[Discussioni utente:Ruthven|scrivimi]]) 15:50, 5 dic 2017 (CET) :{{fatto}} -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:19, 5 dic 2017 (CET) == Anonimo musicale siciliano == Non sapendo dove segnalare eesttamente segnalo qua: Utente infinitato su it.wikipedia con rollback a vista: [[w:Wikipedia:Utenti problematici/Anonimo musicale siciliano]] ha iniziato anche qua, vedere: [[Emerson, Lake & Palmer]], mischia il vero con falso, alle volte è difficile beccarlo, cambia spesso IP, se posso dare un consiglio annullameto a vista e/o cancellazione delle voci create anche se sembrano corrette, poi fate voi, ma se comincia qua il numero di edit potrebbe essere molto alto, spesso in area musicale, ELP e collegate, Nikka Costa e collegate, alcuni strumenti musicali, e altro che al momento non mi ricordo. La geolocalizzazione e abbastanza attendibile. --[[Utente:ValterVB|ValterVB]] ([[Discussioni utente:ValterVB|scrivimi]]) 13:32, 11 dic 2017 (CET) :{{Ping|ValterVB}} grazie per la segnalazione, ma come facciamo a sapere quando è lui? Non possiamo bloccare la modifica agli IP di qualunque voce di musica. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:12, 11 dic 2017 (CET) ::(conflittato) Grazie per la segnalazione, ma, giusto per capire, siamo sicuri che quell'anonimo sia davvero quell'utente? Prima di iniziare a cancellare penso che dovremmo comunque accertarci che effettivamente quei contenuti pubblicati su Wikiquote contengano degli errori-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:16, 11 dic 2017 (CET) ::: Avete tutte e due posta :) --[[Utente:ValterVB|ValterVB]] ([[Discussioni utente:ValterVB|scrivimi]]) 20:30, 11 dic 2017 (CET) ::::Viste le delucidazioni, anche su Wikipedia, sarei per operare in maniera prudente annullando i contributi a vista da IP di quella zona. Tra l'altro ieri ha cominciato anche a creare la voce su [[Nikka Costa]], come segnalato quasi profeticamente da {{ping|ValterVB}}. Se le modifiche vengono da utenti o IP sconosciuti di solito controlliamo, ma dato che sappiamo già il modus operandi di questa utenza (anonima) non ha senso IMHO andare a filtrare minuziosamente per tenere i pochi, eventuali, contributi positivi. Segare a vista, IMHO. {{ping|Spinoziano|Kky|Homer}} {{ping|AssassinsCreed|DonatoD|Nemo bis}} --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 13:16, 12 dic 2017 (CET) Non ho visto i contributi ma va bene bloccare indirizzi IP o anche intervalli di indirizzi, purché sia fatto a mano e non si blocchino anche gli utenti registrati. Per chiarezza sarebbe utile però descrivere in una manciata di parole ''perché'' venga bloccato l'utente: "mischia il vero con falso" è un po' generico e da un'occhiata veloce alla discussione collegata non si evince facilmente quale sia la motivazione. Non costringiamo eventuali utenti innocenti a leggersi cento pagine di discussione per capire. :) [[Utente:Nemo_bis|Nemo]] 13:24, 12 dic 2017 (CET) :{{ping|Superchilum}} Ok, lascio che sia tu soprattutto a occupartene che sei più ferrato con questo genere di cose. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:03, 12 dic 2017 (CET) ::Ho dato un'occhiata a ELP e a parte alcune correzioni di traduzione, non vedo magagne o vandalismi. La voce mi sembra solo migliorabile. Per le altre questioni cercherò di trovare un po' di tempo. Saluti a voi tutti.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 21:35, 12 dic 2017 (CET) :::E invece no: da un errore nel testo (vedi [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Emerson%2C_Lake_%26_Palmer&type=revision&diff=889778&oldid=889422]) sono risalito a una delle fonti utilizzate dall'anonimo: [http://testi-canzoni.com/canzone/mostrare/507398/emerson-lake-palmer/testo-e-traduzione-knife-edge/]. Probabile che anche le altre siano state copiate di sana pianta, ma non ho controllato.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 21:14, 13 dic 2017 (CET) ::::Guardate in [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Nikka_Costa&oldid=889405 Nikka Costa] la foto (trolling?) e la categoria "Nuotatori", mentre in [[Greg Lake]] c'erano citazioni non sue e la categoria "Violoncellisti". Sembra voler nascondere piccole bufale in mezzo a qualche contributo plausibile. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 21:56, 13 dic 2017 (CET) :::::In Nikka Costa nessuna citazione era davvero attribuibile alla cantante.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 02:14, 15 dic 2017 (CET) Segnalo per conoscenza la riapertura della [[:w:Wikipedia:Utenti problematici/Anonimo musicale siciliano|UP]] --[[Utente:ValterVB|ValterVB]] ([[Discussioni utente:ValterVB|scrivimi]]) 13:19, 26 dic 2017 (CET) == Chiedo aiuto agli amministratori == Chiedo agli amministratori di Wikiquote , anche se non iteressati direttamente, un aiuto per la mia pagina discussioni su Wikipedia che è stata bloccata a tempo infinito da Gac senza nessun motivo. Non riesco a prendere contatti con amministratori di Wikipedia.... per il blocco, pertanto chiedo proprio oggi che è Natale di ripristinare la mia pagina..... per riprendere contatti con la enciclopedia che è di tutti . Grazie --[[Utente:GIORGIO GIUDITA ( pseudonimo di Gaetano MInale )|GIORGIO GIUDITA ( pseudonimo di Gaetano MInale )]] ([[Discussioni utente:GIORGIO GIUDITA ( pseudonimo di Gaetano MInale )|scrivimi]]) 10:54, 25 dic 2017 (CET) :Ciò che potevamo fare, lo facemmo già all'epoca. Buon natale.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 11:48, 25 dic 2017 (CET) ==Bestemmia== Segnalo questo [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Jean_Rostand&oldid=930764 inserimento] per la pulizia in crono --[[Utente:Caulfield|Caulfield]] ([[Discussioni utente:Caulfield|scrivimi]]) 18:35, 19 mag 2018 (CEST) :{{fatto}}, versione cancellata. Grazie! --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 11:47, 20 mag 2018 (CEST) :: Aggiungo anche [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Speciale:CancellaRevisione&type=revision&target=Teletubbies&ids=972773 questa] se volete. --[[User talk:Wim b|Wim b]] 21:34, 24 feb 2019 (CET) :::{{fatto}}, grazie! --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 22:31, 24 feb 2019 (CET) == Luca Nannipieri == Ho visto che è stata creata la voce biografica su wikipedia in italiano qualche mese fa, potete ripristinare quella su wikiquote cancellata circa due anni fa? grazie.--[[Utente:Alexmar983|Alexmar983]] ([[Discussioni utente:Alexmar983|scrivimi]]) 01:29, 14 mag 2019 (CEST) :{{fatto}} --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 10:40, 14 mag 2019 (CEST) == Permessi non sufficienti == Non dispongo dei permessi necessari per creare la pagina "Jan Swammerdam", per il seguente motivo:<br> La creazione di pagine con titolo "Jan Swammerdam" è stata impedita. La voce corrispondente nell'elenco dei titoli non consentiti è la seguente: .*[Mm][Ee3]rd[Aa4].*<br> {{Sisi}} --[[Utente:AnjaQantina|AnjaQantina]] ([[Discussioni utente:AnjaQantina|scrivimi]]) 19:12, 23 mag 2019 (CEST) p.s.: la relativa pagina su Wikipedia è [[w:Jan_Swammerdam|qui]]. :Da quanto leggo, pare che il diritto ''tboverride'' sia disponibile soltanto agli amministratori. Per cui ho provveduto a creare la pagina, senza citazioni.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 21:08, 23 mag 2019 (CEST) == Messaggio da OTRS == Ciao a tutti, trasmetto un'informazione ricevuta su OTRS [[ticket:2019102010003011]] a proposito del libro ''Come scegliere il proprio orientamento sessuale (o vivere felici)'' citato a pagina [[Roberto Marchesini]]. Non sarebbe dell'etologo Roberto Marchesini, ma dell'omonimo psicoterapeuta. A voi di vedere come correggere. Saluti --[[Utente:Ruthven|Ruthven]] ([[Discussioni utente:Ruthven|scrivimi]]) 13:44, 4 nov 2019 (CET) :@[[Utente:Ruthven|Ruthven]]: {{fatto}}. Rimossa l'opera, non spostata altrove perché lo psicoterapeuta non pare enciclopedico.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:13, 4 nov 2019 (CET) == Mia partenza == Ciao, volevo avvisare gli altri amministratori che dal 2 gennaio fino a fine febbraio sarò assente perché prenderò parte a una spedizione scientifica in Antartide. Sarò ovviamente isolato anche dal punto di vista delle comunicazioni. Metterò comunque un avviso nella mia pagina utente e talk. Ciao a tutti ;-) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 21:45, 28 dic 2019 (CET) : A presto {{Ping|Superchilum}} Buon inizio anno, buon lavoro e se dovessi incontrare [[La_cosa_(film_1982)|La cosa]] usa il lanciafiamme! --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 22:22, 28 dic 2019 (CET) :: {{Ping|Superchilum}}, se nel frattempo dovesse scoppiare una guerra nucleare e tu dovessi rimanere uno dei pochi sopravvissuti a ripopolare la Terra dall'Antartide (spero non siate tutti uomini) ricorda di trasmettere ai posteri che un tempo esistettero il cielo azzurro e Wikiquote. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:24, 29 dic 2019 (CET) :::Ciao Superchilum, buon viaggio, buon lavoro ed in bocca al lupo per tutto!--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 01:43, 30 dic 2019 (CET) :::: {{Ping|Superchilum}} Ciao, buon viaggio e buon anno nuovo anche da parte mia. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:25, 31 dic 2019 (CET) Grazie a tutti per gli in bocca al lupo :) e auguri a voi! --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 16:19, 31 dic 2019 (CET) == Sockpuppet di Mach280 == Segnalo [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Wikiquote:Pagine_da_cancellare&type=revision&diff=1062073&oldid=1062042&diffmode=source questa situazione] di sockpuppeting. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 17:02, 25 apr 2020 (CEST) == Richiesta pulizia == [[Speciale:Diff/1071583|Qui]], blasfemia. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style= "color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 02:19, 3 giu 2020 (CEST) :[[File:Propozycja DA.svg|20px|✔]]&nbsp;'''{{LangSwitch |bar= gmåcht |be = Зроблена |br = Graet |bs = Urađeno |az = Hazırdır |ca = Fet |cs = Vyřízeno |da = Gjort |de = Erledigt |en = Done |eo = Farite |es = Hecho |fi = Tehty |fa = انجام شد |fr = Fait |gl = Feito |he = בוצע |it = Fatto |ja = 完了 |ka = გაკეთდა |ko = 완료 |mk = Извршено |ml = ചെയ്തിരിക്കുന്നു |nds= Daan |nl = Uitgevoerd |nn = Gjort |ro = Efectuat |ru = Сделано |pl = Załatwione |pt = Feito |sco= Dane |sl = Urejeno. |sq = U bë |sv = Utfört |tr = Yapıldı |tt = Эшләнде |zh = 完成 }}''' Grazie. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 02:32, 3 giu 2020 (CEST) ==Redirect errati== Potreste cancellare questi redirect: *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Taz92~itwikiquote&redirect=no Utente:Taz92~itwikiquote] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Markfab91~itwikiquote/Finestra_plus&redirect=no Utente:Markfab91~itwikiquote/Finestra plus] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Markfab91~itwikiquote/HP&redirect=no Utente:Markfab91~itwikiquote/HP] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Markfab91~itwikiquote/Info&redirect=no Utente:Markfab91~itwikiquote/Info] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Markfab91~itwikiquote/Left&redirect=no Utente:Markfab91~itwikiquote/Left] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Markfab91~itwikiquote/Quote&redirect=no Utente:Markfab91~itwikiquote/Quote] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Utente:Markfab91~itwikiquote/Quote2&redirect=no Utente:Markfab91~itwikiquote/Quote2] *[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Discussioni_utente:Taz92~itwikiquote&redirect=no Discussioni utente:Taz92~itwikiquote] puntano a pagine inesistenti. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 01:07, 13 set 2020 (CEST) :Tutti rimossi. Grazie per la correzione in Rilke. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 01:25, 13 set 2020 (CEST) Potreste anche mettere <nowiki>#RINVIA [[Discussioni utente:Yuma]]</nowiki> in [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Discussioni_utente:Yuma~itwikiquote&redirect=no questa] voce? Per risolvere un errore di redirect doppio, di solito se ne occupa un bot ma la voce è protetta. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 12:58, 13 set 2020 (CEST) :Rimosso anche questo. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 14:28, 13 set 2020 (CEST) ::{{ping|Sun-crops}} in quel caso bastava correggere [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Discussioni_utente:Yuma~itwikiquote&type=revision&diff=1098561&oldid=708192&diffmode=source così], non si deve cancellare sempre e comunque. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 15:02, 13 set 2020 (CEST) :::{{ping|Superchilum}} Ciao, ti ringrazio per avermelo fatto notare, qualche dubbio ce l'avevo anche io. Grazie, starò più attento. Ciao, --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 15:11, 13 set 2020 (CEST) ::::Grazie a entrambi e scusate il disturbo :) --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 15:46, 13 set 2020 (CEST) ==Template:Esoteric== Scusate il disturbo. Potreste mettere al posto di <nowiki>{{esoteric}} --> {{templare complesso}}</nowiki> in queste due voci: [[Template:Interprogetto]] e [[Template:Wikietà]], in seguito cancellare [[Template:Esoteric]], è un redirect obsoleto (cancellato anni fa anche su Wikipedia). Un'ultima cosa, c'è un errore di lint nella voce [[Guido Ceronetti]] alla nota 16, l'errore sta qui <nowiki>''Indemoniati?''],</nowiki> andrebbe messo così <nowiki>Indemoniati?]'',</nowiki>. Grazie e scusate ancora il disturbo. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 21:45, 5 ott 2020 (CEST) :{{Fatto}}. Hai scritto "templare" ma intendevi "template", vero? ;-) -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:54, 7 ott 2020 (CEST) ::Una svista :P Grazie mille! --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 11:14, 7 ott 2020 (CEST) ==Template:Filtro namespace== Potreste aggiungere <nowiki>{{Filtro namespace|Pagine che richiamano file inesistenti}}</nowiki> in [[MediaWiki:Broken-file-category]], così in [[:Categoria:Pagine che richiamano file inesistenti]] restano solo i namespace importanti. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 17:11, 7 nov 2020 (CET) :{{ping|GryffindorD}}, {{fatto}}, controlla per favore se va bene.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:09, 8 nov 2020 (CET) ::{{ping|Spinoziano}} perfetto! Grazie mille :D --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 17:12, 8 nov 2020 (CET) ==Template:Disambigua/styles.css== Potreste cancellare [[Template:Disambigua/styles.css|questa pagina]]? L'ho importata da Wikipedia perché avevo notato che nelle voci che avevano uno spazio tra il template e la lista si veniva a creare si veniva a creare effettivamente uno spazio, pensavo fosse per via di questa pagina ma poi ho capito che era un'altra cosa e ho ripristinato e corretto. Scusate il disturbo e buon anno nuovo :) --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 13:28, 31 dic 2020 (CET) :{{fatto}}, nessun disturbo, anche a te un felice anno nuovo :) --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 14:18, 31 dic 2020 (CET) ==Redirect a discussioni== In [[Utente:GryffindorD/Redirect a discussioni|questa sandbox]] ho inserito una lista di redirect errati che (senza fretta ovviamente) andrebbero cancellati. Grazie e scusate sempre il disturbo. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 18:42, 1 gen 2021 (CET) :Sto procedendo. Grazie a te.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 17:42, 2 gen 2021 (CET) == Protezioni == In [[:Categoria:Pagine protette - scadute]] ci sono circa nove voci tra Moduli e Template che hanno il [[Template:Protetta]] ma che effettivamente non lo sono. Segnalo la cosa qui visto che sono moduli/template usati in maniera estensiva. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 19:27, 5 gen 2021 (CET) :{{ping|GryffindorD}}, ho semiprotetto le pagine che non erano protette, va bene così? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:49, 8 gen 2021 (CET) ::{{ping|Spinoziano}} va benissimo, grazie! Ti chiedo solo un ultimo favore, noto che [[Template:Portale/frase|questo]] template appare nella categoria nonostante sia già protetto. Potresti provare a fare un [[w:WP:NULLEDIT|nulledit]]? --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 14:21, 8 gen 2021 (CET) :::{{fatto}}, pare abbia funzionato. Grazie a te,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:36, 8 gen 2021 (CET) == Permessi non sufficienti == Non dispongo dei permessi necessari per creare la pagina "Lawrence Osborne", per il seguente motivo:<br> La creazione di pagine con titolo "Lawrence Osborne" è stata impedita, se necessario chiedine la creazione in WQ:RA.<br> --[[Utente:AnjaQantina|AnjaQantina]] ([[Discussioni utente:AnjaQantina|scrivimi]]) 12:47, 7 ago 2022 (CEST)<br> p.s.: la relativa pagina su Wikipedia è [[w:Lawrence Osborne|qui]]. :{{ping|AnjaQantina}} La creazione era bloccata da un filtro che forse individuava qualche potenziale parolaccia, l'ho creata vuota e ora puoi riempirla, grazie e buon lavoro.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:07, 7 ago 2022 (CEST) == Permessi non sufficienti == Non dispongo dei permessi necessari per creare la pagina "Alex Faickney Osborn", per il seguente motivo:<br> La creazione di pagine con titolo "Alex Faickney Osborn" è stata impedita, se necessario chiedine la creazione in WQ:RA.<br> --[[Utente:AnjaQantina|AnjaQantina]] ([[Discussioni utente:AnjaQantina|scrivimi]]) 22:04, 22 ago 2022 (CEST)<br> p.s.: la relativa pagina (su en:Wikipedia) è [[w:en:Alex_Faickney_Osborn|qui]]. :{{ping|AnjaQantina}} [[File:Propozycja DA.svg|20px|✔]]&nbsp;'''{{LangSwitch |bar= gmåcht |be = Зроблена |br = Graet |bs = Urađeno |az = Hazırdır |ca = Fet |cs = Vyřízeno |da = Gjort |de = Erledigt |en = Done |eo = Farite |es = Hecho |fi = Tehty |fa = انجام شد |fr = Fait |gl = Feito |he = בוצע |it = Fatto |ja = 完了 |ka = გაკეთდა |ko = 완료 |mk = Извршено |ml = ചെയ്തിരിക്കുന്നു |nds= Daan |nl = Uitgevoerd |nn = Gjort |ro = Efectuat |ru = Сделано |pl = Załatwione |pt = Feito |sco= Dane |sl = Urejeno. |sq = U bë |sv = Utfört |tr = Yapıldı |tt = Эшләнде |zh = 完成 }}''' --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 22:26, 22 ago 2022 (CEST) 4hxb5nmdk2312h79er61eth0nphuvcq Incipit/B 0 17327 1223974 1223532 2022-08-22T22:25:16Z Mariomassone 17056 /* B */ wikitext text/x-wiki <noinclude>{{incipit|lettera=B}}</noinclude> ==B== <span id="Ba"></span> *'''[[Isaak Ėmmanuilovič Babel']]''' **L'Armata a cavallo **Racconti di Odessa *'''[[Thomas Babington Macaulay]]''' **Storia d'Inghilterra *'''[[Giacomo Babuder]]''' **Pietro Paolo Vergerio il seniore da Capodistria *'''[[Alfredo Baccarini]]''' **Appunti di statistica idrografica italiana *'''[[Vittorio Baccelli]]''' **Cinq et quarante **Mainframe **Storie di fine millennio *'''[[Riccardo Bacchelli]]''' **Il diavolo al Pontelungo **Il fiore della Mirabilis **Il mulino del Po **Lo sa il tonno **Rossini *'''[[Andrea Bacci]]''' **L'Alicorno *'''[[Peleo Bacci]]''' **Flatus vocis... *'''[[Ulisse Bacci]]''' **Il libro del massone italiano *'''[[Ida Baccini]]''' **Lezioni e racconti per i bambini ***Una donnina ***Il bove ***Un regalo ***I sassi ***Il fratellino dell'Enrichetta ***Lascialo ridere! ***Per un chicco di grano ***Turco e Sparalampi ***I Pesci ***Primi freddi ***Fuoco e Fiammiferi (novella) ***Il primo lavoro della Gemma ***La carta ***Gli uccelli *'''[[Richard Bach]]''' **Biplano **Il gabbiano Jonathan Livingston **Illusioni. Le avventure di un Messia riluttante *'''[[Richard Bachman]]''' **Blaze **L'occhio del male **L'uomo in fuga **La lunga marcia **Ossessione **Uscita per l'inferno *'''[[Ingeborg Bachmann]]''' **Il trentesimo anno **Malina *'''[[Niccolò Bacigalupo]]''' **Eneide: ricordi di un reduce troiano in dialetto genovese **Ö pappagallo de moneghe *'''[[Peggy Bacon]]''' **Il gatto del sarto *'''[[Francesco Bacone]]''' **Saggi *'''[[Robert Baden-Powell]]''' **La mia vita come un'avventura **Manuale dei Lupetti **Scautismo per ragazzi *'''[[Eleonora Bagarotti]]''' **The Who. Pure and easy *'''[[Alberto Bagnai]]''' **Il tramonto dell'euro **L'Italia può farcela *'''[[Beryl Bainbridge]]''' **Ognuno per sé *'''[[Andrea Bajani]]''' **Se consideri le colpe **Tanto si doveva *'''[[Kage Baker]]''' **Benvenuto nell'Olimpo, Signor Hearst *'''[[Kevin Baker]]''' **Il paese dei sogni *'''[[Scott Baker]]''' **Vermi varicosi *'''[[Michail Bakunin]]''' **Il socialismo e Mazzini: lettera agli amici d'Italia *'''[[Cesare Balbo]]''' **Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario **Meditazioni storiche **Novelle ***Francesca ***Toniotto e Maria ***La bella Alda ***Margherita ***Imilda ***I due spagnuoli ***L'ebrea ***La marchesina ***Il filosofo ***L'ufficiale in ritiro **Vita di Dante *'''[[Italo Balbo]]''' **La centuria alata **Stormi in volo sull'oceano *'''[[Nigel Balchin]]''' **I traditori *'''[[Antonio Baldacci]]''' **Il paese degli schipetari *'''[[David Baldacci]]''' **A casa per Natale **Camel Club **I collezionisti **Il biglietto vincente **Il candidato **Il controllo totale **Il gioco di Zodiac **Il potere assoluto **L'ultimo eroe **La semplice verità **Mai lontano da qui **Puro genio **Sotto pressione *'''[[Pompeo Baldasseroni]]''' **Leggi e costumi del cambio *'''[[Bernardino Baldi]]''' **Cronica de matematici *'''[[Arrigo Baldonasco]]''' **Ben è rason che la troppo argoglianza **Lo fino amor piacente *'''[[James Arthur Baldwin]]''' **Dimmi da quanto è partito il treno **Se Beale Street potesse parlare **Un altro mondo *'''[[Shauna Singh Baldwin]]''' **Quel che il corpo ricorda *'''[[James Graham Ballard]]''' **Crash **Febbre di guerra **L'impero del sole **L'isola di cemento **La scultrice di Vermilion Sands **Millennium People **Ora zero ***I saccheggiatori di tombe ***Controtempo ***Ufo da Venere ***Mattatoio ***Un pomeriggio a Utah Beach ***Zoom di 60 minuti **Tutti i racconti 1956-1962 ***Prima Belladonna ***Girotondo ***Amplificazione ***Ora: Zero ***Cronopoli ***Le voci del tempo ***Passaporto per l'eternità **Ultime notizie dall'America **Un gioco da bambini *'''[[Jaime Balmes]]''' **Etica elementare **Il criterio *'''[[Paolo Balsamo]]''' **Giornale del viaggio fatto in Sicilia e particolarmente nella Contea di Modica *'''[[Mario Balotelli]]''' **Buuu *'''[[Gianna Baltaro]]''' **Una certa sera d'inverno. L'ottava indagine del commissario Martini *'''[[Hans Urs von Balthasar]]''' **Antico patto **Chi è il cristiano? **Con occhi semplici **Il cuore del mondo **Il rosario **L'azione **La mia opera ed epilogo **La verità è sinfonica **La vita, la missione teologica e l'opera di Adrienne von Speyr **Meditare da cristiani **Nella preghiera di Dio **Verità di Dio *'''[[Balthus]]''' **Memorie *'''[[Honoré de Balzac]]''' **All'insegna del gatto che gioca alla palla **Eugénie Grandet **Farragus, capo dei Divoranti **Il ballo di Sceaux **Il colonnello Chabert **Il giglio della valle **Il medico di campagna **Il parroco del villaggio **L'ultima incarnazione di Vautrin **La borsa **La cugina Betta **La pelle di zigrino **La ragazza dagli occhi d'oro **La ricerca dell'assoluto **Papà Goriot **Sarrasine **Splendori e miserie delle cortigiane **Un principe della Bohème *'''[[Ugo Balzani]]''' **Le cronache italiane nel Medio Evo *'''[[Marco Balzano]]''' **Il figlio del figlio **L'ultimo arrivato **Resto qui *'''[[Sergio Bambarén]]''' **Il delfino **L'onda perfetta **Vela bianca *'''[[Adriano Banchieri]]''' **La nobilissima, anzi asinissima Compagnia delli Briganti della Bastina **Novella di Cacasenno figlio del semplice Bertoldino *'''[[Matteo Bandello]]''' **Alcuni fragmenti de le rime **Canti XI de le lodi de la s. Lucretia Gonzaga ... Le III parche **Le tre parche **Novelle *'''[[Giuseppe Bandi]]''' **Da Custoza in Croazia **I Mille: da Genova a Capua *'''[[Franco Bandini]]''' **Il Piave mormorava *'''[[Sallustio Bandini]]''' **Discorso sopra la Maremma di Siena *'''[[Joey Luke Bandini]]''' **Lo scrobbit **Il signore dei tortelli **Aerosol, il fratello furbo di Eragon *'''[[Bachisio Bandinu]]''' **Pro s'indipendèntzia *'''[[Herman Bang]]''' **La casa bianca **Sulla strada ferrata *'''[[Iain Banks]]''' **L'impero di Azad **La fabbrica degli orrori **La mente di Schar *'''[[Anna Banti]]''' **Artemisia **Noi credevamo **Un grido lacerante *'''[[Muhammad al-Barade'i]]''' **L'età dell'inganno *'''[[Barbara Baraldi]]''' **Lullaby. La ninna nanna della morte *'''[[Adelchi Baratono]]''' **Arte e poesia *'''[[Pierangelo Baratono]]''' **Commenti al libro delle fate **Edgar Poe **Genova misteriosa **Il beato Macario: romanzo mattacchione **Ombre di lanterna *'''[[Salvatore Baratta]]''' **Core Signore *'''[[Francesco Vigilio Barbacovi]]''' **Degli argomenti ed indizi nei giudizi criminali *'''[[Corrado Barbagallo]]''' **Lo Stato e l'istruzione pubblica nell'Impero romano *'''[[Berto Barbarani]]''' **I sogni ***Sogno de la Nina in montagna ***La canonica de Sant'Alberto ***La morte del botegar ***Ultimo de carneval ***I sbusa neve ***Dona lombarda ***Sogno de l'aqua grossa ***Giardin del Giusti ***La golosa ***Le vosse de la corte ***Aqua in gelo... Aqua! ***I cavaleri ***San Nicolò ***L'autuno al me paese ***La vendemia dopo el rosario ***I ultimi molini ***La spesa in piassa de le Erbe ***Consili ***Custosa ***El Bartoldo ***L'ultima leva *'''[[Eugenio Barbarich]]''' **La Campagna del 1796 nel Veneto : Parte I (la decadenza militare della serenissima. Uomini ed armi) *'''[[Daniele Barbaro]]''' **La pratica della perspettiva *'''[[Andrea Barbato]]''' **Cartoline *'''[[Raffaello Barberini]]''' **Relazione di Moscovia *'''[[Alessandro Barbero]]''' **Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo **Carlo Magno **Gli occhi di Venezia **L'ultimo rosa di Lautrec **Romanzo russo *'''[[Muriel Barbery]]''' **Estasi culinarie **L'eleganza del riccio **Vita degli elfi *'''[[Raffaello Barbiera]]''' **Artigiani poeti **Carlo Porta e la sua Milano **Il salotto della contessa Maffei e la società milanese (1834-1886) *'''[[Renzo Barbieri]]''' **L'uomo della Rolls *'''[[Ulisse Barbieri]]''' **In basso **Gli incendiari della Comune, o le stragi di Parigi ed il governo di Versailles **Lucifero: fantasia romantica **Plauto ed il suo teatro **Poesie varie *'''[[Herculine Barbin]]''' **Una strana confessione *'''[[Henri Barbusse]]''' **Il coltello fra i denti *'''[[Alex Barclay]]''' **Il sorriso dell'ospite *'''[[Linwood Barclay]]''' **Senza dirsi addio *'''[[Maurice Bardèche]]''' **Storia della donna *'''[[Domenico Barella]]''' **Due tradizioni sulla Regina delle fate *'''[[Giuseppe Baretti]]''' **La frusta letteraria *'''[[Augusto Bargiacchi]]''' **La galleria delle Donne *'''[[Alessandro Baricco]]''' **Castelli di rabbia **City **Emmaus **I Barbari **Novecento **Oceano mare **Omero, Iliade **Questa storia **Senza sangue **Seta *'''[[Carmela Baricelli]]''' **I vinti, ovvero Il genio oppresso *'''[[Sabine Baring-Gould]]''' **Sui tetti *'''[[Clive Barker]]''' **Abarat **Abarat. Giorni di magia, notti di guerra **Apocalypse **Cabal **Creature **Ectoplasm **Galilee **Gioco dannato **Imagica **Infernalia **Libri di sangue – Le stelle della morte **Monsters **Schiavi dell'inferno **Sudario **Terrore **Vangeli di sangue **Visions *'''[[Ernest Barker]]''' **La concezione romana dell'Impero *'''[[James Barlow]]''' **Torno presto *'''[[Djuna Barnes]]''' **La foresta della notte *'''[[Julian Barnes]]''' **Amore, dieci anni dopo **Amore, ecc. **Guardando il sole **Il pedante in cucina **Il porcospino **Il senso di una fine **Livelli di vita **Metroland **Prima di me **Una storia del mondo in 10 capitoli e mezzo *'''[[Miguel Barnet]]''' **Autobiografia di uno schiavo *'''[[Jules Barni]]''' **I martiri del libero pensiero *'''[[Helen Barolini]]''' **Umbertina *'''[[Adriano Barone]]''' **Il ghigno di Arlecchino *'''[[Enrico Barone]]''' **Di alcuni teoremi fondamentali per la teoria matematica dell'imposta **Principi di economia finanziaria *'''[[Audie Barr]]''' **I figli della nuvola *'''[[Neal Barrett Jr.]]''' **Aldair in Albion **Aldair signore dei mari **Inverno sulla Belle Fourche **La legione dei semiumani **Lungo i mari del fato *'''[[James Matthew Barrie]]''' **Mary Rose **Peter Pan **Peter Pan nei giardini di Kensington *'''[[Anton Giulio Barrili]]''' **Arrigo il savio **Capitan Dodero **Castel Gavone: Storia del secolo XV **Come un sogno: racconto **Dalla rupe **Diana degli Embriaci **Galatea **Il libro nero **Il ponte del paradiso **Il prato maledetto **Il ritratto del diavolo **Il tesoro di Golconda **I rossi e i neri **La figlia del re **La legge Oppia **La montanara **La notte del commendatore: Racconto **Le confessioni di fra Gualberto **L'olmo e l'edera **L'undecimo comandamento **Lutezia **Monsù Tomè **Napoleone: la vita italiana durante la Rivoluzione francese e l'Impero **Raggio di Dio **Santa Cecilia **Semiramide **Sorrisi di gioventù **Terra vergine **Tizio Caio Sempronio **Tra cielo e terra **Una notte bizzarra **Uomini e bestie: racconti d'estate *'''[[Sebastian Barry]]''' **Il segreto *'''[[Donald Barthelme]]''' **I dilettanti *'''[[Cosimo Bartoli]]''' **Del modo di misurare *'''[[Daniello Bartoli]]''' **Dell'uomo di lettere difeso e emendato *'''[[Domenico Bartoli]]''' **La fine della monarchia *'''[[Matteo Giulio Bartoli]]''' **Italia linguistica **Lettere giuliane *'''[[Girolamo Baruffaldi]]''' **Il canapaio **La vita umana *'''[[Luigi Barzini senior]]''' **Al fronte **Avventure di un paio di stivali **Dall'impero del Mikado all'impero dello Zar **Gl'italiani della Venezia Giulia **La metà del mondo vista da un’automobile **L'Argentina vista come è **Nel mondo dei misteri con Eusapia Paladino **Nell'estremo oriente **Una porta d'Italia col Tedesco per portiere **U.R.S.S. l'impero del lavoro forzato *'''[[Giambattista Basile]]''' **Lo Cunto de li Cunti *'''[[Giorgio Bassani]]''' **Dietro la porta **Gli occhiali d'oro **Gli ultimi anni di Clelia Trotti **Il giardino dei Finzi-Contini **Il muro di cinta **In esilio **La passeggiata prima di cena **Lidia Mantovani **Una lapide in via Mazzini **Una notte del '43 *'''[[Giannotto Bastianelli]]''' **Pietro Mascagni *'''[[Colin Bateman]]''' **Ciclo violento *'''[[Brian Bates]]''' **La via del Wyrd *'''[[Romano Battaglia]]''' **Cielochiaro **Il mare in discesa **Notte infinita **Storia di settembre *'''[[Christophe Bataille]]''' **Il signore del tempo *'''[[Georges Bataille]]''' **L'azzurro del cielo **La letteratura e il male **Storia dell'occhio *'''[[Roberto Battaglia]]''' **Un uomo, un partigiano *'''[[Giacomo Battiato]]''' **L'amore nel palmo della mano *'''[[Charles Baudelaire]]''' **I fiori del male *I paradisi artificiali **Il giovane incantatore **Il viaggio **Lo spleen di Parigi *'''[[Gael Baudino]]''' **La Signora dei Confini della Foresta *'''[[Lyman Frank Baum]]''' **Il mago di Oz *'''[[Vicki Baum]]''' **C'è ancora il paradiso **Tutti matti a Lohwinckel *'''[[Zygmunt Bauman]]''' **Per tutti i gusti *'''[[Reinhard Baumgart]]''' **Il giardino dei leoni *'''[[Louis Baunard]]''' **S. Ambrogio *'''[[Barrington John Bayley]]''' **Dai bassifondi di Klittmann City **Nave della morte *'''[[Josh Bazell]]''' **Vedi di non morire *'''[[Ambrogio Bazzero]]''' **Storia di un'anima **Ugo. Storie del secolo X *'''[[Giambattista Bazzoni]]''' **Falco della rupe o la guerra di Musso <span id="Bb"></span> <span id="Bc"></span> <span id="Bd"></span> <span id="Be"></span> *'''[[Edward L. Beach, Jr.]]''' **Sommergibile! *'''[[Greg Bear]]''' **Egira **Halo: Cryptum **Il serpente mago **L'enigma della protostella **L'ultima fase *'''[[Paul Beatty]]''' **Slumberland *'''[[Charles Beaumont]]''' **La prigione del diavolo *'''[[Simone de Beauvoir]]''' **I mandarini **La forza delle cose **Memorie di una ragazza per bene **Tutti gli uomini sono mortali *'''[[Giovanni Becatti]]''' **Scultura greca dalle origini al quinto secolo *'''[[Francesco Becattini]]''' **Fatti attinenti all'Inquisizione e sua istoria generale e particolare di Toscana *'''[[Odoardo Beccari]]''' **Le palme della Nuova Caledonia **Malesia *'''[[Cesare Beccaria]]''' **Dei delitti e delle pene *'''[[Gad Beck]]''' **Dietro il vetro sottile *'''[[Ian Beck]]''' **Pastworld *'''[[Samuel Beckett]]''' **Aspettando Godot **Finale di partita **Giorni felici **L'innominabile **L'ultimo nastro di Krapp **Malone muore **Murphy **Più pene che pane **Quella volta **Watt *'''[[William Beckford]]''' **Vathek *'''[[Giulio Bedeschi]]''' **Centomila gavette di ghiaccio *'''[[Lorenzo Bedeschi]]''' **Cattolici e comunisti *'''[[Martyn Bedford]]''' **Black Cat *'''[[Sybille Bedford]]''' **Il retaggio dei Felden *'''[[Joseph Bédier]]''' **Il romanzo di Tristano e Isotta *'''[[Max Beerbohm]]''' **Zuleika Dobson *'''[[François Bégaudeau]]''' **La classe **Verso la dolcezza *'''[[Oliviero Beha]]''' **Dopo di Lui il diluvio *'''[[Feo Belcari]]''' **Rappresentazione di Abramo e Isacco **Vita del beato Giovanni Colombini *'''[[Carlo Belgiojoso]]''' **Il conte di virtù *'''[[Cristina Trivulzio Belgiojoso]]''' **L'Italia e la rivoluzione italiana **Della presente condizione delle donne e del loro avvenire **La vita intima e la vita nomade in Oriente **Osservazioni sullo stato attuale dell'Italia e sul suo avvenire **Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni e delle cagioni del difetto d'energia dei lombardi *'''[[Frank Belknap Long]]''' **Di fronte all'ignoto ***L'intelligenza spiraliforme ***Il mondo di Wulkins ***L'uomo dalle mille gambe ***Testa d'uovo fa un bel capitombolo ***Un ospite in casa ***La trappola ***La casa del vento nascente ***Il signor Caxton disegna un uccello marziano **È bello essere marziani ***Testa riccia ***Le creature ***La casetta ***L'uomo venuto dal tempo ***Coni ***Un uomo distinto ***Il grande freddo ***Gloria verde ***Gli ultimi uomini ***Anteprima ***Lezione di sopravvivenza ***È bello essere marziani ***Ladruncoli ***Piccoli uomini nello spazio ***Gli occhiali **Giganti nel cielo *'''[[Ted Bell]]''' **La setta degli assassini *'''[[Giacomo Bellacchi]]''' **Galileo e i suoi successori *'''[[Angelo Bellani]]''' **Del terremoto, del cholera e dell'aria cattiva *'''[[Giusto Bellavitis]]''' **Lezioni di geometria descrittiva *'''[[Dario Bellezza]]''' **Lettere da Sodoma *'''[[Giuseppe Gioachino Belli]]''' **L'estrazione del Lotto **Lettere a Cencia **Sonetti romaneschi *'''[[Silvio Belli]]''' **Libro del misurar con la vista *'''[[Marie Belloc Lowndes]]''' **Il pensionante **La dama di compagnia *'''[[Maria Bellonci]]''' **Lucrezia Borgia **Telefilm su due amanti **Storia segreta di una cortigiana **Trafitto a Canossa *'''[[Enrico Bellone]]''' **Spazio e tempo nella nuova scienza *'''[[Saul Bellow]]''' **Herzog **Il Circolo Bellarosa **Il dono di Humbolt **Il pianeta di Mr. Sammler **Il re della pioggia **Le avventure di Augie March *'''[[Alfio Belluso]]''' **A' pie' dell'Etna **I Baci **In una chiesa **Non pensi a me... **Resurrezione *'''[[Francesco Belo]]''' **Il pedante *'''[[Nora Beloff]]''' **Tito fuori dalla leggenda *'''[[Elena Gianini Belotti]]''' **Le nuove madri e i nuovi padri **Pane amaro *'''[[Giovanni Beltrame]]''' **Il Fiume bianco e i Dénka *'''[[Antonio Beltramelli]]''' **Ahi, Giacometta, la tua ghirlandella! **Gli uomini rossi **I tre tempi **Il Cavalier Mostardo **L'ombra del mandorlo *'''[[Andrej Belyj]]''' **Pietroburgo *'''[[Pietro Bembo]]''' **De Aetna Ad Angelum Chabrielem Liber **Gli Asolani **Prose della volgar lingua **Sogno *'''[[Hans Bemmann]]''' **La luna e il flauto: e non è ancora tutto *'''[[Elia Benamozegh]]''' **Storia degli Esseni: Lezioni *'''[[Tahar Ben Jelloun]]''' **Creatura di sabbia **Giorno di silenzio a Tangeri **Harrouda ** Il razzismo spiegato a mia figlia **Jenin: un campo palestinese **L'ablazione **L'albergo dei poveri **L'ha ucciso lei **L'Islam spiegato ai nostri figli **L'ultimo amore è sempre il primo? **L'uomo che amava troppo le donne **La rivoluzione dei gelsomini **Le pareti della solitudine **Mia madre, la mia bambina **Notte fatale *'''[[Giuseppe Bencivenni Pelli]]''' **Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri *'''[[Delia Benco]]''' **Creature **Ieri *'''[[Silvio Benco]]''' **"Il Piccolo" di Trieste *'''[[Julien Benda]]''' **Il tradimento dei chierici *'''[[Benedetto da Norcia]]''' **La regola di san Benedetto *'''[[Benedetto XVI]]''' **Deus caritas est **Gesù di Nazareth **Il Dio di Gesù Cristo **Introduzione al Cristianesimo **La mia vita **Sacramentum Caritatis **Spe Salvi *'''[[Arrigo Benedetti]]''' **Il ballo angelico **L'esplosione *'''[[Sem Benelli]]''' ** La Cena delle Beffe *'''[[Gregory Benford]]''' **Alpha *'''[[Frans G. Bengtsson]]''' **Orm il rosso *'''[[Rodolfo Benini]]''' **Principii di Demografia *'''[[Domenico Benivieni]]''' **Epistola responsiva alle calunnie contro Girolamo Savonarola *'''[[Girolamo Benivieni]]''' **Bucolica **Egloga *'''[[Gottfried Benn]]''' **Cervelli ***Cervelli ***La conquista ***Il viaggio ***L'isola ***Il compleanno *'''[[Alan Bennett]]''' **Nudi e crudi **La sovrana lettrice *'''[[Stefano Benni]]''' **Achille piè veloce **Baol **Bar Sport **Comici Spaventati Guerrieri **Elianto **Il bar sotto il mare **L'ultima lacrima **La Compagnia dei Celestini **Margherita dolcevita **Pane e tempesta **Saltatempo **Spiriti *'''[[Edward Frederick Benson]]''' **Il Santuario **La stanza nella torre **Pirati **Scimmie *'''[[Raymond Benson]]''' **Metal Gear Solid *'''[[Cornelio Bentivoglio d'Aragona]]''' **Ecco Amore: ecco Amor. Sia vostro incarco **L'Anima bella, che dal vero Eliso **L'enfatico intronato **O troppo vaghe, e poco fide scorte **Poiche di nuove forme il cor m'ha impresso **Pria del manto vestir caduco, e frale **Sotto quel monte, che 'l gran capo estolle **Tra i lascivi piacer de l'empia Armida **Vidi (ahi memoria rea de le mie pene) *'''[[Jim Benton]]''' **StupiDiario. Gli adulti sono umani? *'''[[Nina Nikolaevna Berberova]]''' **Alleviare la sorte **Il giunco mormorante **Il lacchè e la puttana **Roquenval *'''[[Giovanni Berchet]]''' **Ballate e romanze **Il romito del Cenisio **Opere: Scritti critici e letterari ***Lettera sul dramma Demetrio e Polibio cantato nel teatro Carcano ***Sul Cacciatore feroce e sulla Eleonora di Goffredo Augusto Bürger – Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo ***Allocuzione nei funerali del pittore Andrea Appiani celebrati nella chiesa della Passione il giorno 10 di novembre 1817 ***Del criterio ne' discorsi ***Scortesie maschili al teatro della Scala ***Sulla Storia della poesia e dell'eloquenza del Bouterweck ***Intorno al significato del vocabolo «estetica» ***Di un libro sulla romanticomachia ***Guerre letterarie in Italia ***Lettera di Grisostomo al molto reverendo signor canonico don Ruffino ***Intorno all'Origine delle lettere del Roscoe ***Articolo sopra un articolo ***Idee del signor Sismondi sul poema di Dante ***Intorno ad un poemetto di C. Tedaldi-Fores ***Lettera ad una signora milanese gentile sí, nobile no ***Sulla Sacontala ossia l'Anello fatale, dramma indiano di Calidasa ***Sulla Storia della letteratura italiana del Ginguené ***Benedetto Castelli ***Intorno alla Servitú, presso i popoli antichi e moderni del Grégoire ***Sopra un manoscritto inedito degli autori del foglio periodico Il caffé ***Sulla Filosofia delle scienze del Jullien ***Quadro storico della poesia castigliana (a proposito delle Poesie scelte castigliane, raccolte dal Quintana) ***Due rapporti ufficiali al governo austriaco ***Discorso ai toscani ***Ai lombardi (14 maggio 1848) ***All'onorevole presidente del collegio elettorale di Monticelli d'Ongina *'''[[Guglielmo Berchet]]''' **La Repubblica di Venezia e la Persia *'''[[John Berendt]]''' **Mezzanotte nel giardino del bene e del male *'''[[Bernard Berenson]]''' **I pittori italiani del Rinascimento *'''[[Elisabeth Beresford]]''' **Le nove vite di Impey *'''[[Werner Bergengruen]]''' **Un uomo d'altri tempi *'''[[Thomas Berger]]''' **Il piccolo grande uomo *'''[[Ingmar Bergman]]''' **L'immagine allo specchio *'''[[Alessandro Bergonzoni]]''' **Bastasse grondare **È già mercoledì e io no **Le balene restino sedute **Nel **Non ardo dal desiderio di diventare uomo finché posso essere anche donna bambino animale o cosa **Opplero storia di un salto *'''[[Henri Bergson]]''' **Il pensiero e il movente *'''[[Paolo Berizzi]]''' **È gradita la camicia nera **L'educazione di un fascista **NazItalia. Viaggio in un paese che si è riscoperto fascista *'''[[Rafael Bernal]]''' **Il complotto mongolo *'''[[Georges Bernanos]]''' **Diario di un curato di campagna **Un delitto *'''[[Tristan Bernard]]''' **Il figliuol prodigo **Un fannullone *'''[[Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre]]''' **Paolo e Virginia *'''[[Bernardino da Siena]]''' **Novellette ed esempi morali *'''[[Carlo Bernari]]''' *L'ombra del suicidio *Tre operai *'''[[Eric Berne]]''' **A che gioco giochiamo **"Ciao!" ...E poi? *'''[[Camillo Berneri]]''' **Carlo Cattaneo federalista **Il lavoro attraente **L'emancipazione della donna (considerazioni di un anarchico) **Mussolini alla conquista delle Baleari **Novelle ***Don Anatema ***Perché Paolo Lapi si levò un occhio ***La Maddalena ***La Medicina Moderna ***Una persona seria ***Il Miracolo ***Il saggio ***Al caffè delle Tre Grazie ***La minestra cattiva ***Chi va là? ***La bambola rotta ***L'inventore ***Frammento di novella **Umanesimo e anarchismo *'''[[Giuseppe Berneri]]''' **Il Meo Patacca, ovvero Roma in feste ne i trionfi di Vienna *'''[[Marie Louise Berneri]]''' **Viaggio attraverso Utopia *'''[[Thomas Bernhard]]''' **Estinzione **Gelo **Il freddo **Il Nipote di Wittgenstein **Il soccombente **Ja **La cantina **Perturbamento *'''[[Francesco Berni]]''' **Rime *'''[[Harry Bernstein]]''' **Il giardino dorato **Il sogno infinito *'''[[Guglielmo Beroardi]]''' **Gravosa dimoranza *'''[[Jason Berry]]''' **La cassa del Vaticano *'''[[Rynn Berry]]''' **Da Buddha ai Beatles *'''[[Steve Berry]]''' **Il terzo segreto **L'ombra del leone **Le ceneri di Alessandria *'''[[Vittorio Bersezio]]''' **Domenico Santorno **La carità del prossimo **La plebe **La testa della vipera **Le miserie 'd monsú Travet **Massimo d'Azeglio **Tre racconti ***Il cane del cieco ***Un genio sconosciuto ***Galatea *'''[[Cosimo Bertacchi]]''' **Geografi ed esploratori italiani contemporanei **Meteore luminose *'''[[Giovanni Bertacchi]]''' **A fior di silenzio **Alle Sorgenti **Lombardia eroica **Poemetti lirici *'''[[Alessandro Bertante]]''' **Nina dei lupi *'''[[Luigi Bertelli]]''' **Il giornalino di Gian Burrasca *'''[[Domenico Berti]]''' **Vita di Giordano Bruno da Nola *'''[[Giovanni Bertinetti]]''' **Guerra alle rughe! **Il fantasma di Sandokan **Il gigante dell'apocalisse **Il mondo è tuo **Le avventure di Kutt Hardy. Il rivale di Sherlock Holmes **Le orecchie di Meo *'''[[Giuseppe Berto]]''' **Anonimo veneziano **Il cielo è rosso **Il male oscuro **La cosa buffa *'''[[Aurelio de' Giorgi Bertola]]''' **Viaggio sul Reno e ne' suoi contorni *'''[[Luigi Bertoldi]]''' **Una riflessione sulla «condizione costituzionale» *'''[[Silvio Bertoldi]]''' **Badoglio **La chiamavamo Patria **Mussolini tale e quale *'''[[Brenno Bertoni]]''' **Pagine scelte edite ed inedite *'''[[Giulio Bertoni]]''' **La biblioteca estense e la {{sic|coltura}} ferrarese *'''[[Francesca Bertuzzi]]''' **Il carnefice **La paura *'''[[Alfred Bester]]''' **Golem<sup>100</sup> **L'uomo disintegrato *'''[[Vittorio Betteloni]]''' **Nuovi versi *'''[[Saverio Bettinelli]]''' **Dieci Lettere di Publio Virgilio Marone scritte dagli Elisi all'Arcadia di Roma sopra gli abusi introdotti nella poesia italiana **Lettere sopra vari argomenti di letteratura scritte da un Inglese ad un Veneziano **Mia vita letteraria a risparmio di fatica per chi volesse scriverne giacché ancor de' mediocri autori si vuoi dar conto al publico *'''[[Piero Bevilacqua]]''' **La mucca è savia **Prometeo e l'aquila *'''[[Marcel Beyer]]''' **Pipistrelli <span id="Bf"></span> <span id="Bg"></span> <span id="Bh"></span> <span id="Bi"></span> *'''[[Enzo Biagi]]''' **Cina **Dizionario del Novecento **Era ieri **I quattordici mesi **L'albero dai fiori bianchi **Quello che non si doveva dire **Racconto di un secolo *'''[[Guido Biagi]]''' **La vita privata dei fiorentini *'''[[Marco Bianchi (chef)|Marco Bianchi]]''' **50 minuti 2 volte alla settimana *'''[[Aurelio Bianchi-Giovini]]''' **Biografia di frà Paolo Sarpi *'''[[Helen Bianchin]]''' **La signora del deserto *'''[[Lodovico Bianchini]]''' **Storia delle finanze del Regno delle Due Sicilie *'''[[Luciano Bianciardi]]''' **Il lavoro culturale **La vita agra **Natale con il miele *'''[[Carlo Angelo Bianco]]''' **Della guerra nazionale d'insurrezione per bande, applicata all'Italia *'''[[Giovanni Bianconi]]''' **Ragazzi di malavita *'''[[Giovanni Giuseppe Bianconi]]''' **La teoria darwiniana e la creazione detta indipendente. Lettera al signor Carlo Darwin *'''[[Giovanni Lodovico Bianconi]]''' **Lettere *'''[[Bernardo Dovizi da Bibbiena|Il Bibbiena]]''' **La Calandria *'''[[Bibliophile Jacob]]''' **La mia Repubblica *'''[[Jacopo Bicchierai]]''' **Gli antichi statuti municipali di Montevarchi *'''[[Ambrose Bierce]]''' **Il Club dei parenticidi **Il segreto del Burrone di Macarger **La cosa maledetta **Uno dei dispersi *'''[[Benedetto Biffoli]]''' **Le rime *'''[[Daria Bignardi]]''' **Non vi lascerò orfani **Un karma pesante *'''[[Pietro Bilancini]]''' **Giambattista Giraldi e la tragedia italiana nel sec. XVI *'''[[Mark Billingham]]''' **La regola del sospetto *'''[[Sarah Bilston]]''' **Il club delle notti in bianco **Letto & biscotti *'''[[Pasquale Binazzi]]''' **Abbattiamo il Vaticano **Perché non votiamo *'''[[Eando Binder]]''' **Pozione mortale *'''[[Carlo Bini]]''' **Manoscritto di un prigioniero **Il Forte della Stella *'''[[Bernardino Biondelli]] **Saggio sui dialetti gallo-italici *'''[[Gianni Biondillo]]''' **Con la morte nel cuore *'''[[Wilfred Bion]]''' **Apprendere dall'esperienza **Attenzione e interpretazione **Gli elementi della psicoanalisi *'''[[Mikkel Birkegaard]]''' **I libri di Luca *'''[[Michael Bishop]]''' **Dentro le mura di Tiro **Occhi di fuoco **Vita in famiglia *'''[[Camilla Bisi]]''' **Essere donna **Il mio principe **Il romanzo del liceo **Poetesse d'Italia *'''[[Jerome Bixby]]''' **Che bella vita! *'''[[Giulio Bizzozero]]''' **Contro la tubercolosi **Sui rapporti della tubercolosi con altre malattie <span id="Bj"></span> <span id="Bk"></span> <span id="Bl"></span> *'''[[Algernon Blackwood]]''' **Magie e sortilegi **L'adoratore del mare **L'appuntamento **Una storia di fantasmi *'''[[Sara Blædel]]''' **Mai più libera *'''[[William Blake]]''' **Canti d'innocenza *'''[[Louis Blanc]]''' **Origine e causa della rivoluzione francese *'''[[Luigi Blanch]]''' **Della scienza militare ***Idee generali intorno alla scienza militare ed alle sue relazioni colle altre scienze e collo stato sociale ***Delle differenze tra la scienza militare degli antichi e quella de' moderni ***Della scienza della guerra nel medio evo e delle sue relazioni con le altre scienze e con lo stato sociale ***Della scienza della guerra e delle sue correlazioni con le altre scienze e con lo stato sociale dalla scoverta della polvere fino al suo risorgimento sotto Nassau e Gustavo Adolfo ***Delle relazioni della scienza della guerra colle altre scienze e con lo stato sociale nel periodo compreso tra il 1555 e il 1648, vale a dire tra l'abdicazione di Carlo quinto e la pace di Westfalia ***Intorno allo stato della scienza militare ed alle sue relazioni colle scienze e collo stato sociale dalla pace di Westfalia a quella di Passarowitz ***Dello stato della scienza militare e delle sue relazioni colle altre scienze e le arti e con lo stato sociale dal trattato di Passarowitz del 1718 alla rivoluzione francese del 1789 ***Intorno allo stato della scienza militare ed alle sue relazioni colle altre scienze e collo stato sociale dal 1789 al congresso di Vienna nel 1815 ***Intorno ai rapporti della scienza bellica colle scienze, le lettere, le arti e lo stato sociale, considerati sotto un aspetto generale dall'antichitá fino ai dí nostri *'''[[Pietro Blaserna]]''' **La teoria del suono nei suoi rapporti colla musica *'''[[William Peter Blatty]]''' **Gemini killer **L'esorcista **Mi ricordo di te *'''[[Peter Blauner]]''' **Il nero dell'arcobaleno **L'uomo del giorno *'''[[James Blaylock]]''' **La macchina di Lord Kelvin *'''[[James Blish]]''' **Niente GioKi su Marte **Spock deve morire! *'''[[Robert Bloch]]''' **Dolci per la piccina **Enigma fotografico **Gli occhi della mummia **Gotico americano **I servi di Satana **Il banchetto del diavolo **Il demone oscuro **Il patto del diavolo **La festa nell'abbazia **La stirpe di Bubastis **La vendetta dei Druidi **Psycho **Quel treno per l'inferno **Quel vampiro di Lovecraft **Sinceramente tuo, Jack lo Squartatore *'''[[Francesca Lia Block]]''' **Angeli pericolosi *'''[[Lawrence Block]]''' **È tempo di uccidere **Il contratto *'''[[Harold Bloom]]''' **Gesù e Yahvè *'''[[Léon Bloy]]''' **L'anima di Napoleone **La donna povera <span id="Bm"></span> <span id="Bn"></span> <span id="Bo"></span> *'''[[Carlo Bo]]''' **Introduzione a "Canti orfici e altri scritti" *'''[[Norberto Bobbio]]''' **Contro la pena di morte *'''[[Giorgio Bocca]]''' **Napoli siamo noi **Palmiro Togliatti **Partigiani della montagna **Storia dell'Italia partigiana **Storia della Repubblica italiana *'''[[Giovanni Boccaccio]]''' **Corbaccio **Decamerone **Della Canaria e delle altre isole oltre Ispania nell'oceano nuovamente ritrovate **Elegia di Madonna Fiammetta **Filocolo **Trattatello in laude di Dante *'''[[Traiano Boccalini]]''' **Ragguagli di Parnaso *'''[[Alberto Boccardi]]''' **Il peccato di Loreta *'''[[Gerolamo Boccardo]]''' **Manuale di Antichità Romane **Manuale di geografia antica *'''[[Renzo Ildebrando Bocchi]]''' **Il pane del perdono **La fiamma del cuore *'''[[Umberto Boccioni]]''' **Manifesto tecnico della scultura futurista *'''[[Remo Bodei]]''' **Paesaggi Sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia *'''[[Liliana Bodoc]]''' **Gli ambasciatori del Male *'''[[Emilio Bodrero]]''' **Eraclito *'''[[Luchino Boerio]]''' **Trattato delli buboni e carboni pestilenti *'''[[Sara Boero]]''' **La teoria del caos *'''[[Severino Boezio]]''' **Consolazione della filosofia *'''[[Pier Carlo Boggio]]''' **Garibaldi o la legge? **Vita di Giuseppe Garibaldi *'''[[Matteo Maria Boiardo]]''' **Orlando innamorato *'''[[Boileau-Narcejac]]''' **Le vittime *'''[[Giovanni Boine]]''' **A Dino Campana **A Sibilla Aleramo **Il peccato **La città *'''[[Janine Boissard]]''' **Per un bambino che non c'è *'''[[Arrigo Boito]]''' **Mefistofele *'''[[Camillo Boito]]''' **Gite di un artista **Il maestro di setticlavio. Novelle veneziane ***Il maestro di setticlavio ***Il demonio muto ***Il colore a Venezia ***Quattr'ore al Lido **Senso *'''[[Johan Bojer]]''' **La casa e il mare *'''[[Roberto Bolaño]]''' **2666: La parte dei critici **2666: La parte di Amalfitano **I detective selvaggi **La pista di ghiaccio *'''[[Heinrich Böll]]''' **Casa Senza Custode **Foto di gruppo con signora **L'onore perduto di Katharina Blum **Opinioni di un clown **Termine di un viaggio di servizio *'''[[Christopher Bollen]]''' **Orient *'''[[Giorgio Bolza]]''' **Favole **Il do di petto e il do di grazia **Il dovere di resistere **Lo sguattero e l'azalea **Maggio **Teatro milanese **Una marsina che va a pennello *'''[[Bernard Bolzano]]''' **I paradossi dell'infinito *'''[[Erma Bombeck]]''' **Se la vita è un piatto di ciliege, perché a me solo i noccioli? *'''[[Francesco Augusto Bon]]''' **Ludro e la sua gran giornata *'''[[Giacomo Bonafede Oddo]]''' **Il brigantaggio *'''[[Pietro Napoleone Bonaparte]]''' **La battaglia di Calenzana *'''[[Giovanni Maria Bonardo]]''' **Grandezza, larghezza e distanza di tutte le sfere *'''[[Guidubaldo Bonarelli della Rovere]]''' **Filli di Sciro *'''[[Francesco Bonatelli]]''' **Il fenomeno della ricordanza illusoria **L’impensabile **O di {{Sic|quà}} o di là *'''[[Walter Bonatti]]''' **K2 La verità. 1954 – 2004 *'''[[Arnaldo Bonaventura]]''' **I Bagni di Lucca, Coreglia e Barga *'''[[Enzo Bonaventura]]''' **L'educazione della volontà **La fatica nel lavoro mentale **La psicoanalisi **Le qualità del mondo fisico **Problemi dell'orientamento professionale degli anormali psichici **Recenti contributi alla psicotecnica dell'Istituto di Psicologia di Firenze **Sui rapporti tra la percezione del ritmo e la circolazione sanguigna **Sul valore dell'equazione personale negli addetti al ricevimento di segnali radiofonici *'''[[Luigi Bonazzi]]''' **Storia di Perugia *'''[[Romualdo Bonfadini]]''' **Mezzo secolo di patriotismo. Saggi storici *'''[[Paolo Bonizzi]]''' **I costumi delle api *'''[[Roberto Bonola]]''' **La Geometria non-euclidea *'''[[Giovanni Cosimo Bonomo]]''' **Osservazioni intorno a' pellicelli del corpo umano *'''[[Massimo Bontempelli]]''' **Dallo Stelvio al mare **Eva ultima **Gente nel tempo **Giro del sole **L'amante fedele **La vita operosa. Nuovi racconti d'avventure *'''[[Maria Alinda Bonacci Brunamonti]]''' **Per la festa dell'unita italiana nel 1863 **Sogni di Maggio *'''[[Baldassarre Boncompagni]]''' **Intorno ad alcuni avanzamenti della fisica in Italia nei secoli XVI e XVII *'''[[Nelson S. Bond]]''' **La città incantata *'''[[Clemente Bondi]]''' **Lamento pastorale *'''[[Ruggiero Bonghi]]''' **Arnaldo da Brescia **Camillo Benso di Cavour *'''[[Mike Bongiorno]]''' **La versione di Mike *'''[[Vittorio Bongiorno]]''' **Il Duka in Sicilia *'''[[Giacomo Boni]]''' **Nemesi *'''[[Carlo Bonini]]''' **Acab *'''[[Roberto Bonola]]''' **La Geometria non-euclidea *'''[[Giovanni Cosimo Bonomo]]''' **Osservazioni intorno a' pellicelli del corpo umano *'''[[Jacques Borel]]''' **L'adorazione *'''[[Jorge Luis Borges]]''' **Finzioni ***La biblioteca di Babele ***La morte e la bussola ***Tlon, Uqbar, Orbis Tertius **Introduzione a ''L'invenzione di Morel'' **Il libro di sabbia ***L'altro ***Ulrica ***Il Parlamento ***«There are more things» ***Il libro di sabbia ***Tigri blu **L'Aleph **Utopia di un uomo che è stanco *'''[[Lorenzo Borghese]]''' **I segreti di una principessa *'''[[Armando Borghi]]''' **Il nostro e l'altrui individualismo **La rivoluzione mancata **Mezzo secolo di anarchia (1898-1945) *'''[[Carlo Borgomeo]]''' **L'equivoco del Sud *'''[[Stefano Borgonovo]]''' **Attaccante nato *'''[[Pasquale Borrelli]]''' **Elogio funebre dedicato alla memoria di Domenico Barbaja **Principii della scienza etimologica per servire al vocabolario universale della lingua italiana *'''[[Mario Borsa]]''' **Il teatro inglese contemporaneo **La vittoria e il mare **Memorie di un redivivo *'''[[Vladislav Iosifovič Bortkevič]]''' **La teoria economica di Marx *'''[[Ettore Bortolotti]]''' **La storia della matematica nella Università di Bologna *'''[[Pseudonymous Bosch]]''' **Il titolo di questo libro è segreto **Non toccate questo libro **Questo libro potrebbe farvi male **Questo non è un libro **Se state leggendo questo libro è già troppo tardi *'''[[Luigi Boschetti]]''' **Ricerche sopra l'aritmetica degli antichi *'''[[Maria Boschetti Alberti]]''' **La scuola serena di Agno *'''[[Federica Bosco]]''' **101 modi per dimenticare il tuo ex e trovarne subito un altro **Il mio angelo segreto **Innamorata di un angelo **S.O.S. amore *'''[[Ruggero Giuseppe Boscovich]]''' **Dissertazione della tenuità della luce solare **Giornale di un viaggio da Costantinopoli in Polonia **Osservazioni dell'ultimo passaggio di Mercurio sotto il Sole seguito a' 6 di Maggio 1753 **Tre osservazioni dell'Eclisse del Sole *'''[[Giancarlo Bosetti]]''' **Popper, il Papa e la Tv *'''[[Carlo Alberto Bosi]]''' **L'addio del volontario toscano *'''[[Emilio Bossi]]''' **Gesu Cristo non è mai esistito *'''[[Giovanni Battista Bossi]]''' **Progetto di una Stazione Centrale in Milano *'''[[Giovanni Botero]]''' **Della ragion di stato *'''[[Carlo Botta]]''' **A Giovanni Paisiello, a Napoli **Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America **Storia d'Italia *'''[[Filippo Bottazzi]]''' **La mente e l'opera di Leonardo Da Vinci *'''[[Alain de Botton]]''' **Esercizi d'amore *'''[[Joseph Bouchardy]]''' **La sorella del mulattiere *'''[[Anthony Boucher]]''' **Gli ambasciatori **Regalo o dispetto *'''[[Rachid Boudjedra]]''' **La lumaca testarda *'''[[Pierre Boulle]]''' **Il ponte sul fiume Kwai *'''[[Marguerite Bourcet]]''' **Essi chiamarono la tempesta **Per l'onore di Roccabruna *'''[[Édouard Bourdet]]''' **La prigioniera *'''[[Yvon Bourdet]]''' **Lukács, il gesuita della rivoluzione *'''[[Émile Boutroux]] **Socrate *'''[[Jean-Baptiste Bouvier]]''' **Venere ed Imene al tribunale della penitenza: manuale dei confessori *'''[[Ben Bova]]''' **Giove chiama Terra **Gravità zero **Lo shock del ritorno *'''[[Giovanni Bovio]]''' **Mazzini *'''[[Libero Bovio]]''' **Don Liberato si spassa *'''[[Elizabeth Bowen]]''' **Amici e parenti **L'albergo *'''[[Paul Bowles]]''' **Il tè nel deserto **In cima al mondo **Troppo lontano da casa *'''[[William Boyd]]''' **Storia dell'educazione occidentale *'''[[Gerry Boyle]]''' **Segreti di famiglia *'''[[John Boyne]]''' **Il bambino con il pigiama a righe **Il ragazzo del Bounty *'''[[Ernesto Bozzano]]''' **Letteratura d'oltretomba *'''[[Umberto Bozzini]]''' **Fedra <span id="Bp"></span> <span id="Bq"></span> <span id="Br"></span> *'''[[Romano Bracalini]]''' **La regina Margherita **Otto milioni di biciclette *'''[[Poggio Bracciolini]]''' **Historia florentina *'''[[Roberto Bracco]]''' **Ad armi corte **Don Pietro Caruso **Dopo il veglione o viceversa **Fiori d'arancio **Fotografia senza.... **I fantasmi **Il diritto di vivere **Il frutto acerbo **Il perfetto amore **Il piccolo santo **Il trionfo **Infedele **I pazzi **La chiacchierina **La fine dell'amore **La piccola fonte **Le disilluse **Lettera critica a Salvatore Baratta **Lettere a Laura **Lui lei lui **Maschere **Maternità **Nellina **Nemmeno un bacio **Non fare ad altri.... **Notte di neve **Sperduti nel buio **Tragedie dell'anima **Un'avventura di viaggio **Una donna **Uno degli onesti *'''[[Leigh Brackett]]''' **Alfa del Centauro **Mi spiace, ma devi morire *'''[[Ray Bradbury]]''' **Cronache Marziane **Fahrenheit 451 **La folla **La follia è una bara di cristallo **Molto dopo mezzanotte ***La bottiglia azzurra ***In trappola ***Il pappagallo che conobbe papà ***L'uomo che bruciava ***Un pezzo di legno ***Il Messia ***Conversazioni nello spazio ***Delitto senza castigo ***Castigo senza delitto ***Una domenica a Dublino ***Un'insolita proposta ***Viaggio in Messico ***Tempo fermo ***Il desiderio ***Angelo, guarda il futuro ***La vera saggezza ***Breve storia del Quarto Reich ***I miracoli di Jamie ***Gioco d'ottobre ***Il pan di segala ***Molto dopo mezzanotte ***Una tavoletta di cioccolato per te! **Non ci vedremo più *'''[[Mary Elizabeth Braddon]]''' **L'ombra nell'angolo *'''[[Marion Zimmer Bradley]]''' **Attacco a Darkover **Cuore di luce **Dark Satanic **Gli eredi di Hammerfell **I cacciatori della Luna Rossa **I falconi di Narabedla **Il drago di bronzo **Il figlio del mastro falconiere **Il giuramento **Il ribelle di Thendara **Il sapiente di Darkover **Il signore di Storn **L'alba di Avalon **L'erede **L'erede di Hastur **L'esiliato di Darkover **L'esilio di Sharra **L'ombra del passato **La casa tra i mondi **La città della magia **La dama del giglio **La dama di Ardais **La donna del falco **La lezione della locanda **La sacerdotessa di Avalon **La signora delle Tempeste **La signora di Avalon **La spada del Caos **La spada di Aldones **La spada incantata **La torcia **La torre proibita **Le foreste di Darkover **Le luci di Atlantide **Le nebbie di Avalon **Le querce di Albion **Magia di luce **Naufragio sulla terra di Darkover **Ritorno a Darkover **Spirito di luce **Tenebra di luce **Tutto, tranne la libertà **Un uomo impulsivo **Universo senza fine **Witch Hill *'''[[Remo Branca]]''' ** Il problema della censura come difesa della gioventù *'''[[Vitaliano Brancati]]''' **Don Giovanni in Sicilia **Gli anni perduti **Il bell'Antonio **Paolo il caldo *'''[[Christianna Brand]]''' **Il gatto e il topo *'''[[Ignácio de Loyola Brandão]]''' **Non vedrai paese alcuno *'''[[Kazimierz Brandys]]''' **La difesa della «Grenada» *'''[[Ann Brashares]]''' **Grande amore *'''[[Lilian Jackson Braun]]''' **Il gatto che amava il formaggio **Il gatto che conosceva il Cardinale *'''[[Bertolt Brecht]]''' **I fucili di Madre Carrar **Madre Courage e i suoi figli **Vita di Galileo *'''[[Mario Brelich]]''' **Il navigatore del diluvio *'''[[Alan Brennert]]''' **Il terzo sesso *'''[[Clemens Brentano]]''' **La fiaba del Reno e del mugnaio Corrirota **La fiaba della casa dei Montestorno e degli antenati del Mugnaio Corrirota **La fiaba di Marmottina **Paggio Cervellofino *'''[[Gianni Brera]]''' **Coppi e il diavolo **Mille e non più mille **Storie dei Lombardi *'''[[Giacomo Bresadola]]''' **I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media *'''[[Daniele Bresciani]]''' **Ti volevo dire *'''[[André Breton]]''' **Manifesto del surrealismo **Nadja *'''[[Restif de la Bretonne]]''' **Le notti rivoluzionarie *'''[[Reginald Bretnor]]''' **Sala d'aspetto *'''[[Peter V. Brett]]''' **Il guardiano dei demoni *'''[[Lucas Bridges]]''' **Ultimo confine del mondo *'''[[Katharine Briggs]]''' **Fiabe popolari inglesi ***I tre orsi ***I tre porcellini ***Il cavaliere nero ***L'ebreo errante *'''[[Patricia Briggs]]''' **La figlia della luna **Unione di sangue *'''[[Valeria Brignani]]''' **Casseur *'''[[Raffaello Brignetti]]''' **La spiaggia d'oro *'''[[David Brin]]''' **L'effetto anomalia **Rifiuti *'''[[André Brink]]''' **La polvere dei sogni *'''[[Enrico Brizzi]]''' **Bastogne **Elogio di OScar Firmian e del suo impeccabile stile **Jack Frusciante è uscito dal gruppo **La nostra guerra **Nessuno lo saprà **O la va o la spacca *'''[[Valerij Brjusov]]''' **L'angelo di fuoco *'''[[Lucia Brocadelli da Narni]]''' **Preghiera *'''[[Hermann Broch]]''' **I sonnambuli **La morte di Virgilio *'''[[Gian Battista Brocchi]]''' **Conchiologia fossile subappennina *'''[[Virgilio Brocchi]]''' **Sul Caval della Morte Amor cavalca **Il poco lume ed il gran cerchio d'ombra **La coda del diavolo **La Gironda **Il posto nel mondo *'''[[Harold Brodkey]]''' **Il buio feroce *'''[[Josif Aleksandrovič Brodskij]]''' **Fondamenta degli incurabili **Fuga da Bisanzio **In una stanza e mezzo **Itaca **Meno di uno *'''[[Angelo Brofferio]]''' **Per lo spiritismo *'''[[Carlo Antonio Broggia]]''' **Memoria ad oggetto di varie politiche ed economiche ragioni *'''[[Emilio Broglio]]''' **La Confederazione nelle sue attinenze economiche *'''[[Mario Broglio]]''' **Dove va l'arte moderna? *'''[[Antonio Brognoli]]''' **Elogj di bresciani per dottrina eccellenti del secolo XVIII *'''[[Louis Bromfield]]''' **Mrs. Parkington **La grande pioggia **Selvaggia Fiumana *'''[[Anne Brontë]]''' **Agnes Grey **La signora di Wildfell Hall *'''[[Charlotte Brontë]]''' ** Jane Eyre **Shirley *'''[[Emily Brontë]]''' **Cime tempestose **Jane Eyre *'''[[Agnolo Bronzino]]''' **I Saltarelli *'''[[Lauren Brooke]]''' **Ritorno a casa *'''[[Terry Brooks]]''' **Il Druido Supremo di Shannara ***Jarka Ruus ***La regina degli Straken ***Tanequil **Il Verbo e il Vuoto ***Il cavaliere del Verbo ***Il demone ***Il fuoco degli angeli **Il viaggio della Jerle Shannara ***Il labirinto ***L'ultima magia ***La strega di Ilse **La Canzone di Shannara **La Spada di Shannara **L'eredità di Shannara ***Gli eredi di Shannara ***I talismani di Shannara ***Il Druido di Shannara ***La regina degli Elfi di Shannara **Landover ***Il magico regno di Landover ***L'unicorno nero ***La scatola magica di Landover ***La sfida di Landover ***Mago a metà **Le Pietre Magiche di Shannara *'''[[Paolo Brosio]]''' **Profumo di lavanda *'''[[Dan Brown]]''' **Angeli e demoni **Crypto **Il codice da Vinci **Il simbolo perduto **Inferno **La verità del ghiaccio *'''[[Christy Brown]]''' **Dal fondo della vita *'''[[Fredric Brown]]''' **Assurdo Universo **Gli strani suicidi di Bartlesville **Il suono del silenzio **Il vagabondo dello spazio **Indagine a Skid Row **La sentinella *'''[[Robert Browning]]''' **Il pifferaio magico di Hamelin *'''[[Heðin Brú]]''' **Högni *'''[[Edith Bruck]]''' **Quanta stella c'è nel cielo *'''[[Raymond-Léopold Bruckberger]]''' **La storia di Gesù Cristo *'''[[Karl Bruckner]]''' **Il gran sole di Hiroscima *'''[[Pascal Bruckner]]''' **Luna di fiele *'''[[Nick Bruel]]''' **Bad Kitty e la minaccia del bagno **Buon compleanno Bad Kitty *'''[[Leonardo Brumati]]''' **A Lùzia e Bepi Cosul sposi **Morosi **Mussa vernacola *'''[[Bruna]]''' **In solitudine **Le due gemelle **Pètali e lagrime *'''[[Vitaliano Brunelli]]''' **Dante e la Dalmazia *'''[[Francesco Saverio Brunetti]]''' **Aritmetica binomica, e diadica **Dell'aritmetica comune e speciosa **Macchina semplicissima *'''[[Giuseppe Bruni]]''' **La gomma e la guerra *'''[[Leonardo Bruni]]''' **Della vita studi e costumi di Dante **Istoria fiorentina *'''[[Attilio Brunialti]]''' ***Fiume Zara e le isole ***Libertà e democrazia *'''[[John Brunner]]''' **A che servono gli amici? **Abominazione atlantica **Cogli una stella cadente **Il visitatore **La scacchiera **Tutti a Zanzibar *'''[[Giordano Bruno]]''' **Cabala del cavallo pegaseo **De gli eroici furori **De la causa, principio et uno **De l'infinito, universo e mondi **De magia **De vinculis in genere **Il Candelaio **Il canto di Circe **Il sigillo dei sigilli **L'asino cillenico **La cena de le ceneri **Le ombre delle idee **Spaccio de la bestia trionfante *'''[[Stefano Brusadelli]]''' **Piccole atrocità. Storie di inganni e di peccati *'''[[Ninni Bruschetta]]''' **Manuale di sopravvivenza dell'attore non protagonista *'''[[Giuseppe Bruschetti]]''' **Progetto della strada di ferro da Milano a Bergamo **Progetto della strada di ferro da Milano a Como **Risposta dell'Ingegnere Giuseppe Bruschetti all'articolo del dottor Carlo Cattaneo *'''[[Vito Bruschini]]''' **The Father. Il Padrino dei Padrini **Vallanzasca *'''[[Girolamo Brusoni]]''' **La gondola a tre remi *'''[[Serge Brussolo]]''' **Avventure di Marion ***I pellegrini delle tenebre ***La prigioniera dell'inverno **Peggy Sue e gli Invisibili ***Il giorno del cane blu ***Il sonno del demonio ***La creatura del sottosuolo ***La farfalla degli abissi ***La giungla rossa ***La rivolta dei draghi ***Lo zoo stregato *'''[[Edward Bryant]]''' **Bambini buoni <span id="Bu"></span> *'''[[Gustavo Bucchia]]''' **Considerazioni intorno al porto di Lido ed alla laguna di Venezia *'''[[Elisabetta Bucciarelli]]''' **Corpi di scarto *'''[[John Buchan]]''' **I trentanove scalini *'''[[Pearl Sydenstricker Buck]]''' **Angelo guerriero **Figli **I parenti **L'amore di Ai-Uan **La buona terra **La madre **La promessa **Stirpe di drago *'''[[Gautama Buddha]]''' **Dhammapada *'''[[Algis Budrys]]''' **Artigli sul futuro ***Reazione a catena ***Pugno di ferro ***La ragazza di campagna ***Coesistenza ***Il giudice **Il satellite proibito *'''[[Mark Budz]]''' **Soldatini *'''[[Gesualdo Bufalino]]''' **Argo il cielo ovvero i sogni della memoria **Diceria dell'untore **La panchina **Qui pro quo *'''[[Emilio Bufardeci]]''' **Le funeste conseguenze di un pregiudizio popolare *'''[[Georges-Louis Leclerc de Buffon]]''' **Storia naturale *'''[[Franco Buffoni]]''' **Zamel *'''[[Charles Bukowski]]''' **Compagno di sbronze **Post-Office **Pulp **Storie di ordinaria follia **Taccuino di un vecchio sporcaccione *'''[[Vincent Bugliosi]]''' **Helter Skelter *'''[[Michail Afanas'evič Bulgakov]]''' **Cuore di cane **Il maestro e Margherita **Io ho ucciso **La guardia bianca **La vita del signor de Molière **Le uova fatali **Morfina *'''[[Jesse Bullington]]''' **La banda del cimitero *'''[[Edward Bulwer-Lytton]]''' **Gli amori infelici di Ernesto Maltravers **Gli ultimi giorni di Pompei **La casa stregata **Paul Clifford *'''[[Ivan Alekseevič Bunin]]''' **Il villaggio **L'amore di Mitja **La giovinezza di Arseniev *'''[[Edward Bunker]]''' **Animal Factory **Cane mangia cane **Stark *'''[[John Bunyan]]''' **Il viaggio del pellegrino *'''[[Ernesto Buonaiuti]]''' **Giansenio **La Chiesa romana **Lo gnosticismo **Lutero e la Riforma in Germania **Pascal **Pellegrino di Roma **Tertulliano *'''[[Michelangelo Buonarroti]]''' **Rime *'''[[Michelangelo Buonarroti il Giovane]]''' **La tancia *'''[[Franco Buono]]''' **Poesia, mito e gioventù *'''[[Bruno Buozzi]]''' *Scritti dell'esilio *'''[[Burchiello]]''' **Sonetti *'''[[Anthony Burgess]]''' **Arancia meccanica **Un cadavere a Deptford *'''[[Elizabeth Burgos]]''' **Mi chiamo Rigoberta Menchú *'''[[Roberto Burioni]]''' **La congiura dei Somari *'''[[Edmund Burke]]''' **Ricerca sull'origine delle idee del sublime e del bello *'''[[Jan Burke]]''' **Ossa *'''[[Walter Burkert]]''' **La saga delle Cecropidi e le Arreforie... *'''[[Andrew Burnaby]]''' **Osservazioni d'un viaggiatore inglese sopra l'isola di Corsica *'''[[Frances Hodgson Burnett]]''' **Il giardino segreto **Il piccolo Lord *'''[[W. R. Burnett]]''' **Giungla d'asfalto *'''[[Robert Burns]]''' **Ad un pidocchio **Lamento di Maria regina di Scozia all'avvicinarsi della primavera *'''[[Edgar Rice Burroughs]]''' **Assenza di gravità **Sotto le lune di Marte **Tarzan delle scimmie *'''[[William Seward Burroughs]]''' **Pasto nudo **Ragazzi selvaggi **Sterminatore! *'''[[Filippo Burzio]]''' **Favole e moralità *'''[[Leo Buscaglia]]''' **Vivere, amare, capirsi *'''[[Wilhelm Busch]]''' **La farfalla *'''[[Alessandra Buschi]]''' **Se fossi Vera *'''[[Candace Bushnell]]''' **Bionde a pezzi **Il diario di Carrie **One Fifth Avenue *'''[[Aldo Busi]]''' **Altri abusi **Casanova di se stessi **Grazie del pensiero **Guancia di tulipano **L'amore trasparente **La delfina bizantina **La signorina Gentilin dell'omonima cartoleria **Manuale del perfetto papà **Manuale del perfetto single **Manuale della perfetta mamma **Madre Asdrubala **Nudo di madre **Per un'apocalisse più svelta **Seminario sulla gioventù **Seminario sulla vecchiaia **Sodomie in corpo 11 **Suicidi dovuti **Un cuore di troppo **Vendita galline Km 2 **Vita standard di un venditore provvisorio di collant *'''[[Matteo Bussola]]''' **Il rosmarino non capisce l'inverno **Il tempo di tornare a casa **L'invenzione di noi due **Notti in bianco, baci a colazione **Sono puri i loro sogni *'''[[Howard Buten]]''' **Quando avevo cinque anni, mi sono ucciso *'''[[Octavia Butler]]''' **Incidente nel deserto **La parabola dei talenti **La parabola del seminatore *'''[[Michel Butor]]''' **L'impiego del tempo *'''[[Giuseppe Buttà]]''' **I Borboni di Napoli al cospetto di due secoli *'''[[Enrico Annibale Butti]]''' **L'immorale *'''[[Mattia Butturini]]''' **Elogio a Venezia *'''[[Dino Buzzati]]''' **Barnabo delle montagne **Il Babau **Il deserto dei tartari **La famosa invasione degli orsi in Sicilia **Un amore <span id="Bv"></span> <span id="Bw"></span> <span id="Bx"></span> <span id="By"></span> *'''[[Antonia Susan Byatt]]''' **Possessione. Una storia romantica *'''[[Brian Oswald Donn-Byrne]]''' **Raftery il cieco e la sua sposa Hilaria *'''[[Lorna Byrne]]''' **Un angelo tra i capelli *'''[[George Gordon Byron]]''' **Aroldo **Gli amanti fiorentini **Misteri e canti ***Caino ***Cielo e Terra, mistero ***Un Sogno ***La Sposa promessa d'Abido ***Parisina ***Il Prigioniero di Chillon ***Le Tenebre, favola ***L'Addio ***Ricordi giovanili **Oscar d'Alva <span id="Bz"></span> 7eyo3jdwbpem5d1te7yys5wf5xh714w Malcolm X (film) 0 19187 1223827 1084798 2022-08-22T14:29:18Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Malcolm X |immagine= |titolooriginale=Malcolm X |paese=Stati Uniti d'America |anno=1992 |genere=drammatico, storico |regista=[[Spike Lee]] |soggetto=Spike Lee, [[Alex Haley]] (tratto dall'''Autobiografia di Malcolm X'') |sceneggiatore=Spike Lee, [[Arnold Perl]], [[James Arthur Baldwin|James Baldwin]] |attori= *[[Denzel Washington]]: Malcolm X *[[Angela Bassett]]: Betty Shabazz *[[Albert Hall]]: Baines *[[Al Freeman jr.]]: Elijah Muhammad *[[Delroy Lindo]]: West Indian Archie *[[Spike Lee]]: Shorty Henderson *[[Theresa Randle]]: Laura *[[Kate Vernon]]: Sophia *[[Lonette McKee]]: Louise Little *[[Tommy Hollis]]: Earl Little *[[Roger Guenveur Smith]]: Rudy *[[Joe Seneca]]: Toomer *[[James McDaniel]]: fratello Earl *[[Giancarlo Esposito]]: Thomas Hayer *[[John Sayles]]: agente F.B.I. *[[Martin Donovan]]: agente F.B.I. *[[Christopher Plummer]]: Cappellano Gill *[[Peter Boyle]]: Capitano Green *[[Craig Wasson]]: presentatore televisivo *[[Karen Allen]]: Miss Dunne *[[Bobby Seale]]: predicatore *[[Veronica Webb]]: Sorella Lucille Rosary *[[Ossie Davis]]: se stesso *[[Nelson Mandela]]: se stesso *[[Michael Jordan]]: se stesso *[[Janet Jackson]]: se stessa *[[Bill Cosby]]: se stesso *[[Tracy Chapman]]: se stessa |doppiatoriitaliani= *[[Francesco Pannofino]]: Malcolm X *[[Marco Mete]]: Shorty *[[Dario Penne]]: Elijah Muhammad *[[Michele Gammino]]: Baines *[[Cristina Boraschi]]: Sophia *[[Anna Rita Pasanisi]]: Betty Shabazz *[[Silvia Tognoloni]]: Laura *[[Alessandro Rossi]]: West Indian Archie *[[Sandro Iovino]]: Capitano Green |note= }} '''''Malcolm X''''', film statunitense del 1992 con [[Denzel Washington]], regia di [[Spike Lee]]. ==Frasi== *Fratelli e sorelle, sono qui per dirvi che accuso l'uomo bianco. Accuso l'uomo bianco di essere il più grande assassino della Terra. Accuso l'uomo bianco di essere il più feroce rapinatore della Terra. Non vi è luogo in questo mondo dove l'uomo bianco possa andare e dire di aver portato la pace e l'armonia. Ovunque è andato ha portato la rovina e la distruzione. Per questo lo accuso. Lo accuso di aver perpetrato i crimini più efferati. Lo accuso di essere il più ignobile carnefice della Terra. Lo accuso di essere il più violento rapinatore e schiavista della Terra. Accuso l'uomo bianco di essere il più vorace mangiatore di carne suina della Terra. Lo accuso di essere il più ubriacone della Terra. Egli non può negare le accuse. Voi non potete negare le accuse. Noi siamo la prova vivente di tali accuse. Voi e io ne siamo la prova. Voi non siete parte dell'[[Stati Uniti d'America|America]]. Siete le vittime dell'America. Non avete avuto scelta venendo qui. Lui non vi ha detto: "Uomo nero, donna nera, venite con me, aiutatemi a costruire l'America". Ha detto: "Sporco negro, entra nella stiva di quella nave. Ti porto in America in catene, perché devi aiutarmi a costruirla l'America". L'essere nati qui non fa di voi degli americani. Io non sono americano. Voi non siete americani. Siete uno dei 22 milioni di vittime dell'America. Voi e io non abbiamo mai visto la [[democrazia]]. Non abbiamo visto la democrazia nei campi di cotone della Georgia. Non c'era democrazia laggiù. Non abbiamo visto la democrazia nelle strade di [[Brooklyn]], nelle strade di [[Harlem]], nelle strade di [[Detroit]]. Non c'è democrazia laggiù. No, non abbiamo visto mai la democrazia. Abbiamo visto soltanto l'[[ipocrisia]]. Noi non vediamo alcun Sogno Americano. Abbiamo vissuto solo l'Incubo Americano. ('''Malcolm X''') *Il [[maiale]] è la bestia più immonda che ci sia, è per una metà ratto e gatto e l'altra metà cane. ('''Malcolm X''') *Quando ero piccolo ero così povero che pensavo che gli aiuti governativi fossero una marca. ('''Malcolm X''') *Mi sono sentito chiamare negro così spesso che non pensavo ci fosse niente di male: credevo fosse il mio nome. ('''Malcolm X''') *Stai molto attento alla [[televisione]]... la televisione è dannosa come i narcotici. ('''Malcolm X''') ==Voci correlate== *[[Malcolm X]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film storici]] [[Categoria:Film drammatici]] mk12087uxnmk3rg1oqqas27g82njige Stephen Covey 0 19512 1223869 984914 2022-08-22T15:37:59Z AnjaQantina 1348 +citazione, -stub, +defaultsort wikitext text/x-wiki [[Immagine:Stephen Covey 2010.jpg|thumb|Stephen Covey, 2010]] '''Stephen R. Covey''' (1932 – 2012), scrittore statunitense. *L'assunzione di responsabilità genera l'abilità a rispondere delle proprie azioni.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 131. ISBN 9788858016589</ref> *Quello che fai ha un impatto molto più grande di quello che dici.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 15. ISBN 9788858035184</ref> *''Siate una [[luce]], non un [[giudice]]. | Siate un modello, non un [[critico]]''.<ref>Da ''I sette pilastri del successo''; citato in Rosemary Altea, ''Una lunga scala fino al cielo'', traduzione di Elena Malossini Fumero, Edizioni CDE, Milano, 1998.</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Covey, Stephen}} [[Categoria:Scrittori statunitensi]] pa19y34afox81rpl36kfqsvbq08suiy 1223957 1223869 2022-08-22T20:35:51Z AnjaQantina 1348 +citazione wikitext text/x-wiki [[Immagine:Stephen Covey 2010.jpg|thumb|Stephen Covey, 2010]] '''Stephen R. Covey''' (1932 – 2012), scrittore statunitense. ==Citazioni di Stephen Covey== *L'assunzione di responsabilità genera l'abilità a rispondere delle proprie azioni.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 131. ISBN 9788858016589</ref> *Management è l'efficienza nel salire la scala del successo.<ref>Da ''Le sette regole per avere successo'', 1989. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 198. ISBN 9788858035184</ref> *Quello che fai ha un impatto molto più grande di quello che dici.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 15. ISBN 9788858035184</ref> *''Siate una [[luce]], non un [[giudice]]. | Siate un modello, non un [[critico]]''.<ref>Da ''I sette pilastri del successo''; citato in Rosemary Altea, ''Una lunga scala fino al cielo'', traduzione di Elena Malossini Fumero, Edizioni CDE, Milano, 1998.</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Covey, Stephen}} [[Categoria:Scrittori statunitensi]] tkfnbcvql2oezk0urh3xzi8fiseoo6z American Gangster 0 19543 1223817 1195930 2022-08-22T14:19:04Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= American Gangster |genere= thriller, azione, drammatico |regista= [[Ridley Scott]] |sceneggiatore= Steven Zaillian |produttore=[[Brian Grazer]], Ridley Scott |attori= *[[Denzel Washington]]: Frank Lucas *[[Russell Crowe]]: Detective Richie Roberts *[[Chiwetel Ejiofor]]: Huey Lucas *[[Cuba Gooding Jr.]]: Nicky Barnes *[[Josh Brolin]]: Detective Trupo *[[Ted Levine]]: Lou Toback *[[Armand Assante]]: Dominic Cattano *[[John Ortiz]]: Detective Javier J. Rivera *[[John Hawkes]]: Detective Freddy Spearman *[[RZA]]: Detective Moses Jones *[[Norman Reedus]]: Detective Norman Riley *[[Common]]: Turner Lucas *[[T.I.]]: Stevie Lucas *[[Carla Gugino]]: Laurie Roberts |doppiatoriitaliani= *[[Pino Insegno]]: Frank Lucas *[[Fabrizio Pucci]]: Detective Richie Roberts *[[Paolo De Santis]]: Huey Lucas *[[Fabio Boccanera]]: Nicky Barnes *[[Roberto Pedicini]]: Detective Trupo *[[Ennio Coltorti]]: Lou Toback *[[Gino La Monica]]: Dominic Cattano *[[Franco Mannella]]: Detective Javier J. Rivera *[[Stefano Benassi]]: Detective Freddie Spearman *[[Francesco Venditti]]: Moses Jones *[[Stefano Mondini]]: Turner Lucas *[[Francesca Fiorentini]]: Laurie Roberts }} '''''American Gangster''''', film statunitense del 2007 con [[Denzel Washington]], regia di [[Ridley Scott]]. {{tagline|Era la cosa giusta da fare.}} ==Frasi== {{cronologico}} *La più grande [[paura]] della gente non è morire, è parlare in pubblico. ('''Richie Roberts ''') *L'uomo per cui lavoravo aveva una delle più grandi imprese di New York, l'ha diretta per più di cinquant'anni. Per quindici anni, otto mesi e nove giorni sono stato sempre con lui, lavoravo per lui, lo proteggevo, gli guardavo le spalle, ho imparato da lui. Bumpty era ricco, ma non ricco da bianco, lui non era un milionario, non era il padrone della sua impresa. Credeva di esserlo, ma non lo era, la dirigeva e basta. I padroni erano i bianchi ed erano i suoi padroni. Nessuno è il mio padrone, invece. Perché la mia impresa è mia. E la mia impresa vende un prodotto che è migliore di quello della concorrenza, a un prezzo più basso di quello della concorrenza. [...] Le cose più importanti negli affari sono l'onesta, l'integrità, il duro lavoro, la famiglia, non dimenticate mai da dove veniamo. Ognuno è quello che è a questo mondo. Le cose sono due: o sei qualcuno o non sei nessuno. Torno subito. {{NDR|Si alza, esce dal bar, va incontro a un tizio che gli deve dei soldi, gli chiede i soldi, lui glieli nega. Allora Frank gli punta la pistola in testa e proprio mentre il tizio gli ride in faccia dicendogli che non avrebbe mai il coraggio di ucciderlo in pubblico davanti alla folla della strada, Lucas preme il grilletto. Prende un barattolo e lo appoggia di fianco al cadavere in segno di sfida a chiunque altro non voglia pagarlo in seguito. Gira i tacchi, torna nel bar e si risiede}} Che cosa stavo dicendo? ('''Frank Lucas''') *Il più chiassoso della stanza è il più debole nella stanza... ('''Frank Lucas''') *Che cosa vuoi insinuare? Che siccome sei onesto e non hai mai preso soldi come gli altri poliziotti ti ho lasciato? No... Tu non prendi i soldi per una ragione: per poter essere scorretto in tutto il resto! E questo è peggio che prendere soldi di cui non frega niente a nessuno. Sì, soldi della droga, del gioco d'azzardo, che nessuno regalerà mai. Preferirei che li prendessi e che fossi onesto con me. Non prenderli, non me ne importa. Ma allora non tradirmi, non tradire tuo figlio con le tue eterne assenze. Non scoparti le tue informatrici e le segretarie e le spogliarelliste. Mi basta guardarla per dire che ti scopi anche lei. Tu credi di andare in paradiso perché sei onesto. Ma non sei onesto. Finirai nello stesso inferno di quei poliziotti corrotti che non sopporti. ('''Laurie Roberts''') *Dare mazzette alla polizia è un conto, non è un problema per me. Pago i poliziotti da quando avevo 10 anni, ho mandato più figli loro al collage delle borse di studio nazionali. Questi però sono diversi; questo dell'Unità Investigativa Speciale, questo è il loro problema, si sentono speciali. ('''Frank Lucas''') *Ma come non lo sai?! Nel [[New Jersey]] sono tutti matti... Sai che facciamo qui? I poliziotti arrestano i criminali. ('''Richie Roberts ''') *Sono più illuminato di alcuni dei miei amici, ti posso garantire la pace della mente... Mi hai detto questo, Dominic. Ti posso garantire la pace della mente! Non mi sento tanto in pace... Eh?! Hanno tentato di uccidere mia moglie! ('''Frank Lucas''') *Puoi essere un uomo di successo e avere dei nemici oppure puoi non essere un uomo di successo e avere degli amici. Devi scegliere. ('''Dominic Cattano''') *A questo mondo ognuno è quello che è. ('''Richie Roberts''') *Ho la tua pistola. E le tue impronte. E tu lo sai che cos'hai? Accusa per tentato omicidio. Tentato omicidio vuol dire primo grado, c'è anche il grand jury. Ma un grand jury potrebbe emettere un verdetto favorevole, potrebbe ridurlo... a tentato omicidio colposo, ok. Forse perfino a legittima difesa. Dipende da che quello che noi vogliamo fare con te. Diciamo che te la cavi. Secondo te che ne pensarà tuo cugino Frank? Giusto? A un certo punto verrà a sapere che ti abbiamo messo qui seduto e abbiamo parlato con te. E poi che sei andato in tribunale e l'hai fatta franca con un tentato omicidio. Che cosa penserà, è uno stupido? Tuo cugino Frank è stupido?! No. Ne dedurrà che hai parlato. Ma per ora Frank non lo sa. Vuoi che Frank lo legga sui giornali? O te ne vuoi andare via di qui? Niente cauzione, niente processo, niente galera. Te ne vai via di qui oggi. A te la scelta. ('''Richie Roberts''', {{NDR|durante l'interrogatorio al cugino di Frank Lucas}}) *Lasciare quando ancora si vince, non è lo stesso che lasciare. ('''Produttore di eroina del Vietnam''') *Frank Lucas è l'uomo più pericoloso in circolazione in questa città [...]: corruzione, estorsione, omicidio, associazione a delinquere... ('''Richie Roberts''') *È da quando avevo sei anni che non vedo qualcosa di normale. ('''Frank Lucas''') *Mettiti in fila Frank, anche per me fanno il giro del palazzo. ('''Richie Roberts ''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Richie Roberts''': Siamo la nuova squadra narcotici della contea di Essex. Il nostro mandato è prendere pesci grossi, niente gente di strada. Noi cerchiamo i fornitori e i distributori. Eroina, cocaina, anfetamine, niente erba al di sotto 500 kg, niente polvere al di sotto dei 40 kg; ai quantitativi minori ci penseranno altri, noi ci occuperemo delle grosse spedizioni, dei soldi veri e delle tentazioni.<br /> '''Moses Jones''': Ho sentito una storia su di te: che hai trovato un milione di dollari in banconote non segnate e l'hai portato al tuo capo. E' vero?<br /> '''Richie Roberts''': Sì, è vero... per qualcuno è un problema? {{NDR|Tutti alzano la mano sghignazzando}} Anch'io sapete, ci penso tutti i giorni. Dovrei essere in Florida con un 68 piedi a fare catcher di pesca... però, ecco, non l'ho fatto, quindi sono qui.. e cercheremo di pescare squali d'altro genere. *'''Detective Trupo''': Congratulazioni Frank. <br /> '''Frank Lucas''': Detective. <br /> '''Detective Trupo''': Sei sicuro d'aver fatto la cosa giusta? Insomma è una bella ragazza e tutto... <br /> '''Frank Lucas''': Detective senta, senta. Prima di parlare di me o di mia moglie, cerchi di capire che è il giorno più importante della mia vita. È chiaro? <br /> '''Detective Trupo''': Oh è chiaro, è chiaro. Sai uno che va in giro con un cappotto di cincillà da 50.000 dollari e non mi ha mai pagato un caffè... C'è qualcosa che non va! Li paghi i conti Frank? *'''Frank Lucas''': Parlavo coi miei avvocati. Mi hanno detto una cosa a cui non posso credere: tu hai trovato davvero un milione di dollari nel bagaglio di una macchina e l'hai riconsegnato?! <br />'''Richie Roberts''': Sì... Sì. <br /> '''Frank Lucas''': Lo hai fatto per davvero! Sei un amico... Bravo, cazzo. Però sai che se l'è preso la polizia? <br /> '''Richie Roberts''': Può darsi. <br /> '''Frank Lucas''': No, non può darsi signor Richie: sai che se lo sono preso. Hai consegnato quei soldi, loro se li sono presi e tu non hai avuto niente in cambio. Perché l'hai fatto?! <br /> '''Richie Roberts''': Era la cosa giusta da fare. *'''Frank Lucas''': Tu pensi davvero che mettere me dietro le sbarre cambierà qualcosa per le strade? I tossici continueranno a farsi, ruberanno per farsi e poi moriranno. Mettermi dentro o lasciarmi fuori non cambierà niente.<br /> '''Richie Roberts''': E' così che stanno le cose.<br /> '''Frank Lucas''': Stanno proprio così, e che abbiamo Richie? Abbiamo me e te seduti qua, abbiamo quello stronzo spione dell'autista di mio fratello, hai un po' di eroina... ti servirà ben più di questo Richie.<br /> '''Richie Roberts''': Ho il possesso di eroina, spaccio, associazione a delinquere, corruzione di pubblico ufficiale, ho testimoni che ti hanno visto uccidere a sangue freddo, ho i tuoi conti all'estero, i tuoi beni immobili, le tue attività... tutto comprato coi soldi dell'eroina. E ho i genitori dei ragazzi morti di overdose del tuo prodotto, è questa la mia storia per la giuria, renderò tutto convincente; "''quest'uomo ha assassinato migliaia di persone, l'ha fatto da un superattico guidando una Lincoln''" a parte questo, non devi preoccuparti.<br /> '''Frank Lucas''': Va molto bene, ma è per questo che andiamo in tribunale, no Richie? Perché ho dei testimoni anche io: ho celebrità, ho personaggi dello sport.. io ho Harlem, Richie. Mi sono preso cura di [[Harlem]] e Harlem si prenderà cura di me, mi devi credere.<br /> '''Richie Roberts''': Ho più di questo, Frank.<br /> '''Frank Lucas''': Che hai?<br /> '''Richie Roberts''': Ho una fila di persone che vuole testimoniare contro di te che parte dalla porta e gira intorno al palazzo.<br /> '''Frank Lucas''': Ma dai, tutte balle...<br /> '''Richie Roberts''': La vita l'hai rovinata a tanti, Frank. Ho la famiglia mafiosa Mazzano, te la ricordi?<br /> '''Frank Lucas''': No, senti, non c'entro niente coi Mazzano e i Mazzano non c'entrano niente con me...<br /> '''Richie Roberts''': C'entrano eccome con te. Sai perché? Perché, a parte il fatto che ti odiano personalmente, odiano ciò che rappresenti.<br /> '''Frank Lucas''': Io non rappresento altro che Frank Lucas.<br /> '''Richie Roberts''': Sicuro? Un uomo d'affari nero del tuo calibro? Rappresenti il progresso, il genere di progresso per cui loro perderanno un mare di soldi. Con te fuori dai piedi, tutto potrà tornare normale. ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film di gangster]] [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sulla mafia]] [[Categoria:Film thriller]] hxqv80sth2qpsc28bxqbr9zlh7437yl Tom Wolfe 0 20023 1223816 1043161 2022-08-22T14:18:06Z SunOfErat 12245 /* Il falò delle vanità */ wikitext text/x-wiki [[File:Wolfe at White House.jpg|thumb|right|Tom Wolfe alla Casa Bianca nel 2004]] {{indicedx}} '''Thomas Kennerly Wolfe''' (1931 – 2018), giornalista e scrittore statunitense. ==Citazioni di Tom Wolfe== *{{NDR|[[Las Vegas]]}} [...] la [[Versailles]] della democrazia di massa.<ref>Da ''La baby aerodinamica {{sic|kolor karamella}}'', 1965. Citato in [[Ernst Jünger]], ''Avvicinamenti'', p. 176.</ref> {{Int|Da ''[https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2018/01/01/news/tom_wolf_i_radical_chic_hanno_tradito_il_popolo_-185635555/ Tom Wolfe: "I radical chic hanno tradito il popolo"]''|Intervista di Alexandre Devecchio, traduzione di Elda Volterrani, ''Rep.repubblica.it'', 1 gennaio 2018.}} *Il [[politicamente corretto]], da me soprannominato PC — che sta per "polizia cittadina" — è nato dall'idea marxista che tutto quello che separa socialmente gli esseri umani deve essere bandito per evitare il predominio di un gruppo sociale su un altro. In seguito, ironicamente, il politicamente corretto è diventato uno strumento delle "classi dominanti", l'idea di un comportamento appropriato per mascherare meglio il loro "predominio sociale" e mettersi la coscienza a posto.  *Attraverso [[radical chic|Radical Chic]] descrivevo l'emergere di quella che oggi chiameremmo la "gauche caviar" o il "progressismo da limousine", vale a dire una sinistra che si è ampiamente liberata di qualsiasi empatia per la classe operaia americana. Una sinistra che adora l'arte contemporanea, si identifica in cause esotiche e nella sofferenza delle minoranze ma disprezza i rednecks {{NDR|bifolchi}} dell'Ohio. *Certi americani hanno avuto la sensazione che il [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|partito democratico]] fosse così impegnato a fare qualsiasi cosa per sedurre le diverse minoranze da arrivare a trascurare una parte considerevole della popolazione. In pratica quella parte operaia della popolazione che, storicamente, ha sempre costituito il midollo del partito democratico.  *Per accusare qualcuno di aggressione sessuale sembra che ormai basti la parola di una donna e alcuni stanno già chiedendo un rovesciamento dell'onere della prova e che sia l'uomo sospettato a dover provare la propria innocenza. *Oggi certi [[Giornalista|giornalisti]] non escono mai dall'ufficio. Scrivono gli articoli navigando in internet. Ma non c'è alternativa: bisogna uscire! Quando dei giovani scrittori o giornalisti mi chiedono un consiglio, cosa che capita raramente, io rispondo sempre: "Esci!". ==''Il «nuovo» giornalismo''== ===[[Incipit]]=== Ho alcune considerazioni da fare su quello che è conosciuto (o a volte denunciato) come «nuovo giornalismo», o paragiornalismo, o altre definizioni del genere. Il fatto più sorprendente di quello che mi accingo a dire è che questo nuovo giornalismo rappresenta probabilmente l'unico nuovo movimento letterario negli [[Stati Uniti]] dopo la seconda guerra mondiale. ===Citazioni=== *C'era una specie di gara a superarsi a vicenda, che non finiva mai, e gente come [[Norman Mailer|Mailer]] e [[James Arthur Baldwin|Baldwin]] non facevano che parlare male degli altri scrittori. Poi cominciò a verificarsi uno strano fenomeno. Questi scrittori che credevano veramente di aver conquistato «il ramoscello d'oro», o di vivere in una specie di [[Olimpo]], andavano a stabilirsi in campagna nella speranza di scrivere il più grande romanzo mai apparso sulla faccia della terra. (p. 9) *Il [[giornalismo]] è un mestiere duro, non tanto per i rischi che può comportare, ma perché si dipende sempre da qualcuno. Bisogna stare ad aspettare come un questuante, con il taccuino di appunti o il registratore, che le parole escano dalla bocca dell'intervistato. Si è sempre in una posizione di inferiorità e bisogna adattarsi alle esigenze degli altri. (p. 11) *[[George Orwell]] dichiarava di non aver mai letto un'[[autobiografia]], perché non riteneva nessuno onesto fino al punto di riferire sinceramente le umiliazioni subite. (p. 11) ===[[Explicit]]=== Come ho detto all'inizio, la cosiddetta morte del [[romanzo]] non è dovuta a ragioni storiche, ma è stata voluta dai giornalisti che si sono cimentati in questo nuovo tipo di reportage sperimentale. Sono molto curioso di vedere dove andranno a finire. ==''Io sono Charlotte Simmons''== ===[[Incipit]]=== Ogni volta che la porta della toilette degli uomini si apriva, il terribile frastuono degli Swarm, la band che si stava scatenando nel teatro, al piano superiore, entrava con tale prepotenza da rimbalzare su specchi e lavabi, sembrando ancora più assordante. Ma appena il meccanismo automatico richiudeva la porta, gli Swarm svanivano lasciando il posto alle urla di studenti ubriachi di giovinezza e di birra che scherzavano davanti agli orinatoi. ===Citazioni=== *"John, visconte Morley di Blackburne" ''perché aveva iniziato con quel nome così snob?'' "una volta disse: – Il successo dipende da tre cose: da chi parla, da cosa dice e da come lo dice. E di queste tre, il ''cosa dice'' è la meno importante –". *In questo momento della storia, lo scrigno della sapienza umana di tutta la biblioteca era il televisore. *"Sono Bettina" disse. "Charlotte". Appartenevano alla prima generazione che avrebbe vissuto senza usare i cognomi. ===[[Explicit]]=== ''Oddio...'' la band attaccò con ''The Charlies' Swing''... e, in un attimo, tanta era la partecipazione che la folla dei tifosi si mise a urlare parole della canzone. E come si conviene, la ragazza di Jojo Johanssen dovette unirsi al coro. ==''Radical chic: Il fascino irresistibile dei rivoluzionari da salotto''== ===[[Incipit]]=== Alle due o alle tre o alle quattro del mattino, o giù di lì, del 25 agosto 1966, il giorno del suo quarantesimo compleanno, Leonard Bernstein si svegliò al buio in uno stato di totale agitazione. Gli era già capitato. La sua insonnia si manifestava spesso a questo modo. E così, fece come le altre volte. Si alzò e provò a camminare. Si sentiva frastornato. Poi di colpo ebbe una visione, un'ispirazione. Vide se stesso, Leonard Bernstein, l<nowiki>'</nowiki>''egregio maestro'', entrare in palcoscenico in cravatta bianca e marsina davanti a un'orchestra al gran completo. Da un lato del podio del direttore d'orchestra un pianoforte. Dall'altro una sedia con appoggiata sopra una chitarra. Lui si siede sulla sedia e prende in mano la chitarra. Una chitarra! ===Citazioni=== *E ciò che ne venne fuori fu il Radical Chic. Sin dall'inizio non ebbe alcun senso discutere della sincerità del [[radical chic|Radical Chic]]. Era fuor di dubbio che il primo impulso, [...] fosse sincero. Ma, come accade per molti sforzi umani che si concentrano su un ideale, sembrava che il pensiero avanzasse su una sorta di doppia pista. Prima pista: beh, è chiaro che si ha un sincero interesse per i poveri e bisognosi e una sincera rabbia rispetto alla discriminazione. (p. 29) *La prima regola è che la ''nostalgie de la boue'' – lo stile romantico e rudemente vitale dei primitivi che abitano nelle case popolari, per esempio – è bella, e che la ''borghesia'', nera o bianca che sia, è brutta. Diventa così inevitabile che il Radical Chic prediliga chi ha l'aria primitiva, esotica e romantica, tipo i raccoglitori d'uva, che oltre al fatto che sono radicali e «vengono dalla Terra» sono anche latini, o le Panthers, con le loro giacche di pelle, le acconciature afro, gli occhiali da sole e le sparatorie, o i Pellerossa, che, logicamente, hanno sempre avuto un'aria primitiva, esotica e romantica. (p. 30) *Nell'Era del Radical Chic, poi, quale conflitto si innescò tra l'assoluto bisogno di domestici e il fatto che i domestici fossero il simbolo assoluto di ciò contro cui i nuovi movimenti, neri o marroni, stavano combattendo! E allora, quanto assolutamente urgente divenne la ricerca dell'unica via di salvezza:domestici bianchi! (pp. 30-31) ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Il falò delle vanità''=== «E poi cosa dici? Dici: "Scordati che hai fame, scordati che un poliziotto razzista ti ha sparato nella schiena. Chuck è stato qua? Chuck è venuto a [[Harlem]]...".»<br> «No, ora vi dico io...»<br> «"Chuck è venuto a Harlem..."»<br> «Vi ''dico'' che...»<br> «Dici: "Chuck è venuto qui a Harlem, per occuparsi degli affari della comunità nera".»<br> Questo li scatenò.<br> {{Sic|''Heh-heggggggggghhhhhhhhhhhhhh''}}!<ref name=incipit>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> ===''Un uomo vero''=== In sella al suo cavallo preferito, Charlie Craker tirò indietro le spalle per essere sicuro di stare dritto e trassse un profondo respiro... Ahhh, ecco la posizione giusta... Amava il modo in cui il possente torace gli si gonfiava sotto la tenuta cachi, e immaginava che tutti i partecipanti alla battuta di caccia avrebbero notata la sua prestanza fisica.<ref name=incipit/> ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Tom Wolfe, ''Il «nuovo» giornalismo'', ''La Fiera Letteraria'', giugno 1973. *Tom Wolfe, ''Io sono Charlotte Simmons'' (''I Am Charlotte Simmons'', 2004), traduzione di Marta Matteini, Mondadori, Milano, 2005. ISBN 88-04-54858-4 *Tom Wolfe, ''[https://books.google.it/books?id=JcZNBQAAQBAJ Radical chic: Il fascino irresistibile dei rivoluzionari da salotto]'' (''Radical Chic & Mau-Mauing the Flak Catchers'', 1970), traduzione di Tiziana Lo Porto, Lit Edizioni, 2014. ISBN 88-6826-890-6 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Wolfe, Tom}} [[Categoria:Giornalisti statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] pssiwbfzqcpylj2e8e6kn4fh4bz73h4 Rocco Montano 0 20689 1224044 1168517 2022-08-23T09:51:34Z 79.52.205.159 /* Bibliografia */ wikitext text/x-wiki '''Rocco Montano''' (1913 – 1999), scrittore e professore universitario italiano. ==''Arte, realtà e storia''== ===[[Incipit]]=== Il [[Benedetto Croce|Croce]] ha definito nella ''Estetica'' con estrema chiarezza i modi e i tempi per cui dall'esperienza sentimentale si giunge all'intuizione e da questa alla «traduzione» in segni fisici, concreti, dell'opera d'arte. L'entusiasmo, forse, e la certezza di una verità raggiunta, pienamente posseduta gli ha suggerito allora di porre in termini persino schematici il processo:<br>''Il processo completo della produzione estetica può essere simboleggiato in quattro stadi, che sono'': a, ''impressioni''; b, ''espressione o sintesi spirituale estetica''; c, ''accompagnamento edonistico o piacere del bello (piacere estetico)''; d, ''traduzione del fatto estetico in fonemi fisici (suoni, toni, movimenti, combinazioni di linee e colori, ecc.)''. {{NDR|''Estetica'', Bari 1912, IV ed. p. 113}} ===Citazioni=== *La passione è un fatto essenziale della nostra vita spirituale. È attraverso, è dal gioco delle passioni e dei sentimenti – ''a corporibus et per corpora'', avrebbe detto [[San Tommaso d'Aquino|S. Tommaso]] – pur sempre parziali, ingiusti, che si svolge il processo della nostra forza spirituale; da esso sorge il nostro interessamento al mondo e lo sforzo di comprenderlo. Ma la verità, anche quella dell'arte, è tanto più raggiunta quanto più l'animo è capace di liberarsi e di ascoltare la voce delle cose. (p. 32) *La poesia, come il pensiero, è, come si dice, dei puri di cuore. (p. 32) *La Chiesa che per il barbaro potrebbe essere un cubo di pietra, diventa per l'uomo di religione, o per chi sa risentirne l'animo, qualcosa che è fonte di commozione e di amore. (p. 39) *Non c'è l'uomo buono, egoista, per sé solo, ma esso è tale in relazione agli altri esseri che lo circondano; gran parte della sua qualità gli viene dal mondo in cui è visto. (p. 41) *Non esistono nell'universo atti isolati; una parte, come in un organismo, vive del funzionamento del tutto. (p. 41) *La grandezza di [[Dante]] è in noi certamente legata al fatto che egli ha dato la più alta e coerente rappresentazione del mondo quale poté apparire a una alta coscienza medioevale illuminata dal tomismo e al modo con cui lo stesso Poeta ha arricchito e approfondito la visione medievale del mondo con gli apporti delle più alte meditazioni e delle più impegnative esperienze. (p. 46) ==Bibliografia== *Rocco Montano, ''Arte, realtà e storia'', prefazione di Francesco Bruni, Saggi Marsilio, 2003. ==Altri progetti== {{Interprogetto}} [[Categoria:Scrittori italiani|Montano, Rocco]] i7spyl2tnewt67eulog5oj0a5p85jtz Warren Buffett 0 22724 1223855 1215200 2022-08-22T14:49:46Z AnjaQantina 1348 +citazione, ordine alfab. wikitext text/x-wiki [[Immagine:Warren Buffett KU Visit.jpg|thumb|Warren Buffett]] '''Warren Edward Buffett''' (1930 – vivente), imprenditore ed economista statunitense. ==Citazioni di Warren Buffett== *Basta avere paura quando gli altri sono avidi ed essere avidi solo quando gli altri hanno paura. :''Be fearful when others are greedy, and greedy only when others are fearful.''<ref>{{en}} Da ''[https://www.berkshirehathaway.com/letters/2004ltr.pdf 2004 Chairman's Letter]'', ''berkshirehathaway.com'', 28 febbraio 2005.</ref> *Bisogna essere pazienti: non si produce un bambino in un mese mettendo incinte nove donne.<ref name=":1">Citato in Gianfilippo Cuneo, ''Così parlò Warren Buffett: lezioni per investire in Italia'', Baldini Castoldi Dalai editore.</ref> :''Successful takes patience: you can't produce a baby in one month by getting nine women pregnant.'' *È in corso una [[lotta di classe]], è vero, ma è la mia classe, la classe ricca, che sta facendo la guerra, e stiamo vincendo. :''There’s class warfare, all right, but it’s my class, the rich class, that’s making war, and we’re winning.''<ref>Citato in ''[https://www.nytimes.com/2006/11/26/business/yourmoney/26every.html In Class Warfare, Guess Which Class Is Winning]'', ''Nytimes.com''.</ref> *Enfatizzare l'apparenza contabile rispetto alla sostanza economica non porta da nessuna parte.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funzionano i soldi'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 31. ISBN 9788858025208</ref> *Il prezzo che si paga per stime di consensus allegre è molto alto. Non sarà l'economia a rovinare gli investitori, saranno gli investitori stessi a farlo. È proprio l'incertezza la migliore amica di chi acquista titoli per tenerli a lungo termine.<ref>[https://newsletter.bancaconsulia.it/wp-content/uploads/2020/03/La-voce-di_Fidelity-International-WhatUP_25.pdf Newsletter, La voce di Fidelity, 1 febbraio 2020]</ref> *Il prezzo è quello che paghi; il valore è quello che ottieni. :''Price is what you pay; value is what you get.''<ref>{{en}} Da ''[https://www.berkshirehathaway.com/letters/2008ltr.pdf 2008 Chairman's Letter]'', ''berkshirehathaway.com'', 27 febbraio 2009.</ref> *Il rischio deriva dal non sapere cosa stai facendo. :''Risk comes from not knowing what you're doing''.<ref>Citato in ''[http://www.forbes.com/sites/jamesberman/2014/04/20/the-three-essential-warren-buffett-quotes-to-live-by/ The Three Essential Warren Buffett Quotes To Live By]'', ''Forbes.com'', 20 aprile 2014.</ref> *Investi in azioni come faresti in una [[fattoria]]. :''Invest in stocks as you would in a farm.''<ref>{{en}} Da ''[https://www.berkshirehathaway.com/letters/2013ltr.pdf 2013 Chairman's Letter]'', ''berkshirehathaway.com'', 28 febbraio 2014.</ref> *La [[Borsa valori|borsa]], come Nostro Signore, aiuta chi si aiuta. Ma a differenza del Signore, non perdona coloro che non sanno quello che fanno. :''The market, like the Lord, helps those who help themselves. But, unlike the Lord, the market does not forgive those who know not what they do.''<ref name=":0">Citato in Mary Buffett e David Clark, ''I segreti di Warren Buffett. Come avere successo negli affari evitando le trappole del mercato'', traduzione di T. Moroni, Lindau.</ref> *La linea che separa l'investimento dalla speculazione non è mai né chiara né evidente. :''The line separating investment and speculation'' [...] ''is never bright and clear''. (dalla [http://www.berkshirehathaway.com/letters/2000.html lettera agli azionisti], 2000) *La prima regola: non perdere denaro. La seconda: non dimenticare mai la prima. :''Rule No. 1 is never lose money. Rule No. 2 is never forget Rule No. 1.''<ref name=":0" />. *Nel breve periodo il mercato azionario è una macchina per il voto, ma nel lungo periodo il mercato azionario è una pesatrice. :''In the short run the stock market is a voting machine, but in the long run the stock market is a weighing machine.''<ref>{{en}} Da ''[https://www.berkshirehathaway.com/letters/1993.html 1993 Chairman's Letter]'', ''berkshirehathaway.com'', 1 marzo 1994.</ref> *Non avete mai ragione o torto perché gli altri sono d'accordo con voi. Avete ragione perché i vostri dati sono esatti e il vostro ragionamento è corretto. :''You’re neither right nor wrong because other people agree with you. You’re right because your facts are right and your reasoning is right – that’s the only thing that makes you right. And if your facts and reasoning are right, you don’t have to worry about anybody else.''<ref name=":1" /> *Non scommettere mai contro l'America. :''Never bet against America.''<ref>{{en}} Da ''[https://berkshirehathaway.com/letters/2020ltr.pdf 2020 Chairman's Letter]'', ''berkshirehathaway.com'', 27 febbraio 2021.</ref> *Puoi scoprire chi sta nuotando nudo solo quando la marea si ritira. :''You only find out who is swimming naked when the tide goes out''.<ref>{{en}} Da ''[http://www.berkshirehathaway.com/2001ar/2001letter.html 2001 Chairman's Letter]'', ''berkshirehathaway.com'', 28 febbraio 2002.</ref> *Quando l'ignoranza e la leva finanziaria si combinano, si ottengono risultati molto interessanti. <ref>citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 151. ISBN 9788858016589</ref> *Se non vale la pena di fare una certa cosa, non vale neanche la pena di farla bene, <ref>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', settembre 1997</ref> *Quando possediamo porzioni di aziende eccezionali con management eccezionale, il nostro periodo di tenerle preferito è per sempre. :''When we own portions of outstanding businesses with outstanding managements, our favorite holding period is forever.''<ref>{{en}} Da ''[https://www.berkshirehathaway.com/letters/1988.html 1988 Chairman's Letter]'', ''berkshirehathaway.com'', 28 febbraio 1989.</ref> *Vai a letto un po' più intelligente ogni giorno. :Go to bed a little smarter each day.<ref>[https://www.inc.com/marcel-schwantes/warren-buffett-says-you-can-create-enormous-success-by-using-this-simple-formula.html Simple formula, inc.com, 10 febbraio 2022]</ref> *Vendere i titoli quando s'è guadagnato abbastanza è come tagliare i fiori e innaffiare le erbacce. :''Selling your winners and holding your losers is like cutting the flowers and watering the weeds.''<ref name=":1" /> *Verso solo il 17,4% del mio imponibile; i miei dipendenti fino al 41%. I legislatori si sentono obbligati a salvaguardarci e quasi fossimo gufi maculati. <ref>Citato da [[Domenico De Masi]], ''Il lavoro nel XIX secolo''. Einaudi 2018 ISBN 978-88-06-22846-0 p. 685</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Buffett, Warren}} [[Categoria:Imprenditori statunitensi]] [[Categoria:Economisti statunitensi]] nhl8vivov8y59zh4mc9u1m5kfw0pk9u Bruno Pizzul 0 23623 1223928 1178061 2022-08-22T18:24:43Z Danyele 19198 /* Citazioni tratte da telecronache */ +1 / fix sottoparagrafi wikitext text/x-wiki [[Immagine:Bruno Pizzul 1958.jpg|thumb|Bruno Pizzul]] '''Bruno Pizzul''' (1938 – vivente), ex calciatore, giornalista e telecronista calcistico italiano. ==Citazioni di Bruno Pizzul== *{{NDR|[[Gaffe famose|Famosa gaffe]]}} E mister [[Giovanni Trapattoni|Trap]] prende appunti sul suo tacchino.<ref>Citato in ''Le più belle barzellette sull'Inter'', ''Sonzogno'', 2004, p. 93, ISBN 88-454-1202-4.</ref> *{{NDR|[[Gaffe famose|Famosa gaffe]]}} Ed ecco il fischio finale, che sanziona la vittoria per 2-0 dell'Italia sull'Ecuador.<ref>Durante la telecronaca della partita tra Italia ed Ecuador, gara valevole per la fase a gironi del Campionato mondiale di calcio 2002; Sapporo, 3 giugno 2002, [https://www.youtube.com/watch?v=ytDQ8W82GlE video] disponibile su ''YouTube.com'', min. 08:27.</ref> *{{NDR|[[Gaffe famose|Famosa gaffe]]}} L'[[arbitro]] manda i giocatori al riposo definitivo.<ref>Citato in [[Antonio Dipollina]], ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/08/13/brussprinter-le-calende-egizie-ecco-le-frasi.html Brussprinter e le calende egizie, ecco le frasi comiche del calcio]'', ''la Repubblica'', 13 agosto 2001.</ref> *Nel Torino entra [[Dino Baggio|Baggio]], che ovviamente non è il [[Roberto Baggio|Baggio]] della Juventus.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 29. ISBN 88-8598-826-2</ref> {{Int|''[http://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2015/05/28-1237340/pizzul_vi_racconto_lheysel/?cookieAccept Pizzul: «Vi racconto l'Heysel»]''|Dall'intervista di Valerio Rosa, ''Tuttosport.com'', 28 maggio 2015.}} *{{NDR|Sulla [[strage dell'Heysel]]}} Eppure c'era stata qualche avvisaglia di quello che sarebbe successo, ancora prima che si cominciasse a gravitare intorno all'Heysel. Giravano per la città delle macchine con altoparlanti, che invitavano gli appassionati ad andare per tempo allo stadio, anche se in possesso di biglietti regolari, perché girava una grande quantità di biglietti falsi. E infatti entrarono allo stadio molte più persone del dovuto, determinando un sovraffollamento nel settore in cui erano stati ammucchiati in maniera invereconda troppi tifosi inglesi. *{{NDR|Sulla [[strage dell'Heysel]]}} Le poche forze dell'ordine a disposizione, compresi i signori a cavallo, non presero alcun tipo di iniziativa. Osservavano quasi stupiti quello che stava accadendo, senza accennare a un minimo intervento. Forse non avrebbero risolto nulla, dal momento che non era stato predisposto un apparato per contrastare situazioni come quella che si stava creando, ma almeno avrebbero dato la sensazione di provare a mettere un po' d'ordine. Ma anche negli anni successivi in Belgio hanno cercato in tutti i modi di rimuovere quella serata, parlandone il meno possibile e mostrandosi riluttanti ad ogni commemorazione, perché a distanza di anni si rendono conto di avere fatto una figuraccia. *{{NDR|Sulla [[strage dell'Heysel]]}} Furono momenti angosciosi, in cui fui costretto a prendere decisioni dolorose. Ricordo un paio di ragazzi, che erano riusciti a raggiungere la mia postazione. Mi chiesero di dire alle loro mamme che erano vivi. Io risposi che non potevo accontentarli, per non far preoccupare le mamme e i parenti degli altri ragazzi presenti allo stadio, anche se mi rendevo conto che ai loro occhi avrei potuto fare la figura di uno senza cuore. E invece, con mia soddisfazione, qualche tempo dopo mi chiamarono per dirmi che avevano capito le ragioni della mia decisione. In casi del genere ti trovi ad affrontare dilemmi tremendi, perché la realtà da raccontare è assolutamente fuori dai normali parametri della cronaca. *Non sarebbe male, per esempio, se comprendessimo tutti che il [[tifo sportivo|tifo]] non può essere, come accade da noi, soprattutto un tifo contro. Il tifo deve essere espressione gioiosa di appoggio ai propri colori ma al tempo stesso di rispetto e tolleranza verso gli altri. ===Citazioni tratte da telecronache=== {{cronologico}} *[[Claudio Garella|Garella]] para tutto, ma proprio tutto: inutile indagare sul come.<ref>Citato in Timothy Ormezzano, ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/28/fare-miracoli-con-piedi.html Fare miracoli con i Piedi]'', ''la Repubblica'', 28 luglio 2010.</ref> {{NDR|Roma-Verona, 21 ottobre 1984}} *Ed ecco Rijkaard, Rijkaard, Rijkaard... tiro e gol! Gol di Rijkaard! Rijkaard porta in vantaggio il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] al ventiduesimo del secondo tempo! Improvviso break del Milan! Rijkaard, vedete tra l'incredibile esultanza dei giocatori milanisti, sblocca una situazione che sembrava pietrificata sullo 0 a 0 iniziale! {{NDR|Milan-Benfica, 23 maggio 1990, 1-0}} *Fischia... la fine... l'arbitro! E il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] vince la sua Coppa dei Campioni, seconda consecutiva, quarta della sua storia! Il Benfica aveva atteso questa rivincita per ventisette anni, dopo la sfida di Wembley... ma i giocatori del Milan hanno ribadito la loro superiorità continentale! Il calcio italiano mette a segno un filotto incredibile! Vince la Coppa UEFA con la [[Juventus Football Club|Juventus]], finalista la Fiorentina, la Coppa delle Coppe con la [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]], la Coppa dei Campioni con il Milan, e già che c'era ha vinto anche la Mitropa Cup con il Bari! {{NDR|Milan-Benfica, 23 maggio 1990, dopo il fischio finale}} *Quarantatreesimo del primo tempo, calcio d'angolo per l'Olympique Marsiglia, lo batte proprio Pelé. Gran movimento in area... e palla che termina in gol... con Boli. È stato Boli che ha staccato, portando in vantaggio l'Olympique Marsiglia, al quarantatreesimo del primo tempo. {{NDR|Olympique Marsiglia-Milan, 26 maggio 1993, 1-0}} *E vedete che i tifosi del [[Associazione Calcio Milan|Milan]] lasciano gli spalti. Non c'è nemmeno troppo recupero... e l'abbraccio è di Tapie. La festa è tutta dei francesi, per noi amarezza, dispiacere, soprattutto perché il Milan non ha potuto presentarsi a questo appuntamento decisivo nelle migliori condizioni. Naturalmente altre volte abbiamo festeggiato, stavolta tocca agli altri, tocca ai francesi. {{NDR|Olympique Marsiglia-Milan, 26 maggio 1993, dopo il fischio finale}} *E ora il quadro psicologico si rovescia a nostro favore. {{NDR|Brasile-Italia, 17 luglio 1994, dopo il tiro di rigore realizzato da Evani}}<ref>[https://www.dailymotion.com/video/x2z24ud Video] disponibile su ''Dailymotion.com''.</ref> *Abbiamo ancora una tenue speranza, [[Roberto Baggio]] batterà il nostro ultimo tiro dal dischetto: se segnerà... ci sarà la speranza che i brasiliani sbaglino il loro tiro dagli undici metri. Roberto Baggio contro [[Gianluca Pagliuca|Pagliuca]]... contro, scusate, Taffarel. Ecco Roberto... alto! Il Campionato del mondo è finito, lo vince il Brasile, ai calci di rigore. E naturalmente è una conclusione che ci lascia con grande amarezza, gli azzurri non meritavano di perdere così, ai calci di rigore. Una partita nella quale hanno esibito uno straordinario coraggio, un grande temperamento. Hanno saputo far fronte a tutte le... avversità... hanno saputo controllare avversari più freschi. Partiti con il favore del pronostico, il Brasile ci ha battuto, ma solo ai calci di rigore. {{NDR|Brasile-Italia, 17 luglio 1994, ultimo rigore dell'Italia}} *Il [[Pallone da calcio|pallone]] ha un'infinita gamma di soluzioni imprevedibili. {{NDR|Messico-Italia, 13 giugno 2002, pareggio dell'Italia}} ====Juventus-Liverpool, 29 maggio 1985==== *E ora purtroppo una notizia che debbo dare, perché è ufficiale, viene dall'UEFA. Ci sono 36 morti... una cosa rabbrividente, inaudita... e per una partita di calcio. {{NDR|Prima della gara}} *Io vi chiedo fin d'ora scusa se commenterò nel modo più neutro o impersonale possibile, perché non mi sento nelle condizioni di spirito di poter sottolineare quelle che possono essere le eventuali prodezze dei calciatori. {{NDR|Prima della gara}} *Si comincia con quasi un'ora e mezza di ritardo sull'orario previsto. A lungo è rimasto incerto se questo incontro dovesse disputarsi o meno. {{NDR|Calcio d'inizio}} *Calcio di rigore, [[Michel Platini|Platini]]... gol. [[Juventus Football Club|Juve]] in vantaggio... Platini... Undici minuti e trenta di gioco, Michel Platini porta in vantaggio su calcio di rigore la Juventus. {{NDR|1-0}} *Colpo di testa di Brio, palla in fallo laterale... la [[Juventus Football Club|Juventus]] vince la Coppa dei Campioni battendo per 1 a 0 il Liverpool. Nella fase finale della serata ha ripreso il sopravvento... il fatto sportivo... e consentite che l'uomo sportivo... lo sportivo esulti per questo successo della Juventus, che è successo del calcio italiano, anche se l'uomo conserva l'amarezza e il dolore di una serata resa luttuosa da [[Strage dell'Heysel|quanto è successo prima della partita]]. I novanta minuti di gioco sono stati invece disputati esemplarmente dalle due formazioni, in particolare dalla Juventus, che coglie così l'unico alloro che ancora mancava al suo inimitabile palmarès. La Juventus si aggiudica allo Stadio Heysel di Bruxelles la Coppa dei Campioni, battendo per 1 a 0 i detentori del Liverpool. {{NDR|Dopo il fischio finale}} ====[http://www.dailymotion.com/video/x14w9y0_steaua-bucuresti-milan-0-4-coppa-dei-campioni-1988-1989_sport Steaua Bucarest-Milan, 24 maggio 1989]==== *Il pallone è nella metà campo dello Steaua e [[Carlo Ancelotti|Ancelotti]], che lo colpisce di testa, lo dà a Rijkaard, Rijkaard a [[Ruud Gullit|Gullit]], Gullit a Colombo. Tre quarti di campo, Colombo largo per Tassotti, arriva Tassotti sul quale gioca Ungureanu, palla fuori ancora per Colombo. Sinistro di Colombo, respinge il portiere! Bumbescu, mischia, Gullit... gol! Gol! Gol di Gullit! [[Associazione Calcio Milan|Milan]] in vantaggio al trentun... al diciassettesimo del primo tempo! Gullit porta in vantaggio il Milan! {{NDR|0-1 del Milan}} *Ancora Tassotti, con grande caparbietà, quindi Colombo. Ora [[Roberto Donadoni|Donadoni]], Donadoni in area, fermato ma è pronto ancora Tassotti. Cerca spazio per il cross, c'è Stoica su di lui, va ottimamente Tassotti, ecco il suo traversone... [[Marco van Basten|van Basten]] gol! Gol di van Basten! Stupenda questa azione del [[Associazione Calcio Milan|Milan]] con Marco van Basten, che porta al raddoppio il Milan al ventisettesimo! {{NDR|0-2 del Milan}} *[[Carlo Ancelotti|Ancelotti]]... [[Roberto Donadoni|Donadoni]]... cross [[Ruud Gullit|Gullit]]... destro... goool! Gol! Stupendo gol di Ruud Gullit! Straordinaria prodezza balistica di Ruud Gullit! Trentottesimo! Gol! Gol! Gol ancora per il [[Associazione Calcio Milan|Milan]]! E sono tre! {{NDR|0-3 del Milan}} *[[Marco van Basten|van Basten]], gol! Appena cominciato, da cinquanta secondi, il secondo tempo, Marco van Basten segna il quarto gol per il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] sullo Steaua. {{NDR|0-4 del Milan}} *Ed ecco il momento tanto atteso, tanto sognato. Jacques Georges, presidente dell'UEFA, massima organizzazione continentale, consegna la Coppa dei Campioni al capitano del [[Associazione Calcio Milan|Milan]], [[Franco Baresi]]. Così come era capitato a [[Cesare Maldini|Maldini]] e a [[Gianni Rivera|Rivera]]. Ora c'è questo momento di grande commozione... e vedete Baresi che, accompagnato dagli addetti al cerimoniale, si avvicina a Jacques Georges e riceve la stretta di mano, ma quel che più conta {{NDR|è}} la Coppa dei Campioni! Il Nou Camp è tutto un lampo di flash! Dalle tribune si immortala questo momento indimenticabile! Il Milan è Campione d'Europa! ====[http://www.dailymotion.com/video/x19r3l3_milan-barcelona-4-0-coppa-dei-campioni-1993-1994_sport Milan-Barcellona, 18 maggio 1994]==== *C'è l'anticipo di Boban, la palla per Savićević. Savićević si allunga il pallone, tira... Massaro... gol del [[Associazione Calcio Milan|Milan]]! Gol del Milan con Massaro... al ventiduesimo su grande iniziativa di Savićević! Massaro porta in vantaggio il Milan! {{NDR|1-0 del Milan}} *Savićević, sta giocando in maniera impeccabile Savićević. Boban, Tassotti, Boban... largo a cercare [[Roberto Donadoni|Donadoni]]... eh, quelli del [[Associazione Calcio Milan|Milan]] si ritrovano alla meraviglia. Bravura loro ma chiara difficoltà da parte del Barcellona. Donadoni, Donadoni in penetrazione vuole Massaro... gol! Gol del Milan! Strepitosa azione e gol di Massaro! Ancora lui, ma stavolta è stato bravissimo Donadoni! {{NDR|2-0 del Milan}} *[[Demetrio Albertini|Albertini]], lancio a cercare Savićević, è in vantaggio Nadal. Eh, Savićević gli ruba la palla... e poi... segna un gol incredibile! Strepitoso il gol di Savićević... eccezionale prodezza... ci lascia veramente di stucco! 3 a 0 per il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] e Savićević incredibile. {{NDR|3-0 del Milan}} *Desailly... [[Demetrio Albertini|Albertini]], Desailly solo... gol! E sono quattro! E sono quattro! Il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] travolge letteralmente il Barcellona di [[Johan Cruijff|Cruijff]]! Desailly, 4 a 0! Diciassette e trenta. Ulteriore testimonianza che il calcio è uno sport molto rigoroso, difficile, fatto non di chiacchiere, ma fatto di concentrazione, di umiltà anche. Quella che sicuramente è mancata al Barcellona! {{NDR|4-0 del Milan}} *Ed ecco il momento della consegna della Coppa dei Campioni al capitano di questa sera, Mauro Tassotti! E sale altissimo l'applauso dei sostenitori del [[Associazione Calcio Milan|Milan]], ma bisogna dire che anche i tifosi del Barcellona applaudono. [...] E ora la Coppa passa in mano a tutti i protagonisti: ecco [[Paolo Maldini|Maldini]], contento, speriamo che ovviamente si rimetta presto, Sebastiano Rossi... Boban, ed eccolo Desailly! Vedete la grande gioia di Desailly, che praticamente riconquista la Coppa dei Campioni perché lo scorso anno l'aveva conquistata ai danni del Milan giocando con l'Olympique Marsiglia. Avete visto il gesto di grande soddisfazione di Boban. Ecco Nava, anche lui ha avuto scapoli di gloria giocando nella parte finale di questa partita di [[Atene]]. Ed eccolo il mattatore della serata: un primo tempo strepitoso, da parte di Dejan Savićević! Sono momenti, fotogrammi che naturalmente resteranno in cineteca per illustrare questa quinta Coppa dei Campioni conquistata dal Milan. {{NDR|Dopo il fischio finale}} ====Lazio-Inter, 6 maggio 1998==== *[[Javier Zanetti|Zanetti]] e Fuser, il tocco centrale a favore di Zé Elias, abbiamo detto Zé Elias è sceso in campo un un po' a sorpresa al posto di Cauet, lancio poi profondo per Zamorano, attenzione Zamorano... e gol dell'Inter! Dopo quattro minuti passa in vantaggio... Zamorano, ben lanciato con grande opportunismo sul filo del fuorigioco... Zamorano sblocca la situazione a favore dell'Inter dopo appena quattro minuti di gioco. Ad esultare naturalmente il settore del Parco dei Principi nel quale si sono sistemati i sostenitori dell'Inter. Avete visto il lungo lancio di Simeone, il tocco preciso d'esterno di Zamorano... rivediamo anche in primo piano... Zamorano, nulla da fare per Marchegiani, 1 a 0 per l'Inter. Non sono trascorsi ancora cinque minuti di gioco. {{NDR|0-1 dell'Inter}} *Ci avviciniamo al quarto d'ora di gioco della ripresa e l'Inter è sempre in vantaggio per un gol a zero sulla Lazio. Con [[Ronaldo]] a battere questo calcio di punizione molto lungo per Zamorano, che gira bene al centro... attenzione il destro violentissimo... e lo spettacolare gol di Zanetti! gol stupendo di Zanetti, assolutamente nulla da fare per il portiere Marchegiani! Vedete l'esultanza della panchina. Quattordicesimo del secondo tempo, gol da antologia: vedete il colpo di testa a rimettere verso il centro di Zamorano, il destro fiondato all'incrocio dei pali da parte di Zanetti, assolutamente imprendibile... 2 a 0 per l'Inter nei confronti della Lazio. {{NDR|0-2 dell'Inter}} *L'anticipo di Moriero che ruba il primo pallone attenzione... e [[Ronaldo]]... giudicato in posizione regolare... attenzione Ronaldo, salta anche Marchegiani e mette dentro il 3 a 0! {{NDR|0-3 dell'Inter}} *Stanno giocando l'ultimo minuto della finalissima di Coppa UEFA allo stadio parigino del Parco dei Principi. Fischia la fine l'arbitro e c'è il 3 a 0 per l'Inter nei confronti della Lazio, che va comunque accomunata con i nerazzurri in un applauso per essere arrivata fino alla finalissima della prestigiosa competizione europea, mentre vediamo l'esultanza di Ronaldo. {{NDR|Dopo il fischio finale}} ====Francia-Italia, 2 luglio 2000==== *[[Gianluca Pessotto|Pessotto]], Pessotto per [[Demetrio Albertini|Albertini]], Albertini fa filtrare il pallone per [[Francesco Totti|Totti]], che lo protegge, colpo di tacco splendido a favore di Pessotto parte il cross... gol! Gol! Gol da parte di [[Marco Delvecchio|Delvecchio]], grande azione dell'Italia sulla destra e Italia in vantaggio al decimo del secondo tempo... gol! Rivediamo la geniale intuizione di tacco di Delvecchio... ehm... di Totti, per il cross e l'inserimento di Delvecchio sul cross di Pessotto, sinistro e Italia in vantaggio. {{NDR|0-1 dell'Italia}} *La battuta di [[Fabien Barthez|Barthez]], colpo di testa in profondità, attenzione Wiltord, tiro... e pareggio! Pareggio di Wiltord, pareggio al quarantottesimo, Wiltord, pareggio. 1 a 1. Beffa. {{NDR|1-1 della Francia}} *Poi la palla è per [[Fabio Cannavaro|Cannavaro]], ora per [[Demetrio Albertini|Albertini]], la perdiamo però, Pires, attenzione va verso il fondo, Pires pericolo, parte il cross... Wiltord gol! La Francia è campione d'Europa. [[David Trézéguet|Trézéguet]] ha segnato il 2 a 1 per la Francia, ed è finita come peggio non poteva. Abbiamo cullato a lungo il sogno d'illusione di conquistare il titolo europeo che era alla nostra portata, abbiamo subito il pareggio a tempo ampiamente scaduto, ora Trézéguet porta in vantaggio la Francia. La disperazione, la delusione dei nostri giocatori, l'esultanza dei francesi. {{NDR|2-1 della Francia}} ==Citazioni su Bruno Pizzul== *Ha chiamato un ospedale di Trento che chiede a Pizzul se ha delle vecchie telecronache, perché le userebbe come anestetici per gli interventi chirurgici. ([[Gene Gnocchi]]) *Un gentiluomo, fa parte di una razza in via d'estinzione. ([[Nando Martellini]]) ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Pizzul, Bruno}} [[Categoria:Calciatori italiani]] [[Categoria:Giornalisti sportivi italiani]] [[Categoria:Personaggi televisivi italiani]] [[Categoria:Telecronisti sportivi italiani]] pcbn3ajordb33s8na9ppqi7gc30aj2c Viggo Mortensen 0 24949 1223982 1170142 2022-08-22T23:10:08Z SunOfErat 12245 /* Filmografia */ wikitext text/x-wiki [[Immagine:Viggo Mortensen Cannes 2016.jpg|thumb|Viggo Mortensen nel 2016]] '''Viggo Peter Mortensen, Jr.''' (1958 – vivente), attore cinematografico e teatrale, poeta, musicista, fotografo e pittore statunitense. ==Citazioni di Viggo Mortensen== *C’è tantissima ignoranza in giro, esisterà sempre e quello che fa più paura è che le autorità fingono di interessarsene o non se ne interessano minimamente. Alla fine l’umanità sono i gesti piccoli e gentili degli sconosciuti.<ref name=Barone>Dall'intervista di Martina Barone, ''[https://www.cinematographe.it/rubriche-cinema/interviste/viggo-mortensen-su-green-book-roma-film-in-italiano/ Viggo Mortensen su Green Book: “Un film in italiano? Perché no, tutto è possibile!]'', ''Cinematographe.it'', 25 Ottobre 2018.</ref> *Di solito, quando si ha l'opportunità di interpretare storie che riguardano altri tempi, ti capita di rappresentare personaggi che vivono situazioni di pericolo in maniera esagerata: beh, questo dà la possibilità di imparare nuove cose su te stesso e sul periodo che si sta vivendo. Tutte le situazioni che trattano eroismo, infatti, alla fine hanno un comune denominatore: dire la verità. La verità va detta, anche se comporta costi personali o mette a repentaglio la propria reputazione. <ref>citato in ''Dizionario degli attori: Gli attori del nostro tempo'', a cura di Gabriele Rifilato, Rai-Eri, 2005, Roma. ISBN 8839712895</ref> *Una cosa a cui bado come attore e che, per quanto i gusti e le persone possono essere diverse, l’importante è che si riesca a creare un clima di squadra sul set.<ref name=Barone/> ==Note== <references /> ==Filmografia== {{div col|strette}} *''[[Carlito's Way]]'' (1993) *''[[Allarme rosso]]'' (1995) *''[[Daylight - Trappola nel tunnel]]'' (1996) *''[[Soldato Jane]]'' (1997) *''[[28 giorni]]'' (2000) *''[[Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello]]'' (2001) *''[[Il Signore degli Anelli - Le due torri]]'' (2002) *''[[Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re]]'' (2003) *''[[A History of Violence]]'' (2005) *''[[La promessa dell'assassino]]'' (2007) *''[[The Road (film)|The Road]]'' (2009) *''[[A Dangerous Method]]'' (2011) *''[[Green Book]]'' (2018) *''[[Crimes of the Future (film 2022)|Crimes of the Future]]'' (2022) {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Mortensen, Viggo}} [[Categoria:Attori statunitensi]] [[Categoria:Fotografi statunitensi]] [[Categoria:Musicisti statunitensi]] [[Categoria:Pittori statunitensi]] [[Categoria:Poeti statunitensi]] 6583i3c2susl9sf7bhcjz0pub6f8lx0 Agente 007 - Vivi e lascia morire 0 25140 1223819 1107210 2022-08-22T14:21:20Z SunOfErat 12245 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Agente 007 - Vivi e lascia morire |immagine= <!--Immagine (facoltativo)--> |titolooriginale= Live and Let Die |paese = Stati Uniti d'America/Regno Unito |anno= 1973 |genere= spionaggio, azione, avventura |regista= [[Guy Hamilton]] |soggetto= [[Ian Fleming]], [[Norman Mailer]] |sceneggiatore= [[Tom Mankiewicz]] |attori = * [[Roger Moore]]: [[James Bond]] * [[Bernard Lee]]: M * [[Lois Maxwell]]: Miss Moneypenny * [[David Hedison]]: Felix Leiter * [[Yaphet Kotto]]: Dr. Kananga/Mr. Big * [[Jane Seymour (attrice)|Jane Seymour]]: Solitaire * [[Clifton James]]: Sceriffo J.W. Pepper * [[Julius Harris]]: Tee Hee Johnson * [[Geoffrey Holder]]: Baron Samedi * [[Gloria Hendry]]: Rosie Carver * [[Roy Stewart]]: Quarrel Jr. * [[Madeline Smith]]: Miss Caruso * [[Lon Satton]]: Harold Strutter * [[Arnold Williams]]: tassista |doppiatoriitaliani = * [[Pino Locchi]]: [[James Bond]] * [[Arturo Dominici]]: M * [[Luciano De Ambrosis]]: Felix Leiter * [[Glauco Onorato]]: Dr. Kananga/Mr. Big * [[Fiorella Betti]]: Solitaire * [[Vinicio Sofia]]: sceriffo J.W. Pepper * [[Carlo Alighiero]]: Tee Hee Johnson * [[Germana Dominici]]: Rosie Carver * [[Giorgio Piazza (attore)|Giorgio Piazza]]: Quarrel Jr. * [[Michele Gammino]]: Harold Strutter * [[Manlio De Angelis]]: tassista * [[Gianni Marzocchi]]: interprete (inizio film) |note= <!--Eventuali note, come ad esempio musiche, premi vinti, ecc. (facoltativo)--> }} '''''Agente 007 – Vivi e lascia morire''''', film anglo-statunitense del 1973 con [[Roger Moore]], regia di [[Guy Hamilton]]. ==Frasi== *{{NDR|Quando gli viene spiegato che colui che ha cercato di arrestare è un agente dei servizi segreti inglesi}} Agente segreto?! Ma da che parte sta? ('''Pepper''') *Alla prima risposta sbagliata taglierai il dito a 007, alla seconda passerai ad una parte più vitale. ('''Kananga''') *...che è stato così abilmente illustrato dal segretario generale nelle sue osservazioni iniziali. Però, e debbo sottolineare questo punto, non c'è formula che possa o potrà mai coprire tutti i casi. Per esempio... quando sono stati accettati tre o più candidati, il che è in precisa contraddizione col paragrafo numero... ('''interprete''') *{{NDR|Dopo che Mr. Big si è rivelato come Kananga}} Quale rivelazione. Il coltivatore di papaveri Kananga con migliaia di ettari ben mascherati e protetti dal voodoo del Barone Samedi. E come Mr. Big distributore e venditore all'ingrosso attraverso i suoi ristoranti. ('''Bond''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film di 007|Ultime parole]]}} Devi credermi, non sto mentendo! ('''Rosie Carver''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film di 007|Ultime parole]]}} Salve, vorrei in prestito questa barca! ('''Adam''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film di 007|Ultime parole]]}} Ah ah ah ah ah! Ah ah, ah...Oh... ('''Barone Samedì''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film di 007|Ultime parole]]}} Attento! ('''Whisper''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film di 007|Ultime parole]]}} Adagio, Whisper, adagio: lascia che arrivino i commensali! ('''Kananga''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film di 007|Ultime parole]]}} Signor Bond, che gioia rivederla! ('''Tee Hee''') *{{NDR|Dopo aver ucciso Kananga}} L'ho sempre detto che era un pallone gonfiato. ('''Bond''') ==Dialoghi== {{Cronologico}} *'''Primo uomo''': Di chi è questo funerale? <br/> '''Secondo uomo''': È il tuo! *'''Strutter''': Complimenti per il suo travestimento. <br/> '''Bond''': Quale travestimento? <br/> '''Strutter''': Faccia bianca ad [[Harlem]]. *'''Bond''': Il mio nome è Bond, James Bond. <br/> '''Solitaire''': So già chi è, che cosa fa e perché è qui. Ha fatto uno sbaglio. *'''Mr. Big''': È lui quello stupido che ti ha seguito qui? <br/> '''Bond''': Ci deve essere un errore. Il mio nome è... <br/> '''Mr. Big''': I nomi sono per le pietre tombali. Portatelo fuori e cancellatelo, subito. *'''Kananga''': La trappola era tesa. Tee Hee aspettava. E tu hai visto la morte. <br/> '''Solitaire''': Doveva essere quella della ragazza. Se tu non fai delle domande precise, non sono responsabile della tua errata interpretazione delle risposte. <br/> '''Kananga''': Questi tuoi segni di impertinenza cominciano ad irritarmi, Solitaire. Proprio come con tua madre prima di te. Lei aveva il potere e lo perse e mi divenne inutile. Vedi di non fare lo stesso sbaglio. *'''Bond''': {{NDR|Sentendo i suoni tribali del Vodoo}} Sembra sia cominciata la festa! <br/>'''Quarrell Jr''': I miei saluti al barone Samedì, Bond: proprio in mezzo agli occhi! *'''Solitaire''': E adesso che fai? <br/> '''Bond''' {{NDR|Buttando fuori dal finestrino il braccio meccanico di Tee Hee}} Avevo un braccio che mi dava fastidio. ==Altri progetti== {{interprogetto|w|etichetta=''Agente 007 - Vivi e lascia morire''}} {{Agente 007}} [[Categoria:Film di spionaggio]] [[Categoria:James Bond]] 2nx1bjaec0piq53fwy32wku1cjdy9b7 Domenico Rea 0 30655 1223929 1215207 2022-08-22T19:11:10Z Danyele 19198 /* Citazioni di Domenico Rea */ +2 wikitext text/x-wiki '''Domenico Rea''' (1921 – 1994), scrittore e giornalista italiano. ==Citazioni di Domenico Rea== *{{NDR|Su ''[[Giambattista Basile|Lo Cunto de li Cunti]]''}} [...] c'è sempre un incontro fatale nella vita, un bel giorno ebbi maggiori informazioni di un certo Basile che per la verità avevo già letto nel libro di mia sorella [...] ma nella sua forma di canzoniere. [...] Quando venni in possesso di quell'immenso testo in poche giornate divenni uomo. Basile mi dimostrava che in dialetto, come in lingua, si poteva dire tutto; si poteva giungere fino alle scorregge e alle cacate perché ogni cosa dell'uomo è pulita e va compatita, compresa e apprezzata. È inutile che io riporti una delle gigantesche parti di qualche novella. Si sale alla più inimmaginabile bellezza, degna in pieno dello stile attorcigliato di [[William Shakespeare|Shakespeare]] e si scende alle quadriglie di [[François Rabelais|Rabelais]]. Sia [[Boccaccio]], sia [[Teofilo Folengo|Folengo]], in confronto sono poca cosa. Da allora questo libro non mi ha mai lasciato. Me lo porto in viaggio e ce l'ho sul comodino. Dopo le sbornie della zavorra contemporanea il Basile [...] è sempre in grado di restituirmi la salute morale.<ref>Da '' Molto dialetto e molta lingua'', in ''Il risveglio della ragione: {{small|quarant'anni di narrativa a Napoli 1953-1993}}'', a cura di Giuseppe Tortora, Avagliano, Cava dei Tirreni, 1994, pp. 132-133. Citato in Annalisa Carbone, ''[https://core.ac.uk/download/pdf/11915089.pdf La scrittura critica di Domenico Rea]'', Napoli, 2008, p. 81, ''core.ac.uk''.</ref> *{{NDR|Il [[Monte Faito]]}} Collocato in posizione primaria e, direi, vistosa nel panorama del Golfo di Napoli, dirimpetto al [[Vesuvio]] di cui ne contende l'altezza con una differenza di poche decine di metri, passa inosservato. Sta li, bello, alto, con un che di possente, a pinnacolo, acuto, ultima selvaggia gobba a nord dei Lattari, domina il mare come lo sterminator Vesevo; ma [[Giacomo Leopardi|Leopardi]] non lo inserisce nella sua tragica orografia.<ref name=faggeta>Citato in Luigi Vicinanza, ''[http://vicoequenseonline.blogspot.com/2020/08/monte-faito-il-gigante-verde-che-domina.html Monte Faito, il gigante verde che domina il Golfo]'', ''la Repubblica Napoli'', riportato in ''vicoequenseonline.blogspot.com'', 12 agosto 2020.</ref> *{{NDR|Il panorama dal balcone di una casa di [[Napoli]]}} Da Punta della Campanella a Capo Miseno<ref>Le due estremità che delimitano il Golfo di Napoli. {{cfr}} ''Letteratura delle regioni d'Italia, Campania'', p. 341, nota 12.</ref>era un cerchio perfetto nella metafisica luce della luna. Ogni punto era un riferimento archeo-storico-sociologico, un «a capo del mito»: il Vesuvio, [[Pompei]], la costa di Stabia, il promontorio di Sorrento, [[Capri]] e il [[Salto di Tiberio]], lo sperone di [[Ischia]], la prua della virgiliana [[Posillipo]] e il vasto mare a cerchi concentrici come l'eco, frastagliato dalle luci delle lampare... Ora mi spiego perché [[Giacomo Leopardi]] dettò gli ultimi sei versi del divino (e mai aggettivo fu più effettuale) ''Tramonto della luna'' da un giardino del [[Golfo di Napoli|golfo]], dopo avere amato e odiato Napoli.<ref>Da ''Napoli, l'indomabile furore'', in ''Il fondaco nudo'', Rusconi, Milano, 1985. Citato in [[Raffaele Giglio]], ''Letteratura delle regioni d'Italia, Storia e testi, Campania'', Editrice La Scuola, Brescia, 1988, p. 341. ISBN 88-350-7971-3</ref> *[[Claudio Garella|Garella]] è il marziano di Flaiano, sorprendente e sorpreso, che è sceso [...] da pianeti lontani, non ha niente del portiere, neanche le mani che usa pochssimo. È un portiere senza i sette dolori dei portieri. Non fa l'eroe ma non si atteggia neanche a vittima. Para come un maggiordomo, a volte scivolando col vassoio in mano. Ha una faccia serena e ironica. Il gol non lo umilia mai. Perché Garella è al di sopra del gol e delle prodezze che compie. Non è uno di quei portieri mistici che poi si consegnano alla leggenda. È un impiegato di concetto che poi passa a ritirare lo stipendio. Per diventare famoso ha dovuto inventare una serie di errori definiti pittorescamente "garellate". Quando ha conquistato questa subdola popolarità, Garella ha rimesso a posto il meccanismo delle sue parate ed ha vinto anche uno scudetto. [...] non ricorda nessuno dei grandi portieri del passato. Perché Garella è come i portieri del futuro. Para senza sorridere, si fa battere senza piangere. Un robot con l'occhio grande e il piede lungo. Se ha un cuore, se lo toglie e lo sistema in fondo alla rete come facevano i vulnerabili portieri antichi coi loro berrettini.<ref name="Carratelli">Citato in [[Mimmo Carratelli]], ''Il marziano'', ''Guerin Sportivo'' nº 4 (626), Bologna, Conti Editore, 21-27 gennaio 1987, pp. 44-47.</ref> *Il napoletano è fuori dalla storia; o meglio vi è stato così addentro e così maltrattato, deriso e beffato che ha finito per uscire dal tempo, creandosi un suo ambiente eterno dominato, è ovvio, da [[San Gennaro]] e dalla [[cabala]]<br>Che cosa poteva fare di diverso con i suoi problemi in sospeso e procrastinati all'infinito?<ref>Da ''San Gennaro'', in ''Opere'', Mondadori, 2005, p. 1520.</ref> *Il ''rilievo'' del mendicante, che sarebbe violento in un'altra città, a Napoli, rientra nel quadro generale della grande miseria. Si distinguono solo quei mendicanti coperti di piaghe o di altre brutture fisiche, esposte con arte provetta. Ma se piaghe, infermità e mutilazioni, stracci e insetti muovono a ribrezzo la maggioranza degli uomini, ai napoletani suggeriscono una profonda emozione. Il napoletano vecchio tipo nutriva una cieca sfiducia nel Progresso, ma confidava nella Provvidenza. In cuor suo non approvava che un mendicante, ossia un uomo colpevole di non essersi maturato nel grembo di una regina, doveva essere gettato nel fetore e nella promiscuità di un ospizio, togliendogli, in pratica, la libertà. Era considerato un colmo d'ingiustizia.<ref>Da ''Fate bene alle anime del Purgatorio'', pp. 1363-1364.</ref> *Il romanzo ha raggiunto tali perfezioni, prima dello sfacelo di [[James Joyce|Joyce]], fino alla rottura che Joyce compie sui personaggi e sulla parola, mettendo a nudo gli organi interni dell'uomo, che adesso si possono fare solo dei ''flashes'' sulla vita, riportare delle impressioni, delle testimonianze, come faccio io.<ref name=iltempo031985>Dall'intervista di Gino Agnese, [http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0415092/1985/n.59/2 ''Domenico Rea in volontario "esilio" compone storie come sinfonie''], ''Il Tempo'', 5 marzo 1985.</ref> *In tutta la mia opera narrativa e saggistica ho annesso sempre un'enorme importanza al dopoguerra a Napoli. Truppe d'occupazione furono quelle americane, ma apportatrici di un vastissimo concetto di democrazia nel significato più comune e umano del termine. Il fatto che un capitano alleato potesse amare fino a sposarla una popolana fu una rivelazione (e una rivoluzione) sociale d'inaudita importanza. Una conquista memorabile, che restò nel fondo del cuore dei napoletani. Per questa ragione la società fittizia e illegale che si instaurò a Napoli per due o tre anni lasciò dei beni morali e spirituali che sono ancora motori di progresso più di mille teorie.<ref>da ''Grandezza e decadenza della canzone napoletana'', in ''Opere'', Mondadori, 2005, p. 1357.</ref> *[...] io ritengo di essere un credente, anche se la mia fede non ha niente a che fare con le religioni del mondo. È una fede che viene fuori ascoltando Bach, Beethoven, Händel.<ref name=iltempo031985/> *Ma se di [[Benedetto Croce|Croce]] restasse un solo pensiero, quello secondo il quale lui prestava fede alla lettera delle cose espresse, alla resa concreta di ogni arte, basterebbe da solo a tener diritta per la vita la spina dorsale di uno scrittore contro ogni confusione di lingua, distrazione dall'uomo e dalla «parola» nel significato «[[Francesco Flora|floriano]]<ref>"Perché la poesia e la filosofia propriamente dette, che altro sono se non le custodi sacre di una comune facoltà degli uomini, anzi della facoltà che li fa uomini? essere uomini significa essere poeti, dar nome alle cose e alle azioni: ma poeti, nel senso eccellente di questa voce, chiamiamo coloro che hanno l'ufficio sacrale di custodire la purezza della parola e perciò dell'umano e difenderla dall'inerzia e dall'abitudine, e finalmente dalla menzogna, che non è parola ma antiparola, e vale per la verità che vuol celare e non per il falso che proclama, traendoci assai spesso in inganno. E tutte le colpe degli uomini sono sempre una menzogna: l'antiparola, l'antipoesia, l'anticreazione." ([[Francesco Flora]])</ref>» del termine.<ref>Da ''Il messaggio meridionale'', in Francesco D'Episcopo, ''«Le ragioni narrative» 1960-1961, Antologia di una rivista'', Tullio Pironti Editore, Napoli, 2012, p. 42. ISBN 978-88-7937-408-8</ref> *{{NDR|Il Monte Faito}} [...] montagna globale dove, per così dire, le nevi si mescolano con le sabbie dorate sottostanti e, viceversa, dove non si può gustare una cosa senza tener presente l'altra, lasciata una manciata di minuti prima [...].<ref name=faggeta /> *[[Peppino De Filippo|Peppino]] ricordava quei napoletani che camminano e parlano da soli; che cambiano direzione all'improvviso, torturati da una serie di pensieri e di monologhi che tirano da tutte le parti.<ref name=Pappagone>Citato [[Peppino De Filippo]], ''Pappagone e non solo'', a cura di [[Marco Giusti]], Mondadori, 2003.</ref> *[[Portiere]] è un ruolo tipicamente napoletano. È il povero cristo che si prende tutte le pallonate della vita, che sta come in croce tra due pali per essere solo battuto, è il giocatore più umiliato e offeso, ed è sempre solo nelle sfortune, nelle disgrazie, nelle sconfitte. Piace quando vola, come il napoletano quando canta. Ma quando finisce a terra irrimediabilmente battuto, non fa neanche più simpatia. È un poveraccio che è andato incontro al suo inevitabile destino. Sì, ci sono i kamikaze, i gatti volanti. Ma anche loro hanno un destino segnato. un destino irrimediabile, un destino napoletano: quello di cadere in ginocchio e prendersela col mondo.<ref name="Carratelli"/> *[...] questa società così presuntuosa da pensare che inventeranno la pasticca contro la morte, che resta un mistero insondato, come la nascita.<ref name=iltempo031985/> *Scartati i re, i loro delfini, parenti, congiunti e amici, ai napoletani rimase il patrono, proprio nel significato di padre da cui solo sperare non miracoli, ma il pane allo stato brado. Da questo legittimo desiderio a «un culto di sangue di stampo barbarico<ref>La citazione è tratta dalla voce ''San Gennaro'' nell<nowiki>'</nowiki>''Enciclopedia delle religioni'', edita da Vallecchi. {{cfr}} ''San Gennaro'', ''Opere'', Mondadori, 2005, p. 1520.</ref>» ce ne passa. San Gennaro largamente manovrato dai chierici per tener buoni gli sprovveduti si trasformò in un'arma di ricatto nelle mani di questi ultimi nell'immarcescibile speranza di addomesticare chi aveva e poteva.<ref>Da ''San Gennaro'', in ''Opere'', Mondadori, 2005, p. 1521-1522.</ref> *Si resta a Napoli perché i napoletani nella collettivizzazione universale, conservano un loro preciso comportamento; perché non provano il rigetto del loro prossimo. Lo accettano, ne sopportano e comprendono i difetti. È per questo motivo che la notte napoletana è ancora tra le più fulgide notti del mondo. Alle tre del mattino si può invitare un amico a gustare un piatto di spaghetti con pomodori, triglie in cartoccio e babà flambé. In molti luoghi d'Europa si vocifera di libertà sessuale: ma soltanto a Napoli, da illo tempore, una creatura di qualsiasi sesso può coltivare i propri sfizi. Il vizio della libertà sessuale a una certa ora della notte si respira nell'aria. Certo, rimane una città difficile. È per palati dal gusto forte. Possono capitare tante cose, tante avventure, tanti guai, tante invenzioni del vivere e tanti delitti. La ragione è semplice. Non c'è mai stata una borghesia a dettare le leggi dell'ipocrisia. La città è rimasta sostanzialmente plebea, incline al «dialettale», al versante greco, quello liberatorio degli istinti, più che mai socratica e legata al superiore ordine divino (umile, semplice) che a quello storico e politico: potere e violenza. Una città con ancora le carni e le piaghe esposte, dolenti e alla ricerca di una giustizia più vicina al diavolo che a Dio.<ref>Da ''Napoli, l'indomabile furore'', in ''Il fondaco nudo''; in ''Letteratura delle regioni d'Italia, Storia e testi'', pp. 340-341.</ref> *Tra noi e il mare vi era lo spazio della strada. L'odore salino era dovunque. Inebriava. Sul castello avevano innalzato una bandiera in onore di chi sa chi. All'improvviso un formidabile rombo assordò ogni cosa. Era un piccolo aereo a bassa quota. Lanciava manifestini pubblicitari. Non era stata mai tanto [[domenica]]. Arrivavano e partivano macchine, giovanotti e ragazze, gente bene, ilare, donne sigillate da abiti perfetti. Restandone al difuori effettivamente «gli altri» si potevano considerare salvi e felici. Non si vedevano i trucchi, gl'imbrogli, i dolori, le cattiverie. Una domenica di primavera con l'odore salino o con quello di noce moscata che giungeva a ondate dal forno dei dolci del bar.<ref>Da ''A domenica...'', in AA.VV., ''Nuovi racconti italiani, {{small|di Arpino, Bassani, Berto, Buzzati, Cassola, Dessì, Gadda, Ginzburg, La Capria, Levi, Manzini, Marotta, Moravia, Pasolini, Piovene, Pratolini, Prisco, Rea, Repaci, Soldati, Strati, Tecchi, Testori}}'', Fratelli Melita Editori, La Spezia, 1992, p. 262.</ref> *{{NDR|Chi ha detto la peggiore inesattezza sul tuo conto?}} Tutti quelli che mi definiscono scrittore neorealista. Io ho cominciato prima, l'''Americano'' che sta in ''Spaccanapoli'' lo pubblicai sul giornale del GUF di Salerno nel 1942! E poi io vengo dalla cultura classica. Ignoro il neorealismo e ignoro tutta la narrativa contemporanea italiana.<ref name=iltempo031985/> ==''[[Giovanni Boccaccio|Boccaccio]] a Napoli''== *[...] a [[Napoli]] Boccaccio si preparò non solo a diventare uomo, ma {{sic|intanto}} divenne sommo scrittore in quanto subì una profonda napoletanizzazione. A Napoli acquistò il vastissimo sentimento tragico della vita, di una vita in movimento, senza scrupoli, consumata dalla e nell'azione, senza mezze misure, intensa nel bene e nel male, nell'amore celeste e nel profano. (pp. 1395-1396) *[...] Napoli, una commedia perpetua recitata in pubblico, gridata e urlata [...]. (p. 1400) *{{NDR|Sull'<nowiki>'</nowiki>''Andreuccio da Perugia''}} Non c'è una sola volta che io rilegga questa novella senza che ne resti profondamente turbato e vinto, riconoscendomi incapace d'inserirmi nella strada maestra aperta dal Boccaccio nell'interpretare la mia città. Che è per l'appunto un infernale miscuglio di casi umani piccoli e piccolissimi, ma ugualmente fatali e terribili, potenti nella gioia e nella tristezza, che riceve, raccoglie e nasconde gente di ogni risma e razza. L'idea di metropoli Boccaccio l'ha afferrata e rappresentata fino in fondo in uno spaccato miserabile e in rilevo direi quasi abitabile. Chi prova ad affacciarsi su Napoli dall'estremo balcone della [[Certosa di San Martino]] e mira quel dedalo di vicoli, popolati da tante strane creature e afferra quel suono affascinante e misterioso come di conchiglia e rimira il porto pieno di navi e alberature, non può non pensare a Giovanni Boccaccio. (pp. 1400-1401) ===[[Explicit]]=== *Boccaccio lontano da Napoli vive come un emigrante. Non sa porre radici profonde in nessun altro luogo. Si rassegnerà a rimanere in [[Certaldo]]. E il paese che sempre l'attirerà, anche dopo l'amara delusione del 1362, sarà Napoli, ed è a Napoli, come gli emigranti, che penserà sempre di ritornare. A Napoli, non a [[Firenze]], che non gli ricorda le donne ingrate ma appassionate di Napoli, le scampagnate a [[Baia]], i bagni e e le cacce, quel mare, quel cielo, quella città piena di gente, amante di una vita gridata, che tira a campare senza preoccuparsi se domani sarà domenica o lunedì, giacché sarà un bel giorno se la fortuna avrà dato un segno della sua benevolenza. ==''I mesi''== *[...] il mare a [[Napoli]] è un maestro. Il mare è una lenta fatica.<ref name=ewigwiederkehr>Da ''Giugno'', p. 1480.</ref> *Il [[polipo]], col suo corpo a raggiera, è una specie di sole che si porta in tavola nelle notti estive e, mangiandolo, si compie un rito: si ottiene il permesso di entrare in mare con tutti i crismi.<ref name=ewigwiederkehr/> *Il [[Pomodoro di San Marzano dell'agro sarnese-nocerino|pomodoro lampadina]], rosso come il fuoco, è oblungo e come una lampadina è trasparente. Se lo si mette contro il sole all'interno rivela di possedere delle ramificazioni da orafo che si articolano ora in strani disegni, ma più spesso in forma di alberature di velieri di quelli che alcuni uomini pazienti riescono a inserire nelle bottiglie. È questo il pomodoro, privo quasi di semi, che va al macero in fabbrica. Come se fossero dei neonati, le operaie li lavano uno per uno prima di buttarli, spelati, nei giganteschi bollitori. Il barattolo li attende sulla catena di montaggio. E il gioco è fatto.<ref>Da ''Settembre'', p. 1484.</ref> *Ora l'anno è pieno. Siamo agli sgoccioli. I giorni non passano mai, ma gli anni passano come i lampi. Ma a [[Napoli]] se ne fregano. Tutto in questo mese concorre verso il [[presepe]], ossia verso un mondo immaginario pieno di pace e di bendidio. Il presepe è questo: la metafora di come dovrebbe essere la terra governata più che dagli uomini dall'ingenuo Bambino [[Gesù]]. Il presepe è il regno dell'armonia e della fine dell'ingiustizia.<ref>Da ''Dicembre'', pp. 1487-1488.</ref> ==''Le due Napoli''== *Dovunque si parli di Napoli, c'è una disposizione a comprendere Napoli, che è in sostanza un'accusa alla sua pulcinelleria, alla sua corruzione in politica e in morale. Popolo sporco, dedito all'ozio, alla prostituzione, impoeticissimo! E la nostra meraviglia si leva in dubbio; per come sia stato possibile che un popolo corrotto, da quando se ne ha una memoria, sia ancora tanto vivo, anzi nella piena capacità d'insegnare qualche cosa agli uomini, di dare a loro, se non altro, uno spettacolo che gli stranieri chiamano vita piena. (p. 1334) *Come un popolo tanto disposto al farsesco sia poi giunto a certi suoi grandi giorni, a [[Masaniello]], al netto rifiuto dell'Inquisizione (anche se a [[Napoli]] in fatto d'impiccagioni, arrotamenti, squartamenti, supplizi in pubblico se ne contarono a migliaia fino al Settecento), alla [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica del '99]] e ai moti del 1820, non ce lo {{sic|sapremo}} spiegare se dovessimo prendere sul serio la sua letteratura che si è lasciata attrarre quasi sempre dagli effetti e non dalle cause, che ha sottomesso la miseria al colore, non il colore ad essa. Chi ha parlato delle 4 giornate? E donde sono uscite? Dalla pulcinelleria? (pp. 1340-1341) *{{NDR|Napoli}} [...] una città in cui l'ingiustizia è diventata edilizia, plastica, rilevo. (p. 1343) *{{NDR|Napoli}} [...] la porta misteriosa di tutta l'Italia meridionale [...]. (p. 1343) *Per noi resta il fatto che ovunque troviamo quattro righe su Napoli, prostituzione, furto, arrangiamento e compromesso sono i punti di forza. Ma il sentimento tragico della vita, spogliato e nudo, che qui regna su tutto, come la violenza di vivere almeno una volta, perché una volta si vive, rimangono forze oscure. (p. 1346) *Re, governanti, turisti e poeti passano e se ne vanno. Anche il napoletano se ne andrebbe a vivere in riva al mare, dove l'aria sveltisce il cuore, o sulla collina del [[Vomero]] o ai Camaldoli, dove c'è odore di campagna e di cielo fresco. Egli invece è costretto a restare nel pozzo. Questa certezza ha trasformato il vicolo in una casa in comune, ha sviluppato l'istinto del mutuo soccorso – si prestano tutto: pentole, cibi, panni, scarpe, abiti – ma ha anche sollecitato un'indifferenza politica fatalistica, che ne ha fatto un popolo politicamente rachitico. (p. 1349) ==''Pulcinella''== *[[Pulcinella]] era parte integrante della mitologia infantile, come l'altro ieri [[Pinocchio]] e in questi anni [[Topolino]]. A disperdere l'apoplettica raffigurazione del "mammone" interveniva il nostro saltimbanco: quattro capriole su una tavola e il bambino ritornava a sorridere. E chi sa poi se con questo "pupazzo" in movimento la plebe del Seicento non cominciava a sciogliersi nell'unico modo a sua disposizione dalle catene infernali e dalle fiamme purgatoriali e a prender parte a suo modo a un "rinascimento". (p. 1408) *Non bisogna peraltro dimenticare che Pulcinella fu un dono elargito al popolo dall'alto e con il permesso incondizionato «delli superiori». La sua è una tematica paternalistica e di tutto riposo; e ove mai lo si volesse rendere a ogni costo rappresentativo di una classe, alla plebe si dovrebbe aggiungere la nobiltà che, quanto a «libidine di servitù», scherzava poco, né aveva qualcosa da imparare da essa e anzi parecchio da insegnarle. Volendo continuare su questo tasto, su questo fuori tema, Pulcinella si fa le ossa durante la dominazione spagnola (e l'accompagna sino alla fine), quando cioè la vita napoletana, già provata, viene come travolta dalla soggezione. Il pulcinellismo diventa una sorta di riparazione di danni da parte dei potenti e apre una via di sbocco ai sudditi, che possono permettersi di saltare e ballare e ridere di se stessi, trasformando i vizi in straordinarie virtù. (p. 1415) *A Pulcinella tutti si rivolgono, compreso il basso popolo della città, con la riserva mentale di star trattando con un minorato, affetto da parafrasia; condizione di cui la maschera approfitta per collocarvi lo strepitoso lessico e farvi esplodere l'istinto oltre ogni immaginabile limite.<br>Da qui ha origine la sua radicale mancanza di complessi e la sua disponibilità. Egli è meno di un uomo e può permettersi atti e gesti e parole più che qualsiasi uomo responsabile. Da qui ha inizio, con tutti i crismi della speciale legge di cui gode, la tolleranza, la sua straordinaria carriera nel mare della visceralità e la sua disarmante contraffazione del quotidiano caratterizzata da una preponderante tendenza onirica. (p. 1419) *Per assistere a uno spettacolo del primo e più classico Pulcinella si rendeva necessario un atteggiamento spregiudicato. Termini come: «cacalietto», «peretaro», potevano spingere al riso un'umanità che considerava i capricci del mondo corporale e ogni sorta di malattia senza ribrezzo, ritenendoli eventi della vita. Pulcinella, uomo globale, non conosceva mezze misure. Con un corpo grosso, dominato e governato da istinti animaleschi, i suoi organi potevano parlare, lamentarsi, ragionare tra loro senza {{sic|svergognarsi}} di nulla perché tutto rientrava nella fragilità della carne. «La radica, il salame, la sciusciella» ovviamente «erano simboli priapeschi» che maneggiava come scettri davanti a un pubblico che coerentemente vi si uniformava ed esaltava. (p. 1420) *A suo modo e in maniera stupefacente anticipa di trecento anni il monologo interiore [[James Joyce|joyciano]]. Nel suo discorso onirico e triviale, in un'ininterrotta acrobazia linguistica e anagrammatica, Pulcinella pianifica la vita in un blocco unico in cui presente e passato si scambiano i tempi per costituire un intrico senza nesso, motivazioni, cause ed effetti. In questo modo egli può aggirare l'ostacolo della storia e dei fatti e infischiarsi della responsabilità di risponderne. (p. 1421) *Pulcinella, per essere se stesso, grande e inimitabile, deve rimanere senza peso e seguire, sempre, quel suo itinerario senza inizio, né fine, come una piuma, che appare e scompare, un'allucinazione o una visione di un popolo abituato alla ''rêverie'' per i suoi frequenti digiuni. (p. 1426) *[...] il capocomico di un balletto sull'orifizio dell'inferno. Più vicino alla musica che alle parole [...]. (p. 1428) ==''Ninfa plebea''== ===[[Incipit]]=== Il carro si fermò davanti al basso da cui fu lanciata la scaletta per far salire Nunziata, Miluzza, la figlioletta di tredici anni, Nannina, la capera, e un caporal maggiore, molto religioso, che aveva avuto il permesso dal comando militare di partecipare alla festa della notte del 14 agosto dedicata alla madonna di Mater Domini. Il carro era carico di devote vecchie e giovani, alcune delle quali stavano sedute sui trapuntini del lato destro e le altre del lato sinistro. ===Citazioni=== *Cantavano al Bùvero, il borgo dove abitava Nunziata, una sarta del quartiere militare, a Sperandei, a Liporta, al Mercato, alla Rèndola, a Pietraccetta, a Capofioccano, a Capocasale, al Casale del Pozzo, al Casale Nuovo fino alla Marrata dove abitava Nannina. Tanti grossi borghi popolari, che si sarebbero potuti considerare veri e propri quartieri. (p. 8) *È in [[terra]] che si deve vivere come corpi celesti. In cielo si può fare quello che si vuole. (p. 10) *{{NDR|A [[Napoli]]}} Troppa folla, troppo disordine, troppo rumore. Non pioveva, ma le strade erano bagnate e umide peggio che in campagna, e dappertutto bucce e cartacce, semi di zucca, scheletrini di pesci, valve di cozze, banchi di pizzaiuoli di paste cresciute esposte alla polvere in un acre fetor d'olio fritto. (p. 100) *«Ma [[Napoli]], Napoli bella della mia gioventù, com'è diventata?»<br />«È orribile. Altro che odore di mare, che mi dicevi. Odore di merda come qua. Ma qua è la nostra merda». (p. 102) ==[[Incipit]] di ''La dismissione''== «L'espressione malinconica dei tuoi occhi, la tua aria tra rassegnata e distratta, i tuoi gesti molli... ecco un buon punto di partenza. Che cosa c'è dentro di te in questo inizio avanzato di millennio?»<br />Bella domanda per cominciare un libro. Una grande desolata radura, che cos'altro potrebbe esserci? Quanto ai miei «immediati dintorni» (strano modo di alludere a mia moglie Rosaria), hai fatto bene a tirarli in ballo tra le prime quattro domande che mi hai sottoposto, "tanto per entrare in argomento". Giusto una settimana fa Rosaria mi ha preannunciato infatti di essere io in procinto di partire «per un periodo di riflessione» (si dice sempre così quando un matrimonio comincia a traballare). ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Domenico Rea, ''Boccaccio a Napoli'', in ''Opere'', a cura e con un saggio introduttivo di [[Francesco Durante]] e uno scritto di [[Ruggero Guarini]], I Meridiani, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2005, pp. 1386-1407. ISBN 88-04-54884-3 *Domenico Rea, ''I mesi''', in ''Opere'', a cura e con un saggio introduttivo di [[Francesco Durante]] e uno scritto di [[Ruggero Guarini]], I Meridiani, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2005, pp. 1473-1489. ISBN 88-04-54884-3 *Domenico Rea, ''La dismissione'', BUR, Milano 2004. ISBN 88-17-10768-9 *Domenico Rea'', Le due Napoli'', in ''Opere'', a cura e con un saggio introduttivo di Francesco Durante e uno scritto di Ruggero Guarini, I Meridiani, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2005, pp. 1333-1351. ISBN 88-04-54884-3 *Domenico Rea, ''Ninfa plebea'', Oscar Mondadori, Milano 1994. ISBN 88-04-38645-2 *Domenico Rea, ''Pulcinella'', in ''Opere'', a cura e con un saggio introduttivo di Francesco Durante e uno scritto di Ruggero Guarini, I Meridiani, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2005, pp. 1408-1428. ISBN 88-04-54884-3 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT: Rea, Domenico}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] thggl6dt7xvd9me57m20kw6tl8ivds9 Dimitri Medvedev 0 34043 1223994 262113 2022-08-23T00:13:26Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Dmitry Medvedev 0 34045 1224007 262117 2022-08-23T00:15:36Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Dmitri Medvedev 0 34046 1224000 262118 2022-08-23T00:14:26Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Dimitrij Medvedev 0 36301 1223995 274807 2022-08-23T00:13:36Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Dimitry Medvedev 0 36302 1223996 274808 2022-08-23T00:13:46Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Dmitri Medwedew 0 36303 1224001 274809 2022-08-23T00:14:36Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Medwedew 0 36304 1224010 274810 2022-08-23T00:16:06Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Dmitrij Anatol’evič Medvedev 0 36305 1224002 274811 2022-08-23T00:14:46Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Dmitri A. 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Medvedev 0 36307 1224004 274813 2022-08-23T00:15:06Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Dmitri Anatolyevich Medvedev 0 36308 1223999 274814 2022-08-23T00:14:16Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Dmitry Anatolyevich Medvedev 0 36309 1224006 274815 2022-08-23T00:15:26Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Дми́трий Анато́льевич Медве́дев 0 36310 1224011 274816 2022-08-23T00:16:16Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Дми́трий Медве́дев 0 36311 1224012 274817 2022-08-23T00:16:26Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Ilya Medvedev 0 36312 1224008 274818 2022-08-23T00:15:46Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Dmitrij Anatol′evič Medvedev 0 36313 1224003 274820 2022-08-23T00:14:56Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Dima Medvedev 0 36314 1223993 274821 2022-08-23T00:13:16Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Medvediev 0 36315 1224009 274822 2022-08-23T00:15:56Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Dmitry Anatolievitch Medvedev 0 36316 1224005 274823 2022-08-23T00:15:16Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Dmitri Anatolievitch Medvedev 0 36317 1223998 274824 2022-08-23T00:14:06Z EmausBot 59507 Bot: sistemo i redirect doppi a [[Dmitrij Medvedev]] wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Dmitrij Medvedev]] i57fnsqpidl6lxrmdi4luz4b6gxsjpe Anthony Robbins 0 40271 1223906 806746 2022-08-22T17:04:37Z AnjaQantina 1348 +citazione, +note, +defaultsort wikitext text/x-wiki [[File:Robbinscrop.jpg|thumb|Anthony Robbins]] '''Anthony Robbins''' o '''Tony Robbins''' (1960 – vivente), formatore motivazionale, saggista e attore statunitense. *Resta fedele alle tue decisioni, ma sii flessibile nel tuo approccio.<ref>2012. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 101. ISBN 9788858035184</ref> ==''Come migliorare il proprio stato mentale, fisico, finanziario''== *È nel momento della [[decisione]], che si forgia il vostro destino. *Il segreto del successo è imparare a usare il piacere e il dolore, invece che lasciarsi usare dal piacere e dal dolore. Se ci riuscirete, avrete raggiunto il controllo della vostra vita. Altrimenti, sarà la vita a controllare voi. *La determinazione è la sveglia del volere umano. *Solamente chi ha imparato il potere di un aiuto sincero e disinteressato prova la gioia più profonda della vita: il vero appagamento. ==''Come ottenere il meglio da sé e dagli altri''== *Dedicato al massimo potere dentro di voi, il vostro potere di amare, e a tutti coloro che vi aiutano a condividere la magia. *Falliscono coloro che, di fronte alle avversità della vita, le accolgono come limitazioni. *Come ci sentiamo, non deriva da ciò che ci succede nella vita, bensì dalla nostra interpretazione di quel che accade. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Anthony Robbins, ''Come migliorare il proprio stato mentale, fisico, finanziario'', Bompiani, 2000. ISBN 9788845246067 *Anthony Robbins, ''Come ottenere il meglio fa sé e dagli altri'', Bompiani, 1986. ISBN 9788845246111 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Robbins, Anthony}} [[Categoria:Saggisti statunitensi]] pay6cvpfyb3f4p0rb5m6h5nwosav3rs Incubi & deliri 0 45219 1223842 1188619 2022-08-22T14:35:17Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{torna a|Stephen King}} '''''Incubi & deliri''''', antologia di '''[[Stephen King]]''' del 1993. ==Introduzione== *Da bambino credevo a tutto quello che mi raccontavano, a tutto quello che leggevo, a tutti i messaggi che mi inviava la mia torrida immaginazione. Mi è costato non poche notti insonni, ma ha anche riempito il mondo in cui vivevo di colori e forme che non avrei mai scambiato, nemmeno per una vita intera di notti tranquille. Già allora sapevo, vedete, che c'erano persone nel mondo, troppe per la verità, le cui facoltà immaginative erano intorpidite, se non del tutto annichilite, che vivevano cioè in uno stato mentale analogo all'acromatopsia, vale a dire in bianco e nero. Ho sempre provato compassione per loro, mai sognando (almeno allora) che molti di questi individui privi di fantasia provavano nei miei confronti pietà o addirittura disprezzo, non solo perché ero vittima di un numero indefinito di paure irrazionali, ma soprattutto per la mia profonda e incondizionata credulità. «Quel ragazzo», devono aver pensato alcuni di loro (di certo mia madre), «comprerebbe il ponte di Brooklyn non una volta sola, ma a ripetizione, per tutta la vita.» (p. 1) *Io credo che mito e immaginazione siano in realtà concetti quasi intercambiabili e che la credenza sia la sorgente di entrambi. Credenza in che cosa? Non credo che conti molto, a dir la verità. Un dio o tanti. O nel fatto che una monetina possa far deragliare un treno merci. (p. 4) *L'idea alla base di ciascuno dei racconti contenuti in questo volume è scaturita in un momento di credenza ed è stata sviluppata in uno slancio di fede, felicità e ottimismo. Questi sentimenti positivi hanno tuttavia i loro corrispondenti oscuri, fra i quali la paura dell'insuccesso non è sicuramente il peggiore. Almeno per me, la sensazione peggiore è il dubbio assillante che abbia già detto tutto quanto ho da dire e che mi sia ridotto ormai ad ascoltare lo starnazzo indefesso della mia stessa voce perché, se sto zitto, il silenzio fa troppa paura. (p. 5) *Nelle recensioni di tutti i romanzi lunghi che ho scritto, da ''L'ombra dello scorpione'' a ''Cose Preziose'', sono stato accusato di prolissità. In certi casi le critiche erano fondate; in altre riconosco solo i latrati stizziti degli uomini e delle donne che hanno accettato l'anoressia letteraria degli ultimi trent'anni con una docilità remissiva che io trovo preoccupante. Questi critici autoproclamatisi diaconi della Chiesa della Letteratura Americana Attuale danno l'impressione di considerare la generosità con sospetto, la tessitura con dispetto e qualunque tentativo di scrittura ad ampio respiro con odio esplicito. (p. 5) *Il tempo passa, ma i pilastri fondamentali restano, e per me lo scopo non è cambiato, il fine ultimo è ancora quello di arrivare a te, Fedele Lettore, prenderti per i capelli della nuca e, sperabilmente, spaventarti al punto da costringerti ad andare a dormire lasciando accesa la luce del bagno. Si tratta ancora di vedere l'impossibile... e poi raccontarlo. Si tratta ancora di far credere a te ciò che credo io, almeno per un po'. (p. 6) *Continuo a considerare i racconti opere importanti, qualcosa in grado non solo di arricchire la vita, ma addirittura di salvarla. E non dico metaforicamente. La buona scrittura, le ''storie'' valide, sono il percussore della fantasia e lo scopo della fantasia, secondo me, è offrirci consolazione e riparo da situazioni e momenti della vita che altrimenti sarebbero insopportabili. Posso solo parlare sulla base della mia esperienza, naturalmente, ma per me la fantasia, che così spesso mi ha tenuto sveglio e in preda al terrore da bambino, mi ha sostenuto attraverso alcuni terribili momenti di spaventosa realtà da adulto. Se le storie che nascono da quella fantasia hanno ottenuto lo stesso effetto per alcune delle persone che le hanno lette, allora posso ritenermi assolutamente felice e assolutamente soddisfatto. (pp. 6-7) *Ripetete con me il catechismo:<br/>Credo che una monetina possa far deragliare un treno merci.<br/> Credo che nelle fogne di New York ci siano alligatori, per non dire di topi grossi come pony Shetland. <br/>Credo che si possa strappar via l'ombra a una persona con un picchetto da tenda.<br/> Credo che esista davvero [[Babbo Natale]] e che tutti quei tizi vestiti di rosso che si vedono in giro per le strade a Natale siano i suoi aiutanti. <br/>Credo che intorno a noi ci sia un mondo invisibile.<br/> Credo che le palline da golf siano piene di gas velenoso e che, a tagliarne una in due respirando l'aria che ne viene fuori, si resti uccisi.<br/> Soprattutto, credo nei fantasmi, credo nei fantasmi, ''credo nei fantasmi''.<br/> Ci siamo? Pronti per partire. Qua la mano. Si va. Conosco la strada. Non avete che da reggervi forte... e ''credere''. (pp. 8-9) ==[[Incipit]]== ===''La Cadillac di Dolan''=== Ho aspettato e vigilato per sette anni. Lo guardavo andare e venire. Dolan. Lo guardavo entrare in ristoranti alla moda in smoking, ogni volta con una donna diversa al braccio, sempre fra le ali protettrici delle sue guardie del corpo. Ho visto i suoi capelli passare dal grigio ferro a un signorile color argento, mentre i miei si diradavano fino alla calvizie totale. ===''La fine del gran casino''=== Voglio raccontarvi della fine della guerra, la degenerazione della razza umana e la morte del Messia. È una storia epica, che meriterebbe migliaia di pagine e uno scaffale intero di volumi, ma voi (se ci sarà ancora qualche «voi» a leggere quel che scrivo) dovrete accontentarvi della versione liofilizzata. ===''Bambinate''=== Signorina Sidley era il suo nome e insegnamento il suo cognome.<br> Era una donna piccola che doveva allungarsi per scrivere nella parte superiore della lavagna, come stava facendo ora. Alle sue spalle nessuno dei bambini ridacchiava o bisbigliava o ruminava caramelle segrete nascoste nelle mani a coppa. ===''Il Volatore Notturno''=== Nonostante il brevetto da pilota, Dees non cominciò veramente a interessarsene prima del terzo e del quarto omicidio, quelli avvenuti all'aeroporto del Maryland. Poi sentì l'odore di quella speciale combinazione di sangue e viscere che i lettori avevano imparato ad aspettarsi da ''Inside View''. ===''Popsy''=== Sheridan stava procedendo lentamente lungo la fiancata priva di finestre dell'ipermercato, quando vide il bambino uscire dall'ingresso principale sotto l'insegna luminosa di ''Cousintown''. Come minimo poteva avere tre anni ed essere di corporatura forte, ma in ogni caso non poteva averne più di cinque. ===''Ti prende a poco a poco''=== Autunno nel New England e a tratti spunta la terra tra il senecione e la verga aurea, in attesa della neve che dista ancora quattro settimane. I canali di drenaggio sono ostruiti dalle foglie, il cielo ha assunto un perpetuo grigiore d'attesa e le stoppie si drizzano in filari ordinati come soldati che abbiano trovato un modo impensabile di morire in piedi. ===''Denti Chiacchierini''=== Guardare nella vetrinetta era come gettare uno sguardo, attraverso un vetro sporco, su quel periodo centrale della sua giovinezza, gli anni dai sette ai quattordici, quando non sapeva resistere al fascino di oggetti di quel genere. Hogan si chinò di più dimenticandosi il sibilo sempre più intenso del vento e il rumore granuloso delle raffiche di sabbia che colpivano le vetrine. ===''Dedica''=== Dietro l'angolo, lontano dai portieri, le limousine, i taxi e le porte girevoli dell'ingresso del ''Le Palais'', uno dei più antichi e maestosi alberghi di New York, c'è un'altra entrata, una porta piccola, anonima e inosservata.<br> Martha Rosewall vi arrivò una mattina alle sette meno un quarto, con la sua vecchia borsona blu di tela in una mano e un sorriso sulle labbra. ===''Il dito''=== La prima volta che sentì grattare, Howard Mitla era solo nell'appartamento al Queens dove viveva con la moglie. Howard era uno dei meno noti commercialisti di New York. Violet Mitla, una delle meno note assistenti di sedia newyorkesi, aveva aspettato che finisse il telegiornale prima di fare una scappata all'angolo a comprare del gelato. ===''Scarpe da tennis''=== Quando notò le scarpe da tennis la prima volta, John Tell lavorava alla Tabori Studios da poco più di un mese. La Tabori aveva sede in un edificio che in passato aveva portato il nome di Music City e che, agli albori del rock e delle scalate in classifica del rhythm and blues, era stato considerato un'autentica istituzione. ===''E hanno una band dell'altro mondo''=== Quando Mary si svegliò, si erano persi. Lo sapeva lei e lo sapeva anche Clark, anche se sulle prime non lo volle ammettere. Aveva stampata in faccia la sua espressione da «Ho le palle per traverso perciò sta' attenta a non rompermele», per cui la bocca gli diventava sempre più piccola finché cominciavi a pensare che stesse per scomparire del tutto. ===''Parto in casa''=== Tenuto conto che era probabilmente la fine del mondo, Maddie Pace riteneva di fare un buon lavoro. Un ottimo lavoro. Pensava per la verità che stava fronteggiando la Fine di Tutto meglio di chiunque altro sulla terra ed era ''sicura'' che la stava fronteggiando meglio di qualunque altra donna ''incinta'' sulla terra. ===''La stagione delle piogge''=== Erano le cinque e mezzo del pomeriggio quando finalmente John ed Elise Graham imboccarono la strada giusta per il piccolo agglomerato che si trovava al centro di Willow, nel Maine, come il granello al centro di una discutibile perla. Il villaggio era a meno di cinque miglia dall'Hempstead Place, ma avevano sbagliato strada due volte. ===''Il mio bel cavallino''=== Il vecchio sedeva sulla soglia del granaio nel profumo delle mele, a dondolarsi, a desiderare di non desiderare di fumare non per via del dottore ma per via del cuore che ormai gli sfarfallava in continuazione. Guardava quello stupido figlio di un cane di Osgood fare una conta veloce con la testa appoggiata al tronco e voltarsi e pescare subito Clivey e ridere, spalancando la bocca tanto da fargli vedere come i denti gli si andavano già marcendo e immaginare l'odore che poteva avere il suo alito: quello del fondo di una cantina umida. E dire che quel moccioso non poteva avere più di undici anni. ===''Spiacente, è il numero giusto''=== {{centrato|ATTO I<ref>Il racconto inizia con una "Nota dell'autore: Le abbreviazioni delle [[sceneggiatura|sceneggiature]] sono semplici ed esistono, secondo l'opinione di questo autore, soprattutto perché coloro che scrivono sceneggiature possono sentirsi come fratelli di loggia. In ogni caso, sappiate che PP significa ''primo piano''; PPP significa ''prìmissimo piano''; INT. significa ''interno''; EST. significa ''esterno''; SOG. significa ''soggettiva''. Probabilmente le conoscevate già tutte, vero?".</ref>}} APERTURA IN DISSOLVENZA:<br> BOCCA DI KATIE WEIDERMAN, PPP<br> Sta parlando al telefono. Bella bocca. Fra qualche secondo vedremo che anche tutto il resto di lei è bello. {{centrato|KATIE}} Bill? Oh, dice di non sentirsi molto bene, ma è sempre così fra un libro e l'altro... soffre d'insonnia, pensa che ogni mal di testa sia il primo sintomo di un tumore al cervello... appena si metterà a lavorare a qualcosa di nuovo, starà benissimo. ===''La Gente delle Dieci''=== Pearson cercò di gridare ma lo sgomento gli tolse la voce e dalla bocca gli uscì soltanto un gorgoglio strozzato, il suono di un uomo che geme nel sonno. Prese flato per provare di nuovo, ma prima ancora che potesse cominciare, una mano gli afferrò il braccio sinistro appena sopra il gomito in una stretta vigorosa. ===''Crouch End''=== ====Tullio Dobner==== Quando la donna finalmente se ne andò, erano quasi le due e mezzo di notte. Davanti alla stazione di polizia di Crouch End, Tottenham Lane era un ruscello morto. Londra dormiva... ma Londra non dorme mai profondamente e i suoi sogni sono agitati. =====Citazioni===== * «È l'americana», disse. <br />«Si è persa», commentò la sua amichetta. <br />«Ha perso suo marito.» <br />«Ha perso la strada.» <br />«Ne ha trovata un'altra.» <br />«La strada che porta all'imbuto.» <br />«Ha perso la speranza.» <br />«Ha trovato il Sonatore dalle Stelle...» <br />«... il Mangiatore di Dimensioni...» <br />«... il Pifferaio Cieco...» ====Nicoletta Spagnol==== Quando la donna se ne fu finalmente andata, erano quasi le due e mezzo del mattino. Fuori dalla stazione di polizia di Crouch End, Tottenham Lane si presentava come un fiumiciattolo stagnante. Londra era addormentata... ma naturalmente Londra non dorme mai profondamente, e fa sogni inquieti. ===''La casa di Maple Street''=== Anche se aveva solo cinque anni ed era la più giovane dei figli Bradbury, Melissa aveva occhi acuti e non fa meraviglia che sia stata lei la prima a scoprire che era accaduto qualcosa di strano alla casa di Maple Street, durante l'assenza della famiglia recatasi per l'estate in Inghilterra. ===''Il quinto quarto''=== Ho accostato dietro l'angolo della casa di Keenan, sono rimasto seduto per un momento, poi ho girato la chiave e sono sceso. Quando ho sbattuto la portiera, ho sentito le scaglie di polvere che si staccavano dal batticalcagno e cadevano in strada. Non sarebbe andata avanti così ancora per molto. ===''Il caso del dottore''=== Credo che ci sia stata una sola occasione in cui ho risolto un caso delittuoso anticipando il mio un po' favoloso amico Sherlock Holmes. Dico ''credo'' perché la mia memoria ha cominciato ad annebbiarsi lungo i bordi quando sono entrato nel mio nono decennio; ora che mi avvicino al mio centenario dalla nascita, c'è nebbia da un lato all'altro. Può ''darsi'' che ci sia stata un'altra occasione, ma se così è non lo ricordo più. ===''L'ultimo caso di Umney''=== Era una di quelle mattine di primavera così perfettamente L.A. che non potevi fare a meno di aspettarti di vedere da un momento all'altro in qualche angolo quella piccola ® che è il simbolo del marchio depositato. I fumi di scarico dei veicoli che transitavano sul Sunset sapevano vagamente di oleandro, gli oleandri profumavano vagamente di fumi di scarico e il cielo sovrastante era limpido come la coscienza di un fanatico battista. ====Citazioni==== *E da quanto fa male affrontare la vita con un po' di ottimismo? Credo che la risposta giusta a questa domanda sia «Da mai». ===''A testa bassa''=== «Abbassa la testa! Tieni giù quella testa!»<ref>Prima del racconto c'è una "Nota dell'autore: intervengo a questo punto, mio fedele lettore, per informarti che questo non è un racconto ma un saggio, quasi un diario. È apparso la prima volta su ''The New Yorker'' nella primavera del 1990.".</ref><br> Non è senz'altro la più difficile delle imprese sportive, ma chiunque abbia provato vi dirà che non è da poco lo stesso: usare una mazza a sezione circolare per colpire in pieno una palla rotonda. È abbastanza complicato perché quei pochi che lo sanno fare bene diventino ricchi, famosi e venerati: i Jose Canseco, i Mike Greenwell, i Kevin Mitchell. ===''Agosto a Brooklyn''=== <poem>All'Ebbets Field cresce la sanguinella (dove Alston ce l'ha fatta) fila su fila mentre l'asse del giorno ruota nell'imbrunire io li vedo ancora, con l'odore verde dell'erba del campo interno appena tagliata che pesa sul crepuscolo della giornata: disegnati dai riflettori, appena accesi e già assaliti da battaglioni di falene inquiete e insetti nel turno di notte; sotto, uomini anziani e tassisti fuori servizio bevono tazzone di Schlitz nei posti da 75 cent, questo Flatbush reale quanto le vellutate strade di [[Harlem]] dove il jive riempie i juke-box nel giugno del '56.</poem> ===''Note''=== Qualche tempo dopo la pubblicazione di Scheletri, la mia precedente raccolta di racconti, una lettrice mi manifestò la sua soddisfazione. Mi dis- se che era riuscita a razionare la lettura, concedendosi un racconto per sera per circa tre settimane. «Ma ho saltato le note in fondo», aggiunse, osservandomi attentamente (credo che pensasse che avrei potuto saltarle addosso, infuriato da quel terribile affronto). «Io sono una di quelle persone che non vuole sapere come il mago fa i suoi trucchi.» ===''Il mendicante e il diamante''=== Un giorno l'arcangelo Uriel si presentò a Dio con un'aria sconsolata.<ref>Altra "Nota dell'autore: questa storiella, una parabola indù nella sua forma originale, mi fu raccontata dal signor Surendra Patel di Scarsdale, nello stato di New York. L'ho adattata liberamente e mi scuso per coloro che la conoscono nella sua forma autentica, in cui i personaggi principali sono Shiva e sua moglie Parvati.".</ref><br> «Che cosa ti affligge?» chiese Dio.<br> «Ho visto una cosa molto triste», rispose Uriel e si puntò il dito fra i piedi. «Laggiù.»<br> «Sulla terra?» domandò Dio con un sorriso. «Oh, non manca certo la tristezza laggiù! Be', diamo un'occhiata.» ==Citazioni== *Dopo aver scritto per vent'anni narrativa popolare ed essere stato considerato un imbrattacarte dai critici più intellettuali [...] sono pronto a testimoniare che il mestiere è tremendamente importante, che il procedimento spesso defatigante di scrivere, riscrivere e poi scrivere ancora è necessario per produrre un buon lavoro e che lavorare sodo è l'unica pratica accettabile per coloro di noi che hanno qualche talento ma scarsa o nessuna genialità. (p. 806) *Il racconto dell'orrore dovrebbe essere una specie di cattivo cane da guardia che vi morsica se vi avvicinate troppo. (p. 812) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Stephen King, ''Crouch End'', traduzione di Nicoletta Spagnol, in "Il colore del male. I capolavori dei maestri dell'horror", a cura di David G. Hartwell, Armenia Editore, 1989. ISBN 8834404068 *Stephen King, ''Incubi & deliri'', traduzione di Tullio Dobner, Sperling Paperback, 1999. ISBN 8878249459 ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Raccolte di racconti]] 86pdzvi8gdlirns3x4cj1mkzb3vx69t Immagine 0 47598 1223853 1100170 2022-08-22T14:48:03Z SunOfErat 12245 +3 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:This visualization shows what Einstein envisioned.jpg|thumb|Immagine generata dal supercomputer [[w:Columbia (supercomputer)|Columbia]] raffigurante le onde gravitazionali intorno a due buchi neri]] Citazioni sull''''immagine'''. *Appena una fetta di realtà diventa immagine, diventa rappresentazione, noi la guardiamo con occhi diversi. ([[Rudolf Arnheim]]) *I sensi e le passioni parlano e comprendono soltanto immagini. Nelle immagini è l'intero tesoro dell'umana conoscenza e felicità. ([[Johann Georg Hamann]]) *Il bello dell'immagine è che puoi dare l'impressione di fare qualcosa di forte senza necessariamente farlo. (''[[La seconda guerra civile americana]]'') *L'immagine appartiene alla sfera della [[magia]], agli spiriti della notte, possiede un fascino femminino malefico. ([[Régis Debray]]) *L'immagine artistica è uno strumento sui generis per cogliere l'assoluto. Per mezzo dell'immagine si mantiene la percezione dell'infinito. ([[Andrej Arsen'evič Tarkovskij]]) *L'immagine non è altra cosa che un'apparenza dell'oggetto rappresentato... un'apparenza di somiglianza. ([[Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy]]) *L'immagine presenta la situazione nello spazio logico, il sussistere e non sussistere di stati di cose. ([[Ludwig Wittgenstein]]) *La preoccupazione per la propria immagine, è questa la fatale immaturità dell'uomo. È così difficile essere indifferenti alla propria immagine. Una tale indifferenza è al di sopra delle forze umane. L'uomo ci arriva solo dopo la morte. E neanche subito. Solo molto tempo dopo la morte. ([[Milan Kundera]]) *Nello stile, l'immagine è un germe di corruzione. ([[Jules Renard]]) *Noi ci facciamo immagini dei fatti. ([[Ludwig Wittgenstein]]) *''Oh come del pensier batte alle porte | Questa fatale immago e mi persegue! | Come d'incontro mi s'arresta immota, | E tutta tutta la mia [[mente]] ingombra! | Chiudo ben io per non mirarla i rai, | E con ambe le man la fronte ascondo. | Ma su la fronte e dentro i rai la veggio | Un'allra voila comparir, fermarsi, | Riguardarmi pietosa e non far motto''. ([[Vincenzo Monti]]) *Quando dunque avrò fatto grande l'immagine dell'immagine, cioè la mia [[anima]], e l'avrò magnificata con le opere, con il pensiero, con la parola, allora l'immagine di [[Dio]] diviene più grande, e lo stesso Signore, di cui l'anima è l'immagine, è magnificato nella nostra anima. ([[Origene di Alessandria]]) *''...se non simiglia immagin pinta, | Imputar non si dee punto a la vera; | Ma solo al mal [[Pittore|pittor]] che l'ha dipinta''. ([[Angelo di Costanzo]]) *''So che immago è del cor | La forma esterïore; | Ma l'immago sovente | È Fallace, o languente''. ([[Vincenzo Monti]]) *Tutto stanca. anche l'immagine, che è di così grande aiuto, finisce per stancare. Uno stile senza immagini sarebbe uno stile superiore, ma ci si arriva solamente dopo lunghi giri e dopo molti eccessi. ([[Jules Renard]]) ===[[Roland Barthes]]=== *{{maiuscoletto|[[immagine]]}} Nella sfera amorosa, le ferite più dolorose sono causate più da ciò che si vede che non da ciò che si sa. *L'immagine è perentoria, essa ha sempre l'ultima parola; nessuna cognizione può contraddirla, trasformarla, affinarla. *L'immagine prende risalto, è pura e nitida come una lettera: essa è la lettera di ciò che mi fa male. Precisa, completa, rifinita, definitiva, essa non mi lascia alcuno spazio: io ne sono escluso come lo sono dalla scena primitiva, la quale forse esiste solo in quanto è delineata dal contorno della serratura. E perciò, ecco la definizione dell'immagine, di ogni immagine: l'immagine è ciò da cui io sono escluso. ==Voci correlate== *[[Reputazione]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|commons_preposizione=sulle|commons_etichetta=immagini|wikt}} [[Categoria:Percezioni]] oj0f0m7kqxr71qcjzodve5z98tg8zlo 1223854 1223853 2022-08-22T14:48:13Z SunOfErat 12245 /* Roland Barthes */ wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:This visualization shows what Einstein envisioned.jpg|thumb|Immagine generata dal supercomputer [[w:Columbia (supercomputer)|Columbia]] raffigurante le onde gravitazionali intorno a due buchi neri]] Citazioni sull''''immagine'''. *Appena una fetta di realtà diventa immagine, diventa rappresentazione, noi la guardiamo con occhi diversi. ([[Rudolf Arnheim]]) *I sensi e le passioni parlano e comprendono soltanto immagini. Nelle immagini è l'intero tesoro dell'umana conoscenza e felicità. ([[Johann Georg Hamann]]) *Il bello dell'immagine è che puoi dare l'impressione di fare qualcosa di forte senza necessariamente farlo. (''[[La seconda guerra civile americana]]'') *L'immagine appartiene alla sfera della [[magia]], agli spiriti della notte, possiede un fascino femminino malefico. ([[Régis Debray]]) *L'immagine artistica è uno strumento sui generis per cogliere l'assoluto. Per mezzo dell'immagine si mantiene la percezione dell'infinito. ([[Andrej Arsen'evič Tarkovskij]]) *L'immagine non è altra cosa che un'apparenza dell'oggetto rappresentato... un'apparenza di somiglianza. ([[Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy]]) *L'immagine presenta la situazione nello spazio logico, il sussistere e non sussistere di stati di cose. ([[Ludwig Wittgenstein]]) *La preoccupazione per la propria immagine, è questa la fatale immaturità dell'uomo. È così difficile essere indifferenti alla propria immagine. Una tale indifferenza è al di sopra delle forze umane. L'uomo ci arriva solo dopo la morte. E neanche subito. Solo molto tempo dopo la morte. ([[Milan Kundera]]) *Nello stile, l'immagine è un germe di corruzione. ([[Jules Renard]]) *Noi ci facciamo immagini dei fatti. ([[Ludwig Wittgenstein]]) *''Oh come del pensier batte alle porte | Questa fatale immago e mi persegue! | Come d'incontro mi s'arresta immota, | E tutta tutta la mia [[mente]] ingombra! | Chiudo ben io per non mirarla i rai, | E con ambe le man la fronte ascondo. | Ma su la fronte e dentro i rai la veggio | Un'allra voila comparir, fermarsi, | Riguardarmi pietosa e non far motto''. ([[Vincenzo Monti]]) *Quando dunque avrò fatto grande l'immagine dell'immagine, cioè la mia [[anima]], e l'avrò magnificata con le opere, con il pensiero, con la parola, allora l'immagine di [[Dio]] diviene più grande, e lo stesso Signore, di cui l'anima è l'immagine, è magnificato nella nostra anima. ([[Origene di Alessandria]]) *''...se non simiglia immagin pinta, | Imputar non si dee punto a la vera; | Ma solo al mal [[Pittore|pittor]] che l'ha dipinta''. ([[Angelo di Costanzo]]) *''So che immago è del cor | La forma esterïore; | Ma l'immago sovente | È Fallace, o languente''. ([[Vincenzo Monti]]) *Tutto stanca. anche l'immagine, che è di così grande aiuto, finisce per stancare. Uno stile senza immagini sarebbe uno stile superiore, ma ci si arriva solamente dopo lunghi giri e dopo molti eccessi. ([[Jules Renard]]) ===[[Roland Barthes]]=== *{{maiuscoletto|immagine}} Nella sfera amorosa, le ferite più dolorose sono causate più da ciò che si vede che non da ciò che si sa. *L'immagine è perentoria, essa ha sempre l'ultima parola; nessuna cognizione può contraddirla, trasformarla, affinarla. *L'immagine prende risalto, è pura e nitida come una lettera: essa è la lettera di ciò che mi fa male. Precisa, completa, rifinita, definitiva, essa non mi lascia alcuno spazio: io ne sono escluso come lo sono dalla scena primitiva, la quale forse esiste solo in quanto è delineata dal contorno della serratura. E perciò, ecco la definizione dell'immagine, di ogni immagine: l'immagine è ciò da cui io sono escluso. ==Voci correlate== *[[Reputazione]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|commons_preposizione=sulle|commons_etichetta=immagini|wikt}} [[Categoria:Percezioni]] t3sk2cgenlr38ic7b8cskye8vf1dd5g Americani (film) 0 59115 1223808 1059235 2022-08-22T12:53:53Z 79.19.162.155 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Americani |titolooriginale= Glengarry Glen Ross |paese= USA |anno= 1992 |genere= drammatico |regista= [[James Foley]] |soggetto= [[David Mamet]] |sceneggiatore= [[David Mamet]] |attori= *[[Jack Lemmon]]: Shelley Levene *[[Al Pacino]]: Ricky Roma *[[Kevin Spacey]]: John Williamson *[[Ed Harris]]: Dave Moss *[[Alan Arkin]]: George Aaronow *[[Alec Baldwin]]: Blake *[[Jonathan Pryce]]: James Lingk *[[Bruce Altman]]: Signor Spannel |doppiatoriitaliani= *[[Giuseppe Rinaldi]]: Shelley Levene *[[Giancarlo Giannini]]: Ricky Roma *[[Roberto Pedicini]]: John Williamson *[[Carlo Valli]]: Dave Moss *[[Angelo Nicotra]]: George Aaronow *[[Saverio Moriones]]: Blake *[[Franco Zucca]]: James Lingk }} '''''Americani''''', film statunitense del 1992 con [[Jack Lemmon]], [[Al Pacino]], [[Alec Baldwin]] e [[Kevin Spacey]], regia di [[James Foley]]. {{tagline|Amici veri. Amici generosi. Amici per la pelle. Degli altri.}} ==Frasi== *La sicurezza, cose, cose... E perché? Soltanto per allontanare da noi l'insicurezza, ma non serve a niente. Titoli, obbligazioni, oggetti d'arte, terreni: che cosa sono? Sono occasioni. Di fare cosa, di fare soldi? È possibile. Di rimetterci soldi? È possibile. Di coccolarci e di imparare a conoscere meglio noi stessi? È possibile. E allora che cazzo vuol dire? Sono solo occasioni, non sono nient'altro: sono solo accessori! Un tizio viene da lei, fa una telefonata, manda una cartolina: "Avrei questo bel terreno da farle vedere..." Che cosa significa? Che cosa vuole lei che significhi? ('''Ricky Roma''') *Sui treni tutti gli scompartimenti puzzano vagamente di merda; col tempo non la senti più. È molto duro doverlo confessare. Sa quanto c'ho messo per arrivarci? Un sacco di tempo. Quando morirà, rimpiangerà tutte le cose che ora non fa. Lei crede di essere frocio? Sa cosa le dico? Siamo tutti froci. Lei crede di essere un ladro? Chissenefrega. Se ha il problema di una moralità piccolo-borghese se ne liberi, via, la allontani. Fa le corna a sua moglie, e allora? Niente rimorsi. Si scopa le ragazzine? Segno che gli piace. C'è una morale assoluta? Eh? Forse. E che cosa cambia? Se lei crede che c'è, allora la abbracci fino in fondo. I cattivi vanno all'inferno? Io non ci credo. Lei ci crede? Agisca da credente. L'inferno è qui sulla Terra? Sì. E io non ci voglio stare. Questo penso. ('''Ricky Roma''') *Ha mai fatto una [[defecazione|cagata]] che dopo si è sentito come rinato? [...] Una bella mangiata è zero al confronto. ('''Ricky Roma''') *La nostra vita è guardare avanti o guardare indietro, nient'altro. Questa è la nostra vita. Dov'è il presente? ('''Ricky Roma''') *A-B-C. A-Always, B-Be, C-Closing. Always be closing, chiudere sempre i contratti. ('''Blake''') *A-I-D-A. Attention, Interest, Decision, Action. Attention; ho la vostra attenzione? Interest. Siete interessati? Lo siete di certo, se no siete finiti. O chiudete oppure ve ne andate a spasso. Decision. Avete deciso che cosa fare della vostra vita? Allora agite. A-I-D-A. Andate e agite. Uscite fuori, i soldi sono lì che vi aspettano. ('''Blake''') *Abbiamo aggiunto altri premi alla gara di vendite di questo mese. Voi tutti sapete che il primo premio è una Cadillac Eldorado. Volete vedere qual è il secondo premio? Secondo premio: sei coltelli da bistecca. Terzo premio: il [[licenziamento]]. ('''Blake''') *Io ho fatto novecentosettantamila dollari l'anno scorso. Tu quanto hai fatto? Vedi amico, ecco chi sono io. E tu non sei niente. Sei una brava persona? Non me ne frega un cazzo. Un bravo padre? Vaffanculo a casa tua a giocare coi ragazzini! ('''Blake''') {{NDR|a Moss}} *Sapete cosa ci vuole per vendere beni immobili? Ci vogliono palle d'acciaio per vendere bene immobili. ('''Blake''') *Non sai chiudere i contratti? Non sai fare questo mestiere? Allora vattene a casa e sfogati con tua moglie. Perché c'è solo una cosa che conta in questa vita: farli firmare sulla linea tratteggiata. Avete capito, branco di finocchi?! ('''Blake''') *{{NDR|Parlando di Blake}} Dice un mucchio di stronzate! Trattare così la gente... Quando se ne andrà a fanculo?! La conferenza di Topolino! ('''Dave Moss''') *Io faccio il mio lavoro e devo ciucciarmi le stronzate di quello?! ('''Dave Moss''') *Prendi il gesso! Ehi, prendi il gesso! L'ho chiuso! Li ho chiusi, l'ho chiuso quel rotto in culo! Prendi il gesso, segnami sulla lavagna, John! Mettimi in classifica per la Cadillac! Williamson, portami quel cazzo di gesso! ('''Shelley Levene''') *Quello non riesce neanche a trovarsi l'uccello per [[minzione|pisciare]]! ('''Dave Moss''') *Fanculo, io me ne vado a casa! Me ne vado a casa perché non si combina niente qui! ('''Dave Moss''') *Vaffanculo! Vaffanculo tutti quanti! ('''Dave Moss''') *Vaffanculo! Tu non sai fare il tuo mestiere! E un uomo che non sa fare il suo mestiere non vale un cazzo! Tu non sai fare un cazzo di niente! ('''Shelley Levene''' a Williamson) *"Porta a porta" si chiama! Farsi il culo, John! Gente che non so neanche come si chiama, che non vuole comprare un cazzo! [...] Ma tu che cosa ne sai? Hehe, tu non sai proprio un cazzo di niente! Che cazzo sei tu? Sei una fottuta segretaria, vaffanculo! Sì, ti mando a dire questo io: fanculo e leccami il culo! E se non ti sta bene, ciccio, me ne vado di fronte e parlo con Jerry Graff, capito? Vaf-fanculo! Ascoltami, ora mi metti su quella fottuta lavagna e mi dai 3 perle di contatti per oggi. Li voglio senza rotture di coglioni e vicini tra loro, perché li chiuderò tutti entro oggi! E con questo ti ho detto tutto. (gli mostra il dito medio) ('''Shelley Levene''' a Williamson) *Deficiente, testa di cazzo. Tu Williamson, dico a te, stronzo! 6mila dollari mi costi. 6-mila-dollari, e una Cadillac; e tu lo sai. Come rimedi adesso? Come pensi di rimediare?! Stronzone. Pezzo di merda. Chi ti ha insegnato questo mestiere, coglione testa di cazzo imbecille?! Chi ti ha dato il permesso per stare in mezzo agli uomini?! Ahh, me la pagherai cara questa! Andrò a raccontare tutto a Mitch & Murray! Andrò a dirlo a Lemkin! Me ne sbatto di chi ti ha raccomandato, a chi lecchi il culo, a chi succhi l'uccello, ti faccio licenziare! Io ti giuro che... [...] Ti danno uno stipendio per aiutarci. C'arrivi o no a capirlo questo? Per aiutarci. Non per mettercelo nel culo! Aiutare gli uomini che vanno sulla piazza, a cercare di guadagnarsi da vivere! Mica qua dentro, davanti al computer! E sai che c'è di nuovo?! Io spero che sia stato tu a rubare, che adesso dirò all'amico qui una cosina che ti manderà in galera! Se tu non fossi la nullità che sei, conosceresti la regola fondamentale nella vita: tenere la bocca ben chiusa finché non si sa quello che si dice. Sei un ragazzino. ('''Ricky Roma''') *Sei un testa di cazzo, Williamson. Se non sai come stanno le cose, stattene zitto. ('''Shelley Levene''') *Quando parlo con la polizia, divento nervoso. ('''George Aaronow''') *Oh Dio, che mestiere di merda. ('''George Aaronow''') *Che stronzo! Quello non trova nemmeno la strada di casa sua. Che giornata! Uh! Non ho nemmeno preso il caffè. Quel segaiolo di John apre la bocca e mi fotte la cadillac! In questo mondo non c'è più posto per gli uomini. Questo non è un mondo per gente come noi. È un mondo di passacarte, di burocrati, di mezzemaniche come quello. {{NDR|riferito a Williamson}} Non fa per noi. Non c'è più gusto. Siamo alla fine. Ecco cosa siamo, noi siamo una razza in estinzione! È per questo che dobbiamo restare uniti! ('''Ricky Roma''') *La [[una buona e una cattiva notizia|buona notizia]] è che siete licenziati; la [[una buona e una cattiva notizia|brutta notizia]] è che avete a disposizione soltanto una settimana per riconquistare il posto di lavoro, a partire da stasera, dalle vendite che farete stasera. ('''Blake''') *La verità è che non ci sono soldi, e quando non ci sono soldi in giro, è inutile stare lì a urlare di andare a vendere. Urla pure quanto vuoi, non puoi frustare un cavallo morto. ('''Dave Moss''') ==Dialoghi== {{Cronologico}} *'''Ricky Roma''': Sai che si dice? <br /> '''Shelley Levene''': Che?<br /> '''Ricky Roma''': Si dice che faceva talmente caldo in città nel pomeriggio, che uomini grandi e grossi supplicavano i poliziotti di freddarli con un colpo di pistola. Si dice che faccia male bere dell'alcool quando fa così caldo. <br /> '''James Lingk''': E chi lo dice? <br /> '''Ricky Roma''': Lo dice il giornale, perché si dice che l'alcool disidrati; consigliano l'acqua. Ma io sono un fautore della legge che va contro l'opinione pubblica, quando tutti dicono una cosa, io dico precisamente il contrario. <br /> '''James Lingk''': Come dire che gli altri hanno torto. <br /> '''Ricky Roma''': Perché? Hanno ragione? *'''Blake''': Sono le sette e mezza. <br /> '''George Aaronow''': Chi cavolo sarà? <br /> '''John Williamson''': Dov'è Ricky Roma? <br /> '''Dave Moss''': Non faccio mica la balia. Che vuoi che ne sappia io? <br /> '''Blake''': Ora fate attenzione un momento. Che problemi avete qui dentro? Si può sapere? Potete avere quello di qualche vendita andata in fumo, di qualche stronzo che non vuole comprare il terreno che gli volete vendere, di qualche figa che non riuscite a farvi, ma parliamo di cose importanti! Ci sono tutti? <br /> '''John Williamson''': Ne manca uno. <br /> '''Blake''': Be', io procedo. Ora parliamo di cose importanti. {{NDR|Rivolto a Levene che sta prendendo un caffè al distributore automatico}} MMetti giù quel caffè e ascolta! Il caffè è per chi chiude i contratti. {{NDR|Levene ridacchia}} Credi che stia scherzando? Io non scherzo con nessuno. Io vengo dalla sede centrale, rappresento Mitch e Murray. E sono venuto qui perché fate pena. Tu ti chiami Levene? <br /> '''Shelley Levene''': Sì. <br /> '''Blake''': Be', ti consideri un venditore, brutto figlio di puttana? <br /> '''Dave Moss''': Io non ci sto a queste cazzate! <br /> '''Blake''': Vai pure, amico, perché la buona notizia è che siete licenziati! La brutta notizia è che avete a vostra disposizione soltanto una settimana per riconquistare il posto di lavoro. A partire da stasera, dalle vendite che farete stasera. Fate tutti attenzione, adesso? Bene! Vi danno i contatti. Mitch e Murray li hanno pagati parecchio, vedete di sfruttarli quei nominativi. Se non chiudete coi contatti che avete, se non chiudete un cazzo, se siete dei coglioni allora fuori dalle palle! Sparite! Perché siete tutti licenziati! <br /> '''Shelley Levene''': I contatti sono scadenti. <br /> '''Blake''': "I contatti sono scadenti". Sono i contatti che sono scadenti? Sei tu che sei scadente. Io faccio questo mestiere da 15 anni. <br /> '''Dave Moss''': E come ti chiami? <br /> '''Blake''': Vaffanculo, ecco come mi chiamo! Lo sai perché, amico?! Tu sei venuto qui in [[utilitaria]] stasera, mentre io ci sono venuto con una [[BMW]] da ottantamila dollari. Ecco come mi chiamo. *'''Ricky Roma''' {{NDR|riceve due contatti da Williamson}}: Oh! Oh! Oh! Patel?!? Ravidahm Patel?!?! Come faccio a mangiare con questi morti di fame?!? Dove l'hai preso, all'obitorio?! <br /> '''John Williamson''': Senti, io sono qui per... <br /> '''Ricky Roma''': Ahh, ma piantala! Tanto a che serve?! Che cazzo mi serve?!? Devo stare qui a discutere con te! Devo fare il terzo grado coi poliziotti! Io mi faccio il culo per vendere la tua merda a quei cadaveri pezzenti pidocchiosi! Ma quando torno tu qui ti sei fatto fregare i contratti! E io devo?! Ma vaffanculo questa merda! Vado a richiudere quelli della settimana scorsa! <br /> '''John Williamson''': No, nono, ha detto Murray d-di lasciarli stare quelli. Se occorre un'altra firma, ci pensa lui. <br /> '''Ricky Roma''': Murray ci va di persona? <br /> '''John Williamson''': Sì, dirà che è il presidente della compagnia di passaggio in città, va bene? Eh? <br /> '''Ricky Roma''': ...Ok, ok, ok. Dammi questa merda. <br /> '''John Williamson''': Hai tre contatti. <br /> '''Ricky Roma''': Tre?! Io ne vedo due, John. <br /> '''John Williamson''': Sono tre quelli... <br /> '''Ricky Roma''': Patel?!? Vaffanculo! Se il dio Shiva gli regalasse un milione di dollari e gli dicesse di firmare, lui non firmerebbe! Neanche Vishnu lo convincerebbe! Vaffanculo John! Tu fai il tuo mestiere, io faccio il mio! Il tuo è di fare lo stronzo! Adesso scopro chi ti ha messo qua dentro, ci vado a parlare, e trovo il modo di farti cacciare! Vaffanculo! *'''Dave Moss''' {{NDR|dopo essere stato interrogato da un poliziotto per via del furto nella loro agenzia}}: Che testa di cazzo. <br /> '''Ricky Roma''': Che c'è? Ti ha picchiato con la bacchetta? <br /> '''Dave Moss''': Quello non riesce neanche a trovarsi l'uccello per pisciare! Se qualcuno gli dice qualcosa, è uno stronzo! <br /> '''Ricky Roma''': Ti porteremo le arance! <br /> '''Dave Moss''': Vaffanculo Ricky! <br /> '''Ricky Roma''': Ahahahah! *'''Dave Moss''': Dammi un contatto! Io me ne vado, non ci sto qui! <br /> '''Ricky Roma''': Non ci sono i contatti! <br /> '''Dave Moss''': E perché? <br /> '''Ricky Roma''': Li hanno rubati. <br /> '''Dave Moss''': Tanto non valevano un cazzo, era un mucchio di immondizia... Hanno rubato anche i contratti? <br /> '''Ricky Roma''': E che ti frega a te? <br /> '''Dave Moss''': Che cazzo vorresti dire?! <br /> '''Shelley Levene''': Ma vuoi stare zitto, gli sto parlando io! [...] Ti capiterà l'occasione giusta. <br /> '''Dave Moss''': Che cazzo vorresti dire? <br /> '''Shelley Levene''': Ti capiterà l'occasione giusta. Capita a te, capita a me, capita a tutti... <br /> '''Dave Moss''': Perché non deve fregarmene se hanno rubato i contratti?! Che vorresti dire?!?! <br /> '''Ricky Roma''': Voglio dire, Dave, che non ne chiudi uno buono da oltre un mese! Non mi riguarda, ma tu mi spingi a fartelo notare! Perciò i tuoi contratti non li può rubare nessuno! <br /> '''Dave Moss''': Tu sei proprio maligno, Ricky! <br /> '''Shelley Levene''': Mi lasci raccontare?... <br /> '''Dave Moss''': Fatti i cazzi tuoi! Ricky sei uno stronzo maligno! {{NDR|a Roma}} E tu di che cazzo straparli?!? {{NDR|a Levene}} Tirare fuori quella merda sui miei contratti! Se andasse male a te e io ti sfottessi, ci soffriresti! Ci soffriresti per giorni e giorni, e avresti ragione! <br /> '''Ricky Roma''': Chi ha detto "fanculo la macchina"? <br /> '''Dave Moss''': Fanculo la macchina?! Fanculo la macchina! Fanculo la macchina! Che cos'è, la scuola delle suore?!? Sei stronzo, Ricky! Sei diventato stronzo! Credi di comandare tu perché sei primo in classifica! <br /> '''Shelley Levene''': Moss, io volevo... <br /> '''Dave Moss''': Sta' zitto! <br /> '''Shelley Levene''': Ok... <br /> '''Dave Moss''': {{NDR|a Roma}} Che cosa cazzo credi di essere?!?! Il padrone, qua dentro?! Uno viene in ufficio la mattina per essere umiliato da uno stronzo di poliziotto! Io vengo accusato... e devo anche essere smerdato da una merda come te perché sei primo in quella classifica di merda?!? <br /> '''Ricky Roma''' {{NDR|sarcastico}}: E andata così, Dave? Ohh poverino, ti ho umiliato, mi dispiace, tanto! <br /> '''Dave Moss''': Ti senti il padrone del mondo! Ti senti il padrone del mondo, ti va tutto liscio come l'olio! <br /> '''Ricky Roma''': E non ho un briciolo di compassione per un povero benefattore che attraverso un brutto momento. <br /> '''Dave Moss''': Fanculo! <br /> '''Ricky Roma''': Fanculo Dave! Tu sei pieno di boria! Se chiudi un contratto, tu ci ammorbi con la puzza delle tue arie! "Quanto sei stato geniale! Ahh il campione dei venditori! Ehi, ragazzo, vieni che ti insegno io a vendere! uhh!" Se chiude un tuo amico, cominci a vomitare bile! {{NDR|sarcastico}} Ehh, continua così, vai, che vai bene! <br /> '''Dave Moss''': Quale amico, Ricky? Eh?! E tu chi sei?! Tu chi sei, Ricky?! Madre Teresa?! Chi cazzo credi di essere tu?! Chi cazzo sei tu, il Nobel per la pace?!? Mi fai ridere! Vaffanculo! E ti metti pure a fare il superiore! Io l'ho sempre detto che sei stronzo. <br /> '''Ricky Roma''': Che cos'è questo, il discorso d'addio?! <br /> '''Dave Moss''': Vado a casa! <br /> '''Ricky Roma''': Il tuo addio alle truppe?! <br /> '''Dave Moss''': E non a casa qui, ma nel Wisconsin! <br /> '''Ricky Roma''': Fai buon viaggio! <br /> '''Dave Moss''': Vaffanculo! Vaffanculo tutti quanti! *'''Shelley Levene''': Sei un testa di cazzo, Williamson. Se non sai come stanno le cose, stattene zitto. Mi stai a sentire?! Sto dicendo a te! Mi stai a sentire?! <br /> '''John Williamson''': Sì, ti sento! <br /> '''Shelley Levene''': Ricky ha ragione, non si impara in ufficio, bisogna uscire in strada. Non si comprano certe cose, si vivono. <br /> '''John Williamson''': Hmm. <br /> '''Shelley Levene''': Eh, "hmm"! Già, proprio così, eh!? Perché i tuoi colleghi dipendono da... mi senti? Sto cercando di insegnarti una cosa! <br /> '''John Williamson''': Ah sì? <br /> '''Shelley Levene''': Esatto, sì! <br /> '''John Williamson''': E quale cosa sarebbe? <br /> '''Shelley Levene''': Quella che ti diceva Ricky, quella che io ti dico da sempre: tu sei negato per questo lavoro! <br /> '''John Williamson''': Ah, sarei negato?!... <br /> '''Shelley Levene''': E sta' a sentire una volta! Forse un giorno dirai "eh magari aveva ragione"...vaffanculo. Stammi a sentire, il tuo collega dipende da te. Il tuo collega, l'uomo che lavora con te, deve potersi fidare, e tu lo devi aiutare se no tu sei una merda! Eh?! Sei una merda, non esisti da solo! <br /> '''John Williamson''': Scusa... <br /> '''Shelley Levene''': Scusa un cazzo! Fa' pure l'offeso ma ricordati che hai appena fregato 6mila dollari e una Cadillac a quel poveraccio solo perché parli a vanvera! Ma se fai una cosa del genere e non ti rendi neanche conto di quanto danno fai, se da questa cosa non impari niente, allora sei scemo, in testa hai la segatura! Neanche un ragazzino! Guarda, se ti devi inventare una cosa, assicurati che sia utile! Mmh? Se no stattene zitto! *'''John Williamson''': Voglio dirti una cosa Shelley, tu sei un gran fanfarone. <br />'''Shelley Levene''': Cosa? <br /> '''John Williamson''': Ti piace molto parlare e io voglio farti vedere che parlo più di te. ==Citazioni su ''Americani''== *Sembra di assistere una lotta per la sopravvivenza. ([[Rachel McAdams]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] p90qhhmqeqmt22vungtedkxni9y9llb 1223890 1223808 2022-08-22T16:26:26Z 79.19.162.155 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Americani |titolooriginale= Glengarry Glen Ross |paese= USA |anno= 1992 |genere= drammatico |regista= [[James Foley]] |soggetto= [[David Mamet]] |sceneggiatore= [[David Mamet]] |attori= *[[Jack Lemmon]]: Shelley Levene *[[Al Pacino]]: Ricky Roma *[[Kevin Spacey]]: John Williamson *[[Ed Harris]]: Dave Moss *[[Alan Arkin]]: George Aaronow *[[Alec Baldwin]]: Blake *[[Jonathan Pryce]]: James Lingk *[[Bruce Altman]]: Signor Spannel |doppiatoriitaliani= *[[Giuseppe Rinaldi]]: Shelley Levene *[[Giancarlo Giannini]]: Ricky Roma *[[Roberto Pedicini]]: John Williamson *[[Carlo Valli]]: Dave Moss *[[Angelo Nicotra]]: George Aaronow *[[Saverio Moriones]]: Blake *[[Franco Zucca]]: James Lingk }} '''''Americani''''', film statunitense del 1992 con [[Jack Lemmon]], [[Al Pacino]], [[Alec Baldwin]] e [[Kevin Spacey]], regia di [[James Foley]]. {{tagline|Amici veri. Amici generosi. Amici per la pelle. Degli altri.}} ==Frasi== *{{NDR|Parlando di Blake}} Dice un mucchio di stronzate! Trattare così la gente... Quando se ne andrà a fanculo?! La conferenza di Topolino! ('''Dave Moss''') *Io faccio il mio lavoro e devo ciucciarmi le stronzate di quello?! ('''Dave Moss''') *Prendi il gesso! Ehi, prendi il gesso! L'ho chiuso! Li ho chiusi, l'ho chiuso quel rotto in culo! Prendi il gesso, segnami sulla lavagna, John! Mettimi in classifica per la Cadillac! Williamson, portami quel cazzo di gesso! ('''Shelley Levene''') *Quello non riesce neanche a trovarsi l'uccello per [[minzione|pisciare]]! ('''Dave Moss''') *Vaffanculo! Tu non sai fare il tuo mestiere! E un uomo che non sa fare il suo mestiere non vale un cazzo! Tu non sai fare un cazzo di niente! ('''Shelley Levene''' a Williamson) *"Porta a porta" si chiama! Farsi il culo, John! Gente che non so neanche come si chiama, che non vuole comprare un cazzo! [...] Ma tu che cosa ne sai? Hehe, tu non sai proprio un cazzo di niente! Che cazzo sei tu? Sei una fottuta segretaria, vaffanculo! Sì, ti mando a dire questo io: fanculo e leccami il culo! E se non ti sta bene, ciccio, me ne vado di fronte e parlo con Jerry Graff, capito? Vaf-fanculo! Ascoltami, ora mi metti su quella fottuta lavagna e mi dai 3 perle di contatti per oggi. Li voglio senza rotture di coglioni e vicini tra loro, perché li chiuderò tutti entro oggi! E con questo ti ho detto tutto. (gli mostra il dito medio) ('''Shelley Levene''' a Williamson) *Deficiente, testa di cazzo. Tu Williamson, dico a te, stronzo! 6mila dollari mi costi. 6-mila-dollari, e una Cadillac; e tu lo sai. Come rimedi adesso? Come pensi di rimediare?! Stronzone. Pezzo di merda. Chi ti ha insegnato questo mestiere, coglione testa di cazzo imbecille?! Chi ti ha dato il permesso per stare in mezzo agli uomini?! Ohh, me la pagherai cara questa! Andrò a raccontare tutto a Mitch & Murray! Andrò a dirlo a Lemkin! Me ne sbatto di chi ti ha raccomandato, a chi lecchi il culo, a chi succhi l'uccello, ti faccio licenziare! Io ti giuro che... [...] Ti danno uno stipendio per aiutarci. C'arrivi o no a capirlo questo? Per aiutarci. Non per mettercelo nel culo! Aiutare gli uomini che vanno sulla piazza, a cercare di guadagnarsi da vivere! Mica qua dentro, davanti al computer! E sai che c'è di nuovo?! Io spero che sia stato tu a rubare, che adesso dirò all'amico qui una cosina che ti manderà in galera! Se tu non fossi la nullità che sei, conosceresti la regola fondamentale nella vita: tenere la bocca ben chiusa finché non si sa quello che si dice. Sei un ragazzino. ('''Ricky Roma''') *Sei un testa di cazzo, Williamson. Se non sai come stanno le cose, stattene zitto. ('''Shelley Levene''') *Quando parlo con la polizia, divento nervoso. ('''George Aaronow''') *Oh Dio, che mestiere di merda. ('''George Aaronow''') *Che stronzo! Quello non trova nemmeno la strada di casa sua. Che giornata! Uh! Non ho nemmeno preso il caffè. Quel segaiolo di John apre la bocca e mi fotte la Cadillac! In questo mondo non c'è più posto per gli uomini. Questo non è un mondo per gente come noi. È un mondo di passacarte, di burocrati, di mezzemaniche come quello. {{NDR|riferito a Williamson}} Non fa per noi. Non c'è più gusto. Siamo alla fine. Ecco cosa siamo, noi siamo una razza in estinzione! È per questo che dobbiamo restare uniti! ('''Ricky Roma''') *La verità è che non ci sono soldi, e quando non ci sono soldi in giro, è inutile stare lì a urlare di andare a vendere. Urla pure quanto vuoi, non puoi frustare un cavallo morto. ('''Dave Moss''') ==Dialoghi== {{Cronologico}} *'''Ricky Roma''': Sai che si dice? <br /> '''Shelley Levene''': Che?<br /> '''Ricky Roma''': Si dice che faceva talmente caldo in città nel pomeriggio, che uomini grandi e grossi supplicavano i poliziotti di freddarli con un colpo di pistola. Si dice che faccia male bere dell'alcool quando fa così caldo. <br /> '''James Lingk''': E chi lo dice? <br /> '''Ricky Roma''': Lo dice il giornale, perché si dice che l'alcool disidrati; consigliano l'acqua. Ma io sono un fautore della legge che va contro l'opinione pubblica, quando tutti dicono una cosa, io dico precisamente il contrario. <br /> '''James Lingk''': Come dire che gli altri hanno torto. <br /> '''Ricky Roma''': Perché? Hanno ragione? *'''Blake''': Sono le sette e mezza. <br /> '''George Aaronow''': Chi cavolo sarà? <br /> '''John Williamson''': Dov'è Ricky Roma? <br /> '''Dave Moss''': Non faccio mica la balia. Che vuoi che ne sappia, io? <br /> '''Blake''': Ora fate attenzione un momento. Che problemi avete qui dentro? Si può sapere? Potete avere quello di qualche vendita andata in fumo, di qualche stronzo che non vuole comprare il terreno che gli volete vendere, di qualche figa che non riuscite a farvi, ma parliamo di cose importanti! Ci sono tutti? <br /> '''John Williamson''': Ne manca uno. <br /> '''Blake''': Be', io procedo. Ora parliamo di cose importanti. {{NDR|Rivolto a Levene che sta prendendo un caffè al distributore automatico}} MMetti giù quel caffè e ascolta! Il caffè è per chi chiude i contratti. {{NDR|Levene ridacchia}} Credi che stia scherzando? Io non scherzo con nessuno. Io vengo dalla sede centrale, rappresento Mitch e Murray. E sono venuto qui perché fate pena. Tu ti chiami Levene? <br /> '''Shelley Levene''': Sì. <br /> '''Blake''': Be', ti consideri un venditore, brutto figlio di puttana? <br /> '''Dave Moss''': Io non ci sto a queste cazzate! <br /> '''Blake''': Vai pure, amico, perché la [[una buona e una cattiva notizia|buona notizia]] è che siete licenziati! La [[una buona e una cattiva notizia|brutta notizia]] è che avete a disposizione soltanto una settimana per riconquistare il posto di lavoro. A partire da stasera, dalle vendite che farete stasera. Fate tutti attenzione, adesso? Bene! Abbiamo aggiunto altri premi alla gara delle vendite di questo mese. Voi tutti sapete che il primo premio è una Cadillac Eldorado. Volete vedere qual è il secondo premio? Secondo premio: sei coltelli da bistecca. Terzo premio: il [[licenziamento]]. Avete capito? Tu ridi ancora? Vi danno i contatti. Mitch e Murray li hanno pagati parecchio, vedete di sfruttarli quei nominativi. Se non chiudete coi contatti che avete, se non chiudete un cazzo, se siete dei coglioni allora fuori dalle palle! Sparite! Perché siete tutti licenziati! <br /> '''Shelley Levene''': I contatti sono scadenti. <br /> '''Blake''': "I contatti sono scadenti". Sono i contatti che sono scadenti? Sei tu che sei scadente. Io faccio questo mestiere da 15 anni. <br /> '''Dave Moss''': E come ti chiami? <br /> '''Blake''': Vaffanculo, ecco come mi chiamo! E lo sai perché, amico?! Tu sei venuto qui in [[utilitaria]] stasera, mentre io ci sono venuto con una [[BMW]] da 80.000 dollari. Ecco come mi chiamo. {{NDR|Rivolto a Levene}} E tu ti chiami "venditore scadente". Non sai fare questo mestiere? Non riesci a chiudere i contratti? Allora vattene a casa e sfogati con tua moglie. Perché c'è solo una cosa che conta in questa vita: farli firmare sulla linea tratteggiata. Avete capito, branco di finocchi?! A-B-C. A-''Always'', B-''Be'', C-''Closing''. ''Always be closing'', chiudere sempre i contratti. A-I-D-A. ''Attention'', ''Interest'', ''Decision'', ''Action''. ''Attention'': ho la vostra attenzione? ''Interest'': siete interessati? Lo siete di certo, se no siete finiti. O chiudete oppure ve ne andate a spasso. ''Decision'': avete deciso che cosa fare della vostra vita? Allora agite. A-I-D-A. Andate e agite, vi regalano delle opportunità. Volete buttarle via? Uno non riempie un modulo se non vuole comprare. Sono lì che vi aspettano per darvi i loro soldi e voi non li volete? Le palle ce le avete o no? <br /> '''Dave Moss''': È pazzesco. <br /> '''Blake''': Che cosa c'è amico? Eh, Moss? <br /> '''Dave Moss''': Se sei un tale eroe, se sei così ricco, com'è che vieni a perdere tempo con un branco di fessi come noi? <br /> '''Blake''': Vedi quest'orologio? Allora, lo vedi? <br /> '''Dave Moss''': Sì. <br /> '''Blake''': Quell'orologio costa più della tua macchina. Io ho fatto 970.000 dollari l'anno scorso. Tu quanto hai fatto? Capisci, amico? Ecco chi sono io. E tu non sei niente. Sei una brava persona? Non me ne frega un cazzo. Un buon padre? Vaffanculo a casa tua a giocare coi ragazzini! Volete lavorare qui? Chiudete i contratti! Vi sentite offesi? Vi sentite offesi, teste di cazzo? Vi sentite umiliati? E non vi sentite umiliati quando non chiudete? Se non vi sta bene, andatevene. Io potrei uscire stasera coi contatti che avete in mano voi e guadagnarmi 15.000 dollari. Stasera in due ore. E tu? E tu? Andate e fate altrettanto. A-I-D-A. Incazzatevi, figli di puttana! Incazzatevi! Sapete cosa ci vuole per vendere beni immobili? Ci vogliono palle d'acciaio per vendere bene immobili. Andate e fate altrettanto. I soldi sono lì che vi aspettano, prendeteli, se non lo fate peggio per voi. Uscite a incontrare i clienti stasera e chiudete. Chiudete e fatevi ricchi, se no dovrete lucidarmi le scarpe. E sapete cosa direte quando vi ritroverete con altri falliti al bar? "Eh, sì, facevo il venditore, un tempo, lavoro infernale". {{NDR|Mostrandoli}} Questi sono i nuovi contatti. Sono i contatti per Glengarry. Questi per voi sono oro. È un oro che per ora non avrete. Perché? Perché darli a voi equivarrebbe a buttarli via. Li avrà solo chi chiude. Vi augurerei buona fortuna ma voi buttereste via anche quella. {{NDR|A Moss}} E per tornare alla tua domanda. Perché sono qui? Sono venuto perché Mitch e Murray me l'hanno chiesto per favore ma il vero favore se lo faranno da soli se seguiranno il mio consiglio e ti sbatteranno in mezzo alla strada. Perché un fallito sarà sempre un fallito. *'''Ricky Roma''': Sui treni tutti gli scompartimenti puzzano vagamente di merda; col tempo non la senti più. È molto duro doverlo confessare. Sa quanto c'ho messo per arrivarci? Un sacco di tempo. Quando morirà, rimpiangerà tutte le cose che ora non fa. Lei crede di essere frocio? Sa cosa le dico? Siamo tutti froci. Lei crede di essere un ladro? Chi se ne frega? Se ha il problema di una moralità piccolo-borghese se ne liberi, via, la allontani. Fa le corna a sua moglie? e allora? Niente rimorsi. Si scopa le ragazzine? Segno che le piace. C'è una morale assoluta? Eh? Forse. E che cosa cambia? Se lei crede che c'è, allora la abbracci fino in fondo. I cattivi vanno all'inferno? Io non ci credo. Lei ci crede? Agisca da credente. L'inferno è qui sulla Terra? Sì. E io non ci voglio stare. Questo penso. Ha mai fatto una [[defecazione|cagata]] che dopo si è sentito come rinato? <br /> '''James Lingk''': Una...?! <br /> '''Ricky Roma''': Sì. <br /> '''James Lingk''': {{NDR|imbarazzato}} Non lo so. <br /> '''Ricky Roma''': O una [[minzione|pisciata]] Una bella mangiata è zero in confronto. Sono cose che scordiamo e sa perché? Perché è solo cibo. Le porcherie che mandiamo giù ci fanno campare. Le grosse scopate che può aver fatto: che cosa ricorda di quelle? <br /> '''James Lingk''': Che cosa mi ricordo? <br /> '''Ricky Roma''': Non lo so, per me la cosa che più ricordo forse non è neanche l'orgasmo... forse un braccio, forse il collo di una donna. Magari un'occhiata oppure un suono che ha emesso. Oppure mentre sto... Ecco, questo. La mattina dopo sono a letto, lei mi ha portato il caffè ''au lait'', mi dà una sigaretta, ho le palle dure come cemento, eh? Voglio dire, che cos'è la vita? La nostra vita è guardare avanti o guardare indietro, nient'altro. Questa è la nostra vita. Dov'è il presente? E cos'è che ci fa tanta paura? Perdere, cos'altro? Che la banca fallisca, che mi ammali, che mia moglie cada con l'aereo? Che ci sia il tracollo della Borsa... forse queste cose succedono? Non succedono, eppure noi ci preoccupiamo. Perché? *'''Ricky Roma''': Si dice "meglio prendere in affitto che comprare". Le cose in realtà che... che cosa ti rimane? Non ti rimane un bel niente... in realtà. La sicurezza, cose, cose... E perché? Soltanto per allontanare da noi l'insicurezza, ma non serve a niente. <br /> '''James Lingk''': No. <br /> '''Ricky Roma''': No, glielo dico io. Titoli, obbligazioni, oggetti d'arte, terreni: che cosa sono? Sono occasioni. Di fare cosa, di fare soldi? È possibile. Di rimetterci soldi? È possibile. Di coccolarci e di imparare a conoscere meglio noi stessi? È possibile. E allora che cazzo vuol dire? Sono solo occasioni, non sono nient'altro: sono solo accessori! Un tizio viene da lei, fa una telefonata, manda una cartolina: "Avrei questo bel terreno da farle vedere..." Che cosa significa? Che cosa vuole lei che significhi? Capisce cosa dico? Le cose capitano. {{NDR|[[Brindisi dai film|Brindando]]}} A noi, James, lieto di averti conosciuto. Voglio farti vedere una cosa. Magari ti dice qualcosa, magari no, non lo so, io non so più niente. {{NDR|Gli mostra un dépliant pubblicitario}} Questa cos'è? <br /> '''James Lingk''': Cos'è? <br /> '''Ricky Roma''': La Florida, le colline di Glengarry in Florida, posto del cazzo. E magari è vero. Sono il primo io a dirlo, però guarda qua. {{NDR|Gli dispiega il dépliant sul quale è scritto ''Fai avverare i tuoi sogni''}} Questo cos'è? Questo è un pezzo di terra. Ascolta cosa ti dico ora... *'''Ricky Roma''' {{NDR|riceve due contatti da Williamson}}: Oh! Oh! Oh! Patel?!? Ravidahm Patel?!?! Come faccio a mangiare con questi morti di fame?!? Dove l'hai preso, all'obitorio?! <br /> '''John Williamson''': Senti, io sono qui per... <br /> '''Ricky Roma''': Ahh, ma piantala! Tanto a che serve?! Che cazzo mi serve?!? Devo stare qui a discutere con te! Devo fare il terzo grado coi poliziotti! Io mi faccio il culo per vendere la tua merda a quei cadaveri pezzenti pidocchiosi! Ma quando torno tu qui ti sei fatto fregare i contratti! E io devo?! Ma vaffanculo questa merda! Vado a richiudere quelli della settimana scorsa! <br /> '''John Williamson''': No, nono, ha detto Murray d-di lasciarli stare quelli. Se occorre un'altra firma, ci pensa lui. <br /> '''Ricky Roma''': Murray ci va di persona? <br /> '''John Williamson''': Sì, dirà che è il presidente della compagnia di passaggio in città, va bene? Eh? <br /> '''Ricky Roma''': ...Ok, ok, ok. Dammi questa merda. <br /> '''John Williamson''': Hai tre contatti. <br /> '''Ricky Roma''': Tre?! Io ne vedo due, John. <br /> '''John Williamson''': Sono tre quelli... <br /> '''Ricky Roma''': Patel?!? Vaffanculo! Se il dio Shiva gli regalasse un milione di dollari e gli dicesse di firmare, lui non firmerebbe! Neanche Vishnu lo convincerebbe! Vaffanculo John! Tu fai il tuo mestiere, io faccio il mio! Il tuo è di fare lo stronzo! Adesso scopro chi ti ha messo qua dentro, ci vado a parlare, e trovo il modo di farti cacciare! Vaffanculo! *'''Dave Moss''' {{NDR|dopo essere stato interrogato da un poliziotto per via del furto nella loro agenzia}}: Che testa di cazzo. <br /> '''Ricky Roma''': Che c'è? Ti ha picchiato con la bacchetta? <br /> '''Dave Moss''': Quello non riesce neanche a trovarsi l'uccello per pisciare! Se qualcuno gli dice qualcosa, è uno stronzo! <br /> '''Ricky Roma''': Ti porteremo le arance! <br /> '''Dave Moss''': Vaffanculo Ricky! <br /> '''Ricky Roma''': Ahahahah! *'''Dave Moss''': Dammi un contatto! Io me ne vado, non ci sto qui! <br /> '''Shelley Levene''': {{NDR|spiegando a Roma come ha chiuso il contatto}} "Dovete avere fiducia in voi stessi..." <br /> '''Dave Moss''': Fanculo tutto! Me ne vado a casa. <br /> '''Shelley Levene''': "Ehi, che cazzo, Bruce, Harriet, fiducia in voi stessi!" <br /> '''Ricky Roma''': Non ci sono i contatti! <br /> '''Dave Moss''': E perché? <br /> '''Ricky Roma''': Li hanno rubati. <br /> '''Dave Moss''': Tanto non valevano un cazzo, era un mucchio di immondizia... <br /> '''Shelley Levene''': "Lo so, voi vi guardate intorno e dite: «Com'è che gli altri hanno tutto e noi niente? Com'è che a me non capita mai l'occasione giusta?»". <br /> '''Dave Moss''': Hanno rubato anche i contratti? '''Ricky Roma''': E che ti frega a te? <br /> '''Shelley Levene''': "Harriet, stammi a sentire...". <br /> '''Dave Moss''': Che cazzo vorresti dire?! <br /> '''Shelley Levene''': Ma vuoi stare zitto? Gli sto parlando io! <br /> '''George Aaronow''': Si può avere un caffè? <br /> '''Dave Moss''': Come va? <br /> '''George Aaronow''': Bene. Se qualcuno esce io vorrei un caffè. <br /> '''Shelley Levene''': "Ti capiterà l'occasione giusta". <br /> '''Dave Moss''': Che cazzo vorresti dire? <br /> '''Shelley Levene''': Ti capiterà l'occasione giusta. Capita a te, capita a me, capita a tutti... <br /> '''Dave Moss''': Perché non deve fregarmene se hanno rubato i contratti?! <br /> '''Shelley Levene''': In cucina le ho donato una fetta di crostata. <br /> '''Dave Moss''': {{NDR|incalzando Roma}} Che vorresti dire?!?! <br /> '''Ricky Roma''': Voglio dire, Dave, che non ne chiudi uno buono da oltre un mese! Non mi riguarda, ma tu mi spingi a fartelo notare! Perciò i tuoi contratti non li può rubare nessuno! <br /> '''Dave Moss''': Tu sei proprio maligno, Ricky! <br /> '''Shelley Levene''': Mi lasci raccontare?... <br /> '''Dave Moss''': Fatti i cazzi tuoi! Ricky sei uno stronzo maligno! {{NDR|a Roma}} E tu di che cazzo straparli?!? {{NDR|a Levene}} Tirare fuori quella merda sui miei contratti! Se andasse male a te e io ti sfottessi, ci soffriresti! Ci soffriresti per giorni e giorni, e avresti ragione! <br /> '''Ricky Roma''': Chi ha detto "fanculo la macchina"? <br /> '''Dave Moss''': Fanculo la macchina?! Fanculo la macchina! Fanculo la macchina! Che cos'è, la scuola delle suore?!? Sei stronzo, Ricky! Sei diventato stronzo! Credi di comandare tu perché sei primo in classifica? <br /> '''Shelley Levene''': Ehi, un momento, Dave... <br /> '''Dave Moss''': Sta' zitto! <br /> '''Shelley Levene''': Ok... <br /> '''Dave Moss''': {{NDR|a Roma}} Che cosa cazzo credi di essere?!?! Il padrone, qua dentro?! Uno viene in ufficio la mattina per essere umiliato da uno stronzo di poliziotto! Io vengo accusato... e devo anche essere smerdato da una merda come te perché sei primo in quella classifica di merda?!? <br /> '''Ricky Roma''' {{NDR|sarcastico}}: È andata così, Dave? Ohh poverino, ti ho umiliato, mi dispiace, tanto! <br /> '''Dave Moss''': Ti senti il padrone del mondo! Ti senti il padrone del mondo, ti va tutto liscio come l'olio! <br /> '''Ricky Roma''': E non ho un briciolo di compassione per un povero benefattore che attraversa un brutto momento. <br /> '''Dave Moss''': Fanculo! <br /> '''Ricky Roma''': Fanculo Dave! Tu sei pieno di boria! Se chiudi un contratto, tu ci ammorbi con la puzza delle tue arie! "Quanto sei stato geniale! Ahh il campione dei venditori! Ehi, ragazzo, vieni che ti insegno io a vendere! uhh!" Se chiude un tuo amico, cominci a vomitare bile! {{NDR|sarcastico}} Ehh, continua così, vai, che vai bene! <br /> '''Dave Moss''': Quale amico, Ricky? Eh?! E tu chi sei?! Tu chi sei, Ricky?! Madre Teresa?! Chi cazzo credi di essere tu?! Chi cazzo sei tu, il Nobel per la pace?!? Mi fai ridere! Vaffanculo! E ti metti pure a fare il superiore! Io l'ho sempre detto che sei stronzo. <br /> '''Ricky Roma''': Cos'è questo, il discorso d'addio?! <br /> '''Dave Moss''': Vado a casa! <br /> '''Ricky Roma''': Il tuo addio alle truppe?! <br /> '''Dave Moss''': E non a casa qui, ma nel Wisconsin! <br /> '''Ricky Roma''': Fai buon viaggio! <br /> '''Dave Moss''': Vaffanculo! Vaffanculo tutti quanti! '''Shelley Levene''': {{NDR|continuando il suo racconto}} "Bruce, Harriet, la cosa che dobbiamo imparare a fare quando la grande occasione ci sta davanti è di coglierla, non occorre fare altro". Siamo seduti lì e io ho la penna pronta. <br /> '''Ricky Roma''': Sempre pronti a chiudere? <br /> '''Shelley Levene''': È quello che tengo sempre in mente, la vecchia scuola. Convinci quel rotto in culo, addosso, fagli firmare l'assegno. Tengono i soldi in buoni del tesoro e allora dico: "Fanculo, questa è un'occasione rara, dagli tutto il cocuzzaro!" Gli snocciolo le condizioni: 8 lotti, 82 testoni. E insisto nel dire: "Ecco la grande occasione! Questa è la cosa che avete sognato e aspettato, avete di fronte la fortuna che vi sorride, vi sta passando sotto il naso con una borsa piena di oggetti preziosi. Harriet, è questa l'occasione... Bruce, io non voglio prendervi per il culo, no davvero, ma neanche farvi perdere questo treno. Pensate che un giorno potreste pentirvi di questa decisione? Ma anch'io, per questo ora io faccio i vostri interessi e anche i miei... Siamo tutti in ballo. Non ha più alcun senso dire rimandiamo tutto a domani. L'unico atteggiamento che posso accettare è per il pieno investimento. Non accetto altro, tutti e 8 i lotti oppure niente!". Con la penna pronta in mano, Rick. Gli metto il contratto davanti: 8 lotti, 82 testoni. E gli dico: "Adesso dovete firmare". Resto lì seduto per 5 minuti e passano ancora 22 minuti sull'orologio che hanno in cucina e ti giuro, Ricky, nemmeno una parola, nemmeno un gesto, e io cosa faccio? Sento il braccio che si stanca? No! Tengo duro! E ci sono riuscito come facevo ai vecchi tempi, come mi hanno insegnato. <br /> '''Ricky Roma''': Come hai insegnato a me. <br /> '''Shelley Levene''': No! Dai, a te non t'ho mai insegnato. Be', se è così mi fa piacere. Dovevi vedere com'ero tutto concentrato, solo su di loro. Non c'ero per me, solo per loro. Oddio, intanto fra me andavo dicendo: "Questo è il grande momento". Hanno firmato. Oh, che sensazione, una sensazione davvero stupenda, Ricky! Si sono come appassiti tutt'a un tratto, senza un gesto, niente, tutti e due. Te lo giuro. Improvvisamente si sono come... afflosciati e allora lui ha preso la penna e ha firmato, poi l'ha data a lei e lei ha firmato, il tutto con un'aria solenne... Io sto zitto. E poi annuisco e dico: "Harriet, Bruce..." e indico verso il soggiorno dove c'è il mobile bar, non m'ero neanche accorto che avevano un mobile bar del cazzo e lui va di là e ci porta da bere, tre bicchierini da liquore con su incisi dei fiorellini. E abbiamo brindato in silenzio. '''Ricky Roma''': Bravissimo Shelley! <br /> '''Shelley Levene''': Cazzo! Andiamo, dammi i contatti Williamson, mandami a vendere! *'''Shelley Levene''': Sei un testa di cazzo, Williamson. Se non sai come stanno le cose, stattene zitto. Mi stai a sentire?! Sto dicendo a te! Mi stai a sentire?! <br /> '''John Williamson''': Sì, ti sento! <br /> '''Shelley Levene''': Ricky ha ragione, non si impara in ufficio, bisogna uscire in strada. Non si comprano certe cose, si vivono. <br /> '''John Williamson''': Hmm. <br /> '''Shelley Levene''': Eh, "hmm"! Già, proprio così, eh!? Perché i tuoi colleghi dipendono da... mi senti? Sto cercando di insegnarti una cosa! <br /> '''John Williamson''': Ah sì? <br /> '''Shelley Levene''': Esatto, sì! <br /> '''John Williamson''': E quale cosa sarebbe? <br /> '''Shelley Levene''': Quella che ti diceva Ricky, quella che io ti dico da sempre: tu sei negato per questo lavoro! <br /> '''John Williamson''': Ah, sarei negato?!... <br /> '''Shelley Levene''': E sta' a sentire una volta! Forse un giorno dirai "eh magari aveva ragione"...vaffanculo. Stammi a sentire, il tuo collega dipende da te. Il tuo collega, l'uomo che lavora con te, deve potersi fidare, e tu lo devi aiutare se no tu sei una merda! Eh?! Sei una merda, non esisti da solo! <br /> '''John Williamson''': Scusa... <br /> '''Shelley Levene''': Scusa un cazzo! Fa' pure l'offeso ma ricordati che hai appena fregato 6mila dollari e una Cadillac a quel poveraccio solo perché parli a vanvera! Ma se fai una cosa del genere e non ti rendi neanche conto di quanto danno fai, se da questa cosa non impari niente, allora sei scemo, in testa hai la segatura! Neanche un ragazzino! Guarda, se ti devi inventare una cosa, assicurati che sia utile! Mmh? Se no stattene zitto! *'''John Williamson''': Voglio dirti una cosa Shelley, tu sei un gran fanfarone. <br />'''Shelley Levene''': Cosa? <br /> '''John Williamson''': Ti piace molto parlare e io voglio farti vedere che parlo più di te. ==Citazioni su ''Americani''== *Sembra di assistere una lotta per la sopravvivenza. ([[Rachel McAdams]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] ouw1g26et98gzgphtybzdb9p058vsvk 1223893 1223890 2022-08-22T16:35:56Z 79.19.162.155 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Americani |titolooriginale= Glengarry Glen Ross |paese= USA |anno= 1992 |genere= drammatico |regista= [[James Foley]] |soggetto= [[David Mamet]] |sceneggiatore= [[David Mamet]] |attori= *[[Jack Lemmon]]: Shelley Levene *[[Al Pacino]]: Ricky Roma *[[Kevin Spacey]]: John Williamson *[[Ed Harris]]: Dave Moss *[[Alan Arkin]]: George Aaronow *[[Alec Baldwin]]: Blake *[[Jonathan Pryce]]: James Lingk *[[Bruce Altman]]: Signor Spannel |doppiatoriitaliani= *[[Giuseppe Rinaldi]]: Shelley Levene *[[Giancarlo Giannini]]: Ricky Roma *[[Roberto Pedicini]]: John Williamson *[[Carlo Valli]]: Dave Moss *[[Angelo Nicotra]]: George Aaronow *[[Saverio Moriones]]: Blake *[[Franco Zucca]]: James Lingk }} '''''Americani''''', film statunitense del 1992 con [[Jack Lemmon]], [[Al Pacino]], [[Alec Baldwin]] e [[Kevin Spacey]], regia di [[James Foley]]. {{tagline|Amici veri. Amici generosi. Amici per la pelle. Degli altri.}} ==Frasi== *{{NDR|Parlando di Blake}} Dice un mucchio di stronzate! Trattare così la gente... Quando se ne andrà a fanculo?! La conferenza di Topolino! ('''Dave Moss''') *Io faccio il mio lavoro e devo ciucciarmi le stronzate di quello?! ('''Dave Moss''') *Prendi il gesso! Ehi, prendi il gesso! L'ho chiuso! Li ho chiusi, l'ho chiuso quel rotto in culo! Prendi il gesso, segnami sulla lavagna, John! Mettimi in classifica per la Cadillac! Williamson, portami quel cazzo di gesso! ('''Shelley Levene''') *Quello non riesce neanche a trovarsi l'uccello per [[minzione|pisciare]]! ('''Dave Moss''') *Vaffanculo! Tu non sai fare il tuo mestiere! E un uomo che non sa fare il suo mestiere non vale un cazzo! Tu non sai fare un cazzo di niente! ('''Shelley Levene''' a Williamson) *"Porta a porta" si chiama! Farsi il culo, John! Gente che non so neanche come si chiama, che non vuole comprare un cazzo! [...] Ma tu che cosa ne sai? Hehe, tu non sai proprio un cazzo di niente! Che cazzo sei tu? Sei una fottuta segretaria, vaffanculo! Sì, ti mando a dire questo io: fanculo e leccami il culo! E se non ti sta bene, ciccio, me ne vado di fronte e parlo con Jerry Graff, capito? Vaf-fanculo! Ascoltami, ora mi metti su quella fottuta lavagna e mi dai 3 perle di contatti per oggi. Li voglio senza rotture di coglioni e vicini tra loro, perché li chiuderò tutti entro oggi! E con questo ti ho detto tutto. (gli mostra il dito medio) ('''Shelley Levene''' a Williamson) *Deficiente, testa di cazzo. Tu Williamson, dico a te, stronzo! 6mila dollari mi costi. 6-mila-dollari, e una Cadillac; e tu lo sai. Come rimedi adesso? Come pensi di rimediare?! Stronzone. Pezzo di merda. Chi ti ha insegnato questo mestiere, coglione testa di cazzo imbecille?! Chi ti ha dato il permesso per stare in mezzo agli uomini?! Ohh, me la pagherai cara questa! Andrò a raccontare tutto a Mitch & Murray! Andrò a dirlo a Lemkin! Me ne sbatto di chi ti ha raccomandato, a chi lecchi il culo, a chi succhi l'uccello, ti faccio licenziare! Io ti giuro che... [...] Ti danno uno stipendio per aiutarci. C'arrivi o no a capirlo questo? Per aiutarci. Non per mettercelo nel culo! Aiutare gli uomini che vanno sulla piazza, a cercare di guadagnarsi da vivere! Mica qua dentro, davanti al computer! E sai che c'è di nuovo?! Io spero che sia stato tu a rubare, che adesso dirò all'amico qui una cosina che ti manderà in galera! Se tu non fossi la nullità che sei, conosceresti la regola fondamentale nella vita: tenere la bocca ben chiusa finché non si sa quello che si dice. Sei un ragazzino. ('''Ricky Roma''') *Sei un testa di cazzo, Williamson. Se non sai come stanno le cose, stattene zitto. ('''Shelley Levene''') *Quando parlo con la polizia, divento nervoso. ('''George Aaronow''') *Oh Dio, che mestiere di merda. ('''George Aaronow''') *Che stronzo! Quello non trova nemmeno la strada di casa sua. Che giornata! Uh! Non ho nemmeno preso il caffè. Quel segaiolo di John apre la bocca e mi fotte la Cadillac! In questo mondo non c'è più posto per gli uomini. Questo non è un mondo per gente come noi. È un mondo di passacarte, di burocrati, di mezzemaniche come quello. {{NDR|riferito a Williamson}} Non fa per noi. Non c'è più gusto. Siamo alla fine. Ecco cosa siamo, noi siamo una razza in estinzione! È per questo che dobbiamo restare uniti! ('''Ricky Roma''') *La verità è che non ci sono soldi, e quando non ci sono soldi in giro, è inutile stare lì a urlare di andare a vendere. Urla pure quanto vuoi, non puoi frustare un cavallo morto. ('''Dave Moss''') ==Dialoghi== {{Cronologico}} *'''Ricky Roma''': Sai che si dice? <br /> '''Shelley Levene''': Che?<br /> '''Ricky Roma''': Si dice che faceva talmente caldo in città nel pomeriggio, che uomini grandi e grossi supplicavano i poliziotti di freddarli con un colpo di pistola. Si dice che faccia male bere dell'alcool quando fa così caldo. <br /> '''James Lingk''': E chi lo dice? <br /> '''Ricky Roma''': Lo dice il giornale, perché si dice che l'alcool disidrati; consigliano l'acqua. Ma io sono un fautore della legge che va contro l'opinione pubblica, quando tutti dicono una cosa, io dico precisamente il contrario. <br /> '''James Lingk''': Come dire che gli altri hanno torto. <br /> '''Ricky Roma''': Perché? Hanno ragione? *'''Blake''': Sono le sette e mezza. <br /> '''George Aaronow''': Chi cavolo sarà? <br /> '''John Williamson''': Dov'è Ricky Roma? <br /> '''Dave Moss''': Non faccio mica la balia. Che vuoi che ne sappia, io? <br /> '''Blake''': Ora fate attenzione un momento. Che problemi avete qui dentro? Si può sapere? Potete avere quello di qualche vendita andata in fumo, di qualche stronzo che non vuole comprare il terreno che gli volete vendere, di qualche figa che non riuscite a farvi, ma parliamo di cose importanti! Ci sono tutti? <br /> '''John Williamson''': Ne manca uno. <br /> '''Blake''': Be', io procedo. Ora parliamo di cose importanti. {{NDR|Rivolto a Levene che sta prendendo un caffè al distributore automatico}} MMetti giù quel caffè e ascolta! Il caffè è per chi chiude i contratti. {{NDR|Levene ridacchia}} Credi che stia scherzando? Io non scherzo con nessuno. Io vengo dalla sede centrale, rappresento Mitch e Murray. E sono venuto qui perché fate pena. Tu ti chiami Levene? <br /> '''Shelley Levene''': Sì. <br /> '''Blake''': Be', ti consideri un venditore, brutto figlio di puttana? <br /> '''Dave Moss''': Io non ci sto a queste cazzate! <br /> '''Blake''': Vai pure, amico, perché la [[una buona e una cattiva notizia|buona notizia]] è che siete licenziati! La [[una buona e una cattiva notizia|brutta notizia]] è che avete a disposizione soltanto una settimana per riconquistare il posto di lavoro. A partire da stasera, dalle vendite che farete stasera. Fate tutti attenzione, adesso? Bene! Abbiamo aggiunto altri premi alla gara delle vendite di questo mese. Voi tutti sapete che il primo premio è una Cadillac Eldorado. Volete vedere qual è il secondo premio? Secondo premio: sei coltelli da bistecca. Terzo premio: il [[licenziamento]]. Avete capito? Tu ridi ancora? Vi danno i contatti. Mitch e Murray li hanno pagati parecchio, vedete di sfruttarli quei nominativi. Se non chiudete coi contatti che avete, se non chiudete un cazzo, se siete dei coglioni allora fuori dalle palle! Sparite! Perché siete tutti licenziati! <br /> '''Shelley Levene''': I contatti sono scadenti. <br /> '''Blake''': "I contatti sono scadenti". Sono i contatti che sono scadenti? Sei tu che sei scadente. Io faccio questo mestiere da 15 anni. <br /> '''Dave Moss''': E come ti chiami? <br /> '''Blake''': Vaffanculo, ecco come mi chiamo! E lo sai perché, amico?! Tu sei venuto qui in [[utilitaria]] stasera, mentre io ci sono venuto con una [[BMW]] da 80.000 dollari. Ecco come mi chiamo. {{NDR|Rivolto a Levene}} E tu ti chiami "venditore scadente". Non sai fare questo mestiere? Non riesci a chiudere i contratti? Allora vattene a casa e sfogati con tua moglie. Perché c'è solo una cosa che conta in questa vita: farli firmare sulla linea tratteggiata. Avete capito, branco di finocchi?! A-B-C. A-''Always'', B-''Be'', C-''Closing''. ''Always be closing'', chiudere sempre i contratti. A-I-D-A. ''Attention'', ''Interest'', ''Decision'', ''Action''. ''Attention'': ho la vostra attenzione? ''Interest'': siete interessati? Lo siete di certo, se no siete finiti. O chiudete oppure ve ne andate a spasso. ''Decision'': avete deciso che cosa fare della vostra vita? Allora agite. A-I-D-A. Andate e agite, vi regalano delle opportunità. Volete buttarle via? Uno non riempie un modulo se non vuole comprare. Sono lì che vi aspettano per darvi i loro soldi e voi non li volete? Le palle ce le avete o no? <br /> '''Dave Moss''': È pazzesco. <br /> '''Blake''': Che cosa c'è amico? Eh, Moss? <br /> '''Dave Moss''': Se sei un tale eroe, se sei così ricco, com'è che vieni a perdere tempo con un branco di fessi come noi? <br /> '''Blake''': Vedi quest'orologio? Allora, lo vedi? <br /> '''Dave Moss''': Sì. <br /> '''Blake''': Quell'orologio costa più della tua macchina. Io ho fatto 970.000 dollari l'anno scorso. Tu quanto hai fatto? Capisci, amico? Ecco chi sono io. E tu non sei niente. Sei una brava persona? Non me ne frega un cazzo. Un buon padre? Vaffanculo a casa tua a giocare coi ragazzini! Volete lavorare qui? Chiudete i contratti! Vi sentite offesi? Vi sentite offesi, teste di cazzo? Vi sentite umiliati? E non vi sentite umiliati quando non chiudete? Se non vi sta bene, andatevene. Io potrei uscire stasera coi contatti che avete in mano voi e guadagnarmi 15.000 dollari. Stasera in due ore. E tu? E tu? Andate e fate altrettanto. A-I-D-A. Incazzatevi, figli di puttana! Incazzatevi! Sapete cosa ci vuole per vendere beni immobili? Ci vogliono palle d'acciaio per vendere bene immobili. Andate e fate altrettanto. I soldi sono lì che vi aspettano, prendeteli, se non lo fate peggio per voi. Uscite a incontrare i clienti stasera e chiudete. Chiudete e fatevi ricchi, se no dovrete lucidarmi le scarpe. E sapete cosa direte quando vi ritroverete con altri falliti al bar? "Eh, sì, facevo il venditore, un tempo, lavoro infernale". {{NDR|Mostrandoli}} Questi sono i nuovi contatti. Sono i contatti per Glengarry. Questi per voi sono oro. È un oro che per ora non avrete. Perché? Perché darli a voi equivarrebbe a buttarli via. Li avrà solo chi chiude. Vi augurerei buona fortuna ma voi buttereste via anche quella. {{NDR|A Moss}} E per tornare alla tua domanda. Perché sono qui? Sono venuto perché Mitch e Murray me l'hanno chiesto per favore ma il vero favore se lo faranno da soli se seguiranno il mio consiglio e ti sbatteranno in mezzo alla strada. Perché un fallito sarà sempre un fallito. *'''Ricky Roma''': Sui treni tutti gli scompartimenti puzzano vagamente di merda; col tempo non la senti più. È molto duro doverlo confessare. Sa quanto c'ho messo per arrivarci? Un sacco di tempo. Quando morirà, rimpiangerà tutte le cose che ora non fa. Lei crede di essere frocio? Sa cosa le dico? Siamo tutti froci. Lei crede di essere un ladro? Chi se ne frega? Se ha il problema di una moralità piccolo-borghese se ne liberi, via, la allontani. Fa le corna a sua moglie? e allora? Niente rimorsi. Si scopa le ragazzine? Segno che le piace. C'è una morale assoluta? Eh? Forse. E che cosa cambia? Se lei crede che c'è, allora la abbracci fino in fondo. I cattivi vanno all'inferno? Io non ci credo. Lei ci crede? Agisca da credente. L'inferno è qui sulla Terra? Sì. E io non ci voglio stare. Questo penso. Ha mai fatto una [[defecazione|cagata]] che dopo si è sentito come rinato? <br /> '''James Lingk''': Una...?! <br /> '''Ricky Roma''': Sì. <br /> '''James Lingk''': {{NDR|imbarazzato}} Non lo so. <br /> '''Ricky Roma''': O una [[minzione|pisciata]] Una bella mangiata è zero in confronto. Sono cose che scordiamo e sa perché? Perché è solo cibo. Le porcherie che mandiamo giù ci fanno campare. Le grosse scopate che può aver fatto: che cosa ricorda di quelle? <br /> '''James Lingk''': Che cosa mi ricordo? <br /> '''Ricky Roma''': Non lo so, per me la cosa che più ricordo forse non è neanche l'orgasmo... forse un braccio, forse il collo di una donna. Magari un'occhiata oppure un suono che ha emesso. Oppure mentre sto... Ecco, questo. La mattina dopo sono a letto, lei mi ha portato il caffè ''au lait'', mi dà una sigaretta, ho le palle dure come cemento, eh? Voglio dire, che cos'è la vita? La nostra vita è guardare avanti o guardare indietro, nient'altro. Questa è la nostra vita. Dov'è il presente? E cos'è che ci fa tanta paura? Perdere, cos'altro? Che la banca fallisca, che mi ammali, che mia moglie cada con l'aereo? Che ci sia il tracollo della Borsa... forse queste cose succedono? Non succedono, eppure noi ci preoccupiamo. Perché? *'''Ricky Roma''': Si dice "meglio prendere in affitto che comprare". Le cose in realtà che... che cosa ti rimane? Non ti rimane un bel niente... in realtà. La sicurezza, cose, cose... E perché? Soltanto per allontanare da noi l'insicurezza, ma non serve a niente. <br /> '''James Lingk''': No. <br /> '''Ricky Roma''': No, glielo dico io. Titoli, obbligazioni, oggetti d'arte, terreni: che cosa sono? Sono occasioni. Di fare cosa, di fare soldi? È possibile. Di rimetterci soldi? È possibile. Di coccolarci e di imparare a conoscere meglio noi stessi? È possibile. E allora che cazzo vuol dire? Sono solo occasioni, non sono nient'altro: sono solo accessori! Un tizio viene da lei, fa una telefonata, manda una cartolina: "Avrei questo bel terreno da farle vedere..." Che cosa significa? Che cosa vuole lei che significhi? Capisce cosa dico? Le cose capitano. {{NDR|[[Brindisi dai film|Brindando]]}} A noi, James, lieto di averti conosciuto. Voglio farti vedere una cosa. Magari ti dice qualcosa, magari no, non lo so, io non so più niente. {{NDR|Gli mostra un dépliant pubblicitario}} Questa cos'è? <br /> '''James Lingk''': Cos'è? <br /> '''Ricky Roma''': La Florida, le colline di Glengarry in Florida, posto del cazzo. E magari è vero. Sono il primo io a dirlo, però guarda qua. {{NDR|Gli dispiega il dépliant sul quale è scritto ''Fai avverare i tuoi sogni''}} Questo cos'è? Questo è un pezzo di terra. Ascolta cosa ti dico ora... *'''Ricky Roma''' {{NDR|riceve due contatti da Williamson}}: Oh! Oh! Oh! Patel?!? Ravidahm Patel?!?! Come faccio a mangiare con questi morti di fame?!? Dove l'hai preso, all'obitorio?! <br /> '''John Williamson''': Senti, io sono qui per... <br /> '''Ricky Roma''': Ahh, ma piantala! Tanto a che serve?! Che cazzo mi serve?!? Devo stare qui a discutere con te! Devo fare il terzo grado coi poliziotti! Io mi faccio il culo per vendere la tua merda a quei cadaveri pezzenti pidocchiosi! Ma quando torno tu qui ti sei fatto fregare i contratti! E io devo?! Ma vaffanculo questa merda! Vado a richiudere quelli della settimana scorsa! <br /> '''John Williamson''': No, nono, ha detto Murray d-di lasciarli stare quelli. Se occorre un'altra firma, ci pensa lui. <br /> '''Ricky Roma''': Murray ci va di persona? <br /> '''John Williamson''': Sì, dirà che è il presidente della compagnia di passaggio in città, va bene? Eh? <br /> '''Ricky Roma''': ...Ok, ok, ok. Dammi questa merda. <br /> '''John Williamson''': Hai tre contatti. <br /> '''Ricky Roma''': Tre?! Io ne vedo due, John. <br /> '''John Williamson''': Sono tre quelli... <br /> '''Ricky Roma''': Patel?!? Vaffanculo! Se il dio Shiva gli regalasse un milione di dollari e gli dicesse di firmare, lui non firmerebbe! Neanche Vishnu lo convincerebbe! Vaffanculo John! Tu fai il tuo mestiere, io faccio il mio! Il tuo è di fare lo stronzo! Adesso scopro chi ti ha messo qua dentro, ci vado a parlare, e trovo il modo di farti cacciare! Vaffanculo! *'''Dave Moss''' {{NDR|dopo essere stato interrogato da un poliziotto per via del furto nella loro agenzia}}: Che testa di cazzo. <br /> '''Ricky Roma''': Che c'è? Ti ha picchiato con la bacchetta? <br /> '''Dave Moss''': Quello non riesce neanche a trovarsi l'uccello per pisciare! Se qualcuno gli dice qualcosa, è uno stronzo! <br /> '''Ricky Roma''': Ti porteremo le arance! <br /> '''Dave Moss''': Vaffanculo Ricky! <br /> '''Ricky Roma''': Ahahahah! *'''Dave Moss''': Dammi un contatto! Io me ne vado, non ci sto qui! <br /> '''Shelley Levene''': {{NDR|spiegando a Roma come ha chiuso il contatto}} "Dovete avere fiducia in voi stessi..." <br /> '''Dave Moss''': Fanculo tutto! Me ne vado a casa. <br /> '''Shelley Levene''': "Ehi, che cazzo, Bruce, Harriet, fiducia in voi stessi!" <br /> '''Ricky Roma''': Non ci sono i contatti! <br /> '''Dave Moss''': E perché? <br /> '''Ricky Roma''': Li hanno rubati. <br /> '''Dave Moss''': Tanto non valevano un cazzo, era un mucchio di immondizia... <br /> '''Shelley Levene''': "Lo so, voi vi guardate intorno e dite: «Com'è che gli altri hanno tutto e noi niente? Com'è che a me non capita mai l'occasione giusta?»". <br /> '''Dave Moss''': Hanno rubato anche i contratti? '''Ricky Roma''': E che ti frega a te? <br /> '''Shelley Levene''': "Harriet, stammi a sentire...". <br /> '''Dave Moss''': Che cazzo vorresti dire?! <br /> '''Shelley Levene''': Ma vuoi stare zitto? Gli sto parlando io! <br /> '''George Aaronow''': Si può avere un caffè? <br /> '''Dave Moss''': Come va? <br /> '''George Aaronow''': Bene. Se qualcuno esce io vorrei un caffè. <br /> '''Shelley Levene''': "Ti capiterà l'occasione giusta". <br /> '''Dave Moss''': Che cazzo vorresti dire? <br /> '''Shelley Levene''': Ti capiterà l'occasione giusta. Capita a te, capita a me, capita a tutti... <br /> '''Dave Moss''': Perché non deve fregarmene se hanno rubato i contratti?! <br /> '''Shelley Levene''': In cucina le ho donato una fetta di crostata. <br /> '''Dave Moss''': {{NDR|incalzando Roma}} Che vorresti dire?!?! <br /> '''Ricky Roma''': Voglio dire, Dave, che non ne chiudi uno buono da oltre un mese! Non mi riguarda, ma tu mi spingi a fartelo notare! Perciò i tuoi contratti non li può rubare nessuno! <br /> '''Dave Moss''': Tu sei proprio maligno, Ricky! <br /> '''Shelley Levene''': Mi lasci raccontare?... <br /> '''Dave Moss''': Fatti i cazzi tuoi! Ricky sei uno stronzo maligno! {{NDR|a Roma}} E tu di che cazzo straparli?!? {{NDR|a Levene}} Tirare fuori quella merda sui miei contratti! Se andasse male a te e io ti sfottessi, ci soffriresti! Ci soffriresti per giorni e giorni, e avresti ragione! <br /> '''Ricky Roma''': Chi ha detto "fanculo la macchina"? <br /> '''Dave Moss''': Fanculo la macchina?! Fanculo la macchina! Fanculo la macchina! Che cos'è, la scuola delle suore?!? Sei stronzo, Ricky! Sei diventato stronzo! Credi di comandare tu perché sei primo in classifica? <br /> '''Shelley Levene''': Ehi, un momento, Dave... <br /> '''Dave Moss''': Sta' zitto! <br /> '''Shelley Levene''': Ok... <br /> '''Dave Moss''': {{NDR|a Roma}} Che cosa cazzo credi di essere?!?! Il padrone, qua dentro?! Uno viene in ufficio la mattina per essere umiliato da uno stronzo di poliziotto! Io vengo accusato... e devo anche essere smerdato da una merda come te perché sei primo in quella classifica di merda?!? <br /> '''Ricky Roma''' {{NDR|sarcastico}}: È andata così, Dave? Ohh poverino, ti ho umiliato, mi dispiace, tanto! <br /> '''Dave Moss''': Ti senti il padrone del mondo! Ti senti il padrone del mondo, ti va tutto liscio come l'olio! <br /> '''Ricky Roma''': E non ho un briciolo di compassione per un povero benefattore che attraversa un brutto momento. <br /> '''Dave Moss''': Fanculo! <br /> '''Ricky Roma''': Fanculo Dave! Tu sei pieno di boria! Se chiudi un contratto, tu ci ammorbi con la puzza delle tue arie! "Quanto sei stato geniale! Ahh il campione dei venditori! Ehi, ragazzo, vieni che ti insegno io a vendere! uhh!" Se chiude un tuo amico, cominci a vomitare bile! {{NDR|sarcastico}} Ehh, continua così, vai, che vai bene! <br /> '''Dave Moss''': Quale amico, Ricky? Eh?! E tu chi sei?! Tu chi sei, Ricky?! Madre Teresa?! Chi cazzo credi di essere tu?! Chi cazzo sei tu, il Nobel per la pace?!? Mi fai ridere! Vaffanculo! E ti metti pure a fare il superiore! Io l'ho sempre detto che sei stronzo. <br /> '''Ricky Roma''': Cos'è questo, il discorso d'addio?! <br /> '''Dave Moss''': Vado a casa! <br /> '''Ricky Roma''': Il tuo addio alle truppe?! <br /> '''Dave Moss''': E non a casa qui, ma nel Wisconsin! <br /> '''Ricky Roma''': Fai buon viaggio! <br /> '''Dave Moss''': Vaffanculo! Vaffanculo tutti quanti! *'''Shelley Levene''': {{NDR|continuando il suo racconto}} "Bruce, Harriet, la cosa che dobbiamo imparare a fare quando la grande occasione ci sta davanti è di coglierla, non occorre fare altro". Siamo seduti lì e io ho la penna pronta. <br /> '''Ricky Roma''': Sempre pronti a chiudere? <br /> '''Shelley Levene''': È quello che tengo sempre in mente, la vecchia scuola. Convinci quel rotto in culo, addosso, fagli firmare l'assegno. Tengono i soldi in buoni del tesoro e allora dico: "Fanculo, questa è un'occasione rara, dagli tutto il cocuzzaro!" Gli snocciolo le condizioni: 8 lotti, 82 testoni. E insisto nel dire: "Ecco la grande occasione! Questa è la cosa che avete sognato e aspettato, avete di fronte la fortuna che vi sorride, vi sta passando sotto il naso con una borsa piena di oggetti preziosi. Harriet, è questa l'occasione... Bruce, io non voglio prendervi per il culo, no davvero, ma neanche farvi perdere questo treno. Pensate che un giorno potreste pentirvi di questa decisione? Ma anch'io, per questo ora io faccio i vostri interessi e anche i miei... Siamo tutti in ballo. Non ha più alcun senso dire rimandiamo tutto a domani. L'unico atteggiamento che posso accettare è per il pieno investimento. Non accetto altro, tutti e 8 i lotti oppure niente!". Con la penna pronta in mano, Rick. Gli metto il contratto davanti: 8 lotti, 82 testoni. E gli dico: "Adesso dovete firmare". Resto lì seduto per 5 minuti e passano ancora 22 minuti sull'orologio che hanno in cucina e ti giuro, Ricky, nemmeno una parola, nemmeno un gesto, e io cosa faccio? Sento il braccio che si stanca? No! Tengo duro! E ci sono riuscito come facevo ai vecchi tempi, come mi hanno insegnato. <br /> '''Ricky Roma''': Come hai insegnato a me. <br /> '''Shelley Levene''': No! Dai, a te non t'ho mai insegnato. Be', se è così mi fa piacere. Dovevi vedere com'ero tutto concentrato, solo su di loro. Non c'ero per me, solo per loro. Oddio, intanto fra me andavo dicendo: "Questo è il grande momento". Hanno firmato. Oh, che sensazione, una sensazione davvero stupenda, Ricky! Si sono come appassiti tutt'a un tratto, senza un gesto, niente, tutti e due. Te lo giuro. Improvvisamente si sono come... afflosciati e allora lui ha preso la penna e ha firmato, poi l'ha data a lei e lei ha firmato, il tutto con un'aria solenne... Io sto zitto. E poi annuisco e dico: "Harriet, Bruce..." e indico verso il soggiorno dove c'è il mobile bar, non m'ero neanche accorto che avevano un mobile bar del cazzo e lui va di là e ci porta da bere, tre bicchierini da liquore con su incisi dei fiorellini. E abbiamo brindato in silenzio. '''Ricky Roma''': Bravissimo Shelley! <br /> '''Shelley Levene''': Cazzo! Andiamo, dammi i contatti Williamson, mandami a vendere! *'''Shelley Levene''': Sei un testa di cazzo, Williamson. Se non sai come stanno le cose, stattene zitto. Mi stai a sentire?! Sto dicendo a te! Mi stai a sentire?! <br /> '''John Williamson''': Sì, ti sento! <br /> '''Shelley Levene''': Ricky ha ragione, non si impara in ufficio, bisogna uscire di strada. Non si comprano certe cose, si vivono. <br /> '''John Williamson''': Hmm. <br /> '''Shelley Levene''': Eh, "hmm"! Già, proprio così, eh!? Perché i tuoi colleghi dipendono da... mi senti? Sto cercando di insegnarti una cosa! <br /> '''John Williamson''': Ah sì? <br /> '''Shelley Levene''': Esatto, sì! <br /> '''John Williamson''': E quale cosa sarebbe? <br /> '''Shelley Levene''': Quella che ti diceva Ricky, quella che io ti dico da sempre: tu sei negato per questo lavoro! <br /> '''John Williamson''': Ah, sarei negato?!... <br /> '''Shelley Levene''': E sta' a sentire una volta! Forse un giorno dirai "eh magari aveva ragione"...vaffanculo. Stammi a sentire, il tuo collega dipende da te. Il tuo collega, l'uomo che lavora con te, deve potersi fidare, e tu lo devi aiutare se no tu sei una merda! Eh?! Sei una merda, non esisti da solo! <br /> '''John Williamson''': Scusa... <br /> '''Shelley Levene''': Scusa un cazzo! Fa' pure l'offeso ma ricordati che hai appena fregato 6mila dollari e una Cadillac a quel poveraccio solo perché parli a vanvera! Ma se fai una cosa del genere e non ti rendi neanche conto di quanto danno fai, se da questa cosa non impari niente, allora sei scemo, in testa hai la segatura! Neanche un ragazzino! Guarda, se ti devi inventare una cosa, assicurati che sia utile! Mmh? Se no stattene zitto! *'''John Williamson''': Voglio dirti una cosa Shelley, tu sei un gran fanfarone. <br />'''Shelley Levene''': Cosa? <br /> '''John Williamson''': Ti piace molto parlare e io voglio farti vedere che parlo più di te. ==Citazioni su ''Americani''== *Sembra di assistere una lotta per la sopravvivenza. ([[Rachel McAdams]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] sg9h29igo8uwisiqttg1xg2dw601ye9 1223894 1223893 2022-08-22T16:36:32Z 79.19.162.155 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Americani |titolooriginale= Glengarry Glen Ross |paese= USA |anno= 1992 |genere= drammatico |regista= [[James Foley]] |soggetto= [[David Mamet]] |sceneggiatore= [[David Mamet]] |attori= *[[Jack Lemmon]]: Shelley Levene *[[Al Pacino]]: Ricky Roma *[[Kevin Spacey]]: John Williamson *[[Ed Harris]]: Dave Moss *[[Alan Arkin]]: George Aaronow *[[Alec Baldwin]]: Blake *[[Jonathan Pryce]]: James Lingk *[[Bruce Altman]]: Signor Spannel |doppiatoriitaliani= *[[Giuseppe Rinaldi]]: Shelley Levene *[[Giancarlo Giannini]]: Ricky Roma *[[Roberto Pedicini]]: John Williamson *[[Carlo Valli]]: Dave Moss *[[Angelo Nicotra]]: George Aaronow *[[Saverio Moriones]]: Blake *[[Franco Zucca]]: James Lingk }} '''''Americani''''', film statunitense del 1992 con [[Jack Lemmon]], [[Al Pacino]], [[Alec Baldwin]] e [[Kevin Spacey]], regia di [[James Foley]]. {{tagline|Amici veri. Amici generosi. Amici per la pelle. Degli altri.}} ==Frasi== *{{NDR|Parlando di Blake}} Dice un mucchio di stronzate! Trattare così la gente... Quando se ne andrà a fanculo?! La conferenza di Topolino! ('''Dave Moss''') *Io faccio il mio lavoro e devo ciucciarmi le stronzate di quello?! ('''Dave Moss''') *Prendi il gesso! Ehi, prendi il gesso! L'ho chiuso! Li ho chiusi, l'ho chiuso quel rotto in culo! Prendi il gesso, segnami sulla lavagna, John! Mettimi in classifica per la Cadillac! Williamson, portami quel cazzo di gesso! ('''Shelley Levene''') *Quello non riesce neanche a trovarsi l'uccello per [[minzione|pisciare]]! ('''Dave Moss''') *Vaffanculo! Tu non sai fare il tuo mestiere! E un uomo che non sa fare il suo mestiere non vale un cazzo! Tu non sai fare un cazzo di niente! ('''Shelley Levene''' a Williamson) *"Porta a porta" si chiama! Farsi il culo, John! Gente che non so neanche come si chiama, che non vuole comprare un cazzo! [...] Ma tu che cosa ne sai? Hehe, tu non sai proprio un cazzo di niente! Che cazzo sei tu? Sei una fottuta segretaria, vaffanculo! Sì, ti mando a dire questo io: fanculo e leccami il culo! E se non ti sta bene, ciccio, me ne vado di fronte e parlo con Jerry Graff, capito? Vaf-fanculo! Ascoltami, ora mi metti su quella fottuta lavagna e mi dai 3 perle di contatti per oggi. Li voglio senza rotture di coglioni e vicini tra loro, perché li chiuderò tutti entro oggi! E con questo ti ho detto tutto. (gli mostra il dito medio) ('''Shelley Levene''' a Williamson) *Deficiente, testa di cazzo. Tu Williamson, dico a te, stronzo! 6mila dollari mi costi. 6-mila-dollari, e una Cadillac; e tu lo sai. Come rimedi adesso? Come pensi di rimediare?! Stronzone. Pezzo di merda. Chi ti ha insegnato questo mestiere, coglione testa di cazzo imbecille?! Chi ti ha dato il permesso per stare in mezzo agli uomini?! Ohh, me la pagherai cara questa! Andrò a raccontare tutto a Mitch & Murray! Andrò a dirlo a Lemkin! Me ne sbatto di chi ti ha raccomandato, a chi lecchi il culo, a chi succhi l'uccello, ti faccio licenziare! Io ti giuro che... [...] Ti danno uno stipendio per aiutarci. C'arrivi o no a capirlo questo? Per aiutarci. Non per mettercelo nel culo! Aiutare gli uomini che vanno sulla piazza, a cercare di guadagnarsi da vivere! Mica qua dentro, davanti al computer! E sai che c'è di nuovo?! Io spero che sia stato tu a rubare, che adesso dirò all'amico qui una cosina che ti manderà in galera! Se tu non fossi la nullità che sei, conosceresti la regola fondamentale nella vita: tenere la bocca ben chiusa finché non si sa quello che si dice. Sei un ragazzino. ('''Ricky Roma''') *Sei un testa di cazzo, Williamson. Se non sai come stanno le cose, stattene zitto. ('''Shelley Levene''') *Quando parlo con la polizia, divento nervoso. ('''George Aaronow''') *Oh Dio, che mestiere di merda. ('''George Aaronow''') *Che stronzo! Quello non trova nemmeno la strada di casa sua. Che giornata! Uh! Non ho nemmeno preso il caffè. Quel segaiolo di John apre la bocca e mi fotte la Cadillac! In questo mondo non c'è più posto per gli uomini. Questo non è un mondo per gente come noi. È un mondo di passacarte, di burocrati, di mezzemaniche come quello. {{NDR|riferito a Williamson}} Non fa per noi. Non c'è più gusto. Siamo alla fine. Ecco cosa siamo, noi siamo una razza in estinzione! È per questo che dobbiamo restare uniti! ('''Ricky Roma''') *La verità è che non ci sono soldi, e quando non ci sono soldi in giro, è inutile stare lì a urlare di andare a vendere. Urla pure quanto vuoi, non puoi frustare un cavallo morto. ('''Dave Moss''') ==Dialoghi== {{Cronologico}} *'''Ricky Roma''': Sai che si dice? <br /> '''Shelley Levene''': Che?<br /> '''Ricky Roma''': Si dice che faceva talmente caldo in città nel pomeriggio, che uomini grandi e grossi supplicavano i poliziotti di freddarli con un colpo di pistola. Si dice che faccia male bere dell'alcool quando fa così caldo. <br /> '''James Lingk''': E chi lo dice? <br /> '''Ricky Roma''': Lo dice il giornale, perché si dice che l'alcool disidrati; consigliano l'acqua. Ma io sono un fautore della legge che va contro l'opinione pubblica, quando tutti dicono una cosa, io dico precisamente il contrario. <br /> '''James Lingk''': Come dire che gli altri hanno torto. <br /> '''Ricky Roma''': Perché? Hanno ragione? *'''Blake''': Sono le sette e mezza. <br /> '''George Aaronow''': Chi cavolo sarà? <br /> '''John Williamson''': Dov'è Ricky Roma? <br /> '''Dave Moss''': Non faccio mica la balia. Che vuoi che ne sappia, io? <br /> '''Blake''': Ora fate attenzione un momento. Che problemi avete qui dentro? Si può sapere? Potete avere quello di qualche vendita andata in fumo, di qualche stronzo che non vuole comprare il terreno che gli volete vendere, di qualche figa che non riuscite a farvi, ma parliamo di cose importanti! Ci sono tutti? <br /> '''John Williamson''': Ne manca uno. <br /> '''Blake''': Be', io procedo. Ora parliamo di cose importanti. {{NDR|Rivolto a Levene che sta prendendo un caffè al distributore automatico}} MMetti giù quel caffè e ascolta! Il caffè è per chi chiude i contratti. {{NDR|Levene ridacchia}} Credi che stia scherzando? Io non scherzo con nessuno. Io vengo dalla sede centrale, rappresento Mitch e Murray. E sono venuto qui perché fate pena. Tu ti chiami Levene? <br /> '''Shelley Levene''': Sì. <br /> '''Blake''': Be', ti consideri un venditore, brutto figlio di puttana? <br /> '''Dave Moss''': Io non ci sto a queste cazzate! <br /> '''Blake''': Vai pure, amico, perché la [[una buona e una cattiva notizia|buona notizia]] è che siete licenziati! La [[una buona e una cattiva notizia|brutta notizia]] è che avete a disposizione soltanto una settimana per riconquistare il posto di lavoro. A partire da stasera, dalle vendite che farete stasera. Fate tutti attenzione, adesso? Bene! Abbiamo aggiunto altri premi alla gara delle vendite di questo mese. Voi tutti sapete che il primo premio è una Cadillac Eldorado. Volete vedere qual è il secondo premio? Secondo premio: sei coltelli da bistecca. Terzo premio: il [[licenziamento]]. Avete capito? Tu ridi ancora? Vi danno i contatti. Mitch e Murray li hanno pagati parecchio, vedete di sfruttarli quei nominativi. Se non chiudete coi contatti che avete, se non chiudete un cazzo, se siete dei coglioni allora fuori dalle palle! Sparite! Perché siete tutti licenziati! <br /> '''Shelley Levene''': I contatti sono scadenti. <br /> '''Blake''': "I contatti sono scadenti". Sono i contatti che sono scadenti? Sei tu che sei scadente. Io faccio questo mestiere da 15 anni. <br /> '''Dave Moss''': E come ti chiami? <br /> '''Blake''': Vaffanculo, ecco come mi chiamo! E lo sai perché, amico?! Tu sei venuto qui in [[utilitaria]] stasera, mentre io ci sono venuto con una [[BMW]] da 80.000 dollari. Ecco come mi chiamo. {{NDR|Rivolto a Levene}} E tu ti chiami "venditore scadente". Non sai fare questo mestiere? Non riesci a chiudere i contratti? Allora vattene a casa e sfogati con tua moglie. Perché c'è solo una cosa che conta in questa vita: farli firmare sulla linea tratteggiata. Avete capito, branco di finocchi?! A-B-C. A-''Always'', B-''Be'', C-''Closing''. ''Always be closing'', chiudere sempre i contratti. A-I-D-A. ''Attention'', ''Interest'', ''Decision'', ''Action''. ''Attention'': ho la vostra attenzione? ''Interest'': siete interessati? Lo siete di certo, se no siete finiti. O chiudete oppure ve ne andate a spasso. ''Decision'': avete deciso che cosa fare della vostra vita? Allora agite. A-I-D-A. Andate e agite, vi regalano delle opportunità. Volete buttarle via? Uno non riempie un modulo se non vuole comprare. Sono lì che vi aspettano per darvi i loro soldi e voi non li volete? Le palle ce le avete o no? <br /> '''Dave Moss''': È pazzesco. <br /> '''Blake''': Che cosa c'è amico? Eh, Moss? <br /> '''Dave Moss''': Se sei un tale eroe, se sei così ricco, com'è che vieni a perdere tempo con un branco di fessi come noi? <br /> '''Blake''': Vedi quest'orologio? Allora, lo vedi? <br /> '''Dave Moss''': Sì. <br /> '''Blake''': Quell'orologio costa più della tua macchina. Io ho fatto 970.000 dollari l'anno scorso. Tu quanto hai fatto? Capisci, amico? Ecco chi sono io. E tu non sei niente. Sei una brava persona? Non me ne frega un cazzo. Un buon padre? Vaffanculo a casa tua a giocare coi ragazzini! Volete lavorare qui? Chiudete i contratti! Vi sentite offesi? Vi sentite offesi, teste di cazzo? Vi sentite umiliati? E non vi sentite umiliati quando non chiudete? Se non vi sta bene, andatevene. Io potrei uscire stasera coi contatti che avete in mano voi e guadagnarmi 15.000 dollari. Stasera in due ore. E tu? E tu? Andate e fate altrettanto. A-I-D-A. Incazzatevi, figli di puttana! Incazzatevi! Sapete cosa ci vuole per vendere beni immobili? Ci vogliono palle d'acciaio per vendere bene immobili. Andate e fate altrettanto. I soldi sono lì che vi aspettano, prendeteli, se non lo fate peggio per voi. Uscite a incontrare i clienti stasera e chiudete. Chiudete e fatevi ricchi, se no dovrete lucidarmi le scarpe. E sapete cosa direte quando vi ritroverete con altri falliti al bar? "Eh, sì, facevo il venditore, un tempo, lavoro infernale". {{NDR|Mostrandoli}} Questi sono i nuovi contatti. Sono i contatti per Glengarry. Questi per voi sono oro. È un oro che per ora non avrete. Perché? Perché darli a voi equivarrebbe a buttarli via. Li avrà solo chi chiude. Vi augurerei buona fortuna ma voi buttereste via anche quella. {{NDR|A Moss}} E per tornare alla tua domanda. Perché sono qui? Sono venuto perché Mitch e Murray me l'hanno chiesto per favore ma il vero favore se lo faranno da soli se seguiranno il mio consiglio e ti sbatteranno in mezzo alla strada. Perché un fallito sarà sempre un fallito. *'''Ricky Roma''': Sui treni tutti gli scompartimenti puzzano vagamente di merda; col tempo non la senti più. È molto duro doverlo confessare. Sa quanto c'ho messo per arrivarci? Un sacco di tempo. Quando morirà, rimpiangerà tutte le cose che ora non fa. Lei crede di essere frocio? Sa cosa le dico? Siamo tutti froci. Lei crede di essere un ladro? Chi se ne frega? Se ha il problema di una moralità piccolo-borghese se ne liberi, via, la allontani. Fa le corna a sua moglie? e allora? Niente rimorsi. Si scopa le ragazzine? Segno che le piace. C'è una morale assoluta? Eh? Forse. E che cosa cambia? Se lei crede che c'è, allora la abbracci fino in fondo. I cattivi vanno all'inferno? Io non ci credo. Lei ci crede? Agisca da credente. L'inferno è qui sulla Terra? Sì. E io non ci voglio stare. Questo penso. Ha mai fatto una [[defecazione|cagata]] che dopo si è sentito come rinato? <br /> '''James Lingk''': Una...?! <br /> '''Ricky Roma''': Sì. <br /> '''James Lingk''': {{NDR|imbarazzato}} Non lo so. <br /> '''Ricky Roma''': O una [[minzione|pisciata]] Una bella mangiata è zero in confronto. Sono cose che scordiamo e sa perché? Perché è solo cibo. Le porcherie che mandiamo giù ci fanno campare. Le grosse scopate che può aver fatto: che cosa ricorda di quelle? <br /> '''James Lingk''': Che cosa mi ricordo? <br /> '''Ricky Roma''': Non lo so, per me la cosa che più ricordo forse non è neanche l'orgasmo... forse un braccio, forse il collo di una donna. Magari un'occhiata oppure un suono che ha emesso. Oppure mentre sto... Ecco, questo. La mattina dopo sono a letto, lei mi ha portato il caffè ''au lait'', mi dà una sigaretta, ho le palle dure come cemento, eh? Voglio dire, che cos'è la vita? La nostra vita è guardare avanti o guardare indietro, nient'altro. Questa è la nostra vita. Dov'è il presente? E cos'è che ci fa tanta paura? Perdere, cos'altro? Che la banca fallisca, che mi ammali, che mia moglie cada con l'aereo? Che ci sia il tracollo della Borsa... forse queste cose succedono? Non succedono, eppure noi ci preoccupiamo. Perché? *'''Ricky Roma''': Si dice "meglio prendere in affitto che comprare". Le cose in realtà che... che cosa ti rimane? Non ti rimane un bel niente... in realtà. La sicurezza, cose, cose... E perché? Soltanto per allontanare da noi l'insicurezza, ma non serve a niente. <br /> '''James Lingk''': No. <br /> '''Ricky Roma''': No, glielo dico io. Titoli, obbligazioni, oggetti d'arte, terreni: che cosa sono? Sono occasioni. Di fare cosa, di fare soldi? È possibile. Di rimetterci soldi? È possibile. Di coccolarci e di imparare a conoscere meglio noi stessi? È possibile. E allora che cazzo vuol dire? Sono solo occasioni, non sono nient'altro: sono solo accessori! Un tizio viene da lei, fa una telefonata, manda una cartolina: "Avrei questo bel terreno da farle vedere..." Che cosa significa? Che cosa vuole lei che significhi? Capisce cosa dico? Le cose capitano. {{NDR|[[Brindisi dai film|Brindando]]}} A noi, James, lieto di averti conosciuto. Voglio farti vedere una cosa. Magari ti dice qualcosa, magari no, non lo so, io non so più niente. {{NDR|Gli mostra un dépliant pubblicitario}} Questa cos'è? <br /> '''James Lingk''': Cos'è? <br /> '''Ricky Roma''': La Florida, le colline di Glengarry in Florida, posto del cazzo. E magari è vero. Sono il primo io a dirlo, però guarda qua. {{NDR|Gli dispiega il dépliant sul quale è scritto ''Fai avverare i tuoi sogni''}} Questo cos'è? Questo è un pezzo di terra. Ascolta cosa ti dico ora... *'''Ricky Roma''' {{NDR|riceve due contatti da Williamson}}: Oh! Oh! Oh! Patel?!? Ravidahm Patel?!?! Come faccio a mangiare con questi morti di fame?!? Dove l'hai preso, all'obitorio?! <br /> '''John Williamson''': Senti, io sono qui per... <br /> '''Ricky Roma''': Ahh, ma piantala! Tanto a che serve?! Che cazzo mi serve?!? Devo stare qui a discutere con te! Devo fare il terzo grado coi poliziotti! Io mi faccio il culo per vendere la tua merda a quei cadaveri pezzenti pidocchiosi! Ma quando torno tu qui ti sei fatto fregare i contratti! E io devo?! Ma vaffanculo questa merda! Vado a richiudere quelli della settimana scorsa! <br /> '''John Williamson''': No, nono, ha detto Murray d-di lasciarli stare quelli. Se occorre un'altra firma, ci pensa lui. <br /> '''Ricky Roma''': Murray ci va di persona? <br /> '''John Williamson''': Sì, dirà che è il presidente della compagnia di passaggio in città, va bene? Eh? <br /> '''Ricky Roma''': ...Ok, ok, ok. Dammi questa merda. <br /> '''John Williamson''': Hai tre contatti. <br /> '''Ricky Roma''': Tre?! Io ne vedo due, John. <br /> '''John Williamson''': Sono tre quelli... <br /> '''Ricky Roma''': Patel?!? Vaffanculo! Se il dio Shiva gli regalasse un milione di dollari e gli dicesse di firmare, lui non firmerebbe! Neanche Vishnu lo convincerebbe! Vaffanculo John! Tu fai il tuo mestiere, io faccio il mio! Il tuo è di fare lo stronzo! Adesso scopro chi ti ha messo qua dentro, ci vado a parlare, e trovo il modo di farti cacciare! Vaffanculo! *'''Dave Moss''' {{NDR|dopo essere stato interrogato da un poliziotto per via del furto nella loro agenzia}}: Che testa di cazzo. <br /> '''Ricky Roma''': Che c'è? Ti ha picchiato con la bacchetta? <br /> '''Dave Moss''': Quello non riesce neanche a trovarsi l'uccello per pisciare! Se qualcuno gli dice qualcosa, è uno stronzo! <br /> '''Ricky Roma''': Ti porteremo le arance! <br /> '''Dave Moss''': Vaffanculo Ricky! <br /> '''Ricky Roma''': Ahahahah! *'''Dave Moss''': Dammi un contatto! Io me ne vado, non ci sto qui! <br /> '''Shelley Levene''': {{NDR|spiegando a Roma come ha chiuso il contatto}} "Dovete avere fiducia in voi stessi..." <br /> '''Dave Moss''': Fanculo tutto! Me ne vado a casa. <br /> '''Shelley Levene''': "Ehi, che cazzo, Bruce, Harriet, fiducia in voi stessi!" <br /> '''Ricky Roma''': Non ci sono i contatti! <br /> '''Dave Moss''': E perché? <br /> '''Ricky Roma''': Li hanno rubati. <br /> '''Dave Moss''': Tanto non valevano un cazzo, era un mucchio di immondizia... <br /> '''Shelley Levene''': "Lo so, voi vi guardate intorno e dite: «Com'è che gli altri hanno tutto e noi niente? Com'è che a me non capita mai l'occasione giusta?»". <br /> '''Dave Moss''': Hanno rubato anche i contratti? '''Ricky Roma''': E che ti frega a te? <br /> '''Shelley Levene''': "Harriet, stammi a sentire...". <br /> '''Dave Moss''': Che cazzo vorresti dire?! <br /> '''Shelley Levene''': Ma vuoi stare zitto? Gli sto parlando io! <br /> '''George Aaronow''': Si può avere un caffè? <br /> '''Dave Moss''': Come va? <br /> '''George Aaronow''': Bene. Se qualcuno esce io vorrei un caffè. <br /> '''Shelley Levene''': "Ti capiterà l'occasione giusta". <br /> '''Dave Moss''': Che cazzo vorresti dire? <br /> '''Shelley Levene''': Ti capiterà l'occasione giusta. Capita a te, capita a me, capita a tutti... <br /> '''Dave Moss''': Perché non deve fregarmene se hanno rubato i contratti?! <br /> '''Shelley Levene''': In cucina le ho donato una fetta di crostata. <br /> '''Dave Moss''': {{NDR|incalzando Roma}} Che vorresti dire?!?! <br /> '''Ricky Roma''': Voglio dire, Dave, che non ne chiudi uno buono da oltre un mese! Non mi riguarda, ma tu mi spingi a fartelo notare! Perciò i tuoi contratti non li può rubare nessuno! <br /> '''Dave Moss''': Tu sei proprio maligno, Ricky! <br /> '''Shelley Levene''': Mi lasci raccontare?... <br /> '''Dave Moss''': Fatti i cazzi tuoi! Ricky sei uno stronzo maligno! {{NDR|a Roma}} E tu di che cazzo straparli?!? {{NDR|a Levene}} Tirare fuori quella merda sui miei contratti! Se andasse male a te e io ti sfottessi, ci soffriresti! Ci soffriresti per giorni e giorni, e avresti ragione! <br /> '''Ricky Roma''': Chi ha detto "fanculo la macchina"? <br /> '''Dave Moss''': Fanculo la macchina?! Fanculo la macchina! Fanculo la macchina! Che cos'è, la scuola delle suore?!? Sei stronzo, Ricky! Sei diventato stronzo! Credi di comandare tu perché sei primo in classifica? <br /> '''Shelley Levene''': Ehi, un momento, Dave... <br /> '''Dave Moss''': Sta' zitto! <br /> '''Shelley Levene''': Ok... <br /> '''Dave Moss''': {{NDR|a Roma}} Che cosa cazzo credi di essere?!?! Il padrone, qua dentro?! Uno viene in ufficio la mattina per essere umiliato da uno stronzo di poliziotto! Io vengo accusato... e devo anche essere smerdato da una merda come te perché sei primo in quella classifica di merda?!? <br /> '''Ricky Roma''' {{NDR|sarcastico}}: È andata così, Dave? Ohh poverino, ti ho umiliato, mi dispiace, tanto! <br /> '''Dave Moss''': Ti senti il padrone del mondo! Ti senti il padrone del mondo, ti va tutto liscio come l'olio! <br /> '''Ricky Roma''': E non ho un briciolo di compassione per un povero benefattore che attraversa un brutto momento. <br /> '''Dave Moss''': Fanculo! <br /> '''Ricky Roma''': Fanculo Dave! Tu sei pieno di boria! Se chiudi un contratto, tu ci ammorbi con la puzza delle tue arie! "Quanto sei stato geniale! Ahh il campione dei venditori! Ehi, ragazzo, vieni che ti insegno io a vendere! uhh!" Se chiude un tuo amico, cominci a vomitare bile! {{NDR|sarcastico}} Ehh, continua così, vai, che vai bene! <br /> '''Dave Moss''': Quale amico, Ricky? Eh?! E tu chi sei?! Tu chi sei, Ricky?! Madre Teresa?! Chi cazzo credi di essere tu?! Chi cazzo sei tu, il Nobel per la pace?!? Mi fai ridere! Vaffanculo! E ti metti pure a fare il superiore! Io l'ho sempre detto che sei stronzo. <br /> '''Ricky Roma''': Cos'è questo, il discorso d'addio?! <br /> '''Dave Moss''': Vado a casa! <br /> '''Ricky Roma''': Il tuo addio alle truppe?! <br /> '''Dave Moss''': E non a casa qui, ma nel Wisconsin! <br /> '''Ricky Roma''': Fai buon viaggio! <br /> '''Dave Moss''': Vaffanculo! Vaffanculo tutti quanti! *'''Shelley Levene''': {{NDR|continuando il suo racconto}} "Bruce, Harriet, la cosa che dobbiamo imparare a fare quando la grande occasione ci sta davanti è di coglierla, non occorre fare altro". Siamo seduti lì e io ho la penna pronta. <br /> '''Ricky Roma''': Sempre pronti a chiudere? <br /> '''Shelley Levene''': È quello che tengo sempre in mente, la vecchia scuola. Convinci quel rotto in culo, addosso, fagli firmare l'assegno. Tengono i soldi in buoni del tesoro e allora dico: "Fanculo, questa è un'occasione rara, dagli tutto il cocuzzaro!" Gli snocciolo le condizioni: 8 lotti, 82 testoni. E insisto nel dire: "Ecco la grande occasione! Questa è la cosa che avete sognato e aspettato, avete di fronte la fortuna che vi sorride, vi sta passando sotto il naso con una borsa piena di oggetti preziosi. Harriet, è questa l'occasione... Bruce, io non voglio prendervi per il culo, no davvero, ma neanche farvi perdere questo treno. Pensate che un giorno potreste pentirvi di questa decisione? Ma anch'io, per questo ora io faccio i vostri interessi e anche i miei... Siamo tutti in ballo. Non ha più alcun senso dire rimandiamo tutto a domani. L'unico atteggiamento che posso accettare è per il pieno investimento. Non accetto altro, tutti e 8 i lotti oppure niente!". Con la penna pronta in mano, Rick. Gli metto il contratto davanti: 8 lotti, 82 testoni. E gli dico: "Adesso dovete firmare". Resto lì seduto per 5 minuti e passano ancora 22 minuti sull'orologio che hanno in cucina e ti giuro, Ricky, nemmeno una parola, nemmeno un gesto, e io cosa faccio? Sento il braccio che si stanca? No! Tengo duro! E ci sono riuscito come facevo ai vecchi tempi, come mi hanno insegnato. <br /> '''Ricky Roma''': Come hai insegnato a me. <br /> '''Shelley Levene''': No! Dai, a te non t'ho mai insegnato. Be', se è così mi fa piacere. Dovevi vedere com'ero tutto concentrato, solo su di loro. Non c'ero per me, solo per loro. Oddio, intanto fra me andavo dicendo: "Questo è il grande momento". Hanno firmato. Oh, che sensazione, una sensazione davvero stupenda, Ricky! Si sono come appassiti tutt'a un tratto, senza un gesto, niente, tutti e due. Te lo giuro. Improvvisamente si sono come... afflosciati e allora lui ha preso la penna e ha firmato, poi l'ha data a lei e lei ha firmato, il tutto con un'aria solenne... Io sto zitto. E poi annuisco e dico: "Harriet, Bruce..." e indico verso il soggiorno dove c'è il mobile bar, non m'ero neanche accorto che avevano un mobile bar del cazzo e lui va di là e ci porta da bere, tre bicchierini da liquore con su incisi dei fiorellini. E abbiamo brindato in silenzio. <br /> '''Ricky Roma''': Bravissimo Shelley! <br /> '''Shelley Levene''': Cazzo! Andiamo, dammi i contatti Williamson, mandami a vendere! *'''Shelley Levene''': Sei un testa di cazzo, Williamson. Se non sai come stanno le cose, stattene zitto. Mi stai a sentire?! Sto dicendo a te! Mi stai a sentire?! <br /> '''John Williamson''': Sì, ti sento! <br /> '''Shelley Levene''': Ricky ha ragione, non si impara in ufficio, bisogna uscire di strada. Non si comprano certe cose, si vivono. <br /> '''John Williamson''': Hmm. <br /> '''Shelley Levene''': Eh, "hmm"! Già, proprio così, eh!? Perché i tuoi colleghi dipendono da... mi senti? Sto cercando di insegnarti una cosa! <br /> '''John Williamson''': Ah sì? <br /> '''Shelley Levene''': Esatto, sì! <br /> '''John Williamson''': E quale cosa sarebbe? <br /> '''Shelley Levene''': Quella che ti diceva Ricky, quella che io ti dico da sempre: tu sei negato per questo lavoro! <br /> '''John Williamson''': Ah, sarei negato?!... <br /> '''Shelley Levene''': E sta' a sentire una volta! Forse un giorno dirai "eh magari aveva ragione"...vaffanculo. Stammi a sentire, il tuo collega dipende da te. Il tuo collega, l'uomo che lavora con te, deve potersi fidare, e tu lo devi aiutare se no tu sei una merda! Eh?! Sei una merda, non esisti da solo! <br /> '''John Williamson''': Scusa... <br /> '''Shelley Levene''': Scusa un cazzo! Fa' pure l'offeso ma ricordati che hai appena fregato 6mila dollari e una Cadillac a quel poveraccio solo perché parli a vanvera! Ma se fai una cosa del genere e non ti rendi neanche conto di quanto danno fai, se da questa cosa non impari niente, allora sei scemo, in testa hai la segatura! Neanche un ragazzino! Guarda, se ti devi inventare una cosa, assicurati che sia utile! Mmh? Se no stattene zitto! *'''John Williamson''': Voglio dirti una cosa Shelley, tu sei un gran fanfarone. <br />'''Shelley Levene''': Cosa? <br /> '''John Williamson''': Ti piace molto parlare e io voglio farti vedere che parlo più di te. ==Citazioni su ''Americani''== *Sembra di assistere una lotta per la sopravvivenza. ([[Rachel McAdams]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] ijecljckbpupm0b194ixh1qi6v78rzz 1223895 1223894 2022-08-22T16:37:46Z 79.19.162.155 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Americani |titolooriginale= Glengarry Glen Ross |paese= USA |anno= 1992 |genere= drammatico |regista= [[James Foley]] |soggetto= [[David Mamet]] |sceneggiatore= [[David Mamet]] |attori= *[[Jack Lemmon]]: Shelley Levene *[[Al Pacino]]: Ricky Roma *[[Kevin Spacey]]: John Williamson *[[Ed Harris]]: Dave Moss *[[Alan Arkin]]: George Aaronow *[[Alec Baldwin]]: Blake *[[Jonathan Pryce]]: James Lingk *[[Bruce Altman]]: Signor Spannel |doppiatoriitaliani= *[[Giuseppe Rinaldi]]: Shelley Levene *[[Giancarlo Giannini]]: Ricky Roma *[[Roberto Pedicini]]: John Williamson *[[Carlo Valli]]: Dave Moss *[[Angelo Nicotra]]: George Aaronow *[[Saverio Moriones]]: Blake *[[Franco Zucca]]: James Lingk }} '''''Americani''''', film statunitense del 1992 con [[Jack Lemmon]], [[Al Pacino]], [[Alec Baldwin]] e [[Kevin Spacey]], regia di [[James Foley]]. {{tagline|Amici veri. Amici generosi. Amici per la pelle. Degli altri.}} ==Frasi== *{{NDR|Parlando di Blake}} Dice un mucchio di stronzate! Trattare così la gente... Quando se ne andrà a fanculo?! La conferenza di Topolino! ('''Dave Moss''') *Io faccio il mio lavoro e devo ciucciarmi le stronzate di quello?! ('''Dave Moss''') *Prendi il gesso! Ehi, prendi il gesso! L'ho chiuso! Li ho chiusi, l'ho chiuso quel rotto in culo! Prendi il gesso, segnami sulla lavagna, John! Mettimi in classifica per la Cadillac! Williamson, portami quel cazzo di gesso! ('''Shelley Levene''') *Quello non riesce neanche a trovarsi l'uccello per [[minzione|pisciare]]! ('''Dave Moss''') *Vaffanculo! Tu non sai fare il tuo mestiere! E un uomo che non sa fare il suo mestiere non vale un cazzo! Tu non sai fare un cazzo di niente! ('''Shelley Levene''' a Williamson) *"Porta a porta" si chiama! Farsi il culo, John! Gente che non so neanche come si chiama, che non vuole comprare un cazzo! [...] Ma tu che cosa ne sai? Hehe, tu non sai proprio un cazzo di niente! Che cazzo sei tu? Sei una fottuta segretaria, vaffanculo! Sì, ti mando a dire questo io: fanculo e leccami il culo! E se non ti sta bene, ciccio, me ne vado di fronte e parlo con Jerry Graff, capito? Vaf-fanculo! Ascoltami, ora mi metti su quella fottuta lavagna e mi dai 3 perle di contatti per oggi. Li voglio senza rotture di coglioni e vicini tra loro, perché li chiuderò tutti entro oggi! E con questo ti ho detto tutto. (gli mostra il dito medio) ('''Shelley Levene''' a Williamson) *Deficiente, testa di cazzo. Tu Williamson, dico a te, stronzo! 6mila dollari mi costi. 6-mila-dollari, e una Cadillac; e tu lo sai. Come rimedi adesso? Come pensi di rimediare?! Stronzone. Pezzo di merda. Chi ti ha insegnato questo mestiere, coglione testa di cazzo imbecille?! Chi ti ha dato il permesso per stare in mezzo agli uomini?! Ohh, me la pagherai cara questa! Andrò a raccontare tutto a Mitch & Murray! Andrò a dirlo a Lemkin! Me ne sbatto di chi ti ha raccomandato, a chi lecchi il culo, a chi succhi l'uccello, ti faccio licenziare! Io ti giuro che... [...] Ti danno uno stipendio per aiutarci. C'arrivi o no a capirlo questo? Per aiutarci. Non per mettercelo nel culo! Aiutare gli uomini che vanno sulla piazza, a cercare di guadagnarsi da vivere! Mica qua dentro, davanti al computer! E sai che c'è di nuovo?! Io spero che sia stato tu a rubare, che adesso dirò all'amico qui una cosina che ti manderà in galera! Se tu non fossi la nullità che sei, conosceresti la regola fondamentale nella vita: tenere la bocca ben chiusa finché non si sa quello che si dice. Sei un ragazzino. ('''Ricky Roma''') *Sei un testa di cazzo, Williamson. Se non sai come stanno le cose, stattene zitto. ('''Shelley Levene''') *Quando parlo con la polizia, divento nervoso. ('''George Aaronow''') *Oh Dio, che mestiere di merda. ('''George Aaronow''') *Che stronzo! Quello non trova nemmeno la strada di casa sua. Che giornata! Uh! Non ho nemmeno preso il caffè. Quel segaiolo di John apre la bocca e mi fotte la Cadillac! In questo mondo non c'è più posto per gli uomini. Questo non è un mondo per gente come noi. È un mondo di passacarte, di burocrati, di mezzemaniche come quello. {{NDR|riferito a Williamson}} Non fa per noi. Non c'è più gusto. Siamo alla fine. Ecco cosa siamo, noi siamo una razza in estinzione! È per questo che dobbiamo restare uniti! ('''Ricky Roma''') *La verità è che non ci sono soldi, e quando non ci sono soldi in giro, è inutile stare lì a urlare di andare a vendere. Urla pure quanto vuoi, non puoi frustare un cavallo morto. ('''Dave Moss''') ==Dialoghi== {{Cronologico}} *'''Ricky Roma''': Sai che si dice? <br /> '''Shelley Levene''': Che?<br /> '''Ricky Roma''': Si dice che faceva talmente caldo in città nel pomeriggio, che uomini grandi e grossi supplicavano i poliziotti di freddarli con un colpo di pistola. Si dice che faccia male bere dell'alcool quando fa così caldo. <br /> '''James Lingk''': E chi lo dice? <br /> '''Ricky Roma''': Lo dice il giornale, perché si dice che l'alcool disidrati; consigliano l'acqua. Ma io sono un fautore della legge che va contro l'opinione pubblica, quando tutti dicono una cosa, io dico precisamente il contrario. <br /> '''James Lingk''': Come dire che gli altri hanno torto. <br /> '''Ricky Roma''': Perché? Hanno ragione? *'''Blake''': Sono le sette e mezza. <br /> '''George Aaronow''': Chi cavolo sarà? <br /> '''John Williamson''': Dov'è Ricky Roma? <br /> '''Dave Moss''': Non faccio mica la balia. Che vuoi che ne sappia, io? <br /> '''Blake''': Ora fate attenzione un momento. Che problemi avete qui dentro? Si può sapere? Potete avere quello di qualche vendita andata in fumo, di qualche stronzo che non vuole comprare il terreno che gli volete vendere, di qualche figa che non riuscite a farvi, ma parliamo di cose importanti! Ci sono tutti? <br /> '''John Williamson''': Ne manca uno. <br /> '''Blake''': Be', io procedo. Ora parliamo di cose importanti. {{NDR|Rivolto a Levene che sta prendendo un caffè al distributore automatico}} MMetti giù quel caffè e ascolta! Il caffè è per chi chiude i contratti. {{NDR|Levene ridacchia}} Credi che stia scherzando? Io non scherzo con nessuno. Io vengo dalla sede centrale, rappresento Mitch e Murray. E sono venuto qui perché fate pena. Tu ti chiami Levene? <br /> '''Shelley Levene''': Sì. <br /> '''Blake''': Be', ti consideri un venditore, brutto figlio di puttana? <br /> '''Dave Moss''': Io non ci sto a queste cazzate! <br /> '''Blake''': Vai pure, amico, perché la [[una buona e una cattiva notizia|buona notizia]] è che siete licenziati! La [[una buona e una cattiva notizia|brutta notizia]] è che avete a disposizione soltanto una settimana per riconquistare il posto di lavoro. A partire da stasera, dalle vendite che farete stasera. Fate tutti attenzione, adesso? Bene! Abbiamo aggiunto altri premi alla gara delle vendite di questo mese. Voi tutti sapete che il primo premio è una Cadillac Eldorado. Volete vedere qual è il secondo premio? Secondo premio: sei coltelli da bistecca. Terzo premio: il [[licenziamento]]. Avete capito? Tu ridi ancora? Vi danno i contatti. Mitch e Murray li hanno pagati parecchio, vedete di sfruttarli quei nominativi. Se non chiudete coi contatti che avete, se non chiudete un cazzo, se siete dei coglioni allora fuori dalle palle! Sparite! Perché siete tutti licenziati! <br /> '''Shelley Levene''': I contatti sono scadenti. <br /> '''Blake''': "I contatti sono scadenti". Sono i contatti che sono scadenti? Sei tu che sei scadente. Io faccio questo mestiere da 15 anni. <br /> '''Dave Moss''': E come ti chiami? <br /> '''Blake''': Vaffanculo, ecco come mi chiamo! E lo sai perché, amico?! Tu sei venuto qui in [[utilitaria]] stasera, mentre io ci sono venuto con una [[BMW]] da 80.000 dollari. Ecco come mi chiamo. {{NDR|Rivolto a Levene}} E tu ti chiami "venditore scadente". Non sai fare questo mestiere? Non riesci a chiudere i contratti? Allora vattene a casa e sfogati con tua moglie. Perché c'è solo una cosa che conta in questa vita: farli firmare sulla linea tratteggiata. Avete capito, branco di finocchi?! A-B-C. A-''Always'', B-''Be'', C-''Closing''. ''Always be closing'', chiudere sempre i contratti. A-I-D-A. ''Attention'', ''Interest'', ''Decision'', ''Action''. ''Attention'': ho la vostra attenzione? ''Interest'': siete interessati? Lo siete di certo, se no siete finiti. O chiudete oppure ve ne andate a spasso. ''Decision'': avete deciso che cosa fare della vostra vita? Allora agite. A-I-D-A. Andate e agite, vi regalano delle opportunità. Volete buttarle via? Uno non riempie un modulo se non vuole comprare. Sono lì che vi aspettano per darvi i loro soldi e voi non li volete? Le palle ce le avete o no? <br /> '''Dave Moss''': È pazzesco. <br /> '''Blake''': Che cosa c'è amico? Eh, Moss? <br /> '''Dave Moss''': Se sei un tale eroe, se sei così ricco, com'è che vieni a perdere tempo con un branco di fessi come noi? <br /> '''Blake''': Vedi quest'orologio? Allora, lo vedi? <br /> '''Dave Moss''': Sì. <br /> '''Blake''': Quell'orologio costa più della tua macchina. Io ho fatto 970.000 dollari l'anno scorso. Tu quanto hai fatto? Capisci, amico? Ecco chi sono io. E tu non sei niente. Sei una brava persona? Non me ne frega un cazzo. Un buon padre? Vaffanculo a casa tua a giocare coi ragazzini! Volete lavorare qui? Chiudete i contratti! Vi sentite offesi? Vi sentite offesi, teste di cazzo? Vi sentite umiliati? E non vi sentite umiliati quando non chiudete? Se non vi sta bene, andatevene. Io potrei uscire stasera coi contatti che avete in mano voi e guadagnarmi 15.000 dollari. Stasera in due ore. E tu? E tu? Andate e fate altrettanto. A-I-D-A. Incazzatevi, figli di puttana! Incazzatevi! Sapete cosa ci vuole per vendere beni immobili? Ci vogliono palle d'acciaio per vendere bene immobili. Andate e fate altrettanto. I soldi sono lì che vi aspettano, prendeteli, se non lo fate peggio per voi. Uscite a incontrare i clienti stasera e chiudete. Chiudete e fatevi ricchi, se no dovrete lucidarmi le scarpe. E sapete cosa direte quando vi ritroverete con altri falliti al bar? "Eh, sì, facevo il venditore, un tempo, lavoro infernale". {{NDR|Mostrandoli}} Questi sono i nuovi contatti. Sono i contatti per Glengarry. Questi per voi sono oro. È un oro che per ora non avrete. Perché? Perché darli a voi equivarrebbe a buttarli via. Li avrà solo chi chiude. Vi augurerei buona fortuna ma voi buttereste via anche quella. {{NDR|A Moss}} E per tornare alla tua domanda. Perché sono qui? Sono venuto perché Mitch e Murray me l'hanno chiesto per favore ma il vero favore se lo faranno da soli se seguiranno il mio consiglio e ti sbatteranno in mezzo alla strada. Perché un fallito sarà sempre un fallito. *'''Ricky Roma''': Sui treni tutti gli scompartimenti puzzano vagamente di merda; col tempo non la senti più. È molto duro doverlo confessare. Sa quanto c'ho messo per arrivarci? Un sacco di tempo. Quando morirà, rimpiangerà tutte le cose che ora non fa. Lei crede di essere frocio? Sa cosa le dico? Siamo tutti froci. Lei crede di essere un ladro? Chi se ne frega? Se ha il problema di una moralità piccolo-borghese se ne liberi, via, la allontani. Fa le corna a sua moglie? e allora? Niente rimorsi. Si scopa le ragazzine? Segno che le piace. C'è una morale assoluta? Eh? Forse. E che cosa cambia? Se lei crede che c'è, allora la abbracci fino in fondo. I cattivi vanno all'inferno? Io non ci credo. Lei ci crede? Agisca da credente. L'inferno è qui sulla Terra? Sì. E io non ci voglio stare. Questo penso. Ha mai fatto una [[defecazione|cagata]] che dopo si è sentito come rinato? <br /> '''James Lingk''': Una...?! <br /> '''Ricky Roma''': Sì. <br /> '''James Lingk''': {{NDR|imbarazzato}} Non lo so. <br /> '''Ricky Roma''': O una [[minzione|pisciata]] Una bella mangiata è zero in confronto. Sono cose che scordiamo e sa perché? Perché è solo cibo. Le porcherie che mandiamo giù ci fanno campare. Le grosse scopate che può aver fatto: che cosa ricorda di quelle? <br /> '''James Lingk''': Che cosa mi ricordo? <br /> '''Ricky Roma''': Non lo so, per me la cosa che più ricordo forse non è neanche l'orgasmo... forse un braccio, forse il collo di una donna. Magari un'occhiata oppure un suono che ha emesso. Oppure mentre sto... Ecco, questo. La mattina dopo sono a letto, lei mi ha portato il caffè ''au lait'', mi dà una sigaretta, ho le palle dure come cemento, eh? Voglio dire, che cos'è la vita? La nostra vita è guardare avanti o guardare indietro, nient'altro. Questa è la nostra vita. Dov'è il presente? E cos'è che ci fa tanta paura? Perdere, cos'altro? Che la banca fallisca, che mi ammali, che mia moglie cada con l'aereo? Che ci sia il tracollo della Borsa... forse queste cose succedono? Non succedono, eppure noi ci preoccupiamo. Perché? *'''Ricky Roma''': Si dice "meglio prendere in affitto che comprare". Le cose in realtà che... che cosa ti rimane? Non ti rimane un bel niente... in realtà. La sicurezza, cose, cose... E perché? Soltanto per allontanare da noi l'insicurezza, ma non serve a niente. <br /> '''James Lingk''': No. <br /> '''Ricky Roma''': No, glielo dico io. Titoli, obbligazioni, oggetti d'arte, terreni: che cosa sono? Sono occasioni. Di fare cosa, di fare soldi? È possibile. Di rimetterci soldi? È possibile. Di coccolarci e di imparare a conoscere meglio noi stessi? È possibile. E allora che cazzo vuol dire? Sono solo occasioni, non sono nient'altro: sono solo accessori! Un tizio viene da lei, fa una telefonata, manda una cartolina: "Avrei questo bel terreno da farle vedere..." Che cosa significa? Che cosa vuole lei che significhi? Capisce cosa dico? Le cose capitano. {{NDR|[[Brindisi dai film|Brindando]]}} A noi, James, lieto di averti conosciuto. Voglio farti vedere una cosa. Magari ti dice qualcosa, magari no, non lo so, io non so più niente. {{NDR|Gli mostra un dépliant pubblicitario}} Questa cos'è? <br /> '''James Lingk''': Cos'è? <br /> '''Ricky Roma''': La Florida, le colline di Glengarry in Florida, posto del cazzo. E magari è vero. Sono il primo io a dirlo, però guarda qua. {{NDR|Gli dispiega il dépliant sul quale è scritto ''Fai avverare i tuoi sogni''}} Questo cos'è? Questo è un pezzo di terra. Ascolta cosa ti dico ora... *'''Ricky Roma''' {{NDR|riceve due contatti da Williamson}}: Oh! Oh! Oh! Patel?!? Ravidahm Patel?!?! Come faccio a mangiare con questi morti di fame?!? Dove l'hai preso, all'obitorio?! <br /> '''John Williamson''': Senti, io sono qui per... <br /> '''Ricky Roma''': Ahh, ma piantala! Tanto a che serve?! Che cazzo mi serve?!? Devo stare qui a discutere con te! Devo fare il terzo grado coi poliziotti! Io mi faccio il culo per vendere la tua merda a quei cadaveri pezzenti pidocchiosi! Ma quando torno tu qui ti sei fatto fregare i contratti! E io devo?! Ma vaffanculo questa merda! Vado a richiudere quelli della settimana scorsa! <br /> '''John Williamson''': No, nono, ha detto Murray d-di lasciarli stare quelli. Se occorre un'altra firma, ci pensa lui. <br /> '''Ricky Roma''': Murray ci va di persona? <br /> '''John Williamson''': Sì, dirà che è il presidente della compagnia di passaggio in città, va bene? Eh? <br /> '''Ricky Roma''': ...Ok, ok, ok. Dammi questa merda. <br /> '''John Williamson''': Hai tre contatti. <br /> '''Ricky Roma''': Tre?! Io ne vedo due, John. <br /> '''John Williamson''': Sono tre quelli... <br /> '''Ricky Roma''': Patel?!? Vaffanculo! Se il dio Shiva gli regalasse un milione di dollari e gli dicesse di firmare, lui non firmerebbe! Neanche Vishnu lo convincerebbe! Vaffanculo John! Tu fai il tuo mestiere, io faccio il mio! Il tuo è di fare lo stronzo! Adesso scopro chi ti ha messo qua dentro, ci vado a parlare, e trovo il modo di farti cacciare! Vaffanculo! *'''Dave Moss''' {{NDR|dopo essere stato interrogato da un poliziotto per via del furto nella loro agenzia}}: Che testa di cazzo. <br /> '''Ricky Roma''': Che c'è? Ti ha picchiato con la bacchetta? <br /> '''Dave Moss''': Quello non riesce neanche a trovarsi l'uccello per pisciare! Se qualcuno gli dice qualcosa, è uno stronzo! <br /> '''Ricky Roma''': Ti porteremo le arance! <br /> '''Dave Moss''': Vaffanculo Ricky! <br /> '''Ricky Roma''': Ahahahah! *'''Dave Moss''': Dammi un contatto! Io me ne vado, non ci sto qui! <br /> '''Shelley Levene''': {{NDR|spiegando a Roma come ha chiuso il contatto}} "Dovete avere fiducia in voi stessi..." <br /> '''Dave Moss''': Fanculo tutto! Me ne vado a casa. <br /> '''Shelley Levene''': "Ehi, che cazzo, Bruce, Harriet, fiducia in voi stessi!" <br /> '''Ricky Roma''': Non ci sono i contatti! <br /> '''Dave Moss''': E perché? <br /> '''Ricky Roma''': Li hanno rubati. <br /> '''Dave Moss''': Tanto non valevano un cazzo, era un mucchio di immondizia... <br /> '''Shelley Levene''': "Lo so, voi vi guardate intorno e dite: «Com'è che gli altri hanno tutto e noi niente? Com'è che a me non capita mai l'occasione giusta?»". <br /> '''Dave Moss''': Hanno rubato anche i contratti? <br /> '''Ricky Roma''': E che ti frega a te? <br /> '''Shelley Levene''': "Harriet, stammi a sentire...". <br /> '''Dave Moss''': Che cazzo vorresti dire?! <br /> '''Shelley Levene''': Ma vuoi stare zitto? Gli sto parlando io! <br /> '''George Aaronow''': Si può avere un caffè? <br /> '''Dave Moss''': Come va? <br /> '''George Aaronow''': Bene. Se qualcuno esce io vorrei un caffè. <br /> '''Shelley Levene''': "Ti capiterà l'occasione giusta". <br /> '''Dave Moss''': Che cazzo vorresti dire? <br /> '''Shelley Levene''': Ti capiterà l'occasione giusta. Capita a te, capita a me, capita a tutti... <br /> '''Dave Moss''': Perché non deve fregarmene se hanno rubato i contratti?! <br /> '''Shelley Levene''': In cucina le ho donato una fetta di crostata. <br /> '''Dave Moss''': {{NDR|incalzando Roma}} Che vorresti dire?!?! <br /> '''Ricky Roma''': Voglio dire, Dave, che non ne chiudi uno buono da oltre un mese! Non mi riguarda, ma tu mi spingi a fartelo notare! Perciò i tuoi contratti non li può rubare nessuno! <br /> '''Dave Moss''': Tu sei proprio maligno, Ricky! <br /> '''Shelley Levene''': Mi lasci raccontare?... <br /> '''Dave Moss''': Fatti i cazzi tuoi! Ricky sei uno stronzo maligno! {{NDR|a Roma}} E tu di che cazzo straparli?!? {{NDR|a Levene}} Tirare fuori quella merda sui miei contratti! Se andasse male a te e io ti sfottessi, ci soffriresti! Ci soffriresti per giorni e giorni, e avresti ragione! <br /> '''Ricky Roma''': Chi ha detto "fanculo la macchina"? <br /> '''Dave Moss''': Fanculo la macchina?! Fanculo la macchina! Fanculo la macchina! Che cos'è, la scuola delle suore?!? Sei stronzo, Ricky! Sei diventato stronzo! Credi di comandare tu perché sei primo in classifica? <br /> '''Shelley Levene''': Ehi, un momento, Dave... <br /> '''Dave Moss''': Sta' zitto! <br /> '''Shelley Levene''': Ok... <br /> '''Dave Moss''': {{NDR|a Roma}} Che cosa cazzo credi di essere?!?! Il padrone, qua dentro?! Uno viene in ufficio la mattina per essere umiliato da uno stronzo di poliziotto! Io vengo accusato... e devo anche essere smerdato da una merda come te perché sei primo in quella classifica di merda?!? <br /> '''Ricky Roma''' {{NDR|sarcastico}}: È andata così, Dave? Ohh poverino, ti ho umiliato, mi dispiace, tanto! <br /> '''Dave Moss''': Ti senti il padrone del mondo! Ti senti il padrone del mondo, ti va tutto liscio come l'olio! <br /> '''Ricky Roma''': E non ho un briciolo di compassione per un povero benefattore che attraversa un brutto momento. <br /> '''Dave Moss''': Fanculo! <br /> '''Ricky Roma''': Fanculo Dave! Tu sei pieno di boria! Se chiudi un contratto, tu ci ammorbi con la puzza delle tue arie! "Quanto sei stato geniale! Ahh il campione dei venditori! Ehi, ragazzo, vieni che ti insegno io a vendere! uhh!" Se chiude un tuo amico, cominci a vomitare bile! {{NDR|sarcastico}} Ehh, continua così, vai, che vai bene! <br /> '''Dave Moss''': Quale amico, Ricky? Eh?! E tu chi sei?! Tu chi sei, Ricky?! Madre Teresa?! Chi cazzo credi di essere tu?! Chi cazzo sei tu, il Nobel per la pace?!? Mi fai ridere! Vaffanculo! E ti metti pure a fare il superiore! Io l'ho sempre detto che sei stronzo. <br /> '''Ricky Roma''': Cos'è questo, il discorso d'addio?! <br /> '''Dave Moss''': Vado a casa! <br /> '''Ricky Roma''': Il tuo addio alle truppe?! <br /> '''Dave Moss''': E non a casa qui, ma nel Wisconsin! <br /> '''Ricky Roma''': Fai buon viaggio! <br /> '''Dave Moss''': Vaffanculo! Vaffanculo tutti quanti! *'''Shelley Levene''': {{NDR|continuando il suo racconto}} "Bruce, Harriet, la cosa che dobbiamo imparare a fare quando la grande occasione ci sta davanti è di coglierla, non occorre fare altro". Siamo seduti lì e io ho la penna pronta. <br /> '''Ricky Roma''': Sempre pronti a chiudere? <br /> '''Shelley Levene''': È quello che tengo sempre in mente, la vecchia scuola. Convinci quel rotto in culo, addosso, fagli firmare l'assegno. Tengono i soldi in buoni del tesoro e allora dico: "Fanculo, questa è un'occasione rara, dagli tutto il cocuzzaro!" Gli snocciolo le condizioni: 8 lotti, 82 testoni. E insisto nel dire: "Ecco la grande occasione! Questa è la cosa che avete sognato e aspettato, avete di fronte la fortuna che vi sorride, vi sta passando sotto il naso con una borsa piena di oggetti preziosi. Harriet, è questa l'occasione... Bruce, io non voglio prendervi per il culo, no davvero, ma neanche farvi perdere questo treno. Pensate che un giorno potreste pentirvi di questa decisione? Ma anch'io, per questo ora io faccio i vostri interessi e anche i miei... Siamo tutti in ballo. Non ha più alcun senso dire rimandiamo tutto a domani. L'unico atteggiamento che posso accettare è per il pieno investimento. Non accetto altro, tutti e 8 i lotti oppure niente!". Con la penna pronta in mano, Rick. Gli metto il contratto davanti: 8 lotti, 82 testoni. E gli dico: "Adesso dovete firmare". Resto lì seduto per 5 minuti e passano ancora 22 minuti sull'orologio che hanno in cucina e ti giuro, Ricky, nemmeno una parola, nemmeno un gesto, e io cosa faccio? Sento il braccio che si stanca? No! Tengo duro! E ci sono riuscito come facevo ai vecchi tempi, come mi hanno insegnato. <br /> '''Ricky Roma''': Come hai insegnato a me. <br /> '''Shelley Levene''': No! Dai, a te non t'ho mai insegnato. Be', se è così mi fa piacere. Dovevi vedere com'ero tutto concentrato, solo su di loro. Non c'ero per me, solo per loro. Oddio, intanto fra me andavo dicendo: "Questo è il grande momento". Hanno firmato. Oh, che sensazione, una sensazione davvero stupenda, Ricky! Si sono come appassiti tutt'a un tratto, senza un gesto, niente, tutti e due. Te lo giuro. Improvvisamente si sono come... afflosciati e allora lui ha preso la penna e ha firmato, poi l'ha data a lei e lei ha firmato, il tutto con un'aria solenne... Io sto zitto. E poi annuisco e dico: "Harriet, Bruce..." e indico verso il soggiorno dove c'è il mobile bar, non m'ero neanche accorto che avevano un mobile bar del cazzo e lui va di là e ci porta da bere, tre bicchierini da liquore con su incisi dei fiorellini. E abbiamo brindato in silenzio. <br /> '''Ricky Roma''': Bravissimo Shelley! <br /> '''Shelley Levene''': Cazzo! Andiamo, dammi i contatti Williamson, mandami a vendere! *'''Shelley Levene''': Sei un testa di cazzo, Williamson. Se non sai come stanno le cose, stattene zitto. Mi stai a sentire?! Sto dicendo a te! Mi stai a sentire?! <br /> '''John Williamson''': Sì, ti sento! <br /> '''Shelley Levene''': Ricky ha ragione, non si impara in ufficio, bisogna uscire di strada. Non si comprano certe cose, si vivono. <br /> '''John Williamson''': Hmm. <br /> '''Shelley Levene''': Eh, "hmm"! Già, proprio così, eh!? Perché i tuoi colleghi dipendono da... mi senti? Sto cercando di insegnarti una cosa! <br /> '''John Williamson''': Ah sì? <br /> '''Shelley Levene''': Esatto, sì! <br /> '''John Williamson''': E quale cosa sarebbe? <br /> '''Shelley Levene''': Quella che ti diceva Ricky, quella che io ti dico da sempre: tu sei negato per questo lavoro! <br /> '''John Williamson''': Ah, sarei negato?!... <br /> '''Shelley Levene''': E sta' a sentire una volta! Forse un giorno dirai "eh magari aveva ragione"...vaffanculo. Stammi a sentire, il tuo collega dipende da te. Il tuo collega, l'uomo che lavora con te, deve potersi fidare, e tu lo devi aiutare se no tu sei una merda! Eh?! Sei una merda, non esisti da solo! <br /> '''John Williamson''': Scusa... <br /> '''Shelley Levene''': Scusa un cazzo! Fa' pure l'offeso ma ricordati che hai appena fregato 6mila dollari e una Cadillac a quel poveraccio solo perché parli a vanvera! Ma se fai una cosa del genere e non ti rendi neanche conto di quanto danno fai, se da questa cosa non impari niente, allora sei scemo, in testa hai la segatura! Neanche un ragazzino! Guarda, se ti devi inventare una cosa, assicurati che sia utile! Mmh? Se no stattene zitto! *'''John Williamson''': Voglio dirti una cosa Shelley, tu sei un gran fanfarone. <br />'''Shelley Levene''': Cosa? <br /> '''John Williamson''': Ti piace molto parlare e io voglio farti vedere che parlo più di te. ==Citazioni su ''Americani''== *Sembra di assistere una lotta per la sopravvivenza. ([[Rachel McAdams]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] igaw4ahhltjqz0f35yj11j0a0igjob5 The Clash 0 65713 1223846 781678 2022-08-22T14:40:00Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki [[File:Clash 21051980 12 800.jpg|thumb|The Clash, ''live'' ad Oslo, 1980]] '''The Clash''', gruppo musicale britannico attivo dal 1976 al 1986. ==Citazioni tratte da canzoni== ===''The Clash''=== '''Etichetta''': CBS Records, 1977, prodotto da Mickey Foote, [[Bill Price]]. *''Non si può far rumore | Non ci si può sistemare | Non si possono far soldi | Non se ne può venir fuori | Non sei tagliato per i grandi affari | Non è gradito ciò che fai | Non hai quattrini | E quindi non hai potere | Ti considerano inutile e perciò sei punk!'' :''Can't make a noise | Can't get no gear | Can't make no money | Can't get outta here | Big business it don't like you | You got no money | You got no power | They think you're useless an' so you are punk!'' (da ''Remote Control'', n. 2) *''Non si possono fare progressi | Non si va avanti | Non si può fermare il declino | Non voglio finire stecchito | Attento a quelle regole e a quei regolamenti | A che serve un Parlamento | Seduto tutto il giorno a fare leggi? | Sono tutti grassi e vecchi | In coda per la Camera dei Lord | [[Repressione]]... scatterà martedì | Repressione... diventerò un [[w:Dalek|Dalek]] | Repressione... sono un automa | Repressione... obbedisco.'' :''Can't make no progress | Can't get ahead | Can't stop the regress | Don't wanna be dead | Look out those rules and regulations | Who needs the Parliament | Sitting making laws all day? | They're all fat and old | Queuing for the House of Lords | Repression... gonna start on Tuesday | Repression... gonna be a Dalek | Repression... I am a robot | Repression... I obey.'' (da ''Remote Control'', n. 2) *''Messaggio del dollaro americano | Ai dittatori del mondo | In realtà sta emanando ordini | E loro non possono permettersi di perdere una parola | Non ne posso più degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] | Ma che ci posso fare?'' :''Yankee dollar talk |To the dictators of the world | In fact it's giving orders | An'they can't afford to miss a word | I'm so bored with the USA | But what can I do?'' (da ''I'm So Bored With the USA'', n. 3) *''Freghiamocene delle stelle e strisce | Pubblichiamo i nastri del [[Scandalo Watergate|Watergate]] | Darò il benvenuto alla nuova onda | E spero che nessuno si salvi | Non ne posso più degli Stati Uniti | Ma che ci posso fare?'' :''Never mind the stars and stripes | Let's print the Watergate tapes | I'll salute the new wave | And I hope nobody escapes | I'm so bored with the USA | But what can I do?'' (da ''I'm So Bored With the USA'', n. 3) *''Tutto il potere è nelle mani | Di gente abbastanza ricca per comprarselo | Mentre noi camminiamo per strada | Troppo polli anche solo per provarci. | Tutti fanno | Quello che è stato detto loro di fare | E nessuno vuole | Finire in prigione! | Prendi il controllo | O prendi ordini?'' :''All the power's in the hands | Of people rich enough to buy it | While we walk the street | Too chicken to even try it. | Everybody's doing | Just what they're told to | Nobody wants | To go to jail! | Are you taking over | Or are you taking orders?'' (da ''White Riot'', n. 4) *''[[Odio]] e [[guerra]]...le uniche cose che ci restano oggi | E se chiudo gli occhi | Non se ne andranno | Devi fartene una ragione | Così va il mondo | Odio... odio... odio | L'odio di una nazione | A un milione di miglia da casa...'' :''Hate and war... the only things we got today | An'if I close my eyes | They will not go away | You have to deal with it | It is the currency | Hate... Hate... Hate | The hate of a nation | A million miles from home...'' (da ''Hate & War'', n. 5) * ''Che diavolo c'è in me che non va? | Non sono ciò che vorrei essere | Ho tentato con la crema per i brufoli e le ho provate tutte | Mi sto arrampicando sui vetri | Qual è il mio nome? Nome...'' :''What the hell is wrong with me? | I'm not who I want to be | I tried spot cream an' I tried it all... | I'm crawling up the wall | What's my name? Name...'' (da ''What's My Name'', n. 6) *''Ora di notte mi aggiro sul retro di casa tua | Spiando dalla finestra... | Dormi sodo? | Mi faccio beffe delle tue serrature con la mia striscia di celluloide | E non saprai mai chi è entrato | Qual è il mio nome...?'' :''Now I'm round the back of your house at night | Peeping in the window... | Are you sleeping tight? | I laugh at your locks with my celluloid strip | An' you won't know who came | What's my name...?'' (da ''What's My Name'', n. 6) *''[[Londra]] brucia! Londra brucia! | Per tutta la città, per tutta la notte | Ognuno guida con gli abbaglianti accesi | Bianchi o neri datevi una sveglia | Affrontate la nuova religione | Stanno seduti tutti in cerchio a guardare la televisione!'' :''London's burning! London's burning! | All across the town, all across the night | Everybody's driving with full headlights | Black or white turn it on | Face the new the religion | Everybody's sitting' round watching television!'' (da ''London's Burning'', n. 8) *''Le opportunità di carriera sono quelle che non capitano mai | Ti offrono lavori per tenerti in alto mare | Opportunità di carriera, quelle che non capitano mai | Odio l'esercito e odio la RAF | Non voglio andare a combattere nel caldo tropicale | Odio le regole della burocrazia | E non aprirò lettere esplosive al posto vostro.'' :''Career opportunities are the ones that never knock | Every job they offer you is to keep you out the dock | Career opportunity, the ones that never knock | I hate the army an'I hate the RAF | I don't wanna go fighting in the tropical heat | I hate the civil service rules | And I won't open letter bombs for you.'' (da ''Career Opportunities'', n. 9) *''Imbroglia, imbroglia se non puoi vincere | Nessuno sa che stanno facendo | È fuori dal tuo controllo e il venerdì notte è un disastro | Se vuoi sopravvivere è meglio che impari a mentire | Non rispettare le regole | Non fanno per te, è roba da fessi | E sei fesso se non lo sai | Rispetta le regole allora, | fesso che sei!'' :''Cheat, cheat if you can't win | Nobody knows what they are doing | It's beyond your control, an'Friday night's a ruin | If you wanna survive you better learn how to lie | Don't use the rules | They're not for you, they're for the fools | And you're a fool if you don't know that | So use the rule you stupid fool!'' (da ''Cheat'', n. 10) *''Siamo una banda da garage | Veniamo dalla terra dei garage | Intanto le cose si stanno scaldando per bene nel West End | Contratti negli uffici, gruppi nella notte | Quei pezzenti sfigati dei miei amici hanno tutti stivali nuovi | E qualcuno mi ha appena chiesto se il gruppo indosserebbe abiti firmati | Non voglio sapere che cosa fanno i ricchi | Non voglio andare dove vanno i ricchi | Pensano di essere così intelligenti, pensano di essere così a posto | Ma solo i ragazzi di strada conoscono la verità.'' :''We're a garage band | We come from Garageland | Meanwhile things are hotting up in the West End alright | Contracts in the offices, groups in the night | My bummin' slummin' friends have all got new boots | An' someone just asked me if the | Group would wear suits | I don't wanna hear about what the rich are doing | I don't wanna go to where the rich are going | They think they're so clever, they think they're so right | But the truth is only known by guttersnipes.'' (da ''Garageland'', n. 14) ===''Give 'Em Enough Rope''=== '''Etichetta''': CBS Records, 1978, prodotto da Sandy Pearlman. *''Sono andato nel luogo in cui ogni viso pallido è un invito | Alla rapina | E seduto qui nella mia sicura casa [[Europa|europea]] | Non voglio più tornare là...'' :''I went to the place where every white face is an invitation | To robbery | An' sitting here in my safe European home | I don't wanna go back there again...'' (da ''Safe European Home'', n. 1) *'' L'esercito del nuovo partito stava marciando sulle nostre teste | Bene | Eccoti là, ah, ah, ti avevo avvertito | Dicono tutti quelli che conosciamo | Ma chi ha nascosto una radio nel sottoscala | E chi è stato preso alla sprovvista? | Mentre l'esercito del nuovo partito saliva le scale a passo di marcia...'' :''The new party army was marching right over our heads | Alright | There you are, ha ha, I told you so | Says everybody that we know | But who hid a radio under the stairs | An'who got caught out on their unawares? | When that new party army came marching right up the stairs...'' (da ''English Civil War'', n. 2) *''Quando Johnny torna a casa marciando | Nessuno capisce che può accadere ancora | Il sole splende ed i bambini strillano | Ma dovete sapere che la luce filtra da uno squarcio fra le nubi | E le ombre cominciano a calare quando | Johnny torna a casa marciando.'' :''When Johnny comes marching home again | Nobody understands it can happen again | The sun is shining an'the kids are shouting loud | But you gotta know it's shining through a crack in the cloud | And the shadows keep falling when | Johnny comes marching home.'' (da ''English Civil War'', n. 2) *''Sarai morto a [[guerra]] vinta | Tommy il Cecchino... | Dovevi proprio farli fuori tutti? | Lo so, uccidere o essere uccisi | Una nazione predestinata deve avere soddisfazione | Qualunque cosa vuoi, la otterrai!'' :''You'll be dead when your war is won | Tommy Gun... | But did you have to gun down everyone? | I can see it's kill or be killed | A nation of destiny has got to be fulfilled | Whatever you want, you're gonna get it!'' (da ''Tommy Gun'', n. 3) *''Puoi essere un eroe in un'epoca che non ne ha Tommy il Cecchino... | Sto ritagliando la tua foto dalla prima pagina | Mi farò un giubbotto come il tuo | E darò il mio falso appoggio alla tua causa | Qualunque cosa vuoi, la otterrai!'' :''You can be a hero in an age of none | Tommy Gun... | I'm cutting out your picture from page one | I'm gonna get a jacket just like yours | An'give my false support to your cause | Whatever you want, you're gonna get it!'' (da ''Tommy Gun'', n. 3) * ''Vedo tutti quegli innocenti | il sacrificio umano | se la morte è così a buon mercato | allora lo stesso vale per la vita''. :''I see all the innocents | the human sacrifice | if dead comes so cheap | then the same goes for life''. (da ''Tommy Gun'', n. 3) *''Ma c'è qualcuno che osserva | Dall'alto di quel versante | Perché Julie lavorava per la squadra narcotici | E sono dieci anni per te | Diciannove per te | E tu uscirai fra venticinque | Se sarai ancora vivo. | E venne infine la notte della più grande retata di sempre | Bloccarono ogni droga che era stata prodotta | Sporsero ottantadue mandati | Attraverso ottantadue porte | E smisero il travaso | Solo quando le celle furono tutte piene...'' :''But there's someone looking down | From that mountainside | 'Cos Julie's been working for the drug squad | And it's ten years for you | Nineteen for you | And you can get out in twenty-five | That is if you're still alive. | An' then there came the night of the greatest ever raid | They arrested every drug that had ever been made They took eighty-two laws | Through eighty-two doors | And they didn't halt the pull | Till the cells were all full...'' (da ''Julie's Been Working for the Drug Squad'', n. 4) *''C'è rock'n'roll ovunque | In ogni strada ed in ogni nazione | I ragazzi combattono come nazioni rivali | Muscoli contro cervello | Coltello contro catena | Ma è sempre sangue giovane | Che cola nei tombini.'' :''It's rock'n'roll all over | In every street and every station | Kids fight like different nations | And it's brawn against brain | And it's knife against chain | But it's all young blood | Flowing down the drain.'' (da ''Last Gang in Town'', n. 4) *''Si guardano tutti intorno | In cerca dell'ultima banda in città | Intanto nei quartieri neri | Si aggirano i vecchi ribelli del soul | E quando arriva qualche punk a caccia di suoni | il [[rastafarianesimo|rastafari]] va al sodo | Un tuffo nella cavità fa sussultare il cuore bianco | Perché un affilato coltello nero non fallisce mai | E non si sono mai detti l'un l'altro | Che domani potremmo ucciderci fra fratelli.'' :''They're all looking 'round | For the last gang in town | Meanwhile down in black town | Those old soul rebels are hangin'around | An'when some punk come looking for sound | Rastafari goes to ground | The white heart flipped his pocket dipped | 'Cos a black sharp knife never slips | And they never say to one another | That tomorrow we might kill our brothers.'' (da ''Last Gang in Town'', n. 5) *''Un sistema costruito col sudore di molti | Crea assassini per eliminare la minoranza | Prendi un luogo qualunque e chiamalo tribunale | Un posto dove non c'è giudice che tenga | Fate causa agli avvocati e bruciate tutti gli incartamenti | Togliere il lucchetto agli atti giudiziari | Una giuria con un miliardo di volti | Ha pronunciato una condanna immediata.'' :''A system built by the sweat of the many | Created assassins to kill off the few | Take any place and call it a court house | This is a place where no judge can stand | Sue the lawyers and burn all the papers | Unlock the key of the legal papers | A jury of a billion faces | Shouted out condemned out of hand,'' (da ''Guns on the Roof'', n. 6) *''Nessuno vuole un consumatore | Nessuno ha bisogno di un perdente | Buttalo fuori dalla porta a calci allora | E non dargli più retta | Il momento di farsi | È l'ora di Greenwich | I tuoi amici si odiano tutti fra loro e pensi | Che tanto ne hai un altro | Ma chi c'è alla porta? | Non dargli più retta..'' :''Nobody wants a user | Nobody needs a loser | So kick him out that door | An' don't answer it no more | Drug-stabbin' time | It's a Greenwich Mean Time | Your friends all hate each other you think | You've got another | But who's at the door | Don't answer it no more...'' (da ''Drug-Stabbing Time'', n. 7) *'' Quando tutti sarete fuori | Punteremo sulla città | Cazzo se la metteremo a ferro e fuoco | Incenerita | Perché gli anni sono passati e le cose sono cambiate | Ed io vado dove mi pare | Non scorderò mai ciò che ho provato | Quando ho saputo che eri tornato a casa | E non dimenticherò mai il sorriso che avevo in faccia | Perché sapevo dove saresti finito | E se stasera sei al Crown | Bevine uno alla mia salute | Ma prendila comoda... vacci piano... | Resta libero.'' :''When you lot get out | We're gonna hit the town | We'll burn it fuckin'down | To a cinder | 'Cos years have passed and things have changed | And I move anyway I wanna go | I'll never forget the feeling I got | When I heard that you'd got home | An' I'll never forget the smile on my face | 'Cos I knew where you would be | An' if you're in the Crown tonight | Have a drink on me | But go easy... Step lightly... | Stay Free.'' (da ''Stay Free'', n. 8) *''Come un'orda di topi da una nave che affonda | Ci scaricate per salvarvi il culo Ma non concedetemi il beneficio | Del dubbio | Perché lo strapperei a morsi e lo sputerei via | Siamo miserabili in tutto quello che facciamo | Siamo miserabili, che altro dovremmo fare?'' :''Like a load of rats from a sinking ship | You slag us down to save your hip | But you don't give me the benefit | Of your doubt | 'Cos I'll bite it off and spit it out | We're cheapskates anything 'll do | We're cheapskates, what are we supposed to do?'' (da ''Cheapskates'', n. 9) *''Credete che siamo ricchi da far schifo | E che abbiamo intorno modelle | Disposte a tutto | E pensate che la cocaina scorra | Come un fiume su per i nostri nasi | E che ogni mare si apra per noi | Come quello Rosso fece per Mosè | Bè, spero che un giorno possiate farcela | Proprio come avete sempre detto che | Prima o poi dovrebbe succedere | E tirerò fuori i soldi e scommetterò | Sul fatto che ci si vede in lavanderia.'' :''Just because we're in a group | You think we're stinking rich | 'N we all got model girls | Shedding every stitch | 'N you think the cocaine's flowing | Like a river up our noses | 'N every sea will part for us | Like the red one did for Moses | Well I hope you make it one day | Just like you always said you would some day | And I'll get out my money and make a bet | That I'll be seein' you down the launderette.'' (da ''Cheapskates'', n. 9) *''Tutti voi giovani punk | Prendetela sul ridere | Perché non c'è molto da piangere | Voi tutte fighette | Vivetevela adesso | Perché non c'è molto per cui morire | Devi sbatterti per lavorare | Sbatterti per dormire | Morto dal collo in su | Già a metà settimana | Di fronte a te il [[futuro]] luccica | Come fosse oro | Ma vi giuro che più si avvicina | Più sembra un pezzo di carbone.'' :''All the youngs punks | Laugh your life | 'Cos there ain't much to cry for | All you young cunts | Live it now | 'Cos there ain't much to die for | You gotta drag yourself to work | Drag yourself to sleep | You're dead from the neck up | By the middle of the week | Face front you got the future | Shining like a piece of gold | But I swear as we get closer | It look more like a lump of coal.'' (da ''All the Young Punks (new Boots and Contracts)'', n. 10) ===''The Clash'' (USA)=== '''Etichetta''': Epic Records, 1979, prodotto da Mickey Foote, Bill Price. *''Quindi non lamentatevi del vostro inutile impiego | Mollatelo per sempre stanotte | O state zitti e fate finta che vi piaccia | Pensate a tutti i soldi che avete preso! | E voglio liquefare tutti quelli inariditi | O connettermi alle antenne che si infilano nel cielo | O bruciare le periferie con gli occhi semichiusi | Non puoi farcela se non ci provi.'' :''So don't complain about your useless employment | Jack it in forever tonight | Or shut your mouth and pretend you enjoy it | Think of all the money you've got! | An' I wanna liquefy everybody gone dry | Or plug into the aerials that poke up in the sky | Or burn down the suburbs with the half-closed eyes | You won't succeed unless you try.'' (da ''Clash City Rockers'', n. 1) *''Dicevano che avremmo avuto libertà artistica | Quando abbiamo firmato quel pezzo di carta | Volevano dire, facciamo un sacco di soldi | E preoccupiamocene dopo | Non capirò mai | Controllo totale | Fammi vedere l'altra mano! | Non mi fido di te | Perché dovresti fidarti di me? | Rapidamente le notizie si propagano ovunque | Sono sporchi, sono ripugnanti | Non dureranno a lungo | Questo è il discorso pubblico di Joe | Ho il corpo controllato | La mente controllata...'' :''They said we'd be artistically free | When we signed that bit of paper | They meant let's make a lots a money | An' worry about it later | I'll never understand | Complete control | Lemme see your other hand! | I don't trust you | Why should you trust me? | All over the news spread fast | They're filthy, they're dirty | They ain't gonna last | This is Joe Public speaking | I'm controlled in the body | Controlled in the mind...'' (da ''Complete Control'', n. 4) *''I punk rocker del Regno Unito | Comunque non se ne accorgeranno | Sono troppo impegnati a battersi | Per un buon posto sotto i riflettori | Ai nuovi gruppi non importa | Quello che c'è da imparare | Hanno i vestiti di Burton | Ah, pensate sia divertente | Trasformare la ribellione in denaro?'' :''Punk rockers in the UK | They won't notice anyway | They're all too busy fighting | For a good place under the lighting | The new groups are not concerned | With what there is to be learned | They got Burton suits | Ha, you think it's funny | Turning rebellion into money?'' (da ''(White Man) In Hammersmith Palais'', n. 6) *''Ovunque la gente cambia il proprio voto | Insieme al cappotto | Se [[Adolf Hitler]] fosse arrivato oggi in aereo | Avrebbero mandato comunque una limousine!'' :''All over people changing their votes | Along with their overcoats | If Adolf Hitler flew in today | They'd send a limousine anyway!'' (da ''(White Man) In Hammersmith Palais'', n. 6) *''Ho lasciato la mia piccola e mi sento male | La mia corsa è iniziata | Lei è la migliore ragazza che abbia mai avuto | Ho combattuto la legge e la legge ha vinto | Rubando alla gente con una sei colpi | Ho combattuto la legge e la legge ha vinto | Ho perso la mia ragazza ed ho perso la mia gioia | Ho combattuto la legge e la legge ha vinto.'' :''I left my baby and it feels so bad | Guess my race is run | She's the best girl that I ever had | I fought the law and the law won | Robbin' people with a six-gun | I fought the law and the law won | I lost my girl and I lost my fun | I fought the law and the law won.'' (da ''I Fought the Law'', n. 8) *''Clang -clang le porte delle galere rinchiudono le chitarre | Bang-bang gli stivali sul pavimento | Piangi figliolo per le madri rimaste sole | Clang clang, le porte della galera e dentro la chitarra...'' :''Clang-clang go the jail guitar doors | Bang-bang go the boots on the floor | Cry-cry for your lonely mother's son | Clang-clang go the jail guitar doors...'' (da ''Jail Guitar Doors'', n. 14) ===''London Calling''=== '''Etichetta''': Epic, Sony Music, CBS, prodotto da Guy Stevens, 1979. *''Londra chiama le città lontane | Ora che la guerra è dichiarata e la battaglia è in corso | Londra chiama il mondo sommerso | Fuori dal guscio, tutti voi ragazzi e ragazze!'' :''London calling to the faraway towns | Now that war is declared and battle come down | London calling to the underworld | Come out of the cupboard, all you boys and girls!'' (da ''London Calling'', n. 1) *''Sta arrivando l'era glaciale... il sole sta precipitando | I motori si fermano e il frumento avvizzisce | Un errore nucleare... ma io non ho paura | perché Londra sta annegando... ed io... Io vivo vicino al fiume!'' :''The ice age is coming... the sun is zooming in | Engines stop running and the wheat is growing thin | A nuclear error... but I have no fear | 'cos London is drowning... and I... I live by the river!'' (da ''London Calling'', n. 1) *''Londra chiama, si c'ero anch'io | E sapete cosa dicevano... | Bene, qualche cosa era vera! | Londra chiama mentre arriva l'ora decisiva | E dopo tutto questo, non potresti sorridermi?'' :''London Calling, yes I was there too | An' you know what they said... | Well some of it was true! | London Calling, at the top of the dial | An' after all this, won't you give me a smile?'' (da ''London Calling'', n. 3) *''Amico mio, devo vedere quel grand'uomo | Oh, mi dà qualsiasi cosa di cui ho bisogno | Qualsiasi cosa di cui ho bisogno ma non gratis | È odioso | Ed è pagato per esserlo e io sono molto grato | Di essere una nullità | Ho i nervi a pezzi | I nervi? | Che cosa ti fa sbandare? | E non riesco a guidare con mano ferma | Ho perso la memoria | La mia mente? Andata!'' :''My friend I gotta see that mainman | Oh, anything I want he gives it to me | Anything I want he gives it but not for free | It's hateful | And it's paid for and I'm so grateful | To be nowhere | I killed all my nerves | My nerves? | What swerves? | And I can't drive so steady | I lost my memory | My mind? Behind!'' (da ''Hateful'', n. 4) *''So che la mia condotta vi innervosisce | Ma sappiate che non posso vivere sotto padrone | Come il dottore nato con uno scopo | Rudie non può fallire | Sono andato al mercato per realizzare la mia anima | Perché mi serve proprio quello che non ho | Prima imprecano, poi mi stanno addosso fino a farmi male | Ma si dice che Rudie non può sbagliare...'' :''I know that my life make you nervous | But I tell you that I can't live in service | Like the doctor who was born for a purpose | Rudie can't fail | I went to the market to realise my soul | 'Cause what I need I just don't have | First they curse, then they press me till I hurt | We say Rudie can't fail...'' (da ''Rudie Can't Fail'', n. 5) *''I combattenti per la libertà sono morti sulla collina | Cantavano bandiera rossa e portavano quella nera | Ma dopo la loro morte è diventata la collina di Mockingbird | Al ritorno a casa i bus esplodevano in fiamme | Il sepolcro irlandese grondava sangue | Le bombe spagnole distruggono gli alberghi | La mia senorita Rose stroncata nel fiore degli anni...'' :''The freedom fighters died up on the hill | They sang the red flag, they wore the black one | But after they died it was | Mockingbird Hill | Back home the buses went up in flashes | The Irish tomb was drenched in blood | Spanish bombs shatter the hotel | My senorita's Rose was nipped in the bud...'' (da ''Spanish Bombs'', n. 6) *''Risuona sulla collina "liberate il popolo" | O sono io che sento gli echi del '39? | Trincee piene di poeti, l'armata dei pezzenti | Che innestano le baionette per attaccare la linea nemica | Bombe spagnole scuotono la provincia | Sento la musica di un altro tempo | Bombe spagnole sulla Costa Brava | Ci arrivo stanotte su un DC10.'' :''The hillsides ring with "free people" | Or can I hear the echo from the days of '39? | With trenches full of poets, the ragged army | Fixin' bayonets to fight the other line | Spanish bombs rock the province | I'm hearing music from another time | Spanish bombs on the Costa Brava | I'm flying in on a DC10 tonight.'' (da ''Spanish Bombs'', n. 6) *''I maneggioni trafficano ed i magnaccia coprono la zona | Monty Clift viene riconosciuto all'alba | È senza scarpe e gli abiti sono lacerati | Vedo di notte un'auto fracassata | Tagliate gli applausi e abbassate le luci | La faccia di Monty si è spaccata su una ruota | È vivo? È ancora cosciente?'' :''Hustlers rustle and pimps pimp the beat | Monty Clift is recognised at dawn | He ain't got no shoes and his clothes are torn | I see a car smashed at night | Cut the applause and dim the light | Monty's faces is broken on a wheel | Is he alive? Can he still feel?'' (da ''The Right Profile'', n. 7) *''Riprendi il profilo migliore | Il nembutol addormenta tutto | Ma io preferisco l'alcol | Diceva andate a prendere un fotogramma di un mio vecchio film | Andate a prendermi un altro tubetto di pillole | E allora comincio a tremare, ma non per il freddo...'' :''Shoot has right profile | Nembutol numbs it all | But I prefer alcohol | He said go out and get me my old movie still | Go out and get me another roll of pills | There I go shaking but I ain't got the chills...'' (da ''The Right Profile'', n. 7) *''Mi sono perso nel [[supermercato]]. | Non riesco a fare la spesa felicemente. | Sono entrato per quell'offerta speciale. | Personalità garantita. | Più che nato sono capitato. | Sembrava che nessuno si accorgesse di me. | Avevamo una siepe dietro casa in periferia | oltre la quale non riuscivo a vedere...'' :''I'm all lost in a supermarket | I can no longer shop happily | I came in here for the special offer | A guaranteed personality | I wasn't born so much as I fell out | Nobody seemed to notice me | We had a hedge back home in the suburb | Over which I never could see...'' (da ''Lost in the Supermarket'', n. 8) * ''Io non lavoro per la repressione | Nessun uomo che abbia un'anima | Può lavorare per la repressione | Abbatti il muro, fai cadere i governi | Come puoi rifiutarti? | Venga l'ora del furore, la rabbia può essere forza | Sai di poterla usare? | Le voci che hai in testa si fanno sentire | Non sprecare più tempo, nulla avverrà | Solo uno stupido penserebbe | Che qualcuno possa ancora salvarti.'' :''I'm not working for the clampdown | No man born with a living soul | Can be working for the clampdown | Kick over the wall, cause governments to fall | How can you refuse it? | Let fury have the hour, anger can be power | D'you know that you can use it? | The voices in your head are calling | Stop wasting your time there's nothing coming | Only a fool would think someone could save you.'' (da ''Clampdown'', n. 9) * ''Quando prenderanno a calci la tua porta | Come conti di uscirne? | Con le mani in alto | O sul grilletto della pistola? | Quando irromperà la legge | Che fine farai? | Steso morto sul pavimento | O in attesa nel braccio della morte? | Potete schiacciarci | Potete pestarci | Ma dovrete rispondere | Alle pistole di Brixton!'' :''When they kick at your front door | How you gonna come? | With your hands on your head | Or on the trigger of your gun? | When the law break in | How you gonna go? | Shot down on the pavement | Or waiting on death row? | You can crush us | You can bruise us | But you'll have to answer to | Oh the guns of Brixton!'' (da ''The Guns of Brixton'', n. 10) * ''Tu menti, rubi, imbrogli e inganni | Per una posta così insignificante | Non sai che è sbagliato | Imbrogliare un uomo navigato? | Perciò è meglio che tu smetta | È: fregarli figliolo...'' :''You lie steal cheat and deceit | In such a small small game | Don't you know it is wrong | To cheat the trying man | So you better stop | It is the wrong 'em boyo...'' (da ''Wrong 'Em Boyo'', n. 11) * ''[[Gloria]] o [[Morte]] diventa solo un'altra faccenda | Ed ogni perdigiorno che vuole farsi notare | E cerca l'oro nel Rock'n'Roll | Afferra il microfono per dirci che morirà prima di vendersi | Ma io credo in quello che segue | E lo confermano le ricerche | Chi fotte le suore finirà per aggregarsi con la chiesa | Gloria o Morte diventa una storiella qualunque...'' :''Death or Glory becomes just another story | And every gimmick hungry job digging gold from rock'n'roll | Grabs the mike to tell us he'll die before he's sold | But I believe in this | And it's been tested by research | That he who fucks nun will later join the church | Death or Glory becomes just another story...'' (da ''Death or Glory'', n. 12) * ''Nei lucidi corridoi del 51esimo piano | Si possono fare i soldi se davvero ne vuoi ancora un po' | Decisione esecutiva, precisione clinica | Saltando dalle finestre pieno di dubbi | Ricevo buoni consigli dal mondo della [[pubblicità]] | Trattami bene, dice la ragazza della festa | La koka dà vita dove non ce n'è | Perciò sangue freddo amico, sangue freddo | È la pausa rinfrescante nei corridoi del potere | Quando i capi hanno bisogno di rimettersi in sesto prima dell'aperitivo...'' :''In the gleaming corridors of the 51st floor | The money can be made if you really want some more | Executive decision, a clinical precision | Jumping from the windows filled with indecision | I get good advice from the advertising world | Treat me nice, says the party girl Koke adds life where there isn't any | So freeze man, freeze | It's the pause that refreshes in the corridors of power | When top men need a top up long before the happy hour...'' (da ''Koka Kola'', n. 13) * ''Ecco un uomo solitario che grida "non mollarmi" | Lo fa solo perché è solo | Se il custode del tempo procede lentamente | Non vivrà a lungo | Se solo avesse tempo di raccontare tutti i piani che ha fatto | Con un asso nella manica cosa avrebbe ottenuto?'' :''There's a solitary man crying hold me | And it's only because he's a lonely | If the keeper of time runs slowly | He won't be alive for long | If he only had time to tell of all of the things he planned | With a card up his sleeve what would he achieve?'' (da ''The Card Cheat'', n. 14) * ''Ci hanno offerto di tutto per ammansirci | E noi gli abbiamo ripulito le tasche | Lasciandoli ubriachi fradici | C'è ancora molta strada prima della fine | Perciò non farti distanziare | Da quei cavalieri | E ci avevano dato l'uva | Maturata nel sole | Che allenta le viti che frenano la lingua | Eppure abbiamo continuato a non rivelare | Che cosa sarebbe successo...'' :''Well they gave us everything for bending the mind | And we cleaned out their pockets | And we drank'em blind | It's a long way to the finish | So don't get left behind | By those horsemen | And they gave us the grapes | That went ripe in the sun | That loosen the screws at the back of the tongue | But we still told nothing | 'Bout what was to come...'' (da ''Four Horsemen'', n. 16) * ''Sono stato picchiato | Sono stato scacciato | Ma non sono a terra | Non sono a terra | Sono stato svergognato | Ma sono cresciuto | E non sono a terra | Non sono a terra | Ho affrontato da solo una banda che mi aveva preso in mezzo | In strane strade | Con i nervi che pulsavano | E ho sconfitto la mia [[paura]] | Non sono scappato | Non l'hanno avuta vinta.'' :''I've been beat up | I've been thrown out | But I'm not down | I'm not down | I've been shown up | But I've grown up | And I'm not down | I'm not down | On my own I faced a gang of jeering | In strange streets | When my nerves were pumping | And I fought my fear in | I did not run | I was not done.'' (da ''I'm Not Down'', n. 17) * ''Tutte le volte che stavamo insieme | Ecco che cosa ricorderò di più | Vedo franare tutti i miei sogni | Non posso essere felice senza averti vicina | Così solo, tengo a bada i lupi | E c'è una sola cosa che posso dire | Non mi sei stata accanto | No, niente affatto | Non mi sei stata accanto | Per niente | Devi spiegarmi perché deve essere così | Mentivi quando parlavi con me?'' :''All the times when we were close | I'll remember these things the most | I see all my dreams come tumbling down | I won't be happy without you around | So alone, I keep the wolves at bay | And there is only thing that I can say | You didn't stand by me | Not, not at all | You didn't stand by me No way | You must explain why this must be | Did you lie when you spoke to me?'' (da ''Train in Vain'', n. 19) ===''Sandinista!''=== '''Etichetta''': Epic Records, prodotto da The Clash, 1980 * '' Lavorare per fare progressi, migliorare la posizione, | rendere sofisticata la mia ragazza | Ha visto le [[pubblicità]], lo trova carino | Meglio lavorare sodo | Ho visto il prezzo | Non importa se è l'ora dell'autobus | Dobbiamo lavorare | E tu sei uno di noi.'' : ''Working for a rise, better my station | Take my baby to sophistication | Seen the ads, she thinks it's nice | Better work hard | I seen the price | Never mind that it's time for the bus | We got to work | An' you're one of us.'' (da ''The Magnificent Seven'', n. 1) * ''Ritorna al lavoro allora e suda ancora un po' | Usciremo dalla porta al calar del sole | Per l'uomo non è bene lavorare in gabbia | Raggiunge la città, si beve la paga | Ti agiti, stai sudando | Ma ti sei accorto che non combini nulla? | Non ti fermi mai abbastanza per ripartire? | Per far uscire l'auto da quell'ingranaggio?'' : ''So get back to work an'sweat some more | The sun will sink an' we'll get out the door | It's no good for man to work in cages | Hits the town, he drinks his wages | You're frettin', you're sweatin' | But did you notice you ain't getting? | Don't you ever stop long enough to start? | To take your car outta that gear?'' (da ''The Magnificent Seven'', n. 1) * ''[[Martin Luther King|Luther King]] e [[Mahatma Gandhi]] | Andarono al parco per giocarsela a pallone | Ma furono uccisi dalla squadra rivale | Che finì per vincere 50 a zero | Puoi essere [[sincerità|sincero]], puoi essere [[falsità|falso]] | La ricompensa sarà la stessa.'' :''Luther King and Mahatma Gandhi | Went to the park to check on the game | But they was murdered by the other team | Who went on to win 50-nil | You can be true, you can be false | You be given the same reward.'' (da ''The Magnificent Seven'', n. 1) * ''La gente deve avere buone notizie da leggere la domenica | La moglie del capo prende un'auto del governo | Per incontrare nell'oscurità il suo ministro | Ma il capo non lascia mai la porta socchiusa | Mentre maneggia la frusta della Guerra Boera... | Indossava una maschera di cuoio per gli ospiti a cena | Completamente nudo e con profondo rispetto | Ha proposto un brindisi per i voti ottenuti | Sensazione di [[potere]] e [[sesso]] nei pensieri!'' : ''The people must have something good to read on Sunday | The leader's wife takes a government car | In the dark to meet her minister | But the leader never leaves his door ajar | As he swings his whip from the Boer War... | He wore a leather mask for his dinner guests | Totally nude and with deep respect | Proposed a toast to the votes he gets | The feeling of power and the thought of sex!'' (da ''The Leader'', n. 5) * '' Dicono che gli immigrati estorcono elemosine | Agli onorati gentiluomini | Dicono che sarebbe di nuovo tutto rose e fiori | Se l'[[Inghilterra]] ritornasse agli inglesi | Be', ho visto un soprabito sporco | Ai piedi del pilastro della strada | Avvolto dentro c'era un vecchio | Che il tempo non poteva erodere | Mentre la notte veniva lacerata dalle sirene...'' :''They say immigrants steal the hubcaps | Of the respected gentlemen | They say it would be wine and roses | If England were for Englishmen again | Well, I saw a dirty overcoat | At the foot of the pillar of the road | Propped inside was an old man | Whom time would not erode | When the night was snapped by sirens...'' (da ''Something About England'', n. 6) * ''Il mondo era impegnato a ricostruirsi | Gli architetti non potevano preoccuparsene | Come potevamo immaginare quando ero giovane | Tutti i cambiamenti a venire? | Tutte quelle foto nei tascapane sui campi di battaglia | E adesso il terrore del sole scientifico | C'erano padroni e servi | E servi e cani | Vi hanno insegnato a fare il saluto militare | Ma tra scioperi e carestie | E [[guerra]] e [[pace]] | L'Inghilterra non ha mai colmato quel divario | Perciò lasciami stare adesso che la luna è alta | Ma ricorda: tutto ciò che ti ho raccontato | I ricordi che hai rinvangato | Stanno in lettere spedite dall'inferno...'' :''The world was busy rebuilding itself | The architects could not care | But how could we know when I was young | All the changes that were to come? | All the photos in the wallets on the battlefield | And now the terror of the scientific sun | There was master and servants | And servants and dogs | They taught you how to touch your cap | But throught strikes and famine | And war and peace | England never closed this gap | So leave me now the moon is up | But remember all the tales I tell | The memories that you have dredged up | Are on letters forwarded from hell...'' (da ''Something About England'', n. 6) * ''Ho ballato con una ragazza sull'aria di un valzer | Scritto per essere danzato sul campo di battaglia | Ho ballato seguendo la melodia di una voce di ragazza | Una voce che diceva | "Resistiamo finché cadiamo | Noi resistiamo finché un ragazzo sarà in piedi"'' :''I danced with a girl to the tune of a waltz | That was written to be danced on the battlefield | I danced to the tune of a voice of a girl | A voice that called "Stand till we fall | We stand till all the boys fall"'' (da ''Rebel Waltz'', n. 7) * ''Sapevamo di non poter vincere la guerra | Così danzammo con il fucile al ritmo degli spari | In una radura fra gli alberi vidi la mia amata | Poi la terra sembrò diventare rovente come il sole | I soldati morivano e dai lamenti trapelava una melodia | Era una vecchia canzone ribelle | Mentre le nostre speranze andavano in fumo su quel campo | Tra luna ed alberi la vista mi giocò uno scherzo | Dormivo mentre sognavo e vidi l'esercito sollevarsi | Una voce cominciò ad esortare "Resistete fino alla morte". | Era un antico canto ribelle.'' :''We knew the war could not be won | So we danced with a rifle, to the rhythm of the gun | In a glade through the trees I saw my only one Then| the earth seemed to rise hell hot as the sun | The soldiers were dying, there was a tune to the sighing | The song was an old rebel one | As the smoke of our hopes rose high from the field | My eyes played tricks through the moon and the trees | I slept as I dreamed I saw the army rise | A voice began to call, "Stand till you fall". | The tune was an old rebel one.'' (da ''Rebel Waltz'', n. 7) * ''È stata forte la tentazione | Di arraffare dalla cassa | Ero molto affamato | Ma non abbastanza da uccidere | Qualcuno è stato assassinato | Non si riesce a saperne il nome | Una piccola chiazza sul pavimento | Che sarà strofinata via | Mentre si disperde la folla di giornata | Nessuno dice granché | Qualcuno è stato assassinato | E a me ne resta ben poco...'' :''I been very tempted | To grab it from the till | I been very hungry | But not enough to kill | Somebody got murdered | His name cannot be found | A small stain on the pavement | They'll scrub it off the ground | As the daily crown disperses | No-one says that much | Somebody got murdered | And it's left me with a touch...'' (da ''Somebody Got Murdered'', n. 10) * ''Devo trovare un testimone per tutta questa [[sofferenza]]? | Non serve, fratelli, ciascuno può rendersi conto | Che è ancora una volta nel ghetto, capite | Ancora una volta se adesso vi fa piacere | Ancora una volta per l'uomo che muore | Dicono "una volta ancora", se vi fa piacere...'' :''Must I get a witness for all the misery? | There's no need to, brothers, everybody can see | That it's one more time in the ghetto you know | One more time if you please now | One more time to the dying man | They say "one more time", if you please...'' (da ''One More Time'', n. 11) * ''Dai tuguri di [[Harlem]] alla zona degli attici | Ho bussato già a tutte le porte | Non c'è stato nessuno che io non abbia lasciato solo | Sotto ogni pietra giace qualcuno | Tutto ciò di cui un uomo ha bisogno | Nella sacca accanto al mio ginocchio | Ha un bell'aspetto, è senza semi | Più economica degli alcolici nella Bowery...'' :''Harlem slum to penthouse block | On every door I already knocked | There wasn't anybody that I didn't leave alone | Somebody lying under every stone | Everything that a man could need | In a bag down by my knee | That looks good, this ain't got seeds | Cheaper than booze down in the Bowery...'' (da ''Lightning Strikes (Not Once but Twice)'', n. 13) * ''Qui la [[paura]] è solo un altro accessorio | Ci vendono spioncini per guardare di fuori | Quando sentiamo un colpo alla porta forte e chiaro | Chi può davvero venire a vivere qui? | I bimbi giocano lontano | I corridoi sono spogli | Questa stanza è una gabbia, come stare in cattività | È mai possibile resistere in condizioni simili? | È stato detto... non solo qui: | "I dollari dell'Allianza vengono spesi | Per erigere edifici giganteschi | Destinati alle ossa esauste dei lavoratori | Per il ritorno mattutino | Per essere forti al mattino".'' :''Fear is just another commodity here | They sell us peeping holes to peek when we hear | A bang on the door resoundingly clear | Who would really want to move in here? | The children play faraway | The corridors are bare | This room is a cage, it's like captivity | How can anyone exist in such misery? | It has been said... not only here: | "Allianza dollars are spent | To raise the towering buildings | For the weary bones of the workers | To go back in the morning | To be strong in the morning".'' (da ''Up in Heaven (Not Only Here)'', n. 14) * ''La musica del bosco di Skin Rock | è stata sopraffatta dal diesel bellico dei ragazzi bellicosi? | Sangue, oro nero e la faccia di un giudice | è la musica che invoca un fiume di sangue?'' :''In the music of grove Skin Rock | Soaked in the diesel of war boys war? | Blood, black gold and the face of a judge | Is the music calling for a river blood?'' (da ''Corner Soul'', n. 15) * ''Ti prego passa parola stanotte, Sammy | Stanno perquisendo tutte le case del bosco | Ora non andartene da solo, Sammy! | Il vento ha spazzato via il soul dell'angolo | Diffondi la notizia per me, Sammy | Stanno perquisendo ogni posto nel bosco | Ma ora non andartene via da solo Sammy! | Il vento ha spazzato via il soul dell'angolo | è la musica che invoca un fiume di [[sangue]]?'' :''Spread the word tonight please, Sammy | They're searching every house on the grove Don't go alone now, Sammy! | The wind has blown away the corner soul | Tell the news for me, Sammy | They're searching every place on the grove | But don't go down alone down, Sammy! | The wind has blown away the corner soul | Is the music calling for a river blood?'' (da ''Corner Soul'', n. 15) * ''Eppure è meglio che tu stia attento | Devi ancora badare a te stesso | Le forze della [[legge]] sono qui, naturalmente, | Per delinquenti speciali da tribunale speciale | Ma i giovani sanno, tramontato il sole | E sopraggiunta l'oscurità, come saldare il conto | Accumulato in un anno di S.U.S. e sospetto | E uso indiscriminato della facoltà di arresto | Aspettano il calare del sole...'' :''But you better be careful | You still got to watch yourself | The lawful force are here, of course | For special offender for the specials court | But the young men know, when the sun has set | Darkness comes, to settle the debt | Owed by a year of S.U.S. and suspect | Indiscriminate use of the power of arrest | They're waiting for the sun to set...'' (da ''Let's Go Crazy'', n. 16) * ''Dopo tutto questo tempo | A credere in [[Gesù]] | Dopo tutte quelle droghe | Pensavo di essere Lui | Dopo tutte le mie menzogne | E i pianti | E la sofferenza | Non sono buono abbastanza | Non sono puro abbastanza| Per essere | Lui.'' :''After all this time | To believe in Jesus | After all those drugs | I thought I was Him | After all my lying | And a-crying | And my suffering | I ain't good enough | I ain't clean enough | To be Him.'' (da ''The Sound of Sinners'', n. 18) * '' Le guerre tribali | Incendiano la madrepatria | Carburante del male | Piove dal cielo | Il mare di lava | Scorre giù dalla montagna | Il tempo spazzerà via | Noi peccatori | Questuano i questuanti | Offrite ora con generosità | Fate passare il cappello per favore | Grazie Signore.'' :''The tribal wars | Burning up the homeland | The fuel of evil | Is raining from the sky | The sea of lava | Flowing down the mountain | The time will sweep | Us sinners by | Holy rollers roll | Give generously now | Pass the hubcap please | Thank you Lord.'' (da ''The Sound of Sinners'', n. 18) * ''Lavorando per il diavolo | Dovrai pagare dazio | Vale a dire andare a trovarlo | In mezzo ai tormenti | Non credi in lui | Ma lui ti può aspettare | Fai così bene il suo lavoro | Si ricorderà di te.'' : ''Working for the devil | You'll have to pay his tax | That means going to see him | Down among the racks | You don't believe in him | But he can wait for you | You do his work so fine | He'll remember you.'' (da ''Midnight Log'', n. 20) * ''Falsificare i libri | Un'occupazione rispettabile | Ancora e fondamento delle multinazionali | Non credono al crimine | Sanno che esiste | Ma per capire | Che cos'è giusto e sbagliato | Gli avvocati fanno i turni | E a proposito del diavolo | Non lo si è visto per anni | A parte il fatto che ogni 20 minuti | Mi ronza tra le orecchie | Non credo ai libri | Ma li leggo continuamente | Per decifrarne gli enigmi| E commentarne i versi.'' :''Cooking up the books | A respected occupation | The anchor and foundation of multi-corporations | They don't believe in crime | They know that it exists | But to understand | What's right and wrong | The lawyers work in shifts | 'N speaking of the devil | He ain't been seen for years | 'Cept every 20 mins | He zooms between my ears | I don't believe in books | But I read all the time | For ciphers to the riddles | An' reasons to the rhymes.'' (da ''Midnight Log'', n. 20) * ''No! Caposquadra no! | Non vogliamo la frusta! | Più diventi debole... più sarà dura | Perciò non essere come lui | Tieni in forza e sotto sforzo le tue ossa | Non vendergliele | Non vogliamo alcun caposquadra | Vogliamo l'equità!'' : ''No! Gangboss no! | We don't want the whip! | As you get weaker... it will get harder | So don't be like him | Keep your bones of effort and strength | Don't sell them to him | We don't want non gangboss | We want to equalize!'' (da ''The Equaliser'', n. 21) * ''Finché le due metà non si equivalgono | Molla gli attrezzi | Guarda l'auto, guarda la casa | Guarda i gioielli favolosi | Guarda il mondo che hai edificato con spalle d'acciaio | Guarda il mondo, ma non è tuo | Dice chi ha derubato Zion. | Ginevra, Wall Street | Chi li ingrassa così?'' :''Till half and half is equalised | Put down the tools | See the car see the house | See the fabulous jewels | See the world you have built it with shoulders of iron | | See the world but it is not yours | Say the stealers of Zion. | Geneva, Wall Street | Who makes them so fat?'' (da ''The Equaliser'', n. 21) * ''Finché umanizzare significa equità | Molla gli attrezzi | Ciascun aspetto da ogni punto di vista | Getta gli attrezzi | Resta a casa | Non venire a patti con Roma | Scrivi sciopero sulla porta | Non vogliamo alcun caposquadra | Puntiamo all'equità!'' : ''Till humanise is equalize | Put down the tools | Every face on every side | Throw down the tools | Stay at home | Don't check with Rome | Paint strike on the door | We don't need no gangboss | We have to equalize!'' (da ''The Equaliser'', n. 21) * ''Sta a te non dar retta alla chiamata | E non devi agire secondo l'educazione che ti è stata impartita | Chi conosce le ragioni per cui sei cresciuto? | Chi conosce i progetti e le ragioni per cui sono stati fatti? | Sta a te non dar retta alla chiamata | Non voglio morire! | Sta a te non sentire la chiamata | Non voglio uccidere!'' : ''It's up to you not to heed the call-up | 'N' you must not act the way you were brought up | Who knows the reasons why you have grown up? | Who knows the plans or why they were drawn up? | It's up to you not to heed the call-up | I don't wanna die! | It's up to you to hear the call-up | I don't wanna kill!'' (da ''The Call-Up'', n. 22) * ''C'è una rosa per cui voglio vivere | Anche se Dio sa che potrei non averla incontrata | C'è un ballo ed io dovrei essere con lei | C'è una città diversa da tutte le altre... | Sta a te non sentire la chiamata.'' : ''There is a rose that I want to live for | Although, God knows, I may not have met her | There is a dance an' I should be with her | There is a town, unlike any other...| It's up to you not to hear the call-up.'' (da ''The Call-Up'', n. 22) * ''I pagliacci assassini, gli uomini del denaro insanguinato | Sparano ancora quelle pallottole di Washington | Come può raccontare ogni cella del [[Cile]] | Il grido degli uomini torturati | Ricordati [[Salvador Allende|Allende]] ed i giorni precedenti | Prima che arrivasse l'esercito...'' : ''The killing clowns, the blood money men | Are shooting those Washington bullets again | As every cell in Chile will tell | The cries of the tortured men | Remember Allende and the days before | Before the army came...'' (da ''Washington Bullets'', n. 23) * ''E se riesci a trovare un ribelle [[Afghanistan|afghano]] | Scampato alle pallottole di [[Russia|Mosca]] | Domandagli se pensa di votare comunista...| Chiedi al [[Tenzin Gyatso|Dalai Lama]] sui monti del Tibet | Quanti monaci sono stati presi dai cinesi | Ferma un mercenario qualunque in una palude straziata dalla guerra | E controlla quante pallottole britanniche ha nel suo arsenale...'' : ''And if you can find an Afghan rebel | That the Moscow bullets missed | Ask him what he thinks of voting Communist... | Ask the Dalai Lama in the hills of Tibet | How many monks did the Chinese get | In a war-torn swamp stop any mercenary | And check the British bullets in his armoury...'' (da ''Washington Bullets'', n. 23) * ''Tutti vogliono comandare il mondo intero | Deve essere qualcosa che abbiamo dentro dalla nascita | E non impareremo mai | Che i satelliti bruceranno l'universo | Ci hanno detto di tener lontani gli sconosciuti | Non ci piace averli in mezzo ai piedi | Non li vogliamo a spasso in città | Li spazzeremo via dalla faccia della terra | Il regno delle superpotenze deve finire | Tutti questi eserciti non libereranno il mondo| Presto il rock prenderà il sopravvento e tutto cambierà!'' : ''Everybody wants to rule the world | Must be something we get from birth | One truth we never learn | Satellites will make space burn | We been told to keep the strangers out | We don't like 'em starting to hang about | We don't like 'em over town | Across the world we're gonna blow 'em down | The reign of the superpowers must be over | So many armies can't free the earth | Soon rock will roll over!'' (da ''Charlie Don't Surf'', n. 26) * ''Non ho commesso a lungo l'errore del tossico! | Dicevo di non voler fare l'errore del tossico! | Già, pensavo che avrei trovato il mio ritmo nella città dei tossici | Pensavo che avrei trovato un ritmo | Mentre i tossici facevano i pazzi | Pensavo che mi sarei fatto due salti sul ritmo classico dei tossici | Bazzicando in quei bar dove i tossici si incontrano...'' : ''I wasn't going that far the junkie slip! | I said I wasn't doin' it the junkie slip! | Yea thought I'd find a rhythm in the junkie town | Thought I'd find a rhythm | When the junkies hang around | Thought I'd go out walking to the junkie kind of beat | Setting on those bars that the junkies meet...'' (da ''Junkie Slip'', n. 28) * ''Segui segui segui i tuoi amici? | Ho sentito bene, dici che ci ricascherai ancora? | È un errore da tossico! | Dove? È finita? | Ma è mai e poi mai finita? | Quando mai è finita? | Non chiedermelo di mercoledì notte | Non chiedermelo di giovedì notte | Ho detto oh? Chi diavolo sei tu? | Hai detto oh! Ecco mi hai trovato | Ho detto che posso indovinare perché.'' : ''Do ya do ya do ya follow your friends? | Do I hear you saying that you're going back again? | It's a junkie slip! | Where? Did it end? | But did it ah did it did it ever end? | When did it ever end? | Don't ask me when on a Wednesday night | Don't ask me when on a Thursday night | I said oh ? Who the hell are you? | You said oh! Well you met me | I said I can guess why.'' (da ''Junkie Slip'', n. 28) * ''In questi giorni non si trova riso | E nemmeno lamette ma puoi avere un coltello | Guarda passare la gente in questi giorni | Non hanno cibo ma il ragazzo è armato | Non tirano pietre in questi giorni | Né usano la voce, usano solo la pistola.'' : ''In these days you can get no rice | No razor blades but you can get knife | In these days see the people run | They have no food but the boy have gun | In these days they don't throw the stone | No use the voice they use the gun alone.'' (da ''Kingston Advice'', n. 29) * ''Le nazioni sono militanti in questi giorni | Sotto il governo abbiamo la schiavitù | In questi giorni nel firmamento | Cerco segni che siano permanenti | In questi giorni senza amore da offrire | Il mondo si volterà e nessuno sopravviverà | In questi giorni non so che fare | Più vedo e più sono povero | In questi giorni non so cosa cantare | Più conosco e meno la mia melodia è disinvolta.'' : ''In these days nations are militant | We have slavery under government | In these days in the firmament | I look for signs that are permanent | In these days with no love to give | The world will turn with no one left to live | In these days I don't know what to do | The more I see the more I'm destitute | In these days I don't know what to sing | The more I know the less my tune can swing.'' (da ''Kingston Advice'', n. 29) * ''Non è poi così difficile piangere | In quest'epoca infelice | Prenderò il mio [[cuore]] infranto | E ne porterò a casa i pezzi | Ma non mi annullerò mai.'' : ''It's not too hard to cry | In these crying times | I'll take a broken heart | And take it home in parts | But I will never fade.'' (da ''The Street Parade'', n. 30) * ''C'è un treno presso Version City | Che aspetta ritmo per posta | Se riesci a saltare, allora salta adesso | Lei può condurti verso giorni migliori | Che sia quello il treno di cui si parla in giro? | Quello di cui ho sentito quando ero più giovane| Tutti i grandi del blues ci sono stati sopra| Ci salto su, devo prendere quel treno!'' : ''There is a train at Version City | Waiting for the rhythm mail | If you can jump then jump right now | She can pull you throught to better days | Is that the train that the speak off | The one I heard in my younger days | All great bluesmen have rode her | I'm jumping up gonna ride that train!'' (da ''Version City'', n. 31) ==Citazioni sui Clash== *Che elettricità, che intensità maniacale [...] Non è semplicemente "una sessione come un'altra": io odio la gente che ha questo atteggiamento. È elettricità pura. Deve essere così. Può darsi che per una casa discografica come la CBS sia difficile accettare un concetto simile, ma io potrei benissimo morire facendo un disco. È troppo importante. Ecco perché, all'occorrenza, io posso produrre chiunque. ([[Guy Stevens]]<ref>Produttore del terzo album dei Clash, ''London Calling''.</ref>) *Ho incontrato gente a cui il punk ha cambiato il modo di vivere. Mi sento come se avessi letteralmente incontrato ognuno di loro! Ed è la stessa storia anche per tutti loro: abbiamo cambiato il loro modo di pensare e influenzato le decisioni che hanno preso nella vita. Non è stata una faccenda di massa, la folla che assalta il palazzo. Piuttosto, un sacco di individui che hanno afferrato qualcuna delle cose che stavano strombazzando noi. Coi Clash è stato come scendere agli inferi e ritornare. Non puoi immaginare cosa abbiamo passato per fare i dischi che abbiamo fatto. Abbiamo dato il 110 per cento, ogni giorno. Ma quando incontri questa gente, persone che ti dicono che hai avuto qualche effetto sulla loro vita, allora senti che valeva assolutamente la pena. ([[Joe Strummer]]) *I Clash erano dei poeti. In quanto artisti che lavoravano nel campo nel campo della musica [...] erano completamente liberi di esprimere e riflettere il loro disagio nei confronti del mondo che li circondava. Esprimevano rammarico anche per il fatto che le band che li avevano preceduti – come gli Who – non erano state abbastanza militanti. ([[Pete Townshend]]) *Non abbiamo mai venduto tantissimi dischi. I Clash non sono come questi gruppi punk di oggi, che vendono dieci milioni di album o roba del genere. ([[Joe Strummer]]) ==Note== <references/> ==Voci correlate== *[[Joe Strummer]], cantante e chitarrista della band. *[[Mick Jones]], chitarrista della band. *[[Paul Simonon]], bassista della band. *[[Topper Headon]], batterista della band. ==Altri progetti== {{interprogetto|w|commons=Category:The Clash}} ===Opere=== {{Pedia|The Clash (album)|''The Clash''|(1977)}} {{Pedia|Give 'Em Enough Rope||(1978)}} {{Pedia|The Clash (Stati Uniti d'America)|''The Clash'' <small>(USA)</small>|(1979)}} {{Pedia|London Calling||(1979)}} <!--{{Pedia|Sandinista!||(1980)}}--> <!--{{Pedia|Combat Rock||(1982)}}--> <!--{{Pedia|Cut the Crap (The Clash)|''Cut the Crap''|(1985)}}--> [[Categoria:Gruppi musicali britannici|Clash]] d6utfka358i4eog1i4opb5zdwomgpkh Tumore 0 70658 1223989 1107551 2022-08-22T23:18:17Z SunOfErat 12245 +1 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:"Cancer Danger Signals" - NARA - 514028.tif|thumb|Illustrazione sulla diagnosi precoce delle più frequenti tipologie di cancro]] {{indicedx}} Citazioni sul '''tumore'''. ==Citazioni== *Asportando il cancro, non si è data ancora la risposta alla domanda: che cos'è la malattia. Essendo il cancro il sintomo finale, non può essere la causa del sintomo iniziale. ([[John Henry Tilden]]) *Azzardo l'ipotesi che il cancro (malattia degli anziani) abbia le sue radici psichiche in un tentativo sbagliato dell'organismo per ringiovanire. La formazione di un neoplasma potrebbe significare il desiderio di rifarsi un nuovo organo, p. es. un nuovo stomaco. (Ho comunicata questa mia ipotesi ad alcuni medici intelligenti, i quali ne hanno tutt'altro che riso). ([[Umberto Saba]]) *Considerate le più recenti evidenze, si può grossolanamente stimare che circa un terzo dei tumori sia evitabile con cambiamenti della dieta. ([[Walter Willett]]) *Di sicuro {{NDR|avere un cancro}} è un'esperienza che fa uscire da un certo automatismo di comportamenti, da quell'andare avanti con inerzia, dando per scontate le cose. In queste circostanze, uno è obbligato a fermarsi e pensare. ([[Janez Drnovšek]]) *È morto Alessio. Un [[infarto miocardico acuto|infarto]]. "Peggio per lui. Non ha avuto la pazienza di aspettare il cancro." ([[Marcello Marchesi]]) *– Ehi, andiamo, sto soffrendo...<br />– Vuole vedere la sofferenza? Vada alla chiesa metodista il martedì sera. Veda quelli con il cancro ai testicoli. Quella è sofferenza. (''[[Fight Club (film)|Fight Club]]'') *Il cancro non è una malattia: è un'industria e una compagnia. ([[Franco Rossi]]) *Il giovane che accoglie e alleva nei suoi polmoni la [[tubercolosi]] si suicida – come [[Horatio Nelson|Nelson]] a Trafalgar – ma prima di aver combattuto. Il cancro dei vecchi è la stessa cosa, ma con sofferenze tanto maggiori quanto maggiore è il conflitto che la malattia – a suo modo – esprime e risolve. ([[Umberto Saba]]) *Il rapporto [[alimentazione]]-tumore è stato studiato in modo approfondito dai ricercatori di tutto il mondo, partendo dalla constatazione della notevole differenza di tumori che si riscontra nelle varie popolazioni. [...] La conclusione che si può trarre è che il tumore è senz'altro una patologia in minima parte dovuta a fattori costituzionali, genetici o etnici, perché altrimenti non subirebbe questi mutamenti statistici in base all'ambiente in cui si vive. Ma con altrettanta evidenza l'aria che si respira, le abitudini di vita e la qualità dei cibi incidono in maniera determinante sull'insorgenza del cancro. (''[[Una carezza per guarire]]'') *Io non penso di essere stato un uomo di successo, perché quando ero neolaureato e ho messo per la prima volta piede all'Istituto dei Tumori, contavo, avendo davanti una vita intera, di riuscire a vincere il cancro. Invece il cancro non è sconfitto. ([[Umberto Veronesi]]) *La cosa peggiore del cancro non è quello che fa a te ma quello che fa alle persone che ami. (''[[Deadpool (film)|Deadpool]]'') *La cosa più tranquillizzante che possano dirci chirurghi e cancerologi è: "Troppo tardi!". ([[Guido Ceronetti]]) *La [[felicità]] non è ereditaria, la [[sifilide|lue]] sì, il cancro forse. ([[Marcello Marchesi]]) *Mai cedere il controllo. Dirigi la tua vita. Convivo con il cancro da quasi un anno. È come una condanna a morte secondo la maggior parte della gente. Ma tutto sommato, fin dalla nascita abbiamo una condanna a morte. Quindi a intervalli regolari vengo qui e a fare i miei controlli, sapendo bene che una di queste volte... magari anche oggi... mi daranno brutte notizie. Ma finché non accade... La mia vita la dirigo, Io. Non ne cedo il controllo. (''[[Breaking Bad (quarta stagione)|Breaking Bad]]'') *Mi sentivo malato da diversi anni, ma nessuno aveva individuato il problema. Poi sono stato davvero male e sono finito al pronto soccorso. In quell'occasione hanno fatto alcuni test e hanno scoperto che il cancro era lì da qualcosa come otto o dieci anni, crescendo senza essere rilevato da nessuno dei miei medici precedenti. Quando l'hanno scoperto, era inoperabile. ([[Frank Zappa]]) *Non mi sarei mai aspettata che proprio io avrei prodotto dentro di me una cosa tanto brutta. Ma l'ho vinto grazie alla prevenzione precoce, e questa è un’eredità dell’educazione degli Anni '70. ([[Angela Finocchiaro]]) *Ora proprio come ogni bravo ragazzo americano ero cresciuto con il motto: ''prendi il cancro precocemente''. Così vai fin lì per prenderlo precocemente e loro ti fanno aspettare tre settimane per una visita. Questa è la differenza tra ciò che ci viene detto e lo stato delle cose. ([[Charles Bukowski]]) *Ora so il sapore della morte. (''[[Terminator Salvation]]'') {{NDR|dopo aver baciato una donna malata di cancro}} *''Pare che il brutto male nasca spontaneo da un conflitto irrisolto, | vadano a dirlo a chi ha raccolto l'uranio dal conflitto in Kosovo.'' ([[Caparezza]]) *Per quasi tutta la mia vita, avevo agito secondo il semplice schema che prevede la vittoria oppure la sconfitta, ma il cancro mi stava insegnando ad ammettere le mie incertezze. ([[Lance Armstrong]]) *Quando muore qualcuno di cancro, mi chiedo sempre dove aveva il tumore, chissà quale cellula lo ha determinato, quale cellula malata ha raggruppato segretamente attorno a sé altre cellule, se c'è stato un giorno preciso in cui è iniziato il golpe cellulare mentre il corpo ignaro era in un ufficio postale o al tavolo di un self-service o sul vagone di un treno o stringeva la mano a un aperitivo. ([[Giorgio Falco]]) *{{NDR|Riferendosi al proprio cancro}} Se so che ho una cosa grave e so che esiste, non mi preoccupo, me ne occupo. ([[Marco Pannella]]) *Senti, sappiamo entrambi che il cancro è uno spettacolo di merda, come il concerto di un gruppo che fa una cover di merda degli Spin Doctors a un festival di merda nell'Iowa. (''[[Deadpool (film)|Deadpool]]'') *Si sa, capita a tanta gente, ma non si pensa mai che potrebbe capitare a noi. Questo era sempre stato anche il mio atteggiamento.<br />Così, quando capitò a me, ero impreparato come tutti e in un primo momento fu come se davvero succedesse a qualcun altro.<br />«Signor Terzani, lei ha il cancro», disse il medico, ma era come non parlasse a me, tanto è vero — e me ne accorsi subito, meravigliandomi — che non mi disperai, non mi commossi: come se in fondo la cosa non mi riguardasse. ([[Tiziano Terzani]]) *Sindrome da evoluzione accelerata: il corpo diventa molto creativo e tira fuori un mucchio di cose nuove. Forse vuole vedere cosa rimane per le prossime generazioni. [...] È patologico, non è salutare. È un guasto del sistema. A un organismo serve organizzazione, altrimenti crea solo tumori. (''[[Crimes of the Future (film 2022)|Crimes of the Future]]'') *– Sole, aria, cibo, acqua, sesso.<br>– Cancerogeni, tutti. ([[Don DeLillo]]) ===[[Anastacia]]=== *Alla fin fine sono forse pulita dal cancro in questo momento, ma ciò non significa che non potrebbe tornare al 100%. Quindi ora non vi sto lasciando dicendovi: "Oh mio Dio la mia vita è finita, perché io non so..." Sono seduta qui, sono felice di essere al Rove, sono contenta di essere in Australia, sono contenta di aver finito un album, sono solo grata. Se torna lo prenderò a calci nel culo tanto quanto ho potuto. Ma non si tratta di vincere, si tratta solo di combattere, e questo è tutto quello che dovete fare su questa terra. Solo combattere per ciò che è il vostro diritto, quello di vivere. *Non importa se si lotta contro il cancro al seno o contro l'[[AIDS|Aids]], basta tenere sveglia la coscienza della gente su questi temi. *Non lasciare che il cancro porti via il meglio di te! ===[[Pietro Calabrese]]=== *Due parole e la [[vita]] deraglia. Bastano due parole a cambiare la nostra [[esistenza]] e stravolgerla per sempre. Non avevo mai immaginato potesse davvero accadere così.<br />È accaduto.<br />Ha ragione Woody Allen in quella battuta sulfurea di un suo vecchio film: «In questa nostra epoca le due parole più belle che si possono ascoltare non sono "Ti amo", ma "È benigno"».<br/>Il mio [[carcinoma del polmone|cancro]] non è benigno. Si è incistato nel polmone destro e sta lì, secondo i medici, dal almeno quattro anni. Da come è messo e da come ha prodotto i linfonodi non deve starci neanche tanto male. È bello grosso, tra i cinque e i sette centimetri, e tutto intorno ha figliato i suoi orribili pipistrelli che hanno scelto i posti migliori della sala per godersi lo spettacolo. *Non so esattamente cosa io sia oggi, ma so per certo che non sono una persona "normale", e questa è una sensazione spiacevole. Certi giorni, e soprattutto certe notti, mi sembra di pattinare sul ghiaccio della mia anima. I medici hanno voglia a dire che bisogna comportarsi normalmente e fare una vita normale, uguale a quella di prima. Balle. Loro per primi sanno che non è così, e non è possibile che sia così. Oggi dal cancro si può guarire, oppure si può imparare a convivere con la malattia, e molti ci riescono. Ma "normali" non si è mai più. Si è diversi, un'altra cosa, spesso migliori, più consapevoli, più dolci. Ma niente è più come prima. *Ricordo che Barbara e io siamo tornati a casa tramortiti, lei più di me. Come medico, e come medico che diagnostica almeno una volta al giorno un tumore alla mammella e che deve preparare la paziente ad assorbire il colpo di quella notizia, lei sapeva bene a cosa saremmo andati incontro tutti e due.<br/>Sapeva quanto è vigliacco il cancro, quanto è tenace, come rode e corrode, come si nasconde per attaccare all'improvviso, come sparisce per poi riapparire e colpire. Sapeva che non dà tregua. Sapeva che è talmente stupido e feroce che accetta di morire pur di uccidere il suo ospite: perché le cellule tumorali smetteranno anche loro di mangiare e crescere e vivere non appena avranno ammazzato l'uomo che hanno scelto per il loro macabro festino. ===''[[Dr. House - Medical Division]]''=== *– Come sta?<br />– Ho il cancro. <br />– Per questo è il reparto oncologia, qui tutti hanno il cancro. Se vuole compassione, vada al reparto "Qui crepano tutti di salute". Anzi guardi, ce la porto subito. ([[Dr. House - Medical Division (quarta stagione)|quarta stagione]]) *I ragazzini con il cancro sono tutti degli eroi per te. In base alla statistica bisogna che almeno qualcuno sia un fifone. ([[Dr. House - Medical Division (seconda stagione)|seconda stagione]]) *– Stai facendo un dramma per niente. Chi altro lo sa?<br />– Nessuno. E un cancro non è ''niente''.<br />– Scusa. Non intendevo offendere la tua specializzazione. ([[Dr. House - Medical Division (terza stagione)|terza stagione]]) ===[[Giorgio Gaber]]=== *È difficile vivere con gli assassini dentro, forse è più facile vivere con gli assassini fuori, visibili riconoscibili, che ti sparano addosso dalle strade, dalle cattedrali, dalle finestre delle caserme, dai palazzi reali dai balconi col tricolore. [...] Prevedibili e schematici anche nella cattiveria, come le bestie bionde, come le bestie nere, che ti possono togliere la libertà, mai le tue idee. Come quegli ingenui e patetici esemplari che esistono ancora oggi, ma non contano, sono un diversivo, un fatto di folklore, una mazurca. Ma l’assassino dentro, è come un’iniezione, non la puoi fermare non risparmia nessuno, nessuno sfugge alla scadenza. È difficile vivere con gli assassini dentro, appena ce li hai iniettati, ti si rivoltano contro. *''E ti lasciano libero | con questa cosa dentro, | con quel milione di molecole | che non ti ubbidiscono più, | che lavorano per conto loro, | che proliferano silenziose | e non le vedremo mai | quelle molecole pazze | cancerose. | Non sapremo nemmeno se sono esistite | quelle cellule ingorde insaziabili enormi, | voraci affamate di noi ci mangeranno | come vermi.'' *Ma quello che succede in fondo ai tuoi polmoni, o al tuo intestino, è quello che conta, è qualcosa che ti hanno messo dentro, e ti mangia piano piano, come un cancro. Hanno inventato un nemico molto più geniale, che non si vede, un nemico segreto e consapevole che ti viene incontro, hanno inventato il cancro. ===''[[Grey's Anatomy]]''=== *Glioma, fibroma, blastoma. Qualunque sia il tumore le persone pensano che il tuo approccio sia lo stesso: trovi il punto del corpo in cui si nasconde, poi apri il paziente e tagli via tutto. Ma non stai combattendo soltanto contro un tumore, in realtà sei in guerra contro un miliardo di cellule. ([[Grey's Anatomy (decima stagione)|decima stagione]]) *Il cancro è un bullo biologico. Gli piace la lotta e ti prende alle spalle. Aspetta che il corpo si senta tranquillo, che si senta sano e forte. È allora che il cancro si fa strada e cresce sempre di più. Il corpo non si accorge neanche del suo arrivo. Perché il cancro è maestro nelle sorprese. ([[Grey's Anatomy (decima stagione)|decima stagione]]) *Non mi piacciono i cambiamenti. In oncologia quando una cellula normale diventa maligna si parla di mutazione cellulare. Quelle cellule del cavolo diventano maligne sotto i tuoi occhi, perciò per quanto mi riguarda, la mutazione fa schifo. ([[Grey's Anatomy (nona stagione)|nona stagione]]) ==Voci correlate== *[[Carcinoma del polmone]] ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|preposizione=sul|etichetta=tumore|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Neoplasie| ]] 83zogigocgto9v1sg9axj0hdbjule70 Portiere 0 79668 1223923 1211230 2022-08-22T18:01:34Z Danyele 19198 /* Citazioni */ +1 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Soccer goalkeeper.jpg|miniatura|upright=1.3|Un portiere]] {{indicedx}} Citazioni sui '''portieri'''. ==Citazioni== *Buona parte della prestazione del portiere si basa su un'enorme concentrazione. A livello di statistica un portiere tocca veramente pochi palloni in confronto a quelli toccati da tutti gli altri ruoli. E quindi bisogna cercare di rimanere concentrati perché da un momento all'altro la palla può arrivare e tu devi essere pronto. Poi c'è tutto un lavoro che non vede nessuno: devi sempre cercare di mantenere la stessa distanza con la linea difensiva, comunicare con i compagni, perché anche se non sei attivo è tuo compito dare indicazioni, tenere sveglia la linea difensiva. Questa cosa del comunicare serve tanto al portiere stesso, in questa maniera rimani dentro al gioco. ([[Camelia Ceasar]]) *Ci sono molti modi di fare il portiere, ma nessuno è facile. Ci sono portieri che bloccano e quelli che giocano, esistono portiere showman e sobri, kamikaze e prudenti. Hanno bisogno dell'esperienza quanto dell'agilità dei riflessi. ([[Jorge Valdano]]) *Ci vuole [[coraggio]] anche a stare da soli. L'essere umano non è creato per stare da solo. [...] Il portiere è poco legato all'azione dei compagni e se la squadra attacca non è che posso andare a [[Gol|segnare]]. Non è che se entro teso in campo posso fare come un [[centrocampista]] che corre e con una scivolata smorza la tensione. Il portiere deve aspettare il suo momento. Quindi è anche una questione di [[pazienza]]. ([[Mattia Perin]]) *Clown, eroe, gatto volante, kamikaze, salvatore della patria, disastro, disperazione. Che cos'è un portiere? Era il bambino, ancora troppo piccolo per giocare, al quale veniva assegnato questo ruolo tra due pile di libri. È il ragazzino tutto agghindato, con guanti e ginocchiere, sponsorizzato da papà, che porta il pallone e gioca in porta. È uno che ci nasce: magari voleva fare lo stopper, forse il libero, poi è finito tra i pali. In porta lo ha chiamato una irresistibile vocazione, un richiamo all'incontrario della foresta, un'antica frustrazione, ma forse anche quella pazzia leggendaria, il volo di Icaro. Acrobata senza rete. Martire. I guanti servono anche a nascondere le stimmate. Pazzo? Furioso e volante. Agile e un po' più alto dei compagni: ecco i primi segni. ([[Mimmo Carratelli]]) *È un ruolo ingrato. Basta esserne consapevoli, saper reagire alle difficoltà, stare sempre lucidi. ([[José Manuel Reina]]) *Il portiere è un mestiere per uomini forti. Bisogna avere un carattere sicuro, un'abitudine non annoiata ai propri pensieri. Bisogna saper guidare chi gioca davanti a te, intimorire chi tira verso la tua porta. Bisogna essere capaci, psicologicamente, di discese ardite e di risalite. Bisogna avere una visione consapevole del proprio ruolo. Perché il calcio, gioco fatto spesso di poeti e di prosatori, ha bisogno anche di filosofi. Di persone cioè capaci di riconoscere che il loro dovere è essere infallibili e capaci di dare una risposta alla coscienza di non poterlo essere. Il portiere è davvero il numero uno. ([[Walter Veltroni]]) *Il portiere è un ruolo a rischio: ti martellano, e tu sei solo. Ti devi prendere la responsabilità, anche se agisci d'istinto. ([[Emiliano Viviano]]) *Il portiere è un ruolo particolare perché sei lì da solo, magari ti arriva un tiro a partita e in quel momento devi farti trovare pronto. È un ruolo che assomiglia alla vita di tutti giorni fuori dal campo, un errore può servirti per analizzarti e cercare di migliorarti. ([[Laura Giuliani]]) *Il portiere nella interpretazione moderna del gioco è percepito come un guastafeste, come un imbucato alla festa, come una specie di [[terrorista]] che cospira contro la [[felicità]] pubblica. Se la [[gioia]] del calcio è il gol e se i padroni del circo hanno interesse a vendere [[Televisione|televisivamente]] lo spettacolo più gioioso possibile, è chiaro che chi si affanna per non fare entrare i palloni in rete diventa un eversivo e, come tale, deve essere perseguito e limitato. ([[Luigi Garlando]]) *''Il portiere su e giù cammina come sentinella. | Il pericolo lontano è ancora, ma se in un nembo s'avvicina | oh allora una giovane fiera s'accovaccia e all'erta spia.'' ([[Umberto Saba]]) *Io penso che i portieri siano tra i giocatori più intelligenti. Non solo perché devono padroneggiare nervi e eventi che spesso non dipendono da loro ma soprattutto perché un portiere ha molto tempo per pensare. ([[Walter Veltroni]]) *La [[vita]] è fatta di piccole solitudini, quella del portiere di più. ([[Fabien Barthez]]) *Ma perché bisogna comprare guanti solo al portiere? Qui sono tutti uguali. Li devono avere pure gli altri. ([[Angelo Massimino]]) *Se ci pensi il portiere fa il contrario di quello che una persona normale in qualsiasi parte del mondo non fa. Non è che tu cammini per strada e ti butti per terra. O ti fai prendere a pallonate. In porta ci va quello più coraggioso: devi avere coraggio nelle uscite, devi avere coraggio ad andare a contrasto con i piedi sull'[[attaccante]], devi avere coraggio a prendere una pallonata in faccia e la volta dopo se la riprendi non c'è problema... guarda che [[naso]] che ho. Si vede che ho il setto nasale deviato. Pallonate, calci, tutto. ([[Mattia Perin]]) *Se non sei tormentato dopo aver fatto un errore, non sei un grande portiere. In quel momento, non importa quello che hai fatto in passato, perché sembra non avere futuro. ([[Lev Jašin]]) *Secondo me è il ruolo più bello che esista nel calcio, sarò di parte ma è un qualcosa che ti regala un'emozione diversa, che non ti danno gli altri ruoli, sembra quasi di praticare uno sport a parte. Sei da sola, ti alleni sola [...]. Puoi fare la partita perfetta e poi per una disattenzione ti può crollare tutto addosso, bisogna rimanere in equilibrio e cercare di sbagliare pochissimo. Ci vuole anche un po' di pazzia. ([[Federica Russo]]) *Un portiere è un [[angelo]]. Ha scelto quel ruolo perché ama [[volare]]. Ha deciso di barattare la sua sofferta unicità (la maglia diversa, la solitudine, la distanza dall'abbracio dei compagni quando segnano) con quel privilegio: poter volare. ([[Luigi Garlando]]) ===[[Gianluigi Buffon]]=== *{{NDR|Sulle doti essenziali per un portiere}} In primo luogo la sicurezza che sai trasmettere agli altri, alla tua squadra. La devi trasmettere anche a prescindere da quella che hai davvero dentro di te. Anche se tu non sei sicuro devi far intendere agli altri che hai il controllo della situazione e che loro possono confidare su di te. Un portiere insicuro fa una squadra insicura. E poi serve solidità mentale. È la condizione per durare molto e sbagliare poco. Se ci pensa, tutti i grandi portieri hanno avuto carriere lunghe. *Se sono in palio i tre punti, se è una partita importante il tuo pensiero, anche quando attacca la tua squadra, è tutto concentrato sull'azione, sulla previsione, quasi geometrica, di quali potrebbero essere le insidie di un improvviso rovesciamento di campo. Ma quando la partita ha un risultato certo o è meno importante di altre il portiere, quando la palla è lontana, pensa ai casi suoi, ai suoi problemi di vita quotidiana. È assorto, spesso guarda il pubblico, ma la sua testa è lontana. Questa è la verità, vera. Ma un buon portiere non si distrae, quando si ha bisogno di lui. *Un portiere deve essere masochista. Come ruolo può essere paragonato all'arbitro. Ha il potere di comandare ma può solo subire gol, non può segnare, e deve sopportare offese continue. La psicologia dovrebbe studiare questo ruolo così contraddittorio. Per me fare una papera è uno shock. Ci metto giorni a riprendermi. Invidio chi ne commette di più. Lo shock non è così grande. ===[[Luca Marchegiani]]=== *{{NDR|«Come era il portiere degli anni '90?»}} Da un punto di vista tecnico, per le parate, era più forte di quello di oggi. Il portiere del 2010, però, è più completo. *Il portiere, rispetto ai suoi compagni, deve avere delle caratteristiche psicologiche diverse, deve sfruttare l'errore, la sconfitta, il gol preso per migliorare. Ce ne sono tanti, di ragazzi, che smettono perché quando subiscono il gol sentono e vedono il compagno che li manda a quel paese, o l'altro che allarga le braccia o la altro ancora che si mette le mani nei capelli. Solo chi va avanti, farà il portiere. *Il portiere che attacca la palla non va sempre bene. Noi aspettavamo la palla. Un po' per scherzo e un po' sul serio, dicevo sempre che il pallone deve essere tuo amico, lo devi accogliere, non respingere, non prenderlo a cazzotti. *Ormai ogni uscita, per noi portieri, è un rischio. Ammetto di avere qualche remora ogni volta che lascio i pali, perché gli attaccanti hanno capito il trucco: ti vengono incontro, poi all'ultimo momento spostano il pallone e ti arrivano addosso, così non puoi evitarli e l'[[arbitro]] concede il [[Calcio di rigore|rigore]]. Uscire dalla porta, ormai, è un'avventura pericolosissima... *Una respinta passa sempre per una grande parata, mentre una palla bloccata diventa una parata facile e questo, in un calcio così spettacolarizzato, ha il suo peso, anche il portiere vuole prendere mezzo punto in più nelle pagelle dei giornali. ===[[Dino Zoff]]=== *Ho sempre desiderato essere portiere, forse perché in campo il portiere è un uomo solo e a me piacciono gli sport individuali. *{{NDR|«Perché sentì di fare proprio il portiere?»}} Me lo sono sempre chiesto. Ma in fondo è quello che più mi assomiglia, caratterialmente. Il portiere ha una immensa responsabilità, è l'unico che non può sbagliare. E però di quella responsabilità, se è bravo, conosce la gloria. *Ero sempre alla ricerca, da portiere, della semplicità. E della perfezione, che però non ho trovato. Cercavo di supplire con il piazzamento alla teatralità di un tuffo ad angelo. [...] Non come certi esteti che amano più la foto della parata. Pensi che una volta, all'Olimpico, durante un Inghilterra - Italia mi fecero un tiro che necessitava di un tuffo plastico per prendere la palla. Mi ricordo che, mentre ero in volo, già mi vergognavo. *Quello del portiere è un ruolo di responsabilità, di concretezza, di prevenzione, un qualcosa a parte rispetto agli altri calciatori: devono lottare contro tutti e con sé stessi. ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|wikt|w_preposizione=riguardante il}} {{Calcio}} [[Categoria:Professioni dello sport]] [[Categoria:Terminologia calcistica]] 9w6ihta1ywb70mc4x6iqevchjg70dke 1223930 1223923 2022-08-22T19:11:51Z Danyele 19198 /* Citazioni */ +1 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Soccer goalkeeper.jpg|miniatura|upright=1.3|Un portiere]] {{indicedx}} Citazioni sui '''portieri'''. ==Citazioni== *Buona parte della prestazione del portiere si basa su un'enorme concentrazione. A livello di statistica un portiere tocca veramente pochi palloni in confronto a quelli toccati da tutti gli altri ruoli. E quindi bisogna cercare di rimanere concentrati perché da un momento all'altro la palla può arrivare e tu devi essere pronto. Poi c'è tutto un lavoro che non vede nessuno: devi sempre cercare di mantenere la stessa distanza con la linea difensiva, comunicare con i compagni, perché anche se non sei attivo è tuo compito dare indicazioni, tenere sveglia la linea difensiva. Questa cosa del comunicare serve tanto al portiere stesso, in questa maniera rimani dentro al gioco. ([[Camelia Ceasar]]) *Ci sono molti modi di fare il portiere, ma nessuno è facile. Ci sono portieri che bloccano e quelli che giocano, esistono portiere showman e sobri, kamikaze e prudenti. Hanno bisogno dell'esperienza quanto dell'agilità dei riflessi. ([[Jorge Valdano]]) *Ci vuole [[coraggio]] anche a stare da soli. L'essere umano non è creato per stare da solo. [...] Il portiere è poco legato all'azione dei compagni e se la squadra attacca non è che posso andare a [[Gol|segnare]]. Non è che se entro teso in campo posso fare come un [[centrocampista]] che corre e con una scivolata smorza la tensione. Il portiere deve aspettare il suo momento. Quindi è anche una questione di [[pazienza]]. ([[Mattia Perin]]) *Clown, eroe, gatto volante, kamikaze, salvatore della patria, disastro, disperazione. Che cos'è un portiere? Era il bambino, ancora troppo piccolo per giocare, al quale veniva assegnato questo ruolo tra due pile di libri. È il ragazzino tutto agghindato, con guanti e ginocchiere, sponsorizzato da papà, che porta il pallone e gioca in porta. È uno che ci nasce: magari voleva fare lo stopper, forse il libero, poi è finito tra i pali. In porta lo ha chiamato una irresistibile vocazione, un richiamo all'incontrario della foresta, un'antica frustrazione, ma forse anche quella pazzia leggendaria, il volo di Icaro. Acrobata senza rete. Martire. I guanti servono anche a nascondere le stimmate. Pazzo? Furioso e volante. Agile e un po' più alto dei compagni: ecco i primi segni. ([[Mimmo Carratelli]]) *È un ruolo ingrato. Basta esserne consapevoli, saper reagire alle difficoltà, stare sempre lucidi. ([[José Manuel Reina]]) *Il portiere è un mestiere per uomini forti. Bisogna avere un carattere sicuro, un'abitudine non annoiata ai propri pensieri. Bisogna saper guidare chi gioca davanti a te, intimorire chi tira verso la tua porta. Bisogna essere capaci, psicologicamente, di discese ardite e di risalite. Bisogna avere una visione consapevole del proprio ruolo. Perché il calcio, gioco fatto spesso di poeti e di prosatori, ha bisogno anche di filosofi. Di persone cioè capaci di riconoscere che il loro dovere è essere infallibili e capaci di dare una risposta alla coscienza di non poterlo essere. Il portiere è davvero il numero uno. ([[Walter Veltroni]]) *Il portiere è un ruolo a rischio: ti martellano, e tu sei solo. Ti devi prendere la responsabilità, anche se agisci d'istinto. ([[Emiliano Viviano]]) *Il portiere è un ruolo particolare perché sei lì da solo, magari ti arriva un tiro a partita e in quel momento devi farti trovare pronto. È un ruolo che assomiglia alla vita di tutti giorni fuori dal campo, un errore può servirti per analizzarti e cercare di migliorarti. ([[Laura Giuliani]]) *Il portiere nella interpretazione moderna del gioco è percepito come un guastafeste, come un imbucato alla festa, come una specie di [[terrorista]] che cospira contro la [[felicità]] pubblica. Se la [[gioia]] del calcio è il gol e se i padroni del circo hanno interesse a vendere [[Televisione|televisivamente]] lo spettacolo più gioioso possibile, è chiaro che chi si affanna per non fare entrare i palloni in rete diventa un eversivo e, come tale, deve essere perseguito e limitato. ([[Luigi Garlando]]) *''Il portiere su e giù cammina come sentinella. | Il pericolo lontano è ancora, ma se in un nembo s'avvicina | oh allora una giovane fiera s'accovaccia e all'erta spia.'' ([[Umberto Saba]]) *Io penso che i portieri siano tra i giocatori più intelligenti. Non solo perché devono padroneggiare nervi e eventi che spesso non dipendono da loro ma soprattutto perché un portiere ha molto tempo per pensare. ([[Walter Veltroni]]) *La [[vita]] è fatta di piccole solitudini, quella del portiere di più. ([[Fabien Barthez]]) *Ma perché bisogna comprare guanti solo al portiere? Qui sono tutti uguali. Li devono avere pure gli altri. ([[Angelo Massimino]]) *Portiere è un ruolo tipicamente napoletano. È il povero cristo che si prende tutte le pallonate della vita, che sta come in croce tra due pali per essere solo battuto, è il giocatore più umiliato e offeso, ed è sempre solo nelle sfortune, nelle disgrazie, nelle sconfitte. Piace quando vola, come il napoletano quando canta. Ma quando finisce a terra irrimediabilmente battuto, non fa neanche più simpatia. È un poveraccio che è andato incontro al suo inevitabile destino. Sì, ci sono i kamikaze, i gatti volanti. Ma anche loro hanno un destino segnato. un destino irrimediabile, un destino napoletano: quello di cadere in ginocchio e prendersela col mondo. ([[Domenico Rea]]) *Se ci pensi il portiere fa il contrario di quello che una persona normale in qualsiasi parte del mondo non fa. Non è che tu cammini per strada e ti butti per terra. O ti fai prendere a pallonate. In porta ci va quello più coraggioso: devi avere coraggio nelle uscite, devi avere coraggio ad andare a contrasto con i piedi sull'[[attaccante]], devi avere coraggio a prendere una pallonata in faccia e la volta dopo se la riprendi non c'è problema... guarda che [[naso]] che ho. Si vede che ho il setto nasale deviato. Pallonate, calci, tutto. ([[Mattia Perin]]) *Se non sei tormentato dopo aver fatto un errore, non sei un grande portiere. In quel momento, non importa quello che hai fatto in passato, perché sembra non avere futuro. ([[Lev Jašin]]) *Secondo me è il ruolo più bello che esista nel calcio, sarò di parte ma è un qualcosa che ti regala un'emozione diversa, che non ti danno gli altri ruoli, sembra quasi di praticare uno sport a parte. Sei da sola, ti alleni sola [...]. Puoi fare la partita perfetta e poi per una disattenzione ti può crollare tutto addosso, bisogna rimanere in equilibrio e cercare di sbagliare pochissimo. Ci vuole anche un po' di pazzia. ([[Federica Russo]]) *Un portiere è un [[angelo]]. Ha scelto quel ruolo perché ama [[volare]]. Ha deciso di barattare la sua sofferta unicità (la maglia diversa, la solitudine, la distanza dall'abbracio dei compagni quando segnano) con quel privilegio: poter volare. ([[Luigi Garlando]]) ===[[Gianluigi Buffon]]=== *{{NDR|Sulle doti essenziali per un portiere}} In primo luogo la sicurezza che sai trasmettere agli altri, alla tua squadra. La devi trasmettere anche a prescindere da quella che hai davvero dentro di te. Anche se tu non sei sicuro devi far intendere agli altri che hai il controllo della situazione e che loro possono confidare su di te. Un portiere insicuro fa una squadra insicura. E poi serve solidità mentale. È la condizione per durare molto e sbagliare poco. Se ci pensa, tutti i grandi portieri hanno avuto carriere lunghe. *Se sono in palio i tre punti, se è una partita importante il tuo pensiero, anche quando attacca la tua squadra, è tutto concentrato sull'azione, sulla previsione, quasi geometrica, di quali potrebbero essere le insidie di un improvviso rovesciamento di campo. Ma quando la partita ha un risultato certo o è meno importante di altre il portiere, quando la palla è lontana, pensa ai casi suoi, ai suoi problemi di vita quotidiana. È assorto, spesso guarda il pubblico, ma la sua testa è lontana. Questa è la verità, vera. Ma un buon portiere non si distrae, quando si ha bisogno di lui. *Un portiere deve essere masochista. Come ruolo può essere paragonato all'arbitro. Ha il potere di comandare ma può solo subire gol, non può segnare, e deve sopportare offese continue. La psicologia dovrebbe studiare questo ruolo così contraddittorio. Per me fare una papera è uno shock. Ci metto giorni a riprendermi. Invidio chi ne commette di più. Lo shock non è così grande. ===[[Luca Marchegiani]]=== *{{NDR|«Come era il portiere degli anni '90?»}} Da un punto di vista tecnico, per le parate, era più forte di quello di oggi. Il portiere del 2010, però, è più completo. *Il portiere, rispetto ai suoi compagni, deve avere delle caratteristiche psicologiche diverse, deve sfruttare l'errore, la sconfitta, il gol preso per migliorare. Ce ne sono tanti, di ragazzi, che smettono perché quando subiscono il gol sentono e vedono il compagno che li manda a quel paese, o l'altro che allarga le braccia o la altro ancora che si mette le mani nei capelli. Solo chi va avanti, farà il portiere. *Il portiere che attacca la palla non va sempre bene. Noi aspettavamo la palla. Un po' per scherzo e un po' sul serio, dicevo sempre che il pallone deve essere tuo amico, lo devi accogliere, non respingere, non prenderlo a cazzotti. *Ormai ogni uscita, per noi portieri, è un rischio. Ammetto di avere qualche remora ogni volta che lascio i pali, perché gli attaccanti hanno capito il trucco: ti vengono incontro, poi all'ultimo momento spostano il pallone e ti arrivano addosso, così non puoi evitarli e l'[[arbitro]] concede il [[Calcio di rigore|rigore]]. Uscire dalla porta, ormai, è un'avventura pericolosissima... *Una respinta passa sempre per una grande parata, mentre una palla bloccata diventa una parata facile e questo, in un calcio così spettacolarizzato, ha il suo peso, anche il portiere vuole prendere mezzo punto in più nelle pagelle dei giornali. ===[[Dino Zoff]]=== *Ho sempre desiderato essere portiere, forse perché in campo il portiere è un uomo solo e a me piacciono gli sport individuali. *{{NDR|«Perché sentì di fare proprio il portiere?»}} Me lo sono sempre chiesto. Ma in fondo è quello che più mi assomiglia, caratterialmente. Il portiere ha una immensa responsabilità, è l'unico che non può sbagliare. E però di quella responsabilità, se è bravo, conosce la gloria. *Ero sempre alla ricerca, da portiere, della semplicità. E della perfezione, che però non ho trovato. Cercavo di supplire con il piazzamento alla teatralità di un tuffo ad angelo. [...] Non come certi esteti che amano più la foto della parata. Pensi che una volta, all'Olimpico, durante un Inghilterra - Italia mi fecero un tiro che necessitava di un tuffo plastico per prendere la palla. Mi ricordo che, mentre ero in volo, già mi vergognavo. *Quello del portiere è un ruolo di responsabilità, di concretezza, di prevenzione, un qualcosa a parte rispetto agli altri calciatori: devono lottare contro tutti e con sé stessi. ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|wikt|w_preposizione=riguardante il}} {{Calcio}} [[Categoria:Professioni dello sport]] [[Categoria:Terminologia calcistica]] rtunuhyiaxj3cqx0pwfzi9esnzmmzgk 1223936 1223930 2022-08-22T19:20:36Z Danyele 19198 /* Citazioni */ +6 (Garella) wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Soccer goalkeeper.jpg|miniatura|upright=1.3|Un portiere]] {{indicedx}} Citazioni sui '''portieri'''. ==Citazioni== *Buona parte della prestazione del portiere si basa su un'enorme concentrazione. A livello di statistica un portiere tocca veramente pochi palloni in confronto a quelli toccati da tutti gli altri ruoli. E quindi bisogna cercare di rimanere concentrati perché da un momento all'altro la palla può arrivare e tu devi essere pronto. Poi c'è tutto un lavoro che non vede nessuno: devi sempre cercare di mantenere la stessa distanza con la linea difensiva, comunicare con i compagni, perché anche se non sei attivo è tuo compito dare indicazioni, tenere sveglia la linea difensiva. Questa cosa del comunicare serve tanto al portiere stesso, in questa maniera rimani dentro al gioco. ([[Camelia Ceasar]]) *Ci sono molti modi di fare il portiere, ma nessuno è facile. Ci sono portieri che bloccano e quelli che giocano, esistono portiere showman e sobri, kamikaze e prudenti. Hanno bisogno dell'esperienza quanto dell'agilità dei riflessi. ([[Jorge Valdano]]) *Ci vuole [[coraggio]] anche a stare da soli. L'essere umano non è creato per stare da solo. [...] Il portiere è poco legato all'azione dei compagni e se la squadra attacca non è che posso andare a [[Gol|segnare]]. Non è che se entro teso in campo posso fare come un [[centrocampista]] che corre e con una scivolata smorza la tensione. Il portiere deve aspettare il suo momento. Quindi è anche una questione di [[pazienza]]. ([[Mattia Perin]]) *Clown, eroe, gatto volante, kamikaze, salvatore della patria, disastro, disperazione. Che cos'è un portiere? Era il bambino, ancora troppo piccolo per giocare, al quale veniva assegnato questo ruolo tra due pile di libri. È il ragazzino tutto agghindato, con guanti e ginocchiere, sponsorizzato da papà, che porta il pallone e gioca in porta. È uno che ci nasce: magari voleva fare lo stopper, forse il libero, poi è finito tra i pali. In porta lo ha chiamato una irresistibile vocazione, un richiamo all'incontrario della foresta, un'antica frustrazione, ma forse anche quella pazzia leggendaria, il volo di Icaro. Acrobata senza rete. Martire. I guanti servono anche a nascondere le stimmate. Pazzo? Furioso e volante. Agile e un po' più alto dei compagni: ecco i primi segni. ([[Mimmo Carratelli]]) *È un ruolo ingrato. Basta esserne consapevoli, saper reagire alle difficoltà, stare sempre lucidi. ([[José Manuel Reina]]) *Il portiere è un mestiere per uomini forti. Bisogna avere un carattere sicuro, un'abitudine non annoiata ai propri pensieri. Bisogna saper guidare chi gioca davanti a te, intimorire chi tira verso la tua porta. Bisogna essere capaci, psicologicamente, di discese ardite e di risalite. Bisogna avere una visione consapevole del proprio ruolo. Perché il calcio, gioco fatto spesso di poeti e di prosatori, ha bisogno anche di filosofi. Di persone cioè capaci di riconoscere che il loro dovere è essere infallibili e capaci di dare una risposta alla coscienza di non poterlo essere. Il portiere è davvero il numero uno. ([[Walter Veltroni]]) *Il portiere è un ruolo a rischio: ti martellano, e tu sei solo. Ti devi prendere la responsabilità, anche se agisci d'istinto. ([[Emiliano Viviano]]) *Il portiere è un ruolo particolare perché sei lì da solo, magari ti arriva un tiro a partita e in quel momento devi farti trovare pronto. È un ruolo che assomiglia alla vita di tutti giorni fuori dal campo, un errore può servirti per analizzarti e cercare di migliorarti. ([[Laura Giuliani]]) *Il portiere nella interpretazione moderna del gioco è percepito come un guastafeste, come un imbucato alla festa, come una specie di [[terrorista]] che cospira contro la [[felicità]] pubblica. Se la [[gioia]] del calcio è il gol e se i padroni del circo hanno interesse a vendere [[Televisione|televisivamente]] lo spettacolo più gioioso possibile, è chiaro che chi si affanna per non fare entrare i palloni in rete diventa un eversivo e, come tale, deve essere perseguito e limitato. ([[Luigi Garlando]]) *''Il portiere su e giù cammina come sentinella. | Il pericolo lontano è ancora, ma se in un nembo s'avvicina | oh allora una giovane fiera s'accovaccia e all'erta spia.'' ([[Umberto Saba]]) *Io penso che i portieri siano tra i giocatori più intelligenti. Non solo perché devono padroneggiare nervi e eventi che spesso non dipendono da loro ma soprattutto perché un portiere ha molto tempo per pensare. ([[Walter Veltroni]]) *La [[vita]] è fatta di piccole solitudini, quella del portiere di più. ([[Fabien Barthez]]) *Ma perché bisogna comprare guanti solo al portiere? Qui sono tutti uguali. Li devono avere pure gli altri. ([[Angelo Massimino]]) *Portiere è un ruolo tipicamente napoletano. È il povero cristo che si prende tutte le pallonate della vita, che sta come in croce tra due pali per essere solo battuto, è il giocatore più umiliato e offeso, ed è sempre solo nelle sfortune, nelle disgrazie, nelle sconfitte. Piace quando vola, come il napoletano quando canta. Ma quando finisce a terra irrimediabilmente battuto, non fa neanche più simpatia. È un poveraccio che è andato incontro al suo inevitabile destino. Sì, ci sono i kamikaze, i gatti volanti. Ma anche loro hanno un destino segnato. un destino irrimediabile, un destino napoletano: quello di cadere in ginocchio e prendersela col mondo. ([[Domenico Rea]]) *Se ci pensi il portiere fa il contrario di quello che una persona normale in qualsiasi parte del mondo non fa. Non è che tu cammini per strada e ti butti per terra. O ti fai prendere a pallonate. In porta ci va quello più coraggioso: devi avere coraggio nelle uscite, devi avere coraggio ad andare a contrasto con i piedi sull'[[attaccante]], devi avere coraggio a prendere una pallonata in faccia e la volta dopo se la riprendi non c'è problema... guarda che [[naso]] che ho. Si vede che ho il setto nasale deviato. Pallonate, calci, tutto. ([[Mattia Perin]]) *Se non sei tormentato dopo aver fatto un errore, non sei un grande portiere. In quel momento, non importa quello che hai fatto in passato, perché sembra non avere futuro. ([[Lev Jašin]]) *Secondo me è il ruolo più bello che esista nel calcio, sarò di parte ma è un qualcosa che ti regala un'emozione diversa, che non ti danno gli altri ruoli, sembra quasi di praticare uno sport a parte. Sei da sola, ti alleni sola [...]. Puoi fare la partita perfetta e poi per una disattenzione ti può crollare tutto addosso, bisogna rimanere in equilibrio e cercare di sbagliare pochissimo. Ci vuole anche un po' di pazzia. ([[Federica Russo]]) *Un portiere è un [[angelo]]. Ha scelto quel ruolo perché ama [[volare]]. Ha deciso di barattare la sua sofferta unicità (la maglia diversa, la solitudine, la distanza dall'abbracio dei compagni quando segnano) con quel privilegio: poter volare. ([[Luigi Garlando]]) ===[[Gianluigi Buffon]]=== *{{NDR|Sulle doti essenziali per un portiere}} In primo luogo la sicurezza che sai trasmettere agli altri, alla tua squadra. La devi trasmettere anche a prescindere da quella che hai davvero dentro di te. Anche se tu non sei sicuro devi far intendere agli altri che hai il controllo della situazione e che loro possono confidare su di te. Un portiere insicuro fa una squadra insicura. E poi serve solidità mentale. È la condizione per durare molto e sbagliare poco. Se ci pensa, tutti i grandi portieri hanno avuto carriere lunghe. *Se sono in palio i tre punti, se è una partita importante il tuo pensiero, anche quando attacca la tua squadra, è tutto concentrato sull'azione, sulla previsione, quasi geometrica, di quali potrebbero essere le insidie di un improvviso rovesciamento di campo. Ma quando la partita ha un risultato certo o è meno importante di altre il portiere, quando la palla è lontana, pensa ai casi suoi, ai suoi problemi di vita quotidiana. È assorto, spesso guarda il pubblico, ma la sua testa è lontana. Questa è la verità, vera. Ma un buon portiere non si distrae, quando si ha bisogno di lui. *Un portiere deve essere masochista. Come ruolo può essere paragonato all'arbitro. Ha il potere di comandare ma può solo subire gol, non può segnare, e deve sopportare offese continue. La psicologia dovrebbe studiare questo ruolo così contraddittorio. Per me fare una papera è uno shock. Ci metto giorni a riprendermi. Invidio chi ne commette di più. Lo shock non è così grande. ===[[Claudio Garella]]=== *È strano anche il modo di valutare il portiere. È un bel ruolo. Romantico, dicono. Beh. Certo ha il suo fascino. Ma in Italia si esagera, si sopravvaluta l'importanza del portiere; o salvi la patria o sei un disgraziato. Ci sono recuperi difensivi dei terzini molto più importanti di una bella parata, ma quanti se ne accorgono? Il portiere è un cocktail. È più calmo e riposato, perchè sta fermo mentre gli altri corrono, ma è anche più teso, infatti si chiama estremo difensore, se sbaglia lui è la frittata. *Io dico che il portiere basta che pari, se poi vola come un angelo o la becca di piede, come faccio spesso io, basta che la palla non vada dentro. Se va dentro, per un bel gesto atletico, io batto le mani a chi m ha infilato. Cosa c'è di strano? Non siamo mica dei selvaggi. *Io so, per la mia filosofia del ruolo, che noi siamo lì per parare i gol ma anche per beccarli. Un gol per noi è dispiacere (per alcuni dolore, per me no) e per gli altri è spettacolo. Un portiere, secondo me, non deve pensare alla personale prestazione, ma inquadrarsi con gli altri. A me di non prendere gol per 1254' non me ne frega niente, sono robe da contabili, a me basta che si vinca 4-3, quello che posso lo paro e sennò amen. *Io spero di parare anche coi polpacci e con qualunque altra parte del corpo perché l'importante è che il pallone non finisca in fondo alla rete. Tutto il resto è poesia. *L'importante è evitare il gol. E se poi i guantoni non si sporcano, pazienza. *Non è vero che noi siamo calciatori diversi, è che tutti gli altri provano in settimana i loro schemi e noi siamo più obbligati a improvvisare. ===[[Luca Marchegiani]]=== *{{NDR|«Come era il portiere degli anni '90?»}} Da un punto di vista tecnico, per le parate, era più forte di quello di oggi. Il portiere del 2010, però, è più completo. *Il portiere, rispetto ai suoi compagni, deve avere delle caratteristiche psicologiche diverse, deve sfruttare l'errore, la sconfitta, il gol preso per migliorare. Ce ne sono tanti, di ragazzi, che smettono perché quando subiscono il gol sentono e vedono il compagno che li manda a quel paese, o l'altro che allarga le braccia o la altro ancora che si mette le mani nei capelli. Solo chi va avanti, farà il portiere. *Il portiere che attacca la palla non va sempre bene. Noi aspettavamo la palla. Un po' per scherzo e un po' sul serio, dicevo sempre che il pallone deve essere tuo amico, lo devi accogliere, non respingere, non prenderlo a cazzotti. *La palla devi sempre prenderla in tutte le maniere, punto. Quando ti ritrovavi davanti gente assetatata di gol come Paolo Rossi o Pruzzo, non potevi andare troppo per il sottile! E allora te ne inventavi di tutti i colori, pur restando nell'ambito del regolamento che allora — non dimentichiamocelo — te lo permetteva. {{NDR|«Già, il regolamento...»}} Oggi giocare per un portiere è diventato impossibile! [Garella se la prende a cuore ed alza il tono di voce, ''ndr''] Appena sfiori il pallone un centimetro fuori dall'area o travolgi l'attacante per troppo slancio, boom, rosso diretto e te ne vai a fare la doccia! Ma mi spieghi come li dobbiamo fermare 'sti benedetti attaccanti moderni? Mica possiamo scomparire con la bacchetta magica... *Ormai ogni uscita, per noi portieri, è un rischio. Ammetto di avere qualche remora ogni volta che lascio i pali, perché gli attaccanti hanno capito il trucco: ti vengono incontro, poi all'ultimo momento spostano il pallone e ti arrivano addosso, così non puoi evitarli e l'[[arbitro]] concede il [[Calcio di rigore|rigore]]. Uscire dalla porta, ormai, è un'avventura pericolosissima... *Una respinta passa sempre per una grande parata, mentre una palla bloccata diventa una parata facile e questo, in un calcio così spettacolarizzato, ha il suo peso, anche il portiere vuole prendere mezzo punto in più nelle pagelle dei giornali. ===[[Dino Zoff]]=== *Ho sempre desiderato essere portiere, forse perché in campo il portiere è un uomo solo e a me piacciono gli sport individuali. *{{NDR|«Perché sentì di fare proprio il portiere?»}} Me lo sono sempre chiesto. Ma in fondo è quello che più mi assomiglia, caratterialmente. Il portiere ha una immensa responsabilità, è l'unico che non può sbagliare. E però di quella responsabilità, se è bravo, conosce la gloria. *Ero sempre alla ricerca, da portiere, della semplicità. E della perfezione, che però non ho trovato. Cercavo di supplire con il piazzamento alla teatralità di un tuffo ad angelo. [...] Non come certi esteti che amano più la foto della parata. Pensi che una volta, all'Olimpico, durante un Inghilterra - Italia mi fecero un tiro che necessitava di un tuffo plastico per prendere la palla. Mi ricordo che, mentre ero in volo, già mi vergognavo. *Quello del portiere è un ruolo di responsabilità, di concretezza, di prevenzione, un qualcosa a parte rispetto agli altri calciatori: devono lottare contro tutti e con sé stessi. ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|wikt|w_preposizione=riguardante il}} {{Calcio}} [[Categoria:Professioni dello sport]] [[Categoria:Terminologia calcistica]] ei6kfje3473zf78r3im2eml6687aric 1223937 1223936 2022-08-22T19:21:39Z Danyele 19198 correggo wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Soccer goalkeeper.jpg|miniatura|upright=1.3|Un portiere]] {{indicedx}} Citazioni sui '''portieri'''. ==Citazioni== *Buona parte della prestazione del portiere si basa su un'enorme concentrazione. A livello di statistica un portiere tocca veramente pochi palloni in confronto a quelli toccati da tutti gli altri ruoli. E quindi bisogna cercare di rimanere concentrati perché da un momento all'altro la palla può arrivare e tu devi essere pronto. Poi c'è tutto un lavoro che non vede nessuno: devi sempre cercare di mantenere la stessa distanza con la linea difensiva, comunicare con i compagni, perché anche se non sei attivo è tuo compito dare indicazioni, tenere sveglia la linea difensiva. Questa cosa del comunicare serve tanto al portiere stesso, in questa maniera rimani dentro al gioco. ([[Camelia Ceasar]]) *Ci sono molti modi di fare il portiere, ma nessuno è facile. Ci sono portieri che bloccano e quelli che giocano, esistono portiere showman e sobri, kamikaze e prudenti. Hanno bisogno dell'esperienza quanto dell'agilità dei riflessi. ([[Jorge Valdano]]) *Ci vuole [[coraggio]] anche a stare da soli. L'essere umano non è creato per stare da solo. [...] Il portiere è poco legato all'azione dei compagni e se la squadra attacca non è che posso andare a [[Gol|segnare]]. Non è che se entro teso in campo posso fare come un [[centrocampista]] che corre e con una scivolata smorza la tensione. Il portiere deve aspettare il suo momento. Quindi è anche una questione di [[pazienza]]. ([[Mattia Perin]]) *Clown, eroe, gatto volante, kamikaze, salvatore della patria, disastro, disperazione. Che cos'è un portiere? Era il bambino, ancora troppo piccolo per giocare, al quale veniva assegnato questo ruolo tra due pile di libri. È il ragazzino tutto agghindato, con guanti e ginocchiere, sponsorizzato da papà, che porta il pallone e gioca in porta. È uno che ci nasce: magari voleva fare lo stopper, forse il libero, poi è finito tra i pali. In porta lo ha chiamato una irresistibile vocazione, un richiamo all'incontrario della foresta, un'antica frustrazione, ma forse anche quella pazzia leggendaria, il volo di Icaro. Acrobata senza rete. Martire. I guanti servono anche a nascondere le stimmate. Pazzo? Furioso e volante. Agile e un po' più alto dei compagni: ecco i primi segni. ([[Mimmo Carratelli]]) *È un ruolo ingrato. Basta esserne consapevoli, saper reagire alle difficoltà, stare sempre lucidi. ([[José Manuel Reina]]) *Il portiere è un mestiere per uomini forti. Bisogna avere un carattere sicuro, un'abitudine non annoiata ai propri pensieri. Bisogna saper guidare chi gioca davanti a te, intimorire chi tira verso la tua porta. Bisogna essere capaci, psicologicamente, di discese ardite e di risalite. Bisogna avere una visione consapevole del proprio ruolo. Perché il calcio, gioco fatto spesso di poeti e di prosatori, ha bisogno anche di filosofi. Di persone cioè capaci di riconoscere che il loro dovere è essere infallibili e capaci di dare una risposta alla coscienza di non poterlo essere. Il portiere è davvero il numero uno. ([[Walter Veltroni]]) *Il portiere è un ruolo a rischio: ti martellano, e tu sei solo. Ti devi prendere la responsabilità, anche se agisci d'istinto. ([[Emiliano Viviano]]) *Il portiere è un ruolo particolare perché sei lì da solo, magari ti arriva un tiro a partita e in quel momento devi farti trovare pronto. È un ruolo che assomiglia alla vita di tutti giorni fuori dal campo, un errore può servirti per analizzarti e cercare di migliorarti. ([[Laura Giuliani]]) *Il portiere nella interpretazione moderna del gioco è percepito come un guastafeste, come un imbucato alla festa, come una specie di [[terrorista]] che cospira contro la [[felicità]] pubblica. Se la [[gioia]] del calcio è il gol e se i padroni del circo hanno interesse a vendere [[Televisione|televisivamente]] lo spettacolo più gioioso possibile, è chiaro che chi si affanna per non fare entrare i palloni in rete diventa un eversivo e, come tale, deve essere perseguito e limitato. ([[Luigi Garlando]]) *''Il portiere su e giù cammina come sentinella. | Il pericolo lontano è ancora, ma se in un nembo s'avvicina | oh allora una giovane fiera s'accovaccia e all'erta spia.'' ([[Umberto Saba]]) *Io penso che i portieri siano tra i giocatori più intelligenti. Non solo perché devono padroneggiare nervi e eventi che spesso non dipendono da loro ma soprattutto perché un portiere ha molto tempo per pensare. ([[Walter Veltroni]]) *La [[vita]] è fatta di piccole solitudini, quella del portiere di più. ([[Fabien Barthez]]) *Ma perché bisogna comprare guanti solo al portiere? Qui sono tutti uguali. Li devono avere pure gli altri. ([[Angelo Massimino]]) *Portiere è un ruolo tipicamente napoletano. È il povero cristo che si prende tutte le pallonate della vita, che sta come in croce tra due pali per essere solo battuto, è il giocatore più umiliato e offeso, ed è sempre solo nelle sfortune, nelle disgrazie, nelle sconfitte. Piace quando vola, come il napoletano quando canta. Ma quando finisce a terra irrimediabilmente battuto, non fa neanche più simpatia. È un poveraccio che è andato incontro al suo inevitabile destino. Sì, ci sono i kamikaze, i gatti volanti. Ma anche loro hanno un destino segnato. un destino irrimediabile, un destino napoletano: quello di cadere in ginocchio e prendersela col mondo. ([[Domenico Rea]]) *Se ci pensi il portiere fa il contrario di quello che una persona normale in qualsiasi parte del mondo non fa. Non è che tu cammini per strada e ti butti per terra. O ti fai prendere a pallonate. In porta ci va quello più coraggioso: devi avere coraggio nelle uscite, devi avere coraggio ad andare a contrasto con i piedi sull'[[attaccante]], devi avere coraggio a prendere una pallonata in faccia e la volta dopo se la riprendi non c'è problema... guarda che [[naso]] che ho. Si vede che ho il setto nasale deviato. Pallonate, calci, tutto. ([[Mattia Perin]]) *Se non sei tormentato dopo aver fatto un errore, non sei un grande portiere. In quel momento, non importa quello che hai fatto in passato, perché sembra non avere futuro. ([[Lev Jašin]]) *Secondo me è il ruolo più bello che esista nel calcio, sarò di parte ma è un qualcosa che ti regala un'emozione diversa, che non ti danno gli altri ruoli, sembra quasi di praticare uno sport a parte. Sei da sola, ti alleni sola [...]. Puoi fare la partita perfetta e poi per una disattenzione ti può crollare tutto addosso, bisogna rimanere in equilibrio e cercare di sbagliare pochissimo. Ci vuole anche un po' di pazzia. ([[Federica Russo]]) *Un portiere è un [[angelo]]. Ha scelto quel ruolo perché ama [[volare]]. Ha deciso di barattare la sua sofferta unicità (la maglia diversa, la solitudine, la distanza dall'abbracio dei compagni quando segnano) con quel privilegio: poter volare. ([[Luigi Garlando]]) ===[[Gianluigi Buffon]]=== *{{NDR|Sulle doti essenziali per un portiere}} In primo luogo la sicurezza che sai trasmettere agli altri, alla tua squadra. La devi trasmettere anche a prescindere da quella che hai davvero dentro di te. Anche se tu non sei sicuro devi far intendere agli altri che hai il controllo della situazione e che loro possono confidare su di te. Un portiere insicuro fa una squadra insicura. E poi serve solidità mentale. È la condizione per durare molto e sbagliare poco. Se ci pensa, tutti i grandi portieri hanno avuto carriere lunghe. *Se sono in palio i tre punti, se è una partita importante il tuo pensiero, anche quando attacca la tua squadra, è tutto concentrato sull'azione, sulla previsione, quasi geometrica, di quali potrebbero essere le insidie di un improvviso rovesciamento di campo. Ma quando la partita ha un risultato certo o è meno importante di altre il portiere, quando la palla è lontana, pensa ai casi suoi, ai suoi problemi di vita quotidiana. È assorto, spesso guarda il pubblico, ma la sua testa è lontana. Questa è la verità, vera. Ma un buon portiere non si distrae, quando si ha bisogno di lui. *Un portiere deve essere masochista. Come ruolo può essere paragonato all'arbitro. Ha il potere di comandare ma può solo subire gol, non può segnare, e deve sopportare offese continue. La psicologia dovrebbe studiare questo ruolo così contraddittorio. Per me fare una papera è uno shock. Ci metto giorni a riprendermi. Invidio chi ne commette di più. Lo shock non è così grande. ===[[Claudio Garella]]=== *È strano anche il modo di valutare il portiere. È un bel ruolo. Romantico, dicono. Beh. Certo ha il suo fascino. Ma in Italia si esagera, si sopravvaluta l'importanza del portiere; o salvi la patria o sei un disgraziato. Ci sono recuperi difensivi dei terzini molto più importanti di una bella parata, ma quanti se ne accorgono? Il portiere è un cocktail. È più calmo e riposato, perchè sta fermo mentre gli altri corrono, ma è anche più teso, infatti si chiama estremo difensore, se sbaglia lui è la frittata. *Io dico che il portiere basta che pari, se poi vola come un angelo o la becca di piede, come faccio spesso io, basta che la palla non vada dentro. Se va dentro, per un bel gesto atletico, io batto le mani a chi m ha infilato. Cosa c'è di strano? Non siamo mica dei selvaggi. *Io so, per la mia filosofia del ruolo, che noi siamo lì per parare i gol ma anche per beccarli. Un gol per noi è dispiacere (per alcuni dolore, per me no) e per gli altri è spettacolo. Un portiere, secondo me, non deve pensare alla personale prestazione, ma inquadrarsi con gli altri. A me di non prendere gol per 1254' non me ne frega niente, sono robe da contabili, a me basta che si vinca 4-3, quello che posso lo paro e sennò amen. *Io spero di parare anche coi polpacci e con qualunque altra parte del corpo perché l'importante è che il pallone non finisca in fondo alla rete. Tutto il resto è poesia. *L'importante è evitare il gol. E se poi i guantoni non si sporcano, pazienza. *La palla devi sempre prenderla in tutte le maniere, punto. Quando ti ritrovavi davanti gente assetatata di gol come Paolo Rossi o Pruzzo, non potevi andare troppo per il sottile! E allora te ne inventavi di tutti i colori, pur restando nell'ambito del regolamento che allora — non dimentichiamocelo — te lo permetteva. {{NDR|«Già, il regolamento...»}} Oggi giocare per un portiere è diventato impossibile! [Garella se la prende a cuore ed alza il tono di voce, ''ndr''] Appena sfiori il pallone un centimetro fuori dall'area o travolgi l'attacante per troppo slancio, boom, rosso diretto e te ne vai a fare la doccia! Ma mi spieghi come li dobbiamo fermare 'sti benedetti attaccanti moderni? Mica possiamo scomparire con la bacchetta magica... *Non è vero che noi siamo calciatori diversi, è che tutti gli altri provano in settimana i loro schemi e noi siamo più obbligati a improvvisare. ===[[Luca Marchegiani]]=== *{{NDR|«Come era il portiere degli anni '90?»}} Da un punto di vista tecnico, per le parate, era più forte di quello di oggi. Il portiere del 2010, però, è più completo. *Il portiere, rispetto ai suoi compagni, deve avere delle caratteristiche psicologiche diverse, deve sfruttare l'errore, la sconfitta, il gol preso per migliorare. Ce ne sono tanti, di ragazzi, che smettono perché quando subiscono il gol sentono e vedono il compagno che li manda a quel paese, o l'altro che allarga le braccia o la altro ancora che si mette le mani nei capelli. Solo chi va avanti, farà il portiere. *Il portiere che attacca la palla non va sempre bene. Noi aspettavamo la palla. Un po' per scherzo e un po' sul serio, dicevo sempre che il pallone deve essere tuo amico, lo devi accogliere, non respingere, non prenderlo a cazzotti. *Ormai ogni uscita, per noi portieri, è un rischio. Ammetto di avere qualche remora ogni volta che lascio i pali, perché gli attaccanti hanno capito il trucco: ti vengono incontro, poi all'ultimo momento spostano il pallone e ti arrivano addosso, così non puoi evitarli e l'[[arbitro]] concede il [[Calcio di rigore|rigore]]. Uscire dalla porta, ormai, è un'avventura pericolosissima... *Una respinta passa sempre per una grande parata, mentre una palla bloccata diventa una parata facile e questo, in un calcio così spettacolarizzato, ha il suo peso, anche il portiere vuole prendere mezzo punto in più nelle pagelle dei giornali. ===[[Dino Zoff]]=== *Ho sempre desiderato essere portiere, forse perché in campo il portiere è un uomo solo e a me piacciono gli sport individuali. *{{NDR|«Perché sentì di fare proprio il portiere?»}} Me lo sono sempre chiesto. Ma in fondo è quello che più mi assomiglia, caratterialmente. Il portiere ha una immensa responsabilità, è l'unico che non può sbagliare. E però di quella responsabilità, se è bravo, conosce la gloria. *Ero sempre alla ricerca, da portiere, della semplicità. E della perfezione, che però non ho trovato. Cercavo di supplire con il piazzamento alla teatralità di un tuffo ad angelo. [...] Non come certi esteti che amano più la foto della parata. Pensi che una volta, all'Olimpico, durante un Inghilterra - Italia mi fecero un tiro che necessitava di un tuffo plastico per prendere la palla. Mi ricordo che, mentre ero in volo, già mi vergognavo. *Quello del portiere è un ruolo di responsabilità, di concretezza, di prevenzione, un qualcosa a parte rispetto agli altri calciatori: devono lottare contro tutti e con sé stessi. ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|wikt|w_preposizione=riguardante il}} {{Calcio}} [[Categoria:Professioni dello sport]] [[Categoria:Terminologia calcistica]] mac8fe6k2r1onpqhiir1mevq30zd6if 1224014 1223937 2022-08-23T01:32:08Z Danyele 19198 /* Claudio Garella */ typo wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Soccer goalkeeper.jpg|miniatura|upright=1.3|Un portiere]] {{indicedx}} Citazioni sui '''portieri'''. ==Citazioni== *Buona parte della prestazione del portiere si basa su un'enorme concentrazione. A livello di statistica un portiere tocca veramente pochi palloni in confronto a quelli toccati da tutti gli altri ruoli. E quindi bisogna cercare di rimanere concentrati perché da un momento all'altro la palla può arrivare e tu devi essere pronto. Poi c'è tutto un lavoro che non vede nessuno: devi sempre cercare di mantenere la stessa distanza con la linea difensiva, comunicare con i compagni, perché anche se non sei attivo è tuo compito dare indicazioni, tenere sveglia la linea difensiva. Questa cosa del comunicare serve tanto al portiere stesso, in questa maniera rimani dentro al gioco. ([[Camelia Ceasar]]) *Ci sono molti modi di fare il portiere, ma nessuno è facile. Ci sono portieri che bloccano e quelli che giocano, esistono portiere showman e sobri, kamikaze e prudenti. Hanno bisogno dell'esperienza quanto dell'agilità dei riflessi. ([[Jorge Valdano]]) *Ci vuole [[coraggio]] anche a stare da soli. L'essere umano non è creato per stare da solo. [...] Il portiere è poco legato all'azione dei compagni e se la squadra attacca non è che posso andare a [[Gol|segnare]]. Non è che se entro teso in campo posso fare come un [[centrocampista]] che corre e con una scivolata smorza la tensione. Il portiere deve aspettare il suo momento. Quindi è anche una questione di [[pazienza]]. ([[Mattia Perin]]) *Clown, eroe, gatto volante, kamikaze, salvatore della patria, disastro, disperazione. Che cos'è un portiere? Era il bambino, ancora troppo piccolo per giocare, al quale veniva assegnato questo ruolo tra due pile di libri. È il ragazzino tutto agghindato, con guanti e ginocchiere, sponsorizzato da papà, che porta il pallone e gioca in porta. È uno che ci nasce: magari voleva fare lo stopper, forse il libero, poi è finito tra i pali. In porta lo ha chiamato una irresistibile vocazione, un richiamo all'incontrario della foresta, un'antica frustrazione, ma forse anche quella pazzia leggendaria, il volo di Icaro. Acrobata senza rete. Martire. I guanti servono anche a nascondere le stimmate. Pazzo? Furioso e volante. Agile e un po' più alto dei compagni: ecco i primi segni. ([[Mimmo Carratelli]]) *È un ruolo ingrato. Basta esserne consapevoli, saper reagire alle difficoltà, stare sempre lucidi. ([[José Manuel Reina]]) *Il portiere è un mestiere per uomini forti. Bisogna avere un carattere sicuro, un'abitudine non annoiata ai propri pensieri. Bisogna saper guidare chi gioca davanti a te, intimorire chi tira verso la tua porta. Bisogna essere capaci, psicologicamente, di discese ardite e di risalite. Bisogna avere una visione consapevole del proprio ruolo. Perché il calcio, gioco fatto spesso di poeti e di prosatori, ha bisogno anche di filosofi. Di persone cioè capaci di riconoscere che il loro dovere è essere infallibili e capaci di dare una risposta alla coscienza di non poterlo essere. Il portiere è davvero il numero uno. ([[Walter Veltroni]]) *Il portiere è un ruolo a rischio: ti martellano, e tu sei solo. Ti devi prendere la responsabilità, anche se agisci d'istinto. ([[Emiliano Viviano]]) *Il portiere è un ruolo particolare perché sei lì da solo, magari ti arriva un tiro a partita e in quel momento devi farti trovare pronto. È un ruolo che assomiglia alla vita di tutti giorni fuori dal campo, un errore può servirti per analizzarti e cercare di migliorarti. ([[Laura Giuliani]]) *Il portiere nella interpretazione moderna del gioco è percepito come un guastafeste, come un imbucato alla festa, come una specie di [[terrorista]] che cospira contro la [[felicità]] pubblica. Se la [[gioia]] del calcio è il gol e se i padroni del circo hanno interesse a vendere [[Televisione|televisivamente]] lo spettacolo più gioioso possibile, è chiaro che chi si affanna per non fare entrare i palloni in rete diventa un eversivo e, come tale, deve essere perseguito e limitato. ([[Luigi Garlando]]) *''Il portiere su e giù cammina come sentinella. | Il pericolo lontano è ancora, ma se in un nembo s'avvicina | oh allora una giovane fiera s'accovaccia e all'erta spia.'' ([[Umberto Saba]]) *Io penso che i portieri siano tra i giocatori più intelligenti. Non solo perché devono padroneggiare nervi e eventi che spesso non dipendono da loro ma soprattutto perché un portiere ha molto tempo per pensare. ([[Walter Veltroni]]) *La [[vita]] è fatta di piccole solitudini, quella del portiere di più. ([[Fabien Barthez]]) *Ma perché bisogna comprare guanti solo al portiere? Qui sono tutti uguali. Li devono avere pure gli altri. ([[Angelo Massimino]]) *Portiere è un ruolo tipicamente napoletano. È il povero cristo che si prende tutte le pallonate della vita, che sta come in croce tra due pali per essere solo battuto, è il giocatore più umiliato e offeso, ed è sempre solo nelle sfortune, nelle disgrazie, nelle sconfitte. Piace quando vola, come il napoletano quando canta. Ma quando finisce a terra irrimediabilmente battuto, non fa neanche più simpatia. È un poveraccio che è andato incontro al suo inevitabile destino. Sì, ci sono i kamikaze, i gatti volanti. Ma anche loro hanno un destino segnato. un destino irrimediabile, un destino napoletano: quello di cadere in ginocchio e prendersela col mondo. ([[Domenico Rea]]) *Se ci pensi il portiere fa il contrario di quello che una persona normale in qualsiasi parte del mondo non fa. Non è che tu cammini per strada e ti butti per terra. O ti fai prendere a pallonate. In porta ci va quello più coraggioso: devi avere coraggio nelle uscite, devi avere coraggio ad andare a contrasto con i piedi sull'[[attaccante]], devi avere coraggio a prendere una pallonata in faccia e la volta dopo se la riprendi non c'è problema... guarda che [[naso]] che ho. Si vede che ho il setto nasale deviato. Pallonate, calci, tutto. ([[Mattia Perin]]) *Se non sei tormentato dopo aver fatto un errore, non sei un grande portiere. In quel momento, non importa quello che hai fatto in passato, perché sembra non avere futuro. ([[Lev Jašin]]) *Secondo me è il ruolo più bello che esista nel calcio, sarò di parte ma è un qualcosa che ti regala un'emozione diversa, che non ti danno gli altri ruoli, sembra quasi di praticare uno sport a parte. Sei da sola, ti alleni sola [...]. Puoi fare la partita perfetta e poi per una disattenzione ti può crollare tutto addosso, bisogna rimanere in equilibrio e cercare di sbagliare pochissimo. Ci vuole anche un po' di pazzia. ([[Federica Russo]]) *Un portiere è un [[angelo]]. Ha scelto quel ruolo perché ama [[volare]]. Ha deciso di barattare la sua sofferta unicità (la maglia diversa, la solitudine, la distanza dall'abbracio dei compagni quando segnano) con quel privilegio: poter volare. ([[Luigi Garlando]]) ===[[Gianluigi Buffon]]=== *{{NDR|Sulle doti essenziali per un portiere}} In primo luogo la sicurezza che sai trasmettere agli altri, alla tua squadra. La devi trasmettere anche a prescindere da quella che hai davvero dentro di te. Anche se tu non sei sicuro devi far intendere agli altri che hai il controllo della situazione e che loro possono confidare su di te. Un portiere insicuro fa una squadra insicura. E poi serve solidità mentale. È la condizione per durare molto e sbagliare poco. Se ci pensa, tutti i grandi portieri hanno avuto carriere lunghe. *Se sono in palio i tre punti, se è una partita importante il tuo pensiero, anche quando attacca la tua squadra, è tutto concentrato sull'azione, sulla previsione, quasi geometrica, di quali potrebbero essere le insidie di un improvviso rovesciamento di campo. Ma quando la partita ha un risultato certo o è meno importante di altre il portiere, quando la palla è lontana, pensa ai casi suoi, ai suoi problemi di vita quotidiana. È assorto, spesso guarda il pubblico, ma la sua testa è lontana. Questa è la verità, vera. Ma un buon portiere non si distrae, quando si ha bisogno di lui. *Un portiere deve essere masochista. Come ruolo può essere paragonato all'arbitro. Ha il potere di comandare ma può solo subire gol, non può segnare, e deve sopportare offese continue. La psicologia dovrebbe studiare questo ruolo così contraddittorio. Per me fare una papera è uno shock. Ci metto giorni a riprendermi. Invidio chi ne commette di più. Lo shock non è così grande. ===[[Claudio Garella]]=== *È strano anche il modo di valutare il portiere. È un bel ruolo. Romantico, dicono. Beh. Certo ha il suo fascino. Ma in Italia si esagera, si sopravvaluta l'importanza del portiere; o salvi la patria o sei un disgraziato. Ci sono recuperi difensivi dei terzini molto più importanti di una bella parata, ma quanti se ne accorgono? Il portiere è un cocktail. È più calmo e riposato, perchè sta fermo mentre gli altri corrono, ma è anche più teso, infatti si chiama estremo difensore, se sbaglia lui è la frittata. *Io dico che il portiere basta che pari, se poi vola come un angelo o la becca di piede, come faccio spesso io, basta che la palla non vada dentro. Se va dentro, per un bel gesto atletico, io batto le mani a chi m ha infilato. Cosa c'è di strano? Non siamo mica dei selvaggi. *Io so, per la mia filosofia del ruolo, che noi siamo lì per parare i gol ma anche per beccarli. Un gol per noi è dispiacere (per alcuni dolore, per me no) e per gli altri è spettacolo. Un portiere, secondo me, non deve pensare alla personale prestazione, ma inquadrarsi con gli altri. A me di non prendere gol per 1254' non me ne frega niente, sono robe da contabili, a me basta che si vinca 4-3, quello che posso lo paro e sennò amen. *Io spero di parare anche coi polpacci e con qualunque altra parte del corpo perché l'importante è che il pallone non finisca in fondo alla rete. Tutto il resto è poesia. *L'importante è evitare il gol. E se poi i guantoni non si sporcano, pazienza. *La palla devi sempre prenderla in tutte le maniere, punto. Quando ti ritrovavi davanti gente assetatata di gol come Paolo Rossi o Pruzzo, non potevi andare troppo per il sottile! E allora te ne inventavi di tutti i colori, pur restando nell'ambito del regolamento che allora — non dimentichiamocelo — te lo permetteva. {{NDR|«Già, il regolamento...»}} Oggi giocare per un portiere è diventato impossibile! [Garella se la prende a cuore ed alza il tono di voce, ''ndr''] Appena sfiori il pallone un centimetro fuori dall'area o travolgi l'attaccante per troppo slancio, boom, rosso diretto e te ne vai a fare la doccia! Ma mi spieghi come li dobbiamo fermare 'sti benedetti attaccanti moderni? Mica possiamo scomparire con la bacchetta magica... *Non è vero che noi siamo calciatori diversi, è che tutti gli altri provano in settimana i loro schemi e noi siamo più obbligati a improvvisare. ===[[Luca Marchegiani]]=== *{{NDR|«Come era il portiere degli anni '90?»}} Da un punto di vista tecnico, per le parate, era più forte di quello di oggi. Il portiere del 2010, però, è più completo. *Il portiere, rispetto ai suoi compagni, deve avere delle caratteristiche psicologiche diverse, deve sfruttare l'errore, la sconfitta, il gol preso per migliorare. Ce ne sono tanti, di ragazzi, che smettono perché quando subiscono il gol sentono e vedono il compagno che li manda a quel paese, o l'altro che allarga le braccia o la altro ancora che si mette le mani nei capelli. Solo chi va avanti, farà il portiere. *Il portiere che attacca la palla non va sempre bene. Noi aspettavamo la palla. Un po' per scherzo e un po' sul serio, dicevo sempre che il pallone deve essere tuo amico, lo devi accogliere, non respingere, non prenderlo a cazzotti. *Ormai ogni uscita, per noi portieri, è un rischio. Ammetto di avere qualche remora ogni volta che lascio i pali, perché gli attaccanti hanno capito il trucco: ti vengono incontro, poi all'ultimo momento spostano il pallone e ti arrivano addosso, così non puoi evitarli e l'[[arbitro]] concede il [[Calcio di rigore|rigore]]. Uscire dalla porta, ormai, è un'avventura pericolosissima... *Una respinta passa sempre per una grande parata, mentre una palla bloccata diventa una parata facile e questo, in un calcio così spettacolarizzato, ha il suo peso, anche il portiere vuole prendere mezzo punto in più nelle pagelle dei giornali. ===[[Dino Zoff]]=== *Ho sempre desiderato essere portiere, forse perché in campo il portiere è un uomo solo e a me piacciono gli sport individuali. *{{NDR|«Perché sentì di fare proprio il portiere?»}} Me lo sono sempre chiesto. Ma in fondo è quello che più mi assomiglia, caratterialmente. Il portiere ha una immensa responsabilità, è l'unico che non può sbagliare. E però di quella responsabilità, se è bravo, conosce la gloria. *Ero sempre alla ricerca, da portiere, della semplicità. E della perfezione, che però non ho trovato. Cercavo di supplire con il piazzamento alla teatralità di un tuffo ad angelo. [...] Non come certi esteti che amano più la foto della parata. Pensi che una volta, all'Olimpico, durante un Inghilterra - Italia mi fecero un tiro che necessitava di un tuffo plastico per prendere la palla. Mi ricordo che, mentre ero in volo, già mi vergognavo. *Quello del portiere è un ruolo di responsabilità, di concretezza, di prevenzione, un qualcosa a parte rispetto agli altri calciatori: devono lottare contro tutti e con sé stessi. ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|wikt|w_preposizione=riguardante il}} {{Calcio}} [[Categoria:Professioni dello sport]] [[Categoria:Terminologia calcistica]] ts021qmli7hepobu9f3llwbogyekiam Oscar Giannino 0 84826 1224016 1159675 2022-08-23T02:29:32Z Danyele 19198 /* Citazioni di Oscar Giannino */ typo wikitext text/x-wiki [[File:Oscar Giannino.jpg|thumb|Oscar Fulvio Giannino]] '''Oscar Fulvio Giannino''' (1961 – vivente), giornalista e politico italiano. ==Citazioni di Oscar Giannino== *Allora io lo dico! Che gente così, per il merito, l'aspetto nell'aula del Parlamento! Tutte le volte che quel Magnifico Rettore si alzerà e parlerà di merito avrà una voce che dirà: "Taci miserabile"! <ref>Dall'Antimeeting di ''Fare per fermare il Declino'', Milano, 9 febbraio 2013. [https://www.youtube.com/watch?v=pkZaz6-z5xE Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref> *C'è un limite oltre il quale la pressione fiscale sul totale prodotto diretto di un paese storicamente lo mette in ginocchio. È da secoli che va avanti così. Perché vi fate incantare dalle pretese dello stato etico? Perché? Perché? Perché sono avvenute le grandi rivoluzioni? A cosa dovete la vostra libertà a casa se non al fatto che qualcuno a un certo punto ha detto: «Basta! Basta! Basta!» Ragazzi, voi siete lì a dire: «Non basta, lo stato non bisogna offenderlo.» Dove?! Perché? Lo stato vi offende ogni giorno! Prende i vostri diritti e li calpesta! Li rende niente! In nome degli interessi di minoranze pro tempore che lo amministrano, ci stanno dentro come parassiti.<ref>Dal programma radiofonico ''Le ragioni di Oscar'', Radio24. [https://www.youtube.com/watch?v=YYFxZlqxbYQ Video] disponibile su ''Youtube.com''. {{c|data?}}</ref> *[[Sergio Marchionne|Marchionne]] è stato un gigante. [...] Avercene, della sua tempra: non solo ha reso un servizio gigantesco all'Italia produttiva, ma anche a decine e decine di migliaia di lavoratori americani. Per questo, lì lo amano alla follia. Più di quanto non avvenga da noi.<ref name="ilmattino.it,22lug2018" /> *Mi dicono la mattina, quando c'ho ospiti ministri, che perdo troppo spesso la calm... alzo la voce. Certo! Alzo la voce perché mi sento dire delle signori stupidaggini! L'ultima: questa settimana, quando dico a quella della Lega, "ma c'avete anche voi lo stop, vero, alla spesa sulla quota 100 esattamente come c'è nel provvedimento sul reddito di cittadinanza?" e lei viene qua e dice "no, non ce l'abbiamo". E il mio editore cosa pretende, che io non gli faccia notare che è una stronza menzogna? Perché così, altrimenti, tratto troppo male i signori ministri e quindi metto nei problemi il mio editore col governo? Ma mandatemi a casa piuttosto! Perché la mia idea è che esisto per dire che se un ministro racconta palle è un racconta palle lui! E altrimenti chiunque dica "stai sbagliando e ti cacciamo a calci in culo", accetto la sfida! Pretendo per questo di essere rispettato, non di più degli altri, sono peggio degli altri, sarò l'ultimo rispetto agli altri, ma il mio compito non è dare un microfono e stare zitto. Perché un paese in cui il compito dei giornalisti è dare il microfono e stare zitti è un paese illiberale! È un paese autoritario! È un paese fascista! E io non voglio dare la mia mano al fascismo!<ref>Dal programma radiofonico ''I conti della belva'', Radio 24, 19 gennaio 2019. [https://www.youtube.com/watch?v=lS4wpfl-V1w Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref> *Quando ancora eravamo alle prime notizie del tremendo [[Terremoto e maremoto del Tōhoku del 2011|sisma che si è abbattuto sulla costa nordorientale del Giappone]], ecco che i siti e le agenzie italiane hanno iniziato a diffondere notizie sull'allarme nucleare {{NDR|del [[disastro di Fukushima Dai-ichi]]}}. Orbene, se allo stato degli atti una prima cosa si può dire, è che proprio la terribile intensità del fenomeno abbattutosi sul Giappone ci consegna una nuova conferma del fatto che in materia di sicurezza di [[Energia nucleare|impianti nucleari]], i passi in avanti compiuti negli ultimi decenni sono stati notevolissimi, tali da reggere nella realtà dei fatti senza creare pericoli per ambiente e popolazione proprio l'impatto di eventi terribilmente fuori scala, quale quello verificatosi e come prescrivono appunto le norme nel cui rispetto si costruiscono oggi centrali atomiche.<ref>Da ''il Messaggero'', 12 marzo 2011; citato in ''[http://www.legnostorto.com/index.php?id=31520&option=com_content&task=view Test superato. Nucleare sicuro, è la prova del nove]'', ''legnostorto.com''.</ref> *{{NDR|Su [[Sergio Marchionne]]}} Sia negli Usa che in Europa, è toccato a un professionista multidimensionale, che però non era un ''car guy'' - ma un avvocato, certificatore di aziende, ottimizzatore finanziario, riassicuraratore per le imprese - salvare due marchi storici che erano falliti.<ref name="ilmattino.it,22lug2018">Da [https://www.ilmattino.it/economia/sergio_marchionne_avvocato_cause_vinte_commento_oscar_giannino-3869973.html ''Marchionne, l'avvocato delle cause vinte''], ''Il Mattino.it'', 22 gennaio 2018.</ref> ==Citazioni su Oscar Giannino== *Conosco benissimo le sue smargiassate, lui è un mentitore professionale, ma è bravissimo nel suo lavoro. Ha sbagliato a vantarsi delle lauree, perché sono le cose più inutili e stucchevoli. Con la mia laurea io mi ci sono pulito le scarpe e non sono neppure venute pulite. ([[Giampiero Mughini]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Giannino, Oscar}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Politici italiani]] grr2p3lnexzmg1y8luwh05v4a3ak4jd Utente:Dread83/Ricerca fonti 2 85057 1224025 1222560 2022-08-23T06:54:53Z Dread83 47 /* J */ wikitext text/x-wiki Questa pagina nasce con l'intento di organizzare la ricerca delle fonti e il controllo delle citazioni. __NOINDEX__ ==Ricerca fonti== {{indicedx}} *[[:Categoria:Senza fonte in discussione|Senza fonte in discussione]] *'''Voci [[:Categoria:Da controllare|da controllare]]'''. **[[Utente:Dread83/Da controllare|Ultimi inserimenti]]. ===Archivi storici di giornali=== *[http://ricerca.repubblica.it/ la Repubblica] - Dal 1984 **[http://periodici.repubblica.it/venerdi/ Il venerdì di Repubblica] - Dal 2005 *<del>[http://archiviostorico.corriere.it/ Corriere della Sera] - Dal 1992</del> a pagamento *[http://www.lastampa.it/archivio-storico/ La Stampa] - Dal 1867 al 2005 **[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_query.jsp La Stampa] - Dal 1992 *[https://archivio.unita.news/ L'Unità] - 1946-2014 *[http://archiviostorico.gazzetta.it/sitesearch/ArchivioStoricoPay.html Gazzetta dello Sport] - Dal 1997 *[http://www.adnkronos.com/IGN/Archivio/ Adnkronos] - Dal 1996 *[http://dolciricordi.altervista.org/viaggiandofralestelle/giornali.html Tutti i giornali] ==Controllo== (''Sono esclusi i film e i cronisti'') ====A==== *[[Abraham Lincoln]] **Possibili fonti su [[:en:Abraham Lincoln|en.wiki]]. *<del>[[Abel Bonnard]]</del> {{fatto}} *[[Achille Varzi]] **Citazione riportata in siti su Nuvolari. *[[Adolf Brand]] **Citazione (frammentaria) copiata da Wikipedia; fonte sconosciuta. *[[Adolf Hitler]] **Voce mal messa; **Le citazioni dal ''Mein Kampf'' sono prive di indicazioni bibliografiche. *[[Agatha Christie]] *[[Al Pacino]] **Probabilmente da un film; alcuni indicano ''[[L'avvocato del diavolo]]'' e ''[[Il padrino]]'', ma non trovo riscontro. *[[Albert Camus]] **Non saremo: Intuitions, Youthful Writings *[[Alberto Ronchey]] **Niente sui 3 archivi; prima del 1997. *[[Aldous Huxley]] **Aveva...: Il tempo si deve fermare **Forse la terra...: da Punto contro punto. *[[Alexander Pope]] **Ad ogni parola: ''Il ricciolo rapito''. *[[Alexandre Dumas (figlio)]] **Affari?: La Question d'argent *[[Alfred de Musset]] **Chiunque...: da ''Poesie nuove''. *[[Amos Bronson Alcott]] **To be ignorant of one's ignorance is the malady of the ignorant : ''Table talk''. *[[Anatole France]] **È nella natura umana: da ''Il libro del mio amico''. **L'opinione degli altri: ''I desideri di Jean Servien'' **La gente che: ''Il delitto dell'accademico Sylvestre Bonnard'' **Lusingarsi di essere: ''Il delitto dell'accademico Sylvestre Bonnard'' **Solo gli uomini: ''L'anello di ametista'' (Solo gli uomini a cui non piacciono le donne si interessano agli abiti femminili. Gli uomini a cui le donne piacciono non si accorgono nemmeno di come son vestite.). *[[André Gide]] **C'è un limite (il est un degré dans la confidence que l'on ne peut dépasser sans artifice, sans se forcer): ''Correspondance: 1913-1934'' *[[Anita Loos]] **''Gli uomini preferiscono le bionde''. *[[André Malraux]] **È difficile: ''Il tempo del disprezzo'', prefazione *[[Anne Dickson]] **Potrebbe trattarsi di uno scambio di persona. **Ha scritto: ''Pensieri sotto il cuscino'', ''Pensieri sotto il cuscino per illuminare tutto l'animo'' (2 libri di aforismi?), ''Conversazioni difficili''. *[[Antoine de Saint-Exupéry]] **Chiunque ami (Quiconque aime d'abord l'approche de l'amour ne connaîtra point la rencontre): ''Cittadella''. **La tecnologia (la macchina): ''Terra degli uomini'' **L'aeroplano: ''Terra degli uomini'' *[[Anton Čechov]] **Forse: Taccuini (Quaderni). **La buona educazione: Taccuini (Quaderni). **La capacità: Taccuini (Quaderni). **La morte: Biancafronte ? *[[Antonin Artaud]] **''Scritti di Rodez''. *[[Antonio Tabucchi]] **''Il racconto...'': da ''Racconti'' ? ***Niente in ''Notturno indiano'', ''Sogni di sogni''. *[[Antonin Artaud]] **Messaggi rivoluzionari *[[Aristotele]] **Amare è gioire: ''Etica eudemia'' (?) **Ci si dovrebbe comportare: ''Etica nicomachea'' (?) **Dopo che le abilità pratiche: ''Metafisica'' (?) *[[Arthur Miller]] **La parola: ''Dopo la caduta''. *[[Arthur Schopenhauer]] **Change alone is eternal, perpetual, immortal: attribuita. **La felicità è come l'elemosina: ''Sulla felicità e sul dolore''. **Il principio dell'onore: ''In-quarto''. ====B==== *[[Beato Angelico]] **Vennero scritti due epitaffi, verosimilmente da Lorenzo Valla. Il primo, perduto, si doveva trovare su una lapide alla parete e recitava: «La gloria, lo specchio, l'ornamento dei pittori, Giovanni il Fiorentino è conservato in questo luogo. Religioso, egli fu un fratello del santo ordine di San Domenico, e fu lui stesso un vero servo di Dio. I suoi discepoli piangono la morte di un così grande maestro, perché chi troverà un altro pennello come il suo? La sua patria e il suo ordine piangono la morte di un insigne pittore, che non aveva uguali nella sua arte» . *[[Benito Mussolini]] **Molte citazioni sono in ''Scritti e discorsi''. *** (Balbo) 1945. *[[Bernardo Bertolucci]] **Forse dal film ''[[Il tè nel deserto]]'' *[[Bertolt Brecht]] **Tutte le arti: <del>Scritti sulla letteratura e sull'arte</del> Scritti teatrali (?) *[[Bertrand Russell]] **La filosofia è un tentativo...: Saggi impopolari **Può sembrare strano che...: Religione e scienza *[[Blaise Pascal]] **L'eccitamento che un: '''Niente nelle opere complete'''; "The excitement that a gambler feels when making a bet is equal to the amount he might win times the probability of winning it" - Mathematical Maxims and Minims, Nicholas J. Rose, 1988. "Pascal argues that the value of a game is the prize to be won times the probability of winning it.", ''The Statistical Pioneers'', 1984. **L'uomo è l'errore di Dio: '''Niente nelle opere complete'''; {{cfr}} [[Friedrich Nietzsche]], ''Il crepuscolo degli idoli'', "E che? L'uomo è soltanto un errore di Dio? Oppure Dio è soltanto un errore dell'uomo?". [[Isaac Bashevis Singer]], ''Siddah e Kuziba''. **Non pensare quello che penso io: '''Niente nelle opere complete''' **Ritengo che contro chiunque: '''Niente nelle opere complete'''. [[Émile Boutroux]], ''[[s:fr:Pascal_(Boutroux)/5|Pascal]]'': ''L’homme est un problème dont la solution ne se trouve qu’en Dieu''. *[[Borís Leonídovič Pasternàk]] **L'arte: ''Della modestia e del coraggio''. **Sei l'ostaggio dell'eternità: dalla poesia ''Notte''. ====C==== *[[Camilla Cederna]] **L'espresso, 1990. *[[Carl Gustav Jung]] **Il fanatismo altro non è se non un dubbio ipercompensato: ''Tipi psicologici''. *[[Carlo Bo]] **Possibile citazione completa: «L'uomo che legge, l'uomo che non vive senza libri è certo di poter opporre alla realtà che lo circonda una seconda e più vera realtà: alle cose contrappone le idee, agli oggetti i pensieri. Che cos'è in fondo un libro se non un frammento della seconda realtà sognata, ipotizzata, meditata? Il bisogno di leggere è prima di tutto il bisogno di restare con se stessi» *[[Charles Baudelaire]] **''Those men get along best with women who can get along best without them''. *[[Charles Bukowski]] **L'individuo equilibrato è un pazzo (''The well balanced individual is insane''): ''Taccuino di un vecchio sporcaccione'' (un'edizione integrale) **''La donna non è niente più che alcune parole'': ''Notations from a Muddled Indolence'', da ''At Terror Street and Agony Way'' ***Anche in ''The Roominghouse Madrigals''. ***Non è in ''Poesie (1955-1973)''. ***E' sicuramente in uno di questi 3 libri: ''Notte imbecille'', ''Non c'è niente da ridere'', ''Nato per rubare rose''. **Scrivere poesie non è difficile: "the living that is sometimes difficult", ''Urla dal balcone''. **Parlare di morte è come parlare di denaro: da ''Notte imbecille''. **Ti aspetti di trovare poesia: da ''Notte imbecille''. *[[Charles Caleb Colton]] **Molte citazioni potrebbero provenire da ''Lacon''. *[[Charles Dickens]] **Trovare traduzioni: ***Bere gin: da ''Sketches by Boz'' (''Trilogia di Londra''). ***Con l'affetto: da ''Martin Chuzzlewit''. ***La carità: da ''Martin Chuzzlewit''. ***Lega un albero: ''Dombey e Figlio''. **''All the year round'', Vol.15, 1876, p.281. *[[Clive Staples Lewis]] **L'umanità non passa: da ''L'allegoria dell'amore''. **Superato il primo choc da ''Il problema della sofferenza''. ====D==== *[[David Herbert Lawrence]] **Conosciamo questi nuovi: Art-Nonsense and Other Essays di Eric Gill (recensione) **La pornografia: da ''Oscenità e pornografia''. *[[Dean Acheson]] **''I try to be as philosophical as the old lady from Vermont who said that the best thing about the future is that it only comes one day at a time''. *[[Denis Diderot]] **Con la virtù: lettera del 18 luglio 1762 a Sophie Volland (''Siamo tutti libertini. Lettere a Sophie Volland. 1759-1762''). **Ho visto spesso un attore: ''Paradosso sull'attore'' **L'amore toglie: ''Paradosso sull'attore'' *[[Diego Abatantuono]] ** Epoca(?) ** Indipendente di venerdì 18 dicembre 1993. *[[Dino Risi]] **Intervista al settimanale ''Oggi'' del 31 maggio 1993. ====E==== *[[Edgar Allan Poe]] **Dichiarare la propria viltà: Marginalia ? *[[Edith Wharton]] **''I ragazzi'' *[[Edmund Burke]] **È nell'interesse del mondo: lettera a Samuel Span, 23 aprile 1778 **I grandi uomini: ''Great men are the guideposts and landmarks in the state'', discorso del 19 aprile 1774 (?) *[[Elio Toaff]] **''Mehr als alle anderen haben wir Gelegenheit gehabt, dieGüte und Edelmütigkeit des Papstes während der Jahre der Verfolgung und des Schreckens kennenzulernen.'' (''Frankfurter Allgemeine Zeitung'', 4 marzo 1963) *[[Émile Zola]] **La civiltà non raggiungerà: [https://quoteinvestigator.com/2018/06/29/last-stone/] *[[Ennio Flaiano]] **''Coraggio, il meglio è passato'': citato ne ''[[La terrazza]]'', di Scola (1980). *[[Enzo Biagi]] **Sette, 2004 (Diciamoci tutto) *[[Eric Ambler]] **''La maschera di Dimitrios'' (edizione integrale). *[[Erich Fromm]] *[[Erich Maria Remarque]] **Potresti diventare: Arco di trionfo *[[Ernest Hemingway]] **Mai pensare: Introduzione a ''Treasury for the free world''. **Essere un padre di successo: ''Papa Hemingway''. **Non confondere: ''Papa Hemingway''. *[[Eugène Ionesco]] **È la nostra propria mediocrità: da ''Il solitario''. *[[Eugenio Montale]] # Versi di Luca Ghiselli? *[[Ezra Pound]] **La vostra mente: ''Portrait d'une femme'' ====F==== *[[Fernando Pessoa]] **1. ''Cessa o teu canto''. *[[Francis Scott Fitzgerald]] **A diciotto anni: da ''Maschiette e filosofi''. **Mostratemi un eroe: ''Notebook E'' (1945). *[[François de La Rochefoucauld]] **Le promesse di certi uomini sono come sabbie mobili che viste da lontano sembrano solide e sicure ma si rilevano inconsistenti e insidiose. ***Nulla su Google Libri, in italiano, inglese o francese. ***Niente negli archivi dei giornali. ***Contiene un possibile errore: ''rilevano'' invece di ''rivelano''. ***Non è nelle ''Massime''. ***Non è nelle ''Massime'' di [[Marguerite de la Sablière]]. ***Inserita nel 2006, non si trova prima del 30 giugno 2002. *[[François-René de Chateaubriand]] **Il cuore sente: Saggio sulle rivoluzioni *[[Françoise Sagan]] **Castello in Svezia *[[Franz Kafka]] **Ogni rivoluzione evapora: ''Colloqui con Kafka''. **La giovinezza: ''Colloqui con Kafka''. *[[Friedrich Nietzsche]] **Che differenza resta... : ''Nachgelassene Fragmente'', 14, 159. ***Non è in ''La volontà di potenza'' (Bompiani). ***Rimangono da controllare ''La volontà di potenza'' (N&C) e ''Frammenti postumi''. **E io sopporto soltanto: ''Frammenti postumi'', 8, 2. *[[Friedrich Schiller]] **È pericoloso svegliare: ''La canzone della campana''. **La pace raramente: ''Guglielmo Tell''. **La vita è solo errore: Cassandra. *[[Friedrich Schlegel]] **''So ist es denn endlich dahin gekommen, daß nachdem erst die Revolution von unten, dann die Revolution von oben, ihre volle Zeitperiode hindurch ausgewütet hatten, nun noch ein neues politisches Unheilsphänomen, als erstes eigentümliches Zeichen der neuesten, eben jetzt beginnenden Epoche hervorbricht. Ich möchte es die Revolution aus der Mitte heraus nennen.'' Signatur des Zeitalters, in: Concordia. Eine Zeitschrift ====G==== *[[Gabriel Garcia Marquez]] **Mi sembra che dall'impero romano: intervista, Messaggero del 7 settembre 1992. *[[Galeazzo Ciano]] **Potrebbe essere di [[Giuseppe Bottai]], dal ''Diario''. *[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]] **L'istruzione è: Lineamenti di filosofia del diritto, Aggiunte redatte da Eduard Gans, § 151. *[[George Eliot]] **''Avete delle parole così forti'': Felix Holt. **I pensieri (''Our thoughts are often worse than we are''): Scenes of Clerical Life. **''L'inizio del pentimento'': Felix Holt. **''La crudeltà'': Scenes of Clerical Life (Janet's Repentance). **''La vita può essere misurata'': Felix Holt. **''La razza è più forte del pascolo.'': Silas Marner. **''Niente è così bello'': Silas Marner. **''Non c'è alcuna vita privata'': Felix Holt. **''I have the conviction that excessive literary production is a social offense'': lettera (1871), in J.W. Cross, ed., George Eliot's Life as Related in Her Letters and Journals (1885) **''Un pugno'' (Blows are sarcasms turned stupid): Felix Holt. ** I remember how, at Cambridge, I walked with her once in the Fellows’ Garden of Trinity, on an evening of rainy May; and she, stirred somewhat beyond her wont, and taking as her text the three words which have been used so often as the inspiring trumpet-calls of men—the words God, Immortality, Duty—pronounced, with terrible earnestness, how inconceivable was the first, how unbelievable the second, and yet how peremptory and absolute the third. [https://www.bartleby.com/309/1001.html] *<del>[[Georges Bernanos]]</del> {{fatto}} *[[George Bernard Shaw]] **Che tu creda o no: ''Androclo e il leone''. **L'uomo può arrivare: ''Candida'' **Mi piace la convalescenza: ''Torniamo a Matusalemme'' *[[George Orwell]] **Chi è vincente ora: saggio ''Second Thoughts on James Burnham'' **Il fine di uno scherzo non è: Saggio ''Funny, but not vulgar'' **Il modo più veloce di finire una guerra è perderla: saggio ''Second Thoughts on James Burnham'' *[[George Santayana]] **Il caos è un nome: ''Dominations and Powers''. **Lo scetticismo è la castità dell'intelletto: ''Scetticismo e fede animale''. *[[Giacomo Casanova]] **Fonti in [[:de:Giacomo Casanova|de.wikiquote]]. Il guaio di Casanova è che ha scritto in francese, serve una traduzione. *[[Gianfranco Funari]] **La donna più importante: Novella 2000 del 29 maggio 1993. *[[Giorgio Manganelli]] **Serve a qualcosa il paradiso? O la sua perfezione include l'inutilità? ***Prima di gennaio 2000. ***Niente negli archivi di Repubblica, Corriere della Sera e La stampa. ***Checklist: ****<del>''[[Hilarotragoedia]]'', Feltrinelli, Milano, I ed. 1964; Adelphi, Milano, 1987</del> **** <del>''La Letteratura come menzogna'', Feltrinelli, Milano, 1967; Adelphi, Milano, 1985</del> **** <del>''Nuovo commento'', Einaudi, Torino, 1969; Adelphi, Milano, 1993</del> **** <del>''Agli dèi ulteriori'', Einaudi, Torino, 1972; Adelphi, Milano, 1989</del> **** <del>''Lunario dell'orfano sannita'', Einaudi, Torino, 1973; Adelphi, Milano, 1991</del> **** <del>''Cina e altri orienti'', Bompiani, Milano, 1974; Adelphi, Milano, 2013</del> **** ''In un luogo imprecisato'', Rai, Roma, 1974 **** ''A e B'', Rizzoli, Milano, 1975 **** ''Sconclusione'', Rizzoli, Milano, 1976 **** <del>''Pinocchio: un libro parallelo'', Einaudi, Torino, 1977; Adelphi, Milano, 2002</del> **** ''Cassio governa a Cipro'', Rizzoli, Milano, 1977 **** <del>''Centuria: cento piccoli romanzi fiume'', Rizzoli, Milano, 1979; a cura di Paola Italia, Adelphi, Milano, 1995</del> **** ''Amore'', Rizzoli, Milano, 1981 **** ''Angosce di stile'', Rizzoli, Milano, 1981 **** <del>''Discorso dell'ombra e dello stemma o del lettore e dello scrittore considerati come dementi'', Rizzoli, Milano, 1982; a cura di [[Salvatore Silvano Nigro]], Adelphi, Milano, 2017</del> **** ''Dall'inferno'', Rizzoli, Milano, 1985; Adelphi, Milano, 1998 **** ''Tutti gli errori'', Rizzoli, Milano, 1986 **** ''Laboriose inezie'', Garzanti, Milano 1986 **** ''Rumori o voci'', Rizzoli, Milano, 1987 **** <del>''Salons'', Franco Maria Ricci, Milano, 1987, Adelphi, Milano, 2000</del> **** <del>''Improvvisi per macchina da scrivere'', Leonardo, Milano, 1989; Adelphi, Milano, 2003</del> **** ''Antologia privata'', Rizzoli, Milano, 1989; Quodlibet, Macerata, 2015 **** G. Manganelli-[[Cesare Garboli]], ''Cento libri per due secoli di letteratura'', Archinto, Milano, 1989 **** <del>''Encomio del tiranno: scritto all'unico scopo di fare dei soldi'', Adelphi, Milano, 1990</del> **** ''Due lettere di Giorgio Manganelli'', Adelphi, Milano, 1990 **** <del>''La palude definitiva'', a cura di Ebe Flamini, Adelphi, Milano, 1991</del> **** <del>''Il presepio'', a cura di Ebe Flamini, Adelphi, Milano, 1992</del> **** <del>''Esperimento con l'India'', a cura di Ebe Flamini, Adelphi, Milano, 1992</del> **** <del>''Il rumore sottile della prosa'', a cura di Paola Italia, Adelphi, Milano, 1994</del> **** <del>''La notte'', a cura di Salvatore Silvano Nigro, Adelphi, Milano, 1996.</del> **** <del>''Le interviste impossibili'', Adelphi, Milano, 1997</del> **** ''Il delitto rende ma è difficile'', con un'intervista alla figlia Lietta a cura di [[Ugo Cornia]], Comix, Modena, 1997 **** ''Solo il mio corpo è reale : note su Stephen Spender'', a cura di Luca Scarlini, Via del vento, Pistoia, 1997 **** ''De America: saggi e divagazioni sulla cultura statunitense'', a cura di Luca Scarlini, Marcos y Marcos, Milano, 1998 **** ''Contributo critico allo studio delle dottrine politiche del '600 italiano'', a cura di Paolo Napoli, con un saggio introduttivo di [[Giorgio Agamben]], Quodlibet, Macerata, 1999 **** ''Le foglie messaggere. Scritti in onore di Giorgio Manganelli'', a cura di Viola Papetti, Editori riuniti, Roma, 2000 [contiene inediti] **** ''Cerimonie e artifici : scritti di teatro e di spettacolo'', a cura di Luca Scarlini, Oedipus, Salerno, 2000 *****Niente in ''La favola pitagorica'', ''Ti uccidero, mia capitale'', ''Concupiscenza libraria'', ''Un'allucinazione fiamminga'', ''L'isola pianeta e altri settentrioni'', ''Vita di Samuel Johnson'', ''La penombra mentale''. ***Niente in Alda Merini, ''La scopata di Manganelli'' *[[Giovanni Falcone]] **1. Non è in ''Cose di Cosa Nostra''. *[[Giovanni XXIII]] **''I fioretti di papa Giovanni'', Henri Fesquet. *[[Gilbert Keith Chesterton]] **Il vero modo: ''I vantaggi di avere una sola gamba'' in ''Tremendous Trifles'' (''Tremende bazzecole'') *[[Gore Vidal]] **Il sesso: ''Sex, Death and Money''. *[[Guillaume Apollinaire]] **''Una struttura diventa'': da ''Les Peintres cubistes''. **''Gli artisti sono'': da ''Les Peintres cubistes''. **''La geometria è'': da ''Les Peintres cubistes''. **''Gli artisti sono'': da ''Les Peintres cubistes''. **''L'amore'': da ''Adieu!'', in ''Poèmes à Lou''. *[[Günter Grass]] **Art is uncompromising and life is full of compromises. ―Quoted by Arthur Miller in the Paris Review, 1966 *[[Gustave Flaubert]] **I coniugi: Lettera, 25 gennaio 1880. **Il cuore: 19 gennaio 1840. **L'auteur dans son œuvre doit être comme Dieu dans l'univers... *[[Guy de Maupassant]] **La storia: Sull'acqua (l’histoire, cette vieille dame exaltée et menteuse) ====H==== *[[Henrik Ibsen]] **Gli amici: André Gide, prefazione a Conjdon: Friends are dangerous, not so much for what they make us do as for what they keep us from doing. (from the Correspondence) *[[Henri Bergson]] **''Le due fonti della morale e della religione'' *[[Henri Duvernois]] **Jamais, je le sens bien, sa présence sera à la hauteur de son absence. ''Une dame heureuse'' *[[Henri Michaux]] **''Brecce''. *[[Henry David Thoreau]] **Gli amici non vivono: ''Una settimana sui fiumi Concord e Merrimack'' (parte omessa in ''Opere scelte'') **Il massimo che posso fare per un amico: Diario (7 febbraio 1941) *[[Henry Fielding]] **A chi nulla è stato dato: ''Joseph Andrews'' *[[Henry Miller]] **Il surrealismo: ''“An Open Letter to Surrealists Everywhere,” The Cosmological Eye'' (Lettera aperta ai surrealisti d'ogni paese, in ''Max e i fagociti bianchi''). **La storia del mondo: "Domenica dopo la guerra". *[[Hermann Hesse]] **Il prodigio della...: Die Welt im Buch **La funzione del poeta: ''Sull'amore'' (?) *[[Honoré de Balzac]] **''Ce qui fait les qualités du mari qu'on aime fait les dèfauts du mari qu'on n'aime pas''. **''L'amour a horreur de tout ce qui n'est pas lui - même'': ''Il giglio della valle''. **La gloria è un veleno: ''Una figlia d'Eva''. **''Le vieillard est un homme qui a diné et qui regarde les autres manger'': ''Correspondance'' ====I==== *[[Ian McEwan]] **''L'amore fatale'' **''A new license for liberty'', Guardian (30 aprile 1990), p. 19. ** Guardian (London, May 26, 1983). *[[Ignazio Cantù]] **Alcune citazioni potrebbero essere del fratello, [[Cesare Cantù]]. *[[Ignazio Silone]] **Due citazioni tratte da discorsi pubblici (?), difficile reperire una trascrizione precisa. ***''Comunisti ed ex comunisti'': prima del 1961. *[[Immanuel Kant]] **Che cosa significa orientarsi nel pensiero. *[[Indro Montanelli]] **''Ci manca un Berlinguer'': da ''La Voce'', fra il 22 marzo 1994 e il 12 giugno 1994. **In un'intervista alla Stampa: dal Giornale del 20 maggio 1993. **Sempre più si diffonde sulla nostra stampa: da ''Il giornale'', 29 maggio 1993. **Sulle donne s'è detto di tutto: La Voce, 1994. **Un giorno dissi al cardinal Martini: ''Il Venerdì'' di Repubblica, 21 gennaio 1994. *[[Isaac Asimov]] **Credo che sia impossibile: ''Yours, Isaac Asimov''. *[[Ivy Compton-Burnett]] **''Madre e figlio''. ====J==== *[[Jack London]] **''Un osso'': da ''La strada''. *[[Jack Kerouac]] **''Una tazza di caffè'': ''Angeli di desolazione''. *[[Jacques Lacan]] **L'amore: ''Seminario XII'', in ''Altri scritti''. *[[James Joyce]] **Nessuna penna: ''Lettere''. **Qual è l'età: ''Ulisse''. *[[Jean Cocteau]] **Ciò che il pubblico critica in voi: ''Il gallo e l'arlecchino'' **Il poeta è un: ''Secrets de beauté'' **La massa: ''Secrets de beauté'' **Barabba: ''Il gallo e l'arlecchino'' **Un artista: ''Il gallo e l'arlecchino'' *[[Jean Genet]] **Chi non ha mai provato: ''Un Captif Amoureux''. **Chiunque conosca un fatto: ''Un Captif Amoureux''. *[[Jean-Jacques Rousseau]] **È soprattutto nella solitudine: ''Le confessioni''. **Il rimorso dorme: ''Le confessioni''. **Val molto di più avere: ''Le confessioni''. *[[Jean-Paul Sartre]] **Odio le vittime che rispettano i loro giustizieri: I sequestrati di Altona, atto 1, sc. 1. *[[Jiddu Krishnamurti]] **Quando c'è l'Amore: ''L'uomo alla svolta''. *[[Johann Gottlieb Fichte]] **L'uomo che si isola: ''Sistema di etica''. *[[Johann Wolfgang von Goethe]] **Agli stupidi: Faust - ''Wie sich Verdienst und Glück verketten Das fällt den Thoren niemals ein'' **I love those who yearn for the impossible: Faust. **Chi possiede arte: Xenia? **Ciascuno vede: Faust, prologo. **L'azione è tutto: Faust **La mia pace è perduta: Faust. **L'età non ci rende: Faust, prologo **L'uomo è uomo: I dolori del giovane Werther. **L'uomo sbaglia: Faust, 3, 7 **Monotona cosa è l'uman genere: I dolori del giovane Werther. **Non si è mai soli in pochi: Faust, I, 4036. **Una perfetta contraddizione: Faust *[[John David Barrow]] **Da ''L'universo come opera d'arte''. *[[John Fowles]] **La donna del tenente francese *[[John Updike]] **Customs and convictions change: ''The New Yorker'', 30 luglio 1990 **I sogni: ''Self-Consciousness: Memoirs'' (1989) **La pioggia: ''Self-Consciousness: Memoirs'' (1989) *[[Jorge Luis Borges]] **Nous ne croyons plus au progrès, quel progrès! (citato in Nestor Ibarra, ''Borges et Borges'') **Il vantaggio di avere: “Harto de los laberintos,” entrevista con César Fernández Moreno, Mundo Nuevo 18, (Dec. 1967) *[[José Ortega y Gasset]] **Il poeta: ''La disumanizzazione dell'arte''. **La biografia: {{en}} ''In Search of Goethe from Within: Letter to a German'', {{it}} ''Goethe. Un ritratto dall'interno'' (?) *[[Joseph Conrad]] **La critica: da ''Lo specchio del mare''. **Solo l'immaginazione: ibidem?. *[[Jules Renard]] **Scrivere: Leçons d'écriture et de lecture, 13 aprile 1895. ====K==== *[[Khalil Gibran]] **''The vision: reflections on the way of the soul''[http://4umi.com/gibran/vision/7] *[[Karen Blixen]] **L'uomo e la donna: ''Racconti d'inverno''. *[[Karl Ludwig Börne]] **''Ankündigung der Waage''. *[[Karl Kraus]] **Ben venga il caos: da ''La muraglia cinese''. *[[Karl Marx]] **Ogniqualvolta vien posta in discussione una determinata libertà, è la libertà stessa in discussione.: ''Dibattiti sulla libertà di stampa e sulla pubblicazione delle discussioni alla Dieta'', in ''Scritti politici giovanili''. ====L==== *[[Laurence Sterne]] **''Men tire themselves in pursuit of rest'': The Koran *[[Laurens van der Post]] **''Il mondo perduto del Kalahari'' **''Il cuore dell'Africa'' *[[Lev Tolstoj]] **Il segreto della felicità: una citazione simile è attribuita a [[James Matthew Barrie]]: «The secret of happiness is not in doing what one likes, but in liking what one has to do», ma non è rintracciabile nelle sue opere. **Se i macelli...: ***La maggior parte delle fonti la attribuiscono a [[Paul McCartney]]; [http://www.postchronicle.com/cgi-bin/artman/exec/view.cgi?archive=180&num=279211 McCartney] stesso dice di ripeterla spesso. ***Google Libri non dà risultati in inglese o in russo in alcuna opera di Tolstoj. **Tutte le idee: ''Guerra e pace'', epilogo, parte I, cap. XVI. **Tutti pensano a cambiare: [http://books.google.com/books?id=kVBYAAAAMAAJ&hl=it&dq=%22thinks%20of%20changing%22%20inauthor:Tolstoy&ei=lIJqTPfhFouOjAe8_vmBAQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CC0Q6AEwAA] **Tutto, ogni cosa: ''Guerra e pace'', libro IV, parte I, cap. XVI. *[[Luc de Clapiers de Vauvenargues]] **N. 590. *[[Ludwig Wittgenstein]] **Niente in '''Pensieri diversi''' **Sentiamo dire: ''Grammatica filosofica'' *[[Luigi Einaudi]] **Discorso del 1954 (?); di sicuro prima del 1960. *[[Luigi Pirandello]] **E' un verso della canzone ''Camminando'' di [[Massimo Di Cataldo]]. Citazione o fonte? ====M==== *[[Manlio Sgalambro]] **[[Il cavaliere dell'intelletto]] **Per la terribile semplicità delle idee che la tradizione filosofica ci impone, più che fare direi che il compito dell'ora è disfare. *[[Marcel Proust]] **È meglio sognare la propria vita: da ''I piaceri e i giorni''. **Il ritornello che un orecchio: da ''I piaceri e i giorni''. *[[Marguerite Duras]] **''La vita materiale''. *[[Marguerite Yourcenar]] ** Il tuo nome: da ''I doni di Alcippe''. **Si è schiantato un cielo: da ''I doni di Alcippe''. **Noi abbiamo una sola vita: da ''Pellegrina e straniera''. **Non ho l'impressione: Alfredo Cattabiani, "Quel contatto ineffabile con l'Eterno", il Tempo, 19 dicembre 1987, p.3. **La morte s'avvicina: da ''I doni di Alcippe''. *[[Marlene Dietrich]] **Controllare ''Dizionario di buone maniere e cattivi pensieri''. *[[Mario Soldati]] **Ho contattato personalmente il sito comitatomariosoldati.it: mi hanno risposto che Kezich lo ha riportato sul Corriere della sera, senza fornirmi però una data. Nessun risultato tuttavia nell'archivio del Corriere (1992-oggi). **Prima del 1986. *[[Mario Vargas Llosa]] **Lettere... *[[Marshall McLuhan]] **Sunday Times Magazine, 26 marzo 1978 **La bomba: ''Il medium è il messaggio''. *[[Martin Heidegger]] **La grandezza: ''Domande fondamentali della filosofia'' **Il colloquio: da ''La poesia di Hölderlin''. *[[Matilde Serao]] **''Corriere di Roma'' del 19 settembre 1886: "Ascende la carrozza fra le prime macchie, rade ancora, e gira intorno ad una collina, scoprendo ogni tanto con l’occhio l’immenso Jonio glaciale senza una vela. Lievemente l’aria rinfresca. Ecco Stilo, una piccola città bruna bruna, antica, medievale, fabbricata a mezza costa; cittadina fiera e malinconica con le sue chiese antiche. Si traversa Stilo: le calabresi dal volto pallido vi guardano senza curiosità da dietro piccoli vetri delle loro finestre. La vegetazione poi diventa sempre montanara e si gira sui fianchi della montagna, ora seppellendosi fra gli alberi, ora rasentando un precipizio spaventoso. Qui e là spunta la roccia, nuda, nera, ciclopica. Non dunque questo paese è Ferdinandea? No, questo è Pazzano: paese di pietra e paese di ferro. Sta nell’aria e si respira il ferro: sgorga e si rovescia dalla bocca delle miniere, già riattivate (dal Fazzari) rossastro, sottilissimo, dilagante in flutti di polvere." *[[Max Beerbohm]] **Le donne: Zuleika Dobson *[[Max Frisch]] **Niente in ''Stiller''. *[[Max Nordau]] **God is the name that from the beginning: da ''Morals and the Evolution of Man''. *[[Michel Foucault]] **Introduzione a Ludwig Binswanger, ''Sogno ed esistenza''. Anche in ''Il sogno''. *[[Miguel de Cervantes]] **Diffida: da ''Novelle esemplari''. *[[Molière]] **Preferisco un vizio: ''Anfitrione'', Act I, sc. iv. *[[Monica Vitti]] **Venerdì di Repubblica del 25 agosto 1995. *<del>[[Montesquieu]]</del> {{fatto}} ====N==== *[[Nadežda Jakovlevna Mandel'štam]] **Le mie memorie *[[Napoleone]] **Che cos'è allora, questa verità storica, nella maggior parte dei casi? Una favola convenzionale, come fu ingegnosamente definita. (Memoriale) **So che bisogna dare a Dio ciò che è di Dio, ma il Papa non è Dio. (16 marzo 1811) *<del>[[Niccolò Tommaseo]]</del> {{fatto}} *[[Nicola Abbagnano]] **Dovrebbe essere in un articlo de ''Il Giornale'', 1981-1983. *[[Nino Manfredi]] **Io vengo dal bestialismo: ''Epoca'', 1993. *[[N. Scott Momaday]] **Una parola: Il viaggio a Rainy Mountain *[[Norman Douglas]] **La scuola: ''How about Europe''. ====O==== *<del>[[Oreste Benzi]]</del> {{fatto}} ====P==== *[[Paolo Rossi]] **Quello che succede in Italia: ''L'Indipendente'' di giovedì 30 novembre 1995. *[[Pablo Neruda]] **L'amore è breve: da ''20 Poesie d'amore e una Canzone disperata'' (Posso scrivere i versi...) *[[Paolo Villaggio]] **Fantozzi è anche un terapeuta: al Messaggero di lunedì 10 gennaio 1994. **Ho nostalgia degli anni Cinquanta: durante la trasmissione tv ''Babele'' di domenica 13 giugno 1993. **La tv è più pericolosa: ''Giornale'' di sabato 16 luglio 1994. *[[Paul Valéry]] **All'inizio: Dialogo dell'albero **Mettons en commun ce que nous avons de meilleur et enrichissons nous de nos mutuelles différences. **Bisogna: Moralités (Tel quel) *<del>[[P. D. James]]</del> {{fatto}} *[[P. G. Wodehouse]] **capelli grigi: ''Diario segreto''. **Critico: ''Le avventure di Sally''. **Telegrammi: ''Tanto di cappello a Jeeves''. *[[Pedro Calderón de la Barca]] **''Mujer, llora y vencerás''. *[[Pier Paolo Pasolini]] **'''Non''' è in ''Petrolio''. ====R==== *[[Raffaella Carrà]] **intervista al Giornale del 27 gennaio 1996. *[[Rainer Maria Rilke]] **Che cosa è mai... : ''Su Rodin''. **Così noi viviamo...: ''Sonetti a Orfeo'' (?) *[[Ralph Waldo Emerson]] **Attacca il tuo carro: <del>''Società e solitudine''</del>. **Dobbiamo essere cortesi: ''Condotta di vita''. **È una regola: ''Social aims''. **È una superstizione: ''Condotta di vita''. **Solo la poesia: <del>''Società e solitudine''.</del> **Un impero: ''The Young American''. **Un uomo: ''The Sovereignty of Ethics''. **[http://www.bartleby.com/90/ Opere complete] *[[Raymond Chandler]] **A really good detective never gets married: ''"Casual Notes on the Mystery Novel" (essay, 1949), first published in Raymond Chandler Speaking (1962)'' **Almeno la metà: da ''Casual Notes on the Mystery Novel'' **Boston: da ''Selected Letters of Raymond Chandler''. **The more you reason the less you create: da ''Selected Letters of Raymond Chandler'' e ''Raymond Chandler Speaking''. **If my books had been any worse: Raymond Chandler Speaking. **...it is a lesson in how not to write for the movies: ''Selected Letters of Raymond Chandler''. **By his standards anyone who noticed how many walls the room had: ''Selected Letters of Raymond Chandler''. *[[Raymond Queneau]] **Il diario intimo di Sally Mara (?); Sally plus intime (!). *[[Robert A. Heinlein]] **<del>''Il gatto che...''.</del> *[[Robert de Flers]] **Les livres sont des amis parfaits, ils sont accueillants et discrets, ils écoutent tous les secrets qu'on leur raconte et ils se gardent de les répéter. Aucune indulgence ne peut être comparée à la leur. Il n'y a qu'une chose qu'ils ne peuvent souffrir c'est d'être prêtés. Quand on les prête, ils sont si vexés qu'ils ne reviennent jamais. *[[Robert Louis Stevenson]] **Datemi quel giovanotto (For God's sake give me the young man who has brains enough to make a fool of himself!): ''Crabbed Age and Youth'' (in ''Virginibus puerisque''?) *[[Robert Musil]] **''Gli ideali hanno strane proprietà'': da ''The German as Symptom'', in ''Precision and Soul. Essays and Addresses''. **''Es hat keinen Sinn, Sorgen im Alkohol ertränken zu wollen, denn Sorgen sind gute Schwimmer''. *[[Roberto Gervaso]] *<del>[[Roland Barthes]]</del> {{fatto}} *[[Rudyard Kipling]] **Alla legione dei perduti...: ''Gentlemen-Rankers''. **Anche se il Tuo Potere...: ''McAndrew's Hymn''. **Il potere...: [http://www.thisdayinquotes.com/2011/03/power-without-responsibility.html] ====S==== *[[Samuel Beckett]] **Che cosa so: Basta **Com'è difficile parlare: Molloy **Dove sono: L'innominabile **Il sole risplende: Murphy **Questo è ciò che potrebbe essere l'inferno: Cenere. *[[Sébastien-Roch Nicolas de Chamfort]] **''Massime, pensieri, caratteri e aneddoti'': In fatto di sentimenti, ciò che può essere valutato non ha valore. *[[Simone de Beauvoir]] **''La forza delle cose'' (''J’ai vécu tendue vers l’avenir et maintenant, je me récapitule, au passé : on dirait que le présent a été escamoté. J’ai pensé pendant des années que mon œuvre était devant moi, et voilà qu’elle est derrière: à aucun moment elle n’a eu lieu; ça ressemble à ce qu’on appelle en mathématiques une coupure, ce nombre qui n’a de place dans aucune des deux séries qu’il sépare''). *[[Simone Weil]] **Qui penserait à Dieu s'il n'y avait pas de mal au monde? *[[Soren Kierkegaard]] **At the bottom of enmity between strangers lies indifference. The Journals of Soren Kierkegaard: A Selection, no. 1144, journal entry for 1850, ed. and trans. by Alexander Dru (1938). **La sola antitesi: In vino veritas. **Ogni uomo: L'ora/L'istante (every human being is by nature a born hypocrite). **Uscirò dal cerchio: Aut aut (ed. integrale). *[[Stefania Sandrelli]] **Venerdì di Repubblica dell'8 marzo 1996 *[[Stendhal]] **''Je ne sais pas qui a donné l'idée de planter une ville au milieu de ce sable'': lettera del 3 novembre 1806. *[[Sun Tzu]] **Nessun riscontro ne ''L'arte della guerra''. *[[Susan Sontag]] **L'interpretazione: da ''Contro l'interpretazione''. ====T==== *[[T. S. Eliot]] **La completa eguaglianza: ''Appunti per una definizione della cultura''. *[[Theodor W. Adorno]] **Niente in ''Minima moralia'', ''Teoria estetica''. *[[Thomas Mann]] **Trovare ''Nobiltà dello spirito e altri saggi''. **Una grande verità: ''La posizione di Freud nella storia dello spirito moderno'' in ''Scritti minori'' o ''Nobiltà dello spirito e altri saggi''. *[[Tom Cruise]] **Mi hanno insegnato: ''Messaggero'', 9 agosto 1992 ====U==== *[[Umberto Eco]] **Aristotele: 7, supplemento del Corriere della sera, 1995. *[[Ursula Le Guin]] **È troppo intelligente: Dancing at the Edge of the World **I bambini della rivoluzione: Dancing at the Edge of the World **La mia immaginazione: "The Creatures on My Mind" in Unlocking the Air and Other Stories **Se la narrativa scientifica: Dancing at the Edge of the World ====V==== *[[Valerio Magrelli]] **Possibile citazione completa: Gioco d’azzardo. È il contrario del gioco, ed è assurdo che abbia lo stesso nome. Mentre il gioco è fondato sulla possibilità di maneggiare le proprie forze, il gioco d’azzardo è basato sul rifiuto di agire: in un caso c’è l’azione, nell’altro la passione. *[[Victor Hugo]] **La religione: Préface philosophique (?) *<del>[[Virginia Woolf]]</del> {{fatto}} *<del>[[Vladimir Nabokov]]</del> {{fatto}} *[[Voltaire]] **Amici miei: ''Dialogues et entretiens philosophique'' (Mes amis , ou les astres sont de grands géomètres) **Che cos'è la politica: ''Annales de l'Empire depuis Charlemagne'' (mais la politique est-elle autre chose que l'art de mentir à propos) **Il superfluo: ''La felicità mondana: Il mondano'' **La paura: ''La paix vaut encore mieux que la veritè'' (lettera alla marchesa Marie de Vichy Chamrond Du Deffand, 7 dicembre 1768) **Nulla è perduto: ''Adelaide du Guesclin'' **Un proverbio saggio: La cena del conte di Boulainvilliers ====W==== *<del>[[Walter Benjamin]]</del> {{fatto}} *[[William Blake]] **''Una verità detta con tristi intenti...'': ''Auguries of Innocence'' (Pickering) **''Se il Sole e la Luna dovessero dubitare.. '': ''Auguries of Innocence''. **''Ero arrabbiato con il mio amico...'': ''A Poison Tree'', ''Songs of Experience''. **''La crocefissione...'': ''The Four Zoas'' **''Essendo infinito...'': ''There is no natural religion'' **''Nulla è più spregevole...'': ''Annotations to An Apology for the Bible by R. Watson''. **''Generalizzare vuol dire essere idioti'': ''Annotations to Sir Joshua Reynolds's Discourses'', pp. xvii–xcviii **''Per la tua amicizia...'': da ''On friends and foes''. *[[William Faulkner]] **Stein, ''Intervista con William Faulkner''. *[[William Golding]] **Gli uomini producono il male: da ''The Hot Gates''. *[[William S. Burroughs]] **Parole, colori, luci, suoni: ''Scrittura creativa''. *[[William Somerset Maugham]] **Il critico: The Summing Up **Il grado di civiltà: Our Betters **L'amore è solo: The Summing Up **Non credo: The circle **Ogni produzione di un artista: The Summing Up **Una donna si sacrificherà: The circle *[[Wisława Szymborska]] **''Posta letteraria''. ====...==== *Giulio Bora, Gianfranco Fiaccadori, Antonello Negri, Alessandro Nova, ''I luoghi dell'arte'', volume 3, Electa-Bruno Mondadori, Milano 2003 ==''Focus''== Ricerca delle fonti delle citazioni tratte da ''[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Speciale:Ricerca&limit=250&offset=0&profile=default&search=%22citato+in+focus%22&ns0=1&ns8=1&ns9=1&ns11=1&ns12=1 Focus]''. *[[Giorgio Manganelli]] **Niente in Google Libri. **Niente ne ''La favola pitagorica'', ''Agli Dei ulteriori'', ''La palude definitiva'', ''Hilarotragoedia'', ''Pinocchio: un libro parallelo'', ''Le interviste impossibili'', ''Esperimento con l'India'', ''Centuria'', ''Dall'inferno''. **Niente nell'archivio del ''Corriere'' e de ''la Repubblica''. *[[Hans Magnus Enzensberger]] **''Questioni di dettaglio''. *[[Marianne Moore]] **''Unicorni di mare e di terra''. *[[Pablo Picasso]] **Primo riscontro: "Every act of creation is first of all an act of destruction". Rollo May, ''The Courage to Create'', 1975. *[[Ronald Laing]] **''La politica della famiglia''. ==Raccolte di citazioni== <pre><ref>Da ''''; citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref></pre> <pre><ref>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref></pre> <pre><ref>Da ''''.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref></pre> <pre><ref name=e /></pre> <pre>''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, Milano, 2013. ISBN 9788858654644</pre> <pre><ref>Da ''''; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, Milano, 2022, n. . ISBN 978-88-203-3911-1</ref></pre> <pre><ref>Citato in [[Gino e Michele]], [[Matteo Molinari]], ''Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997, n. . ISBN 88-04-43263-2</ref></pre> <pre><ref>Citato in Mario Lettieri, ''Il libro delle citazioni'', De Agostini, Novara, 1998, p. . ISBN 88-415-5890-3</ref></pre> <pre><ref>Citato in Franca Rosti, ''Tra virgolette. Dizionario di citazioni'', Zanichelli, Bologna, 1995, p. . ISBN 88-08-09982-2</ref></pre> hjixmwc12pv3c6q1a2a2vsccmjlimar 1224028 1224025 2022-08-23T07:04:58Z Dread83 47 /* J */ wikitext text/x-wiki Questa pagina nasce con l'intento di organizzare la ricerca delle fonti e il controllo delle citazioni. __NOINDEX__ ==Ricerca fonti== {{indicedx}} *[[:Categoria:Senza fonte in discussione|Senza fonte in discussione]] *'''Voci [[:Categoria:Da controllare|da controllare]]'''. **[[Utente:Dread83/Da controllare|Ultimi inserimenti]]. ===Archivi storici di giornali=== *[http://ricerca.repubblica.it/ la Repubblica] - Dal 1984 **[http://periodici.repubblica.it/venerdi/ Il venerdì di Repubblica] - Dal 2005 *<del>[http://archiviostorico.corriere.it/ Corriere della Sera] - Dal 1992</del> a pagamento *[http://www.lastampa.it/archivio-storico/ La Stampa] - Dal 1867 al 2005 **[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_query.jsp La Stampa] - Dal 1992 *[https://archivio.unita.news/ L'Unità] - 1946-2014 *[http://archiviostorico.gazzetta.it/sitesearch/ArchivioStoricoPay.html Gazzetta dello Sport] - Dal 1997 *[http://www.adnkronos.com/IGN/Archivio/ Adnkronos] - Dal 1996 *[http://dolciricordi.altervista.org/viaggiandofralestelle/giornali.html Tutti i giornali] ==Controllo== (''Sono esclusi i film e i cronisti'') ====A==== *[[Abraham Lincoln]] **Possibili fonti su [[:en:Abraham Lincoln|en.wiki]]. *<del>[[Abel Bonnard]]</del> {{fatto}} *[[Achille Varzi]] **Citazione riportata in siti su Nuvolari. *[[Adolf Brand]] **Citazione (frammentaria) copiata da Wikipedia; fonte sconosciuta. *[[Adolf Hitler]] **Voce mal messa; **Le citazioni dal ''Mein Kampf'' sono prive di indicazioni bibliografiche. *[[Agatha Christie]] *[[Al Pacino]] **Probabilmente da un film; alcuni indicano ''[[L'avvocato del diavolo]]'' e ''[[Il padrino]]'', ma non trovo riscontro. *[[Albert Camus]] **Non saremo: Intuitions, Youthful Writings *[[Alberto Ronchey]] **Niente sui 3 archivi; prima del 1997. *[[Aldous Huxley]] **Aveva...: Il tempo si deve fermare **Forse la terra...: da Punto contro punto. *[[Alexander Pope]] **Ad ogni parola: ''Il ricciolo rapito''. *[[Alexandre Dumas (figlio)]] **Affari?: La Question d'argent *[[Alfred de Musset]] **Chiunque...: da ''Poesie nuove''. *[[Amos Bronson Alcott]] **To be ignorant of one's ignorance is the malady of the ignorant : ''Table talk''. *[[Anatole France]] **È nella natura umana: da ''Il libro del mio amico''. **L'opinione degli altri: ''I desideri di Jean Servien'' **La gente che: ''Il delitto dell'accademico Sylvestre Bonnard'' **Lusingarsi di essere: ''Il delitto dell'accademico Sylvestre Bonnard'' **Solo gli uomini: ''L'anello di ametista'' (Solo gli uomini a cui non piacciono le donne si interessano agli abiti femminili. Gli uomini a cui le donne piacciono non si accorgono nemmeno di come son vestite.). *[[André Gide]] **C'è un limite (il est un degré dans la confidence que l'on ne peut dépasser sans artifice, sans se forcer): ''Correspondance: 1913-1934'' *[[Anita Loos]] **''Gli uomini preferiscono le bionde''. *[[André Malraux]] **È difficile: ''Il tempo del disprezzo'', prefazione *[[Anne Dickson]] **Potrebbe trattarsi di uno scambio di persona. **Ha scritto: ''Pensieri sotto il cuscino'', ''Pensieri sotto il cuscino per illuminare tutto l'animo'' (2 libri di aforismi?), ''Conversazioni difficili''. *[[Antoine de Saint-Exupéry]] **Chiunque ami (Quiconque aime d'abord l'approche de l'amour ne connaîtra point la rencontre): ''Cittadella''. **La tecnologia (la macchina): ''Terra degli uomini'' **L'aeroplano: ''Terra degli uomini'' *[[Anton Čechov]] **Forse: Taccuini (Quaderni). **La buona educazione: Taccuini (Quaderni). **La capacità: Taccuini (Quaderni). **La morte: Biancafronte ? *[[Antonin Artaud]] **''Scritti di Rodez''. *[[Antonio Tabucchi]] **''Il racconto...'': da ''Racconti'' ? ***Niente in ''Notturno indiano'', ''Sogni di sogni''. *[[Antonin Artaud]] **Messaggi rivoluzionari *[[Aristotele]] **Amare è gioire: ''Etica eudemia'' (?) **Ci si dovrebbe comportare: ''Etica nicomachea'' (?) **Dopo che le abilità pratiche: ''Metafisica'' (?) *[[Arthur Miller]] **La parola: ''Dopo la caduta''. *[[Arthur Schopenhauer]] **Change alone is eternal, perpetual, immortal: attribuita. **La felicità è come l'elemosina: ''Sulla felicità e sul dolore''. **Il principio dell'onore: ''In-quarto''. ====B==== *[[Beato Angelico]] **Vennero scritti due epitaffi, verosimilmente da Lorenzo Valla. Il primo, perduto, si doveva trovare su una lapide alla parete e recitava: «La gloria, lo specchio, l'ornamento dei pittori, Giovanni il Fiorentino è conservato in questo luogo. Religioso, egli fu un fratello del santo ordine di San Domenico, e fu lui stesso un vero servo di Dio. I suoi discepoli piangono la morte di un così grande maestro, perché chi troverà un altro pennello come il suo? La sua patria e il suo ordine piangono la morte di un insigne pittore, che non aveva uguali nella sua arte» . *[[Benito Mussolini]] **Molte citazioni sono in ''Scritti e discorsi''. *** (Balbo) 1945. *[[Bernardo Bertolucci]] **Forse dal film ''[[Il tè nel deserto]]'' *[[Bertolt Brecht]] **Tutte le arti: <del>Scritti sulla letteratura e sull'arte</del> Scritti teatrali (?) *[[Bertrand Russell]] **La filosofia è un tentativo...: Saggi impopolari **Può sembrare strano che...: Religione e scienza *[[Blaise Pascal]] **L'eccitamento che un: '''Niente nelle opere complete'''; "The excitement that a gambler feels when making a bet is equal to the amount he might win times the probability of winning it" - Mathematical Maxims and Minims, Nicholas J. Rose, 1988. "Pascal argues that the value of a game is the prize to be won times the probability of winning it.", ''The Statistical Pioneers'', 1984. **L'uomo è l'errore di Dio: '''Niente nelle opere complete'''; {{cfr}} [[Friedrich Nietzsche]], ''Il crepuscolo degli idoli'', "E che? L'uomo è soltanto un errore di Dio? Oppure Dio è soltanto un errore dell'uomo?". [[Isaac Bashevis Singer]], ''Siddah e Kuziba''. **Non pensare quello che penso io: '''Niente nelle opere complete''' **Ritengo che contro chiunque: '''Niente nelle opere complete'''. [[Émile Boutroux]], ''[[s:fr:Pascal_(Boutroux)/5|Pascal]]'': ''L’homme est un problème dont la solution ne se trouve qu’en Dieu''. *[[Borís Leonídovič Pasternàk]] **L'arte: ''Della modestia e del coraggio''. **Sei l'ostaggio dell'eternità: dalla poesia ''Notte''. ====C==== *[[Camilla Cederna]] **L'espresso, 1990. *[[Carl Gustav Jung]] **Il fanatismo altro non è se non un dubbio ipercompensato: ''Tipi psicologici''. *[[Carlo Bo]] **Possibile citazione completa: «L'uomo che legge, l'uomo che non vive senza libri è certo di poter opporre alla realtà che lo circonda una seconda e più vera realtà: alle cose contrappone le idee, agli oggetti i pensieri. Che cos'è in fondo un libro se non un frammento della seconda realtà sognata, ipotizzata, meditata? Il bisogno di leggere è prima di tutto il bisogno di restare con se stessi» *[[Charles Baudelaire]] **''Those men get along best with women who can get along best without them''. *[[Charles Bukowski]] **L'individuo equilibrato è un pazzo (''The well balanced individual is insane''): ''Taccuino di un vecchio sporcaccione'' (un'edizione integrale) **''La donna non è niente più che alcune parole'': ''Notations from a Muddled Indolence'', da ''At Terror Street and Agony Way'' ***Anche in ''The Roominghouse Madrigals''. ***Non è in ''Poesie (1955-1973)''. ***E' sicuramente in uno di questi 3 libri: ''Notte imbecille'', ''Non c'è niente da ridere'', ''Nato per rubare rose''. **Scrivere poesie non è difficile: "the living that is sometimes difficult", ''Urla dal balcone''. **Parlare di morte è come parlare di denaro: da ''Notte imbecille''. **Ti aspetti di trovare poesia: da ''Notte imbecille''. *[[Charles Caleb Colton]] **Molte citazioni potrebbero provenire da ''Lacon''. *[[Charles Dickens]] **Trovare traduzioni: ***Bere gin: da ''Sketches by Boz'' (''Trilogia di Londra''). ***Con l'affetto: da ''Martin Chuzzlewit''. ***La carità: da ''Martin Chuzzlewit''. ***Lega un albero: ''Dombey e Figlio''. **''All the year round'', Vol.15, 1876, p.281. *[[Clive Staples Lewis]] **L'umanità non passa: da ''L'allegoria dell'amore''. **Superato il primo choc da ''Il problema della sofferenza''. ====D==== *[[David Herbert Lawrence]] **Conosciamo questi nuovi: Art-Nonsense and Other Essays di Eric Gill (recensione) **La pornografia: da ''Oscenità e pornografia''. *[[Dean Acheson]] **''I try to be as philosophical as the old lady from Vermont who said that the best thing about the future is that it only comes one day at a time''. *[[Denis Diderot]] **Con la virtù: lettera del 18 luglio 1762 a Sophie Volland (''Siamo tutti libertini. Lettere a Sophie Volland. 1759-1762''). **Ho visto spesso un attore: ''Paradosso sull'attore'' **L'amore toglie: ''Paradosso sull'attore'' *[[Diego Abatantuono]] ** Epoca(?) ** Indipendente di venerdì 18 dicembre 1993. *[[Dino Risi]] **Intervista al settimanale ''Oggi'' del 31 maggio 1993. ====E==== *[[Edgar Allan Poe]] **Dichiarare la propria viltà: Marginalia ? *[[Edith Wharton]] **''I ragazzi'' *[[Edmund Burke]] **È nell'interesse del mondo: lettera a Samuel Span, 23 aprile 1778 **I grandi uomini: ''Great men are the guideposts and landmarks in the state'', discorso del 19 aprile 1774 (?) *[[Elio Toaff]] **''Mehr als alle anderen haben wir Gelegenheit gehabt, dieGüte und Edelmütigkeit des Papstes während der Jahre der Verfolgung und des Schreckens kennenzulernen.'' (''Frankfurter Allgemeine Zeitung'', 4 marzo 1963) *[[Émile Zola]] **La civiltà non raggiungerà: [https://quoteinvestigator.com/2018/06/29/last-stone/] *[[Ennio Flaiano]] **''Coraggio, il meglio è passato'': citato ne ''[[La terrazza]]'', di Scola (1980). *[[Enzo Biagi]] **Sette, 2004 (Diciamoci tutto) *[[Eric Ambler]] **''La maschera di Dimitrios'' (edizione integrale). *[[Erich Fromm]] *[[Erich Maria Remarque]] **Potresti diventare: Arco di trionfo *[[Ernest Hemingway]] **Mai pensare: Introduzione a ''Treasury for the free world''. **Essere un padre di successo: ''Papa Hemingway''. **Non confondere: ''Papa Hemingway''. *[[Eugène Ionesco]] **È la nostra propria mediocrità: da ''Il solitario''. *[[Eugenio Montale]] # Versi di Luca Ghiselli? *[[Ezra Pound]] **La vostra mente: ''Portrait d'une femme'' ====F==== *[[Fernando Pessoa]] **1. ''Cessa o teu canto''. *[[Francis Scott Fitzgerald]] **A diciotto anni: da ''Maschiette e filosofi''. **Mostratemi un eroe: ''Notebook E'' (1945). *[[François de La Rochefoucauld]] **Le promesse di certi uomini sono come sabbie mobili che viste da lontano sembrano solide e sicure ma si rilevano inconsistenti e insidiose. ***Nulla su Google Libri, in italiano, inglese o francese. ***Niente negli archivi dei giornali. ***Contiene un possibile errore: ''rilevano'' invece di ''rivelano''. ***Non è nelle ''Massime''. ***Non è nelle ''Massime'' di [[Marguerite de la Sablière]]. ***Inserita nel 2006, non si trova prima del 30 giugno 2002. *[[François-René de Chateaubriand]] **Il cuore sente: Saggio sulle rivoluzioni *[[Françoise Sagan]] **Castello in Svezia *[[Franz Kafka]] **Ogni rivoluzione evapora: ''Colloqui con Kafka''. **La giovinezza: ''Colloqui con Kafka''. *[[Friedrich Nietzsche]] **Che differenza resta... : ''Nachgelassene Fragmente'', 14, 159. ***Non è in ''La volontà di potenza'' (Bompiani). ***Rimangono da controllare ''La volontà di potenza'' (N&C) e ''Frammenti postumi''. **E io sopporto soltanto: ''Frammenti postumi'', 8, 2. *[[Friedrich Schiller]] **È pericoloso svegliare: ''La canzone della campana''. **La pace raramente: ''Guglielmo Tell''. **La vita è solo errore: Cassandra. *[[Friedrich Schlegel]] **''So ist es denn endlich dahin gekommen, daß nachdem erst die Revolution von unten, dann die Revolution von oben, ihre volle Zeitperiode hindurch ausgewütet hatten, nun noch ein neues politisches Unheilsphänomen, als erstes eigentümliches Zeichen der neuesten, eben jetzt beginnenden Epoche hervorbricht. Ich möchte es die Revolution aus der Mitte heraus nennen.'' Signatur des Zeitalters, in: Concordia. Eine Zeitschrift ====G==== *[[Gabriel Garcia Marquez]] **Mi sembra che dall'impero romano: intervista, Messaggero del 7 settembre 1992. *[[Galeazzo Ciano]] **Potrebbe essere di [[Giuseppe Bottai]], dal ''Diario''. *[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]] **L'istruzione è: Lineamenti di filosofia del diritto, Aggiunte redatte da Eduard Gans, § 151. *[[George Eliot]] **''Avete delle parole così forti'': Felix Holt. **I pensieri (''Our thoughts are often worse than we are''): Scenes of Clerical Life. **''L'inizio del pentimento'': Felix Holt. **''La crudeltà'': Scenes of Clerical Life (Janet's Repentance). **''La vita può essere misurata'': Felix Holt. **''La razza è più forte del pascolo.'': Silas Marner. **''Niente è così bello'': Silas Marner. **''Non c'è alcuna vita privata'': Felix Holt. **''I have the conviction that excessive literary production is a social offense'': lettera (1871), in J.W. Cross, ed., George Eliot's Life as Related in Her Letters and Journals (1885) **''Un pugno'' (Blows are sarcasms turned stupid): Felix Holt. ** I remember how, at Cambridge, I walked with her once in the Fellows’ Garden of Trinity, on an evening of rainy May; and she, stirred somewhat beyond her wont, and taking as her text the three words which have been used so often as the inspiring trumpet-calls of men—the words God, Immortality, Duty—pronounced, with terrible earnestness, how inconceivable was the first, how unbelievable the second, and yet how peremptory and absolute the third. [https://www.bartleby.com/309/1001.html] *<del>[[Georges Bernanos]]</del> {{fatto}} *[[George Bernard Shaw]] **Che tu creda o no: ''Androclo e il leone''. **L'uomo può arrivare: ''Candida'' **Mi piace la convalescenza: ''Torniamo a Matusalemme'' *[[George Orwell]] **Chi è vincente ora: saggio ''Second Thoughts on James Burnham'' **Il fine di uno scherzo non è: Saggio ''Funny, but not vulgar'' **Il modo più veloce di finire una guerra è perderla: saggio ''Second Thoughts on James Burnham'' *[[George Santayana]] **Il caos è un nome: ''Dominations and Powers''. **Lo scetticismo è la castità dell'intelletto: ''Scetticismo e fede animale''. *[[Giacomo Casanova]] **Fonti in [[:de:Giacomo Casanova|de.wikiquote]]. Il guaio di Casanova è che ha scritto in francese, serve una traduzione. *[[Gianfranco Funari]] **La donna più importante: Novella 2000 del 29 maggio 1993. *[[Giorgio Manganelli]] **Serve a qualcosa il paradiso? O la sua perfezione include l'inutilità? ***Prima di gennaio 2000. ***Niente negli archivi di Repubblica, Corriere della Sera e La stampa. ***Checklist: ****<del>''[[Hilarotragoedia]]'', Feltrinelli, Milano, I ed. 1964; Adelphi, Milano, 1987</del> **** <del>''La Letteratura come menzogna'', Feltrinelli, Milano, 1967; Adelphi, Milano, 1985</del> **** <del>''Nuovo commento'', Einaudi, Torino, 1969; Adelphi, Milano, 1993</del> **** <del>''Agli dèi ulteriori'', Einaudi, Torino, 1972; Adelphi, Milano, 1989</del> **** <del>''Lunario dell'orfano sannita'', Einaudi, Torino, 1973; Adelphi, Milano, 1991</del> **** <del>''Cina e altri orienti'', Bompiani, Milano, 1974; Adelphi, Milano, 2013</del> **** ''In un luogo imprecisato'', Rai, Roma, 1974 **** ''A e B'', Rizzoli, Milano, 1975 **** ''Sconclusione'', Rizzoli, Milano, 1976 **** <del>''Pinocchio: un libro parallelo'', Einaudi, Torino, 1977; Adelphi, Milano, 2002</del> **** ''Cassio governa a Cipro'', Rizzoli, Milano, 1977 **** <del>''Centuria: cento piccoli romanzi fiume'', Rizzoli, Milano, 1979; a cura di Paola Italia, Adelphi, Milano, 1995</del> **** ''Amore'', Rizzoli, Milano, 1981 **** ''Angosce di stile'', Rizzoli, Milano, 1981 **** <del>''Discorso dell'ombra e dello stemma o del lettore e dello scrittore considerati come dementi'', Rizzoli, Milano, 1982; a cura di [[Salvatore Silvano Nigro]], Adelphi, Milano, 2017</del> **** ''Dall'inferno'', Rizzoli, Milano, 1985; Adelphi, Milano, 1998 **** ''Tutti gli errori'', Rizzoli, Milano, 1986 **** ''Laboriose inezie'', Garzanti, Milano 1986 **** ''Rumori o voci'', Rizzoli, Milano, 1987 **** <del>''Salons'', Franco Maria Ricci, Milano, 1987, Adelphi, Milano, 2000</del> **** <del>''Improvvisi per macchina da scrivere'', Leonardo, Milano, 1989; Adelphi, Milano, 2003</del> **** ''Antologia privata'', Rizzoli, Milano, 1989; Quodlibet, Macerata, 2015 **** G. Manganelli-[[Cesare Garboli]], ''Cento libri per due secoli di letteratura'', Archinto, Milano, 1989 **** <del>''Encomio del tiranno: scritto all'unico scopo di fare dei soldi'', Adelphi, Milano, 1990</del> **** ''Due lettere di Giorgio Manganelli'', Adelphi, Milano, 1990 **** <del>''La palude definitiva'', a cura di Ebe Flamini, Adelphi, Milano, 1991</del> **** <del>''Il presepio'', a cura di Ebe Flamini, Adelphi, Milano, 1992</del> **** <del>''Esperimento con l'India'', a cura di Ebe Flamini, Adelphi, Milano, 1992</del> **** <del>''Il rumore sottile della prosa'', a cura di Paola Italia, Adelphi, Milano, 1994</del> **** <del>''La notte'', a cura di Salvatore Silvano Nigro, Adelphi, Milano, 1996.</del> **** <del>''Le interviste impossibili'', Adelphi, Milano, 1997</del> **** ''Il delitto rende ma è difficile'', con un'intervista alla figlia Lietta a cura di [[Ugo Cornia]], Comix, Modena, 1997 **** ''Solo il mio corpo è reale : note su Stephen Spender'', a cura di Luca Scarlini, Via del vento, Pistoia, 1997 **** ''De America: saggi e divagazioni sulla cultura statunitense'', a cura di Luca Scarlini, Marcos y Marcos, Milano, 1998 **** ''Contributo critico allo studio delle dottrine politiche del '600 italiano'', a cura di Paolo Napoli, con un saggio introduttivo di [[Giorgio Agamben]], Quodlibet, Macerata, 1999 **** ''Le foglie messaggere. Scritti in onore di Giorgio Manganelli'', a cura di Viola Papetti, Editori riuniti, Roma, 2000 [contiene inediti] **** ''Cerimonie e artifici : scritti di teatro e di spettacolo'', a cura di Luca Scarlini, Oedipus, Salerno, 2000 *****Niente in ''La favola pitagorica'', ''Ti uccidero, mia capitale'', ''Concupiscenza libraria'', ''Un'allucinazione fiamminga'', ''L'isola pianeta e altri settentrioni'', ''Vita di Samuel Johnson'', ''La penombra mentale''. ***Niente in Alda Merini, ''La scopata di Manganelli'' *[[Giovanni Falcone]] **1. Non è in ''Cose di Cosa Nostra''. *[[Giovanni XXIII]] **''I fioretti di papa Giovanni'', Henri Fesquet. *[[Gilbert Keith Chesterton]] **Il vero modo: ''I vantaggi di avere una sola gamba'' in ''Tremendous Trifles'' (''Tremende bazzecole'') *[[Gore Vidal]] **Il sesso: ''Sex, Death and Money''. *[[Guillaume Apollinaire]] **''Una struttura diventa'': da ''Les Peintres cubistes''. **''Gli artisti sono'': da ''Les Peintres cubistes''. **''La geometria è'': da ''Les Peintres cubistes''. **''Gli artisti sono'': da ''Les Peintres cubistes''. **''L'amore'': da ''Adieu!'', in ''Poèmes à Lou''. *[[Günter Grass]] **Art is uncompromising and life is full of compromises. ―Quoted by Arthur Miller in the Paris Review, 1966 *[[Gustave Flaubert]] **I coniugi: Lettera, 25 gennaio 1880. **Il cuore: 19 gennaio 1840. **L'auteur dans son œuvre doit être comme Dieu dans l'univers... *[[Guy de Maupassant]] **La storia: Sull'acqua (l’histoire, cette vieille dame exaltée et menteuse) ====H==== *[[Henrik Ibsen]] **Gli amici: André Gide, prefazione a Conjdon: Friends are dangerous, not so much for what they make us do as for what they keep us from doing. (from the Correspondence) *[[Henri Bergson]] **''Le due fonti della morale e della religione'' *[[Henri Duvernois]] **Jamais, je le sens bien, sa présence sera à la hauteur de son absence. ''Une dame heureuse'' *[[Henri Michaux]] **''Brecce''. *[[Henry David Thoreau]] **Gli amici non vivono: ''Una settimana sui fiumi Concord e Merrimack'' (parte omessa in ''Opere scelte'') **Il massimo che posso fare per un amico: Diario (7 febbraio 1941) *[[Henry Fielding]] **A chi nulla è stato dato: ''Joseph Andrews'' *[[Henry Miller]] **Il surrealismo: ''“An Open Letter to Surrealists Everywhere,” The Cosmological Eye'' (Lettera aperta ai surrealisti d'ogni paese, in ''Max e i fagociti bianchi''). **La storia del mondo: "Domenica dopo la guerra". *[[Hermann Hesse]] **Il prodigio della...: Die Welt im Buch **La funzione del poeta: ''Sull'amore'' (?) *[[Honoré de Balzac]] **''Ce qui fait les qualités du mari qu'on aime fait les dèfauts du mari qu'on n'aime pas''. **''L'amour a horreur de tout ce qui n'est pas lui - même'': ''Il giglio della valle''. **La gloria è un veleno: ''Una figlia d'Eva''. **''Le vieillard est un homme qui a diné et qui regarde les autres manger'': ''Correspondance'' ====I==== *[[Ian McEwan]] **''L'amore fatale'' **''A new license for liberty'', Guardian (30 aprile 1990), p. 19. ** Guardian (London, May 26, 1983). *[[Ignazio Cantù]] **Alcune citazioni potrebbero essere del fratello, [[Cesare Cantù]]. *[[Ignazio Silone]] **Due citazioni tratte da discorsi pubblici (?), difficile reperire una trascrizione precisa. ***''Comunisti ed ex comunisti'': prima del 1961. *[[Immanuel Kant]] **Che cosa significa orientarsi nel pensiero. *[[Indro Montanelli]] **''Ci manca un Berlinguer'': da ''La Voce'', fra il 22 marzo 1994 e il 12 giugno 1994. **In un'intervista alla Stampa: dal Giornale del 20 maggio 1993. **Sempre più si diffonde sulla nostra stampa: da ''Il giornale'', 29 maggio 1993. **Sulle donne s'è detto di tutto: La Voce, 1994. **Un giorno dissi al cardinal Martini: ''Il Venerdì'' di Repubblica, 21 gennaio 1994. *[[Isaac Asimov]] **Credo che sia impossibile: ''Yours, Isaac Asimov''. *[[Ivy Compton-Burnett]] **''Madre e figlio''. ====J==== *[[Jack London]] **''Un osso'': da ''La strada''. *[[Jack Kerouac]] **''Una tazza di caffè'': ''Angeli di desolazione''. *[[Jacques Lacan]] **L'amore: ''Seminario XII'', in ''Altri scritti''. *[[James Joyce]] **Nessuna penna: ''Lettere''. **Qual è l'età: ''Ulisse''. *[[Jean Cocteau]] **Ciò che il pubblico critica in voi: ''Il gallo e l'arlecchino'' **Il poeta è un: ''Secrets de beauté'' **La massa: ''Secrets de beauté'' **Barabba: ''Il gallo e l'arlecchino'' **Un artista: ''Il gallo e l'arlecchino'' *[[Jean Genet]] **Chi non ha mai provato: ''Un Captif Amoureux''. **Chiunque conosca un fatto: ''Un Captif Amoureux''. *[[Jean-Jacques Rousseau]] **È soprattutto nella solitudine: ''Le confessioni''. **Il rimorso dorme: ''Le confessioni''. **Val molto di più avere: ''Le confessioni''. *[[Jean-Paul Sartre]] **Odio le vittime che rispettano i loro giustizieri: I sequestrati di Altona, atto 1, sc. 1. *[[Jiddu Krishnamurti]] **Quando c'è l'Amore: ''L'uomo alla svolta''. *[[Johann Gottlieb Fichte]] **L'uomo che si isola: ''Sistema di etica''. *[[Johann Wolfgang von Goethe]] **Agli stupidi: Faust - ''Wie sich Verdienst und Glück verketten Das fällt den Thoren niemals ein'' **I love those who yearn for the impossible: Faust. **Chi possiede arte: Xenia? **Ciascuno vede: Faust, prologo. **L'azione è tutto: Faust **La mia pace è perduta: Faust. **L'età non ci rende: Faust, prologo **L'uomo è uomo: I dolori del giovane Werther. **L'uomo sbaglia: Faust, 3, 7 **Monotona cosa è l'uman genere: I dolori del giovane Werther. **Non si è mai soli in pochi: Faust, I, 4036. **Una perfetta contraddizione: Faust *[[John David Barrow]] **Da ''L'universo come opera d'arte''. *[[John Fowles]] **La donna del tenente francese *[[John Updike]] **Customs and convictions change: ''The New Yorker'', 30 luglio 1990 **I sogni: ''Self-Consciousness: Memoirs'' (1989) **La pioggia: ''Self-Consciousness: Memoirs'' (1989) **La religione: ''Self-Consciousness: Memoirs'' (1989) *[[Jorge Luis Borges]] **Nous ne croyons plus au progrès, quel progrès! (citato in Nestor Ibarra, ''Borges et Borges'') **Il vantaggio di avere: “Harto de los laberintos,” entrevista con César Fernández Moreno, Mundo Nuevo 18, (Dec. 1967) *[[José Ortega y Gasset]] **Il poeta: ''La disumanizzazione dell'arte''. **La biografia: {{en}} ''In Search of Goethe from Within: Letter to a German'', {{it}} ''Goethe. Un ritratto dall'interno'' (?) *[[Joseph Conrad]] **La critica: da ''Lo specchio del mare''. **Solo l'immaginazione: ibidem?. *[[Jules Renard]] **Scrivere: Leçons d'écriture et de lecture, 13 aprile 1895. ====K==== *[[Khalil Gibran]] **''The vision: reflections on the way of the soul''[http://4umi.com/gibran/vision/7] *[[Karen Blixen]] **L'uomo e la donna: ''Racconti d'inverno''. *[[Karl Ludwig Börne]] **''Ankündigung der Waage''. *[[Karl Kraus]] **Ben venga il caos: da ''La muraglia cinese''. *[[Karl Marx]] **Ogniqualvolta vien posta in discussione una determinata libertà, è la libertà stessa in discussione.: ''Dibattiti sulla libertà di stampa e sulla pubblicazione delle discussioni alla Dieta'', in ''Scritti politici giovanili''. ====L==== *[[Laurence Sterne]] **''Men tire themselves in pursuit of rest'': The Koran *[[Laurens van der Post]] **''Il mondo perduto del Kalahari'' **''Il cuore dell'Africa'' *[[Lev Tolstoj]] **Il segreto della felicità: una citazione simile è attribuita a [[James Matthew Barrie]]: «The secret of happiness is not in doing what one likes, but in liking what one has to do», ma non è rintracciabile nelle sue opere. **Se i macelli...: ***La maggior parte delle fonti la attribuiscono a [[Paul McCartney]]; [http://www.postchronicle.com/cgi-bin/artman/exec/view.cgi?archive=180&num=279211 McCartney] stesso dice di ripeterla spesso. ***Google Libri non dà risultati in inglese o in russo in alcuna opera di Tolstoj. **Tutte le idee: ''Guerra e pace'', epilogo, parte I, cap. XVI. **Tutti pensano a cambiare: [http://books.google.com/books?id=kVBYAAAAMAAJ&hl=it&dq=%22thinks%20of%20changing%22%20inauthor:Tolstoy&ei=lIJqTPfhFouOjAe8_vmBAQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CC0Q6AEwAA] **Tutto, ogni cosa: ''Guerra e pace'', libro IV, parte I, cap. XVI. *[[Luc de Clapiers de Vauvenargues]] **N. 590. *[[Ludwig Wittgenstein]] **Niente in '''Pensieri diversi''' **Sentiamo dire: ''Grammatica filosofica'' *[[Luigi Einaudi]] **Discorso del 1954 (?); di sicuro prima del 1960. *[[Luigi Pirandello]] **E' un verso della canzone ''Camminando'' di [[Massimo Di Cataldo]]. Citazione o fonte? ====M==== *[[Manlio Sgalambro]] **[[Il cavaliere dell'intelletto]] **Per la terribile semplicità delle idee che la tradizione filosofica ci impone, più che fare direi che il compito dell'ora è disfare. *[[Marcel Proust]] **È meglio sognare la propria vita: da ''I piaceri e i giorni''. **Il ritornello che un orecchio: da ''I piaceri e i giorni''. *[[Marguerite Duras]] **''La vita materiale''. *[[Marguerite Yourcenar]] ** Il tuo nome: da ''I doni di Alcippe''. **Si è schiantato un cielo: da ''I doni di Alcippe''. **Noi abbiamo una sola vita: da ''Pellegrina e straniera''. **Non ho l'impressione: Alfredo Cattabiani, "Quel contatto ineffabile con l'Eterno", il Tempo, 19 dicembre 1987, p.3. **La morte s'avvicina: da ''I doni di Alcippe''. *[[Marlene Dietrich]] **Controllare ''Dizionario di buone maniere e cattivi pensieri''. *[[Mario Soldati]] **Ho contattato personalmente il sito comitatomariosoldati.it: mi hanno risposto che Kezich lo ha riportato sul Corriere della sera, senza fornirmi però una data. Nessun risultato tuttavia nell'archivio del Corriere (1992-oggi). **Prima del 1986. *[[Mario Vargas Llosa]] **Lettere... *[[Marshall McLuhan]] **Sunday Times Magazine, 26 marzo 1978 **La bomba: ''Il medium è il messaggio''. *[[Martin Heidegger]] **La grandezza: ''Domande fondamentali della filosofia'' **Il colloquio: da ''La poesia di Hölderlin''. *[[Matilde Serao]] **''Corriere di Roma'' del 19 settembre 1886: "Ascende la carrozza fra le prime macchie, rade ancora, e gira intorno ad una collina, scoprendo ogni tanto con l’occhio l’immenso Jonio glaciale senza una vela. Lievemente l’aria rinfresca. Ecco Stilo, una piccola città bruna bruna, antica, medievale, fabbricata a mezza costa; cittadina fiera e malinconica con le sue chiese antiche. Si traversa Stilo: le calabresi dal volto pallido vi guardano senza curiosità da dietro piccoli vetri delle loro finestre. La vegetazione poi diventa sempre montanara e si gira sui fianchi della montagna, ora seppellendosi fra gli alberi, ora rasentando un precipizio spaventoso. Qui e là spunta la roccia, nuda, nera, ciclopica. Non dunque questo paese è Ferdinandea? No, questo è Pazzano: paese di pietra e paese di ferro. Sta nell’aria e si respira il ferro: sgorga e si rovescia dalla bocca delle miniere, già riattivate (dal Fazzari) rossastro, sottilissimo, dilagante in flutti di polvere." *[[Max Beerbohm]] **Le donne: Zuleika Dobson *[[Max Frisch]] **Niente in ''Stiller''. *[[Max Nordau]] **God is the name that from the beginning: da ''Morals and the Evolution of Man''. *[[Michel Foucault]] **Introduzione a Ludwig Binswanger, ''Sogno ed esistenza''. Anche in ''Il sogno''. *[[Miguel de Cervantes]] **Diffida: da ''Novelle esemplari''. *[[Molière]] **Preferisco un vizio: ''Anfitrione'', Act I, sc. iv. *[[Monica Vitti]] **Venerdì di Repubblica del 25 agosto 1995. *<del>[[Montesquieu]]</del> {{fatto}} ====N==== *[[Nadežda Jakovlevna Mandel'štam]] **Le mie memorie *[[Napoleone]] **Che cos'è allora, questa verità storica, nella maggior parte dei casi? Una favola convenzionale, come fu ingegnosamente definita. (Memoriale) **So che bisogna dare a Dio ciò che è di Dio, ma il Papa non è Dio. (16 marzo 1811) *<del>[[Niccolò Tommaseo]]</del> {{fatto}} *[[Nicola Abbagnano]] **Dovrebbe essere in un articlo de ''Il Giornale'', 1981-1983. *[[Nino Manfredi]] **Io vengo dal bestialismo: ''Epoca'', 1993. *[[N. Scott Momaday]] **Una parola: Il viaggio a Rainy Mountain *[[Norman Douglas]] **La scuola: ''How about Europe''. ====O==== *<del>[[Oreste Benzi]]</del> {{fatto}} ====P==== *[[Paolo Rossi]] **Quello che succede in Italia: ''L'Indipendente'' di giovedì 30 novembre 1995. *[[Pablo Neruda]] **L'amore è breve: da ''20 Poesie d'amore e una Canzone disperata'' (Posso scrivere i versi...) *[[Paolo Villaggio]] **Fantozzi è anche un terapeuta: al Messaggero di lunedì 10 gennaio 1994. **Ho nostalgia degli anni Cinquanta: durante la trasmissione tv ''Babele'' di domenica 13 giugno 1993. **La tv è più pericolosa: ''Giornale'' di sabato 16 luglio 1994. *[[Paul Valéry]] **All'inizio: Dialogo dell'albero **Mettons en commun ce que nous avons de meilleur et enrichissons nous de nos mutuelles différences. **Bisogna: Moralités (Tel quel) *<del>[[P. D. James]]</del> {{fatto}} *[[P. G. Wodehouse]] **capelli grigi: ''Diario segreto''. **Critico: ''Le avventure di Sally''. **Telegrammi: ''Tanto di cappello a Jeeves''. *[[Pedro Calderón de la Barca]] **''Mujer, llora y vencerás''. *[[Pier Paolo Pasolini]] **'''Non''' è in ''Petrolio''. ====R==== *[[Raffaella Carrà]] **intervista al Giornale del 27 gennaio 1996. *[[Rainer Maria Rilke]] **Che cosa è mai... : ''Su Rodin''. **Così noi viviamo...: ''Sonetti a Orfeo'' (?) *[[Ralph Waldo Emerson]] **Attacca il tuo carro: <del>''Società e solitudine''</del>. **Dobbiamo essere cortesi: ''Condotta di vita''. **È una regola: ''Social aims''. **È una superstizione: ''Condotta di vita''. **Solo la poesia: <del>''Società e solitudine''.</del> **Un impero: ''The Young American''. **Un uomo: ''The Sovereignty of Ethics''. **[http://www.bartleby.com/90/ Opere complete] *[[Raymond Chandler]] **A really good detective never gets married: ''"Casual Notes on the Mystery Novel" (essay, 1949), first published in Raymond Chandler Speaking (1962)'' **Almeno la metà: da ''Casual Notes on the Mystery Novel'' **Boston: da ''Selected Letters of Raymond Chandler''. **The more you reason the less you create: da ''Selected Letters of Raymond Chandler'' e ''Raymond Chandler Speaking''. **If my books had been any worse: Raymond Chandler Speaking. **...it is a lesson in how not to write for the movies: ''Selected Letters of Raymond Chandler''. **By his standards anyone who noticed how many walls the room had: ''Selected Letters of Raymond Chandler''. *[[Raymond Queneau]] **Il diario intimo di Sally Mara (?); Sally plus intime (!). *[[Robert A. Heinlein]] **<del>''Il gatto che...''.</del> *[[Robert de Flers]] **Les livres sont des amis parfaits, ils sont accueillants et discrets, ils écoutent tous les secrets qu'on leur raconte et ils se gardent de les répéter. Aucune indulgence ne peut être comparée à la leur. Il n'y a qu'une chose qu'ils ne peuvent souffrir c'est d'être prêtés. Quand on les prête, ils sont si vexés qu'ils ne reviennent jamais. *[[Robert Louis Stevenson]] **Datemi quel giovanotto (For God's sake give me the young man who has brains enough to make a fool of himself!): ''Crabbed Age and Youth'' (in ''Virginibus puerisque''?) *[[Robert Musil]] **''Gli ideali hanno strane proprietà'': da ''The German as Symptom'', in ''Precision and Soul. Essays and Addresses''. **''Es hat keinen Sinn, Sorgen im Alkohol ertränken zu wollen, denn Sorgen sind gute Schwimmer''. *[[Roberto Gervaso]] *<del>[[Roland Barthes]]</del> {{fatto}} *[[Rudyard Kipling]] **Alla legione dei perduti...: ''Gentlemen-Rankers''. **Anche se il Tuo Potere...: ''McAndrew's Hymn''. **Il potere...: [http://www.thisdayinquotes.com/2011/03/power-without-responsibility.html] ====S==== *[[Samuel Beckett]] **Che cosa so: Basta **Com'è difficile parlare: Molloy **Dove sono: L'innominabile **Il sole risplende: Murphy **Questo è ciò che potrebbe essere l'inferno: Cenere. *[[Sébastien-Roch Nicolas de Chamfort]] **''Massime, pensieri, caratteri e aneddoti'': In fatto di sentimenti, ciò che può essere valutato non ha valore. *[[Simone de Beauvoir]] **''La forza delle cose'' (''J’ai vécu tendue vers l’avenir et maintenant, je me récapitule, au passé : on dirait que le présent a été escamoté. J’ai pensé pendant des années que mon œuvre était devant moi, et voilà qu’elle est derrière: à aucun moment elle n’a eu lieu; ça ressemble à ce qu’on appelle en mathématiques une coupure, ce nombre qui n’a de place dans aucune des deux séries qu’il sépare''). *[[Simone Weil]] **Qui penserait à Dieu s'il n'y avait pas de mal au monde? *[[Soren Kierkegaard]] **At the bottom of enmity between strangers lies indifference. The Journals of Soren Kierkegaard: A Selection, no. 1144, journal entry for 1850, ed. and trans. by Alexander Dru (1938). **La sola antitesi: In vino veritas. **Ogni uomo: L'ora/L'istante (every human being is by nature a born hypocrite). **Uscirò dal cerchio: Aut aut (ed. integrale). *[[Stefania Sandrelli]] **Venerdì di Repubblica dell'8 marzo 1996 *[[Stendhal]] **''Je ne sais pas qui a donné l'idée de planter une ville au milieu de ce sable'': lettera del 3 novembre 1806. *[[Sun Tzu]] **Nessun riscontro ne ''L'arte della guerra''. *[[Susan Sontag]] **L'interpretazione: da ''Contro l'interpretazione''. ====T==== *[[T. S. Eliot]] **La completa eguaglianza: ''Appunti per una definizione della cultura''. *[[Theodor W. Adorno]] **Niente in ''Minima moralia'', ''Teoria estetica''. *[[Thomas Mann]] **Trovare ''Nobiltà dello spirito e altri saggi''. **Una grande verità: ''La posizione di Freud nella storia dello spirito moderno'' in ''Scritti minori'' o ''Nobiltà dello spirito e altri saggi''. *[[Tom Cruise]] **Mi hanno insegnato: ''Messaggero'', 9 agosto 1992 ====U==== *[[Umberto Eco]] **Aristotele: 7, supplemento del Corriere della sera, 1995. *[[Ursula Le Guin]] **È troppo intelligente: Dancing at the Edge of the World **I bambini della rivoluzione: Dancing at the Edge of the World **La mia immaginazione: "The Creatures on My Mind" in Unlocking the Air and Other Stories **Se la narrativa scientifica: Dancing at the Edge of the World ====V==== *[[Valerio Magrelli]] **Possibile citazione completa: Gioco d’azzardo. È il contrario del gioco, ed è assurdo che abbia lo stesso nome. Mentre il gioco è fondato sulla possibilità di maneggiare le proprie forze, il gioco d’azzardo è basato sul rifiuto di agire: in un caso c’è l’azione, nell’altro la passione. *[[Victor Hugo]] **La religione: Préface philosophique (?) *<del>[[Virginia Woolf]]</del> {{fatto}} *<del>[[Vladimir Nabokov]]</del> {{fatto}} *[[Voltaire]] **Amici miei: ''Dialogues et entretiens philosophique'' (Mes amis , ou les astres sont de grands géomètres) **Che cos'è la politica: ''Annales de l'Empire depuis Charlemagne'' (mais la politique est-elle autre chose que l'art de mentir à propos) **Il superfluo: ''La felicità mondana: Il mondano'' **La paura: ''La paix vaut encore mieux que la veritè'' (lettera alla marchesa Marie de Vichy Chamrond Du Deffand, 7 dicembre 1768) **Nulla è perduto: ''Adelaide du Guesclin'' **Un proverbio saggio: La cena del conte di Boulainvilliers ====W==== *<del>[[Walter Benjamin]]</del> {{fatto}} *[[William Blake]] **''Una verità detta con tristi intenti...'': ''Auguries of Innocence'' (Pickering) **''Se il Sole e la Luna dovessero dubitare.. '': ''Auguries of Innocence''. **''Ero arrabbiato con il mio amico...'': ''A Poison Tree'', ''Songs of Experience''. **''La crocefissione...'': ''The Four Zoas'' **''Essendo infinito...'': ''There is no natural religion'' **''Nulla è più spregevole...'': ''Annotations to An Apology for the Bible by R. Watson''. **''Generalizzare vuol dire essere idioti'': ''Annotations to Sir Joshua Reynolds's Discourses'', pp. xvii–xcviii **''Per la tua amicizia...'': da ''On friends and foes''. *[[William Faulkner]] **Stein, ''Intervista con William Faulkner''. *[[William Golding]] **Gli uomini producono il male: da ''The Hot Gates''. *[[William S. Burroughs]] **Parole, colori, luci, suoni: ''Scrittura creativa''. *[[William Somerset Maugham]] **Il critico: The Summing Up **Il grado di civiltà: Our Betters **L'amore è solo: The Summing Up **Non credo: The circle **Ogni produzione di un artista: The Summing Up **Una donna si sacrificherà: The circle *[[Wisława Szymborska]] **''Posta letteraria''. ====...==== *Giulio Bora, Gianfranco Fiaccadori, Antonello Negri, Alessandro Nova, ''I luoghi dell'arte'', volume 3, Electa-Bruno Mondadori, Milano 2003 ==''Focus''== Ricerca delle fonti delle citazioni tratte da ''[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Speciale:Ricerca&limit=250&offset=0&profile=default&search=%22citato+in+focus%22&ns0=1&ns8=1&ns9=1&ns11=1&ns12=1 Focus]''. *[[Giorgio Manganelli]] **Niente in Google Libri. **Niente ne ''La favola pitagorica'', ''Agli Dei ulteriori'', ''La palude definitiva'', ''Hilarotragoedia'', ''Pinocchio: un libro parallelo'', ''Le interviste impossibili'', ''Esperimento con l'India'', ''Centuria'', ''Dall'inferno''. **Niente nell'archivio del ''Corriere'' e de ''la Repubblica''. *[[Hans Magnus Enzensberger]] **''Questioni di dettaglio''. *[[Marianne Moore]] **''Unicorni di mare e di terra''. *[[Pablo Picasso]] **Primo riscontro: "Every act of creation is first of all an act of destruction". Rollo May, ''The Courage to Create'', 1975. *[[Ronald Laing]] **''La politica della famiglia''. ==Raccolte di citazioni== <pre><ref>Da ''''; citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref></pre> <pre><ref>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref></pre> <pre><ref>Da ''''.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref></pre> <pre><ref name=e /></pre> <pre>''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, Milano, 2013. ISBN 9788858654644</pre> <pre><ref>Da ''''; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, Milano, 2022, n. . ISBN 978-88-203-3911-1</ref></pre> <pre><ref>Citato in [[Gino e Michele]], [[Matteo Molinari]], ''Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997, n. . ISBN 88-04-43263-2</ref></pre> <pre><ref>Citato in Mario Lettieri, ''Il libro delle citazioni'', De Agostini, Novara, 1998, p. . ISBN 88-415-5890-3</ref></pre> <pre><ref>Citato in Franca Rosti, ''Tra virgolette. Dizionario di citazioni'', Zanichelli, Bologna, 1995, p. . ISBN 88-08-09982-2</ref></pre> b4ug075uawf7oitv4lbi359lcmhhdqq Discussione:John Updike 1 85239 1224027 554060 2022-08-23T06:59:59Z Dread83 47 -1, fonte wikitext text/x-wiki {{sfid}} ==Senza fonte== *I costumi e le convinzioni cambiano; la gente rispettabile è l'ultima a saperlo, o ad ammettere il cambiamento; alcuni si potrebbero offendere specchiandosi nello specchio dell'arte. *I [[sogni]] si avverano: se non esistesse questa possibilità la natura non ci spingerebbe a sognare. *La [[pioggia]] è vita; la pioggia è la discesa del cielo sulla terra; senza la pioggia, non ci potrebbe essere vita. *La religione ci rende inadatti ad ignorare la nullità e ci butta nel lavoro della vita. *Siamo [[crudeltà|crudeli]] abbastanza anche senza averne l'intenzione. gudtm1gfyhlvhor675q96cher76jluc 1224030 1224027 2022-08-23T07:07:12Z Dread83 47 -1, fonte wikitext text/x-wiki {{sfid}} ==Senza fonte== *I costumi e le convinzioni cambiano; la gente rispettabile è l'ultima a saperlo, o ad ammettere il cambiamento; alcuni si potrebbero offendere specchiandosi nello specchio dell'arte. *I [[sogni]] si avverano: se non esistesse questa possibilità la natura non ci spingerebbe a sognare. *La [[pioggia]] è vita; la pioggia è la discesa del cielo sulla terra; senza la pioggia, non ci potrebbe essere vita. *La religione ci rende inadatti ad ignorare la nullità e ci butta nel lavoro della vita. ezx7bkhbruvorgny2ygnsa6qb9liryx Chirurgia 0 89741 1223981 1048348 2022-08-22T23:09:57Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ +1 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Teniers the Younger Operation.jpg|thumb|''Operation'' (D. Teniers, 1655)]] Citazioni sulla '''chirurgia''' e sui '''chirurghi'''. ==Citazioni== *Catttttivo<br>''Legge trattati | di chirurgia | immaginando | tutto | senza anestesia.'' ([[Marcello Marchesi]]) *Fa d'uopo che il Chirurgo sia giovane o prossimo alla gioventù; che sia di mano pronta, ferma e non mai tremante, e che abbia l'attitudine di servirsi non solo della destra, ma anche della sinistra mano; che abbia vista penetrante e chiara; che sia d'animo intrepido, e tanto pietoso quanto basti ad essere spinto a salvare colui che prese in cura, e non tanto da farsi commuovere in modo da usare maggiore precipitazione di ciò che conviene, ovvero di tagliare meno di quanto fa bisogno; ma tutto faccia come se non ricevesse alcuna impressione del pianto altrui. ([[Aulo Cornelio Celso]]) *Il buon chirurgo con pietose parole conforta l'ammalato, mentre con mano sicura, e che pietà non trattiene, ne taglia le membra. ([[Vilfredo Pareto]]) *Il chirurgo pietoso non guarisce la piaga, e l'util arte sua tradisce. ([[Cristoforo Poggiali]]) *La chirurgia è il nuovo sesso. (''[[Crimes of the Future (film 2022)|Crimes of the Future]]'') *[[Medico]] vecchio e chirurgo giovane. ([[Proverbi italiani|proverbio italiano]]) *Se fermezza non ha d'animo e destra, il chirurgo, sui libri invan s'addestra. ([[Cristoforo Poggiali]]) ===''[[Grey's Anatomy]]''=== *C'è una ragione per cui noi chirurghi impariamo a usare il bisturi: ci piace fingere di essere degli scienziati duri e gelidi; ci piace fingere di non aver paura di niente. Ma la verità è che diventiamo chirurghi perché da qualche parte, nel profondo, pensiamo di poter recidere ciò che ci preoccupa: la debolezza, la fragilità, la morte. ([[Grey's Anatomy (quarta stagione)|quarta stagione]]) *Chirurgia è sexy. È come i marines. È da macho. È ostile. È da duri. ([[Grey's Anatomy (prima stagione)|prima stagione]]) *Come si riesce? Come si riesce davvero a diventare un chirurgo? Ci vuole un grandissimo impegno. Dobbiamo essere pronti a prendere un bisturi, e fare un'incisione che potrebbe causare più danni che benefici. Se non c'è impegno, tanto vale non prenderlo in mano per niente quel bisturi. ([[Grey's Anatomy (terza stagione)|terza stagione]]) *I chirurghi pianificano tutto: dove tagliare, dove clampare, dove suturare... Ma anche agendo con le migliori intenzioni, possono comunque insorgere delle complicazioni. Le cose possono andare storte, e ad un tratto vieni sorpreso con i pantaloni abbassati. ([[Grey's Anatomy (terza stagione)|terza stagione]]) *I chirurghi non scendono a compromessi. Noi sfidiamo la morte, andiamo oltre la perfezione. Operiamo per diciassette ore di seguito se serve. Noi non siamo fatti per metterci d'accordo, ma non vuol dire che non lo faremo. ([[Grey's Anatomy (nona stagione)|nona stagione]]) *La prima [[regola]] di un chirurgo è limitare l'esposizione. Tenere pulite le mani, fare incisioni piccole e coprire le ferite. La seconda regola di un chirurgo è: quando la prima regola non funziona più, prova qualcosa di diverso. Perché a volte non puoi limitare l'esposizione, a volte la lesione è così estesa, che devi tagliare, e tagliare di netto. ([[Grey's Anatomy (sesta stagione)|sesta stagione]]) *Mia madre diceva sempre che, per un chirurgo, un giorno senza morte è un dono speciale. Ogni giorno affrontiamo la morte. Ogni giorno perdiamo una vita. E ogni giorno speriamo di poter rimandare un esecuzione. Noi siamo legati alla morte, incatenati, come prigionieri in cattività. ([[Grey's Anatomy (quarta stagione)|quarta stagione]]) *Noi chirurghi da piccoli eravamo strane creature, mentre gli altri bambini giocavano all'aperto, noi ci rinchiudevamo in camera a memorizzare la tavola periodica, chini per ore sul nostro microscopio giocattolo a sezionare la prima rana. Immaginate che sollievo quando, una volta cresciuto abbiamo scoperto che ce n'erano altri in giro. Altre strane creature come noi, con lo stesso microscopio, la stessa rana morta, lo stesso inesplicabile bisogno di fare a pezzi un essere umano. ([[Grey's Anatomy (settima stagione)|settima stagione]]) *Non riesco a trovare una ragione per la quale vorrei fare il chirurgo. Riesco a trovarne migliaia per cui dovrei smettere. Rendono apposta le cose difficili. Abbiamo delle vite nelle nostre mani. Arriva un momento in cui diventa più che un semplice gioco. E puoi fare quel passo in avanti, oppure voltarti e andare via. Potrei mollare, ma c'è un problema... mi piace troppo l'arena. ([[Grey's Anatomy (prima stagione)|prima stagione]]) *Per diventare un chirurgo bravo, devi sempre pensare come un chirurgo. Le emozioni confondono. Bisogna lasciarle fuori quando entri in sala operatoria, pulita e sterile, dove quello che devi fare è molto semplice: tagliare, suturare e chiudere. Ma qualche ferita a volte non riesci a chiuderla. È una ferita che non si rimargina, che resta aperta. [...] Dicono che la pratica renda perfetti. La teoria è: più ragioni come un chirurgo, più possibilità hai di diventarlo. Più sei bravo a restare freddo, cinico nel tagliare, suturare e chiudere e più sarà difficile cambiare atteggiamento. Smettiamo di ragionare come chirurghi e ricordiamoci cosa vuol dire pensare da essere umani. ([[Grey's Anatomy (seconda stagione)|seconda stagione]]) *Succede questo a un chirurgo forse per orgoglio, forse perché cerca di farsi vedere forte, ma un vero chirurgo non ammette mai di avere bisogno di aiuto, a meno che non sia assolutamente necessario. I chirurghi non hanno bisogno di chiedere aiuto, sono forti, i chirurghi sono dei cowboy hanno la pelle dura, sono persone toste. Almeno così vogliono far credere. ([[Grey's Anatomy (quarta stagione)|quarta stagione]]) *Tutto ciò che i chirurghi indossano, aiuta a presentarne l'immagine... I camici da laboratorio, quelli da sala operatoria ed i cartellini con i nomi... Tutti insieme aiutano ad indicare una figura autorevole... Qualcuno di cui potersi fidare… Quando però togliamo i vestiti... Be', è un'altra cosa… Siamo sensibili, vulnerabili, umani.E soggetti a giudizi discutibili... Come chiunque altro. ([[Grey's Anatomy (nona stagione)|nona stagione]]) ===''[[Scrubs - Medici ai primi ferri]]''=== *Ai chirurghi non piace dare confidenza ai pazienti. Forse perché diventa più difficile operarli, forse perché è troppo rischioso, non lo so. ([[Scrubs - Medici ai primi ferri (prima stagione)|prima stagione]]) *– Benvenuto a chirurgo Fried Chicken! Cosa desidera ordinare? Sì, ehm, pensavo ad una semplice operazione chirurgica senza complicazioni inattese, è possibile? Oh, mi dispiace, purtroppo le abbiamo terminate, ma, se ha un bambino, può provare uno dei nostri fantastici menù [[infezione]] a soli settemila dollari. Può pagare all'altro sportello...<br />– Comincio ad essere stanco...<br />– Oooh, mi spiace molto! Hai detto qualcosa?! Perché ho deciso di tenere il dito premuto sul bottone, così da non sentire nulla di quello che dite là dentro... ma per correttezza farò io anche la tua parte di conversazione, è una cosa del genere: «Bla bla, bla bla bla, bla bla bla, bello molto hip hop! Bla bla, bla bla bla...» ([[Scrubs - Medici ai primi ferri (terza stagione)|terza stagione]]) *La chirurgia non è così facile come può apparire... Diamine! Fai l'incisione, tagli l'arteria sbagliata, ti fai prendere dal panico, crolli singhiozzante in un angolo... e dopo tutto questo ti lavi e controlli la lista per sapere chi devi ammazzare dopo pranzo. È massacrante. ([[Scrubs - Medici ai primi ferri (terza stagione)|terza stagione]]) ==Voci correlate== *[[Anestesia]] *[[Chirurgia estetica]] *[[Medico]] *[[Medicina]] *[[Neurochirurgia]] *[[Studente di medicina]] *[[Trapianto]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla|wikt}} [[Categoria:Chirurgia| ]] [[Categoria:Professioni mediche]] kmigjig9pwh0a601c9xkcza8wszfvnj Ultimate Wolverine vs. Hulk 0 94546 1223845 963212 2022-08-22T14:38:47Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki '''''Ultimate Wolverine vs. Hulk''''', miniserie a fumetti della linea [[Ultimate Marvel]], scritta da [[Damon Lindelof]] e disegnata da [[Leinil Francis Yu]], pubblicata negli Stati Uniti dal 2006 al 2008. In italiano è stata pubblicata integralmente nel volume Marvel Mega n. 53. {{cronologico}} ==[[Incipit]]== {{Incipit fumetti}} Vittoria, il tuo momento è questo/<br> Destino, chi dei due sopravviverà/ <br> Il sangue non è più denso dell'acqua. ('''X-Wild''', Clash of the Titans) ==Capitolo 1== {{NDR|''Chapter 1'' da ''Ultimate Wolverine vs. Hulk'' del febbraio 2006}} *Ow. Nnnngh... Non sento le... Ow. Perché non... nnrrrgh... sento le...? {{NDR|Un flashback mostra che [[Hulk]] ha spezzato in due Wolverine tre minuti e mezzo prima.}} Ah. Già. Com'è... Non dovrebbe essere... Indistruttibili. E invece... Le mie gambe... Sento l'odore delle mie gambe. Quattro miglia. Quello stronzo le ha lanciate a quattro miglia da qui. In alto. Quello stronzo le ha lanciate a quattro miglia di altezza. Be', non ti ricresceranno da sole, Logan... ('''Wolverine''') *'''Nick Fury''': Ti piace? <br> '''Wolverine''': Che cosa? <br> '''Nick Fury''': Il Bosch. <br> '''Wolverine''': Eh. <br> '''Nick Fury''': Sigaro? <br> '''Wolverine''': Vogliamo parlare di arte e sigari... o mi vuoi dire perché sono qui? <br> '''Nick Fury''': Oh, certo. Non ti piacciono le chiacchiere. <br> '''Wolverine''': Le chiacchiere sono per i cretini. Tu e io non siamo dei cretini, Nicky. <br> '''Nick Fury''': Perché non mi dici tu perché pensi di essere qui, Logan? <br> '''Wolverine''': O sono nei guai... o hai bisogno che faccia qualcosa di sgradevole. <br> '''Nick Fury''': Quale delle due? <br> '''Wolverine''': Be', non siamo sul Triskelion, quindi qualunque cosa tu voglia lo S.H.I.E.L.D. ne è fuori... Non sapevo nemmeno che avessi un ufficio a [[Harlem]]. <br> '''Nick Fury''': Clinton ha un ufficio in questo palazzo. Vuoi conoscerlo? *'''Wolverine''': Perché mi fai vedere un vaso con dentro la merda di Hulk? <br> '''Betty Ross''': Volete davvero fidarvi di questo animale per... <br> '''Nick Fury''': Betty. <br> '''Betty Ross''': È un nostro problema e dobbiamo risolverlo con discrezione. Credi che Xavier non sarà coinvolto? Che non penetrerà il suo cervello e non scoprirà cosa-- <br> '''Nick Fury''': Betty. Zitta. Si da il caso che lui sia l'unico uomo il cui cervello Xavier non può penetrare. Non è così, Logan? <br> '''Wolverine''': Ancora non sa delle riviste porno che tengo sotto il materasso se è questo che intendi. <br> '''Nick Fury''': Ti sto facendo vedere un vaso con la merda di Hulk perché l'abbiamo trovato ieri. <br> '''Wolverine''': Pensavo che l'aveste fatto saltare in aria. <br> '''Nick Fury''': Infatti. Ma è un po' più tosto di quanto pensassimo. *'''Betty Ross''': Bruce Banner ha ucciso ottocento persone a New York City. È stato processato per omicidio di massa. Poi giustiziato pubblicamente. Era responsabile lo S.H.I.E.L.D. di quell'esecuzione. <br> '''Wolverine''': Oh. Mi hai portato qui per salvare il tuo lavoro, Nicky? E io che speravo in qualcosa di nobile. <br> '''Nick Fury''': Ti ho portato qui per trovare e uccidere Hulk, Logan. <br> '''Betty Ross''': Bruce... vuole che tu trovi e uccida Bruce. <br> '''Wolverine''': C'è differenza, tesoro? <br> '''Nick Fury''': Lo farai, Logan? <br> '''Wolverine''': Sì. Lo farò. <br> '''Nick Fury''': Non devo minacciarti? Prometterti una moto da un milione di dollari? Offrirti un pezzo del tuo misterioso passato? <br> '''Wolverine''': Hai detto che è tosto. Sarà divertente. *'''Wolverine''': Per quanto tempo Banner ha sopportato quella Betty prima di dare di matto? <br> '''Jennifer Walters''': È così evidente? <br> '''Wolverine''': Sì. <br> '''Jennifer Walters''': Sono stati molto innamorati per un po'. poi lei l'ha mollato per Freddie Prinze Junior. Bruce... ha avuto una reazione eccessiva. <br> '''Wolverine''': Ha ucciso ottocento persone. Una reazione eccessiva è gridare al [[cameriere]] quando il tuo filetto è cotto male. <br> '''Jennifer Walters''': Tutto è relativo, no? ==Capitolo 2== {{NDR|''Chapter 2'' da ''Ultimate Wolverine vs. Hulk 2'' dell'aprile 2006}} *Mi uccideranno. E lo faranno con un'unica bomba megaton. Sono responsabile della morte di ottocentoquindici civili innocenti a New York. Sessantadue di quei civili... erano al di sotto dei tredici anni. Bambini. Sono responsabile... Sono.. No-- Ho ucciso sessantadue bambini. Mi chiamo Bruce Banner. E merito di morire. Non ho questa fortuna. ('''Bruce Banner''') *'''Anziano''': Sai quanti uomini coraggiosi sono morti quel giorno, Jimbo? <br> '''James''': Mi chiamo James. <br> '''Anziano''': Ah. Voi ragazzi non sapete cos'è la guerra. Quando avevo la tue età... non vedevo l'ora di combattere quei crucchi. <br> '''James''': Wow. Che invidia. <br> '''Anziano''': È questo il problema con questi dannati mutanti... super soldati e mutanti. Combattono le battaglie al tuo posto... Un uomo con un fucile in mano non può più fare niente. *'''Psicologa''': Come ti senti oggi? <br> '''Bruce Banner''': Mi sento bene. <br> '''Psicologa''': L'hai chiamata? <br> '''Bruce Banner''': Sì. <br> '''Psicologa''': E...? <br> '''Bruce Banner''': Ho riagganciato. <br> '''Psicologa''': Come puoi pretendere che ti passi la rabbia se non parlo con lei, David? <br> '''Bruce Banner''': Non provo rabbia. <br> '''Psicologa''': No...? <br> '''Bruce Banner''': No. <br> '''Psicologa''': Stiamo lavorando insieme da un mese, David. Sei un uomo molto intelligente. Impari in fretta. Sei brillante. Al punto che non si avverte nemmeno più il tuo accento. Potresti passare per un parigino. <br> '''Bruce Banner''': Evviva. <br> '''Psicologa''': Ma temo che la tua intelligenza freni in qualche modo la tua crescita. <br> '''Bruce Banner''': Forse la mia intelligenza è responsabile della mia crescita. <br> '''Psicologa''': Non si può crescere se si nega se stessi, David. <br> '''Bruce Banner''': Non nego niente. Lei non mi ama. Lo capisco È finita... Lo so. <br> '''Psicologa''': Perché non ti permetti di essere arrabbiato con Betty? <br> '''Bruce Banner''': Non sono arrabbiato con Betty. <br> '''Psicologa''': Tu sai, david, che sono una delle migliori psicoterapeute d'Europa. Fidati di me. Sei arrabbiato. <br> '''Bruce Banner''': Davvero. Non lo sono. <br> '''Psicologa''': Allora perché riattacchi quando la chiami? Che cosa hai paura che dica? Hai paura che ti dica perché ti ha lasciato? Hai paura che ti dica perché ti ha tradito? Hai paura che ti dica che sei impotente, David? {{NDR|Bruce si trasforma in Hulk}} <br> '''Hulk''': {{NDR|Distruggendo lo studio}} Nome di Hulk no David!! Hulk no impotente! Hulk no arrabbiato!! *{{NDR|Telefonando a Betty, rimane in silenzio e pensa.}} Perché continuo a farmi questo? Che cosa potrei dire? Betty, ti amo. Ti amo e.. e... mi manchi e sono ancora vivo... sono ancora vivo, brutta troia. ('''Bruce Banner''') *'''Panchen Lama''': Lascia che ti chieda una cosa... <br> '''Bruce Banner''': Bruce. <br> '''Panchen Lama''': Bruce. Che cosa sai di me? O... che cosa credi di sapere? <br> '''Bruce Banner''': So che il Panchen Lama è considerato il maggior studioso di buddismo. Che sei secondo solo al Dalai Lama. Che quando morirà-- il Dalai Lama-- starà a te trovare il suo sostituto. Trovare il corpo in cui.. si è reincarnato. <br> '''Panchen Lama''': E sai chi ha trovato me? Chi ha trovato il corpo in cui mi sono reincarnato? <br> '''Bruce Banner''': Lui. Il Dalai Lama. È questo che fate. È il vostro compito. Da centinaia di anni. Migliaia di anni. Vi trovate a vicenda. <br> '''Panchen Lama''': Bravo. Lascia che ti chieda una cosa... Se il mio compito è trovare lui... e il suo è trovare me... chi trova chi per primo? Voi occidentali avete un modo più divertente di porre questo quesito-- che ha a che fare con l'uovo e la gallina. Facciamo una passeggiata? Allora... che cosa ti ha spinto qui, dottor Banner? <br> '''Bruce Banner''': Sai chi sono? Come...?! <br> '''Panchen Lama''': L'uomo che ti ha dato la mappa ha fornito le tue impronte all'interpol e mi ha chiamato al cellulare. Questi sono tempo pericolosi, Bruce. A volte è meglio essere tecnologici che mistici. Non sono meravigliosi? <br> '''Bruce Banner''': Allora... sai perché sono qui? <br> '''Panchen Lama''': Sì. Quando ti arrabbi, ti trasformi in un grosso mostro con forza e appetito quasi illimitati e la pelle... verde o grigia? <br> '''Bruce Banner''': Cambia... a seconda delle volte. <br> '''Panchen Lama''': Cambia. Sì. Be', immagino sia questo il punto, vero, Bruce? <br> '''Bruce Banner''': Il punto? <br> '''Panchen Lama''': Questa cosa in cui ti trasformi... questo "Hulk". E se guardassi le cose in un altro modo? <br> '''Bruce Banner''': Che altro modo può esserci? Hulk è... è incontrollabile... pericoloso. Un assassino. <br> '''Panchen Lama''': Parli di lui come se non fosse te. <br> '''Bruce Banner''': Non lo è. <br> '''Panchen Lama''': Ah... ma è questo l'altro modo-- chiediti... E se non fossi tu a trasformarti in Hulk... ma Hulk che si trasforma in te? L'uovo e la gallina, Bruce. ==Capitolo 3== {{NDR|''Chapter 3'' da ''Ultimate Wolverine vs. Hulk 3'' del maggio 2006}} *'''Hulk''': Allora, quale gamba mangio, Logan? Destra o sinistra? Decidi tu. <br> '''Wolverine''': {{NDR|Pensando}} Mai visto il film "La scelta di Sophie"? Già. Nemmeno io. <br> '''Hulk''': Tre secondi. Decidi o decido io per te. Destra o sinistra? <br> '''Wolverine''':{{NDR|Pensando}} A due persone alla scuola non era permesso di giocare a poker. A Xavier, per ovvie ragioni... <br> '''Hulk''': Uno. <br> '''Wolverine''' {{NDR|Pensando}} ...e a me perché sento la puzza di un bluff da cento chilometri. <br> '''Hulk''': Due. <br> '''Wolverine''':{{NDR|Pensando}} Banner non sta bluffando. <br> '''Hulk''': Tr... <br> '''Wolverine''':--La sinistra. {{NDR|Hulk si ferma}} Che c'è? <br> '''Hulk''': La sinistra? Sicuro? <br> '''Wolverine''': Se sono sicuro? Stai per mangiarmi la mia fottuta gamba di fronte a me e mi chiedi se sono sicuro, cazzo?!? <br> '''Hulk''': La prendi troppo sul personale. Se non mangio la tua gamba, te la riattaccherai e tornerai a inseguirmi. <br> '''Wolverine''': La teoria non regge, Bruce-- perché tornerò a insegurti a costo di attaccarmi un ramo al mio moncherino. <br> '''Hulk''': Bene. Ora mi hai convinto che dovrò mangiarle tutte e due. <br> '''Wolverine''': Perché continuiamo a parlare? <br> '''Hulk''': Scusa. I monaci osservano lunghi periodi di silenzio. E le ragazze non hanno molto da dire... a parte quando si fa sesso. Ma mi piace parlare con te Logan. Hai... fegato. *Sapete una cosa? Sono stufo di seguire l'ordine temporale. Questa parte è successa prima che quello stronzo verde mi rompesse in due e lanciasse le mie gambe sulla montagna. Sapete com'è finita. Sarà divertente guardare conoscendo cosa viene dopo... sapendo che sto per essere smembrato, razza di pervertiti... Ma eccovi un giochetto perverso da fare nel frattempo. Provate a indovinare... che cos'ho detto per farlo arrabbiare tanto? ('''Wolverine''') *'''Hulk''': Salve a te, Logan. Vuoi una tazza di cioccolata calda? Sembri sorpreso. <br> '''Wolverine''': Sei un mostro di sei metri circondato da ragazze nude a casa del diavolo e mi hai appena offerto una fottuta cioccolata. No... non sono sorpreso affatto. <br> '''Hulk''': Chi ti manda? <br> '''Wolverine''': Chi dice che mi manda qualcuno? <br> '''Hulk''': È Fury? <br> '''Wolverine''': Fury chi? <br> '''Hulk''': Se sei venuto qui per uccidermi, abbi almeno la decenza di non prendermi in giro, Logan. <br> '''Wolverine''': Se fossi venuto per ucciderti, Bruce... credi davvero che me ne fregherebbe qualcosa della decenza? <br> '''Hulk''': No. Immagino di no. Dopotutto, sei un animale. <br> '''Wolverine''': Questo dovrebbe ferire i miei sentimenti? <br> '''Hulk''': Solo se consideri l'essere definito un animale un insulto. <br> '''Wolverine''': Animale è tutto quello che non depone uova, quindi siamo sulla stessa barca, Bruce. <br> '''Hulk''': Penso intendessi "mammifero". <br> '''Wolverine''': Non sei come mi hanno detto che eri. <br> '''Hulk''': Ma pensa. Il capo della strike force più segreta del governo non ti ha detto la verità. Che strano. <br> '''Wolverine''': Mi hanno detto che eri stupido. E forte. E pericoloso. <br> '''Hulk''': Be', due delle tre cose non sono male. <br> '''Wolverine''': Come sei diventato così intelligente? <br> '''Hulk''': Anch'io ero un animale, Logan. Ma poi ho deciso di non essere più arrabbiato. Dovresti provare... forse diventeresti intelligente anche tu. <br> '''Wolverine''': Non sono arrabbiato. <br> '''Hulk''': No? Hai accettato di uccidere un perfetto sconosciuto. Non credi che tu abbia bisogno di usare la violenza per compensare la mancanza di una famiglia... o di un'identità... o d'amore? <br> '''Wolverine''': Continui a parlare come se mi conoscessi. Come se ci fossimo incontrati. Come se sapessi perché sono qui e cosa devo fare. Ma non mi conosci, gonnellina. Non sai niente di me. <br> '''Hulk''': So quello che c'era nel dossier che Fury diede agli Ultimates quando ordinò a Stark e Rogers di liquidarti nel caso che Xavier ti avesse tolto la sua protezione. <br> '''Wolverine''': Sai mentendo. <br> '''Hulk''': Dici? <br> '''Wolverine''': Lascia che ti chieda una cosa, mongo... Se sai tante cose sull'amore, perché quella Betty ti vuole morto? <br> {{NDR|Pensando}} No. Non è stato questo che l'ha fatto arrabbiare. <br> '''Hulk''': Cosa? <br> '''Wolverine''': Voglio dire, è sexy eccetera... ma doveva proprio tenerti per il tuo pis-- <br> '''Hulk''': Vattene. <br> '''Wolverine''': Che cosa? <br> '''Hulk''': Vattene. Racconta... che non sei riuscito... a trovare Hulk... <br> '''Wolverine''': Hai appena parlato di te stesso in terza persona. <br> {{NDR|Pensando}} No. Non è stato nemmeno questo. Riprovate. <br> '''Wolverine''': Oh... Non fai più tanto il furbo adesso che parlo della tua ragazza, eh? Hai perso l'aplomb, Bruce? Com'era essere un animale? <br> '''Hulk''': Hulk... dice... vattene. <br> '''Wolverine''': Okay. Hai ragione. Vado. Non sei pericoloso. Dunque, perché sono qui? Scusa, Bruce-- era un equivoco. Ah-- un'ultima cosa. Ed è un po' imbarazzante, ora che siamo amici eccetera... Ma mi chiedevo se, visto che sono una brava persona... E visto che a te non frega più niente di lei... di betty, intendo... ti dispiace se la porto fuori qualche volta? Sai, a cena, a ballare, e magari a-- {{NDR|Hulk gli tira un pugno}} <br> {{NDR|Pensando}} Già. È stato questo. *'''Wolverine''': Chi cazzo sei tu? <br> '''She-Hulk''': Sono il piano B. ==Capitolo 4== {{NDR|''Chapter 4'' da ''Ultimate Wolverine vs. Hulk 4'' del giugno 2009}} *'''Betty Ross''': Perché diavolo Fury sta tentando di ragionare con quel-- animale? <br> '''Jennifer Walters''': A me sembra carino. Del genere "a letto potrei ammazzarti per sbaglio." <br> '''Betty Ross''': Hai dei gusti strani in fatto di uomini, Walters. <br> '''Jennifer Walters''': Già... Be', almeno il mio gusto in fatto di uomini non ha provocato la morte di ottocento persone. <br> '''Betty Ross''': Che cazzo vorrebbe dire questo? <br> '''Jennifer Walters''': Vuole dire, Betty, che, se non l'avessi data in giro, Fury non dovrebbe fare uccidere il tuo ex ragazzo. A proposito di Hulk, sai il siero che Banner si iniettava? Speravo di portarne qualche campione fuori sede. <br> '''Betty Ross''': "Fuori sede"? <br> '''Jennifer Walters''': Voglio sperimentarci un po' sopra. <br> '''Betty Ross''': Perché non ci "sperimenti un po' sopra" qui? <br> '''Jennifer Walters''': Perché non mi piace essere osservata. <br> '''Betty Ross''': Perché? <br> '''Jennifer Walters''': Perché cosa? <br> '''Betty Ross''': Perché vuoi il siero? <br> '''Jennifer Walters''': Perché credo di poterlo far funzionare meglio. <br> '''Betty Ross''': "Farlo funzionare meglio"? <br> '''Jennifer Walters''': Ti piace proprio ripetere quel che dico. Dovresti fare il segno delle virgolette con le mani. È più carino. <br> '''Betty Ross''': Dimmi una cosa, dottressa Walters... Cosa speri di ottenere facendo funzionare meglio un esperimento andanto molto storto? <br> '''Jennifer Walters''': Cos'altro, dottoressa Ross? Hulk... senza la sua furia. *{{NDR|[[Iron Man|Tony Stark]] e [[Capitan America|Steven Rogers]] stanno giocando a ping-pong}} <br> '''Tony Stark''': Siamo un po' lenti lì, eh, Steve? Forse non ti sei scongelato abbastanza quando ti abbiamo tirato guori dal ghiaccio... <br> '''Steven Rogers''': L'importante qui non è la velocità, Tony. È la tenacia. <br> '''Tony Stark''': Ah, sì? <br> '''Steven Rogers''': Certo. <br> '''Tony Stark''': Hai sentito, Forge? <br> '''Forge''': Già. <br> '''Tony Stark''': Mi sa che è meglio che riprogetti questo servo-braccio tenendo conto della tenacia. <br> '''Forge''': Posso tornare in prigione ora? <br> '''Betty Ross''': Perché nessuno di voi idioti mi ha detto che Fury aveva trovato Bruce? <br> '''Tony Stark''': Cristo, Betty... Credevo che Bruce fosse morto. <br> '''Betty Ross''': Non fare il gurbo con me, Stark. <br> '''Tony Stark''': Sto facendo il furbo? <br> '''Betty Ross''': Perché non me l'avete detto ?!? <br> '''Tony Stark''': Perché non lo volevi sapere. <br> '''Betty Ross''': Sì, invece. <br> '''Tony Stark''': No. <br> '''Betty Ross''': Steve? A te sta bene? Uccidere Bruce? Non dirmi che ti sta bene che Fury mandi quel bastardo pieno di peli a ucciderlo! Potresti catturarlo tu vivo, Steve... potresti andare laggiù e-- <br> '''Tony Stark''': [Inizio sequenza schiacciate] Steve non andrà in nessun posto. Capitan America non si sporcherà le mani. <br> '''Betty Ross''': Sporcarsi le mani? Bruce è stato processato... giustiziato. Non è colpa sua se non siamo riusciti a ucciderlo. Dovrebbe ottenere l'amnistia. Che cosa ne è stato della legge? <br> '''Tony Stark''': Che cosa può fare la legge? Ah. Ho un'idea. Forse dovremmo semplicemente immatricolare Bruce come un'auto. Dargli una patente. Così il governo potrebbe regolamentare come e quando si trasforma in Hulk. <br> '''Steven Rogers''': È una buona idea, veramente. <br> '''Tony Stark''': {{NDR|Spacca la pallina}} È un'idea pessima. <br> '''Steven Rogers''': Dovevi proprio distruggere la pallina? <br> '''Tony Stark''': Non ti farò una lezione perché non la capiresti. Non la capiresti, Betty, perché tu sei normale. Perché non sai... non hai idea di come sia avere un potere enorme. Quindi, perché non lasci che di Bruce si occupi chi ce l'ha? *'''Betty Ross''': Jennifer Walters è una traditrice. <br> '''Nick Fury''': È impossibile. <br> '''Betty Ross''': Credi che interromperei la tua "sessione di bang bang" se fosse impossibile? <br> '''Nick Fury''': Dalle mie parti una "sessione di bang bang" non avviene in un poligono di tiro. <br> '''Betty Ross''': Tu vieni dal Connecticut. *Ehi, Nick, ascolta... Voglio che tu passi un mio messaggio a Tony Stark-- Voglio che tu gli dica che adesso ho un'idea di cosa significa avere un enorme potere. Ed è una bella sensazione. ('''She-Hulk''') *'''She-Hulk''': Ciao, Bruce. <br> '''Hulk''': ...Betty? Perché tu qui? <br> '''She-Hulk''': Sono... sono venuta a salvarti. <br> '''Hulk''': Salvarmi? <br> '''She-Hulk''': Sì... Io-- <br> '''Hulk''': Ti sembra Hulk ha bisogno di essere salvato ?!? <br> '''Wolverine''': Ehi, mi piace il nuovo look, bella-- ma lui parla solo come un cavernicolo quando ci sei di mezzo tu... Quindi, è meglio che smammi. <br> '''Hulk''': Betty ha spaccato cuore di Hulk... ora Hulk spacca Betty! <br> '''Wolverine''': Oh, merda. ==Capitolo 5== {{NDR|''Chapter 5'' da ''Ultimate Wolverine vs. Hulk 5'' del giugno 2009}} *'''Panda''': Ahem... Salve. <br> '''Wolverine''': Ciao. <br> '''Panda''': Come va? <br> '''Wolverine''': Va bene. E tu? <br> '''Panda''': Mmm. <br> '''Wolverine''': Dove sono? <br> '''Panda''': In un campo di bambù. <br> '''Wolverine''': Perché sono senza vestiti? <br> '''Panda''': I vestiti sono sopravvalutati. <br> '''Wolverine''': Questo non sta succedendo realmente, vero? <br> '''Panda''': Stai sognando. Ma non significa che non stia succedendo. <br> '''Wolverine''': Uh-hu. Allora, chi diavolo sei? <br> '''Panda''': Sono il tuo spirito animale. <br> '''Wolverine''': Hahahahaha!! <br> '''Panda''': Che c'è? <br> '''Wolverine''': Sei un panda. <br> '''Panda''': Allora? <br> '''Wolverine''': Credo che ci sia un equivoco, bello. Fidati-- in questo momento, qualche ballerina sta dicendo la stessa cosa a una volverina nel suo sogno. <br> '''Panda''': Credi che il tuo spirito animale sia una volverina? <br> '''Wolverine''': Non credo negli spiriti animali perché non sono matto. Ma se ci credessi? Cazzo, sì, il mio sarebbe una volverina. <br> '''Panda''': Be', ti sbagli. Alle volverine non interessa nemmeno essere spiriti animali. Sono troppo occupati a digrignare i denti. Quindi il tuo sono io. E sono un panda. <br> '''Wolverine''': Oh. Capisco, sei il mio lato gentile. Il mio io tenero che non riesce mai a emergere perché non ricevo abbastanza coccole. <br> '''Panda''': <br> '''Wolverine''': <br> '''Panda''': Non sono tenero. <br> '''Wolverine''': Si che lo sei. <br> '''Panda''': Ritira tutto. <br> '''Wolverine''': No. <br> '''Panda''': Ritira tutto. <br> '''Wolverine''': O cosa? <br> '''Panda''': Mi arrabbio. E non ti piacerò arrabbiato. <br> '''Wolverine''': Non mi piaci adesso. Tenerone. <br> '''Panda''': Voglio che mi ascolti. È molto importante. <br> '''Wolverine''': Okay! Okay! Ma prima-- devo chiederti-- cos'è quella cosa bianca e nera, tutta coperta di rosso? <br> '''Panda''':... cosa? <br> '''Wolverine''': Tu. {{NDR|I due iniziano a lottare}} <br> '''Panda''': È personale. Capisci? Da uomo a uomo. <br> '''Wolverine''': Che cazzo... ?! <br> '''Panda''': Ascoltami. Tu e Banner. Questo è fra voi due adesso. Non dire a loro di lui e la ragazza. E in nessun caso-- non dire loro ciò che tu hai sentito che lui ha detto a lei. <br> '''Wolverine''': Loro chi? <br> '''Panda''': Quelli che ti hanno staccato la testa. *'''Wolverine''': Fury? <br> '''Nick Fury''': Buongiorno. <br> '''Wolverine''': Dove sono? <br> '''Nick Fury''': Sul Triskelion. Nella prigione. <br> '''Wolverine''': Come ci sono finito? <br> '''Nick Fury''': Ti ci abbiamo portato noi. <br> '''Wolverine''': Dov'è il mio corpo? <br> '''Nick Fury''': Il tuo corpo è in una località segreta. <br> '''Wolverine''': Posso riaverlo? <br> '''Nick Fury''': Dipende. <br> '''Wolverine''': Posso riaverlo, per favore? <br> '''Nick Fury''': No. <br> '''Wolverine''': Come sapevi che non sarei morto, se mi avessi staccato la testa? <br> '''Nick Fury''': Perché. <br> '''Wolverine''': Come perché? <br> '''Nick Fury''': Perché sappiamo molte cose di te, in realtà, sappiamo tutto di te. <br> '''Wolverine''': La bambola gonfiabile nel mio armadio è per un esperimento. <br> '''Nick Fury''': I tuoi polmoni sono sette piani sopra di noi. Sai come stai respirando adesso? <br> '''Wolverine''': Magia? <br> '''Nick Fury''': Stai respirando attraverso la tua pelle. E senti questo... abbiamo messo la tua testa in una camera depressurizzata sotto vuoto, senza ossigeno. E non sei morto. Il tuo cervello... si è solo spento. È entrato in stasi. Mi ha fatto riflettere. Forse la tua mutazione non è affatto guarire. È sopravvivere. <br> '''Wolverine''': Mi gratteresti il naso, per favore? <br> '''Nick Fury''': Perché? Vuoi staccarmi il dito con un morso? <br> '''Wolverine''': Almeno lo riavestri quando deglutisco. <br> '''Nick Fury''': Ascoltami, non ti gratterò il naso, ma ti riattaccherò la testa al resto del corpo. <br> '''Wolverine''': Che vuoi in cambio? <br> '''Nick Fury''': In cambio? Voglio che mi dici che cazzo è successo in Tibet. *'''Wolverine''': Bel posto. <br> '''Forge''': Grazie. Lo S.H.I.E.L.D. ha trovato l'altro mio laboratorio, questo è per i progetti speciali. <br> '''Wolverine''': Come costruirti un amico? <br> '''Forge''': Gli amici sono sopravvalutati. <br> '''Wolverine''': Sono d'accordo. <br> '''Forge''': Posso chiederti una cosa? <br> '''Wolverine''': No. <br> '''Forge''': Ucciderai qualcuno con questo, vero? <br> '''Wolverine''': Sì. <br> '''Forge''': Pensavo che voi X-Men foste tutti... pacifisti che vogliono la convivenza fra umani e mutanti. Pensavo non vi fosse permesso di uccidere. <br> '''Wolverine''': Io lavoro in proprio. <br> '''Forge''': Okay, non è stato difficile. Basta che ti avvicini al tuo bersaglio e... lo catturi. <br> '''Wolverine''': E cosa gli impedisce di liberarsi? <br> '''Forge''': Be', prima di tutto, il collare prende la gravità e l'inerzia della forza di resistenza della vittima e le trasforma in energia offensiva. <br> '''Wolverine''': Ripetilo, ma stavolta fingi che sia un mutante arrabbiato con gli artigli sguainati che odia la scienza. <br> '''Forge''': Nessuno può liberarsi. Può resistere a ottantuno miliardi di tonnellate di pressione. Ottantuno miliardi di tonnellate è il peso della luna. Quindi, a meno che chi hai catturato non possa sollevare la luna... credo sia sufficiente. Per favore, dimmi che non può sollevarla. <br> '''Wolverine''': Probabilmente no. <br> '''Forge''': Sicuro che non vuoi che aumenti il diametro ? Se hai a che fare con un tipo grosso, stringerà troppo. <br> '''Wolverine''': Voglio proprio questo, Data. <br> '''Forge''': "Data"? Non pensavo fossi un fan di "[[Star Trek]]". <br> '''Wolverine''': "Star Trek" è per nerd. Mi riferisco al ragazzino cinese dei "Goonies". <br> '''Forge''': Okay. Hai il tuo collare indistruttibile. Nient'altro. <br> '''Wolverine''': Sì. Fammene un altro. Un modello per signora. <br> '''Forge''': Un collare per lei e uno per lui, eh? Perverso. <br> '''Wolverine''': Fallo e zitto, [[MacGyver]]. <br> '''Forge''': Okay, okay... Dimmi... dove andrai? Insomma, meglio non vicino, perché, sai, se non funziona e quello su cui lo usi venisse a cercarmi, preferirei fosse, be'... lontano. <br> '''Wolverine''': Sarò molto lontano, ragazzo. ==Capitolo 6== {{NDR|''Chapter 6'' da ''Ultimate Wolverine vs. Hulk 6'' del luglio 2009}} *La domanda che mi fanno più spesso-- e tutti i fessi che me la fanno pensano di essere i primi-- è: "Come cazzo fai a passare attraverso il metal detector all'aeroporto con uno scheletro di adamantio?" Ed ecco cosa rispondo: "Ho un fottuto Jet Stealth. Non vado in nessun cazzo di aeroporto." Fino a oggi. Scusa, amico. Quando capiranno che la granata è fatta di sapone, lo lasceranno andare. Forse. Okay, Bruce... secondo round. ('''Wolverine''') *'''Betty Ross''': Come mi hai trovata? <br> '''Wolverine''': È la mia specialità, bella. Ora metti quella collana. <br> '''Betty Ross''': Posso chiederti una cosa? <br> '''Wolverine''': No. <br> '''Betty Ross''': Bruce... non stava facendo del male a nessuno. Tu hai accettato di trovarlo e ucciderlo. Per niente. Perché qualcuno deve uccidere per niente? Io credo perché sei invisioso di Bruce. Perché lui ha scoperto qualcosa che tu vuoi. <br> '''Wolverine''': Sì? E che cosa vorrei? <br> '''Betty Ross''': Vuoi la stessa cosa che vogliono tutti... un po' di pace. <br> '''Wolverine''': Per farne che? <br> '''Betty Ross''': Bene. Non vuoi capire. *'''Wolverine''': Ti lascerò vivere. Ritornerai normale e metterai il collare. Chiamerò un'ambulanza uscendo. E poi andrò a finire i miei affari. Ma se cerchi di avvertirlo... se ti viene in mente di ficcare il naso dove non devi e cerchi di aiutarlo ancora... [[Giuramenti dai fumetti|giuro]] su Dio che ti trasformo in uno sformato di cavolo, puttana verde. Saresti dovuta restarne fuori, Ross. Non mi piace fare del male alle donne. <br> '''She-Hulk''': Ti prego... non uccidere Bruce... Lo amo. <br> '''Wolverine''': Peccato. *'''Bruce Baner''': Allora... di che si tratta? Ego? Vuoi combattermi ancora? <br> '''Wolverine''': Solo perché uno ha la schiena pelosa non vuol dire che è un idiota, Bruce. Non ci sarà una rivincita. <br> '''Bruce Baner''': Vuoi uccidermi. Qui sull'aereo. <br> '''Wolverine''': No, socio. Tu ti ucciderai. <br> '''Bruce Baner''': Questo collare che mi hai messo... se mi trasformo... mi strozzerà, vero? <br> '''Wolverine''': È questa l'idea. <br> '''Bruce Baner''': E... come hai pensato a una cosa del genere? <br> '''Wolverine''': In Tibet. Ci ho pensato quando ho sentito la spina dorsale uscirmi fuori dal bacino... appena prima di venire completamente girato in modo da poter vedere il mio culo... stavo guardando te e ho pensato: "Quale sarebbe un bel modo per ammazzare quel lurido figlio di puttana?" <br> '''Bruce Baner''': Perché non ficcarmi un tuo artiglio nel cervello e farla finita? <br> '''Wolverine''': Perché non ho alcun problema con te, Bruce... voglio che tu muoia mentre sei lui. <br> '''Bruce Baner''':... Cosa?! <br> '''Wolverine''': Quello che mi ha diviso in due e avrebbe mangiato la mia gamba se non mi fosse caduta una bomba in faccia. Lui. <br> '''Bruce Baner''': Sei malato. <br> '''Wolverine''': E tu diventi grosso e verde e poi caghi la gente che mangi. Nessuno è perfetto. <br> '''Bruce Baner''': Non mi trasformerò. So controllarmi adesso. <br> '''Wolverine''': Vedremo. <br> '''Bruce Baner''': Perché stai facendo questo? Sono un... Sono una brava persona... Non merito questo. <br> '''Wolverine''': Be', io sono una cattiva persona, Bruce... e "meritare" per me non significa niente. *Vedo che sei arrabbiato. Ma non dare la colpa al povero, stupido Logan. Non sapeva che avevamo permesso la sua fuga dal triskelion perché ci avrebbe condotto da te. È come qualunque cacciatore... il suo desiderio di prede annulla il suo buon senso. ('''Nick Fury''') *'''Nick Fury''': Quanto a te... mi hai mentito, Logan. E questo ti mette sulla mia lista nera. Non vuoi essere sulla mia lista nera, vero? <br> '''Wolverine''': Sono un mutante, Nicky. Sono sulla lista nera dell'umanità. ==[[Explicit]]== {{NDR|Wolverine e Hulk si ritrovano da soli nel deserto}} <br> '''Wolverine''': Ti sei calmato adesso? <br> '''Hulk''': Sì. <br> '''Wolverine''': Niente più "Hulk spacca" e simili stronzate? <br> '''Hulk''': No. <br> '''Wolverine''': Mi spiace per la storia di Betty. <br> '''Hulk''': Non è colpa tua. <br> '''Wolverine''': Be'... la strada è lunga. <br> '''Hulk''': Uh-Uh. <br> '''Wolverine''': Tu però puoi saltare lontano, no? <br> '''Hulk''': Già. <br> '''Wolverine''': Forse potresti... insomma... infilarmi sotto un braccio come un pallone e mollarmi nella città più vicina. <br> '''Hulk''': Certo. Dammi solo un altro minuto per riprendere fiato. <br> '''Wolverine''': Sono ancora arrabbiato perché mi hai spaccato in due. <br> '''Hulk''': Dovresti parlarne con qualcuno. <br> '''Wolverine''': Di cosa? <br> '''Hulk''': Del fatto che sei sempre arrabbiato. È male per la tua anima. <br> '''Wolverine''': Non ho un'anima. Me l'hanno strappata tanto tempo fa. <br> '''Hulk''': Pensavo che ti ricrescesse tutto. <br> '''Wolverine''': Vaffanculo, Banner. ==Bibliografia== *[[Damon Lindelof]] e di [[Leinil Francis Yu]], ''Ultimate Wolverine vs. Hulk'', traduzione di Pier Paolo Ronchetti, Marvel Mega presenta Ultimate Wolverine vs. Hulk, numero 53, ottobre 2009. ==Voci correlate== *[[Team-up Marvel Comics]] ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Ultimate Wolverine vs. Hulk''|w}} {{X-Men}} [[Categoria:Fumetti Ultimate Marvel]] [[Categoria:Team-up]] [[Categoria:Fumetti di Wolverine]] 9u79acp7ez0hrs8fycc8b8cz6vfu2sf Brooklyn 0 106153 1223849 1023716 2022-08-22T14:41:51Z SunOfErat 12245 /* Voci correlate */ wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Brooklyn Bridge rail approaches 1936.jpg|thumb|upright=1.6|Brooklyn nel 1936 durante la costruzione di Cadman Plaza.]] Citazioni su '''Brooklyn'''. *''Ah, colline e declivi di Brooklyn, m'accorgo che siete ben più preziosi di quanto pensassero i vostri proprietari, | nel mezzo di voi sorge molto antico un accampamento, | sorge per sempre l'accampamento di quella morta brigata.'' ([[Walt Whitman]]) *Io ci ho vissuto tutta la vita e adesso non mi sento abbastanza fico per Brooklyn. (''[[Lo stagista inaspettato]]'') *La radio diceva che per la prima volta dopo due anni la qualità dell'aria era stata giudicata soddisfacente. Ernest Weinraub non riusciva a trovare alcuna differenza: guardando dall'unica finestra del suo appartamento, il cielo di Brooklyn era sempre giallo, quel colore malaticcio che gli dava invariabilmente la tentazione di tornarsene a letto. ([[George Alec Effinger]]) *"Riposante" era l'aggettivo che si sarebbe potuto usare per Brooklyn, New York, specialmente nell'estate del 1912. "Monotono" andava forse meglio, non per il rione di Williamsburg, Brooklyn però. "Prateria" era una parola bella e "Shenandoah" molto musicale, ma queste non erano parole che andavano veramente bene per Brooklyn. Riposante era l'unico aggettivo, specialmente in un pomeriggio di sabato, d'estate. ([[Betty Smith]]) *Se io non fossi nato a Brooklyn, se fossi nato in Polonia, o a Berlino, oggi sarei un paralume. (''[[Stardust Memories]]'') ==Voci correlate== *[[Harlem]] *[[Manhattan]] *[[New York]] ==Altri progetti== {{Interprogetto}} [[Categoria:New York]] diocmyxjz7j9n9swwqwuo5jwlt4nf3t Domitilla D'Amico 0 107748 1223986 1209785 2022-08-22T23:10:45Z SunOfErat 12245 /* Film */ wikitext text/x-wiki '''Domitilla D'Amico''' (1982 – vivente), doppiatrice e attrice italiana. ==Citazioni di Domitilla D'Amico== {{cronologico}} *{{NDR|Sul [[doppiaggio]]}} Lo definisco un mondo magico. Per intraprendere questa carriera sicuramente devi avere tanta tanta passione dentro e ti deve veramente piacere moltissimo. Comunque è un mondo strano, pieno di gente molto estrosa e questo mi entusiasma.<ref>Dall'[https://web.archive.org/web/20031001181755/http://www.alerossi.com/domitilladamico.html Intervista a Domitilla D'Amico], ''alerossi.com'', 2003.</ref> *{{NDR|«Ti sei mai sentita emotivamente coinvolta con i personaggi a cui hai dato la voce?»}} Sempre, altrimenti il lavoro non viene bene, devi sempre metterci il cuore, e questo puoi farlo solo se hai una tecnica perfetta. Per fare un esempio, è come suonare uno strumento, se non ti eserciti per ore ed ore, non sarai mai in grado di esprimere al meglio ciò che hai dentro.<ref>Dall'[http://www.mondorosashokking.com/Telenovit%C3%A0-Cinecuriosit%C3%A0/Intervista-a-Domitilla-D%27Amico--la-voce-delle-giovani-star-/ Intervista a Domitilla D'Amico], ''mondorosashokking.com'', 1º maggio 2010.</ref> *{{NDR|Su [[Federico Fellini]]}} Era solito fare schizzi e giochi, come fosse un gesto di scrittura automatica, poi li strappava, li buttava. Se eri bravo glieli sottraevi. Ha disegnato per me due vignette con i pennarelli a spirito, una in particolare recita una cosa del tipo "Grandi applausi del pubblico per la piccola Domitilla" e ci sono io che mi inchino sul palcoscenico, la dedica e la firma. Me le diede ridendo, le ho entrambe incorniciate a casa. Era un bravo vignettista!<ref name="taxidrivers">Dall'[http://www.taxidrivers.it/19924/interviste/intervista-a-domitilla-damico.html Intervista a Domitilla D'Amico], ''taxidrivers.it'', 5 settembre 2011.</ref> *{{NDR|«Pensi che il fiorire delle scuole di doppiaggio possa essere un bene per la professione, o che non preparino adeguatamente chi le frequenta?»}} I ragazzi devono capire che — come in ogni campo — oltre alla passione è necessaria conoscenza, capacità di ragionare, apertura di orizzonti: sebbene le parole chiave siano dizione, recitazione, personificazione, non si può prescindere dall'amore e dalla conoscenza della letteratura, della lingua italiana, della poesia e della musicalità delle parole. Questo humus permette di aggiungere sempre un tocco che rende migliore il tutto. L'esercizio vero infatti dovrebbe essere il bel parlare: noi italiani possediamo uno strumento musicale leggiadro come non ne esistono altri al mondo, la nostra lingua, ma chissà perché abbiamo deciso di bistrattarlo.<ref name="taxidrivers"/> *Sono una mamma molto generosa. Faccio del mio meglio, faccio il mio massimo. Non sono apprensiva, ansiosa. {{NDR|parla della figlia}} La lascio libera, ma con delle regole che si devono rispettare. Le lascio i suoi spazi ma so anche essere severa. Sono anche giocosa... cantiamo, ridiamo... mi porto un po' il lavoro a casa.<ref>Da ''[https://ilovecoffeeing.wordpress.com/2014/11/13/the-brightest-voice-domitilla-damico/ The brightest voice. Domitilla D'Amico]'', ''ilovecoffeeing.wordpress.com'', 13 novembre 2014.</ref> *La scena più imbarazzante che ho doppiato? In ''[[The Dreamers - I sognatori|The Dreamers]]'' del maestro [[Bernardo Bertolucci|Bertolucci]]. In quel film [...] c'erano scene di sesso piuttosto forti. Ma la cosa più strana è che in sala di doppiaggio avevamo riprodotto il set. C'erano materassi, bicchieri di vino, sigarette: tutto quello che figurava nel film. E io avevo solo diciannove anni.<ref name="Caminiti">Da un'intervista a ''Il Giornale Off''; citato in Simonetta Caminiti, ''[https://www.ilgiornaleoff.it/2015/10/08/domitilla-damico-la-voce-delle-supersexy/ Domitilla D’Amico, la voce delle supersexy]'', 8 ottobre 2015.</ref> *{{NDR|Su [[Kirsten Dunst]]}} [...] era grata per il lavoro che ho svolto come doppiatrice con lei; ed era assolutamente semplice, autentica, alla mano. Molto più di tanti attori italiani, meno conosciuti e talentuosi di lei.<ref name="Caminiti"/> *{{NDR|«Cosa significa per te doverti confrontare e "dare voce" a star di questo livello?»}} Significa non tradire le loro magistrali interpretazioni, ogni attrice ha il suo modo, la sua caratteristica che la rende unica è arte.<ref>Dall'intervista ''[https://www.lifeandpeople.it/2018/12/15/domitilla-damico-la-forza-di-una-voce/ Domitilla D'Amico, la forza di una voce]'', ''lifeandpeople.it'', 15 dicembre 2018.</ref> {{Int2|1=''[http://www.edesubitoserial.it/articolo.php?id_file=386 Intervista a Domitilla D'Amico]''|2=''edesubitoserial.it'', 4 agosto 2011.}} *{{NDR|«Perché è importante il [[doppiaggio]] e perché andrebbe tutelato dal momento che molti paesi ne fanno a meno?»}} A chi dice che è facile abituarsi ai [[sottotitolo|sottotitoli]], rispondo dicendo che una sovraimpressione può distruggere il bello, la magia dell'immaginare. Certo, è possibile che una traduzione inefficace distrugga la storia (che è anche peggio che distruggere l'immagine), ma quando si ha a che fare con film, degni di tale nome, il regista e la produzione sono sempre presenti e seguono in prima persona il processo di traduzione, adattamento e doppiaggio. *{{NDR|«Hai ricevuto moltissimi premi per i tuoi doppiaggi. Qual è stato il più emozionante?»}} Ovviamente un premio molto particolare e che nessuna giuria può assegnarmi, ovvero quando metto un film e nostra figlia Charlotte sembra riconoscere la voce della mammina! Penso che non ci sia premio più emozionante di questo! *{{NDR|«Quali sono stati invece i personaggi [dei cartoni animati] più difficili da doppiare?»}} Uno dei personaggi più difficili da doppiare è stato senza dubbio Kiki in ''[[Kiki - Consegne a domicilio|Kiki consegne a domicilio]]'', perché avevo ventun anni e dovevo fare la voce da bambina senza risultare falsa, e perché doppiavo anche Ursula, che doveva essere matura, l'alter ego di Kiki. Miyazaki si è complimentato, ha assistito a tre turni. [...] Altro personaggio molto difficile è stato quello in ''[[Ratatouille]]'', può sembrare il contrario ma Colette parlava proprio a tremila con tanti cambi d'intonazione. ==Doppiaggio== ===Film=== {{div col|strette}} *''[[La voce della Luna]]'' (1990) *''[[Cime tempestose (film 1992)|Cime tempestose]]'' (1992) *''[[Forrest Gump]]'' (1994) *''[[Jumanji]]'' (1995) *''[[La giusta causa]]'' (1995) *''[[Ragione e sentimento (film)|Ragione e sentimento]]'' (1995) *''[[Spy (film 1996)|Spy]]'' (1996) *''[[Air Force One (film)|Air Force One]]'' (1997) *''[[Dante's Peak - La furia della montagna]]'' (1997) *''[[Mr. Bean - L'ultima catastrofe]]'' (1997) *''[[Ring (film 1998)|Ring]]'' (1998) *''[[The Spiral]]'' (1998) *''[[American Beauty]]'' (1999) *''[[Jakob il bugiardo (film 1999)|Jakob il bugiardo]]'' (1999) *''[[Ring 2]]'' (1999) *''[[28 giorni]]'' (2000) *''[[Baise moi - Scopami]]'' (2000) *''[[Qui dove batte il cuore]]'' (2000) *''[[Scoprendo Forrester]]'' (2000) *''[[Traffic]]'' (2000) *''[[What Women Want - Quello che le donne vogliono]]'' (2000) *''[[Blow]]'' (2001) *''[[Donnie Darko]]'' (2001) *''[[L'altra metà dell'amore]]'' (2001) *''[[Le insolite sospette]]'' (2001) *''[[About a Boy - Un ragazzo]]'' (2002) *''[[Formula per un delitto]]'' (2002) *''[[I passi dell'amore - A Walk to Remember]]'' (2002) *''[[La 25ª ora]]'' (2002) *''[[Magdalene]]'' (2002) *''[[Panic Room]]'' (2002) *''[[Spider-Man (film)|Spider-Man]]'' (2002) *''[[134 modi per innamorarsi]]'' (2003) *''[[Amami se hai coraggio]]'' (2003) *''[[Final Destination 2]]'' (2003) *''[[Freddy vs. Jason]]'' (2003) *''[[Love Actually - L'amore davvero]]'' (2003) *''[[The Dreamers - I sognatori]]'' (2003) *''[[Thirteen - 13 anni]]'' (2003) *''[[Una ragazza e il suo sogno]]'' (2003) *''[[Amori in corsa]]'' (2004) *''[[La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler]]'' (2004) *''[[Cinderella Story]]'' (2004) *''[[EuroTrip]]'' (2004) *''[[La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler]]'' (2004) *''[[Mean Girls]]'' (2004) *''[[Spider-Man 2]]'' (2004) *''[[The Chronicles of Riddick]]'' (2004) *''[[The Libertine]]'' (2004) *''[[Coach Carter]]'' (2005) *''[[Domino (film 2005)|Domino]]'' (2005) *''[[Elizabethtown]]'' (2005) *''[[La Rosa Bianca - Sophie Scholl]]'' (2005) *''[[Orgoglio e pregiudizio (film 2005)|Orgoglio e pregiudizio]]'' (2005) *''[[Serenity]]'' (2005) *''[[Sin City (film)|Sin City]]'' (2005) *''[[Bella (film)|Bella]]'' (2006) *''[[Ben-Hur (film 2016)|Ben-Hur]]'' (2006) *''[[Bobby]]'' (2006) *''[[Boygirl - Questione di... sesso]]'' (2006) *''[[Cambia la tua vita con un click]]'' (2006) *''[[Chiamata da uno sconosciuto]]'' (2006) *''[[DOA: Dead or Alive]]'' (2006) *''[[Eragon]]'' (2006) *''[[Fast Food Nation]]'' (2006) *''[[Inland Empire - L'impero della mente]]'' (2006) *''[[Inside Man]]'' (2006) *''[[L'amore non va in vacanza]]'' (2006) *''[[Marie Antoinette]]'' (2006) *''[[Ti va di pagare?]]'' (2006) *''[[Tristano & Isotta]]'' (2006) *''[[Viaggio in India]]'' (2006) *''[[X-Men - Conflitto finale]]'' (2006) *''[[Die Hard - Vivere o morire]]'' (2007) *''[[Elizabeth: The Golden Age]]'' (2007) *''[[Grindhouse - A prova di morte]]'' (2007) *''[[Grindhouse - Planet Terror]]'' (2007) *''[[Harry Potter e l'Ordine della Fenice]]'' (2007) *''[[Hitman - L'assassino]]'' (2007) *''[[Il treno per il Darjeeling]]'' (2007) *''[[L'amore ai tempi del colera]]'' (2007) *''[[La leggenda di Beowulf]]'' (2007) *''[[La guerra di Charlie Wilson]]'' (2007) *''[[Juno]]'' (2007) *''[[Michael Clayton]]'' (2007) *''[[Nella valle di Elah]]'' (2007) *''[[Resident Evil: Extinction]]'' (2007) *''[[Sguardo nel vuoto]]'' (2007) *''[[Spider-Man 3]]'' (2007) *''[[Blindness - Cecità]]'' (2008) *''[[Cloverfield]]'' (2008) *''[[Fa' la cosa sbagliata]]'' (2008) *''[[Io vi troverò]]'' (2008) *''[[L'onda (film 2008)|L'onda]]'' (2008) *''[[Never Back Down - Mai arrendersi]]'' (2008) *''[[Notte brava a Las Vegas]]'' (2008) *''[[Quantum of Solace]]'' (2008) *''[[Stargate: L'arca della verità]]'' (2008) *''[[The Ramen Girl]]'' (2008) *''[[The Women]]'' (2008) *''[[Amabili resti (film)|Amabili resti]]'' (2009) *''[[Avatar (film 2009)|Avatar]]'' (2009) *''[[Bastardi senza gloria]]'' (2009) *''[[Bride Wars - La mia miglior nemica]]'' (2009) *''[[G.I. Joe - La nascita dei Cobra]]'' (2009) *''[[Harry Potter e il principe mezzosangue]]'' (2009) *''[[La rivolta delle ex]]'' (2009) *''[[La verità è che non gli piaci abbastanza]]'' (2009) *''[[Obsessed (film)]]'' (2009) *''[[State of Play]]'' (2009) *''[[The Grudge 3]]'' (2009) *''[[Un alibi perfetto]]'' (2009) *''[[Watchmen (film)|Watchmen]]'' (2009) *''[[X-Men le origini - Wolverine]]'' (2009) *''[[Codice Genesi]]'' (2010) *''[[Easy Girl]]'' (2010) *''[[Fuori controllo]]'' (2010) *''[[Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1]]'' (2010) *''[[I mercenari - The Expendables]]'' (2010) *''[[Il cigno nero (film)]]'' (2010) *''[[Iron Man 2]]'' (2010) *''[[L'apprendista stregone]]'' (2010) *''[[Please Give]]'' (2010) *''[[Resident Evil: Afterlife]]'' (2010) *''[[The Experiment (film 2010)|The Experiment]]'' (2010) *''[[Tre all'improvviso]]'' (2010) *''[[Un tuffo nel passato (film 2010)|Un tuffo nel passato]]'' (2010) *''[[The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1|Breaking Dawn - Parte 1]]'' (2011) *''[[Colombiana]]'' (2011) *''[[Crazy, Stupid, Love]]'' (2011) *''[[Il pescatore di sogni]]'' (2011) *''[[Immortals]]'' (2011) *''[[Jane Eyre (film 2011)|Jane Eyre]]'' (2011) *''[[L'alba del pianeta delle scimmie]]'' (2011) *''[[Limitless]]'' (2011) *''[[Margin Call]]'' (2011) *''[[Melancholia]]'' (2011) *''[[Mission: Impossible - Protocollo fantasma]]'' (2011) *''[[One Day]]'' (2011) *''[[Solo per vendetta]]'' (2011) *''[[Source Code]]'' (2011) *''[[Sucker Punch (film 2011)|Sucker Punch]]'' (2011) *''[[The Help]]'' (2011) *''[[The Iron Lady]]'' (2011) *''[[The Rum Diary - Cronache di una passione]]'' (2011) *''[[Battleship]]'' (2012) *''[[Bel Ami - Storia di un seduttore]]'' (2012) *''[[Dark Shadows]]'' (2012) *''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012) *''[[Magic Mike]]'' (2012) *''[[Prometheus (film)|Prometheus]]'' (2012) *''[[Ruby Sparks]]'' (2012) *''[[Ted]]'' (2012) *''[[The Avengers (film 2012)|The Avengers]]'' (2012) *''[[The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 2]]'' (2012) *''[[The Words]]'' (2012) *''[[Gangster Squad]]'' (2013) *''[[Hunger Games: La ragazza di fuoco]]'' (2013) *''[[Il grande e potente Oz]]'' (2013) *''[[Il grande Gatsby (film 2013)|Il grande Gatsby]]'' (2013) *''[[Into Darkness - Star Trek]]'' (2013) *''[[La vita di Adele]]'' (2013) *''[[Machete Kills]]'' (2013) *''[[Now You See Me - I maghi del crimine]]'' (2013) *''[[Oblivion (film 2013)|Oblivion]]'' (2013) *''[[Pain & Gain - Muscoli e denaro]]'' (2013) *''[[The Wolf of Wall Street]]'' (2013) *''[[Wolverine - L'immortale]]'' (2013) *''[[World War Z]]'' (2013) *''[[3 Days to Kill]]'' (2014) *''[[300 - L'alba di un impero]]'' (2014) *''[[Affari di famiglia (film 2014)|Affari di famiglia]]'' (2014) *''[[Big Eyes]]'' (2014) *''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014) *''[[Grand Budapest Hotel]]'' (2014) *''[[Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 1]]'' (2014) *''[[Interstellar]]'' (2014) *''[[Left Behind - La profezia]]'' (2014) *''[[Storie pazzesche]]'' (2014) *''[[Suite francese (film)|Suite francese]]'' (2014) *''[[Veronica Mars - Il film]]'' (2014) *''[[Adaline - L'eterna giovinezza]]'' (2015) *''[[Avengers: Age of Ultron]]'' (2015) *''[[Child 44 - Il bambino n. 44]]'' (2015) *''[[Cinquanta sfumature di grigio (film)|Cinquanta sfumature di grigio]]'' (2015) *''[[Focus - Niente è come sembra]]'' (2015) *''[[Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2]]'' (2015) *''[[Joker - Wild Card]]'' (2015) *''[[Lo stagista inaspettato]]'' (2015) *''[[Youth - La giovinezza]]'' (2015) *''[[Captain America: Civil War]]'' (2016) *''[[Il cacciatore e la regina di ghiaccio]]'' (2016) *''[[La battaglia di Hacksaw Ridge]]'' (2016) *''[[Suicide Squad (film 2016)|Suicide Squad]]'' (2016) *''[[Lady Macbeth (film)|Lady Macbeth]]'' (2016) *''[[Blade Runner 2049]]'' (2017) *''[[Ghost in the Shell (film 2017)|Ghost in the Shell]]'' (2017) *''[[Il filo nascosto]]'' (2017) *''[[Mistero a Crooked House]]'' (2017) *''[[Saw Legacy]]'' (2017) *''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018) *''[[Insidious - L'ultima chiave]]'' (2018) *''[[Avengers: Endgame]]'' (2019) *''[[Cats (film 2019)|Cats]]'' (2019) *''[[Cena con delitto - Knives Out]]'' (2019) *''[[C'era una volta a... 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Né lo sono la [[lealtà]], o la [[fiducia]] o la [[gioia]]. Ma egli [Robert Kennedy] era tutte queste. Egli amava la vita totalmente e la visse intensamente. (dall'elogio funebre del fratello [[Robert F. Kennedy]] tenuto presso la Cattedrale di San Patrizio a [[New York]], 8 giugno 1968) :''Love is not an easy feeling to put into words. Nor is loyalty, or trust, or joy. But he was all of these. He loved life completely and he lived it intensely.''<ref>{{en}} Riportato in ''[http://www.americanrhetoric.com/speeches/ekennedytributetorfk.html Edward M. Kennedy address at the Public Memorial Service for Robert F. Kennedy, delivered 8 June 1968 at St. Patrick's Cathedral, New York]'', ''AmericanRethoric.com''.</ref> *Desiderata o meno, io credo che la vita umana, anche nel suo primo stadio, abbia certi diritti che devono essere riconosciuti – il diritto di nascere, il diritto all'amore, il diritto di diventare grande... Quando la storia si volgerà all'attuale era essa dovrà riconoscere questa generazione come una che si preoccupava abbastanza degli esseri umani da fermare gli interventi bellici, da fornire una vita decente ad ogni famiglia e da adempiere alle sue responsabilità verso i propri figli fin dal primo momento del loro concepimento. (da una lettera privata in riferimento alla legalizzazione dell'aborto da parte dello Stato di New York, 3 agosto 1971) :''Wanted or unwanted, I believe that human life, even at its earliest stages, has certain rights which must be recognized – the right to be born, the right to love, the right to grow old... When history looks back to this era it should recognize this generation as one which cared about human beings enough to halt the practice of war, to provide a decent living for every family, and to fulfill its responsibility to its children from the very moment of conception.''<ref>{{en}} Citato in Jill Stanek, ''[http://www.wnd.com/2009/09/108646/ Ted Kennedy's letter to Pope]'', ''Wnd.com'', 9 febbraio 2009.</ref> *Quando comparve alla ribalta egli {{NDR|[[Adlai Ewing Stevenson II]]}} instillò in un'intera generazione l'interesse per la cosa pubblica. In lui essa trovò una guida, un maestro, un ispiratore.<ref>Citato in [[Arthur M. Schlesinger Jr.]], ''I mille giorni di John Kennedy'', MIlano, Rizzoli, 1966, p. 19.</ref> ==Citazioni su Ted Kennedy== *È venuto solo per farsi propaganda; dei neri, in verità, non gliene importa niente. Se gliene importasse dovrebbe andare ad [[Harlem]] prima che a Soweto. ([[Alan Paton]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Kennedy, Ted}} [[Categoria:Politici statunitensi]] jwe4tms9k12egsflv8snmx4mia95v4v Alan Paton 0 108961 1223821 1156171 2022-08-22T14:22:15Z SunOfErat 12245 /* Citazioni di Alan Paton */ wikitext text/x-wiki [[File:Alan Paton.jpg|thumb|Alan Paton]] '''Alan Stewart Paton''' (1903 – 1988), scrittore, politico e attivista sudafricano. ==Citazioni di Alan Paton== *{{NDR|[[Ted Kennedy]]}} È venuto solo per farsi propaganda; dei neri, in verità, non gliene importa niente. Se gliene importasse dovrebbe andare ad [[Harlem]] prima che a Soweto.<ref name=Sudafrica>Citato in ''Sud Africa, pace e astratti furori'', ''L'Europeo'', 29 aprile 1988.</ref> *Lei è stato nello Kwa Zulu Natal, dove vivono sei milioni di Zulu, ed ha visto la rabbia nera? Io ho vissuto al bordo della "valle delle mille colline" per trentacinque anni e non ho mai visto nessuna rabbia nera. E se andrà in Transkei, dove vivono altri quattro o cinque milioni di persone, lei non vedrà nessuna rabbia nera, non sentirà nessun odio nero. La rabbia nera c'è a Soweto, ma dipende molto più da questioni di disgregazione urbana, di perdita totale delle proprie radici contadine, che da questioni razziali che comunque sono continuamente alimentate, fomentate, incoraggiate dall'Anc.<ref name=Sudafrica/> *Scrivo articoli e recensioni per le riviste sudafricane. Alcuni dei nostri bravi scrittori hanno avuto le loro opere bandite dai censori del governo. Perché? Mio caro amico, nessuno lo sa, nessuno lo sa mai. Coloro che vietano i libri sono imperscrutabili, più imperscrutabili della mente dell'Onnipotente. :''I write articles and reviews for the South African journals. Some of our decent writers have had their works banned by Government censors. Why? My dear friend, nobody knows, nobody ever knows. Those who ban books are inscrutable, more inscrutable than the mind of the Almighty.''<ref>{{en}} Citato in Herbert Mitgang, ''[https://www.nytimes.com/1988/04/12/obituaries/alan-paton-author-and-apartheid-foe-dies-of-cancer-at-85.html Alan Paton, Author And Apartheid Foe, Dies of Cancer at 85]'', ''nytimes.com'', 12 aprile 1988.</ref> ==Citazioni su Alan Paton== *Nel 1964 aveva testimoniato a favore di [[Nelson Mandela]] nel processo che doveva poi condannare all'ergastolo il leader dell'African national congress. Nonostante ciò nessuna organizzazione radicale sudafricana, né l'Anc né l'Udf, e nessun leader, né il reverendissimo Desmond Tutu, né Allen Boesak, ha ritenuto di dovere onorare la memoria di Ala F. Paton. Perché? Perché Paton era portatore di un virus che per l'intellighenzia sudafricana (e non solo sudafricana), nera e bianca, è peggiore dell'Aids: era contrario alla violenza. Peggio: sosteneva che la grande maggioranza dei neri sudafricani non è violenta ed è fortemente contraria all'uso della violenza per dare uno sbocco alla complessa situazione politica del Sud Africa. [...] Naturalmente gli feci la domanda rituale. «È ancora possibile fermare la rabbia nera?». Rispose: «Lei è stato nello Kwa Zulu Natal, dove vivono sei milioni di Zulu, ed ha visto la rabbia nera? Io ho vissuto al bordo della "valle delle mille colline" per trentacinque anni e non ho mai visto nessuna rabbia nera. E se andrà in Transkei, dove vivono altri quattro o cinque milioni di persone, lei non vedrà nessuna rabbia nera, non sentirà nessun odio nero. La rabbia nera c'è a Soweto, ma dipende molto più da questioni di disgregazione urbana, di perdita totale delle proprie radici contadine, che da questioni razziali che comunque sono continuamente alimentate, fomentate, incoraggiate dall'Anc». [...] Paton aveva molto in sospetto questo genere di progressisti che sono soliti far gli eroi sulla pelle degli altri. Di [[Ted Kennedy|Edward Kennedy]], che era stato in Sud Africa qualche anno prima, mi disse: «È venuto solo per farsi propaganda; dei neri, in verità, non gliene importa niente. Se gliene importasse dovrebbe andare ad Harlem prima che a Soweto». Questi sono i motivi per cui nessun fiore progressista è stato posato sulla tomba di Alan F. Paton. Così a quest'uomo, che ha dedicato l'intera sua vita e le sue opere alla battaglia antirazzista, è toccato il paradosso di ricevere, in morte, un solo telegramma di condoglianze: quello del presidente sudafricano Botha. ([[Massimo Fini]]) ==Note== <references/> ==Adattamenti== *''[[Terra amata - Cry, the Beloved Country]]'' (1995) ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Paton, Alan}} [[Categoria:Attivisti sudafricani]] [[Categoria:Politici sudafricani]] [[Categoria:Scrittori sudafricani]] 1fomwlf4k7sq7hc5v0vmdqe731nmtea Mark Zuckerberg 0 113796 1223864 1172953 2022-08-22T15:16:53Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di Mark Zuckerberg */ +1, ordine alfab. wikitext text/x-wiki [[File:MarkZuckerberg-crop.jpg|miniatura|Mark Zuckerberg nel 2005]] '''Mark Elliot Zuckerberg''' (1984 – vivente), informatico e imprenditore statunitense. ==Citazioni di Mark Zuckerberg== *È quasi impossibile avviare un’azienda nella stanza del tuo dormitorio e farla a crescere fino alle dimensioni in cui siamo ora senza commettere qualche errore. :''It's pretty much impossible to start a company in your dorm room and grow it to the scale we are at now without making some mistakes.''<ref>{{en}} Durante l'audizione davanti alla Commissione per l'energia e il commercio del Senato degli Stati Uniti sul caso Cambridge Analytica, 10 aprile 2018; citato in Toby Shabshak, ''[https://www.forbes.com/sites/tobyshapshak/2018/04/10/zuckerbergs-dorm-room-entrepreneurship-narrative-fails-to-satisfy-senators/#7ee69e1d3037 Zuckerberg's Dorm-Room Entrepreneurship Narrative Fails to Satisfy Senators]'', ''Forbes.com'', 10 aprile 2018.</ref> *{{NDR|Sull'aver bloccato Trump da Facebook dopo l'[[assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 2021]]}} Il rischio di consentire al presidente di continuare a usare il nostro servizio in questo momento è semplicemente troppo grande. [...] La sua decisione di usare la piattaforma per giustificare invece di condannare le azioni dei suoi sostenitori all'edificio del Capitol hanno giustamente infastidito molte persone negli Stati Uniti e nel mondo. Abbiamo rimosso le sue dichiarazioni ieri perché abbiamo ritenuto che il loro effetto – e probabilmente il loro intento – era quello di provocare ulteriore violenza [...] Negli ultimi anni abbiamo consentito al presidente Trump di usare la nostra piattaforma in linea con le nostre regole, rimuovendo in alcuni casi i contenuti o bollando i suoi post quando violavano le nostre politiche. Lo abbiamo fatto perché crediamo che il pubblico abbia diritto al più ampio accesso possibile ai discorsi politici, anche quelli controversi. Ma l'attuale contesto è ora profondamente diverso e include l'uso della nostra piattaforma per incitare l'insurrezione violenta contro un governo democraticamente eletto.<ref>Citato in [https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/07/twitter-facebook-e-instagram-bloccano-gli-account-di-trump-zuckerberg-il-rischio-e-troppo-grande/6058002/ ''Twitter, Facebook e Instagram bloccano gli account di Trump. Zuckerberg: “Il rischio è troppo grande”''], ''Ilfattoquotidiano.it'', 7 gennaio 2021.</ref> *L'unica strategia che garantisce il fallimento è non correre rischi.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funzionano i soldi'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 193. ISBN 9788858025208</ref> *La morte di uno scoiattolo davanti a casa può essere più pertinente per i tuoi interessi immediati di quella di una persona in Africa.<ref>Citato in Andrea Granelli, ''Il lato oscuro del digitale'', Franco Angeli, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=fsGOIP3DN0EC&pg=PA98 p. 98]. ISBN 978-88-204-2230-1</ref><ref>Granelli commenta a margine della citazione: «È giusto ricordare che Zuckerberg ha rubato – forse inconsapevolmente ma comunque senza citarlo – questa massima al famoso fondatore e ''patron'' del Figaro». {{cfr}} [[Hippolyte de Villemessant]]: «Per i miei lettori è più importante l'incendio di un solaio nel Quartiere Latino che una rivoluzione a Madrid».</ref> ==Citazioni su Mark Zuckerberg== *{{NDR|In riferimento all'indagine del Senato statunitense su [[Facebook]]}} Ecco il messaggio per Zuckerberg: il tempo che ti consentiva di invadere la nostra privacy, di promuovere materiale tossico per i nostri figli e di lasciare che i predatori minacciassero i minorenni, è scaduto. ([[Ed Markey]]) *{{NDR|Sull'[[assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 2021]]}} Mark Zuckerberg e [[Facebook]] hanno la loro parte di responsabilità per quello che è successo a Capitol Hill. Loro sono parte del problema. Erano a conoscenza della disinformazione che girava su Facebook e non hanno fatto niente per fermare, hanno permesso che girassero questi messaggi carichi di violenza. Sapevamo che questo era un problema, e ben prima che scoppiasse la pandemia del Covid. ([[Alexandria Ocasio-Cortez]]) ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Facebook]] *''[[The Social Network]]'' ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Zuckerberg, Mark}} [[Categoria:Imprenditori statunitensi]] [[Categoria:Informatici statunitensi]] nge80dk1kc71zxt6cpkc7wtm9e67xr8 Federica De Bortoli 0 114495 1223987 1221383 2022-08-22T23:10:55Z SunOfErat 12245 /* Film */ wikitext text/x-wiki '''Federica De Bortoli''' (1976 – vivente), doppiatrice e attrice italiana. ==Citazioni di Federica De Bortoli== *Amo follemente la [[Associazione Sportiva Roma|Roma calcistica]], perciò, durante il campionato, passo le domeniche davanti alla TV a tifare. Purtroppo lo stadio e il mio lavoro non vanno molto d'accordo. Finirei con l'essere totalmente afona il lunedì e non andrebbe bene.<ref name=mpnews>Da ''[http://www.mpnews.it/index.php?section=articoli&category=31&id=6024/doppiatraccia-federica-de-bortoli.-bella-e-che-bella Doppiatraccia: Federica De Bortoli. Bella, e che "Bella"!]'', ''Mpnews.it'', 13 settembre 2010.</ref> *{{NDR|«Se "da grande" uno volesse fare il tuo [[Doppiaggio|lavoro]], cosa deve fare?»}} Avere tanta costanza, non demordere e non scoraggiarsi mai. Ma per avvicinarsi al meglio a questo lavoro la cosa piú importante che si deve fare è conservare l'umiltà! Solo così si può andare avanti e costruire qualcosa di completo e duraturo nel tempo!<ref name=10elol>Da ''[http://www.10elol.it/articolo/federica-de-bortoli-intervista-alla-doppiatrice-di-bella/15177/ Federica De Bortoli: intervista alla doppiatrice di Bella]'', ''10elol.it'', 20 marzo 2010.</ref> *{{NDR|«Il personaggio che doppi in ''[[Twilight (film)|Twilight]]'' è la protagonista femminile, Bella: c'è qualcosa che ti accomuna a lei?»}} La prima cosa che mi accomuna al personaggio di Bella è di sicuro la goffagine: sono sempre piena di lividi perché sbatto e inciampo in continuazione! La seconda è la timidezza: sono un tipo molto riservato e timido nonostante riesca a fare amicizia anche con i sassi, ma diciamo che è uno step successivo. All'inizio mi riesce difficile aprirmi! E poi anch'io come Bella mi sono sentita sempre piú matura della mia età. La cosa che mi ha colpita di piú leggendo ''[[Stephenie_Meyer#Twilight|Twilight]]'' è proprio quando Bella afferma di essere una trentacinquenne nel corpo di una diciassettenne. Lì mi ci sono rivista molto.<ref name=10elol /> *{{NDR|«Dovesse descriversi con tre aggettivi? E un difetto caratteriale che spesso le attribuiscono?»}} Semplice, simpatica e generosa... trovare un difetto è difficile... ne ho talmente tanti! Uno in particolare è che sono troppo orgogliosa! Esserlo eccessivamente non è mai un bene.<ref name=supereva>Da ''[http://guide.supereva.it/doppiaggio_e_doppiatori/interventi/2009/03/la-voce-di-kristen-stewart-intervista-esclusiva-a-federica-de-bortoli La voce di Kristen Stewart - Intervista esclusiva a Federica De Bortoli]'', ''Supereva.it''.</ref> *{{NDR|Tre nomi di doppiatori uomini e tre nomi di donne che, nel tuo mestiere, ritieni dei modelli.}} Tre nomi per parte sono troppo pochi, considerando che i doppiatori e le doppiatrici della vecchia guardia (quasi tutti scomparsi, purtroppo) erano e rimarranno sempre immensi! Mi sento molto fortunata a far parte di una generazione che ha potuto lavorare a stretto contatto con questi grandi personaggi. Se oggi sono arrivata a questo punto è anche grazie ai loro grandi insegnamenti!<ref name=mpnews /> ==Doppiaggio== ===Film=== {{div col|strette}} *''[[C'era una volta in America]]'' (1984) <small>ridoppiaggio del 2003</small> *''[[Tutto quella notte]]'' (1987) *''[[Io e zio Buck]]'' (1989) *''[[La gnomo mobile]]'' (1967) <small>(doppiaggio italiano del 1989)</small> *''[[Aracnofobia (film)|Aracnofobia]]'' (1990) *''[[Dick Tracy (film 1990)|Dick Tracy]]'' (1990) *''[[Tutte le manie di Bob]]'' (1991) *''[[Beethoven (film)|Beethoven]]'' (1992) *''[[Ring 2]]'' (1992) *''[[Il corvo - The Crow]]'' (1994) *''[[Intervista col vampiro (film)|Intervista col vampiro]]'' (1994) *''[[Apollo 13 (film)|Apollo 13]]'' (1995) *''[[Casper (film)|Casper]]'' (1995) *''[[Heat - La sfida]]'' (1995) *''[[Jerry Maguire]]'' (1996) *''[[Pleasantville]]'' (1998) *''[[Ring (film 1998)|Ring]]'' (1998) *''[[American Pie]]'' (1999) *''[[Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma]]'' (1999) *''[[American Pie 2]]'' (2001) *''[[L'altra metà dell'amore]]'' (2001) *''[[Le insolite sospette]]'' (2001) *''[[8 Mile]]'' (2002) *''[[Hero (film 2002)|Hero]]'' (2002) *''[[Interstate 60]]'' (2002) *''[[Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni]]'' (2002) *''[[Freddy vs. Jason]]'' (2003) *''[[Oggi sposi... niente sesso]]'' (2003) *''[[Thirteen - 13 anni]]'' (2003) *''[[Che pasticcio, Bridget Jones!]]'' (2004) *''[[La mia vita a Garden State]]'' (2004) *''[[Mean Girls]]'' (2004) *''[[Perfect Score]]'' (2004) *''[[Se mi lasci ti cancello]]'' (2004) *''[[2 single a nozze - Wedding Crashers]]'' (2005) *''[[American Pie - Band Camp]]'' (2005) *''[[Broken Flowers]]'' (2005) *''[[Guida galattica per autostoppisti]]'' (2005) *''[[Orgoglio e pregiudizio (film 2005)|Orgoglio e pregiudizio]]'' (2005) *''[[Quel mostro di suocera]]'' (2005) *''[[Red Eye]]'' (2005) *''[[Serenity]]'' (2005) *''[[Sin City (film)|Sin City]]'' (2005) *''[[Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith]]'' (2005) *''[[The Perfect Man]]'' (2005) *''[[DOA: Dead or Alive]]'' (2006) *''[[Fast Food Nation]]'' (2006) *''[[Lady in the Water]]'' (2006) *''[[Stay Alive]]'' (2006) *''[[Un'ottima annata]]'' (2006) *''[[Hostel: Part II]]'' (2007) *''[[Sguardo nel vuoto]]'' (2007) *''[[Stardust (film)|Stardust]]'' (2007) *''[[Transformers (film)|Transformers]]'' (2007) *''[[Un bacio romantico - My Blueberry Nights]]'' (2007) *''[[Be Kind Rewind - Gli acchiappafilm]]'' (2008) *''[[Certamente, forse]]'' (2008) *''[[Twilight (film)|Twilight]]'' (2008) *''[[Valérie - Diario di una ninfomane]]'' (2008) *''[[(500) giorni insieme]]'' (2009) *''[[Bastardi senza gloria]]'' (2009) *''[[Cella 211]]'' (2009) *''[[Crank: High Voltage]]'' (2009) *''[[Fratelli in erba]]'' (2009) *''[[Hachiko - Il tuo migliore amico]]'' (2009) *''[[La ragazza che giocava con il fuoco (film)|La ragazza che giocava con il fuoco]]'' (2009) *''[[La regina dei castelli di carta (film)|La regina dei castelli di carta]]'' (2009) *''[[La rivolta delle ex]]'' (2009) *''[[La scomparsa di Alice Creed]]'' (2009) *''[[I Love Shopping]]'' (2009) *''[[Ricatto d'amore]]'' (2009) *''[[Sherlock Holmes (film 2009)|Sherlock Holmes]]'' (2009) *''[[State of Play]]'' (2009) *''[[Terminator Salvation]]'' (2009) *''[[The Box (film 2009)|The Box]]'' (2009) *''[[The Twilight Saga: New Moon|New Moon]]'' (2009) *''[[Uomini che odiano le donne (film)|Uomini che odiano le donne]]'' (2009) *''[[Alice in Wonderland]]'' (2010) *''[[Amore & altri rimedi]]'' (2010) *''[[Ballata dell'odio e dell'amore]]'' (2010) *''[[La versione di Barney (film)|La versione di Barney]]'' (2010) *''[[Prince of Persia: Le sabbie del tempo]]'' (2010) *''[[Professione inventore]]'' (2010) *''[[Remember Me]]'' (2010) *''[[Scott Pilgrim vs. the World]]'' (2010) *''[[The Fighter]]'' (2010) *''[[The Twilight Saga: Eclipse|Eclipse]]'' (2010) *''[[Il cigno nero (film)|Il cigno nero]]'' (2010) *''[[A Dangerous Method]]'' (2011) *''[[Bed Time]]'' (2011) *''[[The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1|Breaking Dawn - Parte 1]]'' (2011) *''[[Killer Elite (film 2011)|Killer Elite]]'' (2011) *''[[Limitless]]'' (2011) *''[[Setup (film)|Setup]]'' (2011) *''[[Sherlock Holmes - Gioco di ombre]]'' (2011) *''[[Solo per vendetta]]'' (2011) *''[[The Roommate - Il terrore ti dorme accanto]]'' ‎(2011) *''[[Unknown - Senza identità]]'' (2011) *''[[American Pie: Ancora insieme]]'' (2012) *''[[Biancaneve e il cacciatore]]'' (2012) *''[[Cosmopolis (film)|Cosmopolis]]'' (2012) *''[[Ted]]'' (2012) *''[[The Avengers (film 2012)|The Avengers]]'' (2012) *''[[The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 2]]'' (2012) *''[[Il grande e potente Oz]]'' (2013) *''[[Lei (film 2013)|Lei]]'' (2013) *''[[Now You See Me - I maghi del crimine]]'' (2013) *''[[Nymphomaniac]]'' (2013) *''[[The Wolf of Wall Street]]'' (2013) *''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014) *''[[Non buttiamoci giù (film)|Non buttiamoci giù]]'' (2014) *''[[Still Alice]]'' (2014) *''[[Un ragionevole dubbio]]'' (2014) *''[[Vizio di forma (film)|Vizio di forma]]'' (2014) *''[[Wild]]'' (2014) *''[[Avengers: Age of Ultron]]'' (2015) *''[[Il caso Spotlight]]'' (2015) *''[[Il sapore del successo]]'' (2015) *''[[Jurassic World]]'' (2015) *''[[Sotto il cielo delle Hawaii (film 2015)|Sotto il cielo delle Hawaii]]'' (2015) *''[[Ted 2]]'' (2015) *''[[Autobiografia di un finto assassino]]'' (2016) *''[[Free State of Jones]]'' (2016) *''[[Jackie (film 2016)|Jackie]]'' (2016) *''[[Jack Reacher - Punto di non ritorno]]'' (2016) *''[[The Divergent Series: Allegiant]]'' (2016) *''[[X-Men - Apocalisse]]'' (2016) *''[[Bright (film)|Bright]]'' (2017) *''[[Disobedience]]'' (2017) *''[[Annientamento (film)|Annientamento]]'' (2018) *''[[Extinction (film 2018)|Extinction]]'' (2018) *''[[Jurassic World - Il regno distrutto]]'' (2018) *''[[Close (film)|Close]]'' (2019) *''[[Polar (film)|Polar]]'' (2019) *''[[Rocketman (film 2019)|Rocketman]]'' (2019) *''[[Spider-Man: Far from Home]]'' (2019) *''[[Star Wars: L'ascesa di Skywalker]]'' (2019) *''[[Il suo ultimo desiderio]]'' (2020) *''[[Crimes of the Future (film 2022)|Crimes of the Future]]'' (2022) {{Div col end}} ===Film d'animazione=== {{div col|strette}} *''[[Basil l'investigatopo]]'' (1986) *''[[Alla ricerca della Valle Incantata]]'' (1988) *''[[In viaggio con Pippo]]'' (1995) *''[[Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion]]'' (1997) *''[[Pokémon 4Ever]]'' (2001) *''[[Bionicle - La maschera della luce]]'' (2003) *''[[Paprika - Sognando un sogno]]'' (2006) *''[[Le 5 leggende]]'' (2012) {{Div col end}} ===Serie animate=== {{div col|strette}} *''[[Kimagure Orange Road]]'' (1987) *''[[Ranma ½]]'' (1989) *''[[Le avventure del bosco piccolo]]'' (1993) *''[[DNA²]]'' (1995) *''[[Neon Genesis Evangelion]]'' (1995) *''[[Sakura Mail]]'' (1997) *''[[Cowboy Bebop]]'' (1998) *''[[Le situazioni di Lui & Lei]]'' (1998) *''[[serial experiments lain]]'' (1998) *''[[Excel Saga]]'' (1999) *''[[Inuyasha]]'' (2000) *''[[Saiyuki]]'' (2000) *''[[Great Teacher Onizuka]]'' (2002) *''[[Wolf's Rain]]'' (2002) *''[[Winx Club]]'' (2004 - in corso) *''[[Farhat - Il principe del deserto]]'' (2005) *''[[Nana]]'' (2006) *''[[Star Wars: The Clone Wars (serie animata)|Star Wars: The Clone Wars]]'' (2008 – 2014) *''[[The Spectacular Spider-Man (serie animata)|The Spectacular Spider-Man]]'' (2008 - 2009) *''[[The Cleveland Show]]'' (2010 – 2013) {{Div col end}} ===Serie televisive=== {{div col|strette}} *''[[Dawson's Creek]]'' (1998 – 2003) *''[[Streghe]]'' (1998 – 2006) *''[[Angel (serie televisiva)|Angel]]'' (1999 – 2004) *''[[Dark Angel]]'' (2000 – 2002) *''[[Una mamma per amica]]'' (2000 – 2007) *''[[Alias (serie televisiva)|Alias]]'' (2001 – 2006) *''[[Everwood]]'' (2002 – 2006) *''[[Battlestar Galactica]]'' (2003 – 2009) *''[[One Tree Hill]]'' (2003 – 2012) *''[[The O.C.]]'' (2003 – 2007) *''[[Lost]]'' (2004 – 2010) *''[[The L Word]]'' (2004 – 2009) *''[[Veronica Mars]]'' (2004 – 2007) *''[[Criminal Minds]]'' (2005 – in corso) *''[[Doctor Who]]'' (2005 – in corso) *''[[Grey's Anatomy]]'' (2005 – in corso) *''[[Roma (serie televisiva)|Roma]]'' (2005 - 2007) *''[[Dexter]]'' (2006 – 2013) *''[[Chiara e Francesco]]'' (2007) *''[[Gossip Girl]]'' (2007 – 2012) *''[[True Blood]]'' (2008-2014) *''[[Being Human]]'' (2009 – 2013) *''[[Royal Pains]]'' (2009 – in corso) *''[[Covert Affairs]]'' (2010 – in corso) *''[[Hawaii Five-0]]'' (2010 – in corso) *''[[Nikita (serie televisiva 2010)|Nikita]]'' (2010 – 2013) *''[[The Glades]]'' (2010 – in corso) *''[[Shameless]]'' (2011 – in corso) *''[[Banshee (serie televisiva)|Banshee]]'' (2013 – 2016) *''[[Hannibal (serie televisiva)|Hannibal]]'' (2013 – 2015) *''[[The Fall - Caccia al serial killer]]'' (2013 - 2016) *''[[Peaky Blinders‎]]'' (2013 - in corso) *''[[Gotham (serie televisiva)|Gotham]]'' (2014 – in corso) *''[[The Knick]]'' (2014 – in corso) *''[[True Detective]]'' (2014 – in produzione) *''[[Blindspot]]'' (2015 – in corso) *''[[A Discovery of Witches - Il manoscritto delle streghe]]'' (2018 – in produzione) *''[[Good Omens (miniserie televisiva)|Good Omens]]'' (2019) *''[[The Witcher (serie televisiva)|The Witcher]]'' (2019 – in corso) {{Div col end}} ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Barbara De Bortoli]], sorella ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:De Bortoli, Federica}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Doppiatori italiani]] bo06fq1ua7d8he33dinhl8f5c224jtf Leo Turrini 0 116760 1223866 1209510 2022-08-22T15:19:50Z 145.224.104.121 /* Citazioni di Leo Turrini */ wikitext text/x-wiki [[File:Leo Turrini.jpg|thumb|Leo Turrini (2008)]] '''Leonildo Turrini''' detto '''Leo''' (1960 – vivente), giornalista e scrittore italiano. ==Citazioni di Leo Turrini== {{cronologico}} *{{NDR|Nel 2006}} Non faremo a [[Michael Schumacher]] il torto di proclamarlo il più grande pilota di tutti i tempi, anche se questo dicono le statistiche. Non gli faremo questo torto perché ricordiamo la sua reazione quando gli misero sotto il naso le macchine con le quali [[Alberto Ascari|Ciccio Ascari]] e [[Juan Manuel Fangio|Manuel Fangio]] vincevano corse e mondiali. Io, disse il tedesco con un filo di voce, non sarei mai stato capace di rischiare la vita ad ogni gara, come invece facevano loro. L'onestà intellettuale dell'uomo lo ha reso, invece, il Migliore per l'era della modernità. Davvero: nell'epoca dell'elettronica, dei computer, delle gomme, delle strategie sofisticate e della esasperazione tecnologica, Schumi è diventato il Campionissimo. Nessuno come lui sa creare la differenza, miscelando e reinterpretando le leggi della telematica applicate alla automobile. [...] ha firmato imprese enormi, sulla pioggia come sull'asciutto, degne della leggenda dei predecessori antichi, non quando ha avuto in mano la [[Scuderia Ferrari|Ferrari]] dei record [...]. No: Schumacher si è imposto come Lider Maximo nei momenti in cui guidava vetture non irresistibili. Sembra un controsenso, eppure non lo è: chi scrive lo ha visto conquistare mondiali con una Benetton che andava più piano della Williams e con una Rossa che non valeva la McLaren di Häkkinen. Di più: sbalordiscano pure gli ingenui, ma il Michelone supremo è stato quello del 1997, l'anno della famigerata collisione di Jerez con [[Jacques Villeneuve|Villeneuve]]. Perché aveva una monoposto troppo inferiore però, fino alla curva fatale, stava davanti. [...] A questo talento ha aggiunto la qualità umana: con chi gli sta accanto, Michael è diversissimo da come appare in pubblico. Non è scostante, distaccato, algido, presuntuoso, inavvicinabile. Ci occupassimo di [[Calcio (sport)|calcio]], disciplina da lui amatissima, diremmo che è il classico «uomo da spogliatoio»: affidabile, mai disposto a scaricare su altri le responsabilità. Nel 1999 un errore del team lo ha quasi ammazzato, a Silverstone: mai se ne è lamentato. Da fuori, lo abbiamo ammirato e rispettato, senza riuscire a venerarlo. Colpa di una identità rigorosamente estranea a qualunque forma di popolarità gratuita.<ref>Da ''[http://www.blogquotidiani.net/turrini/index2cf9.html?p=24 Schumacher, 16 anni da Re]'', ''blogquotidiani.net'', 11 settembre 2006.</ref> *{{NDR|Sull'esperienza [[Football Club Internazionale Milano|interista]] di [[Pietro Anastasi]]}} Il furbo [[Giampiero Boniperti|Boniperti]] non si era sbagliato: Anastasi ha ormai finito la benzina. [...] [[Sandro Mazzola|Mazzola]] si danna l'anima pur di restituire fiducia al compagno che aveva atteso per otto lunghe stagioni: inutile, tutto inutile. Lentamente ma inesorabilmente, Pietruzzu si intristisce.<ref>Da ''Pazza Inter'', Milano, Mondadori, 2007, ISBN 978-88-04-56701-1.</ref> *{{NDR|Su [[María de Villota]]}} Non l'ho conosciuta, questa ragazza che sognava di essere al volante di una [[Formula 1|Formula Uno]] [...]. Non commentai il suo sconcertante incidente in un test con la Marussia [...]. Nello schianto Maria perse un occhio e poi ci eravamo abituati a vederla con una benda da pirata sulla fronte. Non svaniranno con lei i sogni e magari un giorno lontano, quando una ragazza vincerà il mondiale di Formula Uno, ecco, ripenseremo alla De Villota, figlia d'arte che si immaginò come pioniera verso una frontiera tutta da esplorare.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/adios-maria-5.1765 Adios, Maria]'', ''quotidiano.net'', 11 ottobre 2013.</ref> *Ho un rimorso. Noi dell'ambiente eravamo pervenuti alla conclusione, clamorosamente fallace, che ormai {{NDR|nel 1994}} non ci fosse più il rischio estremo nei Gran Premi. Il sabato {{NDR|del Gran Premio di San Marino}} perse la vita questo ragazzo semi sconosciuto [[Roland Ratzenberger]]. Quando morì pensammo che in fondo se l'era cercata, perché era un principiante, era arrivato tardi anagraficamente alla Formula 1. Non riuscimmo a sospettare che quelle macchine erano davvero pericolose. Mi ricordo che l'unico tra tutti i suoi colleghi che si precipitò sul luogo dell'incidente fu [[Ayrton Senna]] [...] Lui aveva proprio voluto rendersi conto di persona di quello che era capitato. Il mio rimorso è che quando incrociai Ayrton nel paddock, quando ormai si era diffusa la notizia che per Ratzenberger non c'era nulla da fare, avrei voluto parlargli ma lui mi fece capire con lo sguardo che non se la sentiva. Io rispettai questa sua decisione. Naturalmente non sarebbe cambiato nulla, ma rimane il rammarico di non aver, per l'ultima volta, scambiato quattro chiacchiere con lui in un momento così drammatico. Me lo sono sempre portato dentro.<ref>Da ''[https://sport.sky.it/formula-1/2019/04/24/f1-leo-turrini-ayrton-senna Formula 1, Turrini: "Ho un rimorso: non aver parlato per l'ultima volta con Ayrton Senna"]'', ''sport.sky.it'', 24 aprile 2019.</ref> *{{NDR|Su [[Fernando Alonso]]}} Sul driver, niente da dire. Uno dei migliori che ho visto dal vivo. Un racer. Uomo da gara. Fortissimo. Sul personaggio, mi sono espresso tante volte. Pure troppo. Se hai 25 anni nel 2006, hai già vinto due titoli e arrivi a quaranta e i titoli sono sempre due, insomma, qualche domanda te la dovresti fare. [...] So che non è facile per nessuno esercitare l'arte dell'auto critica. A maggior ragione se sei circondato da adulatori. Spesso sciocchi. Dirò, paradossalmente, che l'Alonso migliore in pista è stato quello del 2007, quello che pareggiò il duello con [[Lewis Hamilton]], in un contesto ambientale, dentro la McLaren, a lui progressivamente ostile. E dirò anche che il coinvolgimento nella spy story resta una macchia, anche se in circolazione ci sono sempre tanti... smacchiatori.<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/alonso-e-la-favola-incompiuta-5.6423 Alonso e la favola incompiuta]'', ''quotidiano.net'', 7 luglio 2020.</ref> *{{NDR|Su [[Valentino Rossi]]}} C'è stato molto di più, nella leggenda del ragazzo di Tavullia. Non possiamo comprendere il fenomeno Valentino se ci limitiamo alla contabilità della statistica. {{NDR|«Tradotto?»}} Rossi è stato per un quarto di secolo ciò che [[Fausto Coppi|Coppi]], [[Gino Bartali|Bartali]] e il [[Grande Torino]] furono per i nostri antenati. Cioè un punto di riferimento oltre lo sport. La domenica pomeriggio anche le nonne si fermavano per ascoltare le telecronache di [[Guido Meda]] e non è un modo di dire. Valentino è stato un idolo trasversale, una cosa che in tempi più recenti era riuscita solo a [[Pietro Mennea]] nell'atletica e ad [[Alberto Tomba]] sulla neve.<ref>Dall'intervista di Daniela Bertoni, ''[https://www.calciomercato.com/news/turrini-a-cm-valentino-rossi-come-coppi-bartali-e-il-grande-tori-41920 Turrini a CM: "Valentino Rossi come Coppi, Bartali e il Grande Torino. L'Italia si è piantata, lui no"]'', ''calciomercato.com'', 22 ottobre 2021.</ref> *{{NDR|Su [[Antonia Terzi]]}} La conobbi per errore all'alba del millennio. Nel box Ferrari, in piena era Schumi, aveva fatto la sua apparizione una ragazza bionda. In un mondo [[Maschilismo|maschilista]], pensai si trattasse della ennesima addetta alle comunicazioni. Fu meraviglioso scoprire che invece si trattava di un ingegnere aerodinamico. Una donna dentro e dietro le imprese di Michael! Le dedicai un articolo sui miei giornali. Il primo su Antonia, che aveva rotto in F1 un [[tabù]].<ref>Da ''[https://www.quotidiano.net/blog/turrini/addio-ad-antonia-terzi-la-donna-che-cambio-la-f1-5.7196 Addio ad Antonia Terzi, la donna che cambiò la F1]'', ''quotidiano.net'', 1º novembre 2021.</ref> {{Int2|''[https://www.panorama.it/sport/leo-turrini-f1-ayrton-senna-libro-alain-prost "Senna campione unico e inimitabile"]''|Intervista di Dario Pelizzari, ''panorama.it'', 3 aprile 2014.}} *[...] credo che con la scomparsa di Senna la Formula 1 abbia perso definitivamente l'innocenza. Non dobbiamo dimenticare che fino a quel drammatico fine settimana di Imola erano 12 anni che non si moriva più al volante di una monoposto. Sembrava ormai che fosse stato lasciato alle spalle un periodo nerissimo, nel quale le tragedie in pista erano quasi all'ordine del giorno. Ecco, in quel maledetto weekend di Imola ci rendiamo improvvisamente conto di quanto fossero fragili le nostre certezze. Per questo sostengo che la tragedia di Senna rappresentò la fine di un'epopea. Perché molto probabilmente Ayrton, insieme con altri illustri colleghi di allora, da [[Alain Prost|Prost]] a Piquet, da [[Nigel Mansell|Mansell]] a Schumacher, è stato uno degli ultimi mohicani. Dopo di loro, la F.1 è cambiata completamente. Lo choc fu talmente violento che vennero rifatti i circuiti in una notte o poco più. Le macchine stesse furono oggetto di un ripensamento strutturale e filosofico assoluto. La cultura della sicurezza in F.1 nasce proprio in quei giorni. Nulla è stato più come prima. *{{NDR|Su Ayrton Senna}} Era un personaggio straordinario, ma come tutti gli esseri umani aveva anche quello che in ''[[Guerre stellari]]'' viene definito il lato oscuro della [[Forza (Guerre stellari)|forza]]. La mossa che Senna fa a Suzuka nel 1990, quando il destino gli offre l'opportunità di rivalersi su Prost, dal quale lui pensava di essere deliberatamente ingannato un anno prima, è di una violenza inaudita. Un anno dopo, nel giorno della conquista del suo terzo titolo mondiale, confermò quello che già tutti sapevano. Ecco, Senna era un pilota con un'umanità fuori dal comune, ma aveva anche un lato B, certamente meno nobile, come tutti. *L'ostilità che Senna dimostrò a più riprese nei confronti di Schumacher, che all'epoca era un debuttante della F.1, la dice lunga sulle sensazioni che provava il pilota brasiliano. Senna aveva capito che quel tedesco lì l'avrebbe detronizzato presto o tardi. Poi, il caso. Il 1° maggio del 1994 era Schumacher l'unico avversario in pista di Senna, che morì quando era in testa alla corsa. Forse, un segno del destino. {{Int2|1=''[https://www.diariodelweb.it/sport/articolo/?nid=20171229-474984 «Cosa resta di Schumacher in questa F1»]''|2=Intervista di Fabrizio Corgnati, ''diariodelweb.it'', 29 dicembre 2017.}} *{{NDR|«Che tipo di eredità ha lasciato Schumi alla Formula 1 moderna?»}} Sicuramente è stato il pilota della svolta. Anche per via dello sviluppo tecnologico, è con lui che cambia completamente il modo di guidare. Già con Senna e Prost ci eravamo avvicinati, ma dalla seconda metà degli anni '90 il pilota di un'auto da Gran Premio diventa qualcosa di molto diverso dalla figura che immaginavamo: quasi uno scienziato nell'abitacolo. Pensa, solo per fare un esempio banale, alla quantità di manettini e pulsanti che ci sono sul volante oggi. Dall'era di Schumacher in poi, un pilota deve avere anche una componente intellettuale, ingegneristica, che in precedenza non era richiesta, perché le macchine erano diverse. Lui è stato il primo, il più abile, il più bravo a intuire questo cambiamento. *Per capire Schumacher, secondo me, bisogna rendersi conto che viveva per fare il pilota da corsa. Era nato per quello, aveva quel culto maniacale, quasi ossessivo, per il suo lavoro. Per esempio, fa parte della leggenda del personaggio che, quando arrivò in Ferrari, in occasione dei test a Fiorano che allora erano liberi veniva messo a dormire in un hotel nei paraggi del circuito, come tutti gli altri piloti. Fu lui che, visto che era sempre lì, chiese di poter dormire all'interno della pista. E per anni rimase nell'appartamento fatto costruire nei paraggi del box da [[Enzo Ferrari]]. *{{NDR|Su Michael Schumacher}} Nel salire in macchina, provare, testare in continuazione, evidentemente trovava la realizzazione, il completamento di se stesso. {{NDR|«Il senso della sua vita»}} Bravo. Lo faceva sentire vero, felice. Attraverso gli anni aveva guadagnato delle cifre enormi, battuto ogni record, e mi meravigliavo di come non gli mancasse mai la voglia di restare in pista con i suoi. ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Turrini, Leo}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] epjy1i1asoxxzqf76ev2qk3rj1vqand Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia 0 116990 1223811 1165890 2022-08-22T13:47:12Z Mariomassone 17056 /* Citazioni sulla Jugoslavia */ wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[Immagine:Flag of Yugoslavia (1946–1992).svg|right|thumb|Bandiera jugoslava]] Citazioni sulla '''Jugoslavia''' e sugli '''jugoslavi'''. ==Citazioni sulla Jugoslavia== *È uno dei più belli fra i paesi socialisti europei. Credevo che le nostre riviere, come quella della Crimea e quella caucasica, offrissero paesaggi fra i più meravigliosi del mondo, e certamente esse sono di una bellezza da togliere il fiato. Ma quando vidi Dubrovnik e altre località turistiche jugoslave rimasi umiliato. Mi resi conto che il nostro non era l'unico paese socialista che potesse vantare tali bellezze naturali. Forse la Jugoslavia, per il clima, i paesaggi costieri e la ricchezza di monumenti storici, supera anche le attrattive del nostro paese. ([[Nikita Sergeevič Chruščёv]]) *Guardo alla Jugoslavia a volte con nostalgia, altre con rabbia. Con nostalgia per la sua incredibile diversità culturale e per i miei amici; con rabbia per la dittatura e per gli stupidi politici che l’hanno governata. Se la Jugoslavia fosse stata una democrazia, probabilmente non si sarebbe disintegrata. Ma era una dittatura, con un unico e infallibile leader al vertice e un potente apparato militare, poliziesco e burocratico. ([[Drago Jančar]]) *Il [[Campionato mondiale di calcio 1990|mondiale italiano]] poteva essere il coronamento della sua carriera ma la decisiva partita contro l’Argentina si decise ai calci di rigore e proprio un suo errore dagli undici metri sancì la sconfitta della Jugoslavia. Quella contro l’Argentina fu l’ultima partita degli slavi ad un mondiale perché nel giro di poco tempo la Jugoslavia, dilaniata da profondi contrasti etnici, si disgregò. Così, con il passare degli anni, nell’immaginario collettivo degli jugoslavi il nome di [[Faruk Hadžibegić]] venne accostato ad una grande delusione, non solamente sportiva: se avesse segnato quel rigore forse i destini del Paese sarebbero stati diversi. Addio Jugoslavia. ([[Gigi Riva (giornalista)|Gigi Riva]]) *Io non ho niente contro la Jugoslavia, ma sbaglio forse a domandare se non sia strano che un paese comunista riceva il doppio di noi che siamo alleati dell'Occidente? ([[Mohammad Reza Pahlavi]]) *La devolution mi preoccupa molto, perché la decomposizione della Jugoslavia cominciò esattamente così: reclamata e imposta dai due grandi compari Tudjiman e [[Slobodan Milošević|Milosevic]] che distrussero l'unità del Paese per restare padroni in casa propria... ([[Indro Montanelli]]) *La Federazione jugoslava, con la sua convivenza pacifica, era un modello di Unione Europea, fino a quando non sono entrate in gioco le trame del'imperialismo tedesco ed americano. Vivevano in pace popoli di diversa cultura, storia, confessione. Vivevano in armonia da 80 anni. In Jugoslavia non si chiedeva a nessuno di che razza o nazionalità fosse. ([[Slobodan Milošević]]) *La Jugoslavia avrebbe potuto durare ancora per decenni, la sua fine non era inevitabile. Le esperienze, scartate dalla storia, a posteriori sembrano più deboli di quanto non lo fossero in realtà. Tuttavia in settant'anni le radici non hanno attecchito, nonostante l'ideologia, migrazioni e molti matrimoni misti. ([[Demetrio Volcic]]) *La Jugoslavia è, insieme con l'Iran, l'unico Paese che abbia saputo tener testa a Stalin pur in circostanze difficili se non addirittura angosciose. Non era facile unificare le etnie e modernizzare un Paese come la Jugoslavia, e bisogna ammettere che il maresciallo [[Josip Broz Tito|Tito]] ha realizzato un'opera straordinaria. Dio voglia che i suoi successori si dimostrino altrettanto capaci. ([[Mohammad Reza Pahlavi]]) *La Jugoslavia era una dittatura, anche se molto più libera di altri stati comunisti. Negli anni sessanta le frontiere vennero aperte e la gente scoprì che si viveva meglio che in Ungheria o in Cecoslovacchia. La cultura circolava abbastanza liberamente, la creatività era possibile. Altrove nell’Europa dell’est sarebbe stato difficile immaginare che – come succedeva a Lubiana o a Belgrado – le librerie esponessero opere di Solženitsyn, Kundera, Bunin, Camus o Orwell. ([[Drago Jančar]]) *Mi preoccupa ogni tipo di divisione. L'indipendenza di un popolo attraverso la secessione equivale a uno smembramento. Pensiamo alla Jugoslavia. Ovviamente ci sono popoli e culture così differenti che non possono essere tenuti uniti neanche con la colla. Il caso jugoslavo è molto chiaro, ma mi chiedo se la stessa cosa valga per altri, per popoli che sono rimasti uniti fino a ora. ([[Papa Francesco]]) *Nessun paese era pacifico come la Jugoslavia, costruita passo dopo passo e pezzo per pezzo dopo essere stata distrutta da Hitler. L’abbiamo distrutta, come se stessimo facendo lo stesso lavoro di Hitler. Tito ha costruito tranquillo paese passo dopo passo e mattone dopo mattone e poi siamo arrivati ​​a spezzarlo per imperialistici interessi personali. Come possiamo essere compiacenti con ciò? Perché non possiamo essere soddisfatti? Se un paese tranquillo come la Jugoslavia ha dovuto subire tale tragedia, l’Assemblea Generale dovrebbe aprire un’indagine per decidere chi dovrà essere giudicato davanti alla Corte Penale Internazionale. ([[Mu'ammar Gheddafi]]) *Pensavamo di essere liberi, vivevamo con ironia sotto il regime, nessuno di noi giovani pensava di iscriversi al partito. Non ci siamo fatti una coscienza politica reale, non sentivamo la necessità di fare un'alternativa, vivevamo nel "vacuum" politico. Finito il comunismo siamo stati strozzati dal nazionalismo dei vari Milosevic, Tudjman, Karadzic. In questo senso mi sento colpevole. ([[Slavenka Drakulić]]) *Siamo a lungo vissuti in una mistificazione. Sotto il regime di Tito la storia che s'insegnava nelle nostre scuole cominciava nel 1941 con l'inizio della guerra partigiana. Tutto il resto, quanto era avvenuto prima era ignorato. Era una storia ideologizzata e dunque falsa, come del resto quella che veniva insegnata sotto tutti i regimi comunisti. Per questo gli eventi ci hanno colti impreparati, la scoperta di determinate realtà ci ha travolti, ubriacati. In breve non eravamo sufficientemente immunizzati. ([[Slavenka Drakulić]]) *Sei stati, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo [[Josip Broz Tito|Tito]]! ([[filastrocche iugoslave|filastrocca iugoslava]]) ===[[Nora Beloff]]=== *Contrariamente all'opinione diffusa in occidente, gli jugoslavi non hanno mai specificamente ripudiato la "dottrina Breznev" sulla "sovranità limitata", ovvero il diritto affermato dall'Unione Sovietica di intervenire militarmente in sostegno di un regime comunista la cui esistenza fosse messa in discussione. *È difficile dire se la Jugoslavia ha mai causato seri inconvenienti ai sovietici. Questo è un problema ancora aperto. I diplomatici e i giornalisti jugoslavi che hanno relazioni con l'occidente tendono, per ovvie ragioni, a esagerare le divergenze che possono esistere tra i due paesi. *L'arcaica dottrina marxista-leninista e di importazione che Tito ha imposto alla Jugoslavia, negli jugoslavi ha causato un vuoto spirituale, e diversi uomini di cultura di quel paese ritengono che, purtroppo, molti loro compatrioti lo abbiano colmato regredendo nella più primitiva forma di uno sciovinismo etnico che li porta a considerare loro rivali come dei subumani. *La paura dell'Unione Sovietica e l'ingegnosità diplomatica degli jugoslavi hanno convinto i leader occidentali che la Jugoslavia potesse scegliere solo tra una versione titoista e una sovietica di sistema di dominio monopartitico comunista. Conseguentemente, sia i circoli della destra tradizionale repubblicana statunitense che i vari gruppi conservatori dell'Europa occidentale si sono dimostrati più che disposti a tralasciare ogni riserva sull'incompetenza dei comunisti jugoslavi a governare, e hanno chiuso gli occhi sulle palesi violazioni dei diritti umani che avvengono in Jugoslavia con gravità non diversa da quelle che vengono registrate negli altri paesi dell'Est, e che vengono invece condannate. *La relativa povertà della Jugoslavia, se paragonata alle condizioni di altri paesi mediterranei, spesso viene attribuita dagli stessi jugoslavi a certe caratteristiche nazionali, all'assenza di qualsiasi tradizione industriale, all'usanza ben radicata della mancia o alla preferenza per il lavoro impiegatizio a quello manuale. Ma il fatto è che tutto ciò viene smentito dalla grande reputazione che i lavoratori jugoslavi hanno in Europa occidentale. È solo nel loro paese, dove tutto e niente appartiene a tutti e a nessuno, e nessuno è responsabile di niente, che tendono ad assentarsi dal lavoro o a indirizzare le loro energie verso attività non socializzate. *[...] mentre negli altri paesi dell'Europa orientale da poco sovietizzati la repressione giunse all'apice quando il controllo sovietico era strettissimo, in Jugoslavia il terrorismo toccò il culmine solo dopo la rottura con Stalin. *Nell'attuale contesto statuale e politico europeo la Jugoslavia è un paese utopico, che cioè non si pone da alcuna parte, non appartiene nè all'Est nè all'Ovest, nè al mondo dei paesi neutrali, quali la Svizzera e la Svezia, nè a quello filo-occidentale, nè tantomeno, ufficialmente, a quello filo-sovietico. Posta nel cuore dei Balcani, essa ha una lunga storia: è stata punto d'incontro e di scontro di molte civiltà e di molte fedi religiose - musulmana e cristiana, ortodossa e cattolica romana - che la hanno resa tragicamente affascinante e culturalmente ricca, e oggi è teatro di scontro e di incontro tra una concezione di vita marxista-leninista e quella democratica di modello occidentale. *Non per tutta la massa degli jugoslavi il titoismo ha un saldo completamente negativo: non ci sono truppe sovietiche sul territorio jugoslavo, e diversamente dai russi gli jugoslavi non devono far la coda per le provviste alimentari, anche se in tutta la Jugoslavia, articoli come farina, olio, detersivi e caffè scompaiono spesso per finire sul mercato nero.<br>I dissidenti restano una piccola minoranza e molti jugoslavi che in privato condividono le loro opinioni temono che un sovvertimento potrebbe peggiorare le cose. La popolazione jugoslava si è adattata a una società priva di libertà, sapendo anche che tra le altre necessità, il lavoro, l'alloggio, la possibilità di istruzione per i loro figli e quella di viaggiare dipendono dai favori del partito, e si comportano di conseguenza. *Secondo i censimenti ufficiali, la Jugoslavia è costituita da non meno di 17 diversi gruppi etnici, dotati di propria lingua, dialetto, e cultura peculiari. Per i profani è difficile comprendere ciò che una comunità così differenziata può significare nella realtà quotidiana. Ogni anno milioni di turisti si recano in Jugoslavia per godere del clima, del paesaggio e dei tesori storici e artistici, ma pochi sono coloro che si fanno rovinare le vacanze dalla complicata situazione politica di quel paese. Peraltro, bisogna anche dire che sono pure pochi coloro che riescono ad avere idee chiare su quel problema. *Una delle ironie della storia contemporanea è che l'occidente ha avallato l'attuale regime jugoslavo proprio per la sua condizione di paese non allineato, mentre, secondo Tito e i suoi successori, le relazioni della Jugoslavia con i paesi in via di sviluppo sono state usate per sostenere un continuo e violento attacco all'occidente. ===[[Milovan Gilas]]=== *È vero che con Tito siamo diventati il più liberalizzato dei paesi socialisti, ma in fondo il sistema non è cambiato. Resta il monopolio di un partito in tutti i campi della vita, soprattutto l'economia e il governo. *In Jugoslavia non c'è nulla da distruggere completamente, ma neanche nulla che non vada cambiato. L'autogestione inizialmente aveva aspetti positivi indebolire la burocrazia e orientare l'economia verso il mercato. Ma nella vita politica l'autogestione non può avere nessun ruolo. L'opinione che l'autogestione risolva tutto è un'utopia, il che non significa che sia inefficace. *Lo slogan della fraternità e unità dei popoli jugoslavi, che un tempo aveva un ruolo ideologico-emozionale, oggi non ha più nessuna funzione. Lo jugoslavismo, nostro ideale durante la guerra, ora è morto. Può esistere ancora un'idea di jugoslavismo, solo se c'è parità tra i singoli Stati. *Non è immaginabile un regime militare in Jugoslavia. Se vi si arrivasse la situazione peggiorerebbe. I non serbi penserebbero: ecco si torna all'egemonia serba. I serbi stessi per lo più rifiuterebbero una dittatura militare. ===[[Enver Hoxha]]=== *È importante sottolineare che la Jugoslavia titista non è più sull’orlo della voragine, ma è già dentro. I conflitti politici e nazionalisti tra i vari clan di questo paese sono evidenti e lo saranno ancor di più in avvenire. La crisi economica ha raggiunnto la sua punta massima. La Jugoslavia è indebitata fino al collo, e i debiti non si possono assolvere contrattandone di nuovi. Essa è afflitta da una forte disoccupazione, l’inflazione è galoppante e i prezzi salgono vertiginosamente diventando inaccessibili agli operai comuni. *È un fatto incontestabile che i popoli di Jugoslavia si siano battuti. La Jugoslavia, così come l’Albania, ha fatto dei grandi sacrifici. I dirigenti antimarxisti jugoslavi hanno speculato su questa lotta, hanno sfruttato davanti all’opinione pubblica, interno ed esterno, l’apprezzamento che l’unione Sovietica faceva della Jugoslavia, che essa considerava una importante alleata sulla via marxista-leninista dei socialismo. *In Jugoslavia non esistono organi dei potere statale in quanto veri rappresentanti del popolo. Là esiste solo il sistema burocratico denominato «sistema di delega», che viene presentato come detentore del sistema dei potere, ragion per cui non si procede all’elezione dei deputati agli organi dei potere statale. *L'«unione» e la «fraternità» dei popoli, a proposito di cui si parla molto in Jugoslavia, non sono state mai poste sulle giuste fondamenta dell'eguaglianza economica, politica, sociale e culturale delle nazioni e delle nazionalità.<br>Senza realizzare l'eguaglianza in questi campi, non è possibile risolvere equamente la questione nazionale in Jugoslavia. Da quasi tre decenni il socialismo «autogestionario», oltre alla demagogia sulla «comunità autogestionaria delle nazioni e delle nazionalità di un tipo nuovo», non ha potuto fare niente per la realizzazione dei diritti sovrani delle diverse nazioni e nazionalità nelle repubbliche e nelle regioni della Jugoslavia. ==Voci correlate== *[[Bosnia ed Erzegovina]] *[[Croazia]] *[[Guerre jugoslave]] *[[Kosovo]] *[[Macedonia del Nord]] *[[Serbia]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Jugoslavia]] [[Categoria:Luoghi dell'Europa]] [[Categoria:Stati comunisti]] [[Categoria:Stati costituiti nel XX secolo]] [[Categoria:Stati dissolti nel XX secolo]] 2zfw34809l723s7aqus6koqyinddk8d Pino Insegno 0 120998 1223985 1154234 2022-08-22T23:10:38Z SunOfErat 12245 /* Film */ wikitext text/x-wiki [[File:Pino_Insegno_2008.jpg|thumb|Pino Insegno nel 2008]] '''Pino Insegno''' (1959 – vivente), attore, doppiatore, regista e conduttore televisivo italiano. ==Citazioni di Pino Insegno== *Certe persone cantano una sola estate vincendo un talent ma i grandi del passato sono ancora in pista perché le cose belle non passano di moda, anzi vengono replicate. Il riflusso generazionale è importante ma ditemi un giovane oggi in cosa si riconosce con grande continuità. Tutto passa velocemente, tutto viene consumato frettolosamente.<ref name=Saracino>Dall'intervista di Giovanni Saracino, ''[https://www.corriereditaranto.it/2019/03/29/50-sfumature-di-pino-insegnolintervista-al-comico-romano/ 58 sfumature di Pino Insegno: l'intervista al comico romano.]'', ''CorrierediTaranto.it'', 29 marzo 2019.</ref> *Come ogni traduzione che si rispetti, il [[doppiaggio]] veicola il film al pubblico [...]. Non esiste una lobby. Come in ogni cosa, troppa quantità mette a rischio la qualità. Ma c'è sempre la possibilità di vedere l'originale in dvd. E i [[Sottotitolo|sottotitoli]] esprimono una sintesi che molto toglie alla ricchezza del linguaggio.<ref>Citato in Arianna Finos, ''[http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/cassel-e-una-mafia-il-doppiaggio-italiano/481868 Cassel: "È una mafia il doppiaggio italiano"]'', ''Repubblica.it'', 16 marzo 2016.</ref> *Vedo poche facce teatrali a teatro oggi. Io ho sempre fatto teatro, non l ho mai lasciato, sono 40 anni che lo faccio; non è che dopo aver fatto la televisione abbiamo cercato una verginità teatrale come accade ora. La mia generazione ha cominciato con il teatro, ha fatto successo con il teatro e continua a mietere consensi con il teatro.<ref name=Saracino/> *Voglio continuare ad essere sempre onesto con il mio pubblico ed è per questo che, anche quando il momento è top, io non sono per l’ all in. Faccio poche cose, magari guadagno di meno ma sono sicuro di durare di più. Non mi piace inflazionarmi.<ref name=Saracino/> ==Note== <references/> ==Doppiaggio== ===Film=== {{div col|strette}} *''[[Platoon]]'' (1986) *''[[Nightmare 5 - Il mito]]'' (1989) *''[[Belli e dannati]]'' (1991) *''[[Il danno]]'' (1992) *''[[Bagliori nel buio]]'' (1993) *''[[Fusi di testa 2 - Waynestock]]'' (1993) *''[[Molto rumore per nulla]]'' (1993) *''[[Sole ingannatore]]'' (1994) *''[[L'esercito delle 12 scimmie]]'' (1995) *''[[Il presidente - Una storia d'amore]]'' (1995) *''[[Stonewall]]'' (1995) *''[[Anna Karenina (film 1997)|Anna Karenina]]'' (1997) *''[[Buffalo '66]]'' (1998) *''[[Ronin (film)|Ronin]]'' (1998) *''[[Buffalo '66]]'' (1998) *''[[Scary Movie]]'' (2000) *''[[Zoolander]]'' (2001) *''[[Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello]]'' (2001) *''[[Kate & Leopold]]'' (2001) *''[[Alì (film)|Alì]]'' (2001) *''[[Original Sin (film)|Original Sin]]'' (2001) *''[[Shaolin Soccer]]'' (2001) *''[[Il Signore degli Anelli - Le due torri]]'' (2002) *''[[Elf - Un elfo di nome Buddy]]'' (2003) *''[[Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re]]'' (2003) *''[[Matrix Reloaded]]'' (2003) *''[[Matrix Revolutions]]'' (2003) *''[[Duplex - Un appartamento per tre]]'' (2003) *''[[Starsky & Hutch (film)|Starsky & Hutch]]'' (2004) *''[[Melinda e Melinda]]'' (2004) *''[[Crash - Contatto fisico]]'' (2004) *''[[Alexander (film)|Alexander]]'' (2004) *''[[Il mercante di Venezia (film 2004)|Il mercante di Venezia]]'' (2004) *''[[2 single a nozze - Wedding Crashers]]'' (2005) *''[[A History of Violence]]'' (2005) *''[[Vero come la finzione]]'' (2006) *''[[The Departed - Il bene e il male]]'' (2006) *''[[American Gangster]]'' (2007) *''[[La promessa dell'assassino]]'' (2007) *''[[Onora il padre e la madre]]'' (2007) *''[[Spider-Man 3]]'' (2007) *''[[E venne il giorno]]'' (2008) *''[[Max Payne]]'' (2008) *''[[Brüno]]'' (2009) *''[[The Informant!]]'' (2009) *''[[The Road (film)|The Road]]'' (2009) *''[[X-Men le origini - Wolverine]]'' (2009) *''[[Blindato]]'' (2009) *''[[Una notte al museo 2 - La fuga]]'' (2009) *''[[Sherlock Holmes (film 2009)|Sherlock Holmes]]'' (2009) *''[[Appuntamento con l'amore]]'' (2010) *''[[I poliziotti di riserva]]'' (2010) *''[[Salt]]'' (2010) *''[[Robin Hood (film 2010)|Robin Hood]]'' (2010) *''[[Appuntamento con l'amore]]'' (2010) *''[[A Dangerous Method]]'' (2011) *''[[Hugo Cabret]]'' (2011) *''[[L'alba del pianeta delle scimmie]]'' (2011) *''[[Sherlock Holmes - 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Il disgelo]]'' (2006) *''[[Cars - Motori ruggenti]]'' (2006) *''[[Ratatouille]]'' (2007) *''[[L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri]]'' (2009) *''[[La principessa e il ranocchio]]'' (2009) *''[[Shrek e vissero felici e contenti]]'' (2010) *''[[Rapunzel - L'intreccio della torre]]'' (2010) *''[[L'era glaciale 4 - Continenti alla deriva]]'' (2012) *''[[Principessa Mononoke]]'' (2014) *''[[Cars 3]]'' (2017) {{div col end}} ===Serie animate=== *''[[Leone il cane fifone]]'' (1999 - 2002) *''[[I Griffin]]'' (1999 - in corso) *''[[American Dad!]]'' (2005 - in corso) ===Serie Televisive=== *''[[Il Trono di Spade]]'' (2011) *''[[Spartacus - Gli dei dell'arena]]'' (2011) *''[[True Detective]]'' (2014) *''[[The Spy (serie televisiva)|The Spy]]'' (2019 - in corso) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Insegno, Pino}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Conduttori televisivi italiani]] [[Categoria:Doppiatori italiani]] [[Categoria:Registi italiani]] 4dpdqven08em3kmqrqrh139ko8b3mmx Campionato italiano di calcio 0 121576 1223935 1223431 2022-08-22T19:20:06Z Danyele 19198 +1 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Italia sede FIGC.jpg|thumb|La sede della FIGC a Roma]] Citazioni sul '''campionato italiano di calcio'''. *A livello tattico siamo all'avanguardia, l'organizzazione qui è ai massimi livelli, magari c'è meno intensità, ma vincere in Italia resta sempre difficilissimo. ([[Antonio Conte]]) *{{NDR|Rispondendo alla domanda: «C’è chi crede che a rubare i campionati sia stata solo una squadra.»}} Alla fine il campionato è pulito solo se lo vince la tua squadra. Così ragionano quasi tutti i tifosi d’Italia. ([[Roberto Beccantini]]) *A me del calcio italiano colpiscono i vuoti negli stadi italiani. La gente non si diverte più col vostro calcio. Sono troppe 20 squadre, nate tutte per vincere qualcosa e alla fine una vince e le altre restano deluse. È tutto sbagliato. ([[Johan Cruijff]]) *Cento gol uguale scudetto. ([[Helenio Herrera]]) *Classe, più preparazione atletica, più intelligenza, uguale scudetto. ([[Helenio Herrera]]) *Credo che la Premier League sia il campionato più bello in cui giocare, ma qui in Italia si corre di più ed è un calcio molto tattico. ([[Carlos Tévez]]) *Devo<br>''Devo fare una cura di [[calcio (sport)|calcio]] | imparare cioè | cos'è | e cercare di capire i segreti | del Campionato | o sarò radiato | dalla vita incivile.'' ([[Marcello Marchesi]]) *È difficile, terribilmente difficile vincere un campionato in Italia. Di questa competizione noi siamo riusciti a fare una fornace ardente. Una fornace che è una meravigliosa fucina di energie fisiche e morali, ma in cui il cammino da battere non si riesce a discernerlo se non si posseggono qualità di eccezione. Una compagine mediocre, il campionato italiano non lo vincerà mai. ([[Vittorio Pozzo]]) *È sbagliata la mentalità: si pensa solo a vincere, e quindi non si preferisce non correre rischi. Nella cultura italiana si è troppo legati ai successi del passato, c'è molta memoria storica. Ma servirebbe un rinnovamento generale come è successo negli altri campionati europei [...]. Qui è diverso: visto che il calcio italiano ha avuto molto successo si pensa sempre al passato. ([[Keisuke Honda]]) *Grande società, grandi giocatori, grande tifoseria. Tutti uniti verso un obbiettivo comune. Gli scudetti, in Italia, si vincono così da sempre. ([[Claudio Garella]]) *Ho tifato per il Milan, per la Juve, per l'Inter e per la Roma. Tutto purché il campionato fosse vivace, nell'interesse della mia ditta, la Gazzetta dello Sport. ([[Candido Cannavò]]) *Il campionato italiano è più tattico, quello inglese più fisico. ([[Davide Santon]]) *In Italia la cosa che mi ha dato più fastidio è il sole: si inizia a giocare il campionato che fa caldo e si finisce che fa sempre più caldo. ([[Aron Winter]]) *In Italia si bada al sodo e si gioca per vincere. È diverso. Non è una critica, si tratta semplicemente di un approccio differente. ([[Mark van Bommel]]) *Io vorrei rispondere alla gente che critica il calcio italiano e spero che questa gente venga a giocare. Ricordo Tevez mi diceva che in Italia per fare un gol dovevi creare 100 occasioni. In Italia sono pronti tatticamente e io a 34 anni sto imparando alla grande. ([[Patrice Evra]]) *Mi sento bene nel campionato italiano, è un campionato difficile [...] soprattutto per gli attaccanti. È una lega con molta qualità. Non mi aspettavo che ne avesse così tanta. In Serie A è più difficile segnare, la [[Campionato spagnolo di calcio|Liga]] è più aperta e le squadre rischiano di più. Qui la priorità è difendere bene e poi attaccare. Ho giocato anche in [[Campionato inglese di calcio|Inghilterra]] [...] e credo che la Serie A sia il campionato dove è più difficile fare gol. ([[Cristiano Ronaldo]]) *{{NDR|Nel 1986}} Sa qual è stato un guaio? Il [[Campionato mondiale di calcio 1982|''mundial'' dell'82]] e quello che è seguito. Campioni del mondo tutti quanti, e tutti a dire che questa era la miglior piazza del mondo, il miglior campionato, il miglior gioco. E non era vero, dall'Europa le nostre squadre erano sbattute fuori spesso e volentieri, non avevamo un gran gioco e intanto si esasperavano certe situazioni. [...] Sentirsi al centro del mondo può essere pericoloso, e certo non aiuta a migliorare. ([[Luigi Radice]]) *Uno scudetto vinto da altre è sempre perso dalla [[Juventus Football Club|Juventus]]: e proprio questo è il fascino del campionato. ([[Gianni Brera]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante il|preposizione=sul}} [[Categoria:Campionato italiano di calcio]] dl25y7pjpqcguhuzifarh6y6cb90m4s The Velvet Underground 0 122063 1223840 933133 2022-08-22T14:33:52Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki [[File:Velvet Underground 1968 by Billy Name.png|thumb|Alcuni membri del gruppo nel 1968]] '''The Velvet Underground''', gruppo rock statunitense attivo dal 1964 al 1973 e dal 1993 al 1994. ==Citazioni tratte da canzoni== ===''The Velvet Underground & Nico''=== [[File:The Velvet Underground & Nico.png|right|200px]] '''Etichetta''': Verve Records, 1967, prodotto da [[Andy Warhol]] e Tom Wilson. *''[[Domenica]] mattina, lode dell'alba. | C'è una sensazione di irrequietezza al mio fianco. | Le prime luci del giorno, domenica mattina. | Gli anni sprecati sono appena dietro di me.'' :''Sunday morning, praise the dawning. | It's just a restless feeling by my side. | Early dawning, sunday morning. | It's just the wasted years so close behind.'' (da ''Sunday Morning'', n. 1) *{{NDR|Descrivendo uno [[spacciatore]] di [[Harlem]]}} ''Eccolo che arriva, tutto vestito di nero. | Scarpe da portoricano, e un grosso cappello di paglia. | Non è mai in anticipo, è sempre in ritardo. La prima cosa che impari è che devi sempre aspettare.'' :''Here he comes, he's all dressed in black. | PR shoes and a big straw hat. | He's never early, he's always late. | First thing you learn is that you always gotta wait.'' (da ''I'm Waiting for the Man'', n. 2) *''Eccola che arriva. | Attento a come ti muovi. | Ti spezzerà il cuore in due, | davvero. || Non è difficile da capire. | Basta guardare il colore falso dei suoi occhi. | Ti esalterà solo per umiliarti. | Che pagliaccio! || Perché tutti sanno (è una [[femme fatale]]) | le cose che fa per piacere (è una femme fatale). | Non è che una smorfiosetta (è una femme fatale). | Guarda come cammina, | senti come parla.'' :''Here she comes. | You'd better watch your step. | She's going to break your heart in two, | It's true. || It's not hard to realise. | Just look into her false colored eyes. | She'll build you up to just put you down. | What a clown! || Cause everybody knows (she's a femme fatale) | the things she does to please (she's a femme fatale). | She's just a little tease (she's a femme fatale). | See the way she walks, | hear the way she talks.'' (da ''Femme Fatale'', n. 3) *{{NDR|Descrivendo un rapporto di [[BDSM]]}} ''Bacia lo stivale di cuoio lucido | cuoio lucido nell'oscurità. | Lecca le cinghie, il laccio che ti sta aspettando. | Colpisci, diletta signora, e abbi cura del suo cuore'' :''Kiss the boot of shiny, shiny leather | shiny leather in the dark. | Tongue of thongs, the belt that does await you. | Strike, dear mistress, and cure his heart.'' (da ''Venus in Furs'', n. 4) *''Sono stanco, sono esausto. | Potrei dormire mille anni. | Mille sogni mi potrebbero svegliare. | Colori diversi fatti di lacrime.'' :''I am tired, I am weary. | I could sleep for a thousand years. | A thousand dreams that would awake me. | Different colors made of tears.'' (da ''Venus in Furs'', n. 4) *''Un sudario annerito, un vestito di seconda mano, | di stracci e seta, un costume, | adatto a quelli che siedono a piangono, | per tutte le feste di domani.'' :''A blackened shroud, a hand-me-down gown, of rags and silks, a costume | fit for one who sits and cries, for all tomorrow's parties.'' (da ''All Tomorrow's Parties'', n. 6) *''[[Eroina]], che tu sia la mia morte. | L'eroina è mia moglie, è la mia vita, | perché un ago in vena | mi porta al centro della mente | e sto meglio che da morto.'' :''Heroin, be the death of me. | Heroin, it's my wife and it's my life | because a mainer to my vein | leads to a center in my head | and then I'm better off than dead.'' (da ''Heroin'', n. 7) *''Perché quando la botta comincia ad arrivare | allora non mi importa proprio più nulla. | Perché quando l'eroina è nel mio sangue | e il sangue è nella mia testa | ringrazio Dio, sto meglio che se da morto. | Ringrazio il vostro Dio che non sono cosciente. | Ringrazio Dio che non me ne frega più niente. | E credo di non sapere niente, | e credo di non sapere proprio niente.'' :'''Cause when the smack begins to flow |then I really don't care anymore. | Ah, when that heroin is in my blood | and that blood is in my head, | man, thank God that I'm good as dead | and thank your God that I'm not aware | and thank God that I just don't care. | And I guess that I just don't know, | and I guess that I just don't know.'' (da ''Heroin'', n. 7) *''Sarò il tuo [[specchio]], rifletterò quello che sei | nel caso non lo sapessi. | Sarò il vento, la pioggia e il tramonto, la luce alla tua porta | per mostrarti che sei a casa. || Quando credi che la notte abbia invaso la tua mente, | che dentro sei confuso e inaridito, | lascia che ti mostri che sei cieco. | Abbassa la mani cosicché io possa vederti.'' :''I'll be your mirror | reflect what you are | in case you don't know. | I'll be the wind, the rain and the sunset, | the light on your door | to show that you're home. || When you think the night has seen your mind, | that inside you're twisted and unkind, | let me stand to show that you are blind. | Please put down your hands 'cause I see you.'' (da ''I'll Be Your Mirror'', n. 9) ===''The Velvet Underground''=== '''Etichetta''': MGM Records, Verve Records, 1969, prodotto dai Velvet Underground. *''Se chiudi la porta | la notte potrebbe durare un'eternità. | Lascia fuori un bicchiere di vino | e fai un [[brindisi dalle canzoni|brindisi]] al mai.'' :''If you close the door | the night could last forever. | Leave the wine-glass out | and drink a toast to never.'' (da ''After Hours'', n. 10) ===''Loaded''=== '''Etichetta''': Cotillion, 1970, prodotto da Geoff Haslam, Shel Kagan, e i Velvet Underground *''Poi, una bella mattina, si sintonizzò su una stazione radio di New York. | Non poteva credere alle sue orecchie. | Iniziò a ballare sotto quella bella, bellissima musica. | Lo sai, la sua vita venne salvata dal [[Rock and roll|rock 'n' roll]].'' (da ''Rock & Roll'', n. 3) :''Then one fine mornin' she puts on a New York station. | She couldn't believe what she heard at all. | She started dancin' to that fine fine music. | You know her life was saved by rock 'n' roll.'' ==Citazioni sui Velvet Underground== *''In classe mangio una banana che mi dà, | quindici minuti di notorietà, Underground Velvet.'' ([[Caparezza]]) *Senza [[Alan Lomax]] forse non ci sarebbe stata l'esplosione del [[Blues]], e neppure i [[The Beatles|Beatles]], I [[Rolling Stones]] e i Velvet Underground. ([[Brian Eno]]) ==Voci correlate== *[[Lou Reed]] *[[Andy Warhol]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|The Velvet Underground & Nico||(1967)}} {{Pedia|The Velvet Underground (album)|''The Velvet Underground''|(1969)}} {{Pedia|Loaded (The Velvet Underground)|''Loaded''|(1970)}} {{DEFAULTSORT:Velvet Underground, The}} [[Categoria:Gruppi musicali statunitensi]] fbmq3l01f33x1i1si03uu6dxfa7r3t3 Spacciatore 0 131015 1223829 1046644 2022-08-22T14:30:09Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} Citazioni sullo '''spacciatore''' o sul '''pusher'''. *– A uno spacciatore serio non verrebbe in mente di tagliare la cocaina col cianuro di potassio.<br />– Be', se è uno che non si preoccupa di perdere i clienti... (''[[NCIS - Unità anticrimine (terza stagione)|NCIS - Unità anticrimine]]'') *Dall'ultima volta che lo avevo visto, Sick Boy si era reinventato pappone spacciatore. Era venuto, disse, per mescolare affari e piacere. Per prendere contatti, come mi informava costantemente, per quel gran movimento di roba che un giorno lo avrebbe reso ricco. (''[[Trainspotting]]'') *''Eccolo che arriva, tutto vestito di nero. | Scarpe da portoricano, e un grosso cappello di paglia. | Non è mai in anticipo, è sempre in ritardo. La prima cosa che impari è che devi sempre aspettare.''<ref>Descrivendo uno spacciatore di [[Harlem]].</ref> ([[The Velvet Underground]]) *– Ehi, e quello?<br>– Jesús Malverde, il patrono degli spacciatori.<ref>{{Cfr}} [[:w:Jesús Malverde|Jesús Malverde]]</ref><br>– Sì, sì, lo so anch'io chi è! Ci vanno tutti questi figli di puttana a pregare! "''Por favor, señor santo nada anti-droga! Por favor!''" Mi chiedevo solo perché lo tiene lì. Se dai la caccia ai [[nazismo|nazisti]] che fai? Metti una svastica?<br>– [[Sun Tzu]].<br>– "San che"?!<br>– Un generale cinese del sesto secolo diceva che se conosci il nemico come te stesso combatterai senza danno molte battaglie. (''[[Breaking Bad (seconda stagione)|Breaking Bad]]'') *Inghilterra. Tipico. Neanche gli spacciatori lavorano nel week-end. (''[[The Pusher]]'') *Qual è lo spacciatore che chiede l'ora a un poliziotto, quando ha una valigetta piena di droga? (''[[Suits (prima stagione)|Suits]]'') *Quattordici anni e già spacciatore di droga incriminato. Devo dirtelo figliolo, sono così orgoglioso! Speravo in Lip ma ormai è al college e quell'altro fa l'impiegato. Temevo che nessuno dei miei figli mi seguisse negli affari di famiglia! (''[[Shameless]]'') *Questa è la polizia di Los Angeles, noi siamo i poliziotti più odiati del mondo. Mia madre si vergogna di me, dice a tutti che sono uno spacciatore. (''[[Rush Hour - Due mine vaganti]]'') *Sai, non so se gli spacciatori abbiano l'ufficio reclami. (''[[Ted]]'') *Sì, certo. Lei è una dei buoni. Ma pensa, tutti crediamo di essere buoni. Io lavoravo per uno spacciatore che mi avrebbe sparato se lo avessi contrariato o se non gli fossi stata più utile. Ma nella sua mente lui era comunque un buono, il [[Robin Hood]] dell'eroina, perché lui ha tagliato fuori i cartelli messicani e ha abbassato i prezzi e non ha mai tagliato male la sua roba. (''[[Orange Is the New Black (terza stagione)|Orange Is the New Black]]'') *Spacciatori. Quanti di noi non si spacciano per buoni? ([[Beno Fignon]]) *– Tu sei uno spacciatore.<br>– No... Ma-Ma che...?! Cosa?!<br>– Sì. In quale altro modo puoi aver guadagnato tanti soldi? Marijuana? Tramite quel Pinkman. No? Oh, mio Dio, Walt...Cocaina?<br>– Metanfetamina. Ma io sono... sono solo quello che la produce, non la vendo. Lo so che questo cambia poco. (''[[Breaking Bad (terza stagione)|Breaking Bad]]'') *Tutto quello che fa il sistema attuale è mettere i soldi nelle mani dei criminali e questo obbliga le persone normali come te e me a trattare con quei criminali. Hai mai avuto a che fare con uno spacciatore? È terribile. È strano, è scomodo. Credono di essere tuoi amici ma non sono tuoi amici. (''[[Strafumati]]'') *– Vai a spacciare droga di sabato mattina?<br>– Già.<br>– Notevole etica professionale. Rendi tuo padre orgoglioso. (''[[Shameless]]'') ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Droga]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sullo|w_preposizione=riguardante lo|wikt|w_site=fr|w=Dealer}} [[Categoria:Pratiche illegali]] td50ytq0kgzqi77lxmuk5x5gk0mmvwy Mimmo Carratelli 0 131097 1223915 837094 2022-08-22T17:29:05Z Danyele 19198 fix wikitext text/x-wiki '''Domenico "Mimmo" Carratelli''' (1934 – vivente), giornalista italiano. {{Int2|1=Da ''I tifosi più civili d'Europa?''|2=In Amalia Signorelli (a cura di), ''Cultura popolare a Napoli e in Campania nel Novecento'', Guida Editori, 2002, [https://books.google.it/books?id=zCUt1PRLX6oC&pg=PA133 pp. 133-150]. ISBN 88-7188-643-7}} *Il "legame" dei tifosi napoletani con la [[Società Sportiva Calcio Napoli|squadra di calcio]] non si esaurisce alla domenica quando si gioca la partita. Il Napoli è argomento di cui discutono tutta la settimana e si può dire tutto l'anno. Il rapporto è di passione viscerale perché da sempre i tifosi napoletani hanno caricato la partita e la squadra di significati e valenze estremi. In una città per lunghi tratti sottomessa, incompresa e maltrattata, la squadra di calcio capace di sfidare le "formazioni" delle città più progredite e affermate, e magari di batterle, ha rappresentato l'unico strumento di visibilità e di affermazione. Ha finito per interpretare i sogni, le ambizioni, le rivalse e il successo che a Napoli mancavano in troppi altri campi. Percepita come l'unica rappresentanza visibile e competitiva della città, quando essa falliva era più rabbiosa la reazione. Il Napoli Calcio per lungo tempo è stato lo "sfogo" dei napoletani condannati, nella vita di ogni giorno, a subire, ad attendere, a logorarsi e ad essere delusi. (p. 133) *[...] il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli Calcio]] è stato la "favola reale" dei napoletani, il sogno più sfrenato, una passione comune ad ogni ceto sociale, che ha visto profusi dedizione e sacrificio finanziario al seguito della squadra soprattutto nei ceti meno abbienti, un impegno che molti avrebbero voluto veder indirizzato e realizzato nella vita civile. (p. 133) *A [[Napoli]] il fenomeno-calcio non è esclusivamente sportivo. Eccita la fantasia, ridesta orgogli sopiti, sollecita un tipo di partecipazione che non è solo complemento allo spettacolo, ma ne diventa molto spesso protagonista. (p. 134) *Le vicende della squadra di calcio vanno al di là dei risultati sportivi. Sono occasioni, proteste, scenario della capacità creativa propria del popolo napoletano. L'esaltazione, la delusione, lo sdegno, la protesta hanno le radici particolari della conclamata inventiva napoletana con l'ironia, il cinismo, la passione, la capacità di sorprendere e il talento poetico e canoro che l'accompagnano. (p. 134) *Non si esagera quando si sostiene che la squadra di calcio, a Napoli, è la "bandiera" che raccoglie ed esprime, almeno nei ceti più popolari e meno colti, ma non solo in questi, i sentimenti e i risentimenti della lunga e complessa storia della città. (p. 134) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Cerratelli, Mimmo}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] 59891mkql797d923pv6qal031aap9po 1223921 1223915 2022-08-22T17:59:08Z Danyele 19198 +3 wikitext text/x-wiki '''Domenico "Mimmo" Carratelli''' (1934 – vivente), giornalista italiano. ==Citazioni di Mimmo Carratelli== {{cronologico}} {{Int2|''Il marziano''|''Guerin Sportivo'' nº 4 (626), Bologna, Conti Editore, 21-27 gennaio 1987, pp. 44-47.}} *Clown, eroe, gatto volante, kamikaze, salvatore della patria, disastro, disperazione. Che cos'è un [[portiere]]? Era il bambino, ancora troppo piccolo per giocare, al quale veniva assegnato questo ruolo tra due pile di libri. È il ragazzino tutto agghindato, con guanti e ginocchiere, sponsorizzato da papà, che porta il pallone e gioca in porta. È uno che ci nasce: magari voleva fare lo stopper, forse il libero, poi è finito tra i pali. In porta lo ha chiamato una irresistibile vocazione, un richiamo all'incontrario della foresta, un'antica frustrazione, ma forse anche quela pazzia leggendaria, il volo di Icaro. Acrobata senza rete. Martire. I guanti servono anche a nascondere le stimmate. Pazzo? Furioso e volante. Agile e un po' più altio dei compagni: ecco i primi segni. *Certamente [[Claudio Garella|Garella]] non esce da nessun trattato sui portieri, non è un esempio di stile, non si definisce una saracinesca. È un portiere che ha sdrammatizzato il ruolo del portiere. Sivori ha sempre sostenuto che il portiere non è un giocatore di calcio. Garella e il suo modo di stare in porta, non solo le sue parate di piede, sembrano fatti apposta per smentire Sivori e riportare il portiere alla pari degli altri dieci compagni. Questo vuole essere Garella, non il cristo crocefisso tra due pali e una traversa. [...] non ambisce né al paradiso dei portieri, né al regno degli acrobati. *Quella di parare coi piedi, al tempo dei portieri-eroi, era una tecnica disperata, la prodezza estrema, l'ultimo tentativo di salvezza, l'artiglio di fortuna. Garella ne ha fatto una tattica di ordinaria follia. Però mai è disperato il gesto atletico di Garella, mai si impasta di ardimento e di gloria, non è mai l'olocausto di un portiere. Tocca le coronarie ma non arriva al cuore. {{Int2|1=''I tifosi più civili d'Europa?''|2=In Amalia Signorelli (a cura di), ''Cultura popolare a Napoli e in Campania nel Novecento'', Guida Editori, 2002, [https://books.google.it/books?id=zCUt1PRLX6oC&pg=PA133 pp. 133-150]. ISBN 88-7188-643-7}} *Il "legame" dei tifosi napoletani con la [[Società Sportiva Calcio Napoli|squadra di calcio]] non si esaurisce alla domenica quando si gioca la partita. Il Napoli è argomento di cui discutono tutta la settimana e si può dire tutto l'anno. Il rapporto è di passione viscerale perché da sempre i tifosi napoletani hanno caricato la partita e la squadra di significati e valenze estremi. In una città per lunghi tratti sottomessa, incompresa e maltrattata, la squadra di calcio capace di sfidare le "formazioni" delle città più progredite e affermate, e magari di batterle, ha rappresentato l'unico strumento di visibilità e di affermazione. Ha finito per interpretare i sogni, le ambizioni, le rivalse e il successo che a Napoli mancavano in troppi altri campi. Percepita come l'unica rappresentanza visibile e competitiva della città, quando essa falliva era più rabbiosa la reazione. Il Napoli Calcio per lungo tempo è stato lo "sfogo" dei napoletani condannati, nella vita di ogni giorno, a subire, ad attendere, a logorarsi e ad essere delusi. (p. 133) *[...] il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli Calcio]] è stato la "favola reale" dei napoletani, il sogno più sfrenato, una passione comune ad ogni ceto sociale, che ha visto profusi dedizione e sacrificio finanziario al seguito della squadra soprattutto nei ceti meno abbienti, un impegno che molti avrebbero voluto veder indirizzato e realizzato nella vita civile. (p. 133) *A [[Napoli]] il fenomeno-calcio non è esclusivamente sportivo. Eccita la fantasia, ridesta orgogli sopiti, sollecita un tipo di partecipazione che non è solo complemento allo spettacolo, ma ne diventa molto spesso protagonista. (p. 134) *Le vicende della squadra di calcio vanno al di là dei risultati sportivi. Sono occasioni, proteste, scenario della capacità creativa propria del popolo napoletano. L'esaltazione, la delusione, lo sdegno, la protesta hanno le radici particolari della conclamata inventiva napoletana con l'ironia, il cinismo, la passione, la capacità di sorprendere e il talento poetico e canoro che l'accompagnano. (p. 134) *Non si esagera quando si sostiene che la squadra di calcio, a Napoli, è la "bandiera" che raccoglie ed esprime, almeno nei ceti più popolari e meno colti, ma non solo in questi, i sentimenti e i risentimenti della lunga e complessa storia della città. (p. 134) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Cerratelli, Mimmo}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] b1b37o5kz45se12mpi888mllxx8cg25 1223922 1223921 2022-08-22T18:00:38Z Danyele 19198 /* Citazioni di Mimmo Carratelli */ refusi wikitext text/x-wiki '''Domenico "Mimmo" Carratelli''' (1934 – vivente), giornalista italiano. ==Citazioni di Mimmo Carratelli== {{cronologico}} {{Int2|''Il marziano''|''Guerin Sportivo'' nº 4 (626), Bologna, Conti Editore, 21-27 gennaio 1987, pp. 44-47.}} *Clown, eroe, gatto volante, kamikaze, salvatore della patria, disastro, disperazione. Che cos'è un [[portiere]]? Era il bambino, ancora troppo piccolo per giocare, al quale veniva assegnato questo ruolo tra due pile di libri. È il ragazzino tutto agghindato, con guanti e ginocchiere, sponsorizzato da papà, che porta il pallone e gioca in porta. È uno che ci nasce: magari voleva fare lo stopper, forse il libero, poi è finito tra i pali. In porta lo ha chiamato una irresistibile vocazione, un richiamo all'incontrario della foresta, un'antica frustrazione, ma forse anche quella pazzia leggendaria, il volo di Icaro. Acrobata senza rete. Martire. I guanti servono anche a nascondere le stimmate. Pazzo? Furioso e volante. Agile e un po' più alto dei compagni: ecco i primi segni. *Certamente [[Claudio Garella|Garella]] non esce da nessun trattato sui portieri, non è un esempio di stile, non si definisce una saracinesca. È un portiere che ha sdrammatizzato il ruolo del portiere. Sivori ha sempre sostenuto che il portiere non è un giocatore di calcio. Garella e il suo modo di stare in porta, non solo le sue parate di piede, sembrano fatti apposta per smentire Sivori e riportare il portiere alla pari degli altri dieci compagni. Questo vuole essere Garella, non il cristo crocefisso tra due pali e una traversa. [...] non ambisce né al paradiso dei portieri, né al regno degli acrobati. *Quella di parare coi piedi, al tempo dei portieri-eroi, era una tecnica disperata, la prodezza estrema, l'ultimo tentativo di salvezza, l'artiglio di fortuna. Garella ne ha fatto una tattica di ordinaria follia. Però mai è disperato il gesto atletico di Garella, mai si impasta di ardimento e di gloria, non è mai l'olocausto di un portiere. Tocca le coronarie ma non arriva al cuore. {{Int2|1=''I tifosi più civili d'Europa?''|2=In Amalia Signorelli (a cura di), ''Cultura popolare a Napoli e in Campania nel Novecento'', Guida Editori, 2002, [https://books.google.it/books?id=zCUt1PRLX6oC&pg=PA133 pp. 133-150]. ISBN 88-7188-643-7}} *Il "legame" dei tifosi napoletani con la [[Società Sportiva Calcio Napoli|squadra di calcio]] non si esaurisce alla domenica quando si gioca la partita. Il Napoli è argomento di cui discutono tutta la settimana e si può dire tutto l'anno. Il rapporto è di passione viscerale perché da sempre i tifosi napoletani hanno caricato la partita e la squadra di significati e valenze estremi. In una città per lunghi tratti sottomessa, incompresa e maltrattata, la squadra di calcio capace di sfidare le "formazioni" delle città più progredite e affermate, e magari di batterle, ha rappresentato l'unico strumento di visibilità e di affermazione. Ha finito per interpretare i sogni, le ambizioni, le rivalse e il successo che a Napoli mancavano in troppi altri campi. Percepita come l'unica rappresentanza visibile e competitiva della città, quando essa falliva era più rabbiosa la reazione. Il Napoli Calcio per lungo tempo è stato lo "sfogo" dei napoletani condannati, nella vita di ogni giorno, a subire, ad attendere, a logorarsi e ad essere delusi. (p. 133) *[...] il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli Calcio]] è stato la "favola reale" dei napoletani, il sogno più sfrenato, una passione comune ad ogni ceto sociale, che ha visto profusi dedizione e sacrificio finanziario al seguito della squadra soprattutto nei ceti meno abbienti, un impegno che molti avrebbero voluto veder indirizzato e realizzato nella vita civile. (p. 133) *A [[Napoli]] il fenomeno-calcio non è esclusivamente sportivo. Eccita la fantasia, ridesta orgogli sopiti, sollecita un tipo di partecipazione che non è solo complemento allo spettacolo, ma ne diventa molto spesso protagonista. (p. 134) *Le vicende della squadra di calcio vanno al di là dei risultati sportivi. Sono occasioni, proteste, scenario della capacità creativa propria del popolo napoletano. L'esaltazione, la delusione, lo sdegno, la protesta hanno le radici particolari della conclamata inventiva napoletana con l'ironia, il cinismo, la passione, la capacità di sorprendere e il talento poetico e canoro che l'accompagnano. (p. 134) *Non si esagera quando si sostiene che la squadra di calcio, a Napoli, è la "bandiera" che raccoglie ed esprime, almeno nei ceti più popolari e meno colti, ma non solo in questi, i sentimenti e i risentimenti della lunga e complessa storia della città. (p. 134) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Cerratelli, Mimmo}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] 4mtv1fq61oh7e2bho8o129e0nuwxa35 Utente:Sun-crops/Sandbox 2 142647 1223905 1223435 2022-08-22T17:02:35Z Sun-crops 10277 navbox: +1. wikitext text/x-wiki ===In ''[[Cesare Caravaglios]], Voci e gridi di venditori in Napoli''=== *Per dire che di una cosa se ne è avuta poca mettere la punta del pollice fissata sotto l'estremità dell'indice, mentre le altre dita restano chiuse quasi a pugno. Tale gesto tradotto in parole vuol significare:<br />{{centrato| — N'aggiu avuto pucurillo!}}{{centrato|(Ne ho avuto pochino!) (p. 19)}} *Per dire ad una persona che beve molto accostare ed allontanare più volte dalla bocca la mano chiusa col solo pollice disteso. La mano così disposta vuole imitare il ''fiasco'' al quale sogliono bere i napoletani. Portando la mano alla bocca si indica l'atto del bere.<br/>Talvolta questo gesto è accompagnato da certe espressioni del viso che vogliono chiaramente dire:<br/>{{centrato| — 'Mbriacone!}}{{centrato| — ({{sic|Ubbriacone}}!) (p.19)}} *Per dare del ladro ad una persona distendere la palma della mano, indi curvare obliquamente le dita {{sic|l'uno dopo l'altro}}, mentre lo sguardo si rivolge alla persona che si apostrofa:<br />Il significato di questo gesto è:<br />{{centrato|(— Tu si nu mariuolo!)}}{{centrato|Tu sei un ladro! (p. 21)}} *Volendo comunicare che una persona è morta fare in aria il segno della croce. Questo gesto è assai usato dai napoletani per indicare una speranza perduta. Si traduce:<br />{{centrato| — Nu nce sta cchiù che ffà!}}{{centrato|(Tutto è finito!) (p. 21)}} *Volendo dare dell<nowiki>'</nowiki>''asino'' ad una persona aprire la bocca mentre la lingua si distende sul labbro inferiore. Labbro e mento quasi penzoloni. Gli occhi non debbono avere né vivacità, né spirito.!<br />Eseguito il gesto con destrezza e rapidità si dirà:<br/>{{centrato| — Si ciuccio!}}{{centrato|(Sei un asino!) (p. 22)}} *L'additare è uno dei gesti più naturali e più frequenti dei napoletani. Essi distendono l'indice e lo dirigono verso l'oggetto che vogliono indicare, allungando il braccio e la mano il più che sia possibile. Spesso, però, essi al dito sostituiscono gli occhi sempre vivi e lampeggianti accompagnando il movimento con un piccolo adeguato gesto della testa.<br/>L'additare ha il significato di:<br />{{centrato| — 'O vì lloco!}}{{centrato|(Eccolo!) (pp. 22-23)}} ==Bibliografia== *[[Cesare Caravaglios]], ''Voci e gridi di venditori in Napoli'', {{small| con 33 illustrazioni e 15 trascrizioni musicali}}, introduzione di Raffaele Corso, Catania, Libreria Tirelli di F. Guaitolini, Catania, 1931 · IX. ===''Spigolando...''=== *''<nowiki>'</nowiki>A vacànzia è fernuta e me garbizza | sto chiarfo<ref>Chìarfo, refuso, nel testo.</ref>ca 'ncarma | l'appecundria. È meglio stracquà, | 'e campìglie arrevèntano scaiènze | 'e l'autunno ca 'nzarda into culore | do vignale e s'aggranfeca zumpanno | 'nzì' lo core. Ca mmùmmera aggubbata | selluzzo pe sbariamiento, forse | pe cupià 'o chiarfo, po piglià pe fesso.''<ref>''Piscegràzia'', (''Strascico''), in ''Tommaso Pignatelli Quando un politico fa buona poesia'', a cura di Arnaldo Colasanti. In ''Poesia'', n. 102, anno X, gennaio 1997, Crocetti Editore, Milano, 1997, p. 62.</ref><ref>''La vacanza è finita e mi piace | questa pioggia violenta che benedice | la malinconia. È meglio desistere, | le promesse diventano bisogni | dell'autunno che preme nel colore | della vigna e s'arrampica a sussulti | fino al cuore. Col capo piegato | singhiozzo per distrazione, forse, | per imitare l'acquazzone, per prenderlo in giro.'' La traduzione è in ''Poesia'', n. 102, anno X, p. 62.</ref> ('''Tommaso Pignatelli''') *''C'è un luogo dove dormi | e il tuo respiro | io non lo sento, | non lo sento mai. || Fra i nostri due riposi | è la città spavalda | strade, fragori, alterchi, gente e tetti | e come due leoni sul sagrato | remoti e fermi, chiusi in una forma, | noi vigiliamo la nostra distanza.''<ref>Citato in ''I leoni del sagrato di Mariagloria Sears'', ''Corriere della Sera'', 25 maggio 2018; in ''[https://www.pressreader.com/ pressreader.com]''.</ref><ref>Citato in ''[http://scaffalinvisibili.blogspot.com/2016/06/i-leoni-sul-sagrato-mariagloria-sears.html scaffalinvisibili.blogspot.com]'', 3 giugno 2016.</ref>('''Mariagloria Sears''') *{{NDR|La bellezza, non una}} [...] categoria estetica ma l'energia di Dio, l'energia della gloria di Dio, la gloria dell'energia di Dio che trasfigura il mondo... un varco che si apre su un altro mondo, su un'altra realtà più grande, il mondo della realtà, della grazia di Dio.<ref>Citato in Giovanna Parravicini, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-pianista-e-il-dittatore_201007230714383000000 La pianista e il dittatore]'', ''avvenire.it'', 23 luglio 2010.</ref> ('''Padre Vsevolod Spiller''', al funerale di [[Marija Veniaminovna Judina|Maria Yudina]]) *Certamente ogni opera letteraria ha un suo suolo natio nell'invito alla comunicazione, in una specie di nostalgia d'amore. Ogni testo letterario è in un certo senso epistola...<ref>Citato in ''Il mondo di carta di Hrvoje Pejaković'', a cura di Mladen Machiedo, in ''Poesia'', n. 101, anno IX, dicembre 1996, traduzione di Mladen Machiedo, Crocetti Editore, Milano, p. 73 </ref> ('''Hrvoje Pejaković''') *Claudia Severa alla sua Lepidina, salute. Il terzo giorno prima delle Idi di settembre<ref>L'11 settembre.</ref>, per il giorno in cui si festeggia il mio compleanno, ti invito di cuore a venire da noi, sorella mia, per rendere ancora più felice la mia giornata con la tua presenza... Saluta il tuo Ceriale. Il mio Elio e il figlio lo salutano. Ti aspetto, stammi bene, sorella, anima carissima, così come mi auguro di star bene io, e addio. Da Severa a Sulpicia Lepidina (moglie) di Ceriale.<ref>Citato in AA. VV., ''La passione di Perpetua e Felicita'', prefazione di Eva Cantarella, a cura di Marco Formisano, introduzione, traduzione e note di Marco Formisano, Bur, Milano, 2013, [https://books.google.it/books?id=gpccMSN7AssC&lpg=PR5&dq=Sulpicia&hl=it&pg=PR4#v=onepage&q&f=false p. IV]. ISBN 978-88-58-64889-6</ref> ('''[[w:Tavolette di Vindolanda|Invito di Vindolanda]]''') *{{NDR|Sul Quartetto n. 14 di Beethoven}} Dopo questo, cosa ci è rimasto da poter scrivere? ('''Franz Schubert''') :''After this, what is left for us to write?''<ref>{{en}} Citato in [[Mark Nepo]],''The Endless Practice. {{small|Becoming Who You Were Born to Be}}'', Simon and Schuster, New York, 2014, [https://books.google.it/books?id=LvRuAwAAQBAJ&lpg=PA237&dq=&pg=PA237#v=onepage&q&f=false p. 237].</ref> *{{NDR|Dopo la conversione}} Fuori faceva sempre bello; avevo cinque anni, e quel mondo fatto in precedenza di pietra e di catrame era un gran giardino dove mi sarebbe stato permesso di giocare per tutto il tempo che sarebbe piaciuto al cielo [...] Dio esisteva, ed era presente, rivelato e mascherato da quella delegazione di luce che senza discorsi né figure dava tutto alla comprensione e all'amore [...]. Il miracolo durò un mese. Ogni mattino, ritrovavo affascinato quella luce che faceva impallidire il giorno, quella dolcezza che non dimenticherò mai, e che è tutta la mia sapienza teologica. (Da ''Dio esiste'', pp. 147-148.<ref name=Φως />) ('''André Frossard''') *{{NDR|[[w:Paredro|Paredro]]}} [...] un'entità associata, sorta di "compadre" o sostituto o baby sitter dell'eccezionale.<ref>Da ''Componibile 62'', traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini, Sur. Citato in Walter Catalano, ''[https://www.pulplibri.it/catalano-vampiro-surrealista/ Il vampiro surrealista. {{small|Vampirismi d'autore}}]'', ''pulplibri.it'', 5 dicembre 2019.</ref> ('''Julio Cortàzar''') *Incontriamo, via via che proseguiamo la lettura, il piacere sensuale del libro che abbiamo in mano e la dolorosa passione per la pagina bianca, lì in attesa dell'inchiostro, dei segni, delle parole, della punteggiatura...<ref>Citato in [[Dacia Maraini]], ''Amata scrittura'', Rizzoli Bur, Milano, 2012, [https://books.google.it/books?id=yIAIXGeOwcMC&lpg=PP1&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false p. 1].</ref> ('''Giulia Borgese''') *[...] [[Julien Green]] è il fauno della contraddizione.<ref name=fauno>Da ''[https://www.ilgiornale.it/news/julien-green-vertigine-fulminea-scrittura-1386519.html Julien Green, la vertigine fulminea della scrittura]'', ''ilgiornale.it'', 16 aprile 2017.</ref> ('''Davide Brullo''') *La grandezza di [[Giardini di Versailles|Versailles]] consiste nella coerente applicazione di un ordine logico, dal quale non era permessa alcuna deviazione: si trattava di un'opera d'arte che esigeva obbedienza. Una tale opera può venir concepita ed eseguita una sola volta in una cultura. Essa lascia infatti i partecipanti esausti e bisognosi di cose più frivole. Il sollievo fu trovato nelle imitazioni dell'idea del giardino inglese (il jardin anglais), nei particolari rococò e negli ornamenti finto-cinesi (chinoiserie). Nel frattempo, in tutta Europa, gli aspiranti principi tentavano la loro Versailles. Pochi di questi autocrati avevano l'esatta concezione e nessuno la ricchezza di [[Luigi XVI]]°. Ciò non di meno essi lasciarono la loro impronta e godettero di principeschi giardini fantasticamente stravaganti.<ref>Da ''Il giardino ben arredato'', traduzione di Antonella Bortolin, Di Baio Editore, Milano, 1990, [https://books.google.it/books?id=4OtXL8MPuQwC&lpg=PA32&dq=&pg=PA32#v=onepage&q&f=false p. 32]. ISBN 88-7080-239-6</ref> ('''Michael Balston''') *[...] la musica ti parla e basta saperla ascoltare, e nel momento esatto del concerto ecco che entra in gioco l'istinto. Perché in fondo la musica è un essere vivo, è vita e bisogna trattarla come tale, permettendosi di essere intuitivi, spontanei, lasciandosi trasportare dall'impulso del momento.<ref>Citato in ''[http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=323122 L'ORT continua con lo streaming del venerdì. Questa settimana propone Nil Venditti sul podio e Kevin Spagnolo solista al clarinetto]'',''met.cittametropolitana.fi.it'', 18 novembre 2020.</ref> ('''Nil Venditti''') *[...] la relazione tra ''jour'' e ''nuit'' non è soltanto d'opposizione, ma anche di inclusione. Non c'è bisogno di grandi conoscenze di psicanalisi per ravvisare nella notte un simbolo materno, simbolo di quel luogo materno, di quella notte delle viscere ove tutto inizia, e per vedere che l'amore per la notte è il ritorno alla madre, discesa verso le Madri, viluppo inestricabile d'istinto vitale ed attrazione mortale. Qui si rivela un ulteriore rovesciamento nella dialettica del giorno e della notte, giacché se il giorno dominatore è, nel pieno del suo splendore, la vita, la notte femminea è, nella sua profondità abissale, vita e morte insieme: è la notte che ci dà alla luce, è la notte che ce la riprenderà.<ref>Citato in ''Effetto notte. {{small|Percorsi d'arte e di luce nella Napoli sotterranea}}'', a cura di Ludovico Pratesi e Paola Magni, Castelvecchi, Roma, 1999, [https://books.google.it/books?id=cG57ZWlXZBgC&lpg=PA1942&dq=&pg=PA1958#v=onepage&q&f=false p. 1958]. ISBN 88-8210-154-1</ref> ('''Gérard Genette''') *''Le poesie non sono dei materassini | su cui sdraiarsi a prendere il sole | a dire Mi fa pensare, bello! | che è proprio così. | Le poesie sono una distesa di cocci | cui puoi stare sopra respirando piano, | con sempre un certo dolore | e quando ti alzi, | nella migliore delle ipotesi | ti senti l'impressione | il segno sulla pelle | di una insospettata, non tua, | scomodità profonda.''<ref>''Di un'insospettata, non tua, scomoda profondità''. Citato in Francesca Genti, ''La poesia è un unicorno'', Mondadori, Milano, 2018, [https://books.google.it/books?id=ZVRLDwAAQBAJ&lpg=PT62&dq=&pg=PT59#v=onepage&q&f=false p. 59]. ISBN 9788804687092</ref> ('''Valentina Diana''') *{{NDR|Le carte geografiche}} Mi affascina la loro quiete geometrica, la chiarità che ne determina e ne scioglie anche il groviglio di linee. Non è questa dopotutto la vita? Una mappa che interseca e a volte confonde volumi e colori lasciando a noi il compito di distinguere.<ref>Dall'intervista ad [[Antonio Gnoli]], ''[https://www.repubblica.it/cultura/2016/08/07/news/margherita_pieracci_harwell_io_e_cristina_campo_amiche_per_la_vita_lei_mi_dava_la_forza_di_non_deluderla_-145554390/ Margherita Pieracci Harwell: "Io e Cristina Campo amiche per la vita. Lei mi dava la forza di non deluderla"]'', ''repubblica.it'', 7 agosto 2016.</ref> ('''Margherita Pieracci Harwell''') *Montevideo come città manca di ciò che si è convenuto chiamare fisionomia americana. L'eleganza, il lusso stesso della quantità delle sue case ed infine la disposizione dei suoi viali, piazze e monumenti ne fanno una città di gusto europeo moderno. Il movimento della strada, i negozi, i teatri, sembrano seguire la stessa legge, perfino il clima sembra collaborare per far credere al turista del vecchio mondo che non ha cambiato patria. ('''Eugène de Robiedo''' nel 1877) :''Montevideo como ciudad carece de lo que se ha convenido en llamar fisonomía americana. La elegancia, el lujo mismo de cantidad de sus casas y finalmente la disposición de sus paseos, plazas y monumentos hacen de ella una ciudad de gusto europeo moderno. El movimiento de la calle, los comercios, los teatros, parecen seguir la misma ley, hasta el clima parece ponerse de su parte para hacer creer al turista del viejo mundo que no ha cambiado de patria.»''<ref>Citato in Julio Sánchez Gómez, ''De bastión español a símbolo de la libertad. Montevideo en los tiempos de ciudad amurallada, 1725-1850/1870'', in Julio Sánchez Gómez y José Manuel Santos Pérez, ''De urbe indiana.{{small|Ensayos sobre ciudades y urbanismo en Brasil y en la América hispana}}''. Editor Julio Sánchez Gómez. Editorial Universidad de Salamanca, 2010, [https://books.google.it/books?id=3N-JJUEQmKcC&lpg=PA141&ots=j9hhainazu&dq=&pg=PA141#v=onepage&q&f=false p. 141]. ISBN 978-84-7800-207-8.</ref> *''Nel buio della notte s'alzò in volo, | vagò per ampio cielo la mia mente, | poi nuvole varcò fino alla proda | ove, rappreso, il tempo disfavilla. | Trascese il sole, oltrepassò le stelle | per perdersi in un vortice di fuoco. | Non si bruciò, ma rapida trascorse | alla porta del riso e della gioia. | Si sporse: fluttuavano baciandosi | cieli in onde di fiamma e pura luce, | ove amore è semente a soli e stelle. | Entrò, ma l'investì vivo bagliore: | in melodie serene l'universo | moveva incontro ad adorar l'Eterno.''<ref>''Pensiero notturno'', in ''Il fiore della poesia di Giuseppe Serembe'', traduzione italiana a cura di Vincenzo Belmonte, p. 5.</ref> ('''Giuseppe Serembe''') *{{NDR|Julien Green}} Romanziere raffinatissimo, esegeta delle inquietudini, chiromante del dubbio [...].<ref name=fauno /> ('''Davide Brullo''') *{{NDR|L'anello di Carvilio}} [...] pezzo assolutamente unico e originale è l'anello a fascia che è stato trovato al dito di Aebutia<ref>Madre di Carvilio.</ref>. Sotto il castone in raro cristallo di rocca, lavorato "a cabochon", è collocato un mini-busto di Carvilio, che morì prematuramente all'età di 18 anni e tre mesi. Si tratta di una microfusione a cera persa e rappresenta un giovane a torso nudo, con capelli ricci, labbra sottili e naso aquilino. L'effetto luminoso della lente di cristallo dona una misteriosa profondità all’immagine del defunto evocando la lontananza-vicinanza della sua anima agli affetti della madre. ('''Andrea Cionci''') <ref>Da ''[https://www.lastampa.it/cultura/2017/11/24/news/l-ombra-d-oro-del-giovane-carvilio-la-mummia-di-roma-1.34390857 L'ombra d'oro del giovane Carvilio, la Mummia di Roma. La dispersione degli straordinari reperti della tomba di Grottaferrata]'', ''lastampa.it'', 24 novembre 2017.</ref> *{{NDR|Santa Maria Egiziaca dopo la conversione}} Quando [...] uscii sulla piazza, mi parve che tutto fosse nuovo, meravigliosamente mai visto. Neppure il colore del cielo sembrava più lo stesso, né il volto della gente. Mi ricordai allora di un giorno in cui, dopo una pioggia torrenziale, mi guardai intorno e vidi che tutto era pulito. (Da ''Leggende cristiane'', a cura di L. Manetti e S. Zuffì, p. 359.<ref name=Φως>Citato in Claudia Cirami, ''[https://www.breviarium.eu/2020/04/01/maria-egiziaca-la-vedente/ Come a Maria Egiziaca "si aprirono gli occhi"]'', ''breviarium.eu'', 1 aprile 2020.</ref>) *Questa settimana ho ascoltato tre volte la Passione secondo Matteo del divino Bach, ogni volta con il sentimento di sconfinata meraviglia. Chi ha completamente dimenticato [disimparato] il Cristianesimo, la ascolta veramente come un Vangelo, è la musica della negazione della Volontà, senza memoria dell'Askesis. :''In diese Woche habe ich dreimal die ''Matthäuspassion'' des göttlichen Bach gehört, jedesmal mit dem Gefühl der unermesslichen Verwunderung. Wer das Christentum völlig verlernt hat, der hört es hier wirklich wie ein Evangelium, es ist die Musik der Verneinung des Willens, ohne die Erinnerung an die Askesis.''<ref>Da una lettera ed Erwin Rohde da Basilea del 30 aprile 1870. {{en}} Citato in Richard Viladesau, ''[The Pathos of the Cross. {{small|The Passion of Christ in Theology and the Arts – The Baroque Era}}]'', Oxford University Press, 2014, [https://books.google.it/books?id=Gc_QAgAAQBAJ&lpg=PA320&dq=&pg=PA320#v=onepage&q&f=false p. 320, nota 75].</ref> *Tocca al silenzio non avere dubbi sulla morte. ('''Marcella Tarozzi Goldsmith''') <ref>Da ''Il silenzio e la parola'', 2001. Citato in Gino Ruozzi, ''Giano bifronte. {{small|Teoria e forme dell'aforisma italiano contemporaneo}}''; in AA. VV, ''Teoria e storia dell'aforisma'', premessa di Vittorio Roda, introduzione e cura di Gino Ruozzi, Bruno Mondadori, Milano, 2004, [https://books.google.it/books?id=NVueAgAAQBAJ&lpg=PA137&dq=&pg=PA137#v=onepage&q&f=false p. 137].</ref> *{{NDR|Agli agenti del KGB}} Volete mandarmi nel gulag? Benissimo, per me è un'ottima notizia.<ref>Citato in Alessandro Zaccuri, ''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/padre-vorobev-non-sappiamo-le-vittime Padre Vorob'ev (Russia): «Ancora oggi non sappiamo quante furono le vittime»]'', ''avvenire.it'', 23 agosto 2013.</ref>('''Tavknok''', monaco dell'eremo di Riga) [[s:Myricae/In campagna/Novembre|Novembre]] Yet there is no sorrier sight to watch then the vacant faces of those former high school and college students when, at thirty-five or fifty, all their mental alertness having vanished, the spark gone from their eyes, they dutifully chew their gum to keep from yawning, while absorbing the chewing gum for the eyes of the movies or the chewing gum for the ears of the radio. [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover p. 291] [https://www.google.it/books/edition/Writers_and_Their_Critics/Zv0tAAAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&dq=Peyre+Yet+there+is+no+sorrier+sight+to+watch+then+the+vacant+faces+of+those+former+high+school+and+college+students+when,+at+thirty-five+or+fifty,+all+their+mental+alertness+having+vanished,+the+spark+gone+from+their+eyes,+they+dutifully+chew+their+gum+to+keep+from+yawning,+while+absorbing+the+chewing+gum+for+the+eyes+of+the+movies+or+the+chewing+gum+for+the+ears+of+the+radio.&printsec=frontcover] Henri Peyre *[https://www.google.it/books/edition/A_History_of_Neapolitan_Drama_in_the_Twe/2LIPCwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=paliotti+salone+margherita&pg=PA30&printsec=frontcover] *''Di Notte, il Can, quasi sia specchio, mira | il cerchio de la Luna; e, sé vedendo, | crede, ch'entro v'alberghi un altro cane. | Latra; ma, invan, vana la voce ai venti | è mandata, e dispersa; e Delia sorda | và dietro il suo camin, termina il corso.'' :''Lunarem noctu, ut speculum, canis inspicit orbem, | seque; videns, alium credit inesse canem, | et latrat: sed frustra agitur vox irrita ventis, | et peragit cursus surda Diana suos.'' https://archive.org/details/emblemidiandreaa00alci/page/244/mode/2up?ref=ol&_autoReadAloud=show&view=theater *{{NDR|I Corifea}}''Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente.'' ''Or quando nella tènebra | notturna il pie' mio candido | agiterò nel bacchico tripudio, | la cervice crollando all'ètra rorido, | come cerbiatta che del prato allegrasi | fra le verdi delizie, | poi che la truce caccia | ha sfuggita, e l'insidia | delle ben tese reti? Col suo sibilo | il cacciatore l'impeto dei cani aizza invan sulla sua traccia: | ch'essa, pari ad un turbine, | via per i prati lanciasi | lunghesso il fiume; e nelle solitudini | ove uom non giunge, posa, | e tra i virgulti della selva ombrosa. || Che è saggezza? E qual fu mai dai Superi | dono piú insigne agli uomini largito, | che la man dei nemici | tener sulle cervici? | E quanto è bello a noi sempre è gradito.'' ( https://it.wikisource.org/wiki/Le_Baccanti/Terzo_stasimo p. 80) Fu nel 1717 che, con l'accennata fondazione della Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta "massoneria speculativa" continentale, si verificarono il soppiantamento e l'inversione di polarità, di cui si è detto. Come "speculazione" qui valse infatti l'ideologia illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente, deviata interpretazione dei simboli, e l'attività dell'organizzazione si concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando prevalentemente la tattica dell'azione indiretta e manovrando con influenze e suggestioni, di cui era difficile individuare l'origine prima. Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il 1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Claude de Saint Martin e lo stesso Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata, per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha potuto contro l'affermarsi dell'altra e se, praticamente, da questa è stata alla fine travolta. Né si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che sarebbe rimasta iniziatica per diffidare e sconfessare l'altra, per condannare l'attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse propriamente e ufficialmente come massoneria. (da La massoneria moderna come inversione del ghibellinismo) [https://books.google.it/books?id=_I_LCQAAQBAJ&lpg=PA216&ots=Gz4kYfw_mW&dq=&pg=PA216#v=onepage&q&f=false] *È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione. Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la pura azione, l’azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé — il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale. [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=EXMQAQAAIAAJ&dq=di+nuovo+sul+campo+di+battaglia+la+pura+azione%2C+l%E2%80%99azione+non+solo+nel+significato+di+ascesi+virile%2C+ma+anche+di+purificazione+e+via+verso+forme+di+vita+superiori&focus=searchwithinvolume&q=ascesi+virile] '''Anca Damian''' (... | ...), regista e produttrice cinematografica rumena. ==Citazioni di Anca Damian== *{{NDR|Su Marona, la cagnetta protagonista del cartone animato ''La mia fantastica vita da cane''}} Il destino di Marona è semplice ed essenziale, universale e individuale. Vivere l'istante presente; apprezzare le piccole cose; essere in connessione profonda con gli altri – ecco le "lezioni di felicità" dai cani per gli umani.<ref>Citato in ''[https://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/53/88124/il-legame-tra-cane-e-padrone-nel-nuovo-film-di-anca-damian.aspx Il legame tra cane e padrone nel nuovo film di Anca Damian]'', ''cinecittà.com'', 2 dicembre 2021.</ref> ==Altri progetti== {{interprogetto|w|w_site=en}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Damian, Anca}} [[Categoria:Registi rumeni]] ==Note== <references /> ==Anne Barratin== [https://fr.wikipedia.org/wiki/Anne_Barratin] [https://books.google.it/books?id=p0tFAAAAYAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA92#v=onepage&q&f=false] [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=YyFdAAAAMAAJ&dq=O+triato+%27e+donna+Peppa&focus=searchwithinvolume&q=Peppa p. 224] ==Navbox== {{Navbox |name = Napoli |title = [[Napoli]] |image = |group1 = Quartieri |list1 = [[Bagnoli (Napoli)|Bagnoli]]{{·}}[[Ponticelli (Napoli)|Ponticelli]]{{·}}[[Posillipo]]{{·}}[[Secondigliano]]{{·}}[[Vomero]] ([[Borgo Santa Lucia]]{{·}}[[Forcella (Napoli)|Forcella]]{{·}}[[Il Vasto]]{{·}}[[Marechiaro (Napoli)|Marechiaro]]{{·}}[[Mergellina]]{{·}}[[Pallonetto di Santa Lucia‎]]{{·}}[[Pignasecca]]{{·}}[[Quartieri Spagnoli]]) |group2 = Toponomastica |list2 = '''Piazze''': [[Piazza Carlo III (Napoli)|Piazza Carlo III]]{{·}}[[Piazza Dante (Napoli)|Piazza Dante]]{{·}}[[Piazza del Mercato (Napoli)|Piazza del Mercato]]{{·}}[[Piazza del Municipio (Napoli)|Piazza del Municipio]]<br>'''Strade''': [[Riviera di Chiaia]]{{·}}[[Spaccanapoli]]{{·}}[[Via Foria]]{{·}}[[Via Toledo]] |group3 = Architetture |list3 = '''Chiese''': [[Basilica di Santa Restituta‎]]{{·}}[[Certosa di San Martino]]<br>'''Palazzi''': [[Palazzo Cellammare]]{{·}}[[Palazzo Donn'Anna]]{{·}}[[Real Albergo dei Poveri]]<br>'''Ville''': [[Villa comunale di Napoli]]<br>'''Altro''': [[Castel Capuano]]{{·}}[[Castel sant'Elmo]]{{·}}[[Centro direzionale di Napoli]]{{·}}[[Certosa di San Martino]]{{·}}[[Chiostri di San Martino]]{{·}}[[Cimitero di Poggioreale]]{{·}}[[Cimitero delle Fontanelle]]{{·}}[[Crypta Neapolitana]]{{·}}[[Galleria Umberto I]]{{·}}[[Maschio Angioino]]{{·}}[[Porta Capuana]]{{·}}[[Real Albergo dei Poveri]]{{·}}[[Stadio San Paolo]]{{·}}[[Teatro di San Carlo]]{{·}}[[Teatro San Carlino]]{{·}}[[Tomba di Jacopo Sannazaro]]{{·}}[[Villa comunale di Napoli]] |group4 = Cultura |list4 = [[Canzone classica napoletana]]{{·}}[[Cucina napoletana]] ([[Babà]]{{·}}[[Brodo di polipo]]{{·}}[[Casatiello]]{{·}}[[Pastiera napoletana]]{{·}}[[Pizza]]{{·}}[[Ragù napoletano]]{{·}}[[Spaghetti aglio e olio]]{{·}}[[Zucchine alla scapece]]{{·}}[[Zuppa di soffritto]]){{·}}[[Dialetto napoletano]]{{·}}[[Filastrocche napoletane]]{{·}}[[Indovinelli napoletani]]{{·}}[[Linguaggio mimico napoletano]]{{·}}[[Modi di dire napoletani]]{{·}}[[Preghiere napoletane]]{{·}}[[Presepe napoletano]]{{·}}[[Proverbi napoletani]]{{·}}[[Pulcinella]]{{·}}[[Scioglilingua napoletani]]{{·}}[[Scuola di Posillipo]]{{·}}[[Voci e gridi di venditori napoletani]]{{·}}[[Teatro napoletano]] |group5 = Sport |list5 = [[Società Sportiva Calcio Napoli]] |group6 = Varie |list6 = [[Archivio di Stato di Napoli]]{{·}}[[Arcipelago Campano]]{{·}}[[Biblioteca dei Girolamini]]{{·}}[[Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III]]{{·}}[[Borbone delle Due Sicilie]]{{·}}[[Camorra]]{{·}}[[Campania]]{{·}}[[Decumani di Napoli]]{{·}}[[Ducato di Napoli]]{{·}}[[Festa di Piedigrotta]]{{·}}[[Fontana della Spinacorona]]{{·}}[[Golfo di Napoli]]{{·}}[[Guappo]]{{·}}[[Ingarrichiana]]{{·}}[[Istituto italiano per gli studi filosofici]]{{·}}[[Isolotto di Megaride]]{{·}}[[Lago d'Averno]]{{·}}[[Lazzari]]{{·}}[[Museo archeologico nazionale di Napoli]]{{·}}[[Museo artistico industriale Filippo Palizzi]]{{·}}[[Museo nazionale di Capodimonte]]{{·}}[[Museo nazionale di San Martino]]{{·}}[[Quattro giornate di Napoli]]{{·}}[[Regno di Napoli]]{{·}}[[Repubblica Napoletana (1799)]]{{·}}[[Risanamento di Napoli]]{{·}}[[Scuola militare "Nunziatella"]]{{·}}[[Sebeto]]{{·}}[[Sedili di Napoli]]{{·}}[[Scugnizzo]]{{·}}[[Stazione zoologica Anton Dohrn]]{{·}}[[Università degli Studi di Napoli Federico II]]{{·}}[[Vesuvio]]{{·}}[[Zoo di Napoli]] sistemo provvisoriamente qui [[Mostra d'Oltremare]] (che imho andrebbe in Architetture) [[San Gennaro]] (voce che potrebbe essere inserita in Cultura o in una sezione o sottosezione di gruppo specifica come Culti) [[Stazioni dell'arte]] (che imho andrebbe in Architetture) [[Strummolo]] (è un gioco: metterei la voce in Cultura) }}<noinclude> [[Categoria:Template di navigazione]] </noinclude> ==Di seguito alcuni modi di dire di cui non trovo la fonte== *'''Appennere 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.''' :''Appendere gli abiti ad un cattivo (malfermo) chiodo.'' ::{{spiegazione|Essersi grandemente sbagliati sul conto di una persona (averla ritenuta troppo mite, accomodante, averla sottovalutata, avere affrettatamente concluso che fosse un cliente facile o averla ritenuta affidabile et similia. Es. ''Hê appiso 'e panne 'a 'nu malo chiuovo.'' ''Hai appeso gli abiti a un chiodo malfermo'', e cioè: ''Hai capito proprio male, ti sei proprio sbagliato''}} *'''Essere buono 'ncuorpo.''' :''Essere buono in corpo'' ::{{spiegazione|Essere un tipo tosto, per nulla malleabile; un "cliente" difficile.}} *'''Essere buono sott' 'a 'na zuppa 'e fave.''' :''Essere buoni sotto una zuppa di fave.'' ::{{spiegazione|Non essere buoni per nulla.}} *'''Levà 'a vocca a cocche ccosa (o coccosa).''' :''Togliere la bocca da qualche cosa.'' ::{{spiegazione|Non gradire più qualcosa.}} *''''O guappo a trucco.''' :''Il guappo "truccato"'' ::{{spiegazione|Un finto guappo, una tigre di carta; un [https://it.wiktionary.org/wiki/baudruche baudruche], in sostanza.}} *''''O male 'e mola e 'a musica dint' 'e rrecchie.''' :''Il mal di mola e la musica nelle orecchie.'' ::{{spiegazione|Una tormentosa scocciatura, una situazione insopportabile}} *'''Tené 'a scarda dint' a ll'uocchie.''' :''Avere la scheggia negli occhi.'' ::{{spiegazione|Gli occhi sono lo specchio dell'anima, occhi nei quali balena una "scheggia", non sono occhi limpidi. Lo si dice di una persona maligna.}} k1zy9keska8ol6sekgrwz0aetmoxdea Template:Lingue/Dati 10 148341 1223971 1223680 2022-08-22T21:58:17Z ItwikiBot 66727 Bot: aggiornamento dati wikitext text/x-wiki {{#switch:{{{1}}} |lingua1 = it |voci1 = 44192 |lingua2 = en |voci2 = 43194 |lingua3 = pl |voci3 = 24742 |lingua4 = ru |voci4 = 15159 |lingua5 = cs |voci5 = 12148 |lingua6 = et |voci6 = 10104 |lingua7 = pt |voci7 = 9298 |lingua8 = fa |voci8 = 9100 }} mit1v7g2bahqvgvxe4zyhy4cj7aul58 Nora Beloff 0 155909 1223812 1223752 2022-08-22T13:49:22Z Mariomassone 17056 /* Bibliografia */ wikitext text/x-wiki '''Leah Nora Beloff''' (1919 – 1997), scrittrice e giornalista britannica. ==''Tito fuori dalla leggenda''== *Nell'attuale contesto statuale e politico europeo la [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] è un paese utopico, che cioè non si pone da alcuna parte, non appartiene nè all'Est nè all'Ovest, nè al mondo dei paesi neutrali, quali la Svizzera e la Svezia, nè a quello filo-occidentale, nè tantomeno, ufficialmente, a quello filo-sovietico. Posta nel cuore dei Balcani, essa ha una lunga storia: è stata punto d'incontro e di scontro di molte civiltà e di molte fedi religiose - musulmana e cristiana, ortodossa e cattolica romana - che la hanno resa tragicamente affascinante e culturalmente ricca, e oggi è teatro di scontro e di incontro tra una concezione di vita marxista-leninista e quella democratica di modello occidentale. (p. 10) *Secondo i censimenti ufficiali, la Jugoslavia è costituita da non meno di 17 diversi gruppi etnici, dotati di propria lingua, dialetto, e cultura peculiari. Per i profani è difficile comprendere ciò che una comunità così differenziata può significare nella realtà quotidiana. Ogni anno milioni di turisti si recano in Jugoslavia per godere del clima, del paesaggio e dei tesori storici e artistici, ma pochi sono coloro che si fanno rovinare le vacanze dalla complicata situazione politica di quel paese. Peraltro, bisogna anche dire che sono pure pochi coloro che riescono ad avere idee chiare su quel problema. (p. 12) *Fascino e astuzia hanno permesso a [[Josip Broz Tito|Tito]] di presentarsi per oltre trent'anni agli occidentali come un amico tormentato ma deciso, e i suoi seguaci e successori sono stati abili nel sostenere e arricchire la tesi secondo cui sarebbero spiacenti ma comunque costretti a tornare all'ovile sovietico se l'occidente non desse loro ciò di cui hanno bisogno. (p. 16) *La paura dell'Unione Sovietica e l'ingegnosità diplomatica degli jugoslavi hanno convinto i leader occidentali che la Jugoslavia potesse scegliere solo tra una versione titoista e una sovietica di sistema di dominio monopartitico comunista. Conseguentemente, sia i circoli della destra tradizionale repubblicana statunitense che i vari gruppi conservatori dell'Europa occidentale si sono dimostrati più che disposti a tralasciare ogni riserva sull'incompetenza dei comunisti jugoslavi a governare, e hanno chiuso gli occhi sulle palesi violazioni dei diritti umani che avvengono in Jugoslavia con gravità non diversa da quelle che vengono registrate negli altri paesi dell'Est, e che vengono invece condannate. (p. 17) *Il giudizio generale su Tito, suggerito in Jugoslavia dal partito comunista in quarant'anni di monopolio dei ''mass media'' e ampiamente diffuso e condiviso all'estero, è che colui che dominò tanto a lungo quel paese fu, pur con colpe ed errori, un grande patriota e un politico visionario. Un esame attento della sua vita smentisce completamente tali valutazioni. Infatti, Tito, come patriota nacque tardi. Egli si identificò con la Jugoslavia solo dopo i 42 anni. Nel 1914, quando scoppiò la prima guerra mondiale, l'idea jugoslavia era già ampiamente diffusa nei Balcani, e Tito aveva ventidue anni. Egli fece allora la sua prima esperienza di guerra come sottufficiale di quell'esercito austro-ungarico che invase la Serbia e, probabilmente, coloro che avrebbero potuto diventare suoi compatrioti furono tra i primi che uccise. (p. 25) *Alla vigilia della sua morte, possedeva castelli, palazzi, ville, padiglioni di caccia pieni di oggetti di ogni genere donatigli da coloro che volevano o dovevano fargli un favore. Quando viaggiava nel paese - e accade spesso - preferiva dormire nelle sue proprietà. Però, diversamente dal suo amico rumeno Ceausescu, non fu nepotista, non creò una dinastia e non si preoccupò di ciò che sarebbe stato di quelle ricchezze dopo la sua morte. Come per molti uomini di affari di successo, il lavoro fu più importante delle relazioni umane. Gli infermieri che lo assistettero durante la sua ultima malattia a Lubiana riferirono che, a parte le visite ufficiali dei parenti e dei fedeli, fu molto solo. (pp. 30-31) *Tito non permise mai che il suo credo marxista interferisse con il suo desiderio di impressionare non solo i suoi compatriotti, ma anche i rappresentanti esteri. Ma il proletariato, avendo vinto la guerra di classe permise a Tito, suo rappresentante di diritto, di godere e di adornarsi dei paludamenti del potere propri di un re ereditario o di un barone. (p. 31) *Il capo degli ustascia, [[Ante Pavelić]], era un pazzo omicida il cui odio ossessivo per i serbi era pari a quello di Hitler per gli ebrei. (p. 74) *[...] mentre negli altri paesi dell'Europa orientale da poco sovietizzati la repressione giunse all'apice quando il controllo sovietico era strettissimo, in Jugoslavia il terrorismo toccò il culmine solo dopo la rottura con Stalin. (p. 152) *Tito rinunciò agli sforzi fatti per essere uno Stalin jugoslavo solo quando il paese fu sul punto di morire di fame. Allora pensò bene di rivolgersi all'occidente, avendo realizzato di non avere alternative. (p. 153) *Contrariamente all'opinione diffusa in occidente, gli jugoslavi non hanno mai specificamente ripudiato la "dottrina Breznev" sulla "sovranità limitata", ovvero il diritto affermato dall'Unione Sovietica di intervenire militarmente in sostegno di un regime comunista la cui esistenza fosse messa in discussione. (p. 180) *Una delle ironie della storia contemporanea è che l'occidente ha avallato l'attuale regime jugoslavo proprio per la sua condizione di paese non allineato, mentre, secondo Tito e i suoi successori, le relazioni della Jugoslavia con i paesi in via di sviluppo sono state usate per sostenere un continuo e violento attacco all'occidente. In termini di potenza, il [[Movimento dei paesi non allineati|gruppo dei paesi non allineati]] conta meno di niente; la maggior parte di quei paesi acquista le armi sui mercati mondiali soprattutto per combattersi a vicenda. Però, come gli jugoslavi hanno imparato per esperienza diretta, nelle battaglie propagandistiche all'Onu, all'Unesco e in altre sedi internazionali, il loro numero conta moltissimo. (p. 191) *È difficile dire se la Jugoslavia ha mai causato seri inconvenienti ai sovietici. Questo è un problema ancora aperto. I diplomatici e i giornalisti jugoslavi che hanno relazioni con l'occidente tendono, per ovvie ragioni, a esagerare le divergenze che possono esistere tra i due paesi. (p. 193) *La regione del [[Kosovo]], storicamente serba ma ora etnicamente albanese, costituirebbe un problema per qualunque regime. Ma i problemi di quella regione sono stati quasi certamente esasperati dagli sforzi fatti dai comunisti jugoslavi per risolverli, prima con una politica di regressione staliniana, quindi con una munifica politica economica e finanziaria, e ora con un po' di entrambe. (p. 220) *L'esperienza del Kosovo può servire di monito ai paladini del Nuovo ordine economico europeo che incoraggiano la concessione incondizionata di aiuti ai leader irresponsabili dei paesi in via di sviluppo. (p. 221) *La relativa povertà della Jugoslavia, se paragonata alle condizioni di altri paesi mediterranei, spesso viene attribuita dagli stessi jugoslavi a certe caratteristiche nazionali, all'assenza di qualsiasi tradizione industriale, all'usanza ben radicata della mancia o alla preferenza per il lavoro impiegatizio a quello manuale. Ma il fatto è che tutto ciò viene smentito dalla grande reputazione che i lavoratori jugoslavi hanno in Europa occidentale. È solo nel loro paese, dove tutto e niente appartiene a tutti e a nessuno, e nessuno è responsabile di niente, che tendono ad assentarsi dal lavoro o a indirizzare le loro energie verso attività non socializzate. (p. 255) *Normalmente, quasi tutti i politici di successo dicono una cosa e ne fanno un'altra, ma anche in questo Tito si distinse tra i contemporanei per le sue virtù ciarlatanesche. (p. 265) *L'arcaica dottrina marxista-leninista e di importazione che Tito ha imposto alla Jugoslavia, negli jugoslavi ha causato un vuoto spirituale, e diversi uomini di cultura di quel paese ritengono che, purtroppo, molti loro compatrioti lo abbiano colmato regredendo nella più primitiva forma di uno sciovinismo etnico che li porta a considerare loro rivali come dei subumani. (p. 266) *Non per tutta la massa degli jugoslavi il titoismo ha un saldo completamente negativo: non ci sono truppe sovietiche sul territorio jugoslavo, e diversamente dai russi gli jugoslavi non devono far la coda per le provviste alimentari, anche se in tutta la Jugoslavia, articoli come farina, olio, detersivi e caffè scompaiono spesso per finire sul mercato nero.<br>I dissidenti restano una piccola minoranza e molti jugoslavi che in privato condividono le loro opinioni temono che un sovvertimento potrebbe peggiorare le cose. La popolazione jugoslava si è adattata a una società priva di libertà, sapendo anche che tra le altre necessità, il lavoro, l'alloggio, la possibilità di istruzione per i loro figli e quella di viaggiare dipendono dai favori del partito, e si comportano di conseguenza. (p. 278) ==Bibliografia== *Nora Beloff, ''Tito fuori dalla leggenda'', traduzione di Antonio Pitamitz, Reverdito editore, 1986, ISBN 88-342-0136-1 ==Altri progetti== {{interprogetto|w=Nora Beloff|w_site=en|w_preposizione=riguardante|preposizione=su}} {{DEFAULTSORT:Beloff, Nora}} [[Categoria:Giornalisti britannici]] [[Categoria:Scrittori britannici]] lxblwvs3i2e6r948za4tefft2eo3h8p 1223973 1223812 2022-08-22T22:24:11Z Mariomassone 17056 /* Tito fuori dalla leggenda */ wikitext text/x-wiki '''Leah Nora Beloff''' (1919 – 1997), scrittrice e giornalista britannica. ==''Tito fuori dalla leggenda''== ===[[Incipit]]=== La natura oppressiva del sistema comunista jugoslavo non mi permette di ringraziare, citandoli nominalmente, tutti quegli jugoslavi, i giovani in particolare, che mi hanno aiutata nella lunga ricerca dalla quale è nata quest'opera di analisi e di valutazione storica e politica della Jugoslavia passata e presente. Spero, comunque - posto che questo libro possa arrivare loro almeno clandestinamente - che essi vorranno accettare il riconoscimento pubblico del mio debito nei loro confronti, soprattutto perché, aiutandomi, si sono esposti a rischi che io non ho corsi. ===Citazioni=== *Nell'attuale contesto statuale e politico europeo la [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] è un paese utopico, che cioè non si pone da alcuna parte, non appartiene nè all'Est nè all'Ovest, nè al mondo dei paesi neutrali, quali la Svizzera e la Svezia, nè a quello filo-occidentale, nè tantomeno, ufficialmente, a quello filo-sovietico. Posta nel cuore dei Balcani, essa ha una lunga storia: è stata punto d'incontro e di scontro di molte civiltà e di molte fedi religiose - musulmana e cristiana, ortodossa e cattolica romana - che la hanno resa tragicamente affascinante e culturalmente ricca, e oggi è teatro di scontro e di incontro tra una concezione di vita marxista-leninista e quella democratica di modello occidentale. (p. 10) *Secondo i censimenti ufficiali, la Jugoslavia è costituita da non meno di 17 diversi gruppi etnici, dotati di propria lingua, dialetto, e cultura peculiari. Per i profani è difficile comprendere ciò che una comunità così differenziata può significare nella realtà quotidiana. Ogni anno milioni di turisti si recano in Jugoslavia per godere del clima, del paesaggio e dei tesori storici e artistici, ma pochi sono coloro che si fanno rovinare le vacanze dalla complicata situazione politica di quel paese. Peraltro, bisogna anche dire che sono pure pochi coloro che riescono ad avere idee chiare su quel problema. (p. 12) *Fascino e astuzia hanno permesso a [[Josip Broz Tito|Tito]] di presentarsi per oltre trent'anni agli occidentali come un amico tormentato ma deciso, e i suoi seguaci e successori sono stati abili nel sostenere e arricchire la tesi secondo cui sarebbero spiacenti ma comunque costretti a tornare all'ovile sovietico se l'occidente non desse loro ciò di cui hanno bisogno. (p. 16) *La paura dell'Unione Sovietica e l'ingegnosità diplomatica degli jugoslavi hanno convinto i leader occidentali che la Jugoslavia potesse scegliere solo tra una versione titoista e una sovietica di sistema di dominio monopartitico comunista. Conseguentemente, sia i circoli della destra tradizionale repubblicana statunitense che i vari gruppi conservatori dell'Europa occidentale si sono dimostrati più che disposti a tralasciare ogni riserva sull'incompetenza dei comunisti jugoslavi a governare, e hanno chiuso gli occhi sulle palesi violazioni dei diritti umani che avvengono in Jugoslavia con gravità non diversa da quelle che vengono registrate negli altri paesi dell'Est, e che vengono invece condannate. (p. 17) *Il giudizio generale su Tito, suggerito in Jugoslavia dal partito comunista in quarant'anni di monopolio dei ''mass media'' e ampiamente diffuso e condiviso all'estero, è che colui che dominò tanto a lungo quel paese fu, pur con colpe ed errori, un grande patriota e un politico visionario. Un esame attento della sua vita smentisce completamente tali valutazioni. Infatti, Tito, come patriota nacque tardi. Egli si identificò con la Jugoslavia solo dopo i 42 anni. Nel 1914, quando scoppiò la prima guerra mondiale, l'idea jugoslavia era già ampiamente diffusa nei Balcani, e Tito aveva ventidue anni. Egli fece allora la sua prima esperienza di guerra come sottufficiale di quell'esercito austro-ungarico che invase la Serbia e, probabilmente, coloro che avrebbero potuto diventare suoi compatrioti furono tra i primi che uccise. (p. 25) *Alla vigilia della sua morte, possedeva castelli, palazzi, ville, padiglioni di caccia pieni di oggetti di ogni genere donatigli da coloro che volevano o dovevano fargli un favore. Quando viaggiava nel paese - e accade spesso - preferiva dormire nelle sue proprietà. Però, diversamente dal suo amico rumeno Ceausescu, non fu nepotista, non creò una dinastia e non si preoccupò di ciò che sarebbe stato di quelle ricchezze dopo la sua morte. Come per molti uomini di affari di successo, il lavoro fu più importante delle relazioni umane. Gli infermieri che lo assistettero durante la sua ultima malattia a Lubiana riferirono che, a parte le visite ufficiali dei parenti e dei fedeli, fu molto solo. (pp. 30-31) *Tito non permise mai che il suo credo marxista interferisse con il suo desiderio di impressionare non solo i suoi compatriotti, ma anche i rappresentanti esteri. Ma il proletariato, avendo vinto la guerra di classe permise a Tito, suo rappresentante di diritto, di godere e di adornarsi dei paludamenti del potere propri di un re ereditario o di un barone. (p. 31) *Il capo degli ustascia, [[Ante Pavelić]], era un pazzo omicida il cui odio ossessivo per i serbi era pari a quello di Hitler per gli ebrei. (p. 74) *[...] mentre negli altri paesi dell'Europa orientale da poco sovietizzati la repressione giunse all'apice quando il controllo sovietico era strettissimo, in Jugoslavia il terrorismo toccò il culmine solo dopo la rottura con Stalin. (p. 152) *Tito rinunciò agli sforzi fatti per essere uno Stalin jugoslavo solo quando il paese fu sul punto di morire di fame. Allora pensò bene di rivolgersi all'occidente, avendo realizzato di non avere alternative. (p. 153) *Contrariamente all'opinione diffusa in occidente, gli jugoslavi non hanno mai specificamente ripudiato la "dottrina Breznev" sulla "sovranità limitata", ovvero il diritto affermato dall'Unione Sovietica di intervenire militarmente in sostegno di un regime comunista la cui esistenza fosse messa in discussione. (p. 180) *Una delle ironie della storia contemporanea è che l'occidente ha avallato l'attuale regime jugoslavo proprio per la sua condizione di paese non allineato, mentre, secondo Tito e i suoi successori, le relazioni della Jugoslavia con i paesi in via di sviluppo sono state usate per sostenere un continuo e violento attacco all'occidente. In termini di potenza, il [[Movimento dei paesi non allineati|gruppo dei paesi non allineati]] conta meno di niente; la maggior parte di quei paesi acquista le armi sui mercati mondiali soprattutto per combattersi a vicenda. Però, come gli jugoslavi hanno imparato per esperienza diretta, nelle battaglie propagandistiche all'Onu, all'Unesco e in altre sedi internazionali, il loro numero conta moltissimo. (p. 191) *È difficile dire se la Jugoslavia ha mai causato seri inconvenienti ai sovietici. Questo è un problema ancora aperto. I diplomatici e i giornalisti jugoslavi che hanno relazioni con l'occidente tendono, per ovvie ragioni, a esagerare le divergenze che possono esistere tra i due paesi. (p. 193) *La regione del [[Kosovo]], storicamente serba ma ora etnicamente albanese, costituirebbe un problema per qualunque regime. Ma i problemi di quella regione sono stati quasi certamente esasperati dagli sforzi fatti dai comunisti jugoslavi per risolverli, prima con una politica di regressione staliniana, quindi con una munifica politica economica e finanziaria, e ora con un po' di entrambe. (p. 220) *L'esperienza del Kosovo può servire di monito ai paladini del Nuovo ordine economico europeo che incoraggiano la concessione incondizionata di aiuti ai leader irresponsabili dei paesi in via di sviluppo. (p. 221) *La relativa povertà della Jugoslavia, se paragonata alle condizioni di altri paesi mediterranei, spesso viene attribuita dagli stessi jugoslavi a certe caratteristiche nazionali, all'assenza di qualsiasi tradizione industriale, all'usanza ben radicata della mancia o alla preferenza per il lavoro impiegatizio a quello manuale. Ma il fatto è che tutto ciò viene smentito dalla grande reputazione che i lavoratori jugoslavi hanno in Europa occidentale. È solo nel loro paese, dove tutto e niente appartiene a tutti e a nessuno, e nessuno è responsabile di niente, che tendono ad assentarsi dal lavoro o a indirizzare le loro energie verso attività non socializzate. (p. 255) *Normalmente, quasi tutti i politici di successo dicono una cosa e ne fanno un'altra, ma anche in questo Tito si distinse tra i contemporanei per le sue virtù ciarlatanesche. (p. 265) *L'arcaica dottrina marxista-leninista e di importazione che Tito ha imposto alla Jugoslavia, negli jugoslavi ha causato un vuoto spirituale, e diversi uomini di cultura di quel paese ritengono che, purtroppo, molti loro compatrioti lo abbiano colmato regredendo nella più primitiva forma di uno sciovinismo etnico che li porta a considerare loro rivali come dei subumani. (p. 266) *Non per tutta la massa degli jugoslavi il titoismo ha un saldo completamente negativo: non ci sono truppe sovietiche sul territorio jugoslavo, e diversamente dai russi gli jugoslavi non devono far la coda per le provviste alimentari, anche se in tutta la Jugoslavia, articoli come farina, olio, detersivi e caffè scompaiono spesso per finire sul mercato nero.<br>I dissidenti restano una piccola minoranza e molti jugoslavi che in privato condividono le loro opinioni temono che un sovvertimento potrebbe peggiorare le cose. La popolazione jugoslava si è adattata a una società priva di libertà, sapendo anche che tra le altre necessità, il lavoro, l'alloggio, la possibilità di istruzione per i loro figli e quella di viaggiare dipendono dai favori del partito, e si comportano di conseguenza. (p. 278) ==Bibliografia== *Nora Beloff, ''Tito fuori dalla leggenda'', traduzione di Antonio Pitamitz, Reverdito editore, 1986, ISBN 88-342-0136-1 ==Altri progetti== {{interprogetto|w=Nora Beloff|w_site=en|w_preposizione=riguardante|preposizione=su}} {{DEFAULTSORT:Beloff, Nora}} [[Categoria:Giornalisti britannici]] [[Categoria:Scrittori britannici]] suh2iln1texj3nqk7xwiydhbmceo1kx 1223976 1223973 2022-08-22T22:31:15Z Mariomassone 17056 wikitext text/x-wiki '''Leah Nora Beloff''' (1919 – 1997), scrittrice e giornalista britannica. ==''Tito fuori dalla leggenda''== ===[[Incipit]]=== La natura oppressiva del sistema comunista jugoslavo non mi permette di ringraziare, citandoli nominalmente, tutti quegli jugoslavi, i giovani in particolare, che mi hanno aiutata nella lunga ricerca dalla quale è nata quest'opera di analisi e di valutazione storica e politica della Jugoslavia passata e presente. Spero, comunque – posto che questo libro possa arrivare loro almeno clandestinamente – che essi vorranno accettare il riconoscimento pubblico del mio debito nei loro confronti, soprattutto perché, aiutandomi, si sono esposti a rischi che io non ho corsi. ===Citazioni=== *Nell'attuale contesto statuale e politico europeo la [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] è un paese utopico, che cioè non si pone da alcuna parte, non appartiene nè all'Est nè all'Ovest, nè al mondo dei paesi neutrali, quali la Svizzera e la Svezia, nè a quello filo-occidentale, nè tantomeno, ufficialmente, a quello filo-sovietico. Posta nel cuore dei Balcani, essa ha una lunga storia: è stata punto d'incontro e di scontro di molte civiltà e di molte fedi religiose – musulmana e cristiana, ortodossa e cattolica romana – che la hanno resa tragicamente affascinante e culturalmente ricca, e oggi è teatro di scontro e di incontro tra una concezione di vita marxista-leninista e quella democratica di modello occidentale. (p. 10) *Secondo i censimenti ufficiali, la Jugoslavia è costituita da non meno di 17 diversi gruppi etnici, dotati di propria lingua, dialetto, e cultura peculiari. Per i profani è difficile comprendere ciò che una comunità così differenziata può significare nella realtà quotidiana. Ogni anno milioni di turisti si recano in Jugoslavia per godere del clima, del paesaggio e dei tesori storici e artistici, ma pochi sono coloro che si fanno rovinare le vacanze dalla complicata situazione politica di quel paese. Peraltro, bisogna anche dire che sono pure pochi coloro che riescono ad avere idee chiare su quel problema. (p. 12) *Fascino e astuzia hanno permesso a [[Josip Broz Tito|Tito]] di presentarsi per oltre trent'anni agli occidentali come un amico tormentato ma deciso, e i suoi seguaci e successori sono stati abili nel sostenere e arricchire la tesi secondo cui sarebbero spiacenti ma comunque costretti a tornare all'ovile sovietico se l'occidente non desse loro ciò di cui hanno bisogno. (p. 16) *La paura dell'Unione Sovietica e l'ingegnosità diplomatica degli jugoslavi hanno convinto i leader occidentali che la Jugoslavia potesse scegliere solo tra una versione titoista e una sovietica di sistema di dominio monopartitico comunista. Conseguentemente, sia i circoli della destra tradizionale repubblicana statunitense che i vari gruppi conservatori dell'Europa occidentale si sono dimostrati più che disposti a tralasciare ogni riserva sull'incompetenza dei comunisti jugoslavi a governare, e hanno chiuso gli occhi sulle palesi violazioni dei diritti umani che avvengono in Jugoslavia con gravità non diversa da quelle che vengono registrate negli altri paesi dell'Est, e che vengono invece condannate. (p. 17) *Il giudizio generale su Tito, suggerito in Jugoslavia dal partito comunista in quarant'anni di monopolio dei ''mass media'' e ampiamente diffuso e condiviso all'estero, è che colui che dominò tanto a lungo quel paese fu, pur con colpe ed errori, un grande patriota e un politico visionario. Un esame attento della sua vita smentisce completamente tali valutazioni. Infatti, Tito, come patriota nacque tardi. Egli si identificò con la Jugoslavia solo dopo i 42 anni. Nel 1914, quando scoppiò la prima guerra mondiale, l'idea jugoslavia era già ampiamente diffusa nei Balcani, e Tito aveva ventidue anni. Egli fece allora la sua prima esperienza di guerra come sottufficiale di quell'esercito austro-ungarico che invase la Serbia e, probabilmente, coloro che avrebbero potuto diventare suoi compatrioti furono tra i primi che uccise. (p. 25) *Alla vigilia della sua morte, possedeva castelli, palazzi, ville, padiglioni di caccia pieni di oggetti di ogni genere donatigli da coloro che volevano o dovevano fargli un favore. Quando viaggiava nel paese – e accade spesso – preferiva dormire nelle sue proprietà. Però, diversamente dal suo amico rumeno Ceausescu, non fu nepotista, non creò una dinastia e non si preoccupò di ciò che sarebbe stato di quelle ricchezze dopo la sua morte. Come per molti uomini di affari di successo, il lavoro fu più importante delle relazioni umane. Gli infermieri che lo assistettero durante la sua ultima malattia a Lubiana riferirono che, a parte le visite ufficiali dei parenti e dei fedeli, fu molto solo. (pp. 30-31) *Tito non permise mai che il suo credo marxista interferisse con il suo desiderio di impressionare non solo i suoi compatriotti, ma anche i rappresentanti esteri. Ma il proletariato, avendo vinto la guerra di classe permise a Tito, suo rappresentante di diritto, di godere e di adornarsi dei paludamenti del potere propri di un re ereditario o di un barone. (p. 31) *Il capo degli ustascia, [[Ante Pavelić]], era un pazzo omicida il cui odio ossessivo per i serbi era pari a quello di Hitler per gli ebrei. (p. 74) *[...] mentre negli altri paesi dell'Europa orientale da poco sovietizzati la repressione giunse all'apice quando il controllo sovietico era strettissimo, in Jugoslavia il terrorismo toccò il culmine solo dopo la rottura con Stalin. (p. 152) *Tito rinunciò agli sforzi fatti per essere uno Stalin jugoslavo solo quando il paese fu sul punto di morire di fame. Allora pensò bene di rivolgersi all'occidente, avendo realizzato di non avere alternative. (p. 153) *Contrariamente all'opinione diffusa in occidente, gli jugoslavi non hanno mai specificamente ripudiato la "dottrina Breznev" sulla "sovranità limitata", ovvero il diritto affermato dall'Unione Sovietica di intervenire militarmente in sostegno di un regime comunista la cui esistenza fosse messa in discussione. (p. 180) *Una delle ironie della storia contemporanea è che l'occidente ha avallato l'attuale regime jugoslavo proprio per la sua condizione di paese non allineato, mentre, secondo Tito e i suoi successori, le relazioni della Jugoslavia con i paesi in via di sviluppo sono state usate per sostenere un continuo e violento attacco all'occidente. In termini di potenza, il [[Movimento dei paesi non allineati|gruppo dei paesi non allineati]] conta meno di niente; la maggior parte di quei paesi acquista le armi sui mercati mondiali soprattutto per combattersi a vicenda. Però, come gli jugoslavi hanno imparato per esperienza diretta, nelle battaglie propagandistiche all'Onu, all'Unesco e in altre sedi internazionali, il loro numero conta moltissimo. (p. 191) *È difficile dire se la Jugoslavia ha mai causato seri inconvenienti ai sovietici. Questo è un problema ancora aperto. I diplomatici e i giornalisti jugoslavi che hanno relazioni con l'occidente tendono, per ovvie ragioni, a esagerare le divergenze che possono esistere tra i due paesi. (p. 193) *La regione del [[Kosovo]], storicamente serba ma ora etnicamente albanese, costituirebbe un problema per qualunque regime. Ma i problemi di quella regione sono stati quasi certamente esasperati dagli sforzi fatti dai comunisti jugoslavi per risolverli, prima con una politica di regressione staliniana, quindi con una munifica politica economica e finanziaria, e ora con un po' di entrambe. (p. 220) *L'esperienza del Kosovo può servire di monito ai paladini del Nuovo ordine economico europeo che incoraggiano la concessione incondizionata di aiuti ai leader irresponsabili dei paesi in via di sviluppo. (p. 221) *La relativa povertà della Jugoslavia, se paragonata alle condizioni di altri paesi mediterranei, spesso viene attribuita dagli stessi jugoslavi a certe caratteristiche nazionali, all'assenza di qualsiasi tradizione industriale, all'usanza ben radicata della mancia o alla preferenza per il lavoro impiegatizio a quello manuale. Ma il fatto è che tutto ciò viene smentito dalla grande reputazione che i lavoratori jugoslavi hanno in Europa occidentale. È solo nel loro paese, dove tutto e niente appartiene a tutti e a nessuno, e nessuno è responsabile di niente, che tendono ad assentarsi dal lavoro o a indirizzare le loro energie verso attività non socializzate. (p. 255) *Normalmente, quasi tutti i politici di successo dicono una cosa e ne fanno un'altra, ma anche in questo Tito si distinse tra i contemporanei per le sue virtù ciarlatanesche. (p. 265) *L'arcaica dottrina marxista-leninista e di importazione che Tito ha imposto alla Jugoslavia, negli jugoslavi ha causato un vuoto spirituale, e diversi uomini di cultura di quel paese ritengono che, purtroppo, molti loro compatrioti lo abbiano colmato regredendo nella più primitiva forma di uno sciovinismo etnico che li porta a considerare loro rivali come dei subumani. (p. 266) *Non per tutta la massa degli jugoslavi il titoismo ha un saldo completamente negativo: non ci sono truppe sovietiche sul territorio jugoslavo, e diversamente dai russi gli jugoslavi non devono far la coda per le provviste alimentari, anche se in tutta la Jugoslavia, articoli come farina, olio, detersivi e caffè scompaiono spesso per finire sul mercato nero.<br>I dissidenti restano una piccola minoranza e molti jugoslavi che in privato condividono le loro opinioni temono che un sovvertimento potrebbe peggiorare le cose. La popolazione jugoslava si è adattata a una società priva di libertà, sapendo anche che tra le altre necessità, il lavoro, l'alloggio, la possibilità di istruzione per i loro figli e quella di viaggiare dipendono dai favori del partito, e si comportano di conseguenza. (p. 278) ==Bibliografia== *Nora Beloff, ''Tito fuori dalla leggenda'', traduzione di Antonio Pitamitz, Reverdito editore, 1986, ISBN 88-342-0136-1 ==Altri progetti== {{interprogetto|w=Nora Beloff|w_site=en|w_preposizione=riguardante|preposizione=su}} {{DEFAULTSORT:Beloff, Nora}} [[Categoria:Giornalisti britannici]] [[Categoria:Scrittori britannici]] gire0gog6dvzjtg0hoes3wt2uuns16u Ben Bernanke 0 156913 1223858 987599 2022-08-22T14:56:13Z AnjaQantina 1348 +citazione wikitext text/x-wiki [[File:Ben Bernanke.jpg|thumb|Ben Bernanke]] '''Ben Shalom Bernanke''' (1953 – vivente), economista statunitense. *Gli squilibri persistenti sono malsani perché provocano squilibri finanziari e una crescita squilibrata [...] L'eccedenza commerciale della Germania è un problema [...] Il fatto che la Germania venda molto più di quanto non acquisti, riorienta la domanda verso i suoi vicini (nonché verso altri paesi del mondo), il che riduce la produzione e l'occupazione al di fuori della Germania.<ref>Da ''[https://www.brookings.edu/blog/ben-bernanke/2015/04/03/germanys-trade-surplus-is-a-problem/ Germany’s trade surplus is a problem]'', Brookings, -001-11-30T00:00:00+00:00</ref> *La politica monetaria non è una panacea.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funzionano i soldi'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 99. ISBN 9788858025208</ref> *Nel lungo periodo, il gruppo dei Paesi industrializzati dovrebbe avere eccedenze dai conti correnti ed effettuare prestiti... ai Paesi in via di sviluppo, non il contrario.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'economia'', traduzione di Olga Amagliani e Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 324. ISBN 9788858014158</ref> *Non credo che la proprietà cinese di beni americani sia tanto vasta da mettere il nostro Paese di fronte a un rischio economico.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'economia'', traduzione di Olga Amagliani e Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 325. ISBN 9788858014158</ref> *Settembre e ottobre del 2008 sono stati la peggiore crisi finanziaria della storia mondiale, compresa la Grande Depressione.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della storia'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2018, p. 333. ISBN 9788858016572</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Bernanke, Ben}} [[Categoria:Economisti statunitensi]] 11fsqc8lbt9zocrrkdd1gndmp45zj9t Emil Julius Gumbel 0 157108 1223876 990463 2022-08-22T15:54:18Z AnjaQantina 1348 +note wikitext text/x-wiki '''Emil Julius Gumbel''' (1891 – 1966), statistico tedesco. *È impossibile che non accada mai l'improbabile.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 41. ISBN 9788858016589</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Stub}} {{DEFAULTSORT:Gumbel, Emil}} [[Categoria:Statistici tedeschi]] kq757p0levr09xsrbljgczjnrtnsp5o William Edwards Deming 0 157124 1223913 985007 2022-08-22T17:25:51Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di William Edwards Deming */ +1 wikitext text/x-wiki [[File:W. Edwards Deming.jpg|thumb|William Edwards Deming]] '''William Edwards Deming''' (1900 – 1993), ingegnere, saggista, docente e consulente di gestione aziendale e manager statunitense. ==Citazioni di William Edwards Deming== *Dai la colpa al processo, non alle persone.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 117. ISBN 9788858035184</ref> *È la struttura dell'organizzazione piuttosto che i soli dipendenti a tenere in mano la chiave per migliorare la qualità della produzione.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 49. ISBN 9788858016589</ref> *Nel business, i profitti derivano dai clienti abituali, i clienti... che trascinano anche gli amici.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 321. ISBN 9788858016589</ref> *Se non siete in grado di descrivere ciò che state facendo come processo, non sapete cosa state facendo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 51. ISBN 9788858016589</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Deming, William Edwards}} [[Categoria:Ingegneri statunitensi]] [[Categoria:Saggisti statunitensi]] lhc0zkegrmg3t5ddihpbc6aka9vbbc6 Peter Drucker 0 157146 1223877 984894 2022-08-22T15:55:37Z AnjaQantina 1348 +citazione wikitext text/x-wiki [[File:Drucker5789.jpg|thumb|Peter Drucker]] '''Peter Ferdinand Drucker''' (1909 – 2005), economista e saggista austriaco naturalizzato statunitense. *Guadagnarsi da vivere non è più sufficiente. Il lavoro deve anche realizzare la vita.<ref>2012. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 35. ISBN 9788858035184</ref> *L'unica cosa che sappiamo del futuro è che sarà diverso. :''The only thing we know about the future is that it is going to be different''.<ref>Da ''Management: Tasks, Responsibilities, Practices'', New York, Harper & Row, 1973, Part 1, p. 43.</ref> *La cultura si mangia la strategia per colazione.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 109. ISBN 9788858016589</ref> *La leadership eleva la visione di una persona ad alti orizzonti, innalzando le sue prestazioni a uno standard superiore, costruendo una personalità che valica i suoi limiti abituali.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 69. ISBN 9788858016589</ref> *La qualità... non è quello che aggiunge il fornitore, ma è ciò che il cliente ne ricava e che accetta di pagare.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 323. ISBN 9788858016589</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Drucker, Peter}} [[Categoria:Economisti statunitensi]] [[Categoria:Economisti austriaci]] [[Categoria:Saggisti statunitensi]] [[Categoria:Saggisti austriaci]] pjhyvfn31uf0xh3a5jnlusidbkwmbui Meredith Belbin 0 157149 1223939 984897 2022-08-22T19:40:54Z AnjaQantina 1348 +citazione wikitext text/x-wiki '''Raymond Meredith Belbin''' (1926 – vivente), consulente britannico di management. *I membri di un team vanno in cerca di determinati ruoli e mostrano la massima efficienza in quelli che risultano loro più congeniali.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 82. ISBN 9788858016589</ref> *Vuoi una raccolta di menti brillanti o una raccolta brillante di menti?<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 129. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|w|w_site=en}} {{Stub}} {{DEFAULTSORT:Belbin, Meredith}} [[Categoria:Britannici]] qdccsqb1rvowi9e10lkawxw60xuytwh Henry Mintzberg 0 157152 1223871 984910 2022-08-22T15:43:23Z AnjaQantina 1348 +citazione, +note wikitext text/x-wiki [[File:HenryMintzberg230948.jpg|thumb|Henry Mintzberg]] '''Henry Mintzberg''' (1939 – vivente), accademico canadese. *Il management è soprattutto una pratica in cui s'incontrano arte, scienza e maestria.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 19. ISBN 9788858035184</ref> *L'efficienza organizzativa non risiede nel concetto miope chiamato razionalità. Risiede piuttosto nella combinazione di lucida logica e potente illuminazione.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 113. ISBN 9788858016589</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Stub}} {{DEFAULTSORT:Mintzberg, Henry}} [[Categoria:Accademici]] [[Categoria:Canadesi]] 96umqcfyzld2uh985t5tx10rr3a7tfd Frederick Taylor 0 157159 1223873 984919 2022-08-22T15:48:25Z AnjaQantina 1348 +citazione, +note wikitext text/x-wiki [[File:Frederick Winslow Taylor.JPG|thumb|Frederick Taylor]] '''Frederick Winslow Taylor''' (1856 – 1915), ingegnere e imprenditore statunitense. *In passato l'uomo veniva primo; in futuro per primo verrà il sistema.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 25. ISBN 9788858035184</ref>*Registrare i costi con un livello ragionevole di accuratezza può comportare per l'azienda un profitto molto ingente.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 159. ISBN 9788858016589</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Stub}} {{DEFAULTSORT:Taylor, Frederick}} [[Categoria:Ingegneri statunitensi]] [[Categoria:Imprenditori statunitensi]] 3km8wkvqreobsd5ytmnzosm59xf2djh Michael Porter 0 157165 1223875 984924 2022-08-22T15:53:03Z AnjaQantina 1348 +citazione wikitext text/x-wiki [[File:Michael porter.jpg|thumb|Michael Porter]] '''Michael Eugene Porter''' (1947 – vivente), accademico ed economista statunitense. *Come dimostra l'impatto delle cinque forze competitive, la struttura del settore ne determina i profitti potenziali nel lungo termine.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 214. ISBN 9788858016589</ref> *L'essenza della strategia è scegliere cosa non fare.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 31. ISBN 9788858035184</ref> *Per la strategia è cruciale difendersi dalle forze competitive e modellarle a vantaggio di un'azienda.<ref>citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 215. ISBN 9788858016589</ref> *Qualsiasi impresa che compete in un'industria ha una strategia competitiva sia essa esplicita o implicita.<ref>citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 182. ISBN 9788858016589</ref> *Quando l'impresa rimane bloccata nel mezzo, ci vogliono tempo e sforzi notevoli per liberarla da questa posizione per nulla invidiabile.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 181. ISBN 9788858016589</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Porter, Michael}} [[Categoria:Accademici statunitensi]] [[Categoria:Economisti statunitensi]] gva2z450owyp7ddikjkmlxqku90rq0f 1223892 1223875 2022-08-22T16:34:22Z AnjaQantina 1348 +citazione wikitext text/x-wiki [[File:Michael porter.jpg|thumb|Michael Porter]] '''Michael Eugene Porter''' (1947 – vivente), accademico ed economista statunitense. *Come dimostra l'impatto delle cinque forze competitive, la struttura del settore ne determina i profitti potenziali nel lungo termine.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 214. ISBN 9788858016589</ref> *L'essenza della strategia è scegliere cosa non fare.<ref>1980. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 31. ISBN 9788858035184</ref> *La chiave della crescita — e perfino della sopravvivenza — è sorvegliare una posizione meno vulnerabile agli attacchi testa a testa dei rivali.<ref>Da ''Harvard Business Review'', 1979. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 31. ISBN 9788858035184</ref> *Per la strategia è cruciale difendersi dalle forze competitive e modellarle a vantaggio di un'azienda.<ref>citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 215. ISBN 9788858016589</ref> *Qualsiasi impresa che compete in un'industria ha una strategia competitiva sia essa esplicita o implicita.<ref>citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 182. ISBN 9788858016589</ref> *Quando l'impresa rimane bloccata nel mezzo, ci vogliono tempo e sforzi notevoli per liberarla da questa posizione per nulla invidiabile.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 181. ISBN 9788858016589</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Porter, Michael}} [[Categoria:Accademici statunitensi]] [[Categoria:Economisti statunitensi]] sg5caqbgk1ht3ui91fzq07ucyhxn198 Jack Welch 0 157171 1223856 1109095 2022-08-22T14:51:26Z AnjaQantina 1348 +citazione, +note wikitext text/x-wiki [[File:JackWelchApril2012.jpg|thumb|Jack Welch]] '''John Francis "Jack" Welch, Jr.''' (1935 – 2020), dirigente d'azienda statunitense. *La produttività... deriva da team di persone stimolate, responsabilizzate e ricompensate.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 205. ISBN 9788858016589</ref> *Non stiamo gestendo profitti, stiamo gestendo imprese.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funzionano i soldi'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 35. ISBN 9788858025208</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Stub}} {{DEFAULTSORT:Welch, Jack}} [[Categoria:Dirigenti d'azienda statunitensi]] hy235tovoav0qt3wx82wmxw7w0ub2cl Taiichi Ōno 0 157192 1223916 990444 2022-08-22T17:29:49Z AnjaQantina 1348 +immagine, +citazione, -stub wikitext text/x-wiki [[File:Ohno-Taiichi-1.jpg|thumb|Taiichi Ōno]] '''Taiichi Ōhno''' ('''大野 耐 Ōno Taiichi''', a volte traslitterato '''Taiichi Ohno'''; 1912 – 1990), ingegnere giapponese. ==Citazioni di Taiichi Ōno== *Il numero di lavoratori che si sposta non indica se il lavoro è stato fatto. Lavorare significa compiere progressi. <ref name=AAVV>In AA.VV., ''Il libro del business'', traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 293. ISBN 9788858016589</ref> *Le persone non vanno in Toyota per lavorare; vanno in Toyota per pensare.<ref>1978. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 120. ISBN 9788858035184</ref> *Tutto quello [che] facciamo è osservare la timeline, dal momento in cui il cliente ci inoltra l'ordine alla riscossione del pagamento.<ref name=AAVV/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Ōno, Taiichi}} [[Categoria:Ingegneri giapponesi]] 1e7tjq9ci9ry0oc16rl6w3jgvr8nt5t Utente:Smashfanful 2 157218 1223977 1219789 2022-08-22T22:54:21Z Smashfanful 64280 /* Voci create */ wikitext text/x-wiki {{#Babel:it|en-4}} Sarò breve. Salve. ==Voci create== *[[Adrian Tchaikovsky]] *[[Alessandro Forlani (scrittore)]] *[[Alex Connor]] *[[Anthony Riches]] *[[Barbara Mertz]] *[[Batman: Arkham City]] *[[Batman: Arkham Knight]] *[[Batman: Arkham Origins]] *[[Ben Kane]] *[[Bernard Simonay]] *[[Bionicle - La maschera della luce]] *[[Dinah Jefferies]] *[[Fabio Delizzos]] *[[Fearless (film 2006)]] *[[Gabriella Genisi]] *[[Gareth L. Powell]] *[[Genghis Khan - Il grande conquistatore]] *[[Gilly Macmillan]] *[[God of War II]] *[[God of War III]] *[[Gordon Doherty]] *[[I dieci comandamenti (film 1956)]] *[[Il gigante di ferro]] *[[Isabel Giustiniani]] *[[Javier Negrete]] *[[Jenny Blackhurst]] *[[Kate Quinn (autrice)]] *[[Kim Stanley Robinson]] *[[Lisa See]] *[[Lynda S. Robinson]] *[[Madeline Miller]] *[[Mariangela Cerrino]] *[[Massimiliano Colombo]] *[[Matteo Strukul]] *[[Noah Gordon]] *[[Patricia Gibney]] *[[Paul Doherty]] *[[Red 2]] *[[Robert Fabbri]] *[[Roberto Genovesi]] *[[Santiago Posteguillo]] *[[Simone Sarasso]] *[[Spartacus]] *[[The Spectacular Spider-Man (serie animata)]] *[[Totò Sapore e la magica storia della pizza]] *[[Walter Astori]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w}} p0em8ds3u2c8huacydk9q0x1j0upf8r Alan Stern 0 157620 1223882 986123 2022-08-22T16:11:45Z AnjaQantina 1348 +citazione, +note wikitext text/x-wiki [[File:La NASA en la Embajada (34142640202).jpg|thumb|Alan Stern]] '''Sol Alan Stern''' (1957 – vivente), astronomo statunitense. *{{NDR|Sulla definizione di pianeta approvata dall'Unione Astronomica Internazionale}} È una definizione terribile; è scienza sciatta e non passerebbe mai una revisione paritaria. :''It's an awful definition; it's sloppy science and it would never pass peer review''.<ref>Citato da Paul Rincon, ''[http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/5283956.stm Pluto vote 'hijacked' in revolt]'', BBC News, 25 agosto 2006.</ref> *Il progetto ''New Horizons'' [...] non riconosce la definizione di pianeta della IAU del 24 agosto 2006. :''The New Horizons project [...] will not recognize the IAU's planet definition resolution of August 24, 2006''.<ref>Da ''[http://pluto.jhuapl.edu/News-Center/PI-Perspectives.php?page=piPerspective_09_06_2006 Unabashedly Onward to the Ninth Planet]'', su "The PI's Perspective", New Horizons Web Site, 6 settembre 2006.</ref> *Per mantenere alta la fiducia nella tua visione devi... analizzare realmente chi sono i vari stakeholder e qual è la loro risposta individuale.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 63. ISBN 9788858035184</ref> *{{NDR|Sui "pianeti nani"}} Proprio come un chihuahua è pur sempre un cane, così questi nani di ghiaccio sono pur sempre corpi planetari.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'astronomia'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2017, p. 315. ISBN 9788858018347</ref> *Una volta Plutone era una stranezza. Adesso viene fuori che la stranezza è la Terra. Quasi tutti i pianeti del sistema solare somigliano a Plutone, e non ai pianeti terrestri.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'astronomia'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2017, p. 316. ISBN 9788858018347</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Stern, Alan}} [[Categoria:Astronomi statunitensi]] 9r20xggkivv5rbc4juxhfzewxpjxcdp Kurt Lewin 0 157896 1223902 987333 2022-08-22T16:56:51Z AnjaQantina 1348 +attribuita wikitext text/x-wiki [[File:Mogilno tablica pamiatkowa Kurta Lewina.jpg|thumb|Targa commemorativa sulla casa di famiglia di Kurt Lewin]] '''Kurt Zadek Lewin''' (1890 – 1947), psicologo tedesco. ==Citazioni di Kurt Lewin== *Abbiamo bisogno gli uni degli altri. Questo tipo di interdipendenza è la sfida più grande alla maturità del funzionamento individuale e di gruppo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della psicologia'', traduzione di Giuliana Lupi, Gribaudo, 2018, p. 221. ISBN 9788858015018</ref> *L'apprendimento è più efficace quando è un processo attivo anziché passivo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della psicologia'', traduzione di Giuliana Lupi, Gribaudo, 2018, p. 222. ISBN 9788858015018</ref> *Niente è più pratico di una buona teoria. :''Es gibt nichts Praktischeres als eine gute Theorie''.<ref>Citato in Robert Wegener, Agnes Fritze, Michael Loebbert, ''Coaching Entwickeln - Forschung und Praxis im Dialog'', VS-Verlag für Sozialwissenschaften, Wiesbaden, 2011, p. 47.</ref> *Una persona che ha imparato a capire quanta parte del suo destino dipenda dal destino dell'intero gruppo a cui appartiene sarà disposta ad assumersi la sua giusta parte di responsabilità per il bene del gruppo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della psicologia'', traduzione di Giuliana Lupi, Gribaudo, 2018, p. 220. ISBN 9788858015018</ref> ===Attribuite=== *Se vuoi conoscere veramente qualcosa, prova a cambiarla.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 94. ISBN 9788858035184</ref> :{{en}} ''If you want truly to understand something, try to change it''.<ref>In Charles W. Tolman, ''Problems of Theoretical Psychology'' - ISTP 1995 (1996), p. 31.</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Lewin, Kurt}} [[Categoria:Psicologi tedeschi]] fws99oxuf1m0u2ebvicq6knuojfjysm Arrigo Polillo 0 163441 1223835 1147691 2022-08-22T14:32:16Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki '''Arrigo Polillo''' (1919 – 1984), giornalista e critico musicale italiano. ==''Jazz. {{small|La vicenda e i protagonisti della musica afro-americana}}''== *Il [[bebop]] non soltanto rappresentava un notevole progresso sul jazz precedente dal punto di vista ritmico, armonico e melodico, ma significava la completa rottura con una musica industrializzata e stereotipata quale era ormai il cosiddetto [[swing]] così come lo suonavano le orchestre più popolari d'America, e cioè anzitutto quelle bianche. Il bebop – anzi il bop, come si cominciò a dire – non voleva essere una musica da ballo; voleva essere una musica "pura", da ascoltare, e fu squisitamente, intrinsecamente negra. (p. 197) *Quella musica "importante", con le carte in regola dal punto di vista accademico, più adatta alle sale da concerto che ai fumosi locali in cui si accalcano i jazzmen e i loro ammiratori, avrebbe preso il nome di ''[[cool jazz]]'', ovvero jazz freddo, anzi fresco, calmo, distaccato, imperturbabile. (''Cool'' è un aggettivo dai molti significati nel gergo del jazz: può voler dire "ottimo", e persino "tutto bene". Non per niente era stato introdotto fra i jazzmen da [[Lester Young]], a cui il gergo degli hipsters deve alcune colorite espressioni.) (p. 216) *[[Lennie Tristano|Tristano]] fu – ed è tuttora, pur se conduce da parecchi anni vita ritirata – uno dei cervelli del jazz. Quando incominciò a far parlare di sé faceva una musica strettamente imparentata col bebop, a tuttavia austera, estetizzante, un poco cerebrale. Nel suo jazz faceva capolino Bach. Il gioco dei bassi, i movimenti fugati, il calligrafico contrappunto, il rigore competitivo, le sonorità lievi degli strumenti a fiato che più avanti furono inseriti nel suo complesso, e che in omaggio alla nuova estetica non facevano uso del vibrato, conferivano alla sua musica "da camera" un'eleganza settecentesca. (p. 217) *Analoghi a quelli di [[Lennie Tristano|Tristano]] furono gli esperimenti che, nello stesso periodo, venivano condotti innanzi da [[Dave Brubeck]] con alcuni condiscepoli, fra cui emergevano Dave Van Kriedt e il clarinettista Bill Smith, che parecchi anni dopo avrebbe trascorso dei lunghi periodi a Roma dedicandosi soprattutto alla musica moderna e d'avanguardia di tradizione europea. Il primo complesso costituito da Brubeck, nel 1946, fu un ottetto, ed ebbe una vita difficile per l'aristocratica concezione delle partiture con cui si cimentava: in esse, fughe e contrappunto erano note di nobiltà, e non mancavano gli sconfinamenti nei territori, allora praticamente inesplorati, della politonalità e dei poliritmi. Le poche incisioni dell'ottetto, che non poterono essere realizzate prima del 1950, quando già il complesso era stato sciolto per essere sostituito da un trio, si fanno apprezzare soprattutto per l'elaborata preziosità degli arrangiamenti. (pp. 217-218) *{{NDR|In riferimento all'orchestra di [[Woody Herman]]}} Fra le voci dei quattro sassofoni si distingueva quella di [[Stan Getz]], così diafana e luminosa, al servizioo di un fraseggio lieve e rilassato, ispirato a quello di [[Lester Young]]. Quando fu ascoltata, nelle prime incisioni del "secondo gregge" di Herman, impressionò. Parve cos' bella chq qualcuno affibiò a Getz il soprannome The Sound, il Suono. (p. 218) *Si è già detto dei quartetti di [[Dave Brubeck|Brubeck]] e di [[Gerry Mulligan|Mulligan]], accanto ai quali si può porre [[Stan Getz]], che, nel 1953, aveva costituito un quintetto che, grazie all'apporto del trombonista Bob Brookmeyer, contribuì a diffondere l'amabile sound "californiano" da una costa all'altra. (p. 233) *Il ''[[free jazz]]'' non era affatto, in principio, «la musica fucile, pallottola, aeroplano, la musica contro la società americana», come l'avrebbe definita, nel pieno della Rivoluzione Nera, [[Amiri Baraka|LeRoi Jones]]. Intorno al 1960, quando [[Ornette Coleman]] e Cecil Taylor registrarono i primi dischi qualificabili con l'aggettivo ''free'', né loro né i jazzmen che li affiancavano vedevano la loro musica in questi termini. Come i [[bebop|boppers]] quindici anni prima, erano le sensibili antenne di una società in fermento e riflettevano inconsapevolmente ciò che accadeva intorno a loro – rivelando, anzi, ciò che ribolliva sotto la superficie –, ma si preoccupavano in primo luogo di esprimere compiutamente ciò che sentivano e immaginavano, di precisare i caratteri formali della loro musica, che avvertivano tuttora impacciata da condizionamenti per loro innaturali. Coloro che ruppero decisamente col passato e che fecero proseliti – e cioè Cecil Taylor, [[John Coltrane]] e Ornette Coleman ([[Charles Mingus|Mingus]] fu un precursore ma non fece scuola) – erano partiti da diverse premesse e avevano ciascuno una propria cerchia di collaboratori. (p. 265) *C'era il jazz-samba, ovvero la nuovissima contaminazione fra il [[jazz]] e la [[bossa nova]], divenuta popolare dopo che fu pubblicato un long playing registrato nel 1962 da [[Stan Getz]] con il chitarrista Charlie Byrd, il quale aveva portato con sé, da [[Rio de Janeiro]], un bel ricordo della musica che vi aveva ascoltato (la [[bossa nova]], appunto, che anche lì era una relativa novità) e aveva avuto l'idea di realizzare quel disco. ''Desafinado'', un delizioso motivo di [[Antônio Carlos Jobim|Antonio Carlos Jobim]], fu il brano che piacque di più: diede il via a una vera e propria moda e rimise in sella Stan Getz. (pp. 266-267) *Fra gli sperimentatori, e gli eclettici, i bianchi costituiscono oggi, a metà degli anni Settanta, la maggioranza, e non pochi fra loro non sono neppure nordamericani. Non è un caso che due dei personaggi più notevoli affermatisi recentemente, il tenorsassofonista argentino [[Gato Barbieri]] e il pianista [[Keith Jarrett]], di prossima discendenza europea, non soltanto sono bianchi, ma, pur avendo fatto il loro apprendistato fra i negri di New York, hanno attinto a musiche appartenenti a differenti aree culturali: Barbieri si è infatti ispirato al folklore musicale dell'America Latina (ma anche a [[John Coltrane|Coltrane]] e a Pharoah Sanders, e da ultimo un poco al rock) e Jarret a certa musica europea tardoromantica, che ha ingegnosamente fuso col ''gospel'' e col jazz più avanzato (e pure con i ritmi pop) in un tutto organico. (p. 305) *{{NDR|Su [[Jelly Roll Morton]]}} Jelly Roll, ormai lo chiamavano tutti così, fu tra i primi diffusori del jazz. Nel decennio che seguì la sua definitiva partenza da New Orleans fu ascoltato in molte località del Sud e del Sud Ovest, e anche a Chicago, dove arrivò subito dopo Tony Jackson e dove suonò al Deluxe e all'Elite n. 2, nel South Side. Qui qualcuno dovette apprezzarlo per davvero se non sono confusi i ricordi di coloro che assicurarono che occorreva la polizia per tenere a bada la folla all'ingresso dei locali in cui era annunciato il debutto di personaggi come Morton e Tony Jackson. (p. 312) *Ormai era venuto il momento di Chicago. [[Jelly Roll Morton|Jelly]] vi si trasferì, o meglio "invase" la Città Ventosa nel 1923, tutto solo perché ormai si era separato da Anita. Appena arrivato a Chicago capì che quella città era fatta per lui. Nel South Side tutti «suonavano Jelly Roll», per usare una sua espressione: molti suonavano un pezzo che lui aveva composto anni prima e aveva intitolato ''Wolverines''. I fratelli Melrose, due giovani editori di Chicago che avevano puntato sul jazz, lo avevano completato con parole e l'avevano ribattezzato ''Wolverine blues'': non perché fosse un blues ma perché blues era, allora, una parola magica, che faceva vendere qualsiasi musica. (p. 314) *{{NDR|Su [[King Oliver]]}} Era un uomo testardo, sospettoso, accentratore. Pensava di saper trattare i propri affari meglio di chiunque altro, ma era, tutto sommato, un malaccorto, che prese molte decisioni sbagliate. Coi suoi musicisti era duro: uno di loro, Fred Moore, ricordò che qualche volta posava minacciosamente una rivoltella, bene in vista, su un tavolo, prima di accertarsi che tutti fossero presenti per le prove. Per il suo pupillo, [[Louis Armstrong]], provava un'affettuosa ammirazione e anche, probabilmente, un poco di invidia: forse l'una e l'altra erano le cause delle lacrime che gli spuntarono fra le ciglia quella sera del 1928 quando, vestito con eleganza per lui inconsueta, e con aria apparentemente felice, andò ad ascoltarlo al Savoy di Chicago, come ricordò anni dopo lo stesso Armstrong. Il suo aspetto fisico era imponente; davanti alla sua orchestra faceva un figurone: Sembrò sempre più vecchio di quanto non fosse: era già "Papa Joe" quando non aveva che quarant'anni. Joe "King" Oliver non fu però soltanto un personaggio; fu anche un eccellente musicista: fu il primo "re" del jazz la cui fama abbia resistito per vari anni, il primo cornettista il cui valore sia documentato da molte incisioni. (p. 321) *La straripante vitalità, l'indipendenza di spirito dell'uomo [[Sidney Bechet]] si ritrovano nella sua musica, veemente, torrentizia, aggressiva. Il suo sassofono canta sempre a voce spiegata, ogni sua nota vibra violentemente, brucia. La sua voce può affiancarsi a quella di un altro strumento, ma solo di rado, per qualche passaggio in contrappunto, gioca un ruolo secondario rispetto a essa. Rudi Blesh ha scritto, esattamente, che Bechet fu, per temperamento, un trombettista senza una tromba: la sua fu sempre la voce guida dell'orchestra, quella che dà il colore alle esecuzioni, che le infiamma. Il suo stile fu, e resta, unico, anche se trovò molti imitatori e se influenzò quello di qualche altro solista, Johnny Hodges per primo. (p. 332) *Si attribuisce generalmente a [[Fletcher Henderson]] la paternità del jazz per grande orchestra. Se tale titolo gli spetta veramente – ed è contestabile perché il vero direttore musicale, l'architetto delle sue prime e più significative formazioni fu Don Redman – bisogna dire almeno che certi risultati non furono da lui conseguiti intenzionalmente. Il suo caso è paradossale: si trovò a dirigere la prima grande orchestra jazz quasi senza rendersene conto, soltanto lasciando che le cose accadessero intorno a lui. Ebbe alla sue dipendenze un grande numero di musicisti di classe, fu un catalizzatore, e tuttavia, fu, a detta di coloro che lo conobbero, un uomo debole, indifferente «fino al punto dell'irresponsabilità» (per usare un'espressione di John Hammond), che osservava gli avvenimenti, non esclusi quelli che lo riguardavano da vicino, con aria distaccata, quasi divertita. Nessuno ha ricordato di averlo visto in collera, né acceso di entusiasmi: tutti lo ricordano disinteressato, sempre troppo calmo, indifferente quanto cortese. (p. 349) *[[Earl Hines]], il primo dei grandi pianisti jazz, avrebbe potuto diventare un trombettista, oppure un pianista classico. Scelse il jazz – anzi la musica ritmica, come si diceva allora dalle sue parti – perché gli avrebbe permesso di guadagnare più in fretta, e scelse il piano perché la cornetta, che aveva cominciato a suonare da bambino sull'esempio del padre, capo-operaio di professione ma anche cornettista nelle bande cittadine, gli era subito parsa troppo faticosa. A Duquesne, un sobborgo di Pittsburgh, Pennnsylvania, dov'era nato il 28 dicembre 1903, aveva spesso ascoltato sua madre mentre suonava l'organo, e gli parve quindi naturale di essere messo dinanzi a una tastiera in ancor terra età. Studiò intensamente il piano per sei anni, dedicandosi alla musica classica, e cominciò a suonare regolarmente, insieme con un paio di amici, mentre ancora frequentava la scuola media. Capì presto che la musica e gli studi alla Schenley High School di Pittsburgh non si conciliavano, e dopo due anni abbandonò i banchi della scuola per divenire musicista professionista, entrando nell'orchestra che Lois Deppe dirigeva alla Liederhouse, in città. Guadagnava 15 dollari la settimana: una parte di questi veniva sacrificata per pagare da bere e da fumare a due pianisti della zona, Jim Fellman, «che aveva una fantastica mano sinistra», e Johnny Watters, «che aveva una fantastica mano destra». Da loro apprese, tra l'altro, a suonare, sia con la destra che con la sinistra, delle decime che avrebbero caratterizzato il suo stile. (p. 384) *{{NDR|Su [[Fats Waller]]}} Era nato il 21 maggio 1904 a New York, in una famiglia povera e numerosa della piccola borghesa negra. Sua madre era una musicista e suo padre era, non un pastore d'anime com'è stato scritto più volte, ma il decano della congregazione della Chiesa Battista Abissina. Fu quindi allevato tra il canto degli inni, le letture della Bibbia e le lezioni di pianoforte: e fu fatto di tutto, da parte di suo padre, che riteneva quella musica uscita dal "laboratorio del diavolo", per ternerlo lontano dal jazz. Fu indirizzato infatti allo studio della musica classica, che del resto coltivò con passione, anche sotto la guida di ottimi insegnanti, imparando a suonare, oltre al piano, l'organo a canne, di cui sarebbe stato, nel jazz, l'unico maestro. Ebbe il suo primo impiego come musicista, a quindici anni, in un cinema di [[Harlem]], il Lincoln Theatre, dove suonava il piano e l'organo. Si fece subito notare per la sua bravura, e cominciò a farsi degli amici tra i musicisti. (pp. 393-394) *{{NDR|Su [[Duke Ellington]]}} A differenza della maggior parte degli uomini di jazz, non aveva trascorso l'infanzia in mezzo alle misere strade del ghetto negro di qualche grande città americana. Era nato a Washington, il 29 aprile 1899, in una decorosa famiglia della piccola borghesia nera: suo padre lavorava come maggiordomo presso un medico, che lasciò poi per impiegarsi in un ufficio della Marina, e riusciva ad assicurare ai suoi una vita abbastanza agiata. Al figlio Edward (che un vicino di casa soprannominò Duke perché trovava che quel soprannome gli stava bene) volle dare una buona educazione; gli fece prendere lezioni di pianoforte fin dalla prima infanzia, e gli fece frequentare le scuole medie, per lo meno fino a quando, verso i diciotto anni, il ragazzo non decise di interrompere gli studi, rinunciando anche a giovarsi di una borsa di studio che gli era stata offerta perché frequentasse i corsi di disegno presso una scuola di arti applicate a Brooklyn. Voleva darsi subito da fare, rendersi subito indipendente: si sentiva già un uomo fatto e aveva talento, sia come musicista che come pittore. (p. 404) *Introverso, sensibile, generoso, timido, fatalista, dotato di senso dell'umorismo e soprattutto distratto: le descrizioni del carattere di [[Bix Beiderbecke]] fatte da chi lo conobbe nei pochi anni in cui fu l'idolo dei musicisti jazz bianchi sono abbastanza concordi. Molti, anche fra i suoi intimi amici, hanno ammesso però di non averlo mai capito del tutto, se non come musicista. Un musicista fanatico, un incontenibile perfezionista. La leggenda di Bix si deve in parte proprio a certi elusivi, romantici aspetti della sua personalità, ma si deve anche alla sua vicenda di giovanottino perbene, divenuto presto alcolizzato, che bruciò la propria esistenza nel giro di qualche anno negli ''speakeasies'' e nelle sale da ballo dell'"età del jazz", di cui fu un personaggio emblematico. E si deve alla sua musica, tanto in anticipo sui tempi, così affascinante, lirica, melanconica, eppure tanto infuocata, ''hot'', come si diceva allora. (p.433) *[[Coleman Hawkins]] è stato tanto spesso definito l'"inventore" del sassofono tenore che ha sentito qualche volta il bisogno di schermirsi. [...] Se non fu il primo a suonare il sassofono, fu però il primo a scoprirne le molte risorse, a definirne il linguaggio, a perfezionarne la tecnica, a imporre lo strumento (non solo il tenore, ma tutta la famiglia dei sassofoni) nel mondo del jazz, nella seconda metà degli anni Venti. Lui stesso non trovò subito la strada giusta. Quando cominciò la sua vita professionale, nell'adolescenza, suonava in quello stile che veniva chiamato ''slaptongue'', esprimendosi in un linguaggio goffo, "staccato", articolato a colpi (''slap'') di lingua (''tongue''): quello stesso dei pionieri del sassofono che in quegli anni, subito dopo la prima guerra mondiale, si esibivano in America negli spettacoli di vaudeville e avevano il loro massimo esponente in Rudy Wiedoeft, che faceva del suo meglio per imitare, con lo strumento, la voce umana. (p. 447) *Ci si può chiedere che cosa sarebbe stato del jazz se, al momento giusto, non fosse comparso in scena un tipo come lui, [[Benny Goodman]]: uno strumentista immacolato, un direttore d'orchestra abilissimo, perfezionista fino al fanatismo e dotato di un notevole senso degli affari, sufficientemente innamorato del jazz per non tradirlo, e consapevole dei gusti del grosso pubblico quanto bastava per ottenerne l'entusiastica adesione. Forse, senza di lui, non sarebbe accaduto nulla; quella reazione a catena che fu la "follia dello [[swing]]" non sarebbe stata innescata, e il jazz non avrebbe ottenuto lo status che per una breve stagione l'America e il mondo gli accordarono. (p. 459) *[[Count Basie]] è, per tutti i cultori del jazz, l'uomo che venne al Nord da Kansas City a portare un po' di fuoco nel mondo delle orchestre [[swing]] nella seconda metà degli anni Trenta. In realtà quel viaggio verso il settentrione di cui parlano tutte le storie del jazz fu un ritorno, perché William Basie, soprannominato in seguito, da un fantasioso presentatore radiofonico, Count, il Conte, al Nord era nato e lì aveva mosso i primi passi come musicista. Aveva infatti visto la luce a Red Bank, nel New Jersey, il 21 agosto 1904, e si era presto trasferito nella vicina New York per intraprendervi la carriera del musicista: sapeva suonare il piano, che aveva cominciato a studiare sotto la guida della madre e poi di un insegnante locale. Il suo vero maestro tuttavia fu il coetaneo [[Fats Waller]] che, intorno al 1921, suonava l'organo per accompagnare i film muti in proiezione al Lincoln Theatre di Harlem: Basie lo andava a trovare tutti i giorni, si sedeva accanto a lui e lo stava ad ascoltare e a guardare per ore, incantato. (p. 468) *{{NDR|Su [[Lester Young]]}} Era nato nello stato del Mississippi, a Woodville, il 27 agosto 1909, e aveva trascorso la prima infanzia nella vicina New Orleans. Suo padre era stato fabbro, poi aveva studiato al Tuskegee Institute ed era divenuto un buon musicista; girava gli Stati Uniti con un ''carnival show'', una di quelle troupes girovaghe che dava spettacoli a mezza via fra il circo e il vecchio minstrel show. A dieci anni Lester, col fratello Lee, che sarebbe diventato a sua volta un discreto jazzman, e la sorella Irma, entrò a far parte del'orchestrina del padre, facendo base a Minneapolis, dove la famiglia aveva fissato il suo domicilio. Quando viaggiava, dormiva in un carrozzone, o sotto una tenda. Nei primi anni suonò la batteria, poi passò al sassofono contralto, che successivamente abbandonò per il tenore. Si era stancato, spiegò poi, di montare e smontare la batteria mentre gli altri correvano dietro alle ragazze. Aveva imparato a suonare a orecchio, ma poi fu costretto dal padre a imparare i primi rudimenti della musica. Per alcuni mesi gli fu impedito di suonare nell'orchestra: fu riammesso soltanto quando dimostrò di saper leggere speditamente la sua parte. (pp. 479-480) *{{NDR|Su [[Art Tatum]]}} Quelli che considerava amici erano pochi privilegiati. Tatum accordava la sua fiducia con prudenza, perché, come molti ciechi, era piuttosto diffidente. Era però indulgente coi colleghi: aveva l'abitudine di dire che c'è sempre da imparare, anche dai peggiori, e ascoltava tutti con attenzione. Quando correggeva gli errori altrui – e capitava di farlo spesso perché molti gli chiedevano consiglio – lo faceva con dolcezza, scegliendo con cura le parole per non urtare la suscettibilità di chi l'ascoltava. Aveva la civetteria di apparire indipendente, autosufficiente. Benché fosse completamente cieco da un occhio, e potesse veder soltanto a distanza molto ravvicinata, faceva di tutto per cavarsela da solo. Lo aiutava la sua memoria per le voci, per le forme, per la collocazione delle cose e la disposizione degli ambienti. (p. 492) *La fama di [[Art Tatum|Tatum]] fece presto il giro del mondo, grazie ai molti dischi che il pianista poté incidere. Gli procurò scritture nei locali più eleganti di Hollywood e di New York, e, quindi in Inghilterra, nel 1938, e poi ancora in America. Nei primi anni Quaranta era una specie di istituzione, a New York. Al Café Society, nel Greenwich Village, andava spesso ad ascoltarlo Vladimir Horowitz, che era stato pilotato una sera da Artie Shaw e Hazel Scott («Non posso credere alle mie orecchie e ai miei occhi», aveva detto ai suoi accompagnatori quella prima volta); nei localinii della 52ª Strada era una delle maggiori attrazioni, pressapoco come [[Billie Holiday]]. (p. 493) *Come tutti i jazzmen che si rispettano, anche [[Roy Eldridge]] ha un soprannome: il suo è Little Jazz, Piccolo Jazz; glielo trovò Otto Hardwick, all'epoca in cui i due suonavano insieme allo Small's Paradise, a Harlem. Per quanto strano, il nomignolo gli è rimasto appiccicato, ed è usato spesso dai colleghi: Roy, il trombettista piccoletto, dagli occhi vivacissimi, sempre sorridenti, rimasto tanto giovane di spirito anche dopo che i suoi capelli, un tempo neri come la pece e tirati a lucido, son diventati grigi, è proprio un uomo tutto jazz. È difficile trovare qualcuno che ami il proprio strumento e il proprio mestiere più di lui, uno altrettanto disposto a raccogliere le sfide dei colleghi, a misurarsi con loro. (p. 499) *[[Django Reinhardt|Reinhardt]] fu un musicista geniale che non si inserí minimamente nella viva corrente del jazz, di cui restò ai margini. Fu invece un personaggio pittoresco quanto emblematico della vicenda jazzistica europea, di cui illustrò meglio di chiunque le intrinseche contraddizioni. Fu anche il più dotato musicista che l'Europa abbia espresso nel campo – largamente inteso – del jazz, e fu, fra tutti il più originale, ma proprio per questo fu fino all'ultimo un ''outsider''. Il jazz, espressione musicale di una diversissima cultura, ignorò la sua lezione e non tenne conto del suo esempio. (p. 511) *{{NDR|Su [[Django Reinhardt]]}} Era entrato in possesso di una chitarra – più precisamente di uno di quegli strumenti che allora si chiamavano banjo-chitarra – a dodici anni, e aveva avuto tutto il tempo di imparare a suonarla, a orecchio, perché al pari dei suoi molti "cugini" si era guardato dal frequentare una qualsiasi scuola. C'era stato un giorno soltanto e gli era bastato: nessuno si curò mai di insegnargli a leggere e a scrivere finché molti anni dopo, quando era già un musicista affermato, il violinista Stéphane Grappelli, vergognandosi un poco della rozzezza del suo partner, non gli insegnò a compitare almeno il suo nome perché potesse firmare assieme a lui i contratti e concedere gli autografi ai molti che glieli chiedevano. (p. 512) *{{NDR|Su [[Charlie Christian]]}} Non è stato lui a introdurre la chitarra elettrica nel jazz: questo merito va riconosciuto a Eddie Durham, che allora faceva parte dell'orchestra di Jimmie Lunceford, e che trovò un primo proselito in Floyd Smith, uno degli uomini di Andy Kirk. Charlie Christian arrivò terzo, subito dopo di loro; però li superò di mille cubiti. Fu comunque lui a inventare un nuovo modo di suonare la chitarra, elevandola al rango di strumento solista e ponendo le premesse della rivoluzione dei [[bebop|boppers]]. (p. 521) *Dalla fine del 1940, quando a Harlem si aprì il [[Minton's Playhouse|Minton's]], [[Charlie Christian|Christian]] trovò un approdo sicuro. Appena finito il suo lavoro con [[Benny Goodman|Goodman]], al Pennsylvania Hotel, si precipitava al Minton's a suonare come un forsennato in jam session, finché non se ne fossero andati tutti. Era di casa al punto che Teddy Hill, il direttore del locale, fece installare per lui sul podio un amplificatore nuovo di zecca: così Charlie non avrebbe dovuto trasportarvi il suo ogni sera. Al Minton's il chitarrista si sentiva finalmente libero, e si scatenava. Aveva una capacità di improvvisare praticamente illimitata. (pp. 525-526) *La ''Summer sequence'', che risentiva un poco dell'influenza [[Duke Ellington|ellingtoniana]] ed era la migliore delle due, ebbe il suo battesimo ufficiale al concerto dato dall'orchestra alla [[Carnegie Hall]] di New York il 25 marzo 1946. In quella occasione [[Woody Herman|Herman]] e i suoi uomini presentarono anche, con legittimo orgoglio, mettendosi disciplinatamente agli ordini di Walter Hendl, direttore della Filarmonica di New York, quel'''Ebony concerto'' che [[Igor Stravinsky]], impressionato dall'ascolto di alcuni suoi dischi, aveva voluto scrivere per quell'orchestra. (p. 547) *Nella cartella clinica che lo riguarda, conservata al Camarillo, l'ospedale psichiatrico dove fu ricoverato nel 1946, [[Charlie Parker]] è descritto come un uomo di «intelligenza superiore», di cui vengono messe in rilievo le «tendenze paranoidi», le «fantasie sessuali» e la personalità «estremamente evasiva». Molto simili a questi sono i termini in cui venne definito nel 1954 dai medici del Bellevue Hospital di New York: «notevole intelligenza, ostile, evasiva personalità, fantasie primitive e sessuali, associate all'ostilità; pensiero di tipo paranoide in grande evidenza». Questi stessi medici conclusero che il loro paziente doveva essere considerato schizofrenico. (p. 573) *Un genio. Di questa parola si è fatto abuso, nel mondo del jazz. [[Charlie Parker|Parker]] però fu un genio per davvero: per lo meno come [[Louis Armstrong|Armstrong]] ed [[Duke Ellington|Ellington]] e forse più di loro. Fu il [[Picasso]] dell'arte afro-americana, l'uomo che reinventò la sintassi e la morfologia della musica jazz e me deviò il corso. Cè da domandarsi quali risultati avrebbe potuto raggiungere se il colore della sua pelle non lo avesse relegato nel ghetto, fra bagasce, trafficanti e drogati, e se [[Edgard Varèse|Edgar Varèse]], che più di una volta si era dichiarato disposto a prendersi cura della sua educazione musicale, avesse avuto davvero la possibilità di aiutare quel sassofonista selvaggio e geniale che dormiva tanto spesso vestito e che fu ridotto alla follia dagli stupefacenti e dall'alcool. (pp. 573-574) *Qualcuno ha scritto che [[Stan Kenton]] ha sempre considerato le sue orchestre e la sua attività così importanti da far tremare la terra: certo è che – per lo meno nella prima parte della sua carriera – si è sempre comportato come se fosse così, vivendo drammaticamente, eroicamente, le sue imprese, e riuscendo a tenere puntati su di sé i riflettori fintantoché l'"era di Kenton" non fu conclusa. Fu definito megalomane e donchisciottesco, egomaniaco e ''blagueur'', e fu l'oggetto di severe stroncature e di bonarie prese in giro da parte dei suoi detrattori; tuttavia praticamente nessuno di coloro che lo hanno conosciuto ha mai messo in dubbio la sua sincerità e la sua integrità professionale, tutti ne hanno ammirato il coraggio e la perseveranza, e solo qualcuno fra quelli che gli sono vissuti accanto è riuscito a sottrarsi al suo fascino. (p. 597) *Come molti altri jazzmen negri della sua generazione, [[Bud Powell|Earl "Bud" Powell]] ebbe il suo battesimo del fuoco al [[Minton's Playhouse|Minton's]], dove comparve per la prima volta, al seguito di [[Thelonious Monk]], una sera del 1941. Aveva circa diciassette anni, e pochi gli prestarono attenzione: stando a quanto assicura Monk, nessuno lo capiva, salvo lui. Non lo capivano neppure come persona, se è vero che era conosciuto come "the quiet one" o "the strange one", quello quieto, quello strano. Prima di allora il ragazzo non aveva suonato con dei jazzmen negri di qualche importanza, anche se aveva sempre vissuto fra i musicisti. Vi era nato in mezzo, anzi. Suo nonno, che era stato a Cuba durante la guerra ispano-americana, fu un ottimo chitarrista di flamenco, e suo padre, William, un capace pianista di stile ''stride''. E anche i suoi fratelli suonavano. (p. 613) *Nell'estate del 1951, poco dopo la seduta d'incisione di ''Un poco loco'', [[Bud Powell|Bud]] ebbe una nuova grave crisi. Arrestato assieme ad altri perché trovato in possesso di stupefacenti passò, dopo un breve e agitatissimo periodo di detenzione in carcere, da un ospedale all'altro. La diagnosi era quella di sempre: schizofrenia aggravata dall'alcolismo e dalla tossicomania, e la terapia, a base di elettroshock, non sortì neppure questa volta risultati apprezzabili. Quando riacquistò la libertà, nel febbraio 1953, riprese con fatica il suo lavoro, esibendosi il più delle volte al Birdland, il cui direttore, Oscar Goodstein, era divenuto il suo tutore legale. (pp. 617-618) *Per una brevissima stagione, sul finire degli anni Quaranta, [[Lennie Tristano]] fu uno dei protagonisti della scena del jazz: il rispettato capo di una scuola di musicisti che, sotto la sua guida, sembravano aver trovato una nuova via per il jazz. Si parlò allora di culto: un culto in cui le idee di Tristano, da lui sempre lucidamente e perentoriamente espresse, costituivano il verbo, e le rarissime apparizioni in pubblico del maestro e le sue ancor più rare incisioni sortivano l'effetto traumatizzante di epifanie. Oggi, a proposito del cieco pianista italo-americano, si parla di mito, di leggenda. (p. 637) *Per molti amatori del jazz [[Gerry Mulligan]] è l'ultimo "grande" che abbia fatto della musica accettabile prima che venisse il caos. Per tanti altri invece è stato l'ultimo dei borghesi: un conservatore che si presentò sotto le mentite spoglie dell'innovatore per fare della blanda musica di consumo, ben costruita e gradevole quanto disimpegnata. Mulligan, in verità, è un personaggio emblematico, uno di quelli che vengono portati a esempio di un certo modo di concepire e di gustare il jazz: un modo "bianco", per certi versi antitetico a quello "negro", e questo basta, agli occhi di molti, per contestarne il valore. Non agli occhi di alcuni illustri musicisti negri, ad ogni modo. [[Miles Davis]], per cominciare, non ha nascosto la sua ammirazione per lui; e il compositore George Russell, che gli fu vicino nel primo periodo della carriera, non ha esitato a definirlo «il più importante innovatore degli anni Cinquanta». (p. 661) *Com'è capitato a molti musicisti, [[Sonny Rollins]] viene dai più identificato con un preciso momento della storia della musica afro-americana: la sua affermazione, avvenuta verso la metà degli anni Cinquanta, coincise con quella dell'hard bop, di cui fu subito indicato come il più dotato esponente. Non per nulla, nel giro di qualche anno, la dura, greve voce e l'aggressivo, spigoloso fraseggio del suo sassofono tenore presero il posto, nel cuore degli amatori del jazz e nella prassi della maggior parte dei jazzmen aggiornati, delle diversissime, antitetiche concezioni musicali di Stan Getz e degli altri sassofonisti ''cool''. (p. 673) *Anche se si può affermare che, nelle diverse fasi della sua carriera, agì in parallelo con gli esponenti di questa o di quella scuola jazzistica, talvolta seguendoli e altre volte precedendoli (seguì i boppers e i coolsters, ma anticipò le invenzioni degli uomini del soul jazz e del free jazz), si deve riconoscere che [[Charles Mingus|Mingus]] fa storia a sé, perché imboccò presto una strada tutta sua; perché è stato un audace innovatore e, nel medesimo tempo, un conservatore visceralmente legato alla più genuina tradizione della musica afro-americana e ad alcuni suoi grandi maestri. (p. 687) *{{NDR|Su [[Charles Mingus]]}} Era nato il 22 aprile 1922 a Nogales, nell'Arizona, ma aveva trascorso l'infanzia e la prima giovinezza a Watts, il grande sobborgo negro di Los Angeles. Suo padre era capomastro; la madre, morta quando lui aveva solo qualche mese, era stata sostituita presto da una matrigna. Aveva due sorelle, entrambe musiciste, e un fratellastro, che suonava la chitarra e che si era specializzato nella musica spagnola: parve dunque naturale ai suoi che anche lui studiasse uno strumento musicale. Ma la prima scelta fu sbagliata: il trombone, su cui aveva cominciato a far pratica, fu presto abbandonato a favore di un violoncello. Poi Buddy Collette, un suo amico di infanzia e jazzman di buona classe che avrebbe fatto parlare di sé anni dopo, lo incoraggiò a dedicarsi al contrabbasso, che, a differenza dell'aristocratico violoncello, era largamente usato nelle orchestre di jazz, in cui un negro avrebbe potuto avere più facilmente accesso. (p. 689) *{{NDR|[[Miles Davis]]}} riprese la collaborazione con [[Gil Evans]], col quale realizzò, in quattro laboriose sedute, un album "Miles Ahead", in cui figurò come unico solista – di flicorno, questa volta – in un'orchestra di 19 elementi riunita e diretta dall'amico. I dieci pezzi presentati in questa lodatissima raccolta erano stati composti da otto autori diversi ma assunsero una notevole unità stilistica mediante gli arrangiamenti di Evans, che li legò l'uno all'altro quasi fossero episodi di una lunga suite. (pp. 712-713) *"Sketches of Spain" rappresenta forse il risultato più alto raggiunto da [[Miles Davis|Davis]] ed [[Gil Evans|Evans]] insieme. Come indica il titolo, si tratta di una serie di bozzetti ispirati alla musica folklorica spagnola, che già aveva offerto lo spunto per il pezzo ''Flamenco sketches'', compreso in "Kind of blue"; non manca una rielaborazione del secondo tempo del ''Concierto de Aranjuez'' di [[Joaquín Rodrigo|Joacquin Rodrigo]]. In ciascuno di questi brani il lirismo di Miles si staglia su uno sfondo orchestrale ricco di preziosità timbriche, tipiche dello stile dell'arrangiatore canadese, che in quell'occasione seppe ispirarsi alla musica iberica senza mai cadere in stilemi di maniera. (p. 714) *Intorno al 1960 [[Ornette Coleman]] era l'oggetto di una vivace controversia fra gli uomini del jazz: musicisti e critici. Chi giurava che fosse il più importante innovatore comparso in scena dopo [[Charlie Parker|Parker]] si trovava a dover battagliare con chi pensava semplicemente che quel timido giovanotto negro venuto dal Texas non sapesse neppure cosa stesse facendo. Solo lui non si scomponeva; lo addoloravano soltanto gli equivoci sorti a proposito della sua musica, che tanti si ostinavano a giudicare in base a canoni estetici e a regole grammaticali che lui aveva deliberatamente rifiutato. (p. 737) ==Bibliografia== *Arrigo Polillo, ''Jazz. {{small|La vicenda e i protagonisti della musica afro-americana}}'', Mondadori, Milano, 1975. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Polillo, Arrigo}} [[Categoria:Critici musicali italiani]] [[Categoria:Giornalisti italiani]] gtbovmu1qf35h3qxpo7thnse8goq8es Fats Waller 0 163723 1223815 1080541 2022-08-22T14:17:38Z SunOfErat 12245 /* Citazioni su Fats Waller */ wikitext text/x-wiki [[File:Fats Waller edit.jpg|thumb|Fats Waller]] '''Thomas "Fats" Waller''' (1904 – 1943), pianista, compositore e cantante statunitense. ==Citazioni su Fats Waller== *[[Count Basie]] [...] si era presto trasferito nella vicina New York per intraprendervi la carriera del musicista: sapeva suonare il piano, che aveva cominciato a studiare sotto la guida della madre e poi di un insegnante locale. Il suo vero maestro tuttavia fu il coetaneo Fats Waller che, intorno al 1921, suonava l'organo per accompagnare i film muti in proiezione al Lincoln Theatre di [[Harlem]]: Basie lo andava a trovare tutti i giorni, si sedeva accanto a lui e lo stava ad ascoltare e a guardare per ore, incantato. ([[Arrigo Polillo]]) *Era nato il 21 maggio 1904 a New York, in una famiglia povera e numerosa della piccola borghesa negra. Sua madre era una musicista e suo padre era, non un pastore d'anime com'è stato scritto più volte, ma il decano della congregazione della Chiesa Battista Abissina. Fu quindi allevato tra il canto degli inni, le letture della Bibbia e le lezioni di pianoforte: e fu fatto di tutto, da parte di suo padre, che riteneva quella musica uscita dal "laboratorio del diavolo", per ternerlo lontano dal jazz. Fu indirizzato infatti allo studio della musica classica, che del resto coltivò con passione, anche sotto la guida di ottimi insegnanti, imparando a suonare, oltre al piano, l'organo a canne, di cui sarebbe stato, nel jazz, l'unico maestro. Ebbe il suo primo impiego come musicista, a quindici anni, in un cinema di Harlem, il Lincoln Theatre, dove suonava il piano e l'organo. Si fece subito notare per la sua bravura, e cominciò a farsi degli amici tra i musicisti. ([[Arrigo Polillo]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Waller, Fats}} [[Categoria:Cantanti statunitensi]] [[Categoria:Compositori statunitensi]] [[Categoria:Musicisti jazz]] [[Categoria:Pianisti statunitensi]] 6dzqrd4sqhokqonups2lnprybynlxfo Count Basie 0 163728 1223828 1081915 2022-08-22T14:29:55Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki [[File:Count Basie (Gottlieb 00471).jpg|thumb|upright=1.2|Count Basie]] '''William Allen "Count" Basie''' (1904 – 1986), compositore, bandleader e pianista jazz statunitense. ==Citazioni su Count Basie== *Count Basie è, per tutti i cultori del jazz, l'uomo che venne al Nord da Kansas City a portare un po' di fuoco nel mondo delle orchestre [[swing]] nella seconda metà degli anni Trenta. In realtà quel viaggio verso il settentrione di cui parlano tutte le storie del jazz fu un ritorno, perché William Basie, soprannominato in seguito, da un fantasioso presentatore radiofonico, Count, il Conte, al Nord era nato e lì aveva mosso i primi passi come musicista. Aveva infatti visto la luce a Red Bank, nel New Jersey, il 21 agosto 1904, e si era presto trasferito nella vicina New York per intraprendervi la carriera del musicista: sapeva suonare il piano, che aveva cominciato a studiare sotto la guida della madre e poi di un insegnante locale. Il suo vero maestro tuttavia fu il coetaneo [[Fats Waller]] che, intorno al 1921, suonava l'organo per accompagnare i film muti in proiezione al Lincoln Theatre di [[Harlem]]: Basie lo andava a trovare tutti i giorni, si sedeva accanto a lui e lo stava ad ascoltare e a guardare per ore, incantato. ([[Arrigo Polillo]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Basie, Count}} [[Categoria:Bandleader]] [[Categoria:Compositori statunitensi]] [[Categoria:Musicisti jazz]] [[Categoria:Pianisti statunitensi]] nlvx61vf5sxvpneb8957lrlkqu9wyrq Roy Eldridge 0 163752 1223820 1080532 2022-08-22T14:21:56Z SunOfErat 12245 /* Citazioni su Roy Eldridge */ wikitext text/x-wiki [[File:Roy Eldridge.jpg|thumb|Roy Eldridge]] '''Roy Eldridge''' (1911 – 1989), trombettista jazz statunitense. ==Citazioni su Roy Eldridge== *Come tutti i jazzmen che si rispettano, anche Roy Eldridge ha un soprannome: il suo è Little Jazz, Piccolo Jazz; glielo trovò Otto Hardwick, all'epoca in cui i due suonavano insieme allo Small's Paradise, a [[Harlem]]. Per quanto strano, il nomignolo gli è rimasto appiccicato, ed è usato spesso dai colleghi: Roy, il trombettista piccoletto, dagli occhi vivacissimi, sempre sorridenti, rimasto tanto giovane di spirito anche dopo che i suoi capelli, un tempo neri come la pece e tirati a lucido, son diventati grigi, è proprio un uomo tutto jazz. È difficile trovare qualcuno che ami il proprio strumento e il proprio mestiere più di lui, uno altrettanto disposto a raccogliere le sfide dei colleghi, a misurarsi con loro. ([[Arrigo Polillo]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Eldridge, Roy}} [[Categoria:Musicisti jazz]] [[Categoria:Trombettisti statunitensi]] 1pd83nyj5lzpscd3gggls5lvsg0xtdm Charlie Christian 0 163753 1223826 1080531 2022-08-22T14:28:55Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki [[File:Charlie Christian.jpg|thumb|Charlie Christian]] '''Charlie Christian''', all'anagrafe '''Charles Henry Christian''' (1916 – 1942), chitarrista statunitense jazz e blues. ==Citazioni su Charlie Christian== *Dalla fine del 1940, quando a [[Harlem]] si aprì il [[Minton's Playhouse|Minton's]], Christian trovò un approdo sicuro. Appena finito il suo lavoro con [[Benny Goodman|Goodman]], al Pennsylvania Hotel, si precipitava al Minton's a suonare come un forsennato in jam session, finché non se ne fossero andati tutti. Era di casa al punto che Teddy Hill, il direttore del locale, fece installare per lui sul podio un amplificatore nuovo di zecca: così Charlie non avrebbe dovuto trasportarvi il suo ogni sera. Al Minton's il chitarrista si sentiva finalmente libero, e si scatenava. Aveva una capacità di improvvisare praticamente illimitata. ([[Arrigo Polillo]]) *Non è stato lui a introdurre la chitarra elettrica nel jazz: questo merito va riconosciuto a Eddie Durham, che allora faceva parte dell'orchestra di Jimmie Lunceford, e che trovò un primo proselito in Floyd Smith, uno degli uomini di Andy Kirk. Charlie Christian arrivò terzo, subito dopo di loro; però li superò di mille cubiti. Fu comunque lui a inventare un nuovo modo di suonare la chitarra, elevandola al rango di strumento solista e ponendo le premesse della rivoluzione dei [[bebop|boppers]]. ([[Arrigo Polillo]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Christian, Charlie}} [[Categoria:Chitarristi statunitensi]] [[Categoria:Musicisti jazz]] sg5y75qqls5ggeopzc2k89d4kqtucka Minton's Playhouse 0 163777 1223830 1081911 2022-08-22T14:30:16Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Thelonious Monk, Howard McGhee, Roy Eldridge, and Teddy Hill, Minton's Playhouse, New York, N.Y., ca. Sept. 1947 (William P. Gottlieb 06281).jpg|thumb|upright=1.6|Thelonious Monk, Howard McGhee, Roy Eldridge e Teddy Hill davanti al "Minton's Playhouse"]] Citazioni sul '''Minton's Playhouse'''. *Come molti altri jazzmen negri della sua generazione, [[Bud Powell|Earl "Bud" Powell]] ebbe il suo battesimo del fuoco al Minton's, dove comparve per la prima volta, al seguito di [[Thelonious Monk]], una sera del 1941. Aveva circa diciassette anni, e pochi gli prestarono attenzione: stando a quanto assicura Monk, nessuno lo capiva, salvo lui. Non lo capivano neppure come persona, se è vero che era conosciuto come "the quiet one" o "the strange one", quello quieto, quello strano. Prima di allora il ragazzo non aveva suonato con dei jazzmen negri di qualche importanza, anche se aveva sempre vissuto fra i musicisti. ([[Arrigo Polillo]]) *Dalla fine del 1940, quando a [[Harlem]] si aprì il Minton's, [[Charlie Christian|Christian]] trovò un approdo sicuro. Appena finito il suo lavoro con [[Benny Goodman|Goodman]], al Pennsylvania Hotel, si precipitava al Minton's a suonare come un forsennato in jam session, finché non se ne fossero andati tutti. Era di casa al punto che Teddy Hill, il direttore del locale, fece installare per lui sul podio un amplificatore nuovo di zecca: così Charlie non avrebbe dovuto trasportarvi il suo ogni sera. Al Minton's il chitarrista si sentiva finalmente libero, e si scatenava. Aveva una capacità di improvvisare praticamente illimitata. ([[Arrigo Polillo]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} [[Categoria:Locali jazz]] cxrhlkonc90jhaq38vqm0atbf2mswar Pandemia di COVID-19 0 166969 1223927 1217639 2022-08-22T18:24:27Z Mariomassone 17056 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:COVID-19-outbreak-timeline.gif|thumb|upright=1.8|Diffusione della pandemia nel tempo]] Citazioni sulla '''pandemia di COVID-19'''. ==Citazioni== *Anche qui in Etiopia siamo molto preoccupati per gli assalti e le conseguenze dell’epidemia. Siamo poveri e vulnerabili: dipendiamo dalla misericordia di Dio. Tutti i fedeli stanno pregando e digiunando in questi giorni, non sapendo né come né quando dovremo soffrire. ([[Berhaneyesus Souraphiel]]) *Dagli studi che sono stati fatti [...] viene fuori che il maggior contagio arriva dai ragazzi tra i 15 e i 20 anni. In gergo si dice che sono una "sorgente". Io tra vaccinare prima tre milioni di liceali o 26 milioni di over 50 vaccinerei prima i liceali così da eliminare la sorgente. ([[Roberto Battiston]]) *Dopo l’empatia dei primi mesi del Covid, il mondo si è diviso tra vaccinati e no-vax, dilaniato da teorie complottiste. ([[Georgi Gospodinov]]) *Gli svedesi hanno sofferto tremendamente in condizioni difficili. Penso che abbiamo fallito, abbiamo un gran numero di morti e questo è terribile. ([[Carlo XVI Gustavo di Svezia]]) *Ho avuto una lunghissima vita, piena di grandi gioie e di grandi dolori, ma queste settimane mi sembrano tra le più terribili. Siamo dentro una vicenda che non ha precedenti. Il fatto inedito è che questo virus ci ha incarcerati, serrati nelle nostre case, senza nemmeno poter uscire per prendere un caffè, vedere un amico, chiusi dentro una vita che non è la nostra. ([[Emanuele Macaluso]]) *I giovani {{Ndr|negli anni '70}} scappavano dalle città funestate dal terrorismo, dalla crisi economica e dalla droga. Certamente succederà di nuovo perché le nostre città che erano, per definizione, il luogo della libertà, si sono rivelate grandi carceri. Gli scienziati dicono che il virus in campagna è più debole non solo perché c’è meno contatto sociale, ma perché tira il vento, c’è meno metallo e meno plastica e, se sei vicino al mare, l’aria è carica di iodio. ([[Massimiliano Fuksas]]) *Il compito più urgente è revisionare ed emendare la legge sul lavoro di controllo nazionale d'urgenza delle epidemie e rimettere in buon ordine le regole di gestione di crisi statali. ([[Kim Jong-un]]) *Il mondo vive un momento di forte instabilità e il rischio è di regredire a un medioevo oscurantista mentre io penso che, con il contributo di ognuno di noi, possiamo intraprendere un percorso verso un nuovo Rinascimento di luce e speranza. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Il virus non deve essere associato a un Paese o a una nazionalità. In una comunità globale, ciascuno di noi deve essere il custode dell'altro. Non permettiamo alla paura di derubarci della nostra umanità. ([[Abiy Ahmed Ali]]) *Io non sono una che si ferma a chiacchierare a ricreazione, ma per tanti miei compagni l'interruzione della socialità è devastante. Degli effetti sulla psiche ce ne renderemo conto solo tra decenni. Persino io, che sono introversa, a pandemia finita andrò in giro a conversare con tutti gli sconosciuti che incontrerò. ([[Tecla Insolia]]) *Io penso che la [[Cina]] abbia pagato un grande conto di questa epidemia che ha avuto, perché comunque li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi o altre robe del genere. ([[Luca Zaia]]) *La corsa alla scoperta di un vaccino per sconfiggere il virus non è una gara tra Paesi, ma il più urgente sforzo comune della nostra vita. ([[Boris Johnson]]) *La mia percezione non è cambiata, la violenza iniziale è stata compiuta dall'uomo, ahinoi, nei ''wet market'' cinesi, a quanto pare – ciò dimostra come la Natura non sia un mondo disneyano fatto di fiorellini, ma sia "rossa di zanne e artigli" come dice Alfred Tennyson. Spero che da questo periodo si esca anche con la consapevolezza di un maggiore rispetto della Natura (che io scrivo rigorosamente con la N maiuscola). ([[Flavio Santi]]) *La percezione è panoramica. A Sud dell’Himalaya vedi le masse indiane in fuga; a Nord quelle cinesi immobilizzate dal governo. Senti la disperazione del Sudamerica («Tremila bare di cartone per i poveri dell’Ecuador»), la strage dei barboni nelle megalopoli degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], la tragedia dei migranti bloccati in Grecia, l’avanzata del virus nel cuore di un’Africa di cui nessuno parla. Capisci che a monte della pandemia c’è un modo al si-salvi-chi-può di cui i fuggiaschi dalla Libia o Medio Oriente non sono che sparuta avanguardia. Ti rendi conto della fortuna di essere europeo. ([[Paolo Rumiz]]) *La sproporzione di fronte a quella che secondo il Cnr è una normale influenza, non molto dissimile da quelle ogni anno ricorrenti, salta agli occhi. Si direbbe che esaurito il terrorismo come causa di provvedimenti d'eccezione, l'invenzione di un'epidemia possa offrire il pretesto ideale per ampliarli oltre ogni limite. [...] la limitazione della libertà imposta dai governi viene accettata in nome di un desiderio di sicurezza che è stato indotto dagli stessi governi che ora intervengono per soddisfarlo. ([[Giorgio Agamben]]) *L'insostenibile pesantezza del Male {{NDR|pandemia COVID-19}} non può averla vinta sulla nostra sublime, vincente [[superficialità]]. Se siamo ancora vivi, cari ragazzi e care ragazze, è solo perché siamo superficiali. C'è chi ha reagito al dolore e alla costrizione cucinando, chi coltivando salvia e basilico, chi guardando su ''Sky Sport'' le vecchie partite di repertorio. Appartengo a tutte e tre le categorie. Embé? Voi invece siete tutti sopravvissuti leggendo [[Søren Kierkegaard|Kierkegaard]]? ([[Michele Serra]]) *Non c'è stata alcuna risposta europea a questa emergenza. Da questo punto di vista l'Europa non esiste, l'[[Unione Europea]] è inesistente. Oltre a essere inesistente negli spiriti, nel senso che si è visto che ogni Paese comunque pensa esclusivamente a sé stesso, con la meravigliosa eccezione della [[Cina]] che ci manda medici [...], tutte le decisioni sono prese a livello del singolo Paese, i dati vengono raccolti e comunicati con criteri che ogni Paese ha scelto, e che non sono per nulla trasparenti fra l'altro. L'inesistenza totale dell'Europa in questo che è il più grande avvenimento storico degli ultimi 20 o 30 anni è qualcosa su cui bisognerà evidentemente poi riflettere a cose finite, perché è drammatica. ([[Alessandro Barbero]]) *Non credo che torneremo quelli che eravamo. Ci illuderemo di farlo, nell'allucinazione collettiva di tornare alla vita-di-prima, ma la leggerezza dei nostri viaggi, o il divertimento, l'esperienza ludica di un bicchiere di vino con gli amici, nasconderà un ronzio, un'inquietudine. Penso che il post-Covid sarà lunghissimo e che la stessa espressione post-Covid sia un errore. Dovremmo fare lo sforzo individuale e collettivo di vivere in continuità con il Covid, non aspirando a una macchina del tempo che non esiste. Dovremmo, credo, come nelle esperienze di alcune malattie, ricordare che la Natura possa tendere contemporaneamente alla perfezione e contenere l'origine del suo danno. ([[Francesca Mannocchi]]) *Non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità? [...] Mi sono sentito umiliato e offeso come cittadino quando mi è stato vietato di uscire di casa. Devo anche confessare, e lo faccio qui pubblicamente, di aver anche in certi casi disobbedito volontariamente a questo divieto. Non mi sembrava giusto né salutare. Ho una certa età e ho bisogno di sole e di vitamina D. ([[Andrea Bocelli]]) *{{NDR|Sugli anziani durante la pandemia}} Non sono e non saranno mai sacrificabili in nome di qualsivoglia economia. ([[Luiz Henrique Mandetta]]) *Oggi si sa il luogo di partenza del coronavirus, si ritiene venga da Wuhan, nell'Hubei, la provincia cinese più colpita. Nel '600 il contagio fu portato in Lombardia dai lanzichenecchi, dalle truppe tedesche mercenarie di Albrecht von Wallenstein, arrivate in Italia dalla Valtellina e dirette a Mantova, dove era in corso la lotta per la successione tra Francia e Spagna. Un tempo i portatori di virus erano i soldati. Oggi sono civili pacifici, turisti, commercianti, tecnici. Il virus adesso viaggia in aereo o su un piroscafo. Le due situazioni non sono ovviamente paragonabili: sarebbe un'imperdonabile forzatura. ([[Bernardo Valli]]) *Potrebbe essere questo uno dei primi effetti del coronavirus e della quarantena. Restando chiusa, bloccata, ferma, la gente ha avuto occasione di riflettere. E il desiderio di cambiamento si è accresciuto. ([[Maaza Mengiste]]) *Proprio come il virus non conosce confini, anche le nostre risposte non dovrebbero averne. ([[Abiy Ahmed Ali]]) *Questa malattia attacca i polmoni, ricordandoci quanto dipendiamo dal respiro. In greco, in latino, in ebraico, in sanscrito, nella lingua indù, la parola spirito significa proprio respiro, aria che si muove, vento. La domanda è: perché tutte queste lingue, tra la tantissime parole che avevano a disposizione, sono andate a prendere proprio questa per nominare quella parte dell'essere umano che noi chiamiamo spirito? ([[Vito Mancuso]]) *Scusate se riparlo di me. Oggi "festeggio" quattordici giorni consecutivi a letto, insieme all'ospite ingrato che mi abita dentro. Gli ultimi cinque giorni li ho passati in terapia intensiva, collegato ai tubicini dell'ossigeno, ai sensori dei parametri vitali, al saturimetro, con un accesso arterioso al braccio sinistro e un accesso venoso a quello destro. Il Covid è infido, è silente, ma fa il suo lavoro: non si ferma mai, si insinua negli interstizi polmonari, e ha un solo scopo, riprodursi, riprodursi, riprodursi. ([[Massimo Giannini]]) *Se questa epidemia, che si propaga così rapidamente, si infiltra nel nostro paese, ciò porterà a gravi conseguenze; la velocità di propagazione di questa malattia infettiva è molto grande, il suo periodo d'incubazione incerto e le vie di contaminazione non sono state ancora chiaramente comprese in modo scientifico; questo è il motivo per cui le potenti misure che il nostro Partito e il nostro governo hanno preso sin dall'inizio sono misure difensive, preventive e decisive, le più risolute e le più sicure. ([[Kim Jong-un]]) *Sì, il Coronavirus è una brutta malattia ma nella maggioranza dei casi ha soltanto sintomi lievi, il virus sarà stagionale e tornerebbe anche il prossimo inverno. Per questo è importante sviluppare un'immunità di gregge, per tenere sotto controllo il virus a lungo termine. Con il 60% della popolazione infetta dal virus, avremmo una immunità di gregge. ([[Patrick Vallance]]) *Tutti bardati con guanti e mascherine. Un colpo di tosse e ci assale la paura. ([[Stephen King]]) *Un virus sta dominando le nostre paure. Ci terrorizza, limita la nostra libertà, ci fa disprezzare l'altro. Abbiamo chiuso i porti a chiunque, rintanandoci nella nostra fedele cerchia, criticando gli altri la mattina al bar o in coda al supermercato durante la folle corsa per accaparrarci l'ultimo inutile pezzo di pane, che deve essere il nostro e di nessun altro, manco fosse la fine del mondo.<br> Abbiamo deciso di offendere, cacciare, allontanare. Abbiamo fatto morire donne e bambini, perché prima veniva la nostra sicurezza, la nostra ricchezza e poi le loro vite. E adesso siamo noi gli emarginati, siamo noi ad essere discriminati e cacciati, rinchiusi tra i confini di un Paese che soffre.<br>Quando tutto questo finirà, ricordiamoci di questi giorni, di questa sofferenza, di questa isteria che ci ha trasformato in animali mossi solo dall'istinto di sopravvivenza, senza ragione, senza rispetto per nessuno. Ricordiamocelo poi, di come ci trasformano disperazione e paura di morire. Ricordiamocelo quando ad aver paura sarà qualcun altro, che chiede aiuto. ([[Federico Bernardeschi]]) *{{Ancora|cari|Voglio essere onesto con voi, onesto col popolo britannico: molte famiglie, molte altre famiglie perderanno prematuramente dei loro cari.}} ([[Boris Johnson]]) ===[[Tedros Adhanom Ghebreyesus]]=== {{cronologico}} *Questa epidemia è una minaccia per ogni paese, ricco e povero che sia. (7 marzo 2020) *I paesi hanno pianificato scenari come questo da decenni. Ora è il momento di agire su quei piani. Ciò è possibile solo se è presente una leadership nel paese, che coordina ogni parte del governo, non solo il ministero della salute – ma anche sicurezza, diplomazia, finanza, trasporti, commercio, informazione – l'intero governo di un paese deve essere coinvolto. È essenziale attivare i piani di emergenza di ogni singolo paese attraverso l'approccio dell'intero governo. (7 marzo 2020) *Sappiamo che le persone hanno paura, ed è normale e appropriato, ma quella paura può essere gestita e moderata con informazioni accurate. (7 marzo 2020) *Quanto sarà letale questo virus dipende non solo dal virus stesso, ma da come noi rispondiamo ad esso. Il Coronavirus è una malattia grave: non è mortale per la maggior parte delle persone, ma può uccidere. Siamo tutti responsabili della riduzione del nostro rischio di infezione e, se siamo infetti, della riduzione del rischio di infezione di altri. (7 marzo 2020) *Il nostro appello è quello di non politicizzare questo virus. L'obiettivo della politica deve essere quello di proteggere le persone e ai partiti dico che l'unità del vostro Paese sarà molto importante per distruggere questa minaccia. Senza unità siamo certi che anche il miglior sistema dovrà affrontare grandi problemi e crisi. Per cui diciamo: mettete in quarantena la politicizzazione di questo virus. (8 aprile 2020) *Non si può sprecare tempo a puntare il dito, abbiamo del tempo, usarlo uniti è l'unica opzione per sconfiggere questo virus. Se non vi unite preparatevi al peggio. Il peggio deve arrivare, se non riusciamo a unirci. (8 aprile 2020) *L'immunità di gregge è un concetto utilizzato per la vaccinazione, in cui una popolazione può essere protetta da un certo virus se viene raggiunta una soglia di vaccinazione. [...] Mai nella storia della sanità pubblica è stata usata come strategia per sconfiggere un'epidemia. Tanto meno per una pandemia. È scientificamente ed eticamente problematico. Non è una strategia che si persegue esponendo la popolazione all'agente infettivo. Consentire a un virus pericoloso che non conosciamo pienamente di circolare liberamente è semplicemente immorale. Non è un'opzione. (12 ottobre 2020) *Il vaccino da solo non può bastare a fermare la pandemia. [...] Il vaccino completerà gli altri strumenti che abbiamo, non li sostituirà. (16 novembre 2020) *Non possiamo accettare un mondo in cui i poveri e gli emarginati sono calpestati dai ricchi e dai potenti nella corsa ai vaccini. È una crisi globale e le soluzioni vanno condivise come beni pubblici globali, non come proprietà private che allargano le disuguaglianze. (4 dicembre 2020) *Alcuni Paesi stanno cercano di aggirare Covax, aumentando il prezzo e tentando di saltare la fila. Questo potrebbe ritardare le consegne di Covax e creare esattamente lo scenario che Covax è stato progettato per evitare, con l'accaparramento sfrenato, un mercato caotico, una risposta non coordinata e continui sconvolgimenti sociali ed economici. Il mondo è sull'orlo di un catastrofico fallimento morale e il prezzo di questo fallimento sarà pagato con vite nei paesi più poveri del mondo. Alla fine queste azioni non faranno che prolungare la pandemia. (18 gennaio 2021) *Anche una volta che la pandemia sarà finita, gli sforzi dovranno continuare. Rimarranno problemi preesistenti. Non esiste un vaccino contro la povertà, la fame, la disuguaglianza, il cambiamento climatico, i matrimoni precoci e molti altri problemi che i nostri fratelli e sorelle affrontano quotidianamente. Il COVID-19 ha sottolineato la centralità della salute: quando la salute è a rischio, tutto è a rischio. (8 marzo 2021) *{{NDR|Sulla revoca delle tutele di proprietà intellettuale per i vaccini anti Covid-19 da parte dell'amministrazione Biden}} Questo è un momento monumentale nella lotta contro il Covid-19. L'impegno del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e dell'ambasciatore Katherine Tai, rappresentante degli Stati Uniti per il commercio, a sostenere la rinuncia alla protezione della proprietà intellettuale sui vaccini è un potente esempio di leadership americana per affrontare le sfide della salute globale. Mi congratulo con gli Stati Uniti per la loro decisione storica per l'equità dei vaccini e la priorità del benessere di tutte le persone ovunque in un momento critico. Ora muoviamoci tutti insieme rapidamente, in solidarietà, basandoci sull'ingegnosità e sull'impegno degli scienziati che hanno prodotto i vaccini salvavita Covid-19. (6 maggio 2021) ===[[Piero Angela]]=== *I giovani si sentono invulnerabili, ma il virus non si vede, non si sente. Abbiamo visto cos'è successo anche a Capi di Stato che lo minimizzavano. Invece se il virus passa dai ragazzi ai genitori, salta l'economia di questo Paese. *Per l'Hiv c'è stata gente condannata in tribunale perché sapendo di essere contagiati andavano attaccando il virus agli altri. Oggi, con il Covid, non dico di mettere in galera le persone, ma far rispettare assolutamente le regole, si. Anche l'esercito e la Polizia in strada possono essere d'aiuto. Come divulgatori di informazione, noi possiamo dare una mano. Ma è un problema di comportamenti. *Questo è un virus mortale. Non si può dover chiedere "per favore, mettete le mascherine". Quelli che non le usano sono degli untori, soprattutto se sono stati ben informati. [...] {{NDR|I negazionisti}} sono vittime della mala informazione. Alcuni sono recuperabili, altri no. Alle manifestazioni contro le mascherine erano quattro gatti e a lungo andare saranno anche di meno. ===[[Roberto Burioni]]=== {{cronologico}} *Sembra possibile l'esistenza di pazienti asintomatici, che stanno bene, non hanno febbre, ma possono diffondere il coronavirus. Il che significa che la misurazione della temperatura agli aeroporti potrebbe non essere sufficiente per bloccare la diffusione della malattia. La lotta contro quest'infezione sarà più difficile del previsto. (25 gennaio 2020) *Dalla Cina non arrivano purtroppo dati attendibili. La mortalità del 3%, come detto da alcuni, sarebbe una mortalità altissima. Se una malattia ha il 3% di mortalità ed è molto diffusa è una catastrofe, non è poco, noi speriamo sia molto di meno. La Spagnola nel 1918 ha avuto una mortalità fra il 2 e il 3%. Spero sia più bassa alla luce di tanti casi non diagnosticati e che sfuggono al controllo cinese. (29 gennaio 2020) *Desidererei che si trovasse immediatamente un vaccino contro il coronavirus per due motivi. Il primo perché salverebbe tante vite umane, il secondo per il piacere di vedere gli antivaccinisti implorare la vaccinazione in ginocchio sui ceci. (29 gennaio 2020) *La [[Cina]], in teoria un regime autoritario e feroce, fa di tutto per salvare i suoi cittadini; una democrazia di antichissima tradizione {{NDR|il [[Regno Unito]]}} accetta cinicamente la morte di centinaia di migliaia di cittadini. Incredibile. (13 marzo 2020) {{NDR|rispondendo a una [[#cari|dichiarazione]] di Boris Johnson}} *Vedo in continuazione previsioni funebri sul futuro. Per valutarne l'affidabilità quando le leggete andate a controllare se chi le sta scrivendo ha mai avuto a che fare con i virus nella sua vita professionale. Se non ha ci mai avuto a che fare (99% dei casi) state tranquilli. (24 maggio 2021) *In questa guerra chi non si vaccina non è neutrale: sta dalla parte del virus.<br>È un fatto, non un’opinione. (11 agosto 2021) ===[[Maria Rosaria Capobianchi]]=== {{cronologico}} *L'avversario che abbiamo davanti è poderoso, ma ne abbiamo conosciuti di più letali. Senza andare alla peste del 1600, che era però causata da un [[batterio]] e non da un [[virus]], l'[[influenza spagnola]] del 1918 ha provocato più di 40 milioni di vittime e mezzo miliardo di contagi. Ed è andata a cicli, come tutte le pandemie. Succederà anche stavolta. (22 novembre 2020) *L'unico virus che finora l'umanità ha completamente debellato è il [[vaiolo]]. Qualsiasi prospettiva di un'uscita rapida da questa pandemia, compreso l'arrivo dei vaccini, è un'ipotesi consolatoria. (22 novembre 2020) *Non siamo una specie privilegiata. L'uomo è un animale tra gli altri. Questo coronavirus ci arriva forse dai pangolini, Il Mers dai dromedrari, la Sars dagli zibeti. Il problema della salute minacciata è globale. Tante componenti vanno considerate fattori di un quadro d'insieme: l'essere umano, gli animali appunto, l'ambiente, le esportazioni, i viaggi. E quindi medici, veterinari, sociologi, economisti: soltanto attraverso l'incrocio di competenze, lo sforzo collettivo di tutti questi saperi, potremo sperare di sconfiggere quest'ultima pandemia e di garantire una vera salute al mondo. (22 novembre 2020) ===[[Ilaria Capua]]=== {{cronologico}} *Il nuovo virus è stato veicolato all'uomo dal pipistrello e ha scatenato un'infezione dal punto di vista genetico molto simile alla Sars. È il terzo coronavirus a fare il salto di specie dall'animale all'uomo in 17 anni, dopo appunto la Sars, esplosa in Cina nel 2003, e la Mers, emersa in Medio Oriente (Giordania e Arabia Saudita), nel 2012. Questi virus attaccano l'apparato respiratorio e hanno un potenziale che prima non conoscevamo. (29 gennaio 2020) *[La Cina] ha fatto uno sforzo "erculeo", tenendo conto del contesto dove si è sviluppata questa epidemia. In una città come Wuhan, con undici milioni di abitanti, moltissimi studenti, con un sistema sanitario pubblico non sempre all'altezza di una simile emergenza, dove ci sono sacche di povertà estrema e dove la medicina scientifica è affiancata da quella tradizionale cinese. Il contenimento è stato efficacissimo: nessun Paese avrebbe potuto fare tanto. (15 febbraio 2020) *L'incremento del numero di positività è dovuto al fatto che adesso si sono iniziati a cercare, un mese fa per chi aveva sintomi respiratori la diagnosi era di influenza. Ora, con i test diagnostici, la ricerca attiva a ritroso dei contatti e dei movimenti dei pazienti, è chiaro che il numero di casi aumenta. Ma è una forma lieve e sottolineo che si dovrebbe iniziare a chiamare sindrome simil-influenzale da coronavirus per non spaventare le persone. (23 febbraio 2020) *{{NDR|Sulla somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2}} In onore delle donne e degli uomini di spettacolo che sono volati via, perché non esplorare un piano di distribuzione e somministrazione del vaccino che sfrutti i cinema ed i teatri oggi vuoti che – a pensarci bene – risulterebbero particolarmente funzionali a questo tipo di attività. Sono in perdita, ed è difficile che riprendano a lavorare finché la situazione dei contagi non sarà sotto controllo. Vi è già una modalità di ingresso controllata con percorso a senso unico fino all'uscita. C'è l'elettricità sufficiente per un congelatore a - 70° ed altra strumentazione, ci sono i servizi, ci sono le vie di fuga. I vaccinandi potrebbero sedersi secondo uno schema che rispetti il distanziamento, e nel frattempo agli operatori sanitari risulterebbe più agevole fare il loro lavoro, appunto sfruttando una situazione ordinata di gestione delle operazioni. Questi CineVax potrebbero anche poi essere usati per il recupero delle vaccinazioni che sono saltate a causa dell'emergenza. (21 novembre 2020) *La Pandemia del 2020 è un grido che ha squarciato la nostra percezione della realtà, mentre noi eravamo occupati a fare le nostre cose. Ha spalancato la finestra con forza facendo sbattere i vetri e gonfiare le tende. Da fuori è arrivato il suo messaggio gelido e chiarissimo: «Vivete in un sistema chiuso, quindi, o cominciate a mettere a posto le cose oppure ...». Una tempesta fragorosa, con tuoni violenti, come quelli che scrocchiano come un legno che si spezza. E che lasciano dietro di sé un vuoto ancora più immobile. La Pandemia del 2020 ci ricorda prepotentemente l’importanza della salute nella società e ci mette di fronte all’opportunità unica di ripensarla in una prospettiva più ampia e più sostenibile. (16 dicembre 2020) *L’unica strada che abbiamo per non ricaderci mai più è quella della prevenzione: riusciremo a percorrerla solo con la consapevolezza che viviamo all’interno di un sistema circolare e integrato di cui fanno parte persone, animali, piante e in generale l’ambiente in cui tutti siamo immersi. Non ci sono quindi soltanto gli individui e le comunità, non c’è solo la specie umana da preservare: la salute del pianeta e di tutti i suoi abitanti deve avere pari dignità se vogliamo creare un ecosistema sostenibile, resiliente e durevole. (16 dicembre 2020) ===[[Gilberto Corbellini]]=== {{cronologico}} *Quella svedese è stata una gestione razionale e non impulsiva, come quella italiana. Le prove che avevano a disposizione dicevano che era molto più saggio andare in quella direzione, rischiando di pagare con un certo numero morti, che sono stati più di quelli che si aspettavano e lo hanno riconosciuto. Sono anche intellettualmente più onesti dei nostri politici ed esperti. Hanno valutato che i danni sarebbero stati maggiori a trovarsi nella condizione di avere un lockdown dopo l’altro e strozzarsi davanti a un virus che peraltro ancora non si capisce quale letalità abbia davvero. (20 maggio 2020) *Le politiche adottate sono state diverse nei diversi Paesi. Qualcuno l’ha voluto ignorare come Bolsonaro, in altri si è adottata la strategia della convivenza come gli svedesi, la Germania ne ha usate altre, l’Italia altre ancora, Cina e Singapore altre ancora. Vedremo come nei prossimi mesi le diverse risposte sociali daranno vita a dinamiche diverse non solo per quanto riguarda la ripresa economica, ma anche l’orientamento politico nei diversi paesi. (20 maggio 2020) *La pandemia di Covid-19 rappresenta sotto diversi punti di vista una sorta di esperimento naturale. Si tratta di una crisi sanitaria che colpisce tutti i paesi e le comunità e che viene gestita dai governi e dalle persone sulla base di visioni culturali e forme di organizzazione politico-istituzionali diverse, grosso modo identica per cause ed effetti immediati, per cui si possono studiare empiricamente dinamiche sociali, politiche, psicologiche ed economiche indotte dalla situazione inattesa e anomala, che sarebbe impossibile creare artificialmente. (25 luglio 2020) ===[[Jared Diamond]]=== {{cronologico}} *L'epidemia da Coronavirus non si sarebbe mai diffusa se 17 anni fa, dopo la [[Epidemia di SARS del 2002-2004|SARS]], i cinesi avessero chiuso i mercati di animali selvatici vivi. Le soluzioni migliori sono quelle sociali. (20 aprile 2020) *Il primo errore è stato quello di non bloccare subito gli incontri tra le persone. Trump ha pensato all'inizio che l'epidemia non fosse così grave, e noi americani non abbiamo da subito attuato un distanziamento fisico. Il secondo errore è continuare a mettere in atto comportamenti che favoriscono la diffusione delle malattie trasmesse dagli animali selvatici all'uomo. Sono stati i mercati aperti in Cina a spianare la strada al virus Covid-19. Questi poi sono stati chiusi, ma resta ancora aperta la strada di trasmissione rappresentata dal commercio di animali per la medicina tradizionale. Se questo traffico rimarrà aperto continuerà la diffusione di malattie dagli animali all'uomo. (20 aprile 2020) *Finora le nazioni sono state incapaci di collaborare di fronte a questioni evidentemente comuni, prima fra tutte il cambiamento climatico e il rapido esaurimento delle risorse naturali. Probabilmente perché i danni del riscaldamento globale e il suo potere letale agiscono in modo relativamente lento e indiretto. Il Covid, al contrario, uccide a viso aperto e con inesorabile rapidità. Il coronavirus ha colpito il mondo intero. E fino a quando non sarà debellato ovunque, nessuna nazione potrà considerarsi al sicuro. (17 maggio 2020) *Alcune delle più note epidemie del passato sono state selettive. Si accanivano, in particolare, su alcuni settori della popolazione mentre altri risultavano sostanzialmente immuni. Ciò le ha rese armi di conquista o di difesa. [...] Il Covid, invece, è davvero globale. (17 maggio 2020) *Nell'ipotesi peggiore, nel 2021, la seconda o terza ondata epidemica continuerà a seminare morte e i Paesi più virtuosi nel debellarlo verranno reinfettati dagli altri, con meno risorse per gestire l'emergenza sanitaria. In quella migliore, al contrario, la collaborazione internazionale per arrivare al vaccino e a protocolli di cura efficaci avrà reso il virus inoffensivo. E, imparata la lezione, la comunità internazionale starà decidendo di applicarla ad altre questioni, dall’inquinamento alla diseguaglianza, ben più pericolose del Covid per l'equilibrio mondiale. (17 maggio 2020) *In un certo modo, il Covid-19 assomiglia alla peste, ma oggi popoli e genti diverse soffrono in maniera diversa non perché hanno geni ed anticorpi diversi, bensì perché hanno diverse condizioni generali di salute e diversi sistemi sanitari. (24 maggio 2020) *In confronto al cambiamento climatico e a queste altre minacce globali, il Covid-19 non è che un piccolo cruccio passeggero. È vero, può uccidere qualche milione di persone (io ho già perso tre dei miei più cari amici), causando così terribili tragedie personali, ma presto, nel giro di un anno o due, saranno disponibili i vaccini contro questa malattia. A quel punto, il coronavirus diventerà come l'influenza: un ospite indesiderato che ogni anno ritornerà causando anche morti, ma con cui impareremo a convivere. Le nostre economie si riprenderanno presto dal Covid, così come già avvenuto tanto tempo fa con l'influenza. Il cambiamento climatico è un problema ben più grave. Miete già vittime e ne farà sempre di più, in molti modi, perlopiù subdoli. (24 maggio 2020) *Siamo collegati da voli internazionali, non possiamo affermare che «il Covid è un problema solo per la gente di quella nazione». No, il Covid-19 è un problema che riguarda tutti. Ma il cambiamento climatico è ancora di più un problema che riguarda tutti. (24 maggio 2020) *Entro il prossimo anno avremo vinto la guerra contro il coronavirus e questo ci servirà da modello. Stimolerà infatti risposte massicce a livello mondiale ad altri problemi globali, e il cambiamento climatico è già sul tavolo di discussione. Il successo ottenuto porterà a nuovi successi nei prossimi anni, proprio come avvenuto in tutto l'arco della storia dell'uomo. Sarà questo il retaggio paradossale del Covid. Ora sta uccidendo molte persone e per un po' di tempo continuerà a mietere vittime. Sta già causando un'enorme recessione economica globale. Ma la nostra vittoria nella guerra contro il Covid fungerà da modello per vincere una guerra molto più pericolosa, quella contro il cambiamento climatico. È questo il nemico più grande. (24 maggio 2020) ===[[Gwynne Dyer]]=== {{cronologico}} *Quando (per salvargli la vita) si chiudono in casa le persone, inevitabilmente si blocca anche gran parte dell'economia. E nella maggior parte dei paesi la serrata durerà sicuramente fino a maggio o giugno. La promessa di Donald Trump di riaprire l'economia statunitense tra due settimane è un'illusione. *La Svezia ha garantito di pagare ai lavoratori inattivi il 90 per cento del loro reddito finché l'emergenza sanitaria sarà finita. La Francia offre "sussidi parziali di disoccupazione" pari all'84 per cento del reddito dei lavoratori. Il Regno Unito garantisce l'80 per cento. In ognuno di questi casi i datori di lavoro (che a loro volta ricevono aiuti statali) devono mantenere i posti di lavoro e riprendere i loro dipendenti quando l'attività tornerà normale. [...] Il governo statunitense è meno generoso, naturalmente, e lo sarebbe anche con un'amministrazione democratica: l'ideologia del libero mercato è la vera religione nazionale. Trump parla di 1.200 dollari a persona (la stessa cifra data da Hong Kong ai suoi cittadini), ma solo per un mese o due. *Quando il virus sarà domato, torneremo all'economia del tutti contro tutti e del chi si ferma è perduto, che tutti conosciamo e amiamo. Davvero? Pensate che dopo sei mesi o un anno in queste condizioni torneremo docilmente alle vecchie regole economiche? Ne dubito fortemente. ===[[Bill Emmott]]=== {{cronologico}} *A nessun leader politico sarà mai imputato il fatto di essere troppo prudente di fronte alla minaccia del virus. E questo porterà tutti i leader, anche i più aperti e progressisti, a esercitare la virtù della prudenza. (26 marzo 2020) *Una crisi economica è pressoché certa. Nel breve periodo questa è più in una crisi sanitaria, ma la crisi economica si manifesterà presto in tutta la sua potenza e porterà a una deciso crollo della ricchezza delle nazioni. (26 marzo 2020) *Le forze politiche populiste si sono rafforzate sulla base del risentimento che, mentre i banchieri venivano salvati, la gente comune veniva fatta soffrire. Lo stesso potrebbe accadere di nuovo durante il periodo di ripresa dalla pandemia. (14 ottobre 2020) ===[[Anthony Fauci]]=== {{cronologico}} [[File:HHS NIH COVID-19 Vaccine Kick-Off event (50748458672).jpg|thumb|Fauci ricevendo il vaccino Moderna]] *Quasi sicuramente ha fatto un salto di specie da un animale-ospite all'uomo. Nel 2002 c'è stato un Coronavirus che è passato dal pipistrello allo zibetto che poi lo ha trasmesso all'uomo. Ed è così che abbiamo avuto la famosa Sars, ovvero la Sindrome respiratoria acuta grave, che ha avuto una diffusione mondiale. Nel 2012, in un modo simile, un altro Coronavirus ha fatto il salto dal pipistrello al cammello, infettando moltissima gente in Medio-Oriente, e causando la Sindrome respiratoria del medio oriente (Mers). Questa volta, quasi certamente, è successa la stessa cosa: il virus ha fatto il salto di specie e ha cominciato a diffondersi, a partire dalla Cina. E da qui, siccome la gente ha continuato a viaggiare in diverse parti del mondo, ha raggiunto anche l'Italia e gli Stati Uniti. (1 aprile 2020) *Se il virus si propaga in Africa, dove il si­stema sanitario è molto debole, a quel punto diventa un problema di difficile risoluzione. Ogni Paese che non è dotato di un sistema sanitario nazionale adeguatamente evoluto ed efficiente, può incontrare serie complicazioni nel contenere la diffusione del virus e i suoi effetti. (1 aprile 2020) *Il pianeta è grande e se controlleremo il virus qui, ma non in altri Paesi, quando abrogheremo le misure restrittive il rischio di una ripresa della pandemia sarà concreto. (6 aprile 2020) *Se si guarda all'evoluzione del virus nei pipistrelli e a cosa c'è là fuori adesso, le prove scientifiche vanno fortemente nella direzione che il virus non avrebbe potuto essere manipolato artificialmente o deliberatamente. (5 maggio 2020) *Ora facciamo i bravi, ma il ritorno alla normalità non avverrà prima di Natale 2021, e solo in alcune aree del mondo, a livello globale ci vorranno quattro anni. (19 settembre 2020) *{{NDR|Prima di ricevere il vaccino Moderna}} È importante essere qui per due ragioni. La prima è che sono un medico curante qui, nello staff del National institute of health clinical center. Ma ancora più importante è essere un simbolo per il resto del Paese del fatto che mi sento estremamente fiducioso dell'efficacia e della sicurezza di questo vaccino. Voglio incoraggiare chiunque abbia la possibilità di essere vaccinato. Possiamo avere una valida protezione per la nostra Nazione, in modo da far finire questa pandemia. (22 dicembre 2020) ===[[Diego Fusaro]]=== {{cronologico}} *Quello che stiamo vivendo, e a cui i più si sono già piegati con una resa colma di gratitudine (franando nel senso heideggeriano), non è un "[[grande reset]]", come taluni lo appellano. È, ''au contraire'', un "prolungamento organico" (Gramsci) della civiltà capitalistica, che si ristruttura autoritariamente in modo verticistica e consolida alcune sue nuove acquisizioni, tra cui la società digitalizzata dello ''smart working'' e del superamento delle democrazie parlamentari. *Nel mondo rovesciato che stiamo vivendo, gli aguzzini sono benefattori e i dissidenti rispetto al regime sono pericolosi sovversivi, "negazionisti" come ormai la neolingua egemonica li appella. Il ''lockdown'' e il "divieto di assembramento" (che trapassa senza soluzione di continuità in "divieto di assemblea") sono i due pilastri del nuovo sistema di controllo oligarchico e neopadronale ai danni di masse ritenute ridondanti e superflue: il distanziamento sociale è il fulcro – non mi stancherò di ripeterlo – della nuova organizzazione sociale verticistica, del nuovo capitalismo terapeutico e della nuova società padronale. *Il non vaccinato è il soggetto più pericoloso per la religione medico-scientifica, dacché il suo errore è sia di culto, sia di dogma: di culto, in quanto non assume, a mo' di eretico, il sacramento vaccinale; di dogma, giacché addirittura osa dubitare della potenza miracolosa del vaccino (il quale "è un miracolo", affermò con lirica devozione il dottor Giuseppe Remuzzi nella trasmissione "Porta a Porta" il 30 marzo del 2021). *È già ora sufficiente non aderire all’ordine mentale egemonico per venire estromessi dalle "piazze virtuali" dei ''social networks'', vedendosi chiudere istantaneamente il profilo con l'infamante accusa di diffusori di "contenuti pericolosi" e di "disinformazione medica" (così è ostracizzata ogni voce variamente critica rispetto al regime tecno-sanitario). Trattato alla stregua di un nemico della salute pubblica o di un soggetto patologico, il dissenziente è destinato a "sparire come un sasso nell'oceano", per riprendere la bella immagine di Gramsci, e a trovarsi "tumulato" in casa. ===[[Robert Gallo]]=== {{cronologico}} *Non ci sono favoriti in questa partita: i principali vaccini funzionano, e io prenderei ognuno di loro. Smettiamola di rimandare e di cercare la perfezione. Non esiste la perfezione. (22 marzo 2021) *Senza il vaccino si può essere certi che il problema non sarà risolto. Certo, con il vaccino le cose potrebbero non essere perfette, ma tutto andrà molto meglio. Se poi arriveranno delle varianti del virus, sarà possibile creare dei nuovi vaccini per quelle varianti. Insomma, i vaccini funzionano. (22 marzo 2021) *Non dimentichiamo mai che in una pandemia dobbiamo essere tutti collegati: la parola "pan" significa "tutti" e dobbiamo essere tutti in questo insieme. (22 marzo 2021) ===[[Gilberto Gil]]=== {{cronologico}} *Il carattere sinistro di questa pandemia si traduce in una sensazione di paura e incertezza. Come se fossimo improvvisamente minacciati dalla possibilità di collisione con un grande asteroide: uno spauracchio di distruzione non solo delle nostre vite individuali ma della vita del pianeta. *In tutte le situazioni estreme in cui la solidarietà sembra essere obbligatoria (questo è il caso, ora) ci chiediamo se non dovrebbe essere sempre così. E penso che, per ogni disastro, per ogni catastrofe, noi andiamo avanti, di fatto. Tuttavia, non raggiungiamo mai la piena redenzione. Non so perché sia così, ma è così. Penso che questa grande ondata di solidarietà e compassione di oggi depositerà, ancora una volta, i suoi residui positivi nel domani. *Sono triste per la sofferenza, il dolore, l'agonia di coloro che muoiono per mancanza di aria. La loro agonia è anche mia: anche io soffoco di lacrime e di commozione. ===[[Jane Goodall]]=== {{cronologico}} *È il nostro disprezzo per la natura e la nostra mancanza di rispetto per gli animali con cui dovremmo condividere il pianeta che ha causato questa pandemia, qualcosa che era stata prevista molto tempo fa. [...] Perché mentre distruggiamo, diciamo la foresta, le diverse specie di animali nella foresta sono costrette a venire in contatto fra di loro e quindi le malattie vengono trasmesse da una specie all’altra, e il secondo animale ha quindi maggiori probabilità di infettare gli esseri umani poiché è costretto a stare stretto contatto con noi. *La mia opinione è che milioni di persone prenderanno questa situazione come un campanello d’allarme e cominceranno a pensare in modi in cui non hanno mai pensato prima, tanto più se impareranno a conoscere l'effetto spillover. E, tra l'altro, dobbiamo considerare un altro ambiente ideale per lo ''spillover''. E questo è l'allevamento intensivo di animali. Perché molte di queste epidemie sono partite dall'allevamento intensivo di maiali, polli, cavalli, cammelli... Ma temo che il problema sia il tipo di leader politici che abbiamo in molti paesi del mondo. Non vedono l'ora di tornare al ''business as usual''. *Tutto ciò è legato alla nostra mancanza di rispetto per la natura o alla mancanza di rispetto per gli animali. Ce la siamo cercata. *Il cambiamento climatico è spinto in gran parte dalle grandi aziende e dalla mancanza di una legislazione per limitare le emissioni. Non credo che questa pandemia influirà molto su questo, se non nel rendere le aziende più impazienti di tornare a fare quello che stavano facendo. Da un lato milioni di persone hanno sentito questo momento come un campanello d'allarme e un tempo in cui dobbiamo ripensare il nostro rapporto con il mondo naturale per renderci conto che dipendiamo dalla natura, dall’altro lato però abbiamo i leader nel mondo degli affari e al governo, ed è questo il grande problema, non è vero? L'amministrazione Trump, per esempio, ha revocato tutte le misure di protezione ambientale che erano state messe in atto, una per una. *La gente dice: "Chiudete i mercati della fauna selvatica in Cina". Beh, sì, dobbiamo farlo. Dobbiamo farlo assolutamente. Ma ci sono migliaia di persone nelle zone rurali che dipendono dall'allevamento di animali selvatici per la carne. Quindi, sai, hanno bisogno di un modo di vivere alternativo. ===[[Michail Gorbačëv]]=== {{cronologico}} *Il 2020 ha inflitto una nuova calamità all'umanità, dando inizio a un'ulteriore sfida globale. Nell'arco di soli due o tre mesi, l'epidemia di coronavirus ha travolto il mondo intero. Ma se all'inizio sembrava esserci la speranza di poter gestire questa situazione senza troppe difficoltà, ben presto gli scienziati hanno cominciato a lanciare degli avvertimenti in merito al contrario, che sfortunatamente non sono stati ascoltati da numerosi leader e rappresentanti politici. *È già diventato banale sostenere che il mondo non sarà più come prima, una volta che avremo debellato questo nemico invisibile e ci saremo lasciati alle spalle questa calamità. Ma come esso sarà esattamente, dipenderà solo dalle lezioni che impareremo mentre questi eventi si svolgono sotto i nostri occhi. *Bisognerà analizzare nei minimi dettagli ciò che è successo ma la priorità ora è di riprendere il controllo della situazione e sconfiggere questo nuovo e malvagio nemico. *In questo momento sono tutti d’accordo con la necessità di misure di confinamento. È qualcosa che sia le autorità che la gente devono accettare. Molto dipende anche dal comportamento delle persone. La massima responsabilità e disciplina sono essenziali. Solo in seguito si potrà sperare che il peggio sia passato. *Questa pandemia, una tragedia comune, ci ricorda quanto sia inutile tentare di nascondersi ignorando le minacce di fronte a noi. ===[[Emmanuele Jannini]]=== *{{NDR|Sulle relazioni sociali, durante la pandemia di COVID-19}} È come il gioco della torre [...]. Tra le amicizie, gli amori, le passioni, abbiamo scelto chi buttare sotto e chi tenere con noi. Il Covid ci ha portato a fare un lavoro di selezione, rinunciando a chi nel nostro immaginario sentimentale non si collocava in una posizione apicale. [...] Il Covid però non è eterno, per fortuna. Quando ritorneremo alle vecchie abitudini ci sarà chi di noi avrà deciso di continuare a dedicare il proprio tempo ai sentimenti più intensi e veri e chi non vedrà l'ora di tornare ad assaporare le emozioni più fatue, ma non per questo cattive. Non è un giudizio morale. Si gode anche nell'avere amicizie vacue, non particolarmente intense. *{{NDR|«Come stanno il sesso e l'amore al tempo del Covid?»}} Essendo basati a volte su menzogne e infingimenti, il cambiamento più palese è che il Covid ha scoperto le carte. Da una parte, ha rivelato a coppie in crisi che il sostegno della loro vita si trovava già nel loro letto. Oppure, altri hanno atteso la fine del lockdown per piantare il coltello nel petto del partner e fuggire con l'amante. *{{NDR|Sul ruolo delle mascherine nell'interazione sociale, durante la pandemia di COVID-19}} Gli elementi di seduzione che passano attraverso gli occhi non sono una grande novità [...] in tutto il mondo musulmano tradizionalmente il linguaggio degli occhi ha sempre funzionato in termini seduttivi. Noi siamo abituati a una seduzione espressiva che coinvolge l'intero viso, il corpo, le movenze, le nudità. Le persone più attente e sensibili sono quelle capaci di leggere un grazie, un per favore, un'implorazione soltanto attraverso gli occhi. La nostra generazione sta imparando a usarli per parlare. Quando smetteremo di indossare le mascherine, i più attenti di noi avranno aggiunto un elemento fondamentale di comunicazione delle nostre emozioni, che smettono di essere assordate da tutti i segnali trasmessi dal corpo. ===[[Paul Krugman]]=== *Ancora non sappiamo se il coronavirus sia più o meno pericoloso della [[Epidemia di SARS del 2002-2004|SARS]]. Quello che sappiamo è che le implicazioni economiche globali di una pandemia è più probabile siano gravi oggi di quanto non lo furono allora, per la semplice ragione che la Cina è un protagonista molto più grande di quanto non fosse ai quei tempi. *Il comportamento irresponsabile in questo momento è principalmente una forma di inquinamento. L’unica differenza riguarda il livello nel quale tale comportamento deve essere modificato. Per la massima parte, controllare l’inquinamento riguarda istituzioni addette alle regole – come limitare le emissioni di anidride solforosa dalle centrali elettriche, o imporre che le automobili abbiano convertitori catalitici. Le scelte individuali – la carta al posto della plastica, il camminare invece dell’andare in macchina – non sono completamente irrilevanti, ma hanno effetti soltanto marginali. Di contro, per controllare una pandemia principalmente è necessario che gli individui modifichino i loro comportamenti – si coprano le facce, si astengano dal passare il tempo ai bar. Ma il principio è lo stesso. *Tra gli altri paesi con elevata mortalità, l’Italia fu la prima nazione occidentale ad avere una grande epidemia, pagando con molte vite umane persino prima che gli esperti comprendessero pienamente cosa si doveva fare. La Svezia e l’Inghilterra hanno avuto grandi sofferenze perché inizialmente si sono basate sulla dottrina della “immunità di gregge” per superare la pandemia. È stata una politica terribile, che l’Inghilterra alla fine ha abbandonato. La Svezia non ha mai cambiato ufficialmente la sua politica, sebbene in pratica abbia finito col praticare molto distanziamento sociale. Ma c’è una bella differenza tra gli errori, per quanto letali, e l’inganno deliberato. Soltanto in America il capo dello Stato sapeva che la malattia era letale e di facile diffusione, mentre rassicurava la gente. ===[[John Magufuli]]=== *Abbiamo pregato e digiunato affinché Dio ci salvasse dalla pandemia che ha afflitto il nostro Paese e il mondo. Ma Dio ci ha risposto. *Il ministero della Salute dovrebbe stare attento, non dovrebbe affrettarsi a provare questi vaccini senza fare delle ricerche, non tutti i vaccini sono importanti per noi, dovremmo stare attenti. Non dovremmo essere usati come "cavie". *Molti Paesi hanno un lockdown, ma in Tanzania non ci sono piani di confinamento e non lo introdurremo mai, perché il nostro Dio è vivo e continuerà a proteggerci. ===[[Loretta Napoleoni]]=== *Fortunatamente il coronavirus non ha un tasso di mortalità elevato: non è l'Ebola né la peste. Ma la reazione irrazionale del mondo intero lo rende tanto pericoloso quanto queste malattie. Ma perché non si è detto subito che era un nuovo virus influenzale poco pericoloso per le persone in buona salute? (1 marzo 2020) *Prendersela con i cinesi è stato un errore, li ha messi sulla difensiva e ha spinto il resto del mondo a emarginarli quando invece c'era bisogno di collaborare. (1 marzo 2020) *L'Organizzazione mondiale della sanità doveva chiaramente mettere in guardia contro le misure applicate per la Sars all'inizio del secolo, poiché era chiaro che non avrebbero funzionato oggi. Il virus si trasmette per stretto contatto e oggi siamo tutti molto ma molto più vicini gli uni agli altri: basta menzionare il turismo di massa o le navi da crociera, focolai fenomenali per le epidemie. L'Oms doveva anche mettere in guardia contro le conseguenze per l'economia mondiale della psicosi, dell'isteria popolare. Infine doveva fare appello ai media per evitare il panico. (1 marzo 2020) *Il panico e l'isteria si diffondono ancora più velocemente del virus. Anche qui negli Stati Uniti, dove il presidente Trump continua a dire che l'epidemia è sotto controllo e il rischio basso, è iniziata la corsa agli scaffali dei supermercati: impossibile trovare le mascherine, per non parlare poi delle confezioni di pasti sottovuoto che si conservano per decenni, anche queste svanite. (1 marzo 2020) ===[[Samia Nkrumah]]=== {{cronologico}} *L’Africa è il continente meno vaccinato. L’accesso ai vaccini è il problema più grande. I Paesi africani si sono impegnati per ottenere i vaccini contro il covid. Ma finora è stato vaccinato solo il 7 % di una popolazione di 1,3 miliardi di persone. I vaccini non arrivano perché Paesi più ricchi ne fanno incetta. *Lo scetticismo e l’esitazione dinanzi ai vaccini {{NDR|in [[Africa]]}} è un problema. L’eredità di pratiche mediche non etiche nel continente, la paura di essere delle cavie o di ricevere medicine di qualità inferiore sono preoccupazioni diffuse. Però quando il vaccino è disponibile si vedono persone in fila per riceverlo. *Possiamo dire che l’Africa ha evitato i numeri che abbiamo visto in altre parti del mondo, ma non le conseguenze economiche della pandemia. Abbiamo un maggiore commercio con il resto del mondo perché importiamo molto di ciò che consumiamo quotidianamente. *Covax ha aiutato a far giungere alcuni vaccini in Africa, ma ha anche dimostrato che la produzione dei vaccini è concentrata solo in pochi Paesi, ossia gli Stati Uniti, l’Europa, la Cina e l’India. Ciò ha portato a una palese disuguaglianza vaccinale. *Per quanto riguarda il mondo ricco, potremmo dire che l’atto di solidarietà umana proposto, volto ad assicurare che i medicinali e i vaccini raggiungano l’intera famiglia umana simultaneamente, in realtà è nel loro stesso interesse; non è solo un atto di carità. Di certo nessuno può volere che il virus persista in molte parti del mondo povero, pronto a re-infettare il mondo ricco e a creare nuove insorgenze laddove vige il piacevole pensiero che i ricchi si sono protetti contro la pandemia. Paragonato alle migliaia di miliardi spesi per gli incentivi economici si tratta di un costo ridottissimo. *Come sarà il mondo post covid-19? Un mondo ricco protetto, che esclude le vaste e potenzialmente contagiose popolazioni dei Paesi poveri? O sarà un mondo che condivide le terapie e i vaccini con i poveri? La storia ci ha mostrato come sradicare le malattie per il bene comune globale dei nostri Paesi — ma anche di tutti. Quando il dottor Jonas Salk realizzò un vaccino anti-polio approvato per l’uso della popolazione generale, egli rifiutò di brevettarlo. *Il covid-19 è un catalizzatore che spinge noi, in Africa, a diventare autosufficienti in tutti gli aspetti della nostra vita. Abbiamo gli scienziati, alcuni sono in altri Paesi. *L’unico modo in cui possiamo prevenire la trasmissione del covid e proteggere l’economia è immunizzare una fetta importante della popolazione. Come già detto, il covid-19 è un catalizzatore. Le industrie farmaceutiche devono distinguere tra profitto e vita. Oggi la situazione è questa: chi non può permettersi di pagare i vaccini, non riesce a ottenerli. A lungo termine è una situazione insostenibile. ===[[David Quammen]]=== {{cronologico}} *Gli scienziati lo avevano previsto da tempo. Io stesso, ormai 8 anni fa, ho spiegato nel mio libro come questo scenario fosse alle porte. Non perché sono un veggente, ma perché ho ascoltato gli esperti giusti, quelli che dicevano che presto si sarebbe diffuso un virus capace di adattarsi ed evolversi velocemente, venuto fuori da animali selvatici, in una situazione in cui vi è uno stretto contatto tra le persone e gli animali, esattamente come accade nei mercati di animali vivi. Fa rabbia vedere come, nonostante la sanità pubblica e la politica sapessero, non abbiano fatto niente per sventare il pericolo o per prepararci ad affrontarlo. (3 aprile 2020) *Dobbiamo smettere di interferire con gli animali selvatici, messi in vendita come quelli domestici, e poi bisogna regolare fortemente – se non chiudere proprio – mercati come quelli di Wuhan. (3 aprile 2020) *La mia ipotesi, sulla base di ciò che sento dagli esperti, è che questo virus probabilmente non verrà mai completamente cancellato dalla popolazione umana globale. Sarà soprattutto il vaccino, quando lo avremo, a limitare i danni in futuro. (3 aprile 2020) *Questa pandemia è il risultato delle cose che facciamo, delle scelte che prendiamo. Ne siamo responsabili tutti. (4 aprile 2020) *I più importanti biologi evoluzionisti che conosco, tra cui Edward Holmes in Australia, Kristian Andersen in California e Andrew Rambaut in Scozia, hanno pubblicato a gennaio, insieme ad altri, un articolo su "Nature Medicine" dicendo che, da quello che vedevano, il virus ''non'' è ingegnerizzato. Perciò, da una parte abbiamo un articolo pubblicato su "Nature", dall'altra nessuno studio accreditato. Io non sono un biologo, non so analizzare un genoma, ma so guardare le fonti e distinguere tra ciò che è supportato da dati e autorevolezza e ciò che è solo un pettegolezzo eccitante. I pettegolezzi eccitanti piacciono alle persone, così come piace lo zucchero, ma sono malsani allo stesso modo. La seconda accusa è che il virus sia sfuggito al laboratorio mentre venivano condotti degli studi scellerati sui pipistrelli. Innanzitutto quegli studi scellerati sono stati cruciali per capire da dove provengono i coronavirus e hanno contribuito allo sviluppo del Remdesivir. È teoricamente possibile che un virus sfugga a un laboratorio? Sì. Esiste qualsiasi evidenza che sia successo? No. (20 maggio 2020) *Gli scienziati sapevano che una pandemia stava arrivando. I funzionari della sanità lo sapevano. Hanno avvertito i leader politici, ma in alcuni Paesi, come il mio, quegli avvertimenti sono stati ignorati e minimizzati. Perché? Perché i politici, in troppi casi, come negli Usa, non si preoccupano di ciò che potrebbe accadere fra tre anni ma, magari, capiterà fra dieci. Si preoccupano solo di quello che succederà fra oggi e la loro prossima elezione. (12 giugno 2020) *Qualsiasi politico che continuerà ad opporsi alla prevenzione contro le pandemie, dopo quanto è successo, non dovrebbe più essere un leader. Dovrebbe essere bocciato dagli elettori. Dovrebbe tornare a fare l'immobiliarista, o l'attore, o i gelati artigianali. (12 giugno 2020) *Il fatto che il genoma del Sars-CoV-2, e che altri genomi molto simili di altri Coronavirus, esistano fra i pipistrelli cinesi in natura, mostra che non si tratta di un virus costruito in laboratorio. È stato costruito in natura. È sfuggito durante un incidente in laboratorio? Questa è una accusa senza prove, poiché non ci sono prove che questo particolare virus sia mai stato presente in un laboratorio cinese. (12 giugno 2020) *Ero preoccupato per la [[Repubblica Democratica del Congo|Repubblica democratica del Congo]], conosco gente straordinaria in quel Paese, ottimi scienziati, ma il loro sistema sanitario è limitato: e invece mi sono sbagliato, è andata molto peggio in Italia e negli Stati Uniti. Questo è il "secondo mistero" del Sars Cov-2: perché l'Africa centrale, che ha anch'essa molti contatti con la Cina, non è stata colpita duramente? Perché lì la pandemia non è esplosa? Può darsi che ci siano anche dei fattori genetici che non conosciamo. Che la storia evolutiva dei popoli africani li abbia resi meno vulnerabili. (6 ottobre 2020) ===[[Edi Rama]]=== [[File:Albanian Prime Minister Rama in a 5G Signing Ceremony.jpg|thumb|Edi Rama con una mascherina]] {{cronologico}} *Noi stiamo combattendo lo stesso nemico invisibile e le risorse umane e logistiche della nostra guerra non sono illimitate. Ma oggi noi non possiamo tenere le forze di riserva in attesa che siano chiamate, mentre in Italia, dove si stanno curando, negli ospedali di guerra, anche albanesi, feriti dal nemico, hanno un enorme bisogno di aiuto. È vero che tutti sono rinchiusi dentro le loro frontiere e anche paesi ricchissimi hanno girato la schiena agli altri, ma forse esattamente perché noi non siamo ricchi, e neanche privi di memoria, non ci possiamo permettere di non dimostrare all'Italia che gli albanesi e l'Albania non abbandonano mai l'amico in difficoltà. *Visto il livello della comprensione del dovere civico di questa guerra per la vita o la morte, e dal momento che l'andamento positivo della guerra finora è stata frainteso abbandonandosi all'idea "tanto non ci succederà nulla" allora la risposta dello stato sarà reciproca per tutti coloro che non rispettano la fila. [...] Le nuove misure punitive saranno legge lunedì e le teste vuote saranno private della libertà. Alle teste vuote faremo la vita un inferno per i loro comportamenti contorti che portano il fuoco dell'inferno da tutti noi. *Ormai non ci sono quasi più grandi battaglie politiche che non siano interconnesse con gli altri popoli e chi propone di vincerle dentro le proprie frontiere illude se stesso e il suo popolo. Sembra che il maledetto virus che sta mettendo in ginocchio tanti Paesi sia arrivato per mostrarci proprio questo, facendoci soffrire in una maniera mai vista in queste aree del mondo. ===[[Sergio Romano]]=== {{cronologico}} *Non è la prima volta che un bacillo arriva dall’Asia. La peste nera scese da un altopiano della Mongolia all’inizio del XIV secolo, raggiunse la Turchia, attraversò la Siria e dalle coste del Mediterraneo entrò in Italia, Svizzera, Francia e Spagna provocando, secondo il calcolo di alcuni demografi, non meno di 30 milioni di morti. I vettori erano i topi che viaggiavano nelle stive mentre i tempi di diffusione del morbo erano quelli delle carovane e delle navi mercantili. Ma il numero degli abitanti nei Paesi aggrediti era molto più modesto mentre oggi tutto è infinitamente più grande e più veloce. (8 maggio 2020) *Credo che il governo abbia dimostrato grande coraggio e che il Paese, soprattutto nelle regioni maggiormente colpite abbia dato prova di disciplina. Ma gli effetti economici saranno pesanti e non è escluso che suscitino malumori e rimpianti. (8 maggio 2020) *Alcuni uomini di Stato, dall'Ungheria al Brasile, hanno colto l'occasione per appropriarsi di nuovi poteri. Altri come il governo svedese sino alle scorse settimane, l'inglese Boris Johnson quando era ancora leader dei conservatori alla Camera dei Comuni e lo stesso americano Donald Trump nella fase iniziale dell'epidemia, hanno lasciato intendere più meno esplicitamente che era meglio attendere l'immunità di gregge e «lasciar fare». Altri ancora, particolarmente in Italia, stanno già speculando su quelle che potrebbero essere le reazioni della società quando la serrata (o confinamento, come lo chiamano i francesi) avrà considerevolmente ridotto il prodotto interno del loro Paese. Di tutti i mali con cui dovremo convivere, quello della cattiva politica nell'epoca di Trump e dei sovranismi, potrebbe essere il peggiore. (8 maggio 2020) ===[[Caetano Veloso]]=== {{cronologico}} *Tornare indietro alla vita prima del Coronavirus? Non credo sia possibile. Dobbiamo trovare il modo di affrontare questo controllo malefico delle nostre vite, e le fantasie di dominio totale che ci sono intorno. (7 settembre 2020) *Ci sono già state altre epidemie, non è una cosa che deriva dal nulla, non ci ha colto di sorpresa. Quello che è nuovo e la velocità delle dimensioni che ha assunto. (7 settembre 2020) *Penso che il virus ha messo in luce delle realtà che erano già lì, che esistevano magari sotto forma di suggestioni, e che sono emerse con evidenza perché tutto il mondo si è trovato nella stessa situazione. (8 settembre 2020) ===[[Xi Jinping]]=== {{cronologico}} *La pandemia va affrontata insieme, uniti, e seguendo la scienza. Ogni tentativo di politicizzare o stigmatizzare la pandemia deve essere respinto. (22 settembre 2020) *Nel far fronte all’epidemia di Covid-19 esplosa improvvisamente, abbiamo dato espressione al grande amore che unisce gli esseri umani aderendo al principio secondo il quale bisogna mettere al primo posto il popolo e la vita umana, ed abbiamo scritto un’epopea della lotta all’epidemia con intrepidezza, consapevoli del fatto che l’unione fa la forza. (31 dicembre 2020) *Dagli angeli in camice bianco ai militari, dai ricercatori scientifici ai lavoratori dei quartieri residenziali, fino ad arrivare ai volontari e ai costruttori dei progetti, un numero considerevole di persone, inclusi gli anziani e i giovani della generazione post-Novanta, ha messo la propria vita al servizio della causa e difeso la vita della gente con il proprio amore. Tutte queste persone hanno unito le proprie limitate forze, trasformandole in un’unica imponente forza, di cui si sono serviti per costruire un muro d’acciaio a salvaguardia della vita di tutti noi. (31 dicembre 2020) ==Voci correlate== *[[Disinformazione sul SARS-CoV-2]] *[[Epidemia di SARS del 2002-2004]] *[[Green Pass]] *[[Pandemia di COVID-19 in Brasile]] *[[Pandemia di COVID-19 in Italia]] *[[Pandemia di COVID-19 in Corea del Nord]] *[[Pandemia di COVID-19 nel Regno Unito]] *[[Pandemia di COVID-19 negli Stati Uniti d'America]] *[[SARS-CoV-2]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la}} [[Categoria:Epidemie|COVID-19]] [[Categoria:Eventi degli anni 2020]] [[Categoria:Pandemia di COVID-19| ]] myqxme7loid8z2egbqq4caaju2673ef Léa Seydoux 0 168989 1223983 1176788 2022-08-22T23:10:15Z SunOfErat 12245 /* Filmografia */ wikitext text/x-wiki [[File:Léa Seydoux Cannes 2014 (cropped).jpg|miniatura|Léa Seydoux (2014)]] '''Léa Hélène Seydoux-Fornier de Clausonne''' (1985 – vivente), attrice francese. ==Citazioni di Léa Seydoux== {{cronologico}} *{{NDR|Riguardo alle scene di sesso in ''[[La vita di Adele]]''}} A volte erano umilianti, imbarazzanti. Circondate da tre telecamere, tutta quella gente intorno in una piccola stanza, [[Nudità|nuda]], anche cinque ore sulla stessa scena... Per dieci giorni. Non uno, dieci. Mi sentivo una [[prostituta]].<ref>Dall'intervista ''[https://www.iodonna.it/personaggi/interviste/2013/vita-di-adele-cover-intervista-401660369879_2.shtml Léa Seydoux: "Le scene di sesso sono state umilianti"]'', ''iodonna.it'', 24 settembre 2013.</ref> *{{NDR|Nel 2018, «lei ha testimoniato contro Harvey Weinstein: le cose sono cambiate?»}} Sulla parità di salari resta ancora molto da fare. E dobbiamo rimboccarci ancora le maniche anche sul concetto di [[solidarietà]] femminile. Si sono levate troppe voci contrastanti. Cinque anni fa, quando ho sostenuto che Adèle ([[Adèle Exarchopoulos|Exarchopoulos]]) e io eravamo state maltrattate sul set di ''La vita di Adele'', alcune attrici famose mi hanno criticata. [[Abdellatif Kechiche]] ha detto che mi lamentavo solo perché ero una ragazzina viziata... Io credo che oggi {{NDR|dopo il [[Me Too (hashtag)|#MeToo]]}} la testimonianza mia e di Adèle sarebbe accolta con maggiore [[benevolenza]].<ref>Dall'intervista di Alix Girod de L'Ain, ''[https://www.elle.com/it/magazine/interviste/a22623980/lea-seydoux-attrice/ Léa Seydoux è tornata alla grande, a un anno dalla nascita del suo bambino e a 5 da La vita di Adele]'', ''elle.com'', 16 agosto 2018.</ref> *Da quando [[Eva Green]] ha interpretato Vesper Lynd in ''[[Casino Royale (film)|Casino Royale]]'', il ruolo della [[Bond girl]] è cambiato completamente. Eva non era solo oggetto di desiderio, ma soprattutto complice di [[007]], non era solo la donna che lo accompagna, ma quella che aveva un ruolo preciso nello sviluppo di storia e dialoghi.<ref>Citato in Roberto Croci, ''[https://www.elle.com/it/showbiz/celebrities/a37806296/lea-seydoux-intervista/ Non chiamatela Bond Girl]'', ''elle.com'', 10 ottobre 2021.</ref> {{Int2|''[https://www.grazia.it/magazine/lea-seydoux-intervista «Io non ho paura»]''|Intervista di Gloria Satta, ''grazia.it'', 4 novembre 2015.}} *{{NDR|«Ma il [[successo]] non le ha dato più [[sicurezza]]?»}} Nemmeno per sogno. Anche se il set è ormai la mia vita, ho sempre il [[terrore]] di [[Recitazione|recitare]]. Prima di cominciare un film mi domando se ce la farò. [...] Ma vuol sapere una cosa? Paradossalmente mi piace essere dipendente da questa [[paura]]. *{{NDR|«Si aspettava di diventare una star?»}} Non riesco a sentirmi una star. Non vado in giro con le guardie del corpo e gli occhiali neri. Non ho mai avuto l'autista, a [[Parigi]] vado a piedi o prendo i mezzi pubblici. Sono famosa in [[Francia]], ma in [[Giappone]] o in [[Corea]] nessuno mi conosce. *[...] mi piace mischiare i generi e, se una [[sceneggiatura]] mi conquista, accetto anche di interpretare personaggi marginali [...]. Non sono ossessionata dall'ampiezza dei ruoli e non ho mai chiesto a un regista di riscrivere la mia parte. Sono io che mi adatto al film. *{{NDR|«[...] perché ha scelto la carriera di [[attrice]]?»}} A [[scuola]] andavo malissimo. A 18 anni incontrai un amico che faceva l'interprete e iniziai a sognare di avere la sua stessa vita: volevo essere [[Libertà|libera]], [[Indipendenza|indipendente]], capace di trasformarmi. Ho cominciato a recitare e ha funzionato. Ora il [[cinema]] è diventato la mia vita e il mio sostentamento, non posso nemmeno pensare di farne a meno. {{Int2|''[https://www.marieclaire.com/it/attualita/news-appuntamenti/a24884776/lea-seydoux-kursk/ "Voglio crescere un uomo che non abbia paura delle donne"]''|Intervista di Laila Bonazzi, ''marieclaire.com'', 21 novembre 2018.}} *{{NDR|«Cosa mette di sé nel suo essere attrice?»}} La storia del cinema francese è parte di me come la nouvelle vague, ma ho una mia identità. Come attrice di una certa generazione (quella dei [[millennial]], essendo nata nel 1985, ''ndr'') abbraccio le mie contraddizioni, il mio lato femminile e quello maschile. Questo penso sia nuovo. *{{NDR|Nel 2018, sul #MeToo}} Tu appartieni a te stessa. Credo molto nella libertà personale e odio le persone che cercano di sfruttarti e manipolarti. Non solo nel [[lavoro]], anche in [[famiglia]]. Non sopporto chi cerca di farti sentire inferiore o fa la [[vittima]] per avere la tua attenzione. Ti devi difendere sempre. È vero, però, che nel mondo del cinema accade spesso ed è un ambiente duro per una donna. *{{NDR|«È [[femminista]]?»}} Il modo in cui mi comporto, e vivo la vita, è femminista. Non è mai stato qualcosa di cui parlare esplicitamente. *{{NDR|«Se incontrasse se stessa a 15 anni, quale consiglio si darebbe?»}} Nessuno, non sono poi cambiata tanto, ma sono evoluta. Non credo si cambi mai. Amo la frase di [[Nietzsche]]: «Diventa ciò che sei». Siamo noi stessi dall'infanzia e nel corso della vita semplicemente ci affiniamo. [[File:Léa Seydoux Adèle Exarchopoulos Césars 2014 4.jpg|thumb|Léa Seydoux ai Premi César 2014 per ''[[La vita di Adele]]'' con l'altra protagonista [[Adèle Exarchopoulos]]]] {{Int2|''[https://www.iodonna.it/personaggi/star-internazionali/2019/04/12/lea-seydoux-si-racconta-lintervista/ Léa Seydoux si racconta]''|Intervista di Caterina De Filippo, ''iodonna.it'', 12 aprile 2019.}} *In Francia quando recito non me la fanno mai passare liscia. Nel mio Paese non puoi essere solo te stesso, devi sempre rispondere del tuo background {{NDR|riferendosi all'essere nata in una famiglia ricca e famosa}}, come fosse una [[colpa]]. [...] L'unica possibilità per me [mi racconta infastidita, ''ndr''] è lavorare il più possibile nel cinema internazionale, dove mi considerano soltanto un'attrice. *Diventare [[madre]] mi ha cambiato radicalmente. {{NDR|«In che modo?»}} Facendo l'attrice ero sempre concentrata su me stessa, mentre ora sono responsabile della vita di qualcun altro. È una bella maturazione. *{{NDR|Nel 2019, «come vede il #MeToo?»}} È un movimento importante, è positivo che le cose migliorino, ma sarebbe importante anche evitare che il #MeToo possa essere usato da alcune donne soltanto per mettersi in mostra. Per questo di fronte ad ogni accusa bisogna sempre procedere con estrema cautela. {{Int2|''[https://www.elle.com/it/showbiz/celebrities/a37806296/lea-seydoux-intervista/ A tu per tu con Léa Seydoux, timida leonessa]''|Intervista di Marguerite Baux, ''elle.com'', 10 ottobre 2021.}} *Non sono per niente [[politica]], lo confesso. Sono consapevole di vivere in una bolla. La politica è una cosa concreta, e credo di avere un rapporto con il mondo non molto concreto [...] *A volte si ha l'impressione di fare cose molto impudiche, cosa che è vera per gli [[attori]], ma ancora di più per le attrici, vista la maggiore tendenza a metterne in evidenza il corpo nudo. È difficile da esprimere, si ha la sensazione di consegnare agli altri qualcosa di molto intimo, è un po' come sentirsi derubati, fa paura, ci turba, ma alla fine non si può mai sapere cosa si mostra di sé. Trovo più spudorate cose come [[Instagram]], o i [[selfie]]. Uccidono un po' il [[desiderio]], almeno io non ho voglia di seguire gli attori che ammiro su Instagram. *Sono una [[Contemplazione|contemplativa]] con tendenze [[Malinconia|malinconiche]]. Ho sempre detto che il cinema mi ha salvato. *Non sono mai una persona diversa da me stessa e quando recito sono ancora più me stessa. È un modo di comprendere il mondo in cui si vive. ==Filmografia== *''[[Robin Hood (film 2010)|Robin Hood]]'' (2010) *''[[Midnight in Paris]]'' (2011) *''[[Mission: Impossible - Protocollo fantasma]]'' (2011) *''[[La vita di Adele]]'' (2013) *''[[Grand Budapest Hotel]]'' (2014) *''[[Spectre (film)|Spectre]]'' (2015) *''[[Crimes of the Future (film 2022)|Crimes of the Future]]'' (2022) ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Attori francesi|Seydoux, Léa]] nulozx121hnw4qmjg77rfmcd97wcmur Wesley Snipes 0 169695 1223832 1126179 2022-08-22T14:30:49Z SunOfErat 12245 /* Citazioni di Wesley Snipes */ wikitext text/x-wiki [[File:Wesley Snipes mug shot.jpg|miniatura|Wesley Snipes]] '''Wesley Snipes''' (1962 – vivente), attore, produttore cinematografico e artista marziale statunitense. ==Citazioni di Wesley Snipes== *Ho fatto le audizioni con Scorsese e [[Quincy Jones]], e loro mi hanno scelto tra, non so, centinaia di persone che erano alle audizioni.<ref name=Reed>Dall'intervista di Ryan Reed, ''[https://www.rollingstone.it/musica/news-musica/wesley-snipes-guardia-del-corpo-michael-jackson-bad/282133/ Wesley Snipes: «Una volta ho fatto da guardia del corpo a Michael Jackson»]'', ''Rolling Stone.it'', 19 settembre 2015.</ref> *I film non sono costruiti e sostenuti con una sola performance. C'è una famiglia e una comunità di persone che la realizzano. Sono grandi artisti che si uniscono per condividere una visione. Ma essere identificato come una delle figure chiave nella [genesi di] tutto ciò che è grandioso. Ed... è vero. È qualcosa su cui vuoi costruire e quando guardi e vedi ciò che hai ispirato, ti dà la possibilità di ricordare chi ti ha ispirato. :''films are not built on and sustained with just one performance. There's a family and community of people that make it. It’s great artists coming together to share a vision. But to be identified as one of the key figures in [the genesis of] all that is great. And... it's true. It’s something you want to build on and when you look and see what you inspired, it gives you a chance to remember who inspired you.''<ref name=Caffier>Dall'intervista di Justin Caffier, ''[https://www.vice.com/en_us/article/ywk9bx/20-years-later-wesley-snipes-says-hes-still-the-only-guy-who-could-play-blade Twenty Years Later, Wesley Snipes Says He's Still the Only Guy Who Could Play Blade]'', ''Vice.com'', 25 agosto 2018.</ref> *[[Michael Jackson]] era molto interessante, molto, molto interessante. In realtà era un po' nervoso a girare ad [[Harlem]], dove abbiamo realizzato alcune scene di Bad lì. Era un po' nervoso perché i fan erano divisi in due fazioni da quelle parti. Alcuni lo amavano, altri lo odiavano. Quindi sentivi da una parte gente che urlava "''Michael Jackson! We love you!''" e dall'altra parte "Non tornerai a casa! Cosa stai facendo per noi?"<ref name=Reed/> ==Note== <references /> ==Filmografia== ===Attore=== {{div col|strette}} *''[[King of New York]]'' (1990) *''[[Demolition Man]]'' (1993) *''[[Money Train]]'' (1995) *''[[The Fan - Il mito]]'' (1996) *''[[A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar]]'' (1995) *''[[Murder at 1600 - Delitto alla Casa Bianca]]'' (1997) *''[[Blade (film)|Blade]]'' (1998) *''[[Blade II]]'' (2002) *''[[Liberty Stands Still]]'' (2002) *''[[Blade: Trinity]]'' (2004) *''[[Dolemite Is My Name]]'' (2019) {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Snipes, Wesley}} [[Categoria:Attori statunitensi]] [[Categoria:Produttori cinematografici‎ statunitensi]] lfimrcwm5lcycm63mj582qz3yyl6uw8 Da 5 Bloods - Come fratelli 0 171547 1223838 1138298 2022-08-22T14:33:26Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano = Da 5 Bloods - Come fratelli |titolooriginale = Da 5 Bloods |immagine = |didascalia = |anno = 2020 |paese = Stati Uniti d'America |genere = Drammatico, guerra |regista = [[Spike Lee]] |soggetto = |sceneggiatore = [[Danny Bilson]], [[Paul De Meo]], [[Kevin Willmott]], [[Spike Lee]] |attori = *[[Delroy Lindo]]: Paul *[[Jonathan Majors]]: David *[[Clarke Peters]]: Otis *[[Norm Lewis]]: Eddie *[[Isiah Whitlock Jr.]]: Melvin *[[Chadwick Boseman]]: Norman *[[Mélanie Thierry]]: Hedy *[[Paul Walter Hauser]]: Simon *[[Jasper Pääkkönen]]: Seppo *[[Jean Reno]]: Desroche *[[Ngô Thanh Vân|Veronica Ngo]]: [[Hanoi Hannah]] *[[Johnny Trí Nguyễn]]: Vinh *Lê Y Lan: Tiên *Nguyễn Ngọc: Lâm *Sandy Hương: Phạm |doppiatori italiani = *[[Alessandro Rossi]]: Paul *[[Marco Vivio]]: David *[[Gianni Giuliano]]: Otis *[[Alberto Angrisano]]: Eddie *[[Paolo Marchese]]: Melvin *[[Francesca Fiorentini]]: Hedy *[[Massimo Corvo]]: Descroche *[[Paolo Vivio]]: Norman }} '''''Da 5 Bloods - Come fratelli''''', film del 2020, con [[Delroy Lindo]] e [[Jean Reno]], diretto da [[Spike Lee]]. ==[[Incipit]]== {{incipit film}} Muhammad Ali<br>Chicago, Illinois<br>February 26th, 1978<br>La mia coscienza mi vieta di sparare a un fratello o a gente povera, dalla pelle più scura, affamata per la grande e potente America. Sparargli per cosa? Non mi hanno chiamato "negro" né mi hanno linciato. Non mi hanno sguinzagliato dietro i cani, né privato della mia nazionalità. ('''Muhammad Ali''') ==Frasi== *I cinque fratelli non moriranno, si moltiplicheranno. ('''Paul''') *No, no, no, no. Non dirmi che hai votato il presidente dai finti speroni? ('''Otis''') *Insomma a quei tempi, essere un fratello significava qualcosa. Abbiamo combattuto il nemico e fra noi ci volevamo bene. Siamo diventati come fratelli di sangue là fuori in quella merdosa giungla. ('''Eddie''') *Sarei in prima fila al cinema se facessero un film su un vero eroe. Sapete, un nostro fratello. Qualcuno come Milton Olive. Quel tizio saltato su una granata ed ha salvato la vita dei suoi fratelli. Ed è stato il primo fratello ad essere insignito nella Medaglia d'onore in Vietnam e aveva diciotto anni. ('''Otis''') *Era una figlia bastarda, figlia del nemico. Io ero una puttana. Suo padre era un ''moi''. Un negro. I soldati bianchi ci hanno insegnato quella parola. Volevano che ce ne andassimo. Eravamo troppo sporche anche per pulire i bagni. Chiamavano la nostra bella Michon: lo scarafaggio. ('''Tiên''') *La nostra gente è stata la prima a morire per la bandiera americana. Sì, è così. C'è un nostro fratello Crispus Attucks a quel cazzo di massacro di Boston. Siamo morti per questo Paese, fin dall'inizio. Con la speranza di ottenere il posto che ci spetta. Tutto quello che ci hanno dato è un calcio nei nostri culi neri. ('''Norman''') *Siete qui per l'oro. Non mentire. State cercando l'oro. Ho letto le mail di Otis. Devi scegliere meglio le password: "1-2-3-4"? ('''David''') *L'oro da alla testa alle persone. Anche ai vecchi amici. Sta attento. ('''Tiên''') *La guerra si fa per i soldi. I soldi si fanno con la guerra. ('''Norman''') *Ogni volta che apro la porta di casa, vedo i poliziotti che girano nel mio quartiere e sembrano pronti a colpire. E sento che per loro non valgo niente. ('''Norman''') *Questa è la voce del Vietnam, trasmettiamo da Hanoi, Capitale della Repubblica democratica del Vietnam. Soldato nero, a Memphis, nel Tennessee, un uomo bianco ha assassinato il dottor Martin Luther King, che si opponeva eroicamente alla discriminazione razziale in atto negli Stati Uniti. Il dottor King si opponeva anche alla guerra degli Stati Uniti in Vietnam. Soldato nero, il tuo governo ha inviato seicentomila militari per reprimere la ribellione. Le tue care sorelle i i tuoi cari fratelli, sono insorti in oltre centoventidue città. Li uccidono, mentre tu combatti contro di noi così lontano da dover saresti davvero necessario. Soldato nero, il popolo del Vietnam del sud è sdegnato da questi atti fascisti contro voi negri che lottate per i diritti civili e la libertà. I negri sono solamente l'11% della popolazione americana, ma tra le truppe qui in Vietnam, siete il 32%. Soldato nero, trovi giusto prestare servizio più dei bianchi che ti hanno mandato qui? Niente disorienta di più dell'essere condannati a morire in guerra o dell'essere mutilati a vita senza la minima idea di quello che sta succedendo. ('''Hanoi Hannah''') Radio Hanoi. Hanoi, North Vietnam ('''Testo in sovrimpressione''') *Sono arrabbiato come tutti voi {{NDR|per la morte di [[Martin Luther King Jr.]]}}, abbiamo il diritto di esserlo, ma...siamo fratelli. Non gli permetteremo di usare la nostra rabbia. La controlliamo noi. Quello che volete fare in questo momento non cambierà un cazzo. Quindi, giù le armi. Questo è un ordine. ('''Norman''') *È strano come la guerra non finisca mai per le persone coinvolte. ('''Hedy''') *Quando dico: "La vita dei neri"... Voi dite: "Contano!" ('''Professore agli studenti''') *Hedy, per l'amor di Dio, aiutami! ('''Seppo Havelin'''){{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Brutti bastardi! ('''Lâm'''){{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} *Granata! ('''Melvin "Mel"'''){{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}} ==Dialoghi== *'''Paul''': Dov'eravate nella Seconda Guerra Mondiale? Hitler vi teneva per le chiocciole. I cazzo di Stati Uniti, vi hanno salvato il culo. Se non era per il vecchio zio Sam, adesso parlereste, parlereste ''deutsche'' e mangereste ''bratwurst'', ''schnitzel'' e ''sauerkraut'', anziché croissant, lumache, escargot.<br />'''Otis''': Andiamo, fratello. Lascia perdere<br />'''Paul''': No, no.<br />'''Otis''': Lascia perdere.<br />'''Paul''': No, no col cazzo, non ho finito. Questo figlio di puttana non può dirmi un cazzo. Mio padre, Dio l'abbia in gloria, è sbarcato in Normandia e ha ucciso un ''beaucoup'' di nazisti dal passo d'oca. E ti dirò una cosa, quei nazisti non erano mezze seghe, cosa che sei tu. Si, ok, ho finito.<br />'''Otis''': Ti senti meglio?<br />'''Paul''': Sì.<br />'''Desroche''': Be', ti ringrazio per questa versione con paraocchi da ignorante americano della Seconda guerra mondiale. *'''Eddie''':Te lo ricordi? Ricordi che diceva Norman dei soldi? <br/>'''Paul''':...Non me lo ricordo. <br/>'''Eddie''':{{NDR|Indietreggia sconvolto}}No...No, no, no, sono...Stufo, stufo marcio di impegnarmi affinché vi vogliate bene! Forza, volete distruggervi a vicenda? Fate pure, forza! Siete così...Speravo che potessimo essere fratelli ancora una volta, ma no, non succederà mai più a causa di questo{{NDR|Solleva il lingotto d'oro}}! Svendereste la fratellanza in cambio di questa merda! Vero, Paul? <br/>'''Paul''':Riesci a camminare all'indietro con quei piedi? <br/>'''Melvin''':Eddie, la tua pelle è nera come il carbone: "non sei un bianco riccone, e son hai perso la ragione sai che senza il verdone si chiude ogni portone, e puoi fidarti, cazzone!" {{NDR|Scoppia a ridere}} <br/>'''Eddie'''{{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}}:Beh, mia madre mi ha sempre detto che il denaro è la vera causa di tutti i mal...{{NDR|Improvvisamente finisce su una granata}} *'''Paul''':{{NDR|Cantando una canzone mentre scava la sua fossa}} Questa è di mio fratello Marvin {{NDR|Gayle}... <br/>'''Lam''':Sei ubriaco! <br/>'''Paul''':Mai stato più lucido in vita mia. <br/>'''Lam''':Scava! <br/>'''Paul''':Perché? È abbastanza profonda. {{NDR|Lam lo guarda male}} Scavo. "Don't go and talk about my father... <br/>'''Lam''':Più veloce! <br/>'''Paul''':"'Cause God is my friend, Jesus is my friend"... <br/>'''Lam''':Più veloce! Più veloce! <br/>'''Paul'''{{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}}:"He loves us whether or not we know it...And He'll forgive all our sins"! {{NDR|Lam e i suoi lo crivellano di colpi}} *'''Desroche''':{{NDR|Puntando una pistola su Otis}}Non c'è più nessuno..."Merde". Dov'è l'oro? <br/>'''Otis''':I cinque fratelli non moriranno...Si moltiplicheranno! <br/>'''Desroche'''{{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}}:{{NDR|Sospirando e preparandosi ad ucciderlo}} Permettimi...{{NDR|Improvvisamente David gli spara in testa}} ==[[Explicit]]== {{explicit film}} Dr. Martin Luther King Jr.<br>Riverside Church<br>New York, New York<br>April 4th, 1967<br>Per salvare l'anima dell'America abbiamo capito di non poter limitare la nostra visione a certi diritti per i neri, perché siamo convinti che l'America non sarà mai libera o salvata da se stessa se i discendenti degli schiavi non saranno liberati dalle catene che ancora li legano. Per certi versi, siamo d'accordo con Langston Hughes, il poeta nero di [[Harlem]] che scrisse: "Oh, si. Lo dico chiaro e tondo l'America non è mai stata America per me eppure sono pronto a giurarlo America sarà!" ('''Martin Luther King Jr.''')<br>Esattammente un anno dopo, il dr. Marthin Luther King Jr, grande oppositore della guerra in Vietnam, fu assassinato a Memphis, Tennessee, proprio negli Stati Uniti d'America. (Testo in sovrimpressione) ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sulla guerra del Vietnam]] 9rj9c68qf8eh8unx96hs967hroeqqse Kristen Stewart 0 172350 1223984 1217247 2022-08-22T23:10:22Z SunOfErat 12245 /* Filmografia */ wikitext text/x-wiki [[Immagine:Kristen Stewart during interview in 2019.png|thumb|Kristen Stewart nel 2019]] '''Kristen Stewart''' (1990 – vivente), attrice statunitense. ==Citazioni di Kristen Stewart== *C’è un sacco di potere nel lasciarsi guardare. L’importante è non cercare di controllare troppo quello che il mondo pensa di te. Ma io, francamente, me ne infischio. <ref name=IoDonna>Dall'intervista di Paola Piacenza, ''[https://www.iodonna.it/personaggi/star-internazionali/2020/01/25/kristen-stewart-la-discussione-piu-interessante-oggi-quella-sulla-rivoluzione-sessuale/ Kristen Stewart: «La discussione più interessante oggi? Quella sulla rivoluzione sessuale»]'', ''IoDonna.it'', 25 gennaio 2020 .</ref> *Io non mi sono mai sentita etichettata. Quando sono stata gettata nell'arena ero molto giovane, la mia relazione con quel mondo era più ingenua di come è adesso. Ma non sono il tipo che si dice: «È colpa del mondo che non mi capisce». Anche perché non penso che nessuna impressione che altri possano avere su di me sia in linea di principio sbagliata. Quelle impressioni sono tutte il prodotto di informazioni che io ho più o meno consapevolmente veicolato.<ref name=IoDonna/> *Tutti nasciamo e cresciamo in una famiglia, una classe sociale, un gruppo di amici, e tendiamo a considerare queste coordinate fissate per sempre. Non è così: anche quelle sono cose su cui possiamo esercitare il nostro diritto di scelta, possiamo circondarci di piccoli o grandi mondi che ci definiscono e che amplificano la nostra forza. Trovare la forza negli altri e capire che quella forza moltiplica la tua: questa è stata la mia rivelazione.<ref name=IoDonna/> ==Note== <references /> ==Filmografia== {{div col|strette}} *''[[Panic Room]]'' (2002) *''[[Into the Wild - Nelle terre selvagge]]'' (2007) *''[[Twilight (film)|Twilight]]'' (2008) *''[[The Twilight Saga: New Moon]]'' (2009) *''[[The Twilight Saga: Eclipse]]'' (2010) *''[[The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1]]'' (2011) *''[[Biancaneve e il cacciatore]]'' (2012) *''[[The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 2]]'' (2012) *''[[Still Alice]]'' (2014) *''[[Crimes of the Future (film 2022)|Crimes of the Future]]'' (2022) {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Stewart, Kristen}} [[Categoria:Attori statunitensi]] oco6y998lvyye6630ov29jlynd7vs6a Lorenza Carlassare 0 177802 1223850 1223707 2022-08-22T14:41:51Z Ibisco 49387 Miglioro il layout delle citazioni wikitext text/x-wiki '''Lorenza Carlassare''' (1931 – 2022), giurista, costituzionalista e accademica italiana. {{Int|''«La Carta tutela la vita: il vaccino può essere obbligatorio per legge»''|Intervista di Silvia Truzzi, ''Il Fatto Quotidiano'', 30 dicembre 2020.}} *{{NDR|Sulla legittimità costituzionale del legislatore di rendere obbligatorio il vaccino anti [[SARS-CoV-2|COVID-19]]}} Il legislatore – nel limitare la libertà individuale, inviolabile secondo l'articolo 13 – si muove entro i margini ben definiti dell'articolo 32: la salute come fondamentale diritto della persona e come libertà di rifiutare ogni trattamento quando non sia in gioco l'interesse della collettività. Della possibilità di rifiutare trattamenti sanitari si è parlato a lungo a proposito del fine vita. Ma la situazione che stiamo vivendo ora riguarda chiaramente l'interesse della comunità. *Il trattamento sanitario può essere imposto soltanto quando sia direttamente in gioco l'interesse collettivo: sicuramente legittimo è ogni intervento diretto a prevenire o fermare malattie contagiose che si risolvono in un diretto danno sociale. La vaccinazione è un esempio tipico. Non si può essere costretti a curarsi quando è in pericolo la propria vita, ma non quando la mancanza di cure mette in pericolo la vita di altri. *La legge può imporre la vaccinazione. Solo la legge naturalmente, nessun atto diverso: la riserva di legge per la limitazione dei diritti individuali è assoluta. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Carlassare, Lorenza}} [[Categoria:Accademici italiani]] [[Categoria:Giuristi italiani]] mpua456j5lzgxtxi8dgtfe4k9y6u1tt Shaft (film 2019) 0 178443 1223823 1122995 2022-08-22T14:27:00Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano = Shaft |titolooriginale = Shaft |immagine = Shaft (2019) Logo.svg |didascalia = |paese = Stati Uniti d'America |anno = 2019 |genere = azione, poliziesco, commedia |regista = [[Tim Story]] |soggetto = personaggio creato da [[Ernest Tidyman]] |sceneggiatore = [[Kenya Barris]], [[Alex Barnow]] |produttore = [[John Davis (produttore)|John Davis]] |attori = * [[Samuel L. Jackson]]: John Shaft * [[Jessie Usher]]: John "JJ" Shaft Jr. * [[Richard Roundtree]]: John Shaft Sr. * [[Alexandra Shipp]]: Sasha Arias * [[Regina Hall]]: Maya Babanikos * [[Matt Lauria]]: maggiore Gary "Cutty" Cutworth * [[Avan Jogia]]: Karim Hassan * [[Titus Welliver]]: agente speciale Vietti * [[Method Man]]: Freddie P * [[Isaach De Bankolé]]: Pierro "Gordito" Carrera * [[Robbie Jones]]: sergente Keith Williams * [[Lauren Vélez]]: Bennie Rodriguez |doppiatori italiani = * [[Alessandro Rossi]]: John Shaft * [[Emanuele Ruzza]]: John "JJ" Shaft Jr. * [[Giulia Franceschetti]]: Sasha Arias * [[Rossella Acerbo]]: Maya Babanikos * [[Marco Vivio]]: maggiore Gary "Cutty" Cutworth * [[Flavio Aquilone]]: Karim Hassan }} '''''Shaft''''', film del 2019 con [[Samuel L. Jackson]], regia di [[Tim Story]]. ==Frasi== *Senti ragazzo, non ho tempo da perdere con l'ultimo secchione che è uscito dall'MAT che fa il gradasso. Devo occuparmi di minacce terroristiche, della peggiore epidemia di eroinomani che la città abbia mai visto e di una ragazzina di sette anni che vuole che la chiami Franck. Sei una recluta, resta al tuo cazzo di posto. ('''Agente speciale Vietti''') *Senti, o sei dentro o sei fuori. Ma se sei fuori, resti fuori. ('''Shaft''') *Senti, mi hai chiesto una mano e ti ho dato una mano. Se non ti piace com'è cucinato il maiale, chiudi gli occhi e ingoia. ('''Shaft''') *Se segui questa indagine, dovrò farti da babysitter al tuo culo. ('''Shaft''') *Regola numero uno: ogni donna che si prepara per uscire il martedì sera, è il mio tipo di donna. ('''Shaft''') *Regola numero due: mai rifiutare un drink offerto da belle donne. ('''Shaft''') *Quando vuoi che facciamo lo speciale due per uno? ('''Sugar''') *Regola numero tre: mai vomitare su una bella ragazza alla quale piaci. ('''Shaft''') *Ora, mio ​​figlio dice che non posso metterti le mani addosso perché sei una donna. Visto che non posso prenderti a calci nel culo, vorrà dire che mi dovrò sfogare in un altro modo. {{NDR|Spara al telefono di Bennie Rodriguez}} ('''Shaft''') *Oh, ma non esistono persone non violente ad [[Harlem]]? ('''JJ Shaft''') ==Dialoghi== *'''Ragazzino in bicicletta''': Ma che cavolo di domanda mi fai? Mi credi una spia?<br/>'''JJ Shaft''': No. No, no, no,no.<br/>'''Ragazzino in bicicletta''': Be', lo sono. Ma devi pagare. Quanti soldi hai?<br/>'''JJ Shaft''': Sei una… In realtà non lo so. Di solito uso Apple Pay. *'''Shaft''': Tua madre ti ha bruciato il cervello.<br/>'''JJ Shaft''': No, mi ha solo cresciuto. *'''JJ Shaft''': Mi hai spiato su Facebook?<br/>'''Shaft''': Ti pare che io possa essere su Facebook? Tu arrivi qui con i tuoi jeans attillati, una camicia scozzese Gap e quelle che sembrano un paio di fottutissime Nike. Chiunque abbia due occhi e un uccello ti sgamerebbe da lontano. Oh, tua madre ha fatto davvero un ottimo lavoro nel trasformarti in un vero ragazzo bianco. *'''Manny''': Cosa vuoi?<br/>'''Shaft''': Che cosa voglio? Wow, è passato un secolo da quando qualcuno me l'ha chiesto. Ma visto che insisti: io voglio una crema economica da banco per le erezioni. Ah, e voglio che Jobe e sia Al Green siano nel disco di Natale e voglio una ventiquattr'ore no stop con [[Halle Berry]]. Ecco perché ti ho chiesto la crema per le erezioni. *'''Shaft''': Quindi ti piace la passera?<br/>'''JJ Shaft''': Sì, mi piace, mi piace la passera. Si.<br/>'''Shaft''': Ah, il modo in cui lo dici, non sembra che ti piaccia. Dimmi com'è fatta. *'''JJ Shaft''': Sono JJ. Questo è…<br/>'''Shaft''': Shaft. John Shaft.<br/>'''JJ Shaft''': Ignoralo. Crede essere il [[James Bond]] nero.<br/>'''Shaft''': Se quel bastardo esistesse, vorrebbe essere me. *'''Dominguez''': Spaventato? Sei mai stato in guerra?<br/>'''Shaft''': Prima linea, Harlem, anni '80. Può andare bene? *'''JJ Shaft''': Gesù, che mal di testa.<br/>'''Shaft''': Aah, non fare il piagnucolone dopo una sbronza, figliolo. Uno così non piace a nessuna. Devi mettere il broncio e dire: "Ehi, ieri notte ho davvero esagerato. Lo sai, 'sto uno schifo. Ah, ah." Con uno così vogliono uscire tutte. *'''Shaft''': Le donne vogliono un uomo che sia un uomo. Non vogliono un uomo con la passera. Be' alcune di loro vogliono la passera, mentre altre vogliono tutte e due le cose. Sono le mie preferite, ma in generale le donne vogliono un uomo con gli attributi.<br/>'''JJ Shaft''': Penso che alle donne non piaccia cosa devono fare.<br/>'''Shaft''': E di questo che sto parlando. L'uomo, una volta, faceva l'uomo. Ora voi idioti [[Generazione Y|millennials]] andate in giro preoccupandovi di quello che le donne pensano e di come si sentono. Chiedete loro scusa. È imbarazzante<br/>'''JJ Shaft''': Perché scusarsi lo trovi imbarazzante?<br/>'''Shaft''': Sii, gli uomini non chiedono scusa. È una trappola che ci tendono. I veri uomini sono orgogliosi.<br/>'''JJ Shaft''': No. I veri uomini si prendono la responsabilità di ciò che fanno. I veri uomini hanno la forza di ammettere gli errori.<br/>'''Shaft''': I veri uomini hanno il coraggio di prendere a calci il figlio di puttana che li fa incazzare.<br//>'''JJ Shaft''': Cos'è il motto della famiglia Shaft?<br/>'''Shaft''': È una regola non scritta. *'''JJ Shaft''': Perché è una donna! Ti direbbero che sei un misogino.<br/>'''Shaft''': Sei tu quello che è misogino. Per me il sesso non c'entra. Tu hai tirato fuori la storia che è una donna, non me ne fraga un cazzo di questo. I miei calci sono uguali per tutti. *'''Shaft''': Bennie, senti. Tu e io, dimmi, abbiamo mai fatto il boogie orizzontale?<br/>'''Bennie''': No, papi. Mi ricorderei se mi fossi scopata uno vestito come Morpheus di [[Matrix]]. {{NDR|Shaft spara sulla borsa}} Coño! Quella è pelle di struzzo!<br/>'''Shaft''': Chi se ne frega.<br/>'''JJ Shaft''': Quello {{NDR|lo sparo sulla borsa}} per cos'era?<br/>'''Shaft''': Sono stufo del paragone con [[Laurence Fishburne]]. È una vecchia storia. *'''Shaft''': Sai una cosa, ora ce ne andiamo.<br/>'''Bennie''': Yippee.<br/>'''Shaft''': ''Hasta la vista'', Bennie. Lo sai? Io volevo dirlo come [[Arnold Schwarzenegger|Schwarzenegger]].<br/>'''JJ Shaft''': Ah, sì. Devi farlo più cupo. *'''Ron''': Conosci quell'uomo?<br/>'''Maya''': Purtroppo sì. <br/>'''Ron''': Chi è esattamente?<br/>'''Maya''': Solo uno che distrugge tutto quello che tocca e che non scompare mai.<br/>'''Ron''': Oh, è un consulente. ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film commedia d'azione‎]] [[Categoria:Film polizieschi]] 56xaih0lidog1rr6s6vgh0id2yeggga Antonella Cilento 0 180933 1223900 1223677 2022-08-22T16:50:24Z Sun-crops 10277 /* Citazioni di Antonella Cilento */ +1 wikitext text/x-wiki '''Antonella Cilento''' (1970 – vivente), scrittrice italiana. ==Citazioni di Antonella Cilento== *{{NDR|Napoli}} Io, di notte, salendo via Orazio [...] la vedo che sorge dalla terra, distesa su un fianco. Ha bracciali di corallo – gli stop delle auto nel traffico – e cinture di teschi alla vita, lunghe chiome corvine irte di antenne televisive, candide zanne, un sesso scuro di polpo e occhi che, per fortuna, non apre, perché sarebbero rossi di brace. È [[Kālī|Kalì]] dalle molte braccia e dai molti seni. È la bellissima dea che uccide danzando a ritmo di reggae e sul suono delle tammorre. È una sirena dal canto mortale [...]. (da ''Napoli sul mare luccica'', Laterza, Roma-Bari, 2014, [https://books.google.it/books?id=o7uODAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PP1&dq=A&pg=PT5#v=onepage&q&f=false p. 5]. ISBN 9788858102701) *A causa del digradare della collina, i [[Decumani di Napoli|decumani napoletani]] sono frutto di geometria non euclidea, somigliano a una corda per panni troppo carica, alla tonda scriminatura dei capelli disordinati della città, che ora c'è ora non c'è. (da ''Napoli sul mare luccica'', [https://books.google.it/books?id=o7uODAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PP1&dq=A&hl=it&pg=PT7#v=onepage&q&f=false p. 7]) ==''Bestiario napoletano''== ===[[Incipit]]=== Sembrerà strano, ma il primo collegamento che si stringe fra le zoccole, tradizionalmente luride pantegane ma anche [[prostituzione|prostitute]] di città, e scarrafoni, ovvero sia letterali scarafaggi che, in linguaggio delinquenziale arcaico, [[camorra|camorristi]] è tutto letterario. Anzi, per l'esattezza è il legame più forte stretto da [[Napoli]] con il padre della letteratura moderna, [[Miguel de Cervantes]]. ===Citazioni=== *Se c'è una cosa che Cervantes, nella sua incommensurabile grandezza insegna è: attenzione, quel che vi racconto sono favole, ma ''de te fabula narratur''.<br>È di te che questa storia parla. (p. 10) *Anche quando tratta un tema mitologico [[Jusepe de Ribera|Ribera]] si chiede come fare a renderlo vero. Più vero che può. E non ci perde in eleganza. Semplicemente, osa. E così l'intestino di Tizio taglia il quadro uscendo dalla pancia risucchiato dal becco d'aquila, il sangue scorre e imbratta, il muscolo scoperto di San Bartolomeo mostra la pelle lacerata e il volto dei vecchi la sofferenza senza energia, di chi è troppo stanco, ma troppo è il male per non soffrirne. (pp. 57–58) *Questa è la [[Piazza del Municipio (Napoli)|piazza]] del Comune e del Teatro Stabile Mercadante. Della politica e dello spettacolo. Potremmo davvero dirla cambiata dai giorni dei sovrani stranieri? In attesa di spuntarvi in metrò, la circumnavighiamo (a piedi è un'impresa, ci vuole una mappa) o la guardiamo dal prato sotto il castello, fra i ragazzi che vendono borse, le signore con le buste della spesa che aspettano l'autobus declinato al femminile ("quando arriva 'a R2?"), un occhio al San Carlo e ai giardini reali, sognando gli alberi e i libri della [[Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III|Biblioteca Nazionale]]. (p. 75) *[[Matilde Serao]] fu il simbolo napoletano della rivoluzione femminile, lei che di certo [[femminismo|femminista]] non era, ma ugualmente esempio straordinario di scrittrice, imprenditrice, organizzatrice e madre insieme: potentissima fondatrice di giornali, ricercatrice di fondi, scrittrice inesauribile di romanzi e racconti, candidata al Nobel, scippatole da un'altra considerevole narratrice e figura di donna, [[Grazia Deledda]]. (p. 95) *Solachianiello è un termine che mi ricorda da vicino l'infanzia: le [[scarpa|scarpe]] degli [[anni Settanta]] non erano ancora l'inutile accrocchio di plastiche cinesi che oggi indossiamo sapendo che le butteremmo dopo una stagione o addirittura un mese o due. Erano scarpe costose e cucite a mano che richiedevano una giusta manutenzione, dunque il prezioso intervento del solachianiello. (p. 98) *Una città nasce spesso per isole e sfere e si trasforma, a colpi di forbice, per linee e tagli: alcuni tagli sono davvero chirurgici, ferite che non sempre risanano. Così accade a Napoli all'alba del famoso [[Risanamento di Napoli|Risanamento]], quando, dopo l'Unità d'Italia, si sentì il bisogno di mettere ordine nella pancia molle della città antica, dove i fondachi cadenti ospitavano una moltitudine di persone a rischio di epidemia, malavita e povertà. E fu tagliato il Rettifilo, come se fosse una napoletana ''avenue'' o un locale ''boulevard'', che ai margini si teneva fra due onde di palazzi ''fin de siècle''. (pp. 111–112) *{{NDR|Sul [[Real Albergo dei Poveri]]}} La Cattedrale nel deserto possiede il tetto più grande d'Europa – centotremila metri quadri –, e nemmeno fu completato: esistono tre cortili monumentali ma nei piani degli architetti di [[Carlo III di Spagna|Carlo III]] dovevano essere cinque. Gli uccelli lo usano come pista di decollo in ogni stagione e come piazza d'armi fra una migrazione e l'altra. È vuoto, un gigantesco corpo privo d'anima. Doveva sorgere nel Borgo Loreto, ma il terreno era instabile e acquitrinoso, così [[Ferdinando Fuga]] decise per l'attuale collocazione. (p. 167) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Antonella Cilento, ''Bestiario napoletano'', Laterza, 2022. ISBN 9788858130131 == Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Cilento, Antonella}} [[Categoria:Scrittori italiani]] e0ba95xg6i21j3pbqef9dkwnu5hok7c Alexander Hamilton Stephens 0 182976 1223860 1149890 2022-08-22T15:02:18Z AnjaQantina 1348 +nota disambigua wikitext text/x-wiki {{Nota disambigua|descrizione=il politico statunitense (1755 – 1804)|titolo=[[Alexander Hamilton]]}} [[File:AlexStephens2.jpg|thumb|Alexander Hamilton Stephens]] '''Alexander Hamilton Stephens''' (1812 – 1883), politico e avvocato statunitense. ==Citazioni di Alexander Hamilton Stephens== {{Int|Dal "Discorso della pietra angolare"|Savannah, Georgia, 21 marzo 1861, citato in Tiziano Bonazzi, ''La Guerra Civile americana'', ''Corriere della Sera'', 2016, ISBN 9788861269637}} *La nuova Costituzione ha messo a tacere per sempre tutte le questioni che venivano agitate a proposito della nostra peculiare istituzione, la schiavitù degli africani come esiste fra noi e lo ''status'' proprio dei negri nella nostra forma di civiltà. Questa è stata la causa principale della passata frattura e della presente rivoluzione. *Le fondamenta {{NDR|degli [[Stati Confederati d'America]]}} si reggono, la sua pietra angolare poggia sulla grande verità che il negro non è uguale al bianco e che la sua subordinazione in schiavitù alla razza bianca è la sua condizione naturale e normale. *Da noi tutti i membri della razza bianca, che siano in alto o in basso, ricchi o poveri sono uguali davanti alla legge. Non così per i negri. Il loro posto è essere subordinati. Che sia per natura o per la maledizione contro [[Cam (Bibbia)|Cam]] essi sono adatti alla condizione che occupano nella società. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Stephens, Alexander Hamilton}} [[Categoria:Politici statunitensi]] fqvyu3je9acwk78jye3vrs82u5tjkx3 Discussioni utente:Irkham Mahfudh 3 184522 1224021 1172303 2022-08-23T06:19:43Z MdsShakil 85452 MdsShakil ha spostato la pagina [[Discussioni utente:Fervent Attack]] a [[Discussioni utente:Irkham Mahfudh]] tramite redirect: Pagina spostata automaticamente durante la rinomina dell'utente "[[Special:CentralAuth/Fervent Attack|Fervent Attack]]" a "[[Special:CentralAuth/Irkham Mahfudh|Irkham Mahfudh]]" wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 06:54, 22 lug 2021 (CEST)}} q4ol8ta7w0syzk78tyaas3997ce4fu6 Maria Antonietta Macciocchi 0 187375 1223834 1173712 2022-08-22T14:32:06Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki [[File:Maria Antonietta Maciocchi.jpg|thumb|Maria Antonietta Macciocchi]] '''Maria Antonietta Macciocchi''' (1922 – 2007), politica, giornalista e scrittrice italiana. ==Citazioni di Maria Antonietta Macciocchi== *Il «ventre di Napoli». È come [[Harlem]] a New York e Napoli non è New York. Bisogna percorrerlo tutto, budello per budello, nella rete fetida delle straducole, negli intestini delle viottole sconnesse che salgono, scendono, nell'interno dei «bassi» dove gli uomini e i topi si contendono lo spazio, bisogna girare attorno a trincee dette i «barbacani» (supporti in tufo) che, creati per sorreggere l'un l'altro i palazzi cadenti, sono diventati così definitivi che gli ambulanti vi appendono la loro «bottega»; bisogna penetrare nella nuvola di tanfo e di creolina che avvolge i vicoli come l'incenso le chiese, e restarvi a discutere dei problemi della vita con le popolane sfiancate dalla maternità. [...] Nei bassi lo spazio – che è casa, officina, spaccio di dolciumi o di generi alimentari – è cosi angusto che si nasce e si muore insieme, la tazza del ''water closet'', con una pudica tendina a fiori che la circonda, sta giusto a fianco del fornello con la pentola e il pavimento è fatto di «basoli» le stesse pietre che lastricano le strade sconnesse a precipizio; la luce vi entra con la notte quando si accendono le lampade.<ref>Da ''Nel ventre di Napoli'', ''l'Unità'', 25 aprile 1968, p. 3.</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT: Macciocchi, Maria Antonietta}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Politici italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] d903v0axnbww76vswd48527jjj2hyo4 Auto elettrica 0 188470 1224018 1219821 2022-08-23T02:32:43Z Danyele 19198 +1 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:BMW i3 AMS 12 2016 0372.jpg|thumb|Un'auto elettrica durante l'operazione di ricarica (2016)]] Citazioni sull{{'}}'''auto elettrica'''. *{{NDR|«Da dove nasce la tua passione per la mobilità elettrica?»}} È nata quando provai una delle prime [[Smart]] elettriche, aveva una strana batteria a sale che era completamente ecologica. L'effetto immediato fu la sensazione di essere salito a bordo di una macchina dell'autopista. Aveva un'accelerazione straordinaria, una ripresa entusiasmante ed uno spazio di manovra minuscolo, tipico di queste micro automobili. La prima emozione fu quella di sentirsi nel futuro — era ora — pensai. ([[Paolo Attivissimo]]) *Ho provato delle auto elettriche in pista: da un punto di vista di guida, alla terza curva non ci pensi più. Sono fortemente prestazionali. Ma non va sottovalutato il cambiamento: la potenza di una frenata con la forza rigenerativa cambia le cose. C'è sempre da imparare. Ogni giorno. ([[Vicky Piria]]) *{{NDR|Nel 2022}} In un mercato dove i listini, trainati dai costi all'acquisto delle vetture elettriche, sono saliti alle stelle tanto tutti i costruttori li hanno alzati senza ritegno perché le auto tradizionali costano comunque poco rispetto alle vetture alla spina che dovrebbero essere il futuro imposto dai Governi, succede che anche le utilitarie diventano inaccessibili. [...] Questo ci deve far capire quello che succederà negli anni a venire quando l'imposizione forzata delle auto elettriche, i cui prezzi non caleranno troppo (meglio non farsi esagerate illusioni), vedrà un fiorire di oggetti di pseudo lusso pressoché inarrivabili, con la massa che allora troverà sfogo nell'arrivo di proposte cinesi queste sì con listini accettabili. Il mercato della Grande Muraglia già oggi è fitto di vetture a batteria che costano poco e quando si decideranno ad esportarle, dopo anni di esperienza in loco, lo faranno con listini aggressivi. Saranno vetture di bassa qualità, di scarse prestazioni e con una sicurezza molto elementare ma saranno alla portata di tante tasche altrimenti escluse dalla mobilità privata. I grandi marchi diventeranno di nicchia e noi regaleremo un secolo e passa di storia e di gloria ai nuovi invasori. Come la chiama [[Beppe Grillo|Grillo]]? La decrescita felice. Eccola alle porte. ([[Carlo Cavicchi]]) *{{NDR|Nel 2022}} L'elettrificazione è come le Olimpiadi, con diversi sport e diverse regole. Puntiamo a vincere diverse medaglie perché non è più tempo di essere grandi ma di essere bravi. ([[Luca de Meo]]) *{{NDR|Nel 2022}} L'elettrificazione è una tecnologia scelta dai politici, non dall'industria. Perché c'erano modi più economici e veloci di ridurre le emissioni. [...] Per dirla semplice, non guardare l'intero ciclo di vita delle auto elettriche è molto riduttivo. [...] Con il mix energetico dell'Europa, un veicolo elettrico deve percorrere 70 mila chilometri prima di compensare l'impronta di CO2 creata dalla fabbricazione della batteria. Solo a quel punto inizia ad allargare il divario con un [[veicolo ibrido]] leggero. Sappiamo anche che un veicolo ibrido leggero costa la metà di un elettrico. Alla fine, è meglio accettare auto ibride termiche molto efficienti in modo che rimangano accessibili e forniscano un beneficio immediato in termini di CO2, o è necessario avere veicoli al 100% elettrici che le classi medie non potranno permettersi, chiedendo intanto ai governi di continuare ad aumentare i loro deficit di bilancio per fornire incentivi? Questo è un dibattito sociale che mi piacerebbe avere, ma per ora non lo vedo. ([[Carlos Tavares]]) *{{NDR|Nel 2011}} Le auto che vanno solo a corrente non sono per niente pratiche: hanno un'autonomia limitata e, una volta "finite" le batterie, occorre stare fermi un bel po' per ricaricarle. Ammesso di trovare un posto dove farlo. Il problema principale è la carenza delle infrastrutture pubbliche, e servirà molto tempo prima che ci sia un numero e una diffusione di colonnine di ricarica tale che renda interessante l'utilizzo delle auto solo elettriche. ([[Henrik Fisker]]) *{{NDR|«Come ti trovi a guidare un'automobile elettrica?»}} Per me è naturale girare in elettrico, viaggiare senza rumore né scatti durante le cambiate, perché non c'è il cambio. Non vado mai al distributore a far benzina, perché arrivo a casa, collego l'auto alla presa e ho fatto. Oggi, mi sembra strano guidare l'altra macchina a benzina e sentire le vibrazioni, gli scossoni. Mi sembra di passare dal jet al biplano [...] ([[Paolo Attivissimo]]) *{{NDR|Nel 2022}} Portare tutto verso l'elettrico non è la risposta alle domande ambientali, è solo una tappa del nostro viaggio verso la riduzione delle emissioni. Non saremo mai in grado di ricaricare un veicolo elettrico in due minuti, come si fa ora dal benzinaio. La comodità non ci sarà mai. Non solo: ci sono le materie prime necessarie per produrre batterie sufficienti per il numero di auto che produciamo oggi, ma in futuro — quando saranno prodotte milioni di elettriche — dove verranno trovati questi materiali ogni anno? Poi dobbiamo pensare alle reti nazionali, alle infrastrutture elettriche. Le stazioni di ricarica non sono la soluzione, né lo è la ricarica domestica sulle reti esistenti. ([[Marek Reichman]]) *Se si decide di produrre vetture elettriche per ragioni legate all'ecologia anche l'energia elettrica deve arrivare in modo sostenibile e nel rispetto dell'ambiente. Se usi generatori diesel per alimentare le auto elettriche e poi affermi che queste non inquinano è una presa in giro che rischia di far crollare tutto il castello. ([[Andrea Adamo]]) *Tutte le volte che ho provato un'auto elettrica, mi sono dimentica del rumore, ma mi sono concentrata su come sfruttarla al meglio. Chi si lamenta dell'assenza del rumore secondo me lo fa solo per una questione di abitudine. È vero che ti dà sensazioni diverse, senti la gomma sul cordolo, senti ogni minimo rumore, ma una delle capacità migliori che un pilota possa avere, è la capacità di adattarsi, e quindi anche in quella situazione ti devi adattare. ([[Vicky Piria]]) ==Voci correlate== *[[Automobile]] *[[Veicolo a idrogeno]] *[[Veicolo elettrico]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|preposizione=sull'}} [[Categoria:Tipi di automobili]] e2e0cv6j6zgpt3adq01gt21difsy38l Leslie Feinberg 0 192733 1223813 1223773 2022-08-22T14:08:18Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) {{NDR|[[lettere dai libri|lettera]]}} ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[Separatismo femminista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) *"Quando una donna mi dice: 'se volessi un uomo starei con uno vero', io le rispondo: 'io non sto con un uomo finito sto con una vera butch.'"(cap. 13, p. 171) *"Oggi compio [[ventun anni]] e mi sento vecchia", dissi invece.<br>Il sorriso di Jan era triste. "Ne hai passate tante. C'è un'età che non si calcola in anni. Sai quando tagliano un albero e contano gli anelli? Tu hai un sacco di anelli nel tuo tronco [...]". (cap. 13, p. 173) *"[...] Nel [[sogni dai libri|sogno]] avevo la barba e il petto piatto. Ero così felice. È una parte di me che non so spiegare, capisci? [...] È una cosa vecchia dentro di me. Una cosa che riguarda il fatto di crescere diversa. Nella mia vita non ho mai voluto sentirmi diversa, nel sogno invece mi piaceva e stavo con altre persone che erano diverse come me. [...] Ma nel sogno non si trattava di essere gay ma di essere uomo o donna, capisci cosa intendo? Ho sempre pensato di dover dimostrare che sono come le altre donne, ma nel sogno non mi sentivo così. Forse non mi sentivo neanche una donna."<br>La luce della luna illuminava le rughe sulla fronte di Theresa. "Ti sentivi un uomo?"<br>"No" dissi scuotendo la testa "questa era la parte strana. Non mi sentivo né uomo né donna e mi piaceva essere una cosa diversa." (cap. 13, p. 176) {{NDR|[[transgender]]}} *"Scrivimi una [[lettera]], un giorno."<be>"Non so dove spedirla."<br>"Scrivila lo stesso." (cap. 13, p. 188) *"[...] Io non mi sento un uomo intrappolato in un corpo di donna. Mi sento in trappola e basta." (cap. 14, p. 195) *All'inizio era tutto divertente. Il mondo aveva smesso di prendersela con me. Ma molto presto scoprii che passare non significava solo non essere più notata, voleva dire essere sepolta viva. Dentro di me ero sempre io, intrappolata con tutte le mie ferite e le mie paure. Ma al di fuori non ero più io.<br>[...] Camminavo per Elmwood diretta alla moto. Davanti a me una donna si voltò nervosamente a guardarmi. Rallentai il passo mentre lei attraversò la strada e scappava via. Aveva paura di me. Fu allora che mi resi conto che passare da uomo cambiava quasi tutto. (cap. 15, p. 211) *È curioso, gli [[Maschio e femmina|uomini]] parlano sempre come esperti anche se possiedono solo una piccola [[Honda]] 50. Invece una donna può guidare per tutta la vita una [[Harley-Davidson|Harley]] superaccessoriata e sentirsi sempre insicura nella sua competenza. (cap. 15, p. 213) *[...] certificato di nascita, patente, tutti chiaramente al femminile. Come potevo procurarmi i documenti da uomo? [...] Senza uno straccio di documento non potevo nemmeno aprirmi un conto in banca, una carta di credito era fuori discussione. Mi sentivo una non-persona. Anche i fuorilegge probabilmente avevano più identità ufficiale di me. (cap. 15, p. 213) *Non era giusto. Per tutta la vita mi avevano detto che tutto, di me, era perverso e malato; se ero un uomo, però, diventavo "carino". Il fatto che mi accettassero come un uomo suonava con un ulteriore condanna di me come donna-uomo. (cap. 15, p. 218) *"Mi sento come un fantasma, Edna. Come se fossi sepolta viva. Per il mondo, sono nata il giorno in cui ho cominciato a passare. Non ho un passato, non ho amori, nessun ricordo, non ho un io. Nessuno mi vede veramente, nessuno mi parla o mi tocca. (cap. 18, pp. 255-256) *"Pensi che io sia una donna?"<br>Edna si sollevò su un gomito e mi guardò: "Tu cosa pensi?" chiese dolcemente.<br>Sospirai "Non so. Non ci sono mai state molte altre donne al mondo in cui identificarmi. Ma una cosa è certa, non mi sento nemmeno un uomo. Non so cosa sono. È una cosa che mi fa impazzire."<br>[...] "Credo di non aver mai avuto una compagna butch che non si sentisse lacerata come te."<br>"Sì, ma per me è diverso perché sto vivendo da uomo. Non so neppure se sono ancora una butch."<br>Lei annuì. "È vero, per te e Rocco è dura riuscire a conciliare la vita di tutti i giorni con la fedeltà a voi stesse. Ma credimi, tesoro, non sei la sola ad avere questa sensazione di non essere né uomo né donna."<br>"Non mi piace non essere nessuno dei due."<br>Edna portò il viso vicino al mio. "Tu sei qualcosa di più che nessuno dei due. Ci sono altri modi di essere, non solo una cosa o l'altra. Non è così semplice, altrimenti non ci sarebbero così tante persone che non rientrano in queste categorie. [...]" (cap. 18, p. 261) *Ma chi ero adesso, donna o uomo? Avevo lottato a lungo e duramente per essere considerata una donna tra le donne, ma mi ero sempre sentita esclusa perché diversa. Passare da uomo non era stato soltanto un modo di nascondermi; avevo sperato che mi permettesse di esprimere quella parte di me che non sembrava rientrare nel femminile. Così, invece di vivere a fondo la mia condizione di donna-uomo, ero semplicemente diventata un uomo senza passato.<br>Finché la domanda 'uomo o donna' era una domanda obbligata, finché quelle erano le due solo risposte possibili, io non potevo rispondere. (cap. 19, p. 266) *Ricordavo quant'è penoso affrontare gli sguardi degli estranei arrabbiati, confusi, sconcertati. Donna o uomo? Sono colpevole di provocare confusione, e sarò punita. La sola cosa che vedo in me è che sono "altro", sono diversa, e lo sarò sempre. Non riuscirò mai a rifugiarmi nel conforto dell'uniformità. (cap. 19, p. 269) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch (LGBT)]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] rwu9sundaaz2w6ixjwkm8lhh84qtvbi 1223814 1223813 2022-08-22T14:12:52Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) {{NDR|[[lettere dai libri|lettera]]}} ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[Separatismo femminista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) *"Quando una donna mi dice: 'se volessi un uomo starei con uno vero', io le rispondo: 'io non sto con un uomo finito sto con una vera butch.'"(cap. 13, p. 171) *"Oggi compio [[ventun anni]] e mi sento vecchia", dissi invece.<br>Il sorriso di Jan era triste. "Ne hai passate tante. C'è un'età che non si calcola in anni. Sai quando tagliano un albero e contano gli anelli? Tu hai un sacco di anelli nel tuo tronco [...]". (cap. 13, p. 173) *"[...] Nel [[sogni dai libri|sogno]] avevo la barba e il petto piatto. Ero così felice. È una parte di me che non so spiegare, capisci? [...] È una cosa vecchia dentro di me. Una cosa che riguarda il fatto di crescere diversa. Nella mia vita non ho mai voluto sentirmi diversa, nel sogno invece mi piaceva e stavo con altre persone che erano diverse come me. [...] Ma nel sogno non si trattava di essere gay ma di essere uomo o donna, capisci cosa intendo? Ho sempre pensato di dover dimostrare che sono come le altre donne, ma nel sogno non mi sentivo così. Forse non mi sentivo neanche una donna."<br>La luce della luna illuminava le rughe sulla fronte di Theresa. "Ti sentivi un uomo?"<br>"No" dissi scuotendo la testa "questa era la parte strana. Non mi sentivo né uomo né donna e mi piaceva essere una cosa diversa." (cap. 13, p. 176) {{NDR|[[transgender]]}} *"Scrivimi una [[lettera]], un giorno."<be>"Non so dove spedirla."<br>"Scrivila lo stesso." (cap. 13, p. 188) *"[...] Io non mi sento un uomo intrappolato in un corpo di donna. Mi sento in trappola e basta." (cap. 14, p. 195) *All'inizio era tutto divertente. Il mondo aveva smesso di prendersela con me. Ma molto presto scoprii che passare non significava solo non essere più notata, voleva dire essere sepolta viva. Dentro di me ero sempre io, intrappolata con tutte le mie ferite e le mie paure. Ma al di fuori non ero più io.<br>[...] Camminavo per Elmwood diretta alla moto. Davanti a me una donna si voltò nervosamente a guardarmi. Rallentai il passo mentre lei attraversò la strada e scappava via. Aveva paura di me. Fu allora che mi resi conto che passare da uomo cambiava quasi tutto. (cap. 15, p. 211) *È curioso, gli [[Maschio e femmina|uomini]] parlano sempre come esperti anche se possiedono solo una piccola [[Honda]] 50. Invece una donna può guidare per tutta la vita una [[Harley-Davidson|Harley]] superaccessoriata e sentirsi sempre insicura nella sua competenza. (cap. 15, p. 213) *[...] certificato di nascita, patente, tutti chiaramente al femminile. Come potevo procurarmi i documenti da uomo? [...] Senza uno straccio di documento non potevo nemmeno aprirmi un conto in banca, una carta di credito era fuori discussione. Mi sentivo una non-persona. Anche i fuorilegge probabilmente avevano più identità ufficiale di me. (cap. 15, p. 213) *Non era giusto. Per tutta la vita mi avevano detto che tutto, di me, era perverso e malato; se ero un uomo, però, diventavo "carino". Il fatto che mi accettassero come un uomo suonava con un ulteriore condanna di me come donna-uomo. (cap. 15, p. 218) *"Mi sento come un fantasma, Edna. Come se fossi sepolta viva. Per il mondo, sono nata il giorno in cui ho cominciato a passare. Non ho un passato, non ho amori, nessun ricordo, non ho un io. Nessuno mi vede veramente, nessuno mi parla o mi tocca. (cap. 18, pp. 255-256) *"Pensi che io sia una donna?"<br>Edna si sollevò su un gomito e mi guardò: "Tu cosa pensi?" chiese dolcemente.<br>Sospirai "Non so. Non ci sono mai state molte altre donne al mondo in cui identificarmi. Ma una cosa è certa, non mi sento nemmeno un uomo. Non so cosa sono. È una cosa che mi fa impazzire."<br>[...] "Credo di non aver mai avuto una compagna butch che non si sentisse lacerata come te."<br>"Sì, ma per me è diverso perché sto vivendo da uomo. Non so neppure se sono ancora una butch."<br>Lei annuì. "È vero, per te e Rocco è dura riuscire a conciliare la vita di tutti i giorni con la fedeltà a voi stesse. Ma credimi, tesoro, non sei la sola ad avere questa sensazione di non essere né uomo né donna."<br>"Non mi piace non essere nessuno dei due."<br>Edna portò il viso vicino al mio. "Tu sei qualcosa di più che nessuno dei due. Ci sono altri modi di essere, non solo una cosa o l'altra. Non è così semplice, altrimenti non ci sarebbero così tante persone che non rientrano in queste categorie. [...]" (cap. 18, p. 261) *Ma chi ero adesso, donna o uomo? Avevo lottato a lungo e duramente per essere considerata una donna tra le donne, ma mi ero sempre sentita esclusa perché diversa. Passare da uomo non era stato soltanto un modo di nascondermi; avevo sperato che mi permettesse di esprimere quella parte di me che non sembrava rientrare nel femminile. Così, invece di vivere a fondo la mia condizione di donna-uomo, ero semplicemente diventata un uomo senza passato.<br>Finché la domanda 'uomo o donna' era una domanda obbligata, finché quelle erano le due solo risposte possibili, io non potevo rispondere. (cap. 19, p. 266) *Ricordavo quant'è penoso affrontare gli sguardi degli estranei arrabbiati, confusi, sconcertati. Donna o uomo? Sono colpevole di provocare confusione, e sarò punita. La sola cosa che vedo in me è che sono "altro", sono diversa, e lo sarò sempre. Non riuscirò mai a rifugiarmi nel conforto dell'uniformità. (cap. 19, p. 269) *{{NDR|[[Harlem]], New York}} Gli edifici si facevano sempre più alti, nascondevano il cielo. Mi inoltravo nel fitto di una foresta di case. Alcune abitate, altre abbandonate, l'unica differenza erano le finestre sbarrate da assi o da panni stesi. Bucati che sventolavano sulle scale antincendio, ogni centimetro di muro coperto di graffiti.<br> Nell'aria un sapore che conoscevo bene, quello della povertà. (cap. 19, p. 271) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch (LGBT)]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] i3h7mss4j82zdidy3lu8v5aqn04u5c1 1224061 1223814 2022-08-23T11:51:51Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) {{NDR|[[lettere dai libri|lettera]]}} ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[Separatismo femminista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) *"Quando una donna mi dice: 'se volessi un uomo starei con uno vero', io le rispondo: 'io non sto con un uomo finito sto con una vera butch.'"(cap. 13, p. 171) *"Oggi compio [[ventun anni]] e mi sento vecchia", dissi invece.<br>Il sorriso di Jan era triste. "Ne hai passate tante. C'è un'età che non si calcola in anni. Sai quando tagliano un albero e contano gli anelli? Tu hai un sacco di anelli nel tuo tronco [...]". (cap. 13, p. 173) *"[...] Nel [[sogni dai libri|sogno]] avevo la barba e il petto piatto. Ero così felice. È una parte di me che non so spiegare, capisci? [...] È una cosa vecchia dentro di me. Una cosa che riguarda il fatto di crescere diversa. Nella mia vita non ho mai voluto sentirmi diversa, nel sogno invece mi piaceva e stavo con altre persone che erano diverse come me. [...] Ma nel sogno non si trattava di essere gay ma di essere uomo o donna, capisci cosa intendo? Ho sempre pensato di dover dimostrare che sono come le altre donne, ma nel sogno non mi sentivo così. Forse non mi sentivo neanche una donna."<br>La luce della luna illuminava le rughe sulla fronte di Theresa. "Ti sentivi un uomo?"<br>"No" dissi scuotendo la testa "questa era la parte strana. Non mi sentivo né uomo né donna e mi piaceva essere una cosa diversa." (cap. 13, p. 176) {{NDR|[[transgender]]}} *"Scrivimi una [[lettera]], un giorno."<be>"Non so dove spedirla."<br>"Scrivila lo stesso." (cap. 13, p. 188) *"[...] Io non mi sento un uomo intrappolato in un corpo di donna. Mi sento in trappola e basta." (cap. 14, p. 195) *All'inizio era tutto divertente. Il mondo aveva smesso di prendersela con me. Ma molto presto scoprii che passare non significava solo non essere più notata, voleva dire essere sepolta viva. Dentro di me ero sempre io, intrappolata con tutte le mie ferite e le mie paure. Ma al di fuori non ero più io.<br>[...] Camminavo per Elmwood diretta alla moto. Davanti a me una donna si voltò nervosamente a guardarmi. Rallentai il passo mentre lei attraversò la strada e scappava via. Aveva paura di me. Fu allora che mi resi conto che passare da uomo cambiava quasi tutto. (cap. 15, p. 211) *È curioso, gli [[Maschio e femmina|uomini]] parlano sempre come esperti anche se possiedono solo una piccola [[Honda]] 50. Invece una donna può guidare per tutta la vita una [[Harley-Davidson|Harley]] superaccessoriata e sentirsi sempre insicura nella sua competenza. (cap. 15, p. 213) *[...] certificato di nascita, patente, tutti chiaramente al femminile. Come potevo procurarmi i documenti da uomo? [...] Senza uno straccio di documento non potevo nemmeno aprirmi un conto in banca, una carta di credito era fuori discussione. Mi sentivo una non-persona. Anche i fuorilegge probabilmente avevano più identità ufficiale di me. (cap. 15, p. 213) *Non era giusto. Per tutta la vita mi avevano detto che tutto, di me, era perverso e malato; se ero un uomo, però, diventavo "carino". Il fatto che mi accettassero come un uomo suonava con un ulteriore condanna di me come donna-uomo. (cap. 15, p. 218) *"Mi sento come un fantasma, Edna. Come se fossi sepolta viva. Per il mondo, sono nata il giorno in cui ho cominciato a passare. Non ho un passato, non ho amori, nessun ricordo, non ho un io. Nessuno mi vede veramente, nessuno mi parla o mi tocca. (cap. 18, pp. 255-256) *"Pensi che io sia una donna?"<br>Edna si sollevò su un gomito e mi guardò: "Tu cosa pensi?" chiese dolcemente.<br>Sospirai "Non so. Non ci sono mai state molte altre donne al mondo in cui identificarmi. Ma una cosa è certa, non mi sento nemmeno un uomo. Non so cosa sono. È una cosa che mi fa impazzire."<br>[...] "Credo di non aver mai avuto una compagna butch che non si sentisse lacerata come te."<br>"Sì, ma per me è diverso perché sto vivendo da uomo. Non so neppure se sono ancora una butch."<br>Lei annuì. "È vero, per te e Rocco è dura riuscire a conciliare la vita di tutti i giorni con la fedeltà a voi stesse. Ma credimi, tesoro, non sei la sola ad avere questa sensazione di non essere né uomo né donna."<br>"Non mi piace non essere nessuno dei due."<br>Edna portò il viso vicino al mio. "Tu sei qualcosa di più che nessuno dei due. Ci sono altri modi di essere, non solo una cosa o l'altra. Non è così semplice, altrimenti non ci sarebbero così tante persone che non rientrano in queste categorie. [...]" (cap. 18, p. 261) *Ma chi ero adesso, donna o uomo? Avevo lottato a lungo e duramente per essere considerata una donna tra le donne, ma mi ero sempre sentita esclusa perché diversa. Passare da uomo non era stato soltanto un modo di nascondermi; avevo sperato che mi permettesse di esprimere quella parte di me che non sembrava rientrare nel femminile. Così, invece di vivere a fondo la mia condizione di donna-uomo, ero semplicemente diventata un uomo senza passato.<br>Finché la domanda 'uomo o donna' era una domanda obbligata, finché quelle erano le due solo risposte possibili, io non potevo rispondere. (cap. 19, p. 266) *Ricordavo quant'è penoso affrontare gli sguardi degli estranei arrabbiati, confusi, sconcertati. Donna o uomo? Sono colpevole di provocare confusione, e sarò punita. La sola cosa che vedo in me è che sono "altro", sono diversa, e lo sarò sempre. Non riuscirò mai a rifugiarmi nel conforto dell'uniformità. (cap. 19, p. 269) *{{NDR|[[Harlem]], New York}} Gli edifici si facevano sempre più alti, nascondevano il cielo. Mi inoltravo nel fitto di una foresta di case. Alcune abitate, altre abbandonate, l'unica differenza erano le finestre sbarrate da assi o da panni stesi. Bucati che sventolavano sulle scale antincendio, ogni centimetro di muro coperto di graffiti.<br> Nell'aria un sapore che conoscevo bene, quello della povertà. (cap. 19, p. 271) *Era vero che la [[42° strada]] era piena di cinema aperti tutta la notte. Con tre dollari si poteva vedere una serie di film di kung fu uno dopo l'altro. Scelsi un cinema ed entrai in un mondo di soli uomini che puzzavano di fumo stantio e di spinelli. Molti sedili erano rotti, come scoprì quando mi si è detti e finì sul pavimento appiccicoso. (cap. 20, p. 273) *I film mi piacevano, e le trame si somigliavano tutte. Un giovane uomo si trova di fronte a un potente nemico, e deve trovare un maestro che gli insegni i segreti del [[film di arti marziali|kung fu]], ma poi a sorpresa viene fuori che il maestro non è abbastanza potente da solo, oppure muore prima che il giovane sia pronto. Occorre sempre una combinazione particolare di abilità e intuito per sconfiggere il nemico. L'eroe è onesto, si distingue per umiltà e disciplina ed è molto rispettoso, se non addirittura casto, con la sua ragazza. (cap. 20, pp. 273-4) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch (LGBT)]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] bg3dsy498m2xknke2zr0becngxkkitq James A. Garfield 0 195108 1223857 1219454 2022-08-22T14:54:35Z AnjaQantina 1348 +citazione wikitext text/x-wiki [[File:James A. Garfield.jpg|thumb|James A. Garfield]] '''James Abram Garfield''' (1831 – 1881), politico statunitense, XX Presidente degli Stati Uniti. *Chi controlla l'offerta di moneta di una nazione, controlla la nazione.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funzionano i soldi'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 86. ISBN 9788858025208</ref> *Il pericolo che deriva dall'ignoranza nell'elettore non può negarsi; esso copre un campo assai più vasto di quello del voto dei negri; e nelle attuali condizioni di quella razza, è un pericolo che si appiatta e si cela nelle fonti e nell'origine del potere di ogni Stato. Non abbiamo modo di misurare i disastri che possono essere provocati su di noi dall'ignoranza, dal vizio, dalla corruzione dei cittadini, allorché si uniscono alla frode nel voto. Se la nuova generazione perviene all'eredità del Governo, acciecata dall'ignoranza e corrotta dal vìzio, la caduta della repubblica sarà certa e senza riparo. La statistica diede già l'allarme colle cifre che produssero sbigottimento, e segnarono a quale altezza prodigiosa è salita la marea pericolosa della ignoranza fra i nostri elettori ed i loro figli.<ref>Da un messaggio ai popoli dell'Unione; citato da Francesco Genala nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg14/sed178.pdf 2<sup>a</sup> Tornata del 10 maggio 1881] della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Garfield, James A.}} [[Categoria:Politici statunitensi]] bmt0zltgghyvqogprdrc5rjwbpbq3mj Adrien de Gerlache 0 195695 1224031 1223802 2022-08-23T07:23:08Z Ibisco 49387 /* Citazioni di Adrien de Gerlache */ + 3 e riordino di tutte le citazioni secondo numerazione delle pagine del libro di Del Giudice da cui sono tratte wikitext text/x-wiki [[File:Adrien de Gerlache.jpg|thumb|Adrien de Gerlache]] '''Adrien Victor Joseph de Gerlache de Gomery''' (1866 – 1934), esploratore e militare belga. ==Citazioni di Adrien de Gerlache== *I piroscafi della Pacific Steam Navigation attraversano lo [[stretto di Magellano]] facendo scalo a [[Punta Arenas]] fin dal 1868; oggi, i piroscafi tedeschi si sono aggiunti a quelli inglesi e Punta Arenas è in comunicazione settimanle con Valparaíso, Buenos Aires e l'Europa. In quello stesso anno la città era stata dichiarata porto franco e da allora la popolazione ha continuato ad accrescersi tanto che all'epoca del nostro passaggio è salita a circa quattromilacinquecento abitanti. La classe dei proletari è in gran parte formata da dalmati, gente laboriosa e onesta che si dedica soprattutto alle opere del mare; anche i tedeschi sono assai numerosi e molti hanno acquistato una buona posizione economica grazie al commercio.<ref name=Gerlache>Dai "Taccuini" sulla spedizione nella Terra del Fuoco tra il 1897 e il 1899; citato in [[Daniele Del Giudice]], ''Orizzonte mobile'', Einaudi, Torino, 2009, pp. 23-28, 31-32, 34 e 106. ISBN 978-88-06-19793-3</ref> *Tutti i paesi d'Europa sono rappresentati a Punta Arenas, sia pure per pochi individui soltanto. Il personale amministrativo si compone di un governatore civile, un cancelliere, alcuni impiegati postali, un esattore delle imposte che funge anche da tesoriere, un chirurgo e un comandante del porto. Questa cittadina patagonica è sede di una missione di reverendi padri salesiani i quali dispongono inoltre di due stabili, uno nell'isola di Dawson in territorio cileno e l'altro chiamato Missione del Rio Grande, nella zona argentina della Terra del Fuoco, che accolgono un centinaio di fuegini.<ref name=Gerlache/> *L'esempio dell'inglese Reynard che importò greggi di montoni dalle Falkland e fondò una [[estancia|'estancia']] nei dintorni di Punta Arenas è stato seguito con rapidità e ormai l'allevamento di questi animali è diffuso in tutta la Patagonia australe e anche sul lato opposto dello stretto, nella zona pampeana della Terra del Fuoco. Gli 'estancieros' si provvedono di quanto è loro necessario nei magazzini di questa città, grandi empori dove si trova di tutto e dove i cercatori d'oro vendono le rare pepite raccolte nei paraggi desolati tra Capo delle Vergini e Capo Horn.<ref name=Gerlache/> *[[Ushuaia]] contende a Punta Arenas l'onore d'essere la città più meridionale del mondo; però, malgrado il titolo ufficiale di capitale della [[Terra del Fuoco]], non è che un borgo, una ventina di case in muratura e una cappella in legno.<ref name=Gerlache/> *Da qualche anno Ushuaia è luogo di deportazione per i militari condannati alle pene minori; invece gli assassini e i colpevoli di gravi mancanze alla disciplina sono deportati all'isola degli Stati.<ref name=Gerlache/> *A dispetto della scarsità di amministrati, Ushuaia vanta una discreta quantità di funzionari. Vi sono governatori e segretari, capo della polizia e comandante del porto, un ricevitore delle poste, alcune guardie penitenziarie, e anche un istitutore e un'istitutrice che dispongono di materiale scolastico modernissimo però mancano gli scolari: i missionari inglesi hanno scuole proprie e quanto ai funzionari argentini, paragonano il loro soggiorno in questa città a una sorta di esilio che sperano il più breve possibile e lasciano la famiglia nella metropoli.<ref name=Gerlache/> *La ''[[Belgica (nave)|Belgica]]'' si era arenata nei pressi di uno scoglio acuminato, irto a cinque metri e cinquanta sotto il livello del mare; di certo la povera nave tocca una punta di roccia, visto che il suo tiraggio d'acqua è di appena cinque metri. Unaa corrente molto forte che viene da ovest ci trascina sempre più verso la scogliera, sulla quale, di conseguenza, siamo rovesciati. *Sollevata dai flutti, la ''Belgica'' si dibatte sulla scogliera che può perforarla da un istante all'altro. La nostra povera nave è vicina al disastro, ha già l'aspetto di un relitto miserabile. E la ''Belgica'' perduta vuol dire chela spedizione antartica è terminata prima di iniziare. *La macchina è spinta al massimo, e il cilindro di bassa pressione usarto come cilindro di alta. Intanto la nave si solleva per la nuova marea, ma le ondate sempre più violente ci alzano e ci scaraventano senza tregua verso la scogliera. Improvvisamente, sotto la duplice azione delle forze che la spingono, la nave oscilla su se stessa e segue il movimento delle onde e allora con lena affannosa continuiamo a sollevare l'ancora di speranza, e non senza rammarico tagliamo la gomena dell'ancora a picco, che quindi fummo obbligati ad abbandonare. La brezza di ovest infuoriava spaventosamente, ma la ''Belgica'' era salva. *Tanto alla mensa degli ufficiali quanto a quella dell'equipaggio si servivano le medesime vivande; mancava generalmente il pesce fresco perché la banchisa era troppo alta e profonda. Per esempio, un filetto di [[pinguino Imperatore|pinguino imperiale]] costituiva un piatto sufficiente a sfamare l'intero equipaggio.<ref name=Gerlache/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:de Gerlache, Adrien}} [[Categoria:Esploratori]] [[Categoria:Militari]] kspj6f5p1zm9hotxxpip7ojr70wqqm8 1224049 1224031 2022-08-23T10:18:58Z Sun-crops 10277 allineo, le virgolette al tag "Gerlache", le inserisce il visual editor wikitext text/x-wiki [[File:Adrien de Gerlache.jpg|thumb|Adrien de Gerlache]] '''Adrien Victor Joseph de Gerlache de Gomery''' (1866 – 1934), esploratore e militare belga. ==Citazioni di Adrien de Gerlache== *I piroscafi della Pacific Steam Navigation attraversano lo [[stretto di Magellano]] facendo scalo a [[Punta Arenas]] fin dal 1868; oggi, i piroscafi tedeschi si sono aggiunti a quelli inglesi e Punta Arenas è in comunicazione settimanle con Valparaíso, Buenos Aires e l'Europa. In quello stesso anno la città era stata dichiarata porto franco e da allora la popolazione ha continuato ad accrescersi tanto che all'epoca del nostro passaggio è salita a circa quattromilacinquecento abitanti. La classe dei proletari è in gran parte formata da dalmati, gente laboriosa e onesta che si dedica soprattutto alle opere del mare; anche i tedeschi sono assai numerosi e molti hanno acquistato una buona posizione economica grazie al commercio.<ref name="Gerlache">Dai "Taccuini" sulla spedizione nella Terra del Fuoco tra il 1897 e il 1899; citato in [[Daniele Del Giudice]], ''Orizzonte mobile'', Einaudi, Torino, 2009, pp. 23-28, 31-32, 34 e 106. ISBN 978-88-06-19793-3</ref> *Tutti i paesi d'Europa sono rappresentati a Punta Arenas, sia pure per pochi individui soltanto. Il personale amministrativo si compone di un governatore civile, un cancelliere, alcuni impiegati postali, un esattore delle imposte che funge anche da tesoriere, un chirurgo e un comandante del porto. Questa cittadina patagonica è sede di una missione di reverendi padri salesiani i quali dispongono inoltre di due stabili, uno nell'isola di Dawson in territorio cileno e l'altro chiamato Missione del Rio Grande, nella zona argentina della Terra del Fuoco, che accolgono un centinaio di fuegini.<ref name=Gerlache/> *L'esempio dell'inglese Reynard che importò greggi di montoni dalle Falkland e fondò una [[estancia|'estancia']] nei dintorni di Punta Arenas è stato seguito con rapidità e ormai l'allevamento di questi animali è diffuso in tutta la Patagonia australe e anche sul lato opposto dello stretto, nella zona pampeana della Terra del Fuoco. Gli 'estancieros' si provvedono di quanto è loro necessario nei magazzini di questa città, grandi empori dove si trova di tutto e dove i cercatori d'oro vendono le rare pepite raccolte nei paraggi desolati tra Capo delle Vergini e Capo Horn.<ref name=Gerlache/> *[[Ushuaia]] contende a Punta Arenas l'onore d'essere la città più meridionale del mondo; però, malgrado il titolo ufficiale di capitale della [[Terra del Fuoco]], non è che un borgo, una ventina di case in muratura e una cappella in legno.<ref name=Gerlache/> *Da qualche anno Ushuaia è luogo di deportazione per i militari condannati alle pene minori; invece gli assassini e i colpevoli di gravi mancanze alla disciplina sono deportati all'isola degli Stati.<ref name=Gerlache/> *A dispetto della scarsità di amministrati, Ushuaia vanta una discreta quantità di funzionari. Vi sono governatori e segretari, capo della polizia e comandante del porto, un ricevitore delle poste, alcune guardie penitenziarie, e anche un istitutore e un'istitutrice che dispongono di materiale scolastico modernissimo però mancano gli scolari: i missionari inglesi hanno scuole proprie e quanto ai funzionari argentini, paragonano il loro soggiorno in questa città a una sorta di esilio che sperano il più breve possibile e lasciano la famiglia nella metropoli.<ref name=Gerlache/> *La ''[[Belgica (nave)|Belgica]]'' si era arenata nei pressi di uno scoglio acuminato, irto a cinque metri e cinquanta sotto il livello del mare; di certo la povera nave tocca una punta di roccia, visto che il suo tiraggio d'acqua è di appena cinque metri. Una corrente molto forte che viene da ovest ci trascina sempre più verso la scogliera, sulla quale, di conseguenza, siamo rovesciati. *Sollevata dai flutti, la ''Belgica'' si dibatte sulla scogliera che può perforarla da un istante all'altro. La nostra povera nave è vicina al disastro, ha già l'aspetto di un relitto miserabile. E la ''Belgica'' perduta vuol dire che la spedizione antartica è terminata prima di iniziare. *La macchina è spinta al massimo, e il cilindro di bassa pressione usato come cilindro di alta. Intanto la nave si solleva per la nuova marea, ma le ondate sempre più violente ci alzano e ci scaraventano senza tregua verso la scogliera. Improvvisamente, sotto la duplice azione delle forze che la spingono, la nave oscilla su se stessa e segue il movimento delle onde e allora con lena affannosa continuiamo a sollevare l'ancora di speranza, e non senza rammarico tagliamo la gomena dell'ancora a picco, che quindi fummo obbligati ad abbandonare. La brezza di ovest infuoriava spaventosamente, ma la ''Belgica'' era salva. *Tanto alla mensa degli ufficiali quanto a quella dell'equipaggio si servivano le medesime vivande; mancava generalmente il pesce fresco perché la banchisa era troppo alta e profonda. Per esempio, un filetto di [[pinguino Imperatore|pinguino imperiale]] costituiva un piatto sufficiente a sfamare l'intero equipaggio.<ref name=Gerlache/> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:de Gerlache, Adrien}} [[Categoria:Esploratori]] [[Categoria:Militari]] n1j5wuc8aa52bstm0dm4gbkc2r6etf6 Ushuaia 0 195740 1224032 1223119 2022-08-23T07:23:29Z Ibisco 49387 /* Adrien de Gerlache */ wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Ushuaia6a (js).jpg|thumb|300px|Ushuaia, panorama, 2000]] Citazioni su '''Ushuaia''', città dell'Argentina. ===[[Adrien de Gerlache]]=== *A dispetto della scarsità di amministrati, Ushuaia vanta una discreta quantità di funzionari. Vi sono governatori e segretari, capo della polizia e comandante del porto, un ricevitore delle poste, alcune guardie penitenziarie, e anche un istitutore e un'istitutrice che dispongono di materiale scolastico modernissimo però mancano gli scolari: i missionari inglesi hanno scuole proprie e quanto ai funzionari argentini, paragonano il loro soggiorno in questa città a una sorta di esilio che sperano il più breve possibile e lasciano la famiglia nella metropoli. *Da qualche anno Ushuaia è luogo di deportazione per i militari condannati alle pene minori; invece gli assassini e i colpevoli di gravi mancanze alla disciplina sono deportati all'isola degli Stati. *Ushuaia contende a [[Punta Arenas]] l'onore d'essere la città più meridionale del mondo; però, malgrado il titolo ufficiale di capitale della [[Terra del Fuoco]], non è che un borgo, una ventina di case in muratura e una cappella in legno. ==Voci correlate== *[[Argentina]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Città]] [[Categoria:Luoghi dell'Argentina]] ggz8ne9ac6zv30i4goey309tergsrvv Harlem 0 195889 1223824 2022-08-22T14:27:13Z SunOfErat 12245 Creata pagina con "{{voce tematica}} [[File:Black children playing leap frog in a Harlem street, ca. 1930 - NARA - 541880.jpg|thumb|upright=1.6|Bambini che giocano ad Harlem, 1930 circa.]] Citazioni su '''Harlem'''. *'''Strutter''': Complimenti per il suo travestimento. <br/> '''Bond''': Quale travestimento? <br/> '''Strutter''': Faccia bianca ad Harlem. (''[[Agente 007 - Vivi e lascia morire]]'') *Gli edifici si facevano sempre più alti, nascondevano il cielo. Mi inoltravo nel fitto di..." wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Black children playing leap frog in a Harlem street, ca. 1930 - NARA - 541880.jpg|thumb|upright=1.6|Bambini che giocano ad Harlem, 1930 circa.]] Citazioni su '''Harlem'''. *'''Strutter''': Complimenti per il suo travestimento. <br/> '''Bond''': Quale travestimento? <br/> '''Strutter''': Faccia bianca ad Harlem. (''[[Agente 007 - Vivi e lascia morire]]'') *Gli edifici si facevano sempre più alti, nascondevano il cielo. Mi inoltravo nel fitto di una foresta di case. Alcune abitate, altre abbandonate, l'unica differenza erano le finestre sbarrate da assi o da panni stesi. Bucati che sventolavano sulle scale antincendio, ogni centimetro di muro coperto di graffiti. Nell'aria un sapore che conoscevo bene, quello della povertà. ([[Leslie Feinberg]]) *Mi sono preso cura di Harlem e Harlem si prenderà cura di me, mi devi credere. (''[[American Gangster]]'') *Non per farmi gli affari suoi, ma quando un bianco se ne sta su un marciapede di Harlem con un cartello che dice "io odio i negracci", o ha delle serie motivazioni personali, o ha il cervello incrostato di fuliggine! (''[[Die Hard - Duri a morire]]'') *Oh, ma non esistono persone non violente ad Harlem? (''[[Shaft (film 2019)|Shaft]]'') ==Voci correlate== *[[Brooklyn]] *[[Manhattan]] *[[New York]] ==Altri progetti== {{Interprogetto}} [[Categoria:New York]] ea6dhz05bjz464deevkuvb76mxs5azh 1223848 1223824 2022-08-22T14:41:23Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Black children playing leap frog in a Harlem street, ca. 1930 - NARA - 541880.jpg|thumb|Bambini che giocano ad Harlem, 1930 circa.]] Citazioni su '''Harlem'''. *– Complimenti per il suo travestimento. <br/>– Quale travestimento? <br/>– Faccia bianca ad Harlem. (''[[Agente 007 - Vivi e lascia morire]]'') *Gli edifici si facevano sempre più alti, nascondevano il cielo. Mi inoltravo nel fitto di una foresta di case. Alcune abitate, altre abbandonate, l'unica differenza erano le finestre sbarrate da assi o da panni stesi. Bucati che sventolavano sulle scale antincendio, ogni centimetro di muro coperto di graffiti. Nell'aria un sapore che conoscevo bene, quello della povertà. ([[Leslie Feinberg]]) *In culo ai negri di Harlem. Non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita centotrentasette anni fa. E muovete le chiappe, è ora! (''[[La 25ª ora]]'') *Mi sono preso cura di Harlem e Harlem si prenderà cura di me, mi devi credere. (''[[American Gangster]]'') *''Nei quartieri di Harlem ha lanciato una rosa a qualche giovane, fortunato matador.'' ([[Bruce Springsteen]]) *Non per farmi gli affari suoi, ma quando un bianco se ne sta su un marciapede di Harlem con un cartello che dice "io odio i negracci", o ha delle serie motivazioni personali, o ha il cervello incrostato di fuliggine! (''[[Die Hard - Duri a morire]]'') *Oh, ma non esistono persone non violente ad Harlem? (''[[Shaft (film 2019)|Shaft]]'') *Questo Flatbush reale quanto le vellutate strade di Harlem | dove il jive riempie i juke-box nel giugno del '56. ([[Stephen King]], ''[[Incubi & deliri]]'') ==Voci correlate== *[[Brooklyn]] *[[Manhattan]] *[[New York]] ==Altri progetti== {{Interprogetto}} [[Categoria:New York]] h8x7gbtsifolc43gvtuo8vvjynvxfqe Ray Dalio 0 195890 1223863 2022-08-22T15:14:49Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Web Summit 2018 - Centre Stage - Day 2, November 7 DSC 5227 (45043376044).jpg|thumb|Ray Dalio, 2018]] '''Raymond Dalio''', detto '''Ray''' (1949 — vivente), imprenditore statunitense. *Combina le attività in un'allocazione strategica che rispecchi la nostra ignoranza su cosa ci riserva il futuro.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funzionano i soldi'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 189. ISBN 9788858025208</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Dalio, Ray}} [[Categoria:Imprenditori statunitensi]] cpi9kyjghmnyfka8jcljvbqxh68qo53 Mary Parker Follett 0 195891 1223868 2022-08-22T15:34:50Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Mary Parker Follett.png|thumb|Mary Parker Follett]] '''Mary Parker Follett''' (1868 – 1933), filosofa, politologa, scrittrice e sociologa statunitense. ==Citazioni di Mary Parker Follett== ===Attribuite=== *Il management è l'arte di fare le cose attraverso le persone.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 13. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Parker Follett, Mary}} [[Categoria:Filosofi statunitensi]] [[Categoria:Politologi statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] [[Categoria:Sociologi statunitensi]] domzfdos48bwzy8jygd0t9kv0085oar Paul Hersey 0 195892 1223872 2022-08-22T15:46:37Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki '''Paul Hersey''' (1931 — 2012), accademico statunitense. *Le persone si distinguono non solo per la capacità di fare, ma anche per la 'volontà di fare'.<ref>2008. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 20. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto|w|w_site=en}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Hersey, Paul}} [[Categoria:Accademici statunitensi]] 8fyqwglcqsimsi80gzlutmgy40tay4o Fons Trompenaars 0 195893 1223874 2022-08-22T15:51:35Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Fons Trompenaars - 2012.jpg|thumb|Fons Trompenaars, 2012]] '''Fons Trompenaars''' (1953 — vivente), antropologo franco-olandese. *Il manager internazionale scioglie dilemmi culturali.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 28. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Trompenaars, Fons}} [[Categoria:Antropologi francesi]] 8u0kyeggwf463irmhc3xa86ptyf1nmt Ricardo Semler 0 195894 1223880 2022-08-22T16:04:12Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki '''Ricardo Frank Semler''' (1959 — vivente), imprenditore brasiliano. *Per sopravvivere in tempi moderni, un'azienda deve avere una struttura organizzativa che accetti il cambiamento come premessa di base...<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 54. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto|w|w_site=pt}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Semler, Ricardo}} [[Categoria:Imprenditori brasiliani]] a0zrxoio8yvfki0jalin2k4snryql8n Jørgen Vig Knudstorp 0 195895 1223881 2022-08-22T16:07:40Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Jorgen Knudstorp.JPG|thumb|Jørgen Knudstorp]] '''Jørgen Vig Knudstorp''' (1968 — vivente), dirigente d'azienda danese. *Perché esisti come impresa? Qual è la ragione realmente convincente della tua esistenza?<ref>2017. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 57. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Knudstorp, Jørgen}} [[Categoria:Danesi]] 8t8a3syuzxkcuiwqfnrefmoe6d241n3 Beth Comstock 0 195896 1223884 2022-08-22T16:19:46Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Beth Comstock 33080828665.jpg|thumb|Beth Comstock]] '''Elizabeth "Beth" Comstock''' (1960 — vivente), dirigente d'azienda statunitense. *Il lavoro del marketing non è mai finito. Si tratta di un moto perpetuo. Dobbiamo continuare a innovare...<ref>2014. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 69. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Comstock, Beth}} fj9oemiyf30uh3pm3julpjb6qgs2kbz 1223885 1223884 2022-08-22T16:20:13Z AnjaQantina 1348 added [[Category:Dirigenti d'azienda statunitensi]] using [[Help:Gadget-HotCat|HotCat]] wikitext text/x-wiki [[File:Beth Comstock 33080828665.jpg|thumb|Beth Comstock]] '''Elizabeth "Beth" Comstock''' (1960 — vivente), dirigente d'azienda statunitense. *Il lavoro del marketing non è mai finito. Si tratta di un moto perpetuo. Dobbiamo continuare a innovare...<ref>2014. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 69. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Comstock, Beth}} [[Categoria:Dirigenti d'azienda statunitensi]] 6bfnziw0nfuutikoytqtjdajr6f9bxa 1223886 1223885 2022-08-22T16:20:32Z AnjaQantina 1348 /* Altri progetti */ w_site=en wikitext text/x-wiki [[File:Beth Comstock 33080828665.jpg|thumb|Beth Comstock]] '''Elizabeth "Beth" Comstock''' (1960 — vivente), dirigente d'azienda statunitense. *Il lavoro del marketing non è mai finito. Si tratta di un moto perpetuo. Dobbiamo continuare a innovare...<ref>2014. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 69. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto|w|w_site=en}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Comstock, Beth}} [[Categoria:Dirigenti d'azienda statunitensi]] bw2hprou0w2pz2lcjmi0scen0tr5x19 Pierre Wack 0 195897 1223887 2022-08-22T16:24:28Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki '''Pierre Wack''' (1922 — 1997), dirigente d'azienda francese. *La pianificazione dello scenario è una disciplina per riscoprire il potere imprenditoriale originale della previsione creativa in contesti di cambiamento accelerato.<ref>1985. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 75. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Wack, Pierre}} bgjdhta9a2oq84dc8p3xo6nd2rv7vq9 1223888 1223887 2022-08-22T16:24:48Z AnjaQantina 1348 /* Altri progetti */ w_site=fr wikitext text/x-wiki '''Pierre Wack''' (1922 — 1997), dirigente d'azienda francese. *La pianificazione dello scenario è una disciplina per riscoprire il potere imprenditoriale originale della previsione creativa in contesti di cambiamento accelerato.<ref>1985. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 75. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto|w|w_site=fr}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Wack, Pierre}} o3g2vl18npq41yf2b0hzgvh8w5wv8zk 1223889 1223888 2022-08-22T16:24:58Z AnjaQantina 1348 added [[Category:Dirigenti d'azienda francesi]] using [[Help:Gadget-HotCat|HotCat]] wikitext text/x-wiki '''Pierre Wack''' (1922 — 1997), dirigente d'azienda francese. *La pianificazione dello scenario è una disciplina per riscoprire il potere imprenditoriale originale della previsione creativa in contesti di cambiamento accelerato.<ref>1985. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 75. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto|w|w_site=fr}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Wack, Pierre}} [[Categoria:Dirigenti d'azienda francesi]] 3zoe52ntjui4mv5kb1f5hkaitio44d6 Peter Senge 0 195898 1223891 2022-08-22T16:30:10Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Peter Senge at Quest to Learn.jpg|thumb|Peter Senge]] '''Peter Michael Senge''' (1947 — vivente), scienziato statunitense. *Mediante l'apprendimento ci mettiamo in condizione di fare qualcosa che siamo mai stati in grado di fare... estendiamo la nostra capacità di creare...<ref>Da ''La quinta disciplina'', 1990. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 78. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto|w|w_site=en}} ===Opere=== {{Pedia|La quinta disciplina}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Senge, Peter}} [[Categoria:Accademici statunitensi]] [[Categoria:Scienziati statunitensi]] 5jxpsnwzdezuomwz7v84mr5t4pkhf04 1223899 1223891 2022-08-22T16:47:38Z AnjaQantina 1348 +citazione wikitext text/x-wiki [[File:Peter Senge at Quest to Learn.jpg|thumb|Peter Senge]] '''Peter Michael Senge''' (1947 — vivente), scienziato statunitense. *Le persone non resistono al cambiamento. Oppongono resistenza al fatto di essere costrette a cambiare.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 93. ISBN 9788858035184</ref> *Mediante l'apprendimento ci mettiamo in condizione di fare qualcosa che siamo mai stati in grado di fare... estendiamo la nostra capacità di creare...<ref>Da ''La quinta disciplina'', 1990. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 78. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto|w|w_site=en}} ===Opere=== {{Pedia|La quinta disciplina}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Senge, Peter}} [[Categoria:Accademici statunitensi]] [[Categoria:Scienziati statunitensi]] dj1okbrjr84pucgg7iqcl91rvx9mz2d Nido Qubein 0 195899 1223896 2022-08-22T16:38:06Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Nido R. Qubein.jpg|thumb|Nido Qubein]] '''Nido R. Qubein''' (1948 — vivente), dirigente d'azienda statunitense. *Per avere successo, i tuoi progetti personali devono essere incentrati su cosa desideri, non su quello che hai.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 82. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto|w|w_site=en}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Qubein, Nido}} [[Categoria:Dirigenti d'azienda statunitensi]] 2jlwxrqqnld74egca7j2bnx3s9stgzu Mark Cuban 0 195900 1223897 2022-08-22T16:41:00Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Mark Cuban by Gage Skidmore.jpg|thumb|Mark Cuban]] '''Mark Cuban''' (1958 — vivente), imprenditore statunitense. *Lavoro ancora sodo per conoscere il mio business. Sono sempre alla ricerca di modi per migliorare tutte le mie aziende...<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 85. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Cuban, Mark}} [[Categoria:Imprenditori statunitensi]] 96m5yvcopp5rpgp3tnb9gyiv60ls6bg Eliyahu M. Goldratt 0 195901 1223898 2022-08-22T16:45:55Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Eliyahu M. Goldratt grave 3.jpg|thumb|La tomba di Eliyahu M. Goldratt]] '''Eliyahu Moshe Goldratt''' (1947 – 2011), fisico israeliano. *... la capacità della fabbrica è uguale alla capacità dei colli di bottiglia.<ref>Da ''L'obiettivo'', 1984. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 88. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Goldratt, Eliyahu}} [[Categoria:Fisici israeliani]] esd56xest1pn6mmykuet78trzbuwhlg Decumani di Napoli 0 195902 1223903 2022-08-22T16:57:46Z Sun-crops 10277 Inserimento in voce tematica wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} Citazioni sui '''decumani di [[Napoli]]'''. *A causa del digradare della collina, i decumani napoletani sono frutto di geometria non euclidea, somigliano a una corda per panni troppo carica, alla tonda scriminatura dei capelli disordinati della città, che ora c'è ora non c'è. ([[Antonella Cilento]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sui}} {{s}} [[Categoria:Luoghi di Napoli]] m5y8ls8v7iqxqpk3cj0tfac9c0cc903 Ping Fu 0 195903 1223904 2022-08-22T17:01:21Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:PingFu lg.jpg|thumb|Ping Fu]] '''Ping Fu''' (1958 — vivente), informatica cinese. *Un'azienda non funziona se le persone non funzionano con essa.<ref>2016. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 97. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto|w|w_site=en}} {{stub}} [[Categoria:Cinesi]] [[Categoria:Dirigenti d'azienda statunitensi]] [[Categoria:Informatici]] apduvmnbbx0rr6mrphpg2d8idhb2hvt 1223907 1223904 2022-08-22T17:05:59Z Sun-crops 10277 wikitext text/x-wiki [[File:PingFu lg.jpg|thumb|Ping Fu]] '''Ping Fu''' (1958 – vivente), informatica cinese. *Un'azienda non funziona se le persone non funzionano con essa.<ref>2016. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 97. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto|w|w_site=en}} {{stub}} [[Categoria:Cinesi]] [[Categoria:Dirigenti d'azienda statunitensi]] [[Categoria:Informatici]] 24inxaa8mk0cd8qwqibb0ckuu4py3ki Edwin Catmull 0 195904 1223908 2022-08-22T17:08:34Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Ed Catmull at Web Summit 2015 (cropped).jpg|thumb|Edwin Catmull, 2015]] '''Edwin Earl "Ed" Catmull''' (1945 — vivente), informatico, dirigente d'azienda e imprenditore statunitense. *Il compito del manager non è prevenire i rischi, ma fare in modo che possano essere affrontati in sicurezza.<ref>2014. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 104. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Catmull, Edwin}} [[Categoria:Dirigenti d'azienda statunitensi]] [[Categoria:Imprenditori statunitensi]] [[Categoria:Informatici statunitensi]] d05igp66doio39vrcg78vvsufgyqakh Fred Brooks 0 195905 1223909 2022-08-22T17:12:23Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Fred Brooks.jpg|thumb|Fred Brooks]] '''Frederick Phillips "Fred" Brooks Jr.''' (1931 — vivente), informatico statunitense. *Come fa un progetto a concludersi con un anno di ritardo? Un giorno per volta.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 107. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto|w|w_site=en}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Brooks, Fred}} [[Categoria:Informatici statunitensi]] 6os80ocepk80ffo0vs3xfvezvm2e2iy Henry John Kaiser 0 195906 1223910 2022-08-22T17:16:04Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Hkaiser.jpg|thumb|Henry John Kaiser]] '''Henry John Kaiser''' (1882 – 1967), ingegnere, imprenditore e filantropo statunitense. *I problemi sono solo opportunità in abiti da lavoro.<ref>1967. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 109. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Kaiser, Henry John}} [[Categoria:Filantropi statunitensi]] [[Categoria:Imprenditori statunitensi]] [[Categoria:Ingegneri statunitensi]] 37lai2dq5y3ctvr1587a9whim1y7snl Kaoru Ishikawa 0 195907 1223911 2022-08-22T17:20:07Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Kaoru Ishikawa.jpg|thumb|Kaoru Ishikawa, 1987]] '''Kaoru Ishikawa''' ('''石川馨 Ishikawa Kaoru'''; 1915 – 1989), ingegnere giapponese. *Il fallimento è il seme del successo.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 110. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Ishikawa, Kaoru}} [[Categoria:Ingegneri giapponesi]] tms8hxivvbuux27lgv235rd9q49cgba Claudio Garella 0 195909 1223931 2022-08-22T19:12:55Z Danyele 19198 Creata pagina con "'''Claudio Garella''' (1955 – 2022), calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano. ==Citazioni di Claudio Garella == {{cronologico}} *{{NDR|«Dicono che lei, nelle uscite, è un po' azzardato»}} Lo ritengo un complimento. Vuol dire che rischio a favore della squadra, che mi sacrifico, che vado a giocarmi una brutta figura pur di proteggere la squadra.<ref name="Carratelli">Dall'intervista di [[Mimmo Carratelli]], ''Il marziano'', ''Guerin Sportivo'..." wikitext text/x-wiki '''Claudio Garella''' (1955 – 2022), calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano. ==Citazioni di Claudio Garella == {{cronologico}} *{{NDR|«Dicono che lei, nelle uscite, è un po' azzardato»}} Lo ritengo un complimento. Vuol dire che rischio a favore della squadra, che mi sacrifico, che vado a giocarmi una brutta figura pur di proteggere la squadra.<ref name="Carratelli">Dall'intervista di [[Mimmo Carratelli]], ''Il marziano'', ''Guerin Sportivo'' nº 4 (626), Bologna, Conti Editore, 21-27 gennaio 1987, pp. 44-47.</ref> *Io spero di parare anche coi polpacci e con qualunque altra parte del corpo perché l'importante è che il pallone non finisca in fondo alla rete. Tutto il resto è poesia.<ref name="Carratelli"/> *Vivo dimenticato. Il grande calcio si è scordato di me e non so perché. Sono direttore sportivo diplomato a Coverciano e da anni aspetto una telefonata che non arriva. Spiegazioni? Non mi sono inginocchiato davanti a nessuno, non frequento i giri giusti.<ref name="Vernazza">Dall'intervista di Sebastiano Vernazza, ''[https://web.archive.org/web/20130317061250/http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/01_Gennaio/23/garella.shtml Garellik è "disperso" in serie D]'', ''gazzetta.it'', 23 gennaio 2007.</ref> *Sono stato un [[portiere]] anomalo, nessun allenatore ha cercato di cambiarmi. Istinto? Non solo, avevo un mio codice. Ricordo ciò che disse [[Italo Allodi]], il manager che mi portò al Napoli: "L'importante è parare, non conta come".<ref name="Vernazza"/> *L'importante è evitare il gol. E se poi i guantoni non si sporcano, pazienza.<ref name="Ormezzano">Dall'intervista di Timothy Ormezzano, ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/28/fare-miracoli-con-piedi.html Fare miracoli con i Piedi]'', ''la Repubblica'', 28 luglio 2010.</ref> *Gli arbitri possono condizionare una partita ma non l'andamento di un intero campionato.<ref name="Ormezzano"/> {{Int2|''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/05/13/le-mie-mani-sulla-citta.html Le mie mani sulla città]''|Intervista di [[Gianni Mura]], ''la Repubblica'', 13 maggio 1987.}} *[...] io so, per la mia filosofia del ruolo, che noi siamo lì per parare i gol ma anche per beccarli. Un gol per noi è dispiacere (per alcuni dolore, per me no) e per gli altri è spettacolo. Un portiere, secondo me, non deve pensare alla personale prestazione, ma inquadrarsi con gli altri. A me di non prendere gol per 1254' non me ne frega niente, sono robe da contabili, a me basta che si vinca 4-3, quello che posso lo paro e sennò amen. *[...] io dico che il portiere basta che pari, se poi vola come un angelo o la becca di piede, come faccio spesso io, basta che la palla non vada dentro. Se va dentro, per un bel gesto atletico, io batto le mani a chi m ha infilato. Cosa c'è di strano? Non siamo mica dei selvaggi. *Non è vero che noi siamo calciatori diversi, è che tutti gli altri provano in settimana i loro schemi e noi siamo più obbligati a improvvisare. *È strano anche il modo di valutare il portiere. È un bel ruolo. Romantico, dicono. Beh. Certo ha il suo fascino. Ma in Italia si esagera, si sopravvaluta l'importanza del portiere; o salvi la patria o sei un disgraziato. Ci sono recuperi difensivi dei terzini molto più importanti di una bella parata, ma quanti se ne accorgono? Il portiere è un cocktail. È più calmo e riposato, perchè sta fermo mentre gli altri corrono, ma è anche più teso, infatti si chiama estremo difensore, se sbaglia lui è la frittata. *Io azzardo che [[Diego Armando Maradona|Diego]] sia il migliore di tutti i tempi, oppure diciamo che mi resta la curiosità di vedere Pelè e Di Stefano giocare con i ritmi che ci sono oggi. {{Int2|''[https://web.archive.org/web/20150121023539/http://www.calcionews24.com/claudio-garella-arriva-garellik-422025.html Voglio un'uscita spericolata]''|Intervista di Simone Sacco, ''calcionews24.com'', 20 gennaio 2015.}} *[...] il calcio resta una bellissima malattia per me, una passione che non ho minimamente voglia di spegnere solo perché i cosiddetti "grandi" si sono scordati di me. Quindi ben venga questo mio ruolo tra i dilettanti: quando ami una cosa, puoi farla in provincia come a New York, non fa alcuna differenza. *[...] non ce la faccio più a spiegare alla stampa ed ai tifosi che io paravo anche con le mani! [ridacchia, ''ndr''] Ormai questa "maledizione" di Garella bravo solo con le parti basse me la porterò dietro finché campo... *La palla devi sempre prenderla in tutte le maniere, punto. Quando ti ritrovavi davanti gente assetatata di gol come Paolo Rossi o Pruzzo, non potevi andare troppo per il sottile! E allora te ne inventavi di tutti i colori, pur restando nell'ambito del regolamento che allora — non dimentichiamocelo — te lo permetteva. {{NDR|«Già, il regolamento...»}} Oggi giocare per un portiere è diventato impossibile! [Garella se la prende a cuore ed alza il tono di voce, ''ndr''] Appena sfiori il pallone un centimetro fuori dall'area o travolgi l'attacante per troppo slancio, boom, rosso diretto e te ne vai a fare la doccia! Ma mi spieghi come li dobbiamo fermare 'sti benedetti attaccanti moderni? Mica possiamo scomparire con la bacchetta magica... *{{NDR|Sulla «brutta esperienza» nella Lazio}} [...] non è che avessi combinato chissà quali disastri, ma solo sbagliato un paio di partite... Ma a Roma si sa come vanno le cose: una volta che subentra il pregiudizio, non te ne liberi più. *Grande società, grandi giocatori, grande tifoseria. Tutti uniti verso un obbiettivo comune. Gli [[Campionato italiano di calcio|scudetti]], in Italia, si vincono così da sempre. A Verona come a Napoli. *Vincere a Napoli, per me, batte il resto del mondo. A Madrid o Barcellona, altri due posti calienti del calcio mondiale, neanche si immaginano cosa significhi festeggiare sotto il Vesuvio. Voglio dire: noi alla partitella del giovedì, a Soccavo, avevamo 15mila spettatori e poi la domenica 100mila allo stadio. Se ci ripenso mi vengono i brividi... ==Citazioni su Claudio Garella == *Certamente Garella non esce da nessun trattato sui portieri, non è un esempio di stile, non si definisce una saracinesca. È un portiere che ha sdrammatizzato il ruolo del portiere. Sivori ha sempre sostenuto che il portiere non è un giocatore di calcio. Garella e il suo modo di stare in porta, non solo le sue parate di piede, sembrano fatti apposta per smentire Sivori e riportare il portiere alla pari degli altri dieci compagni. Questo vuole essere Garella, non il cristo crocefisso tra due pali e una traversa. [...] non ambisce né al paradiso dei portieri, né al regno degli acrobati. ([[Mimmo Carratelli]]) *Garella è il marziano di Flaiano, sorprendente e sorpreso, che è sceso [...] da pianeti lontani, non ha niente del portiere, neanche le mani che usa pochssimo. È un portiere senza i sette dolori dei portieri. Non fa l'eroe ma non si atteggia neanche a vittima. Para come un maggiordomo, a volte scivolando col vassoio in mano. Ha una faccia serena e ironica. Il gol non lo umilia mai. Perché Garella è al di sopra del gol e delle prodezze che compie. Non è uno di quei portieri mistici che poi si consegnano alla leggenda. È un impiegato di concetto che poi passa a ritirare lo stipendio. Per diventare famoso ha dovuto inventare una serie di errori definiti pittorescamente "garellate". Quando ha conquistato questa subdola popolarità, Garella ha rimesso a posto il meccanismo delle sue parate ed ha vinto anche uno scudetto. [...] non ricorda nessuno dei grandi portieri del passato. Perché Garella è come i portieri del futuro. Para senza sorridere, si fa battere senza piangere. Un robot con l'occhio grande e il piede lungo. Se ha un cuore, se lo toglie e lo sistema in fondo alla rete come facevano i vulnerabili portieri antichi coi loro berrettini. ([[Domenico Rea]]) *Garella è il più forte portiere del mondo. Senza mani, però. ([[Gianni Agnelli]]) *Garella para tutto, ma proprio tutto: inutile indagare sul come. ([[Bruno Pizzul]]) *Quella di parare coi piedi, al tempo dei portieri-eroi, era una tecnica disperata, la prodezza estrema, l'ultimo tentativo di salvezza, l'artiglio di fortuna. Garella ne ha fatto una tattica di ordinaria follia. Però mai è disperato il gesto atletico di Garella, mai si impasta di ardimento e di gloria, non è mai l'olocausto di un portiere. Tocca le coronarie ma non arriva al cuore. ([[Mimmo Carratelli]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Garella, Claudio}} [[Categoria:Calciatori italiani]] [[Categoria:Allenatori di calcio italiani]] [[Categoria:Dirigenti sportivi italiani]] i4oszht2exzabpqp4pg7kjcbeur5nsg 1223975 1223931 2022-08-22T22:30:59Z Danyele 19198 +foto wikitext text/x-wiki [[File:Claudio Garella - 1975 - Novara Calcio.jpg|thumb|Claudio Garella (1975)]] '''Claudio Garella''' (1955 – 2022), calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano. ==Citazioni di Claudio Garella == {{cronologico}} *{{NDR|«Dicono che lei, nelle uscite, è un po' azzardato»}} Lo ritengo un complimento. Vuol dire che rischio a favore della squadra, che mi sacrifico, che vado a giocarmi una brutta figura pur di proteggere la squadra.<ref name="Carratelli">Dall'intervista di [[Mimmo Carratelli]], ''Il marziano'', ''Guerin Sportivo'' nº 4 (626), Bologna, Conti Editore, 21-27 gennaio 1987, pp. 44-47.</ref> *Io spero di parare anche coi polpacci e con qualunque altra parte del corpo perché l'importante è che il pallone non finisca in fondo alla rete. Tutto il resto è poesia.<ref name="Carratelli"/> *Vivo dimenticato. Il grande calcio si è scordato di me e non so perché. Sono direttore sportivo diplomato a Coverciano e da anni aspetto una telefonata che non arriva. Spiegazioni? Non mi sono inginocchiato davanti a nessuno, non frequento i giri giusti.<ref name="Vernazza">Dall'intervista di Sebastiano Vernazza, ''[https://web.archive.org/web/20130317061250/http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/01_Gennaio/23/garella.shtml Garellik è "disperso" in serie D]'', ''gazzetta.it'', 23 gennaio 2007.</ref> *Sono stato un [[portiere]] anomalo, nessun allenatore ha cercato di cambiarmi. Istinto? Non solo, avevo un mio codice. Ricordo ciò che disse [[Italo Allodi]], il manager che mi portò al Napoli: "L'importante è parare, non conta come".<ref name="Vernazza"/> *L'importante è evitare il gol. E se poi i guantoni non si sporcano, pazienza.<ref name="Ormezzano">Dall'intervista di Timothy Ormezzano, ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/28/fare-miracoli-con-piedi.html Fare miracoli con i Piedi]'', ''la Repubblica'', 28 luglio 2010.</ref> *Gli arbitri possono condizionare una partita ma non l'andamento di un intero campionato.<ref name="Ormezzano"/> {{Int2|''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/05/13/le-mie-mani-sulla-citta.html Le mie mani sulla città]''|Intervista di [[Gianni Mura]], ''la Repubblica'', 13 maggio 1987.}} *[...] io so, per la mia filosofia del ruolo, che noi siamo lì per parare i gol ma anche per beccarli. Un gol per noi è dispiacere (per alcuni dolore, per me no) e per gli altri è spettacolo. Un portiere, secondo me, non deve pensare alla personale prestazione, ma inquadrarsi con gli altri. A me di non prendere gol per 1254' non me ne frega niente, sono robe da contabili, a me basta che si vinca 4-3, quello che posso lo paro e sennò amen. *[...] io dico che il portiere basta che pari, se poi vola come un angelo o la becca di piede, come faccio spesso io, basta che la palla non vada dentro. Se va dentro, per un bel gesto atletico, io batto le mani a chi m ha infilato. Cosa c'è di strano? Non siamo mica dei selvaggi. *Non è vero che noi siamo calciatori diversi, è che tutti gli altri provano in settimana i loro schemi e noi siamo più obbligati a improvvisare. *È strano anche il modo di valutare il portiere. È un bel ruolo. Romantico, dicono. Beh. Certo ha il suo fascino. Ma in Italia si esagera, si sopravvaluta l'importanza del portiere; o salvi la patria o sei un disgraziato. Ci sono recuperi difensivi dei terzini molto più importanti di una bella parata, ma quanti se ne accorgono? Il portiere è un cocktail. È più calmo e riposato, perchè sta fermo mentre gli altri corrono, ma è anche più teso, infatti si chiama estremo difensore, se sbaglia lui è la frittata. *Io azzardo che [[Diego Armando Maradona|Diego]] sia il migliore di tutti i tempi, oppure diciamo che mi resta la curiosità di vedere Pelè e Di Stefano giocare con i ritmi che ci sono oggi. {{Int2|''[https://web.archive.org/web/20150121023539/http://www.calcionews24.com/claudio-garella-arriva-garellik-422025.html Voglio un'uscita spericolata]''|Intervista di Simone Sacco, ''calcionews24.com'', 20 gennaio 2015.}} *[...] il calcio resta una bellissima malattia per me, una passione che non ho minimamente voglia di spegnere solo perché i cosiddetti "grandi" si sono scordati di me. Quindi ben venga questo mio ruolo tra i dilettanti: quando ami una cosa, puoi farla in provincia come a New York, non fa alcuna differenza. *[...] non ce la faccio più a spiegare alla stampa ed ai tifosi che io paravo anche con le mani! [ridacchia, ''ndr''] Ormai questa "maledizione" di Garella bravo solo con le parti basse me la porterò dietro finché campo... *La palla devi sempre prenderla in tutte le maniere, punto. Quando ti ritrovavi davanti gente assetatata di gol come Paolo Rossi o Pruzzo, non potevi andare troppo per il sottile! E allora te ne inventavi di tutti i colori, pur restando nell'ambito del regolamento che allora — non dimentichiamocelo — te lo permetteva. {{NDR|«Già, il regolamento...»}} Oggi giocare per un portiere è diventato impossibile! [Garella se la prende a cuore ed alza il tono di voce, ''ndr''] Appena sfiori il pallone un centimetro fuori dall'area o travolgi l'attacante per troppo slancio, boom, rosso diretto e te ne vai a fare la doccia! Ma mi spieghi come li dobbiamo fermare 'sti benedetti attaccanti moderni? Mica possiamo scomparire con la bacchetta magica... *{{NDR|Sulla «brutta esperienza» nella Lazio}} [...] non è che avessi combinato chissà quali disastri, ma solo sbagliato un paio di partite... Ma a Roma si sa come vanno le cose: una volta che subentra il pregiudizio, non te ne liberi più. *Grande società, grandi giocatori, grande tifoseria. Tutti uniti verso un obbiettivo comune. Gli [[Campionato italiano di calcio|scudetti]], in Italia, si vincono così da sempre. A Verona come a Napoli. *Vincere a Napoli, per me, batte il resto del mondo. A Madrid o Barcellona, altri due posti calienti del calcio mondiale, neanche si immaginano cosa significhi festeggiare sotto il Vesuvio. Voglio dire: noi alla partitella del giovedì, a Soccavo, avevamo 15mila spettatori e poi la domenica 100mila allo stadio. Se ci ripenso mi vengono i brividi... ==Citazioni su Claudio Garella == *Certamente Garella non esce da nessun trattato sui portieri, non è un esempio di stile, non si definisce una saracinesca. È un portiere che ha sdrammatizzato il ruolo del portiere. Sivori ha sempre sostenuto che il portiere non è un giocatore di calcio. Garella e il suo modo di stare in porta, non solo le sue parate di piede, sembrano fatti apposta per smentire Sivori e riportare il portiere alla pari degli altri dieci compagni. Questo vuole essere Garella, non il cristo crocefisso tra due pali e una traversa. [...] non ambisce né al paradiso dei portieri, né al regno degli acrobati. ([[Mimmo Carratelli]]) *Garella è il marziano di Flaiano, sorprendente e sorpreso, che è sceso [...] da pianeti lontani, non ha niente del portiere, neanche le mani che usa pochssimo. È un portiere senza i sette dolori dei portieri. Non fa l'eroe ma non si atteggia neanche a vittima. Para come un maggiordomo, a volte scivolando col vassoio in mano. Ha una faccia serena e ironica. Il gol non lo umilia mai. Perché Garella è al di sopra del gol e delle prodezze che compie. Non è uno di quei portieri mistici che poi si consegnano alla leggenda. È un impiegato di concetto che poi passa a ritirare lo stipendio. Per diventare famoso ha dovuto inventare una serie di errori definiti pittorescamente "garellate". Quando ha conquistato questa subdola popolarità, Garella ha rimesso a posto il meccanismo delle sue parate ed ha vinto anche uno scudetto. [...] non ricorda nessuno dei grandi portieri del passato. Perché Garella è come i portieri del futuro. Para senza sorridere, si fa battere senza piangere. Un robot con l'occhio grande e il piede lungo. Se ha un cuore, se lo toglie e lo sistema in fondo alla rete come facevano i vulnerabili portieri antichi coi loro berrettini. ([[Domenico Rea]]) *Garella è il più forte portiere del mondo. Senza mani, però. ([[Gianni Agnelli]]) *Garella para tutto, ma proprio tutto: inutile indagare sul come. ([[Bruno Pizzul]]) *Quella di parare coi piedi, al tempo dei portieri-eroi, era una tecnica disperata, la prodezza estrema, l'ultimo tentativo di salvezza, l'artiglio di fortuna. Garella ne ha fatto una tattica di ordinaria follia. Però mai è disperato il gesto atletico di Garella, mai si impasta di ardimento e di gloria, non è mai l'olocausto di un portiere. Tocca le coronarie ma non arriva al cuore. ([[Mimmo Carratelli]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Garella, Claudio}} [[Categoria:Calciatori italiani]] [[Categoria:Allenatori di calcio italiani]] [[Categoria:Dirigenti sportivi italiani]] 0ubmee223sl3ynmvb92gn77l9eusona 1224013 1223975 2022-08-23T01:31:42Z Danyele 19198 /* Citazioni di Claudio Garella */ typo wikitext text/x-wiki [[File:Claudio Garella - 1975 - Novara Calcio.jpg|thumb|Claudio Garella (1975)]] '''Claudio Garella''' (1955 – 2022), calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano. ==Citazioni di Claudio Garella == {{cronologico}} *{{NDR|«Dicono che lei, nelle uscite, è un po' azzardato»}} Lo ritengo un complimento. Vuol dire che rischio a favore della squadra, che mi sacrifico, che vado a giocarmi una brutta figura pur di proteggere la squadra.<ref name="Carratelli">Dall'intervista di [[Mimmo Carratelli]], ''Il marziano'', ''Guerin Sportivo'' nº 4 (626), Bologna, Conti Editore, 21-27 gennaio 1987, pp. 44-47.</ref> *Io spero di parare anche coi polpacci e con qualunque altra parte del corpo perché l'importante è che il pallone non finisca in fondo alla rete. Tutto il resto è poesia.<ref name="Carratelli"/> *Vivo dimenticato. Il grande calcio si è scordato di me e non so perché. Sono direttore sportivo diplomato a Coverciano e da anni aspetto una telefonata che non arriva. Spiegazioni? Non mi sono inginocchiato davanti a nessuno, non frequento i giri giusti.<ref name="Vernazza">Dall'intervista di Sebastiano Vernazza, ''[https://web.archive.org/web/20130317061250/http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/01_Gennaio/23/garella.shtml Garellik è "disperso" in serie D]'', ''gazzetta.it'', 23 gennaio 2007.</ref> *Sono stato un [[portiere]] anomalo, nessun allenatore ha cercato di cambiarmi. Istinto? Non solo, avevo un mio codice. Ricordo ciò che disse [[Italo Allodi]], il manager che mi portò al Napoli: "L'importante è parare, non conta come".<ref name="Vernazza"/> *L'importante è evitare il gol. E se poi i guantoni non si sporcano, pazienza.<ref name="Ormezzano">Dall'intervista di Timothy Ormezzano, ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/28/fare-miracoli-con-piedi.html Fare miracoli con i Piedi]'', ''la Repubblica'', 28 luglio 2010.</ref> *Gli arbitri possono condizionare una partita ma non l'andamento di un intero campionato.<ref name="Ormezzano"/> {{Int2|''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/05/13/le-mie-mani-sulla-citta.html Le mie mani sulla città]''|Intervista di [[Gianni Mura]], ''la Repubblica'', 13 maggio 1987.}} *[...] io so, per la mia filosofia del ruolo, che noi siamo lì per parare i gol ma anche per beccarli. Un gol per noi è dispiacere (per alcuni dolore, per me no) e per gli altri è spettacolo. Un portiere, secondo me, non deve pensare alla personale prestazione, ma inquadrarsi con gli altri. A me di non prendere gol per 1254' non me ne frega niente, sono robe da contabili, a me basta che si vinca 4-3, quello che posso lo paro e sennò amen. *[...] io dico che il portiere basta che pari, se poi vola come un angelo o la becca di piede, come faccio spesso io, basta che la palla non vada dentro. Se va dentro, per un bel gesto atletico, io batto le mani a chi m ha infilato. Cosa c'è di strano? Non siamo mica dei selvaggi. *Non è vero che noi siamo calciatori diversi, è che tutti gli altri provano in settimana i loro schemi e noi siamo più obbligati a improvvisare. *È strano anche il modo di valutare il portiere. È un bel ruolo. Romantico, dicono. Beh. Certo ha il suo fascino. Ma in Italia si esagera, si sopravvaluta l'importanza del portiere; o salvi la patria o sei un disgraziato. Ci sono recuperi difensivi dei terzini molto più importanti di una bella parata, ma quanti se ne accorgono? Il portiere è un cocktail. È più calmo e riposato, perchè sta fermo mentre gli altri corrono, ma è anche più teso, infatti si chiama estremo difensore, se sbaglia lui è la frittata. *Io azzardo che [[Diego Armando Maradona|Diego]] sia il migliore di tutti i tempi, oppure diciamo che mi resta la curiosità di vedere Pelè e Di Stefano giocare con i ritmi che ci sono oggi. {{Int2|''[https://web.archive.org/web/20150121023539/http://www.calcionews24.com/claudio-garella-arriva-garellik-422025.html Voglio un'uscita spericolata]''|Intervista di Simone Sacco, ''calcionews24.com'', 20 gennaio 2015.}} *[...] il calcio resta una bellissima malattia per me, una passione che non ho minimamente voglia di spegnere solo perché i cosiddetti "grandi" si sono scordati di me. Quindi ben venga questo mio ruolo tra i dilettanti: quando ami una cosa, puoi farla in provincia come a New York, non fa alcuna differenza. *[...] non ce la faccio più a spiegare alla stampa ed ai tifosi che io paravo anche con le mani! [ridacchia, ''ndr''] Ormai questa "maledizione" di Garella bravo solo con le parti basse me la porterò dietro finché campo... *La palla devi sempre prenderla in tutte le maniere, punto. Quando ti ritrovavi davanti gente assetatata di gol come Paolo Rossi o Pruzzo, non potevi andare troppo per il sottile! E allora te ne inventavi di tutti i colori, pur restando nell'ambito del regolamento che allora — non dimentichiamocelo — te lo permetteva. {{NDR|«Già, il regolamento...»}} Oggi giocare per un portiere è diventato impossibile! [Garella se la prende a cuore ed alza il tono di voce, ''ndr''] Appena sfiori il pallone un centimetro fuori dall'area o travolgi l'attaccante per troppo slancio, boom, rosso diretto e te ne vai a fare la doccia! Ma mi spieghi come li dobbiamo fermare 'sti benedetti attaccanti moderni? Mica possiamo scomparire con la bacchetta magica... *{{NDR|Sulla «brutta esperienza» nella Lazio}} [...] non è che avessi combinato chissà quali disastri, ma solo sbagliato un paio di partite... Ma a Roma si sa come vanno le cose: una volta che subentra il pregiudizio, non te ne liberi più. *Grande società, grandi giocatori, grande tifoseria. Tutti uniti verso un obbiettivo comune. Gli [[Campionato italiano di calcio|scudetti]], in Italia, si vincono così da sempre. A Verona come a Napoli. *Vincere a Napoli, per me, batte il resto del mondo. A Madrid o Barcellona, altri due posti calienti del calcio mondiale, neanche si immaginano cosa significhi festeggiare sotto il Vesuvio. Voglio dire: noi alla partitella del giovedì, a Soccavo, avevamo 15mila spettatori e poi la domenica 100mila allo stadio. Se ci ripenso mi vengono i brividi... ==Citazioni su Claudio Garella == *Certamente Garella non esce da nessun trattato sui portieri, non è un esempio di stile, non si definisce una saracinesca. È un portiere che ha sdrammatizzato il ruolo del portiere. Sivori ha sempre sostenuto che il portiere non è un giocatore di calcio. Garella e il suo modo di stare in porta, non solo le sue parate di piede, sembrano fatti apposta per smentire Sivori e riportare il portiere alla pari degli altri dieci compagni. Questo vuole essere Garella, non il cristo crocefisso tra due pali e una traversa. [...] non ambisce né al paradiso dei portieri, né al regno degli acrobati. ([[Mimmo Carratelli]]) *Garella è il marziano di Flaiano, sorprendente e sorpreso, che è sceso [...] da pianeti lontani, non ha niente del portiere, neanche le mani che usa pochssimo. È un portiere senza i sette dolori dei portieri. Non fa l'eroe ma non si atteggia neanche a vittima. Para come un maggiordomo, a volte scivolando col vassoio in mano. Ha una faccia serena e ironica. Il gol non lo umilia mai. Perché Garella è al di sopra del gol e delle prodezze che compie. Non è uno di quei portieri mistici che poi si consegnano alla leggenda. È un impiegato di concetto che poi passa a ritirare lo stipendio. Per diventare famoso ha dovuto inventare una serie di errori definiti pittorescamente "garellate". Quando ha conquistato questa subdola popolarità, Garella ha rimesso a posto il meccanismo delle sue parate ed ha vinto anche uno scudetto. [...] non ricorda nessuno dei grandi portieri del passato. Perché Garella è come i portieri del futuro. Para senza sorridere, si fa battere senza piangere. Un robot con l'occhio grande e il piede lungo. Se ha un cuore, se lo toglie e lo sistema in fondo alla rete come facevano i vulnerabili portieri antichi coi loro berrettini. ([[Domenico Rea]]) *Garella è il più forte portiere del mondo. Senza mani, però. ([[Gianni Agnelli]]) *Garella para tutto, ma proprio tutto: inutile indagare sul come. ([[Bruno Pizzul]]) *Quella di parare coi piedi, al tempo dei portieri-eroi, era una tecnica disperata, la prodezza estrema, l'ultimo tentativo di salvezza, l'artiglio di fortuna. Garella ne ha fatto una tattica di ordinaria follia. Però mai è disperato il gesto atletico di Garella, mai si impasta di ardimento e di gloria, non è mai l'olocausto di un portiere. Tocca le coronarie ma non arriva al cuore. ([[Mimmo Carratelli]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Garella, Claudio}} [[Categoria:Calciatori italiani]] [[Categoria:Allenatori di calcio italiani]] [[Categoria:Dirigenti sportivi italiani]] 6k2mn4dz0einb35wcrq80m9oosu76vh Isabel Briggs Myers 0 195910 1223940 2022-08-22T19:45:34Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Art-mb2-300x0 (cropped-Isabel Briggs Myers).jpeg|thumb|Isabel Briggs Myers]] '''Isabel Briggs Myers''' (nata '''Isabel Briggs'''; 1897 – 1980), scrittrice statunitense. *Le persone più adatte sono i 'patrioti psicologici', felici di essere ciò che sono.<ref>Da ''Gifts Differing: Understanding Personality Type'', 1980. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 130. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto|w|w_site=en}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Briggs Myers, Isabel}} [[Categoria:Scrittori statunitensi]] 2nvtfzo898nhe4csttczfe2ozxpbhvv Ray Birdwhistell 0 195911 1223947 2022-08-22T20:12:18Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki '''Ray Louis Birdwhistell''' (1918 – 1994), antropologo statunitense. *Il 93% della comunicazione è non verbale.<ref>Da ''Introduction to Kinesics'', 1952. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 173. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Birdwhistell, Ray}} [[Categoria:Antropologi statunitensi]] 7n6xjnqcibwnqgqk1s2kuycx9k1vo6v John Hancock 0 195912 1223950 2022-08-22T20:24:28Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:John Hancock 1770-crop.jpg|thumb|John Hancock]] '''John Hancock''' (1737 – 1793), politico statunitense. *La più grande capacità nel business è andare d'accordo con gli altri per influenzarne le azioni.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 187. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Hancock, John}} [[Categoria:Politici statunitensi]] q2ke0y77uboi8v51de1pq5annbe5fh3 Alex Faickney Osborn 0 195913 1223951 2022-08-22T20:25:35Z Sun-crops 10277 Creo su richiesta di AnjaQantina, per consentire l'inserimento di citazioni wikitext text/x-wiki '''Alex Faickney Osborn''' (!988 – 1966), publicitario statunitense. ==Citazioni di Alex Faickney Osborn== ==Altri progetti== {{interprogetto|w|w_site=en}} {{DEFAULTSORT:Faickney Osborn Alex}} [[Categoria:]] 9kve4fi5vzjgucb93z9l041a0wf6bqb 1223952 1223951 2022-08-22T20:25:58Z Sun-crops 10277 wikitext text/x-wiki '''Alex Faickney Osborn''' (!988 – 1966), publicitario statunitense. ==Citazioni di Alex Faickney Osborn== ==Altri progetti== {{interprogetto|w|w_site=en}} {{DEFAULTSORT:Faickney Osborn Alex}} 9121h3qaj44easzaf29cuilczihtyn3 1223955 1223952 2022-08-22T20:32:46Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki '''Alex Faickney Osborn''' (1888 – 1966), pubblicitario statunitense. *Brainstorming significa usare il cervello per prendere d'assalto un problema creativo.<ref>Da ''Your Creative Power'', 1948. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 156. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|w|w_site=en}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Osborn, Alex Faickney}} [[Categoria:Pubblicitari statunitensi]] kram6j7jzfwexrbepst3ibbus4o65bp 1223956 1223955 2022-08-22T20:35:13Z Sun-crops 10277 wlink per la creazione della voce tematica [[Brainstorming]] wikitext text/x-wiki '''Alex Faickney Osborn''' (1888 – 1966), pubblicitario statunitense. *[[Brainstorming]] significa usare il cervello per prendere d'assalto un problema creativo.<ref>Da ''Your Creative Power'', 1948. Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 156. 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ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto|w|w_site=en}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Dunbar, Robin}} [[Categoria:Antropologi britannici]] [[Categoria:Psicologi britannici]] 2w49vxlm2e7kwud6c1pynqmsynaud50 Richard Branson 0 195916 1223962 2022-08-22T20:55:02Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Richard Branson UN Conference on Sustainable Development 2012.jpg|thumb|Richard Branson, 2012]] Sir '''Richard Charles Nicholas Branson''' (1950 — vivente), imprenditore britannico. *Non impari a camminare seguendo le regole. Impari provando e cadendo.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 206. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Branson, Richard}} [[Categoria:Imprenditori britannici]] 7qrtsmgrazy4yokw34q13foobgsf7a6 David Kolb 0 195917 1223963 2022-08-22T20:59:09Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki [[File:Ciclo Di Kolb.pdf|thumb|Il "ciclo di Kolb"]] '''David Allen Kolb''' (1939 — vivente), educatore statunitense. *L'apprendimento è un processo in cui la conoscenza avviene attraverso la trasformazione dell'esperienza.<ref>Citato in AA.VV., ''Come funziona il management'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2021, p. 208. ISBN 9788858035184</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Kolb, David}} [[Categoria:Educatori statunitensi]] 63btpntckad9k18o3tx2rraxmo4as4x Crimes of the Future (film 2022) 0 195918 1223978 2022-08-22T23:07:42Z SunOfErat 12245 Creata pagina con "{{Film |titolo italiano = Crimes of the Future |immagine = |didascalia = |paese = Francia / Grecia / Canada / Regno Unito |anno uscita = 2022 |genere = fantascienza, horror |regista = [[David Cronenberg]] |soggetto = [[David Cronenberg]] |sceneggiatore = [[David Cronenberg]] |produttore = [[Robert Lantos]] |attori = * [[Viggo Mortensen]]: Saul Tenser * [[Léa Seydoux]]: Caprice * [[Kristen Stewart]]: Timlin * [[Scott Speedman]]: Lang Daughtery * [[Denise Capezza]]: Odi..." wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano = Crimes of the Future |immagine = |didascalia = |paese = Francia / Grecia / Canada / Regno Unito |anno uscita = 2022 |genere = fantascienza, horror |regista = [[David Cronenberg]] |soggetto = [[David Cronenberg]] |sceneggiatore = [[David Cronenberg]] |produttore = [[Robert Lantos]] |attori = * [[Viggo Mortensen]]: Saul Tenser * [[Léa Seydoux]]: Caprice * [[Kristen Stewart]]: Timlin * [[Scott Speedman]]: Lang Daughtery * [[Denise Capezza]]: Odile * [[Welket Bungué]]: Cope * [[Don McKellar]]: Wippet * [[Lihi Kornowski]]: Djuna * [[Tanaya Beatty]]: Berst * [[Yorgos Karamihos]]: Brent Boss * [[Yorgos Pirpassopoulos]]: Dr. Nasatir * [[Nadia Litz]]: Dani Router |doppiatori italiani = * [[Pino Insegno]]: Saul Tenser * [[Domitilla D'Amico]]: Caprice * [[Federica De Bortoli]]: Timlin }} '''''Crimes of the Future''''', film del 2022, regia di [[David Cronenberg]]. ==Citazioni== {{cronologico}} *{{maiuscoletto|Il corpo è realtà}} :''{{maiuscoletto|Body is reality}} ('''scritta nel monitor''') {{NDR|durante la performance di body art}} *La [[chirurgia]] è il nuovo sesso. ('''Timlin''') *'''Cope''': Come si può considerare arte una crescita tumorale? Dov'è l'elaborazione emotiva, la comprensione filosofica che è alla base dell'arte? Guardate, ho un nodulo sull'addome. Lo vedete? [[Picasso]]? [[Duchamp]]? [[Francis Bacon]], forse? Sono un artista?<br>'''Timlin''': Lui cattura la ribellione nel suo corpo e la controlla, la modella, la tatua. E ne fa spettacolo. Ha significato, un significato molto potente. Moltissime persone lo riconoscono. [...] Lei è la sua partner in scena, lei esegue i tatuaggi e la chirurgia. <br>'''Cope''': A quanto pare è Caprice l'artista. Saul Tenser è solo un donatore d'organi osannato.<br>'''Wippet''': Beh, ci sono le esibizioni. Poi c'è la questione della volontà.<br>'''Cope''': Volontà?<br>'''Wippet''': Riteniamo che ad un certo livello, forse nel suo subconscio Saul Tenser voglia che crescano questi nuovi organi. Dovrebbe farsi vedere quel nodulo sull'addome... *Attraenti, suggestive. Ma tutte quelle orecchie non sono un buon design. [...] Sono solo scenografiche. ('''coordinatrice biomorfologica''') ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Crimes of the Future''|w}} [[Categoria:Film di fantascienza]] [[Categoria:Film horror]] 87s4arvmdhkej417itzvlhthffsvde0 1223979 1223978 2022-08-22T23:08:10Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano = Crimes of the Future |immagine = |didascalia = |paese = Francia / Grecia / Canada / Regno Unito |anno uscita = 2022 |genere = fantascienza, horror |regista = [[David Cronenberg]] |soggetto = [[David Cronenberg]] |sceneggiatore = [[David Cronenberg]] |produttore = [[Robert Lantos]] |attori = * [[Viggo Mortensen]]: Saul Tenser * [[Léa Seydoux]]: Caprice * [[Kristen Stewart]]: Timlin * [[Scott Speedman]]: Lang Daughtery * [[Denise Capezza]]: Odile * [[Welket Bungué]]: Cope * [[Don McKellar]]: Wippet * [[Lihi Kornowski]]: Djuna * [[Tanaya Beatty]]: Berst * [[Yorgos Karamihos]]: Brent Boss * [[Yorgos Pirpassopoulos]]: Dr. Nasatir * [[Nadia Litz]]: Dani Router |doppiatori italiani = * [[Pino Insegno]]: Saul Tenser * [[Domitilla D'Amico]]: Caprice * [[Federica De Bortoli]]: Timlin }} '''''Crimes of the Future''''', film del 2022, regia di [[David Cronenberg]]. ==Citazioni== {{cronologico}} *{{maiuscoletto|Il corpo è realtà}} :''{{maiuscoletto|Body is reality}} ('''scritta nel monitor''') {{NDR|durante la performance di body art}} *La [[chirurgia]] è il nuovo sesso. ('''Timlin''') *'''Cope''': Come si può considerare arte una crescita tumorale? Dov'è l'elaborazione emotiva, la comprensione filosofica che è alla base dell'arte? Guardate, ho un nodulo sull'addome. Lo vedete? [[Picasso]]? [[Marcel Duchamp|Duchamp]]? [[Francis Bacon]], forse? Sono un artista?<br>'''Timlin''': Lui cattura la ribellione nel suo corpo e la controlla, la modella, la tatua. E ne fa spettacolo. Ha significato, un significato molto potente. Moltissime persone lo riconoscono. [...] Lei è la sua partner in scena, lei esegue i tatuaggi e la chirurgia. <br>'''Cope''': A quanto pare è Caprice l'artista. Saul Tenser è solo un donatore d'organi osannato.<br>'''Wippet''': Beh, ci sono le esibizioni. Poi c'è la questione della volontà.<br>'''Cope''': Volontà?<br>'''Wippet''': Riteniamo che ad un certo livello, forse nel suo subconscio Saul Tenser voglia che crescano questi nuovi organi. Dovrebbe farsi vedere quel nodulo sull'addome... *Attraenti, suggestive. Ma tutte quelle orecchie non sono un buon design. [...] Sono solo scenografiche. ('''coordinatrice biomorfologica''') ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Crimes of the Future''|w}} [[Categoria:Film di fantascienza]] [[Categoria:Film horror]] 60alasp3y6aehrmp5no41dy6y3cozc8 1223988 1223979 2022-08-22T23:17:12Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano = Crimes of the Future |immagine = |didascalia = |paese = Francia / Grecia / Canada / Regno Unito |anno uscita = 2022 |genere = fantascienza, horror |regista = [[David Cronenberg]] |soggetto = [[David Cronenberg]] |sceneggiatore = [[David Cronenberg]] |produttore = [[Robert Lantos]] |attori = * [[Viggo Mortensen]]: Saul Tenser * [[Léa Seydoux]]: Caprice * [[Kristen Stewart]]: Timlin * [[Scott Speedman]]: Lang Daughtery * [[Denise Capezza]]: Odile * [[Welket Bungué]]: Cope * [[Don McKellar]]: Wippet * [[Lihi Kornowski]]: Djuna * [[Tanaya Beatty]]: Berst * [[Yorgos Karamihos]]: Brent Boss * [[Yorgos Pirpassopoulos]]: Dr. Nasatir * [[Nadia Litz]]: Dani Router |doppiatori italiani = * [[Pino Insegno]]: Saul Tenser * [[Domitilla D'Amico]]: Caprice * [[Federica De Bortoli]]: Timlin }} '''''Crimes of the Future''''', film del 2022, regia di [[David Cronenberg]]. ==Citazioni== {{cronologico}} *{{maiuscoletto|Il corpo è realtà}} :''{{maiuscoletto|Body is reality}} ('''scritta nel monitor''') {{NDR|durante la performance di body art}} *La [[chirurgia]] è il nuovo sesso. ('''Timlin''') *'''Cope''': Come si può considerare arte una crescita tumorale? Dov'è l'elaborazione emotiva, la comprensione filosofica che è alla base dell'arte? Guardate, ho un nodulo sull'addome. Lo vedete? [[Picasso]]? [[Marcel Duchamp|Duchamp]]? [[Francis Bacon]], forse? Sono un artista?<br>'''Timlin''': Lui cattura la ribellione nel suo corpo e la controlla, la modella, la tatua. E ne fa spettacolo. Ha significato, un significato molto potente. Moltissime persone lo riconoscono. [...] Lei è la sua partner in scena, lei esegue i tatuaggi e la chirurgia. <br>'''Cope''': A quanto pare è Caprice l'artista. Saul Tenser è solo un donatore d'organi osannato.<br>'''Wippet''': Beh, ci sono le esibizioni. Poi c'è la questione della volontà.<br>'''Cope''': Volontà?<br>'''Wippet''': Riteniamo che ad un certo livello, forse nel suo subconscio Saul Tenser voglia che crescano questi nuovi organi. Dovrebbe farsi vedere quel nodulo sull'addome... *Attraenti, suggestive. Ma tutte quelle orecchie non sono un buon design. [...] Sono solo scenografiche. ('''coordinatrice biomorfologica''') *Quello che racconto con quella roba della [[body art]] è che non mi piace quello che succede al corpo. In particolare ciò che succede al mio. Per questo continuo a tagliarlo. ('''Saul''') *Sindrome da [[evoluzione]] accelerata: il corpo diventa molto creativo e tira fuori un mucchio di cose nuove. Forse vuole vedere cosa rimane per le prossime generazioni. [...] È patologico, non è salutare. È un guasto del sistema. A un organismo serve organizzazione, altrimenti crea solo [[tumori]]. ('''Caprice''') ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Crimes of the Future''|w}} [[Categoria:Film di fantascienza]] [[Categoria:Film horror]] p55yzwlefvn8qgce3o60vpodxzxu61t 1224059 1223988 2022-08-23T11:35:38Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano = Crimes of the Future |immagine = |didascalia = |paese = Francia / Grecia / Canada / Regno Unito |anno uscita = 2022 |genere = fantascienza, horror |regista = [[David Cronenberg]] |soggetto = [[David Cronenberg]] |sceneggiatore = [[David Cronenberg]] |produttore = [[Robert Lantos]] |attori = * [[Viggo Mortensen]]: Saul Tenser * [[Léa Seydoux]]: Caprice * [[Kristen Stewart]]: Timlin * [[Scott Speedman]]: Lang Daughtery * [[Denise Capezza]]: Odile * [[Welket Bungué]]: Cope * [[Don McKellar]]: Wippet * [[Lihi Kornowski]]: Djuna * [[Tanaya Beatty]]: Berst * [[Yorgos Karamihos]]: Brent Boss * [[Yorgos Pirpassopoulos]]: Dr. Nasatir * [[Nadia Litz]]: Dani Router |doppiatori italiani = * [[Pino Insegno]]: Saul Tenser * [[Domitilla D'Amico]]: Caprice * [[Federica De Bortoli]]: Timlin }} '''''Crimes of the Future''''', film del 2022, regia di [[David Cronenberg]]. ==Frasi== {{cronologico}} *{{maiuscoletto|Il corpo è realtà}} :''{{maiuscoletto|Body is reality}} ('''scritta nel monitor''') {{NDR|durante la performance di body art}} *La [[chirurgia]] è il nuovo sesso. ('''Timlin''') *Attraenti, suggestive. Ma tutte quelle orecchie non sono un buon design. [...] Sono solo scenografiche. ('''coordinatrice biomorfologica''') *Quello che racconto con quella roba della [[body art]] è che non mi piace quello che succede al corpo. In particolare ciò che succede al mio. Per questo continuo a tagliarlo. ('''Saul''') *Sindrome da [[evoluzione]] accelerata: il corpo diventa molto creativo e tira fuori un mucchio di cose nuove. Forse vuole vedere cosa rimane per le prossime generazioni. [...] È patologico, non è salutare. È un guasto del sistema. A un organismo serve organizzazione, altrimenti crea solo [[tumori]]. ('''Caprice''') ==Dialoghi== *'''Cope''': Come si può considerare arte una crescita tumorale? Dov'è l'elaborazione emotiva, la comprensione filosofica che è alla base dell'arte? Guardate, ho un nodulo sull'addome. Lo vedete? [[Picasso]]? [[Marcel Duchamp|Duchamp]]? [[Francis Bacon]], forse? Sono un artista?<br>'''Timlin''': Lui cattura la ribellione nel suo corpo e la controlla, la modella, la tatua. E ne fa spettacolo. Ha significato, un significato molto potente. Moltissime persone lo riconoscono. [...] Lei è la sua partner in scena, lei esegue i tatuaggi e la chirurgia. <br>'''Cope''': A quanto pare è Caprice l'artista. Saul Tenser è solo un donatore d'organi osannato.<br>'''Wippet''': Beh, ci sono le esibizioni. Poi c'è la questione della volontà.<br>'''Cope''': Volontà?<br>'''Wippet''': Riteniamo che ad un certo livello, forse nel suo subconscio Saul Tenser voglia che crescano questi nuovi organi. Dovrebbe farsi vedere quel nodulo sull'addome... ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Crimes of the Future''|w}} [[Categoria:Film di fantascienza]] [[Categoria:Film horror]] 7ed6vicwmhgrkt70960df2lk940f7yi Luca de Meo 0 195919 1224015 2022-08-23T02:25:20Z Danyele 19198 Creata pagina con "[[File:Luca de Meo IAA 2021 1X7A0067.jpg|thumb|Luca de Meo (2021)]] '''Luca de Meo''' (1967 – vivente), dirigente d'azienda italiano. ==Citazioni di Luca de Meo== {{cronologico}} *{{NDR|Nel 2013}} L'automobile ha sempre svolto un ruolo centrale nella società evoluta, rigenerandosi continuamente. Ora è al centro del ciclo della mobilità che è alla ricerca di un sistema di integrazione dei diversi mezzi di trasporto. [...] Ci sono oggi due mondi paralleli: quello..." wikitext text/x-wiki [[File:Luca de Meo IAA 2021 1X7A0067.jpg|thumb|Luca de Meo (2021)]] '''Luca de Meo''' (1967 – vivente), dirigente d'azienda italiano. ==Citazioni di Luca de Meo== {{cronologico}} *{{NDR|Nel 2013}} L'automobile ha sempre svolto un ruolo centrale nella società evoluta, rigenerandosi continuamente. Ora è al centro del ciclo della mobilità che è alla ricerca di un sistema di integrazione dei diversi mezzi di trasporto. [...] Ci sono oggi due mondi paralleli: quello dell'urbanizzazione e quello della motorizzazione. Viaggiano su binari diversi, ora devono trovare il modo di incrociarsi per collaborare nella fluidificazione del traffico. [...] cosa possono fare i produttori di automobili per gli urbanisti e cosa possono fare loro per noi? La pianificazione del tessuto urbano andrà rivisto, grazie alla grande opportunità di connessione fra l'automobile e l'infrastruttura. Dobbiamo trovare uno standard unitario di comunicazione, come ad esempio avviene nell'aeronautica, dove c'è la Iata che definisce le regole universali nel rapporto fra gli aerei, il traffico nei cieli, gli aeroporti. {{NDR|«Quindi regole uguali per tutti?»}} È chiaro che la cultura urbanistica non ha una sola logica universale. In Europa, non a caso detto Vecchio Continente, le città sono cresciute attorno ad un nucleo centrale, nato molti, molti secoli fa. Quelle che stanno nascendo o si espandono in altre parti del mondo, penso alla Cina e all'India, rispondono a criteri diversi, creando o gestendo spesso in modo più razionale il rapporto fra trasporto e popolazione.<ref>Dall'intervista di Tommaso Tommasi , ''[https://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2013/11/25/news/lauto_al_centro_del_mondo_digitale_cos_cambier_luso_la_sfida_di_de_meo-71867192/ "L'auto al centro del mondo digitale" così cambierà l'uso, la sfida di De Meo]'', ''repubblica.it'', 25 novembre 2013.</ref> *Devo a [[Sergio Marchionne|Marchionne]] tantissimo, ebbe il coraggio di dare fiducia ad un giovane di 37 anni, lanciandomi nel mondo dell'alta dirigenza. Assegnarmi la responsabilità del marchio Fiat e della 500 fu una sua scommessa; da lì dipendeva tanto del futuro della Fiat. Non dimenticherò mai la notte, a Torino, in cui avvenne la presentazione della vettura, camminavamo per la strada, la gente ci salutava, batteva le mani a Marchionne, era felice, la Fiat era ripartita.<ref>Citato in Bianca Carretto, ''[https://www.corriere.it/economia/18_luglio_23/marchionne-parla-de-meo-con-500-ebbe-coraggio-darmi-fiducia-ca1f986c-8eb1-11e8-a00a-fdaee410bf0b.shtml Marchionne, parla De Meo: «Con la 500 ebbe il coraggio di darmi fiducia»]'', ''corriere.it'', 23 luglio 2018.</ref> *Resto convinto che nelle radici ci sia sempre l'anima dei marchi, per questo è importante riconnettere una azienda con la propria storia.<ref name="Baroni">Dall'intervista di Lorenzo Baroni, ''[https://www.gazzetta.it/motori/la-mia-auto/20-09-2021/de-meo-intervista-manager-gruppo-renault-software-passione-l-auto-4201330728158.shtml De Meo, l'auto tra software e passione: "Mai vista una simile trasformazione"]'', ''gazzetta.it'', 20 settembre 2021.</ref> *{{NDR|Nel 2021, «le nuove norme vi spingono verso un cambiamento ma la transizione offre sfide e grandi responsabilità»}} Dobbiamo diffondere un sistema nuovo, immaginare scenari urbani più fluidi, l'interconnessione, la pluralità di infrastrutture, una cultura della micromobilità complementare. Pensare a rack per la ricarica dei monopattini elettrici nelle città. L'obiettivo è comune, complessivo, anche se poi l'auto ha le responsabilità di un protagonista. Il regolatore dovrà dirci in modo chiaro cosa vuole da noi, lasciandoci liberi di scegliere come ottenerlo. Si chiama neutralità tecnologica, un principio fondamentale per garantire progresso tecnico e risultati in linea con le aspettative ambientali. [...] Ci saranno varie tecnologie per un po', prima di convergere su due o tre standard dominanti. Una delle nostre responsabilità come costruttori è gestire questa transizione contenendo l'impatto economico e sociale su aziende e fornitori, ma senza dubitare mai che dovremo ridurre l'impatto sull'ambiente. Il trasporto rappresenta un sesto delle emissioni e dobbiamo trovare le soluzioni.<ref name="Baroni"/> *{{NDR|Nel 2022}} L'[[Auto elettrica|elettrificazione]] è come le Olimpiadi, con diversi sport e diverse regole. Puntiamo a vincere diverse medaglie perché non è più tempo di essere grandi ma di essere bravi.<ref>Da un'intervista a ''Il Sole 24 Ore''; citato in Samuele Prosino, ''[https://www.formulapassion.it/automoto/mondoauto/de-meo-corsa-elettrico-come-olimpiade-si-punta-a-medaglie-630264.html De Meo: "La corsa all'elettrico è come un'Olimpiade"]'', ''formulapassion.it'', 21 agosto 2022.</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Dirigenti d'azienda italiani|De Meo, Luca]] sagc4tyuebfg58rvi0eqq9x6yi0t80o 1224020 1224015 2022-08-23T02:35:21Z Danyele 19198 /* Citazioni di Luca de Meo */ - wikitext text/x-wiki [[File:Luca de Meo IAA 2021 1X7A0067.jpg|thumb|Luca de Meo (2021)]] '''Luca de Meo''' (1967 – vivente), dirigente d'azienda italiano. ==Citazioni di Luca de Meo== {{cronologico}} *{{NDR|Nel 2013}} L'automobile ha sempre svolto un ruolo centrale nella società evoluta, rigenerandosi continuamente. Ora è al centro del ciclo della mobilità che è alla ricerca di un sistema di integrazione dei diversi mezzi di trasporto. [...] Ci sono oggi due mondi paralleli: quello dell'urbanizzazione e quello della motorizzazione. Viaggiano su binari diversi, ora devono trovare il modo di incrociarsi per collaborare nella fluidificazione del traffico. [...] cosa possono fare i produttori di automobili per gli urbanisti e cosa possono fare loro per noi? La pianificazione del tessuto urbano andrà rivisto, grazie alla grande opportunità di connessione fra l'automobile e l'infrastruttura. Dobbiamo trovare uno standard unitario di comunicazione, come ad esempio avviene nell'aeronautica, dove c'è la Iata che definisce le regole universali nel rapporto fra gli aerei, il traffico nei cieli, gli aeroporti. {{NDR|«Quindi regole uguali per tutti?»}} È chiaro che la cultura urbanistica non ha una sola logica universale. In Europa, non a caso detto Vecchio Continente, le città sono cresciute attorno ad un nucleo centrale, nato molti, molti secoli fa. Quelle che stanno nascendo o si espandono in altre parti del mondo, penso alla Cina e all'India, rispondono a criteri diversi, creando o gestendo spesso in modo più razionale il rapporto fra trasporto e popolazione.<ref>Dall'intervista di Tommaso Tommasi, ''[https://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2013/11/25/news/lauto_al_centro_del_mondo_digitale_cos_cambier_luso_la_sfida_di_de_meo-71867192/ "L'auto al centro del mondo digitale" così cambierà l'uso, la sfida di De Meo]'', ''repubblica.it'', 25 novembre 2013.</ref> *Devo a [[Sergio Marchionne|Marchionne]] tantissimo, ebbe il coraggio di dare fiducia ad un giovane di 37 anni, lanciandomi nel mondo dell'alta dirigenza. Assegnarmi la responsabilità del marchio Fiat e della 500 fu una sua scommessa; da lì dipendeva tanto del futuro della Fiat. Non dimenticherò mai la notte, a Torino, in cui avvenne la presentazione della vettura, camminavamo per la strada, la gente ci salutava, batteva le mani a Marchionne, era felice, la Fiat era ripartita.<ref>Citato in Bianca Carretto, ''[https://www.corriere.it/economia/18_luglio_23/marchionne-parla-de-meo-con-500-ebbe-coraggio-darmi-fiducia-ca1f986c-8eb1-11e8-a00a-fdaee410bf0b.shtml Marchionne, parla De Meo: «Con la 500 ebbe il coraggio di darmi fiducia»]'', ''corriere.it'', 23 luglio 2018.</ref> *Resto convinto che nelle radici ci sia sempre l'anima dei marchi, per questo è importante riconnettere una azienda con la propria storia.<ref name="Baroni">Dall'intervista di Lorenzo Baroni, ''[https://www.gazzetta.it/motori/la-mia-auto/20-09-2021/de-meo-intervista-manager-gruppo-renault-software-passione-l-auto-4201330728158.shtml De Meo, l'auto tra software e passione: "Mai vista una simile trasformazione"]'', ''gazzetta.it'', 20 settembre 2021.</ref> *{{NDR|Nel 2021, «le nuove norme vi spingono verso un cambiamento ma la transizione offre sfide e grandi responsabilità»}} Dobbiamo diffondere un sistema nuovo, immaginare scenari urbani più fluidi, l'interconnessione, la pluralità di infrastrutture, una cultura della micromobilità complementare. Pensare a rack per la ricarica dei monopattini elettrici nelle città. L'obiettivo è comune, complessivo, anche se poi l'auto ha le responsabilità di un protagonista. Il regolatore dovrà dirci in modo chiaro cosa vuole da noi, lasciandoci liberi di scegliere come ottenerlo. Si chiama neutralità tecnologica, un principio fondamentale per garantire progresso tecnico e risultati in linea con le aspettative ambientali. [...] Ci saranno varie tecnologie per un po', prima di convergere su due o tre standard dominanti. Una delle nostre responsabilità come costruttori è gestire questa transizione contenendo l'impatto economico e sociale su aziende e fornitori, ma senza dubitare mai che dovremo ridurre l'impatto sull'ambiente. Il trasporto rappresenta un sesto delle emissioni e dobbiamo trovare le soluzioni.<ref name="Baroni"/> *{{NDR|Nel 2022}} L'[[Auto elettrica|elettrificazione]] è come le Olimpiadi, con diversi sport e diverse regole. Puntiamo a vincere diverse medaglie perché non è più tempo di essere grandi ma di essere bravi.<ref>Da un'intervista a ''Il Sole 24 Ore''; citato in Samuele Prosino, ''[https://www.formulapassion.it/automoto/mondoauto/de-meo-corsa-elettrico-come-olimpiade-si-punta-a-medaglie-630264.html De Meo: "La corsa all'elettrico è come un'Olimpiade"]'', ''formulapassion.it'', 21 agosto 2022.</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Dirigenti d'azienda italiani|De Meo, Luca]] 9hkwpxopba9t3wxl5u7i21gxkoihx85 Discussioni utente:Fervent Attack 3 195920 1224022 2022-08-23T06:19:44Z MdsShakil 85452 MdsShakil ha spostato la pagina [[Discussioni utente:Fervent Attack]] a [[Discussioni utente:Irkham Mahfudh]] tramite redirect: Pagina spostata automaticamente durante la rinomina dell'utente "[[Special:CentralAuth/Fervent Attack|Fervent Attack]]" a "[[Special:CentralAuth/Irkham Mahfudh|Irkham Mahfudh]]" wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Discussioni utente:Irkham Mahfudh]] az0bozhto915urejy0na4rnknn7cydn Discussioni utente:WikiPlutoI 3 195921 1224023 2022-08-23T06:45:10Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 08:45, 23 ago 2022 (CEST)}} nly58zgcoe6phppf172h0zcre2nen9c Discussioni utente:N.zinni 3 195922 1224024 2022-08-23T06:50:07Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 08:50, 23 ago 2022 (CEST)}} 6t1l4mw8rs0l113n92n2mrsjlspmp97 Belgica (nave) 0 195923 1224033 2022-08-23T07:28:55Z Ibisco 49387 Inserimento in voce tematica wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} Citazioni sulla nave '''''Belgica'''''. ===[[Adrien de Gerlache]]=== *La ''Belgica'' si era arenata nei pressi di uno scoglio acuminato, irto a cinque metri e cinquanta sotto il livello del mare; di certo la povera nave tocca una punta di roccia, visto che il suo tiraggio d'acqua è di appena cinque metri. Unaa corrente molto forte che viene da ovest ci trascina sempre più verso la scogliera, sulla quale, di conseguenza, siamo rovesciati. *Sollevata dai flutti, la ''Belgica'' si dibatte sulla scogliera che può perforarla da un istante all'altro. La nostra povera nave è vicina al disastro, ha già l'aspetto di un relitto miserabile. E la ''Belgica'' perduta vuol dire chela spedizione [[Antartide|antartica]] è terminata prima di iniziare. *La macchina è spinta al massimo, e il cilindro di bassa pressione usarto come cilindro di alta. Intanto la nave si solleva per la nuova marea, ma le ondate sempre più violente ci alzano e ci scaraventano senza tregua verso la scogliera. Improvvisamente, sotto la duplice azione delle forze che la spingono, la nave oscilla su se stessa e segue il movimento delle onde e allora con lena affannosa continuiamo a sollevare l'ancora di speranza, e non senza rammarico tagliamo la gomena dell'ancora a picco, che quindi fummo obbligati ad abbandonare. La brezza di ovest infuoriava spaventosamente, ma la ''Belgica'' era salva. ==Voci correlate== *[[Adrien de Gerlache]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Mezzi di trasporto nell'acqua]] [[Categoria:Esplorazioni geografiche]] b0ynwwz5krtwxpmez5dn6us3kajuvnq 1224035 1224033 2022-08-23T07:38:39Z Ibisco 49387 Immagine wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Belgica schiff.jpg|thumb|La ''Belgica'' incagliata nel pack antartico nel 1898]] Citazioni sulla nave '''''Belgica'''''. ===[[Adrien de Gerlache]]=== *La ''Belgica'' si era arenata nei pressi di uno scoglio acuminato, irto a cinque metri e cinquanta sotto il livello del mare; di certo la povera nave tocca una punta di roccia, visto che il suo tiraggio d'acqua è di appena cinque metri. Unaa corrente molto forte che viene da ovest ci trascina sempre più verso la scogliera, sulla quale, di conseguenza, siamo rovesciati. *Sollevata dai flutti, la ''Belgica'' si dibatte sulla scogliera che può perforarla da un istante all'altro. La nostra povera nave è vicina al disastro, ha già l'aspetto di un relitto miserabile. E la ''Belgica'' perduta vuol dire chela spedizione [[Antartide|antartica]] è terminata prima di iniziare. *La macchina è spinta al massimo, e il cilindro di bassa pressione usarto come cilindro di alta. Intanto la nave si solleva per la nuova marea, ma le ondate sempre più violente ci alzano e ci scaraventano senza tregua verso la scogliera. Improvvisamente, sotto la duplice azione delle forze che la spingono, la nave oscilla su se stessa e segue il movimento delle onde e allora con lena affannosa continuiamo a sollevare l'ancora di speranza, e non senza rammarico tagliamo la gomena dell'ancora a picco, che quindi fummo obbligati ad abbandonare. La brezza di ovest infuoriava spaventosamente, ma la ''Belgica'' era salva. ==Voci correlate== *[[Adrien de Gerlache]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Mezzi di trasporto nell'acqua]] [[Categoria:Esplorazioni geografiche]] rq9z8uainojlw4azq2r2wpxq2n82nk2 1224048 1224035 2022-08-23T10:16:00Z Sun-crops 10277 piccoli fix wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Belgica schiff.jpg|thumb|La ''Belgica'' incagliata nel pack antartico nel 1898]] Citazioni sulla nave '''''Belgica'''''. ===[[Adrien de Gerlache]]=== *La ''Belgica'' si era arenata nei pressi di uno scoglio acuminato, irto a cinque metri e cinquanta sotto il livello del mare; di certo la povera nave tocca una punta di roccia, visto che il suo tiraggio d'acqua è di appena cinque metri. Una corrente molto forte che viene da ovest ci trascina sempre più verso la scogliera, sulla quale, di conseguenza, siamo rovesciati. *Sollevata dai flutti, la ''Belgica'' si dibatte sulla scogliera che può perforarla da un istante all'altro. La nostra povera nave è vicina al disastro, ha già l'aspetto di un relitto miserabile. E la ''Belgica'' perduta vuol dire che la spedizione [[Antartide|antartica]] è terminata prima di iniziare. *La macchina è spinta al massimo, e il cilindro di bassa pressione usato come cilindro di alta. Intanto la nave si solleva per la nuova marea, ma le ondate sempre più violente ci alzano e ci scaraventano senza tregua verso la scogliera. Improvvisamente, sotto la duplice azione delle forze che la spingono, la nave oscilla su se stessa e segue il movimento delle onde e allora con lena affannosa continuiamo a sollevare l'ancora di speranza, e non senza rammarico tagliamo la gomena dell'ancora a picco, che quindi fummo obbligati ad abbandonare. La brezza di ovest infuoriava spaventosamente, ma la ''Belgica'' era salva. ==Voci correlate== *[[Adrien de Gerlache]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Mezzi di trasporto nell'acqua]] [[Categoria:Esplorazioni geografiche]] t45b55cggxp2zvbsu8ldz7qc217qdty Discussioni utente:Scox 3 195924 1224037 2022-08-23T07:40:41Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 09:40, 23 ago 2022 (CEST)}} tvcxwo62g86kn4etw7dhy7511fnzv47 Discussioni utente:777sms 3 195925 1224038 2022-08-23T07:45:41Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 09:45, 23 ago 2022 (CEST)}} nf09fdfc9tqh2jwh5ev0pr5l6kbdwim Discussioni utente:Berabork 3 195926 1224039 2022-08-23T08:40:10Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 10:40, 23 ago 2022 (CEST)}} ac1eolm2zrlpo9g973s0s72h7bc5um1 Discussioni utente:HopeEmmons50706 3 195927 1224040 2022-08-23T09:00:08Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 11:00, 23 ago 2022 (CEST)}} fcbn261q9fi2jtkxexclnu61f67a9ta Discussioni utente:ImmaVolpe 3 195928 1224041 2022-08-23T09:15:20Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 11:15, 23 ago 2022 (CEST)}} t5rvwu2vs55g44o3wrf1pe0v7uwm2bz Discussioni utente:Giovanniolivetto 3 195929 1224043 2022-08-23T09:40:15Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 11:40, 23 ago 2022 (CEST)}} bxeoxr2aj85nivb494y7ht06giz2r6v Discussioni utente:MarthaCano5606 3 195930 1224045 2022-08-23T09:55:50Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 11:55, 23 ago 2022 (CEST)}} mqc2ketojoad0zdn5ohq99ysnxhirvz Discussioni utente:Nondum85 3 195931 1224047 2022-08-23T10:10:34Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 12:10, 23 ago 2022 (CEST)}} alia60i91498k4yvfqjwohqp9s5zrql Discussioni utente:Genio56 3 195932 1224053 2022-08-23T10:45:25Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 12:45, 23 ago 2022 (CEST)}} 6eec86vtk6x1rsxseeb4oqmch0goosw Discussioni utente:Pasquale22P 3 195933 1224054 2022-08-23T11:00:04Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 13:00, 23 ago 2022 (CEST)}} 18yxw73v49419ujbfi82xpipr97crzv Discussioni utente:Alessandro.trombini 3 195934 1224056 2022-08-23T11:05:32Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 13:05, 23 ago 2022 (CEST)}} tplezams30lj0yd7k8iwgnsfi4q8v3c Film di arti marziali 0 195935 1224062 2022-08-23T11:58:15Z SunOfErat 12245 Creata pagina con "{{voce tematica}} [[File:CCI08092009 00001.jpg|thumb|Una mossa di kung fu]] Citazioni sui '''film di arti marziali''' o '''di kung fu'''. *I film mi piacevano, e le trame si somigliavano tutte. Un giovane uomo si trova di fronte a un potente nemico, e deve trovare un maestro che gli insegni i segreti del kung fu, ma poi a sorpresa viene fuori che il maestro non è abbastanza potente da solo, oppure muore prima che il giovane sia pronto. Occorre sempre una combinazione p..." wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:CCI08092009 00001.jpg|thumb|Una mossa di kung fu]] Citazioni sui '''film di arti marziali''' o '''di kung fu'''. *I film mi piacevano, e le trame si somigliavano tutte. Un giovane uomo si trova di fronte a un potente nemico, e deve trovare un maestro che gli insegni i segreti del kung fu, ma poi a sorpresa viene fuori che il maestro non è abbastanza potente da solo, oppure muore prima che il giovane sia pronto. Occorre sempre una combinazione particolare di abilità e intuito per sconfiggere il nemico. L'eroe è onesto, si distingue per umiltà e disciplina ed è molto rispettoso, se non addirittura casto, con la sua ragazza. ([[Leslie Feinberg]]) ==Voci correlate== *[[Film]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante i|preposizione=sui}} {{s}} [[Categoria:Generi cinematografici]] p58gawakf9vvjvp3pixm5jgir3s8jw7