Wikiquote itwikiquote https://it.wikiquote.org/wiki/Pagina_principale MediaWiki 1.39.0-wmf.25 first-letter Media Speciale Discussione Utente Discussioni utente Wikiquote Discussioni Wikiquote File Discussioni file MediaWiki Discussioni MediaWiki Template Discussioni template Aiuto Discussioni aiuto Categoria Discussioni categoria Portale Discussioni portale TimedText TimedText talk Modulo Discussioni modulo Accessorio Discussioni accessorio Definizione accessorio Discussioni definizione accessorio Johann Wolfgang von Goethe 0 1743 1223476 1222863 2022-08-20T12:50:14Z SunOfErat 12245 /* I dolori del giovane Werther */ ++ wikitext text/x-wiki [[File:Johann Wolfgang Goethe 1811.jpg|thumb|Johann Wolfgang von Goethe]] {{indicedx}} '''Johann Wolfgang von Goethe''' (1749 – 1832), poeta e scrittore tedesco. ==Citazioni di Johann Wolfgang von Goethe== *Al corpo segue solo l'ombra, nel regno dei morti silente.<ref>Da ''Ballate''.</ref> *Al di sopra delle [[Nazione|nazioni]] è l'[[Uomo|umanità]].<ref>Citato in [[Erich Fromm]], ''Avere o essere?'', traduzione di Francesco Saba Sardi, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2008, p. 155.</ref> *{{NDR|[[Ultime parole dai libri|Ultime parole]]}} ''Aprirò spazi dove milioni di uomini | vivranno non sicuri, ma liberi e attivi. | Verdi, fertili i campi; uomini e greggi | subito a loro agio sulla terra nuovissima, | al riparo dell'argine possente | innalzato da un popolo ardito e laborioso. | Qui all'interno un paradiso in terra, | laggiù infurino pure i flutti fino all'orlo; | se fanno breccia a irrompere violenti, | corre a chiuderla un impeto comune. | Sì, mi sono votato a questa idea, | la conclusione della saggezza è questa: merita libertà e la vita solo | chi ogni giorno le deve conquistare. | Così vivranno, avvolti dal pericolo, | magnanimi il fanciullo, l'uomo e il vecchio. | Vorrei vedere un simile fervore, | stare su suolo libero con un libero popolo. | All'attimo direi: Sei così bello, fermati! | Gli evi non potranno cancellare la traccia dei miei giorni terreni. – | Presentendo una gioia così alta | io godo adesso l'attimo supremo.''<ref>Da ''Faust Urfaust'', vol. secondo, Garzanti, Milano 1994, p. 1041.</ref> *Autorità: senza essa l'uomo non può esistere, tuttava essa porta con sé tanto l'errore quanto la verità.<ref name=epi>Da ''Epigrammi''.</ref><ref name=sordi/> *Bisogna essere giovani per immaginarsi quale influsso esercitasse su di noi il ''Laocoonte'' di [[Gotthold Ephraim Lessing|Lessing]], opera che dall'angolo ristretto di una misera visione ci trascinò nei liberi campi del pensiero. L<nowiki>'</nowiki>''ut pictura poesis'', tanto a lungo fraintesa, era tutto a un tratto eliminata, e la differenza tra le arti figurative e quelle del linguaggio chiara.<ref>Citato in [[Marino Freschi]], ''Goethe: l'insidia della modernità'', p. 23.</ref> *Chi crede nell'[[immortalità]] si goda la sua felicità in silenzio, non ha nessun motivo di darsi delle arie.<ref name=eckermann>Citato in J.P. Eckermann, ''Conversazioni con Goethe''.</ref> *''Chi possiede scienza ed arte ha anche la religione; | Chi non possiede quelle due, abbia la religione!''<ref>Da ''Xenie miti'', libro IX; citato in [[Sigmund Freud]], ''L'avvenire di un'illusione. Il disagio della civiltà'', a cura di Roberto Finelli e Paolo Vinci, traduzione di Sossio Giametta, Newton Compton, Roma, 2010. ISBN 978-88-541-2472-1</ref> *Colui che non è in grado di darsi conto di tremila anni rimane al buio e vive alla giornata.<ref>Citato in [[Jostein Gaarder]], ''Il mondo di Sofia''.</ref> *Come ogni rosa, così ogni artista ha il suo [[insetto]]: io ho [[Ludwig Tieck|Tieck]].<ref>Citato in [[Albino Luciani]], ''Illustrissimi'', Edizioni A.P.E. Mursia, Milano, 1979, p. 41.</ref> *''Crea artista! Non parlare! | Solo un soffio sia il poetare.''<ref>Motto posto all'inizio della sezione Arte (''Kunst'') dell'edizione delle ''Opere'' di Goethe del 1815; citato in [[Johannes Brahms]], ''Album letterario'', traduzione di Artemio Focher, EDT, Torino, 2007.</ref> *Dobbiamo dunque pensare all'individuo animale come a un piccolo mondo che esiste in sé, con mezzi propri. Ogni creatura ha una propria ragion d'essere. Tutte le sue parti hanno un effetto e un rapporto diretto l'una con l'altra, rinnovando così il flusso continuo della vita.<ref>Da ''''Scientific Studies'', a cura di Douglas Miller, Suhrkamp, New York, p. 121; citato in Vandana Shiva, ''Vacche sacre e mucche pazze'', traduzione di Giovanna Ricoveri, Derive Approdi, Roma, 2001, p. 84.</ref> *È meglio ingannarsi sul conto dei propri amici che ingannare i propri amici.<ref>Da ''Letteratura e vita''.</ref> *È per me come un fratello minore, della mia stessa natura, solamente trascurato e danneggiato dal destino laddove io ne sono stato favorito e prediletto. :''Er ist wie ein jüngerer Bruder von mir, von derselben Art, nur da vom Schicksal verwahrlost und beschädigt, wo ich begünstigt und vorgezogen bin.''<ref>Dalla lettera a [[Charlotte von Stein]] del 14 dicembre 1786. {{de}} In ''Italienische Reise'', Carl Hanser Verlag, Monaco, 1992, p. 933.</ref> *{{NDR|A [[Felix Mendelssohn]]}} È un pezzo che non sento più musica ma so che, nel frattempo, tu e gli altri "avete spinto molto avanti l'affare". Io ho ancora molto da imparare da te.<ref>Citato in Giulio Confalonieri, ''Storia della musica'', Edizioni Accademia, Milano, 1975.</ref> *Fra tutte le scoperte e le opinioni, forse nessuno influenzò lo spirito umano più della dottrina di [[Copernico]].<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'astronomia'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2017, p. 34. ISBN 9788858018347</ref> *I [[teologia|teologi]] sotto la loro pelliccia di pecora sono dei lupi feroci.<ref>Citato in [[Karlheinz Deschner]], ''Sopra di noi... niente'', Ariele, 2008.</ref> *Io chiamo l'[[architettura]] musica congelata.<ref name=eckermann/><ref>Attribuita anche a [[Peter Schilling]] e [[Arthur Schopenhauer]] (''Il mondo come volontà e come rappresentazione'').</ref> *Il [[dubbio]] cresce con la [[Conoscenza|conoscenza]].<ref>Da ''Sprüche in Prosa'', 1819.</ref> *In [[Italia]]! In Italia, ma non quest'anno. È troppo presto; non ho le cognizioni necessarie, mi manca ancora molto. [[Parigi]] sarà la mia scuola, [[Roma]] la mia università. Giacché essa è una vera ''Universitas'' e quando la si è veduta, si è veduto tutto. Perciò non ho fretta d'entrarvi.<ref>Citato in [[Marino Freschi]], ''Goethe: l'insidia della modernità'', p. 45.</ref> *La democrazia non corre, ma arriva sicura alla meta.<ref name=epi/><ref name=sordi/> *La freddezza inalterabile, il crudele piacere della vendetta finiscono per muovere il nostro sdegno; tanto che per avere un marito servo, l'insulso scioglimento ci soddisfa poco o punto.<ref>Citato in Gerolamo Bottoni, prefazione a Carlo Goldoni, ''La locandiera'', Carlo Signorelli Editore, Milano, 1934.</ref> *La [[lascivia]]: il gioco col piacere da godere, il gioco col piacere goduto.<ref name=scritti>Da ''Scritti postumi''.</ref> *La vera fortuna è la frugalità.<ref>Da ''Adler und Taube''.</ref> *La [[verità]] è scostante, l'[[errore]] attraente, perché la verità ci fa sembrare limitati, e l'errore onnipotenti. Inoltre la verità è scostante perché è frammentaria, incomprensibile, mentre l'errore è coerente e conseguente.<ref>Citato in [[Lev Tolstoj]], ''I diari'', traduzione di Silvio Bernardini, Longanesi, Milano, 1980, p. 234.</ref> *''Le stelle, non le vogliamo, | godiamo del loro splendore, | e incantati guardiamo su, | nella limpida notte.''<ref>Da ''Conforto nelle lacrime'', in ''Poesie d'amore'', a cura di Anna Reali, Newton Compton, Roma, 2011. ISBN 9788854130432</ref> *Lei mi saltò addosso e mi tirò uno [[schiaffo]] tale che mi mi fischiava un orecchio. Io avevo sempre sentito dire che dopo lo schiaffo di una ragazza ci volesse un ruvido bacio, e così le afferrai le orecchie e la baciai a ripetizione.<ref>Da ''Poesia e verità'', I, 2.</ref> *''Nel silenzio si tempera un ingegno, | ma l'indole nel vortice del mondo''.<ref>Da ''Tasso'', I, 2.</ref><ref name=sordi/> *Per fare ci vuole talento, per beneficiare denaro.<ref>Da ''Letteratura e vita''.</ref> *Per l'uomo di mondo una raccolta di aneddoti e [[massime]] è il più gran tesoro, se saprà disseminare i primi nella conversazione inserendoli al punto giusto e ricordarsi delle seconde al momento opportuno.<ref>Citato in ''Raccolta di massime pensieri e verità'', 1972, editrice Arcobaleno, Genova, p. 7.</ref> *Qual è il miglior governo? Quello che ci insegna a governarci da soli.<ref>Da ''Detti sparsi''.</ref> *Questo fatto mostruoso {{NDR|L'assassinio di [[Johann Joachim Winckelmann]]}} fece immensa impressione, si levò un lamento e un compianto generale, e la sua morte prematura acuì l'interesse che si aveva per il valore della sua vita.<ref>Citato in [[Marino Freschi]], ''Goethe: l'insidia della modernità'', p. 23.</ref> *{{NDR|Sull'utopia de ''La Scienza della Legislazione'' di [[Gaetano Filangieri]]}} Quando voi farete nuove leggi, noi dobbiamo prenderci la briga di escogitare il modo di trasgredirle.<ref>Citato in [[Elena Croce]], ''La patria napoletana''.</ref> *Se la gioventù è un difetto, è un difetto che si abbandona subito.<ref name=scritti/> *Te ne vai leggero se non hai niente; ma la ricchezza è un peso più leggero.<ref>Da ''Motti in rima''.</ref> *Sì, posso dire che solamente a [[Roma]] ho sentito che cosa voglia dire essere un uomo. Non sono mai più ritornato a uno stato d'animo così elevato, né a una tale felicità di sentire. Confrontando il mio stato d'animo di quando ero a Roma, non sono stato, da allora, mai più felice.<ref>Da una conversazione con Eckermann, 9 ottobre 1828; citato in Attilio Brilli, ''Viaggi in corso'', Il mulino, 2004, p. 16.</ref> *«Sai tu la terra ove i cedri fioriscono? Splendon tra le brune foglie arance d'oro, pel cielo azzurro spira un dolce zeffiro, umil germoglia il mirto, alto l'alloro...»<ref>Citato in [[Rina La Mesa]], ''Viaggiatori stranieri in Sicilia'', Cappelli, 1961; Goethe: "evocazione".</ref> *Uno spettacolo per gli dei la vista di due innamorati.<ref>Da ''Ervino e Elmira''; Citato in Aa. Vv., ''Dammi mille baci, e ancora cento. Le più belle citazioni sull'amore'', a cura delle Redazioni Garzanti, Garzanti, 2013.</ref> ===Con testo originale=== *Dove c'è molta [[Luce e ombra|Luce]], c'è anche molta [[Luce e ombra|Ombra]].<ref>O anche «Dove c'è molta luce, l'ombra è più nera». Goethe lo scrisse polemizzando con [[Isaac Newton]] in merito alla natura della luce. {{cfr}} Walter Mariotti, ''Un mondo alla rovescia'', Il Sole 24 Ore, Milano, 2009, [http://books.google.it/books?id=8BwKF1A_9K8C&pg=PA122 p. 122]. ISBN 978-88-6345-070-5.</ref> :''Wo viel Licht ist, ist starker Schatten''.<ref>Da ''Götz von Berlichingen'', atto I.</ref> *Lo [[scrivere]] è un ozio affaccendato.<ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> :''Schreiben ist geschäftiger Müßiggang''.<ref>Da ''Götz von Berlichingen'', atto V.</ref> *Nel mondo si vive una volta sola. :''Man lebt nur einmal in der Welt''.<ref>Da ''Clavigo'', I, 1.</ref> *Nessuno contro Dio se non Dio stesso. :''Nemo contra Deum nisi Deus ipse''.<ref>Da ''Dalla mia vita. Poesia e verità'', traduzione di Alba Cori, Utet, Torino, 1957, vol. II, p. 877 e p. 1012; citato in Hans Küng e Friedrich Schleiermacher, ''Religioni, etica mondiale, destinazione dell'uomo'', a cura di Domenico Venturelli, Il melangolo, 2002, p. 168. ISBN 8870184722</ref> *Quando un'età è in declino, tutte le tendenze sono soggettive; mentre quando sta maturando un'epoca nuova, tutte le tendenze sono obiettive.<ref>Citato in Edward H. Carr, ''Sei lezioni sulla storia'', a cura di R. W. Davies, traduzione di Carlo Ginzburg, Einaudi, 2016, p. 133.</ref> *Shakespeare e nessuna fine.<br />Shakespeare è un'area infinita.<ref>Citato in George Steiner, ''Una lettura contro Shakespeare'', in ''Nessuna passione spenta'', traduzione di Claude Béguin, Garzanti, 2001, p. 51.</ref> :''Shakespeare und kein End''. {{Int|Lettere|Citato in [[Giuliano Baioni]], ''Classicismo e rivoluzione'', Guida, 1991. ISBN 8870429334}} *Carissima Lotte, perché mai l'uomo può fare tanto per sé e così poco per gli altri! [...] Per gli altri io mi consumo nel lavoro e non ottengo nulla, per me basta ch'io muova un dito e tutto mi viene offerto sopra un cuscino. (dalla lettera del 2 aprile 1782; p. 69) *Il dramma {{NDR|''Ifigenia''}} non vuole procedere, maledizione! Il [[re]] di Tauride deve parlare come se i calzettai di Apolda non facessero la fame. (dalla lettera a von Stein del 6 marzo 1779; p. 69) *Le affinità elettive io le mando proprio come una circolare ai miei amici, affinché essi [...] si ricordino ancora di me. [...] Io so a chi ho parlato e dove non sarò frainteso. Il pubblico, e in particolare quello tedesco, è una curiosa caricatura del ''demos''; presume sul serio di essere una sorta di senato o di ultima istanza e di potere, nella vita e nella letterature, eliminare con un voto ciò che non gli va a genio. (dalla lettera a Reinhard del 31 dicembre 1809; p. 253) *Io non provo orgoglio per tutto ciò che come poeta ho prodotto. Insieme a me hanno vissuto buoni poeti, altri ancora migliori hanno vissuto prima di me, e ce ne saranno altri dopo. Sono invece orgoglioso del fatto che, nel mio secolo, sono stato l'unico che ha visto chiaro in questa difficile scienza del colore, e sono cosciente di essere superiore a molti saggi. (da una conversazione con Johann Eckermann del 19 febbraio 1829<ref>J. P. Eckermann, ''Gespräche mit Goethe'', Lahr, 1948, pag. 235, trad. it.: ''Colloqui con Goethe'', Sansoni, 1947</ref>) ===Attribuite=== *Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di fare, incominciala. L'[[audacia]] ha in sé genio, potere e magia. (Incomincia adesso.) :''Whatever you can do or dream you can, begin it. Boldness has genius, power and magic in it. (Begin it!)''<ref>{{en}} Cfr. ''[http://www.goethesociety.org/pages/quotescom.html The Goethe Society of North America]''.</ref> ::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La frase viene spesso attribuita a Goethe in inglese e anche in italiano, ma non esiste una corrispondente versione in lingua originale (tedesco) per questa citazione, in nessuna opera di Goethe. La frase sembrerebbe provenire da una traduzione molto libera del ''Faust'' dal tedesco all'inglese di [[John Anster]]. È stato poi [[William Hutchinson Murray]] in ''The Scottish Himalayan Expedition'' (1951) a citare questa frase affermando di ammirare tale distico di Goethe e contribuendo probabilmente alla diffusione della falsa citazione. === [[Ultime parole]]=== *Apri anche l'altra imposta per fare entrare un poco più di luce.<ref name=last>Secondo Fumagalli le ultime parole pronunciate da Goethe sarebbero «''Apri anche l'altra imposta per fare entrare un poco più di luce.''». Tuttavia nel corso degli anni la versione che si è maggiormente diffusa è «''Più luce!''». Secondo Fumagalli questo sarebbe un esempio di come "la traduzione si compiaccia di abbellire le frasi dei grandi uomini".</ref> (22 marzo 1832<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, pp. 285 e 294.</ref>) :''Macht doch den zweiten Fensterladen auch auf, damit mehr Licht hereinkomme''. *Più luce!<ref name=last/> :''Mehr licht!''<ref>Citato in Daniel Purdy, ''Goethe Yearbook 18, Volume 18'', Camden House, 2011, [http://books.google.it/books?id=sXQMHySQ9LMC&pg=PA107 p. 107] ISBN 1571134913.</ref> ==''Arminio e Dorotea''== *Colui che lungamente medita, non sempre sceglie la cosa migliore. (4, 105) :''Wer lange bedenkt, der wählt nicht immer das Beste''. *Gli uomini sono fatti in un modo tale che ognuno fa ciò in cui ha visto un altro aver successo, a prescindere dal fatto ch'egli abbia attitudine oppure no. (I, 70-1) :''So sind die Menschen führwar! und einer ist doch wie der andre | Daß er zu gaffen sich freut: wenn den Nächsten ein Unglück befället''. *La [[povertà]] stessa, quando è immeritata, rende orgogliosi. (VI, 241) :''Armut selbst macht stolz, die unverdiente'' *Molto desidera l'uomo, eppur sol di poco ha bisogno. (V, 13)<ref name=sordi/> *Non possiamo formare le menti dei nostri figli secondo i nostri concetti; ma li dobbiamo tenere e amare come [[Dio]] ce li ha donati. (III, 47-8) :''Denn wir können die Kinder nach unserm Sinne nicht formen; | So wie Gott sie uns gab, so muß man sie haben und lieben''. ==''Epigrammi veneziani''== *''Sì, l 'Italia questa è, ch'io lasciai. Le vie polverose | sempre ; gabbato sempre, comunque, il forestiere. | La probità tedesca tu cerchi in ogni angolo invano; | vita e moto qui c'è: ordine, disciplina | non già; pensa ciascuno soltanto a sé stesso, diffida | degli altri, è vano, e i capi pensano anch'essi a sé.'' (4)<ref>Da ''Epigrammi veneziani'', in ''Opere'', p. 1278.</ref> *''Questa [[gondola]] sembra una culla che dondola lieve, | e la sua piccola cabina a me pare una bara capace. | È giusto: tra la culla e la bara senz'affanno ondeggiamo | sul [[Canal Grande]] attraverso la vita.'' (8, p. 57) *{{NDR|[[Carlo Augusto di Sassonia-Weimar-Eisenach]]}} ''Piccolo è certo il mio, tra i principi della Germania, | breve e stretto il suo stato, modesto il suo potere. | Ma se ognuno le forze all'interno e all'esterno così prodigasse, | allora esser tedesco tra tedeschi sarebbe una festa. |''[...]'' | Mi ha lodato, l'Europa, ma che cosa mi ha dato? | Nulla! E le mie poesie le ho pagate, e salate. | La Germania mi imitò, la [[Francia]] si compiacque di leggermi! | E tu, [[Inghilterra]], da amica accogliesti lo sconvolto straniero. | Ma pure, a che cosa mi serve se persino il cinese | Werther e Lotte su vetro dipinge con trepida mano? | Non vi fu imperatore che chiedesse di me, non un re | che di me si curasse. Egli per me fu [[Gaio Cilnio Mecenate|Mecenate]] e Augusto.'' (34 b, p. 69) *''«Via, [[Epigramma|epigrammi]], non siate così insolenti!» Perché no? Noi siamo | soltanto i titoli; i capitoli del libro li ha il mondo.'' (59, p. 81) *''Se un epigramma sia riuscito, è cosa che si può decidere? | No, non si sa mica sempre che cosa il briccone ha escogitato.'' (61, p. 81) *''Si dice che i [[Santo|santi]] volessero soprattutto il bene del peccatore | e della peccatrice. Accade esattamente lo stesso anche a me.'' (71, p. 85) *''Davvero non mi meraviglia che gli uomini amino i [[Cane|cani]]: | un briccone miserabile è infatti, come l'uomo, anche il cane.'' (73, p. 85) ==''Faust''== ===[[Incipit]]=== ====Vincenzo Errante==== DEDICA<br>Eccovi a me tornar, larve sfuggenti<br>al torbido mio sguardo appare allora.<br>Che di fermarvi, questa volta, io tenti?<br>Incline a quel delirio è il cuore ancòra?<br>Vita, da me chiedere? E sia. Possenti,<br>vi trarrò dalla nebbia che svapora.<br>Un fuoco giovanil tutto m'inonda<br>al magico chiaror che vi circonda.<br>PROLOGO, SUL TEATRO<br>IL DIRETTORE, IL POETA DEL TEATRO, IL FACETO.<br>''Il Direttore''. Voi due, che così spesso <br>mi foste al fianco in mezzo a tanti guai,<br>ditemi dunque: che sperate mai,<br>sovra il tedesco suolo,<br>di questa nostra impresa?<br>Compiacere la folla, io pur vorrei:<br>questo perché, se vive, lascia vivere.<br>Son fissi i pali, s'erge il palcoscenico,<br>e una festa ciascun si ripromette.<br>Gli spettatori seggono tranquilli,<br>con inarcate ciglia, ai posti loro:<br>e non chiedon se non quello spettacolo<br>che sbalordir li faccia.<br>PROLOGO IN CIELO<br>''Il'' SIGNORE, ''le'' SCHIERE. ''Poi'', MEFISTOFELE.<br>''Avanzano i tre'' ARCANGELI.<br>Raffaele. ''Gareggia il sole, con l'antico suono,<br>tra le sfere sorelle, in armonia'';<br>[...]<br>Gabriele. ''In un arcano di velocità, <br>ruota la terra con i suoi fulgori'',<br> [...]<br>Michele. ''Ruggono le procelle, a gara e in lena,<br>dal mare a terra e dalla terra al mare''.<br>[...]<br>Tutti e tre. ''Poi che nessuno ne perscruta il fondo<br>dà la Tua vista agli Angeli vigore''<br>[...]<br>''Mefistofele''. Dacché, Signore, anche una volta torni<br>ad accostarti, e di conoscer chiedi<br>qual vento mai per queste plaghe spiri;<br>poi che buon viso, di solito, hai fatto<br>a questo mio ricomparirti innanzi,<br>eccomi dunque anch'io fra la masnada.<br>[...]<br>LA PARTE PRIMA DELLA TRAGEDIA<br>I<br>IL DRAMMA DI FAUST<br>NOTTE<br>''Angusta stanza gotica con la vôlta a sesto acuto''.<br>FAUST, ''inquieto, siede davanti al leggìo''.<br>''Faust''. Ed ho studiato, ahimè, filosofia,<br>giurisprudenza, nonché medicina:<br>ed anche, purtroppo, teologia.<br>Da cima a fondo, con tenace ardore.<br>Eccomi adesso qui, povero stolto;<br>e tanto so quanto sapevo prima.<br>Mi chiamano Maestro: anzi Dottore.<br>Sono dieci anni che menando vo<br>pel naso i miei scolari,<br>di sù di giù, per dritto e per traverso<br>Ma solo per accorgermi<br>che non ci è dato di sapere, al mondo,<br>nulla di nulla.<br>E quasi mi si strugge, ardendo il cuore. ====Giovita Scalvini==== {{destra|'''Prologo sul teatro'''}} {{centrato|''Il'' DIRETTORE, ''il'' POETA ''del teatro'', ''il'' FACETO.}} '''Il Direttore'''. Voi due che solete essere il mio consiglio e il mio ajuto, su ditemi: che sperate voi in paese tedesco dalla nostra impresa? Io ho gran desiderio di dare nel talento della moltitudine, da che in ultimo ella vive e lascia vivere. Le travi sono confitte, inchiodate le tavole, ogni cosa in pronto, e ciascuno si promette una lieta e magnifica festa. Già seggono cheti, con sopracciglia inarcate e vogliosi di fare le maraviglie.<br> <nowiki>[</nowiki>...<nowiki>]</nowiki> {{destra|'''Prologo in cielo'''}} {{centrato|''Il'' SIGNORE, ''le'' LEGIONI CELESTI, ''indi'' MEFISTOFELE. I ''tre'' ARCANGELI ''precedono''.}} '''Rafaele'''. Il Sole risuona, come da antico, fra l'emula armonia delle sfere fraterne <nowiki>[</nowiki>...<nowiki>]</nowiki><br> '''Gabriele'''. E veloce, incomprensibilmente veloce si rivolve nella sua magnificenza la terra <nowiki>[</nowiki>...<nowiki>]</nowiki><br> '''Michele'''. E a gara le procelle fremono dal mare alla terra e dalla terra al mare <nowiki>[</nowiki>...<nowiki>]</nowiki><br> '''A tre'''. Il tuo aspetto dà vigore agli angeli, ma niuno può scrutare il tuo profondo <nowiki>[</nowiki>...<nowiki>]</nowiki><br> '''Mefistofele'''. Poiché, o Signore, ti ci fai un po' da presso, e domandi come vanno le cose di laggiù, e solevi già un tempo star meco volentieri, — ecco, ti appajo innanzi io pure fra la torma de' tuoi servidori <nowiki>[</nowiki>...<nowiki>]</nowiki><br> <nowiki>[</nowiki>...<nowiki>]</nowiki> {{destra|'''Notte. Stanza gotica a volta alta ed angusta'''}} FAUST inquieto sulla seggiola allo scrittoio. '''Faust'''. Oimé, io ho oramai studiato filosofia, giurisprudenza, medicina, e, lasso! anche la grama teologia! e d'ogni cosa sono andato al fondo con cocente fatica. Ed ecco, povero pazzo! ch'io ne so ora quanto innanzi. Mi chiamano maestro, chiamanmi anche dottore, e già da dieci anni io meno, di su e di giù, e per lungo e per traverso, i miei scolari pel naso; oh! veggo manifesto che noi sapremo mai nulla! Ahi, io ne avrò rapidamente consumato il cuore! ===Citazioni=== *Un brivido mi afferra; le lacrime si sciolgono ed il duro cuore si sente dolcemente intenerire; vedo come lontano quanto posseggo e ciò che era scomparso riprende, per me, concreta realtà. (parte I, Dedica<ref>''Faust e Urfaust. Testo tedesco a fronte, Volume 1'', traduzione di Giovanni V. Amoretti, Feltrinelli, 2002, [https://books.google.it/books?id=NUVsC2ybtroC&pg=PA3 p. 3]. ISBN 88-07-82018-8</ref>) *Che l'uomo svia finché va pellegrino. (Il Signore: parte I, capitolo Prologo in cielo; 1960) :''Es irrt der Mensch, so lang er strebt.'' *[[Birra]] che frizzi, tabacco che morda e una servetta in gala son quanto va meglio al mio umore. (Uno studente: Parte I, capitolo Dinanzi la porta della città; 1960) *Misero, due anime albergano nel mio petto, e vi si guerreggiano continuamente, e l'una vorrebbe pure svilupparsi dall'altra.. (Faust: parte I, capitolo Dinanzi la porta della città; 1960) :Due anime albergano, ohimé, nel petto mio.<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 246.</ref> ::''Zwei Seelen wohnen, ach! in meiner Brust''. *Ben sogliono gli uomini schernire quello che non intendono. (Faust: parte I, capitolo Studio (I); 1960) *Nel principio era l'atto. (Faust: parte I, capitolo Studio (I); 1960) :In principio era il ''Fatto''!<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''ìncipit'', Mondadori, 1993.</ref> *Io mi son parte di quella possanza che vuole continuamente il [[bene e male|male]], e continuamente produce il [[bene e male|bene]]. (Mefistofele: parte I, capitolo Studio (I); 1960) :''Ein Teil von jener Kraft, die stets das Böse will und stets das Gute schafft.'' *Sono lo spirito che nega continuamente. (Mefistofele: parte I, capitolo Studio (I); 1960) :''Ich bin der Geist, der stets verneint!'' *E s'io dirò mai al fuggevole istante: "Oh, tu se' bello! dura, tu sei sì bello!" (Faust: parte I, capitolo Studio (II); 1960) *Noi veniamo di [[Spagna]], che è il bel paese del vino e delle canzoni. (Mefistofele: parte I, capitolo La cantina di Auerbach in Lipsia; 1960) :''Spanien, das schöne Land des Weins und der Gesänge''. *Tu capir dei! | Dieci di un fanne, | poi tre via danne, | indi due tranne, | e ricco sei. | Quattro ne sega: | di cinque e sei. | Dice la strega, | fa sette ed otto, | e tu sei dotto. | Nove son uno, | dieci nessuno. | E questo delle Fate è l'un vie uno. (La Strega: parte I, capitolo La cucina di una strega; 1960) *La [[legge]] è potente, ma più ancora la necessità. (Plutone: parte II, atto I; 1960) *La [[natura]], con le sue correnti vitali, non opera mai nulla a giorno, a notte, ad ore determinate: essa crea con ordine ogni forma, e dirò pure che nei suoi più grandi fenomeni la violenza non vi ha nessuna parte. (Talete: parte II, atto II) *Non cercare di analizzare questo destino unico al mondo: l'esistenza consiste nel vedere, non fosse che per un istante. (Faust: parte II, atto III; 1960) :Non fissarti nel destino individuale. Esistere è un dovere, durasse un secondo.<ref>Citato in [[Émile Durkheim]], ''Il suicidio: Studio di sociologia'', traduzione di Rosantonietta Scramaglia, Bur, [https://books.google.it/books?id=rMRR9gLsp_kC&pg=PA20 p. 20]. ISBN 88-586-3734-8</ref> *''Odo già il brusio del borgo | Qui è il paradiso vero del popolo, | felici e contenti tutti quanti. | Qui sono uomo. Qui posso esserlo''. (937-40)<ref name=sordi/> *Ricerchiamo in quei soavi e cari sguardi dai quali viene solo la grazia e la salute, la virtù che meglio ci prepari il cuore a ricevere con gratitudine le eterne fiamme della beatitudine; onde gli umani affetti si rivolgano con viva fede a te, [[Maria|Vergine]], Madre, Imperatrice e Dea. Dal sublime e stellato tuo seggio mostrati a noi propizia. (Doctor Marianus: parte II, atto V) *L'ETERNO-FEMMINA | ci trae lassù! (Chorus Mysticus: parte II, atto V; 1960) :''Das Ewig-Weibliche zieht uns hinan.'' *Solo è allegro chi può dare. (I, 2) ==''Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister''== ===[[Incipit]]=== La rappresentazione andava per le lunghe. La vecchia Barbara andava ogni tanto alla finestra per sentire se dalla piazza del teatro non fosse cominciato il rumorio delle carrozze che partivano. Aspettava infatti con più impazienza del solito la sua bella padrona Mariane, che stasera, nel numero di chiusura dello spettacolo, incantava il pubblico vestita da giovane ufficiale.<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''ìncipit'', Mondadori, 1993.</ref> ===Citazioni=== *{{NDR|Mignon, sull'[[Italia]]}} ''Conosci la terra dei limoni in fiore, | dove le arance d'oro splendono tra le foglie scure, | dal cielo azzurro spira un mite vento, | quieto sta il mirto e l'alloro è eccelso, | la conosci forse? | Laggiù, laggiù io | andare vorrei con te, o amato mio!'' :''Conosci tu il paese dove i limoni fioriscono, | nel fogliame buio fulgon le arance d'oro?''<ref>Da ''Wilhelm Meister'', a cura di Silvio Benco, Milano, 1950.</ref> ::''Kennst Du das Land, wo die Zitronen blühn, | Im dunklen Laub die Goldorangen glühn?'' *Io perdono all'attore tutti i difetti dell'essere umano, nessun difetto dell'attore perdono all'essere umano. :''Alle Fehler des Menschen verzeih' ich dem Schauspieler, keine Fehler des Schauspielers verzeih' ich dem Menschen.'' *La vita appartiene ai viventi, e chi vive deve essere preparato ai [[Cambiamento|cambiamenti]]. *Ogni colpa è punita sulla terra. == ''I dolori del giovane Werther''== ===[[Incipit]]=== ====I traduzione==== Ho raccolto con cura e qui espongo quanto ho potuto trovare intorno alla storia del povero Werther, e so che me ne sarete riconoscenti. Voi non potrete negare la vostra ammirazione e il vostro amore al suo spirito e al suo cuore, le vostre lacrime al suo destino.<br> E tu, anima buona, che come lui senti l'interno tormento, attingi conforto dal suo dolore, e fai che questo scritto sia il tuo amico, se per colpa tua o della sorte non puoi trovarne di più intimi. LIBRO PRIMO 4 maggio 1771. Come sono lieto di esser partito! Amico carissimo, che è mai il cuore dell'uomo! Ho lasciato te che amo tanto, dal quale ero inseparabile, e sono lieto! Pure so che tu mi perdonerai. Tutte le altre persone che conoscevamo non sembravano forse scelte apposta dal destino per angosciare un cuore come il mio?<br> {{NDR|Johann Wolfgang von Goethe, ''[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/g/goethe/i_dolori_del_giovane_werther/pdf/goethe_i_dolori_del_giovane_werther.pdf I dolori del giovane Werther]'', Freebook - Edizioni LibroLibero}} ====Piero Bianconi==== ''Ho raccolto con cura quanto ho potuto rintracciare della storia del povero Werther, e qui ve lo presento, sicuro che me ne sarete riconoscenti. Non potrete negare ammirazione e amore al suo spirito e al suo carattere, né lagrime al suo destino.<br>E tu, anima buona che provi quel suo stesso affanno, attingi consolazione dai suoi dolori; fa' che questo libriccino ti diventi amico, se per tua sorte o colpa non ne puoi trovare uno più fido.'' LIBRO PRIMO ''4 maggio 1771'' Come sono contento d'esser partito! Amico caro, cos'è mai il cuore dell'uomo! Aver abbandonato te che amo tanto, che mi eri inseparabile, ed essere contento! Ma so che mi perdoni. Le altre relazioni non eran forse scelte dal destino apposta per tormentare un cuore come il mio?<br> Povera Eleonora! Eppure ero innocente. Che colpa avevo io se, intanto che mi divertivo piacevolmente alle piccanti grazie di sua sorella, una passione s'andava formando in quel povero cuore? E tuttavia... son proprio innocente? Non ho alimentato quei sentimenti? Non mi son preso giuoco di quelle espressioni così ingenue e spontanee, che spesso mi facevan ridere e che ridicole non erano? Non ho forse...<br> Che cosa è mai l'uomo, che riesce a [[lamento|lagnarsi]] di se stesso! ====Amina Pandolfi==== ''Tutto ciò che ho potuto rintracciare della storia del povero Werther, l'ho raccolto con cura e qui ve lo presento, e so che me ne sarete grati. Non potrete negare la vostra ammirazione e il vostro affetto al suo spirito e al suo carattere, né le vostre lacrime al suo destino.<br>E tu, anima buona, che soffri il suo stesso dolore, attingi conforto dalla sua sofferenza e fa' che questo libretto ti diventi amico, se per destino o per tua colpa non puoi trovarne uno più vicino.'' LIBRO PRIMO {{destra|''4 maggio 1771''}} Quanto sono lieto di essere partito! Amico mio carissimo, che cosa è mai il cuore dell'uomo! Aver abbandonato te che amo, tanto, di cui ero inseparabile, ed essere contento! Ma so che mi perdonerai. Ma non parevano tutti i miei altri legami davvero scelti dal destino per impaurire un cuore come il mio?<br> Povera Leonore! Eppure io ero innocente. Era forse colpa mia se, mentre le singolari grazie di sua sorella mi procuravano una gradevole distrazione, una passione si andava creando in quel suo povero cuore? E tuttavia... sono proprio del tutto innocente? Non ho in qualche modo alimentato i suoi sentimenti? Non mi sono io stesso deliziato di quelle tanto genuine espressioni della natura, che così spesso ci facevano ridere, sebbene tanto poco ci fosse in esse di ridicolo? Non ho io forse... Oh, ma che cosa è mai l'uomo, per potersi lagnare di se stesso! ===Citazioni=== *Ah! non le grandi e singolari catastrofi del mondo, le alluvioni che portan via i vostri villaggi, i terremoti che inghiottono le vostre città, mi commuovono; ciò che mi stringe il cuore è la forza distruttrice riposta nell'essenza stessa della natura; la quale non ha mai creato cosa alcuna che non sia destinata a distruggere il prossimo, a distruggere se stessa. (18 agosto; 1991, p. 98) *Ah, quello che io sono, tutti lo possono sapere... ma il mio cuore lo possiedo io solo. (9 maggio; 1993) *C'eran due volumetti in dodicesimo, il piccolo Omero di Wetstein: un'edizione che spesso avevo desiderato per non portarmi attorno quella di Ernesti Ecco come prevengono i miei desideri, come ricercano tutte le minute gentilezze dell'amicizia, mille volte più preziose dei ricchi regali con i quali il vanesio donatore ci umilia. (28 agosto; 1991, p. 100) *Caro Guglielmo, ho molto riflettuto sul desiderio dell'uomo di estendersi, scoprir nuove cose, vagare per il mondo; e poi, per converso, sulla segreta tendenza a volontariamente limitarsi, a camminare sui binari dell'abitudine senza affannarsi di quanto avviene a destra o a sinistra. (21 giugno; 1991, p. 68) *Ciò che più mi irrita sono le meschine distinzioni sociali. So bene anch'io quanto siano necessarie le distinzioni di classe, io stesso ne cavo non pochi vantaggi: ma non vengano a mettermi il bastone nelle ruote, quando potrei godere un po' di gioia, un barlume di felicità su questo mondo. (24 dicembre; 1991, p. 111) *Dio del cielo! Tale è il destino che hai assegnato agli uomini, di non esser felici che prima di raggiunger l'uso della ragione, o dopo di averlo perduto!... (30 novembre; 1991, p. 144) *Cos'è mai l'uomo, il tanto esaltato semidio! Non gli mancan forse le forze proprio quando ne avrebbe maggior bisogno? Sia che s'esalti nella gioia, sia che sprofondi nel dolore, non è forse trattenuto e riportato alla cupa e fredda coscienza di sé mentre aspirava a smarrirsi nella pienezza dell'infinito? (6 dicembre; 1991, p. 147) *E cos'è, se non destino dell'uomo, questo portare il proprio fardello, bere il proprio calice?... (15 novembre; 1991, p. 139) *E da allora sole, luna e stelle possono continuare tranquillamente il loro corso: io non so più se sia giorno o notte e tutto il mondo mi scompare intorno. (lettera del 19 giugno) *Guglielmo, la nostra anima che cosa diverrebbe senza l'amore? Simile ad una [[lanterna]] magica senza luce. Appena si mette la piccola lampada, ecco le immagini più varie appaiono sulla parete bianca. E nonostante siano fantasmi fuggenti, essi ci rendono ugualmente felici, quando sostiamo davanti ad esse, simili ad innocenti fanciulli, estasiati dalle meravigliose apparizioni. (18 luglio; 1993) *Ho visto oggi una scena che, trascritta tale e quale, sarebbe il più bell'idillio del mondo; ma cosa c'entrano poesia, scena e idillio? che proprio si debba sempre stare a cesellare, quando ci capita di partecipare a una manifestazione della natura?<br>Se da questo preludio t'aspetti qualcosa di sublime e di nobile t'inganni a partito: un semplice contadinotto è stato causa di così viva emozione... Al solito racconterò male, e tu al solito mi riterrai esagerato; è una volta ancora Wahlheim, e sempre Wahlheim, che produce di queste rarità. (30 maggio; 1991, p. 55) *Il che mi confermò nel proposito di attenermi per l'avvenire alla sola natura. Essa sola è infinitamente ricca, essa sola forma il grande artista. Molto si può dire in favore delle regole, quello che suppergiù si può dire in lode della società borghese. Un uomo formatosi sulle regole non produrrà mai nulla di assurdo o cattivo, così come unò che si governa secondo le leggi e il galateo non diventerà mai un insopportabile vicino o un insigne scellerato; per converso, tutte le regole, si dica ciò che si vuole, distruggono il vero sentimento della natura e la vera sua espressione! (26 maggio; 1991, p. 52) *Io sono solamente un pellegrino sulla terra; voi siete di meglio? (16 giugno; 2005) *La sorte dell' uomo è soffrire fino in fondo, e sorbire fino in fondo il calice della vita? Perché io dovrei mostrarmi forte e dire che è dolce, se anche il Dio del cielo lo sentì troppo amaro per il suo labbro umano? Dovrei forse vergognarmi quando, in un attimo terribile, tutta la mia esistenza trema fra l'essere e il non essere, e il passato è simile ad un baleno sull'abisso tenebroso del futuro, mentre tutto sprofonda intorno a me, e con me naufraga l'universo? (15 novembre; 1993) *L'uomo è cosi superficiale, che anche dove ha la vera sicurezza della sua esistenza, dove lascia l' orma della sua presenza, cioè nel ricordo, nel cuore dei suoi amici, anche lì deve venir meno, deve sparire, prontamente sparire. (26 ottobre; 1993) *Mi sovvenne allora che egli era padre da pochissimi giorni, ed evitai il discorso, convinto in me che bisogna fare con i fanciulli come Dio fa con noi: Egli non ci procura mai tanto grande felicità come quando ci lascia nel vaneggiamento di una cara illusione. (6 luglio; 1993) *Monotona cosa è l'uman genere. Quasi tutti passan la maggior parte dei tempo lavorando per vivere, e quel po' di libertà che gli sopravvanza li opprime talmente che cercano con ogni mezzo di liberarsene. O destino dell'uomo! (17 maggio; 1991, p. 48) *Non trascorre un solo istante che tu non distrugga te e i tuoi cari, non uno in cui tu non sia, non debba essere un distruttore; la più innocente passeggiata costa la vita a mille sfortunati insettucci, un passo demolisce le faticose costruzioni delle formiche e riduce quel piccolo mondo in una tomba scura, senza significato. Ah! non le grandi e singolari catastrofi del mondo, le alluvioni che portan via i vostri villaggi, i terremoti che inghiottono le vostre città, mi commuovono; ciò che mi stringe il cuore è la forza distruttrice riposta nell'essenza stessa della natura; la quale non ha mai creato cosa alcuna che non sia destinata a distruggere il prossimo, a distruggere se stessa. Così avanzo brancolando nell' angoscia, circondato dal cielo, dalla terra e da mille forze creatrici, e vedo solo un Mostro che eternamente ingoia, eternamente rumina. (18 agosto; 1993) *«O persone ragionevoli!», esclamai sorridendo. «Passione! Ebbrezza! Delirio! Voi siete così impassibili, così estranei a tutto questo, voi uomini per bene! Rimproverate il bevitore, condannate l'insensato, passate dinanzi a loro come il sacrificatore e ringraziate Dio, come il fariseo, perché non vi ha fatto simili a loro! Più di una volta io sono stato ebbro, le mie passioni non sono lontane dal delirio, e di queste due cose io non mi pento perché ho imparato a capire che tutti gli uomini straordinari che hanno compiuto qualcosa di grande, qualcosa che prima pareva impossibile, sono stati in ogni tempo ritenuti ebbri o pazzi... Ma anche nella vita d'ogni giorno è intollerabile sentir gridare ogni qualvolta stia per compiersi un'azione libera, nobile e inattesa: "Quest'uomo è ubriaco, è pazzo!". Vergognatevi, uomini sobri! Vergognatevi, uomini saggi!». (12 agosto; 1993) *«O uomini,» esclamai «si discorre d'una cosa e subito sentenziate: "È da pazzi, è da savi, è bene, è male!" Ma cosa significa? Avete prima esplorato i segreti moventi di un'azione? Siete capaci di descrivere esattamente le cause per cui la tal cosa è avvenuta, doveva avvenire? Se foste capaci di farlo, non sareste così sbrigativi nei vostri giudizi.» (12 agosto; 1991, p. 90) *Oh, la lontananza, è come il futuro! Un vasto nebuloso panorama giace davanti alla nostra anima, i nostri sensimenti vi si scorrono sopra come i nostri occhi e noi aneliamo, ah!, di perderci in esso con tutto il nostro essere, di accogliere in noi volluttuosamente un unico, grande, splendido sentimento. -E quando corriamo laggiù e il laggiù è diventato il qui, nulla è cambiato, noi siamo sempre poveri, ugualmente chiusi nel nostro limite, e la nostra anima sospira per il balsamo perduto. (21 giugno; 1993) *Quest'amore e fedeltà e passione non è poetica invenzione. Esiste, la si trova in tutta la sua purezza in quella gente diciamo incolta, rozza. Noi uomini educati... annientati dall'educazione! (4 settembre; 1991, p. 130) *Si dice di una nobile razza di cavalli, che quando si sentono accaldati e affaticati, si aprono istintivamente una [[vena]], per respirare più liberamente. Spesso anch'io vorrei aprirmi una vena che mi desse libertà eterna. (16 marzo; 1993) *Vedi, amico, gli antichi erano così limitati e felici! i loro sensi e la loro poesia così ingenui! Quando Ulisse dice del mare incommensurabile e della terra infinita, dice cosa vera, umana, profonda e misteriosa. Che giova ripetere con gli scolaretti che la terra è rotonda? Poche zolle bastano all'uomo per viverci sopra, meno ancora per dormirci sotto. (9 maggio; 1991, p. 123) *Tu mi domandi com'è la gente di qui? E io ti devo rispondere: come dappertutto! Il genere umano è cosa davvero monotona. La maggior parte degli uomini consuma quasi tutto il suo tempo per vivere, e quel poco che gli resta di libertà, li spaventa tanto, che cercano con ogni mezzo di liberarsene. *Oh, amici miei! Perché il fiume del genio rompe così raramente gli argini, così di rado straripa con alti flutti scuotendo le vostre anime stupefatte? – Cari amici, su entrambe le sponde del fiume abitano i placidi signori le cui casette e i giardini, le aiuole di tulipani e le erbe dell'orto andrebbero distrutte dalla piena delle acque e perciò si danno cura di allontanare l'incombente pericolo con dighe e canali. *È comunque certo che nulla al mondo rende l'uomo tanto necessario quanto l'amore. *«Caro mio, a che serve la precauzione? Il pericolo non è dove te l'aspetti.» *Qualche volta non riesco a capire come un altro possa amarla, come a un altro possa essere lecito amarla, quando io l'amo così esclusivamente, così teneramente, così intensamente, e non conosco, non so, non posseggo altro che lei! *Ci sarebbero meno dolori tra gli uomini se essi non s'industriassero con tanto zelo a rievocare i ricordi del male trascorso invece di sopportare un tollerabile presente. *È una cosa ben monotona il genere umano. I più sgobbano la massima parte del tempo per campare; e quel pochetto di libertà che avanza li tormenta così che si stillano il cervello in cerca di espedienti d'ogni sorta per disfarsene. *Ora niente mi dà tanta noia come quando gli uomini si tormentano fra loro, specie poi quando sono giovani nel fiore della vita, che dovrebbero essere apertissimi a tutte le gioie, e invece si sciupano quei brevi giorni per sciocchezze e poi troppo tardi s'avvedono dell'irreparabile sperpero. *No, il mio cuore non è così corrotto. È debole, assai debole. Ma anche questa è corruzione? *Essa mi è sacra. *Tutto al mondo finisce in nulla, e chi si tormenta per le ricchezze, o per gli onori, o per qualunque altro scopo non è che un pazzo, se lo fa per causa d'altri e senza sua passione o necessità. *Potrei condurre la più bella vita, la vita più beata, se non fossi un pazzo. *Ah, è proprio vero che il nostro cuore è il solo autore della sua felicità. *Quando non abbiamo più noi stessi, tutto ci manca. *La nostra immaginazione spinta dalla sua propria natura a elevarsi, e nutrita di fantasmi poetici, si costruisce una scala di esseri superiori, fra i quali noi occupiamo l'infimo grado; e ogni cosa fuori di noi ci appare più perfetta... E questo in modo assai naturale. *Certe volte non capisco come un altro possa averla cara, mentre io amo lei, unicamente, così dal profondo, così pienamente, e non conosco, e non so, e non ho altro che lei. *Mi basta vedere i suoi occhi neri per sentirmi bene. *Vedi, e quello che mi fa male è che Alberto non è così beato com'egli... sperava... come io... crederei d'essere... se... Non mi piacciono i [[punti di sospensione|puntini sospensiti]], ma qui non mi posso esprimere altrimenti... e mi par chiaro abbastanza. *Ah, questo vuoto! quest'orribile vuoto che sento qui nel petto! *Spesso penso: se tu potessi stringerla una volta, una sola volta al tuo cuore, tutto questo vuoto sarebbe colmato. *Mi strazierei il petto, sbatterei la testa, a pensare che uno può essere così poco per un altro. Ah che l'amore, la gioia, l'ardore, e ogni delizia, s'io non li porto in me, un altro non me li potrà dare, e anche se ho il cuore pieno di beatitudine non potrò far felice un altro che sia freddo e inerte innanzi a me. *Ho tante cose, e il sentimento per lei le assorbe tutte; ho tante cose, e senza lei tutto mi è nulla. *Caro, io sono finito! Essa può fare di me quello che vuole. *{{NDR|[[Ultime parole dai libri|Ultime parole]]}} Voglio esser sepolto con questi abiti, Carlotta, tu li hai toccati e consacrati: anche di questo ho pregato tuo padre. La mia anima si librerà sulla mia tomba. Non mi si devono frugare le tasche. Il nastro rosa pallido che avevi in petto quando ti vidi per la prima volta fra i tuoi bambini... oh, baciameli tanto, e racconta loro la storia dell'infelice amico. Cari! essi si affollano intorno a me. Ah, come mi legai a te, fin da quel primo istante non potevo più lasciarti! Quel nastro deve essere sepolto con me: tu me lo regalasti il giorno del mio compleanno, e come mi fu caro! Ah non immaginavo dove mi avrebbe condotto la via che seguivo! Sii calma, ti prego, sii calma!<br />Sono cariche. Battono le dodici! Il mio destino si compia! Carlotta, Carlotta, addio! addio! ([http://www.liberliber.it/mediateca/libri/g/goethe/i_dolori_del_giovane_werther/pdf/goethe_i_dolori_del_giovane.pdf LibroLibero], Milano 2008, pp. 170-171) ====Libro primo==== *Una meravigliosa serenità, simile a questo dolce mattino di primavera, mi è scesa nell'anima e io ne godo con tutto il mio cuore. Sono solo e sono lieto di essere vivo in questo luogo creato per anime come la mia. Sono così felice, mio caro, così perduto nel senso di questa serena esistenza che la mia arte ne soffre. Ora non saprei disegnare nemmeno una linea, eppure non sono mai stato un pittore così grande come in questi momenti. Quando la bella valle effonde intorno a me i suoi vapori e il sole alto investe l'impenetrabile tenebra di questo bosco e solo qua e là qualche raggio riesce a penetrare in questo sacrario, e io mi stendo nell'erba alta accanto al torrente e, così vicino alla terra, scopro le piante più diverse e più singolari; quando sento vicino al mio cuore il brulichio del piccolo mondo in mezzo agli steli, le innumerevoli, incomprensibili figure dei bruchi e degli insetti e sento la presenza dell'Onnipotente che ci ha creati secondo la Sua immagine, l'alito del Supremo Amore che ci porta e ci sostiene in un'eterna beatitudine; quando, oh, amico mio!, i miei occhi si smarriscono in questa vertigine e l'universo e il cielo riposano nella mia anima come la figura di una donna amata, io provo allora l'angoscia di un desiderio e penso: oh, se tu potessi esprimere tutto questo, se potessi effondere sulla carta lo spirito di ciò che in te vive con tanta pienezza e con tanto calore, in modo da farne lo specchio della tua anima, come la tua anima è lo specchio del Dio infinito! Amico mio, io mi sento morire e soccombo alla forza e alla magnificenza di queste immagini! (10 maggio; 1998, p. 9) *Ho fatto ogni sorta di conoscenze, ma compagnia non ne ho ancora trovata. Non so che cosa ho di così attraente per gli altri; sono tanti a cui sono simpatico e che si attaccano a me, e poi soffro quando, dopo un breve tratto, le nostre strade si separano. Vuoi sapere come è qui la gente. Ti devo rispondere: come da qualsiasi altra parte; lo spettacolo che offre il genere umano è davvero monotono. La maggior parte consuma quasi tutto il suo tempo per vivere, e quel poco di libertà che ancora le resta, la spaventa tanto che cerca qualunque pretesto pur di liberarsene. Oh, il destino degli uomini! (17 maggio; 1998, p. 15) *Eppure, essere incompresi è il nostro destino. (17 maggio; 1998, p. 15) *Che i bambini non sappiano quello che vogliono, su questo sono perfettamente d'accordo precettori e maestri dottissimi; ma che anche gli adulti brancolino alla cieca su questo pianeta, come i bambini, e come loro non sappiano da dove vengano né dove vadano e infine che neppure loro agiscano per motivi veri e reali, ma si lascino invece guidare solo da zuccherini, dolci e frustate: questo nessuno è disposto a crederlo e a me invece sembra una verità addirittura evidente. (22 maggio; 1998, pp. 19-21) *Sono lieto, sono felice e quindi sono un pessimo cronista. (16 giugno; 1998, p. 35) *Wilhelm, cosa è mai per il nostro cuore il mondo senza l'amore? È come una lanterna magica senza luce! Ma appena tu vi introduci la lampada, le più belle immagini compaiono sulla parete bianca! E anche se non fossero altro che fantasmi evanescenti, ci rendono tuttavia felici quando stiamo lì come tanti ragazzi e andiamo in estasi per queste meravigliose apparizioni. (18 luglio; 1998, p. 81) *Cosa importa, Wilhelm, che siano fantasmi, se ci fanno star bene? (18 luglio; 1998, p. 83) *[…] a questo mondo si combina ben poco con gli aut aut; i sentimenti e i modi di agire hanno tante sfumature così varie e diverse quante ne passano fra un naso aquilino e un naso camuso. (8 agosto; 1998, p. 91) *Il furto è un peccato, questo è vero, ma uno che va a rubare per salvare se stesso ed i suoi da un'imminente morte di fame, merita d'essere punito o compatito? Chi osa scagliare la prima pietra contro il marito che in un momento di giusta ira sacrifica la moglie infedele e il suo indegno seduttore? O contro la fanciulla che in un momento di passione cede al piacere irresistibile dell'amore? Persino le nostre leggi, così pedanti e insensibili, si commuovono e perdonano. (12 agosto; 1998, p. 99) *Poiché solo provando gli stessi sentimenti abbiamo il diritto di parlare di una cosa. (12 agosto; 1998, p. 101) *{{NDR|Ad Albert, in un dialogo riportato}} Amico mio, l'uomo è uomo e quel po' di intelligenza che può avere serve poco o nulla quando la passione infuria e si è oppressi dai limiti della natura umana. (Werther: 12 agosto; 1998, p. 107) *Così ho capito che uno scrittore inevitabilmente danneggia il suo libro con una seconda, diversa stesura della sua storia, anche se questa riuscisse poeticamente migliore. La prima impressione ci trova pronti ad accoglierla e l'uomo è fatto in modo che gli si possono far credere le cose più strane e inverosimili: si imprimono subito tenacemente nella sua memoria e guai a chi cerca di cancellarle e distruggerle! (15 agosto; 1998, p. 109) *Tutto, tutto è popolato di migliaia di figure diverse e intanto gli uomini si chiudono timorosi nella loro casetta, vi fanno il loro nido e nella loro fantasia credono di dominare il mondo infinito! Povero pazzo che stimi tutto così poco, solo perché sei così piccolo. (18 agosto; 1998, p. 111) *Infatti è certo più facile morire che sopportare con fermezza una vita piena di tormenti. ====Libro secondo==== *Non c'è al mondo una gioia più vera e più grande che vedere una nobile anima aprirsi ad un'altra. (26 novembre; 1998, p. 135) *Ma che razza di gente sono mai costoro, che nella vita non si preoccupano d'altro che del cerimoniale, che per anni sognano e calcolano solamente come intrufolarsi a tavola un posto più su! (8 gennaio 1772; 1998, p. 141) *Mi par di stare davanti a una lanterna magica, guardo gli omini e i cavallucci davanti a me, che si fanno in qua e in là, e spesso mi chiedo se non si tratti di un'illusione ottica. Recito insieme con gli altri, o piuttosto sono costretto a recitare come una marionetta, e talvolta afferro la mano di legno di un vicino e provo un brivido di spavento. La sera mi propongo di godermi il levar del sole e non riesco poi a togliermi dal letto; durante il giorno spero che il chiaro di luna mi porterà qualche gioia, e rimango tutto il tempo nella mia stanza. Non saprei dire perché mi alzo, perché vado a dormire.<br />Mi manca il lievito che metteva in moto la mia vita; scomparsa è l'eccitazione che mi teneva sveglio fino a tardi la notte, sparita è quella che la mattina mi destava dal sonno. (20 gennaio; 1998, p. 145) *Creatura fortunata, che puoi attribuire la tua infelicità a un impedimento terreno. Tu non senti! non senti che nel tuo cuore distrutto, nel tuo cervello sconvolto c'è la sventura dalla quale tutti i re della terra non potrebbero salvarti. (30 novembre; 1998, p. 207) *{{NDR|Riferendosi ad Albert, in un pensiero riportato}} Sì, sì, questi sono i rapporti fidati, amichevoli, delicati, questa la simpatia, questa la fedeltà serena e costante! Non sono altro che sazietà e indifferenza! Forse che il più miserabile affare non ha più attrattiva per lui di questa donna cara e preziosa? Forse che sa valutare la sua fortuna? Sa stimarla quanto essa merita? La possiede, va bene, la possiede – lo so, come so anche tante altre cose, credo di essermi abituato a quest'idea, mi farà impazzire, mi farà morire. – E ha resistito alla prova l'amicizia che aveva per me? Non vede già nel mio attaccamento per Lotte una offesa alle sue prerogative, nelle mie attenzioni per lei un muto rimprovero? Lo so benissimo, lo sento, non mi vede volentieri, la mia presenza gli dà fastidio. (Werther: l'editore al lettore; 1998, p. 217) *Tutto quello che gli era successo di sgradevole nella sua vita attiva, lo scandalo all'ambasciata, tutto quello che non gli era riuscito, che lo aveva fatto soffrire, passava e ripassava nella sua mente. Gli sembrava che tutto questo giustificasse la sua inerzia, che fosse tagliato fuori da ogni prospettiva, incapace di compiere uno qualsiasi dei gesti coi quali si risolvono le faccende della vita quotidiana. E così, completamente abbandonato alla sua singolare sensibilità, al suo modo di pensare e alla sua passione senza fine, nell'eterna monotonia di un rapporto così doloroso con quell'amabile e amata creatura, della quale distruggeva la pace, dando l'assalto alle proprie energie e consumandole senza scopo e ragione, si avvicinava sempre più alla sua triste fine. (L'editore al lettore; 1998, p. 225) *{{NDR|In una lettera del 14 dicembre (1772) riportata}} Per me oramai è finita! La mia mente è confusa, già da otto giorni non riesco più a riflettere, ho gli occhi sempre pieni di lacrime, non c'è posto dove stia bene e in ogni posto sto bene. Non desidero nulla, non bramo nulla. Starei meglio se me ne andassi. (Werther: l'editore al lettore; 1998, pp. 229, 231) *{{NDR|In un biglietto riportato}} Alzare il [[sipario]] e scomparire là dietro! Questo è tutto. E perché allora queste paure e queste esitazioni? Forse perché non si sa quello che c'è là dietro? O perché di là non c'è ritorno? O forse perché è proprietà del nostro spirito immaginare caos e tenebre là dove non sappiamo nulla di certo? (Werther: l'editore al lettore; 1998, p. 231) :Sollevare il sipario ed introdurvisi: questo è tutto! Perché indugiare, perché temere? Forse perché ci è ignoto cosa viene al di là di esso? O perché di là si ritorna? Perché la nostra mente è fatta in modo da pensare che vi siano tenebre e caos là dove non sappiamo nulla di certo. (14 dicembre; 1993) *{{NDR|In una lettera per Lotte riportata}} [...] l'uomo è così limitato che non riesce a capire fine e principio della propria esistenza. (Werther: l'editore al lettore; 1998, p. 267) ===Citazioni su ''I dolori del giovane Werther''=== *Quel colpo di pistola ci ha risparmiato, quanto meno, i dolori del vecchio Werther. ([[Gesualdo Bufalino]]) ====[[Roland Barthes]]==== *Alberto, personaggio piatto, morale, conformista, decreta (come chissà quanti prima di lui) che il [[suicidio]] è una viltà. Per Werther, al contrario, il suicidio non è una debolezza, dal momento che esso scaturisce da una tensione: «Mio caro, se un eccesso fisico viene considerato come una forza, perché non lo sarà anche l'eccesso dei sentimenti?» L'amore-passione è dunque una forza («questa violenza, questa passione irriducibile»), è qualcosa che ricorda la vecchia nozione di ἰσχύς (''ischus'': energia, tensione, forza di carattere) e, più vicino a noi, quella di Dispendio. *L'innamorato che non dimentica ''qualche volta'', muore per eccesso, fatica e tensione di memoria (come Werther). *Il dito di Werther sfiora inavvertitamente il dito di Carlotta; i loro piedi, sotto il tavolo, si incontrano.<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: p. 57.</ref> Werther potrebbe astrarsi dal senso di questi episodi casuali; egli potrebbe concentrarsi corporalmente su quelle minuscole zone di contatto e, come un feticista, provare piacere per questo o quel pezzetto di dito o di piede inerte, ''senza preoccuparsi della risposta'' (come Dio - è la sua etimologia -, il Feticcio non risponde). Ma, per l'appunto, Werther non è pervertito, ma innamorato: egli dà un senso, sempre, ovunque, a proposito di niente, ed è proprio il senso che lo fa fremere: egli si trova nel braciere del senso. Per l'innamorato, ogni contatto pone il problema della risposta: egli chiede alla pelle di rispondere. *Il geloso del romanzo non è Werther; è il signor Schmidt, il fidanzato di Federica, l'uomo che è sempre di malumore. La gelosia di Werther nasce dalle immagini (vedere Alberto circondare col braccio la vita di Carlotta), non dal pensiero. Ciò si deve al fatto (ed è questa una delle bellezze del libro) che si tratta di una disposizione tragica, e non psicologica. Werther non odia Alberto; è solo che Alberto occupa un posto che lui desidera: Alberto è un avversario (un concorrente, nel senso proprio del termine), non un nemico: egli non è «odioso». Nelle lettere che scrive a Guglielmo, Werther non si dimostra molto geloso. È solo quando dal tono confidenziale della prima parte si passa al racconto finale che la rivalità fra i due diventa acuta, aspra, come se la gelosia prendesse corpo in seguito al semplice passaggio dall'''io'' al ''lui'' [...]. *Io, come lettore, posso identificarmi con Werther. Storicamente, migliaia di soggetti lo hanno fatto, soffrendo, suicidandosi, vestendosi, profumandosi, scrivendo come tanti Werther (canzoni, lamenti, bomboniere, fibbie, ventagli, acqua di toilette alla Werther). Una lunga catena di equivalenze lega tutti gli innamorati del mondo. *Prima un lord e poi un vescovo inglese, rimproverarono a Goethe l'epidemia di suicidi provocati dal ''Werther''. Goethe rispose in termini propriamente ''economici'': «Il vostro sistema commerciale ha fatto migliaia di vittime; perché non perdonarne qualcuna anche al ''Werther''?». ==''Ifigenia in Tauride''== *''La gaiezza | e l'amore son ala a grandi imprese.'' (atto I, scena II; 1970, p. 176) *''Infruttuosa | vita è morte precoce''. (atto II, scena I; 1970, p. 183) *''La vita insegna | a esser meno severi con noi stessi | e con gli altri'' (atto IV, scena IV; 1970, p. 195) ==''Il divano occidentale-orientale''== ===[[Incipit]]=== MOGANNI NAMEH<br>IL LIBRO DEL CANTORE<br><br>Ho lasciato trascorrere vent'anni<br>ho goduto di quanto mi accadeva:<br>una fila d'anni splendida<br>come l'era dei Barmecidi. ===Citazioni=== *''Chi desidera capire il [[poema]] | deve recarsi nella terra della poesia, | chi desidera capire il [[poeta]] | deve andare nella terra del poeta.'' *''L'Occidente è di Dio! | E l'Oriente è di Dio. | Le regioni di Nord e Mezzogiorno | posano in pace dentro le sue mani.'' *''È duplice, la grazia del respiro: | in sé attirare l'aria, liberarsene. | Prima si è oppressi, poi ci si rinfranca: | mescolanza mirabile, la vita. | Quando ti schiaccia, rendi grazie a Dio, | e rendi grazie a lui, quando ti allevia.'' *''Prima del canto, prima del silenzio | il [[poeta]] deve vivere.'' *''Cercava un posto, la pena d'amore, | davvero desolato e solitario: | vide deserto il mio cuore | e si annidò in quel vuoto.'' *''Cinque cose non generano | altre cinque: da' ascolto a questa massima. | In cuore superbo non germina | amicizia; è scortese | la compagnia volgare; un farabutto | non arriva a grandezza; l'invidioso | non ha pietà del nudo; il mentitore | inutilmente spera confidenza | e fede. Tieni stretto | tutto questo, e non fartelo rubare.'' *''Non sai quanto mi secchi | che si mettono in tanti | a parlare e a far versi. | La poesia, chi la scaccia | dalla terra? | I [[poeta|poeti]].'' *''Non sfuggire questo giorno; | quello che rincorri | non è certo migliore.'' *''L'occasione non fa il ladro, | il grande ladro è lei, | perché ha rubato quel po' d'amore | che ancora in cuore mi restava.'' *''Grande è il piacere dell'esistere, | più grande ancora il piacere nell'esistere.'' *''Amore per amore, ora per ora, | parola per parola, sguardo per sguardo, | bacio per bacio, da fedelissime labbra, | fiato per fiato e gioia per gioia. | Così la sera, così il mattino.'' *''Coppiere, ancora una bottiglia! | per lei alzo il bicchiere! | Se troverà un mucchietto di [[cenere]] | dirà: «Per me si è consumato».'' *''Chi vuol capire la poesia | entri nel suo paese. | Chi vuol capire il poeta | vada nella sua terra''. *''Fa' il bene solamente | per amore del bene | quanto fai non ti resta. | E se pur restasse, | non resterà ai tuoi figli.'' *''Fa' il bene solamente | per amore del bene: | tramandalo al tuo sangue; | se non ne resta ai figli, | sarà per i [[Nipote (di nonno)|nipoti]].'' *''Se Dio fosse un vicino | cattivo come siamo tu e io, | perderemmo la faccia tutti e due: | Lui lascia tutti in pace.'' *''Se l'invidia si fa a brani, | mangi pure la sua fame.'' *''«Perché è così lontana | la verità? Si cela | nei baratri più fondi?»'' *''Non lasciarti sedurre | in nessun caso a discutere. | Cade nella stoltezza, | il saggio che contente con lo stolto.'' *''Dovunque si vuol essere | primi: così va il mondo. | Fa' pure l'arrogante, | ma solo nel tuo campo.'' *''Che accolta eterogenea: | alla mensa di Dio nemici ed amici.'' *''L'argilla calpestata | si allarga, non indura.'' *''«Molti che ti hanno dato | tanto, non li hai neppure ringraziati.» | Non mi ammalo per questo: | vivono nel mio cuore, i loro doni.'' *''La [[prepotenza]], lo vedete bene, | non va bandita dal mondo; | mi piace conversare | con gli abili e i tiranni.'' *''«Dicci come si chiamano, | i tuoi nemici.» Meglio | non identificarli: | ne passo già abbastanza, | per colpa loro, nella mia parrocchia.'' *Ogni cosa a suo tempo! Un proverbio, di cui con l'avanzare degli anni s'impara sempre meglio ad apprezzare l'importanza; secondo il quale c'è un tempo per tacere e un tempo per parlare, e a parlare si risolve questa volta il poeta. Poiché se all'età giovanile convengono azione e attività, all'età più tarda s'addicono la riflessione e la comunicazione. Io ho mandato nel mondo senza prefazione gli scritti dei miei anni giovanili, senza indicare neppur minimamente quale fosse la loro intenzione: questo avveniva nella fiducia che il paese si sarebbe prima o poi giovato di quello che gli era offerto. E così parecchi miei lavori sortirono effetto immediato, altri, meno facili ed efficaci, dovettero attendere parecchi anni per essere apprezzati. Intanto anche questi anni sono trascorsi, e una seconda, una terza generazione mi risarcisce al doppio e al triplo delle scortesie che ebbi a sopportare dai miei contemporanei di una volta.<br>Ora però mi augurerei che nulla potesse impedire una prima buona impressione del presente libretto. Mi decido quindi a chiarire, a spiegare, a fornire indicazioni, nell'esclusiva intenzione di permettere una comprensione immediata ai lettori che hanno poca o nessuna dimestichezza con l'Oriente. *La [[personalità]] è la felicità più alta. ===Citazioni su ''Il divano occidentale-orientale''=== *Qui, nel ''Divano occidentale-orientale'', siamo posti, come non mai, entro la cerchia del vivente. Il giovane brama vivere, il vecchio ricorda di aver vissuto, e a ciascuna di queste età è data una forza ch'è unica. Ma solo l'[[uomo]] è veramente colui che vive. Egli sta veramente al centro del cerchio della vita, e il cerchio magico gli racchiude il mondo. Nulla fugge davanti a lui, come egli non può fuggire davanti a nulla. [...] Così in questo libro ci avviene ciò che fuori di esso ci avviene nel nostro proprio dominio: crediamo di muoverci liberamente nell'infinito, eppure siamo sempre confinati al centro del cerchio della nostra vita, e l'anello dell'orizzonte è più che una semplice illusione ottica. Ma a colui a cui questo avviene, a lui crescono le forze, ed è come se il cerchio lo fortificasse a sua volta. Nel suo cuore si rinnova incessantemente il divino. ([[Hugo von Hofmannsthal]]) ==''Le affinità elettive''== ===[[Incipit]]=== ====Ada Vigliani==== Edoardo – daremo questo nome a un ricco barone nel fiore dell'età virile – aveva trascorso l'ora più bella di un pomeriggio d'aprile nel suo vivaio, per innestare su giovani tronchi delle marze ricevute da poco. Il lavoro era appena terminato. Egli riunì gli attrezzi e li ripose nella custodia. Mentre osservava soddisfatto la propria opera, arrivò il giardiniere, che sorrise compiaciuto per la collaborazione e lo zelo del padrone.<br> "Hai per caso visto mia moglie?" domandò Edoardo mentre s'accingeva ad andarsene.<br> "Laggiù nell'area nuova" rispose il giardiniere. "Finiranno oggi la capanna di muschio che la signora ha fatto costruire a ridosso della parete di roccia, di fronte al castello. È riuscito tutto molto bene e piacerà senz'altro a Sua Grazia. C'è una vista stupenda: sotto il paese, un po' a destra la chiesa – e si riesce quasi a vedere al di là del campanile –, di fronte il castello e i giardini."<br> "È proprio vero" disse Edoardo. "A pochi passi da qui riuscivo a vedere gli uomini al lavoro." ====Henry Furst==== Eduard – così chiameremo un ricco barone, nel fiore dell'età virile – Eduard aveva passato l'ora più bella d'un pomeriggio d'aprile nel suo vivaio d'alberi; per innestare sui giovani fusti le fresche marze. Aveva appena terminato e riponeva gli arnesi nella custodia, compiaciuto del proprio lavoro, quando entrò il giardiniere che si rallegrò nel vedere il padrone prendere parte alle sue fatiche.<br>«Hai veduto mia moglie?», domandò Eduard preparandosi ad andare via.<br>«È lassù nel terreno nuovo», rispose il giardiniere. «La capanna di musco che ha fatto costruire sotto la parete di roccia, di fronte alla villa, sarà terminata oggi. Tutto è riuscito molto bene, e piacerà a Vostra Signoria. Di lì si gode una bellissima vista: sotto, il paese, un poco a destra, la chiesa, dal campanile lo sguardo liberamente spazia; di fronte, la villa e i giardini».<br>«Infatti», rispose Eduard; «a pochi passi da qui potevo vedere gli uomini al lavoro». ===Citazioni=== *Bisogna vedere in azione davanti ai propri occhi queste sostanze all'apparenza inerti, e tuttavia intimamente sempre disposte, ed osservare con partecipazione il loro cercarsi, attirarsi, assorbirsi, distruggersi, divorarsi, consumarsi, e poi il loro riemergere dalla più intima congiunzione in forma mutata, nuova, inattesa: allora si che si deve attribuire loro un vivere eterno, anzi, addirittura intelletto e ragione, dal momento che i nostri sensi appaiono appena sufficienti ad osservarli e la nostra ragione a stento capace di interpretarli. (1967) *È così gradevole occuparsi di qualcosa che si sa fare a metà, che nessuno dovrebbe biasimare il [[dilettante]] ostinato a esercitare un'arte che non imparerà mai, né l'artista se, voglioso di vagare in un campo vicino al suo, varca i limiti della propria arte. (1967) *È impazienza quella che ci coglie di tanto in tanto e allora ci compiaciamo di sentirci infelici. (1967) *Fra tutte le piacevoli pitture che la fantasia ci offre, forse nulla è più attraente della speranza che amanti o giovani sposi hanno di godere i loro nuovi rapporti in un mondo nuovo e fresco, e di mettere alla prova e confermare un vincolo duraturo fra tante circostanze mutevoli. (1967) *Il destino dell'[[Architettura|architetto]] è il più strano di tutti. Molto spesso mette tutta la sua anima, tutto il suo cuore e passione nel creare edifici nei quali non entra mai di persona. (1967) *''In qualsiasi modo si immagina noi stessi sempre ci immaginiamo veggenti. Credo che l'uomo sogni unicamente per non cessare di vedere. Verrà forse un tempo in cui la luce interiore uscirà da noi, in modo che non avremo più bisogno dell'altra''. (1967) *[...] la [[donna]] divenne per gli uomini, fin dalle origini, e poi sempre più, quello che noi non possiamo chiamare che col suo vero nome, una consolazione per gli occhi. Giacché, se lo smeraldo, per il suo stupendo colore, fa bene alla vista ed anzi esercita un potere curativo su questo nobile senso, la bellezza umana agisce con potenza anche di gran lunga maggiore sui sensi e su l'intero sentimento. Chi la contempla, nulla di male può circuirlo: egli si sente in armonia con se stesso e con l'universo. (I, I)<ref>Johann Wolfgang Goethe, ''[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/g/goethe/le_affinita_elettive/pdf/goethe_le_affinita_elettive.pdf Le affinità elettive]'', a cura di Silvio Benco, Club degli editori, Milano, 1960.</ref> *La [[mediocrità]] non ha consolazione più grande del pensiero che il genio non è immortale. (1967) *La sorte appaga i nostri desideri, ma a modo suo, per poterci dare qualcosa al di là dei desideri stessi. (1967) *Le donne giovani forse volgono modestamente gli occhi su questo o quel giovane, riflettendo in segreto se lo vorrebbero per marito, ma chi deve pensare a una figlia o a una pupilla volge gli occhi in una cerchia più vasta. (1967) *Ma chi è talmente perfetto da non far valere i propri vantaggi sugli altri, a volte in modo crudele? Chi è in posizione talmente elevata da non avere qualche volta dovuto patire tale oppressione? (2006) *Ma nella vita è diverso: dietro il [[sipario]] si prosegue a recitare, e quando s'alza un'altra volta, si vorrebbe non vedere e non sentire più nulla. (1967) *Nel vedere le molte lapidi sepolcrali, logorate dai piedi di chi va in chiesa, le stesse chiese crollate sopra le tombe, la vita dopo la morte può per sempre apparirci come una seconda vita, nella quale si entra soltanto in effigie, nell'epigrafe, in cui si sosta più a lungo che nella vera vita vissuta. Ma anche questa immagine, questa seconda esistenza, si spegne prima o dopo. Il tempo non si lascia privare del suo diritto né sugli uomini, né sui monumenti. (1967) *Nella sua vita infatti aveva imparato abbastanza quanto vada apprezzato ogni autentico sentimento affettuoso in un mondo in cui di fatto sono di casa indifferenza e avversione. (2006) *Nessuno passeggia impunemente sotto i palmizi. (1967) *Noi guardiamo così volentieri verso il futuro perché coi nostri taciti desideri vorremmo tanto volgere a nostro favore ciò che in esso c'è di vago e si muove di qua e di là. (1967) *Non possiamo imparare a conoscere le persone quando vengono da noi; dobbiamo noi andare da loro per vedere quello che sono. (2, V; 1967) :''Wir lernen die Menschen nicht kennen, wenn sie zu uns kommen; wir müssen zu ihnen gehen, um zu erfahren, wie es mit ihnen steht''. *Non si è mai appagati dal [[ritratto]] di persone che conosciamo. Per questo ho sempre compianto i ritrattisti. (1967) *Ogni attrazione è reciproca. (2, VII)<ref name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> :''Jede Anziehung ist wechselseitig''. *Se le persone comuni che si eccitano e appassionatamente si angustiano per le volgari difficoltà della giornata ci strappano un sorriso di compassione, un'anima nella quale fu gettato il [[seme]] d'un grande destino e che deve attendere lo sviluppo di questa concezione, senza potere o dovere affrettare la felicità o la infelicità che ne scaturirà, ci ispira venerazione. (1967) *Si dà atto a tali esseri di una sorta di volontà e capacità di scelta, e si trova del tutto legittimo un termine tecnico come "''Affinità elettive''. (1967) *Un uomo che si vanta di non [[cambio di opinione|cambiare mai opinione]] è uno che si impegna a camminare sempre in linea retta, un cretino che crede all'infallibilità. In realtà, non esistono principi, ci sono soltanto avvenimenti; non esistono leggi, ci sono soltanto circostanze: l'uomo superiore sposa gli avvenimenti e le circostanze per guidarli. (1967) *Una parola schietta è terribile, quando d'improvviso rivela ciò che il cuore da tanto si permette. (1967) ==''Massime e riflessioni''== *Nessuno parlerebbe molto in società se sapesse quante volte fraintende gli altri. (6) *Ogni [[parola]] che si pronuncia suscita l'idea del [[contrario]]. (9) *Niente rivela il [[carattere]] degli uomini più di ciò che essi trovano [[ridicolo]]. (12) *L'uomo dell'intelletto trova quasi tutto ridicolo, l'uomo della ragione quasi niente. (15) *Le passioni sono difetti o virtù, ma potenziati. (21) *Il contegno è uno specchio in cui ognuno mostra la propria immagine. (39) *Nessuno è più schiavo di chi si ritiene [[libertà|libero]] senza esserlo. (43) *Non si sfugge al mondo in modo più sicuro che con l'arte, e non ci si unisce ad esso in modo più sicuro che con l'arte. (52) *Le difficoltà si fanno tanto più grandi quanto più ci si avvicina alla meta. (56) *Certi libri sembrano scritti non perché da essi si impari qualcosa, ma perché si sappia che l'autore sapeva qualcosa. (72) *Non dovunque c'è acqua ci sono [[Rana|rane]]; ma dove si sentono gracidar le rane, lì c'è acqua. (90) *Chi non conosce le [[Lingua (idioma)|lingue straniere]] non sa niente della propria. (91) *Scrivere storia è un modo di togliersi di dosso il passato. (105) *Ciò che non si [[comprensione|capisce]] non si [[possesso|possiede]]. (106) *Non c'è niente di volgare che, espresso in linguaggio buffonesco, non diventi umoristico. (109) *Ci sono nature problematiche che non sono mai all'altezza della situazione in cui si trovano e che nessuna situazione soddisfa. Ne nasce un immenso conflitto, che consuma senza gioia la loro vita. (134) :Vi sono delle nature problematiche che non sono mai all'altezza delle situazioni in cui si trovano e che nessuna situazione soddisfa. Di qui nasce l'immane conflitto che ne consuma la vita senza gioia.<ref name=sordi/> *Gli Indù del deserto fanno voto di non mangiar pesce. (145) *Un [[arcobaleno]] che dura un quarto d'ora, non lo si guarda più. (161) *La [[superstizione]] è la poesia della vita. (171) *Chi non prova amore, deve imparare a lusingare, altrimenti non ne verrà fuori. (175) :Chi non sente amore, deve imparare ad adulare, altrimenti non può cavarsela nel mondo. (X, 20)<ref name=sordi/> *Quando dalla gente si pretendono doveri e non le si vogliono riconoscere diritti, bisogna pagarla bene. (180) *Il [[bellezza|bello]] è una manifestazione di leggi segrete della natura che, senza una tale apparizione, ci sarebbero rimaste per sempre nascoste. (183) *Posso promettere di essere sincero, non di essere [[imparzialità|imparziale]]. (184) *Dove si perde l'interesse si perde anche la memoria. (192) *Non si può vivere per tutti, in particolare per coloro coi quali non si vorrebbe vivere. (208) *Non scriveremo altro; con questo criterio si giudichi ciò che si sente dire ogni giorno. (219) *Quando un saggio fa una follia, non la fa piccola. (223) *Il ritmo ha qualcosa di magico, anzi esso ci fa credere che il sublime ci appartenga. (248) :Il ritmo ha qualcosa di magico; ci fa perfino credere che il sublime ci appartenga. (XIII, 6)<ref name=sordi/> *Chi vive molto con i bambini troverà che nessun influsso esterno rimane in loro senza una reazione. (274) *Propriamente si sa solo quando si sa poco; col sapere cresce anche il dubbio. (281) *Gli [[errore|errori]] dell'uomo sono in realtà ciò che lo rende amabile. (282) *«Tra tutti i popoli, i Greci sono quello che ha sognato nel modo più bello il [[sogno]] della vita.» (298) *È già come se si sapesse far da sé, quando si ricorre a un buon [[consiglio]]. (318) *Qual è il miglior [[governo]]? Quello che ci insegna a governarci da soli. (353) *Della migliore compagnia è stato detto: la sua conversazione istruisce, il suo silenzio forma. (365) :Della migliore compagnia si è detto: la sua conversazione è istruttiva, il suo silenzio formativo.<ref name=sordi/> *Non c'è niente di più terribile di un'[[ignoranza]] attiva. (367) *La prima e l'ultima cosa che si richiede dal genio è l'amore della verità. (382) *Ogni saggezza è già stata pensata. Bisogna solo cercare di pensarla ancora una volta. (441) *Come si può conoscere se stessi? Con la contemplazione mai, sì però con l'agire. Cerca di fare il tuo dovere e saprai subito che cosa ci hai dentro. (442) :Come si può conoscere se stessi? Non mai attraverso la contemplazione, bensì attraverso l'agire. (VII, 1)<ref name=sordi/> *Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Se so di che ti occupi, so anche che cosa puoi diventare. (459) *Idee generali e grande [[presunzione]] sono sempre in procinto di provocare terribili disastri. (471) *Un grande errore: credersi più di quel che si è e stimarsi da meno di quel che si vale. (476) *Il paragonare dei non-conoscitori è in realtà soltanto una comodità che vorrebbe dispensarsi dal giudizio. (492) :Confrontare è per l'ignorante un comodo sistema per dispensarsi dal giudicare.<ref name=e /> *Tante cose le conosceremmo meglio, se non volessimo conoscerle troppo esattamente. (501) :Conosceremmo molto meglio moltissime cose, se non volessimo esaminarle troppo da vicino.<ref name=sordi/> *Per capire che il cielo è azzurro dappertutto non c'è bisogno di fare il giro del mondo. (568) *Se uno loda un altro, si mette alla pari con lui. (688) *Non basta sapere, bisogna anche applicare. Non basta volere, bisogna anche fare. (689) *Niente nuoce a una nuova [[verità]] più di un vecchio [[errore]]. (715) *L'individualità dell'espressione è principio e fine di ogni [[arte]]. (739) *Le maggiori difficoltà sono là dove noi non le cerchiamo. (772) *Gli autori più originali dei nostri tempi non sono tali perché creano qualcosa di nuovo, ma solo perché sono capaci di dire cose del genere come se non fossero mai state dette prima. (791) *Dio, quando stiamo in alto, è tutto; ma se stiamo in basso, è un supplemento della nostra meschinità. (813) *La [[religione]] cristiana era nelle intenzioni una rivoluzione politica che, fallita, divenne poi morale. (819) *È meglio che si facciano delle ingiustizie che non che esse siano tolte in modo ingiusto. (833) *Non ama chi non vede i difetti della persona amata come virtù. (843) *Solo per quegli uomini che non sanno produrre niente essi stessi non esiste niente. (865) *Una [[verità]] ripetuta perde la sua grazia, ma un errore ripetuto è nauseabondo. (880) *Chi sbaglia la prima asola non si corregge abbottonandosi. (900) *Non si arriva mai tanto lontano come quando non si sa più dove si va. (901) *Un [[cammello]] spelacchiato porta pur sempre il carico di molti [[asino|asini]]. (904) *Se le [[Scimmia|scimmie]] potessero arrivare a provare la [[noia]], potrebbero diventare uomini. (918) *I legislatori o rivoluzionari che promettono insieme uguaglianza e libertà sono o esaltati o ciarlatani. (953) *Prima della [[rivoluzione]] tutto era aspirazione; dopo, tutto si è trasformato in pretesa. (959) *A regnare si impara facilmente, a governare difficilmente. (967) *Nei giornali tutto ciò che è ufficiale è affettato, il resto piatto. (971) *Nessuno invoca la [[libertà di stampa]] se non chi vuole abusarne. (972) *È degli anni come dei libri sibillini: quanti più se ne bruciano tanto più diventano preziosi. (990) *Se la gioventù è un difetto, è un difetto che si abbandona prestissimo. (991) *L'acutezza non abbandona gli uomini di spirito soprattutto quando hanno torto. (1011) *La [[perfezione]] può sussistere con la sproporzione, la bellezza solo con la proporzione. (1110) *Il [[pubblico]] vuol essere trattato come le donne, a cui non si deve dire nient'altro se non quello che vogliono sentire. (1019) *La tecnica alleata alla mancanza di gusto è la più terribile nemica dell'arte. (1129) *È solo per inconsapevole presunzione che non ci si vuole riconoscere onestamente come [[plagio|plagiari]]. (1146) *La più bella [[felicità]] dell'uomo pensante è di aver esplorato l'esplorabile e di venerare tranquillamente l'inesplorabile. (1207) *I [[matematici]] sono una specie di Francesi: se si parla loro, traducono tutto nella loro lingua, e allora tutto diventa subito qualcosa di completamente diverso. (1279) *L'uomo può vivere solo coi suoi simili e anche con loro no; giacché alla lunga non può soffrire che qualcuno sia uguale a lui. (1405) ==''Poesia e verità''== ===[[Incipit]]=== Premetterò al presente lavoro che forse più di ogni altro avrà bisogno di prefazione, la lettera di un amico che mi spinse ad intraprenderlo malgrado le difficoltà più o meno grandi che vi potessi incontrare. ===Citazioni=== *Nei primi tempi della vita vogliamo percorrere da soli ed indipendenti la strada sulla quale le nostre passioni ci spingono, e per non ismarrire la meta vagheggiata, respingiamo con impazienza l'ingerenza di altri; ma passati i bollori degli anni giovanili, accogliamo volentieri ogni cenno di simpatia, che ci suggerisca il pensiero di un'opera nuova. *Cercando di render completa (la mia biografia) colla narrazione dei miei sentimenti intimi, delle influenze estranee da me subite, di tutti i gradi del mio sviluppo, fui costretto a lasciare il cerchio della mia vita intima e privata; mi vidi ad un tratto nel mondo in mezzo a centinaia di uomini importanti, che direttamente od indirettamente avevano contribuito alla formazione della mia mente; mi trovai nelle fluttuazioni immense della politica, che aveva esercitato essa pure sopra di me quell'influenza che ha fatto subire a tutti gli uomini del nostro tempo. Non dovevo trascurare nessuno di tutti quei particolari, essendo lo scopo di ogni biografia di rappresentare l'uomo quale prodotto del suo tempo, e di mostrare come il complesso del mondo contemporaneo abbia troncato o promosso il di lui sviluppo individuale, come egli sia pervenuto a farsi un concetto degli uomini e di ogni cosa esistente, e come – se fu artista, poeta, scrittore – abbia saputo esternare questo concetto. Ma tale compito, per essere eseguito bene, richiede quasi l'impossibile, richiede che l'individuo, desideroso di ritrarre fedelmente la propria vita, conosca sé ed il suo tempo, che sappia distinguere le basi fondamentali ed immutabili del proprio carattere e l'influenza irresistibile dell'ambiente contemporaneo, il quale piega e modifica gli individui sì che ognuno degli uomini ora viventi, in quanto alla coltura ed al suo modo di agire, sarebbe diverso da quello che è, se fosse nato dieci anni prima o dopo il momento nel quale attualmente vide per la prima volta la luce del mondo. *Nacqui a Francoforte sul Meno il 28 agosto 1749 a mezzogiorno preciso. La congiunzione delle stelle era favorevole: il sole si trovava in Vergine; Giove e Venere si guardavano amichevolmente, senza che Mercurio si fosse frapposto; Saturno e Marte si tenevano a rispettosa distanza; la luna crescente esercitava la forza del suo riflesso, opponendosi alla mia nascita, finché non fosse trascorsa la sua ora planetaria. Forse questa costellazione favorevole, di cui in seguito gli astrologhi fecero gran caso, mi salvò da morte prematura, giacché, per colpa della levatrice poco abile, venni al mondo in istato assai grave; tutti mi credevano morto, e ci volle del bello e del buono perché finalmente vedessi la luce. *Nell'interiore della casa mi sentivo attirato particolarmente da una serie di vedute romane, con cui mio padre aveva ornate le pareti di un'anticamera. Erano incisioni pregevoli fatte da alcuni predecessori del Piranesi, conoscitori profondi dell'architettura e della prospettiva. Qui avevo quotidianamente dinanzi agli occhi la Piazza del Popolo, il Colosseo, la Piazza di San Pietro, l'interiore e l'esteriore del celebre Duomo, e tante altre cose. Le forme di questi edifizi si fissarono nella mia memoria, ed il genitore, al solito tanto scarso di parole, qui si lasciava andare a qualche spiegazione. Aveva un amore pronunciatissimo per la lingua italiana e per tutto quanto riguardava questo paese. Ci mostrava talvolta una piccola collezione di marmi e di altri oggetti da lui raccolti in Italia. Spendeva una gran parte del suo tempo a stendere, in lingua italiana, la descrizione del viaggio da lui fatto nella patria di [[Dante Alighieri|Dante]], valendosi in ciò dell'ajuto di un professore d'italiano, vecchio e gioviale, di nome Giovinazzi, il quale pure cantava discretamente bene, ed obbligava mia madre ogni giorno ad accompagnarlo sul clavicembalo. Imparai cosi a memoria le parole del ''Solitario bosco ombroso'' prima di capirne il senso. *Se i bambini crescessero così come sembrano da piccoli, avremmo una schiera di geni. (I, II; 2020, p. 145) ==''Torquato Tasso''== ===[[Incipit]]=== PERSONAGGI<br>ALFONSO II, ''duca di Ferrara''<br>LEONORA PRINCIPESSA D'ESTE, ''sua sorella''<br>LEONORA SANVITALE, ''contessa di Scandino''<br>TORQUATO TASSO<br>ANTONIO MONTECATINO, ''segretario di Stato''<br>''La scena è nella villa di Belriguardo''<br>ATTO PRIMO<br>SCENA I<br>''Giardino adorno coi busti dei poeti; sul proscenio, a destra Virgilio, a sinistra l'Ariosto''.<br>PRINCIPESSA ''e'' LEONORA.<br>PRINC: Me riguardi e sorridi, e te medesma<br> pur guardi e arridi. Or che hai tu? lo svela <br>ad un'amica! Pensierosa sembri,<br>ma pur gioconda.<br>LEON. Meco stesa io godo<br>ambo vederne in villereccio ammanto.<br>Noi sembriamo due felici pastorelle:<br> né diversa alla loro è l'opra nostra;<br>noi trecciamo corone. A me tra mano<br>questa a fiori diversi ognor più cresce;<br>con più nobile core e più sublime<br>intelligenza tu lo snello hai scelto<br>allôr gentile. ===Citazioni=== *''Un magnanimo attira | magnanimi e li sa poi ritenere.'' (atto I, scena I)<ref>Da ''Tasso'', in ''Opere'', p. 209.</ref> *''Solo minaccia il vile ov'è sicuro.'' (atto II, scena II)<ref>Da ''Tasso'', in ''Opere'', p. 221.</ref> *''Degno mortal! Tu immoto resti e muto! | Un'onda io sembro alla balìa del turbo! | Nondimen poni mente e di tua forza | non andarne superbo. Essa natura | che base diede a queste rupi immota, | pur dié perenni i mutamenti all'onda. | I venti invia quella possente, e l'onda, | tremola tosto, increspasi, si gonfia | e spumando sormonta. In questi flutti | sì bellamente si specchiava il sole, | piover gli astri parean su questo petto, | dolcemente commosso, i miti rai. | Or la luce svanì, fuggì la calma!... | La [[Conoscere se stessi|conoscenza di me stesso]] io perdo | nel fervor del periglio e a confessarlo | non mi vien vergogna. Infranto è il temo, | scroscia il navil da tutte parti. Innanzi | mi s'apre il mare ad ingoiarmi! Ad ambe | braccia io m'apprendo intorno a te! Cotale | a quello scoglio ove rompa suo schifo | aggrappasi dasezzo il navigante.'' (atto V, scena V) ==''Urfaust''== ===[[Incipit]]=== NOTTE<br>''Una stanza gotica a vôlta, alta ed angusta''.<br><br>FAUST, ''inquieto, seduto allo scrittoio''.<br>FAUST. Filosofia, giurisprudenza, medicina e purtroppo anche teologia ho ormai studiato a fondo, ahimè! con faticoso ardore; ed ora eccomi qui, povero stolto, che ne so quanto prima. Mi chiamano dottore, anzi professore, e sono già quasi dieci anni che di su, di giù, per diritto e per traverso io meno i miei scolari per il naso; e vedo che proprio nulla ci è dato disapere! Per poco non ne avrò consunto il cuore! È vero che ho più senno di tutti gli scipìti dottori, profesori, scrivani e preti: io non son tormentato da scrupoli e da dubbi, non ho paura del diavolo e dell'inferno. Ma in cambio mi è tolta anche ogni gioia; io non m'illudo di sapere qualcosa di vero, io non m'illudo di poter insegnare qualcosa, per migliorare e convertire gli uomini; io non ho poi né beni, né denaro, né onori, né pompa mondana. Nemmeno un cane potrebbe vivere più a lungo così! Perciò mi son dato alla magìa: chissà che per forza e per bocca di uno spirito qualche segreto non mi possa essere svelato, e ch'io non debba più parlare con sudata fatica di quello che non so, e conosca alfine ciò che nell'intimo tiene insieme il mondo, e veda ogni forza creatrice ed ogni seme, e non cavilli più sulle parole. ===Citazioni=== *Chi vuol conoscere e descrivere qualcosa di vivo, deve innanzi tutto farne uscire lo spirito: allora ha in mano sua le parti: non gli manca, ahimè, che il nesso vitale. Quest'è ciò che la chimica chiama ''Encheiresis naturae''! Fa' le corna a se stessa e non sa come! (p. 149) *Grigia è ogni teoria [...] e verde l'albero della vita. (p. 151) *MEFISTOFELE. Segui pure il detto antico di mio zio serpente; verrà certo un giorno, in cui la tua somiglianza con Dio ti farà paura. (p. 151) *MARGHERITA. Dunque tu non credi?<br>FAUST. Non mi fraintendere, dolce creatura! Chi può dare a Dio un nome e proclamare: Io credo in lui? Colui che tutto comprende, che tutto regge, non comprende e regge me, te, se stesso? Non s'incurva lassù la vôlta del cielo? Non si stende quaggiù ferma la terra? E non salgono in alto, di qua e di là, eterne stelle? Non si specchia il mio occhio nel tuo? E l'universo tutto non s'impone alla tua mente e al tuo cuore, agitandosi in eterno mistero, visibile, invisibile, a te d'intorno? Riempiene il tuo cuore quant'è grande e se questo sentimento ti rende interamente beata, chiamalo come vuoi, chiamalo felicità! cuore! amore! Dio! Io non ho un nome per esso! Sentire è tutto, il nome è un suono e un fumo, che annebbia lo splendore celeste! (p. 190) ==''Viaggio in Italia''== {{Vedi anche|Viaggio in Italia (saggio)}} ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Elegie romane''=== <poem> <small>{{destra|Come fummo felici una volta! Lo apprenderemo adesso attraverso di voi.}}</small> Ditemi, o pietre! parlatemi, eccelsi palagi! Date una voce, o vie! Né tu ti scuoti, o genio? Sì, qui un'anima ha tutto, fra queste divine tue mura, eterna [[Roma]]! tace sol per me tutto ancora. Oh, chi sa bisbigliarmi a quale finestra la Bella, che l'ardor mio ristori, scorger io debba un giorno? </poem> ===''La fidanzata di Corinto''=== Nell'ora mestissima in cui il pianeta della luce abbandona la terra, un giovane Greco partito da Atene si approssimava a Corinto, fidente di abbracciare un cittadino a lui affezionato, e per antica amicizia diletto al suo genitore. — I capi di queste due famiglie avevano un giorno solennemente sacramentato di formare dei crescenti loro figli uno sposo e una sposa. ===''La missione teatrale di Wilhelm Meister''=== Mancavano alcuni giorni alla vigilia di Natale del 174... quando Benedetto Meister, cittadino e commerciante in M., città in Germania, né troppo piccola né troppo grande, lasciò il suo circoletto abituale, verso le otto di sera, per tornarsene a casa.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> ===''Principii di filosofia zoologica e anatomia comparata''=== La seduta dell'Istituto di Francia, del 22 febbraio 1830, è stata il teatro di un avvenimento significante, del quale devono essere necessariamente importanti le conseguenze. In quel santuario delle scienze, dove tutto segue in presenza di un pubblico numeroso, e con perfetta convenienza di modi, dove le parole hanno l'impronta di un carattere di moderazione che suppone un poco di quella dissimulazione che si trova nelle persone educate, dove i punti di litigio sono piuttosto lasciati in disparte che non discussi; in quel santuario appunto è sorta una discussione, che potrebbe veramente diventare una contestazione personale, ma che, veduta da vicino, ha una importanza ben maggiore. ===''Prometeo''=== Addensa pure, o Giove, nei tuoi cieli le nuvole tenebrose, e come il fanciullo che tronca stizzoso le cime de' cardi, percuoti superbo col tuo fulmine le quercie e i lauri de' monti. ==Citazioni su Johann Wolfgang von Goethe== [[File:Johann Heinrich Wilhelm Tischbein - Goethe in der roemischen Campagna.jpg|thumb|''Goethe nella campagna romana'' (Wilhelm Tischbein, 1787)]] *All'assioma di [[Pitagora]] «i numeri governano il mondo» Goethe ha aggiunto : «è almeno certo che le cifre insegnano come il mondo è governato.» ([[Edmond Potonié]]) *Egli si gitta per entro la storia, né la studia con longanimità, quasi temendo di perdere ispirazione o di trovare gli uomini diversi da quelli che bisognano al suo pensiero; la suggella della sua immaginazione, anzi che riceverne ei stesso l'impronta: né s'arretra pure dinanzi alle volgarità della vita, poiché naturalmente nella sua anima si colorano pur quelle di un lume di bello e di vero in tutto ideale. Le più schiette immagini, i più semplici affetti, sono da lui quasi sempre tessuti sopra un fondo di cose alte e straordinarie: ne appaiono fiori, per la bellezza e la fragranza simili a quelli de' nostri prati, ma spuntati fra le rocce ed i precipizi di un mondo diverso dal nostro. ([[Giovita Scalvini]]) *Giunse a concezioni fondamentali per la scienza dell'organico che hanno la stessa importanza delle leggi fondamentali di [[Galileo]] per quella dell'inorganico. ([[Rudolf Steiner]]) *Goethe, accusato spesso di ateismo dal volgo dei credenti del suo tempo, è uno spirito intimamente religioso. La divinità egli la sente aleggiare intorno a sé nell'aria fresca dei campi liberi e fecondi, la scorge nell'inesauribile energia vivificante sparsa in tutto l'universo, la coglie persino nei fenomeni più umili, negli istinti degli animali, nel germogliare dei semi, nello schiudersi dei fiori. Religione e scienza si fondono nel suo spirito in una unità superiore, che è intuizione filosofica, visione artistica, poesia. ([[Cesare Ranzoli]]) *Goethe era un rispettabile cittadino, un pedante, un noioso, uno spirito universale, ma segnato col marchio di fabbrica tedesco, l'aquila bicipite. La serenità di Goethe, la sua tranquilla, olimpica disposizione, non è altro che il sonnolento stupore di una divinità borghese tedesca. ([[Henry Miller]]) *Göthe fu l'ultimo eco di una letteratura che ricadeva in silenzio: [[Jean Paul|Richter]] il primo di una che cominciava a parlare. ([[Carlo Dossi]]) *''Goethe''. – Non un avvenimento tedesco ma europeo: un grandioso tentativo di superere il XVIII secolo con un ritorno alla natura, con un ''elevarsi'' alla naturalità del Rinascimento, una sorta di autosuperamento da parte di questo secolo. Egli ne portava dentro i più forti istinti. ([[Friedrich Nietzsche]]) *Ho comunque già rilevato altrove che se un uomo ha ricevuto tutto l'affetto della madre, conserva per tutta la vita una sensazione di trionfo, una fiducia nel successo che non di rado gli procura effettivamente successo. Ed è possibile che Goethe abbia dato questo titolo alla sua autobiografia: «La mia forza ha le sue radici nel mio rapporto con mia madre». ([[Sigmund Freud]]) *In [[Leonardo da Vinci|Leonardo]] come in Goethe è l'amore il mistero che sta alla base dell'universalità. ([[Hermann Hesse]]) *La musica di [[Felix Mendelssohn|Mendelssohn]] appare a Goethe come un corrispettivo della propria poesia. E invero, se Mendelssohn non ha mai detto parole inaspettate come le ha dette Goethe, se non ha mai conosciuto il prodigioso modo goethiano di accordare la vertigine sulla cadenza del concetto logico, egli ha saputo tuttavia accordare il fondo romantico, l'aspirazione romantica dell'animo con la struttura classica della mente. ([[Giulio Confalonieri]]) *Ora, noi crediamo che il classicismo goethiano possa essere concretamente interpretato nei suoi esiti estetici e culturali solo se viene riportato alla considerazione del fenomeno della [[Rivoluzione francese]]. ([[Giuliano Baioni]]) *Parlando delle leggende eroiche della tradizione romana, Goethe ha detto: se i [[Roma|Romani]] sono stati così grandi da inventare simili cose, noi dovremmo essere «almeno grandi abbastanza per crederci»: parole di acuto biasimo per quella critica pedantesca la quale «per una verità miserabile ci priva di qualche cosa di grande, che per noi varrebbe di più.» ([[René Fülöp-Miller]]) *«Può essermi assai gradito avere delle idee senza saperlo e vederle addirittura con gli occhi».<br />Se Goethe sostiene di non aver colto la pianta originaria solo con il pensiero, ma anche con la «visione», ciò può significare soltanto con l'intuizione o con la «rivelazione» come aveva detto Hamann. Goethe vede la potenza di configurare nell'indistinto e nella sua pienezza o, come dice egli stesso, nella «natura». [[Friedrich Schiller|Schiller]], al contrario, la vede nello spirito. Costui è dunque l'interlocutore più libero, Goethe il più potente, perché è della libera volontà e dei suoi limiti che si tratta in questo confronto, certo, il più significativo che si sia affrontato dai tempi di quello tra [[Lutero]] ed [[Erasmo da Rotterdam|Erasmo]] sullo stesso tema. ([[Ernst Jünger]]) *Quanta differenza tra la religiosità di Goethe e quella di un altro scienziato filosofo, [[Blaise Pascal|Biagio Pascal]]! Entrambe sono profondamente agnostiche, come ogni vera ed alta forma di religiosità; anche per Pascal Dio non può essere oggetto di dimostrazione, non può essere abbracciato nella sua natura infinita dal nostro sguardo: ''Vere tu es Deus absconditus'', egli esclama con Isaia. Ma, mentre la religione del poeta tedesco gravita verso l'esterno, quella del matematico francese è tutta interna; questa è la religione del cuore, quella la religione del cervello. Goethe vede Dio con gli occhi dell'intelletto e della fantasia; Pascal sente Dio nello spirito come misericordia e come consolazione. ([[Cesare Ranzoli]]) *Se si dovesse scegliere un unico individuo come esemplare incarnazione della visione del mondo cosmopolita e della sensibilità empatica universale, Goethe sarebbe una scelta quasi obbligata. [...] Goethe guardava al mondo, alla natura e alla traiettoria della coscienza umana in maniera molto simile all'attuale generazione del nuovo millennio, che vive nel mondo cosmopolita del ventunesimo secolo. A lui si potrebbe attribuire l'appellativo di «uomo di tutte le epoche». ([[Jeremy Rifkin]]) *Sento in lui un certo atteggiamento di condiscendenza nei confronti del lettore, una certa mancanza di quell'umile dedizione che, soprattutto, nei grandi uomini, ci è di tanto conforto. ([[Albert Einstein]]) *Volgarità è, essenzialmente, dare del tu a [[Platone]] o a Goethe. ([[Nicolás Gómez Dávila]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Johann Wolfgang von Goethe, ''Autobiografia (poesia e verità)'', traduzione di Adolfo Courtheoux, Sonzogno, 1886. *Johann Wolfgang von Goethe, ''Dalla mia vita. Poesia e verità'', traduzione di Laura Balbiani, Milano-Firenze, 2020. ISBN 9788858788714 *Johann Wolfgang von Goethe, ''Elegie romane'', traduzione di [[Luigi Pirandello]], ''Epigrammi veneziani'', traduzione di Andrea Landolfi, introduzione di [[Italo Alighiero Chiusano]] Tascabili Economici Newton, Roma, 1993. ISBN 88-7983-342-1 *Johann Wolfgang von Goethe, ''[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/g/goethe/faust/pdf/faust_p.pdf Faust]'', traduzione di Giovita Scalvini, Edizioni Bietti, Milano, ca 1960. *Johann Wolfgang von Goethe, ''Faust'', traduzione di Vincenzo Errante, G. C. Sansoni, Firenze 1966. *Johann Wolfgang von Goethe, ''Faust'', traduzione di Franco Fortini, Mondadori, 2003. *Johann Wolfgang von Goethe, ''Faust'', traduzione di Guido Mancorda, BUR, 2005. *Johann Wolfgang von Goethe, ''I dolori del giovane Werther'' (''Die Leiden des jungen Werthers'', 1774), a cura di Giuliano Baioni, note al testo di Stefania Sbarra, Einaudi, Torino, 1998. ISBN 88-06-14484-7 *Johann Wolfgang von Goethe, ''I dolori del giovane Werther'', traduzione di Amina Pandolfi, Bompiani, 1987. *Johann Wolfgang von Goethe, ''I dolori del giovane Werther'', traduzione di Piero Bianconi, introduzione di Silvana De Lugnani, BUR, 1991. ISBN 88-17-15108-4 *Johann Wolfgang von Goethe, ''I dolori del giovane Werther'', traduzione di Alberto Spaini, Einaudi, 2005. *Johann Wolfgang von Goethe, ''Il divano occidentale-orientale'', traduzione di Ludovica Koch, Ida Porena e Filippo Galzio, Fabbri Editori, 1997. *Johann Wolfgang von Goethe, ''La fidanzata di Corinto'', traduzione di [[Francesco Domenico Guerrazzi]], in "[https://www.gutenberg.org/files/47890/47890-h/47890-h.htm Traduzioni]", Le Monnier, 1847. *Johann Wolfgang von Goethe, ''Le affinità elettive'', traduzione di Ada Vigliani, A. Mondadori. *Johann Wolfgang von Goethe, ''Le affinità elettive'', traduzione di Henry Furst, Rusconi Editore, 1967. *Johann Wolfgang von Goethe, ''Le affinità elettive'', a cura di G. Quattrocchi, Giunti, 2006. *Johann Wolfgang von Goethe, ''Massime e riflessioni'', traduzione di Sossio Giametta, Rizzoli, Milano, 2013. ISBN 9788858697627 *Johann Wolfgang von Goethe, ''Opere'', a cura di [[Vittorio Santoli]], traduzione di F. Amoroso, Bruno Arzeni, [[Riccardo Bacchelli]], Cristina Baseggio, A. Belli, Silvio Benco, Vittorio Betteloni, P. Bracchi, A. Buoso, [[Giosuè Carducci]], [[Benedetto Croce]], C. Del Lungo, C. De Lollis, F. De Sanctis, Vincenzo Errante, D. Gnoli, T. Gnoli, A. Maffei, G. Mazzoni, L. Montano, [[Luigi Pirandello]], E. Romagnoli, V. Santoli, A. Spaini, E. Teza, Leone Traverso, A. Vago, Diego Valeri, E. Weidlich, E. Zaniboni, A. Zardo, Sansoni Editore, Firenze, 1970. *Johann Wolfgang von Goethe, ''[http://www.liberliber.it/libri/g/goethe/index.htm Principii di filosofia zoologica e anatomia comparata]'', traduzione di [[Michele Lessona]], Roma, E. Perino, 1885. *Johann Wolfgang von Goethe, ''Prometeo'', traduzione di [[Francesco Domenico Guerrazzi]], in "[https://www.gutenberg.org/files/47890/47890-h/47890-h.htm Traduzioni]", Le Monnier, 1847. *Johann Wolfgang von Goethe, ''Saggi sulla pittura: Leonardo, Mantegna, i quadri di Filostrato'', a cura di Roberto Venuti, Artemide, 2006. *Johann Wolfgang von Goethe, ''Torquato Tasso'', traduzione di Giuseppe Rota, Oreste Garroni, Roma, 1910. *Johann Wolfgang von Goethe, ''Urfaust. {{small|Il Faust nella sua forma originaria}}'', traduzione di C. Baseggio, UTET, 1955. ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Viaggio in Italia (saggio)|''Viaggio in Italia''|}} {{Pedia|I dolori del giovane Werther|''I dolori del giovane Werther''|(1774)}} {{Pedia|Ifigenia in Tauride (Goethe)|''Ifigenia in Tauride''|(1787)}} {{Pedia|Le affinità elettive|''Le affinità elettive''|(1809)}} {{Pedia|Faust (Goethe)|''Faust''|(1808 – 1832)}} {{Pedia|Poesia e verità|''Poesia e verità''|(1811 – 1833)}} {{DEFAULTSORT:Goethe, Johann Wolfgang von}} [[Categoria:Aforisti tedeschi]] [[Categoria:Botanici tedeschi]] [[Categoria:Drammaturghi tedeschi]] [[Categoria:Poeti tedeschi]] [[Categoria:Scrittori tedeschi]] 51r45s6jtb7ff4mzzv8yk4wp70n7o1h Senilità 0 1882 1223471 1220048 2022-08-20T12:31:33Z Udiki 86035 /* Voci correlate */ wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Thomas Cole - The Voyage of Life Old Age, 1842 (National Gallery of Art).jpg|thumb|upright=1.6|''Vecchiaia'' (T. Cole, ''Il viaggio della vita'', 1842)]] {{indicedx}} Citazioni sulla '''senilità''', la '''vecchiaia''' e gli '''anziani'''. ==Citazioni== [[File:Tired 20-year-old cat.jpg|thumb|Un gatto di vent'anni]] *A chi mi rinfacciava di essere vecchio: "Vecchio è colui che Dio ha abbandonato". ([[Girolamo Cardano]]) *''Ai vecchi tutto è troppo''. ([[Mario Luzi]]) *{{maiuscoletto|Arrivati}} ad una certa età, non si può più discutere. Si può solo imparare o insegnare. Imparare sarebbe, ancora, il meglio. Ma chi può insegnare a un vecchio? Deve imparare da se stesso, o sparire. ([[Umberto Saba]]) *Assassina della bellezza, rovina della forza, grembo del dolore, tomba del piacere, distruzione dei ricordi, nemica dei sensi: questa [...] si chiama vecchiaia. ([[Aśvaghoṣa]]) *Brutta. Ma vorrei fosse lunga, anche se un pochino fastidiosa. Credo ci si possa divertire anche allora. ([[Vittorio Gassman]]) *Bisogna diffidare sempre dell'impressione che producono i vecchi, specialmente se sono persone beneducate e cortesi. Nella vecchiaia, quando le passioni sono smorzate o impotenti, quando non si commettono più errori o delitti, si ridiventa buoni o si ha l'aria di esserlo, anzi si ha l'aria di esserlo sempre stati. La [[Madame de Sévigné|signora di Sévigné]] chiamava quel demonio di [[Jean-François Paul dei Gondi|Retz]] ormai vecchio, sempre e soltanto «il nostro ''buon'' cardinale». ([[Charles Augustin de Sainte-Beuve]]) *Carattere fondamentale della vecchiajà è il disinganno; in essa non più di quelle illusioni che davano alla vita una bellezza incantevole ed all'attività uno stimolo; si ha conosciuto la nullità e la vanità in questo basso mondo di qualunque magnificenza. ([[Arthur Schopenhauer]]) *Certi vecchi sono come gli elefanti. Di tanto in tanto s'eccitano e diventano selvaggi. ([[Charles Dickens]]) *Chi sostiene che la vecchiaia è la stagione della serenità mente. E' è la stagione delle tempeste. Della rabbia per tutto quello che si è perso, e dell'angoscia per il fatto di non avere più tempo a disposizione. E anche della paura di esporsi al ridicolo, se si vuole afferrare almeno qualche cosa. ([[Stefano Brusadelli]]) *Ci si ricorda della vecchiaia soltanto quando ci tocca personalmente con le sue ali fragili e bianche. Ci troviamo in quella solitudine che prima abbiamo procurato. ([[Luca Goldoni]]) *– Ciò che è vecchio è sempre meglio. Io non vedo l'ora di diventarlo...<br>– Ma pensa, pure io: puoi girare sempre in tuta, se hai il rossetto sbavato non fa niente...<br>– Puoi rubare nei negozi e far finta di non essere lucido...<br>– Puoi schiacciare pisolini ovunque, addirittura al volante. Sarà una pacchia! Non vedo l'ora di essere una vecchia carampana piena di rughe. (''[[How I Met Your Mother (sesta stagione)|How I Met Your Mother]]'') *Da vecchi si diventa ''invisibili'': in una sala d'aspetto, tutti in fila, entra una ragazza che cerca qualcuno. Fa il giro con gli occhi e quando arriva a te, ti salta come un paracarro. La vecchiaia comincia allora. Si entra, già da allora, in quella azienda a orario continuato, qual è il calendario; il risveglio al mattino diventa uno scarto metafisico; il movimento nella strada si aggiunge come l'avvertimento che per gli ''altri'' il tempo è scandito dagli orari. ([[Valentino Bompiani]]) *Dignità del vecchio è la sua canizie: e la vecchiaia è corona al suo capo, se accompagnata a bontà. ([[Niccolò Tommaseo]]) *È il grande inganno: la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano [[attenzione|attenti]]. ([[Ernest Hemingway]]) *È la [[Interazione gravitazionale|gravità]] che porta la vecchiaia. ([[Arthur C. Clarke]]) *È paradossale davvero. Tutta questa meravigliosa tecnologia, eppure continuiamo ad essere soggetti agli insulti della vecchiaia. Che cosa umiliante. Il nostro corpo tradito lentamente da forze che non possiamo padroneggiare. ([[Jean-Luc Picard]], ''[[Star Trek: The Next Generation]]'') *È un senso di cambiamento, a volte di rottura, scendere i gradini di una prigione dove nessuno ti spinge, ma nella quale inesorabilmente finisci. ([[Andrea Carandini]]) *{{NDR|«È vero che con l'avanzare dell'età si diventa più cattivi?»}} È verissimo. Viviamo nell'ipocrisia da secoli. Il vecchietto buono è una vipera che in realtà vorrebbe vedere tutti morti attorno a sé tranne lui. Noi anziani siamo [[Cattiveria|cattivi]] perché non abbiamo più vita. Siamo qua, ma senza vita. Dobbiamo essere anche buoni? È impossibile. La bontà dei vecchietti è un'invenzione. Facciamo finta, è ovvio, ma sotto sotto siamo crudelissimi. ([[Natalia Aspesi]]) *Ecco che cos'è la vecchiaia: si pensa tutto il contrario che in gioventù. Chi combina i guai maggiori a questo mondo? I vecchi, sempre preoccupati di quello che accadrà su questa terra quando loro non ci saranno più. E sono loro che provocano le guerre, perché la guerra è l'unica cosa che riesce ancora ad animarli un po'. (''[[Io ti salverò]]'') *Eh, brutto affare la vecchiaia, si è di ingombro a tutti! Aveva ragione quel tale che diceva: «i vecchi bisognerebbe ammazzarli da piccoli». (''[[4 passi fra le nuvole]]'') *– Ehi, ma quelli sono cobra! <br />– Sì. Li catturo e poi organizzo dei combattimenti tra anziani e cobra. <br />– Ma i cobra vinceranno sempre! <br />– Lo so. ma guai a contraddire un anziano!<br />– Avanti, ragazzo! Gettami quel cobra! Forza! (''[[Rat-Man]]'') *Era in quel momento che capivi di essere diventato vecchio, quando te ne stavi seduto a chiederti dove era finito tutto. ([[Charles Bukowski]]) *Età avanzata. Momento della vita in cui si chiude un occhio sui vizi che ci si possono ancora concedere e si scagliano fulmini su quelli che non si è più in grado di commettere. ([[Ambrose Bierce]]) *Forse alla vecchiaia si accompagna quel sentimento di sazietà che assale i passeggeri di un traghetto, al momento dello sbarco, dopo una lunga e turbolenta traversata, quando sulla scaletta per scendere a terra incrociano gli sguardi smaniosi di salire e ancora tutti da riempire dei nuovi passeggeri e per nessuna ragione al mondo vorrebbero trovarsi al loro posto? ([[Maria Pace Ottieri]]) *Forse la vecchiaia prende tutti alla sprovvista. Non si esauriscono le passioni, ma le forze. ([[Il'ja Grigor'evič Ėrenburg]]) *Gli anni che avanzano si insidiano nel tuo corpo, puoi tentare di esorcizzarli, ma non li puoi dominare. Non sono uno sciocco, so di essere al tramonto della mia vita di uomo e di attore, spero solo che il momento finale sia rimandato. ([[Glauco Mauri]]) *Gli anziani hanno un'opinione su tutto, e nella vita non esitano più prima di agire. ([[Anna Frank]]) *Gli anziani sono bambini che crescono all'indietro. ([[Romano Battaglia]]) *Hai mai conosciuto quegli uomini che in vecchiaia scoprono il [[sesso]] e la [[religione]]? Diventano ansiosi, ardenti, instancabili. ([[Mario Vargas Llosa]]) *I pregi, a dire il vero, sono davvero pochi. Ma forse c'è più tempo per ricreare equilibri, fare valutazioni, assaporare il vissuto, arrivare a una saggezza. ([[Milva]]) *In questa bruttura rifratta allo specchio c’è la bellezza di diventar vecchio. Un po’ più vecchio. ([[The Vad Vuc]]) *''I veci che 'speta la morte. || I la 'speta sentai su le porte | de le cesete svode d'i paesi; | davanti, sui mureti, | co' fra i labri la pipa. | E par ch'i vardi el fumo, | par ch'i fissi el ziel bianco inuvolado | col sol che va e che vien, | ch'i vardi in giro le campagne e, soto, | i copi e le stradete del paese.'' ([[Virgilio Giotti]]) *Io attendo con impazienza le rughe, la vecchiaia: le rughe mi toglieranno questo volto di bambola, e la gente mi prenderà più sul serio, potrò interpretare ruoli più intelligenti. ([[Virna Lisi]]) *''I vecchi subiscon le ingiurie degli anni, | non sanno distinguere il vero dai sogni. | I vecchi non sanno, nel loro pensiero, | distinguer nei sogni il falso dal vero.'' ([[Francesco Guccini]]) *Il privilegio di diventare vecchi, significa che non si è morti giovani. ([[Kim Basinger]]) *Il vecchio vive di ricordi e per i ricordi, ma la sua memoria si affievolisce di giorno in giorno. Il tempo della memoria procede all'inverso di quello reale: tanto più vivi i ricordi che affiorano nella reminiscenza quanto più lontani nel tempo degli eventi. Ma sai anche che ciò che è rimasto, o sei riuscito a scavare in quel pozzo senza fondo, non è che un'infinitesima parte della storia della tua vita. ([[Norberto Bobbio]]) *Io non sono vecchio! Non vogliono dir nulla settantaquattro anni! Cinquant'anni non sono nulla, non mi separano affatto dalla giovinezza. Se mi volto, dietro le mie spalle c'è la giovinezza chiara, nitida, e dietro c'è la fanciullezza, ancora più chiara e nitida di quando avevo vent'anni. I pensieri sono con me, li devo ancora sviluppare, e così i sentimenti, i desideri: li devo ancora appagare! Io non sono affatto sazio di vita, comincio appena ora ad assaporarla! Perché mi mettete addosso questi dolori artritici, queste rughe che mi fanno ghignare mentre non ghigno affatto, queste borse di pelle? Perché m'impastoiate come un mulo e mi accecate? Perché mi otturate le orecchie? E perché mi guardate con quegli occhi che trovano maturale che io muoia? C'è un errore, ve lo giuro! Arrivate alla mia età e ve ne accorgerete! Ma allora avrete anche voi un bel gridare, e quelli che avranno i venti, i trenta, i quaranta, i cinquant'anni che adesso avete voi non vi crederanno, e vi conforteranno col tono bonario che si usa con i pazzi quando dicono d'essere sani! ([[Vitaliano Brancati]]) *I vecchi sono eunuchi del tempo. ([[Pietro Aretino]]) *Invecchiare è un processo inevitabile, non lo è sentirsi vecchi. ([[Kabir Bedi]]) *L'altro giorno mi domandavano: «Che cosa sta facendo? ― Mi diverto a invecchiare, risposi. È un'occupazione di tutti gli istanti». ([[Paul Léautaud]]) *L'anziano assennato gode più nel non soffrire, di quanto soffra nel non godere. ([[Mariano José Pereira da Fonseca]]) *L'età avanzata è pensosa, composta, rivolta alla stabilità: con poco sforzo giunge alla pace interiore, sia per l'impossibilità di agire altrimenti sia per verecondia. ([[Aśvaghoṣa]]) *L'intelligenza dei vecchi è una macchina che funziona nel vuoto. ([[Maurice Maeterlinck]]) *La donna non è vecchia finché ispira dell'amore. ([[Alphonse Karr]]) *La faccia è il primo segno da cui prende le mosse l'etica di una società. [...] La faccia della persona matura è un atto di verità, mentre la maschera dietro cui si nasconde un volto trattato con la chirurgia è una falsificazione che lascia trasparire l'insicurezza di chi non ha il coraggio di esporsi alla vista con la propria faccia. Preferire una velina a una persona matura significa preferire l'anonimato di un corpo a un corpo formato da un carattere, che nell'età matura appare nella sua unicità, facendoci finalmente conoscere quel che davvero una persona è nella sua specifica unicità. [...] finisce per dar corda a quel mito della giovinezza che visualizza la vecchiaia come anticamera della morte. ([[Umberto Galimberti]]) *La medicina non può far molto per i mali che si accompagnano alla senescenza. Non può guarire le malattie cardiovascolari, la maggior parte dei tumori, l'artrite, la sclerosi multipla o la cirrosi avanzata. Qualcuno dei malanni di cui soffrono gli anziani può essere talvolta alleviato. Di massima, le cure dei vecchi che comportano un intervento professionale non soltanto aggravano le loro sofferenze ma, se l'intervento riesce, le protraggono. Sorprende quindi la quantità delle risorse che si spendono per curare la vecchiaia. ([[Ivan Illich]]) *La [[morte]] non è male: perché libera l'uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desiderii. La vecchiezza è male sommo: perché priva l'uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza. ([[Giacomo Leopardi]]) *La vecchiaia ama sempre la [[Vigilanza|veglia]]; quasi che l'uomo, quanto più lungo è il tempo che l'ha tenuto allacciato alla vita, tanto di meno abbia a che fare con ciò che rammenta la morte. ([[Herman Melville]]) *La vecchiaia arriva bruscamente, come la neve. Una mattina, svegliandosi, ci si accorge che tutto è bianco. ([[Jules Renard]]) *''La vecchiaia arriva con un sorriso | per ogni bimbo amato. | La vecchiaia arriva per infastidire | i giovani che sognano il [[suicidio]].'' ([[Red House Painters]]) *La vecchiaia comincia il giorno in cui, invece di scrivere a una donna, le telefoniamo. ([[Gesualdo Bufalino]]) *La vecchiaia degli uomini celebri sia inviolata e sicura. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Tiberio Sempronio Gracco]]) *La vecchiaia è bella. Peccato che duri poco. ([[Gianni Brera]]) *La vecchiaia è l'età più capace di rancori. Per la collera manca la forza, manca la rapidità della reazione, e al colpo non corrisponde la percossa. ([[Paolo Mantegazza]]) *La vecchiaia è quando si comincia a dire: «Non mi sono mai sentito così giovane». ([[Jules Renard]]) *La vecchiaia è un aggiustamento continuo con cacciavite e chiave inglese. ([[Carlo Fruttero]]) *La vecchiaia è un periodo della vita in cui se una persona ha la possibilità di essere sufficientemente in salute, non ci si può lamentare, ma si possono cogliere i lati positivi della vita. ([[Isa Barzizza]]) *La vecchiaia ha i suoi momenti belli. ([[Albert Einstein]]) *La vecchiaia, in definitiva, non è che la punizione di essere vissuti. ([[Emil Cioran]]) *La vecchiaia non è altro che la mancanza di reazione. ([[Franco Berrino]]) *La vecchiaia stessa è una malattia. ([[Publio Terenzio Afro]]) *La vecchiaia vorrà dire in noi, essenzialmente, la fine dello stupore. Perderemo la facoltà sia di stupirci, sia di stupire gli altri. Noi non ci meraviglieremo più di niente, avendo passato la nostra vita a meravigliarci di tutto; e gli altri non si meraviglieranno di noi, sia perché ci hanno già visto fare e dire stranezze, sia perché non guarderanno più dalla nostra parte. […] L'incapacità di stupirsi e la consapevolezza di non destare stupore farà sì che noi penetreremo a poco a poco nel regno della noia. La vecchiaia s'annoia ed è noiosa: la noia genera noia, propaga noia intorno come la seppia propaga l'inchiostro. Noi così ci prepareremo ad essere assieme e la seppia e l'inchiostro: il mare intorno a noi si tingerà di nero e quel nero saremo noi: proprio noi che il colore nero della noia l'abbiamo odiato e rifuggito tutta la vita. Fra le cose che ancora ci stupiscono c'è questo: la nostra sostanziale indifferenza nel sottostare a un simile nuovo stato. Tale indifferenza è provocata dal fatto che a poco a poco veniamo cadendo nell'immobilità della pietra. ([[Natalia Ginzburg]]) *La vecchiezza non deve essere altro che la lenta progressione di questo sentimento, l'abbandono reciproco di tutti verso uno e di uno verso tutti per una solitudine annebbiata, silenziosa, immobile. ([[Alfredo Oriani]]) *La vita negli ''anni della vecchiaia'' assomiglia al quinto atto di una tragedia: si sa che la fine tragica è vicina, ma non si sa ancora quale sarà. ([[Arthur Schopenhauer]]) *''Le parole del vecchio conservatele nel sacco | la sua salma conservatela come di dovere.'' ([[proverbi tatari|proverbio tataro]]) *Le persone anziane devono generalmente evitare di parlare troppo e di tediare coloro che le ascoltano. Sappiamo che l'amar discorrere è un difetto della vecchiaia, e questo sconvolge l'ordine prescritto dall'apostolo san Giacomo, il quale sostiene che ''l'uomo deve essere pronto ad ascoltare e lento a parlare''. I vecchi devono prevenire questo rimprovero con un prudente silenzio. ([[Joseph Dinouart]]) *Lo studio è la miglior [[previdenza]] per la vecchiaia. ([[Aristotele]]) *Ma dico io, al posto di sentirci nell''''autunno'''<!--Non rimuover il grassetto, sta così nel fumetto!--> della vita, non sarebbe più ottimista pensare di essere nella '''primavera'''<!--Non rimuover il grassetto, sta così nel fumetto!--> della morte? ([[Quino]]) *Mi divertono molto gli anziani ora, nella loro razionale follia. [...] Mi diverto a guardare le loro pazzie senili, fonte inesauribile di gag, dall'ossessione per i lavori stradali a certi commenti geniali. ([[Leo Ortolani]]) *Mia cara, la vecchiaia è come un aereo che vola nella tempesta. Una volta che ci sei dentro, non puoi farci più nulla. Non si ferma un aereo, non si ferma una tempesta, non si ferma il tempo. Quindi tanto vale pigliarsela calma, in saggezza. ([[Golda Meir]]) *Minacciosa, orrenda è la vecchiaia che vi sta innanzi, e nulla ridà indietro! La tomba è più misericordiosa di lei, sulla tomba sta scritto: qui è sepolto un uomo; ma nulla si legge sui freddi, insensibili tratti dell'umana vecchiaia. ([[Nikolaj Vasil'evič Gogol']]) *''Niente più frustrazioni | non sono più un innamorato | niente più umiliazioni | solo un saluto mormorato | «Signora, addio». | La gioventù non fa per me, chiedo perdono | Matusalemme è ormai il mio santo patrono | non son mai stato meglio di così. | Oh, meno male che non sono più giovane!'' (''[[Gigi]]'') *— No — disse Riccardino, scotendo il capo — ma di questi vecchi... non c'è da fidarsi molto, Rico. Ho una vecchia zia laggiù nel Dorsetshire che doveva morire quando io avevo otto anni, e non ha mantenuto ancora la promessa. Sono così opprimenti, così incoerenti, così sprezzanti questi vecchi... Se in famiglia non c'è l'apoplessia, Rico, non si può fare alcun calcolo su di loro, e anche allora son capaci di fartela in barba. ([[Charles Dickens]]) *Non bisogna sparlare della vecchiaia, alla quale tutti desideriamo giungere.([[Bione di Boristene]]) *Non comincia finché hai qualche interesse, qualche curiosità. La pietà di Dio ci comunica che inizia la vecchiaia quando ci dà il distacco dalle cose terrene. ([[Enzo Biagi]] *Non è l'affievolirsi della vista, dell'udito, della memoria, della libido che segna l'avvento della vecchiaia e annunzia la prossima fine; ma è, dall'oggi al domani, la caduta della curiosità. ([[Gesualdo Bufalino]]) *{{NDR|Ultraottantenne}} Non è stanco perché ha camminato o altro, ma stanco per il carico degli anni. Com'è giusta la parola «carico», perché la sua stanchezza è quella di chi ha portato dei pesi. Ecco perché si dice «il peso degli anni». È anche una stanchezza mentale? Certo anche quella. Gli sfuggono nomi di amici che lui ben conosce, molti di loro sono morti, la sua memoria si aggira ormai in un cimitero. ([[Raffaele La Capria]]) *Non mi ero mai reso conto che per gli umani diventare vecchi fosse un'esperienza così traumatica. Su [[Cardassiani|Cardassia]], l'età avanzata è considerata come un segno di potere, di dignità. ([[Elim Garak]], ''[[Star Trek: Deep Space Nine]]'') *Non scherziamo sulla vecchiaia, c'è gente che ci muore. ([[Corrado Guzzanti]]) *Non si può pretendere una vecchiaia serena e raggiante senza aver elaborato il lutto per la propria giovinezza e aver meditato sulla propria morte futura. ([[Marie de Hennezel]]) *Non so cosa significhi vecchio. Io nella mia vita ho sempre esplorato, imparato e a volte qualcosa ho pure insegnato. ([[Carmelo Pittera]]) *''Non tutti i mali | Vecchiezza ha eco: che restando in calma | Dalle procelle de gli affetti il core, | Se gli occhi foschi son, chiara è la mente, | E se vacilla il pie', fermo è 'l consiglio''. ([[Scipione Maffei]]) *Non vorrei mai diventare un uomo anziano. Per me, essere vecchi significa avere quindici anni in più di quelli che si hanno in realtà. ([[Bernard Baruch]]) *O Tempo divoratore, e tu, invidiosa Vecchiaia, voi tutto distruggete e a poco a poco consumate ogni cosa facendola morire, rosa dai denti dell'età, di morte lenta. ([[Publio Ovidio Nasone]]) *Ora sono vecchio e non rispetto più che le leggi della vecchiaia, che purtroppo sono le leggi della morte. ([[Giuseppe Ungaretti]]) *Penso che bisognerebbe andarsene tutti a ottant'anni. Per legge. ([[Dino Risi]]) *Per gli anziani la solitudine è una prigione a cielo aperto. ([[Giorgio Panariello]]) *Pochi sanno essere vecchi. ([[François de La Rochefoucauld]]) *Quand'è che si è vecchi? Quando non ci si piace più e il pensiero di piacere a qualcuno, tu che non ti piaci più, ti riempie di sgomento, e di orrore, per te e l'improvvida creatura, segnata dai fulminanti traumi della sua indecifrabile crescita sentimentale [...]. ([[Aldo Busi]]) *Quand'ero piccolo amavo i vecchi, poi a un'età giovanile, non so, frequentavo i vecchi e non i giovani. Perché dai vecchi io apprendevo la saggezza, apprendevo e stavo a sentire quello che mi dicevano. E in quell'epoca i vecchi erano più altruisti. Mi ricordo un particolare: non vedevo l'ora di diventare vecchio. ([[Eduardo De Filippo]]) *Quando invecchiamo, Dio fa in modo che la nostra vista s'indebolisca così che guardandoci allo specchio possiamo dire: "Non sono cambiata affatto". ([[Helen Hayes]]) *Quando si invecchia, diventa più difficile vedere quello che ci sta di fronte e più facile vedere ciò che è nascosto. (''[[The Legend of Zelda: Breath of the Wild]]'') *Quando si tratta di costruire una nazione, i vecchi non vanno ascoltati. Perché, se si ascoltano, si ripetono i loro stessi errori. ([[Nguyễn Cao Kỳ]]) *– Sapete, il nonno puzza come quel baule in garage con il fondo tutto fradicio.<br>– No, puzza più come un laboratorio fotografico.<br>– Smettetela tutti e due! Il nonno puzza come un semplice vecchio, cioè come un corridoio d'ospedale aggiunto a un misto di spazzatura vari.<br>– Homer, ma cosa dici! Dovremmo insegnare ai ragazzi ad apprezzare gli anziani! Anche noi saremo vecchi un giorno.<br>– Uh! Mio Dio, hai ragione Marge! Voi ragazzi non mi metterete in una [[casa di riposo]] come io ho fatto con mio padre, vero?<br>– Be'... ([[I Simpson (seconda stagione)|''I Simpson'']]) *Sapeva [[leggere]]. Fu la scoperta più importante di tutta la sua vita. Sapeva leggere. Possedeva l'antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia. ([[Luis Sepùlveda]]) *Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. ([[Erasmo da Rotterdam]]) *Si dice che i vecchi sono stanchi e aspettano quel momento. Io credo che non si è stanchi mai di vivere, forse la stanchezza proviene solo da una sterminata malinconia. ([[Luca Goldoni]]) *Si diventa vecchi e si scopre di essere pronti per qualcosa, ma non si sa che cosa. Ci si continua a preparare. Ci si pettina, si sta alla finestra a guardare fuori. A me sembra di avere sempre un piccolo rompipalle che mi gira intorno. ([[Don DeLillo]]) *Si ha sempre da imparare quando si ascoltano e si considerano senza pregiudizio le vedute degli anziani, soprattutto partendo dalla loro esperienza. ([[Edith Stein]]) *Si passano tanti anni della nostra esistenza rinchiusi in stanze polverose cercando oscure verità, scavando, consultando, finché si è troppo vecchi per godersi la vita. (''[[La maschera di Frankenstein]]'') *Siamo vecchi. Ma la magia di noi ottantenni è che viviamo senza avere davanti lo spettro della morte. E non si creda che siamo qui per togliere spazio ai giovani. Perché i giovani hanno bisogno di guardare in faccia qualcuno che crede in loro non solo a parole. Io sono uno di quelli. ([[Antonio Mazzi]]) *Sono un VECCHIO, e lo dico perché mi sono profondamente antipatiche le parole che ghettizzano le categorie, siano esse parole come ANZIANO, turista, neri bianchi o gialli, anni orsono capii che si entrava in questo brutto periodo quando qualcuno mi chiese se io fossi sportivo, e quando risposi affermativamente elencando gli sport che praticavo, mi rispose: «ma no, voglio solo sapere se segui le partite di calcio in televisione», e quello fu l'inizio della fine: i viaggiatori si estinsero con la nascita dei turisti; i vecchi con gli anziani. ([[Alessandro Ruspoli, 9º principe di Cerveteri]]) *Spesso l'[[anima]] raggiunge una maturità di perfezione, quando la vecchiaia ha già guastato l'involucro che la contiene. ([[George Eliot]]) *– Tu hai deciso che oramai sei un uomo vecchio. Ed è questo che ti fa diventare vecchio.<br>– Io sono vecchio e anche tu sei vecchio, Charlie! E questo è un fatto!<br>– Un fatto...<br>– Le tue ossa sono vecchie e si romperanno se ci corri sopra! Il tuo cuore è vecchio e i tuoi polmoni sono vecchi! Sei alla fine, amico mio, consumato dal tempo che passa. (''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (terza stagione)|Ai confini della realtà]]'') *Tu non hai mai posseduto la castità. La castità è un dono della purezza, non il penoso risultato della vecchiaia, e tu sei vecchio, Gustav. E non c'è al mondo impurità così impura come la vecchiaia. (''[[Morte a Venezia (film)|Morte a Venezia]]'') *Un altro segno di vecchiaia: voler raccogliere avidamente le cattive notizie, gioire dei dati che preludevano al disastro finale. ([[Nigel Kneale]]) *Un uomo invecchia, ha in sé il sentimento radicale della debolezza, dell'atonia, del malessere che accompagna il progredire dell'età e, provandolo, immagina di essere ammalato, calma i propri timori con l'idea che la sua condizione penosa sia dovuta a qualche causa particolare, dalla quale, come da una malattia, spera di guarire. Vane immaginazioni! La malattia è la vecchiaia ed è un'orribile malattia. ([[Aldous Huxley]]) *Vecchiaia, antica catena di vittorie, dov'è il tuo conforto? ([[John Gardner]], ''L'orco'') *Vecchio non significa sordo. (''[[NCIS - Unità anticrimine (prima stagione)|NCIS - Unità anticrimine]]'') ===[[Marco Tullio Cicerone]]=== *La [[vecchiaia]] è il compimento della vita, l'ultimo atto della commedia. *La vecchiaia, specialmente quella che ha conosciuto tutti gli onori, possiede un'autorità che vale ben più di tutti i piaceri della giovinezza. *Nessuno è tanto vecchio da non credere di poter vivere ancora un anno. ===[[Marcello Marchesi]]=== *Cominciai a odiare i vecchi. Tutti. I collaudatori di panchine. I cornettacusticati. I piscia­sulle­scarpe. Gli sputa­sul­gilet. I mentolisti asmatici. I saggi merdosi. Tutti. *Gesù è morto troppo giovane per conoscere gli acciacchi della vecchiaia. Ecco perché non ci sono cure adatte per certe malattie dei vecchi. *L'unica consolazione della vecchiaia è che hai tante cose da raccontare. Se trovi chi te le ascolta. *La vecchiaia non esiste. È una mezza età portata male. *Non è vero che tutti i vecchi sono rompicoglioni. Io, per esempio, sì. ===[[Marco Presta]]=== *Gli anziani, in ogni funerale, contemplano il proprio. Alla fine del rito, più che addolorati, li vedi atterriti. *Le persone anziane vanno evitate come la peste. <br/> Sono noiose, ripetitive, insopportabili. Parlano solo di malattie e di ricordi. E i ricordi di solito non riguardano gesta eroiche, traversate oceaniche, orge in un bordello di Marsiglia. Ti parlano di zio Peppino che mangiava le ciliegie con tutto il nocciolo o della piazza di un paesello insignificante che, a bombardarlo, non si farebbe un soldo di danno. *Non è facendo le scale che t'accorgi d'essere anziano e neanche dal fatto che dormi meno o che senti poco quando ti parlano. <br/> È di fronte al bancomat che la senilità si manifesta in tutta la sua spietatezza. Il vecchio si avvicina a questi distributori automatici con lo stesso orrore delle vergini che venivano condotte all'altare per essere sacrificate. *Non ho niente da fare e penso che, in fondo, essere vecchi significa questo. Non avere nessun progetto. ===[[Lev Tolstoj]]=== *Com'è bella, com'è meravigliosa la vecchiaia! Non ci sono più desideri, né passioni, né la minima agitazione, né vanità! *Il progresso morale dell'umanità lo si deve ai vecchi. I vecchi diventano migliori e più saggi, trasmettono la loro esperienza alle nuove generazioni. Senza di loro l'umanità rimarrebbe stazionaria. *Non solo gli uomini, ma anche gli animali nella vecchiaia diventano più buoni. ===[[Walt Whitman]]=== *''[[giovinezza|Gioventù]], ampia, lussureggiante, amorosa – gioventù piena di grazia, di vigore e di fascino, | lo sai che la Vecchiaia può succedere a te con grazia uguale, vigore e fascino uguale?'' *''In te veggo l'estuario che si dilata e dispiega maestoso, a misura che sfocia nel gran mare.'' *''Vecchiaia calma, distesa, ampliata dalla superba vastità universa, | vecchiaia che libera scorre sotto la dolce, incombente libertà della morte.'' ==Proverbi== *Il diavolo, dove non ha tempo d'andare, manda una vecchia. ([[Proverbi russi|russo]]) ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *«La vecchiaia ha la precedenza», disse la recluta al veterano quando si trattò di dar l'assalto. *«La vecchiaia vuol essere onorata disse il [[frate]]» ed afferrò la bottiglia del vino più vecchio. *Al vecchio non manca mai di raccontare né al sol né al focolare. *Chi è vecchio e non lo crede, al saltar della fossa se n'avvede. *Chi ingrassa la vecchiaia, gode due gioventù. *Chi non segue virtù in giovinezza, fuggire il vizio non potrà in vecchiezza. *Chi vuol mietere in vecchiaia, semini in gioventù. *Ciò che impari da [[gioventù|giovane]] non dimentichi da vecchio. *Dio e vecchi si devono onorare. *È bello invecchiare dove si onorano i vecchi. *È gran saviezza [[risparmio|risparmiar]] per la vecchiezza. *Fa torto al vecchio chi lo piglià per la barba. *Gente vecchia vuol rispetto. *I vecchi stanno male senza calore. *Il vecchio che si cura, cent'anni dura. *Il vecchio è avaro perché sa ciò che costa il denaro. *Il vecchio rimbambisce, il giovane impazzisce. *Il vecchio vuole tre C: comodità, caldo, carezze. *La vecchiaia avanza insieme ai malanni. *La vecchiaia è da ognun desiderata, quando s'acquista viene disprezzata. *La vecchiaia è una malattia di cui bisogna morire. *La vecchiaia ha per compagna l'esperienza. *La vecchiaia sta male senza fuoco. *La vecchiezza è una seconda fanciullezza. *Nella vecchiaia la vita pesa e la morte spaventa. *Non c'è cosa peggiore che in vecchie membra pizzicor d'amore. *Ognuno ha la vecchiaia che si prepara in gioventù. *Quando il vecchio non vuol bere, nell'altro mondo vallo a vedere. *Quando il vecchio piglia moglie, la [[campana]] suona a morto. *Quando la barba fa bianchino, lascia la donna e tieniti il vino. *Quando la carne diventa frusta, anche l'anima s'aggiusta. *Quando non si può più, si ritorna al buon Gesù. *Se giaci sulle rose da giovane, giacerai sulle spine da vecchio. *Sposo giovane: corna e croce; sposo vecchio: catarro e tosse. *Tre cose cerca il vecchio per tenersi su: buon letto, buon vino e buon fuoco. *Tre cose entrano in casa senza chiamarle: vecchiaia, debiti e morte. *Tutto cala in vecchiezza, fuorché avarizia, prudenza e saviezza. *Uomo vecchio, ogni dì malanno nuovo. *Val più l'ombra di un vecchio, che la presenza d'un giovane. *Vecchio che non indovina, non vale una sardina. *Vecchio è chi muore. *Vecchio in amore, inverno in fiore. *Vecchio innamorato, pazzo spacciato. *Vorrebbe il vecchio ringiovanire, ma ciò che gli riesce è rimbambire. ====[[Proverbi napoletani|Napoletani]]==== *E viécchie lle próre 'o cupiérchio. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *Consiglio di vecchio non rompe mai la testa. *Conversazione in giovinezza, fraternità in vecchiezza. *I vecchi andrebbero ammazzati da bambini. *Val più un vecchio in un canto che un giovane in un campo. ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Casa di riposo]] *[[Gerontocrazia]] *[[Giovinezza e senilità]] *[[Invecchiamento]] *[[Longevità]] ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=senilità|preposizione=sulla|wikt|s=Vecchiaia|s_oggetto=una poesia di [[Pietro Metastasio]]|s_preposizione=del XVIII secolo:|s_etichetta=''Vecchiaia''|s2=Elogio della vecchiaia|s2_oggetto=un'opera di [[Paolo Mantegazza]]|s2_preposizione=del XX secolo:|s2_etichetta=''Elogio della vecchiaia''}} {{Età}} [[Categoria:Età (biologia)]] ak26yorhpbswcqhato45d25e4ey6s3e Giuseppe Ungaretti 0 2867 1223522 1054440 2022-08-20T20:15:56Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di Giuseppe Ungaretti */ +1 wikitext text/x-wiki [[File:Giuseppe Ungaretti (basco).jpg|thumb|upright=1.2|Giuseppe Ungaretti]] '''Giuseppe Ungaretti''' (1888 – 1970), poeta italiano. ==Citazioni di Giuseppe Ungaretti== *{{NDR|Su [[Fernanda Pivano]]}} A lei non solo mi lega una profonda devozione, ma anche un sempre crescente stupore per la sua attività di studiosa e traduttrice.<ref>Citato in Gian Guido Vecchi ,''[http://audiolab.uniud.it/rassegna/ungaretti_poeta.html "Ungaretti poeta beat. Parola di Ginsberg"]'', ''Corriere della Sera'', 20 maggio 2004, p. 37.</ref> *La [[parola]] è impotente, la parola non riuscirà mai a dare il segreto che è in noi, mai. Lo avvicina.<ref>Da ''Incontro con... Giuseppe Ungaretti'', a cura di Ettore Della Giovanna, Rai, 1961. [http://www.youtube.com/watch?v=LSyeMUhPH64&feature=related Video] disponibile su ''YouTube.com''.</ref> *''[[Maria]]! Maria! Maria! Maria! Maria! Maria! | Dolce è la sera e vive le stelle brillano | nel mare, e un vento smuove i rami secolari | degli eucalipti. Tutto è pace e un pastore | sale con le capre, mi saluta e sorride. | Chora in alto, nel suo monastero antico, | con le sue bianche case, isola e sigilla | un segreto che porto per sempre nel cuore. | Il vento ora tace. Sono solo, è vero, | così doveva essere, mi dico. D'improvviso, | un [[lampo]] squarcia il cielo. Nel silenzio | della cupa grotta dell'Apocalisse, odo un dialogo, | rivivo una domanda di Giovanni alla madre di Dio''. (da ''Salire costa''<ref>Citato in Elio Fiore, ''In purissimo azzurro'', Garzanti, 1986.</ref>) *Né vi sorprenda che [[Canosa di Puglia|Canosa]] occupando i tre quarti d'un colle apparisca, straordinario giuoco di bussolotti, sull'incurvarsi di una strada storica. E se non una città di fatalità omeriche e designata a fiorire prima forse che fosse nato Omero, quale poteva ambire d'essere scelta fra quelle che avrebbero legato ufficialmente Roma al mare? È una collina come un'onda gonfia più che non dovrebbe consentire la calma che le si stende ai piedi. Ma la Valle dell'Ofanto dalla quale esce Canosa è tutt'altro che calma, se "calma" non fosse vocabolo capace come uno di quegli inganni messi in opera da Annibale e proprio da queste parti che convincevano il nemico a schierarsi anche contro il vento, il polverone e il sole.<ref>Da ''Appunti per una poesia di viaggio da Foggia a Venosa / Il piano delle fosse'', ''Gazzetta del Popolo'', Torino, 22 agosto 1934.</ref> *Non sono il poeta dell'abbandono alle delizie del sentimento, sono uno abituato a lottare, e devo confessarlo – gli anni vi hanno portato qualche rimedio – sono un violento: sdegno e coraggio di vivere sono stati la traccia della mia vita. Volontà di vivere nonostante tutto, stringendo i pugni, nonostante il tempo, nonostante la morte. (da ''Note'' a ''L'allegria''; in ''Vita d'un uomo'', p. 518) *{{NDR|Sul primo allunaggio}} Questa è una notte diversa da ogni altra notte del mondo.<ref>Citato in Dario Laruffa, ''Lo spazio tricolore, storie di uomini che hanno visto le stelle'', UTET, 2009. ISBN 8802081522</ref> {{Int|1=Dall'intervista di [[Pier Paolo Pasolini]], ''Comizi d'amore'', 1965|2=[https://www.youtube.com/watch?v=ypFcFh98vME Video] disponibile su ''Youtube.com''.}} *{{NDR|Sulla normalità sessuale}} Ogni [[uomo]] è fatto in un modo diverso, dico nella sua struttura fisica. È fatto in un modo diverso anche nella sua combinazione spirituale. Quindi tutti gli uomini sono a loro modo anormali. Tutti gli uomini sono, in un certo senso, in contrasto con la natura. *L'atto di [[civiltà]] è un atto di prepotenza umana sulla natura; è un atto contronatura. *Io personalmente sono un uomo, sono un poeta, quindi incomincio a trasgredire tutte le leggi facendo della [[poesia]]. *Ora sono vecchio e non rispetto più che le leggi della [[vecchiaia]], che purtroppo sono le leggi della morte. {{Int|''L'allegria''|in ''Vita d'un uomo'', pp. 1-98.|h=2}} *''Tra un fiore colto e l'altro donato | l'inesprimibile nulla'' (''Eterno''; p. 5) *''Ogni colore si espande e si adagia | negli altri colori || Per essere più solo se lo guardi'' (''[[Tappeto]]''; p. 8) *''Morire come le [[allodola|allodole]] assetate | sul miraggio || O come la [[quaglia]] | passato il mare | nei primi cespugli | perché di volare | non ha più voglia || Ma non vivere di lamento | come un [[cardellino]] accecato'' (''Agonia''; p. 10) *''Vi arriva il poeta | e poi torna alla luce con i suoi canti | e li disperde || Di questa poesia | mi resta | quel nulla | d'inesauribile segreto'' (''Il porto sepolto'', 29 giugno 1916; p. 23) *''Un'intera nottata | buttato vicino | a un compagno | massacrato | con la sua bocca | digrignata | volta al plenilunio | con la congestione | delle sue mani | penetrata | nel silenzio | ho scritto | lettere piene d'amore || Non sono mai stato | tanto | attaccato alla vita'' (''Veglia'', Cima Quattro, 23 dicembre 1915; p. 25) *''Chiuso fra cose mortali || (Anche il cielo stellato finirà) || Perché bramo Dio?'' (''Dannazione'', Mariano, 29 giugno 1916; p. 35) *''Volti al travaglio | come una qualsiasi | fibra creata | perché ci lamentiamo noi?'' (''Destino'', Mariano, 14 luglio 1916; p. 38) *''Di che reggimento siete | [[fratelli]]? | Parola tremante | nella notte. | Foglia appena nata | Nell'aria spasimante | involontaria rivolta | dell'uomo presente alla sua | fragilità | Fratelli''. (''Fratelli'', Mariano, 15 luglio 1916; p. 39) *''La [[vita e morte|morte]] | si sconta | [[vita e morte|vivendo]].'' (''Sono una creatura'', Valloncello di Cima Quattro, 5 agosto 1916; p. 41) *''Col [[mare]] | mi sono fatto | una [[bara]] | di freschezza'' (''Universo'', Devatchi, 24 agosto 1916; p. 49) *''Di queste case | non è rimasto | che qualche | brandello di muro || Di tanti | che mi corrispondevano | non è rimasto | neppure tanto || Ma nel cuore | nessuna croce manca || È il mio cuore | il paese più straziato.'' (''San Martino del Carso'', Valloncello dell'Albero Isolato, 27 agosto 1916; p. 51) *''Eccovi un uomo | uniforme || Eccovi un'anima | deserta | uno specchio impassibile'' (''Distacco'', Locvizza, 24 settembre 1916; p. 53) *''Sono un poeta | un grido unanime | sono un grumo di sogni || Sono un frutto | d'innumerevoli contrasti d'innesti | maturato in una sera'' (''Italia'', Locvizza, 1 ottobre 1916; p. 57) *''Quando trovo | in questo mio silenzio | una parola | scavata è nella mia vita | come un abisso''. (''Commiato'', Locvizza, 2 ottobre 1916; p. 58) *''E subito riprende | il viaggio | come | dopo il naufragio | un superstite | lupo di mare.'' (''Allegria di naufragi'', 14 febbraio 1917; p. 61) *''Non ho voglia | di tuffarmi | in un gomitolo | di strade'' (''Natale'', Napoli, 26 dicembre 1916; p. 62) *''Lasciatemi così | come una | cosa | posata | in un | angolo | e dimenticata'' (''Natale'', Napoli, 26 dicembre 1916; p. 62) *''M'illumino | d'immenso.'' (''Mattina'', Santa Maria La Longa, 26 gennaio 1917; p. 65) *''La vita si vuota | in diafana ascesa | di nuvole colme | trapunte di sole'' (''Inizio di sera'', 15 febbraio 1917; p. 67) *''Si sta come | d'[[autunno]] | sugli alberi | le [[foglia|foglie]].'' (''Soldati'', Bosco di Courton, luglio 1918; p. 87) *''Non mi rimane che rassegnarmi a morire. | Alleverò dunque tranquillamente una prole.'' (''Lucca''; p. 95) *''Quando mi desterò | dal barbaglio della promiscuità | in una limpida e attonita sfera || Quando il mio peso mi sarà leggero | Il naufragio concedimi Signore | di quel giovane giorno al primo grido.'' (''[[Preghiere dalle poesie|Preghiera]]''; p. 97) ===Citazioni su ''L'allegria''=== *Questo vecchio libro è un diario. L'autore non ha altra ambizione e crede che anche i grandi poeti non ne avessero altre, se non quella di lasciare una sua bella biografia. Le sue poesie rappresentano dunque i suoi tormenti formali, ma vorrebbe si riconoscesse una buona volta che la forma lo tormenta solo perché la esige aderente alle variazioni del suo animo, e, se qualche progresso ha fatto come artista, vorrebbe che indicasse anche qualche perfezione raggiunta come uomo. Egli si è maturato uomo in mezzo ad avvenimenti straordinari ai quali non è stato mai estraneo. Senza mai negare le necessità universali della poesia, ha sempre pensato che, per lasciarsi immaginare, l'universale deve attraverso un attivo sentimento storico, accordarsi colla voce singolare del poeta.<ref>Dalla prefazione a ''L'allegria'' nella versione pubblicata a Milano da Giulio Preda nel 1931, a quella romana pubblicata da Novissima nel 1936 e a tutte le successive edizioni pubblicate da Mondadori; in ''Vita d'un uomo'', pp. 527-528.</ref> (Giuseppe Ungaretti) *{{NDR|Le poesie de ''L'allegria'' sono}} Scritte per dire con la massima precisione possibile (non si arriva mai ad esprimersi con precisione), ma, insomma, per dire con la massima approssimazione quello che sentivo: dire così in pochissime parole... Non c'era tempo.<ref>Da una dichiarazione a Urbino nel 1966; in Leone Piccioni, ''Vita di un poeta: Giuseppe Ungaretti'', Rizzoli, 1970, p. 77.</ref> (Giuseppe Ungaretti) {{Int|''Sentimento del Tempo''|in ''Vita d'un uomo'', pp. 99-196.|h=2}} *[...] ''il vero [[amore]] è una quiete accesa'' | [...]. (''Silenzio in Liguria'', 1922; p. 107) *''D'altri [[diluvio|diluvi]] una [[colomba]] ascolto.'' (''Una colomba'', 1925; p. 113) *''[[Luna]], | piuma di cielo, | cosi velina, | arida, | trasporti il murmure d'anime spoglie?'' (''Ultimo quarto'', 1927; p. 138) *''Uomo che speri senza pace, | stanca ombra nella luce polverosa, | l'ultimo caldo se ne andrà a momenti | e vagherai indistinto...'' (''Ombra'', 1927; p. 140) *''E il cuore quando d'un ultimo battito | avrà fatto cadere il muro d'ombra, | per condurmi, Madre, sino al Signore, | come una volta mi darai la mano.'' (''La madre'', 1930; p. 158) *''L'[[uomo]], monotono universo, | crede allargarsi i beni | e dalle sue mani febbrili | non escono senza fine che limiti.'' (''La pietà'', 1928, 4; p. 171) *''Figlia indiscreta della noia, | [[memoria]], memoria incessante, | le nuvole della tua polvere, | non c'è vento che se le porti via? || Gli occhi mi tornerebbero innocenti, | vedrei la primavera eterna || E, finalmente nuova, | o memoria, saresti onesta.'' (''Caino'', 1928; p. 173) *''[[Morte]], muta parola, | sabbia deposta come un letto | dal sangue, | ti odo cantare come una cicala | nella rosa abbrunata dei riflessi.'' (''Canto secondo'', 1932; p. 182) *''Quando ogni luce è spenta | e non vedo che i miei pensieri, || un'Eva mi mette sugli occhi | la tela dei paradisi perduti.'' (''...'', 1932; p. 191) *''Non mi lasciare, resta, [[sofferenza]]!'' (''Auguri per il proprio compleanno'', 1935; p. 194) *''E gli alberi e la notte | non si muovono più | se non da nidi.'' (''Silenzio stellato'', 1932; p. 196) {{Int|''Il Dolore''|in ''Vita d'un uomo'', pp. 197-238.|h=2}} *''Disperazione che incessante aumenta | la vita non mi è più, | arrestata in fondo alla gola, | che una roccia di gridi.'' (''Tutto ho perduto''; p. 201) *''La [[memoria]] non svolge che le immagini | e a me stesso, io stesso | non sono già più | che l'annientante nulla del pensiero.'' (''Se tu mio fratello''; p. 202) *''Il [[tempo]] è muto fra canneti immoti...'' (''Il tempo è muto''; p. 213) *''I [[ricordo|ricordi]], un inutile infinito,'' [...]. (''I ricordi''; p. 237) {{Int|''Il Taccuino del Vecchio''|in ''Vita d'un uomo'', pp. 271-286.|h=2}} *[...] ''la carità feroce del ricordo.'' (''Ultimi cori per la Terra Promessa'', 2; p. 274) *''Quando un [[giorno]] ti lascia, | pensi all'altro che spunta. || È sempre pieno di promesse il nascere | sebbene sia straziante | e l'esperienza d'ogni giorno insegni | che nel legarsi, sciogliersi o durare | non sono i giorni se non vago fumo.'' (''Ultimi cori per la Terra Promessa'', 3; p. 274) *''È sopravvivere alla morte, [[vivere]]?'' (''Ultimi cori per la Terra Promessa'', 7; p. 275) {{Int|''Dialogo''|in ''Vita d'un uomo'', pp. 295-318.|h=2}} *''Sei comparsa al portone | in un vestito rosso | per dirmi che sei fuoco | che consuma e riaccende.'' (''12 settembre 1966''; p. 299) *''Scompare a poco a poco, amore, il sole | ora che sopraggiunge lunga sera. || Con uguale lentezza dello strazio | farsi lontana vidi la tua luce | per un non breve nostro separarci.'' (''La tua luce''; p. 306) *''Migliaia d'uomini prima di me, | ed anche più di me carichi d'anni, | mortalmente ferì | il lampo d'una [[bocca]].'' (''Il lampo della bocca''; p. 307) {{Int|''Derniers Jours''|in ''Vita d'un uomo'', pp. 327-366.|h=2}} *''[[Inverno]].''<br />''Come un [[seme]] il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione.'' :''HIVER''<br />''comme un graine mon âme a besoin du travail caché de cette saison.'' (p. 334) *''[[Vita]].''<br />''Corruzione che s'adorna di [[illusione|illusioni]].'' :''VIE''<br />''corruption qui se pare d'illusions.'' (p. 339) {{Int|''Poesie disperse''|in ''Vita d'un uomo'', pp. 367-392.|h=2}} *''I giorni e le notti | suonano | in questi miei nervi | di arpa || vivo di questa gioia | malata di universo | e soffro | di non saperla | accendere | nelle mie | parole.'' (''Poesia'', Sagrado, 28 novembre 1916; p. 375) *''La terra tremola | di piacere | sotto un sole | di violenze | gentili'' (''L'illuminata rugiada''; p. 376) *''Zampilli | di matasse radiose | spioventi | in masse sinuose | di perle'' (''[[Alba]]'', 15 febbraio 1917; p. 381) *''La malinconia | mi macera || Il corpo dissanguato | mi dissangua | la poesia'' (''Sono malato'', Vallone, 20 aprile 1917; p. 383) *''[[Mughetto]] fiore piccino | calice di enorme candore | sullo stelo esile | innocenza di bimbi gracile | sull'altalena del cielo'' (''Mughetto''; p. 385) *''Ha un cesto di [[rugiada]] | il ciarlatano del cielo.'' (''Imbonimento''; p. 387) ==Citazioni su Giuseppe Ungaretti== [[File:Ungaretti, 1968.jpg|thumb|upright=1.4|Giuseppe Ungaretti nel 1968]] *Alcuni imitatori di Ungaretti, esasperando il suo modo di scrivere in manierismo, crearono il vero ermetismo, un modo di poetare quindi, non originale, che degenerò in una indecifrabile e gratuita oscurità. ([[Umberto Marvardi]]) *Chi lo crederebbe? Anche Ungaretti, poeta così assoluto, così essenziale, così incognito, patì del mal del secolo: anche lui soffrì quella crisi del verso che prima aveva portato il verso a dorare, inutilmente, tanta non-poesia dell'ultima grande stagione, poi, per reazione, lo portò ad avvilirsi a una quasi-prosa. Fu dunque, anche lui, prosatore in verso, secondo il gusto dei crepuscolari e degli ironisti: e questo, nel solo giro d'un anno (anzi di meno d'un anno). ([[Giuseppe De Robertis]]) *Il poeta Giuseppe Ungaretti, nomade per temperamento, sente improvvisamente il bisogno di abbandonare la casa e la città dove abita, ma subito si vede costretto a tornare per l'angosciosa paura che a casa, alle persone che gli sono care, sia accaduta qualche disgrazia. ([[Sergio Saviane]]) *La sua metrica è nuova, scarna, secca, versicoli, al massimo frantumati, anche se tra segmento e segmento circola il canto e si può ricostruire il verso; ma è infranta di colpo la tradizione accademica d'Italia del verso postpascoliano, dannunziano, crepuscolare. ([[Leone Piccioni]]) *Prima che il ''Crotone'' mi venga consegnato, arrivato sulla mezzanotte con una macchina da [[Catanzaro]] Lido, fa il suo ingresso all'Ariston, Ungaretti. Messinetti è il primo ad avvistare il poeta mentre entra in teatro, e dice con voce a stormo:<br/>— Abbiamo in sala il poeta Giuseppe Ungaretti!<br/>A questo annunzio platea e galleria rizzatesi in piedi prorompono in un galoppo di cavalleria inciso con le mani, mentre Ungaretti, pallido, rollante, si fa strada tra la gente, guadagnando il palcoscenico come una bàttima scandita dai marosi. Saluta tutti con un sorriso sbalordito, siede sempre un po' pallido, ringrazia la sala agitando a più riprese la mano, poi dice a se stesso più che agli altri:<br/>— Mai mi era successa una cosa così... Dei contadini... Degli operai... ([[Leonida Rèpaci]]) *Ungaretti fu nominato professore di ruolo di ''Storia della Letteratura italiana moderna e contemporanea'' nel 1942. Credo che allora quella di Ungaretti fosse l'unica cattedra di ruolo di questo insegnamento in Italia. [...] La nascita di questa cattedra era stata contrassegnata da un'etichetta, per la verità, un po' sciagurata; era infatti stato nominato professore di ruolo ''per chiara fama'' in base ad una legge che risaliva al Risorgimento. [...] Del resto, pochi potevano vantare una fama ''chiara'' come quella di Ungaretti. Di questo tutti noi, che ruotavamo attorno alla sua cattedra, eravamo convinti. Eppure [...] presto molte nubi, più o meno cupe, si addensarono sulla cattedra di Ungaretti a Roma. ([[Luigi Silori]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Giuseppe Ungaretti, ''Vita d'un uomo. {{small|Tutte le poesie}}'', a cura di Leone Piccioni, Mondadori, 1974<sup>7</sup>. ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|L'allegria||(1916)}} {{Pedia|Sentimento del Tempo||(1933)}} {{DEFAULTSORT:Ungaretti, Giuseppe}} [[Categoria:Poeti italiani]] byll8fse9oish19hec99p3buyvbd3qr Roland Barthes 0 3221 1223474 1223344 2022-08-20T12:42:47Z SunOfErat 12245 /* Frammenti di un discorso amoroso */ wikitext text/x-wiki [[File:Roland Barthes.jpg|thumb|Ritratto di Roland Barthes]] '''Roland Barthes''' (1915 – 1980), saggista, critico letterario e semiologo francese. ==Citazioni di Roland Barthes== *Amo gli [[attore|attori]] che recitano tutti i loro ruoli nello stesso modo, se questo modo è al contempo caldo e chiaro. Non amo che un attore si travesta, ed è forse questa l'origine del mio dissidio con il teatro. (da ''Sul teatro'') *Ciò che la [[Pop Art]] vuole è desimbolizzare l'oggetto, dargli l'opacità e l'ottusa caparbietà d'un fatto.<ref>Da ''L'arte, questa vecchia cosa'', in AA. VV., ''PopArt: evoluzione di una generazione'', Electa, Milano, 1980, p. 167.</ref> *Essendo la [[lettura]] una traversata di codici, niente ne può arrestare il viaggio. (da ''S/Z''<ref name=Hea>Citato in [[Stephen Heath]], ''L'analisi Sregolata: Lettura Di Roland Barthes'', traduzione di Patrizia Lombardo, Edizioni Dedalo, Bari, 1977.</ref>) *Ho sempre amato molto il teatro, eppure non ci vado quasi più. È un voltafaccia che insospettisce anche me. Cos'è accaduto? Quando è accaduto? Sono cambiato io o è cambiato il teatro? Non lo amo più o lo amo troppo? (da ''Sul teatro'', a cura di Marco Consolini, Meltemi) *Il mio fantasma: l'[[idiorritmico|idiorritmia]]<br>Un fantasma (o almeno ciò che io definisco tale): un ritorno di desideri, di immagini, che vagano, si cercano in voi, anche per tutta una vita, e spesso si cristallizzano solo attraverso una parola. La parola, significante maggiore, indotto dal fantasma alla sua esplorazione [...] {{sic|[È]}} un fantasma di vita, di regime, di genere di vita, ''diaita'', dieta. Né duale, né plurale (collettivo). Una sorta di solitudine interrotta in un modo definito: il paradosso, la contraddizione, l'aporia di una condivisione delle distanze – l'utopia di un socialismo delle distanze [...].<ref>Citato in Gianfranco Marrone e Marco Consolini, ''Roland Barthes l'immagine, il visibile'', Marcos y Marcos, Milano, 2010, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=vagano p. 30] [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=diaita] [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=condivisione]</ref> *Il testo di godimento è assolutamente intransitivo. Pure, la [[perversione]] non basta a definire il godimento; è l'estremo della perversione a definirlo: estremo sempre spostato, estremo vuoto, mobile, imprevedibile. Questo estremo garantisce il godimento: una perversione media si carica ben presto di un gioco di mentalità subalterne: prestigio, ostentazione, rivalità, discorso, parate ecc. (da ''Testi di godimento'') *La [[letteratura]] non permette di camminare ma permette di respirare. (da ''Letteratura e significazione'', in ''Saggi critici'') *La letteratura: un codice che bisogna accettare di decifrare.<ref>Da ''Letteratura e discontinuità'', in ''Saggi critici'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi.</ref> *La [[sapienza]] è nessun potere, un po' di sapere, un po' di intelligenza e quanto più sapore possibile.<ref name="lectio">Da una ''lectio'' inaugurale all'Institut de France; citato in Ravasi, p. 106.</ref> *Lo [[scrittore]] deve considerare i suoi vecchi testi quali altri testi, che egli riprende, cita o deforma, come farebbe di una moltitudine di altri segni. (da ''Drame, Poème, Roman'', 1968<ref name=Hea></ref> ) *Lo [[specchio]] non capta altro se non altri specchi, e questo infinito riflettere è il vuoto stesso, (che, lo si sa, è la forma). (da ''L'impero dei segni''<ref name=Hea></ref>) *Non occorre essere né cattolici né cristiani, né credenti, né umanisti per essere interessati agli ''Esercizi Spirituali'' di [[Ignazio di Loyola]].<ref>Da ''Sade, Fourier, Loyola''; citato in Ravasi, p. 7.</ref> *Ogni amante è pazzo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 291. ISBN 9788858014165</ref> *Per sfuggire all'alienazione della società presente non rimane che questa via: ''la fuga in avanti''.<ref>Da ''Il piacere del testo'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1980, p. 40.</ref> *Poiché il [[mito]] ruba al linguaggio, perché non rubare al mito?<ref name=Hea></ref> *[[Marcel Proust|Proust]] è quello che mi viene, non quello che chiamo; non è un'«autorità»; semplicemente un «ricordo circolare». Ed è questo l'intertesto: l'impossibilità di vivere al di fuori del testo infinito – sia questo testo Proust, o il giornale quotidiano, o lo schermo televisivo: il libro fa il senso, il senso fa la vita. (da ''Variazioni sulla scrittura'') *Quali sono i piani che ogni lettura scopre? Come è costruita la cosmogonia che questo semplice sguardo postula? Singolare cosmonauta, eccomi attraversare mondi e mondi, senza fermarmi a nessuno d'essi: il candore della carta, la forma dei segni, la figura delle parole, le regole della lingua, le esigenze del messaggio, la profusione dei sensi che si connettono. E uno stesso infinito viaggio nell'altra direzione, dalla parte di chi scrive: dalla parola scritta potrei risalire alla mano, alla nervatura, al sangue, alla pulsione, alla cultura del corpo, al suo godimento. Da una parte e dall'altra, la scrittura-lettura si dilata all'infinito, impegna l'uomo nella sua interezza, corpo e storia; è un atto panico, del quale la sola definizione certa è che "non potrà fermarsi da nessuna parte".<ref>Da ''Variazioni sulla scrittura'', traduzione di Carlo Ossola, Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1999.</ref> *Quelli che trascurano di [[rilettura|rileggere]] si condannano a leggere sempre la stessa storia. (da ''S/Z''<ref>Citato in Elena Spagnol, ''Citazioni'', Garzanti, 2003.</ref>) *Scrivere significa scuotere il senso del mondo, disporvi un'interrogazione indiretta alla quale lo scrittore, con un'ultima sospensione, si astiene dal rispondere. La risposta è data da chiunque vi rechi la propria libertà; ma poiché questa muta la risposta del mondo allo scrittore è infinita: non si smette mai di rispondere a ciò che è stato scritto fuori da ogni risposta: i significati passano, la domanda resta.<ref>Da ''Scritti critici'', traduzione di Lidia Lonzi, Torino, Einaudi, 1966, p. 11.</ref> *Vi è un'età in cui si insegna ciò che si sa; ma poi ne viene un'altra in cui si insegna ciò che non si sa: questo si chiama cercare.<ref name="lectio" /> ==''L'ovvio e l'ottuso''== *[...] lo statuto particolare dell'immagine fotografica: ''è un messaggio senza codice.'' (''Il messaggio fotografico'', p. 7) *Che cos'è il [[colore]]? Un godimento [...] come una palpebra che si chiude, uno svanire leggero. (''Cy Twombly o «Non multa sed multum»'', pp. 165-166) *È cambiato il soggetto umano: l'interiorità, l'intimità, la solitudine hanno perso il loro valore, l'individuo è sempre più diventato gregario, vuole musiche collettive, massicce, spesso parossistiche, espressione del ''noi'', più che dell'''io''. (''Amare Schumann'', p. 281) ==''La camera chiara''== *La vita è fatta di piccole [[solitudine|solitudini]]. (da ''La camera chiara'') *Davanti all'obiettivo io sono contemporaneamente: quello che io credo di essere, quello che vorrei si creda io sia, quello che il fotografo crede io sia, e quello di cui egli si serve per far mostra della sua arte. (da ''La camera chiara'') *{{NDR|Il [[colore]] è}} un'intonacatura apposta successivamente sulla verità originaria del Bianco e Nero. Il Colore è per me un belletto, un ''make-up'' (come quello fatto ai cadaveri).<ref>Da ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', traduzione di R. Guidieri, Einaudi, Torino, 1998, p. 82; citato in David Batchelor, ''Cromofobia. Storia della paura del colore'', traduzione di M. Sampaolo, Mondadori, Milano, 2001, p. 59. ISBN 9788842497684</ref> *Ciò che la fotografia riproduce all'infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più a ripetersi esistenzialmente. In essa, l'avvenimento non si trasforma mai in altra cosa: essa riconduce sempre il corpus di cui ho bisogno al corpo che io vedo; è il Particolare assoluto, la Contingenza sovrana, spenta e come ottusa, il Tale, in breve la Tyché, l'Occasione, l'Incontro, il Reale nella sua espressione infaticabile. (da ''La camera chiara'') *La società si adopera per far rinsavire la Fotografia, per temperare la follia che minaccia di esplodere in faccia a chi la guarda.<ref>Da ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', Torino, Einaudi, p. 117.</ref> ==''Frammenti di un discorso amoroso''== *"Nell'amorosa quiete delle tue braccia"<br>{{maiuscoletto|abbraccio}} Per il soggetto, il gesto dell'[[abbraccio]] amoroso sembra realizzare, per un momento, il sogno di unione totale con l'essere amato.<br>1. Oltre all'accoppiamento (e al diavolo l'Immaginario), vi è quest'altro abbraccio, che è una stretta immobile: siamo ammaliati, stregati: siamo nel sonno, senza dormire; siamo nella voluttà infantile dell'addormentamento: è il momento delle storie raccontate, della voce che giunge a ipnotizzarmi, a straniarmi, è il ritorno alla madre (nell'amorosa quiete delle tue braccia, dice una poesia musicata da Duparc). In questo incesto rinnovato, tutto rimane sospeso: il tempo, la legge, la proibizione: niente si esaurisce, niente si desidera: tutti i desideri sono aboliti perché sembrano essere definitivamente appagati.<br>2. Tuttavia nel mezzo di questo abbraccio infantile, immancabilmente, il genitale si fa sentire; esso viene a spezzare l'indistinta sensualità dell'abbraccio incestuoso; la logica del desiderio si mette in marcia, riemerge il voler prendere, l'adulto si sovrappone al bambino e, a questo punto, io sono contemporaneamente due soggetti in uno: io voglio la maternità e la genitalità. (L'innamorato potrebbe definirsi un bambino con il membro eretto: tale era il giovane Eros).<br>3. Momento dell'affermazione, per un po', anche se limitatamente, disordinatamente, qualcosa è andato per il verso giusto: sono stato appagato (tutti i desideri aboliti attraverso la pienezza del loro soddisfacimento): l'appagamento esiste, e io lotterò senza tregua per ottenerlo di nuovo: attraverso tutti i meandri della storia amorosa, mi ostinerò a voler ritrovare, rinnovare, la contraddizione, la contrazione, dei due abbracci. (''Nell'amorosa quiete delle tue braccia'', pp. 13-14) *{{maiuscoletto|[[abito]]}} Ogni fenomeno emotivo suscitato o alimentato dal vestito che il soggetto ha indossato in occasione dell'incontro amoroso o che indossa nell'intento di sedurre l'oggetto amato. (''Frac turchino e gilet giallo'', p. 15) *È come se alla fine di ogni [[toilette]], vi fosse sempre, compreso nell'eccitazione che essa suscita, il corpo ucciso, imbalsamato, laccato, imbellito alla maniera di una vittima. Vestendomi, io faccio bello ciò che sta per essere guastato dal desiderio. (''Frac turchino e gilet giallo'', p. 15) *{{maiuscoletto|[[adorabile]]}} Non riuscendo a precisare la specialità del suo desiderio per l'essere amato, il soggetto amoroso non trova di meglio che questa parola un po' stupida: ''adorabile''! (''«Adorabile!»'', p. 17) *2. Con una logica tutta particolare, il soggetto amoroso sente l’altro come un Tutto (come se si trattasse della Parigi autunnale) e, al tempo stesso, questo Tutto gli sembra comportare un resto, che egli non può esprimere. È soltanto l’altro a produrre in lui una visione estetica: egli lo elogia per il fatto di essere perfetto, si gloria per averlo scelto perfetto; immagina che l’altro voglia essere amato, come vorrebbe esserlo lui stesso, non già per questa o quella sua qualità, ma per ''tutto'', e questo tutto glielo concede sottoforma di una parola vuota, giacché Tutto non potrebbe inventariarsi senza senza sminuirsi: all'infuori del ''tutto'' dell’affetto, in ''Adorabile!'' non è contenuta nessuna qualità. Tuttavia, esprimendo tutto, ''adorabile'' esprime anche ciò che manca al tutto; la parola vuole designare lo spazio dell’altro in cui viene ''specialmente'' a innestarsi il mio desiderio, ma questo spazio non è designabile; io non saprò mai niente di lui; il mio linguaggio sarà sempre confuso, esso cincischierà nel tentativo di esprimerlo, ma io non potrò mai produrre altro che una parola vuota, la quale è come il grado zero di tutti gli spazi in cui si forma il desiderio specialissimo che io ho di quell'altro là (e non di un altro). (''«Adorabile!»'', p. 18) *''Adorabile'' vuol dire: questo è il mio desiderio, in quanto esso è unico: «È questo! È esattamente questo, che io amo!» Tuttavia, più provo la specialità del mio desiderio, meno sono in grado di precisarla; alla precisione di ciò che voglio dire corrisponde uno sfocamento del nome; il proprio del desiderio non può produrre altro che un improprio dell'enunciato. (''«Adorabile!»'', p. 19) *{{maiuscoletto|affermazione}} Nonostante tutto, il soggetto amoroso afferma l'amore come ''valore''. (''L'Intrattabile'', p. 20) *Mi si dice: questa specie d'amore non da frutti. Ma co- ime poter ''valutare'' ciò che fruttifica? Perché ciò che dà frutti è un Bene? Perché ''durare'' è meglio che ''bruciare''? (''L'Intrattabile'', p. 21) *2. Stamattina, devo scrivere con urgenza una lettera “importante” – dalla quale dipende il successo d’una certa iniziativa; scrivo invece una lettera d’amore – che non spedisco. Abbandono allegramente tristi incombenze, ragionevoli scrupoli, comportamenti reattivi imposti dal mondo, a beneficio d’un compito inutile, derivato da un Dovere luminoso: il Dovere amoroso. Con discrezione, faccio delle cose pazze; sono l’unico testimone della mia follia. Quello che l'[[amore]] mette a nudo in me è l’''energia''. Tutto ciò che faccio ha un senso (posso perciò ''vivere'' senza lamentarmi), ma questo senso è una finalità inafferrabile: esso non è altro che la coscienza della mia forza. Le inflessioni dolenti, colpevoli, tristi, tutto il reattivo della mia vita d’ogni giorno è sconvolto. (''L'Intrattabile'', p. 21) *{{maiuscoletto|alterazione}} Produzione breve, nel campo amoroso, d'una controimmagine dell'oggetto amato. Sulla base di episodi trascurabili o di minimi connotati, il soggetto vede l'immagine buona alterarsi improvvisamente e rovesciarsi. (''Un piccolo punto del naso'', p. 23) *Sul volto perfetto e come imbalsamato dell'altro (a tal punto esso mi affascina), scorgo tutt'a un tratto un punto di corruzione. Questo punto è minuscolo: un gesto, una parola, un oggetto, un vestito, qualcosa d'insolito che emerge (che prende risalto) da una regione di cui non avevo mai sospettato l'esistenza, e che bruscamente unisce l'oggetto amato a un mondo ''piatto''. L'altro, di cui devotamente lodavo l'eleganza e l'originalità, sarebbe dunque volgare? Egli fa un gesto ed ecco che in lui si disvela un'altra razza. Sono ''sbigottito'': avverto un controritmo: qualcosa come una sincope nella bella frase dell'essere amato, il rumore di uno strappo nel liscio involucro dell'Immagine. (''Un piccolo punto del naso'', p. 23) *{{maiuscoletto|[[angoscia]]}} A seconda di tale o talaltra circostanza, il soggetto amoroso si sente trascinato dalla paura di un pericolo, di una ferita, di un abbandono, di un improvviso cambiamento – sentimento che egli esprime con la parola ''angoscia''. (''Agony'', p. 27) *Lo [[psicosi|psicotico]] vive nel timore del crollo (di cui le diverse psicosi non sarebbero altro che le difese). Ma «la paura clinica del crollo è la paura d’un crollo che è già stato subito (''primitive agony'') [...] e vi sono dei momenti in cui un paziente ha bisogno che gli si dica che il crollo la cui paura mina la sua vita è già avvenuto».<ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: ''La crainte de l'effrondement'', p. 75.</ref> Lo stesso avviene, a quanto sembra, per l’angoscia d’amore: essa è la paura di una perdita che è già avvenuta, sin dall’inizio dell’amore, sin dal momento in cui sono stato stregato. Bisognerebbe che qualcuno potesse dirmi: «Non essere più angosciato, tu l’hai già perduto(a)». (''Agony'', p. 27) *{{maiuscoletto|[[annullamento]]}} Accesso di linguaggio durante il quale il soggetto giunge ad annullare l'oggetto amato sotto il volume dell'amore stesso: con una perversione propriamente amorosa, il soggetto ama l'[[amore]], non l'oggetto. (''Amare l'amore'', p. 28) *Basta che, in un lampo, io veda l'altro nelle vesti d'un oggetto inerte, come impagliato, perché trasferisca il mio desiderio da questo oggetto annullato al mio stesso desiderio; io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è più che il suo accessorio. Mi esalto al pensiero di una così nobile causa, che non tiene nel minimo conto la persona che ho preso a pretesto (questo è almeno quanto mi dico, felice di potermi innalzare sminuendo l'altro): io sacrifico l'immagine all'Immaginario. E se un giorno dovessi decidermi di rinunciare all'altro, il violento lutto che mi colpirebbe sarebbe il lutto dell'Immaginario: era una struttura cara, e io piangerei la [[perdita]] dell'amore, non già la perdita di questa o quella persona. (''Amare l'amore'', p. 28) *{{maiuscoletto|[[appagamento]]}} Il soggetto ricerca, con ostinazione, la possibilità di ottenere una totale soddisfazione del desiderio implicito nella relazione amorosa e di conseguire un successo completo e come eterno di questa relazione: immagine paradisiaca del Bene Supremo da dare e da ricevere. (''«Tutte le voluttà della terra»'', p. 30) *{{maiuscoletto|[[ascesi]]}} Sia che si senta colpevole nei confronti dell'essere amato, sia che voglia impressionarlo mostrandogli la sua infelicità, il soggetto amoroso abbozza una condotta ascetica di autopunizione (regime di vita, abiti, ecc.). (''Essere ascetici'', p. 32) *1. Dato che sono colpevole di questo e di quello (io ho, io trovo cento ragioni per esserlo), io mi punisco, mortifico il mio corpo: mi faccio tagliare i capelli cortissimi, nascondo il mio sguardo dietro a degli occhiali scuri (come se dovessi entrare in convento), mi consacro allo studio di una scienza seria e astratta. Come un monaco, mi alzerò presto per mettermi al lavoro mentre è ancora notte. Sarò molto paziente, un po' triste, in poche parole, ''degno'', come si addice all'uomo risentito. Mostrerò istericamente il mio [[lutto]] (il lutto che io m'immagino) attraverso il mio vestito, il taglio dei miei capelli, la regolarità delle mie abitudini. Sarà un piacevole romitaggio, un ritiro spirituale necessario al buon funzionamento di un patetico discreto. (''Essere ascetici'', p. 32) *2. L'[[ascesi]] (la velleità d'ascesi) è rivolta all'altro: voltati, guardami, renditi conto di cosa stai facendo di me. È un ricatto morale: io metto di fronte all'altro la figura della mia propria scomparsa, quale essa sicuramente avrà luogo se lui non cede (a che cosa?). (p. 32, ''Essere ascetici'') *{{maiuscoletto|[[assenza]]}} Ogni episodio di linguaggio che mette in scena l'assenza dell'oggetto amato – quali che siano la causa e la durata – e tende a trasformare questa assenza in prova d'abbandono. (''L'assente'', p. 33) *Orbene, l'unica [[assenza]] è quella dell'altro: è l'altro che parte, sono io che resto. L'altro è in stato di perpetua partenza, sempre sul punto di mettersi in viaggio; egli è, per vocazione, migratore, errante; io che amo sono invece, per vocazione inversa, sedentario, immobile, a disposizione, in attesa, sempre nello stesso posto, ''in giacenza'', come un pacco in un angolo sperduto d'una stazione. L'assenza amorosa è possibile in un solo senso e non può essere espressa che da chi resta - e non da chi parte: ''io'', sempre presente, non si costituisce che di fronte a ''te'', continuamente assente. Esprimere l'assenza equivale a significare di colpo che il posto del soggetto e il posto dell'altro non possono essere permutati; è come dire: «Sono meno amato di quanto io ami». (''L'assente'', p. 33) *2. Storicamente, il discorso dell'assenza viene fatto dalla Donna: la Donna è sedentaria, l'Uomo è vagabondo, viaggiatore; la Donna è fedele (aspetta), l'uomo è cacciatore (cerca l'avventura, fa la corte). È la Donna che dà forma all'assenza, che ne elabora la finzione, poiché ha il tempo per farlo; essa tesse e canta; le Tessitrici, le Canzoni cantate al telaio esprimono al tempo stesso l'immobilità (attraverso il ronzio dell'Arcolaio) e l'assenza (in lontananza, ritmi di viaggio, onde marine, cavalcate). Ne consegue che in ogni uomo che esprime l'assenza dell'altro si manifesta l'elemento ''femminino'': l'uomo che attende e che soffre è miracolosamente femminizzato. Un uomo è femminizzato non perché è invertito, ma perché è innamorato. (Mito e utopia: come l'origine è appartenuta, così anche l'avvenire apparterrà ai soggetti ''in cui vi è del femminino''). (''L'assente'', pp. 33-34) *3. Talvolta mi succede di sopportare bene l'assenza. lo sono allora ''normale'': sono in linea col modo in cui ''tutti'' sopportano la separazione da una ''persona cara''; mi conformo con cognizione all'addestramento attraverso cui sono stato abituato assai per tempo ad essere separato da mia madre – ciò che tuttavia, in principio, non mancò di essere doloroso (per non dire sconvolgente). Agisco da soggetto ben svezzato: ''aspettando'', so nutrirmi di altre cose che non siano solamente il seno materno.<br>Questa assenza ben sopportata non è altro che l'oblio. A intermittenza, io sono infedele. È la condizione per la mia sopravvivenza; poiché se io non dimenticassi, morirei. L'innamorato che non dimentica ''qualche volta'', muore per eccesso, fatica e tensione di memoria (come [[Johann_Wolfgang_von_Goethe#I_dolori_del_giovane_Werther|Werther]]). (''L'assente'', p. 34) *Come! {{sic|il}} desiderio non è forse sempre lo stesso, sia che l'oggetto sia presente o assente? L'oggetto non è forse ''sempre'' assente? - Non si tratta dello stesso struggimento: vi sono due parole: ''Póthos'', per il desiderio dell'essere assente, e ''Hímeros'', più ardente, per il desiderio dell'essere presente. (''L'assente'', p. 35) *5. All'assente, io faccio continuamente il discorso della sua assenza; situazione che è tutto sommato strana; l'altro è assente come referente e presente come allocutore. Da tale singolare distorsione, nasce una sorta di presente insostenibile; mi trovo incastrato fra due tempi: il tempo della referenza e il tempo dell'allocuzione: tu te ne sei andato (della qual cosa soffro), tu sei qui (giacché mi rivolgo a te). Io so allora che cos'è il presente, questo tempo difficile: un pezzo di angoscia pura.<br>[...] Questa messa in scena di linguaggio allontana la morte dell'altro: un brevissimo momento, si dice, separa il tempo in cui il bambino crede sua madre ancora assente da quel lo in cui la crede già morta. Manipolare l'assenza significa far durare questo momento, ritardare il più a lungo possibile l'istante in cui l'altro potrebbe, dall'assenza, piombare bruscamente nella morte. (p. 35, ''L'assente'') *L'[[Assenza]] è la figura della privazione; io desidero e ho bisogno simultaneamente. Il desiderio si spegne sul bisogno: questo è il fatto ossessionante del sentimento amoroso. (''L'assente'', p. 36) *L'assenza dell'altro mi tiene la testa sott'acqua; poco a poco, io soffoco, la mia aria si fa più rarefatta: ed è attraverso quest'asfissia che io ricostituisco la mia ''verità'' e preparo l'Intrattabile dell'amore. (''L'assente'', p. 37) *{{maiuscoletto|atopos}} Il soggetto amoroso riconosce l'essere amato come «atopos» (qualifica attribuita a Socrate dai suoi interlocutori), cioè inclassificabile, dotato di una originalità sempre imprevedibile. (''Atopos'', p. 38) *L'altro che io amo e che mi affascina è ''atopos''. Io non posso classificarlo, poiché egli è precisamente l'Unico, l'Immagine irripetibile che corrisponde miracolosamente alla specialità dei mio desiderio. È la figura della mia verità; esso non può essere fissato in alcun stereotipo (che è la verità degli altri).<br>Tuttavia, durante la mia vita, io ho amato o amerò più volte. Questo significherebbe dunque che il mio desiderio, per quanto speciale, si fissa su un tipo? Il mio desiderio è dunque classificabile? C'è, mi domando, fra tutti gli esseri che ho amato, un solo tratto comune che, per quanto tenue (un naso, una pelle, un qualcosa), mi permetta di dire: {{sic|ecco}} il mio tipo! «È esattamente il mio tipo», «Non è affatto il mio tipo»: frase da dongiovanni; l'innamorato è dunque soltanto un dongiovanni più difficile che per tutta la vita cerca il "suo tipo"? In quale parte del corpo avverso devo leggere la mia verità? (''Atopos'', p. 38) *Essendo atopico, l'altro fa tremare il linguaggio: non si può parlare ''di'' lui, ''su'' lui; qualsiasi attributo è falso, doloroso, goffo, imbarazzante: l'altro è ''inqualificabile'' (e questo sarebbe il vero significato di ''atopos''). (''Atopos'', p. 39) *3. Di fronte alla brillante originalità dell'altro, io non mi sento mai "atopos", ma semmai classificato (come un dossier fin troppo noto). Talvolta, riesco però a sospendere il gioco delle immagini ineguali («Perché mai non posso essere anch'io originale, forte quanto l'altro?»); indovino che la vera originalità non è né in me né nell'altro, ma nella nostra stessa relazione. Ciò che bisogna conquistare è l'originalità della relazione. La maggior parte delle ferite d'amore me le procura lo stereotipo: io sono costretto, come tutti, a far la parte dell'innamorato: ad essere geloso, trascurato, frustrato come gli altri. Ma quando la [[relazione]] è originale, lo stereotipo viene sconvolto, superato, evacuato, e la gelosia, ad esempio, non ha più luogo d'essere in questo rapporto senza luogo, senza ''topos'', senza ''topo'' - senza discorso. (''Atopos'', p. 39) *{{maiuscoletto|[[attesa]]}} Tumulto d'angoscia suscitato dall'attesa dell'essere amato in seguito a piccolissimi ritardi (appuntamenti, telefonate, lettere, ritorni). (''L'attesa'', p. 40) *1. Sto [[aspettare|aspettando]] un arrivo, un ritorno, un segnale promesso. Ciò può essere futile o infinitamente patetico: in ''Erwartung'' (attesa), una donna aspetta, nella foresta, di notte, il suo amante; io sto aspettando solamente una telefonata, ma è la stessa angoscia. Tutto è solenne: non ho il senso delle ''proporzioni''. (''L'attesa'', p. 40) *2. Vi è una scenografia dell'attesa: io la organizzo, la manipolo, ritaglio un pezzo di tempo in cui mimerò la perdita dell'oggetto amato e provocherò tutti gli effetti di un piccolo lutto. Tutto questo avviene dunque come in una recita. (''L'attesa'', p. 40) *Questa è la recita; essa può essere abbreviata dall'arrivo dell'altro; se arriva in primo, l'accoglienza è calma; se arriva in secondo, avviene una «scenata»; se arriva in terzo, vi è la riconoscenza, l'atto di grazia: io respiro nuovamente a pieni polmoni, come Pelléas allorché, uscendo dal sotterraneo, ritrova la vita, il profumo delle rose. (''L'attesa'', p. 41) *4. L'essere che io aspetto non è reale. Come il seno materno per il poppante, «io lo creo e lo ricreo continuamente a cominciare dalla mia capacità di amare, a cominciare dal bisogno che io ho di lui»<ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: ''Jeu et Réalité'', 34 e 21.</ref>: l'altro viene là dove io lo sto aspettando, là dove io l'ho già creato. E, se lui non viene, io lo allucino: l'attesa è un delirio. (''L'attesa'', p. 41) *E ancora molto tempo dopo che la relazione amorosa si è acquietata, io conservo l'abitudine di allucinare l'essere che ho amato: talora, una telefonata che tarda a venire riesce ancora ad angosciarmi e, in ogni importuno, credo di riconoscere la voce che amavo: io sono un mutilato che continua ad avere male alla gamba amputata. (''L'attesa'', p. 42) *5. «Sono innamorato? - Sì, poiché sto aspettando». L'altro, invece, non aspetta mai. Talvolta, ho voglia di giocare a quello che non aspetta; cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo; ma a questo gioco io perdo sempre: qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato, esatto, o per meglio dire in anticipo. La fatale identità dell'innamorato non è altro che: ''io sono quello che aspetta. (''L'attesa'', p. 42) *6. Un mandarino era innamorato di una cortigiana. «Sarò vostra, - disse lei, - solo quando voi avrete passato cento notti ad aspettarmi seduto su uno sgabello, nel mio giardino, sotto la mia finestra». Ma, alla novantanovesima notte, il mandarino si alzò, prese il suo sgabello sotto il braccio e se n'andò. (''L'attesa'', p. 42) *{{maiuscoletto|[[capire]]}} Sentendo improvvisamente l'episodio amoroso come un groviglio di motivazioni inspiegabili e di situazioni senza vie d'uscita, il soggetto esclama: «''Voglio capire (che cosa mi sta capitando)!''» (''«Voglio capire»'', p. 43) *1. Che cosa penso dell'[[amore]]? - In fondo, non penso niente. Certo, vorrei sapere ''che cos'è'', ma, vivendolo dal di dentro, lo vedo in quanto esistenza, non in quanto essenza. [...] Naturalmente, la riflessione mi è consentita, ma, siccome questa riflessione viene subito trascinata nel ribollimento delle immagini, essa non muta mai in riflessività: escluso dalla logica (che presuppone dei linguaggi estranei gli uni agli altri), non posso pretendere di poter ''pensare con lucidità''. E così, se anche continuassi a discettare sull'amore per un anno intero, potrei solamente sperare di riuscire ad afferrarne il concetto «per la coda»: flashes, formule, espressioni a effetto sparse nel copioso fluire dell'Immaginario; io mi trovo nel ''posto sbagliato'' dell'amore, che è poi il suo punto più in vista; dice un [[proverbio]] cinese: «Il punto più in ombra, si trova sempre sotto la lampada».<ref>{{maiuscoletto|[[Theodor Reik|Reik]]}}: Proverbio citato da Reik, 184.</ref> (''«Voglio capire»'', p. 43) *{{maiuscoletto|[[catastrofe]]}} Crisi violenta durante la quale il soggetto, sentendo la situazione amorosa come un vicolo cieco, una trappola da cui non potrà mai più uscire, si vede destinato a una totale distruzione di sé. (''La catastrofe'', p. 45) *1. Vi sono due tipi di disperazione: la disperazione pacata, la rassegnazione attiva («lo vi amo come bisogna amare: nella disperazione»), e la disperazione violenta: un bel giorno, in seguito a un incidente qualsiasi, mi chiudo nella mia stanza e scoppio in lacrime: sono in balia di una forza che mi soverchia, asfissiato dal dolore; il mio corpo s'irrigidisce e si contrae: come in un lampo, freddo e tagliente, io vedo la distruzione a cui sono condannato. Tutto ciò non ha niente di paragonabile alla prostrazione insidiosa, ma in fondo molto civile, degli amori difficili; non c'è alcun rapporto con l'annichilimento in cui si viene a trovare il soggetto abbandonato: qui, sono come folgorato, ma lucido. La sensazione che provo è quella di una vera e propria catastrofe: «''Ecco, "sono veramente fottuto!''» (''La catastrofe'', p. 45) *{{maiuscoletto|[[circoscrivere]]}} Per ridurre la propria infelicità, il soggetto ripone la sua speranza in un metodo di controllo che gli dovrebbe permettere di circoscrivere i piaceri che la relazione amorosa gli dà: da una parte, continuare a tenersi questi piaceri, approfittarne pienamente, e, dall'altra, mettere in una parentesi d'impensato le larghe zone depressive che separano questi piaceri: ''dimenticare'' l'essere amato al di fuori dei piaceri che esso dà. (''Laetitia'', p. 47) *1. Cicerone, prima, e Leibniz, poi, hanno contrapposto ''gaudium'' e ''laetitia''<ref>{{maiuscoletto|[[Leibniz]]}}: ''Nuovi saggi sull'intelletto umano'', XX e 296.</ref>''Gaudium'' è il «piacere che l'anima prova quando considera sicuro il possesso di un bene presente o futuro, ed un bene è in nostro possesso quando è in nostro potere il poterne godere quando lo vogliamo». ''Laetitia'' è un piacere allegro, «uno stato nel quale il piacere predomina in noi» [...]. ''Gaudium'' è ciò che io vagheggio: godere di un possesso perpetuo. Ma non potendo ottenere ''Gaudium'', da cui troppi ostacoli mi separano, considero l'eventualità di ripiegare su ''Laetitia''. (''Laetitia'', p. 47) *{{maiuscoletto|[[colpe]]}} In un qualsiasi episodio trascurabile della vita d'ogni giorno, il soggetto crede di aver mancato nei confronti dell'essere amato e prova per questo un sentimento di colpevolezza. (''Colpe'', p. 49) *2. Ogni incrinatura nella Devozione è una colpa: questa è la regola della ''Cortezia''. Questa colpa prende corpo quando io abbozzo un semplice gesto d'indipendenza nei confronti dell'oggetto amato; ogni volta che, per spezzare l'asservimento, cerco di «sganciarmi» (è il consiglio unanime dei mondo), io mi sento colpevole. E perciò, paradossalmente, io sono colpevole di alleggerire il peso, di ridurre l'ingombro esagerato della mia devozione, in poche parole di «riuscire» (secondo il mondo); insomma, ciò che mi fa paura è di essere forte e ciò che mi rende colpevole è la padronanza (o il suo semplice gesto). (''Colpe'', p. 50) *{{maiuscoletto|[[compassione]]}} Il soggetto prova un sentimento di compassione nei riguardi dell'oggetto amato ogni volta che lo vede, lo sente o lo sa infelice o minacciato da qualcosa che è estraneo alla relazione amorosa in sé. (''«Ho male all'altro»'', p. 51) *{{NDR|[[compassione]]}} «[...] più giustamente si dovrebbe chiamare unipassione, dolore all'unisono -, noi dovremmo odiarlo se lui, come Pascal, trova se stesso odioso» [...] Ora, per quanto grande sia la forza dell'amore, questo non avviene: sono commosso, angosciato, poiché è terribile veder soffrire le persone a cui si vuol bene, ma, al tempo stesso, rimango asciutto, impenetrabile. La mia, è un'identificazione imperfetta: sono una Madre (l'altro mi dà delle preoccupazioni), ma una Madre carente; [...] Giacché, proprio mentre m'identifico «sinceramente» nell'infelicità dell'altro, ciò che vedo in questa infelicità è che essa si manifesta ''senza di me'' e che, essendo infelice di per sé, l'altro mi abbandona: se egli soffre senza che io ne sia la causa, vuol dire che per lui io non conto: la sua sofferenza mi annulla nella misura in cui lo pone fuori della mia portata. (''«Ho male all'altro»'', p. 51) *2. Di conseguenza, le cose si rovesciano: dato che l'altro soffre senza di me, perché io dovrei soffrire al suo posto? La sua infelicità lo porta lontano da me e io finirei per sfiancarmi cercando di corrergli dietro, senza poter mai sperare di raggiungerlo, di entrare in coincidenza con lui. Dunque, stacchiamoci un po', impariamo a tenerci a una certa distanza. (''«Ho male all'altro»'', pp. 51-52) *{{maiuscoletto|[[comportamento]]}} Figura deliberativa: il soggetto amoroso si pone con angoscia dei problemi di comportamento che il più delle volte sono futili: che fare davanti a tale alternativa? Come agire? (''«Che fare?»'', p. 53) *2. Le mie angosce di comportamento sono ridicole e diventano sempre più ridicole, all'infinito. Se l'altro, incidentalmente o negligentemente mi dà il numero di telefono di un posto in cui posso trovarlo a certe ore, io subito mi agito: devo o non devo telefonargli? (Dirmi che ''posso'' telefonargli - questo è il senso obiettivo, logico, del messaggio - non servirebbe a niente, poiché ciò che mi mette in crisi è proprio questo ''permesso''). (''«Che fare?»'', p. 53) *{{maiuscoletto|[[connivenza]]}} Il soggetto s'immagina di stare parlando dell'essere amato con una persona rivale, e questa immagine, curiosamente fa nascere in lui un piacevole senso di complicità. (''La connivenza'', p. 55) *Finalmente posso parlare dell'altro ''con chi se ne intende''; si verifica una parità di sapere, un piacere d'inclusione; parlandone, l'oggetto non viene né estraniato né lacerato; egli resta interno al discorso duale, che anzi lo preserva. Io coincido con l'Immagine e al contempo con questo secondo specchio che riflette ciò che io sono (sul volto del rivale io leggo la mia paura, la mia gelosia). (p. 55, ''La connivenza'') *3. La [[gelosia]] è un'equazione a tre termini permutabili (indecidibile): si è sempre gelosi di due persone contemporaneamente: io sono geloso di chi amo e di chi lo ama. L'''odiosamato'' (il «rivale») è ''anche'' amato da me: esso m'interessa, m'incuriosisce, mi affascina (vedi ''L'eterno marito'', di [[Dostoevskij]]). (''La connivenza'', p. 56) *{{maiuscoletto|[[contatti]]}} La figura fa riferimento ad ogni discorso interiore suscitato da un contatto furtivo con il corpo (e più precisamente con la pelle) dell'essere amato. (''«Quando innavertitamente il mio dito»'', p. 57) *1. Il dito di [[I dolori del giovane Werther|Werther]] sfiora inavvertitamente il dito di Carlotta; i loro piedi, sotto il tavolo, si incontrano.<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: p. 57.</ref> Werther potrebbe astrarsi dal senso di questi episodi casuali; egli potrebbe concentrarsi corporalmente su quelle minuscole zone di contatto e, come un feticista, provare piacere per questo o quel pezzetto di dito o di piede inerte, ''senza preoccuparsi della risposta'' (come Dio - è la sua etimologia -, il Feticcio non risponde). Ma, per l'appunto, Werther non è pervertito, ma innamorato: egli dà un senso, sempre, ovunque, a proposito di niente, ed è proprio il senso che lo fa fremere: egli si trova nel braciere del senso. Per l'innamorato, ogni contatto pone il problema della risposta: egli chiede alla pelle di rispondere. (''«Quando innavertitamente il mio dito»'', p. 57) *{{maiuscoletto|[[contingenze]]}} Avvenimenti insignificanti, fatti fortuiti, traversie, inezie, meschinerie, quisquilie, episodi della vita amorosa; qualsiasi nucleo fattuale che ostacoli l'aspirazione alla felicità del soggetto amoroso, come se il caso tramasse contro di lui. (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 59) *2. L'episodio è trascurabile (esso è sempre trascurabile) ma attirerà tutto il mio linguaggio. Io lo trasformo subito in un avvenimento importante, 'pensato'' da qualcosa che assomiglia al destino. È una cappa che mi cade addosso e che trascina con s‚ tutto. Innumerevoli e vaghe circostanze finiscono così col tessere il velo nero della Maya, la tappezzeria delle illusioni, dei significati, delle parole. Io mi metto a ''classificare'' quello che mi sta capitando. (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 59) *(Per me, l'episodio è un segno, non un indizio: l'elemento di un sistema, non l'efflorescenza di una causalità). (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 60) *{{maiuscoletto|[[corpo]]}} Ogni pensiero, ogni emozione, ogni interesse suscitato nel soggetto amoroso dal corpo amato. (p. 61, ''Il corpo dell'altro'') *1. Il suo corpo era diviso: da una parte, il corpo vero e proprio - la sua pelle, i suoi occhi - tenero, caldo, e, dall'altra, la sua voce, breve, trattenuta, soggetta ad accessi di lontananza, la sua voce, che non dava ciò che dava il suo corpo. O anche: da una parte, il suo corpo morbido, tiepido, languido al punto giusto, con una sottile peluria, fintamente goffo, e, dall'altra, la sua voce - la voce, sempre la voce - sonora, nitida, mondana, ecc. (''Il corpo dell'altro'', p. 61) *''[[Scrutare]]'' vuol dire ''frugare'': io frugo il corpo dell'altro, come se volessi vedere cosa c'è dentro, come se la causa meccanica del mio desiderio si trovasse nel corpo antagonista (sono come quei bambini che smontano una sveglia per sapere che cos'è il tempo). Questa operazione viene condotta in maniera fredda e stupita; sono calmo, attento, come se fossi davanti a uno strano insetto di cui improvvisamente non ho ''più paura''. Certe parti del corpo sono particolarmente adatte a questa ''osservazione'': le ciglia, le unghie, l'attaccatura dei capelli, gli oggetti molto particolari. P- evidente che in quel momento io sto feticizzando un morto. La prova è data dal fatto che, se il corpo che sto scrutando si scuote dalla sua inerzia, se si mette ''a fare qualcosa'', il mio desiderio cambia; se, per esempio, vedo l'altro ''pensare'', il mio desiderio cessa di essere perverso e ridiventa immaginario: io ritorno a un'Immagine, a un Tutto: io amo di nuovo. (''Il corpo dell'altro'', p. 61) *(Io guardavo tutto del suo volto, del suo corpo, con distacco: le sue ciglia, l'unghia del suo alluce, la sottigliezza delle sue sopracciglia, delle sue labbra, il colore di smalto dei suoi occhi, un certo neo, un certo modo di tenere le dita fumando; ero affascinato - dato che, alla fin fine, la fascinazione non altro è che il punto estremo del distacco - da quella specie di statuina colorata, smaltata, vetrificata, nella quale potevo leggere, senza capirci nulla, ''la causa del mio desiderio''). (''Il corpo dell'altro'', p. 62) *{{maiuscoletto|[[cuore]]}} Questa parola serve per moti e desideri d'ogni genere, ma ciò che è costante è che il cuore - negato o rifiutato che sia - vuole essere un oggetto di dono. (''Il cuore'', p. 63) *3. Il cuore, è ciò che io credo di donare. Ogni volta che questo dono mi viene restituito, allora non basta dire, come Werther, che una volta tolto tutto l'ingegno che mi si attribuisce e di cui non mi curo, il cuore è ciò che resta di me: il cuore è ciò che ''mi'' resta, e questo cuore che mi pesa e il cuore greve: greve per il rigurgito che l'ha riempito (solo gl'innamorati e i bambini hanno il cuore greve). (''Il cuore'', p. 63) *{{maiuscoletto|[[dedica]]}} Episodio di linguaggio che accompagna ogni regalo amoroso, sia esso reale o progettato, e, più in generale, ogni gesto, effettivo o interiore, per mezzo del quale il soggetto dedica qualche cosa all'essere amato. (''La dedica'', p. 65) *Il [[regalo]] d'amore è solenne; trascinato dall'insaziabile metonimia che disciplina la vita immaginaria, io mi traspongo tutt'intero in esso. Attraverso questo oggetto, io ti do il mio Tutto, io ti tocco con il mio fallo; è per questo che io sono follemente eccitato, che corro da un negozio all'altro, che mi ostino a cercare il feticcio che vada bene, il feticcio splendente, riuscito, che si adatterà ''perfettamente'' al tuo desiderio. (''La dedica'', p. 65) *Il [[regalo]] è contatto, sensualità: tu stai per toccare ciò che io ho toccato: una terza pelle ci unisce. (''La dedica'', p. 65) *5. Quantunque sia incapace di enunciarsi, di enunciare, l'amore vuole nondimeno clamarsi, declamarsi, scriversi ovunque: "all'acqua, all'ombra, ai monti, ai fiori, all'erbe, ai fonti, all'eco, all'aria, ai venti..." Basta che il soggetto amoroso crei o costruisca qualcosa, che subito è colto da una pulsione di [[dedica]]. Tutto ciò che fa, subito, e ancora prima che sia finito, egli vuole donarlo alla persona che ama, per la quale ha lavorato o lavorerà. La scritta del nome dirà per chi è il dono.<ref>{{maiuscoletto|[[Le nozze di Figaro]]}}: aria di Cherubino (atto I)</ref> (''La dedica'', p. 67) *In ''[[Teorema (film)|Teorema]]'' l'«altro» non parla, ma iscrive però qualcosa in tutti coloro che lo desiderano - opera ciò che i matematici chiamano una catastrofe (lo sconvolgimento di un sistema per mezzo di un altro sistema): vero è che quel muto è un angelo. (''La dedica'', p. 69) *{{maiuscoletto|demoni}} Il soggetto amoroso ha talvolta l'impressione di essere posseduto da un demone del linguaggio che lo spinge a farsi del male e a espellersi - secondo le parole di Goethe - dal paradiso che, in altri momenti, la relazione amorosa rappresenta per lui. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *1. Una forza precisa trascina il mio linguaggio verso il male che io posso fare a me stesso: il regime del mio linguaggio è la ruota libera: il linguaggio si morula, senza nessuna idea tattica della realtà. Io cerco di farmi del male, mi espello da solo dal mio paradiso, affannandomi di suscitare in me stesso le immagini (di gelosia, di abbandono, di umiliazione) che possono ferirmi; e quando la ferita è aperta, cerco di mantenerla tale, la alimento con altre immagini, fino a che un'altra ferita non venga a distogliermi da quella. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *2. Il demonio è plurale («Il mio nome è Legione», [[Vangelo secondo Luca|Luca]] 8.30). Quando un demone viene respinto, quando finalmente sono riuscito a imporgli il silenzio (per caso o attraverso la lotta), un altro lì vicino solleva la testa e si mette a parlare<ref>{{maiuscoletto|[[Goethe]]}}: «Noi siamo i nostri propri demoni, noi ci espelliamo dal nostro paradiso» ('Werther'', nota 93 dell'ed. Aubier-Montaigne)]</ref>. La vita demoniaca di un innamorato è simile alla superficie d'una solfatara; delle grandi bolle (roventi e fangose) scoppiano una dopo l'altra; quando una si rompe e s'affloscia, essa ritorna nel magma e subito, più lontano, un'altra si forma, si gonfia. Le bolle «Disperazione», «Gelosia», «Esclusione», «Desiderio», «Incertezza di comportamento», «Terrore di perdere la faccia» (il più malvagio dei demoni) fanno ''ploc' una dopo l'altra, in un ordine indeterminato: è il ''disordine'' della Natura. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *3. Come respingere un demone (vecchio problema)? I demoni, specialmente se sono demoni di linguaggio (e sennò di cos'altro sarebbero?), si combattono con il linguaggio. Io posso quindi sperare di esorcizzare la parola demoniaca che mi è suggerita (da me stesso) sostituendola (posto che io possegga il necessario talento linguistico) con un'altra parola più dimessa (procedo per eufemia). Così credevo di essere finalmente uscito dalla crisi, ma ecco che - favorita da un lungo viaggio in automobile - sono colto da una loquela mentre continuo incessantemente ad agitare nella mia testa il desiderio, il rimpianto e l'aggressione dell'altro; e a queste ferite s'aggiunge lo sconforto di dover constatare che io ''sto avendo una ricaduta''; ma il vocabolario è una vera e propria farmacopea (veleno da una parte, rimedio dall'altra): no, non è una ricaduta, è soltanto un ultimo ''sussulto'' del demone anteriore. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 71) *{{maiuscoletto|de-realtà}} Sensazione di assenza, di riduzione di realtà, provata dal soggetto amoroso nei confronti del mondo. (''Il mondo siderato'', p. 72) *(Il mondo è pieno senza di me, come nella ''[[Jean-Paul Sartre#La_nausea|Nausea]]''; esso gioca alla vita dietro un vetro; il mondo è immerso in un acquario; io lo vedo vicinissimo e tuttavia separato, fatto di un'altra sostanza; cado continuamente fuori di me, senza vertigine, senza annebbiamento, nella ''precisione'', come fossi drogato. [...]) (''Il mondo siderato'', p. 72) *{{NDR|L'[[Italia]]}} Questo paese perde in tutto: abolisce la differenza dei gusti, ma non la divisione delle classi, ecc. (p. 73, ''Il mondo siderato'') *Fino a quando sentirò che il mondo mi è ostile, io gli sarò legato: ''io non sono pazzo''. Ma talvolta, quando ho dato fondo al malumore, mi accorgo di non avere più alcun linguaggio: il mondo non è ''irreale'' (se lo fosse potrei esprimerlo: esiste un'arte dell'irreale che è fra le più alte), ma de-reale: il reale lo ha abbandonato, cosicché io non ho più alcun senso (alcun paradigma) a mia disposizione; ''io non riesco'' a definire i miei rapporti con Coluche, col ristorante, col pittore, con piazza del Popolo. Quale tipo di rapporto posso io avere con un potere, se non ne sono lo schiavo, né il complice, né il testimone? (''Il mondo siderato'', p. 74) *6. Talvolta il mondo mi appare ''irreale'' (io lo esprimo in un modo diverso), talaltra mi appare ''dereale'' (io lo esprimo con difficoltà). Non è (si dice) la stessa riduzione di realtà. Nel primo caso, il rifiuto che io oppongo alla realtà si estrinseca attraverso una ''fantasia'': tutto ciò che mi circonda muta di valore rispetto a una funzione, che è poi l'Immaginario; l'innamorato si separa quindi dal mondo, lo irrealizza perché, su un altro versante, fantasmatizza le peripezie o le utopie del suo amore; si abbandona all'Immagine e, di conseguenza, tutto ciò che è «reale» lo infastidisce. Anche nel secondo caso vi è una perdita di contatto col reale, ma qui nessuna sostituzione immaginaria viene a compensare la perdita. seduto davanti al manifesto di Coluche, io non «sogno» niente (neanche l'altro); anzi, non sono più nemmeno nell'Immaginario. Tutto è cristallizzato, pietrificato, immutabile, cioè ''insostituibile'': l'Immaginario è (temporaneamente) proscritto. Nel primo caso, sono nevrotizzato, io irrealizzo; nel secondo caso, sono pazzo, io de-realizzo. (''Il mondo siderato'', p. 75) *{{maiuscoletto|[[dichiarazione]]}} Propensione del soggetto amoroso a intrattenere a lungo, con un'emozione contenuta, l'essere amato, a proposito del suo amore, di lui, di sé, di loro: la dichiarazione non verte sulla confessione dell'amore, ma sulla forma, commentata all'infinito, della relazione amorosa. (''Il colloquio'', p. 77) *(Parlare amorosamente, significa dissipare senza limite, senza soluzione di continuità; vuol dire praticare un rapporto senza orgasmo. Forse esiste una forma letteraria di questo ''coitus reservatus'': il preziosismo). (''Il colloquio'', p. 77) *Nessuno ha voglia di parlare dell'amore, se non è ''per'' qualcuno. (''Il colloquio'', p. 78) *{{maiuscoletto|[[dipendenza]]}} Figura nella quale l'opinione intravede la condizione stessa del soggetto amoroso, asservito all'oggetto amato. (''Domnei'', p. 79) *1. La meccanica del vassallaggio amoroso esige una futilità senza fondo<ref>{{maiuscoletto|Cortezia}}: l'amore cortese è fondato sul vassallaggio amoroso (''Domnei'' o ''Donnoi'')</ref>. Questo perché, se si vuole che la dipendenza si manifesti nella sua purezza, bisogna che essa si renda palese nelle circostanze più irrilevanti e diventi qua si vergognosa a forza di pusillanimità: aspettare una telefonata è in un certo senso una dipendenza troppo gravosa<ref>{{maiuscoletto|[[Simposio]]}}: 166.</ref>; bisogna che io la affini, senza limiti: quindi, mi farò il sangue cattivo di fronte allo spettegolare delle comari che, dal farmacista, mi tiene lontano dall'apparecchio a cui sono asservito; e siccome questa telefonata, che io non voglio perdere, mi fornirà qualche nuova occasione di asservimento, si potrebbe dire che io agisco energicamente per preservare proprio lo spazio della dipendenza e per permettere inoltre a questa dipendenza di esercitarsi: io mi smarrisco nella dipendenza ma, ciò che è più - altro tranello -, sono umiliato da questo smarrimento. (''Domnei'', p. 79) *(Se io accetto la mia dipendenza, è perché essa costituisce per me un mezzo per "significare" la mia domanda: nel campo amoroso, la futilità non è una "debolezza" né una "meschinità": essa è un segno di forza: più la cosa è futile, più ha significato e più s'impone come forza). (''Domnei'', p. 79) *{{maiuscoletto|[[disagio]]}} Scena a più persone, nella quale l'implicito del rapporto amoroso agisce come una coartazione e suscita un imbarazzo collettivo che non viene esternato. (''«Con aria imbarazzata»'', p. 81) *{{maiuscoletto|[[dispendio]]}} Figura mediante la quale il soggetto amoroso mira e al contempo esita a situare l'amore in un'economia di puro dispendio, di perdita «per niente». (''L'esuberanza'', p. 83) *1. Alberto, personaggio piatto, morale, conformista, decreta (come chissà quanti prima di lui) che il [[suicidio]] è una viltà. Per Werther, al contrario, il suicidio non è una debolezza, dal momento che esso scaturisce da una tensione<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: 59, 133.</ref>: «Mio caro, se un eccesso fisico viene considerato come una forza, perché non lo sarà anche l'eccesso dei sentimenti?» L'amore-passione è dunque una forza («questa violenza, questa passione irriducibile»), è qualcosa che ricorda la vecchia nozione di ἰσχύς (''ischus'': energia, tensione, forza di carattere) e, più vicino a noi, quella di Dispendio.<ref>{{maiuscoletto|GRECO}}: nozione stoica (''Les Stoïciens'').</ref> (''L'esuberanza'', p. 83) *(Prima un lord e poi un vescovo inglese, rimproverarono a Goethe l'epidemia di suicidi provocati dal ''Werther''. [[Goethe]] rispose in termini propriamente ''economici'': «Il vostro sistema commerciale ha fatto migliaia di vittime; perché non perdonarne qualcuna anche al ''Werther''?»)<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: ''furor wertherinus'', Introduzione, XIX. Risposta di Goethe: Introduzione, XXXII (ed. Aubier-Montaigne).</ref> (''L'esuberanza'', p. 84) *3. Il discorso amoroso non è proprio privo di calcoli: io ragiono, certe volte calcolo, sia per ottenere una certa soddisfazione, o per evitare un certo dolore, sia per rappresentare interiormente all'altro, in un moto di stizza, i tesori d'ingegnosità che io dilapido ''per niente'' in suo favore (cedere, dissimulare, non ferire, divertire, convincere, ecc.). Ma questi calcoli sono soltanto delle impazienze: in essi non vi è alcuna idea di guadagno finale: il Dispendio è aperto, all'infinito, la forza deriva, senza nessuna finalità (l'oggetto amato non è una meta: è un oggetto-cosa, non un oggetto-termine). (''L'esuberanza'', p. 84) *L'esuberanza amorosa è l'esuberanza del fanciullo a cui niente (ancora) viene a contenere l'ostentazione narcisistica, il godimento multiforme. Considerato che il discorso amoroso non è una ''media'' di stati d'animo, questa esuberanza può essere rotta a intervalli da tristezze, avvilimenti, impulsi suicidi; ma un tale squilibrio fa parte di quest'economia nera che mi marchia con la sua aberrazione, e per così dire con il suo lusso sfrenato. (''L'esuberanza'', p. 84) *{{maiuscoletto|[[dramma]]}} Il soggetto amoroso non può scrivere egli stesso il suo romanzo d'amore. Solo una forma molto arcaica potrebbe raccogliere il fatto che lui declama senza però poterlo raccontare. (''Romanzo/dramma'', p. 85) *Se io tengo un [[diario]], è difficile che questo diario riporti i ''fatti accaduti''. I fatti della vita amorosa sono talmente futili che accedono alla scrittura solo attraverso uno sforzo immenso: ci si scoraggia di scrivere ciò che, ''nello scriversi'', rivela in pieno la propria banalità. (''Romanzo/dramma'', p. 85) *{{maiuscoletto|[[esilio]]}} Decidendo di rinunziare allo stato amoroso, il soggetto si vede con tristezza esiliato dal proprio Immaginario. (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 87) *(La passione [[amore|amorosa]] è un delirio; ma il delirio non è poi così straordinario; tutti ne parlano e ormai non fa più paura. Enigmatica è semmai ''la perdita di delirio'': dove porta?) (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 87) *2. Nel [[lutto]] reale, è la «prova di realtà» a mostrarmi che l'oggetto amato ha cessato di esistere. Nel lutto amoroso, l'oggetto non è né morto né lontano. Sono io a decidere che la sua immagine deve morire (e questa morte, io potrò addirittura arrivare a nascondergliela). Per tutto il tempo che durerà questo strano lutto, dovrò portare il peso di due infelicità fra loro contrarie: soffrire per il fatto che l'altro sia presente (e che continui, suo malgrado, a farmi del male) e affliggermi per il fatto che egli sia morto (se non altro, che sia morto quello che io amavo). Cosicché mi angoscio (vecchia abitudine) per una telefonata che non arriva, ma nello stesso tempo devo dirmi che questo silenzio è, ''in ogni caso'', inconseguente, poiché io ho deciso di non aspettarmi più niente: il telefonarmi, dipendeva soltanto dall'immagine amorosa; scomparsa quell'immagine, sia che suoni sia che non suoni, il telefono riprende la sua futile esistenza. (Il punto più sensibile di questo lutto è che mi tocca ''perdere un linguaggio'' - il linguaggio amoroso. D'ora innanzi, non ci saranno più i «Ti amo»). (''L'esilio dell'Immaginario'', pp. 87-88) *3. Per quanto io lo rovini, il lutto dell'immagine mi rende angosciato; ma, d'altro lato, per quanto io riesca a dargli buon esito, esso mi rende triste. Se l'esilio dell'Immaginario è la via obbligata per giungere alla «guarigione», allora bisogna convenire che il progresso è triste. Questa tristezza non è una malinconia - o almeno è una malinconia incompleta (niente affatto clinica), giacché non mi rimprovero niente e non sono prostrato. La mia tristezza appartiene a quella frangia della malinconia in cui la perdita dell'essere amato resta astratta.<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: «In altre circostanze si può invece riscontrare che la perdita è di natura più ideale, Può darsi che l'oggetto non sia morto davvero, ma sia andato perduto come oggetto d'amore...» (''Ibid.'', 104).</ref> Qui, la perdita è doppia: non posso neppure investire la mia infelicità, come quando soffrivo per il fatto di essere innamorato. Allora, io desideravo, sognavo, lottavo; un bene prezioso era dinanzi a me, semplicemente ritardato, il suo possesso era ostacolato da alcuni contrattempi. Adesso non c'è più niente; tutto è calmo, e questo è peggio. Sebbene sia giustificato da un'economia - l'immagine muore affinché io viva -, il lutto amoroso ha sempre uno strascico: una frase viene ripetuta in continuazione: «Che peccato!» (p. 88, ''L'esilio dell'Immaginario'') *Il vero atto del lutto, non è soffrire per la perdita dell'essere amato; è constatare un giorno, sulla pelle della relazione, simile a una minuscola macchia, il sintomo di una morte sicura: per la prima volta, io faccio del male a chi amo, senza volerlo, certo, ma anche ''senza darmi eccessiva pena''. (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 89) *5. Io cerco di strapparmi all'Immaginario amoroso: ma, come brace non ancora spenta, sotto l'Immaginario cova la fiamma; esso avvampa di nuovo; ciò che era stato ripudiato risorge; ad un tratto, dalla tomba mal sigillata sale un lungo lamento. (Gelosie, angosce, possessi, discorsi, appetiti, segni: ovunque, il desiderio amoroso ardeva nuovamente. Era come se io avessi voluto stringere per l'ultima volta, allo spasimo, qualcuno che stava per morire - che stavo per far morire: il mio, era un rifiuto di separazione).<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: «Questa avversione può essere talmente intensa da sfociare in un estraniamento dalla realtà e in una pertinace adesione all'oggetto, consentita dall'instaurarsi di una psicosi allucinatoria di desiderio» (''ibid.'')</ref><ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: «Poco prima che la perdita si faccia sentire, si può discernere nel bambino, nella eccessiva utilizzazione dell'oggetto transizionale, il rifiuto del timore che questo oggetto perda il suo significato» (''Jeu et Réalité'', 26 sgg.).</ref> (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 89) *{{maiuscoletto|fading}} Prova dolorosa con la quale l'essere amato sembra sottrarsi a qualsiasi contatto, senza neppure rivolgere questa indifferenza enigmatica contro il soggetto amoroso o pronunziarla a beneficio di chiunque altro, sia questo il mondo o un rivale. (''Fading'', p. 90) *Il fading dell'altro, quando si manifesta, mi angoscia perché mi sembra senza causa e senza fine. Come un triste miraggio, l'altro s'allontana, insegue l'infinito e io mi logoro nell'attesa del suo ritorno. (''Fading'', p. 90) *Il fading dell'oggetto amato è il terrificante ritorno della Madre Cattiva, l'inspiegabile ritiro d'amore, la sensazione di sentirsi abbandonati ben nota ai Mistici: Dio esiste, la Madre c'è, ma essi ''non amano più''. Non sono distrutto, ma ''lasciato là'', come un rifiuto. (''Fading'', pp. 90-91) *3. La gelosia fa soffrire meno perché l'altro continua ad essere vivo. Nel fading, l'altro sembra perdere ogni desiderio: egli è preda della Notte. L'altro mi abbandona, ma a questo abbandono fa seguito l'abbandono che a sua volta coglie l'altro<ref>{{maiuscoletto|[[Juan De La Cruz]]}}: «Diciamo ''Notte'' la privazione del gusto nell'appetito di tutte le cose» (citato da Baruzi, 408).</ref>; la sua immagine viene in questo modo lavata, disciolta; niente più mi sostiene, neanche il desiderio che l'altro rivolgerebbe altrove; sono in lutto per un oggetto che è già in lutto (da questo si può capire fino a che punto abbiamo bisogno del desiderio dell'altro, anche se questo desiderio non è rivolto a noi). (''Fading'', p. 91) *7. Sembra che [[Freud]] detestasse il [[telefono]]: proprio lui che invece amava ''ascoltare''<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: [[Martin Freud]], ''Freud, mon père'', 45.</ref> Forse intuiva, presentiva, che la telefonata è sempre una ''cacofonia'' e che quello che il telefono lascia filtrare è la ''voce falsa'', la comunicazione fasulla. (''Fading'', p. 92) *[...] il telefono non è un valido oggetto transizionale, non è una funicella inerte; il suo significato non è quello del collegamento, ma bensì quello della distanza; la voce amata, stanca, ascoltata per telefono: è il fading in tutta la sua angoscia. Tanto per cominciare, quando questa voce giunge a me, quando essa è là, quando (con molta fatica) continua ad esserci, io non la riconosco mai completamente; si direbbe che essa provenga da dietro una maschera (si dice che le maschere della tragedia greca avessero una funzione magica: dare alla voce un'origine ctonia, deformarla, straniarla, farla arrivare dall'al di là sotterraneo). E, inoltre, l'altro sembra sempre che stia per partire; egli se ne va due volte: attraverso la sua voce e attraverso il suo silenzio: a chi tocca parlare? Cessiamo insieme di parlare: ingombro di due vuoti. ''Sto per lasciarti'', dice ad ogni istante la voce al telefono. (''Fading'', pp. 92-93) *[...] angosciarsi per il telefono: è il segno inequivocabile dell'amore. (''Fading'', p. 93) *{{maiuscoletto|[[fastidio]]}} Sentimento di moderata gelosia che coglie il soggetto amoroso quando vede che l'interesse dell'essere amato è catturato e distolto da persone, oggetti o azioni che ai suoi occhi agiscono come altrettanti rivali secondari. (''L'arancia'', p. 94) *È fastidioso tutto ciò che cancella fugacemente la relazione duale, tutto ciò che altera la complicità e allenta il legame di appartenenza: ''Tu appartieni anche a me'', dice il mondo. (''L'arancia'', p. 94) *{{maiuscoletto|[[festa]]}} Il soggetto amoroso vive ogni incontro con l'essere amato come una festa. (''«Giorni beati»'', p. 96) *{{maiuscoletto|[[gelosia]]}} «Sentimento che nasce nell'amore e che è cagionato dal timore che la persona amata preferisca qualcun altro» ([[Émile Littré|Littré]]). *1. Il geloso del romanzo non è [[I dolori del giovane Werther|Werther]]; è il signor Schmidt, il fidanzato di Federica, l'uomo che è sempre di malumore. La gelosia di Werther nasce dalle immagini (vedere Alberto circondare col braccio la vita di Carlotta), non dal pensiero. Ciò si deve al fatto (ed è questa una delle bellezze del libro) che si tratta di una disposizione tragica, e non psicologica. Werther non odia Alberto; è solo che Alberto occupa un posto che lui desidera: Alberto è un avversario (un concorrente, nel senso proprio del termine), non un nemico: egli non è «odioso». Nelle lettere che scrive a Guglielmo, Werther non si dimostra molto geloso. È solo quando dal tono confidenziale della prima parte si passa al racconto finale che la rivalità fra i due diventa acuta, aspra, come se la gelosia prendesse corpo in seguito al semplice passaggio dall'''io'' al ''lui'' [...] (''La gelosia'', p. 97) *[...] se non accetto la spartizione dell'essere amato, io nego la sua perfezione, giacché è proprio della perfezione il fatto di essere [[condivisione|condivisa]]. [...] E così io soffro due volte: prima, per il fatto stesso della spartizione, e poi per la mia incapacità di sopportarne la nobiltà. (''La gelosia'', p. 98) *3. «Quando amo, sono molto esclusivo», dice [[Freud]] (che prenderemo qui come modello della normalità). Essere gelosi è essere conformi alle regole. Rifiutare la gelosia («essere perfetto»), significa quindi trasgredire una legge.<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: ''Lettere 1873-1939''.</ref> (''La gelosia'', p. 98) *(Conformismo in senso inverso: è vietato essere gelosi, l'esclusivismo va condannato, si deve vivere in gruppo, ecc. - Attenzione! -, vediamo come stanno realmente le cose: e se mi obbligassi a non essere più geloso per la vergogna d'esserlo? La gelosia è brutta, è borghese: è un fervore indecoroso, uno ''zelo'' - ed è appunto questo zelo che noi rifiutiamo).<ref>{{maiuscoletto|etimologia}}: Ζῆλος (''zễlos''), ''zelosus'', ''geloso''.</ref> (''La gelosia'', p. 98) *4. Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero d'esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l'altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri. (''La gelosia'', p. 98) *{{maiuscoletto|gradiva}} Questo nome, desunto dal libro di [[Wilhelm Jensen|Jensen]] analizzato da [[Freud]], designa l'immagine dell'essere amato che accetta di entrare un po' nel delirio del soggetto amoroso per aiutarlo ad uscirne fuori. (''La Gradiva'', p. 99) *2. La Gradiva è una figura di salvezza, propiziatrice, una Eumenide, una Benevola. Ma, così come le [[Eumenidi]] non sono che delle vecchie Erinni, dee della vendetta, anche nella sfera amorosa esiste una Gradiva malvagia. Anche se inconsciamente e per delle motivazioni che possono aver origine dal suo proprio tornaconto nevrotico, l'essere amato sembra allora volermi spingere sempre più addentro nel mio delirio, sembra voler mantenere viva ed esulcerare la mia ferita d'amore [...]. In poche parole, l'altro mi riporta di continuo davanti alla mia impasse: impasse da cui non posso uscire e in cui non posso restare, proprio come il famoso cardinale Balue chiuso in una gabbia nella quale non poteva né stare in piedi né sdraiarsi. (''La Gradiva'', pp. 99-100) *''[[Amare]]'' ed ''essere innamorato'' hanno fra loro un rapporto difficile: poiché, se è vero che ''essere innamorato'' non assomiglia a niente altro (una goccia di ''essere-innamorato"'' diluita in una vaga relazione amichevole la colora vivacemente, la rende incomparabile: io so ''subito'' che nel mio rapporto con X.... o con Y.... per quanto prudentemente mi trattenga, c'è ''dell'essere-innamorato''), è anche vero che, nell'''essere-innamorato'', c'è dell'''amare'': io voglio prendere, ferocemente, ma so anche dare, attivamente. (''La Gradiva'', p. 101) *{{maiuscoletto|identificazione}} Il soggetto s'identifica dolorosamente con qualsiasi persona (o qualsiasi personaggio) che nella struttura amorosa occupi la sua stessa posizione. (''Identificazioni'', p. 102) *2. Divoro con lo sguardo ogni intreccio amoroso, individuandovi quella che potrebbe essere la mia posizione, se ne facessi parte. lo colgo non delle analogie, bensì delle omologie [...]. Io sono catturato da uno specchio che si sposta e che mi capta ovunque vi sia una struttura duale. (''Identificazioni'', p. 102) *Io, come lettore, posso identificarmi con [[I dolori del giovane Werther|Werther]]. Storicamente, migliaia di soggetti lo hanno fatto, soffrendo, suicidandosi, vestendosi, profumandosi, scrivendo come tanti Werther (canzoni, lamenti, bomboniere, fibbie, ventagli, acqua di toilette alla Werther). Una lunga catena di equivalenze lega tutti gli innamorati del mondo.<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: Introduzione storica (edizione Aubier-Montaigne).</ref> (''Identificazioni'', p. 103) *[...] leggendo un [[romanzo d'amore]], non è esatto dire che io mi proietto; io aderisco all'immagine dell'innamorato (dell'innamorata), mi rinchiudo con questa immagine nella clausura del libro (tutti sanno che questi romanzi vengono letti in stato di secessione, di reclusione, di assenza e di voluttà: al gabinetto).<ref>{{maiuscoletto|[[Marecl Proust|Proust]]}}: (il gabinetto odoroso d'iris, a Combray) «Destinata ad un uso più particolare e più volgare, quella stanza [...] mi servi per lungo tempo di rifugio, senza dubbio perché era la sola che mi fosse permesso chiudere a chiave, in tutte le occupazioni che invocano un'inviolabile solitudine: la lettura, la fantasticheria, le lagrime e la voluttà».</ref> (''Identificazioni'', p. 104) *Io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è altro che il suo accessorio. (da ''Frammenti di un discorso amoroso'', 1977) *Le [[parola|parole]] non sono mai pazze (tutt'al più sono perverse): è la sintassi che è pazza.<ref>Da ''Frammenti di un discorso amoroso'', traduzione di R. Guidieri, Einaudi, Torino, 1979.</ref> ==''Miti d'oggi''== *Pretendo di vivere pienamente la contraddizione del mio tempo, che di un [[sarcasmo]] può fare la condizione della verità. (''Premessa'', p. X) *È probabile che se a nostra volta sbarcassimo su [[Marte (astronomia)|Marte]] quale l'abbiamo costruito non vi troveremmo altro che la [[Terra]] stessa, e tra questi due prodotti di una medesima Storia non sapremmo risolvere qual è il nostro. Infatti perché Marte sia giunto al sapere geografico bisogna pure che abbia avuto anche lui il suo [[Strabone]], il suo [[Jules Michelet|Michelet]], il suo Vidal de la Blanche, e, facendoci sempre più vicini, le stesse nazioni, le stesse guerre, gli stessi scienziati e gli stessi uomini che abbiamo avuto noi. (''Marziani'', p. 34) *La [[Greta Garbo|Garbo]] appartiene ancora a quel momento del cinema in cui la sola cattura del volto umano provocava nelle folle il massimo turbamento, in cui ci si perdeva letteralmente in un'immagine umana come in un filtro, in cui il viso costituiva una specie di stato assoluto della carne, che non si poteva raggiungere né abbandonare. [...] La Garbo offriva una specie di idea platonica della creatura [...]. Il suo appellativo di ''Divina'' mirava indubbiamente a rendere, più che uno stato superlativo della bellezza, l'essenza della sua persona corporea, scesa da un cielo dove le cose sono formate e finite nella massima chiarezza. (pp. 63-64) *Il viso della [[Greta Garbo|Garbo]] è Idea, quello della [[Audrey Hepburn|Hepburn]] è Evento. (p. 64) *Credo che oggi l'[[automobile]] sia l'equivalente abbastanza esatto delle grandi cattedrali gotiche: voglio dire una creazione d'epoca, concepita appassionatamente da artisti ignoti, consumata nella sua immagine, se non nel suo uso, da tutto un popolo che si appropria con essa di un oggetto perfettamente magico. (p. 147) *''Il [[mito]] è una parola.'' (p. 191) *Mi si obietteranno mille altri sensi del termine ''mito''. Io ho però cercato di definire delle cose, non delle parole. (nota, p. 191) *È la storia umana che fa passare il reale allo stato di parola. (p. 192) *Ciò che disgusta nel [[mito]] è il ricorso a una falsa natura, il ''lusso'' delle forme significative, come in quegli oggetti che ornano la loro utilità con una apparenza naturale. La volontà di appesantire la significazione di tutte le cauzioni della natura provoca una specie di nausea: il mito è troppo ricco, e di troppo ha appunto la sua motivazione. (nota, p. 207) *La provocazione di un immaginario collettivo è sempre impresa inumana, non solo perché il sogno essenzializza la vita come destino, ma anche perché il sogno è povero ed è la cauzione di un'assenza. (nota, p. 221) *{{NDR|Riferendosi ai "miti dell'Ordine (sociale)"}} Statisticamente il [[mito]] è a destra. Qui esso è essenziale; ben nutrito, lucente, espansivo, loquace, s'inventa senza tregua. S'impadronisce di tutto: le giustizie, le morali, le estetiche, le diplomazie, le arti domestiche, la Letteratura, gli spettacoli. [...] L'oppresso non è niente, ha in sé una parola sola, quella della propria [[emancipazione]]; l'oppressore è tutto, la sua parola è ricca, multiforme, duttile, padrona di tutti i gradi possibili della dignità [...]. L'oppresso ''fa'' il mondo, ha solo un linguaggio attivo, transitivo (politico); l'oppressore lo conserva, la sua parola è plenaria, intransitiva, gestuale, teatrale: è il [[Mito]]; il linguaggio del primo tende a trasformare, il linguaggio dell'altro a eternare. (pp. 228-229) *Ogni ripudio del [[linguaggio]] è una morte. (p. 232) ==Citazioni su Roland Barthes== *La posizione di Barthes nel corso dei suoi lavori ricorda quello di Azdak ne ''Il Cerchio di gesso del Caucaso'', opera [[Bertolt Brecht|brechtiana]] che pare Barthes abbia amato molto. Vi è qualcosa di spostato, di irregolare: Azdak, furfante divenuto giudice, non è all'altezza del suo posto e, improvvisamente tutto si mette a girare e devia schivando il riconoscimento, la verità stessa. ([[Stephen Heath]]) *Per Barthes, il [[mito]], o per lo meno quello moderno (quello di cui egli si occupa), "è una parola": quindi "può essere mito tutto ciò che subisce le leggi di un discorso", ma d'altra parte "non è qualsiasi parola". ([[Massimo Corsale]]) *Variare porta a modificare, a trasportare, a cambiare di ritmo; il che costituisce un piccolo manuale della pratica di Barthes. Si pensi ad esempio al cambiamento di ritmo di lettura che interviene in modo così decisivo in ''S/Z'' e che dà l'avvio a tutte le variazioni — la pluralità colta in ogni momento — sul testo di [[Honoré de Balzac|Balzac]]. ([[Stephen Heath]]) *Viaggiare, spostarsi: questo è il percorso dei lavori di Barthes. Questa è l'attività del testo, e dei suoi testi. Il testo viaggia, sposta, va alla deriva. Così i testi di Barthes sono accesso, non accesso, movimento a spirale, asse avvolgentesi senza sosta ad ogni impero dei segni; senso, soggetto in processo, giro di scrittura, vertigine dello spostamento: «la vertigine è ciò che non finisce: stacca il senso, lo rimanda a più tardi» (''Réquichot'', p. 18). ([[Stephen Heath]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Roland Barthes, ''Frammenti di un discorso amoroso'', traduzione di Renzo Guidieri, Einaudi, Torino, 1979. *Roland Barthes, ''Miti d'oggi'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1974. *Roland Barthes, ''L'ovvio e l'ottuso. Saggi critici III'', traduzione di Carmine Benincasa, Giovanni Bottiroli, Gian Paolo Caprettini, Daniele De Agostini, Lidia Lonzi, Giovanni Mariotti, Einaudi, Torino, 1995. *Roland Barthes, ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', traduzione di Renzo Guidieri, Einaudi, Torino, 1980. *[[Gianfranco Ravasi]], ''L'incontro. Ritrovarsi nella preghiera'', Oscar Mondadori, Milano, 2014. ISBN 978-88-04-63591-8 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Barthes, Roland}} [[Categoria:Critici letterari francesi]] [[Categoria:Linguisti francesi]] [[Categoria:Saggisti francesi]] [[Categoria:Semiologi francesi]] 1fwrv780aughourimpun98xae4clm4y 1223475 1223474 2022-08-20T12:44:37Z SunOfErat 12245 /* Frammenti di un discorso amoroso */ wikitext text/x-wiki [[File:Roland Barthes.jpg|thumb|Ritratto di Roland Barthes]] '''Roland Barthes''' (1915 – 1980), saggista, critico letterario e semiologo francese. ==Citazioni di Roland Barthes== *Amo gli [[attore|attori]] che recitano tutti i loro ruoli nello stesso modo, se questo modo è al contempo caldo e chiaro. Non amo che un attore si travesta, ed è forse questa l'origine del mio dissidio con il teatro. (da ''Sul teatro'') *Ciò che la [[Pop Art]] vuole è desimbolizzare l'oggetto, dargli l'opacità e l'ottusa caparbietà d'un fatto.<ref>Da ''L'arte, questa vecchia cosa'', in AA. VV., ''PopArt: evoluzione di una generazione'', Electa, Milano, 1980, p. 167.</ref> *Essendo la [[lettura]] una traversata di codici, niente ne può arrestare il viaggio. (da ''S/Z''<ref name=Hea>Citato in [[Stephen Heath]], ''L'analisi Sregolata: Lettura Di Roland Barthes'', traduzione di Patrizia Lombardo, Edizioni Dedalo, Bari, 1977.</ref>) *Ho sempre amato molto il teatro, eppure non ci vado quasi più. È un voltafaccia che insospettisce anche me. Cos'è accaduto? Quando è accaduto? Sono cambiato io o è cambiato il teatro? Non lo amo più o lo amo troppo? (da ''Sul teatro'', a cura di Marco Consolini, Meltemi) *Il mio fantasma: l'[[idiorritmico|idiorritmia]]<br>Un fantasma (o almeno ciò che io definisco tale): un ritorno di desideri, di immagini, che vagano, si cercano in voi, anche per tutta una vita, e spesso si cristallizzano solo attraverso una parola. La parola, significante maggiore, indotto dal fantasma alla sua esplorazione [...] {{sic|[È]}} un fantasma di vita, di regime, di genere di vita, ''diaita'', dieta. Né duale, né plurale (collettivo). Una sorta di solitudine interrotta in un modo definito: il paradosso, la contraddizione, l'aporia di una condivisione delle distanze – l'utopia di un socialismo delle distanze [...].<ref>Citato in Gianfranco Marrone e Marco Consolini, ''Roland Barthes l'immagine, il visibile'', Marcos y Marcos, Milano, 2010, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=vagano p. 30] [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=diaita] [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=condivisione]</ref> *Il testo di godimento è assolutamente intransitivo. Pure, la [[perversione]] non basta a definire il godimento; è l'estremo della perversione a definirlo: estremo sempre spostato, estremo vuoto, mobile, imprevedibile. Questo estremo garantisce il godimento: una perversione media si carica ben presto di un gioco di mentalità subalterne: prestigio, ostentazione, rivalità, discorso, parate ecc. (da ''Testi di godimento'') *La [[letteratura]] non permette di camminare ma permette di respirare. (da ''Letteratura e significazione'', in ''Saggi critici'') *La letteratura: un codice che bisogna accettare di decifrare.<ref>Da ''Letteratura e discontinuità'', in ''Saggi critici'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi.</ref> *La [[sapienza]] è nessun potere, un po' di sapere, un po' di intelligenza e quanto più sapore possibile.<ref name="lectio">Da una ''lectio'' inaugurale all'Institut de France; citato in Ravasi, p. 106.</ref> *Lo [[scrittore]] deve considerare i suoi vecchi testi quali altri testi, che egli riprende, cita o deforma, come farebbe di una moltitudine di altri segni. (da ''Drame, Poème, Roman'', 1968<ref name=Hea></ref> ) *Lo [[specchio]] non capta altro se non altri specchi, e questo infinito riflettere è il vuoto stesso, (che, lo si sa, è la forma). (da ''L'impero dei segni''<ref name=Hea></ref>) *Non occorre essere né cattolici né cristiani, né credenti, né umanisti per essere interessati agli ''Esercizi Spirituali'' di [[Ignazio di Loyola]].<ref>Da ''Sade, Fourier, Loyola''; citato in Ravasi, p. 7.</ref> *Ogni amante è pazzo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 291. ISBN 9788858014165</ref> *Per sfuggire all'alienazione della società presente non rimane che questa via: ''la fuga in avanti''.<ref>Da ''Il piacere del testo'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1980, p. 40.</ref> *Poiché il [[mito]] ruba al linguaggio, perché non rubare al mito?<ref name=Hea></ref> *[[Marcel Proust|Proust]] è quello che mi viene, non quello che chiamo; non è un'«autorità»; semplicemente un «ricordo circolare». Ed è questo l'intertesto: l'impossibilità di vivere al di fuori del testo infinito – sia questo testo Proust, o il giornale quotidiano, o lo schermo televisivo: il libro fa il senso, il senso fa la vita. (da ''Variazioni sulla scrittura'') *Quali sono i piani che ogni lettura scopre? Come è costruita la cosmogonia che questo semplice sguardo postula? Singolare cosmonauta, eccomi attraversare mondi e mondi, senza fermarmi a nessuno d'essi: il candore della carta, la forma dei segni, la figura delle parole, le regole della lingua, le esigenze del messaggio, la profusione dei sensi che si connettono. E uno stesso infinito viaggio nell'altra direzione, dalla parte di chi scrive: dalla parola scritta potrei risalire alla mano, alla nervatura, al sangue, alla pulsione, alla cultura del corpo, al suo godimento. Da una parte e dall'altra, la scrittura-lettura si dilata all'infinito, impegna l'uomo nella sua interezza, corpo e storia; è un atto panico, del quale la sola definizione certa è che "non potrà fermarsi da nessuna parte".<ref>Da ''Variazioni sulla scrittura'', traduzione di Carlo Ossola, Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1999.</ref> *Quelli che trascurano di [[rilettura|rileggere]] si condannano a leggere sempre la stessa storia. (da ''S/Z''<ref>Citato in Elena Spagnol, ''Citazioni'', Garzanti, 2003.</ref>) *Scrivere significa scuotere il senso del mondo, disporvi un'interrogazione indiretta alla quale lo scrittore, con un'ultima sospensione, si astiene dal rispondere. La risposta è data da chiunque vi rechi la propria libertà; ma poiché questa muta la risposta del mondo allo scrittore è infinita: non si smette mai di rispondere a ciò che è stato scritto fuori da ogni risposta: i significati passano, la domanda resta.<ref>Da ''Scritti critici'', traduzione di Lidia Lonzi, Torino, Einaudi, 1966, p. 11.</ref> *Vi è un'età in cui si insegna ciò che si sa; ma poi ne viene un'altra in cui si insegna ciò che non si sa: questo si chiama cercare.<ref name="lectio" /> ==''L'ovvio e l'ottuso''== *[...] lo statuto particolare dell'immagine fotografica: ''è un messaggio senza codice.'' (''Il messaggio fotografico'', p. 7) *Che cos'è il [[colore]]? Un godimento [...] come una palpebra che si chiude, uno svanire leggero. (''Cy Twombly o «Non multa sed multum»'', pp. 165-166) *È cambiato il soggetto umano: l'interiorità, l'intimità, la solitudine hanno perso il loro valore, l'individuo è sempre più diventato gregario, vuole musiche collettive, massicce, spesso parossistiche, espressione del ''noi'', più che dell'''io''. (''Amare Schumann'', p. 281) ==''La camera chiara''== *La vita è fatta di piccole [[solitudine|solitudini]]. (da ''La camera chiara'') *Davanti all'obiettivo io sono contemporaneamente: quello che io credo di essere, quello che vorrei si creda io sia, quello che il fotografo crede io sia, e quello di cui egli si serve per far mostra della sua arte. (da ''La camera chiara'') *{{NDR|Il [[colore]] è}} un'intonacatura apposta successivamente sulla verità originaria del Bianco e Nero. Il Colore è per me un belletto, un ''make-up'' (come quello fatto ai cadaveri).<ref>Da ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', traduzione di R. Guidieri, Einaudi, Torino, 1998, p. 82; citato in David Batchelor, ''Cromofobia. Storia della paura del colore'', traduzione di M. Sampaolo, Mondadori, Milano, 2001, p. 59. ISBN 9788842497684</ref> *Ciò che la fotografia riproduce all'infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più a ripetersi esistenzialmente. In essa, l'avvenimento non si trasforma mai in altra cosa: essa riconduce sempre il corpus di cui ho bisogno al corpo che io vedo; è il Particolare assoluto, la Contingenza sovrana, spenta e come ottusa, il Tale, in breve la Tyché, l'Occasione, l'Incontro, il Reale nella sua espressione infaticabile. (da ''La camera chiara'') *La società si adopera per far rinsavire la Fotografia, per temperare la follia che minaccia di esplodere in faccia a chi la guarda.<ref>Da ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', Torino, Einaudi, p. 117.</ref> ==''Frammenti di un discorso amoroso''== *"Nell'amorosa quiete delle tue braccia"<br>{{maiuscoletto|abbraccio}} Per il soggetto, il gesto dell'[[abbraccio]] amoroso sembra realizzare, per un momento, il sogno di unione totale con l'essere amato.<br>1. Oltre all'accoppiamento (e al diavolo l'Immaginario), vi è quest'altro abbraccio, che è una stretta immobile: siamo ammaliati, stregati: siamo nel sonno, senza dormire; siamo nella voluttà infantile dell'addormentamento: è il momento delle storie raccontate, della voce che giunge a ipnotizzarmi, a straniarmi, è il ritorno alla madre (nell'amorosa quiete delle tue braccia, dice una poesia musicata da Duparc). In questo incesto rinnovato, tutto rimane sospeso: il tempo, la legge, la proibizione: niente si esaurisce, niente si desidera: tutti i desideri sono aboliti perché sembrano essere definitivamente appagati.<br>2. Tuttavia nel mezzo di questo abbraccio infantile, immancabilmente, il genitale si fa sentire; esso viene a spezzare l'indistinta sensualità dell'abbraccio incestuoso; la logica del desiderio si mette in marcia, riemerge il voler prendere, l'adulto si sovrappone al bambino e, a questo punto, io sono contemporaneamente due soggetti in uno: io voglio la maternità e la genitalità. (L'innamorato potrebbe definirsi un bambino con il membro eretto: tale era il giovane Eros).<br>3. Momento dell'affermazione, per un po', anche se limitatamente, disordinatamente, qualcosa è andato per il verso giusto: sono stato appagato (tutti i desideri aboliti attraverso la pienezza del loro soddisfacimento): l'appagamento esiste, e io lotterò senza tregua per ottenerlo di nuovo: attraverso tutti i meandri della storia amorosa, mi ostinerò a voler ritrovare, rinnovare, la contraddizione, la contrazione, dei due abbracci. (''Nell'amorosa quiete delle tue braccia'', pp. 13-14) *{{maiuscoletto|[[abito]]}} Ogni fenomeno emotivo suscitato o alimentato dal vestito che il soggetto ha indossato in occasione dell'incontro amoroso o che indossa nell'intento di sedurre l'oggetto amato. (''Frac turchino e gilet giallo'', p. 15) *È come se alla fine di ogni [[toilette]], vi fosse sempre, compreso nell'eccitazione che essa suscita, il corpo ucciso, imbalsamato, laccato, imbellito alla maniera di una vittima. Vestendomi, io faccio bello ciò che sta per essere guastato dal desiderio. (''Frac turchino e gilet giallo'', p. 15) *{{maiuscoletto|[[adorabile]]}} Non riuscendo a precisare la specialità del suo desiderio per l'essere amato, il soggetto amoroso non trova di meglio che questa parola un po' stupida: ''adorabile''! (''«Adorabile!»'', p. 17) *2. Con una logica tutta particolare, il soggetto amoroso sente l’altro come un Tutto (come se si trattasse della Parigi autunnale) e, al tempo stesso, questo Tutto gli sembra comportare un resto, che egli non può esprimere. È soltanto l’altro a produrre in lui una visione estetica: egli lo elogia per il fatto di essere perfetto, si gloria per averlo scelto perfetto; immagina che l’altro voglia essere amato, come vorrebbe esserlo lui stesso, non già per questa o quella sua qualità, ma per ''tutto'', e questo tutto glielo concede sottoforma di una parola vuota, giacché Tutto non potrebbe inventariarsi senza senza sminuirsi: all'infuori del ''tutto'' dell’affetto, in ''Adorabile!'' non è contenuta nessuna qualità. Tuttavia, esprimendo tutto, ''adorabile'' esprime anche ciò che manca al tutto; la parola vuole designare lo spazio dell’altro in cui viene ''specialmente'' a innestarsi il mio desiderio, ma questo spazio non è designabile; io non saprò mai niente di lui; il mio linguaggio sarà sempre confuso, esso cincischierà nel tentativo di esprimerlo, ma io non potrò mai produrre altro che una parola vuota, la quale è come il grado zero di tutti gli spazi in cui si forma il desiderio specialissimo che io ho di quell'altro là (e non di un altro). (''«Adorabile!»'', p. 18) *''Adorabile'' vuol dire: questo è il mio desiderio, in quanto esso è unico: «È questo! È esattamente questo, che io amo!» Tuttavia, più provo la specialità del mio desiderio, meno sono in grado di precisarla; alla precisione di ciò che voglio dire corrisponde uno sfocamento del nome; il proprio del desiderio non può produrre altro che un improprio dell'enunciato. (''«Adorabile!»'', p. 19) *{{maiuscoletto|affermazione}} Nonostante tutto, il soggetto amoroso afferma l'amore come ''valore''. (''L'Intrattabile'', p. 20) *Mi si dice: questa specie d'amore non da frutti. Ma co- ime poter ''valutare'' ciò che fruttifica? Perché ciò che dà frutti è un Bene? Perché ''durare'' è meglio che ''bruciare''? (''L'Intrattabile'', p. 21) *2. Stamattina, devo scrivere con urgenza una lettera “importante” – dalla quale dipende il successo d’una certa iniziativa; scrivo invece una lettera d’amore – che non spedisco. Abbandono allegramente tristi incombenze, ragionevoli scrupoli, comportamenti reattivi imposti dal mondo, a beneficio d’un compito inutile, derivato da un Dovere luminoso: il Dovere amoroso. Con discrezione, faccio delle cose pazze; sono l’unico testimone della mia follia. Quello che l'[[amore]] mette a nudo in me è l’''energia''. Tutto ciò che faccio ha un senso (posso perciò ''vivere'' senza lamentarmi), ma questo senso è una finalità inafferrabile: esso non è altro che la coscienza della mia forza. Le inflessioni dolenti, colpevoli, tristi, tutto il reattivo della mia vita d’ogni giorno è sconvolto. (''L'Intrattabile'', p. 21) *{{maiuscoletto|alterazione}} Produzione breve, nel campo amoroso, d'una controimmagine dell'oggetto amato. Sulla base di episodi trascurabili o di minimi connotati, il soggetto vede l'immagine buona alterarsi improvvisamente e rovesciarsi. (''Un piccolo punto del naso'', p. 23) *Sul volto perfetto e come imbalsamato dell'altro (a tal punto esso mi affascina), scorgo tutt'a un tratto un punto di corruzione. Questo punto è minuscolo: un gesto, una parola, un oggetto, un vestito, qualcosa d'insolito che emerge (che prende risalto) da una regione di cui non avevo mai sospettato l'esistenza, e che bruscamente unisce l'oggetto amato a un mondo ''piatto''. L'altro, di cui devotamente lodavo l'eleganza e l'originalità, sarebbe dunque volgare? Egli fa un gesto ed ecco che in lui si disvela un'altra razza. Sono ''sbigottito'': avverto un controritmo: qualcosa come una sincope nella bella frase dell'essere amato, il rumore di uno strappo nel liscio involucro dell'Immagine. (''Un piccolo punto del naso'', p. 23) *{{maiuscoletto|[[angoscia]]}} A seconda di tale o talaltra circostanza, il soggetto amoroso si sente trascinato dalla paura di un pericolo, di una ferita, di un abbandono, di un improvviso cambiamento – sentimento che egli esprime con la parola ''angoscia''. (''Agony'', p. 27) *Lo [[psicosi|psicotico]] vive nel timore del crollo (di cui le diverse psicosi non sarebbero altro che le difese). Ma «la paura clinica del crollo è la paura d’un crollo che è già stato subito (''primitive agony'') [...] e vi sono dei momenti in cui un paziente ha bisogno che gli si dica che il crollo la cui paura mina la sua vita è già avvenuto».<ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: ''La crainte de l'effrondement'', p. 75.</ref> Lo stesso avviene, a quanto sembra, per l’angoscia d’amore: essa è la paura di una perdita che è già avvenuta, sin dall’inizio dell’amore, sin dal momento in cui sono stato stregato. Bisognerebbe che qualcuno potesse dirmi: «Non essere più angosciato, tu l’hai già perduto(a)». (''Agony'', p. 27) *{{maiuscoletto|[[annullamento]]}} Accesso di linguaggio durante il quale il soggetto giunge ad annullare l'oggetto amato sotto il volume dell'amore stesso: con una perversione propriamente amorosa, il soggetto ama l'[[amore]], non l'oggetto. (''Amare l'amore'', p. 28) *Basta che, in un lampo, io veda l'altro nelle vesti d'un oggetto inerte, come impagliato, perché trasferisca il mio desiderio da questo oggetto annullato al mio stesso desiderio; io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è più che il suo accessorio. Mi esalto al pensiero di una così nobile causa, che non tiene nel minimo conto la persona che ho preso a pretesto (questo è almeno quanto mi dico, felice di potermi innalzare sminuendo l'altro): io sacrifico l'immagine all'Immaginario. E se un giorno dovessi decidermi di rinunciare all'altro, il violento lutto che mi colpirebbe sarebbe il lutto dell'Immaginario: era una struttura cara, e io piangerei la [[perdita]] dell'amore, non già la perdita di questa o quella persona. (''Amare l'amore'', p. 28) *{{maiuscoletto|[[appagamento]]}} Il soggetto ricerca, con ostinazione, la possibilità di ottenere una totale soddisfazione del desiderio implicito nella relazione amorosa e di conseguire un successo completo e come eterno di questa relazione: immagine paradisiaca del Bene Supremo da dare e da ricevere. (''«Tutte le voluttà della terra»'', p. 30) *{{maiuscoletto|[[ascesi]]}} Sia che si senta colpevole nei confronti dell'essere amato, sia che voglia impressionarlo mostrandogli la sua infelicità, il soggetto amoroso abbozza una condotta ascetica di autopunizione (regime di vita, abiti, ecc.). (''Essere ascetici'', p. 32) *1. Dato che sono colpevole di questo e di quello (io ho, io trovo cento ragioni per esserlo), io mi punisco, mortifico il mio corpo: mi faccio tagliare i capelli cortissimi, nascondo il mio sguardo dietro a degli occhiali scuri (come se dovessi entrare in convento), mi consacro allo studio di una scienza seria e astratta. Come un monaco, mi alzerò presto per mettermi al lavoro mentre è ancora notte. Sarò molto paziente, un po' triste, in poche parole, ''degno'', come si addice all'uomo risentito. Mostrerò istericamente il mio [[lutto]] (il lutto che io m'immagino) attraverso il mio vestito, il taglio dei miei capelli, la regolarità delle mie abitudini. Sarà un piacevole romitaggio, un ritiro spirituale necessario al buon funzionamento di un patetico discreto. (''Essere ascetici'', p. 32) *2. L'[[ascesi]] (la velleità d'ascesi) è rivolta all'altro: voltati, guardami, renditi conto di cosa stai facendo di me. È un ricatto morale: io metto di fronte all'altro la figura della mia propria scomparsa, quale essa sicuramente avrà luogo se lui non cede (a che cosa?). (p. 32, ''Essere ascetici'') *{{maiuscoletto|[[assenza]]}} Ogni episodio di linguaggio che mette in scena l'assenza dell'oggetto amato – quali che siano la causa e la durata – e tende a trasformare questa assenza in prova d'abbandono. (''L'assente'', p. 33) *Orbene, l'unica [[assenza]] è quella dell'altro: è l'altro che parte, sono io che resto. L'altro è in stato di perpetua partenza, sempre sul punto di mettersi in viaggio; egli è, per vocazione, migratore, errante; io che amo sono invece, per vocazione inversa, sedentario, immobile, a disposizione, in attesa, sempre nello stesso posto, ''in giacenza'', come un pacco in un angolo sperduto d'una stazione. L'assenza amorosa è possibile in un solo senso e non può essere espressa che da chi resta - e non da chi parte: ''io'', sempre presente, non si costituisce che di fronte a ''te'', continuamente assente. Esprimere l'assenza equivale a significare di colpo che il posto del soggetto e il posto dell'altro non possono essere permutati; è come dire: «Sono meno amato di quanto io ami». (''L'assente'', p. 33) *2. Storicamente, il discorso dell'assenza viene fatto dalla Donna: la Donna è sedentaria, l'Uomo è vagabondo, viaggiatore; la Donna è fedele (aspetta), l'uomo è cacciatore (cerca l'avventura, fa la corte). È la Donna che dà forma all'assenza, che ne elabora la finzione, poiché ha il tempo per farlo; essa tesse e canta; le Tessitrici, le Canzoni cantate al telaio esprimono al tempo stesso l'immobilità (attraverso il ronzio dell'Arcolaio) e l'assenza (in lontananza, ritmi di viaggio, onde marine, cavalcate). Ne consegue che in ogni uomo che esprime l'assenza dell'altro si manifesta l'elemento ''femminino'': l'uomo che attende e che soffre è miracolosamente femminizzato. Un uomo è femminizzato non perché è invertito, ma perché è innamorato. (Mito e utopia: come l'origine è appartenuta, così anche l'avvenire apparterrà ai soggetti ''in cui vi è del femminino''). (''L'assente'', pp. 33-34) *3. Talvolta mi succede di sopportare bene l'assenza. lo sono allora ''normale'': sono in linea col modo in cui ''tutti'' sopportano la separazione da una ''persona cara''; mi conformo con cognizione all'addestramento attraverso cui sono stato abituato assai per tempo ad essere separato da mia madre – ciò che tuttavia, in principio, non mancò di essere doloroso (per non dire sconvolgente). Agisco da soggetto ben svezzato: ''aspettando'', so nutrirmi di altre cose che non siano solamente il seno materno.<br>Questa assenza ben sopportata non è altro che l'oblio. A intermittenza, io sono infedele. È la condizione per la mia sopravvivenza; poiché se io non dimenticassi, morirei. L'innamorato che non dimentica ''qualche volta'', muore per eccesso, fatica e tensione di memoria (come [[Johann_Wolfgang_von_Goethe#I_dolori_del_giovane_Werther|Werther]]). (''L'assente'', p. 34) *Come! {{sic|il}} desiderio non è forse sempre lo stesso, sia che l'oggetto sia presente o assente? L'oggetto non è forse ''sempre'' assente? - Non si tratta dello stesso struggimento: vi sono due parole: ''Póthos'', per il desiderio dell'essere assente, e ''Hímeros'', più ardente, per il desiderio dell'essere presente. (''L'assente'', p. 35) *5. All'assente, io faccio continuamente il discorso della sua assenza; situazione che è tutto sommato strana; l'altro è assente come referente e presente come allocutore. Da tale singolare distorsione, nasce una sorta di presente insostenibile; mi trovo incastrato fra due tempi: il tempo della referenza e il tempo dell'allocuzione: tu te ne sei andato (della qual cosa soffro), tu sei qui (giacché mi rivolgo a te). Io so allora che cos'è il presente, questo tempo difficile: un pezzo di angoscia pura.<br>[...] Questa messa in scena di linguaggio allontana la morte dell'altro: un brevissimo momento, si dice, separa il tempo in cui il bambino crede sua madre ancora assente da quel lo in cui la crede già morta. Manipolare l'assenza significa far durare questo momento, ritardare il più a lungo possibile l'istante in cui l'altro potrebbe, dall'assenza, piombare bruscamente nella morte. (p. 35, ''L'assente'') *L'[[Assenza]] è la figura della privazione; io desidero e ho bisogno simultaneamente. Il desiderio si spegne sul bisogno: questo è il fatto ossessionante del sentimento amoroso. (''L'assente'', p. 36) *L'assenza dell'altro mi tiene la testa sott'acqua; poco a poco, io soffoco, la mia aria si fa più rarefatta: ed è attraverso quest'asfissia che io ricostituisco la mia ''verità'' e preparo l'Intrattabile dell'amore. (''L'assente'', p. 37) *{{maiuscoletto|atopos}} Il soggetto amoroso riconosce l'essere amato come «atopos» (qualifica attribuita a Socrate dai suoi interlocutori), cioè inclassificabile, dotato di una originalità sempre imprevedibile. (''Atopos'', p. 38) *L'altro che io amo e che mi affascina è ''atopos''. Io non posso classificarlo, poiché egli è precisamente l'Unico, l'Immagine irripetibile che corrisponde miracolosamente alla specialità dei mio desiderio. È la figura della mia verità; esso non può essere fissato in alcun stereotipo (che è la verità degli altri).<br>Tuttavia, durante la mia vita, io ho amato o amerò più volte. Questo significherebbe dunque che il mio desiderio, per quanto speciale, si fissa su un tipo? Il mio desiderio è dunque classificabile? C'è, mi domando, fra tutti gli esseri che ho amato, un solo tratto comune che, per quanto tenue (un naso, una pelle, un qualcosa), mi permetta di dire: {{sic|ecco}} il mio tipo! «È esattamente il mio tipo», «Non è affatto il mio tipo»: frase da dongiovanni; l'innamorato è dunque soltanto un dongiovanni più difficile che per tutta la vita cerca il "suo tipo"? In quale parte del corpo avverso devo leggere la mia verità? (''Atopos'', p. 38) *Essendo atopico, l'altro fa tremare il linguaggio: non si può parlare ''di'' lui, ''su'' lui; qualsiasi attributo è falso, doloroso, goffo, imbarazzante: l'altro è ''inqualificabile'' (e questo sarebbe il vero significato di ''atopos''). (''Atopos'', p. 39) *3. Di fronte alla brillante originalità dell'altro, io non mi sento mai "atopos", ma semmai classificato (come un dossier fin troppo noto). Talvolta, riesco però a sospendere il gioco delle immagini ineguali («Perché mai non posso essere anch'io originale, forte quanto l'altro?»); indovino che la vera originalità non è né in me né nell'altro, ma nella nostra stessa relazione. Ciò che bisogna conquistare è l'originalità della relazione. La maggior parte delle ferite d'amore me le procura lo stereotipo: io sono costretto, come tutti, a far la parte dell'innamorato: ad essere geloso, trascurato, frustrato come gli altri. Ma quando la [[relazione]] è originale, lo stereotipo viene sconvolto, superato, evacuato, e la gelosia, ad esempio, non ha più luogo d'essere in questo rapporto senza luogo, senza ''topos'', senza ''topo'' - senza discorso. (''Atopos'', p. 39) *{{maiuscoletto|[[attesa]]}} Tumulto d'angoscia suscitato dall'attesa dell'essere amato in seguito a piccolissimi ritardi (appuntamenti, telefonate, lettere, ritorni). (''L'attesa'', p. 40) *1. Sto [[aspettare|aspettando]] un arrivo, un ritorno, un segnale promesso. Ciò può essere futile o infinitamente patetico: in ''Erwartung'' (attesa), una donna aspetta, nella foresta, di notte, il suo amante; io sto aspettando solamente una telefonata, ma è la stessa angoscia. Tutto è solenne: non ho il senso delle ''proporzioni''. (''L'attesa'', p. 40) *2. Vi è una scenografia dell'attesa: io la organizzo, la manipolo, ritaglio un pezzo di tempo in cui mimerò la perdita dell'oggetto amato e provocherò tutti gli effetti di un piccolo lutto. Tutto questo avviene dunque come in una recita. (''L'attesa'', p. 40) *Questa è la recita; essa può essere abbreviata dall'arrivo dell'altro; se arriva in primo, l'accoglienza è calma; se arriva in secondo, avviene una «scenata»; se arriva in terzo, vi è la riconoscenza, l'atto di grazia: io respiro nuovamente a pieni polmoni, come Pelléas allorché, uscendo dal sotterraneo, ritrova la vita, il profumo delle rose. (''L'attesa'', p. 41) *4. L'essere che io aspetto non è reale. Come il seno materno per il poppante, «io lo creo e lo ricreo continuamente a cominciare dalla mia capacità di amare, a cominciare dal bisogno che io ho di lui»<ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: ''Jeu et Réalité'', 34 e 21.</ref>: l'altro viene là dove io lo sto aspettando, là dove io l'ho già creato. E, se lui non viene, io lo allucino: l'attesa è un delirio. (''L'attesa'', p. 41) *E ancora molto tempo dopo che la relazione amorosa si è acquietata, io conservo l'abitudine di allucinare l'essere che ho amato: talora, una telefonata che tarda a venire riesce ancora ad angosciarmi e, in ogni importuno, credo di riconoscere la voce che amavo: io sono un mutilato che continua ad avere male alla gamba amputata. (''L'attesa'', p. 42) *5. «Sono innamorato? - Sì, poiché sto aspettando». L'altro, invece, non aspetta mai. Talvolta, ho voglia di giocare a quello che non aspetta; cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo; ma a questo gioco io perdo sempre: qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato, esatto, o per meglio dire in anticipo. La fatale identità dell'innamorato non è altro che: ''io sono quello che aspetta. (''L'attesa'', p. 42) *6. Un mandarino era innamorato di una cortigiana. «Sarò vostra, - disse lei, - solo quando voi avrete passato cento notti ad aspettarmi seduto su uno sgabello, nel mio giardino, sotto la mia finestra». Ma, alla novantanovesima notte, il mandarino si alzò, prese il suo sgabello sotto il braccio e se n'andò. (''L'attesa'', p. 42) *{{maiuscoletto|[[capire]]}} Sentendo improvvisamente l'episodio amoroso come un groviglio di motivazioni inspiegabili e di situazioni senza vie d'uscita, il soggetto esclama: «''Voglio capire (che cosa mi sta capitando)!''» (''«Voglio capire»'', p. 43) *1. Che cosa penso dell'[[amore]]? - In fondo, non penso niente. Certo, vorrei sapere ''che cos'è'', ma, vivendolo dal di dentro, lo vedo in quanto esistenza, non in quanto essenza. [...] Naturalmente, la riflessione mi è consentita, ma, siccome questa riflessione viene subito trascinata nel ribollimento delle immagini, essa non muta mai in riflessività: escluso dalla logica (che presuppone dei linguaggi estranei gli uni agli altri), non posso pretendere di poter ''pensare con lucidità''. E così, se anche continuassi a discettare sull'amore per un anno intero, potrei solamente sperare di riuscire ad afferrarne il concetto «per la coda»: flashes, formule, espressioni a effetto sparse nel copioso fluire dell'Immaginario; io mi trovo nel ''posto sbagliato'' dell'amore, che è poi il suo punto più in vista; dice un [[proverbio]] cinese: «Il punto più in ombra, si trova sempre sotto la lampada».<ref>{{maiuscoletto|[[Theodor Reik|Reik]]}}: Proverbio citato da Reik, 184.</ref> (''«Voglio capire»'', p. 43) *{{maiuscoletto|[[catastrofe]]}} Crisi violenta durante la quale il soggetto, sentendo la situazione amorosa come un vicolo cieco, una trappola da cui non potrà mai più uscire, si vede destinato a una totale distruzione di sé. (''La catastrofe'', p. 45) *1. Vi sono due tipi di disperazione: la disperazione pacata, la rassegnazione attiva («lo vi amo come bisogna amare: nella disperazione»), e la disperazione violenta: un bel giorno, in seguito a un incidente qualsiasi, mi chiudo nella mia stanza e scoppio in lacrime: sono in balia di una forza che mi soverchia, asfissiato dal dolore; il mio corpo s'irrigidisce e si contrae: come in un lampo, freddo e tagliente, io vedo la distruzione a cui sono condannato. Tutto ciò non ha niente di paragonabile alla prostrazione insidiosa, ma in fondo molto civile, degli amori difficili; non c'è alcun rapporto con l'annichilimento in cui si viene a trovare il soggetto abbandonato: qui, sono come folgorato, ma lucido. La sensazione che provo è quella di una vera e propria catastrofe: «''Ecco, "sono veramente fottuto!''» (''La catastrofe'', p. 45) *{{maiuscoletto|[[circoscrivere]]}} Per ridurre la propria infelicità, il soggetto ripone la sua speranza in un metodo di controllo che gli dovrebbe permettere di circoscrivere i piaceri che la relazione amorosa gli dà: da una parte, continuare a tenersi questi piaceri, approfittarne pienamente, e, dall'altra, mettere in una parentesi d'impensato le larghe zone depressive che separano questi piaceri: ''dimenticare'' l'essere amato al di fuori dei piaceri che esso dà. (''Laetitia'', p. 47) *1. Cicerone, prima, e Leibniz, poi, hanno contrapposto ''gaudium'' e ''laetitia''<ref>{{maiuscoletto|[[Leibniz]]}}: ''Nuovi saggi sull'intelletto umano'', XX e 296.</ref>''Gaudium'' è il «piacere che l'anima prova quando considera sicuro il possesso di un bene presente o futuro, ed un bene è in nostro possesso quando è in nostro potere il poterne godere quando lo vogliamo». ''Laetitia'' è un piacere allegro, «uno stato nel quale il piacere predomina in noi» [...]. ''Gaudium'' è ciò che io vagheggio: godere di un possesso perpetuo. Ma non potendo ottenere ''Gaudium'', da cui troppi ostacoli mi separano, considero l'eventualità di ripiegare su ''Laetitia''. (''Laetitia'', p. 47) *{{maiuscoletto|[[colpe]]}} In un qualsiasi episodio trascurabile della vita d'ogni giorno, il soggetto crede di aver mancato nei confronti dell'essere amato e prova per questo un sentimento di colpevolezza. (''Colpe'', p. 49) *2. Ogni incrinatura nella Devozione è una colpa: questa è la regola della ''Cortezia''. Questa colpa prende corpo quando io abbozzo un semplice gesto d'indipendenza nei confronti dell'oggetto amato; ogni volta che, per spezzare l'asservimento, cerco di «sganciarmi» (è il consiglio unanime dei mondo), io mi sento colpevole. E perciò, paradossalmente, io sono colpevole di alleggerire il peso, di ridurre l'ingombro esagerato della mia devozione, in poche parole di «riuscire» (secondo il mondo); insomma, ciò che mi fa paura è di essere forte e ciò che mi rende colpevole è la padronanza (o il suo semplice gesto). (''Colpe'', p. 50) *{{maiuscoletto|[[compassione]]}} Il soggetto prova un sentimento di compassione nei riguardi dell'oggetto amato ogni volta che lo vede, lo sente o lo sa infelice o minacciato da qualcosa che è estraneo alla relazione amorosa in sé. (''«Ho male all'altro»'', p. 51) *{{NDR|[[compassione]]}} «[...] più giustamente si dovrebbe chiamare unipassione, dolore all'unisono -, noi dovremmo odiarlo se lui, come Pascal, trova se stesso odioso» [...] Ora, per quanto grande sia la forza dell'amore, questo non avviene: sono commosso, angosciato, poiché è terribile veder soffrire le persone a cui si vuol bene, ma, al tempo stesso, rimango asciutto, impenetrabile. La mia, è un'identificazione imperfetta: sono una Madre (l'altro mi dà delle preoccupazioni), ma una Madre carente; [...] Giacché, proprio mentre m'identifico «sinceramente» nell'infelicità dell'altro, ciò che vedo in questa infelicità è che essa si manifesta ''senza di me'' e che, essendo infelice di per sé, l'altro mi abbandona: se egli soffre senza che io ne sia la causa, vuol dire che per lui io non conto: la sua sofferenza mi annulla nella misura in cui lo pone fuori della mia portata. (''«Ho male all'altro»'', p. 51) *2. Di conseguenza, le cose si rovesciano: dato che l'altro soffre senza di me, perché io dovrei soffrire al suo posto? La sua infelicità lo porta lontano da me e io finirei per sfiancarmi cercando di corrergli dietro, senza poter mai sperare di raggiungerlo, di entrare in coincidenza con lui. Dunque, stacchiamoci un po', impariamo a tenerci a una certa distanza. (''«Ho male all'altro»'', pp. 51-52) *{{maiuscoletto|[[comportamento]]}} Figura deliberativa: il soggetto amoroso si pone con angoscia dei problemi di comportamento che il più delle volte sono futili: che fare davanti a tale alternativa? Come agire? (''«Che fare?»'', p. 53) *2. Le mie angosce di comportamento sono ridicole e diventano sempre più ridicole, all'infinito. Se l'altro, incidentalmente o negligentemente mi dà il numero di telefono di un posto in cui posso trovarlo a certe ore, io subito mi agito: devo o non devo telefonargli? (Dirmi che ''posso'' telefonargli - questo è il senso obiettivo, logico, del messaggio - non servirebbe a niente, poiché ciò che mi mette in crisi è proprio questo ''permesso''). (''«Che fare?»'', p. 53) *{{maiuscoletto|[[connivenza]]}} Il soggetto s'immagina di stare parlando dell'essere amato con una persona rivale, e questa immagine, curiosamente fa nascere in lui un piacevole senso di complicità. (''La connivenza'', p. 55) *Finalmente posso parlare dell'altro ''con chi se ne intende''; si verifica una parità di sapere, un piacere d'inclusione; parlandone, l'oggetto non viene né estraniato né lacerato; egli resta interno al discorso duale, che anzi lo preserva. Io coincido con l'Immagine e al contempo con questo secondo specchio che riflette ciò che io sono (sul volto del rivale io leggo la mia paura, la mia gelosia). (p. 55, ''La connivenza'') *3. La [[gelosia]] è un'equazione a tre termini permutabili (indecidibile): si è sempre gelosi di due persone contemporaneamente: io sono geloso di chi amo e di chi lo ama. L'''odiosamato'' (il «rivale») è ''anche'' amato da me: esso m'interessa, m'incuriosisce, mi affascina (vedi ''L'eterno marito'', di [[Dostoevskij]]). (''La connivenza'', p. 56) *{{maiuscoletto|[[contatti]]}} La figura fa riferimento ad ogni discorso interiore suscitato da un contatto furtivo con il corpo (e più precisamente con la pelle) dell'essere amato. (''«Quando innavertitamente il mio dito»'', p. 57) *1. Il dito di [[I dolori del giovane Werther|Werther]] sfiora inavvertitamente il dito di Carlotta; i loro piedi, sotto il tavolo, si incontrano.<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: p. 57.</ref> Werther potrebbe astrarsi dal senso di questi episodi casuali; egli potrebbe concentrarsi corporalmente su quelle minuscole zone di contatto e, come un feticista, provare piacere per questo o quel pezzetto di dito o di piede inerte, ''senza preoccuparsi della risposta'' (come Dio - è la sua etimologia -, il Feticcio non risponde). Ma, per l'appunto, Werther non è pervertito, ma innamorato: egli dà un senso, sempre, ovunque, a proposito di niente, ed è proprio il senso che lo fa fremere: egli si trova nel braciere del senso. Per l'innamorato, ogni contatto pone il problema della risposta: egli chiede alla pelle di rispondere. (''«Quando innavertitamente il mio dito»'', p. 57) *{{maiuscoletto|[[contingenze]]}} Avvenimenti insignificanti, fatti fortuiti, traversie, inezie, meschinerie, quisquilie, episodi della vita amorosa; qualsiasi nucleo fattuale che ostacoli l'aspirazione alla felicità del soggetto amoroso, come se il caso tramasse contro di lui. (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 59) *2. L'episodio è trascurabile (esso è sempre trascurabile) ma attirerà tutto il mio linguaggio. Io lo trasformo subito in un avvenimento importante, 'pensato'' da qualcosa che assomiglia al destino. È una cappa che mi cade addosso e che trascina con s‚ tutto. Innumerevoli e vaghe circostanze finiscono così col tessere il velo nero della Maya, la tappezzeria delle illusioni, dei significati, delle parole. Io mi metto a ''classificare'' quello che mi sta capitando. (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 59) *(Per me, l'episodio è un segno, non un indizio: l'elemento di un sistema, non l'efflorescenza di una causalità). (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 60) *{{maiuscoletto|[[corpo]]}} Ogni pensiero, ogni emozione, ogni interesse suscitato nel soggetto amoroso dal corpo amato. (p. 61, ''Il corpo dell'altro'') *1. Il suo corpo era diviso: da una parte, il corpo vero e proprio - la sua pelle, i suoi occhi - tenero, caldo, e, dall'altra, la sua voce, breve, trattenuta, soggetta ad accessi di lontananza, la sua voce, che non dava ciò che dava il suo corpo. O anche: da una parte, il suo corpo morbido, tiepido, languido al punto giusto, con una sottile peluria, fintamente goffo, e, dall'altra, la sua voce - la voce, sempre la voce - sonora, nitida, mondana, ecc. (''Il corpo dell'altro'', p. 61) *''[[Scrutare]]'' vuol dire ''frugare'': io frugo il corpo dell'altro, come se volessi vedere cosa c'è dentro, come se la causa meccanica del mio desiderio si trovasse nel corpo antagonista (sono come quei bambini che smontano una sveglia per sapere che cos'è il tempo). Questa operazione viene condotta in maniera fredda e stupita; sono calmo, attento, come se fossi davanti a uno strano insetto di cui improvvisamente non ho ''più paura''. Certe parti del corpo sono particolarmente adatte a questa ''osservazione'': le ciglia, le unghie, l'attaccatura dei capelli, gli oggetti molto particolari. P- evidente che in quel momento io sto feticizzando un morto. La prova è data dal fatto che, se il corpo che sto scrutando si scuote dalla sua inerzia, se si mette ''a fare qualcosa'', il mio desiderio cambia; se, per esempio, vedo l'altro ''pensare'', il mio desiderio cessa di essere perverso e ridiventa immaginario: io ritorno a un'Immagine, a un Tutto: io amo di nuovo. (''Il corpo dell'altro'', p. 61) *(Io guardavo tutto del suo volto, del suo corpo, con distacco: le sue ciglia, l'unghia del suo alluce, la sottigliezza delle sue sopracciglia, delle sue labbra, il colore di smalto dei suoi occhi, un certo neo, un certo modo di tenere le dita fumando; ero affascinato - dato che, alla fin fine, la fascinazione non altro è che il punto estremo del distacco - da quella specie di statuina colorata, smaltata, vetrificata, nella quale potevo leggere, senza capirci nulla, ''la causa del mio desiderio''). (''Il corpo dell'altro'', p. 62) *{{maiuscoletto|[[cuore]]}} Questa parola serve per moti e desideri d'ogni genere, ma ciò che è costante è che il cuore - negato o rifiutato che sia - vuole essere un oggetto di dono. (''Il cuore'', p. 63) *3. Il cuore, è ciò che io credo di donare. Ogni volta che questo dono mi viene restituito, allora non basta dire, come Werther, che una volta tolto tutto l'ingegno che mi si attribuisce e di cui non mi curo, il cuore è ciò che resta di me: il cuore è ciò che ''mi'' resta, e questo cuore che mi pesa e il cuore greve: greve per il rigurgito che l'ha riempito (solo gl'innamorati e i bambini hanno il cuore greve). (''Il cuore'', p. 63) *{{maiuscoletto|[[dedica]]}} Episodio di linguaggio che accompagna ogni regalo amoroso, sia esso reale o progettato, e, più in generale, ogni gesto, effettivo o interiore, per mezzo del quale il soggetto dedica qualche cosa all'essere amato. (''La dedica'', p. 65) *Il [[regalo]] d'amore è solenne; trascinato dall'insaziabile metonimia che disciplina la vita immaginaria, io mi traspongo tutt'intero in esso. Attraverso questo oggetto, io ti do il mio Tutto, io ti tocco con il mio fallo; è per questo che io sono follemente eccitato, che corro da un negozio all'altro, che mi ostino a cercare il feticcio che vada bene, il feticcio splendente, riuscito, che si adatterà ''perfettamente'' al tuo desiderio. (''La dedica'', p. 65) *Il [[regalo]] è contatto, sensualità: tu stai per toccare ciò che io ho toccato: una terza pelle ci unisce. (''La dedica'', p. 65) *5. Quantunque sia incapace di enunciarsi, di enunciare, l'amore vuole nondimeno clamarsi, declamarsi, scriversi ovunque: "all'acqua, all'ombra, ai monti, ai fiori, all'erbe, ai fonti, all'eco, all'aria, ai venti..." Basta che il soggetto amoroso crei o costruisca qualcosa, che subito è colto da una pulsione di [[dedica]]. Tutto ciò che fa, subito, e ancora prima che sia finito, egli vuole donarlo alla persona che ama, per la quale ha lavorato o lavorerà. La scritta del nome dirà per chi è il dono.<ref>{{maiuscoletto|[[Le nozze di Figaro]]}}: aria di Cherubino (atto I)</ref> (''La dedica'', p. 67) *In ''[[Teorema (film)|Teorema]]'' l'«altro» non parla, ma iscrive però qualcosa in tutti coloro che lo desiderano - opera ciò che i matematici chiamano una catastrofe (lo sconvolgimento di un sistema per mezzo di un altro sistema): vero è che quel muto è un angelo. (''La dedica'', p. 69) *{{maiuscoletto|demoni}} Il soggetto amoroso ha talvolta l'impressione di essere posseduto da un demone del linguaggio che lo spinge a farsi del male e a espellersi - secondo le parole di Goethe - dal paradiso che, in altri momenti, la relazione amorosa rappresenta per lui. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *1. Una forza precisa trascina il mio linguaggio verso il male che io posso fare a me stesso: il regime del mio linguaggio è la ruota libera: il linguaggio si morula, senza nessuna idea tattica della realtà. Io cerco di farmi del male, mi espello da solo dal mio paradiso, affannandomi di suscitare in me stesso le immagini (di gelosia, di abbandono, di umiliazione) che possono ferirmi; e quando la ferita è aperta, cerco di mantenerla tale, la alimento con altre immagini, fino a che un'altra ferita non venga a distogliermi da quella. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *2. Il demonio è plurale («Il mio nome è Legione», [[Vangelo secondo Luca|Luca]] 8.30). Quando un demone viene respinto, quando finalmente sono riuscito a imporgli il silenzio (per caso o attraverso la lotta), un altro lì vicino solleva la testa e si mette a parlare<ref>{{maiuscoletto|[[Goethe]]}}: «Noi siamo i nostri propri demoni, noi ci espelliamo dal nostro paradiso» ('Werther'', nota 93 dell'ed. Aubier-Montaigne)]</ref>. La vita demoniaca di un innamorato è simile alla superficie d'una solfatara; delle grandi bolle (roventi e fangose) scoppiano una dopo l'altra; quando una si rompe e s'affloscia, essa ritorna nel magma e subito, più lontano, un'altra si forma, si gonfia. Le bolle «Disperazione», «Gelosia», «Esclusione», «Desiderio», «Incertezza di comportamento», «Terrore di perdere la faccia» (il più malvagio dei demoni) fanno ''ploc' una dopo l'altra, in un ordine indeterminato: è il ''disordine'' della Natura. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *3. Come respingere un demone (vecchio problema)? I demoni, specialmente se sono demoni di linguaggio (e sennò di cos'altro sarebbero?), si combattono con il linguaggio. Io posso quindi sperare di esorcizzare la parola demoniaca che mi è suggerita (da me stesso) sostituendola (posto che io possegga il necessario talento linguistico) con un'altra parola più dimessa (procedo per eufemia). Così credevo di essere finalmente uscito dalla crisi, ma ecco che - favorita da un lungo viaggio in automobile - sono colto da una loquela mentre continuo incessantemente ad agitare nella mia testa il desiderio, il rimpianto e l'aggressione dell'altro; e a queste ferite s'aggiunge lo sconforto di dover constatare che io ''sto avendo una ricaduta''; ma il vocabolario è una vera e propria farmacopea (veleno da una parte, rimedio dall'altra): no, non è una ricaduta, è soltanto un ultimo ''sussulto'' del demone anteriore. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 71) *{{maiuscoletto|de-realtà}} Sensazione di assenza, di riduzione di realtà, provata dal soggetto amoroso nei confronti del mondo. (''Il mondo siderato'', p. 72) *(Il mondo è pieno senza di me, come nella ''[[Jean-Paul Sartre#La_nausea|Nausea]]''; esso gioca alla vita dietro un vetro; il mondo è immerso in un acquario; io lo vedo vicinissimo e tuttavia separato, fatto di un'altra sostanza; cado continuamente fuori di me, senza vertigine, senza annebbiamento, nella ''precisione'', come fossi drogato. [...]) (''Il mondo siderato'', p. 72) *{{NDR|L'[[Italia]]}} Questo paese perde in tutto: abolisce la differenza dei gusti, ma non la divisione delle classi, ecc. (p. 73, ''Il mondo siderato'') *Fino a quando sentirò che il mondo mi è ostile, io gli sarò legato: ''io non sono pazzo''. Ma talvolta, quando ho dato fondo al malumore, mi accorgo di non avere più alcun linguaggio: il mondo non è ''irreale'' (se lo fosse potrei esprimerlo: esiste un'arte dell'irreale che è fra le più alte), ma de-reale: il reale lo ha abbandonato, cosicché io non ho più alcun senso (alcun paradigma) a mia disposizione; ''io non riesco'' a definire i miei rapporti con Coluche, col ristorante, col pittore, con piazza del Popolo. Quale tipo di rapporto posso io avere con un potere, se non ne sono lo schiavo, né il complice, né il testimone? (''Il mondo siderato'', p. 74) *6. Talvolta il mondo mi appare ''irreale'' (io lo esprimo in un modo diverso), talaltra mi appare ''dereale'' (io lo esprimo con difficoltà). Non è (si dice) la stessa riduzione di realtà. Nel primo caso, il rifiuto che io oppongo alla realtà si estrinseca attraverso una ''fantasia'': tutto ciò che mi circonda muta di valore rispetto a una funzione, che è poi l'Immaginario; l'innamorato si separa quindi dal mondo, lo irrealizza perché, su un altro versante, fantasmatizza le peripezie o le utopie del suo amore; si abbandona all'Immagine e, di conseguenza, tutto ciò che è «reale» lo infastidisce. Anche nel secondo caso vi è una perdita di contatto col reale, ma qui nessuna sostituzione immaginaria viene a compensare la perdita. seduto davanti al manifesto di Coluche, io non «sogno» niente (neanche l'altro); anzi, non sono più nemmeno nell'Immaginario. Tutto è cristallizzato, pietrificato, immutabile, cioè ''insostituibile'': l'Immaginario è (temporaneamente) proscritto. Nel primo caso, sono nevrotizzato, io irrealizzo; nel secondo caso, sono pazzo, io de-realizzo. (''Il mondo siderato'', p. 75) *{{maiuscoletto|[[dichiarazione]]}} Propensione del soggetto amoroso a intrattenere a lungo, con un'emozione contenuta, l'essere amato, a proposito del suo amore, di lui, di sé, di loro: la dichiarazione non verte sulla confessione dell'amore, ma sulla forma, commentata all'infinito, della relazione amorosa. (''Il colloquio'', p. 77) *(Parlare amorosamente, significa dissipare senza limite, senza soluzione di continuità; vuol dire praticare un rapporto senza orgasmo. Forse esiste una forma letteraria di questo ''coitus reservatus'': il preziosismo). (''Il colloquio'', p. 77) *Nessuno ha voglia di parlare dell'amore, se non è ''per'' qualcuno. (''Il colloquio'', p. 78) *{{maiuscoletto|[[dipendenza]]}} Figura nella quale l'opinione intravede la condizione stessa del soggetto amoroso, asservito all'oggetto amato. (''Domnei'', p. 79) *1. La meccanica del vassallaggio amoroso esige una futilità senza fondo<ref>{{maiuscoletto|Cortezia}}: l'amore cortese è fondato sul vassallaggio amoroso (''Domnei'' o ''Donnoi'')</ref>. Questo perché, se si vuole che la dipendenza si manifesti nella sua purezza, bisogna che essa si renda palese nelle circostanze più irrilevanti e diventi qua si vergognosa a forza di pusillanimità: aspettare una telefonata è in un certo senso una dipendenza troppo gravosa<ref>{{maiuscoletto|[[Simposio]]}}: 166.</ref>; bisogna che io la affini, senza limiti: quindi, mi farò il sangue cattivo di fronte allo spettegolare delle comari che, dal farmacista, mi tiene lontano dall'apparecchio a cui sono asservito; e siccome questa telefonata, che io non voglio perdere, mi fornirà qualche nuova occasione di asservimento, si potrebbe dire che io agisco energicamente per preservare proprio lo spazio della dipendenza e per permettere inoltre a questa dipendenza di esercitarsi: io mi smarrisco nella dipendenza ma, ciò che è più - altro tranello -, sono umiliato da questo smarrimento. (''Domnei'', p. 79) *(Se io accetto la mia dipendenza, è perché essa costituisce per me un mezzo per "significare" la mia domanda: nel campo amoroso, la futilità non è una "debolezza" né una "meschinità": essa è un segno di forza: più la cosa è futile, più ha significato e più s'impone come forza). (''Domnei'', p. 79) *{{maiuscoletto|[[disagio]]}} Scena a più persone, nella quale l'implicito del rapporto amoroso agisce come una coartazione e suscita un imbarazzo collettivo che non viene esternato. (''«Con aria imbarazzata»'', p. 81) *{{maiuscoletto|[[dispendio]]}} Figura mediante la quale il soggetto amoroso mira e al contempo esita a situare l'amore in un'economia di puro dispendio, di perdita «per niente». (''L'esuberanza'', p. 83) *1. Alberto, personaggio piatto, morale, conformista, decreta (come chissà quanti prima di lui) che il [[suicidio]] è una viltà. Per Werther, al contrario, il suicidio non è una debolezza, dal momento che esso scaturisce da una tensione<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: 59, 133.</ref>: «Mio caro, se un eccesso fisico viene considerato come una forza, perché non lo sarà anche l'eccesso dei sentimenti?» L'amore-passione è dunque una forza («questa violenza, questa passione irriducibile»), è qualcosa che ricorda la vecchia nozione di ἰσχύς (''ischus'': energia, tensione, forza di carattere) e, più vicino a noi, quella di Dispendio.<ref>{{maiuscoletto|GRECO}}: nozione stoica (''Les Stoïciens'').</ref> (''L'esuberanza'', p. 83) *(Prima un lord e poi un vescovo inglese, rimproverarono a Goethe l'epidemia di suicidi provocati dal ''Werther''. [[Goethe]] rispose in termini propriamente ''economici'': «Il vostro sistema commerciale ha fatto migliaia di vittime; perché non perdonarne qualcuna anche al ''Werther''?»)<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: ''furor wertherinus'', Introduzione, XIX. Risposta di Goethe: Introduzione, XXXII (ed. Aubier-Montaigne).</ref> (''L'esuberanza'', p. 84) *3. Il discorso amoroso non è proprio privo di calcoli: io ragiono, certe volte calcolo, sia per ottenere una certa soddisfazione, o per evitare un certo dolore, sia per rappresentare interiormente all'altro, in un moto di stizza, i tesori d'ingegnosità che io dilapido ''per niente'' in suo favore (cedere, dissimulare, non ferire, divertire, convincere, ecc.). Ma questi calcoli sono soltanto delle impazienze: in essi non vi è alcuna idea di guadagno finale: il Dispendio è aperto, all'infinito, la forza deriva, senza nessuna finalità (l'oggetto amato non è una meta: è un oggetto-cosa, non un oggetto-termine). (''L'esuberanza'', p. 84) *L'esuberanza amorosa è l'esuberanza del fanciullo a cui niente (ancora) viene a contenere l'ostentazione narcisistica, il godimento multiforme. Considerato che il discorso amoroso non è una ''media'' di stati d'animo, questa esuberanza può essere rotta a intervalli da tristezze, avvilimenti, impulsi suicidi; ma un tale squilibrio fa parte di quest'economia nera che mi marchia con la sua aberrazione, e per così dire con il suo lusso sfrenato. (''L'esuberanza'', p. 84) *{{maiuscoletto|[[dramma]]}} Il soggetto amoroso non può scrivere egli stesso il suo romanzo d'amore. Solo una forma molto arcaica potrebbe raccogliere il fatto che lui declama senza però poterlo raccontare. (''Romanzo/dramma'', p. 85) *Se io tengo un [[diario]], è difficile che questo diario riporti i ''fatti accaduti''. I fatti della vita amorosa sono talmente futili che accedono alla scrittura solo attraverso uno sforzo immenso: ci si scoraggia di scrivere ciò che, ''nello scriversi'', rivela in pieno la propria banalità. (''Romanzo/dramma'', p. 85) *{{maiuscoletto|[[esilio]]}} Decidendo di rinunziare allo stato amoroso, il soggetto si vede con tristezza esiliato dal proprio Immaginario. (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 87) *(La passione [[amore|amorosa]] è un delirio; ma il delirio non è poi così straordinario; tutti ne parlano e ormai non fa più paura. Enigmatica è semmai ''la perdita di delirio'': dove porta?) (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 87) *2. Nel [[lutto]] reale, è la «prova di realtà» a mostrarmi che l'oggetto amato ha cessato di esistere. Nel lutto amoroso, l'oggetto non è né morto né lontano. Sono io a decidere che la sua immagine deve morire (e questa morte, io potrò addirittura arrivare a nascondergliela). Per tutto il tempo che durerà questo strano lutto, dovrò portare il peso di due infelicità fra loro contrarie: soffrire per il fatto che l'altro sia presente (e che continui, suo malgrado, a farmi del male) e affliggermi per il fatto che egli sia morto (se non altro, che sia morto quello che io amavo). Cosicché mi angoscio (vecchia abitudine) per una telefonata che non arriva, ma nello stesso tempo devo dirmi che questo silenzio è, ''in ogni caso'', inconseguente, poiché io ho deciso di non aspettarmi più niente: il telefonarmi, dipendeva soltanto dall'immagine amorosa; scomparsa quell'immagine, sia che suoni sia che non suoni, il telefono riprende la sua futile esistenza. (Il punto più sensibile di questo lutto è che mi tocca ''perdere un linguaggio'' - il linguaggio amoroso. D'ora innanzi, non ci saranno più i «Ti amo»). (''L'esilio dell'Immaginario'', pp. 87-88) *3. Per quanto io lo rovini, il lutto dell'immagine mi rende angosciato; ma, d'altro lato, per quanto io riesca a dargli buon esito, esso mi rende triste. Se l'esilio dell'Immaginario è la via obbligata per giungere alla «guarigione», allora bisogna convenire che il progresso è triste. Questa tristezza non è una malinconia - o almeno è una malinconia incompleta (niente affatto clinica), giacché non mi rimprovero niente e non sono prostrato. La mia tristezza appartiene a quella frangia della malinconia in cui la perdita dell'essere amato resta astratta.<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: «In altre circostanze si può invece riscontrare che la perdita è di natura più ideale, Può darsi che l'oggetto non sia morto davvero, ma sia andato perduto come oggetto d'amore...» (''Ibid.'', 104).</ref> Qui, la perdita è doppia: non posso neppure investire la mia infelicità, come quando soffrivo per il fatto di essere innamorato. Allora, io desideravo, sognavo, lottavo; un bene prezioso era dinanzi a me, semplicemente ritardato, il suo possesso era ostacolato da alcuni contrattempi. Adesso non c'è più niente; tutto è calmo, e questo è peggio. Sebbene sia giustificato da un'economia - l'immagine muore affinché io viva -, il lutto amoroso ha sempre uno strascico: una frase viene ripetuta in continuazione: «Che peccato!» (p. 88, ''L'esilio dell'Immaginario'') *Il vero atto del lutto, non è soffrire per la perdita dell'essere amato; è constatare un giorno, sulla pelle della relazione, simile a una minuscola macchia, il sintomo di una morte sicura: per la prima volta, io faccio del male a chi amo, senza volerlo, certo, ma anche ''senza darmi eccessiva pena''. (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 89) *5. Io cerco di strapparmi all'Immaginario amoroso: ma, come brace non ancora spenta, sotto l'Immaginario cova la fiamma; esso avvampa di nuovo; ciò che era stato ripudiato risorge; ad un tratto, dalla tomba mal sigillata sale un lungo lamento. (Gelosie, angosce, possessi, discorsi, appetiti, segni: ovunque, il desiderio amoroso ardeva nuovamente. Era come se io avessi voluto stringere per l'ultima volta, allo spasimo, qualcuno che stava per morire - che stavo per far morire: il mio, era un rifiuto di separazione).<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: «Questa avversione può essere talmente intensa da sfociare in un estraniamento dalla realtà e in una pertinace adesione all'oggetto, consentita dall'instaurarsi di una psicosi allucinatoria di desiderio» (''ibid.'')</ref><ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: «Poco prima che la perdita si faccia sentire, si può discernere nel bambino, nella eccessiva utilizzazione dell'oggetto transizionale, il rifiuto del timore che questo oggetto perda il suo significato» (''Jeu et Réalité'', 26 sgg.).</ref> (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 89) *{{maiuscoletto|fading}} Prova dolorosa con la quale l'essere amato sembra sottrarsi a qualsiasi contatto, senza neppure rivolgere questa indifferenza enigmatica contro il soggetto amoroso o pronunziarla a beneficio di chiunque altro, sia questo il mondo o un rivale. (''Fading'', p. 90) *Il fading dell'altro, quando si manifesta, mi angoscia perché mi sembra senza causa e senza fine. Come un triste miraggio, l'altro s'allontana, insegue l'infinito e io mi logoro nell'attesa del suo ritorno. (''Fading'', p. 90) *Il fading dell'oggetto amato è il terrificante ritorno della Madre Cattiva, l'inspiegabile ritiro d'amore, la sensazione di sentirsi abbandonati ben nota ai Mistici: Dio esiste, la Madre c'è, ma essi ''non amano più''. Non sono distrutto, ma ''lasciato là'', come un rifiuto. (''Fading'', pp. 90-91) *3. La gelosia fa soffrire meno perché l'altro continua ad essere vivo. Nel fading, l'altro sembra perdere ogni desiderio: egli è preda della Notte. L'altro mi abbandona, ma a questo abbandono fa seguito l'abbandono che a sua volta coglie l'altro<ref>{{maiuscoletto|[[Juan De La Cruz]]}}: «Diciamo ''Notte'' la privazione del gusto nell'appetito di tutte le cose» (citato da Baruzi, 408).</ref>; la sua immagine viene in questo modo lavata, disciolta; niente più mi sostiene, neanche il desiderio che l'altro rivolgerebbe altrove; sono in lutto per un oggetto che è già in lutto (da questo si può capire fino a che punto abbiamo bisogno del desiderio dell'altro, anche se questo desiderio non è rivolto a noi). (''Fading'', p. 91) *7. Sembra che [[Freud]] detestasse il [[telefono]]: proprio lui che invece amava ''ascoltare''<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: [[Martin Freud]], ''Freud, mon père'', 45.</ref> Forse intuiva, presentiva, che la telefonata è sempre una ''cacofonia'' e che quello che il telefono lascia filtrare è la ''voce falsa'', la comunicazione fasulla. (''Fading'', p. 92) *[...] il telefono non è un valido oggetto transizionale, non è una funicella inerte; il suo significato non è quello del collegamento, ma bensì quello della distanza; la voce amata, stanca, ascoltata per telefono: è il fading in tutta la sua angoscia. Tanto per cominciare, quando questa voce giunge a me, quando essa è là, quando (con molta fatica) continua ad esserci, io non la riconosco mai completamente; si direbbe che essa provenga da dietro una maschera (si dice che le maschere della tragedia greca avessero una funzione magica: dare alla voce un'origine ctonia, deformarla, straniarla, farla arrivare dall'al di là sotterraneo). E, inoltre, l'altro sembra sempre che stia per partire; egli se ne va due volte: attraverso la sua voce e attraverso il suo silenzio: a chi tocca parlare? Cessiamo insieme di parlare: ingombro di due vuoti. ''Sto per lasciarti'', dice ad ogni istante la voce al telefono. (''Fading'', pp. 92-93) *[...] angosciarsi per il telefono: è il segno inequivocabile dell'amore. (''Fading'', p. 93) *{{maiuscoletto|[[fastidio]]}} Sentimento di moderata gelosia che coglie il soggetto amoroso quando vede che l'interesse dell'essere amato è catturato e distolto da persone, oggetti o azioni che ai suoi occhi agiscono come altrettanti rivali secondari. (''L'arancia'', p. 94) *È fastidioso tutto ciò che cancella fugacemente la relazione duale, tutto ciò che altera la complicità e allenta il legame di appartenenza: ''Tu appartieni anche a me'', dice il mondo. (''L'arancia'', p. 94) *{{maiuscoletto|[[festa]]}} Il soggetto amoroso vive ogni incontro con l'essere amato come una festa. (''«Giorni beati»'', p. 96) *{{maiuscoletto|[[gelosia]]}} «Sentimento che nasce nell'amore e che è cagionato dal timore che la persona amata preferisca qualcun altro» ([[Émile Littré|Littré]]). *1. Il geloso del romanzo non è [[I dolori del giovane Werther|Werther]]; è il signor Schmidt, il fidanzato di Federica, l'uomo che è sempre di malumore. La gelosia di Werther nasce dalle immagini (vedere Alberto circondare col braccio la vita di Carlotta), non dal pensiero. Ciò si deve al fatto (ed è questa una delle bellezze del libro) che si tratta di una disposizione tragica, e non psicologica. Werther non odia Alberto; è solo che Alberto occupa un posto che lui desidera: Alberto è un avversario (un concorrente, nel senso proprio del termine), non un nemico: egli non è «odioso». Nelle lettere che scrive a Guglielmo, Werther non si dimostra molto geloso. È solo quando dal tono confidenziale della prima parte si passa al racconto finale che la rivalità fra i due diventa acuta, aspra, come se la gelosia prendesse corpo in seguito al semplice passaggio dall'''io'' al ''lui'' [...] (''La gelosia'', p. 97) *[...] se non accetto la spartizione dell'essere amato, io nego la sua perfezione, giacché è proprio della perfezione il fatto di essere [[condivisione|condivisa]]. [...] E così io soffro due volte: prima, per il fatto stesso della spartizione, e poi per la mia incapacità di sopportarne la nobiltà. (''La gelosia'', p. 98) *3. «Quando amo, sono molto esclusivo», dice [[Freud]] (che prenderemo qui come modello della normalità). Essere gelosi è essere conformi alle regole. Rifiutare la gelosia («essere perfetto»), significa quindi trasgredire una legge.<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: ''Lettere 1873-1939''.</ref> (''La gelosia'', p. 98) *(Conformismo in senso inverso: è vietato essere gelosi, l'esclusivismo va condannato, si deve vivere in gruppo, ecc. - Attenzione! -, vediamo come stanno realmente le cose: e se mi obbligassi a non essere più geloso per la vergogna d'esserlo? La gelosia è brutta, è borghese: è un fervore indecoroso, uno ''zelo'' - ed è appunto questo zelo che noi rifiutiamo).<ref>{{maiuscoletto|etimologia}}: Ζῆλος (''zễlos''), ''zelosus'', ''geloso''.</ref> (''La gelosia'', p. 98) *4. Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero d'esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l'altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri. (''La gelosia'', p. 98) *{{maiuscoletto|gradiva}} Questo nome, desunto dal libro di [[Wilhelm Jensen|Jensen]] analizzato da [[Freud]], designa l'immagine dell'essere amato che accetta di entrare un po' nel delirio del soggetto amoroso per aiutarlo ad uscirne fuori. (''La Gradiva'', p. 99) *2. La Gradiva è una figura di salvezza, propiziatrice, una Eumenide, una Benevola. Ma, così come le [[Eumenidi]] non sono che delle vecchie Erinni, dee della vendetta, anche nella sfera amorosa esiste una Gradiva malvagia. Anche se inconsciamente e per delle motivazioni che possono aver origine dal suo proprio tornaconto nevrotico, l'essere amato sembra allora volermi spingere sempre più addentro nel mio delirio, sembra voler mantenere viva ed esulcerare la mia ferita d'amore [...]. In poche parole, l'altro mi riporta di continuo davanti alla mia impasse: impasse da cui non posso uscire e in cui non posso restare, proprio come il famoso cardinale Balue chiuso in una gabbia nella quale non poteva né stare in piedi né sdraiarsi. (''La Gradiva'', pp. 99-100) *''[[Amare]]'' ed ''essere innamorato'' hanno fra loro un rapporto difficile: poiché, se è vero che ''essere innamorato'' non assomiglia a niente altro (una goccia di ''essere-innamorato"'' diluita in una vaga relazione amichevole la colora vivacemente, la rende incomparabile: io so ''subito'' che nel mio rapporto con X.... o con Y.... per quanto prudentemente mi trattenga, c'è ''dell'essere-innamorato''), è anche vero che, nell' ''essere-innamorato'', c'è dell' ''amare'': io voglio prendere, ferocemente, ma so anche dare, attivamente. (''La Gradiva'', p. 101) *{{maiuscoletto|[[identificazione]]}} Il soggetto s'identifica dolorosamente con qualsiasi persona (o qualsiasi personaggio) che nella struttura amorosa occupi la sua stessa posizione. (''Identificazioni'', p. 102) *2. Divoro con lo sguardo ogni intreccio amoroso, individuandovi quella che potrebbe essere la mia posizione, se ne facessi parte. lo colgo non delle analogie, bensì delle omologie [...]. Io sono catturato da uno specchio che si sposta e che mi capta ovunque vi sia una struttura duale. (''Identificazioni'', p. 102) *Io, come lettore, posso identificarmi con [[I dolori del giovane Werther|Werther]]. Storicamente, migliaia di soggetti lo hanno fatto, soffrendo, suicidandosi, vestendosi, profumandosi, scrivendo come tanti Werther (canzoni, lamenti, bomboniere, fibbie, ventagli, acqua di toilette alla Werther). Una lunga catena di equivalenze lega tutti gli innamorati del mondo.<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: Introduzione storica (edizione Aubier-Montaigne).</ref> (''Identificazioni'', p. 103) *[...] leggendo un [[Romanzo rosa|romanzo d'amore]], non è esatto dire che io mi proietto; io aderisco all'immagine dell'innamorato (dell'innamorata), mi rinchiudo con questa immagine nella clausura del libro (tutti sanno che questi romanzi vengono letti in stato di secessione, di reclusione, di assenza e di voluttà: al [[stanza da bagno|gabinetto]]).<ref>{{maiuscoletto|[[Marecl Proust|Proust]]}}: (il gabinetto odoroso d'iris, a Combray) «Destinata ad un uso più particolare e più volgare, quella stanza [...] mi servi per lungo tempo di rifugio, senza dubbio perché era la sola che mi fosse permesso chiudere a chiave, in tutte le occupazioni che invocano un'inviolabile solitudine: la lettura, la fantasticheria, le lagrime e la voluttà».</ref> (''Identificazioni'', p. 104) *Io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è altro che il suo accessorio. (da ''Frammenti di un discorso amoroso'', 1977) *Le [[parola|parole]] non sono mai pazze (tutt'al più sono perverse): è la sintassi che è pazza.<ref>Da ''Frammenti di un discorso amoroso'', traduzione di R. Guidieri, Einaudi, Torino, 1979.</ref> ==''Miti d'oggi''== *Pretendo di vivere pienamente la contraddizione del mio tempo, che di un [[sarcasmo]] può fare la condizione della verità. (''Premessa'', p. X) *È probabile che se a nostra volta sbarcassimo su [[Marte (astronomia)|Marte]] quale l'abbiamo costruito non vi troveremmo altro che la [[Terra]] stessa, e tra questi due prodotti di una medesima Storia non sapremmo risolvere qual è il nostro. Infatti perché Marte sia giunto al sapere geografico bisogna pure che abbia avuto anche lui il suo [[Strabone]], il suo [[Jules Michelet|Michelet]], il suo Vidal de la Blanche, e, facendoci sempre più vicini, le stesse nazioni, le stesse guerre, gli stessi scienziati e gli stessi uomini che abbiamo avuto noi. (''Marziani'', p. 34) *La [[Greta Garbo|Garbo]] appartiene ancora a quel momento del cinema in cui la sola cattura del volto umano provocava nelle folle il massimo turbamento, in cui ci si perdeva letteralmente in un'immagine umana come in un filtro, in cui il viso costituiva una specie di stato assoluto della carne, che non si poteva raggiungere né abbandonare. [...] La Garbo offriva una specie di idea platonica della creatura [...]. Il suo appellativo di ''Divina'' mirava indubbiamente a rendere, più che uno stato superlativo della bellezza, l'essenza della sua persona corporea, scesa da un cielo dove le cose sono formate e finite nella massima chiarezza. (pp. 63-64) *Il viso della [[Greta Garbo|Garbo]] è Idea, quello della [[Audrey Hepburn|Hepburn]] è Evento. (p. 64) *Credo che oggi l'[[automobile]] sia l'equivalente abbastanza esatto delle grandi cattedrali gotiche: voglio dire una creazione d'epoca, concepita appassionatamente da artisti ignoti, consumata nella sua immagine, se non nel suo uso, da tutto un popolo che si appropria con essa di un oggetto perfettamente magico. (p. 147) *''Il [[mito]] è una parola.'' (p. 191) *Mi si obietteranno mille altri sensi del termine ''mito''. Io ho però cercato di definire delle cose, non delle parole. (nota, p. 191) *È la storia umana che fa passare il reale allo stato di parola. (p. 192) *Ciò che disgusta nel [[mito]] è il ricorso a una falsa natura, il ''lusso'' delle forme significative, come in quegli oggetti che ornano la loro utilità con una apparenza naturale. La volontà di appesantire la significazione di tutte le cauzioni della natura provoca una specie di nausea: il mito è troppo ricco, e di troppo ha appunto la sua motivazione. (nota, p. 207) *La provocazione di un immaginario collettivo è sempre impresa inumana, non solo perché il sogno essenzializza la vita come destino, ma anche perché il sogno è povero ed è la cauzione di un'assenza. (nota, p. 221) *{{NDR|Riferendosi ai "miti dell'Ordine (sociale)"}} Statisticamente il [[mito]] è a destra. Qui esso è essenziale; ben nutrito, lucente, espansivo, loquace, s'inventa senza tregua. S'impadronisce di tutto: le giustizie, le morali, le estetiche, le diplomazie, le arti domestiche, la Letteratura, gli spettacoli. [...] L'oppresso non è niente, ha in sé una parola sola, quella della propria [[emancipazione]]; l'oppressore è tutto, la sua parola è ricca, multiforme, duttile, padrona di tutti i gradi possibili della dignità [...]. L'oppresso ''fa'' il mondo, ha solo un linguaggio attivo, transitivo (politico); l'oppressore lo conserva, la sua parola è plenaria, intransitiva, gestuale, teatrale: è il [[Mito]]; il linguaggio del primo tende a trasformare, il linguaggio dell'altro a eternare. (pp. 228-229) *Ogni ripudio del [[linguaggio]] è una morte. (p. 232) ==Citazioni su Roland Barthes== *La posizione di Barthes nel corso dei suoi lavori ricorda quello di Azdak ne ''Il Cerchio di gesso del Caucaso'', opera [[Bertolt Brecht|brechtiana]] che pare Barthes abbia amato molto. Vi è qualcosa di spostato, di irregolare: Azdak, furfante divenuto giudice, non è all'altezza del suo posto e, improvvisamente tutto si mette a girare e devia schivando il riconoscimento, la verità stessa. ([[Stephen Heath]]) *Per Barthes, il [[mito]], o per lo meno quello moderno (quello di cui egli si occupa), "è una parola": quindi "può essere mito tutto ciò che subisce le leggi di un discorso", ma d'altra parte "non è qualsiasi parola". ([[Massimo Corsale]]) *Variare porta a modificare, a trasportare, a cambiare di ritmo; il che costituisce un piccolo manuale della pratica di Barthes. Si pensi ad esempio al cambiamento di ritmo di lettura che interviene in modo così decisivo in ''S/Z'' e che dà l'avvio a tutte le variazioni — la pluralità colta in ogni momento — sul testo di [[Honoré de Balzac|Balzac]]. ([[Stephen Heath]]) *Viaggiare, spostarsi: questo è il percorso dei lavori di Barthes. Questa è l'attività del testo, e dei suoi testi. Il testo viaggia, sposta, va alla deriva. Così i testi di Barthes sono accesso, non accesso, movimento a spirale, asse avvolgentesi senza sosta ad ogni impero dei segni; senso, soggetto in processo, giro di scrittura, vertigine dello spostamento: «la vertigine è ciò che non finisce: stacca il senso, lo rimanda a più tardi» (''Réquichot'', p. 18). ([[Stephen Heath]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Roland Barthes, ''Frammenti di un discorso amoroso'', traduzione di Renzo Guidieri, Einaudi, Torino, 1979. *Roland Barthes, ''Miti d'oggi'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1974. *Roland Barthes, ''L'ovvio e l'ottuso. Saggi critici III'', traduzione di Carmine Benincasa, Giovanni Bottiroli, Gian Paolo Caprettini, Daniele De Agostini, Lidia Lonzi, Giovanni Mariotti, Einaudi, Torino, 1995. *Roland Barthes, ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', traduzione di Renzo Guidieri, Einaudi, Torino, 1980. *[[Gianfranco Ravasi]], ''L'incontro. Ritrovarsi nella preghiera'', Oscar Mondadori, Milano, 2014. ISBN 978-88-04-63591-8 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Barthes, Roland}} [[Categoria:Critici letterari francesi]] [[Categoria:Linguisti francesi]] [[Categoria:Saggisti francesi]] [[Categoria:Semiologi francesi]] s5ek2fjwigt5l2hwdqarjgitd41xvlk 1223477 1223475 2022-08-20T12:58:26Z SunOfErat 12245 /* Frammenti di un discorso amoroso */ wikitext text/x-wiki [[File:Roland Barthes.jpg|thumb|Ritratto di Roland Barthes]] '''Roland Barthes''' (1915 – 1980), saggista, critico letterario e semiologo francese. ==Citazioni di Roland Barthes== *Amo gli [[attore|attori]] che recitano tutti i loro ruoli nello stesso modo, se questo modo è al contempo caldo e chiaro. Non amo che un attore si travesta, ed è forse questa l'origine del mio dissidio con il teatro. (da ''Sul teatro'') *Ciò che la [[Pop Art]] vuole è desimbolizzare l'oggetto, dargli l'opacità e l'ottusa caparbietà d'un fatto.<ref>Da ''L'arte, questa vecchia cosa'', in AA. VV., ''PopArt: evoluzione di una generazione'', Electa, Milano, 1980, p. 167.</ref> *Essendo la [[lettura]] una traversata di codici, niente ne può arrestare il viaggio. (da ''S/Z''<ref name=Hea>Citato in [[Stephen Heath]], ''L'analisi Sregolata: Lettura Di Roland Barthes'', traduzione di Patrizia Lombardo, Edizioni Dedalo, Bari, 1977.</ref>) *Ho sempre amato molto il teatro, eppure non ci vado quasi più. È un voltafaccia che insospettisce anche me. Cos'è accaduto? Quando è accaduto? Sono cambiato io o è cambiato il teatro? Non lo amo più o lo amo troppo? (da ''Sul teatro'', a cura di Marco Consolini, Meltemi) *Il mio fantasma: l'[[idiorritmico|idiorritmia]]<br>Un fantasma (o almeno ciò che io definisco tale): un ritorno di desideri, di immagini, che vagano, si cercano in voi, anche per tutta una vita, e spesso si cristallizzano solo attraverso una parola. La parola, significante maggiore, indotto dal fantasma alla sua esplorazione [...] {{sic|[È]}} un fantasma di vita, di regime, di genere di vita, ''diaita'', dieta. Né duale, né plurale (collettivo). Una sorta di solitudine interrotta in un modo definito: il paradosso, la contraddizione, l'aporia di una condivisione delle distanze – l'utopia di un socialismo delle distanze [...].<ref>Citato in Gianfranco Marrone e Marco Consolini, ''Roland Barthes l'immagine, il visibile'', Marcos y Marcos, Milano, 2010, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=vagano p. 30] [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=diaita] [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=SDNSAQAAIAAJ&dq=Roland+Barthes+l%27immagine%2C+il+visibile&focus=searchwithinvolume&q=condivisione]</ref> *Il testo di godimento è assolutamente intransitivo. Pure, la [[perversione]] non basta a definire il godimento; è l'estremo della perversione a definirlo: estremo sempre spostato, estremo vuoto, mobile, imprevedibile. Questo estremo garantisce il godimento: una perversione media si carica ben presto di un gioco di mentalità subalterne: prestigio, ostentazione, rivalità, discorso, parate ecc. (da ''Testi di godimento'') *La [[letteratura]] non permette di camminare ma permette di respirare. (da ''Letteratura e significazione'', in ''Saggi critici'') *La letteratura: un codice che bisogna accettare di decifrare.<ref>Da ''Letteratura e discontinuità'', in ''Saggi critici'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi.</ref> *La [[sapienza]] è nessun potere, un po' di sapere, un po' di intelligenza e quanto più sapore possibile.<ref name="lectio">Da una ''lectio'' inaugurale all'Institut de France; citato in Ravasi, p. 106.</ref> *Lo [[scrittore]] deve considerare i suoi vecchi testi quali altri testi, che egli riprende, cita o deforma, come farebbe di una moltitudine di altri segni. (da ''Drame, Poème, Roman'', 1968<ref name=Hea></ref> ) *Lo [[specchio]] non capta altro se non altri specchi, e questo infinito riflettere è il vuoto stesso, (che, lo si sa, è la forma). (da ''L'impero dei segni''<ref name=Hea></ref>) *Non occorre essere né cattolici né cristiani, né credenti, né umanisti per essere interessati agli ''Esercizi Spirituali'' di [[Ignazio di Loyola]].<ref>Da ''Sade, Fourier, Loyola''; citato in Ravasi, p. 7.</ref> *Ogni amante è pazzo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 291. ISBN 9788858014165</ref> *Per sfuggire all'alienazione della società presente non rimane che questa via: ''la fuga in avanti''.<ref>Da ''Il piacere del testo'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1980, p. 40.</ref> *Poiché il [[mito]] ruba al linguaggio, perché non rubare al mito?<ref name=Hea></ref> *[[Marcel Proust|Proust]] è quello che mi viene, non quello che chiamo; non è un'«autorità»; semplicemente un «ricordo circolare». Ed è questo l'intertesto: l'impossibilità di vivere al di fuori del testo infinito – sia questo testo Proust, o il giornale quotidiano, o lo schermo televisivo: il libro fa il senso, il senso fa la vita. (da ''Variazioni sulla scrittura'') *Quali sono i piani che ogni lettura scopre? Come è costruita la cosmogonia che questo semplice sguardo postula? Singolare cosmonauta, eccomi attraversare mondi e mondi, senza fermarmi a nessuno d'essi: il candore della carta, la forma dei segni, la figura delle parole, le regole della lingua, le esigenze del messaggio, la profusione dei sensi che si connettono. E uno stesso infinito viaggio nell'altra direzione, dalla parte di chi scrive: dalla parola scritta potrei risalire alla mano, alla nervatura, al sangue, alla pulsione, alla cultura del corpo, al suo godimento. Da una parte e dall'altra, la scrittura-lettura si dilata all'infinito, impegna l'uomo nella sua interezza, corpo e storia; è un atto panico, del quale la sola definizione certa è che "non potrà fermarsi da nessuna parte".<ref>Da ''Variazioni sulla scrittura'', traduzione di Carlo Ossola, Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1999.</ref> *Quelli che trascurano di [[rilettura|rileggere]] si condannano a leggere sempre la stessa storia. (da ''S/Z''<ref>Citato in Elena Spagnol, ''Citazioni'', Garzanti, 2003.</ref>) *Scrivere significa scuotere il senso del mondo, disporvi un'interrogazione indiretta alla quale lo scrittore, con un'ultima sospensione, si astiene dal rispondere. La risposta è data da chiunque vi rechi la propria libertà; ma poiché questa muta la risposta del mondo allo scrittore è infinita: non si smette mai di rispondere a ciò che è stato scritto fuori da ogni risposta: i significati passano, la domanda resta.<ref>Da ''Scritti critici'', traduzione di Lidia Lonzi, Torino, Einaudi, 1966, p. 11.</ref> *Vi è un'età in cui si insegna ciò che si sa; ma poi ne viene un'altra in cui si insegna ciò che non si sa: questo si chiama cercare.<ref name="lectio" /> ==''L'ovvio e l'ottuso''== *[...] lo statuto particolare dell'immagine fotografica: ''è un messaggio senza codice.'' (''Il messaggio fotografico'', p. 7) *Che cos'è il [[colore]]? Un godimento [...] come una palpebra che si chiude, uno svanire leggero. (''Cy Twombly o «Non multa sed multum»'', pp. 165-166) *È cambiato il soggetto umano: l'interiorità, l'intimità, la solitudine hanno perso il loro valore, l'individuo è sempre più diventato gregario, vuole musiche collettive, massicce, spesso parossistiche, espressione del ''noi'', più che dell'''io''. (''Amare Schumann'', p. 281) ==''La camera chiara''== *La vita è fatta di piccole [[solitudine|solitudini]]. (da ''La camera chiara'') *Davanti all'obiettivo io sono contemporaneamente: quello che io credo di essere, quello che vorrei si creda io sia, quello che il fotografo crede io sia, e quello di cui egli si serve per far mostra della sua arte. (da ''La camera chiara'') *{{NDR|Il [[colore]] è}} un'intonacatura apposta successivamente sulla verità originaria del Bianco e Nero. Il Colore è per me un belletto, un ''make-up'' (come quello fatto ai cadaveri).<ref>Da ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', traduzione di R. Guidieri, Einaudi, Torino, 1998, p. 82; citato in David Batchelor, ''Cromofobia. Storia della paura del colore'', traduzione di M. Sampaolo, Mondadori, Milano, 2001, p. 59. ISBN 9788842497684</ref> *Ciò che la fotografia riproduce all'infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più a ripetersi esistenzialmente. In essa, l'avvenimento non si trasforma mai in altra cosa: essa riconduce sempre il corpus di cui ho bisogno al corpo che io vedo; è il Particolare assoluto, la Contingenza sovrana, spenta e come ottusa, il Tale, in breve la Tyché, l'Occasione, l'Incontro, il Reale nella sua espressione infaticabile. (da ''La camera chiara'') *La società si adopera per far rinsavire la Fotografia, per temperare la follia che minaccia di esplodere in faccia a chi la guarda.<ref>Da ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', Torino, Einaudi, p. 117.</ref> ==''Frammenti di un discorso amoroso''== *"Nell'amorosa quiete delle tue braccia"<br>{{maiuscoletto|abbraccio}} Per il soggetto, il gesto dell'[[abbraccio]] amoroso sembra realizzare, per un momento, il sogno di unione totale con l'essere amato.<br>1. Oltre all'accoppiamento (e al diavolo l'Immaginario), vi è quest'altro abbraccio, che è una stretta immobile: siamo ammaliati, stregati: siamo nel sonno, senza dormire; siamo nella voluttà infantile dell'addormentamento: è il momento delle storie raccontate, della voce che giunge a ipnotizzarmi, a straniarmi, è il ritorno alla madre (nell'amorosa quiete delle tue braccia, dice una poesia musicata da Duparc). In questo incesto rinnovato, tutto rimane sospeso: il tempo, la legge, la proibizione: niente si esaurisce, niente si desidera: tutti i desideri sono aboliti perché sembrano essere definitivamente appagati.<br>2. Tuttavia nel mezzo di questo abbraccio infantile, immancabilmente, il genitale si fa sentire; esso viene a spezzare l'indistinta sensualità dell'abbraccio incestuoso; la logica del desiderio si mette in marcia, riemerge il voler prendere, l'adulto si sovrappone al bambino e, a questo punto, io sono contemporaneamente due soggetti in uno: io voglio la maternità e la genitalità. (L'innamorato potrebbe definirsi un bambino con il membro eretto: tale era il giovane Eros).<br>3. Momento dell'affermazione, per un po', anche se limitatamente, disordinatamente, qualcosa è andato per il verso giusto: sono stato appagato (tutti i desideri aboliti attraverso la pienezza del loro soddisfacimento): l'appagamento esiste, e io lotterò senza tregua per ottenerlo di nuovo: attraverso tutti i meandri della storia amorosa, mi ostinerò a voler ritrovare, rinnovare, la contraddizione, la contrazione, dei due abbracci. (''Nell'amorosa quiete delle tue braccia'', pp. 13-14) *{{maiuscoletto|[[abito]]}} Ogni fenomeno emotivo suscitato o alimentato dal vestito che il soggetto ha indossato in occasione dell'incontro amoroso o che indossa nell'intento di sedurre l'oggetto amato. (''Frac turchino e gilet giallo'', p. 15) *È come se alla fine di ogni [[toilette]], vi fosse sempre, compreso nell'eccitazione che essa suscita, il corpo ucciso, imbalsamato, laccato, imbellito alla maniera di una vittima. Vestendomi, io faccio bello ciò che sta per essere guastato dal desiderio. (''Frac turchino e gilet giallo'', p. 15) *{{maiuscoletto|[[adorabile]]}} Non riuscendo a precisare la specialità del suo desiderio per l'essere amato, il soggetto amoroso non trova di meglio che questa parola un po' stupida: ''adorabile''! (''«Adorabile!»'', p. 17) *2. Con una logica tutta particolare, il soggetto amoroso sente l’altro come un Tutto (come se si trattasse della Parigi autunnale) e, al tempo stesso, questo Tutto gli sembra comportare un resto, che egli non può esprimere. È soltanto l’altro a produrre in lui una visione estetica: egli lo elogia per il fatto di essere perfetto, si gloria per averlo scelto perfetto; immagina che l’altro voglia essere amato, come vorrebbe esserlo lui stesso, non già per questa o quella sua qualità, ma per ''tutto'', e questo tutto glielo concede sottoforma di una parola vuota, giacché Tutto non potrebbe inventariarsi senza senza sminuirsi: all'infuori del ''tutto'' dell’affetto, in ''Adorabile!'' non è contenuta nessuna qualità. Tuttavia, esprimendo tutto, ''adorabile'' esprime anche ciò che manca al tutto; la parola vuole designare lo spazio dell’altro in cui viene ''specialmente'' a innestarsi il mio desiderio, ma questo spazio non è designabile; io non saprò mai niente di lui; il mio linguaggio sarà sempre confuso, esso cincischierà nel tentativo di esprimerlo, ma io non potrò mai produrre altro che una parola vuota, la quale è come il grado zero di tutti gli spazi in cui si forma il desiderio specialissimo che io ho di quell'altro là (e non di un altro). (''«Adorabile!»'', p. 18) *''Adorabile'' vuol dire: questo è il mio desiderio, in quanto esso è unico: «È questo! È esattamente questo, che io amo!» Tuttavia, più provo la specialità del mio desiderio, meno sono in grado di precisarla; alla precisione di ciò che voglio dire corrisponde uno sfocamento del nome; il proprio del desiderio non può produrre altro che un improprio dell'enunciato. (''«Adorabile!»'', p. 19) *{{maiuscoletto|affermazione}} Nonostante tutto, il soggetto amoroso afferma l'amore come ''valore''. (''L'Intrattabile'', p. 20) *Mi si dice: questa specie d'amore non da frutti. Ma co- ime poter ''valutare'' ciò che fruttifica? Perché ciò che dà frutti è un Bene? Perché ''durare'' è meglio che ''bruciare''? (''L'Intrattabile'', p. 21) *2. Stamattina, devo scrivere con urgenza una lettera “importante” – dalla quale dipende il successo d’una certa iniziativa; scrivo invece una lettera d’amore – che non spedisco. Abbandono allegramente tristi incombenze, ragionevoli scrupoli, comportamenti reattivi imposti dal mondo, a beneficio d’un compito inutile, derivato da un Dovere luminoso: il Dovere amoroso. Con discrezione, faccio delle cose pazze; sono l’unico testimone della mia follia. Quello che l'[[amore]] mette a nudo in me è l’''energia''. Tutto ciò che faccio ha un senso (posso perciò ''vivere'' senza lamentarmi), ma questo senso è una finalità inafferrabile: esso non è altro che la coscienza della mia forza. Le inflessioni dolenti, colpevoli, tristi, tutto il reattivo della mia vita d’ogni giorno è sconvolto. (''L'Intrattabile'', p. 21) *{{maiuscoletto|alterazione}} Produzione breve, nel campo amoroso, d'una controimmagine dell'oggetto amato. Sulla base di episodi trascurabili o di minimi connotati, il soggetto vede l'immagine buona alterarsi improvvisamente e rovesciarsi. (''Un piccolo punto del naso'', p. 23) *Sul volto perfetto e come imbalsamato dell'altro (a tal punto esso mi affascina), scorgo tutt'a un tratto un punto di corruzione. Questo punto è minuscolo: un gesto, una parola, un oggetto, un vestito, qualcosa d'insolito che emerge (che prende risalto) da una regione di cui non avevo mai sospettato l'esistenza, e che bruscamente unisce l'oggetto amato a un mondo ''piatto''. L'altro, di cui devotamente lodavo l'eleganza e l'originalità, sarebbe dunque volgare? Egli fa un gesto ed ecco che in lui si disvela un'altra razza. Sono ''sbigottito'': avverto un controritmo: qualcosa come una sincope nella bella frase dell'essere amato, il rumore di uno strappo nel liscio involucro dell'Immagine. (''Un piccolo punto del naso'', p. 23) *{{maiuscoletto|[[angoscia]]}} A seconda di tale o talaltra circostanza, il soggetto amoroso si sente trascinato dalla paura di un pericolo, di una ferita, di un abbandono, di un improvviso cambiamento – sentimento che egli esprime con la parola ''angoscia''. (''Agony'', p. 27) *Lo [[psicosi|psicotico]] vive nel timore del crollo (di cui le diverse psicosi non sarebbero altro che le difese). Ma «la paura clinica del crollo è la paura d’un crollo che è già stato subito (''primitive agony'') [...] e vi sono dei momenti in cui un paziente ha bisogno che gli si dica che il crollo la cui paura mina la sua vita è già avvenuto».<ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: ''La crainte de l'effrondement'', p. 75.</ref> Lo stesso avviene, a quanto sembra, per l’angoscia d’amore: essa è la paura di una perdita che è già avvenuta, sin dall’inizio dell’amore, sin dal momento in cui sono stato stregato. Bisognerebbe che qualcuno potesse dirmi: «Non essere più angosciato, tu l’hai già perduto(a)». (''Agony'', p. 27) *{{maiuscoletto|[[annullamento]]}} Accesso di linguaggio durante il quale il soggetto giunge ad annullare l'oggetto amato sotto il volume dell'amore stesso: con una perversione propriamente amorosa, il soggetto ama l'[[amore]], non l'oggetto. (''Amare l'amore'', p. 28) *Basta che, in un lampo, io veda l'altro nelle vesti d'un oggetto inerte, come impagliato, perché trasferisca il mio desiderio da questo oggetto annullato al mio stesso desiderio; io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è più che il suo accessorio. Mi esalto al pensiero di una così nobile causa, che non tiene nel minimo conto la persona che ho preso a pretesto (questo è almeno quanto mi dico, felice di potermi innalzare sminuendo l'altro): io sacrifico l'immagine all'Immaginario. E se un giorno dovessi decidermi di rinunciare all'altro, il violento lutto che mi colpirebbe sarebbe il lutto dell'Immaginario: era una struttura cara, e io piangerei la [[perdita]] dell'amore, non già la perdita di questa o quella persona. (''Amare l'amore'', p. 28) *{{maiuscoletto|[[appagamento]]}} Il soggetto ricerca, con ostinazione, la possibilità di ottenere una totale soddisfazione del desiderio implicito nella relazione amorosa e di conseguire un successo completo e come eterno di questa relazione: immagine paradisiaca del Bene Supremo da dare e da ricevere. (''«Tutte le voluttà della terra»'', p. 30) *{{maiuscoletto|[[ascesi]]}} Sia che si senta colpevole nei confronti dell'essere amato, sia che voglia impressionarlo mostrandogli la sua infelicità, il soggetto amoroso abbozza una condotta ascetica di autopunizione (regime di vita, abiti, ecc.). (''Essere ascetici'', p. 32) *1. Dato che sono colpevole di questo e di quello (io ho, io trovo cento ragioni per esserlo), io mi punisco, mortifico il mio corpo: mi faccio tagliare i capelli cortissimi, nascondo il mio sguardo dietro a degli occhiali scuri (come se dovessi entrare in convento), mi consacro allo studio di una scienza seria e astratta. Come un monaco, mi alzerò presto per mettermi al lavoro mentre è ancora notte. Sarò molto paziente, un po' triste, in poche parole, ''degno'', come si addice all'uomo risentito. Mostrerò istericamente il mio [[lutto]] (il lutto che io m'immagino) attraverso il mio vestito, il taglio dei miei capelli, la regolarità delle mie abitudini. Sarà un piacevole romitaggio, un ritiro spirituale necessario al buon funzionamento di un patetico discreto. (''Essere ascetici'', p. 32) *2. L'[[ascesi]] (la velleità d'ascesi) è rivolta all'altro: voltati, guardami, renditi conto di cosa stai facendo di me. È un ricatto morale: io metto di fronte all'altro la figura della mia propria scomparsa, quale essa sicuramente avrà luogo se lui non cede (a che cosa?). (p. 32, ''Essere ascetici'') *{{maiuscoletto|[[assenza]]}} Ogni episodio di linguaggio che mette in scena l'assenza dell'oggetto amato – quali che siano la causa e la durata – e tende a trasformare questa assenza in prova d'abbandono. (''L'assente'', p. 33) *Orbene, l'unica [[assenza]] è quella dell'altro: è l'altro che parte, sono io che resto. L'altro è in stato di perpetua partenza, sempre sul punto di mettersi in viaggio; egli è, per vocazione, migratore, errante; io che amo sono invece, per vocazione inversa, sedentario, immobile, a disposizione, in attesa, sempre nello stesso posto, ''in giacenza'', come un pacco in un angolo sperduto d'una stazione. L'assenza amorosa è possibile in un solo senso e non può essere espressa che da chi resta - e non da chi parte: ''io'', sempre presente, non si costituisce che di fronte a ''te'', continuamente assente. Esprimere l'assenza equivale a significare di colpo che il posto del soggetto e il posto dell'altro non possono essere permutati; è come dire: «Sono meno amato di quanto io ami». (''L'assente'', p. 33) *2. Storicamente, il discorso dell'assenza viene fatto dalla Donna: la Donna è sedentaria, l'Uomo è vagabondo, viaggiatore; la Donna è fedele (aspetta), l'uomo è cacciatore (cerca l'avventura, fa la corte). È la Donna che dà forma all'assenza, che ne elabora la finzione, poiché ha il tempo per farlo; essa tesse e canta; le Tessitrici, le Canzoni cantate al telaio esprimono al tempo stesso l'immobilità (attraverso il ronzio dell'Arcolaio) e l'assenza (in lontananza, ritmi di viaggio, onde marine, cavalcate). Ne consegue che in ogni uomo che esprime l'assenza dell'altro si manifesta l'elemento ''femminino'': l'uomo che attende e che soffre è miracolosamente femminizzato. Un uomo è femminizzato non perché è invertito, ma perché è innamorato. (Mito e utopia: come l'origine è appartenuta, così anche l'avvenire apparterrà ai soggetti ''in cui vi è del femminino''). (''L'assente'', pp. 33-34) *3. Talvolta mi succede di sopportare bene l'assenza. lo sono allora ''normale'': sono in linea col modo in cui ''tutti'' sopportano la separazione da una ''persona cara''; mi conformo con cognizione all'addestramento attraverso cui sono stato abituato assai per tempo ad essere separato da mia madre – ciò che tuttavia, in principio, non mancò di essere doloroso (per non dire sconvolgente). Agisco da soggetto ben svezzato: ''aspettando'', so nutrirmi di altre cose che non siano solamente il seno materno.<br>Questa assenza ben sopportata non è altro che l'oblio. A intermittenza, io sono infedele. È la condizione per la mia sopravvivenza; poiché se io non dimenticassi, morirei. L'innamorato che non dimentica ''qualche volta'', muore per eccesso, fatica e tensione di memoria (come [[Johann_Wolfgang_von_Goethe#I_dolori_del_giovane_Werther|Werther]]). (''L'assente'', p. 34) *Come! {{sic|il}} desiderio non è forse sempre lo stesso, sia che l'oggetto sia presente o assente? L'oggetto non è forse ''sempre'' assente? - Non si tratta dello stesso struggimento: vi sono due parole: ''Póthos'', per il desiderio dell'essere assente, e ''Hímeros'', più ardente, per il desiderio dell'essere presente. (''L'assente'', p. 35) *5. All'assente, io faccio continuamente il discorso della sua assenza; situazione che è tutto sommato strana; l'altro è assente come referente e presente come allocutore. Da tale singolare distorsione, nasce una sorta di presente insostenibile; mi trovo incastrato fra due tempi: il tempo della referenza e il tempo dell'allocuzione: tu te ne sei andato (della qual cosa soffro), tu sei qui (giacché mi rivolgo a te). Io so allora che cos'è il presente, questo tempo difficile: un pezzo di angoscia pura.<br>[...] Questa messa in scena di linguaggio allontana la morte dell'altro: un brevissimo momento, si dice, separa il tempo in cui il bambino crede sua madre ancora assente da quel lo in cui la crede già morta. Manipolare l'assenza significa far durare questo momento, ritardare il più a lungo possibile l'istante in cui l'altro potrebbe, dall'assenza, piombare bruscamente nella morte. (p. 35, ''L'assente'') *L'[[Assenza]] è la figura della privazione; io desidero e ho bisogno simultaneamente. Il desiderio si spegne sul bisogno: questo è il fatto ossessionante del sentimento amoroso. (''L'assente'', p. 36) *L'assenza dell'altro mi tiene la testa sott'acqua; poco a poco, io soffoco, la mia aria si fa più rarefatta: ed è attraverso quest'asfissia che io ricostituisco la mia ''verità'' e preparo l'Intrattabile dell'amore. (''L'assente'', p. 37) *{{maiuscoletto|atopos}} Il soggetto amoroso riconosce l'essere amato come «atopos» (qualifica attribuita a Socrate dai suoi interlocutori), cioè inclassificabile, dotato di una originalità sempre imprevedibile. (''Atopos'', p. 38) *L'altro che io amo e che mi affascina è ''atopos''. Io non posso classificarlo, poiché egli è precisamente l'Unico, l'Immagine irripetibile che corrisponde miracolosamente alla specialità dei mio desiderio. È la figura della mia verità; esso non può essere fissato in alcun stereotipo (che è la verità degli altri).<br>Tuttavia, durante la mia vita, io ho amato o amerò più volte. Questo significherebbe dunque che il mio desiderio, per quanto speciale, si fissa su un tipo? Il mio desiderio è dunque classificabile? C'è, mi domando, fra tutti gli esseri che ho amato, un solo tratto comune che, per quanto tenue (un naso, una pelle, un qualcosa), mi permetta di dire: {{sic|ecco}} il mio tipo! «È esattamente il mio tipo», «Non è affatto il mio tipo»: frase da dongiovanni; l'innamorato è dunque soltanto un dongiovanni più difficile che per tutta la vita cerca il "suo tipo"? In quale parte del corpo avverso devo leggere la mia verità? (''Atopos'', p. 38) *Essendo atopico, l'altro fa tremare il linguaggio: non si può parlare ''di'' lui, ''su'' lui; qualsiasi attributo è falso, doloroso, goffo, imbarazzante: l'altro è ''inqualificabile'' (e questo sarebbe il vero significato di ''atopos''). (''Atopos'', p. 39) *3. Di fronte alla brillante originalità dell'altro, io non mi sento mai "atopos", ma semmai classificato (come un dossier fin troppo noto). Talvolta, riesco però a sospendere il gioco delle immagini ineguali («Perché mai non posso essere anch'io originale, forte quanto l'altro?»); indovino che la vera originalità non è né in me né nell'altro, ma nella nostra stessa relazione. Ciò che bisogna conquistare è l'originalità della relazione. La maggior parte delle ferite d'amore me le procura lo stereotipo: io sono costretto, come tutti, a far la parte dell'innamorato: ad essere geloso, trascurato, frustrato come gli altri. Ma quando la [[relazione]] è originale, lo stereotipo viene sconvolto, superato, evacuato, e la gelosia, ad esempio, non ha più luogo d'essere in questo rapporto senza luogo, senza ''topos'', senza ''topo'' - senza discorso. (''Atopos'', p. 39) *{{maiuscoletto|[[attesa]]}} Tumulto d'angoscia suscitato dall'attesa dell'essere amato in seguito a piccolissimi ritardi (appuntamenti, telefonate, lettere, ritorni). (''L'attesa'', p. 40) *1. Sto [[aspettare|aspettando]] un arrivo, un ritorno, un segnale promesso. Ciò può essere futile o infinitamente patetico: in ''Erwartung'' (attesa), una donna aspetta, nella foresta, di notte, il suo amante; io sto aspettando solamente una telefonata, ma è la stessa angoscia. Tutto è solenne: non ho il senso delle ''proporzioni''. (''L'attesa'', p. 40) *2. Vi è una scenografia dell'attesa: io la organizzo, la manipolo, ritaglio un pezzo di tempo in cui mimerò la perdita dell'oggetto amato e provocherò tutti gli effetti di un piccolo lutto. Tutto questo avviene dunque come in una recita. (''L'attesa'', p. 40) *Questa è la recita; essa può essere abbreviata dall'arrivo dell'altro; se arriva in primo, l'accoglienza è calma; se arriva in secondo, avviene una «scenata»; se arriva in terzo, vi è la riconoscenza, l'atto di grazia: io respiro nuovamente a pieni polmoni, come Pelléas allorché, uscendo dal sotterraneo, ritrova la vita, il profumo delle rose. (''L'attesa'', p. 41) *4. L'essere che io aspetto non è reale. Come il seno materno per il poppante, «io lo creo e lo ricreo continuamente a cominciare dalla mia capacità di amare, a cominciare dal bisogno che io ho di lui»<ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: ''Jeu et Réalité'', 34 e 21.</ref>: l'altro viene là dove io lo sto aspettando, là dove io l'ho già creato. E, se lui non viene, io lo allucino: l'attesa è un delirio. (''L'attesa'', p. 41) *E ancora molto tempo dopo che la relazione amorosa si è acquietata, io conservo l'abitudine di allucinare l'essere che ho amato: talora, una telefonata che tarda a venire riesce ancora ad angosciarmi e, in ogni importuno, credo di riconoscere la voce che amavo: io sono un mutilato che continua ad avere male alla gamba amputata. (''L'attesa'', p. 42) *5. «Sono innamorato? - Sì, poiché sto aspettando». L'altro, invece, non aspetta mai. Talvolta, ho voglia di giocare a quello che non aspetta; cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo; ma a questo gioco io perdo sempre: qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato, esatto, o per meglio dire in anticipo. La fatale identità dell'innamorato non è altro che: ''io sono quello che aspetta. (''L'attesa'', p. 42) *6. Un mandarino era innamorato di una cortigiana. «Sarò vostra, - disse lei, - solo quando voi avrete passato cento notti ad aspettarmi seduto su uno sgabello, nel mio giardino, sotto la mia finestra». Ma, alla novantanovesima notte, il mandarino si alzò, prese il suo sgabello sotto il braccio e se n'andò. (''L'attesa'', p. 42) *{{maiuscoletto|[[capire]]}} Sentendo improvvisamente l'episodio amoroso come un groviglio di motivazioni inspiegabili e di situazioni senza vie d'uscita, il soggetto esclama: «''Voglio capire (che cosa mi sta capitando)!''» (''«Voglio capire»'', p. 43) *1. Che cosa penso dell'[[amore]]? - In fondo, non penso niente. Certo, vorrei sapere ''che cos'è'', ma, vivendolo dal di dentro, lo vedo in quanto esistenza, non in quanto essenza. [...] Naturalmente, la riflessione mi è consentita, ma, siccome questa riflessione viene subito trascinata nel ribollimento delle immagini, essa non muta mai in riflessività: escluso dalla logica (che presuppone dei linguaggi estranei gli uni agli altri), non posso pretendere di poter ''pensare con lucidità''. E così, se anche continuassi a discettare sull'amore per un anno intero, potrei solamente sperare di riuscire ad afferrarne il concetto «per la coda»: flashes, formule, espressioni a effetto sparse nel copioso fluire dell'Immaginario; io mi trovo nel ''posto sbagliato'' dell'amore, che è poi il suo punto più in vista; dice un [[proverbio]] cinese: «Il punto più in ombra, si trova sempre sotto la lampada».<ref>{{maiuscoletto|[[Theodor Reik|Reik]]}}: Proverbio citato da Reik, 184.</ref> (''«Voglio capire»'', p. 43) *{{maiuscoletto|[[catastrofe]]}} Crisi violenta durante la quale il soggetto, sentendo la situazione amorosa come un vicolo cieco, una trappola da cui non potrà mai più uscire, si vede destinato a una totale distruzione di sé. (''La catastrofe'', p. 45) *1. Vi sono due tipi di disperazione: la disperazione pacata, la rassegnazione attiva («lo vi amo come bisogna amare: nella disperazione»), e la disperazione violenta: un bel giorno, in seguito a un incidente qualsiasi, mi chiudo nella mia stanza e scoppio in lacrime: sono in balia di una forza che mi soverchia, asfissiato dal dolore; il mio corpo s'irrigidisce e si contrae: come in un lampo, freddo e tagliente, io vedo la distruzione a cui sono condannato. Tutto ciò non ha niente di paragonabile alla prostrazione insidiosa, ma in fondo molto civile, degli amori difficili; non c'è alcun rapporto con l'annichilimento in cui si viene a trovare il soggetto abbandonato: qui, sono come folgorato, ma lucido. La sensazione che provo è quella di una vera e propria catastrofe: «''Ecco, "sono veramente fottuto!''» (''La catastrofe'', p. 45) *{{maiuscoletto|[[circoscrivere]]}} Per ridurre la propria infelicità, il soggetto ripone la sua speranza in un metodo di controllo che gli dovrebbe permettere di circoscrivere i piaceri che la relazione amorosa gli dà: da una parte, continuare a tenersi questi piaceri, approfittarne pienamente, e, dall'altra, mettere in una parentesi d'impensato le larghe zone depressive che separano questi piaceri: ''dimenticare'' l'essere amato al di fuori dei piaceri che esso dà. (''Laetitia'', p. 47) *1. Cicerone, prima, e Leibniz, poi, hanno contrapposto ''gaudium'' e ''laetitia''<ref>{{maiuscoletto|[[Leibniz]]}}: ''Nuovi saggi sull'intelletto umano'', XX e 296.</ref>''Gaudium'' è il «piacere che l'anima prova quando considera sicuro il possesso di un bene presente o futuro, ed un bene è in nostro possesso quando è in nostro potere il poterne godere quando lo vogliamo». ''Laetitia'' è un piacere allegro, «uno stato nel quale il piacere predomina in noi» [...]. ''Gaudium'' è ciò che io vagheggio: godere di un possesso perpetuo. Ma non potendo ottenere ''Gaudium'', da cui troppi ostacoli mi separano, considero l'eventualità di ripiegare su ''Laetitia''. (''Laetitia'', p. 47) *{{maiuscoletto|[[colpe]]}} In un qualsiasi episodio trascurabile della vita d'ogni giorno, il soggetto crede di aver mancato nei confronti dell'essere amato e prova per questo un sentimento di colpevolezza. (''Colpe'', p. 49) *2. Ogni incrinatura nella Devozione è una colpa: questa è la regola della ''Cortezia''. Questa colpa prende corpo quando io abbozzo un semplice gesto d'indipendenza nei confronti dell'oggetto amato; ogni volta che, per spezzare l'asservimento, cerco di «sganciarmi» (è il consiglio unanime dei mondo), io mi sento colpevole. E perciò, paradossalmente, io sono colpevole di alleggerire il peso, di ridurre l'ingombro esagerato della mia devozione, in poche parole di «riuscire» (secondo il mondo); insomma, ciò che mi fa paura è di essere forte e ciò che mi rende colpevole è la padronanza (o il suo semplice gesto). (''Colpe'', p. 50) *{{maiuscoletto|[[compassione]]}} Il soggetto prova un sentimento di compassione nei riguardi dell'oggetto amato ogni volta che lo vede, lo sente o lo sa infelice o minacciato da qualcosa che è estraneo alla relazione amorosa in sé. (''«Ho male all'altro»'', p. 51) *{{NDR|[[compassione]]}} «[...] più giustamente si dovrebbe chiamare unipassione, dolore all'unisono -, noi dovremmo odiarlo se lui, come Pascal, trova se stesso odioso» [...] Ora, per quanto grande sia la forza dell'amore, questo non avviene: sono commosso, angosciato, poiché è terribile veder soffrire le persone a cui si vuol bene, ma, al tempo stesso, rimango asciutto, impenetrabile. La mia, è un'identificazione imperfetta: sono una Madre (l'altro mi dà delle preoccupazioni), ma una Madre carente; [...] Giacché, proprio mentre m'identifico «sinceramente» nell'infelicità dell'altro, ciò che vedo in questa infelicità è che essa si manifesta ''senza di me'' e che, essendo infelice di per sé, l'altro mi abbandona: se egli soffre senza che io ne sia la causa, vuol dire che per lui io non conto: la sua sofferenza mi annulla nella misura in cui lo pone fuori della mia portata. (''«Ho male all'altro»'', p. 51) *2. Di conseguenza, le cose si rovesciano: dato che l'altro soffre senza di me, perché io dovrei soffrire al suo posto? La sua infelicità lo porta lontano da me e io finirei per sfiancarmi cercando di corrergli dietro, senza poter mai sperare di raggiungerlo, di entrare in coincidenza con lui. Dunque, stacchiamoci un po', impariamo a tenerci a una certa distanza. (''«Ho male all'altro»'', pp. 51-52) *{{maiuscoletto|[[comportamento]]}} Figura deliberativa: il soggetto amoroso si pone con angoscia dei problemi di comportamento che il più delle volte sono futili: che fare davanti a tale alternativa? Come agire? (''«Che fare?»'', p. 53) *2. Le mie angosce di comportamento sono ridicole e diventano sempre più ridicole, all'infinito. Se l'altro, incidentalmente o negligentemente mi dà il numero di telefono di un posto in cui posso trovarlo a certe ore, io subito mi agito: devo o non devo telefonargli? (Dirmi che ''posso'' telefonargli - questo è il senso obiettivo, logico, del messaggio - non servirebbe a niente, poiché ciò che mi mette in crisi è proprio questo ''permesso''). (''«Che fare?»'', p. 53) *{{maiuscoletto|[[connivenza]]}} Il soggetto s'immagina di stare parlando dell'essere amato con una persona rivale, e questa immagine, curiosamente fa nascere in lui un piacevole senso di complicità. (''La connivenza'', p. 55) *Finalmente posso parlare dell'altro ''con chi se ne intende''; si verifica una parità di sapere, un piacere d'inclusione; parlandone, l'oggetto non viene né estraniato né lacerato; egli resta interno al discorso duale, che anzi lo preserva. Io coincido con l'Immagine e al contempo con questo secondo specchio che riflette ciò che io sono (sul volto del rivale io leggo la mia paura, la mia gelosia). (p. 55, ''La connivenza'') *3. La [[gelosia]] è un'equazione a tre termini permutabili (indecidibile): si è sempre gelosi di due persone contemporaneamente: io sono geloso di chi amo e di chi lo ama. L'''odiosamato'' (il «rivale») è ''anche'' amato da me: esso m'interessa, m'incuriosisce, mi affascina (vedi ''L'eterno marito'', di [[Dostoevskij]]). (''La connivenza'', p. 56) *{{maiuscoletto|[[contatti]]}} La figura fa riferimento ad ogni discorso interiore suscitato da un contatto furtivo con il corpo (e più precisamente con la pelle) dell'essere amato. (''«Quando innavertitamente il mio dito»'', p. 57) *1. Il dito di [[I dolori del giovane Werther|Werther]] sfiora inavvertitamente il dito di Carlotta; i loro piedi, sotto il tavolo, si incontrano.<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: p. 57.</ref> Werther potrebbe astrarsi dal senso di questi episodi casuali; egli potrebbe concentrarsi corporalmente su quelle minuscole zone di contatto e, come un feticista, provare piacere per questo o quel pezzetto di dito o di piede inerte, ''senza preoccuparsi della risposta'' (come Dio - è la sua etimologia -, il Feticcio non risponde). Ma, per l'appunto, Werther non è pervertito, ma innamorato: egli dà un senso, sempre, ovunque, a proposito di niente, ed è proprio il senso che lo fa fremere: egli si trova nel braciere del senso. Per l'innamorato, ogni contatto pone il problema della risposta: egli chiede alla pelle di rispondere. (''«Quando innavertitamente il mio dito»'', p. 57) *{{maiuscoletto|[[contingenze]]}} Avvenimenti insignificanti, fatti fortuiti, traversie, inezie, meschinerie, quisquilie, episodi della vita amorosa; qualsiasi nucleo fattuale che ostacoli l'aspirazione alla felicità del soggetto amoroso, come se il caso tramasse contro di lui. (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 59) *2. L'episodio è trascurabile (esso è sempre trascurabile) ma attirerà tutto il mio linguaggio. Io lo trasformo subito in un avvenimento importante, 'pensato'' da qualcosa che assomiglia al destino. È una cappa che mi cade addosso e che trascina con s‚ tutto. Innumerevoli e vaghe circostanze finiscono così col tessere il velo nero della Maya, la tappezzeria delle illusioni, dei significati, delle parole. Io mi metto a ''classificare'' quello che mi sta capitando. (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 59) *(Per me, l'episodio è un segno, non un indizio: l'elemento di un sistema, non l'efflorescenza di una causalità). (''Avvenimenti, traversie, contrarietà'', p. 60) *{{maiuscoletto|[[corpo]]}} Ogni pensiero, ogni emozione, ogni interesse suscitato nel soggetto amoroso dal corpo amato. (p. 61, ''Il corpo dell'altro'') *1. Il suo corpo era diviso: da una parte, il corpo vero e proprio - la sua pelle, i suoi occhi - tenero, caldo, e, dall'altra, la sua voce, breve, trattenuta, soggetta ad accessi di lontananza, la sua voce, che non dava ciò che dava il suo corpo. O anche: da una parte, il suo corpo morbido, tiepido, languido al punto giusto, con una sottile peluria, fintamente goffo, e, dall'altra, la sua voce - la voce, sempre la voce - sonora, nitida, mondana, ecc. (''Il corpo dell'altro'', p. 61) *''[[Scrutare]]'' vuol dire ''frugare'': io frugo il corpo dell'altro, come se volessi vedere cosa c'è dentro, come se la causa meccanica del mio desiderio si trovasse nel corpo antagonista (sono come quei bambini che smontano una sveglia per sapere che cos'è il tempo). Questa operazione viene condotta in maniera fredda e stupita; sono calmo, attento, come se fossi davanti a uno strano insetto di cui improvvisamente non ho ''più paura''. Certe parti del corpo sono particolarmente adatte a questa ''osservazione'': le ciglia, le unghie, l'attaccatura dei capelli, gli oggetti molto particolari. P- evidente che in quel momento io sto feticizzando un morto. La prova è data dal fatto che, se il corpo che sto scrutando si scuote dalla sua inerzia, se si mette ''a fare qualcosa'', il mio desiderio cambia; se, per esempio, vedo l'altro ''pensare'', il mio desiderio cessa di essere perverso e ridiventa immaginario: io ritorno a un'Immagine, a un Tutto: io amo di nuovo. (''Il corpo dell'altro'', p. 61) *(Io guardavo tutto del suo volto, del suo corpo, con distacco: le sue ciglia, l'unghia del suo alluce, la sottigliezza delle sue sopracciglia, delle sue labbra, il colore di smalto dei suoi occhi, un certo neo, un certo modo di tenere le dita fumando; ero affascinato - dato che, alla fin fine, la fascinazione non altro è che il punto estremo del distacco - da quella specie di statuina colorata, smaltata, vetrificata, nella quale potevo leggere, senza capirci nulla, ''la causa del mio desiderio''). (''Il corpo dell'altro'', p. 62) *{{maiuscoletto|[[cuore]]}} Questa parola serve per moti e desideri d'ogni genere, ma ciò che è costante è che il cuore - negato o rifiutato che sia - vuole essere un oggetto di dono. (''Il cuore'', p. 63) *3. Il cuore, è ciò che io credo di donare. Ogni volta che questo dono mi viene restituito, allora non basta dire, come Werther, che una volta tolto tutto l'ingegno che mi si attribuisce e di cui non mi curo, il cuore è ciò che resta di me: il cuore è ciò che ''mi'' resta, e questo cuore che mi pesa e il cuore greve: greve per il rigurgito che l'ha riempito (solo gl'innamorati e i bambini hanno il cuore greve). (''Il cuore'', p. 63) *{{maiuscoletto|[[dedica]]}} Episodio di linguaggio che accompagna ogni regalo amoroso, sia esso reale o progettato, e, più in generale, ogni gesto, effettivo o interiore, per mezzo del quale il soggetto dedica qualche cosa all'essere amato. (''La dedica'', p. 65) *Il [[regalo]] d'amore è solenne; trascinato dall'insaziabile metonimia che disciplina la vita immaginaria, io mi traspongo tutt'intero in esso. Attraverso questo oggetto, io ti do il mio Tutto, io ti tocco con il mio fallo; è per questo che io sono follemente eccitato, che corro da un negozio all'altro, che mi ostino a cercare il feticcio che vada bene, il feticcio splendente, riuscito, che si adatterà ''perfettamente'' al tuo desiderio. (''La dedica'', p. 65) *Il [[regalo]] è contatto, sensualità: tu stai per toccare ciò che io ho toccato: una terza pelle ci unisce. (''La dedica'', p. 65) *5. Quantunque sia incapace di enunciarsi, di enunciare, l'amore vuole nondimeno clamarsi, declamarsi, scriversi ovunque: "all'acqua, all'ombra, ai monti, ai fiori, all'erbe, ai fonti, all'eco, all'aria, ai venti..." Basta che il soggetto amoroso crei o costruisca qualcosa, che subito è colto da una pulsione di [[dedica]]. Tutto ciò che fa, subito, e ancora prima che sia finito, egli vuole donarlo alla persona che ama, per la quale ha lavorato o lavorerà. La scritta del nome dirà per chi è il dono.<ref>{{maiuscoletto|[[Le nozze di Figaro]]}}: aria di Cherubino (atto I)</ref> (''La dedica'', p. 67) *In ''[[Teorema (film)|Teorema]]'' l'«altro» non parla, ma iscrive però qualcosa in tutti coloro che lo desiderano - opera ciò che i matematici chiamano una catastrofe (lo sconvolgimento di un sistema per mezzo di un altro sistema): vero è che quel muto è un angelo. (''La dedica'', p. 69) *{{maiuscoletto|demoni}} Il soggetto amoroso ha talvolta l'impressione di essere posseduto da un demone del linguaggio che lo spinge a farsi del male e a espellersi - secondo le parole di Goethe - dal paradiso che, in altri momenti, la relazione amorosa rappresenta per lui. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *1. Una forza precisa trascina il mio linguaggio verso il male che io posso fare a me stesso: il regime del mio linguaggio è la ruota libera: il linguaggio si morula, senza nessuna idea tattica della realtà. Io cerco di farmi del male, mi espello da solo dal mio paradiso, affannandomi di suscitare in me stesso le immagini (di gelosia, di abbandono, di umiliazione) che possono ferirmi; e quando la ferita è aperta, cerco di mantenerla tale, la alimento con altre immagini, fino a che un'altra ferita non venga a distogliermi da quella. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *2. Il demonio è plurale («Il mio nome è Legione», [[Vangelo secondo Luca|Luca]] 8.30). Quando un demone viene respinto, quando finalmente sono riuscito a imporgli il silenzio (per caso o attraverso la lotta), un altro lì vicino solleva la testa e si mette a parlare<ref>{{maiuscoletto|[[Goethe]]}}: «Noi siamo i nostri propri demoni, noi ci espelliamo dal nostro paradiso» ('Werther'', nota 93 dell'ed. Aubier-Montaigne)]</ref>. La vita demoniaca di un innamorato è simile alla superficie d'una solfatara; delle grandi bolle (roventi e fangose) scoppiano una dopo l'altra; quando una si rompe e s'affloscia, essa ritorna nel magma e subito, più lontano, un'altra si forma, si gonfia. Le bolle «Disperazione», «Gelosia», «Esclusione», «Desiderio», «Incertezza di comportamento», «Terrore di perdere la faccia» (il più malvagio dei demoni) fanno ''ploc' una dopo l'altra, in un ordine indeterminato: è il ''disordine'' della Natura. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 70) *3. Come respingere un demone (vecchio problema)? I demoni, specialmente se sono demoni di linguaggio (e sennò di cos'altro sarebbero?), si combattono con il linguaggio. Io posso quindi sperare di esorcizzare la parola demoniaca che mi è suggerita (da me stesso) sostituendola (posto che io possegga il necessario talento linguistico) con un'altra parola più dimessa (procedo per eufemia). Così credevo di essere finalmente uscito dalla crisi, ma ecco che - favorita da un lungo viaggio in automobile - sono colto da una loquela mentre continuo incessantemente ad agitare nella mia testa il desiderio, il rimpianto e l'aggressione dell'altro; e a queste ferite s'aggiunge lo sconforto di dover constatare che io ''sto avendo una ricaduta''; ma il vocabolario è una vera e propria farmacopea (veleno da una parte, rimedio dall'altra): no, non è una ricaduta, è soltanto un ultimo ''sussulto'' del demone anteriore. (''«Noi siamo i nostri propri demoni»'', p. 71) *{{maiuscoletto|de-realtà}} Sensazione di assenza, di riduzione di realtà, provata dal soggetto amoroso nei confronti del mondo. (''Il mondo siderato'', p. 72) *(Il mondo è pieno senza di me, come nella ''[[Jean-Paul Sartre#La_nausea|Nausea]]''; esso gioca alla vita dietro un vetro; il mondo è immerso in un acquario; io lo vedo vicinissimo e tuttavia separato, fatto di un'altra sostanza; cado continuamente fuori di me, senza vertigine, senza annebbiamento, nella ''precisione'', come fossi drogato. [...]) (''Il mondo siderato'', p. 72) *{{NDR|L'[[Italia]]}} Questo paese perde in tutto: abolisce la differenza dei gusti, ma non la divisione delle classi, ecc. (p. 73, ''Il mondo siderato'') *Fino a quando sentirò che il mondo mi è ostile, io gli sarò legato: ''io non sono pazzo''. Ma talvolta, quando ho dato fondo al malumore, mi accorgo di non avere più alcun linguaggio: il mondo non è ''irreale'' (se lo fosse potrei esprimerlo: esiste un'arte dell'irreale che è fra le più alte), ma de-reale: il reale lo ha abbandonato, cosicché io non ho più alcun senso (alcun paradigma) a mia disposizione; ''io non riesco'' a definire i miei rapporti con Coluche, col ristorante, col pittore, con piazza del Popolo. Quale tipo di rapporto posso io avere con un potere, se non ne sono lo schiavo, né il complice, né il testimone? (''Il mondo siderato'', p. 74) *6. Talvolta il mondo mi appare ''irreale'' (io lo esprimo in un modo diverso), talaltra mi appare ''dereale'' (io lo esprimo con difficoltà). Non è (si dice) la stessa riduzione di realtà. Nel primo caso, il rifiuto che io oppongo alla realtà si estrinseca attraverso una ''fantasia'': tutto ciò che mi circonda muta di valore rispetto a una funzione, che è poi l'Immaginario; l'innamorato si separa quindi dal mondo, lo irrealizza perché, su un altro versante, fantasmatizza le peripezie o le utopie del suo amore; si abbandona all'Immagine e, di conseguenza, tutto ciò che è «reale» lo infastidisce. Anche nel secondo caso vi è una perdita di contatto col reale, ma qui nessuna sostituzione immaginaria viene a compensare la perdita. seduto davanti al manifesto di Coluche, io non «sogno» niente (neanche l'altro); anzi, non sono più nemmeno nell'Immaginario. Tutto è cristallizzato, pietrificato, immutabile, cioè ''insostituibile'': l'Immaginario è (temporaneamente) proscritto. Nel primo caso, sono nevrotizzato, io irrealizzo; nel secondo caso, sono pazzo, io de-realizzo. (''Il mondo siderato'', p. 75) *{{maiuscoletto|[[dichiarazione]]}} Propensione del soggetto amoroso a intrattenere a lungo, con un'emozione contenuta, l'essere amato, a proposito del suo amore, di lui, di sé, di loro: la dichiarazione non verte sulla confessione dell'amore, ma sulla forma, commentata all'infinito, della relazione amorosa. (''Il colloquio'', p. 77) *(Parlare amorosamente, significa dissipare senza limite, senza soluzione di continuità; vuol dire praticare un rapporto senza orgasmo. Forse esiste una forma letteraria di questo ''coitus reservatus'': il preziosismo). (''Il colloquio'', p. 77) *Nessuno ha voglia di parlare dell'amore, se non è ''per'' qualcuno. (''Il colloquio'', p. 78) *{{maiuscoletto|[[dipendenza]]}} Figura nella quale l'opinione intravede la condizione stessa del soggetto amoroso, asservito all'oggetto amato. (''Domnei'', p. 79) *1. La meccanica del vassallaggio amoroso esige una futilità senza fondo<ref>{{maiuscoletto|Cortezia}}: l'amore cortese è fondato sul vassallaggio amoroso (''Domnei'' o ''Donnoi'')</ref>. Questo perché, se si vuole che la dipendenza si manifesti nella sua purezza, bisogna che essa si renda palese nelle circostanze più irrilevanti e diventi qua si vergognosa a forza di pusillanimità: aspettare una telefonata è in un certo senso una dipendenza troppo gravosa<ref>{{maiuscoletto|[[Simposio]]}}: 166.</ref>; bisogna che io la affini, senza limiti: quindi, mi farò il sangue cattivo di fronte allo spettegolare delle comari che, dal farmacista, mi tiene lontano dall'apparecchio a cui sono asservito; e siccome questa telefonata, che io non voglio perdere, mi fornirà qualche nuova occasione di asservimento, si potrebbe dire che io agisco energicamente per preservare proprio lo spazio della dipendenza e per permettere inoltre a questa dipendenza di esercitarsi: io mi smarrisco nella dipendenza ma, ciò che è più - altro tranello -, sono umiliato da questo smarrimento. (''Domnei'', p. 79) *(Se io accetto la mia dipendenza, è perché essa costituisce per me un mezzo per "significare" la mia domanda: nel campo amoroso, la futilità non è una "debolezza" né una "meschinità": essa è un segno di forza: più la cosa è futile, più ha significato e più s'impone come forza). (''Domnei'', p. 79) *{{maiuscoletto|[[disagio]]}} Scena a più persone, nella quale l'implicito del rapporto amoroso agisce come una coartazione e suscita un imbarazzo collettivo che non viene esternato. (''«Con aria imbarazzata»'', p. 81) *{{maiuscoletto|[[dispendio]]}} Figura mediante la quale il soggetto amoroso mira e al contempo esita a situare l'amore in un'economia di puro dispendio, di perdita «per niente». (''L'esuberanza'', p. 83) *1. Alberto, personaggio piatto, morale, conformista, decreta (come chissà quanti prima di lui) che il [[suicidio]] è una viltà. Per Werther, al contrario, il suicidio non è una debolezza, dal momento che esso scaturisce da una tensione<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: 59, 133.</ref>: «Mio caro, se un eccesso fisico viene considerato come una forza, perché non lo sarà anche l'eccesso dei sentimenti?» L'amore-passione è dunque una forza («questa violenza, questa passione irriducibile»), è qualcosa che ricorda la vecchia nozione di ἰσχύς (''ischus'': energia, tensione, forza di carattere) e, più vicino a noi, quella di Dispendio.<ref>{{maiuscoletto|GRECO}}: nozione stoica (''Les Stoïciens'').</ref> (''L'esuberanza'', p. 83) *(Prima un lord e poi un vescovo inglese, rimproverarono a Goethe l'epidemia di suicidi provocati dal ''Werther''. [[Goethe]] rispose in termini propriamente ''economici'': «Il vostro sistema commerciale ha fatto migliaia di vittime; perché non perdonarne qualcuna anche al ''Werther''?»)<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: ''furor wertherinus'', Introduzione, XIX. Risposta di Goethe: Introduzione, XXXII (ed. Aubier-Montaigne).</ref> (''L'esuberanza'', p. 84) *3. Il discorso amoroso non è proprio privo di calcoli: io ragiono, certe volte calcolo, sia per ottenere una certa soddisfazione, o per evitare un certo dolore, sia per rappresentare interiormente all'altro, in un moto di stizza, i tesori d'ingegnosità che io dilapido ''per niente'' in suo favore (cedere, dissimulare, non ferire, divertire, convincere, ecc.). Ma questi calcoli sono soltanto delle impazienze: in essi non vi è alcuna idea di guadagno finale: il Dispendio è aperto, all'infinito, la forza deriva, senza nessuna finalità (l'oggetto amato non è una meta: è un oggetto-cosa, non un oggetto-termine). (''L'esuberanza'', p. 84) *L'esuberanza amorosa è l'esuberanza del fanciullo a cui niente (ancora) viene a contenere l'ostentazione narcisistica, il godimento multiforme. Considerato che il discorso amoroso non è una ''media'' di stati d'animo, questa esuberanza può essere rotta a intervalli da tristezze, avvilimenti, impulsi suicidi; ma un tale squilibrio fa parte di quest'economia nera che mi marchia con la sua aberrazione, e per così dire con il suo lusso sfrenato. (''L'esuberanza'', p. 84) *{{maiuscoletto|[[dramma]]}} Il soggetto amoroso non può scrivere egli stesso il suo romanzo d'amore. Solo una forma molto arcaica potrebbe raccogliere il fatto che lui declama senza però poterlo raccontare. (''Romanzo/dramma'', p. 85) *Se io tengo un [[diario]], è difficile che questo diario riporti i ''fatti accaduti''. I fatti della vita amorosa sono talmente futili che accedono alla scrittura solo attraverso uno sforzo immenso: ci si scoraggia di scrivere ciò che, ''nello scriversi'', rivela in pieno la propria banalità. (''Romanzo/dramma'', p. 85) *{{maiuscoletto|[[esilio]]}} Decidendo di rinunziare allo stato amoroso, il soggetto si vede con tristezza esiliato dal proprio Immaginario. (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 87) *(La passione [[amore|amorosa]] è un delirio; ma il delirio non è poi così straordinario; tutti ne parlano e ormai non fa più paura. Enigmatica è semmai ''la perdita di delirio'': dove porta?) (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 87) *2. Nel [[lutto]] reale, è la «prova di realtà» a mostrarmi che l'oggetto amato ha cessato di esistere. Nel lutto amoroso, l'oggetto non è né morto né lontano. Sono io a decidere che la sua immagine deve morire (e questa morte, io potrò addirittura arrivare a nascondergliela). Per tutto il tempo che durerà questo strano lutto, dovrò portare il peso di due infelicità fra loro contrarie: soffrire per il fatto che l'altro sia presente (e che continui, suo malgrado, a farmi del male) e affliggermi per il fatto che egli sia morto (se non altro, che sia morto quello che io amavo). Cosicché mi angoscio (vecchia abitudine) per una telefonata che non arriva, ma nello stesso tempo devo dirmi che questo silenzio è, ''in ogni caso'', inconseguente, poiché io ho deciso di non aspettarmi più niente: il telefonarmi, dipendeva soltanto dall'immagine amorosa; scomparsa quell'immagine, sia che suoni sia che non suoni, il telefono riprende la sua futile esistenza. (Il punto più sensibile di questo lutto è che mi tocca ''perdere un linguaggio'' - il linguaggio amoroso. D'ora innanzi, non ci saranno più i «Ti amo»). (''L'esilio dell'Immaginario'', pp. 87-88) *3. Per quanto io lo rovini, il lutto dell'immagine mi rende angosciato; ma, d'altro lato, per quanto io riesca a dargli buon esito, esso mi rende triste. Se l'esilio dell'Immaginario è la via obbligata per giungere alla «guarigione», allora bisogna convenire che il progresso è triste. Questa tristezza non è una malinconia - o almeno è una malinconia incompleta (niente affatto clinica), giacché non mi rimprovero niente e non sono prostrato. La mia tristezza appartiene a quella frangia della malinconia in cui la perdita dell'essere amato resta astratta.<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: «In altre circostanze si può invece riscontrare che la perdita è di natura più ideale, Può darsi che l'oggetto non sia morto davvero, ma sia andato perduto come oggetto d'amore...» (''Ibid.'', 104).</ref> Qui, la perdita è doppia: non posso neppure investire la mia infelicità, come quando soffrivo per il fatto di essere innamorato. Allora, io desideravo, sognavo, lottavo; un bene prezioso era dinanzi a me, semplicemente ritardato, il suo possesso era ostacolato da alcuni contrattempi. Adesso non c'è più niente; tutto è calmo, e questo è peggio. Sebbene sia giustificato da un'economia - l'immagine muore affinché io viva -, il lutto amoroso ha sempre uno strascico: una frase viene ripetuta in continuazione: «Che peccato!» (p. 88, ''L'esilio dell'Immaginario'') *Il vero atto del lutto, non è soffrire per la perdita dell'essere amato; è constatare un giorno, sulla pelle della relazione, simile a una minuscola macchia, il sintomo di una morte sicura: per la prima volta, io faccio del male a chi amo, senza volerlo, certo, ma anche ''senza darmi eccessiva pena''. (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 89) *5. Io cerco di strapparmi all'Immaginario amoroso: ma, come brace non ancora spenta, sotto l'Immaginario cova la fiamma; esso avvampa di nuovo; ciò che era stato ripudiato risorge; ad un tratto, dalla tomba mal sigillata sale un lungo lamento. (Gelosie, angosce, possessi, discorsi, appetiti, segni: ovunque, il desiderio amoroso ardeva nuovamente. Era come se io avessi voluto stringere per l'ultima volta, allo spasimo, qualcuno che stava per morire - che stavo per far morire: il mio, era un rifiuto di separazione).<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: «Questa avversione può essere talmente intensa da sfociare in un estraniamento dalla realtà e in una pertinace adesione all'oggetto, consentita dall'instaurarsi di una psicosi allucinatoria di desiderio» (''ibid.'')</ref><ref>{{maiuscoletto|[[Donald Winnicott|Winnicott]]}}: «Poco prima che la perdita si faccia sentire, si può discernere nel bambino, nella eccessiva utilizzazione dell'oggetto transizionale, il rifiuto del timore che questo oggetto perda il suo significato» (''Jeu et Réalité'', 26 sgg.).</ref> (''L'esilio dell'Immaginario'', p. 89) *{{maiuscoletto|fading}} Prova dolorosa con la quale l'essere amato sembra sottrarsi a qualsiasi contatto, senza neppure rivolgere questa indifferenza enigmatica contro il soggetto amoroso o pronunziarla a beneficio di chiunque altro, sia questo il mondo o un rivale. (''Fading'', p. 90) *Il fading dell'altro, quando si manifesta, mi angoscia perché mi sembra senza causa e senza fine. Come un triste miraggio, l'altro s'allontana, insegue l'infinito e io mi logoro nell'attesa del suo ritorno. (''Fading'', p. 90) *Il fading dell'oggetto amato è il terrificante ritorno della Madre Cattiva, l'inspiegabile ritiro d'amore, la sensazione di sentirsi abbandonati ben nota ai Mistici: Dio esiste, la Madre c'è, ma essi ''non amano più''. Non sono distrutto, ma ''lasciato là'', come un rifiuto. (''Fading'', pp. 90-91) *3. La gelosia fa soffrire meno perché l'altro continua ad essere vivo. Nel fading, l'altro sembra perdere ogni desiderio: egli è preda della Notte. L'altro mi abbandona, ma a questo abbandono fa seguito l'abbandono che a sua volta coglie l'altro<ref>{{maiuscoletto|[[Juan De La Cruz]]}}: «Diciamo ''Notte'' la privazione del gusto nell'appetito di tutte le cose» (citato da Baruzi, 408).</ref>; la sua immagine viene in questo modo lavata, disciolta; niente più mi sostiene, neanche il desiderio che l'altro rivolgerebbe altrove; sono in lutto per un oggetto che è già in lutto (da questo si può capire fino a che punto abbiamo bisogno del desiderio dell'altro, anche se questo desiderio non è rivolto a noi). (''Fading'', p. 91) *7. Sembra che [[Freud]] detestasse il [[telefono]]: proprio lui che invece amava ''ascoltare''<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: [[Martin Freud]], ''Freud, mon père'', 45.</ref> Forse intuiva, presentiva, che la telefonata è sempre una ''cacofonia'' e che quello che il telefono lascia filtrare è la ''voce falsa'', la comunicazione fasulla. (''Fading'', p. 92) *[...] il telefono non è un valido oggetto transizionale, non è una funicella inerte; il suo significato non è quello del collegamento, ma bensì quello della distanza; la voce amata, stanca, ascoltata per telefono: è il fading in tutta la sua angoscia. Tanto per cominciare, quando questa voce giunge a me, quando essa è là, quando (con molta fatica) continua ad esserci, io non la riconosco mai completamente; si direbbe che essa provenga da dietro una maschera (si dice che le maschere della tragedia greca avessero una funzione magica: dare alla voce un'origine ctonia, deformarla, straniarla, farla arrivare dall'al di là sotterraneo). E, inoltre, l'altro sembra sempre che stia per partire; egli se ne va due volte: attraverso la sua voce e attraverso il suo silenzio: a chi tocca parlare? Cessiamo insieme di parlare: ingombro di due vuoti. ''Sto per lasciarti'', dice ad ogni istante la voce al telefono. (''Fading'', pp. 92-93) *[...] angosciarsi per il telefono: è il segno inequivocabile dell'amore. (''Fading'', p. 93) *{{maiuscoletto|[[fastidio]]}} Sentimento di moderata gelosia che coglie il soggetto amoroso quando vede che l'interesse dell'essere amato è catturato e distolto da persone, oggetti o azioni che ai suoi occhi agiscono come altrettanti rivali secondari. (''L'arancia'', p. 94) *È fastidioso tutto ciò che cancella fugacemente la relazione duale, tutto ciò che altera la complicità e allenta il legame di appartenenza: ''Tu appartieni anche a me'', dice il mondo. (''L'arancia'', p. 94) *{{maiuscoletto|[[festa]]}} Il soggetto amoroso vive ogni incontro con l'essere amato come una festa. (''«Giorni beati»'', p. 96) *{{maiuscoletto|[[gelosia]]}} «Sentimento che nasce nell'amore e che è cagionato dal timore che la persona amata preferisca qualcun altro» ([[Émile Littré|Littré]]). *1. Il geloso del romanzo non è [[I dolori del giovane Werther|Werther]]; è il signor Schmidt, il fidanzato di Federica, l'uomo che è sempre di malumore. La gelosia di Werther nasce dalle immagini (vedere Alberto circondare col braccio la vita di Carlotta), non dal pensiero. Ciò si deve al fatto (ed è questa una delle bellezze del libro) che si tratta di una disposizione tragica, e non psicologica. Werther non odia Alberto; è solo che Alberto occupa un posto che lui desidera: Alberto è un avversario (un concorrente, nel senso proprio del termine), non un nemico: egli non è «odioso». Nelle lettere che scrive a Guglielmo, Werther non si dimostra molto geloso. È solo quando dal tono confidenziale della prima parte si passa al racconto finale che la rivalità fra i due diventa acuta, aspra, come se la gelosia prendesse corpo in seguito al semplice passaggio dall'''io'' al ''lui'' [...]. (''La gelosia'', p. 97) *[...] se non accetto la spartizione dell'essere amato, io nego la sua perfezione, giacché è proprio della perfezione il fatto di essere [[condivisione|condivisa]]. [...] E così io soffro due volte: prima, per il fatto stesso della spartizione, e poi per la mia incapacità di sopportarne la nobiltà. (''La gelosia'', p. 98) *3. «Quando amo, sono molto esclusivo», dice [[Freud]] (che prenderemo qui come modello della normalità). Essere gelosi è essere conformi alle regole. Rifiutare la gelosia («essere perfetto»), significa quindi trasgredire una legge.<ref>{{maiuscoletto|[[Freud]]}}: ''Lettere 1873-1939''.</ref> (''La gelosia'', p. 98) *(Conformismo in senso inverso: è vietato essere gelosi, l'esclusivismo va condannato, si deve vivere in gruppo, ecc. - Attenzione! -, vediamo come stanno realmente le cose: e se mi obbligassi a non essere più geloso per la vergogna d'esserlo? La gelosia è brutta, è borghese: è un fervore indecoroso, uno ''zelo'' - ed è appunto questo zelo che noi rifiutiamo).<ref>{{maiuscoletto|etimologia}}: Ζῆλος (''zễlos''), ''zelosus'', ''geloso''.</ref> (''La gelosia'', p. 98) *4. Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero d'esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l'altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri. (''La gelosia'', p. 98) *{{maiuscoletto|gradiva}} Questo nome, desunto dal libro di [[Wilhelm Jensen|Jensen]] analizzato da [[Freud]], designa l'immagine dell'essere amato che accetta di entrare un po' nel delirio del soggetto amoroso per aiutarlo ad uscirne fuori. (''La Gradiva'', p. 99) *2. La Gradiva è una figura di salvezza, propiziatrice, una Eumenide, una Benevola. Ma, così come le [[Eumenidi]] non sono che delle vecchie Erinni, dee della vendetta, anche nella sfera amorosa esiste una Gradiva malvagia. Anche se inconsciamente e per delle motivazioni che possono aver origine dal suo proprio tornaconto nevrotico, l'essere amato sembra allora volermi spingere sempre più addentro nel mio delirio, sembra voler mantenere viva ed esulcerare la mia ferita d'amore [...]. In poche parole, l'altro mi riporta di continuo davanti alla mia impasse: impasse da cui non posso uscire e in cui non posso restare, proprio come il famoso cardinale Balue chiuso in una gabbia nella quale non poteva né stare in piedi né sdraiarsi. (''La Gradiva'', pp. 99-100) *''[[Amare]]'' ed ''essere innamorato'' hanno fra loro un rapporto difficile: poiché, se è vero che ''essere innamorato'' non assomiglia a niente altro (una goccia di ''essere-innamorato"'' diluita in una vaga relazione amichevole la colora vivacemente, la rende incomparabile: io so ''subito'' che nel mio rapporto con X.... o con Y.... per quanto prudentemente mi trattenga, c'è ''dell'essere-innamorato''), è anche vero che, nell' ''essere-innamorato'', c'è dell' ''amare'': io voglio prendere, ferocemente, ma so anche dare, attivamente. (''La Gradiva'', p. 101) *{{maiuscoletto|[[identificazione]]}} Il soggetto s'identifica dolorosamente con qualsiasi persona (o qualsiasi personaggio) che nella struttura amorosa occupi la sua stessa posizione. (''Identificazioni'', p. 102) *2. Divoro con lo sguardo ogni intreccio amoroso, individuandovi quella che potrebbe essere la mia posizione, se ne facessi parte. lo colgo non delle analogie, bensì delle omologie [...]. Io sono catturato da uno specchio che si sposta e che mi capta ovunque vi sia una struttura duale. (''Identificazioni'', p. 102) *Io, come lettore, posso identificarmi con [[I dolori del giovane Werther|Werther]]. Storicamente, migliaia di soggetti lo hanno fatto, soffrendo, suicidandosi, vestendosi, profumandosi, scrivendo come tanti Werther (canzoni, lamenti, bomboniere, fibbie, ventagli, acqua di toilette alla Werther). Una lunga catena di equivalenze lega tutti gli innamorati del mondo.<ref>{{maiuscoletto|[[I dolori del giovane Werther|Werther]]}}: Introduzione storica (edizione Aubier-Montaigne).</ref> (''Identificazioni'', p. 103) *[...] leggendo un [[Romanzo rosa|romanzo d'amore]], non è esatto dire che io mi proietto; io aderisco all'immagine dell'innamorato (dell'innamorata), mi rinchiudo con questa immagine nella clausura del libro (tutti sanno che questi romanzi vengono letti in stato di secessione, di reclusione, di assenza e di voluttà: al [[stanza da bagno|gabinetto]]).<ref>{{maiuscoletto|[[Marecl Proust|Proust]]}}: (il gabinetto odoroso d'iris, a Combray) «Destinata ad un uso più particolare e più volgare, quella stanza [...] mi servi per lungo tempo di rifugio, senza dubbio perché era la sola che mi fosse permesso chiudere a chiave, in tutte le occupazioni che invocano un'inviolabile solitudine: la lettura, la fantasticheria, le lagrime e la voluttà».</ref> (''Identificazioni'', p. 104) *Io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è altro che il suo accessorio. (da ''Frammenti di un discorso amoroso'', 1977) *Le [[parola|parole]] non sono mai pazze (tutt'al più sono perverse): è la sintassi che è pazza.<ref>Da ''Frammenti di un discorso amoroso'', traduzione di R. Guidieri, Einaudi, Torino, 1979.</ref> ==''Miti d'oggi''== *Pretendo di vivere pienamente la contraddizione del mio tempo, che di un [[sarcasmo]] può fare la condizione della verità. (''Premessa'', p. X) *È probabile che se a nostra volta sbarcassimo su [[Marte (astronomia)|Marte]] quale l'abbiamo costruito non vi troveremmo altro che la [[Terra]] stessa, e tra questi due prodotti di una medesima Storia non sapremmo risolvere qual è il nostro. Infatti perché Marte sia giunto al sapere geografico bisogna pure che abbia avuto anche lui il suo [[Strabone]], il suo [[Jules Michelet|Michelet]], il suo Vidal de la Blanche, e, facendoci sempre più vicini, le stesse nazioni, le stesse guerre, gli stessi scienziati e gli stessi uomini che abbiamo avuto noi. (''Marziani'', p. 34) *La [[Greta Garbo|Garbo]] appartiene ancora a quel momento del cinema in cui la sola cattura del volto umano provocava nelle folle il massimo turbamento, in cui ci si perdeva letteralmente in un'immagine umana come in un filtro, in cui il viso costituiva una specie di stato assoluto della carne, che non si poteva raggiungere né abbandonare. [...] La Garbo offriva una specie di idea platonica della creatura [...]. Il suo appellativo di ''Divina'' mirava indubbiamente a rendere, più che uno stato superlativo della bellezza, l'essenza della sua persona corporea, scesa da un cielo dove le cose sono formate e finite nella massima chiarezza. (pp. 63-64) *Il viso della [[Greta Garbo|Garbo]] è Idea, quello della [[Audrey Hepburn|Hepburn]] è Evento. (p. 64) *Credo che oggi l'[[automobile]] sia l'equivalente abbastanza esatto delle grandi cattedrali gotiche: voglio dire una creazione d'epoca, concepita appassionatamente da artisti ignoti, consumata nella sua immagine, se non nel suo uso, da tutto un popolo che si appropria con essa di un oggetto perfettamente magico. (p. 147) *''Il [[mito]] è una parola.'' (p. 191) *Mi si obietteranno mille altri sensi del termine ''mito''. Io ho però cercato di definire delle cose, non delle parole. (nota, p. 191) *È la storia umana che fa passare il reale allo stato di parola. (p. 192) *Ciò che disgusta nel [[mito]] è il ricorso a una falsa natura, il ''lusso'' delle forme significative, come in quegli oggetti che ornano la loro utilità con una apparenza naturale. La volontà di appesantire la significazione di tutte le cauzioni della natura provoca una specie di nausea: il mito è troppo ricco, e di troppo ha appunto la sua motivazione. (nota, p. 207) *La provocazione di un immaginario collettivo è sempre impresa inumana, non solo perché il sogno essenzializza la vita come destino, ma anche perché il sogno è povero ed è la cauzione di un'assenza. (nota, p. 221) *{{NDR|Riferendosi ai "miti dell'Ordine (sociale)"}} Statisticamente il [[mito]] è a destra. Qui esso è essenziale; ben nutrito, lucente, espansivo, loquace, s'inventa senza tregua. S'impadronisce di tutto: le giustizie, le morali, le estetiche, le diplomazie, le arti domestiche, la Letteratura, gli spettacoli. [...] L'oppresso non è niente, ha in sé una parola sola, quella della propria [[emancipazione]]; l'oppressore è tutto, la sua parola è ricca, multiforme, duttile, padrona di tutti i gradi possibili della dignità [...]. L'oppresso ''fa'' il mondo, ha solo un linguaggio attivo, transitivo (politico); l'oppressore lo conserva, la sua parola è plenaria, intransitiva, gestuale, teatrale: è il [[Mito]]; il linguaggio del primo tende a trasformare, il linguaggio dell'altro a eternare. (pp. 228-229) *Ogni ripudio del [[linguaggio]] è una morte. (p. 232) ==Citazioni su Roland Barthes== *La posizione di Barthes nel corso dei suoi lavori ricorda quello di Azdak ne ''Il Cerchio di gesso del Caucaso'', opera [[Bertolt Brecht|brechtiana]] che pare Barthes abbia amato molto. Vi è qualcosa di spostato, di irregolare: Azdak, furfante divenuto giudice, non è all'altezza del suo posto e, improvvisamente tutto si mette a girare e devia schivando il riconoscimento, la verità stessa. ([[Stephen Heath]]) *Per Barthes, il [[mito]], o per lo meno quello moderno (quello di cui egli si occupa), "è una parola": quindi "può essere mito tutto ciò che subisce le leggi di un discorso", ma d'altra parte "non è qualsiasi parola". ([[Massimo Corsale]]) *Variare porta a modificare, a trasportare, a cambiare di ritmo; il che costituisce un piccolo manuale della pratica di Barthes. Si pensi ad esempio al cambiamento di ritmo di lettura che interviene in modo così decisivo in ''S/Z'' e che dà l'avvio a tutte le variazioni — la pluralità colta in ogni momento — sul testo di [[Honoré de Balzac|Balzac]]. ([[Stephen Heath]]) *Viaggiare, spostarsi: questo è il percorso dei lavori di Barthes. Questa è l'attività del testo, e dei suoi testi. Il testo viaggia, sposta, va alla deriva. Così i testi di Barthes sono accesso, non accesso, movimento a spirale, asse avvolgentesi senza sosta ad ogni impero dei segni; senso, soggetto in processo, giro di scrittura, vertigine dello spostamento: «la vertigine è ciò che non finisce: stacca il senso, lo rimanda a più tardi» (''Réquichot'', p. 18). ([[Stephen Heath]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Roland Barthes, ''Frammenti di un discorso amoroso'', traduzione di Renzo Guidieri, Einaudi, Torino, 1979. *Roland Barthes, ''Miti d'oggi'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1974. *Roland Barthes, ''L'ovvio e l'ottuso. Saggi critici III'', traduzione di Carmine Benincasa, Giovanni Bottiroli, Gian Paolo Caprettini, Daniele De Agostini, Lidia Lonzi, Giovanni Mariotti, Einaudi, Torino, 1995. *Roland Barthes, ''La camera chiara. Nota sulla fotografia'', traduzione di Renzo Guidieri, Einaudi, Torino, 1980. *[[Gianfranco Ravasi]], ''L'incontro. Ritrovarsi nella preghiera'', Oscar Mondadori, Milano, 2014. ISBN 978-88-04-63591-8 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Barthes, Roland}} [[Categoria:Critici letterari francesi]] [[Categoria:Linguisti francesi]] [[Categoria:Saggisti francesi]] [[Categoria:Semiologi francesi]] qlkxzlwzazye3zmcmmf5kophqpzbfvf Ernest Renan 0 3349 1223507 1210568 2022-08-20T16:41:39Z 37.161.7.59 /* Citazioni di Ernest Renan */ wikitext text/x-wiki [[File:Ernest Renan 1876-84.jpg|thumb|upright=1.1|Ernest Renan]] '''Ernest Renan''' (1823 – 1892), filosofo e scrittore francese. ==Citazioni di Ernest Renan== *Chi ubbidisce è quasi sempre migliore di chi comanda.<ref name=dialogues>Da ''Dialogues et fragments philosophiques''.</ref><ref name=sordi/> *{{NDR|[[Ultime parole famose]], nel 1872}} Dopo la creazione del regno d'Italia Roma non ospiterà più il Papa.<ref>Citato in Focus n. 106, p. 146.</ref> *Il cosiddetto dio degli eserciti è sempre dalla parte della nazione che ha la migliore artiglieria, i migliori generali.<ref name=dialogues/><ref name=sordi/> *In fondo sento che la mia vita è sempre governata da una fede che non ho più. La fede ha questo di particolare che, anche quando è scomparsa, agisce ancora.<ref>Da ''Souvenirs d'enfance et de jeunesse''.</ref><ref name=sordi/> *L'islamismo può esistere solo come [[religione]] ufficiale; quando lo si ridurrà allo stato di religione libera e individuale, perirà. L'islamismo non è solo una religione di [[Stato]], come è stato il cattolicesimo in [[Francia]] sotto Luigi XIV, come lo è ancora in [[Spagna]], è la religione che esclude lo Stato... Là risiede la [[guerra]] eterna, la guerra che cesserà solo quando l'ultimo [[figlio]] d'Ismaele sarà morto di miseria o sarà stato relegato dal terrore in fondo al deserto. L'Islam è la più completa negazione dell'[[Europa]]; l'Islam è il fanatismo, come la Spagna dell'epoca di Filippo II e l'Italia dell'epoca di Pio V hanno conosciuto appena; l'Islam è il disdegno della [[scienza]], la soppressione della società civile; è la spaventosa semplicità dello spirito semitico, che restringe il [[cervello]] umano, chiudendolo a ogni idea delicata, a ogni sentimento fine, a ogni ricerca razionale, per metterlo di fronte a una eterna tautologia: Dio è Dio...<ref name=naz/> *L'unità cattolica non è mantenibile senza il potere temporale. Conseguenza necessaria del re d'[[Italia]] sul Quirinale è la partenza del Papato. È certo che il successore di [[Papa Pio IX|Pio IX]] lascerà [[Roma]] e che il governo italiano, spalleggiato dalla Germania, insedierà in Vaticano un antipapa che trarrà dietro di sé metà della [[Chiesa]].<ref>Citato in Vittorio Messori, ''Pensare la storia'', SugarcoEdizioni, 2006.</ref> *La natura ha fatto una razza di [[Operaio|operai]]. È la razza cinese di una abilità manuale meravigliosa, senza quasi alcun [[sentimento]] d'onore; governatela con giustizia prelevando da essa, tramite tale governo, una ampia sopraddote a beneficio della razza conquistatrice: essa sarà soddisfatta; una razza di lavoratori della [[terra]], è il nero : siate per lui buono e umano, e tutto sarà nell'ordine; una razza di padroni e di soldati è la razza europea. Che ognuno faccia quello per cui è fatto e tutto andrà bene.<ref>Da ''La Riforma intellettuale e morale'', 1871.</ref> *La nostra razza non iniziò affatto con il gusto dell'agio e degli affari. Fu una razza morale, coraggiosa, guerriera, gelosa della [[libertà]] e dell'[[onore]], amante della [[natura]], capace di dedizione, preferendo molte cose alla vita. Il commercio, l'industria sono stati esercitati per la prima volta su grande scala da popoli semitici, o che almeno parlavano una lingua semitica, i Fenici. Nel Medio Evo, anche gli Arabi e gli Ebrei furono tra i nostri maestri in fatto di commercio. Tutto il lusso europeo, dall'Antichità fino al XVII secolo, è arrivato dall'Oriente. Dico il lusso e non l'[[arte]]; c'è l'infinito tra uno e l'altra...<ref name=naz>Da ''Che cos'è una nazione?''.</ref> *Niente di grande si fa senza chimere.<ref>Da ''Il futuro della scienza''.</ref><ref name=e /> *Non spetta a noi dimostrare l'impossibilità del miracolo: spetta al miracolo dimostrare se stesso.<ref>Da ''Lettre à M. Adolphe Guéroult'', 1862.</ref> *Se il [[cristianesimo]] fosse stato fermato nella sua espansione per via di qualche malattia mortale, il mondo sarebbe stato [[mitraismo|mitriaco]].<ref>Da ''Marc Aurèle'', p. 579; citato in Mircea Eliade, ''Storia delle credenze e delle idee religiose. Vol. II'', traduzione di Maria Anna Massimello e Giulio Schiavoni, BUR, 2008, p. 327.</ref> *Un'assoluta estinzione di sentimento morale è lo spettacolo disgustoso di [[Napoli]] e della sua gente. Non si vedono uomini ma selvaggi... Al gusto depravato, al senso perverso di questo popolo piace il laido, il ripugnante... È il paese del piacere, niente più. Da [[Tiberio]] ai nostri giorni qui non si è fatto che godere.<ref>Citato in [[Atanasio Mozzillo]], ''Il cafone conteso'', Dedalo Libri, [https://books.google.it/books?id=ROONQTSNxlsC&lpg=PA195&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false p. 195.]</ref> *La nazione è una grande solidarietà, un plebiscito che si rinnova ogni giorno e che si fonda sulla dimensione dei sacrifici compiuti e che ancora siamo disposti a compiere. ==''Mélanges d'histoire et de voyagers''== *Sette templi, di cui cinque enormi, son là, giacenti sotto il sole; il diametro delle colonne arriva a m. 3,32 e da per tutto questi mirabili capitelli dorici, la più bella cosa che l'uomo abbia mai inventato! In nessuna parte si può comprendere meglio che qui, passo passo, i progressi di queste curve divine che arrivano alla perfezione. Ogni prova, ogni tentativo è visibile e, cosa più straordinaria di tutto il resto!, quando i creatori di quest'[[arte]] meravigliosa ebbero realizzato la perfezione, più nulla mutarono. Ecco il miracolo che i Greci soltanto han saputo fare: trovare l'ideale ed una volta che l'abbiano trovato aderirvi pienamente. *Vedremo noi [[Selinunte]]? Era questa la domanda che ci ponevamo dopo che la fregata aveva doppiato [[Marsala]] (il capo Lilibeo). Selinunte non potrebbe essere visitata che per [[mare]]. Ora questa costa senza un porto, presenta grosse difficoltà ad un naviglio di notevoli dimensioni. ==''Gli apostoli''== *Come il buddhismo, anche il cristianesimo fu un'associazione di poveri; il suo principale allettamento fu la facilità offerta alle classi diseredate di riabilitarsi con la professione d'un culto che offriva loro soccorsi e pietà infinita. *I [[Dogma (teologia)|dogmi]] più cari ai fedeli, quelli che saranno adottati con maggior frenesia, saranno i più ripugnanti alla ragione. *Il [[cristianesimo]] nasce e si propaga in un tempo in cui ogni patria è spenta. […] Culto universale, come l'islamismo, il cristianesimo sarà in sostanza il nemico delle nazionalità. *La gloria della risurrezione appartiene a Maria di Magdala: dopo [[Gesù]], la Magdalena contribuì più di ogni altro alla fondazione del cristianesimo: l'ombra creata dai sensi delicati di Maddalena governa ancora il mondo. *La religione non è un errore popolare; è una grande verità istintiva, sentita dal popolo, espressa dal popolo.<ref name=e /> *Quegli onesti martiri, quei rozzi convertiti, quei pirati edificatori di chiese, ci signoreggiano sempre. Siamo cristiani perché piacque loro di esserlo. ==''Vita di Gesù''== ===[[Incipit]]=== Gesù nella [[storia]] del [[Mondo]]<br>La rivoluzione per cui le [[Famiglia|famiglie]] nobili dell'[[umanità]] passarono dalle antiche [[Religione|religioni]], comprese nella vaga denominazione di paganesimo, a una fondata sopra l'unità divina, la trinità, l'incarnazione del Figliuolo di [[Dio]] è tra gli avvenimenti fondamentali nella storia del mondo. Questa conversione si svolse in circa mille anni e la nuova religione ne impiegò per formarsi meno di trecento. L'origine del rivolgimento cristiano rimonta ai regni di Augusto e di Tiberio. Visse allora una persona eminente che per l'audace sua iniziativa e con l'[[amore]] che seppe ispirare, creò l'oggetto e fissò il punto di partenza alla futura fede dell'umanità. ===Citazioni=== *La più alta [[coscienza]] di Dio che sia mai esistita in seno all'[[umanità]] è stata quella di [[Gesù]]. (p. 43) *Il Dio di Gesù non è il despota parziale che ha scelto Israele per il suo [[popolo]] e lo protegge verso e contro tutti; è il Dio dell'umanità. (p. 43) *Nessuno mai è stato meno prete di Gesù, o più ostile alle forme, che mentre sembrano proteggere la religione, la soffocano. (p. 47) *[...] qualsiasi [[idea]] per riuscire deve fare sacrifici; dalla lotta della [[vita]] non si esce mai immacolati. (p. 48) *Concepire il [[bene]] non basta; bisogna farlo vittorioso fra gli uomini. (p. 48) *Nella [[morale]] come nell'[[arte]], nulla è dire, tutto è fare. (p. 49) *L'idea che sta in un quadro di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]] è poca cosa; non conta che il quadro. (p. 49) *[...] la [[verità]] non diventa efficace che quando si trasfirma in [[sentimento]], e non acquista tutto quanto il proprio valore, se nonsi avvera tra gli uomini in forma di fatto. (p. 49) *Uomini mediocremente morali hanno scritto eccellenti [[massime]]; invece uomini virtuosissimi nulla fecero per far durare la tradizione della [[virtù]]. (p. 49) *Tocca la palma a colui che in [[Parola|parole]] e in opere sia stato possente, abbia sentito il [[bene]] e a costo del proprio [[sangue]] lo abbia fatto trionfare. (p. 49) *Il [[regno di Dio]] sarà simile a una grande retata, che raccoglie il buono e il cattivo pesce, si ripone il buono nei vasi, e si butta il resto. (p. 58) *L'uomo intentissimo ai doveri della vita pubblica, non perdona a chi ponga qualche cosa al di sopra dele sue liti di partito. (p. 61) *L'[[ideale]] in fondo è sempre un'[[utopia]]. (p. 62) *Nelle nostre civiltà affaccendate, la [[memoria]] della libera vita di Galilea è rimasta come il profumo d'un altro mondo, come una rugiada dell'Hermon, grazie alla quale la siccità e la volgarità non hanno invaso tutto quanto il campo di Dio. (p. 82) *[...] chi prende l'umanità con le sue [[Illusione|illusioni]], e tenta con esse di influenzarla, non deve essere biasimato. (p. 110) *Bisogna profondamente distinguere le [[società]] come la nostra, in cui tutto accade nel pieno [[giorno]] della matura riflessione, dalle società ingenue, credule, in cui nacquero le credenza, che dominarono i secoli. (p. 111) *Non vi è grande fondazione che non riposi sopra una leggenda. Non vi è in tal caso che un colpevole: l'umanità, che vuol essere ingannata. (p. 111) *Le debolezze dello spirito umano non ingenerano che debolezza; le grandi cose hanno sempre le loro grandi cause nella [[natura]] dell'uomo, benché si producono spesso con un corteo di piccolezze, che per le menti superficiali ne offuscano la grandezza. (p. 116) *I miracoli per Gesù furono una [[violenza]] che gli fece il suo secolo, una concessione strappatagli da una necessità passeggera. Tanto ciò è vero che l'esorcista e il taumaturgo sono caduti; ma vivrà eternamente il riformatore religioso. (p. 117) *Se tutta la dottrina di Gesù fosse stata la fede a una prossima [[fine del mondo]], ora dormirebbe certamente nell'oblio. (p. 121) *[...] l'insegnamento di Gesù non ha traccia di una morale applicata, o di un diritto canonico ben definito. Una sola volta si pronuncia chiaramente sul matrimonio, e vieta il [[divorzio]]. (p. 127) *A nessuno è lecito dire che ha orrore del [[sangue]], quando lo faccia versare dai suoi servi. (p. 171) *Il talento dello storico sta nel fare un assieme vero con degli elementi che sono veri solo a metà.<ref name=sordi/> *Tutta la storia è incomprensibile senza il Cristo.<ref name="e">Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Uno vorrebbe fare di Gesù un saggio, un altro un filosofo, un altro un patriota, un altro un uomo dabbene, un altro un moralista, un altro un santo. Non fu nulla di tutto ciò. Fu un incantatore.<ref name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> ==Citazioni su Ernest Renan== *Ben l'ha compreso il Renan, il quale, nel suo sentimentalismo mistico e trascendentale, se ha forzato la mano alla Bibbia per darci una biografia fantastica di Gesù che è un vero romanzo, e se ha sbugiardato la teologia restituendo Cristo all'umanità, in fondo non ha fatto altro che prolungare la vita al cristianesimo. ([[Emilio Bossi]]) *Egli era assetato d'ideale; ogni occupazione che non fosse quella dello spirito, ogni cura che lo dovesse costringere al maneggio degli interessi materiali, gli sarebbe riuscita intollerabile. A lui non si apriva che l'esercizio della scienza o l'esercizio della religione. La scienza, nelle condizioni di spirito e d'ambiente in cui cresceva, non poteva che essergli estranea; non restava che la carriera ecclesiastica, ed egli ci si sentiva attirato da una vera e potente predestinazione. ([[Gaetano Negri]]) *Ernesto Renan fu, tra i filosofi e i pensatori del secolo decimonono, uno dei più letti e ammirati, ma uno de' meno amati. Anche i suoi amici trovano nell'opera sua qualcosa d'annebbiato e di discorde; né riescono a acquetarsi nel complesso delle sue teorie su la vita sensibile e soprasensibile. La grande azione, esercitata su gli spiriti sedotti e convinti, da altri saggi, come l'Hegel e lo Schopenhauer in Germania; il Darwin e lo Spencer in Inghilterra; il Cousin in Francia; il Gioberti, per qualche tempo, in Italia, non è stata, né sarà esercitata mai dal Renan: l'odierna Francia intellettuale tiene del pessimismo tedesco o del positivismo inglese; ma del Renan poco o punto. ([[Giovanni Alfredo Cesareo]]) *Ernesto Renan non ebbe forza o attitudine o coraggio di creare un sistema. La sua abile debolezza fu quella di non avere propriamente una filosofia, e di non concludere mai. [...]. Egli fu, non un eroe, ma un curioso della scienza; e riuscì piacevole, ma non convincente. ([[Giovanni Alfredo Cesareo]]) *Ernesto Renan, piccolo, dalla faccia rasata, con una pancia cascante come un indolente orientale – avrebbe forse, colla sua disgraziata figura, fugate le illusioni di qualche sua ammiratrice che a buon diritto si esalta allo stile melodioso dei suoi volumi filosofici, – alle immagini delicate, ond'egli infiora i temi austeri delle credenze religiose, – a quel soffio lirico ch'egli, antico fautore del romanticismo, infonde nelle pagine sue fascinatrici. ([[Raffaello Barbiera]]) *I grandi spiriti, che abbandonarono la fede, da Renan a [[Alfred Loisy|Loisy]], confessarono, senza rossore, il loro disagio, e rimpiansero sempre il passato, riguardando la loro deviazione come una mutilazione e una sventura. Una profonda amarezza, che nessun applauso può dissipare, è nelle loro pagine, nelle loro parole. Sono sempre sul limitare della confessione. In ogni apostata c'è un'anima che implora in segreto la grazia divina. ([[Mario Missiroli]]) *Il Renan è un grande scrittore che alletta sempre senza persuader sempre. Ma nell'''Abbesse de Jouarre'' non alletta molto né persuade. ([[Raffaello Barbiera]]) *Lo stile di Renan, tanto ammirato ai suoi tempi, tradisce ben definite tracce di decadenza. Renan sosteneva sempre che la letteratura francese sarebbe dovuta ritornare al linguaggio del diciassettesimo secolo, che il vocabolario classico era sufficiente a esprimere idee e sentimenti moderni; e il suo stesso stile conserva nettamente le qualità classiche della lucidità e della sobrietà. Eppure, il linguaggio di Renan, che sembra preciso, tende a lasciare impressioni vaghe. Al confronto col linguaggio di [[Jules Michelet|Michelet]], serrato, vigoroso, vibrante d'emozione, la prosa di Renan è scialba, manca di rilievo. Se ne leggiamo molte pagine in una sola volta, il senso si confonde e ci prende il sonno. ([[Edmund Wilson]]) *''Renan''. – Teologia, ovvero la corruzione della ragione a causa del «peccato originale» (il cristianesimo). Ne è testimonianza Renan, che, non appena azzarda per una volta un Sì o un No di natura più generale, con minuziosa regolarità manca il bersaglio. ([[Friedrich Nietzsche]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Ernest Renan, ''Gli apostoli'', traduzione di Eugenio Torelli Viollier, Dall'Oglio, Milano, 1956. *Ernest Renan, ''Vita di Gesù'' (''Vie de Jésus''), a cura di [[Francesco Grisi]], Newton Compton editori 1994. *Ernest Renan, ''Mélanges d'histoire et de voyagers'', ed. Calmann Levy, Paris 1878; citato in Rina La Mesa, ''Scrittori stranieri in Sicilia'', Cappelli, 1961. ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Filosofi francesi|Renan, Ernest]] [[Categoria:Scrittori francesi|Renan, Ernest]] 2o1eq4onfncik6beogf5wan1trke1z1 1223510 1223507 2022-08-20T17:09:55Z Sun-crops 10277 + fonte, gli inserimenti senza fonte di norma si annullano wikitext text/x-wiki [[File:Ernest Renan 1876-84.jpg|thumb|upright=1.1|Ernest Renan]] '''Ernest Renan''' (1823 – 1892), filosofo e scrittore francese. ==Citazioni di Ernest Renan== *Chi ubbidisce è quasi sempre migliore di chi comanda.<ref name=dialogues>Da ''Dialogues et fragments philosophiques''.</ref><ref name=sordi/> *{{NDR|[[Ultime parole famose]], nel 1872}} Dopo la creazione del regno d'Italia Roma non ospiterà più il Papa.<ref>Citato in Focus n. 106, p. 146.</ref> *Il cosiddetto dio degli eserciti è sempre dalla parte della nazione che ha la migliore artiglieria, i migliori generali.<ref name=dialogues/><ref name=sordi/> *In fondo sento che la mia vita è sempre governata da una fede che non ho più. La fede ha questo di particolare che, anche quando è scomparsa, agisce ancora.<ref>Da ''Souvenirs d'enfance et de jeunesse''.</ref><ref name=sordi/> *L'islamismo può esistere solo come [[religione]] ufficiale; quando lo si ridurrà allo stato di religione libera e individuale, perirà. L'islamismo non è solo una religione di [[Stato]], come è stato il cattolicesimo in [[Francia]] sotto Luigi XIV, come lo è ancora in [[Spagna]], è la religione che esclude lo Stato... Là risiede la [[guerra]] eterna, la guerra che cesserà solo quando l'ultimo [[figlio]] d'Ismaele sarà morto di miseria o sarà stato relegato dal terrore in fondo al deserto. L'Islam è la più completa negazione dell'[[Europa]]; l'Islam è il fanatismo, come la Spagna dell'epoca di Filippo II e l'Italia dell'epoca di Pio V hanno conosciuto appena; l'Islam è il disdegno della [[scienza]], la soppressione della società civile; è la spaventosa semplicità dello spirito semitico, che restringe il [[cervello]] umano, chiudendolo a ogni idea delicata, a ogni sentimento fine, a ogni ricerca razionale, per metterlo di fronte a una eterna tautologia: Dio è Dio...<ref name=naz/> *L'unità cattolica non è mantenibile senza il potere temporale. Conseguenza necessaria del re d'[[Italia]] sul Quirinale è la partenza del Papato. È certo che il successore di [[Papa Pio IX|Pio IX]] lascerà [[Roma]] e che il governo italiano, spalleggiato dalla Germania, insedierà in Vaticano un antipapa che trarrà dietro di sé metà della [[Chiesa]].<ref>Citato in Vittorio Messori, ''Pensare la storia'', SugarcoEdizioni, 2006.</ref> *La natura ha fatto una razza di [[Operaio|operai]]. È la razza cinese di una abilità manuale meravigliosa, senza quasi alcun [[sentimento]] d'onore; governatela con giustizia prelevando da essa, tramite tale governo, una ampia sopraddote a beneficio della razza conquistatrice: essa sarà soddisfatta; una razza di lavoratori della [[terra]], è il nero : siate per lui buono e umano, e tutto sarà nell'ordine; una razza di padroni e di soldati è la razza europea. Che ognuno faccia quello per cui è fatto e tutto andrà bene.<ref>Da ''La Riforma intellettuale e morale'', 1871.</ref> *La [[nazione]] è una grande solidarietà, un plebiscito che si rinnova ogni giorno e che si fonda sulla dimensione dei sacrifici compiuti e che ancora siamo disposti a compiere.<ref>Da ''Che cos'è una nazione? e altri saggi'', introduzione di Silvio Lanaro, traduzione di Gregorio De Paola, Donzelli, Roma, 2004. ISBN 88-7989-912-0. Citato in Giuseppe Albenzio, Simone Budelli, Guglielmo Cevolin, Giuseppe Garzia, Maria Maddalena Giungato, Antonio Mitrotti e Alfredo Morrone, ''Tutela e valorizzazione dei beni culturali: {{small|esegesi delle recenti riforme e novità normative}}'', AmbienteDiritto.it, Tortorici, 2018, [https://books.google.it/books?id=m6l6DwAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA27&dq=&pg=PA27#v=onepage&q&f=false p. 27, nota 16]. ISBN 9788833600017</ref> *La nostra razza non iniziò affatto con il gusto dell'agio e degli affari. Fu una razza morale, coraggiosa, guerriera, gelosa della [[libertà]] e dell'[[onore]], amante della [[natura]], capace di dedizione, preferendo molte cose alla vita. Il commercio, l'industria sono stati esercitati per la prima volta su grande scala da popoli semitici, o che almeno parlavano una lingua semitica, i Fenici. Nel Medio Evo, anche gli Arabi e gli Ebrei furono tra i nostri maestri in fatto di commercio. Tutto il lusso europeo, dall'Antichità fino al XVII secolo, è arrivato dall'Oriente. Dico il lusso e non l'[[arte]]; c'è l'infinito tra uno e l'altra...<ref name=naz>Da ''Che cos'è una nazione?''.</ref> *Niente di grande si fa senza chimere.<ref>Da ''Il futuro della scienza''.</ref><ref name=e /> *Non spetta a noi dimostrare l'impossibilità del miracolo: spetta al miracolo dimostrare se stesso.<ref>Da ''Lettre à M. Adolphe Guéroult'', 1862.</ref> *Se il [[cristianesimo]] fosse stato fermato nella sua espansione per via di qualche malattia mortale, il mondo sarebbe stato [[mitraismo|mitriaco]].<ref>Da ''Marc Aurèle'', p. 579; citato in Mircea Eliade, ''Storia delle credenze e delle idee religiose. Vol. II'', traduzione di Maria Anna Massimello e Giulio Schiavoni, BUR, 2008, p. 327.</ref> *Un'assoluta estinzione di sentimento morale è lo spettacolo disgustoso di [[Napoli]] e della sua gente. Non si vedono uomini ma selvaggi... Al gusto depravato, al senso perverso di questo popolo piace il laido, il ripugnante... È il paese del piacere, niente più. Da [[Tiberio]] ai nostri giorni qui non si è fatto che godere.<ref>Citato in [[Atanasio Mozzillo]], ''Il cafone conteso'', Dedalo Libri, [https://books.google.it/books?id=ROONQTSNxlsC&lpg=PA195&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false p. 195.]</ref> ==''Mélanges d'histoire et de voyagers''== *Sette templi, di cui cinque enormi, son là, giacenti sotto il sole; il diametro delle colonne arriva a m. 3,32 e da per tutto questi mirabili capitelli dorici, la più bella cosa che l'uomo abbia mai inventato! In nessuna parte si può comprendere meglio che qui, passo passo, i progressi di queste curve divine che arrivano alla perfezione. Ogni prova, ogni tentativo è visibile e, cosa più straordinaria di tutto il resto!, quando i creatori di quest'[[arte]] meravigliosa ebbero realizzato la perfezione, più nulla mutarono. Ecco il miracolo che i Greci soltanto han saputo fare: trovare l'ideale ed una volta che l'abbiano trovato aderirvi pienamente. *Vedremo noi [[Selinunte]]? Era questa la domanda che ci ponevamo dopo che la fregata aveva doppiato [[Marsala]] (il capo Lilibeo). Selinunte non potrebbe essere visitata che per [[mare]]. Ora questa costa senza un porto, presenta grosse difficoltà ad un naviglio di notevoli dimensioni. ==''Gli apostoli''== *Come il buddhismo, anche il cristianesimo fu un'associazione di poveri; il suo principale allettamento fu la facilità offerta alle classi diseredate di riabilitarsi con la professione d'un culto che offriva loro soccorsi e pietà infinita. *I [[Dogma (teologia)|dogmi]] più cari ai fedeli, quelli che saranno adottati con maggior frenesia, saranno i più ripugnanti alla ragione. *Il [[cristianesimo]] nasce e si propaga in un tempo in cui ogni patria è spenta. […] Culto universale, come l'islamismo, il cristianesimo sarà in sostanza il nemico delle nazionalità. *La gloria della risurrezione appartiene a Maria di Magdala: dopo [[Gesù]], la Magdalena contribuì più di ogni altro alla fondazione del cristianesimo: l'ombra creata dai sensi delicati di Maddalena governa ancora il mondo. *La religione non è un errore popolare; è una grande verità istintiva, sentita dal popolo, espressa dal popolo.<ref name=e /> *Quegli onesti martiri, quei rozzi convertiti, quei pirati edificatori di chiese, ci signoreggiano sempre. Siamo cristiani perché piacque loro di esserlo. ==''Vita di Gesù''== ===[[Incipit]]=== Gesù nella [[storia]] del [[Mondo]]<br>La rivoluzione per cui le [[Famiglia|famiglie]] nobili dell'[[umanità]] passarono dalle antiche [[Religione|religioni]], comprese nella vaga denominazione di paganesimo, a una fondata sopra l'unità divina, la trinità, l'incarnazione del Figliuolo di [[Dio]] è tra gli avvenimenti fondamentali nella storia del mondo. Questa conversione si svolse in circa mille anni e la nuova religione ne impiegò per formarsi meno di trecento. L'origine del rivolgimento cristiano rimonta ai regni di Augusto e di Tiberio. Visse allora una persona eminente che per l'audace sua iniziativa e con l'[[amore]] che seppe ispirare, creò l'oggetto e fissò il punto di partenza alla futura fede dell'umanità. ===Citazioni=== *La più alta [[coscienza]] di Dio che sia mai esistita in seno all'[[umanità]] è stata quella di [[Gesù]]. (p. 43) *Il Dio di Gesù non è il despota parziale che ha scelto Israele per il suo [[popolo]] e lo protegge verso e contro tutti; è il Dio dell'umanità. (p. 43) *Nessuno mai è stato meno prete di Gesù, o più ostile alle forme, che mentre sembrano proteggere la religione, la soffocano. (p. 47) *[...] qualsiasi [[idea]] per riuscire deve fare sacrifici; dalla lotta della [[vita]] non si esce mai immacolati. (p. 48) *Concepire il [[bene]] non basta; bisogna farlo vittorioso fra gli uomini. (p. 48) *Nella [[morale]] come nell'[[arte]], nulla è dire, tutto è fare. (p. 49) *L'idea che sta in un quadro di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]] è poca cosa; non conta che il quadro. (p. 49) *[...] la [[verità]] non diventa efficace che quando si trasfirma in [[sentimento]], e non acquista tutto quanto il proprio valore, se nonsi avvera tra gli uomini in forma di fatto. (p. 49) *Uomini mediocremente morali hanno scritto eccellenti [[massime]]; invece uomini virtuosissimi nulla fecero per far durare la tradizione della [[virtù]]. (p. 49) *Tocca la palma a colui che in [[Parola|parole]] e in opere sia stato possente, abbia sentito il [[bene]] e a costo del proprio [[sangue]] lo abbia fatto trionfare. (p. 49) *Il [[regno di Dio]] sarà simile a una grande retata, che raccoglie il buono e il cattivo pesce, si ripone il buono nei vasi, e si butta il resto. (p. 58) *L'uomo intentissimo ai doveri della vita pubblica, non perdona a chi ponga qualche cosa al di sopra dele sue liti di partito. (p. 61) *L'[[ideale]] in fondo è sempre un'[[utopia]]. (p. 62) *Nelle nostre civiltà affaccendate, la [[memoria]] della libera vita di Galilea è rimasta come il profumo d'un altro mondo, come una rugiada dell'Hermon, grazie alla quale la siccità e la volgarità non hanno invaso tutto quanto il campo di Dio. (p. 82) *[...] chi prende l'umanità con le sue [[Illusione|illusioni]], e tenta con esse di influenzarla, non deve essere biasimato. (p. 110) *Bisogna profondamente distinguere le [[società]] come la nostra, in cui tutto accade nel pieno [[giorno]] della matura riflessione, dalle società ingenue, credule, in cui nacquero le credenza, che dominarono i secoli. (p. 111) *Non vi è grande fondazione che non riposi sopra una leggenda. Non vi è in tal caso che un colpevole: l'umanità, che vuol essere ingannata. (p. 111) *Le debolezze dello spirito umano non ingenerano che debolezza; le grandi cose hanno sempre le loro grandi cause nella [[natura]] dell'uomo, benché si producono spesso con un corteo di piccolezze, che per le menti superficiali ne offuscano la grandezza. (p. 116) *I miracoli per Gesù furono una [[violenza]] che gli fece il suo secolo, una concessione strappatagli da una necessità passeggera. Tanto ciò è vero che l'esorcista e il taumaturgo sono caduti; ma vivrà eternamente il riformatore religioso. (p. 117) *Se tutta la dottrina di Gesù fosse stata la fede a una prossima [[fine del mondo]], ora dormirebbe certamente nell'oblio. (p. 121) *[...] l'insegnamento di Gesù non ha traccia di una morale applicata, o di un diritto canonico ben definito. Una sola volta si pronuncia chiaramente sul matrimonio, e vieta il [[divorzio]]. (p. 127) *A nessuno è lecito dire che ha orrore del [[sangue]], quando lo faccia versare dai suoi servi. (p. 171) *Il talento dello storico sta nel fare un assieme vero con degli elementi che sono veri solo a metà.<ref name=sordi/> *Tutta la storia è incomprensibile senza il Cristo.<ref name="e">Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Uno vorrebbe fare di Gesù un saggio, un altro un filosofo, un altro un patriota, un altro un uomo dabbene, un altro un moralista, un altro un santo. Non fu nulla di tutto ciò. Fu un incantatore.<ref name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> ==Citazioni su Ernest Renan== *Ben l'ha compreso il Renan, il quale, nel suo sentimentalismo mistico e trascendentale, se ha forzato la mano alla Bibbia per darci una biografia fantastica di Gesù che è un vero romanzo, e se ha sbugiardato la teologia restituendo Cristo all'umanità, in fondo non ha fatto altro che prolungare la vita al cristianesimo. ([[Emilio Bossi]]) *Egli era assetato d'ideale; ogni occupazione che non fosse quella dello spirito, ogni cura che lo dovesse costringere al maneggio degli interessi materiali, gli sarebbe riuscita intollerabile. A lui non si apriva che l'esercizio della scienza o l'esercizio della religione. La scienza, nelle condizioni di spirito e d'ambiente in cui cresceva, non poteva che essergli estranea; non restava che la carriera ecclesiastica, ed egli ci si sentiva attirato da una vera e potente predestinazione. ([[Gaetano Negri]]) *Ernesto Renan fu, tra i filosofi e i pensatori del secolo decimonono, uno dei più letti e ammirati, ma uno de' meno amati. Anche i suoi amici trovano nell'opera sua qualcosa d'annebbiato e di discorde; né riescono a acquetarsi nel complesso delle sue teorie su la vita sensibile e soprasensibile. La grande azione, esercitata su gli spiriti sedotti e convinti, da altri saggi, come l'Hegel e lo Schopenhauer in Germania; il Darwin e lo Spencer in Inghilterra; il Cousin in Francia; il Gioberti, per qualche tempo, in Italia, non è stata, né sarà esercitata mai dal Renan: l'odierna Francia intellettuale tiene del pessimismo tedesco o del positivismo inglese; ma del Renan poco o punto. ([[Giovanni Alfredo Cesareo]]) *Ernesto Renan non ebbe forza o attitudine o coraggio di creare un sistema. La sua abile debolezza fu quella di non avere propriamente una filosofia, e di non concludere mai. [...]. Egli fu, non un eroe, ma un curioso della scienza; e riuscì piacevole, ma non convincente. ([[Giovanni Alfredo Cesareo]]) *Ernesto Renan, piccolo, dalla faccia rasata, con una pancia cascante come un indolente orientale – avrebbe forse, colla sua disgraziata figura, fugate le illusioni di qualche sua ammiratrice che a buon diritto si esalta allo stile melodioso dei suoi volumi filosofici, – alle immagini delicate, ond'egli infiora i temi austeri delle credenze religiose, – a quel soffio lirico ch'egli, antico fautore del romanticismo, infonde nelle pagine sue fascinatrici. ([[Raffaello Barbiera]]) *I grandi spiriti, che abbandonarono la fede, da Renan a [[Alfred Loisy|Loisy]], confessarono, senza rossore, il loro disagio, e rimpiansero sempre il passato, riguardando la loro deviazione come una mutilazione e una sventura. Una profonda amarezza, che nessun applauso può dissipare, è nelle loro pagine, nelle loro parole. Sono sempre sul limitare della confessione. In ogni apostata c'è un'anima che implora in segreto la grazia divina. ([[Mario Missiroli]]) *Il Renan è un grande scrittore che alletta sempre senza persuader sempre. Ma nell'''Abbesse de Jouarre'' non alletta molto né persuade. ([[Raffaello Barbiera]]) *Lo stile di Renan, tanto ammirato ai suoi tempi, tradisce ben definite tracce di decadenza. Renan sosteneva sempre che la letteratura francese sarebbe dovuta ritornare al linguaggio del diciassettesimo secolo, che il vocabolario classico era sufficiente a esprimere idee e sentimenti moderni; e il suo stesso stile conserva nettamente le qualità classiche della lucidità e della sobrietà. Eppure, il linguaggio di Renan, che sembra preciso, tende a lasciare impressioni vaghe. Al confronto col linguaggio di [[Jules Michelet|Michelet]], serrato, vigoroso, vibrante d'emozione, la prosa di Renan è scialba, manca di rilievo. Se ne leggiamo molte pagine in una sola volta, il senso si confonde e ci prende il sonno. ([[Edmund Wilson]]) *''Renan''. – Teologia, ovvero la corruzione della ragione a causa del «peccato originale» (il cristianesimo). Ne è testimonianza Renan, che, non appena azzarda per una volta un Sì o un No di natura più generale, con minuziosa regolarità manca il bersaglio. ([[Friedrich Nietzsche]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Ernest Renan, ''Gli apostoli'', traduzione di Eugenio Torelli Viollier, Dall'Oglio, Milano, 1956. *Ernest Renan, ''Vita di Gesù'' (''Vie de Jésus''), a cura di [[Francesco Grisi]], Newton Compton editori 1994. *Ernest Renan, ''Mélanges d'histoire et de voyagers'', ed. Calmann Levy, Paris 1878; citato in Rina La Mesa, ''Scrittori stranieri in Sicilia'', Cappelli, 1961. ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Filosofi francesi|Renan, Ernest]] [[Categoria:Scrittori francesi|Renan, Ernest]] l6wicrsq1sq39mrnbk7znudt2lk476r 1223534 1223510 2022-08-20T21:51:29Z Anssi Puro 91439 wikitext text/x-wiki [[File:Ernest Renan 1876-84.jpg|thumb|upright=1.1|Ernest Renan nel 1876]] '''Ernest Renan''' (1823 – 1892), filosofo e scrittore francese. ==Citazioni di Ernest Renan== *Chi ubbidisce è quasi sempre migliore di chi comanda.<ref name=dialogues>Da ''Dialogues et fragments philosophiques''.</ref><ref name=sordi/> *{{NDR|[[Ultime parole famose]], nel 1872}} Dopo la creazione del regno d'Italia Roma non ospiterà più il Papa.<ref>Citato in Focus n. 106, p. 146.</ref> *Il cosiddetto dio degli eserciti è sempre dalla parte della nazione che ha la migliore artiglieria, i migliori generali.<ref name=dialogues/><ref name=sordi/> *In fondo sento che la mia vita è sempre governata da una fede che non ho più. La fede ha questo di particolare che, anche quando è scomparsa, agisce ancora.<ref>Da ''Souvenirs d'enfance et de jeunesse''.</ref><ref name=sordi/> *L'islamismo può esistere solo come [[religione]] ufficiale; quando lo si ridurrà allo stato di religione libera e individuale, perirà. L'islamismo non è solo una religione di [[Stato]], come è stato il cattolicesimo in [[Francia]] sotto Luigi XIV, come lo è ancora in [[Spagna]], è la religione che esclude lo Stato... Là risiede la [[guerra]] eterna, la guerra che cesserà solo quando l'ultimo [[figlio]] d'Ismaele sarà morto di miseria o sarà stato relegato dal terrore in fondo al deserto. L'Islam è la più completa negazione dell'[[Europa]]; l'Islam è il fanatismo, come la Spagna dell'epoca di Filippo II e l'Italia dell'epoca di Pio V hanno conosciuto appena; l'Islam è il disdegno della [[scienza]], la soppressione della società civile; è la spaventosa semplicità dello spirito semitico, che restringe il [[cervello]] umano, chiudendolo a ogni idea delicata, a ogni sentimento fine, a ogni ricerca razionale, per metterlo di fronte a una eterna tautologia: Dio è Dio...<ref name=naz/> *L'unità cattolica non è mantenibile senza il potere temporale. Conseguenza necessaria del re d'[[Italia]] sul Quirinale è la partenza del Papato. È certo che il successore di [[Papa Pio IX|Pio IX]] lascerà [[Roma]] e che il governo italiano, spalleggiato dalla Germania, insedierà in Vaticano un antipapa che trarrà dietro di sé metà della [[Chiesa]].<ref>Citato in Vittorio Messori, ''Pensare la storia'', SugarcoEdizioni, 2006.</ref> *La natura ha fatto una razza di [[Operaio|operai]]. È la razza cinese di una abilità manuale meravigliosa, senza quasi alcun [[sentimento]] d'onore; governatela con giustizia prelevando da essa, tramite tale governo, una ampia sopraddote a beneficio della razza conquistatrice: essa sarà soddisfatta; una razza di lavoratori della [[terra]], è il nero : siate per lui buono e umano, e tutto sarà nell'ordine; una razza di padroni e di soldati è la razza europea. Che ognuno faccia quello per cui è fatto e tutto andrà bene.<ref>Da ''La Riforma intellettuale e morale'', 1871.</ref> *La [[nazione]] è una grande solidarietà, un plebiscito che si rinnova ogni giorno e che si fonda sulla dimensione dei sacrifici compiuti e che ancora siamo disposti a compiere.<ref>Da ''Che cos'è una nazione? e altri saggi'', introduzione di Silvio Lanaro, traduzione di Gregorio De Paola, Donzelli, Roma, 2004. ISBN 88-7989-912-0. Citato in Giuseppe Albenzio, Simone Budelli, Guglielmo Cevolin, Giuseppe Garzia, Maria Maddalena Giungato, Antonio Mitrotti e Alfredo Morrone, ''Tutela e valorizzazione dei beni culturali: {{small|esegesi delle recenti riforme e novità normative}}'', AmbienteDiritto.it, Tortorici, 2018, [https://books.google.it/books?id=m6l6DwAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA27&dq=&pg=PA27#v=onepage&q&f=false p. 27, nota 16]. ISBN 9788833600017</ref> *La nostra razza non iniziò affatto con il gusto dell'agio e degli affari. Fu una razza morale, coraggiosa, guerriera, gelosa della [[libertà]] e dell'[[onore]], amante della [[natura]], capace di dedizione, preferendo molte cose alla vita. Il commercio, l'industria sono stati esercitati per la prima volta su grande scala da popoli semitici, o che almeno parlavano una lingua semitica, i Fenici. Nel Medio Evo, anche gli Arabi e gli Ebrei furono tra i nostri maestri in fatto di commercio. Tutto il lusso europeo, dall'Antichità fino al XVII secolo, è arrivato dall'Oriente. Dico il lusso e non l'[[arte]]; c'è l'infinito tra uno e l'altra...<ref name=naz>Da ''Che cos'è una nazione?''.</ref> *Niente di grande si fa senza chimere.<ref>Da ''Il futuro della scienza''.</ref><ref name=e /> *Non spetta a noi dimostrare l'impossibilità del miracolo: spetta al miracolo dimostrare se stesso.<ref>Da ''Lettre à M. Adolphe Guéroult'', 1862.</ref> *Se il [[cristianesimo]] fosse stato fermato nella sua espansione per via di qualche malattia mortale, il mondo sarebbe stato [[mitraismo|mitriaco]].<ref>Da ''Marc Aurèle'', p. 579; citato in Mircea Eliade, ''Storia delle credenze e delle idee religiose. Vol. II'', traduzione di Maria Anna Massimello e Giulio Schiavoni, BUR, 2008, p. 327.</ref> *Un'assoluta estinzione di sentimento morale è lo spettacolo disgustoso di [[Napoli]] e della sua gente. Non si vedono uomini ma selvaggi... Al gusto depravato, al senso perverso di questo popolo piace il laido, il ripugnante... È il paese del piacere, niente più. Da [[Tiberio]] ai nostri giorni qui non si è fatto che godere.<ref>Citato in [[Atanasio Mozzillo]], ''Il cafone conteso'', Dedalo Libri, [https://books.google.it/books?id=ROONQTSNxlsC&lpg=PA195&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false p. 195.]</ref> ==''Mélanges d'histoire et de voyagers''== *Sette templi, di cui cinque enormi, son là, giacenti sotto il sole; il diametro delle colonne arriva a m. 3,32 e da per tutto questi mirabili capitelli dorici, la più bella cosa che l'uomo abbia mai inventato! In nessuna parte si può comprendere meglio che qui, passo passo, i progressi di queste curve divine che arrivano alla perfezione. Ogni prova, ogni tentativo è visibile e, cosa più straordinaria di tutto il resto!, quando i creatori di quest'[[arte]] meravigliosa ebbero realizzato la perfezione, più nulla mutarono. Ecco il miracolo che i Greci soltanto han saputo fare: trovare l'ideale ed una volta che l'abbiano trovato aderirvi pienamente. *Vedremo noi [[Selinunte]]? Era questa la domanda che ci ponevamo dopo che la fregata aveva doppiato [[Marsala]] (il capo Lilibeo). Selinunte non potrebbe essere visitata che per [[mare]]. Ora questa costa senza un porto, presenta grosse difficoltà ad un naviglio di notevoli dimensioni. ==''Gli apostoli''== *Come il buddhismo, anche il cristianesimo fu un'associazione di poveri; il suo principale allettamento fu la facilità offerta alle classi diseredate di riabilitarsi con la professione d'un culto che offriva loro soccorsi e pietà infinita. *I [[Dogma (teologia)|dogmi]] più cari ai fedeli, quelli che saranno adottati con maggior frenesia, saranno i più ripugnanti alla ragione. *Il [[cristianesimo]] nasce e si propaga in un tempo in cui ogni patria è spenta. […] Culto universale, come l'islamismo, il cristianesimo sarà in sostanza il nemico delle nazionalità. *La gloria della risurrezione appartiene a Maria di Magdala: dopo [[Gesù]], la Magdalena contribuì più di ogni altro alla fondazione del cristianesimo: l'ombra creata dai sensi delicati di Maddalena governa ancora il mondo. *La religione non è un errore popolare; è una grande verità istintiva, sentita dal popolo, espressa dal popolo.<ref name=e /> *Quegli onesti martiri, quei rozzi convertiti, quei pirati edificatori di chiese, ci signoreggiano sempre. Siamo cristiani perché piacque loro di esserlo. ==''Vita di Gesù''== ===[[Incipit]]=== Gesù nella [[storia]] del [[Mondo]]<br>La rivoluzione per cui le [[Famiglia|famiglie]] nobili dell'[[umanità]] passarono dalle antiche [[Religione|religioni]], comprese nella vaga denominazione di paganesimo, a una fondata sopra l'unità divina, la trinità, l'incarnazione del Figliuolo di [[Dio]] è tra gli avvenimenti fondamentali nella storia del mondo. Questa conversione si svolse in circa mille anni e la nuova religione ne impiegò per formarsi meno di trecento. L'origine del rivolgimento cristiano rimonta ai regni di Augusto e di Tiberio. Visse allora una persona eminente che per l'audace sua iniziativa e con l'[[amore]] che seppe ispirare, creò l'oggetto e fissò il punto di partenza alla futura fede dell'umanità. ===Citazioni=== *La più alta [[coscienza]] di Dio che sia mai esistita in seno all'[[umanità]] è stata quella di [[Gesù]]. (p. 43) *Il Dio di Gesù non è il despota parziale che ha scelto Israele per il suo [[popolo]] e lo protegge verso e contro tutti; è il Dio dell'umanità. (p. 43) *Nessuno mai è stato meno prete di Gesù, o più ostile alle forme, che mentre sembrano proteggere la religione, la soffocano. (p. 47) *[...] qualsiasi [[idea]] per riuscire deve fare sacrifici; dalla lotta della [[vita]] non si esce mai immacolati. (p. 48) *Concepire il [[bene]] non basta; bisogna farlo vittorioso fra gli uomini. (p. 48) *Nella [[morale]] come nell'[[arte]], nulla è dire, tutto è fare. (p. 49) *L'idea che sta in un quadro di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]] è poca cosa; non conta che il quadro. (p. 49) *[...] la [[verità]] non diventa efficace che quando si trasfirma in [[sentimento]], e non acquista tutto quanto il proprio valore, se nonsi avvera tra gli uomini in forma di fatto. (p. 49) *Uomini mediocremente morali hanno scritto eccellenti [[massime]]; invece uomini virtuosissimi nulla fecero per far durare la tradizione della [[virtù]]. (p. 49) *Tocca la palma a colui che in [[Parola|parole]] e in opere sia stato possente, abbia sentito il [[bene]] e a costo del proprio [[sangue]] lo abbia fatto trionfare. (p. 49) *Il [[regno di Dio]] sarà simile a una grande retata, che raccoglie il buono e il cattivo pesce, si ripone il buono nei vasi, e si butta il resto. (p. 58) *L'uomo intentissimo ai doveri della vita pubblica, non perdona a chi ponga qualche cosa al di sopra dele sue liti di partito. (p. 61) *L'[[ideale]] in fondo è sempre un'[[utopia]]. (p. 62) *Nelle nostre civiltà affaccendate, la [[memoria]] della libera vita di Galilea è rimasta come il profumo d'un altro mondo, come una rugiada dell'Hermon, grazie alla quale la siccità e la volgarità non hanno invaso tutto quanto il campo di Dio. (p. 82) *[...] chi prende l'umanità con le sue [[Illusione|illusioni]], e tenta con esse di influenzarla, non deve essere biasimato. (p. 110) *Bisogna profondamente distinguere le [[società]] come la nostra, in cui tutto accade nel pieno [[giorno]] della matura riflessione, dalle società ingenue, credule, in cui nacquero le credenza, che dominarono i secoli. (p. 111) *Non vi è grande fondazione che non riposi sopra una leggenda. Non vi è in tal caso che un colpevole: l'umanità, che vuol essere ingannata. (p. 111) *Le debolezze dello spirito umano non ingenerano che debolezza; le grandi cose hanno sempre le loro grandi cause nella [[natura]] dell'uomo, benché si producono spesso con un corteo di piccolezze, che per le menti superficiali ne offuscano la grandezza. (p. 116) *I miracoli per Gesù furono una [[violenza]] che gli fece il suo secolo, una concessione strappatagli da una necessità passeggera. Tanto ciò è vero che l'esorcista e il taumaturgo sono caduti; ma vivrà eternamente il riformatore religioso. (p. 117) *Se tutta la dottrina di Gesù fosse stata la fede a una prossima [[fine del mondo]], ora dormirebbe certamente nell'oblio. (p. 121) *[...] l'insegnamento di Gesù non ha traccia di una morale applicata, o di un diritto canonico ben definito. Una sola volta si pronuncia chiaramente sul matrimonio, e vieta il [[divorzio]]. (p. 127) *A nessuno è lecito dire che ha orrore del [[sangue]], quando lo faccia versare dai suoi servi. (p. 171) *Il talento dello storico sta nel fare un assieme vero con degli elementi che sono veri solo a metà.<ref name=sordi/> *Tutta la storia è incomprensibile senza il Cristo.<ref name="e">Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Uno vorrebbe fare di Gesù un saggio, un altro un filosofo, un altro un patriota, un altro un uomo dabbene, un altro un moralista, un altro un santo. Non fu nulla di tutto ciò. Fu un incantatore.<ref name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> ==Citazioni su Ernest Renan== *Ben l'ha compreso il Renan, il quale, nel suo sentimentalismo mistico e trascendentale, se ha forzato la mano alla Bibbia per darci una biografia fantastica di Gesù che è un vero romanzo, e se ha sbugiardato la teologia restituendo Cristo all'umanità, in fondo non ha fatto altro che prolungare la vita al cristianesimo. ([[Emilio Bossi]]) *Egli era assetato d'ideale; ogni occupazione che non fosse quella dello spirito, ogni cura che lo dovesse costringere al maneggio degli interessi materiali, gli sarebbe riuscita intollerabile. A lui non si apriva che l'esercizio della scienza o l'esercizio della religione. La scienza, nelle condizioni di spirito e d'ambiente in cui cresceva, non poteva che essergli estranea; non restava che la carriera ecclesiastica, ed egli ci si sentiva attirato da una vera e potente predestinazione. ([[Gaetano Negri]]) *Ernesto Renan fu, tra i filosofi e i pensatori del secolo decimonono, uno dei più letti e ammirati, ma uno de' meno amati. Anche i suoi amici trovano nell'opera sua qualcosa d'annebbiato e di discorde; né riescono a acquetarsi nel complesso delle sue teorie su la vita sensibile e soprasensibile. La grande azione, esercitata su gli spiriti sedotti e convinti, da altri saggi, come l'Hegel e lo Schopenhauer in Germania; il Darwin e lo Spencer in Inghilterra; il Cousin in Francia; il Gioberti, per qualche tempo, in Italia, non è stata, né sarà esercitata mai dal Renan: l'odierna Francia intellettuale tiene del pessimismo tedesco o del positivismo inglese; ma del Renan poco o punto. ([[Giovanni Alfredo Cesareo]]) *Ernesto Renan non ebbe forza o attitudine o coraggio di creare un sistema. La sua abile debolezza fu quella di non avere propriamente una filosofia, e di non concludere mai. [...]. Egli fu, non un eroe, ma un curioso della scienza; e riuscì piacevole, ma non convincente. ([[Giovanni Alfredo Cesareo]]) *Ernesto Renan, piccolo, dalla faccia rasata, con una pancia cascante come un indolente orientale – avrebbe forse, colla sua disgraziata figura, fugate le illusioni di qualche sua ammiratrice che a buon diritto si esalta allo stile melodioso dei suoi volumi filosofici, – alle immagini delicate, ond'egli infiora i temi austeri delle credenze religiose, – a quel soffio lirico ch'egli, antico fautore del romanticismo, infonde nelle pagine sue fascinatrici. ([[Raffaello Barbiera]]) *I grandi spiriti, che abbandonarono la fede, da Renan a [[Alfred Loisy|Loisy]], confessarono, senza rossore, il loro disagio, e rimpiansero sempre il passato, riguardando la loro deviazione come una mutilazione e una sventura. Una profonda amarezza, che nessun applauso può dissipare, è nelle loro pagine, nelle loro parole. Sono sempre sul limitare della confessione. In ogni apostata c'è un'anima che implora in segreto la grazia divina. ([[Mario Missiroli]]) *Il Renan è un grande scrittore che alletta sempre senza persuader sempre. Ma nell'''Abbesse de Jouarre'' non alletta molto né persuade. ([[Raffaello Barbiera]]) *Lo stile di Renan, tanto ammirato ai suoi tempi, tradisce ben definite tracce di decadenza. Renan sosteneva sempre che la letteratura francese sarebbe dovuta ritornare al linguaggio del diciassettesimo secolo, che il vocabolario classico era sufficiente a esprimere idee e sentimenti moderni; e il suo stesso stile conserva nettamente le qualità classiche della lucidità e della sobrietà. Eppure, il linguaggio di Renan, che sembra preciso, tende a lasciare impressioni vaghe. Al confronto col linguaggio di [[Jules Michelet|Michelet]], serrato, vigoroso, vibrante d'emozione, la prosa di Renan è scialba, manca di rilievo. Se ne leggiamo molte pagine in una sola volta, il senso si confonde e ci prende il sonno. ([[Edmund Wilson]]) *''Renan''. – Teologia, ovvero la corruzione della ragione a causa del «peccato originale» (il cristianesimo). Ne è testimonianza Renan, che, non appena azzarda per una volta un Sì o un No di natura più generale, con minuziosa regolarità manca il bersaglio. ([[Friedrich Nietzsche]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Ernest Renan, ''Gli apostoli'', traduzione di Eugenio Torelli Viollier, Dall'Oglio, Milano, 1956. *Ernest Renan, ''Vita di Gesù'' (''Vie de Jésus''), a cura di [[Francesco Grisi]], Newton Compton editori 1994. *Ernest Renan, ''Mélanges d'histoire et de voyagers'', ed. Calmann Levy, Paris 1878; citato in Rina La Mesa, ''Scrittori stranieri in Sicilia'', Cappelli, 1961. ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Filosofi francesi|Renan, Ernest]] [[Categoria:Scrittori francesi|Renan, Ernest]] 6ksaqtavupemnfakhmho4ncb56fcxxu 1223538 1223534 2022-08-20T22:27:43Z Dread83 47 fonte primaria wikitext text/x-wiki [[File:Ernest Renan 1876-84.jpg|thumb|upright=1.1|Ernest Renan nel 1876]] '''Ernest Renan''' (1823 – 1892), filosofo e scrittore francese. ==Citazioni di Ernest Renan== *Chi ubbidisce è quasi sempre migliore di chi comanda.<ref name=dialogues>Da ''Dialogues et fragments philosophiques''.</ref><ref name=sordi/> *{{NDR|[[Ultime parole famose]], nel 1872}} Dopo la creazione del regno d'Italia Roma non ospiterà più il Papa.<ref>Citato in Focus n. 106, p. 146.</ref> *Il cosiddetto dio degli eserciti è sempre dalla parte della nazione che ha la migliore artiglieria, i migliori generali.<ref name=dialogues/><ref name=sordi/> *In fondo sento che la mia vita è sempre governata da una fede che non ho più. 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L'Islam è la più completa negazione dell'[[Europa]]; l'Islam è il fanatismo, come la Spagna dell'epoca di Filippo II e l'Italia dell'epoca di Pio V hanno conosciuto appena; l'Islam è il disdegno della [[scienza]], la soppressione della società civile; è la spaventosa semplicità dello spirito semitico, che restringe il [[cervello]] umano, chiudendolo a ogni idea delicata, a ogni sentimento fine, a ogni ricerca razionale, per metterlo di fronte a una eterna tautologia: Dio è Dio...<ref name=naz/> *L'unità cattolica non è mantenibile senza il potere temporale. Conseguenza necessaria del re d'[[Italia]] sul Quirinale è la partenza del Papato. È certo che il successore di [[Papa Pio IX|Pio IX]] lascerà [[Roma]] e che il governo italiano, spalleggiato dalla Germania, insedierà in Vaticano un antipapa che trarrà dietro di sé metà della [[Chiesa]].<ref>Citato in Vittorio Messori, ''Pensare la storia'', SugarcoEdizioni, 2006.</ref> *La natura ha fatto una razza di [[Operaio|operai]]. È la razza cinese di una abilità manuale meravigliosa, senza quasi alcun [[sentimento]] d'onore; governatela con giustizia prelevando da essa, tramite tale governo, una ampia sopraddote a beneficio della razza conquistatrice: essa sarà soddisfatta; una razza di lavoratori della [[terra]], è il nero : siate per lui buono e umano, e tutto sarà nell'ordine; una razza di padroni e di soldati è la razza europea. Che ognuno faccia quello per cui è fatto e tutto andrà bene.<ref>Da ''La Riforma intellettuale e morale'', 1871.</ref> *La [[nazione]] è dunque una grande solidarietà, costituita dal sentimento dei sacrifici compiuti e da quelli che si è ancora disposti a compiere insieme. Presuppone un passato, ma si riassume nel presente attraverso un fatto tangibile: il consenso, il desiderio chiaramente espresso di continuare a vivere insieme. L'esistenza di una nazione è (mi si perdoni la metafora) un plebiscito di tutti i giorni, come l'esistenza dell'individuo è una affermazione perpetua di vita.<ref>Da ''Che cos'è una nazione? e altri saggi'', introduzione di Silvio Lanaro, traduzione di Gregorio De Paola, Donzelli, Roma, 2004, p. 16. ISBN 88-7989-912-0</ref> *La nostra razza non iniziò affatto con il gusto dell'agio e degli affari. Fu una razza morale, coraggiosa, guerriera, gelosa della [[libertà]] e dell'[[onore]], amante della [[natura]], capace di dedizione, preferendo molte cose alla vita. Il commercio, l'industria sono stati esercitati per la prima volta su grande scala da popoli semitici, o che almeno parlavano una lingua semitica, i Fenici. Nel Medio Evo, anche gli Arabi e gli Ebrei furono tra i nostri maestri in fatto di commercio. Tutto il lusso europeo, dall'Antichità fino al XVII secolo, è arrivato dall'Oriente. Dico il lusso e non l'[[arte]]; c'è l'infinito tra uno e l'altra...<ref name=naz>Da ''Che cos'è una nazione?''.</ref> *Niente di grande si fa senza chimere.<ref>Da ''Il futuro della scienza''.</ref><ref name=e /> *Non spetta a noi dimostrare l'impossibilità del miracolo: spetta al miracolo dimostrare se stesso.<ref>Da ''Lettre à M. Adolphe Guéroult'', 1862.</ref> *Se il [[cristianesimo]] fosse stato fermato nella sua espansione per via di qualche malattia mortale, il mondo sarebbe stato [[mitraismo|mitriaco]].<ref>Da ''Marc Aurèle'', p. 579; citato in Mircea Eliade, ''Storia delle credenze e delle idee religiose. Vol. II'', traduzione di Maria Anna Massimello e Giulio Schiavoni, BUR, 2008, p. 327.</ref> *Un'assoluta estinzione di sentimento morale è lo spettacolo disgustoso di [[Napoli]] e della sua gente. Non si vedono uomini ma selvaggi... Al gusto depravato, al senso perverso di questo popolo piace il laido, il ripugnante... È il paese del piacere, niente più. Da [[Tiberio]] ai nostri giorni qui non si è fatto che godere.<ref>Citato in [[Atanasio Mozzillo]], ''Il cafone conteso'', Dedalo Libri, [https://books.google.it/books?id=ROONQTSNxlsC&lpg=PA195&dq=&pg=PA195#v=onepage&q&f=false p. 195.]</ref> ==''Mélanges d'histoire et de voyagers''== *Sette templi, di cui cinque enormi, son là, giacenti sotto il sole; il diametro delle colonne arriva a m. 3,32 e da per tutto questi mirabili capitelli dorici, la più bella cosa che l'uomo abbia mai inventato! In nessuna parte si può comprendere meglio che qui, passo passo, i progressi di queste curve divine che arrivano alla perfezione. Ogni prova, ogni tentativo è visibile e, cosa più straordinaria di tutto il resto!, quando i creatori di quest'[[arte]] meravigliosa ebbero realizzato la perfezione, più nulla mutarono. Ecco il miracolo che i Greci soltanto han saputo fare: trovare l'ideale ed una volta che l'abbiano trovato aderirvi pienamente. *Vedremo noi [[Selinunte]]? Era questa la domanda che ci ponevamo dopo che la fregata aveva doppiato [[Marsala]] (il capo Lilibeo). Selinunte non potrebbe essere visitata che per [[mare]]. Ora questa costa senza un porto, presenta grosse difficoltà ad un naviglio di notevoli dimensioni. ==''Gli apostoli''== *Come il buddhismo, anche il cristianesimo fu un'associazione di poveri; il suo principale allettamento fu la facilità offerta alle classi diseredate di riabilitarsi con la professione d'un culto che offriva loro soccorsi e pietà infinita. *I [[Dogma (teologia)|dogmi]] più cari ai fedeli, quelli che saranno adottati con maggior frenesia, saranno i più ripugnanti alla ragione. *Il [[cristianesimo]] nasce e si propaga in un tempo in cui ogni patria è spenta. […] Culto universale, come l'islamismo, il cristianesimo sarà in sostanza il nemico delle nazionalità. *La gloria della risurrezione appartiene a Maria di Magdala: dopo [[Gesù]], la Magdalena contribuì più di ogni altro alla fondazione del cristianesimo: l'ombra creata dai sensi delicati di Maddalena governa ancora il mondo. *La religione non è un errore popolare; è una grande verità istintiva, sentita dal popolo, espressa dal popolo.<ref name=e /> *Quegli onesti martiri, quei rozzi convertiti, quei pirati edificatori di chiese, ci signoreggiano sempre. Siamo cristiani perché piacque loro di esserlo. ==''Vita di Gesù''== ===[[Incipit]]=== Gesù nella [[storia]] del [[Mondo]]<br>La rivoluzione per cui le [[Famiglia|famiglie]] nobili dell'[[umanità]] passarono dalle antiche [[Religione|religioni]], comprese nella vaga denominazione di paganesimo, a una fondata sopra l'unità divina, la trinità, l'incarnazione del Figliuolo di [[Dio]] è tra gli avvenimenti fondamentali nella storia del mondo. Questa conversione si svolse in circa mille anni e la nuova religione ne impiegò per formarsi meno di trecento. L'origine del rivolgimento cristiano rimonta ai regni di Augusto e di Tiberio. Visse allora una persona eminente che per l'audace sua iniziativa e con l'[[amore]] che seppe ispirare, creò l'oggetto e fissò il punto di partenza alla futura fede dell'umanità. ===Citazioni=== *La più alta [[coscienza]] di Dio che sia mai esistita in seno all'[[umanità]] è stata quella di [[Gesù]]. (p. 43) *Il Dio di Gesù non è il despota parziale che ha scelto Israele per il suo [[popolo]] e lo protegge verso e contro tutti; è il Dio dell'umanità. (p. 43) *Nessuno mai è stato meno prete di Gesù, o più ostile alle forme, che mentre sembrano proteggere la religione, la soffocano. (p. 47) *[...] qualsiasi [[idea]] per riuscire deve fare sacrifici; dalla lotta della [[vita]] non si esce mai immacolati. (p. 48) *Concepire il [[bene]] non basta; bisogna farlo vittorioso fra gli uomini. (p. 48) *Nella [[morale]] come nell'[[arte]], nulla è dire, tutto è fare. (p. 49) *L'idea che sta in un quadro di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]] è poca cosa; non conta che il quadro. (p. 49) *[...] la [[verità]] non diventa efficace che quando si trasfirma in [[sentimento]], e non acquista tutto quanto il proprio valore, se nonsi avvera tra gli uomini in forma di fatto. (p. 49) *Uomini mediocremente morali hanno scritto eccellenti [[massime]]; invece uomini virtuosissimi nulla fecero per far durare la tradizione della [[virtù]]. (p. 49) *Tocca la palma a colui che in [[Parola|parole]] e in opere sia stato possente, abbia sentito il [[bene]] e a costo del proprio [[sangue]] lo abbia fatto trionfare. (p. 49) *Il [[regno di Dio]] sarà simile a una grande retata, che raccoglie il buono e il cattivo pesce, si ripone il buono nei vasi, e si butta il resto. (p. 58) *L'uomo intentissimo ai doveri della vita pubblica, non perdona a chi ponga qualche cosa al di sopra dele sue liti di partito. (p. 61) *L'[[ideale]] in fondo è sempre un'[[utopia]]. (p. 62) *Nelle nostre civiltà affaccendate, la [[memoria]] della libera vita di Galilea è rimasta come il profumo d'un altro mondo, come una rugiada dell'Hermon, grazie alla quale la siccità e la volgarità non hanno invaso tutto quanto il campo di Dio. (p. 82) *[...] chi prende l'umanità con le sue [[Illusione|illusioni]], e tenta con esse di influenzarla, non deve essere biasimato. (p. 110) *Bisogna profondamente distinguere le [[società]] come la nostra, in cui tutto accade nel pieno [[giorno]] della matura riflessione, dalle società ingenue, credule, in cui nacquero le credenza, che dominarono i secoli. (p. 111) *Non vi è grande fondazione che non riposi sopra una leggenda. Non vi è in tal caso che un colpevole: l'umanità, che vuol essere ingannata. (p. 111) *Le debolezze dello spirito umano non ingenerano che debolezza; le grandi cose hanno sempre le loro grandi cause nella [[natura]] dell'uomo, benché si producono spesso con un corteo di piccolezze, che per le menti superficiali ne offuscano la grandezza. (p. 116) *I miracoli per Gesù furono una [[violenza]] che gli fece il suo secolo, una concessione strappatagli da una necessità passeggera. Tanto ciò è vero che l'esorcista e il taumaturgo sono caduti; ma vivrà eternamente il riformatore religioso. (p. 117) *Se tutta la dottrina di Gesù fosse stata la fede a una prossima [[fine del mondo]], ora dormirebbe certamente nell'oblio. (p. 121) *[...] l'insegnamento di Gesù non ha traccia di una morale applicata, o di un diritto canonico ben definito. Una sola volta si pronuncia chiaramente sul matrimonio, e vieta il [[divorzio]]. (p. 127) *A nessuno è lecito dire che ha orrore del [[sangue]], quando lo faccia versare dai suoi servi. (p. 171) *Il talento dello storico sta nel fare un assieme vero con degli elementi che sono veri solo a metà.<ref name=sordi/> *Tutta la storia è incomprensibile senza il Cristo.<ref name="e">Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> *Uno vorrebbe fare di Gesù un saggio, un altro un filosofo, un altro un patriota, un altro un uomo dabbene, un altro un moralista, un altro un santo. Non fu nulla di tutto ciò. Fu un incantatore.<ref name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> ==Citazioni su Ernest Renan== *Ben l'ha compreso il Renan, il quale, nel suo sentimentalismo mistico e trascendentale, se ha forzato la mano alla Bibbia per darci una biografia fantastica di Gesù che è un vero romanzo, e se ha sbugiardato la teologia restituendo Cristo all'umanità, in fondo non ha fatto altro che prolungare la vita al cristianesimo. ([[Emilio Bossi]]) *Egli era assetato d'ideale; ogni occupazione che non fosse quella dello spirito, ogni cura che lo dovesse costringere al maneggio degli interessi materiali, gli sarebbe riuscita intollerabile. A lui non si apriva che l'esercizio della scienza o l'esercizio della religione. La scienza, nelle condizioni di spirito e d'ambiente in cui cresceva, non poteva che essergli estranea; non restava che la carriera ecclesiastica, ed egli ci si sentiva attirato da una vera e potente predestinazione. ([[Gaetano Negri]]) *Ernesto Renan fu, tra i filosofi e i pensatori del secolo decimonono, uno dei più letti e ammirati, ma uno de' meno amati. Anche i suoi amici trovano nell'opera sua qualcosa d'annebbiato e di discorde; né riescono a acquetarsi nel complesso delle sue teorie su la vita sensibile e soprasensibile. La grande azione, esercitata su gli spiriti sedotti e convinti, da altri saggi, come l'Hegel e lo Schopenhauer in Germania; il Darwin e lo Spencer in Inghilterra; il Cousin in Francia; il Gioberti, per qualche tempo, in Italia, non è stata, né sarà esercitata mai dal Renan: l'odierna Francia intellettuale tiene del pessimismo tedesco o del positivismo inglese; ma del Renan poco o punto. ([[Giovanni Alfredo Cesareo]]) *Ernesto Renan non ebbe forza o attitudine o coraggio di creare un sistema. La sua abile debolezza fu quella di non avere propriamente una filosofia, e di non concludere mai. [...]. Egli fu, non un eroe, ma un curioso della scienza; e riuscì piacevole, ma non convincente. ([[Giovanni Alfredo Cesareo]]) *Ernesto Renan, piccolo, dalla faccia rasata, con una pancia cascante come un indolente orientale – avrebbe forse, colla sua disgraziata figura, fugate le illusioni di qualche sua ammiratrice che a buon diritto si esalta allo stile melodioso dei suoi volumi filosofici, – alle immagini delicate, ond'egli infiora i temi austeri delle credenze religiose, – a quel soffio lirico ch'egli, antico fautore del romanticismo, infonde nelle pagine sue fascinatrici. ([[Raffaello Barbiera]]) *I grandi spiriti, che abbandonarono la fede, da Renan a [[Alfred Loisy|Loisy]], confessarono, senza rossore, il loro disagio, e rimpiansero sempre il passato, riguardando la loro deviazione come una mutilazione e una sventura. Una profonda amarezza, che nessun applauso può dissipare, è nelle loro pagine, nelle loro parole. Sono sempre sul limitare della confessione. In ogni apostata c'è un'anima che implora in segreto la grazia divina. ([[Mario Missiroli]]) *Il Renan è un grande scrittore che alletta sempre senza persuader sempre. Ma nell'''Abbesse de Jouarre'' non alletta molto né persuade. ([[Raffaello Barbiera]]) *Lo stile di Renan, tanto ammirato ai suoi tempi, tradisce ben definite tracce di decadenza. Renan sosteneva sempre che la letteratura francese sarebbe dovuta ritornare al linguaggio del diciassettesimo secolo, che il vocabolario classico era sufficiente a esprimere idee e sentimenti moderni; e il suo stesso stile conserva nettamente le qualità classiche della lucidità e della sobrietà. Eppure, il linguaggio di Renan, che sembra preciso, tende a lasciare impressioni vaghe. Al confronto col linguaggio di [[Jules Michelet|Michelet]], serrato, vigoroso, vibrante d'emozione, la prosa di Renan è scialba, manca di rilievo. Se ne leggiamo molte pagine in una sola volta, il senso si confonde e ci prende il sonno. ([[Edmund Wilson]]) *''Renan''. – Teologia, ovvero la corruzione della ragione a causa del «peccato originale» (il cristianesimo). Ne è testimonianza Renan, che, non appena azzarda per una volta un Sì o un No di natura più generale, con minuziosa regolarità manca il bersaglio. ([[Friedrich Nietzsche]]) ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Ernest Renan, ''Gli apostoli'', traduzione di Eugenio Torelli Viollier, Dall'Oglio, Milano, 1956. *Ernest Renan, ''Vita di Gesù'' (''Vie de Jésus''), a cura di [[Francesco Grisi]], Newton Compton editori 1994. *Ernest Renan, ''Mélanges d'histoire et de voyagers'', ed. Calmann Levy, Paris 1878; citato in Rina La Mesa, ''Scrittori stranieri in Sicilia'', Cappelli, 1961. ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Filosofi francesi|Renan, Ernest]] [[Categoria:Scrittori francesi|Renan, Ernest]] 3575hscpzlcnn6lm8zmx4fis53p7i9o Giuseppe Saragat 0 3555 1223472 1206232 2022-08-20T12:33:08Z Pino723 7804 -a capo wikitext text/x-wiki [[Immagine:Giuseppe Saragat.jpg|thumb|Giuseppe Saragat]] '''Giuseppe Saragat''' (1898 – 1988), politico italiano, 5° Presidente della Repubblica Italiana. ==Citazioni di Giuseppe Saragat== *{{NDR|Su [[Giovanni Gronchi]]}} Abbiamo finalmente anche noi il nostro [[Juan Domingo Perón|Peròn]] italiano. Il Peròn di Pontedera...<ref>Citato in ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/12/quirinale-11-presidenti-gronchi-da-benito-alla-censura-tognazzi-vianello/559955/ Quirinale, gli 11 presidenti – Gronchi, da Benito alla censura Tognazzi-Vianello]'', ''il Fatto Quotidiano'', 11 aprile 2013.</ref> *{{NDR|In seguito alla sconfitta elettorale del 1953}} Destino cinico e baro.<ref>Citato in Giovanni Di Capua, ''Tommaso Zerbi e i federalismi'', Rubbettino Editore, [http://books.google.it/books?id=bVfs7Ppmw_wC&pg=PA223 pag]. ISBN 8849808968</ref> *{{NDR|Ai deputati dell'Assemblea Costituente}} Dietro a voi sono le sofferenze di milioni di italiani; dinanzi a voi le speranze di tutta la Nazione.<ref name="SED002_10">{{Cita web|url=http://www.camera.it/_dati/Costituente/Lavori/Assemblea/sed002/sed002.pdf|titolo=Assemblea Costituente - Seduta di mercoledì 26 giugno 1946|accesso=2022-05-04|p=10}}</ref> *{{NDR|Al passaggio di consegne di Presidente della Repubblica a [[Giovanni Leone]]}} Ella è qui per assumere le alte funzioni che il [[Parlamento]] Le ha affidato e che io ho l'onore di trasmetterLe. È un atto assai semplice questo e tuttavia solenne poiché in esso si realizza la continuità delle istituzioni democratiche, la continuità del più alto Ufficio del nostro Ordinamento Costituzionale, l'Ufficio di [[Presidente della Repubblica]]. Mi consenta con l'occasione di esprimerle, Signor Presidente, il mio compiacimento per il privilegio che mi ha concesso, di concludere il mio settennato passando le consegne di questo Ufficio ad una persona come Lei: che possiede doti eminenti di uomo politico, di parlamentare, di uomo di governo, di uomo di cultura che crede nei valori della [[libertà]] e della [[democrazia]]. A Lei, Signor Presidente, a partire da oggi, è commesso di rappresentare l'Unità Nazionale ed essere il Supremo Custode e il Garante degli Ordinamenti della [[Italia|Repubblica]]. È, perciò, nel nome della Patria ed è nello spirito della [[Costituzione della Repubblica italiana|Costituzione Repubblicana]] che nel riprendere il mio posto di Cittadino, Le rinnovo il mio saluto formulando per Lei e per l'opera Sua il più sentito e il più caldo augurio.<ref>Audio originale in ''[http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9ee3cd33-17f5-4a0d-a073-db975f226192.html Rai Storia - Q verso il Quirinale]'', Rai, 6 aprile 2013.</ref> *{{NDR|Parlando con [[Pietro Nenni]]}} Gente come te e come me, al Quirinale, se c'è una sommossa di destra, spara: se ce n'e una di sinistra, si spara.<ref>Citato in [[Indro Montanelli]] e [[Mario Cervi]], ''L'Italia dei due Giovanni'', Rizzoli, Milano, 1989.</ref> *[[Jawaharlal Nehru|Nehru]], capo di un popolo di mezzo miliardo di abitanti, ne aveva promosso lo sviluppo lungo le vie maestre della democrazia: testimonianza eminente della validità della democrazia anche quando le condizioni di vita sono estremamente difficili. Il suo genio ha saputo promuovere una così benefica evoluzione e solo se i suoi successori continueranno nella via da lui tracciata l'India potrà raggiungere la mèta auspicata.<ref name="nehru">Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0097_01_1964_0126_0003_6076556/ ''Il cordoglio dell'Italia''], ''La Stampa'', 28 maggio 1964</ref> * [...] La democrazia non è soltanto un rapporto tra maggioranza e minoranza, non è soltanto un armonico equilibrio di poteri sotto il presidio di quello sovrano della Nazione, ma è soprattutto un problema di rapporti fra uomo e uomo. Dove questi rapporti sono umani, la democrazia esiste; dove sono inumani, essa non è che la maschera di una nuova tirannide.<ref name="SED002_10"/> *{{NDR|Sulla vittoria della Repubblica sulla Monarchia}} La vittoria della Repubblica è la sanzione di un passato funesto, è la certezza di un avvenire migliore.<ref name="SED002_10"/> *Nei diciotto anni di esilio l'onorevole [[Filippo Amedeo]] fece quanto di meglio può fare un italiano all'estero: rappresentò agli occhi degli stranieri fra cui visse con dignità e probità assoluta la Patria lontana.<ref>{{Cita web|url=http://www.camera.it/_dati/Costituente/Lavori/Assemblea/sed003/sed003.pdf|titolo=Assemblea Costituente - Seduta di venerdì 28 giugno 1946|accesso=2022-05-04|p=14}}</ref> *Senza l'adesione di tutto il popolo ai principî della democrazia politica, non soltanto non è possibile alcun progresso umano, ma le stesse conquiste legateci da secoli di storia sono insidiate e minacciate di rovina.<ref name="SED002_10"/> {{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,1107_01_1975_0147_0002_21290159/ Saragat propone un centro-sinistra "nuovo nello spirito e negli uomini"]''|Intervista di Nicola Adelfi, ''La Stampa'' 29 giugno 1975.}} *Noi socialisti democratici ci battiamo per una società economicamente giusta e politicamente libera. *Noi siamo profondamente convinti che la giustizia sociale sia inseparabile da una democrazia vera, autentica. *La [[libertà]], dilatando l'anima umana, la eleva e la rende più sensibile alla solidarietà in tutti i campi, a cominciare da quello economico. *Nessuno può prevedere quali astuzie la [[storia]] ha messo sul nostro cammino. ==Citazioni su Giuseppe Saragat== ===[[Indro Montanelli e Mario Cervi]]=== *La sera del 28 dicembre Giuseppe Saragat diventò Presidente con 646 voti su 927 votanti (150 schede bianche per almeno due terzi democristiane), 9 liberali insistettero sul nome del loro presidente [[Gaetano Martino]], e i missini su quello di [[Augusto De Marsanich]]. I sette dissenzienti socialdemocratici si pronunciarono per Paolo Rossi. Come osservò il ''Times'', «l'uomo migliore era stato scelto nel modo peggiore». Migliore certo di tantissimi altri, ma imprevedibile. *Il dialogo con Saragat non era mai altro che un monologo di Saragat. Quella che nell'ordinaria amministrazione era la sua debolezza, fu la sua forza nel momento dell'emergenza. Solo un uomo impermeabile alle voci altrui poteva affrontare i comizi e sfidare le piazze del 1947-48, schiumanti di rabbia e di odio contro di lui, il socialfascista, il socialtraditore, il rinnegato. Impassibile sotto quell'uragano, Saragat svolgeva le sue argomentazioni: asciutte, serrate, senza concessioni alla retorica tribunizia. Non si può dire che Saragat si fosse fatto ripagare il grande servigio reso alla democrazia in sostanziose fette di potere. Nei vari Ministeri che occupò, aveva brillato per la sua assenza. Anche come capo del Psdi lasciava alquanto desiderare. Forte del fatto di averlo inventato lui, e di schiacciare con la sua personalità quella di tutti gli altri, se ne curava poco. S'era sempre considerato parecchie spanne al di sopra della ''nomenklatura'', e lo era specie sul piano culturale. L'unica carica che considerava all'altezza della sua altezza, e per la quale veramente si era battuto, era la Presidenza della Repubblica. Al primo tentativo aveva fallito. Al secondo, come sappiamo, riuscì. Purtroppo sappiamo anche in quale modo tortuoso riuscì. Ma le elezioni passano presto, i Presidenti durano sette anni. Saragat sarà un buon Presidente. *Negli anni del Pci avanzante e degli osanna tributati da turbe estasiate d'intellettuali e di giornalisti a Enrico Berlinguer, Saragat era trattato dai più con la sufficienza caritatevole dovuta a un personaggio superato e un po' patetico, nelle idee e negli ideali. Uno che non aveva capito quali scintille di rinnovamento, di mutazione, e di fecondo avvenire, vi fossero nell'universo marxista, sotto le bandiere rosse con falce e martello. [...] Invece era archeologia politica il comunismo. Saragat non assistette al suo crollo, ma in cuor suo aveva sempre saputo che quel giorno sarebbe venuto. ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Template:Presidenti della Repubblica Italiana}} {{DEFAULTSORT:Saragat, Giuseppe}} [[Categoria:Diplomatici italiani]] [[Categoria:Politici italiani]] huzs939jetq6xscr48m6pretxasiyey 1223480 1223472 2022-08-20T13:05:02Z Pino723 7804 +citazione wikitext text/x-wiki [[Immagine:Giuseppe Saragat.jpg|thumb|Giuseppe Saragat]] '''Giuseppe Saragat''' (1898 – 1988), politico italiano, 5° Presidente della Repubblica Italiana. ==Citazioni di Giuseppe Saragat== *{{NDR|Su [[Giovanni Gronchi]]}} Abbiamo finalmente anche noi il nostro [[Juan Domingo Perón|Peròn]] italiano. Il Peròn di Pontedera...<ref>Citato in ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/12/quirinale-11-presidenti-gronchi-da-benito-alla-censura-tognazzi-vianello/559955/ Quirinale, gli 11 presidenti – Gronchi, da Benito alla censura Tognazzi-Vianello]'', ''il Fatto Quotidiano'', 11 aprile 2013.</ref> *{{NDR|In seguito alla sconfitta elettorale del 1953}} Destino cinico e baro.<ref>Citato in Giovanni Di Capua, ''Tommaso Zerbi e i federalismi'', Rubbettino Editore, [http://books.google.it/books?id=bVfs7Ppmw_wC&pg=PA223 pag. 223]. ISBN 8849808968</ref> *{{NDR|Ai deputati dell'Assemblea Costituente}} Dietro a voi sono le sofferenze di milioni di italiani; dinanzi a voi le speranze di tutta la Nazione.<ref name="SED002_10">{{Cita web|url=http://www.camera.it/_dati/Costituente/Lavori/Assemblea/sed002/sed002.pdf|titolo=Assemblea Costituente - Seduta di mercoledì 26 giugno 1946|accesso=2022-05-04|p=10}}</ref> *{{NDR|Al passaggio di consegne di Presidente della Repubblica a [[Giovanni Leone]]}} Ella è qui per assumere le alte funzioni che il [[Parlamento]] Le ha affidato e che io ho l'onore di trasmetterLe. È un atto assai semplice questo e tuttavia solenne poiché in esso si realizza la continuità delle istituzioni democratiche, la continuità del più alto Ufficio del nostro Ordinamento Costituzionale, l'Ufficio di [[Presidente della Repubblica]]. Mi consenta con l'occasione di esprimerle, Signor Presidente, il mio compiacimento per il privilegio che mi ha concesso, di concludere il mio settennato passando le consegne di questo Ufficio ad una persona come Lei: che possiede doti eminenti di uomo politico, di parlamentare, di uomo di governo, di uomo di cultura che crede nei valori della [[libertà]] e della [[democrazia]]. A Lei, Signor Presidente, a partire da oggi, è commesso di rappresentare l'Unità Nazionale ed essere il Supremo Custode e il Garante degli Ordinamenti della [[Italia|Repubblica]]. È, perciò, nel nome della Patria ed è nello spirito della [[Costituzione della Repubblica italiana|Costituzione Repubblicana]] che nel riprendere il mio posto di Cittadino, Le rinnovo il mio saluto formulando per Lei e per l'opera Sua il più sentito e il più caldo augurio.<ref>Audio originale in ''[http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9ee3cd33-17f5-4a0d-a073-db975f226192.html Rai Storia - Q verso il Quirinale]'', Rai, 6 aprile 2013.</ref> *{{NDR|Parlando con [[Pietro Nenni]]}} Gente come te e come me, al Quirinale, se c'è una sommossa di destra, spara: se ce n'e una di sinistra, si spara.<ref>Citato in [[Indro Montanelli]] e [[Mario Cervi]], ''L'Italia dei due Giovanni'', Rizzoli, Milano, 1989.</ref> *[[Jawaharlal Nehru|Nehru]], capo di un popolo di mezzo miliardo di abitanti, ne aveva promosso lo sviluppo lungo le vie maestre della democrazia: testimonianza eminente della validità della democrazia anche quando le condizioni di vita sono estremamente difficili. Il suo genio ha saputo promuovere una così benefica evoluzione e solo se i suoi successori continueranno nella via da lui tracciata l'India potrà raggiungere la mèta auspicata.<ref name="nehru">Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0097_01_1964_0126_0003_6076556/ ''Il cordoglio dell'Italia''], ''La Stampa'', 28 maggio 1964</ref> * La democrazia non è soltanto un rapporto tra maggioranza e minoranza, non è soltanto un armonico equilibrio di poteri sotto il presidio di quello sovrano della Nazione, ma è soprattutto un problema di rapporti fra uomo e uomo. Dove questi rapporti sono umani, la democrazia esiste; dove sono inumani, essa non è che la maschera di una nuova tirannide.<ref name="SED002_10"/> * I partiti che credono nella libertà e nella giustizia sono quelli che debbono dare l'esempio a tutti.<ref>{{Cita web|url=https://www.raiplay.it/video/2021/04/Pertini-e-Saragat---Fuga-da-Regina-Coeli-a8c11cf8-10c5-4b4e-add9-b5a39710207d.html|titolo=Pertini e Saragat - Fuga da Regina Coeli|editore=RaiPlay|pagina=1:05:51}}</ref> *{{NDR|Sulla vittoria della Repubblica sulla Monarchia}} La vittoria della Repubblica è la sanzione di un passato funesto, è la certezza di un avvenire migliore.<ref name="SED002_10"/> *Nei diciotto anni di esilio l'onorevole [[Filippo Amedeo]] fece quanto di meglio può fare un italiano all'estero: rappresentò agli occhi degli stranieri fra cui visse con dignità e probità assoluta la Patria lontana.<ref>{{Cita web|url=http://www.camera.it/_dati/Costituente/Lavori/Assemblea/sed003/sed003.pdf|titolo=Assemblea Costituente - Seduta di venerdì 28 giugno 1946|accesso=2022-05-04|p=14}}</ref> *Senza l'adesione di tutto il popolo ai principî della democrazia politica, non soltanto non è possibile alcun progresso umano, ma le stesse conquiste legateci da secoli di storia sono insidiate e minacciate di rovina.<ref name="SED002_10"/> {{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,1107_01_1975_0147_0002_21290159/ Saragat propone un centro-sinistra "nuovo nello spirito e negli uomini"]''|Intervista di Nicola Adelfi, ''La Stampa'' 29 giugno 1975.}} *Noi socialisti democratici ci battiamo per una società economicamente giusta e politicamente libera. *Noi siamo profondamente convinti che la giustizia sociale sia inseparabile da una democrazia vera, autentica. *La [[libertà]], dilatando l'anima umana, la eleva e la rende più sensibile alla solidarietà in tutti i campi, a cominciare da quello economico. *Nessuno può prevedere quali astuzie la [[storia]] ha messo sul nostro cammino. ==Citazioni su Giuseppe Saragat== ===[[Indro Montanelli e Mario Cervi]]=== *La sera del 28 dicembre Giuseppe Saragat diventò Presidente con 646 voti su 927 votanti (150 schede bianche per almeno due terzi democristiane), 9 liberali insistettero sul nome del loro presidente [[Gaetano Martino]], e i missini su quello di [[Augusto De Marsanich]]. I sette dissenzienti socialdemocratici si pronunciarono per Paolo Rossi. Come osservò il ''Times'', «l'uomo migliore era stato scelto nel modo peggiore». Migliore certo di tantissimi altri, ma imprevedibile. *Il dialogo con Saragat non era mai altro che un monologo di Saragat. Quella che nell'ordinaria amministrazione era la sua debolezza, fu la sua forza nel momento dell'emergenza. Solo un uomo impermeabile alle voci altrui poteva affrontare i comizi e sfidare le piazze del 1947-48, schiumanti di rabbia e di odio contro di lui, il socialfascista, il socialtraditore, il rinnegato. Impassibile sotto quell'uragano, Saragat svolgeva le sue argomentazioni: asciutte, serrate, senza concessioni alla retorica tribunizia. Non si può dire che Saragat si fosse fatto ripagare il grande servigio reso alla democrazia in sostanziose fette di potere. Nei vari Ministeri che occupò, aveva brillato per la sua assenza. Anche come capo del Psdi lasciava alquanto desiderare. Forte del fatto di averlo inventato lui, e di schiacciare con la sua personalità quella di tutti gli altri, se ne curava poco. S'era sempre considerato parecchie spanne al di sopra della ''nomenklatura'', e lo era specie sul piano culturale. L'unica carica che considerava all'altezza della sua altezza, e per la quale veramente si era battuto, era la Presidenza della Repubblica. Al primo tentativo aveva fallito. Al secondo, come sappiamo, riuscì. Purtroppo sappiamo anche in quale modo tortuoso riuscì. Ma le elezioni passano presto, i Presidenti durano sette anni. Saragat sarà un buon Presidente. *Negli anni del Pci avanzante e degli osanna tributati da turbe estasiate d'intellettuali e di giornalisti a Enrico Berlinguer, Saragat era trattato dai più con la sufficienza caritatevole dovuta a un personaggio superato e un po' patetico, nelle idee e negli ideali. Uno che non aveva capito quali scintille di rinnovamento, di mutazione, e di fecondo avvenire, vi fossero nell'universo marxista, sotto le bandiere rosse con falce e martello. [...] Invece era archeologia politica il comunismo. Saragat non assistette al suo crollo, ma in cuor suo aveva sempre saputo che quel giorno sarebbe venuto. ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Template:Presidenti della Repubblica Italiana}} {{DEFAULTSORT:Saragat, Giuseppe}} [[Categoria:Diplomatici italiani]] [[Categoria:Politici italiani]] ev1krvujyogynx1u875xwsqtvyk3z4y Claudio Baglioni 0 4193 1223482 1206785 2022-08-20T13:29:31Z 80.180.219.60 /* Citazioni su Claudio Baglioni */ wikitext text/x-wiki {{wikificare|motivazione=adeguare a [[WQ:MM]]}} [[Immagine:BaglioniClaudio.jpg|right|thumb|Claudio Baglioni nel 2001]]'''Claudio Baglioni''' (1951 – vivente), cantautore e scrittore italiano. ==Citazioni di Claudio Baglioni== *A volte, più che di un mondo nuovo, c'è bisogno di occhi nuovi per guardare il mondo.<ref name=sm>Da ''Senza musica'', La Nave di Teseo, 2017. ISBN 9788893442534</ref> *[[Amore]] mio, ma che gli hai fatto tu a quest'aria che respiro e come fai a starmi dentro ogni pensiero... giuralo ancora che tu esisti per davvero. (da ''Con tutto l'amore che posso'', Bastogi Editrice Italiana, Foggia, 1997) *Darei non so che cosa per poter essere un grande direttore d'orchestra!<ref name=Mon>Citato in ''La più bella è sempre l'ultima'', ''Intervista'', ''Il Monello'', n. 37, 1975, Casa Editrice Universo.</ref> *Devo confessare che mi piacciono gli arrangiamenti che si possono fare avendo a disposizione un'orchestra vera e propria. È il tipo di musica che preferisco.<ref name=Mon /> *Diversità e molteplicità rappresentano una ricchezza e non un costo, un più e non un meno, la soluzione e non il problema. (da ''Confesso che avevo esagerato'', ''Il Venerdì'', supplemento de ''la Repubblica'', 16 maggio 2003) *Ho sempre considerato [[Giorgio Gaber]] un cercatore. Un uomo che cercava di capire la realtà, che cercava dentro e fuori da se stesso. E, cercando, Gaber molte cose le ha trovate. Ma di lui mi ha soprattutto colpito l'incredibile talento di trovarle prima. Di anticipare il futuro dell'arte, fare esperienze che anche altri hanno fatto, ma farle molto prima di loro.<ref name=gaber>Citato in Pedrinelli, p. 33.</ref> *Ho sempre pensato al [[tempo]] come a un contenitore e all'uomo come al suo contenuto. (da ''Va bene, dirò la verità... Sapeste che paura che ho quando scrivo canzoni'', ''TV Sorrisi e Canzoni'', 15 aprile 2003) *I giovani di oggi hanno poca voglia di vivere, di ridere. Sono sempre alla ricerca del «massimo» in tutto, seguono ideali violenti e altissimi che probabilmente non potranno mai raggiungere.<ref name=Mon /> *Io amo la musica e continuerei a vivere per la musica. Come cantante so perfettamente che non durerò in eterno.<ref name=Mon /> *{{NDR|L'amore}} L'energia più grande che l'uomo sia in grado di produrre. L'unica che riesca a fargli fare cose delle quali non si immaginerebbe mai capace. Il miracolo che rende l'uomo capace di miracoli.<ref name=sm /> *La [[pace e guerra|pace]] si conquista. La [[pace e guerra|guerra]] è conquista. [...] La pace è progetto. La guerra, rigetto. (da ''La pace è difficile. Più facile è uccidere'', ''Musica!'', supplemento de ''la Repubblica'', 13 febbraio 2003) *[[Lampedusa]] non è una zattera rocciosa alla fonda in un tratto di mare più vicino all'Africa che all'[[Europa]]. È un quartiere di Bruxelles. (da ''"Voce" di chi non ha voce'', ''Famiglia Cristiana'', n. 38, 17 settembre 2006) *Ma è nella semplicità che si vede la profondità possibile di un artista.<ref name=gaber/> *Perché lì {{NDR|nel brano ''Le strade di notte''}} Gaber canta il nostro mestiere, un mestiere notturno, la ricerca di un'intuizione, la speranza di trovare qualcosa cercando. Nel cielo che di notte sembra grondi di più di note, suggestioni, ispirazioni.<ref>Citato in Pedrinelli, pp. 33-34.</ref> *[[Pino Daniele]] è un capitolo a parte. Mi ha colpito la grande napoletanità nella sua voce, nel suo modo di suonare: questo bellissimo lamento di voce e chitarra. C'è quel finale a seste che sembra quasi una tarantella suonata in quarti... sono queste le cose che la musica ti offre: le parole non si mescolano così facilmente, sono troppo pesanti.<ref>Citato in Giuseppe Cesaro, ''Oltre... tutto, Ancorassieme'', ''Chitarre'', vol. 81, dicembre 1992, p. 48.</ref> *{{NDR|Su [[Genova]]}} ''Questa città è un ottovolante. | Un intrigo di ponti e sopraelevate. | E ogni volta una nuova emozione | salta dal cuore alla testa | dalla pancia alla gola.''<ref name=questacittà>Da [https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial/photos/a.359134390812780/1087501261309419/ un post] su Facebook, 6 aprile 2016; citato in ''[http://www.genovatoday.it/eventi/cultura/claudio-baglioni-dedica-superba-facebook.html Claudio Baglioni a Genova, su Facebook una poesia per la Superba]'', ''GenovaToday'', 7 aprile 2016</ref> *{{NDR|Su [[Genova]]}} ''Questa città ha musica e suoni suadenti | come le cantilene del suo dialetto. | Come un raggio che asciuga la pioggia | come una goccia che cade sul sole.''<ref name=questacittà/> *Un [[uomo]] che non ha di che nutrirsi non può chiamarsi uomo. (dalla [http://www.baglioni.it/tv_fao_d.htm dichiarazione] al World Food Day Concert, Roma, 27 ottobre 1996) ===Citazioni tratte da programmi televisivi=== *In fondo si scrive per colmare qualcosa che non abbiamo, e più scriviamo d'amore e meno ne sappiamo; d'altronde anche i cani vanno a ululare alla luna perché non capiscono cosa sia. (dall'intervista a ''Che tempo che fa'', 30 gennaio 2005) *Un [[artista]] che dura tanto può solamente peggiorare. (dall'intervista a ''Che tempo che fa'', 12 maggio 2013) *Qualsiasi persona venga al mondo ha il diritto e il dovere di fare la sua opera di [[ribellione]], perché altrimenti non ha senso che venga al mondo e si adegui a tutto quello che già esiste. (dall'intervista a ''Otto e mezzo'', 21 giugno 2013) ==Citazioni tratte da canzoni== ===''Un cantastorie dei giorni nostri''=== '''Etichetta''': RCA, 1971, prodotto da Antonio Coggio. *''Isolina lascia i dolori | non è vita la vita che fai | sul tuo corpo metti i colori | che i colori non piangono mai.'' (''Isolina'', lato A, n. 5) *''Signora Lia stasera | stai con tuo marito | prova a dirgli che con l'altro | è tutto finito | lava i piatti e asciuga il viso | non ci pensare più | con lui siedi e accendi la TV.'' (''Signora Lia'', lato B, n. 6) ===''E tu...''=== '''Etichetta''': RCA, 1974, prodotto da Antonio Coggio. *''Accoccolati ad ascoltare il mare | quanto tempo siamo stati | senza fiatare. | Seguire il tuo profilo con un dito | mentre il vento accarezzava piano | il tuo vestito.'' (''E tu…'', lato A, n. 1) *''E adesso non ci sei che tu, | soltanto tu e sempre tu, | che stai scoppiando dentro il cuore mio. | Ed io che cosa mai farei | se adesso non ci fossi tu | ad inventare questo amore.'' (''E tu…'', lato A, n. 1) *''E nascoste nell'ombra della sera poche stelle, | e un brivido improvviso | sulla tua pelle. | Poi correre felici a perdifiato | fare a gara per vedere | chi resta indietro.'' (''E tu…'', lato A, n. 1) *'' E Me Lo Chiami Amore questo amore | che non s'è mai capito che cos'è |può darsi che per te così già possa andare | ma ci hai pensato se va bene a me.'' (''E me lo chiami amore'', lato A, n. 3) *''[[Ninna nanne dalle canzoni| Ninna nanna]] tu non senti | Li sospiri e li lamenti | De la pora gente che se scanna | Che se scanna e che s'ammazza | A vantaggio della razza | De la gente che se scanna | Per un matto che comanda | E a vantaggio pure d'una fede | Per un Dio che nun se vede.'' (''Ninna nanna nanna ninna - da una poesia di [[Trilussa]]'', lato A, n. 5) *''Ma chissà se è proprio vero | ce tu stai pensando a me | o se cerchi qualcun altro col pensiero. | Ma chissà se nel tuo cuore | ci sta un posto anche per me | e se c'è tu non tenerlo più nascosto. | Più nascosto.'' (''Chissà se mi pensi'', lato B, n. 1) *''Io nella vita ho fatto un po' di tutto. | Non so se ho fatto poco oppure tanto. | Non sono stato un santo e questo lo sa pure Dio. | Lo sa pure Dio. | Ho camminato con la pioggia e il vento. | Ho riso spesso e qualche volta ho pianto. | E cento e mille volte son rimasto solo io. | E me la son cavata. | Sempre a modo mio. | A modo mio. | A modo mio. | Che tu ci creda o no.'' (''A modo mio'', lato B, n. 2) ===''Sabato pomeriggio''=== '''Etichetta''': RCA, 1975, prodotto da Antonio Coggio. *''E sui binari quanta vita che è passata | e quanta che ne passerà | Quei due ragazzi stretti stretti | che si fan promesse per l'eternità | Un uomo si lamenta ad alta voce | del governo e della polizia | e tu che intanto sogni ancora | sogni sempre, sogni di fuggire via.'' (''Poster'', lato A, n. 4) *''Passerotto non andare via | nei tuoi occhi il sole muore già. | Scusa se la colpa è un poco mia | se non so tenerti ancora qua.'' (''Sabato pomeriggio'', lato B, n. 6) *''Ma cosa è stato di un amore | che asciugava il mare | che voleva vivere, volare | che toglieva il fiato ed è ferito ormai? | Non andar via, ti prego.'' (''Sabato pomeriggio'', lato B, n. 6) *''Senza te | che farei, | senza te | scoppierei | senza te | brucerei | tutti i sogni miei. | Solo senza di te | che farei | senza te.'' (''Sabato pomeriggio'', lato B, n. 6) ===''Solo''=== '''Etichetta''': RCA, 1977, prodotto da Antonio Coggio. *''Quell'Aprile si incendiò, al cielo mi donai: [[Jurij Gagarin|Gagarin]] figlio dell'umanità. E la [[terra]] restò giù, più piccola che mai, io la guardai, non me lo perdonò.'' (''Gagarin'', lato A, n. 1) *''E l'azzurro si squarciò, Le stelle trovai, lentiggini di Dio.'' (''Gagarin'', lato A, n. 1) *''Con il piede io scansai bugie volgarità calunnie guerre maschere antigas.'' (''Gagarini'', lato A, n. 1) *''Lascia che sia tutto così | e il vento volava sul tuo foulard. | Avevi già preso con te | le mani, le sere, la tua allegria.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Lascia che sia tutto così | e il vento sbiadiva dietro le gru. | No, non cambiare mai | e abbi cura di te | della tua vita, del mondo | che troverai.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Non tagliare i tuoi capelli mai, | mangia un po' di più che sei tutto ossa, | e sul tavolo tra il tè e lo scontrino ingoiavo pure questo addio.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Cerca di non metterti nei guai | abbottonati il paltò per bene | e fra i clacson delle auto e le campane | ripetevo "non ce l'ho con te. | E non darti pena sai per me". | Mentre il fiato si faceva fumo | mi sembrava di crollare piano piano | e tu piano piano andavi via."'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''E se adesso suono le canzoni | quelle stesse che tu amavi tanto, | lei si siede accanto a me sorride e pensa | che le abbia dedicate a lei. | E non sa di quanto ti dicevo | "mangia un po' di più che sei tutto ossa | non sa delle nostre fantasie del primo giorno | e di come te ne andasti via.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''E chissà se prima o poi, | se tu avrai compreso mai, | se ti sei voltata indietro. | E chissà se prima o poi, | se tu avrai compreso mai, | che io son solo.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Resto qui | e canterò solo, | camminerò solo, | da solo continuerò.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Quando venne al mondo non ci fu nessuno che lo stesse ad aspettare.'' (''Nel sole nel sale nel Sud'', lato B, n. 1) *''Un ometto mezza età cerca invano compagnia, ha il vestito nuovo colore cane che fugge.'' (''Strip-tease'', lato B, n. 2) *''Sotto il cerchio parve quasi di sentir le gradinate | che tremavano e gridavano per lui | ed anch'io battei le mani per quell'ultimo canestro.'' (''Il pivot'', lato B, n. 3) *''Me ne vado nella notte logorando strade, han lavato il cielo ed ora è ad asciugar sui muri, come quando i miei si vomitavano parole ed allora mi mandavano a giocare fuori.'' (''Quante volte'', lato B, n. 4) ===''Strada facendo''=== '''Etichetta''': Columbia Sony music Entertainment, 1981, Prodotto da Claudio Baglioni *''Un caffé che drizza i capelli, un pacchetto di fumo, | e Il vento rilegge il mio giornale | e domani uscire di nuovo | farmi una faccia allegra per il prossimo carnevale. | Un chiarore freddo come un rasoio | per un altro giorno che nasce e muoio muoio muoio.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Gli occhi come due pezzi di vetro, | tu non sei come ti credevo io. | Un autotreno mi ruggisce dietro | ma perché hai fatto il mondo così triste, Dio?'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Dimmi che cos'è che ci hanno fatto, | dimmi cosa c'è che io non so, | perché tutto è finito come cenere in un piatto | e quei ragazzi che eravamo noi | non ci sono più?!'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Io ti baciavo mentre tu piangevi | e adesso che io piango tu chi bacerai.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Sull'asfalto acquoso una luna affilata | a tagliare i fili che legano le stelle. | Stringo al cuore una lattina vuota | e scopro che hai lasciato le unghie sulla mia pelle. | Finestrini aperti a dissetarmi di vento | la mia ruota incollata sulla striscia bianca | della mezzeria.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Alberi si drizzano ai lati della strada | mi corrono accanto e il buio se li inghiotte, | alla radio un rock arrabbiato | come un pugno allo stomaco che mi stringe nella notte. | Un dolore e un lampo di fuoco rosso | dentro a questo amore che io non posso | io non posso più.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Voglio andar via | i piedi chiedono dove ma via | tanto non ti perderò | perché tu non sei stata mai mia. | Voglio andar via | da quei tuoi occhi che tirano sassi | e come in un duello far dieci passi e poi | lasciarci un'ultima volta.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''E dover vivere fino alla morte, che fatica.'' (''I vecchi'', CD 1 , n. 3) *''Notti assonnate di lancette che sbucciano i minuti e pioggia dietro i vetri a cordicelle.'' (''Notti'', CD 1 , n. 5) *''Quante notti amare ad aspettare te.'' (''Notti'', CD 1 , n. 5) *''Tu che mi stai nel quattro angoli del cuore.'' (''Notti'', CD 1 , n. 5) *''E se stanotte tu mi fossi accanto | stanotte che ti voglio e non sai quanto.'' (''Notti'', CD 1 , n. 5) *''[[Occhi chiari]], laghi gemelli | occhi dolci e amari.'' (''Ragazze dell'est'', CD 1 , n. 6) *''Io le ho viste che cantavano nei giorni brevi | di un'idea e gomiti e amicizie intrecciati.'' (''Ragazze dell'est'', CD 1 , n. 6) *''Mille e più tramonti dietro i fili del tram | ed una fama di sorrisi e braccia intorno a me.'' (''Strada facendo'', CD 1 , n. 7) *''Io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai.'' (''Strada facendo'', CD 1 , n. 7) *''Io stringevo Agosto e te bevendoti con gli occhi miei per non scordarti.'' (da ''Fotografie'', CD 1 , n. 9) *''Ora che ho te amo l'altra gente.'' (''Ora che ho te'', CD 1 , n. 10) *''Giorni passati a dividere il cielo dal mare, a prendere la rincorsa per volare.'' (''Ora che ho te'', CD 1 , n. 10) *''Ora che ho te, passata nei miei occhi | entrata dentro il cuore… Ora che ho te | tra me e il mio dolore.'' (''Ora che ho te'', CD 1 , n. 10) *''Avrai sempre il sorriso di adesso | lo stesso cuore lo stesso quando non ci sarò più io | perché ogni incontro è già un addio | quando non ci sarò più io che ora ho te.'' (''Ora che ho te'', CD 1 , n. 10) *''Niente soldi per comprare un fratellino.'' (''51 Montesacro'', CD 2 , n. 1) ===''Avrai''=== '''Etichetta''': CBS, 1982, prodotto da [[Geoff Westley]]. *''Avrai sorrisi sul tuo viso come ad Agosto grilli e stelle | storie fotografate dentro un album rilegato in pelle | i tuoni di aerei supersonici che fanno alzar la testa | e il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra.'' *''Avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare | schiuma di cavalloni pazzi che s'inseguono nel mare | e pantaloni bianchi da tirare fuori che è già estate | un treno per l'America senza fermate.'' *''Avrai due lacrime più dolci da seccare | un sole che si uccide e pescatori di telline | e neve di montagne e pioggia di colline | Avrai un legnetto di cremino da succhiare.'' *''Avrai una donna acerba e un giovane dolore | viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore. | Avrai una sedia per posarti e ore | vuote come uova di cioccolato | ed un amico che ti avrà deluso, | tradito, ingannato.'' *''Avrai avrai avrai il tuo tempo | per andar lontano | camminerai dimenticando | ti fermerai sognando. | Avrai avrai avrai la stessa mia | triste speranza | e sentirai di non avere | amato mai abbastanza: | se amore amore avrai.'' *''Avrai parole nuove da cercare quando viene sera | e cento ponti da passare e far suonare la ringhiera | la prima sigaretta che ti fuma in bocca un po' di tosse | Natale di agrifoglio e candeline rosse.'' *''Avrai un lavoro da sudare | mattini fradici di brividi e rugiada | giochi elettronici e sassi per la strada | avrai ricordi, ombrelli e chiavi da scordare.'' *''Avrai carezze per parlare con i cani | e sarà sempre di domenica domani. | E avrai discorsi chiusi dentro e mani | che frugano le tasche della vita | ed una radio per sentire che la guerra è finita.'' ===''La vita è adesso''=== '''Etichetta''': CBS, 1985, prodotto da Claudio Baglioni. *''E i ragazzi, in giacche colorate ai gusti misti | ribelli e un po' svogliati vanno in classe | come si entra dai dentisti.'' (''Un nuovo giorno o un giorno nuovo'', n. 1) *''Gli innamorati pazzi | che vivono il più bello degli amori. | Gli occhi traboccanti cantano, più forte dei motori.'' (''Un nuovo giorno o un giorno nuovo'', n. 1) *''Le ragazze dei tram che scrivono messaggi dentro alle bottiglie o in fondo ad un diario e sognano | appese ai desideri e alle maniglie.'' (''Un nuovo giorno o un giorno nuovo'', n. 1) *''Tutti ci guardiamo intorno | e ci chiediamo se questo è un nuovo giorno o un giorno nuovo.'' (''Un nuovo giorno o un giorno nuovo'', n. 1) *''E le ragazze ridono fresche come mazzi di insalata.'' (''L'amico e domani'', n. 2) *''Anche chi dorme in un angolo pulcioso coperto dal giornale | le mani a cuscino | ha avuto un letto bianco da scalare | e un filo di luce accesa dalla stanza accanto.'' (''Uomini persi'', n. 3) *''Anche quei pazzi che hanno sparato alle persone bucandole come biglietti da annullare | hanno pensato che i morti li coprissero perché non prendessero freddo e il sonno fosse lieve.'' (''Uomini persi'', n. 3) *''E non lasciare andare un giorno per ritrovar te stesso | figlio di un [[cielo]] così bello | perché la [[vita]] è adesso.'' (''La vita è adesso'', n. 4) *''Sei tu che porterai il tuo amore per cento e mille strade | perché non c'è mai fine al viaggio anche se un sogno cade.'' (''La vita è adesso'', n. 4) *''La ragazza e il suo amore che le muore tra le braccia | raccoglie un pezzo di dolore e ci si taglia il cuore.'' (da ''Tutto il calcio minuto per minuto'', n. 5) *''I miei occhi miopi persi nel tuo campo biondo di capelli | adesso che stuzzichi i ricordi ed i tuoi anelli.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Ho riempito il cuore con la polvere da sparo | e poi scoppiare annegando in fondo ad un bicchiere | o in mezzo al mare.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Domattina mi alzerò un po' prima | a far la fila allo sportello degli amori smarriti | per cercare il nostro, poverello.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Se il tuo cuore avesse le finestre | io potrei saltarci dentro e farti trovare tutto a pezzi al tuo rientro.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Finché la vita tiene e va avanti il gioco.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''A chiederci un bacio e rubarne cento, in mezzo alla strada.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Andiamo via adesso | a comprare un metro di paradiso | a prendere un secchio per buttarci acqua fresca sul viso.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Amori, mille miliardi nell'universo | mille miliardi di stelle e di dolori | adesso che ancor prima di trovarti forse ti ho già perso.'' (''Amori in corso'', n. 7) *''Tuo padre mani da operaio a vita che ride e gli si spacca il viso | impallidito di tv.'' (''E adesso la pubblicità'', n. 8) *''Ma che giorno è? | È tutti i giorni | e una sera ogni sera e questa sera come le altre.''(''E adesso la pubblicità'', n. 8) *''Dove tutti sono persone e ognuno ha un sogno ed un pensiero suo soltanto.'' (''Un treno per dove'', n. 9) *''Al tempo col rumore della terra che gira | i fornai che fanno il pane di domani.'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''E quante dita stanno acchiappando note | che cadono giù dal Paradiso.'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''Ma che cos'è mai che mi fa credere ancora | mi riga gli occhi d'amore e mi addormenterà dalla parte del cuore?'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''Ogni odore è un ricordo che torna a bruciapelo.'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''In questo stesso istante tra la California e il Giappone c'è chi inventerà il futuro.''. (da ''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''Qui in questa via di nessuno mi sto frugando parole per far sognar qualcuno | Ma che cos'è mai che mi fa credere ancora, mi riga gli occhi d'amore e mi addormenterà dalla parte del cuore.'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) ===''Assolo''=== '''Etichetta''': CBS/Columbia, 1986, prodotto da Pasquale Minieri. *''Questo uomo chiude giù il coperchio del suo piano | e si chiude un altro dei suoi giorni messi in fila.'' (da ''Il sogno è sempre'', CD 2 , n. 4) *''Quest'uomo nato per andare dove va?'' (da ''Il sogno è sempre'', CD 2 , n. 4) *''Il [[sogno]] è un vento che abbiamo stretto fra le mani''. (da ''Il sogno è sempre'', CD 2 , n. 4) ===''Oltre''=== '''Etichetta''': CBS/Columbia, 1990, Prodotto da Claudio Baglioni. *''Sorpresi donne sciogliersi i capelli | come poterne sapere odori e gli altri peli.'' (da ''Dagli il via'', Disco uno, Lato A, n. 1) *''Mi ubriacai di una città polacca | e vodka e vento e non sarei tornato.'' (da ''Dagli il via'', Disco uno, Lato A, n. 1) *''Non c'è solitudine quando si è soli.'' (da ''Dagli il via'', Disco uno, Lato A, n. 1) *''Il giorno cammina ancora sulle tegole del cielo e sembra non sedersi mai.'' (da ''Io dal mare'', Disco uno, Lato A, n. 2) *''Dinanzi al mare ad ansimare sto | perché domare il mare non si può.'' (da ''Io dal mare'', Disco uno, Lato A, n. 2) *''Chi ha ingannato il cielo a [[strage di Ustica|Ustica]]? | Chi ha imbiancato Medellin? | Chi ha negato già Timisoara? | [...] | Chi ha insozzato il vento a [[Disastro di Černobyl'|Chernobyl]]? | Chi ha assetato Napoli? | Chi ha schiacciato i cuori dell'[[strage dell'Heysel|Heysel]]? | Mille aghi nella mente | e niente mai risposte.'' (da ''Naso di falco'', Disco uno, Lato A, n. 3) *''Quei cialtroni degli artisti | scopatori pederasti tristi.'' (da ''Stelle di stelle'', Disco uno, Lato A, n. 5) *''E dentro gli occhi a bestemmiarci "io ti amo".'' (da ''Vivi'', Disco uno, Lato B, n. 1) *''Le donne | si tolgono i peccati con lo smacchiatore.'' (da ''Le donne sono'', Disco uno, Lato B, n. 2) *''Noi morimmo per far vivere altri due.'' (da ''Domani mai'', Disco uno, Lato B, n. 3) *''Volevo essere un grande mago | incantare le ragazze ed i serpenti. '' (da ''Acqua dalla luna'', Disco uno, Lato B, n. 4) *''Pensa amore mio | che t'insegnai mille altri cieli | e non seppi mai soffiarti vento sulle ali.'' (da ''Tamburi lontani'', Disco uno, Lato B, n. 5) *''E come tutto torna | come tutto passa | le cose cambiano per vivere | vivono per cambiare | il mare si alza e abbassa | e mai una goccia si va a perdere | e ogni giorno siamo dietro ad una cassa | a dare il resto e poi sorridere.'' (da ''Tamburi lontani'', Disco uno, Lato B, n. 5) *''Giura amico mio, che glielo metteremo ancora lì | a questa vita che va via così senza aspettarci.'' (da ''Tamburi lontani'', Disco uno, Lato B, n. 5) *''E non vogliamo andare in [[paradiso]] | se lì non si vede il mare.'' (da ''Noi no'', Disco due, Lato A, n. 1) *''E un cielo accenderanno | comete come te.'' (da ''Noi no'', Disco due, Lato A, n. 1) *''I suoi capelli alghe nel [[mare]] | i suoi occhi olive dolci e mandorle amare.'' (da ''Signora delle ore scure'', Disco due, Lato A, n. 2) *''Solo di sole se riuscissi a vivere.'' (da ''Signora delle ore scure'', Disco due, Lato A, n. 2) *''Il musicista ritrovò la musica sua sola sposa | la musa allora ritornò al suo museo.'' (da ''Signora delle ore scure'', Disco due, Lato A, n. 2) *''Ti succhierei per ore e più cioccolatino nella bocca senza mai mandarti giù.'' (da ''Signora delle ore scure'', Disco due, Lato A, n. 2) *''Un dì la barca rivernicio | mi piazzo sotto a quel tuo ufficio.'' (da ''Navigando'', Disco due, Lato A, n. 3) *''Io mi nascosi in te e poi ti ho nascosto, | da tutto e tutti per non farmi più trovare | e adesso che torniamo ognuno al proprio posto | liberi finalmente e non saper che fare.'' (da ''Mille giorni di te e di me'', Disco due, Lato A, n. 5) *''Chi ci sarà dopo di me | respirerà il tuo odore | pensando che sia il mio | io e te che facemmo invidia al mondo | avremmo vinto mai | contro un miliardo di persone? | E una storia va a puttane, sapessi andarci io.'' (da ''Mille giorni di te e di me'', Disco due, Lato A, n. 5) *''Finimmo prima che lui ci finisse | e che quel nostro amore non avesse fine. | Volevo averti e solo allora mi riuscì, | quando mi accorsi che ero lì per perderti.'' (da ''Mille giorni di te e di me'', Disco due, Lato A, n. 5) *''Ti presento | un vecchio amico mio | il ricordo di me | per sempre e per tutto quanto il tempo in questo addio | io m'innamorerò di te.'' (da ''Mille giorni di te e di me'', Disco due, Lato A, n. 5) *''Il 2000 ha perso la sua buona novella, | ci resta solo Novella 2000, | ma vedremo ugualmente le stelle da vicino, | perché i papa… razzi hanno tutti figli… missili!'' (da ''Dov'è dov'è?'', Disco due, Lato B, n. 1) *''Tien An Men, | tieni a mente.'' (da ''Tieniamente'', Disco due, Lato B, n. 2) *''A rubare il fuoco ci si bruciano le vite, | ma un po' d'aria per campare si respira anche dalle ferite.'' (da ''Qui Dio non c'è'', Disco due, Lato B, n. 3) *''Il [[cielo]] è un vecchio pazzo con un violino aspide.'' (''Qui Dio non c'è'', Disco due, Lato B, n. 3) *''Se mi allontanai è perché potessi appartenerti.'' (da ''La piana dei cavalli bradi'', Disco due, Lato B, n. 4) *''Il futuro è qui davanti o già dietro le spalle.'' (da ''La piana dei cavalli bradi'', Disco due, Lato B, n. 4) *''A metà della speranza io cambiai percorso e poi non ho più corso.'' (da ''La piana dei cavalli bradi'', Disco due, Lato B, n. 4) *''A un passo dalla vita muoiono | [[conchiglia|conchiglie]] e nelle orecchie ancora il mare.'' (da ''Pace'', Disco due, Lato B, n. 5) *''Pace a me che non so amare ancora | ciò che ho e non so non amar quel che non ho.'' (da ''Pace'', Disco due, Lato B, n. 5) *''Ora sono libero, | un uomo, | oltre.'' (da ''Pace'', Disco due, Lato B, n. 5) ===''Io sono qui''=== '''Etichetta''': Columbia/Sony Music, 1995, prodotto da Claudio Baglioni. *''Dove sono stato, in tutti questi anni, | io me n'ero andato a lavarmi i panni | dagli inganni del successo, | a riscoprirmi uomo | io sempre lo stesso, | più grigio ma non domo''. (da ''Io sono qui'', n. 2) *''E scriverò il mio nome | sui fogli della gente, | fino a sapere come | mi chiamo e non chi sono veramente | ma quaggiù stò a chiedere perdono | se non sono un uomo giusto, | ma sono giusto un uomo''. (da ''Io sono qui'', n. 2) *''Far fuori la tua scorta e fuori dalla porta, sarò ad attenderti così''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Io sono vivo e sono qui | e vengo dentro a prenderti, | da solo disarmato innamorato, | tu devi arrenderti''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Mi hai perquisito gli occhi e sai sono pulito, non posso ucciderti mai più''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Resto qui a viverti per vivere, da qualche parte a mettere le porte al vento, per questo sono qui''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Tra sparare oppure sparire | scelgo ancora di sperare, | finché ho te da respirare''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Io ti lascio senza perderti | e ti perdo un po' | anche se poi | lasciarti è un po' perdermi.'' (da ''Le vie dei colori'', n. 4) *''Un mattone vuole esser casa | un mattino divenire chiesa | ed il matto che c'è in me | che si chiede che cos'è | vuole diventare qualche cosa.'' (da ''Le vie dei colori'', n. 4) *''[...] verso un campo di preghiere laggiù | dove arriverai anche tu | camminando le vie dei colori''. (da ''Le vie dei colori'', n. 4) *''È l'una senza luna senza te''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Il cuore lo trovai in corsia caduto mezzo morto, poi si rialzò ma restò zoppo''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Ma perché hai dato un po' di te a ognuna delle altre [[donna|donne]]?'' (da ''Reginella'', n. 5) *''Ed io incendiai tutto di te ma si smorzò bagnato dal pianto del rimpianto''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Anche quei nomi che inventavo quando li pronunciavo, non era per chiamarti ma per sospirarli''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Chissà se amavi proprio me nel tempo in cui mi hai amato..''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Il mio morale è cosi basso che già si sta impiccando ad un bonsai''. (da ''V.O.T'', n. 8) *''Un minuto di raccoglimento, oggi si è spento un sogno''. (da ''Fammi andar via'', n. 13) *''Chiama la polizia, che ho appena fatto fuori la tua bella allegria''. (da ''Fammi andar via'', n. 13) *''Il [[passato]] non passò per niente, il [[futuro]] non fu neanche dopo, ed il [[presente]] è sempre assente''. (da ''Titoli di coda'', n. 17) *''Io e te come in un fermo immagine.. attori e spettatori''. (da ''Fammi andar via'', n. 17) *''E se andrai lontano, fa che non sia troppo fuori mano o trova un posto irraggiungibile''. (da ''Fammi andar via'', n. 17) *''Non c'ameremo più qui ma attraverso | ciò che in altri giorni avremo perso''. (da ''Fammi andar via'', n. 17) *''Quando tu chiederai i baci e un'altra vita agli uomini usurai, diglielo che tra noi non è finita, che ti ho fregato tutto, che sei in lutto, che sei roba mia''. (da ''Fammi andar via'', n. 17) ===''Viaggiatore sulla coda del tempo''=== '''Etichetta''': Columbia Sony Music, 1999, Prodotto da Claudio Baglioni. *''Si muore tra un avvio e un rinvio.'' (da ''Hangar'', n. 1) *''Ciò che hai davanti è di più di quello che hai avuto già, | anche se quello che hai avuto sempre davanti sta.'' (da ''Un mondo a forma di te'', n. 2) *''Non si va mai così lontano | e mai via di qua | come quando non si sa bene | dove si va.'' (da ''Un mondo a forma di te'', n. 2) *''E se del domani nessuno ha la certezza, | io son Nessuno e tu Domani.'' (da ''Stai su'', n. 4) *''Se anche tu vedi la stessa [[luna]] | non siamo poi così lontani.'' (da ''Stai su'', n. 4) *''Se tu lo domandi domani | ci troviamo all'incrocio delle tue braccia grandi | per correre a gridarci t'amo.'' (da ''Stai su'', n. 4) *''[...] il mio [[punto esclamativo]] | piegò la schiena come un'ansa | e interrogativo diventò.'' (da ''Quanto tempo ho'', n. 9) *''A combattere il tempo come si fa, si può battere solo, a tempo di musica ''. (da ''Cuore d'aliante'', n. 11) *''Siamo qui forse appena un po' più stanchi | fieri perché no di quei [[capelli bianchi]].'' (da ''A Clà'', n. 12) *''Sono stato troppo via con questa troppa nostalgia di me quand'ero te.'' (da ''A Clà'', n. 12) *''Tu sì che eri un re | io no mai più come te noi che trovavamo tutto in niente | e adesso c'è niente in tutto e nessun re.'' (da ''A Clà'', n. 12) ===''Sono io, l'uomo della storia accanto''=== '''Etichetta''': Columbia Sony Music, 2003, Prodotto da Claudio Baglioni. *''L'uomo della storia accanto sono io''. (da ''Sono io'', n. 1) *''Se non siamo più come ci siamo amati, non sapremmo mai quel che saremmo stati.'' (da ''Tutto in un abbraccio'', n. 2) *''C'è più tra [[zero]] e [[uno]] che non tra uno e [[cento]].'' (da ''Grand'uomo'', n. 3) *''La poesia è come un'idea, non cerca verità, la crea.'' (da ''Grand'uomo'', n. 3) *''E meglio è amare e perdere | che vincere e non amare mai.'' (da ''Mai più come te'', n. 4) *''Non è quel tempo, è adesso in cui dobbiamo stare.'' (da ''Patapàn'', n. 6) *''Non era questo il mondo che volevamo.'' (da ''Patapàn'', n. 6) *''È il bagliore di alcuni attimi, è l'errore di mille secoli e per sempre è l'[[amore]].'' (da ''Quei due'', n. 7) *''È un po' che mi sento così giù di corda che chiedo scusa anche se acciacco una merda.'' (da ''Serenata in sol'', n. 8) *''Vedi anche tu che non posso più farci niente se amo l'umanità ma non mi va giù tutta questa gente.'' (da ''Serenata in sol'', n. 8) *''E quando non si crede più in niente finisce che si crede a tutto.'' (da ''Di Là Dal Ponte'', n. 12) *''Fa' che il tuo prossimo sia non soltanto chi ti è accanto, ma anche il prossimo che verrà qui.'' (da ''Per incanto e per amore'', n. 13) *''Fa' che il viaggio di un uomo non sia la bugia di una meta, ma la verità della strada che è lunga e segreta''. (da ''Per incanto e per amore'', n. 13) ===''Crescendo e cercando''=== '''Etichetta''': Columbia, 2004, prodotto da Claudio Baglioni. *''Io non chiedo un po' più di pane, | ma che tu lo mangi insieme a me.'' (da ''Crescendo & Cercando'', n. 1) ===''Q.P.G.A.''=== '''Etichetta''': Sony BMG, 2009, prodotto da Claudio Baglioni. *''Un po' d'aiuto per me | e al cuore è andato da se | Nel tempo avuto con te di te da te | È un sì o un no | Un bacio offerto com'è | in qualche porto | e poi c'è il mare aperto | Per te per me per noi, ma insieme no.'' (da ''Un po' d'aiuto '', CD 2, n. 21) *''Tu sei quel respiro che mi toglie ancora il fiato.'' (da ''Niente più'', CD 2, n. 26) ===''In questa storia che è la mia''=== '''Etichetta''': Sony Music, 2020, prodotto da Claudio Baglioni. *''Ho sentito i brividi del mare | quando canta ruggini di voci. | Ho pregato muto su un altare | di speranze vuote infrante come noci. | Ho disegnato un universo parallelo | dove non ero più così.'' (da ''Altrove e qui '', n. 2) *''Noi che volevamo fare nostro il mondo | e vincere o andare tutti a fondo | ma il destino aspetta dietro un muro | e vivere è il prezzo del futuro.'' (da ''Gli anni più belli'', n. 4) *''Non guariremo mai da questo mal d’amore | per quella vita che rimane non si muore. | Fa un male cane e su e giù ci sfascia il cuore | e come un cane non ci lascia più.'' (da ''Mal d'amore'', n. 13) ==''Q.P.G.A. Questo piccolo grande amore.''== *Certe cose le trovi solo quando smetti di cercarle. *I sogni sono come il pesce: o si consumano freschi, o avvelenano. *Il passato è sale, si scioglie per dare sapore al futuro. *Il presente è un foglio troppo piccolo per ospitare anche un solo schizzo di eternità. *Il sogno svanì così come svaniscono i sogni: senza avvisare né chiedere permesso. *L'amore è come la marea: quando si ritira lascia solo detriti. *L'incanto è nel futuro, raramente nel passato, mai nel presente. *La magia è come il silenzio: appena la chiami svanisce. *Siamo ciò che siamo stati. *Una rivoluzione è rivoluzione solo se fallisce. ==Citazioni su Claudio Baglioni== * All'inizio mi chiedevo: che ci azzecco con una popstar così? Poi ho scoperto che mi piaceva entrare in quel mondo tanto lontano dal rock. ([[Guido Harari]]) * Conosco Claudio Baglioni dai suoi esordi. Eravamo insieme sotto contratto alla RCA con altri cantautori e cantanti. Una sera all'Arena di Verona (dopo un po' di anni e dopo il successo di ''Questo piccolo grande amore'') lo ascoltai in una canzone di cui non ricordo il titolo. In quella canzone trovai una logica nella successione degli intervalli che nelle canzoni non esiste quasi mai. A casa l'analizzai, e scoprii che l'intuizione all'ascolto era giusta. Da allora mi diverto a scoprire la logica nelle sue melodie. Certo, forse Claudio non pensa a un risultato "scientifico" dei suoi temi, sono quasi certo (non certissimo) che tutto questo è il risultato di una sua geniale intuizione. Ciò non toglie nulla al valore tecnico della sua tematica che credo sia assoluto ... Nelle sue canzoni sono assenti i "vizi" e le "furberie" di altri suoi colleghi (furberie e vizi che non critico data la ricerca finale del successo), con il risultato morale e musicale di grande purezza e dignità. Non parlo degli splendidi testi, lascio ad altri queste considerazioni. Parlo invece della sua voce. Raramente ho ascoltato vibrare in maniera interiore e non meccanica (emozionata ed emozionante) un cantante. ([[Ennio Morricone]])<ref>Citato in Vincenzo Mollica (a cura di), ''Claudio Baglioni - Parole e canzoni'', Einaudi, 2005, p. XI.</ref><ref>Citato in Paolo Jachia, ''Claudio Baglioni - un cantastorie dei nostri giorni (1967-2018)'', Fratelli Frilli Editore, 2018.</ref> * Ho incontrato Claudio in Italia, ma non ricordo bene chi me lo ha presentato. Abbiamo suonato in studio di registrazione per tutta la notte, a Roma, e lui mi ha lasciato la massima libertà nell’interpretare il suo brano [''Le mani e l'anima'']. Io ho solo cercato di seguire la melodia e portare il mio contributo. Ho un ricordo molto buono di lui, che è oltretutto una persona musicalmente molto preparata. ([[Yossou N'Dour]])<ref>Dichiarazione rilasciata il 13 settembre 2009 e citata in Filippo Maria Caggiani, ''Oltre – Storia e analisi del capolavoro di Claudio Baglioni'', lulu.com, 2010.</ref> *Cosa fai, allora, quando incontri un cantante che consideri un perfetto imbecille per le cose che canta? Quando ti trovi di fianco ad uno che, secondo te, dovrebbe andare a zappare la terra, piuttosto che continuare a frignare stupide canzoni che sono tutte la stessa lagna? Canzoni lagnose che non sopporti, ma non glielo puoi dire certo in faccia. Allora lo guardi solo negli occhi, ma in un certo modo provocatorio ed inequivocabile, aspettando (e sperando!) che abbia almeno una qualsiasi reazione visibile, che dica anche soltanto una parola, per poter scatenare una battaglia dialettica, per fargli qualche battuta cattiva ma sincera, qualche critica impietosa ma oggettiva. Quando incontri un Baglioni, insomma, che per te impersona... che per te è l'emblema... delle musichette da sala d'attesa... Con testi che non raggiungono neanche il livello dei peggiori discorsi sul più e sul meno, infarciti dei soliti luoghi comuni, come quelli che si fanno per ammazzare il tempo quando si sta in fila alle Poste o che fanno tra loro le signore dal parrucchiere durante una messa in piega. ([[Vasco Rossi]]) *L'integrazione di Baglioni è tutti a cantare a [[Isola di Lampedusa|Lampedusa]], Checkpoint Charlie dell’immigrazione africana in Europa. Per ben dodici anni, prologo di Sanremo, vi ha organizzato un festival della canzonetta chiamato in lampedusano ''O’ Scià'' che significa fiato mio. La canzonetta, quando ha il successo di Baglioni, sembra niente ma è tutto, come il fiato e come la malinconia che commuove i più duri. È il fischiettare del solitario ma è anche la civiltà del coro, del popolo senza populismo, è la colonna sonora della democrazia. ([[Francesco Merlo]]) *Quando sono malinconico sembro Claudio Baglioni, che per me è il più bravo di tutti... È un poeta nato, che consuma note, armonie, comunica cose di una bellezza straordinaria... Non lo sa neanche lui questo... In dieci parole sue trovi sei atmosfere poetiche. Questo modo di armonizzare che si mischia con la voce. ([[Enzo Jannacci]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Claudio Baglioni, ''Q.P.G.A. Questo piccolo grande amore'', Mondadori, Milano, 2009, ISBN 978-8804583639. *Claudio Baglioni, ''Cercare sempre'' (pp. 33 – 34); in Andrea Pedrinelli (a cura di), ''Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti'', Kowalski, Milano, 2008. ISBN 978-88-7496-754-4 ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Un cantastorie dei giorni nostri||(1971)}} {{Pedia|E tu...||(1974)}} {{Pedia|Sabato pomeriggio||(1975)}} {{Pedia|Solo (Claudio Baglioni)|Solo|(1977)}} {{Pedia|Strada facendo (album Claudio Baglioni)|Strada facendo|(1981)}} {{Pedia|Avrai||(1982)}} {{Pedia|La vita è adesso||(1985)}} {{Pedia|Assolo (album)|Assolo|(1986)}} {{Pedia|Oltre (Claudio Baglioni)|Oltre|(1990)}} {{Pedia|Io sono qui||(1995)}} {{Pedia|Viaggiatore sulla coda del tempo||(1999)}} {{Pedia|Sono io, l'uomo della storia accanto||(2003)}} {{Pedia|Crescendo e cercando||(2004)}} {{Pedia|Q.P.G.A.||(2009)}} {{Pedia|In questa storia che è la mia||(2020)}} {{DEFAULTSORT:Baglioni, Claudio}} [[Categoria:Cantautori italiani]] aka9hbnxv15vi1k3dgvuj5wyku6hdvt 1223489 1223482 2022-08-20T14:04:28Z Sun-crops 10277 Annullata la modifica 1223482 di [[Special:Contributions/80.180.219.60|80.180.219.60]] ([[User talk:80.180.219.60|discussione]]) perché la modifica sia valida è necessario prima creare la voce Youssou N'Dour, inserirvi la citazione con fonte, e solo dopo aver fatto questo si può ripetere l'inserimento in questa voce. wikitext text/x-wiki {{wikificare|motivazione=adeguare a [[WQ:MM]]}} [[Immagine:BaglioniClaudio.jpg|right|thumb|Claudio Baglioni nel 2001]]'''Claudio Baglioni''' (1951 – vivente), cantautore e scrittore italiano. ==Citazioni di Claudio Baglioni== *A volte, più che di un mondo nuovo, c'è bisogno di occhi nuovi per guardare il mondo.<ref name=sm>Da ''Senza musica'', La Nave di Teseo, 2017. ISBN 9788893442534</ref> *[[Amore]] mio, ma che gli hai fatto tu a quest'aria che respiro e come fai a starmi dentro ogni pensiero... giuralo ancora che tu esisti per davvero. (da ''Con tutto l'amore che posso'', Bastogi Editrice Italiana, Foggia, 1997) *Darei non so che cosa per poter essere un grande direttore d'orchestra!<ref name=Mon>Citato in ''La più bella è sempre l'ultima'', ''Intervista'', ''Il Monello'', n. 37, 1975, Casa Editrice Universo.</ref> *Devo confessare che mi piacciono gli arrangiamenti che si possono fare avendo a disposizione un'orchestra vera e propria. È il tipo di musica che preferisco.<ref name=Mon /> *Diversità e molteplicità rappresentano una ricchezza e non un costo, un più e non un meno, la soluzione e non il problema. (da ''Confesso che avevo esagerato'', ''Il Venerdì'', supplemento de ''la Repubblica'', 16 maggio 2003) *Ho sempre considerato [[Giorgio Gaber]] un cercatore. Un uomo che cercava di capire la realtà, che cercava dentro e fuori da se stesso. E, cercando, Gaber molte cose le ha trovate. Ma di lui mi ha soprattutto colpito l'incredibile talento di trovarle prima. Di anticipare il futuro dell'arte, fare esperienze che anche altri hanno fatto, ma farle molto prima di loro.<ref name=gaber>Citato in Pedrinelli, p. 33.</ref> *Ho sempre pensato al [[tempo]] come a un contenitore e all'uomo come al suo contenuto. (da ''Va bene, dirò la verità... Sapeste che paura che ho quando scrivo canzoni'', ''TV Sorrisi e Canzoni'', 15 aprile 2003) *I giovani di oggi hanno poca voglia di vivere, di ridere. Sono sempre alla ricerca del «massimo» in tutto, seguono ideali violenti e altissimi che probabilmente non potranno mai raggiungere.<ref name=Mon /> *Io amo la musica e continuerei a vivere per la musica. Come cantante so perfettamente che non durerò in eterno.<ref name=Mon /> *{{NDR|L'amore}} L'energia più grande che l'uomo sia in grado di produrre. L'unica che riesca a fargli fare cose delle quali non si immaginerebbe mai capace. Il miracolo che rende l'uomo capace di miracoli.<ref name=sm /> *La [[pace e guerra|pace]] si conquista. La [[pace e guerra|guerra]] è conquista. [...] La pace è progetto. La guerra, rigetto. (da ''La pace è difficile. Più facile è uccidere'', ''Musica!'', supplemento de ''la Repubblica'', 13 febbraio 2003) *[[Lampedusa]] non è una zattera rocciosa alla fonda in un tratto di mare più vicino all'Africa che all'[[Europa]]. È un quartiere di Bruxelles. (da ''"Voce" di chi non ha voce'', ''Famiglia Cristiana'', n. 38, 17 settembre 2006) *Ma è nella semplicità che si vede la profondità possibile di un artista.<ref name=gaber/> *Perché lì {{NDR|nel brano ''Le strade di notte''}} Gaber canta il nostro mestiere, un mestiere notturno, la ricerca di un'intuizione, la speranza di trovare qualcosa cercando. Nel cielo che di notte sembra grondi di più di note, suggestioni, ispirazioni.<ref>Citato in Pedrinelli, pp. 33-34.</ref> *[[Pino Daniele]] è un capitolo a parte. Mi ha colpito la grande napoletanità nella sua voce, nel suo modo di suonare: questo bellissimo lamento di voce e chitarra. C'è quel finale a seste che sembra quasi una tarantella suonata in quarti... sono queste le cose che la musica ti offre: le parole non si mescolano così facilmente, sono troppo pesanti.<ref>Citato in Giuseppe Cesaro, ''Oltre... tutto, Ancorassieme'', ''Chitarre'', vol. 81, dicembre 1992, p. 48.</ref> *{{NDR|Su [[Genova]]}} ''Questa città è un ottovolante. | Un intrigo di ponti e sopraelevate. | E ogni volta una nuova emozione | salta dal cuore alla testa | dalla pancia alla gola.''<ref name=questacittà>Da [https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial/photos/a.359134390812780/1087501261309419/ un post] su Facebook, 6 aprile 2016; citato in ''[http://www.genovatoday.it/eventi/cultura/claudio-baglioni-dedica-superba-facebook.html Claudio Baglioni a Genova, su Facebook una poesia per la Superba]'', ''GenovaToday'', 7 aprile 2016</ref> *{{NDR|Su [[Genova]]}} ''Questa città ha musica e suoni suadenti | come le cantilene del suo dialetto. | Come un raggio che asciuga la pioggia | come una goccia che cade sul sole.''<ref name=questacittà/> *Un [[uomo]] che non ha di che nutrirsi non può chiamarsi uomo. (dalla [http://www.baglioni.it/tv_fao_d.htm dichiarazione] al World Food Day Concert, Roma, 27 ottobre 1996) ===Citazioni tratte da programmi televisivi=== *In fondo si scrive per colmare qualcosa che non abbiamo, e più scriviamo d'amore e meno ne sappiamo; d'altronde anche i cani vanno a ululare alla luna perché non capiscono cosa sia. (dall'intervista a ''Che tempo che fa'', 30 gennaio 2005) *Un [[artista]] che dura tanto può solamente peggiorare. (dall'intervista a ''Che tempo che fa'', 12 maggio 2013) *Qualsiasi persona venga al mondo ha il diritto e il dovere di fare la sua opera di [[ribellione]], perché altrimenti non ha senso che venga al mondo e si adegui a tutto quello che già esiste. (dall'intervista a ''Otto e mezzo'', 21 giugno 2013) ==Citazioni tratte da canzoni== ===''Un cantastorie dei giorni nostri''=== '''Etichetta''': RCA, 1971, prodotto da Antonio Coggio. *''Isolina lascia i dolori | non è vita la vita che fai | sul tuo corpo metti i colori | che i colori non piangono mai.'' (''Isolina'', lato A, n. 5) *''Signora Lia stasera | stai con tuo marito | prova a dirgli che con l'altro | è tutto finito | lava i piatti e asciuga il viso | non ci pensare più | con lui siedi e accendi la TV.'' (''Signora Lia'', lato B, n. 6) ===''E tu...''=== '''Etichetta''': RCA, 1974, prodotto da Antonio Coggio. *''Accoccolati ad ascoltare il mare | quanto tempo siamo stati | senza fiatare. | Seguire il tuo profilo con un dito | mentre il vento accarezzava piano | il tuo vestito.'' (''E tu…'', lato A, n. 1) *''E adesso non ci sei che tu, | soltanto tu e sempre tu, | che stai scoppiando dentro il cuore mio. | Ed io che cosa mai farei | se adesso non ci fossi tu | ad inventare questo amore.'' (''E tu…'', lato A, n. 1) *''E nascoste nell'ombra della sera poche stelle, | e un brivido improvviso | sulla tua pelle. | Poi correre felici a perdifiato | fare a gara per vedere | chi resta indietro.'' (''E tu…'', lato A, n. 1) *'' E Me Lo Chiami Amore questo amore | che non s'è mai capito che cos'è |può darsi che per te così già possa andare | ma ci hai pensato se va bene a me.'' (''E me lo chiami amore'', lato A, n. 3) *''[[Ninna nanne dalle canzoni| Ninna nanna]] tu non senti | Li sospiri e li lamenti | De la pora gente che se scanna | Che se scanna e che s'ammazza | A vantaggio della razza | De la gente che se scanna | Per un matto che comanda | E a vantaggio pure d'una fede | Per un Dio che nun se vede.'' (''Ninna nanna nanna ninna - da una poesia di [[Trilussa]]'', lato A, n. 5) *''Ma chissà se è proprio vero | ce tu stai pensando a me | o se cerchi qualcun altro col pensiero. | Ma chissà se nel tuo cuore | ci sta un posto anche per me | e se c'è tu non tenerlo più nascosto. | Più nascosto.'' (''Chissà se mi pensi'', lato B, n. 1) *''Io nella vita ho fatto un po' di tutto. | Non so se ho fatto poco oppure tanto. | Non sono stato un santo e questo lo sa pure Dio. | Lo sa pure Dio. | Ho camminato con la pioggia e il vento. | Ho riso spesso e qualche volta ho pianto. | E cento e mille volte son rimasto solo io. | E me la son cavata. | Sempre a modo mio. | A modo mio. | A modo mio. | Che tu ci creda o no.'' (''A modo mio'', lato B, n. 2) ===''Sabato pomeriggio''=== '''Etichetta''': RCA, 1975, prodotto da Antonio Coggio. *''E sui binari quanta vita che è passata | e quanta che ne passerà | Quei due ragazzi stretti stretti | che si fan promesse per l'eternità | Un uomo si lamenta ad alta voce | del governo e della polizia | e tu che intanto sogni ancora | sogni sempre, sogni di fuggire via.'' (''Poster'', lato A, n. 4) *''Passerotto non andare via | nei tuoi occhi il sole muore già. | Scusa se la colpa è un poco mia | se non so tenerti ancora qua.'' (''Sabato pomeriggio'', lato B, n. 6) *''Ma cosa è stato di un amore | che asciugava il mare | che voleva vivere, volare | che toglieva il fiato ed è ferito ormai? | Non andar via, ti prego.'' (''Sabato pomeriggio'', lato B, n. 6) *''Senza te | che farei, | senza te | scoppierei | senza te | brucerei | tutti i sogni miei. | Solo senza di te | che farei | senza te.'' (''Sabato pomeriggio'', lato B, n. 6) ===''Solo''=== '''Etichetta''': RCA, 1977, prodotto da Antonio Coggio. *''Quell'Aprile si incendiò, al cielo mi donai: [[Jurij Gagarin|Gagarin]] figlio dell'umanità. E la [[terra]] restò giù, più piccola che mai, io la guardai, non me lo perdonò.'' (''Gagarin'', lato A, n. 1) *''E l'azzurro si squarciò, Le stelle trovai, lentiggini di Dio.'' (''Gagarin'', lato A, n. 1) *''Con il piede io scansai bugie volgarità calunnie guerre maschere antigas.'' (''Gagarini'', lato A, n. 1) *''Lascia che sia tutto così | e il vento volava sul tuo foulard. | Avevi già preso con te | le mani, le sere, la tua allegria.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Lascia che sia tutto così | e il vento sbiadiva dietro le gru. | No, non cambiare mai | e abbi cura di te | della tua vita, del mondo | che troverai.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Non tagliare i tuoi capelli mai, | mangia un po' di più che sei tutto ossa, | e sul tavolo tra il tè e lo scontrino ingoiavo pure questo addio.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Cerca di non metterti nei guai | abbottonati il paltò per bene | e fra i clacson delle auto e le campane | ripetevo "non ce l'ho con te. | E non darti pena sai per me". | Mentre il fiato si faceva fumo | mi sembrava di crollare piano piano | e tu piano piano andavi via."'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''E se adesso suono le canzoni | quelle stesse che tu amavi tanto, | lei si siede accanto a me sorride e pensa | che le abbia dedicate a lei. | E non sa di quanto ti dicevo | "mangia un po' di più che sei tutto ossa | non sa delle nostre fantasie del primo giorno | e di come te ne andasti via.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''E chissà se prima o poi, | se tu avrai compreso mai, | se ti sei voltata indietro. | E chissà se prima o poi, | se tu avrai compreso mai, | che io son solo.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Resto qui | e canterò solo, | camminerò solo, | da solo continuerò.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Quando venne al mondo non ci fu nessuno che lo stesse ad aspettare.'' (''Nel sole nel sale nel Sud'', lato B, n. 1) *''Un ometto mezza età cerca invano compagnia, ha il vestito nuovo colore cane che fugge.'' (''Strip-tease'', lato B, n. 2) *''Sotto il cerchio parve quasi di sentir le gradinate | che tremavano e gridavano per lui | ed anch'io battei le mani per quell'ultimo canestro.'' (''Il pivot'', lato B, n. 3) *''Me ne vado nella notte logorando strade, han lavato il cielo ed ora è ad asciugar sui muri, come quando i miei si vomitavano parole ed allora mi mandavano a giocare fuori.'' (''Quante volte'', lato B, n. 4) ===''Strada facendo''=== '''Etichetta''': Columbia Sony music Entertainment, 1981, Prodotto da Claudio Baglioni *''Un caffé che drizza i capelli, un pacchetto di fumo, | e Il vento rilegge il mio giornale | e domani uscire di nuovo | farmi una faccia allegra per il prossimo carnevale. | Un chiarore freddo come un rasoio | per un altro giorno che nasce e muoio muoio muoio.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Gli occhi come due pezzi di vetro, | tu non sei come ti credevo io. | Un autotreno mi ruggisce dietro | ma perché hai fatto il mondo così triste, Dio?'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Dimmi che cos'è che ci hanno fatto, | dimmi cosa c'è che io non so, | perché tutto è finito come cenere in un piatto | e quei ragazzi che eravamo noi | non ci sono più?!'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Io ti baciavo mentre tu piangevi | e adesso che io piango tu chi bacerai.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Sull'asfalto acquoso una luna affilata | a tagliare i fili che legano le stelle. | Stringo al cuore una lattina vuota | e scopro che hai lasciato le unghie sulla mia pelle. | Finestrini aperti a dissetarmi di vento | la mia ruota incollata sulla striscia bianca | della mezzeria.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Alberi si drizzano ai lati della strada | mi corrono accanto e il buio se li inghiotte, | alla radio un rock arrabbiato | come un pugno allo stomaco che mi stringe nella notte. | Un dolore e un lampo di fuoco rosso | dentro a questo amore che io non posso | io non posso più.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Voglio andar via | i piedi chiedono dove ma via | tanto non ti perderò | perché tu non sei stata mai mia. | Voglio andar via | da quei tuoi occhi che tirano sassi | e come in un duello far dieci passi e poi | lasciarci un'ultima volta.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''E dover vivere fino alla morte, che fatica.'' (''I vecchi'', CD 1 , n. 3) *''Notti assonnate di lancette che sbucciano i minuti e pioggia dietro i vetri a cordicelle.'' (''Notti'', CD 1 , n. 5) *''Quante notti amare ad aspettare te.'' (''Notti'', CD 1 , n. 5) *''Tu che mi stai nel quattro angoli del cuore.'' (''Notti'', CD 1 , n. 5) *''E se stanotte tu mi fossi accanto | stanotte che ti voglio e non sai quanto.'' (''Notti'', CD 1 , n. 5) *''[[Occhi chiari]], laghi gemelli | occhi dolci e amari.'' (''Ragazze dell'est'', CD 1 , n. 6) *''Io le ho viste che cantavano nei giorni brevi | di un'idea e gomiti e amicizie intrecciati.'' (''Ragazze dell'est'', CD 1 , n. 6) *''Mille e più tramonti dietro i fili del tram | ed una fama di sorrisi e braccia intorno a me.'' (''Strada facendo'', CD 1 , n. 7) *''Io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai.'' (''Strada facendo'', CD 1 , n. 7) *''Io stringevo Agosto e te bevendoti con gli occhi miei per non scordarti.'' (da ''Fotografie'', CD 1 , n. 9) *''Ora che ho te amo l'altra gente.'' (''Ora che ho te'', CD 1 , n. 10) *''Giorni passati a dividere il cielo dal mare, a prendere la rincorsa per volare.'' (''Ora che ho te'', CD 1 , n. 10) *''Ora che ho te, passata nei miei occhi | entrata dentro il cuore… Ora che ho te | tra me e il mio dolore.'' (''Ora che ho te'', CD 1 , n. 10) *''Avrai sempre il sorriso di adesso | lo stesso cuore lo stesso quando non ci sarò più io | perché ogni incontro è già un addio | quando non ci sarò più io che ora ho te.'' (''Ora che ho te'', CD 1 , n. 10) *''Niente soldi per comprare un fratellino.'' (''51 Montesacro'', CD 2 , n. 1) ===''Avrai''=== '''Etichetta''': CBS, 1982, prodotto da [[Geoff Westley]]. *''Avrai sorrisi sul tuo viso come ad Agosto grilli e stelle | storie fotografate dentro un album rilegato in pelle | i tuoni di aerei supersonici che fanno alzar la testa | e il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra.'' *''Avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare | schiuma di cavalloni pazzi che s'inseguono nel mare | e pantaloni bianchi da tirare fuori che è già estate | un treno per l'America senza fermate.'' *''Avrai due lacrime più dolci da seccare | un sole che si uccide e pescatori di telline | e neve di montagne e pioggia di colline | Avrai un legnetto di cremino da succhiare.'' *''Avrai una donna acerba e un giovane dolore | viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore. | Avrai una sedia per posarti e ore | vuote come uova di cioccolato | ed un amico che ti avrà deluso, | tradito, ingannato.'' *''Avrai avrai avrai il tuo tempo | per andar lontano | camminerai dimenticando | ti fermerai sognando. | Avrai avrai avrai la stessa mia | triste speranza | e sentirai di non avere | amato mai abbastanza: | se amore amore avrai.'' *''Avrai parole nuove da cercare quando viene sera | e cento ponti da passare e far suonare la ringhiera | la prima sigaretta che ti fuma in bocca un po' di tosse | Natale di agrifoglio e candeline rosse.'' *''Avrai un lavoro da sudare | mattini fradici di brividi e rugiada | giochi elettronici e sassi per la strada | avrai ricordi, ombrelli e chiavi da scordare.'' *''Avrai carezze per parlare con i cani | e sarà sempre di domenica domani. | E avrai discorsi chiusi dentro e mani | che frugano le tasche della vita | ed una radio per sentire che la guerra è finita.'' ===''La vita è adesso''=== '''Etichetta''': CBS, 1985, prodotto da Claudio Baglioni. *''E i ragazzi, in giacche colorate ai gusti misti | ribelli e un po' svogliati vanno in classe | come si entra dai dentisti.'' (''Un nuovo giorno o un giorno nuovo'', n. 1) *''Gli innamorati pazzi | che vivono il più bello degli amori. | Gli occhi traboccanti cantano, più forte dei motori.'' (''Un nuovo giorno o un giorno nuovo'', n. 1) *''Le ragazze dei tram che scrivono messaggi dentro alle bottiglie o in fondo ad un diario e sognano | appese ai desideri e alle maniglie.'' (''Un nuovo giorno o un giorno nuovo'', n. 1) *''Tutti ci guardiamo intorno | e ci chiediamo se questo è un nuovo giorno o un giorno nuovo.'' (''Un nuovo giorno o un giorno nuovo'', n. 1) *''E le ragazze ridono fresche come mazzi di insalata.'' (''L'amico e domani'', n. 2) *''Anche chi dorme in un angolo pulcioso coperto dal giornale | le mani a cuscino | ha avuto un letto bianco da scalare | e un filo di luce accesa dalla stanza accanto.'' (''Uomini persi'', n. 3) *''Anche quei pazzi che hanno sparato alle persone bucandole come biglietti da annullare | hanno pensato che i morti li coprissero perché non prendessero freddo e il sonno fosse lieve.'' (''Uomini persi'', n. 3) *''E non lasciare andare un giorno per ritrovar te stesso | figlio di un [[cielo]] così bello | perché la [[vita]] è adesso.'' (''La vita è adesso'', n. 4) *''Sei tu che porterai il tuo amore per cento e mille strade | perché non c'è mai fine al viaggio anche se un sogno cade.'' (''La vita è adesso'', n. 4) *''La ragazza e il suo amore che le muore tra le braccia | raccoglie un pezzo di dolore e ci si taglia il cuore.'' (da ''Tutto il calcio minuto per minuto'', n. 5) *''I miei occhi miopi persi nel tuo campo biondo di capelli | adesso che stuzzichi i ricordi ed i tuoi anelli.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Ho riempito il cuore con la polvere da sparo | e poi scoppiare annegando in fondo ad un bicchiere | o in mezzo al mare.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Domattina mi alzerò un po' prima | a far la fila allo sportello degli amori smarriti | per cercare il nostro, poverello.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Se il tuo cuore avesse le finestre | io potrei saltarci dentro e farti trovare tutto a pezzi al tuo rientro.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Finché la vita tiene e va avanti il gioco.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''A chiederci un bacio e rubarne cento, in mezzo alla strada.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Andiamo via adesso | a comprare un metro di paradiso | a prendere un secchio per buttarci acqua fresca sul viso.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Amori, mille miliardi nell'universo | mille miliardi di stelle e di dolori | adesso che ancor prima di trovarti forse ti ho già perso.'' (''Amori in corso'', n. 7) *''Tuo padre mani da operaio a vita che ride e gli si spacca il viso | impallidito di tv.'' (''E adesso la pubblicità'', n. 8) *''Ma che giorno è? | È tutti i giorni | e una sera ogni sera e questa sera come le altre.''(''E adesso la pubblicità'', n. 8) *''Dove tutti sono persone e ognuno ha un sogno ed un pensiero suo soltanto.'' (''Un treno per dove'', n. 9) *''Al tempo col rumore della terra che gira | i fornai che fanno il pane di domani.'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''E quante dita stanno acchiappando note | che cadono giù dal Paradiso.'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''Ma che cos'è mai che mi fa credere ancora | mi riga gli occhi d'amore e mi addormenterà dalla parte del cuore?'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''Ogni odore è un ricordo che torna a bruciapelo.'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''In questo stesso istante tra la California e il Giappone c'è chi inventerà il futuro.''. (da ''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''Qui in questa via di nessuno mi sto frugando parole per far sognar qualcuno | Ma che cos'è mai che mi fa credere ancora, mi riga gli occhi d'amore e mi addormenterà dalla parte del cuore.'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) ===''Assolo''=== '''Etichetta''': CBS/Columbia, 1986, prodotto da Pasquale Minieri. *''Questo uomo chiude giù il coperchio del suo piano | e si chiude un altro dei suoi giorni messi in fila.'' (da ''Il sogno è sempre'', CD 2 , n. 4) *''Quest'uomo nato per andare dove va?'' (da ''Il sogno è sempre'', CD 2 , n. 4) *''Il [[sogno]] è un vento che abbiamo stretto fra le mani''. (da ''Il sogno è sempre'', CD 2 , n. 4) ===''Oltre''=== '''Etichetta''': CBS/Columbia, 1990, Prodotto da Claudio Baglioni. *''Sorpresi donne sciogliersi i capelli | come poterne sapere odori e gli altri peli.'' (da ''Dagli il via'', Disco uno, Lato A, n. 1) *''Mi ubriacai di una città polacca | e vodka e vento e non sarei tornato.'' (da ''Dagli il via'', Disco uno, Lato A, n. 1) *''Non c'è solitudine quando si è soli.'' (da ''Dagli il via'', Disco uno, Lato A, n. 1) *''Il giorno cammina ancora sulle tegole del cielo e sembra non sedersi mai.'' (da ''Io dal mare'', Disco uno, Lato A, n. 2) *''Dinanzi al mare ad ansimare sto | perché domare il mare non si può.'' (da ''Io dal mare'', Disco uno, Lato A, n. 2) *''Chi ha ingannato il cielo a [[strage di Ustica|Ustica]]? | Chi ha imbiancato Medellin? | Chi ha negato già Timisoara? | [...] | Chi ha insozzato il vento a [[Disastro di Černobyl'|Chernobyl]]? | Chi ha assetato Napoli? | Chi ha schiacciato i cuori dell'[[strage dell'Heysel|Heysel]]? | Mille aghi nella mente | e niente mai risposte.'' (da ''Naso di falco'', Disco uno, Lato A, n. 3) *''Quei cialtroni degli artisti | scopatori pederasti tristi.'' (da ''Stelle di stelle'', Disco uno, Lato A, n. 5) *''E dentro gli occhi a bestemmiarci "io ti amo".'' (da ''Vivi'', Disco uno, Lato B, n. 1) *''Le donne | si tolgono i peccati con lo smacchiatore.'' (da ''Le donne sono'', Disco uno, Lato B, n. 2) *''Noi morimmo per far vivere altri due.'' (da ''Domani mai'', Disco uno, Lato B, n. 3) *''Volevo essere un grande mago | incantare le ragazze ed i serpenti. '' (da ''Acqua dalla luna'', Disco uno, Lato B, n. 4) *''Pensa amore mio | che t'insegnai mille altri cieli | e non seppi mai soffiarti vento sulle ali.'' (da ''Tamburi lontani'', Disco uno, Lato B, n. 5) *''E come tutto torna | come tutto passa | le cose cambiano per vivere | vivono per cambiare | il mare si alza e abbassa | e mai una goccia si va a perdere | e ogni giorno siamo dietro ad una cassa | a dare il resto e poi sorridere.'' (da ''Tamburi lontani'', Disco uno, Lato B, n. 5) *''Giura amico mio, che glielo metteremo ancora lì | a questa vita che va via così senza aspettarci.'' (da ''Tamburi lontani'', Disco uno, Lato B, n. 5) *''E non vogliamo andare in [[paradiso]] | se lì non si vede il mare.'' (da ''Noi no'', Disco due, Lato A, n. 1) *''E un cielo accenderanno | comete come te.'' (da ''Noi no'', Disco due, Lato A, n. 1) *''I suoi capelli alghe nel [[mare]] | i suoi occhi olive dolci e mandorle amare.'' (da ''Signora delle ore scure'', Disco due, Lato A, n. 2) *''Solo di sole se riuscissi a vivere.'' (da ''Signora delle ore scure'', Disco due, Lato A, n. 2) *''Il musicista ritrovò la musica sua sola sposa | la musa allora ritornò al suo museo.'' (da ''Signora delle ore scure'', Disco due, Lato A, n. 2) *''Ti succhierei per ore e più cioccolatino nella bocca senza mai mandarti giù.'' (da ''Signora delle ore scure'', Disco due, Lato A, n. 2) *''Un dì la barca rivernicio | mi piazzo sotto a quel tuo ufficio.'' (da ''Navigando'', Disco due, Lato A, n. 3) *''Io mi nascosi in te e poi ti ho nascosto, | da tutto e tutti per non farmi più trovare | e adesso che torniamo ognuno al proprio posto | liberi finalmente e non saper che fare.'' (da ''Mille giorni di te e di me'', Disco due, Lato A, n. 5) *''Chi ci sarà dopo di me | respirerà il tuo odore | pensando che sia il mio | io e te che facemmo invidia al mondo | avremmo vinto mai | contro un miliardo di persone? | E una storia va a puttane, sapessi andarci io.'' (da ''Mille giorni di te e di me'', Disco due, Lato A, n. 5) *''Finimmo prima che lui ci finisse | e che quel nostro amore non avesse fine. | Volevo averti e solo allora mi riuscì, | quando mi accorsi che ero lì per perderti.'' (da ''Mille giorni di te e di me'', Disco due, Lato A, n. 5) *''Ti presento | un vecchio amico mio | il ricordo di me | per sempre e per tutto quanto il tempo in questo addio | io m'innamorerò di te.'' (da ''Mille giorni di te e di me'', Disco due, Lato A, n. 5) *''Il 2000 ha perso la sua buona novella, | ci resta solo Novella 2000, | ma vedremo ugualmente le stelle da vicino, | perché i papa… razzi hanno tutti figli… missili!'' (da ''Dov'è dov'è?'', Disco due, Lato B, n. 1) *''Tien An Men, | tieni a mente.'' (da ''Tieniamente'', Disco due, Lato B, n. 2) *''A rubare il fuoco ci si bruciano le vite, | ma un po' d'aria per campare si respira anche dalle ferite.'' (da ''Qui Dio non c'è'', Disco due, Lato B, n. 3) *''Il [[cielo]] è un vecchio pazzo con un violino aspide.'' (''Qui Dio non c'è'', Disco due, Lato B, n. 3) *''Se mi allontanai è perché potessi appartenerti.'' (da ''La piana dei cavalli bradi'', Disco due, Lato B, n. 4) *''Il futuro è qui davanti o già dietro le spalle.'' (da ''La piana dei cavalli bradi'', Disco due, Lato B, n. 4) *''A metà della speranza io cambiai percorso e poi non ho più corso.'' (da ''La piana dei cavalli bradi'', Disco due, Lato B, n. 4) *''A un passo dalla vita muoiono | [[conchiglia|conchiglie]] e nelle orecchie ancora il mare.'' (da ''Pace'', Disco due, Lato B, n. 5) *''Pace a me che non so amare ancora | ciò che ho e non so non amar quel che non ho.'' (da ''Pace'', Disco due, Lato B, n. 5) *''Ora sono libero, | un uomo, | oltre.'' (da ''Pace'', Disco due, Lato B, n. 5) ===''Io sono qui''=== '''Etichetta''': Columbia/Sony Music, 1995, prodotto da Claudio Baglioni. *''Dove sono stato, in tutti questi anni, | io me n'ero andato a lavarmi i panni | dagli inganni del successo, | a riscoprirmi uomo | io sempre lo stesso, | più grigio ma non domo''. (da ''Io sono qui'', n. 2) *''E scriverò il mio nome | sui fogli della gente, | fino a sapere come | mi chiamo e non chi sono veramente | ma quaggiù stò a chiedere perdono | se non sono un uomo giusto, | ma sono giusto un uomo''. (da ''Io sono qui'', n. 2) *''Far fuori la tua scorta e fuori dalla porta, sarò ad attenderti così''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Io sono vivo e sono qui | e vengo dentro a prenderti, | da solo disarmato innamorato, | tu devi arrenderti''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Mi hai perquisito gli occhi e sai sono pulito, non posso ucciderti mai più''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Resto qui a viverti per vivere, da qualche parte a mettere le porte al vento, per questo sono qui''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Tra sparare oppure sparire | scelgo ancora di sperare, | finché ho te da respirare''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Io ti lascio senza perderti | e ti perdo un po' | anche se poi | lasciarti è un po' perdermi.'' (da ''Le vie dei colori'', n. 4) *''Un mattone vuole esser casa | un mattino divenire chiesa | ed il matto che c'è in me | che si chiede che cos'è | vuole diventare qualche cosa.'' (da ''Le vie dei colori'', n. 4) *''[...] verso un campo di preghiere laggiù | dove arriverai anche tu | camminando le vie dei colori''. (da ''Le vie dei colori'', n. 4) *''È l'una senza luna senza te''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Il cuore lo trovai in corsia caduto mezzo morto, poi si rialzò ma restò zoppo''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Ma perché hai dato un po' di te a ognuna delle altre [[donna|donne]]?'' (da ''Reginella'', n. 5) *''Ed io incendiai tutto di te ma si smorzò bagnato dal pianto del rimpianto''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Anche quei nomi che inventavo quando li pronunciavo, non era per chiamarti ma per sospirarli''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Chissà se amavi proprio me nel tempo in cui mi hai amato..''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Il mio morale è cosi basso che già si sta impiccando ad un bonsai''. (da ''V.O.T'', n. 8) *''Un minuto di raccoglimento, oggi si è spento un sogno''. (da ''Fammi andar via'', n. 13) *''Chiama la polizia, che ho appena fatto fuori la tua bella allegria''. (da ''Fammi andar via'', n. 13) *''Il [[passato]] non passò per niente, il [[futuro]] non fu neanche dopo, ed il [[presente]] è sempre assente''. (da ''Titoli di coda'', n. 17) *''Io e te come in un fermo immagine.. attori e spettatori''. (da ''Fammi andar via'', n. 17) *''E se andrai lontano, fa che non sia troppo fuori mano o trova un posto irraggiungibile''. (da ''Fammi andar via'', n. 17) *''Non c'ameremo più qui ma attraverso | ciò che in altri giorni avremo perso''. (da ''Fammi andar via'', n. 17) *''Quando tu chiederai i baci e un'altra vita agli uomini usurai, diglielo che tra noi non è finita, che ti ho fregato tutto, che sei in lutto, che sei roba mia''. (da ''Fammi andar via'', n. 17) ===''Viaggiatore sulla coda del tempo''=== '''Etichetta''': Columbia Sony Music, 1999, Prodotto da Claudio Baglioni. *''Si muore tra un avvio e un rinvio.'' (da ''Hangar'', n. 1) *''Ciò che hai davanti è di più di quello che hai avuto già, | anche se quello che hai avuto sempre davanti sta.'' (da ''Un mondo a forma di te'', n. 2) *''Non si va mai così lontano | e mai via di qua | come quando non si sa bene | dove si va.'' (da ''Un mondo a forma di te'', n. 2) *''E se del domani nessuno ha la certezza, | io son Nessuno e tu Domani.'' (da ''Stai su'', n. 4) *''Se anche tu vedi la stessa [[luna]] | non siamo poi così lontani.'' (da ''Stai su'', n. 4) *''Se tu lo domandi domani | ci troviamo all'incrocio delle tue braccia grandi | per correre a gridarci t'amo.'' (da ''Stai su'', n. 4) *''[...] il mio [[punto esclamativo]] | piegò la schiena come un'ansa | e interrogativo diventò.'' (da ''Quanto tempo ho'', n. 9) *''A combattere il tempo come si fa, si può battere solo, a tempo di musica ''. (da ''Cuore d'aliante'', n. 11) *''Siamo qui forse appena un po' più stanchi | fieri perché no di quei [[capelli bianchi]].'' (da ''A Clà'', n. 12) *''Sono stato troppo via con questa troppa nostalgia di me quand'ero te.'' (da ''A Clà'', n. 12) *''Tu sì che eri un re | io no mai più come te noi che trovavamo tutto in niente | e adesso c'è niente in tutto e nessun re.'' (da ''A Clà'', n. 12) ===''Sono io, l'uomo della storia accanto''=== '''Etichetta''': Columbia Sony Music, 2003, Prodotto da Claudio Baglioni. *''L'uomo della storia accanto sono io''. (da ''Sono io'', n. 1) *''Se non siamo più come ci siamo amati, non sapremmo mai quel che saremmo stati.'' (da ''Tutto in un abbraccio'', n. 2) *''C'è più tra [[zero]] e [[uno]] che non tra uno e [[cento]].'' (da ''Grand'uomo'', n. 3) *''La poesia è come un'idea, non cerca verità, la crea.'' (da ''Grand'uomo'', n. 3) *''E meglio è amare e perdere | che vincere e non amare mai.'' (da ''Mai più come te'', n. 4) *''Non è quel tempo, è adesso in cui dobbiamo stare.'' (da ''Patapàn'', n. 6) *''Non era questo il mondo che volevamo.'' (da ''Patapàn'', n. 6) *''È il bagliore di alcuni attimi, è l'errore di mille secoli e per sempre è l'[[amore]].'' (da ''Quei due'', n. 7) *''È un po' che mi sento così giù di corda che chiedo scusa anche se acciacco una merda.'' (da ''Serenata in sol'', n. 8) *''Vedi anche tu che non posso più farci niente se amo l'umanità ma non mi va giù tutta questa gente.'' (da ''Serenata in sol'', n. 8) *''E quando non si crede più in niente finisce che si crede a tutto.'' (da ''Di Là Dal Ponte'', n. 12) *''Fa' che il tuo prossimo sia non soltanto chi ti è accanto, ma anche il prossimo che verrà qui.'' (da ''Per incanto e per amore'', n. 13) *''Fa' che il viaggio di un uomo non sia la bugia di una meta, ma la verità della strada che è lunga e segreta''. (da ''Per incanto e per amore'', n. 13) ===''Crescendo e cercando''=== '''Etichetta''': Columbia, 2004, prodotto da Claudio Baglioni. *''Io non chiedo un po' più di pane, | ma che tu lo mangi insieme a me.'' (da ''Crescendo & Cercando'', n. 1) ===''Q.P.G.A.''=== '''Etichetta''': Sony BMG, 2009, prodotto da Claudio Baglioni. *''Un po' d'aiuto per me | e al cuore è andato da se | Nel tempo avuto con te di te da te | È un sì o un no | Un bacio offerto com'è | in qualche porto | e poi c'è il mare aperto | Per te per me per noi, ma insieme no.'' (da ''Un po' d'aiuto '', CD 2, n. 21) *''Tu sei quel respiro che mi toglie ancora il fiato.'' (da ''Niente più'', CD 2, n. 26) ===''In questa storia che è la mia''=== '''Etichetta''': Sony Music, 2020, prodotto da Claudio Baglioni. *''Ho sentito i brividi del mare | quando canta ruggini di voci. | Ho pregato muto su un altare | di speranze vuote infrante come noci. | Ho disegnato un universo parallelo | dove non ero più così.'' (da ''Altrove e qui '', n. 2) *''Noi che volevamo fare nostro il mondo | e vincere o andare tutti a fondo | ma il destino aspetta dietro un muro | e vivere è il prezzo del futuro.'' (da ''Gli anni più belli'', n. 4) *''Non guariremo mai da questo mal d’amore | per quella vita che rimane non si muore. | Fa un male cane e su e giù ci sfascia il cuore | e come un cane non ci lascia più.'' (da ''Mal d'amore'', n. 13) ==''Q.P.G.A. Questo piccolo grande amore.''== *Certe cose le trovi solo quando smetti di cercarle. *I sogni sono come il pesce: o si consumano freschi, o avvelenano. *Il passato è sale, si scioglie per dare sapore al futuro. *Il presente è un foglio troppo piccolo per ospitare anche un solo schizzo di eternità. *Il sogno svanì così come svaniscono i sogni: senza avvisare né chiedere permesso. *L'amore è come la marea: quando si ritira lascia solo detriti. *L'incanto è nel futuro, raramente nel passato, mai nel presente. *La magia è come il silenzio: appena la chiami svanisce. *Siamo ciò che siamo stati. *Una rivoluzione è rivoluzione solo se fallisce. ==Citazioni su Claudio Baglioni== * All'inizio mi chiedevo: che ci azzecco con una popstar così?Poi ho scoperto che mi piaceva entrare in quel mondo tanto lontano dal rock. ([[Guido Harari]]) * Conosco Claudio Baglioni dai suoi esordi. Eravamo insieme sotto contratto alla RCA con altri cantautori e cantanti. Una sera all'Arena di Verona (dopo un po' di anni e dopo il successo di ''Questo piccolo grande amore'') lo ascoltai in una canzone di cui non ricordo il titolo. In quella canzone trovai una logica nella successione degli intervalli che nelle canzoni non esiste quasi mai. A casa l'analizzai, e scoprii che l'intuizione all'ascolto era giusta. Da allora mi diverto a scoprire la logica nelle sue melodie. Certo, forse Claudio non pensa a un risultato "scientifico" dei suoi temi, sono quasi certo (non certissimo) che tutto questo è il risultato di una sua geniale intuizione. Ciò non toglie nulla al valore tecnico della sua tematica che credo sia assoluto ... Nelle sue canzoni sono assenti i "vizi" e le "furberie" di altri suoi colleghi (furberie e vizi che non critico data la ricerca finale del successo), con il risultato morale e musicale di grande purezza e dignità. Non parlo degli splendidi testi, lascio ad altri queste considerazioni. Parlo invece della sua voce. Raramente ho ascoltato vibrare in maniera interiore e non meccanica (emozionata ed emozionante) un cantante. ([[Ennio Morricone]])<ref>Citato in Vincenzo Mollica (a cura di), ''Claudio Baglioni - Parole e canzoni'', Einaudi, 2005, p. XI.</ref><ref>Citato in Paolo Jachia, ''Claudio Baglioni - un cantastorie dei nostri giorni (1967-2018)'', Fratelli Frilli Editore, 2018.</ref> *Cosa fai, allora, quando incontri un cantante che consideri un perfetto imbecille per le cose che canta? Quando ti trovi di fianco ad uno che, secondo te, dovrebbe andare a zappare la terra, piuttosto che continuare a frignare stupide canzoni che sono tutte la stessa lagna? Canzoni lagnose che non sopporti, ma non glielo puoi dire certo in faccia. Allora lo guardi solo negli occhi, ma in un certo modo provocatorio ed inequivocabile, aspettando (e sperando!) che abbia almeno una qualsiasi reazione visibile, che dica anche soltanto una parola, per poter scatenare una battaglia dialettica, per fargli qualche battuta cattiva ma sincera, qualche critica impietosa ma oggettiva. Quando incontri un Baglioni, insomma, che per te impersona... che per te è l'emblema... delle musichette da sala d'attesa... Con testi che non raggiungono neanche il livello dei peggiori discorsi sul più e sul meno, infarciti dei soliti luoghi comuni, come quelli che si fanno per ammazzare il tempo quando si sta in fila alle Poste o che fanno tra loro le signore dal parrucchiere durante una messa in piega. ([[Vasco Rossi]]) *Guardate Baglioni che sembra la Vanoni. E' lui il più rifatto. ([[Scialpi]]) *L'integrazione di Baglioni è tutti a cantare a [[Isola di Lampedusa|Lampedusa]], Checkpoint Charlie dell’immigrazione africana in Europa. Per ben dodici anni, prologo di Sanremo, vi ha organizzato un festival della canzonetta chiamato in lampedusano ''O’ Scià'' che significa fiato mio. La canzonetta, quando ha il successo di Baglioni, sembra niente ma è tutto, come il fiato e come la malinconia che commuove i più duri. È il fischiettare del solitario ma è anche la civiltà del coro, del popolo senza populismo, è la colonna sonora della democrazia. ([[Francesco Merlo]]) *Quando sono malinconico sembro Claudio Baglioni, che per me è il più bravo di tutti... È un poeta nato, che consuma note, armonie, comunica cose di una bellezza straordinaria... Non lo sa neanche lui questo... In dieci parole sue trovi sei atmosfere poetiche. Questo modo di armonizzare che si mischia con la voce. ([[Enzo Jannacci]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Claudio Baglioni, ''Q.P.G.A. Questo piccolo grande amore'', Mondadori, Milano, 2009, ISBN 978-8804583639. *Claudio Baglioni, ''Cercare sempre'' (pp. 33 – 34); in Andrea Pedrinelli (a cura di), ''Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti'', Kowalski, Milano, 2008. ISBN 978-88-7496-754-4 ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Un cantastorie dei giorni nostri||(1971)}} {{Pedia|E tu...||(1974)}} {{Pedia|Sabato pomeriggio||(1975)}} {{Pedia|Solo (Claudio Baglioni)|Solo|(1977)}} {{Pedia|Strada facendo (album Claudio Baglioni)|Strada facendo|(1981)}} {{Pedia|Avrai||(1982)}} {{Pedia|La vita è adesso||(1985)}} {{Pedia|Assolo (album)|Assolo|(1986)}} {{Pedia|Oltre (Claudio Baglioni)|Oltre|(1990)}} {{Pedia|Io sono qui||(1995)}} {{Pedia|Viaggiatore sulla coda del tempo||(1999)}} {{Pedia|Sono io, l'uomo della storia accanto||(2003)}} {{Pedia|Crescendo e cercando||(2004)}} {{Pedia|Q.P.G.A.||(2009)}} {{Pedia|In questa storia che è la mia||(2020)}} {{DEFAULTSORT:Baglioni, Claudio}} [[Categoria:Cantautori italiani]] f6axnxy3whvg3uy3xl1eapp8xu08gq7 1223490 1223489 2022-08-20T14:05:26Z Sun-crops 10277 /* Citazioni su Claudio Baglioni */ wikitext text/x-wiki {{wikificare|motivazione=adeguare a [[WQ:MM]]}} [[Immagine:BaglioniClaudio.jpg|right|thumb|Claudio Baglioni nel 2001]]'''Claudio Baglioni''' (1951 – vivente), cantautore e scrittore italiano. ==Citazioni di Claudio Baglioni== *A volte, più che di un mondo nuovo, c'è bisogno di occhi nuovi per guardare il mondo.<ref name="sm">Da ''Senza musica'', La Nave di Teseo, 2017. ISBN 9788893442534</ref> *[[Amore]] mio, ma che gli hai fatto tu a quest'aria che respiro e come fai a starmi dentro ogni pensiero... giuralo ancora che tu esisti per davvero. (da ''Con tutto l'amore che posso'', Bastogi Editrice Italiana, Foggia, 1997) *Darei non so che cosa per poter essere un grande direttore d'orchestra!<ref name=Mon>Citato in ''La più bella è sempre l'ultima'', ''Intervista'', ''Il Monello'', n. 37, 1975, Casa Editrice Universo.</ref> *Devo confessare che mi piacciono gli arrangiamenti che si possono fare avendo a disposizione un'orchestra vera e propria. È il tipo di musica che preferisco.<ref name=Mon /> *Diversità e molteplicità rappresentano una ricchezza e non un costo, un più e non un meno, la soluzione e non il problema. (da ''Confesso che avevo esagerato'', ''Il Venerdì'', supplemento de ''la Repubblica'', 16 maggio 2003) *Ho sempre considerato [[Giorgio Gaber]] un cercatore. Un uomo che cercava di capire la realtà, che cercava dentro e fuori da se stesso. E, cercando, Gaber molte cose le ha trovate. Ma di lui mi ha soprattutto colpito l'incredibile talento di trovarle prima. Di anticipare il futuro dell'arte, fare esperienze che anche altri hanno fatto, ma farle molto prima di loro.<ref name=gaber>Citato in Pedrinelli, p. 33.</ref> *Ho sempre pensato al [[tempo]] come a un contenitore e all'uomo come al suo contenuto. (da ''Va bene, dirò la verità... Sapeste che paura che ho quando scrivo canzoni'', ''TV Sorrisi e Canzoni'', 15 aprile 2003) *I giovani di oggi hanno poca voglia di vivere, di ridere. Sono sempre alla ricerca del «massimo» in tutto, seguono ideali violenti e altissimi che probabilmente non potranno mai raggiungere.<ref name=Mon /> *Io amo la musica e continuerei a vivere per la musica. Come cantante so perfettamente che non durerò in eterno.<ref name=Mon /> *{{NDR|L'amore}} L'energia più grande che l'uomo sia in grado di produrre. L'unica che riesca a fargli fare cose delle quali non si immaginerebbe mai capace. Il miracolo che rende l'uomo capace di miracoli.<ref name=sm /> *La [[pace e guerra|pace]] si conquista. La [[pace e guerra|guerra]] è conquista. [...] La pace è progetto. La guerra, rigetto. (da ''La pace è difficile. Più facile è uccidere'', ''Musica!'', supplemento de ''la Repubblica'', 13 febbraio 2003) *[[Lampedusa]] non è una zattera rocciosa alla fonda in un tratto di mare più vicino all'Africa che all'[[Europa]]. È un quartiere di Bruxelles. (da ''"Voce" di chi non ha voce'', ''Famiglia Cristiana'', n. 38, 17 settembre 2006) *Ma è nella semplicità che si vede la profondità possibile di un artista.<ref name=gaber/> *Perché lì {{NDR|nel brano ''Le strade di notte''}} Gaber canta il nostro mestiere, un mestiere notturno, la ricerca di un'intuizione, la speranza di trovare qualcosa cercando. Nel cielo che di notte sembra grondi di più di note, suggestioni, ispirazioni.<ref>Citato in Pedrinelli, pp. 33-34.</ref> *[[Pino Daniele]] è un capitolo a parte. Mi ha colpito la grande napoletanità nella sua voce, nel suo modo di suonare: questo bellissimo lamento di voce e chitarra. C'è quel finale a seste che sembra quasi una tarantella suonata in quarti... sono queste le cose che la musica ti offre: le parole non si mescolano così facilmente, sono troppo pesanti.<ref>Citato in Giuseppe Cesaro, ''Oltre... tutto, Ancorassieme'', ''Chitarre'', vol. 81, dicembre 1992, p. 48.</ref> *{{NDR|Su [[Genova]]}} ''Questa città è un ottovolante. | Un intrigo di ponti e sopraelevate. | E ogni volta una nuova emozione | salta dal cuore alla testa | dalla pancia alla gola.''<ref name=questacittà>Da [https://www.facebook.com/claudiobaglioniofficial/photos/a.359134390812780/1087501261309419/ un post] su Facebook, 6 aprile 2016; citato in ''[http://www.genovatoday.it/eventi/cultura/claudio-baglioni-dedica-superba-facebook.html Claudio Baglioni a Genova, su Facebook una poesia per la Superba]'', ''GenovaToday'', 7 aprile 2016</ref> *{{NDR|Su [[Genova]]}} ''Questa città ha musica e suoni suadenti | come le cantilene del suo dialetto. | Come un raggio che asciuga la pioggia | come una goccia che cade sul sole.''<ref name=questacittà/> *Un [[uomo]] che non ha di che nutrirsi non può chiamarsi uomo. (dalla [http://www.baglioni.it/tv_fao_d.htm dichiarazione] al World Food Day Concert, Roma, 27 ottobre 1996) ===Citazioni tratte da programmi televisivi=== *In fondo si scrive per colmare qualcosa che non abbiamo, e più scriviamo d'amore e meno ne sappiamo; d'altronde anche i cani vanno a ululare alla luna perché non capiscono cosa sia. (dall'intervista a ''Che tempo che fa'', 30 gennaio 2005) *Un [[artista]] che dura tanto può solamente peggiorare. (dall'intervista a ''Che tempo che fa'', 12 maggio 2013) *Qualsiasi persona venga al mondo ha il diritto e il dovere di fare la sua opera di [[ribellione]], perché altrimenti non ha senso che venga al mondo e si adegui a tutto quello che già esiste. (dall'intervista a ''Otto e mezzo'', 21 giugno 2013) ==Citazioni tratte da canzoni== ===''Un cantastorie dei giorni nostri''=== '''Etichetta''': RCA, 1971, prodotto da Antonio Coggio. *''Isolina lascia i dolori | non è vita la vita che fai | sul tuo corpo metti i colori | che i colori non piangono mai.'' (''Isolina'', lato A, n. 5) *''Signora Lia stasera | stai con tuo marito | prova a dirgli che con l'altro | è tutto finito | lava i piatti e asciuga il viso | non ci pensare più | con lui siedi e accendi la TV.'' (''Signora Lia'', lato B, n. 6) ===''E tu...''=== '''Etichetta''': RCA, 1974, prodotto da Antonio Coggio. *''Accoccolati ad ascoltare il mare | quanto tempo siamo stati | senza fiatare. | Seguire il tuo profilo con un dito | mentre il vento accarezzava piano | il tuo vestito.'' (''E tu…'', lato A, n. 1) *''E adesso non ci sei che tu, | soltanto tu e sempre tu, | che stai scoppiando dentro il cuore mio. | Ed io che cosa mai farei | se adesso non ci fossi tu | ad inventare questo amore.'' (''E tu…'', lato A, n. 1) *''E nascoste nell'ombra della sera poche stelle, | e un brivido improvviso | sulla tua pelle. | Poi correre felici a perdifiato | fare a gara per vedere | chi resta indietro.'' (''E tu…'', lato A, n. 1) *'' E Me Lo Chiami Amore questo amore | che non s'è mai capito che cos'è |può darsi che per te così già possa andare | ma ci hai pensato se va bene a me.'' (''E me lo chiami amore'', lato A, n. 3) *''[[Ninna nanne dalle canzoni| Ninna nanna]] tu non senti | Li sospiri e li lamenti | De la pora gente che se scanna | Che se scanna e che s'ammazza | A vantaggio della razza | De la gente che se scanna | Per un matto che comanda | E a vantaggio pure d'una fede | Per un Dio che nun se vede.'' (''Ninna nanna nanna ninna - da una poesia di [[Trilussa]]'', lato A, n. 5) *''Ma chissà se è proprio vero | ce tu stai pensando a me | o se cerchi qualcun altro col pensiero. | Ma chissà se nel tuo cuore | ci sta un posto anche per me | e se c'è tu non tenerlo più nascosto. | Più nascosto.'' (''Chissà se mi pensi'', lato B, n. 1) *''Io nella vita ho fatto un po' di tutto. | Non so se ho fatto poco oppure tanto. | Non sono stato un santo e questo lo sa pure Dio. | Lo sa pure Dio. | Ho camminato con la pioggia e il vento. | Ho riso spesso e qualche volta ho pianto. | E cento e mille volte son rimasto solo io. | E me la son cavata. | Sempre a modo mio. | A modo mio. | A modo mio. | Che tu ci creda o no.'' (''A modo mio'', lato B, n. 2) ===''Sabato pomeriggio''=== '''Etichetta''': RCA, 1975, prodotto da Antonio Coggio. *''E sui binari quanta vita che è passata | e quanta che ne passerà | Quei due ragazzi stretti stretti | che si fan promesse per l'eternità | Un uomo si lamenta ad alta voce | del governo e della polizia | e tu che intanto sogni ancora | sogni sempre, sogni di fuggire via.'' (''Poster'', lato A, n. 4) *''Passerotto non andare via | nei tuoi occhi il sole muore già. | Scusa se la colpa è un poco mia | se non so tenerti ancora qua.'' (''Sabato pomeriggio'', lato B, n. 6) *''Ma cosa è stato di un amore | che asciugava il mare | che voleva vivere, volare | che toglieva il fiato ed è ferito ormai? | Non andar via, ti prego.'' (''Sabato pomeriggio'', lato B, n. 6) *''Senza te | che farei, | senza te | scoppierei | senza te | brucerei | tutti i sogni miei. | Solo senza di te | che farei | senza te.'' (''Sabato pomeriggio'', lato B, n. 6) ===''Solo''=== '''Etichetta''': RCA, 1977, prodotto da Antonio Coggio. *''Quell'Aprile si incendiò, al cielo mi donai: [[Jurij Gagarin|Gagarin]] figlio dell'umanità. E la [[terra]] restò giù, più piccola che mai, io la guardai, non me lo perdonò.'' (''Gagarin'', lato A, n. 1) *''E l'azzurro si squarciò, Le stelle trovai, lentiggini di Dio.'' (''Gagarin'', lato A, n. 1) *''Con il piede io scansai bugie volgarità calunnie guerre maschere antigas.'' (''Gagarini'', lato A, n. 1) *''Lascia che sia tutto così | e il vento volava sul tuo foulard. | Avevi già preso con te | le mani, le sere, la tua allegria.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Lascia che sia tutto così | e il vento sbiadiva dietro le gru. | No, non cambiare mai | e abbi cura di te | della tua vita, del mondo | che troverai.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Non tagliare i tuoi capelli mai, | mangia un po' di più che sei tutto ossa, | e sul tavolo tra il tè e lo scontrino ingoiavo pure questo addio.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Cerca di non metterti nei guai | abbottonati il paltò per bene | e fra i clacson delle auto e le campane | ripetevo "non ce l'ho con te. | E non darti pena sai per me". | Mentre il fiato si faceva fumo | mi sembrava di crollare piano piano | e tu piano piano andavi via."'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''E se adesso suono le canzoni | quelle stesse che tu amavi tanto, | lei si siede accanto a me sorride e pensa | che le abbia dedicate a lei. | E non sa di quanto ti dicevo | "mangia un po' di più che sei tutto ossa | non sa delle nostre fantasie del primo giorno | e di come te ne andasti via.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''E chissà se prima o poi, | se tu avrai compreso mai, | se ti sei voltata indietro. | E chissà se prima o poi, | se tu avrai compreso mai, | che io son solo.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Resto qui | e canterò solo, | camminerò solo, | da solo continuerò.'' (''Solo'', lato A, n. 3) *''Quando venne al mondo non ci fu nessuno che lo stesse ad aspettare.'' (''Nel sole nel sale nel Sud'', lato B, n. 1) *''Un ometto mezza età cerca invano compagnia, ha il vestito nuovo colore cane che fugge.'' (''Strip-tease'', lato B, n. 2) *''Sotto il cerchio parve quasi di sentir le gradinate | che tremavano e gridavano per lui | ed anch'io battei le mani per quell'ultimo canestro.'' (''Il pivot'', lato B, n. 3) *''Me ne vado nella notte logorando strade, han lavato il cielo ed ora è ad asciugar sui muri, come quando i miei si vomitavano parole ed allora mi mandavano a giocare fuori.'' (''Quante volte'', lato B, n. 4) ===''Strada facendo''=== '''Etichetta''': Columbia Sony music Entertainment, 1981, Prodotto da Claudio Baglioni *''Un caffé che drizza i capelli, un pacchetto di fumo, | e Il vento rilegge il mio giornale | e domani uscire di nuovo | farmi una faccia allegra per il prossimo carnevale. | Un chiarore freddo come un rasoio | per un altro giorno che nasce e muoio muoio muoio.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Gli occhi come due pezzi di vetro, | tu non sei come ti credevo io. | Un autotreno mi ruggisce dietro | ma perché hai fatto il mondo così triste, Dio?'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Dimmi che cos'è che ci hanno fatto, | dimmi cosa c'è che io non so, | perché tutto è finito come cenere in un piatto | e quei ragazzi che eravamo noi | non ci sono più?!'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Io ti baciavo mentre tu piangevi | e adesso che io piango tu chi bacerai.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Sull'asfalto acquoso una luna affilata | a tagliare i fili che legano le stelle. | Stringo al cuore una lattina vuota | e scopro che hai lasciato le unghie sulla mia pelle. | Finestrini aperti a dissetarmi di vento | la mia ruota incollata sulla striscia bianca | della mezzeria.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Alberi si drizzano ai lati della strada | mi corrono accanto e il buio se li inghiotte, | alla radio un rock arrabbiato | come un pugno allo stomaco che mi stringe nella notte. | Un dolore e un lampo di fuoco rosso | dentro a questo amore che io non posso | io non posso più.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''Voglio andar via | i piedi chiedono dove ma via | tanto non ti perderò | perché tu non sei stata mai mia. | Voglio andar via | da quei tuoi occhi che tirano sassi | e come in un duello far dieci passi e poi | lasciarci un'ultima volta.'' (''Via'', CD 1 , n. 2) *''E dover vivere fino alla morte, che fatica.'' (''I vecchi'', CD 1 , n. 3) *''Notti assonnate di lancette che sbucciano i minuti e pioggia dietro i vetri a cordicelle.'' (''Notti'', CD 1 , n. 5) *''Quante notti amare ad aspettare te.'' (''Notti'', CD 1 , n. 5) *''Tu che mi stai nel quattro angoli del cuore.'' (''Notti'', CD 1 , n. 5) *''E se stanotte tu mi fossi accanto | stanotte che ti voglio e non sai quanto.'' (''Notti'', CD 1 , n. 5) *''[[Occhi chiari]], laghi gemelli | occhi dolci e amari.'' (''Ragazze dell'est'', CD 1 , n. 6) *''Io le ho viste che cantavano nei giorni brevi | di un'idea e gomiti e amicizie intrecciati.'' (''Ragazze dell'est'', CD 1 , n. 6) *''Mille e più tramonti dietro i fili del tram | ed una fama di sorrisi e braccia intorno a me.'' (''Strada facendo'', CD 1 , n. 7) *''Io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai.'' (''Strada facendo'', CD 1 , n. 7) *''Io stringevo Agosto e te bevendoti con gli occhi miei per non scordarti.'' (da ''Fotografie'', CD 1 , n. 9) *''Ora che ho te amo l'altra gente.'' (''Ora che ho te'', CD 1 , n. 10) *''Giorni passati a dividere il cielo dal mare, a prendere la rincorsa per volare.'' (''Ora che ho te'', CD 1 , n. 10) *''Ora che ho te, passata nei miei occhi | entrata dentro il cuore… Ora che ho te | tra me e il mio dolore.'' (''Ora che ho te'', CD 1 , n. 10) *''Avrai sempre il sorriso di adesso | lo stesso cuore lo stesso quando non ci sarò più io | perché ogni incontro è già un addio | quando non ci sarò più io che ora ho te.'' (''Ora che ho te'', CD 1 , n. 10) *''Niente soldi per comprare un fratellino.'' (''51 Montesacro'', CD 2 , n. 1) ===''Avrai''=== '''Etichetta''': CBS, 1982, prodotto da [[Geoff Westley]]. *''Avrai sorrisi sul tuo viso come ad Agosto grilli e stelle | storie fotografate dentro un album rilegato in pelle | i tuoni di aerei supersonici che fanno alzar la testa | e il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra.'' *''Avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare | schiuma di cavalloni pazzi che s'inseguono nel mare | e pantaloni bianchi da tirare fuori che è già estate | un treno per l'America senza fermate.'' *''Avrai due lacrime più dolci da seccare | un sole che si uccide e pescatori di telline | e neve di montagne e pioggia di colline | Avrai un legnetto di cremino da succhiare.'' *''Avrai una donna acerba e un giovane dolore | viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore. | Avrai una sedia per posarti e ore | vuote come uova di cioccolato | ed un amico che ti avrà deluso, | tradito, ingannato.'' *''Avrai avrai avrai il tuo tempo | per andar lontano | camminerai dimenticando | ti fermerai sognando. | Avrai avrai avrai la stessa mia | triste speranza | e sentirai di non avere | amato mai abbastanza: | se amore amore avrai.'' *''Avrai parole nuove da cercare quando viene sera | e cento ponti da passare e far suonare la ringhiera | la prima sigaretta che ti fuma in bocca un po' di tosse | Natale di agrifoglio e candeline rosse.'' *''Avrai un lavoro da sudare | mattini fradici di brividi e rugiada | giochi elettronici e sassi per la strada | avrai ricordi, ombrelli e chiavi da scordare.'' *''Avrai carezze per parlare con i cani | e sarà sempre di domenica domani. | E avrai discorsi chiusi dentro e mani | che frugano le tasche della vita | ed una radio per sentire che la guerra è finita.'' ===''La vita è adesso''=== '''Etichetta''': CBS, 1985, prodotto da Claudio Baglioni. *''E i ragazzi, in giacche colorate ai gusti misti | ribelli e un po' svogliati vanno in classe | come si entra dai dentisti.'' (''Un nuovo giorno o un giorno nuovo'', n. 1) *''Gli innamorati pazzi | che vivono il più bello degli amori. | Gli occhi traboccanti cantano, più forte dei motori.'' (''Un nuovo giorno o un giorno nuovo'', n. 1) *''Le ragazze dei tram che scrivono messaggi dentro alle bottiglie o in fondo ad un diario e sognano | appese ai desideri e alle maniglie.'' (''Un nuovo giorno o un giorno nuovo'', n. 1) *''Tutti ci guardiamo intorno | e ci chiediamo se questo è un nuovo giorno o un giorno nuovo.'' (''Un nuovo giorno o un giorno nuovo'', n. 1) *''E le ragazze ridono fresche come mazzi di insalata.'' (''L'amico e domani'', n. 2) *''Anche chi dorme in un angolo pulcioso coperto dal giornale | le mani a cuscino | ha avuto un letto bianco da scalare | e un filo di luce accesa dalla stanza accanto.'' (''Uomini persi'', n. 3) *''Anche quei pazzi che hanno sparato alle persone bucandole come biglietti da annullare | hanno pensato che i morti li coprissero perché non prendessero freddo e il sonno fosse lieve.'' (''Uomini persi'', n. 3) *''E non lasciare andare un giorno per ritrovar te stesso | figlio di un [[cielo]] così bello | perché la [[vita]] è adesso.'' (''La vita è adesso'', n. 4) *''Sei tu che porterai il tuo amore per cento e mille strade | perché non c'è mai fine al viaggio anche se un sogno cade.'' (''La vita è adesso'', n. 4) *''La ragazza e il suo amore che le muore tra le braccia | raccoglie un pezzo di dolore e ci si taglia il cuore.'' (da ''Tutto il calcio minuto per minuto'', n. 5) *''I miei occhi miopi persi nel tuo campo biondo di capelli | adesso che stuzzichi i ricordi ed i tuoi anelli.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Ho riempito il cuore con la polvere da sparo | e poi scoppiare annegando in fondo ad un bicchiere | o in mezzo al mare.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Domattina mi alzerò un po' prima | a far la fila allo sportello degli amori smarriti | per cercare il nostro, poverello.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Se il tuo cuore avesse le finestre | io potrei saltarci dentro e farti trovare tutto a pezzi al tuo rientro.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Finché la vita tiene e va avanti il gioco.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''A chiederci un bacio e rubarne cento, in mezzo alla strada.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Andiamo via adesso | a comprare un metro di paradiso | a prendere un secchio per buttarci acqua fresca sul viso.'' (''Andiamo a casa'', n. 6) *''Amori, mille miliardi nell'universo | mille miliardi di stelle e di dolori | adesso che ancor prima di trovarti forse ti ho già perso.'' (''Amori in corso'', n. 7) *''Tuo padre mani da operaio a vita che ride e gli si spacca il viso | impallidito di tv.'' (''E adesso la pubblicità'', n. 8) *''Ma che giorno è? | È tutti i giorni | e una sera ogni sera e questa sera come le altre.''(''E adesso la pubblicità'', n. 8) *''Dove tutti sono persone e ognuno ha un sogno ed un pensiero suo soltanto.'' (''Un treno per dove'', n. 9) *''Al tempo col rumore della terra che gira | i fornai che fanno il pane di domani.'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''E quante dita stanno acchiappando note | che cadono giù dal Paradiso.'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''Ma che cos'è mai che mi fa credere ancora | mi riga gli occhi d'amore e mi addormenterà dalla parte del cuore?'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''Ogni odore è un ricordo che torna a bruciapelo.'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''In questo stesso istante tra la California e il Giappone c'è chi inventerà il futuro.''. (da ''Notte di note, note di notte'', n. 10) *''Qui in questa via di nessuno mi sto frugando parole per far sognar qualcuno | Ma che cos'è mai che mi fa credere ancora, mi riga gli occhi d'amore e mi addormenterà dalla parte del cuore.'' (''Notte di note, note di notte'', n. 10) ===''Assolo''=== '''Etichetta''': CBS/Columbia, 1986, prodotto da Pasquale Minieri. *''Questo uomo chiude giù il coperchio del suo piano | e si chiude un altro dei suoi giorni messi in fila.'' (da ''Il sogno è sempre'', CD 2 , n. 4) *''Quest'uomo nato per andare dove va?'' (da ''Il sogno è sempre'', CD 2 , n. 4) *''Il [[sogno]] è un vento che abbiamo stretto fra le mani''. (da ''Il sogno è sempre'', CD 2 , n. 4) ===''Oltre''=== '''Etichetta''': CBS/Columbia, 1990, Prodotto da Claudio Baglioni. *''Sorpresi donne sciogliersi i capelli | come poterne sapere odori e gli altri peli.'' (da ''Dagli il via'', Disco uno, Lato A, n. 1) *''Mi ubriacai di una città polacca | e vodka e vento e non sarei tornato.'' (da ''Dagli il via'', Disco uno, Lato A, n. 1) *''Non c'è solitudine quando si è soli.'' (da ''Dagli il via'', Disco uno, Lato A, n. 1) *''Il giorno cammina ancora sulle tegole del cielo e sembra non sedersi mai.'' (da ''Io dal mare'', Disco uno, Lato A, n. 2) *''Dinanzi al mare ad ansimare sto | perché domare il mare non si può.'' (da ''Io dal mare'', Disco uno, Lato A, n. 2) *''Chi ha ingannato il cielo a [[strage di Ustica|Ustica]]? | Chi ha imbiancato Medellin? | Chi ha negato già Timisoara? | [...] | Chi ha insozzato il vento a [[Disastro di Černobyl'|Chernobyl]]? | Chi ha assetato Napoli? | Chi ha schiacciato i cuori dell'[[strage dell'Heysel|Heysel]]? | Mille aghi nella mente | e niente mai risposte.'' (da ''Naso di falco'', Disco uno, Lato A, n. 3) *''Quei cialtroni degli artisti | scopatori pederasti tristi.'' (da ''Stelle di stelle'', Disco uno, Lato A, n. 5) *''E dentro gli occhi a bestemmiarci "io ti amo".'' (da ''Vivi'', Disco uno, Lato B, n. 1) *''Le donne | si tolgono i peccati con lo smacchiatore.'' (da ''Le donne sono'', Disco uno, Lato B, n. 2) *''Noi morimmo per far vivere altri due.'' (da ''Domani mai'', Disco uno, Lato B, n. 3) *''Volevo essere un grande mago | incantare le ragazze ed i serpenti. '' (da ''Acqua dalla luna'', Disco uno, Lato B, n. 4) *''Pensa amore mio | che t'insegnai mille altri cieli | e non seppi mai soffiarti vento sulle ali.'' (da ''Tamburi lontani'', Disco uno, Lato B, n. 5) *''E come tutto torna | come tutto passa | le cose cambiano per vivere | vivono per cambiare | il mare si alza e abbassa | e mai una goccia si va a perdere | e ogni giorno siamo dietro ad una cassa | a dare il resto e poi sorridere.'' (da ''Tamburi lontani'', Disco uno, Lato B, n. 5) *''Giura amico mio, che glielo metteremo ancora lì | a questa vita che va via così senza aspettarci.'' (da ''Tamburi lontani'', Disco uno, Lato B, n. 5) *''E non vogliamo andare in [[paradiso]] | se lì non si vede il mare.'' (da ''Noi no'', Disco due, Lato A, n. 1) *''E un cielo accenderanno | comete come te.'' (da ''Noi no'', Disco due, Lato A, n. 1) *''I suoi capelli alghe nel [[mare]] | i suoi occhi olive dolci e mandorle amare.'' (da ''Signora delle ore scure'', Disco due, Lato A, n. 2) *''Solo di sole se riuscissi a vivere.'' (da ''Signora delle ore scure'', Disco due, Lato A, n. 2) *''Il musicista ritrovò la musica sua sola sposa | la musa allora ritornò al suo museo.'' (da ''Signora delle ore scure'', Disco due, Lato A, n. 2) *''Ti succhierei per ore e più cioccolatino nella bocca senza mai mandarti giù.'' (da ''Signora delle ore scure'', Disco due, Lato A, n. 2) *''Un dì la barca rivernicio | mi piazzo sotto a quel tuo ufficio.'' (da ''Navigando'', Disco due, Lato A, n. 3) *''Io mi nascosi in te e poi ti ho nascosto, | da tutto e tutti per non farmi più trovare | e adesso che torniamo ognuno al proprio posto | liberi finalmente e non saper che fare.'' (da ''Mille giorni di te e di me'', Disco due, Lato A, n. 5) *''Chi ci sarà dopo di me | respirerà il tuo odore | pensando che sia il mio | io e te che facemmo invidia al mondo | avremmo vinto mai | contro un miliardo di persone? | E una storia va a puttane, sapessi andarci io.'' (da ''Mille giorni di te e di me'', Disco due, Lato A, n. 5) *''Finimmo prima che lui ci finisse | e che quel nostro amore non avesse fine. | Volevo averti e solo allora mi riuscì, | quando mi accorsi che ero lì per perderti.'' (da ''Mille giorni di te e di me'', Disco due, Lato A, n. 5) *''Ti presento | un vecchio amico mio | il ricordo di me | per sempre e per tutto quanto il tempo in questo addio | io m'innamorerò di te.'' (da ''Mille giorni di te e di me'', Disco due, Lato A, n. 5) *''Il 2000 ha perso la sua buona novella, | ci resta solo Novella 2000, | ma vedremo ugualmente le stelle da vicino, | perché i papa… razzi hanno tutti figli… missili!'' (da ''Dov'è dov'è?'', Disco due, Lato B, n. 1) *''Tien An Men, | tieni a mente.'' (da ''Tieniamente'', Disco due, Lato B, n. 2) *''A rubare il fuoco ci si bruciano le vite, | ma un po' d'aria per campare si respira anche dalle ferite.'' (da ''Qui Dio non c'è'', Disco due, Lato B, n. 3) *''Il [[cielo]] è un vecchio pazzo con un violino aspide.'' (''Qui Dio non c'è'', Disco due, Lato B, n. 3) *''Se mi allontanai è perché potessi appartenerti.'' (da ''La piana dei cavalli bradi'', Disco due, Lato B, n. 4) *''Il futuro è qui davanti o già dietro le spalle.'' (da ''La piana dei cavalli bradi'', Disco due, Lato B, n. 4) *''A metà della speranza io cambiai percorso e poi non ho più corso.'' (da ''La piana dei cavalli bradi'', Disco due, Lato B, n. 4) *''A un passo dalla vita muoiono | [[conchiglia|conchiglie]] e nelle orecchie ancora il mare.'' (da ''Pace'', Disco due, Lato B, n. 5) *''Pace a me che non so amare ancora | ciò che ho e non so non amar quel che non ho.'' (da ''Pace'', Disco due, Lato B, n. 5) *''Ora sono libero, | un uomo, | oltre.'' (da ''Pace'', Disco due, Lato B, n. 5) ===''Io sono qui''=== '''Etichetta''': Columbia/Sony Music, 1995, prodotto da Claudio Baglioni. *''Dove sono stato, in tutti questi anni, | io me n'ero andato a lavarmi i panni | dagli inganni del successo, | a riscoprirmi uomo | io sempre lo stesso, | più grigio ma non domo''. (da ''Io sono qui'', n. 2) *''E scriverò il mio nome | sui fogli della gente, | fino a sapere come | mi chiamo e non chi sono veramente | ma quaggiù stò a chiedere perdono | se non sono un uomo giusto, | ma sono giusto un uomo''. (da ''Io sono qui'', n. 2) *''Far fuori la tua scorta e fuori dalla porta, sarò ad attenderti così''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Io sono vivo e sono qui | e vengo dentro a prenderti, | da solo disarmato innamorato, | tu devi arrenderti''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Mi hai perquisito gli occhi e sai sono pulito, non posso ucciderti mai più''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Resto qui a viverti per vivere, da qualche parte a mettere le porte al vento, per questo sono qui''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Tra sparare oppure sparire | scelgo ancora di sperare, | finché ho te da respirare''. (''Io sono qui'', n. 2) *''Io ti lascio senza perderti | e ti perdo un po' | anche se poi | lasciarti è un po' perdermi.'' (da ''Le vie dei colori'', n. 4) *''Un mattone vuole esser casa | un mattino divenire chiesa | ed il matto che c'è in me | che si chiede che cos'è | vuole diventare qualche cosa.'' (da ''Le vie dei colori'', n. 4) *''[...] verso un campo di preghiere laggiù | dove arriverai anche tu | camminando le vie dei colori''. (da ''Le vie dei colori'', n. 4) *''È l'una senza luna senza te''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Il cuore lo trovai in corsia caduto mezzo morto, poi si rialzò ma restò zoppo''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Ma perché hai dato un po' di te a ognuna delle altre [[donna|donne]]?'' (da ''Reginella'', n. 5) *''Ed io incendiai tutto di te ma si smorzò bagnato dal pianto del rimpianto''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Anche quei nomi che inventavo quando li pronunciavo, non era per chiamarti ma per sospirarli''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Chissà se amavi proprio me nel tempo in cui mi hai amato..''. (da ''Reginella'', n. 5) *''Il mio morale è cosi basso che già si sta impiccando ad un bonsai''. (da ''V.O.T'', n. 8) *''Un minuto di raccoglimento, oggi si è spento un sogno''. (da ''Fammi andar via'', n. 13) *''Chiama la polizia, che ho appena fatto fuori la tua bella allegria''. (da ''Fammi andar via'', n. 13) *''Il [[passato]] non passò per niente, il [[futuro]] non fu neanche dopo, ed il [[presente]] è sempre assente''. (da ''Titoli di coda'', n. 17) *''Io e te come in un fermo immagine.. attori e spettatori''. (da ''Fammi andar via'', n. 17) *''E se andrai lontano, fa che non sia troppo fuori mano o trova un posto irraggiungibile''. (da ''Fammi andar via'', n. 17) *''Non c'ameremo più qui ma attraverso | ciò che in altri giorni avremo perso''. (da ''Fammi andar via'', n. 17) *''Quando tu chiederai i baci e un'altra vita agli uomini usurai, diglielo che tra noi non è finita, che ti ho fregato tutto, che sei in lutto, che sei roba mia''. (da ''Fammi andar via'', n. 17) ===''Viaggiatore sulla coda del tempo''=== '''Etichetta''': Columbia Sony Music, 1999, Prodotto da Claudio Baglioni. *''Si muore tra un avvio e un rinvio.'' (da ''Hangar'', n. 1) *''Ciò che hai davanti è di più di quello che hai avuto già, | anche se quello che hai avuto sempre davanti sta.'' (da ''Un mondo a forma di te'', n. 2) *''Non si va mai così lontano | e mai via di qua | come quando non si sa bene | dove si va.'' (da ''Un mondo a forma di te'', n. 2) *''E se del domani nessuno ha la certezza, | io son Nessuno e tu Domani.'' (da ''Stai su'', n. 4) *''Se anche tu vedi la stessa [[luna]] | non siamo poi così lontani.'' (da ''Stai su'', n. 4) *''Se tu lo domandi domani | ci troviamo all'incrocio delle tue braccia grandi | per correre a gridarci t'amo.'' (da ''Stai su'', n. 4) *''[...] il mio [[punto esclamativo]] | piegò la schiena come un'ansa | e interrogativo diventò.'' (da ''Quanto tempo ho'', n. 9) *''A combattere il tempo come si fa, si può battere solo, a tempo di musica ''. (da ''Cuore d'aliante'', n. 11) *''Siamo qui forse appena un po' più stanchi | fieri perché no di quei [[capelli bianchi]].'' (da ''A Clà'', n. 12) *''Sono stato troppo via con questa troppa nostalgia di me quand'ero te.'' (da ''A Clà'', n. 12) *''Tu sì che eri un re | io no mai più come te noi che trovavamo tutto in niente | e adesso c'è niente in tutto e nessun re.'' (da ''A Clà'', n. 12) ===''Sono io, l'uomo della storia accanto''=== '''Etichetta''': Columbia Sony Music, 2003, Prodotto da Claudio Baglioni. *''L'uomo della storia accanto sono io''. (da ''Sono io'', n. 1) *''Se non siamo più come ci siamo amati, non sapremmo mai quel che saremmo stati.'' (da ''Tutto in un abbraccio'', n. 2) *''C'è più tra [[zero]] e [[uno]] che non tra uno e [[cento]].'' (da ''Grand'uomo'', n. 3) *''La poesia è come un'idea, non cerca verità, la crea.'' (da ''Grand'uomo'', n. 3) *''E meglio è amare e perdere | che vincere e non amare mai.'' (da ''Mai più come te'', n. 4) *''Non è quel tempo, è adesso in cui dobbiamo stare.'' (da ''Patapàn'', n. 6) *''Non era questo il mondo che volevamo.'' (da ''Patapàn'', n. 6) *''È il bagliore di alcuni attimi, è l'errore di mille secoli e per sempre è l'[[amore]].'' (da ''Quei due'', n. 7) *''È un po' che mi sento così giù di corda che chiedo scusa anche se acciacco una merda.'' (da ''Serenata in sol'', n. 8) *''Vedi anche tu che non posso più farci niente se amo l'umanità ma non mi va giù tutta questa gente.'' (da ''Serenata in sol'', n. 8) *''E quando non si crede più in niente finisce che si crede a tutto.'' (da ''Di Là Dal Ponte'', n. 12) *''Fa' che il tuo prossimo sia non soltanto chi ti è accanto, ma anche il prossimo che verrà qui.'' (da ''Per incanto e per amore'', n. 13) *''Fa' che il viaggio di un uomo non sia la bugia di una meta, ma la verità della strada che è lunga e segreta''. (da ''Per incanto e per amore'', n. 13) ===''Crescendo e cercando''=== '''Etichetta''': Columbia, 2004, prodotto da Claudio Baglioni. *''Io non chiedo un po' più di pane, | ma che tu lo mangi insieme a me.'' (da ''Crescendo & Cercando'', n. 1) ===''Q.P.G.A.''=== '''Etichetta''': Sony BMG, 2009, prodotto da Claudio Baglioni. *''Un po' d'aiuto per me | e al cuore è andato da se | Nel tempo avuto con te di te da te | È un sì o un no | Un bacio offerto com'è | in qualche porto | e poi c'è il mare aperto | Per te per me per noi, ma insieme no.'' (da ''Un po' d'aiuto '', CD 2, n. 21) *''Tu sei quel respiro che mi toglie ancora il fiato.'' (da ''Niente più'', CD 2, n. 26) ===''In questa storia che è la mia''=== '''Etichetta''': Sony Music, 2020, prodotto da Claudio Baglioni. *''Ho sentito i brividi del mare | quando canta ruggini di voci. | Ho pregato muto su un altare | di speranze vuote infrante come noci. | Ho disegnato un universo parallelo | dove non ero più così.'' (da ''Altrove e qui '', n. 2) *''Noi che volevamo fare nostro il mondo | e vincere o andare tutti a fondo | ma il destino aspetta dietro un muro | e vivere è il prezzo del futuro.'' (da ''Gli anni più belli'', n. 4) *''Non guariremo mai da questo mal d’amore | per quella vita che rimane non si muore. | Fa un male cane e su e giù ci sfascia il cuore | e come un cane non ci lascia più.'' (da ''Mal d'amore'', n. 13) ==''Q.P.G.A. Questo piccolo grande amore.''== *Certe cose le trovi solo quando smetti di cercarle. *I sogni sono come il pesce: o si consumano freschi, o avvelenano. *Il passato è sale, si scioglie per dare sapore al futuro. *Il presente è un foglio troppo piccolo per ospitare anche un solo schizzo di eternità. *Il sogno svanì così come svaniscono i sogni: senza avvisare né chiedere permesso. *L'amore è come la marea: quando si ritira lascia solo detriti. *L'incanto è nel futuro, raramente nel passato, mai nel presente. *La magia è come il silenzio: appena la chiami svanisce. *Siamo ciò che siamo stati. *Una rivoluzione è rivoluzione solo se fallisce. ==Citazioni su Claudio Baglioni== * All'inizio mi chiedevo: che ci azzecco con una popstar così? Poi ho scoperto che mi piaceva entrare in quel mondo tanto lontano dal rock. ([[Guido Harari]]) * Conosco Claudio Baglioni dai suoi esordi. Eravamo insieme sotto contratto alla RCA con altri cantautori e cantanti. Una sera all'Arena di Verona (dopo un po' di anni e dopo il successo di ''Questo piccolo grande amore'') lo ascoltai in una canzone di cui non ricordo il titolo. In quella canzone trovai una logica nella successione degli intervalli che nelle canzoni non esiste quasi mai. A casa l'analizzai, e scoprii che l'intuizione all'ascolto era giusta. Da allora mi diverto a scoprire la logica nelle sue melodie. Certo, forse Claudio non pensa a un risultato "scientifico" dei suoi temi, sono quasi certo (non certissimo) che tutto questo è il risultato di una sua geniale intuizione. Ciò non toglie nulla al valore tecnico della sua tematica che credo sia assoluto ... Nelle sue canzoni sono assenti i "vizi" e le "furberie" di altri suoi colleghi (furberie e vizi che non critico data la ricerca finale del successo), con il risultato morale e musicale di grande purezza e dignità. Non parlo degli splendidi testi, lascio ad altri queste considerazioni. Parlo invece della sua voce. Raramente ho ascoltato vibrare in maniera interiore e non meccanica (emozionata ed emozionante) un cantante. ([[Ennio Morricone]])<ref>Citato in Vincenzo Mollica (a cura di), ''Claudio Baglioni - Parole e canzoni'', Einaudi, 2005, p. XI.</ref><ref>Citato in Paolo Jachia, ''Claudio Baglioni - un cantastorie dei nostri giorni (1967-2018)'', Fratelli Frilli Editore, 2018.</ref> *Cosa fai, allora, quando incontri un cantante che consideri un perfetto imbecille per le cose che canta? Quando ti trovi di fianco ad uno che, secondo te, dovrebbe andare a zappare la terra, piuttosto che continuare a frignare stupide canzoni che sono tutte la stessa lagna? Canzoni lagnose che non sopporti, ma non glielo puoi dire certo in faccia. Allora lo guardi solo negli occhi, ma in un certo modo provocatorio ed inequivocabile, aspettando (e sperando!) che abbia almeno una qualsiasi reazione visibile, che dica anche soltanto una parola, per poter scatenare una battaglia dialettica, per fargli qualche battuta cattiva ma sincera, qualche critica impietosa ma oggettiva. Quando incontri un Baglioni, insomma, che per te impersona... che per te è l'emblema... delle musichette da sala d'attesa... Con testi che non raggiungono neanche il livello dei peggiori discorsi sul più e sul meno, infarciti dei soliti luoghi comuni, come quelli che si fanno per ammazzare il tempo quando si sta in fila alle Poste o che fanno tra loro le signore dal parrucchiere durante una messa in piega. ([[Vasco Rossi]]) *Guardate Baglioni che sembra la Vanoni. E' lui il più rifatto. ([[Scialpi]]) *L'integrazione di Baglioni è tutti a cantare a [[Isola di Lampedusa|Lampedusa]], Checkpoint Charlie dell’immigrazione africana in Europa. Per ben dodici anni, prologo di Sanremo, vi ha organizzato un festival della canzonetta chiamato in lampedusano ''O’ Scià'' che significa fiato mio. La canzonetta, quando ha il successo di Baglioni, sembra niente ma è tutto, come il fiato e come la malinconia che commuove i più duri. È il fischiettare del solitario ma è anche la civiltà del coro, del popolo senza populismo, è la colonna sonora della democrazia. ([[Francesco Merlo]]) *Quando sono malinconico sembro Claudio Baglioni, che per me è il più bravo di tutti... È un poeta nato, che consuma note, armonie, comunica cose di una bellezza straordinaria... Non lo sa neanche lui questo... In dieci parole sue trovi sei atmosfere poetiche. Questo modo di armonizzare che si mischia con la voce. ([[Enzo Jannacci]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Claudio Baglioni, ''Q.P.G.A. Questo piccolo grande amore'', Mondadori, Milano, 2009, ISBN 978-8804583639. *Claudio Baglioni, ''Cercare sempre'' (pp. 33 – 34); in Andrea Pedrinelli (a cura di), ''Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti'', Kowalski, Milano, 2008. ISBN 978-88-7496-754-4 ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Un cantastorie dei giorni nostri||(1971)}} {{Pedia|E tu...||(1974)}} {{Pedia|Sabato pomeriggio||(1975)}} {{Pedia|Solo (Claudio Baglioni)|Solo|(1977)}} {{Pedia|Strada facendo (album Claudio Baglioni)|Strada facendo|(1981)}} {{Pedia|Avrai||(1982)}} {{Pedia|La vita è adesso||(1985)}} {{Pedia|Assolo (album)|Assolo|(1986)}} {{Pedia|Oltre (Claudio Baglioni)|Oltre|(1990)}} {{Pedia|Io sono qui||(1995)}} {{Pedia|Viaggiatore sulla coda del tempo||(1999)}} {{Pedia|Sono io, l'uomo della storia accanto||(2003)}} {{Pedia|Crescendo e cercando||(2004)}} {{Pedia|Q.P.G.A.||(2009)}} {{Pedia|In questa storia che è la mia||(2020)}} {{DEFAULTSORT:Baglioni, Claudio}} [[Categoria:Cantautori italiani]] p8bqdb15ar2k0xuz57ajgo4cugwirxo Template:SelezioneNuove 10 4465 1223550 1223442 2022-08-21T06:29:55Z Ibisco 49387 + 1 wikitext text/x-wiki <noinclude>{{Protetta}}</noinclude> <div style="text-align:justify; margin-right:10px;"><!-- AGGIUNGI UNA NUOVA VOCE IN CIMA ALLA LISTA, CANCELLANDONE UNA DAL FONDO. 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A Roma, tranne tutto, c'è il Papa. ([[Pino Caruso]]) *A me il romano piace perché ha sempre la battuta pronta, ti parla come se ti conoscesse da sempre, è molto sciolto. Mi somiglia. Per questo a Roma mi sono trovato così bene. ([[Radja Nainggolan]]) *A me invece Roma piace moltissimo: è una specie di giungla, tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene. (''[[La dolce vita]]'') *Noi abbiamo avuto il privilegio di nascere a Roma, e io l'ho praticata come si dovrebbe, perché Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi. ([[Alberto Sordi]]) *A [[Parigi]], nel momento in cui si decide di andare a Roma, bisognerebbe stabilire di andare al museo un giorno sì e uno no: si abituerebbe l'anima a sentire la bellezza. ([[Stendhal]]) *A Roma, ad esempio, della antica città, della magnificenza della ''caput mundi'' oggi possiamo ammirare quanto è stato riportato alla luce per il suo valore archeologico, quasi in un cimitero debitamente recintato. Si possono ammirare o visitare i monumenti, i fori, gli scheletri vuoti dei templi, l'ossatura degli edifici, ruderi che pur testimoniandoci indubbiamente la grandezza di un'epoca che fu, restano avulsi dalla città vera e propria e circoscritti da barriere e confini.<br>A [[Napoli]], ben poco o quasi nulla è rimasto di monumentale o di artistico, in quanto il centro urbano ha subito attraverso i secoli una lenta graduale insensibile trasformazione ma, in compenso, negli stessi luoghi in cui gli abitanti della {{sic|πολίς}} greca si recavano per concludere affari, divertirsi o pregare, ferve la vita, che a distanza di oltre venti secoli offre una continuità di costumi e di abitudini che dà la sensazione di essere fuori dal tempo. ([[Vittorio Gleijeses]]) *A Roma ci siamo e ci resteremo. ([[Vittorio Emanuele II di Savoia]]) *A Roma, Dio nun è trino, ma è quattrino. ([[proverbi romani|proverbio romano]]) *A Roma è avvenuto il contrario di quello che avviene nelle altre capitali: la città si è ingrandita e arricchita; ma è rimasta legata a un’idea del vivere elementare e grossolana. Cinica, scettica, priva di ideali, materiale, ottusa, Roma presenta insomma lo spettacolo sconcertante di una capitale il cui fine principale anzi unico sia quello di vivere alla giornata o meglio di sopravvivere. ([[Alberto Moravia]]) *A Roma i forastieri e gli artisti propensi alle novità erano pochi. I più erano beati di trovar qui un mondo tutto diverso da quello di casa loro. Questo pezzettino di medio evo ospitale e pacifico, discretamente ben conservato dava loro un diletto simile a quello che proviamo nel contemplare un castello feudale, che colle sue torri merlate, colle sue scale segrete e co' suoi trabocchetti, ci permette di vivere con l'immaginazione in tempi lontani, pittoreschi e differenti dal nostro. Le stesse cose ch'essi avrebbero biasimato a casa propria come un disordine intollerabile, qui parevano necessità d'armonia, un fondo indispensabile al quadro. ([[Aristide Gabelli]]) *A Roma, il popolo era convinto di agire con clemenza nel permettere ai condannati e agli schiavi riottosi di aver salva la vita combattendo. «Sarebbero destinati a morire, ma diamo loro un'occasione di salvarsi.» Ecco la loro mentalità. ([[Jim Bishop]]) *A Roma non c'è da accumulare modernità in case labirintiche: c'è da aprire bene le finestre. ([[Filippo Facci]]) *A Roma non c'è un capo, non c'è la mafia, non c'è la camorra! Qui si lavora in batterie di tre/quattro persone, ognuno con la sua zona, i suoi affari: spaccio, usura, rapine. Si rispettano tra loro ma in realtà si odiano. E sa perché? Perché sono romani. (''[[Romanzo criminale - La serie (prima stagione)|Romanzo criminale]]'') *A Roma si vive per il [[Calcio (sport)|calcio]] sette giorni su sette. E, se perdi, è meglio non uscire da casa. ([[Gervinho]]) *A Roma sta succedendo un fatto strano. Tutti occupati, tutti presi dai problemi del Piano Regolatore, gli Architetti non parlano più di Architettura e non parlandone e non scrivendone finiscono col non farne. Sembra che si sia rimandato il problema a un momento più calmo. Ma intanto si costruisce lo stesso, e l'edilizia, quella che sanno fare tutti anche i costruttori pizzicagnoli o i costruttori fabbricanti di caramelle, dilaga ovunque. ([[Michele Valori]]) *{{NDR|Le nazioni massoniche e protestanti}} avevano l'obbiettivo – a parte l'arricchimento e il potere personale –, un obbiettivo ideologico per cui sono stati aiutati dai liberal massoni di tutto il mondo, era quello di trasformare Roma da ''caput mundi'' a ''caput Italiae'', perchè è evidente che Roma come capitale d'Italia ha finito di essere Roma. Infatti, questo lo dice in un modo, in un periodo più o meno contemporaneo agli avvenimenti, [[Fëdor Dostoevskij|Dostoevskij]], che era un geniaccio, che descrive quest'impresa di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]] che era riuscito a trasformare una potenza spirituale come l'Italia in una colonia, e noi da allora siamo colonie di chi ha più potere momento per momento: può essere l'Inghilterra, può essere la Francia, può essere la Germania, sempre colonie siamo. ([[Angela Pellicciari]]) *Che cosa, migliore di Roma? ([[Publio Ovidio Nasone]]) *Che cosa farò a Roma? Non so mentire. ([[Decimo Giunio Giovenale]]) *Che differenza c'è tra Roma e [[Milano]], a parte il fatto che lassù si lavora? ([[Arrigo Benedetti]]) *Che i romani non temano di produr troppo, e rammentino ciò che inculcava il nostro [[Antonio Genovesi|Genovesi]]: che un popolo abbondante in grano, vigne ed olivi è da natura costituito creditore degli altri. ([[Carlo Luigi Morichini]]) *Chi è nato a Roma la ama, ma chi non ci è nato e l’ha incontrata, a volte, come nel mio caso, la ama ancor di più. ([[Giovanni Canestri]]) *C'innamorammo delle piazze, delle fontane, delle statue. Mi piaceva che il Foro fosse un gran giardino, con i suoi lauri che spuntavano lungo la Via Sacra, e le rose rosse intorno alla piscina delle Vestali. Ed eccomi qui a passeggiare per il Palatino! Ma la presenza di [[Benito Mussolini|Mussolini]] nella città era schiacciante; i muri erano pieni di scritte, le camicie nere dominavano dappertutto. La notte le strade erano deserte: questa città in cui i secoli pietrificati trionfavano superbamente del nulla, ricadeva nell'assenza; una sera decidemmo di vegliarvi fino all'alba, soli testimoni [...] era emozionante camminare per quelle stradette romane senza udir altro che il rumore dei nostri passi: come avessimo miracolosamente atterrato in una di quelle città maya che la giungla difende da ogni sguardo. ([[Simone de Beauvoir]]) *Ci si annoia talvolta a Roma il secondo mese di soggiorno, ma giammai il sesto, e, se si resta sino al dodicesimo, si è afferrati dall'idea di stabilirvisi. ([[Stendhal]]) *Città in vendita, andrai presto in rovina, se si troverà uno in grado di comperarti! ([[Tito Livio]], attribuita a [[Giugurta]]) *Col suo pancione placentario e il suo aspetto materno evita la nevrosi ma impedisce anche uno sviluppo, una vera maturazione. È una città di bambini svogliati, scettici e maleducati: anche un po' deformi, psichicamente, giacché impedire la crescita è innaturale. Anche per questo a Roma c'è un tale attaccamento alla famiglia. Io non ho mai visto una città al mondo dove si parli tanto dei parenti. "Te presento mi' cognato. Ecco Lallo, er fjo de mi' cugino". È una catena: si vive fra persone ben circoscritte e ben conoscibili, per un comune dato biologico. Vivono come nidiate, come covate... E Roma resta la madre ideale, la madre che non ti obbliga a comportarti bene. Anche la frase molto comune: "Ma chi sei? Nun sei nessuno!" è confortante. Perché non c'è solo disprezzo, ma anche una carica liberatoria. Non sei nessuno, quindi puoi anche essere tutto. Tutto può ancora essere fatto. Si può partire da zero. Insultata come nessun'altra città, Roma non reagisce. Il romano dice: "Mica è mia, Roma". Questa cancellazione della realtà che fa il romano, quando dice "ma che te ne frega!", nasce forse dal fatto che ha da temere qualcosa o dal papa o dalla gendarmeria o dai nobili. Egli si rinchiude in cerchio gastrosessuale. ([[Federico Fellini]]) *Come è brutta, Roma. Brutta di questa sua accecante bellezza, su cui risaltano i segni dello sfacelo come una voglia di barbabietola su un volto purissimo. ([[Vittorio Gassman]]) *Con Roma io sono arrabbiatissima. Questa Roma che ha un fardello così pesante di storia e di cultura, con questi romani pigri, che tirano a campà, che fanno la siesta per digerire le strippate di spaghetti, con tutte quelle macchine da scavalcare quando cammini, è stata snaturata, è diventata sciattona, sporca. ([[Gabriella Ferri]]) *Dev'essere stata una gran bella città al tempo di Cesare. Il foro una piazza magnifica. Vorrei sapere qualcosa della storia latina o romana. Ma non è il caso di cominciare a impararla adesso. Perciò lasciamo marcire le rovine. ([[James Joyce]]) *Devo dire che malgrado sia una città così grande Roma è molto familiare. Ha una capacità di accogliere che è unica. Firenze, per esempio, pur essendo più piccola è più distante dalla gente. Roma è una mammona che accoglie tutti, non mantiene tutte le promesse, però in qualche modo è accogliente. ([[Athina Cenci]]) *Di Roma amo i ristoranti, le chiese e il modo naturale degli italiani di vivere la religione. ([[Sean Connery]]) *Di tutto quanto c'è in Roma la [[Fontana di Trevi|fontana]] {{NDR|di Trevi}} è certamente l'attrazione più forte. ([[John H. Secondari]]) *Diversamente dalle altre capitali europee, Roma non dette il ''la'' all'[[unità d'Italia]]; vi venne bensì annessa a un decennio di distanza dalla sua costituzione. Il governo italiano si trasferì nella città del papa; il papato restava l'istituzione chiave di Roma. ([[Henry Kissinger]]) *Due cose sono necessarie a Roma per avere successo, amare Dio e possedere una carrozza. ([[Carlo Borromeo]]) *{{NDR|«Com'è il tuo rapporto con Roma?»}} È come in una relazione, cioè è un rapporto di amore e odio. Non c'è una via di mezzo e Roma non può esserti indifferente. Tendenzialmente la ami, quando ci vivi a volte la odi, perché a volte è un incubo girare per la città. Non funziona mai quasi niente, i mezzi sono inesistenti, ha un sacco di problemi e quindi è una metropoli difficile da viverci. Però è anche unica al mondo e si fa perdonare con le sue bellezze. Come fai ad essere arrabbiato con Roma? A volte ti incavoli, poi passi davanti al Colosseo e dici: "Ok, vabbè, ti perdono tutti gli appuntamenti che mi hai fatto perdere" [risata, ''ndr'']. ([[Ema Stokholma]]) *È curioso constatare – ed insisto su questo punto, perché mi sembra di importanza capitale, e perché, pur essendo noto, non mi sembra abbastanza sottolineato – è curioso constatare l'indifferenza pressoché totale del mondo romano per la scienza e la filosofia. Il cittadino romano si interessa alle cose pratiche. L'agricoltura, l'architettura, l'arte della guerra, la politica, il diritto, la morale. <br /> Ma si cerchi in tutta la letteratura latina classica un'opera scientifica degna di questo nome, e non si troverà; un'opera filosofica, ancor meno. Si troverà [[Plinio il Vecchio|Plinio]], cioè un insieme di aneddoti e racconti da comare; [[Seneca]], cioè un'esposizione coscienziosa della morale e della fisica stoiche, adattate – il che significa semplificate – ad uso del pubblico romano; [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], cioè i tentativi filosofici di un letterato dilettante; o [[Macrobio]], un manuale di scuola elementare. <br /> È veramente stupefacente, se vi si presta attenzione, che i Romani, non producendo nulla essi stessi, non abbiano nemmeno mai sentito il bisogno di procurarsi delle traduzioni. In effetti, al di fuori di due o tre dialoghi platonici (tra cui il ''Timeo'') tradotti da Cicerone – trasduzione di cui non ci è pervenuto nulla – né [[Platone]], né [[Aristotele]], né [[Euclide]], né [[Archimede]] sono mai stati tradotti in latino. Almeno nell'età classica. Perché se è vero che l'''Organon'' di Aristotele e le ''Enneadi'' di [[Plotino]] lo furono, è parimenti vero che in fin dei conti ciò avvenne molto tardi e per opera di [[Cristianesimo|cristiani]]. ([[Alexandre Koyré]]) *È senza dubbio ancora la città più bella del mondo, anche se ha perso l'occasione più volte di poterlo diventare ancora di più. Manca un gusto dell'arredo urbano, la volontà di far risplendere le bellissime ville di cui Roma è ricca, la capacità di esaltare la bellezza dei monumenti. ([[Edoardo Vianello]]) *È troppo caotica, anche se devo dire che quando esco la sera mi piace da morire girare per la città, cioè quando Roma non è più la città che lavora ma la città che dorme, più tranquilla. Questa è una città meravigliosa, credo sia una città unica al mondo per le sue bellezze. Ogni angolo, si parla del centro chiaramente, è meraviglioso, spettacolare. Ti perdi, insomma, cose che di giorno, non riesci sicuramente ad apprezzare. ([[Massimo Ciavarro]]) *È una città veramente eccezionale. Quando vedi il sole la mattina quando ti alzi, è bellissimo. Poi la gente è calda, è simpatica, ricorda quella di Tolosa, da dove vengo io. Ti stanno sempre tutti vicini e ti aiutano a superare i momenti difficili. Quando vedi il Colosseo, ti emozioni. Roma è storica, la vedi sui libri di storia. È tutta Roma che è così, a Parigi c'è solo la Tour Eiffel. Roma è il massimo che puoi trovare in Europa e nel mondo. È eccezionale. ([[Philippe Mexès]]) *{{NDR|Nel 2019.}} Essendo un comico satirico e parlando principalmente di cose marce e che non funzionano, Roma è uno dei miei argomenti prediletti. [...] Per esempio, secondo me il [[Colosseo]] e i Fori Romani sono l'anticamera dell'emergenza [[Rifiuto (spazzatura)|rifiuti]] di oggi. Del resto che cosa sono se non i rifiuti dei [[Civiltà romana|fasti imperiali]]? I Fori Romani sono l'abbandono di rifiuti ingombranti da parte dell'Impero Romano: colonne e capitelli abbandonati per secoli nel centro di Roma senza che l'AMA li rimuovesse, e ora i [[giappone]]si vengono a fotografarli. ([[Saverio Raimondo]]) *Facciamo dunque un ipotesi fantastica che Roma non sia un abitato umano, ma un'entità psichica dal [[passato]] similmente lungo e ricco, una entità in cui nulla di ciò che un [[tempo]] ha acquistato esistenza è scomparso, in cui accanto alla più recente fase di sviluppo continuano a sussistere tutte le fasi precedenti. ([[Sigmund Freud]]) *Fino a poco tempo fa mi riposavo con il rimorso. Mi sembrava di perder tempo, di lasciarmi sfuggire le ore come monete d'oro da una tasca bucata. Dev'essere Roma che fa quest'effetto. Qui il tempo non ha importanza, non c'è un orologio che segni un'ora giusta. Anch'io, ora, posso perdere tempo. ([[Marcello Marchesi]]) *Forse l'ultimo contributo originale dato da Roma al mondo sono state le corse delle bighe e tutta quella paccottiglia in corazza ed elmo tanto grossolana da avere conquistato facilmente [[Hollywood]] più di venti secoli dopo. ([[Tommaso Labranca]]) *Forse Roma è piena delle ombre degli antichi Romani, dei primi cristiani, degli artisti dell'epoca del Rinascimento e degli italiani del secolo scorso, che tanto eroicamente perirono nella lotta per unificare l'Italia. Tutte queste ombre non possono allontanarsi dalla città amata. Come un tempo, sono loro a possedere Roma, e noi, gli stranieri, cadiamo prigionieri di tali ombre, e non siamo in grado di distogliere da loro i nostri pensieri. ([[Ljubov' Dostoevskaja]]) *(Fra parentesi dichiaro il mio odio per tutti coloro che per Roma o da Roma hanno voluto, contro di me e contro molti altri italiani, gettare il seme dell'avvilimento sul mio – sul nostro – sentimento orgoglioso di non essere nati a Roma, di non vivere a Roma, e sulla mia – nostra – impressione che a Roma, e soltanto a Roma, si trovi quella data forma di vita che gli avvilitori di questo secolo chiamano ''provincia'' e ''provincialismo''). ([[Antonio Delfini]]) *Fu Roma, infine, che mi fece capire la grandezza di un passato al quale il mio stesso popolo apparteneva, consolandomi di tante delusioni, di tante, fino ad allora, incomprensibili umiliazioni storiche. Roma, e tutta l'[[Italia]] con essa, mi rivelava la storia come piacere di esistere, di vincere e di sopravvivere, lasciandomi scoprire la possibilità di una specie di eternità fatta di destini umani, visibili nelle mura stesse della città. ([[Vintilă Horia]]) *Ho fatto questa esposizione storica per non dovermi vergognare quando dirò che Roma, tutto sommato, a me non piace. Né il Foro Romano, né gli spaventosi ruderi in mattoni del Palatino, né nient'altro ha evocato in me sentimenti sacri; quelle dimensioni maniacali delle terme, dei palazzi e dei circhi, quella strana passione di costruire in modo sempre più colossale, sempre più esteso, è la vera ossessione barocca, che in seguito spinse Paolo V a deturpare la Basilica di San Pietro. ([[Karel Čapek]]) *Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo. ([[Augusto]]) *I frequentatori dei superstiti giardini non sono più figurette di gentiluomini e di rustici alla Callot, ma galeotti come quelli che popolano le ''Carceri'' di Piranesi, in cerca di bimbi a cui strappare le collanine, e ancora drogati e sodomiti. [...] Altro che la ''pulchritudo vaga'' di Kant! Allo stato attuale i giardini di Roma suggeriscono tutt'altro che speculazioni filosofiche. ([[Mario Praz]]) *I pedanti, che trovavano nella Roma moderna l'occasione di sfoggiare il loro latino, ci hanno persuaso che essa è bella: ecco il segreto della reputazione della Città Eterna... Regna per le strade di Roma un tanfo di cavoli marci. Attraverso le belle finestre dei palazzi del Corso si scorge la povertà degli interni. Roma in realtà è un agglomerato di sublimi rovine e di brutte chiese e case moderne; sarebbe stato meglio se non fosse sopravvissuta alla fine dell'età antica, se si fosse trasformata in un deserto popolato solo dai resti dei suoi monumenti, come avvenne ad altre grandi capitali; la conversione al cristianesimo ha segnato l'inizio della sua decadenza. Della patria di Cicerone, Cesare e Virgilio rimangono solo le spoglie esteriori; il suo spirito è morto per sempre e sono i preti e le superstizioni cristiane che l'hanno ucciso... ([[Stendhal]]) *Il fascino di Roma è "Roma". I monumenti, l'antichità, tutte le cose che noi vediamo tutti i giorni camminando per il centro o anche nei quartieri limitrofi. Questi cimeli, questi templi abbattuti che ci fanno ricordare che Roma era una importante capitale anche allora, 2000 anni fa. ([[Lello Bersani]]) *Il passo delle ''Vergini delle rocce'' di D'Annunzio sulla devastazione dei «luoghi già per tanta età sacri alla Bellezza e al Sogno» provocherà lo scherno degli uomini d'affari, ma mi dicano costoro se la speculazione edilizia romana della fine del secolo scorso non rassomiglia a quella del ladro che fonde preziosi lavori d'oreficeria per ottenerne soltanto la materia greggia, l'oro? Ci fu in ogni modo una nemesi per gli avidi speculatori edilizi romani: fallì la Banca Romana, e il principe di Piombino, sull'orlo del disastro, dovette cedere il superbo, scenografico palazzo che s'era costruito su un lembo del giardino distrutto. ([[Mario Praz]]) *Il termine "idillio" usato per caratterizzare il ''[[Genius Loci]]'' di Roma può apparire sorprendente ad una prima lettura. In che senso la caput mundi sembra "idilliaca"? È ovvio che non ci si riferisce a quella intimità di dimensioni ridotte così frequente nei paesini e nelle cittadine nordiche. La monumentalità e la grandezza di Roma rimangono indiscusse, ma i singoli spazi presentano una "interiorità" che emana protezione e appartenenza. Malgrado la sua imponenza, la città conservato una semplicità rustica che la apparenta alla natura. Non vi è, probabilmente, altra capitale europea in grado di esprimere tale attaccamento alla natura, né altro luogo ove la natura sia tanto umanizzata. Proprio in questa speciale caratteristica potrebbe consistere l'essenza del ''Genius Loci'' romano: il sentimento di appartenenza ad un ambiente naturale conosciuto. ([[Christian Norberg-Schulz]]) *In linea di massima, la gente comune, qui in Italia, mi piace moltissimo, ma i Napoletani meno di tutti e i Romani poco più, perché sono focosi e brutali. ([[Charles Dickens]]) *In una città grande come questa o ci sei nata o non puoi viverci. ([[Ambra Angiolini]]) *Iniziai così, con un servizio sulla situazione industriale di Pomezia. In verità volevo andare a Roma. Anche a fare lo spazzino. Roma era l'immensità, il sogno, la fica. ([[Enrico Lucci]]) *Io ho deliberato di lasciare un monumento di quello che oggi è la plebe di Roma. In lei sta certo un tipo di originalità: e la sua lingua, i suoi concetti, l'indole, il costume, gli usi, le pratiche, i lumi, la credenza, i pregiudizi, le superstizioni, tutto ciò insomma che la riguarda, ritiene un'impronta che assai per avventura si distingue da qualunque altro carattere di popolo. Né Roma è tale, che la plebe di lei non faccia parte di un gran tutto, di una città cioè di sempre solenne ricordanza. ([[Giuseppe Gioacchino Belli]]) *Io resto convinto che Roma sia la più avanzata capitale del Nord Africa. [[Milano]] una delle capitali più avanzate dell'Europa. ([[Giovanni Fava]]) *L'invenzione straordinariamente varia e la ricchezza delle fontane hanno sempre colpito di vivo stupore i visitatori di Roma alla loro prima entrata. La stessa regina [[Cristina di Svezia]] poté fare, a questo proposito, una figura di perfetta provinciale allorché si credette in obbligo di ringraziare Papa e Senato della grandiosa festa idraulica che pensava improvvisata in suo onore. Conosciuto poi che le cose stavano sempre (giorno e notte) a quel modo, la Minerva svedese restò di sasso. ([[Antonio Baldini]]) *{{NDR|«Cosa ti affascina di questa città?»}} La capacità di lasciarsi scivolare sopra tutto, nel bene e nel male. Un'impermeabilità basata sulla propria solennità, sui propri anticorpi, sulla propria indolenza, sulla propria bellezza, appunto. L'Italia è artisticamente il paese più ricco del mondo ma mai come a Roma (parlo di centro storico) si ha la sensazione nitida di passeggiare in uno sterminato set, di sfiorare "la storia nei muri". ([[Cristiano Militello]]) *La città di Roma, come un pernio attorno a cui girava la ruota dell'impero, era una meraviglia di civiltà e di dissolutezza, di efficienza affaristica e di bassa politica, di enorme potenza e di artifici meschini. Anche nel campo del diritto, i romani riuscivano a creare una mescolanza di idee progressive con cose ridicole. ([[Jim Bishop]]) *La Città Eterna assomiglia a un gigantesco cervello invecchiato che da molto tempo trascura ogni interesse nel mondo – essendo il mondo qualcosa di troppo concreto – e si è dedicato alle sue stesse pieghe e circonvoluzioni. Muovendosi fra le strette, dove persino un pensiero su se stessi è troppo ingombrante, oppure fra le distese, dove il concetto medesimo di universo appare striminzito, ci si sente come una puntina di grammofono consunta che strascicandosi percorre i solchi di un grande disco – verso il centro e indietro – ed estrae con le suole la melodia che i giorni del passato canticchiano al presente [...] Quanto più ci si avvicina all'oggetto del desiderio, tanto più questo diventa di marmo e di bronzo, mentre i profili leggendari dei nativi si spargono all'intorno come monete animate sfuggite da qualche vaso di terracotta infranto. ([[Iosif Brodskij]]) *La dolcezza della morbida primavera si addice a [[Venezia]], come il sole abbacinante d'estate si addice alla splendida [[Genova]], e l'oro e la porpora dell'autunno a Roma, grande e antica. ([[Ivan Sergeevič Turgenev‎]]) *La grande Roma deve essere quella d'un tempo: il centro della cultura mondiale, e il Vaticano sarà il ghetto del cattolicesimo. ([[Benito Mussolini]]) *La lampada accesa è il simbolo di Roma eterna, [[Virgilio]] ne è l'anima vigile e operante. ([[Olga Visentini]]) *La luce di Roma riposata nel cattolicesimo batte nella memoria dei vivi e nella resurrezione dei morti. ([[Francesco Grisi]]) *La periferia di Roma è un set cinematografico naturale. Ho imparato ad apprezzarla sin da piccolo, quando vedevo i film di [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]] come ''Accattone'' e ''Mamma Roma'', prima ancora di girarci come attore. Ho capito che quelle realtà sono il cuore pulsante della città, non luoghi da tenere ai margini. ([[Pierfrancesco Favino]]) *La potenza romana poggia sui costumi e gli uomini antichi. ([[Quinto Ennio]]) *La Suburra... Sto posto non cambia da duemila anni: patrizi e plebei, politici e criminali, mignotte e preti... Roma. (''[[Suburra - La serie]]'') *La vita quotidiana a Roma è ormai inquinata. Chiesa, televisione e politica l'hanno occupata nelle sfere più intime e hanno finito per trasformarla in un paesone dove questi mondi la fanno da padrone. Invece Milano e Napoli hanno ancora uno spleen, una solitudine malinconica, sono città con forti valori simbolici. ([[Toni Servillo]]) *Ma era Roma che amavo, la Roma imperiale, questa bella regina che si rotola nell'orgia, sporcando la sua nobile veste con il vino della depravazione, fiera dei suoi vizi più che delle sue virtù. Nerone! Nerone, con i suoi carri di diamante che volano nell'arena, le sue mille vetture, i suoi amori di tigre e i suoi banchetti di gigante. ([[Gustave Flaubert]]) *[[Josef Svatopluk Machar|Machar]] trovò a Roma la classicità. È strano. Per quanto mi riguarda, vi ho trovato principalmente il barocco. Il [[Colosseo]] è barocco. Tutta la Roma imperiale è interamente barocca. Poi arrivò il [[cristianesimo]] e in un attimo pose fine al barocco imperiale. Di conseguenza, Roma si addormentò artisticamente, si svegliò solo alla prima occasione, quando glielo permisero le strette briglie che le aveva messo il cristianesimo, e quando poté ribollire in una nuova ondata di barocco, questa volta nel segno del papato. ([[Karel Čapek]]) *Mai città al mondo ebbe più meravigliosa avventura. La sua storia è talmente grande da far sembrare piccolissimi anche i giganteschi delitti di cui è disseminata. Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo: di avere per capitale una città sproporzionata, come nome e passato, alla modestia di un popolo che, quando grida: «Forza Roma!», allude soltanto a una squadra di calcio. ([[Indro Montanelli]]) *Mi rivedo con [[Pablo Picasso|Picasso]] mentre tornavamo di notte dall'Albergo Minerva, dove alloggiavano le ballerine russe, al nostro albergo in Piazza del Popolo. Preferivamo la Roma al chiaro di luna perché di notte si vede come è fatta una città. ([[Jean Cocteau]]) *{{NDR|Durante i soggiorni a Roma}} Mi sembra di raggiungere le altezze dell'arte. E di respirare l'aria respirata dai maestri e di vedere il mondo con i loro occhi. ([[Edgar Lee Masters]]) *[[Napoli]] è stata una capitale d'Europa, Roma il centro della cristianità: non appartengono al Centro Sud, appartengono al mondo e perciò si ignorano. Troppo vicine per potersi misurare, sono due immensità separate dalla storia. Hanno avuto in comune una gran folla di abitanti dentro le mura, questo ha reso temibile il popolo, gli ha dato un'aria sorniona da signore decaduto, consapevole del suo rango. ([[Erri De Luca]]) *Napoli non è una città violenta, semmai la capitale del crimine ora è Roma. ([[Aurelio De Laurentiis]]) *Niente cartoline per i giapponesi, niente monumenti, niente chiese antiche, niente Colosseo. Solo cemento armato. Da Casalbruciato, a Pietralata, poi scendendo giù per la Tiburtina, fino a San Basilio; poi da nord, verso Primaporta. La vera Roma è questa. (''[[Cemento armato (film)|Cemento armato]]'') *Nominate Roma; è la pietra di paragone che scernerà l'ottone dall'oro. Roma è la lupa che ci nutre delle sue mammelle; e chi non bevve di quel latte, non se ne intende. ([[Ippolito Nievo]]) *Non è il male che corre sulla terra, ma la mediocrità. Il crimine non è Nerone che suonava la lira mentre Roma bruciava, ma il fatto che egli suonava male. ([[Ned Rorem]]) *Non è riuscita a capire che è diventata una metropoli, non ce la fa proprio. Basta andare un giorno in una qualsiasi grande città europea per accorgersene. Anche se non potrei vivere un sampietrino più in là, io Roma non la riconosco più. È diventata brutta, scomposta, estranea a se stessa. Non è più un'unità, ma è una somma di almeno sette città con anime diverse. Periferie che non si conoscono l'una con l'altra. ([[Gigi Proietti]]) *Oh Roma! mia patria! città dell'anima! ([[George Gordon Byron]]) *O Roma, il cui segreto nome Iddio ci ha rivelato, eterna città, o [[patria]] del cuor mio, chi ti rammenta e non s'inchina, o termine di consiglio eterno, più non intende il mistero de' secoli. Come alle forze unite una forza, e a' membri viventi l'anima, o il sole a' pianeti, e al concorde veleggiare degli astri per lo spazio interminato un'unica meta, com'a' pensieri melodiosi un'idea, e a' consorti amori un amore, o agli spiriti uno spirito che tutti gli abbraccia, tu, o Roma, sei l'unità dell' unione, centro de' tempi, universalità del genere umano. ([[Augusto Conti]]) *Oh! Roma!, patria dell'anima!, tu sei veramente la sola!, l'eterna! Al disopra d'ogni grandezza umana anche oggi... sotto qualunque degradazione! Il tuo risorgimento non può essere che una catastrofe da mettere a soqquadro il mondo! ([[Giuseppe Garibaldi]]) *Oh santa città di Roma, così amata da Dio, prediletta e privilegiata con sovrabbondanti doni di natura, di arte, di tradizioni, di religione e di grazia! possa tu in ogni tempo corrispondere alla tua preclara vocazione, in faccia al mondo ed al cospetto della Chiesa universale. Possa tu esprimere con la voce, con le opere, con gli esempi del popolo tuo nativo, squisitamente saggio e generoso, e di quanti dai vari punti d'Italia e del mondo qui convengono, esprimere — diciamo — la sostanza viva del Vangelo: che è annuncio di redenzione e di pace, presidio di vera civiltà, ornamento ed arricchimento della persona umana, delle famiglie e dei popoli. ([[Papa Giovanni XXIII]]) *Per me la città resta lacerata da ampi spazi nudi e lunari, singoli raggruppamenti di rovine tra piante selvatiche che lei ha progressivamente accerchiato qui e là; un insidioso sovvertimento desertico penetra per infiltrazione questo antico agglomerato urbano [...]; è una nobile città lacunosa, squarciata da radure inquietanti e ancora ignote, che sembrano aspettare in un sogno ad occhi aperti non so che sorta di atterraggi fantastici fuori dal tempo. ([[Julien Gracq]]) *Quando arrivai qui la settimana santa volgeva al termine. La folla straniera prossima a disperdersi riempiva ancora il corso e la piazza di Spagna. Roma ridiverrà se stessa soltanto alla partenza d'una folla che l'anima di una vita a lei estranea. Tuttavia il suo carattere è abbastanza profondo per liberarsi dal cerimoniale di questi giorni di festa; la sua severità assorbe le parole e le forme che le vengono prestate; i suoi edifici dai pesanti muri che anneriscono alle esalazioni d'un fiume melmoso, le sue strade lunghe e buie sembrano consigliare il raccoglimento nell'effusione del loro cupo corruccio. L'architettura ha quella pesantezza che esprime la potenza materiale, l'anima non si riflette da nessuna parte e le eleganze che lo stile del [[Rinascimento]] ha prodotto qua e là sembrano spaesate: ciò che colpisce è ora il monumento dello splendore cesariano, ora la casa irregolare del [[Medioevo]]. Se ci si allontana dal centro della città, si calcano, su un lastricato umido, delle vie deserte. Appena, di tanto in tanto, vi si incontra qualche «pifferaro», o un gruppo di scioperati che giocano alla «morra». Angusti giardini, ornati d'aranci che fioriscono nell'ombra, separano canove e rovine, o ci si può fermare su vaste piazze dove antichi palagi dormono sull'erba. La piazza di San Giovanni in Laterano offre la più nobile solitudine. ([[Octave Pirmez]]) *Quando tutto il mondo fu cittadino Romano, Roma non ebbe più cittadini; e quando cittadino Romano fu lo stesso che cosmopolita, non si amò né Roma né il mondo: l'amor patrio di Roma divenuto cosmopolita, divenne indifferente, inattivo e nullo: e quando Roma fu lo stesso che il mondo, non fu più patria di nessuno, e i cittadini romani, avendo per patria il mondo, non ebbero nessuna patria, e lo mostrarono col fatto. ([[Giacomo Leopardi]]) *Quest'è l'unico luogo della terra che dia materia maggiore a conoscere i legami che uniscono il vecchio mondo al mondo attuale; quest'è l'unico luogo, dove si possono più ampiamente meditare, e con profitto più grande, gli esemplari della bellezza nelle arti, e trarne quanto guadagno da esse è possibile alle speculazioni della filosofia. ([[Giuseppe Bianchetti]]) *Questa è una città mediocre, che dimentica tutto, un po' amorfa, mancano i grandi entusiasmi e i grandi temi. ([[Mario Marenco]]) *Questo astro della notte, questo globo che si suppone sia finito e spopolato, passeggia le sue pallide solitudini sopra le solitudini di Roma; illumina strade senza abitanti, recinti, piazze, giardini dove non passa nessuno, monasteri dove non si sente più la voce dei cenobiti, chiostri deserti come i portici del [[Colosseo]]. ([[François-René de Chateaubriand]]) *Roma ancora mi emoziona, un'emozione profonda ma non letteraria, dell'anima direi. Una città a cui ho dedicato tanti lavori: martiri, colonne... Qui mi sono laureato, a San Pietro in Vincoli. Qui sono tornato. Da qui, dove vivo da tanto, non sono più andato via. ([[Guido Strazza]]) *{{NDR|Circa Roma capitale}} Roma, che nulla qualificava a svolgere questo ruolo, salvo la sua leggenda e il suo passato, quando Napoli era – e di gran lunga –, malgrado i rapidi progressi di Torino, la sola città ad essere, verso il 1860-70, all'altezza del compito. ([[Fernand Braudel]]) *Roma, della quale siamo più diretti debitori, rese il più grande servizio al mondo diffondendo la tradizione greca ed adattandola alle rinnovate condizioni delle terre occidentali. ([[William Boyd]]) *Roma deve uscire dall'apatia e dall'immagine di paesone abbandonato e deve pensare ad avere il più alto profilo possibile. ([[Gianni Alemanno]]) *Roma di notte. Città morta. Città muta. Città nella quale il solo grido che ci permettono le facciate e le mura, sempre lo stesso con piccole variazioni, è Duce: il volto, di fronte e di profilo, berretto con ''aigrette'' o elmetto, amabile o terribile. La città cieca, sorda, con la lingua tagliata, si esprime soltanto attraverso le smorfie liriche di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. ([[Jean Cocteau]]) *Roma dovrebbe occuparsi di arte e lasciare perdere gli abiti. Troppa volgarità. Delle donne eleganti di un tempo non c'è più traccia. Colpa della [[Televisione|tv]] e dei suoi modelli-velina. ([[Roberto Capucci]]) *Roma è bella da impazzire. Monumenti, sole, voglia di vivere, belle donne. E calore della gente. ([[John Carew]]) *[[Roma]]!<br>E' corre vecchia fama che Roma sia parola arcana, e significhi ''Amor'', ed io ci credo, però che sappia come l'Amore nascesse ad un parto insieme coll'Odio; ora Roma, appunto rappresenta l'Amore indomato del sangue latino alla terra latina, e l'Odio religioso contro lo straniero da qualsivoglia plaga si muova per contaminare la terra latina. (Francesco Domenico Guerrazzi) *Roma è l'esempio di ciò che accade quando i monumenti di una città durano troppo a lungo. ([[Andy Warhol]]) *Roma è la capitale della [[storia]], della [[cultura]], della [[religione]]; Roma è l'[[Italia]]. ([[Uto Ughi]]) *Roma è la città in cui sono nata, è caotica ci sono mille problemi ma non la cambierei con nessun'altra città. ([[Milena Vukotic]]) *Roma è la città unica, ''urbs et orbis'' che simboleggia e comprende le cose più disparate. Vi sono in Roma cinque o sei Rome, che hanno il loro carattere particolare e i loro speciali ammiratori e visitatori. Winckelmann e Overbeck, Goethe e Châteaubriand, Shelley e Lamartine, Byron e Veuillot, l'hanno adorata con eguale entusiasmo. Dall'Apollo di Belvedere, ai graffiti e ai mosaici Bizantini; dal semplice altare scavato nel tufo delle Catacombe, alle magnificenze liturgiche di San Pietro; dal palazzo dei Cesari, dal Colosseo e dalle Terme, alle Chiese dei Gesuiti e ai palazzi e alle fontane del Bernini; dalla desolata e pittoresca solitudine della Campagna, ai ''parterres'' ricamati e agli alberi pettinati delle Ville principesche; esistono in Roma i più spiccati contrasti. È la città ''dialettica'' per eccellenza. Essa concilia tutte le espressioni della storia e della vita, nella solenne unità della sua grandezza e nella infinita malinconia delle sue memorie. ([[Enrico Nencioni]]) *Roma è molto più ricca di nascosti tesori che, per esempio, [[Parigi]]. Questa, con compiuta generosità, mette in mostra tutte le sue splendidezze e nulla cela al primo sguardo. Roma invece vuol essere indagata, conquistata. Certo qui non vi è una ''avenue'' che per splendidezza e ampiezza si possa paragonare con i Campi Elisi; né {{sic|la}} Roma, relativamente stretta e provinciale, {{sic|non}} ha una Piazza della Concordia. Ma dove mai puoi trovare a Parigi quei tesori nascosti, il principesco barocco nei più riposti cantucci, le quiete strade laterali con gli stupendi palazzi in stile Rinascimento grandiosi e discreti a un tempo?<br>Però sarebbe una scemenza e un'ingratitudine da parte mia, se io, nell'estasi del nuovo amore volessi rinnegare l'amore passato. Parigi è incomparabile, e io, naturalmente, invidio ''un po''' te che vi indugi. Ma anche Roma non ha rivali. Quale fortuna che le due città regine siano rimaste intatte e ancor sempre illuminino il mondo dei loro raggi! ([[Klaus Mann]]) *Roma è per ciascuno ciò che egli è per se stesso. ([[Johann Jakob Rabus]]) *Roma è puttana come [[Patrizia (personaggio)|Patrizia]], grintosa come il [[Bufalo (personaggio)|Bufalo]], egocentrica come il [[Il Libanese|Libano]]. È dolce come Roberta, svampita come il [[Il Dandi|Dandy]], pigra e allo stesso tempo determinata come il [[Il Freddo|Freddo]]. Roma racchiude tutte le sfumature dell'essere umano. ([[Francesco Montanari]]) *Roma è sporca, ma è Roma; e per chiunque ha vissuto a lungo a Roma quella sporcizia ha un fascino che la lindura di altri posti non ha mai avuto. ([[William Wetmore Story]]) *Roma è stata sempre il posto che mi ha dato un metro, nel senso che io sono un centimetro dentro il metro. Invece le altre due cose, i genitori e i figli, una l'ho persa e una non l'ho fatta. Roma, invece, c'è sempre. Io costantemente ragiono anche su quanto i luoghi di Roma sono cambiati rispetto a me nelle epoche della vita, ed è una cosa inesauribile. Mi piace l'Asia, ho scritto dei libri sull'Asia, però, se devo dire come funziona la mia macchina percettiva, questo è il posto. Perché ci sono anche io. La cosa più bella che ho visto nella mia vita, le rovine di [[Angkor Wat]], è un’emozione simile a Roma, soltanto che manca il centimetro mio. Io sono qui. Quello che mi affascina di Roma è che il mio tempo individuale, personale è come sull'abisso di un tempo pazzesco. Roma mi rende evidente il tempo, mi colloca nel tempo. Io non so cos'è il tempo, so cos'è Roma. ([[Emanuele Trevi]]) *Roma è una città un po' pigra, dove le cose nascono un po' per caso, senza un ordine ben preciso e quindi anche se i tentativi di far cultura sono tanti, rischiano di disperdersi e di non avere i risultati auspicabili. ([[Paola Gassman]]) *Roma è una polenta molle. ([[Giulio Carlo Argan]]) *Roma, essendo la mia città, è naturale che sia la più bella, non potrei vivere lontano da lei. Certo che se ce fossero meno problemi sia de traffico sia de smog sarebbe mejo, ma nonostante ciò m'accontento anche perché in Italia c'è anche de peggio. ([[Elena Fabrizi]]) *Roma ha l'[[osteria]], luogo popolaresco, un po' [[buio]], bonario, con tavole di marmo, boccali di [[vino]], belle insegne rossastre con le scritte: «Vino dei Castelli a tanto il litro». ([[Alberto Moravia]]) *Roma ha parlato, la causa è finita. ([[Agostino d'Ippona]]) *{{maiuscoletto|Roma}} – m'hanno detto – è come una madre negra. Piena di {{sic|abbominevoli}} difetti. Ma le madri negre – aggiungo io – sono le più amorose – e quindi le migliori – del mondo. ([[Umberto Saba]]) *Roma mi presenta una bellezza disarmante. Uscita dalla misura d'uomo di [[Firenze]] mi trovo immersa nella misura dei giganti. Mi è impossibile pensare. Persino il colore dei palazzi mi confonde. ([[Bianca Bianchi]]) *Roma non mi commuove. Mi confonde. Il canto delle fontane rivela la vera città, la necropoli che sfugge al piccone dell'ex manovale Mussolini. [...] Qui tutto sembra obbedire al pollice verso dell' ''Imperator'', che con quel gesto decreta la fine del vinto, così come riempie la pipa o come si pianta un seme. ([[Jean Cocteau]]) *Roma non mi piace: sa di morte.<ref>A questa citazione, [[Charles Augustin de Sainte-Beuve]] fa precedere questa osservazione: È il maestro e il modello di quelle generazioni risolute, tutte intese al presente e all'avvenire. Più tardi, quando vedrà Roma dirà: «Roma non mi piace: sa di morte.»</ref> ([[Émile de Girardin]]) *Roma rischia di ritrovarsi tra vent'anni con gli stessi problemi di oggi, aggravati da un incremento edilizio e demografico enorme. La più orrenda, squalificata città del mondo che chiameremo Roma per una pietosa convenzione, per una abitudine fonetica. ([[Michele Valori]]) *Roma, Roma, Roma, Roma: giovane e decrepita, povera e miliardaria, intima e spampanata, angusta e infinita. ([[Aldo Palazzeschi]]) *Roma si racconta compiaciuta con i turisti che leccano i gelati e i selfie ai Fori Imperiali con i gladiatori. Ma è solo una scenografia. È invece la metropoli dove trovare lavoro senza essere protetto da un politico è quasi impossibile, dove un piccolo imprenditore per farsi pagare si deve rivolgere a bande che recuperano i crediti. In questa Roma ogni pistola è un'occasione per provare a farcela. Ancora pensate che siano le serie tv a ispirare i violenti? Quanta colpevole ingenuità, le serie raccontano il reale volto di ciò che accade e chi lo vive ci si specchia direttamente. ([[Roberto Saviano]]) *Roma ti prepara. Credo che crescere in un posto in cui dopo [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] è arrivato [[Augusto]], dove hai sotto gli occhi che passa tutto, passano cose enormi, e quindi figurati se non passo io, ti dia la misura della tua piccolezza. Puoi farne una malattia, e impegnarti a diventare un'eccezione, oppure puoi vivere con un sano distacco il fatto che perderai tutto quello che hai, diventerai irrilevante, stuccherai le stesse persone che oggi ti acclamano. ([[Emanuela Fanelli]]) *Roma, sosteneva [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], la si poteva difendere meglio portando la guerriglia nelle campagne, dove c'era modo di manovrare e insieme di vettovagliarsi e di fare insorgere contado e villaggi. E quando Roma, alla fine di quel giugno, dovette capitolare, il solo a non arrendersi fu proprio lui: con quattromila uomini al suo diretto comando, uscì dalla città, deciso a continuare la lotta: «Ovunque noi saremo, sarà Roma». ([[Luciano Bianciardi]]) *Sapete dove sono le più belle rovine romane? Sono in Grecia, in Spagna, perché i Romani hanno distrutto le loro, hanno demolito il [[Colosseo]] per costruire i gabinetti. (''[[Mad Men]]'') *Se esiste l'[[inferno]], Roma ci sta sopra. ([[Martin Lutero]]) *Se non fossi venuto a Roma, non mi sarei mai innalzato, e se non mi fossi innalzato, non sarei caduto. ([[Henry James]]) *Se non vi fosse storia romana, ove imparammo una patria comune, se giovane non avessi vagato tra le macerie del gigante delle grandezze terrestri, io non saprei di essere Italiano. E dove è, cosa è questa Italia senza Roma? Può forse esistere un animale senza cuore? o durare un cuore incancrenito? ([[Giuseppe Garibaldi]]) *Se viene un marziano a Roma, vede una città allo sbando. ([[Roberto Perotti]]) *Secondo me Roma è più bella in un giorno di temporale. Il bel sole tranquillo d'una giornata di primavera non le si confà. Il suolo sembra creato apposta per l'architettura. Certamente non c'è qui, come a Napoli, un mare delizioso, la voluttà manca; ma Roma è la città delle tombe, e la felicità a cui si può aspirare è quella cupa delle passioni e non la voluttà della stupenda riviera di Posillipo. ([[Stendhal]]) *Si dice che Bernini abbia dato alle colonnate di San Pietro il profilo di due braccia che accolgono l'umanità in un abbraccio. [...] Fa parte del fascino di Roma, almeno per me, il fatto che mi sembri, almeno tra le metropoli che conosco, l'ultima in cui si possa avere un sentimento di patria interiore. ([[Ingeborg Bachmann]]) *Si dice sempre "Roma non è stata costruita in un giorno". Forse però sarebbe stato meglio, perché meno ci metti a costruire una cosa e meno dura. ([[Andy Warhol]]) *Siamo romani. Siamo italiani. Essere nati e vivere in Italia è un dono: a Roma, è un privilegio. ([[Carlo Azeglio Ciampi]]) *Signor Presidente ma lei lo sa che a Roma due esseri che si amano nun sanno dove mettere piede perché è tutto una montagna de monnezza?! Sette colli, sette colli de monnezza! È la città più zozza d'Europa! E gli stranieri dicono che fa schifo... ma più schifo fanno quelli del Comune, che so solo capaci de farse elegge [...] per ave' il potere... (''[[Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)]]'') *Sole fecondo, che col carro ardente porti e nascondi il giorno, e nuovo e antico rinasci, nulla piú grande di Roma possa mai tu vedere! ([[Quinto Orazio Flacco]]) *Solo Roma, in quel largo mio peregrinare, mi era sempre apparsa lontana e distante, fredda e quasi ostile, ma Roma, si sa, è stata sempre così, in tutti i [[Tempo|tempi]] e sotto tutti i regimi. ([[Antonio Pugliese]]) *Soltanto in quel luogo consacrato dai millenni {{NDR|[[Roma]]}} tutto ciò che c'è stato e ci sarà può convivere con tutto: l'alto e il basso, il vecchio e il nuovo, la religione e l'empietà, il fasto e la miseria, persino Dio e il Diavolo sembravano aver trovato un equilibrio stabile e duraturo in quella città, dove tutto è già accaduto, e mica una sola volta! Mille volte. ([[Sebastiano Vassalli]]) *Sono nata a [[Hollywood]], sono cresciuta a [[Parigi]], ma è solo a Roma che sento come la «mia» città. ([[Tina Aumont]]) *Sono un cittadino di Roma. ([[Marco Tullio Cicerone]]) *Stare a Roma e non far mai una passeggiata a piedi, sarebbe, mi sembra, poco divertente. ([[Henry James]]) *Suggello infrangibile dell'unità [[italia]]na. ([[Umberto I di Savoia]]) *Ti ricordi ancora di Roma, cara Lou? Com'è nella tua memoria? Nella mia rimarranno un giorno solo le sue acque, queste limpide, stupende, mobili acque che vivono nelle sue piazze; e le sue scale, che sembrano modellate su acque cadenti, tanto stranamente un gradino scivola dall'altro come onda da onda; la festosità dei suoi giardini e la magnificenza delle grandi terrazze; e le sue [[notte|notti]], così lunghe, silenziose e colme di stelle. ([[Rainer Maria Rilke]]) *Tutta Roma, sia architettonicamente sia nel modo di vivere della gente, è un palinsesto. A prima vista alcuni settori della città danno l'impressione di essere del tutto moderni, oppure di appartenere a un ben definito periodo storico, ma basta che si guardi più da vicino e si resta sbalorditi davanti al rivelarsi di strati diversi di civiltà che ci fanno ripercorrere a ritroso il cammino attraverso i secoli.([[Georgina Masson]]) *Tuttavia Roma è la mia città. Talvolta posso odiarla, soprattutto da quando è diventata l'enorme garage del ceto medio d'Italia. Ma Roma è inconoscibile, si rivela col tempo e non del tutto. Ha un'estrema riserva di mistero e ancora qualche oasi. ([[Ennio Flaiano]]) *Una volta ero nella città eterna con un amico che mi ha detto: "Per fare tua Roma, fatti più romane possibili". Ma se i vostri gusti sono appena un po' più sofisticati, ho qualche consiglio per voi. Lasciate perdere i fori imperiali, e non andate assolutamente a vedere il Colosseo: non è più eccitante da quando hanno abolito il pasto dei leoni. Per quanto riguarda la Cappella Sistina, è il primo esempio di arredamento frocesco di un decoratore impazzito! (''[[Che pasticcio, Bridget Jones!]]'') *Un indigeno si fa il tatuaggio della sua tribù, un romano si fa il Colosseo. ([[Claudio Amendola]]) *Un omaggio al­la città che mi ha amato e mi ama di più, al punto che quan­do ne parlo mi commuovo. Tifo pure per la Roma perché 'er monnezza' doveva essere romanista. Secondo me qui la malavita ha ancora il ca­rattere del suo popolo. I bandi­ti romani sono alla buona, ve­raci, sanno di basilico. Può sembrare una battuta, ma cre­do proprio che sia così. Solo a Roma i malavitosi si riunisco­no ancora al ristorante. Sotto certi aspetti sono rimasti poeti­ci. Tutt'altra storia da quello che accade negli Stati Uniti, do­ve la malavita è un'immagine della società: arida, cattiva, di plastica. Penso che quella ro­mana sia anche diversa da quella siciliana, che è rimasta folkloristica. ([[Tomás Milián]]) *Una musica popolare romana non esiste. [...] Forse perché Roma è stata per tanto tempo nello Stato pontificio e il popolo doveva cantare solo le litanie sennò magari qualche papa gli faceva tagliare la testa! ([[Armando Trovajoli]]) *''Vedere uno staffiere, un bambino, una bestia, | un furfante, un poltrone diventare [[cardinale]] | e per aver accudito bene ad una scimmia, | un Ganimede avere il galero sulla testa, | questi miracoli solo a Roma accadono.'' ([[Joachim du Bellay]]) *Venerdì 15 febbraio 1823 fui a visitare il sepolcro del Tasso e ci piansi. Questo è il primo e l'unico piacere che ho provato in Roma. [...] Anche la strada che conduce a quel luogo prepara lo spirito alle impressioni del sentimento. È tutta costeggiata di case destinate alle manifatture, e risuona dello strepito de' telai e d'altri tali istrumenti, e del canto delle donne e degli operai occupati al lavoro. In una città oziosa, dissipata, senza metodo, come sono le capitali, è pur bello il considerare l'immagine della vita raccolta, ordinata e occupata in professioni utili. Anche le fisionomie e le maniere della gente che s'incontra per quella via, hanno un non so che di più semplice e di più umano che quelle degli altri; e dimostrano i costumi e il carattere di persone, la cui vita si fonda sul vero e non sul falso, cioè che vivono di travaglio e non d'intrigo, d'impostura e d'inganno, come la massima parte di questa popolazione. ([[Giacomo Leopardi]]) *[[Venezia]], metà [[donna]], metà pesce, è una sirena che si disfà di una palude dell'Adriatico. Roma invece, tante volte sotterrata e disotterrata, continua nel suo solenne seppellimento. Non vi è cosa che non si inclini, che non ceda, che non si comprima e che non scavi la propria fossa. ([[Jean Cocteau]]) *Vengo da una città, Napoli, che fruga e perquisisce con gli occhi. Sotto l'apparenza della strafottenza opera il più capillare sistema di controllo. Roma è opposta, un luogo di passaggio in cui nessuno controlla, nessuno pedina con gli occhi. Roma permette residenza definitiva al forestiero che tale rimane fino all'ultimo giorno. Non dà cittadinanza, tollera e non s'impiccia. Inoltre è una città di fiumi e prima di arrivarci non avevo mai visto un ponte, per me tutti quei ponti erano un'attrazione, mi ci piazzavo in mezzo per vedere l'acqua trasportare se stessa e il suo raccolto. Quando il Tevere è gonfio porta i doni ricevuti dalla piena. ([[Erri De Luca]]) *Vi è in Roma focolare e alimento per tutte le gradazioni e i caratteri della devozione cristiana: dalla primitiva e severa fede degli apostoli e dei martiri, dall'ascetismo ardente e visionario del medio-evo, alle regolate e disciplinate devozioni degli ''Exercitia'', e alle tenerezze mistiche della ''Filotea''. La fede di Châteaubriand e quella del ''ciociaro'' vi sono egualmente appagate: a breve distanza, possono qui inginocchiarsi il puritano e il gesuita: chiunque s'inchina alla Croce, ha in Roma una patria. Aggiungete, che il rituale cattolico qui dispiegato in tutta la sua immensa varietà e in tutta la sua pittoresca magnificenza, tocca il cuore del credente, e colpisce l'occhio dell'artista. Dalla messa cantata nella ''Sistina'', alla tragica tumulazione di un cappuccino, che galleria di quadri viventi offre la Roma cattolica! ([[Enrico Nencioni]]) ===[[Stefano Brusadelli]]=== *Roma, che solo la superficialità può spingere a definire una città dolce, in realtà gronda d'angoscia, e di sangue. Dietro la sua morbidezza – la rotondità della cupole e delle piazze – preme un'anima cupa, ossessiva, tagliente. Ogni facciata di chiesa incombe come un memento della miseria umana e delle sue debolezze. Ogni croce ricorda che esiste una giustizia alla quale non è possibile sottrarsi. *Roma grida al mondo da duemila anni che la vita deve essere prima di tutto mortificazione e sofferenza. La carnalità e la trivialità che i romani ostentano in modo così sfrontato devono essere una loro antica risorsa per difendersi dal peso che li opprime. *A Roma si finisce sempre con l'ingannarsi. O col perdersi. *A Roma di palazzi del genere se ne trovano a migliaia, tutti di otto o nove piani, scrostati e allineati in prospettive monotone e deprimenti che tolgono luce alle strade. Dentro quei caseggiati ognuno può rimanere per sempre un enigma anche per chi gli vive accanto. Si tratta in fin dei conti dei luoghi più misteriosi del mondo. *A Roma, più che altrove, le catene della solidarietà sono lunghe, tortuose, insondabili. L'incessante commercio di favori al quale la città è dedita costituisce il combustibile e il collante di tali catene. *Era curioso come solo a Roma avesse l'impressione di calpestare una crosta sottile che da un momento all'altro dovesse rompersi, facendolo precipitare in una profondità buia. Può darsi che il grande vuoto che esiste effettivamente sotto la città – centinaia di chilometri tra catacombe, cave, vene d'acqua – finisca col trasmettere qualcosa anche all'anima. *Roma è una città che non smette mai di disfarsi. Eppure è sempre lì, intatta e indistruttibile. ===[[Jacob Burckhardt]]=== *E guarda<ref>Gottfried Kinkel, destinatario della lettera</ref>, persino qui, quando me ne sto nella mia stanzetta (abito vicino alle Quattro Fontane, all'ultimissimo piano, in una posizione magnifica che domina mezza città), il mio amico Tritone gorgoglia con la sua acqua giù in Piazza Barberini e mi trascina ad un amichevole colloquio a due alla finestra del balcone, da dove io riesco ''con un unico sguardo'' a vedere Roma, dal Pantheon passando per San Pietro, Castel Sant'Angelo, Trinità dei Monti, Villa Ludovisi fino ad arrivare a Palazzo Barberini [...]. Anche solo la veduta che godo, in particolare i tramonti su Monte Mario, fa impazzire da come è bella. E poi questa colorata, possente Roma, che ricaccia indietro i miei poveri pensieri quando questi fanno capolino! *Il prossimo inverno, a meno<ref>Nella fonte: almeno.</ref>che non succeda chissà cosa, riparto per Roma. Voglio ancora farmi una bevuta da questo calice incantato e ricoperto d'oro; la primavera che sonnecchia in me sotto il ghiaccio tornerà a fiorire. *Ci credi, se ti<ref>Edward Schauenburg, destinatario della lettera.</ref>dico che la domenica esco mal volentieri a passeggio, solo per non incontrare berlinesi ''en masse''? I tre quarti di questi volti sono inaciditi e avviliti, gli altri ingrassati a forza di filisteismo. Roma è certo anche povera, ma quale bellezza, chiarezza ed espressività in quei volti! Alcuni sono magri, certo segnati dagli anni e consumati dalle intemperie, ma tutto ha un che di deciso, fermo, non c'è niente di ''a priori'' scrofoloso, molliccio, informe. ===[[Cristina Campo]]=== *Roma respira greve ed enorme, nella caligine ardente.<br>Supremamente bella, a volte, nelle sue tremende basiliche vuote, nelle sue piazze di sangue coagulato che pare liquefarsi, fumando. Il tempo che cade in blocchi, un secolo sull'altro, audibilmente, tragico oltre ogni dire. La cupa ebbrezza di questo tempo, come braci che crollano. La notte, il solito odore di Basso Impero in putrefazione, ma anche profondi, puri momenti nei quali la città pare chiusa in uno smeraldo. Io non faccio che andare in giro per questo immenso labirinto di cerchi concentrici. *Stasera l'accendersi improvviso delle luci sulla città ancora tersa e chiarissima, fece di tutto un orlo di mare. Il cielo era sabbia finissima, sciacquata da un'onda di luce fonda. E i lumi accesi l'uno dopo l'altro, sgranati lungo i ponti che fuggivano, {{sic|era}} un arrivo di conchiglie fulgide sull'onda. *{{sic|...}} vedessi, Bul, questo autunno romano! velata di fogliame e d'acque passeggere, la città riduce le distanze, è tutta uno scorcio di proporzioni perfette. Vorrei dirti di S. Giov[anni] a Porta Latina, dei 4 Santi Coronati... Ma il mio chiodo fisso è la Passaggiata di Ripetta: col suo pavé di tre secoli, le sue chiatte di ogni colore, i suoi ramai con basette e baffoni. Il tutto tra cortili di vite vergine, in una luce come sotto il tuo ombrello. ([[Cristina Campo]]) ===[[Johann Wolfgang von Goethe]]=== *Dunque domani sera a Roma! Non riesco ancora a crederci; e se questo mio voto sarà appagato, che cosa potrei desiderare ancora? (''[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]'') *Ma, confessiamolo, è dura e contristante fatica quella di scovare pezzetto per pezzetto, nella nuova Roma, l'antica; eppure bisogna farlo, fidando in una soddisfazione finale impareggiabile. Si trovano vestigia di una magnificenza e di uno sfacelo che superano, l'una e l'altro, la nostra immaginazione. Ciò che hanno rispettato i barbari, l'han devastato i costruttori della nuova Roma. (''[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]'') *Non osavo quasi confessare a me stesso la mia meta, ancora per via ero oppresso dal timore, e solo quando passai sotto ''Porta del Popolo'' seppi per certo che Roma era mia. (''[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]'') *[[Parigi]] sarà la mia scuola, Roma la mia università. Giacché essa è una vera ''Universitas'' e quando la si è veduta, si è veduto tutto. Perciò non ho fretta d'entrarvi. *Qui a Roma si vedono tanti stranieri che non vengono sempre a visitare questa capitale del mondo per amore dell'arte somma, ma amano passare anche altrimenti il loro tempo. (''[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]'') *Qui la grandiosità della Rotonda {{NDR|il Pantheon di Roma}}, sia all'esterno che all'interno, ha suscitato in me un gioioso senso di referenza. In San Pietro m'è divenuto chiaro come l'arte, al pari della natura, possa trascendere ogni rapporto comparativo. (''[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]'') *Salii verso sera sulla colonna Traiana, da cui si gode un panorama incomparabile. Visto di lassù, al calar del sole, il [[Colosseo]] sottostante si mostra in tutta la sua imponenza; vicinissimo è il Campidoglio, più addietro il Palatino e il rimanente della città. Poi, a tarda ora, tornai a casa passeggiando lentamente per le vie. Un luogo straordinario è la piazza di Monte Cavallo con l'obelisco {{NDR|l'attuale piazza del Quirinale}}. (''[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]'') ===[[Nikolaj Vasil'evič Gogol']]=== *Le {{sic|novita}} come sapete voi stessa non abita in Roma, qui tutto è antico: Roma, Papa, le chiese, i quadri.<br> A mio parere, le {{sic|novita}} sono inventate da quelli, che {{sic|s’annojano}}, ma sapete voi stessa che nessuno può {{sic|annojarsi}} in Roma {{sic|fiuorche}} quelli che hanno l’{{sic|animo fredda}} come gli abitanti di Pietroburgo.<ref>Da una lettera a Varvara Osipovna Balabina. La lettera fu scritta in italiano da Gogol, il testo citato riproduce la versione originale, non emendata, della lettera. {{cfr}} ''Gogol a Roma: «La patria dell'anima»'', ''Corriere della Sera.it Roma / Arte e Cultura'', 16 settembre 2009.</ref> *Non c'è destino migliore che morire a Roma; qua l'uomo è di una "versta" più vicino al cielo. *Non la mia patria, bensì la patria dell'anima mia ho veduto. ===[[Ferdinand Gregorovius]]=== *A Roma, anche le processioni più meschine presentano un carattere artistico, il che mostra avere le arti esercitato la loro benefica influenza persino sulle minime cose del culto, quali sono gli emblemi, le allegorie, le immagini dei santi. Il senso del bello ivi regna dovunque, in ogni cosa; si direbbe che gli Dei della Grecia, i quali stanno al Vaticano e al Campidoglio, non tollerino il brutto e il barocco neanche nei santi. *La violenta trasformazione della città mi appare come la metamorfosi di un giocoliere, cento cattivi giornali sono cresciuti come funghi e sono strillati in tutte le strade. un invasione di venditori e ciarlatani riempie le piazze. Tutti i monumenti si innalzano bandiere, si fanno dimostrazioni. Roma perderà l'aria di repubblica mondiale che ho respirato per 18 anni, essa discende al grado di capitale degli italiani, i quali per la grande situazione in cui li hanno posti le nostre vittorie, son troppo deboli. È una fortuna che io abbia quasi completato il mio lavoro, oggi non potrei più sprofondarmi in esso. Il medio evo è come spazzato via dalla tramontana con tutto lo spirito storico del passato. Roma ha perduto per sempre il suo incanto. *Roma, da dopo la rivoluzione del 1848, appare ancor più silenziosa che nel passato; tutta la vivacità del popolo è scomparsa e le classi agiate si tengono paurosamente nascoste, guardandosi bene di far parlare di sè; e le classi infime sono ancora più misere e più oppresse di prima. Le feste popolari sono scomparse, o quasi; il carnevale è in piena decadenza; e persino le feste di ottobre, un tempo sì allegre fuori delle porte, fra i bicchieri di vino dei Castelli e il saltarello, sono presso che dimenticate. *Roma è silenziosa e pesante, come fuori dal mondo, come intrecciata in se stessa e incantata. Lo scirocco persiste. I momenti più drammatici del tempo cadono qui senza eco, come nell'eternità. ===[[Vittorio Imbriani]]=== *In Roma il gran pericolo è il disgusto delle cose belle, che viene come conseguenza triste del vederne troppe. I marmi più preziosi, le statue più perfette, dopo alcun poco non ti sollecitano più.<br/>Altrove dieci statue di quelle, che raccoglie il [[Città del Vaticano|Vaticano]], sarebbero stimate una ricca collezione. Ma in Roma! Ma fra tante!<br/>Altro {{sic|guajo}}: l'attenzione smussata non è più stuzzicata dal bello, anzi solo dallo strano, dallo insolito, dallo stravagante, dal capriccioso. Si comprende la necessità del [[Barocco]] qui. Ci volevano statue, che per la bizzarria loro richiamassero gli occhi, si facessero distinguere in mezzo alle altre.<br/>In mezzo a questi [[monumento|monumenti]] dell'antichità vetusta e bellissima a poco a poco uno si sente trasportato in un altro mondo. *Questa città davvero è incantevole. Appaga. Non vi si ha che desiderare. O per meglio dire uno ha quasi rimorso di desiderarvi cambiamenti e miglioramenti, tanto è bella e simpatica così com'è. Questi palazzi, questi monumenti, queste ville, queste strade hanno tanta vaghezza e maestà! Potremo ripulire, ampliare, popolare: ma chi sa che così non se ne alteri il carattere? Questa è l'opinione di tutti, tranne che di pochi incontentabili, i quali trovano da biasimare anche nel Colosseo e nel palazzo Farnese. *Sì, Roma sembra soprattutto bella, non pel suo presente o pel passato prossimo; ma per quel passato remoto, che tutto rammenta. Comprendo benissimo quindi che il soggiorno ne sembri increscevole a' commessi viaggiatori ed a' travetti, per cui la bellezza d'una città consiste ne' caffè, balli pubblici e peggio, che ignorano la storia e non sentono neppur vergogna d'ignorarla. Comprendo che possa increscere a chi non prova simpatia per quel passato; a qualche barbaro discendente d'Arminio e protestante giunta. Ma ad un uomo veramente colto, ad un Italiano soprattutto, il viver qui è un'ebbrezza continua. ===[[Raffaele La Capria]]=== *Cos'è oggi Roma, allora? Cos'è diventata? Da Caput Mundi a Kaputt Mundi, del Mondo Occidentale, dell'Europa. Sempre più appartenente ad un Mediterraneo inquinato da raffinerie e attraversato da correnti clerico fasciste. Punto di confluenza dei risentimenti di un Sud mafioso malato e sottosviluppato. Centro di oppressione Buro-Ministeriale, Aeroporto di Fiumicino di programmi e governi, Torre di Babele dei linguaggi pseudopolitici. Gran Teatro degli ammicchi e delle allusioni, Capitale dell'inciucio dove sfilano sulla passerella, con sorrisi da padrino e accessi di «moraloneria», come ossessivi incubi trentennali, troppi Mostri Sacri della Gran Cosca al potere e troppe Sibille Romane. Di qui l'Europa sembra lontana, perfino l'Europa Minima del funzionario che ha competenza di un problema e tratta appunto di quello e non di altro. L'Europa delle superstiti speranze sembra irraggiungibile, e Roma sempre più irrecuperabile all'Europa. *La luce: la qualità della luce di certe mattine romane è qualcosa di incredibilmente bello... [[Jean-Baptiste Camille Corot|Corot]] è stato il pittore di questa luce, a Roma ha fatto molti suoi quadri, a Roma ha capito che stava nel posto giusto. Vi sono certe mattine di sabato in cui esco insieme con il cane, e andiamo a passeggio, a comprare il giornale, in cui Roma sfolgora, e si sente che è stata costruita da gente che pensava in grande. Ci sono delle piazze architettonicamente grandiose, scenografiche, molto adatte a sposarsi con questa luce, ad esempio piazza Navona, piazza di Trevi, piazza di Spagna, una piazza neoclassica come piazza del Popolo, una alla [[Giorgio De Chirico|De Chirico]], come piazza del Quirinale. Gli antichi monumenti si stagliano nella luce in maniera meravigliosa, si vede la poetica geometria della città... io conosco molte città: Parigi, Londra, New York. Ognuna ha il suo carattere, però una città architettonica come Roma, così a misura d'uomo, è impossibile trovarla... a Parigi ci sono belle piazze, ma hanno una proporzione smisurata rispetto alle piazze romane. Invece le piazze romane hanno la misura giusta. In questo senso Roma è la città più bella che esista. *Roma è diventata la città dei mendicanti. Non ne ho mai visti tanti a Napoli, a Palermo e in nessun'altra città italiana. I mendicanti vengono tutti a Roma, come per un tacito accordo, molti vengono anche dall'estero, e occupano le vie e le piazze del centro storico, quelle più battute dai turisti. *Roma negli anni '50 non era la Roma devastata di oggi. Roma è sempre stata un po' disastrata dal punto di vista urbanistico, però non era come oggi. Era una città piacevole, e per me piena di amici; nella mia stessa condizione si trovavano tanti altri intellettuali venuti da tutte le parti d'Italia. Quindi si formavano quasi naturalmente dei punti di incontro, nei ristoranti, in certi caffè... era una città piacevole. *Roma non è sporca è disordinata, e questo disordine spesso fa pensare che è sporca. ===[[Tito Livio]]=== *È tipico dei Romani saper agire e soffrire in grande. (attribuita a [[Caio Muzio Scevola]]) *Roma, città fortunata, invincibile e eterna. *Una città che, partita da modestissimi inizi, è tanto cresciuta da essere ormai oppressa dalla sua stessa grandezza. ===[[Maurizio Mattioli]]=== *I romani hanno il difetto di avere troppi pregi. *Il nome, Roma, senti come suona bene e poi se lo capovolgi diventa Amor. *{{NDR|Sui ricordi della sua città}} La Roma di allora era una Roma tutta da scoprire, il centro era tutto da scoprire. Ricordo che prendevo l'autobus e venivo spesso in centro per vederlo da vicino. ===[[André Suarès]]=== *A Roma, città di provincia, tutto è fatto per la quantità: tutto è falso, tutto è brutto. Il [[Vittoriano|monumento]] a [[Vittorio Emanuele II|Vittorio Emanuele]] è di una bruttezza abietta: il trionfo della volgarità a grande orchestra. I quartieri nuovi sono orribili: imitano l'antico come i falsari. La mostruosità artificiale è peggiore dell'altra. Già il Rinascimento coltivava questa menzogna: tutto è falso a Roma e l'antico anche. Il sublime di Roma, è che ad ogni passo s'incontra un'orribile architettura. Roma annovera più detestabili monumenti di tutte le altre città del mondo. Quanto aspiro alla nudità, a Roma: la strada nuda, il muro nudo, un quartiere nudo senza palazzi, senza statue, senza chiese. La bruttezza, qui, trionfa attraverso la quantità. C'è al mondo un ciarpame più spaventoso del Foro? Questo pane dei professori fa venire voglia di un digiuno eterno. *Niente è così bello a Roma quanto il sito e il clima, gli orizzonti e la luce. Ora la [[campagna romana|Campagna]] era all'origine di questo splendore e, oserei dire, la febbre, l'abbandono e il deserto. La malaria è il respiro delle rovine: un ornamento o una malattia? Amo quest'incertezza e che tutto, nel fondo, si contraddica. Così il cuore e la ragione, eternamente.; l'ideale e l'utile.<br>Roma cadente e abbandonata, era per noi un tesoro senza prezzo. Perché avere paura o vergogna di confessarlo? Se mi faccio fischiare da un milione di pecore fanatiche e da un milione di mastini al guinzaglio, devo avere ragione tre milioni di volte. Belino pure o abbaino, benissimo. A me spetta vedere e osare. (Linceo.) *Per chi viene da [[Parigi]] o da [[Londra]], Roma è una città di provincia. [[Milano]], no. E tuttavia in niente Milano può essere paragonata a Roma. D'altra parte è curioso pensare che né Roma né Milano hanno dato qualcosa d'essenziale all'Italia, né un uomo, né un'opera. [[Dante Alighieri|Dante]], [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]], [[Sandro Botticelli|Botticelli]], [[Francesco Petrarca|Petrarca]] [[Galileo Galilei|Galileo]], [[Tiziano]], [[Giacomo Leopardi|Leopardi]], [[Giambattista Vico|Vico]], [[Francesco d'Assisi|San Francesco]], [[Bramante]], che so, anche [[Raffaello Sanzio|Raffaello]], non un Milanese, non un Romano. *Rovine e preti, dei preti e delle rovine, ecco Roma nella sua autentica bellezza: essa esige il silenzio e la virtù di una meditazione immobile. Gettata in mezzo a questo mirabile cimitero della storia, la vita proletaria è di una volgarità odiosa. La plebe è sempre proletaria. E l'alveare proletario è sempre la democrazia. Che essa sia coronata, cosa importa? Il tiranno, l'assemblea, o l'imperatore all'antica, la corona cambia forma; ma è sempre la stessa bestia che la cinge.<br>I preti d'ogni specie, di ogni colore, di ogni paese, di ogni rango salvano ancora la bellezza di Roma. Le conservano la sua atmosfera da cimitero. Ecco la vera Città Eterna. D'altronde, grazie ad essi, Roma sembra la stazione universale delle rovine. È al tal punto vero, che incontrando improvvisamente al Borgo un Giapponese e due Cinesi, mi sembrarono i soli vivi. E fui preso da un folle riso. ===[[Sof'ja Petrovna Sojmonova]]=== *Le epoche della storia son tutte qui... Sembra che ciascuna ai suoi monumenti superstiti abbia voluto imprimere un carattere, preparar un orizzonte e, per così dire, un'atmosfera particolare. Qui si sente un bisogno di vivere nel passato, che stranamente contrasta con la nostra naturale tendenza a buttarci nell'avvenire. L'uomo è in lotta con queste due eternità; e il presente, cui peraltro non può sfuggire, più che mai gli appare fugace e miserando. *Qui si ingrandiscono le idee, si fanno più religiosi i sentimenti, si acquieta il cuore. Si ardisce appena soffrire dinanzi a luoghi che ricordano tante sofferenze, o mancare di forza là dove tanta forza si è rivelata. *Roma è la grande parrocchia del mondo cattolico; le chiese delle nazioni sono come altari nell'edifizio che li riunisce tutti. ==Citazioni in versi== *''A Roma tutto | ha a un prezzo.'' ([[Decimo Giunio Giovenale]]) *''Ascolta, bellissima regina del tuo mondo, | accolta tra le stelle del firmamento, Roma; | ascolta, madre di uomini e di dei: | grazie ai tuoi templi non siamo lontani dal cielo.'' ([[Claudio Rutilio Namaziano]]) *''Dopo fatta 'sta prima operazione, | Lì, ce se fece notte in mezzo a fiume: | C'era nell'aria come n'oppressione | De fracico e 'na puzza de bitume: || Nun se sentiva che scrocchià' er timone | Pe' nun impantanasse ner patume; | E verso Roma, in fonno a l'estensione, | Se vedeva ariluce' come un lume. || Un lume che sur celo era 'n chiarore. | E lì pe' fiume, in quer silenzio tetro, | Fòr che l'acqua non c'era antro rumore. || E in fonno a la campagna, a l'aria quieta, | De notte, er cupolone de [[Basilica di San Pietro in Vaticano|San Pietro]] | Pareva de toccallo co' le deta.'' ([[Cesare Pascarella]]) *''Il [[Colosseo]] | invoca nubi gelide | spiriti di Roma'' ([[Sono Uchida]]) *''In Roma'' ''cerchi Roma, o pellegrino, | e proprio in Roma Roma non ritrovi; | le vantate muraglie, morti covi | sono, e di sé sepolcro l'Aventino. || Giace, dove regnava, il Palatino; | son limate dal tempo le medaglie; | sembrano più macerie di battaglie | degli evi, che blasone del latino. || Solo è restato il [[Tevere]], corrente | che bagnò la città: or sepoltura, | la piange con funesto suon dolente. || Roma, da quella gloria così pura | fuggì ciò ch'era saldo e solamente | il fuggevole ormai permane e dura.'' ([[Francisco de Quevedo]]) *''Io sono stato a Roma. Inondato di luce. Come | può soltanto sognare un frammento! Una dracma | d'oro è rimasta sopra la mia retina. | Basta per tutta la lunghezza della tenebra.'' ([[Iosif Brodskij]]) *''Madre comune | d' ogni popolo è Roma e nel suo grembo | accoglie ognun che brama | farsi parte di lei. Gli amici onora; | perdona a' vinti; e con virtù sublime | gli oppressi esalta ed i superbi opprime''. ([[Pietro Metastasio]]) *''Nella notte azzurra Roma riposa, | è sorta la luna, e l'ha avvolta, | e la città che dorme, maestosa e deserta, | ha colmato della sua gloria silente... || Come dolce dorme Roma ai raggi della luna! | Come simile a lei è divenuta la polvere eterna! | Come se il mondo lunare e la città dormiente | fossero lo stesso mondo, incantato e morto!...'' ([[Fëdor Ivanovič Tjutčev]]) *''"Non sollevate la mia testa dalla terra insanguinata, | non portate a casa il mio corpo, | poiché tutto il mondo è terra di Roma | e, dunque, io morirò a Roma"''. ([[Gilbert Keith Chesterton]], ''[[La ballata del cavallo bianco]]'') *''O Roma, nessuno, finché vive, potrà dimenticarti [...] | Hai riunito popoli diversi in una sola patria; | la tua conquista ha giovato a chi viveva senza leggi; | offrendo ai vinti il retaggio della tua civiltà, | di tutto il mondo diviso hai fatto un'unica città.'' ([[Claudio Rutilio Namaziano]]) *''Perché la storia si pe' l'antri è storia, | Pe' nojantri so' fatti de famija.'' ([[Cesare Pascarella]]) *''"Roma è bella". Ricordi, Giovacchino | quanno potemio {{sic|dì}} senza imbarazzo | 'sta frase? E se moveva er Ponentino | mentre a noi, nun {{sic|ciannava}} de {{sic|fa}} 'n c...?{{sic|"}} || "È bella sì, ma {{sic|fa}} finta de gnente | respirala co' l'occhi, piano piano, | eppoi coll'artri {{sic|fa}} l'indifferente | Si cchiedono "Com'è", tu {{sic|fa}} l'indiano". || Dije così: "Com'è questa città?" | "Mah... signore... Che vuole che je dica... | Se lo scopra da lei. Io {{sic|ciò}} da fa'" || "Dije che ciai da fa', ma che te frega? | Si te metti a vantà la Roma antica | verranno tutti qui pe' {{sic|ffà}} bottega". || "Famo finta che er traffico è ar collasso | dimo che qui se campa proprio male | li servizi so' pessimi, ch'è basso | il tasso de la vita curturale". || "Dimo che nun c'è manco l'Auditorio | che presto ci saranno li cantieri | e che se bloccherà tutto er Cibborio. | E che domani sarà peggio de ieri". || Così dicevi allora in quell'incanto | ner Cinquanta, e ce stava l'Ottobrata. | Ricordi? Rintoccava l'Anno Santo. || Eri profeta, dorce Giovacchino. | Però 'na cosa nun l'hai 'ndovinata: | Che non esiste più, quer Ponentino!'' ([[Gigi Proietti]]) *''Roma, ne l'aer tuo lancio l'anima altera volante: | accogli, o Roma, e avvolgi l'anima mia di luce''. ([[Giosuè Carducci]]) *''Roma nostra vedrai. La vedrai da' suoi colli: | dal Quirinale fulgido al Gianicolo, | da l'Aventino al Pincio più fulgida ancor ne l'estremo | vespero, miracol sommo, irraggiare i cieli...| Nulla è più grande e sacro. Ha in sé la luce d'un astro. | Non i suoi cieli irragia solo, ma il mondo, Roma''. ([[Gabriele D'Annunzio]]) *''Roma nun fà la stupida stasera | damme 'na mano a faje di de sì | sceji tutte le stelle | più brillarelle che poi | e un friccico de luna tutta pe' noi.'' (''[[Rugantino (commedia musicale)|Rugantino]]'') *''Roma puttana quattro dischi, un gatto, una serata strana, | Roma spogliata dei suoi tanti amori, dei suoi vecchi fiori, | Roma fatata lasciami cantare una serenata'' ([[Luca Barbarossa]]) *''Roma può darti tante e tali donne | che puoi ben dire: «Ciò ch'è bello al mondo | è tutto qui».'' ([[Publio Ovidio Nasone]]) *''Stolto, che volli coll'immobil fato | Cozzar della gran Roma, onde ne porto | Rotta la tempia, e il fianco insanguinato; | Chè di Giuda il Leon non anco è morto; | Ma vive e rugge, e il pelo arruffa e gli occhi''. ([[Vincenzo Monti]]) ==[[Proverbi italiani]]== *Chi Roma non vede, nulla crede. *Chi va a Roma perde la poltrona. *Domandando si va a Roma. *Roma, a chi nulla in cent'anni, a chi molto in tre dì. *Roma non fu fatta in un giorno. *Roma santa, [[L'Aquila|Aquila]] bella, [[Napoli]] galante. *Tre sono le meraviglie, Napoli, Roma e la faccia tua. *Tutte le strade portano a Roma. ==Note== <references /> ==Voci correlate== {{div col|3}} *[[Città del Vaticano]] *[[Civiltà romana]] *[[Cloaca Massima]] *[[Colosseo]] *[[Esquilino (rione di Roma)]] *[[EUR]] *[[Fontana di Trevi]] *[[Fontane di Roma]] *[[Lazio]] *[[Modi di dire romani]] *[[Parioli]] *[[Pasquino]] *[[Proverbi romani]] *[[Roma (città antica)]] *[[Storia romana]] *[[Testaccio]] *[[Trastevere]] *[[Villa Borghese]] *[[Villa Giulia]] *[[Vittoriano]] {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt=Roma}} [[Categoria:Comuni del Lazio]] [[Categoria:Roma| ]] p1luf5v3sw33ocgcfl4h1w754ebezyc Platoon 0 5226 1223514 1193436 2022-08-20T18:22:41Z 79.19.162.155 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Platoon |genere=drammatico/guerra |regista=[[Oliver Stone]] |sceneggiatore=Oliver Stone |attori= *[[Charlie Sheen]]: Soldato Chris Taylor *[[Willem Dafoe]]: Sergente Elias Grodin *[[Tom Berenger]]: Sergente scelto Bob Barnes *[[Forest Whitaker]]: Soldato Big Harold *[[Francesco Quinn]]: Soldato Rhah *[[John C. McGinley]]: Sergente Red O'Neill *[[Richard Edson]]: Soldato Sal *[[Kevin Dillon]]: Soldato Bunny *[[Reggie Johnson]]: Soldato Junior Martin *[[Keith David]]: Soldato King *[[Johnny Depp]]: Soldato Gator Lerner *[[David Neidorf]]: Soldato Tex *[[Mark Moses]]: Tenente Wolfe *[[Chris Pedersen]]: Soldato Crawford *[[Tony Todd]]: Sergente Warren |doppiatoriitaliani= *[[Francesco Prando]]: Soldato Chris Taylor *[[Gino La Monica]]: Sergente Elias Gordon *[[Dario Penne]]: Sergente scelto Bob Barnes *[[Sergio Fiorentini]]: Soldato Big Harold *[[Angelo Nicotra]]: Soldato Rhah *[[Massimo Milazzo]]: Sergente Red O’Neil *[[Carlo Valli]]: Soldato Sal *[[Loris Loddi]]: Soldato Bunny *[[Pino Insegno]]: Soldato Junior Martin *[[Glauco Onorato]]: Soldato King *[[Luca Dal Fabbro]]: Soldato Gator Lerner *[[Teo Bellia]]: Tenente Wolfe *[[Carlo Marini]]: Soldato Crawford *[[Piero Tiberi]]: Sergente Warren |note= *Vincitore di 4 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]]''': **Miglior film **Miglior regia **Miglior montaggio **Migliori sonoro }} '''''Platoon''''', film statunitense del 1986 con [[Tom Berenger]] e [[Willem Dafoe]], regia di [[Oliver Stone]]. ==Frasi== *C'è stato qualcuno che ha scritto: «L'inferno è l'impossibilità della ragione». Questo posto è così, è l'inferno. ('''Taylor''') *È come curare un mal di testa con una decapitazione! ('''Rhah''') *Un giorno dopo l'altro tentavo solo di conservare le forze, ma anche il mio equilibrio mentale. È tutto annebbiato, non ho le energie per scrivere, non so più quello che è giusto e quello che è sbagliato. Il morale degli uomini è basso, c'è una guerra civile all'interno del plotone: metà degli uomini con Elias e metà con Barnes. Tra noi circola il sospetto e l'odio. Non riesco a credere che combattiamo tra di noi quando dovremmo combattere contro i Viet Cong. Conto i giorni e vedo solo a venti centimetri dalla mia faccia. Non c'è molto altro da dire. Spero che voi stiate bene, nonna. Di' a mamma e papà che io... Be', digli qualcosa. Chris. ('''Taylor''') *Morite bastardi. Scappate, figli di puttana. Cazzo è bellissimo, ammazziamoli tutti! ('''Taylor''') {{NDR|durante un esaurimento nervoso in combattimento}} *Tieni le munizioni pronte e il cazzo dritto e il destino cambierà. ('''King''') *Ma sia quel che sia, quelli che tra noi l'hanno scampata hanno l'obbligo di ricominciare a costruire, insegnare agli altri ciò che sappiamo, e tentare, con quel che rimane delle nostre vite, di cercare la bontà e un significato in quest'esistenza. ('''Taylor''') *Quando muoio, seppellitemi sottosopra, così il mondo può baciarmi il culo. ('''Frase scritta sull'elmetto di Taylor''') ==Dialoghi== *'''Barnes''': Guardatevi bene questo mucchio di merda e ricordatevi che aspetto ha. Se fate altre stronzate in combattimento vi garantisco, per Dio, che vi farete un bel viaggio in una sacca per cadaveri! Mentre siete qui, stronzi, state a culo stretto e occhi aperti, sempre! {{NDR|si rivolge a Taylor}} E questo vale anche per te, testa di cazzo: non si dorme in ricognizione, imbecille! {{NDR|si rivolge a Junior}} E il prossimo figlio di puttana che becco a ronfare nella giungla me lo lavoro io personalmente per assicurarmi che soffra. E non sto scherzando! Dottore, {{NDR|butta una sacca per cadaveri al medico}} lo metta nella sacca! <br/> '''Taylor''': Non mi sono addormentato, sergente. È stato Junior... <br/> '''Bunny''': Chiudi il becco, vigliaccone! Avresti dovuto capirlo che sei nei guai. <br/> '''O'Neill''': Le scuse sono come i [[buco del culo|buchi del culo]], Taylor, tutti quanti ne hanno una! <br/> '''Elias''': Piantala, O'Neill! Qui ci sono due uomini che hanno bisogno di cure. Raccogliete le munizioni e tutto il resto, non lasciate niente ai gialli. Junior, Tony trasportate Gardner. *'''Bunny''': Ma dove cazzo sono finiti gli altri? Andati a farsi, ecco la verità. Branco di idioti che si credono ultra-speciali, ecco! Ah, senti, senti questa, questa è roba forte. <br/> '''Junior''': È solo rumoraccio, altro che musica, è un rumoraccio. Per conto mio è deficiente quanto te, tutti quei bianchi che gracchiano perché hanno perso le fiche e non hanno neanche i soldi per una fottutissima birra. Ah ah, che schifo. Affanculo quei bianchi e datemi un po di musica nera come si deve. <br/> '''Bunny''': Ma perché dici queste cazzate, negro? Ehi, Junior hai mai fumato l'erba secca? <br/> '''Junior''': Eh, eh. Ecco qua, vedi? Voi bianchi volete tenere i neri alla catena così le legate alla merda della droga! Ma sta arrivando il momento che l'uomo nero si libera dal gioco ed è presto fatto. Semplice, ti liberi la mente e il corpo si va a ruota. <br/> '''Bunny''': Ti capisco, sai? Ti fumi quella merda e tutto diventa un po strambo, non so se mi spiego. Lo sai che i vietnamiti mettono le sostanze chimiche nell'erba per fregarci? Così noi non combattiamo e diventiamo pacifisti. <br/> '''Junior''': Mah, non ti preoccupare, Bunny! Tu sei nato killer e ci rimani. <br/> '''Bunny''': Già, però mi piace sempre la passerina ogni tanto! Non c'è niente di più bello di una passerina, eccetto la corsa di Indianapolis. <br/> '''Junior''': Tu vuoi beccarti una passerina solo se la puttana muore, te la lasci in eredità e allora può darsi! {{NDR|scoppia a ridere}} <br/> '''Wolfe''': Come va, Bunny? <br/> '''Bunny''': Tenente, guardi qui! {{NDR|stacca con i denti un pezzo della sua lattina di birra e restituisce il pezzo a Wolfe}} Ti è piaciuto? <br/> '''Wolfe''': Straordinario, lo manderò a casa. *'''Grodin''': Barnes! Barnes! Che cazzo ti credi di fare? <br/> '''Barnes''': Stanne fuori, Elias. Togliti dal cazzo. <br/> '''Grodin''': Voi non siete un plotone d'esecuzione, brutto stronzo. {{NDR|Elias colpisce Barnes col suo fucile ed entrambi si picchiano a vicenda, finché non vengono entrambi separati}} Sei un bastardo! <br/> '''Barnes''': Sei morto, Elias! Sei morto, lo giuro davanti da Dio! *'''Taylor''': Barnes ce l'ha a morte con te, vero? <br/> '''Grodin''': Barnes ci crede in quello che fa. <br/> '''Taylor''': E tu? Tu ci credi? <br/> '''Grodin''': Nel '65, sì... Ora, no. Quello che è successo oggi è solo il principio: questa guerra la perdiamo... <br/> '''Taylor''': Andiamo... Lo credi sul serio? Noi? <br/> '''Grodin''': L'America le ha suonate a tanta di quella gente che secondo me è arrivato il momento che ce le suonino. Tutto qui. *'''Taylor''': L'ha ucciso lui. Io lo so che l'ha ucciso lui, ho visto i suoi occhi quando è ritornato. <br/> '''Rhah''': Ma come fai a sapere che non sono stati i gialli? Non hai prove, amico. <br/> '''Taylor''': Le prove sono negli occhi. Quando uno lo sa, lo sa. Tu eri lì, lo so quello che pensavi. Lo dobbiamo far fuori stanotte quel vigliacco. <br/> '''King''': Io ci sto, occhio per occhio. <br/> '''Doc''': Io dico di farlo sistemare dalla giustizia militare. <br/> '''Taylor''': Oh, andiamo, che si fotta la giustizia militare. Stai scherzando? A quale storia pensi crederanno quelli, a O'Neill? A Bunny? A Wolfe? Stronzate! <br/> '''Rhah''': Senti, ragazzo, tu provaci e Barnes ti ficca su per il culo uno di quei razzi che ti cachi l'anima! <br/> '''Taylor''': E secondo te che dovremmo fare, eh? <br/> '''Rhah''': Io vi consiglio di stare molto attenti, perché Barnes ve la farà pagare molto cara! <br/> '''King''': E allora tu te ne infischi di Elias e di tutte le belle ore che abbiamo passato? <br/> '''Rhah''': Cazzo, voi cercate di curare il mal di testa con una decapitazione? Elias non vi ha chiesto di combattere le sue battaglie, mi pare. E se il Paradiso esiste, e spero in un dio che esista, io so che lui se ne sta lassù drogato come un figlio di puttana tutto tranquillo, perché le sue pene le ha lasciate quaggiù. <br/> '''Taylor''': Ti sbagli, bello. Comunque la vedi, Barnes è uno sporco assassino. <br/> '''King''': Giusto, amico. <br/> '''Rhah''': Taylor, io mi ricordo quando sei arrivato qui e mi dicevi quanto ammiravi quel bastardo. <br/> '''Taylor''': Sbagliavo. <br/> '''Rhah''': Sbagliavi? Tu non hai mai avuto ragione, su niente! Sentite qua e sentite bene, brutti stronzi... a Barnes gli hanno sparato sette volte e non è morto. Non significa niente, eh? Si vede che non deve morire ancora. L'unica cosa che può uccidere Barnes, è Barnes. <br/> '''Barnes''': Si parla di uccidere? Mh? Siete degli esperti? Sapete tutti come si uccide? Mi piacerebbe sentirlo, fumatori di canna. {{NDR|prende una pipa di marijuana da Huffmeister e fuma}} Che la fumate a fare questa merda, per fuggire dalla realtà? A me questa robaccia non serve. Io sono la realtà. È così che dovrebbe essere e così è. Elias era un gran fesso. Era un crociato. Ora io non sono contro nessuno... che fa quel che gli si dice. Ma se non è così, il meccanismo si rompe. E quando il meccanismo si rompe siamo fottuti anche noi. E io questo non lo permetto... a nessuno di voi. A nessuno. {{NDR|restituisce la pipa di Huffmeister a Rhah}} Volevate bene a Elias. E volete rompermi il cazzo. Già. Bé, eccomi qui e sono pure solo. Nessuno saprà niente. Siete in sei contro di me. Uccidetemi. Provateci. {{NDR|pausa}} Io vi cago addosso. <br/> '''Taylor''': Brutto pezzo di merda! {{NDR|Chris si alza, prende la testa di Barnes e gliela sbatte contro un palo mentre i suoi commilitoni lo incitano, ma Barnes gli dà un pugno nella pancia, lo stende per terra e lo minaccia con un coltello}} <br/> '''Rhah''': Calma, Barnes! Non lo fare, no. Impazzirai in prigione, Barnes. Dieci anni per l'omicidio di un volontario, dieci anni. Andrai fuori di cervello, credimi. Non lo fare! {{NDR|Barnes ferisce Chris vicino all'occhio e si alza}}<br/> '''Barnes''': Morte? Ma che ne sapete voi della morte? ==[[Explicit]]== Io ora credo, guardandomi indietro, che non abbiamo combattuto contro il [[nemico]]... abbiamo combattuto contro noi stessi. E il nemico era dentro di noi. Per me adesso la guerra è finita, ma sino alla fine dei miei giorni resterà sempre con me. Come sono sicuro che ci resterà Elias, che si è battuto contro Barnes per quello che Rhah ha chiamato: il possesso della mia anima. Qualche volta mi sono sentito come il figlio di quei due padri. Ma sia quel che sia... quelli che tra noi l'hanno scampata, hanno l'obbligo di ricominciare a costruire. Insegnare agli altri ciò che sappiamo e tentare con quel che rimane delle nostre vite di cercare la bontà e un significato in questa esistenza. ('''Taylor''') ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sulla guerra del Vietnam]] [[Categoria:Film premi Oscar]] qtdmkknc7y1vuoxqnw1wedsrm42sfzq Gianfranco Fini 0 12547 1223511 932243 2022-08-20T17:54:29Z Daniele Fois 91532 /* Citazioni di Gianfranco Fini */ wikitext text/x-wiki [[File:Gianfranco Fini.jpg|thumb|upright=1.4|Gianfranco Fini]] {{TOCright}} '''Gianfranco Fini''' (1952 – vivente), politico italiano. ==Citazioni di Gianfranco Fini== {{cronologico}} *Occorre ora lavorare insieme senza vuoti unanimi o stupide piaggerie, senza rinunciare né alle proprie analisi né alle proprie proposte. Ma anche senza faziosità preconcette, senza preventivi dinieghi, senza sterili steccati correntizi. Dopo aver tenuto banco sulle prime pagine dei giornali, conquistate da un congresso libero come nessuno al mondo, e dopo essersi meritato tanti commenti (non tutti approfonditi), il partito deve buttarsi anima e corpo all'esterno per mantenere desta l'attenzione della pubblica opinione. Non possiamo permetterci permanenti contrasti che rallenterebbero la nostra azione esterna e renderebbero più lenta e difficile la indispensabile riorganizzazione interna. Mettiamoci quindi al lavoro. Subito. In Parlamento, dove i nostri deputati e senatori dovranno farsi sentire con forza e senza inammissibili assenze e nel paese reale. Tutti hanno osservato che il Msi, pur senza rinnegare il proprio passato, aspira a contare di più nell'immediato futuro. Una segreteria giovane e storicamente post-fascista apre indubbiamente delle possibilità in tal senso.<ref>Dall'editoriale per ''Il Secolo d'Italia'', 16 dicembre 1987.</ref> *Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice [[fascismo|fascista]].<ref>Da ''il Giornale'', 5 gennaio 1990.</ref> *{{NDR|[[Benito Mussolini]]}} Il più grande statista del secolo. Se vivesse oggi garantirebbe la libertà degli italiani.<ref>1992; citato in Filippo Ceccarelli, ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1176686 Retroscena. L'abc del segretario]'', ''La Stampa'', 26 novembre 1993, p. 3.</ref> *Direi ancora che {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} è stato il più grande statista del secolo. (da un'[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1228869 intervista] ad Alberto Statera ne ''La Stampa'', 1º aprile 1994, p. 5) *Credo che l'istituzione [[mussolini]]ana di una terza via in alternativa al [[comunismo]] sia ancora attualissima.<ref name="radici">Citato in Corrado De Cesare, ''Il fascista del Duemila. Le radici del camerata Gianfranco Fini'', Kaos Edizioni, 1995, ISBN 8879530461.</ref> *[[Mussolini|Il duce]] è stato un esempio di amore per la propria [[terra]] e la propria gente, un giorno l'[[Italia]] lo dovrà riabilitare e insieme a [[Cavour]], [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti.<ref name="radici"></ref> * Se lei mi chiede: "Un maestro dichiaratamente [[omosessualità|omosessuale]] può fare il maestro?" Io le dico di no. Capito? Perché ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini.. [...] Io non ho alcuna difficoltà ad assumermi tutte le responsabilità ed eventuali impopolarità di quel che ho detto, ma una cosa è non discriminare l'omosessuale e un conto è riconoscere all'omosessuale lo stesso esercizio di diritti connessi soprattutto all'educazione... [...] Non farò mai nulla perché siate discriminati ma non farò nulla per mettere il vostro tipo di rapporto sullo stesso piano della famiglia naturale.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Fini_gay_non_puo_fare_co_0_9804094008.shtml Fini: un gay non può fare il maestro]'', ''Il Corriere della Sera'', 9 aprile 1998.</ref> *Dopo il 1994 abbiamo fatto tante cose. Abbiamo fatto Fiuggi, c'è stato un confronto. Direi che oggi non si può certo dire. Oggi non lo direi più {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}<ref>Citato ne ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3435107 La Stampa]'', 23 gennaio 2002, p. 7.</ref> *I tempi sono maturi per discutere di diritto di voto, almeno amministrativo, per le persone immigrate.<ref name="immigrati">Citato in ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/10_Ottobre/07/fini.shtml Fini: diamo il diritto di voto agli immigrati]'', ''Corriere della sera'', 7 ottobre 2003.</ref> * Confermo che a mio avviso sono maturi i tempi per discutere del diritto di voto amministrativo per gli immigrati che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia e hanno ottenuto la carta di soggiorno. Sono maturi anche perché la nuova legge {{NDR|la legge Bossi Fini}} funziona ed ha dimostrato di garantire l'integrazione di centinaia di migliaia di stranieri che lavorano con regolare contratto. Integrazione significa parità di diritti e di doveri ed è un obiettivo che il Governo di centrodestra ha sempre tenuto presente insieme a quello della legalità, del giusto rigore verso i clandestini. Spero che la Lega dimostri di esserne cosciente: non avere la nazionalità italiana non può voler dire essere cittadini di serie B. Quanto al plauso della sinistra, mi lascia indifferente. È palesemente strumentale se solo si pensa alla caterva di insulti che ha accompagnato la legge 189.<ref name="immigrati"></ref> *Ho risposto a chi mi chiedeva se continueremo a discutere dicendo che, anche se ciò dovesse accadere, arriveremo alla fine della legislatura. Non solo: ci proponiamo di vincere le successive elezioni con lo stesso premier e con gli stessi quattro partiti della CDL. <ref>Da ''Il Messaggero'', 18 ottobre 2003, pag. 9.</ref> * Il fascismo fu parte del male assoluto.<ref name="male assoluto">Durante il viaggio in Israele; citato in ''[http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/finisr/leggi/leggi.html Fini in Israele "Il fascismo fu parte del male assoluto"]'', ''la Repubblica'', 24 novembre 2003.</ref> * [Bisogna] denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali volute dal fascismo. [...] [Vi] rientrano certamente tutte quelle pagine relative alla discriminazione e ancor più alla persecuzione nei confronti degli ebrei e più in generale delle minoranze. E quindi certamente vi rientra anche quella {{NDR|la Repubblica Sociale di Salò}} pagina.<ref name="male assoluto"></ref> *Di fronte all'orrore della [[Shoah]], simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il [[nazismo]] riservò all'intero [[ebrei|popolo ebraico]]. (messaggio scritto sul Libro della memoria durante la sua visita in Israele del 24 novembre 2003){{c|Fonte?}} * Il comportamento di alcuni magistrati grida vendetta, vedi il caso di [[Genova]] dove vengono rinviati a giudizio più poliziotti e carabinieri che black bloc e terroristi in erba.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/campagnadue/finigiud/finigiud.html Fini all'attacco dei magistrati "Atti che gridano vendetta"]'', ''la Repubblica'', 22 maggio 2004.</ref> *{{NDR|Riferendosi a [[Umberto Bossi]]}} Se avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi.<ref name="Magazine">Da ''Corsera Magazine'', 9 marzo 2006.</ref> *Il [[comunismo]] è la più grande e sanguinosa illusione che l'umanità abbia partorito.<ref name="Magazine"></ref> *{{NDR|Dopo i fatti di [[Calciopoli]]}} Se chi ha la possibilità non tronca la piovra in modo tale da rendere chiaro che certi scandali non si ripeteranno mai più, allora il calcio è finito. Chi ha sbagliato paghi e paghi in modo tale da far passare in futuro la voglia di ripensarci.<ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2006/05/dirette/sezioni/calcio/scandalocalcio/sabato20maggio/ Gli azzurri pagheranno ai Mondiali], ''Repubblica''; 20 maggio 2006.</ref> *Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una [[famiglia]] servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=144690 Fini: "Una legge per coppie di fatto e gay"]'', ''Il Giornale'', 27 dicembre 2006.</ref> *{{NDR|Riferendosi ad [[Alleanza Nazionale]]}} Il dibattito è [[democrazia]] ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione.<ref>Da ''Il Giornale'', 3 maggio 2007.</ref> *Noi, che siamo il motore della CdL, se vogliamo trarre un insegnamento dagli anni passati, dobbiamo aver ben chiaro che va battuta definitivamente quell'utopia secondo cui i lavori non hanno pari dignità.<ref>Dal palco di una manifestazione a Roma del 13 ottobre 2007; citato da ''Avvenire'' il 14 ottobre 2007.</ref> *È venuta meno la fiducia, a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] l'ho anche scritto per lettera, d'ora in poi procediamo per conto nostro. Regolatevi di conseguenza. Noi siamo sempre stati leali con lui, nei 5 anni di [[governo]] e in questi mesi all'opposizione. Finora non abbiamo fatto sponda a [[Pier Ferdinando Casini|Casini]]. E questo è il ringraziamento? Per me la Cdl è una [[storia]] chiusa.<ref name="rabbia">Citato in Francesco Bei, ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8fic.tif La rabbia di Fini "Ferito dal Cavaliere"]'', ''la Repubblica'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Alla fine io sono sicuro che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] riuscirò a farlo ragionare. Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv.<ref name="rabbia"></ref> *L'attesa dell'implosione della maggioranza rischia di essere l'attesa di... Godot se il centrodestra non contribuisce alla sollecita rimozione del macigno che sbarra la strada alle nuove elezioni: l'attuale legge elettorale, una legge che obbliga tutti ad alleanze eterogenee in cui è enorme il potere di interdizione e di ricatto anche di formazioni ultraminoritarie, con ridottissimo consenso popolare e che non a caso proliferano come i funghi dopo le piogge.<ref>Dalla lettera inviata al ''Corriere della sera'', ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8g8o.tif Caro Silvio, adesso voltiamo pagina]'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Autocritica è parola che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non conosce.<ref>Dall'intervista di Ugo Magri, ''[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27961girata.asp "Se liquida il bipolarismo Silvio archivia se stesso"]'', ''La Stampa'', 28 novembre 2007.</ref> *Io rivendico il diritto di fare delle critiche, poi se si incorre nel delitto di lesa maestà per i [[Giuliano Ferrara|Ferrara]] di corte, io vado dritto per la mia strada.<ref>Da ''[http://www.matrix.mediaset.it/videogallery/2007/11/28/videogallery.shtml Matrix]'', 28 novembre 2007.</ref> *Se [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perché una legge siffatta in Parlamento non passerà mai.<ref name="Vassallum">Dal discorso all'assemblea di AN riunita a Roma all'Ergife, 9 dicembre 2007; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_09/fini_ostruzionismo_vassallum_e9d35680-a646-11dc-b0eb-0003ba99c53b.shtml Legge elettorale, lo stop di Fini Silvio «Ostruzionismo contro il Vassallum»]'', ''Corriere della sera'', 9 dicembre 2007.</ref> *Comportarsi nel modo in cui sta facendo [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non ha niente a che fare con il teatrino della [[politica]]: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi.<ref name="Vassallum"></ref> *Il nuovo partito di Berlusconi? Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione.<ref name="Vassallum"></ref> *[[Silvio Berlusconi|Il Cavaliere]] ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti.[...] Sono il presidente di An, non una pecora.<ref>Dall'intervista di [[Vittorio Feltri]], ''«Vi spiego gli errori di Silvio»'', ''Libero'', 16 dicembre 2007, p. 1.</ref> *Non credo che gli Stati Uniti siano pronti per una presidenza come quella di [[Barack Obama|Obama]], non fosse altro perché sarebbe il primo presidente nero.<ref>Dall'[http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,News%5E0%5E64456,0.html intervista] di [[Gianni Riotta]] per il programma televisivo ''Tv7'', ''RaiUno'', 7 marzo 2008.</ref> *Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della [[libertà]], bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi – sessantatré anni dopo la liberazione – la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. [...] La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole. La libertà è minacciata nello stesso momento in cui – come sta avvenendo per alcune questioni – nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è.<ref name="Resoconto">Dal [http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=1&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00090&fase=#sed0001.stenografico.tit00090 discorso] di insediamento alla presidenza della Camera dei deputati, 30 aprile 2008.</ref> *Come garantire effettiva concordia tra capitale e [[lavoro]], come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della [[globalizzazione]] dei mercati.<ref name="Resoconto"></ref> *{{NDR|Riferendosi all'omicidio di Nicola Tommasoli (non ebreo) da parte di tre estremisti di destra e alle contestazioni a Israele di Torino}} Gli scontri anti-israeliani di Torino e gli attacchi di naziskin a Verona non sono paragonabili. Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave. La sinistra radicale dà vita ad una violenza che giustifica con una politica anti-sionista. Non si può nascondere l'astio per gli ebrei dietro l'antisionismo. Quello della sinistra radicale è un movimento politico diffuso, che dà vita a pregiudizi di tipo politico-religioso.<ref>Da ''[http://politica.excite.it/news/8934/FiniBandiere-israeliane-bruciate-peggio-di-attacco-naziskin Excite]'', 6 maggio 2008.</ref> *La mia elezione a presidente della camera è il segno della fine del dopoguerra e il discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, senza distinzione fra destra e sinistra, conclude un lungo percorso della storia repubblicana. [...] una sinistra che non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità.<ref>Dal discorso all'assemblea nazionale di AN dell'11 maggio 2008; citato in Ida Dominijanni, ''La rivoluzione di Fini'', ''il manifesto'', 13 maggio 2008, p. 11.</ref> * Concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati, a certe condizioni, non è un'ipotesi sciagurata né un'idea criminale. [Ma gli immigrati] devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri. Diritti e doveri devono stare insieme. <ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/immigrazione/fini-risponde-a-veltroni/fini-risponde-a-veltroni.html Voto immigrati, Fini apre a Veltroni "Ma non garantisce integrazione"], ''la Repubblica'', 3 settembre 2008; [http://www.corriere.it/politica/08_settembre_04/voto_immigrati_lega_01fe8142-7a74-11dd-a3dd-00144f02aabc.shtml Voto agli immigrati, stop di Berlusconi], ''Corriere della sera'', 4 settembre 2008.</ref> *Se guardiamo a [[Somalia]], [[Etiopia]] e [[Libia]], a come sono ridotte adesso e a com'erano prima con l'[[Italia]], credo che questa pagina della storia sarà riscritta e ci sarà una rivalutazione del ruolo dell'Italia.<ref>Ottobre 2006; citato in Alberto Piccinini, ''Lezioni di storia'', ''il manifesto'', 9 settembre 2008, p. 12.</ref> * I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata. [...] La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti. [...] Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici perché chi aveva come modello l'Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico.<ref name="antifascismo">12 settembre 2008; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/08_settembre_13/fini_antifascismo_ccb8bcec-8175-11dd-95db-00144f02aabc.shtml «La destra si riconosca nell'antifascismo»]'', ''Corriere della Sera'', 13 settembre 2008.</ref> *{{NDR|Sul fascismo}} il giudizio della destra deve essere negativo in ragione della limitazione della libertà. [...] Non possiamo negarci la storia, e il fascismo fu una dittatura che negò alcune libertà fondamentali.<ref name="antifascismo"></ref> *È sbagliato dire che {{NDR|il [[Sessantotto|'68]]}} rappresentò la stagione della libertà. Ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del '68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. {{NDR|Il '68 ha fallito}} nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità.<ref name="antifascismo"></ref> *{{NDR|In merito alle accuse di Gasparri a Napolitano per la morte di Eluana Englaro}} [[Maurizio Gasparri|Gasparri]] è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il Presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente.<ref>Citato in ''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/02/berlusconi-reazioni.shtml?uuid=cbc67958-f6e3-11dd-bd24-1dcc70a371a3&DocRulesView=Libero Il rammarico di Berlusconi. Lite Fini-Gasparri sul Quirinale]'', ''il Sole 24 Ore'', 9 febbraio 2009.</ref> *{{NDR|Alle Fosse Ardeatine}} Il valore che emerge è quello del patriottismo democratico, che il fascismo aveva oscurato per vent'anni, e che trovò uno dei suoi primi momenti di rinascita nella scelta di continuare la guerra contro i tedeschi.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=338712 Fosse Ardeatine, Napolitano: errore da evitare Fini: "Grazie a chi combatté e morì per la patria"]'', ''il Giornale'', 24 marzo 2009.</ref> *La risposta è nelle cose che ho fatto negli ultimi anni. Non sono più dello stesso parere {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}, sarei schizofrenico.<ref>Citato in Andrea Garibaldi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/26/Fini_Mussolini_piu_grande_Ora_co_9_090326029.shtml Fini: Mussolini il più grande? Ora non la penso più così]''. ''Corriere della sera'', 26 marzo 2009, p. 14.</ref> *Respingere i clandestini non viola il diritto internazionale, ma l'[[Italia]] ha il dovere di stabilire se tra chi viene respinto ci sia qualcuno che ha diritto a chiedere asilo.<ref>''Corriere della sera'', 12 maggio 2009.</ref> *Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/interni/fini_premier_leader_a_volte_monarca_assoluto/politica-fini-camera-riforme-berlusconi/03-11-2009/articolo-id=396122-page=0-comments=1 Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto]'', ''il Giornale'', 3 novembre 2009.</ref> *Lui {{NDR|[[Silvio Berlusconi]]}}, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo... [...] io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/fuorionda-fini/fuorionda-fini.html Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"]'', ''la Repubblica'', 1° dicembre 2009.</ref> *Con calma, ho posto a Berlusconi solo questioni politiche, alle quali non mi ha saputo rispondere. O meglio, ha risposto a tutto, dicendo sempre "va tutto bene". Invece non va bene per niente e basta vedere cosa è successo in Sicilia, dove da un anno e mezzo viene tollerata una situazione che, in qualsiasi altra organizzazione, avrebbe portato a una decisione".<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/strappo_fini_berlusconi-3380004/ Repubblica.it], 15 aprile 2010</ref> *Il tradimento, che certamente è sempre nel novero dei comportamenti umani poco dignitosi, alligna spesso in coloro che sono adusi all'applauso e in molti casi all'acritica approvazione, salvo poi, quando i leader girano le spalle, dire tutt'altro. Raramente il tradimento è nella coscienza di chi si assume la responsabilità, in pubblico e in privato, di insistere su alcune questioni.<ref>Direzione nazionale PDL, 22 aprile 2010. {{c|Fonte ulteriore?}}</ref> *Se la [[politica]] perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica.<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 4 maggio 2010.</ref> *Perugia {{NDR|riferendosi alla convention di Futuro e Libertà}}come atto fondativo di una nuova formazione politica di centro-destra, ma soprattutto come un momento in cui abbiamo cercato [...] di delineare i tratti distintivi di coloro che hanno una certa idea dell'Italia. Da Perugia è emerso chiaramente che Futuro e Libertà ha dei valori di riferimento ben precisi, che sono quelli del popolarismo europeo [...], una destra che crede nello stato [...] come garante in primo luogo dei diritti, come garanzia per tutti quei cittadini che sanno che la nazione è, per dirla con Renan, un plebiscito che si rinnova ogni giorno. Il che vuol dire che ogni giorno ci si deve sentire membri di una comunità nazionale, figli di un comune destino, quell'idea di patria che è uno dei caposalidi della destra, da sempre. A Perugia è emersa una certa idea dell'Italia fatta di responsabilità, di senso del dovere, di senso civico [...]. Insomma, da Perugia la dimostrazione che in Italia c'è una destra che guarda al futuro; c'è una destra cosciente del grave momento in cui si trova il nostro paese [...]. *Per la [[destra]] è bello, nonostante tutto, essere [[Italiani]], perché è un piccolo privilegio, perché, a [[Milano]] come a [[Palermo]], la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'[[Italia]] e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in [[Afghanistan]] ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli [...]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri [...]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti.<ref>A ''Vieni via con me'' del 15 novembre 2010; visibile su ''[http://video.repubblica.it/dossier/crisi-maggioranza/fini-immigrati-onesti-saranno-italiani/56629/55683 video.repubblica.it]''.</ref> * Il cambiamento che farei oggi {{NDR|alla legge Bossi-Fini}} è quello di rendere più flessibile le norme sulla permanenza in Italia nel caso che l'immigrato perda il lavoro. Tanti cittadini perdono il posto e oggi ritrovarlo è sempre più difficile.<ref>A ''Istituzioni'', RaiEdu; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter Corriere della Sera]'', 7 aprile 2012.</ref> *{{NDR|Sulla legge Bossi-Fini}} La priorità è cambiare la legge sulla cittadinanza. Credo sia giusto concederla ai ragazzi stranieri che sono nati in Italia, o che ci sono arrivati quando erano piccolissimi. A patto che frequentino un ciclo di studi scolastico e risiedano stabilmente in Italia.<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml Immigrati, il presidente della Camera: «Cambierei la legge Bossi-Fini» Più flessibilità per i permessi di soggiorno. E cittadinanza ai figli degli stranieri che sono nati e studiano in Italia]'', ''Corriere della sera'', 7 aprile 2012.</ref> *Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c'è la Lega {{NDR|Nord}}, con l'aggiunta della costola [[Giorgia Meloni]], sempre più mascotte di [[Matteo Salvini|Salvini]]. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l'[[immigrazione]] e l'[[Unione europea]]. E poi c'è [[Forza Italia]], il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]].<ref name="felpe">Da un'intervista a ''la Repubblica'' del 24 febbraio 2015; citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/02/24/fini-salvini-felpe/ Cosa dice Fini di Salvini, «al netto delle felpe»]'', ''IlPost.it'', 24 febbraio 2015.</ref> *Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. Prima volevano la Liberazione del Nord per portarlo in Europa, adesso la liberazione dell'Italia da Bruxelles. La mia idea di destra va in direzione esattamente opposta. Il problema non è l'euro. Il problema è che abbiamo una politica monetaria comune e non una politica fiscale omogenea. Bisogna spingere, da destra, verso gli Stati Uniti d'Europa.<ref name="felpe"></ref> {{intestazione|''[http://news.kataweb.it/item/354264/lega-fini-non-c-e-identita-padana-ma-propaganda-bossi Kataweb]'', 17 settembre 2007}} *In Italia non esiste una identità nazionale lombarda se non nella propaganda di Umberto Bossi. *Il modello catalano è da seguire con attenzione ma da noi non esiste una identità padana come quella catalana qui in Spagna. *[Nel nostro Paese esiste] Una questione settentrionale di cui la Lega Nord si fa interprete, e che deriva dalla profonda protesta e insofferenza per il carico fiscale crescente cui non corrispondono servizi adeguati. *Parlare di identità padana vuol dire parlare di qualcosa che non ha un fondamento di tipo storico. Anche se la Lega Nord ha il merito di aver avviato un dibattito serio sul federalismo fiscale e su come avvicinare le istituzioni ai cittadini. Da noi non esiste un'identità nazionale lombarda se non nella propaganda di [[Umberto Bossi|Bossi]]. *La [[Catalogna]] dimostra che si può essere orgogliosi della propria identità restando allo stesso tempo europeisti convinti e pienamente inseriti nella dimensione europea. *La Lega non coglie la possibilità di difendere i propri interessi legittimi in ambito europeo. *{{NDR|A proposito delle frasi di Bossi sul tricolore}} È un repertorio comiziale, un modo ripetitivo, stanco e abusato. […] Quello di Bossi è un repertorio comiziale che di tanto in tanto rivolge ai suoi militanti. ==Citazioni su Gianfranco Fini== *Come il Fini doppiolavorista. Lui avrà il bacio di Fazio e di Saviano, pur essendo incollato a una poltrona che non merita più. ([[Giampaolo Pansa]]) *Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. ([[Mario Segni]]) *[Renzi] è circondato, però, da mezze tacche: mezze tacche: gli ex lacchè di Berlusconi. Fini, che ho conosciuto bene, quando faceva l'attendente ossequioso di Giorgio Almirante cui prestavo denari per il Msi. ([[Licio Gelli]]) *E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi. ([[Vittorio Feltri]]) *È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. ([[Francesco Cossiga]]) *– Fammi fare Fini.<br>– Eh?<br>– Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, te lo faccio io.<br>– Ma non c'è Fini nel mio film, Stanis.<br>– È un errore, è un errore. Tu vuoi fare un film sull'Italia senza Gianfranco Fini, Renato? ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Fini, abbiamo fatto insieme il '68, ma adesso mi sono convinto che non è tanto di sinistra. ([[Roberto Benigni]]) *Fini aveva ed ha le potenzialità di leader, soprattutto in una società che ha bisogno di un comunicatore che sappia unire concetti e soggetti. Ma non sempre avere queste qualità significa scegliere la strategia migliore. ([[Ignazio La Russa]]) *{{NDR|Sulle scelte politiche di Gianfranco Fini e del gruppo ''Futuro e Libertà per l'Italia''}} Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le ''kippah'' perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale. ([[Giuseppe Ciarrapico]]) *Fini è il futuro ma deve avere coraggio. Rischia l'omologazione. E a quel punto un partito vale l'altro. ([[Teodoro Buontempo]]) *Fini è pavloviano: non è fascista, ma ogni tanto, come direbbe Altan, gli vengono in mente cose fasciste che non condivide. ([[Riccardo Barenghi]]) *Fini ha dimostrato di essere uno dei pochi che hanno lo sguardo più lungo del proprio interesse. ([[Willer Bordon]]) *Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. ([[Marcello Veneziani]]) *Fini lo vedo male: deve la sua fortuna al fatto che ha ereditato tutto da [[Giorgio Almirante|Almirante]] che però non cambiava opinione. ([[Giorgio Forattini]]) *Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. ([[Daniela Santanchè]]) *Fini non è mai sincero. Lo conosco da una vita e una delle sue caratteristiche è non dire mai sinceramente quello che pensa. [...] A Roma c'è un termine che chiarisce bene il concetto: "mortarolo". Fini è un liquidatore. Ha liquidato il Msi prima, ha liquidato An nel Pdl e adesso vorrebbe liquidare il Pdl. [...] Nella sua lunga carriera politica non c'è mai stata una fase costruttiva. Dopo 30 anni di attività politica... Bilancio inquietante. [...] Fini nel suo partito quando mai è stato liberale? Ha sempre comandato a spada tratta. Ha sciabolato quando e come ha voluto e non s'è mai sottoposto a congressi degni di questo nome. Non è lui che può fare un'accusa di questo genere a Berlusconi. [...] Io avevo un progetto politico, quello di Fini qual è? Lui si compiace soltanto dell'applauso della sinistra che adesso lo apprezza soltanto per il suo antiberlusconismo. ([[Pino Rauti]]) *Ho orrore dei traditori. Pensare che gli salvai la vita, quando nell' 87 andai al congresso di [[Sorrento]] per sostenerlo contro [[Pino Rauti|Rauti]]. Ora finge di non conoscermi. ([[Jean-Marie Le Pen]]) *Io l'avevo detto a Fini a suo tempo: "anche se cerchi di cambiare strada, il tuo partito non ci starà, non ti seguirà". Lui rispondeva di no, che sbagliavo, ma purtroppo questa è la realtà. ([[Amos Luzzatto]]) *L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. [...] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. ([[Francesco Grisi]]) *La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è colpa del governo, è colpa di [[Walter Veltroni|Veltroni]]. ([[Pino Corrias]]) *La sua opposizione a Berlusconi è molto più forte, evidente, conclamata e ripetuta di quanto non lo siano i contenuti. ([[Paolo Liguori]]) *Lo inviterei a leggere [[Carlo Levi]] e [[Primo Levi]]. Sono sicuramente due autori all'interno dei quali si addensa una forte cultura di sinistra. ([[Geno Pampaloni]]) *Per giustificare la guerra a Berlusconi, Gianfranco Fini ha rispolverato il suo passato giustizialista, messo in soffitta 15 anni fa per ragioni di convenienza, e lo ha sbattuto sul tavolo della maggioranza. ([[Maurizio Belpietro]]) *Poveraccio mi rendo conto che sia in difficoltà. Nessuno sa che cosa abbia in testa. Io continuo a sostenere che non lo sappia neanche Fini... Non è del resto facile decrittare il suo pensiero perché non è facile decrittare il vuoto. ([[Vittorio Feltri]]) *Prendo molto sul serio le ipotesi del presidente della Camera. Ha compreso l'importanza del rapporto tra religione e politica, dell'integrazione e dei temi etici. ([[Gaetano Quagliariello]]) *Rappresenta la parte positiva del fascismo. C'era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio. ([[Franco Zeffirelli]]) *Renato, Renato, Renato... Ti dico una cosa sola, Renato: Gianfranco Fini. Perché non sono un imitatore, Renato, io ti do proprio un'interpretazione del personaggio. Fini con le... cravatte rosa... ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Signor Vicepresidente del Consiglio, Lei mi ricorda [[Palmiro Togliatti]]. Il comunista più odioso che abbia mai conosciuto, l'uomo che alla Costituente fece votare l'articolo 7 ossia quello che ribadiva il Concordato con la Chiesa Cattolica. <br /> E che pur di consegnare l'Italia all'Unione Sovietica era pronto a farci tenere i Savoia, insomma la monarchia. Non a caso quelli della Sinistra La trattano con tanto rispetto anzi con tanta deferenza, su di Lei non rovesciano mai il velenoso livore che rovesciano sul Cavaliere, contro di Lei non pronunciano mai una parola sgarbata, a Lei non rivolgono mai la benché minima accusa. <br /> Come Togliatti è capace di tutto. Come Togliatti è un gelido calcolatore e non fa mai nulla, non dice mai nulla, che non abbia ben soppesato ponderato vagliato per Sua convenienza. (E meno male se, nonostante tanto riflettere, non ne imbrocca mai una). Come Togliatti sembra un uomo tutto d'un pezzo, un tipo coerente, ligio alle sue idee, e invece è un furbone. Un maestro nel tenere il piede in due staffe. Dirige un partito che si definisce di Destra e gioca a tennis con la Sinistra. Fa il vice di Berlusconi e non sogna altro che detronizzarlo, mandarlo in pensione. [...] <br /> Signor Fini, ma perché come capolista dell'Ulivo non si presenta Lei? ([[Oriana Fallaci]]) *Sul [[Diritto di asilo|diritto d'asilo]] e la [[società multietnica]] il presidente della Camera Fini continua a dire semplicemente cose di buon senso: parla da esponente di una destra europea, né fascista né razzista. ([[Paolo Ferrero]]) *{{NDR|Raccontando di quando erano ragazzi}} Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano... ([[Francesco Storace]]) ===[[Marco Travaglio]]=== *Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita [[Paolo Borsellino]] al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". [...] "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì {{NDR|[[Forza Italia]]}} non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]], [[Bettino Craxi|Craxi]] con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano. *Non per guastare la festa a questa bella incoronazione imperiale del leader del popolo delle libertà che, come avete visto, a sorpresa è stato eletto primo, unico, ultimo imperatore del partito che aveva fondato sul predellino di una macchina e che quando l'aveva fondato Gianfranco Fini l'aveva subito fulminato dicendo: "siamo alla comica finale, noi non entreremo mai nel [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]] e [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non tornerà mai più a Palazzo Chigi con i voti di Alleanza Nazionale". E quando qualcuno gli aveva chiesto "Possibilità che AN rientri all'ovile?", risposta di Fini: "Noi non dobbiamo tornare all'ovile perché non siamo pecore". Poi come avete visto sono tornati all'ovile quindi ne dobbiamo concludere che sono pecore o pecoroni. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|n=Categoria:Gianfranco Fini}} {{DEFAULTSORT:Fini, Gianfranco}} [[Categoria:Politici italiani]] g140alnefw36ca8mfz8nuz260rhffiw 1223512 1223511 2022-08-20T18:00:51Z Sun-crops 10277 Annullata la modifica 1223511 di [[Special:Contributions/Daniele Fois|Daniele Fois]] ([[User talk:Daniele Fois|discussione]]) Manca la fonte wikitext text/x-wiki [[File:Gianfranco Fini.jpg|thumb|upright=1.4|Gianfranco Fini]] {{TOCright}} '''Gianfranco Fini''' (1952 – vivente), politico italiano. ==Citazioni di Gianfranco Fini== {{cronologico}} *Occorre ora lavorare insieme senza vuoti unanimi o stupide piaggerie, senza rinunciare né alle proprie analisi né alle proprie proposte. Ma anche senza faziosità preconcette, senza preventivi dinieghi, senza sterili steccati correntizi. Dopo aver tenuto banco sulle prime pagine dei giornali, conquistate da un congresso libero come nessuno al mondo, e dopo essersi meritato tanti commenti (non tutti approfonditi), il partito deve buttarsi anima e corpo all'esterno per mantenere desta l'attenzione della pubblica opinione. Non possiamo permetterci permanenti contrasti che rallenterebbero la nostra azione esterna e renderebbero più lenta e difficile la indispensabile riorganizzazione interna. Mettiamoci quindi al lavoro. Subito. In Parlamento, dove i nostri deputati e senatori dovranno farsi sentire con forza e senza inammissibili assenze e nel paese reale. Tutti hanno osservato che il Msi, pur senza rinnegare il proprio passato, aspira a contare di più nell'immediato futuro. Una segreteria giovane e storicamente post-fascista apre indubbiamente delle possibilità in tal senso.<ref>Dall'editoriale per ''Il Secolo d'Italia'', 16 dicembre 1987.</ref> *Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice [[fascismo|fascista]].<ref>Da ''il Giornale'', 5 gennaio 1990.</ref> *{{NDR|[[Benito Mussolini]]}} Il più grande statista del secolo. Se vivesse oggi garantirebbe la libertà degli italiani.<ref>1992; citato in Filippo Ceccarelli, ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1176686 Retroscena. L'abc del segretario]'', ''La Stampa'', 26 novembre 1993, p. 3.</ref> *Direi ancora che {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} è stato il più grande statista del secolo. (da un'[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1228869 intervista] ad Alberto Statera ne ''La Stampa'', 1º aprile 1994, p. 5) *Credo che l'istituzione [[mussolini]]ana di una terza via in alternativa al [[comunismo]] sia ancora attualissima.<ref name="radici">Citato in Corrado De Cesare, ''Il fascista del Duemila. Le radici del camerata Gianfranco Fini'', Kaos Edizioni, 1995, ISBN 8879530461.</ref> *[[Mussolini|Il duce]] è stato un esempio di amore per la propria [[terra]] e la propria gente, un giorno l'[[Italia]] lo dovrà riabilitare e insieme a [[Cavour]], [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti.<ref name="radici"></ref> * Se lei mi chiede: "Un maestro dichiaratamente [[omosessualità|omosessuale]] può fare il maestro?" Io le dico di no. Capito? Perché ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini.. [...] Io non ho alcuna difficoltà ad assumermi tutte le responsabilità ed eventuali impopolarità di quel che ho detto, ma una cosa è non discriminare l'omosessuale e un conto è riconoscere all'omosessuale lo stesso esercizio di diritti connessi soprattutto all'educazione... [...] Non farò mai nulla perché siate discriminati ma non farò nulla per mettere il vostro tipo di rapporto sullo stesso piano della famiglia naturale.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Fini_gay_non_puo_fare_co_0_9804094008.shtml Fini: un gay non può fare il maestro]'', ''Il Corriere della Sera'', 9 aprile 1998.</ref> *Dopo il 1994 abbiamo fatto tante cose. Abbiamo fatto Fiuggi, c'è stato un confronto. Direi che oggi non si può certo dire. Oggi non lo direi più {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}<ref>Citato ne ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3435107 La Stampa]'', 23 gennaio 2002, p. 7.</ref> *I tempi sono maturi per discutere di diritto di voto, almeno amministrativo, per le persone immigrate.<ref name="immigrati">Citato in ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/10_Ottobre/07/fini.shtml Fini: diamo il diritto di voto agli immigrati]'', ''Corriere della sera'', 7 ottobre 2003.</ref> * Confermo che a mio avviso sono maturi i tempi per discutere del diritto di voto amministrativo per gli immigrati che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia e hanno ottenuto la carta di soggiorno. Sono maturi anche perché la nuova legge {{NDR|la legge Bossi Fini}} funziona ed ha dimostrato di garantire l'integrazione di centinaia di migliaia di stranieri che lavorano con regolare contratto. Integrazione significa parità di diritti e di doveri ed è un obiettivo che il Governo di centrodestra ha sempre tenuto presente insieme a quello della legalità, del giusto rigore verso i clandestini. Spero che la Lega dimostri di esserne cosciente: non avere la nazionalità italiana non può voler dire essere cittadini di serie B. Quanto al plauso della sinistra, mi lascia indifferente. È palesemente strumentale se solo si pensa alla caterva di insulti che ha accompagnato la legge 189.<ref name="immigrati"></ref> *Ho risposto a chi mi chiedeva se continueremo a discutere dicendo che, anche se ciò dovesse accadere, arriveremo alla fine della legislatura. Non solo: ci proponiamo di vincere le successive elezioni con lo stesso premier e con gli stessi quattro partiti della CDL. <ref>Da ''Il Messaggero'', 18 ottobre 2003, pag. 9.</ref> * Il fascismo fu parte del male assoluto.<ref name="male assoluto">Durante il viaggio in Israele; citato in ''[http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/finisr/leggi/leggi.html Fini in Israele "Il fascismo fu parte del male assoluto"]'', ''la Repubblica'', 24 novembre 2003.</ref> * [Bisogna] denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali volute dal fascismo. [...] [Vi] rientrano certamente tutte quelle pagine relative alla discriminazione e ancor più alla persecuzione nei confronti degli ebrei e più in generale delle minoranze. E quindi certamente vi rientra anche quella {{NDR|la Repubblica Sociale di Salò}} pagina.<ref name="male assoluto"></ref> *Di fronte all'orrore della [[Shoah]], simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il [[nazismo]] riservò all'intero [[ebrei|popolo ebraico]]. (messaggio scritto sul Libro della memoria durante la sua visita in Israele del 24 novembre 2003){{c|Fonte?}} * Il comportamento di alcuni magistrati grida vendetta, vedi il caso di [[Genova]] dove vengono rinviati a giudizio più poliziotti e carabinieri che black bloc e terroristi in erba.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/campagnadue/finigiud/finigiud.html Fini all'attacco dei magistrati "Atti che gridano vendetta"]'', ''la Repubblica'', 22 maggio 2004.</ref> *{{NDR|Riferendosi a [[Umberto Bossi]]}} Se avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi.<ref name="Magazine">Da ''Corsera Magazine'', 9 marzo 2006.</ref> *Il [[comunismo]] è la più grande e sanguinosa illusione che l'umanità abbia partorito.<ref name="Magazine"></ref> *{{NDR|Dopo i fatti di [[Calciopoli]]}} Se chi ha la possibilità non tronca la piovra in modo tale da rendere chiaro che certi scandali non si ripeteranno mai più, allora il calcio è finito. Chi ha sbagliato paghi e paghi in modo tale da far passare in futuro la voglia di ripensarci.<ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2006/05/dirette/sezioni/calcio/scandalocalcio/sabato20maggio/ Gli azzurri pagheranno ai Mondiali], ''Repubblica''; 20 maggio 2006.</ref> *Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una [[famiglia]] servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=144690 Fini: "Una legge per coppie di fatto e gay"]'', ''Il Giornale'', 27 dicembre 2006.</ref> *{{NDR|Riferendosi ad [[Alleanza Nazionale]]}} Il dibattito è [[democrazia]] ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione.<ref>Da ''Il Giornale'', 3 maggio 2007.</ref> *Noi, che siamo il motore della CdL, se vogliamo trarre un insegnamento dagli anni passati, dobbiamo aver ben chiaro che va battuta definitivamente quell'utopia secondo cui i lavori non hanno pari dignità.<ref>Dal palco di una manifestazione a Roma del 13 ottobre 2007; citato da ''Avvenire'' il 14 ottobre 2007.</ref> *È venuta meno la fiducia, a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] l'ho anche scritto per lettera, d'ora in poi procediamo per conto nostro. Regolatevi di conseguenza. Noi siamo sempre stati leali con lui, nei 5 anni di [[governo]] e in questi mesi all'opposizione. Finora non abbiamo fatto sponda a [[Pier Ferdinando Casini|Casini]]. E questo è il ringraziamento? Per me la Cdl è una [[storia]] chiusa.<ref name="rabbia">Citato in Francesco Bei, ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8fic.tif La rabbia di Fini "Ferito dal Cavaliere"]'', ''la Repubblica'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Alla fine io sono sicuro che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] riuscirò a farlo ragionare. Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv.<ref name="rabbia"></ref> *L'attesa dell'implosione della maggioranza rischia di essere l'attesa di... Godot se il centrodestra non contribuisce alla sollecita rimozione del macigno che sbarra la strada alle nuove elezioni: l'attuale legge elettorale, una legge che obbliga tutti ad alleanze eterogenee in cui è enorme il potere di interdizione e di ricatto anche di formazioni ultraminoritarie, con ridottissimo consenso popolare e che non a caso proliferano come i funghi dopo le piogge.<ref>Dalla lettera inviata al ''Corriere della sera'', ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8g8o.tif Caro Silvio, adesso voltiamo pagina]'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Autocritica è parola che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non conosce.<ref>Dall'intervista di Ugo Magri, ''[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27961girata.asp "Se liquida il bipolarismo Silvio archivia se stesso"]'', ''La Stampa'', 28 novembre 2007.</ref> *Io rivendico il diritto di fare delle critiche, poi se si incorre nel delitto di lesa maestà per i [[Giuliano Ferrara|Ferrara]] di corte, io vado dritto per la mia strada.<ref>Da ''[http://www.matrix.mediaset.it/videogallery/2007/11/28/videogallery.shtml Matrix]'', 28 novembre 2007.</ref> *Se [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perché una legge siffatta in Parlamento non passerà mai.<ref name="Vassallum">Dal discorso all'assemblea di AN riunita a Roma all'Ergife, 9 dicembre 2007; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_09/fini_ostruzionismo_vassallum_e9d35680-a646-11dc-b0eb-0003ba99c53b.shtml Legge elettorale, lo stop di Fini Silvio «Ostruzionismo contro il Vassallum»]'', ''Corriere della sera'', 9 dicembre 2007.</ref> *Comportarsi nel modo in cui sta facendo [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non ha niente a che fare con il teatrino della [[politica]]: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi.<ref name="Vassallum"></ref> *Il nuovo partito di Berlusconi? Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione.<ref name="Vassallum"></ref> *[[Silvio Berlusconi|Il Cavaliere]] ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti.[...] Sono il presidente di An, non una pecora.<ref>Dall'intervista di [[Vittorio Feltri]], ''«Vi spiego gli errori di Silvio»'', ''Libero'', 16 dicembre 2007, p. 1.</ref> *Non credo che gli Stati Uniti siano pronti per una presidenza come quella di [[Barack Obama|Obama]], non fosse altro perché sarebbe il primo presidente nero.<ref>Dall'[http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,News%5E0%5E64456,0.html intervista] di [[Gianni Riotta]] per il programma televisivo ''Tv7'', ''RaiUno'', 7 marzo 2008.</ref> *Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della [[libertà]], bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi – sessantatré anni dopo la liberazione – la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. [...] La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole. La libertà è minacciata nello stesso momento in cui – come sta avvenendo per alcune questioni – nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è.<ref name="Resoconto">Dal [http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=1&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00090&fase=#sed0001.stenografico.tit00090 discorso] di insediamento alla presidenza della Camera dei deputati, 30 aprile 2008.</ref> *Come garantire effettiva concordia tra capitale e [[lavoro]], come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della [[globalizzazione]] dei mercati.<ref name="Resoconto"></ref> *{{NDR|Riferendosi all'omicidio di Nicola Tommasoli (non ebreo) da parte di tre estremisti di destra e alle contestazioni a Israele di Torino}} Gli scontri anti-israeliani di Torino e gli attacchi di naziskin a Verona non sono paragonabili. Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave. La sinistra radicale dà vita ad una violenza che giustifica con una politica anti-sionista. Non si può nascondere l'astio per gli ebrei dietro l'antisionismo. Quello della sinistra radicale è un movimento politico diffuso, che dà vita a pregiudizi di tipo politico-religioso.<ref>Da ''[http://politica.excite.it/news/8934/FiniBandiere-israeliane-bruciate-peggio-di-attacco-naziskin Excite]'', 6 maggio 2008.</ref> *La mia elezione a presidente della camera è il segno della fine del dopoguerra e il discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, senza distinzione fra destra e sinistra, conclude un lungo percorso della storia repubblicana. [...] una sinistra che non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità.<ref>Dal discorso all'assemblea nazionale di AN dell'11 maggio 2008; citato in Ida Dominijanni, ''La rivoluzione di Fini'', ''il manifesto'', 13 maggio 2008, p. 11.</ref> * Concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati, a certe condizioni, non è un'ipotesi sciagurata né un'idea criminale. [Ma gli immigrati] devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri. Diritti e doveri devono stare insieme. <ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/immigrazione/fini-risponde-a-veltroni/fini-risponde-a-veltroni.html Voto immigrati, Fini apre a Veltroni "Ma non garantisce integrazione"], ''la Repubblica'', 3 settembre 2008; [http://www.corriere.it/politica/08_settembre_04/voto_immigrati_lega_01fe8142-7a74-11dd-a3dd-00144f02aabc.shtml Voto agli immigrati, stop di Berlusconi], ''Corriere della sera'', 4 settembre 2008.</ref> *Se guardiamo a [[Somalia]], [[Etiopia]] e [[Libia]], a come sono ridotte adesso e a com'erano prima con l'[[Italia]], credo che questa pagina della storia sarà riscritta e ci sarà una rivalutazione del ruolo dell'Italia.<ref>Ottobre 2006; citato in Alberto Piccinini, ''Lezioni di storia'', ''il manifesto'', 9 settembre 2008, p. 12.</ref> * I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata. [...] La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti. [...] Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici perché chi aveva come modello l'Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico.<ref name="antifascismo">12 settembre 2008; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/08_settembre_13/fini_antifascismo_ccb8bcec-8175-11dd-95db-00144f02aabc.shtml «La destra si riconosca nell'antifascismo»]'', ''Corriere della Sera'', 13 settembre 2008.</ref> *{{NDR|Sul fascismo}} il giudizio della destra deve essere negativo in ragione della limitazione della libertà. [...] Non possiamo negarci la storia, e il fascismo fu una dittatura che negò alcune libertà fondamentali.<ref name="antifascismo"></ref> *È sbagliato dire che {{NDR|il [[Sessantotto|'68]]}} rappresentò la stagione della libertà. Ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del '68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. {{NDR|Il '68 ha fallito}} nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità.<ref name="antifascismo"></ref> *{{NDR|In merito alle accuse di Gasparri a Napolitano per la morte di Eluana Englaro}} [[Maurizio Gasparri|Gasparri]] è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il Presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente.<ref>Citato in ''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/02/berlusconi-reazioni.shtml?uuid=cbc67958-f6e3-11dd-bd24-1dcc70a371a3&DocRulesView=Libero Il rammarico di Berlusconi. Lite Fini-Gasparri sul Quirinale]'', ''il Sole 24 Ore'', 9 febbraio 2009.</ref> *{{NDR|Alle Fosse Ardeatine}} Il valore che emerge è quello del patriottismo democratico, che il fascismo aveva oscurato per vent'anni, e che trovò uno dei suoi primi momenti di rinascita nella scelta di continuare la guerra contro i tedeschi.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=338712 Fosse Ardeatine, Napolitano: errore da evitare Fini: "Grazie a chi combatté e morì per la patria"]'', ''il Giornale'', 24 marzo 2009.</ref> *La risposta è nelle cose che ho fatto negli ultimi anni. Non sono più dello stesso parere {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}, sarei schizofrenico.<ref>Citato in Andrea Garibaldi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/26/Fini_Mussolini_piu_grande_Ora_co_9_090326029.shtml Fini: Mussolini il più grande? Ora non la penso più così]''. ''Corriere della sera'', 26 marzo 2009, p. 14.</ref> *Respingere i clandestini non viola il diritto internazionale, ma l'[[Italia]] ha il dovere di stabilire se tra chi viene respinto ci sia qualcuno che ha diritto a chiedere asilo.<ref>''Corriere della sera'', 12 maggio 2009.</ref> *Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/interni/fini_premier_leader_a_volte_monarca_assoluto/politica-fini-camera-riforme-berlusconi/03-11-2009/articolo-id=396122-page=0-comments=1 Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto]'', ''il Giornale'', 3 novembre 2009.</ref> *Lui {{NDR|[[Silvio Berlusconi]]}}, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo... [...] io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/fuorionda-fini/fuorionda-fini.html Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"]'', ''la Repubblica'', 1° dicembre 2009.</ref> *Con calma, ho posto a Berlusconi solo questioni politiche, alle quali non mi ha saputo rispondere. O meglio, ha risposto a tutto, dicendo sempre "va tutto bene". Invece non va bene per niente e basta vedere cosa è successo in Sicilia, dove da un anno e mezzo viene tollerata una situazione che, in qualsiasi altra organizzazione, avrebbe portato a una decisione".<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/strappo_fini_berlusconi-3380004/ Repubblica.it], 15 aprile 2010</ref> *Il tradimento, che certamente è sempre nel novero dei comportamenti umani poco dignitosi, alligna spesso in coloro che sono adusi all'applauso e in molti casi all'acritica approvazione, salvo poi, quando i leader girano le spalle, dire tutt'altro. Raramente il tradimento è nella coscienza di chi si assume la responsabilità, in pubblico e in privato, di insistere su alcune questioni.<ref>Direzione nazionale PDL, 22 aprile 2010. {{c|Fonte ulteriore?}}</ref> *Se la [[politica]] perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica.<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 4 maggio 2010.</ref> *Per la [[destra]] è bello, nonostante tutto, essere [[Italiani]], perché è un piccolo privilegio, perché, a [[Milano]] come a [[Palermo]], la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'[[Italia]] e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in [[Afghanistan]] ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli [...]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri [...]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti.<ref>A ''Vieni via con me'' del 15 novembre 2010; visibile su ''[http://video.repubblica.it/dossier/crisi-maggioranza/fini-immigrati-onesti-saranno-italiani/56629/55683 video.repubblica.it]''.</ref> * Il cambiamento che farei oggi {{NDR|alla legge Bossi-Fini}} è quello di rendere più flessibile le norme sulla permanenza in Italia nel caso che l'immigrato perda il lavoro. Tanti cittadini perdono il posto e oggi ritrovarlo è sempre più difficile.<ref>A ''Istituzioni'', RaiEdu; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter Corriere della Sera]'', 7 aprile 2012.</ref> *{{NDR|Sulla legge Bossi-Fini}} La priorità è cambiare la legge sulla cittadinanza. Credo sia giusto concederla ai ragazzi stranieri che sono nati in Italia, o che ci sono arrivati quando erano piccolissimi. A patto che frequentino un ciclo di studi scolastico e risiedano stabilmente in Italia.<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml Immigrati, il presidente della Camera: «Cambierei la legge Bossi-Fini» Più flessibilità per i permessi di soggiorno. E cittadinanza ai figli degli stranieri che sono nati e studiano in Italia]'', ''Corriere della sera'', 7 aprile 2012.</ref> *Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c'è la Lega {{NDR|Nord}}, con l'aggiunta della costola [[Giorgia Meloni]], sempre più mascotte di [[Matteo Salvini|Salvini]]. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l'[[immigrazione]] e l'[[Unione europea]]. E poi c'è [[Forza Italia]], il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]].<ref name="felpe">Da un'intervista a ''la Repubblica'' del 24 febbraio 2015; citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/02/24/fini-salvini-felpe/ Cosa dice Fini di Salvini, «al netto delle felpe»]'', ''IlPost.it'', 24 febbraio 2015.</ref> *Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. Prima volevano la Liberazione del Nord per portarlo in Europa, adesso la liberazione dell'Italia da Bruxelles. La mia idea di destra va in direzione esattamente opposta. Il problema non è l'euro. Il problema è che abbiamo una politica monetaria comune e non una politica fiscale omogenea. Bisogna spingere, da destra, verso gli Stati Uniti d'Europa.<ref name="felpe"></ref> {{intestazione|''[http://news.kataweb.it/item/354264/lega-fini-non-c-e-identita-padana-ma-propaganda-bossi Kataweb]'', 17 settembre 2007}} *In Italia non esiste una identità nazionale lombarda se non nella propaganda di Umberto Bossi. *Il modello catalano è da seguire con attenzione ma da noi non esiste una identità padana come quella catalana qui in Spagna. *[Nel nostro Paese esiste] Una questione settentrionale di cui la Lega Nord si fa interprete, e che deriva dalla profonda protesta e insofferenza per il carico fiscale crescente cui non corrispondono servizi adeguati. *Parlare di identità padana vuol dire parlare di qualcosa che non ha un fondamento di tipo storico. Anche se la Lega Nord ha il merito di aver avviato un dibattito serio sul federalismo fiscale e su come avvicinare le istituzioni ai cittadini. Da noi non esiste un'identità nazionale lombarda se non nella propaganda di [[Umberto Bossi|Bossi]]. *La [[Catalogna]] dimostra che si può essere orgogliosi della propria identità restando allo stesso tempo europeisti convinti e pienamente inseriti nella dimensione europea. *La Lega non coglie la possibilità di difendere i propri interessi legittimi in ambito europeo. *{{NDR|A proposito delle frasi di Bossi sul tricolore}} È un repertorio comiziale, un modo ripetitivo, stanco e abusato. […] Quello di Bossi è un repertorio comiziale che di tanto in tanto rivolge ai suoi militanti. ==Citazioni su Gianfranco Fini== *Come il Fini doppiolavorista. Lui avrà il bacio di Fazio e di Saviano, pur essendo incollato a una poltrona che non merita più. ([[Giampaolo Pansa]]) *Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. ([[Mario Segni]]) *[Renzi] è circondato, però, da mezze tacche: mezze tacche: gli ex lacchè di Berlusconi. Fini, che ho conosciuto bene, quando faceva l'attendente ossequioso di Giorgio Almirante cui prestavo denari per il Msi. ([[Licio Gelli]]) *E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi. ([[Vittorio Feltri]]) *È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. ([[Francesco Cossiga]]) *– Fammi fare Fini.<br>– Eh?<br>– Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, te lo faccio io.<br>– Ma non c'è Fini nel mio film, Stanis.<br>– È un errore, è un errore. Tu vuoi fare un film sull'Italia senza Gianfranco Fini, Renato? ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Fini, abbiamo fatto insieme il '68, ma adesso mi sono convinto che non è tanto di sinistra. ([[Roberto Benigni]]) *Fini aveva ed ha le potenzialità di leader, soprattutto in una società che ha bisogno di un comunicatore che sappia unire concetti e soggetti. Ma non sempre avere queste qualità significa scegliere la strategia migliore. ([[Ignazio La Russa]]) *{{NDR|Sulle scelte politiche di Gianfranco Fini e del gruppo ''Futuro e Libertà per l'Italia''}} Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le ''kippah'' perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale. ([[Giuseppe Ciarrapico]]) *Fini è il futuro ma deve avere coraggio. Rischia l'omologazione. E a quel punto un partito vale l'altro. ([[Teodoro Buontempo]]) *Fini è pavloviano: non è fascista, ma ogni tanto, come direbbe Altan, gli vengono in mente cose fasciste che non condivide. ([[Riccardo Barenghi]]) *Fini ha dimostrato di essere uno dei pochi che hanno lo sguardo più lungo del proprio interesse. ([[Willer Bordon]]) *Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. ([[Marcello Veneziani]]) *Fini lo vedo male: deve la sua fortuna al fatto che ha ereditato tutto da [[Giorgio Almirante|Almirante]] che però non cambiava opinione. ([[Giorgio Forattini]]) *Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. ([[Daniela Santanchè]]) *Fini non è mai sincero. Lo conosco da una vita e una delle sue caratteristiche è non dire mai sinceramente quello che pensa. [...] A Roma c'è un termine che chiarisce bene il concetto: "mortarolo". Fini è un liquidatore. Ha liquidato il Msi prima, ha liquidato An nel Pdl e adesso vorrebbe liquidare il Pdl. [...] Nella sua lunga carriera politica non c'è mai stata una fase costruttiva. Dopo 30 anni di attività politica... Bilancio inquietante. [...] Fini nel suo partito quando mai è stato liberale? Ha sempre comandato a spada tratta. Ha sciabolato quando e come ha voluto e non s'è mai sottoposto a congressi degni di questo nome. Non è lui che può fare un'accusa di questo genere a Berlusconi. [...] Io avevo un progetto politico, quello di Fini qual è? Lui si compiace soltanto dell'applauso della sinistra che adesso lo apprezza soltanto per il suo antiberlusconismo. ([[Pino Rauti]]) *Ho orrore dei traditori. Pensare che gli salvai la vita, quando nell' 87 andai al congresso di [[Sorrento]] per sostenerlo contro [[Pino Rauti|Rauti]]. Ora finge di non conoscermi. ([[Jean-Marie Le Pen]]) *Io l'avevo detto a Fini a suo tempo: "anche se cerchi di cambiare strada, il tuo partito non ci starà, non ti seguirà". Lui rispondeva di no, che sbagliavo, ma purtroppo questa è la realtà. ([[Amos Luzzatto]]) *L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. [...] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. ([[Francesco Grisi]]) *La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è colpa del governo, è colpa di [[Walter Veltroni|Veltroni]]. ([[Pino Corrias]]) *La sua opposizione a Berlusconi è molto più forte, evidente, conclamata e ripetuta di quanto non lo siano i contenuti. ([[Paolo Liguori]]) *Lo inviterei a leggere [[Carlo Levi]] e [[Primo Levi]]. Sono sicuramente due autori all'interno dei quali si addensa una forte cultura di sinistra. ([[Geno Pampaloni]]) *Per giustificare la guerra a Berlusconi, Gianfranco Fini ha rispolverato il suo passato giustizialista, messo in soffitta 15 anni fa per ragioni di convenienza, e lo ha sbattuto sul tavolo della maggioranza. ([[Maurizio Belpietro]]) *Poveraccio mi rendo conto che sia in difficoltà. Nessuno sa che cosa abbia in testa. Io continuo a sostenere che non lo sappia neanche Fini... Non è del resto facile decrittare il suo pensiero perché non è facile decrittare il vuoto. ([[Vittorio Feltri]]) *Prendo molto sul serio le ipotesi del presidente della Camera. Ha compreso l'importanza del rapporto tra religione e politica, dell'integrazione e dei temi etici. ([[Gaetano Quagliariello]]) *Rappresenta la parte positiva del fascismo. C'era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio. ([[Franco Zeffirelli]]) *Renato, Renato, Renato... Ti dico una cosa sola, Renato: Gianfranco Fini. Perché non sono un imitatore, Renato, io ti do proprio un'interpretazione del personaggio. Fini con le... cravatte rosa... ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Signor Vicepresidente del Consiglio, Lei mi ricorda [[Palmiro Togliatti]]. Il comunista più odioso che abbia mai conosciuto, l'uomo che alla Costituente fece votare l'articolo 7 ossia quello che ribadiva il Concordato con la Chiesa Cattolica. <br /> E che pur di consegnare l'Italia all'Unione Sovietica era pronto a farci tenere i Savoia, insomma la monarchia. Non a caso quelli della Sinistra La trattano con tanto rispetto anzi con tanta deferenza, su di Lei non rovesciano mai il velenoso livore che rovesciano sul Cavaliere, contro di Lei non pronunciano mai una parola sgarbata, a Lei non rivolgono mai la benché minima accusa. <br /> Come Togliatti è capace di tutto. Come Togliatti è un gelido calcolatore e non fa mai nulla, non dice mai nulla, che non abbia ben soppesato ponderato vagliato per Sua convenienza. (E meno male se, nonostante tanto riflettere, non ne imbrocca mai una). Come Togliatti sembra un uomo tutto d'un pezzo, un tipo coerente, ligio alle sue idee, e invece è un furbone. Un maestro nel tenere il piede in due staffe. Dirige un partito che si definisce di Destra e gioca a tennis con la Sinistra. Fa il vice di Berlusconi e non sogna altro che detronizzarlo, mandarlo in pensione. [...] <br /> Signor Fini, ma perché come capolista dell'Ulivo non si presenta Lei? ([[Oriana Fallaci]]) *Sul [[Diritto di asilo|diritto d'asilo]] e la [[società multietnica]] il presidente della Camera Fini continua a dire semplicemente cose di buon senso: parla da esponente di una destra europea, né fascista né razzista. ([[Paolo Ferrero]]) *{{NDR|Raccontando di quando erano ragazzi}} Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano... ([[Francesco Storace]]) ===[[Marco Travaglio]]=== *Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita [[Paolo Borsellino]] al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". [...] "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì {{NDR|[[Forza Italia]]}} non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]], [[Bettino Craxi|Craxi]] con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano. *Non per guastare la festa a questa bella incoronazione imperiale del leader del popolo delle libertà che, come avete visto, a sorpresa è stato eletto primo, unico, ultimo imperatore del partito che aveva fondato sul predellino di una macchina e che quando l'aveva fondato Gianfranco Fini l'aveva subito fulminato dicendo: "siamo alla comica finale, noi non entreremo mai nel [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]] e [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non tornerà mai più a Palazzo Chigi con i voti di Alleanza Nazionale". E quando qualcuno gli aveva chiesto "Possibilità che AN rientri all'ovile?", risposta di Fini: "Noi non dobbiamo tornare all'ovile perché non siamo pecore". Poi come avete visto sono tornati all'ovile quindi ne dobbiamo concludere che sono pecore o pecoroni. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|n=Categoria:Gianfranco Fini}} {{DEFAULTSORT:Fini, Gianfranco}} [[Categoria:Politici italiani]] fs6kt5vudnm0pqxndghleblwege03ur 1223513 1223512 2022-08-20T18:16:57Z Daniele Fois 91532 /* Citazioni di Gianfranco Fini */ wikitext text/x-wiki [[File:Gianfranco Fini.jpg|thumb|upright=1.4|Gianfranco Fini]] {{TOCright}} '''Gianfranco Fini''' (1952 – vivente), politico italiano. ==Citazioni di Gianfranco Fini== {{cronologico}} *Occorre ora lavorare insieme senza vuoti unanimi o stupide piaggerie, senza rinunciare né alle proprie analisi né alle proprie proposte. Ma anche senza faziosità preconcette, senza preventivi dinieghi, senza sterili steccati correntizi. Dopo aver tenuto banco sulle prime pagine dei giornali, conquistate da un congresso libero come nessuno al mondo, e dopo essersi meritato tanti commenti (non tutti approfonditi), il partito deve buttarsi anima e corpo all'esterno per mantenere desta l'attenzione della pubblica opinione. Non possiamo permetterci permanenti contrasti che rallenterebbero la nostra azione esterna e renderebbero più lenta e difficile la indispensabile riorganizzazione interna. Mettiamoci quindi al lavoro. Subito. In Parlamento, dove i nostri deputati e senatori dovranno farsi sentire con forza e senza inammissibili assenze e nel paese reale. Tutti hanno osservato che il Msi, pur senza rinnegare il proprio passato, aspira a contare di più nell'immediato futuro. Una segreteria giovane e storicamente post-fascista apre indubbiamente delle possibilità in tal senso.<ref>Dall'editoriale per ''Il Secolo d'Italia'', 16 dicembre 1987.</ref> *Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice [[fascismo|fascista]].<ref>Da ''il Giornale'', 5 gennaio 1990.</ref> *{{NDR|[[Benito Mussolini]]}} Il più grande statista del secolo. Se vivesse oggi garantirebbe la libertà degli italiani.<ref>1992; citato in Filippo Ceccarelli, ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1176686 Retroscena. L'abc del segretario]'', ''La Stampa'', 26 novembre 1993, p. 3.</ref> *Direi ancora che {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} è stato il più grande statista del secolo. (da un'[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1228869 intervista] ad Alberto Statera ne ''La Stampa'', 1º aprile 1994, p. 5) *Credo che l'istituzione [[mussolini]]ana di una terza via in alternativa al [[comunismo]] sia ancora attualissima.<ref name="radici">Citato in Corrado De Cesare, ''Il fascista del Duemila. Le radici del camerata Gianfranco Fini'', Kaos Edizioni, 1995, ISBN 8879530461.</ref> *[[Mussolini|Il duce]] è stato un esempio di amore per la propria [[terra]] e la propria gente, un giorno l'[[Italia]] lo dovrà riabilitare e insieme a [[Cavour]], [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti.<ref name="radici"></ref> * Se lei mi chiede: "Un maestro dichiaratamente [[omosessualità|omosessuale]] può fare il maestro?" Io le dico di no. Capito? Perché ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini.. [...] Io non ho alcuna difficoltà ad assumermi tutte le responsabilità ed eventuali impopolarità di quel che ho detto, ma una cosa è non discriminare l'omosessuale e un conto è riconoscere all'omosessuale lo stesso esercizio di diritti connessi soprattutto all'educazione... [...] Non farò mai nulla perché siate discriminati ma non farò nulla per mettere il vostro tipo di rapporto sullo stesso piano della famiglia naturale.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Fini_gay_non_puo_fare_co_0_9804094008.shtml Fini: un gay non può fare il maestro]'', ''Il Corriere della Sera'', 9 aprile 1998.</ref> *Dopo il 1994 abbiamo fatto tante cose. Abbiamo fatto Fiuggi, c'è stato un confronto. Direi che oggi non si può certo dire. Oggi non lo direi più {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}<ref>Citato ne ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3435107 La Stampa]'', 23 gennaio 2002, p. 7.</ref> *I tempi sono maturi per discutere di diritto di voto, almeno amministrativo, per le persone immigrate.<ref name="immigrati">Citato in ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/10_Ottobre/07/fini.shtml Fini: diamo il diritto di voto agli immigrati]'', ''Corriere della sera'', 7 ottobre 2003.</ref> * Confermo che a mio avviso sono maturi i tempi per discutere del diritto di voto amministrativo per gli immigrati che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia e hanno ottenuto la carta di soggiorno. Sono maturi anche perché la nuova legge {{NDR|la legge Bossi Fini}} funziona ed ha dimostrato di garantire l'integrazione di centinaia di migliaia di stranieri che lavorano con regolare contratto. Integrazione significa parità di diritti e di doveri ed è un obiettivo che il Governo di centrodestra ha sempre tenuto presente insieme a quello della legalità, del giusto rigore verso i clandestini. Spero che la Lega dimostri di esserne cosciente: non avere la nazionalità italiana non può voler dire essere cittadini di serie B. Quanto al plauso della sinistra, mi lascia indifferente. È palesemente strumentale se solo si pensa alla caterva di insulti che ha accompagnato la legge 189.<ref name="immigrati"></ref> *Ho risposto a chi mi chiedeva se continueremo a discutere dicendo che, anche se ciò dovesse accadere, arriveremo alla fine della legislatura. Non solo: ci proponiamo di vincere le successive elezioni con lo stesso premier e con gli stessi quattro partiti della CDL. <ref>Da ''Il Messaggero'', 18 ottobre 2003, pag. 9.</ref> * Il fascismo fu parte del male assoluto.<ref name="male assoluto">Durante il viaggio in Israele; citato in ''[http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/finisr/leggi/leggi.html Fini in Israele "Il fascismo fu parte del male assoluto"]'', ''la Repubblica'', 24 novembre 2003.</ref> * [Bisogna] denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali volute dal fascismo. [...] [Vi] rientrano certamente tutte quelle pagine relative alla discriminazione e ancor più alla persecuzione nei confronti degli ebrei e più in generale delle minoranze. E quindi certamente vi rientra anche quella {{NDR|la Repubblica Sociale di Salò}} pagina.<ref name="male assoluto"></ref> *Di fronte all'orrore della [[Shoah]], simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il [[nazismo]] riservò all'intero [[ebrei|popolo ebraico]]. (messaggio scritto sul Libro della memoria durante la sua visita in Israele del 24 novembre 2003){{c|Fonte?}} * Il comportamento di alcuni magistrati grida vendetta, vedi il caso di [[Genova]] dove vengono rinviati a giudizio più poliziotti e carabinieri che black bloc e terroristi in erba.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/campagnadue/finigiud/finigiud.html Fini all'attacco dei magistrati "Atti che gridano vendetta"]'', ''la Repubblica'', 22 maggio 2004.</ref> *{{NDR|Riferendosi a [[Umberto Bossi]]}} Se avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi.<ref name="Magazine">Da ''Corsera Magazine'', 9 marzo 2006.</ref> *Il [[comunismo]] è la più grande e sanguinosa illusione che l'umanità abbia partorito.<ref name="Magazine"></ref> *{{NDR|Dopo i fatti di [[Calciopoli]]}} Se chi ha la possibilità non tronca la piovra in modo tale da rendere chiaro che certi scandali non si ripeteranno mai più, allora il calcio è finito. Chi ha sbagliato paghi e paghi in modo tale da far passare in futuro la voglia di ripensarci.<ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2006/05/dirette/sezioni/calcio/scandalocalcio/sabato20maggio/ Gli azzurri pagheranno ai Mondiali], ''Repubblica''; 20 maggio 2006.</ref> *Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una [[famiglia]] servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=144690 Fini: "Una legge per coppie di fatto e gay"]'', ''Il Giornale'', 27 dicembre 2006.</ref> *{{NDR|Riferendosi ad [[Alleanza Nazionale]]}} Il dibattito è [[democrazia]] ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione.<ref>Da ''Il Giornale'', 3 maggio 2007.</ref> *Noi, che siamo il motore della CdL, se vogliamo trarre un insegnamento dagli anni passati, dobbiamo aver ben chiaro che va battuta definitivamente quell'utopia secondo cui i lavori non hanno pari dignità.<ref>Dal palco di una manifestazione a Roma del 13 ottobre 2007; citato da ''Avvenire'' il 14 ottobre 2007.</ref> *È venuta meno la fiducia, a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] l'ho anche scritto per lettera, d'ora in poi procediamo per conto nostro. Regolatevi di conseguenza. Noi siamo sempre stati leali con lui, nei 5 anni di [[governo]] e in questi mesi all'opposizione. Finora non abbiamo fatto sponda a [[Pier Ferdinando Casini|Casini]]. E questo è il ringraziamento? Per me la Cdl è una [[storia]] chiusa.<ref name="rabbia">Citato in Francesco Bei, ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8fic.tif La rabbia di Fini "Ferito dal Cavaliere"]'', ''la Repubblica'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Alla fine io sono sicuro che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] riuscirò a farlo ragionare. Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv.<ref name="rabbia"></ref> *L'attesa dell'implosione della maggioranza rischia di essere l'attesa di... Godot se il centrodestra non contribuisce alla sollecita rimozione del macigno che sbarra la strada alle nuove elezioni: l'attuale legge elettorale, una legge che obbliga tutti ad alleanze eterogenee in cui è enorme il potere di interdizione e di ricatto anche di formazioni ultraminoritarie, con ridottissimo consenso popolare e che non a caso proliferano come i funghi dopo le piogge.<ref>Dalla lettera inviata al ''Corriere della sera'', ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8g8o.tif Caro Silvio, adesso voltiamo pagina]'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Autocritica è parola che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non conosce.<ref>Dall'intervista di Ugo Magri, ''[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27961girata.asp "Se liquida il bipolarismo Silvio archivia se stesso"]'', ''La Stampa'', 28 novembre 2007.</ref> *Io rivendico il diritto di fare delle critiche, poi se si incorre nel delitto di lesa maestà per i [[Giuliano Ferrara|Ferrara]] di corte, io vado dritto per la mia strada.<ref>Da ''[http://www.matrix.mediaset.it/videogallery/2007/11/28/videogallery.shtml Matrix]'', 28 novembre 2007.</ref> *Se [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perché una legge siffatta in Parlamento non passerà mai.<ref name="Vassallum">Dal discorso all'assemblea di AN riunita a Roma all'Ergife, 9 dicembre 2007; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_09/fini_ostruzionismo_vassallum_e9d35680-a646-11dc-b0eb-0003ba99c53b.shtml Legge elettorale, lo stop di Fini Silvio «Ostruzionismo contro il Vassallum»]'', ''Corriere della sera'', 9 dicembre 2007.</ref> *Comportarsi nel modo in cui sta facendo [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non ha niente a che fare con il teatrino della [[politica]]: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi.<ref name="Vassallum"></ref> *Il nuovo partito di Berlusconi? Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione.<ref name="Vassallum"></ref> *[[Silvio Berlusconi|Il Cavaliere]] ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti.[...] Sono il presidente di An, non una pecora.<ref>Dall'intervista di [[Vittorio Feltri]], ''«Vi spiego gli errori di Silvio»'', ''Libero'', 16 dicembre 2007, p. 1.</ref> *Non credo che gli Stati Uniti siano pronti per una presidenza come quella di [[Barack Obama|Obama]], non fosse altro perché sarebbe il primo presidente nero.<ref>Dall'[http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,News%5E0%5E64456,0.html intervista] di [[Gianni Riotta]] per il programma televisivo ''Tv7'', ''RaiUno'', 7 marzo 2008.</ref> *Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della [[libertà]], bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi – sessantatré anni dopo la liberazione – la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. [...] La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole. La libertà è minacciata nello stesso momento in cui – come sta avvenendo per alcune questioni – nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è.<ref name="Resoconto">Dal [http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=1&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00090&fase=#sed0001.stenografico.tit00090 discorso] di insediamento alla presidenza della Camera dei deputati, 30 aprile 2008.</ref> *Come garantire effettiva concordia tra capitale e [[lavoro]], come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della [[globalizzazione]] dei mercati.<ref name="Resoconto"></ref> *{{NDR|Riferendosi all'omicidio di Nicola Tommasoli (non ebreo) da parte di tre estremisti di destra e alle contestazioni a Israele di Torino}} Gli scontri anti-israeliani di Torino e gli attacchi di naziskin a Verona non sono paragonabili. Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave. La sinistra radicale dà vita ad una violenza che giustifica con una politica anti-sionista. Non si può nascondere l'astio per gli ebrei dietro l'antisionismo. Quello della sinistra radicale è un movimento politico diffuso, che dà vita a pregiudizi di tipo politico-religioso.<ref>Da ''[http://politica.excite.it/news/8934/FiniBandiere-israeliane-bruciate-peggio-di-attacco-naziskin Excite]'', 6 maggio 2008.</ref> *La mia elezione a presidente della camera è il segno della fine del dopoguerra e il discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, senza distinzione fra destra e sinistra, conclude un lungo percorso della storia repubblicana. [...] una sinistra che non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità.<ref>Dal discorso all'assemblea nazionale di AN dell'11 maggio 2008; citato in Ida Dominijanni, ''La rivoluzione di Fini'', ''il manifesto'', 13 maggio 2008, p. 11.</ref> * Concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati, a certe condizioni, non è un'ipotesi sciagurata né un'idea criminale. [Ma gli immigrati] devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri. Diritti e doveri devono stare insieme. <ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/immigrazione/fini-risponde-a-veltroni/fini-risponde-a-veltroni.html Voto immigrati, Fini apre a Veltroni "Ma non garantisce integrazione"], ''la Repubblica'', 3 settembre 2008; [http://www.corriere.it/politica/08_settembre_04/voto_immigrati_lega_01fe8142-7a74-11dd-a3dd-00144f02aabc.shtml Voto agli immigrati, stop di Berlusconi], ''Corriere della sera'', 4 settembre 2008.</ref> *Se guardiamo a [[Somalia]], [[Etiopia]] e [[Libia]], a come sono ridotte adesso e a com'erano prima con l'[[Italia]], credo che questa pagina della storia sarà riscritta e ci sarà una rivalutazione del ruolo dell'Italia.<ref>Ottobre 2006; citato in Alberto Piccinini, ''Lezioni di storia'', ''il manifesto'', 9 settembre 2008, p. 12.</ref> * I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata. [...] La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti. [...] Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici perché chi aveva come modello l'Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico.<ref name="antifascismo">12 settembre 2008; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/08_settembre_13/fini_antifascismo_ccb8bcec-8175-11dd-95db-00144f02aabc.shtml «La destra si riconosca nell'antifascismo»]'', ''Corriere della Sera'', 13 settembre 2008.</ref> *{{NDR|Sul fascismo}} il giudizio della destra deve essere negativo in ragione della limitazione della libertà. [...] Non possiamo negarci la storia, e il fascismo fu una dittatura che negò alcune libertà fondamentali.<ref name="antifascismo"></ref> *È sbagliato dire che {{NDR|il [[Sessantotto|'68]]}} rappresentò la stagione della libertà. Ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del '68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. {{NDR|Il '68 ha fallito}} nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità.<ref name="antifascismo"></ref> *{{NDR|In merito alle accuse di Gasparri a Napolitano per la morte di Eluana Englaro}} [[Maurizio Gasparri|Gasparri]] è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il Presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente.<ref>Citato in ''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/02/berlusconi-reazioni.shtml?uuid=cbc67958-f6e3-11dd-bd24-1dcc70a371a3&DocRulesView=Libero Il rammarico di Berlusconi. Lite Fini-Gasparri sul Quirinale]'', ''il Sole 24 Ore'', 9 febbraio 2009.</ref> *{{NDR|Alle Fosse Ardeatine}} Il valore che emerge è quello del patriottismo democratico, che il fascismo aveva oscurato per vent'anni, e che trovò uno dei suoi primi momenti di rinascita nella scelta di continuare la guerra contro i tedeschi.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=338712 Fosse Ardeatine, Napolitano: errore da evitare Fini: "Grazie a chi combatté e morì per la patria"]'', ''il Giornale'', 24 marzo 2009.</ref> *La risposta è nelle cose che ho fatto negli ultimi anni. Non sono più dello stesso parere {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}, sarei schizofrenico.<ref>Citato in Andrea Garibaldi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/26/Fini_Mussolini_piu_grande_Ora_co_9_090326029.shtml Fini: Mussolini il più grande? Ora non la penso più così]''. ''Corriere della sera'', 26 marzo 2009, p. 14.</ref> *Respingere i clandestini non viola il diritto internazionale, ma l'[[Italia]] ha il dovere di stabilire se tra chi viene respinto ci sia qualcuno che ha diritto a chiedere asilo.<ref>''Corriere della sera'', 12 maggio 2009.</ref> *Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/interni/fini_premier_leader_a_volte_monarca_assoluto/politica-fini-camera-riforme-berlusconi/03-11-2009/articolo-id=396122-page=0-comments=1 Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto]'', ''il Giornale'', 3 novembre 2009.</ref> *Lui {{NDR|[[Silvio Berlusconi]]}}, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo... [...] io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/fuorionda-fini/fuorionda-fini.html Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"]'', ''la Repubblica'', 1° dicembre 2009.</ref> *Con calma, ho posto a Berlusconi solo questioni politiche, alle quali non mi ha saputo rispondere. O meglio, ha risposto a tutto, dicendo sempre "va tutto bene". Invece non va bene per niente e basta vedere cosa è successo in Sicilia, dove da un anno e mezzo viene tollerata una situazione che, in qualsiasi altra organizzazione, avrebbe portato a una decisione".<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/strappo_fini_berlusconi-3380004/ Repubblica.it], 15 aprile 2010</ref> *Il tradimento, che certamente è sempre nel novero dei comportamenti umani poco dignitosi, alligna spesso in coloro che sono adusi all'applauso e in molti casi all'acritica approvazione, salvo poi, quando i leader girano le spalle, dire tutt'altro. Raramente il tradimento è nella coscienza di chi si assume la responsabilità, in pubblico e in privato, di insistere su alcune questioni.<ref>Direzione nazionale PDL, 22 aprile 2010. {{c|Fonte ulteriore?}}</ref> *Se la [[politica]] perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica.<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 4 maggio 2010.</ref> *Per la [[destra]] è bello, nonostante tutto, essere [[Italiani]], perché è un piccolo privilegio, perché, a [[Milano]] come a [[Palermo]], la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'[[Italia]] e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in [[Afghanistan]] ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli [...]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri [...]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti.<ref>A ''Vieni via con me'' del 15 novembre 2010; visibile su ''[http://video.repubblica.it/dossier/crisi-maggioranza/fini-immigrati-onesti-saranno-italiani/56629/55683 video.repubblica.it]''.</ref> *Perugia {{NDR|riferendosi alla convention di Futuro e Libertà}}come atto fondativo di una nuova formazione politica di centro-destra, ma soprattutto come un momento in cui abbiamo cercato [...] di delineare i tratti distintivi di coloro che hanno una certa idea dell'Italia. Da Perugia è emerso chiaramente che Futuro e Libertà ha dei valori di riferimento ben precisi, che sono quelli del popolarismo europeo [...], una destra che crede nello stato [...] come garante in primo luogo dei diritti, come garanzia per tutti quei cittadini che sanno che la nazione è, per dirla con Renan, un plebiscito che si rinnova ogni giorno. Il che vuol dire che ogni giorno ci si deve sentire membri di una comunità nazionale, figli di un comune destino, quell'idea di patria che è uno dei caposalidi della destra, da sempre. A Perugia è emersa una certa idea dell'Italia fatta di responsabilità, di senso del dovere, di senso civico [...]. Insomma, da Perugia la dimostrazione che in Italia c'è una destra che guarda al futuro; c'è una destra cosciente del grave momento in cui si trova il nostro paese [...]. <ref> https://youtu.be/0c-1u7LFeqc </ref> * Il cambiamento che farei oggi {{NDR|alla legge Bossi-Fini}} è quello di rendere più flessibile le norme sulla permanenza in Italia nel caso che l'immigrato perda il lavoro. Tanti cittadini perdono il posto e oggi ritrovarlo è sempre più difficile.<ref>A ''Istituzioni'', RaiEdu; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter Corriere della Sera]'', 7 aprile 2012.</ref> *{{NDR|Sulla legge Bossi-Fini}} La priorità è cambiare la legge sulla cittadinanza. Credo sia giusto concederla ai ragazzi stranieri che sono nati in Italia, o che ci sono arrivati quando erano piccolissimi. A patto che frequentino un ciclo di studi scolastico e risiedano stabilmente in Italia.<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml Immigrati, il presidente della Camera: «Cambierei la legge Bossi-Fini» Più flessibilità per i permessi di soggiorno. E cittadinanza ai figli degli stranieri che sono nati e studiano in Italia]'', ''Corriere della sera'', 7 aprile 2012.</ref> *Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c'è la Lega {{NDR|Nord}}, con l'aggiunta della costola [[Giorgia Meloni]], sempre più mascotte di [[Matteo Salvini|Salvini]]. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l'[[immigrazione]] e l'[[Unione europea]]. E poi c'è [[Forza Italia]], il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]].<ref name="felpe">Da un'intervista a ''la Repubblica'' del 24 febbraio 2015; citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/02/24/fini-salvini-felpe/ Cosa dice Fini di Salvini, «al netto delle felpe»]'', ''IlPost.it'', 24 febbraio 2015.</ref> *Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. Prima volevano la Liberazione del Nord per portarlo in Europa, adesso la liberazione dell'Italia da Bruxelles. La mia idea di destra va in direzione esattamente opposta. Il problema non è l'euro. Il problema è che abbiamo una politica monetaria comune e non una politica fiscale omogenea. Bisogna spingere, da destra, verso gli Stati Uniti d'Europa.<ref name="felpe"></ref> {{intestazione|''[http://news.kataweb.it/item/354264/lega-fini-non-c-e-identita-padana-ma-propaganda-bossi Kataweb]'', 17 settembre 2007}} *In Italia non esiste una identità nazionale lombarda se non nella propaganda di Umberto Bossi. *Il modello catalano è da seguire con attenzione ma da noi non esiste una identità padana come quella catalana qui in Spagna. *[Nel nostro Paese esiste] Una questione settentrionale di cui la Lega Nord si fa interprete, e che deriva dalla profonda protesta e insofferenza per il carico fiscale crescente cui non corrispondono servizi adeguati. *Parlare di identità padana vuol dire parlare di qualcosa che non ha un fondamento di tipo storico. Anche se la Lega Nord ha il merito di aver avviato un dibattito serio sul federalismo fiscale e su come avvicinare le istituzioni ai cittadini. Da noi non esiste un'identità nazionale lombarda se non nella propaganda di [[Umberto Bossi|Bossi]]. *La [[Catalogna]] dimostra che si può essere orgogliosi della propria identità restando allo stesso tempo europeisti convinti e pienamente inseriti nella dimensione europea. *La Lega non coglie la possibilità di difendere i propri interessi legittimi in ambito europeo. *{{NDR|A proposito delle frasi di Bossi sul tricolore}} È un repertorio comiziale, un modo ripetitivo, stanco e abusato. […] Quello di Bossi è un repertorio comiziale che di tanto in tanto rivolge ai suoi militanti. ==Citazioni su Gianfranco Fini== *Come il Fini doppiolavorista. Lui avrà il bacio di Fazio e di Saviano, pur essendo incollato a una poltrona che non merita più. ([[Giampaolo Pansa]]) *Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. ([[Mario Segni]]) *[Renzi] è circondato, però, da mezze tacche: mezze tacche: gli ex lacchè di Berlusconi. Fini, che ho conosciuto bene, quando faceva l'attendente ossequioso di Giorgio Almirante cui prestavo denari per il Msi. ([[Licio Gelli]]) *E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi. ([[Vittorio Feltri]]) *È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. ([[Francesco Cossiga]]) *– Fammi fare Fini.<br>– Eh?<br>– Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, te lo faccio io.<br>– Ma non c'è Fini nel mio film, Stanis.<br>– È un errore, è un errore. Tu vuoi fare un film sull'Italia senza Gianfranco Fini, Renato? ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Fini, abbiamo fatto insieme il '68, ma adesso mi sono convinto che non è tanto di sinistra. ([[Roberto Benigni]]) *Fini aveva ed ha le potenzialità di leader, soprattutto in una società che ha bisogno di un comunicatore che sappia unire concetti e soggetti. Ma non sempre avere queste qualità significa scegliere la strategia migliore. ([[Ignazio La Russa]]) *{{NDR|Sulle scelte politiche di Gianfranco Fini e del gruppo ''Futuro e Libertà per l'Italia''}} Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le ''kippah'' perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale. ([[Giuseppe Ciarrapico]]) *Fini è il futuro ma deve avere coraggio. Rischia l'omologazione. E a quel punto un partito vale l'altro. ([[Teodoro Buontempo]]) *Fini è pavloviano: non è fascista, ma ogni tanto, come direbbe Altan, gli vengono in mente cose fasciste che non condivide. ([[Riccardo Barenghi]]) *Fini ha dimostrato di essere uno dei pochi che hanno lo sguardo più lungo del proprio interesse. ([[Willer Bordon]]) *Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. ([[Marcello Veneziani]]) *Fini lo vedo male: deve la sua fortuna al fatto che ha ereditato tutto da [[Giorgio Almirante|Almirante]] che però non cambiava opinione. ([[Giorgio Forattini]]) *Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. ([[Daniela Santanchè]]) *Fini non è mai sincero. Lo conosco da una vita e una delle sue caratteristiche è non dire mai sinceramente quello che pensa. [...] A Roma c'è un termine che chiarisce bene il concetto: "mortarolo". Fini è un liquidatore. Ha liquidato il Msi prima, ha liquidato An nel Pdl e adesso vorrebbe liquidare il Pdl. [...] Nella sua lunga carriera politica non c'è mai stata una fase costruttiva. Dopo 30 anni di attività politica... Bilancio inquietante. [...] Fini nel suo partito quando mai è stato liberale? Ha sempre comandato a spada tratta. Ha sciabolato quando e come ha voluto e non s'è mai sottoposto a congressi degni di questo nome. Non è lui che può fare un'accusa di questo genere a Berlusconi. [...] Io avevo un progetto politico, quello di Fini qual è? Lui si compiace soltanto dell'applauso della sinistra che adesso lo apprezza soltanto per il suo antiberlusconismo. ([[Pino Rauti]]) *Ho orrore dei traditori. Pensare che gli salvai la vita, quando nell' 87 andai al congresso di [[Sorrento]] per sostenerlo contro [[Pino Rauti|Rauti]]. Ora finge di non conoscermi. ([[Jean-Marie Le Pen]]) *Io l'avevo detto a Fini a suo tempo: "anche se cerchi di cambiare strada, il tuo partito non ci starà, non ti seguirà". Lui rispondeva di no, che sbagliavo, ma purtroppo questa è la realtà. ([[Amos Luzzatto]]) *L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. [...] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. ([[Francesco Grisi]]) *La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è colpa del governo, è colpa di [[Walter Veltroni|Veltroni]]. ([[Pino Corrias]]) *La sua opposizione a Berlusconi è molto più forte, evidente, conclamata e ripetuta di quanto non lo siano i contenuti. ([[Paolo Liguori]]) *Lo inviterei a leggere [[Carlo Levi]] e [[Primo Levi]]. Sono sicuramente due autori all'interno dei quali si addensa una forte cultura di sinistra. ([[Geno Pampaloni]]) *Per giustificare la guerra a Berlusconi, Gianfranco Fini ha rispolverato il suo passato giustizialista, messo in soffitta 15 anni fa per ragioni di convenienza, e lo ha sbattuto sul tavolo della maggioranza. ([[Maurizio Belpietro]]) *Poveraccio mi rendo conto che sia in difficoltà. Nessuno sa che cosa abbia in testa. Io continuo a sostenere che non lo sappia neanche Fini... Non è del resto facile decrittare il suo pensiero perché non è facile decrittare il vuoto. ([[Vittorio Feltri]]) *Prendo molto sul serio le ipotesi del presidente della Camera. Ha compreso l'importanza del rapporto tra religione e politica, dell'integrazione e dei temi etici. ([[Gaetano Quagliariello]]) *Rappresenta la parte positiva del fascismo. C'era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio. ([[Franco Zeffirelli]]) *Renato, Renato, Renato... Ti dico una cosa sola, Renato: Gianfranco Fini. Perché non sono un imitatore, Renato, io ti do proprio un'interpretazione del personaggio. Fini con le... cravatte rosa... ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Signor Vicepresidente del Consiglio, Lei mi ricorda [[Palmiro Togliatti]]. Il comunista più odioso che abbia mai conosciuto, l'uomo che alla Costituente fece votare l'articolo 7 ossia quello che ribadiva il Concordato con la Chiesa Cattolica. <br /> E che pur di consegnare l'Italia all'Unione Sovietica era pronto a farci tenere i Savoia, insomma la monarchia. Non a caso quelli della Sinistra La trattano con tanto rispetto anzi con tanta deferenza, su di Lei non rovesciano mai il velenoso livore che rovesciano sul Cavaliere, contro di Lei non pronunciano mai una parola sgarbata, a Lei non rivolgono mai la benché minima accusa. <br /> Come Togliatti è capace di tutto. Come Togliatti è un gelido calcolatore e non fa mai nulla, non dice mai nulla, che non abbia ben soppesato ponderato vagliato per Sua convenienza. (E meno male se, nonostante tanto riflettere, non ne imbrocca mai una). Come Togliatti sembra un uomo tutto d'un pezzo, un tipo coerente, ligio alle sue idee, e invece è un furbone. Un maestro nel tenere il piede in due staffe. Dirige un partito che si definisce di Destra e gioca a tennis con la Sinistra. Fa il vice di Berlusconi e non sogna altro che detronizzarlo, mandarlo in pensione. [...] <br /> Signor Fini, ma perché come capolista dell'Ulivo non si presenta Lei? ([[Oriana Fallaci]]) *Sul [[Diritto di asilo|diritto d'asilo]] e la [[società multietnica]] il presidente della Camera Fini continua a dire semplicemente cose di buon senso: parla da esponente di una destra europea, né fascista né razzista. ([[Paolo Ferrero]]) *{{NDR|Raccontando di quando erano ragazzi}} Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano... ([[Francesco Storace]]) ===[[Marco Travaglio]]=== *Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita [[Paolo Borsellino]] al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". [...] "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì {{NDR|[[Forza Italia]]}} non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]], [[Bettino Craxi|Craxi]] con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano. *Non per guastare la festa a questa bella incoronazione imperiale del leader del popolo delle libertà che, come avete visto, a sorpresa è stato eletto primo, unico, ultimo imperatore del partito che aveva fondato sul predellino di una macchina e che quando l'aveva fondato Gianfranco Fini l'aveva subito fulminato dicendo: "siamo alla comica finale, noi non entreremo mai nel [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]] e [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non tornerà mai più a Palazzo Chigi con i voti di Alleanza Nazionale". E quando qualcuno gli aveva chiesto "Possibilità che AN rientri all'ovile?", risposta di Fini: "Noi non dobbiamo tornare all'ovile perché non siamo pecore". Poi come avete visto sono tornati all'ovile quindi ne dobbiamo concludere che sono pecore o pecoroni. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|n=Categoria:Gianfranco Fini}} {{DEFAULTSORT:Fini, Gianfranco}} [[Categoria:Politici italiani]] fiipt8m2ofa80fa7409q7q2xrqk7ne5 1223515 1223513 2022-08-20T18:23:34Z Daniele Fois 91532 /* Citazioni di Gianfranco Fini */ wikitext text/x-wiki [[File:Gianfranco Fini.jpg|thumb|upright=1.4|Gianfranco Fini]] {{TOCright}} '''Gianfranco Fini''' (1952 – vivente), politico italiano. ==Citazioni di Gianfranco Fini== {{cronologico}} *Occorre ora lavorare insieme senza vuoti unanimi o stupide piaggerie, senza rinunciare né alle proprie analisi né alle proprie proposte. Ma anche senza faziosità preconcette, senza preventivi dinieghi, senza sterili steccati correntizi. Dopo aver tenuto banco sulle prime pagine dei giornali, conquistate da un congresso libero come nessuno al mondo, e dopo essersi meritato tanti commenti (non tutti approfonditi), il partito deve buttarsi anima e corpo all'esterno per mantenere desta l'attenzione della pubblica opinione. Non possiamo permetterci permanenti contrasti che rallenterebbero la nostra azione esterna e renderebbero più lenta e difficile la indispensabile riorganizzazione interna. Mettiamoci quindi al lavoro. Subito. In Parlamento, dove i nostri deputati e senatori dovranno farsi sentire con forza e senza inammissibili assenze e nel paese reale. Tutti hanno osservato che il Msi, pur senza rinnegare il proprio passato, aspira a contare di più nell'immediato futuro. Una segreteria giovane e storicamente post-fascista apre indubbiamente delle possibilità in tal senso.<ref>Dall'editoriale per ''Il Secolo d'Italia'', 16 dicembre 1987.</ref> *Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice [[fascismo|fascista]].<ref>Da ''il Giornale'', 5 gennaio 1990.</ref> *{{NDR|[[Benito Mussolini]]}} Il più grande statista del secolo. Se vivesse oggi garantirebbe la libertà degli italiani.<ref>1992; citato in Filippo Ceccarelli, ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1176686 Retroscena. L'abc del segretario]'', ''La Stampa'', 26 novembre 1993, p. 3.</ref> *Direi ancora che {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} è stato il più grande statista del secolo. (da un'[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1228869 intervista] ad Alberto Statera ne ''La Stampa'', 1º aprile 1994, p. 5) *Credo che l'istituzione [[mussolini]]ana di una terza via in alternativa al [[comunismo]] sia ancora attualissima.<ref name="radici">Citato in Corrado De Cesare, ''Il fascista del Duemila. Le radici del camerata Gianfranco Fini'', Kaos Edizioni, 1995, ISBN 8879530461.</ref> *[[Mussolini|Il duce]] è stato un esempio di amore per la propria [[terra]] e la propria gente, un giorno l'[[Italia]] lo dovrà riabilitare e insieme a [[Cavour]], [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti.<ref name="radici"></ref> * Se lei mi chiede: "Un maestro dichiaratamente [[omosessualità|omosessuale]] può fare il maestro?" Io le dico di no. Capito? Perché ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini.. [...] Io non ho alcuna difficoltà ad assumermi tutte le responsabilità ed eventuali impopolarità di quel che ho detto, ma una cosa è non discriminare l'omosessuale e un conto è riconoscere all'omosessuale lo stesso esercizio di diritti connessi soprattutto all'educazione... [...] Non farò mai nulla perché siate discriminati ma non farò nulla per mettere il vostro tipo di rapporto sullo stesso piano della famiglia naturale.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Fini_gay_non_puo_fare_co_0_9804094008.shtml Fini: un gay non può fare il maestro]'', ''Il Corriere della Sera'', 9 aprile 1998.</ref> *Dopo il 1994 abbiamo fatto tante cose. Abbiamo fatto Fiuggi, c'è stato un confronto. Direi che oggi non si può certo dire. Oggi non lo direi più {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}<ref>Citato ne ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3435107 La Stampa]'', 23 gennaio 2002, p. 7.</ref> *I tempi sono maturi per discutere di diritto di voto, almeno amministrativo, per le persone immigrate.<ref name="immigrati">Citato in ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/10_Ottobre/07/fini.shtml Fini: diamo il diritto di voto agli immigrati]'', ''Corriere della sera'', 7 ottobre 2003.</ref> * Confermo che a mio avviso sono maturi i tempi per discutere del diritto di voto amministrativo per gli immigrati che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia e hanno ottenuto la carta di soggiorno. Sono maturi anche perché la nuova legge {{NDR|la legge Bossi Fini}} funziona ed ha dimostrato di garantire l'integrazione di centinaia di migliaia di stranieri che lavorano con regolare contratto. Integrazione significa parità di diritti e di doveri ed è un obiettivo che il Governo di centrodestra ha sempre tenuto presente insieme a quello della legalità, del giusto rigore verso i clandestini. Spero che la Lega dimostri di esserne cosciente: non avere la nazionalità italiana non può voler dire essere cittadini di serie B. Quanto al plauso della sinistra, mi lascia indifferente. È palesemente strumentale se solo si pensa alla caterva di insulti che ha accompagnato la legge 189.<ref name="immigrati"></ref> *Ho risposto a chi mi chiedeva se continueremo a discutere dicendo che, anche se ciò dovesse accadere, arriveremo alla fine della legislatura. Non solo: ci proponiamo di vincere le successive elezioni con lo stesso premier e con gli stessi quattro partiti della CDL. <ref>Da ''Il Messaggero'', 18 ottobre 2003, pag. 9.</ref> * Il fascismo fu parte del male assoluto.<ref name="male assoluto">Durante il viaggio in Israele; citato in ''[http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/finisr/leggi/leggi.html Fini in Israele "Il fascismo fu parte del male assoluto"]'', ''la Repubblica'', 24 novembre 2003.</ref> * [Bisogna] denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali volute dal fascismo. [...] [Vi] rientrano certamente tutte quelle pagine relative alla discriminazione e ancor più alla persecuzione nei confronti degli ebrei e più in generale delle minoranze. E quindi certamente vi rientra anche quella {{NDR|la Repubblica Sociale di Salò}} pagina.<ref name="male assoluto"></ref> *Di fronte all'orrore della [[Shoah]], simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il [[nazismo]] riservò all'intero [[ebrei|popolo ebraico]]. (messaggio scritto sul Libro della memoria durante la sua visita in Israele del 24 novembre 2003){{c|Fonte?}} * Il comportamento di alcuni magistrati grida vendetta, vedi il caso di [[Genova]] dove vengono rinviati a giudizio più poliziotti e carabinieri che black bloc e terroristi in erba.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/campagnadue/finigiud/finigiud.html Fini all'attacco dei magistrati "Atti che gridano vendetta"]'', ''la Repubblica'', 22 maggio 2004.</ref> *{{NDR|Riferendosi a [[Umberto Bossi]]}} Se avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi.<ref name="Magazine">Da ''Corsera Magazine'', 9 marzo 2006.</ref> *Il [[comunismo]] è la più grande e sanguinosa illusione che l'umanità abbia partorito.<ref name="Magazine"></ref> *{{NDR|Dopo i fatti di [[Calciopoli]]}} Se chi ha la possibilità non tronca la piovra in modo tale da rendere chiaro che certi scandali non si ripeteranno mai più, allora il calcio è finito. Chi ha sbagliato paghi e paghi in modo tale da far passare in futuro la voglia di ripensarci.<ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2006/05/dirette/sezioni/calcio/scandalocalcio/sabato20maggio/ Gli azzurri pagheranno ai Mondiali], ''Repubblica''; 20 maggio 2006.</ref> *Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una [[famiglia]] servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=144690 Fini: "Una legge per coppie di fatto e gay"]'', ''Il Giornale'', 27 dicembre 2006.</ref> *{{NDR|Riferendosi ad [[Alleanza Nazionale]]}} Il dibattito è [[democrazia]] ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione.<ref>Da ''Il Giornale'', 3 maggio 2007.</ref> *Noi, che siamo il motore della CdL, se vogliamo trarre un insegnamento dagli anni passati, dobbiamo aver ben chiaro che va battuta definitivamente quell'utopia secondo cui i lavori non hanno pari dignità.<ref>Dal palco di una manifestazione a Roma del 13 ottobre 2007; citato da ''Avvenire'' il 14 ottobre 2007.</ref> *È venuta meno la fiducia, a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] l'ho anche scritto per lettera, d'ora in poi procediamo per conto nostro. Regolatevi di conseguenza. Noi siamo sempre stati leali con lui, nei 5 anni di [[governo]] e in questi mesi all'opposizione. Finora non abbiamo fatto sponda a [[Pier Ferdinando Casini|Casini]]. E questo è il ringraziamento? Per me la Cdl è una [[storia]] chiusa.<ref name="rabbia">Citato in Francesco Bei, ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8fic.tif La rabbia di Fini "Ferito dal Cavaliere"]'', ''la Repubblica'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Alla fine io sono sicuro che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] riuscirò a farlo ragionare. Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv.<ref name="rabbia"></ref> *L'attesa dell'implosione della maggioranza rischia di essere l'attesa di... Godot se il centrodestra non contribuisce alla sollecita rimozione del macigno che sbarra la strada alle nuove elezioni: l'attuale legge elettorale, una legge che obbliga tutti ad alleanze eterogenee in cui è enorme il potere di interdizione e di ricatto anche di formazioni ultraminoritarie, con ridottissimo consenso popolare e che non a caso proliferano come i funghi dopo le piogge.<ref>Dalla lettera inviata al ''Corriere della sera'', ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8g8o.tif Caro Silvio, adesso voltiamo pagina]'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Autocritica è parola che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non conosce.<ref>Dall'intervista di Ugo Magri, ''[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27961girata.asp "Se liquida il bipolarismo Silvio archivia se stesso"]'', ''La Stampa'', 28 novembre 2007.</ref> *Io rivendico il diritto di fare delle critiche, poi se si incorre nel delitto di lesa maestà per i [[Giuliano Ferrara|Ferrara]] di corte, io vado dritto per la mia strada.<ref>Da ''[http://www.matrix.mediaset.it/videogallery/2007/11/28/videogallery.shtml Matrix]'', 28 novembre 2007.</ref> *Se [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perché una legge siffatta in Parlamento non passerà mai.<ref name="Vassallum">Dal discorso all'assemblea di AN riunita a Roma all'Ergife, 9 dicembre 2007; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_09/fini_ostruzionismo_vassallum_e9d35680-a646-11dc-b0eb-0003ba99c53b.shtml Legge elettorale, lo stop di Fini Silvio «Ostruzionismo contro il Vassallum»]'', ''Corriere della sera'', 9 dicembre 2007.</ref> *Comportarsi nel modo in cui sta facendo [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non ha niente a che fare con il teatrino della [[politica]]: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi.<ref name="Vassallum"></ref> *Il nuovo partito di Berlusconi? Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione.<ref name="Vassallum"></ref> *[[Silvio Berlusconi|Il Cavaliere]] ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti.[...] Sono il presidente di An, non una pecora.<ref>Dall'intervista di [[Vittorio Feltri]], ''«Vi spiego gli errori di Silvio»'', ''Libero'', 16 dicembre 2007, p. 1.</ref> *Non credo che gli Stati Uniti siano pronti per una presidenza come quella di [[Barack Obama|Obama]], non fosse altro perché sarebbe il primo presidente nero.<ref>Dall'[http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,News%5E0%5E64456,0.html intervista] di [[Gianni Riotta]] per il programma televisivo ''Tv7'', ''RaiUno'', 7 marzo 2008.</ref> *Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della [[libertà]], bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi – sessantatré anni dopo la liberazione – la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. [...] La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole. La libertà è minacciata nello stesso momento in cui – come sta avvenendo per alcune questioni – nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è.<ref name="Resoconto">Dal [http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=1&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00090&fase=#sed0001.stenografico.tit00090 discorso] di insediamento alla presidenza della Camera dei deputati, 30 aprile 2008.</ref> *Come garantire effettiva concordia tra capitale e [[lavoro]], come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della [[globalizzazione]] dei mercati.<ref name="Resoconto"></ref> *{{NDR|Riferendosi all'omicidio di Nicola Tommasoli (non ebreo) da parte di tre estremisti di destra e alle contestazioni a Israele di Torino}} Gli scontri anti-israeliani di Torino e gli attacchi di naziskin a Verona non sono paragonabili. Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave. La sinistra radicale dà vita ad una violenza che giustifica con una politica anti-sionista. Non si può nascondere l'astio per gli ebrei dietro l'antisionismo. Quello della sinistra radicale è un movimento politico diffuso, che dà vita a pregiudizi di tipo politico-religioso.<ref>Da ''[http://politica.excite.it/news/8934/FiniBandiere-israeliane-bruciate-peggio-di-attacco-naziskin Excite]'', 6 maggio 2008.</ref> *La mia elezione a presidente della camera è il segno della fine del dopoguerra e il discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, senza distinzione fra destra e sinistra, conclude un lungo percorso della storia repubblicana. [...] una sinistra che non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità.<ref>Dal discorso all'assemblea nazionale di AN dell'11 maggio 2008; citato in Ida Dominijanni, ''La rivoluzione di Fini'', ''il manifesto'', 13 maggio 2008, p. 11.</ref> * Concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati, a certe condizioni, non è un'ipotesi sciagurata né un'idea criminale. [Ma gli immigrati] devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri. Diritti e doveri devono stare insieme. <ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/immigrazione/fini-risponde-a-veltroni/fini-risponde-a-veltroni.html Voto immigrati, Fini apre a Veltroni "Ma non garantisce integrazione"], ''la Repubblica'', 3 settembre 2008; [http://www.corriere.it/politica/08_settembre_04/voto_immigrati_lega_01fe8142-7a74-11dd-a3dd-00144f02aabc.shtml Voto agli immigrati, stop di Berlusconi], ''Corriere della sera'', 4 settembre 2008.</ref> *Se guardiamo a [[Somalia]], [[Etiopia]] e [[Libia]], a come sono ridotte adesso e a com'erano prima con l'[[Italia]], credo che questa pagina della storia sarà riscritta e ci sarà una rivalutazione del ruolo dell'Italia.<ref>Ottobre 2006; citato in Alberto Piccinini, ''Lezioni di storia'', ''il manifesto'', 9 settembre 2008, p. 12.</ref> * I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata. [...] La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti. [...] Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici perché chi aveva come modello l'Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico.<ref name="antifascismo">12 settembre 2008; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/08_settembre_13/fini_antifascismo_ccb8bcec-8175-11dd-95db-00144f02aabc.shtml «La destra si riconosca nell'antifascismo»]'', ''Corriere della Sera'', 13 settembre 2008.</ref> *{{NDR|Sul fascismo}} il giudizio della destra deve essere negativo in ragione della limitazione della libertà. [...] Non possiamo negarci la storia, e il fascismo fu una dittatura che negò alcune libertà fondamentali.<ref name="antifascismo"></ref> *È sbagliato dire che {{NDR|il [[Sessantotto|'68]]}} rappresentò la stagione della libertà. Ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del '68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. {{NDR|Il '68 ha fallito}} nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità.<ref name="antifascismo"></ref> *{{NDR|In merito alle accuse di Gasparri a Napolitano per la morte di Eluana Englaro}} [[Maurizio Gasparri|Gasparri]] è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il Presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente.<ref>Citato in ''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/02/berlusconi-reazioni.shtml?uuid=cbc67958-f6e3-11dd-bd24-1dcc70a371a3&DocRulesView=Libero Il rammarico di Berlusconi. Lite Fini-Gasparri sul Quirinale]'', ''il Sole 24 Ore'', 9 febbraio 2009.</ref> *{{NDR|Alle Fosse Ardeatine}} Il valore che emerge è quello del patriottismo democratico, che il fascismo aveva oscurato per vent'anni, e che trovò uno dei suoi primi momenti di rinascita nella scelta di continuare la guerra contro i tedeschi.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=338712 Fosse Ardeatine, Napolitano: errore da evitare Fini: "Grazie a chi combatté e morì per la patria"]'', ''il Giornale'', 24 marzo 2009.</ref> *La risposta è nelle cose che ho fatto negli ultimi anni. Non sono più dello stesso parere {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}, sarei schizofrenico.<ref>Citato in Andrea Garibaldi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/26/Fini_Mussolini_piu_grande_Ora_co_9_090326029.shtml Fini: Mussolini il più grande? Ora non la penso più così]''. ''Corriere della sera'', 26 marzo 2009, p. 14.</ref> *Respingere i clandestini non viola il diritto internazionale, ma l'[[Italia]] ha il dovere di stabilire se tra chi viene respinto ci sia qualcuno che ha diritto a chiedere asilo.<ref>''Corriere della sera'', 12 maggio 2009.</ref> *Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/interni/fini_premier_leader_a_volte_monarca_assoluto/politica-fini-camera-riforme-berlusconi/03-11-2009/articolo-id=396122-page=0-comments=1 Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto]'', ''il Giornale'', 3 novembre 2009.</ref> *Lui {{NDR|[[Silvio Berlusconi]]}}, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo... [...] io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/fuorionda-fini/fuorionda-fini.html Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"]'', ''la Repubblica'', 1° dicembre 2009.</ref> *Con calma, ho posto a Berlusconi solo questioni politiche, alle quali non mi ha saputo rispondere. O meglio, ha risposto a tutto, dicendo sempre "va tutto bene". Invece non va bene per niente e basta vedere cosa è successo in Sicilia, dove da un anno e mezzo viene tollerata una situazione che, in qualsiasi altra organizzazione, avrebbe portato a una decisione".<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/strappo_fini_berlusconi-3380004/ Repubblica.it], 15 aprile 2010</ref> *Il tradimento, che certamente è sempre nel novero dei comportamenti umani poco dignitosi, alligna spesso in coloro che sono adusi all'applauso e in molti casi all'acritica approvazione, salvo poi, quando i leader girano le spalle, dire tutt'altro. Raramente il tradimento è nella coscienza di chi si assume la responsabilità, in pubblico e in privato, di insistere su alcune questioni.<ref>Direzione nazionale PDL, 22 aprile 2010. {{c|Fonte ulteriore?}}</ref> *Se la [[politica]] perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica.<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 4 maggio 2010.</ref> *Per la [[destra]] è bello, nonostante tutto, essere [[Italiani]], perché è un piccolo privilegio, perché, a [[Milano]] come a [[Palermo]], la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'[[Italia]] e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in [[Afghanistan]] ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli [...]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri [...]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti.<ref>A ''Vieni via con me'' del 15 novembre 2010; visibile su ''[http://video.repubblica.it/dossier/crisi-maggioranza/fini-immigrati-onesti-saranno-italiani/56629/55683 video.repubblica.it]''.</ref> *Perugia {{NDR|riferendosi alla convention di Futuro e Libertà}}come atto fondativo di una nuova formazione politica di centro-destra, ma soprattutto come un momento in cui abbiamo cercato [...] di delineare i tratti distintivi di coloro che hanno una certa idea dell'Italia. Da Perugia è emerso chiaramente che Futuro e Libertà ha dei valori di riferimento ben precisi, che sono quelli del popolarismo europeo [...], una destra che crede nello stato [...] come garante in primo luogo dei diritti, come garanzia per tutti quei cittadini che sanno che la nazione è, per dirla con Renan, un plebiscito che si rinnova ogni giorno. Il che vuol dire che ogni giorno ci si deve sentire membri di una comunità nazionale, figli di un comune destino, quell'idea di patria che è uno dei caposalidi della destra, da sempre. A Perugia è emersa una certa idea dell'Italia fatta di responsabilità, di senso del dovere, di senso civico [...]. Insomma, da Perugia la dimostrazione che in Italia c'è una destra che guarda al futuro; c'è una destra cosciente del grave momento in cui si trova il nostro paese [...]. <ref> https://youtu.be/0c-1u7LFeqc </ref> *{{NDR|Sulle intercettazioni riferendosi a Sandro Bondi}} Ma mi spieghi qual è il nesso tra la necessità di una legge che vieta le intercettazioni pubblicate sui giornali, soprattutto in certi frangenti, con il divieto per la polizia di mettere una cimice nella macchina della moglie di un mafioso?<ref> https://youtu.be/ek3leh8SkfM </ref> * Il cambiamento che farei oggi {{NDR|alla legge Bossi-Fini}} è quello di rendere più flessibile le norme sulla permanenza in Italia nel caso che l'immigrato perda il lavoro. Tanti cittadini perdono il posto e oggi ritrovarlo è sempre più difficile.<ref>A ''Istituzioni'', RaiEdu; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter Corriere della Sera]'', 7 aprile 2012.</ref> *{{NDR|Sulla legge Bossi-Fini}} La priorità è cambiare la legge sulla cittadinanza. Credo sia giusto concederla ai ragazzi stranieri che sono nati in Italia, o che ci sono arrivati quando erano piccolissimi. A patto che frequentino un ciclo di studi scolastico e risiedano stabilmente in Italia.<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml Immigrati, il presidente della Camera: «Cambierei la legge Bossi-Fini» Più flessibilità per i permessi di soggiorno. E cittadinanza ai figli degli stranieri che sono nati e studiano in Italia]'', ''Corriere della sera'', 7 aprile 2012.</ref> *Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c'è la Lega {{NDR|Nord}}, con l'aggiunta della costola [[Giorgia Meloni]], sempre più mascotte di [[Matteo Salvini|Salvini]]. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l'[[immigrazione]] e l'[[Unione europea]]. E poi c'è [[Forza Italia]], il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]].<ref name="felpe">Da un'intervista a ''la Repubblica'' del 24 febbraio 2015; citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/02/24/fini-salvini-felpe/ Cosa dice Fini di Salvini, «al netto delle felpe»]'', ''IlPost.it'', 24 febbraio 2015.</ref> *Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. Prima volevano la Liberazione del Nord per portarlo in Europa, adesso la liberazione dell'Italia da Bruxelles. La mia idea di destra va in direzione esattamente opposta. Il problema non è l'euro. Il problema è che abbiamo una politica monetaria comune e non una politica fiscale omogenea. Bisogna spingere, da destra, verso gli Stati Uniti d'Europa.<ref name="felpe"></ref> {{intestazione|''[http://news.kataweb.it/item/354264/lega-fini-non-c-e-identita-padana-ma-propaganda-bossi Kataweb]'', 17 settembre 2007}} *In Italia non esiste una identità nazionale lombarda se non nella propaganda di Umberto Bossi. *Il modello catalano è da seguire con attenzione ma da noi non esiste una identità padana come quella catalana qui in Spagna. *[Nel nostro Paese esiste] Una questione settentrionale di cui la Lega Nord si fa interprete, e che deriva dalla profonda protesta e insofferenza per il carico fiscale crescente cui non corrispondono servizi adeguati. *Parlare di identità padana vuol dire parlare di qualcosa che non ha un fondamento di tipo storico. Anche se la Lega Nord ha il merito di aver avviato un dibattito serio sul federalismo fiscale e su come avvicinare le istituzioni ai cittadini. Da noi non esiste un'identità nazionale lombarda se non nella propaganda di [[Umberto Bossi|Bossi]]. *La [[Catalogna]] dimostra che si può essere orgogliosi della propria identità restando allo stesso tempo europeisti convinti e pienamente inseriti nella dimensione europea. *La Lega non coglie la possibilità di difendere i propri interessi legittimi in ambito europeo. *{{NDR|A proposito delle frasi di Bossi sul tricolore}} È un repertorio comiziale, un modo ripetitivo, stanco e abusato. […] Quello di Bossi è un repertorio comiziale che di tanto in tanto rivolge ai suoi militanti. ==Citazioni su Gianfranco Fini== *Come il Fini doppiolavorista. Lui avrà il bacio di Fazio e di Saviano, pur essendo incollato a una poltrona che non merita più. ([[Giampaolo Pansa]]) *Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. ([[Mario Segni]]) *[Renzi] è circondato, però, da mezze tacche: mezze tacche: gli ex lacchè di Berlusconi. Fini, che ho conosciuto bene, quando faceva l'attendente ossequioso di Giorgio Almirante cui prestavo denari per il Msi. ([[Licio Gelli]]) *E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi. ([[Vittorio Feltri]]) *È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. ([[Francesco Cossiga]]) *– Fammi fare Fini.<br>– Eh?<br>– Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, te lo faccio io.<br>– Ma non c'è Fini nel mio film, Stanis.<br>– È un errore, è un errore. Tu vuoi fare un film sull'Italia senza Gianfranco Fini, Renato? ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Fini, abbiamo fatto insieme il '68, ma adesso mi sono convinto che non è tanto di sinistra. ([[Roberto Benigni]]) *Fini aveva ed ha le potenzialità di leader, soprattutto in una società che ha bisogno di un comunicatore che sappia unire concetti e soggetti. Ma non sempre avere queste qualità significa scegliere la strategia migliore. ([[Ignazio La Russa]]) *{{NDR|Sulle scelte politiche di Gianfranco Fini e del gruppo ''Futuro e Libertà per l'Italia''}} Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le ''kippah'' perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale. ([[Giuseppe Ciarrapico]]) *Fini è il futuro ma deve avere coraggio. Rischia l'omologazione. E a quel punto un partito vale l'altro. ([[Teodoro Buontempo]]) *Fini è pavloviano: non è fascista, ma ogni tanto, come direbbe Altan, gli vengono in mente cose fasciste che non condivide. ([[Riccardo Barenghi]]) *Fini ha dimostrato di essere uno dei pochi che hanno lo sguardo più lungo del proprio interesse. ([[Willer Bordon]]) *Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. ([[Marcello Veneziani]]) *Fini lo vedo male: deve la sua fortuna al fatto che ha ereditato tutto da [[Giorgio Almirante|Almirante]] che però non cambiava opinione. ([[Giorgio Forattini]]) *Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. ([[Daniela Santanchè]]) *Fini non è mai sincero. Lo conosco da una vita e una delle sue caratteristiche è non dire mai sinceramente quello che pensa. [...] A Roma c'è un termine che chiarisce bene il concetto: "mortarolo". Fini è un liquidatore. Ha liquidato il Msi prima, ha liquidato An nel Pdl e adesso vorrebbe liquidare il Pdl. [...] Nella sua lunga carriera politica non c'è mai stata una fase costruttiva. Dopo 30 anni di attività politica... Bilancio inquietante. [...] Fini nel suo partito quando mai è stato liberale? Ha sempre comandato a spada tratta. Ha sciabolato quando e come ha voluto e non s'è mai sottoposto a congressi degni di questo nome. Non è lui che può fare un'accusa di questo genere a Berlusconi. [...] Io avevo un progetto politico, quello di Fini qual è? Lui si compiace soltanto dell'applauso della sinistra che adesso lo apprezza soltanto per il suo antiberlusconismo. ([[Pino Rauti]]) *Ho orrore dei traditori. Pensare che gli salvai la vita, quando nell' 87 andai al congresso di [[Sorrento]] per sostenerlo contro [[Pino Rauti|Rauti]]. Ora finge di non conoscermi. ([[Jean-Marie Le Pen]]) *Io l'avevo detto a Fini a suo tempo: "anche se cerchi di cambiare strada, il tuo partito non ci starà, non ti seguirà". Lui rispondeva di no, che sbagliavo, ma purtroppo questa è la realtà. ([[Amos Luzzatto]]) *L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. [...] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. ([[Francesco Grisi]]) *La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è colpa del governo, è colpa di [[Walter Veltroni|Veltroni]]. ([[Pino Corrias]]) *La sua opposizione a Berlusconi è molto più forte, evidente, conclamata e ripetuta di quanto non lo siano i contenuti. ([[Paolo Liguori]]) *Lo inviterei a leggere [[Carlo Levi]] e [[Primo Levi]]. Sono sicuramente due autori all'interno dei quali si addensa una forte cultura di sinistra. ([[Geno Pampaloni]]) *Per giustificare la guerra a Berlusconi, Gianfranco Fini ha rispolverato il suo passato giustizialista, messo in soffitta 15 anni fa per ragioni di convenienza, e lo ha sbattuto sul tavolo della maggioranza. ([[Maurizio Belpietro]]) *Poveraccio mi rendo conto che sia in difficoltà. Nessuno sa che cosa abbia in testa. Io continuo a sostenere che non lo sappia neanche Fini... Non è del resto facile decrittare il suo pensiero perché non è facile decrittare il vuoto. ([[Vittorio Feltri]]) *Prendo molto sul serio le ipotesi del presidente della Camera. Ha compreso l'importanza del rapporto tra religione e politica, dell'integrazione e dei temi etici. ([[Gaetano Quagliariello]]) *Rappresenta la parte positiva del fascismo. C'era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio. ([[Franco Zeffirelli]]) *Renato, Renato, Renato... Ti dico una cosa sola, Renato: Gianfranco Fini. Perché non sono un imitatore, Renato, io ti do proprio un'interpretazione del personaggio. Fini con le... cravatte rosa... ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Signor Vicepresidente del Consiglio, Lei mi ricorda [[Palmiro Togliatti]]. Il comunista più odioso che abbia mai conosciuto, l'uomo che alla Costituente fece votare l'articolo 7 ossia quello che ribadiva il Concordato con la Chiesa Cattolica. <br /> E che pur di consegnare l'Italia all'Unione Sovietica era pronto a farci tenere i Savoia, insomma la monarchia. Non a caso quelli della Sinistra La trattano con tanto rispetto anzi con tanta deferenza, su di Lei non rovesciano mai il velenoso livore che rovesciano sul Cavaliere, contro di Lei non pronunciano mai una parola sgarbata, a Lei non rivolgono mai la benché minima accusa. <br /> Come Togliatti è capace di tutto. Come Togliatti è un gelido calcolatore e non fa mai nulla, non dice mai nulla, che non abbia ben soppesato ponderato vagliato per Sua convenienza. (E meno male se, nonostante tanto riflettere, non ne imbrocca mai una). Come Togliatti sembra un uomo tutto d'un pezzo, un tipo coerente, ligio alle sue idee, e invece è un furbone. Un maestro nel tenere il piede in due staffe. Dirige un partito che si definisce di Destra e gioca a tennis con la Sinistra. Fa il vice di Berlusconi e non sogna altro che detronizzarlo, mandarlo in pensione. [...] <br /> Signor Fini, ma perché come capolista dell'Ulivo non si presenta Lei? ([[Oriana Fallaci]]) *Sul [[Diritto di asilo|diritto d'asilo]] e la [[società multietnica]] il presidente della Camera Fini continua a dire semplicemente cose di buon senso: parla da esponente di una destra europea, né fascista né razzista. ([[Paolo Ferrero]]) *{{NDR|Raccontando di quando erano ragazzi}} Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano... ([[Francesco Storace]]) ===[[Marco Travaglio]]=== *Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita [[Paolo Borsellino]] al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". [...] "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì {{NDR|[[Forza Italia]]}} non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]], [[Bettino Craxi|Craxi]] con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano. *Non per guastare la festa a questa bella incoronazione imperiale del leader del popolo delle libertà che, come avete visto, a sorpresa è stato eletto primo, unico, ultimo imperatore del partito che aveva fondato sul predellino di una macchina e che quando l'aveva fondato Gianfranco Fini l'aveva subito fulminato dicendo: "siamo alla comica finale, noi non entreremo mai nel [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]] e [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non tornerà mai più a Palazzo Chigi con i voti di Alleanza Nazionale". E quando qualcuno gli aveva chiesto "Possibilità che AN rientri all'ovile?", risposta di Fini: "Noi non dobbiamo tornare all'ovile perché non siamo pecore". Poi come avete visto sono tornati all'ovile quindi ne dobbiamo concludere che sono pecore o pecoroni. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|n=Categoria:Gianfranco Fini}} {{DEFAULTSORT:Fini, Gianfranco}} [[Categoria:Politici italiani]] mj7hisgtye7psqkaofym2jt9vdt4ir5 1223516 1223515 2022-08-20T18:25:03Z Daniele Fois 91532 wikitext text/x-wiki [[File:Gianfranco Fini.jpg|thumb|upright=1.4|Gianfranco Fini]] {{TOCright}} '''Gianfranco Fini''' (1952 – vivente), politico italiano. ==Citazioni di Gianfranco Fini== {{cronologico}} *Occorre ora lavorare insieme senza vuoti unanimi o stupide piaggerie, senza rinunciare né alle proprie analisi né alle proprie proposte. Ma anche senza faziosità preconcette, senza preventivi dinieghi, senza sterili steccati correntizi. Dopo aver tenuto banco sulle prime pagine dei giornali, conquistate da un congresso libero come nessuno al mondo, e dopo essersi meritato tanti commenti (non tutti approfonditi), il partito deve buttarsi anima e corpo all'esterno per mantenere desta l'attenzione della pubblica opinione. Non possiamo permetterci permanenti contrasti che rallenterebbero la nostra azione esterna e renderebbero più lenta e difficile la indispensabile riorganizzazione interna. Mettiamoci quindi al lavoro. Subito. In Parlamento, dove i nostri deputati e senatori dovranno farsi sentire con forza e senza inammissibili assenze e nel paese reale. Tutti hanno osservato che il Msi, pur senza rinnegare il proprio passato, aspira a contare di più nell'immediato futuro. Una segreteria giovane e storicamente post-fascista apre indubbiamente delle possibilità in tal senso.<ref>Dall'editoriale per ''Il Secolo d'Italia'', 16 dicembre 1987.</ref> *Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice [[fascismo|fascista]].<ref>Da ''il Giornale'', 5 gennaio 1990.</ref> *{{NDR|[[Benito Mussolini]]}} Il più grande statista del secolo. Se vivesse oggi garantirebbe la libertà degli italiani.<ref>1992; citato in Filippo Ceccarelli, ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1176686 Retroscena. L'abc del segretario]'', ''La Stampa'', 26 novembre 1993, p. 3.</ref> *Direi ancora che {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} è stato il più grande statista del secolo. (da un'[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1228869 intervista] ad Alberto Statera ne ''La Stampa'', 1º aprile 1994, p. 5) *Credo che l'istituzione [[mussolini]]ana di una terza via in alternativa al [[comunismo]] sia ancora attualissima.<ref name="radici">Citato in Corrado De Cesare, ''Il fascista del Duemila. Le radici del camerata Gianfranco Fini'', Kaos Edizioni, 1995, ISBN 8879530461.</ref> *[[Mussolini|Il duce]] è stato un esempio di amore per la propria [[terra]] e la propria gente, un giorno l'[[Italia]] lo dovrà riabilitare e insieme a [[Cavour]], [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti.<ref name="radici"></ref> * Se lei mi chiede: "Un maestro dichiaratamente [[omosessualità|omosessuale]] può fare il maestro?" Io le dico di no. Capito? Perché ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini.. [...] Io non ho alcuna difficoltà ad assumermi tutte le responsabilità ed eventuali impopolarità di quel che ho detto, ma una cosa è non discriminare l'omosessuale e un conto è riconoscere all'omosessuale lo stesso esercizio di diritti connessi soprattutto all'educazione... [...] Non farò mai nulla perché siate discriminati ma non farò nulla per mettere il vostro tipo di rapporto sullo stesso piano della famiglia naturale.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Fini_gay_non_puo_fare_co_0_9804094008.shtml Fini: un gay non può fare il maestro]'', ''Il Corriere della Sera'', 9 aprile 1998.</ref> *Dopo il 1994 abbiamo fatto tante cose. Abbiamo fatto Fiuggi, c'è stato un confronto. Direi che oggi non si può certo dire. Oggi non lo direi più {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}<ref>Citato ne ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3435107 La Stampa]'', 23 gennaio 2002, p. 7.</ref> *I tempi sono maturi per discutere di diritto di voto, almeno amministrativo, per le persone immigrate.<ref name="immigrati">Citato in ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/10_Ottobre/07/fini.shtml Fini: diamo il diritto di voto agli immigrati]'', ''Corriere della sera'', 7 ottobre 2003.</ref> * Confermo che a mio avviso sono maturi i tempi per discutere del diritto di voto amministrativo per gli immigrati che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia e hanno ottenuto la carta di soggiorno. Sono maturi anche perché la nuova legge {{NDR|la legge Bossi Fini}} funziona ed ha dimostrato di garantire l'integrazione di centinaia di migliaia di stranieri che lavorano con regolare contratto. Integrazione significa parità di diritti e di doveri ed è un obiettivo che il Governo di centrodestra ha sempre tenuto presente insieme a quello della legalità, del giusto rigore verso i clandestini. Spero che la Lega dimostri di esserne cosciente: non avere la nazionalità italiana non può voler dire essere cittadini di serie B. Quanto al plauso della sinistra, mi lascia indifferente. È palesemente strumentale se solo si pensa alla caterva di insulti che ha accompagnato la legge 189.<ref name="immigrati"></ref> *Ho risposto a chi mi chiedeva se continueremo a discutere dicendo che, anche se ciò dovesse accadere, arriveremo alla fine della legislatura. Non solo: ci proponiamo di vincere le successive elezioni con lo stesso premier e con gli stessi quattro partiti della CDL. <ref>Da ''Il Messaggero'', 18 ottobre 2003, pag. 9.</ref> * Il fascismo fu parte del male assoluto.<ref name="male assoluto">Durante il viaggio in Israele; citato in ''[http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/finisr/leggi/leggi.html Fini in Israele "Il fascismo fu parte del male assoluto"]'', ''la Repubblica'', 24 novembre 2003.</ref> * [Bisogna] denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali volute dal fascismo. [...] [Vi] rientrano certamente tutte quelle pagine relative alla discriminazione e ancor più alla persecuzione nei confronti degli ebrei e più in generale delle minoranze. E quindi certamente vi rientra anche quella {{NDR|la Repubblica Sociale di Salò}} pagina.<ref name="male assoluto"></ref> *Di fronte all'orrore della [[Shoah]], simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il [[nazismo]] riservò all'intero [[ebrei|popolo ebraico]]. (messaggio scritto sul Libro della memoria durante la sua visita in Israele del 24 novembre 2003){{c|Fonte?}} * Il comportamento di alcuni magistrati grida vendetta, vedi il caso di [[Genova]] dove vengono rinviati a giudizio più poliziotti e carabinieri che black bloc e terroristi in erba.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/campagnadue/finigiud/finigiud.html Fini all'attacco dei magistrati "Atti che gridano vendetta"]'', ''la Repubblica'', 22 maggio 2004.</ref> *{{NDR|Riferendosi a [[Umberto Bossi]]}} Se avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi.<ref name="Magazine">Da ''Corsera Magazine'', 9 marzo 2006.</ref> *Il [[comunismo]] è la più grande e sanguinosa illusione che l'umanità abbia partorito.<ref name="Magazine"></ref> *{{NDR|Dopo i fatti di [[Calciopoli]]}} Se chi ha la possibilità non tronca la piovra in modo tale da rendere chiaro che certi scandali non si ripeteranno mai più, allora il calcio è finito. Chi ha sbagliato paghi e paghi in modo tale da far passare in futuro la voglia di ripensarci.<ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2006/05/dirette/sezioni/calcio/scandalocalcio/sabato20maggio/ Gli azzurri pagheranno ai Mondiali], ''Repubblica''; 20 maggio 2006.</ref> *Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una [[famiglia]] servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=144690 Fini: "Una legge per coppie di fatto e gay"]'', ''Il Giornale'', 27 dicembre 2006.</ref> *{{NDR|Riferendosi ad [[Alleanza Nazionale]]}} Il dibattito è [[democrazia]] ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione.<ref>Da ''Il Giornale'', 3 maggio 2007.</ref> *Noi, che siamo il motore della CdL, se vogliamo trarre un insegnamento dagli anni passati, dobbiamo aver ben chiaro che va battuta definitivamente quell'utopia secondo cui i lavori non hanno pari dignità.<ref>Dal palco di una manifestazione a Roma del 13 ottobre 2007; citato da ''Avvenire'' il 14 ottobre 2007.</ref> *È venuta meno la fiducia, a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] l'ho anche scritto per lettera, d'ora in poi procediamo per conto nostro. Regolatevi di conseguenza. Noi siamo sempre stati leali con lui, nei 5 anni di [[governo]] e in questi mesi all'opposizione. Finora non abbiamo fatto sponda a [[Pier Ferdinando Casini|Casini]]. E questo è il ringraziamento? Per me la Cdl è una [[storia]] chiusa.<ref name="rabbia">Citato in Francesco Bei, ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8fic.tif La rabbia di Fini "Ferito dal Cavaliere"]'', ''la Repubblica'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Alla fine io sono sicuro che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] riuscirò a farlo ragionare. Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv.<ref name="rabbia"></ref> *L'attesa dell'implosione della maggioranza rischia di essere l'attesa di... Godot se il centrodestra non contribuisce alla sollecita rimozione del macigno che sbarra la strada alle nuove elezioni: l'attuale legge elettorale, una legge che obbliga tutti ad alleanze eterogenee in cui è enorme il potere di interdizione e di ricatto anche di formazioni ultraminoritarie, con ridottissimo consenso popolare e che non a caso proliferano come i funghi dopo le piogge.<ref>Dalla lettera inviata al ''Corriere della sera'', ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8g8o.tif Caro Silvio, adesso voltiamo pagina]'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Autocritica è parola che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non conosce.<ref>Dall'intervista di Ugo Magri, ''[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27961girata.asp "Se liquida il bipolarismo Silvio archivia se stesso"]'', ''La Stampa'', 28 novembre 2007.</ref> *Io rivendico il diritto di fare delle critiche, poi se si incorre nel delitto di lesa maestà per i [[Giuliano Ferrara|Ferrara]] di corte, io vado dritto per la mia strada.<ref>Da ''[http://www.matrix.mediaset.it/videogallery/2007/11/28/videogallery.shtml Matrix]'', 28 novembre 2007.</ref> *Se [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perché una legge siffatta in Parlamento non passerà mai.<ref name="Vassallum">Dal discorso all'assemblea di AN riunita a Roma all'Ergife, 9 dicembre 2007; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_09/fini_ostruzionismo_vassallum_e9d35680-a646-11dc-b0eb-0003ba99c53b.shtml Legge elettorale, lo stop di Fini Silvio «Ostruzionismo contro il Vassallum»]'', ''Corriere della sera'', 9 dicembre 2007.</ref> *Comportarsi nel modo in cui sta facendo [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non ha niente a che fare con il teatrino della [[politica]]: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi.<ref name="Vassallum"></ref> *Il nuovo partito di Berlusconi? Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione.<ref name="Vassallum"></ref> *[[Silvio Berlusconi|Il Cavaliere]] ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti.[...] Sono il presidente di An, non una pecora.<ref>Dall'intervista di [[Vittorio Feltri]], ''«Vi spiego gli errori di Silvio»'', ''Libero'', 16 dicembre 2007, p. 1.</ref> *Non credo che gli Stati Uniti siano pronti per una presidenza come quella di [[Barack Obama|Obama]], non fosse altro perché sarebbe il primo presidente nero.<ref>Dall'[http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,News%5E0%5E64456,0.html intervista] di [[Gianni Riotta]] per il programma televisivo ''Tv7'', ''RaiUno'', 7 marzo 2008.</ref> *Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della [[libertà]], bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi – sessantatré anni dopo la liberazione – la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. [...] La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole. La libertà è minacciata nello stesso momento in cui – come sta avvenendo per alcune questioni – nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è.<ref name="Resoconto">Dal [http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=1&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00090&fase=#sed0001.stenografico.tit00090 discorso] di insediamento alla presidenza della Camera dei deputati, 30 aprile 2008.</ref> *Come garantire effettiva concordia tra capitale e [[lavoro]], come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della [[globalizzazione]] dei mercati.<ref name="Resoconto"></ref> *{{NDR|Riferendosi all'omicidio di Nicola Tommasoli (non ebreo) da parte di tre estremisti di destra e alle contestazioni a Israele di Torino}} Gli scontri anti-israeliani di Torino e gli attacchi di naziskin a Verona non sono paragonabili. Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave. La sinistra radicale dà vita ad una violenza che giustifica con una politica anti-sionista. Non si può nascondere l'astio per gli ebrei dietro l'antisionismo. Quello della sinistra radicale è un movimento politico diffuso, che dà vita a pregiudizi di tipo politico-religioso.<ref>Da ''[http://politica.excite.it/news/8934/FiniBandiere-israeliane-bruciate-peggio-di-attacco-naziskin Excite]'', 6 maggio 2008.</ref> *La mia elezione a presidente della camera è il segno della fine del dopoguerra e il discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, senza distinzione fra destra e sinistra, conclude un lungo percorso della storia repubblicana. [...] una sinistra che non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità.<ref>Dal discorso all'assemblea nazionale di AN dell'11 maggio 2008; citato in Ida Dominijanni, ''La rivoluzione di Fini'', ''il manifesto'', 13 maggio 2008, p. 11.</ref> * Concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati, a certe condizioni, non è un'ipotesi sciagurata né un'idea criminale. [Ma gli immigrati] devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri. Diritti e doveri devono stare insieme. <ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/immigrazione/fini-risponde-a-veltroni/fini-risponde-a-veltroni.html Voto immigrati, Fini apre a Veltroni "Ma non garantisce integrazione"], ''la Repubblica'', 3 settembre 2008; [http://www.corriere.it/politica/08_settembre_04/voto_immigrati_lega_01fe8142-7a74-11dd-a3dd-00144f02aabc.shtml Voto agli immigrati, stop di Berlusconi], ''Corriere della sera'', 4 settembre 2008.</ref> *Se guardiamo a [[Somalia]], [[Etiopia]] e [[Libia]], a come sono ridotte adesso e a com'erano prima con l'[[Italia]], credo che questa pagina della storia sarà riscritta e ci sarà una rivalutazione del ruolo dell'Italia.<ref>Ottobre 2006; citato in Alberto Piccinini, ''Lezioni di storia'', ''il manifesto'', 9 settembre 2008, p. 12.</ref> * I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata. [...] La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti. [...] Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici perché chi aveva come modello l'Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico.<ref name="antifascismo">12 settembre 2008; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/08_settembre_13/fini_antifascismo_ccb8bcec-8175-11dd-95db-00144f02aabc.shtml «La destra si riconosca nell'antifascismo»]'', ''Corriere della Sera'', 13 settembre 2008.</ref> *{{NDR|Sul fascismo}} il giudizio della destra deve essere negativo in ragione della limitazione della libertà. [...] Non possiamo negarci la storia, e il fascismo fu una dittatura che negò alcune libertà fondamentali.<ref name="antifascismo"></ref> *È sbagliato dire che {{NDR|il [[Sessantotto|'68]]}} rappresentò la stagione della libertà. Ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del '68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. {{NDR|Il '68 ha fallito}} nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità.<ref name="antifascismo"></ref> *{{NDR|In merito alle accuse di Gasparri a Napolitano per la morte di Eluana Englaro}} [[Maurizio Gasparri|Gasparri]] è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il Presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente.<ref>Citato in ''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/02/berlusconi-reazioni.shtml?uuid=cbc67958-f6e3-11dd-bd24-1dcc70a371a3&DocRulesView=Libero Il rammarico di Berlusconi. Lite Fini-Gasparri sul Quirinale]'', ''il Sole 24 Ore'', 9 febbraio 2009.</ref> *{{NDR|Alle Fosse Ardeatine}} Il valore che emerge è quello del patriottismo democratico, che il fascismo aveva oscurato per vent'anni, e che trovò uno dei suoi primi momenti di rinascita nella scelta di continuare la guerra contro i tedeschi.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=338712 Fosse Ardeatine, Napolitano: errore da evitare Fini: "Grazie a chi combatté e morì per la patria"]'', ''il Giornale'', 24 marzo 2009.</ref> *La risposta è nelle cose che ho fatto negli ultimi anni. Non sono più dello stesso parere {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}, sarei schizofrenico.<ref>Citato in Andrea Garibaldi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/26/Fini_Mussolini_piu_grande_Ora_co_9_090326029.shtml Fini: Mussolini il più grande? Ora non la penso più così]''. ''Corriere della sera'', 26 marzo 2009, p. 14.</ref> *Respingere i clandestini non viola il diritto internazionale, ma l'[[Italia]] ha il dovere di stabilire se tra chi viene respinto ci sia qualcuno che ha diritto a chiedere asilo.<ref>''Corriere della sera'', 12 maggio 2009.</ref> *Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/interni/fini_premier_leader_a_volte_monarca_assoluto/politica-fini-camera-riforme-berlusconi/03-11-2009/articolo-id=396122-page=0-comments=1 Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto]'', ''il Giornale'', 3 novembre 2009.</ref> *Lui {{NDR|[[Silvio Berlusconi]]}}, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo... [...] io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/fuorionda-fini/fuorionda-fini.html Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"]'', ''la Repubblica'', 1° dicembre 2009.</ref> *Con calma, ho posto a Berlusconi solo questioni politiche, alle quali non mi ha saputo rispondere. O meglio, ha risposto a tutto, dicendo sempre "va tutto bene". Invece non va bene per niente e basta vedere cosa è successo in Sicilia, dove da un anno e mezzo viene tollerata una situazione che, in qualsiasi altra organizzazione, avrebbe portato a una decisione".<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/strappo_fini_berlusconi-3380004/ Repubblica.it], 15 aprile 2010</ref> *Il tradimento, che certamente è sempre nel novero dei comportamenti umani poco dignitosi, alligna spesso in coloro che sono adusi all'applauso e in molti casi all'acritica approvazione, salvo poi, quando i leader girano le spalle, dire tutt'altro. Raramente il tradimento è nella coscienza di chi si assume la responsabilità, in pubblico e in privato, di insistere su alcune questioni.<ref>Direzione nazionale PDL, 22 aprile 2010. {{c|Fonte ulteriore?}}</ref> *Se la [[politica]] perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica.<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 4 maggio 2010.</ref> *Per la [[destra]] è bello, nonostante tutto, essere [[Italiani]], perché è un piccolo privilegio, perché, a [[Milano]] come a [[Palermo]], la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'[[Italia]] e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in [[Afghanistan]] ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli [...]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri [...]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti.<ref>A ''Vieni via con me'' del 15 novembre 2010; visibile su ''[http://video.repubblica.it/dossier/crisi-maggioranza/fini-immigrati-onesti-saranno-italiani/56629/55683 video.repubblica.it]''.</ref> *Perugia {{NDR|riferendosi alla convention di Futuro e Libertà}}come atto fondativo di una nuova formazione politica di centro-destra, ma soprattutto come un momento in cui abbiamo cercato [...] di delineare i tratti distintivi di coloro che hanno una certa idea dell'Italia. Da Perugia è emerso chiaramente che Futuro e Libertà ha dei valori di riferimento ben precisi, che sono quelli del popolarismo europeo [...], una destra che crede nello stato [...] come garante in primo luogo dei diritti, come garanzia per tutti quei cittadini che sanno che la nazione è, per dirla con Renan, un plebiscito che si rinnova ogni giorno. Il che vuol dire che ogni giorno ci si deve sentire membri di una comunità nazionale, figli di un comune destino, quell'idea di patria che è uno dei caposalidi della destra, da sempre. A Perugia è emersa una certa idea dell'Italia fatta di responsabilità, di senso del dovere, di senso civico [...]. Insomma, da Perugia la dimostrazione che in Italia c'è una destra che guarda al futuro; c'è una destra cosciente del grave momento in cui si trova il nostro paese [...]. <ref> https://youtu.be/0c-1u7LFeqc </ref> *{{NDR|Sulle intercettazioni, riferendosi al ministro [[Sandro Bondi]]}} Ma mi spieghi qual è il nesso tra la necessità di una legge che vieta le intercettazioni pubblicate sui giornali, soprattutto in certi frangenti, con il divieto per la polizia di mettere una cimice nella macchina della moglie di un mafioso?<ref> https://youtu.be/ek3leh8SkfM </ref> * Il cambiamento che farei oggi {{NDR|alla legge Bossi-Fini}} è quello di rendere più flessibile le norme sulla permanenza in Italia nel caso che l'immigrato perda il lavoro. Tanti cittadini perdono il posto e oggi ritrovarlo è sempre più difficile.<ref>A ''Istituzioni'', RaiEdu; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter Corriere della Sera]'', 7 aprile 2012.</ref> *{{NDR|Sulla legge Bossi-Fini}} La priorità è cambiare la legge sulla cittadinanza. Credo sia giusto concederla ai ragazzi stranieri che sono nati in Italia, o che ci sono arrivati quando erano piccolissimi. A patto che frequentino un ciclo di studi scolastico e risiedano stabilmente in Italia.<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml Immigrati, il presidente della Camera: «Cambierei la legge Bossi-Fini» Più flessibilità per i permessi di soggiorno. E cittadinanza ai figli degli stranieri che sono nati e studiano in Italia]'', ''Corriere della sera'', 7 aprile 2012.</ref> *Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c'è la Lega {{NDR|Nord}}, con l'aggiunta della costola [[Giorgia Meloni]], sempre più mascotte di [[Matteo Salvini|Salvini]]. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l'[[immigrazione]] e l'[[Unione europea]]. E poi c'è [[Forza Italia]], il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]].<ref name="felpe">Da un'intervista a ''la Repubblica'' del 24 febbraio 2015; citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/02/24/fini-salvini-felpe/ Cosa dice Fini di Salvini, «al netto delle felpe»]'', ''IlPost.it'', 24 febbraio 2015.</ref> *Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. Prima volevano la Liberazione del Nord per portarlo in Europa, adesso la liberazione dell'Italia da Bruxelles. La mia idea di destra va in direzione esattamente opposta. Il problema non è l'euro. Il problema è che abbiamo una politica monetaria comune e non una politica fiscale omogenea. Bisogna spingere, da destra, verso gli Stati Uniti d'Europa.<ref name="felpe"></ref> {{intestazione|''[http://news.kataweb.it/item/354264/lega-fini-non-c-e-identita-padana-ma-propaganda-bossi Kataweb]'', 17 settembre 2007}} *In Italia non esiste una identità nazionale lombarda se non nella propaganda di Umberto Bossi. *Il modello catalano è da seguire con attenzione ma da noi non esiste una identità padana come quella catalana qui in Spagna. *[Nel nostro Paese esiste] Una questione settentrionale di cui la Lega Nord si fa interprete, e che deriva dalla profonda protesta e insofferenza per il carico fiscale crescente cui non corrispondono servizi adeguati. *Parlare di identità padana vuol dire parlare di qualcosa che non ha un fondamento di tipo storico. Anche se la Lega Nord ha il merito di aver avviato un dibattito serio sul federalismo fiscale e su come avvicinare le istituzioni ai cittadini. Da noi non esiste un'identità nazionale lombarda se non nella propaganda di [[Umberto Bossi|Bossi]]. *La [[Catalogna]] dimostra che si può essere orgogliosi della propria identità restando allo stesso tempo europeisti convinti e pienamente inseriti nella dimensione europea. *La Lega non coglie la possibilità di difendere i propri interessi legittimi in ambito europeo. *{{NDR|A proposito delle frasi di Bossi sul tricolore}} È un repertorio comiziale, un modo ripetitivo, stanco e abusato. […] Quello di Bossi è un repertorio comiziale che di tanto in tanto rivolge ai suoi militanti. ==Citazioni su Gianfranco Fini== *Come il Fini doppiolavorista. Lui avrà il bacio di Fazio e di Saviano, pur essendo incollato a una poltrona che non merita più. ([[Giampaolo Pansa]]) *Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. ([[Mario Segni]]) *[Renzi] è circondato, però, da mezze tacche: mezze tacche: gli ex lacchè di Berlusconi. Fini, che ho conosciuto bene, quando faceva l'attendente ossequioso di Giorgio Almirante cui prestavo denari per il Msi. ([[Licio Gelli]]) *E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi. ([[Vittorio Feltri]]) *È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. ([[Francesco Cossiga]]) *– Fammi fare Fini.<br>– Eh?<br>– Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, te lo faccio io.<br>– Ma non c'è Fini nel mio film, Stanis.<br>– È un errore, è un errore. Tu vuoi fare un film sull'Italia senza Gianfranco Fini, Renato? ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Fini, abbiamo fatto insieme il '68, ma adesso mi sono convinto che non è tanto di sinistra. ([[Roberto Benigni]]) *Fini aveva ed ha le potenzialità di leader, soprattutto in una società che ha bisogno di un comunicatore che sappia unire concetti e soggetti. Ma non sempre avere queste qualità significa scegliere la strategia migliore. ([[Ignazio La Russa]]) *{{NDR|Sulle scelte politiche di Gianfranco Fini e del gruppo ''Futuro e Libertà per l'Italia''}} Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le ''kippah'' perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale. ([[Giuseppe Ciarrapico]]) *Fini è il futuro ma deve avere coraggio. Rischia l'omologazione. E a quel punto un partito vale l'altro. ([[Teodoro Buontempo]]) *Fini è pavloviano: non è fascista, ma ogni tanto, come direbbe Altan, gli vengono in mente cose fasciste che non condivide. ([[Riccardo Barenghi]]) *Fini ha dimostrato di essere uno dei pochi che hanno lo sguardo più lungo del proprio interesse. ([[Willer Bordon]]) *Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. ([[Marcello Veneziani]]) *Fini lo vedo male: deve la sua fortuna al fatto che ha ereditato tutto da [[Giorgio Almirante|Almirante]] che però non cambiava opinione. ([[Giorgio Forattini]]) *Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. ([[Daniela Santanchè]]) *Fini non è mai sincero. Lo conosco da una vita e una delle sue caratteristiche è non dire mai sinceramente quello che pensa. [...] A Roma c'è un termine che chiarisce bene il concetto: "mortarolo". Fini è un liquidatore. Ha liquidato il Msi prima, ha liquidato An nel Pdl e adesso vorrebbe liquidare il Pdl. [...] Nella sua lunga carriera politica non c'è mai stata una fase costruttiva. Dopo 30 anni di attività politica... Bilancio inquietante. [...] Fini nel suo partito quando mai è stato liberale? Ha sempre comandato a spada tratta. Ha sciabolato quando e come ha voluto e non s'è mai sottoposto a congressi degni di questo nome. Non è lui che può fare un'accusa di questo genere a Berlusconi. [...] Io avevo un progetto politico, quello di Fini qual è? Lui si compiace soltanto dell'applauso della sinistra che adesso lo apprezza soltanto per il suo antiberlusconismo. ([[Pino Rauti]]) *Ho orrore dei traditori. Pensare che gli salvai la vita, quando nell' 87 andai al congresso di [[Sorrento]] per sostenerlo contro [[Pino Rauti|Rauti]]. Ora finge di non conoscermi. ([[Jean-Marie Le Pen]]) *Io l'avevo detto a Fini a suo tempo: "anche se cerchi di cambiare strada, il tuo partito non ci starà, non ti seguirà". Lui rispondeva di no, che sbagliavo, ma purtroppo questa è la realtà. ([[Amos Luzzatto]]) *L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. [...] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. ([[Francesco Grisi]]) *La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è colpa del governo, è colpa di [[Walter Veltroni|Veltroni]]. ([[Pino Corrias]]) *La sua opposizione a Berlusconi è molto più forte, evidente, conclamata e ripetuta di quanto non lo siano i contenuti. ([[Paolo Liguori]]) *Lo inviterei a leggere [[Carlo Levi]] e [[Primo Levi]]. Sono sicuramente due autori all'interno dei quali si addensa una forte cultura di sinistra. ([[Geno Pampaloni]]) *Per giustificare la guerra a Berlusconi, Gianfranco Fini ha rispolverato il suo passato giustizialista, messo in soffitta 15 anni fa per ragioni di convenienza, e lo ha sbattuto sul tavolo della maggioranza. ([[Maurizio Belpietro]]) *Poveraccio mi rendo conto che sia in difficoltà. Nessuno sa che cosa abbia in testa. Io continuo a sostenere che non lo sappia neanche Fini... Non è del resto facile decrittare il suo pensiero perché non è facile decrittare il vuoto. ([[Vittorio Feltri]]) *Prendo molto sul serio le ipotesi del presidente della Camera. Ha compreso l'importanza del rapporto tra religione e politica, dell'integrazione e dei temi etici. ([[Gaetano Quagliariello]]) *Rappresenta la parte positiva del fascismo. C'era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio. ([[Franco Zeffirelli]]) *Renato, Renato, Renato... Ti dico una cosa sola, Renato: Gianfranco Fini. Perché non sono un imitatore, Renato, io ti do proprio un'interpretazione del personaggio. Fini con le... cravatte rosa... ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Signor Vicepresidente del Consiglio, Lei mi ricorda [[Palmiro Togliatti]]. Il comunista più odioso che abbia mai conosciuto, l'uomo che alla Costituente fece votare l'articolo 7 ossia quello che ribadiva il Concordato con la Chiesa Cattolica. <br /> E che pur di consegnare l'Italia all'Unione Sovietica era pronto a farci tenere i Savoia, insomma la monarchia. Non a caso quelli della Sinistra La trattano con tanto rispetto anzi con tanta deferenza, su di Lei non rovesciano mai il velenoso livore che rovesciano sul Cavaliere, contro di Lei non pronunciano mai una parola sgarbata, a Lei non rivolgono mai la benché minima accusa. <br /> Come Togliatti è capace di tutto. Come Togliatti è un gelido calcolatore e non fa mai nulla, non dice mai nulla, che non abbia ben soppesato ponderato vagliato per Sua convenienza. (E meno male se, nonostante tanto riflettere, non ne imbrocca mai una). Come Togliatti sembra un uomo tutto d'un pezzo, un tipo coerente, ligio alle sue idee, e invece è un furbone. Un maestro nel tenere il piede in due staffe. Dirige un partito che si definisce di Destra e gioca a tennis con la Sinistra. Fa il vice di Berlusconi e non sogna altro che detronizzarlo, mandarlo in pensione. [...] <br /> Signor Fini, ma perché come capolista dell'Ulivo non si presenta Lei? ([[Oriana Fallaci]]) *Sul [[Diritto di asilo|diritto d'asilo]] e la [[società multietnica]] il presidente della Camera Fini continua a dire semplicemente cose di buon senso: parla da esponente di una destra europea, né fascista né razzista. ([[Paolo Ferrero]]) *{{NDR|Raccontando di quando erano ragazzi}} Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano... ([[Francesco Storace]]) ===[[Marco Travaglio]]=== *Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita [[Paolo Borsellino]] al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". [...] "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì {{NDR|[[Forza Italia]]}} non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]], [[Bettino Craxi|Craxi]] con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano. *Non per guastare la festa a questa bella incoronazione imperiale del leader del popolo delle libertà che, come avete visto, a sorpresa è stato eletto primo, unico, ultimo imperatore del partito che aveva fondato sul predellino di una macchina e che quando l'aveva fondato Gianfranco Fini l'aveva subito fulminato dicendo: "siamo alla comica finale, noi non entreremo mai nel [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]] e [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non tornerà mai più a Palazzo Chigi con i voti di Alleanza Nazionale". E quando qualcuno gli aveva chiesto "Possibilità che AN rientri all'ovile?", risposta di Fini: "Noi non dobbiamo tornare all'ovile perché non siamo pecore". Poi come avete visto sono tornati all'ovile quindi ne dobbiamo concludere che sono pecore o pecoroni. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|n=Categoria:Gianfranco Fini}} {{DEFAULTSORT:Fini, Gianfranco}} [[Categoria:Politici italiani]] j8ond20mc1bmqelf5zajbkqqjlkcaxw 1223541 1223516 2022-08-20T23:14:50Z Daniele Fois 91532 wikitext text/x-wiki [[File:Gianfranco Fini.jpg|thumb|upright=1.4|Gianfranco Fini]] {{TOCright}} '''Gianfranco Fini''' (1952 – vivente), politico italiano. ==Citazioni di Gianfranco Fini== {{cronologico}} *Occorre ora lavorare insieme senza vuoti unanimi o stupide piaggerie, senza rinunciare né alle proprie analisi né alle proprie proposte. Ma anche senza faziosità preconcette, senza preventivi dinieghi, senza sterili steccati correntizi. Dopo aver tenuto banco sulle prime pagine dei giornali, conquistate da un congresso libero come nessuno al mondo, e dopo essersi meritato tanti commenti (non tutti approfonditi), il partito deve buttarsi anima e corpo all'esterno per mantenere desta l'attenzione della pubblica opinione. Non possiamo permetterci permanenti contrasti che rallenterebbero la nostra azione esterna e renderebbero più lenta e difficile la indispensabile riorganizzazione interna. Mettiamoci quindi al lavoro. Subito. In Parlamento, dove i nostri deputati e senatori dovranno farsi sentire con forza e senza inammissibili assenze e nel paese reale. Tutti hanno osservato che il Msi, pur senza rinnegare il proprio passato, aspira a contare di più nell'immediato futuro. Una segreteria giovane e storicamente post-fascista apre indubbiamente delle possibilità in tal senso.<ref>Dall'editoriale per ''Il Secolo d'Italia'', 16 dicembre 1987.</ref> *Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice [[fascismo|fascista]].<ref>Da ''il Giornale'', 5 gennaio 1990.</ref> *{{NDR|[[Benito Mussolini]]}} Il più grande statista del secolo. Se vivesse oggi garantirebbe la libertà degli italiani.<ref>1992; citato in Filippo Ceccarelli, ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1176686 Retroscena. L'abc del segretario]'', ''La Stampa'', 26 novembre 1993, p. 3.</ref> *Direi ancora che {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} è stato il più grande statista del secolo. (da un'[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1228869 intervista] ad Alberto Statera ne ''La Stampa'', 1º aprile 1994, p. 5) *Credo che l'istituzione [[mussolini]]ana di una terza via in alternativa al [[comunismo]] sia ancora attualissima.<ref name="radici">Citato in Corrado De Cesare, ''Il fascista del Duemila. Le radici del camerata Gianfranco Fini'', Kaos Edizioni, 1995, ISBN 8879530461.</ref> *[[Mussolini|Il duce]] è stato un esempio di amore per la propria [[terra]] e la propria gente, un giorno l'[[Italia]] lo dovrà riabilitare e insieme a [[Cavour]], [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti.<ref name="radici"></ref> * Se lei mi chiede: "Un maestro dichiaratamente [[omosessualità|omosessuale]] può fare il maestro?" Io le dico di no. Capito? Perché ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini.. [...] Io non ho alcuna difficoltà ad assumermi tutte le responsabilità ed eventuali impopolarità di quel che ho detto, ma una cosa è non discriminare l'omosessuale e un conto è riconoscere all'omosessuale lo stesso esercizio di diritti connessi soprattutto all'educazione... [...] Non farò mai nulla perché siate discriminati ma non farò nulla per mettere il vostro tipo di rapporto sullo stesso piano della famiglia naturale.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Fini_gay_non_puo_fare_co_0_9804094008.shtml Fini: un gay non può fare il maestro]'', ''Il Corriere della Sera'', 9 aprile 1998.</ref> *Dopo il 1994 abbiamo fatto tante cose. Abbiamo fatto Fiuggi, c'è stato un confronto. Direi che oggi non si può certo dire. Oggi non lo direi più {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}<ref>Citato ne ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3435107 La Stampa]'', 23 gennaio 2002, p. 7.</ref> *I tempi sono maturi per discutere di diritto di voto, almeno amministrativo, per le persone immigrate.<ref name="immigrati">Citato in ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/10_Ottobre/07/fini.shtml Fini: diamo il diritto di voto agli immigrati]'', ''Corriere della sera'', 7 ottobre 2003.</ref> * Confermo che a mio avviso sono maturi i tempi per discutere del diritto di voto amministrativo per gli immigrati che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia e hanno ottenuto la carta di soggiorno. Sono maturi anche perché la nuova legge {{NDR|la legge Bossi Fini}} funziona ed ha dimostrato di garantire l'integrazione di centinaia di migliaia di stranieri che lavorano con regolare contratto. Integrazione significa parità di diritti e di doveri ed è un obiettivo che il Governo di centrodestra ha sempre tenuto presente insieme a quello della legalità, del giusto rigore verso i clandestini. Spero che la Lega dimostri di esserne cosciente: non avere la nazionalità italiana non può voler dire essere cittadini di serie B. Quanto al plauso della sinistra, mi lascia indifferente. È palesemente strumentale se solo si pensa alla caterva di insulti che ha accompagnato la legge 189.<ref name="immigrati"></ref> *Ho risposto a chi mi chiedeva se continueremo a discutere dicendo che, anche se ciò dovesse accadere, arriveremo alla fine della legislatura. Non solo: ci proponiamo di vincere le successive elezioni con lo stesso premier e con gli stessi quattro partiti della CDL. <ref>Da ''Il Messaggero'', 18 ottobre 2003, pag. 9.</ref> * Il fascismo fu parte del male assoluto.<ref name="male assoluto">Durante il viaggio in Israele; citato in ''[http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/finisr/leggi/leggi.html Fini in Israele "Il fascismo fu parte del male assoluto"]'', ''la Repubblica'', 24 novembre 2003.</ref> * [Bisogna] denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali volute dal fascismo. [...] [Vi] rientrano certamente tutte quelle pagine relative alla discriminazione e ancor più alla persecuzione nei confronti degli ebrei e più in generale delle minoranze. E quindi certamente vi rientra anche quella {{NDR|la Repubblica Sociale di Salò}} pagina.<ref name="male assoluto"></ref> *Di fronte all'orrore della [[Shoah]], simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il [[nazismo]] riservò all'intero [[ebrei|popolo ebraico]]. (messaggio scritto sul Libro della memoria durante la sua visita in Israele del 24 novembre 2003){{c|Fonte?}} * Il comportamento di alcuni magistrati grida vendetta, vedi il caso di [[Genova]] dove vengono rinviati a giudizio più poliziotti e carabinieri che black bloc e terroristi in erba.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/campagnadue/finigiud/finigiud.html Fini all'attacco dei magistrati "Atti che gridano vendetta"]'', ''la Repubblica'', 22 maggio 2004.</ref> *{{NDR|Riferendosi a [[Umberto Bossi]]}} Se avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi.<ref name="Magazine">Da ''Corsera Magazine'', 9 marzo 2006.</ref> *Il [[comunismo]] è la più grande e sanguinosa illusione che l'umanità abbia partorito.<ref name="Magazine"></ref> *{{NDR|Dopo i fatti di [[Calciopoli]]}} Se chi ha la possibilità non tronca la piovra in modo tale da rendere chiaro che certi scandali non si ripeteranno mai più, allora il calcio è finito. Chi ha sbagliato paghi e paghi in modo tale da far passare in futuro la voglia di ripensarci.<ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2006/05/dirette/sezioni/calcio/scandalocalcio/sabato20maggio/ Gli azzurri pagheranno ai Mondiali], ''Repubblica''; 20 maggio 2006.</ref> *Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una [[famiglia]] servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=144690 Fini: "Una legge per coppie di fatto e gay"]'', ''Il Giornale'', 27 dicembre 2006.</ref> *{{NDR|Riferendosi ad [[Alleanza Nazionale]]}} Il dibattito è [[democrazia]] ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione.<ref>Da ''Il Giornale'', 3 maggio 2007.</ref> *Noi, che siamo il motore della CdL, se vogliamo trarre un insegnamento dagli anni passati, dobbiamo aver ben chiaro che va battuta definitivamente quell'utopia secondo cui i lavori non hanno pari dignità.<ref>Dal palco di una manifestazione a Roma del 13 ottobre 2007; citato da ''Avvenire'' il 14 ottobre 2007.</ref> *È venuta meno la fiducia, a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] l'ho anche scritto per lettera, d'ora in poi procediamo per conto nostro. Regolatevi di conseguenza. Noi siamo sempre stati leali con lui, nei 5 anni di [[governo]] e in questi mesi all'opposizione. Finora non abbiamo fatto sponda a [[Pier Ferdinando Casini|Casini]]. E questo è il ringraziamento? Per me la Cdl è una [[storia]] chiusa.<ref name="rabbia">Citato in Francesco Bei, ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8fic.tif La rabbia di Fini "Ferito dal Cavaliere"]'', ''la Repubblica'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Alla fine io sono sicuro che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] riuscirò a farlo ragionare. Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv.<ref name="rabbia"></ref> *L'attesa dell'implosione della maggioranza rischia di essere l'attesa di... Godot se il centrodestra non contribuisce alla sollecita rimozione del macigno che sbarra la strada alle nuove elezioni: l'attuale legge elettorale, una legge che obbliga tutti ad alleanze eterogenee in cui è enorme il potere di interdizione e di ricatto anche di formazioni ultraminoritarie, con ridottissimo consenso popolare e che non a caso proliferano come i funghi dopo le piogge.<ref>Dalla lettera inviata al ''Corriere della sera'', ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8g8o.tif Caro Silvio, adesso voltiamo pagina]'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Autocritica è parola che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non conosce.<ref>Dall'intervista di Ugo Magri, ''[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27961girata.asp "Se liquida il bipolarismo Silvio archivia se stesso"]'', ''La Stampa'', 28 novembre 2007.</ref> *Io rivendico il diritto di fare delle critiche, poi se si incorre nel delitto di lesa maestà per i [[Giuliano Ferrara|Ferrara]] di corte, io vado dritto per la mia strada.<ref>Da ''[http://www.matrix.mediaset.it/videogallery/2007/11/28/videogallery.shtml Matrix]'', 28 novembre 2007.</ref> *Se [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perché una legge siffatta in Parlamento non passerà mai.<ref name="Vassallum">Dal discorso all'assemblea di AN riunita a Roma all'Ergife, 9 dicembre 2007; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_09/fini_ostruzionismo_vassallum_e9d35680-a646-11dc-b0eb-0003ba99c53b.shtml Legge elettorale, lo stop di Fini Silvio «Ostruzionismo contro il Vassallum»]'', ''Corriere della sera'', 9 dicembre 2007.</ref> *Comportarsi nel modo in cui sta facendo [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non ha niente a che fare con il teatrino della [[politica]]: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi.<ref name="Vassallum"></ref> *Il nuovo partito di Berlusconi? Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione.<ref name="Vassallum"></ref> *[[Silvio Berlusconi|Il Cavaliere]] ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti.[...] Sono il presidente di An, non una pecora.<ref>Dall'intervista di [[Vittorio Feltri]], ''«Vi spiego gli errori di Silvio»'', ''Libero'', 16 dicembre 2007, p. 1.</ref> *Non credo che gli Stati Uniti siano pronti per una presidenza come quella di [[Barack Obama|Obama]], non fosse altro perché sarebbe il primo presidente nero.<ref>Dall'[http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,News%5E0%5E64456,0.html intervista] di [[Gianni Riotta]] per il programma televisivo ''Tv7'', ''RaiUno'', 7 marzo 2008.</ref> *Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della [[libertà]], bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi – sessantatré anni dopo la liberazione – la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. [...] La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole. La libertà è minacciata nello stesso momento in cui – come sta avvenendo per alcune questioni – nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è.<ref name="Resoconto">Dal [http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=1&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00090&fase=#sed0001.stenografico.tit00090 discorso] di insediamento alla presidenza della Camera dei deputati, 30 aprile 2008.</ref> *Come garantire effettiva concordia tra capitale e [[lavoro]], come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della [[globalizzazione]] dei mercati.<ref name="Resoconto"></ref> *{{NDR|Riferendosi all'omicidio di Nicola Tommasoli (non ebreo) da parte di tre estremisti di destra e alle contestazioni a Israele di Torino}} Gli scontri anti-israeliani di Torino e gli attacchi di naziskin a Verona non sono paragonabili. Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave. La sinistra radicale dà vita ad una violenza che giustifica con una politica anti-sionista. Non si può nascondere l'astio per gli ebrei dietro l'antisionismo. Quello della sinistra radicale è un movimento politico diffuso, che dà vita a pregiudizi di tipo politico-religioso.<ref>Da ''[http://politica.excite.it/news/8934/FiniBandiere-israeliane-bruciate-peggio-di-attacco-naziskin Excite]'', 6 maggio 2008.</ref> *La mia elezione a presidente della camera è il segno della fine del dopoguerra e il discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, senza distinzione fra destra e sinistra, conclude un lungo percorso della storia repubblicana. [...] una sinistra che non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità.<ref>Dal discorso all'assemblea nazionale di AN dell'11 maggio 2008; citato in Ida Dominijanni, ''La rivoluzione di Fini'', ''il manifesto'', 13 maggio 2008, p. 11.</ref> * Concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati, a certe condizioni, non è un'ipotesi sciagurata né un'idea criminale. [Ma gli immigrati] devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri. Diritti e doveri devono stare insieme. <ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/immigrazione/fini-risponde-a-veltroni/fini-risponde-a-veltroni.html Voto immigrati, Fini apre a Veltroni "Ma non garantisce integrazione"], ''la Repubblica'', 3 settembre 2008; [http://www.corriere.it/politica/08_settembre_04/voto_immigrati_lega_01fe8142-7a74-11dd-a3dd-00144f02aabc.shtml Voto agli immigrati, stop di Berlusconi], ''Corriere della sera'', 4 settembre 2008.</ref> *Se guardiamo a [[Somalia]], [[Etiopia]] e [[Libia]], a come sono ridotte adesso e a com'erano prima con l'[[Italia]], credo che questa pagina della storia sarà riscritta e ci sarà una rivalutazione del ruolo dell'Italia.<ref>Ottobre 2006; citato in Alberto Piccinini, ''Lezioni di storia'', ''il manifesto'', 9 settembre 2008, p. 12.</ref> * I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata. [...] La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti. [...] Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici perché chi aveva come modello l'Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico.<ref name="antifascismo">12 settembre 2008; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/08_settembre_13/fini_antifascismo_ccb8bcec-8175-11dd-95db-00144f02aabc.shtml «La destra si riconosca nell'antifascismo»]'', ''Corriere della Sera'', 13 settembre 2008.</ref> *{{NDR|Sul fascismo}} il giudizio della destra deve essere negativo in ragione della limitazione della libertà. [...] Non possiamo negarci la storia, e il fascismo fu una dittatura che negò alcune libertà fondamentali.<ref name="antifascismo"></ref> *È sbagliato dire che {{NDR|il [[Sessantotto|'68]]}} rappresentò la stagione della libertà. Ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del '68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. {{NDR|Il '68 ha fallito}} nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità.<ref name="antifascismo"></ref> *{{NDR|In merito alle accuse di Gasparri a Napolitano per la morte di Eluana Englaro}} [[Maurizio Gasparri|Gasparri]] è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il Presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente.<ref>Citato in ''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/02/berlusconi-reazioni.shtml?uuid=cbc67958-f6e3-11dd-bd24-1dcc70a371a3&DocRulesView=Libero Il rammarico di Berlusconi. Lite Fini-Gasparri sul Quirinale]'', ''il Sole 24 Ore'', 9 febbraio 2009.</ref> *{{NDR|Alle Fosse Ardeatine}} Il valore che emerge è quello del patriottismo democratico, che il fascismo aveva oscurato per vent'anni, e che trovò uno dei suoi primi momenti di rinascita nella scelta di continuare la guerra contro i tedeschi.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=338712 Fosse Ardeatine, Napolitano: errore da evitare Fini: "Grazie a chi combatté e morì per la patria"]'', ''il Giornale'', 24 marzo 2009.</ref> *La risposta è nelle cose che ho fatto negli ultimi anni. Non sono più dello stesso parere {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}, sarei schizofrenico.<ref>Citato in Andrea Garibaldi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/26/Fini_Mussolini_piu_grande_Ora_co_9_090326029.shtml Fini: Mussolini il più grande? Ora non la penso più così]''. ''Corriere della sera'', 26 marzo 2009, p. 14.</ref> *Respingere i clandestini non viola il diritto internazionale, ma l'[[Italia]] ha il dovere di stabilire se tra chi viene respinto ci sia qualcuno che ha diritto a chiedere asilo.<ref>''Corriere della sera'', 12 maggio 2009.</ref> *Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/interni/fini_premier_leader_a_volte_monarca_assoluto/politica-fini-camera-riforme-berlusconi/03-11-2009/articolo-id=396122-page=0-comments=1 Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto]'', ''il Giornale'', 3 novembre 2009.</ref> *Lui {{NDR|[[Silvio Berlusconi]]}}, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo... [...] io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/fuorionda-fini/fuorionda-fini.html Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"]'', ''la Repubblica'', 1° dicembre 2009.</ref> *Con calma, ho posto a Berlusconi solo questioni politiche, alle quali non mi ha saputo rispondere. O meglio, ha risposto a tutto, dicendo sempre "va tutto bene". Invece non va bene per niente e basta vedere cosa è successo in Sicilia, dove da un anno e mezzo viene tollerata una situazione che, in qualsiasi altra organizzazione, avrebbe portato a una decisione".<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/strappo_fini_berlusconi-3380004/ Repubblica.it], 15 aprile 2010</ref> *Il tradimento, che certamente è sempre nel novero dei comportamenti umani poco dignitosi, alligna spesso in coloro che sono adusi all'applauso e in molti casi all'acritica approvazione, salvo poi, quando i leader girano le spalle, dire tutt'altro. Raramente il tradimento è nella coscienza di chi si assume la responsabilità, in pubblico e in privato, di insistere su alcune questioni.<ref>Direzione nazionale PDL, 22 aprile 2010. {{c|Fonte ulteriore?}}</ref> *Se la [[politica]] perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica.<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 4 maggio 2010.</ref> *Per la [[destra]] è bello, nonostante tutto, essere [[Italiani]], perché è un piccolo privilegio, perché, a [[Milano]] come a [[Palermo]], la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'[[Italia]] e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in [[Afghanistan]] ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli [...]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri [...]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti.<ref>A ''Vieni via con me'' del 15 novembre 2010; visibile su ''[http://video.repubblica.it/dossier/crisi-maggioranza/fini-immigrati-onesti-saranno-italiani/56629/55683 video.repubblica.it]''.</ref> *Perugia {{NDR|riferendosi alla convention di Futuro e Libertà}}come atto fondativo di una nuova formazione politica di centro-destra, ma soprattutto come un momento in cui abbiamo cercato [...] di delineare i tratti distintivi di coloro che hanno una certa idea dell'Italia. Da Perugia è emerso chiaramente che Futuro e Libertà ha dei valori di riferimento ben precisi, che sono quelli del popolarismo europeo [...], una destra che crede nello stato, [...] come garante in primo luogo dei diritti, come garanzia per tutti quei cittadini che sanno che la nazione è, per dirla con Renan, un plebiscito che si rinnova ogni giorno. Il che vuol dire che ogni giorno ci si deve sentire membri di una comunità nazionale, figli di un comune destino, quell'idea di patria che è uno dei caposalidi della destra da sempre. A Perugia è emersa una certa idea dell'Italia fatta di responsabilità, di senso del dovere, di senso civico [...]. Insomma, da Perugia la dimostrazione che in Italia c'è una destra che guarda al futuro; c'è una destra cosciente del grave momento in cui si trova il nostro paese [...]. <ref> https://youtu.be/0c-1u7LFeqc </ref> *{{NDR|Sulle intercettazioni, riferendosi al ministro [[Sandro Bondi]]}} Ma mi spieghi qual è il nesso tra la necessità di una legge che vieta le intercettazioni pubblicate sui giornali, soprattutto in certi frangenti, con il divieto per la polizia di mettere una cimice nella macchina della moglie di un mafioso?<ref> https://youtu.be/ek3leh8SkfM </ref> * Il cambiamento che farei oggi {{NDR|alla legge Bossi-Fini}} è quello di rendere più flessibile le norme sulla permanenza in Italia nel caso che l'immigrato perda il lavoro. Tanti cittadini perdono il posto e oggi ritrovarlo è sempre più difficile.<ref>A ''Istituzioni'', RaiEdu; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter Corriere della Sera]'', 7 aprile 2012.</ref> *{{NDR|Sulla legge Bossi-Fini}} La priorità è cambiare la legge sulla cittadinanza. Credo sia giusto concederla ai ragazzi stranieri che sono nati in Italia, o che ci sono arrivati quando erano piccolissimi. A patto che frequentino un ciclo di studi scolastico e risiedano stabilmente in Italia.<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml Immigrati, il presidente della Camera: «Cambierei la legge Bossi-Fini» Più flessibilità per i permessi di soggiorno. E cittadinanza ai figli degli stranieri che sono nati e studiano in Italia]'', ''Corriere della sera'', 7 aprile 2012.</ref> *Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c'è la Lega {{NDR|Nord}}, con l'aggiunta della costola [[Giorgia Meloni]], sempre più mascotte di [[Matteo Salvini|Salvini]]. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l'[[immigrazione]] e l'[[Unione europea]]. E poi c'è [[Forza Italia]], il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]].<ref name="felpe">Da un'intervista a ''la Repubblica'' del 24 febbraio 2015; citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/02/24/fini-salvini-felpe/ Cosa dice Fini di Salvini, «al netto delle felpe»]'', ''IlPost.it'', 24 febbraio 2015.</ref> *Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. Prima volevano la Liberazione del Nord per portarlo in Europa, adesso la liberazione dell'Italia da Bruxelles. La mia idea di destra va in direzione esattamente opposta. Il problema non è l'euro. Il problema è che abbiamo una politica monetaria comune e non una politica fiscale omogenea. Bisogna spingere, da destra, verso gli Stati Uniti d'Europa.<ref name="felpe"></ref> {{intestazione|''[http://news.kataweb.it/item/354264/lega-fini-non-c-e-identita-padana-ma-propaganda-bossi Kataweb]'', 17 settembre 2007}} *In Italia non esiste una identità nazionale lombarda se non nella propaganda di Umberto Bossi. *Il modello catalano è da seguire con attenzione ma da noi non esiste una identità padana come quella catalana qui in Spagna. *[Nel nostro Paese esiste] Una questione settentrionale di cui la Lega Nord si fa interprete, e che deriva dalla profonda protesta e insofferenza per il carico fiscale crescente cui non corrispondono servizi adeguati. *Parlare di identità padana vuol dire parlare di qualcosa che non ha un fondamento di tipo storico. Anche se la Lega Nord ha il merito di aver avviato un dibattito serio sul federalismo fiscale e su come avvicinare le istituzioni ai cittadini. Da noi non esiste un'identità nazionale lombarda se non nella propaganda di [[Umberto Bossi|Bossi]]. *La [[Catalogna]] dimostra che si può essere orgogliosi della propria identità restando allo stesso tempo europeisti convinti e pienamente inseriti nella dimensione europea. *La Lega non coglie la possibilità di difendere i propri interessi legittimi in ambito europeo. *{{NDR|A proposito delle frasi di Bossi sul tricolore}} È un repertorio comiziale, un modo ripetitivo, stanco e abusato. […] Quello di Bossi è un repertorio comiziale che di tanto in tanto rivolge ai suoi militanti. ==Citazioni su Gianfranco Fini== *Come il Fini doppiolavorista. Lui avrà il bacio di Fazio e di Saviano, pur essendo incollato a una poltrona che non merita più. ([[Giampaolo Pansa]]) *Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. ([[Mario Segni]]) *[Renzi] è circondato, però, da mezze tacche: mezze tacche: gli ex lacchè di Berlusconi. Fini, che ho conosciuto bene, quando faceva l'attendente ossequioso di Giorgio Almirante cui prestavo denari per il Msi. ([[Licio Gelli]]) *E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi. ([[Vittorio Feltri]]) *È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. ([[Francesco Cossiga]]) *– Fammi fare Fini.<br>– Eh?<br>– Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, te lo faccio io.<br>– Ma non c'è Fini nel mio film, Stanis.<br>– È un errore, è un errore. Tu vuoi fare un film sull'Italia senza Gianfranco Fini, Renato? ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Fini, abbiamo fatto insieme il '68, ma adesso mi sono convinto che non è tanto di sinistra. ([[Roberto Benigni]]) *Fini aveva ed ha le potenzialità di leader, soprattutto in una società che ha bisogno di un comunicatore che sappia unire concetti e soggetti. Ma non sempre avere queste qualità significa scegliere la strategia migliore. ([[Ignazio La Russa]]) *{{NDR|Sulle scelte politiche di Gianfranco Fini e del gruppo ''Futuro e Libertà per l'Italia''}} Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le ''kippah'' perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale. ([[Giuseppe Ciarrapico]]) *Fini è il futuro ma deve avere coraggio. Rischia l'omologazione. E a quel punto un partito vale l'altro. ([[Teodoro Buontempo]]) *Fini è pavloviano: non è fascista, ma ogni tanto, come direbbe Altan, gli vengono in mente cose fasciste che non condivide. ([[Riccardo Barenghi]]) *Fini ha dimostrato di essere uno dei pochi che hanno lo sguardo più lungo del proprio interesse. ([[Willer Bordon]]) *Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. ([[Marcello Veneziani]]) *Fini lo vedo male: deve la sua fortuna al fatto che ha ereditato tutto da [[Giorgio Almirante|Almirante]] che però non cambiava opinione. ([[Giorgio Forattini]]) *Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. ([[Daniela Santanchè]]) *Fini non è mai sincero. Lo conosco da una vita e una delle sue caratteristiche è non dire mai sinceramente quello che pensa. [...] A Roma c'è un termine che chiarisce bene il concetto: "mortarolo". Fini è un liquidatore. Ha liquidato il Msi prima, ha liquidato An nel Pdl e adesso vorrebbe liquidare il Pdl. [...] Nella sua lunga carriera politica non c'è mai stata una fase costruttiva. Dopo 30 anni di attività politica... Bilancio inquietante. [...] Fini nel suo partito quando mai è stato liberale? Ha sempre comandato a spada tratta. Ha sciabolato quando e come ha voluto e non s'è mai sottoposto a congressi degni di questo nome. Non è lui che può fare un'accusa di questo genere a Berlusconi. [...] Io avevo un progetto politico, quello di Fini qual è? Lui si compiace soltanto dell'applauso della sinistra che adesso lo apprezza soltanto per il suo antiberlusconismo. ([[Pino Rauti]]) *Ho orrore dei traditori. Pensare che gli salvai la vita, quando nell' 87 andai al congresso di [[Sorrento]] per sostenerlo contro [[Pino Rauti|Rauti]]. Ora finge di non conoscermi. ([[Jean-Marie Le Pen]]) *Io l'avevo detto a Fini a suo tempo: "anche se cerchi di cambiare strada, il tuo partito non ci starà, non ti seguirà". Lui rispondeva di no, che sbagliavo, ma purtroppo questa è la realtà. ([[Amos Luzzatto]]) *L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. [...] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. ([[Francesco Grisi]]) *La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è colpa del governo, è colpa di [[Walter Veltroni|Veltroni]]. ([[Pino Corrias]]) *La sua opposizione a Berlusconi è molto più forte, evidente, conclamata e ripetuta di quanto non lo siano i contenuti. ([[Paolo Liguori]]) *Lo inviterei a leggere [[Carlo Levi]] e [[Primo Levi]]. Sono sicuramente due autori all'interno dei quali si addensa una forte cultura di sinistra. ([[Geno Pampaloni]]) *Per giustificare la guerra a Berlusconi, Gianfranco Fini ha rispolverato il suo passato giustizialista, messo in soffitta 15 anni fa per ragioni di convenienza, e lo ha sbattuto sul tavolo della maggioranza. ([[Maurizio Belpietro]]) *Poveraccio mi rendo conto che sia in difficoltà. Nessuno sa che cosa abbia in testa. Io continuo a sostenere che non lo sappia neanche Fini... Non è del resto facile decrittare il suo pensiero perché non è facile decrittare il vuoto. ([[Vittorio Feltri]]) *Prendo molto sul serio le ipotesi del presidente della Camera. Ha compreso l'importanza del rapporto tra religione e politica, dell'integrazione e dei temi etici. ([[Gaetano Quagliariello]]) *Rappresenta la parte positiva del fascismo. C'era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio. ([[Franco Zeffirelli]]) *Renato, Renato, Renato... Ti dico una cosa sola, Renato: Gianfranco Fini. Perché non sono un imitatore, Renato, io ti do proprio un'interpretazione del personaggio. Fini con le... cravatte rosa... ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Signor Vicepresidente del Consiglio, Lei mi ricorda [[Palmiro Togliatti]]. Il comunista più odioso che abbia mai conosciuto, l'uomo che alla Costituente fece votare l'articolo 7 ossia quello che ribadiva il Concordato con la Chiesa Cattolica. <br /> E che pur di consegnare l'Italia all'Unione Sovietica era pronto a farci tenere i Savoia, insomma la monarchia. Non a caso quelli della Sinistra La trattano con tanto rispetto anzi con tanta deferenza, su di Lei non rovesciano mai il velenoso livore che rovesciano sul Cavaliere, contro di Lei non pronunciano mai una parola sgarbata, a Lei non rivolgono mai la benché minima accusa. <br /> Come Togliatti è capace di tutto. Come Togliatti è un gelido calcolatore e non fa mai nulla, non dice mai nulla, che non abbia ben soppesato ponderato vagliato per Sua convenienza. (E meno male se, nonostante tanto riflettere, non ne imbrocca mai una). Come Togliatti sembra un uomo tutto d'un pezzo, un tipo coerente, ligio alle sue idee, e invece è un furbone. Un maestro nel tenere il piede in due staffe. Dirige un partito che si definisce di Destra e gioca a tennis con la Sinistra. Fa il vice di Berlusconi e non sogna altro che detronizzarlo, mandarlo in pensione. [...] <br /> Signor Fini, ma perché come capolista dell'Ulivo non si presenta Lei? ([[Oriana Fallaci]]) *Sul [[Diritto di asilo|diritto d'asilo]] e la [[società multietnica]] il presidente della Camera Fini continua a dire semplicemente cose di buon senso: parla da esponente di una destra europea, né fascista né razzista. ([[Paolo Ferrero]]) *{{NDR|Raccontando di quando erano ragazzi}} Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano... ([[Francesco Storace]]) ===[[Marco Travaglio]]=== *Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita [[Paolo Borsellino]] al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". [...] "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì {{NDR|[[Forza Italia]]}} non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]], [[Bettino Craxi|Craxi]] con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano. *Non per guastare la festa a questa bella incoronazione imperiale del leader del popolo delle libertà che, come avete visto, a sorpresa è stato eletto primo, unico, ultimo imperatore del partito che aveva fondato sul predellino di una macchina e che quando l'aveva fondato Gianfranco Fini l'aveva subito fulminato dicendo: "siamo alla comica finale, noi non entreremo mai nel [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]] e [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non tornerà mai più a Palazzo Chigi con i voti di Alleanza Nazionale". E quando qualcuno gli aveva chiesto "Possibilità che AN rientri all'ovile?", risposta di Fini: "Noi non dobbiamo tornare all'ovile perché non siamo pecore". Poi come avete visto sono tornati all'ovile quindi ne dobbiamo concludere che sono pecore o pecoroni. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|n=Categoria:Gianfranco Fini}} {{DEFAULTSORT:Fini, Gianfranco}} [[Categoria:Politici italiani]] jyqjgnupbdb15axcgc2ox65m70z1sm2 1223560 1223541 2022-08-21T07:13:06Z Spinoziano 2297 Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/Daniele Fois|Daniele Fois]] ([[User talk:Daniele Fois|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Sun-crops|Sun-crops]] wikitext text/x-wiki [[File:Gianfranco Fini.jpg|thumb|upright=1.4|Gianfranco Fini]] {{TOCright}} '''Gianfranco Fini''' (1952 – vivente), politico italiano. ==Citazioni di Gianfranco Fini== {{cronologico}} *Occorre ora lavorare insieme senza vuoti unanimi o stupide piaggerie, senza rinunciare né alle proprie analisi né alle proprie proposte. Ma anche senza faziosità preconcette, senza preventivi dinieghi, senza sterili steccati correntizi. Dopo aver tenuto banco sulle prime pagine dei giornali, conquistate da un congresso libero come nessuno al mondo, e dopo essersi meritato tanti commenti (non tutti approfonditi), il partito deve buttarsi anima e corpo all'esterno per mantenere desta l'attenzione della pubblica opinione. Non possiamo permetterci permanenti contrasti che rallenterebbero la nostra azione esterna e renderebbero più lenta e difficile la indispensabile riorganizzazione interna. Mettiamoci quindi al lavoro. Subito. In Parlamento, dove i nostri deputati e senatori dovranno farsi sentire con forza e senza inammissibili assenze e nel paese reale. Tutti hanno osservato che il Msi, pur senza rinnegare il proprio passato, aspira a contare di più nell'immediato futuro. Una segreteria giovane e storicamente post-fascista apre indubbiamente delle possibilità in tal senso.<ref>Dall'editoriale per ''Il Secolo d'Italia'', 16 dicembre 1987.</ref> *Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice [[fascismo|fascista]].<ref>Da ''il Giornale'', 5 gennaio 1990.</ref> *{{NDR|[[Benito Mussolini]]}} Il più grande statista del secolo. Se vivesse oggi garantirebbe la libertà degli italiani.<ref>1992; citato in Filippo Ceccarelli, ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1176686 Retroscena. L'abc del segretario]'', ''La Stampa'', 26 novembre 1993, p. 3.</ref> *Direi ancora che {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} è stato il più grande statista del secolo. (da un'[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1228869 intervista] ad Alberto Statera ne ''La Stampa'', 1º aprile 1994, p. 5) *Credo che l'istituzione [[mussolini]]ana di una terza via in alternativa al [[comunismo]] sia ancora attualissima.<ref name="radici">Citato in Corrado De Cesare, ''Il fascista del Duemila. Le radici del camerata Gianfranco Fini'', Kaos Edizioni, 1995, ISBN 8879530461.</ref> *[[Mussolini|Il duce]] è stato un esempio di amore per la propria [[terra]] e la propria gente, un giorno l'[[Italia]] lo dovrà riabilitare e insieme a [[Cavour]], [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti.<ref name="radici"></ref> * Se lei mi chiede: "Un maestro dichiaratamente [[omosessualità|omosessuale]] può fare il maestro?" Io le dico di no. Capito? Perché ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini.. [...] Io non ho alcuna difficoltà ad assumermi tutte le responsabilità ed eventuali impopolarità di quel che ho detto, ma una cosa è non discriminare l'omosessuale e un conto è riconoscere all'omosessuale lo stesso esercizio di diritti connessi soprattutto all'educazione... [...] Non farò mai nulla perché siate discriminati ma non farò nulla per mettere il vostro tipo di rapporto sullo stesso piano della famiglia naturale.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Fini_gay_non_puo_fare_co_0_9804094008.shtml Fini: un gay non può fare il maestro]'', ''Il Corriere della Sera'', 9 aprile 1998.</ref> *Dopo il 1994 abbiamo fatto tante cose. Abbiamo fatto Fiuggi, c'è stato un confronto. Direi che oggi non si può certo dire. Oggi non lo direi più {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}<ref>Citato ne ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3435107 La Stampa]'', 23 gennaio 2002, p. 7.</ref> *I tempi sono maturi per discutere di diritto di voto, almeno amministrativo, per le persone immigrate.<ref name="immigrati">Citato in ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/10_Ottobre/07/fini.shtml Fini: diamo il diritto di voto agli immigrati]'', ''Corriere della sera'', 7 ottobre 2003.</ref> * Confermo che a mio avviso sono maturi i tempi per discutere del diritto di voto amministrativo per gli immigrati che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia e hanno ottenuto la carta di soggiorno. Sono maturi anche perché la nuova legge {{NDR|la legge Bossi Fini}} funziona ed ha dimostrato di garantire l'integrazione di centinaia di migliaia di stranieri che lavorano con regolare contratto. Integrazione significa parità di diritti e di doveri ed è un obiettivo che il Governo di centrodestra ha sempre tenuto presente insieme a quello della legalità, del giusto rigore verso i clandestini. Spero che la Lega dimostri di esserne cosciente: non avere la nazionalità italiana non può voler dire essere cittadini di serie B. Quanto al plauso della sinistra, mi lascia indifferente. È palesemente strumentale se solo si pensa alla caterva di insulti che ha accompagnato la legge 189.<ref name="immigrati"></ref> *Ho risposto a chi mi chiedeva se continueremo a discutere dicendo che, anche se ciò dovesse accadere, arriveremo alla fine della legislatura. Non solo: ci proponiamo di vincere le successive elezioni con lo stesso premier e con gli stessi quattro partiti della CDL. <ref>Da ''Il Messaggero'', 18 ottobre 2003, pag. 9.</ref> * Il fascismo fu parte del male assoluto.<ref name="male assoluto">Durante il viaggio in Israele; citato in ''[http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/finisr/leggi/leggi.html Fini in Israele "Il fascismo fu parte del male assoluto"]'', ''la Repubblica'', 24 novembre 2003.</ref> * [Bisogna] denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali volute dal fascismo. [...] [Vi] rientrano certamente tutte quelle pagine relative alla discriminazione e ancor più alla persecuzione nei confronti degli ebrei e più in generale delle minoranze. E quindi certamente vi rientra anche quella {{NDR|la Repubblica Sociale di Salò}} pagina.<ref name="male assoluto"></ref> *Di fronte all'orrore della [[Shoah]], simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il [[nazismo]] riservò all'intero [[ebrei|popolo ebraico]]. (messaggio scritto sul Libro della memoria durante la sua visita in Israele del 24 novembre 2003){{c|Fonte?}} * Il comportamento di alcuni magistrati grida vendetta, vedi il caso di [[Genova]] dove vengono rinviati a giudizio più poliziotti e carabinieri che black bloc e terroristi in erba.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/campagnadue/finigiud/finigiud.html Fini all'attacco dei magistrati "Atti che gridano vendetta"]'', ''la Repubblica'', 22 maggio 2004.</ref> *{{NDR|Riferendosi a [[Umberto Bossi]]}} Se avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi.<ref name="Magazine">Da ''Corsera Magazine'', 9 marzo 2006.</ref> *Il [[comunismo]] è la più grande e sanguinosa illusione che l'umanità abbia partorito.<ref name="Magazine"></ref> *{{NDR|Dopo i fatti di [[Calciopoli]]}} Se chi ha la possibilità non tronca la piovra in modo tale da rendere chiaro che certi scandali non si ripeteranno mai più, allora il calcio è finito. Chi ha sbagliato paghi e paghi in modo tale da far passare in futuro la voglia di ripensarci.<ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2006/05/dirette/sezioni/calcio/scandalocalcio/sabato20maggio/ Gli azzurri pagheranno ai Mondiali], ''Repubblica''; 20 maggio 2006.</ref> *Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una [[famiglia]] servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=144690 Fini: "Una legge per coppie di fatto e gay"]'', ''Il Giornale'', 27 dicembre 2006.</ref> *{{NDR|Riferendosi ad [[Alleanza Nazionale]]}} Il dibattito è [[democrazia]] ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione.<ref>Da ''Il Giornale'', 3 maggio 2007.</ref> *Noi, che siamo il motore della CdL, se vogliamo trarre un insegnamento dagli anni passati, dobbiamo aver ben chiaro che va battuta definitivamente quell'utopia secondo cui i lavori non hanno pari dignità.<ref>Dal palco di una manifestazione a Roma del 13 ottobre 2007; citato da ''Avvenire'' il 14 ottobre 2007.</ref> *È venuta meno la fiducia, a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] l'ho anche scritto per lettera, d'ora in poi procediamo per conto nostro. Regolatevi di conseguenza. Noi siamo sempre stati leali con lui, nei 5 anni di [[governo]] e in questi mesi all'opposizione. Finora non abbiamo fatto sponda a [[Pier Ferdinando Casini|Casini]]. E questo è il ringraziamento? Per me la Cdl è una [[storia]] chiusa.<ref name="rabbia">Citato in Francesco Bei, ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8fic.tif La rabbia di Fini "Ferito dal Cavaliere"]'', ''la Repubblica'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Alla fine io sono sicuro che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] riuscirò a farlo ragionare. Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv.<ref name="rabbia"></ref> *L'attesa dell'implosione della maggioranza rischia di essere l'attesa di... Godot se il centrodestra non contribuisce alla sollecita rimozione del macigno che sbarra la strada alle nuove elezioni: l'attuale legge elettorale, una legge che obbliga tutti ad alleanze eterogenee in cui è enorme il potere di interdizione e di ricatto anche di formazioni ultraminoritarie, con ridottissimo consenso popolare e che non a caso proliferano come i funghi dopo le piogge.<ref>Dalla lettera inviata al ''Corriere della sera'', ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8g8o.tif Caro Silvio, adesso voltiamo pagina]'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Autocritica è parola che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non conosce.<ref>Dall'intervista di Ugo Magri, ''[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27961girata.asp "Se liquida il bipolarismo Silvio archivia se stesso"]'', ''La Stampa'', 28 novembre 2007.</ref> *Io rivendico il diritto di fare delle critiche, poi se si incorre nel delitto di lesa maestà per i [[Giuliano Ferrara|Ferrara]] di corte, io vado dritto per la mia strada.<ref>Da ''[http://www.matrix.mediaset.it/videogallery/2007/11/28/videogallery.shtml Matrix]'', 28 novembre 2007.</ref> *Se [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perché una legge siffatta in Parlamento non passerà mai.<ref name="Vassallum">Dal discorso all'assemblea di AN riunita a Roma all'Ergife, 9 dicembre 2007; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_09/fini_ostruzionismo_vassallum_e9d35680-a646-11dc-b0eb-0003ba99c53b.shtml Legge elettorale, lo stop di Fini Silvio «Ostruzionismo contro il Vassallum»]'', ''Corriere della sera'', 9 dicembre 2007.</ref> *Comportarsi nel modo in cui sta facendo [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non ha niente a che fare con il teatrino della [[politica]]: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi.<ref name="Vassallum"></ref> *Il nuovo partito di Berlusconi? Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione.<ref name="Vassallum"></ref> *[[Silvio Berlusconi|Il Cavaliere]] ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti.[...] Sono il presidente di An, non una pecora.<ref>Dall'intervista di [[Vittorio Feltri]], ''«Vi spiego gli errori di Silvio»'', ''Libero'', 16 dicembre 2007, p. 1.</ref> *Non credo che gli Stati Uniti siano pronti per una presidenza come quella di [[Barack Obama|Obama]], non fosse altro perché sarebbe il primo presidente nero.<ref>Dall'[http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,News%5E0%5E64456,0.html intervista] di [[Gianni Riotta]] per il programma televisivo ''Tv7'', ''RaiUno'', 7 marzo 2008.</ref> *Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della [[libertà]], bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi – sessantatré anni dopo la liberazione – la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. [...] La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole. La libertà è minacciata nello stesso momento in cui – come sta avvenendo per alcune questioni – nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è.<ref name="Resoconto">Dal [http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=1&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00090&fase=#sed0001.stenografico.tit00090 discorso] di insediamento alla presidenza della Camera dei deputati, 30 aprile 2008.</ref> *Come garantire effettiva concordia tra capitale e [[lavoro]], come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della [[globalizzazione]] dei mercati.<ref name="Resoconto"></ref> *{{NDR|Riferendosi all'omicidio di Nicola Tommasoli (non ebreo) da parte di tre estremisti di destra e alle contestazioni a Israele di Torino}} Gli scontri anti-israeliani di Torino e gli attacchi di naziskin a Verona non sono paragonabili. Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave. La sinistra radicale dà vita ad una violenza che giustifica con una politica anti-sionista. Non si può nascondere l'astio per gli ebrei dietro l'antisionismo. Quello della sinistra radicale è un movimento politico diffuso, che dà vita a pregiudizi di tipo politico-religioso.<ref>Da ''[http://politica.excite.it/news/8934/FiniBandiere-israeliane-bruciate-peggio-di-attacco-naziskin Excite]'', 6 maggio 2008.</ref> *La mia elezione a presidente della camera è il segno della fine del dopoguerra e il discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, senza distinzione fra destra e sinistra, conclude un lungo percorso della storia repubblicana. [...] una sinistra che non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità.<ref>Dal discorso all'assemblea nazionale di AN dell'11 maggio 2008; citato in Ida Dominijanni, ''La rivoluzione di Fini'', ''il manifesto'', 13 maggio 2008, p. 11.</ref> * Concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati, a certe condizioni, non è un'ipotesi sciagurata né un'idea criminale. [Ma gli immigrati] devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri. Diritti e doveri devono stare insieme. <ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/immigrazione/fini-risponde-a-veltroni/fini-risponde-a-veltroni.html Voto immigrati, Fini apre a Veltroni "Ma non garantisce integrazione"], ''la Repubblica'', 3 settembre 2008; [http://www.corriere.it/politica/08_settembre_04/voto_immigrati_lega_01fe8142-7a74-11dd-a3dd-00144f02aabc.shtml Voto agli immigrati, stop di Berlusconi], ''Corriere della sera'', 4 settembre 2008.</ref> *Se guardiamo a [[Somalia]], [[Etiopia]] e [[Libia]], a come sono ridotte adesso e a com'erano prima con l'[[Italia]], credo che questa pagina della storia sarà riscritta e ci sarà una rivalutazione del ruolo dell'Italia.<ref>Ottobre 2006; citato in Alberto Piccinini, ''Lezioni di storia'', ''il manifesto'', 9 settembre 2008, p. 12.</ref> * I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata. [...] La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti. [...] Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici perché chi aveva come modello l'Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico.<ref name="antifascismo">12 settembre 2008; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/08_settembre_13/fini_antifascismo_ccb8bcec-8175-11dd-95db-00144f02aabc.shtml «La destra si riconosca nell'antifascismo»]'', ''Corriere della Sera'', 13 settembre 2008.</ref> *{{NDR|Sul fascismo}} il giudizio della destra deve essere negativo in ragione della limitazione della libertà. [...] Non possiamo negarci la storia, e il fascismo fu una dittatura che negò alcune libertà fondamentali.<ref name="antifascismo"></ref> *È sbagliato dire che {{NDR|il [[Sessantotto|'68]]}} rappresentò la stagione della libertà. Ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del '68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. {{NDR|Il '68 ha fallito}} nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità.<ref name="antifascismo"></ref> *{{NDR|In merito alle accuse di Gasparri a Napolitano per la morte di Eluana Englaro}} [[Maurizio Gasparri|Gasparri]] è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il Presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente.<ref>Citato in ''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/02/berlusconi-reazioni.shtml?uuid=cbc67958-f6e3-11dd-bd24-1dcc70a371a3&DocRulesView=Libero Il rammarico di Berlusconi. Lite Fini-Gasparri sul Quirinale]'', ''il Sole 24 Ore'', 9 febbraio 2009.</ref> *{{NDR|Alle Fosse Ardeatine}} Il valore che emerge è quello del patriottismo democratico, che il fascismo aveva oscurato per vent'anni, e che trovò uno dei suoi primi momenti di rinascita nella scelta di continuare la guerra contro i tedeschi.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=338712 Fosse Ardeatine, Napolitano: errore da evitare Fini: "Grazie a chi combatté e morì per la patria"]'', ''il Giornale'', 24 marzo 2009.</ref> *La risposta è nelle cose che ho fatto negli ultimi anni. Non sono più dello stesso parere {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}, sarei schizofrenico.<ref>Citato in Andrea Garibaldi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/26/Fini_Mussolini_piu_grande_Ora_co_9_090326029.shtml Fini: Mussolini il più grande? Ora non la penso più così]''. ''Corriere della sera'', 26 marzo 2009, p. 14.</ref> *Respingere i clandestini non viola il diritto internazionale, ma l'[[Italia]] ha il dovere di stabilire se tra chi viene respinto ci sia qualcuno che ha diritto a chiedere asilo.<ref>''Corriere della sera'', 12 maggio 2009.</ref> *Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/interni/fini_premier_leader_a_volte_monarca_assoluto/politica-fini-camera-riforme-berlusconi/03-11-2009/articolo-id=396122-page=0-comments=1 Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto]'', ''il Giornale'', 3 novembre 2009.</ref> *Lui {{NDR|[[Silvio Berlusconi]]}}, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo... [...] io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/fuorionda-fini/fuorionda-fini.html Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"]'', ''la Repubblica'', 1° dicembre 2009.</ref> *Con calma, ho posto a Berlusconi solo questioni politiche, alle quali non mi ha saputo rispondere. O meglio, ha risposto a tutto, dicendo sempre "va tutto bene". Invece non va bene per niente e basta vedere cosa è successo in Sicilia, dove da un anno e mezzo viene tollerata una situazione che, in qualsiasi altra organizzazione, avrebbe portato a una decisione".<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/strappo_fini_berlusconi-3380004/ Repubblica.it], 15 aprile 2010</ref> *Il tradimento, che certamente è sempre nel novero dei comportamenti umani poco dignitosi, alligna spesso in coloro che sono adusi all'applauso e in molti casi all'acritica approvazione, salvo poi, quando i leader girano le spalle, dire tutt'altro. Raramente il tradimento è nella coscienza di chi si assume la responsabilità, in pubblico e in privato, di insistere su alcune questioni.<ref>Direzione nazionale PDL, 22 aprile 2010. {{c|Fonte ulteriore?}}</ref> *Se la [[politica]] perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica.<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 4 maggio 2010.</ref> *Per la [[destra]] è bello, nonostante tutto, essere [[Italiani]], perché è un piccolo privilegio, perché, a [[Milano]] come a [[Palermo]], la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'[[Italia]] e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in [[Afghanistan]] ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli [...]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri [...]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti.<ref>A ''Vieni via con me'' del 15 novembre 2010; visibile su ''[http://video.repubblica.it/dossier/crisi-maggioranza/fini-immigrati-onesti-saranno-italiani/56629/55683 video.repubblica.it]''.</ref> * Il cambiamento che farei oggi {{NDR|alla legge Bossi-Fini}} è quello di rendere più flessibile le norme sulla permanenza in Italia nel caso che l'immigrato perda il lavoro. Tanti cittadini perdono il posto e oggi ritrovarlo è sempre più difficile.<ref>A ''Istituzioni'', RaiEdu; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter Corriere della Sera]'', 7 aprile 2012.</ref> *{{NDR|Sulla legge Bossi-Fini}} La priorità è cambiare la legge sulla cittadinanza. Credo sia giusto concederla ai ragazzi stranieri che sono nati in Italia, o che ci sono arrivati quando erano piccolissimi. A patto che frequentino un ciclo di studi scolastico e risiedano stabilmente in Italia.<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml Immigrati, il presidente della Camera: «Cambierei la legge Bossi-Fini» Più flessibilità per i permessi di soggiorno. E cittadinanza ai figli degli stranieri che sono nati e studiano in Italia]'', ''Corriere della sera'', 7 aprile 2012.</ref> *Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c'è la Lega {{NDR|Nord}}, con l'aggiunta della costola [[Giorgia Meloni]], sempre più mascotte di [[Matteo Salvini|Salvini]]. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l'[[immigrazione]] e l'[[Unione europea]]. E poi c'è [[Forza Italia]], il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]].<ref name="felpe">Da un'intervista a ''la Repubblica'' del 24 febbraio 2015; citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/02/24/fini-salvini-felpe/ Cosa dice Fini di Salvini, «al netto delle felpe»]'', ''IlPost.it'', 24 febbraio 2015.</ref> *Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. Prima volevano la Liberazione del Nord per portarlo in Europa, adesso la liberazione dell'Italia da Bruxelles. La mia idea di destra va in direzione esattamente opposta. Il problema non è l'euro. Il problema è che abbiamo una politica monetaria comune e non una politica fiscale omogenea. Bisogna spingere, da destra, verso gli Stati Uniti d'Europa.<ref name="felpe"></ref> {{intestazione|''[http://news.kataweb.it/item/354264/lega-fini-non-c-e-identita-padana-ma-propaganda-bossi Kataweb]'', 17 settembre 2007}} *In Italia non esiste una identità nazionale lombarda se non nella propaganda di Umberto Bossi. *Il modello catalano è da seguire con attenzione ma da noi non esiste una identità padana come quella catalana qui in Spagna. *[Nel nostro Paese esiste] Una questione settentrionale di cui la Lega Nord si fa interprete, e che deriva dalla profonda protesta e insofferenza per il carico fiscale crescente cui non corrispondono servizi adeguati. *Parlare di identità padana vuol dire parlare di qualcosa che non ha un fondamento di tipo storico. Anche se la Lega Nord ha il merito di aver avviato un dibattito serio sul federalismo fiscale e su come avvicinare le istituzioni ai cittadini. Da noi non esiste un'identità nazionale lombarda se non nella propaganda di [[Umberto Bossi|Bossi]]. *La [[Catalogna]] dimostra che si può essere orgogliosi della propria identità restando allo stesso tempo europeisti convinti e pienamente inseriti nella dimensione europea. *La Lega non coglie la possibilità di difendere i propri interessi legittimi in ambito europeo. *{{NDR|A proposito delle frasi di Bossi sul tricolore}} È un repertorio comiziale, un modo ripetitivo, stanco e abusato. […] Quello di Bossi è un repertorio comiziale che di tanto in tanto rivolge ai suoi militanti. ==Citazioni su Gianfranco Fini== *Come il Fini doppiolavorista. Lui avrà il bacio di Fazio e di Saviano, pur essendo incollato a una poltrona che non merita più. ([[Giampaolo Pansa]]) *Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. ([[Mario Segni]]) *[Renzi] è circondato, però, da mezze tacche: mezze tacche: gli ex lacchè di Berlusconi. Fini, che ho conosciuto bene, quando faceva l'attendente ossequioso di Giorgio Almirante cui prestavo denari per il Msi. ([[Licio Gelli]]) *E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi. ([[Vittorio Feltri]]) *È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. ([[Francesco Cossiga]]) *– Fammi fare Fini.<br>– Eh?<br>– Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, te lo faccio io.<br>– Ma non c'è Fini nel mio film, Stanis.<br>– È un errore, è un errore. Tu vuoi fare un film sull'Italia senza Gianfranco Fini, Renato? ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Fini, abbiamo fatto insieme il '68, ma adesso mi sono convinto che non è tanto di sinistra. ([[Roberto Benigni]]) *Fini aveva ed ha le potenzialità di leader, soprattutto in una società che ha bisogno di un comunicatore che sappia unire concetti e soggetti. Ma non sempre avere queste qualità significa scegliere la strategia migliore. ([[Ignazio La Russa]]) *{{NDR|Sulle scelte politiche di Gianfranco Fini e del gruppo ''Futuro e Libertà per l'Italia''}} Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le ''kippah'' perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale. ([[Giuseppe Ciarrapico]]) *Fini è il futuro ma deve avere coraggio. Rischia l'omologazione. E a quel punto un partito vale l'altro. ([[Teodoro Buontempo]]) *Fini è pavloviano: non è fascista, ma ogni tanto, come direbbe Altan, gli vengono in mente cose fasciste che non condivide. ([[Riccardo Barenghi]]) *Fini ha dimostrato di essere uno dei pochi che hanno lo sguardo più lungo del proprio interesse. ([[Willer Bordon]]) *Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. ([[Marcello Veneziani]]) *Fini lo vedo male: deve la sua fortuna al fatto che ha ereditato tutto da [[Giorgio Almirante|Almirante]] che però non cambiava opinione. ([[Giorgio Forattini]]) *Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. ([[Daniela Santanchè]]) *Fini non è mai sincero. Lo conosco da una vita e una delle sue caratteristiche è non dire mai sinceramente quello che pensa. [...] A Roma c'è un termine che chiarisce bene il concetto: "mortarolo". Fini è un liquidatore. Ha liquidato il Msi prima, ha liquidato An nel Pdl e adesso vorrebbe liquidare il Pdl. [...] Nella sua lunga carriera politica non c'è mai stata una fase costruttiva. Dopo 30 anni di attività politica... Bilancio inquietante. [...] Fini nel suo partito quando mai è stato liberale? Ha sempre comandato a spada tratta. Ha sciabolato quando e come ha voluto e non s'è mai sottoposto a congressi degni di questo nome. Non è lui che può fare un'accusa di questo genere a Berlusconi. [...] Io avevo un progetto politico, quello di Fini qual è? Lui si compiace soltanto dell'applauso della sinistra che adesso lo apprezza soltanto per il suo antiberlusconismo. ([[Pino Rauti]]) *Ho orrore dei traditori. Pensare che gli salvai la vita, quando nell' 87 andai al congresso di [[Sorrento]] per sostenerlo contro [[Pino Rauti|Rauti]]. Ora finge di non conoscermi. ([[Jean-Marie Le Pen]]) *Io l'avevo detto a Fini a suo tempo: "anche se cerchi di cambiare strada, il tuo partito non ci starà, non ti seguirà". Lui rispondeva di no, che sbagliavo, ma purtroppo questa è la realtà. ([[Amos Luzzatto]]) *L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. [...] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. ([[Francesco Grisi]]) *La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è colpa del governo, è colpa di [[Walter Veltroni|Veltroni]]. ([[Pino Corrias]]) *La sua opposizione a Berlusconi è molto più forte, evidente, conclamata e ripetuta di quanto non lo siano i contenuti. ([[Paolo Liguori]]) *Lo inviterei a leggere [[Carlo Levi]] e [[Primo Levi]]. Sono sicuramente due autori all'interno dei quali si addensa una forte cultura di sinistra. ([[Geno Pampaloni]]) *Per giustificare la guerra a Berlusconi, Gianfranco Fini ha rispolverato il suo passato giustizialista, messo in soffitta 15 anni fa per ragioni di convenienza, e lo ha sbattuto sul tavolo della maggioranza. ([[Maurizio Belpietro]]) *Poveraccio mi rendo conto che sia in difficoltà. Nessuno sa che cosa abbia in testa. Io continuo a sostenere che non lo sappia neanche Fini... Non è del resto facile decrittare il suo pensiero perché non è facile decrittare il vuoto. ([[Vittorio Feltri]]) *Prendo molto sul serio le ipotesi del presidente della Camera. Ha compreso l'importanza del rapporto tra religione e politica, dell'integrazione e dei temi etici. ([[Gaetano Quagliariello]]) *Rappresenta la parte positiva del fascismo. C'era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio. ([[Franco Zeffirelli]]) *Renato, Renato, Renato... Ti dico una cosa sola, Renato: Gianfranco Fini. Perché non sono un imitatore, Renato, io ti do proprio un'interpretazione del personaggio. Fini con le... cravatte rosa... ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Signor Vicepresidente del Consiglio, Lei mi ricorda [[Palmiro Togliatti]]. Il comunista più odioso che abbia mai conosciuto, l'uomo che alla Costituente fece votare l'articolo 7 ossia quello che ribadiva il Concordato con la Chiesa Cattolica. <br /> E che pur di consegnare l'Italia all'Unione Sovietica era pronto a farci tenere i Savoia, insomma la monarchia. Non a caso quelli della Sinistra La trattano con tanto rispetto anzi con tanta deferenza, su di Lei non rovesciano mai il velenoso livore che rovesciano sul Cavaliere, contro di Lei non pronunciano mai una parola sgarbata, a Lei non rivolgono mai la benché minima accusa. <br /> Come Togliatti è capace di tutto. Come Togliatti è un gelido calcolatore e non fa mai nulla, non dice mai nulla, che non abbia ben soppesato ponderato vagliato per Sua convenienza. (E meno male se, nonostante tanto riflettere, non ne imbrocca mai una). Come Togliatti sembra un uomo tutto d'un pezzo, un tipo coerente, ligio alle sue idee, e invece è un furbone. Un maestro nel tenere il piede in due staffe. Dirige un partito che si definisce di Destra e gioca a tennis con la Sinistra. Fa il vice di Berlusconi e non sogna altro che detronizzarlo, mandarlo in pensione. [...] <br /> Signor Fini, ma perché come capolista dell'Ulivo non si presenta Lei? ([[Oriana Fallaci]]) *Sul [[Diritto di asilo|diritto d'asilo]] e la [[società multietnica]] il presidente della Camera Fini continua a dire semplicemente cose di buon senso: parla da esponente di una destra europea, né fascista né razzista. ([[Paolo Ferrero]]) *{{NDR|Raccontando di quando erano ragazzi}} Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano... ([[Francesco Storace]]) ===[[Marco Travaglio]]=== *Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita [[Paolo Borsellino]] al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". [...] "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì {{NDR|[[Forza Italia]]}} non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]], [[Bettino Craxi|Craxi]] con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano. *Non per guastare la festa a questa bella incoronazione imperiale del leader del popolo delle libertà che, come avete visto, a sorpresa è stato eletto primo, unico, ultimo imperatore del partito che aveva fondato sul predellino di una macchina e che quando l'aveva fondato Gianfranco Fini l'aveva subito fulminato dicendo: "siamo alla comica finale, noi non entreremo mai nel [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]] e [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non tornerà mai più a Palazzo Chigi con i voti di Alleanza Nazionale". E quando qualcuno gli aveva chiesto "Possibilità che AN rientri all'ovile?", risposta di Fini: "Noi non dobbiamo tornare all'ovile perché non siamo pecore". Poi come avete visto sono tornati all'ovile quindi ne dobbiamo concludere che sono pecore o pecoroni. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|n=Categoria:Gianfranco Fini}} {{DEFAULTSORT:Fini, Gianfranco}} [[Categoria:Politici italiani]] fs6kt5vudnm0pqxndghleblwege03ur 1223573 1223560 2022-08-21T08:34:52Z Daniele Fois 91532 /* Citazioni di Gianfranco Fini */ wikitext text/x-wiki [[File:Gianfranco Fini.jpg|thumb|upright=1.4|Gianfranco Fini]] {{TOCright}} '''Gianfranco Fini''' (1952 – vivente), politico italiano. ==Citazioni di Gianfranco Fini== {{cronologico}} *Occorre ora lavorare insieme senza vuoti unanimi o stupide piaggerie, senza rinunciare né alle proprie analisi né alle proprie proposte. Ma anche senza faziosità preconcette, senza preventivi dinieghi, senza sterili steccati correntizi. Dopo aver tenuto banco sulle prime pagine dei giornali, conquistate da un congresso libero come nessuno al mondo, e dopo essersi meritato tanti commenti (non tutti approfonditi), il partito deve buttarsi anima e corpo all'esterno per mantenere desta l'attenzione della pubblica opinione. Non possiamo permetterci permanenti contrasti che rallenterebbero la nostra azione esterna e renderebbero più lenta e difficile la indispensabile riorganizzazione interna. Mettiamoci quindi al lavoro. Subito. In Parlamento, dove i nostri deputati e senatori dovranno farsi sentire con forza e senza inammissibili assenze e nel paese reale. Tutti hanno osservato che il Msi, pur senza rinnegare il proprio passato, aspira a contare di più nell'immediato futuro. Una segreteria giovane e storicamente post-fascista apre indubbiamente delle possibilità in tal senso.<ref>Dall'editoriale per ''Il Secolo d'Italia'', 16 dicembre 1987.</ref> *Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice [[fascismo|fascista]].<ref>Da ''il Giornale'', 5 gennaio 1990.</ref> *{{NDR|[[Benito Mussolini]]}} Il più grande statista del secolo. Se vivesse oggi garantirebbe la libertà degli italiani.<ref>1992; citato in Filippo Ceccarelli, ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1176686 Retroscena. L'abc del segretario]'', ''La Stampa'', 26 novembre 1993, p. 3.</ref> *Direi ancora che {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} è stato il più grande statista del secolo. (da un'[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1228869 intervista] ad Alberto Statera ne ''La Stampa'', 1º aprile 1994, p. 5) *Credo che l'istituzione [[mussolini]]ana di una terza via in alternativa al [[comunismo]] sia ancora attualissima.<ref name="radici">Citato in Corrado De Cesare, ''Il fascista del Duemila. Le radici del camerata Gianfranco Fini'', Kaos Edizioni, 1995, ISBN 8879530461.</ref> *[[Mussolini|Il duce]] è stato un esempio di amore per la propria [[terra]] e la propria gente, un giorno l'[[Italia]] lo dovrà riabilitare e insieme a [[Cavour]], [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti.<ref name="radici"></ref> * Se lei mi chiede: "Un maestro dichiaratamente [[omosessualità|omosessuale]] può fare il maestro?" Io le dico di no. Capito? Perché ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini.. [...] Io non ho alcuna difficoltà ad assumermi tutte le responsabilità ed eventuali impopolarità di quel che ho detto, ma una cosa è non discriminare l'omosessuale e un conto è riconoscere all'omosessuale lo stesso esercizio di diritti connessi soprattutto all'educazione... [...] Non farò mai nulla perché siate discriminati ma non farò nulla per mettere il vostro tipo di rapporto sullo stesso piano della famiglia naturale.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Fini_gay_non_puo_fare_co_0_9804094008.shtml Fini: un gay non può fare il maestro]'', ''Il Corriere della Sera'', 9 aprile 1998.</ref> *Dopo il 1994 abbiamo fatto tante cose. Abbiamo fatto Fiuggi, c'è stato un confronto. Direi che oggi non si può certo dire. Oggi non lo direi più {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}<ref>Citato ne ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3435107 La Stampa]'', 23 gennaio 2002, p. 7.</ref> *I tempi sono maturi per discutere di diritto di voto, almeno amministrativo, per le persone immigrate.<ref name="immigrati">Citato in ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/10_Ottobre/07/fini.shtml Fini: diamo il diritto di voto agli immigrati]'', ''Corriere della sera'', 7 ottobre 2003.</ref> * Confermo che a mio avviso sono maturi i tempi per discutere del diritto di voto amministrativo per gli immigrati che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia e hanno ottenuto la carta di soggiorno. Sono maturi anche perché la nuova legge {{NDR|la legge Bossi Fini}} funziona ed ha dimostrato di garantire l'integrazione di centinaia di migliaia di stranieri che lavorano con regolare contratto. Integrazione significa parità di diritti e di doveri ed è un obiettivo che il Governo di centrodestra ha sempre tenuto presente insieme a quello della legalità, del giusto rigore verso i clandestini. Spero che la Lega dimostri di esserne cosciente: non avere la nazionalità italiana non può voler dire essere cittadini di serie B. Quanto al plauso della sinistra, mi lascia indifferente. È palesemente strumentale se solo si pensa alla caterva di insulti che ha accompagnato la legge 189.<ref name="immigrati"></ref> *Ho risposto a chi mi chiedeva se continueremo a discutere dicendo che, anche se ciò dovesse accadere, arriveremo alla fine della legislatura. Non solo: ci proponiamo di vincere le successive elezioni con lo stesso premier e con gli stessi quattro partiti della CDL. <ref>Da ''Il Messaggero'', 18 ottobre 2003, pag. 9.</ref> * Il fascismo fu parte del male assoluto.<ref name="male assoluto">Durante il viaggio in Israele; citato in ''[http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/finisr/leggi/leggi.html Fini in Israele "Il fascismo fu parte del male assoluto"]'', ''la Repubblica'', 24 novembre 2003.</ref> * [Bisogna] denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali volute dal fascismo. [...] [Vi] rientrano certamente tutte quelle pagine relative alla discriminazione e ancor più alla persecuzione nei confronti degli ebrei e più in generale delle minoranze. E quindi certamente vi rientra anche quella {{NDR|la Repubblica Sociale di Salò}} pagina.<ref name="male assoluto"></ref> *Di fronte all'orrore della [[Shoah]], simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il [[nazismo]] riservò all'intero [[ebrei|popolo ebraico]]. (messaggio scritto sul Libro della memoria durante la sua visita in Israele del 24 novembre 2003){{c|Fonte?}} * Il comportamento di alcuni magistrati grida vendetta, vedi il caso di [[Genova]] dove vengono rinviati a giudizio più poliziotti e carabinieri che black bloc e terroristi in erba.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/campagnadue/finigiud/finigiud.html Fini all'attacco dei magistrati "Atti che gridano vendetta"]'', ''la Repubblica'', 22 maggio 2004.</ref> *{{NDR|Riferendosi a [[Umberto Bossi]]}} Se avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi.<ref name="Magazine">Da ''Corsera Magazine'', 9 marzo 2006.</ref> *Il [[comunismo]] è la più grande e sanguinosa illusione che l'umanità abbia partorito.<ref name="Magazine"></ref> *{{NDR|Dopo i fatti di [[Calciopoli]]}} Se chi ha la possibilità non tronca la piovra in modo tale da rendere chiaro che certi scandali non si ripeteranno mai più, allora il calcio è finito. Chi ha sbagliato paghi e paghi in modo tale da far passare in futuro la voglia di ripensarci.<ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2006/05/dirette/sezioni/calcio/scandalocalcio/sabato20maggio/ Gli azzurri pagheranno ai Mondiali], ''Repubblica''; 20 maggio 2006.</ref> *Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una [[famiglia]] servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=144690 Fini: "Una legge per coppie di fatto e gay"]'', ''Il Giornale'', 27 dicembre 2006.</ref> *{{NDR|Riferendosi ad [[Alleanza Nazionale]]}} Il dibattito è [[democrazia]] ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione.<ref>Da ''Il Giornale'', 3 maggio 2007.</ref> *Noi, che siamo il motore della CdL, se vogliamo trarre un insegnamento dagli anni passati, dobbiamo aver ben chiaro che va battuta definitivamente quell'utopia secondo cui i lavori non hanno pari dignità.<ref>Dal palco di una manifestazione a Roma del 13 ottobre 2007; citato da ''Avvenire'' il 14 ottobre 2007.</ref> *È venuta meno la fiducia, a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] l'ho anche scritto per lettera, d'ora in poi procediamo per conto nostro. Regolatevi di conseguenza. Noi siamo sempre stati leali con lui, nei 5 anni di [[governo]] e in questi mesi all'opposizione. Finora non abbiamo fatto sponda a [[Pier Ferdinando Casini|Casini]]. E questo è il ringraziamento? Per me la Cdl è una [[storia]] chiusa.<ref name="rabbia">Citato in Francesco Bei, ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8fic.tif La rabbia di Fini "Ferito dal Cavaliere"]'', ''la Repubblica'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Alla fine io sono sicuro che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] riuscirò a farlo ragionare. Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv.<ref name="rabbia"></ref> *L'attesa dell'implosione della maggioranza rischia di essere l'attesa di... Godot se il centrodestra non contribuisce alla sollecita rimozione del macigno che sbarra la strada alle nuove elezioni: l'attuale legge elettorale, una legge che obbliga tutti ad alleanze eterogenee in cui è enorme il potere di interdizione e di ricatto anche di formazioni ultraminoritarie, con ridottissimo consenso popolare e che non a caso proliferano come i funghi dopo le piogge.<ref>Dalla lettera inviata al ''Corriere della sera'', ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8g8o.tif Caro Silvio, adesso voltiamo pagina]'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Autocritica è parola che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non conosce.<ref>Dall'intervista di Ugo Magri, ''[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27961girata.asp "Se liquida il bipolarismo Silvio archivia se stesso"]'', ''La Stampa'', 28 novembre 2007.</ref> *Io rivendico il diritto di fare delle critiche, poi se si incorre nel delitto di lesa maestà per i [[Giuliano Ferrara|Ferrara]] di corte, io vado dritto per la mia strada.<ref>Da ''[http://www.matrix.mediaset.it/videogallery/2007/11/28/videogallery.shtml Matrix]'', 28 novembre 2007.</ref> *Se [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perché una legge siffatta in Parlamento non passerà mai.<ref name="Vassallum">Dal discorso all'assemblea di AN riunita a Roma all'Ergife, 9 dicembre 2007; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_09/fini_ostruzionismo_vassallum_e9d35680-a646-11dc-b0eb-0003ba99c53b.shtml Legge elettorale, lo stop di Fini Silvio «Ostruzionismo contro il Vassallum»]'', ''Corriere della sera'', 9 dicembre 2007.</ref> *Comportarsi nel modo in cui sta facendo [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non ha niente a che fare con il teatrino della [[politica]]: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi.<ref name="Vassallum"></ref> *Il nuovo partito di Berlusconi? Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione.<ref name="Vassallum"></ref> *[[Silvio Berlusconi|Il Cavaliere]] ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti.[...] Sono il presidente di An, non una pecora.<ref>Dall'intervista di [[Vittorio Feltri]], ''«Vi spiego gli errori di Silvio»'', ''Libero'', 16 dicembre 2007, p. 1.</ref> *Non credo che gli Stati Uniti siano pronti per una presidenza come quella di [[Barack Obama|Obama]], non fosse altro perché sarebbe il primo presidente nero.<ref>Dall'[http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,News%5E0%5E64456,0.html intervista] di [[Gianni Riotta]] per il programma televisivo ''Tv7'', ''RaiUno'', 7 marzo 2008.</ref> *Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della [[libertà]], bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi – sessantatré anni dopo la liberazione – la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. [...] La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole. La libertà è minacciata nello stesso momento in cui – come sta avvenendo per alcune questioni – nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è.<ref name="Resoconto">Dal [http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=1&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00090&fase=#sed0001.stenografico.tit00090 discorso] di insediamento alla presidenza della Camera dei deputati, 30 aprile 2008.</ref> *Come garantire effettiva concordia tra capitale e [[lavoro]], come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della [[globalizzazione]] dei mercati.<ref name="Resoconto"></ref> *{{NDR|Riferendosi all'omicidio di Nicola Tommasoli (non ebreo) da parte di tre estremisti di destra e alle contestazioni a Israele di Torino}} Gli scontri anti-israeliani di Torino e gli attacchi di naziskin a Verona non sono paragonabili. Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave. La sinistra radicale dà vita ad una violenza che giustifica con una politica anti-sionista. Non si può nascondere l'astio per gli ebrei dietro l'antisionismo. Quello della sinistra radicale è un movimento politico diffuso, che dà vita a pregiudizi di tipo politico-religioso.<ref>Da ''[http://politica.excite.it/news/8934/FiniBandiere-israeliane-bruciate-peggio-di-attacco-naziskin Excite]'', 6 maggio 2008.</ref> *La mia elezione a presidente della camera è il segno della fine del dopoguerra e il discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, senza distinzione fra destra e sinistra, conclude un lungo percorso della storia repubblicana. [...] una sinistra che non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità.<ref>Dal discorso all'assemblea nazionale di AN dell'11 maggio 2008; citato in Ida Dominijanni, ''La rivoluzione di Fini'', ''il manifesto'', 13 maggio 2008, p. 11.</ref> * Concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati, a certe condizioni, non è un'ipotesi sciagurata né un'idea criminale. [Ma gli immigrati] devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri. Diritti e doveri devono stare insieme. <ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/immigrazione/fini-risponde-a-veltroni/fini-risponde-a-veltroni.html Voto immigrati, Fini apre a Veltroni "Ma non garantisce integrazione"], ''la Repubblica'', 3 settembre 2008; [http://www.corriere.it/politica/08_settembre_04/voto_immigrati_lega_01fe8142-7a74-11dd-a3dd-00144f02aabc.shtml Voto agli immigrati, stop di Berlusconi], ''Corriere della sera'', 4 settembre 2008.</ref> *Se guardiamo a [[Somalia]], [[Etiopia]] e [[Libia]], a come sono ridotte adesso e a com'erano prima con l'[[Italia]], credo che questa pagina della storia sarà riscritta e ci sarà una rivalutazione del ruolo dell'Italia.<ref>Ottobre 2006; citato in Alberto Piccinini, ''Lezioni di storia'', ''il manifesto'', 9 settembre 2008, p. 12.</ref> * I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata. [...] La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti. [...] Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici perché chi aveva come modello l'Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico.<ref name="antifascismo">12 settembre 2008; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/08_settembre_13/fini_antifascismo_ccb8bcec-8175-11dd-95db-00144f02aabc.shtml «La destra si riconosca nell'antifascismo»]'', ''Corriere della Sera'', 13 settembre 2008.</ref> *{{NDR|Sul fascismo}} il giudizio della destra deve essere negativo in ragione della limitazione della libertà. [...] Non possiamo negarci la storia, e il fascismo fu una dittatura che negò alcune libertà fondamentali.<ref name="antifascismo"></ref> *È sbagliato dire che {{NDR|il [[Sessantotto|'68]]}} rappresentò la stagione della libertà. Ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del '68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. {{NDR|Il '68 ha fallito}} nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità.<ref name="antifascismo"></ref> *{{NDR|In merito alle accuse di Gasparri a Napolitano per la morte di Eluana Englaro}} [[Maurizio Gasparri|Gasparri]] è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il Presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente.<ref>Citato in ''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/02/berlusconi-reazioni.shtml?uuid=cbc67958-f6e3-11dd-bd24-1dcc70a371a3&DocRulesView=Libero Il rammarico di Berlusconi. Lite Fini-Gasparri sul Quirinale]'', ''il Sole 24 Ore'', 9 febbraio 2009.</ref> *{{NDR|Alle Fosse Ardeatine}} Il valore che emerge è quello del patriottismo democratico, che il fascismo aveva oscurato per vent'anni, e che trovò uno dei suoi primi momenti di rinascita nella scelta di continuare la guerra contro i tedeschi.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=338712 Fosse Ardeatine, Napolitano: errore da evitare Fini: "Grazie a chi combatté e morì per la patria"]'', ''il Giornale'', 24 marzo 2009.</ref> *La risposta è nelle cose che ho fatto negli ultimi anni. Non sono più dello stesso parere {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}, sarei schizofrenico.<ref>Citato in Andrea Garibaldi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/26/Fini_Mussolini_piu_grande_Ora_co_9_090326029.shtml Fini: Mussolini il più grande? Ora non la penso più così]''. ''Corriere della sera'', 26 marzo 2009, p. 14.</ref> *Respingere i clandestini non viola il diritto internazionale, ma l'[[Italia]] ha il dovere di stabilire se tra chi viene respinto ci sia qualcuno che ha diritto a chiedere asilo.<ref>''Corriere della sera'', 12 maggio 2009.</ref> *Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/interni/fini_premier_leader_a_volte_monarca_assoluto/politica-fini-camera-riforme-berlusconi/03-11-2009/articolo-id=396122-page=0-comments=1 Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto]'', ''il Giornale'', 3 novembre 2009.</ref> *Lui {{NDR|[[Silvio Berlusconi]]}}, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo... [...] io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/fuorionda-fini/fuorionda-fini.html Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"]'', ''la Repubblica'', 1° dicembre 2009.</ref> *Con calma, ho posto a Berlusconi solo questioni politiche, alle quali non mi ha saputo rispondere. O meglio, ha risposto a tutto, dicendo sempre "va tutto bene". Invece non va bene per niente e basta vedere cosa è successo in Sicilia, dove da un anno e mezzo viene tollerata una situazione che, in qualsiasi altra organizzazione, avrebbe portato a una decisione".<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/strappo_fini_berlusconi-3380004/ Repubblica.it], 15 aprile 2010</ref> *Il tradimento, che certamente è sempre nel novero dei comportamenti umani poco dignitosi, alligna spesso in coloro che sono adusi all'applauso e in molti casi all'acritica approvazione, salvo poi, quando i leader girano le spalle, dire tutt'altro. Raramente il tradimento è nella coscienza di chi si assume la responsabilità, in pubblico e in privato, di insistere su alcune questioni.<ref>Direzione nazionale PDL, 22 aprile 2010. {{c|Fonte ulteriore?}}</ref> *Se la [[politica]] perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica.<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 4 maggio 2010.</ref> *Per la [[destra]] è bello, nonostante tutto, essere [[Italiani]], perché è un piccolo privilegio, perché, a [[Milano]] come a [[Palermo]], la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'[[Italia]] e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in [[Afghanistan]] ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli [...]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri [...]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti.<ref>A ''Vieni via con me'' del 15 novembre 2010; visibile su ''[http://video.repubblica.it/dossier/crisi-maggioranza/fini-immigrati-onesti-saranno-italiani/56629/55683 video.repubblica.it]''.</ref> *Perugia {{NDR|riferendosi alla convention di Futuro e Libertà}}come atto fondativo di una nuova formazione politica di centro-destra, ma soprattutto come un momento in cui abbiamo cercato [...] di delineare i tratti distintivi di coloro che hanno una certa idea dell'Italia. Da Perugia è emerso chiaramente che Futuro e Libertà ha dei valori di riferimento ben precisi, che sono quelli del popolarismo europeo [...], una destra che crede nello stato, [...] come garante in primo luogo dei diritti, come garanzia per tutti quei cittadini che sanno che la nazione è, per dirla con Renan, un plebiscito che si rinnova ogni giorno. Il che vuol dire che ogni giorno ci si deve sentire membri di una comunità nazionale, figli di un comune destino, quell'idea di patria che è uno dei caposalidi della destra da sempre. A Perugia è emersa una certa idea dell'Italia fatta di responsabilità, di senso del dovere, di senso civico [...]. Insomma, da Perugia la dimostrazione che in Italia c'è una destra che guarda al futuro; c'è una destra cosciente del grave momento in cui si trova il nostro paese [...]. <ref> Fini - Manifesto per l'Italia https://youtu.be/0c-1u7LFeqc </ref> *{{NDR|Sulle intercettazioni, riferendosi al ministro [[Sandro Bondi]]}} Ma mi spieghi qual è il nesso tra la necessità di una legge che vieta le intercettazioni pubblicate sui giornali, soprattutto in certi frangenti, con il divieto per la polizia di mettere una cimice nella macchina della moglie di un mafioso?<ref> scontro fini bondi al tg2 https://youtu.be/ek3leh8SkfM </ref> * Il cambiamento che farei oggi {{NDR|alla legge Bossi-Fini}} è quello di rendere più flessibile le norme sulla permanenza in Italia nel caso che l'immigrato perda il lavoro. Tanti cittadini perdono il posto e oggi ritrovarlo è sempre più difficile.<ref>A ''Istituzioni'', RaiEdu; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter Corriere della Sera]'', 7 aprile 2012.</ref> *{{NDR|Sulla legge Bossi-Fini}} La priorità è cambiare la legge sulla cittadinanza. Credo sia giusto concederla ai ragazzi stranieri che sono nati in Italia, o che ci sono arrivati quando erano piccolissimi. A patto che frequentino un ciclo di studi scolastico e risiedano stabilmente in Italia.<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml Immigrati, il presidente della Camera: «Cambierei la legge Bossi-Fini» Più flessibilità per i permessi di soggiorno. E cittadinanza ai figli degli stranieri che sono nati e studiano in Italia]'', ''Corriere della sera'', 7 aprile 2012.</ref> *Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c'è la Lega {{NDR|Nord}}, con l'aggiunta della costola [[Giorgia Meloni]], sempre più mascotte di [[Matteo Salvini|Salvini]]. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l'[[immigrazione]] e l'[[Unione europea]]. E poi c'è [[Forza Italia]], il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]].<ref name="felpe">Da un'intervista a ''la Repubblica'' del 24 febbraio 2015; citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/02/24/fini-salvini-felpe/ Cosa dice Fini di Salvini, «al netto delle felpe»]'', ''IlPost.it'', 24 febbraio 2015.</ref> *Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. Prima volevano la Liberazione del Nord per portarlo in Europa, adesso la liberazione dell'Italia da Bruxelles. La mia idea di destra va in direzione esattamente opposta. Il problema non è l'euro. Il problema è che abbiamo una politica monetaria comune e non una politica fiscale omogenea. Bisogna spingere, da destra, verso gli Stati Uniti d'Europa.<ref name="felpe"></ref> {{intestazione|''[http://news.kataweb.it/item/354264/lega-fini-non-c-e-identita-padana-ma-propaganda-bossi Kataweb]'', 17 settembre 2007}} *In Italia non esiste una identità nazionale lombarda se non nella propaganda di Umberto Bossi. *Il modello catalano è da seguire con attenzione ma da noi non esiste una identità padana come quella catalana qui in Spagna. *[Nel nostro Paese esiste] Una questione settentrionale di cui la Lega Nord si fa interprete, e che deriva dalla profonda protesta e insofferenza per il carico fiscale crescente cui non corrispondono servizi adeguati. *Parlare di identità padana vuol dire parlare di qualcosa che non ha un fondamento di tipo storico. Anche se la Lega Nord ha il merito di aver avviato un dibattito serio sul federalismo fiscale e su come avvicinare le istituzioni ai cittadini. Da noi non esiste un'identità nazionale lombarda se non nella propaganda di [[Umberto Bossi|Bossi]]. *La [[Catalogna]] dimostra che si può essere orgogliosi della propria identità restando allo stesso tempo europeisti convinti e pienamente inseriti nella dimensione europea. *La Lega non coglie la possibilità di difendere i propri interessi legittimi in ambito europeo. *{{NDR|A proposito delle frasi di Bossi sul tricolore}} È un repertorio comiziale, un modo ripetitivo, stanco e abusato. […] Quello di Bossi è un repertorio comiziale che di tanto in tanto rivolge ai suoi militanti. ==Citazioni su Gianfranco Fini== *Come il Fini doppiolavorista. Lui avrà il bacio di Fazio e di Saviano, pur essendo incollato a una poltrona che non merita più. ([[Giampaolo Pansa]]) *Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. ([[Mario Segni]]) *[Renzi] è circondato, però, da mezze tacche: mezze tacche: gli ex lacchè di Berlusconi. Fini, che ho conosciuto bene, quando faceva l'attendente ossequioso di Giorgio Almirante cui prestavo denari per il Msi. ([[Licio Gelli]]) *E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi. ([[Vittorio Feltri]]) *È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. ([[Francesco Cossiga]]) *– Fammi fare Fini.<br>– Eh?<br>– Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, te lo faccio io.<br>– Ma non c'è Fini nel mio film, Stanis.<br>– È un errore, è un errore. Tu vuoi fare un film sull'Italia senza Gianfranco Fini, Renato? ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Fini, abbiamo fatto insieme il '68, ma adesso mi sono convinto che non è tanto di sinistra. ([[Roberto Benigni]]) *Fini aveva ed ha le potenzialità di leader, soprattutto in una società che ha bisogno di un comunicatore che sappia unire concetti e soggetti. Ma non sempre avere queste qualità significa scegliere la strategia migliore. ([[Ignazio La Russa]]) *{{NDR|Sulle scelte politiche di Gianfranco Fini e del gruppo ''Futuro e Libertà per l'Italia''}} Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le ''kippah'' perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale. ([[Giuseppe Ciarrapico]]) *Fini è il futuro ma deve avere coraggio. Rischia l'omologazione. E a quel punto un partito vale l'altro. ([[Teodoro Buontempo]]) *Fini è pavloviano: non è fascista, ma ogni tanto, come direbbe Altan, gli vengono in mente cose fasciste che non condivide. ([[Riccardo Barenghi]]) *Fini ha dimostrato di essere uno dei pochi che hanno lo sguardo più lungo del proprio interesse. ([[Willer Bordon]]) *Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. ([[Marcello Veneziani]]) *Fini lo vedo male: deve la sua fortuna al fatto che ha ereditato tutto da [[Giorgio Almirante|Almirante]] che però non cambiava opinione. ([[Giorgio Forattini]]) *Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. ([[Daniela Santanchè]]) *Fini non è mai sincero. Lo conosco da una vita e una delle sue caratteristiche è non dire mai sinceramente quello che pensa. [...] A Roma c'è un termine che chiarisce bene il concetto: "mortarolo". Fini è un liquidatore. Ha liquidato il Msi prima, ha liquidato An nel Pdl e adesso vorrebbe liquidare il Pdl. [...] Nella sua lunga carriera politica non c'è mai stata una fase costruttiva. Dopo 30 anni di attività politica... Bilancio inquietante. [...] Fini nel suo partito quando mai è stato liberale? Ha sempre comandato a spada tratta. Ha sciabolato quando e come ha voluto e non s'è mai sottoposto a congressi degni di questo nome. Non è lui che può fare un'accusa di questo genere a Berlusconi. [...] Io avevo un progetto politico, quello di Fini qual è? Lui si compiace soltanto dell'applauso della sinistra che adesso lo apprezza soltanto per il suo antiberlusconismo. ([[Pino Rauti]]) *Ho orrore dei traditori. Pensare che gli salvai la vita, quando nell' 87 andai al congresso di [[Sorrento]] per sostenerlo contro [[Pino Rauti|Rauti]]. Ora finge di non conoscermi. ([[Jean-Marie Le Pen]]) *Io l'avevo detto a Fini a suo tempo: "anche se cerchi di cambiare strada, il tuo partito non ci starà, non ti seguirà". Lui rispondeva di no, che sbagliavo, ma purtroppo questa è la realtà. ([[Amos Luzzatto]]) *L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. [...] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. ([[Francesco Grisi]]) *La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è colpa del governo, è colpa di [[Walter Veltroni|Veltroni]]. ([[Pino Corrias]]) *La sua opposizione a Berlusconi è molto più forte, evidente, conclamata e ripetuta di quanto non lo siano i contenuti. ([[Paolo Liguori]]) *Lo inviterei a leggere [[Carlo Levi]] e [[Primo Levi]]. Sono sicuramente due autori all'interno dei quali si addensa una forte cultura di sinistra. ([[Geno Pampaloni]]) *Per giustificare la guerra a Berlusconi, Gianfranco Fini ha rispolverato il suo passato giustizialista, messo in soffitta 15 anni fa per ragioni di convenienza, e lo ha sbattuto sul tavolo della maggioranza. ([[Maurizio Belpietro]]) *Poveraccio mi rendo conto che sia in difficoltà. Nessuno sa che cosa abbia in testa. Io continuo a sostenere che non lo sappia neanche Fini... Non è del resto facile decrittare il suo pensiero perché non è facile decrittare il vuoto. ([[Vittorio Feltri]]) *Prendo molto sul serio le ipotesi del presidente della Camera. Ha compreso l'importanza del rapporto tra religione e politica, dell'integrazione e dei temi etici. ([[Gaetano Quagliariello]]) *Rappresenta la parte positiva del fascismo. C'era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio. ([[Franco Zeffirelli]]) *Renato, Renato, Renato... Ti dico una cosa sola, Renato: Gianfranco Fini. Perché non sono un imitatore, Renato, io ti do proprio un'interpretazione del personaggio. Fini con le... cravatte rosa... ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Signor Vicepresidente del Consiglio, Lei mi ricorda [[Palmiro Togliatti]]. Il comunista più odioso che abbia mai conosciuto, l'uomo che alla Costituente fece votare l'articolo 7 ossia quello che ribadiva il Concordato con la Chiesa Cattolica. <br /> E che pur di consegnare l'Italia all'Unione Sovietica era pronto a farci tenere i Savoia, insomma la monarchia. Non a caso quelli della Sinistra La trattano con tanto rispetto anzi con tanta deferenza, su di Lei non rovesciano mai il velenoso livore che rovesciano sul Cavaliere, contro di Lei non pronunciano mai una parola sgarbata, a Lei non rivolgono mai la benché minima accusa. <br /> Come Togliatti è capace di tutto. Come Togliatti è un gelido calcolatore e non fa mai nulla, non dice mai nulla, che non abbia ben soppesato ponderato vagliato per Sua convenienza. (E meno male se, nonostante tanto riflettere, non ne imbrocca mai una). Come Togliatti sembra un uomo tutto d'un pezzo, un tipo coerente, ligio alle sue idee, e invece è un furbone. Un maestro nel tenere il piede in due staffe. Dirige un partito che si definisce di Destra e gioca a tennis con la Sinistra. Fa il vice di Berlusconi e non sogna altro che detronizzarlo, mandarlo in pensione. [...] <br /> Signor Fini, ma perché come capolista dell'Ulivo non si presenta Lei? ([[Oriana Fallaci]]) *Sul [[Diritto di asilo|diritto d'asilo]] e la [[società multietnica]] il presidente della Camera Fini continua a dire semplicemente cose di buon senso: parla da esponente di una destra europea, né fascista né razzista. ([[Paolo Ferrero]]) *{{NDR|Raccontando di quando erano ragazzi}} Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano... ([[Francesco Storace]]) ===[[Marco Travaglio]]=== *Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita [[Paolo Borsellino]] al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". [...] "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì {{NDR|[[Forza Italia]]}} non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]], [[Bettino Craxi|Craxi]] con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano. *Non per guastare la festa a questa bella incoronazione imperiale del leader del popolo delle libertà che, come avete visto, a sorpresa è stato eletto primo, unico, ultimo imperatore del partito che aveva fondato sul predellino di una macchina e che quando l'aveva fondato Gianfranco Fini l'aveva subito fulminato dicendo: "siamo alla comica finale, noi non entreremo mai nel [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]] e [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non tornerà mai più a Palazzo Chigi con i voti di Alleanza Nazionale". E quando qualcuno gli aveva chiesto "Possibilità che AN rientri all'ovile?", risposta di Fini: "Noi non dobbiamo tornare all'ovile perché non siamo pecore". Poi come avete visto sono tornati all'ovile quindi ne dobbiamo concludere che sono pecore o pecoroni. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|n=Categoria:Gianfranco Fini}} {{DEFAULTSORT:Fini, Gianfranco}} [[Categoria:Politici italiani]] pty3hmbs6cii06yiq01m37rfdo5cphj 1223578 1223573 2022-08-21T09:18:12Z Spinoziano 2297 Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/Daniele Fois|Daniele Fois]] ([[User talk:Daniele Fois|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Spinoziano|Spinoziano]] wikitext text/x-wiki [[File:Gianfranco Fini.jpg|thumb|upright=1.4|Gianfranco Fini]] {{TOCright}} '''Gianfranco Fini''' (1952 – vivente), politico italiano. ==Citazioni di Gianfranco Fini== {{cronologico}} *Occorre ora lavorare insieme senza vuoti unanimi o stupide piaggerie, senza rinunciare né alle proprie analisi né alle proprie proposte. Ma anche senza faziosità preconcette, senza preventivi dinieghi, senza sterili steccati correntizi. Dopo aver tenuto banco sulle prime pagine dei giornali, conquistate da un congresso libero come nessuno al mondo, e dopo essersi meritato tanti commenti (non tutti approfonditi), il partito deve buttarsi anima e corpo all'esterno per mantenere desta l'attenzione della pubblica opinione. Non possiamo permetterci permanenti contrasti che rallenterebbero la nostra azione esterna e renderebbero più lenta e difficile la indispensabile riorganizzazione interna. Mettiamoci quindi al lavoro. Subito. In Parlamento, dove i nostri deputati e senatori dovranno farsi sentire con forza e senza inammissibili assenze e nel paese reale. Tutti hanno osservato che il Msi, pur senza rinnegare il proprio passato, aspira a contare di più nell'immediato futuro. Una segreteria giovane e storicamente post-fascista apre indubbiamente delle possibilità in tal senso.<ref>Dall'editoriale per ''Il Secolo d'Italia'', 16 dicembre 1987.</ref> *Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice [[fascismo|fascista]].<ref>Da ''il Giornale'', 5 gennaio 1990.</ref> *{{NDR|[[Benito Mussolini]]}} Il più grande statista del secolo. Se vivesse oggi garantirebbe la libertà degli italiani.<ref>1992; citato in Filippo Ceccarelli, ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1176686 Retroscena. L'abc del segretario]'', ''La Stampa'', 26 novembre 1993, p. 3.</ref> *Direi ancora che {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} è stato il più grande statista del secolo. (da un'[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1228869 intervista] ad Alberto Statera ne ''La Stampa'', 1º aprile 1994, p. 5) *Credo che l'istituzione [[mussolini]]ana di una terza via in alternativa al [[comunismo]] sia ancora attualissima.<ref name="radici">Citato in Corrado De Cesare, ''Il fascista del Duemila. Le radici del camerata Gianfranco Fini'', Kaos Edizioni, 1995, ISBN 8879530461.</ref> *[[Mussolini|Il duce]] è stato un esempio di amore per la propria [[terra]] e la propria gente, un giorno l'[[Italia]] lo dovrà riabilitare e insieme a [[Cavour]], [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti.<ref name="radici"></ref> * Se lei mi chiede: "Un maestro dichiaratamente [[omosessualità|omosessuale]] può fare il maestro?" Io le dico di no. Capito? Perché ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini.. [...] Io non ho alcuna difficoltà ad assumermi tutte le responsabilità ed eventuali impopolarità di quel che ho detto, ma una cosa è non discriminare l'omosessuale e un conto è riconoscere all'omosessuale lo stesso esercizio di diritti connessi soprattutto all'educazione... [...] Non farò mai nulla perché siate discriminati ma non farò nulla per mettere il vostro tipo di rapporto sullo stesso piano della famiglia naturale.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Fini_gay_non_puo_fare_co_0_9804094008.shtml Fini: un gay non può fare il maestro]'', ''Il Corriere della Sera'', 9 aprile 1998.</ref> *Dopo il 1994 abbiamo fatto tante cose. Abbiamo fatto Fiuggi, c'è stato un confronto. Direi che oggi non si può certo dire. Oggi non lo direi più {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}<ref>Citato ne ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3435107 La Stampa]'', 23 gennaio 2002, p. 7.</ref> *I tempi sono maturi per discutere di diritto di voto, almeno amministrativo, per le persone immigrate.<ref name="immigrati">Citato in ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/10_Ottobre/07/fini.shtml Fini: diamo il diritto di voto agli immigrati]'', ''Corriere della sera'', 7 ottobre 2003.</ref> * Confermo che a mio avviso sono maturi i tempi per discutere del diritto di voto amministrativo per gli immigrati che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia e hanno ottenuto la carta di soggiorno. Sono maturi anche perché la nuova legge {{NDR|la legge Bossi Fini}} funziona ed ha dimostrato di garantire l'integrazione di centinaia di migliaia di stranieri che lavorano con regolare contratto. Integrazione significa parità di diritti e di doveri ed è un obiettivo che il Governo di centrodestra ha sempre tenuto presente insieme a quello della legalità, del giusto rigore verso i clandestini. Spero che la Lega dimostri di esserne cosciente: non avere la nazionalità italiana non può voler dire essere cittadini di serie B. Quanto al plauso della sinistra, mi lascia indifferente. È palesemente strumentale se solo si pensa alla caterva di insulti che ha accompagnato la legge 189.<ref name="immigrati"></ref> *Ho risposto a chi mi chiedeva se continueremo a discutere dicendo che, anche se ciò dovesse accadere, arriveremo alla fine della legislatura. Non solo: ci proponiamo di vincere le successive elezioni con lo stesso premier e con gli stessi quattro partiti della CDL. <ref>Da ''Il Messaggero'', 18 ottobre 2003, pag. 9.</ref> * Il fascismo fu parte del male assoluto.<ref name="male assoluto">Durante il viaggio in Israele; citato in ''[http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/finisr/leggi/leggi.html Fini in Israele "Il fascismo fu parte del male assoluto"]'', ''la Repubblica'', 24 novembre 2003.</ref> * [Bisogna] denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali volute dal fascismo. [...] [Vi] rientrano certamente tutte quelle pagine relative alla discriminazione e ancor più alla persecuzione nei confronti degli ebrei e più in generale delle minoranze. E quindi certamente vi rientra anche quella {{NDR|la Repubblica Sociale di Salò}} pagina.<ref name="male assoluto"></ref> *Di fronte all'orrore della [[Shoah]], simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il [[nazismo]] riservò all'intero [[ebrei|popolo ebraico]]. (messaggio scritto sul Libro della memoria durante la sua visita in Israele del 24 novembre 2003){{c|Fonte?}} * Il comportamento di alcuni magistrati grida vendetta, vedi il caso di [[Genova]] dove vengono rinviati a giudizio più poliziotti e carabinieri che black bloc e terroristi in erba.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/campagnadue/finigiud/finigiud.html Fini all'attacco dei magistrati "Atti che gridano vendetta"]'', ''la Repubblica'', 22 maggio 2004.</ref> *{{NDR|Riferendosi a [[Umberto Bossi]]}} Se avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi.<ref name="Magazine">Da ''Corsera Magazine'', 9 marzo 2006.</ref> *Il [[comunismo]] è la più grande e sanguinosa illusione che l'umanità abbia partorito.<ref name="Magazine"></ref> *{{NDR|Dopo i fatti di [[Calciopoli]]}} Se chi ha la possibilità non tronca la piovra in modo tale da rendere chiaro che certi scandali non si ripeteranno mai più, allora il calcio è finito. Chi ha sbagliato paghi e paghi in modo tale da far passare in futuro la voglia di ripensarci.<ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2006/05/dirette/sezioni/calcio/scandalocalcio/sabato20maggio/ Gli azzurri pagheranno ai Mondiali], ''Repubblica''; 20 maggio 2006.</ref> *Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una [[famiglia]] servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=144690 Fini: "Una legge per coppie di fatto e gay"]'', ''Il Giornale'', 27 dicembre 2006.</ref> *{{NDR|Riferendosi ad [[Alleanza Nazionale]]}} Il dibattito è [[democrazia]] ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione.<ref>Da ''Il Giornale'', 3 maggio 2007.</ref> *Noi, che siamo il motore della CdL, se vogliamo trarre un insegnamento dagli anni passati, dobbiamo aver ben chiaro che va battuta definitivamente quell'utopia secondo cui i lavori non hanno pari dignità.<ref>Dal palco di una manifestazione a Roma del 13 ottobre 2007; citato da ''Avvenire'' il 14 ottobre 2007.</ref> *È venuta meno la fiducia, a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] l'ho anche scritto per lettera, d'ora in poi procediamo per conto nostro. Regolatevi di conseguenza. Noi siamo sempre stati leali con lui, nei 5 anni di [[governo]] e in questi mesi all'opposizione. Finora non abbiamo fatto sponda a [[Pier Ferdinando Casini|Casini]]. E questo è il ringraziamento? Per me la Cdl è una [[storia]] chiusa.<ref name="rabbia">Citato in Francesco Bei, ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8fic.tif La rabbia di Fini "Ferito dal Cavaliere"]'', ''la Repubblica'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Alla fine io sono sicuro che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] riuscirò a farlo ragionare. Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv.<ref name="rabbia"></ref> *L'attesa dell'implosione della maggioranza rischia di essere l'attesa di... Godot se il centrodestra non contribuisce alla sollecita rimozione del macigno che sbarra la strada alle nuove elezioni: l'attuale legge elettorale, una legge che obbliga tutti ad alleanze eterogenee in cui è enorme il potere di interdizione e di ricatto anche di formazioni ultraminoritarie, con ridottissimo consenso popolare e che non a caso proliferano come i funghi dopo le piogge.<ref>Dalla lettera inviata al ''Corriere della sera'', ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8g8o.tif Caro Silvio, adesso voltiamo pagina]'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Autocritica è parola che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non conosce.<ref>Dall'intervista di Ugo Magri, ''[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27961girata.asp "Se liquida il bipolarismo Silvio archivia se stesso"]'', ''La Stampa'', 28 novembre 2007.</ref> *Io rivendico il diritto di fare delle critiche, poi se si incorre nel delitto di lesa maestà per i [[Giuliano Ferrara|Ferrara]] di corte, io vado dritto per la mia strada.<ref>Da ''[http://www.matrix.mediaset.it/videogallery/2007/11/28/videogallery.shtml Matrix]'', 28 novembre 2007.</ref> *Se [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perché una legge siffatta in Parlamento non passerà mai.<ref name="Vassallum">Dal discorso all'assemblea di AN riunita a Roma all'Ergife, 9 dicembre 2007; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_09/fini_ostruzionismo_vassallum_e9d35680-a646-11dc-b0eb-0003ba99c53b.shtml Legge elettorale, lo stop di Fini Silvio «Ostruzionismo contro il Vassallum»]'', ''Corriere della sera'', 9 dicembre 2007.</ref> *Comportarsi nel modo in cui sta facendo [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non ha niente a che fare con il teatrino della [[politica]]: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi.<ref name="Vassallum"></ref> *Il nuovo partito di Berlusconi? Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione.<ref name="Vassallum"></ref> *[[Silvio Berlusconi|Il Cavaliere]] ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti.[...] Sono il presidente di An, non una pecora.<ref>Dall'intervista di [[Vittorio Feltri]], ''«Vi spiego gli errori di Silvio»'', ''Libero'', 16 dicembre 2007, p. 1.</ref> *Non credo che gli Stati Uniti siano pronti per una presidenza come quella di [[Barack Obama|Obama]], non fosse altro perché sarebbe il primo presidente nero.<ref>Dall'[http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,News%5E0%5E64456,0.html intervista] di [[Gianni Riotta]] per il programma televisivo ''Tv7'', ''RaiUno'', 7 marzo 2008.</ref> *Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della [[libertà]], bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi – sessantatré anni dopo la liberazione – la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. [...] La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole. La libertà è minacciata nello stesso momento in cui – come sta avvenendo per alcune questioni – nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è.<ref name="Resoconto">Dal [http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=1&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00090&fase=#sed0001.stenografico.tit00090 discorso] di insediamento alla presidenza della Camera dei deputati, 30 aprile 2008.</ref> *Come garantire effettiva concordia tra capitale e [[lavoro]], come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della [[globalizzazione]] dei mercati.<ref name="Resoconto"></ref> *{{NDR|Riferendosi all'omicidio di Nicola Tommasoli (non ebreo) da parte di tre estremisti di destra e alle contestazioni a Israele di Torino}} Gli scontri anti-israeliani di Torino e gli attacchi di naziskin a Verona non sono paragonabili. Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave. La sinistra radicale dà vita ad una violenza che giustifica con una politica anti-sionista. Non si può nascondere l'astio per gli ebrei dietro l'antisionismo. Quello della sinistra radicale è un movimento politico diffuso, che dà vita a pregiudizi di tipo politico-religioso.<ref>Da ''[http://politica.excite.it/news/8934/FiniBandiere-israeliane-bruciate-peggio-di-attacco-naziskin Excite]'', 6 maggio 2008.</ref> *La mia elezione a presidente della camera è il segno della fine del dopoguerra e il discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, senza distinzione fra destra e sinistra, conclude un lungo percorso della storia repubblicana. [...] una sinistra che non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità.<ref>Dal discorso all'assemblea nazionale di AN dell'11 maggio 2008; citato in Ida Dominijanni, ''La rivoluzione di Fini'', ''il manifesto'', 13 maggio 2008, p. 11.</ref> * Concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati, a certe condizioni, non è un'ipotesi sciagurata né un'idea criminale. [Ma gli immigrati] devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri. Diritti e doveri devono stare insieme. <ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/immigrazione/fini-risponde-a-veltroni/fini-risponde-a-veltroni.html Voto immigrati, Fini apre a Veltroni "Ma non garantisce integrazione"], ''la Repubblica'', 3 settembre 2008; [http://www.corriere.it/politica/08_settembre_04/voto_immigrati_lega_01fe8142-7a74-11dd-a3dd-00144f02aabc.shtml Voto agli immigrati, stop di Berlusconi], ''Corriere della sera'', 4 settembre 2008.</ref> *Se guardiamo a [[Somalia]], [[Etiopia]] e [[Libia]], a come sono ridotte adesso e a com'erano prima con l'[[Italia]], credo che questa pagina della storia sarà riscritta e ci sarà una rivalutazione del ruolo dell'Italia.<ref>Ottobre 2006; citato in Alberto Piccinini, ''Lezioni di storia'', ''il manifesto'', 9 settembre 2008, p. 12.</ref> * I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata. [...] La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti. [...] Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici perché chi aveva come modello l'Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico.<ref name="antifascismo">12 settembre 2008; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/08_settembre_13/fini_antifascismo_ccb8bcec-8175-11dd-95db-00144f02aabc.shtml «La destra si riconosca nell'antifascismo»]'', ''Corriere della Sera'', 13 settembre 2008.</ref> *{{NDR|Sul fascismo}} il giudizio della destra deve essere negativo in ragione della limitazione della libertà. [...] Non possiamo negarci la storia, e il fascismo fu una dittatura che negò alcune libertà fondamentali.<ref name="antifascismo"></ref> *È sbagliato dire che {{NDR|il [[Sessantotto|'68]]}} rappresentò la stagione della libertà. Ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del '68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. {{NDR|Il '68 ha fallito}} nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità.<ref name="antifascismo"></ref> *{{NDR|In merito alle accuse di Gasparri a Napolitano per la morte di Eluana Englaro}} [[Maurizio Gasparri|Gasparri]] è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il Presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente.<ref>Citato in ''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/02/berlusconi-reazioni.shtml?uuid=cbc67958-f6e3-11dd-bd24-1dcc70a371a3&DocRulesView=Libero Il rammarico di Berlusconi. Lite Fini-Gasparri sul Quirinale]'', ''il Sole 24 Ore'', 9 febbraio 2009.</ref> *{{NDR|Alle Fosse Ardeatine}} Il valore che emerge è quello del patriottismo democratico, che il fascismo aveva oscurato per vent'anni, e che trovò uno dei suoi primi momenti di rinascita nella scelta di continuare la guerra contro i tedeschi.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=338712 Fosse Ardeatine, Napolitano: errore da evitare Fini: "Grazie a chi combatté e morì per la patria"]'', ''il Giornale'', 24 marzo 2009.</ref> *La risposta è nelle cose che ho fatto negli ultimi anni. Non sono più dello stesso parere {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}, sarei schizofrenico.<ref>Citato in Andrea Garibaldi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/26/Fini_Mussolini_piu_grande_Ora_co_9_090326029.shtml Fini: Mussolini il più grande? Ora non la penso più così]''. ''Corriere della sera'', 26 marzo 2009, p. 14.</ref> *Respingere i clandestini non viola il diritto internazionale, ma l'[[Italia]] ha il dovere di stabilire se tra chi viene respinto ci sia qualcuno che ha diritto a chiedere asilo.<ref>''Corriere della sera'', 12 maggio 2009.</ref> *Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/interni/fini_premier_leader_a_volte_monarca_assoluto/politica-fini-camera-riforme-berlusconi/03-11-2009/articolo-id=396122-page=0-comments=1 Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto]'', ''il Giornale'', 3 novembre 2009.</ref> *Lui {{NDR|[[Silvio Berlusconi]]}}, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo... [...] io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/fuorionda-fini/fuorionda-fini.html Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"]'', ''la Repubblica'', 1° dicembre 2009.</ref> *Con calma, ho posto a Berlusconi solo questioni politiche, alle quali non mi ha saputo rispondere. O meglio, ha risposto a tutto, dicendo sempre "va tutto bene". Invece non va bene per niente e basta vedere cosa è successo in Sicilia, dove da un anno e mezzo viene tollerata una situazione che, in qualsiasi altra organizzazione, avrebbe portato a una decisione".<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/strappo_fini_berlusconi-3380004/ Repubblica.it], 15 aprile 2010</ref> *Il tradimento, che certamente è sempre nel novero dei comportamenti umani poco dignitosi, alligna spesso in coloro che sono adusi all'applauso e in molti casi all'acritica approvazione, salvo poi, quando i leader girano le spalle, dire tutt'altro. Raramente il tradimento è nella coscienza di chi si assume la responsabilità, in pubblico e in privato, di insistere su alcune questioni.<ref>Direzione nazionale PDL, 22 aprile 2010. {{c|Fonte ulteriore?}}</ref> *Se la [[politica]] perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica.<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 4 maggio 2010.</ref> *Per la [[destra]] è bello, nonostante tutto, essere [[Italiani]], perché è un piccolo privilegio, perché, a [[Milano]] come a [[Palermo]], la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'[[Italia]] e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in [[Afghanistan]] ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli [...]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri [...]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti.<ref>A ''Vieni via con me'' del 15 novembre 2010; visibile su ''[http://video.repubblica.it/dossier/crisi-maggioranza/fini-immigrati-onesti-saranno-italiani/56629/55683 video.repubblica.it]''.</ref> * Il cambiamento che farei oggi {{NDR|alla legge Bossi-Fini}} è quello di rendere più flessibile le norme sulla permanenza in Italia nel caso che l'immigrato perda il lavoro. Tanti cittadini perdono il posto e oggi ritrovarlo è sempre più difficile.<ref>A ''Istituzioni'', RaiEdu; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter Corriere della Sera]'', 7 aprile 2012.</ref> *{{NDR|Sulla legge Bossi-Fini}} La priorità è cambiare la legge sulla cittadinanza. Credo sia giusto concederla ai ragazzi stranieri che sono nati in Italia, o che ci sono arrivati quando erano piccolissimi. A patto che frequentino un ciclo di studi scolastico e risiedano stabilmente in Italia.<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml Immigrati, il presidente della Camera: «Cambierei la legge Bossi-Fini» Più flessibilità per i permessi di soggiorno. E cittadinanza ai figli degli stranieri che sono nati e studiano in Italia]'', ''Corriere della sera'', 7 aprile 2012.</ref> *Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c'è la Lega {{NDR|Nord}}, con l'aggiunta della costola [[Giorgia Meloni]], sempre più mascotte di [[Matteo Salvini|Salvini]]. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l'[[immigrazione]] e l'[[Unione europea]]. E poi c'è [[Forza Italia]], il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]].<ref name="felpe">Da un'intervista a ''la Repubblica'' del 24 febbraio 2015; citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/02/24/fini-salvini-felpe/ Cosa dice Fini di Salvini, «al netto delle felpe»]'', ''IlPost.it'', 24 febbraio 2015.</ref> *Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. Prima volevano la Liberazione del Nord per portarlo in Europa, adesso la liberazione dell'Italia da Bruxelles. La mia idea di destra va in direzione esattamente opposta. Il problema non è l'euro. Il problema è che abbiamo una politica monetaria comune e non una politica fiscale omogenea. Bisogna spingere, da destra, verso gli Stati Uniti d'Europa.<ref name="felpe"></ref> {{intestazione|''[http://news.kataweb.it/item/354264/lega-fini-non-c-e-identita-padana-ma-propaganda-bossi Kataweb]'', 17 settembre 2007}} *In Italia non esiste una identità nazionale lombarda se non nella propaganda di Umberto Bossi. *Il modello catalano è da seguire con attenzione ma da noi non esiste una identità padana come quella catalana qui in Spagna. *[Nel nostro Paese esiste] Una questione settentrionale di cui la Lega Nord si fa interprete, e che deriva dalla profonda protesta e insofferenza per il carico fiscale crescente cui non corrispondono servizi adeguati. *Parlare di identità padana vuol dire parlare di qualcosa che non ha un fondamento di tipo storico. Anche se la Lega Nord ha il merito di aver avviato un dibattito serio sul federalismo fiscale e su come avvicinare le istituzioni ai cittadini. Da noi non esiste un'identità nazionale lombarda se non nella propaganda di [[Umberto Bossi|Bossi]]. *La [[Catalogna]] dimostra che si può essere orgogliosi della propria identità restando allo stesso tempo europeisti convinti e pienamente inseriti nella dimensione europea. *La Lega non coglie la possibilità di difendere i propri interessi legittimi in ambito europeo. *{{NDR|A proposito delle frasi di Bossi sul tricolore}} È un repertorio comiziale, un modo ripetitivo, stanco e abusato. […] Quello di Bossi è un repertorio comiziale che di tanto in tanto rivolge ai suoi militanti. ==Citazioni su Gianfranco Fini== *Come il Fini doppiolavorista. Lui avrà il bacio di Fazio e di Saviano, pur essendo incollato a una poltrona che non merita più. ([[Giampaolo Pansa]]) *Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. ([[Mario Segni]]) *[Renzi] è circondato, però, da mezze tacche: mezze tacche: gli ex lacchè di Berlusconi. Fini, che ho conosciuto bene, quando faceva l'attendente ossequioso di Giorgio Almirante cui prestavo denari per il Msi. ([[Licio Gelli]]) *E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi. ([[Vittorio Feltri]]) *È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. ([[Francesco Cossiga]]) *– Fammi fare Fini.<br>– Eh?<br>– Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, te lo faccio io.<br>– Ma non c'è Fini nel mio film, Stanis.<br>– È un errore, è un errore. Tu vuoi fare un film sull'Italia senza Gianfranco Fini, Renato? ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Fini, abbiamo fatto insieme il '68, ma adesso mi sono convinto che non è tanto di sinistra. ([[Roberto Benigni]]) *Fini aveva ed ha le potenzialità di leader, soprattutto in una società che ha bisogno di un comunicatore che sappia unire concetti e soggetti. Ma non sempre avere queste qualità significa scegliere la strategia migliore. ([[Ignazio La Russa]]) *{{NDR|Sulle scelte politiche di Gianfranco Fini e del gruppo ''Futuro e Libertà per l'Italia''}} Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le ''kippah'' perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale. ([[Giuseppe Ciarrapico]]) *Fini è il futuro ma deve avere coraggio. Rischia l'omologazione. E a quel punto un partito vale l'altro. ([[Teodoro Buontempo]]) *Fini è pavloviano: non è fascista, ma ogni tanto, come direbbe Altan, gli vengono in mente cose fasciste che non condivide. ([[Riccardo Barenghi]]) *Fini ha dimostrato di essere uno dei pochi che hanno lo sguardo più lungo del proprio interesse. ([[Willer Bordon]]) *Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. ([[Marcello Veneziani]]) *Fini lo vedo male: deve la sua fortuna al fatto che ha ereditato tutto da [[Giorgio Almirante|Almirante]] che però non cambiava opinione. ([[Giorgio Forattini]]) *Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. ([[Daniela Santanchè]]) *Fini non è mai sincero. Lo conosco da una vita e una delle sue caratteristiche è non dire mai sinceramente quello che pensa. [...] A Roma c'è un termine che chiarisce bene il concetto: "mortarolo". Fini è un liquidatore. Ha liquidato il Msi prima, ha liquidato An nel Pdl e adesso vorrebbe liquidare il Pdl. [...] Nella sua lunga carriera politica non c'è mai stata una fase costruttiva. Dopo 30 anni di attività politica... Bilancio inquietante. [...] Fini nel suo partito quando mai è stato liberale? Ha sempre comandato a spada tratta. Ha sciabolato quando e come ha voluto e non s'è mai sottoposto a congressi degni di questo nome. Non è lui che può fare un'accusa di questo genere a Berlusconi. [...] Io avevo un progetto politico, quello di Fini qual è? Lui si compiace soltanto dell'applauso della sinistra che adesso lo apprezza soltanto per il suo antiberlusconismo. ([[Pino Rauti]]) *Ho orrore dei traditori. Pensare che gli salvai la vita, quando nell' 87 andai al congresso di [[Sorrento]] per sostenerlo contro [[Pino Rauti|Rauti]]. Ora finge di non conoscermi. ([[Jean-Marie Le Pen]]) *Io l'avevo detto a Fini a suo tempo: "anche se cerchi di cambiare strada, il tuo partito non ci starà, non ti seguirà". Lui rispondeva di no, che sbagliavo, ma purtroppo questa è la realtà. ([[Amos Luzzatto]]) *L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. [...] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. ([[Francesco Grisi]]) *La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è colpa del governo, è colpa di [[Walter Veltroni|Veltroni]]. ([[Pino Corrias]]) *La sua opposizione a Berlusconi è molto più forte, evidente, conclamata e ripetuta di quanto non lo siano i contenuti. ([[Paolo Liguori]]) *Lo inviterei a leggere [[Carlo Levi]] e [[Primo Levi]]. Sono sicuramente due autori all'interno dei quali si addensa una forte cultura di sinistra. ([[Geno Pampaloni]]) *Per giustificare la guerra a Berlusconi, Gianfranco Fini ha rispolverato il suo passato giustizialista, messo in soffitta 15 anni fa per ragioni di convenienza, e lo ha sbattuto sul tavolo della maggioranza. ([[Maurizio Belpietro]]) *Poveraccio mi rendo conto che sia in difficoltà. Nessuno sa che cosa abbia in testa. Io continuo a sostenere che non lo sappia neanche Fini... Non è del resto facile decrittare il suo pensiero perché non è facile decrittare il vuoto. ([[Vittorio Feltri]]) *Prendo molto sul serio le ipotesi del presidente della Camera. Ha compreso l'importanza del rapporto tra religione e politica, dell'integrazione e dei temi etici. ([[Gaetano Quagliariello]]) *Rappresenta la parte positiva del fascismo. C'era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio. ([[Franco Zeffirelli]]) *Renato, Renato, Renato... Ti dico una cosa sola, Renato: Gianfranco Fini. Perché non sono un imitatore, Renato, io ti do proprio un'interpretazione del personaggio. Fini con le... cravatte rosa... ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Signor Vicepresidente del Consiglio, Lei mi ricorda [[Palmiro Togliatti]]. Il comunista più odioso che abbia mai conosciuto, l'uomo che alla Costituente fece votare l'articolo 7 ossia quello che ribadiva il Concordato con la Chiesa Cattolica. <br /> E che pur di consegnare l'Italia all'Unione Sovietica era pronto a farci tenere i Savoia, insomma la monarchia. Non a caso quelli della Sinistra La trattano con tanto rispetto anzi con tanta deferenza, su di Lei non rovesciano mai il velenoso livore che rovesciano sul Cavaliere, contro di Lei non pronunciano mai una parola sgarbata, a Lei non rivolgono mai la benché minima accusa. <br /> Come Togliatti è capace di tutto. Come Togliatti è un gelido calcolatore e non fa mai nulla, non dice mai nulla, che non abbia ben soppesato ponderato vagliato per Sua convenienza. (E meno male se, nonostante tanto riflettere, non ne imbrocca mai una). Come Togliatti sembra un uomo tutto d'un pezzo, un tipo coerente, ligio alle sue idee, e invece è un furbone. Un maestro nel tenere il piede in due staffe. Dirige un partito che si definisce di Destra e gioca a tennis con la Sinistra. Fa il vice di Berlusconi e non sogna altro che detronizzarlo, mandarlo in pensione. [...] <br /> Signor Fini, ma perché come capolista dell'Ulivo non si presenta Lei? ([[Oriana Fallaci]]) *Sul [[Diritto di asilo|diritto d'asilo]] e la [[società multietnica]] il presidente della Camera Fini continua a dire semplicemente cose di buon senso: parla da esponente di una destra europea, né fascista né razzista. ([[Paolo Ferrero]]) *{{NDR|Raccontando di quando erano ragazzi}} Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano... ([[Francesco Storace]]) ===[[Marco Travaglio]]=== *Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita [[Paolo Borsellino]] al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". [...] "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì {{NDR|[[Forza Italia]]}} non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]], [[Bettino Craxi|Craxi]] con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano. *Non per guastare la festa a questa bella incoronazione imperiale del leader del popolo delle libertà che, come avete visto, a sorpresa è stato eletto primo, unico, ultimo imperatore del partito che aveva fondato sul predellino di una macchina e che quando l'aveva fondato Gianfranco Fini l'aveva subito fulminato dicendo: "siamo alla comica finale, noi non entreremo mai nel [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]] e [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non tornerà mai più a Palazzo Chigi con i voti di Alleanza Nazionale". E quando qualcuno gli aveva chiesto "Possibilità che AN rientri all'ovile?", risposta di Fini: "Noi non dobbiamo tornare all'ovile perché non siamo pecore". Poi come avete visto sono tornati all'ovile quindi ne dobbiamo concludere che sono pecore o pecoroni. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|n=Categoria:Gianfranco Fini}} {{DEFAULTSORT:Fini, Gianfranco}} [[Categoria:Politici italiani]] fs6kt5vudnm0pqxndghleblwege03ur 1223581 1223578 2022-08-21T09:23:46Z Daniele Fois 91532 wikitext text/x-wiki [[File:Gianfranco Fini.jpg|thumb|upright=1.4|Gianfranco Fini]] {{TOCright}} '''Gianfranco Fini''' (1952 – vivente), politico italiano. ==Citazioni di Gianfranco Fini== {{cronologico}} *Occorre ora lavorare insieme senza vuoti unanimi o stupide piaggerie, senza rinunciare né alle proprie analisi né alle proprie proposte. Ma anche senza faziosità preconcette, senza preventivi dinieghi, senza sterili steccati correntizi. Dopo aver tenuto banco sulle prime pagine dei giornali, conquistate da un congresso libero come nessuno al mondo, e dopo essersi meritato tanti commenti (non tutti approfonditi), il partito deve buttarsi anima e corpo all'esterno per mantenere desta l'attenzione della pubblica opinione. Non possiamo permetterci permanenti contrasti che rallenterebbero la nostra azione esterna e renderebbero più lenta e difficile la indispensabile riorganizzazione interna. Mettiamoci quindi al lavoro. Subito. In Parlamento, dove i nostri deputati e senatori dovranno farsi sentire con forza e senza inammissibili assenze e nel paese reale. Tutti hanno osservato che il Msi, pur senza rinnegare il proprio passato, aspira a contare di più nell'immediato futuro. Una segreteria giovane e storicamente post-fascista apre indubbiamente delle possibilità in tal senso.<ref>Dall'editoriale per ''Il Secolo d'Italia'', 16 dicembre 1987.</ref> *Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice [[fascismo|fascista]].<ref>Da ''il Giornale'', 5 gennaio 1990.</ref> *{{NDR|[[Benito Mussolini]]}} Il più grande statista del secolo. Se vivesse oggi garantirebbe la libertà degli italiani.<ref>1992; citato in Filippo Ceccarelli, ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1176686 Retroscena. L'abc del segretario]'', ''La Stampa'', 26 novembre 1993, p. 3.</ref> *Direi ancora che {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} è stato il più grande statista del secolo. (da un'[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1228869 intervista] ad Alberto Statera ne ''La Stampa'', 1º aprile 1994, p. 5) *Credo che l'istituzione [[mussolini]]ana di una terza via in alternativa al [[comunismo]] sia ancora attualissima.<ref name="radici">Citato in Corrado De Cesare, ''Il fascista del Duemila. Le radici del camerata Gianfranco Fini'', Kaos Edizioni, 1995, ISBN 8879530461.</ref> *[[Mussolini|Il duce]] è stato un esempio di amore per la propria [[terra]] e la propria gente, un giorno l'[[Italia]] lo dovrà riabilitare e insieme a [[Cavour]], [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti.<ref name="radici"></ref> * Se lei mi chiede: "Un maestro dichiaratamente [[omosessualità|omosessuale]] può fare il maestro?" Io le dico di no. Capito? Perché ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini.. [...] Io non ho alcuna difficoltà ad assumermi tutte le responsabilità ed eventuali impopolarità di quel che ho detto, ma una cosa è non discriminare l'omosessuale e un conto è riconoscere all'omosessuale lo stesso esercizio di diritti connessi soprattutto all'educazione... [...] Non farò mai nulla perché siate discriminati ma non farò nulla per mettere il vostro tipo di rapporto sullo stesso piano della famiglia naturale.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Fini_gay_non_puo_fare_co_0_9804094008.shtml Fini: un gay non può fare il maestro]'', ''Il Corriere della Sera'', 9 aprile 1998.</ref> *Dopo il 1994 abbiamo fatto tante cose. Abbiamo fatto Fiuggi, c'è stato un confronto. Direi che oggi non si può certo dire. Oggi non lo direi più {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}<ref>Citato ne ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3435107 La Stampa]'', 23 gennaio 2002, p. 7.</ref> *I tempi sono maturi per discutere di diritto di voto, almeno amministrativo, per le persone immigrate.<ref name="immigrati">Citato in ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/10_Ottobre/07/fini.shtml Fini: diamo il diritto di voto agli immigrati]'', ''Corriere della sera'', 7 ottobre 2003.</ref> * Confermo che a mio avviso sono maturi i tempi per discutere del diritto di voto amministrativo per gli immigrati che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia e hanno ottenuto la carta di soggiorno. Sono maturi anche perché la nuova legge {{NDR|la legge Bossi Fini}} funziona ed ha dimostrato di garantire l'integrazione di centinaia di migliaia di stranieri che lavorano con regolare contratto. Integrazione significa parità di diritti e di doveri ed è un obiettivo che il Governo di centrodestra ha sempre tenuto presente insieme a quello della legalità, del giusto rigore verso i clandestini. Spero che la Lega dimostri di esserne cosciente: non avere la nazionalità italiana non può voler dire essere cittadini di serie B. Quanto al plauso della sinistra, mi lascia indifferente. È palesemente strumentale se solo si pensa alla caterva di insulti che ha accompagnato la legge 189.<ref name="immigrati"></ref> *Ho risposto a chi mi chiedeva se continueremo a discutere dicendo che, anche se ciò dovesse accadere, arriveremo alla fine della legislatura. Non solo: ci proponiamo di vincere le successive elezioni con lo stesso premier e con gli stessi quattro partiti della CDL. <ref>Da ''Il Messaggero'', 18 ottobre 2003, pag. 9.</ref> * Il fascismo fu parte del male assoluto.<ref name="male assoluto">Durante il viaggio in Israele; citato in ''[http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/finisr/leggi/leggi.html Fini in Israele "Il fascismo fu parte del male assoluto"]'', ''la Repubblica'', 24 novembre 2003.</ref> * [Bisogna] denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali volute dal fascismo. [...] [Vi] rientrano certamente tutte quelle pagine relative alla discriminazione e ancor più alla persecuzione nei confronti degli ebrei e più in generale delle minoranze. E quindi certamente vi rientra anche quella {{NDR|la Repubblica Sociale di Salò}} pagina.<ref name="male assoluto"></ref> *Di fronte all'orrore della [[Shoah]], simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il [[nazismo]] riservò all'intero [[ebrei|popolo ebraico]]. (messaggio scritto sul Libro della memoria durante la sua visita in Israele del 24 novembre 2003){{c|Fonte?}} * Il comportamento di alcuni magistrati grida vendetta, vedi il caso di [[Genova]] dove vengono rinviati a giudizio più poliziotti e carabinieri che black bloc e terroristi in erba.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/campagnadue/finigiud/finigiud.html Fini all'attacco dei magistrati "Atti che gridano vendetta"]'', ''la Repubblica'', 22 maggio 2004.</ref> *{{NDR|Riferendosi a [[Umberto Bossi]]}} Se avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi.<ref name="Magazine">Da ''Corsera Magazine'', 9 marzo 2006.</ref> *Il [[comunismo]] è la più grande e sanguinosa illusione che l'umanità abbia partorito.<ref name="Magazine"></ref> *{{NDR|Dopo i fatti di [[Calciopoli]]}} Se chi ha la possibilità non tronca la piovra in modo tale da rendere chiaro che certi scandali non si ripeteranno mai più, allora il calcio è finito. Chi ha sbagliato paghi e paghi in modo tale da far passare in futuro la voglia di ripensarci.<ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2006/05/dirette/sezioni/calcio/scandalocalcio/sabato20maggio/ Gli azzurri pagheranno ai Mondiali], ''Repubblica''; 20 maggio 2006.</ref> *Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una [[famiglia]] servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=144690 Fini: "Una legge per coppie di fatto e gay"]'', ''Il Giornale'', 27 dicembre 2006.</ref> *{{NDR|Riferendosi ad [[Alleanza Nazionale]]}} Il dibattito è [[democrazia]] ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione.<ref>Da ''Il Giornale'', 3 maggio 2007.</ref> *Noi, che siamo il motore della CdL, se vogliamo trarre un insegnamento dagli anni passati, dobbiamo aver ben chiaro che va battuta definitivamente quell'utopia secondo cui i lavori non hanno pari dignità.<ref>Dal palco di una manifestazione a Roma del 13 ottobre 2007; citato da ''Avvenire'' il 14 ottobre 2007.</ref> *È venuta meno la fiducia, a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] l'ho anche scritto per lettera, d'ora in poi procediamo per conto nostro. Regolatevi di conseguenza. Noi siamo sempre stati leali con lui, nei 5 anni di [[governo]] e in questi mesi all'opposizione. Finora non abbiamo fatto sponda a [[Pier Ferdinando Casini|Casini]]. E questo è il ringraziamento? Per me la Cdl è una [[storia]] chiusa.<ref name="rabbia">Citato in Francesco Bei, ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8fic.tif La rabbia di Fini "Ferito dal Cavaliere"]'', ''la Repubblica'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Alla fine io sono sicuro che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] riuscirò a farlo ragionare. Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv.<ref name="rabbia"></ref> *L'attesa dell'implosione della maggioranza rischia di essere l'attesa di... Godot se il centrodestra non contribuisce alla sollecita rimozione del macigno che sbarra la strada alle nuove elezioni: l'attuale legge elettorale, una legge che obbliga tutti ad alleanze eterogenee in cui è enorme il potere di interdizione e di ricatto anche di formazioni ultraminoritarie, con ridottissimo consenso popolare e che non a caso proliferano come i funghi dopo le piogge.<ref>Dalla lettera inviata al ''Corriere della sera'', ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8g8o.tif Caro Silvio, adesso voltiamo pagina]'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Autocritica è parola che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non conosce.<ref>Dall'intervista di Ugo Magri, ''[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27961girata.asp "Se liquida il bipolarismo Silvio archivia se stesso"]'', ''La Stampa'', 28 novembre 2007.</ref> *Io rivendico il diritto di fare delle critiche, poi se si incorre nel delitto di lesa maestà per i [[Giuliano Ferrara|Ferrara]] di corte, io vado dritto per la mia strada.<ref>Da ''[http://www.matrix.mediaset.it/videogallery/2007/11/28/videogallery.shtml Matrix]'', 28 novembre 2007.</ref> *Se [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perché una legge siffatta in Parlamento non passerà mai.<ref name="Vassallum">Dal discorso all'assemblea di AN riunita a Roma all'Ergife, 9 dicembre 2007; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_09/fini_ostruzionismo_vassallum_e9d35680-a646-11dc-b0eb-0003ba99c53b.shtml Legge elettorale, lo stop di Fini Silvio «Ostruzionismo contro il Vassallum»]'', ''Corriere della sera'', 9 dicembre 2007.</ref> *Comportarsi nel modo in cui sta facendo [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non ha niente a che fare con il teatrino della [[politica]]: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi.<ref name="Vassallum"></ref> *Il nuovo partito di Berlusconi? Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione.<ref name="Vassallum"></ref> *[[Silvio Berlusconi|Il Cavaliere]] ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti.[...] Sono il presidente di An, non una pecora.<ref>Dall'intervista di [[Vittorio Feltri]], ''«Vi spiego gli errori di Silvio»'', ''Libero'', 16 dicembre 2007, p. 1.</ref> *Non credo che gli Stati Uniti siano pronti per una presidenza come quella di [[Barack Obama|Obama]], non fosse altro perché sarebbe il primo presidente nero.<ref>Dall'[http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,News%5E0%5E64456,0.html intervista] di [[Gianni Riotta]] per il programma televisivo ''Tv7'', ''RaiUno'', 7 marzo 2008.</ref> *Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della [[libertà]], bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi – sessantatré anni dopo la liberazione – la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. [...] La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole. La libertà è minacciata nello stesso momento in cui – come sta avvenendo per alcune questioni – nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è.<ref name="Resoconto">Dal [http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=1&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00090&fase=#sed0001.stenografico.tit00090 discorso] di insediamento alla presidenza della Camera dei deputati, 30 aprile 2008.</ref> *Come garantire effettiva concordia tra capitale e [[lavoro]], come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della [[globalizzazione]] dei mercati.<ref name="Resoconto"></ref> *{{NDR|Riferendosi all'omicidio di Nicola Tommasoli (non ebreo) da parte di tre estremisti di destra e alle contestazioni a Israele di Torino}} Gli scontri anti-israeliani di Torino e gli attacchi di naziskin a Verona non sono paragonabili. Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave. La sinistra radicale dà vita ad una violenza che giustifica con una politica anti-sionista. Non si può nascondere l'astio per gli ebrei dietro l'antisionismo. Quello della sinistra radicale è un movimento politico diffuso, che dà vita a pregiudizi di tipo politico-religioso.<ref>Da ''[http://politica.excite.it/news/8934/FiniBandiere-israeliane-bruciate-peggio-di-attacco-naziskin Excite]'', 6 maggio 2008.</ref> *La mia elezione a presidente della camera è il segno della fine del dopoguerra e il discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, senza distinzione fra destra e sinistra, conclude un lungo percorso della storia repubblicana. [...] una sinistra che non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità.<ref>Dal discorso all'assemblea nazionale di AN dell'11 maggio 2008; citato in Ida Dominijanni, ''La rivoluzione di Fini'', ''il manifesto'', 13 maggio 2008, p. 11.</ref> * Concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati, a certe condizioni, non è un'ipotesi sciagurata né un'idea criminale. [Ma gli immigrati] devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri. Diritti e doveri devono stare insieme. <ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/immigrazione/fini-risponde-a-veltroni/fini-risponde-a-veltroni.html Voto immigrati, Fini apre a Veltroni "Ma non garantisce integrazione"], ''la Repubblica'', 3 settembre 2008; [http://www.corriere.it/politica/08_settembre_04/voto_immigrati_lega_01fe8142-7a74-11dd-a3dd-00144f02aabc.shtml Voto agli immigrati, stop di Berlusconi], ''Corriere della sera'', 4 settembre 2008.</ref> *Se guardiamo a [[Somalia]], [[Etiopia]] e [[Libia]], a come sono ridotte adesso e a com'erano prima con l'[[Italia]], credo che questa pagina della storia sarà riscritta e ci sarà una rivalutazione del ruolo dell'Italia.<ref>Ottobre 2006; citato in Alberto Piccinini, ''Lezioni di storia'', ''il manifesto'', 9 settembre 2008, p. 12.</ref> * I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata. [...] La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti. [...] Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici perché chi aveva come modello l'Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico.<ref name="antifascismo">12 settembre 2008; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/08_settembre_13/fini_antifascismo_ccb8bcec-8175-11dd-95db-00144f02aabc.shtml «La destra si riconosca nell'antifascismo»]'', ''Corriere della Sera'', 13 settembre 2008.</ref> *{{NDR|Sul fascismo}} il giudizio della destra deve essere negativo in ragione della limitazione della libertà. [...] Non possiamo negarci la storia, e il fascismo fu una dittatura che negò alcune libertà fondamentali.<ref name="antifascismo"></ref> *È sbagliato dire che {{NDR|il [[Sessantotto|'68]]}} rappresentò la stagione della libertà. Ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del '68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. {{NDR|Il '68 ha fallito}} nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità.<ref name="antifascismo"></ref> *{{NDR|In merito alle accuse di Gasparri a Napolitano per la morte di Eluana Englaro}} [[Maurizio Gasparri|Gasparri]] è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il Presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente.<ref>Citato in ''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/02/berlusconi-reazioni.shtml?uuid=cbc67958-f6e3-11dd-bd24-1dcc70a371a3&DocRulesView=Libero Il rammarico di Berlusconi. Lite Fini-Gasparri sul Quirinale]'', ''il Sole 24 Ore'', 9 febbraio 2009.</ref> *{{NDR|Alle Fosse Ardeatine}} Il valore che emerge è quello del patriottismo democratico, che il fascismo aveva oscurato per vent'anni, e che trovò uno dei suoi primi momenti di rinascita nella scelta di continuare la guerra contro i tedeschi.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=338712 Fosse Ardeatine, Napolitano: errore da evitare Fini: "Grazie a chi combatté e morì per la patria"]'', ''il Giornale'', 24 marzo 2009.</ref> *La risposta è nelle cose che ho fatto negli ultimi anni. Non sono più dello stesso parere {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}, sarei schizofrenico.<ref>Citato in Andrea Garibaldi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/26/Fini_Mussolini_piu_grande_Ora_co_9_090326029.shtml Fini: Mussolini il più grande? Ora non la penso più così]''. ''Corriere della sera'', 26 marzo 2009, p. 14.</ref> *Respingere i clandestini non viola il diritto internazionale, ma l'[[Italia]] ha il dovere di stabilire se tra chi viene respinto ci sia qualcuno che ha diritto a chiedere asilo.<ref>''Corriere della sera'', 12 maggio 2009.</ref> *Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/interni/fini_premier_leader_a_volte_monarca_assoluto/politica-fini-camera-riforme-berlusconi/03-11-2009/articolo-id=396122-page=0-comments=1 Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto]'', ''il Giornale'', 3 novembre 2009.</ref> *Lui {{NDR|[[Silvio Berlusconi]]}}, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo... [...] io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/fuorionda-fini/fuorionda-fini.html Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"]'', ''la Repubblica'', 1° dicembre 2009.</ref> *Con calma, ho posto a Berlusconi solo questioni politiche, alle quali non mi ha saputo rispondere. O meglio, ha risposto a tutto, dicendo sempre "va tutto bene". Invece non va bene per niente e basta vedere cosa è successo in Sicilia, dove da un anno e mezzo viene tollerata una situazione che, in qualsiasi altra organizzazione, avrebbe portato a una decisione".<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/strappo_fini_berlusconi-3380004/ Repubblica.it], 15 aprile 2010</ref> *Il tradimento, che certamente è sempre nel novero dei comportamenti umani poco dignitosi, alligna spesso in coloro che sono adusi all'applauso e in molti casi all'acritica approvazione, salvo poi, quando i leader girano le spalle, dire tutt'altro. Raramente il tradimento è nella coscienza di chi si assume la responsabilità, in pubblico e in privato, di insistere su alcune questioni.<ref>Direzione nazionale PDL, 22 aprile 2010. {{c|Fonte ulteriore?}}</ref> *Se la [[politica]] perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica.<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 4 maggio 2010.</ref> *Per la [[destra]] è bello, nonostante tutto, essere [[Italiani]], perché è un piccolo privilegio, perché, a [[Milano]] come a [[Palermo]], la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'[[Italia]] e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in [[Afghanistan]] ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli [...]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri [...]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti.<ref>A ''Vieni via con me'' del 15 novembre 2010; visibile su ''[http://video.repubblica.it/dossier/crisi-maggioranza/fini-immigrati-onesti-saranno-italiani/56629/55683 video.repubblica.it]''.</ref> *Perugia {{NDR|riferendosi alla convention di Futuro e Libertà}}come atto fondativo di una nuova formazione politica di centro-destra, ma soprattutto come un momento in cui abbiamo cercato [...] di delineare i tratti distintivi di coloro che hanno una certa idea dell'Italia. Da Perugia è emerso chiaramente che Futuro e Libertà ha dei valori di riferimento ben precisi, che sono quelli del popolarismo europeo [...], una destra che crede nello stato, [...] come garante in primo luogo dei diritti, come garanzia per tutti quei cittadini che sanno che la nazione è, per dirla con Renan, un plebiscito che si rinnova ogni giorno. Il che vuol dire che ogni giorno ci si deve sentire membri di una comunità nazionale, figli di un comune destino, quell'idea di patria che è uno dei caposalidi della destra da sempre. A Perugia è emersa una certa idea dell'Italia fatta di responsabilità, di senso del dovere, di senso civico [...]. Insomma, da Perugia la dimostrazione che in Italia c'è una destra che guarda al futuro; c'è una destra cosciente del grave momento in cui si trova il nostro paese [...]. <ref> Fini - Manifesto per l'Italia https://youtu.be/0c-1u7LFeqc </ref> *{{NDR|Sulle intercettazioni, riferendosi al ministro [[Sandro Bondi]]}} Ma mi spieghi qual è il nesso tra la necessità di una legge che vieta le intercettazioni pubblicate sui giornali, soprattutto in certi frangenti, con il divieto per la polizia di mettere una cimice nella macchina della moglie di un mafioso?<ref> scontro fini bondi al tg2 https://youtu.be/ek3leh8SkfM </ref> * Il cambiamento che farei oggi {{NDR|alla legge Bossi-Fini}} è quello di rendere più flessibile le norme sulla permanenza in Italia nel caso che l'immigrato perda il lavoro. Tanti cittadini perdono il posto e oggi ritrovarlo è sempre più difficile.<ref>A ''Istituzioni'', RaiEdu; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter Corriere della Sera]'', 7 aprile 2012.</ref> *{{NDR|Sulla legge Bossi-Fini}} La priorità è cambiare la legge sulla cittadinanza. Credo sia giusto concederla ai ragazzi stranieri che sono nati in Italia, o che ci sono arrivati quando erano piccolissimi. A patto che frequentino un ciclo di studi scolastico e risiedano stabilmente in Italia.<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml Immigrati, il presidente della Camera: «Cambierei la legge Bossi-Fini» Più flessibilità per i permessi di soggiorno. E cittadinanza ai figli degli stranieri che sono nati e studiano in Italia]'', ''Corriere della sera'', 7 aprile 2012.</ref> *Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c'è la Lega {{NDR|Nord}}, con l'aggiunta della costola [[Giorgia Meloni]], sempre più mascotte di [[Matteo Salvini|Salvini]]. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l'[[immigrazione]] e l'[[Unione europea]]. E poi c'è [[Forza Italia]], il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]].<ref name="felpe">Da un'intervista a ''la Repubblica'' del 24 febbraio 2015; citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/02/24/fini-salvini-felpe/ Cosa dice Fini di Salvini, «al netto delle felpe»]'', ''IlPost.it'', 24 febbraio 2015.</ref> *Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. Prima volevano la Liberazione del Nord per portarlo in Europa, adesso la liberazione dell'Italia da Bruxelles. La mia idea di destra va in direzione esattamente opposta. Il problema non è l'euro. Il problema è che abbiamo una politica monetaria comune e non una politica fiscale omogenea. Bisogna spingere, da destra, verso gli Stati Uniti d'Europa.<ref name="felpe"></ref> {{intestazione|''[http://news.kataweb.it/item/354264/lega-fini-non-c-e-identita-padana-ma-propaganda-bossi Kataweb]'', 17 settembre 2007}} *In Italia non esiste una identità nazionale lombarda se non nella propaganda di Umberto Bossi. *Il modello catalano è da seguire con attenzione ma da noi non esiste una identità padana come quella catalana qui in Spagna. *[Nel nostro Paese esiste] Una questione settentrionale di cui la Lega Nord si fa interprete, e che deriva dalla profonda protesta e insofferenza per il carico fiscale crescente cui non corrispondono servizi adeguati. *Parlare di identità padana vuol dire parlare di qualcosa che non ha un fondamento di tipo storico. Anche se la Lega Nord ha il merito di aver avviato un dibattito serio sul federalismo fiscale e su come avvicinare le istituzioni ai cittadini. Da noi non esiste un'identità nazionale lombarda se non nella propaganda di [[Umberto Bossi|Bossi]]. *La [[Catalogna]] dimostra che si può essere orgogliosi della propria identità restando allo stesso tempo europeisti convinti e pienamente inseriti nella dimensione europea. *La Lega non coglie la possibilità di difendere i propri interessi legittimi in ambito europeo. *{{NDR|A proposito delle frasi di Bossi sul tricolore}} È un repertorio comiziale, un modo ripetitivo, stanco e abusato. […] Quello di Bossi è un repertorio comiziale che di tanto in tanto rivolge ai suoi militanti. ==Citazioni su Gianfranco Fini== *Come il Fini doppiolavorista. Lui avrà il bacio di Fazio e di Saviano, pur essendo incollato a una poltrona che non merita più. ([[Giampaolo Pansa]]) *Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. ([[Mario Segni]]) *[Renzi] è circondato, però, da mezze tacche: mezze tacche: gli ex lacchè di Berlusconi. Fini, che ho conosciuto bene, quando faceva l'attendente ossequioso di Giorgio Almirante cui prestavo denari per il Msi. ([[Licio Gelli]]) *E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi. ([[Vittorio Feltri]]) *È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. ([[Francesco Cossiga]]) *– Fammi fare Fini.<br>– Eh?<br>– Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, te lo faccio io.<br>– Ma non c'è Fini nel mio film, Stanis.<br>– È un errore, è un errore. Tu vuoi fare un film sull'Italia senza Gianfranco Fini, Renato? ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Fini, abbiamo fatto insieme il '68, ma adesso mi sono convinto che non è tanto di sinistra. ([[Roberto Benigni]]) *Fini aveva ed ha le potenzialità di leader, soprattutto in una società che ha bisogno di un comunicatore che sappia unire concetti e soggetti. Ma non sempre avere queste qualità significa scegliere la strategia migliore. ([[Ignazio La Russa]]) *{{NDR|Sulle scelte politiche di Gianfranco Fini e del gruppo ''Futuro e Libertà per l'Italia''}} Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le ''kippah'' perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale. ([[Giuseppe Ciarrapico]]) *Fini è il futuro ma deve avere coraggio. Rischia l'omologazione. E a quel punto un partito vale l'altro. ([[Teodoro Buontempo]]) *Fini è pavloviano: non è fascista, ma ogni tanto, come direbbe Altan, gli vengono in mente cose fasciste che non condivide. ([[Riccardo Barenghi]]) *Fini ha dimostrato di essere uno dei pochi che hanno lo sguardo più lungo del proprio interesse. ([[Willer Bordon]]) *Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. ([[Marcello Veneziani]]) *Fini lo vedo male: deve la sua fortuna al fatto che ha ereditato tutto da [[Giorgio Almirante|Almirante]] che però non cambiava opinione. ([[Giorgio Forattini]]) *Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. ([[Daniela Santanchè]]) *Fini non è mai sincero. Lo conosco da una vita e una delle sue caratteristiche è non dire mai sinceramente quello che pensa. [...] A Roma c'è un termine che chiarisce bene il concetto: "mortarolo". Fini è un liquidatore. Ha liquidato il Msi prima, ha liquidato An nel Pdl e adesso vorrebbe liquidare il Pdl. [...] Nella sua lunga carriera politica non c'è mai stata una fase costruttiva. Dopo 30 anni di attività politica... Bilancio inquietante. [...] Fini nel suo partito quando mai è stato liberale? Ha sempre comandato a spada tratta. Ha sciabolato quando e come ha voluto e non s'è mai sottoposto a congressi degni di questo nome. Non è lui che può fare un'accusa di questo genere a Berlusconi. [...] Io avevo un progetto politico, quello di Fini qual è? Lui si compiace soltanto dell'applauso della sinistra che adesso lo apprezza soltanto per il suo antiberlusconismo. ([[Pino Rauti]]) *Ho orrore dei traditori. Pensare che gli salvai la vita, quando nell' 87 andai al congresso di [[Sorrento]] per sostenerlo contro [[Pino Rauti|Rauti]]. Ora finge di non conoscermi. ([[Jean-Marie Le Pen]]) *Io l'avevo detto a Fini a suo tempo: "anche se cerchi di cambiare strada, il tuo partito non ci starà, non ti seguirà". Lui rispondeva di no, che sbagliavo, ma purtroppo questa è la realtà. ([[Amos Luzzatto]]) *L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. [...] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. ([[Francesco Grisi]]) *La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è colpa del governo, è colpa di [[Walter Veltroni|Veltroni]]. ([[Pino Corrias]]) *La sua opposizione a Berlusconi è molto più forte, evidente, conclamata e ripetuta di quanto non lo siano i contenuti. ([[Paolo Liguori]]) *Lo inviterei a leggere [[Carlo Levi]] e [[Primo Levi]]. Sono sicuramente due autori all'interno dei quali si addensa una forte cultura di sinistra. ([[Geno Pampaloni]]) *Per giustificare la guerra a Berlusconi, Gianfranco Fini ha rispolverato il suo passato giustizialista, messo in soffitta 15 anni fa per ragioni di convenienza, e lo ha sbattuto sul tavolo della maggioranza. ([[Maurizio Belpietro]]) *Poveraccio mi rendo conto che sia in difficoltà. Nessuno sa che cosa abbia in testa. Io continuo a sostenere che non lo sappia neanche Fini... Non è del resto facile decrittare il suo pensiero perché non è facile decrittare il vuoto. ([[Vittorio Feltri]]) *Prendo molto sul serio le ipotesi del presidente della Camera. Ha compreso l'importanza del rapporto tra religione e politica, dell'integrazione e dei temi etici. ([[Gaetano Quagliariello]]) *Rappresenta la parte positiva del fascismo. C'era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio. ([[Franco Zeffirelli]]) *Renato, Renato, Renato... Ti dico una cosa sola, Renato: Gianfranco Fini. Perché non sono un imitatore, Renato, io ti do proprio un'interpretazione del personaggio. Fini con le... cravatte rosa... ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Signor Vicepresidente del Consiglio, Lei mi ricorda [[Palmiro Togliatti]]. Il comunista più odioso che abbia mai conosciuto, l'uomo che alla Costituente fece votare l'articolo 7 ossia quello che ribadiva il Concordato con la Chiesa Cattolica. <br /> E che pur di consegnare l'Italia all'Unione Sovietica era pronto a farci tenere i Savoia, insomma la monarchia. Non a caso quelli della Sinistra La trattano con tanto rispetto anzi con tanta deferenza, su di Lei non rovesciano mai il velenoso livore che rovesciano sul Cavaliere, contro di Lei non pronunciano mai una parola sgarbata, a Lei non rivolgono mai la benché minima accusa. <br /> Come Togliatti è capace di tutto. Come Togliatti è un gelido calcolatore e non fa mai nulla, non dice mai nulla, che non abbia ben soppesato ponderato vagliato per Sua convenienza. (E meno male se, nonostante tanto riflettere, non ne imbrocca mai una). Come Togliatti sembra un uomo tutto d'un pezzo, un tipo coerente, ligio alle sue idee, e invece è un furbone. Un maestro nel tenere il piede in due staffe. Dirige un partito che si definisce di Destra e gioca a tennis con la Sinistra. Fa il vice di Berlusconi e non sogna altro che detronizzarlo, mandarlo in pensione. [...] <br /> Signor Fini, ma perché come capolista dell'Ulivo non si presenta Lei? ([[Oriana Fallaci]]) *Sul [[Diritto di asilo|diritto d'asilo]] e la [[società multietnica]] il presidente della Camera Fini continua a dire semplicemente cose di buon senso: parla da esponente di una destra europea, né fascista né razzista. ([[Paolo Ferrero]]) *{{NDR|Raccontando di quando erano ragazzi}} Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano... ([[Francesco Storace]]) ===[[Marco Travaglio]]=== *Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita [[Paolo Borsellino]] al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". [...] "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì {{NDR|[[Forza Italia]]}} non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]], [[Bettino Craxi|Craxi]] con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano. *Non per guastare la festa a questa bella incoronazione imperiale del leader del popolo delle libertà che, come avete visto, a sorpresa è stato eletto primo, unico, ultimo imperatore del partito che aveva fondato sul predellino di una macchina e che quando l'aveva fondato Gianfranco Fini l'aveva subito fulminato dicendo: "siamo alla comica finale, noi non entreremo mai nel [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]] e [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non tornerà mai più a Palazzo Chigi con i voti di Alleanza Nazionale". E quando qualcuno gli aveva chiesto "Possibilità che AN rientri all'ovile?", risposta di Fini: "Noi non dobbiamo tornare all'ovile perché non siamo pecore". Poi come avete visto sono tornati all'ovile quindi ne dobbiamo concludere che sono pecore o pecoroni. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|n=Categoria:Gianfranco Fini}} {{DEFAULTSORT:Fini, Gianfranco}} [[Categoria:Politici italiani]] pty3hmbs6cii06yiq01m37rfdo5cphj 1223593 1223581 2022-08-21T11:27:40Z Spinoziano 2297 forma wikitext text/x-wiki [[File:Gianfranco Fini.jpg|thumb|upright=1.4|Gianfranco Fini]] {{TOCright}} '''Gianfranco Fini''' (1952 – vivente), politico italiano. ==Citazioni di Gianfranco Fini== {{cronologico}} *Occorre ora lavorare insieme senza vuoti unanimi o stupide piaggerie, senza rinunciare né alle proprie analisi né alle proprie proposte. Ma anche senza faziosità preconcette, senza preventivi dinieghi, senza sterili steccati correntizi. Dopo aver tenuto banco sulle prime pagine dei giornali, conquistate da un congresso libero come nessuno al mondo, e dopo essersi meritato tanti commenti (non tutti approfonditi), il partito deve buttarsi anima e corpo all'esterno per mantenere desta l'attenzione della pubblica opinione. Non possiamo permetterci permanenti contrasti che rallenterebbero la nostra azione esterna e renderebbero più lenta e difficile la indispensabile riorganizzazione interna. Mettiamoci quindi al lavoro. Subito. In Parlamento, dove i nostri deputati e senatori dovranno farsi sentire con forza e senza inammissibili assenze e nel paese reale. Tutti hanno osservato che il Msi, pur senza rinnegare il proprio passato, aspira a contare di più nell'immediato futuro. Una segreteria giovane e storicamente post-fascista apre indubbiamente delle possibilità in tal senso.<ref>Dall'editoriale per ''Il Secolo d'Italia'', 16 dicembre 1987.</ref> *Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice [[fascismo|fascista]].<ref>Da ''il Giornale'', 5 gennaio 1990.</ref> *{{NDR|[[Benito Mussolini]]}} Il più grande statista del secolo. Se vivesse oggi garantirebbe la libertà degli italiani.<ref>1992; citato in Filippo Ceccarelli, ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1176686 Retroscena. L'abc del segretario]'', ''La Stampa'', 26 novembre 1993, p. 3.</ref> *Direi ancora che {{NDR|[[Benito Mussolini|Mussolini]]}} è stato il più grande statista del secolo. (da un'[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1228869 intervista] ad Alberto Statera ne ''La Stampa'', 1º aprile 1994, p. 5) *Credo che l'istituzione [[mussolini]]ana di una terza via in alternativa al [[comunismo]] sia ancora attualissima.<ref name="radici">Citato in Corrado De Cesare, ''Il fascista del Duemila. Le radici del camerata Gianfranco Fini'', Kaos Edizioni, 1995, ISBN 8879530461.</ref> *[[Mussolini|Il duce]] è stato un esempio di amore per la propria [[terra]] e la propria gente, un giorno l'[[Italia]] lo dovrà riabilitare e insieme a [[Cavour]], [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti.<ref name="radici"></ref> * Se lei mi chiede: "Un maestro dichiaratamente [[omosessualità|omosessuale]] può fare il maestro?" Io le dico di no. Capito? Perché ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini.. [...] Io non ho alcuna difficoltà ad assumermi tutte le responsabilità ed eventuali impopolarità di quel che ho detto, ma una cosa è non discriminare l'omosessuale e un conto è riconoscere all'omosessuale lo stesso esercizio di diritti connessi soprattutto all'educazione... [...] Non farò mai nulla perché siate discriminati ma non farò nulla per mettere il vostro tipo di rapporto sullo stesso piano della famiglia naturale.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Fini_gay_non_puo_fare_co_0_9804094008.shtml Fini: un gay non può fare il maestro]'', ''Il Corriere della Sera'', 9 aprile 1998.</ref> *Dopo il 1994 abbiamo fatto tante cose. Abbiamo fatto Fiuggi, c'è stato un confronto. Direi che oggi non si può certo dire. Oggi non lo direi più {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}<ref>Citato ne ''[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3435107 La Stampa]'', 23 gennaio 2002, p. 7.</ref> *I tempi sono maturi per discutere di diritto di voto, almeno amministrativo, per le persone immigrate.<ref name="immigrati">Citato in ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/10_Ottobre/07/fini.shtml Fini: diamo il diritto di voto agli immigrati]'', ''Corriere della sera'', 7 ottobre 2003.</ref> * Confermo che a mio avviso sono maturi i tempi per discutere del diritto di voto amministrativo per gli immigrati che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia e hanno ottenuto la carta di soggiorno. Sono maturi anche perché la nuova legge {{NDR|la legge Bossi Fini}} funziona ed ha dimostrato di garantire l'integrazione di centinaia di migliaia di stranieri che lavorano con regolare contratto. Integrazione significa parità di diritti e di doveri ed è un obiettivo che il Governo di centrodestra ha sempre tenuto presente insieme a quello della legalità, del giusto rigore verso i clandestini. Spero che la Lega dimostri di esserne cosciente: non avere la nazionalità italiana non può voler dire essere cittadini di serie B. Quanto al plauso della sinistra, mi lascia indifferente. È palesemente strumentale se solo si pensa alla caterva di insulti che ha accompagnato la legge 189.<ref name="immigrati"></ref> *Ho risposto a chi mi chiedeva se continueremo a discutere dicendo che, anche se ciò dovesse accadere, arriveremo alla fine della legislatura. Non solo: ci proponiamo di vincere le successive elezioni con lo stesso premier e con gli stessi quattro partiti della CDL. <ref>Da ''Il Messaggero'', 18 ottobre 2003, pag. 9.</ref> * Il fascismo fu parte del male assoluto.<ref name="male assoluto">Durante il viaggio in Israele; citato in ''[http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/finisr/leggi/leggi.html Fini in Israele "Il fascismo fu parte del male assoluto"]'', ''la Repubblica'', 24 novembre 2003.</ref> * [Bisogna] denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali volute dal fascismo. [...] [Vi] rientrano certamente tutte quelle pagine relative alla discriminazione e ancor più alla persecuzione nei confronti degli ebrei e più in generale delle minoranze. E quindi certamente vi rientra anche quella {{NDR|la Repubblica Sociale di Salò}} pagina.<ref name="male assoluto"></ref> *Di fronte all'orrore della [[Shoah]], simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il [[nazismo]] riservò all'intero [[ebrei|popolo ebraico]]. (messaggio scritto sul Libro della memoria durante la sua visita in Israele del 24 novembre 2003){{c|Fonte?}} * Il comportamento di alcuni magistrati grida vendetta, vedi il caso di [[Genova]] dove vengono rinviati a giudizio più poliziotti e carabinieri che black bloc e terroristi in erba.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/politica/campagnadue/finigiud/finigiud.html Fini all'attacco dei magistrati "Atti che gridano vendetta"]'', ''la Repubblica'', 22 maggio 2004.</ref> *{{NDR|Riferendosi a [[Umberto Bossi]]}} Se avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi.<ref name="Magazine">Da ''Corsera Magazine'', 9 marzo 2006.</ref> *Il [[comunismo]] è la più grande e sanguinosa illusione che l'umanità abbia partorito.<ref name="Magazine"></ref> *{{NDR|Dopo i fatti di [[Calciopoli]]}} Se chi ha la possibilità non tronca la piovra in modo tale da rendere chiaro che certi scandali non si ripeteranno mai più, allora il calcio è finito. Chi ha sbagliato paghi e paghi in modo tale da far passare in futuro la voglia di ripensarci.<ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2006/05/dirette/sezioni/calcio/scandalocalcio/sabato20maggio/ Gli azzurri pagheranno ai Mondiali], ''Repubblica''; 20 maggio 2006.</ref> *Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una [[famiglia]] servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=144690 Fini: "Una legge per coppie di fatto e gay"]'', ''Il Giornale'', 27 dicembre 2006.</ref> *{{NDR|Riferendosi ad [[Alleanza Nazionale]]}} Il dibattito è [[democrazia]] ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione.<ref>Da ''Il Giornale'', 3 maggio 2007.</ref> *Noi, che siamo il motore della CdL, se vogliamo trarre un insegnamento dagli anni passati, dobbiamo aver ben chiaro che va battuta definitivamente quell'utopia secondo cui i lavori non hanno pari dignità.<ref>Dal palco di una manifestazione a Roma del 13 ottobre 2007; citato da ''Avvenire'' il 14 ottobre 2007.</ref> *È venuta meno la fiducia, a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] l'ho anche scritto per lettera, d'ora in poi procediamo per conto nostro. Regolatevi di conseguenza. Noi siamo sempre stati leali con lui, nei 5 anni di [[governo]] e in questi mesi all'opposizione. Finora non abbiamo fatto sponda a [[Pier Ferdinando Casini|Casini]]. E questo è il ringraziamento? Per me la Cdl è una [[storia]] chiusa.<ref name="rabbia">Citato in Francesco Bei, ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8fic.tif La rabbia di Fini "Ferito dal Cavaliere"]'', ''la Repubblica'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Alla fine io sono sicuro che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] riuscirò a farlo ragionare. Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv.<ref name="rabbia"></ref> *L'attesa dell'implosione della maggioranza rischia di essere l'attesa di... Godot se il centrodestra non contribuisce alla sollecita rimozione del macigno che sbarra la strada alle nuove elezioni: l'attuale legge elettorale, una legge che obbliga tutti ad alleanze eterogenee in cui è enorme il potere di interdizione e di ricatto anche di formazioni ultraminoritarie, con ridottissimo consenso popolare e che non a caso proliferano come i funghi dopo le piogge.<ref>Dalla lettera inviata al ''Corriere della sera'', ''[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071116/g8g8o.tif Caro Silvio, adesso voltiamo pagina]'', 16 novembre 2007, p. 1.</ref> *Autocritica è parola che [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non conosce.<ref>Dall'intervista di Ugo Magri, ''[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200711articoli/27961girata.asp "Se liquida il bipolarismo Silvio archivia se stesso"]'', ''La Stampa'', 28 novembre 2007.</ref> *Io rivendico il diritto di fare delle critiche, poi se si incorre nel delitto di lesa maestà per i [[Giuliano Ferrara|Ferrara]] di corte, io vado dritto per la mia strada.<ref>Da ''[http://www.matrix.mediaset.it/videogallery/2007/11/28/videogallery.shtml Matrix]'', 28 novembre 2007.</ref> *Se [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perché una legge siffatta in Parlamento non passerà mai.<ref name="Vassallum">Dal discorso all'assemblea di AN riunita a Roma all'Ergife, 9 dicembre 2007; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_09/fini_ostruzionismo_vassallum_e9d35680-a646-11dc-b0eb-0003ba99c53b.shtml Legge elettorale, lo stop di Fini Silvio «Ostruzionismo contro il Vassallum»]'', ''Corriere della sera'', 9 dicembre 2007.</ref> *Comportarsi nel modo in cui sta facendo [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non ha niente a che fare con il teatrino della [[politica]]: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi.<ref name="Vassallum"></ref> *Il nuovo partito di Berlusconi? Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione.<ref name="Vassallum"></ref> *[[Silvio Berlusconi|Il Cavaliere]] ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti.[...] Sono il presidente di An, non una pecora.<ref>Dall'intervista di [[Vittorio Feltri]], ''«Vi spiego gli errori di Silvio»'', ''Libero'', 16 dicembre 2007, p. 1.</ref> *Non credo che gli Stati Uniti siano pronti per una presidenza come quella di [[Barack Obama|Obama]], non fosse altro perché sarebbe il primo presidente nero.<ref>Dall'[http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,News%5E0%5E64456,0.html intervista] di [[Gianni Riotta]] per il programma televisivo ''Tv7'', ''RaiUno'', 7 marzo 2008.</ref> *Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della [[libertà]], bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi – sessantatré anni dopo la liberazione – la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. [...] La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressoché totale assenza di doveri e finanche di regole. La libertà è minacciata nello stesso momento in cui – come sta avvenendo per alcune questioni – nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è.<ref name="Resoconto">Dal [http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=1&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00090&fase=#sed0001.stenografico.tit00090 discorso] di insediamento alla presidenza della Camera dei deputati, 30 aprile 2008.</ref> *Come garantire effettiva concordia tra capitale e [[lavoro]], come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della [[globalizzazione]] dei mercati.<ref name="Resoconto"></ref> *{{NDR|Riferendosi all'omicidio di Nicola Tommasoli (non ebreo) da parte di tre estremisti di destra e alle contestazioni a Israele di Torino}} Gli scontri anti-israeliani di Torino e gli attacchi di naziskin a Verona non sono paragonabili. Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave. La sinistra radicale dà vita ad una violenza che giustifica con una politica anti-sionista. Non si può nascondere l'astio per gli ebrei dietro l'antisionismo. Quello della sinistra radicale è un movimento politico diffuso, che dà vita a pregiudizi di tipo politico-religioso.<ref>Da ''[http://politica.excite.it/news/8934/FiniBandiere-israeliane-bruciate-peggio-di-attacco-naziskin Excite]'', 6 maggio 2008.</ref> *La mia elezione a presidente della camera è il segno della fine del dopoguerra e il discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, senza distinzione fra destra e sinistra, conclude un lungo percorso della storia repubblicana. [...] una sinistra che non ha ancora capito che il cambiamento non si fa con quel riformismo illuminato che cala dall'alto le sue ricette di laboratorio, ma si realizza solo con una rivoluzione conservatrice, ben agganciata alle radici, all'identità.<ref>Dal discorso all'assemblea nazionale di AN dell'11 maggio 2008; citato in Ida Dominijanni, ''La rivoluzione di Fini'', ''il manifesto'', 13 maggio 2008, p. 11.</ref> * Concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati, a certe condizioni, non è un'ipotesi sciagurata né un'idea criminale. [Ma gli immigrati] devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri. Diritti e doveri devono stare insieme. <ref>Citato in [http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/immigrazione/fini-risponde-a-veltroni/fini-risponde-a-veltroni.html Voto immigrati, Fini apre a Veltroni "Ma non garantisce integrazione"], ''la Repubblica'', 3 settembre 2008; [http://www.corriere.it/politica/08_settembre_04/voto_immigrati_lega_01fe8142-7a74-11dd-a3dd-00144f02aabc.shtml Voto agli immigrati, stop di Berlusconi], ''Corriere della sera'', 4 settembre 2008.</ref> *Se guardiamo a [[Somalia]], [[Etiopia]] e [[Libia]], a come sono ridotte adesso e a com'erano prima con l'[[Italia]], credo che questa pagina della storia sarà riscritta e ci sarà una rivalutazione del ruolo dell'Italia.<ref>Ottobre 2006; citato in Alberto Piccinini, ''Lezioni di storia'', ''il manifesto'', 9 settembre 2008, p. 12.</ref> * I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata. [...] La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti. [...] Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici perché chi aveva come modello l'Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico.<ref name="antifascismo">12 settembre 2008; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/08_settembre_13/fini_antifascismo_ccb8bcec-8175-11dd-95db-00144f02aabc.shtml «La destra si riconosca nell'antifascismo»]'', ''Corriere della Sera'', 13 settembre 2008.</ref> *{{NDR|Sul fascismo}} il giudizio della destra deve essere negativo in ragione della limitazione della libertà. [...] Non possiamo negarci la storia, e il fascismo fu una dittatura che negò alcune libertà fondamentali.<ref name="antifascismo"></ref> *È sbagliato dire che {{NDR|il [[Sessantotto|'68]]}} rappresentò la stagione della libertà. Ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del '68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. {{NDR|Il '68 ha fallito}} nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità.<ref name="antifascismo"></ref> *{{NDR|In merito alle accuse di Gasparri a Napolitano per la morte di Eluana Englaro}} [[Maurizio Gasparri|Gasparri]] è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il Presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente.<ref>Citato in ''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/02/berlusconi-reazioni.shtml?uuid=cbc67958-f6e3-11dd-bd24-1dcc70a371a3&DocRulesView=Libero Il rammarico di Berlusconi. Lite Fini-Gasparri sul Quirinale]'', ''il Sole 24 Ore'', 9 febbraio 2009.</ref> *{{NDR|Alle Fosse Ardeatine}} Il valore che emerge è quello del patriottismo democratico, che il fascismo aveva oscurato per vent'anni, e che trovò uno dei suoi primi momenti di rinascita nella scelta di continuare la guerra contro i tedeschi.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=338712 Fosse Ardeatine, Napolitano: errore da evitare Fini: "Grazie a chi combatté e morì per la patria"]'', ''il Giornale'', 24 marzo 2009.</ref> *La risposta è nelle cose che ho fatto negli ultimi anni. Non sono più dello stesso parere {{NDR|che Mussolini «è stato il più grande statista del secolo»}}, sarei schizofrenico.<ref>Citato in Andrea Garibaldi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/26/Fini_Mussolini_piu_grande_Ora_co_9_090326029.shtml Fini: Mussolini il più grande? Ora non la penso più così]''. ''Corriere della sera'', 26 marzo 2009, p. 14.</ref> *Respingere i clandestini non viola il diritto internazionale, ma l'[[Italia]] ha il dovere di stabilire se tra chi viene respinto ci sia qualcuno che ha diritto a chiedere asilo.<ref>''Corriere della sera'', 12 maggio 2009.</ref> *Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.<ref>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/interni/fini_premier_leader_a_volte_monarca_assoluto/politica-fini-camera-riforme-berlusconi/03-11-2009/articolo-id=396122-page=0-comments=1 Fini: Premier leader? A volte monarca assoluto]'', ''il Giornale'', 3 novembre 2009.</ref> *Lui {{NDR|[[Silvio Berlusconi]]}}, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo... [...] io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/fuorionda-fini/fuorionda-fini.html Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"]'', ''la Repubblica'', 1° dicembre 2009.</ref> *Con calma, ho posto a Berlusconi solo questioni politiche, alle quali non mi ha saputo rispondere. O meglio, ha risposto a tutto, dicendo sempre "va tutto bene". Invece non va bene per niente e basta vedere cosa è successo in Sicilia, dove da un anno e mezzo viene tollerata una situazione che, in qualsiasi altra organizzazione, avrebbe portato a una decisione".<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/strappo_fini_berlusconi-3380004/ Repubblica.it], 15 aprile 2010</ref> *Il tradimento, che certamente è sempre nel novero dei comportamenti umani poco dignitosi, alligna spesso in coloro che sono adusi all'applauso e in molti casi all'acritica approvazione, salvo poi, quando i leader girano le spalle, dire tutt'altro. Raramente il tradimento è nella coscienza di chi si assume la responsabilità, in pubblico e in privato, di insistere su alcune questioni.<ref>Direzione nazionale PDL, 22 aprile 2010. {{c|Fonte ulteriore?}}</ref> *Se la [[politica]] perde la dimensione pedagogica, non è più buona politica.<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 4 maggio 2010.</ref> *Per la [[destra]] è bello, nonostante tutto, essere [[Italiani]], perché è un piccolo privilegio, perché, a [[Milano]] come a [[Palermo]], la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Anche per questo, anche nel 2010, essere di destra vuol dire innanzitutto amare l'[[Italia]] e avere fiducia negli Italiani, nella loro capacità di sacrificarsi, di lavorare onestamente, di pensare senza egoismi al futuro dei propri figli, di essere solidali e generosi, perché per la destra sono innanzitutto generosi i nostri militari che in [[Afghanistan]] ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di connazionali, donne e uomini, che ogni giorno e gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani, i malati, i più deboli [...]. Gli Italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste: per questo destra vuol dire senso dello stato, etica pubblica, cultura dei doveri [...]. Da questa vera uguaglianza, l'uguaglianza delle opportunità, la destra vuol costruire una società in cui il merito e le capacità siano i soli criteri per selezionare una classe dirigente: la destra vuole un paese in cui chi lavora di più e meglio viene pagato di più, un paese in cui chi studia va avanti, un paese in cui chi merita riceve i maggiori riconoscimenti.<ref>A ''Vieni via con me'' del 15 novembre 2010; visibile su ''[http://video.repubblica.it/dossier/crisi-maggioranza/fini-immigrati-onesti-saranno-italiani/56629/55683 video.repubblica.it]''.</ref> *{{NDR|Riferendosi alla convention di Futuro e Libertà}} Perugia come atto fondativo di una nuova formazione politica di centro-destra, ma soprattutto come un momento in cui abbiamo cercato [...] di delineare i tratti distintivi di coloro che hanno una certa idea dell'Italia. Da Perugia è emerso chiaramente che Futuro e Libertà ha dei valori di riferimento ben precisi, che sono quelli del popolarismo europeo [...], una destra che crede nello stato [...] come garante in primo luogo dei diritti, come garanzia per tutti quei cittadini che sanno che la nazione è, per dirla con Renan, un plebiscito che si rinnova ogni giorno. Il che vuol dire che ogni giorno ci si deve sentire membri di una comunità nazionale, figli di un comune destino, quell'idea di patria che è uno dei caposalidi della destra da sempre. A Perugia è emersa una certa idea dell'Italia fatta di responsabilità, di senso del dovere, di senso civico [...]. Insomma, da Perugia la dimostrazione che in Italia c'è una destra che guarda al futuro; c'è una destra cosciente del grave momento in cui si trova il nostro paese [...].<ref>Visibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=0c-1u7LFeqc Fini - Manifesto per l'Italia]'', ''youtube.com'', 18 novembre 2010.</ref> *{{NDR|Sulle intercettazioni, riferendosi al ministro [[Sandro Bondi]]}} Ma mi spieghi qual è il nesso tra la necessità di una legge che vieta le intercettazioni pubblicate sui giornali, soprattutto in certi frangenti, con il divieto per la polizia di mettere una cimice nella macchina della moglie di un mafioso?<ref>Visibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=ek3leh8SkfM Scontro Fini Bondi al Tg2]'', ''youtube.com'', 2 luglio 2010.</ref> * Il cambiamento che farei oggi {{NDR|alla legge Bossi-Fini}} è quello di rendere più flessibile le norme sulla permanenza in Italia nel caso che l'immigrato perda il lavoro. Tanti cittadini perdono il posto e oggi ritrovarlo è sempre più difficile.<ref>A ''Istituzioni'', RaiEdu; citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter Corriere della Sera]'', 7 aprile 2012.</ref> *{{NDR|Sulla legge Bossi-Fini}} La priorità è cambiare la legge sulla cittadinanza. Credo sia giusto concederla ai ragazzi stranieri che sono nati in Italia, o che ci sono arrivati quando erano piccolissimi. A patto che frequentino un ciclo di studi scolastico e risiedano stabilmente in Italia.<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/politica/12_aprile_07/fini-cambierei-la-bossi-fini_93a6b67c-80cf-11e1-97af-a2f25e79a811.shtml Immigrati, il presidente della Camera: «Cambierei la legge Bossi-Fini» Più flessibilità per i permessi di soggiorno. E cittadinanza ai figli degli stranieri che sono nati e studiano in Italia]'', ''Corriere della sera'', 7 aprile 2012.</ref> *Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c'è la Lega {{NDR|Nord}}, con l'aggiunta della costola [[Giorgia Meloni]], sempre più mascotte di [[Matteo Salvini|Salvini]]. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l'[[immigrazione]] e l'[[Unione europea]]. E poi c'è [[Forza Italia]], il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]].<ref name="felpe">Da un'intervista a ''la Repubblica'' del 24 febbraio 2015; citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/02/24/fini-salvini-felpe/ Cosa dice Fini di Salvini, «al netto delle felpe»]'', ''IlPost.it'', 24 febbraio 2015.</ref> *Al netto delle felpe, Salvini è un personaggio della vecchia Lega. Prima volevano la Liberazione del Nord per portarlo in Europa, adesso la liberazione dell'Italia da Bruxelles. La mia idea di destra va in direzione esattamente opposta. Il problema non è l'euro. Il problema è che abbiamo una politica monetaria comune e non una politica fiscale omogenea. Bisogna spingere, da destra, verso gli Stati Uniti d'Europa.<ref name="felpe"></ref> {{intestazione|''[http://news.kataweb.it/item/354264/lega-fini-non-c-e-identita-padana-ma-propaganda-bossi Kataweb]'', 17 settembre 2007}} *In Italia non esiste una identità nazionale lombarda se non nella propaganda di Umberto Bossi. *Il modello catalano è da seguire con attenzione ma da noi non esiste una identità padana come quella catalana qui in Spagna. *[Nel nostro Paese esiste] Una questione settentrionale di cui la Lega Nord si fa interprete, e che deriva dalla profonda protesta e insofferenza per il carico fiscale crescente cui non corrispondono servizi adeguati. *Parlare di identità padana vuol dire parlare di qualcosa che non ha un fondamento di tipo storico. Anche se la Lega Nord ha il merito di aver avviato un dibattito serio sul federalismo fiscale e su come avvicinare le istituzioni ai cittadini. Da noi non esiste un'identità nazionale lombarda se non nella propaganda di [[Umberto Bossi|Bossi]]. *La [[Catalogna]] dimostra che si può essere orgogliosi della propria identità restando allo stesso tempo europeisti convinti e pienamente inseriti nella dimensione europea. *La Lega non coglie la possibilità di difendere i propri interessi legittimi in ambito europeo. *{{NDR|A proposito delle frasi di Bossi sul tricolore}} È un repertorio comiziale, un modo ripetitivo, stanco e abusato. […] Quello di Bossi è un repertorio comiziale che di tanto in tanto rivolge ai suoi militanti. ==Citazioni su Gianfranco Fini== *Come il Fini doppiolavorista. Lui avrà il bacio di Fazio e di Saviano, pur essendo incollato a una poltrona che non merita più. ([[Giampaolo Pansa]]) *Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. ([[Mario Segni]]) *[Renzi] è circondato, però, da mezze tacche: mezze tacche: gli ex lacchè di Berlusconi. Fini, che ho conosciuto bene, quando faceva l'attendente ossequioso di Giorgio Almirante cui prestavo denari per il Msi. ([[Licio Gelli]]) *E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi. ([[Vittorio Feltri]]) *È il migliore. Porta avanti il suo gioco politico con una buona lucidità. Ma è privo dei supporti dottrinari. Non so se legga qualche libro. So che mischia un po' tutto: Evola e il liberismo, la conservazione e il libertarismo. ([[Francesco Cossiga]]) *– Fammi fare Fini.<br>– Eh?<br>– Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, te lo faccio io.<br>– Ma non c'è Fini nel mio film, Stanis.<br>– È un errore, è un errore. Tu vuoi fare un film sull'Italia senza Gianfranco Fini, Renato? ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Fini, abbiamo fatto insieme il '68, ma adesso mi sono convinto che non è tanto di sinistra. ([[Roberto Benigni]]) *Fini aveva ed ha le potenzialità di leader, soprattutto in una società che ha bisogno di un comunicatore che sappia unire concetti e soggetti. Ma non sempre avere queste qualità significa scegliere la strategia migliore. ([[Ignazio La Russa]]) *{{NDR|Sulle scelte politiche di Gianfranco Fini e del gruppo ''Futuro e Libertà per l'Italia''}} Fini e i finiani torneranno nell'ombra. Andremo a votare e vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini. Fini ha fatto sapere che presto fonderà un nuovo partito. Spero che abbia già ordinato le ''kippah'' perché è di questo che si tratta. Chi ha tradito una volta, tradisce sempre. Può darsi pure che Fini svolga una missione ma è una missione tutta sua personale. ([[Giuseppe Ciarrapico]]) *Fini è il futuro ma deve avere coraggio. Rischia l'omologazione. E a quel punto un partito vale l'altro. ([[Teodoro Buontempo]]) *Fini è pavloviano: non è fascista, ma ogni tanto, come direbbe Altan, gli vengono in mente cose fasciste che non condivide. ([[Riccardo Barenghi]]) *Fini ha dimostrato di essere uno dei pochi che hanno lo sguardo più lungo del proprio interesse. ([[Willer Bordon]]) *Fini ha eliminato il fascismo come fosse un calcolo renale. ([[Marcello Veneziani]]) *Fini lo vedo male: deve la sua fortuna al fatto che ha ereditato tutto da [[Giorgio Almirante|Almirante]] che però non cambiava opinione. ([[Giorgio Forattini]]) *Fini mi ha deluso perché ha paura delle donne, perché non crede nella meritocrazia e ti fa sentire come se l'unico intelligente in giro fosse lui. ([[Daniela Santanchè]]) *Fini non è mai sincero. Lo conosco da una vita e una delle sue caratteristiche è non dire mai sinceramente quello che pensa. [...] A Roma c'è un termine che chiarisce bene il concetto: "mortarolo". Fini è un liquidatore. Ha liquidato il Msi prima, ha liquidato An nel Pdl e adesso vorrebbe liquidare il Pdl. [...] Nella sua lunga carriera politica non c'è mai stata una fase costruttiva. Dopo 30 anni di attività politica... Bilancio inquietante. [...] Fini nel suo partito quando mai è stato liberale? Ha sempre comandato a spada tratta. Ha sciabolato quando e come ha voluto e non s'è mai sottoposto a congressi degni di questo nome. Non è lui che può fare un'accusa di questo genere a Berlusconi. [...] Io avevo un progetto politico, quello di Fini qual è? Lui si compiace soltanto dell'applauso della sinistra che adesso lo apprezza soltanto per il suo antiberlusconismo. ([[Pino Rauti]]) *Ho orrore dei traditori. Pensare che gli salvai la vita, quando nell' 87 andai al congresso di [[Sorrento]] per sostenerlo contro [[Pino Rauti|Rauti]]. Ora finge di non conoscermi. ([[Jean-Marie Le Pen]]) *Io l'avevo detto a Fini a suo tempo: "anche se cerchi di cambiare strada, il tuo partito non ci starà, non ti seguirà". Lui rispondeva di no, che sbagliavo, ma purtroppo questa è la realtà. ([[Amos Luzzatto]]) *L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. [...] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. ([[Francesco Grisi]]) *La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così. Quel loro pattinare sui nervi scoperti del Paese per annettersi qualche voto, qualche consenso, qualche maledizione. Gianfranco Fini in impermeabile bianco che sfila, insieme al suo manipolo di colonnelli, tra le sterpaglie di Tor Di Quinto, dove è stata uccisa Giovanna Reggiani. Fuma, si guarda in giro, vede tutto per la prima volta, ma la racconta come se fosse l'ultima: è colpa del governo, è colpa di [[Walter Veltroni|Veltroni]]. ([[Pino Corrias]]) *La sua opposizione a Berlusconi è molto più forte, evidente, conclamata e ripetuta di quanto non lo siano i contenuti. ([[Paolo Liguori]]) *Lo inviterei a leggere [[Carlo Levi]] e [[Primo Levi]]. Sono sicuramente due autori all'interno dei quali si addensa una forte cultura di sinistra. ([[Geno Pampaloni]]) *Per giustificare la guerra a Berlusconi, Gianfranco Fini ha rispolverato il suo passato giustizialista, messo in soffitta 15 anni fa per ragioni di convenienza, e lo ha sbattuto sul tavolo della maggioranza. ([[Maurizio Belpietro]]) *Poveraccio mi rendo conto che sia in difficoltà. Nessuno sa che cosa abbia in testa. Io continuo a sostenere che non lo sappia neanche Fini... Non è del resto facile decrittare il suo pensiero perché non è facile decrittare il vuoto. ([[Vittorio Feltri]]) *Prendo molto sul serio le ipotesi del presidente della Camera. Ha compreso l'importanza del rapporto tra religione e politica, dell'integrazione e dei temi etici. ([[Gaetano Quagliariello]]) *Rappresenta la parte positiva del fascismo. C'era un fascismo di straordinaria qualità nelle arti e nella cultura. Fini mi piace perché non è una camicia nera ma rappresenta il sogno del buon fascismo. È il numero uno che potrà succedere a Silvio. ([[Franco Zeffirelli]]) *Renato, Renato, Renato... Ti dico una cosa sola, Renato: Gianfranco Fini. Perché non sono un imitatore, Renato, io ti do proprio un'interpretazione del personaggio. Fini con le... cravatte rosa... ([[Stanis La Rochelle]], ''[[Boris - Il film]]'') *Signor Vicepresidente del Consiglio, Lei mi ricorda [[Palmiro Togliatti]]. Il comunista più odioso che abbia mai conosciuto, l'uomo che alla Costituente fece votare l'articolo 7 ossia quello che ribadiva il Concordato con la Chiesa Cattolica. <br /> E che pur di consegnare l'Italia all'Unione Sovietica era pronto a farci tenere i Savoia, insomma la monarchia. Non a caso quelli della Sinistra La trattano con tanto rispetto anzi con tanta deferenza, su di Lei non rovesciano mai il velenoso livore che rovesciano sul Cavaliere, contro di Lei non pronunciano mai una parola sgarbata, a Lei non rivolgono mai la benché minima accusa. <br /> Come Togliatti è capace di tutto. Come Togliatti è un gelido calcolatore e non fa mai nulla, non dice mai nulla, che non abbia ben soppesato ponderato vagliato per Sua convenienza. (E meno male se, nonostante tanto riflettere, non ne imbrocca mai una). Come Togliatti sembra un uomo tutto d'un pezzo, un tipo coerente, ligio alle sue idee, e invece è un furbone. Un maestro nel tenere il piede in due staffe. Dirige un partito che si definisce di Destra e gioca a tennis con la Sinistra. Fa il vice di Berlusconi e non sogna altro che detronizzarlo, mandarlo in pensione. [...] <br /> Signor Fini, ma perché come capolista dell'Ulivo non si presenta Lei? ([[Oriana Fallaci]]) *Sul [[Diritto di asilo|diritto d'asilo]] e la [[società multietnica]] il presidente della Camera Fini continua a dire semplicemente cose di buon senso: parla da esponente di una destra europea, né fascista né razzista. ([[Paolo Ferrero]]) *{{NDR|Raccontando di quando erano ragazzi}} Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano... ([[Francesco Storace]]) ===[[Marco Travaglio]]=== *Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita [[Paolo Borsellino]] al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". [...] "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì {{NDR|[[Forza Italia]]}} non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]], [[Bettino Craxi|Craxi]] con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano. *Non per guastare la festa a questa bella incoronazione imperiale del leader del popolo delle libertà che, come avete visto, a sorpresa è stato eletto primo, unico, ultimo imperatore del partito che aveva fondato sul predellino di una macchina e che quando l'aveva fondato Gianfranco Fini l'aveva subito fulminato dicendo: "siamo alla comica finale, noi non entreremo mai nel [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]] e [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non tornerà mai più a Palazzo Chigi con i voti di Alleanza Nazionale". E quando qualcuno gli aveva chiesto "Possibilità che AN rientri all'ovile?", risposta di Fini: "Noi non dobbiamo tornare all'ovile perché non siamo pecore". Poi come avete visto sono tornati all'ovile quindi ne dobbiamo concludere che sono pecore o pecoroni. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|n=Categoria:Gianfranco Fini}} {{DEFAULTSORT:Fini, Gianfranco}} [[Categoria:Politici italiani]] hc482kvxng71r9wcnfcovk3dbhhgv6n Licia Troisi 0 13063 1223591 1043260 2022-08-21T11:16:46Z 2001:B07:A56:D6C9:EB:23AD:6502:1169 /* Le leggende del mondo emerso */ wikitext text/x-wiki [[File:Licia Troisi - Lucca Comics & Games 2011 - 1.jpg|thumb|Licia Troisi nel 2011]] '''Licia Troisi''' (1980 – vivente), scrittrice italiana. ==Citazioni di Licia Troisi== *Concludo con una segnalazione che ha dell'incredibile. Ogni tanto vado a guardare la mia voce su Wikipedia; a parte che si sta estendendo tipo erba infestante, ho scoperto una cosa allucinante: sto su [[Wikiquote]]. Forse voi non lo sapete, ma io vado su Wikiquote per cercare un po' di tutto; quella frase di libro che mi piace tanto, quella citazione che non ricordo di chi è…Essere presente da quelle parti mi fa uno strano effetto. Lasciamo perdere che delle citazioni indicate mi piace solo la prima, le altre decisamente poco. È avere una voce dedicata che mi fa piacere. Un ulteriore segno della decadenza dei tempi...<ref>Citato in ''[http://www.liciatroisi.it/2008/03/12/letture-e-citazioni/ Letture e citazioni]'', liciatroisi.it, 12 marzo 2008.</ref> *«Ho detto che la casa deve essere dietro il getto della cascata! Non c'è altra spiegazione!» Sennar fece appena in tempo a dire: «Non vorrai mica...» che Nihal spronò Oarf a tutta forza verso l'acqua. Il drago pareva divertirsi e anche Nihal strillava contenta. L'urlo di Sennar, invece, fu di puro terrore.<ref name=missionedisennar>Da ''La missione di Sennar''</ref> *Il lavoro, il lavoro duro, unisce e annulla le differenze.<ref>Da ''I Dannati di Malva'', Telkar</ref> *Il [[tempo]] cambia il [[volto]] delle cose, anche dei [[Ricordo|ricordi]].<ref name=missionedisennar/> *[[Matera]] è un posto difficile da descrivere. È difficile persino da fotografare. Sfugge alle definizioni, sguscia via tra uno scatto e l'altro, tra parola e parola. Bisogna andarci. [...] È un posto unico al mondo, che va attraversato in silenzio, assorti, in modo da catturarne la bellezza selvaggia, caotica, che sfugge a ogni definizione.<ref>Da [http://www.liciatroisi.it/2010/09/29/matera/ liciatroisi.it], 29 settembre 2010</ref> *{{NDR|Su ''Cinzia''}} Non mi piace dire che un libro, un fumetto, è "importante", è "necessario". Le storie lo sono sempre, se sono raccontate con il cuore. E questa lo è tantissimo e trasuda amore per questo personaggio. Ma se c'è una storia che era davvero importante raccontare, qui e in questo momento, è quella che ci affida Leo con con queste pagine.<ref name=cinzia>Dalla prefazione a Leo Ortolani, ''Cinzia'', BAO Publishing, novembre 2018. ISBN 978-88-3273-155-2</ref> *[...] questa {{NDR|di ''Cinzia''}} è una Cinzia anche per chi ''Rat-Man'' non l'ha mai letto, che si libera dalla saga, e costruisce la propria narrazione, del tutto svincolata da quella del Ratto. È una Cinzia viva e vera, se possibile ancor più complessa di quanto già non fosse nella saga di ''Rat-Man''. È una persona reale, costretta a fare i conti con un mondo che è il nostro mondo, in bilico tra il desiderio di essere accettata e l'insopprimibile voglia di rimanere per sempre la macchia sul vestito buono della società.<ref name=cinzia/> *{{NDR|Su [[Francesco Falconi]], ''Muses''}} Un libro appassionante, ricco di colpi di scena, che tiene incollati alle pagine e con una protagonista indimenticabile.<ref>Dall'''endorsement'' di Francesco Falconi, ''Muses'', Mondadori, 2012. ISBN 9788804620297</ref> *{{NDR|Su [[Francesco Falconi]], ''Gothica. L'Angelo della Morte''}} Un libro teso e appassionante sul tema dell'ingegneria genetica e delle sue implicazioni etiche.<ref>Dall'''endorsement'' di Francesco Falconi, ''Gothica. L'Angelo della Morte'', Edizione Ambiente, 2010. ISBN 9788896238608</ref> {{Int|Da ''[https://www.wired.it/play/fumetti/2017/09/21/rat-man-licia-troisi-fumetto-leo-ortolani/ Perché Rat-Man è un grande e mi mancherà moltissimo]''|''Wired.it'', 21 settembre 2017.}} *Fu lì, in quella stanza, che avvenne il primo contatto. Non so come, tra tutti i fumetti ne presi uno con uno strano tipo in copertina, giallo e con le orecchie da topo. Era [[Rat-Man]]. Credo fosse il primo numero, e fu letteralmente amore a prima vista. Mi colpì subito l'umorismo immediato e corrosivo, che mi fece sghignazzare da sola nella della stanza. Non sapevo che sarebbe stata solo la prima di molte risate in solitaria: a casa, in metro, in viaggio, ogni volta che leggevo un numero. *È la forza dei [[Personaggio immaginario|personaggi inventati]], no? Non muoiono mai davvero, non se ne vanno per sempre. Ritornano, ogni volta che riprendiamo in mano le loro storie, restano con noi, perché hanno contribuito a renderci ciò che siamo. Ma è solo un'illusione: possiamo ripetere all’infinito la loro storia, rileggendola, e amandola ogni volta come la prima, ma una conclusione ce l'hanno anche loro. *[...] [[Rat-Man]] è certamente un fumetto comico. Si ride, tanto, a volte senza freni, a volte una risata a denti stretti. Ma non c'è solo quello. Sotto la risata, c'è la tragedia di ciascuno di noi: gettati in una vita che non capiamo [...], dotati di corpi desolatamente inadeguati alle nostre ambizioni, puntiamo al cielo, ma ci mancano le ali. Ma la grandezza di Deboroh La Roccia, vera identità di Rat-Man, quella che manca a molti di noi, sta nella sua dimensione titanica: non ha poteri, è sotto tutti i punti di vista un inetto, ma non si arrende mai, guidato dall'unico desiderio di essere un supereroe. Anche se le prende sempre, anche se la vita lo colpisce duro e sotto la cintola, lui continua a guardare in alto, a indossare la maschera con le orecchie da topo e tirarsi su, ancora una volta. {{Int|Da ''[http://www.reteconomy.it/programmi/cult-si-gira/2017/ottobre/08-ratman/integrale.aspx I 20 anni di Rat-Man: il topo è morto, lunga vita al topo]''|Intervista di Giuseppe Grossi, ''Reteconomy'', 8 ottobre 2017.}} *{{NDR|Su [[Rat-Man]]}} È stata un'avventura meravigliosa, che spero in altre forme continui. È stato un compagno per tutti quanti questi anni, m'ha regalato un sacco di cose, sia risate, ma non soltanto quelle, anche tantissime riflessioni, insomma è stata una cosa veramente bella. Un compagno di viaggio, anche perché, insomma, ho cominciato a leggerlo che era più o meno il 2000, quindi per me sono 17 anni e comunque non sono pochi. *L'altro giorno scrivevo un pezzo proprio su ''[[Rat-Man]]'' e dicevo che è anche difficile dire tutti quanti i temi che sono stati affrontati. Cioè, io c'ho ritrovato anche la mia vita in tantissime cose, in tante tavole, in tante cose che gli accadono, e anche il finale in qualche modo risuona anche con quella che è la mia esperienza di vita. *{{NDR|Sulla peculiarità di [[Leo Ortolani]]}} Questa capacità di mescolare continuamente la comicità a quelli che invece sono gli argomenti diciamo più seri, facendo in modo che nessuna delle due faccia ombra all'altra. Quindi c'è una fusione praticamente perfetta tra questi due aspetti, per cui contemporaneamente riesce a essere serio anche all'interno della comicità e veicolare dei messaggi anche molto profondi. == ''L'eredità di Thuban'' == *«Tutti hanno paura» l'interruppe Lidja sprezzante. «Pensi che siano tutti perfetti tranne te? Ho paura, un sacco, e tutte quelle cose che il professore mi ha raccontato mi terrorizzano, non le capisco, e vorrei scappare anch'io, tornare semplicemente al mio circo e continuare a fare quel che ho sempre fatto. Ma non posso. Qualcuno mi ha fatto un dono, un dono terribile: ha messo in me questo germe, questi strani poteri che mi spaventano. Non posso cacciarli via, e devo dar loro un senso. Per questo li userò e farò quello che i miei antenati hanno scelto per me.» (Lidja) *Tu costringi la gente a dire cose che non pensa, solo per avere la conferma che vali poco. Ami sbagliare perché così puoi continuare a credere di essere un inetta, e nessuno potrà obbligarti a rischiare. Ma la verità è che così ti comporti solo da vigliacca. (Thuban) *Sofia aprì gli occhi lentamente, e guardò al di là dei suoi piedi. Volava. ==''La Setta degli Assassini''== ===[[Incipit]]=== La torre venne giù in un colpo solo. Si frantumò in miriadi di schegge di cristallo nero. La piana ne fu invasa, e tutti rimasero accecati per qualche istante.<br> Poi anche la polvere si posò e lo sguardo vagò su uno spettacolo inimmaginabile. La Rocca non c'era più. Era stata lì per quasi cinquant'anni, aveva oscurato l'esistenza dei Perdenti assiepati adesso tra le sue rovine e illuminato le speranze dei Vittoriosi. Ora non bloccava più lo sguardo, che si perdeva fino all'orizzonte.<br> Molti urlarono di gioia. Gli schifosi gnomi, gli umani indegni, gli schiavi delle Terre Libere gridarono a una sola voce la loro gioia.<br> Yeshol – il mago, l'assassino – pianse.<br> Poi fu semplicemente il massacro. ===Citazioni=== *C'è uno strano misto di piacere e dolore a osservare chi si ama mentre è senza di noi. (Dubhe) *La concentrazione si sposa alla pazienza, alla capacità di attendere. Si tratta di leggere il mondo come un libro, compenetrandosi con esso. Sentirlo nelle ossa e interpretarne i segnali, fino a trovare l'attimo, l'unico in cui colpire efficacemente... *Non ci sono due istanti uguali, il mondo fluisce di continuo, muta, cambia forma, ma tu sei troppo distratta per accorgertene. Il rumore del vento, come un canto, ora lento, ora violento. Un tuono in lontananza. I passi metallici degli insetti sulla terra. Le schegge di cristallo nero che rotolano lontano. Impara ad ascoltare! (Sarnek) == ''Le leggende del mondo emerso'' == *''Ecco la mollezza di un mondo da troppo tempo in pace.'' (San) *E adesso era davanti a quella porta. Avrebbe potuto ancora fermarsi, e andarsene. Riprendere la strada e tornare alla sua missione. ''Sei pronto anche per questo, per il tuo obiettivo?'' si domandò, mentre gli occhi indugiavano sulle venature della porta. Non ebbe neppure bisogno di cercare la risposta. (San) *Si toccò le guance, e senti che erano ricoperte da qualcosa di ruvido. Ne grattò un po' con un unghia e se lo mise in bocca. Era salato. ''Il dolore sa di sale'', pensò. (Adhara) *"C'è chi dice che se salvi una vita, poi devi prendertene cura. Io ne sono convinto." (Amahl) *– Da sempre il mondo emerso funziona così. Distruttori si alteranano a consacrati, in un ciclo eterno al quale le razze di questo mondo sono sempre sopravvissute, indipendentemente da chi abbia vinto lo scontro. È l'essenza del mondo, e va accettata. Nulla è eterno.<br/>– E quindi voi dite che dobbiamo restare a guardare la distruzione senza fare nulla!<br/>– Io dico che bisogna combattere quando sarà il momento, e lo faremo, come sempre. È questo il nostro ruolo. Non possiamo, non dobbiamo alterare il ciclo. Questo non vuol dire non essere padroni del proprio destino; vuol dire invece saper reagire nel modo corretto a ciò che è inevitabile. (Theana) *Meglio cercare e non trovare nulla che continuare a brancolare nel buio. *"È la lotta, Amhal, l'essenza di questa vita che ci è toccata in sorte. E tu stai lottando, questo devi dirti quando stai male, che stai lottando. La caduta fa parte della battaglia, e devi saperti perdonare." (Mira) *[...] ma i ricordi tornano a reclamare il loro posto nel presente. *– È come non esistere. È come non essere nessuno. Io Ho bisogno di sapere chi sono.<br/>– C'è chi passa una vita intera a fuggire dai ricordi, e tu invece brami di averne almeno uno a cui aggrapparti... <br />– Una vita senza ricordi è una vita a metà. La gente parla una lingua che non capisco, che non posso capire. La lingua della memoria. (Adhara-Amhal) *Era come se anche Amina stentasse a capire il proprio posto nel mondo. E allora semplicemente si ribellava, in un disperato tentativo di rendere la realtà più simile ai suoi desideri. (Adhara) *Era scappato perché sentiva che il desiderio di lei era cosi vivo e reale da fargli perdere la testa. (Amahl) *Aravahr damer trashhera danjy – il nostro tempo sta per tornare. (elfo) *A lei non era rimasto che attendere. Che Amahl tornasse, che la vita, come al solito, facesse il suo corso. Perché questa era la sua vita: un quieto lasciarsi trasportare dalla corrente, in attesa che il fato lavorasse per lei. Fino a quel momento aveva funzionato. (Adhara) *L'unica certezza è la lotta stessa, il perpetuo rinnovarsi del ciclo del bene e del male, della serpe che morde la coda alla fenice e della fenice che becca il corpo della serpe, in una sequenza infinita che solo la ricomposizione degli estremi potrà interrompere. (Veglianti) *"Quanta sicurezza, nessun dubbio... Ma la via di un cavaliere di drago è anche compassione, comprensione delle ragioni degli altri e non rifiuto del dubbio, bensì rinnovo quotidiano della propria scelta attraverso l'accettazione delle nostre incertezze.. Solo la gioventù sciocca va avanti senza indecisioni, senza mai mettere in dubbio le proprie incontrollabili certezze." (Mira) *"C'è chi si innalza sopra le definizioni e i limiti" (San) *Dove vanno i morti? Semplicemente si dissolvono e cessano di esistere? O c'è un posto dal quale ci guardano, dal quale vegliano su di noi? Ancora domande, pesanti come macigni. (Adahra) *– È come avere qualcosa qui, un animale seduto sul cuore, che scava con le unghie giorno e notte, e non si ferma mai. O forse sono io che voglio che non si fermi. Cosa devo fare?<br/>– Soffrire. Per quante consolazioni possano mai darti gli altri, questo è un dolore che non può passare, che ti accompagnerà in eterno. In un angolo del tuo cuore, continuerai a piangere come adesso. (Amahl-San) *Perché quando il dolore toglie il fiato, l'unica soluzione è annullare la mente e lasciare che sia il corpo a curarci. (Amhal) *No, non era la pace che era andato a cercare, ora lo sapeva. Fin dal primo momento aveva solo cercato la follia. Perché quando il dolore ci sopraffà, quando la speranza tramonta, la pazzia è l'unica via. E lui l'aveva imboccata volontariamente. (Amhal) *"Chi sono?! Sono la forma dei tempi a venire, sono il futuro. Sono una nuova razza d'uomo, e al tempo stesso sono la memoria del mondo emerso. Io sono diverso." (San) *"La verità è una gabbia, la verità ci incasella, ci definisce, e ci rende schiavi per sempre." (San) *Le sue gambe e la sua schiena cominciarono a protestare. Ma più ancora del corpo, erano i pensieri a logorarla. Amahl... Dov'era? Cosa stava facendo? Percepiva il tempo come un nemico che le remava contro, che in tutti i modi cercava di portarle via l'unica certezza della sua vita. (Adhara) *"Stai mentendo! Io ho un'anima, io amo, io vivo, IO SONO!" (Adhara) *Le piaceva contemplare le persone cha amava mentre esistevano senza di lei, e con suo figlio questo piacere era ancora più profondo. (Dubhe) *"Per me il cielo è sempre stato vuoto, lo sai". (Dubhe) *Tutti la guardavano con sospetto, e c'era un'aria strana tra i vicoli e gli ampi viali. Si chiese se fosse la malattia, che aveva già iniziato a mietere vittime con la paura. Si muore in tanti modi, prima che il cuore cessi di battere. (Adhara) *Perché a volte aiutare gli altri era anche aiutare un po' se stessi. (Adhara) *Ma col tempo i genitori diventano bambini e i figli sono costretti a crescere. (Neor) *Qualcuno guariva, certo. Ma restava segnato a vita. Non si poteva sprofondare all'inferno e sperare di risalirne integri. *Morire è facile, è vivere che richiede coraggio. ==''Nihal della terra del vento''== *Zitta! La differenza tra noi e loro è che noi combattiamo per la vita. La vita, Nihal! Quella che tu non conosci, che neghi con tutte le tue forze. Combattiamo perché tutti abbiano diritto a vivere la loro vita su questa terra, perché ognuno possa decidere che cosa fare della propria esistenza, perché nessuno sia schiavo, perché ci sia la pace. Combattiamo per la gente che ha ballato con noi in piazza, per il mercante che ci ha ospitato, per le ragazze che amoreggiavano con i nostri soldati. E combattiamo con la consapevolezza che la guerra è orribile, ma che se non la facessimo il mondo che amiamo andrebbe distrutto! Non è l'odio che ci muove! È la speranza che un giorno tutto questo finisca. L'odio è quello del Tiranno! *La [[paura]] è un'amica pericolosa: devi imparare a controllarla, ad ascoltare quello che ti dice. Se ci riesci ti aiuterà a fare bene il tuo dovere. Se lasci che sia lei a dominarti, ti porterà alla fossa. *Sennar la raggiunse, la agguantò per un braccio, la costrinse a voltarsi. Si mise ad urlare. «Perché per una volta non dici quello che pensi? Perché non urli, non ti arrabbi? Fai qualcosa, maledizione! Dimmi che non vuoi che vada! Dimostrami che sei ancora una persona, e non una spada!» *Morire è facile. È vivere che richiede coraggio. ==''Un nuovo regno''== *Forse al [[blu]] non c'era fine, forse cielo e mare continuavano a specchiarsi l'uno nell'altro in eterno, senza mai congiungersi. Era qualcosa di troppo grande per poter anche solo essere pensato, era l'infinito, e lui se ne sentiva schiacciato. *«Alla fine anche l'[[odio]] va via. […] La [[stanchezza]] arriva prima. […]» (Sennar) *«La gente pensa sempre che la vita sia una strada dritta, ma sbaglia. La vita è un circolo, un maledetto cerchio che gira in tondo. Alla fine ti trovi in mano esattamente quello che avevi all'inizio, e finisci per tornare al luogo da dove sei venuto» (Sennar) *«Il bisogno di certezze spinge gli uomini a gesti estremi, e quando trovano qualcosa in cui aver fede, non permettono neppure alla morte di contraddirli.» (Aster) *L'essenza della morte è tutta lì, in quel silenzio assordante e fastidioso. *«Il senso della nostra esistenza supera il tempo della vita. La condanna degli esserti mortali, o forse il loro dono, è questo: bisogna vivere senza capire. La speranza è l'unica linfa che ci permette di andare avanti. Ci saranno ancora guerra e disperazione, e poi pace e speranza, e poi ancora buio. È in questo eterno circolo che risiede il significato, l'unico a cui da mortali possiamo aspirare.» (Phos) *La morte è ammaliante per uno spirito stanco, e le lusinghe che sa mostrare avvincono. *Lonerin guardò i suoi occhi, e in un attimo comprese il significato della morte. Non gli fece paura, e riuscì ad accettarla per quel che era. Ne capì il fascino e la tristezza, e ne fece propria la pace. *La morte era diversa da come Dubhe se l'era immaginata. Era quasi piacevole poter gustare quel lento svanire nella perfezione di un tutto che non ammetteva differenze. *Nessuno sa mai cosa dirmi, perché io sono troppo diversa da loro, perché per me non esistono parole. *«Già… Non si sfugge ai demoni del passato, vero? Ogni nostro atto ci incide la pelle, e le cicatrici non vanno più via.» *Non era vero che il tempo curava le ferite. Esistevano cose che rimanevano bloccate in un eterno presente, senza possibilità di soluzione. ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''I dannati di Malva''=== Mal si aggiustò la spada sulla schiena. Spadone a due mani, un'elsa lunga quattro palmi e sette libbre di peso. L'arma più adatta ad un guardiano di Malva, diceva suo padre. Un affare di acciaio terribilmente pesante da trascinarsi dietro, pensava Mal. Aveva iniziato il corso di spada da un anno, e ancora non aveva trovato il modo giusto per trascinarsi dietro quell'arma smisurata. Finiva sempre che la punta strusciava per terra, mentre l'elsa gli spuntava su dalle scapole per buoni cinque palmi. Una cosa che gli dava il ridicolo aspetto di uno spaventapasseri. C'era comunque poco da fare; suo padre, un vecchio militare, s'era messo in testa di fargli fare la Guardia Cittadina. Un lavoro sicuro e ben pagato, persino prestigioso, diceva. A Mal non restava altro che piegarsi alla volontà paterna, e seguire tutte le sere il corso di spada, assieme ad un'altra decina di marmocchi come lui, tutti rampolli di famiglie benestanti. Del resto, c'era qualcosa di rassicurante nell'avere il destino già segnato, persino a dieci anni. Nessuna scelta da fare, nessuna preoccupazione per il futuro. Tutto sommato, era come essere avvolti in una coperta, vecchia sì, ma tranquillizzante. ===''Il destino di Adhara''=== L'uomo in nero avanzò lentamente. Si muoveva sicuro tra i vicoli deserti della città, il cappuccio a coprirgli il volto, il mantello ad accarezzargli gli stivali. Ombra tra le ombre, imboccò deciso la via che sapeva. Aveva fatto un sopralluogo, qualche giorno prima.<br> L'ingresso era anonimo: una porta di legno, un architrave in pietra. Non ebbe bisogno di vedere il simbolo inciso sulla chiave di volta per sapere di essere arrivato.<br> Si fermò un istante, conscio che non era quello il suo obiettivo primario, che un'altra era la sua missione. ==Bibliografia== *Licia Troisi, ''I Dannati di Malva'', Edizioni Ambiente, 2008. ISBN 8889014738 *Licia Troisi, ''Il destino di Adhara'', Mondadori, 2008. ISBN 8804582861 *Licia Troisi, ''L'eredità di Thuban'', Mondadori 2008. *Licia Troisi, ''La missione di Sennar'', Mondadori, 2004. *Licia Troisi, ''La setta degli assassini'', Mondadori, 2006. *Licia Troisi, ''Le due guerriere'', Mondadori, 2007. *Licia Troisi, ''Nihal della terra del vento'', Mondadori, 2004. *Licia Troisi, ''Un nuovo regno'', Mondadori, 2007. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|w|commons=Category:Licia Troisi}} ===Opere=== {{Pedia|I dannati di Malva}} {{Pedia|Il destino di Adhara}} {{Pedia|L'eredità di Thuban||}} {{Pedia|Nihal della terra del vento||}} {{Pedia|Un nuovo regno||}} {{DEFAULTSORT:Troisi, Licia}} [[Categoria:Scrittori italiani]] qicyqwml6h9dhujb9ip6ex31p8f12re 1223592 1223591 2022-08-21T11:17:11Z 2001:B07:A56:D6C9:EB:23AD:6502:1169 /* Le leggende del mondo emerso */ wikitext text/x-wiki [[File:Licia Troisi - Lucca Comics & Games 2011 - 1.jpg|thumb|Licia Troisi nel 2011]] '''Licia Troisi''' (1980 – vivente), scrittrice italiana. ==Citazioni di Licia Troisi== *Concludo con una segnalazione che ha dell'incredibile. Ogni tanto vado a guardare la mia voce su Wikipedia; a parte che si sta estendendo tipo erba infestante, ho scoperto una cosa allucinante: sto su [[Wikiquote]]. Forse voi non lo sapete, ma io vado su Wikiquote per cercare un po' di tutto; quella frase di libro che mi piace tanto, quella citazione che non ricordo di chi è…Essere presente da quelle parti mi fa uno strano effetto. Lasciamo perdere che delle citazioni indicate mi piace solo la prima, le altre decisamente poco. È avere una voce dedicata che mi fa piacere. Un ulteriore segno della decadenza dei tempi...<ref>Citato in ''[http://www.liciatroisi.it/2008/03/12/letture-e-citazioni/ Letture e citazioni]'', liciatroisi.it, 12 marzo 2008.</ref> *«Ho detto che la casa deve essere dietro il getto della cascata! Non c'è altra spiegazione!» Sennar fece appena in tempo a dire: «Non vorrai mica...» che Nihal spronò Oarf a tutta forza verso l'acqua. Il drago pareva divertirsi e anche Nihal strillava contenta. L'urlo di Sennar, invece, fu di puro terrore.<ref name=missionedisennar>Da ''La missione di Sennar''</ref> *Il lavoro, il lavoro duro, unisce e annulla le differenze.<ref>Da ''I Dannati di Malva'', Telkar</ref> *Il [[tempo]] cambia il [[volto]] delle cose, anche dei [[Ricordo|ricordi]].<ref name=missionedisennar/> *[[Matera]] è un posto difficile da descrivere. È difficile persino da fotografare. Sfugge alle definizioni, sguscia via tra uno scatto e l'altro, tra parola e parola. Bisogna andarci. [...] È un posto unico al mondo, che va attraversato in silenzio, assorti, in modo da catturarne la bellezza selvaggia, caotica, che sfugge a ogni definizione.<ref>Da [http://www.liciatroisi.it/2010/09/29/matera/ liciatroisi.it], 29 settembre 2010</ref> *{{NDR|Su ''Cinzia''}} Non mi piace dire che un libro, un fumetto, è "importante", è "necessario". Le storie lo sono sempre, se sono raccontate con il cuore. E questa lo è tantissimo e trasuda amore per questo personaggio. Ma se c'è una storia che era davvero importante raccontare, qui e in questo momento, è quella che ci affida Leo con con queste pagine.<ref name=cinzia>Dalla prefazione a Leo Ortolani, ''Cinzia'', BAO Publishing, novembre 2018. ISBN 978-88-3273-155-2</ref> *[...] questa {{NDR|di ''Cinzia''}} è una Cinzia anche per chi ''Rat-Man'' non l'ha mai letto, che si libera dalla saga, e costruisce la propria narrazione, del tutto svincolata da quella del Ratto. È una Cinzia viva e vera, se possibile ancor più complessa di quanto già non fosse nella saga di ''Rat-Man''. È una persona reale, costretta a fare i conti con un mondo che è il nostro mondo, in bilico tra il desiderio di essere accettata e l'insopprimibile voglia di rimanere per sempre la macchia sul vestito buono della società.<ref name=cinzia/> *{{NDR|Su [[Francesco Falconi]], ''Muses''}} Un libro appassionante, ricco di colpi di scena, che tiene incollati alle pagine e con una protagonista indimenticabile.<ref>Dall'''endorsement'' di Francesco Falconi, ''Muses'', Mondadori, 2012. ISBN 9788804620297</ref> *{{NDR|Su [[Francesco Falconi]], ''Gothica. L'Angelo della Morte''}} Un libro teso e appassionante sul tema dell'ingegneria genetica e delle sue implicazioni etiche.<ref>Dall'''endorsement'' di Francesco Falconi, ''Gothica. L'Angelo della Morte'', Edizione Ambiente, 2010. ISBN 9788896238608</ref> {{Int|Da ''[https://www.wired.it/play/fumetti/2017/09/21/rat-man-licia-troisi-fumetto-leo-ortolani/ Perché Rat-Man è un grande e mi mancherà moltissimo]''|''Wired.it'', 21 settembre 2017.}} *Fu lì, in quella stanza, che avvenne il primo contatto. Non so come, tra tutti i fumetti ne presi uno con uno strano tipo in copertina, giallo e con le orecchie da topo. Era [[Rat-Man]]. Credo fosse il primo numero, e fu letteralmente amore a prima vista. Mi colpì subito l'umorismo immediato e corrosivo, che mi fece sghignazzare da sola nella della stanza. Non sapevo che sarebbe stata solo la prima di molte risate in solitaria: a casa, in metro, in viaggio, ogni volta che leggevo un numero. *È la forza dei [[Personaggio immaginario|personaggi inventati]], no? Non muoiono mai davvero, non se ne vanno per sempre. Ritornano, ogni volta che riprendiamo in mano le loro storie, restano con noi, perché hanno contribuito a renderci ciò che siamo. Ma è solo un'illusione: possiamo ripetere all’infinito la loro storia, rileggendola, e amandola ogni volta come la prima, ma una conclusione ce l'hanno anche loro. *[...] [[Rat-Man]] è certamente un fumetto comico. Si ride, tanto, a volte senza freni, a volte una risata a denti stretti. Ma non c'è solo quello. Sotto la risata, c'è la tragedia di ciascuno di noi: gettati in una vita che non capiamo [...], dotati di corpi desolatamente inadeguati alle nostre ambizioni, puntiamo al cielo, ma ci mancano le ali. Ma la grandezza di Deboroh La Roccia, vera identità di Rat-Man, quella che manca a molti di noi, sta nella sua dimensione titanica: non ha poteri, è sotto tutti i punti di vista un inetto, ma non si arrende mai, guidato dall'unico desiderio di essere un supereroe. Anche se le prende sempre, anche se la vita lo colpisce duro e sotto la cintola, lui continua a guardare in alto, a indossare la maschera con le orecchie da topo e tirarsi su, ancora una volta. {{Int|Da ''[http://www.reteconomy.it/programmi/cult-si-gira/2017/ottobre/08-ratman/integrale.aspx I 20 anni di Rat-Man: il topo è morto, lunga vita al topo]''|Intervista di Giuseppe Grossi, ''Reteconomy'', 8 ottobre 2017.}} *{{NDR|Su [[Rat-Man]]}} È stata un'avventura meravigliosa, che spero in altre forme continui. È stato un compagno per tutti quanti questi anni, m'ha regalato un sacco di cose, sia risate, ma non soltanto quelle, anche tantissime riflessioni, insomma è stata una cosa veramente bella. Un compagno di viaggio, anche perché, insomma, ho cominciato a leggerlo che era più o meno il 2000, quindi per me sono 17 anni e comunque non sono pochi. *L'altro giorno scrivevo un pezzo proprio su ''[[Rat-Man]]'' e dicevo che è anche difficile dire tutti quanti i temi che sono stati affrontati. Cioè, io c'ho ritrovato anche la mia vita in tantissime cose, in tante tavole, in tante cose che gli accadono, e anche il finale in qualche modo risuona anche con quella che è la mia esperienza di vita. *{{NDR|Sulla peculiarità di [[Leo Ortolani]]}} Questa capacità di mescolare continuamente la comicità a quelli che invece sono gli argomenti diciamo più seri, facendo in modo che nessuna delle due faccia ombra all'altra. Quindi c'è una fusione praticamente perfetta tra questi due aspetti, per cui contemporaneamente riesce a essere serio anche all'interno della comicità e veicolare dei messaggi anche molto profondi. == ''L'eredità di Thuban'' == *«Tutti hanno paura» l'interruppe Lidja sprezzante. «Pensi che siano tutti perfetti tranne te? Ho paura, un sacco, e tutte quelle cose che il professore mi ha raccontato mi terrorizzano, non le capisco, e vorrei scappare anch'io, tornare semplicemente al mio circo e continuare a fare quel che ho sempre fatto. Ma non posso. Qualcuno mi ha fatto un dono, un dono terribile: ha messo in me questo germe, questi strani poteri che mi spaventano. Non posso cacciarli via, e devo dar loro un senso. Per questo li userò e farò quello che i miei antenati hanno scelto per me.» (Lidja) *Tu costringi la gente a dire cose che non pensa, solo per avere la conferma che vali poco. Ami sbagliare perché così puoi continuare a credere di essere un inetta, e nessuno potrà obbligarti a rischiare. Ma la verità è che così ti comporti solo da vigliacca. (Thuban) *Sofia aprì gli occhi lentamente, e guardò al di là dei suoi piedi. Volava. ==''La Setta degli Assassini''== ===[[Incipit]]=== La torre venne giù in un colpo solo. Si frantumò in miriadi di schegge di cristallo nero. La piana ne fu invasa, e tutti rimasero accecati per qualche istante.<br> Poi anche la polvere si posò e lo sguardo vagò su uno spettacolo inimmaginabile. La Rocca non c'era più. Era stata lì per quasi cinquant'anni, aveva oscurato l'esistenza dei Perdenti assiepati adesso tra le sue rovine e illuminato le speranze dei Vittoriosi. Ora non bloccava più lo sguardo, che si perdeva fino all'orizzonte.<br> Molti urlarono di gioia. Gli schifosi gnomi, gli umani indegni, gli schiavi delle Terre Libere gridarono a una sola voce la loro gioia.<br> Yeshol – il mago, l'assassino – pianse.<br> Poi fu semplicemente il massacro. ===Citazioni=== *C'è uno strano misto di piacere e dolore a osservare chi si ama mentre è senza di noi. (Dubhe) *La concentrazione si sposa alla pazienza, alla capacità di attendere. Si tratta di leggere il mondo come un libro, compenetrandosi con esso. Sentirlo nelle ossa e interpretarne i segnali, fino a trovare l'attimo, l'unico in cui colpire efficacemente... *Non ci sono due istanti uguali, il mondo fluisce di continuo, muta, cambia forma, ma tu sei troppo distratta per accorgertene. Il rumore del vento, come un canto, ora lento, ora violento. Un tuono in lontananza. I passi metallici degli insetti sulla terra. Le schegge di cristallo nero che rotolano lontano. Impara ad ascoltare! (Sarnek) == ''Le leggende del mondo emerso'' == *''Ecco la mollezza di un mondo da troppo tempo in pace.'' (San) *E adesso era davanti a quella porta. Avrebbe potuto ancora fermarsi, e andarsene. Riprendere la strada e tornare alla sua missione. ''Sei pronto anche per questo, per il tuo obiettivo?'' si domandò, mentre gli occhi indugiavano sulle venature della porta. Non ebbe neppure bisogno di cercare la risposta. (San) *Si toccò le guance, e senti che erano ricoperte da qualcosa di ruvido. Ne grattò un po' con un unghia e se lo mise in bocca. Era salato. ''Il dolore sa di sale'', pensò. (Adhara) *"C'è chi dice che se salvi una vita, poi devi prendertene cura. Io ne sono convinto." (Amahl) *– Da sempre il mondo emerso funziona così. Distruttori si alteranano a consacrati, in un ciclo eterno al quale le razze di questo mondo sono sempre sopravvissute, indipendentemente da chi abbia vinto lo scontro. È l'essenza del mondo, e va accettata. Nulla è eterno.<br/>– E quindi voi dite che dobbiamo restare a guardare la distruzione senza fare nulla!<br/>– Io dico che bisogna combattere quando sarà il momento, e lo faremo, come sempre. È questo il nostro ruolo. Non possiamo, non dobbiamo alterare il ciclo. Questo non vuol dire non essere padroni del proprio destino; vuol dire invece saper reagire nel modo corretto a ciò che è inevitabile. (Theana) *Meglio cercare e non trovare nulla che continuare a brancolare nel buio. *"È la lotta, Amhal, l'essenza di questa vita che ci è toccata in sorte. E tu stai lottando, questo devi dirti quando stai male, che stai lottando. La caduta fa parte della battaglia, e devi saperti perdonare." (Mira) *[...] ma i ricordi tornano a reclamare il loro posto nel presente. *– È come non esistere. È come non essere nessuno. Io Ho bisogno di sapere chi sono.<br/>– C'è chi passa una vita intera a fuggire dai ricordi, e tu invece brami di averne almeno uno a cui aggrapparti... <br />– Una vita senza ricordi è una vita a metà. La gente parla una lingua che non capisco, che non posso capire. La lingua della memoria. (Adhara-Amhal) *Era come se anche Amina stentasse a capire il proprio posto nel mondo. E allora semplicemente si ribellava, in un disperato tentativo di rendere la realtà più simile ai suoi desideri. (Adhara) *Era scappato perché sentiva che il desiderio di lei era cosi vivo e reale da fargli perdere la testa. (Amahl) *Aravahr damer trashhera danjy – il nostro tempo sta per tornare. (elfo) *A lei non era rimasto che attendere. Che Amahl tornasse, che la vita, come al solito, facesse il suo corso. Perché questa era la sua vita: un quieto lasciarsi trasportare dalla corrente, in attesa che il fato lavorasse per lei. Fino a quel momento aveva funzionato. (Adhara) *L'unica certezza è la lotta stessa, il perpetuo rinnovarsi del ciclo del bene e del male, della serpe che morde la coda alla fenice e della fenice che becca il corpo della serpe, in una sequenza infinita che solo la ricomposizione degli estremi potrà interrompere. (Veglianti) *"Quanta sicurezza, nessun dubbio... Ma la via di un cavaliere di drago è anche compassione, comprensione delle ragioni degli altri e non rifiuto del dubbio, bensì rinnovo quotidiano della propria scelta attraverso l'accettazione delle nostre incertezze.. Solo la gioventù sciocca va avanti senza indecisioni, senza mai mettere in dubbio le proprie incontrollabili certezze." (Mira) *"C'è chi si innalza sopra le definizioni e i limiti" (San) *Dove vanno i morti? Semplicemente si dissolvono e cessano di esistere? O c'è un posto dal quale ci guardano, dal quale vegliano su di noi? Ancora domande, pesanti come macigni. (Adahra) *– È come avere qualcosa qui, un animale seduto sul cuore, che scava con le unghie giorno e notte, e non si ferma mai. O forse sono io che voglio che non si fermi. Cosa devo fare?<br/>– Soffrire. Per quante consolazioni possano mai darti gli altri, questo è un dolore che non può passare, che ti accompagnerà in eterno. In un angolo del tuo cuore, continuerai a piangere come adesso. (Amahl-San) *Perché quando il dolore toglie il fiato, l'unica soluzione è annullare la mente e lasciare che sia il corpo a curarci. (Amhal) *No, non era la pace che era andato a cercare, ora lo sapeva. Fin dal primo momento aveva solo cercato la follia. Perché quando il dolore ci sopraffà, quando la speranza tramonta, la pazzia è l'unica via. E lui l'aveva imboccata volontariamente. (Amhal) *"Chi sono?! Sono la forma dei tempi a venire, sono il futuro. Sono una nuova razza d'uomo, e al tempo stesso sono la memoria del mondo emerso. Io sono diverso." (San) *"La verità è una gabbia, la verità ci incasella, ci definisce, e ci rende schiavi per sempre." (San) *Le sue gambe e la sua schiena cominciarono a protestare. Ma più ancora del corpo, erano i pensieri a logorarla. Amahl... Dov'era? Cosa stava facendo? Percepiva il tempo come un nemico che le remava contro, che in tutti i modi cercava di portarle via l'unica certezza della sua vita. (Adhara) *"Stai mentendo! Io ho un'anima, io amo, io vivo, IO SONO!" (Adhara) *Le piaceva contemplare le persone cha amava mentre esistevano senza di lei, e con suo figlio questo piacere era ancora più profondo. (Dubhe) *"Per me il cielo è sempre stato vuoto, lo sai". (Dubhe) *Tutti la guardavano con sospetto, e c'era un'aria strana tra i vicoli e gli ampi viali. Si chiese se fosse la malattia, che aveva già iniziato a mietere vittime con la paura. Si muore in tanti modi, prima che il cuore cessi di battere. (Adhara) *Perché a volte aiutare gli altri era anche aiutare un po' se stessi. (Adhara) *Ma col tempo i genitori diventano bambini e i figli sono costretti a crescere. (Neor) *Qualcuno guariva, certo. Ma restava segnato a vita. Non si poteva sprofondare all'inferno e sperare di risalirne integri. ==''Nihal della terra del vento''== *Zitta! La differenza tra noi e loro è che noi combattiamo per la vita. La vita, Nihal! Quella che tu non conosci, che neghi con tutte le tue forze. Combattiamo perché tutti abbiano diritto a vivere la loro vita su questa terra, perché ognuno possa decidere che cosa fare della propria esistenza, perché nessuno sia schiavo, perché ci sia la pace. Combattiamo per la gente che ha ballato con noi in piazza, per il mercante che ci ha ospitato, per le ragazze che amoreggiavano con i nostri soldati. E combattiamo con la consapevolezza che la guerra è orribile, ma che se non la facessimo il mondo che amiamo andrebbe distrutto! Non è l'odio che ci muove! È la speranza che un giorno tutto questo finisca. L'odio è quello del Tiranno! *La [[paura]] è un'amica pericolosa: devi imparare a controllarla, ad ascoltare quello che ti dice. Se ci riesci ti aiuterà a fare bene il tuo dovere. Se lasci che sia lei a dominarti, ti porterà alla fossa. *Sennar la raggiunse, la agguantò per un braccio, la costrinse a voltarsi. Si mise ad urlare. «Perché per una volta non dici quello che pensi? Perché non urli, non ti arrabbi? Fai qualcosa, maledizione! Dimmi che non vuoi che vada! Dimostrami che sei ancora una persona, e non una spada!» *Morire è facile. È vivere che richiede coraggio. ==''Un nuovo regno''== *Forse al [[blu]] non c'era fine, forse cielo e mare continuavano a specchiarsi l'uno nell'altro in eterno, senza mai congiungersi. Era qualcosa di troppo grande per poter anche solo essere pensato, era l'infinito, e lui se ne sentiva schiacciato. *«Alla fine anche l'[[odio]] va via. […] La [[stanchezza]] arriva prima. […]» (Sennar) *«La gente pensa sempre che la vita sia una strada dritta, ma sbaglia. La vita è un circolo, un maledetto cerchio che gira in tondo. Alla fine ti trovi in mano esattamente quello che avevi all'inizio, e finisci per tornare al luogo da dove sei venuto» (Sennar) *«Il bisogno di certezze spinge gli uomini a gesti estremi, e quando trovano qualcosa in cui aver fede, non permettono neppure alla morte di contraddirli.» (Aster) *L'essenza della morte è tutta lì, in quel silenzio assordante e fastidioso. *«Il senso della nostra esistenza supera il tempo della vita. La condanna degli esserti mortali, o forse il loro dono, è questo: bisogna vivere senza capire. La speranza è l'unica linfa che ci permette di andare avanti. Ci saranno ancora guerra e disperazione, e poi pace e speranza, e poi ancora buio. È in questo eterno circolo che risiede il significato, l'unico a cui da mortali possiamo aspirare.» (Phos) *La morte è ammaliante per uno spirito stanco, e le lusinghe che sa mostrare avvincono. *Lonerin guardò i suoi occhi, e in un attimo comprese il significato della morte. Non gli fece paura, e riuscì ad accettarla per quel che era. Ne capì il fascino e la tristezza, e ne fece propria la pace. *La morte era diversa da come Dubhe se l'era immaginata. Era quasi piacevole poter gustare quel lento svanire nella perfezione di un tutto che non ammetteva differenze. *Nessuno sa mai cosa dirmi, perché io sono troppo diversa da loro, perché per me non esistono parole. *«Già… Non si sfugge ai demoni del passato, vero? Ogni nostro atto ci incide la pelle, e le cicatrici non vanno più via.» *Non era vero che il tempo curava le ferite. Esistevano cose che rimanevano bloccate in un eterno presente, senza possibilità di soluzione. ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''I dannati di Malva''=== Mal si aggiustò la spada sulla schiena. Spadone a due mani, un'elsa lunga quattro palmi e sette libbre di peso. L'arma più adatta ad un guardiano di Malva, diceva suo padre. Un affare di acciaio terribilmente pesante da trascinarsi dietro, pensava Mal. Aveva iniziato il corso di spada da un anno, e ancora non aveva trovato il modo giusto per trascinarsi dietro quell'arma smisurata. Finiva sempre che la punta strusciava per terra, mentre l'elsa gli spuntava su dalle scapole per buoni cinque palmi. Una cosa che gli dava il ridicolo aspetto di uno spaventapasseri. C'era comunque poco da fare; suo padre, un vecchio militare, s'era messo in testa di fargli fare la Guardia Cittadina. Un lavoro sicuro e ben pagato, persino prestigioso, diceva. A Mal non restava altro che piegarsi alla volontà paterna, e seguire tutte le sere il corso di spada, assieme ad un'altra decina di marmocchi come lui, tutti rampolli di famiglie benestanti. Del resto, c'era qualcosa di rassicurante nell'avere il destino già segnato, persino a dieci anni. Nessuna scelta da fare, nessuna preoccupazione per il futuro. Tutto sommato, era come essere avvolti in una coperta, vecchia sì, ma tranquillizzante. ===''Il destino di Adhara''=== L'uomo in nero avanzò lentamente. Si muoveva sicuro tra i vicoli deserti della città, il cappuccio a coprirgli il volto, il mantello ad accarezzargli gli stivali. Ombra tra le ombre, imboccò deciso la via che sapeva. Aveva fatto un sopralluogo, qualche giorno prima.<br> L'ingresso era anonimo: una porta di legno, un architrave in pietra. Non ebbe bisogno di vedere il simbolo inciso sulla chiave di volta per sapere di essere arrivato.<br> Si fermò un istante, conscio che non era quello il suo obiettivo primario, che un'altra era la sua missione. ==Bibliografia== *Licia Troisi, ''I Dannati di Malva'', Edizioni Ambiente, 2008. ISBN 8889014738 *Licia Troisi, ''Il destino di Adhara'', Mondadori, 2008. ISBN 8804582861 *Licia Troisi, ''L'eredità di Thuban'', Mondadori 2008. *Licia Troisi, ''La missione di Sennar'', Mondadori, 2004. *Licia Troisi, ''La setta degli assassini'', Mondadori, 2006. *Licia Troisi, ''Le due guerriere'', Mondadori, 2007. *Licia Troisi, ''Nihal della terra del vento'', Mondadori, 2004. *Licia Troisi, ''Un nuovo regno'', Mondadori, 2007. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|w|commons=Category:Licia Troisi}} ===Opere=== {{Pedia|I dannati di Malva}} {{Pedia|Il destino di Adhara}} {{Pedia|L'eredità di Thuban||}} {{Pedia|Nihal della terra del vento||}} {{Pedia|Un nuovo regno||}} {{DEFAULTSORT:Troisi, Licia}} [[Categoria:Scrittori italiani]] q10ozy8mpvmua8l1dp5bxz0w1o5xps7 Carlo Azeglio Ciampi 0 13396 1223521 904966 2022-08-20T20:10:21Z AnjaQantina 1348 /* Citazioni di Carlo Azeglio Ciampi */ +1 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Ciampi_ritratto.jpg|thumb|right|Carlo Azeglio Ciampi]] '''Carlo Azeglio Ciampi''' (1920 – 2016), politico italiano, 10º Presidente della Repubblica Italiana. ==Citazioni di Carlo Azeglio Ciampi== *Ho servito il paese sempre all'interno delle istituzioni: quattro anni nell'istituzione-esercito, due anni nell'istituzione-scuola, 47 anni nell'istituzione-Banca d'Italia, poi l'istituzione-Palazzo Chigi, il Tesoro, il Quirinale. Insomma, io credo fermamente nel valore alto delle istituzioni. Sono il vero ancoraggio del paese<ref>Carlo Azeglio Ciampi, Alberto Orioli, ''Non è il paese che sognavo: taccuino laico per i 150 anni dell'unità d'Italia'', ilSaggiatore, 2010, p. 52. ISBN 9788842816461</ref> *Io invece la saluto cordialmente.<ref>A conclusione dell'intervento, durante la visita a Palazzo Marino, fece un giro stringendo le mani a tutti i consiglieri presenti. Un consigliere comunale leghista, [[Matteo Salvini]], lo attendeva scuro in volto. Quando il Presidente gli fu vicino e stese la mano per il saluto, lui rispose tenendo ostentatamente le mani dietro la schiena: «No, grazie, ''dottore'', Lei non mi rappresenta». Ciampi sorrise e fece con la mano il segno del «ciao ciao».</ref><ref group="fonte">Citato in Paolo Peluffo ''Carlo Azeglio Ciampi. L'uomo e il presidente''.</ref> *I nomi del [[Risorgimento]] sono vivi, sono dentro di noi, ci appartengono. Ovunque vada, in questo lungo viaggio in [[Italia]], mi rendo conto che gli italiani sono sempre orgogliosi della loro storia. Quando sono a [[Torino]], a [[Milano]], e non soltanto, mi muovo con emozione per le strade che ricordano i nomi degli uomini che hanno fatto l'Italia, i re e i primi ministri, ma anche i [[Carlo Cattaneo|Cattaneo]] e i [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]]. Il Risorgimento lo porto nel cuore. E sono convinto che non sia un sentimento soltanto mio, che gli italiani lo sentano quanto me.<ref group="fonte">Citato in ''Ciampi e il varo della nuova Cavour «Risorgimento, un sentimento vivo»'', ''Corriere della sera'', 7 luglio 2004.</ref> *L'importante è che nell'andare avanti, si vada avanti con l'orgoglio del passato.<ref group="fonte">Da un'intervista del 14 marzo 2008. [https://www.youtube.com/watch?v=SM4_yjsUH6c Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref> *Mi ricordo un bel libro di Marc Lazar, uscito un paio d'anni fa, nel quale io e [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] venivamo raccontati come gli estremi di un pendolo: da una parte Ciampi, l'uomo che difende le istituzioni, e dall'altra parte Berlusconi, l'uomo che delegittima le istituzioni. Mai come oggi mi sento di dire che questa immagine riassume alla perfezione quello che penso.<ref group="fonte">Citato in Massimo Giannini, ''[http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-18/intervista-ciampi/intervista-ciampi.html?rss Ciampi: "Basta leggi ad personam. Berlusconi delegittima le istituzioni"]'', ''Repubblica.it'', 23 novembre 2009.</ref> *{{NDR|Su [[Giovanni Goria]]}} Nel decennale della sua prematura scomparsa e' vivo in me il ricordo di un giovane determinato, ma insieme riservato e schivo. Di lui ho personalmente apprezzato in molte occasioni, lo spiccato senso pratico, la capacita' di andare al cuore dei problemi e l'attitudine a spiegare con grande chiarezza anche le questioni piu' complesse. Per queste doti, unite ad una passione politica costantemente ispirata da forti e tenaci ragioni ideali egli ha saputo conquistare una meritata autorevolezza.<ref>Citato in ''[http://www.fondazionegoria.it/index.php/giovanni-goria Giovanni Goria]'', ''Fondazionegoria.it'', 2004</ref> *{{NDR|Sulla morte di [[Alessandro Natta]]}} Perdiamo un grande italiano, un costituente, un parlamentare, che ha vissuto la politica come passione e come impegno morale e civile.<ref group="fonte">Citato in ''[http://www.repubblica.it/online/politica/natta/natta/natta.html È morto Alessandro Natta, ereditò il Pci di Berlinguer]'', ''Repubblica.it'', 23 maggio 2001.</ref> *Siamo romani. Siamo italiani. Essere nati e vivere in Italia è un dono: a [[Roma]], è un privilegio.<ref group="fonte">Dal discorso per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Roma; citato in ''[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2005/09/27/Politica/CIAMPI-IN-CAMPIGLIO-CITA-IL-PAPA-SEMO-ROMANI-E-DAMOSE-DA-FA_093959.php Ciampi: in Campidoglio cita il Papa, semo romani e damose da fa']'', ''Adnkronos.com'', 27 settembre 2005.</ref> {{Int|Citazioni tratte dai discorsi e dai comunicati da Presidente della Repubblica Italiana|[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ElenchiCiampi.aspx?tipo&#61;discorso Discorsi] e [http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ElenchiCiampi.aspx?tipo&#61;comunicato archivio comunicati] su ''Quirinale.it''.}} {{cronologico}} *L'unità degli italiani è oggi specialmente necessaria per affermare davanti a tutti i popoli la nostra naturale vocazione, consacrata nella [[Costituzione della Repubblica italiana|Carta costituzionale]], a operare concretamente per la pace, sempre e in ogni luogo.<ref group="fonte">Dal Giuramento e messaggio al Parlamento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel giorno del suo insediamento, 18 maggio 1999. Riportato in ''[http://www.carloazegliociampi.it/71?resource_1681=109 CarloAzeglioCiampi.it]''.</ref> *[...] se alziamo lo sguardo lassù, sopra il colonnato, vediamo le sedici statue delle Regioni dell'Italia, quante erano un secolo fa. Qui accanto a noi, nel basamento della statua di Vittorio Emanuele II, sono raffigurate le città d'Italia che furono capitali e le antiche Repubbliche marinare. Chi volle questo monumento lo pensò dedicato all'Italia intera, perché l'Italia è fatta delle sue cento città, delle sue Regioni, delle sue Province, dei suoi Comuni.<ref group="fonte">Dal discorso tenuto in occasione dell'inizio dell'anno scolastico 2000/2001 e della riapertura del Vittoriano, 24 settembre 2000. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=discorso&key=13020 Quirinale.it]''.</ref> *Sgomento, esecrazione, orrore, sono questi i sentimenti che come me provano tutti gli italiani. L'Italia è in lutto. Questi attentati contro gli [[Stati Uniti]] colpiscono e offendono l'intera comunità internazionale. Richiedono una lotta senza quartiere contro il terrorismo. Sappiamo di difendere in questo modo i valori che sono alla base della civiltà e della convivenza tra i popoli. I popoli liberi devono essere uniti e compatti nella risposta a questo atto di guerra contro il mondo civile.<ref group="fonte">Dalla dichiarazione televisiva del Presidente Ciampi trasmessa a reti unificate in occasione degli [[Attentati dell'11 settembre 2001|Attentati a New York e Washington]], 11 settembre 2001. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=comunicato&key=15662 Quirinale.it]''.</ref> *Ho ancora negli occhi il quadro spettacolare che si ha scendendo in elicottero sull'altura che fronteggia la vostra città {{NDR|[[Matera]]}}, con in primo piano l'anfiteatro dei Sassi.<ref group="fonte">Dall'intervento del Presidente Ciampi a Matera in occasione della visita alla Regione Basilicata, 20 settembre 2001. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=discorso&key=15727 Quirinale.it]''.</ref> *Il futuro del nostro Paese è nell'integrazione europea, le prospettive di impegno che vi si presentano sono ampie e stimolanti.<ref group="fonte">Dall'Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione dell'incontro con i Prefetti della Repubblica, 11 dicembre 2001. Riportato in ''[http://www.carloazegliociampi.it/71?resource_1681=393 CarloAzeglioCiampi.it]''.</ref> *Non c'è democrazia senza pluralismo e imparzialità dell'informazione: [...].<ref group="fonte">Da un Messaggio alle Camere, 23 luglio 2002. Riportato in ''[http://www.repubblica.it/online/politica/ciampinuovo/integrale/integrale.html Repubblica.it]''.</ref> *Uomini e nazioni stanno cercando risposte adeguate. Il comune obiettivo è la pace, una pace vera, frutto di leale collaborazione nell'affrontare i problemi del mondo, non di ambiguità e di fallaci impegni.<ref>A proposito dell'incipiente guerra in Iraq; il termine ''fallaci'' fu inteso come una sottile critica alle idee radicali sostenute da [[Oriana Fallaci]]. In ''La forza della ragione'', Rizzoli, della stessa giornalista si legge: "Per carità anzi pietà di Patria sorvolo su quelle {{NDR|sevizie}} compiute dai numi dell'Olimpo Costituzionale che in pubblici discorsi si sono squallidamente abbassati a usare il mio cognome come aggettivo spregiativo, cioè fallaci-inganni, fallaci-illusioni". {{cfr}} [[Vittorio Feltri]], ''Non abbiamo abbastanza paura'', Mondadori, 2015, [https://books.google.it/books?id=J8j_CAAAQBAJ&pg=PT77 p. 77]. ISBN 8852065008</ref><ref group="fonte">Dall'Intervento del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, all'Istituto Universitario Europeo, 26 settembre 2002. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=discorso&key=20378 Quirinale.it]''.</ref> *[[Benevento]] è città di antica civiltà; custodisce monumenti unici, che ne sottolineano l'importanza, nel corso dei suoi millenni di vita, per la storia d'Italia, in epoca prima sannita, poi romana, quindi longobarda, e infine papale. Sono lieto di essere in questa Benevento, capoluogo di un "Mezzogiorno interno", a cui la definizione, che è stata già richiamata, dell'"osso del Mezzogiorno", contrapposto alla "polpa", non deve pesare: è la struttura ossea quella che regge l'organismo. Anzi: questa espressione rappresenta bene le forti virtù della gente sannita, onesta e generosa, che non a caso può vantare tra i suoi figli la grande personalità di San Pio da Pietrelcina.<ref group="fonte">Dal discorso dell'Incontro con le Autorità politiche, civili e militari e i Sindaci della Provincia di Benevento, 2 ottobre 2002. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=discorso&key=20430 Quirinale.it]''.</ref> *L'Unione europea non può fermarsi. È sempre più evidente che il presente assetto istituzionale non consente di trainare il convoglio europeo con la necessaria velocità e sicurezza di percorso: ne siamo danneggiati tutti.<ref group="fonte">Dall'Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in visita ufficiale nel Regno dei Paesi Bassi, all'Università di Leiden sul tema "Identità ed unità dell'Europa", 5 marzo 2003. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=discorso&key=21627 Quirinale.it]''.</ref> *Anche grazie al nostro incontro, che accomuna tutte le scuole d'Italia, questo [[Vittoriano|monumento]] sta vivendo una seconda giovinezza. Lo riscopriamo simbolo dell'eredità di valori che le generazioni del Risorgimento ci hanno affidato. Le fondamenta di questi valori sono qui incise nel marmo: l'unita' della Patria, la libertà dei cittadini.<ref group="fonte">Durante il discorso pronunciato al complesso monumentale del Vittoriano in occasione dell'apertura dell'anno scolastico 2003/2004, 16 settembre 2003. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=discorso&key=22985 Quirinale.it]''.</ref> *L'ammirazione e l'affetto del popolo russo per la [[Maria|Madonna]] Litta dimostrano l'attualità del suo messaggio.<ref group="fonte">Dall'intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi alla inaugurazione della mostra del dipinto "Madonna Litta" al Quirinale, 5 novembre 2003. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=discorso&key=23482 Quirinale.it]''.</ref> *È realtà diffusa in tutta Italia il risveglio dell'amor di Patria. Ed è per me naturale dare voce a questo sentimento.<ref group="fonte" name=messaggio>Dal messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi agli italiani, 31 dicembre 2003. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/continuaciampi.aspx?tipo=discorso&key=23858 Quirinale.it]''.</ref> *A voi giovani ancora un pensiero. So quanto amate l'Ambiente, quanto vi adoperate per salvaguardarlo. Cercate di vivere in armonia con i ritmi della Natura. Fa bene. Ci si sente più forti, si può dare il meglio di noi stessi. Provate qualche volta – già molti di voi lo fanno – ad alzarvi all'alba, a vivere il miracolo quotidiano del risveglio della Natura.<ref group="fonte" name=messaggio/> *[[Giovanni Paolo II]] ha creduto nella forza dello spirito e ha testimoniato, con il Suo indomito coraggio e la serenità nella sofferenza, la fortezza che permette di affrontare qualsiasi ostacolo, di operare per il bene in ogni circostanza. Egli continuerà a vivere nei nostri cuori, nella riconoscenza per la Sua testimonianza, per il Suo esempio. Egli è stato vero apostolo di pace nel mondo intero. L'Italia, Roma – la Sua Diocesi che si sta riversando in Piazza San Pietro – piangono la perdita di un Padre, di una persona amata.<ref group="fonte">Dalla dichiarazione del Presidente Ciampi, a reti TV unificate, per la scomparsa del Santo Padre Giovanni Paolo II, 2 aprile 2005. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=comunicato&key=26807 Quirinale.it]''.</ref> *{{NDR|Su [[Giovanni Paolo II]]}} Egli è stato un vero apostolo di giustizia e di pace nel mondo intero, al di là di ogni diversità di etnia e di fede religiosa.<ref group="fonte">Dal messaggio del Presidente Ciampi al Decano del Sacro Collegio Cardinalizio Cardinale Ratzinger per la scomparsa del Santo Padre Giovanni Paolo II, 2 aprile 2005. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=comunicato&key=26808 Quirinale.it]''.</ref> *L'approvazione della Costituzione Ue è la condizione necessaria ad assicurare la governabilità all'[[Europa]] 25. La riforma dell'ONU agirà nell'interesse comune solo se affronterà il funzionamento dell'insieme degli organi societari e con largo consenso.<ref group="fonte">In occasione dell'incontro con il presidente algerino [[Abdelaziz Bouteflika]], 23 maggio 2005. Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/news/ciampi-vitale-s-carta-ue.html Ciampi: è vitale il sì alla Carta Ue]'', ''ilGiornale.it'', 24 maggio 2005.</ref> *L'[[Italia]] intera è grata ai [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] per il loro spirito di abnegazione e attaccamento al dovere, garanzia di tutela per il cittadino. L'Italia è grata anche per la meritoria azione svolta in campo internazionale sempre contraddistinta da umanità e fermezza nel rispetto delle civiltà e delle tradizioni.<ref group="fonte">Dal messaggio di augurio e di ringraziamento all'operato dei Carabinieri del Presidente della Repubblica per il 191° anniversario dell'Arma dei Carabinieri. Citato in ''[http://www.irpinianews.it/191mo-anniversario-dellarma-piu-arresti-e-maggiore-prevenzione/ 191mo anniversario dell'Arma: più arresti e maggiore prevenzione]'', ''IrpiniaNews.it'', 8 giugno 2005.</ref> *Più volte mi sono riletto il testo dell'impegno preso in Parlamento il 18 maggio 1999, il giorno del mio giuramento. Quell'impegno si ispirava alle iscrizioni scolpite sui frontoni del Vittoriano, l'Altare della Patria: "per la libertà dei cittadini, per l'unità della Patria". Non è retorica, è l'essenza stessa del nostro convivere civile.<ref group="fonte">Dal messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi agli italiani, 31 dicembre 2005. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/continuaciampi.aspx?tipo=discorso&key=28351 Quirinale.it]''.</ref> *La [[Costituzione della Repubblica italiana|Costituzione]] è stata e rimane la mia Bibbia civile, il testo su cui ho riflettuto in ogni momento difficile. Io non sono mai stato un uomo politico, ma soltanto un cittadino al servizio dello Stato. Quando ero già avanti negli anni, mi sono stati affidati compiti politici, che mi sono sforzato di assolvere avendo sempre per sicuro riferimento la Costituzione.<ref group="fonte">Dalla cerimonia di consegna del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi delle Medaglie d'Oro al Merito Civile nella ricorrenza del 61° anniversario della Liberazione, 25 aprile 2006. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=discorso&key=29045 Quirinale.it]''.</ref> *Tuttavia tali dichiarazioni mi inducono, per una esigenza di doverosa chiarezza, a confermare pubblicamente la mia "non disponibilità" ad un rinnovo del mandato, anticipata nel messaggio di commiato di fine anno. Non ritengo, infatti, data l'età avanzata di poter contare sulle energie necessarie all'adempimento, per il lungo arco di tempo previsto, di tutte le gravose funzioni proprie del Capo dello Stato. A ciò si aggiunge una considerazione di carattere oggettivo, che ho maturato nel corso del mandato presidenziale: nessuno dei precedenti nove Presidenti della Repubblica è stato rieletto. Ritengo che questa sia divenuta una consuetudine significativa. È bene non infrangerla. A mio avviso, il rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato.<ref group="fonte">Dalla Dichiarazione del Presidente Ciampi in merito ad un rinnovo del mandato, 3 maggio 2006. Riportato in ''[http://presidenti.quirinale.it/Ciampi/dinamico/ContinuaCiampi.aspx?tipo=comunicato&key=29126 Quirinale.it]''.</ref> ==Citazioni su Carlo Azeglio Ciampi== *Ciampi fu padre degli italiani. Non fece mai il tifo per questa o quella parte poiché la dominante sempre presente in tutti i suoi ruoli pubblici fu sempre l'interesse generale e quello per i poveri, i deboli, gli esclusi. [...] Prese due lauree, una in Lettere l'altra in Giurisprudenza ed anche quella doppia scelta non fu casuale: amava la cultura e la legalità ed entrambe hanno alimentato la sua vita. ([[Eugenio Scalfari]]) *Ho conosciuto il Presidente che mi ha onorato di patrocinare una mia mostra [...] e da livornese sono rimasto offeso dal “no” all’intitolazione della Rotonda. Mi sono messo a lavorare per onorarlo con qualcosa di bello. Ciampi è una parte di [[Livorno]] e nella mia opera cercherò di ricordarlo a tutti. ([[Antonio Vinciguerra]]) *La politica del rigore non può essere interrotta. Su questo non bisogna cedere di un millimetro. E Ciampi è una garanzia assoluta, da questo punto di vista: se non ci fosse stato lui, i risultati che abbiamo raggiunto in questo anno e mezzo ce li scordavamo. ([[Antonio Maccanico]]) *Mai dimenticando di affermare che lui non era un [[politico]], Carlo Azeglio Ciampi ha restituito alla [[politica]] la sua dignità più alta. ([[Mario Draghi]]) *{{NDR|Rifiutandosi di stringere la mano al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi}} No grazie, dottore, lei non mi rappresenta. ([[Matteo Salvini]]) *Prima di Ciampi la [[patria]] era un valore di destra, guerresco. Lui ha convinto gli italiani a fare pace con la bandiera e con l'inno. ([[Alberto Angela]]) ==Note== <references/> ===Fonti=== <references group="fonte"/> ==Voci correlate== *[[Franca Pilla]], moglie ==Altri progetti== {{interprogetto|s_preposizione=di}} {{Template:Presidenti della Repubblica Italiana}} {{DEFAULTSORT:Ciampi, Carlo Azeglio}} [[Categoria:Politici italiani]] 5jxmkbblir89kj02vao8glihxzih8ab Rivoluzione d'ottobre 0 16437 1223524 1214461 2022-08-20T20:25:19Z IppolitoN 23099 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Batum demonstration 1917 (2).jpg|thumb|Dimostrazioni del 1917]] Citazioni sulla '''rivoluzione d'ottobre'''. ==Citazioni== *7 Novembre 1917. È successo. Succederà di nuovo. Stanno creando un condizionamento collettivo così potente che l'idea stessa di rivolta non venga nemmeno più alla mente degli uomini. Però è successo. Organizzandosi, succederà ancora. ([[Marco Rizzo]]) *Abbiamo bollato come barbara una grande rivoluzione qual è stata senza dubbio quella di Ottobre. È vero che dopo il 1917, in una situazione di regime totalitario, ci fu non poca barbarie. Ma, pur giudicandolo, non è ammissibile respingere con ignoranza e senza appello un fatto storico. ([[Michail Gorbačëv]]) *Approvo la rivoluzione russa perché ha proclamato il principio dell'onestà su un sesto della superficie terrestre. ([[Nikola Tesla]]) *L'unica cosa positiva in questo secolo è la rivoluzione russa e la creazione dell'[[Unione Sovietica]]. ([[Nikola Tesla]]) *Gli occhi azzurri della Rivoluzione brillano di crudeltà necessaria. ([[Louis Aragon]]) *L'Ottobre ha aperto la strada per il cosmo. ([[Slogan comunisti|slogan comunista]]) *La grande Rivoluzione d'Ottobre del 1917 ha trasformato il mondo, portato il [[proletariato]] alla vittoria, scosso le fondamenta del [[capitalismo]] e realizzato i sogni di giustizia della comune di Parigi. ([[Thomas Sankara]]) *La rivoluzione bolscevica ha garantito il diritto all'uguaglianza, non quello dell'intelligenza. ([[Il'ja Grigor'evič Ėrenburg]]) *La rivoluzione d'ottobre ha aperto le porte al riscatto di intere porzioni di umanità. ([[Achille Occhetto]]) *La rivoluzione d'Ottobre ha gettato le basi di una nuova cultura; al servizio di tutti e per questo ha assunto immediatamente un significato internazionale. Anche se, per circostanze sfavorevoli e sotto i colpi del nemico il regime sovietico fosse rovesciato – ci sia permessa per un istante questa ipotesi – il segno incancellabile della rivoluzione d'Ottobre rimarrà egualmente su tutta l'evoluzione ulteriore dell'umanità. ([[Lev Trockij]]) *La rivoluzione d'ottobre ottenne la vittoria con stupefacente facilità in un paese dove una burocrazia dispotica e accentrata governava una massa amorfa, che né i residui del feudalesimo rurale né il debole, nascente capitalismo urbano avevano saputo organizzare. Quando [[Lenin]] affermava che in nessun altro paese del mondo sarebbe stato così facile conquistare il potere e così difficile conservarlo, si rendeva conto non solo della debolezza della classe operaia russa, ma altresì delle anarchiche condizioni sociali che favorivano i cambiamenti improvvisi. Privo com'era degli istinti del capo della massa, Lenin puntò subito su tutte le possibili differenziazioni, sociali, nazionali, professionali, capaci di introdurre delle strutture nella popolazione, nella palese convinzione che tale processo stratificatore avrebbe costituito la salvezza del potere rivoluzionario. ([[Hannah Arendt]]) *La Russia è stata ibernata in un inverno indefinito di subumana dottrina e di sovrumana tirannide. ([[Winston Churchill]]) *La vittoria della Rivoluzione d'ottobre (1917) fu possibile perché il partito bolscevico era riuscito a conquistare la maggioranza dei soviet grazie al fatto di aver articolato nella forma più chiara le rivendicazioni delle masse relative alla fine della guerra, alla liquidazione dei latifondi e al rovesciamento del precedente sistema politico il quale ovviamente non era disposto a soddisfare tali esigenze. ([[Werner Hofmann]]) *[[Lenin]] è lo stratega, l'ideologo, l'animatore, l'''homo ex machina'' della rivoluzione: ma il creatore della tecnica del colpo di Stato bolscevico è [[Lev Trockij|Trotzki]]. ([[Curzio Malaparte]]) *Non abbiamo motivo di parlare a bassa voce della Rivoluzione d'Ottobre e del socialismo, come se ce ne vergognassimo. I nostri successi sono immensi e indiscutibili. Tuttavia noi vediamo il passato nella sua complessa totalità. I nostri trionfi più grandi non ci impediscono di vedere le contraddizioni nello sviluppo della nostra società, i nostri errori e le nostre omissioni. ([[Michail Gorbačëv]]) *Quello che ha segnato la Rivoluzione d'Ottobre, ed è un fatto inconfutabile, è il fatto che il futuro dell'umanità è il [[socialismo]]. È il sistema che all'interno dell'evoluzione sociale storica creerà le nuove relazioni sociali, quelle socialiste, avendo al centro della sua attenzione l'uomo e la soddisfazione di tutte le sue esigenze. ([[Dīmītrios Koutsoumpas]]) *Signori, questa sera mi sforzerò di dimostrarvi che la [[borghesia]] è immortale. La più crudele di tutte le rivoluzioni, la [[Rivoluzione d'ottobre|rivoluzione bolscevica]], non è stata in grado di annientarla. E non basta: questa crudele rivoluzione bolscevica ha creato il proprio borghese. Voglio confessarvi che il punto interrogativo dopo il titolo della mia conferenza di oggi {{NDR|''Sull’imborghesimento della rivoluzione russa?''}} non stava a significare un mio dubbio sull’esistenza del borghese bolscevico, ma aveva lo scopo di risvegliare la vostra curiosità. Io non volevo dire, insomma: È mai possibile che esista un borghese bolscevico? Volevo dire invece: Non è una battuta di spirito che si possa parlare di un borghese bolscevico? *Storicamente, non si trattò affatto di realizzare nella pratica una dottrina pura o di portare a compimento certe leggi del corso storico: si trattò invece di mettere un impero agricolo industrialmente arretrato in condizione di impadronirsi della tecnica industriale, senza la quale nel caso di una moderna guerra mondiale sarebbe inequivocabilmente divenuto preda di ogni conquistatore fornito di potenza industriale. Da sovrastruttura ideologica relativa al primo stadio della rivoluzione industriale, il marxismo si trasformò in uno strumento pratico per superare una situazione di impotenza tecnico-industriale ed eliminare la vecchia ''élite'', che si era dimostrata impari a tale compito. ([[Carl Schmitt]]) *Sotto molti aspetti la rivoluzione che insediò i comunisti al potere non fu tanto un cambiamento dello zarismo, quanto un perfezionamento e un consolidamento di quel sistema. ([[Richard Nixon]]) *Una delle particolarità della Rivoluzione d'Ottobre consiste nel fatto che questa rivoluzione è un'applicazione classica della teoria leninista della [[dittatura del proletariato]]. ([[Iosif Stalin]]) *Vengo da una famiglia comune, una famiglia di lavoratori come ce ne sono milioni nella mia patria socialista. I miei genitori sono due semplici russi ai quali la Rivoluzione d'Ottobre ha dato una vita piena e dignitosa. ([[Jurij Gagarin]]) ==Voci correlate== *[[Guerra civile russa]] *''[[Nicola e Alessandra]]'' - film del 1971 *''[[Ottobre (film)|Ottobre]]'' – film del 1928 ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla}} [[Categoria:Eventi degli anni 1910]] [[Categoria:Rivoluzione russa]] 4kd3jrohucyb61qt2giwcoyegku9myt 1223525 1223524 2022-08-20T20:25:42Z IppolitoN 23099 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Batum demonstration 1917 (2).jpg|thumb|Dimostrazioni del 1917]] Citazioni sulla '''rivoluzione d'ottobre'''. ==Citazioni== *7 Novembre 1917. È successo. Succederà di nuovo. Stanno creando un condizionamento collettivo così potente che l'idea stessa di rivolta non venga nemmeno più alla mente degli uomini. Però è successo. Organizzandosi, succederà ancora. ([[Marco Rizzo]]) *Abbiamo bollato come barbara una grande rivoluzione qual è stata senza dubbio quella di Ottobre. È vero che dopo il 1917, in una situazione di regime totalitario, ci fu non poca barbarie. Ma, pur giudicandolo, non è ammissibile respingere con ignoranza e senza appello un fatto storico. ([[Michail Gorbačëv]]) *Approvo la rivoluzione russa perché ha proclamato il principio dell'onestà su un sesto della superficie terrestre. ([[Nikola Tesla]]) *L'unica cosa positiva in questo secolo è la rivoluzione russa e la creazione dell'[[Unione Sovietica]]. ([[Nikola Tesla]]) *Gli occhi azzurri della Rivoluzione brillano di crudeltà necessaria. ([[Louis Aragon]]) *L'Ottobre ha aperto la strada per il cosmo. ([[Slogan comunisti|slogan comunista]]) *La grande Rivoluzione d'Ottobre del 1917 ha trasformato il mondo, portato il [[proletariato]] alla vittoria, scosso le fondamenta del [[capitalismo]] e realizzato i sogni di giustizia della comune di Parigi. ([[Thomas Sankara]]) *La rivoluzione bolscevica ha garantito il diritto all'uguaglianza, non quello dell'intelligenza. ([[Il'ja Grigor'evič Ėrenburg]]) *La rivoluzione d'ottobre ha aperto le porte al riscatto di intere porzioni di umanità. ([[Achille Occhetto]]) *La rivoluzione d'Ottobre ha gettato le basi di una nuova cultura; al servizio di tutti e per questo ha assunto immediatamente un significato internazionale. Anche se, per circostanze sfavorevoli e sotto i colpi del nemico il regime sovietico fosse rovesciato – ci sia permessa per un istante questa ipotesi – il segno incancellabile della rivoluzione d'Ottobre rimarrà egualmente su tutta l'evoluzione ulteriore dell'umanità. ([[Lev Trockij]]) *La rivoluzione d'ottobre ottenne la vittoria con stupefacente facilità in un paese dove una burocrazia dispotica e accentrata governava una massa amorfa, che né i residui del feudalesimo rurale né il debole, nascente capitalismo urbano avevano saputo organizzare. Quando [[Lenin]] affermava che in nessun altro paese del mondo sarebbe stato così facile conquistare il potere e così difficile conservarlo, si rendeva conto non solo della debolezza della classe operaia russa, ma altresì delle anarchiche condizioni sociali che favorivano i cambiamenti improvvisi. Privo com'era degli istinti del capo della massa, Lenin puntò subito su tutte le possibili differenziazioni, sociali, nazionali, professionali, capaci di introdurre delle strutture nella popolazione, nella palese convinzione che tale processo stratificatore avrebbe costituito la salvezza del potere rivoluzionario. ([[Hannah Arendt]]) *La Russia è stata ibernata in un inverno indefinito di subumana dottrina e di sovrumana tirannide. ([[Winston Churchill]]) *La vittoria della Rivoluzione d'ottobre (1917) fu possibile perché il partito bolscevico era riuscito a conquistare la maggioranza dei soviet grazie al fatto di aver articolato nella forma più chiara le rivendicazioni delle masse relative alla fine della guerra, alla liquidazione dei latifondi e al rovesciamento del precedente sistema politico il quale ovviamente non era disposto a soddisfare tali esigenze. ([[Werner Hofmann]]) *[[Lenin]] è lo stratega, l'ideologo, l'animatore, l'''homo ex machina'' della rivoluzione: ma il creatore della tecnica del colpo di Stato bolscevico è [[Lev Trockij|Trotzki]]. ([[Curzio Malaparte]]) *Non abbiamo motivo di parlare a bassa voce della Rivoluzione d'Ottobre e del socialismo, come se ce ne vergognassimo. I nostri successi sono immensi e indiscutibili. Tuttavia noi vediamo il passato nella sua complessa totalità. I nostri trionfi più grandi non ci impediscono di vedere le contraddizioni nello sviluppo della nostra società, i nostri errori e le nostre omissioni. ([[Michail Gorbačëv]]) *Quello che ha segnato la Rivoluzione d'Ottobre, ed è un fatto inconfutabile, è il fatto che il futuro dell'umanità è il [[socialismo]]. È il sistema che all'interno dell'evoluzione sociale storica creerà le nuove relazioni sociali, quelle socialiste, avendo al centro della sua attenzione l'uomo e la soddisfazione di tutte le sue esigenze. ([[Dīmītrios Koutsoumpas]]) *Signori, questa sera mi sforzerò di dimostrarvi che la [[borghesia]] è immortale. La più crudele di tutte le rivoluzioni, la rivoluzione bolscevica, non è stata in grado di annientarla. E non basta: questa crudele rivoluzione bolscevica ha creato il proprio borghese. Voglio confessarvi che il punto interrogativo dopo il titolo della mia conferenza di oggi {{NDR|''Sull’imborghesimento della rivoluzione russa?''}} non stava a significare un mio dubbio sull’esistenza del borghese bolscevico, ma aveva lo scopo di risvegliare la vostra curiosità. Io non volevo dire, insomma: È mai possibile che esista un borghese bolscevico? Volevo dire invece: Non è una battuta di spirito che si possa parlare di un borghese bolscevico? *Storicamente, non si trattò affatto di realizzare nella pratica una dottrina pura o di portare a compimento certe leggi del corso storico: si trattò invece di mettere un impero agricolo industrialmente arretrato in condizione di impadronirsi della tecnica industriale, senza la quale nel caso di una moderna guerra mondiale sarebbe inequivocabilmente divenuto preda di ogni conquistatore fornito di potenza industriale. Da sovrastruttura ideologica relativa al primo stadio della rivoluzione industriale, il marxismo si trasformò in uno strumento pratico per superare una situazione di impotenza tecnico-industriale ed eliminare la vecchia ''élite'', che si era dimostrata impari a tale compito. ([[Carl Schmitt]]) *Sotto molti aspetti la rivoluzione che insediò i comunisti al potere non fu tanto un cambiamento dello zarismo, quanto un perfezionamento e un consolidamento di quel sistema. ([[Richard Nixon]]) *Una delle particolarità della Rivoluzione d'Ottobre consiste nel fatto che questa rivoluzione è un'applicazione classica della teoria leninista della [[dittatura del proletariato]]. ([[Iosif Stalin]]) *Vengo da una famiglia comune, una famiglia di lavoratori come ce ne sono milioni nella mia patria socialista. I miei genitori sono due semplici russi ai quali la Rivoluzione d'Ottobre ha dato una vita piena e dignitosa. ([[Jurij Gagarin]]) ==Voci correlate== *[[Guerra civile russa]] *''[[Nicola e Alessandra]]'' - film del 1971 *''[[Ottobre (film)|Ottobre]]'' – film del 1928 ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla}} [[Categoria:Eventi degli anni 1910]] [[Categoria:Rivoluzione russa]] jq00lgcr6uk9f8r6r9g2z5zi550vv4k Incipit/B 0 17327 1223532 1219834 2022-08-20T21:09:43Z AnjaQantina 1348 /* B */ +Bussola wikitext text/x-wiki <noinclude>{{incipit|lettera=B}}</noinclude> ==B== <span id="Ba"></span> *'''[[Isaak Ėmmanuilovič Babel']]''' **L'Armata a cavallo **Racconti di Odessa *'''[[Thomas Babington Macaulay]]''' **Storia d'Inghilterra *'''[[Giacomo Babuder]]''' **Pietro Paolo Vergerio il seniore da Capodistria *'''[[Alfredo Baccarini]]''' **Appunti di statistica idrografica italiana *'''[[Vittorio Baccelli]]''' **Cinq et quarante **Mainframe **Storie di fine millennio *'''[[Riccardo Bacchelli]]''' **Il diavolo al Pontelungo **Il fiore della Mirabilis **Il mulino del Po **Lo sa il tonno **Rossini *'''[[Andrea Bacci]]''' **L'Alicorno *'''[[Peleo Bacci]]''' **Flatus vocis... *'''[[Ulisse Bacci]]''' **Il libro del massone italiano *'''[[Ida Baccini]]''' **Lezioni e racconti per i bambini ***Una donnina ***Il bove ***Un regalo ***I sassi ***Il fratellino dell'Enrichetta ***Lascialo ridere! ***Per un chicco di grano ***Turco e Sparalampi ***I Pesci ***Primi freddi ***Fuoco e Fiammiferi (novella) ***Il primo lavoro della Gemma ***La carta ***Gli uccelli *'''[[Richard Bach]]''' **Biplano **Il gabbiano Jonathan Livingston **Illusioni. Le avventure di un Messia riluttante *'''[[Richard Bachman]]''' **Blaze **L'occhio del male **L'uomo in fuga **La lunga marcia **Ossessione **Uscita per l'inferno *'''[[Ingeborg Bachmann]]''' **Il trentesimo anno **Malina *'''[[Niccolò Bacigalupo]]''' **Eneide: ricordi di un reduce troiano in dialetto genovese **Ö pappagallo de moneghe *'''[[Peggy Bacon]]''' **Il gatto del sarto *'''[[Francesco Bacone]]''' **Saggi *'''[[Robert Baden-Powell]]''' **La mia vita come un'avventura **Manuale dei Lupetti **Scautismo per ragazzi *'''[[Eleonora Bagarotti]]''' **The Who. Pure and easy *'''[[Alberto Bagnai]]''' **Il tramonto dell'euro **L'Italia può farcela *'''[[Beryl Bainbridge]]''' **Ognuno per sé *'''[[Andrea Bajani]]''' **Se consideri le colpe **Tanto si doveva *'''[[Kage Baker]]''' **Benvenuto nell'Olimpo, Signor Hearst *'''[[Kevin Baker]]''' **Il paese dei sogni *'''[[Scott Baker]]''' **Vermi varicosi *'''[[Michail Bakunin]]''' **Il socialismo e Mazzini: lettera agli amici d'Italia *'''[[Cesare Balbo]]''' **Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario **Meditazioni storiche **Novelle ***Francesca ***Toniotto e Maria ***La bella Alda ***Margherita ***Imilda ***I due spagnuoli ***L'ebrea ***La marchesina ***Il filosofo ***L'ufficiale in ritiro **Vita di Dante *'''[[Italo Balbo]]''' **La centuria alata **Stormi in volo sull'oceano *'''[[Nigel Balchin]]''' **I traditori *'''[[Antonio Baldacci]]''' **Il paese degli schipetari *'''[[David Baldacci]]''' **A casa per Natale **Camel Club **I collezionisti **Il biglietto vincente **Il candidato **Il controllo totale **Il gioco di Zodiac **Il potere assoluto **L'ultimo eroe **La semplice verità **Mai lontano da qui **Puro genio **Sotto pressione *'''[[Pompeo Baldasseroni]]''' **Leggi e costumi del cambio *'''[[Bernardino Baldi]]''' **Cronica de matematici *'''[[Arrigo Baldonasco]]''' **Ben è rason che la troppo argoglianza **Lo fino amor piacente *'''[[James Arthur Baldwin]]''' **Dimmi da quanto è partito il treno **Se Beale Street potesse parlare **Un altro mondo *'''[[Shauna Singh Baldwin]]''' **Quel che il corpo ricorda *'''[[James Graham Ballard]]''' **Crash **Febbre di guerra **L'impero del sole **L'isola di cemento **La scultrice di Vermilion Sands **Millennium People **Ora zero ***I saccheggiatori di tombe ***Controtempo ***Ufo da Venere ***Mattatoio ***Un pomeriggio a Utah Beach ***Zoom di 60 minuti **Tutti i racconti 1956-1962 ***Prima Belladonna ***Girotondo ***Amplificazione ***Ora: Zero ***Cronopoli ***Le voci del tempo ***Passaporto per l'eternità **Ultime notizie dall'America **Un gioco da bambini *'''[[Jaime Balmes]]''' **Etica elementare **Il criterio *'''[[Paolo Balsamo]]''' **Giornale del viaggio fatto in Sicilia e particolarmente nella Contea di Modica *'''[[Mario Balotelli]]''' **Buuu *'''[[Gianna Baltaro]]''' **Una certa sera d'inverno. L'ottava indagine del commissario Martini *'''[[Hans Urs von Balthasar]]''' **Antico patto **Chi è il cristiano? **Con occhi semplici **Il cuore del mondo **Il rosario **L'azione **La mia opera ed epilogo **La verità è sinfonica **La vita, la missione teologica e l'opera di Adrienne von Speyr **Meditare da cristiani **Nella preghiera di Dio **Verità di Dio *'''[[Balthus]]''' **Memorie *'''[[Honoré de Balzac]]''' **All'insegna del gatto che gioca alla palla **Eugénie Grandet **Farragus, capo dei Divoranti **Il ballo di Sceaux **Il colonnello Chabert **Il giglio della valle **Il medico di campagna **Il parroco del villaggio **L'ultima incarnazione di Vautrin **La borsa **La cugina Betta **La pelle di zigrino **La ragazza dagli occhi d'oro **La ricerca dell'assoluto **Papà Goriot **Sarrasine **Splendori e miserie delle cortigiane **Un principe della Bohème *'''[[Ugo Balzani]]''' **Le cronache italiane nel Medio Evo *'''[[Marco Balzano]]''' **Il figlio del figlio **L'ultimo arrivato **Resto qui *'''[[Sergio Bambarén]]''' **Il delfino **L'onda perfetta **Vela bianca *'''[[Adriano Banchieri]]''' **La nobilissima, anzi asinissima Compagnia delli Briganti della Bastina **Novella di Cacasenno figlio del semplice Bertoldino *'''[[Matteo Bandello]]''' **Alcuni fragmenti de le rime **Canti XI de le lodi de la s. Lucretia Gonzaga ... Le III parche **Le tre parche **Novelle *'''[[Giuseppe Bandi]]''' **Da Custoza in Croazia **I Mille: da Genova a Capua *'''[[Franco Bandini]]''' **Il Piave mormorava *'''[[Sallustio Bandini]]''' **Discorso sopra la Maremma di Siena *'''[[Joey Luke Bandini]]''' **Lo scrobbit **Il signore dei tortelli **Aerosol, il fratello furbo di Eragon *'''[[Bachisio Bandinu]]''' **Pro s'indipendèntzia *'''[[Herman Bang]]''' **La casa bianca **Sulla strada ferrata *'''[[Iain Banks]]''' **L'impero di Azad **La fabbrica degli orrori **La mente di Schar *'''[[Anna Banti]]''' **Artemisia **Noi credevamo **Un grido lacerante *'''[[Muhammad al-Barade'i]]''' **L'età dell'inganno *'''[[Barbara Baraldi]]''' **Lullaby. La ninna nanna della morte *'''[[Adelchi Baratono]]''' **Arte e poesia *'''[[Pierangelo Baratono]]''' **Commenti al libro delle fate **Edgar Poe **Genova misteriosa **Il beato Macario: romanzo mattacchione **Ombre di lanterna *'''[[Salvatore Baratta]]''' **Core Signore *'''[[Francesco Vigilio Barbacovi]]''' **Degli argomenti ed indizi nei giudizi criminali *'''[[Corrado Barbagallo]]''' **Lo Stato e l'istruzione pubblica nell'Impero romano *'''[[Berto Barbarani]]''' **I sogni ***Sogno de la Nina in montagna ***La canonica de Sant'Alberto ***La morte del botegar ***Ultimo de carneval ***I sbusa neve ***Dona lombarda ***Sogno de l'aqua grossa ***Giardin del Giusti ***La golosa ***Le vosse de la corte ***Aqua in gelo... Aqua! ***I cavaleri ***San Nicolò ***L'autuno al me paese ***La vendemia dopo el rosario ***I ultimi molini ***La spesa in piassa de le Erbe ***Consili ***Custosa ***El Bartoldo ***L'ultima leva *'''[[Eugenio Barbarich]]''' **La Campagna del 1796 nel Veneto : Parte I (la decadenza militare della serenissima. Uomini ed armi) *'''[[Daniele Barbaro]]''' **La pratica della perspettiva *'''[[Andrea Barbato]]''' **Cartoline *'''[[Raffaello Barberini]]''' **Relazione di Moscovia *'''[[Alessandro Barbero]]''' **Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo **Carlo Magno **Gli occhi di Venezia **L'ultimo rosa di Lautrec **Romanzo russo *'''[[Muriel Barbery]]''' **Estasi culinarie **L'eleganza del riccio **Vita degli elfi *'''[[Raffaello Barbiera]]''' **Artigiani poeti **Carlo Porta e la sua Milano **Il salotto della contessa Maffei e la società milanese (1834-1886) *'''[[Renzo Barbieri]]''' **L'uomo della Rolls *'''[[Ulisse Barbieri]]''' **In basso **Gli incendiari della Comune, o le stragi di Parigi ed il governo di Versailles **Lucifero: fantasia romantica **Plauto ed il suo teatro **Poesie varie *'''[[Herculine Barbin]]''' **Una strana confessione *'''[[Henri Barbusse]]''' **Il coltello fra i denti *'''[[Alex Barclay]]''' **Il sorriso dell'ospite *'''[[Linwood Barclay]]''' **Senza dirsi addio *'''[[Maurice Bardèche]]''' **Storia della donna *'''[[Domenico Barella]]''' **Due tradizioni sulla Regina delle fate *'''[[Giuseppe Baretti]]''' **La frusta letteraria *'''[[Augusto Bargiacchi]]''' **La galleria delle Donne *'''[[Alessandro Baricco]]''' **Castelli di rabbia **City **Emmaus **I Barbari **Novecento **Oceano mare **Omero, Iliade **Questa storia **Senza sangue **Seta *'''[[Carmela Baricelli]]''' **I vinti, ovvero Il genio oppresso *'''[[Sabine Baring-Gould]]''' **Sui tetti *'''[[Clive Barker]]''' **Abarat **Abarat. Giorni di magia, notti di guerra **Apocalypse **Cabal **Creature **Ectoplasm **Galilee **Gioco dannato **Imagica **Infernalia **Libri di sangue – Le stelle della morte **Monsters **Schiavi dell'inferno **Sudario **Terrore **Vangeli di sangue **Visions *'''[[Ernest Barker]]''' **La concezione romana dell'Impero *'''[[James Barlow]]''' **Torno presto *'''[[Djuna Barnes]]''' **La foresta della notte *'''[[Julian Barnes]]''' **Amore, dieci anni dopo **Amore, ecc. **Guardando il sole **Il pedante in cucina **Il porcospino **Il senso di una fine **Livelli di vita **Metroland **Prima di me **Una storia del mondo in 10 capitoli e mezzo *'''[[Miguel Barnet]]''' **Autobiografia di uno schiavo *'''[[Jules Barni]]''' **I martiri del libero pensiero *'''[[Helen Barolini]]''' **Umbertina *'''[[Adriano Barone]]''' **Il ghigno di Arlecchino *'''[[Enrico Barone]]''' **Di alcuni teoremi fondamentali per la teoria matematica dell'imposta **Principi di economia finanziaria *'''[[Audie Barr]]''' **I figli della nuvola *'''[[Neal Barrett Jr.]]''' **Aldair in Albion **Aldair signore dei mari **Inverno sulla Belle Fourche **La legione dei semiumani **Lungo i mari del fato *'''[[James Matthew Barrie]]''' **Mary Rose **Peter Pan **Peter Pan nei giardini di Kensington *'''[[Anton Giulio Barrili]]''' **Arrigo il savio **Capitan Dodero **Castel Gavone: Storia del secolo XV **Come un sogno: racconto **Dalla rupe **Diana degli Embriaci **Galatea **Il libro nero **Il ponte del paradiso **Il prato maledetto **Il ritratto del diavolo **Il tesoro di Golconda **I rossi e i neri **La figlia del re **La legge Oppia **La montanara **La notte del commendatore: Racconto **Le confessioni di fra Gualberto **L'olmo e l'edera **L'undecimo comandamento **Lutezia **Monsù Tomè **Napoleone: la vita italiana durante la Rivoluzione francese e l'Impero **Raggio di Dio **Santa Cecilia **Semiramide **Sorrisi di gioventù **Terra vergine **Tizio Caio Sempronio **Tra cielo e terra **Una notte bizzarra **Uomini e bestie: racconti d'estate *'''[[Sebastian Barry]]''' **Il segreto *'''[[Donald Barthelme]]''' **I dilettanti *'''[[Cosimo Bartoli]]''' **Del modo di misurare *'''[[Daniello Bartoli]]''' **Dell'uomo di lettere difeso e emendato *'''[[Domenico Bartoli]]''' **La fine della monarchia *'''[[Matteo Giulio Bartoli]]''' **Italia linguistica **Lettere giuliane *'''[[Girolamo Baruffaldi]]''' **Il canapaio **La vita umana *'''[[Luigi Barzini senior]]''' **Al fronte **Avventure di un paio di stivali **Dall'impero del Mikado all'impero dello Zar **Gl'italiani della Venezia Giulia **La metà del mondo vista da un’automobile **L'Argentina vista come è **Nel mondo dei misteri con Eusapia Paladino **Nell'estremo oriente **Una porta d'Italia col Tedesco per portiere **U.R.S.S. l'impero del lavoro forzato *'''[[Giambattista Basile]]''' **Lo Cunto de li Cunti *'''[[Giorgio Bassani]]''' **Dietro la porta **Gli occhiali d'oro **Gli ultimi anni di Clelia Trotti **Il giardino dei Finzi-Contini **Il muro di cinta **In esilio **La passeggiata prima di cena **Lidia Mantovani **Una lapide in via Mazzini **Una notte del '43 *'''[[Giannotto Bastianelli]]''' **Pietro Mascagni *'''[[Colin Bateman]]''' **Ciclo violento *'''[[Brian Bates]]''' **La via del Wyrd *'''[[Romano Battaglia]]''' **Cielochiaro **Il mare in discesa **Notte infinita **Storia di settembre *'''[[Christophe Bataille]]''' **Il signore del tempo *'''[[Georges Bataille]]''' **L'azzurro del cielo **La letteratura e il male **Storia dell'occhio *'''[[Roberto Battaglia]]''' **Un uomo, un partigiano *'''[[Giacomo Battiato]]''' **L'amore nel palmo della mano *'''[[Charles Baudelaire]]''' **I fiori del male *I paradisi artificiali **Il giovane incantatore **Il viaggio **Lo spleen di Parigi *'''[[Gael Baudino]]''' **La Signora dei Confini della Foresta *'''[[Lyman Frank Baum]]''' **Il mago di Oz *'''[[Vicki Baum]]''' **C'è ancora il paradiso **Tutti matti a Lohwinckel *'''[[Zygmunt Bauman]]''' **Per tutti i gusti *'''[[Reinhard Baumgart]]''' **Il giardino dei leoni *'''[[Louis Baunard]]''' **S. Ambrogio *'''[[Barrington John Bayley]]''' **Dai bassifondi di Klittmann City **Nave della morte *'''[[Josh Bazell]]''' **Vedi di non morire *'''[[Ambrogio Bazzero]]''' **Storia di un'anima **Ugo. Storie del secolo X *'''[[Giambattista Bazzoni]]''' **Falco della rupe o la guerra di Musso <span id="Bb"></span> <span id="Bc"></span> <span id="Bd"></span> <span id="Be"></span> *'''[[Edward L. Beach, Jr.]]''' **Sommergibile! *'''[[Greg Bear]]''' **Egira **Halo: Cryptum **Il serpente mago **L'enigma della protostella **L'ultima fase *'''[[Paul Beatty]]''' **Slumberland *'''[[Charles Beaumont]]''' **La prigione del diavolo *'''[[Simone de Beauvoir]]''' **I mandarini **La forza delle cose **Memorie di una ragazza per bene **Tutti gli uomini sono mortali *'''[[Giovanni Becatti]]''' **Scultura greca dalle origini al quinto secolo *'''[[Francesco Becattini]]''' **Fatti attinenti all'Inquisizione e sua istoria generale e particolare di Toscana *'''[[Odoardo Beccari]]''' **Le palme della Nuova Caledonia **Malesia *'''[[Cesare Beccaria]]''' **Dei delitti e delle pene *'''[[Gad Beck]]''' **Dietro il vetro sottile *'''[[Ian Beck]]''' **Pastworld *'''[[Samuel Beckett]]''' **Aspettando Godot **Finale di partita **Giorni felici **L'innominabile **L'ultimo nastro di Krapp **Malone muore **Murphy **Più pene che pane **Quella volta **Watt *'''[[William Beckford]]''' **Vathek *'''[[Giulio Bedeschi]]''' **Centomila gavette di ghiaccio *'''[[Lorenzo Bedeschi]]''' **Cattolici e comunisti *'''[[Martyn Bedford]]''' **Black Cat *'''[[Sybille Bedford]]''' **Il retaggio dei Felden *'''[[Joseph Bédier]]''' **Il romanzo di Tristano e Isotta *'''[[Max Beerbohm]]''' **Zuleika Dobson *'''[[François Bégaudeau]]''' **La classe **Verso la dolcezza *'''[[Oliviero Beha]]''' **Dopo di Lui il diluvio *'''[[Feo Belcari]]''' **Rappresentazione di Abramo e Isacco **Vita del beato Giovanni Colombini *'''[[Carlo Belgiojoso]]''' **Il conte di virtù *'''[[Cristina Trivulzio Belgiojoso]]''' **L'Italia e la rivoluzione italiana **Della presente condizione delle donne e del loro avvenire **La vita intima e la vita nomade in Oriente **Osservazioni sullo stato attuale dell'Italia e sul suo avvenire **Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni e delle cagioni del difetto d'energia dei lombardi *'''[[Frank Belknap Long]]''' **Di fronte all'ignoto ***L'intelligenza spiraliforme ***Il mondo di Wulkins ***L'uomo dalle mille gambe ***Testa d'uovo fa un bel capitombolo ***Un ospite in casa ***La trappola ***La casa del vento nascente ***Il signor Caxton disegna un uccello marziano **È bello essere marziani ***Testa riccia ***Le creature ***La casetta ***L'uomo venuto dal tempo ***Coni ***Un uomo distinto ***Il grande freddo ***Gloria verde ***Gli ultimi uomini ***Anteprima ***Lezione di sopravvivenza ***È bello essere marziani ***Ladruncoli ***Piccoli uomini nello spazio ***Gli occhiali **Giganti nel cielo *'''[[Ted Bell]]''' **La setta degli assassini *'''[[Giacomo Bellacchi]]''' **Galileo e i suoi successori *'''[[Angelo Bellani]]''' **Del terremoto, del cholera e dell'aria cattiva *'''[[Giusto Bellavitis]]''' **Lezioni di geometria descrittiva *'''[[Dario Bellezza]]''' **Lettere da Sodoma *'''[[Giuseppe Gioachino Belli]]''' **L'estrazione del Lotto **Lettere a Cencia **Sonetti romaneschi *'''[[Silvio Belli]]''' **Libro del misurar con la vista *'''[[Marie Belloc Lowndes]]''' **Il pensionante **La dama di compagnia *'''[[Maria Bellonci]]''' **Lucrezia Borgia **Telefilm su due amanti **Storia segreta di una cortigiana **Trafitto a Canossa *'''[[Enrico Bellone]]''' **Spazio e tempo nella nuova scienza *'''[[Saul Bellow]]''' **Herzog **Il Circolo Bellarosa **Il dono di Humbolt **Il pianeta di Mr. Sammler **Il re della pioggia **Le avventure di Augie March *'''[[Alfio Belluso]]''' **A' pie' dell'Etna **I Baci **In una chiesa **Non pensi a me... **Resurrezione *'''[[Francesco Belo]]''' **Il pedante *'''[[Elena Gianini Belotti]]''' **Le nuove madri e i nuovi padri **Pane amaro *'''[[Giovanni Beltrame]]''' **Il Fiume bianco e i Dénka *'''[[Antonio Beltramelli]]''' **Ahi, Giacometta, la tua ghirlandella! **Gli uomini rossi **I tre tempi **Il Cavalier Mostardo **L'ombra del mandorlo *'''[[Andrej Belyj]]''' **Pietroburgo *'''[[Pietro Bembo]]''' **De Aetna Ad Angelum Chabrielem Liber **Gli Asolani **Prose della volgar lingua **Sogno *'''[[Hans Bemmann]]''' **La luna e il flauto: e non è ancora tutto *'''[[Elia Benamozegh]]''' **Storia degli Esseni: Lezioni *'''[[Tahar Ben Jelloun]]''' **Creatura di sabbia **Giorno di silenzio a Tangeri **Harrouda ** Il razzismo spiegato a mia figlia **Jenin: un campo palestinese **L'ablazione **L'albergo dei poveri **L'ha ucciso lei **L'Islam spiegato ai nostri figli **L'ultimo amore è sempre il primo? **L'uomo che amava troppo le donne **La rivoluzione dei gelsomini **Le pareti della solitudine **Mia madre, la mia bambina **Notte fatale *'''[[Giuseppe Bencivenni Pelli]]''' **Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri *'''[[Delia Benco]]''' **Creature **Ieri *'''[[Silvio Benco]]''' **"Il Piccolo" di Trieste *'''[[Julien Benda]]''' **Il tradimento dei chierici *'''[[Benedetto da Norcia]]''' **La regola di san Benedetto *'''[[Benedetto XVI]]''' **Deus caritas est **Gesù di Nazareth **Il Dio di Gesù Cristo **Introduzione al Cristianesimo **La mia vita **Sacramentum Caritatis **Spe Salvi *'''[[Arrigo Benedetti]]''' **Il ballo angelico **L'esplosione *'''[[Sem Benelli]]''' ** La Cena delle Beffe *'''[[Gregory Benford]]''' **Alpha *'''[[Frans G. Bengtsson]]''' **Orm il rosso *'''[[Rodolfo Benini]]''' **Principii di Demografia *'''[[Domenico Benivieni]]''' **Epistola responsiva alle calunnie contro Girolamo Savonarola *'''[[Girolamo Benivieni]]''' **Bucolica **Egloga *'''[[Gottfried Benn]]''' **Cervelli ***Cervelli ***La conquista ***Il viaggio ***L'isola ***Il compleanno *'''[[Alan Bennett]]''' **Nudi e crudi **La sovrana lettrice *'''[[Stefano Benni]]''' **Achille piè veloce **Baol **Bar Sport **Comici Spaventati Guerrieri **Elianto **Il bar sotto il mare **L'ultima lacrima **La Compagnia dei Celestini **Margherita dolcevita **Pane e tempesta **Saltatempo **Spiriti *'''[[Edward Frederick Benson]]''' **Il Santuario **La stanza nella torre **Pirati **Scimmie *'''[[Raymond Benson]]''' **Metal Gear Solid *'''[[Cornelio Bentivoglio d'Aragona]]''' **Ecco Amore: ecco Amor. Sia vostro incarco **L'Anima bella, che dal vero Eliso **L'enfatico intronato **O troppo vaghe, e poco fide scorte **Poiche di nuove forme il cor m'ha impresso **Pria del manto vestir caduco, e frale **Sotto quel monte, che 'l gran capo estolle **Tra i lascivi piacer de l'empia Armida **Vidi (ahi memoria rea de le mie pene) *'''[[Jim Benton]]''' **StupiDiario. Gli adulti sono umani? *'''[[Nina Nikolaevna Berberova]]''' **Alleviare la sorte **Il giunco mormorante **Il lacchè e la puttana **Roquenval *'''[[Giovanni Berchet]]''' **Ballate e romanze **Il romito del Cenisio **Opere: Scritti critici e letterari ***Lettera sul dramma Demetrio e Polibio cantato nel teatro Carcano ***Sul Cacciatore feroce e sulla Eleonora di Goffredo Augusto Bürger – Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo ***Allocuzione nei funerali del pittore Andrea Appiani celebrati nella chiesa della Passione il giorno 10 di novembre 1817 ***Del criterio ne' discorsi ***Scortesie maschili al teatro della Scala ***Sulla Storia della poesia e dell'eloquenza del Bouterweck ***Intorno al significato del vocabolo «estetica» ***Di un libro sulla romanticomachia ***Guerre letterarie in Italia ***Lettera di Grisostomo al molto reverendo signor canonico don Ruffino ***Intorno all'Origine delle lettere del Roscoe ***Articolo sopra un articolo ***Idee del signor Sismondi sul poema di Dante ***Intorno ad un poemetto di C. Tedaldi-Fores ***Lettera ad una signora milanese gentile sí, nobile no ***Sulla Sacontala ossia l'Anello fatale, dramma indiano di Calidasa ***Sulla Storia della letteratura italiana del Ginguené ***Benedetto Castelli ***Intorno alla Servitú, presso i popoli antichi e moderni del Grégoire ***Sopra un manoscritto inedito degli autori del foglio periodico Il caffé ***Sulla Filosofia delle scienze del Jullien ***Quadro storico della poesia castigliana (a proposito delle Poesie scelte castigliane, raccolte dal Quintana) ***Due rapporti ufficiali al governo austriaco ***Discorso ai toscani ***Ai lombardi (14 maggio 1848) ***All'onorevole presidente del collegio elettorale di Monticelli d'Ongina *'''[[Guglielmo Berchet]]''' **La Repubblica di Venezia e la Persia *'''[[John Berendt]]''' **Mezzanotte nel giardino del bene e del male *'''[[Bernard Berenson]]''' **I pittori italiani del Rinascimento *'''[[Elisabeth Beresford]]''' **Le nove vite di Impey *'''[[Werner Bergengruen]]''' **Un uomo d'altri tempi *'''[[Thomas Berger]]''' **Il piccolo grande uomo *'''[[Ingmar Bergman]]''' **L'immagine allo specchio *'''[[Alessandro Bergonzoni]]''' **Bastasse grondare **È già mercoledì e io no **Le balene restino sedute **Nel **Non ardo dal desiderio di diventare uomo finché posso essere anche donna bambino animale o cosa **Opplero storia di un salto *'''[[Henri Bergson]]''' **Il pensiero e il movente *'''[[Paolo Berizzi]]''' **È gradita la camicia nera **L'educazione di un fascista **NazItalia. Viaggio in un paese che si è riscoperto fascista *'''[[Rafael Bernal]]''' **Il complotto mongolo *'''[[Georges Bernanos]]''' **Diario di un curato di campagna **Un delitto *'''[[Tristan Bernard]]''' **Il figliuol prodigo **Un fannullone *'''[[Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre]]''' **Paolo e Virginia *'''[[Bernardino da Siena]]''' **Novellette ed esempi morali *'''[[Carlo Bernari]]''' *L'ombra del suicidio *Tre operai *'''[[Eric Berne]]''' **A che gioco giochiamo **"Ciao!" ...E poi? *'''[[Camillo Berneri]]''' **Carlo Cattaneo federalista **Il lavoro attraente **L'emancipazione della donna (considerazioni di un anarchico) **Mussolini alla conquista delle Baleari **Novelle ***Don Anatema ***Perché Paolo Lapi si levò un occhio ***La Maddalena ***La Medicina Moderna ***Una persona seria ***Il Miracolo ***Il saggio ***Al caffè delle Tre Grazie ***La minestra cattiva ***Chi va là? ***La bambola rotta ***L'inventore ***Frammento di novella **Umanesimo e anarchismo *'''[[Giuseppe Berneri]]''' **Il Meo Patacca, ovvero Roma in feste ne i trionfi di Vienna *'''[[Marie Louise Berneri]]''' **Viaggio attraverso Utopia *'''[[Thomas Bernhard]]''' **Estinzione **Gelo **Il freddo **Il Nipote di Wittgenstein **Il soccombente **Ja **La cantina **Perturbamento *'''[[Francesco Berni]]''' **Rime *'''[[Harry Bernstein]]''' **Il giardino dorato **Il sogno infinito *'''[[Guglielmo Beroardi]]''' **Gravosa dimoranza *'''[[Jason Berry]]''' **La cassa del Vaticano *'''[[Rynn Berry]]''' **Da Buddha ai Beatles *'''[[Steve Berry]]''' **Il terzo segreto **L'ombra del leone **Le ceneri di Alessandria *'''[[Vittorio Bersezio]]''' **Domenico Santorno **La carità del prossimo **La plebe **La testa della vipera **Le miserie 'd monsú Travet **Massimo d'Azeglio **Tre racconti ***Il cane del cieco ***Un genio sconosciuto ***Galatea *'''[[Cosimo Bertacchi]]''' **Geografi ed esploratori italiani contemporanei **Meteore luminose *'''[[Giovanni Bertacchi]]''' **A fior di silenzio **Alle Sorgenti **Lombardia eroica **Poemetti lirici *'''[[Alessandro Bertante]]''' **Nina dei lupi *'''[[Luigi Bertelli]]''' **Il giornalino di Gian Burrasca *'''[[Domenico Berti]]''' **Vita di Giordano Bruno da Nola *'''[[Giovanni Bertinetti]]''' **Guerra alle rughe! **Il fantasma di Sandokan **Il gigante dell'apocalisse **Il mondo è tuo **Le avventure di Kutt Hardy. Il rivale di Sherlock Holmes **Le orecchie di Meo *'''[[Giuseppe Berto]]''' **Anonimo veneziano **Il cielo è rosso **Il male oscuro **La cosa buffa *'''[[Aurelio de' Giorgi Bertola]]''' **Viaggio sul Reno e ne' suoi contorni *'''[[Luigi Bertoldi]]''' **Una riflessione sulla «condizione costituzionale» *'''[[Silvio Bertoldi]]''' **Badoglio **La chiamavamo Patria **Mussolini tale e quale *'''[[Brenno Bertoni]]''' **Pagine scelte edite ed inedite *'''[[Giulio Bertoni]]''' **La biblioteca estense e la {{sic|coltura}} ferrarese *'''[[Francesca Bertuzzi]]''' **Il carnefice **La paura *'''[[Alfred Bester]]''' **Golem<sup>100</sup> **L'uomo disintegrato *'''[[Vittorio Betteloni]]''' **Nuovi versi *'''[[Saverio Bettinelli]]''' **Dieci Lettere di Publio Virgilio Marone scritte dagli Elisi all'Arcadia di Roma sopra gli abusi introdotti nella poesia italiana **Lettere sopra vari argomenti di letteratura scritte da un Inglese ad un Veneziano **Mia vita letteraria a risparmio di fatica per chi volesse scriverne giacché ancor de' mediocri autori si vuoi dar conto al publico *'''[[Piero Bevilacqua]]''' **La mucca è savia **Prometeo e l'aquila *'''[[Marcel Beyer]]''' **Pipistrelli <span id="Bf"></span> <span id="Bg"></span> <span id="Bh"></span> <span id="Bi"></span> *'''[[Enzo Biagi]]''' **Cina **Dizionario del Novecento **Era ieri **I quattordici mesi **L'albero dai fiori bianchi **Quello che non si doveva dire **Racconto di un secolo *'''[[Guido Biagi]]''' **La vita privata dei fiorentini *'''[[Marco Bianchi (chef)|Marco Bianchi]]''' **50 minuti 2 volte alla settimana *'''[[Aurelio Bianchi-Giovini]]''' **Biografia di frà Paolo Sarpi *'''[[Helen Bianchin]]''' **La signora del deserto *'''[[Lodovico Bianchini]]''' **Storia delle finanze del Regno delle Due Sicilie *'''[[Luciano Bianciardi]]''' **Il lavoro culturale **La vita agra **Natale con il miele *'''[[Carlo Angelo Bianco]]''' **Della guerra nazionale d'insurrezione per bande, applicata all'Italia *'''[[Giovanni Bianconi]]''' **Ragazzi di malavita *'''[[Giovanni Giuseppe Bianconi]]''' **La teoria darwiniana e la creazione detta indipendente. Lettera al signor Carlo Darwin *'''[[Giovanni Lodovico Bianconi]]''' **Lettere *'''[[Bernardo Dovizi da Bibbiena|Il Bibbiena]]''' **La Calandria *'''[[Bibliophile Jacob]]''' **La mia Repubblica *'''[[Jacopo Bicchierai]]''' **Gli antichi statuti municipali di Montevarchi *'''[[Ambrose Bierce]]''' **Il Club dei parenticidi **Il segreto del Burrone di Macarger **La cosa maledetta **Uno dei dispersi *'''[[Benedetto Biffoli]]''' **Le rime *'''[[Daria Bignardi]]''' **Non vi lascerò orfani **Un karma pesante *'''[[Pietro Bilancini]]''' **Giambattista Giraldi e la tragedia italiana nel sec. XVI *'''[[Mark Billingham]]''' **La regola del sospetto *'''[[Sarah Bilston]]''' **Il club delle notti in bianco **Letto & biscotti *'''[[Pasquale Binazzi]]''' **Abbattiamo il Vaticano **Perché non votiamo *'''[[Eando Binder]]''' **Pozione mortale *'''[[Carlo Bini]]''' **Manoscritto di un prigioniero **Il Forte della Stella *'''[[Bernardino Biondelli]] **Saggio sui dialetti gallo-italici *'''[[Gianni Biondillo]]''' **Con la morte nel cuore *'''[[Wilfred Bion]]''' **Apprendere dall'esperienza **Attenzione e interpretazione **Gli elementi della psicoanalisi *'''[[Mikkel Birkegaard]]''' **I libri di Luca *'''[[Michael Bishop]]''' **Dentro le mura di Tiro **Occhi di fuoco **Vita in famiglia *'''[[Camilla Bisi]]''' **Essere donna **Il mio principe **Il romanzo del liceo **Poetesse d'Italia *'''[[Jerome Bixby]]''' **Che bella vita! *'''[[Giulio Bizzozero]]''' **Contro la tubercolosi **Sui rapporti della tubercolosi con altre malattie <span id="Bj"></span> <span id="Bk"></span> <span id="Bl"></span> *'''[[Algernon Blackwood]]''' **Magie e sortilegi **L'adoratore del mare **L'appuntamento **Una storia di fantasmi *'''[[Sara Blædel]]''' **Mai più libera *'''[[William Blake]]''' **Canti d'innocenza *'''[[Louis Blanc]]''' **Origine e causa della rivoluzione francese *'''[[Luigi Blanch]]''' **Della scienza militare ***Idee generali intorno alla scienza militare ed alle sue relazioni colle altre scienze e collo stato sociale ***Delle differenze tra la scienza militare degli antichi e quella de' moderni ***Della scienza della guerra nel medio evo e delle sue relazioni con le altre scienze e con lo stato sociale ***Della scienza della guerra e delle sue correlazioni con le altre scienze e con lo stato sociale dalla scoverta della polvere fino al suo risorgimento sotto Nassau e Gustavo Adolfo ***Delle relazioni della scienza della guerra colle altre scienze e con lo stato sociale nel periodo compreso tra il 1555 e il 1648, vale a dire tra l'abdicazione di Carlo quinto e la pace di Westfalia ***Intorno allo stato della scienza militare ed alle sue relazioni colle scienze e collo stato sociale dalla pace di Westfalia a quella di Passarowitz ***Dello stato della scienza militare e delle sue relazioni colle altre scienze e le arti e con lo stato sociale dal trattato di Passarowitz del 1718 alla rivoluzione francese del 1789 ***Intorno allo stato della scienza militare ed alle sue relazioni colle altre scienze e collo stato sociale dal 1789 al congresso di Vienna nel 1815 ***Intorno ai rapporti della scienza bellica colle scienze, le lettere, le arti e lo stato sociale, considerati sotto un aspetto generale dall'antichitá fino ai dí nostri *'''[[Pietro Blaserna]]''' **La teoria del suono nei suoi rapporti colla musica *'''[[William Peter Blatty]]''' **Gemini killer **L'esorcista **Mi ricordo di te *'''[[Peter Blauner]]''' **Il nero dell'arcobaleno **L'uomo del giorno *'''[[James Blaylock]]''' **La macchina di Lord Kelvin *'''[[James Blish]]''' **Niente GioKi su Marte **Spock deve morire! *'''[[Robert Bloch]]''' **Dolci per la piccina **Enigma fotografico **Gli occhi della mummia **Gotico americano **I servi di Satana **Il banchetto del diavolo **Il demone oscuro **Il patto del diavolo **La festa nell'abbazia **La stirpe di Bubastis **La vendetta dei Druidi **Psycho **Quel treno per l'inferno **Quel vampiro di Lovecraft **Sinceramente tuo, Jack lo Squartatore *'''[[Francesca Lia Block]]''' **Angeli pericolosi *'''[[Lawrence Block]]''' **È tempo di uccidere **Il contratto *'''[[Harold Bloom]]''' **Gesù e Yahvè *'''[[Léon Bloy]]''' **L'anima di Napoleone **La donna povera <span id="Bm"></span> <span id="Bn"></span> <span id="Bo"></span> *'''[[Carlo Bo]]''' **Introduzione a "Canti orfici e altri scritti" *'''[[Norberto Bobbio]]''' **Contro la pena di morte *'''[[Giorgio Bocca]]''' **Napoli siamo noi **Palmiro Togliatti **Partigiani della montagna **Storia dell'Italia partigiana **Storia della Repubblica italiana *'''[[Giovanni Boccaccio]]''' **Corbaccio **Decamerone **Della Canaria e delle altre isole oltre Ispania nell'oceano nuovamente ritrovate **Elegia di Madonna Fiammetta **Filocolo **Trattatello in laude di Dante *'''[[Traiano Boccalini]]''' **Ragguagli di Parnaso *'''[[Alberto Boccardi]]''' **Il peccato di Loreta *'''[[Gerolamo Boccardo]]''' **Manuale di Antichità Romane **Manuale di geografia antica *'''[[Renzo Ildebrando Bocchi]]''' **Il pane del perdono **La fiamma del cuore *'''[[Umberto Boccioni]]''' **Manifesto tecnico della scultura futurista *'''[[Remo Bodei]]''' **Paesaggi Sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia *'''[[Liliana Bodoc]]''' **Gli ambasciatori del Male *'''[[Emilio Bodrero]]''' **Eraclito *'''[[Luchino Boerio]]''' **Trattato delli buboni e carboni pestilenti *'''[[Sara Boero]]''' **La teoria del caos *'''[[Severino Boezio]]''' **Consolazione della filosofia *'''[[Pier Carlo Boggio]]''' **Garibaldi o la legge? **Vita di Giuseppe Garibaldi *'''[[Matteo Maria Boiardo]]''' **Orlando innamorato *'''[[Boileau-Narcejac]]''' **Le vittime *'''[[Giovanni Boine]]''' **A Dino Campana **A Sibilla Aleramo **Il peccato **La città *'''[[Janine Boissard]]''' **Per un bambino che non c'è *'''[[Arrigo Boito]]''' **Mefistofele *'''[[Camillo Boito]]''' **Gite di un artista **Il maestro di setticlavio. Novelle veneziane ***Il maestro di setticlavio ***Il demonio muto ***Il colore a Venezia ***Quattr'ore al Lido **Senso *'''[[Johan Bojer]]''' **La casa e il mare *'''[[Roberto Bolaño]]''' **2666: La parte dei critici **2666: La parte di Amalfitano **I detective selvaggi **La pista di ghiaccio *'''[[Heinrich Böll]]''' **Casa Senza Custode **Foto di gruppo con signora **L'onore perduto di Katharina Blum **Opinioni di un clown **Termine di un viaggio di servizio *'''[[Christopher Bollen]]''' **Orient *'''[[Giorgio Bolza]]''' **Favole **Il do di petto e il do di grazia **Il dovere di resistere **Lo sguattero e l'azalea **Maggio **Teatro milanese **Una marsina che va a pennello *'''[[Bernard Bolzano]]''' **I paradossi dell'infinito *'''[[Erma Bombeck]]''' **Se la vita è un piatto di ciliege, perché a me solo i noccioli? *'''[[Francesco Augusto Bon]]''' **Ludro e la sua gran giornata *'''[[Giacomo Bonafede Oddo]]''' **Il brigantaggio *'''[[Pietro Napoleone Bonaparte]]''' **La battaglia di Calenzana *'''[[Giovanni Maria Bonardo]]''' **Grandezza, larghezza e distanza di tutte le sfere *'''[[Guidubaldo Bonarelli della Rovere]]''' **Filli di Sciro *'''[[Francesco Bonatelli]]''' **Il fenomeno della ricordanza illusoria **L’impensabile **O di {{Sic|quà}} o di là *'''[[Walter Bonatti]]''' **K2 La verità. 1954 – 2004 *'''[[Arnaldo Bonaventura]]''' **I Bagni di Lucca, Coreglia e Barga *'''[[Enzo Bonaventura]]''' **L'educazione della volontà **La fatica nel lavoro mentale **La psicoanalisi **Le qualità del mondo fisico **Problemi dell'orientamento professionale degli anormali psichici **Recenti contributi alla psicotecnica dell'Istituto di Psicologia di Firenze **Sui rapporti tra la percezione del ritmo e la circolazione sanguigna **Sul valore dell'equazione personale negli addetti al ricevimento di segnali radiofonici *'''[[Luigi Bonazzi]]''' **Storia di Perugia *'''[[Romualdo Bonfadini]]''' **Mezzo secolo di patriotismo. Saggi storici *'''[[Paolo Bonizzi]]''' **I costumi delle api *'''[[Roberto Bonola]]''' **La Geometria non-euclidea *'''[[Giovanni Cosimo Bonomo]]''' **Osservazioni intorno a' pellicelli del corpo umano *'''[[Massimo Bontempelli]]''' **Dallo Stelvio al mare **Eva ultima **Gente nel tempo **Giro del sole **L'amante fedele **La vita operosa. Nuovi racconti d'avventure *'''[[Maria Alinda Bonacci Brunamonti]]''' **Per la festa dell'unita italiana nel 1863 **Sogni di Maggio *'''[[Baldassarre Boncompagni]]''' **Intorno ad alcuni avanzamenti della fisica in Italia nei secoli XVI e XVII *'''[[Nelson S. Bond]]''' **La città incantata *'''[[Clemente Bondi]]''' **Lamento pastorale *'''[[Ruggiero Bonghi]]''' **Arnaldo da Brescia **Camillo Benso di Cavour *'''[[Mike Bongiorno]]''' **La versione di Mike *'''[[Vittorio Bongiorno]]''' **Il Duka in Sicilia *'''[[Giacomo Boni]]''' **Nemesi *'''[[Carlo Bonini]]''' **Acab *'''[[Roberto Bonola]]''' **La Geometria non-euclidea *'''[[Giovanni Cosimo Bonomo]]''' **Osservazioni intorno a' pellicelli del corpo umano *'''[[Jacques Borel]]''' **L'adorazione *'''[[Jorge Luis Borges]]''' **Finzioni ***La biblioteca di Babele ***La morte e la bussola ***Tlon, Uqbar, Orbis Tertius **Introduzione a ''L'invenzione di Morel'' **Il libro di sabbia ***L'altro ***Ulrica ***Il Parlamento ***«There are more things» ***Il libro di sabbia ***Tigri blu **L'Aleph **Utopia di un uomo che è stanco *'''[[Lorenzo Borghese]]''' **I segreti di una principessa *'''[[Armando Borghi]]''' **Il nostro e l'altrui individualismo **La rivoluzione mancata **Mezzo secolo di anarchia (1898-1945) *'''[[Carlo Borgomeo]]''' **L'equivoco del Sud *'''[[Stefano Borgonovo]]''' **Attaccante nato *'''[[Pasquale Borrelli]]''' **Elogio funebre dedicato alla memoria di Domenico Barbaja **Principii della scienza etimologica per servire al vocabolario universale della lingua italiana *'''[[Mario Borsa]]''' **Il teatro inglese contemporaneo **La vittoria e il mare **Memorie di un redivivo *'''[[Vladislav Iosifovič Bortkevič]]''' **La teoria economica di Marx *'''[[Ettore Bortolotti]]''' **La storia della matematica nella Università di Bologna *'''[[Pseudonymous Bosch]]''' **Il titolo di questo libro è segreto **Non toccate questo libro **Questo libro potrebbe farvi male **Questo non è un libro **Se state leggendo questo libro è già troppo tardi *'''[[Luigi Boschetti]]''' **Ricerche sopra l'aritmetica degli antichi *'''[[Maria Boschetti Alberti]]''' **La scuola serena di Agno *'''[[Federica Bosco]]''' **101 modi per dimenticare il tuo ex e trovarne subito un altro **Il mio angelo segreto **Innamorata di un angelo **S.O.S. amore *'''[[Ruggero Giuseppe Boscovich]]''' **Dissertazione della tenuità della luce solare **Giornale di un viaggio da Costantinopoli in Polonia **Osservazioni dell'ultimo passaggio di Mercurio sotto il Sole seguito a' 6 di Maggio 1753 **Tre osservazioni dell'Eclisse del Sole *'''[[Giancarlo Bosetti]]''' **Popper, il Papa e la Tv *'''[[Carlo Alberto Bosi]]''' **L'addio del volontario toscano *'''[[Emilio Bossi]]''' **Gesu Cristo non è mai esistito *'''[[Giovanni Battista Bossi]]''' **Progetto di una Stazione Centrale in Milano *'''[[Giovanni Botero]]''' **Della ragion di stato *'''[[Carlo Botta]]''' **A Giovanni Paisiello, a Napoli **Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America **Storia d'Italia *'''[[Filippo Bottazzi]]''' **La mente e l'opera di Leonardo Da Vinci *'''[[Alain de Botton]]''' **Esercizi d'amore *'''[[Joseph Bouchardy]]''' **La sorella del mulattiere *'''[[Anthony Boucher]]''' **Gli ambasciatori **Regalo o dispetto *'''[[Rachid Boudjedra]]''' **La lumaca testarda *'''[[Pierre Boulle]]''' **Il ponte sul fiume Kwai *'''[[Marguerite Bourcet]]''' **Essi chiamarono la tempesta **Per l'onore di Roccabruna *'''[[Édouard Bourdet]]''' **La prigioniera *'''[[Yvon Bourdet]]''' **Lukács, il gesuita della rivoluzione *'''[[Émile Boutroux]] **Socrate *'''[[Jean-Baptiste Bouvier]]''' **Venere ed Imene al tribunale della penitenza: manuale dei confessori *'''[[Ben Bova]]''' **Giove chiama Terra **Gravità zero **Lo shock del ritorno *'''[[Giovanni Bovio]]''' **Mazzini *'''[[Libero Bovio]]''' **Don Liberato si spassa *'''[[Elizabeth Bowen]]''' **Amici e parenti **L'albergo *'''[[Paul Bowles]]''' **Il tè nel deserto **In cima al mondo **Troppo lontano da casa *'''[[William Boyd]]''' **Storia dell'educazione occidentale *'''[[Gerry Boyle]]''' **Segreti di famiglia *'''[[John Boyne]]''' **Il bambino con il pigiama a righe **Il ragazzo del Bounty *'''[[Ernesto Bozzano]]''' **Letteratura d'oltretomba *'''[[Umberto Bozzini]]''' **Fedra <span id="Bp"></span> <span id="Bq"></span> <span id="Br"></span> *'''[[Romano Bracalini]]''' **La regina Margherita **Otto milioni di biciclette *'''[[Poggio Bracciolini]]''' **Historia florentina *'''[[Roberto Bracco]]''' **Ad armi corte **Don Pietro Caruso **Dopo il veglione o viceversa **Fiori d'arancio **Fotografia senza.... **I fantasmi **Il diritto di vivere **Il frutto acerbo **Il perfetto amore **Il piccolo santo **Il trionfo **Infedele **I pazzi **La chiacchierina **La fine dell'amore **La piccola fonte **Le disilluse **Lettera critica a Salvatore Baratta **Lettere a Laura **Lui lei lui **Maschere **Maternità **Nellina **Nemmeno un bacio **Non fare ad altri.... **Notte di neve **Sperduti nel buio **Tragedie dell'anima **Un'avventura di viaggio **Una donna **Uno degli onesti *'''[[Leigh Brackett]]''' **Alfa del Centauro **Mi spiace, ma devi morire *'''[[Ray Bradbury]]''' **Cronache Marziane **Fahrenheit 451 **La folla **La follia è una bara di cristallo **Molto dopo mezzanotte ***La bottiglia azzurra ***In trappola ***Il pappagallo che conobbe papà ***L'uomo che bruciava ***Un pezzo di legno ***Il Messia ***Conversazioni nello spazio ***Delitto senza castigo ***Castigo senza delitto ***Una domenica a Dublino ***Un'insolita proposta ***Viaggio in Messico ***Tempo fermo ***Il desiderio ***Angelo, guarda il futuro ***La vera saggezza ***Breve storia del Quarto Reich ***I miracoli di Jamie ***Gioco d'ottobre ***Il pan di segala ***Molto dopo mezzanotte ***Una tavoletta di cioccolato per te! **Non ci vedremo più *'''[[Mary Elizabeth Braddon]]''' **L'ombra nell'angolo *'''[[Marion Zimmer Bradley]]''' **Attacco a Darkover **Cuore di luce **Dark Satanic **Gli eredi di Hammerfell **I cacciatori della Luna Rossa **I falconi di Narabedla **Il drago di bronzo **Il figlio del mastro falconiere **Il giuramento **Il ribelle di Thendara **Il sapiente di Darkover **Il signore di Storn **L'alba di Avalon **L'erede **L'erede di Hastur **L'esiliato di Darkover **L'esilio di Sharra **L'ombra del passato **La casa tra i mondi **La città della magia **La dama del giglio **La dama di Ardais **La donna del falco **La lezione della locanda **La sacerdotessa di Avalon **La signora delle Tempeste **La signora di Avalon **La spada del Caos **La spada di Aldones **La spada incantata **La torcia **La torre proibita **Le foreste di Darkover **Le luci di Atlantide **Le nebbie di Avalon **Le querce di Albion **Magia di luce **Naufragio sulla terra di Darkover **Ritorno a Darkover **Spirito di luce **Tenebra di luce **Tutto, tranne la libertà **Un uomo impulsivo **Universo senza fine **Witch Hill *'''[[Remo Branca]]''' ** Il problema della censura come difesa della gioventù *'''[[Vitaliano Brancati]]''' **Don Giovanni in Sicilia **Gli anni perduti **Il bell'Antonio **Paolo il caldo *'''[[Christianna Brand]]''' **Il gatto e il topo *'''[[Ignácio de Loyola Brandão]]''' **Non vedrai paese alcuno *'''[[Kazimierz Brandys]]''' **La difesa della «Grenada» *'''[[Ann Brashares]]''' **Grande amore *'''[[Lilian Jackson Braun]]''' **Il gatto che amava il formaggio **Il gatto che conosceva il Cardinale *'''[[Bertolt Brecht]]''' **I fucili di Madre Carrar **Madre Courage e i suoi figli **Vita di Galileo *'''[[Mario Brelich]]''' **Il navigatore del diluvio *'''[[Alan Brennert]]''' **Il terzo sesso *'''[[Clemens Brentano]]''' **La fiaba del Reno e del mugnaio Corrirota **La fiaba della casa dei Montestorno e degli antenati del Mugnaio Corrirota **La fiaba di Marmottina **Paggio Cervellofino *'''[[Gianni Brera]]''' **Coppi e il diavolo **Mille e non più mille **Storie dei Lombardi *'''[[Giacomo Bresadola]]''' **I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media *'''[[Daniele Bresciani]]''' **Ti volevo dire *'''[[André Breton]]''' **Manifesto del surrealismo **Nadja *'''[[Restif de la Bretonne]]''' **Le notti rivoluzionarie *'''[[Reginald Bretnor]]''' **Sala d'aspetto *'''[[Peter V. Brett]]''' **Il guardiano dei demoni *'''[[Lucas Bridges]]''' **Ultimo confine del mondo *'''[[Katharine Briggs]]''' **Fiabe popolari inglesi ***I tre orsi ***I tre porcellini ***Il cavaliere nero ***L'ebreo errante *'''[[Patricia Briggs]]''' **La figlia della luna **Unione di sangue *'''[[Valeria Brignani]]''' **Casseur *'''[[Raffaello Brignetti]]''' **La spiaggia d'oro *'''[[David Brin]]''' **L'effetto anomalia **Rifiuti *'''[[André Brink]]''' **La polvere dei sogni *'''[[Enrico Brizzi]]''' **Bastogne **Elogio di OScar Firmian e del suo impeccabile stile **Jack Frusciante è uscito dal gruppo **La nostra guerra **Nessuno lo saprà **O la va o la spacca *'''[[Valerij Brjusov]]''' **L'angelo di fuoco *'''[[Lucia Brocadelli da Narni]]''' **Preghiera *'''[[Hermann Broch]]''' **I sonnambuli **La morte di Virgilio *'''[[Gian Battista Brocchi]]''' **Conchiologia fossile subappennina *'''[[Virgilio Brocchi]]''' **Sul Caval della Morte Amor cavalca **Il poco lume ed il gran cerchio d'ombra **La coda del diavolo **La Gironda **Il posto nel mondo *'''[[Harold Brodkey]]''' **Il buio feroce *'''[[Josif Aleksandrovič Brodskij]]''' **Fondamenta degli incurabili **Fuga da Bisanzio **In una stanza e mezzo **Itaca **Meno di uno *'''[[Angelo Brofferio]]''' **Per lo spiritismo *'''[[Carlo Antonio Broggia]]''' **Memoria ad oggetto di varie politiche ed economiche ragioni *'''[[Emilio Broglio]]''' **La Confederazione nelle sue attinenze economiche *'''[[Mario Broglio]]''' **Dove va l'arte moderna? *'''[[Antonio Brognoli]]''' **Elogj di bresciani per dottrina eccellenti del secolo XVIII *'''[[Louis Bromfield]]''' **Mrs. Parkington **La grande pioggia **Selvaggia Fiumana *'''[[Anne Brontë]]''' **Agnes Grey **La signora di Wildfell Hall *'''[[Charlotte Brontë]]''' ** Jane Eyre **Shirley *'''[[Emily Brontë]]''' **Cime tempestose **Jane Eyre *'''[[Agnolo Bronzino]]''' **I Saltarelli *'''[[Lauren Brooke]]''' **Ritorno a casa *'''[[Terry Brooks]]''' **Il Druido Supremo di Shannara ***Jarka Ruus ***La regina degli Straken ***Tanequil **Il Verbo e il Vuoto ***Il cavaliere del Verbo ***Il demone ***Il fuoco degli angeli **Il viaggio della Jerle Shannara ***Il labirinto ***L'ultima magia ***La strega di Ilse **La Canzone di Shannara **La Spada di Shannara **L'eredità di Shannara ***Gli eredi di Shannara ***I talismani di Shannara ***Il Druido di Shannara ***La regina degli Elfi di Shannara **Landover ***Il magico regno di Landover ***L'unicorno nero ***La scatola magica di Landover ***La sfida di Landover ***Mago a metà **Le Pietre Magiche di Shannara *'''[[Paolo Brosio]]''' **Profumo di lavanda *'''[[Dan Brown]]''' **Angeli e demoni **Crypto **Il codice da Vinci **Il simbolo perduto **Inferno **La verità del ghiaccio *'''[[Christy Brown]]''' **Dal fondo della vita *'''[[Fredric Brown]]''' **Assurdo Universo **Gli strani suicidi di Bartlesville **Il suono del silenzio **Il vagabondo dello spazio **Indagine a Skid Row **La sentinella *'''[[Robert Browning]]''' **Il pifferaio magico di Hamelin *'''[[Heðin Brú]]''' **Högni *'''[[Edith Bruck]]''' **Quanta stella c'è nel cielo *'''[[Raymond-Léopold Bruckberger]]''' **La storia di Gesù Cristo *'''[[Karl Bruckner]]''' **Il gran sole di Hiroscima *'''[[Pascal Bruckner]]''' **Luna di fiele *'''[[Nick Bruel]]''' **Bad Kitty e la minaccia del bagno **Buon compleanno Bad Kitty *'''[[Leonardo Brumati]]''' **A Lùzia e Bepi Cosul sposi **Morosi **Mussa vernacola *'''[[Bruna]]''' **In solitudine **Le due gemelle **Pètali e lagrime *'''[[Vitaliano Brunelli]]''' **Dante e la Dalmazia *'''[[Francesco Saverio Brunetti]]''' **Aritmetica binomica, e diadica **Dell'aritmetica comune e speciosa **Macchina semplicissima *'''[[Giuseppe Bruni]]''' **La gomma e la guerra *'''[[Leonardo Bruni]]''' **Della vita studi e costumi di Dante **Istoria fiorentina *'''[[Attilio Brunialti]]''' ***Fiume Zara e le isole ***Libertà e democrazia *'''[[John Brunner]]''' **A che servono gli amici? **Abominazione atlantica **Cogli una stella cadente **Il visitatore **La scacchiera **Tutti a Zanzibar *'''[[Giordano Bruno]]''' **Cabala del cavallo pegaseo **De gli eroici furori **De la causa, principio et uno **De l'infinito, universo e mondi **De magia **De vinculis in genere **Il Candelaio **Il canto di Circe **Il sigillo dei sigilli **L'asino cillenico **La cena de le ceneri **Le ombre delle idee **Spaccio de la bestia trionfante *'''[[Stefano Brusadelli]]''' **Piccole atrocità. Storie di inganni e di peccati *'''[[Ninni Bruschetta]]''' **Manuale di sopravvivenza dell'attore non protagonista *'''[[Giuseppe Bruschetti]]''' **Progetto della strada di ferro da Milano a Bergamo **Progetto della strada di ferro da Milano a Como **Risposta dell'Ingegnere Giuseppe Bruschetti all'articolo del dottor Carlo Cattaneo *'''[[Vito Bruschini]]''' **The Father. Il Padrino dei Padrini **Vallanzasca *'''[[Girolamo Brusoni]]''' **La gondola a tre remi *'''[[Serge Brussolo]]''' **Avventure di Marion ***I pellegrini delle tenebre ***La prigioniera dell'inverno **Peggy Sue e gli Invisibili ***Il giorno del cane blu ***Il sonno del demonio ***La creatura del sottosuolo ***La farfalla degli abissi ***La giungla rossa ***La rivolta dei draghi ***Lo zoo stregato *'''[[Edward Bryant]]''' **Bambini buoni <span id="Bu"></span> *'''[[Gustavo Bucchia]]''' **Considerazioni intorno al porto di Lido ed alla laguna di Venezia *'''[[Elisabetta Bucciarelli]]''' **Corpi di scarto *'''[[John Buchan]]''' **I trentanove scalini *'''[[Pearl Sydenstricker Buck]]''' **Angelo guerriero **Figli **I parenti **L'amore di Ai-Uan **La buona terra **La madre **La promessa **Stirpe di drago *'''[[Gautama Buddha]]''' **Dhammapada *'''[[Algis Budrys]]''' **Artigli sul futuro ***Reazione a catena ***Pugno di ferro ***La ragazza di campagna ***Coesistenza ***Il giudice **Il satellite proibito *'''[[Mark Budz]]''' **Soldatini *'''[[Gesualdo Bufalino]]''' **Argo il cielo ovvero i sogni della memoria **Diceria dell'untore **La panchina **Qui pro quo *'''[[Emilio Bufardeci]]''' **Le funeste conseguenze di un pregiudizio popolare *'''[[Georges-Louis Leclerc de Buffon]]''' **Storia naturale *'''[[Franco Buffoni]]''' **Zamel *'''[[Charles Bukowski]]''' **Compagno di sbronze **Post-Office **Pulp **Storie di ordinaria follia **Taccuino di un vecchio sporcaccione *'''[[Vincent Bugliosi]]''' **Helter Skelter *'''[[Michail Afanas'evič Bulgakov]]''' **Cuore di cane **Il maestro e Margherita **Io ho ucciso **La guardia bianca **La vita del signor de Molière **Le uova fatali **Morfina *'''[[Jesse Bullington]]''' **La banda del cimitero *'''[[Edward Bulwer-Lytton]]''' **Gli amori infelici di Ernesto Maltravers **Gli ultimi giorni di Pompei **La casa stregata **Paul Clifford *'''[[Ivan Alekseevič Bunin]]''' **Il villaggio **L'amore di Mitja **La giovinezza di Arseniev *'''[[Edward Bunker]]''' **Animal Factory **Cane mangia cane **Stark *'''[[John Bunyan]]''' **Il viaggio del pellegrino *'''[[Ernesto Buonaiuti]]''' **Giansenio **La Chiesa romana **Lo gnosticismo **Lutero e la Riforma in Germania **Pascal **Pellegrino di Roma **Tertulliano *'''[[Michelangelo Buonarroti]]''' **Rime *'''[[Michelangelo Buonarroti il Giovane]]''' **La tancia *'''[[Franco Buono]]''' **Poesia, mito e gioventù *'''[[Bruno Buozzi]]''' *Scritti dell'esilio *'''[[Burchiello]]''' **Sonetti *'''[[Anthony Burgess]]''' **Arancia meccanica **Un cadavere a Deptford *'''[[Elizabeth Burgos]]''' **Mi chiamo Rigoberta Menchú *'''[[Roberto Burioni]]''' **La congiura dei Somari *'''[[Edmund Burke]]''' **Ricerca sull'origine delle idee del sublime e del bello *'''[[Jan Burke]]''' **Ossa *'''[[Walter Burkert]]''' **La saga delle Cecropidi e le Arreforie... *'''[[Andrew Burnaby]]''' **Osservazioni d'un viaggiatore inglese sopra l'isola di Corsica *'''[[Frances Hodgson Burnett]]''' **Il giardino segreto **Il piccolo Lord *'''[[W. R. Burnett]]''' **Giungla d'asfalto *'''[[Robert Burns]]''' **Ad un pidocchio **Lamento di Maria regina di Scozia all'avvicinarsi della primavera *'''[[Edgar Rice Burroughs]]''' **Assenza di gravità **Sotto le lune di Marte **Tarzan delle scimmie *'''[[William Seward Burroughs]]''' **Pasto nudo **Ragazzi selvaggi **Sterminatore! *'''[[Filippo Burzio]]''' **Favole e moralità *'''[[Leo Buscaglia]]''' **Vivere, amare, capirsi *'''[[Wilhelm Busch]]''' **La farfalla *'''[[Alessandra Buschi]]''' **Se fossi Vera *'''[[Candace Bushnell]]''' **Bionde a pezzi **Il diario di Carrie **One Fifth Avenue *'''[[Aldo Busi]]''' **Altri abusi **Casanova di se stessi **Grazie del pensiero **Guancia di tulipano **L'amore trasparente **La delfina bizantina **La signorina Gentilin dell'omonima cartoleria **Manuale del perfetto papà **Manuale del perfetto single **Manuale della perfetta mamma **Madre Asdrubala **Nudo di madre **Per un'apocalisse più svelta **Seminario sulla gioventù **Seminario sulla vecchiaia **Sodomie in corpo 11 **Suicidi dovuti **Un cuore di troppo **Vendita galline Km 2 **Vita standard di un venditore provvisorio di collant *'''[[Matteo Bussola]]''' **Il rosmarino non capisce l'inverno **Il tempo di tornare a casa **L'invenzione di noi due **Notti in bianco, baci a colazione **Sono puri i loro sogni *'''[[Howard Buten]]''' **Quando avevo cinque anni, mi sono ucciso *'''[[Octavia Butler]]''' **Incidente nel deserto **La parabola dei talenti **La parabola del seminatore *'''[[Michel Butor]]''' **L'impiego del tempo *'''[[Giuseppe Buttà]]''' **I Borboni di Napoli al cospetto di due secoli *'''[[Enrico Annibale Butti]]''' **L'immorale *'''[[Mattia Butturini]]''' **Elogio a Venezia *'''[[Dino Buzzati]]''' **Barnabo delle montagne **Il Babau **Il deserto dei tartari **La famosa invasione degli orsi in Sicilia **Un amore <span id="Bv"></span> <span id="Bw"></span> <span id="Bx"></span> <span id="By"></span> *'''[[Antonia Susan Byatt]]''' **Possessione. Una storia romantica *'''[[Brian Oswald Donn-Byrne]]''' **Raftery il cieco e la sua sposa Hilaria *'''[[Lorna Byrne]]''' **Un angelo tra i capelli *'''[[George Gordon Byron]]''' **Aroldo **Gli amanti fiorentini **Misteri e canti ***Caino ***Cielo e Terra, mistero ***Un Sogno ***La Sposa promessa d'Abido ***Parisina ***Il Prigioniero di Chillon ***Le Tenebre, favola ***L'Addio ***Ricordi giovanili **Oscar d'Alva <span id="Bz"></span> k44yqyfhg36e2a8i4wk919hxpts6mwn Borghesia 0 17732 1223523 1204441 2022-08-20T20:21:20Z IppolitoN 23099 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Burguesía.jpg|thumb|upright=1.5|''Borghesia'' (R. Cortés, 1855)]] {{indicedx}} Citazioni sulla '''borghesia'''. ==Citazioni== *Bisogna crearsi artificialmente un gusto per la vita borghese e le sue micrologie: amarla senza stimarla e, per quanto essa rimanga così al di sotto dell'umano, goderla tuttavia poeticamente come un'altra, diversa ramificazione dell'umano, così come si fa con le rappresentazioni della vita che si incontrano nei romanzi. ([[Jean Paul]]) *Borghese vuole dire ciò che l'operaio diventa appena gli si offre la minima opportunità. ([[Ezra Pound]]) *Brutto segno, in politica, quando alla borghesia si scalda il cuore. Io la preferisco fredda, sensata, arida, come si conviene. ([[Edoardo Albinati]]) *Che la borghesia, nel cui nome usa oggi comprendere più particolarmente le classi sino a ieri dette dirigenti, debba – per la prima – rispondere di così triste condizione, non è dubbio. Fin dall'inizio della nostra unificazione essa mancò di ogni percezione dell'effettivo essere nostro, e da allora la sua tragedia fu un continuo sognar lontano per non voler vedere la verità vicino. ([[Giustino Fortunato]]) *Comincio a capire l'odio profondo di [[Gustave Flaubert|Flaubert]] per il ''bourgeois'', nel senso più lato, se ascolto i discorsi sul marciapiede o in tram; se osservo gli sbandamenti perpetui, subisco la facondia di otto persone chiuse in uno scompartimento ferroviario. La dose di [[ignoranza]] è potente; l'irriflessione, la contraddizione, pullulano. Gente che assorbe i giornali con gli occhi e li restituisce con la bocca; che sta vent'anni in un paese senza conoscerlo per un giorno e sputa sentenze! ([[Arrigo Cajumi]]) *Contro le apparenze e i luoghi comuni, ''[[capitalismo]]'' e ''borghesia'' si configurano come due determinazioni storiche e concettuali che non coincidono né sono sovrapponibili. Il primo si presenta come una totalità espressiva (un "mondo storico", in termini hegeliani) che coincide con un anonimo meccanismo di riproduzione autoreferenziale e nichilisticamente volto all'autovalorizzazione illimitata; magnificamente espressa dal genere del "romanzo di formazione", la seconda, invece, tipica della fase antitetica [del capitalismo], corrisponde a una precisa soggettività dialettica ([[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], Hegel, [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] e Marx sono soggetti ''borghesi'' ma non ''capitalistici''), capace di maturare la coscienza infelice dell'impossibilità di conciliare lo sfruttamento schiavistico del capitalismo con i propri valori emancipativi universalistici di marca [[illuminismo|illuministica]]. ([[Diego Fusaro]]) *Distratta, indolente, prudente, la nostra borghesia ama i suoi figli viziati e ribelli. ([[Leo Longanesi]]) *È così stupendamente borghese l'[[amore]] per la [[donna]] massaia e riposante, per la [[donna]] che rattoppa le calze e attende tranquilla, a [[casa]], il suo unico amore. ([[Mario Mariani]]) *È la borghesia che ha opposto la sua [[morale]] a quella della [[Chiesa (comunità)|Chiesa]], la sua [[filosofia]] a quella cattolica, la sua [[politica]] a quella cristiana, nel quadro di una concezione integralmente laica e terrena della vita. ([[Giovanni Spadolini]]) *È tale la confusione indicibile sulle idee venute fuori intorno alla parola 'borghesia', da rendere necessario di escluderla dal novero di quelle adoperate dalle persone decise a non imbrogliare il prossimo. ([[Luigi Einaudi]]) *Esiste una borghesia di sinistra e una borghesia di destra. Non c'è invece un [[popolo]] di sinistra e un popolo di destra, c'è un popolo solo. ([[Georges Bernanos]]) *Finiti [[liberalismo]] e [[comunismo]], destrutturato il lavoro in una poltiglia impalpabile, parlare di borghesia e di classe operaia è un po' come parlare di Romani e Cartaginesi. Parlandone da viva, però, è bene ricordare che fu, la borghesia, ovvero i ceti professionali delle città, la sola vera classe rivoluzionaria della modernità. Rivoluzione americana e rivoluzione francese furono rivoluzioni borghesi. ([[Michele Serra]]) *Fino a quando sussiste il regime borghese, col monopolio della stampa in mano al capitalismo e quindi con la possibilità per il governo e per i partiti borghesi di impostare le quistioni politiche a seconda dei loro interessi, presentati come interessi generali, fino a quando sarà soppressa e limitata la libertà di associazione e di riunione della classe operaia o potranno essere diffuse impunemente le menzogne più impudenti contro il comunismo, è inevitabile che le classi lavoratrici rimangano disgregate, cioè abbiano parecchie volontà. ([[Antonio Gramsci]]) *''I borghesi son tutti dei porci, | più sono grassi e più sono lerci, | più son lerci e più c'hanno i milioni, | i borghesi son tutti...'' ([[Giorgio Gaber]]) *I borghesi, sono gli altri. ([[Jules Renard]]) *I borghesi sono i primi nemici di classe e con loro non c'è patto che tenga. ([[Carlo Perasso]]) *I borghesi vanno in chiesa a differenza degli anarchici. Adottano la divisa di Goethe: «Curiosità per il conoscibile, riverenza per l'inconoscibile». ([[Sergio Ricossa]]) *[[Henrik Ibsen|Ibsen]] è l'unico scrittore che guarda il borghese in faccia e gli domanda: allora, che cosa hai portato al mondo? ([[Franco Moretti]]) *Il borghese ha fede in Dio, il Dio creatore, ma gli sfugge una dimensione del cristianesimo. Non può ammettere che il mondo terreno sia nulla, e l'altro mondo sia tutto. ([[Sergio Ricossa]]) *Il borghese è scarsamente missionario: la gente faccia quel che vuole, purché non dia fastidio. ([[Sergio Ricossa]]) *I [[Giacobinismo|giacobini]] [...] forzarono la mano, ma sempre nel senso dello sviluppo storico reale, perché essi fondarono non solo lo Stato borghese, fecero della borghesia la classe «dominante», ma fecero di più (in un certo senso), fecero della borghesia la classe dirigente, egemone, cioè dettero allo Stato una base permanente. ([[Antonio Gramsci]]) *Io sto bene a casa, nell'ambiente borghese al quale appartengo: sono una borghese e non vedo perché dovrei mischiarmi con chi recita l'anticonformismo facendo le sei del mattino. ([[Virna Lisi]]) *Il [[Morale|moralista]] borghese è l'[[uomo]] della lettera anonima ([[Mario Mariani]]) *In una società in cui vi è [[lotta di classe]], se le classi sfruttatrici hanno la [[libertà]] di sfruttare i [[Lavoratore|lavoratori]], i lavoratori non hanno la libertà di non subire lo sfruttamento. Se vi è [[democrazia]] per la borghesia, non vi è democrazia per il [[proletariato]] e per il lavoratori. ([[Mao Tse-tung]]) *L'ideologia borghese è l'espressione degli egoismi individuali e degli egoismi nazionali. ([[Fidel Castro]]) *L'orrore per i borghesi è un atteggiamento borghese. ([[Jules Renard]]) *La borghesia è diventata un parassita sul corpo della produzione socializzata. ([[Sergei Hessen]]) *La borghesia è in fondo l'altro nome della società moderna. Indica una classe di persone che attraverso la libera attività ha distrutto l'antica società aristocratica, fondata sulle gerarchie di nascita. Pur essendo una categoria definita dall'economico, essa sbandiera valori universali. ([[Luigi Fenizi]]) *La borghesia e la [[democrazia]] vuote di ideali non hanno altro cemento che il nazionalismo. Perciò si affida ai condottieri. ([[Corrado Alvaro]]) *La borghesia ha cessato di essere la rappresentante di tutta la società e ai suoi interessi economici si contrappongono ormai allo sviluppo delle forze produttive della società stessa. ([[Sergei Hessen]]) *La borghesia illuminata considera il povero una miniera inesauribile di ricchezza e la sfrutta in modo che si dica poi che è un modo intelligente. ([[Aldo Busi]]) *La borghesia [[Italia|nostrana]] – la più gretta, egoistica e meschina di tutte le borghesie d'Europa, ostile a ogni rinnovamento sociale, aggrappata ai residui della feudalità – non esita a spingere il [[fascismo]], uscito da una sanguinosa avventura nazionalistica, contro la classe operaia nella insensata idea di arrestarne l'ascesa. ([[Sandro Pertini]]) *La borghesia si schiera sulle barricate contro se stessa, i "figli di papà" si rivoltano contro i "papà". Sono dei borghesi rimasti tali e quali come i loro padri. ([[Pier Paolo Pasolini]]) *La fabbrica del nulla produce scatole rigorosamente vuote, però difficili da aprire, di forma pretenziosa e artificiosa, e sovrapposte così da formare vaste architetture, che si estendono fino a occupare ogni angolo della cultura. Il borghese che vi capiti in mezzo può sentirsi prigioniero fra mura di macigno, sulle quali legge la sua condanna. ([[Sergio Ricossa]]) *La forma più evidente di sfruttamento è la [[prostituzione]]: questo è il modo in cui la borghesia attacca addirittura fisicamente il proletariato... La donna è sfruttata come oggetto della libidine maschile e come macchina per produrre figli. ([[Friedrich Engels]]) *La società borghese manca di eroismo. ([[Karl Marx]]) *{{NDR|''[[Robinson Crusoe]]''}} Non è un libro riuscito perché spaccato a metà tra la storia d'avventura e la storia del lavoro incessante sull'isola. Ma il fatto che i due racconti non riescano davvero a fondersi ci dice quanto nella figura del borghese questi due lati siano importanti ma inconciliabili. L'inclinazione avventurosa e la passione per la regolarità ovvero l'etica del lavoro razionale. ([[Franco Moretti]]) *Oh! Saper essere come l'operaio che sente una sua precisa direttiva di azione e di pensiero, ed è filosofo senza saperlo, come il borghese gentiluomo era prosatore! ''(attribuita a [[Antonio Gramsci]])'' *Per il borghese la società è un espediente, la politica un'opera di rattoppo. ([[Sergio Ricossa]]) *''Quando ti vedo che a soli dodici anni già imbracci quel fucile | L'azione pura, destino eroico, eterno esempio che non muore | E penso a quel borghese, quell'italiano medio ignavo e vile che sempre più si piega: | Non è questa la mia Italia, non è questa la mia patria!'' ([[Ultima Frontiera]]) *Se le dico che non andrò soldato per combattere a pro del Suo Francesco Giuseppe, dell'industria bellica francese, dello Zar, del Kaiser Guglielmo, non è che io tema per la mia vita, ma che la voglio conservare per una [[guerra]] migliore. Questa guerra io l'aspetterò in Svizzera. Sarà una guerra contro la società, contro le patrie, contro i poeti e i pittori che frequentano la Sua casa, contro le care famiglie, contro la falsa autorità dei padri e la falsa ubbidienza dei figli, contro il progresso e contro la Sua emancipazione, insomma contro la borghesia. ([[Joseph Roth]]) *Signori, questa sera mi sforzerò di dimostrarvi che la [[borghesia]] è immortale. La più crudele di tutte le rivoluzioni, la [[Rivoluzione d'ottobre|rivoluzione bolscevica]], non è stata in grado di annientarla. E non basta: questa crudele rivoluzione bolscevica ha creato il proprio borghese. Voglio confessarvi che il punto interrogativo dopo il titolo della mia conferenza di oggi non stava a significare un mio dubbio sull’esistenza del borghese bolscevico, ma aveva lo scopo di risvegliare la vostra curiosità. Io non volevo dire, insomma: È mai possibile che esista un borghese bolscevico? Volevo dire invece: Non è una battuta di spirito che si possa parlare di un borghese bolscevico? ([[Joseph Roth]]) *Sono una pietra, non cambierò mai. Ho la febbre: la nostalgia del presente, ma il mio futuro da borghese è nel mio passato da borghese. Così, per me, l'ideologia è stata una vacanza. Credevo di vivere gli anni della [[rivoluzione]], invece vivevo gli anni prima della rivoluzione, perché è sempre prima della rivoluzione che si è sempre come me. (''[[Prima della rivoluzione]]'') ===[[Filippo Carli]]=== *L'ottimista è, di sua natura, generoso e liberale; e la borghesia lo fu verso il proletariato. [...]. Fu la borghesia che diede al proletariato la prima coscienza di sé, quando esso era ancora una massa amorfa e indifferenziata. *La borghesia è nella sua essenza la forma stessa che una società assume nei suoi momenti più dinamici. *Per la sua psicologia e per la sua funzione storica, la borghesia era destinata a cadere in un grande numero di gravissime contraddizioni. Intanto, mentre il suo ottimismo la portava al liberalismo, il suo istinto accumulatore la portava all'egoismo. Essa dunque concede a piene mani dei beni ideali, le libertà politiche, ma quando si tratta di fare concessioni che in qualche modo possono logorare il capitale, allora essa si irrigidisce nelle sue posizioni e nega risolutamente. Mentre elargisce con discreta disinvoltura il suffragio universale, essa è disposta, per uno sciopero, a far nascere una tragedia civile. ===[[Nicolás Gómez Dávila]]=== *Borghesia è qualunque insieme di individui scontenti di ciò che hanno e soddisfatti di ciò che sono. *L'adesione al [[comunismo]] è il rito che permette all'intellettuale borghese di esorcizzare la sua cattiva coscienza senza abiurare il suo essere borghese. *L'[[artista]] contemporaneo si ribella alla borghesia per venderle più care le proprie opere. ===''[[Manifesto del Partito Comunista]]''=== *I nostri borghesi non contenti di avere a loro disposizione le mogli e le figlie dei loro proletarii, senza parlare della prostituzione ufficiale, trovano il piacere singolare... d'incoronarsi tra loro. *La borghesia ha percorso, nella storia, un ruolo essenzialmente rivoluzionario.<br />Dovunque conquistò il potere, essa calpestò le relazioni feudali e patriarcali. Tutti i vincoli multicolori che univano l'uomo feudale ai suoi superiori naturali essa li schiacciò senza pietà, per non lasciare sostituire, tra uomo, e uomo, altri vincoli che il freddo interesse, che la dura moneta contante. Essa annegò l'estasi religiosa, l'entusiasmo cavalleresco, il sentimentalismo del piccolo borghese, nelle acque ghiacciate del calcolo egoista. Essa fece della dignità personale un semplice valore di scambio; essa sostituì alle numerose libertà sì caramente conquistate, l'unica ed insensibile libertà del commercio. In una parola, al posto della spogliazione coperta da illusioni religiose e politiche, essa pose una spogliazione aperta, diretta e brutale.<br />La borghesia spogliò della loro aureola, con paura, tutte le professioni considerate sino allora venerabili e venerate. Essa fece del medico, del giurista, del prete, del poeta, dello scienziato, altrettanti operai salariati.<br />La borghesia strappò il velo della poesia soave, che ricopriva le relazioni di famiglia e le ha ridotte a non essere che dei semplici rapporti di denaro. *La borghesia sopprime ogni dì più lo sparpagliamento dei mezzi di produzione, della proprietà e della popolazione. Essa aggruppa le popolazioni, accentra i mezzi di produzione e concentra la proprietà nelle mani di qualche individuo. La conseguenza fatale di questi cambiamenti fu lo accentramento politico. *La borghesia vive in uno stato di guerra perpetua; prima contro l'aristocrazia, poi contro questa categoria della borghesia i cui interessi entrano in contraddizione col progresso dell'industria, ed infine contro la borghesia dei paesi stranieri. ==Voci correlate== *[[Aristocrazia]] *[[Proletariato]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla|wikt}} [[Categoria:Classi sociali]] ndzy4ayar5o92zoogy5i6jgomb1jhr0 1223526 1223523 2022-08-20T20:29:49Z IppolitoN 23099 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Burguesía.jpg|thumb|upright=1.5|''Borghesia'' (R. Cortés, 1855)]] {{indicedx}} Citazioni sulla '''borghesia'''. ==Citazioni== *Bisogna crearsi artificialmente un gusto per la vita borghese e le sue micrologie: amarla senza stimarla e, per quanto essa rimanga così al di sotto dell'umano, goderla tuttavia poeticamente come un'altra, diversa ramificazione dell'umano, così come si fa con le rappresentazioni della vita che si incontrano nei romanzi. ([[Jean Paul]]) *Borghese vuole dire ciò che l'operaio diventa appena gli si offre la minima opportunità. ([[Ezra Pound]]) *Brutto segno, in politica, quando alla borghesia si scalda il cuore. Io la preferisco fredda, sensata, arida, come si conviene. ([[Edoardo Albinati]]) *Che la borghesia, nel cui nome usa oggi comprendere più particolarmente le classi sino a ieri dette dirigenti, debba – per la prima – rispondere di così triste condizione, non è dubbio. Fin dall'inizio della nostra unificazione essa mancò di ogni percezione dell'effettivo essere nostro, e da allora la sua tragedia fu un continuo sognar lontano per non voler vedere la verità vicino. ([[Giustino Fortunato]]) *Comincio a capire l'odio profondo di [[Gustave Flaubert|Flaubert]] per il ''bourgeois'', nel senso più lato, se ascolto i discorsi sul marciapiede o in tram; se osservo gli sbandamenti perpetui, subisco la facondia di otto persone chiuse in uno scompartimento ferroviario. La dose di [[ignoranza]] è potente; l'irriflessione, la contraddizione, pullulano. Gente che assorbe i giornali con gli occhi e li restituisce con la bocca; che sta vent'anni in un paese senza conoscerlo per un giorno e sputa sentenze! ([[Arrigo Cajumi]]) *Contro le apparenze e i luoghi comuni, ''[[capitalismo]]'' e ''borghesia'' si configurano come due determinazioni storiche e concettuali che non coincidono né sono sovrapponibili. Il primo si presenta come una totalità espressiva (un "mondo storico", in termini hegeliani) che coincide con un anonimo meccanismo di riproduzione autoreferenziale e nichilisticamente volto all'autovalorizzazione illimitata; magnificamente espressa dal genere del "romanzo di formazione", la seconda, invece, tipica della fase antitetica [del capitalismo], corrisponde a una precisa soggettività dialettica ([[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], Hegel, [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] e Marx sono soggetti ''borghesi'' ma non ''capitalistici''), capace di maturare la coscienza infelice dell'impossibilità di conciliare lo sfruttamento schiavistico del capitalismo con i propri valori emancipativi universalistici di marca [[illuminismo|illuministica]]. ([[Diego Fusaro]]) *Distratta, indolente, prudente, la nostra borghesia ama i suoi figli viziati e ribelli. ([[Leo Longanesi]]) *È così stupendamente borghese l'[[amore]] per la [[donna]] massaia e riposante, per la [[donna]] che rattoppa le calze e attende tranquilla, a [[casa]], il suo unico amore. ([[Mario Mariani]]) *È la borghesia che ha opposto la sua [[morale]] a quella della [[Chiesa (comunità)|Chiesa]], la sua [[filosofia]] a quella cattolica, la sua [[politica]] a quella cristiana, nel quadro di una concezione integralmente laica e terrena della vita. ([[Giovanni Spadolini]]) *È tale la confusione indicibile sulle idee venute fuori intorno alla parola 'borghesia', da rendere necessario di escluderla dal novero di quelle adoperate dalle persone decise a non imbrogliare il prossimo. ([[Luigi Einaudi]]) *Esiste una borghesia di sinistra e una borghesia di destra. Non c'è invece un [[popolo]] di sinistra e un popolo di destra, c'è un popolo solo. ([[Georges Bernanos]]) *Finiti [[liberalismo]] e [[comunismo]], destrutturato il lavoro in una poltiglia impalpabile, parlare di borghesia e di classe operaia è un po' come parlare di Romani e Cartaginesi. Parlandone da viva, però, è bene ricordare che fu, la borghesia, ovvero i ceti professionali delle città, la sola vera classe rivoluzionaria della modernità. Rivoluzione americana e rivoluzione francese furono rivoluzioni borghesi. ([[Michele Serra]]) *Fino a quando sussiste il regime borghese, col monopolio della stampa in mano al capitalismo e quindi con la possibilità per il governo e per i partiti borghesi di impostare le quistioni politiche a seconda dei loro interessi, presentati come interessi generali, fino a quando sarà soppressa e limitata la libertà di associazione e di riunione della classe operaia o potranno essere diffuse impunemente le menzogne più impudenti contro il comunismo, è inevitabile che le classi lavoratrici rimangano disgregate, cioè abbiano parecchie volontà. ([[Antonio Gramsci]]) *''I borghesi son tutti dei porci, | più sono grassi e più sono lerci, | più son lerci e più c'hanno i milioni, | i borghesi son tutti...'' ([[Giorgio Gaber]]) *I borghesi, sono gli altri. ([[Jules Renard]]) *I borghesi sono i primi nemici di classe e con loro non c'è patto che tenga. ([[Carlo Perasso]]) *I borghesi vanno in chiesa a differenza degli anarchici. Adottano la divisa di Goethe: «Curiosità per il conoscibile, riverenza per l'inconoscibile». ([[Sergio Ricossa]]) *[[Henrik Ibsen|Ibsen]] è l'unico scrittore che guarda il borghese in faccia e gli domanda: allora, che cosa hai portato al mondo? ([[Franco Moretti]]) *Il borghese ha fede in Dio, il Dio creatore, ma gli sfugge una dimensione del cristianesimo. Non può ammettere che il mondo terreno sia nulla, e l'altro mondo sia tutto. ([[Sergio Ricossa]]) *Il borghese è scarsamente missionario: la gente faccia quel che vuole, purché non dia fastidio. ([[Sergio Ricossa]]) *I [[Giacobinismo|giacobini]] [...] forzarono la mano, ma sempre nel senso dello sviluppo storico reale, perché essi fondarono non solo lo Stato borghese, fecero della borghesia la classe «dominante», ma fecero di più (in un certo senso), fecero della borghesia la classe dirigente, egemone, cioè dettero allo Stato una base permanente. ([[Antonio Gramsci]]) *Io sto bene a casa, nell'ambiente borghese al quale appartengo: sono una borghese e non vedo perché dovrei mischiarmi con chi recita l'anticonformismo facendo le sei del mattino. ([[Virna Lisi]]) *Il [[Morale|moralista]] borghese è l'[[uomo]] della lettera anonima ([[Mario Mariani]]) *In una società in cui vi è [[lotta di classe]], se le classi sfruttatrici hanno la [[libertà]] di sfruttare i [[Lavoratore|lavoratori]], i lavoratori non hanno la libertà di non subire lo sfruttamento. Se vi è [[democrazia]] per la borghesia, non vi è democrazia per il [[proletariato]] e per il lavoratori. ([[Mao Tse-tung]]) *L'ideologia borghese è l'espressione degli egoismi individuali e degli egoismi nazionali. ([[Fidel Castro]]) *L'orrore per i borghesi è un atteggiamento borghese. ([[Jules Renard]]) *La borghesia è diventata un parassita sul corpo della produzione socializzata. ([[Sergei Hessen]]) *La borghesia è in fondo l'altro nome della società moderna. Indica una classe di persone che attraverso la libera attività ha distrutto l'antica società aristocratica, fondata sulle gerarchie di nascita. Pur essendo una categoria definita dall'economico, essa sbandiera valori universali. ([[Luigi Fenizi]]) *La borghesia e la [[democrazia]] vuote di ideali non hanno altro cemento che il nazionalismo. Perciò si affida ai condottieri. ([[Corrado Alvaro]]) *La borghesia ha cessato di essere la rappresentante di tutta la società e ai suoi interessi economici si contrappongono ormai allo sviluppo delle forze produttive della società stessa. ([[Sergei Hessen]]) *La borghesia illuminata considera il povero una miniera inesauribile di ricchezza e la sfrutta in modo che si dica poi che è un modo intelligente. ([[Aldo Busi]]) *La borghesia [[Italia|nostrana]] – la più gretta, egoistica e meschina di tutte le borghesie d'Europa, ostile a ogni rinnovamento sociale, aggrappata ai residui della feudalità – non esita a spingere il [[fascismo]], uscito da una sanguinosa avventura nazionalistica, contro la classe operaia nella insensata idea di arrestarne l'ascesa. ([[Sandro Pertini]]) *La borghesia si schiera sulle barricate contro se stessa, i "figli di papà" si rivoltano contro i "papà". Sono dei borghesi rimasti tali e quali come i loro padri. ([[Pier Paolo Pasolini]]) *La fabbrica del nulla produce scatole rigorosamente vuote, però difficili da aprire, di forma pretenziosa e artificiosa, e sovrapposte così da formare vaste architetture, che si estendono fino a occupare ogni angolo della cultura. Il borghese che vi capiti in mezzo può sentirsi prigioniero fra mura di macigno, sulle quali legge la sua condanna. ([[Sergio Ricossa]]) *La forma più evidente di sfruttamento è la [[prostituzione]]: questo è il modo in cui la borghesia attacca addirittura fisicamente il proletariato... La donna è sfruttata come oggetto della libidine maschile e come macchina per produrre figli. ([[Friedrich Engels]]) *La società borghese manca di eroismo. ([[Karl Marx]]) *{{NDR|''[[Robinson Crusoe]]''}} Non è un libro riuscito perché spaccato a metà tra la storia d'avventura e la storia del lavoro incessante sull'isola. Ma il fatto che i due racconti non riescano davvero a fondersi ci dice quanto nella figura del borghese questi due lati siano importanti ma inconciliabili. L'inclinazione avventurosa e la passione per la regolarità ovvero l'etica del lavoro razionale. ([[Franco Moretti]]) *Oh! Saper essere come l'operaio che sente una sua precisa direttiva di azione e di pensiero, ed è filosofo senza saperlo, come il borghese gentiluomo era prosatore! ''(attribuita a [[Antonio Gramsci]])'' *Per il borghese la società è un espediente, la politica un'opera di rattoppo. ([[Sergio Ricossa]]) *''Quando ti vedo che a soli dodici anni già imbracci quel fucile | L'azione pura, destino eroico, eterno esempio che non muore | E penso a quel borghese, quell'italiano medio ignavo e vile che sempre più si piega: | Non è questa la mia Italia, non è questa la mia patria!'' ([[Ultima Frontiera]]) *Sono una pietra, non cambierò mai. Ho la febbre: la nostalgia del presente, ma il mio futuro da borghese è nel mio passato da borghese. Così, per me, l'ideologia è stata una vacanza. Credevo di vivere gli anni della [[rivoluzione]], invece vivevo gli anni prima della rivoluzione, perché è sempre prima della rivoluzione che si è sempre come me. (''[[Prima della rivoluzione]]'') ===[[Filippo Carli]]=== *L'ottimista è, di sua natura, generoso e liberale; e la borghesia lo fu verso il proletariato. [...]. Fu la borghesia che diede al proletariato la prima coscienza di sé, quando esso era ancora una massa amorfa e indifferenziata. *La borghesia è nella sua essenza la forma stessa che una società assume nei suoi momenti più dinamici. *Per la sua psicologia e per la sua funzione storica, la borghesia era destinata a cadere in un grande numero di gravissime contraddizioni. Intanto, mentre il suo ottimismo la portava al liberalismo, il suo istinto accumulatore la portava all'egoismo. Essa dunque concede a piene mani dei beni ideali, le libertà politiche, ma quando si tratta di fare concessioni che in qualche modo possono logorare il capitale, allora essa si irrigidisce nelle sue posizioni e nega risolutamente. Mentre elargisce con discreta disinvoltura il suffragio universale, essa è disposta, per uno sciopero, a far nascere una tragedia civile. ===[[Nicolás Gómez Dávila]]=== *Borghesia è qualunque insieme di individui scontenti di ciò che hanno e soddisfatti di ciò che sono. *L'adesione al [[comunismo]] è il rito che permette all'intellettuale borghese di esorcizzare la sua cattiva coscienza senza abiurare il suo essere borghese. *L'[[artista]] contemporaneo si ribella alla borghesia per venderle più care le proprie opere. ===''[[Manifesto del Partito Comunista]]''=== *I nostri borghesi non contenti di avere a loro disposizione le mogli e le figlie dei loro proletarii, senza parlare della prostituzione ufficiale, trovano il piacere singolare... d'incoronarsi tra loro. *La borghesia ha percorso, nella storia, un ruolo essenzialmente rivoluzionario.<br />Dovunque conquistò il potere, essa calpestò le relazioni feudali e patriarcali. Tutti i vincoli multicolori che univano l'uomo feudale ai suoi superiori naturali essa li schiacciò senza pietà, per non lasciare sostituire, tra uomo, e uomo, altri vincoli che il freddo interesse, che la dura moneta contante. Essa annegò l'estasi religiosa, l'entusiasmo cavalleresco, il sentimentalismo del piccolo borghese, nelle acque ghiacciate del calcolo egoista. Essa fece della dignità personale un semplice valore di scambio; essa sostituì alle numerose libertà sì caramente conquistate, l'unica ed insensibile libertà del commercio. In una parola, al posto della spogliazione coperta da illusioni religiose e politiche, essa pose una spogliazione aperta, diretta e brutale.<br />La borghesia spogliò della loro aureola, con paura, tutte le professioni considerate sino allora venerabili e venerate. Essa fece del medico, del giurista, del prete, del poeta, dello scienziato, altrettanti operai salariati.<br />La borghesia strappò il velo della poesia soave, che ricopriva le relazioni di famiglia e le ha ridotte a non essere che dei semplici rapporti di denaro. *La borghesia sopprime ogni dì più lo sparpagliamento dei mezzi di produzione, della proprietà e della popolazione. Essa aggruppa le popolazioni, accentra i mezzi di produzione e concentra la proprietà nelle mani di qualche individuo. La conseguenza fatale di questi cambiamenti fu lo accentramento politico. *La borghesia vive in uno stato di guerra perpetua; prima contro l'aristocrazia, poi contro questa categoria della borghesia i cui interessi entrano in contraddizione col progresso dell'industria, ed infine contro la borghesia dei paesi stranieri. === [[Joseph Roth]] === * Se le dico che non andrò soldato per combattere a pro del Suo Francesco Giuseppe, dell'industria bellica francese, dello Zar, del Kaiser Guglielmo, non è che io tema per la mia vita, ma che la voglio conservare per una [[guerra]] migliore. Questa guerra io l'aspetterò in Svizzera. Sarà una guerra contro la società, contro le patrie, contro i poeti e i pittori che frequentano la Sua casa, contro le care famiglie, contro la falsa autorità dei padri e la falsa ubbidienza dei figli, contro il progresso e contro la Sua emancipazione, insomma contro la borghesia. * Signori, questa sera mi sforzerò di dimostrarvi che la borghesia è immortale. La più crudele di tutte le rivoluzioni, la [[Rivoluzione d'ottobre|rivoluzione bolscevica]], non è stata in grado di annientarla. E non basta: questa crudele rivoluzione bolscevica ha creato il proprio borghese. Voglio confessarvi che il punto interrogativo dopo il titolo della mia conferenza di oggi {{NDR|''Sull’imborghesimento della rivoluzione russa?''}} non stava a significare un mio dubbio sull’esistenza del borghese bolscevico, ma aveva lo scopo di risvegliare la vostra curiosità. Io non volevo dire, insomma: È mai possibile che esista un borghese bolscevico? Volevo dire invece: Non è una battuta di spirito che si possa parlare di un borghese bolscevico? * Questa teoria che dovrebbe liberare il proletariato, che ha come scopo la creazione dello Stato e dell’umanità senza classi, questa teoria, là dove viene applicata per la prima volta, fa di tutti gli uomini dei piccolo-borghesi. E, per colmo di sfortuna, le sue prime prove le fa proprio in Russia, dove i piccolo-borghesi non sono mai esistiti. In Russia, appunto, il [[marxismo]] si presenta soltanto come una componente della civiltà borghese-europea. Anzi, sembra quasi che la [[Borghesia|civiltà borghese]] europea abbia affidato al marxismo il compito di farle da battistrada in Russia. ==Voci correlate== *[[Aristocrazia]] *[[Proletariato]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla|wikt}} [[Categoria:Classi sociali]] 5n0neqz62ftk1nj8fw6pxaf0a3ufrdy 1223527 1223526 2022-08-20T20:30:44Z IppolitoN 23099 /* Joseph Roth */ wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Burguesía.jpg|thumb|upright=1.5|''Borghesia'' (R. Cortés, 1855)]] {{indicedx}} Citazioni sulla '''borghesia'''. ==Citazioni== *Bisogna crearsi artificialmente un gusto per la vita borghese e le sue micrologie: amarla senza stimarla e, per quanto essa rimanga così al di sotto dell'umano, goderla tuttavia poeticamente come un'altra, diversa ramificazione dell'umano, così come si fa con le rappresentazioni della vita che si incontrano nei romanzi. ([[Jean Paul]]) *Borghese vuole dire ciò che l'operaio diventa appena gli si offre la minima opportunità. ([[Ezra Pound]]) *Brutto segno, in politica, quando alla borghesia si scalda il cuore. Io la preferisco fredda, sensata, arida, come si conviene. ([[Edoardo Albinati]]) *Che la borghesia, nel cui nome usa oggi comprendere più particolarmente le classi sino a ieri dette dirigenti, debba – per la prima – rispondere di così triste condizione, non è dubbio. Fin dall'inizio della nostra unificazione essa mancò di ogni percezione dell'effettivo essere nostro, e da allora la sua tragedia fu un continuo sognar lontano per non voler vedere la verità vicino. ([[Giustino Fortunato]]) *Comincio a capire l'odio profondo di [[Gustave Flaubert|Flaubert]] per il ''bourgeois'', nel senso più lato, se ascolto i discorsi sul marciapiede o in tram; se osservo gli sbandamenti perpetui, subisco la facondia di otto persone chiuse in uno scompartimento ferroviario. La dose di [[ignoranza]] è potente; l'irriflessione, la contraddizione, pullulano. Gente che assorbe i giornali con gli occhi e li restituisce con la bocca; che sta vent'anni in un paese senza conoscerlo per un giorno e sputa sentenze! ([[Arrigo Cajumi]]) *Contro le apparenze e i luoghi comuni, ''[[capitalismo]]'' e ''borghesia'' si configurano come due determinazioni storiche e concettuali che non coincidono né sono sovrapponibili. Il primo si presenta come una totalità espressiva (un "mondo storico", in termini hegeliani) che coincide con un anonimo meccanismo di riproduzione autoreferenziale e nichilisticamente volto all'autovalorizzazione illimitata; magnificamente espressa dal genere del "romanzo di formazione", la seconda, invece, tipica della fase antitetica [del capitalismo], corrisponde a una precisa soggettività dialettica ([[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], Hegel, [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] e Marx sono soggetti ''borghesi'' ma non ''capitalistici''), capace di maturare la coscienza infelice dell'impossibilità di conciliare lo sfruttamento schiavistico del capitalismo con i propri valori emancipativi universalistici di marca [[illuminismo|illuministica]]. ([[Diego Fusaro]]) *Distratta, indolente, prudente, la nostra borghesia ama i suoi figli viziati e ribelli. ([[Leo Longanesi]]) *È così stupendamente borghese l'[[amore]] per la [[donna]] massaia e riposante, per la [[donna]] che rattoppa le calze e attende tranquilla, a [[casa]], il suo unico amore. ([[Mario Mariani]]) *È la borghesia che ha opposto la sua [[morale]] a quella della [[Chiesa (comunità)|Chiesa]], la sua [[filosofia]] a quella cattolica, la sua [[politica]] a quella cristiana, nel quadro di una concezione integralmente laica e terrena della vita. ([[Giovanni Spadolini]]) *È tale la confusione indicibile sulle idee venute fuori intorno alla parola 'borghesia', da rendere necessario di escluderla dal novero di quelle adoperate dalle persone decise a non imbrogliare il prossimo. ([[Luigi Einaudi]]) *Esiste una borghesia di sinistra e una borghesia di destra. Non c'è invece un [[popolo]] di sinistra e un popolo di destra, c'è un popolo solo. ([[Georges Bernanos]]) *Finiti [[liberalismo]] e [[comunismo]], destrutturato il lavoro in una poltiglia impalpabile, parlare di borghesia e di classe operaia è un po' come parlare di Romani e Cartaginesi. Parlandone da viva, però, è bene ricordare che fu, la borghesia, ovvero i ceti professionali delle città, la sola vera classe rivoluzionaria della modernità. Rivoluzione americana e rivoluzione francese furono rivoluzioni borghesi. ([[Michele Serra]]) *Fino a quando sussiste il regime borghese, col monopolio della stampa in mano al capitalismo e quindi con la possibilità per il governo e per i partiti borghesi di impostare le quistioni politiche a seconda dei loro interessi, presentati come interessi generali, fino a quando sarà soppressa e limitata la libertà di associazione e di riunione della classe operaia o potranno essere diffuse impunemente le menzogne più impudenti contro il comunismo, è inevitabile che le classi lavoratrici rimangano disgregate, cioè abbiano parecchie volontà. ([[Antonio Gramsci]]) *''I borghesi son tutti dei porci, | più sono grassi e più sono lerci, | più son lerci e più c'hanno i milioni, | i borghesi son tutti...'' ([[Giorgio Gaber]]) *I borghesi, sono gli altri. ([[Jules Renard]]) *I borghesi sono i primi nemici di classe e con loro non c'è patto che tenga. ([[Carlo Perasso]]) *I borghesi vanno in chiesa a differenza degli anarchici. Adottano la divisa di Goethe: «Curiosità per il conoscibile, riverenza per l'inconoscibile». ([[Sergio Ricossa]]) *[[Henrik Ibsen|Ibsen]] è l'unico scrittore che guarda il borghese in faccia e gli domanda: allora, che cosa hai portato al mondo? ([[Franco Moretti]]) *Il borghese ha fede in Dio, il Dio creatore, ma gli sfugge una dimensione del cristianesimo. Non può ammettere che il mondo terreno sia nulla, e l'altro mondo sia tutto. ([[Sergio Ricossa]]) *Il borghese è scarsamente missionario: la gente faccia quel che vuole, purché non dia fastidio. ([[Sergio Ricossa]]) *I [[Giacobinismo|giacobini]] [...] forzarono la mano, ma sempre nel senso dello sviluppo storico reale, perché essi fondarono non solo lo Stato borghese, fecero della borghesia la classe «dominante», ma fecero di più (in un certo senso), fecero della borghesia la classe dirigente, egemone, cioè dettero allo Stato una base permanente. ([[Antonio Gramsci]]) *Io sto bene a casa, nell'ambiente borghese al quale appartengo: sono una borghese e non vedo perché dovrei mischiarmi con chi recita l'anticonformismo facendo le sei del mattino. ([[Virna Lisi]]) *Il [[Morale|moralista]] borghese è l'[[uomo]] della lettera anonima ([[Mario Mariani]]) *In una società in cui vi è [[lotta di classe]], se le classi sfruttatrici hanno la [[libertà]] di sfruttare i [[Lavoratore|lavoratori]], i lavoratori non hanno la libertà di non subire lo sfruttamento. Se vi è [[democrazia]] per la borghesia, non vi è democrazia per il [[proletariato]] e per il lavoratori. ([[Mao Tse-tung]]) *L'ideologia borghese è l'espressione degli egoismi individuali e degli egoismi nazionali. ([[Fidel Castro]]) *L'orrore per i borghesi è un atteggiamento borghese. ([[Jules Renard]]) *La borghesia è diventata un parassita sul corpo della produzione socializzata. ([[Sergei Hessen]]) *La borghesia è in fondo l'altro nome della società moderna. Indica una classe di persone che attraverso la libera attività ha distrutto l'antica società aristocratica, fondata sulle gerarchie di nascita. Pur essendo una categoria definita dall'economico, essa sbandiera valori universali. ([[Luigi Fenizi]]) *La borghesia e la [[democrazia]] vuote di ideali non hanno altro cemento che il nazionalismo. Perciò si affida ai condottieri. ([[Corrado Alvaro]]) *La borghesia ha cessato di essere la rappresentante di tutta la società e ai suoi interessi economici si contrappongono ormai allo sviluppo delle forze produttive della società stessa. ([[Sergei Hessen]]) *La borghesia illuminata considera il povero una miniera inesauribile di ricchezza e la sfrutta in modo che si dica poi che è un modo intelligente. ([[Aldo Busi]]) *La borghesia [[Italia|nostrana]] – la più gretta, egoistica e meschina di tutte le borghesie d'Europa, ostile a ogni rinnovamento sociale, aggrappata ai residui della feudalità – non esita a spingere il [[fascismo]], uscito da una sanguinosa avventura nazionalistica, contro la classe operaia nella insensata idea di arrestarne l'ascesa. ([[Sandro Pertini]]) *La borghesia si schiera sulle barricate contro se stessa, i "figli di papà" si rivoltano contro i "papà". Sono dei borghesi rimasti tali e quali come i loro padri. ([[Pier Paolo Pasolini]]) *La fabbrica del nulla produce scatole rigorosamente vuote, però difficili da aprire, di forma pretenziosa e artificiosa, e sovrapposte così da formare vaste architetture, che si estendono fino a occupare ogni angolo della cultura. Il borghese che vi capiti in mezzo può sentirsi prigioniero fra mura di macigno, sulle quali legge la sua condanna. ([[Sergio Ricossa]]) *La forma più evidente di sfruttamento è la [[prostituzione]]: questo è il modo in cui la borghesia attacca addirittura fisicamente il proletariato... La donna è sfruttata come oggetto della libidine maschile e come macchina per produrre figli. ([[Friedrich Engels]]) *La società borghese manca di eroismo. ([[Karl Marx]]) *{{NDR|''[[Robinson Crusoe]]''}} Non è un libro riuscito perché spaccato a metà tra la storia d'avventura e la storia del lavoro incessante sull'isola. Ma il fatto che i due racconti non riescano davvero a fondersi ci dice quanto nella figura del borghese questi due lati siano importanti ma inconciliabili. L'inclinazione avventurosa e la passione per la regolarità ovvero l'etica del lavoro razionale. ([[Franco Moretti]]) *Oh! Saper essere come l'operaio che sente una sua precisa direttiva di azione e di pensiero, ed è filosofo senza saperlo, come il borghese gentiluomo era prosatore! ''(attribuita a [[Antonio Gramsci]])'' *Per il borghese la società è un espediente, la politica un'opera di rattoppo. ([[Sergio Ricossa]]) *''Quando ti vedo che a soli dodici anni già imbracci quel fucile | L'azione pura, destino eroico, eterno esempio che non muore | E penso a quel borghese, quell'italiano medio ignavo e vile che sempre più si piega: | Non è questa la mia Italia, non è questa la mia patria!'' ([[Ultima Frontiera]]) *Sono una pietra, non cambierò mai. Ho la febbre: la nostalgia del presente, ma il mio futuro da borghese è nel mio passato da borghese. Così, per me, l'ideologia è stata una vacanza. Credevo di vivere gli anni della [[rivoluzione]], invece vivevo gli anni prima della rivoluzione, perché è sempre prima della rivoluzione che si è sempre come me. (''[[Prima della rivoluzione]]'') ===[[Filippo Carli]]=== *L'ottimista è, di sua natura, generoso e liberale; e la borghesia lo fu verso il proletariato. [...]. Fu la borghesia che diede al proletariato la prima coscienza di sé, quando esso era ancora una massa amorfa e indifferenziata. *La borghesia è nella sua essenza la forma stessa che una società assume nei suoi momenti più dinamici. *Per la sua psicologia e per la sua funzione storica, la borghesia era destinata a cadere in un grande numero di gravissime contraddizioni. Intanto, mentre il suo ottimismo la portava al liberalismo, il suo istinto accumulatore la portava all'egoismo. Essa dunque concede a piene mani dei beni ideali, le libertà politiche, ma quando si tratta di fare concessioni che in qualche modo possono logorare il capitale, allora essa si irrigidisce nelle sue posizioni e nega risolutamente. Mentre elargisce con discreta disinvoltura il suffragio universale, essa è disposta, per uno sciopero, a far nascere una tragedia civile. ===[[Nicolás Gómez Dávila]]=== *Borghesia è qualunque insieme di individui scontenti di ciò che hanno e soddisfatti di ciò che sono. *L'adesione al [[comunismo]] è il rito che permette all'intellettuale borghese di esorcizzare la sua cattiva coscienza senza abiurare il suo essere borghese. *L'[[artista]] contemporaneo si ribella alla borghesia per venderle più care le proprie opere. ===''[[Manifesto del Partito Comunista]]''=== *I nostri borghesi non contenti di avere a loro disposizione le mogli e le figlie dei loro proletarii, senza parlare della prostituzione ufficiale, trovano il piacere singolare... d'incoronarsi tra loro. *La borghesia ha percorso, nella storia, un ruolo essenzialmente rivoluzionario.<br />Dovunque conquistò il potere, essa calpestò le relazioni feudali e patriarcali. Tutti i vincoli multicolori che univano l'uomo feudale ai suoi superiori naturali essa li schiacciò senza pietà, per non lasciare sostituire, tra uomo, e uomo, altri vincoli che il freddo interesse, che la dura moneta contante. Essa annegò l'estasi religiosa, l'entusiasmo cavalleresco, il sentimentalismo del piccolo borghese, nelle acque ghiacciate del calcolo egoista. Essa fece della dignità personale un semplice valore di scambio; essa sostituì alle numerose libertà sì caramente conquistate, l'unica ed insensibile libertà del commercio. In una parola, al posto della spogliazione coperta da illusioni religiose e politiche, essa pose una spogliazione aperta, diretta e brutale.<br />La borghesia spogliò della loro aureola, con paura, tutte le professioni considerate sino allora venerabili e venerate. Essa fece del medico, del giurista, del prete, del poeta, dello scienziato, altrettanti operai salariati.<br />La borghesia strappò il velo della poesia soave, che ricopriva le relazioni di famiglia e le ha ridotte a non essere che dei semplici rapporti di denaro. *La borghesia sopprime ogni dì più lo sparpagliamento dei mezzi di produzione, della proprietà e della popolazione. Essa aggruppa le popolazioni, accentra i mezzi di produzione e concentra la proprietà nelle mani di qualche individuo. La conseguenza fatale di questi cambiamenti fu lo accentramento politico. *La borghesia vive in uno stato di guerra perpetua; prima contro l'aristocrazia, poi contro questa categoria della borghesia i cui interessi entrano in contraddizione col progresso dell'industria, ed infine contro la borghesia dei paesi stranieri. === [[Joseph Roth]] === * Se le dico che non andrò soldato per combattere a pro del Suo Francesco Giuseppe, dell'industria bellica francese, dello Zar, del Kaiser Guglielmo, non è che io tema per la mia vita, ma che la voglio conservare per una [[guerra]] migliore. Questa guerra io l'aspetterò in Svizzera. Sarà una guerra contro la società, contro le patrie, contro i poeti e i pittori che frequentano la Sua casa, contro le care famiglie, contro la falsa autorità dei padri e la falsa ubbidienza dei figli, contro il progresso e contro la Sua emancipazione, insomma contro la borghesia. * Signori, questa sera mi sforzerò di dimostrarvi che la borghesia è immortale. La più crudele di tutte le rivoluzioni, la [[Rivoluzione d'ottobre|rivoluzione bolscevica]], non è stata in grado di annientarla. E non basta: questa crudele rivoluzione bolscevica ha creato il proprio borghese. Voglio confessarvi che il punto interrogativo dopo il titolo della mia conferenza di oggi {{NDR|''Sull’imborghesimento della rivoluzione russa?''}} non stava a significare un mio dubbio sull’esistenza del borghese bolscevico, ma aveva lo scopo di risvegliare la vostra curiosità. Io non volevo dire, insomma: È mai possibile che esista un borghese bolscevico? Volevo dire invece: Non è una battuta di spirito che si possa parlare di un borghese bolscevico? * Questa teoria che dovrebbe liberare il proletariato, che ha come scopo la creazione dello Stato e dell’umanità senza classi, questa teoria, là dove viene applicata per la prima volta, fa di tutti gli uomini dei piccolo-borghesi. E, per colmo di sfortuna, le sue prime prove le fa proprio in Russia, dove i piccolo-borghesi non sono mai esistiti. In Russia, appunto, il [[marxismo]] si presenta soltanto come una componente della civiltà borghese-europea. Anzi, sembra quasi che la civiltà borghese europea abbia affidato al marxismo il compito di farle da battistrada in Russia. ==Voci correlate== *[[Aristocrazia]] *[[Proletariato]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla|wikt}} [[Categoria:Classi sociali]] 8brj9c6ob1b69dd0b6jtn51cvhwrfgq Vegetarianismo 0 18064 1223576 1222699 2022-08-21T09:12:00Z Spinoziano 2297 +1 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Pythagoras advocating vegetarianism (1618-20); Peter Paul Rubens.jpg|miniatura|upright=1.3|''Pitagora sostiene il vegetarianismo'' ([[Pieter Paul Rubens]], 1629 ca.)]] Citazioni sul '''vegetarianismo''' e sui '''vegetariani'''. ==Citazioni== [[Immagine:Vegetarian diet.jpg|miniatura|upright=1.2|Frutta fresca e secca, verdura e pane]] *A un certo punto mi guardai e mi dissi: tu finora hai tenuto un comportamento criminale. Sei giustificato perché non sapevi, o meglio non ti rendevi conto del significato delle tue azioni, ma se mangi animali sei un criminale. Insomma mi resi conto che dovevo cambiare le mie idee sul mondo e i miei stessi comportamenti. Sono diventato vegetariano [...]. Ricordo che fu un passaggio interiormente molto rapido: ogni volta che guardavo nel piatto e c'era della carne mi dicevo: "No, non me la sento proprio di mangiarla". ([[Valerio Pocar]]) *{{NDR|Parlando della scelta vegetariana intrapresa con la moglie [[Linda McCartney|Linda]]}} Adesso non mangiamo più niente che debba essere ucciso per noi. Ne abbiamo passate tante, negli anni sessanta, con tutta la droga e gli amici che morivano come mosche, e adesso siamo arrivati al punto in cui diamo davvero un grande valore alla vita. ([[Paul McCartney]]) *Ah, dimenticavo la cosa più importante, sono vegetariana, da parecchi anni, ormai. Non so se sia soggezione, ma da quando ho smesso di cibarmi di cadaveri [...] mi sento più propositiva, più vitale, più forte. La mia giovanile e proverbiale aggressività si è placata, lasciando spazio ad un atteggiamento più riflessivo nei confronti del prossimo. ([[Francesca Cheyenne]]) *Alimenti vegetali invece che animali sono la chiave della rigenerazione. [[Gesù]] prese il pane al posto della carne e il vino per sostituire il sangue nell'Ultima Cena. ([[Richard Wagner]]) *Allevare gli animali significa sacrificare l'ambiente. [...] Più il pianeta diventa ricco, più consuma; più consuma carne, più si condanna all'estinzione. [...] Ma ci sono ragioni per non perdere la speranza: per esempio, potremmo almeno stabilizzare i livelli di consumo {{NDR|di carne}}. Proprio nelle zono più abbienti (mi riferisco a Francia, Germania, Stati Uniti), si sono assestati se non addirittura diminuiti, facendo sì che le abitudini di vita vegetariane e vegane prendessero sempre più piede. ([[Bill Gates]]) *Altro lusso di cui godono i poveri [...] e del quale indubbiamente anche i più ricchi nell'[[età dell'oro]] furono privi, è l'uso di mangiare carne di animale. [...] Mi sono spesso domandato se non sia proprio da attribuirsi alla tirannia che l'abitudine esercita su di noi il fatto che uomini tolleranti e buoni considerino normale l'uccisione di tanti animali per il loro pasto quotidiano, sebbene la terra generosamente e abbondantemente provveda a fornirci svariati e ottimi vegetali. ([[Bernard de Mandeville]]) *Amo gli animali [...]. Non sopporto le crudeltà contro di loro, di [[proteina|proteine]] ci bastano quelle dei legumi. [...] Da vegetariani ci si sente meglio, si ha più energia, mentre la carne di quelle povere bestie terrorizzate è piena di ormoni e tossine. ([[Katia Noventa]]) *Amo gli animali, tutti gli animali. Non ferirei un gatto o un cane – o un pollo o una mucca. E non chiederei a qualcun altro di farlo per me. Ecco perché sono vegetariano. ([[Peter Dinklage]]) *Andavo spesso a vedere gli animali nelle fattorie con mia mamma da bambina e un giorno ho iniziato a rendermi conto che mangiavo quegli stessi animali che adoravo andare a trovare. Da lì ho deciso che non li avrei più mangiati. ([[Leona Lewis]]) *– Aprire un ristorante vegetariano?<br>– Eh certo, è il business del momento! Noi tra l'altro siamo pure vegetariani.<br>– Sì, se è per questo siamo pure cattolici, ma non è che diciamo messa! E poi Paoli', ma lo sai quanti ristoranti vegetariani ci sono a Roma?<br>– E troppi ne verranno ancora! È per questo che ci dobbiamo sbrigare! Li hai sentiti i media, no? La carne fa male, il pesce è inquinato, gli affettati t'ammazzano.<br>– E quindi?<br>– E quindi qual è l'unico cibo che non ti fa finire nelle casse da morto di tuo cugino? È il cibo vegetariano. (''[[Non è vero ma ci credo (film 2018)|Non è vero ma ci credo]]'') *Benché sia stato impedito da circostanze esterne ad osservare una dieta strettamente vegetariana, sono stato a lungo un aderente alla causa in linea di principio. Oltre a concordare con gli obiettivi del vegetarianismo per ragioni estetiche e morali, è mia opinione che uno stile di vita vegetariano, per il suo effetto puramente fisico sul temperamento umano, avrebbe la più benefica influenza sulle sorti dell'umanità.<ref>Una frase simile, «Niente aumenterà le possibilità di sopravvivenza della vita sulla Terra quanto l'evoluzione verso un'alimentazione vegetariana», è [[Citazioni errate|attribuita erroneamente]] ad Einstein. Secondo la IVU (International Vegetarian Union), la frase inglese «''Nothing will'' [...] ''increase chances for survival of life on Earth as much as the evolution to a vegetarian diet''» risulta «completamente non verificata» e «sembra una cattiva traduzione dal tedesco» della frase di Einstein correttamente tradotta in inglese come «''a vegetarian manner of living by its purely physical effect on the human temperament would most beneficially influence the lot of mankind''» (da una lettera del 27 dicembre 1930 a Hermann Huth, editore della rivista ''Vegetarische Warte'').</ref> ([[Albert Einstein]]) *[[George Bernard Shaw|Bernard Shaw]] dice che finché gli uomini tortureranno ed uccideranno gli animali, e ne mangeranno la carne, ci sarà la [[guerra]]. Credo che ogni essere ragionevole debba essere di questo parere. Le bambine della mia scuola erano tutte vegetariane ed esse divenivano forti e belle con questo regime di legumi e di frutta. Qualche volta durante la guerra, quando sentivo le grida dei feriti, pensavo alle grida degli animali al mattatoio, e mi dicevo che gli Dei ci torturano come noi torturiamo questi esseri senza difesa. ([[Isadora Duncan]]) *Chi è sensibile ai problemi della sofferenza negli [[sperimentazione animale|animali di laboratorio]], come può restare insensibile davanti al trattamento crudele cui sono sottoposti gli animali di allevamento? [...] Anche la pratica della macellazione risveglia un senso di ripugnanza nel vedere come l'animale viene inizialmente solo stordito per poi essere sgozzato [...], affinché la sua carne prenda quel colorito bianco che piace tanto agli italiani. Quanti ragazzi allora, dopo aver firmato all'uscita dalla scuola le petizioni contro la vivisezione, arrivati a casa si avventano sul piatto di carne tenera che la mamma ha premurosamente preparato? [...] Le statistiche sono drammaticamente chiare: davanti all'esercito di antivivisezionisti vi sono solo pochi sparuti drappelli di vegetariani. (''[[Una carezza per guarire]]'') *{{NDR|Su [[Gesù#Vangelo secondo Matteo|Mt]] 25,40: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me»}} Chi per una volta abbia accolto pienamente dentro di sé questa parola non potrà mai più maltrattare un animale e, se è coerente, non potrà neanche più mangiare carne, perché in questo modo si farebbe complice della morte degli animali. Oggi si sa che si può vivere benissimo senza mangiare carne e che vivendo da vegetariani si evitano persino molte malattie. Una società di vegetariani invitò una volta un uomo che adorava mangiare carne. Il menu era completamente vegetariano. All'ospite carnivoro fu servita una colomba viva con un coltello. Da quel momento in poi non mangiò più carne. È l'anonimato delle nostre vittime a renderci sordi agli urli degli animali. ([[Luise Rinser]]) *Ci sono così tante deliziose e nutrienti opzioni vegetariane tra cui scegliere al giorno d'oggi – in ogni parte del mondo – che non c'è bisogno di uccidere pesci o altri animali per il cibo. Una dieta vegetariana fa bene alla tua salute, agli animali, all'ambiente e alle tue papille gustative. ([[Yana Gupta]]) *Ciò che troviamo nei [[Veda]] è una brutale cosmologia basata sull'uccidere e sul mangiare [...]. Tuttavia, attorno al sesto e quinto secolo a.C., accade qualcosa di nuovo: una radicale «rivalutazione di tutti i valori» sotto forma di una forte reazione universalista contro questa cosmica catena alimentare; il rifiuto ascetico di tutta questa macchina infernale di vita che si riproduce attraverso il sacrificio e il mangiare. Il ciclo della catena alimentare viene ora percepito come un ciclo di eterna sofferenza, e il solo modo per raggiungere la pace è di sottrarsi a esso. (Rispetto al cibo, questo comporta ovviamente il vegetarianesimo: il non mangiare animali morti). ([[Slavoj Žižek]]) *Circa il 28% dei [[gas serra]] è causato dagli [[allevamento intensivo|allevamenti intensivi]]. So che essere completamente vegetariani è impegnativo, ma le proteine della carne possono essere sostituite in diversi modi. {{NDR|«E per i body builders?»}} Conosco tanti atleti vegetariani, per sembrare [[Terminator]] non bisogna per forza mangiare carne. ([[Arnold Schwarzenegger]]) *Coloro che ancora mangiano carne quando potrebbero fare altrimenti non possono pretendere di essere veri moralisti. ([[Stephen R. L. Clark]]) *''Come può la vista sopportare | l'uccisione di esseri che vengono sgozzati e fatti a pezzi? | Non ripugna il gusto, berne gli umori e il sangue? | Le carni agli spiedi crude... | e c'era come un suono di vacche. | Non è mostruoso desiderare di cibarsi | di un essere che ancora emette suoni? | Sopravvivono i riti di sarcofagia e cannibalismo.'' ([[Franco Battiato]]) *Come sostenitrice del vegetarianismo, penso sia importante rendersi conto che questo pianeta non è nostra proprietà, coesistiamo con gli animali e quindi bisogna che abbiamo compassione per ogni co-membro del pianeta. Dovremmo essere gentili anche con le piante. ([[Aditi Govitrikar]]) *Con tutti i meravigliosi cibi vegetariani disponibili oggi, non ci vuole un mentalista per rendersi conto che mangiare carne non ha davvero più senso. Non è sano, è devastante per il nostro pianeta e significa una morte crudele e dolorosa per letteralmente miliardi di animali ogni anno. Quindi perché non provare il vegetarianismo? Avrai molta più energia, puoi perdere peso e, meglio di tutto, saprai che stai creando un mondo migliore per tutti gli animali che vivono qui. ([[Owain Yeoman]]) *Considerata la disgustosa origine della carne, la crudeltà di incatenare e di uccidere delle creature, è necessario astenersi dal mangiare carne. (''[[Manusmṛti]]'') *Considero l'essere vegetariani un avanzamento morale, una scelta coerente che dovrebbe interessare settori sempre più ampi della società di un grande paese civile. Ma superficialità e ipocrisia sono sempre in agguato. Non è possibile dire di amare gli animali, e poi mangiarli. Eppure, quante volte mi capita di essere a tavola con persone che professano amore e rispetto per i nostri piccoli amici mentre stanno masticando una bistecca. ([[Michela Vittoria Brambilla]]) *Crescendo, entravo e uscivo sempre dall'ospedale con problemi di stomaco e nessuno riusciva a capire cosa c'era che non andava. Decisi di rinunciare alla carne e di diventare vegetariana e da allora non ho più avuto problemi di stomaco! Amo mangiare pasti vegetariani sani e deliziosi e le opzioni sono infinite. Non importa dove vado, posso trovare piatti vegetariani che soddisfino la mia fame e il mio gusto per l'ottimo cibo. ([[Patricia de León]]) *[[Gesù|Cristo]] era vegetariano e tutti i fedeli dovrebbero imitarlo. Nei giorni scorsi, in chiesa ho invitato i miei parrocchiani ad astenersi dal consumare la carne di [[pecora|agnello]]. Lo ripeto: è inutile che noi pronunciamo, durante la messa, l'Agnus Dei e poi subito dopo corriamo a mangiarlo. Ci vorrebbe maggiore coerenza, maggiore rispetto. Invece... ([[Mario Canciani]]) *Da un mese sono strettamente vegetariano. L'effetto morale di questo stile di vita, con il suo volontario assoggettamento del corpo e la conseguente emancipazione dai bisogni materiali, è immenso. Puoi giudicare tu stesso quanto ne sia profondamente convinto se ti dico che mi aspetto da esso niente meno che la ''rigenerazione'' dell'umanità. ([[Gustav Mahler]]) *{{NDR|«Da quanto è vegetariana?»}} Dal 1962, quando andai alla televisione francese per denunciare le condizioni dei macelli. È stato allora che sono diventata consapevole dell'orrore degli allevamenti intensivi, dei trasporti e dell'uccisione degli animali d'allevamento. Sono sempre stata sensibile alle sofferenze degli animali, ma da allora in poi mi sono rifiutata di essere complice di queste morti disumane industrializzate. ([[Brigitte Bardot]]) [[Immagine:Vcampi.jpg|miniatura|upright=1.3|''La fruttivendola'' (Vincenzo Campi, 1580)]] *[[Dicearco]], nei suoi libri sull'antichità greca, riferisce che sotto il [[Età dell'oro|segno di Saturno]], quando la Terra era ancora spontaneamente fertile, nessun uomo mangiava carne, vivendo tutti di frutti e legumi che crescevano naturalmente. ([[San Girolamo]]) *Dieta vegetale e dolce riposo. Cibo animale e incubi. Cogli il tuo corpo dal frutteto; non strapparlo dal macello. Senza la dieta carnivora non potrebbe esserci alcuna sanguinosa guerra. ([[Louisa May Alcott]]) *– Dogbert, io non capisco perché tu, o chiunque altro, debba diventare vegetariano.<br />– Intendi dire perché io non prendo animali morti, li cucino finché diventano cancerogeni, poi li mangio anziché mangiare qualcosa di nutriente? È questa la tua domanda?<br />– Esattamente. C'è qualche buona ragione? Ti sei unito a una setta?<br />– Ovviamente. (''[[Dilbert]]'') *Dunque sto vivendo senza grassi, senza carne, senza pesce, ma in questo modo mi sento proprio bene. A me pare sempre che l'uomo non sia nato per essere un carnivoro. ([[Albert Einstein]]) *È da quindici anni che non mangio carne. [...] Non ti rendi conto di che sapore ha il cibo finché non smetti di mangiare carne. È come se qualcosa accadesse al tuo palato, si purifica proprio, e la cosa più semplice – un pomodoro – ha il sapore della cosa più vibrante e strabiliante sul pianeta. ([[Kimberly Elise]]) *È indubitata cosa, che li cibi erbacei siano più confacenti all'uomo, per cui vedesi la più parte dei naturalisti a quella opinione inclinata, che l'uomo naturalmente non sia carnivoro. E se noi ponghiamo mente al parlare delle antiche scritture, rilevaremo con tutta chiarezza che le frutta della terra destinate vennero al nutrimento dell'uomo, e che sopra dei pesci, degli animali terrestri e dei volatili n'ebbe lo stesso uomo soltanto il dominio; sicché l'essersi poi dati alcuni uomini ad alimentarsi di animali fosse stata una necessità di alcuni luoghi, oppure un lusso. ([[Vincenzo Corrado]]) *È stato appropriatamente detto che il cammino verso la realizzazione di una riforma dietetica {{NDR|vegetariana}} procede per gradi, e che se anche ''venisse compiuto'' uno di questi passi, già quel singolo passo non sarebbe privo di importanza e di influenza sul mondo. Inutile aggiungere che quello di lasciare per sempre dietro di sé la barbarie di massacrare esseri a noi comuni – i mammiferi e gli uccelli – è il più importante e influente di tutti. ([[Howard Williams]]) *[È stato] sostenuto [...] che il fatto che le diverse specie di bruti siano state create per predarsi a vicenda offre una sorta di analogia la quale prova che è previsto che la specie umana si nutra di esse... [ma] l'analogia su cui si insiste è estremamente debole; poiché i bruti non hanno la possibilità di mantenersi in vita con altri mezzi, e noi l'abbiamo; l'intera specie umana potrebbe infatti vivere esclusivamente di frutti, legumi, erbe e radici, come fanno in realtà molte tribù di indù... ([[William Paley]]) *È una grande vergogna spargere il sangue e divorare le belle membra di animali ai quali è stata violentemente tolta la vita. Quando porrete fine a questa maledetta strage? ([[Empedocle]]) *Esistono nessi inevitabili tra la comunione con gli animali, la compassione per gli animali, e il rifiuto di far soffrire, se non necessariamente il rifiuto di uccidere e/o mangiare gli animali. ([[Wendy Doniger]]) *Essendo un medico, oltre che una modella, so che mangiare veg è il primo e più importante ingrediente per mantenersi in forma. Se mangi pollo o altra carne, stai consumando tossine, grassi e colesterolo. Il cibo veg è fornito di tutte le vitamine e le proteine di cui hai bisogno per essere al tuo meglio. ([[Aditi Govitrikar]]) *Essere vegetariano mi ha sempre fatto sentire in salute. Mi sono sempre sentito leggero. Ogni volta che mi siedo a mangiare, sto aiutando l'ambiente. Sono fiero di essere vegetariano. ([[Dhanush]]) *Eusseno comprese che {{NDR|[[Apollonio di Tiana]]}} s'impegnava in un nobile proposito, e gli chiese da che punto avrebbe cominciato; ed egli rispose: «Dove cominciano i medici: purificando il ventre, essi ad alcuni prevengono le malattie, e altri conducono a guarigione». Dopo tali parole si astenne dal cibarsi di carne, dicendo che era impura e appesantiva la mente; e si nutriva di frutta secca e di verdure, sostenendo che è puro tutto ciò che la terra produce direttamente. ([[Lucio Flavio Filostrato]]) *Fin dalla più tenera età, ho rifiutato di mangiar carne e verrà il giorno in cui uomini come me guarderanno all'uccisione degli animali nello stesso modo in cui oggi si guarda all'uccisione degli uomini.<ref>Benché il vegetarianismo di Leonardo sia attestato da una lettera del navigatore [[Andrea Corsali]] a Giuliano de' Medici, e [[Giorgio Vasari]] abbia descritto la compassione di Leonardo per gli animali, queste esatte parole non sono di Leonardo. Scrive in proposito Alessandro Vezzosi, fondatore del Museo ideale Leonardo da Vinci: «La fonte di questa erronea attribuzione è da ascriversi alla peraltro eccellente antologia di articoli di scrittori, filosofi, scienziati e altri personaggi illustri intitolata ''The Extended Circle: A Commonplace Book of Animal Rights'' (1985) di [[Jon Wynne-Tyson]]. Tale citazione a sua volta era stata tratta da un romanzo (che aveva riportato anche alcune citazioni reali di Leonardo) di [[Dmitrij Sergeevič Merežkovskij|Dmitrij Merežkovskij]] intitolato ''The Romance of Leonardo da Vinci'' (tradotto dal russo nel 1928)».</ref> ([[Citazioni errate|erroneamente attribuita]] a [[Leonardo da Vinci]]) *Fortunati, quindi, i vegetariani: le proteine vegetali sono infatti veri e propri «farmaci» protettivi contro molte malattie. (''[[Una carezza per guarire]]'') *Già negli anni Ottanta mia nonna non mangiava carne. "Non posso" diceva, "è carne di martire". Effettivamente, come altro si potrebbe definire la carne di quei corpi devastati dalla sofferenza? E non era ancora, credo, intervenuta la genetica, che ha permesso di modificare gli animali per accrescerne il rendimento, trasformandoli in malati cronici. ([[Susanna Tamaro]]) *Gli [[ascetismo|asceti]], nei loro sforzi di distacco progressivo dalla lussuria e dalla corruzione di questo mondo malvagio, hanno spesso adottato diete vegetariane. [...] Sia i [[Cinismo (filosofia)|cinici]] sia gli [[Accademia di Atene|accademici]] erano spesso vegetariani; astenendosi dai lussi e dai medicamenti del loro tempo erano talvolta in grado di ''vedere'' gli animali che non avevano più bisogno di opprimere. Un ascetismo di questo tipo è tutt'altro che disprezzabile: non ho dubbi che, se ci sforzassimo maggiormente di seguire la disciplina morale dei nostri predecessori, ne guadagnerebbe la nostra salute, i nostri doveri verso il mondo umano ci sarebbero meno pesanti, e i nostri occhi sarebbero più sensibili a quanto nel mondo vi è di valore. ([[Stephen R. L. Clark]]) *Gli [[ebrei]] si avvicineranno sempre più al mondo vegetariano [perché] secondo molti rabbini e leader spirituali dietro al vegetarianismo risiede il senso ultimo della morale ebraica. ([[Yitzhak HaLevi Herzog]]) *– Gli Uomini hanno fame [...]. Non dovrebbero mangiarle, le bestie?<br />– Possono sfamarsi senza sopprimere altre Creature-che-provano-dolore. ([[Piero Bevilacqua]]) *– Guarda che non è che ti giudico perché tu mangi carne, è solo che io preferisco non mangiare esseri che hanno un'anima.<br />– I [[Panteismo|panteisti]] pensavano che le piante avessero un'anima. Quindi dovresti digiunare. (''[[Law & Order - I due volti della giustizia]]'') *Ho deciso che non avrei più mangiato carne all'età di dodici anni e sono convinta che questa scelta abbia migliorato da tutti i punti di vista la mia qualità della vita. E non l'ha resa certo, come alcuni potrebbero pensare, troppo seria e piena di rinunce. Tutt'altro! ([[Paola Maugeri]]) *{{NDR|«Perché hai scelto di diventare vegetariana?»}} Ho molta simpatia per gli animali e mi viene difficile pensare di mangiarli. Le mucche sono creature meravigliose che non riesco a pensare squartate. Poi credo che gli animali abbiano sentimenti come noi ed è orribile che vengano trattati solo come oggetti da macello. ([[Dacia Maraini]]) *Ho sempre amato gli animali, sin da quando ero piccola. [...] non appena sono stata grande abbastanza da capire che la carne altro non è che un animale, ho voluto diventare vegetariana... ([[Isa Chandra Moskowitz]]) *I nostri pronipoti troveranno barbara l'usanza di nutrirsi di animali. Nei prossimi anni milioni di persone sceglieranno di mangiare a un gradino più basso della catena alimentare, così da permettere che milioni di altri possano ottenere quanto occorre per sopravvivere. Se ciò succederà, aumenterà il livello di salute globale – nostra, del Sud del mondo, del pianeta. ([[Jeremy Rifkin]]) *I vegetariani consumano un decimo delle risorse rispetto a coloro che si nutrono di carne. Un vantaggio per l'ambiente e per la salute. ([[Rob Stewart (produttore cinematografico)|Rob Stewart]]) *Il desiderio profondo di evolvere a un livello di comprensione e di esistenza spiritualmente più maturo e di creare un ordine sociale che promuova giustizia, pace, libertà, salute, saggezza, prosperità, sostenibilità e felicità ci richiede categoricamente di smettere di considerare gli animali come beni di consumo e di passare a un'alimentazione vegetariana. ([[Will Tuttle]]) *Il lavoro muscolare intenso può essere fatto meglio e con meno fatica quando la carne viene eliminata completamente dalla dieta e quando le proteine necessarie vengono assunte da un assortimento di vegetali freschi e crudi e dai loro succhi [...]. Uccidere animali, uccelli e pesci, cuocerne la carne e mangiarla non è ciò che la natura intende come nutrimento per il corpo umano. Di contro, appena la carne viene eliminata dalla dieta, la conseguenza naturale è una salute migliore, oltre ad abitudini più salubri, miglior concentrazione e lucidità, più energia, vigore e vitalità e un'intelligenza più acuta. ([[Norman W. Walker]]) *Il futuro è con i vegetariani. ([[Rudolf Virchow]]) *Il macello d'innocui animali non può mancare di produrre molto di quello spirito d'insana e spaventevole esultanza per la vittoria acquistata a prezzo del massacro di centomila uomini. Se ne deriva che l'uso del cibo animale sovverte la pace della società umana, e quanto inescusabile è l'ingiustizia e la barbarie contro queste miserande vittime! Esse vengono chiamate in vita artificialmente ''affinché conducano una breve e miserabile esistenza di schiavitù e pena, abbiano i loro corpi mutilati, i loro sentimenti oltraggiati''. ([[Percy Bysshe Shelley]]) *Il messaggio di [[Gesù]] riguarda l'amore e la compassione, ma non c'è nulla di amorevole o compassionevole negli allevamenti intensivi e nei mattatoi, dove miliardi di animali patiscono vite miserabili e muoiono di morte violenta. Gesù ordina gentilezza e misericordia verso tutte le creature di Dio. Sarebbe sconvolto dalla sofferenza che oggigiorno infliggiamo agli animali per indulgere al nostro gusto acquisito per la carne. I cattolici, e tutti i cristiani, possono scegliere. Quando ci sediamo a mangiare, possiamo accrescere la violenza, la miseria e la morte nel mondo, oppure possiamo rispettare le creature di Dio con una dieta vegetariana. Credo che siamo in obbligo di compiere scelte che siano le più misericordiose possibili, e tutti noi possiamo farlo a tavola con una dieta vegetariana. Non ci saranno allevamenti intensivi e mattatoi in paradiso. ([[Bruce Friedrich]]) *Il mio rifiuto di mangiar carne fu all'origine di un certo fastidio e venni spesso rimproverato per la mia bizzarria ma, dopo questo pasto leggero, feci progressi notevolissimi, in virtù di quella maggiore lucidità e celerità di apprendimento. ([[Benjamin Franklin]]) *Il nostro studio dimostra che più ci si avvicina a una dieta totalmente vegetariana, maggiori saranno i benefici per la salute... Le proteine animali, quando vengono consumate, scatenano una moltitudine di effetti indesiderati sulla nostra salute. Che si tratti del sistema immunitario, di vari sistemi enzimatici, della diffusione di agenti cancerogeni nelle cellule o di attività ormonali, di solito le proteine animali causano solo danni. ([[T. Colin Campbell]]) *Il primitivo progetto divino contemplava per tutti gli animali esistenti e per [[Adamo]] ed [[Eva]] una alimentazione esclusivamente vegetariana: ai progenitori Dio assegnò «ogni sorta di pianta [...]». Anche «a tutte le fiere [...]», Dio dà «come nutrimento le erbe» ([[Genesi|Gn]] 1, 29-30). L'assenza del male morale viene perciò espressa in una alimentazione che esclude la sofferenza, la violenza e la morte, recate di lì a poco dal [[peccato originale]]. L'avvio dell'umanità, con la maledizione dei progenitori, l'uccisione di [[Abele]], costituisce la perfetta antitesi alla primitiva armonia; la violenza e la morte hanno investito anche il modo di vivere degli animali che da esclusivamente vegetariani si sono fatti carnivori, obbligati anch'essi, per sopravvivere, ad uccidere e a sopraffare. ([[Chiara Frugoni]]) *Il primo e fondamentale principio di un'alimentazione sana è passare a un'alimentazione maggiormente basata sui vegetali. In particolare gli asiatici hanno praticato il vegetarianesimo per migliaia di anni. [...] gli argomenti etici e ambientali che depongono a favore di una dieta basata sui vegetali sono più solidi che mai, e i suoi benefici per la salute lo sono altrettanto. (''[[Mangiare zen]]'') *Il sacrificio di animali [...] non ha origine da un beneficio come il sacrificio di prodotti raccolti, ma da una situazione difficile nata dalla fame o da qualche altro infortunio. [...] Le cause furono la fame e le guerre; esse portarono la necessità di mangiare gli animali. Ma finché vi sono i raccolti che bisogno c'è di praticare sacrifici se non sono più imposti da necessità? ([[Teofrasto]]) [[File:Lucas Cranach d.Ä. - Adam und Eva (Courtauld Institute of Art).jpg|miniatura|''Adamo ed Eva'' (Lucas Cranach il Vecchio, 1526)]] *Il vegetarianismo è chiaramente l'ideale della [[Torah]]; Il [[Giardino dell'Eden]] è una società vegetariana. ([[Bonnie Koppell]]) *Il vegetarianismo è un modo ideale per realizzare la visione della Torah di un mondo in cui la scintilla divina in tutta la creazione è rispettata e venerata. ([[Bonnie Koppell]]) *Il vegetarianismo è uno stile di vita verso cui tutti dovremmo muoverci per la sopravvivenza economica, il benessere fisico e l'integrità spirituale. ([[Thomas Berry]]) *Il vegetarianismo non è solo una dieta, è tutt'un approccio alla vita. ([[William Shatner]]) *Il vegetariano non si limita a seguire una particolare alimentazione ma adotta uno stile di vita generale molto migliore di quello comune. ([[Michel Montignac]]) *Il vegetarismo non è una dieta, è una mentalità. Si distingue dal trend in quanto movimento sociale che porta valori e consapevolezza. Si è capito che mangiare carne non è necessario. Che ci si può liberare dal carnismo, così condizionante da non lasciare scelta. Invece, scegliere si può e si deve. ([[Melanie Joy]]) *In effetti, l'[[ebraismo]] come stile di vita cerca di inculcare in noi una consapevolezza della presenza divina nel mondo e di conseguenza il rispetto per la vita. Quanto più ci sta a cuore la vita, tanto più siamo difatti vicini a Dio. Di conseguenza, un vegetarianismo etico come stile di vita esprime i valori e le aspirazioni più nobili e sublimi dell'ebraismo stesso, portandoci più vicini alla sua visione della società come un tutt'uno. ([[David Rosen]]) *In nome di tutto ciò che è sacro nelle nostre speranze per il genere umano, esorto quelli che amano la felicità e la verità a fare ragionevole esperimento del sistema vegetariano. ([[Percy Bysshe Shelley]]) *– In realtà non mangiamo carne: siamo vegetariani.<br />– Scusami...?<br />– Anche Benjamin.<br />– Oh... Be', da quando?<br />– Da quando ho capito che la carne è il prodotto di un massacro.<br />– E sarebbe più accettabile se comprassi una lombata di maiale suicida? (''[[Desperate Housewives (quinta stagione)|Desperate Housewives]]'') *[[Induismo|Induisti]] e buddisti non mangiano carne. Perché no? Perché sanno che anche negli animali c'è ''[[Ātman|atman]]'', il soffio divino. ([[Luise Rinser]]) *Intanto Moser trovava inaudito che "il nostro amico" non fosse ancora venuto a presentarsi [...] magari per chiedersi se i vegetariani mangiassero le uova, o perché i francesi non amassero la musica di quel [[Richard Wagner]] di cui si sentiva tanto parlare, o perché invece l'amassero, e se i suddetti vegetariani fossero dei buoni patrioti, e come fosse possibile, allora, che quel Richard Wagner fosse vegetariano. ([[Allard Schröder]]) *Io non mangio mai la carne. [...] Ah, non c'è bisogno di mangiare la carne! [...] è solo una questione di avere o non avere coscienza delle cose e [...] se uno riesce a mangiare la carne semplicemente perché non ha coscienza di quello che fa e dei mezzi di cui ci si serve per ammazzare quelle povere bestie, voglio dire, secondo me sta proprio qui l'errore. Cioè, capisci, tu [...] avevi coscienza del sangue, della violenza della cosa. [...] E ora tutto a un tratto l'hai persa. [...] E invece no, non bisognerebbe mai perdere la coscienza di queste cose. [...] Ce la caveremmo benissimo lo stesso perché in Francia abbiamo un mucchio di altre cose che si possono mangiare, capisci? Ragion per cui è solo un problema di coscienza, che si potrebbe risolvere in quattro e quattr'otto, non è difficile: non mangiandola, mangiando altre cose. [...] Oltretutto è economico, voglio dire, è molto cara la carne, mangiare i cereali non costa quasi niente, e pensando all'economia in generale, be', magari mi sbaglio, ma sono convinta che costi molto di più allevare una mandria di vacche su un prato, che mangiare quello che cresce nel prato. (''[[Il raggio verde (film)|Il raggio verde]]'') *Io potrei dire, da immunologo esperto di immunodeficienze, che ci sono tantissimi dati sperimentali in letteratura che dimostrano che la dieta vegetariana espone di più a problemi di infezioni per carenza di produzione di anticorpi. Il discorso può essere fatto anche in un'altra maniera e cioè è stato riportato sperimentalmente che alcune sostanze vegetali, come per esempio i funghi, i tartufi, il sedano, i broccoli, alcune rape rosse ecc., hanno un'azione pro malattie autoimmuni, nel senso che aumentano dei cofattori, non in prima linea come le radiazioni ultraviolette, ma riportate in seconda linea, perché favorirebbero la formazione di autoanticorpi. ([[Fernando Aiuti]]) *Io sono vegetariana da 14 anni. Non mangio nemmeno le uova e i formaggi. Credo che a queste conclusioni, magari in modo meno radicale, arriveranno presto molte persone: non ci si può mantenere in salute mangiando i veleni che scarichiamo nel corpo di animali allevati in condizioni di continua e terribile sofferenza. ([[Julia Butterfly Hill]]) *L'avvenire è dei vegetariani, ciò è indubbio; e in un futuro che spero prossimo il nostro secolo sarà considerato disgustoso. Malgrado le meravigliose invenzioni di ingegni prodigiosi e le fortune enormi che abbiamo potuto ammassare, i posteri giudicheranno la nostra civiltà molto imperfetta a causa del massacro di tanti innocenti animali. ([[Charles Webster Leadbeater]]) *L'esser [[macellaio|beccaio]] debba essere stimata un'arte ed esercizio più vile che non è l'esser boia [...] perché questa si maneggia pure in contrattar membri umani, e talvolta administrando alla giustizia; e quello ne gli membri d'una povera bestia, sempre amministrando alla disordinata [[Gola (ingordigia)|gola]], a cui non basta il cibo ordinato dalla natura {{NDR|il cibo vegetale}}, più conveniente alla complessione e vita dell'uomo (lascio l'altre più degne raggione da canto). ([[Giordano Bruno]]) [[File:PETA Lettuce Ladies (cropped).JPG|miniatura|Attiviste vegetariane ricoperte con foglie di lattuga]] *L'interrogativo centrale, riguardo alle diete vegetariane, era solito essere se fosse salutare eliminare la carne e gli altri alimenti di origine animale [...]. Ora, invece, l'interrogativo principale è diventato se sia più salutare essere vegetariani piuttosto che mangiare carne. [...] La risposta ad entrambe le domande, basata sulle evidenze attuali, sembra essere sì. ([[Jane Brody]]) *La carne, il sangue, i visceri, tutto ciò che ha palpitato e vissuto gli ripugnavano in quel periodo della sua esistenza, poiché alla bestia duole morire come all'uomo, e gli dispiaceva digerire agonie. ([[Marguerite Yourcenar]]) *La civiltà industriale e tecnologica ha permesso all'umanità di sconfiggere o quasi la morte precoce. Nel corso degli ultimi cento anni la popolazione terrestre ha potuto triplicarsi. E tuttavia gli uomini continuano oggi ancora a nutrirsi come una volta, come sempre, di carne sanguinante, oggi ancora continuano a fondare la loro sussistenza sulla morte di altri esseri viventi. La verità è che la civiltà industriale e tecnologica non va rifiutata, bensì corretta, piegata, dominata. Capace, come è, di fornire surrogati di tutto, o quasi tutto, perché non le chiediamo di riscattarci dall'abbiezione della più grossa delle nostre contraddizioni, l'organizzato assassinio degli animali? ([[Giorgio Bassani]]) *La vita è diventata troppo preziosa in quest'era, per noi, per essere coinvolti nello spargimento di sangue, anche quello degli animali, quando possiamo sopravvivere senza di esso. Non si tratta di una scelta ascetica, occorre notare, quanto piuttosto di una che afferma la vita. Un [[ebraismo]] vegetariano sarebbe più completo nella sua capacità di abbracciare la presenza di Dio in tutta la Creazione. ([[Arthur Green]]) *{{NDR|Alla domanda «Qual è oggi la pratica [[yoga]] più importante?»}} La dieta vegetariana. ([[K. Pattabhi Jois]]) *La dieta vegetariana è essenziale per la pratica dello yoga. ([[B. K. S. Iyengar]]) *La natura ha insegnato al vostro stomaco a esigere solo vegetali, ma il vostro sfrenato desiderio di cambiamenti, d'innovazioni, vi ha spinto a distruggere gli animali, senza alcuna necessità né alcun criterio di giustizia, ha pervertito la vostra natura, ha distorto i vostri appetiti, comunque li abbiano chiamati il vostro orgoglio e la vostra smania di lusso. ([[Bernard de Mandeville]]) *{{NDR|Nel [[taoismo]]}} La proibizione di mangiare carne non aveva niente a che vedere con l'analoga limitazione sul consumo di carne nel [[Buddhismo|buddismo]]. Infatti nel buddismo il divieto alla carne viene dalla proibizione di uccidere gli esseri viventi; per i taoisti deriva invece dal fatto che gli spiriti all'interno del corpo hanno orrore del sangue, il cui Respiro li ferisce, costringendoli a fuggire e riducendo così la durata della vita. ([[Henri Maspero]]) *La scelta vegetariana non è una concessione romantica agli animali, ma il riconoscimento che la condizione di schiavitù in cui sono ridotti è una violazione dei loro diritti, un furto di libertà e giustizia a cui dobbiamo porre fine. ([[Adolfo Sansolini]]) *Le papille gustative vi ringrazieranno, giorno dopo giorno, per essere passati a una dieta vegetariana. ([[Michael F. Jacobson]]) *«Ma il suo vegetarianismo, Ms. Costello,» precisa il rettore Garrard gettando acqua sul fuoco «nasce da una convinzione morale, non è così?».<br>«No, non credo» risponde sua madre. «Nasce dal desiderio di salvarmi l'anima».<br>Ora c'è veramente un gran silenzio, interrotto solo dal tintinnio dei piatti mentre le cameriere depongono la meringata davanti a ciascun commensale.<br>«Be', ha tutto il mio rispetto» dice Garrard. «Come scelta di vita».<br>«Le scarpe che indosso sono di pelle» dice sua madre. «Anche la mia borsa è di pelle. Se fossi in lei non esagererei con il rispetto».<br>«La coerenza» mormora Garrard. «La coerenza è lo spauracchio delle menti anguste. Di certo si può tracciare una distinzione fra mangiare carne e indossare accessori di pelle».<br>«Sono gradi diversi di oscenità» ribatte lei. ([[John Maxwell Coetzee]]) *Mangiare carne è sensibilità, se sei stato allevato in una casa in cui nessuno ha mai pensato al {{sic|vegetarianesimo}}; se anche se ne è parlato, lo si è fatto per deridere i vegetariani: "Quegli sciocchi che pensano, diventando vegetariani, di essere diventati religiosi!". Se invece sei nato in una casa di vegetariani, in una famiglia vegetariana, vedrai chi mangia carne come un mostro: "Non sono affatto persone, sono intoccabili, non sono esseri umani, sono animali!" ([[Osho Rajneesh]]) *Mangiare carne è una forma di omicidio premeditato a scopo di libidine. E digerire un animale è un altro reato: occultamento di cadavere. Quindi non commettete reati. ([[Pino Caruso]]) *Mangiare carne significa mangiare il cadavere di un animale torturato che non voleva morire. Incoraggiamo le persone a provare a diventare vegetariani – per gli animali, l'ambiente e la propria salute. ([[Anupama Verma]]) *[[Mark Waid]] ha concepito {{NDR|[[Superman]]}} come un vegetariano, lo ha in un certo senso sancito e quindi la gente si è molto arrabbiata perché negli anni '70 si usava dire che il suo cibo preferito fosse il manzo alla borgognona. Ma io penso che lui sarebbe certamente un vegetariano, voglio dire, per lui sarebbe difficile non esserlo. È un super ragazzo che è cresciuto con gli animali e sono sicuro che ha avuto modo di empatizzare con loro sin dagli inizi. ([[Grant Morrison]]) *Mettere in tavola un pollo, un coniglio, presuppone la fine, spesso cruenta, certo sempre drammatica, dell'animale. L'esperienza orientale mi aveva svelato il mio essere vegetariano. Un atto violento che sta all'origine del piatto ne determina il carattere. La [[non violenza]] (''ahimsa'') verso la natura è una delle basi importanti per il nostro equilibrio psicofisico. ([[Pietro Leemann]]) *{{NDR|Spiegando come è diventato vegetariano a vent'anni dopo aver lavorato in un allevamento di maiali}} Mi ero affezionato a quegli animali e non potevo sopportare l'idea che sarebbero stati macellati. ([[Jeremy Corbyn]]) *Mia madre, che andava in città, mi condusse con sé e mi fece passare, come per caso, dal cortile di una macelleria. Vidi degli uomini con le braccia nude, insanguinate, che atterravano un bove; altri che sgozzavano dei vitelli e dei montoni, e ne squartavano le membra ancora palpitanti: rivoli di sangue fumavano qua e là per terra. Preso da una profonda pietà, mista ad orrore, chiesi di passare oltre al più presto, e l'idea di quelle scene orribili e disgustose, necessari preliminari di uno di quei piatti di carne che vedevo serviti a tavola, mi fece prendere in disgusto la nutrizione animale, e i macellai in orrore. ([[Alphonse de Lamartine]]) *Mia madre era convinta, ed io ho la stessa convinzione, che uccidere gli animali per nutrirsi della loro carne e del loro sangue, sia una delle infermità della razza umana, una delle maledizioni scagliate sull'uomo, sia per il suo fallo, sia per l'ostinazione della sua perversità. Ella credeva, ed io lo credo come lei, che quelle abitudini di durezza di cuore verso i più mansueti animali, compagni nostri, aiuti e fratelli di lavoro, e persino di affezioni quaggiù; quelle immolazioni, quegli appetiti di sangue, quella vista di carni palpitanti siano fatti per abbrutire e indurire gli istinti del cuore. ([[Alphonse de Lamartine]]) *Molte tradizioni buddhiste incoraggiano il vegetarianesimo. Sebbene questa pratica si basi essenzialmente sulla volontà di nutrire la compassione per gli animali, fa anche molto bene alla salute. Adesso sappiamo anche che mangiando vegetariano proteggiamo la terra e contribuiamo a ridurre l'[[effetto serra|effetto-serra]] che le sta causando danni seri e irreversibili. Anche se non puoi essere vegetariano al cento per cento, essere un vegetariano part-time e consumare più cibi di origine vegetale sarà già meglio per la tua salute personale come per la salute del pianeta che condividiamo. (''[[Mangiare zen]]'') *Nel 1975 ho attraversato il Paese in motocicletta. Ricordo che era il periodo più brutto dell'anno, con un freddo tremendo. Andando lungo il Texas, passai attraverso gli allevamenti, che non avevo mai visto prima. Fu uno spettacolo davvero illuminante, straziante e terribile. È un sistema corporativo del tutto estraneo a ciò che è sostenibile, a ciò che è umano, a ciò che è compassionevole. A quel tempo, non sapevo nemmeno cosa fosse un vegetariano. Ho solo pensato: "Non posso più mangiare gli animali". ([[James Cromwell]]) *Nel cristianesimo antico persino coloro che facevano uso di cibo animale arrivavano a pensare al vegetariano come a colui che viveva una vita superiore e che si avvicinava di più alla perfezione cristiana. ([[George Salmon]]) *Nel mondo c'è già così tanta sofferenza: scegliere di essere vegetariano è una cosa che puoi fare per ridurre la sofferenza su base giornaliera. ([[Alyssa Milano]]) *Nell'induismo il vegetarianesimo è richiesto solo ai brahmani e ai mercanti, cioè a una minoranza. ([[Alain Daniélou]]) *Nessuna delle persone favorevoli a una dieta vegetariana o vegana, tra quelle di mia conoscenza, crede che gli animali da allevamento dovrebbero vagare liberamente se non diventassero cibo. Il modo in cui noi potremmo adempiere alle nostre obbligazioni morali verso questi animali sarebbe fermare fin da ora l'allevamento intensivo e permettere agli animali che si trovano in questi posti terribili di avere un vita buona. E, così facendo, non faremmo morire di fame il mondo. Ci sono molte altre alternative compassionevoli agli allevamenti intensivi. È probabile che quando le persone comprenderanno che ciò che stanno mangiando contiene dolore e sofferenza, i pasti privi di prodotti animali diverranno più comuni. ([[Marc Bekoff]]) [[File:DSC00355 - Orfeo (epoca romana) - Foto G. Dall'Orto.jpg|miniatura|Orfeo e gli animali in un mosaico romano di età imperiale]] *Noi uomini non osavamo neppure assaggiare la carne bovina, non immolavamo animali vivi, ma libagioni, frutti guarniti di miele e altre offerte di analoga purezza. La carne, invece, la rifiutavamo, perché ritenevamo un'empietà sia il consumarla, sia il macchiare di sangue gli altari degli dèi.<br />Insomma, i nostri antenati realizzavano quell'ideale di vita, cosiddetto orfico, che consiste nel mangiare ogni cibo inanimato e nel rifiutare ogni cibo animale. ([[Platone]]) *Non amo mangiare carne. Ho visto come ammazzano gli agnelli e i maiali. L'ho visto e ho sentito i loro lamenti. Loro sentono la morte. Me ne sono andato per non vedere la morte. Non lo sopportavo. Piangevo come un bambino. Sono salito su per una montagna e non riuscivo a respirare. Mi sono sentito mancare il respiro. Ho sentito la morte dell'agnello. Mentre salivo sulla montagna piangevo. Avevo scelto una montagna dove non c'era gente. Avevo paura di essere deriso. ([[Vaclav Fomič Nižinskij]]) *Non capisco perché chiedere alla gente di seguire una dieta vegetariana ben bilanciata sia considerato drastico, mentre è accettabile da un punto di vista medico aprire in due una persona o riempirla di farmaci potenti per ridurre il colesterolo. ([[Dean Ornish]]) *Non credi che le anime siano assegnate successivamente a corpi diversi, e che quella che chiamiamo morte sia soltanto una migrazione? Non credi che negli animali domestici o selvaggi o acquatici dimori un'anima che un tempo è stata di un uomo? Non credi che nulla si distrugge in questo mondo, ma cambia unicamente sede? Che non solo i corpi celesti compiono giri determinati, ma anche gli animali seguono dei cicli, e che le anime percorrono come un circolo?<br />Grandi uomini hanno creduto a queste cose. Perciò, astieniti da un giudizio e lascia tutto in sospeso. Se queste teorie sono vere, l'astenersi dalle carni ci mantiene immuni da colpa; se sono false, ci mantiene frugali. Che danno deriva dal credere in esse? Ti privo degli alimenti dei leoni e degli avvoltoi. ([[Sozione di Alessandria]]) *Non è necessario diventare vegetariani o vegani, l'importante è essere consapevoli che il cibo ha un costo. E ognuno di noi deve valutare se ritiene quel costo accettabile. ([[Giulia Innocenzi]]) *Non ho dubbi sul fatto che diventare vegetariana mi abbia fatto sentire meglio non solo fisicamente, ma anche perché ho appreso ciò che riguarda la sofferenza degli animali che vengono allevati e uccisi per il cibo. Mi sento bene sapendo che non sto contribuendo a quello. ([[Sophie Monk]]) *Non mangiare carne è una scelta indispensabile per un animalista: come si fa a preoccuparsi per la sorte degli animali e per la loro sofferenza, e poi a mangiarseli tranquillamente, sapendo quale terribile percorso li ha portati a diventare l'arrosto o la cotoletta che ci vengono serviti in tavola? ([[Marina Baruffaldi]]) *Non mangio animali perché non voglio vivere sulla sofferenza e sulla morte di altre creature [...]. Io stesso ho sofferto così tanto che riesco a sentire la sofferenza delle altre creature grazie a questa. ([[Edgar Kupfer-Koberwitz]]) *Non mi viene in mente alcun motivo per cui i vegetariani dovrebbero essere considerati effeminati. Perché? Perché ti stanno a cuore gli animali? È una cosa da effeminati? È una caratteristica da debole? Non dovrebbe, e credo sia una tristissima riflessione sulla razza umana il fatto che spesso lo sia. ([[Morrissey]]) *Non possiamo cercare la pace universale su questo pianeta finché gli uomini non smetteranno di uccidere gli animali per la propria alimentazione. ([[Charles Fillmore]]) *Non riesco ad essere vegetariano del tutto. Riesco a rinunciare alla carne per mesi ma poi, puntualmente, ci ricasco. Ciononostante ho ridotto il consumo considerevolmente ed è un bene dal punto di vista fisico, mentale e politico. Fisico perché se mangi poca carne stai meglio, mentale perché ingerire animali morti non è il massimo per l'anima e politico perché le conseguenze sociali ed economiche dell'abuso di carne sono inimmaginabili. [...] Mangiare meno carne è una scelta politica che ognuno di noi deve fare. È difficile, per lo meno per me lo è ed è proprio per questo che il legislatore (le commissioni ambiente e agricoltura [[Movimento 5 Stelle|M5S]] si stanno occupando del tema con diverse proposte di legge) deve trattare urgentemente la questione. ([[Alessandro Di Battista]]) *Non sono completamente vegetariano, anche se mi piacerebbe esserlo, per motivi di salute, perché ho sofferto di una grave anemia e sono costretto ogni tanto a mangiare un poco di carne. A ogni modo, credo che la nostra specie non sia naturalmente vegetariana, basta studiarne l'anatomia (per esempio i denti) e la fisiologia. Certo che sarebbe meglio mangiare molta meno carne. [...] anche questo problema del consumo di carne trova la sua causa remota nel sovraffollamento, che ha costretto l'umanità a distruggere buona parte della natura e a praticare sugli animali domestici metodi di allevamento che provocano in essi grande sofferenza. Secondo me, non è il mangiare gli animali il problema eticamente più sbagliato, ma la mancanza di rispetto e di attenzione quando sono vivi, la scarsa volontà di regalare loro una vita e poi una morte priva di sofferenza. ([[Danilo Mainardi]]) *Non sono una tenera mammoletta: ho giocato a hockey fino a ingoiare un buon numero dei miei denti e sono estremamente aggressivo sui campi di tennis... ma quell'esperienza al mattatoio riuscì davvero a sconvolgermi. Quando venni fuori da quel posto sapevo che non avrei mai più potuto fare un torto ad alcun animale! Conoscevo le motivazioni fisiologiche, economiche ed ecologiche dei vegetariani, ma fu la prova diretta della crudeltà dell'uomo verso gli animali a porre la base della mia adesione al vegetarianesimo. ([[Peter Burwash]]) *Non sono vegana, ma sono vegetariana da quando – a undici anni – scoprii cosa fossero esattamente le chicken nugget, le crocchette di pollo. Fatte coi polli!!! Per carità no, grazie: sto bene così. ([[Zendaya]]) *Non vedo ragione per cui si dovrebbero uccidere gli animali e farli diventare cibo per l'uomo, quando esistono tanti altri alimenti che sostituiscono la carne. Dopo tutto, l'uomo può vivere senza carne... ([[Tenzin Gyatso]]) *Nulla suscita più disgusto del cannibalismo, nulla disgrega così sicuramente una società; nulla – si potrebbe dimostrarlo – ottunde e degrada a tal punto la mente di chi lo pratica. Eppure, noi facciamo quasi lo stesso effetto ai buddisti e ai vegetariani. Noi consumiamo le carcasse di creature che hanno appetiti, passioni e organi simili ai nostri; noi ci cibiamo di neonati che hanno il solo torto di non essere della nostra specie; e il mattatoio risuona ogni giorno di urla di dolore e paura. ([[Robert Louis Stevenson]]) *Ogni volta che ci sediamo a mangiare, facciamo una scelta. Per favore scegli il vegetarianismo. Fallo per gli animali, fallo per l'ambiente, e fallo per la tua salute. ([[Alec Baldwin]], ''[[Meet Your Meat]]'') *Oltre che della propria salute, questi {{NDR|i vegetariani}} si preoccupano anche delle altre creature, e di solito sono molto più consapevoli della media anche sotto altri aspetti. ([[Ruediger Dahlke]]) *Per procurarsi della carne è sempre necessario ferire delle creature viventi e questo è un ostacolo per il raggiungimento della beatitudine celeste; si eviti dunque di mangiare carne. (''[[Manusmṛti]]'') *Per [[Richard Wagner|Wagner]] il vegetarianismo non rappresentava soltanto una dieta o un modo di evitare sofferenze agli esseri non umani, ma anche e soprattutto una maniera per rendere concreta l'intuizione della profonda unità del cosmo: «Dio non è la luce che illumina il mondo dall'esterno: Dio è la ''luce'' che noi gettiamo sul mondo dall'interno di noi: è conoscenza per mezzo della compassione». E tale compassione si basa essenzialmente sull'intimo senso dell'unità di tutti gli esseri. ([[Martin Gregor-Dellin]]) *Perché sono tentato di affermare, nonostante [[Jacques Derrida|Derrida]] eviti tale questione, che "il vegetarianesimo è decostruzione"? Il vegetarianesimo, come ogni altra posizione progressiva, può diventare un sostituto simbolico completo per una responsabilità illimitata e non delimitabile – la rinegoziazione del nostro Essere verso gli altri animali. Ma può anche guidare una potente, pratica e multidimensionale trasformazione del nostro impegno politico. ([[David Wood]]) *Proprio come il [[divorzio]] secondo la parola del [[Gesù|Salvatore]] non fu permesso fin dal principio, ma a causa della durezza del nostro cuore fu una concessione di [[Mosè]] alla razza umana, così anche il mangiar carne fu sconosciuto fino al [[Diluvio universale|diluvio]]. Ma dopo il diluvio, alla maniera delle quaglie date nel deserto al popolo che mormorava, il veleno della carne animale fu offerto ai nostri denti. [...] Agli albori della razza umana non mangiavamo carne, né facevamo pratiche di divorzio, né pativamo il rito della [[circoncisione]]. Così abbiamo raggiunto il diluvio. Ma dopo il diluvio [...] ci è stata data la carne come cibo, e il divorzio è stato permesso agli uomini duri di cuore, ed è stato applicato il taglio della circoncisione, come se la mano di Dio avesse plasmato in noi qualcosa di superfluo. Ma una volta che Cristo è venuto alla fine dei tempi, e l'Omega è passata in Alfa e la fine è stata mutata in principio, non ci è più permesso il divorzio, né siamo circoncisi, né mangiamo carne. ([[San Girolamo]]) *Purtroppo, la maggior parte dei veg con cui ho avuto a che fare non ha alcun rispetto di scelte differenti. Il primo comandamento del loro credo è: offendere anche duramente il resto del mondo. Il secondo è ancora più irritante e lo si trova spesso sui siti di vegani. Recita: noi siamo migliori degli altri. Lo pensavano anche i [[Nazionalsocialismo|nazisti]]. Non a caso [[Adolf Hitler|Hitler]] era un convinto vegetariano. ([[Tommaso Labranca]]) *''Quale nero pensiero rattrista la mia ebbrezza! | Questi agnelli che sotto i miei occhi impazzano d'allegrezza, | strappati alla loro madre, ai fiori di questo poggio, | finiranno in città abbattuti da un coltello. | Servono per apprestare un banchetto sanguinario, | dove l'uomo, arrogandosi un diritto immaginario, | tiranno degli animali, esibisce senza rimorsi | i suoi assassinî mascherati, e si nutre di morti. | Fermati, uomo vorace, fermati.'' ([[Jean-Antoine Roucher]]) *Quand'ero bambino, avevo un'[[anatra]] che sembrava convinta che io fossi sua madre. Mi seguiva dappertutto. Quando andammo in vacanza, un vicino si offrì di pensarci lui. Al nostro ritorno, mi precipitai a chiedergli se la nostra anatra era stata buona. «Squisita», fu la risposta. Da quel giorno sono sempre stato un vegetariano. Non riesco a mangiare niente che abbia occhi. Il loro rimprovero è troppo severo. (''[[Quando gli elefanti piangono]]'') *Quando diventi vegetariano, i familiari e gli amici si preoccupano per la tua salute e tu cominci a sentirti diverso; sai che ogni invito a pranzo comporterà la necessità di spiegare i motivi per cui non mangi carne e così via. Alla fine i più si fermano lì e non osano andare oltre: dire no a tutto ciò che comporta sfruttamento e morte per gli animali, quindi latte, uova, lana eccetera. Sembra impossibile, una cosa da estremisti e asociali. Ma bisogna ricordare che estremisti e asociali erano definiti i vegetariani fino a poco tempo fa; ora che il vegetarismo è più diffuso e accettato, quest'etichetta è passata a stigmatizzare i [[veganismo|vegani]]. [...] In realtà credo che l'unico modo per essere davvero vegetariani, cioè rispettosi degli animali, sia la scelta vegan e spero che presto il termine vegetariano torni ad indicare un'alimentazione a base vegetale e non lacto-ovo-vegetariana come avviene ora. ([[Lorenzo Guadagnucci]]) *Quando prendiamo coscienza della violenza intrinseca ai rituali dei pasti e adottiamo con consapevolezza una dieta vegetariana, diventando una voce per coloro che non hanno voce, possiamo raggiungere una capacità di compassione e una felicità più grandi e vivere più pienamente la realtà della nostra interconnessione con ogni forma di vita. ([[Will Tuttle]]) *Quando sei da esempio, crei un certo livello di consapevolezza. I miei amici, persone con cui non ho mai discusso di vegetarianismo, stanno adottando uno stile di vita vegetariano perché se ne rendono conto. ([[Joaquin Phoenix]]) *Quando sono diventata vegetariana all'età di undici anni, è stata una transizione decisamente facile. Un ragazzo della mia scuola stava tentando di uccidere delle creature nello stagno. Quando provai a fermarlo, mi disse: "Tu mangi gli animali", come a dire che non avevo il diritto di provare a salvare qualcosa che poi sarebbe potuta finire sul mio piatto. L'ipocrisia delle mie azioni divenne cristallina in quel momento. Così decisi: niente più carne. ([[Alicia Silverstone]]) [[File:VeggiePrideParis2008.jpg|miniatura|upright=1.4|Manifestanti al Veggie Pride (Parigi, 2008)]] *Riconquista o mantenimento del benessere, etica antispecista, stile di vita salutista, atto politico di consumo critico, naturale e consapevole: sempre più italiani nella community vegetariana [...]. Stanati inganni (e danni) del marketing del carrello onnivoro, continuare a dire che le proteine sono un'esclusiva della carne è sempre più anacronistico, oltre che un falso nutrizionale. ([[Maurizio Martucci]]) *Scegliete il vostro motivo – che sia l'ambiente, la salute, la sensibilità verso chi soffre la fame o verso gli animali macellati – ma limitate il consumo di carne: il vegetarianesimo è il futuro dell'alimentazione. ([[Tessa Gelisio]]) *Se qualcuno sostenesse che, non diversamente dai frutti della terra, il dio ci ha dato anche gli animali per il nostro uso, gli risponderei che, sacrificando esseri viventi, si commette contro di loro un'''ingiustizia'', perché si fa rapina della loro vita. ([[Teofrasto]]) *{{NDR|Riguardo al mantenersi vegetariano quando riceve salumi in regalo}} Se soffro? Soffro sì, ma pure se vedo la [[Monica Bellucci|Bellucci]] e non posso saltarle addosso. [...] [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] era vegetariano certo, sempre pallido, però suonava la chitarra [...]. ([[Roberto Gervaso]]) *Se tutti gli uomini fossero [[ebrei]], è stato giustamente osservato, non esisterebbe più alcun [[maiale]]; e se tutto il mondo fosse vegetariano, ci sarebbero ancora pecore o mucche, ben curate e protette dalla morte per fame? Forse qualche esemplare isolato in un giardino zoologico: tutte le rape dovrebbero infatti essere utilizzate per l'alimentazione umana. ([[David George Ritchie]]) *Se una salute perfetta è la miglior prevenzione e garanzia contro la malattia, e se una dieta vegetale ben selezionata e correttamente amministrata è quanto meglio si stimi per promuovere e preservare tale salute perfetta, allora questa parte del discorso – quello che ho osato chiamare l'argomento medico – è immediatamente smaltito. ([[William Alcott]]) *{{NDR|Riguardo all'importanza del riposo e della dieta}} Se viaggi a lungo o non dormi molto non durerai troppo. Io sono piuttosto sano e questo aiuta, e lo sono da tanto tempo: 20 anni passati a mangiare vegano o vegetariano e a prendermi cura di me stesso. Questo probabilmente aiuta il mio processo di conservazione. ([[Jared Leto]]) *Senza alcun dubbio le diete a base vegetariana sono tra le più salutari. Le prove sono così palesi e schiaccianti e riguardano un arco di tempo così lungo che la cosa non è più discutibile. [...] Il motivo principale per cui seguo una dieta ricca di cibi vegetali è il sapore. Mi sento privata del gusto se a ogni mio pasto non ci sono molte verdure. ([[Marion Nestle]]) *{{NDR|Alla domanda: «è possibile che [[Kṛṣṇa]] autorizzi a mangiare carne?»}} Sì, nel regno animale. Ma l'uomo civilizzato, religioso, non è fatto per uccidere gli animali e mangiarseli. ([[A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada]]) *Si può invero dubitare che la carne sia un genere di necessità. Si sa per esperienza che il grano e gli altri vegetali, insieme con latte, formaggio e burro o olio dove non c'è burro, possono fornire anche senza carne la più ricca, sana, nutriente ed energetica delle diete. ([[Adam Smith]]) *{{NDR|Sull'opzione vegetariana come arma per combattere il [[riscaldamento globale]]}} Si tratta senz'altro dell'opzione più stimolante e invitante in termini di fattibilità e immediatezza, quella che consentirebbe di ottenere cali apprezzabili nel breve periodo. ([[Rajendra Pachauri]]) *Smettetela, uomini, di profanare i vostri corpi con cibi empi! Ci sono le messi, ci sono alberi stracarichi di frutti, ci sono turgidi grappoli d'uva sulle viti! Ci sono erbe dolci e tenere [...]. Avete a disposizione il latte e il miele profumato di timo. La terra nella sua generosità vi propone in abbondanza blandi cibi e vi offre banchetti senza stragi e sangue [...]. Che enorme delitto è ingurgitare viscere altrui nelle proprie, far ingrassare il proprio corpo ingordo a spese di altri corpi, e vivere, noi animali, della morte di altri animali! Ti par possibile che tra tanto ben di dio che produce la terra, ottima tra le madri, a te non piaccia masticare altro coi tuoi denti crudeli che carne ferita, riportando in voga le abitudini dei [[Ciclopi]]? ([[Ovidio]]) *So che molti dottori diranno che sono tutte sciocchezze. Che bisogna mangiare la carne perché la carne è necessaria. La carne non è una cosa necessaria. [...] Da quando non mangio carne, ho notato che il mio stomaco funziona meglio, che i miei pensieri funzionano meglio, e che invece di camminare corro. ([[Vaclav Fomič Nižinskij]]) *Solo le circostanze ambientali ci spinsero a diventare mangiatori di carne ed ora che questo ambiente è sotto il nostro controllo e che abbiamo a nostra disposizione raccolti elaboratamente coltivati, dovremmo prevedibilmente ritornare alle nostre abitudini alimentari da primati.<br />In sintesi, questo è il credo vegetariano (o fruttariano come si fa chiamare uno di questi culti), che però ha avuto scarso successo. [...] Raramente i vegetariani spiegano la scelta di questo tipo di dieta dichiarando semplicemente di preferirla a qualunque altra, ma al contrario costruiscono una complicata giustificazione che implica ogni sorta di inesattezze mediche e di assurdità fisiologiche. ([[Desmond Morris]]) *Sono convinta che le prime esperienze che facciamo con il cibo condizionino profondamente il nostro approccio futuro. Io ho avuto la fortuna di crescere con una dieta vegetariana molto variata che non ho mai sentito come vincolante proprio grazie al fatto che avevamo tante cose tra cui scegliere. ([[Mary McCartney]]) *Sono diventata vegetariana circa 20 anni fa esclusivamente per amore degli animali. Quando combattendo da attivista per i [[diritti degli animali|loro diritti]] ho capito che grande contraddizione fosse mangiarli e poi pretendere per loro il riconoscimento di esseri senzienti, capaci di gioia e di dolori. [...] per me essere vegetariani comporta anche azioni responsabili in vari settori economici: come acquistare prodotti da commercio equo e solidale o da [[agricoltura biologica]], mai da produzioni convenzionali o intensive. Mai vestirsi di pelli o pellicce, mai con prodotti che prevedono lo sfruttamento degli animali, come i piumini d'oca. [...] Certo, essere vegetariani migliora la salute e allunga la vita. Ma sempre solo se si mangiano prodotti sani e biologici, altrimenti si assumono pesticidi e veleni. Diffido, però, di chi diventa vegetariano solo per salute, senza fare scelte che coinvolgano la coscienza con implicazioni etiche e morali. Di solito questi vegetariani, davanti alle privazioni e le tentazioni della gola, cambiano presto idea. ([[Monica Cirinnà]]) *Sono diventata vegetariana perché amo profondamente gli animali e non sopporto l'idea che debbano soffrire. ([[Claudia Zanella]]) *Sono diventata vegetariana perché mi sentivo davvero male per gli animali e li amo tanto. Gli animali sono molto dolci e non penso che meritino di essere torturati. ([[Mckenna Grace]]) *Sono diventato vegetariano molti anni fa dopo aver ascoltato ''[[Meat Is Murder]]'' degli [[The Smiths|Smiths]]. Ha aperto i miei occhi sulle dolorose vite degli animali allevati per il cibo, e sapevo di non voler far parte di ciò. ([[Brian Fair]]) *Sono diventato vegetariano per caso, grazie a [[Gianni Morandi]]. [...] La mia vita è cambiata, completamente, io sono un altro uomo: più tollerante, più calmo. [...] Alcuni miei amici mi hanno seguito, come [[Jovanotti]], che ha detto addio alle bistecche dopo essere stato a cena da noi. ([[Red Ronnie]]) *{{NDR|«Cosa ti ha spinto a diventare vegetariana?»}} Sono sempre stata un'amante degli animali. Avevo difficoltà a dissociare gli animali che coccolavo – cani e gatti, per esempio – dagli animali sul mio piatto, e non mi ha mai veramente interessato il gusto della carne. Ho sempre amato i miei cavolini di Bruxelles! ([[Kristen Bell]]) *Sono stato vegetariano due volte. La prima è durata dal 2001 al 2008. La seconda è adesso e non smetterà.<br />Era l'aprile del 2010. In aeroporto acquistai ''[[Jonathan Safran Foer#Se niente importa|Niente importa]]'' di [[Jonathan Safran Foer]]. Lo lessi tutto d'un fiato.<br />Safran Foer, da non vegetariano, fa una inchiesta sugli allevamenti industriali. Racconta in dettaglio come vengono ammazzati suini e bovini, tonni e polli. Si sofferma sulla vita a cui sono costrette le galline ovipare.<br />Fa menzione dettagliata del sadismo umano.<br />E poi racconta una delle nostre molte stranezze. Di come ci faremmo svenare per il nostro cane e di come non ci interessi nulla dell'olocausto quotidiano di animali non meno sensibili e intelligenti dei cani.<br />La domanda è: perché un maiale sì e un cane no? Perché riteniamo inaccettabili i coreani, che mangiano carne canina, e reputiamo normale crescere i figli con carne equina? Come è possibile commuoversi per un agnello visto alla tivù, o un piccolo cinghiale allo zoo, salvo poi mangiare voluttuosamente entrambi?<br />Lo so, tale dilemma ci porterebbe lontano. E molti di voi non condividono il mio approccio. Poche cose infastidiscono come i vegetariani convinti. Un po' perché sono pallosi e un po' perché toccano nervi scoperti: ci ricordano quanto siamo incongrui, ipocriti e sostanzialmente insensibili.<br />Non ho mai cercato di fare proseliti. Non parlo mai di questa scelta etica in pubblico. Però ne vado fiero. ([[Andrea Scanzi]]) *Sono vegetariana da quando avevo circa sei o sette anni [...]; da piccola mi divertivo a giocare con le galline e ascoltare il rumore delle mucche, così è nata in me la consapevolezza che mangiare un animale era come mangiare un cadavere. [...] Mangio prevalentemente verdura di tutti i tipi, pane, pochissimo formaggio, niente uova, niente carne, niente pesce. [...] Credo che il cibo a base proteica non faccia molto bene, inoltre credo che non necessariamente uno sportivo debba per forza mangiare carne per fare muscoli. Ho fatto quattro olimpiadi e vinto diversi mondiali mangiando in questo modo, sicuramente non sono una super muscolosa ma di forza ne ho parecchia e soprattutto non mi stanco mai. ([[Dorina Vaccaroni]]) *Sono vegetariano convinto da tanti anni, nemmeno ricordo quanti. Già da piccolo rifiutavo la carne, non mi piaceva proprio. [...] col passare del tempo essere vegetariani è diventata una necessità esistenziale. Non posso più nutrirmi di qualcosa che è vicino alla sensibilità umana. E un giorno ormai lontano ho capito che la mia era una scelta irreversibile. [...] Anche perché vedo i risultati sulla mia salute e sul mio stato mentale. Da quando ho bandito carne e pesce, faccio sogni più belli e so per certo che dipende dal cibo che mangio. ([[Franco Battiato]]) *Sono vegetariano da ventuno anni, vegano da nove. Non credo ci sia alcun estremismo, estremo è chi rompe le scatole agli altri. Sono una persona più serena, meno aggressiva e prendo meno raffreddori. ([[Red Canzian]]) *Sono vegetariano nell'anima. (attribuita a [[Jacques Derrida]]) *Soprattutto, devi costantemente allenare la tua mente ad essere amorevole, compassionevole e piena di [[bodhicitta]]. Devi rinunciare a mangiare carne, perché è molto sbagliato mangiare la carne degli esseri senzienti a noi parenti. ([[Shabkar Tsokdruk Rangdrol]]) *Stavo alla finestra del battello, guardando fuori sul fiume, quando vidi all'improvviso un uccello curioso che attraversava l'acqua verso la riva opposta, provocando grande agitazione. Seppi che era un gallo domestico, riuscito a sottrarsi al destino che lo sovrastava nella prigione, saltando fuori bordo, e che ora tentava disperato di salvarsi sull'altra riva. L'aveva quasi raggiunta quando le grinfia dei suoi accaniti persecutori si chiusero su di lui, che fu portato trionfalmente indietro, stretto per il collo. Dissi al cuoco che non volevo mangiare carne a pranzo.<br />Bisogna proprio che io rinunci alla carne; noi la mangiamo solo perché non pensiamo quanto ciò sia crudele e colpevole. [...] Finché non abbiamo coscienza della nostra crudeltà non possiamo essere biasimati, ma se, dopo il risveglio della nostra pietà, continuiamo a soffocare i nostri sentimenti solo per associarci agli altri nel saccheggiare la vita, allora insultiamo tutto ciò che c'è di buono in noi. Ho deciso così di tentare un'alimentazione vegetariana. ([[Rabindranath Tagore]]) *Tant'è: non esiste pratica, per quanto infame, per quanto atroce, che non s'imponga, se ha la [[consuetudine]] dalla sua parte. Quale fu dunque questo misfatto? Ebbene, non ebbero scrupolo di divorare i cadaveri degli animali, di lacerarne a morsi la carne esanime, di berne il sangue, di suggerne gli umori, e di seppellirsi viscere nelle viscere, come dice [[Ovidio]]. L'atto apparve sì disumano alle nature più mansuete, ma s'impose grazie al bisogno e alla convenienza. (Anche in mezzo ai piaceri e ai godimenti l'evocazione del cadavere cominciò a incontrar gradimento.) ([[Erasmo da Rotterdam]]) *Tutti amiamo gli animali, ma perché alcuni li chiamiamo "da compagnia" e altri "cene"? Se sapeste come viene prodotta la carne, probabilmente saltereste la vostra cena. Lo so. Vengo dalla terra del bestiame. Ecco perché sono diventata vegetariana. ([[k.d. lang]]) *Un animale per me non è un pasto, ma un essere vivente. E con il vegetarianesimo si risolverebbe gran parte della tragedia della fame nel mondo. ([[Marco Olmo]]) *Un tempo si diceva: sei vegetariano o "addirittura" vegano? Attento alla salute. Oggi il discorso è capovolto: mangi carne? Attento alla salute. ([[Lorenzo Guadagnucci]]) *Una dieta vegetariana sana a base di cibi integrali cambia l'espressione dei [[Gene|geni]]. Attiva quelli buoni, e disattiva quelli cattivi. I geni sono una predisposizione, non sono il nostro destino. E anche se i nostri genitori e i nostri zii sono tutti morti di diabete, cancro o persino infarto, non significa che avremo la stessa sorte. ([[Dean Ornish]], ''[[The Game Changers]]'') *Uno degli abiti più consueti della violenza è la "normalità", l'accettazione acritica dell'esistente che comporta la partecipazione attiva alla catena di sfruttamento, discriminazione, morte.<br>Uno dei casi più eclatanti è il consumo di carne. Non sono poche le persone, in ogni parte del mondo, che hanno deciso di non cibarsi più di animali uccisi; sempre di più anche coloro i quali non consumando uova o prodotti caseari rifiutano di alimentare i profitti degli allevamenti intensivi. ([[Adolfo Sansolini]]) *Venivo tempestato di luoghi comuni, ogni volta che qualcuno apprendeva di questa mia scelta: "ma come fai per le proteine?", "ma come fai per il ferro?", "l'uomo è cacciatore per natura", "i canini che li teniamo a fare?", "ma perché non ti preoccupi dei problemi reali?", e via così. [...] pian piano, le cose sono diventate più semplici [...]. Ho visto sempre più persone capire il significato della parola "vegetariano", [...] ho visto persone con atteggiamento sempre meno polemico nei miei confronti; e ho visto – soddisfazione maggiore – alcune delle persone che prima mi criticavano o prendevano in giro diventare a loro volta vegetariane. E pazienza se ora si fanno belli della cosa come del risultato di una sensibilità che hanno SEMPRE avuto verso questi temi. ([[Dario Martinelli]]) *Vent'anni fa ho pensato: "Qual è la differenza tra mangiare una bistecca al sangue e uccidere il mio cane, tagliarlo e arrostirlo?" Ho sempre amato gli animali ma è stato verso la fine degli anni '80 che ho capito di dover diventare vegetariana. Nella mia vita molte cose convergevano – musicalmente, emotivamente – ma è stato soprattutto il mio amore per gli animali e il passare così tanto tempo in tour che mi ha fatto decidere che dovevo cambiare la mia dieta. Nelle [[The Runaways (gruppo musicale anni '70)|Runaways]] eravamo solite mangiare un sacco di cibo spazzatura. Così qualcosa doveva cambiare. ([[Joan Jett]]) *Veramente morale non è che colui che soccorre ogni vita alla quale egli può portare aiuto e si astiene di far torto ad ogni creatura che ha vita. La vita in se stessa è sacrosanta. Io mi rendo ben conto che il costume di mangiar carne non è in accordo con i sentimenti più elevati. ([[Albert Schweitzer]]) *Verrà un giorno in cui l'idea che per nutrirsi gli uomini del passato allevavano e massacravano degli esseri viventi, mettendo in mostra nelle vetrine le loro carni dilaniate, ispirerà senza dubbio la stessa repulsione provata dai viaggiatori del XVII e XVIII secolo nei confronti dei pasti cannibalici dei selvaggi americani, africani, o dell'Oceania. ([[Claude Lévi-Strauss]]) *Vivo l'alimentazione vegetariana con una felice consapevolezza e con un grande riguardo sia verso la mia salute che verso quella degli animali, che amo visceralmente. ([[Guia Jelo]]) ===[[Annie Besant]]=== *È cosa morale astenersi dalla carne, perché con ciò si diminuisce la quantità di sofferenza inflitta; ma dal punto di vista dello Yoga l'astinenza dalla carne non è un atto morale, ma solo un mezzo per un fine. Alcuni dei più grandi Yoghî della storia indiana a buon diritto si potrebbero chiamare Maghi Neri. *Il seguace della via diritta, il Mago Bianco, rifiuta come alimento la carne perché il modo di ottenerla è contrario alla legge della compassione. Il Mago Nero potrà pure rifiutarla, ma solo perché egli non potrebbe servirsi così bene del suo veicolo, se questo fosse pieno degli elementi rajasici della carne. *Ogni persona che mangia carne prende parte alla degradazione dei suoi compagni umani; su di lui o di lei pesa personalmente quella parte, e pesa personalmente la responsabilità. ===[[Max Brod]]=== [[File:Kafka1906 cropped.jpg|miniatura|[[Franz Kafka]], il cui vegetarianismo è attestato dal suo biografo [[Max Brod]]]] *A proposito del vitto vegetariano, trovo fra i miei appunti un'altra frase {{NDR|di [[Franz Kafka]]}}. Egli faceva un confronto fra i vegetariani e i primi cristiani sempre perseguitati e derisi in locali sporchi. "Ciò che per natura è destinato ai migliori e ai più elevati si diffonde tra il basso popolo." *Dopo anni e anni di esperimenti Franz {{NDR|Kafka}} ha trovato finalmente l'unico vitto che gli si confà, il vitto vegetariano. Per anni ha sofferto di mali di stomaco, ora è sano e fresco come non è mai stato da quando lo conosco. Ma si sa, ecco i genitori col loro prosaico affetto, e lo vogliono risospingere alla carne e ai suoi malanni. *{{NDR|Franz Kafka, all'acquario di Berlino}} Vedendo i pesci nelle vasche luminose disse [...]: «Adesso posso guardarvi tranquillamente, non vi mangio più». Era il periodo in cui era diventato rigorosamente vegetariano. ===[[Gautama Buddha]]=== [[File:Buddha in Sarnath Museum (Dhammajak Mutra).jpg|miniatura|Una statua raffigurante [[Gautama Buddha|Buddha]], che alcuni sūtra [[Buddhismo Mahāyāna|Mahāyāna]], in particolare, presentano come un sostenitore del vegetarianismo]] *Chi mangia carne uccide il seme della grande compassione. (''[[Mahāyāna Mahāparinirvāṇasūtra]]'') *Un discepolo dovrebbe astenersi da cinque attività: commercio di armi, di esseri viventi, di carne, di bevande intossicanti e di veleno. (''[[Anguttara Nikaya]]'') ====''[[Laṅkāvatārasūtra]]''==== *''Chi mangia la carne coperta di sangue | terrorizza gli altri esseri; | quindi coloro che praticano | per compassione non dovrebbero mangiare carne.'' *E ancora, non dovete mangiare carne perché ciò impedisce ai praticanti di dare origine a pensieri di compassione. *''Gli esseri in un'età futura | potrebbero stupidamente dire della carne: | "È pura e non è sbagliato, | i buddha hanno detto che possiamo mangiarne".'' *Mahāmati, quando si tratta di carne o pesce, non si può parlare di "non chiederla, non cercarla, non pensare a essa". Per questo motivo, non dovete mangiare carne.<br />Mahāmati, in alcune occasioni ho proibito di mangiare cinque tipi di carne, e in altre dieci tipi. Oggi [...] dico: assolutamente niente carne. Mahāmati, il Tathāgata, l'Arhat, il Perfetto Illuminato non ha mai mangiato né tanto meno ha insegnato a mangiare pesce o carne. A causa dei miei atti di grande compassione nel passato, io guardo tutti gli esseri come se fossero miei figli. E perché dovrei approvare il mangiare la carne dei propri figli? *Non approverò mai il consumo di carne. *Non dovete mangiare carne perché chi uccide le creature viventi prende tanto gusto al sapore della carne che, quando vede un essere, pensa a questa. ====''[[Śūraṃgama sūtra]]''==== *Affermo che se una persona riesce a (controllare) corpo e mente, e grazie a questo ad astenersi dal mangiare carne animale e dall'indossare abiti derivati dagli animali, sarà sicuramente liberato. Questo mio insegnamento è quello del Buddha, mentre tutti gli altri provengono dai demoni malvagi. *Come possono dunque coloro che esercitano la grande compassione nutrirsi della carne e del sangue degli esseri viventi? Se i ''[[Monaco buddhista|bhikṣu]]'' si asterranno dall'indossare abiti di seta, sandali di cuoio e pellicce, e dal consumare latte, panna e burro, saranno veramente liberati da ciò che è mondano; dopo aver pagato i loro antichi debiti, non rinasceranno più nei tre regni dell'esistenza. *Come potete dunque, dopo il mio ''[[Nirvana|nirvāṇa]]'', mangiare carne di esseri viventi e pretendere di essere miei discepoli? Dovete sapere che coloro che mangiano carne, per quanto le loro menti possano aprirsi e realizzare una parvenza di ''[[samādhi]]'', non sono altro che grandi ''[[rākṣasa]]'' che, dopo questa vita, sprofondano nuovamente nell'amaro oceano del ''[[saṃsāra]]'' e non possono essere miei discepoli. ===[[Aldo Capitini]]=== *Col vegetarianesimo (cioè non nutrendosi della carne di animali macellati, ma di prodotti della terra, e di derivati dagli animali, ma senza ucciderli) si realizza principalmente il riconoscimento del valore dell'esistenza di quegli esseri animali contro i quali si decide di non usare l'uccisione, e, di riflesso, si realizza una maggiore persuasione che non si debba usare violenza contro gli esseri umani. Dopo la decisione vegetariana noi guardiamo subito con nuovi occhi gli animali; non ne esageriamo il valore, ma sentiamo in noi qualche cosa di franco, di calmo, di affettuoso fino all'intimo. *Il vegetarianesimo è in stretto rapporto con i problemi morali e religiosi, ed anzitutto con il problema dei fini e dei mezzi. *Il vegetarianesimo è un modo considerevole per ridurre l'uccisione di animali. Condotto bene, non presenta inconvenienti allo stato del nostro corpo fisico. Anzi c'è chi sostiene che migliora la nostra indole stessa; come che stia questa cosa, è certo che la nostra indole migliora per il proposito di affetto verso gli animali, per il nuovo sguardo che abbiamo verso di loro, dopo il proposito di non distruggerli, per il senso di cooperare che stabiliamo. *Io debbo confessare che, pur avendo un notevole interesse all'esistenza degli animali, mi decisi al vegetarianesimo nel 1932, quando, nell'opposizione al fascismo, mi convinsi che l'esitazione ad uccidere animali, avrebbe fatto risaltare ancora meglio l'importanza del rispetto dell'esistenza umana. ===[[Jean Carper]]=== *La [[verdura]] rappresenta un aiuto prezioso. Essa è in grado di prevenire la formazione dei [[calcolosi|calcoli]] e, se questi sono già presenti, di diminuire la frequenza delle coliche. La sostanza responsabile di questi effetti non è ancora stata identificata, ma una cosa è certa: tra i vegetariani la calcolosi colecistica è poco diffusa. *Oltre alla vitamina C, frutta e verdura potrebbero contenere altre sostanze ad attività [[asma|antiasmatica]]. Sembra infatti che passando alla dieta vegetariana sia possibile migliorare notevolmente il decorso della malattia. [...] Come mai la dieta vegetariana è così efficace? Nessuno è in grado di dare una risposta precisa, tuttavia gli esperti ipotizzano che evitando gli alimenti di origine animale, il rischio di assumere sostanze in grado di scatenare una reazione allergica venga annullato quasi completamente. *Seguendo per due anni un regime vegetariano, povero di grassi saturi e di colesterolo, è possibile non solo prevenire ulteriori attacchi {{NDR|[[infarto miocardico acuto|cardiaci]]}}, ma anche ridurre il danno arterioso. Queste virtù curative hanno probabilmente una spiegazione molto semplice: i caroteni e gli [[antiossidante|antiossidanti]] presenti nella frutta e nella verdura sono un vero toccasana per le arterie. *Soffrite di [[artrite reumatoide]]? Se la risposta è positiva, non mangiare più carne potrebbe rivelarsi un'ottima soluzione. [...]<br />La dieta vegetariana è più potente dei farmaci?<br />Sembra di sì. *Una ragione in più per limitare il consumo di carne: per i vegetariani la [[nefrolitiasi|calcolosi renale]] non costituisce un problema. In quelli inglesi, per esempio, la frequenza del disturbo è pari a un terzo di quella osservabile nei soggetti che prediligono le proteine animali. Essi, tra l'altro, assumono il doppio di [[fibra alimentare|fibre]], la cui efficacia preventiva è ben documentata, e hanno urine meno ricche di calcio. ===[[Guido Ceronetti]]=== *Da molti anni sono vegetariano e posso dire di averci guadagnato in salute fisica e mentale. Non ho perduto che le macabre catene del conformismo onnivorista.<br>Dati i prezzi del mercato delle carni, una famiglia volontariamente vegetariana galleggia meglio, può spendere in raffinatezze quel che risparmia in pezzi di cadavere, ha un bilancio meno pesante e lo stomaco meno guasto. Meglio sia un'intera famiglia a nutrirsi vegetarianamente, e non un solo componente, perché così non c'è separazione a tavola, tutti unisce in un magico circolo l'ideale comune. Siate diversi, sostanzialmente diversi da come vi vogliono, da come vi fanno essere! E per esserlo infallibilmente, bisogna cominciare dal nutrimento, tutto è lì. Il vegetarianismo familiare è un'incrinatura sensibile dell'uniformità sociale, una piccola porta chiusa al male, in questa universale condanna a essere tutti uguali a servirlo. I bambini non sono un problema: quasi tutti sono, spontaneamente, vegetariani, e un vegetariano avveduto non li priva certo di proteina. La carne gli viene imposta dall'idiozia carnivorista degli adulti. *Mi stupisco, quando vedo gente giovane mangiare carne. Mi sembra talmente cosa d'altre epoche! La gioventù carnivora non è coi tempi, ha uno stomaco da secolo XIX, che carnivorizzò l'Europa... Cibarsi di pezzi di animali macellati è un'anomalia, fuori della dieta vegetariana non c'è giovinezza vera. La carne è per lo più un'angosciata abitudine dei vecchi. Richiedere piatti di carne, parlarne, ricordarli è cosa da vecchi, e da vecchi incapaci di svecchiarsi con una dieta decisamente alternativa. *Non c'è né vera compassione né vera tenerezza senza alimentazione rigorosamente vegetariana. *Non mangiare carne è un'etica assoluta: per chi sia cosciente di quel che significa allevare-macellare-trafficare carni, e non è disposto ad approvare ''tutto'', e tuttavia non si astenga, non ci sarà perdono. *Solo un vero vegetariano è capace di vedere le sardine come cadaveri e la loro scatola come una «bara di latta»; un mangiatore di carne (non mi sento di scrivere «un carnivoro» perché l'uomo non è un carnivoro) neanche se lo chiudono nel frigorifero di una macelleria avrà la sensazione di coabitare con dei cadaveri squartati. C'è come un velo sulla retina dei non vegetariani, quasi un materializzarsi di un velo sull'anima, che gli impedisce di vedere il cadavere, il pezzo di cadavere cotto, nel piatto di carne o di pesce. ===[[Antonio Cocchi]]=== *Che diremo noi di quell'altra bella invenzione che pur si dee a [[Pitagora]] e che riesce uno de' più potenti ed insieme de' più sicuri e più universali medicamenti, che l'industria umana abbia fin ora saputo trovare, benché per una fatale inavvertenza sia stato molti secoli trascurato, ed in questa nostra felice età finalmente rimesso in uso dalla filosofica medicina? Io intendo del vitto Pitagorico, il quale consisteva nell'uso libero ed universale di tutto ciò che è vegetabile tenero e fresco, e che di pochissima o nulla preparazione abbia bisogno per cibo, radiche foglie fiori frutti e semi, e nell'astinenza da tutto ciò che è animale, o fresco o secco ch'ei sia, o volatile o quadrupede o pesce. *Che tal vitto Pitagorico considerato come rimedio soddisfa pienamente a tutto ciò che esigono le notizie più preziose della moderna medicina, e che è potentissimo per impedire o rimuovere o mitigare molte delle più atroci e più ostinate infermità. *Ho creduto mio dovere l'esporre pubblicamente le ragioni del vitto Pitagorico considerato come buono ad usarsi per medicina, e insieme pieno d'innocenza di temperanza e di salubrità. Ei non è privo nemmeno d'una certa delicata voluttà e d'un lusso gentile e splendido ancora, se si voglia volger la curiosità e l'arte alla scelta ed all'abbondanza degli ottimi alimenti freschi vegetabili, come pare che c'inviti la fertilità e la naturale disposizione delle nostre belle campagne. ===[[Jonathan Safran Foer]]=== *Io non credo che la salute individuale sia per forza una buona ragione per diventare vegetariani, ma certamente se non mangiare carne fosse nocivo sarebbe una buona ragione per non essere vegetariani. Di certo sarebbe una buona ragione per far mangiare carne a mio figlio.<br />Ne ho parlato con alcuni dei più importanti nutrizionisti americani – interrogandoli sia sugli adulti sia sui bambini – e li ho sentiti ripetere sempre la stessa cosa: per la salute la dieta vegetariana è almeno altrettanto valida di una dieta che comprende la carne. *La preoccupazione sulla realtà di quello che la carne è ed è diventata bastano per farmici rinunciare del tutto.<br />Ci sono ovviamente circostanze in cui posso figurarmi che mangerei carne – ci sono persino circostanze in cui mangerei un cane –, ma sono circostanze in cui è improbabile che mi trovi. Essere vegetariani è uno schema flessibile, e ho smesso di tornare di continuo sulla decisione se mangiare carne o meno (chi potrebbe farlo all'infinito?) a favore di un fermo impegno a non farlo. *Non ricordo quante volte, dopo aver detto che sono vegetariano, il mio interlocutore ha reagito sottolineando una qualche incoerenza nel mio stile di vita o cercando di trovare qualche fallacia in un ragionamento che non avevo mai fatto. (Spesso ho avuto la sensazione che il mio vegetarianismo importasse molto più a queste persone che a me.) *Quasi sempre, quando spiegavo che stavo scrivendo un libro sul «perché mangiamo gli animali», i miei interlocutori davano per scontato, pur senza sapere nulla del mio punto di vista, che fosse a favore del vegetarianismo. È un presupposto rivelatore, e implica non solo che un'indagine approfondita sull'[[allevamento]] animale spinga ad abbandonare il consumo di carne, ma che la maggior parte delle persone sappia che le cose stanno così. ===[[Mahatma Gandhi]]=== [[File:Gandhi LVS 1931.jpg|miniatura|upright=1.2|[[Mahatma Gandhi|Gandhi]] ospite della Vegetarian Society (Londra, 1931)]] *Non considero necessario nutrirsi di carne in nessuno stadio e in nessun clima in cui gli esseri umani si trovino a trascorrere la loro vita ordinaria. Ritengo la dieta a base di carne non idonea alla nostra specie. Facciamo male ad imitare il mondo animale inferiore, se apparteniamo a quello superiore. L'esperienza ci insegna che il cibo animale è inadatto a chi miri al controllo delle proprie passioni. *Per restare fedeli al vegetarianismo si ha bisogno di una fede morale... Perché esso tende all'edificazione dello spirito e non del corpo. L'uomo è più che mera carne. È lo spirito che ci interessa, nell'uomo. Perciò, i vegetariani dovrebbero avere questa convinzione morale: che un uomo non nasce come animale carnivoro, ma per vivere della frutta e delle erbe che la terra gli offre. *Sento che il progresso spirituale ci richiede di smettere, a un certo punto, di uccidere le creature nostre compagne per la soddisfazione dei nostri bisogni corporali. *Vidi che gli autori vegetariani avevano esaminato il problema molto attentamente, dettagliandone gli aspetti religiosi, scientifici, pratici e medici, e dal punto di vista etico erano arrivati alla conclusione che la supremazia degli uomini sugli animali inferiori non implicava che i primi dovessero cacciare i secondi, ma che i più progrediti dovessero proteggere gli inferiori, e che ci dovesse essere assistenza reciproca fra loro come c'era fra uomo e uomo. ===[[Giamblico]]=== [[Immagine:Raffael 068.jpg|thumb|«Finché gli uomini massacreranno gli animali, si uccideranno tra di loro. In verità, colui che semina il seme del dolore e della morte non può raccogliere amore e gioia». (attribuita a [[Pitagora]], ritratto a sinistra nella ''Scuola d'Atene'' di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]])]] *[[Pitagora]] stabilì anche un'affinità di natura tra gli uomini e gli animali, prescrivendo che gli uomini considerassero gli animali loro propri parenti e amici, in modo da non commettere ingiustizia contro nessuno di essi né ucciderlo né mangiarlo. *Pitagora stabilì come norma anche l'astinenza dal mangiare esseri viventi e lo fece per la ragione, tra molte altre, che si tratta di una pratica pacificatrice. Infatti coloro che si fossero abituati a provare ribrezzo per l'uccisione degli animali come fatto illecito e contro natura, ritenendo che era molto più ingiusto uccidere l'uomo, non avrebbero più fatto la guerra. *Pitagora [...] tolse una volta per tutte ai filosofi che avevano raggiunto i massimi livelli della speculazione i cibi più sofisticati e ingiustificati, raccomandando loro di non mangiare mai esseri viventi né bere vino né sacrificare animali agli dèi né recar danno ad alcuno di essi, e di mantenere anche la più accurata giustizia nei loro confronti.<br />Anche Pitagora viveva in questo modo, astenendosi dall'alimentarsi con carne di animali e prosternandosi davanti agli altari incruenti, e desiderando che anche gli altri cercassero di non eliminare ciò che è di natura simile a noi [''sc.'' gli animali], [...] educando gli animali selvatici con le parole e con le opere, ma senza far loro del male con punizioni. Anche tra i [[politico|politici]], inoltre, impose a coloro che dettavano le leggi di astenersi dal mangiare carne di animali, poiché era necessario che quelli che intendevano fare giustizia al più alto livello mai fossero ingiusti con gli animali che sono nostri simili. ===[[Margherita Hack]]=== *Dal punto di vista etico è straziante pensare a quali sofferenze sono sottoposti questi animali, vere macchine da carne, allevati per ingrassare rapidamente, per riprodursi rapidamente in condizioni di sovraffollamento, per soddisfare la gola dell'animale uomo che si crede padrone di tutte le altre specie, quando invece è possibilissimo vivere senza carne, come la sottoscritta, vegetariana fin dalla nascita. *Io penso che si dovrebbero portare i bambini delle scuole a vedere cosa sono i macelli. I macelli una volta erano in città, oggi li hanno portati ben lontani dalle città e nessuno sa più cosa succede. Per i bambini la carne è un bell'involtino in cellophane che si trova nei supermercati e non sanno nemmeno le sofferenze che sono state prodotte agli animali che hanno fornito la carne. *{{NDR|Sulla carne}} Non la mangerei mai, perché mi sembra veramente atroce uccidere milioni e milioni e milioni di animali... è veramente un'ecatombe ogni giorno sulla terra. ===[[Hermann Hesse]]=== *A un certo punto, dapprima attraverso i giornali, poi direttamente dalla cerchia dei suoi conoscenti, il dottor Knölge apprese dell'importante avvenimento della fondazione della Società vegetariana internazionale, che aveva acquistato un enorme appezzamento di terreno in Asia Minore e invitava tutti i confratelli del mondo, a prezzi modicissimi, a farvi visita come ospiti o per insediarsi in pianta stabile. L'iniziativa era stata promossa da quei gruppi idealisti di vegetariani tedeschi, olandesi e austriaci le cui aspirazioni rappresentavano una sorta di sionismo vegetariano, e miravano quindi ad acquistare, per gli accoliti e apostoli del loro credo, una terra propria con un'amministrazione propria, in una qualche parte del mondo in cui esistessero le condizioni naturali per vivere secondo l'ideale che avevano in mente. Un primo passo era proprio questa fondazione in Asia Minore. *Il dottor Knölge, un insegnante di ginnasio andato presto in pensione e dedito privatamente a studi di filologia, non sarebbe di certo mai entrato in contatto con i vegetariani e il vegetarianismo se una tendenza all'affanno e ai reumatismi non l'avesse indotto, un bel momento, a seguire una dieta vegetariana. I risultati furono così strepitosi che da allora in poi, ogni anno, lo studioso trascorse alcuni mesi in una casa di cura o una pensione vegetariana, perlopiù nei paesi del Sud. *Il gruppo che più saltava all'occhio, tuttavia, era quello dei [[frugivoro|frugivori]] puri. Costoro avevano rinunciato a templi, case e organizzazioni di qualsiasi genere e non mostravano altra aspirazione se non quella di diventare sempre più naturali e, per dirla con le loro parole, "avvicinarsi alla terra". Abitavano all'aperto e non mangiavano nulla a eccezione di quel che era possibile cogliere da alberi o cespugli. Disprezzavano oltre ogni dire tutti gli altri vegetariani, e uno di essi dichiarò apertamente al dottor Knölge che mangiare il riso e il pane era una porcheria analoga a quella di mangiare la carne, e che fra un cosiddetto vegetariano che beve latte e un qualsiasi beone non riusciva a scorgere alcuna differenza. *La maggioranza di questi europei e americani usciti dai consueti binari portava con sé come unico vizio una certa pigrizia tipica di così tanti vegetariani. Essi non volevano né oro né beni di consumo, né potere né divertimenti, ma volevano innanzitutto poter condurre la loro modesta vita senza lavorare e senza essere importunati. ===[[Claus Leitzmann]]=== *La ragione principale, e assieme la più antica, che spinge un individuo a diventare vegetariano, è la convinzione etica che sia sbagliato far soffrire e uccidere gli animali. *Per molti cristiani, vegetariani convinti, il quinto comandamento «non uccidere» è un'esplicita professione di vegetarismo. *Resta il fatto che ''il'' vegetariano o ''la'' vegetariana tipo non esistono. Troppo diverse sono le motivazioni che spingono le persone a optare per un'alimentazione vegetariana. Una decisione simile dipende da esperienze, aspettative, condizioni di vita e riflessioni differenti. I motivi che animano una scelta vegetariana non sono costanti nel tempo e possono variare. ===[[Jeffrey Moussaieff Masson]]=== *«Che cosa ci guadagnano gli animali se divento vegetariano?» mi ha chiesto un amico l'altro giorno. Esiste una risposta valida. L'associazione Viva! – Vegetarian International Voice for Animals – spiega che se diventate vegetariani, nel corso della vostra esistenza salverete la vita di nove mucche, ventidue maiali, trenta pecore, ottocento polli, cinquanta tacchini, quindici anatre, dodici oche, sette conigli e una mezza tonnellata di pesce! *Di solito chi decide di diventare vegetariano lo fa per tre motivi: per la propria salute, per il bene degli animali, per il bene del pianeta. Fino a tempi assai recenti la terza ragione veniva liquidata senza tanti complimenti, ma ora questo atteggiamento sta finalmente cominciando a cambiare. A quanto pare raccoglie sempre più consensi l'idea che la dieta americana standard non sia sostenibile: danneggia il nostro ambiente in vari modi ed è una delle principali cause del riscaldamento globale. *La scelta del vegetarismo può sembrare troppo onerosa. In realtà non è un passo così difficile, e potrebbe davvero essere vista come la migliore forma di attivismo, con risultati concreti a ogni pasto. ===[[Moni Ovadia]]=== *Con [[Noè]], uomo giusto sopravvissuto alla distruzione, [fu] stipulato un nuovo patto, con il quale la specie umana [perse] il privilegio del vegetarianesimo e [fu] degradata all'alimentazione carnivora, marchio d'infamia per la sua incorreggibile aggressività. [...] Non esiste alcuna benedizione da recitare per la carne o il pesce, mentre è prevista per il pane, i dolci, il vino, la frutta e la verdura. Questo elenco di delizie e di alimenti vitali ci fa capire come non vi sia alcuna necessità di ammazzare esseri viventi per nutrirci. *È una scelta etica e dietetica insieme. Io credo che le due cose non possano andare disgiunte. Ho un'impressione vivissima delle sofferenze degli animali. Mi causano un disagio immenso tutte le volte che le penso o ne vengo a conoscenza. E allora cerco in questo modo di coinvolgere me stesso in una scelta etica. *Io credo che il canone biblico, e anche quello islamico, siano di orientamento vegetarianista. È dopo il diluvio universale che all'uomo viene consentito di cibarsi della carne. Perché, a un essere vivente così violento con i propri simili, sembrava troppo chiedere che si astenesse dal cibarsi di carne. È una sorta di cedimento alla brutalità dell'uomo da parte dell'istanza etica universale. *Non sopporto più l'idea di contribuire, pur se in minima parte, alla violenza. Non mi piace l'idea di mangiare esseri che sono stati uccisi. [...] La violenza è una: che sia contro un essere umano o un animale, non cambia nulla. ===[[Roberto Perrone]]=== *I vegetariani sono aumentati e aumenteranno in modo esponenziale. E i ristoranti si adeguano. Nascono sempre più ristoranti vegetariani [...]. Molti ristoranti che vegetariani non sono hanno nel menu sempre più piatti dedicati a questo tipo di clientela. Tutto doveroso e molto giusto. Ma io ritengo che la cucina debba essere vissuta a 360 gradi. Faccio un esempio. Io preferisco l'acqua gasata a quella naturale, però bevo entrambe. Secondo me per amare la cucina veramente bisogna essere capaci di assaggiare tutto, di sentire il gusto di ogni cosa. *Il vegetariano con cui sei uscito è più o meno così, comincia a togliere e ad aggiungere. A meno che non trovi una proposta che gli vada bene. Altrimenti si divide in due sottocategorie: il vegetariano che soffre in silenzio e lo scassapalle che comincia a prendersela con il locale (e con i compagni di pranzo o cena) perché non sono al passo con i tempi. Per risolvere i problemi, mi è già successo, specialmente all'estero, mi sacrifico e scelgo un ristorante vegetariano, direttamente. *In realtà non ce l'ho con i vegetariani. Sono loro, o almeno quelli più ideologizzati, che ce l'hanno con me. Il problema, in ogni aspetto della vita, è l'estremismo, anche se chi lo pratica non se ne accorge: è convinto di essere nel giusto e non sa e non vuole capire le ragioni degli altri perché ritiene le proprie inscalfibili, superiori. *La scelta vegetariana (o di più, vegana) è, appunto, una scelta. Se a me piace l'agnello sambucano, però, non scassatemi i cabasisi. ===[[Plutarco]]=== {{vedi anche|sezione=s|[[Plutarco#De esu carnium|De esu carnium]]}} *Ma la [[Pesca (attività)|pesca]] con l'amo e le reti, per qualsiasi tipo di pesce, è chiaramente un colpevole atto di ghiottoneria e avidità da parte di chi desidera mangiare pesce; rappresenta inoltre un intorbidire le acque del mare, e un penetrare nelle sue profondità senza una buona ragione. [...] Infatti non soltanto tra gli Egizi e i Siriani, ma anche tra gli Elleni c'era un elemento di santità nell'astenersi dal mangiare pesce. Con l'aiuto della giustizia, penso che dovremmo respingere con orrore il lusso inutile del mangiare pesce. *Non solo dunque il mangiar carne è contro natura in relazione al corpo, ma rende ottuso anche lo spirito con la sazietà e il disgusto che ne deriva. *Non vi vergognate a mescolare i frutti commestibili con il sangue e con la morte? Osate definire feroci i serpenti, le pantere e i leoni mentre siete voi che vi lordate di morte senza esser affatto da meno di queste fiere in fatto di crudeltà? Per essi, infatti, l'animale ucciso è fonte di nutrimento, mentre per voi è solo un boccone prelibato. *Tu ti chiedi per quale motivo [[Pitagora]] si astenesse dal mangiar carne? Io per parte mia mi domando stupito quale evenienza, quale stato d'animo o disposizione mentale abbia spinto il primo uomo a compiere un delitto con la bocca, ad accostare le labbra alla carne di un animale morto e a definire cibo e nutrimento, davanti a tavole imbandite con corpi morti e corrotti, membra che poco prima digrignavano i denti e gridavano, che potevano muoversi e vedere. Come poteva il suo sguardo tollerare l'uccisione delle vittime sgozzate, scuoiate, smembrate, il suo olfatto resistere alle esalazioni, come ha fatto il senso di contaminazione a non dissuadere il palato, a contatto con le piaghe di altri esseri, nel ricevere i succhi e il sangue putrefatto di ferite mortali? *Sarebbe il caso di discutere su chi cominciò per primo a mangiar carne, non su chi troppo tardi smise! ===[[Porfirio]]=== {{vedi anche|sezione=s|[[Porfirio#De abstinentia|De abstinentia]]}} *A tutte le scuse di coloro che ammettono di fatto che si mangi carne per piacere ed intemperanza, e adducono invece sfacciatamente come pretesto di fare ciò per una necessità che attribuiscono, più di quanto convenga, alla nostra natura, mi sembra, Castrico, di essermi opposto a sufficienza con i libri precedenti. *Condurre animali al macello, e, inebriato di massacro, farli cuocere, non per nutrirsene e saziarsene, ma allo scopo di trovarvi piacere e di soddisfare la propria ghiottoneria, non c'è nome per designare questo misfatto, questo crimine. *{{NDR|Gli [[Antico Egitto|egizi]]}}, giustamente, li onoravano {{NDR|gli animali}} e si astenevano dal cibarsi di essi per quanto potevano. *Il regime vegetariano contribuisce alla salute e nello stesso tempo ad acquisire una resistenza commisurata agli sforzi che l'esercizio della filosofia richiede. *L'astinenza dalla carne degli animali non ci impedisce di vivere né di vivere bene. ===[[Tom Regan]]=== *Difficile immaginare cosa possa voler dire mangiare senza mangiar carne. Ecco cosa ci succede: qui c'è la bistecca, qui c'è una patata al forno e qui c'è l'insalata. Tolta la bistecca, cosa ci resta? Una patata al forno con un po' di insalata. Non c'è da stupirsi se inizialmente i temporeggiatori pensano che diventare vegetariani sia come fare un voto combinato di astinenza culinaria e povertà. Poi, col tempo, i temporeggiatori imparano che esiste una cucina tutta da scoprire che non fa uso di animali e che è contemporaneamente nutriente, varia e deliziosa, un menù di possibilità che comprende cibi che provengono da ogni parte del mondo. La vera sorpresa non consiste nel vecchio e solito cibo a cui rinunciamo, ma in quello nuovo e meraviglioso che scopriamo. Qualcosa che tutti noi dobbiamo imparare da soli, poiché nessuno ce lo insegna. *[[Mahatma Gandhi|Gandhi]] aveva decisamente ragione su alcune cose. Mangiare animali, mangiare la loro carne, come facevo io, di certo favorisce il loro massacro, la loro morte violenta e assolutamente terribile [...].<br />Inoltre, da quanto cominciavo ad apprendere sull'alimentazione, venni a conoscenza del fatto che non era necessario mangiar carne per godere di buona salute. A questo punto tutto era chiaro: il massacro degli animali a scopo alimentare è qualcosa di inutile. *Nessun vegetariano verrebbe meno alla propria scelta solo perché molti altri continuano a sostenere l'industria degli animali [...]. Poiché questa industria comporta la sistematica violazione dei diritti degli animali, per le ragioni addotte è moralmente sbagliato acquistarne i prodotti. È per questo che, secondo la teoria dei diritti, il vegetarianismo è moralmente obbligatorio; ed è per questo che non dobbiamo ritenerci soddisfatti di alcun risultato che non sia la fine completa dell'allevamento – non necessariamente intensivo – a scopo commerciale degli animali così come lo conosciamo. ===[[Jean-Jacques Rousseau]]=== *I grandi criminali si incalliscono nel delitto abbeverandosi di sangue. [[Omero]] rappresenta i Ciclopi, mangiatori di carne, come uomini mostruosi, e i Lotofagi come un popolo così amabile che, chiunque aveva cominciato a conoscerli, dimenticava persino il proprio paese per vivere con loro. *Parrebbe dunque che l'uomo, provvisto di denti e di intestini analoghi a quelli degli erbivori, si debba naturalmente collocare in questa classe, e tale opinione non solo è confermata dalle osservazioni anatomiche, ma trova largo appoggio nei monumenti dell'antichità. *Una delle prove che il gusto della carne non è naturale per l'uomo è l'indifferenza che i fanciulli hanno per questa vivanda, mentre tutti preferiscono alimenti vegetali, come i latticini, i farinacei, la frutta e così via. È soprattutto importante non snaturare questa primitiva inclinazione ed evitare in ogni modo di rendere i fanciulli carnivori, almeno per il loro carattere, se non per la loro salute, poiché, comunque si spieghi il fenomeno, è certo che i grandi mangiatori di carne sono in genere più crudeli e feroci degli altri uomini: è un fatto che viene osservato in tutti i luoghi e in tutti i tempi. ===[[Henry Stephens Salt]]=== {{vedi anche|sezione=s|[[Henry Stephens Salt#L'etica vegetariana|L'etica vegetariana]]}} *La base ''morale'' del vegetarianismo è quella che sorregge tutto il resto. *Non c'è da meravigliarsi che i riformatori alimentari appaiano come gente strana e irragionevole a coloro che non hanno compreso l'autentica ''raison d'être'' della riforma alimentare, e che continuano a discutere come se la scelta tra la vecchia dieta e la nuova fosse una mera questione di capriccio personale o di variazione professionale, nella quale l'aspetto morale è quasi irrilevante. [...] Deriva tutto dalla nozione che i vegetariani sono ripiegati su qualche sorta di sterile «coerenza» logica, invece di tendere a un pratico progresso verso un modo di vivere più umano – l'unico tipo di coerenza che in questa, o in qualsiasi altra branca della riforma, è possibile di per sé, o degna di un momento di attenzione da parte di ogni persona sensibile. *Non è mia intenzione lanciare un appello esagerato o fantasioso al vegetarianismo. Esso non è, come ha asserito qualcuno, una «panacea» per i mali umani; è qualcosa di molto più razionale – una parte essenziale del moderno movimento umanitario, il quale non può compiere un vero progresso senza di esso. *Parlo di principio ''etico'', perché non ci sono dubbi sul fatto che il motivo principale della scelta vegetariana sia quello umanitario. [...] il sentimento che sta alla base dell'intero movimento e che lo anima è l'istintivo orrore per la macellazione, specialmente per la macellazione degli animali che vantano un livello più alto di organizzazione, che appaiono così «umani», così strettamente simili all'uomo. ===[[George Bernard Shaw]]=== [[File:Vertumnus årstidernas gud målad av Giuseppe Arcimboldo 1591 - Skoklosters slott - 91503.tiff|thumb|''Rodolfo II'', composizione vegetale di Arcimboldo (1590 ca.)]] *Come possiamo aspettarci delle condizioni ideali sulla terra quando siamo i becchini viventi di animali uccisi? *Gli animali sono miei amici... e io non mangio i miei amici. *Sono stato un cannibale per venticinque anni. Per il resto della vita sono stato vegetariano. Fu [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]] che mi aprì gli occhi per la prima volta sulla ferocia della mia dieta. ===''[[I Simpson]]''=== *– Iniziamo con del manzo di grado A, lo diamo da mangiare ad altre mucche e poi le uccidiamo e serviamo il risultato spaventoso su un panino ai sette cereali. Burger al quadrato!<br>– Mucche che mangiano altre mucche?! Ma è abominevole!<br>– No, Lisa, tu sei vegetariana ma quelle mucche hanno fatto una scelta diversa. ([[I Simpson (ventunesima stagione)|ventunesima stagione]]) *Mi prendo del chili vegetariano prima che si disperino e ci aggiungano della carne. ([[I Simpson (ottava stagione)|ottava stagione]]) *– Non eravamo soddisfatti delle altre linee vegetariane, ti meraviglieresti se sapessi in quante puoi trovare un tocco di maiale.<br />– Linda e io ci battiamo per i diritti degli animali. Infatti se ascolti certe nostre canzoni alla rovescia potrai sentire ogni possibile variante della zuppa di lenticchie!<br />– Quand'è che tutti quegli sciocchi impareranno che si può essere perfettamente sani semplicemente mangiando vegetali, frutta, farinacei e formaggio?<br />– Hew, Formaggio!<br />– Non mangi formaggio, Apu?<br />– No. No di no! Non mangio nessuno cibo che viene da un animale!<br />– Ah, allora penserai che io sono un mostro.<br />– Sì, che sei mostro lo penso, ma tempo fa ho imparato che sopporto gli altri invece che impongo loro mio credo. Sai si può fare influenza su gente senza che ossessioni lei. ([[I Simpson (settima stagione)|settima stagione]]) *Non posso essere vegetariano, adoro il sapore della morte. ([[I Simpson (diciannovesima stagione)|diciannovesima stagione]]) ===[[Isaac Bashevis Singer]]=== *{{NDR|«Lei ha detto di non volere più pensare a Dio: l'ultima religione che non abbandona è la scelta vegetariana?»}} Direi proprio di sì: visto che non ho ideali migliori, lasciamo che questa sia la mia religione. {{NDR|«Il suo non sembra un atteggiamento molto lusinghiero né per la religione, né per Dio»}} Lo so, ma il problema è: «Come mai Dio non è vegetariano?». Questa è la vera domanda, o, come dicono a Brooklyn, la domanda da 64 dollari. Dio avrebbe dovuto essere il primo dei vegetariani. *Il vegetarianesimo è la mia religione, sono diventato un vegetariano stabile circa venticinque anni fa. Prima di allora provavo e riprovavo, ma erano episodi sporadici. Finalmente, a metà degli anni sessanta, ho preso la decisione. Da allora sono vegetariano. [...] Questa è la mia protesta contro la condotta del mondo. Essere vegetariani significa dissentire, dissentire contro il corso degli eventi attuali. Energia nucleare, carestie, crudeltà, dobbiamo prendere posizione contro queste cose. Il vegetarianesimo è la mia presa di posizione. E penso che sia una presa di posizione consistente. *Penso che tutto ciò che è collegato con il vegetarianesimo sia della massima importanza, perché non ci potrà mai essere pace nel mondo finché ci ostiniamo a mangiare gli animali. Questo si applica anche ai pesci. Io non mangio pesce. Sono diventato vegetariano perché per tutta la vita mi sono sentito in colpa e pieno di vergogna per il fatto di aver mangiato carne animale. Sono convinto che gli animali siano creature di Dio esattamente come lo sono gli esseri umani. E noi dobbiamo rispettarli, e amarli, invece di macellarli. *Sono vegetariano per ragioni di salute: la salute del [[pollo]]. ===[[Peter Singer]]=== *Diventare vegetariano non è meramente un gesto simbolico. Non è neanche il tentativo di isolarsi dalle sgradevoli realtà del mondo, di mantenersi puro e senza responsabilità per la crudeltà e per la carneficina che ci circondano. Diventare vegetariano è il passo più concreto ed efficace che si può compiere per porre fine tanto all'inflizione di sofferenze agli animali non umani, quanto alla loro uccisione. *«È adeguata, dal punto di vista della nutrizione, una dieta esclusivamente vegetariana?» è una domanda che richiama alla mente l'argomento del proprietario di schiavi secondo cui lui e tutta l'economia del Sud sarebbero andati in rovina senza il sostegno della manodopera schiava. *Sono vegetariano in quanto [[utilitarismo|utilitarista]]. Credo che l'applicazione del principio di utilità alla nostra attuale situazione – specialmente con riguardo ai metodi oggi utilizzati per allevare animali a fini alimentari e alla varietà di cibo a nostra disposizione – porti alla conclusione che dovremmo essere vegetariani. [[Immagine:Oliver Goldsmith.jpg|miniatura|upright=1.2|Gli uomini migliori fingono un'estrema compassione per ogni sorta di animali: a sentirli parlare, uno straniero sarebbe indotto a pensare che non potrebbero fare del male neppure alla zanzara che li ha punti. Sembrano così teneri, e così compassionevoli, che li prenderemmo per innocui amici di tutto il creato e protettori del più orrendo insetto o serpente che avesse il privilegio di esistere. Eppure (ci credereste?) ho visto quegli stessi uomini, che si erano vantati in tal modo della loro sensibilità, divorare allo stesso tempo la carne di sei diversi animali preparati in fricassea. Che incredibile contraddizione! ''Provano pietà e mangiano gli oggetti della loro compassione!'' ([[Oliver Goldsmith]])]] *{{NDR|Una cosa}} sorregge, rende coerenti e dota di senso tutte le nostre altre attività per gli animali. Questa specifica cosa è che ci assumiamo la responsabilità della nostra vita e che la rendiamo quanto più possibile immune da crudeltà. Il primo passo è smettere di mangiare gli animali.<br />Molte persone che si oppongono alla crudeltà verso gli animali, si arrestano di fronte alla prospettiva di diventare vegetariane. È di tali persone che [[Oliver Goldsmith]], il pensatore umanitario del diciottesimo secolo, scrisse: «Provano pietà, e mangiano gli oggetti della loro compassione». ===[[Tiziano Terzani]]=== *Guardavo quei bei pesci muoversi nell'acqua, guardavo i maialini appesi agli uncini e pensavo a come, a parte la miseria e la fame, l'uomo ha sempre trovato strane giustificazioni per la sua violenza carnivora nei confronti degli altri esseri viventi. Uno degli argomenti che vengono ancora usati in Occidente per giustificare il massacro annuo di centinaia di milioni di polli, agnelli, maiali e bovi è che per vivere si ha bisogno di proteine. E gli elefanti? Da dove prendono le proteine gli elefanti? *Quella che chiamiamo eufemisticamente "carne" sono in verità pezzi di cadaveri, di animali morti, morti ammazzati. Perché fare del proprio stomaco un cimitero? *Tutta la nostra società è fatta per dare spago alla violenza, e allora violenza produce violenza, non c'è niente da fare. Per questo anche il mio essere vegetariano è una scelta morale. Ma come si può allevare la vita per uccidere e mangiarsela? [...] Hai mai sentito gli urli di un macello di maiali? E come puoi mangiare il maiale, poi? È impossibile. ===[[Henry David Thoreau]]=== *Credo che ogni uomo che sia sempre stato sincero nel conservare nelle migliori condizioni le proprie più alte e poetiche facoltà, sia stato particolarmente incline ad astenersi da cibo animale e da molto cibo di qualsiasi genere. *Mi sono scoperto incapace di pescare senza diminuire un po' nella stima che ho di me stesso. [...] Inoltre, c'è qualche cosa di essenzialmente poco pulito, in questo cibo e in tutta la carne, e cominciai a vedere dove inizia il lavoro di casa e dove invece il tentativo – che costa così tanto – di avere un'apparenza pulita e rispettabile ogni giorno, e di mantenere la casa sempre accogliente e libera da cattivi odori e cattive viste. *Nel mio caso, l'obbiezione pratica al cibo animale era la sua sporcizia; e inoltre, quando avevo preso, pulito, cucinato e mangiato il mio pesce, esso pareva non avermi essenzialmente nutrito. Era insignificante e non necessario, e costava più di quello a cui serviva. Un po' di pane o un po' di patate sarebbero serviti allo stesso scopo, con meno seccatura e minore sporcizia. *Può essere vano chiedere perché l'immaginazione non possa essere riconciliata alla carne e al grasso. A me basta che sia così. Non è un rimprovero il fatto che l'uomo sia un animale carnivoro? È vero, egli può vivere, e vive in effetti, per lo più depredando gli altri animali; ma questo è un miserabile modo di vita – come può ben convincersi chi vada a mettere trappole ai conigli o a sgozzare gli agnelli – e sarà considerato benefattore della sua razza colui che insegnerà all'uomo di limitarsi a un cibo più innocente e più sacro. Qualunque possa essere la mia consuetudine, non ho dubbio che appartenga al destino della razza umana, nel suo graduale miglioramento, smettere di mangiare animali; allo stesso modo che le tribù selvagge hanno smesso di mangiarsi l'una l'altra quando vennero in contatto con le più civili. ===[[Lev Tolstoj]]=== [[File:Tolstoj's vegetarian breakfast.JPG|thumb|Una colazione (vegetariana) di Tolstoj a [[Jasnaja Poljana]]]] *Già diverso tempo addietro, leggendo il bellissimo libro ''Ethics of Diet'' {{NDR|di [[Howard Williams]]}}, m'era venuta voglia di visitare un macello, per vedere con i miei occhi la sostanza della questione di cui si tratta appunto quando si parla di vegetarianesimo. Ma continuavo ad aver degli scrupoli, così come sempre se ne hanno ad andare a vedere delle sofferenze che si è ben certi di trovare, e che non potrai far nulla per scongiurare, e così rimandavo sempre il giorno.<br />Ma poco tempo fa mi imbattei, per strada, in un macellaio, che era venuto a casa dei suoi e che stava tornando a Tula. È un macellaio ancora inesperto, e il suo compito è perciò quello di dare il colpo di pugnale. Gli domandai se non provava compassione, a uccidere quelle bestie. E mi rispose così come rispondono sempre: «C'è poco da aver compassione. Quel lavoro lì bisogna farlo». Ma quando gli dissi che non era indispensabile mangiar carne, ne convenne e allora convenne pure del fatto che sì, le bestie facevano compassione. *Non bisogna indignarsi al punto di odiare gli uomini per pietà verso gli animali [...] bisogna invece agire in conformità di ciò a cui spinge questo sentimento, e cioè non mangiare carne di qualsiasi essere a cui sia stata tolta la vita. Sono convinto che nei prossimi secoli la gente racconterà con orrore e ascolterà con dubbio come i loro antenati ammazzavano gli animali per mangiarli. Il vegetarismo si diffonde molto rapidamente. *Non siamo struzzi, e non possiamo credere che se non guarderemo, ciò che non vogliamo vedere non esisterà più. E tanto meno lo possiamo, quando ciò che non vogliamo vedere è quel che vogliamo mangiare. E soprattutto, se almeno fosse necessario tutto ciò! O magari non necessario, ma se non altro almeno utile a qualcosa. E invece? Niente, non è di nessuna utilità. (Coloro che ne dubitano leggano quei numerosi libri che sono stati scritti a questo proposito da scienziati e da medici, e nei quali viene appunto dimostrato che la carne non è affatto necessaria all'alimentazione umana. E non ascoltino invece quei medici veterotestamentari che difendono a spada tratta la necessità di far uso di carne solamente perché la carne è stata ritenuta necessaria per lungo tempo dai loro predecessori e poi anche da loro stessi; costoro la difendono caparbiamente, con ''male''volenza, così come si difende sempre quel che è vecchio e va ormai cadendo in disuso.) Serve soltanto a educare la gente ai sentimenti bestiali, a sviluppare la bramosia, la lussuria, l'ubriachezza. Il che trova perennemente conferma nel fatto che uomini giovani, buoni, non guastati ancora, e in particolar modo le donne e le fanciulle, sentono, pur senza saperlo, che così come da una cosa ne deriva un'altra, allo stesso modo la virtù non è compatibile con la bistecca, e non appena desiderano esser buoni, abbandonano appunto i cibi a base di carne. *Per qual motivo l'astinenza dal cibo animale sarà appunto il primo atto [...] della vita morale, è stato detto ottimamente: e non da un uomo soltanto, ma da tutta quanta l'umanità, nella persona dei suoi migliori rappresentanti, e ininterrottamente, fin da quando l'uomo ha cominciato ad affacciarsi alla consapevolezza. Ma allora perché, se l'illegittimità, ovverosia l'immoralità del cibo animale è nota all'umanità da così gran tempo, gli uomini non sono ancora pervenuti alla consapevolezza di questa legge? domanderanno gli uomini che per loro natura si lasciano guidare non tanto dalla loro ragione, quanto piuttosto dall'opinione comune. La risposta a questo interrogativo è che tutto il cammino percorso dagli uomini nella scoperta della morale, il quale cammino costituisce il fondamento d'ogni cammino umano, lo si è potuto percorrere e lo si percorre soltanto lentamente; ma che indizio certo d'un progredire autentico, e non accidentale, lungo questo cammino, è la sua continuità e la sua costante accelerazione.<br />Tale è appunto il progredire del vegetarianesimo. Esso ha trovato espressione in tutti i pensieri che gli scrittori vi hanno dedicato e nella vita stessa dell'umanità, che inconsapevolmente sta passando sempre più dal carnivorismo ai cibi vegetali, mentre consapevole espressione di ciò sono le dimensioni sempre maggiori e la particolare forza che va assumendo il movimento vegetariano. ===[[Umberto Veronesi]]=== {{vedi anche|sezione=s|[[Umberto Veronesi#Perché dobbiamo essere vegetariani|Perché dobbiamo essere vegetariani]]}} *Considero il vegetarianesimo una conquista culturale e un segno di civiltà. Chi è vegetariano si sente cittadino della Terra, perché non deve uccidere e massacrare i suoi abitanti per rispondere al suo primordiale bisogno di cibo. L'orgoglio vegetariano è analogo a quello che provavano i greci che appartenevano alle prime scuole filosofiche e infatti i vegetariani convinti, a partire da [[Leonardo da Vinci]] fino ai [[The Beatles|Beatles]], hanno fatto della loro scelta una bandiera, che indica una certa visione del mondo: con meno violenza, meno morte, più coscienza e più senso di responsabilità individuale. *Il mio impegno a favore del vegetarianesimo non ha solo basi scientifiche e mediche, ma anche filosofiche. Anzi è nato in me da bambino dall'amore e dal rispetto per la vita in tutte le sue forme, specie quando non può difendersi e far valere le sue ragioni. Non ho mai sopportato la prigionia degli allevamenti e la crudeltà della macellazione. Evitare la carne è un modo per evitare la sofferenza inutile degli animali. *Il nostro organismo, come quello delle scimmie, è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne non ci indebolirebbe certamente: pensiamo alla potenza fisica del [[gorilla]]. E pensiamo al neonato, che nei primi mesi quadruplica il suo peso nutrendosi solo di latte. Non solo una dieta di frutta e verdura ci farebbe bene, ma servirebbe proprio a tenere lontane le malattie. *Il vegetarianesimo è una scelta di rispetto per l'ambiente e di responsabilità nei confronti del futuro dell'uomo. Ma è soprattutto una scelta di amore per la vita e per gli animali. Mi rendo conto che è difficile pensare al dolore terribile degli animali quando si mangia carne: come immaginare che quella fettina sottile e ben cucinata che ci presentano nel piatto era pochi giorni prima un [[bue|vitellino]] che scorrazzava nei prati accanto alla mamma? Ancor meno facile è visualizzare le torture che ha subito nel macello. *Io sono un vegetariano convinto per ragioni etiche (non mi va di soddisfare la gola a spese del dolore e della morte di altri animali), ma nel fare queste affermazioni mi baso su ragioni scientifiche più che accertate. Noi siamo circondati da sostanze inquinanti, che la sensibilità collettiva ritiene ormai un rischio per la nostra vita. Sono sostanze nocive se le respiriamo, ma lo sono molto di più se le ingeriamo. Consumando carne, ci mettiamo proprio in questa situazione, perché dall'atmosfera queste sostanze ricadono sul terreno, e quindi sull'erba che, mangiata dal bestiame, si accumulano nei suoi depositi adiposi, e infine arrivano sul nostro piatto quando mangiamo la carne. Una sostanza tossica è più pericolosa se viene ingerita piuttosto che se viene respirata. *Sono vegetariano da quando ho iniziato a scegliere, e la mia è una scelta d'amore, di filosofia e di scienza. Di amore per gli animali e per la vita in tutte le sue forme, specialmente quando è inerme e non può far valere il suo bisogno disperato di sopravvivere. Nessuna esistenza è piccola, nessuna è insignificante. Mangiare è una forma di celebrazione della vita, e non negazione della vita stessa ad altri esseri viventi, perché "inferiori". [...] La filosofia del vegetarianesimo è la non-violenza e la violenza a cui gli animali da macello sono sottoposti è efferata e crudele. ===[[Voltaire]]=== *Bisogna risalire fino al buon [[Porfirio]], ai compassionevoli [[scuola pitagorica|pitagorici]], per trovare qualcuno che abbia cercato di farci vergognare della nostra cruenta ghiottoneria; oppure bisogna recarsi tra i [[Brahmanesimo|brahamani]]. Infatti i nostri [[monachesimo|monaci]], costretti dal capriccio dei fondatori dei loro ordini, a rinunziare alla carne, sono assassini di sogliole e di rombi, quando non lo sono di pernici e di quaglie. E né tra i monaci né nel concilio di Trento né nelle nostre assemblee del clero né nelle nostre accademie si è mai pensato di chiamare un male quella carneficina universale. Nei concili non vi si è pensato più che nelle taverne. *Del resto, noi cessiamo presto di commuoverci per la morte spaventosa degli animali riservati alla nostra tavola. I bambini, che piangono la morte del primo pollo che vedono sgozzare, la seconda volta ridono. Infine, è fin troppo certo che quella spaventosa carneficina messa senza posa in mostra nelle nostre beccherie e nelle nostre cucine non ci sembra un male: anzi, consideriamo quell'orrore, spesso pestilenziale, come una benedizione del Signore; e possediamo ancor oggi preghiere in cui lo si ringrazia di quegli assassinii. Eppure, c'è forse qualcosa di più abominevole del nutrirsi continuamente di cadaveri? *Eppure io non vedo tra noi nessun moralista, nessuno dei nostri loquaci predicatori, nessuno nemmeno dei nostri Tartufi, che abbia mai fatto la minima riflessione su quest'orrenda abitudine divenuta in noi natura. ==Proverbi== *''If slaughterhouses had glass walls, the whole world would be vegetarian.'' ([[Proverbi inglesi|inglese]]) :Variante: ''If slaughterhouses had glass walls, everyone would become a vegetarian.'' :Se i [[mattatoio|mattatoi]] avessero le pareti di vetro, tutti sarebbero vegetariani.<ref>La frase viene spesso attribuita a [[Paul McCartney|Paul]] e [[Linda McCartney]].</ref> *Mangiare carne è mangiare i propri parenti.<ref>Detto che, facendo riferimento alla credenza nella [[Reincarnazione|metempsicosi]], promuove il vegetarianismo.</ref> ([[Proverbi indiani|indiano]]) ==Slogan== [[File:Elizabeth Berkley PETA1.jpg|miniatura|[[Elizabeth Berkley]] in un manifesto pro-vegetarianismo]] {{vedi anche|Slogan vegetariani}} *I vegetariani lo fanno meglio! :''Vegetarians Do It Better!'' *Lascia che il vegetarianismo cresca su di te. :''Let Vegetarianism Grow on You.'' *Prova a relazionarti con chi è sul tuo piatto. :''Try to Relate to Who's on Your Plate.''<ref>Slogan della [[People for the Ethical Treatment of Animals|PETA]] che invita a considerare gli animali come essere senzienti con cui relazionarsi e non come cibo, e quindi a diventare vegetariani o vegani.</ref> ==Note== <references /> ==Voci correlate== {{div col|3}} *[[Allevamento]] *[[Allevamento intensivo]] *[[Animale]] *[[Animalismo]] *[[Carne]] *[[Cibo]] *[[Cucina vegetariana]] *[[Diritti degli animali]] *[[Fruttarismo]] *[[Industria della carne]] *[[Macellaio]] *[[Mattatoio]] *[[Storia del vegetarianismo]] *[[Veganismo]] {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|w_preposizione=riguardante il|preposizione=sul}} {{vetrina|7|1|2019|argomenti}} [[Categoria:Dietetica]] [[Categoria:Etica]] [[Categoria:Vegetarianismo| ]] 9lr2ersnmcpvd4cavdyzaouf9l91t9x 1223589 1223576 2022-08-21T10:32:30Z Spinoziano 2297 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Pythagoras advocating vegetarianism (1618-20); Peter Paul Rubens.jpg|miniatura|upright=1.3|''Pitagora sostiene il vegetarianismo'' ([[Pieter Paul Rubens]], 1629 ca.)]] Citazioni sul '''vegetarianismo''' e sui '''vegetariani'''. ==Citazioni== [[Immagine:Vegetarian diet.jpg|miniatura|upright=1.2|Frutta fresca e secca, verdura e pane]] *A un certo punto mi guardai e mi dissi: tu finora hai tenuto un comportamento criminale. Sei giustificato perché non sapevi, o meglio non ti rendevi conto del significato delle tue azioni, ma se mangi animali sei un criminale. Insomma mi resi conto che dovevo cambiare le mie idee sul mondo e i miei stessi comportamenti. Sono diventato vegetariano [...]. Ricordo che fu un passaggio interiormente molto rapido: ogni volta che guardavo nel piatto e c'era della carne mi dicevo: "No, non me la sento proprio di mangiarla". ([[Valerio Pocar]]) *{{NDR|Parlando della scelta vegetariana intrapresa con la moglie [[Linda McCartney|Linda]]}} Adesso non mangiamo più niente che debba essere ucciso per noi. Ne abbiamo passate tante, negli anni sessanta, con tutta la droga e gli amici che morivano come mosche, e adesso siamo arrivati al punto in cui diamo davvero un grande valore alla vita. ([[Paul McCartney]]) *Ah, dimenticavo la cosa più importante, sono vegetariana, da parecchi anni, ormai. Non so se sia soggezione, ma da quando ho smesso di cibarmi di cadaveri [...] mi sento più propositiva, più vitale, più forte. La mia giovanile e proverbiale aggressività si è placata, lasciando spazio ad un atteggiamento più riflessivo nei confronti del prossimo. ([[Francesca Cheyenne]]) *Alimenti vegetali invece che animali sono la chiave della rigenerazione. [[Gesù]] prese il pane al posto della carne e il vino per sostituire il sangue nell'Ultima Cena. ([[Richard Wagner]]) *Allevare gli animali significa sacrificare l'ambiente. [...] Più il pianeta diventa ricco, più consuma; più consuma carne, più si condanna all'estinzione. [...] Ma ci sono ragioni per non perdere la speranza: per esempio, potremmo almeno stabilizzare i livelli di consumo {{NDR|di carne}}. Proprio nelle zono più abbienti (mi riferisco a Francia, Germania, Stati Uniti), si sono assestati se non addirittura diminuiti, facendo sì che le abitudini di vita vegetariane e vegane prendessero sempre più piede. ([[Bill Gates]]) *Altro lusso di cui godono i poveri [...] e del quale indubbiamente anche i più ricchi nell'[[età dell'oro]] furono privi, è l'uso di mangiare carne di animale. [...] Mi sono spesso domandato se non sia proprio da attribuirsi alla tirannia che l'abitudine esercita su di noi il fatto che uomini tolleranti e buoni considerino normale l'uccisione di tanti animali per il loro pasto quotidiano, sebbene la terra generosamente e abbondantemente provveda a fornirci svariati e ottimi vegetali. ([[Bernard de Mandeville]]) *Amo gli animali [...]. Non sopporto le crudeltà contro di loro, di [[proteina|proteine]] ci bastano quelle dei legumi. [...] Da vegetariani ci si sente meglio, si ha più energia, mentre la carne di quelle povere bestie terrorizzate è piena di ormoni e tossine. ([[Katia Noventa]]) *Amo gli animali, tutti gli animali. Non ferirei un gatto o un cane – o un pollo o una mucca. E non chiederei a qualcun altro di farlo per me. Ecco perché sono vegetariano. ([[Peter Dinklage]]) *Andavo spesso a vedere gli animali nelle fattorie con mia mamma da bambina e un giorno ho iniziato a rendermi conto che mangiavo quegli stessi animali che adoravo andare a trovare. Da lì ho deciso che non li avrei più mangiati. ([[Leona Lewis]]) *– Aprire un ristorante vegetariano?<br>– Eh certo, è il business del momento! Noi tra l'altro siamo pure vegetariani.<br>– Sì, se è per questo siamo pure cattolici, ma non è che diciamo messa! E poi Paoli', ma lo sai quanti ristoranti vegetariani ci sono a Roma?<br>– E troppi ne verranno ancora! È per questo che ci dobbiamo sbrigare! Li hai sentiti i media, no? La carne fa male, il pesce è inquinato, gli affettati t'ammazzano.<br>– E quindi?<br>– E quindi qual è l'unico cibo che non ti fa finire nelle casse da morto di tuo cugino? È il cibo vegetariano. (''[[Non è vero ma ci credo (film 2018)|Non è vero ma ci credo]]'') *Benché sia stato impedito da circostanze esterne ad osservare una dieta strettamente vegetariana, sono stato a lungo un aderente alla causa in linea di principio. Oltre a concordare con gli obiettivi del vegetarianismo per ragioni estetiche e morali, è mia opinione che uno stile di vita vegetariano, per il suo effetto puramente fisico sul temperamento umano, avrebbe la più benefica influenza sulle sorti dell'umanità.<ref>Una frase simile, «Niente aumenterà le possibilità di sopravvivenza della vita sulla Terra quanto l'evoluzione verso un'alimentazione vegetariana», è [[Citazioni errate|attribuita erroneamente]] ad Einstein. Secondo la IVU (International Vegetarian Union), la frase inglese «''Nothing will'' [...] ''increase chances for survival of life on Earth as much as the evolution to a vegetarian diet''» risulta «completamente non verificata» e «sembra una cattiva traduzione dal tedesco» della frase di Einstein correttamente tradotta in inglese come «''a vegetarian manner of living by its purely physical effect on the human temperament would most beneficially influence the lot of mankind''» (da una lettera del 27 dicembre 1930 a Hermann Huth, editore della rivista ''Vegetarische Warte'').</ref> ([[Albert Einstein]]) *[[George Bernard Shaw|Bernard Shaw]] dice che finché gli uomini tortureranno ed uccideranno gli animali, e ne mangeranno la carne, ci sarà la [[guerra]]. Credo che ogni essere ragionevole debba essere di questo parere. Le bambine della mia scuola erano tutte vegetariane ed esse divenivano forti e belle con questo regime di legumi e di frutta. Qualche volta durante la guerra, quando sentivo le grida dei feriti, pensavo alle grida degli animali al mattatoio, e mi dicevo che gli Dei ci torturano come noi torturiamo questi esseri senza difesa. ([[Isadora Duncan]]) *Chi è sensibile ai problemi della sofferenza negli [[sperimentazione animale|animali di laboratorio]], come può restare insensibile davanti al trattamento crudele cui sono sottoposti gli animali di allevamento? [...] Anche la pratica della macellazione risveglia un senso di ripugnanza nel vedere come l'animale viene inizialmente solo stordito per poi essere sgozzato [...], affinché la sua carne prenda quel colorito bianco che piace tanto agli italiani. Quanti ragazzi allora, dopo aver firmato all'uscita dalla scuola le petizioni contro la vivisezione, arrivati a casa si avventano sul piatto di carne tenera che la mamma ha premurosamente preparato? [...] Le statistiche sono drammaticamente chiare: davanti all'esercito di antivivisezionisti vi sono solo pochi sparuti drappelli di vegetariani. (''[[Una carezza per guarire]]'') *{{NDR|Su [[Gesù#Vangelo secondo Matteo|Mt]] 25,40: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me»}} Chi per una volta abbia accolto pienamente dentro di sé questa parola non potrà mai più maltrattare un animale e, se è coerente, non potrà neanche più mangiare carne, perché in questo modo si farebbe complice della morte degli animali. Oggi si sa che si può vivere benissimo senza mangiare carne e che vivendo da vegetariani si evitano persino molte malattie. Una società di vegetariani invitò una volta un uomo che adorava mangiare carne. Il menu era completamente vegetariano. All'ospite carnivoro fu servita una colomba viva con un coltello. Da quel momento in poi non mangiò più carne. È l'anonimato delle nostre vittime a renderci sordi agli urli degli animali. ([[Luise Rinser]]) *Ci sono così tante deliziose e nutrienti opzioni vegetariane tra cui scegliere al giorno d'oggi – in ogni parte del mondo – che non c'è bisogno di uccidere pesci o altri animali per il cibo. Una dieta vegetariana fa bene alla tua salute, agli animali, all'ambiente e alle tue papille gustative. ([[Yana Gupta]]) *Ciò che troviamo nei [[Veda]] è una brutale cosmologia basata sull'uccidere e sul mangiare [...]. Tuttavia, attorno al sesto e quinto secolo a.C., accade qualcosa di nuovo: una radicale «rivalutazione di tutti i valori» sotto forma di una forte reazione universalista contro questa cosmica catena alimentare; il rifiuto ascetico di tutta questa macchina infernale di vita che si riproduce attraverso il sacrificio e il mangiare. Il ciclo della catena alimentare viene ora percepito come un ciclo di eterna sofferenza, e il solo modo per raggiungere la pace è di sottrarsi a esso. (Rispetto al cibo, questo comporta ovviamente il vegetarianesimo: il non mangiare animali morti). ([[Slavoj Žižek]]) *Circa il 28% dei [[gas serra]] è causato dagli [[allevamento intensivo|allevamenti intensivi]]. So che essere completamente vegetariani è impegnativo, ma le proteine della carne possono essere sostituite in diversi modi. {{NDR|«E per i body builders?»}} Conosco tanti atleti vegetariani, per sembrare [[Terminator]] non bisogna per forza mangiare carne. ([[Arnold Schwarzenegger]]) *Coloro che ancora mangiano carne quando potrebbero fare altrimenti non possono pretendere di essere veri moralisti. ([[Stephen R. L. Clark]]) *''Come può la vista sopportare | l'uccisione di esseri che vengono sgozzati e fatti a pezzi? | Non ripugna il gusto, berne gli umori e il sangue? | Le carni agli spiedi crude... | e c'era come un suono di vacche. | Non è mostruoso desiderare di cibarsi | di un essere che ancora emette suoni? | Sopravvivono i riti di sarcofagia e cannibalismo.'' ([[Franco Battiato]]) *Come sostenitrice del vegetarianismo, penso sia importante rendersi conto che questo pianeta non è nostra proprietà, coesistiamo con gli animali e quindi bisogna che abbiamo compassione per ogni co-membro del pianeta. Dovremmo essere gentili anche con le piante. ([[Aditi Govitrikar]]) *Con tutti i meravigliosi cibi vegetariani disponibili oggi, non ci vuole un mentalista per rendersi conto che mangiare carne non ha davvero più senso. Non è sano, è devastante per il nostro pianeta e significa una morte crudele e dolorosa per letteralmente miliardi di animali ogni anno. Quindi perché non provare il vegetarianismo? Avrai molta più energia, puoi perdere peso e, meglio di tutto, saprai che stai creando un mondo migliore per tutti gli animali che vivono qui. ([[Owain Yeoman]]) *Considerata la disgustosa origine della carne, la crudeltà di incatenare e di uccidere delle creature, è necessario astenersi dal mangiare carne. (''[[Manusmṛti]]'') *Considero l'essere vegetariani un avanzamento morale, una scelta coerente che dovrebbe interessare settori sempre più ampi della società di un grande paese civile. Ma superficialità e ipocrisia sono sempre in agguato. Non è possibile dire di amare gli animali, e poi mangiarli. Eppure, quante volte mi capita di essere a tavola con persone che professano amore e rispetto per i nostri piccoli amici mentre stanno masticando una bistecca. ([[Michela Vittoria Brambilla]]) *Crescendo, entravo e uscivo sempre dall'ospedale con problemi di stomaco e nessuno riusciva a capire cosa c'era che non andava. Decisi di rinunciare alla carne e di diventare vegetariana e da allora non ho più avuto problemi di stomaco! Amo mangiare pasti vegetariani sani e deliziosi e le opzioni sono infinite. Non importa dove vado, posso trovare piatti vegetariani che soddisfino la mia fame e il mio gusto per l'ottimo cibo. ([[Patricia de León]]) *[[Gesù|Cristo]] era vegetariano e tutti i fedeli dovrebbero imitarlo. Nei giorni scorsi, in chiesa ho invitato i miei parrocchiani ad astenersi dal consumare la carne di [[pecora|agnello]]. Lo ripeto: è inutile che noi pronunciamo, durante la messa, l'Agnus Dei e poi subito dopo corriamo a mangiarlo. Ci vorrebbe maggiore coerenza, maggiore rispetto. Invece... ([[Mario Canciani]]) *Da un mese sono strettamente vegetariano. L'effetto morale di questo stile di vita, con il suo volontario assoggettamento del corpo e la conseguente emancipazione dai bisogni materiali, è immenso. Puoi giudicare tu stesso quanto ne sia profondamente convinto se ti dico che mi aspetto da esso niente meno che la ''rigenerazione'' dell'umanità. ([[Gustav Mahler]]) *{{NDR|«Da quanto è vegetariana?»}} Dal 1962, quando andai alla televisione francese per denunciare le condizioni dei macelli. È stato allora che sono diventata consapevole dell'orrore degli allevamenti intensivi, dei trasporti e dell'uccisione degli animali d'allevamento. Sono sempre stata sensibile alle sofferenze degli animali, ma da allora in poi mi sono rifiutata di essere complice di queste morti disumane industrializzate. ([[Brigitte Bardot]]) [[Immagine:Vcampi.jpg|miniatura|upright=1.3|''La fruttivendola'' (Vincenzo Campi, 1580)]] *[[Dicearco]], nei suoi libri sull'antichità greca, riferisce che sotto il [[Età dell'oro|segno di Saturno]], quando la Terra era ancora spontaneamente fertile, nessun uomo mangiava carne, vivendo tutti di frutti e legumi che crescevano naturalmente. ([[San Girolamo]]) *Dieta vegetale e dolce riposo. Cibo animale e incubi. Cogli il tuo corpo dal frutteto; non strapparlo dal macello. Senza la dieta carnivora non potrebbe esserci alcuna sanguinosa guerra. ([[Louisa May Alcott]]) *– Dogbert, io non capisco perché tu, o chiunque altro, debba diventare vegetariano.<br />– Intendi dire perché io non prendo animali morti, li cucino finché diventano cancerogeni, poi li mangio anziché mangiare qualcosa di nutriente? È questa la tua domanda?<br />– Esattamente. C'è qualche buona ragione? Ti sei unito a una setta?<br />– Ovviamente. (''[[Dilbert]]'') *Dunque sto vivendo senza grassi, senza carne, senza pesce, ma in questo modo mi sento proprio bene. A me pare sempre che l'uomo non sia nato per essere un carnivoro. ([[Albert Einstein]]) *È da quindici anni che non mangio carne. [...] Non ti rendi conto di che sapore ha il cibo finché non smetti di mangiare carne. È come se qualcosa accadesse al tuo palato, si purifica proprio, e la cosa più semplice – un pomodoro – ha il sapore della cosa più vibrante e strabiliante sul pianeta. ([[Kimberly Elise]]) *È indubitata cosa, che li cibi erbacei siano più confacenti all'uomo, per cui vedesi la più parte dei naturalisti a quella opinione inclinata, che l'uomo naturalmente non sia carnivoro. E se noi ponghiamo mente al parlare delle antiche scritture, rilevaremo con tutta chiarezza che le frutta della terra destinate vennero al nutrimento dell'uomo, e che sopra dei pesci, degli animali terrestri e dei volatili n'ebbe lo stesso uomo soltanto il dominio; sicché l'essersi poi dati alcuni uomini ad alimentarsi di animali fosse stata una necessità di alcuni luoghi, oppure un lusso. ([[Vincenzo Corrado]]) *È stato appropriatamente detto che il cammino verso la realizzazione di una riforma dietetica {{NDR|vegetariana}} procede per gradi, e che se anche ''venisse compiuto'' uno di questi passi, già quel singolo passo non sarebbe privo di importanza e di influenza sul mondo. Inutile aggiungere che quello di lasciare per sempre dietro di sé la barbarie di massacrare esseri a noi comuni – i mammiferi e gli uccelli – è il più importante e influente di tutti. ([[Howard Williams]]) *[È stato] sostenuto [...] che il fatto che le diverse specie di bruti siano state create per predarsi a vicenda offre una sorta di analogia la quale prova che è previsto che la specie umana si nutra di esse... [ma] l'analogia su cui si insiste è estremamente debole; poiché i bruti non hanno la possibilità di mantenersi in vita con altri mezzi, e noi l'abbiamo; l'intera specie umana potrebbe infatti vivere esclusivamente di frutti, legumi, erbe e radici, come fanno in realtà molte tribù di indù... ([[William Paley]]) *È una grande vergogna spargere il sangue e divorare le belle membra di animali ai quali è stata violentemente tolta la vita. Quando porrete fine a questa maledetta strage? ([[Empedocle]]) *Esistono nessi inevitabili tra la comunione con gli animali, la compassione per gli animali, e il rifiuto di far soffrire, se non necessariamente il rifiuto di uccidere e/o mangiare gli animali. ([[Wendy Doniger]]) *Essendo un medico, oltre che una modella, so che mangiare veg è il primo e più importante ingrediente per mantenersi in forma. Se mangi pollo o altra carne, stai consumando tossine, grassi e colesterolo. Il cibo veg è fornito di tutte le vitamine e le proteine di cui hai bisogno per essere al tuo meglio. ([[Aditi Govitrikar]]) *Essere vegetariano mi ha sempre fatto sentire in salute. Mi sono sempre sentito leggero. Ogni volta che mi siedo a mangiare, sto aiutando l'ambiente. Sono fiero di essere vegetariano. ([[Dhanush]]) *Eusseno comprese che {{NDR|[[Apollonio di Tiana]]}} s'impegnava in un nobile proposito, e gli chiese da che punto avrebbe cominciato; ed egli rispose: «Dove cominciano i medici: purificando il ventre, essi ad alcuni prevengono le malattie, e altri conducono a guarigione». Dopo tali parole si astenne dal cibarsi di carne, dicendo che era impura e appesantiva la mente; e si nutriva di frutta secca e di verdure, sostenendo che è puro tutto ciò che la terra produce direttamente. ([[Lucio Flavio Filostrato]]) *Fin dalla più tenera età, ho rifiutato di mangiar carne e verrà il giorno in cui uomini come me guarderanno all'uccisione degli animali nello stesso modo in cui oggi si guarda all'uccisione degli uomini.<ref>Benché il vegetarianismo di Leonardo sia attestato da una lettera del navigatore [[Andrea Corsali]] a Giuliano de' Medici, e [[Giorgio Vasari]] abbia descritto la compassione di Leonardo per gli animali, queste esatte parole non sono di Leonardo. Scrive in proposito Alessandro Vezzosi, fondatore del Museo ideale Leonardo da Vinci: «La fonte di questa erronea attribuzione è da ascriversi alla peraltro eccellente antologia di articoli di scrittori, filosofi, scienziati e altri personaggi illustri intitolata ''The Extended Circle: A Commonplace Book of Animal Rights'' (1985) di [[Jon Wynne-Tyson]]. Tale citazione a sua volta era stata tratta da un romanzo (che aveva riportato anche alcune citazioni reali di Leonardo) di [[Dmitrij Sergeevič Merežkovskij|Dmitrij Merežkovskij]] intitolato ''The Romance of Leonardo da Vinci'' (tradotto dal russo nel 1928)».</ref> ([[Citazioni errate|erroneamente attribuita]] a [[Leonardo da Vinci]]) *Fortunati, quindi, i vegetariani: le proteine vegetali sono infatti veri e propri «farmaci» protettivi contro molte malattie. (''[[Una carezza per guarire]]'') *Già negli anni Ottanta mia nonna non mangiava carne. "Non posso" diceva, "è carne di martire". Effettivamente, come altro si potrebbe definire la carne di quei corpi devastati dalla sofferenza? E non era ancora, credo, intervenuta la genetica, che ha permesso di modificare gli animali per accrescerne il rendimento, trasformandoli in malati cronici. ([[Susanna Tamaro]]) *Gli [[ascetismo|asceti]], nei loro sforzi di distacco progressivo dalla lussuria e dalla corruzione di questo mondo malvagio, hanno spesso adottato diete vegetariane. [...] Sia i [[Cinismo (filosofia)|cinici]] sia gli [[Accademia di Atene|accademici]] erano spesso vegetariani; astenendosi dai lussi e dai medicamenti del loro tempo erano talvolta in grado di ''vedere'' gli animali che non avevano più bisogno di opprimere. Un ascetismo di questo tipo è tutt'altro che disprezzabile: non ho dubbi che, se ci sforzassimo maggiormente di seguire la disciplina morale dei nostri predecessori, ne guadagnerebbe la nostra salute, i nostri doveri verso il mondo umano ci sarebbero meno pesanti, e i nostri occhi sarebbero più sensibili a quanto nel mondo vi è di valore. ([[Stephen R. L. Clark]]) *Gli [[ebrei]] si avvicineranno sempre più al mondo vegetariano [perché] secondo molti rabbini e leader spirituali dietro al vegetarianismo risiede il senso ultimo della morale ebraica. ([[Yitzhak HaLevi Herzog]]) *– Gli Uomini hanno fame [...]. Non dovrebbero mangiarle, le bestie?<br />– Possono sfamarsi senza sopprimere altre Creature-che-provano-dolore. ([[Piero Bevilacqua]]) *– Guarda che non è che ti giudico perché tu mangi carne, è solo che io preferisco non mangiare esseri che hanno un'anima.<br />– I [[Panteismo|panteisti]] pensavano che le piante avessero un'anima. Quindi dovresti digiunare. (''[[Law & Order - I due volti della giustizia]]'') *Ho deciso che non avrei più mangiato carne all'età di dodici anni e sono convinta che questa scelta abbia migliorato da tutti i punti di vista la mia qualità della vita. E non l'ha resa certo, come alcuni potrebbero pensare, troppo seria e piena di rinunce. Tutt'altro! ([[Paola Maugeri]]) *{{NDR|«Perché hai scelto di diventare vegetariana?»}} Ho molta simpatia per gli animali e mi viene difficile pensare di mangiarli. Le mucche sono creature meravigliose che non riesco a pensare squartate. Poi credo che gli animali abbiano sentimenti come noi ed è orribile che vengano trattati solo come oggetti da macello. ([[Dacia Maraini]]) *Ho sempre amato gli animali, sin da quando ero piccola. [...] non appena sono stata grande abbastanza da capire che la carne altro non è che un animale, ho voluto diventare vegetariana... ([[Isa Chandra Moskowitz]]) *I nostri pronipoti troveranno barbara l'usanza di nutrirsi di animali. Nei prossimi anni milioni di persone sceglieranno di mangiare a un gradino più basso della catena alimentare, così da permettere che milioni di altri possano ottenere quanto occorre per sopravvivere. Se ciò succederà, aumenterà il livello di salute globale – nostra, del Sud del mondo, del pianeta. ([[Jeremy Rifkin]]) *I vegetariani consumano un decimo delle risorse rispetto a coloro che si nutrono di carne. Un vantaggio per l'ambiente e per la salute. ([[Rob Stewart (produttore cinematografico)|Rob Stewart]]) *Il desiderio profondo di evolvere a un livello di comprensione e di esistenza spiritualmente più maturo e di creare un ordine sociale che promuova giustizia, pace, libertà, salute, saggezza, prosperità, sostenibilità e felicità ci richiede categoricamente di smettere di considerare gli animali come beni di consumo e di passare a un'alimentazione vegetariana. ([[Will Tuttle]]) *Il lavoro muscolare intenso può essere fatto meglio e con meno fatica quando la carne viene eliminata completamente dalla dieta e quando le proteine necessarie vengono assunte da un assortimento di vegetali freschi e crudi e dai loro succhi [...]. Uccidere animali, uccelli e pesci, cuocerne la carne e mangiarla non è ciò che la natura intende come nutrimento per il corpo umano. Di contro, appena la carne viene eliminata dalla dieta, la conseguenza naturale è una salute migliore, oltre ad abitudini più salubri, miglior concentrazione e lucidità, più energia, vigore e vitalità e un'intelligenza più acuta. ([[Norman W. Walker]]) *Il futuro è con i vegetariani. ([[Rudolf Virchow]]) *Il macello d'innocui animali non può mancare di produrre molto di quello spirito d'insana e spaventevole esultanza per la vittoria acquistata a prezzo del massacro di centomila uomini. Se ne deriva che l'uso del cibo animale sovverte la pace della società umana, e quanto inescusabile è l'ingiustizia e la barbarie contro queste miserande vittime! Esse vengono chiamate in vita artificialmente ''affinché conducano una breve e miserabile esistenza di schiavitù e pena, abbiano i loro corpi mutilati, i loro sentimenti oltraggiati''. ([[Percy Bysshe Shelley]]) *Il messaggio di [[Gesù]] riguarda l'amore e la compassione, ma non c'è nulla di amorevole o compassionevole negli allevamenti intensivi e nei mattatoi, dove miliardi di animali patiscono vite miserabili e muoiono di morte violenta. Gesù ordina gentilezza e misericordia verso tutte le creature di Dio. Sarebbe sconvolto dalla sofferenza che oggigiorno infliggiamo agli animali per indulgere al nostro gusto acquisito per la carne. I cattolici, e tutti i cristiani, possono scegliere. Quando ci sediamo a mangiare, possiamo accrescere la violenza, la miseria e la morte nel mondo, oppure possiamo rispettare le creature di Dio con una dieta vegetariana. Credo che siamo in obbligo di compiere scelte che siano le più misericordiose possibili, e tutti noi possiamo farlo a tavola con una dieta vegetariana. Non ci saranno allevamenti intensivi e mattatoi in paradiso. ([[Bruce Friedrich]]) *Il mio rifiuto di mangiar carne fu all'origine di un certo fastidio e venni spesso rimproverato per la mia bizzarria ma, dopo questo pasto leggero, feci progressi notevolissimi, in virtù di quella maggiore lucidità e celerità di apprendimento. ([[Benjamin Franklin]]) *Il nostro studio dimostra che più ci si avvicina a una dieta totalmente vegetariana, maggiori saranno i benefici per la salute... Le proteine animali, quando vengono consumate, scatenano una moltitudine di effetti indesiderati sulla nostra salute. Che si tratti del sistema immunitario, di vari sistemi enzimatici, della diffusione di agenti cancerogeni nelle cellule o di attività ormonali, di solito le proteine animali causano solo danni. ([[T. Colin Campbell]]) *Il primitivo progetto divino contemplava per tutti gli animali esistenti e per [[Adamo]] ed [[Eva]] una alimentazione esclusivamente vegetariana: ai progenitori Dio assegnò «ogni sorta di pianta [...]». Anche «a tutte le fiere [...]», Dio dà «come nutrimento le erbe» ([[Genesi|Gn]] 1, 29-30). L'assenza del male morale viene perciò espressa in una alimentazione che esclude la sofferenza, la violenza e la morte, recate di lì a poco dal [[peccato originale]]. L'avvio dell'umanità, con la maledizione dei progenitori, l'uccisione di [[Abele]], costituisce la perfetta antitesi alla primitiva armonia; la violenza e la morte hanno investito anche il modo di vivere degli animali che da esclusivamente vegetariani si sono fatti carnivori, obbligati anch'essi, per sopravvivere, ad uccidere e a sopraffare. ([[Chiara Frugoni]]) *Il primo e fondamentale principio di un'alimentazione sana è passare a un'alimentazione maggiormente basata sui vegetali. In particolare gli asiatici hanno praticato il vegetarianesimo per migliaia di anni. [...] gli argomenti etici e ambientali che depongono a favore di una dieta basata sui vegetali sono più solidi che mai, e i suoi benefici per la salute lo sono altrettanto. (''[[Mangiare zen]]'') *Il sacrificio di animali [...] non ha origine da un beneficio come il sacrificio di prodotti raccolti, ma da una situazione difficile nata dalla fame o da qualche altro infortunio. [...] Le cause furono la fame e le guerre; esse portarono la necessità di mangiare gli animali. Ma finché vi sono i raccolti che bisogno c'è di praticare sacrifici se non sono più imposti da necessità? ([[Teofrasto]]) [[File:Lucas Cranach d.Ä. - Adam und Eva (Courtauld Institute of Art).jpg|miniatura|''Adamo ed Eva'' (Lucas Cranach il Vecchio, 1526)]] *Il vegetarianismo è chiaramente l'ideale della [[Torah]]; Il [[Giardino dell'Eden]] è una società vegetariana. ([[Bonnie Koppell]]) *Il vegetarianismo è un modo ideale per realizzare la visione della Torah di un mondo in cui la scintilla divina in tutta la creazione è rispettata e venerata. ([[Bonnie Koppell]]) *Il vegetarianismo è uno stile di vita verso cui tutti dovremmo muoverci per la sopravvivenza economica, il benessere fisico e l'integrità spirituale. ([[Thomas Berry]]) *Il vegetarianismo non è solo una dieta, è tutt'un approccio alla vita. ([[William Shatner]]) *Il vegetariano non si limita a seguire una particolare alimentazione ma adotta uno stile di vita generale molto migliore di quello comune. ([[Michel Montignac]]) *Il vegetarismo non è una dieta, è una mentalità. Si distingue dal trend in quanto movimento sociale che porta valori e consapevolezza. Si è capito che mangiare carne non è necessario. Che ci si può liberare dal carnismo, così condizionante da non lasciare scelta. Invece, scegliere si può e si deve. ([[Melanie Joy]]) *In effetti, l'[[ebraismo]] come stile di vita cerca di inculcare in noi una consapevolezza della presenza divina nel mondo e di conseguenza il rispetto per la vita. Quanto più ci sta a cuore la vita, tanto più siamo difatti vicini a Dio. Di conseguenza, un vegetarianismo etico come stile di vita esprime i valori e le aspirazioni più nobili e sublimi dell'ebraismo stesso, portandoci più vicini alla sua visione della società come un tutt'uno. ([[David Rosen]]) *In nome di tutto ciò che è sacro nelle nostre speranze per il genere umano, esorto quelli che amano la felicità e la verità a fare ragionevole esperimento del sistema vegetariano. ([[Percy Bysshe Shelley]]) *– In realtà non mangiamo carne: siamo vegetariani.<br />– Scusami...?<br />– Anche Benjamin.<br />– Oh... Be', da quando?<br />– Da quando ho capito che la carne è il prodotto di un massacro.<br />– E sarebbe più accettabile se comprassi una lombata di maiale suicida? (''[[Desperate Housewives (quinta stagione)|Desperate Housewives]]'') *[[Induismo|Induisti]] e buddisti non mangiano carne. Perché no? Perché sanno che anche negli animali c'è ''[[Ātman|atman]]'', il soffio divino. ([[Luise Rinser]]) *Intanto Moser trovava inaudito che "il nostro amico" non fosse ancora venuto a presentarsi [...] magari per chiedersi se i vegetariani mangiassero le uova, o perché i francesi non amassero la musica di quel [[Richard Wagner]] di cui si sentiva tanto parlare, o perché invece l'amassero, e se i suddetti vegetariani fossero dei buoni patrioti, e come fosse possibile, allora, che quel Richard Wagner fosse vegetariano. ([[Allard Schröder]]) *Io non mangio mai la carne. [...] Ah, non c'è bisogno di mangiare la carne! [...] è solo una questione di avere o non avere coscienza delle cose e [...] se uno riesce a mangiare la carne semplicemente perché non ha coscienza di quello che fa e dei mezzi di cui ci si serve per ammazzare quelle povere bestie, voglio dire, secondo me sta proprio qui l'errore. Cioè, capisci, tu [...] avevi coscienza del sangue, della violenza della cosa. [...] E ora tutto a un tratto l'hai persa. [...] E invece no, non bisognerebbe mai perdere la coscienza di queste cose. [...] Ce la caveremmo benissimo lo stesso perché in Francia abbiamo un mucchio di altre cose che si possono mangiare, capisci? Ragion per cui è solo un problema di coscienza, che si potrebbe risolvere in quattro e quattr'otto, non è difficile: non mangiandola, mangiando altre cose. [...] Oltretutto è economico, voglio dire, è molto cara la carne, mangiare i cereali non costa quasi niente, e pensando all'economia in generale, be', magari mi sbaglio, ma sono convinta che costi molto di più allevare una mandria di vacche su un prato, che mangiare quello che cresce nel prato. (''[[Il raggio verde (film)|Il raggio verde]]'') *Io potrei dire, da immunologo esperto di immunodeficienze, che ci sono tantissimi dati sperimentali in letteratura che dimostrano che la dieta vegetariana espone di più a problemi di infezioni per carenza di produzione di anticorpi. Il discorso può essere fatto anche in un'altra maniera e cioè è stato riportato sperimentalmente che alcune sostanze vegetali, come per esempio i funghi, i tartufi, il sedano, i broccoli, alcune rape rosse ecc., hanno un'azione pro malattie autoimmuni, nel senso che aumentano dei cofattori, non in prima linea come le radiazioni ultraviolette, ma riportate in seconda linea, perché favorirebbero la formazione di autoanticorpi. ([[Fernando Aiuti]]) *Io sono vegetariana da 14 anni. Non mangio nemmeno le uova e i formaggi. Credo che a queste conclusioni, magari in modo meno radicale, arriveranno presto molte persone: non ci si può mantenere in salute mangiando i veleni che scarichiamo nel corpo di animali allevati in condizioni di continua e terribile sofferenza. ([[Julia Butterfly Hill]]) *L'avvenire è dei vegetariani, ciò è indubbio; e in un futuro che spero prossimo il nostro secolo sarà considerato disgustoso. Malgrado le meravigliose invenzioni di ingegni prodigiosi e le fortune enormi che abbiamo potuto ammassare, i posteri giudicheranno la nostra civiltà molto imperfetta a causa del massacro di tanti innocenti animali. ([[Charles Webster Leadbeater]]) *L'esser [[macellaio|beccaio]] debba essere stimata un'arte ed esercizio più vile che non è l'esser boia [...] perché questa si maneggia pure in contrattar membri umani, e talvolta administrando alla giustizia; e quello ne gli membri d'una povera bestia, sempre amministrando alla disordinata [[Gola (ingordigia)|gola]], a cui non basta il cibo ordinato dalla natura {{NDR|il cibo vegetale}}, più conveniente alla complessione e vita dell'uomo (lascio l'altre più degne raggione da canto). ([[Giordano Bruno]]) [[File:PETA Lettuce Ladies (cropped).JPG|miniatura|Attiviste vegetariane ricoperte con foglie di lattuga]] *L'interrogativo centrale, riguardo alle diete vegetariane, era solito essere se fosse salutare eliminare la carne e gli altri alimenti di origine animale [...]. Ora, invece, l'interrogativo principale è diventato se sia più salutare essere vegetariani piuttosto che mangiare carne. [...] La risposta ad entrambe le domande, basata sulle evidenze attuali, sembra essere sì. ([[Jane Brody]]) *La carne, il sangue, i visceri, tutto ciò che ha palpitato e vissuto gli ripugnavano in quel periodo della sua esistenza, poiché alla bestia duole morire come all'uomo, e gli dispiaceva digerire agonie. ([[Marguerite Yourcenar]]) *La civiltà industriale e tecnologica ha permesso all'umanità di sconfiggere o quasi la morte precoce. Nel corso degli ultimi cento anni la popolazione terrestre ha potuto triplicarsi. E tuttavia gli uomini continuano oggi ancora a nutrirsi come una volta, come sempre, di carne sanguinante, oggi ancora continuano a fondare la loro sussistenza sulla morte di altri esseri viventi. La verità è che la civiltà industriale e tecnologica non va rifiutata, bensì corretta, piegata, dominata. Capace, come è, di fornire surrogati di tutto, o quasi tutto, perché non le chiediamo di riscattarci dall'abbiezione della più grossa delle nostre contraddizioni, l'organizzato assassinio degli animali? ([[Giorgio Bassani]]) *La vita è diventata troppo preziosa in quest'era, per noi, per essere coinvolti nello spargimento di sangue, anche quello degli animali, quando possiamo sopravvivere senza di esso. Non si tratta di una scelta ascetica, occorre notare, quanto piuttosto di una che afferma la vita. Un [[ebraismo]] vegetariano sarebbe più completo nella sua capacità di abbracciare la presenza di Dio in tutta la Creazione. ([[Arthur Green]]) *{{NDR|Alla domanda «Qual è oggi la pratica [[yoga]] più importante?»}} La dieta vegetariana. ([[K. Pattabhi Jois]]) *La dieta vegetariana è essenziale per la pratica dello yoga. ([[B. K. S. Iyengar]]) *La natura ha insegnato al vostro stomaco a esigere solo vegetali, ma il vostro sfrenato desiderio di cambiamenti, d'innovazioni, vi ha spinto a distruggere gli animali, senza alcuna necessità né alcun criterio di giustizia, ha pervertito la vostra natura, ha distorto i vostri appetiti, comunque li abbiano chiamati il vostro orgoglio e la vostra smania di lusso. ([[Bernard de Mandeville]]) *{{NDR|Nel [[taoismo]]}} La proibizione di mangiare carne non aveva niente a che vedere con l'analoga limitazione sul consumo di carne nel [[Buddhismo|buddismo]]. Infatti nel buddismo il divieto alla carne viene dalla proibizione di uccidere gli esseri viventi; per i taoisti deriva invece dal fatto che gli spiriti all'interno del corpo hanno orrore del sangue, il cui Respiro li ferisce, costringendoli a fuggire e riducendo così la durata della vita. ([[Henri Maspero]]) *La scelta vegetariana non è una concessione romantica agli animali, ma il riconoscimento che la condizione di schiavitù in cui sono ridotti è una violazione dei loro diritti, un furto di libertà e giustizia a cui dobbiamo porre fine. ([[Adolfo Sansolini]]) *Le papille gustative vi ringrazieranno, giorno dopo giorno, per essere passati a una dieta vegetariana. ([[Michael F. Jacobson]]) *«Ma il suo vegetarianismo, Ms. Costello,» precisa il rettore Garrard gettando acqua sul fuoco «nasce da una convinzione morale, non è così?».<br>«No, non credo» risponde sua madre. «Nasce dal desiderio di salvarmi l'anima».<br>Ora c'è veramente un gran silenzio, interrotto solo dal tintinnio dei piatti mentre le cameriere depongono la meringata davanti a ciascun commensale.<br>«Be', ha tutto il mio rispetto» dice Garrard. «Come scelta di vita».<br>«Le scarpe che indosso sono di pelle» dice sua madre. «Anche la mia borsa è di pelle. Se fossi in lei non esagererei con il rispetto».<br>«La coerenza» mormora Garrard. «La coerenza è lo spauracchio delle menti anguste. Di certo si può tracciare una distinzione fra mangiare carne e indossare accessori di pelle».<br>«Sono gradi diversi di oscenità» ribatte lei. ([[John Maxwell Coetzee]]) *Mangiare carne è sensibilità, se sei stato allevato in una casa in cui nessuno ha mai pensato al {{sic|vegetarianesimo}}; se anche se ne è parlato, lo si è fatto per deridere i vegetariani: "Quegli sciocchi che pensano, diventando vegetariani, di essere diventati religiosi!". Se invece sei nato in una casa di vegetariani, in una famiglia vegetariana, vedrai chi mangia carne come un mostro: "Non sono affatto persone, sono intoccabili, non sono esseri umani, sono animali!" ([[Osho Rajneesh]]) *Mangiare carne è una forma di omicidio premeditato a scopo di libidine. E digerire un animale è un altro reato: occultamento di cadavere. Quindi non commettete reati. ([[Pino Caruso]]) *Mangiare carne significa mangiare il cadavere di un animale torturato che non voleva morire. Incoraggiamo le persone a provare a diventare vegetariane – per gli animali, l'ambiente e la propria salute. ([[Anupama Verma]]) *[[Mark Waid]] ha concepito {{NDR|[[Superman]]}} come un vegetariano, lo ha in un certo senso sancito e quindi la gente si è molto arrabbiata perché negli anni '70 si usava dire che il suo cibo preferito fosse il manzo alla borgognona. Ma io penso che lui sarebbe certamente un vegetariano, voglio dire, per lui sarebbe difficile non esserlo. È un super ragazzo che è cresciuto con gli animali e sono sicuro che ha avuto modo di empatizzare con loro sin dagli inizi. ([[Grant Morrison]]) *Mettere in tavola un pollo, un coniglio, presuppone la fine, spesso cruenta, certo sempre drammatica, dell'animale. L'esperienza orientale mi aveva svelato il mio essere vegetariano. Un atto violento che sta all'origine del piatto ne determina il carattere. La [[non violenza]] (''ahimsa'') verso la natura è una delle basi importanti per il nostro equilibrio psicofisico. ([[Pietro Leemann]]) *{{NDR|Spiegando come è diventato vegetariano a vent'anni dopo aver lavorato in un allevamento di maiali}} Mi ero affezionato a quegli animali e non potevo sopportare l'idea che sarebbero stati macellati. ([[Jeremy Corbyn]]) *Mia madre, che andava in città, mi condusse con sé e mi fece passare, come per caso, dal cortile di una macelleria. Vidi degli uomini con le braccia nude, insanguinate, che atterravano un bove; altri che sgozzavano dei vitelli e dei montoni, e ne squartavano le membra ancora palpitanti: rivoli di sangue fumavano qua e là per terra. Preso da una profonda pietà, mista ad orrore, chiesi di passare oltre al più presto, e l'idea di quelle scene orribili e disgustose, necessari preliminari di uno di quei piatti di carne che vedevo serviti a tavola, mi fece prendere in disgusto la nutrizione animale, e i macellai in orrore. ([[Alphonse de Lamartine]]) *Mia madre era convinta, ed io ho la stessa convinzione, che uccidere gli animali per nutrirsi della loro carne e del loro sangue, sia una delle infermità della razza umana, una delle maledizioni scagliate sull'uomo, sia per il suo fallo, sia per l'ostinazione della sua perversità. Ella credeva, ed io lo credo come lei, che quelle abitudini di durezza di cuore verso i più mansueti animali, compagni nostri, aiuti e fratelli di lavoro, e persino di affezioni quaggiù; quelle immolazioni, quegli appetiti di sangue, quella vista di carni palpitanti siano fatti per abbrutire e indurire gli istinti del cuore. ([[Alphonse de Lamartine]]) *Molte tradizioni buddhiste incoraggiano il vegetarianesimo. Sebbene questa pratica si basi essenzialmente sulla volontà di nutrire la compassione per gli animali, fa anche molto bene alla salute. Adesso sappiamo anche che mangiando vegetariano proteggiamo la terra e contribuiamo a ridurre l'[[effetto serra|effetto-serra]] che le sta causando danni seri e irreversibili. Anche se non puoi essere vegetariano al cento per cento, essere un vegetariano part-time e consumare più cibi di origine vegetale sarà già meglio per la tua salute personale come per la salute del pianeta che condividiamo. (''[[Mangiare zen]]'') *Nel 1975 ho attraversato il Paese in motocicletta. Ricordo che era il periodo più brutto dell'anno, con un freddo tremendo. Andando lungo il Texas, passai attraverso gli allevamenti, che non avevo mai visto prima. Fu uno spettacolo davvero illuminante, straziante e terribile. È un sistema corporativo del tutto estraneo a ciò che è sostenibile, a ciò che è umano, a ciò che è compassionevole. A quel tempo, non sapevo nemmeno cosa fosse un vegetariano. Ho solo pensato: "Non posso più mangiare gli animali". ([[James Cromwell]]) *Nel cristianesimo antico persino coloro che facevano uso di cibo animale arrivavano a pensare al vegetariano come a colui che viveva una vita superiore e che si avvicinava di più alla perfezione cristiana. ([[George Salmon]]) *Nel mondo c'è già così tanta sofferenza: scegliere di essere vegetariano è una cosa che puoi fare per ridurre la sofferenza su base giornaliera. ([[Alyssa Milano]]) *Nell'induismo il vegetarianesimo è richiesto solo ai brahmani e ai mercanti, cioè a una minoranza. ([[Alain Daniélou]]) *Nessuna delle persone favorevoli a una dieta vegetariana o vegana, tra quelle di mia conoscenza, crede che gli animali da allevamento dovrebbero vagare liberamente se non diventassero cibo. Il modo in cui noi potremmo adempiere alle nostre obbligazioni morali verso questi animali sarebbe fermare fin da ora l'allevamento intensivo e permettere agli animali che si trovano in questi posti terribili di avere un vita buona. E, così facendo, non faremmo morire di fame il mondo. Ci sono molte altre alternative compassionevoli agli allevamenti intensivi. È probabile che quando le persone comprenderanno che ciò che stanno mangiando contiene dolore e sofferenza, i pasti privi di prodotti animali diverranno più comuni. ([[Marc Bekoff]]) [[File:DSC00355 - Orfeo (epoca romana) - Foto G. Dall'Orto.jpg|miniatura|Orfeo e gli animali in un mosaico romano di età imperiale]] *Noi uomini non osavamo neppure assaggiare la carne bovina, non immolavamo animali vivi, ma libagioni, frutti guarniti di miele e altre offerte di analoga purezza. La carne, invece, la rifiutavamo, perché ritenevamo un'empietà sia il consumarla, sia il macchiare di sangue gli altari degli dèi.<br />Insomma, i nostri antenati realizzavano quell'ideale di vita, cosiddetto orfico, che consiste nel mangiare ogni cibo inanimato e nel rifiutare ogni cibo animale. ([[Platone]]) *Non amo mangiare carne. Ho visto come ammazzano gli agnelli e i maiali. L'ho visto e ho sentito i loro lamenti. Loro sentono la morte. Me ne sono andato per non vedere la morte. Non lo sopportavo. Piangevo come un bambino. Sono salito su per una montagna e non riuscivo a respirare. Mi sono sentito mancare il respiro. Ho sentito la morte dell'agnello. Mentre salivo sulla montagna piangevo. Avevo scelto una montagna dove non c'era gente. Avevo paura di essere deriso. ([[Vaclav Fomič Nižinskij]]) *Non capisco perché chiedere alla gente di seguire una dieta vegetariana ben bilanciata sia considerato drastico, mentre è accettabile da un punto di vista medico aprire in due una persona o riempirla di farmaci potenti per ridurre il colesterolo. ([[Dean Ornish]]) *Non credi che le anime siano assegnate successivamente a corpi diversi, e che quella che chiamiamo morte sia soltanto una migrazione? Non credi che negli animali domestici o selvaggi o acquatici dimori un'anima che un tempo è stata di un uomo? Non credi che nulla si distrugge in questo mondo, ma cambia unicamente sede? Che non solo i corpi celesti compiono giri determinati, ma anche gli animali seguono dei cicli, e che le anime percorrono come un circolo?<br />Grandi uomini hanno creduto a queste cose. Perciò, astieniti da un giudizio e lascia tutto in sospeso. Se queste teorie sono vere, l'astenersi dalle carni ci mantiene immuni da colpa; se sono false, ci mantiene frugali. Che danno deriva dal credere in esse? Ti privo degli alimenti dei leoni e degli avvoltoi. ([[Sozione di Alessandria]]) *Non è necessario diventare vegetariani o vegani, l'importante è essere consapevoli che il cibo ha un costo. E ognuno di noi deve valutare se ritiene quel costo accettabile. ([[Giulia Innocenzi]]) *Non ho dubbi sul fatto che diventare vegetariana mi abbia fatto sentire meglio non solo fisicamente, ma anche perché ho appreso ciò che riguarda la sofferenza degli animali che vengono allevati e uccisi per il cibo. Mi sento bene sapendo che non sto contribuendo a quello. ([[Sophie Monk]]) *Non mangiare carne è una scelta indispensabile per un animalista: come si fa a preoccuparsi per la sorte degli animali e per la loro sofferenza, e poi a mangiarseli tranquillamente, sapendo quale terribile percorso li ha portati a diventare l'arrosto o la cotoletta che ci vengono serviti in tavola? ([[Marina Baruffaldi]]) *Non mangio animali perché non voglio vivere sulla sofferenza e sulla morte di altre creature [...]. Io stesso ho sofferto così tanto che riesco a sentire la sofferenza delle altre creature grazie a questa. ([[Edgar Kupfer-Koberwitz]]) *Non mi viene in mente alcun motivo per cui i vegetariani dovrebbero essere considerati effeminati. Perché? Perché ti stanno a cuore gli animali? È una cosa da effeminati? È una caratteristica da debole? Non dovrebbe, e credo sia una tristissima riflessione sulla razza umana il fatto che spesso lo sia. ([[Morrissey]]) *Non possiamo cercare la pace universale su questo pianeta finché gli uomini non smetteranno di uccidere gli animali per la propria alimentazione. ([[Charles Fillmore]]) *Non riesco ad essere vegetariano del tutto. Riesco a rinunciare alla carne per mesi ma poi, puntualmente, ci ricasco. Ciononostante ho ridotto il consumo considerevolmente ed è un bene dal punto di vista fisico, mentale e politico. Fisico perché se mangi poca carne stai meglio, mentale perché ingerire animali morti non è il massimo per l'anima e politico perché le conseguenze sociali ed economiche dell'abuso di carne sono inimmaginabili. [...] Mangiare meno carne è una scelta politica che ognuno di noi deve fare. È difficile, per lo meno per me lo è ed è proprio per questo che il legislatore (le commissioni ambiente e agricoltura [[Movimento 5 Stelle|M5S]] si stanno occupando del tema con diverse proposte di legge) deve trattare urgentemente la questione. ([[Alessandro Di Battista]]) *Non sono completamente vegetariano, anche se mi piacerebbe esserlo, per motivi di salute, perché ho sofferto di una grave anemia e sono costretto ogni tanto a mangiare un poco di carne. A ogni modo, credo che la nostra specie non sia naturalmente vegetariana, basta studiarne l'anatomia (per esempio i denti) e la fisiologia. Certo che sarebbe meglio mangiare molta meno carne. [...] anche questo problema del consumo di carne trova la sua causa remota nel sovraffollamento, che ha costretto l'umanità a distruggere buona parte della natura e a praticare sugli animali domestici metodi di allevamento che provocano in essi grande sofferenza. Secondo me, non è il mangiare gli animali il problema eticamente più sbagliato, ma la mancanza di rispetto e di attenzione quando sono vivi, la scarsa volontà di regalare loro una vita e poi una morte priva di sofferenza. ([[Danilo Mainardi]]) *Non sono una tenera mammoletta: ho giocato a hockey fino a ingoiare un buon numero dei miei denti e sono estremamente aggressivo sui campi di tennis... ma quell'esperienza al mattatoio riuscì davvero a sconvolgermi. Quando venni fuori da quel posto sapevo che non avrei mai più potuto fare un torto ad alcun animale! Conoscevo le motivazioni fisiologiche, economiche ed ecologiche dei vegetariani, ma fu la prova diretta della crudeltà dell'uomo verso gli animali a porre la base della mia adesione al vegetarianesimo. ([[Peter Burwash]]) *Non sono vegana, ma sono vegetariana da quando – a undici anni – scoprii cosa fossero esattamente le chicken nugget, le crocchette di pollo. Fatte coi polli!!! Per carità no, grazie: sto bene così. ([[Zendaya]]) *Non vedo ragione per cui si dovrebbero uccidere gli animali e farli diventare cibo per l'uomo, quando esistono tanti altri alimenti che sostituiscono la carne. Dopo tutto, l'uomo può vivere senza carne... ([[Tenzin Gyatso]]) *Nulla suscita più disgusto del cannibalismo, nulla disgrega così sicuramente una società; nulla – si potrebbe dimostrarlo – ottunde e degrada a tal punto la mente di chi lo pratica. Eppure, noi facciamo quasi lo stesso effetto ai buddisti e ai vegetariani. Noi consumiamo le carcasse di creature che hanno appetiti, passioni e organi simili ai nostri; noi ci cibiamo di neonati che hanno il solo torto di non essere della nostra specie; e il mattatoio risuona ogni giorno di urla di dolore e paura. ([[Robert Louis Stevenson]]) *Ogni volta che ci sediamo a mangiare, facciamo una scelta. Per favore scegli il vegetarianismo. Fallo per gli animali, fallo per l'ambiente, e fallo per la tua salute. ([[Alec Baldwin]], ''[[Meet Your Meat]]'') *Oltre che della propria salute, questi {{NDR|i vegetariani}} si preoccupano anche delle altre creature, e di solito sono molto più consapevoli della media anche sotto altri aspetti. ([[Ruediger Dahlke]]) *Per procurarsi della carne è sempre necessario ferire delle creature viventi e questo è un ostacolo per il raggiungimento della beatitudine celeste; si eviti dunque di mangiare carne. (''[[Manusmṛti]]'') *Per [[Richard Wagner|Wagner]] il vegetarianismo non rappresentava soltanto una dieta o un modo di evitare sofferenze agli esseri non umani, ma anche e soprattutto una maniera per rendere concreta l'intuizione della profonda unità del cosmo: «Dio non è la luce che illumina il mondo dall'esterno: Dio è la ''luce'' che noi gettiamo sul mondo dall'interno di noi: è conoscenza per mezzo della compassione». E tale compassione si basa essenzialmente sull'intimo senso dell'unità di tutti gli esseri. ([[Martin Gregor-Dellin]]) *Perché sono tentato di affermare, nonostante [[Jacques Derrida|Derrida]] eviti tale questione, che "il vegetarianesimo è decostruzione"? Il vegetarianesimo, come ogni altra posizione progressiva, può diventare un sostituto simbolico completo per una responsabilità illimitata e non delimitabile – la rinegoziazione del nostro Essere verso gli altri animali. Ma può anche guidare una potente, pratica e multidimensionale trasformazione del nostro impegno politico. ([[David Wood]]) *Proprio come il [[divorzio]] secondo la parola del [[Gesù|Salvatore]] non fu permesso fin dal principio, ma a causa della durezza del nostro cuore fu una concessione di [[Mosè]] alla razza umana, così anche il mangiar carne fu sconosciuto fino al [[Diluvio universale|diluvio]]. Ma dopo il diluvio, alla maniera delle quaglie date nel deserto al popolo che mormorava, il veleno della carne animale fu offerto ai nostri denti. [...] Agli albori della razza umana non mangiavamo carne, né facevamo pratiche di divorzio, né pativamo il rito della [[circoncisione]]. Così abbiamo raggiunto il diluvio. Ma dopo il diluvio [...] ci è stata data la carne come cibo, e il divorzio è stato permesso agli uomini duri di cuore, ed è stato applicato il taglio della circoncisione, come se la mano di Dio avesse plasmato in noi qualcosa di superfluo. Ma una volta che Cristo è venuto alla fine dei tempi, e l'Omega è passata in Alfa e la fine è stata mutata in principio, non ci è più permesso il divorzio, né siamo circoncisi, né mangiamo carne. ([[San Girolamo]]) *Purtroppo, la maggior parte dei veg con cui ho avuto a che fare non ha alcun rispetto di scelte differenti. Il primo comandamento del loro credo è: offendere anche duramente il resto del mondo. Il secondo è ancora più irritante e lo si trova spesso sui siti di vegani. Recita: noi siamo migliori degli altri. Lo pensavano anche i [[Nazionalsocialismo|nazisti]]. Non a caso [[Adolf Hitler|Hitler]] era un convinto vegetariano. ([[Tommaso Labranca]]) *''Quale nero pensiero rattrista la mia ebbrezza! | Questi agnelli che sotto i miei occhi impazzano d'allegrezza, | strappati alla loro madre, ai fiori di questo poggio, | finiranno in città abbattuti da un coltello. | Servono per apprestare un banchetto sanguinario, | dove l'uomo, arrogandosi un diritto immaginario, | tiranno degli animali, esibisce senza rimorsi | i suoi assassinî mascherati, e si nutre di morti. | Fermati, uomo vorace, fermati.'' ([[Jean-Antoine Roucher]]) *Quand'ero bambino, avevo un'[[anatra]] che sembrava convinta che io fossi sua madre. Mi seguiva dappertutto. Quando andammo in vacanza, un vicino si offrì di pensarci lui. Al nostro ritorno, mi precipitai a chiedergli se la nostra anatra era stata buona. «Squisita», fu la risposta. Da quel giorno sono sempre stato un vegetariano. Non riesco a mangiare niente che abbia occhi. Il loro rimprovero è troppo severo. (''[[Quando gli elefanti piangono]]'') *Quando diventi vegetariano, i familiari e gli amici si preoccupano per la tua salute e tu cominci a sentirti diverso; sai che ogni invito a pranzo comporterà la necessità di spiegare i motivi per cui non mangi carne e così via. Alla fine i più si fermano lì e non osano andare oltre: dire no a tutto ciò che comporta sfruttamento e morte per gli animali, quindi latte, uova, lana eccetera. Sembra impossibile, una cosa da estremisti e asociali. Ma bisogna ricordare che estremisti e asociali erano definiti i vegetariani fino a poco tempo fa; ora che il vegetarismo è più diffuso e accettato, quest'etichetta è passata a stigmatizzare i [[veganismo|vegani]]. [...] In realtà credo che l'unico modo per essere davvero vegetariani, cioè rispettosi degli animali, sia la scelta vegan e spero che presto il termine vegetariano torni ad indicare un'alimentazione a base vegetale e non lacto-ovo-vegetariana come avviene ora. ([[Lorenzo Guadagnucci]]) *Quando prendiamo coscienza della violenza intrinseca ai rituali dei pasti e adottiamo con consapevolezza una dieta vegetariana, diventando una voce per coloro che non hanno voce, possiamo raggiungere una capacità di compassione e una felicità più grandi e vivere più pienamente la realtà della nostra interconnessione con ogni forma di vita. ([[Will Tuttle]]) *Quando sei da esempio, crei un certo livello di consapevolezza. I miei amici, persone con cui non ho mai discusso di vegetarianismo, stanno adottando uno stile di vita vegetariano perché se ne rendono conto. ([[Joaquin Phoenix]]) *Quando sono diventata vegetariana all'età di undici anni, è stata una transizione decisamente facile. Un ragazzo della mia scuola stava tentando di uccidere delle creature nello stagno. Quando provai a fermarlo, mi disse: "Tu mangi gli animali", come a dire che non avevo il diritto di provare a salvare qualcosa che poi sarebbe potuta finire sul mio piatto. L'ipocrisia delle mie azioni divenne cristallina in quel momento. Così decisi: niente più carne. ([[Alicia Silverstone]]) [[File:VeggiePrideParis2008.jpg|miniatura|upright=1.4|Manifestanti al Veggie Pride (Parigi, 2008)]] *Riconquista o mantenimento del benessere, etica antispecista, stile di vita salutista, atto politico di consumo critico, naturale e consapevole: sempre più italiani nella community vegetariana [...]. Stanati inganni (e danni) del marketing del carrello onnivoro, continuare a dire che le proteine sono un'esclusiva della carne è sempre più anacronistico, oltre che un falso nutrizionale. ([[Maurizio Martucci]]) *Scegliete il vostro motivo – che sia l'ambiente, la salute, la sensibilità verso chi soffre la fame o verso gli animali macellati – ma limitate il consumo di carne: il vegetarianesimo è il futuro dell'alimentazione. ([[Tessa Gelisio]]) *Se qualcuno sostenesse che, non diversamente dai frutti della terra, il dio ci ha dato anche gli animali per il nostro uso, gli risponderei che, sacrificando esseri viventi, si commette contro di loro un'''ingiustizia'', perché si fa rapina della loro vita. ([[Teofrasto]]) *{{NDR|Riguardo al mantenersi vegetariano quando riceve salumi in regalo}} Se soffro? Soffro sì, ma pure se vedo la [[Monica Bellucci|Bellucci]] e non posso saltarle addosso. [...] [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] era vegetariano certo, sempre pallido, però suonava la chitarra [...]. ([[Roberto Gervaso]]) *Se tutti gli uomini fossero [[ebrei]], è stato giustamente osservato, non esisterebbe più alcun [[maiale]]; e se tutto il mondo fosse vegetariano, ci sarebbero ancora pecore o mucche, ben curate e protette dalla morte per fame? Forse qualche esemplare isolato in un giardino zoologico: tutte le rape dovrebbero infatti essere utilizzate per l'alimentazione umana. ([[David George Ritchie]]) *Se una salute perfetta è la miglior prevenzione e garanzia contro la malattia, e se una dieta vegetale ben selezionata e correttamente amministrata è quanto meglio si stimi per promuovere e preservare tale salute perfetta, allora questa parte del discorso – quello che ho osato chiamare l'argomento medico – è immediatamente smaltito. ([[William Alcott]]) *{{NDR|Riguardo all'importanza del riposo e della dieta}} Se viaggi a lungo o non dormi molto non durerai troppo. Io sono piuttosto sano e questo aiuta, e lo sono da tanto tempo: 20 anni passati a mangiare vegano o vegetariano e a prendermi cura di me stesso. Questo probabilmente aiuta il mio processo di conservazione. ([[Jared Leto]]) *Senza alcun dubbio le diete a base vegetariana sono tra le più salutari. Le prove sono così palesi e schiaccianti e riguardano un arco di tempo così lungo che la cosa non è più discutibile. [...] Il motivo principale per cui seguo una dieta ricca di cibi vegetali è il sapore. Mi sento privata del gusto se a ogni mio pasto non ci sono molte verdure. ([[Marion Nestle]]) *{{NDR|Alla domanda: «è possibile che [[Kṛṣṇa]] autorizzi a mangiare carne?»}} Sì, nel regno animale. Ma l'uomo civilizzato, religioso, non è fatto per uccidere gli animali e mangiarseli. ([[A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada]]) *Si può invero dubitare che la carne sia un genere di necessità. Si sa per esperienza che il grano e gli altri vegetali, insieme con latte, formaggio e burro o olio dove non c'è burro, possono fornire anche senza carne la più ricca, sana, nutriente ed energetica delle diete. ([[Adam Smith]]) *{{NDR|Sull'opzione vegetariana come arma per combattere il [[riscaldamento globale]]}} Si tratta senz'altro dell'opzione più stimolante e invitante in termini di fattibilità e immediatezza, quella che consentirebbe di ottenere cali apprezzabili nel breve periodo. ([[Rajendra Pachauri]]) *Smettetela, uomini, di profanare i vostri corpi con cibi empi! Ci sono le messi, ci sono alberi stracarichi di frutti, ci sono turgidi grappoli d'uva sulle viti! Ci sono erbe dolci e tenere [...]. Avete a disposizione il latte e il miele profumato di timo. La terra nella sua generosità vi propone in abbondanza blandi cibi e vi offre banchetti senza stragi e sangue [...]. Che enorme delitto è ingurgitare viscere altrui nelle proprie, far ingrassare il proprio corpo ingordo a spese di altri corpi, e vivere, noi animali, della morte di altri animali! Ti par possibile che tra tanto ben di dio che produce la terra, ottima tra le madri, a te non piaccia masticare altro coi tuoi denti crudeli che carne ferita, riportando in voga le abitudini dei [[Ciclopi]]? ([[Ovidio]]) *So che molti dottori diranno che sono tutte sciocchezze. Che bisogna mangiare la carne perché la carne è necessaria. La carne non è una cosa necessaria. [...] Da quando non mangio carne, ho notato che il mio stomaco funziona meglio, che i miei pensieri funzionano meglio, e che invece di camminare corro. ([[Vaclav Fomič Nižinskij]]) *Solo le circostanze ambientali ci spinsero a diventare mangiatori di carne ed ora che questo ambiente è sotto il nostro controllo e che abbiamo a nostra disposizione raccolti elaboratamente coltivati, dovremmo prevedibilmente ritornare alle nostre abitudini alimentari da primati.<br />In sintesi, questo è il credo vegetariano (o fruttariano come si fa chiamare uno di questi culti), che però ha avuto scarso successo. [...] Raramente i vegetariani spiegano la scelta di questo tipo di dieta dichiarando semplicemente di preferirla a qualunque altra, ma al contrario costruiscono una complicata giustificazione che implica ogni sorta di inesattezze mediche e di assurdità fisiologiche. ([[Desmond Morris]]) *Sono convinta che le prime esperienze che facciamo con il cibo condizionino profondamente il nostro approccio futuro. Io ho avuto la fortuna di crescere con una dieta vegetariana molto variata che non ho mai sentito come vincolante proprio grazie al fatto che avevamo tante cose tra cui scegliere. ([[Mary McCartney]]) *Sono diventata vegetariana circa 20 anni fa esclusivamente per amore degli animali. Quando combattendo da attivista per i [[diritti degli animali|loro diritti]] ho capito che grande contraddizione fosse mangiarli e poi pretendere per loro il riconoscimento di esseri senzienti, capaci di gioia e di dolori. [...] per me essere vegetariani comporta anche azioni responsabili in vari settori economici: come acquistare prodotti da commercio equo e solidale o da [[agricoltura biologica]], mai da produzioni convenzionali o intensive. Mai vestirsi di pelli o pellicce, mai con prodotti che prevedono lo sfruttamento degli animali, come i piumini d'oca. [...] Certo, essere vegetariani migliora la salute e allunga la vita. Ma sempre solo se si mangiano prodotti sani e biologici, altrimenti si assumono pesticidi e veleni. Diffido, però, di chi diventa vegetariano solo per salute, senza fare scelte che coinvolgano la coscienza con implicazioni etiche e morali. Di solito questi vegetariani, davanti alle privazioni e le tentazioni della gola, cambiano presto idea. ([[Monica Cirinnà]]) *Sono diventata vegetariana perché amo profondamente gli animali e non sopporto l'idea che debbano soffrire. ([[Claudia Zanella]]) *Sono diventata vegetariana perché mi sentivo davvero male per gli animali e li amo tanto. Gli animali sono molto dolci e non penso che meritino di essere torturati. ([[Mckenna Grace]]) *Sono diventato vegetariano molti anni fa dopo aver ascoltato ''[[Meat Is Murder]]'' degli [[The Smiths|Smiths]]. Ha aperto i miei occhi sulle dolorose vite degli animali allevati per il cibo, e sapevo di non voler far parte di ciò. ([[Brian Fair]]) *Sono diventato vegetariano per caso, grazie a [[Gianni Morandi]]. [...] La mia vita è cambiata, completamente, io sono un altro uomo: più tollerante, più calmo. [...] Alcuni miei amici mi hanno seguito, come [[Jovanotti]], che ha detto addio alle bistecche dopo essere stato a cena da noi. ([[Red Ronnie]]) *{{NDR|«Cosa ti ha spinto a diventare vegetariana?»}} Sono sempre stata un'amante degli animali. Avevo difficoltà a dissociare gli animali che coccolavo – cani e gatti, per esempio – dagli animali sul mio piatto, e non mi ha mai veramente interessato il gusto della carne. Ho sempre amato i miei cavolini di Bruxelles! ([[Kristen Bell]]) *Sono stato vegetariano due volte. La prima è durata dal 2001 al 2008. La seconda è adesso e non smetterà.<br />Era l'aprile del 2010. In aeroporto acquistai ''[[Jonathan Safran Foer#Se niente importa|Niente importa]]'' di [[Jonathan Safran Foer]]. Lo lessi tutto d'un fiato.<br />Safran Foer, da non vegetariano, fa una inchiesta sugli allevamenti industriali. Racconta in dettaglio come vengono ammazzati suini e bovini, tonni e polli. Si sofferma sulla vita a cui sono costrette le galline ovipare.<br />Fa menzione dettagliata del sadismo umano.<br />E poi racconta una delle nostre molte stranezze. Di come ci faremmo svenare per il nostro cane e di come non ci interessi nulla dell'olocausto quotidiano di animali non meno sensibili e intelligenti dei cani.<br />La domanda è: perché un maiale sì e un cane no? Perché riteniamo inaccettabili i coreani, che mangiano carne canina, e reputiamo normale crescere i figli con carne equina? Come è possibile commuoversi per un agnello visto alla tivù, o un piccolo cinghiale allo zoo, salvo poi mangiare voluttuosamente entrambi?<br />Lo so, tale dilemma ci porterebbe lontano. E molti di voi non condividono il mio approccio. Poche cose infastidiscono come i vegetariani convinti. Un po' perché sono pallosi e un po' perché toccano nervi scoperti: ci ricordano quanto siamo incongrui, ipocriti e sostanzialmente insensibili.<br />Non ho mai cercato di fare proseliti. Non parlo mai di questa scelta etica in pubblico. Però ne vado fiero. ([[Andrea Scanzi]]) *Sono vegetariana da quando avevo circa sei o sette anni [...]; da piccola mi divertivo a giocare con le galline e ascoltare il rumore delle mucche, così è nata in me la consapevolezza che mangiare un animale era come mangiare un cadavere. [...] Mangio prevalentemente verdura di tutti i tipi, pane, pochissimo formaggio, niente uova, niente carne, niente pesce. [...] Credo che il cibo a base proteica non faccia molto bene, inoltre credo che non necessariamente uno sportivo debba per forza mangiare carne per fare muscoli. Ho fatto quattro olimpiadi e vinto diversi mondiali mangiando in questo modo, sicuramente non sono una super muscolosa ma di forza ne ho parecchia e soprattutto non mi stanco mai. ([[Dorina Vaccaroni]]) *Sono vegetariano convinto da tanti anni, nemmeno ricordo quanti. Già da piccolo rifiutavo la carne, non mi piaceva proprio. [...] col passare del tempo essere vegetariani è diventata una necessità esistenziale. Non posso più nutrirmi di qualcosa che è vicino alla sensibilità umana. E un giorno ormai lontano ho capito che la mia era una scelta irreversibile. [...] Anche perché vedo i risultati sulla mia salute e sul mio stato mentale. Da quando ho bandito carne e pesce, faccio sogni più belli e so per certo che dipende dal cibo che mangio. ([[Franco Battiato]]) *Sono vegetariano da ventuno anni, vegano da nove. Non credo ci sia alcun estremismo, estremo è chi rompe le scatole agli altri. Sono una persona più serena, meno aggressiva e prendo meno raffreddori. ([[Red Canzian]]) *Sono vegetariano nell'anima. (attribuita a [[Jacques Derrida]]) *Soprattutto, devi costantemente allenare la tua mente ad essere amorevole, compassionevole e piena di [[bodhicitta]]. Devi rinunciare a mangiare carne, perché è molto sbagliato mangiare la carne degli esseri senzienti a noi parenti. ([[Shabkar Tsokdruk Rangdrol]]) *Stavo alla finestra del battello, guardando fuori sul fiume, quando vidi all'improvviso un uccello curioso che attraversava l'acqua verso la riva opposta, provocando grande agitazione. Seppi che era un gallo domestico, riuscito a sottrarsi al destino che lo sovrastava nella prigione, saltando fuori bordo, e che ora tentava disperato di salvarsi sull'altra riva. L'aveva quasi raggiunta quando le grinfia dei suoi accaniti persecutori si chiusero su di lui, che fu portato trionfalmente indietro, stretto per il collo. Dissi al cuoco che non volevo mangiare carne a pranzo.<br />Bisogna proprio che io rinunci alla carne; noi la mangiamo solo perché non pensiamo quanto ciò sia crudele e colpevole. [...] Finché non abbiamo coscienza della nostra crudeltà non possiamo essere biasimati, ma se, dopo il risveglio della nostra pietà, continuiamo a soffocare i nostri sentimenti solo per associarci agli altri nel saccheggiare la vita, allora insultiamo tutto ciò che c'è di buono in noi. Ho deciso così di tentare un'alimentazione vegetariana. ([[Rabindranath Tagore]]) *Tant'è: non esiste pratica, per quanto infame, per quanto atroce, che non s'imponga, se ha la [[consuetudine]] dalla sua parte. Quale fu dunque questo misfatto? Ebbene, non ebbero scrupolo di divorare i cadaveri degli animali, di lacerarne a morsi la carne esanime, di berne il sangue, di suggerne gli umori, e di seppellirsi viscere nelle viscere, come dice [[Ovidio]]. L'atto apparve sì disumano alle nature più mansuete, ma s'impose grazie al bisogno e alla convenienza. (Anche in mezzo ai piaceri e ai godimenti l'evocazione del cadavere cominciò a incontrar gradimento.) ([[Erasmo da Rotterdam]]) *Tutti amiamo gli animali, ma perché alcuni li chiamiamo "da compagnia" e altri "cene"? Se sapeste come viene prodotta la carne, probabilmente saltereste la vostra cena. Lo so. Vengo dalla terra del bestiame. Ecco perché sono diventata vegetariana. ([[k.d. lang]]) *Un animale per me non è un pasto, ma un essere vivente. E con il vegetarianesimo si risolverebbe gran parte della tragedia della fame nel mondo. ([[Marco Olmo]]) *Un tempo si diceva: sei vegetariano o "addirittura" vegano? Attento alla salute. Oggi il discorso è capovolto: mangi carne? Attento alla salute. ([[Lorenzo Guadagnucci]]) *Una dieta vegetariana sana a base di cibi integrali cambia l'espressione dei [[Gene|geni]]. Attiva quelli buoni, e disattiva quelli cattivi. I geni sono una predisposizione, non sono il nostro destino. E anche se i nostri genitori e i nostri zii sono tutti morti di diabete, cancro o persino infarto, non significa che avremo la stessa sorte. ([[Dean Ornish]], ''[[The Game Changers]]'') *Uno degli abiti più consueti della violenza è la "normalità", l'accettazione acritica dell'esistente che comporta la partecipazione attiva alla catena di sfruttamento, discriminazione, morte.<br>Uno dei casi più eclatanti è il consumo di carne. Non sono poche le persone, in ogni parte del mondo, che hanno deciso di non cibarsi più di animali uccisi; sempre di più anche coloro i quali non consumando uova o prodotti caseari rifiutano di alimentare i profitti degli allevamenti intensivi. ([[Adolfo Sansolini]]) *Venivo tempestato di luoghi comuni, ogni volta che qualcuno apprendeva di questa mia scelta: "ma come fai per le proteine?", "ma come fai per il ferro?", "l'uomo è cacciatore per natura", "i canini che li teniamo a fare?", "ma perché non ti preoccupi dei problemi reali?", e via così. [...] pian piano, le cose sono diventate più semplici [...]. Ho visto sempre più persone capire il significato della parola "vegetariano", [...] ho visto persone con atteggiamento sempre meno polemico nei miei confronti; e ho visto – soddisfazione maggiore – alcune delle persone che prima mi criticavano o prendevano in giro diventare a loro volta vegetariane. E pazienza se ora si fanno belli della cosa come del risultato di una sensibilità che hanno SEMPRE avuto verso questi temi. ([[Dario Martinelli]]) *Vent'anni fa ho pensato: "Qual è la differenza tra mangiare una bistecca al sangue e uccidere il mio cane, tagliarlo e arrostirlo?" Ho sempre amato gli animali ma è stato verso la fine degli anni '80 che ho capito di dover diventare vegetariana. Nella mia vita molte cose convergevano – musicalmente, emotivamente – ma è stato soprattutto il mio amore per gli animali e il passare così tanto tempo in tour che mi ha fatto decidere che dovevo cambiare la mia dieta. Nelle [[The Runaways (gruppo musicale anni '70)|Runaways]] eravamo solite mangiare un sacco di cibo spazzatura. Così qualcosa doveva cambiare. ([[Joan Jett]]) *Veramente morale non è che colui che soccorre ogni vita alla quale egli può portare aiuto e si astiene di far torto ad ogni creatura che ha vita. La vita in se stessa è sacrosanta. Io mi rendo ben conto che il costume di mangiar carne non è in accordo con i sentimenti più elevati. ([[Albert Schweitzer]]) *Verrà un giorno in cui l'idea che per nutrirsi gli uomini del passato allevavano e massacravano degli esseri viventi, mettendo in mostra nelle vetrine le loro carni dilaniate, ispirerà senza dubbio la stessa repulsione provata dai viaggiatori del XVII e XVIII secolo nei confronti dei pasti cannibalici dei selvaggi americani, africani, o dell'Oceania. ([[Claude Lévi-Strauss]]) *Vivo l'alimentazione vegetariana con una felice consapevolezza e con un grande riguardo sia verso la mia salute che verso quella degli animali, che amo visceralmente. ([[Guia Jelo]]) ===[[Annie Besant]]=== *È cosa morale astenersi dalla carne, perché con ciò si diminuisce la quantità di sofferenza inflitta; ma dal punto di vista dello Yoga l'astinenza dalla carne non è un atto morale, ma solo un mezzo per un fine. Alcuni dei più grandi Yoghî della storia indiana a buon diritto si potrebbero chiamare Maghi Neri. *Il seguace della via diritta, il Mago Bianco, rifiuta come alimento la carne perché il modo di ottenerla è contrario alla legge della compassione. Il Mago Nero potrà pure rifiutarla, ma solo perché egli non potrebbe servirsi così bene del suo veicolo, se questo fosse pieno degli elementi rajasici della carne. *Ogni persona che mangia carne prende parte alla degradazione dei suoi compagni umani; su di lui o di lei pesa personalmente quella parte, e pesa personalmente la responsabilità. ===[[Max Brod]]=== [[File:Kafka1906 cropped.jpg|miniatura|[[Franz Kafka]], il cui vegetarianismo è attestato dal suo biografo [[Max Brod]]]] *A proposito del vitto vegetariano, trovo fra i miei appunti un'altra frase {{NDR|di [[Franz Kafka]]}}. Egli faceva un confronto fra i vegetariani e i primi cristiani sempre perseguitati e derisi in locali sporchi. "Ciò che per natura è destinato ai migliori e ai più elevati si diffonde tra il basso popolo." *Dopo anni e anni di esperimenti Franz {{NDR|Kafka}} ha trovato finalmente l'unico vitto che gli si confà, il vitto vegetariano. Per anni ha sofferto di mali di stomaco, ora è sano e fresco come non è mai stato da quando lo conosco. Ma si sa, ecco i genitori col loro prosaico affetto, e lo vogliono risospingere alla carne e ai suoi malanni. *{{NDR|Franz Kafka, all'acquario di Berlino}} Vedendo i pesci nelle vasche luminose disse [...]: «Adesso posso guardarvi tranquillamente, non vi mangio più». Era il periodo in cui era diventato rigorosamente vegetariano. ===[[Gautama Buddha]]=== [[File:Buddha in Sarnath Museum (Dhammajak Mutra).jpg|miniatura|Una statua raffigurante [[Gautama Buddha|Buddha]], che alcuni sūtra [[Buddhismo Mahāyāna|Mahāyāna]], in particolare, presentano come un sostenitore del vegetarianismo]] *Chi mangia carne uccide il seme della grande compassione. (''[[Mahāyāna Mahāparinirvāṇasūtra]]'') *Un discepolo dovrebbe astenersi da cinque attività: commercio di armi, di esseri viventi, di carne, di bevande intossicanti e di veleno. (''[[Anguttara Nikaya]]'') ====''[[Laṅkāvatārasūtra]]''==== *''Chi mangia la carne coperta di sangue | terrorizza gli altri esseri; | quindi coloro che praticano | per compassione non dovrebbero mangiare carne.'' *E ancora, non dovete mangiare carne perché ciò impedisce ai praticanti di dare origine a pensieri di compassione. *''Gli esseri in un'età futura | potrebbero stupidamente dire della carne: | "È pura e non è sbagliato, | i buddha hanno detto che possiamo mangiarne".'' *Mahāmati, quando si tratta di carne o pesce, non si può parlare di "non chiederla, non cercarla, non pensare a essa". Per questo motivo, non dovete mangiare carne.<br />Mahāmati, in alcune occasioni ho proibito di mangiare cinque tipi di carne, e in altre dieci tipi. Oggi [...] dico: assolutamente niente carne. Mahāmati, il Tathāgata, l'Arhat, il Perfetto Illuminato non ha mai mangiato né tanto meno ha insegnato a mangiare pesce o carne. A causa dei miei atti di grande compassione nel passato, io guardo tutti gli esseri come se fossero miei figli. E perché dovrei approvare il mangiare la carne dei propri figli? *Non approverò mai il consumo di carne. *Non dovete mangiare carne perché chi uccide le creature viventi prende tanto gusto al sapore della carne che, quando vede un essere, pensa a questa. ====''[[Śūraṃgama sūtra]]''==== *Affermo che se una persona riesce a (controllare) corpo e mente, e grazie a questo ad astenersi dal mangiare carne animale e dall'indossare abiti derivati dagli animali, sarà sicuramente liberato. Questo mio insegnamento è quello del Buddha, mentre tutti gli altri provengono dai demoni malvagi. *Come possono dunque coloro che esercitano la grande compassione nutrirsi della carne e del sangue degli esseri viventi? Se i ''[[Monaco buddhista|bhikṣu]]'' si asterranno dall'indossare abiti di seta, sandali di cuoio e pellicce, e dal consumare latte, panna e burro, saranno veramente liberati da ciò che è mondano; dopo aver pagato i loro antichi debiti, non rinasceranno più nei tre regni dell'esistenza. *Come potete dunque, dopo il mio ''[[Nirvana|nirvāṇa]]'', mangiare carne di esseri viventi e pretendere di essere miei discepoli? Dovete sapere che coloro che mangiano carne, per quanto le loro menti possano aprirsi e realizzare una parvenza di ''[[samādhi]]'', non sono altro che grandi ''[[rākṣasa]]'' che, dopo questa vita, sprofondano nuovamente nell'amaro oceano del ''[[saṃsāra]]'' e non possono essere miei discepoli. ===[[Aldo Capitini]]=== *Col vegetarianesimo (cioè non nutrendosi della carne di animali macellati, ma di prodotti della terra, e di derivati dagli animali, ma senza ucciderli) si realizza principalmente il riconoscimento del valore dell'esistenza di quegli esseri animali contro i quali si decide di non usare l'uccisione, e, di riflesso, si realizza una maggiore persuasione che non si debba usare violenza contro gli esseri umani. Dopo la decisione vegetariana noi guardiamo subito con nuovi occhi gli animali; non ne esageriamo il valore, ma sentiamo in noi qualche cosa di franco, di calmo, di affettuoso fino all'intimo. *Il vegetarianesimo è in stretto rapporto con i problemi morali e religiosi, ed anzitutto con il problema dei fini e dei mezzi. *Il vegetarianesimo è un modo considerevole per ridurre l'uccisione di animali. Condotto bene, non presenta inconvenienti allo stato del nostro corpo fisico. Anzi c'è chi sostiene che migliora la nostra indole stessa; come che stia questa cosa, è certo che la nostra indole migliora per il proposito di affetto verso gli animali, per il nuovo sguardo che abbiamo verso di loro, dopo il proposito di non distruggerli, per il senso di cooperare che stabiliamo. *Io debbo confessare che, pur avendo un notevole interesse all'esistenza degli animali, mi decisi al vegetarianesimo nel 1932, quando, nell'opposizione al fascismo, mi convinsi che l'esitazione ad uccidere animali, avrebbe fatto risaltare ancora meglio l'importanza del rispetto dell'esistenza umana. ===[[Jean Carper]]=== *La [[verdura]] rappresenta un aiuto prezioso. Essa è in grado di prevenire la formazione dei [[calcolosi|calcoli]] e, se questi sono già presenti, di diminuire la frequenza delle coliche. La sostanza responsabile di questi effetti non è ancora stata identificata, ma una cosa è certa: tra i vegetariani la calcolosi colecistica è poco diffusa. *Oltre alla vitamina C, frutta e verdura potrebbero contenere altre sostanze ad attività [[asma|antiasmatica]]. Sembra infatti che passando alla dieta vegetariana sia possibile migliorare notevolmente il decorso della malattia. [...] Come mai la dieta vegetariana è così efficace? Nessuno è in grado di dare una risposta precisa, tuttavia gli esperti ipotizzano che evitando gli alimenti di origine animale, il rischio di assumere sostanze in grado di scatenare una reazione allergica venga annullato quasi completamente. *Seguendo per due anni un regime vegetariano, povero di grassi saturi e di colesterolo, è possibile non solo prevenire ulteriori attacchi {{NDR|[[infarto miocardico acuto|cardiaci]]}}, ma anche ridurre il danno arterioso. Queste virtù curative hanno probabilmente una spiegazione molto semplice: i caroteni e gli [[antiossidante|antiossidanti]] presenti nella frutta e nella verdura sono un vero toccasana per le arterie. *Soffrite di [[artrite reumatoide]]? Se la risposta è positiva, non mangiare più carne potrebbe rivelarsi un'ottima soluzione. [...]<br />La dieta vegetariana è più potente dei farmaci?<br />Sembra di sì. *Una ragione in più per limitare il consumo di carne: per i vegetariani la [[nefrolitiasi|calcolosi renale]] non costituisce un problema. In quelli inglesi, per esempio, la frequenza del disturbo è pari a un terzo di quella osservabile nei soggetti che prediligono le proteine animali. Essi, tra l'altro, assumono il doppio di [[fibra alimentare|fibre]], la cui efficacia preventiva è ben documentata, e hanno urine meno ricche di calcio. ===[[Guido Ceronetti]]=== *Da molti anni sono vegetariano e posso dire di averci guadagnato in salute fisica e mentale. Non ho perduto che le macabre catene del conformismo onnivorista.<br>Dati i prezzi del mercato delle carni, una famiglia volontariamente vegetariana galleggia meglio, può spendere in raffinatezze quel che risparmia in pezzi di cadavere, ha un bilancio meno pesante e lo stomaco meno guasto. Meglio sia un'intera famiglia a nutrirsi vegetarianamente, e non un solo componente, perché così non c'è separazione a tavola, tutti unisce in un magico circolo l'ideale comune. Siate diversi, sostanzialmente diversi da come vi vogliono, da come vi fanno essere! E per esserlo infallibilmente, bisogna cominciare dal nutrimento, tutto è lì. Il vegetarianismo familiare è un'incrinatura sensibile dell'uniformità sociale, una piccola porta chiusa al male, in questa universale condanna a essere tutti uguali a servirlo. I bambini non sono un problema: quasi tutti sono, spontaneamente, vegetariani, e un vegetariano avveduto non li priva certo di proteina. La carne gli viene imposta dall'idiozia carnivorista degli adulti. *Mi stupisco, quando vedo gente giovane mangiare carne. Mi sembra talmente cosa d'altre epoche! La gioventù carnivora non è coi tempi, ha uno stomaco da secolo XIX, che carnivorizzò l'Europa... Cibarsi di pezzi di animali macellati è un'anomalia, fuori della dieta vegetariana non c'è giovinezza vera. La carne è per lo più un'angosciata abitudine dei vecchi. Richiedere piatti di carne, parlarne, ricordarli è cosa da vecchi, e da vecchi incapaci di svecchiarsi con una dieta decisamente alternativa. *Non c'è né vera compassione né vera tenerezza senza alimentazione rigorosamente vegetariana. *Non mangiare carne è un'etica assoluta: per chi sia cosciente di quel che significa allevare-macellare-trafficare carni, e non è disposto ad approvare ''tutto'', e tuttavia non si astenga, non ci sarà perdono. *Solo un vero vegetariano è capace di vedere le sardine come cadaveri e la loro scatola come una «bara di latta»; un mangiatore di carne (non mi sento di scrivere «un carnivoro» perché l'uomo non è un carnivoro) neanche se lo chiudono nel frigorifero di una macelleria avrà la sensazione di coabitare con dei cadaveri squartati. C'è come un velo sulla retina dei non vegetariani, quasi un materializzarsi di un velo sull'anima, che gli impedisce di vedere il cadavere, il pezzo di cadavere cotto, nel piatto di carne o di pesce. ===[[Antonio Cocchi]]=== *Che diremo noi di quell'altra bella invenzione che pur si dee a [[Pitagora]] e che riesce uno de' più potenti ed insieme de' più sicuri e più universali medicamenti, che l'industria umana abbia fin ora saputo trovare, benché per una fatale inavvertenza sia stato molti secoli trascurato, ed in questa nostra felice età finalmente rimesso in uso dalla filosofica medicina? Io intendo del vitto Pitagorico, il quale consisteva nell'uso libero ed universale di tutto ciò che è vegetabile tenero e fresco, e che di pochissima o nulla preparazione abbia bisogno per cibo, radiche foglie fiori frutti e semi, e nell'astinenza da tutto ciò che è animale, o fresco o secco ch'ei sia, o volatile o quadrupede o pesce. *Che tal vitto Pitagorico considerato come rimedio soddisfa pienamente a tutto ciò che esigono le notizie più preziose della moderna medicina, e che è potentissimo per impedire o rimuovere o mitigare molte delle più atroci e più ostinate infermità. *Ho creduto mio dovere l'esporre pubblicamente le ragioni del vitto Pitagorico considerato come buono ad usarsi per medicina, e insieme pieno d'innocenza di temperanza e di salubrità. Ei non è privo nemmeno d'una certa delicata voluttà e d'un lusso gentile e splendido ancora, se si voglia volger la curiosità e l'arte alla scelta ed all'abbondanza degli ottimi alimenti freschi vegetabili, come pare che c'inviti la fertilità e la naturale disposizione delle nostre belle campagne. ===[[Jonathan Safran Foer]]=== *Io non credo che la salute individuale sia per forza una buona ragione per diventare vegetariani, ma certamente se non mangiare carne fosse nocivo sarebbe una buona ragione per non essere vegetariani. Di certo sarebbe una buona ragione per far mangiare carne a mio figlio.<br />Ne ho parlato con alcuni dei più importanti nutrizionisti americani – interrogandoli sia sugli adulti sia sui bambini – e li ho sentiti ripetere sempre la stessa cosa: per la salute la dieta vegetariana è almeno altrettanto valida di una dieta che comprende la carne. *La preoccupazione sulla realtà di quello che la carne è ed è diventata bastano per farmici rinunciare del tutto.<br />Ci sono ovviamente circostanze in cui posso figurarmi che mangerei carne – ci sono persino circostanze in cui mangerei un cane –, ma sono circostanze in cui è improbabile che mi trovi. Essere vegetariani è uno schema flessibile, e ho smesso di tornare di continuo sulla decisione se mangiare carne o meno (chi potrebbe farlo all'infinito?) a favore di un fermo impegno a non farlo. *Non ricordo quante volte, dopo aver detto che sono vegetariano, il mio interlocutore ha reagito sottolineando una qualche incoerenza nel mio stile di vita o cercando di trovare qualche fallacia in un ragionamento che non avevo mai fatto. (Spesso ho avuto la sensazione che il mio vegetarianismo importasse molto più a queste persone che a me.) *Quasi sempre, quando spiegavo che stavo scrivendo un libro sul «perché mangiamo gli animali», i miei interlocutori davano per scontato, pur senza sapere nulla del mio punto di vista, che fosse a favore del vegetarianismo. È un presupposto rivelatore, e implica non solo che un'indagine approfondita sull'[[allevamento]] animale spinga ad abbandonare il consumo di carne, ma che la maggior parte delle persone sappia che le cose stanno così. ===[[Mahatma Gandhi]]=== [[File:Gandhi LVS 1931.jpg|miniatura|upright=1.2|[[Mahatma Gandhi|Gandhi]] ospite della Vegetarian Society (Londra, 1931)]] *Non considero necessario nutrirsi di carne in nessuno stadio e in nessun clima in cui gli esseri umani si trovino a trascorrere la loro vita ordinaria. Ritengo la dieta a base di carne non idonea alla nostra specie. Facciamo male ad imitare il mondo animale inferiore, se apparteniamo a quello superiore. L'esperienza ci insegna che il cibo animale è inadatto a chi miri al controllo delle proprie passioni. *Per restare fedeli al vegetarianismo si ha bisogno di una fede morale... Perché esso tende all'edificazione dello spirito e non del corpo. L'uomo è più che mera carne. È lo spirito che ci interessa, nell'uomo. Perciò, i vegetariani dovrebbero avere questa convinzione morale: che un uomo non nasce come animale carnivoro, ma per vivere della frutta e delle erbe che la terra gli offre. *Sento che il progresso spirituale ci richiede di smettere, a un certo punto, di uccidere le creature nostre compagne per la soddisfazione dei nostri bisogni corporali. *Vidi che gli autori vegetariani avevano esaminato il problema molto attentamente, dettagliandone gli aspetti religiosi, scientifici, pratici e medici, e dal punto di vista etico erano arrivati alla conclusione che la supremazia degli uomini sugli animali inferiori non implicava che i primi dovessero cacciare i secondi, ma che i più progrediti dovessero proteggere gli inferiori, e che ci dovesse essere assistenza reciproca fra loro come c'era fra uomo e uomo. ===[[Giamblico]]=== [[Immagine:Raffael 068.jpg|thumb|«Finché gli uomini massacreranno gli animali, si uccideranno tra di loro. In verità, colui che semina il seme del dolore e della morte non può raccogliere amore e gioia». (attribuita a [[Pitagora]], ritratto a sinistra nella ''Scuola d'Atene'' di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]])]] *[[Pitagora]] stabilì anche un'affinità di natura tra gli uomini e gli animali, prescrivendo che gli uomini considerassero gli animali loro propri parenti e amici, in modo da non commettere ingiustizia contro nessuno di essi né ucciderlo né mangiarlo. *Pitagora stabilì come norma anche l'astinenza dal mangiare esseri viventi e lo fece per la ragione, tra molte altre, che si tratta di una pratica pacificatrice. Infatti coloro che si fossero abituati a provare ribrezzo per l'uccisione degli animali come fatto illecito e contro natura, ritenendo che era molto più ingiusto uccidere l'uomo, non avrebbero più fatto la guerra. *Pitagora [...] tolse una volta per tutte ai filosofi che avevano raggiunto i massimi livelli della speculazione i cibi più sofisticati e ingiustificati, raccomandando loro di non mangiare mai esseri viventi né bere vino né sacrificare animali agli dèi né recar danno ad alcuno di essi, e di mantenere anche la più accurata giustizia nei loro confronti.<br />Anche Pitagora viveva in questo modo, astenendosi dall'alimentarsi con carne di animali e prosternandosi davanti agli altari incruenti, e desiderando che anche gli altri cercassero di non eliminare ciò che è di natura simile a noi [''sc.'' gli animali], [...] educando gli animali selvatici con le parole e con le opere, ma senza far loro del male con punizioni. Anche tra i [[politico|politici]], inoltre, impose a coloro che dettavano le leggi di astenersi dal mangiare carne di animali, poiché era necessario che quelli che intendevano fare giustizia al più alto livello mai fossero ingiusti con gli animali che sono nostri simili. ===[[Margherita Hack]]=== *Dal punto di vista etico è straziante pensare a quali sofferenze sono sottoposti questi animali, vere macchine da carne, allevati per ingrassare rapidamente, per riprodursi rapidamente in condizioni di sovraffollamento, per soddisfare la gola dell'animale uomo che si crede padrone di tutte le altre specie, quando invece è possibilissimo vivere senza carne, come la sottoscritta, vegetariana fin dalla nascita. *Io penso che si dovrebbero portare i bambini delle scuole a vedere cosa sono i macelli. I macelli una volta erano in città, oggi li hanno portati ben lontani dalle città e nessuno sa più cosa succede. Per i bambini la carne è un bell'involtino in cellophane che si trova nei supermercati e non sanno nemmeno le sofferenze che sono state prodotte agli animali che hanno fornito la carne. *{{NDR|Sulla carne}} Non la mangerei mai, perché mi sembra veramente atroce uccidere milioni e milioni e milioni di animali... è veramente un'ecatombe ogni giorno sulla terra. ===[[Hermann Hesse]]=== *A un certo punto, dapprima attraverso i giornali, poi direttamente dalla cerchia dei suoi conoscenti, il dottor Knölge apprese dell'importante avvenimento della fondazione della Società vegetariana internazionale, che aveva acquistato un enorme appezzamento di terreno in Asia Minore e invitava tutti i confratelli del mondo, a prezzi modicissimi, a farvi visita come ospiti o per insediarsi in pianta stabile. L'iniziativa era stata promossa da quei gruppi idealisti di vegetariani tedeschi, olandesi e austriaci le cui aspirazioni rappresentavano una sorta di sionismo vegetariano, e miravano quindi ad acquistare, per gli accoliti e apostoli del loro credo, una terra propria con un'amministrazione propria, in una qualche parte del mondo in cui esistessero le condizioni naturali per vivere secondo l'ideale che avevano in mente. Un primo passo era proprio questa fondazione in Asia Minore. *Il dottor Knölge, un insegnante di ginnasio andato presto in pensione e dedito privatamente a studi di filologia, non sarebbe di certo mai entrato in contatto con i vegetariani e il vegetarianismo se una tendenza all'affanno e ai reumatismi non l'avesse indotto, un bel momento, a seguire una dieta vegetariana. I risultati furono così strepitosi che da allora in poi, ogni anno, lo studioso trascorse alcuni mesi in una casa di cura o una pensione vegetariana, perlopiù nei paesi del Sud. *Il gruppo che più saltava all'occhio, tuttavia, era quello dei [[frugivoro|frugivori]] puri. Costoro avevano rinunciato a templi, case e organizzazioni di qualsiasi genere e non mostravano altra aspirazione se non quella di diventare sempre più naturali e, per dirla con le loro parole, "avvicinarsi alla terra". Abitavano all'aperto e non mangiavano nulla a eccezione di quel che era possibile cogliere da alberi o cespugli. Disprezzavano oltre ogni dire tutti gli altri vegetariani, e uno di essi dichiarò apertamente al dottor Knölge che mangiare il riso e il pane era una porcheria analoga a quella di mangiare la carne, e che fra un cosiddetto vegetariano che beve latte e un qualsiasi beone non riusciva a scorgere alcuna differenza. *La maggioranza di questi europei e americani usciti dai consueti binari portava con sé come unico vizio una certa pigrizia tipica di così tanti vegetariani. Essi non volevano né oro né beni di consumo, né potere né divertimenti, ma volevano innanzitutto poter condurre la loro modesta vita senza lavorare e senza essere importunati. ===[[Claus Leitzmann]]=== *La ragione principale, e assieme la più antica, che spinge un individuo a diventare vegetariano, è la convinzione etica che sia sbagliato far soffrire e uccidere gli animali. *Per molti cristiani, vegetariani convinti, il quinto comandamento «non uccidere» è un'esplicita professione di vegetarismo. *Resta il fatto che ''il'' vegetariano o ''la'' vegetariana tipo non esistono. Troppo diverse sono le motivazioni che spingono le persone a optare per un'alimentazione vegetariana. Una decisione simile dipende da esperienze, aspettative, condizioni di vita e riflessioni differenti. I motivi che animano una scelta vegetariana non sono costanti nel tempo e possono variare. ===[[Jeffrey Moussaieff Masson]]=== *«Che cosa ci guadagnano gli animali se divento vegetariano?» mi ha chiesto un amico l'altro giorno. Esiste una risposta valida. L'associazione Viva! – Vegetarian International Voice for Animals – spiega che se diventate vegetariani, nel corso della vostra esistenza salverete la vita di nove mucche, ventidue maiali, trenta pecore, ottocento polli, cinquanta tacchini, quindici anatre, dodici oche, sette conigli e una mezza tonnellata di pesce! *Di solito chi decide di diventare vegetariano lo fa per tre motivi: per la propria salute, per il bene degli animali, per il bene del pianeta. Fino a tempi assai recenti la terza ragione veniva liquidata senza tanti complimenti, ma ora questo atteggiamento sta finalmente cominciando a cambiare. A quanto pare raccoglie sempre più consensi l'idea che la dieta americana standard non sia sostenibile: danneggia il nostro ambiente in vari modi ed è una delle principali cause del riscaldamento globale. *La scelta del vegetarismo può sembrare troppo onerosa. In realtà non è un passo così difficile, e potrebbe davvero essere vista come la migliore forma di attivismo, con risultati concreti a ogni pasto. ===[[Moni Ovadia]]=== *Con [[Noè]], uomo giusto sopravvissuto alla distruzione, [fu] stipulato un nuovo patto, con il quale la specie umana [perse] il privilegio del vegetarianesimo e [fu] degradata all'alimentazione carnivora, marchio d'infamia per la sua incorreggibile aggressività. [...] Non esiste alcuna benedizione da recitare per la carne o il pesce, mentre è prevista per il pane, i dolci, il vino, la frutta e la verdura. Questo elenco di delizie e di alimenti vitali ci fa capire come non vi sia alcuna necessità di ammazzare esseri viventi per nutrirci. *È una scelta etica e dietetica insieme. Io credo che le due cose non possano andare disgiunte. Ho un'impressione vivissima delle sofferenze degli animali. Mi causano un disagio immenso tutte le volte che le penso o ne vengo a conoscenza. E allora cerco in questo modo di coinvolgere me stesso in una scelta etica. *Io credo che il canone biblico, e anche quello islamico, siano di orientamento vegetarianista. È dopo il diluvio universale che all'uomo viene consentito di cibarsi della carne. Perché, a un essere vivente così violento con i propri simili, sembrava troppo chiedere che si astenesse dal cibarsi di carne. È una sorta di cedimento alla brutalità dell'uomo da parte dell'istanza etica universale. *Non sopporto più l'idea di contribuire, pur se in minima parte, alla violenza. Non mi piace l'idea di mangiare esseri che sono stati uccisi. [...] La violenza è una: che sia contro un essere umano o un animale, non cambia nulla. ===[[Roberto Perrone]]=== *I vegetariani sono aumentati e aumenteranno in modo esponenziale. E i ristoranti si adeguano. Nascono sempre più ristoranti vegetariani [...]. Molti ristoranti che vegetariani non sono hanno nel menu sempre più piatti dedicati a questo tipo di clientela. Tutto doveroso e molto giusto. Ma io ritengo che la cucina debba essere vissuta a 360 gradi. Faccio un esempio. Io preferisco l'acqua gasata a quella naturale, però bevo entrambe. Secondo me per amare la cucina veramente bisogna essere capaci di assaggiare tutto, di sentire il gusto di ogni cosa. *Il vegetariano con cui sei uscito è più o meno così, comincia a togliere e ad aggiungere. A meno che non trovi una proposta che gli vada bene. Altrimenti si divide in due sottocategorie: il vegetariano che soffre in silenzio e lo scassapalle che comincia a prendersela con il locale (e con i compagni di pranzo o cena) perché non sono al passo con i tempi. Per risolvere i problemi, mi è già successo, specialmente all'estero, mi sacrifico e scelgo un ristorante vegetariano, direttamente. *In realtà non ce l'ho con i vegetariani. Sono loro, o almeno quelli più ideologizzati, che ce l'hanno con me. Il problema, in ogni aspetto della vita, è l'estremismo, anche se chi lo pratica non se ne accorge: è convinto di essere nel giusto e non sa e non vuole capire le ragioni degli altri perché ritiene le proprie inscalfibili, superiori. *La scelta vegetariana (o di più, vegana) è, appunto, una scelta. Se a me piace l'agnello sambucano, però, non scassatemi i cabasisi. ===[[Plutarco]]=== {{vedi anche|sezione=s|[[Plutarco#De esu carnium|De esu carnium]]}} *Ma la [[Pesca (attività)|pesca]] con l'amo e le reti, per qualsiasi tipo di pesce, è chiaramente un colpevole atto di ghiottoneria e avidità da parte di chi desidera mangiare pesce; rappresenta inoltre un intorbidire le acque del mare, e un penetrare nelle sue profondità senza una buona ragione. [...] Infatti non soltanto tra gli Egizi e i Siriani, ma anche tra gli Elleni c'era un elemento di santità nell'astenersi dal mangiare pesce. Con l'aiuto della giustizia, penso che dovremmo respingere con orrore il lusso inutile del mangiare pesce. *Non solo dunque il mangiar carne è contro natura in relazione al corpo, ma rende ottuso anche lo spirito con la sazietà e il disgusto che ne deriva. *Non vi vergognate a mescolare i frutti commestibili con il sangue e con la morte? Osate definire feroci i serpenti, le pantere e i leoni mentre siete voi che vi lordate di morte senza esser affatto da meno di queste fiere in fatto di crudeltà? Per essi, infatti, l'animale ucciso è fonte di nutrimento, mentre per voi è solo un boccone prelibato. *Tu ti chiedi per quale motivo [[Pitagora]] si astenesse dal mangiar carne? Io per parte mia mi domando stupito quale evenienza, quale stato d'animo o disposizione mentale abbia spinto il primo uomo a compiere un delitto con la bocca, ad accostare le labbra alla carne di un animale morto e a definire cibo e nutrimento, davanti a tavole imbandite con corpi morti e corrotti, membra che poco prima digrignavano i denti e gridavano, che potevano muoversi e vedere. Come poteva il suo sguardo tollerare l'uccisione delle vittime sgozzate, scuoiate, smembrate, il suo olfatto resistere alle esalazioni, come ha fatto il senso di contaminazione a non dissuadere il palato, a contatto con le piaghe di altri esseri, nel ricevere i succhi e il sangue putrefatto di ferite mortali? *Sarebbe il caso di discutere su chi cominciò per primo a mangiar carne, non su chi troppo tardi smise! ===[[Porfirio]]=== {{vedi anche|sezione=s|[[Porfirio#De abstinentia|De abstinentia]]}} *A tutte le scuse di coloro che ammettono di fatto che si mangi carne per piacere ed intemperanza, e adducono invece sfacciatamente come pretesto di fare ciò per una necessità che attribuiscono, più di quanto convenga, alla nostra natura, mi sembra, Castrico, di essermi opposto a sufficienza con i libri precedenti. *Condurre animali al macello, e, inebriato di massacro, farli cuocere, non per nutrirsene e saziarsene, ma allo scopo di trovarvi piacere e di soddisfare la propria ghiottoneria, non c'è nome per designare questo misfatto, questo crimine. *{{NDR|Gli [[Antico Egitto|egizi]]}}, giustamente, li onoravano {{NDR|gli animali}} e si astenevano dal cibarsi di essi per quanto potevano. *Il regime vegetariano contribuisce alla salute e nello stesso tempo ad acquisire una resistenza commisurata agli sforzi che l'esercizio della filosofia richiede. *L'astinenza dalla carne degli animali non ci impedisce di vivere né di vivere bene. ===[[Tom Regan]]=== *Difficile immaginare cosa possa voler dire mangiare senza mangiar carne. Ecco cosa ci succede: qui c'è la bistecca, qui c'è una patata al forno e qui c'è l'insalata. Tolta la bistecca, cosa ci resta? Una patata al forno con un po' di insalata. Non c'è da stupirsi se inizialmente i temporeggiatori pensano che diventare vegetariani sia come fare un voto combinato di astinenza culinaria e povertà. Poi, col tempo, i temporeggiatori imparano che esiste una cucina tutta da scoprire che non fa uso di animali e che è contemporaneamente nutriente, varia e deliziosa, un menù di possibilità che comprende cibi che provengono da ogni parte del mondo. La vera sorpresa non consiste nel vecchio e solito cibo a cui rinunciamo, ma in quello nuovo e meraviglioso che scopriamo. Qualcosa che tutti noi dobbiamo imparare da soli, poiché nessuno ce lo insegna. *[[Mahatma Gandhi|Gandhi]] aveva decisamente ragione su alcune cose. Mangiare animali, mangiare la loro carne, come facevo io, di certo favorisce il loro massacro, la loro morte violenta e assolutamente terribile [...].<br />Inoltre, da quanto cominciavo ad apprendere sull'alimentazione, venni a conoscenza del fatto che non era necessario mangiar carne per godere di buona salute. A questo punto tutto era chiaro: il massacro degli animali a scopo alimentare è qualcosa di inutile. *Nessun vegetariano verrebbe meno alla propria scelta solo perché molti altri continuano a sostenere l'industria degli animali [...]. Poiché questa industria comporta la sistematica violazione dei diritti degli animali, per le ragioni addotte è moralmente sbagliato acquistarne i prodotti. È per questo che, secondo la teoria dei diritti, il vegetarianismo è moralmente obbligatorio; ed è per questo che non dobbiamo ritenerci soddisfatti di alcun risultato che non sia la fine completa dell'allevamento – non necessariamente intensivo – a scopo commerciale degli animali così come lo conosciamo. ===[[Jean-Jacques Rousseau]]=== *I grandi criminali si incalliscono nel delitto abbeverandosi di sangue. [[Omero]] rappresenta i Ciclopi, mangiatori di carne, come uomini mostruosi, e i Lotofagi come un popolo così amabile che, chiunque aveva cominciato a conoscerli, dimenticava persino il proprio paese per vivere con loro. *Parrebbe dunque che l'uomo, provvisto di denti e di intestini analoghi a quelli degli erbivori, si debba naturalmente collocare in questa classe, e tale opinione non solo è confermata dalle osservazioni anatomiche, ma trova largo appoggio nei monumenti dell'antichità. *Una delle prove che il gusto della carne non è naturale per l'uomo è l'indifferenza che i fanciulli hanno per questa vivanda, mentre tutti preferiscono alimenti vegetali, come i latticini, i farinacei, la frutta e così via. È soprattutto importante non snaturare questa primitiva inclinazione ed evitare in ogni modo di rendere i fanciulli carnivori, almeno per il loro carattere, se non per la loro salute, poiché, comunque si spieghi il fenomeno, è certo che i grandi mangiatori di carne sono in genere più crudeli e feroci degli altri uomini: è un fatto che viene osservato in tutti i luoghi e in tutti i tempi. ===[[Henry Stephens Salt]]=== {{vedi anche|sezione=s|[[Henry Stephens Salt#L'etica vegetariana|L'etica vegetariana]]}} *La base ''morale'' del vegetarianismo è quella che sorregge tutto il resto. *Non c'è da meravigliarsi che i riformatori alimentari appaiano come gente strana e irragionevole a coloro che non hanno compreso l'autentica ''raison d'être'' della riforma alimentare, e che continuano a discutere come se la scelta tra la vecchia dieta e la nuova fosse una mera questione di capriccio personale o di variazione professionale, nella quale l'aspetto morale è quasi irrilevante. [...] Deriva tutto dalla nozione che i vegetariani sono ripiegati su qualche sorta di sterile «coerenza» logica, invece di tendere a un pratico progresso verso un modo di vivere più umano – l'unico tipo di coerenza che in questa, o in qualsiasi altra branca della riforma, è possibile di per sé, o degna di un momento di attenzione da parte di ogni persona sensibile. *Non è mia intenzione lanciare un appello esagerato o fantasioso al vegetarianismo. Esso non è, come ha asserito qualcuno, una «panacea» per i mali umani; è qualcosa di molto più razionale – una parte essenziale del moderno movimento umanitario, il quale non può compiere un vero progresso senza di esso. *Parlo di principio ''etico'', perché non ci sono dubbi sul fatto che il motivo principale della scelta vegetariana sia quello umanitario. [...] il sentimento che sta alla base dell'intero movimento e che lo anima è l'istintivo orrore per la macellazione, specialmente per la macellazione degli animali che vantano un livello più alto di organizzazione, che appaiono così «umani», così strettamente simili all'uomo. ===[[George Bernard Shaw]]=== [[File:Vertumnus årstidernas gud målad av Giuseppe Arcimboldo 1591 - Skoklosters slott - 91503.tiff|thumb|''Rodolfo II'', composizione vegetale di Arcimboldo (1590 ca.)]] *Come possiamo aspettarci delle condizioni ideali sulla terra quando siamo i becchini viventi di animali uccisi? *Gli animali sono miei amici... e io non mangio i miei amici. *Sono stato un cannibale per venticinque anni. Per il resto della vita sono stato vegetariano. Fu [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]] che mi aprì gli occhi per la prima volta sulla ferocia della mia dieta. ===''[[I Simpson]]''=== *– Iniziamo con del manzo di grado A, lo diamo da mangiare ad altre mucche e poi le uccidiamo e serviamo il risultato spaventoso su un panino ai sette cereali. Burger al quadrato!<br>– Mucche che mangiano altre mucche?! Ma è abominevole!<br>– No, Lisa, tu sei vegetariana ma quelle mucche hanno fatto una scelta diversa. ([[I Simpson (ventunesima stagione)|ventunesima stagione]]) *Mi prendo del chili vegetariano prima che si disperino e ci aggiungano della carne. ([[I Simpson (ottava stagione)|ottava stagione]]) *– Non eravamo soddisfatti delle altre linee vegetariane, ti meraviglieresti se sapessi in quante puoi trovare un tocco di maiale.<br />– Linda e io ci battiamo per i diritti degli animali. Infatti se ascolti certe nostre canzoni alla rovescia potrai sentire ogni possibile variante della zuppa di lenticchie!<br />– Quand'è che tutti quegli sciocchi impareranno che si può essere perfettamente sani semplicemente mangiando vegetali, frutta, farinacei e formaggio?<br />– Hew, Formaggio!<br />– Non mangi formaggio, Apu?<br />– No. No di no! Non mangio nessuno cibo che viene da un animale!<br />– Ah, allora penserai che io sono un mostro.<br />– Sì, che sei mostro lo penso, ma tempo fa ho imparato che sopporto gli altri invece che impongo loro mio credo. Sai si può fare influenza su gente senza che ossessioni lei. ([[I Simpson (settima stagione)|settima stagione]]) *Non posso essere vegetariano, adoro il sapore della morte. ([[I Simpson (diciannovesima stagione)|diciannovesima stagione]]) ===[[Isaac Bashevis Singer]]=== *{{NDR|«Lei ha detto di non volere più pensare a Dio: l'ultima religione che non abbandona è la scelta vegetariana?»}} Direi proprio di sì: visto che non ho ideali migliori, lasciamo che questa sia la mia religione. {{NDR|«Il suo non sembra un atteggiamento molto lusinghiero né per la religione, né per Dio»}} Lo so, ma il problema è: «Come mai Dio non è vegetariano?». Questa è la vera domanda, o, come dicono a Brooklyn, la domanda da 64 dollari. Dio avrebbe dovuto essere il primo dei vegetariani. *Il vegetarianesimo è la mia religione, sono diventato un vegetariano stabile circa venticinque anni fa. Prima di allora provavo e riprovavo, ma erano episodi sporadici. Finalmente, a metà degli anni sessanta, ho preso la decisione. Da allora sono vegetariano. [...] Questa è la mia protesta contro la condotta del mondo. Essere vegetariani significa dissentire, dissentire contro il corso degli eventi attuali. Energia nucleare, carestie, crudeltà, dobbiamo prendere posizione contro queste cose. Il vegetarianesimo è la mia presa di posizione. E penso che sia una presa di posizione consistente. *Penso che tutto ciò che è collegato con il vegetarianesimo sia della massima importanza, perché non ci potrà mai essere pace nel mondo finché ci ostiniamo a mangiare gli animali. Questo si applica anche ai pesci. Io non mangio pesce. Sono diventato vegetariano perché per tutta la vita mi sono sentito in colpa e pieno di vergogna per il fatto di aver mangiato carne animale. Sono convinto che gli animali siano creature di Dio esattamente come lo sono gli esseri umani. E noi dobbiamo rispettarli, e amarli, invece di macellarli. *Sono vegetariano per ragioni di salute: la salute del [[pollo]]. ===[[Peter Singer]]=== *Diventare vegetariano non è meramente un gesto simbolico. Non è neanche il tentativo di isolarsi dalle sgradevoli realtà del mondo, di mantenersi puro e senza responsabilità per la crudeltà e per la carneficina che ci circondano. Diventare vegetariano è il passo più concreto ed efficace che si può compiere per porre fine tanto all'inflizione di sofferenze agli animali non umani, quanto alla loro uccisione. *«È adeguata, dal punto di vista della nutrizione, una dieta esclusivamente vegetariana?» è una domanda che richiama alla mente l'argomento del proprietario di schiavi secondo cui lui e tutta l'economia del Sud sarebbero andati in rovina senza il sostegno della manodopera schiava. *Sono vegetariano in quanto [[utilitarismo|utilitarista]]. Credo che l'applicazione del principio di utilità alla nostra attuale situazione – specialmente con riguardo ai metodi oggi utilizzati per allevare animali a fini alimentari e alla varietà di cibo a nostra disposizione – porti alla conclusione che dovremmo essere vegetariani. [[Immagine:Oliver Goldsmith.jpg|miniatura|upright=1.2|Gli uomini migliori fingono un'estrema compassione per ogni sorta di animali: a sentirli parlare, uno straniero sarebbe indotto a pensare che non potrebbero fare del male neppure alla zanzara che li ha punti. Sembrano così teneri, e così compassionevoli, che li prenderemmo per innocui amici di tutto il creato e protettori del più orrendo insetto o serpente che avesse il privilegio di esistere. Eppure (ci credereste?) ho visto quegli stessi uomini, che si erano vantati in tal modo della loro sensibilità, divorare allo stesso tempo la carne di sei diversi animali preparati in fricassea. Che incredibile contraddizione! ''Provano pietà e mangiano gli oggetti della loro compassione!'' ([[Oliver Goldsmith]])]] *{{NDR|Una cosa}} sorregge, rende coerenti e dota di senso tutte le nostre altre attività per gli animali. Questa specifica cosa è che ci assumiamo la responsabilità della nostra vita e che la rendiamo quanto più possibile immune da crudeltà. Il primo passo è smettere di mangiare gli animali.<br />Molte persone che si oppongono alla crudeltà verso gli animali, si arrestano di fronte alla prospettiva di diventare vegetariane. È di tali persone che [[Oliver Goldsmith]], il pensatore umanitario del diciottesimo secolo, scrisse: «Provano pietà, e mangiano gli oggetti della loro compassione». ===[[Tiziano Terzani]]=== *Guardavo quei bei pesci muoversi nell'acqua, guardavo i maialini appesi agli uncini e pensavo a come, a parte la miseria e la fame, l'uomo ha sempre trovato strane giustificazioni per la sua violenza carnivora nei confronti degli altri esseri viventi. Uno degli argomenti che vengono ancora usati in Occidente per giustificare il massacro annuo di centinaia di milioni di polli, agnelli, maiali e bovi è che per vivere si ha bisogno di proteine. E gli elefanti? Da dove prendono le proteine gli elefanti? *Quella che chiamiamo eufemisticamente "carne" sono in verità pezzi di cadaveri, di animali morti, morti ammazzati. Perché fare del proprio stomaco un cimitero? *Tutta la nostra società è fatta per dare spago alla violenza, e allora violenza produce violenza, non c'è niente da fare. Per questo anche il mio essere vegetariano è una scelta morale. Ma come si può allevare la vita per uccidere e mangiarsela? [...] Hai mai sentito gli urli di un macello di maiali? E come puoi mangiare il maiale, poi? È impossibile. ===[[Henry David Thoreau]]=== *Credo che ogni uomo che sia sempre stato sincero nel conservare nelle migliori condizioni le proprie più alte e poetiche facoltà, sia stato particolarmente incline ad astenersi da cibo animale e da molto cibo di qualsiasi genere. *Mi sono scoperto incapace di pescare senza diminuire un po' nella stima che ho di me stesso. [...] Inoltre, c'è qualche cosa di essenzialmente poco pulito, in questo cibo e in tutta la carne, e cominciai a vedere dove inizia il lavoro di casa e dove invece il tentativo – che costa così tanto – di avere un'apparenza pulita e rispettabile ogni giorno, e di mantenere la casa sempre accogliente e libera da cattivi odori e cattive viste. *Nel mio caso, l'obbiezione pratica al cibo animale era la sua sporcizia; e inoltre, quando avevo preso, pulito, cucinato e mangiato il mio pesce, esso pareva non avermi essenzialmente nutrito. Era insignificante e non necessario, e costava più di quello a cui serviva. Un po' di pane o un po' di patate sarebbero serviti allo stesso scopo, con meno seccatura e minore sporcizia. *Può essere vano chiedere perché l'immaginazione non possa essere riconciliata alla carne e al grasso. A me basta che sia così. Non è un rimprovero il fatto che l'uomo sia un animale carnivoro? È vero, egli può vivere, e vive in effetti, per lo più depredando gli altri animali; ma questo è un miserabile modo di vita – come può ben convincersi chi vada a mettere trappole ai conigli o a sgozzare gli agnelli – e sarà considerato benefattore della sua razza colui che insegnerà all'uomo di limitarsi a un cibo più innocente e più sacro. Qualunque possa essere la mia consuetudine, non ho dubbio che appartenga al destino della razza umana, nel suo graduale miglioramento, smettere di mangiare animali; allo stesso modo che le tribù selvagge hanno smesso di mangiarsi l'una l'altra quando vennero in contatto con le più civili. ===[[Lev Tolstoj]]=== [[File:Tolstoj's vegetarian breakfast.JPG|thumb|Una colazione (vegetariana) di Tolstoj a [[Jasnaja Poljana]]]] *Già diverso tempo addietro, leggendo il bellissimo libro ''Ethics of Diet'' {{NDR|di [[Howard Williams]]}}, m'era venuta voglia di visitare un macello, per vedere con i miei occhi la sostanza della questione di cui si tratta appunto quando si parla di vegetarianesimo. Ma continuavo ad aver degli scrupoli, così come sempre se ne hanno ad andare a vedere delle sofferenze che si è ben certi di trovare, e che non potrai far nulla per scongiurare, e così rimandavo sempre il giorno.<br />Ma poco tempo fa mi imbattei, per strada, in un macellaio, che era venuto a casa dei suoi e che stava tornando a Tula. È un macellaio ancora inesperto, e il suo compito è perciò quello di dare il colpo di pugnale. Gli domandai se non provava compassione, a uccidere quelle bestie. E mi rispose così come rispondono sempre: «C'è poco da aver compassione. Quel lavoro lì bisogna farlo». Ma quando gli dissi che non era indispensabile mangiar carne, ne convenne e allora convenne pure del fatto che sì, le bestie facevano compassione. *Non bisogna indignarsi al punto di odiare gli uomini per pietà verso gli animali [...] bisogna invece agire in conformità di ciò a cui spinge questo sentimento, e cioè non mangiare carne di qualsiasi essere a cui sia stata tolta la vita. Sono convinto che nei prossimi secoli la gente racconterà con orrore e ascolterà con dubbio come i loro antenati ammazzavano gli animali per mangiarli. Il vegetarismo si diffonde molto rapidamente. *Non siamo struzzi, e non possiamo credere che se non guarderemo, ciò che non vogliamo vedere non esisterà più. E tanto meno lo possiamo, quando ciò che non vogliamo vedere è quel che vogliamo mangiare. E soprattutto, se almeno fosse necessario tutto ciò! O magari non necessario, ma se non altro almeno utile a qualcosa. E invece? Niente, non è di nessuna utilità. (Coloro che ne dubitano leggano quei numerosi libri che sono stati scritti a questo proposito da scienziati e da medici, e nei quali viene appunto dimostrato che la carne non è affatto necessaria all'alimentazione umana. E non ascoltino invece quei medici veterotestamentari che difendono a spada tratta la necessità di far uso di carne solamente perché la carne è stata ritenuta necessaria per lungo tempo dai loro predecessori e poi anche da loro stessi; costoro la difendono caparbiamente, con ''male''volenza, così come si difende sempre quel che è vecchio e va ormai cadendo in disuso.) Serve soltanto a educare la gente ai sentimenti bestiali, a sviluppare la bramosia, la lussuria, l'ubriachezza. Il che trova perennemente conferma nel fatto che uomini giovani, buoni, non guastati ancora, e in particolar modo le donne e le fanciulle, sentono, pur senza saperlo, che così come da una cosa ne deriva un'altra, allo stesso modo la virtù non è compatibile con la bistecca, e non appena desiderano esser buoni, abbandonano appunto i cibi a base di carne. *Per qual motivo l'astinenza dal cibo animale sarà appunto il primo atto [...] della vita morale, è stato detto ottimamente: e non da un uomo soltanto, ma da tutta quanta l'umanità, nella persona dei suoi migliori rappresentanti, e ininterrottamente, fin da quando l'uomo ha cominciato ad affacciarsi alla consapevolezza. Ma allora perché, se l'illegittimità, ovverosia l'immoralità del cibo animale è nota all'umanità da così gran tempo, gli uomini non sono ancora pervenuti alla consapevolezza di questa legge? domanderanno gli uomini che per loro natura si lasciano guidare non tanto dalla loro ragione, quanto piuttosto dall'opinione comune. La risposta a questo interrogativo è che tutto il cammino percorso dagli uomini nella scoperta della morale, il quale cammino costituisce il fondamento d'ogni cammino umano, lo si è potuto percorrere e lo si percorre soltanto lentamente; ma che indizio certo d'un progredire autentico, e non accidentale, lungo questo cammino, è la sua continuità e la sua costante accelerazione.<br />Tale è appunto il progredire del vegetarianesimo. Esso ha trovato espressione in tutti i pensieri che gli scrittori vi hanno dedicato e nella vita stessa dell'umanità, che inconsapevolmente sta passando sempre più dal carnivorismo ai cibi vegetali, mentre consapevole espressione di ciò sono le dimensioni sempre maggiori e la particolare forza che va assumendo il movimento vegetariano. ===[[Umberto Veronesi]]=== {{vedi anche|sezione=s|[[Umberto Veronesi#Perché dobbiamo essere vegetariani|Perché dobbiamo essere vegetariani]]}} *Considero il vegetarianesimo una conquista culturale e un segno di civiltà. Chi è vegetariano si sente cittadino della Terra, perché non deve uccidere e massacrare i suoi abitanti per rispondere al suo primordiale bisogno di cibo. L'orgoglio vegetariano è analogo a quello che provavano i greci che appartenevano alle prime scuole filosofiche e infatti i vegetariani convinti, a partire da [[Leonardo da Vinci]] fino ai [[The Beatles|Beatles]], hanno fatto della loro scelta una bandiera, che indica una certa visione del mondo: con meno violenza, meno morte, più coscienza e più senso di responsabilità individuale. *Il mio impegno a favore del vegetarianesimo non ha solo basi scientifiche e mediche, ma anche filosofiche. Anzi è nato in me da bambino dall'amore e dal rispetto per la vita in tutte le sue forme, specie quando non può difendersi e far valere le sue ragioni. Non ho mai sopportato la prigionia degli allevamenti e la crudeltà della macellazione. Evitare la carne è un modo per evitare la sofferenza inutile degli animali. *Il nostro organismo, come quello delle scimmie, è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne non ci indebolirebbe certamente: pensiamo alla potenza fisica del [[gorilla]]. E pensiamo al neonato, che nei primi mesi quadruplica il suo peso nutrendosi solo di latte. Non solo una dieta di frutta e verdura ci farebbe bene, ma servirebbe proprio a tenere lontane le malattie. *Il vegetarianesimo è una scelta di rispetto per l'ambiente e di responsabilità nei confronti del futuro dell'uomo. Ma è soprattutto una scelta di amore per la vita e per gli animali. Mi rendo conto che è difficile pensare al dolore terribile degli animali quando si mangia carne: come immaginare che quella fettina sottile e ben cucinata che ci presentano nel piatto era pochi giorni prima un [[bue|vitellino]] che scorrazzava nei prati accanto alla mamma? Ancor meno facile è visualizzare le torture che ha subito nel macello. *Io sono un vegetariano convinto per ragioni etiche (non mi va di soddisfare la gola a spese del dolore e della morte di altri animali), ma nel fare queste affermazioni mi baso su ragioni scientifiche più che accertate. Noi siamo circondati da sostanze inquinanti, che la sensibilità collettiva ritiene ormai un rischio per la nostra vita. Sono sostanze nocive se le respiriamo, ma lo sono molto di più se le ingeriamo. Consumando carne, ci mettiamo proprio in questa situazione, perché dall'atmosfera queste sostanze ricadono sul terreno, e quindi sull'erba che, mangiata dal bestiame, si accumulano nei suoi depositi adiposi, e infine arrivano sul nostro piatto quando mangiamo la carne. Una sostanza tossica è più pericolosa se viene ingerita piuttosto che se viene respirata. *Sono vegetariano da quando ho iniziato a scegliere, e la mia è una scelta d'amore, di filosofia e di scienza. Di amore per gli animali e per la vita in tutte le sue forme, specialmente quando è inerme e non può far valere il suo bisogno disperato di sopravvivere. Nessuna esistenza è piccola, nessuna è insignificante. Mangiare è una forma di celebrazione della vita, e non negazione della vita stessa ad altri esseri viventi, perché "inferiori". [...] La filosofia del vegetarianesimo è la non-violenza e la violenza a cui gli animali da macello sono sottoposti è efferata e crudele. ===[[Voltaire]]=== *Bisogna risalire fino al buon [[Porfirio]], ai compassionevoli [[scuola pitagorica|pitagorici]], per trovare qualcuno che abbia cercato di farci vergognare della nostra cruenta ghiottoneria; oppure bisogna recarsi tra i [[Brahmanesimo|brahamani]]. Infatti i nostri [[monachesimo|monaci]], costretti dal capriccio dei fondatori dei loro ordini, a rinunziare alla carne, sono assassini di sogliole e di rombi, quando non lo sono di pernici e di quaglie. E né tra i monaci né nel concilio di Trento né nelle nostre assemblee del clero né nelle nostre accademie si è mai pensato di chiamare un male quella carneficina universale. Nei concili non vi si è pensato più che nelle taverne. *Del resto, noi cessiamo presto di commuoverci per la morte spaventosa degli animali riservati alla nostra tavola. I bambini, che piangono la morte del primo pollo che vedono sgozzare, la seconda volta ridono. Infine, è fin troppo certo che quella spaventosa carneficina messa senza posa in mostra nelle nostre beccherie e nelle nostre cucine non ci sembra un male: anzi, consideriamo quell'orrore, spesso pestilenziale, come una benedizione del Signore; e possediamo ancor oggi preghiere in cui lo si ringrazia di quegli assassinii. Eppure, c'è forse qualcosa di più abominevole del nutrirsi continuamente di cadaveri? *Eppure io non vedo tra noi nessun moralista, nessuno dei nostri loquaci predicatori, nessuno nemmeno dei nostri Tartufi, che abbia mai fatto la minima riflessione su quest'orrenda abitudine divenuta in noi natura. ==Proverbi== *''If slaughterhouses had glass walls, the whole world would be vegetarian.'' ([[Proverbi inglesi|inglese]]) :Variante: ''If slaughterhouses had glass walls, everyone would become a vegetarian.'' :Se i [[mattatoio|mattatoi]] avessero le pareti di vetro, tutti sarebbero vegetariani.<ref>La frase viene spesso attribuita a [[Paul McCartney|Paul]] e [[Linda McCartney]].</ref> *Mangiare carne è mangiare i propri parenti.<ref>Detto che, facendo riferimento alla credenza nella [[Reincarnazione|metempsicosi]], promuove il vegetarianismo.</ref> ([[Proverbi indiani|indiano]]) ==Slogan== [[File:Elizabeth Berkley PETA1.jpg|miniatura|[[Elizabeth Berkley]] in un manifesto pro-vegetarianismo]] {{vedi anche|Slogan vegetariani}} *I vegetariani lo fanno meglio! :''Vegetarians Do It Better!'' *Lascia che il vegetarianismo cresca su di te. :''Let Vegetarianism Grow on You.'' *Prova a relazionarti con chi è sul tuo piatto. :''Try to Relate to Who's on Your Plate.''<ref>Slogan della [[People for the Ethical Treatment of Animals|PETA]] che invita a considerare gli animali come essere senzienti con cui relazionarsi e non come cibo, e quindi a diventare vegetariani o vegani.</ref> ==Note== <references /> ==Voci correlate== {{div col|3}} *[[Allevamento]] *[[Allevamento intensivo]] *[[Animale]] *[[Animalismo]] *[[Carne]] *[[Cibo]] *[[Cucina vegetariana]] *[[Diritti degli animali]] *[[Fruttarismo]] *[[Industria della carne]] *[[Macellaio]] *[[Mattatoio]] *[[Storia del vegetarianismo]] *[[Veganismo]] {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|w_preposizione=riguardante il|preposizione=sul}} {{vetrina|7|1|2019|argomenti}} [[Categoria:Dietetica]] [[Categoria:Etica]] [[Categoria:Vegetarianismo| ]] 2qh8wvax837rjutfg0arstzo7z03vz5 Marxismo 0 19431 1223528 1151781 2022-08-20T20:33:18Z IppolitoN 23099 /* Friedrich Engels */ wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Stamp Soviet Union 1948 CPA 1246.jpg|thumb|Francobollo sovietico commemorativo del centenario del ''[[Manifesto del Partito Comunista]]'']] Citazioni sul '''marxismo''' e sui '''marxisti'''. ==Citazioni== *Ci sono due tipi di marxisti. Ci sono coloro ai quali piace il marxismo perché dà loro l'opportunita, almeno credono, di ripudiare i valori più alti della vita; e a loro piace ripudiare queste cose. Ci sono altri ai quali il marxismo piace solo perché a loro piacciono i fatti, ed è necessario affrontare i fatti per procedere a costruire nella realtà concreta i valori più alti della vita. ([[Max Eastman]]) *Dei marxisti talvolta si dice che evocano la crisi capitalistica di continuo, e che solo per questo finiscono presto o tardi per avere ragione, un po' come un pendolo rotto che segna l'ora giusta almeno due volte al giorno. [...] per quei sedicenti discepoli che tendono a scambiare l'analisi di Marx per una banale teleologia, la battuta non sembra del tutto inappropriata. Bisognerebbe però trovare un'immagine speculare per quegli esponenti del paradigma dominante ai quali capita di dichiarare che va tutto bene anche nel mezzo di una situazione palesemente fuori controllo. Ad esempio, potremmo dire che il loro comportamento ricorda quei semafori che continuano imperturbabili ad alternare il rosso e il verde anche al cospetto di un gigantesco ingorgo. ([[Emiliano Brancaccio]]) *Diversamente che in [[Immanuel Kant|Kant]], dove la Città dei fini risponde all'«etica dell'intenzione», in Marx domina l'«etica dell'efficacia». Ciò fa del marxismo una filosofia che occulta il carattere soggettivo delle scelte morali, che vengono infatti presentate come imperativi imposti dalla storia. Dal momento che il fine da perseguire non è il frutto di una scelta, bensì un compito assegnato dai rapporti sociali, esiste un solo problema: trovare i mezzi più idonei per accelerare la marcia della rivoluzione. ([[Luigi Fenizi]]) *È dall'hegelismo, sostiene [[Karl Popper|Popper]], che scaturiscono gli aspetti peggiori del marxismo; vale a dire lo storicismo e il totalitarismo. Non solo Hegel, ma anche [[Karl Marx|Marx]] è un ''falso profeta''. ([[Dario Antiseri]]) *È legittimo affermare che il [[cristianesimo]] è marxismo portato di gran lunga più avanti. Sia il cristiano che il marxista riconoscono la necessità della lotta contro forze specificamente antiumane e ambedue vedono la storia umana come la storia di questa lotta. Ambedue ricercano la fine della società del predominio, e vedono tale avvento compiersi attraverso un movimento di redenzione che non ha la sua posta, il suo premio, nella società che combattono, perché il premio è la comunità redenta dei poveri. Ambedue, inoltre, in modi diversi, (da un canto predestinazione, dall'altro teoria materialistica della storia, o materialismo storico), affermano di non proporre soltanto un ideale, qualcosa che possiamo o no scegliere di attuare, ma di rivelare dati di fatto, un progetto su cui si fonda la storia umana, che ci piaccia o no. ([[Herbert McCabe]]) *È sgradevole dover constatare come la crisi del marxismo praticante e diffuso in Italia coincida, più o meno, con la fine della tragedia brigatista, cioè del più settario e dottrinariamente confuso attivismo rivoluzionario. ([[Gaspare Barbiellini Amidei]]) *I marxisti hanno immunizzato il marxismo dalla confutazione fattuale. Han trasformato la teoria in dogma. E così proibirono al marxismo di crescere come scienza. ([[Dario Antiseri]]) *Il marxismo concorda con l'anarchismo nel preconizzare la morte dello Stato col comunismo. ([[Luigi Fabbri]]) *Il marxismo è la scienza delle leggi di sviluppo della natura e della società, la scienza della rivoluzione delle masse oppresse e sfruttate, la scienza della vittoria del socialismo in tutti i Paesi, la scienza dell'edificazione della società comunista. ([[Iosif Stalin]]) *Il marxismo è un figlio ribelle del [[capitalismo]] da cui ha ricevuto la fede nella materia. ([[Emmanuel Mounier]]) *Il marxismo è una teoria socialista. È la prima e la più importante teoria scientifica [...] e non è giusto vedere il marxismo come fanatismo. Dobbiamo essere obiettivamente aperti ad esso, e, anche nelle nostre differenze, dobbiamo argomentare proponendo tesi contro tesi e soluzioni contro soluzioni. Dobbiamo essere in grado di vedere sia la verità che gli errori, dovunque siano [...] La nostra posizione odierna verso il marxismo e il comunismo non è più negativa. Nel passato non fummo imitatori, e nemmeno oggi lo siamo, ma bisogna accogliere ciò che è benefico per noi e per la nostra lotta. ([[Michel Aflaq]]) *Il marxismo è solo un episodio – uno dei tanti errori che abbiamo commesso nella perenne e pericolosa lotta per costruire un mondo migliore e più libero. ([[Karl Popper]]) *Il marxismo ha perlustrato per la prima volta il sentiero per la libertà e liberazione dell'umanità dalla posizione del popolo, e ha indicato la direzione, attraverso una teoria scientifica, verso una società ideale senza oppressione né sfruttamento, in cui ogni persona possa godere di eguaglianza e libertà. ([[Xi Jinping]]) *Il marxismo ha portato al fascismo e al nazionalismo perché, in tutti i punti essenziali, esso è fascismo e nazionalismo. ([[Frederick Augustus Voigt]]) *Il marxismo non è il ritorno alla salute di un proletariato malato. È il peccato sociale di cui la miseria proletaria ha permesso la nascita. ([[Madeleine Delbrêl]]) *Il marxismo è essenzialmente un giudaismo che ha perso la pazienza. Il Messia ci ha messo troppo a venire, o piuttosto a non venire. Il regno della giustizia deve essere instaurato dall'uomo stesso, su questa terra, qui e ora. ([[George Steiner]]) *Il marxismo mi ha dato la felicità più grande che una persona possa sognare: sapere dove andare, la quieta fiducia nell'esito finale della causa a cui si è legata la propria vita. ([[Nadežda Konstantinovna Krupskaja|Nadežda Krupskaja]]) *Il marxismo ha reso all'uomo il massimo onore. La visione di Mosè e di Gesù e di Marx, la visione di una terra giusta, di un amore per il prossimo, di un'universalità, l'abolizione delle barriere fra paesi, classi, razze, l'abolizione degli odi tribali: questa visione era – siamo rimasti d'accordo su questo, vero? – un'immensa impazienza. Ma era anche qualcosa di più. Era una sopravvalutazione dell'uomo. Una sopravvalutazione forse fatale, forse insensata, eppure magnifica, giubilante, dell'uomo. Il più grande complimento che gli sia mai stato fatto. ([[George Steiner]]) *Il marxismo non potrà mai essere distrutto, così come non potrà essere distrutta nessuna ideologia che risponda alla propria epoca ed agli interessi fondamentali della maggioranza della società. ([[Offlaga Disco Pax]]) *{{NDR|I marxisti sono}} Il Platone d'esecuzione. ([[Ennio Flaiano]]) *Il principio fondamentale del marxismo è che le forze produttive devono essere sviluppate. L'obiettivo finale, per i marxisti, è realizzare il comunismo, che deve essere costruito sulla base di forze produttive altamente sviluppate. ([[Deng Xiaoping]]) *Il sussurro: «Saremo come dei», è per il marxista la sorgente e la realizzazione di tutte le sue ambizioni; per il cristiano è la peggiore tentazione diabolica e conduce inevitabilmente alla perdizione. ([[Donald Nicholl]]) *La dottrina marxista è un po' come il liceo classico. Studi il latino e il greco, non ti serve per attualizzarlo immediatamente, ma ti apre la mente e ti da strumenti magari per imparare a leggere un manuale. ([[Marco Rizzo]]) *L'assioma uso della violenza uguale squadrismo è estraneo alla tradizione del marxismo rivoluzionario, che non ha mai avuto pregiudizi rispetto alle forme di lotta. ([[Oreste Scalzone]]) *L'idea che gli errori del marxismo furono scoperti solo dopo che esso fu messo alla prova come strumento di potere è frutto di una falsa credenza. Anche nella Prima Internazionale che avevano contribuito a fondare, Marx ed Engels erano state figure controverse. Avevano rivolto e ricevuto attacchi da ogni parte, e il loro preteso rigore intellettuale era stato fortemente contestato. Ciò che stupisce è che tanti marxisti ignorarono l'entità del danno. Per i suoi seguaci il marxismo era diventato un infallibile complesso di dottrine, una sorta di religione politica. ([[Robert Service]]) *L'inserimento pratico nel movimento storico è il grande obbiettivo cui mira ogni concetto, ogni formulazione teorica del marxismo. ([[Karl Korsch]]) *Le classi dominanti hanno sempre ricompensato i grandi rivoluzionari, durante la loro vita, con incessanti persecuzioni; la loro dottrina è stata sempre accolta con il più selvaggio furore, con l'odio più accanito e con le più impudenti campagne di menzogne e di diffamazioni. Ma, dopo morti, si cerca di trasformarli in icone inoffensive, di canonizzarli, per così dire, di cingere di una certa aureola di gloria il loro nome, a "consolazione" e mistificazione delle classi oppresse, mentre si svuota del contenuto la loro dottrina rivoluzionaria, se ne smussa la punta, la si avvilisce. La borghesia e gli opportunisti in seno al movimento operaio si accordano oggi per sottoporre il marxismo a un tale "trattamento". ([[Lenin]]) *Lungi dall'essere esaurito, il marxismo è ancora giovanissimo, quasi nell'infanzia: ha appena cominciato a svilupparsi. Esso rimane dunque la filosofia del nostro tempo: è insuperabile perché le circostanze che l'hanno generato non sono ancora superate. ([[Jean-Paul Sartre]]) *Ma certamente in molti casi possiamo trovarci d'accordo con i marxisti. Che i poveri debbano essere trattati in maniera più decente; che non sia lecito opprimere i deboli; che in America Latina vi siano tremende ingiustizie sociali: su questi e simili dati, [[Cristianesimo|cristiani]] e marxisti possono benissimo trovarsi d'accordo. Là dove la povera gente viene sfruttata, il marxista e il cristiano devono lottare insieme per l'eliminazione di un simile sfruttamento. ([[Karl Rahner]]) *Marxista è soltanto colui che ''estende'' il riconoscimento della lotta delle classi sino al riconoscimento della ''dittatura del proletariato''. ([[Lenin]]) *Mentre il [[positivismo]] fondava le scienze sociali, (proclamando la morte della teologia) e il marxismo istigava il proletariato ad abbandonare la religione istituzionale bollata come «oppio dei popoli», migliaia e migliaia di persone tentavano di comunicare con i mondi spirituali attraverso [[medium]] e veggenti<ref>È curioso notare che la data del Manifesto del Partito Comunista, il 1848, sia anche la data della più eclatante manifestazione spiritica pubblica, a opera delle sorelle Fox nello stato di New York. {{NDR|N.d.A.}}</ref>. ([[Cecilia Gatto Trocchi]]) *Molti si affrettarono a profetizzare la fine del marxismo, dimenticando che la dottrina di [[Karl Marx|Marx]] è più fondamentalmente un'espressione genuina dei presupposti metafisici moderni – una filosofia della storia – che una teoria economica. [...] L'aspetto metafisico sembra che non si dissiperà così rapidamente nel mondo occidentale. Perché fa parte dell'inizio filosofico della modernità. Certo, il cavaliere della teoria economico-sociale montava astutamente sul cavallo della teoria metafisica. Ma una volta morto il cavaliere, un altro molto diverso può occupare il suo posto sulle stesse basi o forze materialiste, le quali decidono il senso ultimo del lavoro umano. ([[Juan Cruz Cruz]]) *Nei suoi aspetti migliori, il marxismo tradisce se stesso, poiché assimila inavvertitamente i caratteri più dubbi del pensiero illuminista ed è sorprendentemente vulnerabile dalle sue implicazioni borghesi. Nei suoi aspetti peggiori, invece, la teoria marxista rappresenta l'apologia di un'epoca storica nuova, testimone della fusione tra 'libero mercato' e pianificazione economica, tra proprietà privata e proprietà nazionalizzata, tra competitività e manipolazione oligopolistica della produzione e dei consumi, tra economia e stato – in breve, l'epoca moderna del capitalismo di stato. ([[Murray Bookchin]]) *Nel marxismo il male è tutto dentro la storia, che è storia della lotta di classe. ([[Gaspare Barbiellini Amidei]]) *Non capisco come un uomo dotato di ragione che abbia letto la critica di [[Karl Popper|Popper]] a [[Karl Marx|Marx]] possa essere ancora marxista. ([[Bryan Magee]]) *Per il marxismo non c'è nessun possibile movimento collettivo se non di classe, e quando c'è un movimento collettivo che non sia di classe, o che non si definisca di classe, ne nega l'esistenza o l'importanza, rifiuta comunque ci considerarlo nella stessa categoria dei primi. ([[Francesco Alberoni]]) *Quando oggi si parla di marxismo occorre mettere i punti e spiegare se si intende parlare di Marx, dell'interpretazione che della sua opera dette [[Vladimir Lenin|Lenin]], o dell'interpretazione di [[Lev Trotsky|Trotskij]] o di quella di [[Mao Zedong|Mao]] e così via. ([[Felipe González]]) *Questa teoria che dovrebbe liberare il proletariato, che ha come scopo la creazione dello Stato e dell’umanità senza classi, questa teoria, là dove viene applicata per la prima volta, fa di tutti gli uomini dei piccolo-borghesi. E, per colmo di sfortuna, le sue prime prove le fa proprio in Russia, dove i piccolo-borghesi non sono mai esistiti. In Russia, appunto, il marxismo si presenta soltanto come una componente della civiltà borghese-europea. Anzi, sembra quasi che la [[Borghesia|civiltà borghese]] europea abbia affidato al marxismo il compito di farle da battistrada in Russia. ([[Joseph Roth]]) *Senza il marxismo come chiave di lettura della società penso che saremmo molto arretrati, e senza leninismo come strumento per la presa del potere politico da parte della maggioranza della popolazione, saremmo senza gambe per correre. ([[Marco Rizzo]]) *Si ricordi che sono marxisti, non sono gente normale. Non ragionano nel modo in cui ragiona lei, generale. Non sono spinti dalle emozioni umane quali la collera e la pietà, sono macchine calcolatrici. (''[[A prova di errore (film 1964)|A prova di errore]]'') ===[[Friedrich Engels]]=== *Dalla dissoluzione della scuola hegeliana uscì però anche un'altra corrente, la sola che ha veramente dato dei frutti, e questa corrente di lega essenzialmente al nome di Marx. *[...] la maggior parte delle idee direttrici fondamentali {{NDR|del pensiero marxista}}, particolarmente nel campo economico e storico, e specialmente la loro netta formulazione definitiva, appartengono a Marx. Il contributo che io ho dato – eccezion fatta per un paio di scienze speciali –, avrebbe potuto essere apportato da Marx anche senza di me. Ciò che Marx ha fatto invece, io non sarei stato in grado di farlo. *{{NDR|Su Karl Marx}} Senza di lui la teoria sarebbe ben lungi dall'essere ciò che è. A ragione, perciò, essa porta il suo nome. === [[Mao Zedong]] === *Il marxismo comprende molti princìpi, ma in ultima analisi questi possono essere ricondotti ad una singola frase: «è giusto ribellarsi contro i [[Reazione (politica)|reazionari]]». *Il marxismo deve necessariamente andare avanti, svilupparsi in ragione dello sviluppo della pratica, non può segnare il tempo. Se si facesse stagnante e stereotipato, non avrebbe più vita. Tuttavia, non si possono infrangere i principi fondamentali del marxismo senza cadere nell'errore. Considerare il marxismo da un punto di vista metafisico, come qualcosa di rigido, è puro e semplice dogmatismo. *Nell'esame di un problema, il marxismo deve considerare il tutto quanto le parti. Una rana dentro un pozzo diceva che "Il cielo non è più grande della bocca di un pozzo". Però e inesatto, perché il cielo non si limita alle dimensioni della bocca del pozzo. Se la rana avesse detto "una parte del cielo ha le dimensioni della bocca dei pozzo," avrebbe detto il vero, poiché è conforme alla realtà. *Per apprendere il marxismo, non basta studiarlo sui libri; è soprattutto con la [[Lotta di classe|lotta delle classi]], col lavoro pratico e i contatti con le masse operaie e contadine che si arriva ad appropriarselo realmente. ===[[Jawaharlal Nehru]]=== *La grande crisi mondiale e la depressione sembravano giustificare l'analisi marxista. Mentre tutti gli altri sistemi e teorie stavano annaspando nel buio, il solo Marxismo spiegava la situazione in modo più o meno soddisfacente e offriva una soluzione reale. *La storia aveva un nuovo significato per me e l'interpretazione marxista vi gettava un torrente di luce, essa diveniva un dramma in atto con un certo ordine e una certa intenzionalità, anche se inconscia, alle spalle. Malgrado gli orrendi guasti e la miseria del passato e del presente, il futuro brillava di speranza, sebbene vi fossero ancora molti pericoli. *Mi sembra che l'intero valore del Marxismo stia nella sua assenza di dogmatismo, nell'accento posto su un determinato modo di vedere e di accostare, e nella sua attitudine all'azione. Quel modo di vedere ci aiuta a comprendere i fenomeni sociali dei nostri tempi, e ci addita la via dell'azione e dei superamenti. ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Comunismo]] *[[Karl Marx]] *''[[Manifesto del Partito Comunista]]'' *[[Socialismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Comunismo]] [[Categoria:Filosofia politica]] [[Categoria:Ideologie politiche]] [[Categoria:Storia del pensiero economico]] mlrojpfgk3302qa1xa78thheqjlluda Hercules (film 1997) 0 38230 1223537 1223395 2022-08-20T22:27:31Z Vittorio Fedele 80315 /* Dialoghi */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Hercules |genere= animazione, avventura, commedia, musicale |regista= [[Ron Clements]], [[John Musker]] |sceneggiatore= [[Ron Clements]], [[John Musker]], [[Bob Shaw (sceneggiatore)|Bob Shaw]], [[Don McEnery]], [[Irene Mecchi]] |doppiatorioriginali= * [[Tate Donovan]]: Ercole * [[Josh Keaton]]: Ercole da giovane (dialoghi) * [[Roger Bart]]: Ercole da giovane (canto) * [[Danny DeVito]]: Filottete * [[James Woods]]: Ade * [[Susan Egan]]: Megara * [[Rip Torn]]: Zeus * [[Samantha Eggar]]: Era * [[Lillias White]]: Calliope * Cheryl Freeman: Melpomene * [[LaChanze]]: Tersicore * [[Roz Ryan]]: Talia * Vanéese Y. Thomas: Clio * [[Bobcat Goldthwait]]: Pena * [[Matt Frewer]]: Panico * [[Patrick Pinney]]: Ciclope * [[Hal Holbrook]]: Anfitrione * [[Barbara Barrie]]: Alcmena * [[Amanda Plummer]]: Cloto * [[Carole Shelley]]: Atropo * [[Paddi Edwards]]: Lachesi * [[Paul Shaffer]]: Ermes * [[Jim Cummings]]: Nesso * [[Charlton Heston]]: narratore |doppiatori italiani = * [[Raoul Bova]]: Ercole * [[Stefano Crescentini]]: Ercole da giovane (dialoghi) * [[Alex Baroni]]: Ercole da giovane (canto) * [[Giancarlo Magalli]]: Filottete * [[Massimo Venturiello]]: Ade * [[Veronica Pivetti]]: Megara (dialoghi) * [[Barbara Cola]]: Megara (canto) * [[Gianni Musy]]: Zeus * [[Aurora Cancian]]: Era * [[Emanuela Cortesi]]: Calliope * [[Paola Repelen]]: Melpomene * [[Lola Feghalyn]]: Tersicore * [[Lalla Francia]]: Talia * [[Paola Folli]]: Clio * [[Zuzzurro]]: Pena * [[Nino Formicola|Gaspare]]: Panico * [[Vittorio Viviani]]: Ciclope * [[Goffredo Matassi]]: Anfitrione * [[Franca Lumachi]]: Alcmena * [[Elena Magoia]]: Cloto * [[Paola Giannetti]]: Atropo * [[Graziella Polesinanti]]: Lachesi * [[Christian Iansante]]: Ermes * [[Giancarlo Padoan]]: Nesso * [[Oreste Rizzini]]: narratore |note= }} '''''Hercules''''', film d'animazione statunitense del 1997, regia di [[Ron Clements]] e [[John Musker]]. ==[[Incipit]]== {{incipit film}} '''Voce narrante''': Tempo fa, in una lontana terra dell'antica Grecia, ci fu un'epoca d'oro di dei potenti e di eroi straordinari, e il più grande e il più forte di tutti questi eroi era il possente Ercole. Ma come si misura un vero eroe? Ora è di questo che la nostra...<br>'''Talia''': Ma dico, lo sentite? Questa storia la fa sembrare una tragedia greca.<br>'''Tersicore''': Alleggerisci, bello!<br>'''Calliope''': Da qui attacchiamo noi, caro.<br>'''Voce narrante''': Vai, ragazza!<br>'''Calliope''': Noi siamo le Muse, dee delle Arti e proclamatrici di eroi.<br>'''Tersicore''': Eroi come Ercole.<br>'''Talia''': Tesoro, vuoi dire "Mascole"! Uuuhhh, mi piacerebbe fare della dolce musica con il...<br>'''Calliope''': La nostra storia in effetti comincia molto prima di Ercole, milioni di anni fa... ==Frasi== {{cronologico}} *Che sentimentale. Sapete, non rimanevo così senza fiato da quando un pezzo di ''moussaka'' mi è rimasto in gola! Eh?! {{NDR|nessuna reazione da parte degli dèi, che lo guardano semplicemente male}} Siete un pubblico o un mosaico? ('''Ade''') *Ah ecco il piccolo spruzzo di sole, il gioiellino! Eh c’è un lecca lecca per il nostro allocco, ecco qua tu... {{NDR|Hercules gli tiene con forza il dito, e Ade si fa male, a bassa voce}} Forzuta la creatura. ('''Ade''') {{NDR|rivolto ad Hercules appena nato}} *Dovresti rallentare, ti ritroverai nella tomba! Ah! Ti ritroverai nella tomba... ahahah! {{NDR|lui e tutti gli dei ridono}} Sto crepando! ('''Zeus''') {{NDR|parlando con Ade}} *Un vero eroe? Fantastico! Ehm, esattamente come si diventa un vero eroe? ('''Hercules''') *Pegaso, un magnifico cavallo! Col cervello... di un uccello! ('''Zeus''') *Oooh! Le ninfe... no, non riescono a togliermi le mani di dosso! {{NDR|viene schiaffeggiato da una ninfa che poi si trasforma in albero}} ('''Filottete''') *Due parole: sono, in, pensione! ('''Filottete''') *Io ho addestrato tutti questi aspiranti eroi: Odisseo, Perseo, Teseo. Un sacco di "seo". E alla fine ognuno di questi schiapponi si è sgonfiato! Più piatto di un disco! Nessuno ha detto "Ce la posso fare". E poi c'è stato Achille. Ora quello sì che aveva tutto. La struttura, il piede veloce. Sapeva affondare, sapeva incassare e sapeva andare alla carica. Ma quel suo tallone dei miei calzari!!! Una volta viene appena intaccato e "Ti saluto"! Storia passata! Ah, sì avevo un sogno. Quello di addestrare il più grande eroe che sia mai esistito. Così grande, che gli dei avrebbero appeso un suo ritratto fra le stelle, lungo tutto il cielo! E la gente avrebbe detto "È il ragazzo di Fil!", eh già... ma i sogni sono per i pivelli. Uno si illude fino ad un certo punto, non di più... ('''Filottete''') *Fermo là! Zeus è tuo padre, vero? Ahahah! Zeus, il pezzo grosso è il tuo papà?! Ah! Mister Fulmini e Saette! "Mi leggi una favola, papà?" Ah! Zeus! {{NDR|ride e fa la voce grossa di Zeus}} "C'era una volta..." ('''Filottete''') {{NDR|a Hercules}} *Se è un figlio "famoso" che mi chiede di provarci ancor... risponderò... così! {{NDR|sta per pronunciare un sonoro "No!" ma viene fulminato da Zeus}} Ci sto! ('''Filottete''') *Sembra la tipica D.I.D: Donzella in difficoltà!!! ('''Filottete''') {{NDR|sentendo le urla di Meg}} *Fatti da parte, bipede! ('''Nesso''') {{NDR|a Hercules}} *Allora grazie di tutto, Erc, è stato un vero "spasso". ('''Meg''') *Ciao ciao, Mega-Fusto. ('''Meg''') {{NDR|a Hercules}} *Ehi, compare! Vuoi comprare una meridiana? ('''Venditore ambulante''') {{NDR|riferendosi a Filottete}} *Sai come chiamano i Tebani? Gli ''Ebetani''! ('''Filottete''') {{NDR|a Hercules}} *Ho la culatta pesante! ('''Filottete''') *Due pollici bene bene in alto per la protagonista! Che bocconcino! Che bambola! ('''Ade''') *{{NDR|Hercules aveva tagliato le teste dell'Idra ma erano ricresciute ed erano il triplo di prima}} Vuoi farla finita col taglio delle teste?! ('''Filottete''') *Il momento della partita che preferisco: la fine del gioco! ('''Ade''') *{{NDR|Dopo l’apparente morte di Hercules nello scontro con l’idra}} È stato... un incontro... acceso! ('''Ade''') *''Neanche lui lo sa quanti soldi ha, son troppi da contar... e se anche i ricchi piangono tranquilli lui non lo farà!'' ('''Muse''') *Wow, che giornata! Prima quel ristorante sulla baia e poi quello spettacolo, quel, quel, quell'Edipo qualcosa. Però, credevo di averli io i problemi! ('''Hercules''') {{NDR|a Meg}} *Ti credevo il più grande fra i tanti, non il più grande fra i tonti. ('''Filottete''') {{NDR|su Hercules dopo averlo abbandonato}} *{{NDR|[[Ultime parole dai film d'animazione Disney|Ultime parole]] rivolto a Hercules}} Io ti mangio la testa! ('''Ciclope''') *Le persone fanno sempre cose pazze, quando sono [[amore|innamorate]]. ('''Meg''') {{NDR|a Hercules}} *Prendete lui! Non me, lui!! Seguite il dito! Lui!!! L'idiota col cavallo! ('''Ade''') *{{NDR|Ai Titani}} Ragazzi, alzate i deretani da titani e arrossate qualche olimpica chiappa! {{NDR|Pegaso gli soffia sui capelli, spegnendoli}} Chi mi ha spento i capelli? ('''Ade''') *È il ragazzo di Fil! ('''Tebano''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Pena e Panico''' {{NDR|trasformatisi in vermi}}: Siamo dei vermi! Dei vermi verminosi! <br /> '''Ade''': Promemoria, promemoria per me: mutilarvi dopo la mia missione. *'''Ade''': Signore, mi dispiace tanto per il...<br /> '''Parche''': Ritardo! Già lo sapevamo! Noi sappiamo ogni cosa! Passato, presente e futuro: l'idromassaggio... andrà alla grande! {{NDR|sottovoce a Panico}} <br /> '''Ade''': Bene, comunque sono andato a questa festa e ho perso il senso del tempo...<br /> '''Parche''': Lo sappiamo!<br /> '''Ade''': Sì, lo so... che lo sapete! Dunque, ecco i fatti: Zeus, mister importanza, mister "ehi tu, fuori dalla mia nuvola" ora ha una pim...<br /> '''Parche''': Pimpante piccola peste! Lo sappiamo!<br /> '''Ade''': Lo so... che lo sapete!! Lo so, ho capito, ho afferrato il concetto! *'''Parche''': Precisamente tra diciotto anni i pianeti si allineeranno senza affanni... <br /> '''Ade''': Ahi, "in versi" ahi! <br /> '''Parche''': Di tempo per agire ne avrai a iosa, sguinzaglia i Titani, la tua banda mostruosa! <br /> '''Ade''': Mmmmh... Bene, bene. <br /> '''Parche''': Poi Zeus, un dì fiero, finalmente cadrà... e a te Ade il potere andrà! <br /> '''Ade''': Sì, Ade regna! <br /> '''Parche''': Un piccolo monito giunge infine... <br /> '''Ade''': Come scusa?! <br /> '''Parche''': Se Ercole combatte, per te è la fine! {{NDR|le Parche spariscono}} <br /> '''Ade''': Cosa?! Arrrrgh!!! D'accordo d'accordo, sono calmo, sto bene. *'''Panico''' {{NDR|dopo che lui e Pena hanno rapito il piccolo Hercules}}: L'abbiamo fatta grossa, Zeus ci userà per il tiro a bersaglio!<br />'''Pena''': Pensa a tenere il bambino, Panico!<br />'''Pena e Panico''' {{NDR|finendo tra i rami di un albero}}: Aaaah!<br />'''Panico''': Presto, uccidiamo il bambino e facciamola finita, d'accordo?<br />'''Pena''' {{NDR|dando ad Hercules la pozione che rende mortali}}: Ecco qua piccolo: il tuo bibitone greco!<br />'''Panico''': Guarda qui: sta cambiando! Ora possiamo farlo?<br />'''Pena''': No, no, no deve bere tutta la pozione, fino all'ultima goccia!<br />'''Anfitrione''': Chi c'è?<br />'''Pena e Panico''' {{NDR|scappando via di corsa}}: Aaaaah! *'''Panico''' {{NDR|dopo aver perso Hercules bambino}}: Oh, splendido! Ade ci ammazzerà quando scoprirà la cosa! <br /> '''Pena''': Vuoi dire, ''se'' la scoprirà! <br /> '''Panico''': Certo che la sco... sì, "se" mi piace! *'''Hercules''' {{NDR|porgendo il disco ai ragazzi}}: Vi serve un altro per giocare? <br /> '''Ragazzo''': Eh... spiacente, Ercole, ma... noi siamo già cinque. E vogliamo rimanere in numero pari. <br /> '''Hercules''': Ehi, aspetta un secondo! Cinque non è un numero pa- <br /> '''Ragazzo''' {{NDR|afferrando il disco e fuggendo via}}: A dopo, Ercole! *'''Hercules''': Ma... voi non siete una... donzella in difficoltà? <br /> '''Megara''': {{NDR|presa dal centauro Nesso}} Sono una donzella. Sono in difficoltà. Me la cavo da sola. Buona giornata. *'''Filottete''' {{NDR|guardando Hercules che combatte contro Nesso}}: Forza, ragazzo! Concentrati! Usa la testa! <br /> '''Hercules''': A-ah. {{NDR|Hercules correndo dà una testata a Nesso e lo fa finire contro una cascata}} <br /> '''Filottete''': Evvai! Niente male, ragazzo! Non proprio quello che avevo in mente, ma niente male. *'''Meg''' {{NDR|parlando di Hercules}}: Quel megafusto lì è vero?<br/> '''Filottete''': Ma di che stai parlando?! Certo che è vero! {{NDR|osserva Meg}} Wow! E a proposito manine sante... {{NDR|le salta in braccio}} anch'io sono vero.<br/> '''Meg''': Bah! {{NDR|butta Filottete in acqua}} *'''Hercules''' {{NDR|parlando di Meg}}: Dimmi, è... specialissima, non trovi, Fil?<br/> '''Filottete''': Oh, sì, sì, specialissima... Una rottura di rotule! *'''Ade''' {{NDR|a Meg}}: Va bene, allora invece di togliere due anni alla tua condanna, ehi, ne aggiungerò altri due. Io ho fatto del mio peggio. <br/>'''Meg''': Senti, non è stata colpa mia, è stato questo megafusto, Ercole. {{NDR|Ade spalanca gli occhi incredulo}}<br/>'''Panico''': Ercole? Perché questo nome non mi suona nuovo?<br/>'''Pena''': Non lo so, forse gli dobbiamo dei soldi?<br/>'''Ade''' {{NDR|a Meg}}: Cosa? Cos'è quel nome... che hai detto?<br/>'''Meg''': Ercole... {{NDR|Infuriato, Ade si gira verso Pena e Panico diventando sempre più rosso}} fa la parte dell'ingenuo di campagna, ma l'ho smascherato in meno di un soffio di Eolo.<br/>'''Pena''' {{NDR|a Panico}}: Un momento: non è Ercole il nome di quel bambino che avremmo dovuto... {{NDR|uccidere}}<br/>'''Pena e Panico''': Oh, miei dei!! {{NDR|Ade protende le braccia verso di loro}} Filiamocela!<br/>'''Ade''': Così vi eravate liberati di lui, eh? "Stecchito come uno stoccafisso". {{NDR|li prende per il collo}} Non furono le vostre ESATTE parole?<br/>'''Pena''': Potrebbe essere un altro Ercole!<br/>'''Panico''': Sì, insomma, Ercole... {{NDR|Ade lo strozza ancora più forte, soffocandolo}}<br/>'''Pena''': Ricordi quando tutti i maschietti si chiamavano Giasone e tutte le femminucce Barbara? {{NDR|Ade lo strozza ancora più forte, soffocandolo}}<br/>'''Ade''': Sono sul punto di riorganizzare il cosmo, {{NDR|si arrabbia ancora di più}} e l'unico bietolone che può impedirmelo si fa le sue scampagnate nei boschi!!! {{NDR|brucia gran parte del bosco}}<br/>'''Pena''': Aspetta! Aspetta, buon uomo! Possiamo interrompere la sua scampagnata!<br/>'''Panico''': Esatto! Almeno lo abbiamo reso mortale! È una buona cosa, non è così?<br/>'''Ade''': Fortunatamente per voi tre siamo ancora in tempo per correggere questa svista alquanto madornale! E questa volta nessuno strafalcione! *'''Hercules''': Scusate? Mi sembra che quello che vi serve è... un eroe... <br /> '''Tebano''': Ah sì? E chi sei tu? <br /> '''Hercules''': Sono Ercole. E per caso sono... un eroe! {{NDR|i tebani ridono}} *'''Hercules''': Come faccio a fargli credere che sono un eroe se nessuno me ne dà l'occasione? <br /> '''Filottete''': Avrai la tua occasione! Ti serve solo una qualche catastrofe o un disastro! <br /> '''Meg''': Aiutatemi! Aiutatemi, vi prego! C'è stato un terribile incidente! <br /> '''Hercules''': Meg? <br /> '''Filottete''': Si parlava di disastri... <br /> '''Meg''': Megafusto! Ercole, grazie agli dèi! <br /> '''Hercules''': Cosa è successo?! <br /> '''Meg''': Dei bambini stavano giocando nella gola, c'è stata una frana, una terribile frana! Sono intrappolati! <br /> '''Hercules''': Bambini?! Intrappolati?! Fil! È fantastico! <br /> '''Meg''': La notizia ti ha sconvolto, non è vero? *'''Ade''' {{NDR|parlando di Hercules}}: Quel tipo è incredibile! Io gli lancio contro tutto quello che ho e non c'è niente che... {{NDR|guardando i sandali "Hercules" di Pena}} Cosa... sono... quelli?! <br /> '''Pena''': Oh, ehm, non lo so, mi sono sembrati così eleganti. <br /> '''Ade''': Io ho ventiquattro ore per liberarmi di questo buffone, o l'intero piano che sto preparando da diciotto anni se ne va in fumo... e tu... indossi... i suoi... ARTICOLI FIRMATI?!? {{NDR|Ade sta per colpirlo quando sia lui che Pena guardano Panico che sta bevendo "Herculade"}} <br /> '''Panico''' {{NDR|imbarazzato}}: Ehm... sete? <br /> '''Ade''': RAARGH!!! {{NDR|esplode di rabbia carbonizzando Pena e Panico}} *'''Hercules''': Ah ah! Dovevi esserci, padre: ho maciullato il Minotauro, ho aggrovigliato le Gorgoni come mi ha insegnato Fil, ho analizzato la situazione, ho controllato la mia forza e ho colpito! La folla si è scatenata: oh, grazie, grazie...<br/> '''Zeus''': Ah! Sei forte, ragazzo mio. Riempi d'orgoglio il tuo vecchio. <br /> '''Hercules''': Lieto di sentirtelo dire, padre. Aspetto questo giorno da molto tempo. <br /> '''Zeus''': Uhm... Quale giorno, figliolo? <br /> '''Hercules''': Il giorno in cui mi riunisco agli dèi. <br /> '''Zeus''': Hai fatto meraviglie, dico davvero figlio mio! È solo che ancora non ci sei, non hai dimostrato di essere un vero eroe. <br/>'''Hercules''': Ma padre! Ho sconfitto tutti i mostri in cui mi sono imbattuto... Sono... sono solo la persona più famosa di tutta la Grecia! Il mio pupazzo va a ruba!<br/> '''Zeus''': Temo che essere famosi non sia lo stesso che essere un vero eroe. <br /> '''Hercules''': Cosa fare di più? <br /> '''Zeus''': È una cosa che devi scoprire da solo. <br /> '''Hercules''': Ma... come faccio? <br /> '''Zeus''': Guarda dentro il tuo cuore. {{NDR|si ritrasforma in statua}} <br/>'''Hercules''': Padre aspetta! {{NDR|frustrato}} Aaahh!! *'''Hercules''': Meg, quando sono con te, io non mi sento solo. <br /> '''Meg''': A volte è meglio essere soli. <br /> '''Hercules''': Che cosa vuoi dire? <br /> '''Meg''': Nessuno può ferirti. <br /> '''Hercules''': Meg... io non potrei mai, mai ferirti. *'''Ade''': Ehi, come butta eh, Meg? Qual è l'anello debole nella catena di megafusto {{NDR|Hercules}}? <br /> '''Meg''': Trovati un'altra ragazza, io ho chiuso! <br /> '''Ade''' {{NDR|interdetto}}: Scusa, ti dispiacerebbe ripetere quello che hai detto? Devo avere un pezzo di zolfo nell'orecchio! <br /> '''Meg''': Allora leggi le mie labbra! Scordatelo! <br /> '''Ade''': Meg, Meg, Meg, ma mia cara, dolce, delusa, piccola sottoposta, non ci stiamo dimenticando un piccino piccino sebbene cruciale dettaglino? TU SEI MIA!!! <br /> '''Filottete''' {{NDR|ripresosi dal colpo dopo essere caduto da Pegaso e aver sbattuto la testa su una colonna}}: C'è un altro corno qui! Quel ragazzo dovrà fare flessioni per un mese! {{NDR|sente il discorso di Ade e Meg}} <br /> '''Ade''': Se io dico "Voglio la testa di Megafusto su un vassoio", tu dici? <br /> '''Meg''': {{NDR|sarcasticamente}} Al sangue o ben cotta? <br /> '''Filottete''': Ah, sapevo che quella portava guai! Gli si spezzerà il cuore al ragazzo! {{NDR|Corre ad avvertirlo}} <br /> '''Ade''': Senti questo suono? È il suono della tua libertà che fluttua fuori dalla finestra per sempre! <br /> '''Meg''': Non mi interessa! Non ti aiuterò a fargli del male! <br /> '''Ade''': Non riesco a credere che tu possa prendertela tanto per un... uomo! <br /> '''Meg''': Ma questo è diverso! È sincero, è dolce! <br /> '''Ade''': Per favore! <br /> '''Meg''': Non farebbe mai niente per ferirmi! <br /> '''Ade''': È un uomo! <br /> '''Meg''': E poi, o onnipotenza, non puoi sconfiggerlo! Non ha nessuna debolezza, lui ti... {{NDR|Ade le si para davanti, con un sorriso perfido}} <br /> '''Ade''': Io credo che ce l'abbia, Meg... Credo proprio che ce l'abbia. {{NDR|brucia la rosa di Meg}} {{NDR|Fil è andato da Hercules ad avvertirlo riguardo Meg dopo aver scoperto che lavora per Ade, ma lui lo sta ignorando}} *'''Filottete''': LEI È UN'IMBROGLIONA!!!! Non ha fatto che prenderti per i fondelli! *'''Hercules''': {{NDR|non ci crede}} Oh, andiamo, smettila di scherzare. *'''Filottete''': Io non sto scherzando! *'''Hercules''': So che sei arrabbiato per oggi, ma non è un motivo per-- *'''Filottete''': Ragazzo, non hai afferrato il punto. *'''Hercules''': Il punto è che io l'amo. *'''Filottete''': Lei non ama te. *'''Hercules''': Sei pazzo! *'''Filottete''': Non è altro che una doppiafaccia-- *'''Hercules''': {{NDR|arrabbiandosi}} Smettila! *'''Filottete''': Bugiarda, infame, intrigante-- *'''Hercules''': {{NDR|per la rabbia, si gira verso Fil e gli dà un ceffone}} Stai zitto!!! {{NDR|a causa dello schiaffo di Hercules, Fil viene scaraventato via contro un mucchio di pesi e catene; inorridito da ciò che ha fatto, Hercules si pente del suo attacco di rabbia, e Fil è scioccato da cosa è successo}} *'''Ade''': Ma guarda chi ho incontrato fra capra e cavoli, eh? {{NDR|scende dall'asta}} Baboom, sono Ade, il dio dei morti. Ciao, come andiamo? <br /> '''Hercules''': Ah! Non ora, va bene? <br /> '''Ade''': Ehi, ehi, ehi, mi servono due secondi, faccio in fretta io! Vedi, ho un grosso affare in pentola, una speculazione immobiliare diciamo! Ehm Herc... Ehm diavolaccio... posso chiamarti Herc? Pare che tu mi metta sempre i bastoni tra le ruote! <br /> '''Hercules''': Eh? Hai sbagliato persona! <br /> '''Ade''' {{NDR|arrabbiato e subito dopo calmo}}: Stammi a sentire brutto... Ehm, stammi solo a sentire, eh? Dunque, io ti sarei eternamente grato se ti prendessi un giorno di ferie da questa tua impresa di eroismo. Accidenti: mostri, disastri naturali. Un giorno possono aspettare, no? <br /> '''Hercules''': Hai perso il cervello. <br /> '''Ade''': Non scappare! Perché vedi, ho un piccolo asso nella manica che forse ti può interessare! {{NDR|schiocca le dita facendo apparire Meg}} <br /> '''Hercules''': Meg! <br /> '''Meg''': Non ascoltar... {{NDR|viene legata e imbavagliata da Ade}} <br /> '''Hercules''' {{NDR|corre a liberarla, ma lei scompare}}: Lasciala andare! {{NDR|a Ade}} <br /> '''Ade''': Facciamo uno scambio: tu rinunci alla tua forza per circa ventiquattro ore, va bene? Diciamo le prossime ventiquattro ore. E Meg sarà libera come un uccello e fuori pericolo. {{NDR|sarcastico}} Balliamo, ci baciamo, ci scateniamo, torniamo a casa felici. Che ne dici? Avanti! <br /> '''Hercules''': Sarà fatto del male alle persone, vero? <br /> '''Ade''': Naaaaa! Insomma, c'è la possibilità, succede; è la guerra, che posso dirti? Comunque, che devi a questa gente eh? {{NDR|prendendo Meg per le guance}} La tua Meg, questa faccina sbaciucchina, non è più importante? <br /> '''Hercules''' {{NDR|arrabbiato}}: Smettila! <br /> '''Ade''': NON LO È? <br /> '''Hercules''': Devi giurare che sarà fuori da ogni pericolo! <br /> '''Ade''': Bene! D'accordo, te lo concedo. Meg salva, altrimenti riavrai la tua forza... bla bla bla... carta da bollo... Huh! Va bene. Fatto! Una stretta di mano? {{NDR|Hercules ha dei dubbi}} Senti, non ho molto tempo per portarla alle lunghe! Sono impegnato, ho dei programmi per il 2000, mi serve una risposta ORA! E uno... E due... <br /> '''Hercules''' {{NDR|nonostante Meg abbia provato a convincerlo a non farlo}}: Accetto! <br /> '''Ade''': Sì, ci siamo, bam! {{NDR|gli stringe fortissimo la mano e gli fa perdere la sua forza}} Potresti sentirti un po' scombussolato, più che naturale. Forse ti conviene sederti! {{NDR|lancia il peso a Hercules, ma lui non riesce ad alzarsi}} Ora sai cosa si prova a essere uguale a tutti gli altri! Non è una cosa da sballo? Huh! Ah! Questa ti piacerà, te la devo! Meg, bambina, un patto è un patto! Sei sganciata! {{NDR|libera Meg}} A proposito Herc, non è favolosa come attrice? <br /> '''Meg''': Smettila! <br /> '''Hercules''': Che vuoi dire? <br /> '''Ade''': Voglio dire che la tua pollastrona qui ha lavorato per me tutto il tempo! {{NDR|fa una smorfia}} <br /> '''Hercules''' {{NDR|non vuole crederci}}: Stai... Stai mentendo! <br /> '''Panico''' {{NDR|arrivato insieme a Pena travestiti da bambini}}: Aiuto! {{NDR|tossisce addosso a Hercules}} <br /> '''Pena''': Accipicchia signore, tu sì che sei forte! {{NDR|si ritrasforma insieme a Panico}} <br /> '''Pena e Panico''': Eh Eh! <br /> '''Ade''': Era impossibile senza di te zucchero, tesoro, bambola! <br /> '''Meg''' {{NDR|a Hercules}}: Non è così, non intendevo... non potevo! {{NDR|fa un sospiro}} Mi dispiace tanto! <br /> '''Pena e Panico''' {{NDR|cantilenando}}: Il nostro eroe è zero! Il nostro eroe è zero! {{NDR|Meg inizia a piangere}} <br /> '''Ade''': Beh, ardo per la fretta! C'è un intero cosmo lassù che mi aspetta con, ehi, il mio nome sopra! {{NDR|decolla con il suo carro}} Basta con i preliminari! Ora si passa al grande evento! *'''Ade''': Fratelli! Titani! Guardatevi nella vostra squallida prigione! Chi vi ha messi laggiù?! <br /> '''Titani''': Zeus! <br /> '''Ade''' {{NDR|usa la sua magia per liberarli}}: E ora che vi ridò la libertà... qual è la prima cosa che farete voi? <br /> '''Titani''' {{NDR|distruggono la gabbia}}: Distruggerlo!!! <br /> '''Ade''': Esatto. {{NDR|i Titani si dirigono verso l'Olimpo... o così credono}} <br /> '''Titano di Roccia''': Schiacciare Zeus! <br /> '''Titano di Ghiaccio''': Congelarlo! <br /> '''Titano di Lava''': Liquefare Zeus! <br /> '''Titano d'Aria''': Spazzarlo via!!! <br /> '''Ade''': Ehm, ragazzi... {{NDR|i Titani si voltano verso Ade che punta verso l'Olimpo}} L'Olimpo sarebbe per di là. *'''Ade''' {{NDR|a capo dell'attacco dei Titani contro l'Olimpo}}: Zeusino, sono tornato! <br /> '''Zeus''': Ade?! Tu hai organizzato questo?! <br /> '''Ade''': Avete indovinato, signore! *'''Hercules''': Avevi ragione tu, Fil: i sogni sono per i pivelli. <br/> '''Filottete''': No, ragazzo, [[resa|arrendersi]] è per i pivelli! Sono tornato perché non getterò la spugna con te. Io dico ce la posso fare... e tu? *'''Zeus''': Te lo giuro, Ade! Quando sarò uscito da... {{NDR|viene completamente coperto di roccia fusa}} <br /> '''Ade''': Sono io che dò gli ordini ora, Sputafulmini! E credo che ti piacerà qui! *'''Ade''': Il figlio del mio odiato rivale intrappolato per sempre nel fiume della morte... <br /> '''Hercules''': E uno... <br /> '''Ade''': Dov'è la fregatura? <br /> '''Hercules''': E due... <br /> '''Ade''': Va bene va bene va bene. Va bene. Tirala fuori! Lei va... tu resti. {{NDR|Hercules si tuffa nel pozzo delle anime}} Ops! Mi era sfuggito di mente! Sarai morto, prima di arrivare a lei! Non è un problema, vero? *'''Ade''' {{NDR|dopo che Hercules si è salvato dal pozzo delle anime}}: Non è possibile! Non puoi essere vivo, dovresti essere... <br/>'''Pena e Panico''': Un Dio!? <br/>'''Ade''' {{NDR|arrabbiandosi}} Aaaaaaargh!!! Ercole, fermo, non puoi farmi questo!! {{NDR|Hercules gli dà un pugno in faccia e si calma}} Beh, o forse si. Va bene, me lo sono meritato. Herk, Herk, possiamo parlare? Tuo padre è un simpaticone, giusto? E che so, se tu mettessi una buona parola lui spazzerà via questa storia in un lampo, che ne dici? {{NDR|afferra la testa dell'anima di Meg}} Meg, parlaci tu, qualche sbaciucchino eh? {{NDR|indignato, Hercules con un pugno lo butta nel pozzo delle anime, e Ade viene afferrato e attaccato dai defunti}} Via, andate via, non mi toccate! Levatemi queste sudicie anime di dosso! <br/>'''Panico''': Non sarà di buon umore quando uscirà da li! <br/>'''Pena''': Vuoi dire "se" uscirà da li! Se!<br/>'''Panico''': Se... Se mi piace! <br/>'''Ade''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]] mentre viene trascinato via dalle anime}}: Oh, non credo di sentirmi tanto bene! Mi sento un po' scaricooo!!! *'''Zeus''': Ottimo lavoro, figliolo! Ce l'hai fatta! Sei un vero eroe. <br /> '''Era''': Avresti sul serio dato la tua vita per salvare questa giovane. {{NDR|Megara}} <br /> '''Zeus''': Perché un vero [[eroismo|eroe]] non si misura dalla forza che possiede, ma dalla forza del suo cuore. ==[[Explicit]]== {{explicit film}} Che ve ne pare? È il momento del lieto fine! Tutti hanno avuto una fettina di qualcosa tranne me, io niente! Mi ritrovo con niente! C'è qualcuno in ascolto? È come... Ma che sono, un'eco, per caso? Pronto? Pronto? A cosa sto parlando, all'iperspazio? Pronto? Sono io! Nessuno mi ascolta...! ('''Ade''') ==Voci correlate== *[[Hercules (videogioco)]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Disney}} [[Categoria:Classici Disney]] qxucrmxe2me6jsds76jlp623y8mri20 1223539 1223537 2022-08-20T22:30:02Z Dread83 47 no tutto maiuscolo wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Hercules |genere= animazione, avventura, commedia, musicale |regista= [[Ron Clements]], [[John Musker]] |sceneggiatore= [[Ron Clements]], [[John Musker]], [[Bob Shaw (sceneggiatore)|Bob Shaw]], [[Don McEnery]], [[Irene Mecchi]] |doppiatorioriginali= * [[Tate Donovan]]: Ercole * [[Josh Keaton]]: Ercole da giovane (dialoghi) * [[Roger Bart]]: Ercole da giovane (canto) * [[Danny DeVito]]: Filottete * [[James Woods]]: Ade * [[Susan Egan]]: Megara * [[Rip Torn]]: Zeus * [[Samantha Eggar]]: Era * [[Lillias White]]: Calliope * Cheryl Freeman: Melpomene * [[LaChanze]]: Tersicore * [[Roz Ryan]]: Talia * Vanéese Y. Thomas: Clio * [[Bobcat Goldthwait]]: Pena * [[Matt Frewer]]: Panico * [[Patrick Pinney]]: Ciclope * [[Hal Holbrook]]: Anfitrione * [[Barbara Barrie]]: Alcmena * [[Amanda Plummer]]: Cloto * [[Carole Shelley]]: Atropo * [[Paddi Edwards]]: Lachesi * [[Paul Shaffer]]: Ermes * [[Jim Cummings]]: Nesso * [[Charlton Heston]]: narratore |doppiatori italiani = * [[Raoul Bova]]: Ercole * [[Stefano Crescentini]]: Ercole da giovane (dialoghi) * [[Alex Baroni]]: Ercole da giovane (canto) * [[Giancarlo Magalli]]: Filottete * [[Massimo Venturiello]]: Ade * [[Veronica Pivetti]]: Megara (dialoghi) * [[Barbara Cola]]: Megara (canto) * [[Gianni Musy]]: Zeus * [[Aurora Cancian]]: Era * [[Emanuela Cortesi]]: Calliope * [[Paola Repelen]]: Melpomene * [[Lola Feghalyn]]: Tersicore * [[Lalla Francia]]: Talia * [[Paola Folli]]: Clio * [[Zuzzurro]]: Pena * [[Nino Formicola|Gaspare]]: Panico * [[Vittorio Viviani]]: Ciclope * [[Goffredo Matassi]]: Anfitrione * [[Franca Lumachi]]: Alcmena * [[Elena Magoia]]: Cloto * [[Paola Giannetti]]: Atropo * [[Graziella Polesinanti]]: Lachesi * [[Christian Iansante]]: Ermes * [[Giancarlo Padoan]]: Nesso * [[Oreste Rizzini]]: narratore |note= }} '''''Hercules''''', film d'animazione statunitense del 1997, regia di [[Ron Clements]] e [[John Musker]]. ==[[Incipit]]== {{incipit film}} '''Voce narrante''': Tempo fa, in una lontana terra dell'antica Grecia, ci fu un'epoca d'oro di dei potenti e di eroi straordinari, e il più grande e il più forte di tutti questi eroi era il possente Ercole. Ma come si misura un vero eroe? Ora è di questo che la nostra...<br>'''Talia''': Ma dico, lo sentite? Questa storia la fa sembrare una tragedia greca.<br>'''Tersicore''': Alleggerisci, bello!<br>'''Calliope''': Da qui attacchiamo noi, caro.<br>'''Voce narrante''': Vai, ragazza!<br>'''Calliope''': Noi siamo le Muse, dee delle Arti e proclamatrici di eroi.<br>'''Tersicore''': Eroi come Ercole.<br>'''Talia''': Tesoro, vuoi dire "Mascole"! Uuuhhh, mi piacerebbe fare della dolce musica con il...<br>'''Calliope''': La nostra storia in effetti comincia molto prima di Ercole, milioni di anni fa... ==Frasi== {{cronologico}} *Che sentimentale. Sapete, non rimanevo così senza fiato da quando un pezzo di ''moussaka'' mi è rimasto in gola! Eh?! {{NDR|nessuna reazione da parte degli dèi, che lo guardano semplicemente male}} Siete un pubblico o un mosaico? ('''Ade''') *Ah ecco il piccolo spruzzo di sole, il gioiellino! Eh c’è un lecca lecca per il nostro allocco, ecco qua tu... {{NDR|Hercules gli tiene con forza il dito, e Ade si fa male, a bassa voce}} Forzuta la creatura. ('''Ade''') {{NDR|rivolto ad Hercules appena nato}} *Dovresti rallentare, ti ritroverai nella tomba! Ah! Ti ritroverai nella tomba... ahahah! {{NDR|lui e tutti gli dei ridono}} Sto crepando! ('''Zeus''') {{NDR|parlando con Ade}} *Un vero eroe? Fantastico! Ehm, esattamente come si diventa un vero eroe? ('''Hercules''') *Pegaso, un magnifico cavallo! Col cervello... di un uccello! ('''Zeus''') *Oooh! Le ninfe... no, non riescono a togliermi le mani di dosso! {{NDR|viene schiaffeggiato da una ninfa che poi si trasforma in albero}} ('''Filottete''') *Due parole: sono, in, pensione! ('''Filottete''') *Io ho addestrato tutti questi aspiranti eroi: Odisseo, Perseo, Teseo. Un sacco di "seo". E alla fine ognuno di questi schiapponi si è sgonfiato! Più piatto di un disco! Nessuno ha detto "Ce la posso fare". E poi c'è stato Achille. Ora quello sì che aveva tutto. La struttura, il piede veloce. Sapeva affondare, sapeva incassare e sapeva andare alla carica. Ma quel suo tallone dei miei calzari!!! Una volta viene appena intaccato e "Ti saluto"! Storia passata! Ah, sì avevo un sogno. Quello di addestrare il più grande eroe che sia mai esistito. Così grande, che gli dei avrebbero appeso un suo ritratto fra le stelle, lungo tutto il cielo! E la gente avrebbe detto "È il ragazzo di Fil!", eh già... ma i sogni sono per i pivelli. Uno si illude fino ad un certo punto, non di più... ('''Filottete''') *Fermo là! Zeus è tuo padre, vero? Ahahah! Zeus, il pezzo grosso è il tuo papà?! Ah! Mister Fulmini e Saette! "Mi leggi una favola, papà?" Ah! Zeus! {{NDR|ride e fa la voce grossa di Zeus}} "C'era una volta..." ('''Filottete''') {{NDR|a Hercules}} *Se è un figlio "famoso" che mi chiede di provarci ancor... risponderò... così! {{NDR|sta per pronunciare un sonoro "No!" ma viene fulminato da Zeus}} Ci sto! ('''Filottete''') *Sembra la tipica D.I.D: Donzella in difficoltà!!! ('''Filottete''') {{NDR|sentendo le urla di Meg}} *Fatti da parte, bipede! ('''Nesso''') {{NDR|a Hercules}} *Allora grazie di tutto, Erc, è stato un vero "spasso". ('''Meg''') *Ciao ciao, Mega-Fusto. ('''Meg''') {{NDR|a Hercules}} *Ehi, compare! Vuoi comprare una meridiana? ('''Venditore ambulante''') {{NDR|riferendosi a Filottete}} *Sai come chiamano i Tebani? Gli ''Ebetani''! ('''Filottete''') {{NDR|a Hercules}} *Ho la culatta pesante! ('''Filottete''') *Due pollici bene bene in alto per la protagonista! Che bocconcino! Che bambola! ('''Ade''') *{{NDR|Hercules aveva tagliato le teste dell'Idra ma erano ricresciute ed erano il triplo di prima}} Vuoi farla finita col taglio delle teste?! ('''Filottete''') *Il momento della partita che preferisco: la fine del gioco! ('''Ade''') *{{NDR|Dopo l’apparente morte di Hercules nello scontro con l’idra}} È stato... un incontro... acceso! ('''Ade''') *''Neanche lui lo sa quanti soldi ha, son troppi da contar... e se anche i ricchi piangono tranquilli lui non lo farà!'' ('''Muse''') *Wow, che giornata! Prima quel ristorante sulla baia e poi quello spettacolo, quel, quel, quell'Edipo qualcosa. Però, credevo di averli io i problemi! ('''Hercules''') {{NDR|a Meg}} *Ti credevo il più grande fra i tanti, non il più grande fra i tonti. ('''Filottete''') {{NDR|su Hercules dopo averlo abbandonato}} *{{NDR|[[Ultime parole dai film d'animazione Disney|Ultime parole]] rivolto a Hercules}} Io ti mangio la testa! ('''Ciclope''') *Le persone fanno sempre cose pazze, quando sono [[amore|innamorate]]. ('''Meg''') {{NDR|a Hercules}} *Prendete lui! Non me, lui!! Seguite il dito! Lui!!! L'idiota col cavallo! ('''Ade''') *{{NDR|Ai Titani}} Ragazzi, alzate i deretani da titani e arrossate qualche olimpica chiappa! {{NDR|Pegaso gli soffia sui capelli, spegnendoli}} Chi mi ha spento i capelli? ('''Ade''') *È il ragazzo di Fil! ('''Tebano''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Pena e Panico''' {{NDR|trasformatisi in vermi}}: Siamo dei vermi! Dei vermi verminosi! <br /> '''Ade''': Promemoria, promemoria per me: mutilarvi dopo la mia missione. *'''Ade''': Signore, mi dispiace tanto per il...<br /> '''Parche''': Ritardo! Già lo sapevamo! Noi sappiamo ogni cosa! Passato, presente e futuro: l'idromassaggio... andrà alla grande! {{NDR|sottovoce a Panico}} <br /> '''Ade''': Bene, comunque sono andato a questa festa e ho perso il senso del tempo...<br /> '''Parche''': Lo sappiamo!<br /> '''Ade''': Sì, lo so... che lo sapete! Dunque, ecco i fatti: Zeus, mister importanza, mister "ehi tu, fuori dalla mia nuvola" ora ha una pim...<br /> '''Parche''': Pimpante piccola peste! Lo sappiamo!<br /> '''Ade''': Lo so... che lo sapete!! Lo so, ho capito, ho afferrato il concetto! *'''Parche''': Precisamente tra diciotto anni i pianeti si allineeranno senza affanni... <br /> '''Ade''': Ahi, "in versi" ahi! <br /> '''Parche''': Di tempo per agire ne avrai a iosa, sguinzaglia i Titani, la tua banda mostruosa! <br /> '''Ade''': Mmmmh... Bene, bene. <br /> '''Parche''': Poi Zeus, un dì fiero, finalmente cadrà... e a te Ade il potere andrà! <br /> '''Ade''': Sì, Ade regna! <br /> '''Parche''': Un piccolo monito giunge infine... <br /> '''Ade''': Come scusa?! <br /> '''Parche''': Se Ercole combatte, per te è la fine! {{NDR|le Parche spariscono}} <br /> '''Ade''': Cosa?! Arrrrgh!!! D'accordo d'accordo, sono calmo, sto bene. *'''Panico''' {{NDR|dopo che lui e Pena hanno rapito il piccolo Hercules}}: L'abbiamo fatta grossa, Zeus ci userà per il tiro a bersaglio!<br />'''Pena''': Pensa a tenere il bambino, Panico!<br />'''Pena e Panico''' {{NDR|finendo tra i rami di un albero}}: Aaaah!<br />'''Panico''': Presto, uccidiamo il bambino e facciamola finita, d'accordo?<br />'''Pena''' {{NDR|dando ad Hercules la pozione che rende mortali}}: Ecco qua piccolo: il tuo bibitone greco!<br />'''Panico''': Guarda qui: sta cambiando! Ora possiamo farlo?<br />'''Pena''': No, no, no deve bere tutta la pozione, fino all'ultima goccia!<br />'''Anfitrione''': Chi c'è?<br />'''Pena e Panico''' {{NDR|scappando via di corsa}}: Aaaaah! *'''Panico''' {{NDR|dopo aver perso Hercules bambino}}: Oh, splendido! Ade ci ammazzerà quando scoprirà la cosa! <br /> '''Pena''': Vuoi dire, ''se'' la scoprirà! <br /> '''Panico''': Certo che la sco... sì, "se" mi piace! *'''Hercules''' {{NDR|porgendo il disco ai ragazzi}}: Vi serve un altro per giocare? <br /> '''Ragazzo''': Eh... spiacente, Ercole, ma... noi siamo già cinque. E vogliamo rimanere in numero pari. <br /> '''Hercules''': Ehi, aspetta un secondo! Cinque non è un numero pa- <br /> '''Ragazzo''' {{NDR|afferrando il disco e fuggendo via}}: A dopo, Ercole! *'''Hercules''': Ma... voi non siete una... donzella in difficoltà? <br /> '''Megara''': {{NDR|presa dal centauro Nesso}} Sono una donzella. Sono in difficoltà. Me la cavo da sola. Buona giornata. *'''Filottete''' {{NDR|guardando Hercules che combatte contro Nesso}}: Forza, ragazzo! Concentrati! Usa la testa! <br /> '''Hercules''': A-ah. {{NDR|Hercules correndo dà una testata a Nesso e lo fa finire contro una cascata}} <br /> '''Filottete''': Evvai! Niente male, ragazzo! Non proprio quello che avevo in mente, ma niente male. *'''Meg''' {{NDR|parlando di Hercules}}: Quel megafusto lì è vero?<br/> '''Filottete''': Ma di che stai parlando?! Certo che è vero! {{NDR|osserva Meg}} Wow! E a proposito manine sante... {{NDR|le salta in braccio}} anch'io sono vero.<br/> '''Meg''': Bah! {{NDR|butta Filottete in acqua}} *'''Hercules''' {{NDR|parlando di Meg}}: Dimmi, è... specialissima, non trovi, Fil?<br/> '''Filottete''': Oh, sì, sì, specialissima... Una rottura di rotule! *'''Ade''' {{NDR|a Meg}}: Va bene, allora invece di togliere due anni alla tua condanna, ehi, ne aggiungerò altri due. Io ho fatto del mio peggio. <br/>'''Meg''': Senti, non è stata colpa mia, è stato questo megafusto, Ercole. {{NDR|Ade spalanca gli occhi incredulo}}<br/>'''Panico''': Ercole? Perché questo nome non mi suona nuovo?<br/>'''Pena''': Non lo so, forse gli dobbiamo dei soldi?<br/>'''Ade''' {{NDR|a Meg}}: Cosa? Cos'è quel nome... che hai detto?<br/>'''Meg''': Ercole... {{NDR|Infuriato, Ade si gira verso Pena e Panico diventando sempre più rosso}} fa la parte dell'ingenuo di campagna, ma l'ho smascherato in meno di un soffio di Eolo.<br/>'''Pena''' {{NDR|a Panico}}: Un momento: non è Ercole il nome di quel bambino che avremmo dovuto... {{NDR|uccidere}}<br/>'''Pena e Panico''': Oh, miei dei!! {{NDR|Ade protende le braccia verso di loro}} Filiamocela!<br/>'''Ade''': Così vi eravate liberati di lui, eh? "Stecchito come uno stoccafisso". {{NDR|li prende per il collo}} Non furono le vostre ESATTE parole?<br/>'''Pena''': Potrebbe essere un altro Ercole!<br/>'''Panico''': Sì, insomma, Ercole... {{NDR|Ade lo strozza ancora più forte, soffocandolo}}<br/>'''Pena''': Ricordi quando tutti i maschietti si chiamavano Giasone e tutte le femminucce Barbara? {{NDR|Ade lo strozza ancora più forte, soffocandolo}}<br/>'''Ade''': Sono sul punto di riorganizzare il cosmo, {{NDR|si arrabbia ancora di più}} e l'unico bietolone che può impedirmelo si fa le sue scampagnate nei boschi!!! {{NDR|brucia gran parte del bosco}}<br/>'''Pena''': Aspetta! Aspetta, buon uomo! Possiamo interrompere la sua scampagnata!<br/>'''Panico''': Esatto! Almeno lo abbiamo reso mortale! È una buona cosa, non è così?<br/>'''Ade''': Fortunatamente per voi tre siamo ancora in tempo per correggere questa svista alquanto madornale! E questa volta nessuno strafalcione! *'''Hercules''': Scusate? Mi sembra che quello che vi serve è... un eroe... <br /> '''Tebano''': Ah sì? E chi sei tu? <br /> '''Hercules''': Sono Ercole. E per caso sono... un eroe! {{NDR|i tebani ridono}} *'''Hercules''': Come faccio a fargli credere che sono un eroe se nessuno me ne dà l'occasione? <br /> '''Filottete''': Avrai la tua occasione! Ti serve solo una qualche catastrofe o un disastro! <br /> '''Meg''': Aiutatemi! Aiutatemi, vi prego! C'è stato un terribile incidente! <br /> '''Hercules''': Meg? <br /> '''Filottete''': Si parlava di disastri... <br /> '''Meg''': Megafusto! Ercole, grazie agli dèi! <br /> '''Hercules''': Cosa è successo?! <br /> '''Meg''': Dei bambini stavano giocando nella gola, c'è stata una frana, una terribile frana! Sono intrappolati! <br /> '''Hercules''': Bambini?! Intrappolati?! Fil! È fantastico! <br /> '''Meg''': La notizia ti ha sconvolto, non è vero? *'''Ade''' {{NDR|parlando di Hercules}}: Quel tipo è incredibile! Io gli lancio contro tutto quello che ho e non c'è niente che... {{NDR|guardando i sandali "Hercules" di Pena}} Cosa... sono... quelli?! <br /> '''Pena''': Oh, ehm, non lo so, mi sono sembrati così eleganti. <br /> '''Ade''': Io ho ventiquattro ore per liberarmi di questo buffone, o l'intero piano che sto preparando da diciotto anni se ne va in fumo... e tu... indossi... i suoi... ARTICOLI FIRMATI?!? {{NDR|Ade sta per colpirlo quando sia lui che Pena guardano Panico che sta bevendo "Herculade"}} <br /> '''Panico''' {{NDR|imbarazzato}}: Ehm... sete? <br /> '''Ade''': RAARGH!!! {{NDR|esplode di rabbia carbonizzando Pena e Panico}} *'''Hercules''': Ah ah! Dovevi esserci, padre: ho maciullato il Minotauro, ho aggrovigliato le Gorgoni come mi ha insegnato Fil, ho analizzato la situazione, ho controllato la mia forza e ho colpito! La folla si è scatenata: oh, grazie, grazie...<br/> '''Zeus''': Ah! Sei forte, ragazzo mio. Riempi d'orgoglio il tuo vecchio. <br /> '''Hercules''': Lieto di sentirtelo dire, padre. Aspetto questo giorno da molto tempo. <br /> '''Zeus''': Uhm... Quale giorno, figliolo? <br /> '''Hercules''': Il giorno in cui mi riunisco agli dèi. <br /> '''Zeus''': Hai fatto meraviglie, dico davvero figlio mio! È solo che ancora non ci sei, non hai dimostrato di essere un vero eroe. <br/>'''Hercules''': Ma padre! Ho sconfitto tutti i mostri in cui mi sono imbattuto... Sono... sono solo la persona più famosa di tutta la Grecia! Il mio pupazzo va a ruba!<br/> '''Zeus''': Temo che essere famosi non sia lo stesso che essere un vero eroe. <br /> '''Hercules''': Cosa fare di più? <br /> '''Zeus''': È una cosa che devi scoprire da solo. <br /> '''Hercules''': Ma... come faccio? <br /> '''Zeus''': Guarda dentro il tuo cuore. {{NDR|si ritrasforma in statua}} <br/>'''Hercules''': Padre aspetta! {{NDR|frustrato}} Aaahh!! *'''Hercules''': Meg, quando sono con te, io non mi sento solo. <br /> '''Meg''': A volte è meglio essere soli. <br /> '''Hercules''': Che cosa vuoi dire? <br /> '''Meg''': Nessuno può ferirti. <br /> '''Hercules''': Meg... io non potrei mai, mai ferirti. *'''Ade''': Ehi, come butta eh, Meg? Qual è l'anello debole nella catena di megafusto {{NDR|Hercules}}? <br /> '''Meg''': Trovati un'altra ragazza, io ho chiuso! <br /> '''Ade''' {{NDR|interdetto}}: Scusa, ti dispiacerebbe ripetere quello che hai detto? Devo avere un pezzo di zolfo nell'orecchio! <br /> '''Meg''': Allora leggi le mie labbra! Scordatelo! <br /> '''Ade''': Meg, Meg, Meg, ma mia cara, dolce, delusa, piccola sottoposta, non ci stiamo dimenticando un piccino piccino sebbene cruciale dettaglino? TU SEI MIA!!! <br /> '''Filottete''' {{NDR|ripresosi dal colpo dopo essere caduto da Pegaso e aver sbattuto la testa su una colonna}}: C'è un altro corno qui! Quel ragazzo dovrà fare flessioni per un mese! {{NDR|sente il discorso di Ade e Meg}} <br /> '''Ade''': Se io dico "Voglio la testa di Megafusto su un vassoio", tu dici? <br /> '''Meg''': {{NDR|sarcasticamente}} Al sangue o ben cotta? <br /> '''Filottete''': Ah, sapevo che quella portava guai! Gli si spezzerà il cuore al ragazzo! {{NDR|Corre ad avvertirlo}} <br /> '''Ade''': Senti questo suono? È il suono della tua libertà che fluttua fuori dalla finestra per sempre! <br /> '''Meg''': Non mi interessa! Non ti aiuterò a fargli del male! <br /> '''Ade''': Non riesco a credere che tu possa prendertela tanto per un... uomo! <br /> '''Meg''': Ma questo è diverso! È sincero, è dolce! <br /> '''Ade''': Per favore! <br /> '''Meg''': Non farebbe mai niente per ferirmi! <br /> '''Ade''': È un uomo! <br /> '''Meg''': E poi, o onnipotenza, non puoi sconfiggerlo! Non ha nessuna debolezza, lui ti... {{NDR|Ade le si para davanti, con un sorriso perfido}} <br /> '''Ade''': Io credo che ce l'abbia, Meg... Credo proprio che ce l'abbia. {{NDR|brucia la rosa di Meg}} {{NDR|Fil è andato da Hercules ad avvertirlo riguardo Meg dopo aver scoperto che lavora per Ade, ma lui lo sta ignorando}} *'''Filottete''': Lei è un'imbrogliona! Non ha fatto che prenderti per i fondelli! *'''Hercules''': {{NDR|non ci crede}} Oh, andiamo, smettila di scherzare. *'''Filottete''': Io non sto scherzando! *'''Hercules''': So che sei arrabbiato per oggi, ma non è un motivo per-- *'''Filottete''': Ragazzo, non hai afferrato il punto. *'''Hercules''': Il punto è che io l'amo. *'''Filottete''': Lei non ama te. *'''Hercules''': Sei pazzo! *'''Filottete''': Non è altro che una doppiafaccia-- *'''Hercules''': {{NDR|arrabbiandosi}} Smettila! *'''Filottete''': Bugiarda, infame, intrigante-- *'''Hercules''': {{NDR|per la rabbia, si gira verso Fil e gli dà un ceffone}} Stai zitto!!! {{NDR|a causa dello schiaffo di Hercules, Fil viene scaraventato via contro un mucchio di pesi e catene; inorridito da ciò che ha fatto, Hercules si pente del suo attacco di rabbia, e Fil è scioccato da cosa è successo}} *'''Ade''': Ma guarda chi ho incontrato fra capra e cavoli, eh? {{NDR|scende dall'asta}} Baboom, sono Ade, il dio dei morti. Ciao, come andiamo? <br /> '''Hercules''': Ah! Non ora, va bene? <br /> '''Ade''': Ehi, ehi, ehi, mi servono due secondi, faccio in fretta io! Vedi, ho un grosso affare in pentola, una speculazione immobiliare diciamo! Ehm Herc... Ehm diavolaccio... posso chiamarti Herc? Pare che tu mi metta sempre i bastoni tra le ruote! <br /> '''Hercules''': Eh? Hai sbagliato persona! <br /> '''Ade''' {{NDR|arrabbiato e subito dopo calmo}}: Stammi a sentire brutto... Ehm, stammi solo a sentire, eh? Dunque, io ti sarei eternamente grato se ti prendessi un giorno di ferie da questa tua impresa di eroismo. Accidenti: mostri, disastri naturali. Un giorno possono aspettare, no? <br /> '''Hercules''': Hai perso il cervello. <br /> '''Ade''': Non scappare! Perché vedi, ho un piccolo asso nella manica che forse ti può interessare! {{NDR|schiocca le dita facendo apparire Meg}} <br /> '''Hercules''': Meg! <br /> '''Meg''': Non ascoltar... {{NDR|viene legata e imbavagliata da Ade}} <br /> '''Hercules''' {{NDR|corre a liberarla, ma lei scompare}}: Lasciala andare! {{NDR|a Ade}} <br /> '''Ade''': Facciamo uno scambio: tu rinunci alla tua forza per circa ventiquattro ore, va bene? Diciamo le prossime ventiquattro ore. E Meg sarà libera come un uccello e fuori pericolo. {{NDR|sarcastico}} Balliamo, ci baciamo, ci scateniamo, torniamo a casa felici. Che ne dici? Avanti! <br /> '''Hercules''': Sarà fatto del male alle persone, vero? <br /> '''Ade''': Naaaaa! Insomma, c'è la possibilità, succede; è la guerra, che posso dirti? Comunque, che devi a questa gente eh? {{NDR|prendendo Meg per le guance}} La tua Meg, questa faccina sbaciucchina, non è più importante? <br /> '''Hercules''' {{NDR|arrabbiato}}: Smettila! <br /> '''Ade''': NON LO È? <br /> '''Hercules''': Devi giurare che sarà fuori da ogni pericolo! <br /> '''Ade''': Bene! D'accordo, te lo concedo. Meg salva, altrimenti riavrai la tua forza... bla bla bla... carta da bollo... Huh! Va bene. Fatto! Una stretta di mano? {{NDR|Hercules ha dei dubbi}} Senti, non ho molto tempo per portarla alle lunghe! Sono impegnato, ho dei programmi per il 2000, mi serve una risposta ORA! E uno... E due... <br /> '''Hercules''' {{NDR|nonostante Meg abbia provato a convincerlo a non farlo}}: Accetto! <br /> '''Ade''': Sì, ci siamo, bam! {{NDR|gli stringe fortissimo la mano e gli fa perdere la sua forza}} Potresti sentirti un po' scombussolato, più che naturale. Forse ti conviene sederti! {{NDR|lancia il peso a Hercules, ma lui non riesce ad alzarsi}} Ora sai cosa si prova a essere uguale a tutti gli altri! Non è una cosa da sballo? Huh! Ah! Questa ti piacerà, te la devo! Meg, bambina, un patto è un patto! Sei sganciata! {{NDR|libera Meg}} A proposito Herc, non è favolosa come attrice? <br /> '''Meg''': Smettila! <br /> '''Hercules''': Che vuoi dire? <br /> '''Ade''': Voglio dire che la tua pollastrona qui ha lavorato per me tutto il tempo! {{NDR|fa una smorfia}} <br /> '''Hercules''' {{NDR|non vuole crederci}}: Stai... Stai mentendo! <br /> '''Panico''' {{NDR|arrivato insieme a Pena travestiti da bambini}}: Aiuto! {{NDR|tossisce addosso a Hercules}} <br /> '''Pena''': Accipicchia signore, tu sì che sei forte! {{NDR|si ritrasforma insieme a Panico}} <br /> '''Pena e Panico''': Eh Eh! <br /> '''Ade''': Era impossibile senza di te zucchero, tesoro, bambola! <br /> '''Meg''' {{NDR|a Hercules}}: Non è così, non intendevo... non potevo! {{NDR|fa un sospiro}} Mi dispiace tanto! <br /> '''Pena e Panico''' {{NDR|cantilenando}}: Il nostro eroe è zero! Il nostro eroe è zero! {{NDR|Meg inizia a piangere}} <br /> '''Ade''': Beh, ardo per la fretta! C'è un intero cosmo lassù che mi aspetta con, ehi, il mio nome sopra! {{NDR|decolla con il suo carro}} Basta con i preliminari! Ora si passa al grande evento! *'''Ade''': Fratelli! Titani! Guardatevi nella vostra squallida prigione! Chi vi ha messi laggiù?! <br /> '''Titani''': Zeus! <br /> '''Ade''' {{NDR|usa la sua magia per liberarli}}: E ora che vi ridò la libertà... qual è la prima cosa che farete voi? <br /> '''Titani''' {{NDR|distruggono la gabbia}}: Distruggerlo!!! <br /> '''Ade''': Esatto. {{NDR|i Titani si dirigono verso l'Olimpo... o così credono}} <br /> '''Titano di Roccia''': Schiacciare Zeus! <br /> '''Titano di Ghiaccio''': Congelarlo! <br /> '''Titano di Lava''': Liquefare Zeus! <br /> '''Titano d'Aria''': Spazzarlo via!!! <br /> '''Ade''': Ehm, ragazzi... {{NDR|i Titani si voltano verso Ade che punta verso l'Olimpo}} L'Olimpo sarebbe per di là. *'''Ade''' {{NDR|a capo dell'attacco dei Titani contro l'Olimpo}}: Zeusino, sono tornato! <br /> '''Zeus''': Ade?! Tu hai organizzato questo?! <br /> '''Ade''': Avete indovinato, signore! *'''Hercules''': Avevi ragione tu, Fil: i sogni sono per i pivelli. <br/> '''Filottete''': No, ragazzo, [[resa|arrendersi]] è per i pivelli! Sono tornato perché non getterò la spugna con te. Io dico ce la posso fare... e tu? *'''Zeus''': Te lo giuro, Ade! Quando sarò uscito da... {{NDR|viene completamente coperto di roccia fusa}} <br /> '''Ade''': Sono io che dò gli ordini ora, Sputafulmini! E credo che ti piacerà qui! *'''Ade''': Il figlio del mio odiato rivale intrappolato per sempre nel fiume della morte... <br /> '''Hercules''': E uno... <br /> '''Ade''': Dov'è la fregatura? <br /> '''Hercules''': E due... <br /> '''Ade''': Va bene va bene va bene. Va bene. Tirala fuori! Lei va... tu resti. {{NDR|Hercules si tuffa nel pozzo delle anime}} Ops! Mi era sfuggito di mente! Sarai morto, prima di arrivare a lei! Non è un problema, vero? *'''Ade''' {{NDR|dopo che Hercules si è salvato dal pozzo delle anime}}: Non è possibile! Non puoi essere vivo, dovresti essere... <br/>'''Pena e Panico''': Un Dio!? <br/>'''Ade''' {{NDR|arrabbiandosi}} Aaaaaaargh!!! Ercole, fermo, non puoi farmi questo!! {{NDR|Hercules gli dà un pugno in faccia e si calma}} Beh, o forse si. Va bene, me lo sono meritato. Herk, Herk, possiamo parlare? Tuo padre è un simpaticone, giusto? E che so, se tu mettessi una buona parola lui spazzerà via questa storia in un lampo, che ne dici? {{NDR|afferra la testa dell'anima di Meg}} Meg, parlaci tu, qualche sbaciucchino eh? {{NDR|indignato, Hercules con un pugno lo butta nel pozzo delle anime, e Ade viene afferrato e attaccato dai defunti}} Via, andate via, non mi toccate! Levatemi queste sudicie anime di dosso! <br/>'''Panico''': Non sarà di buon umore quando uscirà da li! <br/>'''Pena''': Vuoi dire "se" uscirà da li! Se!<br/>'''Panico''': Se... Se mi piace! <br/>'''Ade''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]] mentre viene trascinato via dalle anime}}: Oh, non credo di sentirmi tanto bene! Mi sento un po' scaricooo!!! *'''Zeus''': Ottimo lavoro, figliolo! Ce l'hai fatta! Sei un vero eroe. <br /> '''Era''': Avresti sul serio dato la tua vita per salvare questa giovane. {{NDR|Megara}} <br /> '''Zeus''': Perché un vero [[eroismo|eroe]] non si misura dalla forza che possiede, ma dalla forza del suo cuore. ==[[Explicit]]== {{explicit film}} Che ve ne pare? È il momento del lieto fine! Tutti hanno avuto una fettina di qualcosa tranne me, io niente! Mi ritrovo con niente! C'è qualcuno in ascolto? È come... Ma che sono, un'eco, per caso? Pronto? Pronto? A cosa sto parlando, all'iperspazio? Pronto? Sono io! Nessuno mi ascolta...! ('''Ade''') ==Voci correlate== *[[Hercules (videogioco)]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Disney}} [[Categoria:Classici Disney]] t4pmveaqifu4a2bknlkd77cxgncsd3x 1223564 1223539 2022-08-21T07:20:48Z Spinoziano 2297 - dialogo fuori standard wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Hercules |genere= animazione, avventura, commedia, musicale |regista= [[Ron Clements]], [[John Musker]] |sceneggiatore= [[Ron Clements]], [[John Musker]], [[Bob Shaw (sceneggiatore)|Bob Shaw]], [[Don McEnery]], [[Irene Mecchi]] |doppiatorioriginali= * [[Tate Donovan]]: Ercole * [[Josh Keaton]]: Ercole da giovane (dialoghi) * [[Roger Bart]]: Ercole da giovane (canto) * [[Danny DeVito]]: Filottete * [[James Woods]]: Ade * [[Susan Egan]]: Megara * [[Rip Torn]]: Zeus * [[Samantha Eggar]]: Era * [[Lillias White]]: Calliope * Cheryl Freeman: Melpomene * [[LaChanze]]: Tersicore * [[Roz Ryan]]: Talia * Vanéese Y. Thomas: Clio * [[Bobcat Goldthwait]]: Pena * [[Matt Frewer]]: Panico * [[Patrick Pinney]]: Ciclope * [[Hal Holbrook]]: Anfitrione * [[Barbara Barrie]]: Alcmena * [[Amanda Plummer]]: Cloto * [[Carole Shelley]]: Atropo * [[Paddi Edwards]]: Lachesi * [[Paul Shaffer]]: Ermes * [[Jim Cummings]]: Nesso * [[Charlton Heston]]: narratore |doppiatori italiani = * [[Raoul Bova]]: Ercole * [[Stefano Crescentini]]: Ercole da giovane (dialoghi) * [[Alex Baroni]]: Ercole da giovane (canto) * [[Giancarlo Magalli]]: Filottete * [[Massimo Venturiello]]: Ade * [[Veronica Pivetti]]: Megara (dialoghi) * [[Barbara Cola]]: Megara (canto) * [[Gianni Musy]]: Zeus * [[Aurora Cancian]]: Era * [[Emanuela Cortesi]]: Calliope * [[Paola Repelen]]: Melpomene * [[Lola Feghalyn]]: Tersicore * [[Lalla Francia]]: Talia * [[Paola Folli]]: Clio * [[Zuzzurro]]: Pena * [[Nino Formicola|Gaspare]]: Panico * [[Vittorio Viviani]]: Ciclope * [[Goffredo Matassi]]: Anfitrione * [[Franca Lumachi]]: Alcmena * [[Elena Magoia]]: Cloto * [[Paola Giannetti]]: Atropo * [[Graziella Polesinanti]]: Lachesi * [[Christian Iansante]]: Ermes * [[Giancarlo Padoan]]: Nesso * [[Oreste Rizzini]]: narratore |note= }} '''''Hercules''''', film d'animazione statunitense del 1997, regia di [[Ron Clements]] e [[John Musker]]. ==[[Incipit]]== {{incipit film}} '''Voce narrante''': Tempo fa, in una lontana terra dell'antica Grecia, ci fu un'epoca d'oro di dei potenti e di eroi straordinari, e il più grande e il più forte di tutti questi eroi era il possente Ercole. Ma come si misura un vero eroe? Ora è di questo che la nostra...<br>'''Talia''': Ma dico, lo sentite? Questa storia la fa sembrare una tragedia greca.<br>'''Tersicore''': Alleggerisci, bello!<br>'''Calliope''': Da qui attacchiamo noi, caro.<br>'''Voce narrante''': Vai, ragazza!<br>'''Calliope''': Noi siamo le Muse, dee delle Arti e proclamatrici di eroi.<br>'''Tersicore''': Eroi come Ercole.<br>'''Talia''': Tesoro, vuoi dire "Mascole"! Uuuhhh, mi piacerebbe fare della dolce musica con il...<br>'''Calliope''': La nostra storia in effetti comincia molto prima di Ercole, milioni di anni fa... ==Frasi== {{cronologico}} *Che sentimentale. Sapete, non rimanevo così senza fiato da quando un pezzo di ''moussaka'' mi è rimasto in gola! Eh?! {{NDR|nessuna reazione da parte degli dèi, che lo guardano semplicemente male}} Siete un pubblico o un mosaico? ('''Ade''') *Ah ecco il piccolo spruzzo di sole, il gioiellino! Eh c’è un lecca lecca per il nostro allocco, ecco qua tu... {{NDR|Hercules gli tiene con forza il dito, e Ade si fa male, a bassa voce}} Forzuta la creatura. ('''Ade''') {{NDR|rivolto ad Hercules appena nato}} *Dovresti rallentare, ti ritroverai nella tomba! Ah! Ti ritroverai nella tomba... ahahah! {{NDR|lui e tutti gli dei ridono}} Sto crepando! ('''Zeus''') {{NDR|parlando con Ade}} *Un vero eroe? Fantastico! Ehm, esattamente come si diventa un vero eroe? ('''Hercules''') *Pegaso, un magnifico cavallo! Col cervello... di un uccello! ('''Zeus''') *Oooh! Le ninfe... no, non riescono a togliermi le mani di dosso! {{NDR|viene schiaffeggiato da una ninfa che poi si trasforma in albero}} ('''Filottete''') *Due parole: sono, in, pensione! ('''Filottete''') *Io ho addestrato tutti questi aspiranti eroi: Odisseo, Perseo, Teseo. Un sacco di "seo". E alla fine ognuno di questi schiapponi si è sgonfiato! Più piatto di un disco! Nessuno ha detto "Ce la posso fare". E poi c'è stato Achille. Ora quello sì che aveva tutto. La struttura, il piede veloce. Sapeva affondare, sapeva incassare e sapeva andare alla carica. Ma quel suo tallone dei miei calzari!!! Una volta viene appena intaccato e "Ti saluto"! Storia passata! Ah, sì avevo un sogno. Quello di addestrare il più grande eroe che sia mai esistito. Così grande, che gli dei avrebbero appeso un suo ritratto fra le stelle, lungo tutto il cielo! E la gente avrebbe detto "È il ragazzo di Fil!", eh già... ma i sogni sono per i pivelli. Uno si illude fino ad un certo punto, non di più... ('''Filottete''') *Fermo là! Zeus è tuo padre, vero? Ahahah! Zeus, il pezzo grosso è il tuo papà?! Ah! Mister Fulmini e Saette! "Mi leggi una favola, papà?" Ah! Zeus! {{NDR|ride e fa la voce grossa di Zeus}} "C'era una volta..." ('''Filottete''') {{NDR|a Hercules}} *Se è un figlio "famoso" che mi chiede di provarci ancor... risponderò... così! {{NDR|sta per pronunciare un sonoro "No!" ma viene fulminato da Zeus}} Ci sto! ('''Filottete''') *Sembra la tipica D.I.D: Donzella in difficoltà!!! ('''Filottete''') {{NDR|sentendo le urla di Meg}} *Fatti da parte, bipede! ('''Nesso''') {{NDR|a Hercules}} *Allora grazie di tutto, Erc, è stato un vero "spasso". ('''Meg''') *Ciao ciao, Mega-Fusto. ('''Meg''') {{NDR|a Hercules}} *Ehi, compare! Vuoi comprare una meridiana? ('''Venditore ambulante''') {{NDR|riferendosi a Filottete}} *Sai come chiamano i Tebani? Gli ''Ebetani''! ('''Filottete''') {{NDR|a Hercules}} *Ho la culatta pesante! ('''Filottete''') *Due pollici bene bene in alto per la protagonista! Che bocconcino! Che bambola! ('''Ade''') *{{NDR|Hercules aveva tagliato le teste dell'Idra ma erano ricresciute ed erano il triplo di prima}} Vuoi farla finita col taglio delle teste?! ('''Filottete''') *Il momento della partita che preferisco: la fine del gioco! ('''Ade''') *{{NDR|Dopo l’apparente morte di Hercules nello scontro con l’idra}} È stato... un incontro... acceso! ('''Ade''') *''Neanche lui lo sa quanti soldi ha, son troppi da contar... e se anche i ricchi piangono tranquilli lui non lo farà!'' ('''Muse''') *Wow, che giornata! Prima quel ristorante sulla baia e poi quello spettacolo, quel, quel, quell'Edipo qualcosa. Però, credevo di averli io i problemi! ('''Hercules''') {{NDR|a Meg}} *Ti credevo il più grande fra i tanti, non il più grande fra i tonti. ('''Filottete''') {{NDR|su Hercules dopo averlo abbandonato}} *{{NDR|[[Ultime parole dai film d'animazione Disney|Ultime parole]] rivolto a Hercules}} Io ti mangio la testa! ('''Ciclope''') *Le persone fanno sempre cose pazze, quando sono [[amore|innamorate]]. ('''Meg''') {{NDR|a Hercules}} *Prendete lui! Non me, lui!! Seguite il dito! Lui!!! L'idiota col cavallo! ('''Ade''') *{{NDR|Ai Titani}} Ragazzi, alzate i deretani da titani e arrossate qualche olimpica chiappa! {{NDR|Pegaso gli soffia sui capelli, spegnendoli}} Chi mi ha spento i capelli? ('''Ade''') *È il ragazzo di Fil! ('''Tebano''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Pena e Panico''' {{NDR|trasformatisi in vermi}}: Siamo dei vermi! Dei vermi verminosi! <br /> '''Ade''': Promemoria, promemoria per me: mutilarvi dopo la mia missione. *'''Ade''': Signore, mi dispiace tanto per il...<br /> '''Parche''': Ritardo! Già lo sapevamo! Noi sappiamo ogni cosa! Passato, presente e futuro: l'idromassaggio... andrà alla grande! {{NDR|sottovoce a Panico}} <br /> '''Ade''': Bene, comunque sono andato a questa festa e ho perso il senso del tempo...<br /> '''Parche''': Lo sappiamo!<br /> '''Ade''': Sì, lo so... che lo sapete! Dunque, ecco i fatti: Zeus, mister importanza, mister "ehi tu, fuori dalla mia nuvola" ora ha una pim...<br /> '''Parche''': Pimpante piccola peste! Lo sappiamo!<br /> '''Ade''': Lo so... che lo sapete!! Lo so, ho capito, ho afferrato il concetto! *'''Parche''': Precisamente tra diciotto anni i pianeti si allineeranno senza affanni... <br /> '''Ade''': Ahi, "in versi" ahi! <br /> '''Parche''': Di tempo per agire ne avrai a iosa, sguinzaglia i Titani, la tua banda mostruosa! <br /> '''Ade''': Mmmmh... Bene, bene. <br /> '''Parche''': Poi Zeus, un dì fiero, finalmente cadrà... e a te Ade il potere andrà! <br /> '''Ade''': Sì, Ade regna! <br /> '''Parche''': Un piccolo monito giunge infine... <br /> '''Ade''': Come scusa?! <br /> '''Parche''': Se Ercole combatte, per te è la fine! {{NDR|le Parche spariscono}} <br /> '''Ade''': Cosa?! Arrrrgh!!! D'accordo d'accordo, sono calmo, sto bene. *'''Panico''' {{NDR|dopo che lui e Pena hanno rapito il piccolo Hercules}}: L'abbiamo fatta grossa, Zeus ci userà per il tiro a bersaglio!<br />'''Pena''': Pensa a tenere il bambino, Panico!<br />'''Pena e Panico''' {{NDR|finendo tra i rami di un albero}}: Aaaah!<br />'''Panico''': Presto, uccidiamo il bambino e facciamola finita, d'accordo?<br />'''Pena''' {{NDR|dando ad Hercules la pozione che rende mortali}}: Ecco qua piccolo: il tuo bibitone greco!<br />'''Panico''': Guarda qui: sta cambiando! Ora possiamo farlo?<br />'''Pena''': No, no, no deve bere tutta la pozione, fino all'ultima goccia!<br />'''Anfitrione''': Chi c'è?<br />'''Pena e Panico''' {{NDR|scappando via di corsa}}: Aaaaah! *'''Panico''' {{NDR|dopo aver perso Hercules bambino}}: Oh, splendido! Ade ci ammazzerà quando scoprirà la cosa! <br /> '''Pena''': Vuoi dire, ''se'' la scoprirà! <br /> '''Panico''': Certo che la sco... sì, "se" mi piace! *'''Hercules''' {{NDR|porgendo il disco ai ragazzi}}: Vi serve un altro per giocare? <br /> '''Ragazzo''': Eh... spiacente, Ercole, ma... noi siamo già cinque. E vogliamo rimanere in numero pari. <br /> '''Hercules''': Ehi, aspetta un secondo! Cinque non è un numero pa- <br /> '''Ragazzo''' {{NDR|afferrando il disco e fuggendo via}}: A dopo, Ercole! *'''Hercules''': Ma... voi non siete una... donzella in difficoltà? <br /> '''Megara''': {{NDR|presa dal centauro Nesso}} Sono una donzella. Sono in difficoltà. Me la cavo da sola. Buona giornata. *'''Filottete''' {{NDR|guardando Hercules che combatte contro Nesso}}: Forza, ragazzo! Concentrati! Usa la testa! <br /> '''Hercules''': A-ah. {{NDR|Hercules correndo dà una testata a Nesso e lo fa finire contro una cascata}} <br /> '''Filottete''': Evvai! Niente male, ragazzo! Non proprio quello che avevo in mente, ma niente male. *'''Meg''' {{NDR|parlando di Hercules}}: Quel megafusto lì è vero?<br/> '''Filottete''': Ma di che stai parlando?! Certo che è vero! {{NDR|osserva Meg}} Wow! E a proposito manine sante... {{NDR|le salta in braccio}} anch'io sono vero.<br/> '''Meg''': Bah! {{NDR|butta Filottete in acqua}} *'''Hercules''' {{NDR|parlando di Meg}}: Dimmi, è... specialissima, non trovi, Fil?<br/> '''Filottete''': Oh, sì, sì, specialissima... Una rottura di rotule! *'''Ade''' {{NDR|a Meg}}: Va bene, allora invece di togliere due anni alla tua condanna, ehi, ne aggiungerò altri due. Io ho fatto del mio peggio. <br/>'''Meg''': Senti, non è stata colpa mia, è stato questo megafusto, Ercole. {{NDR|Ade spalanca gli occhi incredulo}}<br/>'''Panico''': Ercole? Perché questo nome non mi suona nuovo?<br/>'''Pena''': Non lo so, forse gli dobbiamo dei soldi?<br/>'''Ade''' {{NDR|a Meg}}: Cosa? Cos'è quel nome... che hai detto?<br/>'''Meg''': Ercole... {{NDR|Infuriato, Ade si gira verso Pena e Panico diventando sempre più rosso}} fa la parte dell'ingenuo di campagna, ma l'ho smascherato in meno di un soffio di Eolo.<br/>'''Pena''' {{NDR|a Panico}}: Un momento: non è Ercole il nome di quel bambino che avremmo dovuto... {{NDR|uccidere}}<br/>'''Pena e Panico''': Oh, miei dei!! {{NDR|Ade protende le braccia verso di loro}} Filiamocela!<br/>'''Ade''': Così vi eravate liberati di lui, eh? "Stecchito come uno stoccafisso". {{NDR|li prende per il collo}} Non furono le vostre ESATTE parole?<br/>'''Pena''': Potrebbe essere un altro Ercole!<br/>'''Panico''': Sì, insomma, Ercole... {{NDR|Ade lo strozza ancora più forte, soffocandolo}}<br/>'''Pena''': Ricordi quando tutti i maschietti si chiamavano Giasone e tutte le femminucce Barbara? {{NDR|Ade lo strozza ancora più forte, soffocandolo}}<br/>'''Ade''': Sono sul punto di riorganizzare il cosmo, {{NDR|si arrabbia ancora di più}} e l'unico bietolone che può impedirmelo si fa le sue scampagnate nei boschi!!! {{NDR|brucia gran parte del bosco}}<br/>'''Pena''': Aspetta! Aspetta, buon uomo! Possiamo interrompere la sua scampagnata!<br/>'''Panico''': Esatto! Almeno lo abbiamo reso mortale! È una buona cosa, non è così?<br/>'''Ade''': Fortunatamente per voi tre siamo ancora in tempo per correggere questa svista alquanto madornale! E questa volta nessuno strafalcione! *'''Hercules''': Scusate? Mi sembra che quello che vi serve è... un eroe... <br /> '''Tebano''': Ah sì? E chi sei tu? <br /> '''Hercules''': Sono Ercole. E per caso sono... un eroe! {{NDR|i tebani ridono}} *'''Hercules''': Come faccio a fargli credere che sono un eroe se nessuno me ne dà l'occasione? <br /> '''Filottete''': Avrai la tua occasione! Ti serve solo una qualche catastrofe o un disastro! <br /> '''Meg''': Aiutatemi! Aiutatemi, vi prego! C'è stato un terribile incidente! <br /> '''Hercules''': Meg? <br /> '''Filottete''': Si parlava di disastri... <br /> '''Meg''': Megafusto! Ercole, grazie agli dèi! <br /> '''Hercules''': Cosa è successo?! <br /> '''Meg''': Dei bambini stavano giocando nella gola, c'è stata una frana, una terribile frana! Sono intrappolati! <br /> '''Hercules''': Bambini?! Intrappolati?! Fil! È fantastico! <br /> '''Meg''': La notizia ti ha sconvolto, non è vero? *'''Ade''' {{NDR|parlando di Hercules}}: Quel tipo è incredibile! Io gli lancio contro tutto quello che ho e non c'è niente che... {{NDR|guardando i sandali "Hercules" di Pena}} Cosa... sono... quelli?! <br /> '''Pena''': Oh, ehm, non lo so, mi sono sembrati così eleganti. <br /> '''Ade''': Io ho ventiquattro ore per liberarmi di questo buffone, o l'intero piano che sto preparando da diciotto anni se ne va in fumo... e tu... indossi... i suoi... ARTICOLI FIRMATI?!? {{NDR|Ade sta per colpirlo quando sia lui che Pena guardano Panico che sta bevendo "Herculade"}} <br /> '''Panico''' {{NDR|imbarazzato}}: Ehm... sete? <br /> '''Ade''': RAARGH!!! {{NDR|esplode di rabbia carbonizzando Pena e Panico}} *'''Hercules''': Ah ah! Dovevi esserci, padre: ho maciullato il Minotauro, ho aggrovigliato le Gorgoni come mi ha insegnato Fil, ho analizzato la situazione, ho controllato la mia forza e ho colpito! La folla si è scatenata: oh, grazie, grazie...<br/> '''Zeus''': Ah! Sei forte, ragazzo mio. Riempi d'orgoglio il tuo vecchio. <br /> '''Hercules''': Lieto di sentirtelo dire, padre. Aspetto questo giorno da molto tempo. <br /> '''Zeus''': Uhm... Quale giorno, figliolo? <br /> '''Hercules''': Il giorno in cui mi riunisco agli dèi. <br /> '''Zeus''': Hai fatto meraviglie, dico davvero figlio mio! È solo che ancora non ci sei, non hai dimostrato di essere un vero eroe. <br/>'''Hercules''': Ma padre! Ho sconfitto tutti i mostri in cui mi sono imbattuto... Sono... sono solo la persona più famosa di tutta la Grecia! Il mio pupazzo va a ruba!<br/> '''Zeus''': Temo che essere famosi non sia lo stesso che essere un vero eroe. <br /> '''Hercules''': Cosa fare di più? <br /> '''Zeus''': È una cosa che devi scoprire da solo. <br /> '''Hercules''': Ma... come faccio? <br /> '''Zeus''': Guarda dentro il tuo cuore. {{NDR|si ritrasforma in statua}} <br/>'''Hercules''': Padre aspetta! {{NDR|frustrato}} Aaahh!! *'''Hercules''': Meg, quando sono con te, io non mi sento solo. <br /> '''Meg''': A volte è meglio essere soli. <br /> '''Hercules''': Che cosa vuoi dire? <br /> '''Meg''': Nessuno può ferirti. <br /> '''Hercules''': Meg... io non potrei mai, mai ferirti. *'''Ade''': Ehi, come butta eh, Meg? Qual è l'anello debole nella catena di megafusto {{NDR|Hercules}}? <br /> '''Meg''': Trovati un'altra ragazza, io ho chiuso! <br /> '''Ade''' {{NDR|interdetto}}: Scusa, ti dispiacerebbe ripetere quello che hai detto? Devo avere un pezzo di zolfo nell'orecchio! <br /> '''Meg''': Allora leggi le mie labbra! Scordatelo! <br /> '''Ade''': Meg, Meg, Meg, ma mia cara, dolce, delusa, piccola sottoposta, non ci stiamo dimenticando un piccino piccino sebbene cruciale dettaglino? TU SEI MIA!!! <br /> '''Filottete''' {{NDR|ripresosi dal colpo dopo essere caduto da Pegaso e aver sbattuto la testa su una colonna}}: C'è un altro corno qui! Quel ragazzo dovrà fare flessioni per un mese! {{NDR|sente il discorso di Ade e Meg}} <br /> '''Ade''': Se io dico "Voglio la testa di Megafusto su un vassoio", tu dici? <br /> '''Meg''': {{NDR|sarcasticamente}} Al sangue o ben cotta? <br /> '''Filottete''': Ah, sapevo che quella portava guai! Gli si spezzerà il cuore al ragazzo! {{NDR|Corre ad avvertirlo}} <br /> '''Ade''': Senti questo suono? È il suono della tua libertà che fluttua fuori dalla finestra per sempre! <br /> '''Meg''': Non mi interessa! Non ti aiuterò a fargli del male! <br /> '''Ade''': Non riesco a credere che tu possa prendertela tanto per un... uomo! <br /> '''Meg''': Ma questo è diverso! È sincero, è dolce! <br /> '''Ade''': Per favore! <br /> '''Meg''': Non farebbe mai niente per ferirmi! <br /> '''Ade''': È un uomo! <br /> '''Meg''': E poi, o onnipotenza, non puoi sconfiggerlo! Non ha nessuna debolezza, lui ti... {{NDR|Ade le si para davanti, con un sorriso perfido}} <br /> '''Ade''': Io credo che ce l'abbia, Meg... Credo proprio che ce l'abbia. {{NDR|brucia la rosa di Meg}} *'''Ade''': Ma guarda chi ho incontrato fra capra e cavoli, eh? {{NDR|scende dall'asta}} Baboom, sono Ade, il dio dei morti. Ciao, come andiamo? <br /> '''Hercules''': Ah! Non ora, va bene? <br /> '''Ade''': Ehi, ehi, ehi, mi servono due secondi, faccio in fretta io! Vedi, ho un grosso affare in pentola, una speculazione immobiliare diciamo! Ehm Herc... Ehm diavolaccio... posso chiamarti Herc? Pare che tu mi metta sempre i bastoni tra le ruote! <br /> '''Hercules''': Eh? Hai sbagliato persona! <br /> '''Ade''' {{NDR|arrabbiato e subito dopo calmo}}: Stammi a sentire brutto... Ehm, stammi solo a sentire, eh? Dunque, io ti sarei eternamente grato se ti prendessi un giorno di ferie da questa tua impresa di eroismo. Accidenti: mostri, disastri naturali. Un giorno possono aspettare, no? <br /> '''Hercules''': Hai perso il cervello. <br /> '''Ade''': Non scappare! Perché vedi, ho un piccolo asso nella manica che forse ti può interessare! {{NDR|schiocca le dita facendo apparire Meg}} <br /> '''Hercules''': Meg! <br /> '''Meg''': Non ascoltar... {{NDR|viene legata e imbavagliata da Ade}} <br /> '''Hercules''' {{NDR|corre a liberarla, ma lei scompare}}: Lasciala andare! {{NDR|a Ade}} <br /> '''Ade''': Facciamo uno scambio: tu rinunci alla tua forza per circa ventiquattro ore, va bene? Diciamo le prossime ventiquattro ore. E Meg sarà libera come un uccello e fuori pericolo. {{NDR|sarcastico}} Balliamo, ci baciamo, ci scateniamo, torniamo a casa felici. Che ne dici? Avanti! <br /> '''Hercules''': Sarà fatto del male alle persone, vero? <br /> '''Ade''': Naaaaa! Insomma, c'è la possibilità, succede; è la guerra, che posso dirti? Comunque, che devi a questa gente eh? {{NDR|prendendo Meg per le guance}} La tua Meg, questa faccina sbaciucchina, non è più importante? <br /> '''Hercules''' {{NDR|arrabbiato}}: Smettila! <br /> '''Ade''': NON LO È? <br /> '''Hercules''': Devi giurare che sarà fuori da ogni pericolo! <br /> '''Ade''': Bene! D'accordo, te lo concedo. Meg salva, altrimenti riavrai la tua forza... bla bla bla... carta da bollo... Huh! Va bene. Fatto! Una stretta di mano? {{NDR|Hercules ha dei dubbi}} Senti, non ho molto tempo per portarla alle lunghe! Sono impegnato, ho dei programmi per il 2000, mi serve una risposta ORA! E uno... E due... <br /> '''Hercules''' {{NDR|nonostante Meg abbia provato a convincerlo a non farlo}}: Accetto! <br /> '''Ade''': Sì, ci siamo, bam! {{NDR|gli stringe fortissimo la mano e gli fa perdere la sua forza}} Potresti sentirti un po' scombussolato, più che naturale. Forse ti conviene sederti! {{NDR|lancia il peso a Hercules, ma lui non riesce ad alzarsi}} Ora sai cosa si prova a essere uguale a tutti gli altri! Non è una cosa da sballo? Huh! Ah! Questa ti piacerà, te la devo! Meg, bambina, un patto è un patto! Sei sganciata! {{NDR|libera Meg}} A proposito Herc, non è favolosa come attrice? <br /> '''Meg''': Smettila! <br /> '''Hercules''': Che vuoi dire? <br /> '''Ade''': Voglio dire che la tua pollastrona qui ha lavorato per me tutto il tempo! {{NDR|fa una smorfia}} <br /> '''Hercules''' {{NDR|non vuole crederci}}: Stai... Stai mentendo! <br /> '''Panico''' {{NDR|arrivato insieme a Pena travestiti da bambini}}: Aiuto! {{NDR|tossisce addosso a Hercules}} <br /> '''Pena''': Accipicchia signore, tu sì che sei forte! {{NDR|si ritrasforma insieme a Panico}} <br /> '''Pena e Panico''': Eh Eh! <br /> '''Ade''': Era impossibile senza di te zucchero, tesoro, bambola! <br /> '''Meg''' {{NDR|a Hercules}}: Non è così, non intendevo... non potevo! {{NDR|fa un sospiro}} Mi dispiace tanto! <br /> '''Pena e Panico''' {{NDR|cantilenando}}: Il nostro eroe è zero! Il nostro eroe è zero! {{NDR|Meg inizia a piangere}} <br /> '''Ade''': Beh, ardo per la fretta! C'è un intero cosmo lassù che mi aspetta con, ehi, il mio nome sopra! {{NDR|decolla con il suo carro}} Basta con i preliminari! Ora si passa al grande evento! *'''Ade''': Fratelli! Titani! Guardatevi nella vostra squallida prigione! Chi vi ha messi laggiù?! <br /> '''Titani''': Zeus! <br /> '''Ade''' {{NDR|usa la sua magia per liberarli}}: E ora che vi ridò la libertà... qual è la prima cosa che farete voi? <br /> '''Titani''' {{NDR|distruggono la gabbia}}: Distruggerlo!!! <br /> '''Ade''': Esatto. {{NDR|i Titani si dirigono verso l'Olimpo... o così credono}} <br /> '''Titano di Roccia''': Schiacciare Zeus! <br /> '''Titano di Ghiaccio''': Congelarlo! <br /> '''Titano di Lava''': Liquefare Zeus! <br /> '''Titano d'Aria''': Spazzarlo via!!! <br /> '''Ade''': Ehm, ragazzi... {{NDR|i Titani si voltano verso Ade che punta verso l'Olimpo}} L'Olimpo sarebbe per di là. *'''Ade''' {{NDR|a capo dell'attacco dei Titani contro l'Olimpo}}: Zeusino, sono tornato! <br /> '''Zeus''': Ade?! Tu hai organizzato questo?! <br /> '''Ade''': Avete indovinato, signore! *'''Hercules''': Avevi ragione tu, Fil: i sogni sono per i pivelli. <br/> '''Filottete''': No, ragazzo, [[resa|arrendersi]] è per i pivelli! Sono tornato perché non getterò la spugna con te. Io dico ce la posso fare... e tu? *'''Zeus''': Te lo giuro, Ade! Quando sarò uscito da... {{NDR|viene completamente coperto di roccia fusa}} <br /> '''Ade''': Sono io che dò gli ordini ora, Sputafulmini! E credo che ti piacerà qui! *'''Ade''': Il figlio del mio odiato rivale intrappolato per sempre nel fiume della morte... <br /> '''Hercules''': E uno... <br /> '''Ade''': Dov'è la fregatura? <br /> '''Hercules''': E due... <br /> '''Ade''': Va bene va bene va bene. Va bene. Tirala fuori! Lei va... tu resti. {{NDR|Hercules si tuffa nel pozzo delle anime}} Ops! Mi era sfuggito di mente! Sarai morto, prima di arrivare a lei! Non è un problema, vero? *'''Ade''' {{NDR|dopo che Hercules si è salvato dal pozzo delle anime}}: Non è possibile! Non puoi essere vivo, dovresti essere... <br/>'''Pena e Panico''': Un Dio!? <br/>'''Ade''' {{NDR|arrabbiandosi}} Aaaaaaargh!!! Ercole, fermo, non puoi farmi questo!! {{NDR|Hercules gli dà un pugno in faccia e si calma}} Beh, o forse si. Va bene, me lo sono meritato. Herk, Herk, possiamo parlare? Tuo padre è un simpaticone, giusto? E che so, se tu mettessi una buona parola lui spazzerà via questa storia in un lampo, che ne dici? {{NDR|afferra la testa dell'anima di Meg}} Meg, parlaci tu, qualche sbaciucchino eh? {{NDR|indignato, Hercules con un pugno lo butta nel pozzo delle anime, e Ade viene afferrato e attaccato dai defunti}} Via, andate via, non mi toccate! Levatemi queste sudicie anime di dosso! <br/>'''Panico''': Non sarà di buon umore quando uscirà da li! <br/>'''Pena''': Vuoi dire "se" uscirà da li! Se!<br/>'''Panico''': Se... Se mi piace! <br/>'''Ade''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]] mentre viene trascinato via dalle anime}}: Oh, non credo di sentirmi tanto bene! Mi sento un po' scaricooo!!! *'''Zeus''': Ottimo lavoro, figliolo! Ce l'hai fatta! Sei un vero eroe. <br /> '''Era''': Avresti sul serio dato la tua vita per salvare questa giovane. {{NDR|Megara}} <br /> '''Zeus''': Perché un vero [[eroismo|eroe]] non si misura dalla forza che possiede, ma dalla forza del suo cuore. ==[[Explicit]]== {{explicit film}} Che ve ne pare? È il momento del lieto fine! Tutti hanno avuto una fettina di qualcosa tranne me, io niente! Mi ritrovo con niente! C'è qualcuno in ascolto? È come... Ma che sono, un'eco, per caso? Pronto? Pronto? A cosa sto parlando, all'iperspazio? Pronto? Sono io! Nessuno mi ascolta...! ('''Ade''') ==Voci correlate== *[[Hercules (videogioco)]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Disney}} [[Categoria:Classici Disney]] tf2buz8t4k07vz84eoj3j7oajowktm7 Ingeborg Bachmann 0 43502 1223508 1167898 2022-08-20T16:58:43Z IppolitoN 23099 wikitext text/x-wiki [[File:Klagenfurt - Musilhaus - Ingeborg Bachmann.jpg|thumb|Graffito rappresentante Ingeborg Bachmann a Klagenfurt]] '''Ingeborg Bachmann''', nota anche come '''Ruth Keller''' (1926 – 1973), poetessa, scrittrice e giornalista austriaca. ==Citazioni di Ingeborg Bachmann== *C'è stato un momento preciso che ha distrutto la mia infanzia. L'entrata delle truppe di Hitler a Klagenfurt. Fu qualcosa di così orrendo che il mio ricordo inizia con questo giorno, con un dolore troppo precoce, così intenso come forse dopo non l'ho più provato.<ref name="polese">Citato in Ranieri Polese, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2010/marzo/21/Bachmann_follia_una_straniera_co_9_100321046.shtml Bachmann, la follia di una straniera]'', ''Corriere della sera'', 21 marzo 2010, p. 38.</ref> *Dagli [[Italia|italiani]] ho imparato qualcosa ma è difficile dire che cosa. Perché da loro si può imparare soltanto dopo avere buttato via ogni idea che ci siamo fatti prima. Non sono le bellezze, né gli alberi di aranci, nemmeno la splendida architettura, ma il modo di vivere. Qui ho imparato a vivere.<ref name="polese" /> *La nostra società è talmente malata che fa diventare malato l'individuo e che l'individuo in questa società, in questo mondo, alla fine si dice che muore, ma questo non è vero perché ognuno di noi alla fine è stato ucciso.<ref name="polese" /> *Lui la guidò lungo un sentiero di sassi, cosparso di radi ciuffi d'erba; il sentiero avanzava in salita verso la sommità della roccia, incontro all'abisso. Lei coi suoi sandali scivolava e cercava di tenere il passo, poi alzò gli occhi e la vide, era una enorme, gigantesca figura di pietra, avvolta in una lunga veste, con le braccia allargate, e loro si stavano avvicinando alla sua schiena. Non riuscì ad aprir bocca, guardò ancora l'impressionante, incredibile figura che aveva visto su una cartolina in albergo, il [[Statua del Redentore (Maratea)|Cristo di Maratea]], ma ora era stagliato contro il cielo, e lì si fermò. [...] Si lasciò scivolare giù dalla pietra e si stese sulla terra, le braccia allargate, crocifissa su quella roccia minacciosa, senza riuscire a togliersela dalla testa [...]. Quando avviò la macchina e si voltò, le venne in mente qualcosa, disse come per caso, che strana idea, però, mettere lì una statua così terrificante, l'hai vista?<ref>Da ''Simultaneo'', in ''Tre sentieri per il lago {{small|e altri racconti}}'', traduzione di Amina Pandolfi; (di Ippolito Pizzetti per il racconto ''Occhi felici''), pp. 38-40. ISBN 88-459-1062-8</ref> *Passando da un uomo all'altro un corpo femminile deve disabituarsi e riabituarsi a cose del tutto nuove. Ma un uomo va avanti tranquillamente con le sue abitudini.<ref>Da ''Malina''.</ref> *Si dice che Bernini abbia dato alle colonnate di San Pietro il profilo di due braccia che accolgono l'umanità in un abbraccio. [...] Fa parte del fascino di [[Roma]], almeno per me, il fatto che mi sembri, almeno tra le metropoli che conosco, l'ultima in cui si possa avere un sentimento di patria interiore.<ref>Citato in Gabriele di Fronzo, ''L'arte di Bachmann che nasce tra crisi a Berlino e gioia romana'', ''Domani'', 20 agosto 2022, p. 19.</ref> *Si dovrebbe essere soltanto e unicamente uno straniero per riuscire a sopportare un luogo come K. {{NDR|Klagenfurt}} più a lungo di un'ora, o per vivere qui per sempre. Soprattutto non sarebbe lecito essere cresciuti qui ed essere io, e poi ritornarci ancora.<ref name="polese" /> *''Sparire devo, | mi dicono, laggiù, | e spinta, non sparisco | ancora, voglio volare | una volta ancora sulla | terrazza. | Non ho taciuto | perché tacere è buono e bello, | non avevo più niente da dire.''<ref>Da ''Non conosco mondo migliore''.</ref>{{c|Fonte incompleta}} ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Il trentesimo anno''=== Nelle limpide giornate di ottobre, venendo dalla Radetzkystrasse si può vedere, accanto allo Stadttheater, un gruppo di alberi nel sole. Il primo albero, che si erge davanti a quei ciliegi osso cupo che non danno frutti, è così fiammeggiante di colori autunnali, è una macchia d'oro così smisurata da sembrare una fiaccola lasciata cadere da un angelo.<ref name="incipit">Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref> ===''Malina''=== Ancora fumato e ancora bevuto, contate le sigarette, i bicchieri, e lasciate ancora due sigarette per oggi; perché tra oggi e lunedì ci sono tre giorni, senza Ivan.<ref name=incipit/> ==Citazioni su Ingeborg Bachmann== *In realtà a distruggerla è stato logicamente solo il mondo che la circondava e, in sostanza, la volgarità del suo paese d'origine, dalla quale era stata perseguitata passo dopo passo anche all'estero, com'è accaduto a tanti altri. ([[Thomas Bernhard]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Ingeborg Bachmann, ''Malina'', traduzione di Maria Grazia Manucci, Adelphi, 2018. *Ingeborg Bachmann, ''Non conosco mondo migliore'', traduzione di Silvia Bortoli, Ugo Guanda editore, 2010. ISBN 8860889715 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Portale|donne}} {{DEFAULTSORT:Bachmann, Ingeborg}} [[Categoria:Giornalisti austriaci]] [[Categoria:Poeti austriaci]] [[Categoria:Scrittori austriaci]] s9bp1x4y0pa53re7c269ugb13e9arsm Eduardo Scarpetta 0 47694 1223486 1207852 2022-08-20T13:55:26Z Sun-crops 10277 + Sezione Don Felice, bibliografia wikitext text/x-wiki {{PDA}} [[Immagine:Eduardo Scarpetta.jpg|thumb|Eduardo Scarpetta]] {{indicedx}} '''Eduardo Scarpetta''' (1853 – 1925), attore e commediografo italiano. ==''Don Felice''== *{{NDR|Il [[teatro]]}} [...] la più nobile tra le arti, come quella che saggia, retta, geniale, {{sic|insegn'a}} tutti, come da una scuola comune. La più nobile, come quella che accoppia il diletto del passatempo all'utile dell'insegnamento, il dolore della correzione al piacere dello spettacolo, che, piacevole e popolare, mostra l'uomo all'uomo, e ne illumina l'intelletto, commovendone gentilmente il cuore. (p. 97) *Si narra che Demostene, interrogato una volta, quale egli credesse essere la prima dote d'un oratore, rispose semplicemente: Il porgere; e di nuovo addimandato, quale stimasse la seconda, disse ugualmente: Il porgere; e così richiesto della terza e della quarta, rispose pur sempre: Il porgere, volendo significare che questa era la dote, che dava buona vista a tutte le altre.<br>Or se quel valentuomo vivesse ai nostri giorni, ed a qualcuno saltasse il ticchio di interrogarlo, quale via bisogna battere per divenire artista, scommetto un occhio del capo che risponderebbe, senza pensarci su due volte: ''Lo studio del vero'', ''lo studio del vero'', ''lo studio del vero!'' (p. 111) *{{NDR|Su [[Antonio Petito]]}} In lui la camicia bianca e la maschera nera del Pulcinella erano un mero accessorio, e ne potea far senza [...]. Egli aveva bandito da un pezzo la scurrilità grassa, la buffonata sconcia ed obbligata, per dar luogo al motto gaio e piacevole; ed in lui del vecchio, goffo e melenso Pulcinella non restavano che le vesti ed il nome. Gli è che egli presentiva la fine dell'istrionismo, ed accoglieva favorevolmente la riforma che s'imponeva, non per la proposta di uno o più individui, ma per la forza dei tempi mutati, delle idee nuove e nazionali che pigliavano salde radici, anche nel campo delle arti. (pp. 119-120) *Oh il mio sogno, il mio dorato sogno di tanti anni! andava spesso fantasticando tra me: rimettere in onore il teatro napolitano! Oh una riforma... una riforma è necessaria e desiderata!... Bisogna che l'arte comica, anche colà, spezzi le catene, in cui si dibatte, avvinta com'è, da un convenzionale barocco e noioso, privo di spirito e di buon senso. Bisogna che vadano in malora le ''parodie'' e tutte le ''burlette'' con ''maschere'', le quali par che girino sempre sullo stesso perno, e coi loro medesimi personaggi somigliano al giuoco degli scacchi, in cui ciascun pezzo si muove sempre ad un modo. E quella scipita volgarità delle scene ''a soggetto'' che sentono d'''istrionismo'' un chilometro lontano?... Oibò!... se ne vadano una buona volta i ''Cassandro'', i ''Don Anselmo'', le ''Colombine'', le ''Rosaure'', i ''Pulcinella''; e s'abbia anche Napoli il suo buon teatro di dialetto, con libri scritti, con iscene distese per intero e sgombre da inverosimiglianze, da miracoli e da spiriti malefici e benefici che volano, sfondano muri, abbattono porte, e ti trasportano in cielo, o ti precipitano nell'abisso!... Bisogna far della verità e non giuochi di prestigio; si vuol essere uomini e non puppattoli; si vuole aver un viso, si vuol parlare e sentire come tutti gli uomini, in mezzo ai quali viviamo... (pp. 125-126) ==[[Incipit]] di alcune opere== ==='''A Cammarera nova''=== ''Concetta, Teresa, Adelina''. '''Concetta''' (''parlando a destra''): Va bene, va bene, me ne vaco, vuje comme la tirate a luongo! Comme fatico ccà fatico a n'ata parte!<br> '''Teresa''' (''uscendo con Adelina''): Ch'è stato? Ch'è succieso?<br> '''Concetta''': L'aggio cu D. Pascale lo marito vuosto, ca m'ha fatto n'ata cancariata e m'ha ditto c'assolutamente me n'aggia j!<br> '''Teresa''': Aggio pacienzia, Concè, che vuò ca te dico, chillo è nervuso! A te non te mancarrà na casa comme a chesta, e forse meglio de chesta. ==='''A Nanassa''=== ''Ciccillo e Pasquale, poi Felice dallo stipone''. '''Ciccillo''' (''dalla prima porta a destra Pasquale lo segue''): Trasite, signurì, ma chiano chiano, ccà sta a lo scuro, putimmo ntuppà nfaccia a quacche parte. (''Camminano a tentoni, lazzi''.)<br> '''Pasquale''': La combinazione non tengo manco nu fiammifero.<br> '''Ciccillo''': Non serve signurì, basta che trovo la fenesta tutt'è fatto, a me pò mi riesce facile, pecché canosco la tipografia della casa.<br> '''Pasquale''': Eh! La stamparia! ===''Amore e polenta: 'na paglia 'e Firenze''=== ''Michele e 2 tappezzieri, poi Bettina''. '''Michele''' (''alla seconda a sinistra''): Giovinò, avite fernuto?<br> '''1° tappezziere''' (''uscendo con martello e forbici''): Tutto è fatto D. Michè.<br> '''Michele''': Lo lietto l'avite montato cu nu bello tombò?<br> '''1° tappezziere''': Jate vuje stesso, e vedite comme pare bello! Alla fine, la rrobba era poco, a botta de giunte l'avimmo avuta fà!<br> '''Michele''': Va buono, chesto ccà nun lo fà sentì! ===''Cane e gatte''=== ''Teresina, poi Carluccio''. '''Teresina''' (''terminando di leggere''): «Vieni, ti aspetto senza meno. Tua affezionatissima comara Concetta Paparella». Seh, vieni senza meno, ti aspetto, e comme nce vaco, io pe la sortita mia aggio tiempo n'auti 8 juorne, che dico a la signora, chella è accussì arraggiosa, e pò ogne momento le serve na cosa, ogne momento me chiama, mannaggia quanno maje me mettette a fà la cammarera... Sì, ma mò che vene Carluccio maritemo avimma trovà no mezzo, na scusa qualunque; io ogge assolutamente aggia da j da la commara. ===''Duje chiapparielle''=== ''Luisella e Candida''. '''Candida''' (''dalla sinistra e Luisella che è seduta, di cattivo umore''): E accussì, Luisè, maritete D. Felice non è tornato ancora?<br> '''Luisella''': Nonsignore.<br> '''Candida''': E bravo, che bella cosa, che bello marito, che bello galantormo, e pò dicite che io m'inganno, che nun lo pozzo vedé. Nce have colpa chillo turzo le patete, che pe forza te vulette fa fà stu matrimonio, io pe me nun te l'avarria dato mai e pò mai. D. Cesarino, chillo povero D. Cesarino che murette, chillo se poteva chiammà marito. ===''Duje marite 'mbrugliune''=== ''Giulietta, Michele ed Anastasia''. '''Giulietta''': Favorite, favorite.<br /> '''Anastasia''': Comme comme, Rosina nun nce sta?<br /> '''Giulietta''': Gnernò, la signorina è asciuta a primma matina nzieme co la patrona mia, ma io credo che tricarranno poco a venì, pecché nun hanno fatto ancora colazione.<br /> '''Anastasia''': Comme, all'una nun hanno fatto ancora colazione? (''Piano a Michele''.) (Mamma mia e c'arruina!) ===''È buscìa o verità''=== ''Giulio e Asdrubale, che esce.'' '''Giulio''': Asdrù, che me dice?<br /> '''Asdrubale''': Steva ncoppa a lo lietto liggenno, l'aggio fatto la mmasciata e ha ditto che mo' esce.<br /> '''Giulio''': Bravo, bravo, Asdrubale. ===''Gelusia''=== ''Saverio ed Asdrubale, di dentro poi fuori con Eduardo''. '''Asdrubale''' (''di dentro, chiamando''): Saverio, Saverio...<br /> '''Saverio''' (''uscendo''): Eccome ccà, eccome ccà. Vì comme cancaro allucca! Dalle, dalle... Tu vi che s'have fatto afferrà... Sò tre ghiuorne che quase quase me pare no pazzo... Eccome ccà, ecco me ccà... (''Per entrare''.) ===''Il debutto di Gemma''=== ''Pasquale e Michele, poi Luigi e Raffaele''. '''Michele''' (''portando una poltrona''): Jamme, Pascà, fà ambresse, che so' l'otte.<br> '''Pasquale''' (''con altra poltrona''): Aspè, Michè, ccà sta a lo scuro, che nce volimmo rompere pure na gamma.<br> '''Michele''': E ched'è, hai da stà a lo lustro pe sapé addò haje da j?<br> '''Pasquale''': Io non saccio niente, saccio solamente che me more de famme, e sta vita non la voglio fà cchiù. ===''Il non plus ultra della disperazione''=== ''Errico, Michele, Pasquale, Vincenzo, Rosina, Amalia, Peppina, Gemma e Cornelio''. '''Errico''': Bottega.<br /> '''Amalia''': Comandate.<br /> '''Errico''': Oh! Noi preghiamo sempre.<br /> '''Amalia''': Nun pazziate, facite priesto, dicite che vulite.<br /> '''Michele''': Errì, lassala; che chesta fa ammore cu D. Ciccio lo scuonceco, nce avevamo da ncuità. ===''Il romanzo d'un farmacista povero''=== ''Carmeniello, poi Elisa''. '''Carmeniello''' (''dal fondo con due giornali ed una lettera''): Starrà ancora dormenno, non saccio si la scetà o no, chella allucca sempe, me fa mettere na paura a la vota, si non avanzasse la mesata, da quanto tiempo me ne sarrìa juto, po' è curiosa, sempe che le cerco qualche cosa che denaro, essa dice: Domani arriva la compagnia, ma che compagnia io non la saccio... Sento rumorre. Ah! La vì ccà.<br> '''Elisa''': Carmeniello?<br> '''Carmeniello''': Eccellenza. ===''L'Albergo del Silenzio''=== ''Luisella, poi Rosa''. '''Luisella''' (''è presso il finestrino in fondo e cerca di scacciare il cane con un lungo piumino da spolverare''): Passa llà... passa llà... Mannaggia ll'arma de mammeta, vì comme è seccante stu cane! Ogni tanto caccia la capa da dinto a stu fenestiello e se mette a alluccà! Nce aggiu ditto tanta vote a lo ciardeniere... va a fenì ca nu juorno de chiste lle mengo nu poco de spogna fritta e lo faccio murì! Passa llà!... Ah! Se n'è gghiuto!... Pe causa de stu diavolo de cane D. Celestino, lo nepote de D. Michele, quanno vene quacche vota subeto se ne va... pecché lo sente e se mette paura!... Ma quanto è simpatico chillu guaglione! Che bell'uocchie che tene!... Peccato ch'è nu turzo de carcioffola... nun capisce niente... nun è buono proprio a niente!... ===''L'amico 'e papà''=== ''Pasquale, dalla porta a sinistra, indi Luisella dalla prima porta a dritta''. '''Pasquale''' (''d.d.''): Va bene, va bene, non dubitate, sarete servito. (''Fuori:'') Ah! ca chesto se chiamma proprio farme fà lu ciuccio de carretta, da la matina alla sera vaco nnanze e arreto comme a la sporta de lu tarallaro, si jammo nnanze de chesta menera io aizo ncuollo e me ne vaco.<br> '''Luisella''': Pascà avvisa lo cucchiere ca pe l'otto la carrozza adda essere pronta. ===''La Bohéme''=== ''Totonno, Antonietta poi Temistocle indi Nicola e Carolina''. '''Totonno''' (''parlando alla prima a destra''): Va bene, va bene non dubitate, si torna lle dico che site partuto?! Io nun saccio pecché stu D. Saverio cu lo nepote hanno pututo fà tanta diebbete. Na casa accussì ricca che tutta Nocera ne parlava, dinto a 6 mise so' ghiute sotto e ncoppa, e ogne tanto te siente na tuzzuliata de porta. Stevene dinto a chillo bello appartamento a Strada Nova, tutto nzieme sfrattammo e venimmo ccà. Io da che so' venuto nun aggio avuto manco nu centesimo e avanzo 3 mesate. ===''La Casa vecchia''=== ''Raffaele, Caluccio e Facchini''. '''Carluccio''' (''a due facchini che entrano portando una toletta''): Chiano chiano, belli figliù, guardate nterra.<br> '''Raffaele''': V'aggio ditto stateve attiente, volite ire afforza de pressa.<br> '''I facchino''' (''che ha messo col compagno la toletta fra l'alcova e il balcone''): Non avite appaura, chesto che cos'è, ma vuje pe chi nce avite pigliate, che ve credite che è lo primmo sfratto che facimmo. (''Via a destra''.)<br> '''II facchino''': E po' nuje non potimmo perdere tiempo pecché avimmo che fà.<br> '''III facchino''' (''dalla prima porta a sinistra''): Jammo, jammo che s'è fatte tarde. ===''La collana d'oro o i cinque talismani''=== ''Musica n. 1<br />Coro folletti''. <poem>'''Tutti''': Ecco fatto, è sotterrata chella vecchia mmalorata Tra llà llà... Tra llà llà... Resti ormai nel fuoco eterno! Tra le fiamme dell'Inferno... a incenerir! Vecchia strega mmalorata, scellerata! Sì! Va! Vatte a bruscià! (''Ripete''.) Incenerir! Così finir! Và!!</poem> ===''La nutriccia''=== ''All'alzarsi del sipario si sente il pianto di un bimbo, poi il campanello. Peppino dal fondo, Concetta dalla destra''. '''Concetta''': Neh! Peppì, hanno chiamato?<br> '''Peppino''': Eh! Hanno tuzzuliato.<br> '''Concetta''': Mamma mia, ccà è proprio n'affare serio, dinta a sta casa nun ce stà nu mumento de riposo.<br> '''Peppino''': Da che è nato chillu guaglione s'è perduta la pace.<br> '''Concetta''': Chillo guaglione?... pecché nun dice chillu scunciglio. ===''La Pupa movibile''=== ''Michele e Caterina''. '''Michele''': Trase, Catarì, trase, pigliate la biancarìa sporca e vattenne, tiene. (''Prende l'involto e glielo dà''.) Pecché nun haje mannato a mariteto comme a lo ssolito, pecché sì venuta tu? Ma capisce o nun capisce che ccà femmene non ne ponno trasì?<br> '''Caterina''': Maritemo nun ha potuto venì, pecché ajere, mentre spanneva li panni, cadette dinto a nu fuosso, e se fice male dinto a la gamma deritta, mò la tene nturzata de chesta manera. Faciteme lo piacere, dicite a patre Alfonso, tanto buono, che facesse na preghiera pe chillo povero Giarretiello. Si lo vedite, fa proprio cumpassione, non pò cammenà, e tutta stanotte, s'è lagnato sempe. ===''Li nipute de lu sinneco''=== ''Carmeniello prepara la tavola, disponendo le posate di stagno. Saverio entra e s'avvicina''. '''Saverio''': Jamme, jamme. Avimmo mettere na tavola principesca! Sangue de Bacco, è stata proprio na fortuna pe me: lo nuovo sinnaco m'ha fatto sapé che stammatina vene a visità la trattoria mia. Naturalmente a me me conviene de farle trovà na colazione scicca! (''Osservando la tavola:'') Che so' sti posate? Cheste so' posate de stagno!<br> '''Carmeniello''': E quale aggio piglià?<br> '''Saverio''': Chelle d'argiento, animale! (''Carmeniello esce e torna con le posate d'argento''.) Mò, si non me stevo attiento, lo sinnaco trovava le posate de stagno! ===''Lo Scarfalietto''=== ''Rosella, poi Michele''. '''Rosella''' (''dal fondo''): Nun nce sta nisciuno. Doppo la nuttata de stanotte starranno durmenno ancora. Mamma mia e che gente, manco la notte stanno cujeto.<br /> '''Michele''' (''dalla scena''): Guè, Rusè, che d'è?<br /> '''Rosella''': Sò trasuta pe doje cose, primma, pe dì a lo signore che stammatina è venuta na persona che se vò affittà la casa a lo primmo piano, e po' vuleva sapè comme è ghiuto a fenì l'appicceco de stanotte. ===''Lu Café chantant''=== ''Bettina e Ciccio, poi Carmela''. '''Ciccio''' (''dal fondo''): Ma si ve dico che nun nce sta nisciuno; nce sta sulo la mugliera.<br> '''Bettina''': E io co la mugliera voglio parlà, pecché non mme ne fido cchiù, non mme ne fido cchiù! Chill'assassino de maritemo stanotte non s'è ritirato. Co la scusa de le recite, dell'arte drammatica, trascura la mugliera, isso e chill'ato disperatone de D. Felice. Ma sta jurnata l'aggià fà femuta vì, piezzo de birbante, da duje anne che m'ha spusato, m'ha fatto privo de tutto, s'ha impignato tutte cose, tengo sulo sta vesta ncuolbo, sulo stu cappiello.<br> '''Ciccio''': E che volite da me. ===''Lu curaggio de nu pumpiero napulitano''=== ''Virginia dalla sinistra e Nannina dal fondo.'' '''Nannina''': Signorì, v'aggio da dicere na cosa, avesse da venì papà.<br /> '''Virginia''': No, non c'è paura, sta dinto screvenno, de che se tratta.<br /> '''Nannina''': Aggio visto a D. Feliciello.<br /> '''Virginia''': Ah! S'è rimesso da la malattia? E comme l'haje visto?<br /> '''Nannina''': Ecco qua, vuje m'avite mannato a da la sarta pe vedé si aveva fernuta la vesta, e m'ha ditto ca dimane ve la porta. A lo tornà ch'aggio fatto, m'è venuto pennante D. Felice, io vedennolo aggio fatto na sorpresa pecché ve dico la verità s'è fatto assaie cchiù sicco. La primma cosa che m'ha addimmannato è stata: neh Nannì, Virginia comme sta?<br /> '''Virginia''': Poveriello! ===''Lu marito de Nannina''=== ''Biase e Francisco, poi Nicola di dentro, poi Ciccillo, poi Bernard, indi Nicola, Biase e Francisco''. '''Biase''' (''viene dalla strada con grosso involto di panni''): Mamma mia, mò more, io non me fido cchiù, chesta si chiamma accidere la gente.<br> '''Francisco''' (''venendo dal fondo a sinistra con 2 candelabri in mano''): Bià, va dinto che lo signore te vò, fà ampressa.<br> '''Biase''': Haje d'aspettà tu e isso, pecché io non songo de fìerro, sto facenno lo facchino da che è schiarato juorno.<br> '''Francisco''': E io non sto facenno lo stesso? ===''Lu Pagnottino''=== ''Rita e Rosaria che lavorano ed Antonio dal fondo''. '''Antonio''' (''con latte e caffè''): D. Rì, D. Rusà, pigliateve lu latte e cafè, ve l'aggio carrecato de zucchero.<br /> '''Rita''': Io non ne voglio.<br /> '''Rosaria''': E io nemmeno.<br /> '''Antonio''': Comme non volite fa marenna?<br /> '''Rita''': Io non tengo appetito. ===''Madama Sangenella''=== ''Salvatore poi Teresina indi Felice''. '''Salvatore''' (''dal fondo con lettera''): Va bene, aggio capito, sta lettera l'aggia dà all'avvocato D. Pasquale Corella. Nun ce penzate, sissignore, non dubitate, sarete servito. (''Le dice rivolto al fondo a destra poi viene avanti''.) Vì che gente seccante stanno ncoppa a la terra. (''Via prima a sinistra''.)<br> '''Teresina''' (''dal fondo, appaurata, in abito da passeggio''): Mamma mia, che paura! (''Ascolta alla porta''.) Non sento cchiù nisciunno. (''Va a guardare alla finestra''.) Meno male ha pensato buono e se ne ì. Ma che uomo, che originale! E dire che so' otto giorni che me vene appriesso cu na faccia tosta unica. Ma io faccio finta di non vederlo. Stammatina so' ghiuto a' villa e l'aggio truvato fermato vicino a villa co lo cappiello mmano. (''Ridendo''.) Me pareva nu puveriello. ===''Mettiteve a fa l'ammore cu me''=== ''Emilia, Giulietta ed Alberto. Emilia suona gli ultimi accordi d'un pezzo; Alberto è appoggiato al pianoforte guardandola teneramente. Giulietta è seduta un po' distante e ricama''. '''Alberto''': Brava, brava! Veramente bene.<br /> '''Emilia''': V'è piaciuto?<br /> '''Alberto''': Sì, molto.<br /> '''Giulietta''': Caspita! Me ricordo comme si fosse mo' quanno sentette la primma vota la Norma cu papà a S. Carlo.., che saccio, quanno Norma e Adalcisa cantavano chillo duetto co chilli piccerille io me sentette fa li carne pecune pecune e me mettette a chiagnere accossì forte e accossì forte, che pe scuorno m'avette d'annasconnere da dinto a lo palco. ===''Miseria e nobiltà''=== ''Concetta e Pupella, poi Luisella.<br />Concetta lavora la calza; Pupella è vicina alla finestra; entrambe sono sedute'' '''Pupella''': Mammà, songo li 4 e meza, e papà nun se vede ancora; mo' vide che facimmo lo stesso fatto d'ajere. A n'ore de notte nce magnajeme nu ventre de puorco 5 perzune. (''Gridando'':) I tengo famma, i tengo famma!<br /> '''Concetta''' (''alzandosi''): Haje ragione, figlia mia, haje ragione, tu sparte lo core, ma che aggia fa io puverella? Mannaggia quanno maje me jette a spusà a chillu disperatone! Me fosse rotte li gamme quanno jette ncoppa a lo Municipio! Da che m'aggio spusato a isso, sto passanno nu sacco de guaje! Mò nce ha cumbinato chist'auto piattino. Steveme sule a casa, e chellu poco che tenevemo, nce lo sparteveme a magnà nuje sule, puteveme sfucà na chiacchiera senza che nisciuno nce senteva; a maggio truvaje sti 2 cammere e se vulette aunì cu chill'auto disperatone de D Felice, ma stasera la faccio fernuta, vì! ==='''Na Bona guagliona''=== ''Caterina poi Luisella''. '''Caterina''' (''dal fondo con due fasci di gramigna fra le mani''): Ah! non me ne fido cchiù. (''Getta i fasci di gramigna dove sono gli altri''.) Mannaggia quanno maje me mettette a vennere grammegne pe li cocchiere, so' stata cchiù de doje ore fermata mmiezo a la strata nova a lo sole, fosse passato no cocchiere, addò, chi te lo dà. Sti mpise mmece de sta ccà ad Averza, ch'è lo paese loro, se ne scennene tutte quante a Napole. ==='''Na Commedia 'e tre atte''=== ''Peppeniello, seduto vicino alla finestra e Popa dalla porta in fondo con granata.'' '''Peppeniello''' (''facendo segni dirimpetto''): Ajersera? Arrivaje fino a Toledo e po' me tornaje... Comme? Me jette a coccà... Non è lo vero? Pozza morì de subeto si dico na buscia.<br /> '''Popa''': (Gué, chisto stà ccà). Neh, D. Peppenié...<br /> '''Peppeniello''' (''non badandole''): E pecché? Non signora, non voglio, le dice che non te fide. ==='''Na figliola romantica''=== ''Il Conte D. Orazio dalla porta a destra, e Concetta dalla sinistra''. '''Conte''': Cuncè, addò viene?<br> '''Concetta''': E comme, signò, nun 'o vvedite? Da la patrona vengo, me pare ch'ò ssapite.<br> '''Conte''': Ah, bravo Cuncettella. Damme na bona nova; ogge, Virginia mia, che fa! Cumme se trova?<br> '''Concetta''': Signò, nun ne parlammo, stanotte adderittura nun ha durmuto proprio e me facea paura! Io da la stanza appriesso senteve ogne mumento, o nu suspiro gruosso o pure nu lamiento! Verso li tre nu strillo ha dato proprio forte, e ha ditto: Oh, Dio, che smania! Meglio per me la morte! Ha aperta pò la fenesta e s'è miso affacciata, ampettola, capite... e tutta scapellata! Allora so' trasuta: Signò, vuje che facite... de sta manera, certo pigliate na brunchite. Vestiteve... «Vattenne ho i nervi stamattina...», na faccia bianca bianca, povera signurina! Io, sì, me ne so' ghiuta, ma a dint'a a mascatura, la vedevo e senteva.... povera criatura! Allerta, mmiez'a cammera e cu nu libro mmano, diceva sti parole: Che cosa è il cuore umano!? Il muscolo più fragilo, il più tranquillo e muto, il più calmo, il più dolce, e non è comprenduto! oh, Alesandro e Tummaso, oh essere sapiente! ==='''Na matassa mbrugliata''=== ''Rachele, Matilde''. '''Rachele''' (''terminando d'aggiustare la stanza''): Tutto è fatto; pare che pò restà contento D. Felice quanno vene. Va mò figlia mia, famme sentì nu poco la lezione c'haje da purtà stammatina lo maestro de declamazione.<br> '''Matilde''': Mammà comme ve vene ncapo?<br> '''Rachele''': Meh famme contenta; siente saglie llà ncoppa... là D. Felice nce fa saglì li modelle... tu fà cunte invece che chillo fosse lo palcoscenico... ==='''Na Santarella''=== ''Michele, poi Biase''. '''Michele''' (''esce dalla prima a destra, con scopa in mano''): E mò accummencia n'ata jurnata! Nun me ne fido proprio cchiù... Na vota me putevo sosere a chest'ora... ma mò nun lo pozzo fà cchiù... tengo sittant'anne, cinche mise e quatte juorne!... Eh!... E a chi lo cconto?... Appena me lagno nu poco, D.<sup>a</sup> Rachele, la Superiora, se fà afferrà chello d'è cane... «Mantenete pulito il convento... Alzatevi presto...» Eh! È na parola!... Io ajere mmatina me susette ambressa, ma pò... pe tramente me stevo vestenno me cuccaje nterra!... Ch'aggia fà, quanno nun me fido?... Che songh'io?... (''Guarda verso il giardino''.) Sta facenno juorno... stutammo la lanterna... (''Esegue''.) Aissera nce lo ddicette a lo cunfessore: Io non me fido de fà sta vita... comme aggia fà?... «Agge pacienza, Michè — me dicette — Nun te trapazzà... fallo chiano chiano... e nun ghiastemmà!...» Ma comme aggia fà?... Si lo ffaccio chiano, D.<sup>a</sup> Rachele allucca... Cielu mio aiutame tu! (''Si mette a spazzare con molta calma''.) Io pò dico accussì, putarria scupà n'ato... Nonsignore: haje da scupà tu!... Lo ffanno apposta pe me fa jastemmà! (''Con proposito''.) Ma io nun ghiastemmo, vì... Io moro, ma nun ghiastemmo!... (''Continua a spazzare. Si lamenta:'') Ah!... Ah!... Comme me fanno male li rine... nun me pozzo adderezzà cchiù! (''Prende una sedia e siede in mezzo alla scena''.) Apprimma dinto a n'ora me scupavo tutto lo cunvento... Mò no: mò l'aggia fà chiano chiano e senza jastemmà! Làsseme scupà nu poco vicino a la porta de lo maestro... si no chillo pò allucca! (''Si alza e prende la sedia''.) Sti ssegge, va trova pecché, giorno pe giorno se fanno sempe cchiù pesante... Sarà l'umidità, forse! (''Siede di nuovo e stando seduto spazza intorno a sé. Poi si sposta sempre con la sedia dall'altro lato e continua a spazzare seduto''.) ==='''Na società 'e marite''=== ''Giulietta, poi Michelina''. '''Giulietta''' (''parlando alla porta a destra''): Va bene, tutto sarà fatto, non dubitate... Uh! mamma mia, e che guaio cu sta societa, si triche n'atu poco, aggio appaurra ca lo patrone lo portano Averza.<br> '''Michelina''' (''di dentro''): È permesso?<br> '''Giulietta''': Uh! Michelina! trase Michelì.<br> '''Michelina''': Giulié, comme staje?<br> '''Giulietta''': Eh, non c'è male, e tu? ===''Nina Boné''=== ''Rosina e Luisella''. '''Rosina''' (''dalla sinistra''): Luisè, saje Felice addò sta?<br> '''Luisella''': Signurì, sta pe dinto a lo ciardino, ve sta facenno n'ato bello buchè.<br> '''Rosina''': Ah, ah! Me l'avevo immaginato, doje vote lo juorno m'ha da fà nu buchè e me l'ha da purtà, va a fenì ca nun fa rummanè manco nu fiore dinto a lo ciardino. ==='''No pasticcio''=== ''Giulietta ed Angiolella''. '''Giulietta''' (''dalla sinistra''): E accossì Ngiulè, che me dice?<br> '''Angiolella''' (''dalla destra''): Co la chiavetella fauza, ch'avimmo fatto fa, aggio aperta la scrivania de lo marito vuosto, e aggio revutato tutte le carte.<br> '''Giulietta''': E haje trovato qualche lettera, qualche cosa?<br> '''Angiolella''': Niente, ma ve pare, signorina mia, chillo po' era tanto scemo de farcela trovà. Li marite so' fine assaje quanno se tratta de mbruglià le mugliere. ==='''Nu brutto difetto''=== ''Ninetta e Peppino che dorme, indi Totonno''. '''Ninetta''': Mamma mia! C'ammuina ca ce sta dinto a sta casa pe mezzo de lo matrimonio de la figlia de lo padrone mio in D. Felice. Me sento proprio stanca de la fatica. E st'ato ciuccio che dorme sempre. Fa buono lo padrone ca lo piglia a cauce. Guè, Peppì, te vuò scetà si o no?<br> '''Peppino''' (''svegliandosi''): Chi è? Oh! Sì tu? Ninè lassame durmì c'aggio fatto due mattate.<br> '''Ninetta''': C'haje da durmì? Scetate ca mò vene lo sposo.<br> '''Peppino''': E c'aggia fà? (''Alzandosi''.)<br> '''Ninetta''': Va arriciette le cammere. ==='''Nu frongillo cecato''=== ''Carmela e Ersilia, poi Antimo, indi Concetta''. '''Ersilia''': Carmè, te raccomanno, resta a cura toja de fa venì lo fabbricatore, ha rimasta la cucina come a no casale sacchiate.<br> '''Carmela''': Mò vaco a servire.<br> '''Ersilia''': Va, va, bella figliola.<br> '''Antimo''': Buongiorno D.<sup>a</sup> Ersilia.<br> '''Ersilia''': Ben levato. Come vi trovate in quelle due stanze che vi ho fittate, e di cui ieri sera pigliaste possesso?<br> '''Antimo''': Benissimo! ==='''Nu Ministro mmiezo a li guaje''=== ''Ignazio seduto vicino alla farmacia — Gaetano che fa la barba a Tore avanti la bottega.<br>Menechella che esce dalla sua casa''. '''Menechella''': Vuttamme li mmane, movimmece. Jammo Totò co sti lampiuncielle, e speramme che l'avite jencute buone si no quanno arriva Sua Eccellenza...<br> '''Ignazio''': Sente l'addore... de l'arrusto.<br> '''Menechella''': Grazie tante, ma io non voleva dì chesto. (Stasera co st'antipatico de lo farmacista fenesce male.) (''A Gaetano:'') E vuje spicciateve; facite ambressa a scartecà sto poverommo.<br> '''Gaetano''': Eh, nu poco de pazienzia cummà Sinnachessa mia, n'ati doje botte e aggio fenute. ==='''Nu Turco napulitano''=== ''D. Peppino seduto al contuar, D. Michele seduto allo scrittoio che scrive Luigi, Salvatore e Gennarino mettono le ceste a posto — poi Giulietta''. '''Peppino''' (''a Gennarino che esce dalla prima a sinistra''): Gennarino, il principale che sta facendo?<br> '''Gennarino''': Sta accuncianno cierti sacchi dinto a lo deposito.<br> '''Peppino''': Benissimo! A noi dunque, sottovoce.<br> '''Luigi''': D. Peppì, io aggio che fà.<br> '''Michele''': Io non pozzo perdere tiempo.<br> '''Salvatore''': Io aggio da j a stazione. ===''Nun la trovo a mmaretà''=== ''Gaetano, Ciccillo e Michele dalla sinistra''. '''Gaetano''': Jammo, facite ampressa ve movite o no.<br> '''Ciccillo''' (''con due balice''): Vuje site curiuso, chesta è tutta rroba che pesa, io aggio da fà lo cammariere non lo vastaso. (''Via pel fondo''.)<br> '''Gaetano''': Non fà chiacchiere che chillo sta apettanno lo forastiere abbascio. Spiccete tu n'auto.<br> '''Michele''': Mò mò, vuje la gente l'avite pigliate p'animale, chi comanna non suda, vì che se passa. ===''Pazzie di Carnevale''=== ''Saverio, Biase e Aniello, poi Carmeniello''. '''Saverio''' (''bussando al bicchiere''): Ma insomma stu riesto se po' avé?<br> '''Biase''': È mez'ora che stammo aspettanno.<br> '''Aniello''' (''seduto al Contuar, a destra gridando''): Carmeniello, Carmeniello? Aggiate pacienza, tuzzuliate n'ata vota, io non me pozzo movere pecché tengo la [[gotta|podagra]].<br> '''Saverio''' (''gridando e bussando''): Cameriere, Cameriere?<br> '''Carmeniello''' (''con piatto con moneta''): Eccovi servito.<br> '''Saverio''': E tanto nce voleva? ===''Persicone mio figlio''=== ''Marietta sola (suono interno di campanello. Marietta esce).'' '''Marietta''': Eccomi qua... Son pronta... Eh! come va di fretta! Chi non lo sa, s'immagina ch'io non gli dessi retta... Vorrebbe tutto a volo, ei parla una sol volta, Vuoi che si serva subito, ragioni non ascolta. Amato egli è dal padre, che gli fa tutto fare, Per questo se ne abusa. Davver che non mi pare Or questa la maniera di comandar la gente, E se così mi trattano, men vado certamente! Qui non si sta mai fermi, e sempre c'è da fare, Ed or, sarà un miracolo, cessato ha di suonare; Forse credendo ch'io non mi trovassi qua, Per fare meno chiasso, ei più non suonerà!.. (''Campanello di dentro più forte''.) Ed ecco il campanello. Son pronta, mio padrone! ===''Quinnice solde so chiù assaie de seimila lire''=== ''Mariuccia che lavora calze, indi Carlino dal fondo''. '''Mariuccia''' (''cantando''): Vurria addeventà no suricillo, per fa no portosillo a sta vonnella. (''Guardandosi la gonna''.) E la vonnella e anne... Guè, uh! caspita, io cantava e ccà overo nce stà no pertuso... Sì, è uno nce ne sta nfaccia a sta vonnella, e aggio voglia de me l'acconcià, aggio voglia de mettere pezze ca non ne caccio niente cchiù! ma sicuro, si la tengo da duje anne... che diavolo, si era de fierro pure se sarrìa strutta!... Sempe chesta ncuollo, de festa, de juorno de lavoro, p'ascì, pe la casa, sempe la stessa. Mannaggia la sciorta mia! Aggio avuto da nascere accossì sfortunata! Non pozzo manco parlà, non pozzo manco sfucà co patemo e mammema pecché dicene che non hanno addò pigliarle. E li vuò dà tuorto; gnernò, ed intanto m'aggio da stà zitta, e aggio da ncuttà sempe. E comme! Sfortunata pure a fa l'ammore! Voglio tanto bene a Feliciello, isso pure va pazzo pe me, ma sta disperato de na manera tale che non se po' credere! Venette a parlà co papà D. Carlino lo studente che sta ncapo a nuje de casa, e chillo, avimmo appurato ca lo patre le manna da fora 30 lire a lo mese, e isso ha da penzà a magnà e a dormì, pe chisto veramente è stato meglio accossì pecché non me ne passava manca pe la capo. E no chiacchiarone che quanno accommencia a parlà te leve le cervelle... m'ha mannato no sacco de lettere, ma io non l'aggio maje risposto. ===''Tetillo''=== ''Attanasio e Dorotea.'' '''Attanasio''' (''seduto a sin. leggendo un giornale, lascia di leggere''): E sempre, sempre promesse e fatte maje è un affare serio. (''Piglia un altro giornale''.)<br /> '''Dorotea''' (''seduta a dest. che lavora alcune camiciole di lana''): Neh, Attanà, dimme na cosa, quando tenive l'anne che tene mo' Tetillo, purtave maglie de lana?<br /> '''Attanasio''': Tu sì pazza, e chesto nce mancava, avvezzarme a purtà maglie de lana. Quanno io teneva l'anne che tene mo' Tetillo, faticava da la matina a la sera.<br /> '''Dorotea''': Putarrisse fa almeno de lo dì. Se ti sente quacheduno. ===''Tetillo 'nzurato''=== ''Carluccio e Amalia, poi Leonardo''. '''Amalia''' (''dalla prima dello spettatore''): Carlù, è venuto?<br /> '''Carluccio''' (''dal fondo''): Sissignore signorì, sta fore.<br /> '''Amalia''': Fallo trasì.<br /> '''Carluccio''': D. Leonà trasite. ===''Tre cazune furtunate''=== ''Rachele poi Retella''. '''Rachele''' (''dalla porta a sinistra''): Sto ccà, sto ccà, mò vengo, non avite paura. Vuje vedite a me che me succede! Nuje tenimmo tanta guaje de li nuoste, nce volevene pure chille dell'aute. Chillo aiessera spara no colpo de revolvere a uno a Puortece e po' se ne fuje ccà isso e la sora, che aveva da fà? ne l'aveva da caccià? Chille sò li figlie de la bonarma de la patrona mia, la Marchesa Compasso, me l'aggio cresciute io se po' dì. Intanto, loro stanotte se sò cuccate dinta a la cammera nosta, e io e chillo povero Felicieilo nepoteme avimma avuta dormì ccà nterra, all'aria fresca. Ma pe sta jornata hanno da vedé che hanno da fà. Tutte quante sanno che nuje li conoscimme, po' essere che quaccheduno porta spia a la polizia che stanne ccà e passammo no brutto guajo! Intanto ncoppa a lo fuoco sta sulo l'acqua cauda, nce volarria no poco de carne, e chi nce lo dà? Io non tengo manco sale. Pare brutto a cercà denaro a loro. Ah! mannaggia la miseria mannaggia!... ===''Tre pecore viziose''=== ''Beatrice, Concettella e Biase''. '''Concettella''' (''esce correndo e gridando''): Aiuto!... Aiuto!<br> '''Beatrice''' (''trattenuta da Biase''): Lassame, Bià, la voglia addecrià comme dico io!<br> '''Biase''': Fermateve, signò... Chella non lo ffà cchiu!<br> '''Beatrice''': Muzzecutola, faccia tosta! N'auta vota che te veco affacciata a la fenesta, a ffà le smorfie cu chillo D. Liccardo, t'afferro pe li capille, me te metto sotto, e tanno te lasso, quanno t'aggio rimasta scucciata! ==Citazioni su Eduardo Scarpetta== – Be', don Artu', è vero che questa è la migliore commedia di Scarpetta?<br />– Donna Margheri', ogni volta che don Eduardo Scarpetta scrive una commedia, dicono che è sempre la migliore, e siccome questa è l'ultima... (''[[Miseria e nobiltà]]'') ==Bibliografia== *Eduardo Scarpetta, ''[Don Felice: {{small|memorie di Eduardo Scarpetta}}]'', Tipografia Fratelli Carluccio, Napoli, 1883. *Eduardo Scarpetta, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/scarpetta/index.htm Tutto il teatro]'', Grandi tascabili economici Newton, Roma, 1992. ==Film== *''[[Un turco napoletano]]'' (1953) *''[[Miseria e nobiltà]]'' (1954) *''[[Il medico dei pazzi]]'' (1954) ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Li nepute de lu sinneco||(1885)}} {{Pedia|Lu curaggio de nu pumpiero napulitano||(1877)}} {{Pedia|Miseria e nobiltà (commedia)|''Miseria e nobiltà''|(1887)}} {{Pedia|Na santarella||(1889)}} {{DEFAULTSORT:Scarpetta, Eduardo}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Commediografi italiani]] [[Categoria:Drammaturghi italiani]] rinws234pedxrnb0umhbwlln9zsxv4j 1223491 1223486 2022-08-20T14:10:54Z Sun-crops 10277 /* Bibliografia */ fix wikitext text/x-wiki {{PDA}} [[Immagine:Eduardo Scarpetta.jpg|thumb|Eduardo Scarpetta]] {{indicedx}} '''Eduardo Scarpetta''' (1853 – 1925), attore e commediografo italiano. ==''Don Felice''== *{{NDR|Il [[teatro]]}} [...] la più nobile tra le arti, come quella che saggia, retta, geniale, {{sic|insegn'a}} tutti, come da una scuola comune. La più nobile, come quella che accoppia il diletto del passatempo all'utile dell'insegnamento, il dolore della correzione al piacere dello spettacolo, che, piacevole e popolare, mostra l'uomo all'uomo, e ne illumina l'intelletto, commovendone gentilmente il cuore. (p. 97) *Si narra che Demostene, interrogato una volta, quale egli credesse essere la prima dote d'un oratore, rispose semplicemente: Il porgere; e di nuovo addimandato, quale stimasse la seconda, disse ugualmente: Il porgere; e così richiesto della terza e della quarta, rispose pur sempre: Il porgere, volendo significare che questa era la dote, che dava buona vista a tutte le altre.<br>Or se quel valentuomo vivesse ai nostri giorni, ed a qualcuno saltasse il ticchio di interrogarlo, quale via bisogna battere per divenire artista, scommetto un occhio del capo che risponderebbe, senza pensarci su due volte: ''Lo studio del vero'', ''lo studio del vero'', ''lo studio del vero!'' (p. 111) *{{NDR|Su [[Antonio Petito]]}} In lui la camicia bianca e la maschera nera del Pulcinella erano un mero accessorio, e ne potea far senza [...]. Egli aveva bandito da un pezzo la scurrilità grassa, la buffonata sconcia ed obbligata, per dar luogo al motto gaio e piacevole; ed in lui del vecchio, goffo e melenso Pulcinella non restavano che le vesti ed il nome. Gli è che egli presentiva la fine dell'istrionismo, ed accoglieva favorevolmente la riforma che s'imponeva, non per la proposta di uno o più individui, ma per la forza dei tempi mutati, delle idee nuove e nazionali che pigliavano salde radici, anche nel campo delle arti. (pp. 119-120) *Oh il mio sogno, il mio dorato sogno di tanti anni! andava spesso fantasticando tra me: rimettere in onore il teatro napolitano! Oh una riforma... una riforma è necessaria e desiderata!... Bisogna che l'arte comica, anche colà, spezzi le catene, in cui si dibatte, avvinta com'è, da un convenzionale barocco e noioso, privo di spirito e di buon senso. Bisogna che vadano in malora le ''parodie'' e tutte le ''burlette'' con ''maschere'', le quali par che girino sempre sullo stesso perno, e coi loro medesimi personaggi somigliano al giuoco degli scacchi, in cui ciascun pezzo si muove sempre ad un modo. E quella scipita volgarità delle scene ''a soggetto'' che sentono d'''istrionismo'' un chilometro lontano?... Oibò!... se ne vadano una buona volta i ''Cassandro'', i ''Don Anselmo'', le ''Colombine'', le ''Rosaure'', i ''Pulcinella''; e s'abbia anche Napoli il suo buon teatro di dialetto, con libri scritti, con iscene distese per intero e sgombre da inverosimiglianze, da miracoli e da spiriti malefici e benefici che volano, sfondano muri, abbattono porte, e ti trasportano in cielo, o ti precipitano nell'abisso!... Bisogna far della verità e non giuochi di prestigio; si vuol essere uomini e non puppattoli; si vuole aver un viso, si vuol parlare e sentire come tutti gli uomini, in mezzo ai quali viviamo... (pp. 125-126) ==[[Incipit]] di alcune opere== ==='''A Cammarera nova''=== ''Concetta, Teresa, Adelina''. '''Concetta''' (''parlando a destra''): Va bene, va bene, me ne vaco, vuje comme la tirate a luongo! Comme fatico ccà fatico a n'ata parte!<br> '''Teresa''' (''uscendo con Adelina''): Ch'è stato? Ch'è succieso?<br> '''Concetta''': L'aggio cu D. Pascale lo marito vuosto, ca m'ha fatto n'ata cancariata e m'ha ditto c'assolutamente me n'aggia j!<br> '''Teresa''': Aggio pacienzia, Concè, che vuò ca te dico, chillo è nervuso! A te non te mancarrà na casa comme a chesta, e forse meglio de chesta. ==='''A Nanassa''=== ''Ciccillo e Pasquale, poi Felice dallo stipone''. '''Ciccillo''' (''dalla prima porta a destra Pasquale lo segue''): Trasite, signurì, ma chiano chiano, ccà sta a lo scuro, putimmo ntuppà nfaccia a quacche parte. (''Camminano a tentoni, lazzi''.)<br> '''Pasquale''': La combinazione non tengo manco nu fiammifero.<br> '''Ciccillo''': Non serve signurì, basta che trovo la fenesta tutt'è fatto, a me pò mi riesce facile, pecché canosco la tipografia della casa.<br> '''Pasquale''': Eh! La stamparia! ===''Amore e polenta: 'na paglia 'e Firenze''=== ''Michele e 2 tappezzieri, poi Bettina''. '''Michele''' (''alla seconda a sinistra''): Giovinò, avite fernuto?<br> '''1° tappezziere''' (''uscendo con martello e forbici''): Tutto è fatto D. Michè.<br> '''Michele''': Lo lietto l'avite montato cu nu bello tombò?<br> '''1° tappezziere''': Jate vuje stesso, e vedite comme pare bello! Alla fine, la rrobba era poco, a botta de giunte l'avimmo avuta fà!<br> '''Michele''': Va buono, chesto ccà nun lo fà sentì! ===''Cane e gatte''=== ''Teresina, poi Carluccio''. '''Teresina''' (''terminando di leggere''): «Vieni, ti aspetto senza meno. Tua affezionatissima comara Concetta Paparella». Seh, vieni senza meno, ti aspetto, e comme nce vaco, io pe la sortita mia aggio tiempo n'auti 8 juorne, che dico a la signora, chella è accussì arraggiosa, e pò ogne momento le serve na cosa, ogne momento me chiama, mannaggia quanno maje me mettette a fà la cammarera... Sì, ma mò che vene Carluccio maritemo avimma trovà no mezzo, na scusa qualunque; io ogge assolutamente aggia da j da la commara. ===''Duje chiapparielle''=== ''Luisella e Candida''. '''Candida''' (''dalla sinistra e Luisella che è seduta, di cattivo umore''): E accussì, Luisè, maritete D. Felice non è tornato ancora?<br> '''Luisella''': Nonsignore.<br> '''Candida''': E bravo, che bella cosa, che bello marito, che bello galantormo, e pò dicite che io m'inganno, che nun lo pozzo vedé. Nce have colpa chillo turzo le patete, che pe forza te vulette fa fà stu matrimonio, io pe me nun te l'avarria dato mai e pò mai. D. Cesarino, chillo povero D. Cesarino che murette, chillo se poteva chiammà marito. ===''Duje marite 'mbrugliune''=== ''Giulietta, Michele ed Anastasia''. '''Giulietta''': Favorite, favorite.<br /> '''Anastasia''': Comme comme, Rosina nun nce sta?<br /> '''Giulietta''': Gnernò, la signorina è asciuta a primma matina nzieme co la patrona mia, ma io credo che tricarranno poco a venì, pecché nun hanno fatto ancora colazione.<br /> '''Anastasia''': Comme, all'una nun hanno fatto ancora colazione? (''Piano a Michele''.) (Mamma mia e c'arruina!) ===''È buscìa o verità''=== ''Giulio e Asdrubale, che esce.'' '''Giulio''': Asdrù, che me dice?<br /> '''Asdrubale''': Steva ncoppa a lo lietto liggenno, l'aggio fatto la mmasciata e ha ditto che mo' esce.<br /> '''Giulio''': Bravo, bravo, Asdrubale. ===''Gelusia''=== ''Saverio ed Asdrubale, di dentro poi fuori con Eduardo''. '''Asdrubale''' (''di dentro, chiamando''): Saverio, Saverio...<br /> '''Saverio''' (''uscendo''): Eccome ccà, eccome ccà. Vì comme cancaro allucca! Dalle, dalle... Tu vi che s'have fatto afferrà... Sò tre ghiuorne che quase quase me pare no pazzo... Eccome ccà, ecco me ccà... (''Per entrare''.) ===''Il debutto di Gemma''=== ''Pasquale e Michele, poi Luigi e Raffaele''. '''Michele''' (''portando una poltrona''): Jamme, Pascà, fà ambresse, che so' l'otte.<br> '''Pasquale''' (''con altra poltrona''): Aspè, Michè, ccà sta a lo scuro, che nce volimmo rompere pure na gamma.<br> '''Michele''': E ched'è, hai da stà a lo lustro pe sapé addò haje da j?<br> '''Pasquale''': Io non saccio niente, saccio solamente che me more de famme, e sta vita non la voglio fà cchiù. ===''Il non plus ultra della disperazione''=== ''Errico, Michele, Pasquale, Vincenzo, Rosina, Amalia, Peppina, Gemma e Cornelio''. '''Errico''': Bottega.<br /> '''Amalia''': Comandate.<br /> '''Errico''': Oh! Noi preghiamo sempre.<br /> '''Amalia''': Nun pazziate, facite priesto, dicite che vulite.<br /> '''Michele''': Errì, lassala; che chesta fa ammore cu D. Ciccio lo scuonceco, nce avevamo da ncuità. ===''Il romanzo d'un farmacista povero''=== ''Carmeniello, poi Elisa''. '''Carmeniello''' (''dal fondo con due giornali ed una lettera''): Starrà ancora dormenno, non saccio si la scetà o no, chella allucca sempe, me fa mettere na paura a la vota, si non avanzasse la mesata, da quanto tiempo me ne sarrìa juto, po' è curiosa, sempe che le cerco qualche cosa che denaro, essa dice: Domani arriva la compagnia, ma che compagnia io non la saccio... Sento rumorre. Ah! La vì ccà.<br> '''Elisa''': Carmeniello?<br> '''Carmeniello''': Eccellenza. ===''L'Albergo del Silenzio''=== ''Luisella, poi Rosa''. '''Luisella''' (''è presso il finestrino in fondo e cerca di scacciare il cane con un lungo piumino da spolverare''): Passa llà... passa llà... Mannaggia ll'arma de mammeta, vì comme è seccante stu cane! Ogni tanto caccia la capa da dinto a stu fenestiello e se mette a alluccà! Nce aggiu ditto tanta vote a lo ciardeniere... va a fenì ca nu juorno de chiste lle mengo nu poco de spogna fritta e lo faccio murì! Passa llà!... Ah! Se n'è gghiuto!... Pe causa de stu diavolo de cane D. Celestino, lo nepote de D. Michele, quanno vene quacche vota subeto se ne va... pecché lo sente e se mette paura!... Ma quanto è simpatico chillu guaglione! Che bell'uocchie che tene!... Peccato ch'è nu turzo de carcioffola... nun capisce niente... nun è buono proprio a niente!... ===''L'amico 'e papà''=== ''Pasquale, dalla porta a sinistra, indi Luisella dalla prima porta a dritta''. '''Pasquale''' (''d.d.''): Va bene, va bene, non dubitate, sarete servito. (''Fuori:'') Ah! ca chesto se chiamma proprio farme fà lu ciuccio de carretta, da la matina alla sera vaco nnanze e arreto comme a la sporta de lu tarallaro, si jammo nnanze de chesta menera io aizo ncuollo e me ne vaco.<br> '''Luisella''': Pascà avvisa lo cucchiere ca pe l'otto la carrozza adda essere pronta. ===''La Bohéme''=== ''Totonno, Antonietta poi Temistocle indi Nicola e Carolina''. '''Totonno''' (''parlando alla prima a destra''): Va bene, va bene non dubitate, si torna lle dico che site partuto?! Io nun saccio pecché stu D. Saverio cu lo nepote hanno pututo fà tanta diebbete. Na casa accussì ricca che tutta Nocera ne parlava, dinto a 6 mise so' ghiute sotto e ncoppa, e ogne tanto te siente na tuzzuliata de porta. Stevene dinto a chillo bello appartamento a Strada Nova, tutto nzieme sfrattammo e venimmo ccà. Io da che so' venuto nun aggio avuto manco nu centesimo e avanzo 3 mesate. ===''La Casa vecchia''=== ''Raffaele, Caluccio e Facchini''. '''Carluccio''' (''a due facchini che entrano portando una toletta''): Chiano chiano, belli figliù, guardate nterra.<br> '''Raffaele''': V'aggio ditto stateve attiente, volite ire afforza de pressa.<br> '''I facchino''' (''che ha messo col compagno la toletta fra l'alcova e il balcone''): Non avite appaura, chesto che cos'è, ma vuje pe chi nce avite pigliate, che ve credite che è lo primmo sfratto che facimmo. (''Via a destra''.)<br> '''II facchino''': E po' nuje non potimmo perdere tiempo pecché avimmo che fà.<br> '''III facchino''' (''dalla prima porta a sinistra''): Jammo, jammo che s'è fatte tarde. ===''La collana d'oro o i cinque talismani''=== ''Musica n. 1<br />Coro folletti''. <poem>'''Tutti''': Ecco fatto, è sotterrata chella vecchia mmalorata Tra llà llà... Tra llà llà... Resti ormai nel fuoco eterno! Tra le fiamme dell'Inferno... a incenerir! Vecchia strega mmalorata, scellerata! Sì! Va! Vatte a bruscià! (''Ripete''.) Incenerir! Così finir! Và!!</poem> ===''La nutriccia''=== ''All'alzarsi del sipario si sente il pianto di un bimbo, poi il campanello. Peppino dal fondo, Concetta dalla destra''. '''Concetta''': Neh! Peppì, hanno chiamato?<br> '''Peppino''': Eh! Hanno tuzzuliato.<br> '''Concetta''': Mamma mia, ccà è proprio n'affare serio, dinta a sta casa nun ce stà nu mumento de riposo.<br> '''Peppino''': Da che è nato chillu guaglione s'è perduta la pace.<br> '''Concetta''': Chillo guaglione?... pecché nun dice chillu scunciglio. ===''La Pupa movibile''=== ''Michele e Caterina''. '''Michele''': Trase, Catarì, trase, pigliate la biancarìa sporca e vattenne, tiene. (''Prende l'involto e glielo dà''.) Pecché nun haje mannato a mariteto comme a lo ssolito, pecché sì venuta tu? Ma capisce o nun capisce che ccà femmene non ne ponno trasì?<br> '''Caterina''': Maritemo nun ha potuto venì, pecché ajere, mentre spanneva li panni, cadette dinto a nu fuosso, e se fice male dinto a la gamma deritta, mò la tene nturzata de chesta manera. Faciteme lo piacere, dicite a patre Alfonso, tanto buono, che facesse na preghiera pe chillo povero Giarretiello. Si lo vedite, fa proprio cumpassione, non pò cammenà, e tutta stanotte, s'è lagnato sempe. ===''Li nipute de lu sinneco''=== ''Carmeniello prepara la tavola, disponendo le posate di stagno. Saverio entra e s'avvicina''. '''Saverio''': Jamme, jamme. Avimmo mettere na tavola principesca! Sangue de Bacco, è stata proprio na fortuna pe me: lo nuovo sinnaco m'ha fatto sapé che stammatina vene a visità la trattoria mia. Naturalmente a me me conviene de farle trovà na colazione scicca! (''Osservando la tavola:'') Che so' sti posate? Cheste so' posate de stagno!<br> '''Carmeniello''': E quale aggio piglià?<br> '''Saverio''': Chelle d'argiento, animale! (''Carmeniello esce e torna con le posate d'argento''.) Mò, si non me stevo attiento, lo sinnaco trovava le posate de stagno! ===''Lo Scarfalietto''=== ''Rosella, poi Michele''. '''Rosella''' (''dal fondo''): Nun nce sta nisciuno. Doppo la nuttata de stanotte starranno durmenno ancora. Mamma mia e che gente, manco la notte stanno cujeto.<br /> '''Michele''' (''dalla scena''): Guè, Rusè, che d'è?<br /> '''Rosella''': Sò trasuta pe doje cose, primma, pe dì a lo signore che stammatina è venuta na persona che se vò affittà la casa a lo primmo piano, e po' vuleva sapè comme è ghiuto a fenì l'appicceco de stanotte. ===''Lu Café chantant''=== ''Bettina e Ciccio, poi Carmela''. '''Ciccio''' (''dal fondo''): Ma si ve dico che nun nce sta nisciuno; nce sta sulo la mugliera.<br> '''Bettina''': E io co la mugliera voglio parlà, pecché non mme ne fido cchiù, non mme ne fido cchiù! Chill'assassino de maritemo stanotte non s'è ritirato. Co la scusa de le recite, dell'arte drammatica, trascura la mugliera, isso e chill'ato disperatone de D. Felice. Ma sta jurnata l'aggià fà femuta vì, piezzo de birbante, da duje anne che m'ha spusato, m'ha fatto privo de tutto, s'ha impignato tutte cose, tengo sulo sta vesta ncuolbo, sulo stu cappiello.<br> '''Ciccio''': E che volite da me. ===''Lu curaggio de nu pumpiero napulitano''=== ''Virginia dalla sinistra e Nannina dal fondo.'' '''Nannina''': Signorì, v'aggio da dicere na cosa, avesse da venì papà.<br /> '''Virginia''': No, non c'è paura, sta dinto screvenno, de che se tratta.<br /> '''Nannina''': Aggio visto a D. Feliciello.<br /> '''Virginia''': Ah! S'è rimesso da la malattia? E comme l'haje visto?<br /> '''Nannina''': Ecco qua, vuje m'avite mannato a da la sarta pe vedé si aveva fernuta la vesta, e m'ha ditto ca dimane ve la porta. A lo tornà ch'aggio fatto, m'è venuto pennante D. Felice, io vedennolo aggio fatto na sorpresa pecché ve dico la verità s'è fatto assaie cchiù sicco. La primma cosa che m'ha addimmannato è stata: neh Nannì, Virginia comme sta?<br /> '''Virginia''': Poveriello! ===''Lu marito de Nannina''=== ''Biase e Francisco, poi Nicola di dentro, poi Ciccillo, poi Bernard, indi Nicola, Biase e Francisco''. '''Biase''' (''viene dalla strada con grosso involto di panni''): Mamma mia, mò more, io non me fido cchiù, chesta si chiamma accidere la gente.<br> '''Francisco''' (''venendo dal fondo a sinistra con 2 candelabri in mano''): Bià, va dinto che lo signore te vò, fà ampressa.<br> '''Biase''': Haje d'aspettà tu e isso, pecché io non songo de fìerro, sto facenno lo facchino da che è schiarato juorno.<br> '''Francisco''': E io non sto facenno lo stesso? ===''Lu Pagnottino''=== ''Rita e Rosaria che lavorano ed Antonio dal fondo''. '''Antonio''' (''con latte e caffè''): D. Rì, D. Rusà, pigliateve lu latte e cafè, ve l'aggio carrecato de zucchero.<br /> '''Rita''': Io non ne voglio.<br /> '''Rosaria''': E io nemmeno.<br /> '''Antonio''': Comme non volite fa marenna?<br /> '''Rita''': Io non tengo appetito. ===''Madama Sangenella''=== ''Salvatore poi Teresina indi Felice''. '''Salvatore''' (''dal fondo con lettera''): Va bene, aggio capito, sta lettera l'aggia dà all'avvocato D. Pasquale Corella. Nun ce penzate, sissignore, non dubitate, sarete servito. (''Le dice rivolto al fondo a destra poi viene avanti''.) Vì che gente seccante stanno ncoppa a la terra. (''Via prima a sinistra''.)<br> '''Teresina''' (''dal fondo, appaurata, in abito da passeggio''): Mamma mia, che paura! (''Ascolta alla porta''.) Non sento cchiù nisciunno. (''Va a guardare alla finestra''.) Meno male ha pensato buono e se ne ì. Ma che uomo, che originale! E dire che so' otto giorni che me vene appriesso cu na faccia tosta unica. Ma io faccio finta di non vederlo. Stammatina so' ghiuto a' villa e l'aggio truvato fermato vicino a villa co lo cappiello mmano. (''Ridendo''.) Me pareva nu puveriello. ===''Mettiteve a fa l'ammore cu me''=== ''Emilia, Giulietta ed Alberto. Emilia suona gli ultimi accordi d'un pezzo; Alberto è appoggiato al pianoforte guardandola teneramente. Giulietta è seduta un po' distante e ricama''. '''Alberto''': Brava, brava! Veramente bene.<br /> '''Emilia''': V'è piaciuto?<br /> '''Alberto''': Sì, molto.<br /> '''Giulietta''': Caspita! Me ricordo comme si fosse mo' quanno sentette la primma vota la Norma cu papà a S. Carlo.., che saccio, quanno Norma e Adalcisa cantavano chillo duetto co chilli piccerille io me sentette fa li carne pecune pecune e me mettette a chiagnere accossì forte e accossì forte, che pe scuorno m'avette d'annasconnere da dinto a lo palco. ===''Miseria e nobiltà''=== ''Concetta e Pupella, poi Luisella.<br />Concetta lavora la calza; Pupella è vicina alla finestra; entrambe sono sedute'' '''Pupella''': Mammà, songo li 4 e meza, e papà nun se vede ancora; mo' vide che facimmo lo stesso fatto d'ajere. A n'ore de notte nce magnajeme nu ventre de puorco 5 perzune. (''Gridando'':) I tengo famma, i tengo famma!<br /> '''Concetta''' (''alzandosi''): Haje ragione, figlia mia, haje ragione, tu sparte lo core, ma che aggia fa io puverella? Mannaggia quanno maje me jette a spusà a chillu disperatone! Me fosse rotte li gamme quanno jette ncoppa a lo Municipio! Da che m'aggio spusato a isso, sto passanno nu sacco de guaje! Mò nce ha cumbinato chist'auto piattino. Steveme sule a casa, e chellu poco che tenevemo, nce lo sparteveme a magnà nuje sule, puteveme sfucà na chiacchiera senza che nisciuno nce senteva; a maggio truvaje sti 2 cammere e se vulette aunì cu chill'auto disperatone de D Felice, ma stasera la faccio fernuta, vì! ==='''Na Bona guagliona''=== ''Caterina poi Luisella''. '''Caterina''' (''dal fondo con due fasci di gramigna fra le mani''): Ah! non me ne fido cchiù. (''Getta i fasci di gramigna dove sono gli altri''.) Mannaggia quanno maje me mettette a vennere grammegne pe li cocchiere, so' stata cchiù de doje ore fermata mmiezo a la strata nova a lo sole, fosse passato no cocchiere, addò, chi te lo dà. Sti mpise mmece de sta ccà ad Averza, ch'è lo paese loro, se ne scennene tutte quante a Napole. ==='''Na Commedia 'e tre atte''=== ''Peppeniello, seduto vicino alla finestra e Popa dalla porta in fondo con granata.'' '''Peppeniello''' (''facendo segni dirimpetto''): Ajersera? Arrivaje fino a Toledo e po' me tornaje... Comme? Me jette a coccà... Non è lo vero? Pozza morì de subeto si dico na buscia.<br /> '''Popa''': (Gué, chisto stà ccà). Neh, D. Peppenié...<br /> '''Peppeniello''' (''non badandole''): E pecché? Non signora, non voglio, le dice che non te fide. ==='''Na figliola romantica''=== ''Il Conte D. Orazio dalla porta a destra, e Concetta dalla sinistra''. '''Conte''': Cuncè, addò viene?<br> '''Concetta''': E comme, signò, nun 'o vvedite? Da la patrona vengo, me pare ch'ò ssapite.<br> '''Conte''': Ah, bravo Cuncettella. Damme na bona nova; ogge, Virginia mia, che fa! Cumme se trova?<br> '''Concetta''': Signò, nun ne parlammo, stanotte adderittura nun ha durmuto proprio e me facea paura! Io da la stanza appriesso senteve ogne mumento, o nu suspiro gruosso o pure nu lamiento! Verso li tre nu strillo ha dato proprio forte, e ha ditto: Oh, Dio, che smania! Meglio per me la morte! Ha aperta pò la fenesta e s'è miso affacciata, ampettola, capite... e tutta scapellata! Allora so' trasuta: Signò, vuje che facite... de sta manera, certo pigliate na brunchite. Vestiteve... «Vattenne ho i nervi stamattina...», na faccia bianca bianca, povera signurina! Io, sì, me ne so' ghiuta, ma a dint'a a mascatura, la vedevo e senteva.... povera criatura! Allerta, mmiez'a cammera e cu nu libro mmano, diceva sti parole: Che cosa è il cuore umano!? Il muscolo più fragilo, il più tranquillo e muto, il più calmo, il più dolce, e non è comprenduto! oh, Alesandro e Tummaso, oh essere sapiente! ==='''Na matassa mbrugliata''=== ''Rachele, Matilde''. '''Rachele''' (''terminando d'aggiustare la stanza''): Tutto è fatto; pare che pò restà contento D. Felice quanno vene. Va mò figlia mia, famme sentì nu poco la lezione c'haje da purtà stammatina lo maestro de declamazione.<br> '''Matilde''': Mammà comme ve vene ncapo?<br> '''Rachele''': Meh famme contenta; siente saglie llà ncoppa... là D. Felice nce fa saglì li modelle... tu fà cunte invece che chillo fosse lo palcoscenico... ==='''Na Santarella''=== ''Michele, poi Biase''. '''Michele''' (''esce dalla prima a destra, con scopa in mano''): E mò accummencia n'ata jurnata! Nun me ne fido proprio cchiù... Na vota me putevo sosere a chest'ora... ma mò nun lo pozzo fà cchiù... tengo sittant'anne, cinche mise e quatte juorne!... Eh!... E a chi lo cconto?... Appena me lagno nu poco, D.<sup>a</sup> Rachele, la Superiora, se fà afferrà chello d'è cane... «Mantenete pulito il convento... Alzatevi presto...» Eh! È na parola!... Io ajere mmatina me susette ambressa, ma pò... pe tramente me stevo vestenno me cuccaje nterra!... Ch'aggia fà, quanno nun me fido?... Che songh'io?... (''Guarda verso il giardino''.) Sta facenno juorno... stutammo la lanterna... (''Esegue''.) Aissera nce lo ddicette a lo cunfessore: Io non me fido de fà sta vita... comme aggia fà?... «Agge pacienza, Michè — me dicette — Nun te trapazzà... fallo chiano chiano... e nun ghiastemmà!...» Ma comme aggia fà?... Si lo ffaccio chiano, D.<sup>a</sup> Rachele allucca... Cielu mio aiutame tu! (''Si mette a spazzare con molta calma''.) Io pò dico accussì, putarria scupà n'ato... Nonsignore: haje da scupà tu!... Lo ffanno apposta pe me fa jastemmà! (''Con proposito''.) Ma io nun ghiastemmo, vì... Io moro, ma nun ghiastemmo!... (''Continua a spazzare. Si lamenta:'') Ah!... Ah!... Comme me fanno male li rine... nun me pozzo adderezzà cchiù! (''Prende una sedia e siede in mezzo alla scena''.) Apprimma dinto a n'ora me scupavo tutto lo cunvento... Mò no: mò l'aggia fà chiano chiano e senza jastemmà! Làsseme scupà nu poco vicino a la porta de lo maestro... si no chillo pò allucca! (''Si alza e prende la sedia''.) Sti ssegge, va trova pecché, giorno pe giorno se fanno sempe cchiù pesante... Sarà l'umidità, forse! (''Siede di nuovo e stando seduto spazza intorno a sé. Poi si sposta sempre con la sedia dall'altro lato e continua a spazzare seduto''.) ==='''Na società 'e marite''=== ''Giulietta, poi Michelina''. '''Giulietta''' (''parlando alla porta a destra''): Va bene, tutto sarà fatto, non dubitate... Uh! mamma mia, e che guaio cu sta societa, si triche n'atu poco, aggio appaurra ca lo patrone lo portano Averza.<br> '''Michelina''' (''di dentro''): È permesso?<br> '''Giulietta''': Uh! Michelina! trase Michelì.<br> '''Michelina''': Giulié, comme staje?<br> '''Giulietta''': Eh, non c'è male, e tu? ===''Nina Boné''=== ''Rosina e Luisella''. '''Rosina''' (''dalla sinistra''): Luisè, saje Felice addò sta?<br> '''Luisella''': Signurì, sta pe dinto a lo ciardino, ve sta facenno n'ato bello buchè.<br> '''Rosina''': Ah, ah! Me l'avevo immaginato, doje vote lo juorno m'ha da fà nu buchè e me l'ha da purtà, va a fenì ca nun fa rummanè manco nu fiore dinto a lo ciardino. ==='''No pasticcio''=== ''Giulietta ed Angiolella''. '''Giulietta''' (''dalla sinistra''): E accossì Ngiulè, che me dice?<br> '''Angiolella''' (''dalla destra''): Co la chiavetella fauza, ch'avimmo fatto fa, aggio aperta la scrivania de lo marito vuosto, e aggio revutato tutte le carte.<br> '''Giulietta''': E haje trovato qualche lettera, qualche cosa?<br> '''Angiolella''': Niente, ma ve pare, signorina mia, chillo po' era tanto scemo de farcela trovà. Li marite so' fine assaje quanno se tratta de mbruglià le mugliere. ==='''Nu brutto difetto''=== ''Ninetta e Peppino che dorme, indi Totonno''. '''Ninetta''': Mamma mia! C'ammuina ca ce sta dinto a sta casa pe mezzo de lo matrimonio de la figlia de lo padrone mio in D. Felice. Me sento proprio stanca de la fatica. E st'ato ciuccio che dorme sempre. Fa buono lo padrone ca lo piglia a cauce. Guè, Peppì, te vuò scetà si o no?<br> '''Peppino''' (''svegliandosi''): Chi è? Oh! Sì tu? Ninè lassame durmì c'aggio fatto due mattate.<br> '''Ninetta''': C'haje da durmì? Scetate ca mò vene lo sposo.<br> '''Peppino''': E c'aggia fà? (''Alzandosi''.)<br> '''Ninetta''': Va arriciette le cammere. ==='''Nu frongillo cecato''=== ''Carmela e Ersilia, poi Antimo, indi Concetta''. '''Ersilia''': Carmè, te raccomanno, resta a cura toja de fa venì lo fabbricatore, ha rimasta la cucina come a no casale sacchiate.<br> '''Carmela''': Mò vaco a servire.<br> '''Ersilia''': Va, va, bella figliola.<br> '''Antimo''': Buongiorno D.<sup>a</sup> Ersilia.<br> '''Ersilia''': Ben levato. Come vi trovate in quelle due stanze che vi ho fittate, e di cui ieri sera pigliaste possesso?<br> '''Antimo''': Benissimo! ==='''Nu Ministro mmiezo a li guaje''=== ''Ignazio seduto vicino alla farmacia — Gaetano che fa la barba a Tore avanti la bottega.<br>Menechella che esce dalla sua casa''. '''Menechella''': Vuttamme li mmane, movimmece. Jammo Totò co sti lampiuncielle, e speramme che l'avite jencute buone si no quanno arriva Sua Eccellenza...<br> '''Ignazio''': Sente l'addore... de l'arrusto.<br> '''Menechella''': Grazie tante, ma io non voleva dì chesto. (Stasera co st'antipatico de lo farmacista fenesce male.) (''A Gaetano:'') E vuje spicciateve; facite ambressa a scartecà sto poverommo.<br> '''Gaetano''': Eh, nu poco de pazienzia cummà Sinnachessa mia, n'ati doje botte e aggio fenute. ==='''Nu Turco napulitano''=== ''D. Peppino seduto al contuar, D. Michele seduto allo scrittoio che scrive Luigi, Salvatore e Gennarino mettono le ceste a posto — poi Giulietta''. '''Peppino''' (''a Gennarino che esce dalla prima a sinistra''): Gennarino, il principale che sta facendo?<br> '''Gennarino''': Sta accuncianno cierti sacchi dinto a lo deposito.<br> '''Peppino''': Benissimo! A noi dunque, sottovoce.<br> '''Luigi''': D. Peppì, io aggio che fà.<br> '''Michele''': Io non pozzo perdere tiempo.<br> '''Salvatore''': Io aggio da j a stazione. ===''Nun la trovo a mmaretà''=== ''Gaetano, Ciccillo e Michele dalla sinistra''. '''Gaetano''': Jammo, facite ampressa ve movite o no.<br> '''Ciccillo''' (''con due balice''): Vuje site curiuso, chesta è tutta rroba che pesa, io aggio da fà lo cammariere non lo vastaso. (''Via pel fondo''.)<br> '''Gaetano''': Non fà chiacchiere che chillo sta apettanno lo forastiere abbascio. Spiccete tu n'auto.<br> '''Michele''': Mò mò, vuje la gente l'avite pigliate p'animale, chi comanna non suda, vì che se passa. ===''Pazzie di Carnevale''=== ''Saverio, Biase e Aniello, poi Carmeniello''. '''Saverio''' (''bussando al bicchiere''): Ma insomma stu riesto se po' avé?<br> '''Biase''': È mez'ora che stammo aspettanno.<br> '''Aniello''' (''seduto al Contuar, a destra gridando''): Carmeniello, Carmeniello? Aggiate pacienza, tuzzuliate n'ata vota, io non me pozzo movere pecché tengo la [[gotta|podagra]].<br> '''Saverio''' (''gridando e bussando''): Cameriere, Cameriere?<br> '''Carmeniello''' (''con piatto con moneta''): Eccovi servito.<br> '''Saverio''': E tanto nce voleva? ===''Persicone mio figlio''=== ''Marietta sola (suono interno di campanello. Marietta esce).'' '''Marietta''': Eccomi qua... Son pronta... Eh! come va di fretta! Chi non lo sa, s'immagina ch'io non gli dessi retta... Vorrebbe tutto a volo, ei parla una sol volta, Vuoi che si serva subito, ragioni non ascolta. Amato egli è dal padre, che gli fa tutto fare, Per questo se ne abusa. Davver che non mi pare Or questa la maniera di comandar la gente, E se così mi trattano, men vado certamente! Qui non si sta mai fermi, e sempre c'è da fare, Ed or, sarà un miracolo, cessato ha di suonare; Forse credendo ch'io non mi trovassi qua, Per fare meno chiasso, ei più non suonerà!.. (''Campanello di dentro più forte''.) Ed ecco il campanello. Son pronta, mio padrone! ===''Quinnice solde so chiù assaie de seimila lire''=== ''Mariuccia che lavora calze, indi Carlino dal fondo''. '''Mariuccia''' (''cantando''): Vurria addeventà no suricillo, per fa no portosillo a sta vonnella. (''Guardandosi la gonna''.) E la vonnella e anne... Guè, uh! caspita, io cantava e ccà overo nce stà no pertuso... Sì, è uno nce ne sta nfaccia a sta vonnella, e aggio voglia de me l'acconcià, aggio voglia de mettere pezze ca non ne caccio niente cchiù! ma sicuro, si la tengo da duje anne... che diavolo, si era de fierro pure se sarrìa strutta!... Sempe chesta ncuollo, de festa, de juorno de lavoro, p'ascì, pe la casa, sempe la stessa. Mannaggia la sciorta mia! Aggio avuto da nascere accossì sfortunata! Non pozzo manco parlà, non pozzo manco sfucà co patemo e mammema pecché dicene che non hanno addò pigliarle. E li vuò dà tuorto; gnernò, ed intanto m'aggio da stà zitta, e aggio da ncuttà sempe. E comme! Sfortunata pure a fa l'ammore! Voglio tanto bene a Feliciello, isso pure va pazzo pe me, ma sta disperato de na manera tale che non se po' credere! Venette a parlà co papà D. Carlino lo studente che sta ncapo a nuje de casa, e chillo, avimmo appurato ca lo patre le manna da fora 30 lire a lo mese, e isso ha da penzà a magnà e a dormì, pe chisto veramente è stato meglio accossì pecché non me ne passava manca pe la capo. E no chiacchiarone che quanno accommencia a parlà te leve le cervelle... m'ha mannato no sacco de lettere, ma io non l'aggio maje risposto. ===''Tetillo''=== ''Attanasio e Dorotea.'' '''Attanasio''' (''seduto a sin. leggendo un giornale, lascia di leggere''): E sempre, sempre promesse e fatte maje è un affare serio. (''Piglia un altro giornale''.)<br /> '''Dorotea''' (''seduta a dest. che lavora alcune camiciole di lana''): Neh, Attanà, dimme na cosa, quando tenive l'anne che tene mo' Tetillo, purtave maglie de lana?<br /> '''Attanasio''': Tu sì pazza, e chesto nce mancava, avvezzarme a purtà maglie de lana. Quanno io teneva l'anne che tene mo' Tetillo, faticava da la matina a la sera.<br /> '''Dorotea''': Putarrisse fa almeno de lo dì. Se ti sente quacheduno. ===''Tetillo 'nzurato''=== ''Carluccio e Amalia, poi Leonardo''. '''Amalia''' (''dalla prima dello spettatore''): Carlù, è venuto?<br /> '''Carluccio''' (''dal fondo''): Sissignore signorì, sta fore.<br /> '''Amalia''': Fallo trasì.<br /> '''Carluccio''': D. Leonà trasite. ===''Tre cazune furtunate''=== ''Rachele poi Retella''. '''Rachele''' (''dalla porta a sinistra''): Sto ccà, sto ccà, mò vengo, non avite paura. Vuje vedite a me che me succede! Nuje tenimmo tanta guaje de li nuoste, nce volevene pure chille dell'aute. Chillo aiessera spara no colpo de revolvere a uno a Puortece e po' se ne fuje ccà isso e la sora, che aveva da fà? ne l'aveva da caccià? Chille sò li figlie de la bonarma de la patrona mia, la Marchesa Compasso, me l'aggio cresciute io se po' dì. Intanto, loro stanotte se sò cuccate dinta a la cammera nosta, e io e chillo povero Felicieilo nepoteme avimma avuta dormì ccà nterra, all'aria fresca. Ma pe sta jornata hanno da vedé che hanno da fà. Tutte quante sanno che nuje li conoscimme, po' essere che quaccheduno porta spia a la polizia che stanne ccà e passammo no brutto guajo! Intanto ncoppa a lo fuoco sta sulo l'acqua cauda, nce volarria no poco de carne, e chi nce lo dà? Io non tengo manco sale. Pare brutto a cercà denaro a loro. Ah! mannaggia la miseria mannaggia!... ===''Tre pecore viziose''=== ''Beatrice, Concettella e Biase''. '''Concettella''' (''esce correndo e gridando''): Aiuto!... Aiuto!<br> '''Beatrice''' (''trattenuta da Biase''): Lassame, Bià, la voglia addecrià comme dico io!<br> '''Biase''': Fermateve, signò... Chella non lo ffà cchiu!<br> '''Beatrice''': Muzzecutola, faccia tosta! N'auta vota che te veco affacciata a la fenesta, a ffà le smorfie cu chillo D. Liccardo, t'afferro pe li capille, me te metto sotto, e tanno te lasso, quanno t'aggio rimasta scucciata! ==Citazioni su Eduardo Scarpetta== – Be', don Artu', è vero che questa è la migliore commedia di Scarpetta?<br />– Donna Margheri', ogni volta che don Eduardo Scarpetta scrive una commedia, dicono che è sempre la migliore, e siccome questa è l'ultima... (''[[Miseria e nobiltà]]'') ==Bibliografia== *Eduardo Scarpetta, ''[https://archive.org/details/donfelicememorie00scar/page/n1/mode/2up Don Felice: {{small|memorie di Eduardo Scarpetta}}]'', Tipografia Fratelli Carluccio, Napoli, 1883. *Eduardo Scarpetta, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/scarpetta/index.htm Tutto il teatro]'', Grandi tascabili economici Newton, Roma, 1992. ==Film== *''[[Un turco napoletano]]'' (1953) *''[[Miseria e nobiltà]]'' (1954) *''[[Il medico dei pazzi]]'' (1954) ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Li nepute de lu sinneco||(1885)}} {{Pedia|Lu curaggio de nu pumpiero napulitano||(1877)}} {{Pedia|Miseria e nobiltà (commedia)|''Miseria e nobiltà''|(1887)}} {{Pedia|Na santarella||(1889)}} {{DEFAULTSORT:Scarpetta, Eduardo}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Commediografi italiani]] [[Categoria:Drammaturghi italiani]] f3i7vh4qgezywjqu7a03jew8yp8r19h 1223492 1223491 2022-08-20T14:47:45Z Sun-crops 10277 +2 wikitext text/x-wiki {{PDA}} [[Immagine:Eduardo Scarpetta.jpg|thumb|Eduardo Scarpetta]] {{indicedx}} '''Eduardo Scarpetta''' (1853 – 1925), attore e commediografo italiano. ==''Don Felice''== *{{NDR|Il [[teatro]]}} [...] la più nobile tra le arti, come quella che saggia, retta, geniale, {{sic|insegn'a}} tutti, come da una scuola comune. La più nobile, come quella che accoppia il diletto del passatempo all'utile dell'insegnamento, il dolore della correzione al piacere dello spettacolo, che, piacevole e popolare, mostra l'uomo all'uomo, e ne illumina l'intelletto, commovendone gentilmente il cuore. (p. 97) *Si narra che Demostene, interrogato una volta, quale egli credesse essere la prima dote d'un oratore, rispose semplicemente: Il porgere; e di nuovo addimandato, quale stimasse la seconda, disse ugualmente: Il porgere; e così richiesto della terza e della quarta, rispose pur sempre: Il porgere, volendo significare che questa era la dote, che dava buona vista a tutte le altre.<br>Or se quel valentuomo vivesse ai nostri giorni, ed a qualcuno saltasse il ticchio di interrogarlo, quale via bisogna battere per divenire artista, scommetto un occhio del capo che risponderebbe, senza pensarci su due volte: ''Lo studio del vero'', ''lo studio del vero'', ''lo studio del vero!'' (p. 111) *{{NDR|Su [[Antonio Petito]]}} In lui la camicia bianca e la maschera nera del Pulcinella erano un mero accessorio, e ne potea far senza [...]. Egli aveva bandito da un pezzo la scurrilità grassa, la buffonata sconcia ed obbligata, per dar luogo al motto gaio e piacevole; ed in lui del vecchio, goffo e melenso Pulcinella non restavano che le vesti ed il nome. Gli è che egli presentiva la fine dell'istrionismo, ed accoglieva favorevolmente la riforma che s'imponeva, non per la proposta di uno o più individui, ma per la forza dei tempi mutati, delle idee nuove e nazionali che pigliavano salde radici, anche nel campo delle arti. (pp. 119-120) *Oh il mio sogno, il mio dorato sogno di tanti anni! andava spesso fantasticando tra me: rimettere in onore il teatro napolitano! Oh una riforma... una riforma è necessaria e desiderata!... Bisogna che l'arte comica, anche colà, spezzi le catene, in cui si dibatte, avvinta com'è, da un convenzionale barocco e noioso, privo di spirito e di buon senso. Bisogna che vadano in malora le ''parodie'' e tutte le ''burlette'' con ''maschere'', le quali par che girino sempre sullo stesso perno, e coi loro medesimi personaggi somigliano al giuoco degli scacchi, in cui ciascun pezzo si muove sempre ad un modo. E quella scipita volgarità delle scene ''a soggetto'' che sentono d'''istrionismo'' un chilometro lontano?... Oibò!... se ne vadano una buona volta i ''Cassandro'', i ''Don Anselmo'', le ''Colombine'', le ''Rosaure'', i ''Pulcinella''; e s'abbia anche Napoli il suo buon teatro di dialetto, con libri scritti, con iscene distese per intero e sgombre da inverosimiglianze, da miracoli e da spiriti malefici e benefici che volano, sfondano muri, abbattono porte, e ti trasportano in cielo, o ti precipitano nell'abisso!... Bisogna far della verità e non giuochi di prestigio; si vuol essere uomini e non puppattoli; si vuole aver un viso, si vuol parlare e sentire come tutti gli uomini, in mezzo ai quali viviamo... (pp. 125-126) *Non ho capito mai come si possano ottenere felici risultati, nelle intraprese teatrali, con un'accozzaglia d'individui, sbucati, chi sa donde, e messi insieme, Dio sa come, a cinquanta centesimi il pezzo, discordanti tra loro, che non si comprendono a vicenda, né sanno quel che si voglia, e che non aspirano ad altra meta, non hanno innanzi alla mente che il quindici ed il trenta del mese, per riscuotere il loro magro assegno. Cotesti messeri, posti, il più delle volte, intorno ad un solo di valore, non giungono ad altro che a costituire un tutto così disarmonico, così mostruoso, che quasi sempre cagiona nel pubblico un giusto risentimento il quale partorisce, immediata e logica conseguenza, la noia, il disprezzo; l'abbandono e la miseria. (pp. 141-142) *{{NDR|Il 1° settembre 1880 Eduardo Scarpetta riapre il [[Teatro San Carlino|San Carlino]]}} Anch'io mi preparava a ricevere, nella mia nuova dimora di artista, un ospite illustre, gentile, pel quale nutriva profonda stima, riverente affetto, e di antica data; e stabilii di fargli onore, di preparargli un pò di festa, come meglio potessi. Ripulii il teatro, misi tutto a nuovo, ed adornai la mia mensa di vivande apparecchiate alla cucina del buon umore e della giovialità. Sapeva già il buon gusto degli ospiti miei, e feci del mio meglio, perché mangiassero di buon appetito. E la sera del l° Settembre 1880, io, tutto trepidante, con un batticuore che non ve lo saprei ridire, ricevetti l'ospite mio generoso. Quel piccolo San Carlino com'era lieto, com'era splendido quella sera! Pareva ritrarre dall'elegante pubblico, di cui era pieno, la stessa grazia, la stessa vaghezza, la stessa aria nobile e gentile.<br>Oh! come foste buoni con me quella sera, quando mi rivedeste su quella scena medesima, dove io aveva dato i primi vagiti nel mondo dell'arte. Oh grazie, grazie! Quel lungo e altissimo applauso, nel quale prorompeste, mi risuona ancora nell'orecchio e nel cuore. Quel saluto fu il più dolce compenso che poteste dare al povero artista. Oh grazie, grazie per quel che faceste allora, grazie per quel faceste in prosieguo! (pp. 146-148) ==[[Incipit]] di alcune opere== ==='''A Cammarera nova''=== ''Concetta, Teresa, Adelina''. '''Concetta''' (''parlando a destra''): Va bene, va bene, me ne vaco, vuje comme la tirate a luongo! Comme fatico ccà fatico a n'ata parte!<br> '''Teresa''' (''uscendo con Adelina''): Ch'è stato? Ch'è succieso?<br> '''Concetta''': L'aggio cu D. Pascale lo marito vuosto, ca m'ha fatto n'ata cancariata e m'ha ditto c'assolutamente me n'aggia j!<br> '''Teresa''': Aggio pacienzia, Concè, che vuò ca te dico, chillo è nervuso! A te non te mancarrà na casa comme a chesta, e forse meglio de chesta. ==='''A Nanassa''=== ''Ciccillo e Pasquale, poi Felice dallo stipone''. '''Ciccillo''' (''dalla prima porta a destra Pasquale lo segue''): Trasite, signurì, ma chiano chiano, ccà sta a lo scuro, putimmo ntuppà nfaccia a quacche parte. (''Camminano a tentoni, lazzi''.)<br> '''Pasquale''': La combinazione non tengo manco nu fiammifero.<br> '''Ciccillo''': Non serve signurì, basta che trovo la fenesta tutt'è fatto, a me pò mi riesce facile, pecché canosco la tipografia della casa.<br> '''Pasquale''': Eh! La stamparia! ===''Amore e polenta: 'na paglia 'e Firenze''=== ''Michele e 2 tappezzieri, poi Bettina''. '''Michele''' (''alla seconda a sinistra''): Giovinò, avite fernuto?<br> '''1° tappezziere''' (''uscendo con martello e forbici''): Tutto è fatto D. Michè.<br> '''Michele''': Lo lietto l'avite montato cu nu bello tombò?<br> '''1° tappezziere''': Jate vuje stesso, e vedite comme pare bello! Alla fine, la rrobba era poco, a botta de giunte l'avimmo avuta fà!<br> '''Michele''': Va buono, chesto ccà nun lo fà sentì! ===''Cane e gatte''=== ''Teresina, poi Carluccio''. '''Teresina''' (''terminando di leggere''): «Vieni, ti aspetto senza meno. Tua affezionatissima comara Concetta Paparella». Seh, vieni senza meno, ti aspetto, e comme nce vaco, io pe la sortita mia aggio tiempo n'auti 8 juorne, che dico a la signora, chella è accussì arraggiosa, e pò ogne momento le serve na cosa, ogne momento me chiama, mannaggia quanno maje me mettette a fà la cammarera... Sì, ma mò che vene Carluccio maritemo avimma trovà no mezzo, na scusa qualunque; io ogge assolutamente aggia da j da la commara. ===''Duje chiapparielle''=== ''Luisella e Candida''. '''Candida''' (''dalla sinistra e Luisella che è seduta, di cattivo umore''): E accussì, Luisè, maritete D. Felice non è tornato ancora?<br> '''Luisella''': Nonsignore.<br> '''Candida''': E bravo, che bella cosa, che bello marito, che bello galantormo, e pò dicite che io m'inganno, che nun lo pozzo vedé. Nce have colpa chillo turzo le patete, che pe forza te vulette fa fà stu matrimonio, io pe me nun te l'avarria dato mai e pò mai. D. Cesarino, chillo povero D. Cesarino che murette, chillo se poteva chiammà marito. ===''Duje marite 'mbrugliune''=== ''Giulietta, Michele ed Anastasia''. '''Giulietta''': Favorite, favorite.<br /> '''Anastasia''': Comme comme, Rosina nun nce sta?<br /> '''Giulietta''': Gnernò, la signorina è asciuta a primma matina nzieme co la patrona mia, ma io credo che tricarranno poco a venì, pecché nun hanno fatto ancora colazione.<br /> '''Anastasia''': Comme, all'una nun hanno fatto ancora colazione? (''Piano a Michele''.) (Mamma mia e c'arruina!) ===''È buscìa o verità''=== ''Giulio e Asdrubale, che esce.'' '''Giulio''': Asdrù, che me dice?<br /> '''Asdrubale''': Steva ncoppa a lo lietto liggenno, l'aggio fatto la mmasciata e ha ditto che mo' esce.<br /> '''Giulio''': Bravo, bravo, Asdrubale. ===''Gelusia''=== ''Saverio ed Asdrubale, di dentro poi fuori con Eduardo''. '''Asdrubale''' (''di dentro, chiamando''): Saverio, Saverio...<br /> '''Saverio''' (''uscendo''): Eccome ccà, eccome ccà. Vì comme cancaro allucca! Dalle, dalle... Tu vi che s'have fatto afferrà... Sò tre ghiuorne che quase quase me pare no pazzo... Eccome ccà, ecco me ccà... (''Per entrare''.) ===''Il debutto di Gemma''=== ''Pasquale e Michele, poi Luigi e Raffaele''. '''Michele''' (''portando una poltrona''): Jamme, Pascà, fà ambresse, che so' l'otte.<br> '''Pasquale''' (''con altra poltrona''): Aspè, Michè, ccà sta a lo scuro, che nce volimmo rompere pure na gamma.<br> '''Michele''': E ched'è, hai da stà a lo lustro pe sapé addò haje da j?<br> '''Pasquale''': Io non saccio niente, saccio solamente che me more de famme, e sta vita non la voglio fà cchiù. ===''Il non plus ultra della disperazione''=== ''Errico, Michele, Pasquale, Vincenzo, Rosina, Amalia, Peppina, Gemma e Cornelio''. '''Errico''': Bottega.<br /> '''Amalia''': Comandate.<br /> '''Errico''': Oh! Noi preghiamo sempre.<br /> '''Amalia''': Nun pazziate, facite priesto, dicite che vulite.<br /> '''Michele''': Errì, lassala; che chesta fa ammore cu D. Ciccio lo scuonceco, nce avevamo da ncuità. ===''Il romanzo d'un farmacista povero''=== ''Carmeniello, poi Elisa''. '''Carmeniello''' (''dal fondo con due giornali ed una lettera''): Starrà ancora dormenno, non saccio si la scetà o no, chella allucca sempe, me fa mettere na paura a la vota, si non avanzasse la mesata, da quanto tiempo me ne sarrìa juto, po' è curiosa, sempe che le cerco qualche cosa che denaro, essa dice: Domani arriva la compagnia, ma che compagnia io non la saccio... Sento rumorre. Ah! La vì ccà.<br> '''Elisa''': Carmeniello?<br> '''Carmeniello''': Eccellenza. ===''L'Albergo del Silenzio''=== ''Luisella, poi Rosa''. '''Luisella''' (''è presso il finestrino in fondo e cerca di scacciare il cane con un lungo piumino da spolverare''): Passa llà... passa llà... Mannaggia ll'arma de mammeta, vì comme è seccante stu cane! Ogni tanto caccia la capa da dinto a stu fenestiello e se mette a alluccà! Nce aggiu ditto tanta vote a lo ciardeniere... va a fenì ca nu juorno de chiste lle mengo nu poco de spogna fritta e lo faccio murì! Passa llà!... Ah! Se n'è gghiuto!... Pe causa de stu diavolo de cane D. Celestino, lo nepote de D. Michele, quanno vene quacche vota subeto se ne va... pecché lo sente e se mette paura!... Ma quanto è simpatico chillu guaglione! Che bell'uocchie che tene!... Peccato ch'è nu turzo de carcioffola... nun capisce niente... nun è buono proprio a niente!... ===''L'amico 'e papà''=== ''Pasquale, dalla porta a sinistra, indi Luisella dalla prima porta a dritta''. '''Pasquale''' (''d.d.''): Va bene, va bene, non dubitate, sarete servito. (''Fuori:'') Ah! ca chesto se chiamma proprio farme fà lu ciuccio de carretta, da la matina alla sera vaco nnanze e arreto comme a la sporta de lu tarallaro, si jammo nnanze de chesta menera io aizo ncuollo e me ne vaco.<br> '''Luisella''': Pascà avvisa lo cucchiere ca pe l'otto la carrozza adda essere pronta. ===''La Bohéme''=== ''Totonno, Antonietta poi Temistocle indi Nicola e Carolina''. '''Totonno''' (''parlando alla prima a destra''): Va bene, va bene non dubitate, si torna lle dico che site partuto?! Io nun saccio pecché stu D. Saverio cu lo nepote hanno pututo fà tanta diebbete. Na casa accussì ricca che tutta Nocera ne parlava, dinto a 6 mise so' ghiute sotto e ncoppa, e ogne tanto te siente na tuzzuliata de porta. Stevene dinto a chillo bello appartamento a Strada Nova, tutto nzieme sfrattammo e venimmo ccà. Io da che so' venuto nun aggio avuto manco nu centesimo e avanzo 3 mesate. ===''La Casa vecchia''=== ''Raffaele, Caluccio e Facchini''. '''Carluccio''' (''a due facchini che entrano portando una toletta''): Chiano chiano, belli figliù, guardate nterra.<br> '''Raffaele''': V'aggio ditto stateve attiente, volite ire afforza de pressa.<br> '''I facchino''' (''che ha messo col compagno la toletta fra l'alcova e il balcone''): Non avite appaura, chesto che cos'è, ma vuje pe chi nce avite pigliate, che ve credite che è lo primmo sfratto che facimmo. (''Via a destra''.)<br> '''II facchino''': E po' nuje non potimmo perdere tiempo pecché avimmo che fà.<br> '''III facchino''' (''dalla prima porta a sinistra''): Jammo, jammo che s'è fatte tarde. ===''La collana d'oro o i cinque talismani''=== ''Musica n. 1<br />Coro folletti''. <poem>'''Tutti''': Ecco fatto, è sotterrata chella vecchia mmalorata Tra llà llà... Tra llà llà... Resti ormai nel fuoco eterno! Tra le fiamme dell'Inferno... a incenerir! Vecchia strega mmalorata, scellerata! Sì! Va! Vatte a bruscià! (''Ripete''.) Incenerir! Così finir! Và!!</poem> ===''La nutriccia''=== ''All'alzarsi del sipario si sente il pianto di un bimbo, poi il campanello. Peppino dal fondo, Concetta dalla destra''. '''Concetta''': Neh! Peppì, hanno chiamato?<br> '''Peppino''': Eh! Hanno tuzzuliato.<br> '''Concetta''': Mamma mia, ccà è proprio n'affare serio, dinta a sta casa nun ce stà nu mumento de riposo.<br> '''Peppino''': Da che è nato chillu guaglione s'è perduta la pace.<br> '''Concetta''': Chillo guaglione?... pecché nun dice chillu scunciglio. ===''La Pupa movibile''=== ''Michele e Caterina''. '''Michele''': Trase, Catarì, trase, pigliate la biancarìa sporca e vattenne, tiene. (''Prende l'involto e glielo dà''.) Pecché nun haje mannato a mariteto comme a lo ssolito, pecché sì venuta tu? Ma capisce o nun capisce che ccà femmene non ne ponno trasì?<br> '''Caterina''': Maritemo nun ha potuto venì, pecché ajere, mentre spanneva li panni, cadette dinto a nu fuosso, e se fice male dinto a la gamma deritta, mò la tene nturzata de chesta manera. Faciteme lo piacere, dicite a patre Alfonso, tanto buono, che facesse na preghiera pe chillo povero Giarretiello. Si lo vedite, fa proprio cumpassione, non pò cammenà, e tutta stanotte, s'è lagnato sempe. ===''Li nipute de lu sinneco''=== ''Carmeniello prepara la tavola, disponendo le posate di stagno. Saverio entra e s'avvicina''. '''Saverio''': Jamme, jamme. Avimmo mettere na tavola principesca! Sangue de Bacco, è stata proprio na fortuna pe me: lo nuovo sinnaco m'ha fatto sapé che stammatina vene a visità la trattoria mia. Naturalmente a me me conviene de farle trovà na colazione scicca! (''Osservando la tavola:'') Che so' sti posate? Cheste so' posate de stagno!<br> '''Carmeniello''': E quale aggio piglià?<br> '''Saverio''': Chelle d'argiento, animale! (''Carmeniello esce e torna con le posate d'argento''.) Mò, si non me stevo attiento, lo sinnaco trovava le posate de stagno! ===''Lo Scarfalietto''=== ''Rosella, poi Michele''. '''Rosella''' (''dal fondo''): Nun nce sta nisciuno. Doppo la nuttata de stanotte starranno durmenno ancora. Mamma mia e che gente, manco la notte stanno cujeto.<br /> '''Michele''' (''dalla scena''): Guè, Rusè, che d'è?<br /> '''Rosella''': Sò trasuta pe doje cose, primma, pe dì a lo signore che stammatina è venuta na persona che se vò affittà la casa a lo primmo piano, e po' vuleva sapè comme è ghiuto a fenì l'appicceco de stanotte. ===''Lu Café chantant''=== ''Bettina e Ciccio, poi Carmela''. '''Ciccio''' (''dal fondo''): Ma si ve dico che nun nce sta nisciuno; nce sta sulo la mugliera.<br> '''Bettina''': E io co la mugliera voglio parlà, pecché non mme ne fido cchiù, non mme ne fido cchiù! Chill'assassino de maritemo stanotte non s'è ritirato. Co la scusa de le recite, dell'arte drammatica, trascura la mugliera, isso e chill'ato disperatone de D. Felice. Ma sta jurnata l'aggià fà femuta vì, piezzo de birbante, da duje anne che m'ha spusato, m'ha fatto privo de tutto, s'ha impignato tutte cose, tengo sulo sta vesta ncuolbo, sulo stu cappiello.<br> '''Ciccio''': E che volite da me. ===''Lu curaggio de nu pumpiero napulitano''=== ''Virginia dalla sinistra e Nannina dal fondo.'' '''Nannina''': Signorì, v'aggio da dicere na cosa, avesse da venì papà.<br /> '''Virginia''': No, non c'è paura, sta dinto screvenno, de che se tratta.<br /> '''Nannina''': Aggio visto a D. Feliciello.<br /> '''Virginia''': Ah! S'è rimesso da la malattia? E comme l'haje visto?<br /> '''Nannina''': Ecco qua, vuje m'avite mannato a da la sarta pe vedé si aveva fernuta la vesta, e m'ha ditto ca dimane ve la porta. A lo tornà ch'aggio fatto, m'è venuto pennante D. Felice, io vedennolo aggio fatto na sorpresa pecché ve dico la verità s'è fatto assaie cchiù sicco. La primma cosa che m'ha addimmannato è stata: neh Nannì, Virginia comme sta?<br /> '''Virginia''': Poveriello! ===''Lu marito de Nannina''=== ''Biase e Francisco, poi Nicola di dentro, poi Ciccillo, poi Bernard, indi Nicola, Biase e Francisco''. '''Biase''' (''viene dalla strada con grosso involto di panni''): Mamma mia, mò more, io non me fido cchiù, chesta si chiamma accidere la gente.<br> '''Francisco''' (''venendo dal fondo a sinistra con 2 candelabri in mano''): Bià, va dinto che lo signore te vò, fà ampressa.<br> '''Biase''': Haje d'aspettà tu e isso, pecché io non songo de fìerro, sto facenno lo facchino da che è schiarato juorno.<br> '''Francisco''': E io non sto facenno lo stesso? ===''Lu Pagnottino''=== ''Rita e Rosaria che lavorano ed Antonio dal fondo''. '''Antonio''' (''con latte e caffè''): D. Rì, D. Rusà, pigliateve lu latte e cafè, ve l'aggio carrecato de zucchero.<br /> '''Rita''': Io non ne voglio.<br /> '''Rosaria''': E io nemmeno.<br /> '''Antonio''': Comme non volite fa marenna?<br /> '''Rita''': Io non tengo appetito. ===''Madama Sangenella''=== ''Salvatore poi Teresina indi Felice''. '''Salvatore''' (''dal fondo con lettera''): Va bene, aggio capito, sta lettera l'aggia dà all'avvocato D. Pasquale Corella. Nun ce penzate, sissignore, non dubitate, sarete servito. (''Le dice rivolto al fondo a destra poi viene avanti''.) Vì che gente seccante stanno ncoppa a la terra. (''Via prima a sinistra''.)<br> '''Teresina''' (''dal fondo, appaurata, in abito da passeggio''): Mamma mia, che paura! (''Ascolta alla porta''.) Non sento cchiù nisciunno. (''Va a guardare alla finestra''.) Meno male ha pensato buono e se ne ì. Ma che uomo, che originale! E dire che so' otto giorni che me vene appriesso cu na faccia tosta unica. Ma io faccio finta di non vederlo. Stammatina so' ghiuto a' villa e l'aggio truvato fermato vicino a villa co lo cappiello mmano. (''Ridendo''.) Me pareva nu puveriello. ===''Mettiteve a fa l'ammore cu me''=== ''Emilia, Giulietta ed Alberto. Emilia suona gli ultimi accordi d'un pezzo; Alberto è appoggiato al pianoforte guardandola teneramente. Giulietta è seduta un po' distante e ricama''. '''Alberto''': Brava, brava! Veramente bene.<br /> '''Emilia''': V'è piaciuto?<br /> '''Alberto''': Sì, molto.<br /> '''Giulietta''': Caspita! Me ricordo comme si fosse mo' quanno sentette la primma vota la Norma cu papà a S. Carlo.., che saccio, quanno Norma e Adalcisa cantavano chillo duetto co chilli piccerille io me sentette fa li carne pecune pecune e me mettette a chiagnere accossì forte e accossì forte, che pe scuorno m'avette d'annasconnere da dinto a lo palco. ===''Miseria e nobiltà''=== ''Concetta e Pupella, poi Luisella.<br />Concetta lavora la calza; Pupella è vicina alla finestra; entrambe sono sedute'' '''Pupella''': Mammà, songo li 4 e meza, e papà nun se vede ancora; mo' vide che facimmo lo stesso fatto d'ajere. A n'ore de notte nce magnajeme nu ventre de puorco 5 perzune. (''Gridando'':) I tengo famma, i tengo famma!<br /> '''Concetta''' (''alzandosi''): Haje ragione, figlia mia, haje ragione, tu sparte lo core, ma che aggia fa io puverella? Mannaggia quanno maje me jette a spusà a chillu disperatone! Me fosse rotte li gamme quanno jette ncoppa a lo Municipio! Da che m'aggio spusato a isso, sto passanno nu sacco de guaje! Mò nce ha cumbinato chist'auto piattino. Steveme sule a casa, e chellu poco che tenevemo, nce lo sparteveme a magnà nuje sule, puteveme sfucà na chiacchiera senza che nisciuno nce senteva; a maggio truvaje sti 2 cammere e se vulette aunì cu chill'auto disperatone de D Felice, ma stasera la faccio fernuta, vì! ==='''Na Bona guagliona''=== ''Caterina poi Luisella''. '''Caterina''' (''dal fondo con due fasci di gramigna fra le mani''): Ah! non me ne fido cchiù. (''Getta i fasci di gramigna dove sono gli altri''.) Mannaggia quanno maje me mettette a vennere grammegne pe li cocchiere, so' stata cchiù de doje ore fermata mmiezo a la strata nova a lo sole, fosse passato no cocchiere, addò, chi te lo dà. Sti mpise mmece de sta ccà ad Averza, ch'è lo paese loro, se ne scennene tutte quante a Napole. ==='''Na Commedia 'e tre atte''=== ''Peppeniello, seduto vicino alla finestra e Popa dalla porta in fondo con granata.'' '''Peppeniello''' (''facendo segni dirimpetto''): Ajersera? Arrivaje fino a Toledo e po' me tornaje... Comme? Me jette a coccà... Non è lo vero? Pozza morì de subeto si dico na buscia.<br /> '''Popa''': (Gué, chisto stà ccà). Neh, D. Peppenié...<br /> '''Peppeniello''' (''non badandole''): E pecché? Non signora, non voglio, le dice che non te fide. ==='''Na figliola romantica''=== ''Il Conte D. Orazio dalla porta a destra, e Concetta dalla sinistra''. '''Conte''': Cuncè, addò viene?<br> '''Concetta''': E comme, signò, nun 'o vvedite? Da la patrona vengo, me pare ch'ò ssapite.<br> '''Conte''': Ah, bravo Cuncettella. Damme na bona nova; ogge, Virginia mia, che fa! Cumme se trova?<br> '''Concetta''': Signò, nun ne parlammo, stanotte adderittura nun ha durmuto proprio e me facea paura! Io da la stanza appriesso senteve ogne mumento, o nu suspiro gruosso o pure nu lamiento! Verso li tre nu strillo ha dato proprio forte, e ha ditto: Oh, Dio, che smania! Meglio per me la morte! Ha aperta pò la fenesta e s'è miso affacciata, ampettola, capite... e tutta scapellata! Allora so' trasuta: Signò, vuje che facite... de sta manera, certo pigliate na brunchite. Vestiteve... «Vattenne ho i nervi stamattina...», na faccia bianca bianca, povera signurina! Io, sì, me ne so' ghiuta, ma a dint'a a mascatura, la vedevo e senteva.... povera criatura! Allerta, mmiez'a cammera e cu nu libro mmano, diceva sti parole: Che cosa è il cuore umano!? Il muscolo più fragilo, il più tranquillo e muto, il più calmo, il più dolce, e non è comprenduto! oh, Alesandro e Tummaso, oh essere sapiente! ==='''Na matassa mbrugliata''=== ''Rachele, Matilde''. '''Rachele''' (''terminando d'aggiustare la stanza''): Tutto è fatto; pare che pò restà contento D. Felice quanno vene. Va mò figlia mia, famme sentì nu poco la lezione c'haje da purtà stammatina lo maestro de declamazione.<br> '''Matilde''': Mammà comme ve vene ncapo?<br> '''Rachele''': Meh famme contenta; siente saglie llà ncoppa... là D. Felice nce fa saglì li modelle... tu fà cunte invece che chillo fosse lo palcoscenico... ==='''Na Santarella''=== ''Michele, poi Biase''. '''Michele''' (''esce dalla prima a destra, con scopa in mano''): E mò accummencia n'ata jurnata! Nun me ne fido proprio cchiù... Na vota me putevo sosere a chest'ora... ma mò nun lo pozzo fà cchiù... tengo sittant'anne, cinche mise e quatte juorne!... Eh!... E a chi lo cconto?... Appena me lagno nu poco, D.<sup>a</sup> Rachele, la Superiora, se fà afferrà chello d'è cane... «Mantenete pulito il convento... Alzatevi presto...» Eh! È na parola!... Io ajere mmatina me susette ambressa, ma pò... pe tramente me stevo vestenno me cuccaje nterra!... Ch'aggia fà, quanno nun me fido?... Che songh'io?... (''Guarda verso il giardino''.) Sta facenno juorno... stutammo la lanterna... (''Esegue''.) Aissera nce lo ddicette a lo cunfessore: Io non me fido de fà sta vita... comme aggia fà?... «Agge pacienza, Michè — me dicette — Nun te trapazzà... fallo chiano chiano... e nun ghiastemmà!...» Ma comme aggia fà?... Si lo ffaccio chiano, D.<sup>a</sup> Rachele allucca... Cielu mio aiutame tu! (''Si mette a spazzare con molta calma''.) Io pò dico accussì, putarria scupà n'ato... Nonsignore: haje da scupà tu!... Lo ffanno apposta pe me fa jastemmà! (''Con proposito''.) Ma io nun ghiastemmo, vì... Io moro, ma nun ghiastemmo!... (''Continua a spazzare. Si lamenta:'') Ah!... Ah!... Comme me fanno male li rine... nun me pozzo adderezzà cchiù! (''Prende una sedia e siede in mezzo alla scena''.) Apprimma dinto a n'ora me scupavo tutto lo cunvento... Mò no: mò l'aggia fà chiano chiano e senza jastemmà! Làsseme scupà nu poco vicino a la porta de lo maestro... si no chillo pò allucca! (''Si alza e prende la sedia''.) Sti ssegge, va trova pecché, giorno pe giorno se fanno sempe cchiù pesante... Sarà l'umidità, forse! (''Siede di nuovo e stando seduto spazza intorno a sé. Poi si sposta sempre con la sedia dall'altro lato e continua a spazzare seduto''.) ==='''Na società 'e marite''=== ''Giulietta, poi Michelina''. '''Giulietta''' (''parlando alla porta a destra''): Va bene, tutto sarà fatto, non dubitate... Uh! mamma mia, e che guaio cu sta societa, si triche n'atu poco, aggio appaurra ca lo patrone lo portano Averza.<br> '''Michelina''' (''di dentro''): È permesso?<br> '''Giulietta''': Uh! Michelina! trase Michelì.<br> '''Michelina''': Giulié, comme staje?<br> '''Giulietta''': Eh, non c'è male, e tu? ===''Nina Boné''=== ''Rosina e Luisella''. '''Rosina''' (''dalla sinistra''): Luisè, saje Felice addò sta?<br> '''Luisella''': Signurì, sta pe dinto a lo ciardino, ve sta facenno n'ato bello buchè.<br> '''Rosina''': Ah, ah! Me l'avevo immaginato, doje vote lo juorno m'ha da fà nu buchè e me l'ha da purtà, va a fenì ca nun fa rummanè manco nu fiore dinto a lo ciardino. ==='''No pasticcio''=== ''Giulietta ed Angiolella''. '''Giulietta''' (''dalla sinistra''): E accossì Ngiulè, che me dice?<br> '''Angiolella''' (''dalla destra''): Co la chiavetella fauza, ch'avimmo fatto fa, aggio aperta la scrivania de lo marito vuosto, e aggio revutato tutte le carte.<br> '''Giulietta''': E haje trovato qualche lettera, qualche cosa?<br> '''Angiolella''': Niente, ma ve pare, signorina mia, chillo po' era tanto scemo de farcela trovà. Li marite so' fine assaje quanno se tratta de mbruglià le mugliere. ==='''Nu brutto difetto''=== ''Ninetta e Peppino che dorme, indi Totonno''. '''Ninetta''': Mamma mia! C'ammuina ca ce sta dinto a sta casa pe mezzo de lo matrimonio de la figlia de lo padrone mio in D. Felice. Me sento proprio stanca de la fatica. E st'ato ciuccio che dorme sempre. Fa buono lo padrone ca lo piglia a cauce. Guè, Peppì, te vuò scetà si o no?<br> '''Peppino''' (''svegliandosi''): Chi è? Oh! Sì tu? Ninè lassame durmì c'aggio fatto due mattate.<br> '''Ninetta''': C'haje da durmì? Scetate ca mò vene lo sposo.<br> '''Peppino''': E c'aggia fà? (''Alzandosi''.)<br> '''Ninetta''': Va arriciette le cammere. ==='''Nu frongillo cecato''=== ''Carmela e Ersilia, poi Antimo, indi Concetta''. '''Ersilia''': Carmè, te raccomanno, resta a cura toja de fa venì lo fabbricatore, ha rimasta la cucina come a no casale sacchiate.<br> '''Carmela''': Mò vaco a servire.<br> '''Ersilia''': Va, va, bella figliola.<br> '''Antimo''': Buongiorno D.<sup>a</sup> Ersilia.<br> '''Ersilia''': Ben levato. Come vi trovate in quelle due stanze che vi ho fittate, e di cui ieri sera pigliaste possesso?<br> '''Antimo''': Benissimo! ==='''Nu Ministro mmiezo a li guaje''=== ''Ignazio seduto vicino alla farmacia — Gaetano che fa la barba a Tore avanti la bottega.<br>Menechella che esce dalla sua casa''. '''Menechella''': Vuttamme li mmane, movimmece. Jammo Totò co sti lampiuncielle, e speramme che l'avite jencute buone si no quanno arriva Sua Eccellenza...<br> '''Ignazio''': Sente l'addore... de l'arrusto.<br> '''Menechella''': Grazie tante, ma io non voleva dì chesto. (Stasera co st'antipatico de lo farmacista fenesce male.) (''A Gaetano:'') E vuje spicciateve; facite ambressa a scartecà sto poverommo.<br> '''Gaetano''': Eh, nu poco de pazienzia cummà Sinnachessa mia, n'ati doje botte e aggio fenute. ==='''Nu Turco napulitano''=== ''D. Peppino seduto al contuar, D. Michele seduto allo scrittoio che scrive Luigi, Salvatore e Gennarino mettono le ceste a posto — poi Giulietta''. '''Peppino''' (''a Gennarino che esce dalla prima a sinistra''): Gennarino, il principale che sta facendo?<br> '''Gennarino''': Sta accuncianno cierti sacchi dinto a lo deposito.<br> '''Peppino''': Benissimo! A noi dunque, sottovoce.<br> '''Luigi''': D. Peppì, io aggio che fà.<br> '''Michele''': Io non pozzo perdere tiempo.<br> '''Salvatore''': Io aggio da j a stazione. ===''Nun la trovo a mmaretà''=== ''Gaetano, Ciccillo e Michele dalla sinistra''. '''Gaetano''': Jammo, facite ampressa ve movite o no.<br> '''Ciccillo''' (''con due balice''): Vuje site curiuso, chesta è tutta rroba che pesa, io aggio da fà lo cammariere non lo vastaso. (''Via pel fondo''.)<br> '''Gaetano''': Non fà chiacchiere che chillo sta apettanno lo forastiere abbascio. Spiccete tu n'auto.<br> '''Michele''': Mò mò, vuje la gente l'avite pigliate p'animale, chi comanna non suda, vì che se passa. ===''Pazzie di Carnevale''=== ''Saverio, Biase e Aniello, poi Carmeniello''. '''Saverio''' (''bussando al bicchiere''): Ma insomma stu riesto se po' avé?<br> '''Biase''': È mez'ora che stammo aspettanno.<br> '''Aniello''' (''seduto al Contuar, a destra gridando''): Carmeniello, Carmeniello? Aggiate pacienza, tuzzuliate n'ata vota, io non me pozzo movere pecché tengo la [[gotta|podagra]].<br> '''Saverio''' (''gridando e bussando''): Cameriere, Cameriere?<br> '''Carmeniello''' (''con piatto con moneta''): Eccovi servito.<br> '''Saverio''': E tanto nce voleva? ===''Persicone mio figlio''=== ''Marietta sola (suono interno di campanello. Marietta esce).'' '''Marietta''': Eccomi qua... Son pronta... Eh! come va di fretta! Chi non lo sa, s'immagina ch'io non gli dessi retta... Vorrebbe tutto a volo, ei parla una sol volta, Vuoi che si serva subito, ragioni non ascolta. Amato egli è dal padre, che gli fa tutto fare, Per questo se ne abusa. Davver che non mi pare Or questa la maniera di comandar la gente, E se così mi trattano, men vado certamente! Qui non si sta mai fermi, e sempre c'è da fare, Ed or, sarà un miracolo, cessato ha di suonare; Forse credendo ch'io non mi trovassi qua, Per fare meno chiasso, ei più non suonerà!.. (''Campanello di dentro più forte''.) Ed ecco il campanello. Son pronta, mio padrone! ===''Quinnice solde so chiù assaie de seimila lire''=== ''Mariuccia che lavora calze, indi Carlino dal fondo''. '''Mariuccia''' (''cantando''): Vurria addeventà no suricillo, per fa no portosillo a sta vonnella. (''Guardandosi la gonna''.) E la vonnella e anne... Guè, uh! caspita, io cantava e ccà overo nce stà no pertuso... Sì, è uno nce ne sta nfaccia a sta vonnella, e aggio voglia de me l'acconcià, aggio voglia de mettere pezze ca non ne caccio niente cchiù! ma sicuro, si la tengo da duje anne... che diavolo, si era de fierro pure se sarrìa strutta!... Sempe chesta ncuollo, de festa, de juorno de lavoro, p'ascì, pe la casa, sempe la stessa. Mannaggia la sciorta mia! Aggio avuto da nascere accossì sfortunata! Non pozzo manco parlà, non pozzo manco sfucà co patemo e mammema pecché dicene che non hanno addò pigliarle. E li vuò dà tuorto; gnernò, ed intanto m'aggio da stà zitta, e aggio da ncuttà sempe. E comme! Sfortunata pure a fa l'ammore! Voglio tanto bene a Feliciello, isso pure va pazzo pe me, ma sta disperato de na manera tale che non se po' credere! Venette a parlà co papà D. Carlino lo studente che sta ncapo a nuje de casa, e chillo, avimmo appurato ca lo patre le manna da fora 30 lire a lo mese, e isso ha da penzà a magnà e a dormì, pe chisto veramente è stato meglio accossì pecché non me ne passava manca pe la capo. E no chiacchiarone che quanno accommencia a parlà te leve le cervelle... m'ha mannato no sacco de lettere, ma io non l'aggio maje risposto. ===''Tetillo''=== ''Attanasio e Dorotea.'' '''Attanasio''' (''seduto a sin. leggendo un giornale, lascia di leggere''): E sempre, sempre promesse e fatte maje è un affare serio. (''Piglia un altro giornale''.)<br /> '''Dorotea''' (''seduta a dest. che lavora alcune camiciole di lana''): Neh, Attanà, dimme na cosa, quando tenive l'anne che tene mo' Tetillo, purtave maglie de lana?<br /> '''Attanasio''': Tu sì pazza, e chesto nce mancava, avvezzarme a purtà maglie de lana. Quanno io teneva l'anne che tene mo' Tetillo, faticava da la matina a la sera.<br /> '''Dorotea''': Putarrisse fa almeno de lo dì. Se ti sente quacheduno. ===''Tetillo 'nzurato''=== ''Carluccio e Amalia, poi Leonardo''. '''Amalia''' (''dalla prima dello spettatore''): Carlù, è venuto?<br /> '''Carluccio''' (''dal fondo''): Sissignore signorì, sta fore.<br /> '''Amalia''': Fallo trasì.<br /> '''Carluccio''': D. Leonà trasite. ===''Tre cazune furtunate''=== ''Rachele poi Retella''. '''Rachele''' (''dalla porta a sinistra''): Sto ccà, sto ccà, mò vengo, non avite paura. Vuje vedite a me che me succede! Nuje tenimmo tanta guaje de li nuoste, nce volevene pure chille dell'aute. Chillo aiessera spara no colpo de revolvere a uno a Puortece e po' se ne fuje ccà isso e la sora, che aveva da fà? ne l'aveva da caccià? Chille sò li figlie de la bonarma de la patrona mia, la Marchesa Compasso, me l'aggio cresciute io se po' dì. Intanto, loro stanotte se sò cuccate dinta a la cammera nosta, e io e chillo povero Felicieilo nepoteme avimma avuta dormì ccà nterra, all'aria fresca. Ma pe sta jornata hanno da vedé che hanno da fà. Tutte quante sanno che nuje li conoscimme, po' essere che quaccheduno porta spia a la polizia che stanne ccà e passammo no brutto guajo! Intanto ncoppa a lo fuoco sta sulo l'acqua cauda, nce volarria no poco de carne, e chi nce lo dà? Io non tengo manco sale. Pare brutto a cercà denaro a loro. Ah! mannaggia la miseria mannaggia!... ===''Tre pecore viziose''=== ''Beatrice, Concettella e Biase''. '''Concettella''' (''esce correndo e gridando''): Aiuto!... Aiuto!<br> '''Beatrice''' (''trattenuta da Biase''): Lassame, Bià, la voglia addecrià comme dico io!<br> '''Biase''': Fermateve, signò... Chella non lo ffà cchiu!<br> '''Beatrice''': Muzzecutola, faccia tosta! N'auta vota che te veco affacciata a la fenesta, a ffà le smorfie cu chillo D. Liccardo, t'afferro pe li capille, me te metto sotto, e tanno te lasso, quanno t'aggio rimasta scucciata! ==Citazioni su Eduardo Scarpetta== – Be', don Artu', è vero che questa è la migliore commedia di Scarpetta?<br />– Donna Margheri', ogni volta che don Eduardo Scarpetta scrive una commedia, dicono che è sempre la migliore, e siccome questa è l'ultima... (''[[Miseria e nobiltà]]'') ==Bibliografia== *Eduardo Scarpetta, ''[https://archive.org/details/donfelicememorie00scar/page/n1/mode/2up Don Felice: {{small|memorie di Eduardo Scarpetta}}]'', Tipografia Fratelli Carluccio, Napoli, 1883. *Eduardo Scarpetta, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/scarpetta/index.htm Tutto il teatro]'', Grandi tascabili economici Newton, Roma, 1992. ==Film== *''[[Un turco napoletano]]'' (1953) *''[[Miseria e nobiltà]]'' (1954) *''[[Il medico dei pazzi]]'' (1954) ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Li nepute de lu sinneco||(1885)}} {{Pedia|Lu curaggio de nu pumpiero napulitano||(1877)}} {{Pedia|Miseria e nobiltà (commedia)|''Miseria e nobiltà''|(1887)}} {{Pedia|Na santarella||(1889)}} {{DEFAULTSORT:Scarpetta, Eduardo}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Commediografi italiani]] [[Categoria:Drammaturghi italiani]] dv4jwr9yvyomyibnfb8c21gk2yrokwv Speed (film 1994) 0 60753 1223473 1156101 2022-08-20T12:35:46Z Udiki 86035 /* Incipit */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Speed |titolooriginale= Speed |paese= Stati Uniti d'America |anno= 1994 |genere= azione |regista= [[Jan de Bont]] |soggetto= [[Graham Yost]] |sceneggiatore= [[Graham Yost]] |attori= * [[Keanu Reeves]]: Jack Traven * [[Dennis Hopper]]: Howard Payne * [[Sandra Bullock]]: Annie Porter * [[Joe Morton]]: Herb McMahon * [[Jeff Daniels]]: Harold 'Harry' Temple * [[Alan Ruck]]: Stephens * [[Glenn Plummer]]: Maurice * [[Richard Lineback]]: Norwood * [[Beth Grant]]: Helen * [[Hawthorne James]]: Sam * [[Carlos Carrasco]]: Ortiz * [[David Kriegel]]: Terry * [[Natsuko Ohama]]: Mrs. Kamino * [[Daniel Villarreal]]: Ray |doppiatoriitaliani= * [[Francesco Prando]]: Jack Traven * [[Anna Cesareni]]: Annie Porter * [[Carlo Valli]]: Howard Payne * [[Rodolfo Bianchi]]: Capitano McMahon * [[Massimo Corvo]]: Detective Harold "Harry" Temple * [[Saverio Indrio]]: Stephens * [[Tonino Accolla]]: Jaguar Owner * [[Paolo Marchese]]: Ortiz |note=Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (1995)''': *Miglior sonoro *Miglior montaggio sonoro }} '''''Speed''''', film statunitense del 1994 con [[Keanu Reeves]], [[Sandra Bullock]] e [[Dennis Hopper]], regia di [[Jan de Bont]]. ==[[Incipit]]== {{Incipit film}} '''Guardia''': Ehi! Questa è zona vietata.<br />'''Howard Payne''': Ah, salve. Sì, lo so, mi hanno detto di venire perché c'è un problema coi contatti.<br />'''Guardia''': Non mi hanno informato. Deve farmi vedere l'ordinativo.<br />'''Howard Payne''': Ah, sì. Un secondo solo... Ecco qua! {{NDR|conficca il coltello sotto l'orecchio sinistro della guardia}}<br />Niente di personale. ==Frasi== *L'unica via d'entrata sono i pannelli d'accesso. L'attentatore ha collegato il portello all'innesco della bomba, quindi si tratta di un pazzo, non certo di uno stupido! ('''Capitano McMahon''') *Non credo che qualcuno mi darebbe 3 milioni di dollari solo per te. Crepa! ('''Howard Payne''') *Allora, una domandina al volo. Un terrorista ha un ostaggio ed ha tanta dinamite addosso da far saltare tutto il palazzo. Allora, tu che cosa fai? ('''Howard Payne''') *Brindiamo ad Harry: per la sua perspicacia, per la sua freddezza nel pericolo e per il suo gesto eroico ed altruista. E adesso a Jack: per aver sparato ad Harry, una cosa che tutti noi avremmo voluto fare da un sacco di tempo! A voi, ragazzi: per esservi fatti onore senza lasciarci la pelle.('''Capitano McMahon''') *Sta attento perché io non ci sarò per un bel po' di tempo, perciò comincia a usare il cervello: il coraggio ti serve fino a un certo punto. Poi ti porta alla fossa. E la fortuna finisce, prima o poi. ('''Harry Temple''' a Jack Traven) *Se riesco a prenderti, ti strappo le palle! Lo giuro su Dio! ('''Jack Traven''' a Payne) *Polizia di Los Angeles! C'è una bomba sull'autobus! ('''Jack Traven''') *C'è tanto C4 da far scoppiare il mondo intero. ('''Jack Traven''') *Non vi ci mettete con me! ('''Howard Payne''') *Oh, sei proprio un super concentrato di palle, figliolo! ('''Howard Payne''' a Jack Traven) *Una domandina al volo: c'è una bomba su un autobus... una volta raggiunte le 50 miglia all'ora... la bomba viene innescata, e se torna sotto le 50... salta per aria... tu che cosa fai? Tu che cosa fai?! ('''Howard Payne''' a Jack Traven) *Jack, niente cazzate! ('''Howard Payne''') *Jack, niente scherzi. Capito? Lo sai che ti ho in pugno. Non ti far venire qualche colpo di genio. ('''Howard Payne''') *Magari non sarai una cima... ma hai un paio di palle che ti fumano, ragazzo! ('''Ortiz''') *È stato il mio orologio a portarli da me, vero? Sì, lo ammetto, sono stato un po' gigione a costruire la bomba con il mio prezioso regalo di pensionamento, ma ho pensato che un cartellino con su scritto "Howard Payne" sarebbe stato un po' esagerato. ('''Howard Payne''') *Io credo che Harry sarebbe molto dispiaciuto se sapesse che siamo ancora al punto di partenza. ('''Howard Payne''') *{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}} Sei fottuto, Jack! Sei fottuto!!! Che fai adesso, Jack, eh? Che cosa fai, visto che sei tanto intelligente, eh, Jack? Brutto pezzo di merda! Non ti dovevi mettere contro di me, perché io sono più intelligente di te! Sono più intelligente di te!!! ('''Howard Payne''') ==Dialoghi== *'''Harry Temple''': Va bene, una domandina al volo. Aeroporto, uomo armato, usa una donna per farsi scudo, è quasi arrivato all'aereo, e tu sei a 300 metri. {{NDR|Jack non risponde}} Jack? <br /> '''Jack Traven''': Sparo all'ostaggio. <br /> '''Harry Temple''': Cosa?! <br /> '''Jack Traven''': La faccio uscire di scena. La ferisco leggermente così non può arrivarci all'aereo, e poi becco lui. <br /> '''Harry Temple''': Tu sei matto, lo sai, sì? "Sparo all'ostaggio". {{NDR|ridacchia}} *'''Harry Temple''': Forse possiamo fare qualcosa per gli ostaggi.<br /> '''Harry Temple''': Che vuoi fare, gli vuoi sparare?! *'''Jack Traven''': Il tuo orologio va indietro?<br /> '''Harry Temple''': No no, è scattato prima. Mancavano 3 minuti. <br />'''Jack Traven''': Perché l'ha fatto? Così perde i 3 milioni.<br /> '''Harry Temple''': Chi lo sa, forse soffre di eiaculazione precoce. È un problema comune a tutti gli uomini di mezza età, a quanto dicono. *'''Jack Traven''': Ridimmelo un po', Harry. Perché ho scelto questo lavoro?<br />'''Harry Temple''': Come perché? Perché tra 30 anni ti becchi una pensione di merda e un orologetto d'oro. *'''Howard Payne''': Fine della corsa. Devo ammettere che purtroppo la giornata è stata piuttosto deludente!<br />'''Jack Traven''': E perché?! Perché non sei riuscito ad ammazzare tutti?!<br />'''Howard Payne''': Verrà un giorno, ragazzi, che vorrete non avermi mai conosciuto!<br />'''Jack Traven''': Quel giorno per me è già arrivato!<br />'''Howard Payne''': Vedi, qui comando io, spingo solo questo bottone e il tuo amichetto lo raccoglieranno con la spugna! Sei pronto per morire, amichetto?<br />'''Harry Temple''': Vaffanculo!<br />'''Howard Payne''': Oh, in 200 anni siamo passati da "Mi spiace di avere una sola vita da offrire al mio Paese" a "Vaffanculo"!<br />'''Harry Temple''': Andiamo, spingi quel bottone, andiamo!<br />'''Jack Traven''': Sta' zitto, Harry!<br />'''Howard Payne''': Oh, sei proprio un superconcentrato di palle, figliolo! *'''Harry Temple''': Mi hai sparato, non ci posso credere. Ti danno una medaglia per avermi sparato, brutto stronzo. <br /> '''Jack Traven''': Harry … Sei stato tu a dirmelo. <br />'''Harry Temple''': Mmmh. Certo. *'''Autista del bus al bar''': Hai fatto le ore piccole per festeggiare. Una festa da sballo, eh?<br /> '''Jack Traven''': Non me la ricordo molto bene. Non deve essere stata un gran ché: mi sono svegliato da solo.<br /> '''Autista''': L'ultima volta che sono stato a una festa mi sono ritrovato sposato. *'''Jack Traven''': Ce la fa a guidare l'autobus? <br /> '''Annie Porter''': Credo di sì, non sarà più difficile che guidare un camper. <br /> '''Jack Traven''': Lo devo sapere! Ce la fa o non ce la fa? <br /> '''Annie Porter''': Ce la faccio, ce la faccio! Lei mi dica qual è il piano. Ne avrà uno, mi auguro! <br /> '''Jack Traven''': Lei pensi a guidare, per adesso va tutto bene, si tenga sopra le 50 miglia. <br /> '''Annie Porter''' {{NDR|sarcastica}}: Che bel piano! *'''Annie Porter''': Lei è un poliziotto, giusto? <br /> '''Jack Traven''': Esatto. <br /> '''Annie Porter''': Beh, allora è meglio che le dica che prendo l'autobus perché mi hanno tolto la patente. <br /> '''Jack Traven''': Per cosa? <br /> '''Annie Porter''': Per eccesso... di velocità. *'''Jack Traven''': Restate tutti seduti, io scendo un momento.<br /> '''Passeggero #1''': Ha intenzione di lasciarci qui?<br /> '''Passeggero #2''': Io lo farei. *'''Passeggero''': Hai avuto fortuna con la bomba?<br /> '''Jack Traven''': Sì, non è esplosa! *'''Annie Porter''': Non mi farai mica gli occhi dolci? {{NDR|ride}} <br /> '''Jack Traven''' {{NDR|sorride}}: Beh, e perché no? È probabile. <br /> '''Annie Porter''': Guarda, lascia stare. Le storie che nascono in circostanze eccezionali non durano mai. <br /> '''Jack Traven''': Ah sì? <br /> '''Annie Porter''': Sì, ho fatto studi approfonditi sull'argomento. *'''Howard Payne''': Tu non hai ancora capito Jack, eh, la bellezza di tutto questo. Una bomba è fatta per esplodere! È questo il suo significato, il suo scopo! La tua vita è vuota, e lo sai perché, Jack? Perché la passi tentando di impedire alle bombe di esplodere! E per chi? Per che cosa? Tu lo sai che cos'è una bomba che non viene fatta esplodere Jack? È un orologio d'oro da quattro soldi ecco che cos'è!<br />'''Jack Traven''': Tu sei pazzo... sei un pazzo scatenato!<br />'''Howard Payne''': No, i poveri sono pazzi Jack... io sono eccentrico! *{{NDR|Jack Traven e Howard Payne combattono sul treno della metropolitana in movimento}} '''Howard Payne''': Brutto figlio di puttana! Hai finito di rompermi le palle! {{NDR|colpisce Jack con il detonatore}} Ecco, ora il gioiellino è tuo! Lo vuoi?! Eh?! Lo vuoi?! Sei fottuto, Jack! Sei fottuto! Che fai adesso, Jack?! Che cosa fai visto che sei tanto intelligente, eh Jack?! Brutto pezzo di merda! Non ti dovevi mettere contro di me perché io sono più intelligente di te! Sono più intelligente di te! {{NDR|Jack gli spinge la faccia verso l'alto e Payne viene decapitato da un semaforo del tunnel}} <br /> '''Jack Traven''': Ma io non passo mai con il rosso! *'''Annie Porter''': Dov'è finito Howard?"<br />'''Jack Traven''': Ha perso la testa! *'''Annie Porter''': Non mi hai abbandonato.<br />'''Jack Traven''': Non avevo altri impegni per stasera. *'''Jack Traven''': Peró ti avverto... Io so che le storie basate su avvenimenti eccezionali non durano mai.<br /> '''Annie Porter''': OK... allora basiamola sul sesso! ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Speed''|w=Speed (film 1994)}} [[Categoria:Film d'azione]] [[Categoria:Film premi Oscar]] fe7i6kebkvp93a53zygvd128l5suvdn Raffaele Viviani 0 71489 1223542 1207905 2022-08-20T23:22:42Z Sun-crops 10277 +1 wikitext text/x-wiki [[File:Scugnizzo.jpg|miniatura|Raffaele Viviani: manifesto di ''Scugnizzo'' con firma, 1905]] '''Raffaele Viviani''' (1888 – 1950), commediografo, attore teatrale, poeta e autore di canzoni italiano. ==''Poesie''== *''A vede' sti trezze''<ref>Trecce.</ref>'' d'oro, | ca 'ncuietate''<ref>Agitate.</ref>'' so' d' 'o viento, | pe' stu core è nu turmiento, | comm' 'o stisse a sceria'<nowiki></nowiki>''<ref>Strofinare, lavare.</ref>''!... | Comme tu, spremmenno forte, | 'nzieme a 'e panne 'o 'nturcigliasse''<ref>Attorcigliassi.</ref>'' | e, schiattannolo 'e putassa''<ref>Lisciva caustica.</ref>'', | me l'hê fatto avvelená!'' (''Lavannare'!...''<ref>Lavandaia.</ref>) *''All'acqua e a ô sole fràveca''<ref>Fabbrica, costruisce.</ref>'' | cu na cucchiara 'mmano, | pe' ll'aria 'ncopp'a n'anneto''<ref>Impalcatura.</ref>'', | fore a nu quinto piano. || Nu pede miso fauzo''<ref>Falso.</ref>'', | nu muvimento stuorto, | e fa nu vuolo 'e l'angelo, | primma c'arriva, è muorto.'' (''Fravecature''<ref>Carpentieri.</ref>) *''– Chisto è [[Napoli|Napule]] d' 'o sole, | 'o paese d' 'o calore? | Gela l'acqua inte' 'e cannole''<ref>Tubazioni.</ref>'', | s'è schiattato''<ref>Scoppiato.</ref>'' 'o cuntatore!'' (''San Gennaro dei Poveri'') *''Puparuole''<ref>Peperoni.</ref>'' e aulive. | Magnateve 'o cocco! Magnateve o cocco! | Rrobba vecchia! | Pallune p' 'allesse''<ref>Castagne da lessare (grandi come palloni).</ref>''! Pallune p' 'allesse! | 'E mellune chine 'e fuoco!''<ref>Angurie rosse come il fuoco.</ref>'' | Na bona marenna! Na bona marenna''<ref>Merenda.</ref>''! | Cotogne! | Gelati! Gelati! Gelati! Gelati! | Concia tielle''<ref>Ripara pentole.</ref>''! | 'A pizza cu 'alice! 'A pizza cu 'alice! | Furno 'e campagna! | 'E lazze''<ref>Lacci.</ref>'' p' 'e scarpe! 'E lazze p' 'e scarpe! | D' 'o ciardino tutte secche! | 'A capa d' 'o purpo! 'A capa d' 'o purpo''<ref>Polipo.</ref>''! | 'O Roma''<ref>Il quotidiano.</ref>''! | Chella bella mamma''<ref>Madonna.</ref>'' d' 'o Carmene v' 'o ppava''<ref>Paga.</ref>''! Nun m' 'o ppozzo fatica'!'' (''A Rumba d' 'e [[Scugnizzo|scugnizze]]'') *''So' «Bammenella''<ref>Bambinella (soprannome).</ref>''» 'e copp' 'e [[Quartieri Spagnoli|Quartiere]]''<ref>I Quartieri spagnoli, quartiere di Napoli.</ref>''; | pe' tutta Napule faccio parla' | quanno annascusa''<ref>Di nascosto.</ref>'' p' 'e vicule, 'a sera, | ncopp' 'o pianino me metto a balla'. || Veco 'a 'mbulanza, 'int'a niente m' 'a squaglio''<ref>Me ne scappo.</ref>''! | E si m'afferra me torna a lassa'!'' (''So' Bammenella 'e copp' 'e Quartiere'') *{{NDR|La pesca con la [[sciabica]]}} ''«Soh, vaie, ch'è cchiena! | Soh, forza, ch'aonna!»<ref>Abbonda.</ref> | Tiranno, s'affonna | cu 'e piede 'int' 'arena. || 'Nu viecchio 'nturciglia<ref>Attorciglia.</ref> | 'na funa, ch'aumenta. | Quann'uno rallenta, | va n'ato e ripiglia. || Cappielle scagnate<ref>Stinti, scoloriti.</ref>; | nu sfuorzo ogne faccia; | cu 'e gamme e cu 'e braccia | d' 'o sole scuttate. || Nu sùvero<ref>Sughero.</ref> sponta, | già n'ato s'affaccia. | «P' 'o mare è bunaccia! | Soh, 'a maneca<ref>La manica, la parte anteriore del sacco della rete a sciabica.</ref> è pronta!» || «Tirammo, strignimmo, | ca 'a rezza se 'nzerra!<ref>Si chiude.</ref> | Soh, forza, sta 'nterra! | E aunimmo 'sti ccimme!»<ref>E uniamo queste cime!</ref> || «Soh, vaie, ch'è cchiena! | Soh, forza, ch'aonna!» | Sta rezza se mena | prianno<ref>Pregando.</ref> 'a Maronna. || «Soh, vaie, ch'è cchiena!»'' ('''A tirata d' 'a rezza'', pp. 175-176) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Raffaele Viviani, ''[http://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&printsec=frontcover&dq=raffaele+viviani+poesie&hl=it&sa=X&ei=y1d3T7rFL4qAOveAieYN&ved=0CD4Q6AEwAQ#v=onepage&q=raffaele%20viviani%20poesie&f=false Poesie: opera completa]'', a cura di Antonio Lezza, Guida editori, Napoli, 2010. ISBN 978-88-6042-710-6 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Viviani, Raffaele}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Commediografi italiani]] [[Categoria:Drammaturghi italiani]] [[Categoria:Poeti italiani]] leeed829quscx5rjuqpxvbj6vxmtaqp 1223548 1223542 2022-08-20T23:51:38Z Sun-crops 10277 allineo wikitext text/x-wiki [[File:Scugnizzo.jpg|miniatura|Raffaele Viviani: manifesto di ''Scugnizzo'' con firma, 1905]] '''Raffaele Viviani''' (1888 – 1950), commediografo, attore teatrale, poeta e autore di canzoni italiano. ==''Poesie''== *''A vede' sti trezze''<ref>Trecce.</ref>'' d'oro, | ca 'ncuietate''<ref>Agitate.</ref>'' so' d' 'o viento, | pe' stu core è nu turmiento, | comm' 'o stisse a sceria'<nowiki></nowiki>''<ref>Strofinare, lavare.</ref>''!... | Comme tu, spremmenno forte, | 'nzieme a 'e panne 'o 'nturcigliasse''<ref>Attorcigliassi.</ref>'' | e, schiattannolo 'e putassa''<ref>Lisciva caustica.</ref>'', | me l'hê fatto avvelená!'' (''Lavannare'!...''<ref>Lavandaia.</ref>) *''All'acqua e a ô sole fràveca''<ref>Fabbrica, costruisce.</ref>'' | cu na cucchiara 'mmano, | pe' ll'aria 'ncopp'a n'anneto''<ref>Impalcatura.</ref>'', | fore a nu quinto piano. || Nu pede miso fauzo''<ref>Falso.</ref>'', | nu muvimento stuorto, | e fa nu vuolo 'e l'angelo, | primma c'arriva, è muorto.'' (''Fravecature''<ref>Carpentieri.</ref>) *''– Chisto è [[Napoli|Napule]] d' 'o sole, | 'o paese d' 'o calore? | Gela l'acqua inte' 'e cannole''<ref>Tubazioni.</ref>'', | s'è schiattato''<ref>Scoppiato.</ref>'' 'o cuntatore!'' (''San Gennaro dei Poveri'') *''Puparuole''<ref>Peperoni.</ref>'' e aulive. | Magnateve 'o cocco! Magnateve o cocco! | Rrobba vecchia! | Pallune p' 'allesse''<ref>Castagne da lessare (grandi come palloni).</ref>''! Pallune p' 'allesse! | 'E mellune chine 'e fuoco!''<ref>Angurie rosse come il fuoco.</ref>'' | Na bona marenna! Na bona marenna''<ref>Merenda.</ref>''! | Cotogne! | Gelati! Gelati! Gelati! Gelati! | Concia tielle''<ref>Ripara pentole.</ref>''! | 'A pizza cu 'alice! 'A pizza cu 'alice! | Furno 'e campagna! | 'E lazze''<ref>Lacci.</ref>'' p' 'e scarpe! 'E lazze p' 'e scarpe! | D' 'o ciardino tutte secche! | 'A capa d' 'o purpo! 'A capa d' 'o purpo''<ref>Polipo.</ref>''! | 'O Roma''<ref>Il quotidiano.</ref>''! | Chella bella mamma''<ref>Madonna.</ref>'' d' 'o Carmene v' 'o ppava''<ref>Paga.</ref>''! Nun m' 'o ppozzo fatica'!'' (''A Rumba d' 'e [[Scugnizzo|scugnizze]]'') *''So' «Bammenella''<ref>Bambinella (soprannome).</ref>''» 'e copp' 'e [[Quartieri Spagnoli|Quartiere]]''<ref>I Quartieri spagnoli, quartiere di Napoli.</ref>''; | pe' tutta Napule faccio parla' | quanno annascusa''<ref>Di nascosto.</ref>'' p' 'e vicule, 'a sera, | ncopp' 'o pianino me metto a balla'. || Veco 'a 'mbulanza, 'int'a niente m' 'a squaglio''<ref>Me ne scappo.</ref>''! | E si m'afferra me torna a lassa'!'' (''So' Bammenella 'e copp' 'e Quartiere'') *{{NDR|La pesca con la [[sciabica]]}} ''«Soh, vaie, ch'è cchiena! | Soh, forza, ch'aonna!<ref name=abundat>Abbonda.</ref>» | Tiranno, s'affonna | cu 'e piede int' 'arena. || Nu viecchio 'nturciglia<ref>Attorciglia.</ref> | na funa, ch'aumenta. | Quann'uno rallenta, | va n'ato e ripiglia. || Cappielle scagnate<ref>Stinti, scoloriti.</ref>; | nu sfuorzo ogne faccia; | cu 'e gamme e cu 'e braccia | d' 'o sole scuttate. || Nu sùvero<ref>Sughero.</ref> sponta, | già n'ato s'affaccia. | «P' 'o mare è bunaccia! | Soh, 'a maneca<ref>La manica, la parte anteriore del sacco della rete a sciabica.</ref> è pronta!» || «Tirammo, strignimmo, | ca 'a rezza se 'nzerra!<ref>Si chiude.</ref> | Soh, forza, sta 'nterra! | E aunimmo 'sti ccimme!<ref>E uniamo queste cime!</ref>» || «Soh, vaie, ch'è cchiena! | Soh, forza, ch'aonna!<ref name=abundat />» | Sta rezza se mena | prianno<ref>Pregando.</ref> 'a Maronna. || «Soh, vaie, ch'è cchiena!»'' ('''A tirata d' 'a rezza'', pp. 175-176) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Raffaele Viviani, ''[http://books.google.it/books?id=WoVk3S-AR88C&printsec=frontcover&dq=raffaele+viviani+poesie&hl=it&sa=X&ei=y1d3T7rFL4qAOveAieYN&ved=0CD4Q6AEwAQ#v=onepage&q=raffaele%20viviani%20poesie&f=false Poesie: opera completa]'', a cura di Antonio Lezza, Guida editori, Napoli, 2010. ISBN 978-88-6042-710-6 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Viviani, Raffaele}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Commediografi italiani]] [[Categoria:Drammaturghi italiani]] [[Categoria:Poeti italiani]] djzvnlg64fpy8a12h10fw57jji7jmod One Tree Hill (settima stagione) 0 83127 1223579 1213943 2022-08-21T09:18:27Z Eumolpo 789 ortografia wikitext text/x-wiki {{torna a|One Tree Hill}} {{TOCright}} '''''[[One Tree Hill]]''''', settima stagione. ==Episodio 1, '' 7 anni James''== *'''Haley''': Buon [[Auguri di compleanno dalle serie televisive|compleanno]]! Incredibile, hai già quattro anni!<br />'''James''': Sette!<br />'''Haley''': Ti accontenti di cinque?<br />'''James''':"No!<br />'''Haley''': Potrei nutrirti a caffè e sigarette così non cresci più. *"Un giorno quando sarà grande e ripenserà ai suoi momenti più belli, penserà a oggi. Perché era felice, era protetto, ed era amato. È un gran bel regalo, sai?" ('''Clay''') *'''Brooke''': "Ti ricordi com'eravamo all'inizio? Anche se non ci vedevamo, ci sentivamo sempre, e mi si fermava il cuore ad ogni messaggio, ad ogni squillo del telefono... perché vedi, io speravo che fossi tu."<br />'''Julian''': "Per me era la stessa cosa." *"Il perdono non è mai facile, è facile l'amarezza, ancor più facile l'odio. Ma perdonare è difficile. A volte si dicono cose che non si pensano o si fanno cose che non si possono cancellare. Si, a volte si fanno cose che non si possono cancellare, e continuiamo a farle per soffocare il dolore. Tutti hanno paura di qualcosa. Io avevo paura, stavo morendo. Ma di fronte alla disperazione ebbi una rivelazione: quel che ho fatto è quel che sono, ma quel che ho fatto non è quel che sarò. Sono passati quasi 37 milioni di secondi, 10 mila ore signori; 14 mesi da quando ho compreso che quello che ho fatto non è quello che veramente sono. Liberatevi dal peso degli errori passati e il vostro cuore diventerà più forte, io lo sono bene: il mio doveva cedere molto tempo fa. Ma questo non cancellerà ciò che avete fatto. Il vostro passato è lì fuori e ha la memoria lunga." ('''Dan''') *'''Brooke''': "Ho paura Julian. E se sparisse tutto?"<br />'''Julian''': "Di che parli, Brooke?"<br />'''Brooke''': "La sensazione che provo nel rivederti dopo un mese; il dolore che sento quando stai per andare via. Non voglio che svaniscano."<br />'''Julian''': "Non accadrà, puoi starne certa." ==Episodio 2, '' Fulmine a ciel sereno ''== *"Voi ora non avreste Mia Catalano se non fosse stato per questa etichetta. Non avreste il tempo, la pazienza, o l'interesse di far crescere un talento come il suo. Questo fanno le etichette piccole, allevano e affinano gli artisti, quello che le grosse società non fanno." ('''Haley''') *"Mio padre come sai era sempre fuori, sempre su un set all'estero o in ufficio a produrre film. Ma una volta venne a casa e mi sorprese, mi portò a vedere "La sottile linea rossa". Restammo insieme per tutta la giornata, solo lui ed io. Non succedeva molto spesso; a dirla tutta non è più successo, mai più. Ma quel giorno... quello è stato forse il più bello che abbia passato con lui." ('''Julian''') *'''Miranda''': "Perché Peyton l'ha creata? Che c'è di personale?"<br />'''Haley''': "Diceva che le grandi Major non hanno anima." *'''Brooke''': "Sa, per tutta la vita ho cercato di rendere mia madre fiera di me e poi una sera Julian ha fatto si che si allontanasse dalla nostra vita, e ora io vorrei fare lo stesso con lei, ma non so se avrebbe un senso.<br />'''Paul''': "Sei sconvolta."<br />'''Brooke''': "Ho un brutto poster di un film di guerra appeso nel soggiorno Paul, certo che sono sconvolta. E l'unica ragione per cui è lì ora, è che lei un giorno ha portato Julian a vedere quel film. E in quell'unico giorno il piccolo Julian si è sentito vicino a suo padre; lui si è sentito amato e apprezzato da lei. E la cosa più triste è che in tutta la sua vita ci sia stato solo un giorno così. Mentre a mio parere era un suo dovere Paul farlo sentire così tutti i giorni dell'anno." *"Ci siamo persi. Abbiamo smesso di ridere come prima, di amarci come prima." ('''Quinn''') *'''Haley''': "La gente ha il diritto di cambiare, Quinn."<br />'''Quinn''': "Ma uno avrà anche il diritto di restare uguale, chiedo troppo? Il diritto di essere esattamente la persona che è sempre stata. Io non sono cambiata, è David che è cambiato e non so perché questo mi ha fatto a pezzi dentro." ==Episodio 3, '' L'offerta ''== *"Credo che per noi, parte del problema fosse capire a cosa rinunciare pur di rendere felice l'altro." – Quinn *'''Quinn''': "Però, sei un bel tipo: mia sorella in lacrime, mio cognato è semi-disoccupato e tu fai il cretino con una scema al bar."<br />'''Clay''': "Wow, tuo marito starà ballando dalla gioia." ==Episodio 4, '' Colpo basso ''== *'''Haley''': "Per tua informazione dentro ai cereali c'è tutto quello che ti serve."<br />'''Quinn''': "È questo il punto: possono avere quello che mi serve ma forse non è quello che voglio." *'''Victoria''': "Oh, l'ex attrice che paghiamo troppo."<br />'''Alex''': "Ora ricordo, Milli mi ha detto tutto di te: eri la strega che comandava qui ma ora sei solo una strega disoccupata." *'''James''': "Jack dice che avrò un fratellino."<br />'''Nathan''': "Ti prometto che se mai avrai un fratellino sarà da me e la mamma."<br />'''James''': "Perché lo dicono?"<br />'''Nathan''': "Perché a volte le persone cattive confondono giusto e sbagliato. E cercano di approfittare delle persone che invece sono buone, come noi."<br />'''James''': "Tu l'hai fatto?"<br />'''Nathan''': "No, e sai perché? Perché quando mi capita di essere confuso, guardo questa foto di te e la mamma e mi ricordo cosa è più importante per me. Così ho sempre fatto la cosa giusta." ==Episodio 5, '' Conclusioni affrettate''== *'''Nathan''': "Stai cominciando a crederle Haley, non è così?"<br />'''Haley''': "Ma no, è solo che non capisco perché dovrebbe inventarsi tutto. Insomma, se è falso verrà fuori quando il bambino nascerà; quindi per quale ragione lo fa?"<br />'''Nathan''': "Sta cercando di approfittarsi di noi."<br />'''Haley''': "Perché di te?"<br />'''Nathan''': "Bene. La cosa di cui ho più bisogno in questo momento è la tua fiducia e tu credi che menta."<br />'''Haley''': "Non ho detto questo."<br />'''Nathan''': "Non ce n'è bisogno."<br />'''Haley''': "Nathan? Dove stai andando?"<br />'''Nathan''': "Esco. Tranquilla, non metterò incinta nessuna." *'''Brooke''': "Che cosa fai? Apri le gambe per ottenere quello che vuoi? Finalmente trovi un uomo interessato al tuo copione invece che al tuo corpo, e tu ti comporti come sempre: rovinando tutto."<br />'''Alex''': "Brooke, mi dispiace ho fatto un enorme sbaglio."<br />'''Brooke''': "Ti ha dato l'opportunità di far vedere al mondo che non sei una stupida attricetta fallita, ma hai dimostrato di esserlo in tutto e per tutto. Ottimo lavoro." *'''Mouth''': "Ho visto le tue foto dell'altra sera, eri bellissima. Per Brooke dovresti fare la modella..."<br />'''Millicent''': "Tu che ne dici?"<br />'''Mouth''': "Che hai lavorato cinque anni per arrivare dove sei."<br />'''Millicent''': "Ma è qualcosa di nuovo e diverso."<br />'''Mouth''': "Non credevo che volessi cambiare."<br />'''Millicent''': "Nemmeno io."<br />'''Mouth''': "Dici sempre che lavorare con le modelle è la parte peggiore del tuo lavoro."<br />'''Millicent''': "Non devo essere come loro."<br />'''Mouth''': "Cioè stare fuori tutta la notte e arrivare tardi al lavoro? Questo è nuovo e diverso?"<br />'''Millicent''': "Vedo che c'hai pensato parecchio?"<br />'''Mouth''': "Ehh... no, è solo che tu non sei così."<br />'''Millicent''': "E questo l'hai deciso tu, tutto da solo nel tuo sottoscala?" *Quando si smette di fare piccole cose per l'altro si perdono le cose migliori." ('''Quinn''') *"Quando Haley partì per la tournée, anch'io lo pensavo: qualsiasi cosa tentassi lei non tornava da me. Quindi per quanto fosse doloroso la lasciai andare, ma non ho smesso di sperare." ('''Nathan''') ==Episodio 6, '' Conflitti amorosi''== *"Una sgualdrina rimane sempre una sgualdrina." ('''Brooke''') *"Credo che quello di cui le persone hanno bisogno, è andare oltre le apparenze." ('''Mia''') *'''Clay''': "Rimani stanotte. Mi manchi tanto."<br />'''Sara''': "È quello che vuoi?"<br />'''Clay''': "Ne ho bisogno." *"Nathan Scott è un ragazzo di Tree Hill che ha superato infortuni e avversità per realizzare il sogno che aveva fin dall'infanzia: diventare un giocatore di basket professionista. Ma ultimamente la carriera di Nathan è finita in secondo piano per un'avventura con una fan terminata con una gravidanza. A mio parere continuare a fare servizi su tali sospetti senza che ci siano le prove della loro fondatezza, è da parte di questo Network un superficiale tentativo di fare gli ascolti. Non sto dicendo che gli sportivi siano al di sopra della legge, dico solo che spetta alla scienza stabilire la fondatezza di questi fatti non al notiziario della sera. Sinora non ci sono nuove prove che indichino la colpevolezza di Nathan Scott rispetto a queste affermazioni. Tuttavia appare sempre più colpevole ogni volta che si fa un servizio su di lui. Io ho deciso di occuparmi di cronaca sportiva perché ritengo che parlare di sportivi spinga la gente ad essere migliori. Benché io non sia mai stato un'altleta eccezionale, posso cercare di essere eccezionale a modo mio. Rifiutando di cedere alle pressioni, rifiutando di abbassarmi a certi livelli proprio come ha fatto Nathan Scott. Io credo a Nathan Scott, ma credo anche nei miei telespettatori e credo non vogliate contribuire a trascinarlo nel fango. Quindi se volete notizie sportive e non dei pettegolezzi, cambiate canale. Che il mio capo sappia che non contano solo gli ascolti, che conta la gente e l'integrità, ma soprattutto conta la verità, questo significa ancora qualcosa." ('''Mouth''') *'''Nathan''': "Una ritrattazione non farà cambiare idea a nessuno."<br />'''Haley''': "Potrebbe."<br />'''Nathan''': "Tutti penseranno che l'abbiamo pagata, cosa che faremo. E sembreremo ancora più colpevoli, ma tu questo lo sai il che... mi fa pensare che il motivo per cui hai deciso di pagarla è che cominci a credere che stia dicendo la verità. Ma Haley, se sono colpevole di questo non solo sarei uno che ti avrebbe tradita ma sarei anche uno che mette al mondo un figlio per abbandonarlo, come Dan Scott. Se mi ritieni capace di questo fa pure quello che credi, ma se hai perso fiducia in me, tutti i soldi del mondo non te la ridaranno." *"Ma non sto scappando dai miei problemi, Nathan. Sto fuggendo da qualcosa che si è spezzato e ne sono anche spaventata. Non so proprio come superarlo." ('''Quinn''') *'''Millicent''': "Credo di aver commesso un errore... ma non sono certa di volerlo."<br />'''Mouth''': "Allora perché hai accettato?"<br />'''Millicent''': "Perché mi faceva sentire speciale. Insomma, con il mio vecchio lavoro mi sentivo competente, preparata; mi sentivo capace, intelligente, e affidabile... ma non mi sentivo speciale."<br />'''Mouth''': "Oh, tu sei la ragazza migliore che abbia mai incontrato."<br />'''Millicent''': "Grazie Marvin. Ma quella sera è stato come... se tutto il mondo credesse che fossi speciale. Ma chi voglio prendere in giro? Non sono una modella sono solo Millicent." *"Se sfilare ti fa sentire speciale, allora dovresti farlo perché meriti di sentirti così. Meriti di essere felice ogni secondo di ogni giorno." ('''Mouth''') *'''Brooke''': "E l'uomo che amo da stanotte non dormirà in altri posti che non siano il divano."<br />'''Julian''': "Scusa, ma io cosa ho fatto?"<br />'''Brooke''': "Ciò che non hai fatto è dirmi che questa sgualdrina si è spogliata davanti a te."<br />'''Julian''': "Oh, quello..."<br />'''Brooke''': "Si, quello!" *'''Haley''': "Non ho telefonato. Non ce l'ho fatta."<br />'''Nathan''': "Questo ti distingue da lei. È questo uno dei mille motivi per cui non potrei mai, in nessuna circostanza, tradirti."<br />'''Haley''': "Non voglio che distruggano il tuo sogno."<br />'''Nathan''': "Non accadrà. È qui davanti a me. E non me ne separerò mai." ==Episodio 7, '' Realtà e apparenza ''== *Non credete a qualcosa solo perché lo dice una persona saggia o lo leggete in un libro, o è di spiegazione divina o perché ve l'ha detto vostra madre. Questo non lo rende vero. Credete solamente a ciò che voi stessi potete verificare e giudicare vero. ('''Dan''') *Il divorzio non avviene all'improvviso. E le storie d'amore non finiscono all'improvviso. Tutti vogliamo essere amati, essere felici. E perché non lo siamo? Perché siamo diventati degli esperti nel sabotare la nostra felicità, nel sentirci come delle vittime, quando in realtà è stata una nostra scelta. Le brutte abitudini, i vizi, l'incapacità di mostrare amore e compassione, queste sono le cose che ci distruggono. Non siamo delle vittime, siamo i carnefici dell'amore e della felicità. ('''Dan''') *A volte io non riesco più a vederti. Mi dimentico delle cose su di te e temo di perdere i nostri ricordi: come il tuo profumo, il suono della tua voce e come ti sentivo tra le mie braccia. ('''Clay''') *'''Brooke''': Devo sapere che provi le stesse cose che provo io. Che tu riesci a vederti insieme a me, per sempre... perché altrimenti che sto facendo, che cosa stiamo facendo... cosa siamo?<br />'''Julian''': Ehì, guardami. Siamo noi, Brooke. Sei la ragazza che amo con tutto il cuore e io sono il ragazzo che starà con te per sempre. Non dobbiamo avere fretta, per sempre è tantissimo tempo. *'''Sara''': Non puoi cancellare ciò che siamo stati o ciò che abbiamo vissuto. Nessuno potrà farlo. Noi due insieme brillavamo, non lo dimenticherai.<br />'''Clay''': Ti amavo così tanto, Sara.<br />'''Sara''': Eri perfetto per me. E lo sarai per sempre. Ma ora è tempo di andare avanti. ==Episodio 8, '' Di fronte alle paure ''== *'''Quinn''': Ehi, Brooke, stai bene?<br />'''Brooke''': Ti prego, potresti dire a quello gnomo di smettere di guardarmi? *'''Clay''': Sara, hai provato dolore... nel momento in cui sei morta?<br />'''Sara''': No.<br />'''Clay''': Be', io sì. E lo sento ogni giorno e questo non è giusto.<br />'''Sara''': La vita non è giusta, Clay. Ma continuare a essere infelice non riuscirà a cambiare le cose. *'''Brooke''': Allora cos'ha detto Zelda? Orictolagus... e poi? Orictolagus culo culus.<br />'''Haley''': No, non ha detto cosi.<br />'''Haley''': Hai ragione, la cellulite fa più paura. *'''Clay''': Scusami.<br />'''Quinn''': Io non capisco. Io non so che cosa sto facendo, insomma non so cosa stiamo facendo. Mi dici che cosa ho sbagliato?<br />'''Clay''': Quinn, tu mi piaci e solo che... Si chiamava Sara e io l'amavo, lei era mia moglie, ma è morta. Non l'avevo mai detto a nessuno, almeno fino ad oggi. ==Episodio 9, '' Un'altra possibilità ''== *'''Quinn''': "D'accordo giochiamo: di cos'altro hai paura?"<br />'''Clay''': "Di guardare avanti. Di provare qualcosa per una persona nuova. Ma sono stanco di avere paura." ==Episodio 10, '' Lezioni di vita ''== *"Diamo per scontato il fatto di essere felici fino a quando non facciamo del male a qualcuno o a noi stessi. Serviamo rancore e messi di fronte ai nostri errori, inventiamo un nuovo passato e reinventiamo noi stessi, o almeno ci proviamo. Siamo orgogliosi, volitivi, tremendamente scorretti e alla fine le nostre menzogne si ritorgono contro di noi." ('''Dan''') *'''Brooke''': "Pensavo di essere incinta."<br />'''Julian''': "Che cosa?"<br />'''Brooke''': "Non lo sono, meglio per te."<br />'''Julian''': "Sarebbe stato meglio per me se lo fossi stata." *'''Brooke''': "Devi essere strafatta."<br />'''Victoria''': "No ma che dici? Ho solo bevuto tre [[Martini (cocktail)|Martini]] a pranzo... ok, sono un po' intontita."<br />'''Brooke''': "Non tu ubriacona, Millicent. Pensa, si aspetta che io le paghi cinquecentomila dollari come modella della compagnia."<br />'''Victoria''': "Hai ragione è strafatta, forse fuma crack." *"È vero ho parlato di rallentare un po' e prenderci del tempo, ma se in futuro di dovessi rimanere incinta, quello sarà un grande giorno. E io sarò pienamente d'accordo." ('''Julian''') *'''Dan''': "Non era questo che intendevo con prendi il controllo della tua vita, ma almeno hai un bel vestito. Alcune persone non sanno cos'è il coraggio."<br />'''Clay''': "Mia moglie è morta. All'improvviso e ingiustamente. Ma credeva in me e credeva in quello che volevo fare. Dopo averla seppellita ho scelto subito la sua lapide e sono andato a lavorare. Quindi non parlarmi di coraggio e non darmi lezioni sui giorni oscuri, perché questo è ben lontano dall'esserlo." *'''Clay''': "Non mi hai richiamato!"<br />'''Nathan''': "Non c'era nient'altro da dire."<br />'''Clay''': "Si, tranne questo: mi dispiace, non perché ho fallito come agente, ma perché non hai quello che volevi. Eri il miglior cliente che avessi mai avuto e mi mancherà rappresentarti. Ma più di ogni altra cosa eri anche il migliore amico che avessi mai avuto. E questo mi mancherà di più." ==Episodio 11, '' La redenzione ''== *"Sono felice che stai bene, ma è ora di cominciare a fermarsi. Ho bisogno che tu lo capisca e io ho davvero paura di quello che potrebbe accadere se tu non lo facessi, perché mi manca la vecchia Millicent. Mi manca la Millicent che preferiva stare a casa a giocare ai videogiochi piuttosto che uscire tutta la notte. Mi manca la Millicent a cui importava dei suoi veri amici e si impegnava nel suo lavoro. Mi manca quella Millicent, la rivoglio indietro." ('''Mouth''') *'''Dan''': "Prima che tu lo sappia da altri farò una trasmissione sul giorno in cui abbiamo perso Keith."<br />'''Nathan''': "Il giorno in cui hai ucciso Keith. Se vuoi chiedere perdono fallo bene Dan."<br />'''Dan''': "Non mi aspetto che tu sia d'accordo, vorrei solo che tu la guardassi. Servirà per aiutare la gente."<br />'''Nathan''': "No, non è vero. Sai cosa vedo quando ti guardo in tv? Vedo molta gente infelice e tu che gli prendi i soldi."<br />'''Dan''': "Dammi una possibilità."<br />'''Nathan''': "Una possibilità? Pensi che dopo tutti questi anni non abbia sperato che tu fossi un padre migliore di quello che sei? Ti ho dato milioni di possibilità e la verità è che se tu avessi davvero aiutato qualcuno o fatto un gesto che dimostrasse che ti importava di qualcuno oltre te stesso, allora forse. Ma io ti conosco, quindi perdonami ma ho finito le possibilità." *'''Quinn''': "È questo che adoro di te."<br />'''Haley''': "Cosa? Che non riesco a decidermi?"<br />'''Quinn''': "No, che ti preoccupi sempre di quello che vogliono gli altri. Io credo che la domanda che dovresti farti sia: tu che cosa vuoi?" *'''Brooke''': "Hai detto ad Alex che io non posso avere figli."<br />'''Julian''': "Io..."<br />'''Brooke''': "Sono cose personali. Sono cose che riguardano noi due e tu lo hai detto a lei."<br />'''Julian''': "Mi dispiace, ho fatto male... io... mi è uscito così."<br />'''Brooke''': "Ma come hai potuto farlo?"<br />'''Julian''': "Brooke, mi dispiace, ti prego perdonami."<br />'''Brooke''': "No! Vuoi sapere cosa c'è di peggio di quello che le hai detto? Le hai detto che vuoi avere dei figli. Hai detto a lei la verità e hai mentito a me." ==Episodio 12, '' L'intensità della vita''== *"A volte penso che noi sprechiamo tante parole e tanti momenti e non sfruttiamo il tempo per dire le cose che abbiamo nel cuore quando ne abbiamo l'occasione." ('''Clay''') *"Sara sapeva che l'amavi. Mi hai detto che l'hai abbracciata e che avevi ballato con lei prima. Non trovo un modo migliore per dire addio." ('''Quinn''') *"Il perdono non esiste. Esiste quello che fai e quello che devi pagare. Ricordatevelo quando attuate uno dei vostri piani malvaggi o quando tradite, rubate, siete avidi, odiate o qualsiasi cosa facciate o pensate di fare o abbiate già fatto. Il perdono non esiste, ci sono solo le conseguenze. Io ci sono passato e non c'è perdono: c'è sofferenza, e colpa e tormento per quello che sei e che hai fatto. Quindi non fatelo, fermatevi prima che sia tardi. Mi manchi Keith, ogni momento di ogni giorno. Rimorso è tutto quello che resta." ('''Dan''') *'''Quinn''': "A cosa pensi?"<br />'''Clay''': "Sai la tua paura dell'oceano? E come la spieghi?"<br />'''Quinn''': "L'immensità! Perché è così immenso."<br />'''Clay''': "Esatto... io riflettevo che... l'oceano non è così immenso. La vita è immensa ma l'affrontiamo con coraggio ogni giorno. Come hai fatto tu oggi." *"Il tuo è stato un gesto da vera egoista. Se ti alzasti e camminassi tra questi corridoi vedresti un sacco di persone battersi per avere un solo giorno di vita in più o anche solo un'ora, oppure un minuto. Non so Alex, il tuo gesto... a me sembra un atto di grande egoismo." ('''Brooke''') *'''Millicent''': "Mi dispiace! Ho detto delle cose terribili ad Alex e ti ho rubato il vestito... mi dispiace tanto."<br />'''Brooke''': "Perché Millie? Mi spieghi cosa ti è successo?"<br />'''Millicent''': "Volevo tanto dimagrire. Volevo assomiglire alle altre ragazze, così quando... l'ho trovata nell'armadio di Alex..."<br />'''Brooke''': "Droga? Ti sei drogata? Senti, non fai più la modella per me ma sei ancora mia amica, chiedi aiuto, vai in terapia." *"Sai, mia madre era una donna davvero meravigliosa. Aveva la magia dentro di sé e... dopo un po' di tempo cominciò a sentirsi poco amata e poco importante. Non lo so, papà era sempre al lavoro e io ero solo un ragazzo. Ero sempre fuori a fare quello che fanno tutti. Nessuno le ricordava che persona speciale fosse; nessuno cercò di fermarla quando prese quel bicchierino in più o quelle pillole di troppo. E... alla fine tutta la sua magia si spense e lei divenne quella persona non molto speciale che lei aveva sempre pensato di essere." ('''Julian''') *'''James''': "Vai via nonno Dan?"<br />'''Dan''': "Devo farlo."<br />'''James''': "Perché?"<br />'''Dan''': "Ho fatto tante brutte cose, Jamie. E mi dispiace."<br />'''James''': "Tutto a posto. Ti perdono." ==Episodio 13, '' Visita a sorpresa ''== *'''Victoria''': "Ami ancora Julian?"<br />'''Brooke''': "Ma certo!"<br />'''Victoria''': "Oggi l'ho incontrato e gli ho detto di lottare per te. Ma lui sta già lottando, non è così? Senti non lasciare che questo vostro "prendiamoci un po' di tempo" diventi un addio." *'''Julian''': "Io sono qui a Tree Hill per te e non è mai abbastanza. Stai ancora aspettando che succeda qualcosa; aspettando che non funzioni tra noi."<br />'''Brooke''': "Non sono venuta qui per litigare, voglio solo parlare."<br />'''Julian''': "Già e invece stiamo litigando. E mi sono davvero stancato di litigare con te. Sai, forse hai ragione, forse io ho bisogno di salvare le persone, questo è il mio problema. Ma io sono anche quello che ti ama Brooke, sono quello che hai allontanato quando hai scoperto che non potevi avere figli, sono quello di cui non riesci a fidarti non importa quante volte te lo ripeta, è questo il tuo problema non potrò mai farti cambiare idea." ==Episodio 15, '' Festa anni ottanta ''== *"La ragazza dietro la porta marrone." "Non ha lo stesso significato." ('''Brooke''') *"Che lui lo ammetta o no, non posso stare tranquillamente con un ragazzo che è innamorato di un'altra. Non più." ('''Brooke''') *'''Clay''': " Sarebbe bello se tu ogni tanto mi dessi credito anziché dubitare."<br />'''Nathan''': " Hai ragione amico, ho esagerato prima, scusami."<br />'''Clay''': " Nathan c'è qualcosa che non ti ho mai detto e non so perché non te l'ho detto ma è successo. Io ero sposato, prima di conoscerti. Si chiamava Sara."<br />'''Nathan''': " Certo, ti ha lasciato quando ha saputo che andavi con tutte?"<br />'''Clay''': " No veramente è morta!" *'''Julian''': "Non credo che sarà facile tu e io buoni amici."<br />'''Brooke''': "No. Ma è meglio che non essere vicini l'una all'altro." ==Episodio 16, '' Nonna Lydia ''== *'''Lydia''': "Mi è dispiaciuto sapere di tua moglie. Sai anche io ho perso mio marito qualche anno fa."<br />'''Clay''': "Quinn me l'ha detto, mi dispiace."<br />'''Lydia''': "È dura vero? Imparare a vivere senza.<br />'''Clay''': "Già! È dura andare avanti è come se fosse ingiusto verso di loro."<br />'''Lydia''': "Credo che verso di loro sia ingiusto il contrario. Insomma, è quello che vorrebbero... vorrebbero sapere che abbiamo affrontato la loro assenza con dignità, con grazia."<br />'''Clay''': "Si, ma a dire il vero non credo di avere affrontato con grazia questa faccenda."<br />'''Lydia''': "Sei ancora qui, sei ancora in cerca della tua strada e in questo c'è molta più grazia di quanto tu creda." *'''Lydia''': "Senti, ne vuoi parlare?"<br />'''Haley''': "Che c'è da dire? Che sono arrabbiata? Sono furiosa. Questo non è giusto."<br />'''Lydia''': "Lo so!"<br />'''Haley''': "Tu dici: "ho il cancro." e di colpo il mio mondo cambia. Come dovrei comportarmi mamma? Quando mi serve un consiglio su come essere una buona madre io ti chiamo; quando mi serve un consiglio su come essere una brava moglie io ti chiamo; quando sono triste, arrabbiata o felice o qualunque altra cosa io ti chiamo, io ho bisogno che tu ci sia."<br />'''Lydia''': "Ma io ci sarò sempre, sarò sempre parte di te, tesoro mio. Ma tu senza alcun aiuto sei già una madre e una moglie fantastica. Tesoro tu sei incredibilmente forte. Dai pensa a tutto quello che hai affrontato e per quanto fosse difficile hai sempre trovato il modo migliore per gestire le cose." ==Episodio 17, '' Situazioni a sorpresa ''== *"Ho bisogno di credere in qualcosa perché senza speranza non riuscirei a respirare." ('''Haley''') *'''James''': "Nonno ti manca?"<br />'''Lydia''': "Ogni secondo di ogni giorno. Sai cosa faccio per ricordarmelo? Quando ascolto tua madre sento la risata del nonno, e quando guardo tua zia Quinn vedo i suoi occhi, e quando vedo te riesco a vedere il suo sorriso bellissimo." *'''Quinn''': "Vorrei solo che non fosse così difficile con mia madre."<br />'''Clay''': "Io sono l'emblema della sofferenza solitaria, ma tu devi reagire. Io sono qui."<br />'''Quinn''': "Lo so, grazie! Ma per me è complicato accettare che lei se ne stia andando."<br />'''Clay''': "Per quello che vale, tu hai un'opportunità: hai la possibilità di dirle addio. Io non l'ho avuta con Sara, e vorrei averla avuta. Avrei voluto quel momento." *'''Haley''': "Ehì, ascolta: so quanto dev'essere difficile per te, se hai bisogno di piangere, va bene."<br />'''James''': "Non piango per me, io piango per te: la tua mamma morirà. Non voglio perdere né papà né te."<br />'''Haley''': "Tu non ci perderai mai, promesso." *'''Lydia''': "Ti sei preso molta cura di mia figlia. Mi ricordo il giorno in cui sei venuto a chiederci il permesso di sposarla, eri così nervoso."<br />'''Nathan''': "Già!"<br />'''Lydia''': "Ma ti guardai negli occhi e mi resi conto..."<br />'''Nathan''': "Di che cosa?"<br />'''Lydia''': "Che avresti cambiato la vita di mia figlia. E avevo ragione."<br />'''Nathan''': "Già! Voi avete cresciuto la donna che è riuscita a cambiare tutto il mio mondo. Questo non lo dimenticherò mai Lydia, mai. Grazie per aver detto di si." *"A volte il nostro rapporto sembra così semplice e tranquillo, ma poi da un momento all'altro diventa tutto molto complicato e ci sono dei giorni in cui ho voglia di risolvere i problemi, ma poi ce ne sono altri in cui mi chiedo se siamo fatti per stare insieme, se potremo mai essere una coppia." ('''Brooke''') *"Non aspettare! Sai la vita è troppo breve. Se ami una persona e vuoi stare con lei va a prenderla, non perdere tempo. Ai problemi ci penserai dopo. Non sai cosa accadrà domani." ('''Haley''') *'''Alex''': "E dimmi: come va con Brooke?"<br />'''Julian''': "È ovvio che ci amiamo ancora ma se ci avviciniamo troppo, uno dei due alza un muro. E quando succede non c'è comunicazione."<br />'''Alex''': "Allora abbattilo."<br />'''Julian''': "Una volta che Brooke alza un muro verrà giù solo quando lo deciderà lei." ==Episodio 18, '' Parole che cambiano la vita ''== *'''Haley''': "Come potrò mai farcela, Nathan?"<br />'''Nathan''': "Come fai sempre: con dignità e tanto coraggio. E con me al tuo fianco in ogni momento." *'''Haley''': "Ci sono stati tanti momenti belli e così tante cose che se ne andranno via con lei quando morirà. Non so quali siano le domande giuste da fare, non sono... non sono pronta per questo. Non mi sento pronta, Nathan."<br />'''Nathan''': "Nessuno lo è mai." *"Dà alla tua testa il permesso di seguire il tuo cuore." ('''Lydia''') *'''Brooke''': "Credevo che fossi andato a letto con Alex."<br />'''Julian''': "Quindi, in pratica non ti fidi ancora di me?"<br />'''Brooke''': "No, in pratica sono diventata gelosa perché sono innamorata di te, Julian e non smetterò mai di esserlo. E questo mi porterà a fare delle cose stupide a volte perché l'amore è assurdo e fa fare cose assurde, ora lo so." ==Episodio 19, '' Ogni foto racconta una storia ''== *'''Julian''': "Ricordi cosa mi dicenti la nostra prima notte qui?"<br />'''Brooke''': "E se rovinassimo tutto?"<br />'''Julian''': "Ogni notte che ho passato lontano da te io ho sognato di ritornare qui, in questa stanza, in questo letto, con te. Ho sognato di noi Brooke, e ora siamo qui di nuovo insieme e tu sei perfino più bella di in tutti i miei sogni. Ti amo, non ho mai smesso di amarti. Neanche per una notte, neanche per un momento e mai lo farò. Niente potrà dividerci Brooke Davis." ==Episodio 21 '' Caccia al tesoro ''== *"Qualcuno ha detto che la morte non è la peggiore perdita della vita. La perdita più triste è ciò che muore dentro di noi mentre viviamo. Potrei dirvi chi l'ha detto, ma a chi diamine importa?" [...] "Sembra tutto falso. Quest'idea che... i buoni avranno cose belle, nel mondo c'è magia, gli umili e i giusti trionferanno; c'è tanta gente che soffre e che si illude che sia vero. Troppe preghiere non vengono esaudite. Ogni giorno ignoriamo quanto questo mondo possa essere guasto, continuiamo a ripeterci che tutto andrà bene, ma non è vero. E quando l'hai capito... non torni più indietro. Non c'è magia nel mondo... almeno oggi non c'è." [...] "Stavo solo cercando di dare un senso a tutto questo. Come può qualcuno lasciare il tuo mondo in un batter d'occhio e sparire per sempre? È triste. A pensarci bene è troppo grave, troppo duro. E tu devi solo andare avanti, tu devi... devi accettarlo; diciamo che ti lasciano essere triste finché non appassiscono i fiori. Però poi devi tornare a raccontare barzellette e ricordare i vecchi tempi. Io non ho [[Barzelletta|barzellette]] da raccontare, per la verità spero di non sentire nessun'altra barzelletta finché vivrò. E i vecchi tempi sono ormai vecchi tempi che sono andati." [...] "Ho dovuto imporre a me stessa di essere felice, ma non mi sento felice e quando provo a cambiare, quando cerco di ricordare che cosa si prova ad assere felici, non ci riesco, io... non sento gioia, non mi sento ispirata, mi sento vuota." ('''Haley''') *"Haley? Haley, ascoltami so che stai soffrendo molto ultimamente ma so anche che sei cosciente delle scelte che fai. Perciò voglio che mi ascolti e poi potrai parlarmi in tono sprezzante e andare via, ma prima sediti, ti prego. Tua madre era fiera di te, le spezzerebbe il cuore sentire che la sua bellissima, dolce, sensibile figlia sta soffrendo così. Io lo so perché sono una madre e anche tu lo sei. La nostra vita non è facile, le perdite sono insopportabili a volte, disperati pure ma lotta così troverai la forza per tornare alla tua vita nel modo giusto. Ma ricordati questo: tua madre vorrebbe vederti affrontare la sua perdita in modo coraggioso e vitale, vorrebbe vederti combattere il dolore con ogni mezzo, perché questa è la figlia che lei ha cresciuto, questa è la figlia che lei ha amato." ('''Victoria''') *"Siamo tutti pazzi, solo che alcuni lo mascherano meglio di altri." ('''Nathan''') ==Episodio 22 '' Serata d'onore ''== *'''Haley''': "Ti prego non pensare che io ti dia per scontato. Ti sono molto grata per come stai affrontando tutto questo e per come sei."<br />'''Nathan''': "Non potrei essere diversamente. Haley tu mi hai salvato talmente tante volte. Ho paura di essere stato egoista con te, di essermi approfittato della tua forza e del tuo altruismo, e di averti fatto crollare in qualche modo."<br />'''Haley''': "No, no, tu non c'entri niente, è solo che io ho un peso sul cuore che non avevo mai provato prima." *"Tutti dicono che le mie prossime mosse e le decisioni che prenderò definiranno chi sono, la mia carriera, la mia vita. Ebbene, la cosa che voglio fare è chiederti di essere mia moglie e dirti quanto profondamente ti amo e che non conta nient'altro per me. Quando io ti guardo negli occhi Brooke, vedo la mia vita e il mio futuro e li vedo insieme a te. Vuoi sposarmi Brooke Davis?" ('''Julian''') == Altri progetti == {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:One Tree Hill, 7}} [[Categoria:One Tree Hill]] ge5obk2pgbjto5po9z6zw94kyf1y5y8 Joker 0 89563 1223530 1218664 2022-08-20T21:02:37Z 5.91.36.164 /* Batman (fumetto) */ wikitext text/x-wiki [[File:The Joker at Wax Museum Plus.jpg|thumb|Joker raffigurato nel National Wax Museum Plus, Dublino]] '''Joker''', personaggio dei fumetti pubblicati dalla [[DC Comics]], creato da [[Jerry Robinson]], [[Bob Kane]] e [[Bill Finger]] nel 1940 su ''Batman'' n. 1. ==Citazioni del Joker== *{{NDR|Rivolto a Batman}} Avesti potuto lasciarmi morire, in passato. Non l'hai fatto. Vuoi picchiarmi fino a farmi parlare? Ha mai funzionato? Se non riesci a intrattenermi meglio di così… allora stai facendo perdere tempo a entrambi. (''[[Batman: Cataclisma]]'') *Caro ragazzo, questa perla si chiama Gotham, un posto che deve la sua fama ai roditori volanti e ai maniaci omicidi sfigurati. (''[[Marvel contro DC]]'') *Ferma… mi… se questa l'hai già sentita… Batman… io… io… sono innocente. (''[[Batman: Hush]]'') *Questa città non è abbastanza grande per due maniaci omicidi. (''[[Batman: Il lungo Halloween]]'') *Ragazzino… sono Joker. Non uccido la gente a caso. Uccido la gente quando è divertente. Cosa ci sarebbe di plausibilmente divertente nell'uccidere te? (''[[Batman: Cos'è successo al Cavaliere Oscuro?]]'') *{{NDR|Cercando di uccidere Teschio Rosso}} Sarò anche un pazzo criminale, ma sono un pazzo criminale americano! (''[[Batman/Capitan America]]'') *Un consiglio… non scusarti mai con nessuno per il tuo aspetto. (''[[Joker (graphic novel)|Joker]]'') ===''[[Arkham Asylum: Una folle dimora in un folle mondo]]''=== *Abbastanza? E come fai a misurare la follia? Certo non con il metro e il cronometro, vero? *Allora, un tipo va all'ospedale a trovare la moglie, che ha appena avuto un bambino. Incontra il medico e gli dice: "Dottore, ero così preoccupato! Come stanno?" E il medico: "Stanno benone. Sua moglie ha partorito un bel bambino, e stanno bene tutti e due." "Lei è un uomo fortunato." Così il tipo entra nella maternità con i suoi fiori. E non trova nessuno. Nel letto di sua moglie non c'è nessuno. "Dottore?" dice. Poi si volta, e vede il medico e tutte le infermiere che ridono come pazzi. Pesce d'aprile! Sua moglie è morta, e il bambino è spastico!! *È sale. Perché non me ne spargi un po' addosso, caro? Non sono così carino che mi mangeresti? *{{NDR|Guardando un'immagine del [[test di Rorschach]]}} Oh. Vedo due angeli che scopano nella stratosfera, una costellazione di buchi neri, un processo biologico incomprensibile all'uomo, un ventriloquo ebreo chiuso nel bagagliaio di una Chevrolet rossa… E tu, Batman? Cosa vedi? ===''[[Batman (fumetto)|Batman]]'' (fumetto)=== *{{NDR|Durante un combattimento con Batman}} Andando a teatro mi è successa una cosa buffa! Un tipo mi chiede venti dollari per una tazza di tè… Ma il tè costa solo dieci centesimi, gli dico io… Il resto è mancia, dice lui! *È la più vecchia battuta della storia, la migliore. Il rosso e il nero. Come un pipistrello. In un sogno. In una finestra. La vita… e la morte. La barzelletta… e la battuta finale… […] È per questo che non potevo farlo. Non sono mai riuscito a ucciderti… Come riuscirei a fare i miei numeri senza la mia spalla? *Lo sai che cos'è una ghigliottina? Una cura definitiva per la forfora! *Sai che sto scrivendo una canzone in onore di mia suocera? Qualcuno ha una rima con "balena"? La sai quell'altra? Era la figlia di un tipografo ma non era il mio tipo! […] Poi c'è la canzone del prigioniero… Porte chiuse! Se questa la conosci già non dirmelo… La madre era la moglie di un arbitro, il padre non si sa! Che ne dici di questa, Batman? Ho fatto una volata e ho le braccia stanchissime! La stanza d'albergo è così piccola che i topi sono gobbi! …Volevo prendere una boccata d'aria fresca… così ho infilato la testa… nel frigorifero! Batman… non ridi? *Sono contento che la morte vi abbia messo di buon umore! Ora sono felice anch'io! *Tutti mi chiedono sempre 'Cos'è che fa ridere il Joker?' e io indicavo TE. Tutti ridevano alle tue spalle di te e dei tuoi stupidi bat-balocchi. Noi due cerchiamo un senso in un mondo che non ne ha! Perché essere un reietto sfigurato, quando si può essere un famigerato Dio del Delitto? Perché essere un orfanello quando si può essere un supereroe? Tu non puoi uccidermi senza diventare come me. Io non posso ucciderti senza perdere l'unico essere umano al mio livello. Non è IRONICO?! === ''[[Batman: Arkham Asylum]]'' === *Benvenuto al manicomio, Batman! Ho preparato una trappola, e l'hai fatta scattare alla grande! E ora diamo inizio allo spettacolo! *Devi misurarmi la febbre? Non vedo l'ora di abbassare le mutande… *Di che cosa hai paura, Batman? Di non riuscire a salvare questo schifo di città? Di non salvare il commissario in tempo? …Di vedermi in perizoma???? *Ma tu guarda quanta sicurezza… Come fa un povero Cristo ad uscire da qui? *Salute, Gotham, qui è Joker. Arkham è nelle mie mani. Fra poco le strade di Gotham verranno invase dalla pazzie più sfrenata. Ma prima volgete lo sguardo verso i tetti delle case e assisterete in diretta la distruzione del vostro amato cavaliere oscuro! ===''[[Batman: Black & White]]''=== *Beh, tu sei il tipo forte e silenzioso, io il matto che chiacchiera sempre. E che diavolo. Almeno abbiamo un lavoro. *{{NDR|Parlando di OJ Simpson}} E quello sarebbe il processo del secolo? Due morti? Io due persone le ammazzo prima di colazione… e solo quando non sono in vena. *E questa sarebbe una battuta? Io sono il Joker, percaritaddiddio. [[Sylvester Stallone|Stallone]] fa più ridere di me. *Lo spettacolo è così. Quando dissi a mia madre che pensavo di diventare un personaggio dei fumetti, mi sbraitò contro. Che razza di lavoro è mai questo? Disse proprio così. Cominciò a menarla sull'immoralità della professione, sulla volubilità del gusto del pubblico, sulla stabilità… beh, le solite vaccate. Io le dissi… Mamma, questo è il mio sogno, non capisci? Se solo avesse capito . Se solo avesse immaginato che la cosa peggiore sarebbe stata…[…] Già. L'attesa. ===''[[Batman: Giochi di guerra]]''=== *Oh, mascherina, mascherina nera… si sa che tra tutti i lavori del mondo, quello che preferisco è… uccidere Robin! *Se vuoi uccidere qualcuno, smettila di giocare con i bat-balocchi! Fallo e basta! Vedi, nell'omicidio non conta tanto il talento o l'abilità, ma la volontà. *Vorrei ringraziare tutti i miei fan. Grazie, ragazzi. Voi tenete vivo il sogno. E un abbraccio in particolare a Batman, mio fratello spirituale e socio d'affari. Non me la sono presa, fratello. Tu hai più buonsenso di me. Ho lasciato l'Arkham Hotel troppo presto. Io questo non l'avevo capito. La prossima volta, prima di scappare per la mia nuova tournée, sarò perfettamente riposato. E naturalmente chiedo scusa a tutti per lo scarso numero di vittime. Vi prometto che non succederà più. ===''[[Batman: L'uomo che ride]]''=== *E ehi, devo dire che mi piace il mio nuovo nome… Joker. Buffo che non ci abbia pensato io stesso… Ah ah… Quindi, scommetto che vi starete tutti chiedendo cosa potrà fare il vecchio Joker che sia all'altezza dello show della notte scorsa? Che ne dite di un'altra partita mortale? Jay W. Wilde, la mano del destino punta verso di te! Morirai a mezzanotte! E per quanto riguarda il resto del programma, be', sarà una sorpresa, ma vi prometto che vi farà morire dal ridere. E ora vi lasciamo alla vostra solita e spaventosamente noiosa giornata. *Scusate, a volte mi faccio morire… soprattutto quando penso al far morire voi. *Uno ad uno,<br />sentiranno la chiamata<br />poi questa città malvagia<br />mi seguirà nella caduta. ===''[[Batman R.I.P.]]''=== *Bene. Come dico sempre… la comicità sta nei tempi. *No. O non sarebbe un vero scherzo, trovi? Il vero scherzo è nella tua testarda convinzione che in qualche modo tutto questo abbia un senso! Ecco cosa mi fa scompisciare ogni volta! *Oh, Batman, Batman… andiamo… è così semplice… la vita… la morte… è tutto uno scherzo. La mano del morto. E io ho la carta vincente! *Questi uomini ricchi e cattivi di cui hai attirato l'attenzione… mi dicono che ti sei cacciato in questo pasticcio perché volevi scoprire cosa si prova ad essere me. Ah ah. Pensi che sia solo una questione di simbolismo e strutture e indizi e suggerimenti? No, Batman, quella è wikipedia. Credevi davvero che bastasse assumere qualche sostanza chimica, trascorrere un paio di giorni in un isolamento indotto dalle droghe e un piccolo esaurimento nervoso per capirmi appieno? Come se ci fosse una tana del coniglio dove seguirmi per capire? Benvenuto al funerale della tua anima! *Ti ricordi di me? Io e te avevamo un legame speciale. Una roba yin/yang. Holmes e Moriarty, Titti e Silvestro, culo e camicia, ma tu… tu mi hai sparato in faccia! *Vuoi sapere davvero cosa si prova a essere il pagliaccio di mezzanotte? Quando c'è solo una barzelletta ed è sempre su di te? Be', eccoti servito! Ora capisci? […] Ora hai capito? ===''[[Batman: Terra di nessuno]]''=== *Killer [Croc], guarda il positivo… è meglio un falso Batman morto… di nessun Batman morto. Ah ah! *L'apatia degli elettori! È sempre stata la rovina della democrazia! *La follia è come un mostro con una mente tutta sua. Cento voci folli che invocano sangue. Musica per le me orecchie, cori angelici. *La scelta è chiara-- o me o Petit. O voti o muori. Cancro o tubercolosi. *La vita è una grande barzelletta. Tu sentirai la battuta finale… in anticipo… *Sai cosa mi irrita veramente, Harley? Arrivo nel quartiere, e la gente scappa. Mi odiano! Batman prende il controllo di un quartiere, non prova altro che disprezzo per la gente, la tratta come bestie, e loro lo adorano per questo! Lui crede che la libertà "degeneri" in anarchia. Cosa c'è di sbagliato nell'anarchia? *Un pazzo entra in una macelleria e dice: "mezzo chilo di carote, grazie." "Questa è una macelleria. Vattene!" Il giorno dopo. Stesso pazzo, stesso negozio "mezzo chilo di carote, grazie." "Ti ho detto che questa è una macelleria. Ora vattene. La prossima volta che vieni ti inchiodo i piedi al pavimento." Terzo giorno. Stesso pazzo, stesso negozio "mezzo chilo di chiodi, grazie." "Questa è una macelleria. Non abbiamo chiodi!" "Allora mi dia mezzo chilo di carote." ===''[[Batman: The Killing Joke]]''=== *Ricordi? Ooh, io non lo farei! I ricordi sono pericolosi. Il passato è un posto talmente ansiogeno. Ma fortuna che è passato! Ah, ah ah! La memoria è una cosa ingannevole. In un attimo, da un luna park di delizie, pregno degli aromi della fanciullezza, del neon lampeggiante della pubertà, di tutto quello zucchero filato sentimentale… ci si ritrova in luoghi in cui non andresti mai… […] … luoghi freddi e oscuri, popolati dalle forme velate e ambigue di cose che speravi di aver dimenticato. I ricordi sanno essere infami, repellenti piccoli bruti. Come i bambini, suppongo. Ah, ah. […] Ma possiamo vivere senza di loro? I ricordi sono ciò su cui si fonda la nostra ragione. Se non riusciamo ad affrontarli, neghiamo la ragione stessa! D'altra parte, perché no? Non siamo legati alla razionalità per contratto! Nessuna clausola di sanità mentale! Perciò, quando ti ritrovi avviato lungo binari difficili, diretto verso luoghi del tuo passato in cui le urla si fanno insopportabili, ricorda che c'è sempre la follia. La follia è l'uscita di sicurezza… Permette di farsi da parte e di richiudere la porta su tutte quelle cose terribili che sono successe. Di rinchiuderle… per sempre. *Oh, lo so… Sei confuso. Sei spaventato. Chi non lo sarebbe? Ti trovi in una situazione infernale! Ma anche se la vita è un ginepraio e non c'è rosa senza spine, non dimenticare mai che… musica, Sam… Se al mondo trionfa la desolazione e i giornali mostrano disperazione, se c'è solo disperazione, se c'è solo violenza, dolore e guerra e tutto cospira per dividere… allora c'è una cosa che fa per me che se fai il bravo dirò a te e puoi stare certo che mi farà sorridere… Do di-mattoooo come due grosse, stonate campane… Do di-mattoooo, mangio il tappeto e faccio cose strane… Mister la vita è bella dentro una cella, toglie la tristezza di torno… Buonumore a vita con una stanza imbottita e due iniezioni al giorno! Dai di-mattoooo come un acido sotto pressione o un predicatore in televisione se la razza umana si fa troppo strana, quando le bombe cadono in testa, quando il tuo bimbo diventa blu e tu non ne puoi più, allora sorridi e fai festa! Quando dai di-mattoooo non te ne frega niente… […] l'uomo è distrat-toooo e l'universo mente…! […] Se ti senti ferito legatela al [[dito]] e se la vita ti fa il mazzo… […] non diventare sag-gioooo, diventa pazzo! *Signore e signori! Lo avete letto sui giornali! E ora fremerete d'orrore osservando con i vostri stessi occhi il più raro e tragico degli scherzi di natura! …L'uomo medio! […] Fisicamente trascurabile, possiede peraltro un sistema distorto di valori. Notate l'abnorme rigonfiamento del senso di importanza dell'umanità. La coscienza sociale deforme e l'ottimismo atrofizzato. Non è certamente per i debole di stomaco, vero? Sommamente repellenti sono le sue fragili e inutili nozioni di ordine e sanità mentale. Sottoposte a una pressione eccessiva… esse cedono. Come può vivere, già vi odo domandare? Come può questo povero, patetico esemplare sopravvivere nel mondo spietato e irrazionale di oggi? La triste risposta è "Non molto bene". Posto di fronte alla realtà ineludibile della follia, della casualità e della futilità dell'esistenza umana, uno su otto di essi cede, riducendosi a un bruto vaneggiante! Come biasimarlo? In un mondo psicotico come questo… ogni altra reazione sarebbe una follia! *Ah! Vedo che hai ricevuto i biglietti omaggio che ti ho mandato. Sono contento. Desideravo tanto che venissi qui. Vedi, non è importante anche se mi catturi e mi rimandi nel manicomio… ho fatto impazzire Gordon. Ho dimostrato la mia tesi. Ho dimostrato che non c'è differenza tra me e chiunque altro! Basta una giornata storta per trasformare il migliore degli uomini in un folle. Ecco quanto dista il mondo da me. Una giornata storta. Anche tu hai avuto una giornata storta, dico bene? Ne sono certo. Lo capisco. Hai avuto una giornata storta e tutto è cambiato. Altrimenti perché ti vestiresti come un topo volante?! Una giornata storta che ti ha reso un pazzo quanto tutti gli altri… Solo che tu non lo ammetti! Continui a fingere che la vita abbia senso, che ci sia una ragione per tutto questo lottare! Dio, mi fai vomitare. Voglio dire, che ti è successo? Cosa ti ha reso quello che sei? La fidanzata uccisa dai banditi? Un fratello sfregiato da un rapinatore? Qualcosa del genere, scommetto qualcosa del genere… Qualcosa del genere è successo a me, sai. Io… non sono certo di cosa sia stato. A volte lo ricordo in un modo, a volte in un altro… Se proprio devo avere un passato, preferisco avere più opzioni possibili! Ah, ah, ah! Ma la mia tesi è… che sono impazzito. Quando ho visto quale terribile, amara barzelletta sia il mondo, sono diventato matto come un cavallo! Lo ammetto! Perché tu no? Voglio dire, non sei stupido! Devi capire la realtà della situazione. Lo sai quante volte siamo andati vicino alla [[terza guerra mondiale]] per colpa di uno stormo di anatre su un monitor? Lo sai cosa ha scatenato l'ultima Guerra Mondiale? Una polemica su quanti pali del telegrafo la Germania doveva ai suoi creditori di guerra! Pali del telegrafo! Ah ah ah ah! È tutto una barzelletta! Tutto ciò che chiunque abbia mai avuto a cuore o per cui abbia lottato… è tutto una colossale, demenziale battuta! Perché non ne vedi il lato comico? Perché non ridi? *Questa situazione. Mi ricorda una barzelletta… Ci sono questi due tizi in un manicomio … e una notte, una notte decidono che sono stanchi di vivere in un manicomio. Decidono che cercheranno di fuggire! Così, salgono sul tetto e, dall'altra parte, vedono i palazzi della città distendersi alla luce della luna… verso la libertà. Il primo salta sul tetto vicino senza alcun problema. Ma il suo amico, il suo amico non osa compiere il balzo. Perché… perché ha paura di cadere. Allora il primo ha un'idea… e dice "Ehi! Ho preso la torcia elettrica con me! Illuminerò lo spazio tra i due edifici. Così mi raggiungerai camminando sul raggio di luce!". M-ma il secondo scuote la testa. E d-dice… Dice "Co-cosa credi!? Che sia pazzo? Quando sarò a metà strada la spegnerai!" ===''[[Batman: Una morte in famiglia]]''=== *Che si sappia in giro che il Joker mantiene sempre la sua parola. *Al Joker piace sempre lasciare il segno, ovunque vada! *È un grande onore essere qui stasera. Sono orgoglioso di parlare a nome della grande repubblica islamica dell'Iran. L'attuale capo di stato di quel paese e io abbiamo molto in comune. La pazzia e una grande passione per il pesce. Ma sfortunatamente, abbiamo anche un problema in comune. Nessuno ci rispetta. Tutti pensano all'Iran come alla casa del fanatico terrorista! Di me dicono cose ancora peggiori, ci credereste? Entrambi abbiamo sopportato abusi meschini e scarsa considerazione! Bene, non subiremo più!! Non vi sarà più concesso maltrattarci! In realtà, non sarete mai più in grado di maltrattare nessuno! Buonanotte a tutti! *È una vera fortuna che non vado mai da nessuna parte senza portarmi dietro almeno un esplosivo. *Non c'è niente come un po' di morte, distruzione e fumo per fare una grande uscita di scena! *Peccato però che non ci sia il pubblico. Sarebbe stato delizioso avere una grande folla di spettatori. Adoro gli omicidi di massa. *Quel Batman è vendicativo. Le cose potrebbero complicarsi. Forse sarebbe meglio non lasciare prova della mia presenza. Quello che Batman non sa, non può nuocermi! *Si dà il caso che io sia pazzo. Non stupido. *Sono solo un'altra vittima della Reaganomics. Per mia sfortuna vivo in un mondo che gira con i soldi. Se voglio restare in gioco, mi serve un mucchio di contante. ===''[[Batman and Robin (serie a fumetti)|Batman and Robin]]''=== *Batman e Robin che lavorano per il Joker. Migliore. Numero. Di sempre! *"Così ho detto, se nessuno butterà giù la casa, ci penserò io! Posso farlo da solo." he he he he. "Non sono costretto a tornare alle vecchia gag. Da oggi, prenderò una direzione completamente diversa. Il Joker combatte il crimine! Quando non c'è alcun Batman… il clown scavatombe deve essere il buono. Ditemi", dico io… "Cosa ci potrebbe essere di più ridicolo?" *Il diavolo è nei dettagli, giusto? Questo è quello che mi fa scoprire sempre, dicono. Quell'ossessiva attenzione per i dettagli. *Nelle mani di un gran maestro, una piadina può diventare l'elemento più pericoloso sul piatto. *Non importa quanti ne ho uccisi, Batman, il mio Batman è… andato. È stato come se qualcosa fosse uscita dalla mia testa. Niente più "principe pagliaccio", niente più "Mefistofele dell'ilarità", o "l'uomo dalle centomila maschere"… *Non sono affatto pazzo. Sono solo diversamente sano. ===''[[Detective Comics]]''=== *Cos'è questo oltraggio? Ma insomma! È una violazione dei miei diritti civili! Un uomo deve poter massacrare il prossimo in santa pace! *Era proprio questo il guaio. Non acclamavano me. Voglio dire, anch'io sono una star, no? E così, mi sono stancato del gioco e ho deciso di chiudere mentre ero ancora al top, magari mietendo qualche vittima di alto profilo. *Il depistaggio, Batman. La più grande arma di un mago. Far guardare il pubblico dove si vuole. Fargli vedere quello che si vuole. Confondere completamente il bersaglio e poi giocare l'ultima mano. Ammettilo, vecchio mio. Fregato. Ti ho proprio fregato! *Ma la magia, per sua stessa natura, non ti dice di aspettarti l'inaspettato? Nel momento in cui credi di aver capito tutto… ecco un colpo di scena! E ciò che pensavi fosse innocuo… ti colpisce all'improvviso! *Non sei mai completamente vestito senza un sorriso. ===''[[Gotham (serie televisiva)|Gotham]]''=== *Ciao ciao. Come forse qualcuno saprà, sono morto. Oh-oh. Ma date retta a me: la morte… è… noiosa. Ma tornare in vita… ah, è magnifico! Dovremmo morire tutti per acquisire una sana, nuova prospettiva sulla vita. E vorrei proprio condividere questa cosa con voi. Satnotte, Gotham, nell'oscurità, non esistono regole. E quindi, stanotte, Gotham, fa' ciò che vuoi, uccidi pure chi vuoi. E quando nascerà il mattino… anche voi sarete, amici miei… rinati. * Ciao, ciao Gotham City! Noi siamo i Maniax, e io sono Jerome, il grande capo della nostra piccola gang! Siamo qui per lasciare un messaggio di saggezza e di speranza! […] Jackie non conosce la buona educazione! […] Siete tutti prigionieri! Quella che definite "assennatezza" è solo una prigione per la mente che vi impedisce di vedere che siete solo piccoli ingranaggi di una gigantesca e assurda macchina! Svegliatevi! Perché essere ingranaggi… siate liberi! Come noi! *Da qualche parte si deve pure cominciare. Io ho una visione. Ho l'ambizione… e ho il cervello. Tu sei solo uno stupido cannibale. Quante persone puoi mangiare prima di venire a noia? *Il punto è che tutte quelle persone là fuori, che saccheggiano, rapinano, uccidono, sono le persone che ti lavano l'auto, che ti versano il caffè o portano via i rifiuti. E cos'è successo quando la luce si è spenta? Hanno rivelato le loro vere facce. E vogliono in gran fretta aprire le venuzze di un ragazzino molto ricco per farsi il bagno nel tuo sangue blu. Ecco qual è il punto. […] Ad esempio? Le pecore che chiudono a chiave la porta e si rifugiano sotto il letto? Devi accettarlo: a Gotham non c'è nessun eroe. *Oh, sai come sono le madri… È che tirava troppo la corda. Mi sta bene mamma, fa la puttana, la puttana alcolizzata se vuoi, ma la puttana alcolizzata che ti dà il tedio, no. Ok? Non mi dire che devo fare i piatti, mentre ti fai sbattere da un clown nella stanza accanto! *Okay gente, questo è importante: qualsiasi cosa facciate, vi prego, provatelo anche a casa. Magari su un membro della famiglia. * Perché non vuoi capire!? Hai bisogno di me! Sono la risposta alle tue domande esistenziali! Senza di me sei solo una barzelletta! Senza la battuta finale. *Questa gente non vuole un piano, vuole un pretesto. La madre che sogna di strangolare il figlio. Il marito che vuole accoltellare la moglie. Quello che vogliono è qualcuno che dica loro "Sì, fallo. Uccidili pure. Non ha importanza". Non ne ha. *Sai Greenwood… qual è il segreto di una bella commedia? I tempi. […] E cos'è… il coraggio? Eleganza sotto pressione. […] E… chi è il capo? Il capo sono io! *Schizoidi e idioti? Oh, è il genere che preferisco! ===''[[Batman (fumetto)#Joker: L'Avvocato del Diavolo|Joker: L'Avvocato del Diavolo]]''=== *Conoscere il giorno e l'ora della propria morte dà una serenità che non ho mai conosciuto prima d'ora. *Dovrei… dovrei… scusarmi, sig. Mangles? Dovrei dire che mi… dispiace? […] Davvero? E se mi dispiacesse davvero? Farebbe qualche- differenza? Ti soddisferebbe? Se fossi davvero… davvero… davvero… davvero… davvero… dispiaciuto? Beh, non lo sono! *Non è morto subito. Ci ha messo qualche ora per smettere di strillare. Quella notte quasi non riuscii a dormire, è stata l'ultima volta che ho usato vetri rotti… *Sono stato un esempio di genialità nel campo dell'attività criminale. […] Il rapimento del sindaco. La città in ginocchio in numerose occasioni. Oh, e il mio glorioso rapimento del commissario, e poi sua figlia… […] Omicidio di massa. Menomazioni. Tortura e terrore! Li ha fatti tutti, signora! Davanti a lei c'è l'Einstein del crimine! […] Mettere un po' di veleno sul retro di alcuni francobolli, signora? Roba da dilettanti. Tutti qui. ===''DC Animated Universe''=== ====''[[Batman (serie animata)|Batman]]'' (serie animata)==== *''Jingle Bell, Batman in cella, | Robin nella culla! | La batmobile è un bidone, | e il Joker se ne vaaaaaa!'' | ''Sparito via dal tetto, | A cavallo del mio pinetto | Molto di me soddisfatto, | Rido come un mattooo!'' Ahahahahh!! *Oggi c'è una sola cosa in rialzo nella borsa dei valori: le azioni dei buffoni! *La giustizia è un piatto che va servito ben caldo, Batman! Tu adesso fonderai e filerai come un bel panino ai quattro formaggi arrostito alla griglia! *La maschera mi ricorda qualcuno, ma la faccia non mi dice niente! *Le uscite di scena sono sempre state il mio forte. *Accidenti, per tutti i maledettissimi diavoli! Questo posto è un omaggio alla mia persona. Mi spiace farlo saltare in aria. *Ti odio quando dici cose sensate! *Si può sapere perché quello non sparisce mai?!? *Il punto della questione è che ciascuno di noi, riguardo a Batman, ha da raccontare la sua storia personale. So bene che la mia è la migliore ma sentiamo comunque le vostre prima. *Ci sono un'infinità di modi per poter eliminare qualcuno. *Senza la presenza di Batman, il crimine non ha più alcun senso. *È stato proprio Batman a fare di me l'uomo felice che voi tutti conoscete. Per quanto tempo ho pensato al modo migliore per riuscire a ringraziarlo per questo. Magari con una bella torta al cianuro spiaccicata sulla sua faccia. O altrimenti con un bel cuscinetto esplosivo appoggiato sul sedile della sua Batmobile. Purtroppo tutti questi miei sogni sono stati spazzati via da questo piccolo verme spregevole, che vediamo qui. da questo omuncolo, codardo, insignificante, che probabilmente deve soltanto alla fortuna che Batman sia capitato sulla scia di bava che egli lascia sempre dietro di sé. da questa immonda, schifosissima, carcassa di iene che non è neppure all'altezza di leccare la suola delle mie scarpe! Ma sto divagando, amici. Il tempo del dolore è ormai passato. È giunta l'ora di guardare in avanti, verso un futuro pieno di gioia e sorrisi. E io tornerò di nuovo a sorridere, non appena avremo preso quell'omiciattolo che vedete quaggiù, lo avremo chiuso dentro questa cassa e finalmente lo avremo immerso in questa vasca di acido. *Oh, i miei complimenti, avvocato. È riuscita a dimostrarci che non è stato Batman a crearci. Ma che noi, in realtà, ci siamo rovinati con le nostre mani. Ma visto e considerato che siamo tutti così corrotti, perfidi e degenerati, noi abbiamo deciso di giustiziarvi ugualmente! Que-que-que-que-questo è tutto, gente! Ora si balla. *Ed ora è arrivato il momento della gran confessione finale: sveleremo il tuo più gran segreto che ci hai nascosto per tutti questi anni. Cari fratelli e sorelle, finalmente scopriremo chi è l'uomo che si nasconde dietro il pipistrello. *Bambola, tu sarai sempre la migliore! *Non è il trofeo che è importante per me, è il titolo! Io sono il miglior pagliaccio che questo misero borgo abbia avuto il bene di vedere! Come farebbe la gentaglia a sopravvivere senza il mio umorismo? ==== ''[[Batman - Cavaliere della notte]]'' ==== *Ciao a tutti, pantofolari videodipendenti! Interrompo il campionato di serie Z per annunciarvi i miei propositi per l'anno nuovo. A partire da stasera a mezzanotte, il vostro affettuoso zio Joker promette solennemente di non far più sparire nel nulla nessuno per un anno intero. Questo significa che devo darmi da fare in fretta per eliminare qualcuno di voi quest'oggi! Ahahahahahah! *Che meraviglia, è stato un fiasco totale! Se non fossimo stati così a corto di denaro, non avrei mai tentato questo colpo. Passami la grana. *Ecco, questi sono gli scherzi che può giocare il destino. Colui che un tempo era il potente Joker oggi è ridotto sul lastrico! [Rivolto alle iene] Lo so, lo so, avete fame! Anch'io ho fame. Fatemi un favore: mangiatevi fra di voi, ok?! Mmmh… "Egregio signore, siamo davvero spiacenti di informarla del decesso del signor Edward detto Re Barlowe"… Oh, oh! Questa sì che è una bella notizia, lo detestavo!… "Il quale, secondo le sue ultime volontà, le ha lasciato in eredità… la somma di 250 milioni di dollari"?! Uo-ohh!! Ahahahah!! Il buon vecchio Re Barlowe! Ritiro tutte le cose cattive che posso aver detto su di te! *No, mi dispiace, ma non ho nessun piano, vecchio mio! Sono libero, sono ricco e me la sto godendo! E il nostro amico pipistrello si starà mangiando le mani! Ahahahahah! *Io sono abbastanza pazzo da affrontare Batman, ma l'ufficio imposte no! Quello no, non posso! *Se non pago subito le tasse, finirò in gattabuia. Ma se ammetto che Barlowe mi ha imbrogliato, farò la figura dello sciocco! *Hai avuto un'ottima idea, Ernie! Facciamo sapere a Batman che l'ho fatto… così mi sbatterà dritto dritto al manicomio di Arkham!!! *Un'entrata ad effetto! O non sapete dell'esistenza delle porte, o vi piace togliervi i pezzi di vetro dalla calzamaglia! *Ehi, io non picchio i tuoi bambini! Ah, no: invece lo faccio. *Hai visto che roba, Batman? Mi hai rotto la faccia e hai avuto ben sette anni di guai. Vuoi raddoppiare la dose e fartene quattordici oppure preferisci salvare quel giornalista dallo scarico delle fogne? *C'è posto per un solo principe dei pagliacci in questa città! *È completamente pazzo! *Che cosa c'è di più bello in questo mondo gramo di… un bel sorriso a trentadue denti? *Mio padre… era un uomo estremamente violento, che mi ha sempre picchiato. Ogni volta che sbagliavo qualcosa… PUM! A volte ero tranquillo, non facevo niente di male. PUM! Al paparino piaceva molto il vino, capisci? Non ci crederai, ma l'ho visto veramente felice una volta sola in tutta la sua vita. Mi portò al circo quando avevo 7 anni… oh, ricordo ancora quando uscirono i clown: correvano per la pista con quei loro calzoni enormi. Ahahahah. Il vecchio si sganasciava dalle risate, temetti che si sentisse male. Così la sera dopo gli corsi incontro con i suoi pantaloni della domenica che mi cadevano da tutte le parti: "Hey, ciao papà, guardami" Pum. Feci un bel capitombolo e gli strappai tutti i suoi bei calzoni. Ahahahahaahahahah. Temo mi ruppe il setto nasale. […] Che cosa ci vuoi fare, è questo il brutto della comicità, vieni comunque criticato e malmenato da chi non la capisce. Come il mio papà. O come Batman *Batman aveva ragione! Quella trappola era ridicola, un insulto al mio genio. È il momento di tornare alla riscossa e umiliarlo una volta per tutte. E poi condannarlo a una dipartita deliziosamente delirante. *Sei senza fantasia. Chiariamo subito una cosa, dolcezza. Voglio che l'eliminazione di Batman sia un vero e proprio capolavoro, il trionfo della mia fantasiosa verve comica sul suo ridicolo costume da pipistrello. *Se devi spiegare una burla, la burla non funziona! Ti è chiaro? *Ti auguro di una pronta guarigione. Joker. ====''[[Justice League (seconda stagione)|Justice League]]''==== *E che c'è di male [nell'essere pazzo]? Per me è sempre stato l'essenza della vita, miei cari! *E poi dicono che io sono pazzo! *Comincia lo spettacolo, gente! Dal vivo e a colori! Ecco, è arrivata la fine della Justice League! *Sei veramente… spregevole! * Ah-ah-ah. Non toccate quel telecomando. Lo so, è triste vedere il proprio show preferito venir sospeso, ma guardate a cosa avrete in cambio: io! * Ed ecco la nostra star [Batman] che attraversa il tappeto rosso! Tutto vestito in nero, sempre chic. Ma cosa vedo, ecco il disastro del fashion [Superman e Flash]. Mi meraviglio che le loro mamme li abbiano fatti davvero uscire di casa vestiti in quel modo. * Oh, ragazzi, mi spezzate il cuore! Fatevi valere come farei io! Se mi trovassi lì… o se avessi i superpoteri o… Oh, per l'amor del Cielo: tornate indietro e combattete! * La suspense mi sta uccidendo! Ovviamente le esplosioni uccideranno loro! * Riuscirà Lanterna Verde a rivelare i suoi veri sentimenti? L'Alata smetterà mai di sottomettere la sua passione alla sua mazza? Il vero amore riuscirà a trionfare? Non nel mio show! * In pochi minuti diverrete tutti pazzi grazie alla mente della mia piccola Ace… E la cosa migliore è che io ne sono immune perché sono DAVVERO pazzo! * ''È caduto il pipistrello | Sul pavimento | Ma che bello | È caduto il pipistrello | Quanto son contento!'' ====''[[Batman - La maschera del Fantasma]]''==== *Ho sempre detestato quella canzone! *Non si può mai stare tranquilli con tutti quei svitati che ci sono in giro. *Come mai un vecchio pendolo come te è venuto a far visita a un giovane cucù come me? *Finalmente, è proprio questo quello che volevo vedere! Un grande, smagliante sorriso! *Ti è piaciuto lo scherzetto! Tu non sei Batman! E a giudicare di quello vedo sei nuovo qui a Gotham City! Comunque fra poco tutti sapranno chi sei! E appena avranno rimesso insieme le tue gambe, le tue braccia e il tuo bel faccino!!! *Risposta sbagliata! Non è stato lui, neanche per sogno, l'ho visto con i miei occhi. Indossava un costume decisamente poco spiritoso. E non era carino proprio come il tuo caro pipistrellone. *Il mondo è davvero troppo piccolo, non credi?! La bella principessina ha telefonato PROPRIO mentre noi due stavamo parlando di suo padre! Una coincidenza sorprendente, non sembra anche a te?! *Pronto, dolcezza, come va? Ascoltami, bambola, anche se non te lo meriti e sai benissimo perché, mi è venuto voglia di farti un regaluccio. E per essere più originale, te lo sto inviando per via area. Così stavolta non potrai più fuggire, mio dolce fiorellino! Mi dispiace tanto di poter dirti addio di persona! Centralino? Centralino?! Temo che la linea della mia interlocutrice sia stata disattivata! *Sono letteralmente allibito, ragazza mia. Sei più dura da uccidere di uno scarafaggio gonfiato di steroidi! *Ottima messa in scena, devo ammetterlo! Quel costume è un po' da guitto ma detto da me sembra… una barzelletta! *Ti sbagli, mia cara… Non sono io che sto per morire! *Non hai più scampo, Batman! Sotto questo parco ci sono decine di gallerie piene zeppe di un potentissimo esplosivo! Tra cinque minuti salterà tutto per aria! *Possibile che non riesci mai a capire quand'è il momento di arrendersi?!? *Ma sei pazzo!? Questo propulsore è l'unica via di salvezza! Se lo sganci moriremo tutti e due!! *Per la prima volta nella mia vita non trovo niente di divertente. Oh-oh! D'accordo… Bellezza, mi arrendo. Ormai tutti noi non abbiamo più scampo. Diglielo Batman! ====''[[Batman of the Future: Il ritorno del Joker|Batman of the Future - Il ritorno del Joker]]''==== *"Non è molto"? Non è niente…Buoni a nulla! Tutti quanti! Siete un'autentica disgrazia per il nome Joker! *Oh, che peccato, questo povero nuovo mondo è abitato da persone stupide come voi! *Beh, anch'io stavo scherzando! Ahahahaha! Ops. No, non stavo scherzando! Anche questo succedeva ai miei tempi. Sapete, ragazzi, sono cambiate molte cose mentre il vostro vecchio zio Joker era via. Una nuova Gotham, nuove regole, e ora c'è addirittura un nuovo Batman…Ma adesso sono tornato, sono riposato e sono pronto a rifare a questa vecchia città un bello scherzetto, come l'altra volta. *Salve, amata Gotham. Joker è tornato in città! *Ah, il ragazzo nuovo. Dunque, le orecchie sono troppo lunghe e non vedo il mantello. Ma non sei messo male, no, non sei messo affatto male. *Che cosa ti prende Batman? Nessuna mossa a sorpresa? Nessuna minaccia? Allora sarò io a raccontarti una storia…Comincerò raccontandoti come ho modificato degli strati di mente al ragazzo. Oh, all'inizio lui ha cercato di opporsi con coraggio, saresti stato fiero di vederlo lottare con tanta forza. Ma ben presto i sieri e gli elettroshock ebbero il sopravvento, e quel caro e adorabile ragazzo iniziò a condividere i tuoi segreti con me. Segreti che conoscevo soltanto io… Bruce. È la verità Batman, io so tutto di te. È un po' come il bambino che sbircia i suoi regali di Natale, devo ammettere che fu una ben triste scoperta. Dietro tutti quei misteri e quegli effetti speciali sei solo un ragazzino con una tutina aderente che piange perché vuole mamma e papà! Sarebbe divertente se non fosse così patetico. Oh, ma che importa, io riderò lo stesso! HA HA HA HA HA HAA! Be', se non ti piace il cinema, ho delle diapositive! *Hai perso Batman, come vedi Robin è mio. E l'ultimo suono che sentirai sarà la nostra allegra risata. *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Ma non è divertente… non è di… vertente… *Hmpf, Quel povero mollaccione non si rende neanche conto che lo sto usando come passatempo. Vedi, dietro questo faccino malizioso si nasconde la mente di un genio, anni luce più avanti di voi. Durante le settimane in cui il giovane Robin era sotto la mia tutela, lo usai come soggetto per il mio esperimento più grande. Impiegando praticamente la tecnologia genetica più avanzata che avevo raccolto in ogni parte del mondo, codificai il mio DNA in un microchip, e quindi lo impiantai nel cervellino del ragazzo volante. Eccolo. Tutto ciò che io ero è rimasto al calduccio e al sicuro dentro il subconscio di Tim Drake. All'inizio dovevo limitare il tempo che trascorrevo all'interno del corpo di Drake, lui non è consapevole di quello che faccio e attribuisce tutti i suoi strani ricordi ai suoi incubi, se voglio che non torni a casa chiamo la mogliettina dicendole… "Lavoro fino a tardi tesoro!" Adesso i cambiamenti avvengono quando voglio, e presto sarò abbastanza forte per poter vivere permanentemente nel suo corpo: IL GRANDE IRRAGGIUNGIBILE JOKER È TORNATO GENTE! E la mia festa di bentornato manderà la città a ferro e fuoco! *Questo è uno dei fiori all'occhiello dello zio Sam. Satellite di classe Hyperion con armamenti laser. E tanti altri simpatici giochini che farebbero sembrare obsoleta una qualunque altra tecnologia sulla terra. Tu vedilo come un'enorme matita per ricordare che Gotham è il mio territorio. *Ho sempre pensato che una qualche tragedia umana nella vita di un eroe serva a dare risonanza alla sua missione, non sei d'accordo? *Adios, Brucie. Immagino dovrei renderti omaggio come il mio degno avversario e tutto il resto, ma la verità è che odio profondamente la tua brutta faccia! *Peccato, sei fuori combattimento McGinnis. Conosco tutti i trucchi che usavano il primo Batman e Robin, non hai scampo con me. *"Di te" dici? Che c'è da sapere? Sei solo un teppista! Uno squallido dilettante! Uno stupido fattorino mascherato che riceve ordini da un vecchio rimbambito! Tuttavia, se adesso vuoi proprio combattere… Molto bene, bravo, meglio scappare e salvarsi la pelle. Certo dovresti essere più veloce… *Il vero Batman non lo farebbe mai! *Non giocare allo psicanalista con me ragazzo! *Non ti permetto di ridere di me!! *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Coraggio McGinnis, ridi ancora miserabile teppista! Ridi! ===''[[Batman: Hush (film)|Batman: Hush]]''=== *Oh cielo, la situazione non sembra bella, vero? *Sai qual è la cosa buffa? Sono del tutto innocente. Anche se non sembrerebbe, vero? Aaaargh! Ahahahah, Batman, ero in un seminterrato fino a cinque minuti fa. Sto solo cercando Harley, l'hai vista? Aaaargh! Ooouch! Ahahah ahahah! Aaaaah!!! Bastaaa!!! Batman, aspetta. Eheheheh, fermami se questa l'hai già sentita: due ragazzi vanno in un bar… Vorrei che infrangessi il tuo Codice, ma per qualcosa che ho fatto davvero… Aaargh! *Quella sciocchezza sentimentale ha funzionato. Aaah… Beh, si ritorna alla routine. Sei tu il nuovo Robin? *Oooh… bizzarro! *Uuuh… Cena e spettacolo, questo posto non è niente male! Oh, stai già frequentando un altro cattivo? Pensavo che fra noi fosse speciale. *Mostro? Batman, non gli permetterai di parlarmi così? Oh, sembrerebbe che tu non mi voglia difendere. Aaaah! Quanti altri ce ne sono? No, non dirmelo! Che stupido che sono stato! Eeee sipario… Ti è piaciuta la mia recita, Batman?! Gordon! Come al solito stai impalato senza muovere un dito! Fa' qualcosa, amico! Ahahahahahah! Uuuhuhuhuhuhuh! Oh, braaavooo!! Faccia d'Argilla è con l'acqua alla gola! ===Film=== ====''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (film 1989)==== *La gente perbene non dovrebbe star qui. Sarebbe più felice in qualche altra città. *Non preoccuparti… Se quel clown poteva toccare Grissom, l'avrei già strozzato con le sue budella. *Non saprà valutarti, angelo… quell'uomo è vecchio e stanco. Non può dominare questa città senza di me. E a parte questo… non sa di noi. *Non te l'ho chiesto… *I tuoi problemi sono i nostri problemi. *Pensaci bene. Vedi, riesci a prendere decisioni giuste quando ci provi. *Disciolto. Così mi sapevi? Mi hai tradito per una donna… Una donna!!! Devi essere pazzo… *Sono già stato morto una volta. È molto liberatorio. C'è da pensarci come… a una terapia! *"Jack"? Jack è morto, amico caro, puoi chiamarmi… Joker. E come vedi, sono più euforico. Ehehehahahah! *Ohh… Gotham City… Ha portato il sorriso sul mio volto. "Mostro alato… terrorizza"… Allora che scriveranno di me? *Perciò, signori, questa è la situazione: finché Grissom non… non riemerge, fungo io da presidente. E io dico che, cominciamo da questo festival per l'anniversario, faremo a Gotham opera di demolizione. *Che la vita è stata buona con me. Eheheheh! *Oh! Oh, ma che stretta calorosa…! Ahahahahahaahah! Oh, che notte di fuoco vicino a te, Antoine! Che notte infuocata! Ahahahahahah! *Ehehahahahah! Antoine prende subito fuoco per un nonnulla! Ahahahahah! *Hai mai sentito dire che la risata ha un potere terapeutico? Hihahaha! Fuori di qui ora! Pensateci sopra! *Bob! Voglio che tu vada al Globe e ti allunghi quel cronista Knox con macchina fotografica. Vedi che cosa sa lui di questo "Batman"… E Bob? Ricorda… tu… sei il mio numero uno… uno! *"Si, signore"… tutto contento l'idiota… *I tuoi compari non sono poi cattivucci. Forse noi… dovremmo dargli un paio di giorni per pensarci sopra. Antoine, tu n'est pas d'accord… Ammazzarli ora? Beh, ok… Prima eri una tigre di carta Antoine, e adesso sei… carta carbone… {{NDR|ride}} Ma dove le trovo… {{NDR|continua a ridere e se ne va}} *La penna è davvero più potente della spada! *Batman… Batman… C'è qualcuno che sa dirmi in che razza di mondo stiamo vivendo? Dove un uomo si traveste da pipistrello? E si frega tutta la mia stampa? Questa città ha bisogno di un clistere! *Infinite cose da fare e così poco tempo… *Nuovi migliorati prodotti Joker! Con un nuovo ingrediente segreto: "Smilex". […] E passiamo al nostro test di gusto al buio… […] Oh, non ha l'aria felice… È perché ha usato la marca "X"… Però con la nuova marca Joker… gli torna il ghigno, il ghigno e il ri-ghigno! {{NDR|ride}} Oh, deliziosa abbronzatura! Le labbra rosso rubino, e il colore dei suoi capelli: così naturale! Solo il vostro becchino capirà qual era il vero! {{NDR|ride}} So che state dicendo: "dove posso trovare questi grandi nuovi prodotti?" E qui è la trovata: c'è il caso che… li abbiate già comprati! {{NDR|ride}} Perciò ricordate: mettetevi una faccia felice! {{NDR|continua a ridere}} *Il tuo tesoro farà un po' di arte, cara. *Puoi togliertela ora, non credi? Oh, sei molto bella. Per quanto ad un livello demodé. Ma sono certo che possiamo renderti più odierna. È tua quella cartellina? *Ora io faccio quello che per gli altri è solo un sogno: io faccio arte, finché qualcuno muore. Capito? {{NDR|ride}} Io sono il primo artista dell'omicidio a ciclo completo, cara! *Ho l'aria di uno che scherza? *Ascolta, non dobbiamo paragonarci alle persone normali, siamo artisti. *Oh, una canzoncina, un balletto, la testa di Batman dentro un sacchetto. Dimmi, tu che ne sai di…? *Ma dove li pesca quei magnifici giocattoli? *Io ho dato un nome al mio dolore. E il nome è "Batman"! Dobbiamo avere la forza di infliggere il dolore, Bob. Abbiamo un topo volante da uccidere… E col suo sangue mi lucido gli artigli! *Sai Vicky, sono fresco di una tragedia nella mia vita. Alicia… Si è buttata giù da una finestra… […] Ma… non si può fare un'omelette senza rompere qualche uovo! *Beh, miss Vale, abbiamo un altro gallo nel pollaio. {{NDR|ridacchia}} Togli il tuo becco da questo mio cuore. *Dimmi una cosa amico mio… danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio? […] Io lo chiedo sempre a tutte le mie vittime… Sarà perché me ne piace il suono! Ah! "Mai rubare rabarbari in barba a un barbaro!" Ahahaha! "Là dove sei in veste di rabarbaro…" *Dimmi perché ogni volta che io vengo per te, mi trovo sempre qualcuno tra i piedi… *Un momentino solo ragazzi… Io rido soltanto… esteriormente. Il mio sorriso… è solo a fior di pelle. Se tu potessi vedermi dentro, io sto piangendo… Puoi unirti a me per un singhiozzo? Ahahahahah! *Qui è Joker. […] Andiamo ragazzi, avete detto alcune cose assai cattive. Alcune erano anche vere, circa quell'avido boss che era Grissom. Era si un ladrone e un terrorista, riconosco però che aveva una favolosa voce baritonale… Ora è morto e ha lasciato a me il timone. Ora io potrò essere anche teatrale, forse persino un po' ruvidino, ma una cosa io non sono: un killer! Io sono un artista. Adoro le feste. Perciò tregua: Ca va comancer le festival! E ho una bella sorpresa per Gotham City: a mezzanotte io lancerò 20 milioni in contanti alla folla. Non preoccupatevi per me, me ne restano. *Sentito, gente? 20 milioni! E ci sarà anche spettacolo; il match del secolo, con me in un angolo e nell'altro angolo… l'individuo che ha portato vero terrore a Gotham City: Batman. Mi senti, Batman? Tu ed io soli, in singolar tenzone. Io mi sono strappato la maschera. Vediamo se tu puoi strapparti la tua. *Vola vola vola, topo-uccello! Ahah! *E ora gente… è il momento del "di chi vi fidate"? Strippa strippa strippa, mani mani mani. Di chi vi fidate? Di me? Io sto dando via soldi gratis. E dove… Dov'è il Batman? È a casa l'amore, che si lava la calzamaglia! *''Alta battaglia vola nella notte e chi trova?'' Me, pronto. *Ed ora… viene la parte… in cui sollevo voi, piccola gente, dal fardello delle vostre fallite… ed inutili vite. Ma, come diceva il mio chirurgo plastico: "ze te ne defi andare, va con un zorrizo!!!" *Noi siamo fatti l'uno per l'altra. La bella e la bestia… Certo se qualcun altro ti chiamasse bestia, io gli strapperei i polmoni. *Razza di idiota!!! Tu mi hai fatto, ricordi? Tu mi gettasti in quel maledetto vascone. E superarla non è mica facile. E non credere che non ci abbia provato!! *Ehi, Batman, ero ancora un ragazzino quando uccisi i tuoi. Tu dici che io ho fatto te e io dico che tu hai fatto me. Ma non si cade un po' nell'infantile, eh? Non picchierai uno con gli occhiali. Vero? Eh? *{{NDR|[[Ultime parole da Batman|Ultime parole]]}} Oh! Qualche volta va a finire che mi ammazzo! Ehi, aspetta! ====''[[Il cavaliere oscuro]]''==== *Io credo semplicemente che quello che non ti uccide, ti rende… più strano. *Aaah, ah, ah, ah, ah, aaah, ahahahah, aaah, uh, ih, ah, ah, ahahah. E io che pensavo che le mie battute fossero stupide! *Ah, e il vestito non è da due soldi. Dovreste saperlo, l'avete pagato. *Rimettiamo gli orologi indietro di un anno. Questi poliziotti e avvocati non osavano sfidare neanche uno di voi. Ma… ma allora cos'è successo? Vi sono cadute le palle? Mh? Vedete, un uomo come me… […] Un uomo come me… ecco, sentite, io lo so perché voi scegliete di fare le vostre, uhm, "sedutine di terapia di gruppo" in pieno giorno. So perché avete paura di uscire la notte: Batman. È che Batman ha mostrato a Gotham la vostra vera natura, purtroppo. Dent, lui è solamente l'inizio… e per quanto riguarda il televisore, il piano del cinese, Batman non conosce giurisdizioni. Lo troverà in qualche modo e lo spremerà! So riconoscere uno che si fa spremere a prima vista, e… *È semplice. Dobbiamo… uccidere Batman. *Ah-ta-ta-ta-ta-ta… Vediamo di non far scoppiare… un gigantesco pasticcio. *Allora. Sentite, perché non mi date un colpo di telefono quando volete cominciare a prendere le cose un po' più seriamente? Vi lascio… il mio… biglietto. Mmh? Mmh?! *Vuoi sapere come mi sono fatto queste cicatrici? Mio padre era… un alcolista. E un maniaco. E una notte dà di matto ancora più del solito. Mamma prende un coltello da cucina per difendersi; ma a lui questo non piace. Neanche… un… pochetto. Allora, mentre io li guardo, la colpisce col coltello. Ridendo mentre lo fa. Si gira verso di me, e dice: «Perché sei così serio?». Viene verso di me con il coltello… «Perché sei così serio?!» E mi ficca la lama in bocca. «Mettiamo un bel sorriso su quel faccino!» E… perché sei così serio? *Ora, la nostra organizzazione è piccola, ma… ha un alto potenziale di… di aggressività ed espansione! Chi di voi vuole entrare nella nostra squadra, sentiamo? Ah! C'è un solo posto disponibile per adesso, quindi faremo delle eliminatorie. Uhm… Fate in fretta. *E così pensi che Batman abbia fatto di Gotham un posto migliore? Uhm? *Guardami. Guardami!!! Vedete? Questa è la follia che Batman ha scatenato su Gotham. Se volete l'ordine a Gotham, Batman deve togliersi la maschera e andare a costituirsi. Ah! Morirà qualcuno, per ogni giorno che non lo farà… A partire da stanotte. Sono un uomo di parola. *Eccoci! Buonasera, signore e signori… Noi siamo gli animatori della serata! Ho una sola domanda: dove sta [[Due Facce|Harvey Dent]]? Lo sai dov'è Harvey? Lo sai chi è? Lo sai dove trovo Harvey? Gli devo dire una cosa, una cosetta piccola, eh? No. Guarda, mi accontento anche dei suoi cari! *Sai… Tu mi ricordi mio padre… Io lo odiavo, mio padre! *Oh, mi sembri un po' tesa. È per le cicatrici? Vuoi sapere la loro storia? Vieni qui, ehi guardami. Avevo una moglie, era bellissima… come te. Lei mi diceva sempre che mi preoccupavo troppo, mi diceva che dovevo sorridere di più, che giocava d'azzardo e si metteva in un mare di guai con gli strozzini… Ehi! Un giorno le sfregiano il viso. Ma non abbiamo i soldi per la plastica. Lei non lo sopporta. Ma io voglio vederla tornare a sorridere! Mh? Voglio che lei sappia che non me ne importa delle cicatrici! E allora, mi ficco il rasoio in bocca e mi riduco così… da solo. E sai che succede? Non ce la fa neanche a guardarmi! E mi ha lasciato. Ora ne vedo il lato buffo: ora sorrido sempre! *Sei un tipetto combattivo! Mi piace lottare. *Oh, certo, tu ti togli la tua bella mascherina e ci fai vedere chi sei veramente! Mh?! Eheh! *È arrivato Batman…! Uh, vuole giocare con me! *Ti deprime, commissario? Sapere quanto sei profondamente solo? Ti fa sentire responsabile per le attuali condizioni di Harvey Dent? *Ahhh, il solito trucco "sbirro buono/sbirro cattivo"? *Aaargh… Oooh! Mai cominciare con la testa, la vittima rimane confusa! Non sente il col… Visto? *Volevo vedere cosa avresti fatto. E non mi hai deluso neanche un po'. Hai lasciato morire cinque persone. Poi hai lasciato che Dent prendesse il tuo posto. Perfino per uno come me sei senza cuore. *Quegli scemi della mafia ti vogliono morto per "tornare alla situazione di prima". Ma io so qual è la verità. Non si torna indietro. Tu hai cambiato tutto… per sempre. *Io non… io non voglio ucciderti! Che faccio senza di te? Torno a fregare i trafficanti mafiosi? No, no. No. No, tu… tu completi… me! *Non parlare come uno di loro, non lo sei! Anche se ti piacerebbe. Per loro, sei solo un mostro. Come me! Ora gli servi. Ma tra un po'… ti cacceranno via. Come un lebbroso! La loro moralità, i loro principi sono uno stupido scherzo. Li mollano appena cominciano i problemi. Sono bravi solo quanto il mondo permette loro di esserlo. Te lo dimostro: quando le cose vanno male, queste… persone "civili" e "perbene" si sbranano tra di loro. Vedi, io non sono un mostro; sono in anticipo sul percorso. *Tu hai tutte le tue regole, e pensi che ti salveranno?! *[…] L'unico modo sensato di vivere è senza regole. E stasera tu infrangerai la tua unica regola. *Uccidere è fare una scelta! *Scegliere una vita piuttosto che un'altra! Il tuo amico il procuratore o la sua timida futura sposina? *Tu non hai niente, niente con cui minacciarmi! Non te ne fai niente di tutta la tua forza! Non ti preoccupare, te lo dirò dove sono. Tutti e due. Ed è questo il punto: sarai costretto a scegliere. Lui è al 250, 52ª Strada. E lei è… tra la Avenue X e Cicero. *Vuoi sapere perché uso il coltello? Le pistole sono troppo rapide. Non puoi assaporare tutte le… piccole… emozioni. Vedi, nei loro… ultimi attimi, le persone mostrano chi sono veramente. Quindi in un certo senso posso dire che… ho conosciuto i tuoi amici meglio di te. Vuoi sapere chi di loro era un vigliacco? *Io sono un tipo dai gusti semplici. Mi piacciono, ehm, la dinamite, la polvere da sparo… e la benzina! […] Ah, ah, ah. E sai qual è la cosa che hanno in comune? Costano poco. *A voi importa solo dei soldi. Questa città merita un criminale di maggior classe, e io sono pronto a darglielo. Di' ai tuoi uomini che lavorano per me, adesso. Questa città è mia. *E se adesso io ti taglio a pezzetti e ti do in pasto ai tuoi mastini? Mh? Così vediamo quanto è veramente fedele, un cane affamato! Non si tratta di soldi, si tratta di mandare un messaggio. Tutto brucia! *Io ho avuto una visione di un mondo senza Batman. La mafia racimolava qualche spicciolo e la polizia cercava di bloccarla poco a poco. Ma era una visione… noiosa. Allora ho cambiato idea. Non voglio che il signor Reese rovini tutto, ma perché devo divertirmi soltanto io? Diamo la possibilità a qualcun altro. Se Coleman Reese non è morto entro sessanta minuti, faccio saltare in aria un ospedale. *Ti sembro davvero il tipo da fare piani? Lo sai cosa sono? Sono un cane che insegue le macchine. Non saprei che farmene se le prendessi! Ecco io… agisco e basta. La mafia ha dei piani. La polizia ha dei piani. Gordon ha dei piani. Loro sono degli opportunisti. Opportunisti che cercano di controllare i loro piccoli mondi. Io non sono un opportunista. Io cerco di dimostrare agli opportunisti quanto siano patetici i loro tentativi di controllare le cose. Quindi quando dico… vieni qui. Quando dico che con te e la tua ragazza non c'era niente di personale, capisci che ti dico la verità. Sono gli opportunisti… che ti hanno messo dove sei. Anche tu eri un opportunista. Avevi dei piani. E, guarda dove ti hanno portato. Io ho solo fatto quello che so fare meglio: ho preso il tuo bel piano e l'ho ribaltato contro di te! Guarda cosa ho fatto a questa città con qualche bidone di benzina e un paio di pallottole. Uhm? Ho notato che nessuno entra nel panico quando le cose vanno "secondo i piani" …Anche se i piani sono mostruosi. Se domani dico alla stampa che un teppista da strapazzo verrà ammazzato o che un camion pieno di soldati esploderà, nessuno va nel panico, perché fa tutto parte del piano. Ma quando dico che un solo piccolo sindaco morirà… Allora tutti perdono la testa! Se introduci un po' di [[anarchia]]… se stravolgi l'ordine prestabilito… Tutto diventa improvvisamente caos. Sono un agente del caos. Ah, e sai qual è il bello del caos? È equo. *Stasera parteciperete tutti ad un esperimento sociale. Attraverso la magia del carburante Diesel e del nitrato d'ammonio, sono pronto fin d'ora a farvi saltare tutti quanti in aria. Se uno solo tenta di scappare dalla nave, morirete tutti. Ogni nave ha un telecomando per far saltare l'altra. A mezzanotte vi farò saltare tutti in aria. Però, se uno di voi premerà il bottone, lascerò libera la sua nave. Quindi, chi rimarrà? La collezione di letame dei super ricercati di Harvey Dent o i dolci e innocenti cittadini? A voi la scelta. Ah, e vi consiglio di decidere in fretta perché i passeggeri dell'altra nave potrebbero anche non essere tanto altruisti… *Non si può contare su nessuno al giorno d'oggi. Bisogna fare tutto da soli, non è vero? Non fa niente, sono venuto preparato. Viviamo in un mondo strano… a proposito, sai come mi sono fatto queste cicatrici? *Ah, oh… Oh! Tu… tu non riesci proprio a lasciarmi andare, vero? Ecco cosa succede quando una forza irrefrenabile incontra un oggetto inamovibile. Tu sei davvero incorruttibile, non è così? Eh!? Tu non mi uccidi per un mal riposto senso di superiorità. E io non ti ucciderò… perché tu sei troppo divertente! Credo che io e te siamo destinati a lottare per sempre. *Ho preso il "paladino di Gotham" e l'ho… l'ho fatto abbassare al nostro livello. Non è stato difficile, vedi, la [[follia]], come sai, è come la gravità: basta solo una piccola spinta! ====''[[Suicide Squad (film 2016)|Suicide Squad]]''==== *Cosa? No, non ti ucciderò. Voglio solo farti male. Molto… molto male. *Io non sono qualcuno che può essere amato. Io sono un'idea, uno stato d'animo. Io realizzerò i miei desideri secondo il mio piano e tu dottoressa, non fai parte del mio piano. *Se tu non fossi così pazza, penserei che sei folle. *Domandina: moriresti per me? *Troppo facile. Sei disposta a vivere per me, umh? *Attenta. Non promettere una cosa così con leggerezza. Il desiderio diventa resa, la resa diventa potere. Lo vuoi veramente? ====''[[Joker (film 2019)|Joker]]''==== [[File:Joker (49066699767).png|thumb|Il personaggio come rappresentato in ''[[Joker (film 2019)|Joker]]'']] *Sono io oppure tutti gli altri stanno impazzendo? *Penso di averle detto che mi piacerebbe molto fare il comico. *E [mia madre] mi dice sempre di sorridere e fare una faccia felice, e che sono al mondo per portare gioia e risate. *Io odiavo la scuola quando ero ragazzo, ma mia madre mi diceva "dovresti fartela piacere, un giorno dovrai lavorare per vivere". "Non servirà, mamma, io farò il comico". *È buffo. Quando ero un bambino, e dicevo alle persone che avrei fatto il comico, tutti ridevano di me. Adesso non ride nessuno. *E fino a poco tempo fa era come se nessuno mi vedesse. Persino io non sapevo se esistevo davvero. *Lei non mi ascolta, vero? Credo che non mi abbia mai ascoltato veramente. Mi fa sempre le stesse domande ogni settimana: "Come va il tuo lavoro?", "Hai avuto dei pensieri negativi?". Io ho solo pensieri negativi. Ma lei non mi ascolta comunque. Ho detto che per tutta la mia vita, neanche io ho mai saputo se esistevo veramente. Ma esisto. E le persone ora cominciano a notarlo. *Come fa qualcuno a finire qua dentro? Se sono qui, hanno tutti commesso qualche crimine? *Certe volte anche io non so cosa fare. L'ultima volta me la sono presa con alcune persone. Credevo che avrei provato rimorso, ma non è stato così. *Ero tanto arrabbiato. E ho fatto cose brutte. Ehi Ehi Ehi. Insomma, non è così facile riuscire ad essere sempre… sempre felice, non ti sembra? *Ciao Penny. Penny Fleck. Ho sempre odiato quel cognome. Tu mi hai detto sempre che la mia risata era un disturbo, che c'era qualcosa che non andava in me. Non è così, questo è il vero me. *"Happy"… mh-mh. Non sono stato felice mai, neanche un minuto della mia vita del cazzo. Sai cos'è buffo? Cosa mi fa veramente ridere? Ho sempre pensato che la mia vita fosse una tragedia, ma adesso mi rendo conto che è una cazzo di commedia. *Ho avuto una brutta giornata. *Ah, Murray, un piccolo favore: quando mi farai entrare mi annunceresti come "Joker"? *Esatto Murray, non centra la politica, cerco solo di far ridere le persone. *Mi dispiace, è che sono state delle settimane un po' dure, Murray. Sì, intendo da quando… ho ucciso quei tre di Wall Street. *Non ho più niente da perdere, niente può più ferirmi. La mia vita è solamente una commedia! *La comicità è soggettiva, Murray. Non si dice così? Tutti voi, il sistema che sa tutto e ci comanda, voi decidete che cosa è giusto o sbagliato, allo stesso modo in cui decidete cosa fa ridere oppure no! *Ti sembro il tipo di clown che crea un movimento? Ho ucciso quegli uomini perché erano orrendi. Tutti in effetti sono orrendi oggigiorno, abbastanza da far impazzire chiunque. *Quelli neanche morti avrebbero azzeccato una nota. Oh, ma perché tutti si disperano così per quei tizi?! Se fossi stato io a morire sul marciapiede, mi avreste camminato sopra! Io vi passo accanto ogni giorno e non mi notate, e invece quei tre solo perché Thomas Wayne andava a piangere per loro in TV! *Ti sei accorto di come è diventato là fuori, Murray? Ti capita mai di uscire dallo studio? Sono tutti lì a strepitare, a urlare l'uno contro l'altro. Non c'è più nessuno educato! Nessuno più prova a mettersi nei panni dell'altro. Credi che uomini come Thomas Wayne si chiedano cosa vuol dire essere uno come me? Essere una persona diversa da loro? Non lo fanno. Sono convinti che ce ne staremo lì seduti in silenzio come bravi bambini, che non ci trasformeremo in lupi mannari!!! *Che ne dici di un'altra barzelletta? *Cosa ottieni se metti insieme un malato di mente solitario con una società che lo abbandona e poi lo tratta come immondizia?! Te lo dico io cosa ottieni!! Ottieni quel cazzo che ti meriti!!! *Stavo solo… pensando a una barzelletta. ====''[[The Batman]]'' (film)==== *È vero, è terribile. Che lui ti abbia rovinato la festa cosi? Tsk, tsk, tsk, tsk, tsk. Com'è che dicono? "Un giorno sei in vetta, quello dopo sei un pagliaccio.". Beh… Dammi retta, c'è di peggio che essere un pagliaccio. Ehi, ehi, non essere triste, sei stato così bravo. E lo sai? A Gotham piacciono le storie dei ritorni. *Beh, questo è il dilemma. Non è vero? Risolvimi questo enigma: meno ne hai, più uno ha valore. ==Citazioni sul Joker== *Ci sarà sempre un Joker. Perché non esiste cura. Nessuna cura… solo un Batman. (''[[Joker (graphic novel)|Joker]]'') *Credo che la ragione per cui il Joker è il più grande cattivo nella storia dei fumetti, sia il fatto che abbia questo irrefrenabile bisogno di creare caos. […] Tutti noi abbiamo questi soppressori nel nostro cervello che ci spingono a comportarci bene. Quando questi soppressori falliscono, iniziamo a drogarci e a chiamare pazze queste persone. Ma la grande cosa del Joker è che non ha nessuna di queste restrizioni. Non ha nessuno di questi inibitori. Non ha nessuna di queste barriere. È assolutamente libero ed è per questo che lo apprezziamo. Apprezziamo qualcuno che è completamente libero dalla paura e ignaro di come le persone si dovrebbero comportare. ([[Danny Cannon]]) *Dick, Dick Grayson, Nightwing, mi spiegò una volta che il Joker e io saremmo in lotta per l'eternità. Che in qualche contorta maniera, il Joker esiste per colpa mia. Dato che io rappresento l'ordine necessario per vivere a Gotham City e il Joker è il caos che distrugge quell'ordine. (''[[Batman: Hush]]'') *Era basato su una carta da gioco, il personaggio era avvolto nel mistero. Non avevamo idea, ovviamente, che avremmo parlato ancora di questo personaggio, dopo tutti questi anni. Quando penso ai miliardi di dollari che ha incassato il film mi viene un brivido. Avremmo dovuto registrare il copyright del personaggio, quando lo creammo. Ma ovviamente all'epoca non lo sapevamo. Eravamo giovani, nessuno di noi si immaginava tutto questo. Era una industria nascente, eravamo pionieri, stavamo facendo nascere una nuova mitologia. Non c'era un passato sul quale basarsi, c'erano poche regole. Non ci aspettavamo che sarebbe arrivato fino a oggi. ([[Jerry Robinson]]) *Ho sentito che era un comico fallito, tante volte quanto ho sentito che è sempre stato un mostro. Per certo si sa solo che è diventato così a causa dell'incidente che lo ha deturpato. Ma una cosa posso dirtela. Adora quello che fa. L'ho visto entrare tranquillo in una stanza e fermarsi ad ascoltare i primi sussurri curiosi e gustarsi quando diventavano urla. Per lui è una caramella. Un sorso di vino raro. Il ritornello di una canzone preferita… […] Sangue nell'acqua. […] Esatto. Allora si guarda intorno, finché non si fissa su colui che ha più paura di lui. Il suo ghigno si allarga. Avanza come un comico che sta per eseguire il suo numero e Dio aiuti il poveraccio che ha scelto. (''[[Detective Comics]]'') *Il Joker è l'esatto opposto di Wayne. Il caos contro l'ordine costituito. L'anarchia contro la razionalità. Il coraggio contro la follia. Non lo sorprende che siano nemici giurati. (''[[Batman: Knightfall]]'') *Il Joker è un assassino psicopatico di prim'ordine. (''[[Batman: Giochi di guerra]]'') *Il Joker è un caso particolare. Secondo alcuni di noi, potrebbe anche essere incurabile. Anzi, non siamo neanche certi di poterlo definire propriamente pazzo. La sua ultima trovata è che sarebbe posseduto dal [[w:Baron Samedi|Baron Ghede]]<ref>Papa Ghede è la controparte "buona" del Baron Samedi, Signore della morte e del cimitero.</ref>, il Loa del vudù. Stiamo cominciando a credere che possa trattarsi di un disturbo neurologico simile alla [[w:sindrome di Tourette|sindrome di Tourette]]. È addirittura possibile che ci troviamo di fronte a un caso di supersanità mentale. Una nuova brillante evoluzione della percezione umana, un adattamento alla vita urbana della fine del ventesimo secolo. […] A differenza di lei e me, il Joker non sembra poter controllare le informazioni sensorie che riceve dal mondo esterno. Può affrontare un input caotico e torrenziale soltanto lasciandosene travolgere. Ecco perché certe volte è un clown dispettoso, e altre un killer psicopatico. Non ha una vera personalità. Crea se stesso ogni giorno. Si considera il signore della trasgressione, e per lui il mondo è il teatro dell'assurdo. (''[[Arkham Asylum: Una folle dimora in un folle mondo]]'') *Il Joker nasconde la sua vera natura con le sue gags. L'unico modo per sopravvivere è riuscire a capirle. A concentrarsi sulla realtà. Ad accettare il fatto che niente è come sembra. E che il pericolo è ovunque. (''[[Batman: Knightfall]]'') *Joker è a tanto così dal non avere alcuna coscienza dei suoi atti. È un completo sociopatico, un clown inumano e omicida di massa. [[Christopher Nolan|Chris]] mi ha lasciato assolutamente libero e questo è divertente perché Joker non ha alcun tipo di limitazione: può fare o dire qualunque cosa. Non c'è nulla che lo intimidisca e sostanzialmente tutto quanto è un grande scherzo. ([[Heath Ledger]]) *Joker è solo un cane rabbioso… (''[[Il cavaliere oscuro]]'') *Joker non ha regole. Nessuno si metterà contro di lui per te [Batman]. (''[[Il cavaliere oscuro]]'') *Lo odio. Ogni volta che lo mettiamo dentro, penso "ti prego, Signore, tienilo dentro". Poi lui scappa e noi restiamo lì a sperare che stavolta non faccia niente di troppo terrificante. Lo odio. (''[[Batman: The Killing Joke]]'') *Non puoi nemmeno iniziare a comprendere il male… finché non hai incontrato il Joker. (''[[World's Finest Comics]]'') *Ovunque vada quel pazzo, semina la morte. (''[[Batman: Arkham Asylum]]'') *Penso che il Joker ami esaminare o costringere le persone ad esaminare l'insieme di regole morali ed etiche con cui pensano di condurre le loro vite. Lui adora rivoltare questo contro di loro e far sì che debbano confrontarsi con l'ipocrisia con cui conducono le loro vite. In questo senso, è decisamente il catalizzatore della storia, una forza che confronta le persone e le costringe ad affrontare quello che sono realmente. ([[Christopher Nolan]]) *Penso che il Joker non sia tanto un'unica persona, quanto un'ideologia. […] Rappresenta l'idea che tutti possano vivere senza paura, che tutti possano essere liberi, che tutti possano vivere senza i limiti che il mondo ci impone e che non si debba vivere secondo le regole. Lui oltrepassa i limiti e penso che questa sia un'ideologia. Non è una singola persona. È un modo di vivere la vita, e credo che sia quello che noi esploriamo. ([[Danny Cannon]]) *Quello è figlio di una bomba, una mina vagante, ecco cos'è. Un uomo sensibile avrebbe dovuto fargli un buco in testa un po' di anni fa. (''[[Hitman (fumetto)|Hitman]]'') *Tu sarai la maledizione di Gotham. I bambini si sveglieranno nel buio con urla di paura al pensiero di te. Il tuo lascito sarà solamente la morte e la pazzia! (''[[Gotham (serie televisiva)|Gotham]]'') *Tutte le volte che ho provato a entrare nella mente di Joker ho fallito. Forse soltanto un pazzo vero riuscirebbe a capire come ragiona. (''[[Detective Comics]]'') *– {{NDR|dopo che Tommy ha accettato di uccidere il Joker}} Vuoi la foto?<br />– Acc, forse dovrei prenderla, dovessi dimenticarmi la sua faccia. (''[[Hitman (fumetto)|Hitman]]'') ===''[[Batman (fumetto)|Batman]]'' (fumetto)=== *Il Joker cerca di ricordare i discorsi dei dottori dell'Arkham, la teoria che lui non abbia un Io, e pensa che forse hanno ragione o forse tirano solo a indovinare. Forse lui è una nuova mutazione umana, prodotta da viscide acque industriali in un mondo di luminosi agenti cancerogeni e di piogge acide. Forse lui è il modello dell'uomo multiplex del XXI secolo, in grado di mischiare le sue identità come un mazzo di carte per tamponare gli choc e trasformare alchemicamente il piombo della tragedia e dell'orrore nell'oro caotiche del riso dei dannati. Forse lui è un essere speciale, non un malato di mente deturpato da cicatrici raccapriccianti, incagliato in un ciclo infinito, in una coazione a ripetere di violenza autodistruttiva. Cose ben più strane sono successe a questo mondo. *Lui lascia sempre un indizio. Un disegno nascosto. *Sarebbe stato troppo facile. Ho sempre voluto ucciderlo. Da anni. Non passa un giorno senza che io immagini di prenderlo… e per un mese intero sottoporlo alle forme di tortura più assurde e orrende. E così arrivare a vederlo martoriato, massacrato e mutilato… che mi implora… che urla… in un'agonia terribile, sul punto di una morte mostruosa. Lo voglio morto… forse è la cosa che voglio più al mondo. Ma se lo facessi, se permettessi a me stesso di fare quel passo… non tornerei più indietro. *Tu non sei pazzo come vorresti farci credere. E neanche pazzo quanto vorresti credere tu. Così è più facile giustificare ogni azione mostruosa che fai quando reciti la parte del pagliaccio delirante. Sei pazzo… ma non fino a quel punto. ===''[[Batman: L'uomo che ride]]''=== *Difficile credere che qualcuno potrebbe uccidere così tanta gente solo per nascondere un motivo, ma ovviamente qui non abbiamo a che fare con una mente razionale. Quindi come posso prevedere i piani di un pazzo? Non mi sono mai preparato per questo. Sono pronto per gli assassini, i rapinatori, gli stupratori. Persone disperate che compiono atti disperati. Non ho mai immaginato qualcosa come Joker. *Le sue impronte non sono in nessuna banca dati, quindi probabilmente non sapremo mai chi è davvero. Di sicuro lui non ce lo dirà, se pure lo sa. *Nella sua mente malata, siamo tutti da biasimare solo per il fatto di essere vivi. Ora capisco, quella rabbia paranoica, quell'odio. Potrebbe essere un genio, ma l'odio è tutto ciò che conosce. ===''[[Batman/Capitan America]]''=== *Forse il Joker è l'avversario più diabolico e fantasioso che abbia mai avuto. *Il Joker è un pazzo, ma non è un pazzo particolarmente sbadato. *Il Joker non è il tipo da lavorare per qualcuno, qualunque sia la sua ricompensa! *Qualcuno che pensa a se stesso come al grande clown del crimine. ===[[Chuck Dixon]]=== *D'altro canto, è anche vero che per scrivere una buona storia del Joker è necessario rispettare alcune regole. Di fatto, assomigliano di più a possibili ostacoli che a regole vere e proprie. E la regola numero uno è: nessuno dimentica una buona storia del Joker. Ma nemmeno una cattiva storia del Joker. Puoi firmare una pessima storia di Calendar Man, o una di Killer Croc che faccia schifo e una di Mister Freeze che lasci tutti quanti… freddi. Nel migliore dei casi, te lo perdoneranno. Come minimo, la storia verrà dimenticata. Non è lo stesso con il Joker. Se scrivi una magnifica storia con quel maniaco dai capelli verdi, diventerai parte del pantheon dei grandi talenti del fumetto. Prova a concepire un'avventura stupida del più famoso dei nemici di Batman e dovrai affrontare l'ira dei fan e il disprezzo dei tuoi stessi colleghi d'ufficio. Che mai si dimenticheranno del tuo insuccesso, continuando a metterti in discussione sui forum di internet, sulle fantine, alle convention ed alle fiere di fumetti. *La commedia è difficile. Il caos lo è di più. Un saggio editor una volta mi consigliò di prestare attenzione qualora mi fosse capitato di scrivere una storia del Joker, al fatto che "Joker si reinventa tutte le mattine". È il punto di riferimento più fedele che ci si può attendere, trattando con un personaggio come il Pagliaccio del Crimine. Questo spiega anche perché si sia trasformato in un avversario così longevo per Batman e i suoi alleati. Qualcuno che ogni mattina si alza con un piano e una psiche totalmente diversi risulta talmente mutevole da poter adattarsi a qualsiasi tipo di racconto, in qualsiasi epoca. In questo modo è passato da bugiardo criminale, nelle sue prime apparizioni, a buffone maligno durante gli anni 60, poi assassino introspettivo negli anni 70. Attualmente, nella continuity DC, occupa una posizione che equivale più o meno al braccio destro di Satana. Però anche questo può cambiare. *Non c'è nessuna storia di Batman che generi tante aspettative come una nella quale sia coinvolto il Joker. Quando compare lui… succede sempre qualcosa! Il Joker è la sfida più grande che il Cavaliere Oscuro abbia dovuto affrontare, il suo nemico più mortale, e tutte le avventure alle quali prende parte rappresentano un evento. Come scrittore, credo che sia il personaggio dei fumetti più intimidante che esista. E questo è qualcosa che va ben al di là della sua condizione di icona, anch'essa evidente. *Una delle caratteristiche più difficili da dominare del Joker è il fatto che il suo humor deve funzionare. Non è un pericoloso lunatico che semplicemente racconta barzellette. Queste battute devono avere un loro fascino. A volte in un modo stupido. Altre, in un modo oscuro e abbastanza morboso. Spesso l'humor nasce dalla trama e dalle osservazioni che il Joker fa su di essa. In altri casi, si tratta di semplici giochi di parole più o meno intelligenti. Ma in nessun caso i lettori devono sentirsi obbligati a ridere controvoglia. Inoltre, nella sua pazzia ci deve essere sempre qualcosa di metodico. Una storia che si limiti a essere un'arbitraria successione di esempi di comportamento antisociale forse potrebbe intrattenere per un po'. Ma il lettore prima o poi perde interesse se non c'è la benché minima motivazione alla base. In tutte le storie classiche del Joker, arriva sempre un momento nel quale gli eventi propiziati dall'isterico arlecchino, apparentemente privi di connessione, assumono un senso. Queste follie intrecciate, che non sembrano avere niente a che fare le une con le altre, si rivelano parte di un grande piano infarcito di inganni e perversità. Alle volte il lettore sa più dei personaggi coinvolti, mentre altre è costretto a provare a indovinare al pari di Batman e Robin. === ''[[Batman - Cavaliere della notte]]'' === *Ciao Joker, se stai vedendo questo nastro, probabilmente hai capito di essere stato giocato. Già, ti ho lasciato in eredità dei soldi, ma solo dieci milioni, che conoscendoti ti sarai già bruciato! Tutta l'altra roba, denaro, oro, gioielli, è tutta falsa! Ti ho sempre detestato intensamente e questa era la rivincita perfetta. A quest'ora probabilmente sarai rimasto senza denaro. L'ufficio imposte ti perseguita e tu non puoi ammettere di essere stato imbrogliato o diventeresti lo zerbino di Gotham City. Stavolta lo scherzo te l'ho fatto io! Sono io quello che ride per ultimo, babbeo!! === ''[[Batman - La maschera del Fantasma]]'' === *Come mai non ridi più, Joker? Credevo che tu trovassi la morte divertente! === ''[[Batman of the Future: Il ritorno del Joker|Batman of the Future - Il ritorno del Joker]]'' === *Impossibile. È morto anni fa! *Sì, è vanitoso e gli piace parlare. Non ascoltarlo. Cerca di metterlo con le spalle al muro. *Sei caduto in una cisterna d'acido, ti sei ritrovato con la pelle candeggiata e poi hai deciso di diventare un supercattivo. Come mai? Non trovavi lavoro come pagliaccio da circo? *Perché? Credevo che Joker avesse sempre desiderato far ridere Batman! ===''[[Joker (film 2019)|Joker]]'' (film)=== *Non ha neanche reagito quando uno dei suoi fidanzati ha maltrattato di botte suo figlio adottivo e percorso lei. Penny, suo figlio è stato trovato legato a un termosifone nel suo appartamento sudicio. Denutrito, con numerosi lividi su tutto il corpo e un grave trauma alla testa. *Non l'ho mai visto piangere. È sempre allegro, lo chiamo Happy, per questo. *Allora, l'altra sera ho detto a mio figlio piccolo, Billy, sapete, quello nuovo, quello non tanto sveglio, gli ho detto: "Lo sciopero dell'immondizia è ancora in corso, Billy", e lui dice, non scherzo, Billy dice: "E allora dove la prendiamo la nostra immondizia?". E per finire, in un mondo in cui chiunque crede di poter fare il mio lavoro, mando in onda un video registrato al Pogo Comedy's Club di Gotham. Questo tizio pensa che continuando a ridere, farà ridere anche il pubblico. Lo chiamano "Joker". ===''[[The Suicide Squad - Missione suicida]]''=== *Mi dispiace… Ho promesso a me stessa che con il prossimo fidanzato sarei stata molto attenta ai campanelli d'allarme: se ne avessi sentito uno, avrei fatto la cosa giusta… e l'avrei ammazzato. E uccidere ragazzini… è un gran campanello. Lo so, lo so che ora vorresti dire "Harley, bastava andarsene!", e io direi "Perché stai urlando? Non sono sorda, sono davanti a te!". E poi direi: "Quando hai un gusto per i maschi cattivo come il mio loro non è che se ne vanno e basta". Loro… Ti bucano le ruote, ti uccidono il cane, dicono che ti piace musica che non è vera musica,… e questa rabbia… ti fa a pezzi, dopo un po'. Eri davvero bello, e che giaccia in pace quello splendido mostro che hai in mezzo alle gambe, ma… Alla fine io ti vedo più bello adesso, con la testa priva di tutti quei pensieri putridi. Assurdo che ci fosse un proiettile! ==Fumetti== *''[[Il ritorno del Cavaliere Oscuro]]'' (1986) *''[[Batman: The Killing Joke]]'' (1988) *''[[Arkham Asylum: Una folle dimora in un folle mondo]]'' (1989) *''[[Marvel contro DC]]'' (1995-1996) *''[[Batman/Capitan America]]'' (1996) *''[[Batman: Il lungo Halloween]]'' (1996-1997) *''[[Hitman (fumetto)|Hitman]]'' *''[[Batman/Lobo]]'' (2000) *''[[Batman: L'uomo che ride]]'' (2005) ==Film== *''[[Batman (film 1966)|Batman - Il film]]'' (1966) *''[[Batman (film 1989)|Batman]]'' (1989) *''[[Batman - La maschera del Fantasma]]'' (1993) *''[[Batman of the Future: Il ritorno del Joker|Batman of the Future - Il ritorno del Joker]]'' (2000) *''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008) *''[[Suicide Squad (film 2016)|Suicide Squad]]'' (2016) *''[[Batman: Hush (film)|Batman: Hush]]'' (2019) *''[[Joker (film 2019)|Joker]]'' (2019) *''[[The Batman]]'' (2022) ==Serie televisive== *''[[Batman (serie animata)|Batman]]'' (1992-1995) *''[[Le avventure di Superman|Superman]]'' (1996-2000) *''[[Batman - Cavaliere della notte]]'' (1997-1999) *''[[Justice League (serie animata)|Justice League]]'' (2001-2004) *''[[Gotham (serie televisiva)|Gotham]]'' (2014-2019) ==Videogiochi== *''[[Batman: Arkham Asylum]]'' *''[[Batman: Arkham City]]'' *''[[Batman: Arkham Origins]]'' *''[[Batman: Arkham Knight]]'' ==Note== <references/> ==Voci correlate== *[[Batman]] *[[Pagliaccio]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Personaggi di Batman]] [[Categoria:Personaggi ospiti di Mortal Kombat]] eop5jwu8f6j5x7ls9m7mzz0o7rti0dp Gotham City 0 99703 1223529 1072689 2022-08-20T20:55:19Z 5.91.36.164 /* Detective Comics */ wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Gotham City Cafe at Warner Bros. Movie World.jpg|thumb|Il Gotham City Cafe al Warner Bros. Movie World]] Citazioni su '''Gotham City'''. ==Citazioni== *A Gotham meno si sanno le cose, più è sicura l'operazione. (''[[Il cavaliere oscuro]]'') *– A volte mi sembra che tutti i magazzini vuoti in America siano usati per qualcosa di losco.<br/>– A Gotham questo è certo. (''[[Batman/Capitan America]]'') *Al sabato, sulla Gotham Gazette, c'è una piccola rubrica di costume chiamata "Gotham è". Nell'articolo viene chiesto a dei gothamiti scelti a caso di completare la frase "Gotham è..." usando al massimo tre parole. La rubrica "Gotham è" va avanti da anni, sin da quando ero ragazzo. Ecco alcune delle definizioni usate per descrivere Gotham nelle ultime settimane: "Dannata." "Maledetta." "Un manicomio." "Letale..." Gotham è "criminale." Gotham è "una partita persa." Gotham è "senza speranza." [...] Capita che qualcuno completi la frase "Gotham è..." con il nome di uno dei suoi criminali. Di solito qualche ragazzino alla ricerca di una risposta ad effetto. Ma c'è anche chi è davvero convinto che l'immagine della città sia meglio rappresentata dai suoi cittadini peggiori. Per esempio, con "Gotham è Due Facce", nel senso che è una città in perenne conflitto. Oppure "Gotham è Killer Croc." Come dire che la città è poco più di un mostro cannibale. Ho letto qualche "Mister Freeze." Un paio di "Maschera Nera." Di recente sono saltati fuori anche alcuni nomi nuovi. Ma per me, i criminali di Gotham... i vecchi... come i nuovi... non potranno mai descrivere questa città. Perché alla fine sono soltanto una razza volgare e codarda, mossa da desideri prevedibili. Chiaro, di tanto in tanto uno di loro riesce a fare qualcosa in grado di sorprendere persino me... qualcosa di straordinariamente depravato... o perverso... [...] Ovviamente una delle risposte più comuni alla domanda "Gotham è..." è "Batman." Gotham è "Batman." Gotham è la "città di Batman." Gotham è "il pipistrello..." Sono le risposte che preferisco. Eppure mi piace pensare che chi sceglie "Batman" come risposta renda omaggio anche a tutti gli altri eroi di Gotham. I membri del GCPD per esempio. Uomini onesti, instancabili. Come il Commissario Jim Gordon. (''[[Batman (fumetto)|Batman]]'') * All'improvviso capisco. La malvagità di Gotham è tutta colpa di Batman. È diventato un vigilante d'èlite... un eroe mascherato che lancia una sfida a tutti: "Gotham è la mia città... prendetevela, se ci riuscite!" E i pazzi hanno accettato! Il Joker... il Ventriloquo e Scarface... gli Incappucciati, Zsasz, Due Facce... tutti loro... esistono unicamente come risposta alla sua sfida! È come se avessero sollevato un velo dai miei occhi. Per la prima volta, vedo tutto con chiarezza. Batman ha creato i suoi cattivi. È lui il vero nemico della città! Le sue motivazioni saranno anche pure... le sue intenzioni onorevoli... ma la sua colpa è evidente! (''[[Batman: Knightfall]]'') *Caro ragazzo, questa perla si chiama Gotham, un posto che deve la sua fama ai roditori volanti e ai maniaci omicidi sfigurati. (''[[Marvel contro DC]]'') *Forse perché a Gotham... siamo tutti idioti! (''[[Batman: Eredità]]'') *Gotham ha fatto il suo tempo. Come Costantinopoli e Roma prima ancora, la città è diventata terreno fertile per sofferenze e ingiustizie. Impossibile salvarla, ora bisogna aiutarla a cadere, è questa la funzione, la missione più importante della Setta delle Ombre, quella che svolgiamo ormai da secoli: Gotham deve essere distrutta. (''[[Batman Begins]]'') *Gotham City... Ha portato il sorriso sul mio volto. (''[[Batman (film 1989)|Batman]]'') *Gotham ha sempre avuto bisogno di Batman, sergente... e ne avrà sempre bisogno. Senza di lui, non c'è altro che il caos. (''[[Batman: Knightfall]]'') *Io credo in Gotham. (''[[Batman: Il lungo Halloween]]'') *L'unica cosa che può capitare a Gotham è un po' di giustizia... no? (''[[Batman: Eredità]]'') *Gotham City. Forse è tutto quello che mi merito, ormai. Forse è solo la mia condanna all'inferno. (''[[Batman: Anno uno]]'') *Mai sottovalutare Gotham City. La gente viene uccisa tornando a casa ogni giorno. (''[[Batman Begins]]'') *– Metropolis ha crimini più che a sufficienza. Pensi che passi il tempo usando i miei poteri per fare scherzi agli amici? <br> – Penso... che se avessi i tuoi poteri potrei ripulire Gotham in pochi giorni. <br> – Beh, perché Gotham si deve preoccupare solo di malfattori e criminali. Metropolis ha super criminali, alieni, esperimenti di pazzi. <br> – Catwoman, l'Enigmista, Due Facce... sono il lato oscuro di un'umanità di cui non sai nulla. Non puoi nemmeno iniziare a comprendere il male... finché non hai incontrato il Joker. Senza offesa, ma non dureresti una notte a Gotham... (''[[World's Finest Comics]]'') *Mio Dio... lascia perdere i criminali... dietro le sbarre dovrebbe finirci chi ha progettato Gotham City. È come se l'intera città fosse un'unica casa stregata popolata da demoni e... spettri. (''[[World's Finest Comics]]'') *Okay. È Gotham. I pazzi qui hanno l'affitto agevolato. (''[[Batgirl (fumetto)|Batgirl]]'') *Senti, non voglio mica parlar male del tuo amico Wayne, sto solo dicendo... che quando si tratta di Gotham, nessuno può dire di conoscerla per davvero. È lei che conosce te. E nel momento in cui ti illudi del contrario, nel momento in cui abbassi la guardia... lei è pronta a piantarti un coltello dritto nella schiena. Perché Gotham, più di ogni altra cosa, è... un mistero. (''[[Batman (fumetto)|Batman]]'') *Tu stesso hai combattuto la decadenza di Gotham per anni. Con tutte le tue forze, con tutte le tue risorse, tutta la tua autorità morale. E la tua unica vittoria è stata una bugia. Adesso puoi capirlo, Gotham non si può più salvare, bisogna aiutarla a morire... (''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'') *Vi ho dato Gotham! La nuova capitale del crimine! Dove l'unica legge è la legge di chi ha il potere! Dove le vite umane sono merce! Dove anche uomini come il nostro testardo, incorruttibile commissario Gordon devono soccombere al nuovo ordine delle cose. (''[[Batman and Robin (serie a fumetti)|Batman and Robin]]'') ===''[[Batman: Cataclisma]]''=== *Gotham è sempre stata sul filo del rasoio, Nightwing. Ma stavolta persino io non sono sicuro se riuscirà a riprendersi. Non dopo tutto quello che ha passato. *Gotham ha bisogno di gente disposta a sporcarsi le mani, non di cavalieri splendenti. *– Dobbiamo affrontare la triste realtà. Gotham non è mai stata la città ideale dove vivere. Ora è l'inferno in terra. Negli ultimi vent'anni, la popolazione si è dimezzata. Si può biasimare chi ha scelto di andarsene? Il tasso di crimini più alto della nazione. Due epidemie. E per finire questa catastrofe. <br>– Gotham risorgerà. Lo fa sempre. *La sicurezza non è un'opzione a Gotham. ===''[[Batman: Gates of Gotham]]''=== *A essere onesti, la cosa che più mi spaventava nel diventare Batman era la possibilità che la città mi potesse trasformare in te. Ma Gotham non ti cambia. Ti rivela solo delle cose, che tu lo voglia oppure no. E oggi mi ha mostrato che posso essere Batman. *Che tu lo voglia o no, Gotham ha la sua famiglia reale che risale alle origini della città... La città protegge i propri appartenenti... ma se non le appartieni, non l'avrai mai dalla tua. *Dimenticavo tutto quello che ha passato la città... poche cose la spaventano, ormai. Bruce diceva fosse perché questa città era stata costruita con il piombo. Penso fosse una battuta. *Ora so che Bradley aveva ragione su Gotham. È veramente la città delle nuvole. Ma Dio ha pietà per chiunque cerchi di raggiungerle. ===''[[Batman: Terra di nessuno]]''=== *Gotham è dimenticata. Gotham è l'unico posto dove nemmeno Dio può sentire le vostre preghiere. Amici miei, vi sembra familiare? Dovrebbe! E così dico a voi tutti... benvenuti all'inferno! Nessuno può salvarvi ora! *Gotham è diventata feudale. Tribale. Una desolazione di piccole baronie e minuscoli reami. Questa è l'età oscura di Gotham. I vecchi terrori del buio e della notte sono rinati, ridestando ricordi antichi, atavici. E chiaramente li sfrutto ogni volta che posso. *Gotham è diventata il sogno proibito di un antropologo... un laboratorio vivente della teoria darwiniana... sopravvivenza del più adatto... e anche di più... *Non vi presento un'immagine da favoletta di Gotham. È una città difficile. Lo è sempre stata. Un luogo di fosche tragedie e amare ironie. Una città di ombre profonde e forti contrasti. Una città che tocca tutti quelli che ci vivono. Nel bene o nel male. Per me Gotham è un'incudine. O ti forgia, o ti spezza. *Ogni città ha una sua personalità. Mi piace pensare che una determinazione incontrollabile sia quella di Gotham. È una città che non ha mai mollato. Mai fatto la vittima. Una città abituata a stare da sola. Accetta l'essere temuta, malignata, e dimenticata. Pensa a se stessa. Anche quando il peso è troppo grande. Anche quando dovrebbe gridare aiuto. ===''[[Detective Comics]]''=== *Che buffo, da ragazzo non riuscivo a capire come mai Bruce non usasse mai l'aeroplano... perché preferisse girare per strada, per i vicoi, a livello del suolo, quando avrebbe potuto sorvolare il tutto dall'alto. Ora lo so. Già a quei tempo Bruce aveva capito che Gotham è una città che non puoi osservare da lontano, che non riesci mai a vedere chiaramente. Tutte le volte che pensi di aver afferrato qualcosa, la città cambia sotto i tuoi occhi in modi nuovi, terribili e sorprendenti. Perché sforzarsi, allora? Ecco cosa pensava Bruce allora, e a cosa pensa ancora oggi. Devi stare a terra, vicino agli scontri. Oggi non resta altro che battersi faccia a faccia. Io però non riesco a farne a meno. Perché sono diverso, perché c'è qualcosa in Gotham quando la osservo dal cielo che mi dà la carica, mi dà speranza... anche solo per un attimo... prima di tornare coi piedi per terra. *Il che ci riporta al punto... e al commento di mia madre in quella notte di tanti anni fa, quando era seduta sul letto con mio padre. L'affermazione secondo cui Gotham è una città di incubi. Mia madre non sbagliava. Gotham è una città di incubi, ma non per il motivo a cui pensi. non è solo per il fatto che è oscura, spaventosa. No, è una città di incubi letterale. Perché cos'è un incubo, se non un avvertimento? Un sogno così spaventoso che ti fa pensare... che ti costringe a cambiare idea? La rappresentazione di te e dei tuoi punti deboli. Batman... quello vero, intendo... da quel poco che ne so, lui sembra diverso. Mi sono fatto l'idea che lui configuri Gotham pertendo da un'ossessione. Da un bisogno patologico. Ma tu, della "nuova" guardia... tu, con i tuoi amici, mio padre, mia sorella... voi agite per compassione. Per empatia. Perché siete deboli... e tu, Dick, sei il più debole di tutti. L'uomo più debole di tutta Gotham. Questa città è speciale, Dick. È una città di incubi e io sono il tuo. Io sono il volto che vedi nello specchio. Un uomo senza coscienza. Un uomo senza empatia. Gotham mi ha chiamato a sfidarti. A sfidare te, mio padre, Barbara e tutti gli eroi che non accettano la verità. E la verità è che quelli come me, gli uomini che hanno partecipato a quella sperimentazione, siamo noi il futuro. Siamo il prossimo gradino dell'evoluzione. Non siamo malati, siamo superiori. Io sono il figlio di Gotham, la città mi ha creato perché grazie a me possa nascere una nuova generazione di bambini, figli come me. *– Io sono sempre stato a Gotham. [[Batman|Io]] sono Gotham. <br> – E Gotham è un buco infernale. Lo è sempre stato e lo sarà sempre. *Ora, come alcuni sanno, mi chiamo Etienne... e ho l'onore di essere il Banditore della Casa degli Specchi da molti anni. Ho fatto aste in molti posti del mondo. Ma nulla è paragonabile a un evento a Gotham City. Da nessuna parte... in nessun altro luogo lo spirito umano è più visibile che per le strade di Gotham City. Potete sentire la città che si ciba dei desideri della sua gente, dei sogni oscuri. Dove altro ci sono tali angeli oscuri? Due Facce, Zasz, il Joker... *Quando ero un ragazzo, i miei genitori tenevano una grande mappa della nazione sul muro del nostro camerino. La mappa aveva delle bandierine su tutti i posti dove la nostra troupe si sarebbe fermata quella stagione. Diverse città e paesi erano segnate con bandierine di colore diverso. Quelle blu erano paesini... che volevano dire piccoli spettacoli, numeri meno pericolosi. Quelle rosse indicavano città grandi, quindi spettacoli importanti e numeri più pericolosi. Tutte le fermate erano rosse o blu... tranne una... Gotham City, che aveva una bandierina nera. Secondo mi padre, la bandierina nera voleva dire "senza limiti". Spingersi al massimo. Far venir giù il tendone. Era lo spettacolo più grande e rischioso di tutta la stagione. Nessun cavo di sicurezza. Nessuna rete di salvataggio. Tutti ci spingevamo al limite. Ricordo che una volta chiesi a mio padre il motivo. Perché Gotham era così speciale? E mio padre mi guardò e disse... "certi posti hanno fame, figliolo. E tu dai loro tutto ciò che vogliono... oppure te ne stai ben lontano." Ho sentito quella fame molte volte in prima persona... la maniera in cui Gotham comincia a tirarti quando vuole qualcosa, quando vuole di più... l'ho sentita parecchio ultimamente. Selvaggia e strana, e soprattutto... affamata. [...] Mio padre aveva ragione. Gotham è un posto affamato, selvaggio e mortale. Quando vuole qualcosa, o gliela dai, o devi stare attento. *Su tutte le guide turistiche di Gotham City c'è lo stesso consiglio... "Visitatela in inverno." Tutti parlano della neve, di come fa sembrare la città "immacolata", "luminosa" e "nuova". Se si legge tra le righe, vogliono dire che bisognerebbe visitare Gotham quando la vera città è coperta. *Vivendo a Gotham ho imparato una cosa... solo i buoni restano morti. ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{Batman}} [[Categoria:Batman]] [[Categoria:Luoghi immaginari]] exgliau0m9chq8wj6bq6r9f66ytu6j8 Thomas Bridges 0 102427 1223469 1097846 2022-08-20T12:05:32Z 87.14.109.161 Wikilink wikitext text/x-wiki [[File:Thomas Bridges.jpg|thumb|Thomas Bridges]] '''Thomas Bridges''' (1842-1898), missionario e linguista inglese, primo bianco a vivere nella Terra del Fuoco. *Per quanto incredibile possa sembrare, la lingua {{NDR|la [[lingua yamana]]}} di una delle tribù umane più derelitte {{NDR|gli [[Ona|Yamana]]}}, di un popolo privo di letteratura, di poesia, di canti, di storia e di scienza, può disporre, attraverso la specificità della sua struttura e delle sue esigenze, di una quantità di parole e di un'organizzazione stilistica superiori a quelle di altre tribù assai più avanzate nelle arti e negli agi della vita. (da ''Standard'', 16 settembre 1886; tradotto in Lucas Bridges, ''Ultimo confine del mondo'', Einaudi, 2009, ISBN 978-88-06-19758-2) ==Voci correlate== *[[Lucas Bridges]], figlio ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Bridges, Thomas}} [[Categoria:Linguisti britannici]] [[Categoria:Missionari britannici]] 9jf7jvfz2v9mwn1ny0t1mkmibllgyhx 1223478 1223469 2022-08-20T12:58:45Z Sun-crops 10277 Annullata la modifica 1223469 di [[Special:Contributions/87.14.109.161|87.14.109.161]] ([[User talk:87.14.109.161|discussione]]) Non si tratta dello stesso popolo. cfr. https://www.treccani.it/enciclopedia/fuegini_%28Enciclopedia-Italiana%29/ wikitext text/x-wiki [[File:Thomas Bridges.jpg|thumb|Thomas Bridges]] '''Thomas Bridges''' (1842-1898), missionario e linguista inglese, primo bianco a vivere nella Terra del Fuoco. *Per quanto incredibile possa sembrare, la lingua {{NDR|la [[lingua yamana]]}} di una delle tribù umane più derelitte {{NDR|gli [[Yamana]]}}, di un popolo privo di letteratura, di poesia, di canti, di storia e di scienza, può disporre, attraverso la specificità della sua struttura e delle sue esigenze, di una quantità di parole e di un'organizzazione stilistica superiori a quelle di altre tribù assai più avanzate nelle arti e negli agi della vita. (da ''Standard'', 16 settembre 1886; tradotto in Lucas Bridges, ''Ultimo confine del mondo'', Einaudi, 2009, ISBN 978-88-06-19758-2) ==Voci correlate== *[[Lucas Bridges]], figlio ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{stub}} {{DEFAULTSORT:Bridges, Thomas}} [[Categoria:Linguisti britannici]] [[Categoria:Missionari britannici]] 5rgbotxm5kk2b7i0x3ferv6t5rzkv2s 1223479 1223478 2022-08-20T13:01:18Z Sun-crops 10277 piccoli fix, forse tradotto in è citato in wikitext text/x-wiki [[File:Thomas Bridges.jpg|thumb|Thomas Bridges]] '''Thomas Bridges''' (1842-1898), missionario e linguista inglese, primo bianco a vivere nella Terra del Fuoco. ==Citazioni di Thomas Bridges== *Per quanto incredibile possa sembrare, la lingua {{NDR|la [[lingua yamana]]}} di una delle tribù umane più derelitte {{NDR|gli [[Yamana]]}}, di un popolo privo di letteratura, di poesia, di canti, di storia e di scienza, può disporre, attraverso la specificità della sua struttura e delle sue esigenze, di una quantità di parole e di un'organizzazione stilistica superiori a quelle di altre tribù assai più avanzate nelle arti e negli agi della vita. (da ''Standard'', 16 settembre 1886; tradotto in Lucas Bridges, ''Ultimo confine del mondo'', Einaudi, Torino, 2009. ISBN 978-88-06-19758-2) ==Voci correlate== *[[Lucas Bridges]], figlio ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Bridges, Thomas}} [[Categoria:Linguisti britannici]] [[Categoria:Missionari britannici]] f27bd0d4n8dkvs4c5pid89g38snqgit Alfred Edmund Brehm 0 112288 1223487 1209322 2022-08-20T13:55:45Z Mariomassone 17056 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Brehm-behm.jpg|thumb|Alfred Edmund Brehm]] '''Alfred Edmund Brehm''' (1829 – 1884), scrittore e biologo tedesco. ==''La vita degli animali''== ===Volume 1, ''Mammiferi''=== *A prima vista appare assai più bestiale che il mite scimpanzé, ma ben esaminando gli dobbiamo proprio assegnare il primo posto. Il [[gorilla]] non è soltanto la maggiore e più forte fra le scimmie, ma anche quella che possiede il maggiore sviluppo corporeo. (p. 51) *{{NDR|Sui gorilla}} Non temono animale qualsiasi, fosse anche l'uomo, non fuggono mai, anzi attaccano ed assalgono valendosi maestrevolmente di quelle loro mani formidabili e delle non men terribili mandibole, scagliando contro l'avversario, ove occorra, rami, pietre, noci, ecc. L'elefante, il gigante del bosco, non spoglia impunemente un albero sul quale trovisi il gorilla, e riceve tali bastonate sulla proboscide che è costretto a battere in ritirata. Il leopardo non accetta la lotta che sa tornargli facilmente fatale, il leone stesso, re del deserto, non può resistere all'impetuoso assalto di un branco di gorilla. (p. 52) *È più difficile impadronirsi di un gorilla che non di dieci scimpanzé. Le femmine appena avvertono il pericolo fuggono coi loro piccini sugli alberi: ma i maschi si preparano alla battaglia. Que' verdi occhiacci mandano faville, i crini del capo si rizzano, i denti digrignano, e l'assalto succede al grido di ''cai cai''. Se l'arma da fuoco non prostra il feroce nemico, l'uomo è perduto. (p. 52) *Credono gli indigeni che le grandi scimmie sono veri uomini, ma che si fingono stupide e furiose per sottrarsi al pericolo di essere fatte schiave e quindi costrette al lavoro. Non dubitano poi che le anime dei re defunti prendono domicilio nel corpo del gorilla, il quale martoriando gli uomini non fa che continuare la tradizionale prediletta occupazione del defunto. (p. 53) *Assicurano che il [[scimpanzé]] adulto sia capace di spezzare rami che due uomini appena riescono a piegare, ed i Negri, assicurando che può opporre resistenza a dieci uomini, dicono che non assale mai se non provocato. In caso di pericolo il capo manda un grido che ricorda quello di un uomo che si trova alle prese colla morte, e tutta la brigata sale rapidamente sulle piante abbaiando come fa il cane. Se uno cade colpito tutti i maschi tentano vendicarlo assalendo il cacciatore, che soggiace certamente alle loro forze preponderanti quando non sia validamente sostenuto. (p. 61) *È grande l'attaccamento reciproco dei vari membri di una schiera. I maschi mostrano affetto per le femmine e queste per la prole, i più forti difendono i più deboli. L'istinto amoroso del scimpanzé è più mite nella sua manifestazione che non in altre scimmie, e sovratutto nel cinocefalo. Si vorrebbe perfino avere osservato una certa continenza. (pp. 61-62) *Nello scimpanzé i Negri ravvisano una tribù che appartiene all'umano consorzio, ma che ne fu esclusa per la sua cattiva condotta, ed andò sempre più tralignando fino all'attuale sua abbiezione. Questa opinione non impedisce punto che se ne facciano de' ghiotti bocconi. (p. 62) *L'[[orango]] è animale tranquillo e pacifico : alla vista dell'uomo non fugge, ma lo fissa con calma. Se suppone pericolo, cerca scampo nella alta cima degli alberi, e si nasconde fra il fogliame; se poi non si sente abbastanza sicuro, muta sede saltando da una cima all'altra, ma sempre con certa esitanza e cautela; l'impeto e la leggerezza di altre specie di scimmie gli sono sconosciute. Ferito da una palla o freccia grida fortemente, e spezzando i rami che ha sotto mano li lancia sul nemico, sperando con ciò di abbatterlo e di stornarne le operazioni offensive. Perfino quando è nel massimo furore è sempre così lento nei movimenti che lo si può inseguire comodamente; che però si difenda con bastoni maneggiandoli a foggia di clava è una storiella che raccontano gli indigeni, ma non fu creduta da alcun osservatore spassionato. Senza dubbio che se venne ferito e si vede il persecutore alle calcagne sa difendere valorosamente la propria pelle, e non è avversario spregevole, avendo fortissime le braccia e formidabili le mandibole. Con facilità spezza un rampone od il braccio di chi con esso lo minaccia: i suoi morsi sono veramente terribili. Giovane lo si piglia facilmente, ma adulto è difficile averlo, e quasi impossibile averlo vivo. (pp. 65-66) *Al modo, medesimo che abbiamo trovato nel guereza la più bella delle scimmie, troviamo nel [[mandrillo]] la più orrida. È invero per ogni rispetto uno schifoso animale, di cui l'indole corrisponde bene al corpo. Questo è piuttosto robusto e tozzo, la testa è ributtante, e le ganasce formidabili. I peli sono particolarmente ruvidi e arruffati, e il colorito delle parti nude in sommo grado spiacevole. La pelle è d'un bruno-oscuro con lievi sfumature di color olivastro; ogni pelo è cerchiato di nero e di verde-oliva. Sulla pancia sono biancastri, sui fianchi bruno-chiaro, la barba è giallo di limone, e dietro le orecchie si trova una macchia d'un bianco-grigiastro. Il viso e il deretano sono egualmente ripugnanti. (pp. 125-126) *Non si può immaginare un animale più vivamente colorito, eppure così brutto, come il [[mandrillo]]. (p. 126) *La forza, la scaltrezza ed il pericoloso suo morso ne fanno il signore della foresta. Non teme nessun nemico e non si spaventa dello scoppio dell'arma da fuoco. Le sue passioni sono d'una tale violenza da far credere che sotto il loro impero diventi affatto furioso e perda l'intelletto. Paragonata alla loro, la collera delle altre scimmie rassomiglia, a detta d'uno scrittore inglese, ad un lieve sospiro di vento, mentre quella del [[mandrillo]] può paragonarsi alla bufera che rovina tutto sul suo passaggio. Se il tremendo animale e inviperito (e a ciò basta uno sguardo, una parola, una minaccia) raggiunge un tale grado di furore da dimenticare tutto e precipitarsi a capo basso furente sul nemico. Un lampo diabolico sfolgora dagli occhi del mostro, che pare invero dotato di una forza e d'una cattiveria infernale. Si assicura che le sue tempestose passioni lo scrollano al segno da farlo cadere senza vita in mezzo ad urli e rantoli selvaggi. Si dice ancora che serba il rancore assai più a lungo degli altri cinocefali, e che mai perdona ad un nemico. Non v'ha quindi da maravigliarsi che gli indigeni non attacchino mai briga con lui: anzi non penetrano nei boschi in cui abita il mandrillo se non in gran numero e bene armati. Come la collera, la sua sensualità non conosce limiti, ed oltrepassa di gran lunga in svergognatezza e impudenza quella delle altre scimmie. I maschi non assaltano solo le loro femmine, bensì anche le donne, e sono perciò abbastanza pericolosi. (p. 127) *Tutti i [[Carnivoro|carnivori]] mostrano nelle loro attitudini fisiche, come nelle loro facoltà intellettuali, un maggior accordo che non in nessun altro ordine: e questa conformità, mentre dà loro l'impronta di animali elevati, si rivela affini tra loro. I costumi più o meno comuni a tutti, il modo medesimo di vivere e la medesima alimentazione indicano che l'essere, l'indole di questi animali, la struttura delle membra, come quella degli stromenti della masticazione e della digestione, al pari delle facoltà intellettuali, sono essenzialmente conformi. Invero questi animali son molto conformi fra loro. Nei carnivori mancano quasi del tutto le contraffazioni, le eccezionalità stravaganti, le forme ributtanti e ridicole, e perciò ci mostrano una molto maggior conformità di struttura che non le scimmie, i lemuri ed i pipistrelli. (pp. 222-223) *Troviamo nei carnivori animali di grande intelletto, e non dobbiamo stupirci che si faccian proprie prontamente le astuzie e le simulazioni richieste dal loro mestiere di briganti e di ladri. Il sentimento della loro forza dà loro un gran coraggio ed una coscienza di sé che altri animali non raggiungono mai; ma appunto queste qualità hanno conseguenze che non militano troppo in favore di creature che sarebbero altrimenti molto apprezzabili. I carnivori sono avvezzi a vincere, e in loro cresce colla forza il desiderio di dominare, la crudeltà, una quasi invincibile smania di uccidere, una vera sete di sangue, di modo che possono essere considerati come il ritratto morale di certi uomini. (p. 224) *L'uomo vive in aperta guerra con quasi tutti i carnivori. Egli ha cercato collo addomesticamento di render utile un piccol numero di essi, ed invero in un caso riescì come con nessun altro animale. Il maggior numero è considerato come dannoso con più o meno ragione, ed ardentemente odiato, quindi accanitamente perseguitato; una parte in confronto minima viene risparmiata; in molti l'uomo opera utilmente uccidendoli. D'alcuni si mangia la carne od il grasso, d'altri la preziosa pelliccia è tramutata in ricche vestimenta; e fin qui non si può dare troppo torto all'uomo se li uccide: ma è cosa al tutto ingiusta che i mammiferi carnivori non solamente innocui, ma anche utili, siano disconosciuti, e debbano soggiacere alla cieca smania di distruzione. (p. 225) *Ad un tratto la terra treme - un leone ruggisce a breve distanza! Ora giustifica ben egli il suo nome di ''Esseb'', colui che mette sgomento, poiché un vero sgomento e la più grande costernazione si manifestano nella seriba. Le pecore, fuori di sé, vanno a dare del capo contro la siepe spinosa, le capre belano lamentevolmente, le vacche si ammucchiano confusamente, il camello per fuggire cerca d'infrangere la sua catena, e i cani più gagliardi che lottano colle iene e coi leopardi ululano lamentevolmente e si rifugiano angosciosamente implorando protezione dal padrone. [...] Con un poderoso salto quel forte supera il muro spinoso di due o tre metri per scegliersi una vittima. Un solo colpo della terribile zampa fa stramazzare una giovenca di due anni: le tremende mandibole rompono la colonna vertebrale dell'animale che tenta resistere. La belva azzanna con cupo brontolio la preda, i grandi occhi sfavillano della voluttà della vittoria e dell'ingordigia della rapina, la coda flagella l'aria. Un minuto abbandona l'animale spirante e di nuovo lo azzanna finché non si muova più. Allora s'avvia alla ritirata. (p. 235) *Non si può descrivere l'effetto prodotto dalla voce del re sopra i suoi sudditi. La iena che urlava tace all'istante, il leopardo smette di grugnire, le scimmie cominciano a brontolare forte e salgono piene di terrore sino ai più alti rami. Nel gregge belante regna un silenzio di morte; le antilopi si precipitano in sbrigliata fuga attraverso le boscaglie; il camello carico trema, non ubbidisce più al richiamo del suo conduttore, getta giù il carico, il cavaliere, e cerca la sua salvezza in una fuga frettolosa; il cavallo s'impenna, sbuffa, dilata le narici e si precipita indietro; il cane non avvezzo alla caccia guaisce e cerca un rifugio presso il padrone. [...] E l'uomo persino, che per la prima volta, nella notte della foresta vergine, ode rintonare quella voce, si domanda se sarà abbastanza audace per affrontare chi emette un simile rombo. Il medesimo senso d'angoscia prodotto dal ruggito del leone si impadronisce anche degli animali che hanno sentore della sua presenza per mezzo d'un altro senso, cioè lo fiutano senza vederlo: sanno tutti che l'avvicinarsi del leone per loro significa morte. (p. 236) *{{NDR|Sul [[leone]]}} Quando ha che fare cogli animali selvatici, il leone si comporta in modo diverso di quello che usa cogli animali domestici. Egli sa che quelli da lontano lo fiutano ed hanno il piede abbastanza lesto per sfuggirgli. Per la qual cosa spiando gli animali che vivono nella foresta, striscia verso di essi con somma cautela e sotto il vento, sovente in compagnia di qualche individuo della sua specie. Le oasi del deserto del centro e del mezzogiorno dell'Africa sono i suoi territorii di caccia.<br>Quando il giorno afoso tramonto e scende la fresca notte, la graziosa antilope, o la giraffa dall'occhio soave, la zebra variegata, o il forte bufalo, si affrettano per rinfrescarsi le fauci riarse. Si avvicinano con prudenza alla sorgente o al pantano, ben sapendo che appunto quei luoghi che possono offrir loro il maggior ristoro sono i più pericolosi. [...] Guai alla giraffa se si avvicina col vento al pantano ombroso, guai a lei se l'avidità di rinfrescare l'arsa lingua pensolante le fa dimenticare un istante la sua sicurezza. (pp. 238-239) *Il [[leone]] preferisce gli animali più grossi ai piccoli, sebbene non dispregi nemmeno questi, quando gli passano vicino. Si dice che talvolta si debba contentare di locuste. Tutti gli animali che vivono coll'uomo, le zebre selvatiche, e tutte le antilopi, ed il cinghiale, sono in ogni circostanza il suo principale cibo. (p. 241) *Il [[Leone asiatico|Leone di Persia]] (''LEO PERSICUS'') è più piccolo {{NDR|del leone africano}} e porta una criniera mista di peli neri e bruni. È quel medesimo che nell'antichità si trovava non solo in Palestina ma ancora in Grecia, od almeno nella penisola greca. Erodoto racconta che nel passaggio dell'armata di Serse in Macedonia i leoni si scagliavano sui camelli che portavano il bagaglio. Uscivano di notte tempo dai loro ripostigli, ma aggredivano soltanto i camelli, risparmiando gli uomini e gli altri animali. Molti si meravigliavano di quel fatto, che finora non si era osservato colà. (p. 254) *La [[tigre]] ed il giaguaro sono più compiutamente felini del leone, ma pello stesso motivo più carnivori, più avidi di sangue di lui. Malgrado che sia un predone, il leone è un nobile e generoso animale, un oppressore schietto; ma la tigre e il giaguaro sono striscianti, ipocriti, e perciò doppiamente pericolosi nemici di tutti i mammiferi, compreso l'uomo. (p. 264) *La tigre è un vero felino senza criniera, con fedine alquanto folte, e con {{sic|striscie}} trasversali sullo screziato pelame. Ma è il più terribile dei felini, un animale in faccia a cui l'uomo sta quasi impotente. Nessuna creatura può congiungere tanta perfidia a tanta bellezza, nessuna meglio confermare la vecchia favola dell'inesperto topolino che ammira nel gatto un sì bello ed amabile animale. (p. 264) *La [[Tigre e leone|tigre]] è il re dei felini dell'Asia perché il leone che in alcuni siti abita le medesime steppe è molto più debole di essa, e non può in nessun modo misurarsi con lei. Per opporre re a re, bisognerebbe pigliare il leone africano; ma tuttavia sarebbe dubbio se il signore dell'Africa potrebbe vincere il suo caro, ma odiatissimo, secondo l'uso reale, cugino d'Asia. (p. 265) *Ha tutte le costumanze, tutti i modi del gatto, ma proporzionati alla sua statura. Le sue movenze sono graziose come quelle del gattino, e straordinariamente rapide, agili, ed anche durevoli. Striscia senza rumore, sa fare salti poderosi, si arrampica snella sopra gli alberi malgrado la sua mole, nuota maestrevolmente sopra larghi torrenti, e dimostra sempre una sicurezza ammirabile nell'eseguire ogni movimento. (p. 266) *Molti fra i penitenti che temporaneamente vivono presso fiumi sacri vengono uccisi dalla tigre. Nessun animale è veramente sicuro da essa; aggredisce persino il giovano elefante e il rinoceronte, benché non osi aggredire i vecchi, e debba soccombere nella lotta con un elefante adulto. Tutti i mammiferi, eccetto forse gli altri predatori e felini, diventano sua preda; si precipita sui più forti come sui più deboli. Inoltre non si fa scrupolo di ghermire talvolta un uccello, od un rettile. (p. 266) *L'utile che ricava dalla sua caccia un abile cacciatore di tigri non è per nulla insignificante. Astrazione fatta del premio dato al felice colpo, egli può godere quasi tutte le parti dell'animale. La carne non vien mangiata, come si potrebbe supporre, tenendo conto delle abitudini di molti popoli che ritengono buona preda tutti i felini uccisi: ma si utilizzano la pelle, gli artigli, i denti, il grasso. Le pelli conciate con qualche sostanze che le preservi dal tarlo, passano per la maggior parte nelle mani di Europei, o vengono spedite in Cina. Sono meno stimate di quelle di pantera, e si adoperano a farne coperte di cavalli, di selle, di slitte, ed in Cina se ne fanno i cuscini. In Europa è passata di moda da poco tempo; per contro i Kirgis l'apprezzano di molto: la adoperano per ornare i loro turcassi, e generalmente ne pagano una pelle intera come un cavallo. I denti e gli artigli servono ai Scikari non solo come speciali e preziosi trofei, ma anche come amuleto contro gli assalti della tigre, in perfetta conformità coll'assioma omeopatico. «Guarire il simile col simile». La lingua ed il fegato hanno pure un gran valore. Sono preparati dai cultori della medicina nell'India con molte cerimonie, come richiede {{sic|sopratutto}} la scienza salutare, e dopo venduti come farmaci infallibili a caro prezzo al credulo compratore. Il grasso ha fama di potente curativo contro la podgara, ed è perciò accuratamente conservato. Ma il calore dei paesi abitati dalla tigre farebbe si che in breve fattosi rancido si guasterebbe se gli indigeni trascurassero di chiarificarlo a modo loro e renderlo così atto a serbarsi parecchi anni. Appena dunque una tigre è scorticata, i cacciatori levano con somma cura il grasso dalla carne e lo depongono in fiaschi a ciò destinati, che si portano seco. Questi, turati per bene, sono esposti per tutto il giorno al calore solare, e quando il contenuto si è liquefatto il grasso si chiarifica facilmente e si serba per lungo tempo. Gli Europei pure lo adoperano, ben inteso, ad altro fine: lo adoperano principalmente ad ungere le loro armi. (pp. 274-275) *Rispetto alla mole il [[giaguaro]] sta appena al disotto della tigre ed è superiore a tutte le altre specie della famiglia, eccetto solo il leone. (p. 279) *I grossi vertebrati che gli vien dato d'addentare formano il suo nudrimento: è per ogni rispetto una tremenda fiera. Per quanto pesante sembri la sua andatura, sa muoversi con somma agilità in caso di bisogno. La sua forza è straordinaria in confronto colla sua mole; può venire paragonata soltanto a quella del leone e della tigre. I sensi ha acuti e proporzionati: l'occhio mobile, che splende sovente nella notte, è vivo e truce, e vede bene nell'oscurità, mentre lo splendore del sole lo abbaglia: l'udito è eccellente, l'olfatto, come negli altri felini, non è straordinario, sebbene valga a fiutare la preda da una certa distanza. Così al fisico perfettamente conformato per essere un rapace pericolosissimo. Sdegna soltanto la carne della sua specie. (p. 281) *Si crederebbe facile cosa l'uccidere un giaguaro che nuota, ma anche nell'acqua è da temere. Abili barcaiuoli soli si fidano di aggredirlo, poiché se si vede inseguito, o si sente ferito, si rivolge subito contro il battello: se gli riesce di posare una zampa sul margine di esso, si slancia dentro, e piomba sui cacciatori. (p. 286) *Finché il giaguaro è giovane si può domare con percosse; più tardi è difficile padroneggiarlo: la generosità e la riconoscenza gli sono straniere; non dimostra durevole affetto al suo custode o ad alcuno animale allevato con lui, ed è quindi sempre una temerità il tenerlo in schiavitù più d'un anno senza rinchiuderlo. (p. 288) *Il [[leopardo]] è senza dubbio il più perfetto felino del mondo. Invero la maestà del leone c'infonde il rispetto per tutta la famiglia, invero, vediamo in lui il re degli animali; invero, la tigre ci appare il più feroce membro della feroce famiglia; invero, il gattopardo possiede un abito più ricco di tinte, più variegato degli altri; tuttavia, per la bellezza e la screziatura del vestimento, per la grazia e la eleganza delle movenze, per l'armonia delle forme, tutti gli altri felini stanno lungo al di sotto del leopardo. Esso accoglie in sé tutto quanto distingue in particolare le altre specie della famiglia, ne riunisce le qualità si intellettuali che fisiche. La sua zampa di velluto gareggia di morbidezza con quella del nostro micio; ma racchiude un artiglio che si può cimentare con qualunque altro; le mandibole sono proporzionalmente molto più potenti di quelle del suo reale affine. Bello quanto agile, forte quanto vispo, prudente quanto scaltro, ardito quanto astuto, esso si presenta la fiera più perfetta che si possa trovare. (p. 300) *Maestro in ogni esercizio corporeo, e più scaltro d'ogni altra fiera, egli sa sopraffare la selvaggina più paura e lesta. La sua corsa non è invero molto rapida, ma con salti formidabili egli sa raggiungere gli animali dalle lunghe gambe che gli sfuggono. Nello arrampicarsi è secondo a pochi altri felini. Si trova appiattato così sovente sopra un albero, in caso di bisogno attraversa al nuoto larghi torrenti, sebbene rifugga piuttosto dall'acqua. Solo quando si muove spiega la sua piena bellezza. Ogni sua movenza è si pieghevole, sì morbida, sì agile, sì graziosa che si ammira senza ritegno, benché si debba odiare. Non v'è mai nulla che indichi lo sforzo in lui. Il corpo suo si piega e si volta per tutti i versi, e il piede cammina così lieve come se portasse il corpo più leggiero. Le curve sono eleganti, molli, tondeggianti; insomma, un leopardo, sia che corra sia che strisci, è grande diletto dell'occhio. (p. 302) *Disgraziatamente la sua indole non è d'accordo colla sua bellezza fisica. È astuto, scaltro, maligno, cattivo, feroce, avido di rapina, sanguinario e vendicativo. In Africa lo chiamano eziando tigre, perché con questo appellativo si designa il tipo d'un essere sanguinario. E in vero, nessun altro felino dell'antico continente può meglio del leopardo meritarsi il nome del più terribile membro della famiglia. Egli uccide tutte le creature che può sopraffare, sieno pure grosse o piccole, inermi, o cedenti senza resistenza alla sua aggressione. Le antilopi, le capre, le pecore formano il suo principale alimento; ma insegue altresi le scimmie sugli alberi e gli iraci sulle rupi. È di continuo alle calcagna dei cinocefali impedendo così il loro pericoloso moltiplicarsi; ciò si può riconoscere in quelle alture dove esso non giunge. (p. 302) *Esso mena stragi sanguinose nelle mandre. Talvolta in una notte sola uccide trenta o quaranta pecore, ed è perciò più temuto del leone che si accontenta sempre d'una sola vittima. [...] All'audacia, alla smania di rapina, alla sete di sangue, il leopardo congiunge il maggiore ardimento. Franco e sfacciato penetra nel villaggio, nella città, persino nei casolari abitati. (p. 302) *{{NDR|Sul [[leopardo]]}} Una femmina che allatta è un vero flagello per tutto il vicinato. Essa ruba e assassina colla massima audacia, ma, più che mai accorta, gli è solo in csi rari che si possono acchiappare o la madre o i figli. (p. 305) *I [[ghepardo|ghepardi]] portano con pieno diritto il loro appellativo generico di Cane gatto (CYNAILURUS), poché sono invero metà cani e metà gatti. Felina è la testa, felina pure la lunga coda, ma canino tutto il corpo, e canine soprattutto le alte gambe ed i piedi: questi sono ancora conformati in modo da poter ritrarre e spinger fuori le unghie, ma i muscoli relativi sono così fiacchi e deboli, che le unghie quasi sempre sporgono, e sono quindi, come fra i cani, smussate dallo sfregamento. La mandibola somiglia essenzialmente a quella dei felini, ma i canini sono compressi come quelli del cane. Anche il pelame tiene il mezzo tra questo e quello. Del primo ha la variegata tinta, del secondo il pelo ispido e duro. Tale posizione intermedia s'accorda perfettamente colle facoltà intellettuali del ghepardo. L'espressione della sua faccia ricorda quella del felino, ma la bonarietà del cane appare nello sguardo che rivela chiaramente la dolcezza dell'indole. (p. 350) *La sveltezza e la perseveranza del ghepardo non sono grandissime, ed un'antilope incalzata da lui lo lascia lungi dietro da sé dopo una breve corsa. Esso deve dunque ricorrere all'astuzia per venire a capo di ghermire la preda. Appena adocchia un branco di antilopi o di cervi pascolanti, si accovaccia al suolo e striscia leggermente serpeggiando per avvicinarsi all'agoguata preda, sfuggendo al suo occhio vigile. Laonde, considerando tutte le proprietà della sua selvaggina, non ha l'imprudenza di mettersi sopra il vento, ed appena scorge la scolta del branco sollevare il capo per esplorare l'orizzonte, egli si accascia e rimane immobile. In tal modo accostatosi a circa 20 metri, sceglie la vittima, la raggiunge con pochi balzi, la getta a terra con qualche zampata, e l'abbranca alla nuca. Dopo una breve lotta, durante la quale trae la povera bestia a parecchie centinaia di passi; quella soccombe, ed egli ne beve con avidità il sangue fumante. (p. 350) *Non avviene mai che un ghepardo legato tenti di rosicchiare la fune sottile cui è legato. Non pensa neppure mai a nuocere in qualche modo a chi si occupa di lui, e si può senza timore andargli vicino, accarrezzarlo e lisciarlo. Riceve con calma evidente quelle carezze, e il più che si possa aspettare da lui è che faccia le fusa con maggior fretta del solito. (p. 353) *{{NDR|Sul [[cuon alpino]]}} È in vero un animale assai pauroso, si tiene sempre lontano dall'uomo e dalle sue abitazioni, preferendo gli oscuri canneti che conosciamo sotto il nome di giungle, folte boscaglie che si estendono per centinaia di miglia, e lasciano passaggio all'uomo solo di tratto in tratto. (p. 366) *{{NDR|Sul [[cuon alpino]]}} Nel cacciare rassomiglia al tutto al lupo, ma se ne distingue per un gran coraggio e per una sociabilità amichevole. (p. 366) *Ad eccezione dell'elefante e del rinoceronte, nessun animale dell'India, da quanto si assicura, può misurarsi col [[Cuon alpino|kolsun]]. Il ringhioso cinghiale soccombe malgrado le potenti zanne, ed il cervo dal piede veloce non è in grado sfuggirgli. Più felice è il leopardo che appena si vede aggredito cerca un ricovero tra i rami, ove il kolsun non lo può seguire; ma se abbandona il suo sicuro asilo nel denso fogliame, esso pure è condannato alla morte malgrado ogni difesa. Si assicura che è perfettamente indifferente alla muta il veder cadere i suoi più valorosi campioni nell'aggressione d'un animale formidabile come la tigre o l'orso; dieci e più possono essere sbranati dalle zanne dell'uno, o soffocati sul petto dell'altro, i superstiti non perdono coraggio, si precipitano con sempre nuovo ardore e con tale destrezza sull'avversario che alfine, esausto di forze, questo è certamente strozzato. Si ascrive la scarsità del kolsun alle sue lotte sanguinose coi più grossi carnivori: altrimenti questo animale si moltiplicherebbe a tal segno nell'India che non vi si troverebbe più caccagione. Non aggredisce mai l'uomo, si trae da banda quanto più lunghi può, ma se viene aggredito da esso spiega il suo valore anche contro di lui, e non è punto avversario da disprezzare. (p. 366) *Il [[Cuon alpino|buansu]] fa anche la caccia in branchi, ma si distingue dal suo affine pei suoni continui che emette correndo e che sono un ruggire particolare, affatto diversa dalla voce del cane domestico, e che ha pure poco di comune col lungo ululato del lupo, dello sciacallo, della volpe. (pp. 366-367) *I buansu presi giovani si addomesticano bene. Dimostrano molto attaccamento al loro custode, e, se questo se ne intende, può farsene eccellenti ausiliari di caccia. Sgraziatamente il buansu pare voler essere devoto solo al suo padrone. Non solo non può servire ad altri cacciatori, ma talvolta anche diventa pericoloso a motivo dello acuto suo morso. (p. 367) *Il lupo si distingue così bene nell'aspetto dall'[[Cuon alpino|adjak]] che non si può dubitare dell'animale che si ha dinanzi. Nessun cane domestico ha una espressione di faccia che rassomigli a quella del selvatico; persino il cane degli Eschimesi se lo si guarda in faccia si distingue dal lupo, ma l'adjak appare più selvatico di qualsiasi altro dei suoi affini allo stato libero. (p. 368) *Gli antichi conoscevano benissimo il [[lupo]]. Tutti i naturalisti romani e greci lo menzionano; ad essi pure esso appare come un mostro spaventevole, come più tardi apparve ai tedeschi sotto il nome di ''Vehrwolf''. (p. 449) *La sua mobilità richiede un consumo importante di nudrimento, e quindi è assai dannoso, persino pericoloso quando è spinto dalla fame. D'inverno assalta ogni animale, l'uomo come gli altri talvolta, e sbrana tutto quel che può arraffare. Stanca la vittima incalzandola vivamente, di rado cerca di sorprendere qualche animale avvicinandosi cheto cheto. Talvolta uccide più di quel che consuma. Arreca devastazioni tremende fra le bestie inermi che vivono in gregge. (p. 450) *Quando la fame tormenta il lupo, è una bestia spaventevole, che dimostra allora la qualità che più gli fa difetto ed è dappertutto stimata: il coraggio. Il lupo affamato sopraffà cavalli e bovine, di cui evita le zampe e le corna accuratamente d'estate, ed attacca talvolta, sebbene di rado, uomini armati, anche se vede che alcuni suoi compagni sieno stati uccisi dalle armi da fuoco. (p. 450) *Non v'ha da stupire se questi terribili animali destano, e principalmente quando sono in gran numero, l'angoscia e lo spavento fra gli uomini non solo ma anche fra gli animali. I cavalli sono in sommo grado inquieti appena hanno sentore del lupo; gli altri animali domestici, ad eccezione del cane, pigliano la fuga se hanno il più lieve sentore del loro capitale nemico. Ma pei buoni cani non pare che vi sia piacere maggior della caccia al lupo, appunto perché si distinguono sempre meglio quelle caccie che sono le più pericolose. Perciò è notevole che l'odio fra due affini così prossimi come sono il lupo ed il cane possa raggiungere un tale indescrivibile grado d'intensità. Un cane sulle peste d'un lupo dimentica tutto, entra nel furore più inaudito, e non riposa prima che abbia azzannato il nemico pel collo. Non bada a ferite, non s'accorge della morte dei compagni. Anche moribondo tenta ancora di mordere bravamente il lupo. (p. 451) *Il [[cane e lupo|lupo]] possiede tutte le doti e le qualità del [[cane e lupo|cane]]: ha la stessa forza e la stessa costanza, la medesima acutezza di sensi, la medesima intelligenza. Ma è unilaterale e d'assai meno nobile del cane – senza dubbio soltanto perché gli fece difetto l'uomo, l'educatore del suo affine. Senza l'uomo il cane domestico non è nulla più che un lupo! (p. 452) *Molte osservazioni hanno fermato a sufficienza che dall'accoppiamento del lupo colla cagna o del cane con una lupa provengono ibridi che generano verosimilmente figli fecondi. Questi ibridi non tengono sempre il mezzo tra il lupo e il cane, e i piccoli d'uno stesso parto sono anche molto diversi. Per solito rassomigliano più al lupo, benché abbiano anche del cane. Molti naturalisti hanno perciò creduto di dover considerare il lupo comune come il ceppo del nostro cane. (p. 453) *Il produrre ibridi del lupo e del cane non è mai un atto di libera volontà, poiché l'antipatia naturale che esiste fra loro è così grande da potersi dominare solo in rare circostanze. Per solito l'uno e l'altro cercano accuratamente di evitarsi e non si piegano mai all'accoppiamento quando son liberi, mentre ciò non offre difficoltà tra conigli selvatici e domestici, anitre, oche, pernici, tacchini, insomma tra animali selvatici e domestici che vivono ancora adesso allo stato libero ed in ischiavitù. (p. 454) *Quel che è sicuro è che il lupo è suscettibile d'addomesticamento, e degno del consorzio con gente senza pregiudizi. Chi sa trattarlo bene può formare un animale che somiglia essenzialmente al cane domestico. Ma un animale libero deve certamente essere trattato in altro modo di uno schiavo sottomesso da tempo illimitato alla dominazione dell'uomo. (p. 455) *Il suo modo di vivere lo colloca appunto come anello di congiunzione tra il lupo e la volpe. A questa rassomiglia più che non a quello. Di giorno sta ritirato; verso sera si accinge alle sue scorrerie, urla forte per radunare altri della medesima specie e scorrazza con loro. Ama molto la società, benché faccia anche la caccia da sè. Si può chiamarlo più ardito, il più importuno di tutt'i cani. Non si spaventa punto della presenza dell'uomo, ma penetra sfacciamente nell'interno dei villaggi, persino dei cortili e delle abitazioni, e ne porta via quanto trova. Tale importunità rende lo [[sciacallo]] d'assai più sgradevole e noioso del suo famoso canto notturno che suole continuare con una mirabile costanza. (p. 460) *Il poco vantaggio che recano non è proporzionato al danno. Sono utili soltanto a sbarazzare dalle carogne ed a distruggere ogni sorta di animaletti molesti, {{sic|sopratutto}} i topi; ma sono dannosi pel loro svergognato brigantaggio. Non contenti di divorare quanto si mangia, derubano ancora cose che non si mangiano nelle case e nei cortili, nelle tende e nelle stanze, nelle stalle e nelle cucine. Portan via quanto loro piace, e la loro passione per rubare è forse pari alla loro voracità. Nell pollaio fanno la parte della nostra volpe: uccidono colla crudeltà della martora e derubano se non coll'astuzia, almeno colla temerità della volpe. (p. 460) *Gli sciacalli presi giovani si addomesticano presto e meglio delle volpi. Si abituano pienamente al padrone, lo seguono come un cane, si lasciano accarezzare e domandano carezza al par di questo, ubbidiscono alla chiamata, dimenano amichevolmente la coda quando sono accarezzati colla mano: dimostrano insomma tutte le qualità, tutte le abitudini del cane domestico. Persino gli adulti si avvezzano col tempo all'uomo, per quanto da principio si mostrino ringhiosi. (p. 461) *Esso forma in certo modo l'anello di congiunzione tra i lupi e le volpi. La sua specie ha ancora del lupo, ma la forma della testa, le gambe corte e la coda piuttosto lunga e folta ricordano la volpe. (p. 466) *Rapisce tutto quello a cui arriva, ed agguaglia perfettamente in scaltrezza i nostri lupi e le volpi. Di notte penetra sovente nei villaggi indiani, e nell'inverno non è raro vederlo trottare di giorno appunto come il nostro lupo per la neve ed il freddo. Al tempo della riproduzione dimora in tane che si scava da sè ed in caverne, ove nell'aprile la femmina partorisce da sei a dieci figli. Il tempo degli amori ricorre in gennaio e febbraio e sovraeccita in sommo grado il lupo delle praterie, come tutti i cani. In quel tempo si ode la sua voce nella prateria: è un latrato particolare, alquanto prolungato al fine, che ricorda il grido della nostra volpe. (p. 467) *Il lupo delle praterie cade in trappola più raramente del lupo o della volpe, e quando ciò avviene il cacciatore ne ha poca gioia, perché la sua pelle non ha valore e non è punto pregiata dal pellicciaio. (p. 467) *La [[Volpe]] comune ({{maiuscoletto|Vulpes vulgaris}}) sta incontestabilmente al primo posto fra i mammiferi che vivono allo stato libero in Europa. Nissun altro membro della prima classe gode si estesa fama e vanta una riputazione eguale a quella dell'amica volpe, il tipo dell'astuzia, della sagacia, della malvagità, della temerità, e, se posso dire così, d'un certo fare cavalleresco. Il proverbio la celebra, la leggenda la vanta, la poesia la onora, ed uno fra i più grandi maestri tedeschi la trovò degna di sacrarle il suo canto. Non si può altrimenti: l'oggetto d'un interesse si generale dev'essere una creatura distinta. E così è per ogni riguardo la nostra briconcella. Dobbiamo stimare le sue qualità fisiche e morali, dobbiamo perfino in un certo modo amarla. In verità non si accorge per nulla della nostra amicizia. Malgrado la stima che ci inspirano le sue qualità, la perseguitiamo, le facciamo guerra quando se ne presenta l'occasione. Sembra che tra l'uomo e la bestia esista una gara, quasi che l'uomo si affanni a dimostrare che le capacità intellettuali del signor della terra oltrepassano quelle della volpe - e che dal quanto suo questa procuri di provare al suo persecutore che malgrado ogni ostacolo persiste a vivere. (p. 469) *A nessun animale vien fatta la caccia accanita e senza tregua che si fa alla volpe, eppure non riusci finora all'uomo di scemarla: è indistruttibile. (p. 471) *Una volpe che va alla caccia sembra affatto innocua, ed è però uno dei più dannosi carnivori che abbiamo ancora nelle località abitate. La sua caccia si esercita a danno d'ogni animale, dal capriolo giovane od infermo sino allo scarafaggio od al bruco, benché i sorci sieno la base principale dei suoi pasti. È odiata generalmente da tutta la selvaggina, poiché non risparmia né giovane né vecchio, insegue con passione la lepre ed il coniglio, saccheggia i nidi degli uccelli terragnoli e mangia le uova come i piccoli ed i genitori. Non esita nemmeno a derubare un capriolo od un cerbiatto quando crede di non essere osservata, benché sappia che la madre appena la scorga le sarà sopra se la può raggiungere, e la concerà colle zampe anteriori in modo che dovrà andarsene zoppicando. (p. 472) *Le sue facoltà intellettuali non sono soltanto d'accordo colle doti fisiche, ma compensano in certo modo quel che può mancarle in confronto di altre belve meglio dotate: così sa per benino sbrigare le sue faccende, né si lascia superare da un'altra creatura. Nulla le pare impossibile da raggiungere, nessuna selvaggina è troppo forte o troppo veloce per la sua astuzia, la sua sagacia; nulla è troppo rapido per la sua agilità; nulla troppo svelto per la sua leggerezza. Riconosce perfettamente il pericolo, ma non lo teme; per essa gli è appena se esistano reti, trappole, lacci, ed armi da caccia. In ogni circostanza sa trovare una scappatoia, e soltanto la più grande astuzia da parte dell'uomo, o la sua forza moltiplicata dall'unione coi propri congneri della volpe, può costare la pelle alla nostra bricconcella. (p. 470) *Le volpi prese giovanissime si allevano facilmente, perché si avvezzano senza pena al cibo dei cani. Se il loro padrone si occupa molto di esse sono presto e bene addomesticate, e lo rallegrano colla loro allegra vivvacità e mobilità. (p. 474) *Nelle località poco abitate l'[[aguarachay]] o il zorra dell'americano spagnuolo del sud è sovente straordinariamente audace. Göring mi raccontò che lo aveva veduto anche di giorno presso al podere. L'animale è dotato d'una memoria eccellente e si ricorda appuntino ove ha fatto bottino. Nei pollai ai quali fece una volta visita si devono custodire bene le galline; altrimenti il zorra torna sicuramente finché una ve ne rimane. (p. 480) *Si mostra curiosissimo rispetto a cavalieri isolati. Se ode il passo d'un cavallo sbuca dalla macchia, si pianta in mezzo alla strada e fissa immobile il cavallo ed il cavaliere, lasciandoli avvicinarsi a cinquanta passi almeno prima di ritirarsi. Questa ritirata non ha luogo frettolosamente, bensì passo a passo. L'animale si allontana con tutta pacatezza, adocchiando ancora sovente la strana apparizione, quasi volesse beffarsi della bestia e dell'uomo. Avvedutosi per altro che si ha l'aria d'inseguirlo scappa colla maggior velocità nel fitto della boscaglia, ove sparisce in breve. (p. 481) *Gli indigeni del Paraguay si servono di rado della pelle dell'[[aguarachay]] e non mai della carne, il cui sapore e l'odore sono ributtanti. Tuttavia questo animale, a cagione dei danni che arreca, è accanitamente perseguitato. Si prende in trappole, si ammazza di sera quando è in agguato, o si fa uccidere dai cani. A tale scopo si procura di spingerlo fuori delle boscaglie nelle quali si nasconde, per modo che il cacciatore a cavallo lo possa inseguire coi cani. Dapprincipio corre con molta velocità e il cacciatore quasi lo perde di vista. Ma dopo un quarto d'ora comincia ad essere stanco, ed è allora presto raggiunto. Tenta di difendersi dai cani, ma presto vien sbranato da essi. Gli è del resto abbastanza difficile lo spingere un aguarachay fuori del suo ripostiglio, poiché i cani gli stanno da lungi dietro nell'arte di insinuarsi fra i rami intricati e le pungenti bromelie. (p. 482) *Il [[licaone]] ha circa la mola d'un piccolo lupo, o d'un cane da macellaio di mole media, e presenta la maggior somiglianza con quest'ultimo per la forma, la quale malgrado la sua elegante sveltezza e leggerezza appare come d'un animale forte e robusto: in tutto ciò le osservazioni concordano. (p. 495) *Il licaone anche agli occhi del profano appare quale perfetto prodotto della luce, mentre la [[iena]] è una figlia delle tenebre per ogni riguardo. (p. 499) *Pochi sono gli animali la cui storia sia stata adorna di tante favole, di tante straordinarie dicerie, come quella delle iene. Gli antichi stessi narravano di esse le più incredibili cose. Si asseriva che il cane il quale vedeva l'ombra d'una iena ne perdesse incontanente la voce ed i sensi; si assicurava che l'odiosa belva sapeva imitare la voce dell'uomo per meglio adescarlo, poi d'un tratto aggredirlo ed ucciderlo; si credeva che il medesimo individuo radunasse in sè i due sessi, e persino mutasse a piacimento di sesso, ora presentandosi come essere maschio, ora come femmina. Il più notevole si è che siffatte fiabe trovarono credito presso tutte le popolazioni che conebbero le iene. Gli Arabi principalmente sono ricchi di leggende sopra questi animali. Si crede da essi solamente che l'uomo diventi furioso mangiando cervella di iena; si sotterra il capo della belva uccisa per togliere malvagi stregoni il mezzo di fare soprannaturali sortilegi. Persino si crede dai più, e con certezza, che le iene non son altro che stregoni travestiti, che di giorno vanno attorno in figura umana, ma di notte pigliano la maschera di iena e danno di ogni giustizia. Io stesso fui varie volte ammonito dai miei servi arabi con premura di non isparare sulle iene, e mi vennero narrate spaventose storie sulla potenza degli spiriti infernali mascherati. (p. 500) *La favola o la leggenda scelgon sempre forme adatte: un animale di cui vengono spacciate e credute tante meraviglie, deve avere nella sua forma alcun che di particolare. Le iene confermano questo fatto. Somigliano ai cani, eppur ne sono diverse per ogni riguardo; fanno parte della famiglia, eppure si stanno isolate. Il loro aspetto non è per nulla gradevole, anzi è decisamente ributtante. Tutte le iene sono brutte perché sono soltanto abozzi d'una forma che conosciamo assai più perfezionata. Alcuni naturalisti le considerano come membri in transizione fra il cane ed il gatto. Ma non possiamo adottare questo modo di vedere, poiché le iene hanno per se stesse una forma affatto particolare [...] Il collo tozzo, rigido in apparenza, la coda folta che non giunge all'articolazione del calcagno, il pelame lungo, ruvido, che si prolunga sulla schiena a mo' di criniera setolosa, il colore finalmente oscuro, notturno del pelo, tutto si riunisce per renderne affatto sgradevole l'impressione totale. Inoltre tutte le iene sono animali notturni, hanno spiacevole voce, discordante, stridula o sghignazzante, sono ingorde, voraci, diffondono intorno un pessimo odore, ed hanno movenze ignobili, come sciancate, e qualche cosa di affatto particolare nel complesso; insomma sarebbe cosa impossibile il dirle belle. (p. 501) *Il ghiottone d'Europa e d'Asia concorda colla volverena dell'America settentrionale, ma esso abita tutte le parti al nord della terra. (p. 569) *Malgrado la sua piccola mole il [[ghiottone]] non è punto un avversario da disprezzare. Esso è ferocissimo, straordinariamente forte, e sa per bene difendersi. Si assicura che persino gli orsi e i lupi gli cedono il passo. Gli ultimi {{sic|sopratutto}} non lo toccano, forse a causa del suo fetore. Contro l'uomo si difende soltanto se non può più scansarsi. Per lo più quando scorge un cacciatore si salva colla fuga; se è inseguito si arrampica sopra un albero o sopra le più alte vette rocciose, ove nessun nemico osa tenergli dietro. In una località senz'alberi è presto raggiunto da cani agili, ma si difende con costanza e coraggio e morde rabbiosamente intorno a sè. Un cane solo non può mai vincerlo, e persino a parecchi riesce difficile il soggiogarlo. Se non può cercare scampo sopra un albero si pone supino, afferra il cane cogli aguzzi artigli, lo getta a terra e lo lacera per modo che soccombe sovente alle ferite. (p. 573) *I bei giorni dell'[[Orso bruno|orso]] sono passati. Esso può trattenersi soltanto nei luoghi dai quali l'uomo, coi suoi tormenti, è rimasto lontano. La progressiva coltura del suolo, la diradazione delle vaste foreste che la nostra Europa possiede ancora, insomma l'irruzione dell'uomo dovunque, respingono più e più il nostro eremita e lo bandiranno totalmente, almeno dall'Europa centrale e meridionale. (p. 634) *Nella sua gioventù l'orso per vero arreca poco danno al lupo od alla lince, alla scaltra volpe, od al ghiottone che incontra qua e là come competitori. Esso si accontenta di sostanze vegetali, si ciba come un bue di grano tenerello o di erba grassa; mangia le gemme, le frutta, le bacche selvaggie, i funghi, e simili; smove mucchi delle formiche e si diletta delle larve delle medesime, ed anche delle adulte, di cui l'acido soddisfa il suo palato; sa anche, almeno nel sud, aver sentore di un alveare d'api che gli porge un cibo affatto ghiotto e sommamente gradito. E per quanto valorosamente difendano le api il tesoro penosamente ammassato, per quanto moltiplichino le punture, non se ne dà per inteso; il folto pelame gli è saldissima corazza, e soltanto quando l'adirato sciame gli si posa sul naso e trafigge questa sensibilissima parte coi pungenti aculei esso scuote brontolando adiratamente il capo. Imbandisce la mensa in modo diverso quando è vecchio. Qualche mammifero caduto per caso in suo potere gli ha insegnato che il sapore della carne non è da disprezzare, ed è più facile da raggiungere delle bacche della foresta, delle castagne, del miele, che sono di difficile conquista, e da quel punto messer orso si fa carnivoro in tutta la estensione del termine, insidia ogni grosso animale, più di tutto le pecore, ma anche i buoi, i cavalli, e varie altre selvaggine. (p. 635) *Nell'Alpi, e soprattutto nei giorni nebbiosi, l'orso è pericoloso molto, perché si può avvicinare inosservato al gregge e saltar sul dorso ad una vacca senza che le altre se ne accorgano. Se ha osservato un vitello e gli altri se ne avvedano, il gregge tutto spumando e mugghiando si raccoglie intorno al comune nemico, e i coraggiosi tori precipitandosi sopra di lui, colle corna abbassate, lo costringono alla fuga. Ma sovente accade che egli combatta anche con tanto accanimento che invece di una, dieci o dodici vittime giacciano al suolo. (p. 636) *I movimenti dell'orso sembrano più pesanti di quello che sono, poiché malgrado il suo pacato andamento nelle scorriere abituali sa molto bene correre in caso di bisogno, ed è in grado di raggiungere presto un uomo sul suolo piano. Nella salita la sua corsa è proporzionalmente ancora più veloce che non in pianura, perché le lunghe gambe posteriori gli giovano maravigliosamente; nella discesa per contro cammina con prudenza per paura di capitombolare. (p. 637) *{{NDR|Sull'orso bruno}} In vero è comico, ma tutt'altro che buono ed amabile. Non si mostra coraggioso se non quando non vede altra via di scampo. Intellettualmente è mal dotato, piuttosto stupido, indifferente e pigro. Tutti i felini ed i cani sono più intelligenti di lui. La sua bontà deriva unicamente dalla poca attitudine alla rapina, appare ridicolo solamente per le sue forme. Il gatto è coraggioso, il cane è scaltro, l'orso è rozzo e non raffinato. La sua memoria è debole, esso non è dotato di una intelligenza calcolatrice. La sua dentatura lo destina ad un cibo misto, perciò rapina di rado e solo in modo limitato. Questo è scarso merito, e non gli se ne può tener conto. È poco suscettivo d'istruzione e di ammaestramento, e non affatto di vera amicizia per l'uomo. Ama più il cibo che non il custode. Vero questo rimane sempre rozzo e pericoloso. Il lupo occupa decisamente un grado più elevato, e deve esser tenuto in conto di più nobile. (p. 638) *La carne di un orsatto di cinque o sei mesi è di gusto fino e gradevole e le cosce degli orsi adulti grassi sono una vera leccornia arrostite od affumicate, massimamente se sono preparate a dovere. Le zampe degli orsi adulti sono ricercate dai buongustai; tuttavia è d'uopo anzi tutto avvezzarsi alla loro vista, giacché spelate e preparate rassomigliano nel modo più schifoso ad un piede umano di straordinaria mole. (pp. 648-649) *{{NDR|Sull'[[orso grizzly]]}} Cacciatori esperti affermano che il [[giaguaro]] è una innocua creatura a paragone di esso. (pp. 653-654) *{{NDR|Sull'orso grizzly}} Nella corporatura e nell'aspetto esterno somiglia al nostro [[orso bruno]], se non che è molto più grosso, più tozzo e incomparabilmente più forte di esso. (p. 654) *{{NDR|Sull'orso grizzly}} È una terribile fiera, più che a sufficienza forte per soggiogare ogni creatura del suo paese. Persino il forte bisonte, di cui il cugino l'auroch è scansato cautamente dall'orso nostrale, cade vittima di quello, e da lui in giù tutti i mammiferi. Non ha paura dell'uomo. Tutti i suoi affini, spinto da un senso innato, cedono il passo al re della terra e lo aggrediscono soltanto se sono presi da una rabbia furente o dalla sete di vendetta. Non così l'orso grizzly. Si avventa senz'altro sull'uomo, sia questo a cavallo od a piedi, armato o no, colpevole o no di averlo offeso. E guai a colui che non piglia a tempo la fuga, se non è capace di spedirgli in buon punto una palla mortale! (p. 655) *Fra tutte le tribù delle Pelli rosse dell'America settentrionale il possesso d'un collare di denti e di artigli di orso frutta al suo padrone una venerazione che appena gode fra noi un principe o un vittorioso guerriero. Solo può portar quelle collane quel selvaggio che se le è guadagnate col suo valore e colla sua forza, uccidendo l'orso. È un collare d'ordine, come non ne esiste nessun altro, non un segno di quello che si potrebbe fare, bensì di quello che l'uomo ha già fatto. Persino coll'odiato bianco l'Indiano si fa amico se sa con certezza che la faccia pallida ha sostenuto una lotta col potente nemico originale. (p. 655) *Il [[Orso nero|Baribal]], stupido, pesante e goffo come appare, è tuttavia un animale vigilante e svelto. È robusto, coraggioso, agile e perseverante. Corre con tanta velocità che un uomo non lo può raggiungere, nuota abilmente, ed è maestro nell'arte di arrampicarsi. In ogni esercizio corporeo è più destro del nostro orso bruno, di cui possiede del resto tutte le qualità. Esso pure in caso di bisogno dimostra quel coraggio temerario che rende tanto pericolose le specie più forti della sua famiglia. (p. 659) *Si alimenta principalmente di vegetali, di erbe, di foglie, di grano tenero e maturo, di bacche e di frutta d'ogni sorta. Tuttavia insidia anche il bestiame dei coloni, e sfida, come il nostro orso, persino le corna delle bovine. (p. 659) *Gli orsi neri si distinguono essenzialmente dagli affini per la loro dolcezza e il buon naturale. Non fanno mai uso della loro forza contro i loro custodi, ma riconoscono perfettamente la superiorità dell'uomo, e si lasciano governare con somma facilità. Temono assai più i custodi che non ne siano temuti. (p. 660) *La loro voce somiglia a quella del nostro orso bruno, ma è più debole e più lamentevole. Non ho mai udito un brontolio od un ruggito. Il baribal, come l'orso bruno, esprime ogni genere di emozione cogli sbuffi e lo scoppiettare delle mandibole. Nella collera china il capo verso terra, sporge molto avanti le labbra, sbuffa e sbirciasi d'attorno in guisa affatto strana. (p. 661) ===Volume 2, ''Mammiferi''=== *Il [[tilacino]] è il più grosso carnivoro fra i marsupiali. Assomiglia per la mole allo sciacallo. [...] L'espressione della faccia dell'animale è affatto diversa di quella del cane, e soprattutto la bocca largamente fessa e gli occhi grossi colpiscono lo sguardo. (pp. 10-11) *{{NDR|Sul [[tilacino]]}} Animale notturno in sommo grado, sfugge alla viva luce, e la straordinaria sensitività del suo occhio è svelata dall'incessante movimento della membrana nittitante; non v'ha gufo che sappia più accuratamente di esso difendere l'occhio dallo splendore ostile della luce. Probabilmente questa sensitività lo rende di giorno lento ed impacciato; ma di notte si mostra un animale assai diverso. È vivace, mobile, feroce e pericoloso, non teme nessun avversario, e riporta generalmente la vittoria, poiché i soli suoi nemici sono i cani. Se non lo si può dire il più feroce dei marsupiali carnivori, almeno supera in forze ed in audacia tutte le specie della sua famiglia, e merita anche per questo riguardo perfettamente il nome che gli si è dato di lupo marsupiale. È realmente un lupo genuino, e relativamente alla sua scarsa mole arreca nella sua patria danni uguali a quelli che produce i lsuo omonimo del Nord. (pp. 11-12) *{{NDR|Sul [[tilacino]]}} Lo si fa prigioniero quando prolunga le sue scorriere fino ai poderi dei coloni, sia con trappole, sia dandogli la caccia coi cani. Sa molto bene difendersi contro questi, e dimostra in ciò una ferocia, una crudeltà, affatto sproporzionate alla sua piccola mole. In caso di necessità lotta veramente da disperato, e può tener testa ad una intera muta di cani. Persino accade talvolta che li mettesse in fuga. (p. 12) *Una delle specie di questa famiglia, l'[[Orca]] (Orcinus Orca) è conosciuta sin dalla più remota antichità, ed è famosa per la sua ferocia. Cosa strana! gli osservatori moderni concordano sopra questo ultimo punto coi naturalisti antichi. Quest'animale è un delfino robusto, compresso, con piccola testa, dorso convesso, pinne laterali lunghe e pinna caudale larga, robusta, marginata in forma di S; ha da 11 a 13 denti robusti a mo' di quelli dei carnivori: è nero lucente al disopra, al disotto bianco di porcellana con sfumatura gialliccia. Sotto e dietro l'occhio trovasi una macchia allungata, bianca, che ha fatto dare all'animale dagli antichi il nome di delfino montone. (p. 880) *L'[[orca]] è una così strana creatura che tutte le popolazioni che ebbero che fare con essa le affibiarono un nome singolare. La maggior parte poi di questi nomi significa uccisore o assassino. Così gli Americani del nord lo chiamano Killer, gli Inglesi Trafker, i Norvegi Spukhugger, Hwalhund e Sprniger. Nella Svezia la si chiama Opara, in Danimarca Oruswin, nel Portogallo e nella Spagna Orca, in Francia Epaulard e Orgne, in Russia Kossakta, e via dicendo. (p. 882) *Si può dire che il [[capodoglio]] è l'animale il più tozzo che esista. La sua enorme testa lunga, larga, quasi quadrata, è della mole stessa del corpo, e si confonde con questo senza visibile passaggio. Il corpo è cilindrico, molto grosso nei due terzi anteriori, assottigliato poi sino alla coda. Davanti è piano ed appiattito. ma nell'ultimo terzo è tondeggiante. (p. 894) *Nei suoi movimenti il [[capodoglio]] ricorda più il delfino che non la balena. Cede di poco alle specie più veloci dell'ordine. Nuotando pacatamente, fa all'ora tre o quattro miglia inglesi; se si affretta solleva per tal guisa le onde, che il mare si agita tutto e produce cavalloni, che si vanno propagando a grande distanza. Allora gareggia di velocità con ogni vascello. Già da lungi si riconosce il capodoglio a' suoi movimenti. Se nuota tranquillamente, scivola leggermente sotto la superficie; se nuota più velocemente percuote l'onda or colla coda, or colla testa, che si vedono alternatamente comparire e sparire. (p. 896) *La pesca del [[capodoglio]] è più pericolosa assai di quella della balena. Questa è raramente in grado di resistere a' suoi audaci avversarii, mentre quello, se è aggredito, non solo si difende, ma si precipita furiosamente sul suo nemico, adoperando nell'attacco non solo la coda, ma anche la formidabile dentatura. I libri di storia naturale riboccano di racconti lamentevoli delle disgrazie cagionate dal capodoglio. (p. 897) ===Volume 3, ''Uccelli''=== *{{NDR|Sulla [[cornacchia]]}} Si può asserire con tutta sicurezza che sono fra gli uccelli più utili d'Europa, e che senza di loro i piccoli vertebrati e gli insetti tanto diffusi e nocivi prenderebbero il sopravvento in modo assai fatale. È bensì vero che sono capaci di spogliare un nido, di assalire una lepre infermiccia od una starna, di fare qualche guasto agli orti ed alle fattorie: ma che importa se in alcuni mesi rubano una dozzina di uova o commettono altri simili peccatuzzi, mentre poi per tutta la durata dell'anno ci rendono servigi inestimabili? Far male a questi animali è un vero delitto, e un insulto alla vantata civiltà moderna, e l'uomo è in grave errore se crede che gettando veleno ai topi ne possa distruggere un numero maggiore di quello che ne distruggono le cornacchie. (p. 379) *È probabile che l'odio acerrimo delle cornacchie contro il gufo reale provenga dai notturni assalti che esso muove loro appunto quando le tenebre impediscono le difese: cosa fuor d'ogni dubbio è che il gufo è avidissimo della carne delle cornacchie. Queste vendicansi con tutti i mezzi delle notturne aggressioni, non permettendo al gufo reale ed a nessun altro uccello della famiglia dei gufi di mostrarsi alla luce del giorno. Se scoprono un uccello notturno l'aria echeggia di strida, e le cornacchie accorrendo frettolose precipitano con furia inaudita sul mal capitato. (p. 380) *Per tenere lontane le cornacchie dai luoghi ove tornano troppo importune, basta ucciderne una ed appenderne a spauracchio la spoglia. Questo è tutto ciò che si può fare lecitamente; quanto al resto, ripeto che la cornacchia è abbastanza utile per meritare di non essere molestata. (p. 381) *{{NDR|Sull'[[averla maggiore]]}} D'inverno sta posato, in apparenza pacifico, fra i passeri, godendo con essi il tiepore del sole, indi ad un tratto, scelta la preda, le si precipita addosso con movimenti che ricordano l'[[astore]], la afferra ai fianchi e la uccide a colpi di becco e coll'ugne, indi col rostro o coi piedi la trasporta in luogo sicuro, e se la fame non lo spinge a tosto divorarla, la infilza su uno spino od anche sull'estremità di un acuto bastoncino. Compita questa operazione a poco a poco la va scarnando e divorando, strappando dal corpo ucciso alcuni brandelli che inghiotte successivamente. (p. 726) *Gli uccelletti da poco divenuti indipendenti hanno molto a soffrire dall'averla maggiore, ed invero se in lei l'agilità fosse pari all'ardimento non vi sarebbe predone più terribile. Per buona fortuna dei perseguitati le sue imprese vanno bene spesso fallate, ma ciò non toglie che sia un avversario molto pericoloso per tutti gli inermi, e l'uomo che vuol proteggere i cantatori non deve tollerarlo entro il ricinto delle sue terre. (p. 726) *{{NDR|Sulla [[cinciarella]]}} La grandissima paura che ha dei rapaci ne fa un uccello vigilante ed attento, che al minimo indizio di pericolo grida e mette in guardia tutta la minuta popolazione del bosco. Fa udire spesso il sibilante ''sitt sitt'' proprio delle cincie, alternandolo col verso ''ziteretete'' del quale non si saprebbe ben indicare il significato. Spaventata, grida ''zisteretetet''. migrando chiama ''tietete''; ma il vero richiamo di che si serve per chiamare le compagne suona limpidamente tgi tgi ovvero anche ''zizizir'' e ''zihihihihi''. Non possiede verso o canto, a meno che cosi non voglia dirsi il complesso de' suoni qui sopra enumerati, dei quali alcuni sono sovente ripetuti. (pp. 975-976) *Fra i molti nemici della [[cinciarella]] l'uomo è fra i più formidabili; esso ne piglia moltissime coi così detti gabbiotti da cincia e le destina alla mensa. L'amatore se ne impadronisce per arricchire la sua raccolta di un uccello grazioso e divertente che si abitua facilmente alla prigionia. In gabbia si alleva senza difficoltà perché poco esigente in fatto di cibo, e perché ha tutte le doti che si possono desiderare in un uccello, esclusa quella del canto. (p. 976) ===Volume 4, ''Uccelli''=== *La specie maggiore del genere è il [[tucano|Toco]] [...]. Ha le piume nere, bianche la gola, le guancie, la parte anteriore del collo e le copritrici superiori della coda; rosso sangue il groppone. Il becco molto grande ed alto, il cui margine mostra alcune intaccature è rosso-arancio vivo, colore che mutasi in rosso fuoco verso il dorso e verso l'apice della mascella inferiore. L'apice della mascella superiore ed il margine del becco presso il capo sono parimenti color nero; gli occhi, le redini e la regione temporale sono rosso-fuoco vivo; i margini delle palpebre azzurro-neri; le gambe grigio-azzurre. (p. 229) *Se v'ha un uccello che possa chiamarsi l'aquila del mare esso è certamente la [[Fregata]], che senza dubbio è il più nobile fra gli steganopodi e che, a mio modo di vedere, è tipo di una particolare famiglia, e si distingue da tutti gli altri affini per lo sviluppo delle sue ali. (p. 966) *L'acutezza dei loro sensi, a detta concorde di tutti gli osservatori, specialmente della vista, deve essere segnalata. Una [[fregata]] che ondeggia nelle regioni superiori dell'aria può, da quanto si dice, scoprire il più piccolo pesciolino che nuoti presso la superficie dell'acqua, e quindi dominare in genere una grande estensione di mare ad un tempo. Le attitudini intellettuali della fregata si accordano con quelle di molti uccelli da preda. Sembra che essa non possegga un'intelligenza molto eminente, ma pure sa distinguere gli amici suoi dai nemici, e si fa più accorta per l'esperienza. Abitualmente non si mostra timida, ma si tiene però ad una certa distanza dall'uomo da cui non isperi cosa alcuna di buono; mentre sta ad osservare attentamente alle barche dei pescatori, loro tien dietro, ed al momento di trar fuori il pesce loro gira attorno così davvicino che la si potrebbe quasi uccidere col remo. Degli altri animali si cura soltanto fin dove s'immagina di poterne trarre alcun profitto. (pp. 968-969) ===Volume 5, ''Rettili e pesci''=== *Antichissima fama celebra ed antichissime favole e storielle intorbidano la storia del più noto dei coccodrilli, di quello che abita nel Nilo, e trovò già chi lo descrisse ed in Erodoto e nell'autore del libro di Giobbe, il primo dei quali espone fedelmente quello che vide ed udì egli stesso durante il suo soggiono in Egitto, ed il secondo è un poeta che, malgrado la sua lingua ricca di immagini, delinea egregiamente il ''[[Leviatano|Leviathan]]''. (p. 77) *Il coccodrillo si può attualmente dire quasi scomparso dall'Egitto, ma non sono certo le freccie e le pietre lanciate colla fionda di cui è parola nel libro di Giobbe che abbiano potuto discacciarlo, bensì le palle da schioppo. E sì che anziché sfuggirle vilmente loro resistette fermamente come un eroe, ma dovette lasciar la vita in faccia all'uomo dei tempi moderni. Dacché i nuovi mezzi di caccia si ridono della sua corazza ed un fanciullo lo può vincere, i suoi giorni dell'antichità sono ormai in massima parte passati, i suoi tempi sono omai compiuti. (pp. 79-80) *Si è disposti a credere che il coccodrillo non sia agile, ma si erra in ciò a partito. Nell'acque esso si mostra straordinariamente agile, nuota e si tuffa colla massima celerità e fende l'acqua come una freccia l'aria, giovandosi della robustissima coda come di un eccellente remo, e delle ben sviluppate palmature dei piedi posteriori. Infuriato od in lotta batte l'acqua si fortemente che non si può accusare di esagerazione l'antico poeta quando dice: «Fa ribollir l'acqua del profondo mare come se fosse quella di una pentola, e la rimescola come se si rimescolasse un unguento». Anche sulla terra non si muove affatto senza abilità, malgradoché vi abbia poco che fare. Quando sale su banchi di sabbia lo fa di regola molto lentamente, muovendo un piede dietro l'altro e tenendo il corpo sì basso da strisciare sulla sabbia stessa; ma se, trovandosi sulla terra a qualche distanza dal fiume, venga spaventato, allora si precipita molto celeremente verso l'acqua, e colla stessa celerità si slancia da questa sulla terra quando voglia cogliere la preda che vi ha scoperto e preso di mira. (p. 81) *Nel mare delle Antille la sfirena è rappresentata dal Barracuda degli Spagnuoli (''Sphyrena Barracuda''), il gigante del genere, che misura sino 3 metri di lunghezza. Se si può prestar fede agli esserti di scrittori locali, questo pesce è temuto quanto il pesce cane, perché esercita anche a danno dell'uomo l'indole sua sanguinaria, penetra audacemente nei porti e addenta e divora gli uomini che si bagnano. Dutertre asserisce persino che è più pericoloso del pesce cane, perché il rumore lo adesca invece di impaurirlo. La carne rassomiglia in certo modo a quella del nostro luccio, se non che è velenosa in certi tempi. Vari scrittori concordano perfettamente in proposito. (p. 540) ===Citazioni su ''La vita degli animali''=== *Ora, la ''Vita degli animali'' del Brehm è uno dei più splendidi libri da biblioteca familiare, un libro che non ha pari in altre lingue, ma quando vi consiglia gli uccelli da prendere in casa, esso è del tutto inattendibile. Il suo entusiasmo per il mondo dei volatili gli fa vedere un ideale animale da salotto in ogni pennuto, mentre proprio sotto questo aspetto vi sono enormi differenze tra una specie e l'altra. ([[Konrad Lorenz]]) ==Bibliografia== *Alfred Edmund Brehm, ''La vita degli animali. Descrizione generale del mondo animale'', [https://books.google.it/books?id=47zcPpv0RbwC Volume 1, ''Mammiferi''], traduzioni di Gaetano Branca e Stefano Travella, Unione Tipografico-editrice torinese, 1872. *Alfred Edmund Brehm, ''La vita degli animali. Descrizione generale del mondo animale'', [https://books.google.it/books?id=sZ3vcuUHjuUC Volume 2, ''Mammiferi''], traduzioni di Gaetano Branca, Stefano Travella e altri naturalisti, Unione Tipografico-editrice torinese, 1872. *Alfred Edmund Brehm, ''La vita degli animali. Descrizione generale del mondo animale'', [https://books.google.it/books?id=sLhDAAAAcAAJ Volume 3, ''Uccelli''], traduzioni di Gaetano Branca, Unione Tipografico-editrice torinese, 1869. *Alfred Edmund Brehm, ''La vita degli animali. Descrizione generale del mondo animale'', [https://books.google.it/books?id=iFIJ2Zsh3rkC Volume 4, ''Uccelli''], traduzioni di Gaetano Branca, Unione Tipografico-editrice torinese, 1870. *Alfred Edmund Brehm, ''La vita degli animali. Descrizione generale del mondo animale'', [https://books.google.it/books?id=JnmfTxgQtgYC Volume 5, ''Rettili e pesci''], traduzioni di Gaetano Branca, Stefano Travella e altri naturalisti, Unione Tipografico-editrice torinese, 1872. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Brehm, Alfred Edmund}} [[Categoria:Biologi tedeschi]] [[Categoria:Scrittori tedeschi]] 67xvpm62act0r9aipqbkfemvbf5sbsl Assassinio sul Nilo 0 118543 1223543 1103738 2022-08-20T23:27:57Z 79.19.162.155 /* Explicit */ wikitext text/x-wiki {{Film |attori = *[[Peter Ustinov]]: Hercule Poirot *[[David Niven]]: Colonnello Johnny Race *[[Mia Farrow]]: Jacqueline De Bellefort *[[Simon MacCorkindale]]: Simon Doyle *[[Lois Chiles]]: Linnet Ridgeway Doyle *[[Bette Davis]]: Marie Van Schuyler *[[Angela Lansbury]]: Salomè Otterbourne *[[Olivia Hussey]]: Rosalie Otterbourne *[[Jane Birkin]]: Louise Bourget *[[Maggie Smith]]: Miss Bowers *[[George Kennedy]]: Andrew Pennington *[[Jon Finch]]: James Ferguson *[[Jack Warden]]: Dr. Ludwig Bessner *[[Harry Andrews]]: maggiordomo di casa Doyle *[[Sam Wanamaker]]: Rockford |doppiatoriitaliani= *[[Antonio Guidi (attore)|Antonio Guidi]]: Hercule Poirot *[[Nando Gazzolo]]: Colonnello Johnny Race *[[Vittoria Febbi]]: Jacqueline De Bellefort *[[Pino Colizzi]]: Simon Doyle *[[Rita Savagnone]]: Linnet Ridgeway Doyle *[[Anna Miserocchi]]: Marie Van Schuyler *[[Franca Dominici]]: Salomè Otterbourne *[[Micaela Esdra]]: Rosalie Otterbourne *[[Serena Verdirosi]]: Louise Bourget *[[Flaminia Jandolo]]: Miss Bowers *[[Glauco Onorato]]: Andrew Pennington *[[Cesare Barbetti]]: James Ferguson *[[Arturo Dominici]]: Dr. Ludwig Bessner *[[Alessandro Sperlì]]: maggiordomo di casa Doyle *[[Gianni Marzocchi]]: Rockford }} '''''Assassinio sul Nilo''''', film britannico del 1978 con [[Peter Ustinov]], regia di [[John Guillermin]]. ==Frasi== {{cronologico}} *Non lasciare che il male entri nel tuo cuore perché lì vi farà la sua dimora. ('''Poirot''') {{NDR|a Jacqueline}} *Fortunato? Io lavoro solo con la materia grigia, la fortuna la lascio agli altri. ('''Poirot''') ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Race''': A che sta pensando?<br/>'''Poirot''': Stavo pensando a Molière: "La grande ambition des femmes et d'inspirer l'amour".<br/>'''Race''': Le dispiacerebbe esprimersi nella mia lingua?<br/>'''Poirot''': La grande ambizione delle donne è di ispirare l'amore. ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Assassinio sul Nilo''}} [[Categoria:Film gialli]] [[Categoria:Film polizieschi]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film premi Oscar]] f3muyw31cfyavjbollviyjxozysh21t 1223544 1223543 2022-08-20T23:28:32Z 79.19.162.155 /* Explicit */ wikitext text/x-wiki {{Film |attori = *[[Peter Ustinov]]: Hercule Poirot *[[David Niven]]: Colonnello Johnny Race *[[Mia Farrow]]: Jacqueline De Bellefort *[[Simon MacCorkindale]]: Simon Doyle *[[Lois Chiles]]: Linnet Ridgeway Doyle *[[Bette Davis]]: Marie Van Schuyler *[[Angela Lansbury]]: Salomè Otterbourne *[[Olivia Hussey]]: Rosalie Otterbourne *[[Jane Birkin]]: Louise Bourget *[[Maggie Smith]]: Miss Bowers *[[George Kennedy]]: Andrew Pennington *[[Jon Finch]]: James Ferguson *[[Jack Warden]]: Dr. Ludwig Bessner *[[Harry Andrews]]: maggiordomo di casa Doyle *[[Sam Wanamaker]]: Rockford |doppiatoriitaliani= *[[Antonio Guidi (attore)|Antonio Guidi]]: Hercule Poirot *[[Nando Gazzolo]]: Colonnello Johnny Race *[[Vittoria Febbi]]: Jacqueline De Bellefort *[[Pino Colizzi]]: Simon Doyle *[[Rita Savagnone]]: Linnet Ridgeway Doyle *[[Anna Miserocchi]]: Marie Van Schuyler *[[Franca Dominici]]: Salomè Otterbourne *[[Micaela Esdra]]: Rosalie Otterbourne *[[Serena Verdirosi]]: Louise Bourget *[[Flaminia Jandolo]]: Miss Bowers *[[Glauco Onorato]]: Andrew Pennington *[[Cesare Barbetti]]: James Ferguson *[[Arturo Dominici]]: Dr. Ludwig Bessner *[[Alessandro Sperlì]]: maggiordomo di casa Doyle *[[Gianni Marzocchi]]: Rockford }} '''''Assassinio sul Nilo''''', film britannico del 1978 con [[Peter Ustinov]], regia di [[John Guillermin]]. ==Frasi== {{cronologico}} *Non lasciare che il male entri nel tuo cuore perché lì vi farà la sua dimora. ('''Poirot''') {{NDR|a Jacqueline}} *Fortunato? Io lavoro solo con la materia grigia, la fortuna la lascio agli altri. ('''Poirot''') ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Race''': A che sta pensando?<br/>'''Poirot''': Stavo pensando a Molière: ''La grande ambition des femmes et d'inspirer l'amour''.<br/>'''Race''': Le dispiacerebbe esprimersi nella mia lingua?<br/>'''Poirot''': La grande ambizione delle donne è di ispirare l'amore. ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Assassinio sul Nilo''}} [[Categoria:Film gialli]] [[Categoria:Film polizieschi]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film premi Oscar]] 9hvxqaq2znwq7fxyoo22sxghx9kpmg9 1223545 1223544 2022-08-20T23:28:46Z 79.19.162.155 /* Explicit */ wikitext text/x-wiki {{Film |attori = *[[Peter Ustinov]]: Hercule Poirot *[[David Niven]]: Colonnello Johnny Race *[[Mia Farrow]]: Jacqueline De Bellefort *[[Simon MacCorkindale]]: Simon Doyle *[[Lois Chiles]]: Linnet Ridgeway Doyle *[[Bette Davis]]: Marie Van Schuyler *[[Angela Lansbury]]: Salomè Otterbourne *[[Olivia Hussey]]: Rosalie Otterbourne *[[Jane Birkin]]: Louise Bourget *[[Maggie Smith]]: Miss Bowers *[[George Kennedy]]: Andrew Pennington *[[Jon Finch]]: James Ferguson *[[Jack Warden]]: Dr. Ludwig Bessner *[[Harry Andrews]]: maggiordomo di casa Doyle *[[Sam Wanamaker]]: Rockford |doppiatoriitaliani= *[[Antonio Guidi (attore)|Antonio Guidi]]: Hercule Poirot *[[Nando Gazzolo]]: Colonnello Johnny Race *[[Vittoria Febbi]]: Jacqueline De Bellefort *[[Pino Colizzi]]: Simon Doyle *[[Rita Savagnone]]: Linnet Ridgeway Doyle *[[Anna Miserocchi]]: Marie Van Schuyler *[[Franca Dominici]]: Salomè Otterbourne *[[Micaela Esdra]]: Rosalie Otterbourne *[[Serena Verdirosi]]: Louise Bourget *[[Flaminia Jandolo]]: Miss Bowers *[[Glauco Onorato]]: Andrew Pennington *[[Cesare Barbetti]]: James Ferguson *[[Arturo Dominici]]: Dr. Ludwig Bessner *[[Alessandro Sperlì]]: maggiordomo di casa Doyle *[[Gianni Marzocchi]]: Rockford }} '''''Assassinio sul Nilo''''', film britannico del 1978 con [[Peter Ustinov]], regia di [[John Guillermin]]. ==Frasi== {{cronologico}} *Non lasciare che il male entri nel tuo cuore perché lì vi farà la sua dimora. ('''Poirot''') {{NDR|a Jacqueline}} *Fortunato? Io lavoro solo con la materia grigia, la fortuna la lascio agli altri. ('''Poirot''') ==[[Explicit]]== {{Explicit film}} '''Race''': A che sta pensando?<br/>'''Poirot''': Stavo pensando a Molière: ''La grande ambition des femmes est d'inspirer l'amour''.<br/>'''Race''': Le dispiacerebbe esprimersi nella mia lingua?<br/>'''Poirot''': La grande ambizione delle donne è di ispirare l'amore. ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Assassinio sul Nilo''}} [[Categoria:Film gialli]] [[Categoria:Film polizieschi]] [[Categoria:Film thriller]] [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film premi Oscar]] n8ot5fvcqlvtlanlfkq89fec66bvmcn Yuval Noah Harari 0 126184 1223496 1223428 2022-08-20T15:18:31Z Spinoziano 2297 immagine, typo wikitext text/x-wiki [[File:Yuval Noah Harari cropped.jpg|miniatura|Yuval Noah Harari nel 2017]] '''Yuval Noah Harari''' (1976 – vivente), storico, saggista e docente israeliano. ==Citazioni di Yuval Noah Harari== *La rapida invasione umana di tutta l'America testimonia l'incomparabile ingegnosità e l'adattabilità insuperata dell<nowiki>'</nowiki>''Homo sapiens''.<ref>Da ''Sapiens'', 2011; citato in AA.VV., ''Il libro della storia'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2018, p. 21. ISBN 9788858016572</ref> *L'economia russa dipende completamente da petrolio e gas. E in larga parte l'Europa dipende da gas e petrolio. Nel lungo termine un modo per indebolire la macchina da guerra di Putin è creare alternative energetiche ai combustibili fossili. Non è solo un mezzo di contrasto al cambiamento climatico, è un mezzo di difesa dell'Europa. Va fatto in fretta.<ref>Dall'intervista di Brunella Torresin, ''[https://www.repubblica.it/cultura/2022/03/25/news/intervista_yuval_noah_harari_lenergia_pulita_fermera_putin-342856400/ Yuval Noah Harari: "L’energia pulita fermerà Putin"]'', ''repubblica.it'', 25 marzo 2022.</ref> ==''21 lezioni per il XXI secolo''== ===[[Incipit]]=== Gli esseri umani preferiscono pensare in termini di storie piuttosto che di fatti, numeri o equazioni, e più semplice è la storia, tanto meglio è. ===Citazioni=== *Non c'è bisogno di sottolineare che gli ebrei sono un popolo unico con una storia sorprendente (questo è vero di moltissimi popoli). Ed è anche inutile dire che la tradizione ebraica è ricca di intuizioni profonde e nobili valori (benché sia anche gravata da idee discutibili e da assunzioni razziali, misogine e omofobe). (p. 248) *Le tribù dei cacciatori-raccoglitori dell'Età della pietra possedevano codici morali migliaia di anni prima di Abramo. Quando i primi coloni europei raggiunsero l'Australia alla fine del XVIII secolo, incontrarono tribù aborigene che avevano una visione etica del mondo nonostante ignorassero completamente Mosè, Gesù e Maometto. E poi è difficile sostenere che i coloni cristiani che hanno depredato con la violenza i nativi delle loro terre e della loro libertà avessero un'etica superiore. (p. 250) ==''Da animali a dèi''== ===[[Incipit]]=== Circa tredici miliardi e mezzo di anni fa, materia, energia, tempo e spazio scaturirono da quello che è noto come il [[Big Bang]]. La storia di queste caratteristiche fondamentali del nostro universo si chiama [[fisica]].<br /> Circa trecentomila anni dopo la loro comparsa, materia ed energia cominciarono a fondersi in complesse strutture chiamate [[atomo|atomi]], che poi si combinarono a formare le [[molecola|molecole]]. La storia degli atomi, delle molecole e delle loro interazioni si chiama [[chimica]].<br /> Circa tre miliardi e ottocento milioni di anni fa, su un pianeta chiamato Terra, certe molecole si combinarono venendo a formare strutture particolarmente articolate e complesse chiamate [[organismo vivente|organismi]]. La storia degli organismi si chiama [[biologia]].<br /> Circa settantamila anni fa, gli organismi appartenenti alla specie ''Homo sapiens'' cominciarono a formare strutture ancora più elaborate chiamate [[cultura|culture]]. Il successivo sviluppo di queste culture umane è chiamato [[storia]]. ===Citazioni=== *I [[montone|montoni]] più aggressivi e che mostravano una maggiore resistenza al controllo umano venivano macellati per primi. La stessa sorte era riservata alle femmine più magre e curiose (i pastori non vedono di buon occhio le [[pecora|pecore]] che tendono a uscire dal gregge). Una generazione dopo l'altra, le pecore divennero più grasse, più remissive e meno intraprendenti. *Il pollame domesticato rappresenta il volatile più diffuso mai apparso sulla Terra. Dopo l'''Homo sapiens'', le mucche, i maiali e le pecore sono al secondo, terzo e quarto posto tra i grandi mammiferi più diffusi al mondo. Dal punto di vista strettamente evoluzionistico, dove si misura il successo in base al numero delle copie di {{maiuscoletto|dna}}, la Rivoluzione agricola è stata una vera manna per i [[pollo|polli]], le mucche, i maiali e le pecore.<br />Solo che l'angolo visuale evoluzionistico offre una misurazione del successo piuttosto incompleta. Giudica ogni cosa secondo i criteri della sopravvivenza e della riproduzione, senza tener in alcun conto la sofferenza e la felicità dell'individuo. I polli e le mucche domesticate potranno anche rappresentare un successo evoluzionistico, ma sono anche tra le più miserabili creature che siano mai vissute. La domesticazione degli animali si fondò su una serie di pratiche brutali che col passare dei secoli non hanno fatto altro che incrudelirsi. *[...] è ragionevole supporre che i [[bue|buoi]] preferirebbero passare le loro giornate a vagare per vaste praterie in compagnia di altri buoi e mucche, invece di tirare carri e vomeri sotto il giogo imposto da una scimmia che brandisce la frusta.<br />Allo scopo di trasformare buoi, cavalli, asini e cammelli in obbedienti [[animale da soma|animali da soma]], si dovevano spezzare i loro istinti naturali e i loro modelli di comportamento sociale all'interno della loro specie, si doveva smorzarne l'aggressività e la sessualità, e si doveva limitarne la libertà di movimento. Gli agricoltori svilupparono tecniche volte a questi scopi, chiusero gli animali dentro recinti e gabbie, li imbrigliarono con bardature e cinghie, li addestrarono con la frusta e gli speroni e li mutilarono. Il processo di addomesticamento quasi sempre comprendeva la castrazione dei maschi. *In numerose società della [[Nuova Guinea]] la ricchezza di una persona viene tradizionalmente determinata dal numero di [[maiale|maiali]] posseduti. Per assicurarsi che i maiali non scappino, gli agricoltori della Nuova Guinea settentrionale ancora adesso recidono un pezzo del naso dell'animale. Così, ogni volta che il maiale cerca di annusare, soffre un dolore terribile. Poiché i maiali, senza annusare, non riescono a trovare cibo e neppure a girovagare, la mutilazione li rende completamente dipendenti dai loro proprietari. In un'altra zona della Nuova Guinea era costume accecare le povere bestie. *In natura, i [[bovino|bovini]] girovagavano a piacimento in mandrie dalla complessa struttura sociale. Il bue castrato e domesticato passava la vita subendo la frusta e rinchiuso in uno stretto recinto, quando non veniva messo al lavoro, da solo o in coppia: tutte condizioni che non si adattavano né al suo corpo né alle sue necessità sociali ed emozionali. *Il raro [[rinoceronte]] selvaggio sull'orlo dell'estinzione è molto più soddisfatto del [[vitello]] che passa la sua breve vita in un minuscolo box, a ingrassare per produrre gustose costolette. *Coloro che continuano a condurre un'eroica battaglia contro il razzismo spesso non si accorgono che il fronte si è spostato e che il posto occupato dal razzismo nell'ideologia imperiale è stato ora rimpiazzato dal "culturalismo". È un termine che non esiste, ma era ora che qualcuno lo coniasse. Tra le élite dei nostri giorni, le convinzioni riguardo ai difformi meriti dei diversi gruppi umani sono quasi sempre espresse in termini di differenze storiche tra culture, non di differenze biologiche tra razze. Non diciamo più: "Questa data cosa è nel loro sangue." Diciamo: "Questa data cosa appartiene alla loro cultura."<br />I partiti di destra europei che si oppongono all'immigrazione musulmana stanno attenti, di solito, a non usare una terminologia razziale. [...] Simili partiti tendono a sostenere che la cultura occidentale, quale si è evoluta in Europa, è caratterizzata da valori democratici di tolleranza ed eguaglianza di genere, laddove la cultura musulmana, quale si è sviluppata in Medio Oriente, è caratterizzata da gerarchie politiche, fanatismo e misoginia. Dato che le due culture sono così differenti, e poiché numerosi musulmani immigrati non sono disposti (o forse non sono capaci) di adottare i valori occidentali, non dovrebbe essergli consentito di entrare, per evitare che possano fomentare conflitti interni e corrodere la democrazia e il liberalismo europei. [...] Ma, mentre i biologi odierni non hanno difficoltà a ripudiare il razzismo, spiegando semplicemente che le differenze biologiche tra le popolazioni umane contemporanee sono insignificanti, è più difficile invece per gli storici e gli antropologi ripudiare i criteri del culturalismo. *Numerosi greci di oggi pensano anche che una parte integrante della qualità maschile stia nell'essere attratto sessualmente solo dalle donne, e nell'avere rapporti sessuali esclusivamente con l'altro sesso. Non lo considerano un dato culturale quanto piuttosto una realtà biologica: i rapporti tra due persone di sesso opposto sono naturali, e innaturali quelli tra persone dello stesso sesso. In realtà però a Madre Natura non importa se gli uomini si sentono attratti sessualmente l'uno dall'altro. Sono solo le madri umane radicate in particolari culture che danno in escandescenze se il loro figlio ha una storia col ragazzo della porta accanto. Un numero significativo di culture umane ha considerato le relazioni omosessuali non solo legittime, ma anche significative dal punto di vista sociale e gli antichi Greci ne sono stati l'esempio più eloquente. L'Iliade non fa menzione di eventuali obiezione di Teti ai rapporti che suo figlio Achille aveva con Patroclo. La regina Olimpia di Macedonia fu una delle donne più caratteriali. Tuttavia non si infuriò quando suo figlio Alessandro Magno, portò a casa a cena il suo amante Efestione. (p. 189) *Di fronte alle offerte di pace romana il capoclan Calgaco definì i romani ''predatori del mondo intero'' e disse che "rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome lo chiamano impero.Infine, dove fanno il deserto, dicono che è la pace". (p. 243) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Yuval Noah Harari, ''[https://books.google.it/books?id=C_6SAwAAQBAJ&pg=PT0 Da animali a dèi: breve storia dell'umanità]'', traduzione di Giuseppe Bernardi, Bompiani, Milano, 2014. *Yuval Noah Harari, ''[https://www.google.it/books/edition/21_lezioni_per_il_XXI_secolo/kTlqDwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=&pg=PP1&printsec=frontcover 21 lezioni per il XXI secolo]'', traduzione di Marco Piani, Bompiani, Milano, 2018. ISBN 9788858779620 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Harari, Yuval}} [[Categoria:Accademici israeliani]] [[Categoria:Saggisti israeliani]] [[Categoria:Storici israeliani]] p5k3u9ogh9c6kjtxy9ufivzrizb33h5 Luigi Boitani 0 128810 1223483 1150191 2022-08-20T13:54:04Z Mariomassone 17056 /* Citazioni di Luigi Boitani */ wikitext text/x-wiki '''Luigi Boitani''' (1946 – vivente), biologo, scrittore e conduttore televisivo italiano. ==Citazioni di Luigi Boitani== *Alcuni animali sono certamente più eccitabili di altri. E questo è particolarmente vero per i cani lupo, poiché in Italia, nella loro selezione, si bada più alle regole estetiche e commerciali che non a quelle rigorose di una completezza psicofisica.<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,17/articleid,0974_01_1987_0123_0017_23686521/ ''Perché l'amico dell'uomo può diventare assassino''], ''La Stampa'', 28 maggio 1987.</ref> {{Int|Da ''[http://gaianews.it/ambiente/estinzione-ambiente/ibridi-cane-lupo-res-publica-o-res-privata-34996.html#.WJCyQhsrKUm L'ibrido che minaccia il lupo: intervista a Luigi Boitani]''|Intervista di Federica di Leonardo, ''Gaia News'', 31 gennaio 2013.}} *Gli ibridi sono di colori diversi, dal nero completo al mantello pezzato, ma anche di tipo lupino con caratteri strani: coda lunga e orecchie lunghe, ad esempio. E quindi pongono un problema per la conservazione dell'identità del lupo italiano. Conservando gli ibridi stiamo conservando degli animali che non solo non sono lupi, ma sono una minaccia al lupo stesso. *Il lupo va protetto perché è una specie genuina prodotta dalla evoluzione naturale e l'uomo ha la responsabilità di conservarla. L'ibrido è un prodotto del nostro intervento, anzi della nostra disattenzione e incuria per la natura, e non necessariamente merita sforzi, fondi e costi politici e sociali per il suo mantenimento in natura: l'uomo ha già il suo ibrido, si chiama cane, fatto oltre 12000 anni fa per stare vicino all'uomo. Tutti i cani dovrebbero essere tenuti vicino all'uomo, non nella natura selvatica che è invece il posto del lupo. *Noi non sappiamo da quanto esistano gli ibridi. È presumibile che ci siano sempre stati, grosso modo. Però finché la popolazione di lupi è stata molto numerosa, gli eventi di ibridazione erano marginali e comunque non hanno lasciato un segno importante. Il problema è esploso negli ultimi 20-30 anni, quando la popolazione dei lupi era ridotta ad un piccolo numero sull'Appennino. *Fino a che percentuale posso definire lupo un lupo? Se un lupo ha un 1% di gene canino lo devo considerare un lupo oppure no? Cioè, lo devo tenere libero in natura oppure no? Questa è una domanda che non ha una risposta per il momento, perché nessuno si è occupato del problema per prendere una decisione e sviluppare delle linee guida. {{Int|Da ''[http://www.lifegate.it/persone/news/temiamo-il-lupo-perche-e-troppo-simile-noi Boitani: “Temiamo il lupo perché è troppo simile a noi”]''|Intervista di Lorenzo Brenna, ''Lifegate'', 10 novembre 2014.}} *I lupi saranno sempre troppi per gli allevatori e pochi per i conservazionisti. *In Italia sembra che i [[cane e lupo|cani]] godano di maggiore protezione dei [[cane e lupo|lupi]]. *Il lupo ci fa paura perché è troppo simile a noi. Proprio come l'uomo questi animali occupano vaste aree di territorio, vivono in branchi con strutture sociali, sono intelligenti e hanno un'incredibile capacità di adattamento. *Una [[convivenza]] pacifica è impossibile, pensare ad un rapporto che non preveda il conflitto è pura utopia. È come convivere con le [[autostrada|autostrade]]: ci saranno sempre delle vittime dettate dall'ignoranza delle leggi o dalle fatalità. L'obiettivo da raggiungere è quello di una coesistenza, non si può pensare di riservare tutto il territorio all'uomo o viceversa ai lupi. *Anche il [[lupo]] ha diritto di vivere, basterebbe questa considerazione per lasciarlo in pace, oltre al fatto che parliamo di una specie protetta. Chiaramente la presenza del lupo implica anche vantaggi ecosistemici: essendo al vertice della catena alimentare mantiene in equilibrio la catena stessa regolando le popolazioni di erbivori. {{Int|Da ''Il lupo in Italia nel XX e nel XXI secolo: storia di un lungo cammino''|Gazzetta ambiente - numero 6 - anno 2014.}} *La pianificazione delle Aree protette e degli altri strumenti di tutela del lupo deve essere attuata in relazione alla effettiva presenza della specie, non a quella di individui di passaggio. E ancora, la ripartizione dei fondi per gli indennizzi dei danni causati dal lupo al bestiame domestico e anche la stessa incentivazione dell’allevamento dovrebbero essere basate sulla presenza di branchi o almeno sulla distribuzione delle condizioni idonee alla loro permanenza stabile. *Da circa quarant'anni il lupo sta riguadagnando gran parte delle aree montane e collinari italiane; parte di questo successo è senz'altro dovuto alle leggi nazionali ed europee di protezione (pensate che la persecuzione diretta era prevista da apposite leggi fino a un decreto del 1971 ed era anche finanziata da vari soggetti, pubblici e privati), ai progetti di conservazione della specie e di compensazione dei danni provocati dal lupo al bestiame, ma gran parte di questa dinamica è spiegata dall'abbandono di montagne e colline da parte delle attività produttive tradizionali: l’agricoltura montana e collinare è regredita in maniera diffusa e la fauna selvatica, a cominciare dai grandi ungulati, ha ripreso il suo spazio. *La sua plasticità ecologica e demografica e il carattere opportunistico della sua dieta hanno giocato un ruolo essenziale nel permettere l'espansione della specie. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2022/08/19/news/animali_licaone-361391082/ Anche il licaone ha un caldo da morire''|''Repubblica.it'', 19 agosto 2022.}} *{{NDR|Sul [[licaone]]}} È una specie che ha una straordinaria abilità nel cacciare: se i lupi hanno successo solo una volta ogni dieci tentativi, i licaoni catturano la preda il 90 per cento delle volte, grazie a una lunga e attenta osservazione da punti elevati dei possibili bersagli, soprattutto antilopi e gazzelle, per "leggerne" il comportamento, ed individuare la più debole. *Nonostante la loro abilità sociale e venatoria, però, sto perdendo le speranze che riescano a resistere a lungo, perché fra tutti i canidi del mondo sono quelli meno dotati di flessibilità nell'adattarsi alle diverse situazioni. [...] Questa rigidità porta spesso i licaoni a non escludere dai loro territori le zone via via occupate dall'uomo, finendo sterminati da pastori e contadini che difendono il bestiame. Inoltre territori così grandi tengono i branchi lontani fra loro, costringendo le femmine, che si spostano fra i gruppi per non accoppiarsi con consanguinei, a rischiose traversate di strade, campi e zone abitate. ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Boitani, Luigi}} [[Categoria:Biologi italiani]] [[Categoria:Conduttori televisivi italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] 9cbtrhhookvn9va1h7rwlldl6dfzw6d 1223488 1223483 2022-08-20T13:57:38Z Mariomassone 17056 /* Citazioni di Luigi Boitani */ wikitext text/x-wiki '''Luigi Boitani''' (1946 – vivente), biologo, scrittore e conduttore televisivo italiano. ==Citazioni di Luigi Boitani== *Alcuni animali sono certamente più eccitabili di altri. E questo è particolarmente vero per i cani lupo, poiché in Italia, nella loro selezione, si bada più alle regole estetiche e commerciali che non a quelle rigorose di una completezza psicofisica.<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,17/articleid,0974_01_1987_0123_0017_23686521/ ''Perché l'amico dell'uomo può diventare assassino''], ''La Stampa'', 28 maggio 1987.</ref> {{Int|Da ''[http://gaianews.it/ambiente/estinzione-ambiente/ibridi-cane-lupo-res-publica-o-res-privata-34996.html#.WJCyQhsrKUm L'ibrido che minaccia il lupo: intervista a Luigi Boitani]''|Intervista di Federica di Leonardo, ''Gaia News'', 31 gennaio 2013.}} *Gli ibridi sono di colori diversi, dal nero completo al mantello pezzato, ma anche di tipo lupino con caratteri strani: coda lunga e orecchie lunghe, ad esempio. E quindi pongono un problema per la conservazione dell'identità del lupo italiano. Conservando gli ibridi stiamo conservando degli animali che non solo non sono lupi, ma sono una minaccia al lupo stesso. *Il lupo va protetto perché è una specie genuina prodotta dalla evoluzione naturale e l'uomo ha la responsabilità di conservarla. L'ibrido è un prodotto del nostro intervento, anzi della nostra disattenzione e incuria per la natura, e non necessariamente merita sforzi, fondi e costi politici e sociali per il suo mantenimento in natura: l'uomo ha già il suo ibrido, si chiama cane, fatto oltre 12000 anni fa per stare vicino all'uomo. Tutti i cani dovrebbero essere tenuti vicino all'uomo, non nella natura selvatica che è invece il posto del lupo. *Noi non sappiamo da quanto esistano gli ibridi. È presumibile che ci siano sempre stati, grosso modo. Però finché la popolazione di lupi è stata molto numerosa, gli eventi di ibridazione erano marginali e comunque non hanno lasciato un segno importante. Il problema è esploso negli ultimi 20-30 anni, quando la popolazione dei lupi era ridotta ad un piccolo numero sull'Appennino. *Fino a che percentuale posso definire lupo un lupo? Se un lupo ha un 1% di gene canino lo devo considerare un lupo oppure no? Cioè, lo devo tenere libero in natura oppure no? Questa è una domanda che non ha una risposta per il momento, perché nessuno si è occupato del problema per prendere una decisione e sviluppare delle linee guida. {{Int|Da ''[http://www.lifegate.it/persone/news/temiamo-il-lupo-perche-e-troppo-simile-noi Boitani: “Temiamo il lupo perché è troppo simile a noi”]''|Intervista di Lorenzo Brenna, ''Lifegate'', 10 novembre 2014.}} *I lupi saranno sempre troppi per gli allevatori e pochi per i conservazionisti. *In Italia sembra che i [[cane e lupo|cani]] godano di maggiore protezione dei [[cane e lupo|lupi]]. *Il lupo ci fa paura perché è troppo simile a noi. Proprio come l'uomo questi animali occupano vaste aree di territorio, vivono in branchi con strutture sociali, sono intelligenti e hanno un'incredibile capacità di adattamento. *Una [[convivenza]] pacifica è impossibile, pensare ad un rapporto che non preveda il conflitto è pura utopia. È come convivere con le [[autostrada|autostrade]]: ci saranno sempre delle vittime dettate dall'ignoranza delle leggi o dalle fatalità. L'obiettivo da raggiungere è quello di una coesistenza, non si può pensare di riservare tutto il territorio all'uomo o viceversa ai lupi. *Anche il [[lupo]] ha diritto di vivere, basterebbe questa considerazione per lasciarlo in pace, oltre al fatto che parliamo di una specie protetta. Chiaramente la presenza del lupo implica anche vantaggi ecosistemici: essendo al vertice della catena alimentare mantiene in equilibrio la catena stessa regolando le popolazioni di erbivori. {{Int|Da ''Il lupo in Italia nel XX e nel XXI secolo: storia di un lungo cammino''|Gazzetta ambiente - numero 6 - anno 2014.}} *La pianificazione delle Aree protette e degli altri strumenti di tutela del lupo deve essere attuata in relazione alla effettiva presenza della specie, non a quella di individui di passaggio. E ancora, la ripartizione dei fondi per gli indennizzi dei danni causati dal lupo al bestiame domestico e anche la stessa incentivazione dell’allevamento dovrebbero essere basate sulla presenza di branchi o almeno sulla distribuzione delle condizioni idonee alla loro permanenza stabile. *Da circa quarant'anni il lupo sta riguadagnando gran parte delle aree montane e collinari italiane; parte di questo successo è senz'altro dovuto alle leggi nazionali ed europee di protezione (pensate che la persecuzione diretta era prevista da apposite leggi fino a un decreto del 1971 ed era anche finanziata da vari soggetti, pubblici e privati), ai progetti di conservazione della specie e di compensazione dei danni provocati dal lupo al bestiame, ma gran parte di questa dinamica è spiegata dall'abbandono di montagne e colline da parte delle attività produttive tradizionali: l’agricoltura montana e collinare è regredita in maniera diffusa e la fauna selvatica, a cominciare dai grandi ungulati, ha ripreso il suo spazio. *La sua plasticità ecologica e demografica e il carattere opportunistico della sua dieta hanno giocato un ruolo essenziale nel permettere l'espansione della specie. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2022/08/19/news/animali_licaone-361391082/ Anche il licaone ha un caldo da morire]''|''Repubblica.it'', 19 agosto 2022.}} *{{NDR|Sul [[licaone]]}} È una specie che ha una straordinaria abilità nel cacciare: se i lupi hanno successo solo una volta ogni dieci tentativi, i licaoni catturano la preda il 90 per cento delle volte, grazie a una lunga e attenta osservazione da punti elevati dei possibili bersagli, soprattutto antilopi e gazzelle, per "leggerne" il comportamento, ed individuare la più debole. *Nonostante la loro abilità sociale e venatoria, però, sto perdendo le speranze che riescano a resistere a lungo, perché fra tutti i canidi del mondo sono quelli meno dotati di flessibilità nell'adattarsi alle diverse situazioni. [...] Questa rigidità porta spesso i licaoni a non escludere dai loro territori le zone via via occupate dall'uomo, finendo sterminati da pastori e contadini che difendono il bestiame. Inoltre territori così grandi tengono i branchi lontani fra loro, costringendo le femmine, che si spostano fra i gruppi per non accoppiarsi con consanguinei, a rischiose traversate di strade, campi e zone abitate. ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Boitani, Luigi}} [[Categoria:Biologi italiani]] [[Categoria:Conduttori televisivi italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] 7uvoraowlsyji5j6mknv23hwwc1nqfo Licaone 0 129039 1223484 1047369 2022-08-20T13:54:48Z Mariomassone 17056 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:African wild dog (25934660276).jpg|thumb|Un licaone]] Citazioni sul '''licaone'''. *È una specie che ha una straordinaria abilità nel cacciare: se i lupi hanno successo solo una volta ogni dieci tentativi, i licaoni catturano la preda il 90 per cento delle volte, grazie a una lunga e attenta osservazione da punti elevati dei possibili bersagli, soprattutto antilopi e gazzelle, per "leggerne" il comportamento, ed individuare la più debole. ([[Luigi Boitani]]) *Il licaone anche agli occhi del profano appare quale perfetto prodotto della luce, mentre la [[iena]] è una figlia delle tenebre per ogni riguardo. ([[Alfred Edmund Brehm]]) *Il licaone ha circa la mola d'un piccolo [[lupo]], o d'un [[cane]] da macellaio di mole media, e presenta la maggior somiglianza con quest'ultimo per la forma, la quale malgrado la sua elegante sveltezza e leggerezza appare come d'un animale forte e robusto: in tutto ciò le osservazioni concodrano. ([[Alfred Edmund Brehm]]) *Mi è sempre sembrato incredibile che animali tanto sicuri delle loro capacità offensive che a volte potrebbero attaccare una mandria di bufali, tanto che un singolo esemplare potrebbe affrontare un animale possente e feroce come un maschio di [[antilope nera]], non avessero mai rivolto seriamente la loro attenzione verso l'uomo come preda, eppure in tutta la mia esperienza non ho mai sentito di licaoni che abbiano aggredito esseri umani. Non ho neppure sentito i cafri o i boscimani manifestare alcun timore di loro. Ciò è tanto più straordinario se si considera che quando li si incontra, non mostrano grande timore dell'uomo, ma si ritirano con tutta calma, voltandosi ripetutamente per curiosità per poi trotterellare via. ([[Frederick Selous]]) *Nonostante la loro abilità sociale e venatoria, però, sto perdendo le speranze che riescano a resistere a lungo, perché fra tutti i canidi del mondo sono quelli meno dotati di flessibilità nell'adattarsi alle diverse situazioni. [...] Questa rigidità porta spesso i licaoni a non escludere dai loro territori le zone via via occupate dall'uomo, finendo sterminati da pastori e contadini che difendono il bestiame. Inoltre territori così grandi tengono i branchi lontani fra loro, costringendo le femmine, che si spostano fra i gruppi per non accoppiarsi con consanguinei, a rischiose traversate di strade, campi e zone abitate. ([[Luigi Boitani]]) *Tra i canidi, [...] il licaone (''Lycaon pictus'') è un carnivoro altamente sociale, che vive e caccia in branco; tuttavia in questa specie le gerarchie di dominanza non sono ben sviluppate, e il comportamento sociale, rispetto a quello del [[lupo]], è basato più sull'offerta reciproca di cibo rigurgitato che non sulla comunicazione mediante l'espressione facciale e la postura del corpo. Perciò, a meno che un essere umano non sia disposto a ricevere in bocca l'offerta di cibo rigurgitato da un licaone, le sue possibilità di comunicazione con l'animale risulteranno prevedibilmente limitate. ([[Juliet Clutton-Brock]]) *Sebbene gustino molto le carni corrotte, questi Jenoidi non ne fanno loro cibo esclusivo; mangiano anche prede viventi, come le gazzelle, le antilopi, ecc. Per raggiungerle e sgozzarle si riuniscono in stupri talora numerosi, diretti da un capo, e cacciano con accordo che non è superato neppure dai cani meglio ammaestrati. Quando la selvaggina è raggiunta, la sbranano in comune tutti d'accordo; ma se qualche carnivoro, più forte individualmente, si accosta onde partecipare al festino, si uniscono tutti contro di lui, e non temono di resistergli. Ciò succede sovente col leopardo ed anche col leone. ([[Louis Figuier]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|etichetta=licaone|preposizione=sul}} [[Categoria:Canidi]] [[Categoria:Fauna africana]] c3cupn3reo1qba6tr3vii8x2qm57thv 1223485 1223484 2022-08-20T13:55:26Z Mariomassone 17056 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:African wild dog (25934660276).jpg|thumb|Un licaone]] Citazioni sul '''licaone'''. *È una specie che ha una straordinaria abilità nel cacciare: se i lupi hanno successo solo una volta ogni dieci tentativi, i licaoni catturano la preda il 90 per cento delle volte, grazie a una lunga e attenta osservazione da punti elevati dei possibili bersagli, soprattutto antilopi e gazzelle, per "leggerne" il comportamento, ed individuare la più debole. ([[Luigi Boitani]]) *Il licaone anche agli occhi del profano appare quale perfetto prodotto della luce, mentre la [[iena]] è una figlia delle tenebre per ogni riguardo. ([[Alfred Edmund Brehm]]) *Il licaone ha circa la mola d'un piccolo [[lupo]], o d'un [[cane]] da macellaio di mole media, e presenta la maggior somiglianza con quest'ultimo per la forma, la quale malgrado la sua elegante sveltezza e leggerezza appare come d'un animale forte e robusto: in tutto ciò le osservazioni concordano. ([[Alfred Edmund Brehm]]) *Mi è sempre sembrato incredibile che animali tanto sicuri delle loro capacità offensive che a volte potrebbero attaccare una mandria di bufali, tanto che un singolo esemplare potrebbe affrontare un animale possente e feroce come un maschio di [[antilope nera]], non avessero mai rivolto seriamente la loro attenzione verso l'uomo come preda, eppure in tutta la mia esperienza non ho mai sentito di licaoni che abbiano aggredito esseri umani. Non ho neppure sentito i cafri o i boscimani manifestare alcun timore di loro. Ciò è tanto più straordinario se si considera che quando li si incontra, non mostrano grande timore dell'uomo, ma si ritirano con tutta calma, voltandosi ripetutamente per curiosità per poi trotterellare via. ([[Frederick Selous]]) *Nonostante la loro abilità sociale e venatoria, però, sto perdendo le speranze che riescano a resistere a lungo, perché fra tutti i canidi del mondo sono quelli meno dotati di flessibilità nell'adattarsi alle diverse situazioni. [...] Questa rigidità porta spesso i licaoni a non escludere dai loro territori le zone via via occupate dall'uomo, finendo sterminati da pastori e contadini che difendono il bestiame. Inoltre territori così grandi tengono i branchi lontani fra loro, costringendo le femmine, che si spostano fra i gruppi per non accoppiarsi con consanguinei, a rischiose traversate di strade, campi e zone abitate. ([[Luigi Boitani]]) *Tra i canidi, [...] il licaone (''Lycaon pictus'') è un carnivoro altamente sociale, che vive e caccia in branco; tuttavia in questa specie le gerarchie di dominanza non sono ben sviluppate, e il comportamento sociale, rispetto a quello del [[lupo]], è basato più sull'offerta reciproca di cibo rigurgitato che non sulla comunicazione mediante l'espressione facciale e la postura del corpo. Perciò, a meno che un essere umano non sia disposto a ricevere in bocca l'offerta di cibo rigurgitato da un licaone, le sue possibilità di comunicazione con l'animale risulteranno prevedibilmente limitate. ([[Juliet Clutton-Brock]]) *Sebbene gustino molto le carni corrotte, questi Jenoidi non ne fanno loro cibo esclusivo; mangiano anche prede viventi, come le gazzelle, le antilopi, ecc. Per raggiungerle e sgozzarle si riuniscono in stupri talora numerosi, diretti da un capo, e cacciano con accordo che non è superato neppure dai cani meglio ammaestrati. Quando la selvaggina è raggiunta, la sbranano in comune tutti d'accordo; ma se qualche carnivoro, più forte individualmente, si accosta onde partecipare al festino, si uniscono tutti contro di lui, e non temono di resistergli. Ciò succede sovente col leopardo ed anche col leone. ([[Louis Figuier]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|etichetta=licaone|preposizione=sul}} [[Categoria:Canidi]] [[Categoria:Fauna africana]] neb5xpvl94kqt0mqsoqbifytie0k8zw Template:Lingue/Dati 10 148341 1223536 1223422 2022-08-20T21:58:16Z ItwikiBot 66727 Bot: aggiornamento dati wikitext text/x-wiki {{#switch:{{{1}}} |lingua1 = it |voci1 = 44166 |lingua2 = en |voci2 = 43178 |lingua3 = pl |voci3 = 24742 |lingua4 = ru |voci4 = 15152 |lingua5 = cs |voci5 = 12147 |lingua6 = et |voci6 = 10087 |lingua7 = pt |voci7 = 9287 |lingua8 = fa |voci8 = 9100 }} l7x7l7f3u4z56ww13rxtegyg9mzkd9s Antonio Petito 0 148448 1223481 1076274 2022-08-20T13:19:01Z Sun-crops 10277 fix wikitext text/x-wiki [[File:Busto ottocentesco di Petito.jpg|thumb|Busto ottocentesco di Antonio Petito]] '''Antonio Petito''' (1822 – 1876), attore teatrale e drammaturgo italiano. ==Citazioni su Antonio Petito== *Già i moti politici della seconda metà del suo secolo avevano cominciato a soffiar non so che fuoco «liberale» nel nostro attore: egli, a un tratto, mutò registro e riuscì, come dicono i retori posteri, a nobilitare la maschera. Io dico che la snaturò: proprio. Era stato ''il signore Pollicinello'' fino a quel punto un gaglioffo burlone, volgare impasto di malizia e d'ignoranza, {{sic|conjuge}} sconoscente, pauroso, ghiottone, ineducato. Petito, nel quale i giornali rinfocolavano i diritti dell'uomo, dimenticò che Pulcinella era appunto un uomo: lo liberò subitamente del suo fondo di degenerazione innata, {{sic|consciente}}, e gli dette un carattere. Animoso, quasi nobile, quasi coraggioso, sentenzioso perfino, ecco il nuovo Pulcinella, incarnato in un comico davvero mirabile. Ah, che comico! Tuttavia, ne' momenti in cui, ricacciata per la porta, la vecchia ''maschera'' rientrava con tutto l'antico suo bagaglio per la finestra, come Petito stesso, dimentico o resipiscente, dovette pensare che nulla davvero muta a questo mondo e che i Pulcinelli son {{sic|....}} sempre gli stessi. ([[Salvatore Di Giacomo]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Petito, Antonio}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Drammaturghi italiani]] bfxzifa7il9mc5xy2ogykwkmyw6r82w Teatro San Carlino 0 149892 1223493 1217259 2022-08-20T14:50:04Z Sun-crops 10277 +1 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Teatrino San Carlino di Napoli ingresso.jpg|thumb|Teatro San Carlino]] Citazioni sul '''Teatro San Carlino'''. *{{NDR|Il 1° settembre 1880 Eduardo Scarpetta riapre il San Carlino}} Anch'io mi preparava a ricevere, nella mia nuova dimora di artista, un ospite illustre, gentile, pel quale nutriva profonda stima, riverente affetto, e di antica data; e stabilii di fargli onore, di preparargli un pò di festa, come meglio potessi. Ripulii il teatro, misi tutto a nuovo, ed adornai la mia mensa di vivande apparecchiate alla cucina del buon umore e della giovialità. Sapeva già il buon gusto degli ospiti miei, e feci del mio meglio, perché mangiassero di buon appetito. E la sera del l° Settembre 1880, io, tutto trepidante, con un batticuore che non ve lo saprei ridire, ricevetti l'ospite mio generoso. Quel piccolo San Carlino com'era lieto, com'era splendido quella sera! Pareva ritrarre dall'elegante pubblico, di cui era pieno, la stessa grazia, la stessa vaghezza, la stessa aria nobile e gentile. ([[Eduardo Scarpetta]]) *L'epoca del piccone cominciò {{sic|a'}} 6 di maggio del 1844, e dopo qualche mese non rimaneva più, al posto del teatro, se non un cumulo di pietre. Su quelle rovine pianse, lungamente, tutta Napoli, memore delle ore deliziose passate in quel torrido fosso, tenera de' ricordi quasi classici che quel teatro avea tramandati, con la storia sua e de' suoi comici e dei suoi frequentatori, in tre o quattro generazioni partenopee. Spariva, difatti, un monumento napoletano, l'Eldorado della gaiezza spariva e la improvvisa e insospettata soppressione era lamentata qui come da per tutto, poi che erano state accessibili a tutti le forme comiche nostrane e nel teatrino di ''San Carlino'' era stata internazionale la risata. ([[Salvatore Di Giacomo]]) ==Altri progetti== {{Interprogetto|preposizione=sul}} {{s}} [[Categoria:Architetture di Napoli]] [[Categoria:Teatri d'Italia]] 7s3088nsv3if24s953mfmsgzjwqv8ms Daniele Del Giudice 0 161777 1223558 1222713 2022-08-21T07:08:32Z Ibisco 49387 /* Citazioni */ + 1 wikitext text/x-wiki '''Daniele Del Giudice''' (1949 – 2021), scrittore e giornalista italiano. ==''Atlante occidentale''== ===[[Incipit]]=== All'inizio del campo d'erba provò il timone; poi, dondolando le ali, cominciò a rullare. Il volantino gli spingeva i gomiti vicini ai fianchi e la coda bassa dell'aereo gli spostava il viso in avanti, spartendo la visuale tra gli orologi del cruscotto e gli alberi lontani, come una lente bifocale. Ciò che pensava come una sua posizione era in realtà l'adeguamento a tutto quanto, dall'aereo e da fuori, gli veniva incontro, compresa la sua faccia resa anamorfica dal sole sulla curvatura del plexiglas. ===Citazioni=== *La posta può somigliare a una battaglia. Opuscoli pubblicitari e inviti cadevano sulla spiaggia, fanti immacolati senza nemmeno il tempo di provare se stessi, o almeno di provare l'attrezzatura. Pensati e scritti da persone cui non importava niente arrivavano a persone cui non importa niente, comunicando soltanto il loro essere arrivati. Erano muti, spesso non avevano nemmeno il francobollo; la loro vita, la loro illusione postale consisteva nel semplice trasporto. Era un delitto mandarli avanti cosí. Fatture e rendiconti, seppure della stessa specie, si guadagnavano in virtù di un altro valore una prigionia in zone speciali controllate da personale addetto. Le buste intestate erano già effettivi, in servizio regolare, e bisognava trattarle con prudenza e secondo le convenzioni. Ma il vero cuore dell'armata erano le buste private, le lettere vere; venivano lette subito, una prima volta per apici di intensità e calligrafia, e poi rilette piano, seguendo gli avvallamenti degli incisi. (p. 25) *«Dunque è di questo che si tratta», ha sorriso Epstein, senza insistere nel tono, ma come se ne fosse già convinto. Si è girato verso Brahe, ma nel buio vedeva soltanto la camicia chiara sotto la giacca estiva, il profilo del naso, le sopracciglia. È tornato con gli occhi al lago, ha detto: «Sí, piacerebbe anche a me parlare di un sentimento e del modo di produrlo come parla dell'anello di una trentina di chilometri. Potrei mai invitarla a visitare dei tempi verbali, dei giunti per incastrare le frasi in modo che si tengano una contro l'altra, come per controspinta? Potrei mai farle vedere il punto esatto dove si genera un'immagine, un gesto, lo snodo di una storia, l'intreccio di un sentimento, indicandole la differenza tra il prodotto e ciò che lo produce? Potrei dirle: una storia è fatta di avvenimenti, un avvenimento è fatto di frasi, una frase è fatta di parole, una parola è fatta di lettere? È la lettera è irriducibile? È l'"ultimo"? No, dietro la lettera c'è un'energia, una tensione che non è ancora forma, ma non è già un sentimento, ma chissà quale potenza occorrerebbe per sconnettere quel sentimento dalla parola che lo rende visibile, dal pensiero che lo pensa istantaneamente, e capire il mistero per cui le lettere si dispongono in un modo e non in un altro e si riesce a dire: "Lei mi piace", e il miracolo per cui questo corrisponde a qualcosa». (p. 129) *Ha smosso il ghiaietto con la scarpa, ha ripreso: «Ci vogliono cosí tanti aggettivi per la luce! Con gli oggetti era diverso, si lasciavano descrivere per il loro funzionamento, per la loro consistenza, per ciò cui somigliavano, per le azioni attraverso cui erano costruiti e per l'infinita varietà di azioni che producevano nel comportamento di chi li usava. Potrei dirle luce pallida, luce meridiana, luce fredda, luce struggente: la luce resta sempre uguale a se stessa, cambiano soltanto i sentimenti. E poi, di qualunque tipo di luce io le parlassi, sicuramente lei ne penserebbe un'altra, diversa da quella che sto pensando io. È cosí strano, la luce è la cosa più comune che ci sia, molto più comune del legno e del metallo, eppure è la più privata, come se lei o io o chiunque altro producesse in proprio la sua». (p. 137) ===[[Explicit]]=== <poem>«Credevo che non sarei mai arrivato in tempo». «C'è ancora qualche minuto». «Ho sentito la radio». «Anche per te ci sono novità». «È una giornata di molte novità, per me e per te». «Bene». «E adesso?» «Adesso dovrebbe cominciare una storia nuova». «E questa?» «Finita». «Finita finita?» «Finita finita». «La scriverà qualcuno?» «Non so, penso di no. L'importante non era scriverla, l'importante era provarne un sentimento».</poem> ==''Lo stadio di Wimbledon''== ===[[Incipit]]=== Anche se è stato un sonno breve, come questo di mezz'ora, dopo bisogna ricomciare tutto da capo. Sono procedure normali della continuità, e seduto in treno posso farle con delicatezza. Ho cominciato solo ascoltando: siamo fermi, ma non in una stazione, c'è troppo silenzio; e d'altra parte sembra una sosta troppo rassegnata percHé si tratti di un segnale chiuso. Ho aperto gli occhi, e forse non ero pronto. ===Citazioni=== *Anche stamattina, appena arrivato, ho fatto le solite chiamate dalla stazione. Le [[conversazione|conversazioni]] diventano più lunghe e vaghe, segno che finalmente non hanno più argomento. (p. 79) *La carta sarà stata una sezione, il foglio dell'Europa Centrale della più generale e mondiale carta di navigazione aerea. Questa è basata sulla più antica [[Carta di Mercatore]], la carta con cui si costruiscono quasi tutte le altre, dato che si può immaginare come la proiezione della terra su un cilindro tangente alla sfera dell'equatore, sul quale il mondo tagliato con le forbici venisse arrotolato e poi srotolato e messo in piano. I meridiani restano equidistanti; i paralleli si piegano convessi verso i poli, bocche sempre più sorridenti al Nord e sempre più tristi al Sud. Ma la Carta di Mercatore non è una proiezione geometrica, è inventata con un calcolo preciso, e con una matematica quasi perfetta. Il suo secondo nome è Rappresentazione. (pp. 91-92) *Guardo il bastone bianco appoggiato al mobiletto. Lei sorride: «Essere [[cieco|ciechi]] è tutt'altro che essere [[sordo|sordi]]. I sordi sono diffidenti, credono che si sparli sempre di loro. I ciechi invece sono pieni di fiducia, e fanno un sacco di scherzi». (p. 116) ===[[Explicit]]=== Sono fermo davanti al treno di alluminio, con alle spalle un sole basso, di taglio. Non sono mai stato così all'inizio, determinato e incerto. Aspettando che le porte si aprissero ho cercato nella tasca il margine del biglietto. Ho sollevato la borsa. Nell'altra mano tenevo il pullover, con la delicatezza con cui si tiene un bambino. ==''Orizzonte mobile''== ===Citazioni=== *Sono arivato con una missione di biologia marina di cui fa parte Jeremy Miller, un gallese di Cardiff che si occupa dei [[pinguino Papua|Gentoo]], i pinguini più alti tra quelli di taglia piccola. (pp. 6-7) *I pinguini Gentoo valutano ogni passo prima di fare un saltino da una pietra all'altra. Considerano intensamente la pietra successiva: se è levigata o ruvida, se umida o asciutta, con muschio o senza, e quando l'approdo è stato valutato nei dettagli si raccolgono in un'espressione finale da «Cosa sarà di me!», aprono le natatorie e fanno il salto, pochi centimetri, arrivando leggermente sbilanciati, stupiti di essere ancora in piedi. (p. 6) *Molti anni fa, nel mio primo viaggio in Antardide, ero venuto qui accompagnando un'altra missione che lavorava con i [[pinguino di Adelia|pinguini Adélie]], dei veri acrobati al confronto: schizzavano fuori dal mare come pupazzi a molla, perfettamente eretti, e atterravano sulla banchisa un paio di metri più in alto. Non sempre atterravano, qualche volta si impiantavano contro la parete bianca ed eretti ricadevano in acqua, sbucando nuovamente fuori senza perdere contegno, sbattendo e ricadendo e risaltando, finché ci riuscivano. (p. 6) *Può darsi che i pinguini siano portati a pinguinomorfizzare gli umani e questo certamente accadde qualche settimana dopo, quando in una traversata a piedi, mentre accompagnavo una missione internazionale di dieci biologi, incontrammo una carovana di [[pinguino Imperatore|Imperator]], la specie più grande. Loro, i pinguini in fila, noi, umani in fila. Due comunità ugualmente in marcia, i pinguini dall'interno verso le coste per procurarsi cibo, noi dalle coste verso l'interno per raggiungere le regioni più fredde abitate dagli Imperator. Loro, noi, vivevamo la stessa solitudine in un oceano di ghiacci e nevi, e le stesse preoccupazioni. (p. 7) *Giunti a una rispettosa distanza il capo dei pinguini Imperator, un individuo voluminoso e importante della loro specie, allungò il collo verso di noi in un profondo inchino e con il becco contro il petto fece un lungo discorso gorgogliando. Finito il discorso, da quella posizione di riverenza fissò negli occhi Jacques, capo di quella missione, per vedere se aveva capito. Né Jacques, l'etologo più esperto, né chiunque di noi poteva comprendere quel discorso. Allora il pinguino ripetè di nuovo il lungo gorgoglio con la testa china, senza spazientirsi. Chi si spazientiva erano gli altri pinguini dietro di lui, cominciavano a dubitare che il loro capo avesse combinato qualche pasticcio. Si ece avanti un altro di loro, spingendo da parte il suo predecessore. Con lo stesso inchino e lo stesso sguardo in alto tenne un nuovo discorso che sarebbe rimasto per noi altrettanto incomprensibile. (pp. 7-8) *Ma la grande passione dei pinguini erano i cani. Se li scoprivano in una base antartica andavano a trovare solo loro, senza più passare dagli uomini. Facevano molti inchini e lunghi discorsi, i cani seguivano abbaiando e schiacciandosi sulle zampe anteriori; poi qualcuno riusciva a sciogliersi dalla catena e succedeva un massacro. (p. 8) *Nei giorni successivi Jeremy si è ripreso abbastanza in fretta, a dire il vero anche perché ha conosciuto una ricercatrice italiana, [[Teresa Montaruli]], impegnata nel gruppo di studio sulla neutrino-astronomia e il Progetto Nemo. (p. 10) *Teresa gravita tra l'Università di Bari e quella di Madison, Wisconsin, e ci ha parlato dei nuovi orizzonti osservativi, stanno costruendo enormi infrastrutture per rivelare altri messaggeri dell'universo, i [[neutrino|neutrini]], particelle neutre e molto elusive perché risentono solo della 'forza debole', una delle forze fondamentali della materia; e quelle particelle, i neutrini, sono di carica nulla e hanno massa nulla o quasi nulla al contrario dei fotoni che interagiscono con la materia elettromagneticamente. (p. 10) *Teresa è gentile, e la sera dopo, a cena nel ristorante della base, nel punto più basso del pianeta e nel ghiaccio più avvolgente, ha cercato di tradurre il tutto per noi non in altri termini, piuttosto in concetti, ma non è stato facile. Ci ha spiegato con pazienza che se le sorgenti accelerassero non solo elettroni ma anche protoni, la produzione dei neutrini insieme ai fotoni sarebbe garantita; e che i neutrini potrebbero prodursi anche grazie all'annichilimento della materia oscura che la forza di gravità accumula al centro del Sole o della Terra, o al centro della galassia. Teresa indicava i neutrini con le sue belle mani quasi fossero lì presenti [...]. (pp. 10-11) *Gli aborigeni del vasto arcipelago che delimita a nord lo stretto di Magellano, sebbene conosciuti sotto il generico nome di 'fuegini', appartengono a tre gruppi che sensibilmente differiscono tra di loro per linee, idiomi e costumi: [[Alakaluf]], [[Yagan]] e Ona. Gli Alakaluf sono i fuegini più miserabili, e la loro razza e oggi quasi spenta. Vivono sulle rive del mare nutrendosi di pesci, molluschi e chiocciole. Si deve al loro carattere rivierasco se, come gli Yagan, furono scoperti dai primi navigatori giunti in questa regione, compreso [[Ferdinando Magellano|Magellano]] che li segnala nel 1520. (p. 35) *Sono di piccola statura, il viso largo e abbronzato, le gambe arcuate per l'abituale postura rattrappita; sono sporchissimi e tali vennero giudicati a Parigi dove nel 1881 si diede mostra di un gruppo di questi disgraziati. (p. 35) *Gli Alakaluf non hanno quasi alcun rapporto con i bianchi, e nelle missioni se ne trovano ben pochi. (pp. 35-36) *Gli Yagan, presso i quali si possono osservare gli stessi caratteri fisici degli Alakaluf, sono meno sudici; anch'essi vivono di pesca ma vanno a caccia di uccelli adoperando fionde che manovrano abilmente, e anche a caccia di foche, con arpioni in legno dalle punte d'ossa di balena. (p. 36) *Gli ultimi individui di questa popolazione, un tempo numerosa, industriosa e potente, sono quasi tutti concentrati attorno alle missioni evangeliche di [[Ushuaia]] e Tekenika, se non altro al sicuro dalla fame. Qualche viaggiatore li ha fatti passare per antropofagi; ed è vero che dopo ininterrotti giorni di burrasca, impossibilitati a procurarsi qualsivoglia alimento, spinti dalla fame, si vedono costretti a sacrificare uno di loro per la salvezza della loro tribù. (p. 36) *Non seguono il costume del tatuaggio ma in cambio si dipingono il viso di bianco o di rosso. In altri tempi il loro abbigliamento consistette in una pelle di foca gettata sulle spalle; oggi vestono gli avanzi europei, spesso provenienti dagli ospedali delle grandi città, come essi stessi ci dissero. (p. 36) *La strada corre attraverso chilometri e chilometri di pampa desertica, ogni tanto una [[estancia]], ogni tanto una 'foresta morta'. Le estancias sono bellissime, curate, ben dipinte, colorate, con le loro staccionate bianche. Sono casa e fattoria, non hanno il carattere rustico dei nostri agglomerati agricoli, scuri, di mattoni, con le masserizie a vista, qui tutto è pettinato e allegro, almeno a vederlo dal di fuori. Dev'esserci un'idea forte della casa se al cancello della lunga strada che porta alla estancia vera e propria la cassetta della posta è a forma di casa, una casa in miniatura che a volte riproduce quella vera, visibile sullo sfondo. (p. 37) *Di fronte c'è l'isola pumblea di [[Isola Dawson|Dawson]] che fu l'ultima residenza degli indios custoditi dai missionari italiani. E che fu la prima nuova residenza dei ministri di [[Salvador Allende|Allende]] quando venne il loro turno. (pp. 71-72) ==''Staccando l'ombra da terra''== ===[[Incipit]]=== Non c'è un momento preciso né un giorno fissato, non ti sarà preannunciato da alcun segno esteriore, nulla nei comportamenti e nel paesaggio sarà diverso dall'abituale, il sole a filo della pista, la pista che finisce nel mare, niente comunque ti farà presagire che è giunto il momento, per te, di trovarti su un [[aeroplano]] senza passeggeri, senza piloti, senz'altri che non sia tu stesso, come nel peggiore dei sogni. Puoi parlare ad alta voce, non v'è divieto, puoi cantare o sudare, non v'è chi se ne accorga, puoi girarti verso destra e guardare al posto vuoto dove abitualmente siede il tuo maestro, considerare quel vuoto come la più sconsolata rappresentazione del vuoto assoluto, la più struggente sensazione d'abbandono. Puoi tirare indietro le manette, fermare l'elica, aprire il portello, sganciare le cinture e scendere sollevando le braccia: qualcuno venga a prendere l'aeroplano che stai lasciando lì, allineato all'inizio della pista per il tuo primo decollo da solo. Una decisione di grande saggezza, una decisione onorevole. Ma con quale coraggio? ===Citazioni=== *La corsa di [[decollo]] è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in [[aeroplano]] per mezzo dell'aria, ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano, anche questa volta l'avevi sentita cosí, con lo stupore di ogni metamorfosi; verso la fine della trasformazione e della pista senti che l'aeroplano prorompe, non è piú terrestre, troppi sobbalzi, troppe imbardate di qua e di là, a terra non lo tieni più, meglio volare che correre cosí, aspetti solo che diventi definitivamente un aeroplano, vorresti che lo fosse già, a quel punto talvolta viene su da solo, e appena viene su s'acquieta, altre volte basta una leggera, leggerissima chiamata con il volantino. (p. 5) *(Se nella memoria esistesse un comparto per le prime volte, pensi controllando che tutto sia spento, metteresti il primo [[decollo]] da solo nella stessa regione della prima volta in amore, perché l'intensità è quella; curioso che la prima e più travolgente compenetrazione con un'altra creatura si trovi per te in compagnia della prima e piú grande solitudine, radicale, 'solista' nell'aria). (p. 13) *L'ultima posizione certa era ''Abeam Boa'', un punto mitico sulla carta una decina di miglia a est di Bologna sulla verticale di piccoli agglomerati di case tutti uguali, poteva essere Budrio o Medicina o San Lazzaro di Savena, sui [[tetto|tetti]] non ci sono i nomi dei paesi, nessuno ha esaudito il desiderio di Rodčenko<ref>Aleksandr Michajlovič Rodčenko è stato un pittore, fotografo e grafico russo che ha partecipato alla costituzione del movimento costruttivista. {{Cfr}}[[w: Aleksandr Michajlovič Rodčenko |voce]] su Wikipedia.</ref>per il quale i tetti avrebbero dovuto essere la facciata delle case rivolte verso il cielo, affinché le case offrissero agli [[aeroplano|aeroplani]] qualcosa di meglio della monotonia delle tegole; questo accadeva negli anni Trenta, da allora il tetto come facciata non si è realizzato, i tetti sono tutti uguali, uguali i paesi senza nome sui tetti, ed è così che ti sei perso, mentendo all'Ente su un riporto. (pp. 67-68) *La [[nebbia]] era una nube infeconda, così la pensava [[Aristotele]], non fidatevi del suo carattere avvolgente, pervadente, quell'acqua è solo umidità, non è pregnanza di [[pioggia]] che feconda i campi e gonfia il corso dei fiumi. La nebbia è arredamento, la nebbia si appoggia: sui campi, nello spazio tra terra e cielo, buona per i delitti. E inconsapevoli, ad essa indifferenti. Ma sono delitti quelli che commette. (pp. 68-69) *Il ''Quebec Delta Mike'' che hai chiesto, QDM, è una vecchia voce del vecchio codice Q, codice che usavano già [[Carlo Faggioni|Faggioni]] e [[Carlo Emanuele Buscaglia|Buscaglia]]<ref> Carlo Faggioni e Carlo Emanuele Buscaglia sono stati due assi dell’aviazione italiana nella [[Seconda guerra mondiale]]. Entrambi sono stati abbattuti in missione nel 1944. {{Cfr}} [[w: Carlo Faggioni|voce]] e [[w: Carlo Emanuele Buscaglia|voce]] su Wikipedia.</ref>, nulla al mondo è più conservativo dell'aeronautica e della marina, QDM, qudimike, vecchia voce, la più amata di ogni pilota, voce che porta a casa, intraducibile perché non una sigla ma tre lettere che codificano e suggellano la seguente, salvifica domanda: per come voi mi rilevate qual è la prua che devo mettere volendo giungere alla mia destinazione?, ''destino'' in spagnolo, una lingua in cui il fine geografico coincide col compimento della propria personale avventura. (p. 72) *In nessun luogo la [[parola]] ti sembrava così importante come in cielo, o ascoltata con tanta avidità; il [[volo]] aveva un suo [[alfabeto]], minore come il Morse o il Braille, un alfabeto senza ambizione di creare parole, un semplice alfabeto fonetico, non simboli che traducevano lettere né lettere che componevano parole, ma solo parole di uso comune per compitare inequivocabilmente le lettere dell'alfabeto normale, Bravo per B, Sierra per S, un lessico al servizio di un alfabeto e non viceversa, Juliet, Charlie, Mike, Oscar, Romeo e Victor, sei nomi di persona, due balli, il ''fox-trot'' e il ''[[tango]]'', due nazioni, il Quebec e l'India, una sola città, Lima, due etnie, Yankee e Zulu, un hotel, un liquore, una divisa, un mese per tutti, november, un'analisi clinica come i raggi x. (p.82) ===[[Explicit]]=== Ho tirato il volantino, ho fatto quota sufficiente, ho battuto due tre volte le ali in segno di saluto. Bruno adesso è più tranquillo. Nizza e Mentone sfilano via sulla sinistra. Non parliamo, del resto non parliamo quasi mai durante il [[volo]]. Ciascuno di noi pensa già a Genova e a Milano, a Verona e al filo quasi rettilineo che ci riporta a casa, a Venezia. Al tramonto, dopo l'atterraggio, faremo lunghi ed elastici passi per rilassarci dalle fatiche dei comandi. Sorrideremo, di nuovo ricongiunti alla nostra ombra. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Daniele Del Giudice, ''Atlante occidentale'', Einaudi, Torino, 1985. ISBN 88-06-58222-4 *Daniele Del Giudice, ''Lo stadio di Wimbledon'', Einaudi, Torino, 2021. ISBN 978-88-06-25239-7 *Daniele Del Giudice, ''Orizzonte mobile'', Einaudi, Torino, 2009. ISBN 978-88-06-19793-3 *Daniele Del Giudice, ''Staccando l'ombra da terra'', Einaudi, Torino, 1994. ISBN 88-06-13584-8 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Del Giudice, Daniele}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] 0zrnoarpttknzst7o1o4o0kst8sl3fq 1223565 1223558 2022-08-21T07:40:54Z Ibisco 49387 /* Citazioni */ + 2 wikitext text/x-wiki '''Daniele Del Giudice''' (1949 – 2021), scrittore e giornalista italiano. ==''Atlante occidentale''== ===[[Incipit]]=== All'inizio del campo d'erba provò il timone; poi, dondolando le ali, cominciò a rullare. Il volantino gli spingeva i gomiti vicini ai fianchi e la coda bassa dell'aereo gli spostava il viso in avanti, spartendo la visuale tra gli orologi del cruscotto e gli alberi lontani, come una lente bifocale. Ciò che pensava come una sua posizione era in realtà l'adeguamento a tutto quanto, dall'aereo e da fuori, gli veniva incontro, compresa la sua faccia resa anamorfica dal sole sulla curvatura del plexiglas. ===Citazioni=== *La posta può somigliare a una battaglia. Opuscoli pubblicitari e inviti cadevano sulla spiaggia, fanti immacolati senza nemmeno il tempo di provare se stessi, o almeno di provare l'attrezzatura. Pensati e scritti da persone cui non importava niente arrivavano a persone cui non importa niente, comunicando soltanto il loro essere arrivati. Erano muti, spesso non avevano nemmeno il francobollo; la loro vita, la loro illusione postale consisteva nel semplice trasporto. Era un delitto mandarli avanti cosí. Fatture e rendiconti, seppure della stessa specie, si guadagnavano in virtù di un altro valore una prigionia in zone speciali controllate da personale addetto. Le buste intestate erano già effettivi, in servizio regolare, e bisognava trattarle con prudenza e secondo le convenzioni. Ma il vero cuore dell'armata erano le buste private, le lettere vere; venivano lette subito, una prima volta per apici di intensità e calligrafia, e poi rilette piano, seguendo gli avvallamenti degli incisi. (p. 25) *«Dunque è di questo che si tratta», ha sorriso Epstein, senza insistere nel tono, ma come se ne fosse già convinto. Si è girato verso Brahe, ma nel buio vedeva soltanto la camicia chiara sotto la giacca estiva, il profilo del naso, le sopracciglia. È tornato con gli occhi al lago, ha detto: «Sí, piacerebbe anche a me parlare di un sentimento e del modo di produrlo come parla dell'anello di una trentina di chilometri. Potrei mai invitarla a visitare dei tempi verbali, dei giunti per incastrare le frasi in modo che si tengano una contro l'altra, come per controspinta? Potrei mai farle vedere il punto esatto dove si genera un'immagine, un gesto, lo snodo di una storia, l'intreccio di un sentimento, indicandole la differenza tra il prodotto e ciò che lo produce? Potrei dirle: una storia è fatta di avvenimenti, un avvenimento è fatto di frasi, una frase è fatta di parole, una parola è fatta di lettere? È la lettera è irriducibile? È l'"ultimo"? No, dietro la lettera c'è un'energia, una tensione che non è ancora forma, ma non è già un sentimento, ma chissà quale potenza occorrerebbe per sconnettere quel sentimento dalla parola che lo rende visibile, dal pensiero che lo pensa istantaneamente, e capire il mistero per cui le lettere si dispongono in un modo e non in un altro e si riesce a dire: "Lei mi piace", e il miracolo per cui questo corrisponde a qualcosa». (p. 129) *Ha smosso il ghiaietto con la scarpa, ha ripreso: «Ci vogliono cosí tanti aggettivi per la luce! Con gli oggetti era diverso, si lasciavano descrivere per il loro funzionamento, per la loro consistenza, per ciò cui somigliavano, per le azioni attraverso cui erano costruiti e per l'infinita varietà di azioni che producevano nel comportamento di chi li usava. Potrei dirle luce pallida, luce meridiana, luce fredda, luce struggente: la luce resta sempre uguale a se stessa, cambiano soltanto i sentimenti. E poi, di qualunque tipo di luce io le parlassi, sicuramente lei ne penserebbe un'altra, diversa da quella che sto pensando io. È cosí strano, la luce è la cosa più comune che ci sia, molto più comune del legno e del metallo, eppure è la più privata, come se lei o io o chiunque altro producesse in proprio la sua». (p. 137) ===[[Explicit]]=== <poem>«Credevo che non sarei mai arrivato in tempo». «C'è ancora qualche minuto». «Ho sentito la radio». «Anche per te ci sono novità». «È una giornata di molte novità, per me e per te». «Bene». «E adesso?» «Adesso dovrebbe cominciare una storia nuova». «E questa?» «Finita». «Finita finita?» «Finita finita». «La scriverà qualcuno?» «Non so, penso di no. L'importante non era scriverla, l'importante era provarne un sentimento».</poem> ==''Lo stadio di Wimbledon''== ===[[Incipit]]=== Anche se è stato un sonno breve, come questo di mezz'ora, dopo bisogna ricomciare tutto da capo. Sono procedure normali della continuità, e seduto in treno posso farle con delicatezza. Ho cominciato solo ascoltando: siamo fermi, ma non in una stazione, c'è troppo silenzio; e d'altra parte sembra una sosta troppo rassegnata percHé si tratti di un segnale chiuso. Ho aperto gli occhi, e forse non ero pronto. ===Citazioni=== *Anche stamattina, appena arrivato, ho fatto le solite chiamate dalla stazione. Le [[conversazione|conversazioni]] diventano più lunghe e vaghe, segno che finalmente non hanno più argomento. (p. 79) *La carta sarà stata una sezione, il foglio dell'Europa Centrale della più generale e mondiale carta di navigazione aerea. Questa è basata sulla più antica [[Carta di Mercatore]], la carta con cui si costruiscono quasi tutte le altre, dato che si può immaginare come la proiezione della terra su un cilindro tangente alla sfera dell'equatore, sul quale il mondo tagliato con le forbici venisse arrotolato e poi srotolato e messo in piano. I meridiani restano equidistanti; i paralleli si piegano convessi verso i poli, bocche sempre più sorridenti al Nord e sempre più tristi al Sud. Ma la Carta di Mercatore non è una proiezione geometrica, è inventata con un calcolo preciso, e con una matematica quasi perfetta. Il suo secondo nome è Rappresentazione. (pp. 91-92) *Guardo il bastone bianco appoggiato al mobiletto. Lei sorride: «Essere [[cieco|ciechi]] è tutt'altro che essere [[sordo|sordi]]. I sordi sono diffidenti, credono che si sparli sempre di loro. I ciechi invece sono pieni di fiducia, e fanno un sacco di scherzi». (p. 116) ===[[Explicit]]=== Sono fermo davanti al treno di alluminio, con alle spalle un sole basso, di taglio. Non sono mai stato così all'inizio, determinato e incerto. Aspettando che le porte si aprissero ho cercato nella tasca il margine del biglietto. Ho sollevato la borsa. Nell'altra mano tenevo il pullover, con la delicatezza con cui si tiene un bambino. ==''Orizzonte mobile''== ===Citazioni=== *Sono arivato con una missione di biologia marina di cui fa parte Jeremy Miller, un gallese di Cardiff che si occupa dei [[pinguino Papua|Gentoo]], i pinguini più alti tra quelli di taglia piccola. (pp. 6-7) *I pinguini Gentoo valutano ogni passo prima di fare un saltino da una pietra all'altra. Considerano intensamente la pietra successiva: se è levigata o ruvida, se umida o asciutta, con muschio o senza, e quando l'approdo è stato valutato nei dettagli si raccolgono in un'espressione finale da «Cosa sarà di me!», aprono le natatorie e fanno il salto, pochi centimetri, arrivando leggermente sbilanciati, stupiti di essere ancora in piedi. (p. 6) *Molti anni fa, nel mio primo viaggio in Antardide, ero venuto qui accompagnando un'altra missione che lavorava con i [[pinguino di Adelia|pinguini Adélie]], dei veri acrobati al confronto: schizzavano fuori dal mare come pupazzi a molla, perfettamente eretti, e atterravano sulla banchisa un paio di metri più in alto. Non sempre atterravano, qualche volta si impiantavano contro la parete bianca ed eretti ricadevano in acqua, sbucando nuovamente fuori senza perdere contegno, sbattendo e ricadendo e risaltando, finché ci riuscivano. (p. 6) *Può darsi che i pinguini siano portati a pinguinomorfizzare gli umani e questo certamente accadde qualche settimana dopo, quando in una traversata a piedi, mentre accompagnavo una missione internazionale di dieci biologi, incontrammo una carovana di [[pinguino Imperatore|Imperator]], la specie più grande. Loro, i pinguini in fila, noi, umani in fila. Due comunità ugualmente in marcia, i pinguini dall'interno verso le coste per procurarsi cibo, noi dalle coste verso l'interno per raggiungere le regioni più fredde abitate dagli Imperator. Loro, noi, vivevamo la stessa solitudine in un oceano di ghiacci e nevi, e le stesse preoccupazioni. (p. 7) *Giunti a una rispettosa distanza il capo dei pinguini Imperator, un individuo voluminoso e importante della loro specie, allungò il collo verso di noi in un profondo inchino e con il becco contro il petto fece un lungo discorso gorgogliando. Finito il discorso, da quella posizione di riverenza fissò negli occhi Jacques, capo di quella missione, per vedere se aveva capito. Né Jacques, l'etologo più esperto, né chiunque di noi poteva comprendere quel discorso. Allora il pinguino ripetè di nuovo il lungo gorgoglio con la testa china, senza spazientirsi. Chi si spazientiva erano gli altri pinguini dietro di lui, cominciavano a dubitare che il loro capo avesse combinato qualche pasticcio. Si ece avanti un altro di loro, spingendo da parte il suo predecessore. Con lo stesso inchino e lo stesso sguardo in alto tenne un nuovo discorso che sarebbe rimasto per noi altrettanto incomprensibile. (pp. 7-8) *Ma la grande passione dei pinguini erano i cani. Se li scoprivano in una base antartica andavano a trovare solo loro, senza più passare dagli uomini. Facevano molti inchini e lunghi discorsi, i cani seguivano abbaiando e schiacciandosi sulle zampe anteriori; poi qualcuno riusciva a sciogliersi dalla catena e succedeva un massacro. (p. 8) *Nei giorni successivi Jeremy si è ripreso abbastanza in fretta, a dire il vero anche perché ha conosciuto una ricercatrice italiana, [[Teresa Montaruli]], impegnata nel gruppo di studio sulla neutrino-astronomia e il Progetto Nemo. (p. 10) *Teresa gravita tra l'Università di Bari e quella di Madison, Wisconsin, e ci ha parlato dei nuovi orizzonti osservativi, stanno costruendo enormi infrastrutture per rivelare altri messaggeri dell'universo, i [[neutrino|neutrini]], particelle neutre e molto elusive perché risentono solo della 'forza debole', una delle forze fondamentali della materia; e quelle particelle, i neutrini, sono di carica nulla e hanno massa nulla o quasi nulla al contrario dei fotoni che interagiscono con la materia elettromagneticamente. (p. 10) *Teresa è gentile, e la sera dopo, a cena nel ristorante della base, nel punto più basso del pianeta e nel ghiaccio più avvolgente, ha cercato di tradurre il tutto per noi non in altri termini, piuttosto in concetti, ma non è stato facile. Ci ha spiegato con pazienza che se le sorgenti accelerassero non solo elettroni ma anche protoni, la produzione dei neutrini insieme ai fotoni sarebbe garantita; e che i neutrini potrebbero prodursi anche grazie all'annichilimento della materia oscura che la forza di gravità accumula al centro del Sole o della Terra, o al centro della galassia. Teresa indicava i neutrini con le sue belle mani quasi fossero lì presenti [...]. (pp. 10-11) *Gli aborigeni del vasto arcipelago che delimita a nord lo stretto di Magellano, sebbene conosciuti sotto il generico nome di 'fuegini', appartengono a tre gruppi che sensibilmente differiscono tra di loro per linee, idiomi e costumi: [[Alakaluf]], [[Yagan]] e Ona. Gli Alakaluf sono i fuegini più miserabili, e la loro razza e oggi quasi spenta. Vivono sulle rive del mare nutrendosi di pesci, molluschi e chiocciole. Si deve al loro carattere rivierasco se, come gli Yagan, furono scoperti dai primi navigatori giunti in questa regione, compreso [[Ferdinando Magellano|Magellano]] che li segnala nel 1520. (p. 35) *Sono di piccola statura, il viso largo e abbronzato, le gambe arcuate per l'abituale postura rattrappita; sono sporchissimi e tali vennero giudicati a Parigi dove nel 1881 si diede mostra di un gruppo di questi disgraziati. (p. 35) *Gli Alakaluf non hanno quasi alcun rapporto con i bianchi, e nelle missioni se ne trovano ben pochi. (pp. 35-36) *Gli Yagan, presso i quali si possono osservare gli stessi caratteri fisici degli Alakaluf, sono meno sudici; anch'essi vivono di pesca ma vanno a caccia di uccelli adoperando fionde che manovrano abilmente, e anche a caccia di foche, con arpioni in legno dalle punte d'ossa di balena. (p. 36) *Gli ultimi individui di questa popolazione, un tempo numerosa, industriosa e potente, sono quasi tutti concentrati attorno alle missioni evangeliche di [[Ushuaia]] e Tekenika, se non altro al sicuro dalla fame. Qualche viaggiatore li ha fatti passare per antropofagi; ed è vero che dopo ininterrotti giorni di burrasca, impossibilitati a procurarsi qualsivoglia alimento, spinti dalla fame, si vedono costretti a sacrificare uno di loro per la salvezza della loro tribù. (p. 36) *Non seguono il costume del tatuaggio ma in cambio si dipingono il viso di bianco o di rosso. In altri tempi il loro abbigliamento consistette in una pelle di foca gettata sulle spalle; oggi vestono gli avanzi europei, spesso provenienti dagli ospedali delle grandi città, come essi stessi ci dissero. (p. 36) *La strada corre attraverso chilometri e chilometri di pampa desertica, ogni tanto una [[estancia]], ogni tanto una 'foresta morta'. Le estancias sono bellissime, curate, ben dipinte, colorate, con le loro staccionate bianche. Sono casa e fattoria, non hanno il carattere rustico dei nostri agglomerati agricoli, scuri, di mattoni, con le masserizie a vista, qui tutto è pettinato e allegro, almeno a vederlo dal di fuori. Dev'esserci un'idea forte della casa se al cancello della lunga strada che porta alla estancia vera e propria la cassetta della posta è a forma di casa, una casa in miniatura che a volte riproduce quella vera, visibile sullo sfondo. (p. 37) *A [[Puerto Hambre|Port Famine]], sede del centro geografico del Cile, sono arrivato a Punta Arenas [...]. Poteva darsi che di Punta Arenas, che una volta non era dov'è oggi, restasse qualcosa del primo insediamento: una colonia penale cilena della metà del diciannovesimo secolo i cui reclusi si ammutinavano periodicamente e facevano a pezzi i pochi immigrati cileni che provavano a vivere lì intorno. [...] Ma di quella colonia penale non c'è traccia. E nemmeno di Port Famine, a parte un cartello e una lapide per ricordare che [[Pedro Sarmiento de Gamboa|Pedro Sarmiento]], mentre andava alla ricerca della mitica Ciudad de los Césares, fondò qui nel Cinquecento, quando gli indigeni ci vivevano già da migliaia d'anni, la prima città e la chiamò Rey Felipe. Nessuno la conobbe mai con quel nome. (p. 71) *Circa tre anni dopo la sua fondazione ci passò l'inglese [[Thomas Cavendish]], e trovò solo i resti di persone morte per freddo e per fame. Con la concretezza dei corsari sostituì al nome regale quello più rispondente di Port Famine, 'Porto Carestia'. (p. 71) *Di fronte c'è l'isola pumblea di [[Isola Dawson|Dawson]] che fu l'ultima residenza degli indios custoditi dai missionari italiani. E che fu la prima nuova residenza dei ministri di [[Salvador Allende|Allende]] quando venne il loro turno. (pp. 71-72) ==''Staccando l'ombra da terra''== ===[[Incipit]]=== Non c'è un momento preciso né un giorno fissato, non ti sarà preannunciato da alcun segno esteriore, nulla nei comportamenti e nel paesaggio sarà diverso dall'abituale, il sole a filo della pista, la pista che finisce nel mare, niente comunque ti farà presagire che è giunto il momento, per te, di trovarti su un [[aeroplano]] senza passeggeri, senza piloti, senz'altri che non sia tu stesso, come nel peggiore dei sogni. Puoi parlare ad alta voce, non v'è divieto, puoi cantare o sudare, non v'è chi se ne accorga, puoi girarti verso destra e guardare al posto vuoto dove abitualmente siede il tuo maestro, considerare quel vuoto come la più sconsolata rappresentazione del vuoto assoluto, la più struggente sensazione d'abbandono. Puoi tirare indietro le manette, fermare l'elica, aprire il portello, sganciare le cinture e scendere sollevando le braccia: qualcuno venga a prendere l'aeroplano che stai lasciando lì, allineato all'inizio della pista per il tuo primo decollo da solo. Una decisione di grande saggezza, una decisione onorevole. Ma con quale coraggio? ===Citazioni=== *La corsa di [[decollo]] è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in [[aeroplano]] per mezzo dell'aria, ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano, anche questa volta l'avevi sentita cosí, con lo stupore di ogni metamorfosi; verso la fine della trasformazione e della pista senti che l'aeroplano prorompe, non è piú terrestre, troppi sobbalzi, troppe imbardate di qua e di là, a terra non lo tieni più, meglio volare che correre cosí, aspetti solo che diventi definitivamente un aeroplano, vorresti che lo fosse già, a quel punto talvolta viene su da solo, e appena viene su s'acquieta, altre volte basta una leggera, leggerissima chiamata con il volantino. (p. 5) *(Se nella memoria esistesse un comparto per le prime volte, pensi controllando che tutto sia spento, metteresti il primo [[decollo]] da solo nella stessa regione della prima volta in amore, perché l'intensità è quella; curioso che la prima e più travolgente compenetrazione con un'altra creatura si trovi per te in compagnia della prima e piú grande solitudine, radicale, 'solista' nell'aria). (p. 13) *L'ultima posizione certa era ''Abeam Boa'', un punto mitico sulla carta una decina di miglia a est di Bologna sulla verticale di piccoli agglomerati di case tutti uguali, poteva essere Budrio o Medicina o San Lazzaro di Savena, sui [[tetto|tetti]] non ci sono i nomi dei paesi, nessuno ha esaudito il desiderio di Rodčenko<ref>Aleksandr Michajlovič Rodčenko è stato un pittore, fotografo e grafico russo che ha partecipato alla costituzione del movimento costruttivista. {{Cfr}}[[w: Aleksandr Michajlovič Rodčenko |voce]] su Wikipedia.</ref>per il quale i tetti avrebbero dovuto essere la facciata delle case rivolte verso il cielo, affinché le case offrissero agli [[aeroplano|aeroplani]] qualcosa di meglio della monotonia delle tegole; questo accadeva negli anni Trenta, da allora il tetto come facciata non si è realizzato, i tetti sono tutti uguali, uguali i paesi senza nome sui tetti, ed è così che ti sei perso, mentendo all'Ente su un riporto. (pp. 67-68) *La [[nebbia]] era una nube infeconda, così la pensava [[Aristotele]], non fidatevi del suo carattere avvolgente, pervadente, quell'acqua è solo umidità, non è pregnanza di [[pioggia]] che feconda i campi e gonfia il corso dei fiumi. La nebbia è arredamento, la nebbia si appoggia: sui campi, nello spazio tra terra e cielo, buona per i delitti. E inconsapevoli, ad essa indifferenti. Ma sono delitti quelli che commette. (pp. 68-69) *Il ''Quebec Delta Mike'' che hai chiesto, QDM, è una vecchia voce del vecchio codice Q, codice che usavano già [[Carlo Faggioni|Faggioni]] e [[Carlo Emanuele Buscaglia|Buscaglia]]<ref> Carlo Faggioni e Carlo Emanuele Buscaglia sono stati due assi dell’aviazione italiana nella [[Seconda guerra mondiale]]. Entrambi sono stati abbattuti in missione nel 1944. {{Cfr}} [[w: Carlo Faggioni|voce]] e [[w: Carlo Emanuele Buscaglia|voce]] su Wikipedia.</ref>, nulla al mondo è più conservativo dell'aeronautica e della marina, QDM, qudimike, vecchia voce, la più amata di ogni pilota, voce che porta a casa, intraducibile perché non una sigla ma tre lettere che codificano e suggellano la seguente, salvifica domanda: per come voi mi rilevate qual è la prua che devo mettere volendo giungere alla mia destinazione?, ''destino'' in spagnolo, una lingua in cui il fine geografico coincide col compimento della propria personale avventura. (p. 72) *In nessun luogo la [[parola]] ti sembrava così importante come in cielo, o ascoltata con tanta avidità; il [[volo]] aveva un suo [[alfabeto]], minore come il Morse o il Braille, un alfabeto senza ambizione di creare parole, un semplice alfabeto fonetico, non simboli che traducevano lettere né lettere che componevano parole, ma solo parole di uso comune per compitare inequivocabilmente le lettere dell'alfabeto normale, Bravo per B, Sierra per S, un lessico al servizio di un alfabeto e non viceversa, Juliet, Charlie, Mike, Oscar, Romeo e Victor, sei nomi di persona, due balli, il ''fox-trot'' e il ''[[tango]]'', due nazioni, il Quebec e l'India, una sola città, Lima, due etnie, Yankee e Zulu, un hotel, un liquore, una divisa, un mese per tutti, november, un'analisi clinica come i raggi x. (p.82) ===[[Explicit]]=== Ho tirato il volantino, ho fatto quota sufficiente, ho battuto due tre volte le ali in segno di saluto. Bruno adesso è più tranquillo. Nizza e Mentone sfilano via sulla sinistra. Non parliamo, del resto non parliamo quasi mai durante il [[volo]]. Ciascuno di noi pensa già a Genova e a Milano, a Verona e al filo quasi rettilineo che ci riporta a casa, a Venezia. Al tramonto, dopo l'atterraggio, faremo lunghi ed elastici passi per rilassarci dalle fatiche dei comandi. Sorrideremo, di nuovo ricongiunti alla nostra ombra. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Daniele Del Giudice, ''Atlante occidentale'', Einaudi, Torino, 1985. ISBN 88-06-58222-4 *Daniele Del Giudice, ''Lo stadio di Wimbledon'', Einaudi, Torino, 2021. ISBN 978-88-06-25239-7 *Daniele Del Giudice, ''Orizzonte mobile'', Einaudi, Torino, 2009. ISBN 978-88-06-19793-3 *Daniele Del Giudice, ''Staccando l'ombra da terra'', Einaudi, Torino, 1994. ISBN 88-06-13584-8 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Del Giudice, Daniele}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] gom6jzsq2b3lw139renv47q7o6u3n7x 1223597 1223565 2022-08-21T11:36:00Z Ibisco 49387 /* Citazioni */ + 1 wikitext text/x-wiki '''Daniele Del Giudice''' (1949 – 2021), scrittore e giornalista italiano. ==''Atlante occidentale''== ===[[Incipit]]=== All'inizio del campo d'erba provò il timone; poi, dondolando le ali, cominciò a rullare. Il volantino gli spingeva i gomiti vicini ai fianchi e la coda bassa dell'aereo gli spostava il viso in avanti, spartendo la visuale tra gli orologi del cruscotto e gli alberi lontani, come una lente bifocale. Ciò che pensava come una sua posizione era in realtà l'adeguamento a tutto quanto, dall'aereo e da fuori, gli veniva incontro, compresa la sua faccia resa anamorfica dal sole sulla curvatura del plexiglas. ===Citazioni=== *La posta può somigliare a una battaglia. Opuscoli pubblicitari e inviti cadevano sulla spiaggia, fanti immacolati senza nemmeno il tempo di provare se stessi, o almeno di provare l'attrezzatura. Pensati e scritti da persone cui non importava niente arrivavano a persone cui non importa niente, comunicando soltanto il loro essere arrivati. Erano muti, spesso non avevano nemmeno il francobollo; la loro vita, la loro illusione postale consisteva nel semplice trasporto. Era un delitto mandarli avanti cosí. Fatture e rendiconti, seppure della stessa specie, si guadagnavano in virtù di un altro valore una prigionia in zone speciali controllate da personale addetto. Le buste intestate erano già effettivi, in servizio regolare, e bisognava trattarle con prudenza e secondo le convenzioni. Ma il vero cuore dell'armata erano le buste private, le lettere vere; venivano lette subito, una prima volta per apici di intensità e calligrafia, e poi rilette piano, seguendo gli avvallamenti degli incisi. (p. 25) *«Dunque è di questo che si tratta», ha sorriso Epstein, senza insistere nel tono, ma come se ne fosse già convinto. Si è girato verso Brahe, ma nel buio vedeva soltanto la camicia chiara sotto la giacca estiva, il profilo del naso, le sopracciglia. È tornato con gli occhi al lago, ha detto: «Sí, piacerebbe anche a me parlare di un sentimento e del modo di produrlo come parla dell'anello di una trentina di chilometri. Potrei mai invitarla a visitare dei tempi verbali, dei giunti per incastrare le frasi in modo che si tengano una contro l'altra, come per controspinta? Potrei mai farle vedere il punto esatto dove si genera un'immagine, un gesto, lo snodo di una storia, l'intreccio di un sentimento, indicandole la differenza tra il prodotto e ciò che lo produce? Potrei dirle: una storia è fatta di avvenimenti, un avvenimento è fatto di frasi, una frase è fatta di parole, una parola è fatta di lettere? È la lettera è irriducibile? È l'"ultimo"? No, dietro la lettera c'è un'energia, una tensione che non è ancora forma, ma non è già un sentimento, ma chissà quale potenza occorrerebbe per sconnettere quel sentimento dalla parola che lo rende visibile, dal pensiero che lo pensa istantaneamente, e capire il mistero per cui le lettere si dispongono in un modo e non in un altro e si riesce a dire: "Lei mi piace", e il miracolo per cui questo corrisponde a qualcosa». (p. 129) *Ha smosso il ghiaietto con la scarpa, ha ripreso: «Ci vogliono cosí tanti aggettivi per la luce! Con gli oggetti era diverso, si lasciavano descrivere per il loro funzionamento, per la loro consistenza, per ciò cui somigliavano, per le azioni attraverso cui erano costruiti e per l'infinita varietà di azioni che producevano nel comportamento di chi li usava. Potrei dirle luce pallida, luce meridiana, luce fredda, luce struggente: la luce resta sempre uguale a se stessa, cambiano soltanto i sentimenti. E poi, di qualunque tipo di luce io le parlassi, sicuramente lei ne penserebbe un'altra, diversa da quella che sto pensando io. È cosí strano, la luce è la cosa più comune che ci sia, molto più comune del legno e del metallo, eppure è la più privata, come se lei o io o chiunque altro producesse in proprio la sua». (p. 137) ===[[Explicit]]=== <poem>«Credevo che non sarei mai arrivato in tempo». «C'è ancora qualche minuto». «Ho sentito la radio». «Anche per te ci sono novità». «È una giornata di molte novità, per me e per te». «Bene». «E adesso?» «Adesso dovrebbe cominciare una storia nuova». «E questa?» «Finita». «Finita finita?» «Finita finita». «La scriverà qualcuno?» «Non so, penso di no. L'importante non era scriverla, l'importante era provarne un sentimento».</poem> ==''Lo stadio di Wimbledon''== ===[[Incipit]]=== Anche se è stato un sonno breve, come questo di mezz'ora, dopo bisogna ricomciare tutto da capo. Sono procedure normali della continuità, e seduto in treno posso farle con delicatezza. Ho cominciato solo ascoltando: siamo fermi, ma non in una stazione, c'è troppo silenzio; e d'altra parte sembra una sosta troppo rassegnata percHé si tratti di un segnale chiuso. Ho aperto gli occhi, e forse non ero pronto. ===Citazioni=== *Anche stamattina, appena arrivato, ho fatto le solite chiamate dalla stazione. Le [[conversazione|conversazioni]] diventano più lunghe e vaghe, segno che finalmente non hanno più argomento. (p. 79) *La carta sarà stata una sezione, il foglio dell'Europa Centrale della più generale e mondiale carta di navigazione aerea. Questa è basata sulla più antica [[Carta di Mercatore]], la carta con cui si costruiscono quasi tutte le altre, dato che si può immaginare come la proiezione della terra su un cilindro tangente alla sfera dell'equatore, sul quale il mondo tagliato con le forbici venisse arrotolato e poi srotolato e messo in piano. I meridiani restano equidistanti; i paralleli si piegano convessi verso i poli, bocche sempre più sorridenti al Nord e sempre più tristi al Sud. Ma la Carta di Mercatore non è una proiezione geometrica, è inventata con un calcolo preciso, e con una matematica quasi perfetta. Il suo secondo nome è Rappresentazione. (pp. 91-92) *Guardo il bastone bianco appoggiato al mobiletto. Lei sorride: «Essere [[cieco|ciechi]] è tutt'altro che essere [[sordo|sordi]]. I sordi sono diffidenti, credono che si sparli sempre di loro. I ciechi invece sono pieni di fiducia, e fanno un sacco di scherzi». (p. 116) ===[[Explicit]]=== Sono fermo davanti al treno di alluminio, con alle spalle un sole basso, di taglio. Non sono mai stato così all'inizio, determinato e incerto. Aspettando che le porte si aprissero ho cercato nella tasca il margine del biglietto. Ho sollevato la borsa. Nell'altra mano tenevo il pullover, con la delicatezza con cui si tiene un bambino. ==''Orizzonte mobile''== ===Citazioni=== *Sono arivato con una missione di biologia marina di cui fa parte Jeremy Miller, un gallese di Cardiff che si occupa dei [[pinguino Papua|Gentoo]], i pinguini più alti tra quelli di taglia piccola. (pp. 6-7) *I pinguini Gentoo valutano ogni passo prima di fare un saltino da una pietra all'altra. Considerano intensamente la pietra successiva: se è levigata o ruvida, se umida o asciutta, con muschio o senza, e quando l'approdo è stato valutato nei dettagli si raccolgono in un'espressione finale da «Cosa sarà di me!», aprono le natatorie e fanno il salto, pochi centimetri, arrivando leggermente sbilanciati, stupiti di essere ancora in piedi. (p. 6) *Molti anni fa, nel mio primo viaggio in Antardide, ero venuto qui accompagnando un'altra missione che lavorava con i [[pinguino di Adelia|pinguini Adélie]], dei veri acrobati al confronto: schizzavano fuori dal mare come pupazzi a molla, perfettamente eretti, e atterravano sulla banchisa un paio di metri più in alto. Non sempre atterravano, qualche volta si impiantavano contro la parete bianca ed eretti ricadevano in acqua, sbucando nuovamente fuori senza perdere contegno, sbattendo e ricadendo e risaltando, finché ci riuscivano. (p. 6) *Può darsi che i pinguini siano portati a pinguinomorfizzare gli umani e questo certamente accadde qualche settimana dopo, quando in una traversata a piedi, mentre accompagnavo una missione internazionale di dieci biologi, incontrammo una carovana di [[pinguino Imperatore|Imperator]], la specie più grande. Loro, i pinguini in fila, noi, umani in fila. Due comunità ugualmente in marcia, i pinguini dall'interno verso le coste per procurarsi cibo, noi dalle coste verso l'interno per raggiungere le regioni più fredde abitate dagli Imperator. Loro, noi, vivevamo la stessa solitudine in un oceano di ghiacci e nevi, e le stesse preoccupazioni. (p. 7) *Giunti a una rispettosa distanza il capo dei pinguini Imperator, un individuo voluminoso e importante della loro specie, allungò il collo verso di noi in un profondo inchino e con il becco contro il petto fece un lungo discorso gorgogliando. Finito il discorso, da quella posizione di riverenza fissò negli occhi Jacques, capo di quella missione, per vedere se aveva capito. Né Jacques, l'etologo più esperto, né chiunque di noi poteva comprendere quel discorso. Allora il pinguino ripetè di nuovo il lungo gorgoglio con la testa china, senza spazientirsi. Chi si spazientiva erano gli altri pinguini dietro di lui, cominciavano a dubitare che il loro capo avesse combinato qualche pasticcio. Si ece avanti un altro di loro, spingendo da parte il suo predecessore. Con lo stesso inchino e lo stesso sguardo in alto tenne un nuovo discorso che sarebbe rimasto per noi altrettanto incomprensibile. (pp. 7-8) *Ma la grande passione dei pinguini erano i cani. Se li scoprivano in una base antartica andavano a trovare solo loro, senza più passare dagli uomini. Facevano molti inchini e lunghi discorsi, i cani seguivano abbaiando e schiacciandosi sulle zampe anteriori; poi qualcuno riusciva a sciogliersi dalla catena e succedeva un massacro. (p. 8) *Nei giorni successivi Jeremy si è ripreso abbastanza in fretta, a dire il vero anche perché ha conosciuto una ricercatrice italiana, [[Teresa Montaruli]], impegnata nel gruppo di studio sulla neutrino-astronomia e il Progetto Nemo. (p. 10) *Teresa gravita tra l'Università di Bari e quella di Madison, Wisconsin, e ci ha parlato dei nuovi orizzonti osservativi, stanno costruendo enormi infrastrutture per rivelare altri messaggeri dell'universo, i [[neutrino|neutrini]], particelle neutre e molto elusive perché risentono solo della 'forza debole', una delle forze fondamentali della materia; e quelle particelle, i neutrini, sono di carica nulla e hanno massa nulla o quasi nulla al contrario dei fotoni che interagiscono con la materia elettromagneticamente. (p. 10) *Teresa è gentile, e la sera dopo, a cena nel ristorante della base, nel punto più basso del pianeta e nel ghiaccio più avvolgente, ha cercato di tradurre il tutto per noi non in altri termini, piuttosto in concetti, ma non è stato facile. Ci ha spiegato con pazienza che se le sorgenti accelerassero non solo elettroni ma anche protoni, la produzione dei neutrini insieme ai fotoni sarebbe garantita; e che i neutrini potrebbero prodursi anche grazie all'annichilimento della materia oscura che la forza di gravità accumula al centro del Sole o della Terra, o al centro della galassia. Teresa indicava i neutrini con le sue belle mani quasi fossero lì presenti [...]. (pp. 10-11) *Gli aborigeni del vasto arcipelago che delimita a nord lo stretto di Magellano, sebbene conosciuti sotto il generico nome di 'fuegini', appartengono a tre gruppi che sensibilmente differiscono tra di loro per linee, idiomi e costumi: [[Alakaluf]], [[Yagan]] e Ona. Gli Alakaluf sono i fuegini più miserabili, e la loro razza e oggi quasi spenta. Vivono sulle rive del mare nutrendosi di pesci, molluschi e chiocciole. Si deve al loro carattere rivierasco se, come gli Yagan, furono scoperti dai primi navigatori giunti in questa regione, compreso [[Ferdinando Magellano|Magellano]] che li segnala nel 1520. (p. 35) *Sono di piccola statura, il viso largo e abbronzato, le gambe arcuate per l'abituale postura rattrappita; sono sporchissimi e tali vennero giudicati a Parigi dove nel 1881 si diede mostra di un gruppo di questi disgraziati. (p. 35) *Gli Alakaluf non hanno quasi alcun rapporto con i bianchi, e nelle missioni se ne trovano ben pochi. (pp. 35-36) *Gli Yagan, presso i quali si possono osservare gli stessi caratteri fisici degli Alakaluf, sono meno sudici; anch'essi vivono di pesca ma vanno a caccia di uccelli adoperando fionde che manovrano abilmente, e anche a caccia di foche, con arpioni in legno dalle punte d'ossa di balena. (p. 36) *Gli ultimi individui di questa popolazione, un tempo numerosa, industriosa e potente, sono quasi tutti concentrati attorno alle missioni evangeliche di [[Ushuaia]] e Tekenika, se non altro al sicuro dalla fame. Qualche viaggiatore li ha fatti passare per antropofagi; ed è vero che dopo ininterrotti giorni di burrasca, impossibilitati a procurarsi qualsivoglia alimento, spinti dalla fame, si vedono costretti a sacrificare uno di loro per la salvezza della loro tribù. (p. 36) *Non seguono il costume del tatuaggio ma in cambio si dipingono il viso di bianco o di rosso. In altri tempi il loro abbigliamento consistette in una pelle di foca gettata sulle spalle; oggi vestono gli avanzi europei, spesso provenienti dagli ospedali delle grandi città, come essi stessi ci dissero. (p. 36) *La strada corre attraverso chilometri e chilometri di pampa desertica, ogni tanto una [[estancia]], ogni tanto una 'foresta morta'. Le estancias sono bellissime, curate, ben dipinte, colorate, con le loro staccionate bianche. Sono casa e fattoria, non hanno il carattere rustico dei nostri agglomerati agricoli, scuri, di mattoni, con le masserizie a vista, qui tutto è pettinato e allegro, almeno a vederlo dal di fuori. Dev'esserci un'idea forte della casa se al cancello della lunga strada che porta alla estancia vera e propria la cassetta della posta è a forma di casa, una casa in miniatura che a volte riproduce quella vera, visibile sullo sfondo. (p. 37) *A [[Puerto Hambre|Port Famine]], sede del centro geografico del Cile, sono arrivato a Punta Arenas [...]. Poteva darsi che di Punta Arenas, che una volta non era dov'è oggi, restasse qualcosa del primo insediamento: una colonia penale cilena della metà del diciannovesimo secolo i cui reclusi si ammutinavano periodicamente e facevano a pezzi i pochi immigrati cileni che provavano a vivere lì intorno. [...] Ma di quella colonia penale non c'è traccia. E nemmeno di Port Famine, a parte un cartello e una lapide per ricordare che [[Pedro Sarmiento de Gamboa|Pedro Sarmiento]], mentre andava alla ricerca della mitica Ciudad de los Césares, fondò qui nel Cinquecento, quando gli indigeni ci vivevano già da migliaia d'anni, la prima città e la chiamò Rey Felipe. Nessuno la conobbe mai con quel nome. (p. 71) *Circa tre anni dopo la sua fondazione ci passò l'inglese [[Thomas Cavendish]], e trovò solo i resti di persone morte per freddo e per fame. Con la concretezza dei corsari sostituì al nome regale quello più rispondente di Port Famine, 'Porto Carestia'. (p. 71) *Di fronte c'è l'isola pumblea di [[Isola Dawson|Dawson]] che fu l'ultima residenza degli indios custoditi dai missionari italiani. E che fu la prima nuova residenza dei ministri di [[Salvador Allende|Allende]] quando venne il loro turno. (pp. 71-72) *[[Isola di re Giorgio|King George Island]] è al novantacinque per cento coperta da ghiacciai che scendono a barriera fino in mare, o si arrestano poco prima creando baiette di sassi e terriccio morenico che le basi delle diverse nazioni contendono agli [[elefante marino|elefanti marini]], ai pinguini, agli skua, oltre a reclamarsele tra loro. ==''Staccando l'ombra da terra''== ===[[Incipit]]=== Non c'è un momento preciso né un giorno fissato, non ti sarà preannunciato da alcun segno esteriore, nulla nei comportamenti e nel paesaggio sarà diverso dall'abituale, il sole a filo della pista, la pista che finisce nel mare, niente comunque ti farà presagire che è giunto il momento, per te, di trovarti su un [[aeroplano]] senza passeggeri, senza piloti, senz'altri che non sia tu stesso, come nel peggiore dei sogni. Puoi parlare ad alta voce, non v'è divieto, puoi cantare o sudare, non v'è chi se ne accorga, puoi girarti verso destra e guardare al posto vuoto dove abitualmente siede il tuo maestro, considerare quel vuoto come la più sconsolata rappresentazione del vuoto assoluto, la più struggente sensazione d'abbandono. Puoi tirare indietro le manette, fermare l'elica, aprire il portello, sganciare le cinture e scendere sollevando le braccia: qualcuno venga a prendere l'aeroplano che stai lasciando lì, allineato all'inizio della pista per il tuo primo decollo da solo. Una decisione di grande saggezza, una decisione onorevole. Ma con quale coraggio? ===Citazioni=== *La corsa di [[decollo]] è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in [[aeroplano]] per mezzo dell'aria, ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano, anche questa volta l'avevi sentita cosí, con lo stupore di ogni metamorfosi; verso la fine della trasformazione e della pista senti che l'aeroplano prorompe, non è piú terrestre, troppi sobbalzi, troppe imbardate di qua e di là, a terra non lo tieni più, meglio volare che correre cosí, aspetti solo che diventi definitivamente un aeroplano, vorresti che lo fosse già, a quel punto talvolta viene su da solo, e appena viene su s'acquieta, altre volte basta una leggera, leggerissima chiamata con il volantino. (p. 5) *(Se nella memoria esistesse un comparto per le prime volte, pensi controllando che tutto sia spento, metteresti il primo [[decollo]] da solo nella stessa regione della prima volta in amore, perché l'intensità è quella; curioso che la prima e più travolgente compenetrazione con un'altra creatura si trovi per te in compagnia della prima e piú grande solitudine, radicale, 'solista' nell'aria). (p. 13) *L'ultima posizione certa era ''Abeam Boa'', un punto mitico sulla carta una decina di miglia a est di Bologna sulla verticale di piccoli agglomerati di case tutti uguali, poteva essere Budrio o Medicina o San Lazzaro di Savena, sui [[tetto|tetti]] non ci sono i nomi dei paesi, nessuno ha esaudito il desiderio di Rodčenko<ref>Aleksandr Michajlovič Rodčenko è stato un pittore, fotografo e grafico russo che ha partecipato alla costituzione del movimento costruttivista. {{Cfr}}[[w: Aleksandr Michajlovič Rodčenko |voce]] su Wikipedia.</ref>per il quale i tetti avrebbero dovuto essere la facciata delle case rivolte verso il cielo, affinché le case offrissero agli [[aeroplano|aeroplani]] qualcosa di meglio della monotonia delle tegole; questo accadeva negli anni Trenta, da allora il tetto come facciata non si è realizzato, i tetti sono tutti uguali, uguali i paesi senza nome sui tetti, ed è così che ti sei perso, mentendo all'Ente su un riporto. (pp. 67-68) *La [[nebbia]] era una nube infeconda, così la pensava [[Aristotele]], non fidatevi del suo carattere avvolgente, pervadente, quell'acqua è solo umidità, non è pregnanza di [[pioggia]] che feconda i campi e gonfia il corso dei fiumi. La nebbia è arredamento, la nebbia si appoggia: sui campi, nello spazio tra terra e cielo, buona per i delitti. E inconsapevoli, ad essa indifferenti. Ma sono delitti quelli che commette. (pp. 68-69) *Il ''Quebec Delta Mike'' che hai chiesto, QDM, è una vecchia voce del vecchio codice Q, codice che usavano già [[Carlo Faggioni|Faggioni]] e [[Carlo Emanuele Buscaglia|Buscaglia]]<ref> Carlo Faggioni e Carlo Emanuele Buscaglia sono stati due assi dell’aviazione italiana nella [[Seconda guerra mondiale]]. Entrambi sono stati abbattuti in missione nel 1944. {{Cfr}} [[w: Carlo Faggioni|voce]] e [[w: Carlo Emanuele Buscaglia|voce]] su Wikipedia.</ref>, nulla al mondo è più conservativo dell'aeronautica e della marina, QDM, qudimike, vecchia voce, la più amata di ogni pilota, voce che porta a casa, intraducibile perché non una sigla ma tre lettere che codificano e suggellano la seguente, salvifica domanda: per come voi mi rilevate qual è la prua che devo mettere volendo giungere alla mia destinazione?, ''destino'' in spagnolo, una lingua in cui il fine geografico coincide col compimento della propria personale avventura. (p. 72) *In nessun luogo la [[parola]] ti sembrava così importante come in cielo, o ascoltata con tanta avidità; il [[volo]] aveva un suo [[alfabeto]], minore come il Morse o il Braille, un alfabeto senza ambizione di creare parole, un semplice alfabeto fonetico, non simboli che traducevano lettere né lettere che componevano parole, ma solo parole di uso comune per compitare inequivocabilmente le lettere dell'alfabeto normale, Bravo per B, Sierra per S, un lessico al servizio di un alfabeto e non viceversa, Juliet, Charlie, Mike, Oscar, Romeo e Victor, sei nomi di persona, due balli, il ''fox-trot'' e il ''[[tango]]'', due nazioni, il Quebec e l'India, una sola città, Lima, due etnie, Yankee e Zulu, un hotel, un liquore, una divisa, un mese per tutti, november, un'analisi clinica come i raggi x. (p.82) ===[[Explicit]]=== Ho tirato il volantino, ho fatto quota sufficiente, ho battuto due tre volte le ali in segno di saluto. Bruno adesso è più tranquillo. Nizza e Mentone sfilano via sulla sinistra. Non parliamo, del resto non parliamo quasi mai durante il [[volo]]. Ciascuno di noi pensa già a Genova e a Milano, a Verona e al filo quasi rettilineo che ci riporta a casa, a Venezia. Al tramonto, dopo l'atterraggio, faremo lunghi ed elastici passi per rilassarci dalle fatiche dei comandi. Sorrideremo, di nuovo ricongiunti alla nostra ombra. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Daniele Del Giudice, ''Atlante occidentale'', Einaudi, Torino, 1985. ISBN 88-06-58222-4 *Daniele Del Giudice, ''Lo stadio di Wimbledon'', Einaudi, Torino, 2021. ISBN 978-88-06-25239-7 *Daniele Del Giudice, ''Orizzonte mobile'', Einaudi, Torino, 2009. ISBN 978-88-06-19793-3 *Daniele Del Giudice, ''Staccando l'ombra da terra'', Einaudi, Torino, 1994. ISBN 88-06-13584-8 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Del Giudice, Daniele}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] 4mrebt6nn3sarla2gv0h6bqxm5zow9k 1223600 1223597 2022-08-21T11:44:05Z Ibisco 49387 /* Citazioni */ + 1 wikitext text/x-wiki '''Daniele Del Giudice''' (1949 – 2021), scrittore e giornalista italiano. ==''Atlante occidentale''== ===[[Incipit]]=== All'inizio del campo d'erba provò il timone; poi, dondolando le ali, cominciò a rullare. Il volantino gli spingeva i gomiti vicini ai fianchi e la coda bassa dell'aereo gli spostava il viso in avanti, spartendo la visuale tra gli orologi del cruscotto e gli alberi lontani, come una lente bifocale. Ciò che pensava come una sua posizione era in realtà l'adeguamento a tutto quanto, dall'aereo e da fuori, gli veniva incontro, compresa la sua faccia resa anamorfica dal sole sulla curvatura del plexiglas. ===Citazioni=== *La posta può somigliare a una battaglia. Opuscoli pubblicitari e inviti cadevano sulla spiaggia, fanti immacolati senza nemmeno il tempo di provare se stessi, o almeno di provare l'attrezzatura. Pensati e scritti da persone cui non importava niente arrivavano a persone cui non importa niente, comunicando soltanto il loro essere arrivati. Erano muti, spesso non avevano nemmeno il francobollo; la loro vita, la loro illusione postale consisteva nel semplice trasporto. Era un delitto mandarli avanti cosí. Fatture e rendiconti, seppure della stessa specie, si guadagnavano in virtù di un altro valore una prigionia in zone speciali controllate da personale addetto. Le buste intestate erano già effettivi, in servizio regolare, e bisognava trattarle con prudenza e secondo le convenzioni. Ma il vero cuore dell'armata erano le buste private, le lettere vere; venivano lette subito, una prima volta per apici di intensità e calligrafia, e poi rilette piano, seguendo gli avvallamenti degli incisi. (p. 25) *«Dunque è di questo che si tratta», ha sorriso Epstein, senza insistere nel tono, ma come se ne fosse già convinto. Si è girato verso Brahe, ma nel buio vedeva soltanto la camicia chiara sotto la giacca estiva, il profilo del naso, le sopracciglia. È tornato con gli occhi al lago, ha detto: «Sí, piacerebbe anche a me parlare di un sentimento e del modo di produrlo come parla dell'anello di una trentina di chilometri. Potrei mai invitarla a visitare dei tempi verbali, dei giunti per incastrare le frasi in modo che si tengano una contro l'altra, come per controspinta? Potrei mai farle vedere il punto esatto dove si genera un'immagine, un gesto, lo snodo di una storia, l'intreccio di un sentimento, indicandole la differenza tra il prodotto e ciò che lo produce? Potrei dirle: una storia è fatta di avvenimenti, un avvenimento è fatto di frasi, una frase è fatta di parole, una parola è fatta di lettere? È la lettera è irriducibile? È l'"ultimo"? No, dietro la lettera c'è un'energia, una tensione che non è ancora forma, ma non è già un sentimento, ma chissà quale potenza occorrerebbe per sconnettere quel sentimento dalla parola che lo rende visibile, dal pensiero che lo pensa istantaneamente, e capire il mistero per cui le lettere si dispongono in un modo e non in un altro e si riesce a dire: "Lei mi piace", e il miracolo per cui questo corrisponde a qualcosa». (p. 129) *Ha smosso il ghiaietto con la scarpa, ha ripreso: «Ci vogliono cosí tanti aggettivi per la luce! Con gli oggetti era diverso, si lasciavano descrivere per il loro funzionamento, per la loro consistenza, per ciò cui somigliavano, per le azioni attraverso cui erano costruiti e per l'infinita varietà di azioni che producevano nel comportamento di chi li usava. Potrei dirle luce pallida, luce meridiana, luce fredda, luce struggente: la luce resta sempre uguale a se stessa, cambiano soltanto i sentimenti. E poi, di qualunque tipo di luce io le parlassi, sicuramente lei ne penserebbe un'altra, diversa da quella che sto pensando io. È cosí strano, la luce è la cosa più comune che ci sia, molto più comune del legno e del metallo, eppure è la più privata, come se lei o io o chiunque altro producesse in proprio la sua». (p. 137) ===[[Explicit]]=== <poem>«Credevo che non sarei mai arrivato in tempo». «C'è ancora qualche minuto». «Ho sentito la radio». «Anche per te ci sono novità». «È una giornata di molte novità, per me e per te». «Bene». «E adesso?» «Adesso dovrebbe cominciare una storia nuova». «E questa?» «Finita». «Finita finita?» «Finita finita». «La scriverà qualcuno?» «Non so, penso di no. L'importante non era scriverla, l'importante era provarne un sentimento».</poem> ==''Lo stadio di Wimbledon''== ===[[Incipit]]=== Anche se è stato un sonno breve, come questo di mezz'ora, dopo bisogna ricomciare tutto da capo. Sono procedure normali della continuità, e seduto in treno posso farle con delicatezza. Ho cominciato solo ascoltando: siamo fermi, ma non in una stazione, c'è troppo silenzio; e d'altra parte sembra una sosta troppo rassegnata percHé si tratti di un segnale chiuso. Ho aperto gli occhi, e forse non ero pronto. ===Citazioni=== *Anche stamattina, appena arrivato, ho fatto le solite chiamate dalla stazione. Le [[conversazione|conversazioni]] diventano più lunghe e vaghe, segno che finalmente non hanno più argomento. (p. 79) *La carta sarà stata una sezione, il foglio dell'Europa Centrale della più generale e mondiale carta di navigazione aerea. Questa è basata sulla più antica [[Carta di Mercatore]], la carta con cui si costruiscono quasi tutte le altre, dato che si può immaginare come la proiezione della terra su un cilindro tangente alla sfera dell'equatore, sul quale il mondo tagliato con le forbici venisse arrotolato e poi srotolato e messo in piano. I meridiani restano equidistanti; i paralleli si piegano convessi verso i poli, bocche sempre più sorridenti al Nord e sempre più tristi al Sud. Ma la Carta di Mercatore non è una proiezione geometrica, è inventata con un calcolo preciso, e con una matematica quasi perfetta. Il suo secondo nome è Rappresentazione. (pp. 91-92) *Guardo il bastone bianco appoggiato al mobiletto. Lei sorride: «Essere [[cieco|ciechi]] è tutt'altro che essere [[sordo|sordi]]. I sordi sono diffidenti, credono che si sparli sempre di loro. I ciechi invece sono pieni di fiducia, e fanno un sacco di scherzi». (p. 116) ===[[Explicit]]=== Sono fermo davanti al treno di alluminio, con alle spalle un sole basso, di taglio. Non sono mai stato così all'inizio, determinato e incerto. Aspettando che le porte si aprissero ho cercato nella tasca il margine del biglietto. Ho sollevato la borsa. Nell'altra mano tenevo il pullover, con la delicatezza con cui si tiene un bambino. ==''Orizzonte mobile''== ===Citazioni=== *Sono arivato con una missione di biologia marina di cui fa parte Jeremy Miller, un gallese di Cardiff che si occupa dei [[pinguino Papua|Gentoo]], i pinguini più alti tra quelli di taglia piccola. (pp. 6-7) *I pinguini Gentoo valutano ogni passo prima di fare un saltino da una pietra all'altra. Considerano intensamente la pietra successiva: se è levigata o ruvida, se umida o asciutta, con muschio o senza, e quando l'approdo è stato valutato nei dettagli si raccolgono in un'espressione finale da «Cosa sarà di me!», aprono le natatorie e fanno il salto, pochi centimetri, arrivando leggermente sbilanciati, stupiti di essere ancora in piedi. (p. 6) *Molti anni fa, nel mio primo viaggio in Antardide, ero venuto qui accompagnando un'altra missione che lavorava con i [[pinguino di Adelia|pinguini Adélie]], dei veri acrobati al confronto: schizzavano fuori dal mare come pupazzi a molla, perfettamente eretti, e atterravano sulla banchisa un paio di metri più in alto. Non sempre atterravano, qualche volta si impiantavano contro la parete bianca ed eretti ricadevano in acqua, sbucando nuovamente fuori senza perdere contegno, sbattendo e ricadendo e risaltando, finché ci riuscivano. (p. 6) *Può darsi che i pinguini siano portati a pinguinomorfizzare gli umani e questo certamente accadde qualche settimana dopo, quando in una traversata a piedi, mentre accompagnavo una missione internazionale di dieci biologi, incontrammo una carovana di [[pinguino Imperatore|Imperator]], la specie più grande. Loro, i pinguini in fila, noi, umani in fila. Due comunità ugualmente in marcia, i pinguini dall'interno verso le coste per procurarsi cibo, noi dalle coste verso l'interno per raggiungere le regioni più fredde abitate dagli Imperator. Loro, noi, vivevamo la stessa solitudine in un oceano di ghiacci e nevi, e le stesse preoccupazioni. (p. 7) *Giunti a una rispettosa distanza il capo dei pinguini Imperator, un individuo voluminoso e importante della loro specie, allungò il collo verso di noi in un profondo inchino e con il becco contro il petto fece un lungo discorso gorgogliando. Finito il discorso, da quella posizione di riverenza fissò negli occhi Jacques, capo di quella missione, per vedere se aveva capito. Né Jacques, l'etologo più esperto, né chiunque di noi poteva comprendere quel discorso. Allora il pinguino ripetè di nuovo il lungo gorgoglio con la testa china, senza spazientirsi. Chi si spazientiva erano gli altri pinguini dietro di lui, cominciavano a dubitare che il loro capo avesse combinato qualche pasticcio. Si ece avanti un altro di loro, spingendo da parte il suo predecessore. Con lo stesso inchino e lo stesso sguardo in alto tenne un nuovo discorso che sarebbe rimasto per noi altrettanto incomprensibile. (pp. 7-8) *Ma la grande passione dei pinguini erano i cani. Se li scoprivano in una base antartica andavano a trovare solo loro, senza più passare dagli uomini. Facevano molti inchini e lunghi discorsi, i cani seguivano abbaiando e schiacciandosi sulle zampe anteriori; poi qualcuno riusciva a sciogliersi dalla catena e succedeva un massacro. (p. 8) *Nei giorni successivi Jeremy si è ripreso abbastanza in fretta, a dire il vero anche perché ha conosciuto una ricercatrice italiana, [[Teresa Montaruli]], impegnata nel gruppo di studio sulla neutrino-astronomia e il Progetto Nemo. (p. 10) *Teresa gravita tra l'Università di Bari e quella di Madison, Wisconsin, e ci ha parlato dei nuovi orizzonti osservativi, stanno costruendo enormi infrastrutture per rivelare altri messaggeri dell'universo, i [[neutrino|neutrini]], particelle neutre e molto elusive perché risentono solo della 'forza debole', una delle forze fondamentali della materia; e quelle particelle, i neutrini, sono di carica nulla e hanno massa nulla o quasi nulla al contrario dei fotoni che interagiscono con la materia elettromagneticamente. (p. 10) *Teresa è gentile, e la sera dopo, a cena nel ristorante della base, nel punto più basso del pianeta e nel ghiaccio più avvolgente, ha cercato di tradurre il tutto per noi non in altri termini, piuttosto in concetti, ma non è stato facile. Ci ha spiegato con pazienza che se le sorgenti accelerassero non solo elettroni ma anche protoni, la produzione dei neutrini insieme ai fotoni sarebbe garantita; e che i neutrini potrebbero prodursi anche grazie all'annichilimento della materia oscura che la forza di gravità accumula al centro del Sole o della Terra, o al centro della galassia. Teresa indicava i neutrini con le sue belle mani quasi fossero lì presenti [...]. (pp. 10-11) *Gli aborigeni del vasto arcipelago che delimita a nord lo stretto di Magellano, sebbene conosciuti sotto il generico nome di 'fuegini', appartengono a tre gruppi che sensibilmente differiscono tra di loro per linee, idiomi e costumi: [[Alakaluf]], [[Yagan]] e Ona. Gli Alakaluf sono i fuegini più miserabili, e la loro razza e oggi quasi spenta. Vivono sulle rive del mare nutrendosi di pesci, molluschi e chiocciole. Si deve al loro carattere rivierasco se, come gli Yagan, furono scoperti dai primi navigatori giunti in questa regione, compreso [[Ferdinando Magellano|Magellano]] che li segnala nel 1520. (p. 35) *Sono di piccola statura, il viso largo e abbronzato, le gambe arcuate per l'abituale postura rattrappita; sono sporchissimi e tali vennero giudicati a Parigi dove nel 1881 si diede mostra di un gruppo di questi disgraziati. (p. 35) *Gli Alakaluf non hanno quasi alcun rapporto con i bianchi, e nelle missioni se ne trovano ben pochi. (pp. 35-36) *Gli Yagan, presso i quali si possono osservare gli stessi caratteri fisici degli Alakaluf, sono meno sudici; anch'essi vivono di pesca ma vanno a caccia di uccelli adoperando fionde che manovrano abilmente, e anche a caccia di foche, con arpioni in legno dalle punte d'ossa di balena. (p. 36) *Gli ultimi individui di questa popolazione, un tempo numerosa, industriosa e potente, sono quasi tutti concentrati attorno alle missioni evangeliche di [[Ushuaia]] e Tekenika, se non altro al sicuro dalla fame. Qualche viaggiatore li ha fatti passare per antropofagi; ed è vero che dopo ininterrotti giorni di burrasca, impossibilitati a procurarsi qualsivoglia alimento, spinti dalla fame, si vedono costretti a sacrificare uno di loro per la salvezza della loro tribù. (p. 36) *Non seguono il costume del tatuaggio ma in cambio si dipingono il viso di bianco o di rosso. In altri tempi il loro abbigliamento consistette in una pelle di foca gettata sulle spalle; oggi vestono gli avanzi europei, spesso provenienti dagli ospedali delle grandi città, come essi stessi ci dissero. (p. 36) *La strada corre attraverso chilometri e chilometri di pampa desertica, ogni tanto una [[estancia]], ogni tanto una 'foresta morta'. Le estancias sono bellissime, curate, ben dipinte, colorate, con le loro staccionate bianche. Sono casa e fattoria, non hanno il carattere rustico dei nostri agglomerati agricoli, scuri, di mattoni, con le masserizie a vista, qui tutto è pettinato e allegro, almeno a vederlo dal di fuori. Dev'esserci un'idea forte della casa se al cancello della lunga strada che porta alla estancia vera e propria la cassetta della posta è a forma di casa, una casa in miniatura che a volte riproduce quella vera, visibile sullo sfondo. (p. 37) *A [[Puerto Hambre|Port Famine]], sede del centro geografico del Cile, sono arrivato a Punta Arenas [...]. Poteva darsi che di Punta Arenas, che una volta non era dov'è oggi, restasse qualcosa del primo insediamento: una colonia penale cilena della metà del diciannovesimo secolo i cui reclusi si ammutinavano periodicamente e facevano a pezzi i pochi immigrati cileni che provavano a vivere lì intorno. [...] Ma di quella colonia penale non c'è traccia. E nemmeno di Port Famine, a parte un cartello e una lapide per ricordare che [[Pedro Sarmiento de Gamboa|Pedro Sarmiento]], mentre andava alla ricerca della mitica Ciudad de los Césares, fondò qui nel Cinquecento, quando gli indigeni ci vivevano già da migliaia d'anni, la prima città e la chiamò Rey Felipe. Nessuno la conobbe mai con quel nome. (p. 71) *Circa tre anni dopo la sua fondazione ci passò l'inglese [[Thomas Cavendish]], e trovò solo i resti di persone morte per freddo e per fame. Con la concretezza dei corsari sostituì al nome regale quello più rispondente di Port Famine, 'Porto Carestia'. (p. 71) *Di fronte c'è l'isola pumblea di [[Isola Dawson|Dawson]] che fu l'ultima residenza degli indios custoditi dai missionari italiani. E che fu la prima nuova residenza dei ministri di [[Salvador Allende|Allende]] quando venne il loro turno. (pp. 71-72) *[[Isola di re Giorgio|King George Island]] è al novantacinque per cento coperta da ghiacciai che scendono a barriera fino in mare, o si arrestano poco prima creando baiette di sassi e terriccio morenico che le basi delle diverse nazioni contendono agli [[elefante marino|elefanti marini]], ai pinguini, agli skua, oltre a reclamarsele tra loro. (p. 94) *Passo ore a guardare gli elefanti marini, enormi bestioni che dormono addosso l'uno all'altro sulla riva; la pelle coriacea che ricopre il grasso è macchiata di muschio e gli occhi grandissimi secernono una lacrima densa, che impedisce al vento di asciugare il liquido corneale, e che cola lentamente fino ai loro baffi. (p. 95) ==''Staccando l'ombra da terra''== ===[[Incipit]]=== Non c'è un momento preciso né un giorno fissato, non ti sarà preannunciato da alcun segno esteriore, nulla nei comportamenti e nel paesaggio sarà diverso dall'abituale, il sole a filo della pista, la pista che finisce nel mare, niente comunque ti farà presagire che è giunto il momento, per te, di trovarti su un [[aeroplano]] senza passeggeri, senza piloti, senz'altri che non sia tu stesso, come nel peggiore dei sogni. Puoi parlare ad alta voce, non v'è divieto, puoi cantare o sudare, non v'è chi se ne accorga, puoi girarti verso destra e guardare al posto vuoto dove abitualmente siede il tuo maestro, considerare quel vuoto come la più sconsolata rappresentazione del vuoto assoluto, la più struggente sensazione d'abbandono. Puoi tirare indietro le manette, fermare l'elica, aprire il portello, sganciare le cinture e scendere sollevando le braccia: qualcuno venga a prendere l'aeroplano che stai lasciando lì, allineato all'inizio della pista per il tuo primo decollo da solo. Una decisione di grande saggezza, una decisione onorevole. Ma con quale coraggio? ===Citazioni=== *La corsa di [[decollo]] è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in [[aeroplano]] per mezzo dell'aria, ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano, anche questa volta l'avevi sentita cosí, con lo stupore di ogni metamorfosi; verso la fine della trasformazione e della pista senti che l'aeroplano prorompe, non è piú terrestre, troppi sobbalzi, troppe imbardate di qua e di là, a terra non lo tieni più, meglio volare che correre cosí, aspetti solo che diventi definitivamente un aeroplano, vorresti che lo fosse già, a quel punto talvolta viene su da solo, e appena viene su s'acquieta, altre volte basta una leggera, leggerissima chiamata con il volantino. (p. 5) *(Se nella memoria esistesse un comparto per le prime volte, pensi controllando che tutto sia spento, metteresti il primo [[decollo]] da solo nella stessa regione della prima volta in amore, perché l'intensità è quella; curioso che la prima e più travolgente compenetrazione con un'altra creatura si trovi per te in compagnia della prima e piú grande solitudine, radicale, 'solista' nell'aria). (p. 13) *L'ultima posizione certa era ''Abeam Boa'', un punto mitico sulla carta una decina di miglia a est di Bologna sulla verticale di piccoli agglomerati di case tutti uguali, poteva essere Budrio o Medicina o San Lazzaro di Savena, sui [[tetto|tetti]] non ci sono i nomi dei paesi, nessuno ha esaudito il desiderio di Rodčenko<ref>Aleksandr Michajlovič Rodčenko è stato un pittore, fotografo e grafico russo che ha partecipato alla costituzione del movimento costruttivista. {{Cfr}}[[w: Aleksandr Michajlovič Rodčenko |voce]] su Wikipedia.</ref>per il quale i tetti avrebbero dovuto essere la facciata delle case rivolte verso il cielo, affinché le case offrissero agli [[aeroplano|aeroplani]] qualcosa di meglio della monotonia delle tegole; questo accadeva negli anni Trenta, da allora il tetto come facciata non si è realizzato, i tetti sono tutti uguali, uguali i paesi senza nome sui tetti, ed è così che ti sei perso, mentendo all'Ente su un riporto. (pp. 67-68) *La [[nebbia]] era una nube infeconda, così la pensava [[Aristotele]], non fidatevi del suo carattere avvolgente, pervadente, quell'acqua è solo umidità, non è pregnanza di [[pioggia]] che feconda i campi e gonfia il corso dei fiumi. La nebbia è arredamento, la nebbia si appoggia: sui campi, nello spazio tra terra e cielo, buona per i delitti. E inconsapevoli, ad essa indifferenti. Ma sono delitti quelli che commette. (pp. 68-69) *Il ''Quebec Delta Mike'' che hai chiesto, QDM, è una vecchia voce del vecchio codice Q, codice che usavano già [[Carlo Faggioni|Faggioni]] e [[Carlo Emanuele Buscaglia|Buscaglia]]<ref> Carlo Faggioni e Carlo Emanuele Buscaglia sono stati due assi dell’aviazione italiana nella [[Seconda guerra mondiale]]. Entrambi sono stati abbattuti in missione nel 1944. {{Cfr}} [[w: Carlo Faggioni|voce]] e [[w: Carlo Emanuele Buscaglia|voce]] su Wikipedia.</ref>, nulla al mondo è più conservativo dell'aeronautica e della marina, QDM, qudimike, vecchia voce, la più amata di ogni pilota, voce che porta a casa, intraducibile perché non una sigla ma tre lettere che codificano e suggellano la seguente, salvifica domanda: per come voi mi rilevate qual è la prua che devo mettere volendo giungere alla mia destinazione?, ''destino'' in spagnolo, una lingua in cui il fine geografico coincide col compimento della propria personale avventura. (p. 72) *In nessun luogo la [[parola]] ti sembrava così importante come in cielo, o ascoltata con tanta avidità; il [[volo]] aveva un suo [[alfabeto]], minore come il Morse o il Braille, un alfabeto senza ambizione di creare parole, un semplice alfabeto fonetico, non simboli che traducevano lettere né lettere che componevano parole, ma solo parole di uso comune per compitare inequivocabilmente le lettere dell'alfabeto normale, Bravo per B, Sierra per S, un lessico al servizio di un alfabeto e non viceversa, Juliet, Charlie, Mike, Oscar, Romeo e Victor, sei nomi di persona, due balli, il ''fox-trot'' e il ''[[tango]]'', due nazioni, il Quebec e l'India, una sola città, Lima, due etnie, Yankee e Zulu, un hotel, un liquore, una divisa, un mese per tutti, november, un'analisi clinica come i raggi x. (p.82) ===[[Explicit]]=== Ho tirato il volantino, ho fatto quota sufficiente, ho battuto due tre volte le ali in segno di saluto. Bruno adesso è più tranquillo. Nizza e Mentone sfilano via sulla sinistra. Non parliamo, del resto non parliamo quasi mai durante il [[volo]]. Ciascuno di noi pensa già a Genova e a Milano, a Verona e al filo quasi rettilineo che ci riporta a casa, a Venezia. Al tramonto, dopo l'atterraggio, faremo lunghi ed elastici passi per rilassarci dalle fatiche dei comandi. Sorrideremo, di nuovo ricongiunti alla nostra ombra. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Daniele Del Giudice, ''Atlante occidentale'', Einaudi, Torino, 1985. ISBN 88-06-58222-4 *Daniele Del Giudice, ''Lo stadio di Wimbledon'', Einaudi, Torino, 2021. ISBN 978-88-06-25239-7 *Daniele Del Giudice, ''Orizzonte mobile'', Einaudi, Torino, 2009. ISBN 978-88-06-19793-3 *Daniele Del Giudice, ''Staccando l'ombra da terra'', Einaudi, Torino, 1994. ISBN 88-06-13584-8 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Del Giudice, Daniele}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] 2sldd8nhu60xaovvxqt9870nks8ykdg 1223601 1223600 2022-08-21T11:47:42Z Ibisco 49387 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki '''Daniele Del Giudice''' (1949 – 2021), scrittore e giornalista italiano. ==''Atlante occidentale''== ===[[Incipit]]=== All'inizio del campo d'erba provò il timone; poi, dondolando le ali, cominciò a rullare. Il volantino gli spingeva i gomiti vicini ai fianchi e la coda bassa dell'aereo gli spostava il viso in avanti, spartendo la visuale tra gli orologi del cruscotto e gli alberi lontani, come una lente bifocale. Ciò che pensava come una sua posizione era in realtà l'adeguamento a tutto quanto, dall'aereo e da fuori, gli veniva incontro, compresa la sua faccia resa anamorfica dal sole sulla curvatura del plexiglas. ===Citazioni=== *La posta può somigliare a una battaglia. Opuscoli pubblicitari e inviti cadevano sulla spiaggia, fanti immacolati senza nemmeno il tempo di provare se stessi, o almeno di provare l'attrezzatura. Pensati e scritti da persone cui non importava niente arrivavano a persone cui non importa niente, comunicando soltanto il loro essere arrivati. Erano muti, spesso non avevano nemmeno il francobollo; la loro vita, la loro illusione postale consisteva nel semplice trasporto. Era un delitto mandarli avanti cosí. Fatture e rendiconti, seppure della stessa specie, si guadagnavano in virtù di un altro valore una prigionia in zone speciali controllate da personale addetto. Le buste intestate erano già effettivi, in servizio regolare, e bisognava trattarle con prudenza e secondo le convenzioni. Ma il vero cuore dell'armata erano le buste private, le lettere vere; venivano lette subito, una prima volta per apici di intensità e calligrafia, e poi rilette piano, seguendo gli avvallamenti degli incisi. (p. 25) *«Dunque è di questo che si tratta», ha sorriso Epstein, senza insistere nel tono, ma come se ne fosse già convinto. Si è girato verso Brahe, ma nel buio vedeva soltanto la camicia chiara sotto la giacca estiva, il profilo del naso, le sopracciglia. È tornato con gli occhi al lago, ha detto: «Sí, piacerebbe anche a me parlare di un sentimento e del modo di produrlo come parla dell'anello di una trentina di chilometri. Potrei mai invitarla a visitare dei tempi verbali, dei giunti per incastrare le frasi in modo che si tengano una contro l'altra, come per controspinta? Potrei mai farle vedere il punto esatto dove si genera un'immagine, un gesto, lo snodo di una storia, l'intreccio di un sentimento, indicandole la differenza tra il prodotto e ciò che lo produce? Potrei dirle: una storia è fatta di avvenimenti, un avvenimento è fatto di frasi, una frase è fatta di parole, una parola è fatta di lettere? È la lettera è irriducibile? È l'"ultimo"? No, dietro la lettera c'è un'energia, una tensione che non è ancora forma, ma non è già un sentimento, ma chissà quale potenza occorrerebbe per sconnettere quel sentimento dalla parola che lo rende visibile, dal pensiero che lo pensa istantaneamente, e capire il mistero per cui le lettere si dispongono in un modo e non in un altro e si riesce a dire: "Lei mi piace", e il miracolo per cui questo corrisponde a qualcosa». (p. 129) *Ha smosso il ghiaietto con la scarpa, ha ripreso: «Ci vogliono cosí tanti aggettivi per la luce! Con gli oggetti era diverso, si lasciavano descrivere per il loro funzionamento, per la loro consistenza, per ciò cui somigliavano, per le azioni attraverso cui erano costruiti e per l'infinita varietà di azioni che producevano nel comportamento di chi li usava. Potrei dirle luce pallida, luce meridiana, luce fredda, luce struggente: la luce resta sempre uguale a se stessa, cambiano soltanto i sentimenti. E poi, di qualunque tipo di luce io le parlassi, sicuramente lei ne penserebbe un'altra, diversa da quella che sto pensando io. È cosí strano, la luce è la cosa più comune che ci sia, molto più comune del legno e del metallo, eppure è la più privata, come se lei o io o chiunque altro producesse in proprio la sua». (p. 137) ===[[Explicit]]=== <poem>«Credevo che non sarei mai arrivato in tempo». «C'è ancora qualche minuto». «Ho sentito la radio». «Anche per te ci sono novità». «È una giornata di molte novità, per me e per te». «Bene». «E adesso?» «Adesso dovrebbe cominciare una storia nuova». «E questa?» «Finita». «Finita finita?» «Finita finita». «La scriverà qualcuno?» «Non so, penso di no. L'importante non era scriverla, l'importante era provarne un sentimento».</poem> ==''Lo stadio di Wimbledon''== ===[[Incipit]]=== Anche se è stato un sonno breve, come questo di mezz'ora, dopo bisogna ricomciare tutto da capo. Sono procedure normali della continuità, e seduto in treno posso farle con delicatezza. Ho cominciato solo ascoltando: siamo fermi, ma non in una stazione, c'è troppo silenzio; e d'altra parte sembra una sosta troppo rassegnata percHé si tratti di un segnale chiuso. Ho aperto gli occhi, e forse non ero pronto. ===Citazioni=== *Anche stamattina, appena arrivato, ho fatto le solite chiamate dalla stazione. Le [[conversazione|conversazioni]] diventano più lunghe e vaghe, segno che finalmente non hanno più argomento. (p. 79) *La carta sarà stata una sezione, il foglio dell'Europa Centrale della più generale e mondiale carta di navigazione aerea. Questa è basata sulla più antica [[Carta di Mercatore]], la carta con cui si costruiscono quasi tutte le altre, dato che si può immaginare come la proiezione della terra su un cilindro tangente alla sfera dell'equatore, sul quale il mondo tagliato con le forbici venisse arrotolato e poi srotolato e messo in piano. I meridiani restano equidistanti; i paralleli si piegano convessi verso i poli, bocche sempre più sorridenti al Nord e sempre più tristi al Sud. Ma la Carta di Mercatore non è una proiezione geometrica, è inventata con un calcolo preciso, e con una matematica quasi perfetta. Il suo secondo nome è Rappresentazione. (pp. 91-92) *Guardo il bastone bianco appoggiato al mobiletto. Lei sorride: «Essere [[cieco|ciechi]] è tutt'altro che essere [[sordo|sordi]]. I sordi sono diffidenti, credono che si sparli sempre di loro. I ciechi invece sono pieni di fiducia, e fanno un sacco di scherzi». (p. 116) ===[[Explicit]]=== Sono fermo davanti al treno di alluminio, con alle spalle un sole basso, di taglio. Non sono mai stato così all'inizio, determinato e incerto. Aspettando che le porte si aprissero ho cercato nella tasca il margine del biglietto. Ho sollevato la borsa. Nell'altra mano tenevo il pullover, con la delicatezza con cui si tiene un bambino. ==''Orizzonte mobile''== ===Citazioni=== *Sono arivato con una missione di biologia marina di cui fa parte Jeremy Miller, un gallese di Cardiff che si occupa dei [[pinguino Papua|Gentoo]], i pinguini più alti tra quelli di taglia piccola. (pp. 6-7) *I pinguini Gentoo valutano ogni passo prima di fare un saltino da una pietra all'altra. Considerano intensamente la pietra successiva: se è levigata o ruvida, se umida o asciutta, con muschio o senza, e quando l'approdo è stato valutato nei dettagli si raccolgono in un'espressione finale da «Cosa sarà di me!», aprono le natatorie e fanno il salto, pochi centimetri, arrivando leggermente sbilanciati, stupiti di essere ancora in piedi. (p. 6) *Molti anni fa, nel mio primo viaggio in Antardide, ero venuto qui accompagnando un'altra missione che lavorava con i [[pinguino di Adelia|pinguini Adélie]], dei veri acrobati al confronto: schizzavano fuori dal mare come pupazzi a molla, perfettamente eretti, e atterravano sulla banchisa un paio di metri più in alto. Non sempre atterravano, qualche volta si impiantavano contro la parete bianca ed eretti ricadevano in acqua, sbucando nuovamente fuori senza perdere contegno, sbattendo e ricadendo e risaltando, finché ci riuscivano. (p. 6) *Può darsi che i pinguini siano portati a pinguinomorfizzare gli umani e questo certamente accadde qualche settimana dopo, quando in una traversata a piedi, mentre accompagnavo una missione internazionale di dieci biologi, incontrammo una carovana di [[pinguino Imperatore|Imperator]], la specie più grande. Loro, i pinguini in fila, noi, umani in fila. Due comunità ugualmente in marcia, i pinguini dall'interno verso le coste per procurarsi cibo, noi dalle coste verso l'interno per raggiungere le regioni più fredde abitate dagli Imperator. Loro, noi, vivevamo la stessa solitudine in un oceano di ghiacci e nevi, e le stesse preoccupazioni. (p. 7) *Giunti a una rispettosa distanza il capo dei pinguini Imperator, un individuo voluminoso e importante della loro specie, allungò il collo verso di noi in un profondo inchino e con il becco contro il petto fece un lungo discorso gorgogliando. Finito il discorso, da quella posizione di riverenza fissò negli occhi Jacques, capo di quella missione, per vedere se aveva capito. Né Jacques, l'etologo più esperto, né chiunque di noi poteva comprendere quel discorso. Allora il pinguino ripetè di nuovo il lungo gorgoglio con la testa china, senza spazientirsi. Chi si spazientiva erano gli altri pinguini dietro di lui, cominciavano a dubitare che il loro capo avesse combinato qualche pasticcio. Si ece avanti un altro di loro, spingendo da parte il suo predecessore. Con lo stesso inchino e lo stesso sguardo in alto tenne un nuovo discorso che sarebbe rimasto per noi altrettanto incomprensibile. (pp. 7-8) *Ma la grande passione dei pinguini erano i cani. Se li scoprivano in una base antartica andavano a trovare solo loro, senza più passare dagli uomini. Facevano molti inchini e lunghi discorsi, i cani seguivano abbaiando e schiacciandosi sulle zampe anteriori; poi qualcuno riusciva a sciogliersi dalla catena e succedeva un massacro. (p. 8) *Nei giorni successivi Jeremy si è ripreso abbastanza in fretta, a dire il vero anche perché ha conosciuto una ricercatrice italiana, [[Teresa Montaruli]], impegnata nel gruppo di studio sulla neutrino-astronomia e il Progetto Nemo. (p. 10) *Teresa gravita tra l'Università di Bari e quella di Madison, Wisconsin, e ci ha parlato dei nuovi orizzonti osservativi, stanno costruendo enormi infrastrutture per rivelare altri messaggeri dell'universo, i [[neutrino|neutrini]], particelle neutre e molto elusive perché risentono solo della 'forza debole', una delle forze fondamentali della materia; e quelle particelle, i neutrini, sono di carica nulla e hanno massa nulla o quasi nulla al contrario dei fotoni che interagiscono con la materia elettromagneticamente. (p. 10) *Teresa è gentile, e la sera dopo, a cena nel ristorante della base, nel punto più basso del pianeta e nel ghiaccio più avvolgente, ha cercato di tradurre il tutto per noi non in altri termini, piuttosto in concetti, ma non è stato facile. Ci ha spiegato con pazienza che se le sorgenti accelerassero non solo elettroni ma anche protoni, la produzione dei neutrini insieme ai fotoni sarebbe garantita; e che i neutrini potrebbero prodursi anche grazie all'annichilimento della materia oscura che la forza di gravità accumula al centro del Sole o della Terra, o al centro della galassia. Teresa indicava i neutrini con le sue belle mani quasi fossero lì presenti [...]. (pp. 10-11) *Gli aborigeni del vasto arcipelago che delimita a nord lo stretto di Magellano, sebbene conosciuti sotto il generico nome di 'fuegini', appartengono a tre gruppi che sensibilmente differiscono tra di loro per linee, idiomi e costumi: [[Alakaluf]], [[Yagan]] e Ona. Gli Alakaluf sono i fuegini più miserabili, e la loro razza e oggi quasi spenta. Vivono sulle rive del mare nutrendosi di pesci, molluschi e chiocciole. Si deve al loro carattere rivierasco se, come gli Yagan, furono scoperti dai primi navigatori giunti in questa regione, compreso [[Ferdinando Magellano|Magellano]] che li segnala nel 1520. (p. 35) *Sono di piccola statura, il viso largo e abbronzato, le gambe arcuate per l'abituale postura rattrappita; sono sporchissimi e tali vennero giudicati a Parigi dove nel 1881 si diede mostra di un gruppo di questi disgraziati. (p. 35) *Gli Alakaluf non hanno quasi alcun rapporto con i bianchi, e nelle missioni se ne trovano ben pochi. (pp. 35-36) *Gli Yagan, presso i quali si possono osservare gli stessi caratteri fisici degli Alakaluf, sono meno sudici; anch'essi vivono di pesca ma vanno a caccia di uccelli adoperando fionde che manovrano abilmente, e anche a caccia di foche, con arpioni in legno dalle punte d'ossa di balena. (p. 36) *Gli ultimi individui di questa popolazione, un tempo numerosa, industriosa e potente, sono quasi tutti concentrati attorno alle missioni evangeliche di [[Ushuaia]] e Tekenika, se non altro al sicuro dalla fame. Qualche viaggiatore li ha fatti passare per antropofagi; ed è vero che dopo ininterrotti giorni di burrasca, impossibilitati a procurarsi qualsivoglia alimento, spinti dalla fame, si vedono costretti a sacrificare uno di loro per la salvezza della loro tribù. (p. 36) *Non seguono il costume del tatuaggio ma in cambio si dipingono il viso di bianco o di rosso. In altri tempi il loro abbigliamento consistette in una pelle di foca gettata sulle spalle; oggi vestono gli avanzi europei, spesso provenienti dagli ospedali delle grandi città, come essi stessi ci dissero. (p. 36) *La strada corre attraverso chilometri e chilometri di pampa desertica, ogni tanto una [[estancia]], ogni tanto una 'foresta morta'. Le estancias sono bellissime, curate, ben dipinte, colorate, con le loro staccionate bianche. Sono casa e fattoria, non hanno il carattere rustico dei nostri agglomerati agricoli, scuri, di mattoni, con le masserizie a vista, qui tutto è pettinato e allegro, almeno a vederlo dal di fuori. Dev'esserci un'idea forte della casa se al cancello della lunga strada che porta alla estancia vera e propria la cassetta della posta è a forma di casa, una casa in miniatura che a volte riproduce quella vera, visibile sullo sfondo. (p. 37) *A [[Puerto Hambre|Port Famine]], sede del centro geografico del Cile, sono arrivato a Punta Arenas [...]. Poteva darsi che di Punta Arenas, che una volta non era dov'è oggi, restasse qualcosa del primo insediamento: una colonia penale cilena della metà del diciannovesimo secolo i cui reclusi si ammutinavano periodicamente e facevano a pezzi i pochi immigrati cileni che provavano a vivere lì intorno. [...] Ma di quella colonia penale non c'è traccia. E nemmeno di Port Famine, a parte un cartello e una lapide per ricordare che [[Pedro Sarmiento de Gamboa|Pedro Sarmiento]], mentre andava alla ricerca della mitica Ciudad de los Césares, fondò qui nel Cinquecento, quando gli indigeni ci vivevano già da migliaia d'anni, la prima città e la chiamò Rey Felipe. Nessuno la conobbe mai con quel nome. (p. 71) *Circa tre anni dopo la sua fondazione ci passò l'inglese [[Thomas Cavendish]], e trovò solo i resti di persone morte per freddo e per fame. Con la concretezza dei corsari sostituì al nome regale quello più rispondente di Port Famine, 'Porto Carestia'. (p. 71) *Di fronte c'è l'isola pumblea di [[Isola Dawson|Dawson]] che fu l'ultima residenza degli indios custoditi dai missionari italiani. E che fu la prima nuova residenza dei ministri di [[Salvador Allende|Allende]] quando venne il loro turno. (pp. 71-72) *[[Isola di re Giorgio|King George Island]] è al novantacinque per cento coperta da ghiacciai che scendono a barriera fino in mare, o si arrestano poco prima creando baiette di sassi e terriccio morenico che le basi delle diverse nazioni contendono agli [[elefante marino del Sud|elefanti marini]], ai pinguini, agli skua, oltre a reclamarsele tra loro. (p. 94) *Passo ore a guardare gli elefanti marini, enormi bestioni che dormono addosso l'uno all'altro sulla riva; la pelle coriacea che ricopre il grasso è macchiata di muschio e gli occhi grandissimi secernono una lacrima densa, che impedisce al vento di asciugare il liquido corneale, e che cola lentamente fino ai loro baffi. (p. 95) ==''Staccando l'ombra da terra''== ===[[Incipit]]=== Non c'è un momento preciso né un giorno fissato, non ti sarà preannunciato da alcun segno esteriore, nulla nei comportamenti e nel paesaggio sarà diverso dall'abituale, il sole a filo della pista, la pista che finisce nel mare, niente comunque ti farà presagire che è giunto il momento, per te, di trovarti su un [[aeroplano]] senza passeggeri, senza piloti, senz'altri che non sia tu stesso, come nel peggiore dei sogni. Puoi parlare ad alta voce, non v'è divieto, puoi cantare o sudare, non v'è chi se ne accorga, puoi girarti verso destra e guardare al posto vuoto dove abitualmente siede il tuo maestro, considerare quel vuoto come la più sconsolata rappresentazione del vuoto assoluto, la più struggente sensazione d'abbandono. Puoi tirare indietro le manette, fermare l'elica, aprire il portello, sganciare le cinture e scendere sollevando le braccia: qualcuno venga a prendere l'aeroplano che stai lasciando lì, allineato all'inizio della pista per il tuo primo decollo da solo. Una decisione di grande saggezza, una decisione onorevole. Ma con quale coraggio? ===Citazioni=== *La corsa di [[decollo]] è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in [[aeroplano]] per mezzo dell'aria, ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano, anche questa volta l'avevi sentita cosí, con lo stupore di ogni metamorfosi; verso la fine della trasformazione e della pista senti che l'aeroplano prorompe, non è piú terrestre, troppi sobbalzi, troppe imbardate di qua e di là, a terra non lo tieni più, meglio volare che correre cosí, aspetti solo che diventi definitivamente un aeroplano, vorresti che lo fosse già, a quel punto talvolta viene su da solo, e appena viene su s'acquieta, altre volte basta una leggera, leggerissima chiamata con il volantino. (p. 5) *(Se nella memoria esistesse un comparto per le prime volte, pensi controllando che tutto sia spento, metteresti il primo [[decollo]] da solo nella stessa regione della prima volta in amore, perché l'intensità è quella; curioso che la prima e più travolgente compenetrazione con un'altra creatura si trovi per te in compagnia della prima e piú grande solitudine, radicale, 'solista' nell'aria). (p. 13) *L'ultima posizione certa era ''Abeam Boa'', un punto mitico sulla carta una decina di miglia a est di Bologna sulla verticale di piccoli agglomerati di case tutti uguali, poteva essere Budrio o Medicina o San Lazzaro di Savena, sui [[tetto|tetti]] non ci sono i nomi dei paesi, nessuno ha esaudito il desiderio di Rodčenko<ref>Aleksandr Michajlovič Rodčenko è stato un pittore, fotografo e grafico russo che ha partecipato alla costituzione del movimento costruttivista. {{Cfr}}[[w: Aleksandr Michajlovič Rodčenko |voce]] su Wikipedia.</ref>per il quale i tetti avrebbero dovuto essere la facciata delle case rivolte verso il cielo, affinché le case offrissero agli [[aeroplano|aeroplani]] qualcosa di meglio della monotonia delle tegole; questo accadeva negli anni Trenta, da allora il tetto come facciata non si è realizzato, i tetti sono tutti uguali, uguali i paesi senza nome sui tetti, ed è così che ti sei perso, mentendo all'Ente su un riporto. (pp. 67-68) *La [[nebbia]] era una nube infeconda, così la pensava [[Aristotele]], non fidatevi del suo carattere avvolgente, pervadente, quell'acqua è solo umidità, non è pregnanza di [[pioggia]] che feconda i campi e gonfia il corso dei fiumi. La nebbia è arredamento, la nebbia si appoggia: sui campi, nello spazio tra terra e cielo, buona per i delitti. E inconsapevoli, ad essa indifferenti. Ma sono delitti quelli che commette. (pp. 68-69) *Il ''Quebec Delta Mike'' che hai chiesto, QDM, è una vecchia voce del vecchio codice Q, codice che usavano già [[Carlo Faggioni|Faggioni]] e [[Carlo Emanuele Buscaglia|Buscaglia]]<ref> Carlo Faggioni e Carlo Emanuele Buscaglia sono stati due assi dell’aviazione italiana nella [[Seconda guerra mondiale]]. Entrambi sono stati abbattuti in missione nel 1944. {{Cfr}} [[w: Carlo Faggioni|voce]] e [[w: Carlo Emanuele Buscaglia|voce]] su Wikipedia.</ref>, nulla al mondo è più conservativo dell'aeronautica e della marina, QDM, qudimike, vecchia voce, la più amata di ogni pilota, voce che porta a casa, intraducibile perché non una sigla ma tre lettere che codificano e suggellano la seguente, salvifica domanda: per come voi mi rilevate qual è la prua che devo mettere volendo giungere alla mia destinazione?, ''destino'' in spagnolo, una lingua in cui il fine geografico coincide col compimento della propria personale avventura. (p. 72) *In nessun luogo la [[parola]] ti sembrava così importante come in cielo, o ascoltata con tanta avidità; il [[volo]] aveva un suo [[alfabeto]], minore come il Morse o il Braille, un alfabeto senza ambizione di creare parole, un semplice alfabeto fonetico, non simboli che traducevano lettere né lettere che componevano parole, ma solo parole di uso comune per compitare inequivocabilmente le lettere dell'alfabeto normale, Bravo per B, Sierra per S, un lessico al servizio di un alfabeto e non viceversa, Juliet, Charlie, Mike, Oscar, Romeo e Victor, sei nomi di persona, due balli, il ''fox-trot'' e il ''[[tango]]'', due nazioni, il Quebec e l'India, una sola città, Lima, due etnie, Yankee e Zulu, un hotel, un liquore, una divisa, un mese per tutti, november, un'analisi clinica come i raggi x. (p.82) ===[[Explicit]]=== Ho tirato il volantino, ho fatto quota sufficiente, ho battuto due tre volte le ali in segno di saluto. Bruno adesso è più tranquillo. Nizza e Mentone sfilano via sulla sinistra. Non parliamo, del resto non parliamo quasi mai durante il [[volo]]. Ciascuno di noi pensa già a Genova e a Milano, a Verona e al filo quasi rettilineo che ci riporta a casa, a Venezia. Al tramonto, dopo l'atterraggio, faremo lunghi ed elastici passi per rilassarci dalle fatiche dei comandi. Sorrideremo, di nuovo ricongiunti alla nostra ombra. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Daniele Del Giudice, ''Atlante occidentale'', Einaudi, Torino, 1985. ISBN 88-06-58222-4 *Daniele Del Giudice, ''Lo stadio di Wimbledon'', Einaudi, Torino, 2021. ISBN 978-88-06-25239-7 *Daniele Del Giudice, ''Orizzonte mobile'', Einaudi, Torino, 2009. ISBN 978-88-06-19793-3 *Daniele Del Giudice, ''Staccando l'ombra da terra'', Einaudi, Torino, 1994. ISBN 88-06-13584-8 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Del Giudice, Daniele}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] fqrwejsnwrzhcofmqqdn4khrmzii0p9 Discussioni utente:Vittorio Fedele 3 171395 1223563 1222506 2022-08-21T07:18:34Z Spinoziano 2297 /* Maiuscole */ wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 10:05, 9 giu 2020 (CEST)}} == Maiuscole == Per l'ennesima volta: non si scrivono le frasi tutte in maiuscolo, né si scrivono in grassetto. Per far capire che un personaggio sta urlando, basta un punto esclamativo o due, al massimo tre. Inoltre gli NDR vanno usati il meno possibile, perché riportiamo citazioni e non facciamo racconti. Grazie, [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:26, 14 ago 2022 (CEST) {{yc}}-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:18, 21 ago 2022 (CEST) 9tsoqrdnncekhiyvp1r958ca3js7wc1 Jona che visse nella balena 0 172491 1223540 1082261 2022-08-20T22:59:18Z 79.19.162.155 /* Incipit */ wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Jona che visse nella balena |titolo originale=Jona che visse nella balena |paese=Italia, Francia |annouscita=1993 |genere=drammatico, biografico, storico |regista=[[Roberto Faenza]] |soggetto =tratto dal romanzo ''[[Anni d'infanzia]]'' di [[Jona Oberski]] |sceneggiatura=Roberto Faenza, [[Hugh Fleetwood]], [[Joelle Mnouchkine]], [[Filippo Ottoni]] |attori= *[[Juliet Aubrey]]: Anna, la madre *[[Jean-Hugues Anglade]]: Max, il padre *[[Luke Petterson]]: Jona a 4 anni *[[Jenner Del Vecchio]]: Jona a 7 anni *[[Francesca De Sapio]]: Signora Daniel *[[Djoko Rossich]]: Signor Daniel *[[Juliet Aubrey]]: Diora |doppiatori italiani = *[[Mino Caprio]]: Max, il padre *[[Ilaria Stagni]]: Jona *[[Gianni Musy]]: Signor Daniel *[[Francesca De Sapio]]: Signora Daniel *[[Doriana Chierici]]: Infermiera dell'ospedale russo |note= *Musiche di [[Ennio Morricone]] }} '''''Jona che visse nella balena''''', film del 1993, regia di [[Roberto Faenza]]. ==[[Incipit]]== {{incipit film}} Questa canzone<ref>''Jonah who lived in the whale'' di Ennio Morricone, cantata da Susie Lion.</ref> a me piace tanto. Quando la suonavano alla radio, la mamma mi chiamava accanto a sé e mi raccontava la storia di Jona che visse nella balena. La mamma diceva che se lui era riuscito a venir fuori dal ventre della balena, allora noi non dovevamo mai avere paura. Anch'io mi chiamo Jona. io sono nato a Amsterdam, la mamma e il papà invece sono nati in due paesi diversi. A me Amsterdam piace moltissimo con tutti quei canali e le case sospese sull'acqua. Un giorno in città sono arrivati i soldati vestiti di verde. All'inizio non si facevano vedere e giravano per la città dentro automobili grandissime che facevano un gran chiasso. Un giorno i soldati sono venuti a bussare alla nostra casa e hanno detto che dovevamo andare via. "Quando?" Chiese la mamma. I soldati dissero che sarebbero tornati per dire quando. Io, la mamma e il papà non abbiamo fatto niente di male. Perché dovevamo andare via? Una mattina che il papà era appena andato al lavoro, a casa nostra tornarono i soldati. Dissero che dovevamo seguirli. ('''Jona''')<br>Amsterdam 1942 ('''Testo in sovrimpressione''') ==Frasi== *Eravamo tanto contenti. Però non capivo perché la mamma e il papà ridevano e intanto piangevano. Io quando rido, rido soltanto. A volte i grandi sono strani. ('''Jona''') *Le scarpe a cui dobbiamo tirare fuori il cuoio sono degli adulti andati via. Io e gli altri bambini ci chiedevamo: Ma come fanno gli adulti andare via senza scarpe? Siccome nel campo le domande sono proibite, restiamo sempre senza risposta. ('''Jona''') *Tu devi guardare il cielo, tesoro. Ricordati, guarda sempre il cielo. E non odiare mai nessuno. Hai capito? Mai. Prometti? ('''Anna''') ==[[Explicit]]== {{explicit film}} Jona è oggi uno scienziato. Vive ad Amsterdam. ('''Testo in sovrimpressione''') ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film biografici]] [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film sull'Olocausto]] [[Categoria:Film storici]] 4igeop6tqx2gq9cj7bczhfp3iflv1qk Paolo Petrocelli 0 172766 1223519 1222837 2022-08-20T19:53:36Z AnjaQantina 1348 +immagine, +defaultsort wikitext text/x-wiki [[File:PaoloPetrocelli lecturing at Hanoi University, Vietnam.jpg|thumb|Paolo Petrocelli]] '''Paolo Petrocelli''' (1984 - vivente), manager, accademico e giornalista italiano. ==Citazioni di Paolo Petrocelli== *Quando la [[musica]] parla, tutti comprendono.<ref>Dalla conferenza TEDxRoma, 21 marzo 2015. [https://www.youtube.com/watch?v=gZEID06GLco Video] disponibile su ''Youtube.com'', minuto 12:47</ref> ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{S}} {{DEFAULTSORT:Petrocelli, Paolo}} [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Accademici italiani]] h1kva69051asdaagubmf1oe5zgv62n2 Gerontocrazia 0 185197 1223470 1163037 2022-08-20T12:30:36Z Udiki 86035 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} Citazioni sulla '''gerontocrazia'''. *– La gioventù è in preda alla disperazione – ripeté Faber. – In un prossimo futuro, se dura il regime democratico, l'uomo vecchio sarà il padrone. Pura matematica, intendiamoci. Maggioranza di voti. Cosa ci dicono le statistiche? Che la morte oggi non arriva più a cinquant'anni ma a ottanta; e che domani arriverà a cento. Benissimo. Con uno sforzo d'immaginazione provate a pensare al numero di vecchi che si accumulano in questo modo e al peso della loro opinione nell'esercizio della cosa pubblica. Finirà la dittatura del proletariato, e cederà il passo alla dittatura dei vecchi. ([[Adolfo Bioy Casares]]) ==Voci correlate== *[[Senilità]] ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt}} {{s}} [[Categoria:Forme di governo]] 4516v66wjg114itg0cbyqzdw8tr91vp Leslie Feinberg 0 192733 1223495 1203646 2022-08-20T15:10:19Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[femminismo separatista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] o0eo3vrbd27c13nrbr1l12kd67hvgr0 1223497 1223495 2022-08-20T15:20:29Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[femminismo separatista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) *"Quando una donna mi dice: 'se volessi un uomo starei con uno vero', io le rispondo: 'io non sto con un uomo finito sto con una vera butch.'" (cap. 13, p. 171) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] p5042e2cc2ijb765e3d2a95jo3m22jk 1223498 1223497 2022-08-20T15:25:49Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[femminismo separatista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) *"Quando una donna mi dice: 'se volessi un uomo starei con uno vero', io le rispondo: 'io non sto con un uomo finito sto con una vera butch.'"(cap. 13, p. 171) *"Oggi compio [[ventun anni]] e mi sento vecchia", dissi invece.<br>Il sorriso di Jan era triste. "Ne hai passate tante. C'è un'età che non si calcola in anni. Sai quando tagliano un albero e contano gli anelli? Tu hai un sacco di anelli nel tuo tronco [...]". (cap. 13, p. 173) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] 8jgr4xb2z5tyam6o4s9cqldpdc136ok 1223499 1223498 2022-08-20T15:41:04Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[femminismo separatista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) *"Quando una donna mi dice: 'se volessi un uomo starei con uno vero', io le rispondo: 'io non sto con un uomo finito sto con una vera butch.'"(cap. 13, p. 171) *"Oggi compio [[ventun anni]] e mi sento vecchia", dissi invece.<br>Il sorriso di Jan era triste. "Ne hai passate tante. C'è un'età che non si calcola in anni. Sai quando tagliano un albero e contano gli anelli? Tu hai un sacco di anelli nel tuo tronco [...]". (cap. 13, p. 173) *"[...] Nel [[sogni dai libri|sogno]] avevo la barba e il petto piatto. Ero così felice. È una parte di me che non so spiegare, capisci? [...] È una cosa vecchia dentro di me. Una cosa che riguarda il fatto di crescere diversa. Nella mia vita non ho mai voluto sentirmi diversa, nel sogno invece mi piaceva e stavo con altre persone che erano diverse come me. [...] Ma nel sogno non si trattava di essere gay ma di essere uomo o donna, capisci cosa intendo? Ho sempre pensato di dover dimostrare che sono come le altre donne, ma nel sogno non mi sentivo così. Forse non mi sentivo neanche una donna."<br>La luce della luna illuminava le rughe sulla fronte di Theresa. "Ti sentivi un uomo?"<br>"No" dissi scuotendo la testa "questa era la parte strana. Non mi sentivo né uomo né donna e mi piaceva essere una cosa diversa." (cap. 13, p. 176) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] 70l9xy1g9iurgox349ax673pw9amx8x 1223500 1223499 2022-08-20T15:56:55Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[femminismo separatista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) *"Quando una donna mi dice: 'se volessi un uomo starei con uno vero', io le rispondo: 'io non sto con un uomo finito sto con una vera butch.'"(cap. 13, p. 171) *"Oggi compio [[ventun anni]] e mi sento vecchia", dissi invece.<br>Il sorriso di Jan era triste. "Ne hai passate tante. C'è un'età che non si calcola in anni. Sai quando tagliano un albero e contano gli anelli? Tu hai un sacco di anelli nel tuo tronco [...]". (cap. 13, p. 173) *"[...] Nel [[sogni dai libri|sogno]] avevo la barba e il petto piatto. Ero così felice. È una parte di me che non so spiegare, capisci? [...] È una cosa vecchia dentro di me. Una cosa che riguarda il fatto di crescere diversa. Nella mia vita non ho mai voluto sentirmi diversa, nel sogno invece mi piaceva e stavo con altre persone che erano diverse come me. [...] Ma nel sogno non si trattava di essere gay ma di essere uomo o donna, capisci cosa intendo? Ho sempre pensato di dover dimostrare che sono come le altre donne, ma nel sogno non mi sentivo così. Forse non mi sentivo neanche una donna."<br>La luce della luna illuminava le rughe sulla fronte di Theresa. "Ti sentivi un uomo?"<br>"No" dissi scuotendo la testa "questa era la parte strana. Non mi sentivo né uomo né donna e mi piaceva essere una cosa diversa." (cap. 13, p. 176) *"Scrivimi una [[lettera]], un giorno."<be>"Non so dove spedirla."<br>"Scrivila lo stesso." (cap. 13, p. 188) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] 3wevrc9045zn1xldp9006aiew2xcsup 1223501 1223500 2022-08-20T16:03:54Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[femminismo separatista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) *"Quando una donna mi dice: 'se volessi un uomo starei con uno vero', io le rispondo: 'io non sto con un uomo finito sto con una vera butch.'"(cap. 13, p. 171) *"Oggi compio [[ventun anni]] e mi sento vecchia", dissi invece.<br>Il sorriso di Jan era triste. "Ne hai passate tante. C'è un'età che non si calcola in anni. Sai quando tagliano un albero e contano gli anelli? Tu hai un sacco di anelli nel tuo tronco [...]". (cap. 13, p. 173) *"[...] Nel [[sogni dai libri|sogno]] avevo la barba e il petto piatto. Ero così felice. È una parte di me che non so spiegare, capisci? [...] È una cosa vecchia dentro di me. Una cosa che riguarda il fatto di crescere diversa. Nella mia vita non ho mai voluto sentirmi diversa, nel sogno invece mi piaceva e stavo con altre persone che erano diverse come me. [...] Ma nel sogno non si trattava di essere gay ma di essere uomo o donna, capisci cosa intendo? Ho sempre pensato di dover dimostrare che sono come le altre donne, ma nel sogno non mi sentivo così. Forse non mi sentivo neanche una donna."<br>La luce della luna illuminava le rughe sulla fronte di Theresa. "Ti sentivi un uomo?"<br>"No" dissi scuotendo la testa "questa era la parte strana. Non mi sentivo né uomo né donna e mi piaceva essere una cosa diversa." (cap. 13, p. 176) *"Scrivimi una [[lettera]], un giorno."<be>"Non so dove spedirla."<br>"Scrivila lo stesso." (cap. 13, p. 188) *"[...] Io non mi sento un uomo intrappolato in un corpo di donna. Mi sento in trappola e basta." (cap. 14, p. 195) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] 6rngrlhwncxc1vi4dxvptgjbvh7foln 1223502 1223501 2022-08-20T16:23:50Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[femminismo separatista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) *"Quando una donna mi dice: 'se volessi un uomo starei con uno vero', io le rispondo: 'io non sto con un uomo finito sto con una vera butch.'"(cap. 13, p. 171) *"Oggi compio [[ventun anni]] e mi sento vecchia", dissi invece.<br>Il sorriso di Jan era triste. "Ne hai passate tante. C'è un'età che non si calcola in anni. Sai quando tagliano un albero e contano gli anelli? Tu hai un sacco di anelli nel tuo tronco [...]". (cap. 13, p. 173) *"[...] Nel [[sogni dai libri|sogno]] avevo la barba e il petto piatto. Ero così felice. È una parte di me che non so spiegare, capisci? [...] È una cosa vecchia dentro di me. Una cosa che riguarda il fatto di crescere diversa. Nella mia vita non ho mai voluto sentirmi diversa, nel sogno invece mi piaceva e stavo con altre persone che erano diverse come me. [...] Ma nel sogno non si trattava di essere gay ma di essere uomo o donna, capisci cosa intendo? Ho sempre pensato di dover dimostrare che sono come le altre donne, ma nel sogno non mi sentivo così. Forse non mi sentivo neanche una donna."<br>La luce della luna illuminava le rughe sulla fronte di Theresa. "Ti sentivi un uomo?"<br>"No" dissi scuotendo la testa "questa era la parte strana. Non mi sentivo né uomo né donna e mi piaceva essere una cosa diversa." (cap. 13, p. 176) *"Scrivimi una [[lettera]], un giorno."<be>"Non so dove spedirla."<br>"Scrivila lo stesso." (cap. 13, p. 188) *"[...] Io non mi sento un uomo intrappolato in un corpo di donna. Mi sento in trappola e basta." (cap. 14, p. 195) *All'inizio era tutto divertente. Il mondo aveva smesso di prendersela con me. Ma molto presto scoprii che passare non significava solo non essere più notata, voleva dire essere sepolta viva. Dentro di me ero sempre io, intrappolata con tutte le mie ferite e le mie paure. Ma al di fuori non ero più io.<br>[...] Camminavo per Elmwood diretta alla moto. Davanti a me una donna si voltò nervosamente a guardarmi. Rallentai il passo mentre lei attraversò la strada e scappava via. Aveva paura di me. Fu allora che mi resi conto che passare da uomo cambiava quasi tutto. (cap. 15, p. 211) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] 682qielrh4zt8s4y16ctknw2e8knl1v 1223503 1223502 2022-08-20T16:27:20Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[femminismo separatista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) *"Quando una donna mi dice: 'se volessi un uomo starei con uno vero', io le rispondo: 'io non sto con un uomo finito sto con una vera butch.'"(cap. 13, p. 171) *"Oggi compio [[ventun anni]] e mi sento vecchia", dissi invece.<br>Il sorriso di Jan era triste. "Ne hai passate tante. C'è un'età che non si calcola in anni. Sai quando tagliano un albero e contano gli anelli? Tu hai un sacco di anelli nel tuo tronco [...]". (cap. 13, p. 173) *"[...] Nel [[sogni dai libri|sogno]] avevo la barba e il petto piatto. Ero così felice. È una parte di me che non so spiegare, capisci? [...] È una cosa vecchia dentro di me. Una cosa che riguarda il fatto di crescere diversa. Nella mia vita non ho mai voluto sentirmi diversa, nel sogno invece mi piaceva e stavo con altre persone che erano diverse come me. [...] Ma nel sogno non si trattava di essere gay ma di essere uomo o donna, capisci cosa intendo? Ho sempre pensato di dover dimostrare che sono come le altre donne, ma nel sogno non mi sentivo così. Forse non mi sentivo neanche una donna."<br>La luce della luna illuminava le rughe sulla fronte di Theresa. "Ti sentivi un uomo?"<br>"No" dissi scuotendo la testa "questa era la parte strana. Non mi sentivo né uomo né donna e mi piaceva essere una cosa diversa." (cap. 13, p. 176) *"Scrivimi una [[lettera]], un giorno."<be>"Non so dove spedirla."<br>"Scrivila lo stesso." (cap. 13, p. 188) *"[...] Io non mi sento un uomo intrappolato in un corpo di donna. Mi sento in trappola e basta." (cap. 14, p. 195) *All'inizio era tutto divertente. Il mondo aveva smesso di prendersela con me. Ma molto presto scoprii che passare non significava solo non essere più notata, voleva dire essere sepolta viva. Dentro di me ero sempre io, intrappolata con tutte le mie ferite e le mie paure. Ma al di fuori non ero più io.<br>[...] Camminavo per Elmwood diretta alla moto. Davanti a me una donna si voltò nervosamente a guardarmi. Rallentai il passo mentre lei attraversò la strada e scappava via. Aveva paura di me. Fu allora che mi resi conto che passare da uomo cambiava quasi tutto. (cap. 15, p. 211) *È curioso, gli uomini parlano sempre come esperti anche se possiedono solo una piccola Honda 50. Invece una donna può guidare per tutta la vita ma Harley superaccessoriata e sentirsi sempre insicura nella sua competenza. (cap. 15, p. 213) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] nllkljpqcg1a0oqvx8pqktu32by3xhp 1223504 1223503 2022-08-20T16:30:14Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[femminismo separatista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) *"Quando una donna mi dice: 'se volessi un uomo starei con uno vero', io le rispondo: 'io non sto con un uomo finito sto con una vera butch.'"(cap. 13, p. 171) *"Oggi compio [[ventun anni]] e mi sento vecchia", dissi invece.<br>Il sorriso di Jan era triste. "Ne hai passate tante. C'è un'età che non si calcola in anni. Sai quando tagliano un albero e contano gli anelli? Tu hai un sacco di anelli nel tuo tronco [...]". (cap. 13, p. 173) *"[...] Nel [[sogni dai libri|sogno]] avevo la barba e il petto piatto. Ero così felice. È una parte di me che non so spiegare, capisci? [...] È una cosa vecchia dentro di me. Una cosa che riguarda il fatto di crescere diversa. Nella mia vita non ho mai voluto sentirmi diversa, nel sogno invece mi piaceva e stavo con altre persone che erano diverse come me. [...] Ma nel sogno non si trattava di essere gay ma di essere uomo o donna, capisci cosa intendo? Ho sempre pensato di dover dimostrare che sono come le altre donne, ma nel sogno non mi sentivo così. Forse non mi sentivo neanche una donna."<br>La luce della luna illuminava le rughe sulla fronte di Theresa. "Ti sentivi un uomo?"<br>"No" dissi scuotendo la testa "questa era la parte strana. Non mi sentivo né uomo né donna e mi piaceva essere una cosa diversa." (cap. 13, p. 176) *"Scrivimi una [[lettera]], un giorno."<be>"Non so dove spedirla."<br>"Scrivila lo stesso." (cap. 13, p. 188) *"[...] Io non mi sento un uomo intrappolato in un corpo di donna. Mi sento in trappola e basta." (cap. 14, p. 195) *All'inizio era tutto divertente. Il mondo aveva smesso di prendersela con me. Ma molto presto scoprii che passare non significava solo non essere più notata, voleva dire essere sepolta viva. Dentro di me ero sempre io, intrappolata con tutte le mie ferite e le mie paure. Ma al di fuori non ero più io.<br>[...] Camminavo per Elmwood diretta alla moto. Davanti a me una donna si voltò nervosamente a guardarmi. Rallentai il passo mentre lei attraversò la strada e scappava via. Aveva paura di me. Fu allora che mi resi conto che passare da uomo cambiava quasi tutto. (cap. 15, p. 211) *È curioso, gli uomini parlano sempre come esperti anche se possiedono solo una piccola Honda 50. Invece una donna può guidare per tutta la vita ma Harley superaccessoriata e sentirsi sempre insicura nella sua competenza. (cap. 15, p. 213) *[...] certificato di nascita, patente, tutti chiaramente al femminile. Come potevo procurarmi i documenti da uomo? [...] Senza uno straccio di documento non potevo nemmeno aprirmi un conto in banca, una carta di credito era fuori discussione. Mi sentivo una non-persona. Anche i fuorilegge probabilmente avevano più identità ufficiale di me. (cap. 15, p. 213) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] r71cuo73exsoy76pytksboic2g31wub 1223505 1223504 2022-08-20T16:37:28Z SunOfErat 12245 wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[femminismo separatista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) *"Quando una donna mi dice: 'se volessi un uomo starei con uno vero', io le rispondo: 'io non sto con un uomo finito sto con una vera butch.'"(cap. 13, p. 171) *"Oggi compio [[ventun anni]] e mi sento vecchia", dissi invece.<br>Il sorriso di Jan era triste. "Ne hai passate tante. C'è un'età che non si calcola in anni. Sai quando tagliano un albero e contano gli anelli? Tu hai un sacco di anelli nel tuo tronco [...]". (cap. 13, p. 173) *"[...] Nel [[sogni dai libri|sogno]] avevo la barba e il petto piatto. Ero così felice. È una parte di me che non so spiegare, capisci? [...] È una cosa vecchia dentro di me. Una cosa che riguarda il fatto di crescere diversa. Nella mia vita non ho mai voluto sentirmi diversa, nel sogno invece mi piaceva e stavo con altre persone che erano diverse come me. [...] Ma nel sogno non si trattava di essere gay ma di essere uomo o donna, capisci cosa intendo? Ho sempre pensato di dover dimostrare che sono come le altre donne, ma nel sogno non mi sentivo così. Forse non mi sentivo neanche una donna."<br>La luce della luna illuminava le rughe sulla fronte di Theresa. "Ti sentivi un uomo?"<br>"No" dissi scuotendo la testa "questa era la parte strana. Non mi sentivo né uomo né donna e mi piaceva essere una cosa diversa." (cap. 13, p. 176) *"Scrivimi una [[lettera]], un giorno."<be>"Non so dove spedirla."<br>"Scrivila lo stesso." (cap. 13, p. 188) *"[...] Io non mi sento un uomo intrappolato in un corpo di donna. Mi sento in trappola e basta." (cap. 14, p. 195) *All'inizio era tutto divertente. Il mondo aveva smesso di prendersela con me. Ma molto presto scoprii che passare non significava solo non essere più notata, voleva dire essere sepolta viva. Dentro di me ero sempre io, intrappolata con tutte le mie ferite e le mie paure. Ma al di fuori non ero più io.<br>[...] Camminavo per Elmwood diretta alla moto. Davanti a me una donna si voltò nervosamente a guardarmi. Rallentai il passo mentre lei attraversò la strada e scappava via. Aveva paura di me. Fu allora che mi resi conto che passare da uomo cambiava quasi tutto. (cap. 15, p. 211) *È curioso, gli uomini parlano sempre come esperti anche se possiedono solo una piccola Honda 50. Invece una donna può guidare per tutta la vita ma Harley superaccessoriata e sentirsi sempre insicura nella sua competenza. (cap. 15, p. 213) *[...] certificato di nascita, patente, tutti chiaramente al femminile. Come potevo procurarmi i documenti da uomo? [...] Senza uno straccio di documento non potevo nemmeno aprirmi un conto in banca, una carta di credito era fuori discussione. Mi sentivo una non-persona. Anche i fuorilegge probabilmente avevano più identità ufficiale di me. (cap. 15, p. 213) *{{NDR|Pagina del libro lasciato da Edwin}} ''È una sensazione particolare, questa doppia coscienza, questa sensazione di guardarsi sempre con gli occhi degli altri, di misurare la propria anima con il metro di un mondo che sta a guardare con divertito e disprezzo e pietà. Ci si sente sempre sdoppiati: americani e neri, due anime, due pensieri, due sforzi disgiunti, due ideali contrastanti in un unico corpo scuro, e solo grazie alla sua forza tenace non viene lacerato.'' (cap. 15, p. 217) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] gta4ndz4j10rhdkn0ash710fm49kjt9 1223506 1223505 2022-08-20T16:39:21Z SunOfErat 12245 /* Citazioni */ wikitext text/x-wiki '''Leslie Feinberg''' (1949 – 2014), personalità politica, saggista e attivista statunitense. ==''Stone Butch Blues''== ===[[Incipit]]=== Cara Theresa, è notte e sono sdraiata sul letto. Mi manchi, ho gli occhi gonfi e le lacrime mi scorrono calde sul viso. Fuori infuria un violento temporale estivo, con tuoni e lampi. Stasera ho camminato per le strade cercandoti nel volto di ogni donna che incrociavo, come ho fatto ogni sera di questo esilio solitario. Ho paura che non rivedrò mai più i tuoi occhi ridenti e canzonatori. (cap. 1, p. 15) ===Citazioni=== *Mentre parlava, la osservavo e mi dicevo che non sono altro che un'estranea, agli occhi di questa donna. Mi guarda ma non mi vede. Alla fine ha detto che detesta questa società per ciò che ha fatto alle "donne come me", che si odiano talmente da essere spinte ad apparire e comportarsi come uomini. Ho sentito il sangue affluirmi al volto, poi con tutta calma ho cominciato a dirle che le donne come me esistevano sin dall'alba dei tempi, da prima che ci fosse l'oppressione, e che allora quelle società le rispettavano, e lei ha messo su un'espressione molto interessata - ma ormai era già ora di andare. (cap. 1, p. 15) *Ero molto orgogliosa di non aver mai picchiato un'altra [[Butch (LGBT)|butch]], in tutti quegli anni. Il fatto è che io gli volevo bene, capivo la loro sofferenza e la loro vergogna perché ero molto simile a loro. [...] A loro modo, anche loro mi volevano bene. Mi proteggevano perché sapevo che non ero una 'butch del sabato sera'. Alle butch del fine settimana facevo paura perché ero stone, una donna-uomo di pietra. Se solo avessero saputo quanto mi sentivo impotente dentro! Ma le butch più anziane, loro sì conoscevano quello che mi aspettava e avrebbero voluto risparmiarmelo perché era molto doloroso. Quando arrivavo al bar vestita da uomo, un po' curva e impacciata, loro mi dicevano: "Sii fiera di te stessa" e mi aggiustavano la cravatta, più o meno come facevi tu. Erano come me, sapevano che non avevo scelta. Per questo non ho mai fatto a pugni con loro. Ci scambiavamo pacche sulla schiena nei bar, e ci guardavamo le spalle a vicenda in fabbrica. (cap. 1, p. 17) *Se la musica s'interrompeva perché alla porta c'erano i poliziotti, qualcuno riaccendeva il jukebox e allora ci scambiavamo i partner. Noi in giacca e cravatta facevamo coppia con le sorelle drag queen in abito femminile e scarpette. Non sembra vero, ma a quei tempi era illegale che due donne o due uomini ballassero insieme. Appena la musica finiva, le butch s'inchinavano, le partner femme facevano la riverenza e tutti tornavamo alle nostre sedie, alle nostre amanti e ai nostri drink, ad aspettare il fato che incombeva. (cap. 1, p. 18) {{NDR|nel [[gay bar]]}} *Ho sempre voluto dirti questo: in quel momento, ho avuto la certezza che capivi davvero come io mi sentivo nella vita. Soffocata dalla rabbia, con un tale senso di impotenza, incapace di proteggere me stessa o quelli che amavo di più, eppure decisa a resistere, a non arrendermi. (cap. 1, p. 21) *Pensavamo di aver vinto la guerra di liberazione quando adottammo la parola [[gay]]. E di colpo spuntarono come funghi professori, dottori e avvocati a dettarci le regole per incontrarci e parlare. Ci hanno mandate via, ci hanno fatto vergognare del nostro aspetto. Hanno detto che eravamo porci maschi sciovinisti, che eravamo il nemico. Ma erano cuori di donne quelli che hanno spezzato. Non è stato difficile mandarci via, ce ne siamo andate in silenzio. (cap. 1, p. 21) *A ogni cambio di stagione, quando arrivava il catalogo Sears, io ero la prima a sfogliarlo e non mi perdevo una pagina. Sul catalogo, le donne e le ragazze sembravano tutte uguali, e così pure gli uomini e i ragazzi. Io non c'ero, tra quelle ragazze. E nessuna donna adulta somigliava a me. a come sarei stata io da grande. Né in televisione, né fuori per strada, esistevano donne simili alla ragazzina riflessa in quello specchio. Lo sapevo, perché le cercavo continuamente. (cap. 2, p. 32) *La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il [[motti dai libri|motto]] della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. (cap. 2, pp. 35-36) *Proprio quando sembrava che le cose non potessero andar peggio, mi accorsi che mi stava crescendo il [[seno]]. Le [[mestruazioni]] non erano un problema: finché sanguinavo e lo sapevo solo io, era una cosa privata tra me e il mio corpo. Ma il seno! I ragazzi si sporgevano dai finestrini delle auto per gridarmi oscenità. Il signor Singer alla cassa della farmacia mi fissava il petto mentre pagavo le caramelle. Smisi di correre e di giocare a pallavolo perché odiavo avere male al seno mentre saltavo o correvo. Mi piaceva com'era fatto il mio corpo prima della pubertà. E pensavo, chissà perché, che non sarebbe mai cambiato, non a questo modo! (cap. 2, p. 36) *Donne forti e massicce in giacca e cravatta, i capelli imbrillantinati all'indietro. Erano le donne più belle che avessi mai visto. Alcune di loro ballavano un lento strette a donne in vestito da sera e tacchi alti che le abbracciavano teneramente. Solo a guardarle, morivo di desiderio. Era tutto ciò che avevo sperato nella vita. (cap. 3, p. 41) {{NDR|[[Butch (LGBT)|butch]] e [[Femme (LGBT)|femme]] nel [[gay bar]]}} *{{NDR|Le lesbiche [[femminismo separatista|separatiste]]}} "Hanno detto che le [[Butch (LGBT)|butch]] sono degli stronzi maschi sciovinisti!" [...] "Credo sia perché per loro donne e uomini sono due cose nettamente separate. Quindi le donne che secondo loro assomigliano agli uomini sono il nemico. E quelle che somigliano a me vanno a letto col nemico. Siamo troppo femminili per i loro gusti."<br>"Aspetta un attimo" la fermai "noi siamo troppo mascoline e voi troppo femminili? Cosa dovremmo fare, misurarci e stare nel mezzo preciso?"<br>"Le cose stanno cambiando" disse lei.<br>"Già" risposi. "Ma prima o poi torneranno com'erano."<br>"Le cose non tornano com'erano" sospirò lei "cambiano e basta." (cap. 13, pp. 167-168) *"Quando una donna mi dice: 'se volessi un uomo starei con uno vero', io le rispondo: 'io non sto con un uomo finito sto con una vera butch.'"(cap. 13, p. 171) *"Oggi compio [[ventun anni]] e mi sento vecchia", dissi invece.<br>Il sorriso di Jan era triste. "Ne hai passate tante. C'è un'età che non si calcola in anni. Sai quando tagliano un albero e contano gli anelli? Tu hai un sacco di anelli nel tuo tronco [...]". (cap. 13, p. 173) *"[...] Nel [[sogni dai libri|sogno]] avevo la barba e il petto piatto. Ero così felice. È una parte di me che non so spiegare, capisci? [...] È una cosa vecchia dentro di me. Una cosa che riguarda il fatto di crescere diversa. Nella mia vita non ho mai voluto sentirmi diversa, nel sogno invece mi piaceva e stavo con altre persone che erano diverse come me. [...] Ma nel sogno non si trattava di essere gay ma di essere uomo o donna, capisci cosa intendo? Ho sempre pensato di dover dimostrare che sono come le altre donne, ma nel sogno non mi sentivo così. Forse non mi sentivo neanche una donna."<br>La luce della luna illuminava le rughe sulla fronte di Theresa. "Ti sentivi un uomo?"<br>"No" dissi scuotendo la testa "questa era la parte strana. Non mi sentivo né uomo né donna e mi piaceva essere una cosa diversa." (cap. 13, p. 176) *"Scrivimi una [[lettera]], un giorno."<be>"Non so dove spedirla."<br>"Scrivila lo stesso." (cap. 13, p. 188) *"[...] Io non mi sento un uomo intrappolato in un corpo di donna. Mi sento in trappola e basta." (cap. 14, p. 195) *All'inizio era tutto divertente. Il mondo aveva smesso di prendersela con me. Ma molto presto scoprii che passare non significava solo non essere più notata, voleva dire essere sepolta viva. Dentro di me ero sempre io, intrappolata con tutte le mie ferite e le mie paure. Ma al di fuori non ero più io.<br>[...] Camminavo per Elmwood diretta alla moto. Davanti a me una donna si voltò nervosamente a guardarmi. Rallentai il passo mentre lei attraversò la strada e scappava via. Aveva paura di me. Fu allora che mi resi conto che passare da uomo cambiava quasi tutto. (cap. 15, p. 211) *È curioso, gli uomini parlano sempre come esperti anche se possiedono solo una piccola Honda 50. Invece una donna può guidare per tutta la vita ma Harley superaccessoriata e sentirsi sempre insicura nella sua competenza. (cap. 15, p. 213) *[...] certificato di nascita, patente, tutti chiaramente al femminile. Come potevo procurarmi i documenti da uomo? [...] Senza uno straccio di documento non potevo nemmeno aprirmi un conto in banca, una carta di credito era fuori discussione. Mi sentivo una non-persona. Anche i fuorilegge probabilmente avevano più identità ufficiale di me. (cap. 15, p. 213) *{{NDR|Pagina del libro lasciato da Edwin}} ''È una sensazione particolare, questa doppia coscienza, questa sensazione di guardarsi sempre con gli occhi degli altri, di misurare la propria anima con il metro di un mondo che sta a guardare con divertito e disprezzo e pietà. Ci si sente sempre sdoppiati: americani e neri, due anime, due pensieri, due sforzi disgiunti, due ideali contrastanti in un unico corpo scuro, e solo grazie alla sua forza tenace non viene lacerato.'' (cap. 15, p. 217) *Non era giusto. Per tutta la vita mi avevano detto che tutto, di me, era perverso e malato; se ero un uomo, però, diventavo "carino". Il fatto che mi accettassero come un uomo suonava con un ulteriore condanna di me come donna-uomo. (cap. 15, p. 218) ==Bibliografia== *Leslie Feinberg, ''Stone Butch Blues'', traduzione a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu, Il Dito e La Luna, 2004. ISBN 88-86633-30-0 ==Voci correlate== *[[Butch]] *[[Transessualità]] *[[Travestitismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Feinberg, Leslie}} [[Categoria:Attivisti statunitensi]] [[Categoria:Politici statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] ccme7p3zygyq1huby0jd060zarxzryj Clemente Maria Hofbauer 0 193321 1223520 1222578 2022-08-20T19:54:49Z AnjaQantina 1348 +immagine wikitext text/x-wiki [[File:Clément-Marie Hofbauer1.jpg|thumb|Clemente Maria Hofbauer]] San '''Clemente Maria Hofbauer''' (1750 – 1820), sacerdote austriaco. ==Citazioni su Clemente Maria Hofbauer== *{{NDR|La Congregazione del Santissimo Redentore}} ha dato a Vienna l'Apostolo dei tempi nuovi, e con l'aiuto di Dio agli altari un nuovo santo, il santo Clemente Maria Hofbauer.<br>Non sono cento anni che in un'epoca in cui la fede era assai decaduta per l'influsso della rivoluzione e delle guerre, egli, additando l'Eucaristia e ricevendo la Santa Comunione, infuse nuovo sangue nella gioventù e richiamò il popolo tedesco alla vita religiosa. ([[Franz Xaver Nagl]]) ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Hofbauer, Clemente Maria}} [[Categoria:Presbiteri austriaci]] [[Categoria:Santi]] 057ouxov0m0toxyx178a8uj51d1f0wl Doctor Strange nel Multiverso della Follia 0 193843 1223574 1222257 2022-08-21T08:53:59Z 158.148.74.193 wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano = Doctor Strange nel Multiverso della Follia |immagine = |didascalia = |titolo originale = Doctor Strange in the Multiverse of Madness |lingua originale = inglese |paese = [[Stati Uniti d'America]] |anno uscita = 2022 |genere = azione, avventura, fantastico, fantascienza, horror |regista = [[Sam Raimi]] |soggetto = [[Stan Lee]], [[Steve Ditko]] <small>(fumetto)</small> |sceneggiatore = [[Michael Waldron]] |produttore = [[Kevin Feige]] |produttore esecutivo = [[Victoria Alonso]], [[Eric Hauserman Carroll]], [[Scott Derrickson]], [[Jamie Christopher]], [[Louis D'Esposito]] |casa produzione = [[Marvel Studios]] |casa distribuzione italiana = [[Walt Disney Studios Motion Pictures]] |attori = * [[Benedict Cumberbatch]]: Dr. Stephen Strange * [[Elizabeth Olsen]]: Wanda Maximoff / Scarlet Witch * [[Chiwetel Ejiofor]]: Karl Mordo * [[Benedict Wong]]: Wong * [[Xochitl Gomez]]: America Chavez * [[Michael Stuhlbarg]]: Nicodemus West * [[Rachel McAdams]]: Christine Palmer |doppiatori italiani = * [[Francesco Bulckaen]]: Dr. Stephen Strange * [[Gemma Donati (doppiatrice)|Gemma Donati]]: Wanda Maximoff / Scarlet Witch * [[Massimo Rossi (doppiatore)|Massimo Rossi]]: Karl Mordo * [[Carlo Cosolo]]: Wong * [[Vittoria Bartolomei]]: America Chavez * [[Roberto Gammino]]: Nicodemus West * [[Gaia Bolognesi]]: Christine Palmer }} '''''Doctor Strange nel Multiverso della Follia''''', film statunitense del 2022 con [[Benedict Cumberbatch]] ed [[Elizabeth Olsen]], regia di [[Sam Raimi]]. ==Frasi== *{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] ad America}} Lo so. Ma nel grande calcolo del Multiverso, il tuo sacrificio vale più della tua vi-'''.''' ('''Defender Strange''') *{{NDR|Ad America}} Ma io ti conosco? ('''Dottor Strange''') *{{NDR|A Christine, mentre assiste lo scontro tra il Dottor Strange, Wong e Gargantos}} Oh, è incredibile. ('''Charlie''') *Wow. I maestri di Sancta Sanctorum di Hong Kong e Londra. ('''Rintrah''') *{{NDR|Rivolto al Dottor Strange e America}} Mi dispiace, Stephen. Spero che tu, più di tutti, capisca che non è Wanda Maximoff a minacciare la nostra realtà ma voi due. ('''Barone Mordo (della Terra-838)''') *Questo universo fa schifo! ('''America Chavez''') *Eoni fa, il primo demone, Chton, incise la sua magia nera in questa tomba. Gli stessi incantesimi furono poi trascritti nel Darkhold. Nessuno può dire quali mostri crudeli si trovino all'interno. ('''Wong''') *{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] rivolta a Scarlet Witch}} Esci subito dal mio universo! ('''Capitan Marvel (della Terra-838)''') *{{NDR|Rivolto al Barone Mordo (della Terra-838)}} Io so che uccidere Stephen Strange ti avrebbe fatto ottenere il Sancta Sanctorum per diventare lo Stregone Supremo e per unirti al tuo piccolo circo di clown, gli Illuminati! ('''Dottor Strange''') *{{NDR|Rivolto al Dottor Strange}} Adesso comincio a capire perché al tuo Mordo non piacevi per niente!!! ('''Barone Mordo (della Terra-838)''') *{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]]}} Wanda Maximoff, la tua mente è tenuta in ostaggio dal tuo sé alternativo. Forza, dammi la mano. Forse se riuscissi a liberarti dalle macerie l'incantesimo finirebbe. ('''Professor X (della Terra-838)''') *Il Dreamwalking. Che ipocrita! ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''') *{{NDR|Rivolto a Scarlet Witch, controllando il cadavere del Defender Strange}}: Questa volta per uccidermi non basterà uccidermi! ('''Dottor Strange''') *Non lo voglio nemmeno sapere! ('''Wong''') *{{NDR|Rivolta a Scarlet Witch}} Non posso batterti. Perciò ti darò quello che vuoi. ('''America Chavez''') *{{NDR|Rivolta furiosamente ad America per aver fatto terrorizzare Billy e Tommy della Terra-838}} Che cosa hai fatto?! ('''America Chavez''') *{{NDR|Rivolto ad America di non intervenire per far capire a Scarlet Witch per i suoi errori}} No. Non ancora. ('''America Chavez''') *{{NDR|A Billy e Tommy della Terra-838 che sono impauriti dalla sua presenza}} Non vi farei mai del male. Mai. {{NDR|sull'orlo di lacrime}} Non vi farei mai del male a nessuno. Non sono un mostro. Sono una... {{NDR|si volta dall'altra parte che ha stessa la sua variante 838, la vera madre dei due bambini, si mette a piangere per aver capito ai suoi errori che ha commesso}} Sono... Mi dispiace... Mi dispiace... ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''') *{{NDR|Dopo aver consolato Wanda, riferendosi a Billy e Tommy}} Sappi che saranno amati. ('''Wanda Maximoff (della Terra-838)''') *{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] al Dottor Strange}} Io ho aperto il Darkhold, e io devo richiuderlo. Nessuno sarà più tentato dal Darkhold. ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''') ==Dialoghi== *{{NDR|Durante lo scontro con Gargantos}}<br />'''Wong''': Un'antica usanza, prevede l'inchino in presenza dello Stregone Supremo.<br />'''Dottor Strange''': Sì, conosco le antiche usanze. *'''Dottor Strange''' {{NDR|dopo averla salvata da Gargantos}}: Non ti ucciderò, giovane. Mi sono appena fatto il culo per salvarti, ricordi? {{NDR|America gli consegna subito il suo sling ring}} Con i mostri giganti, so come gestirla, ma quello di ieri notte mi sei apparsa in sogno.<br />'''America Chavez''': Quello non era un sogno. Era un altro universo. *'''America Chavez''': Allora quanta esperienza avete con il Multiverso?<br />'''Dottor Strange''': Abbiamo esperienza con il Multiverso. Ultimamente c'è stato un episodio con Spider-Man.<ref>Riferimento al film ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021).</ref><br />'''America Chavez''': Cosa Man?<br />'''Dottor Strange''': Spider-Man, hai i poteri di un ragno.<br />'''Wong''': Da qui il nome.<br />'''America Chavez''': Che schifo! E somiglia ad un ragno?!<br />'''Dottor Strange e Wong''': No!<br />'''Dottor Strange''': No, somiglia ad un uomo.<br />'''Wong''': Spara ragnatele, sale sui muri.<br />'''Dottor Strange''': Esatto, quello.<br />'''America Chavez''': Dalle chiappe?!<br />'''Dottor Strange''': No.<br />'''Wong''': No.<br />'''Dottor Strange''': Be', forse. Non lo so. In verità, spero di no.<br />'''America Chavez''': Super strano. *'''Dottor Strange''': Mele, giusto?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Con il tempo. {{NDR|gli dia un ramo di fiore}}<br />'''Dottor Strange''': Un profumo...<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Dolce.<br />'''Dottor Strange''': Volevo dire reale.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Oh, è tutto molto reale, grazie. Ho lasciato la magia alle spalle.<br />'''Dottor Strange''': Sì, lo vedo.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Immaginavo che ti saresti fatto vivo per parlare di quello che è successo a Westview. Ho commesso degli errori e ferito delle persone...<br />'''Dottor Strange''': Ma poi hai sistemato tutto e questo non è mai stato in dubbio. Non sono qui per parlare di Westview.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': E perché sei qui?<br />'''Dottor Strange''': Ci serve il tuo aiuto.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Per cosa?<br />'''Dottor Strange''': Cosa sai del Multiverso?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Il Multiverso. Visione aveva le sue teorie. Credeva che fosse reale e pericoloso.<br />'''Dottor Strange''': Be', non aveva torto. {{NDR|riferendosi ad America Chavez}} Abbiamo trovato una ragazza in grado di viaggiarci attraverso, ma la stanno inseguendo.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Chi la insegue?<br />'''Dottor Strange''': Una specie di demone. Uno che brama i suoi poteri. L'abbiamo portata a Kamar-Taj, e abbiamo le nostre difese, ma ci farebbe comodo un Avenger.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Ci sono altri Avengers.<br />'''Dottor Strange''': Sì, ma quando devi scegliere tra l'arciere con la cresta {{NDR|Occhio di Falco}} e i vari combattenti del crimine associati agli insetti {{NDR|Spider-Man, Ant-Man e Wasp}} oppure una delle più potenti detentrici di magia sul pianeta... È una decisione facile. Vieni a Kamar-Taj. E riavrai la tua immagine sui lunch box.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': E se tu portassi America qui?<br />'''Dottor Strange''': Qui?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Sì, so che cosa vuol dire essere soli perseguitati per delle capacità che non hai mai voluto e io posso proteggerla. Non mi avevi detto il suo nome, vero?<br />'''Dottor Strange''': No. No, non l'ho detto.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': No. Sai, l'ESA era la parte facile. Il mentire, un po' meno. {{NDR|gli scopre l'amara verità, diventando Scarlet Witch e gli mostra una foresta oscura e il libro del ''Darkhold''}}<br />'''Dottor Strange''': Il ''Darkhold''.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu conosci il Darkhold?<br />'''Dottor Strange''': So che è il Libro dei Dannati e che corrompe ogni cosa e ogni persona che lo tocchi. Mi domando che effetto avuto su di te.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Il Darkhold mi ha mostrato solo la verità. Tutto quello che ho perso potrebbe essere mio di nuovo.<br />'''Dottor Strange''': Cosa vuoi da America? Cosa vuoi dal Multiverso?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Voglio lasciare questa realtà e andare in una dove posso stare con i miei figli.<br />'''Dottor Strange''': Wanda, i tuoi figli non sono reali. Li hai creati utilizzando la magia.<ref>Riferimento alla miniserie televisiva ''[[WandaVision]]'' (2021).</ref><br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': È quello che fa ogni mamma. Se tu sapessi che esisteva un universo dove sei stato felice non vorresti tornare là?<br />'''Dottor Strange''': Io sono felice.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Io, più degli altri, so riconoscere l'autoillusione.<br />'''Dottor Strange''': Quello che stai facendo è una flagrante violazione di ogni legge naturale, se prenderai i poteri di quella bambina, lei non sopravviverà!<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Non mi diverte fare del male, Stephen. Ma non è una bambina. È un essere sovrannaturale. Poteri così intesi potrebbero causare distruzioni in questo ed altri mondi. Il suo sacrificio... sarebbe un bene superiore.<br />'''Dottor Strange''': Puoi dire addio al lunch box... Perché quella è il tipo di giustificazione che usano i nostri nemici.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': È quella che hai usato tu quando hai dato a Thanos la Gemma del Tempo?<ref>Riferimento al film ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018).</ref><br />'''Dottor Strange''': Quella era una guerra, ho fatto quello che dovevo fare.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu infrangi le regole e diventi un eroe. Lo faccio io, e divento il nemico. Non mi sembra giusto.<br />'''Dottor Strange''': Ora che succederà?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Torna a Kamar-Taj e preparati a consegnare America Chavez entro il tramonto. Pacificamente. Dopo di che... Credo che non mi vedrai mai più. {{NDR|fa per andarsene}}<br />'''Dottor Strange''': E se non lo facessimo?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Allora non sarà Wanda a venirla a prendere. Sarà Scarlet Witch. {{NDR|si allontana}} *'''Wong''': Scarlet Witch.<br />'''Dottor Strange''': Wanda non c'è più. Lei possiede il Darkhold, e il Darkhold possiede lei.<br />'''Wong''': Scarlet Witch è dotata di una magia imperscrutabile. Lei può riscrivere la realtà come vuole ed è profetizzato che regnerà o annichilirà il cosmo.<br />'''Dottor Strange''': Si è impossessata di un'intera città utilizzando la mente. Se ottenesse il potere di America potrebbe assoggettare l'intero Multiverso.<br />'''America Chavez''': Allora, la persona da cui sei andato a chiedere aiuto e a cui hai detto esattamente dove mi trovo è la persona che sta cercando di uccidermi?<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Wong''': Sospendete le lezioni e armate gli allievi. Kamar-Taj deve diventare una fortezza. *'''Wong''' {{NDR|Scarlet Witch arriva a Kamar-Taj dietro le nube oscure}}: Scegli le parole con saggezza. Il destino del Multiverso dipende da questo.<br />'''Dottor Strange''': Capito. Nessuna pressione. {{NDR|si avvicina a Wanda in volo}}<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|parlando di America}}: Tutto questo per una bambina che hai conosciuto ieri?!<br />'''Dottor Strange''': Wanda, sei comprensibilmente arrabbiata. Hai dovuto fare dei terribili sacrifici.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|riferendosi a Visione}}: Ho fatto un buco nella testa dell'uomo che amavo e non è servito a niente. Non parlarmi di sacrifici, Stephen Strange. {{NDR|avvicinandosi di più al Dottor Strange}} Se mi darai quello che voglio, ti manderò in un mondo dove vivere con Christine.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|allontanandosi un po'}}: L'intera potenza di Kamar-Taj è contro di te.<br />'''Wong''' {{NDR|agli altri Maestri delle Arti Mistiche}}: Posizione di difesa! Pronti!!<br />'''Dottor Strange''': Non osare entrare in questo luogo sacro, Wanda.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu non ti rendi conto di quanto io sia stata ragionevole.<br />'''Dottor Strange''': Certo. Libro dei Dannati, definirsi una strega, evocare mostri per rapire una giovane. Non lo definirei esattamente ragionevole.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Inviare quelle creature a darle la caccia è stato un atto di pietà. E nonostante le tue ipocrisie e i tuoi insulti, ti ho inviato a toglierti di mezzo in modo sicuro. Ora hai esaurito la mia pazienza, ma spero che tu possa comprendere che anche ora in quello che capiterà il mio comportamento sarà molto ragionevole. *'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Mi hai consegnato quelle vite solo per tenermi lontana dai miei figli.<br />'''Dottor Strange''': Tu hai preso quelle vite. Non puoi avere il permesso di entrare nel Multiverso.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Non sono un mostro, Stephen. Sono una madre.<br />'''Dottor Strange''': Wanda, tu non hai figli. Non esistono.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Oh, invece sì. In tutti gli altri universi. So che esistono. Perché io sogno i miei figli tutte... le notti. {{NDR|gli mostra nella sua altra realtà del Multiverso, aprendo lo stesso libro del Darkhold}} Sogno i miei ragazzi. La nostra vita insieme. Tutte le notti in medesimo sogno. E tutte le mattine... {{NDR|gli chiude l'oscuro libro}} in medesimo incubo.<br />'''Dottor Strange''': E se li raggiungessi? Che succederebbe all'altra te? Che succederebbe allo loro madre? {{NDR|Wanda senza più ottenere risposta per paura e rabbia, riprende lo scontro}} *'''America Chavez''' {{NDR|dopo che hanno letto sotto la statua del Supreme Strange della Terra-838}}: "Ha dato la vita per sconfiggere Thanos"?<br />'''Dottor Strange''': Già. Visto? Non siamo tutti cattivi. *'''Dottor Strange''': Ehi, camice da laboratorio! Dove siamo? Non so chi tu sia o cosa stia pensando di fare qui, ma di solito, in queste situazioni, gli scienziati senza nome non fanno una bella fine perciò... {{NDR|la scienziata si volta e si scopre di essere la variante di Christine}} Christine?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Ciao, Stephen. {{NDR|America esclama stupita}} Signorina Chavez. Ah, per rispondere la tua domanda, siete in un centro di ricerca ad alta sicurezza. Voi, insieme alla cappa senziente sarete sorvegliati e testati.<br />'''Dottor Strange''': Testati?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Be', sì. Voi provenite da un altro universo. Le... vostre firme magnetiche potrebbero essere radioattive e voi portatori di malattie per le quali non abbiamo cure. Da qui queste stupende bocce per pesci in policarbonato.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|mostrando le strane manette}}: Presumo che io debba ringraziare te per queste?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Sì, le ho create utilizzando le Sabbie di Nisanti. Una reliquia magica di Stephen 838.<br />'''Dottor Strange''': Stephen 838? Sarebbe una specie di me-cyborg?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Il nostro universo è 838 e abbiamo nominato il vostro 616.<br />'''Dottor Strange''': Oh, sicuramente conoscete bene il Multiverso se avete chi va in giro a catalogare la realtà.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Sì. Io, ricercatrice senior della Baxter Foundation e specializzata in Ricerca Multiversale.<br />'''Dottor Strange''': E come sei finita a lavorare qui? Ovunque sia.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Mi sono offerta volontaria. Al tuo funerale.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|impressionato}}: Grazie per la presenza.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''' {{NDR|vendendo le mani rovinate di Strange insieme all'altro}}: Le tue lesioni sono... sono simili, ma non identiche. Affascinante.<br />'''Dottor Strange''': Cosa eravamo noi, l'uno... l'uno per l'altra in questo universo?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Non siamo mai riusciti a capirlo.<br />'''Dottor Strange''': Sì? Questa è una cosa che abbiamo in comune. Christine, devi farci uscire da qui. Siamo tutti in grave pericolo. Ascolta, so che tu non mi conosci...<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': E non mi interessa. Qualunque cosa io fossi per te nel tuo universo non ha importanza.<br />'''Dottor Strange''': Perché no?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Perché sei pericoloso, Stephen.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|riferendosi a Scarlet Witch}}: Qualcuno del mio universo vuole quella ragazza e distruggerà questo posto, atomo dopo atomo, finché non otterrà quello che vuole. Perciò non m'importa se sei degli Avengers, o dello S.H.I.E.L.D....<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''' {{NDR|arrivando con le Sentinelle Ultron}}: Nessuna delle due.<br />'''Dottor Strange''': Allora cosa? L'HYDRA?<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Gli Illuminati ti riceveranno ora.<br />'''Dottor Strange''': Gli Illumi-cosa?! {{NDR|le manette le tengono, e si rivolge a Christine, prima di essere portato al cospetto degli Illuminati}} Che nessuno tocchi la ragazza. {{NDR|ad America}} Andrà tutto bene. *'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Stephen Strange, sei convocato dinanzi agli Illuminati. Io, il Barone Karl Mordo, Stregone Supremo denuncio...<br />'''Dottor Strange''': "Karl"? {{NDR|viene zittito da Capitan Carter mentre colpisce il suo scudo per terra vicino sotto i suoi talloni}}<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Captain Carter, il primo Avenger. Blackagar Boltagon, custode delle Nebbie Terrigene, sovrano degli Inumani.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|sarcastico}}: Blackagar Boltagon? Allora che si dice?<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Captain Marvel, protettrice del cosmo. E l'uomo vivente più intelligente... Reed Richards, dei Fantastici Quattro.<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Ciao, Stephen.<br />'''Dottor Strange''': "Fantastici Quattro". Non eravate nella hit parade negli anni sessanta?<br />'''Capitan Marvel (della Terra-838)''': Scusa tanto, pensi che sia uno scherzo?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|indicando ironicamente a Black Bolt}}: Be', c'è un tipo con una forchetta in testa perciò, sì, un pochino. {{NDR|Black Bolt gli fa il segno di tacere}}<br />'''Capitan Carter (della Terra-838)''': Ringrazia che Black Bolt non voglia conversare con te.<br />'''Dottor Strange''': Perché? Ha l'alito cattivo?<br />'''Capitan Carter (della Terra-838)''': Questo Strange è più arrogante del nostro.<br />'''Dottor Strange''': No, solo più vivo.<br />'''Capitan Marvel (della Terra-838)''': Per ora.<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Stephen, la tua venuta qui confonde e destabilizza la realtà. Più grande è il segno che lasci, più grande è il rischio di una Incursione.<br />'''Dottor Strange''': Incursione?<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Una Incursione avviene quando il confine tra due universi si erode e loro si scontrano, distruggendone uno o entrambi totalmente.<br />'''Capitan Carter (della Terra-838)''' {{NDR|parlando del Supreme Strange}}: Il tuo altro sé ha creato gli Illuminati per prendere le decisioni più pesanti e difficili. Oggi siamo qui per decidere cosa fare con te e la bambina {{NDR|America Chavez}}.<br />'''Capitan Marvel (della Terra-838)''': Perciò, prima di votare qualora avessi qualcosa di serio da dire, questo è il momento.<br />'''Dottor Strange''': Sì, c'è l'ho. Se vi preoccupano le Incursioni pensate davvero che io sia una minaccia più grande di Scarlet Witch?<br />'''Capitan Marvel (della Terra-838)''': Oh, pensiamo noi alla streghetta in caso cammini nei sogni.<br />'''Dottor Strange''': No. No, non potete. A meno che non mi consegnate il Libro dei Vishanti.<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Apprezziamo la tua preoccupazione, Stephen, ma non è Scarlet Witch che temiamo. In base per la nostra esperienza, il pericolo più grande per il Multiverso, risulta il Dottor Strange.<br />'''Dottor Strange''': Aspetta. Il vostro Dottor Strange? L'eroe più potente del mondo è morto sconfiggendo Thanos?<br />'''Professor X (della Terra-838)''' {{NDR|arrivando}}: Dovremmo dirgli la verità.<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Il nostro ultimo membro, il professor Charles Xavier.<br />'''Dottor Strange''': Quale verità?<br />'''Professor X (della Terra-838)''': Non è così che è morto il nostro Strange. *'''Professor X (della Terra-838)''': Il nostro Strange non è morto sconfiggendo Thanos. Eravamo in guerra. Tutti noi ci unimmo per tentare di fermare Thanos... Stephen, come al solito, scelse di farlo da solo.<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Si rivolse al Darkhold, inizio il Dreamwalking, sperando che la nostra salvezza potesse trovarsi nel Multiverso.<br />'''Capitan Marvel (della Terra-838)''': E indovina un po'? Non era così. Ma continuò a farlo comunque.<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Una notte, hai convocato tutti noi e confessato il tuo Dreamwalking. E le tue parole furono: "Abbiamo perso il controllo". Non ci hai mai raccontato, solo che inavvertitamente avevi innescato una Incursione. No, nostro amico, avevi causato l'annientamento di un altro universo.<br />'''Capitan Marvel (della Terra-838)''': Tutte le persone in quella realtà sono morte. Tutte.<br />'''Professor X (della Terra-838)''': Stephen rinunciò al maligno del Darkhold e ci aiutò a trovare il Libro dei Vishanti, un'arma che poi usammo insieme per sconfiggere Thanos. Ma rimaneva un'ultima minaccia. {{NDR|gli mostra telepaticamente al Dottor Strange il loro flashback per la morte del Supreme Strange}} *{{NDR|Nel flashback degli Illuminati}}<br />'''Professor X (della Terra-838)''' {{NDR|con tono triste}}: Mi mancherai, amico mio.<br />'''Supreme Strange (della Terra-838)''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Sono pronto.<br />'''Black Bolt (della Terra-838)''' {{NDR|uccidendolo volontariamente con riluttanza}}: Mi dispiace. *'''Dottor Strange''' {{NDR|dopo che il Professor X ha mostrato il loro flashback}}: L'avete detto a Christine?<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Sì.<br />'''Dottor Strange''': La statua... Come... come mai la statua? Avete costruito una statua!<br />'''Capitan Carter (della Terra-838)''': Il mondo ha bisogno di eroi. È stato difficile perché sapevamo di cosa fosse capace il nostro Strange. Forse, quello di cui ogni Dottor Strange è capace. *'''Professor X (della Terra-838)''': Stephen, se dovessi riuscire ad evadere da questa stanza, dovresti guidare America Chavez.<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Che diavolo dici?!<br />'''Professor X (della Terra-838)''': Salva la ragazza e raggiungi il Libro dei Vishanti.<br />'''Dottor Strange''': Cosa?! Il libro si trova qui?<br />'''Professor X (della Terra-838)''': Sì, hai costruito un waypoint.<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Charles, non possiamo fidarci!<br />'''Professor X (della Terra-838)''': Io ritengo che possiamo. Quando qualcuno inciampa e perde la direzione, non vuol dire che sia perso per sempre.<ref>Riferimento a una frase simile nel film ''[[X-Men - Giorni di un futuro passato]]'' (2014).</ref> Ora vedremmo che genere di Dottor Strange sei.<br />'''Dottor Strange''': Grazie. *'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Wanda, ferma. Lei è una donna innocente {{NDR|si riferisce alla Wanda Maximoff della Terra-838}}, ma puoi ancora fare la cosa giusta. Lasciala andare. Ti prego. Anche io ho dei figli. Comprendo il tuo dolore.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|riguarda alla Donna Invisibile}}: La loro madre è ancora viva?<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Sì.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Bene. Ci sarà qualcuno in grado di farli crescere.<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Wanda, Black Bolt potrebbe ucciderti con un sussurro dalla sua bocca. <br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Quale bocca? *'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Ancora non ti basta?<br />'''Capitan Carter (della Terra-838)''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Ho tutto il giorno libero.<ref>Riferimento alla stessa frase di [[Capitan America|Steve Rogers]] nel film ''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011).</ref> *'''Dottor Strange''': C'è nessuno?<br />'''Sinister Strange''': Fermo dove sei. Come sei arrivato qui?<br />'''Dottor Strange''': Per caso.<br />'''Sinister Strange''': Chi sei? Cosa sei, tu?<br />'''Dottor Strange''': Sono solo uno di noi.<br />'''Sinister Strange''': Dal Multiverso?<br />'''Dottor Strange''': Esatto.<br />'''Sinister Strange''': Provalo.<br />'''Dottor Strange''': Avevamo una sorella. Donna. Ma lei... È morta quando eravamo piccoli.<br />'''Sinister Strange''': Come?<br />'''Dottor Strange''': Noi giocavamo su un lago ghiacciato e... il giaccio ha ceduto. Non ho potuto salvarla.<br />'''Sinister Strange''': Esattamente così. Ma noi evitiamo l'argomento, vero?<br />'''Dottor Strange''': Sì, infatti. Suppongo che la tua realtà non sia sempre stata questa.<br />'''Sinister Strange''': Sospetto che fosse simile alla tua finché...<br />'''Dottor Strange''': Finché?<br />'''Sinister Strange''': Finché ho perso.<br />'''Dottor Strange''': Contro chi?<br />'''Sinister Strange''': Che cosa vuoi?<br />'''Dottor Strange''': Voglio solo tornare a casa.<br />'''Sinister Strange''': Ah. sì? Credimi io provo lasciare questo posto da molto tempo. {{NDR|gli mostra in compagnia il libro del Darkhold}}<br />'''Dottor Strange''': Il Darkhold. Tu sorvegli il Darkhold in questo universo?<br />'''Sinister Strange''': Sì. Per un valido motivo.<br />'''Dottor Strange''': È un inizio. Potrei usarlo. Potrebbe aiutarmi a comunicare con il mio universo.<br />'''Sinister Strange''': Attento. Il Darkhold esige un pesante tributo.<br />'''Dottor Strange''': Non vorrei sembrare insensibile, ma quale tributo ancor più pesante potrebbe essere richiesto?<br />'''Sinister Strange''': Non solo alla sua realtà. Al suo lettore.<br />'''Dottor Strange''': Mi dispiace che tu non abbia salvato il tuo universo, ma forse potresti aiutarmi a salvare il mio.<br />'''Sinister Strange''': Tu sei felice, Stephen?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|confuso}}: Cosa?<br />'''Sinister Strange''': Tu sei felice, Stephen? La domanda è che... Christine Palmer mi ha fatto al suo matrimonio. {{NDR|esclamando sadicamente}} Ho detto: "Sì, certo che sono felice! Sono un mago con il potere degli dei. Quale uomo non sarebbe felice?" E poi... sono tornato in questa maledetta casa stregata, mi sono seduto e mi sono chiesto perché avessi mentito. Non ho mai voluto che tutto questo accadesse. Cercavo un mondo dove le cose fossero diverse. Poi avevo Christine, dove io ero felice. Ma non l'ho trovato. Ho trovato soltanto altri noi. Allora ho fatto un favore agli altri Stephen. Hai mai fatto quel sogno in cui stai cadendo come se tu fossi stato spinto da un palazzo altissimo? {{NDR|Strange lo guarda scioccato}} Ecco, probabilmente ero io. {{NDR|gli mostra un occhio sulla fronte a causa dell'oscuro libro del Darkhold}} Il Darkhold esige un pesante tributo.<br />'''Dottor Strange''': Okay. Motivo in più per finirla e passarlo a me.<br />'''Sinister Strange''': Ecco il patto. Ti permetterò di usare il Darkhold se mi darai la tua Christine.<br />'''Dottor Strange''': Sì... Non credo che lei sarebbe d'accordo.<br />'''Sinister Strange''': No? {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}} L'immaginavo. {{NDR|iniziano a combattersi}} *'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Cosa ci fai con il Darkhold?! Vuoi fare il Dreamwalking?!<br />'''Dottor Strange''': È qualcosa di più del Dreamwalking.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Tutti voi Strange siete tutti uguali!<br />'''Dottor Strange''': Lo so. Hai ragione. Siamo tutti uguali. Ma adesso quella giovane {{NDR|America}} ha bisogno di me. E non posso fare assolutamente nulla senza il aiuto. Mentre sono incosciente, proteggi il mio corpo in caso loro mi attaccassero per la violazione.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': "Loro" chi?<br />'''Dottor Strange''': Le anime dei dannati. *'''Dottor Strange''': Sono io nel corpo dell'altro me {{NDR|Defender Strange}}.<br />'''America Chavez''': Vuoi prendere i miei poteri, vero? Prima che lo faccia Wanda. Okay. Ora capisco.<br />'''Dottor Strange''': No, America. Voglio dirti di averti fiducia in te stessa. Di fidarti dei tuoi poteri. È così che la fermeremo.<br />'''America Chavez''': Ma non riesco a controllarli. Io... <br />'''Dottor Strange''': Sì, invece. Hai sempre saputo farlo. Ogni volta che ci hai aperto un portale, dove ci hai mandati esattamente dove dovevamo andare.<br />'''America Chavez''': E allora la prima volta?<br />'''Dottor Strange''': Anche quella ti ha portato a questo momento in cui prenderai a calci nel culo quella strega. *'''Dottor Strange''': Stai bene?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': È finita?<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': America sta bene?<br />'''Dottor Strange''': Sta venendo qui a prenderci.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Wanda?<br />'''Dottor Strange''': No. {{NDR|lui e Christine vedono il libro del Darkhold a bruciare}} Dunque ha distrutto il Darkhold in tutti gli universi.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Ha fatto la cosa giusta.<br />'''Dottor Strange''': Sì, infatti.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Com'è il tuo universo?<br />'''Dottor Strange''': È molto bello. Vorrei potertelo mostrare.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Mi piacerebbe tanto. {{NDR|Stephen lo guarda almeno commosso e affascinato, ma lei si imbarazza}} Ma devo andare.<br />'''Dottor Strange''': Sì. Sì, lo so.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Però è un peccato. Sarebbe stata una grande Incursione.<br />'''Dottor Strange''': Ti amo. Ti amo in ogni universo. Non è che io non ho voglia tenere a qualcuno o che qualcuno tenga a me. È che... È che ho paura.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''' {{NDR|quasi sul punto di piangere}}: Sì. Sì. {{NDR|toccando il viso di Stephen}} Affronta le tue paure. Dottor Strange. *{{NDR|Nella scena dopo i titoli di coda}}<br />'''Clea''': Dottor Strange?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|si volta}}: Posso aiutarla?<br />'''Clea''': Lei ha causato un'Incursione e dobbiamo a rimediare. {{NDR|apre il portale della Dimensione Oscura}} Sempre che non abbia paura.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|mostrando di nuovo l'occhio sulla fronte}}: No, per niente. ==Note== <references/> == Altri progetti == {{interprogetto}} {{Marvel Cinematic Universe}} [[Categoria:Film del Marvel Cinematic Universe]] 61dnizl6yfzp8luqw83khckttj2pv95 1223585 1223574 2022-08-21T09:37:46Z Spinoziano 2297 Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/158.148.74.193|158.148.74.193]] ([[User talk:158.148.74.193|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:2.43.248.253|2.43.248.253]] wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano = Doctor Strange nel Multiverso della Follia |immagine = |didascalia = |titolo originale = Doctor Strange in the Multiverse of Madness |lingua originale = inglese |paese = [[Stati Uniti d'America]] |anno uscita = 2022 |genere = azione, avventura, fantastico, fantascienza, horror |regista = [[Sam Raimi]] |soggetto = [[Stan Lee]], [[Steve Ditko]] <small>(fumetto)</small> |sceneggiatore = [[Michael Waldron]] |produttore = [[Kevin Feige]] |produttore esecutivo = [[Victoria Alonso]], [[Eric Hauserman Carroll]], [[Scott Derrickson]], [[Jamie Christopher]], [[Louis D'Esposito]] |casa produzione = [[Marvel Studios]] |casa distribuzione italiana = [[Walt Disney Studios Motion Pictures]] |attori = * [[Benedict Cumberbatch]]: Dr. Stephen Strange * [[Elizabeth Olsen]]: Wanda Maximoff / Scarlet Witch * [[Chiwetel Ejiofor]]: Karl Mordo * [[Benedict Wong]]: Wong * [[Xochitl Gomez]]: America Chavez * [[Michael Stuhlbarg]]: Nicodemus West * [[Rachel McAdams]]: Christine Palmer |doppiatori italiani = * [[Francesco Bulckaen]]: Dr. Stephen Strange * [[Gemma Donati (doppiatrice)|Gemma Donati]]: Wanda Maximoff / Scarlet Witch * [[Massimo Rossi (doppiatore)|Massimo Rossi]]: Karl Mordo * [[Carlo Cosolo]]: Wong * [[Vittoria Bartolomei]]: America Chavez * [[Roberto Gammino]]: Nicodemus West * [[Gaia Bolognesi]]: Christine Palmer }} '''''Doctor Strange nel Multiverso della Follia''''', film statunitense del 2022 con [[Benedict Cumberbatch]] ed [[Elizabeth Olsen]], regia di [[Sam Raimi]]. ==Frasi== *{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] ad America}} Lo so. Ma nel grande calcolo del Multiverso, il tuo sacrificio vale più della tua vi... ('''Defender Strange''') *{{NDR|Ad America}} Ma io ti conosco? ('''Dottor Strange''') *{{NDR|A Christine, mentre assiste lo scontro tra il Dottor Strange, Wong e Gargantos}} Oh, è incredibile. ('''Charlie''') *Wow. I maestri di Sancta Sanctorum di Hong Kong e Londra. ('''Rintrah''') *{{NDR|Rivolto al Dottor Strange e America}} Mi dispiace, Stephen. Spero che tu, più di tutti, capisca che non è Wanda Maximoff a minacciare la nostra realtà ma voi due. ('''Barone Mordo (della Terra-838)''') *Questo universo fa schifo! ('''America Chavez''') *Eoni fa, il primo demone, Chton, incise la sua magia nera in questa tomba. Gli stessi incantesimi furono poi trascritti nel Darkhold. Nessuno può dire quali mostri crudeli si trovino all'interno. ('''Wong''') *{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] rivolta a Scarlet Witch}} Esci subito dal mio universo! ('''Capitan Marvel (della Terra-838)''') *{{NDR|Rivolto al Barone Mordo (della Terra-838)}} Io so che uccidere Stephen Strange ti avrebbe fatto ottenere il Sancta Sanctorum per diventare lo Stregone Supremo e per unirti al tuo piccolo circo di clown, gli Illuminati! ('''Dottor Strange''') *{{NDR|Rivolto al Dottor Strange}} Adesso comincio a capire perché al tuo Mordo non piacevi per niente!!! ('''Barone Mordo (della Terra-838)''') *{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]]}} Wanda Maximoff, la tua mente è tenuta in ostaggio dal tuo sé alternativo. Forza, dammi la mano. Forse se riuscissi a liberarti dalle macerie l'incantesimo finirebbe. ('''Professor X (della Terra-838)''') *Il Dreamwalking. Che ipocrita! ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''') *{{NDR|Rivolto a Scarlet Witch, controllando il cadavere del Defender Strange}}: Questa volta per uccidermi non basterà uccidermi! ('''Dottor Strange''') *Non lo voglio nemmeno sapere! ('''Wong''') *{{NDR|Rivolta a Scarlet Witch}} Non posso batterti. Perciò ti darò quello che vuoi. ('''America Chavez''') *{{NDR|Rivolta furiosamente ad America per aver fatto terrorizzare Billy e Tommy della Terra-838}} Che cosa hai fatto?! ('''America Chavez''') *{{NDR|Rivolto ad America di non intervenire per far capire a Scarlet Witch per i suoi errori}} No. Non ancora. ('''America Chavez''') *{{NDR|A Billy e Tommy della Terra-838 che sono impauriti dalla sua presenza}} Non vi farei mai del male. Mai. {{NDR|sull'orlo di lacrime}} Non vi farei mai del male a nessuno. Non sono un mostro. Sono una... {{NDR|si volta dall'altra parte che ha stessa la sua variante 838, la vera madre dei due bambini, si mette a piangere per aver capito ai suoi errori che ha commesso}} Sono... Mi dispiace... Mi dispiace... ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''') *{{NDR|Dopo aver consolato Wanda, riferendosi a Billy e Tommy}} Sappi che saranno amati. ('''Wanda Maximoff (della Terra-838)''') *{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] al Dottor Strange}} Io ho aperto il Darkhold, e io devo richiuderlo. Nessuno sarà più tentato dal Darkhold. ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''') ==Dialoghi== *{{NDR|Durante lo scontro con Gargantos}}<br />'''Wong''': Un'antica usanza, prevede l'inchino in presenza dello Stregone Supremo.<br />'''Dottor Strange''': Sì, conosco le antiche usanze. *'''Dottor Strange''' {{NDR|dopo averla salvata da Gargantos}}: Non ti ucciderò, giovane. Mi sono appena fatto il culo per salvarti, ricordi? {{NDR|America gli consegna subito il suo sling ring}} Con i mostri giganti, so come gestirla, ma quello di ieri notte mi sei apparsa in sogno.<br />'''America Chavez''': Quello non era un sogno. Era un altro universo. *'''America Chavez''': Allora quanta esperienza avete con il Multiverso?<br />'''Dottor Strange''': Abbiamo esperienza con il Multiverso. Ultimamente c'è stato un episodio con Spider-Man.<ref>Riferimento al film ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021).</ref><br />'''America Chavez''': Cosa Man?<br />'''Dottor Strange''': Spider-Man, hai i poteri di un ragno.<br />'''Wong''': Da qui il nome.<br />'''America Chavez''': Che schifo! E somiglia ad un ragno?!<br />'''Dottor Strange e Wong''': No!<br />'''Dottor Strange''': No, somiglia ad un uomo.<br />'''Wong''': Spara ragnatele, sale sui muri.<br />'''Dottor Strange''': Esatto, quello.<br />'''America Chavez''': Dalle chiappe?!<br />'''Dottor Strange''': No.<br />'''Wong''': No.<br />'''Dottor Strange''': Be', forse. Non lo so. In verità, spero di no.<br />'''America Chavez''': Super strano. *'''Dottor Strange''': Mele, giusto?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Con il tempo. {{NDR|gli dia un ramo di fiore}}<br />'''Dottor Strange''': Un profumo...<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Dolce.<br />'''Dottor Strange''': Volevo dire reale.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Oh, è tutto molto reale, grazie. Ho lasciato la magia alle spalle.<br />'''Dottor Strange''': Sì, lo vedo.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Immaginavo che ti saresti fatto vivo per parlare di quello che è successo a Westview. Ho commesso degli errori e ferito delle persone...<br />'''Dottor Strange''': Ma poi hai sistemato tutto e questo non è mai stato in dubbio. Non sono qui per parlare di Westview.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': E perché sei qui?<br />'''Dottor Strange''': Ci serve il tuo aiuto.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Per cosa?<br />'''Dottor Strange''': Cosa sai del Multiverso?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Il Multiverso. Visione aveva le sue teorie. Credeva che fosse reale e pericoloso.<br />'''Dottor Strange''': Be', non aveva torto. {{NDR|riferendosi ad America Chavez}} Abbiamo trovato una ragazza in grado di viaggiarci attraverso, ma la stanno inseguendo.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Chi la insegue?<br />'''Dottor Strange''': Una specie di demone. Uno che brama i suoi poteri. L'abbiamo portata a Kamar-Taj, e abbiamo le nostre difese, ma ci farebbe comodo un Avenger.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Ci sono altri Avengers.<br />'''Dottor Strange''': Sì, ma quando devi scegliere tra l'arciere con la cresta {{NDR|Occhio di Falco}} e i vari combattenti del crimine associati agli insetti {{NDR|Spider-Man, Ant-Man e Wasp}} oppure una delle più potenti detentrici di magia sul pianeta... È una decisione facile. Vieni a Kamar-Taj. E riavrai la tua immagine sui lunch box.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': E se tu portassi America qui?<br />'''Dottor Strange''': Qui?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Sì, so che cosa vuol dire essere soli perseguitati per delle capacità che non hai mai voluto e io posso proteggerla. Non mi avevi detto il suo nome, vero?<br />'''Dottor Strange''': No. No, non l'ho detto.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': No. Sai, l'ESA era la parte facile. Il mentire, un po' meno. {{NDR|gli scopre l'amara verità, diventando Scarlet Witch e gli mostra una foresta oscura e il libro del ''Darkhold''}}<br />'''Dottor Strange''': Il ''Darkhold''.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu conosci il Darkhold?<br />'''Dottor Strange''': So che è il Libro dei Dannati e che corrompe ogni cosa e ogni persona che lo tocchi. Mi domando che effetto avuto su di te.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Il Darkhold mi ha mostrato solo la verità. Tutto quello che ho perso potrebbe essere mio di nuovo.<br />'''Dottor Strange''': Cosa vuoi da America? Cosa vuoi dal Multiverso?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Voglio lasciare questa realtà e andare in una dove posso stare con i miei figli.<br />'''Dottor Strange''': Wanda, i tuoi figli non sono reali. Li hai creati utilizzando la magia.<ref>Riferimento alla miniserie televisiva ''[[WandaVision]]'' (2021).</ref><br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': È quello che fa ogni mamma. Se tu sapessi che esisteva un universo dove sei stato felice non vorresti tornare là?<br />'''Dottor Strange''': Io sono felice.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Io, più degli altri, so riconoscere l'autoillusione.<br />'''Dottor Strange''': Quello che stai facendo è una flagrante violazione di ogni legge naturale, se prenderai i poteri di quella bambina, lei non sopravviverà!<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Non mi diverte fare del male, Stephen. Ma non è una bambina. È un essere sovrannaturale. Poteri così intesi potrebbero causare distruzioni in questo ed altri mondi. Il suo sacrificio... sarebbe un bene superiore.<br />'''Dottor Strange''': Puoi dire addio al lunch box... Perché quella è il tipo di giustificazione che usano i nostri nemici.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': È quella che hai usato tu quando hai dato a Thanos la Gemma del Tempo?<ref>Riferimento al film ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018).</ref><br />'''Dottor Strange''': Quella era una guerra, ho fatto quello che dovevo fare.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu infrangi le regole e diventi un eroe. Lo faccio io, e divento il nemico. Non mi sembra giusto.<br />'''Dottor Strange''': Ora che succederà?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Torna a Kamar-Taj e preparati a consegnare America Chavez entro il tramonto. Pacificamente. Dopo di che... Credo che non mi vedrai mai più. {{NDR|fa per andarsene}}<br />'''Dottor Strange''': E se non lo facessimo?<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Allora non sarà Wanda a venirla a prendere. Sarà Scarlet Witch. {{NDR|si allontana}} *'''Wong''': Scarlet Witch.<br />'''Dottor Strange''': Wanda non c'è più. Lei possiede il Darkhold, e il Darkhold possiede lei.<br />'''Wong''': Scarlet Witch è dotata di una magia imperscrutabile. Lei può riscrivere la realtà come vuole ed è profetizzato che regnerà o annichilirà il cosmo.<br />'''Dottor Strange''': Si è impossessata di un'intera città utilizzando la mente. Se ottenesse il potere di America potrebbe assoggettare l'intero Multiverso.<br />'''America Chavez''': Allora, la persona da cui sei andato a chiedere aiuto e a cui hai detto esattamente dove mi trovo è la persona che sta cercando di uccidermi?<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Wong''': Sospendete le lezioni e armate gli allievi. Kamar-Taj deve diventare una fortezza. *'''Wong''' {{NDR|Scarlet Witch arriva a Kamar-Taj dietro le nube oscure}}: Scegli le parole con saggezza. Il destino del Multiverso dipende da questo.<br />'''Dottor Strange''': Capito. Nessuna pressione. {{NDR|si avvicina a Wanda in volo}}<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|parlando di America}}: Tutto questo per una bambina che hai conosciuto ieri?!<br />'''Dottor Strange''': Wanda, sei comprensibilmente arrabbiata. Hai dovuto fare dei terribili sacrifici.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|riferendosi a Visione}}: Ho fatto un buco nella testa dell'uomo che amavo e non è servito a niente. Non parlarmi di sacrifici, Stephen Strange. {{NDR|avvicinandosi di più al Dottor Strange}} Se mi darai quello che voglio, ti manderò in un mondo dove vivere con Christine.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|allontanandosi un po'}}: L'intera potenza di Kamar-Taj è contro di te.<br />'''Wong''' {{NDR|agli altri Maestri delle Arti Mistiche}}: Posizione di difesa! Pronti!!<br />'''Dottor Strange''': Non osare entrare in questo luogo sacro, Wanda.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Tu non ti rendi conto di quanto io sia stata ragionevole.<br />'''Dottor Strange''': Certo. Libro dei Dannati, definirsi una strega, evocare mostri per rapire una giovane. Non lo definirei esattamente ragionevole.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Inviare quelle creature a darle la caccia è stato un atto di pietà. E nonostante le tue ipocrisie e i tuoi insulti, ti ho inviato a toglierti di mezzo in modo sicuro. Ora hai esaurito la mia pazienza, ma spero che tu possa comprendere che anche ora in quello che capiterà il mio comportamento sarà molto ragionevole. *'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Mi hai consegnato quelle vite solo per tenermi lontana dai miei figli.<br />'''Dottor Strange''': Tu hai preso quelle vite. Non puoi avere il permesso di entrare nel Multiverso.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Non sono un mostro, Stephen. Sono una madre.<br />'''Dottor Strange''': Wanda, tu non hai figli. Non esistono.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Oh, invece sì. In tutti gli altri universi. So che esistono. Perché io sogno i miei figli tutte... le notti. {{NDR|gli mostra nella sua altra realtà del Multiverso, aprendo lo stesso libro del Darkhold}} Sogno i miei ragazzi. La nostra vita insieme. Tutte le notti in medesimo sogno. E tutte le mattine... {{NDR|gli chiude l'oscuro libro}} in medesimo incubo.<br />'''Dottor Strange''': E se li raggiungessi? Che succederebbe all'altra te? Che succederebbe allo loro madre? {{NDR|Wanda senza più ottenere risposta per paura e rabbia, riprende lo scontro}} *'''America Chavez''' {{NDR|dopo che hanno letto sotto la statua del Supreme Strange della Terra-838}}: "Ha dato la vita per sconfiggere Thanos"?<br />'''Dottor Strange''': Già. Visto? Non siamo tutti cattivi. *'''Dottor Strange''': Ehi, camice da laboratorio! Dove siamo? Non so chi tu sia o cosa stia pensando di fare qui, ma di solito, in queste situazioni, gli scienziati senza nome non fanno una bella fine perciò... {{NDR|la scienziata si volta e si scopre di essere la variante di Christine}} Christine?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Ciao, Stephen. {{NDR|America esclama stupita}} Signorina Chavez. Ah, per rispondere la tua domanda, siete in un centro di ricerca ad alta sicurezza. Voi, insieme alla cappa senziente sarete sorvegliati e testati.<br />'''Dottor Strange''': Testati?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Be', sì. Voi provenite da un altro universo. Le... vostre firme magnetiche potrebbero essere radioattive e voi portatori di malattie per le quali non abbiamo cure. Da qui queste stupende bocce per pesci in policarbonato.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|mostrando le strane manette}}: Presumo che io debba ringraziare te per queste?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Sì, le ho create utilizzando le Sabbie di Nisanti. Una reliquia magica di Stephen 838.<br />'''Dottor Strange''': Stephen 838? Sarebbe una specie di me-cyborg?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Il nostro universo è 838 e abbiamo nominato il vostro 616.<br />'''Dottor Strange''': Oh, sicuramente conoscete bene il Multiverso se avete chi va in giro a catalogare la realtà.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Sì. Io, ricercatrice senior della Baxter Foundation e specializzata in Ricerca Multiversale.<br />'''Dottor Strange''': E come sei finita a lavorare qui? Ovunque sia.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Mi sono offerta volontaria. Al tuo funerale.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|impressionato}}: Grazie per la presenza.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''' {{NDR|vendendo le mani rovinate di Strange insieme all'altro}}: Le tue lesioni sono... sono simili, ma non identiche. Affascinante.<br />'''Dottor Strange''': Cosa eravamo noi, l'uno... l'uno per l'altra in questo universo?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Non siamo mai riusciti a capirlo.<br />'''Dottor Strange''': Sì? Questa è una cosa che abbiamo in comune. Christine, devi farci uscire da qui. Siamo tutti in grave pericolo. Ascolta, so che tu non mi conosci...<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': E non mi interessa. Qualunque cosa io fossi per te nel tuo universo non ha importanza.<br />'''Dottor Strange''': Perché no?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Perché sei pericoloso, Stephen.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|riferendosi a Scarlet Witch}}: Qualcuno del mio universo vuole quella ragazza e distruggerà questo posto, atomo dopo atomo, finché non otterrà quello che vuole. Perciò non m'importa se sei degli Avengers, o dello S.H.I.E.L.D....<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''' {{NDR|arrivando con le Sentinelle Ultron}}: Nessuna delle due.<br />'''Dottor Strange''': Allora cosa? L'HYDRA?<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Gli Illuminati ti riceveranno ora.<br />'''Dottor Strange''': Gli Illumi-cosa?! {{NDR|le manette le tengono, e si rivolge a Christine, prima di essere portato al cospetto degli Illuminati}} Che nessuno tocchi la ragazza. {{NDR|ad America}} Andrà tutto bene. *'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Stephen Strange, sei convocato dinanzi agli Illuminati. Io, il Barone Karl Mordo, Stregone Supremo denuncio...<br />'''Dottor Strange''': "Karl"? {{NDR|viene zittito da Capitan Carter mentre colpisce il suo scudo per terra vicino sotto i suoi talloni}}<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Captain Carter, il primo Avenger. Blackagar Boltagon, custode delle Nebbie Terrigene, sovrano degli Inumani.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|sarcastico}}: Blackagar Boltagon? Allora che si dice?<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Captain Marvel, protettrice del cosmo. E l'uomo vivente più intelligente... Reed Richards, dei Fantastici Quattro.<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Ciao, Stephen.<br />'''Dottor Strange''': "Fantastici Quattro". Non eravate nella hit parade negli anni sessanta?<br />'''Capitan Marvel (della Terra-838)''': Scusa tanto, pensi che sia uno scherzo?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|indicando ironicamente a Black Bolt}}: Be', c'è un tipo con una forchetta in testa perciò, sì, un pochino. {{NDR|Black Bolt gli fa il segno di tacere}}<br />'''Capitan Carter (della Terra-838)''': Ringrazia che Black Bolt non voglia conversare con te.<br />'''Dottor Strange''': Perché? Ha l'alito cattivo?<br />'''Capitan Carter (della Terra-838)''': Questo Strange è più arrogante del nostro.<br />'''Dottor Strange''': No, solo più vivo.<br />'''Capitan Marvel (della Terra-838)''': Per ora.<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Stephen, la tua venuta qui confonde e destabilizza la realtà. Più grande è il segno che lasci, più grande è il rischio di una Incursione.<br />'''Dottor Strange''': Incursione?<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Una Incursione avviene quando il confine tra due universi si erode e loro si scontrano, distruggendone uno o entrambi totalmente.<br />'''Capitan Carter (della Terra-838)''' {{NDR|parlando del Supreme Strange}}: Il tuo altro sé ha creato gli Illuminati per prendere le decisioni più pesanti e difficili. Oggi siamo qui per decidere cosa fare con te e la bambina {{NDR|America Chavez}}.<br />'''Capitan Marvel (della Terra-838)''': Perciò, prima di votare qualora avessi qualcosa di serio da dire, questo è il momento.<br />'''Dottor Strange''': Sì, c'è l'ho. Se vi preoccupano le Incursioni pensate davvero che io sia una minaccia più grande di Scarlet Witch?<br />'''Capitan Marvel (della Terra-838)''': Oh, pensiamo noi alla streghetta in caso cammini nei sogni.<br />'''Dottor Strange''': No. No, non potete. A meno che non mi consegnate il Libro dei Vishanti.<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Apprezziamo la tua preoccupazione, Stephen, ma non è Scarlet Witch che temiamo. In base per la nostra esperienza, il pericolo più grande per il Multiverso, risulta il Dottor Strange.<br />'''Dottor Strange''': Aspetta. Il vostro Dottor Strange? L'eroe più potente del mondo è morto sconfiggendo Thanos?<br />'''Professor X (della Terra-838)''' {{NDR|arrivando}}: Dovremmo dirgli la verità.<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Il nostro ultimo membro, il professor Charles Xavier.<br />'''Dottor Strange''': Quale verità?<br />'''Professor X (della Terra-838)''': Non è così che è morto il nostro Strange. *'''Professor X (della Terra-838)''': Il nostro Strange non è morto sconfiggendo Thanos. Eravamo in guerra. Tutti noi ci unimmo per tentare di fermare Thanos... Stephen, come al solito, scelse di farlo da solo.<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Si rivolse al Darkhold, inizio il Dreamwalking, sperando che la nostra salvezza potesse trovarsi nel Multiverso.<br />'''Capitan Marvel (della Terra-838)''': E indovina un po'? Non era così. Ma continuò a farlo comunque.<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Una notte, hai convocato tutti noi e confessato il tuo Dreamwalking. E le tue parole furono: "Abbiamo perso il controllo". Non ci hai mai raccontato, solo che inavvertitamente avevi innescato una Incursione. No, nostro amico, avevi causato l'annientamento di un altro universo.<br />'''Capitan Marvel (della Terra-838)''': Tutte le persone in quella realtà sono morte. Tutte.<br />'''Professor X (della Terra-838)''': Stephen rinunciò al maligno del Darkhold e ci aiutò a trovare il Libro dei Vishanti, un'arma che poi usammo insieme per sconfiggere Thanos. Ma rimaneva un'ultima minaccia. {{NDR|gli mostra telepaticamente al Dottor Strange il loro flashback per la morte del Supreme Strange}} *{{NDR|Nel flashback degli Illuminati}}<br />'''Professor X (della Terra-838)''' {{NDR|con tono triste}}: Mi mancherai, amico mio.<br />'''Supreme Strange (della Terra-838)''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Sono pronto.<br />'''Black Bolt (della Terra-838)''' {{NDR|uccidendolo volontariamente con riluttanza}}: Mi dispiace. *'''Dottor Strange''' {{NDR|dopo che il Professor X ha mostrato il loro flashback}}: L'avete detto a Christine?<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Sì.<br />'''Dottor Strange''': La statua... Come... come mai la statua? Avete costruito una statua!<br />'''Capitan Carter (della Terra-838)''': Il mondo ha bisogno di eroi. È stato difficile perché sapevamo di cosa fosse capace il nostro Strange. Forse, quello di cui ogni Dottor Strange è capace. *'''Professor X (della Terra-838)''': Stephen, se dovessi riuscire ad evadere da questa stanza, dovresti guidare America Chavez.<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Che diavolo dici?!<br />'''Professor X (della Terra-838)''': Salva la ragazza e raggiungi il Libro dei Vishanti.<br />'''Dottor Strange''': Cosa?! Il libro si trova qui?<br />'''Professor X (della Terra-838)''': Sì, hai costruito un waypoint.<br />'''Barone Mordo (della Terra-838)''': Charles, non possiamo fidarci!<br />'''Professor X (della Terra-838)''': Io ritengo che possiamo. Quando qualcuno inciampa e perde la direzione, non vuol dire che sia perso per sempre.<ref>Riferimento a una frase simile nel film ''[[X-Men - Giorni di un futuro passato]]'' (2014).</ref> Ora vedremmo che genere di Dottor Strange sei.<br />'''Dottor Strange''': Grazie. *'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Wanda, ferma. Lei è una donna innocente {{NDR|si riferisce alla Wanda Maximoff della Terra-838}}, ma puoi ancora fare la cosa giusta. Lasciala andare. Ti prego. Anche io ho dei figli. Comprendo il tuo dolore.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''' {{NDR|riguarda alla Donna Invisibile}}: La loro madre è ancora viva?<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''': Sì.<br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Bene. Ci sarà qualcuno in grado di farli crescere.<br />'''Mister Fantastic (della Terra-838)''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Wanda, Black Bolt potrebbe ucciderti con un sussurro dalla sua bocca. <br />'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Quale bocca? *'''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''': Ancora non ti basta?<br />'''Capitan Carter (della Terra-838)''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Ho tutto il giorno libero.<ref>Riferimento alla stessa frase di [[Capitan America|Steve Rogers]] nel film ''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011).</ref> *'''Dottor Strange''': C'è nessuno?<br />'''Sinister Strange''': Fermo dove sei. Come sei arrivato qui?<br />'''Dottor Strange''': Per caso.<br />'''Sinister Strange''': Chi sei? Cosa sei, tu?<br />'''Dottor Strange''': Sono solo uno di noi.<br />'''Sinister Strange''': Dal Multiverso?<br />'''Dottor Strange''': Esatto.<br />'''Sinister Strange''': Provalo.<br />'''Dottor Strange''': Avevamo una sorella. Donna. Ma lei... È morta quando eravamo piccoli.<br />'''Sinister Strange''': Come?<br />'''Dottor Strange''': Noi giocavamo su un lago ghiacciato e... il giaccio ha ceduto. Non ho potuto salvarla.<br />'''Sinister Strange''': Esattamente così. Ma noi evitiamo l'argomento, vero?<br />'''Dottor Strange''': Sì, infatti. Suppongo che la tua realtà non sia sempre stata questa.<br />'''Sinister Strange''': Sospetto che fosse simile alla tua finché...<br />'''Dottor Strange''': Finché?<br />'''Sinister Strange''': Finché ho perso.<br />'''Dottor Strange''': Contro chi?<br />'''Sinister Strange''': Che cosa vuoi?<br />'''Dottor Strange''': Voglio solo tornare a casa.<br />'''Sinister Strange''': Ah. sì? Credimi io provo lasciare questo posto da molto tempo. {{NDR|gli mostra in compagnia il libro del Darkhold}}<br />'''Dottor Strange''': Il Darkhold. Tu sorvegli il Darkhold in questo universo?<br />'''Sinister Strange''': Sì. Per un valido motivo.<br />'''Dottor Strange''': È un inizio. Potrei usarlo. Potrebbe aiutarmi a comunicare con il mio universo.<br />'''Sinister Strange''': Attento. Il Darkhold esige un pesante tributo.<br />'''Dottor Strange''': Non vorrei sembrare insensibile, ma quale tributo ancor più pesante potrebbe essere richiesto?<br />'''Sinister Strange''': Non solo alla sua realtà. Al suo lettore.<br />'''Dottor Strange''': Mi dispiace che tu non abbia salvato il tuo universo, ma forse potresti aiutarmi a salvare il mio.<br />'''Sinister Strange''': Tu sei felice, Stephen?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|confuso}}: Cosa?<br />'''Sinister Strange''': Tu sei felice, Stephen? La domanda è che... Christine Palmer mi ha fatto al suo matrimonio. {{NDR|esclamando sadicamente}} Ho detto: "Sì, certo che sono felice! Sono un mago con il potere degli dei. Quale uomo non sarebbe felice?" E poi... sono tornato in questa maledetta casa stregata, mi sono seduto e mi sono chiesto perché avessi mentito. Non ho mai voluto che tutto questo accadesse. Cercavo un mondo dove le cose fossero diverse. Poi avevo Christine, dove io ero felice. Ma non l'ho trovato. Ho trovato soltanto altri noi. Allora ho fatto un favore agli altri Stephen. Hai mai fatto quel sogno in cui stai cadendo come se tu fossi stato spinto da un palazzo altissimo? {{NDR|Strange lo guarda scioccato}} Ecco, probabilmente ero io. {{NDR|gli mostra un occhio sulla fronte a causa dell'oscuro libro del Darkhold}} Il Darkhold esige un pesante tributo.<br />'''Dottor Strange''': Okay. Motivo in più per finirla e passarlo a me.<br />'''Sinister Strange''': Ecco il patto. Ti permetterò di usare il Darkhold se mi darai la tua Christine.<br />'''Dottor Strange''': Sì... Non credo che lei sarebbe d'accordo.<br />'''Sinister Strange''': No? {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}} L'immaginavo. {{NDR|iniziano a combattersi}} *'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Cosa ci fai con il Darkhold?! Vuoi fare il Dreamwalking?!<br />'''Dottor Strange''': È qualcosa di più del Dreamwalking.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Tutti voi Strange siete tutti uguali!<br />'''Dottor Strange''': Lo so. Hai ragione. Siamo tutti uguali. Ma adesso quella giovane {{NDR|America}} ha bisogno di me. E non posso fare assolutamente nulla senza il aiuto. Mentre sono incosciente, proteggi il mio corpo in caso loro mi attaccassero per la violazione.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': "Loro" chi?<br />'''Dottor Strange''': Le anime dei dannati. *'''Dottor Strange''': Sono io nel corpo dell'altro me {{NDR|Defender Strange}}.<br />'''America Chavez''': Vuoi prendere i miei poteri, vero? Prima che lo faccia Wanda. Okay. Ora capisco.<br />'''Dottor Strange''': No, America. Voglio dirti di averti fiducia in te stessa. Di fidarti dei tuoi poteri. È così che la fermeremo.<br />'''America Chavez''': Ma non riesco a controllarli. Io... <br />'''Dottor Strange''': Sì, invece. Hai sempre saputo farlo. Ogni volta che ci hai aperto un portale, dove ci hai mandati esattamente dove dovevamo andare.<br />'''America Chavez''': E allora la prima volta?<br />'''Dottor Strange''': Anche quella ti ha portato a questo momento in cui prenderai a calci nel culo quella strega. *'''Dottor Strange''': Stai bene?<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': È finita?<br />'''Dottor Strange''': Sì.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': America sta bene?<br />'''Dottor Strange''': Sta venendo qui a prenderci.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Wanda?<br />'''Dottor Strange''': No. {{NDR|lui e Christine vedono il libro del Darkhold a bruciare}} Dunque ha distrutto il Darkhold in tutti gli universi.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Ha fatto la cosa giusta.<br />'''Dottor Strange''': Sì, infatti.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Com'è il tuo universo?<br />'''Dottor Strange''': È molto bello. Vorrei potertelo mostrare.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Mi piacerebbe tanto. {{NDR|Stephen lo guarda almeno commosso e affascinato, ma lei si imbarazza}} Ma devo andare.<br />'''Dottor Strange''': Sì. Sì, lo so.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''': Però è un peccato. Sarebbe stata una grande Incursione.<br />'''Dottor Strange''': Ti amo. Ti amo in ogni universo. Non è che io non ho voglia tenere a qualcuno o che qualcuno tenga a me. È che... È che ho paura.<br />'''Christine Palmer (della Terra-838)''' {{NDR|quasi sul punto di piangere}}: Sì. Sì. {{NDR|toccando il viso di Stephen}} Affronta le tue paure. Dottor Strange. *{{NDR|Nella scena dopo i titoli di coda}}<br />'''Clea''': Dottor Strange?<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|si volta}}: Posso aiutarla?<br />'''Clea''': Lei ha causato un'Incursione e dobbiamo a rimediare. {{NDR|apre il portale della Dimensione Oscura}} Sempre che non abbia paura.<br />'''Dottor Strange''' {{NDR|mostrando di nuovo l'occhio sulla fronte}}: No, per niente. ==Note== <references/> == Altri progetti == {{interprogetto}} {{Marvel Cinematic Universe}} [[Categoria:Film del Marvel Cinematic Universe]] jpiuvkjow05bhybh9qew31tl97waolo Ms. Marvel (serie televisiva) 0 195169 1223533 1222482 2022-08-20T21:43:32Z Enigmista12 44683 /* Episodio 1, Generazione Perché */ wikitext text/x-wiki {{FictionTV |titoloitaliano= Ms. Marvel |titolooriginale= Ms. Marvel |paese= Stati Uniti d'America |annoprimatv= 2022 |tipofiction= serie |genere= fantastico, avventura, dramma adolescenziale |stagioni= 1 |episodi= 6 |linguaoriginale= Inglese |ideatore= Bisha K. Ali |attori = * [[Iman Vellani]]: Kamala Khan / Ms. Marvel * [[Matt Lintz]]: Bruno Carrelli * [[Yasmeen Fletcher]]: Nakia Bahadir * [[Zenobia Shroff]]: Muneeba Khan * [[Mohan Kapur]]: Yusuf Khan * [[Saagar Shaikh]]: Amir Khan * [[Nimra Bucha]]: Najma * Aramis Knight: Kareem / Red Dagger |doppiatori italiani = * [[Sara Labidi:]]: Kamala Khan / Ms. Marvel * [[Lorenzo Crisci]]: Bruno Carrelli * [[Veronica Benassi]]: Nakia Bahadir * [[Valeria Vidali]]: Muneeba Khan * [[Alessio Cigliano]]: Yusuf Khan * [[Emanuele Ruzza]]: Amir Khan * [[Irene Di Valmo]]: Najma * [[Federico Campaiola]]: Kareem / Red Dagger }} '''''Ms. Marvel''''', serie televisiva statunitense del 2022. == Episodio 1, ''Generazione Perché'' == * {{NDR|voce fuori campo di Kamala in un video del suo canale YouTube}} Finalmente, il momento che tutti voi aspettavate: il decimo e ultimo episodio della serie sulla supereroina più forte che c'è: Captain Marvel. Parleremo della battaglia per la Terra. Tutti conosciamo la storia: gli Avengers cercano di salvare il mondo, ma, a essere onesti, stanno perdendo malamente. Le navi aliene ci invadono, Thanos fa lo stronzo con le Gemme dell'Infinito e i nostri eroi sono spacciati. Ma ecco... che arriva Captain Marvel<ref>Eventi accaduti nel film ''[[Avengers: Endgame]]''</ref>! Chi è questa supereroina con una super acconciatura? Grazie alle mie intense ricerche e alla mia analisi delle interviste di Scott Lang, che tra l'altro sembra un tipo molto figo, ho scoperto molto su Captain Marvel, e conosco almeno tre cose vere su di lei. Prima: ha distrutto le navi di Thanos come un angelo fiammeggiante. E sapete? E' stata grandiosa nel farlo. Seconda: lei ha dato un pugno in faccia a Thanos. Senza offesa per gli altri Avengers, ma non credo lo sapessero fare. E terza: ogni tanto qualcuno può spuntare dal nulla e fare cose pazzesche. Lo so, alcuni diranno "ha abbandonato la Terra", ma avanti, non è vero! Ovviamente non sappiamo esattamente cos'abbia fatto, magari le serviva solamente una pausa. Una donna non può vivere? Mh? Magari scopriremo qualcosa di nuovo all'AvengerCon, sarò vestita da Captain Marvel, ovviamente. Comunque è tutto per questa settimana, la prossima comincerò una puntata divisa in due nella quale dirò perché credo che Thor sia segretamente un gamer. Ricordate, nuovi episodi ogni mercoledì, mettete like, commentate e iscrivetevi a Sloth Baby Production. ('''Kamala Khan''') *'''Yusuf Khan''': Amir, se continuerai a pregare senza sosta e senza darti modo di mangiare, prima o poi morirai di fame.<br/>'''Amir Khan''': Spero solo che Allah Subha'na ta'ala ti perdoni. *'''Amir Khan''': Mi raccomando, dì "Bismillah" prima di iniziare, ti servirà tutto l'aiuto possibile.<br/>'''Kamala Khan''': Neanche hai la patente. *'''Bruno Carrelli''': Mattinata brutta? Avevo scommesso che superavi l'esame, e i miei dieci dollari sono andati in fumo.<br/>'''Kamala Khan''': Sì, ho detto a mia madre di non scriverti più.<br/>'''Bruno Carrelli''': Molte persone non passano quell'esame, gli esaminatori si concentrano sulle cose inutili.<br/>'''Kamala Khan''': Ho colpito la sua macchina con la mia.<br/>'''Bruno Carrelli''': Oh. Allora è colpa tua. *'''Signor Wilson''': Ti darò un compito: voglio che tu vada a casa. Non dico adesso, intendo dopo la scuola. Poi guardati allo specchio e fatti una domanda: "Kamala, dimmi dimmi, chi è l'ombra che riflette me"?<br/>'''Kamala Khan''': Sta citando la canzone di ''[[Mulan]]''?<br/>'''Signor Wilson''': Sì, brava. Proprio quella.<br/>'''Kamala Khan''': Carina.<br/>'''Signor Wilson''': Okay Kamala, voglio dire che in questo momento vedo una ragazza divisa. "Lei è qui o è qui, dov'è Kamala? Chi lo sa, nessuno lo sa, neanch'io lo so, non vedo così in là". E lo capisco, so che la fantasia è divertente, molto divertente, ma adesso ho bisogno che cerchi di controllarti e torni alla realtà. *'''Sarto''': {{NDR|a Kamala, mentre sta provando un vestito}} Sei troppo bassa.<br/>'''Muneeba Khan''': Non è lei troppo bassa, è il vestito che è lungo. *'''Zia Ruby''': Hai sentito del fidanzamento di Fatima? E' finito.<br/>'''Muneeba Khan''': Oh, cos'è successo?<br/>'''Zia Ruby''': Ha deciso che non era pronta per impegnarsi. Così ora è in giro per l'Europa a "scoprire sé stessa". Insomma, che cosa dovrà mai scoprire di sé stessa?<br/>'''Kamala Khan''': Buon per lei. Voleva viaggiare per il mondo e ora lo sta realizzando. E' una bella cosa. {{NDR|Ruby e Muneeba la guardano male}}<br/>'''Sarto''': {{NDR|riferito a Kamala}} E' un guaio questa qui, eh?<br/>'''Zia Ruby''': Scoprirà che non ha un anello al dito, ecco cosa scoprirà. Sai, e quando l'ho vista, sembrava molto a suo agio con un ''gora'' di nome Rob in Belgio. {{NDR|riferita al vestito che Kamala sta provando}} Oh, sei troppo bassa per quello, ''Jaanu''.<br/>'''Muneeba Khan''': Sì, in effetti sei troppo bassa per quello. *'''Kamala Khan''': {{NDR|riferita alla sua bici, rimasta giù dall'autobus}} Quante probabilità ho di ritrovarla lì al mio ritorno?<br/>'''Bruno Carrelli''': A Jersey City? Oh, direi circa lo 0,0001% *{{NDR|nella scena post credit, due agenti del Damage Control vedono un video di Kamala che scatena i suoi poteri}}<br/>'''Deever''': A proposito, guarda qui: una ragazzina adolescente all'AvengerCon.<br/>'''Cleary''': AvengerCon? Magari qualche cosplayer che ha tempo da perdere.<br/>'''Deever''': Non questa qui. Non ho mai visto poteri come questi.<br/>'''Cleary''': Whoa. Sì, portala dentro. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Marvel Cinematic Universe}} [[Categoria:Serie televisive del Marvel Cinematic Universe]] [[Categoria:Serie televisive di supereroi]] df6vd459bb3cxi1786thkamfdnsd7ng Compagnia teatrale 0 195829 1223494 2022-08-20T15:06:06Z Sun-crops 10277 Inserimento in voce tematica wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} Citazioni sulla '''compagnia teatrale'''. *Non ho capito mai come si possano ottenere felici risultati, nelle intraprese teatrali, con un'accozzaglia d'individui, sbucati, chi sa donde, e messi insieme, Dio sa come, a cinquanta centesimi il pezzo, discordanti tra loro, che non si comprendono a vicenda, né sanno quel che si voglia, e che non aspirano ad altra meta, non hanno innanzi alla mente che il quindici ed il trenta del mese, per riscuotere il loro magro assegno. Cotesti messeri, posti, il più delle volte, intorno ad un solo di valore, non giungono ad altro che a costituire un tutto così disarmonico, così mostruoso, che quasi sempre cagiona nel pubblico un giusto risentimento il quale partorisce, immediata e logica conseguenza, la noia, il disprezzo; l'abbandono e la miseria. ([[Eduardo Scarpetta]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la}} {{s}} [[Categoria:Spettacolo]] [[Categoria:Teatro]] 6xsvoqyicqnv8161l17jsl72hwrrv8s Matteo Bussola 0 195832 1223531 2022-08-20T21:06:47Z AnjaQantina 1348 Nuova pagina wikitext text/x-wiki '''Matteo Bussola''' (1971 ― vivente), scrittore, fumettista e conduttore radiofonico italiano. ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Il rosmarino non capisce l'inverno''=== A cosa pensa una donna quando lascia qualcuno? Quando si innamora senza scampo? Quando non viene ritenuta all'altezza, quando le dicono che è troppo o troppo poco, quando le sembra di non capire una figlia, o una madre, quando comprende la fragilità di un padre, quando rifiuta destini già scritti o quando invece li accoglie, quando cerca di cavare il meglio che può dal poco che ha, quando viene ferita, tradita, umiliata, derisa, quando si ammala e il mondo la ignora o quando ha paura e nessuno la sente? ===''Il tempo di tornare a casa''=== Entriamo nel mondo lasciando qualcuno.<br> Abbandoniamo il respiro di nostra madre, il battito del suo cuore, la certezza del suo ventre. Il calore del suo sangue. Andiamo incontro alle braccia sconosciute di nostro padre, ai suoi occhi increduli. Seguirà l'incognita di altre voci, altri odori, altri sguardi, altre stanze. ===''L'invenzione di noi due''=== Cominciai a scrivere a mia moglie dopo che aveva del tutto smesso di amarmi.<br> Solo allora mi venne l'idea.<br> È triste, tragico persino, ma torniamo a occuparci delle cose quasi sempre quando sono finite. Forse la fine è l'unica condizione in grado di smuoverci davvero. Forse è solo che, per risvegliare il nostro desiderio di agire, abbiamo bisogno di una distanza, la sensazione di dover recuperare un'opportunità che ci appare lontanissima, perduta. Irrimediabile. ===''Notti in bianco, baci a colazione''=== Di lavoro faccio il padre.<br> Di professione disegno i fumetti.<br> Per passione, scrivo. ===''Sono puri i loro sogni''=== Era l'autunno del 1976, settembre era agli sgoccioli, il bambino alto mi disse:<br> ― Sai che abito vicino a casa tua?<br> Ci trovavamo agli armadietti della scuola materna, entrambi stavamo cercando di appendere le nostre giacche di una taglia in più sull'attaccapanni arancione. Le braccia mi tremavano, percorse da brividi di puro terrore. ==Bibliografia== *Matteo Bussola, ''Il rosmarino non capisce l'inverno'', Einaudi, 2022. ISBN 9788806254483 *Matteo Bussola, ''Il tempo di tornare a casa'', Einaudi, 2021. ISBN 9788806249427 *Matteo Bussola, ''L'invenzione di noi due'', Einaudi, 2022. ISBN 9788806253035 *Matteo Bussola, ''Notti in bianco, baci a colazione'', Einaudi, 2018. ISBN 9788806237868 *Matteo Bussola, ''Sono puri i loro sogni'', Einaudi, 2017. ISBN 9788806236229 ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Bussola, Matteo}} [[Categoria:Conduttori radiofonici italiani]] [[Categoria:Fumettisti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] ibfvimyatukivjbnalmk8hq8y77woej Sciabica 0 195834 1223546 2022-08-20T23:32:27Z Sun-crops 10277 Inserimento in voce tematica wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} Citazioni sulla '''sciabica''' o '''sciàbeca'''. *''«Soh, vaie, ch'è cchiena! | Soh, forza, ch'aonna!»<ref>Abbonda.</ref> | Tiranno, s'affonna | cu 'e piede 'int' 'arena. || 'Nu viecchio 'nturciglia<ref>Attorciglia.</ref> | 'na funa, ch'aumenta. | Quann'uno rallenta, | va n'ato e ripiglia. || Cappielle scagnate<ref>Stinti, scoloriti.</ref>; | nu sfuorzo ogne faccia; | cu 'e gamme e cu 'e braccia | d' 'o sole scuttate. || Nu sùvero<ref>Sughero.</ref> sponta, | già n'ato s'affaccia. | «P' 'o mare è bunaccia! | Soh, 'a maneca<ref>La manica, la parte anteriore del sacco della rete a sciabica.</ref> è pronta!» || «Tirammo, strignimmo, | ca 'a rezza se 'nzerra!<ref>Si chiude.</ref> | Soh, forza, sta 'nterra! | E aunimmo 'sti ccimme!»<ref>E uniamo queste cime!</ref> || «Soh, vaie, ch'è cchiena! | Soh, forza, ch'aonna!» | Sta rezza se mena | prianno<ref>Pregando.</ref> 'a Maronna. || «Soh, vaie, ch'è cchiena!»'' ([[Raffaele Viviani]]) ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Pesca (attività)|Pesca]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la}} {{s}} [[Categoria:Pesca]] ssykyd94d489mgxjtxhonjphkycjx70 1223547 1223546 2022-08-20T23:50:05Z Sun-crops 10277 fix wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} Citazioni sulla '''sciabica''' o '''sciàbeca'''. *''«Soh, vaie, ch'è cchiena! | Soh, forza, ch'aonna!<ref name=abundat>Abbonda.</ref>» | Tiranno, s'affonna | cu 'e piede int' 'arena. || Nu viecchio 'nturciglia<ref>Attorciglia.</ref> | na funa, ch'aumenta. | Quann'uno rallenta, | va n'ato e ripiglia. || Cappielle scagnate<ref>Stinti, scoloriti.</ref>; | nu sfuorzo ogne faccia; | cu 'e gamme e cu 'e braccia | d' 'o sole scuttate. || Nu sùvero<ref>Sughero.</ref> sponta, | già n'ato s'affaccia. | «P' 'o mare è bunaccia! | Soh, 'a maneca<ref>La manica, la parte anteriore del sacco della rete a sciabica.</ref> è pronta!» || «Tirammo, strignimmo, | ca 'a rezza se 'nzerra!<ref>Si chiude.</ref> | Soh, forza, sta 'nterra! | E aunimmo 'sti ccimme!<ref>E uniamo queste cime!</ref>» || «Soh, vaie, ch'è cchiena! | Soh, forza, ch'aonna!<ref name=abundat />» | Sta rezza se mena | prianno<ref>Pregando.</ref> 'a Maronna. || «Soh, vaie, ch'è cchiena!»'' ([[Raffaele Viviani]]) ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Pesca (attività)|Pesca]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la}} {{s}} [[Categoria:Pesca]] sus31wazpoxbthti4lq75unmmpc0gw1 Keely Hodgkinson 0 195835 1223549 2022-08-21T06:27:10Z Ibisco 49387 '''Keely Nicole Hodgkinson''' (2002 – vivente), mezzofondista britannica. wikitext text/x-wiki '''Keely Hodgkinson''' (2002 – vivente), mezzofondista britannica. {{Int|''[https://sprintnews.it/rubriche/grandi-campioni-contemporanei/straordinaria-stagione-keely-hodgkinson/ La straordinaria stagione di Keely Hodgkinson]''|Diego Sampaolo, ''sprintnews.it'', 24 novembre 2021.}} *Agli inizi della mia carriera non avevo un talento straordinario e non vinsi mai alcun titolo scolastico, anche se ci andai vicina. Mio padre mi consigliò di continuare con l'atletica. Mi ispirai a [[Jessica Ennis-Hill]], campionessa olimpica di eptathlon a Londra 2012. *Quando vinsi la mia prima medaglia ai Campionati scolastici britannici a 14 anni, decisi di impegnarmi più seriamente con l'atletica. I Campionati Europei Under 18 di Gyor in Ungheria divennero uno stimolo importante ad impegnarmi di più in allenamento. Mi dissi che mi sarebbe piaciuto gareggiare nella manifestazione continentale. Quell'anno incominciai a specializzarmi negli 800 metri dopo essermi concentrata in precedenza sulle distanze più lunghe. *Penso che molti record vengono battuti nelle finali dei grandi campionati perché in avvicinamento a queste manifestazioni non pensi troppo alle prestazioni cronometriche. Prima di battere il record di [[Kelly Holmes]]<ref>Il riferimento è alla gara degli 800 metri alle Olimpiadi di Tokio 2000 con cui Keely Hodgkinson ha conquistato l'argento e battuto il record britannico in questa distanza.</ref> non mi sono focalizzata troppo su questo tempo e mi sono solo concentrata su ogni singolo turno da superare. [...] Kelly ci ha parlato durante le Olimpiadi dandoci dei consigli. Sono state parole di saggezza. Ci ha detto di rimanere rilassate e di svolgere al meglio il nostro compito. È stato fantastico che Kelly Holmes fosse vicina a noi sostenendo tutte le atlete britanniche. Sembrava contenta che avessi battuto il suo record nazionale e che fosse arrivato il momento per batterlo. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Hodgkinson, Keely}} [[Categoria:Mezzofondisti britannici]] e754mbmde3uja0b8mguude0ophqel0e 1223551 1223549 2022-08-21T06:31:49Z Ibisco 49387 Foto wikitext text/x-wiki [[File:Keely Hodgkinson at the Birmingham Indoor Grand Prix in 2022.jpg|thumb|Keely Hodgkinson nel 2022]] '''Keely Nicole Hodgkinson''' (2002 – vivente), mezzofondista britannica. {{Int|''[https://sprintnews.it/rubriche/grandi-campioni-contemporanei/straordinaria-stagione-keely-hodgkinson/ La straordinaria stagione di Keely Hodgkinson]''|Diego Sampaolo, ''sprintnews.it'', 24 novembre 2021.}} *Agli inizi della mia carriera non avevo un talento straordinario e non vinsi mai alcun titolo scolastico, anche se ci andai vicina. Mio padre mi consigliò di continuare con l'atletica. Mi ispirai a [[Jessica Ennis-Hill]], campionessa olimpica di eptathlon a Londra 2012. *Quando vinsi la mia prima medaglia ai Campionati scolastici britannici a 14 anni, decisi di impegnarmi più seriamente con l'atletica. I Campionati Europei Under 18 di Gyor in Ungheria divennero uno stimolo importante ad impegnarmi di più in allenamento. Mi dissi che mi sarebbe piaciuto gareggiare nella manifestazione continentale. Quell'anno incominciai a specializzarmi negli 800 metri dopo essermi concentrata in precedenza sulle distanze più lunghe. *Penso che molti record vengono battuti nelle finali dei grandi campionati perché in avvicinamento a queste manifestazioni non pensi troppo alle prestazioni cronometriche. Prima di battere il record di [[Kelly Holmes]]<ref>Il riferimento è alla gara degli 800 metri alle Olimpiadi di Tokio 2000 con cui Keely Hodgkinson ha conquistato l'argento e battuto il record britannico in questa distanza.</ref> non mi sono focalizzata troppo su questo tempo e mi sono solo concentrata su ogni singolo turno da superare. [...] Kelly ci ha parlato durante le Olimpiadi dandoci dei consigli. Sono state parole di saggezza. Ci ha detto di rimanere rilassate e di svolgere al meglio il nostro compito. È stato fantastico che Kelly Holmes fosse vicina a noi sostenendo tutte le atlete britanniche. Sembrava contenta che avessi battuto il suo record nazionale e che fosse arrivato il momento per batterlo. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Hodgkinson, Keely}} [[Categoria:Mezzofondisti britannici]] 4krlhbxxdwks4umdj9c32q6polyy5gz Categoria:Mezzofondisti britannici 14 195836 1223552 2022-08-21T06:33:24Z Ibisco 49387 Nuova categoria wikitext text/x-wiki {{NotaCategorie|persone}} {{Nota Persone}} {{interprogetto}} [[Categoria:Mezzofondisti|Britannici]] [[Categoria:Atleti Britannici]] smsjo967dhb9ug2b7zhx5r7lz63wc1d 1223553 1223552 2022-08-21T06:34:18Z Ibisco 49387 wikitext text/x-wiki {{NotaCategorie|persone}} {{Nota Persone}} {{interprogetto}} [[Categoria:Mezzofondisti|Britannici]] [[Categoria:Atleti britannici]] kjzxpxcrexgktfkb4n3pnqtj6tvihqe Kelly Holmes 0 195837 1223554 2022-08-21T06:42:35Z Ibisco 49387 Dame '''Kelly Holmes''' (1970 – vivente), ex mezzofondista britannica. wikitext text/x-wiki Dame '''Kelly Holmes''' (1970 – vivente), ex mezzofondista britannica. ==Citazioni su Kelly Holmes== *Prima di battere il record di Kelly Holmes non mi sono focalizzata troppo su questo tempo e mi sono solo concentrata su ogni singolo turno da superare. [...] Kelly ci ha parlato durante le Olimpiadi dandoci dei consigli. Sono state parole di saggezza. Ci ha detto di rimanere rilassate e di svolgere al meglio il nostro compito. È stato fantastico che Kelly Holmes fosse vicina a noi sostenendo tutte le atlete britanniche. Sembrava contenta che avessi battuto il suo record nazionale e che fosse arrivato il momento per batterlo. ([[Keely Hodgkinson]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Holmes, Kelly}} [[Categoria:Mezzofondisti britannici]] h6bcrl53ta20c22yt31qb7uxt5ettre 1223555 1223554 2022-08-21T06:45:38Z Ibisco 49387 Foto wikitext text/x-wiki [[File:Kelly Holmes at Athens 2004 cropped.jpg|thumb|Kelly Holmes alle Olimpiadi di Atene 2004]] Dame '''Kelly Holmes''' (1970 – vivente), ex mezzofondista britannica. ==Citazioni su Kelly Holmes== *Prima di battere il record di Kelly Holmes non mi sono focalizzata troppo su questo tempo e mi sono solo concentrata su ogni singolo turno da superare. [...] Kelly ci ha parlato durante le Olimpiadi dandoci dei consigli. Sono state parole di saggezza. Ci ha detto di rimanere rilassate e di svolgere al meglio il nostro compito. È stato fantastico che Kelly Holmes fosse vicina a noi sostenendo tutte le atlete britanniche. Sembrava contenta che avessi battuto il suo record nazionale e che fosse arrivato il momento per batterlo. ([[Keely Hodgkinson]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Holmes, Kelly}} [[Categoria:Mezzofondisti britannici]] opj9a5e3lkp9ys7kv4870jloeikh02h Jessica Ennis-Hill 0 195838 1223556 2022-08-21T06:54:52Z Ibisco 49387 '''Jessica Phyllis Ennis-Hill''' (1986 – vivente), ex multiplista britannica.  wikitext text/x-wiki '''Jessica Phyllis Ennis-Hill''' (1986 – vivente), ex multiplista britannica.  ==Citazioni su Jessica Ennis-Hill== *Agli inizi della mia carriera non avevo un talento straordinario e non vinsi mai alcun titolo scolastico, anche se ci andai vicina. Mio padre mi consigliò di continuare con l'atletica. Mi ispirai a Jessica Ennis-Hill, campionessa olimpica di eptathlon a Londra 2012. ([[Keely Hodgkinson]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Ennis-Hill, Jessica}} [[Categoria:Atleti britannici]] c7h50qdr8x75vgkmlymq52957upd5xe 1223557 1223556 2022-08-21T06:57:07Z Ibisco 49387 Foto wikitext text/x-wiki [[File:Jessica Ennis Daegu 2011.jpg|thumb|Jessica Ennis-Hill nel 2011]] '''Jessica Phyllis Ennis-Hill''' (1986 – vivente), ex multiplista britannica.  ==Citazioni su Jessica Ennis-Hill== *Agli inizi della mia carriera non avevo un talento straordinario e non vinsi mai alcun titolo scolastico, anche se ci andai vicina. Mio padre mi consigliò di continuare con l'atletica. Mi ispirai a Jessica Ennis-Hill, campionessa olimpica di eptathlon a Londra 2012. ([[Keely Hodgkinson]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Ennis-Hill, Jessica}} [[Categoria:Atleti britannici]] 309td55ewxcu7x0usdrf3y3z5agku23 Isola Dawson 0 195839 1223559 2022-08-21T07:12:07Z Ibisco 49387 Inserimento in voce tematica wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} Citazioni sull''''Isola Dawson'''. *Di fronte c'è l'isola pumblea di Dawson che fu l'ultima residenza degli indios custoditi dai missionari italiani. E che fu la prima nuova residenza dei ministri di [[Salvador Allende|Allende]] quando venne il loro turno. ([[Daniele Del Giudice]]) ==Voci correlate== *[[Cile]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} [[Categoria:Cile]] [[Categoria:Isole]] tc6q0onpp5ijwh76fxr2rtrqcnhwi9l 1223561 1223559 2022-08-21T07:14:32Z Ibisco 49387 Foto wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Dawson Island West.jpg|thumb|Isola Dawson, [[Cile]]]] Citazioni sull''''Isola Dawson'''. *Di fronte c'è l'isola pumblea di Dawson che fu l'ultima residenza degli indios custoditi dai missionari italiani. E che fu la prima nuova residenza dei ministri di [[Salvador Allende|Allende]] quando venne il loro turno. ([[Daniele Del Giudice]]) ==Voci correlate== *[[Cile]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} [[Categoria:Cile]] [[Categoria:Isole]] tdyic6bejwn33b7oq8k6emve3tafvsz Discussioni utente:Daniele Fois 3 195840 1223562 2022-08-21T07:17:03Z Spinoziano 2297 Creata pagina con "{{benvenuto2|--~~~~}} ==[[Gianfranco Fini]]== Ciao. Non è accettabile indicare come fonte un semplice link a YouTube, magari a un telegiornale. La fonte dev'essere indicata in maniera chiara e precisa. Vedi [[Aiuto:Fonti]]. Grazie,--~~~~" wikitext text/x-wiki {{benvenuto2|-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST)}} ==[[Gianfranco Fini]]== Ciao. Non è accettabile indicare come fonte un semplice link a YouTube, magari a un telegiornale. La fonte dev'essere indicata in maniera chiara e precisa. Vedi [[Aiuto:Fonti]]. Grazie,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST) ofvlhj3b688g4kacyj5vx4hn6xsq3qj 1223571 1223562 2022-08-21T08:21:05Z Daniele Fois 91532 wikitext text/x-wiki {{benvenuto2|-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST)}} Ciao, ok provvedo ad integrare la fonte. ==[[Gianfranco Fini]]== Ciao. Non è accettabile indicare come fonte un semplice link a YouTube, magari a un telegiornale. La fonte dev'essere indicata in maniera chiara e precisa. Vedi [[Aiuto:Fonti]]. Grazie,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST) 2pd2ri4si1agfuu3qo1qtqy3965ha8m 1223577 1223571 2022-08-21T09:18:01Z Spinoziano 2297 wikitext text/x-wiki {{benvenuto2|-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST)}} ==[[Gianfranco Fini]]== Ciao. Non è accettabile indicare come fonte un semplice link a YouTube, magari a un telegiornale. La fonte dev'essere indicata in maniera chiara e precisa. Vedi [[Aiuto:Fonti]]. Grazie,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST) :Ciao, ok provvedo ad integrare la fonte. {{nf|10:21, 21 ago 2022‎|Daniele Fois}} ::Ma è proprio YouTube che è problematica come fonte, soprattutto non va bene citare video da canali non ufficiali e non autorevoli. Mi spiace ma quegli inserimenti sono da annullare, ti consiglio di usare fonti normali come articoli o libri di editori noti. Grazie, -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:17, 21 ago 2022 (CEST) 9yt4ca5h3xbxlgd4b350tb8fecqaxyg 1223580 1223577 2022-08-21T09:21:39Z Daniele Fois 91532 wikitext text/x-wiki {{benvenuto2|-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST)}} ==[[Gianfranco Fini]]== Ciao. Non è accettabile indicare come fonte un semplice link a YouTube, magari a un telegiornale. La fonte dev'essere indicata in maniera chiara e precisa. Vedi [[Aiuto:Fonti]]. Grazie,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST) :Ciao, ok provvedo ad integrare la fonte. {{nf|10:21, 21 ago 2022‎|Daniele Fois}} ::Ma è proprio YouTube che è problematica come fonte, soprattutto non va bene citare video da canali non ufficiali e non autorevoli. Mi spiace ma quegli inserimenti sono da annullare, ti consiglio di usare fonti normali come articoli o libri di editori noti. Grazie, -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:17, 21 ago 2022 (CEST) Francamente non mi sembra corretto eliminarle… la fonte è perfettamente attendibile poiché si sente a chiare lettere quello che l’interessato dichiara. Non voglio essere polemico ma l’accanimento mi pare infondato e insensato. m2ez23ldswyd0d0hjcf7mzdr9552w3d 1223584 1223580 2022-08-21T09:28:52Z Daniele Fois 91532 /* Gianfranco Fini */ wikitext text/x-wiki {{benvenuto2|-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST)}} ==[[Gianfranco Fini]]== Ciao. Non è accettabile indicare come fonte un semplice link a YouTube, magari a un telegiornale. La fonte dev'essere indicata in maniera chiara e precisa. Vedi [[Aiuto:Fonti]]. Grazie,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST) :Ciao, ok provvedo ad integrare la fonte. {{nf|10:21, 21 ago 2022‎|Daniele Fois}} ::Ma è proprio YouTube che è problematica come fonte, soprattutto non va bene citare video da canali non ufficiali e non autorevoli. Mi spiace ma quegli inserimenti sono da annullare, ti consiglio di usare fonti normali come articoli o libri di editori noti. Grazie, -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:17, 21 ago 2022 (CEST) Francamente non mi sembra corretto eliminarle… la fonte è perfettamente attendibile poiché si sente a chiare lettere quello che l’interessato dichiara. Non voglio essere polemico ma l’eliminzaione mi pare infondata e insensata. i8mi87jl4t577vwxtnvb7khv2294rts 1223594 1223584 2022-08-21T11:31:39Z Spinoziano 2297 /* Gianfranco Fini */ wikitext text/x-wiki {{benvenuto2|-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST)}} ==[[Gianfranco Fini]]== Ciao. Non è accettabile indicare come fonte un semplice link a YouTube, magari a un telegiornale. La fonte dev'essere indicata in maniera chiara e precisa. Vedi [[Aiuto:Fonti]]. Grazie,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST) :Ciao, ok provvedo ad integrare la fonte. {{nf|10:21, 21 ago 2022‎|Daniele Fois}} ::Ma è proprio YouTube che è problematica come fonte, soprattutto non va bene citare video da canali non ufficiali e non autorevoli. Mi spiace ma quegli inserimenti sono da annullare, ti consiglio di usare fonti normali come articoli o libri di editori noti. Grazie, -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:17, 21 ago 2022 (CEST) Francamente non mi sembra corretto eliminarle… la fonte è perfettamente attendibile poiché si sente a chiare lettere quello che l’interessato dichiara. Non voglio essere polemico ma l’eliminzaione mi pare infondata e insensata. {{nf|11:21, 21 ago 2022|Daniele Fois}} :Ho sistemato la forma, ma restano fonti di cattiva qualità, ti re-invito a leggere [[Aiuto:Fonti]] e a non abituarti a usare YouTube per prendere le citazioni. Grazie,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:31, 21 ago 2022 (CEST) gk55kkwbu0s6wqk0uml21sfqngfh4bn 1223596 1223594 2022-08-21T11:35:40Z Daniele Fois 91532 wikitext text/x-wiki {{benvenuto2|-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST)}} ==[[Gianfranco Fini]]== Ciao. Non è accettabile indicare come fonte un semplice link a YouTube, magari a un telegiornale. La fonte dev'essere indicata in maniera chiara e precisa. Vedi [[Aiuto:Fonti]]. Grazie,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 21 ago 2022 (CEST) :Ciao, ok provvedo ad integrare la fonte. {{nf|10:21, 21 ago 2022‎|Daniele Fois}} ::Ma è proprio YouTube che è problematica come fonte, soprattutto non va bene citare video da canali non ufficiali e non autorevoli. Mi spiace ma quegli inserimenti sono da annullare, ti consiglio di usare fonti normali come articoli o libri di editori noti. Grazie, -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:17, 21 ago 2022 (CEST) Francamente non mi sembra corretto eliminarle… la fonte è perfettamente attendibile poiché si sente a chiare lettere quello che l’interessato dichiara. Non voglio essere polemico ma l’eliminzaione mi pare infondata e insensata. {{nf|11:21, 21 ago 2022|Daniele Fois}} :Ho sistemato la forma, ma restano fonti di cattiva qualità, ti re-invito a leggere [[Aiuto:Fonti]] e a non abituarti a usare YouTube per prendere le citazioni. Grazie,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:31, 21 ago 2022 (CEST) Ok, capito. 👍🏻 7l2ow1jbu0mylmcm78qqkjdcb27dh8i Puerto Hambre 0 195841 1223566 2022-08-21T07:46:21Z Ibisco 49387 Inserimento in voce tematica wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} Citazioni si '''Puerto Hambre''', conosciuto anche come '''Port Famine''', sito archeologico del Cile. *A Port Famine, sede del centro geografico del Cile, sono arrivato a Punta Arenas [...]. Poteva darsi che di Punta Arenas, che una volta non era dov'è oggi, restasse qualcosa del primo insediamento: una colonia penale cilena della metà del diciannovesimo secolo i cui reclusi si ammutinavano periodicamente e facevano a pezzi i pochi immigrati cileni che provavano a vivere lì intorno. [...] Ma di quella colonia penale non c'è traccia. E nemmeno di Port Famine, a parte un cartello e una lapide per ricordare che [[Pedro Sarmiento de Gamboa|Pedro Sarmiento]], mentre andava alla ricerca della mitica Ciudad de los Césares, fondò qui nel Cinquecento, quando gli indigeni ci vivevano già da migliaia d'anni, la prima città e la chiamò Rey Felipe. Nessuno la conobbe mai con quel nome. ([[Daniele Del Giudice]]) *Circa tre anni dopo la sua fondazione ci passò l'inglese [[Thomas Cavendish]], e trovò solo i resti di persone morte per freddo e per fame. Con la concretezza dei corsari sostituì al nome regale quello più rispondente di Port Famine, 'Porto Carestia'. ([[Daniele Del Giudice]]) ==Voci correlate== *[[Cile]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Casiraghi, Charlotte}} [[Categoria:Cile]] [[Categoria:Siti archeologici]] 652g3zevr4u4w60ky896ow0dbazp47w 1223567 1223566 2022-08-21T07:52:45Z Ibisco 49387 Foto wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Estrecho de Magallanes - panoramio.jpg|thumb|Puerto Hambre, cippo commemorativo]] Citazioni si '''Puerto Hambre''', conosciuto anche come '''Port Famine''', sito archeologico del Cile. *A Port Famine, sede del centro geografico del Cile, sono arrivato a Punta Arenas [...]. Poteva darsi che di Punta Arenas, che una volta non era dov'è oggi, restasse qualcosa del primo insediamento: una colonia penale cilena della metà del diciannovesimo secolo i cui reclusi si ammutinavano periodicamente e facevano a pezzi i pochi immigrati cileni che provavano a vivere lì intorno. [...] Ma di quella colonia penale non c'è traccia. E nemmeno di Port Famine, a parte un cartello e una lapide per ricordare che [[Pedro Sarmiento de Gamboa|Pedro Sarmiento]], mentre andava alla ricerca della mitica Ciudad de los Césares, fondò qui nel Cinquecento, quando gli indigeni ci vivevano già da migliaia d'anni, la prima città e la chiamò Rey Felipe. Nessuno la conobbe mai con quel nome. ([[Daniele Del Giudice]]) *Circa tre anni dopo la sua fondazione ci passò l'inglese [[Thomas Cavendish]], e trovò solo i resti di persone morte per freddo e per fame. Con la concretezza dei corsari sostituì al nome regale quello più rispondente di Port Famine, 'Porto Carestia'. ([[Daniele Del Giudice]]) ==Voci correlate== *[[Cile]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Casiraghi, Charlotte}} [[Categoria:Cile]] [[Categoria:Siti archeologici]] 73fvm3dtivi12vf69f4n3yg27dsom1l Pedro Sarmiento de Gamboa 0 195842 1223568 2022-08-21T07:57:28Z Ibisco 49387 '''Pedro Sarmiento de Gamboa''' (1530 – 1590), navigatore, esploratore e astronomo spagnolo. wikitext text/x-wiki '''Pedro Sarmiento de Gamboa''' (1530 – 1590), navigatore, esploratore e astronomo spagnolo. ==Citazioni su Pedro Sarmiento de Gamboa== *Ma di quella colonia penale non c'è traccia. E nemmeno di [[Puerto Hambre|Port Famine]], a parte un cartello e una lapide per ricordare che Pedro Sarmiento, mentre andava alla ricerca della mitica Ciudad de los Césares, fondò qui nel Cinquecento, quando gli indigeni ci vivevano già da migliaia d'anni, la prima città e la chiamò Rey Felipe. Nessuno la conobbe mai con quel nome. ([[Daniele Del Giudice]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Sarmiento de Gamboa, Pedro}} [[Categoria:Astronomi]] [[Categoria:Esploratori spagnoli]] [[Categoria:Navigatori spagnoli]] imklvjuhphfy4x74qm2vfr1kgrcctzd 1223569 1223568 2022-08-21T07:59:16Z Ibisco 49387 Immagine wikitext text/x-wiki [[File:Pedro Sarmiento de Gamboa (RPS 16-11-2014) Alcalá de Henares.png|thumb|Pedro Sarmiento de Gamboa]] '''Pedro Sarmiento de Gamboa''' (1530 – 1590), navigatore, esploratore e astronomo spagnolo. ==Citazioni su Pedro Sarmiento de Gamboa== *Ma di quella colonia penale non c'è traccia. E nemmeno di [[Puerto Hambre|Port Famine]], a parte un cartello e una lapide per ricordare che Pedro Sarmiento, mentre andava alla ricerca della mitica Ciudad de los Césares, fondò qui nel Cinquecento, quando gli indigeni ci vivevano già da migliaia d'anni, la prima città e la chiamò Rey Felipe. Nessuno la conobbe mai con quel nome. ([[Daniele Del Giudice]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Sarmiento de Gamboa, Pedro}} [[Categoria:Astronomi]] [[Categoria:Esploratori spagnoli]] [[Categoria:Navigatori spagnoli]] 70fjc2th9m6hizes2u1fzjzq0nozg0d Categoria:Navigatori spagnoli 14 195843 1223570 2022-08-21T08:00:31Z Ibisco 49387 Nuova categoria wikitext text/x-wiki {{NotaCategorie|persone}} {{NotaPersone}} {{interprogetto}} [[Categoria:Spagnoli]] [[Categoria:Navigatori|Spagnoli]] fbl0pk0skip0maqjxuzrvgcvihdpprh Hua Chunying 0 195844 1223572 2022-08-21T08:26:51Z Spinoziano 2297 Creata pagina con "[[Immagine:中国外交部发言人华春莹 (cropped).png|miniatura|Hua Chunying nel 2019]] '''Hua Chunying''' (1970 – vivente), diplomatica e politica cinese. ==Citazioni di Hua Chunying== *{{NDR|Riguardo a [[Taiwan]], la parte [[Stati Uniti d'America|americana]]}} dovrebbe pensare in modo diverso. Se un certo stato negli Stati Uniti cerca di separarsi dagli Stati Uniti e di affermarsi come Paese, mentre un altro Paese continua a fornirgli armi e sostegno politico,..." wikitext text/x-wiki [[Immagine:中国外交部发言人华春莹 (cropped).png|miniatura|Hua Chunying nel 2019]] '''Hua Chunying''' (1970 – vivente), diplomatica e politica cinese. ==Citazioni di Hua Chunying== *{{NDR|Riguardo a [[Taiwan]], la parte [[Stati Uniti d'America|americana]]}} dovrebbe pensare in modo diverso. Se un certo stato negli Stati Uniti cerca di separarsi dagli Stati Uniti e di affermarsi come Paese, mentre un altro Paese continua a fornirgli armi e sostegno politico, il governo e il popolo degli Stati Uniti possono permetterlo?<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20220819064414/https://www.corriere.it/esteri/diretta-live/22_agosto_05/taiwan-cina-news-crisi-oggi-8d0d3a78-1482-11ed-ba37-430604c4cd74.shtml Taiwan Cina, news sulla crisi del 5 agosto]'', ''corriere.it'', 5 agosto 2022.</ref> *Ci sono 38 ristoranti di ravioli dello Shandong a Taipei e 68 con insegne dei noodle dello Shanxi. Il palato non mente. Il bambino perso per tanti anni tornerà alla patria.<ref>Da un post su Twitter; citato in ''[https://web.archive.org/web/20220808092231/https://www.corriere.it/esteri/22_agosto_08/taiwan-cina-pechino-caccia-sottomarini-acque-intorno-all-isola-esercitazioni-militare-1c8914fa-16f5-11ed-b75e-23db5ddc9f20.shtml Taiwan, Cina a caccia di sottomarini nelle acque intorno all’isola]'', ''corriere.it'', 8 agosto 2022.</ref> ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} [[Categoria:Diplomatici cinesi]] [[Categoria:Politici cinesi]] 5sdnio0kgkvrt1b1z7zam4r7mgkmjk6 Anupama Verma 0 195845 1223575 2022-08-21T09:03:23Z Spinoziano 2297 Creata pagina con "[[File:Anupama Verma at the premiere of 'The Saint'.jpg|miniatura|Anupama Verma nel 2014]] '''Anupama Verma''' (1981 – vivente), attrice e modella indiana. ==Citazioni di Anupama Verma== *Mangiare carne significa mangiare il cadavere di un animale torturato che non voleva morire. Incoraggiamo le persone a provare a diventare [[Vegetarianismo|vegetariani]] – per gli animali, l'ambiente e la propria salute. :''Eating flesh means eating the corpse of a tortured animal..." wikitext text/x-wiki [[File:Anupama Verma at the premiere of 'The Saint'.jpg|miniatura|Anupama Verma nel 2014]] '''Anupama Verma''' (1981 – vivente), attrice e modella indiana. ==Citazioni di Anupama Verma== *Mangiare carne significa mangiare il cadavere di un animale torturato che non voleva morire. Incoraggiamo le persone a provare a diventare [[Vegetarianismo|vegetariani]] – per gli animali, l'ambiente e la propria salute. :''Eating flesh means eating the corpse of a tortured animal who did not want to die. We are encouraging people to try going vegetarian - for animals, the environment and their own health.''<ref>{{en}} Citato in ''[https://www.ndtv.com/entertainment/save-animals-be-vegetarian-anupama-verma-628556 Save animals, be vegetarian: Anupama Verma]'', ''ndtv.com'', 28 settembre 2012.</ref> ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto|w=ਅਨੁਪਮਾ ਵਰਮਾ|w_site=pa}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Verma, Anupama}} [[Categoria:Attori indiani]] [[Categoria:Modelli indiani]] ru63af1nvg65h3le6he1hx7ov639tta 1223582 1223575 2022-08-21T09:25:10Z Spinoziano 2297 wikitext text/x-wiki [[File:Anupama Verma at the premiere of 'The Saint'.jpg|miniatura|Anupama Verma nel 2014]] '''Anupama Verma''' (1981 – vivente), attrice e modella indiana. ==Citazioni di Anupama Verma== *Mangiare carne significa mangiare il cadavere di un animale torturato che non voleva morire. Incoraggiamo le persone a provare a diventare [[Vegetarianismo|vegetariani]] – per gli animali, l'ambiente e la propria salute. :''Eating flesh means eating the corpse of a tortured animal who did not want to die. We are encouraging people to try going vegetarian - for animals, the environment and their own health.''<ref>{{en}} Citato in ''[https://www.ndtv.com/entertainment/save-animals-be-vegetarian-anupama-verma-628556 Save animals, be vegetarian: Anupama Verma]'', ''ndtv.com'', 28 settembre 2012.</ref> ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto|w=انوپاما_ورما|w_site=fa}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Verma, Anupama}} [[Categoria:Attori indiani]] [[Categoria:Modelli indiani]] bfvnn43vussyzwjpa9mmidsvs3jj0bh 1223590 1223582 2022-08-21T10:33:21Z Spinoziano 2297 wikitext text/x-wiki [[File:Anupama Verma at the premiere of 'The Saint'.jpg|miniatura|Anupama Verma nel 2014]] '''Anupama Verma''' (1981 – vivente), attrice e modella indiana. ==Citazioni di Anupama Verma== *Mangiare carne significa mangiare il cadavere di un animale torturato che non voleva morire. Incoraggiamo le persone a provare a diventare [[Vegetarianismo|vegetariane]] – per gli animali, l'ambiente e la propria salute. :''Eating flesh means eating the corpse of a tortured animal who did not want to die. We are encouraging people to try going vegetarian - for animals, the environment and their own health.''<ref>{{en}} Citato in ''[https://www.ndtv.com/entertainment/save-animals-be-vegetarian-anupama-verma-628556 Save animals, be vegetarian: Anupama Verma]'', ''ndtv.com'', 28 settembre 2012.</ref> ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto|w=انوپاما_ورما|w_site=fa}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Verma, Anupama}} [[Categoria:Attori indiani]] [[Categoria:Modelli indiani]] rzpt7bq82dyixe4rqn8ekaxwqo1lx9c Categoria:Voci con interprogetto verso Wikipedia in altra lingua - fa 14 195846 1223583 2022-08-21T09:27:09Z Spinoziano 2297 Creata pagina con "Questa categoria contiene voci collegate mediante {{tl|interprogetto}} a [[Aiuto:Interprogetto#Wikipedia_interlingua|una voce corrispondente in Wikipedia in lingua persiana]], perché non esiste la voce nella Wikipedia in italiano. Sono voci di cui considerare la creazione, almeno come abbozzi, nella [[w:|Wikipedia in italiano]]: idealmente questa categoria dovrebbe essere vuota. [[Categoria:Voci con interprogetto verso Wikipedia in altra lingua|fa]]" wikitext text/x-wiki Questa categoria contiene voci collegate mediante {{tl|interprogetto}} a [[Aiuto:Interprogetto#Wikipedia_interlingua|una voce corrispondente in Wikipedia in lingua persiana]], perché non esiste la voce nella Wikipedia in italiano. Sono voci di cui considerare la creazione, almeno come abbozzi, nella [[w:|Wikipedia in italiano]]: idealmente questa categoria dovrebbe essere vuota. [[Categoria:Voci con interprogetto verso Wikipedia in altra lingua|fa]] 60eme6jg31cnlw653pqpfsckecqr19z Thomas Cavendish 0 195848 1223587 2022-08-21T09:45:51Z Ibisco 49387 Sir '''Thomas Cavendish''', noto con il soprannome di '''the Navigator''' (1560 – 1592), navigatore, esploratore e corsaro inglese. wikitext text/x-wiki Sir '''Thomas Cavendish''', noto con il soprannome di '''''the Navigator''''' (1560 – 1592), navigatore, esploratore e corsaro inglese. ==Citazioni su Thomas Cavendish== *Circa tre anni dopo la sua fondazione ci passò l'inglese Thomas Cavendish, e trovò solo i resti di persone morte per freddo e per fame. Con la concretezza dei corsari sostituì al nome regale quello più rispondente di [[Puerto Hambre|Port Famine]], 'Porto Carestia'. ([[Daniele Del Giudice]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Cavendish, Thomas}} [[Categoria:Corsari]] [[Categoria:Esploratori britannici]] [[Categoria:Navigatori britannici]] r81djampz5bpefvhbruiefnnozlbpe4 1223588 1223587 2022-08-21T09:49:50Z Ibisco 49387 Ritratto wikitext text/x-wiki [[File:Thomas Lawrence - Portrait of Lord Cavendish - 60.267 - Indianapolis Museum of Art.jpg|thumb|Ritratto di Sir Thomas Cavendish]] Sir '''Thomas Cavendish''', noto con il soprannome di '''''the Navigator''''' (1560 – 1592), navigatore, esploratore e corsaro inglese. ==Citazioni su Thomas Cavendish== *Circa tre anni dopo la sua fondazione ci passò l'inglese Thomas Cavendish, e trovò solo i resti di persone morte per freddo e per fame. Con la concretezza dei corsari sostituì al nome regale quello più rispondente di [[Puerto Hambre|Port Famine]], 'Porto Carestia'. ([[Daniele Del Giudice]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} {{DEFAULTSORT:Cavendish, Thomas}} [[Categoria:Corsari]] [[Categoria:Esploratori britannici]] [[Categoria:Navigatori britannici]] 3bljwuzzbn7tvzqs23wcpgn2kwpm7k4 Discussioni utente:Edson Panis Kaseker 3 195849 1223595 2022-08-21T11:34:55Z Spinoziano 2297 Creata pagina con "{{benvenuto2|--~~~~}} ==Achille Bonito Oliva== Ciao, ho cancellato la sezione che avevi aperto in [[Discussione:Achille Bonito Oliva]] perché questa è Wikiquote, un'enciclopedia di citazioni, non ci occupiamo di fornire informazioni sugli autori. Grazie,--~~~~" wikitext text/x-wiki {{benvenuto2|-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:34, 21 ago 2022 (CEST)}} ==Achille Bonito Oliva== Ciao, ho cancellato la sezione che avevi aperto in [[Discussione:Achille Bonito Oliva]] perché questa è Wikiquote, un'enciclopedia di citazioni, non ci occupiamo di fornire informazioni sugli autori. Grazie,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:34, 21 ago 2022 (CEST) 10e563okx9znjiqvunbhuhjidgo6ocl Isola di re Giorgio 0 195850 1223598 2022-08-21T11:38:05Z Ibisco 49387 Inserimento in voce tematica wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} Citazioni sull''''isola di re Giorgio'''. *King George Island è al novantacinque per cento coperta da ghiacciai che scendono a barriera fino in mare, o si arrestano poco prima creando baiette di sassi e terriccio morenico che le basi delle diverse nazioni contendono agli [[elefante marino|elefanti marini]], ai pinguini, agli skua, oltre a reclamarsele tra loro. ([[Daniele Del Giudice]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} [[Categoria:Isole]] da65y1gi28ws28cdagr8lp3uv7xcat5 1223599 1223598 2022-08-21T11:40:32Z Ibisco 49387 Foto wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Taturowa Chata Arctowski Station Refugium closeup 1.JPG|thumb|Isola di re Giorgio]] Citazioni sull''''isola di re Giorgio'''. *King George Island è al novantacinque per cento coperta da ghiacciai che scendono a barriera fino in mare, o si arrestano poco prima creando baiette di sassi e terriccio morenico che le basi delle diverse nazioni contendono agli [[elefante marino|elefanti marini]], ai pinguini, agli skua, oltre a reclamarsele tra loro. ([[Daniele Del Giudice]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} [[Categoria:Isole]] amcwh8cw16m1ng5anyn2mjxy6kbojmd Elefante marino del Sud 0 195851 1223602 2022-08-21T11:51:47Z Ibisco 49387 Inserimento in voce tematica wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} Citazioni sull''''elefante marino del Sud''', nome scientifico '''Mirounga leonina'''. *Passo ore a guardare gli elefanti marini, enormi bestioni che dormono addosso l'uno all'altro sulla riva; la pelle coriacea che ricopre il grasso è macchiata di muschio e gli occhi grandissimi secernono una lacrima densa, che impedisce al vento di asciugare il liquido corneale, e che cola lentamente fino ai loro baffi. ([[Daniele Del Giudice]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} [[Categoria:Mammiferi]] bdo7nfx44gdrjc08pt05jq3sj16hydk 1223603 1223602 2022-08-21T11:54:28Z Ibisco 49387 Foto wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Antarctic, "The Three Tenors" (js) 49.jpg|thumb|Elefanti marini del Sud]] Citazioni sull''''elefante marino del Sud''', nome scientifico '''Mirounga leonina'''. *Passo ore a guardare gli elefanti marini, enormi bestioni che dormono addosso l'uno all'altro sulla riva; la pelle coriacea che ricopre il grasso è macchiata di muschio e gli occhi grandissimi secernono una lacrima densa, che impedisce al vento di asciugare il liquido corneale, e che cola lentamente fino ai loro baffi. ([[Daniele Del Giudice]]) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{s}} [[Categoria:Mammiferi]] p245eeuvaemxepunl3047x5y8otry80