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Papa Giovanni XXIII
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2022-07-26T09:49:11Z
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/* Citazioni di papa Giovanni XXIII */
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text/x-wiki
{{nota disambigua|descrizione=l'omonimo antipapa|titolo=[[Antipapa Giovanni XXIII]]}}
[[Immagine:Ioannes XXIII, by De Agostini, 1958–1963.jpg|thumb|Papa Giovanni XXIII]]
'''Giovanni XXIII''', al secolo '''Angelo Giuseppe Roncalli''' (1881 – 1963), papa della Chiesa cattolica.
==Citazioni di papa Giovanni XXIII==
*Con grandissimo onore, nella città di Villareal, è venerato il sepolcro di San [[Pasquale Baylón]] che è celeste patrono dei congressi e delle associazioni Eucaristiche.<ref>Citato in [[Innocenzo Alfredo Russo]], ''San Pasquale Baylón'', Edizioni Apostolato Francescano, Napoli 1968.</ref>
*Cos'è la [[tradizione]]? È il progresso che è stato fatto ieri, come il progresso che noi dobbiamo fare oggi costituirà la tradizione di domani.<ref>Al concilio Vaticano II; citato in Ginsborg 1989, p. 352.</ref>
*Dovere di ogni uomo, dovere impellente del cristiano è di considerare il [[superfluo]] con la misura delle necessità altrui, e di ben vigilare perché l'amministrazione e la distribuzione dei beni creati venga posta a vantaggio di tutti.<ref>Dal ''[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/speeches/1962/documents/hf_j-xxiii_spe_19620911_ecumenical-council_it.html Radiomessaggio a tutti i fedeli cristiani ad un mese dal Concilio]'', 11 settembre 1962.</ref>
*Grande fu [[Teresa di Lisieux]] per aver saputo, nella umiltà, nella semplicità, nell'abnegazione costante, cooperare alle imprese e al lavoro della grazia per il bene di innumerevoli fedeli.<ref>Dall'udienza del 16 ottobre 1960.</ref>
*La figura di San [[Francesco di Sales]] non è di quelle che si possono contenere entro limitati orizzonti: essa ci si leva innanzi alla mente, alta e serena : più alta dei monti della sua Savoia, più serena del cielo ridente che si specchia nelle acque azzurre del piccolo lago di Annecy ... In verità San Francesco di Sales fu il più amabile tra i santi, e Iddio lo mandava al mondo in un'ora di tristezza ... Ed egli apparve ed è rimasto come l'incarnazione della pietà sorridente e forte. in cui si fondono la poesia ingenua di San Francesco d'Assisi e l'amore chiaroveggente di Sant'Agostino.<ref>Dal [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/speeches/1963/documents/hf_j-xxiii_spe_19630127_stampa-cattolica_it.html discorso] del 27 gennaio 1963.</ref>
*Oh santa città di [[Roma]], così amata da Dio, prediletta e privilegiata con sovrabbondanti doni di natura, di arte, di tradizioni, di religione e di grazia! possa tu in ogni tempo corrispondere alla tua preclara vocazione, in faccia al mondo ed al cospetto della Chiesa universale. Possa tu esprimere con la voce, con le opere, con gli esempi del popolo tuo nativo, squisitamente saggio e generoso, e di quanti dai vari punti d'Italia e del mondo qui convengono, esprimere — diciamo — la sostanza viva del Vangelo: che è annuncio di redenzione e di pace, presidio di vera civiltà, ornamento ed arricchimento della persona umana, delle famiglie e dei popoli.<ref>Da ''[https://w2.vatican.va/content/john-xxiii/it/speeches/1960/documents/hf_j-xxiii_spe_19600131_sinodo-traglia.html Risposta del Santo Padre Giovanni XXIII all'Indirizzo di Omaggio di Mons. Luigi Traglia, Viceregente di Roma e Presidente della Commissione Sinodale]'', 31 gennaio 1960.</ref>
*Per ''Mariam ad Iesum''. Questo è il significato delle apparizioni di [[Lourdes]].<ref>Dal [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/messages/pont_messages/documents/hf_j-xxiii_mes_19600327_torino_it.html radiomessaggio] alla popolazione di Torino del 27 marzo 1960.</ref>
*{{NDR|Su [[Papa Pio X]]}} Perché il popolo invoca questo Santo? Perché lo cerca? Perché lo ama? La risposta è facile. Ci fu in lui congiunzione mirabile di quelle doti che sono proprie e caratteristiche delle singole classi sociali. Limpido come lo sono i figli della campagna. Franco e robusto come gli operai delle nostre officine. Paziente come gli uomini del mare. Misurato come il pastore del gregge. Nobile e austero come i discendenti di illustri famiglie. Affabile e giusto come un maestro, un magistrato. Buono e generoso come si immaginano e sono i santi.<ref>Da ''Discorsi Messaggi Colloqui 1958-1963'', cinque volumi più un volume di indici, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1960-1967, vol. I, pp .904-905. Citato nella prefazione a ''I doni del cuore'', p. IV.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole]] rivolte in letto di morte al segretario in lacrime}} Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria.<ref>Citato in [[Ernesto Balducci]], ''Papa Giovanni'', Vallecchi, 1967.</ref>
*Si direbbe che persino la luna si è affrettata, stasera – osservatela in alto! – a guardare a questo spettacolo. [...] Tornando a casa, troverete i bambini; date una carezza ai vostri bambini e dite: "Questa è la carezza del Papa". Troverete qualche lacrima da asciugare. Fate qualcosa, dite una parola buona. Il Papa è con noi specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza.<ref>Dal saluto ai fedeli partecipanti alla fiaccolata in occasione del Concilio ecumenico Vaticano II, 11 ottobre 1962. [http://w2.vatican.va/content/john-xxiii/it/speeches/1962/documents/hf_j-xxiii_spe_19621011_luna.html Testo] disponibile su ''Vatican.va''.</ref>
*Un atto della più alta importanza compiuto dalle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] è la [[Dichiarazione universale dei diritti umani|Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo]] approvata in Assemblea generale il 10 dicembre 1948. Nel preambolo della stessa dichiarazione si proclama come un ideale da perseguirsi da tutti i popoli e da tutte le nazioni l'effettivo riconoscimento e rispetto di quei diritti e delle rispettive libertà.<ref>Da ''Pacem in Terris''.</ref>
*Si dice che il compito del papa è quello di rappresentare il governo...così nella direzione della chiesa cattolica, ma di per sè se credete quello che dice il vangelo e riteniate che sia degno di rispetto anche per l'esperienza di venti secoli, non si può negare che il compito del papa non è chiuso unicamente a chi ha la protezione cristiana e cattolica particolare, ma di per sé il cuore suo si deve espandere,se rappresenta nostro signore Gesù cristo evidentemente lo deve rappresentarlo in tutto.
===Attribuite===
*La vera [[pace]] è tranquillità nella libertà.<ref>Citato in ''Historia'', n. 13, dicembre 1958, Cino Del Duca Editore.</ref>
:Si tratta, in realtà, di una citazione di [[Cicerone]], «''Pax est tranquilla libertas''» (''Seconda filippica'', 113), contenuta nel primo radiomessaggio ''[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/messages/documents/hf_j-xxiii_mes_19581029_urbi-orbi_lt.html Urbi et Orbi]'' del 29 ottobre 1958.
*Se mi dicessero che per raggiungere un certo scopo dovrei uccidere una [[formica]], io non lo farei.<ref>Citato in [[Mario Canciani]], ''Nell'arca di Noè'', Carroccio, Vigodarzere, 1990, cap. ''Cieli e terre nuove''.</ref>
==''I doni del cuore''==
*Dalla finestra sulla mia camera, qui presso i padri Gesuiti, osservo tutte le sere un assembrarsi di barche sul [[Bosforo]]; spuntano a decine, a centinaia, dal Corno d'oro; si radunano a un posto convenuto, e poi si accendono, alcune più vivacemente, altre meno, formando una fantasmagoria di colori e luci impressionante. Credevo che fosse una festa sul mare per il Bairam<ref>Bayram è nome delle due feste annuali musulmane: ''Seker bayram'', festa dello zucchero, della durata di tre giorni, a chiusura del Ramadan e ''Kurban bayram'', della durata di quattro giorni, in cui si commemora [[Abramo]] che offre in olocausto il figlio Isacco. {{cfr}} ''I doni del cuore'', nota 12, p. 97.</ref>che cade in questi giorni. Invece è la pesca organizzata delle palamite, grossi pesci che si dice vengano da punti lontani del [[Mar Nero]]. Queste luci durano tutta la notte, e si sentono le voci gioiose dei pescatori.<br>Lo spettacolo mi commuove. L'altra notte verso l'una pioveva a dirotto, ma i pescatori erano là, impavidi alla loro rude fatica.<br>Oh, che confusione per me, per noi preti, «piscatores hominum» ([[Vangelo secondo Matteo|Mt]] 4, 19)<ref>Pescatori di uomini.</ref>, davanti a questo esempio! [...] Imitare i pescatori del Bosforo, lavorare giorno e notte colle fiaccole accese, ciascuno sulla sua piccola barca, all'ordine dei capi spirituali: ecco il nostro grave e sacro dovere.<ref>Da ''Il Giornale dell'anima e altri scritti di pietà'', nuova edizione riveduta e ampliata, a cura di Loris Francesco Capovilla, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 2000; ''Esercizi spirituali 12-18 novembre 1939, [[Istanbul]], presso i Gesuiti di Ayas-Pasa, «Sacro Cuore»'', 2000 p. 97.</ref>
*Il mio temperamento e la educazione ricevuta, mi aiutano nell'esercizio dell'amabilità con tutti, della indulgenza, del garbo e della pazienza. Non recederò da questa via. [[Francesco di Sales|San Francesco di Sales]] è il mio grande maestro. Oh, lo rassomigliassi davvero e in tutto! Per non venir meno al grande precetto del Signore, sarò pronto ad affrontare anche derisioni e disprezzi. Il «mitis et humilis corde» (Mt 11,29)<ref>Mansueto e umile di cuore. {{cfr}} ''I doni del cuore'', nota 7, p. 109.</ref>è pur sempre il raggio più lucente e glorioso di un vescovo e di un rappresentante del [[Papa]]. Io lasco a tutti la sovrabbondanza della furberia e della cosiddetta destrezza diplomatica, e continuo ad accontentarmi della mia bonomia e semplicità di sentimento, di parola, di tratto. Le somme, infine, tornano sempre a vantaggio di chi resta fedele alla dottrina ed agli esempi del Signore.<ref>Da ''Il Giornale dell'anima e altri scritti di pietà''; ''Esercizi spirituali'' 8-13 dicembre 1947, Parigi, ''Clamart Villa Manresa dei Padri Gesuiti'', 2000 p. 109.</ref>
*Quando mi trovo fra tante grandezze e insieme tante miserie, perché il mondo è grande, è bello, ma è vario, penso sempre alla semplicità di [[Sotto il Monte Giovanni XXIII|Sotto il Monte]]. E questo pensiero mi aiuta sempre, mi tiene umile e coraggioso insieme.<ref>Da ''Lettere a familiari (1901-1962)'', a cura di Loris Francesco Capovilla, 2 volumi, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1968, vol. II, p. 548; ''Giovanni XXIII: Pensieri sulla famiglia'', 2000 p. 188.</ref>
*Fra le grandezze di questo mondo, in mezzo alle quali mi trovo, non so come mai e perché, oh! come apprezzo sempre più la modestia, la povertà, ma insieme il timore e l'amore del Signore della nostra buona gente di Sotto il Monte.<ref>Da ''Lettere a familiari (1901-1962)'', vol. II, p. 594; 2000 p. 189.</ref>
*La Chiesa li esalta i [[cardinale|cardinali]] e li considera come principi del popolo, ed anche il mondo come tali li onora, ma la loro gloria cresce a misura che sanno tenersi alla misura degli insegnamenti di Cristo che ci vuole tutti, come lui, miti ed umili di cuore. E tu prega il Signore perché il tuo zio che dalla umiltà di Sotto il Monte è passato attraverso alle grandezze dell'Oriente e dell'Occidente resti fedele ai {{sic|principii}} da cui prese le mosse. Dal più modesto villaggio allo splendore di [[Parigi]] quelli che valgono sono sempre gli stessi.<ref>Da ''Lettere a familiari (1901-1962)'', vol. II, p. 609; ''Giovanni XXIII: Pensieri sulla famiglia'', 2000 p. 190.</ref>
==''Il giornale dell'anima''==
*Anche quando ci può essere la necessità di uno sfogo, in certe ore di solitudine e di abbandono, il [[silenzio]] e la [[mitezza]] sono temperamenti che rendono più fruttuoso il patire qualche cosa per amore di Gesù.
*Con [[donna|donne]] di qualunque condizione, siano pure parenti o sante, avrò un riguardo speciale, fuggendo dalla loro familiarità, compagnia o conversazione, come dal diavolo.
*Conservo Gesù [[Eucaristia]] con me, ed è la mia gioia.
*Di fatto, se interrogo me stesso, non saprei che cosa desiderare o fare di diverso da quello che faccio ora.
*Gli abiti episcopali sempre mi richiameranno lo splendorem animarum che essi significano, come vera gloria del [[vescovo]]. Guai a me se mi fossero motivo di vanità!
*I [[terremoto|terremoti]], le inondazioni, le [[carestia|carestie]], le [[peste|pestilenze]] sono applicazioni di cieche leggi della natura: cieche, perché la [[natura]] materiale non ha intelligenza né libertà.
*Il mio gran libro, da cui qui innanzi dovrò attingere con maggior cura ed affetto le divine lezioni di alta sapienza, è il [[Croce cristiana|Crocifisso]].
*Il mio sacerdozio è non solo sacrificio per i peccati del mondo e miei, ma ancora è apostolato di verità e di carità.
*Il mondo è intossicato di [[nazionalismo]] malsano, sulla base di razza e di sangue, in contraddizione al Vangelo.
*Il mondo non ha più fascini per me. Voglio essere tutto e solo di Dio, penetrato dalla sua luce, splendente della carità verso la Chiesa e le anime.
*Il [[Rosario]], che dall'inizio del 1958, mi sono impegnato di recitare devotamente tutto intero, è divenuto esercizio di continuata meditazione e di contemplazione tranquilla e quotidiana, che tiene aperto il mio spirito sul campo vastissimo del mio magistero e ministero di Pastore massimo della Chiesa, e di padre universale delle anime.
*Il tempo che do all'azione deve essere proporzionato su quello che do all'opus Dei, cioè all'[[orazione]].
*Io non desidero, io non voglio niente fuori dell'obbedienza alle disposizioni, istruzioni e desideri del Santo Padre e della Santa Sede.
*L'altra notte verso l'una pioveva a dirotto, ma i pescatori erano là, impavidi, alla loro rude fatica. Oh, che confusione per me, per noi [[preti]], piscatores hominum [Mt 4,19], davanti a questo esempio.
*La [[bontà]] vigilante, paziente e longanime, arriva ben più in là e più rapidamente che non il rigore e il frustino.
*La conoscenza che noi abbiamo della fragilezza umana deve essere a noi, medici delle anime, motivo a compatire, a sollevare, a incoraggiare altrui; ma non a scusare noi stessi.
*La [[guerra]] è voluta invece dagli uomini, a occhi aperti, a dispetto di tutte le leggi più sacre. Per questo è tanto più grave.
*La mia umile e ormai lunga vita si è sviluppata come un gomitolo, sotto il segno della semplicità e della purezza. Nulla mi costa il riconoscere e il ripetere che io sono e non valgo che un bel niente.
*La prima delle cardinali è la [[prudenza]]. È qui che si battono, e spesso restano battuti, papi, vescovi, re e comandanti. Questa è la virtù caratteristica del [[diplomatico]].
*Le porte del [[paradiso]] sono due: innocenza e penitenza.
*Maggior scrupolo nell'uso del mio [[tempo]]: fare subito, tutto, presto e bene; non aspettare; non mettere le cose secondarie avanti alle principali; sempre alacre, occupato, sereno.
*Non basta una [[misericordia]] qualunque. Il peso delle iniquità sociali e personali è così grave che non basta un gesto di carità ordinaria a perdonarle.
*Non cerco, non voglio la [[gloria]] di questo mondo; l'aspetto molto grande nell'altro.
*O [[Maria]], madre mia, se non mi soccorrete adesso che ne ho tanto bisogno, che chierico, che prete sarò io?
*Quando il mio [[amor proprio]], approfittandosi di qualche momento di disattenzione, costruirà i suoi castelli in aria, mi vorrà far volare, volare, io mi faccio una legge di pensare sempre a questi tre luoghi: il Getsemani, la casa di Caifas, il Calvario.
*Siamo tutti un po' bambini bisognosi di essere guidati dalla voce viva di chi ci presenta la dottrina bella e preparata.
*Specialmente sarò attento alla santa [[liturgia]], messa e breviario, al santo [[rosario]] meditato bene, alle altre pratiche, il cui uso fedele è la salvaguardia della pietà sacerdotale.
== ''Mater et Magistra'' ==
===[[Incipit]]===
Madre e maestra di tutte le genti, la Chiesa universale è stata istituita da Gesù Cristo perché tutti, lungo il corso dei secoli, venendo al suo seno ed al suo amplesso, trovassero pienezza di più alta vita e garanzia di salvezza. A questa Chiesa, colonna e fondamento di verità, il suo santissimo Fondatore ha affidato un duplice compito: di generare figli, di educarli e reggerli, guidando con materna provvidenza la vita dei singoli come dei popoli, la cui grande dignità essa sempre ebbe nel massimo rispetto e tutelò con sollecitudine.
===Citazioni===
*I singoli esseri umani sono e devono essere il fondamento, il fine e i soggetti di tutte le istituzioni in cui si esprime e si attua la vita sociale.
*Il [[cristianesimo]] infatti è congiungimento della terra con il cielo, in quanto prende l'uomo nella sua concretezza, spirito e materia, intelletto e volontà, e lo invita ad elevare la mente dalle mutevoli condizioni della vita terrestre verso le altezze della vita eterna, che sarà consumazione interminabile di felicità e di pace.
*L'errore più radicale nell'epoca moderna è quello di ritenere l'esigenza religiosa dello spirito umano come espressione del sentimento o della fantasia, oppure un prodotto di una contingenza storica da eliminare quale elemento anacronistico e quale ostacolo al progresso umano.
*La [[Chiesa]] oggi si trova di fronte al compito immane di portare un accento umano e cristiano alla civiltà moderna: accento che la stessa civiltà domanda e quasi invoca per i suoi sviluppi positivi e per la sua stessa esistenza.
*La nostra epoca è percorsa e penetrata da errori radicali, è straziata e sconvolta da disordini profondi: però è pure un'epoca nella quale si aprono allo slancio della Chiesa possibilità immense di bene.
*Nel loro impegno di dominare e trasformare il mondo esteriore {{NDR|gli uomini}} rischiano di dimenticare e di logorare se stessi.
*Qualora si garantisca nelle attività e nelle istituzioni temporali l'apertura ai valori spirituali e ai fini soprannaturali, si rafforza in esse la efficienza rispetto ai loro fini specifici ed immediati.
== ''Pacem in Terris'' ==
===[[Incipit]]===
La Pace in terra, anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, può venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell'ordine stabilito da Dio. I progressi delle scienze e le [[invenzione|invenzioni]] della tecnica attestano come negli esseri e nelle forze che compongono l'universo, regni un ordine stupendo; e attestano pure la grandezza dell'uomo, che scopre tale ordine e crea gli strumenti idonei per impadronirsi di quelle forze e volgerle a suo servizio.
===Citazioni===
*Con l'[[ordine e disordine|ordine]] mirabile dell'universo continua a fare stridente contrasto il [[ordine e disordine|disordine]] che regna tra gli esseri umani e tra i popoli; quasicché i loro rapporti non possono essere regolati che per mezzo della forza.
*Gli esseri umani, essendo persone, sono sociali per natura.
*In una [[convivenza]] ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di [[diritto|diritti]] e di [[dovere|doveri]] che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili.
*L'autorità non è una forza incontrollata: è invece la facoltà di comandare secondo ragione.
*Nella convivenza umana ogni diritto naturale in una persona comporta un rispettivo dovere in tutte le altre persone.
*Non si dovrà però mai confondere l'[[errore]] con l'errante, anche quando si tratta di errore o di conoscenza inadeguata della verità in campo morale religioso. L'errante è sempre ed anzitutto un essere umano e conserva, in ogni caso, la sua [[dignità]] di [[persona]]; e va sempre considerato e trattato come si conviene a tanta dignità.
==Citazioni su Papa Giovanni XXIII==
*{{NDR|In Giovanni XXIII}} la novità non riguardava la dottrina, ma piuttosto il modo di esporla e forse, talvolta, d'interpretarla, senza tradirla o modificarla mai. E di applicarla alle situazioni concrete. Riguardava poi, per così dire, lo stile, nel parlare e nell'agire, sia all'interno sia all'esterno della Chiesa: una maggiore prontezza alla comprensione dell'«altro»; una carica di «simpatia» nello sforzarsi di valutare la mentalità o gli atteggiamenti anche dei più lontani; una capacità di rendersi conto delle loro difficoltà obiettive e l'arte di saper creare un clima di fiducia, nonostante la distanza, o addirittura l'opposizione frontale delle posizioni reciproche; la cura di non offendere le persone pur dicendo la verità. ([[Agostino Casaroli]])
*Ma questo Papa è intelligente?, siamo sicuri che è intelligente? Tutti dicono che è simpatico, che è un bravo curato di campagna, che è meglio dell'altro... Ma lì in Vaticano ci vuole uno che la sappia lunga, un curato di campagna può essere la miglior persona del mondo, ma non può bastare! Io conosco Roncalli da quando era patriarca di Venezia: beh, le dirò francamente, se è intelligente, in che misura, non sono ancora riuscito a capirlo. ([[Aldo Palazzeschi]])
*Passerà alla storia come il più cordiale dei successori di [[Pietro apostolo|Pietro]]. ([[Alessandro Cutolo]])
*''Pastor et nauta''. ([[Malachia di Armagh]])
:Pastore e navigante<ref>Per approfondimenti vedi la voce [[w:Profezia di Malachia|Profezia di Malachia]] su Wikipedia.</ref>.
*[[Papa Pio XII|Pio XII]] e Giovanni XXIII certamente odiavano ugualmente il peccato [[comunismo]] ed amavano ugualmente i peccatori comunisti, ma non c'è dubbio che Pio XII dando l'impressione di odiare di più il comunismo ha dato anche l'impressione di amare meno i peccatori comunisti, e Giovanni XXIII dando l'impressione di amare di più i peccatori comunisti ha dato l'impressione, sia pure errata, di indulgere di più con il comunismo. ([[Angelo Costa]])
*Subito scoprimmo il suo sorriso, che non era solo un segno di bonarietà ma un soccorso offerto a tutti. Papa Giovanni sorrideva come chi viene a noi con un dono e lo tiene nascosto dietro la schiena, ma noi ce ne accorgiamo proprio per quel particolarissimo sorriso. Per Angelo Giuseppe Roncalli le norme protocollari non avevano valore assoluto, cedevano davanti alla sua semplicità. (''[[E venne un uomo]]'')
===[[Nikita Sergeevič Chruščёv]]===
*Il Papa e io possiamo essere divergenti su molte questioni, ma siamo uniti nel desiderio della pace.
*Io credo che il Papa e io abbiamo caratteristiche comuni perché ambedue proveniamo da origini umili, abbiamo lavorato, nella gioventù, la terra, e sappiamo che cosa è lottare per ricavare dalla terra i frutti necessari per vivere.
*Io non cerco di convertire il Papa, e il Papa non cerca di convertire me!
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Papa Giovanni XXIII, ''I doni del cuore, {{small|da "Il Giornale dell'anima" e altri scritti ai familiari}}'', a cura di [[Loris Francesco Capovilla]], edizione speciale per Famiglia Cristiana (supplemento a Famiglia Cristiana n. 36, 10 settembre 2000), San Paolo, Cinisello Balsamo, 2000.
*Papa Giovanni XXIII, ''Il giornale dell'anima. E altri scritti di pietà'', San Paolo Edizioni, 2003
*Papa Giovanni XXIII, ''Mater et Magistra'', Edizioni Paoline, 1979.
*Papa Giovanni XXIII, ''Pacem in Terris'', Mursia, 2003.
*Paul Ginsborg, ''Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi'', traduzione di Marcello Flores e Sandro Perini, Einaudi, 1989. ISBN 8806160548
==Filmografia==
*''[[E venne un uomo]]'' (1965)
==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Mater et Magistra||(1961)}}
{{Pedia|Pacem in Terris||(1963)}}
{{Template:Papi}}
{{DEFAULTSORT:Giovanni 23, Papa}}
[[Categoria:Papi]]
[[Categoria:Beati italiani]]
[[Categoria:Cardinali italiani]]
[[Categoria:Papi]]
[[Categoria:Vescovi italiani]]
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{{nota disambigua|descrizione=l'omonimo antipapa|titolo=[[Antipapa Giovanni XXIII]]}}
[[Immagine:Ioannes XXIII, by De Agostini, 1958–1963.jpg|thumb|Papa Giovanni XXIII]]
'''Giovanni XXIII''', al secolo '''Angelo Giuseppe Roncalli''' (1881 – 1963), papa della Chiesa cattolica.
==Citazioni di papa Giovanni XXIII==
*Con grandissimo onore, nella città di Villareal, è venerato il sepolcro di San [[Pasquale Baylón]] che è celeste patrono dei congressi e delle associazioni Eucaristiche.<ref>Citato in [[Innocenzo Alfredo Russo]], ''San Pasquale Baylón'', Edizioni Apostolato Francescano, Napoli 1968.</ref>
*Cos'è la [[tradizione]]? È il progresso che è stato fatto ieri, come il progresso che noi dobbiamo fare oggi costituirà la tradizione di domani.<ref>Al concilio Vaticano II; citato in Ginsborg 1989, p. 352.</ref>
*Dovere di ogni uomo, dovere impellente del cristiano è di considerare il [[superfluo]] con la misura delle necessità altrui, e di ben vigilare perché l'amministrazione e la distribuzione dei beni creati venga posta a vantaggio di tutti.<ref>Dal ''[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/speeches/1962/documents/hf_j-xxiii_spe_19620911_ecumenical-council_it.html Radiomessaggio a tutti i fedeli cristiani ad un mese dal Concilio]'', 11 settembre 1962.</ref>
*Grande fu [[Teresa di Lisieux]] per aver saputo, nella umiltà, nella semplicità, nell'abnegazione costante, cooperare alle imprese e al lavoro della grazia per il bene di innumerevoli fedeli.<ref>Dall'udienza del 16 ottobre 1960.</ref>
*La figura di San [[Francesco di Sales]] non è di quelle che si possono contenere entro limitati orizzonti: essa ci si leva innanzi alla mente, alta e serena : più alta dei monti della sua Savoia, più serena del cielo ridente che si specchia nelle acque azzurre del piccolo lago di Annecy ... In verità San Francesco di Sales fu il più amabile tra i santi, e Iddio lo mandava al mondo in un'ora di tristezza ... Ed egli apparve ed è rimasto come l'incarnazione della pietà sorridente e forte. in cui si fondono la poesia ingenua di San Francesco d'Assisi e l'amore chiaroveggente di Sant'Agostino.<ref>Dal [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/speeches/1963/documents/hf_j-xxiii_spe_19630127_stampa-cattolica_it.html discorso] del 27 gennaio 1963.</ref>
*Oh santa città di [[Roma]], così amata da Dio, prediletta e privilegiata con sovrabbondanti doni di natura, di arte, di tradizioni, di religione e di grazia! possa tu in ogni tempo corrispondere alla tua preclara vocazione, in faccia al mondo ed al cospetto della Chiesa universale. Possa tu esprimere con la voce, con le opere, con gli esempi del popolo tuo nativo, squisitamente saggio e generoso, e di quanti dai vari punti d'Italia e del mondo qui convengono, esprimere — diciamo — la sostanza viva del Vangelo: che è annuncio di redenzione e di pace, presidio di vera civiltà, ornamento ed arricchimento della persona umana, delle famiglie e dei popoli.<ref>Da ''[https://w2.vatican.va/content/john-xxiii/it/speeches/1960/documents/hf_j-xxiii_spe_19600131_sinodo-traglia.html Risposta del Santo Padre Giovanni XXIII all'Indirizzo di Omaggio di Mons. Luigi Traglia, Viceregente di Roma e Presidente della Commissione Sinodale]'', 31 gennaio 1960.</ref>
*Per ''Mariam ad Iesum''. Questo è il significato delle apparizioni di [[Lourdes]].<ref>Dal [http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/messages/pont_messages/documents/hf_j-xxiii_mes_19600327_torino_it.html radiomessaggio] alla popolazione di Torino del 27 marzo 1960.</ref>
*{{NDR|Su [[Papa Pio X]]}} Perché il popolo invoca questo Santo? Perché lo cerca? Perché lo ama? La risposta è facile. Ci fu in lui congiunzione mirabile di quelle doti che sono proprie e caratteristiche delle singole classi sociali. Limpido come lo sono i figli della campagna. Franco e robusto come gli operai delle nostre officine. Paziente come gli uomini del mare. Misurato come il pastore del gregge. Nobile e austero come i discendenti di illustri famiglie. Affabile e giusto come un maestro, un magistrato. Buono e generoso come si immaginano e sono i santi.<ref>Da ''Discorsi Messaggi Colloqui 1958-1963'', cinque volumi più un volume di indici, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1960-1967, vol. I, pp .904-905. Citato nella prefazione a ''I doni del cuore'', p. IV.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole]] rivolte in letto di morte al segretario in lacrime}} Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria.<ref>Citato in [[Ernesto Balducci]], ''Papa Giovanni'', Vallecchi, 1967.</ref>
*Si direbbe che persino la luna si è affrettata, stasera – osservatela in alto! – a guardare a questo spettacolo. [...] Tornando a casa, troverete i bambini; date una carezza ai vostri bambini e dite: "Questa è la carezza del Papa". Troverete qualche lacrima da asciugare. Fate qualcosa, dite una parola buona. Il Papa è con noi specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza.<ref>Dal saluto ai fedeli partecipanti alla fiaccolata in occasione del Concilio ecumenico Vaticano II, 11 ottobre 1962. [http://w2.vatican.va/content/john-xxiii/it/speeches/1962/documents/hf_j-xxiii_spe_19621011_luna.html Testo] disponibile su ''Vatican.va''.</ref>
*Un atto della più alta importanza compiuto dalle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] è la [[Dichiarazione universale dei diritti umani|Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo]] approvata in Assemblea generale il 10 dicembre 1948. Nel preambolo della stessa dichiarazione si proclama come un ideale da perseguirsi da tutti i popoli e da tutte le nazioni l'effettivo riconoscimento e rispetto di quei diritti e delle rispettive libertà.<ref>Da ''Pacem in Terris''.</ref>
===Attribuite===
*La vera [[pace]] è tranquillità nella libertà.<ref>Citato in ''Historia'', n. 13, dicembre 1958, Cino Del Duca Editore.</ref>
:Si tratta, in realtà, di una citazione di [[Cicerone]], «''Pax est tranquilla libertas''» (''Seconda filippica'', 113), contenuta nel primo radiomessaggio ''[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/messages/documents/hf_j-xxiii_mes_19581029_urbi-orbi_lt.html Urbi et Orbi]'' del 29 ottobre 1958.
*Se mi dicessero che per raggiungere un certo scopo dovrei uccidere una [[formica]], io non lo farei.<ref>Citato in [[Mario Canciani]], ''Nell'arca di Noè'', Carroccio, Vigodarzere, 1990, cap. ''Cieli e terre nuove''.</ref>
==''I doni del cuore''==
*Dalla finestra sulla mia camera, qui presso i padri Gesuiti, osservo tutte le sere un assembrarsi di barche sul [[Bosforo]]; spuntano a decine, a centinaia, dal Corno d'oro; si radunano a un posto convenuto, e poi si accendono, alcune più vivacemente, altre meno, formando una fantasmagoria di colori e luci impressionante. Credevo che fosse una festa sul mare per il Bairam<ref>Bayram è nome delle due feste annuali musulmane: ''Seker bayram'', festa dello zucchero, della durata di tre giorni, a chiusura del Ramadan e ''Kurban bayram'', della durata di quattro giorni, in cui si commemora [[Abramo]] che offre in olocausto il figlio Isacco. {{cfr}} ''I doni del cuore'', nota 12, p. 97.</ref>che cade in questi giorni. Invece è la pesca organizzata delle palamite, grossi pesci che si dice vengano da punti lontani del [[Mar Nero]]. Queste luci durano tutta la notte, e si sentono le voci gioiose dei pescatori.<br>Lo spettacolo mi commuove. L'altra notte verso l'una pioveva a dirotto, ma i pescatori erano là, impavidi alla loro rude fatica.<br>Oh, che confusione per me, per noi preti, «piscatores hominum» ([[Vangelo secondo Matteo|Mt]] 4, 19)<ref>Pescatori di uomini.</ref>, davanti a questo esempio! [...] Imitare i pescatori del Bosforo, lavorare giorno e notte colle fiaccole accese, ciascuno sulla sua piccola barca, all'ordine dei capi spirituali: ecco il nostro grave e sacro dovere.<ref>Da ''Il Giornale dell'anima e altri scritti di pietà'', nuova edizione riveduta e ampliata, a cura di Loris Francesco Capovilla, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 2000; ''Esercizi spirituali 12-18 novembre 1939, [[Istanbul]], presso i Gesuiti di Ayas-Pasa, «Sacro Cuore»'', 2000 p. 97.</ref>
*Il mio temperamento e la educazione ricevuta, mi aiutano nell'esercizio dell'amabilità con tutti, della indulgenza, del garbo e della pazienza. Non recederò da questa via. [[Francesco di Sales|San Francesco di Sales]] è il mio grande maestro. Oh, lo rassomigliassi davvero e in tutto! Per non venir meno al grande precetto del Signore, sarò pronto ad affrontare anche derisioni e disprezzi. Il «mitis et humilis corde» (Mt 11,29)<ref>Mansueto e umile di cuore. {{cfr}} ''I doni del cuore'', nota 7, p. 109.</ref>è pur sempre il raggio più lucente e glorioso di un vescovo e di un rappresentante del [[Papa]]. Io lasco a tutti la sovrabbondanza della furberia e della cosiddetta destrezza diplomatica, e continuo ad accontentarmi della mia bonomia e semplicità di sentimento, di parola, di tratto. Le somme, infine, tornano sempre a vantaggio di chi resta fedele alla dottrina ed agli esempi del Signore.<ref>Da ''Il Giornale dell'anima e altri scritti di pietà''; ''Esercizi spirituali'' 8-13 dicembre 1947, Parigi, ''Clamart Villa Manresa dei Padri Gesuiti'', 2000 p. 109.</ref>
*Quando mi trovo fra tante grandezze e insieme tante miserie, perché il mondo è grande, è bello, ma è vario, penso sempre alla semplicità di [[Sotto il Monte Giovanni XXIII|Sotto il Monte]]. E questo pensiero mi aiuta sempre, mi tiene umile e coraggioso insieme.<ref>Da ''Lettere a familiari (1901-1962)'', a cura di Loris Francesco Capovilla, 2 volumi, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1968, vol. II, p. 548; ''Giovanni XXIII: Pensieri sulla famiglia'', 2000 p. 188.</ref>
*Fra le grandezze di questo mondo, in mezzo alle quali mi trovo, non so come mai e perché, oh! come apprezzo sempre più la modestia, la povertà, ma insieme il timore e l'amore del Signore della nostra buona gente di Sotto il Monte.<ref>Da ''Lettere a familiari (1901-1962)'', vol. II, p. 594; 2000 p. 189.</ref>
*La Chiesa li esalta i [[cardinale|cardinali]] e li considera come principi del popolo, ed anche il mondo come tali li onora, ma la loro gloria cresce a misura che sanno tenersi alla misura degli insegnamenti di Cristo che ci vuole tutti, come lui, miti ed umili di cuore. E tu prega il Signore perché il tuo zio che dalla umiltà di Sotto il Monte è passato attraverso alle grandezze dell'Oriente e dell'Occidente resti fedele ai {{sic|principii}} da cui prese le mosse. Dal più modesto villaggio allo splendore di [[Parigi]] quelli che valgono sono sempre gli stessi.<ref>Da ''Lettere a familiari (1901-1962)'', vol. II, p. 609; ''Giovanni XXIII: Pensieri sulla famiglia'', 2000 p. 190.</ref>
==''Il giornale dell'anima''==
*Anche quando ci può essere la necessità di uno sfogo, in certe ore di solitudine e di abbandono, il [[silenzio]] e la [[mitezza]] sono temperamenti che rendono più fruttuoso il patire qualche cosa per amore di Gesù.
*Con [[donna|donne]] di qualunque condizione, siano pure parenti o sante, avrò un riguardo speciale, fuggendo dalla loro familiarità, compagnia o conversazione, come dal diavolo.
*Conservo Gesù [[Eucaristia]] con me, ed è la mia gioia.
*Di fatto, se interrogo me stesso, non saprei che cosa desiderare o fare di diverso da quello che faccio ora.
*Gli abiti episcopali sempre mi richiameranno lo splendorem animarum che essi significano, come vera gloria del [[vescovo]]. Guai a me se mi fossero motivo di vanità!
*I [[terremoto|terremoti]], le inondazioni, le [[carestia|carestie]], le [[peste|pestilenze]] sono applicazioni di cieche leggi della natura: cieche, perché la [[natura]] materiale non ha intelligenza né libertà.
*Il mio gran libro, da cui qui innanzi dovrò attingere con maggior cura ed affetto le divine lezioni di alta sapienza, è il [[Croce cristiana|Crocifisso]].
*Il mio sacerdozio è non solo sacrificio per i peccati del mondo e miei, ma ancora è apostolato di verità e di carità.
*Il mondo è intossicato di [[nazionalismo]] malsano, sulla base di razza e di sangue, in contraddizione al Vangelo.
*Il mondo non ha più fascini per me. Voglio essere tutto e solo di Dio, penetrato dalla sua luce, splendente della carità verso la Chiesa e le anime.
*Il [[Rosario]], che dall'inizio del 1958, mi sono impegnato di recitare devotamente tutto intero, è divenuto esercizio di continuata meditazione e di contemplazione tranquilla e quotidiana, che tiene aperto il mio spirito sul campo vastissimo del mio magistero e ministero di Pastore massimo della Chiesa, e di padre universale delle anime.
*Il tempo che do all'azione deve essere proporzionato su quello che do all'opus Dei, cioè all'[[orazione]].
*Io non desidero, io non voglio niente fuori dell'obbedienza alle disposizioni, istruzioni e desideri del Santo Padre e della Santa Sede.
*L'altra notte verso l'una pioveva a dirotto, ma i pescatori erano là, impavidi, alla loro rude fatica. Oh, che confusione per me, per noi [[preti]], piscatores hominum [Mt 4,19], davanti a questo esempio.
*La [[bontà]] vigilante, paziente e longanime, arriva ben più in là e più rapidamente che non il rigore e il frustino.
*La conoscenza che noi abbiamo della fragilezza umana deve essere a noi, medici delle anime, motivo a compatire, a sollevare, a incoraggiare altrui; ma non a scusare noi stessi.
*La [[guerra]] è voluta invece dagli uomini, a occhi aperti, a dispetto di tutte le leggi più sacre. Per questo è tanto più grave.
*La mia umile e ormai lunga vita si è sviluppata come un gomitolo, sotto il segno della semplicità e della purezza. Nulla mi costa il riconoscere e il ripetere che io sono e non valgo che un bel niente.
*La prima delle cardinali è la [[prudenza]]. È qui che si battono, e spesso restano battuti, papi, vescovi, re e comandanti. Questa è la virtù caratteristica del [[diplomatico]].
*Le porte del [[paradiso]] sono due: innocenza e penitenza.
*Maggior scrupolo nell'uso del mio [[tempo]]: fare subito, tutto, presto e bene; non aspettare; non mettere le cose secondarie avanti alle principali; sempre alacre, occupato, sereno.
*Non basta una [[misericordia]] qualunque. Il peso delle iniquità sociali e personali è così grave che non basta un gesto di carità ordinaria a perdonarle.
*Non cerco, non voglio la [[gloria]] di questo mondo; l'aspetto molto grande nell'altro.
*O [[Maria]], madre mia, se non mi soccorrete adesso che ne ho tanto bisogno, che chierico, che prete sarò io?
*Quando il mio [[amor proprio]], approfittandosi di qualche momento di disattenzione, costruirà i suoi castelli in aria, mi vorrà far volare, volare, io mi faccio una legge di pensare sempre a questi tre luoghi: il Getsemani, la casa di Caifas, il Calvario.
*Siamo tutti un po' bambini bisognosi di essere guidati dalla voce viva di chi ci presenta la dottrina bella e preparata.
*Specialmente sarò attento alla santa [[liturgia]], messa e breviario, al santo [[rosario]] meditato bene, alle altre pratiche, il cui uso fedele è la salvaguardia della pietà sacerdotale.
== ''Mater et Magistra'' ==
===[[Incipit]]===
Madre e maestra di tutte le genti, la Chiesa universale è stata istituita da Gesù Cristo perché tutti, lungo il corso dei secoli, venendo al suo seno ed al suo amplesso, trovassero pienezza di più alta vita e garanzia di salvezza. A questa Chiesa, colonna e fondamento di verità, il suo santissimo Fondatore ha affidato un duplice compito: di generare figli, di educarli e reggerli, guidando con materna provvidenza la vita dei singoli come dei popoli, la cui grande dignità essa sempre ebbe nel massimo rispetto e tutelò con sollecitudine.
===Citazioni===
*I singoli esseri umani sono e devono essere il fondamento, il fine e i soggetti di tutte le istituzioni in cui si esprime e si attua la vita sociale.
*Il [[cristianesimo]] infatti è congiungimento della terra con il cielo, in quanto prende l'uomo nella sua concretezza, spirito e materia, intelletto e volontà, e lo invita ad elevare la mente dalle mutevoli condizioni della vita terrestre verso le altezze della vita eterna, che sarà consumazione interminabile di felicità e di pace.
*L'errore più radicale nell'epoca moderna è quello di ritenere l'esigenza religiosa dello spirito umano come espressione del sentimento o della fantasia, oppure un prodotto di una contingenza storica da eliminare quale elemento anacronistico e quale ostacolo al progresso umano.
*La [[Chiesa]] oggi si trova di fronte al compito immane di portare un accento umano e cristiano alla civiltà moderna: accento che la stessa civiltà domanda e quasi invoca per i suoi sviluppi positivi e per la sua stessa esistenza.
*La nostra epoca è percorsa e penetrata da errori radicali, è straziata e sconvolta da disordini profondi: però è pure un'epoca nella quale si aprono allo slancio della Chiesa possibilità immense di bene.
*Nel loro impegno di dominare e trasformare il mondo esteriore {{NDR|gli uomini}} rischiano di dimenticare e di logorare se stessi.
*Qualora si garantisca nelle attività e nelle istituzioni temporali l'apertura ai valori spirituali e ai fini soprannaturali, si rafforza in esse la efficienza rispetto ai loro fini specifici ed immediati.
== ''Pacem in Terris'' ==
===[[Incipit]]===
La Pace in terra, anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, può venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell'ordine stabilito da Dio. I progressi delle scienze e le [[invenzione|invenzioni]] della tecnica attestano come negli esseri e nelle forze che compongono l'universo, regni un ordine stupendo; e attestano pure la grandezza dell'uomo, che scopre tale ordine e crea gli strumenti idonei per impadronirsi di quelle forze e volgerle a suo servizio.
===Citazioni===
*Con l'[[ordine e disordine|ordine]] mirabile dell'universo continua a fare stridente contrasto il [[ordine e disordine|disordine]] che regna tra gli esseri umani e tra i popoli; quasicché i loro rapporti non possono essere regolati che per mezzo della forza.
*Gli esseri umani, essendo persone, sono sociali per natura.
*In una [[convivenza]] ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di [[diritto|diritti]] e di [[dovere|doveri]] che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili.
*L'autorità non è una forza incontrollata: è invece la facoltà di comandare secondo ragione.
*Nella convivenza umana ogni diritto naturale in una persona comporta un rispettivo dovere in tutte le altre persone.
*Non si dovrà però mai confondere l'[[errore]] con l'errante, anche quando si tratta di errore o di conoscenza inadeguata della verità in campo morale religioso. L'errante è sempre ed anzitutto un essere umano e conserva, in ogni caso, la sua [[dignità]] di [[persona]]; e va sempre considerato e trattato come si conviene a tanta dignità.
==Citazioni su Papa Giovanni XXIII==
*{{NDR|In Giovanni XXIII}} la novità non riguardava la dottrina, ma piuttosto il modo di esporla e forse, talvolta, d'interpretarla, senza tradirla o modificarla mai. E di applicarla alle situazioni concrete. Riguardava poi, per così dire, lo stile, nel parlare e nell'agire, sia all'interno sia all'esterno della Chiesa: una maggiore prontezza alla comprensione dell'«altro»; una carica di «simpatia» nello sforzarsi di valutare la mentalità o gli atteggiamenti anche dei più lontani; una capacità di rendersi conto delle loro difficoltà obiettive e l'arte di saper creare un clima di fiducia, nonostante la distanza, o addirittura l'opposizione frontale delle posizioni reciproche; la cura di non offendere le persone pur dicendo la verità. ([[Agostino Casaroli]])
*Ma questo Papa è intelligente?, siamo sicuri che è intelligente? Tutti dicono che è simpatico, che è un bravo curato di campagna, che è meglio dell'altro... Ma lì in Vaticano ci vuole uno che la sappia lunga, un curato di campagna può essere la miglior persona del mondo, ma non può bastare! Io conosco Roncalli da quando era patriarca di Venezia: beh, le dirò francamente, se è intelligente, in che misura, non sono ancora riuscito a capirlo. ([[Aldo Palazzeschi]])
*Passerà alla storia come il più cordiale dei successori di [[Pietro apostolo|Pietro]]. ([[Alessandro Cutolo]])
*''Pastor et nauta''. ([[Malachia di Armagh]])
:Pastore e navigante<ref>Per approfondimenti vedi la voce [[w:Profezia di Malachia|Profezia di Malachia]] su Wikipedia.</ref>.
*[[Papa Pio XII|Pio XII]] e Giovanni XXIII certamente odiavano ugualmente il peccato [[comunismo]] ed amavano ugualmente i peccatori comunisti, ma non c'è dubbio che Pio XII dando l'impressione di odiare di più il comunismo ha dato anche l'impressione di amare meno i peccatori comunisti, e Giovanni XXIII dando l'impressione di amare di più i peccatori comunisti ha dato l'impressione, sia pure errata, di indulgere di più con il comunismo. ([[Angelo Costa]])
*Subito scoprimmo il suo sorriso, che non era solo un segno di bonarietà ma un soccorso offerto a tutti. Papa Giovanni sorrideva come chi viene a noi con un dono e lo tiene nascosto dietro la schiena, ma noi ce ne accorgiamo proprio per quel particolarissimo sorriso. Per Angelo Giuseppe Roncalli le norme protocollari non avevano valore assoluto, cedevano davanti alla sua semplicità. (''[[E venne un uomo]]'')
===[[Nikita Sergeevič Chruščёv]]===
*Il Papa e io possiamo essere divergenti su molte questioni, ma siamo uniti nel desiderio della pace.
*Io credo che il Papa e io abbiamo caratteristiche comuni perché ambedue proveniamo da origini umili, abbiamo lavorato, nella gioventù, la terra, e sappiamo che cosa è lottare per ricavare dalla terra i frutti necessari per vivere.
*Io non cerco di convertire il Papa, e il Papa non cerca di convertire me!
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Papa Giovanni XXIII, ''I doni del cuore, {{small|da "Il Giornale dell'anima" e altri scritti ai familiari}}'', a cura di [[Loris Francesco Capovilla]], edizione speciale per Famiglia Cristiana (supplemento a Famiglia Cristiana n. 36, 10 settembre 2000), San Paolo, Cinisello Balsamo, 2000.
*Papa Giovanni XXIII, ''Il giornale dell'anima. E altri scritti di pietà'', San Paolo Edizioni, 2003
*Papa Giovanni XXIII, ''Mater et Magistra'', Edizioni Paoline, 1979.
*Papa Giovanni XXIII, ''Pacem in Terris'', Mursia, 2003.
*Paul Ginsborg, ''Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi'', traduzione di Marcello Flores e Sandro Perini, Einaudi, 1989. ISBN 8806160548
==Filmografia==
*''[[E venne un uomo]]'' (1965)
==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Mater et Magistra||(1961)}}
{{Pedia|Pacem in Terris||(1963)}}
{{Template:Papi}}
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[[Categoria:Papi]]
[[Categoria:Beati italiani]]
[[Categoria:Cardinali italiani]]
[[Categoria:Papi]]
[[Categoria:Vescovi italiani]]
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Alessandro Manzoni
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Spinoziano
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Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/151.21.151.19|151.21.151.19]] ([[User talk:151.21.151.19|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Udiki|Udiki]]
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[[Immagine:Francesco Hayez - Ritratto di Alessandro Manzoni.jpg|thumb|Alessandro Manzoni]]
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'''Alessandro Francesco Tommaso Manzoni''' (1785 – 1873), scrittore e poeta italiano.
==Citazioni di Alessandro Manzoni==
*''Come un forte inebriato | Il Signor si risvegliò''.<ref group="fonte">Da ''La resurrezione''; citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 487.</ref>
*''Dormi, o Celeste; i popoli | Chi nato sia non sanno''.<ref group="fonte">Da ''Il Natale''; citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 564.</ref>
*E [[Difficoltà|difficile]], in qualunque grado, vuol sempre dire possibile.<ref group="fonte">Da ''Dell'invenzione'', in ''Opere varie'', Fratelli Rechiedei, Milano, 1881, p. [[s:Pagina:Opere varie (Manzoni).djvu/379|373]].</ref>
*Essere [[Iniquità|iniquo]] con tutti non è concesso a nessuno [...].<ref group="fonte">Da ''D'una opinione moderna sulla bontà morale de' Longobardi'', in ''Opere varie'', Fratelli Rechiedei, Milano, 1881, p. [[s:Pagina:Opere varie (Manzoni).djvu/167|161]].</ref>
*[[Gola (ingordigia)|Gola]] e [[vanità]], due passioni che crescono con gli anni.<ref group="fonte">Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 599.</ref>
*Il pittore di [[ritratto|ritratti]] è come lo scrivano, obbligato a copiare l'altrui scritto, senza poterlo correggere quando è sbagliato.<ref group="fonte">Citato in [[Cesare Cantù]], ''Alessandro Manzoni. {{small|Reminiscenze}}'', Treves, Milano, 1882.</ref>
*Il principio, di necessità tanto più indeterminato quanto più esteso mi sembra poter essere questo: che la poesia e la letteratura in genere debba proporsi l'utile per iscopo, il vero per soggetto e l'interessante per mezzo.<ref>Questa lettera fu pubblicata inizialmente nel 1846 senza il consenso di Manzoni; nel 1870 fu ripubblicata dall'autore, con varie modifiche al testo. La citazione in questione venne rimossa.</ref><ref group="fonte">Dalla ''Lettera sul romanticismo a Cesare D'Azeglio'', 22 settembre 1823.</ref>
*Il [[raziocinio]] è un lume che uno può accendere, quando vuole obbligar gli altri a vedere, e può soffiarci sopra, quando non vuol più veder lui.<ref group="fonte">Da ''Dell'invenzione''.</ref>
*{{NDR|[[Lecco]]}} La giacitura della riviera, i contorni, e le viste lontane tutto concorre a renderlo un paese che chiamerei uno dei più belli del mondo, se avendovi passata una gran parte della infanzia e della puerizia, e le vacanze autunnali della prima giovinezza, non riflettessi che è impossibile dare un giudizio spassionato dei paesi a cui sono associate le memorie di quegli anni.<ref>Da ''Il principio del Romanzo nella prima minuta'', in ''Brani inediti dei Promessi Sposi'', a cura di Giovanni Sforza, Ulrico Hoepli, Milano, 1905, [https://archive.org/details/opere2manz/page/552/mode/2up?q=giacitura p. 552].</ref>
*Liberi non sarem se non siamo uni.<ref group="fonte">Da ''Il proclama di Rimini''; citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 377.</ref>
*Per tutta Italia si scrive e si parla una lingua comune. E quegli stessi che ne fanno questione e ricerca, come lo fanno di grazia? Scrivendo in questa lingua medesima. Non è questo un imitar quel valent'uomo che girava affannato sulla sua cavalcatura in traccia appunto di essa? O quell'altro che s'era fatto portare il lume per vederci a battere il fuoco?<ref group="fonte">Da ''Opere inedite o rare'', a cura di R. Bonghi, Milano,1891, vol. IV, pp. 40-43; citato in [[Denis Mack Smith]], ''Il Risorgimento italiano. {{small|Storia e testi}}'', Gius. Laterza & Figli, 1968, edizione Club del Libro, 1981, p. 66.</ref>
*Più si considera, più si studia un'azione storica suscettibile d'essere resa drammaticamente, e più si scoprono legami tra le sue diverse parti, più si coglie nel suo insieme una ragione semplice e profonda. Vi si distingue infine un carattere particolare, direi quasi individuale, qualche cosa di esclusivo e di proprio, che la rende quale essa è. Si sente sempre più che occorrevano tali costumi, tali istituzioni, tali circostanze per condurre ad un tale risultato, e tali caratteri per produrre tali atti; che occorreva che le passioni che vediamo in gioco, e le imprese in cui le vediamo impegnate, si succedessero nell'ordine e nei limiti che ci sono dati come l'ordine e i limiti di quelle stesse imprese.<br>Donde viene l'attrazione che noi proviamo a considerare una tale azione? perché la troviamo non soltanto verisimile, ma interessante? Il fatto è che noi ne scorgiamo le cause reali; il fatto è che noi seguiamo, allo stesso passo, il cammino dello spirito umano e quello degli avvenimenti particolari presenti alla nostra immaginazione. Noi scopriamo, in una serie data di fatti, una parte della nostra natura e del nostro destino: finiamo per dire dentro di noi: In tali circostanze, mediante simili mezzi, con simili uomini, le cose dovevano accadere così.<ref group="fonte">Dalla ''Lettera a M. Chauvet'', traduzione di Guido Baldi; citato in Guido Baldi, Silvia Giusso, Mario Razetti e Giuseppe Zaccaria, ''Manzoni e Leopardi'', in ''Moduli di letteratura'', Paravia, Torino, 2002. ISBN 88-395-3074-6.</ref>
*Quando esce in campo una dizione nuova, strana, la qual non pretenda se non fare il medesimo uffizio che già è fatto da un'altra, convien ributtarla, soffocarla, non lasciarla allignare, se si può [...] Poiché ella viene a mettere in forse il certo, a intorbidare il chiaro, a render difficile ciò che non era, a metter contrasto dov'era consenso...<ref group="fonte">Da ''Sentir messa'', introduzione e appendici critiche di Domenico Bulferetti, Bottega di Poesia, Milano, 1923, p. 52.</ref>
*''Salve, o Divino a cui largì natura | il cor di [[Dante]] e nel suo Duca il canto: | Questo fia il grido dell'età ventura, | Ma l'età che fu tua tel dice il canto''.<ref group="fonte">In epigrafe a ''Poesie'' di [[Vincenzo Monti]], tip. B. Virzì, Palermo, 1855.</ref>
*[...] [[Sigismondo Boldoni]] scrittore riputatissimo ai suoi tempi, e che forse avrebbe acquistato un nome più esteso e più autorevole anche presso ai posteri se non fosse morto all'uscire della giovinezza, e sopra tutto se quei pochi anni gli avesse vissuti in un secolo, in cui fosse stato possibile concepire nuove idee d'una precisione e d'una importanza perpetua, e per esporle, trovare quello stile che vive.<ref group="fonte">Da ''Fermo e Lucia'', [[:s:Fermo e Lucia/Tomo Quarto/Cap I|IV, 1]].</ref>
*''Sì, quel Dio che nell'onda vermiglia | chiuse il rio che inseguiva Israele, | quel che in pugno alla maschia [[Giaele]] | pose il maglio, ed il colpo guidò.''<ref group="fonte" name=Marzo/>
*''Soffermati sull'arida sponda, | vòlti i guardi al varcato Ticino, | tutti assorti nel novo destino, | certi in cor dell'antica virtù, | han [[Giuramenti dalle poesie|giurato]]: Non fia che quest'onda | scorra più tra due rive straniere: | non fia loco ove sorgan barriere | tra l'Italia e l'Italia, mai più!''<ref group="fonte" name=Marzo>Da ''[[s:Marzo 1821|Marzo 1821]]''.</ref>
*Trovo la cosa la più inutile la [[diplomazia]]. Gli [[ambasciatore|ambasciatori]] non sono che spie messe a origliare nelle anticamere di quelle potenze che si chiamano amiche.<ref group="fonte">Da ''Lettere: {{small|in gran parte inedite}}'', Nistri, Pisa, 1875.</ref>
*''[[Urania (mitologia)|Urania]] al suo diletto | Pindaro li cantò. Perché di tanto | Degnò la Dea l'alto poeta e come, | Dirò da prima; indi i celesti accenti | Ricorderò, se amica ella m'ispira.''<ref group="fonte">Da ''Urania'', vv. 44-48.</ref>
==''Adelchi''==
===[[Incipit]]===
;ATTO PRIMO
;SCENA PRIMA
Palazzo reale in Pavia
DESIDERIO, ADELCHI, VERMONDO
VERMONDO
O mio re Desiderio, e tu del regno<br />Nobil collega, Adelchi; il doloroso<br />Ed alto ufizio che alla nostra fede<br />Commetteste, è fornito. All'arduo muro<br />Che Val di Susa chiude, e dalla franca<br />La longobarda signoria divide,<br />Come imponeste, noi ristemmo; ed ivi,<br />Tra le franche donzelle, e gli scudieri,<br />Giunse la nobilissima Ermengarda;<br />E da lor mi divise, ed alla nostra<br />Fida scorta si pose. I riverenti<br />Lunghi commiati del corteggio, e il pianto<br />Mal trattenuto in ogni ciglio, aperto<br />mostrar che degni eran color d'averla<br />Sempre a regina, e che de' Franchi stessi<br />Complice alcuno in suo pensier non era<br />Del vil rifiuto del suo re; che vinti<br />Tutti i cori ella avea, trattone un solo.<br />Compimmo il resto della via. Nel bosco<br />Che intorno al vallo occidental si stende,<br />La real donna or posa: io la precorsi,<br />L'annunzio ad arrecar.
===Citazioni===
*''Il forte si mesce col vinto nemico, | col nuovo signore rimane l'antico; | l'un popolo e l'altro sul collo vi sta. | Dividono i servi, dividon gli armenti; | si posano insieme sui campi cruenti | d'un volgo disperso che nome non ha.'' (coro: atto III, vv. 61-66)
*''Gli [[morte|estinti]], Ansberga, | talor de' vivi son più forti assai.'' (Ermengarda: atto IV, scena I, vv. 111-2)
*''Amor tremendo è il mio. | Tu nol conosci ancora; oh! tutto ancora | non tel mostrai; tu eri mio: secura | nel mio gaudio io tacea; né tutta mai | questo labbro pudico osato avria | dirti l'ebbrezza del mio cor segreto.'' (Ermengarda: atto IV, scena I, vv. 148-153)
*''Sparsa le trecce morbide | Sull'affannoso petto, | Lenta le palme, e rorida | Di morte il bianco aspetto, | Giace la pia, col tremolo | Sguardo cercando il ciel.'' (coro: atto IV, scena I)
*''Come rugiada al cespite | Dell'erba inaridita, | Fresca negli arsi calami | Fa rifluir la vita''. (coro: atto IV)
*''Gran segreto è la vita, e nol comprende | che l'ora estrema.'' (atto V, scena VIII, vv. 342-3)
*''Godi che re non sei, godi che chiusa | all'oprar t'è ogni via: loco a gentile, | ad innocente opra non v'è: non resta | che far torto, o patirlo. Una feroce | forza il mondo possiede, e fa nomarsi | dritto: la man degli avi insanguinata | seminò l'ingiustizia; i padri l'hanno | coltivata col sangue; e ormai la terra | altra messe non dà.'' (atto V, scena VIII, vv. 351-9)
*''Le vie di Dio son molte, | Più assai di quelle del mortal.''
*''Quella via, | Su cui ci pose il ciel, correrla intera | Convien, qual ch'ella sia, fino all'estremo.''
*''Il mio cor m'ange, Anfrido: ei mi comanda | alte e nobili cose; e la fortuna | mi condanna ad inique''
===Citazioni su ''Adelchi''===
*Ho per le mani un soggetto di tragedia al quale desidero dedicarmi senza indugio per terminarlo nell'inverno, se posso... è la caduta del Regno dei Longobardi, o per dir meglio della dinastia longobarda, e la sua estinzione nella persona d'Adelchi ultimo re con Desiderio suo padre. (Manzoni in una lettera a [[Claude Fauriel]], 17 ottobre 1820)
*Ella vede come son condotte senza alcun riguardo agli effetti; agli usi, al comodo della scena: molteplicità di personaggi, lunghezza spropositata, parlate inumane pei polmoni, e ancor più per gli orecchi, variazione e slegamento, pochissimo di quel che s'intende comunemente per azione, e un procedere di questa lento, obliquo, a sbalzi; tutto ciò insomma che può rendere diffìcile e odiosa la rappresentazione, v'è riunito come a bello studio. (Manzoni ad [[Attilio Zuccagni-Orlandini]], regio censore degli spettacoli a Firenze, aprile 1828)
*Adelchi una Musa ce l'ha, perché sembra che sia Dio a soffiargli nelle orecchie e nel cuore titanismo e passione.<ref group="fonte">Citato in ''Adelchi'', a cura di Alberto Giordano, Rizzoli, Milano.</ref> ([[Carmelo Bene]])
==''Del romanzo storico''==
===[[Incipit]]===
Il romanzo storico va soggetto a due critiche diverse, anzi direttamente opposte; e siccome esse riguardano, non già qualcosa d'accessorio, ma l'essenza stessa d'un tal componimento; così l'esporle e l'esaminarle ci pare una bona, se non la migliore maniera d'entrare, senza preamboli, nel vivo dell'argomento.<br>
Alcuni dunque si lamentano che, in questo o in quel romanzo storico, in questa o in quella parte d'un romanzo storico, il vero positivo non sia ben distinto dalle cose inventate, e che venga, per conseguenza, a mancare uno degli effetti principalissimi d'un tal componimento, come è quello di dare una rappresentazione vera della storia.
===Citazioni===
*L'[[arte]] è arte in quanto produce, non un effetto qualunque, ma un effetto definitivo. E, intesa in questo senso, è non solo sensata, ma profonda quella sentenza, che il vero solo è bello; giacché il [[verosimile]] (materia dell'arte) manifestato e appreso come verosimile, è un vero, diverso bensì, anzi diversissimo dal reale, ma un vero veduto dalla mente per sempre o, per parlar con più precisione, irrevocabilmente: è un oggetto che può bensì esserle trafugato dalla dimenticanza, ma che non può esser distrutto dal disinganno. (I; p. 7)
*Non sarà fuor di proposito l'osservare che, anche del verosimile la storia si può qualche volta servire, e senza inconveniente, perché lo fa nella buona maniera, cioè esponendolo nella sua forma propria, e distinguendolo così dal reale. E lo può fare senza che ne sia offesa l'unità del racconto, per la ragione semplicissima che quel verosimile non entra a farne parte. (I; p. 9)
*È una parte della miseria dell'uomo il non poter conoscere se non qualcosa di ciò che è stato, anche nel suo piccolo mondo; ed è una parte della sua nobiltà e della sua forza il poter congetturare al di là di quello che può sapere. La storia, quando ricorre al verosimile, non fa altro che secondare o eccitare una tale tendenza. Smette allora, per un momento, di raccontare, perché il racconto non è, in quel caso, l'istrumento bono, e adopra in vece quello dell'induzione: e in questa maniera, facendo ciò che è richiesto dalla diversa ragione delle cose, viene anche a fare ciò che conviene al suo novo intento. (I; p. 9)
*Il verosimile,cessando di parer vero, poteva manifestare e esercitar liberamente la sua propria e magnifica virtù, poiché non veniva a incontrarsi in un medesimo campo col vero, il quale, o volere o non volere, ha anch'esso una sua ragione e una sua virtù propria e che opera indipendentemente da ogni convenzione in contrario. (I; p. 15)
*Non sempre ciò che vien dopo è [[progresso]]. (II; p. 29)
*Non c'è il contrasto diretto tra il vero e il verosimile; e è senza dubbio un gran vantaggio; ma c'è ugualmente o la confusione dell'uno con l'altro, o la distinzione tra di essi. Anzi c'è, in proporzioni variabilissime, ma inevitabilmente, e confusione e distinzione, come s'è dimostrato, forse più del bisogno, nella prima parte di questo scritto. (II; pp. 34-35)
==''I promessi sposi''==
{{Vedi anche|I promessi sposi}}
==''Il cinque maggio''==
===[[Incipit]]===
''Ei {{NDR|[[Napoleone Bonaparte]]}} fu. Siccome immobile,<br />dato il mortal sospiro,<br />stette la spoglia immemore<br />orba di tanto spiro,<br />così percossa, attonita<br />la terra al nunzio sta,<br /><br />muta pensando all'ultima<br />ora dell'uom fatale;<br />né sa quando una simile<br />orma di piè mortale<br />la sua cruenta polvere<br />a calpestar verrà.''
===Citazioni===
*''Fu vera [[gloria]]? Ai [[posterità|posteri]] | l'ardua sentenza''. ([[s:Il cinque maggio#Fu vera gloria|vv. 31-32]])
*''Tutto ei {{NDR|[[Napoleone Bonaparte]]}} provò: la gloria | maggior dopo il periglio | la fuga e la vittoria | la reggia e il tristo esiglio | due volte nella polvere | due volte sull'altar. | Ei si nomò: due secoli, | l'un contro l'altro armato, | sommessi a lui si volsero, | come aspettando il fato; | ei fe' silenzio, ed arbitro | s'assise in mezzo a lor.'' ([[s:Il cinque maggio#Tutto ei provò|vv. 43-54]])
*''Bella Immortal! benefica | [[Fede]] ai trionfi avvezza!''<ref group="fonte">Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 486.</ref> ([[s:Il cinque maggio#Bella Immortal|vv. 97-98]])
*''Il Dio che atterra e suscita, | Che affanna e che consola''. ([[s:Il cinque maggio#Il Dio che atterra e suscita|vv. 105-106]])
===Citazioni su ''Il cinque maggio''===
*''Un cantico | Che forse non morrà''.<ref group="fonte">Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 547.</ref> ([[s:Il cinque maggio#un cantico|vv. 23-24]])
==''Il conte di Carmagnola''==
===[[Incipit]]===
{{centrato|''Sala del Senato, in Venezia.''<br>IL DOGE ''e'' SENATORI ''seduti''.}}
<poem>'''Il Doge''': È giunto il fin de' lunghi dubbi, è giunto,
nobiluomini, il dì che statuito
fu a risolver da voi. Su questa lega,
a cui Firenze con sì caldi preghi
incontro il Duca di Milan c'invita,
oggi il partito si porrà. Ma pria,
se alcuno è qui cui non sia noto ancora
che vile opra di tenebre e di sangue
sugli occhi nostri fu tentata, in questa
stessa Venezia, inviolato asilo
di giustizia e di pace, odami: al nostro
deliberar rileva assai che' alcuno
qui non l'ignori. Un fuoruscito al Conte
di Carmagnola insidiò la vita;
fallito è il colpo, e l'assassino è in ceppi.</poem>
===Citazioni===
*''I fratelli hanno ucciso i fratelli: | Questa orrenda novella vi do''. (coro: atto II)
*''S'ode a destra uno squillo di tromba; | A sinistra risponde uno squillo''. (coro: atto II)
*''Ahi sventura! sventura! sventura!'' (coro: atto II)
==''In morte di Carlo Imbonati''==
*''Deh! vogli | la via segnarmi, onde toccar la cima | io possa, o far che, s'io cadrò su l'erta, | dicasi almen: su l'orma propria ei giace''. ([[s:In morte di Carlo Imbonati#203|203-206]])
*''Il santo Vero | Mai non tradir; né proferir mai verbo ! Che plauda al vizio o la virtù derida''.<ref group="fonte">Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 445.</ref>
*{{NDR|Su [[Omero]]}} ''Quel sommo | D'occhi cieco, e divin raggio di mente, | Che per la [[Grecia]] mendicò cantando''.<ref group="fonte">Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', p. 408.</ref>
==''La Passione''==
===[[Incipit]]===
''<poem>O tementi dell'ira ventura,
Cheti e gravi oggi al tempio moviamo,
Come gente che pensi a sventura,
Che improvviso s'intese annunziar.
Non s'aspetti di squilla il richiamo;
Nol concede il mestissimo rito:
Qual di donna che piange il marito,
È la veste del vedovo altar.</poem>''
===Citazioni===
*''S'ode un carme: l'intento Isaia | Proferì questo sacro lamento, | In quel dì che un divino spavento | Gli affannava il fatidico cor''.
*{{NDR|[[Gesù]]}} ''Egli è il Giusto, che i vili han trafitto, | Ma tacente, ma senza tenzone; | Egli è il Giusto; e di tutti il delitto | Il Signor sul suo capo versò''.
*''Disse [[Dio|Iddio]]: Qual chiedete sarà. | E quel Sangue dai padri imprecato | Sulla misera prole ancor cade, | Che, mutata d'etade in etade, | Scosso ancor dal suo capo non l'ha''.
===[[Explicit]]===
''<poem>E tu, [[Maria|Madre]], che immota vedesti
Un tal Figlio morir sulla croce,
Per noi prega, o regina de' mesti,
Che il possiamo in sua gloria veder;
Che i dolori, onde il secolo atroce
Fa de' buoni più tristo l'esiglio,
Misti al santo patir del tuo Figlio,
Ci sian pegno d'eterno goder.</poem>''
==''La Pentecoste''==
*''Madre de' Santi, immagine | Della città superna, | Del sangue incorruttibile | Conservatrice eterna; | Tu che, da tanti secoli, | Soffri, combatti e preghi, | Che le tue tende spieghi | Dall'uno all'altro mar; || Campo di quei che sperano; | [[Chiesa cattolica|Chiesa]] del Dio vivente,'' [...]. (vv. 1-10)
*''Perché, baciando i pargoli, | La schiava ancor sospira? | E il sen che nutre i liberi | Invidïando mira? | Non sa che al regno i miseri | Seco il Signor solleva? | Che a tutti i figli d'Eva | Nel suo dolor pensò?'' (vv. 65-72)
*''Doni con volto amico, | Con quel tacer pudico, | Che accetto il don ti fa.'' (vv. 126-128)
==''Osservazioni sulla morale cattolica''==
*È un giudizio della più rea e stolta temerità l'affermare d'alcun uomo vivente, che non lo sia, l'escluderne uno solo dalla speranza nelle ricchezze delle misericordie di Dio.
*La [[maldicenza]] rende peggiore chi parla e chi ascolta, e per lo più anche chi n'è l'oggetto.<ref>{{Cfr}} [[Cesare Cantù]], ''Attenzione!'': «La maldicenza rende peggiore chi la usa, chi la ascolta, e talora anche chi n'è l'oggetto».</ref>
*Il [[dubbio]] parziale e accidentale limita la scienza: il dubbio universale e necessario la nega. (appendice al cap. III)
*Il vero male per l'uomo non è quello che soffre, ma quello che fa. ([[s:Osservazioni sulla morale cattolica/Prima parte/Distinzione di filosofia morale e teologia#il vero male|cap. III]])
*La [[modestia]] è una delle più amabili doti dell'uomo superiore: si osserva comunemente che essa cresce a misura della superiorità: e questa si spiega benissimo con le idee della religione. La superiorità non è altro che un grande avanzamento nella cognizione e nell'amore del vero: la prima rende l'uomo umile, e il secondo lo rende modesto. (da ''Sulla modestia e sulla umiltà'', cap. XVII)
*Questo scritto è destinato a difendere la morale della Chiesa cattolica dalle accuse che le sono state fatte nel capitolo CXXVII della ''Storia delle Repubbliche italiane del Medio Evo''.<ref>''Storia delle Repubbliche italiane del Medio Evo'', opera (1807 - 1809) del calvinista ginevrino Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi</ref> In un luogo di quel capitolo s'intende di provare che questa morale è una cagione di corruttela per l'Italia. Io sono convinto che essa è la sola morale santa e ragionata in ogni sua parte; che ogni corruttela viene anzi dal trasgredirla, dal non conoscerla, o dall'interpretarla alla rovescia; che è impossibile trovare contro di essa un argomento valido.<ref>''Scritti filosofici'', BUR, Milano, 1976, p. 53</ref>
==''Storia della colonna infame''==
===[[Incipit]]===
La mattina del 21 di giugno 1630, verso le quattro e mezzo, una donnicciola chiamata Caterina Rosa, trovandosi, per disgrazia, a una finestra d'un cavalcavia che allora c'era sul principio di via della Vetra de' Cittadini, dalla parte che mette al corso di porta Ticinese (quasi dirimpetto alle colonne di san Lorenzo), vide venire un uomo con una cappa nera, e il cappello sugli occhi, e una carta in mano, ''sopra la quale'', dice costei nella sua deposizione, ''metteva su le mani, che pareua che scrivesse''. Le diede nell'occhio che, entrando nella strada, ''si fece appresso alla muraglia delle case, che è subito dopo voltato il cantone, e che a luogo a luogo tiraua con le mani dietro al muro. All'hora'', soggiunge, ''mi viene in pensiero se a caso fosse un poco uno de quelli che, a' giorni passati, andauano ongendo le muraglie.'' Presa da un tal sospetto, passò in un'altra stanza, che guardava lungo la strada, per tener d'occhio lo sconosciuto, che s'avanzava in quella; ''et viddi, dice, che teneua toccato la detta muraglia con le mani.'' ([[s:Storia della colonna infame/Capitolo I|Incipit]])
===Citazioni===
*Ma la menzogna, l'abuso del potere, la violazion delle leggi e delle regole più note e ricevute, l'adoprar doppio peso e doppia misura, son cose che si posson riconoscere anche dagli uomini negli atti umani; e riconosciute, non si posson riferire ad altro che a passioni pervertitrici della volontà. (''Introduzione''; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/757|751]])
*Ci par di vedere la natura umana spinta invincibilmente al male da cagioni indipendenti dal suo arbitrio, e come legata in un sogno perverso e affannoso, da cui non ha mezzo di riscotersi, di cui non può nemmeno accorgersi. (''Introduzione''; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/758|752]])
*Noi, proponendo a lettori pazienti di fissar di nuovo lo sguardo sopra orrori già conosciuti, crediamo che non sarà senza un nuovo e non ignobile frutto, se lo sdegno e il ribrezzo che non si può non provarne ogni volta, si rivolgeranno anche, e principalmente, contro passioni che non si posson bandire, come falsi sistemi, né abolire, come cattive istituzioni, ma render meno potenti e meno funeste, col riconoscerle ne' loro effetti, e detestarle. (''Introduzione''; 1840, p. 752)
*L'operar senza regole è il più faticoso e difficile mestiere di questo mondo. (cap. II; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/771|765]])
*Non si lavora a fare e a ritagliar finimenti al cavallo che si vuol lasciar correre a suo capriccio; gli si leva la briglia, se l'ha. (cap. II; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/774|768]])
*[...] è men male l'agitarsi nel [[dubbio]], che il riposar nell'errore [...]. (cap. II; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/780|774]])
*Non dico [...], per non affermar troppo più di quello che so; benché, dicendolo, non temerei d'affermar più di quello che è. (cap. II; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/781|775]])
*Ciò ch'essi chiamavano arbitrio, era in somma la cosa stessa che, per iscansar quel vocabolo equivoco e di tristo suono, fu poi chiamata poter discrezionale: cosa pericolosa, ma inevitabile nell'applicazion delle leggi, e buone e cattive; e che i savi legislatori cercano, non di togliere, che sarebbe una chimera, ma di limitare ad alcune determinate e meno essenziali circostanze, e di restringere anche in quelle più che possono. (cap. II; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/783|777]])
*Viene, nelle cose grandi, come nelle piccole, un momento in cui ciò che, essendo accidentale e fattizio, vuol perpetuarsi come naturale e necessario, è costretto a cedere all'esperienza, al ragionamento, alla sazietà, alla moda, a qualcosa di meno, se è possibile, secondo la qualità e l'importanza delle cose medesime; ma questo momento dev'esser preparato. (cap. III; 2001, p. 113)
*E non paia strano di vedere un tribunale farsi seguace ed emulo d'una o di due donnicciole; giacché, quando s'è per la strada della passione, è naturale che i più ciechi guidino. Non paia strano il veder uomini i quali non dovevan essere, anzi non eran certamente di quelli che vogliono il male per il male, vederli, dico, violare così apertamente e crudelmente ogni diritto; giacché il credere ingiustamente, è strada a ingiustamente operare, fin dove l'ingiusta persuasione possa condurre; e se la coscienza esita, s'inquieta, avverte, le grida d'un pubblico hanno la funesta forza (in chi dimentica d'avere un altro giudice) di soffogare i rimorsi; anche d'impedirli. (cap. III; 2001, p. 120)
*Spegnere il lume è un mezzo opportunissimo per non veder la cosa che non piace, ma non per veder quella che si desidera. (cap. IV; 2001, p. 147)
*Ma il mantello dell'iniquità è corto; e non si può tirarlo per ricoprire una parte, senza scoprirne un'altra. (cap. IV; 1840, p. [[s:Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/825|819]])
*Sarebbe uno di que' casi tristi e non rari, in cui uomini tutt'altro che inclinati a mentire, volendo levar la forza a qualche errore pernicioso, e temendo di far peggio col combatterlo di fronte, hanno creduto bene di dir prima la [[verità e bugia|bugia]], per poter poi insinuare la [[verità e bugia|verità]]. (cap. VII; 2001, p. 201)
===Citazioni su ''Storia della colonna infame''===
*Qualche anno dopo aver finito gli studi, mi capitò inopinatamente fra le mani una copia de ''La colonna infame''. La lessi, ne rimasi incuriosito, colpito, addirittura turbato. Avvenne in me un risveglio di attenzione. Ma era possibile che quel baciapile di Manzoni avesse scritto quell'opera così profonda, che scandagliava l'animo umano nei suoi meandri più nascosti, che rappresentava la drammaticità e le contraddizioni dell'esistenza, con acutezza e sguardo critico? ([[Andrea Camilleri]])
*Lo scritto rappresenta come un fiume carsico che pervade tutta l'opera del Manzoni, con la sua essenzialità e la sua tragicità. ([[Andrea Camilleri]])
==''Strofe per una prima Comunione''==
===[[Incipit]]===
Mia cara Vittoria,
La tua lettera mi reca una di quelle vive consolazioni, che il Signore serba talvolta, a quelli che ha più severamente visitati. Sì, mia Vittoria, il sentimento che hai dell'inneffabile grazia che ti prepari a ricevere, mi dà la soave fiducia che essa sarà per te un principio di grazie continue, di non interrotte benedizioni.
===Citazioni===
*Chi ti ha dato il comando ti promette egli il soccorso.
*Confida tanto più, quanto più ti senti debole, perché il Signore non manca a chi si conosce e prega.
==''Il nome di Maria''==
===[[Incipit]]===
<poem>Tacita un giorno a non so qual pendice
Salia d'un fabbro nazaren la sposa;
Salia non vista alla magion felice
D'una pregnante annosa;
E detto salve a lei, che in reverenti
Accoglienze onorò l'inaspettata,
Dio lodando, esclamò: Tutte le genti
mi chiameran beata.</poem> ([[s:Inni sacri/Il nome di Maria|Incipit]])
===Citazioni===
*''O Vergine, o Signora, o Tuttasanta, | Che bei nomi ti serba ogni loquela! | Più d'un popol superbo esser si vanta | in tua gentil tutela''. (vv. 37-40)
*''Tu pur, beata, un dì provasti il pianto; | Né il dì verrà che d'oblianza il copra; | Anco ogni giorno se ne parla; e tanto | Secol vi corse sopra''. (vv. 57-60)
===[[Explicit]]===
<poem>Deh! a Lei volgete finalmente i preghi,
Ch'Ella vi salvi, Ella che salva i suoi;
E non sia gente né tribù che neghi
Lieta cantar con noi:
Salve, o degnata del secondo nome,
O Rosa, O Stella ai periglianti scampo;
Inclita come il sol, terribil come
Oste schierata in campo.</poem>
===Citazioni su ''Il nome di Maria''===
*[[Maria (madre di Gesù)|Maria]] è non solo la pietosa degli affanni altrui, ma anche la bella, la potente, la forte: però si ricorre a lei, sicuri d'essere validamente aiutati nelle avversità della vita e nella lotta contro il male e le passioni che più facilmente ci conducono a rovina. E ciò ci si dice non perché non sia chiarissima, ma perché della convenienza di questa chiusa altri, senza intenderne il vero, ha mostrato dubitare. ([[Alfonso Bertoldi]])
==[[Incipit]] di ''Del trionfo della libertà''==
<poem>Coronata di rose e di viole
Scendea di Giano a rinserrar le porte
La bella Pace pel cammin del sole,<ref>Carlo Romussi scrive in nota: "La pace di Luneville firmata a' 9 febbrajo 1801. L'imagine del più puro classicismo rivela nel giovinetto lo studioso delle costumanze dell'antica Roma, dove, terminata una guerra, si chiudevano le porte del tempio di Giano".</ref>
E le spade stringea d'aspre ritorte,
E cancellava con l'orme divine
I luridi vestigi de la morte;
E la canizie de le pigre brine
Scotean dal dorso, e de le verdi chiome
Si rivestian le valli e le colline;<ref>Carlo Romussi riporta in nota: "Cominciava allora la primavera, che viene descritta ad imitazione di Orazio nella famosa ode a Torquato. Scrivendo nella primavera del 1801, Manzoni contava sedici anni, essendo nato ai 7 marzo 1785".</ref>
Quand'io fui tratto in parte, io non so come,<ref>Carlo Romussi scrive in nota: "Imita Dante nell'ignorare il modo col quale fu trasportato dove vide la gran luce: «''I' non so ben ridir com' io v'entrai''»".</ref>
Io non so con qual possa, o con quai piume,
Quasi sgravato da le terree some.</poem>
==Citazioni su Alessandro Manzoni==
*Alessandro Manzoni è considerato generalmente come un poeta calmo, sereno, d'una imperturbabile mitezza, come il poeta della pace e dell'armonia. [...]. Io oso affermare che Alessandro Manzoni è stato uno scrittore di combattimento, ed il suo spirito uno spirito audacemente novatore. La perfetta serenità della Musa manzoniana vela, sotto l'apparenza di una inalterata compostezza, l'ardimento del pensiero. ([[Gaetano Negri]])
*Alla [[modernità]] – all'illuminismo, alla Rivoluzione francese, alla scienza moderna e alla rivoluzione industriale – Manzoni contrappone la Provvidenza e il suo disegno imperscrutabile, che non può essere interrogato ma soltanto accettato; alla società atomizzata dei diritti individuali contrappone l'ordine gerarchico patriarcale; alla libertà di coscienza e di pensiero le virtù dell'obbedienza e della rassegnazione; al cittadino il suddito. ([[Fabrizio Rondolino]])
*Avvenne una volta ad Alessandro Manzoni, già vecchio, di trovarsi a passare per uno dei paesi che gli eruditi additano come l'originale di quello dei Promessi Sposi: Acquate, mi pare. Un contadino, mostrando a quell'ignoto forestiere le bellezze del villaggio, gli segnalò "la casa di Lucia". Interrogato, raccontò a modo suo la faccenda di Renzo e Lucia come fatto realmente accaduto molti anni avanti; non si sognava neppure di pensare che fosse un romanzo; ignorava l'esistenza di questo genere letterario; avrebbe per lo meno dato del matto a chi avesse voluto fargli credere che quella realtà era stata un'invenzione del vecchio forestiere. Qui lo straniamento dell'opera creata, dall'individuo creatore, era avvenuto in modo totale. Ma un primo grado di questo distacco si ha quando la conoscenza popolare, anche sapendo di aver a fare con un'opera di fantasia, dimentica il nome dell'autore. Ogni autore, se è saggio, deve desiderare con tutte le sue forze di essere in tal modo totalmente dimenticato come persona. ([[Massimo Bontempelli]])
*Il cristianesimo dell'autore spingeva a guardare verso il cielo, meno alla terra. La fede cristiana non aveva educato alla rassegnazione di fronte al gran gioco della storia? Manzoni non credeva alla forza delle rivolte. ([[Andrea Riccardi]])
*Il Manzoni, e qui sta l'essenza della sua azione, è un romantico che non si è fermato a mezzo, è un romantico che ha superato il [[romanticismo]]. Egli ha saputo portare alle estreme e logiche conseguenze la rivoluzione letteraria a cui aveva preso parte, e, se non in tutte, almeno nella più grande delle sue opere, ha studiato il mondo e la vita, quali a lui si presentavano nella realtà, portandoli direttamente così come li trovava, dal vero nel libro. ([[Gaetano Negri]])
*Il Manzoni, oltre che poeta sommo, fu anche poeta originalissimo. Pur tuttavia qualche cosa, specie per quel che riguarda la elocuzione e lo stile, derivò da' classici latini, primo di tutti [[Virgilio]], l'opera del quale studiò con lungo amore, e la grandezza fece manifesta in pagine di critica davvero meravigliose. Per gl' ''Inni'' poi, e non solo per essi, molti sono i concetti che trasse dagli Evangeli e, più largamente, da' biblici scrittori. ([[Alfonso Bertoldi]])
*Il potere, in se stesso, comunque lo si pratichi, comunque lo si cerchi, è un male. È stato Manzoni il primo, limpido assertore che agire la storia, fare la storia e non subirla è comunque rendersi complice di un male, diventare corresponsabili di un orrore. ([[Cesare Garboli]])
*La disinvoltura linguistica del dialogo manzoniano cos'altro è se non il segno, la spia, di una religione indifferente alla realtà, alla realtà così com'è intesa dai romanzieri realisti? ([[Giorgio Bassani]])
*Manzoni gode con una virginale modestia un'anticipazione d'inmortalità, e prossimo all'Olimpo dimentica la terra. ([[Giuseppe Guerzoni]])
*Nei ''Promessi sposi'', il Manzoni fa mangiare a Renzo, Tonio e Gervaso, andati all'osteria poco prima del «matrimonio a sorpresa», un gran piatto di polpette. E quando la madre, Giulia Beccaria, gli domandò il perché di tale scelta, don Lisander rispose: «Cara mamma, mi avete fatto mangiare fin da bambino tante di quelle polpette, che ho ritenuto giusto farle assaggiare anche ai personaggi del mio romanzo». ([[Cesare Marchi]])
*Quando il Manzoni, definendo la nazione, scriveva ''Una d'armi di lingua d'altare di memorie di sangue di cor'' compiva un macroscopico esercizio retorico senza alcun fondamento nella realtà. ([[Eugenio Scalfari]])
===[[Natalia Ginzburg]]===
*Convulsionario era anche [[Eustachio Degola|Degola]]: e questo, probabilmente, creò fra Manzoni e Degola una reciproca comprensione.
*[[Enrichetta Blondel|Enrichetta]] e Alessandro Manzoni si sposarono a Milano nel febbraio del 1808. Si sposarono con il rito calvinista. Per sposarsi con il rito cattolico, egli avrebbe dovuto chiedere la dispensa, essendo lei di religione diversa nonostante il battesimo. Ma aveva fretta e quella dispensa trascurò di chiederla. Scrisse a [[Claude Fauriel|Fauriel]] che i preti si erano rifiutati di celebrare il suo matrimonio a causa della differenza di culto.
*I disegni di [[Francesco Hayez|Hayez]] non parvero soddisfacenti. Fu chiamato il francese Boulanger. Nemmeno di disegni di Boulanger furono giudicati con favore. Poi [[Massimo d'Azeglio|d'Azeglio]] venne con un certo pittore [[Francesco Gonin|Gonin]]. I disegni di Gonin, Manzoni li trovò bellissimi. Egli iniziò a scrivere a Gonin quasi giornalmente. «Mio caro Gonin». Furono fatti venire da Parigi degli incisori. Fu messa in piedi una piccola tipografia in via San Pietro dell'Orto.
===[[Salvatore Silvano Nigro]]===
*La storia è un "immenso pelago di errori". La denuncia veniva dall'illuminismo giuridico. E da ''Dei delitti e delle pene'' di [[Cesare Beccaria]], in particolare. Tutti gli errori, Manzoni compendia nella storia morale e politica del Seicento: l'incertezza del diritto, la legislazione eccessivamente proliferante che a colpi di gride sopporta l'arbitrio dei potenti e la manipolazione dei causidici, l'impunità organizzata delle classi e delle consorterie (e persino della Chiesa), la cultura economica irresponsabile e monopolistica (che blocca la libera concorrenza e impone la demagogia del prezzo politico), la persecuzione dell'onestà disarmata. Il [[I promessi sposi|romanzo]] di Manzoni aggredisce l'errore nei suoi punti di perversione. Con sdegno, senz'altro. Ma anche con compassione: "[...] la morale cattolica rimuove le cagioni che rendono difficile l'adempimento di questi due doveri, odio all'errore, amore agli uomini".
*Ma don Lisander non era tipo da cedere e assecondare senza una sua convinzione. Nel progetto della [[Teresa Borri|moglie]] e del [[Stefano Stampa|figliastro]], lo allettava il proposito di un ritratto "conversato". Il quadro di [[Francesco Hayez|Hayez]] (oltre che far coppia con quello della seconda moglie) doveva infatti risultare in dialogo correttivo con l'immagine che dello scrittore in piedi sullo sfondo del lago di Como, nell'atto di stringere un libro e di guardare in alto assorto, un decennio prima avevano fissato su tela il Molteni e il [[Massimo d'Azeglio|d'Azeglio]]: «Non vollero ch'ei fosse ritratto con un libro in mano né coll'aria ispirata (come se non si fosse saputo ch'ei sapeva leggere e scrivere e ch'era un poeta ispirato), ma coll'aria calma di chi ascolta per poi parlare», precisava memorando il solito Stefano Stampa. Per donna Teresa e per il figliastro, quindi, la tabacchiera doveva stare al posto del libro. Però il sorriso dissimulato del Manzoni secondo Hayez, sembra dire altro a proposito dell'utensile.
*Manzoni aveva un deficiente senso degli affari. S'era convinto di riuscire a scoraggiare le contraffazioni e le speculazioni degli editori, con la proposta di un'edizione illustrata del [[I promessi sposi|romanzo]] che fosse di difficile riproduzione. Ci rimise gran parte del patrimonio. In compenso si concesse un'originalissima ristrutturazione testuale dell'opera. Si occupò dell'impaginazione tipografica. Decise la sceneggiatura illustrativa. Dettò le vignette ai disegnatori, e le corresse. I soggetti «furono tutti scelti e fissati da lui», scrisse l'illustratore [[Francesco Gonin|Gonin]] a [[Stefano Stampa]], in una lettera del 9 marzo 1885: «dovendosi intercalare nel testo, ebbe la pazienza di calcolare ''quante righe'' occuperebbe quel tal disegno onde capitasse nella pagina dove c'era il fatto, e scelto il bosso della dovuta grandezza lo avvolgeva in carta bianca sulla quale scriveva il testo del soggetto, pagina tale, cosicché il disegnatore trovavasi fissata grandezza e soggetto».
==Note==
<references/>
===Fonti===
<references group="fonte"/>
==Bibliografia==
*[[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, Milano, 1921.
*Alessandro Manzoni, ''[[s:Adelchi|Adelchi]]'' (1822), in ''[[s:Opere_varie_(Manzoni)|Opere varie]]'' Fratelli Rechiedei, Milano, 1881.
*Alessandro Manzoni, ''[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/manzoni/del_romanzo_storico_etc/pdf/del_ro_p.pdf Del romanzo storico {{small|e, in genere, de' componimenti misti di storia e d'invenzione}}]'' (1830), in ''Opere varie'', Fratelli Rechiedei, Milano, 1870.
*Alessandro Manzoni, ''[[s:Del trionfo della libertà|Del trionfo della libertà]]'', in ''Tutte le poesie'', a cura di Attilio Polvara, BUR, Milano, 1951.
*Alessandro Manzoni, ''[[s:Il cinque maggio|Il cinque maggio]]'' (1821), in ''[[s:Opere_varie_(Manzoni)|Opere varie]]'' Fratelli Rechiedei, Milano, 1881.
*Alessandro Manzoni, ''[[s:Il Conte di Carmagnola|Il conte di Carmagnola]]'' (1828), in ''[[s:Opere_varie_(Manzoni)|Opere varie]]'' Fratelli Rechiedei, Milano, 1881.
*Alessandro Manzoni, ''[[s:Inni sacri/La Passione|La Passione]]'', in ''[[s:Inni sacri|Inni sacri]]'' (1812), in ''[[s:Opere_varie_(Manzoni)|Opere varie]]'' Fratelli Rechiedei, Milano, 1881.
*Alessandro Manzoni, ''[[s:Inni sacri/La Pentecoste|La Pentecoste]]'', in ''[[s:Inni sacri|Inni sacri]]'' (1812), in ''[[s:Opere_varie_(Manzoni)|Opere varie]]'' Fratelli Rechiedei, Milano, 1881.
*Alessandro Manzoni, ''Poesie liriche'', a cura di [[Alfonso Bertoldi]], Sansoni, Firenze, terza edizione, 1920.
*Alessandro Manzoni, ''[[s:Storia della colonna infame|Storia della colonna infame]]'' (1840), in ''[[s:I promessi sposi (1840)|I promessi sposi]]'' (1840), tip. Guglielmini e Redaelli, Milano, 1840.
*Alessandro Manzoni, ''Storia della colonna infame'', illustrazioni di Francesco Gonin, introduzione di Franco Cordero, premessa al testo, bibliografia e note di Gianmarco Gaspari, I grandi classici della letteratura italiana, Fabbri, Milano, 2001.
*Alessandro Manzoni, ''[[s:Strofe per una prima Comunione|Strofe per una prima Comunione]]'', in ''[[s:Opere_varie_(Manzoni)|Opere varie]]'' Fratelli Rechiedei, Milano, 1881.
==Voci correlate==
*[[Cesare Beccaria]]
*[[Giulia Beccaria]]
*[[Enrichetta Blondel]]
*[[Teresa Borri]]
*[[Eustachio Degola]]
*[[Claude Fauriel]]
*[[Carlo Imbonati]]
*[[Pietro Manzoni]]
*[[Antonio Rosmini]]
*[[Stefano Stampa]]
*[[Luigi Tosi (vescovo)]]
==Altri progetti==
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===Opere===
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{{Pedia|Adelchi||(1822)}}
{{Pedia|Storia della colonna infame||(1840)}}
{{Pedia|I promessi sposi||(1827 poi 1840 e 1842)}}
{{vetrina|15|ottobre|2005|scrittori|poeti}}
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[[Categoria:Drammaturghi italiani]]
[[Categoria:Epistolografi]]
[[Categoria:Poeti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Amore
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[[File:1873 Pierre Auguste Cot - Spring.jpg|thumb|''Le Printemps'' (P.A. Cot, 1873)]]
Citazioni sull''''amore'''.
==Citazioni==
*''Al mondo non si fa altro | che cantare e ricantare l'amore. | E anch'io in un tempo lontano l'ho fatto | e ancora, e di nuovo, | perché hanno un respiro profondo | le parole della tenerezza. | Se l'anima davvero potesse amare | il cuore si muterebbe in una zolla d'oro.'' ([[Sergej Aleksandrovič Esenin]])
*''Altissimo Amore, se può essere che io muoia | senza aver saputo donde vi possedevo, | in quale sole era la vostra dimora | in quale passato il tempo vostro, in quale ora | io vi amavo, || Altissimo Amore che superate la memoria, | fuoco senza focolare di cui ho fatto tutta la mia luce, | in quale destino tracciavate la mia storia, | in quale sonno si vedeva la vostra gloria, | o mia dimora... || Quando sarò per me stessa perduta | e dispersa nell'abisso infinito, | infinitamente, quando sarò infranta, | quando il presente di cui sono rivestita | avrà tradito, || per l'universo in mille corpi frantumata, | di mille istanti ancora non riuniti, | di cenere setacciata nei cieli fino al nulla, | rifarete per una strana annata | un solo tesoro || rifarete il mio nome e la mia immagine | di mille corpi portati dalla luce, | viva unità senza nome e senza volto, | cuore dello spirito, oh centro del miraggio, | Altissimo Amore.'' ([[Catherine Pozzi]])
*A coloro che ci spingono ad amare gli altri, suggerisco di riflettere che forse perfino amare se stessi è meno frequente di quanto comunemente si creda. ([[Sergio Ricossa]])
*A nessuna creatura può piacere di essere desiderata per l'amore di un'altra. Ognuno vuole essere amato per sé stesso. ([[Liala]])
*A una certa altezza dell'amore, si vedono cadere gli orpelli del romanzesco e del petrarchismo, e rimangono soltanto, nudi e violenti, lo stimolo fisico e la verità dei corpi. ([[Marcel Thiry]])
*A volte penso che l'amore eterno sia il Babbo Natale degli adulti... sappiamo tutti che non esiste ma nessuno vuole sentirselo dire... ([[Alessandro Cattelan]])
*''Ah! come io conosco bene l'amore. Egli | inclina sempre a trovar de' difetti nell'oggetto | amato: tu trovi il tuo troppo orgoglioso; io | trovai il mio troppo modesto''. ([[Louis-Benoît Picard]])
*''Ahi crudo Amor, ch'ugualmente n'ancide | l'assenzio e 'l mèl che tu fra noi dispensi, | e d'ogni tempo egualmente mortali | vengon da te le medicine e i mali!'' ([[Torquato Tasso]])
*Ama chi ti ama, fosse pure un cane! (''[[Un borghese piccolo piccolo]]'')
*Ama e fa' ciò che vuoi. ([[Agostino d'Ippona]])
*"Ama gli altri e sarai amato!" è un detto che potrebbe suonare come una terribile e ingiusta accusa contro tutti gli innocenti che sono stati odiati e magari anche torturati e uccisi. ([[Fausto Cercignani]])
*''Amami, anche se io non ti amo. | Amami, anche se non merito l'amore. | Amami, anche se io non so amare | e amami anche se non esiste l'amore.'' (''[[La nave dei folli]]'')
*Amare e farsi amare è un'attività complicata, soprattutto quando hai un brutto carattere, quando sei un po' vecchio, un po' grasso... ([[Philippe Starck]])
*Amare e insieme conservare il senno è concesso solo a Giove. ([[Decimo Laberio]])
*''Amare è la metà di credere.'' ([[Victor Hugo]])
*Amare è trovare la propria ricchezza al di fuori di sé stessi. ([[Émile-Auguste Chartier]])
*Amare, non è prendere un altro per completarsi, bensì offrirsi ad un altro per completarlo. ([[Michel Quoist]])
*Amare non significa solo dedicarsi interamente, con una generosità completa, né consacrarsi corpo ed anima senza condizioni ad attività in favore del prossimo, ma, prima di tutto, fare opera di intelligenza, chiedendoci con amore e con un sentimento profondo di rispetto degli uomini nostri fratelli, qual è il miglior bene che noi possiamo offrire loro, non solo, certamente nella prospettiva temporale ma in quella del destino spirituale. ([[René Voillaume]])
*Amare, oltre molte altre cose, vuol dire trarre diletto dal guardare e osservare la persona amata e non soltanto trarre questo diletto dalla contemplazione della sue bellezze, ma da quelle delle sue bruttezze poche o molte che siano. (''[[L'amore coniugale]]'')
*Amare per essere amato è umano, ma amare per amare è quasi angelico. ([[Alphonse de Lamartine]])
*Amare significa aver cura della [[solitudine]] dell'altro, senza mai pretendere di colmarla né conoscerla. ([[Christian Bobin]])
*Amare, significa essere assenti da sé stessi. ([[Joë Bousquet]])
*Amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura con passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. Ma in quello scrigno (al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto) esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile. ([[C. S. Lewis]])
*Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. ([[Sándor Márai]])
*Amare vuol dire accettare la responsabilità della felicità di qualcun altro. ([[Bruno Morchio]])
*Amatevi! Che cosa costa il canto al rosignolo e la gentilezza alla pioggia mattutina? ([[Nikiforos Vrettakos]])
*Amatevi! L'amore ci riunirà in Dio. ([[Santina Campana]])
*''Amo come l'amore ama. | Non conosco altra ragione di amarti che amarti. | Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo, | se ciò che ti voglio dire è che ti amo?'' ([[Fernando Pessoa]])
*''Amo di nuovo, non amo | e folle sono, non folle.'' ([[Anacreonte]])
*''Amor che mai non giunca a fine, amore | dir non si dee, ma una continua pena''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]])
*''Amor mio, eri tu o solo il mio slancio, | il nome che la mia parola ha dato al suo desiderio? | Sei esistito tu, l'altro? Era vero, | sotto i grandi meli tra i pinoli, | quel lungo corpo disteso per tanti anni? || L'azzurro è stato una vera frazione di tempo? | Non ho forse immaginato una vacanza nell'opaco? | Eri venuta, tu che sei andata via? | Sono stato io quel fuoco che si ravvivò, disparve? | Tutto è così remoto. L'assenza brucia come il ghiaccio. | I rami della memoria sono carbonizzati. | Sono fermo qui fino alla fine, | con un ricordo che non ha più volto.'' ([[André Frénaud]])
*Amor non confessato, amor pericoloso, dicevano ai miei tempi. ([[Alberto Cantoni]])
*''Amor, poi che tu se' del tutto 'gnudo, | non fossi alato, morresti di freddo; | chè se' cieco e non vedi quel che fai.'' ([[Lapo Gianni]])
*Amor può troppo più che né voi né io possiamo. ([[Giovanni Boccaccio]])
*''Amor tu sai, che mai non torsi il piede | Dal carcer tuo soave, né disciolsi | Dal dolce giogo il collo, né ti tolsi | Quanto dal primo dì l'alma ti diede''. ([[Vittoria Colonna]])
*''Amore è di sospetti fabbro.'' ([[Silvio Pellico]])
*Amore è dipendenza. Amore è sopravvivenza comune. (''[[I sopravvissuti]]'')
*''Amore è misero se il suo amore è assente.'' ([[James Joyce]])
*Amore è ora un corpo longilineo e asciutto, dalle membra ancora adolescenti, morbide, sinuose e nobili. È un viso allungato dalle forti mascelle squadrate. È una coppia di occhi intensi e neri su cui, ogni tanto, ricade un ciuffo di capelli color del miele scuro. È un particolare modo di muovere le mani o di lasciarle penzolanti, parallele alle gambe. È finalmente una voce, l'intonazione di un bacio soffocato, l'emozione di una risata aperta e squillante. È la sobrietà dei modi, l'essenzialità, la grazia di una entità che nel presente stato di questo sogno corrisponde al nome di Thomas, suona con le sue mani, bacia con le sue labbra color porpora, ama con i suoi lombi tesi. ([[Pier Vittorio Tondelli]])
*Amore è tentativo di contrarre amicizia per mezzo della bellezza che si rivela nei giovani. ([[Zenone di Cizio]])
*Amore è tutto ciò che si può ancora tradire. ([[Andrea Pazienza]])
*Amore è un affetto dell'anima oziosa. ([[Salvator Rosa]])
*Amore è un certo no so che, che viene non so d'onde, mandalo non so chi, ingenerasi non so come, contentasi non so di che, sentesi non so quando, uccide non so perché, e finalmente paβa la carne di fuora, e non offende le viscere di dentro. ([[Francesco Andreini]])
*Amore è un dio che coopera alla conservazione dello Stato. ([[Zenone di Cizio]])
*Amore è un eccesso di certo desiderio senza raggione che ha una veloce venuta, e una tarda partita. ([[Salvator Rosa]])
*Amore, fra gli dèi l'amico degli uomini, il medico, colui che riconduce all'antica condizione. Cercando di far uno ciò che è due, Amore cerca di medicare l'umana natura. ([[Platone]])
*Amore, impossibile a definirsi! ([[Giacomo Casanova]])
*Amore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione. ([[Antoine de Saint-Exupéry]])
*Amore non si prova soltanto, amore è qualche cosa che si fa. Non ha niente a che vedere con le gambe che tremano o un cuore trepidante. L'amore è l'atto di coraggio che richiede più sforzo, perché amore è liberarsi dal proprio odio. (''[[La croce e il coltello]]'')
*Amore (''s.m.''). Parola inventata dai poeti per far rima con [[cuore]]. ([[Ambrose Bierce]])
*Amore, sì per quanto ho inteso dire da altrui più volte, e sì per quella cognizione che io ne abbia, non è altro che un desiderio di goder con unione quello, o che è bello veramente, o che par bello allo amante. ([[Tullia d'Aragona]])
*Amore significa non dover dire mai mi dispiace. ([[Erich Segal]])
*Amore vuole amore; fuoco vuole fuoco. ([[Gemma Galgani]])
*''Anche l'amore è un'arca | che salva dal diluvio della vita | ma a tempesta finita | non si sa mai la roba che si sbarca.'' ([[Trilussa]])
*Anche se in molti dei suoi aspetti questo mondo visibile sembra formato nell'amore, le sfere invisibili furono formate nella [[paura]]. ([[Herman Melville]])
*''Andremo ad altri lidi | prima che ognun di noi amando pera''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]])
*Aprirsi all'amore è molto pericoloso. È per questo che Gesù è morto, perché ha amato. ([[Timothy Radcliffe]])
*C'è chi dice sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi, la cosa più bella sulla nera terra, io invece dico che è ciò che si ama. ([[Saffo]])
*C'è forse un Dio che sia potente abbastanza contro l'amore? ([[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos]])
*C'è tutta una vita in un'ora d'amore. ([[Honoré de Balzac]])
*C'è una sola Parola di [[Dio]] che continua dalla nostra nascita a chiamarci perché ci ama: è la parola dell'amore. E questa parola null'altro è che questa: non avere paura, io sono con te, io sono per te. Credere all'amore è allora osare la vita con tutte le sue incognite e le sue opportunità. ([[Giovanni D'Ercole]])
*Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'')
*Certi "grandi amori" muoiono di disgusto, ci pensa poi l'indifferenza a seppellirli. ([[Giovanni Scafoglio]])
*Certo qualcosa di simile all'amicizia è nell'amore, che si potrebbe chiamare una folle amicizia. ([[Lucio Anneo Seneca]])
*Che cos'è l'amare se non il completo assorbimento dell'amato da parte dell'amante, sì che i due diventino uno? E chi o che cosa si deve amare? Deve forse uno scegliere una certa foglia dell'albero della Vita e riversare su di essa tutto il proprio cuore? Ed il ramo che porta la foglia? Ed il tronco che tiene il ramo? E la corteccia che protegge il tronco? E le radici che alimentano la corteccia, il tronco, i rami e le foglie? E la terra che cinge le radici? Ed il sole, il mare e l'aria che fertilizzano la terra? Se una piccola foglia di un albero merita il vostro amore, non dovrebbe l'albero, nel suo insieme, meritarlo molto di più? L'amore che sceglie una frazione del tutto si predestina al dolore. ([[Mikha'il Nu'ayma|Mikhail Naimy]])
*Che cosa è tutto quanto gli uomini han pensato in millenni, di fronte a un solo istante di amore? È pur la cosa più perfetta, più divinamente bella della natura! Colà guidano tutti i gradini sulla soglia della vita, di là veniamo, colà andiamo! ([[Friedrich Hölderlin]])
*– Che mi dici dell'amore?<br/>– Sopravvalutato. Biochimicamente non è diverso da una grande scorpacciata di cioccolata. (''[[L'avvocato del diavolo]]'')
*Che mistero è l'amore. Si può essere innamorati di una persona che non sa nulla di te. Forse la massima felicità si raggiunge quando si ama qualcuno che ignora la nostra esistenza. ([[Joyce Carol Oates]])
*Chi è amato, infatti, si muove a suo piacimento nell'intimo del cuore che lo ama. ([[Giovanni Crisostomo]])
*Chi ama abdica alla propria volontà e al proprio buon senso in favore della persona amata. ([[Mateo Alemán]])
*Chi ama assai, poco favella. ([[Luigi Pulci]])
*Chi ama ''currit, volat, laetatur''. Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato. ([[Papa Giovanni Paolo I|Giovanni Paolo I]])
*Chi conosce bene la vita ed il mondo, sa che le donne non si mettono volentieri sul delicato lor petto il cilicio di un vero amore. ([[Anatole France]])
*Chi nega l'amore è un pazzo: non ha mai conosciuta la potenza, non è mai vissuto in modo completo, non è mai stato travolto da quel turbine impetuoso, che trascina con sé le più belle intelligenze, le coscienze più oneste, seminando cadaveri lungo la via... ([[Carolina Invernizio]])
*Chi ride dell'amore muore sempre per amore. (''[[Nana]]'')
*Chiaro che siamo in guerra, ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l'altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell'altro e mantenere le nostre, l'amore verrà quando non ci saranno più barriere, l'amore è la fine dell'assedio. ([[José Saramago]])
*– Chissà se l'amo? – È un dubbio che m'accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l'amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore. ([[Italo Svevo]])
*Chi tace o non sorride dopo l'amore, degrada Eros. ([[Guido Ceronetti]])
*Chi ti ama c'è sempre, Angela, c'è prima di conoscerti, c'è prima di te. ([[Margaret Mazzantini]])
*Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rivelato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore. Ci si innamora da vicino, ma non troppo, ci si innamora da un angolo acuto un poco in disparte in una stanza, presso una tavolata, seduto in un giardino dove gli altri ballano al ritmo di una musichetta insulsa e decisiva che fa da colla di pesce per una faccia che si appunta a spilli sul diaframma del petto. ([[Erri De Luca]])
*Ci sono parecchie cose che mi piacciono, ma specialmente tre: amore, amore, amore. (''[[La dolce vita]]'')
*Ci voltammo dopo dodici passi, perché l'amore è un duello. ([[Jack Kerouac]])
*Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo. ([[David Leavitt]])
*Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: "Ti odierò, se posso; se no, t'amerò contro voglia".<ref>Nell'ultima frase Petrarca cita [[Publio Ovidio Nasone]].</ref> ([[Francesco Petrarca]])
*Ciò che inebria in ogni avventura amorosa non è tanto la lusinga offerta alla propria vanità quanto la sfida recata ai limiti dell'individuazione, il fatto di irrompere in un'altra carne, attraversare un'altra vita. ([[Mario Andrea Rigoni]])
*Coloro che amano dovrebbero stare spesso [[silenzio]]si. ([[Charles Morgan]])
*Coloro che amano, non solamente scusano i vizi nelle cose amate, ma li chiamano virtù; similmente coloro che odiano, non solo giudicano le virtù essere minori di quello che sono nelle cose odiate, ma le ruputano vizi, chiamando, verbi grazia, uno che sia liberale, prodigo, o scialacquatore, e uno ben parlante, gracchia o cicalone. ([[Benedetto Varchi]])
*''Coloro che conoscono questa scienza | dicono che l'amore ha quattro forme, | che nascono dall'abitudine, dall'eccitazione erotica, | dalla trasposizione e dagli oggetti dei sensi.'' (''[[Kāma Sūtra]]'')
*Colui che ama, fa tutto senza fatica, oppure ama la sua fatica. ([[Bernadette Soubirous]])
*Com'è possibile ''continuare'' ad amare quando ''non si ama più''?! Come ci si regola con la propria anima?! Chiedilo al ''filisteo''! Lui ci riesce!<br />La sua ''anima morta'' viene sostituita dal ''vivente senso del dovere!''<br /> È un pezzo di bravura, una stregoneria, qualcosa che va ''al di là'' e ''contro'' la natura, e tuttavia, ''lui'' ci riesce! ([[Peter Altenberg]])
*– Come sai che ti ama?<br />– Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene. (''[[Vi presento Joe Black]]'')
*Con la nostra capacità di amare sono risvegliate anche la nostra vulnerabilità e sensibilità più profonda. ([[Jean Vanier]])
*Conoscevo gli adulti, tranne un verbo che loro esageravano a ingrandire:amare. Mi infastidiva l'uso. Più di tutto mi irritava l'imperativo: ama. Nei libri c'era traffico fitto intorno al verbo amare. Intorno a me non lo vedevo e non lo conoscevo il verbo amare. ([[Erri De Luca]])
*Conosco a chi veramente ama non potere mancare né ingegno, né arte, con quale sé de ogni affanno liberare sappia. (Anonimo, ''[[Aristippia]]'')
*Cos'è che arde e non consuma? L'amore. Quando siamo innamorati si brucia, si arde, ma non si consuma. ([[Roberto Benigni]])
*Cos'è che rende un uomo grande, ammirato dal creato, gradevole agli occhi di Dio? Cos'è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos'è che lo rende debole, più debole di un bambino? Cos'è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos'è che lo rende molle, più molle della cera? È l'amore! Cos'è che è più vecchio di tutto? È l'amore. Cos'è che sopravvive a tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere tolto, ma toglie lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere dato, ma dà lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che sussiste, quando tutto frana? È l'amore. Cos'è che consola, quando ogni consolazione viene meno? È l'amore. Cos'è che dura, quando tutto subisce una trasformazione? È l'amore. Cos'è che rimane, quando viene abolito l'imperfetto? È l'amore. Cos'è che testimonia, quando tace la profezia? È l'amore. Cos'è che non scompare, quando cessa la visione? È l'amore. Cos'è che chiarisce, quando ha fine il discorso oscuro? È l'amore. Cos'è che dà benedizione all'abbondanza del dono? È l'amore. Cos'è che dà energia al discorso degli angeli? È l'amore. Cos'è che fa abbondante l'offerta della vedova? È l'amore. Cos'è che rende saggio il discorso del semplice? È l'amore. Cos'è che non muta mai, anche se tutto muta? È l'amore, e amore è solo quello che mai si muta in qualcos'altro. ([[Søren Kierkegaard]])
*Cos'è l'amore? Una emozione stenica permeata di vigore psicofisico. ([[Marcello Marchesi]])
*''D'Amor distretto vivo doloroso; | com'om che sta lontano | e vedesi alungare | da cosa c'ama, vedesi noioso, | languisce stando sano, | perché non pote usare | la cosa che li piace, | per zo vado morendo; | dunqua non mi dispiace | tal morte soferendo, | ma vivere mi pare.'' ([[Folco di Calavra]])
*''«D'amore non esistono peccati, | s'infuria un poeta ai tardi anni, | esistono soltanto peccati contro l'amore.» | E questi no, non li perdoneranno.'' ([[Vittorio Sereni]])
*''Devo molto | a quelli che non amo. | Il sollievo con cui accetto | che siano più vicini a un altro. || La gioia di non essere io | il lupo dei loro agnelli. || Mi sento in pace con loro | e in libertà con loro, | e questo l'amore non può darlo, | né riesce a toglierlo.'' ([[Wisława Szymborska]])
*''Di quell'amor ch'è palpito | dell'universo intero, | misterïoso, altero, | croce e delizia al cor''. ([[Francesco Maria Piave]], ''[[La traviata]]'')
*''Dicono alcuni che amore è un bambino, e alcuni che è un uccello, | alcuni che manda avanti il mondo, e alcuni che è un'assurdità, | e quando ho domandato al mio vicino, che aveva tutta l'aria di sapere, | sua moglie si è seccata e ha detto che no, non era il caso, no.'' ([[Wystan Hugh Auden]])
*Dicono che l'amore è cieco. Io credo che l'amore sia dotato di una vista superiore. ([[John Powell]])
*Dopotutto che cos'è l'amore se non una sorta di imprinting psichico, le cui leggi sfuggono alla nostra comprensione? ([[Jeffrey Moussaieff Masson]])
*Dove c'è amore, non c'è fatica, ma gusto. ([[Bernardo di Chiaravalle]])
*E allora, povero illuso, cosciotto di prosciutto, ti dirò che l'amore non è che un altro nome per [[lussuria]], più lussuria, più lussuria, più un dannato mucchio di inganni, di falsità, di menzogne e ogni sorta di imbrogli. (''[[Il settimo sigillo]]'')
*E ama, ma veramente, gli uomini coi quali il destino ti ha unito. ([[Marco Aurelio]])
*È chiaro che una donna senza amore è come un fiore senza sole. Deperisce. (''[[Il favoloso mondo di Amélie]]'')
*È così in tutto il mondo: è l'amore che ci dà la forza di muoverci ovunque e ci fa sentire uguali. Difatti, è proprio dall'amore tra un uomo e una donna che nasce un bambino. I genitori che lo hanno atteso per nove lunghi mesi lo faranno crescere con amore nella felicità e nella gioia. E poi, nello stesso modo, anche un altro uomo e un'altra donna potranno in seguito gioire per la nascita del frutto del loro amore. È probabilmente la storia dell'uomo che tende a percorrere sempre lo stesso cammino, sia per soddisfare il suo bisogno d'amore sia per adempiere alle sue possibilità creative. Può essere vero che la felicità dell'uomo consista solo in questa eterna ripetizione? Non lo so. Ma certamente ogni bimbo che nasce porta un po' di felicità. (''[[I bon bon magici di Lilly]]'')
*È difficile dimostrare amore quando senti di non avere la benché minima motivazione, ma l'amore non è solo sentimento, è la determinazione a compiere gesti d'amore, anche senza alcuna apparente ricompensa. (''[[Fireproof]]'')
*{{NDR|L'amore}} è la psicoterapia della natura. ([[Eric Berne]])
*È nell'amore soprattutto che il relativo è l'assoluto. Una certa mano che si vede per la prima volta senza guanto e che si stringe un po' sotto le dita, inebria quanto una presa di possesso completa. ([[Albert Samain]])
*È meglio amare o essere amati? Nessuno dei due se il vostro colesterolo è più di seicento. ([[Woody Allen]])
*È soltanto nelle misteriose equazioni dell'amore che si può trovare ogni ragione logica. (''[[A Beautiful Mind]]'')
*È sorprendente quanto il modello comportamentale dell'amore sia simile a quello della demenza. (''[[Matrix Revolutions]]'')
*È umano amare, ed è ancor più umano il perdonare. ([[Tito Maccio Plauto]])
*È una disgrazia non essere amati, ma è un affronto non esserlo più. ([[Montesquieu]])
*È un fuoco soffocato, una piacevole piaga, un gustoso veleno, una dolce amarezza, una dilettevole malattia, un lieto tormento, una ferita dolce e crudele, una morte soave. ([[Fernando de Rojas]])
*Ecco come posso definire in una sola frase il cosiddetto amore: è l'illusione di poter congiungere il fenomeno con la realtà. ([[Yukio Mishima]])
*Ed ecco, c'è in noi un mondo d'amore per qualcosa, pure se ignoriamo che cosa al mondo questo qualcosa sia. ([[Thomas Traherne]])
*''Era la tarda sera – un primo maggio – | maggio serale – era tempo d'amore. | Era invito all'amore la voce della tortora, | dove odorava il bosco dei pini. | D'amore mormorava il muschio silenzioso; | l'albero in fiore mentiva una pena d'amore, | il suo amore cantava l'usignolo alla rosa, | la rosa il suo amore esprimeva col profumato respiro. | Il lago a specchio tra ombrosi cespugli | cupo echeggiava un segreto dolore, | la riva lo abbracciava tutt'intorno; | e chiari soli di mondi diversi | vagavano per un azzurro di nastri, ardendo come lacrime d'amore.'' ([[Karel Hynek Mácha]])
*''Era un germoglio tenero | in un paradiso perduto | la donna che viveva con te | di danze e canti d'amore. | ho sognato?'' ([[Akiko Yosano]])
*''Eros ha sconvolto il mio cuore, | come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna.'' ([[Saffo]])
*''Eros qual fabbro con un grande maglio | di nuovo m'ha colpito, | nel torrente invernale m'ha tuffato.'' ([[Anacreonte]])
*Esiste una sola specie di amore, al di là dello spazio e del tempo; tutti gli incontri sulla terra sono immagini, sono colori dell'unica e indivisibile luce. L'amore inteso in senso generale, l'amore nel turbine della temporalità è terreno, è nettunico; l'oceano è la culla dalla quale si erge Afrodite. Dai suoi abissi sgorga ciò che nell'amore è onda e ritmo, tensione e mescolanza, ciò che è meraviglioso e temibile. Sulla riva del mare e sugli scogli noi percepiamo la sua anonima canzone fatale, le profonde voci delle sirene che, emergendo e tuffandosi, ci attirano per perderci nel loro mare. L'attrazione è irresistibile. ([[Ernst Jünger]])
*Essere amati, è passare. Amare, è durare. ([[Rainer Maria Rilke]])
*– Fermati, o Polinico. Sai tu che effetti fa amore?<br>– Che? bestia!<br>– Quelli del tartufo, che a' giovani fa rizzar la ventura e a' vecchi tirar coregge. ([[Bernardo Dovizi da Bibbiena]])
*Forse è mancare di saggezza amare alla follia; ma non c'è mancanza di saggezza più grave che quella di non amare per niente. ([[Katherine Mansfield]])
*Gli amori durano esattamente un momento perfetto, il resto è solo rievocazione, ma quel momento può essere sufficiente a dare un senso a più di una vita. ([[Marcello Fois]])
*Gli anni si susseguono, ma ad un vero amore cent'anni equivalgono a poche ore. (''[[La bella addormentata nel bosco]]'')
*Gli uomini imparano ad amare la persona dalla quale sono attratti... le donne sono sempre più attratte dalla persona che amano. (''[[Sesso, bugie e videotape]]'')
*Ho capito che amare significa ringraziare l'altro di esistere. ([[Alejandro Jodorowsky]])
*Ho letto i vostri libri inglesi che parlano d'amore eterno, ma forse arriverò a comprenderne il significato solo al mio arrivo a Londra perché al momento non lo afferro ancora pienamente – o meglio, non capisco il significato che voi gli attribuite. L'amore ha un ciclo vitale, come il fiore che cresce in un campo: una volta sbocciato, ben presto appassisce. Poi ritorna la primavera, ma non torna lo stesso fiore, né un altro con le stesse radici. È una legge di natura. Una volta che la passione divampando ha raggiunto l'acme, è più probabile che si estingua. ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'')
*''Ho visto che l'amore cambia il modo di guardare''. ([[Luciano Ligabue]])
*I grandi amori portano spesso grandi dolori. ([[Valentina Cortese]])
*In amore, chi arde, non ardisce; chi ardisce, non arde. ([[Niccolò Tommaseo]])
*I sentimenti d'amore dopotutto sono esattamente come le reazioni chimiche. Se sono soddisfatte alcune condizioni, nascono indipendentemente dagli attori. (''[[Welcome to the NHK]]'')
*''Il dolore è così forte | da ferirti in fondo al cuore, | ecco cos'è, | il vero amore cos'è. | Ti riporta indietro | a quando avevi cinque anni, | ecco perché | il vero amore fa male. | Quanto può far male | l'amore quello vero, | quanta pena provoca l'amor? | E ora puoi pensar: | "Tu ami e poi soffrirai"; | l'amore non vale, | no, no.'' (''[[Tutti pazzi per Mary]]'')
*Il giusto amore evita sia la dedizione insana che il dominio. ([[Max Horkheimer]])
*Il guaio è che nel nostro mondo nessuno prova mai la passione amorosa. Nessuno, mai, ama al punto di uccidere o di commettere suicidio per amore. La gente si limita a divorziare, una o più volte, in un circolo chiuso di adulterio legale. Oppure si accontenta d'una bottiglia di vino e d'un sedile posteriore. ([[Louis Bromfield]])
*Il [[male]] ha la sua ora ma l'amore avrà i suoi giorni! ([[Giovanni Scafoglio]])
*Il miglior tonico esistente è l'amore. ([[Jorge Amado]])
*Il perfetto amore è la più bella di tutte le frustrazioni perché è più di ciò che si possa esprimere. ([[Charles Chaplin]])
*Il significato e la dignità dell'amore, inteso come sentimento, dipendono dal fatto che esso ci costringe a riconoscere nell'altro, realmente e con tutto il nostro essere, quello stesso valore centrale e assoluto che, in forza dell'egoismo, noi ammettiamo soltanto in noi stessi, sino a determinare lo spostamento del centro stesso della vita personale. ([[Vladimir Sergeevič Solov'ëv]])
*Il solo amore, degno del suo nome, è quello che sempre e dovunque eleva. ([[George MacDonald]])
*«Il tuo amore è troppo grande» [...]. «Troppo grande? [...] L'amore o c'è o non c'è. L'amore piccolo non è amore per niente». ([[Toni Morrison]])
*''Il vero amore è una quiete accesa.'' ([[Giuseppe Ungaretti]])
*Il vero Amore non è altro che un certo sforzo di volare a la divina bellezza, desto in noi dallo aspetto della corporale bellezza. ([[Marsilio Ficino]])
*''Il vero immortale è l'amor''. ([[Giosuè Carducci]])
*In amore c'è la sopportazione del quotidiano. Qualcosa talvolta di eroico e di misterioso. Ma anche di terribile. Le piccole viltà. Il bisogno del quieto vivere. L'amore è una scuola di resistenza. ([[Ilaria Occhini]])
*In amore sono gli occhi a guidarci. ([[Sesto Properzio]])
*In breve, il più grande piacere che c'è, dopo l'amore, è parlare d'amore. ([[Louise Labé]])
*In confronto alla [[morte]], l'amore è una faticosa faccenda infantile, sebbene gli uomini credano più nell'amore che nella morte. ([[Mario Puzo]])
*In materia d'amore tutti sappiamo scrivere, ma nessuno sa leggere. ([[Dino Segre]])
*In questo momento dell'amore, ti parlo come se stessi per morire. Perché l'amore, come la morte, ci proietta al di là del tempo e delle ombre che l'abitano. L'amore è «forte come la morte»: come la morte, è il mezzo per cui «l'uomo si eternizza». Ecco perché chi ha amato in verità non ha più paura della morte; è rassicurato da questa parentela misteriosa tra le due grandi forze che dominano il nostro destino: dal momento che l'amore è morto, bisogna pur che la morte sia amore! ([[Gustave Thibon]])
*Io, al contrario, sostenevo che l'amore giustifica e santifica tutto, perfino la pederastia; di più: che l'amore, quando è puro, cioè totalmente disinteressato, è sempre anormale, asociale, eccetera: proprio come l'[[arte]] – avevo aggiunto –, che quando è pura, dunque inutile, dispiace a tutti i preti di tutte le religioni, compresa quella socialista. ([[Giorgio Bassani]])
*Io credo che sia un po' come una scommessa, amare qualcuno. Puoi avere una lunga amicizia per una persona e annullarla nel momento stesso in cui le dichiari il tuo amore. Si tratta di un equilibrio estremamente complicato, che una minima mossa falsa può far cadere all'istante. (''[[Maison Ikkoku]]'')
*Io vivo solo per amare qualcuno. Per me l'amore è azione, lavoro a tempo pieno. Occupa il mio cervello e la mia esistenza al 98 per cento. ([[Philippe Starck]])
*''L'amore aiuta a vivere, a durare, | l'amore annulla e dà principio. E quando | chi soffre o langue spera, se anche spera, | che un soccorso s'annunci da lontano, | è in lui, un soffio basta a suscitarlo''. ([[Mario Luzi]])
*''L'amore al peggio ti fa dimagrire.'' ([[Lo Stato Sociale]])
*''L'amore, amore mio, | è una poesia graziosa scritta sulla luna, | l'amore è disegnato su tutte le foglie degli alberi, | l'amore è inciso | sulle piume dei passeri, o | sulle gocce di pioggia.'' ([[Nizar Qabbani]])
*L'amore che aumenta a poco a poco e per gradi assomiglia troppo all'amicizia per essere una passione violenta. ([[Jean de La Bruyère]])
*L'amore che cos'è? È correre incontro al sole finché esso tramonta e ti trovi nell'ombra. (''[[Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)]]'')
*L'amore che vince ogni più cupo pensiero e dissolve ogni tormento nel cuore. ([[Mario Giannone]])
*L'amore ci aiuta a sviluppare un'identità sufficientemente sicura da poter essere affidata alle cure e alla protezione di un'altra persona. ([[Don DeLillo]])
*L'amore ci avviluppa sempre: siamo noi, con il nostro atteggiamento verso esso, a trasformarlo in fuoco oppure in luce. ([[Jean Guitton]])
*L'amore coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite. ([[Stendhal]])
*L'amore come lo si sogna è irrealizzabile: bisogna accontentarsi dei surrogati che la vita ci offre. ([[Monica Vitti]])
*L'amore concede le sue gioie supreme soltanto a chi è pronto ai supremi cimenti. ([[Alfredo Panzini]])
*''L'amore conta, | l'amore conta, | conosci un altro modo | per fregar la morte?'' ([[Luciano Ligabue]])
*L'amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano. ([[Rainer Maria Rilke]])
*L'amore d'oggi è una malattia che entra nel sangue con il contatto; il resto è letteratura romantica del passato, è chiacchiera, è retorica; può essere tutt'al più contorno, ma non è il nocciolo. ([[Mario Mariani]])
*L'amore dà amarezza. ([[Tito Maccio Plauto]])
*L'amore degli uomini si distingue dalla stupida foia delle bestie soltanto per due funzioni divine: la carezza e il bacio. ([[Pierre Louÿs]])
*L'amore deluso nel suo eccesso, e soprattutto l'amore ingannato dalla fatalità della morte, non ha altro esito che il suicidio. ([[Michel Foucault]])
*L'amore è anche imparare a rinunciare all'altro, a saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarà la cosa migliore per coloro che amiamo. ([[Sergio Bambarén]])
*L'amore è attesa di una gioia che quando arriva annoia. ([[Leo Longanesi]])
*– L'amore è cieco.<br />– No, no, no, è peggio: l'amore distorce le cose. O ancora peggio, l'amore è qualcosa che non hai mai chiesto. Avevo chiesto invece e persino preteso l'erotismo dagli uomini, ma quell'amore idiota... mi sentii umiliata dall'amore e da tutta la disonestà che lo segue. L'[[erotismo]] significa dire sì, l'amore al contrario solletica gli istinti più bassi avvolti da [[bugia|bugie]], come dire sì quando intendi dire no e viceversa. (''[[Nymphomaniac]]'')
*L'amore è come la devozione; viene tardi. Non si è né innamorate né devote a vent'anni, a meno che non si abbia una disposizione speciale, una specie di santità innata. ([[Anatole France]])
*L'amore è come la fascia di ozono! Ti accorgi di lui solo quando non c'è più! (''[[Una pallottola spuntata 2 e 1/2]]'')
*L'amore è come la storia: pochi eroi e milioni di vigliacchi. (''[[Fantasmi a Roma]]'')
*L'amore è così, un gioco di lasciarsi e ritrovarsi. E ogni volta è diverso, non siamo mai come eravamo prima. ([[Francesco Nuti]])
*L'amore è da reinventare, si sa. ([[Arthur Rimbaud]])
*L'amore è, esiste. E niente di quello che dite può farlo sparire, perché è il motivo per cui noi esistiamo qui. È la vetta più alta, e una volta che l'hai scalata e guardi gli altri da lassù, ci rimani per sempre. Perché se ti muovi, allora... cadi. Cadi. (''[[L'altra metà dell'amore]]'')
*L'amore è eterno finché dura. ([[Henri de Régnier]])
*L'amore è fecondo di molto miele e di molto fiele. ([[Tito Maccio Plauto]])
*L'amore è fragile. È una cosa talmente magica che bisogna starci molto attenti. A come si dicono le cose. Svanisce altrimenti: va via. Deve rimanere nel bello. Vive di sorrisi. Handle with care, con cura. Controllare le proprie ossessioni, non fare scenate di gelosia inutili. Non metterlo alla prova, soprattutto. Mai. ([[Concita De Gregorio]])
*L'amore è fuoco. Ma non sai se scalderà il cuore o brucerà la tua casa. ([[Joan Crawford]])
*L'amore è il fuorilegge definitivo. Il mio amore per te non ha secondi fini. Ti amo gratis. ([[Tom Robbins]])
*L'amore è il solo sogno che non si sogna. ([[Paul Fort]])
*L'amore è incompatibile con la vita. Il desiderio di due cuori che si amino veramente, non è vivere insieme, ma morire insieme. ([[Aldous Huxley]])
*L'amore è inventare l'altro con tutta la nostra fantasia e con tutte le nostre forze, senza cedere di un millimetro alla realtà. ([[Gianrico Carofiglio]])
*L'amore è l'arte più difficile. E scrivere, danzare, comporre, dipingere, sono la stessa cosa che amare. Funambolismi. La cosa più difficile è avanzare senza cadere. ([[Maxence Fermine]])
*L'amore è l'eterno sorriso del creato, l'armonia che tutti gli esseri lega in un vincolo misterioso. ([[Felice Guzzoni]])
*L'amore è l'insostituibilità. ([[Paolo Sorrentino]])
*L'amore è l'ultimo dono che ci consenta di mantener l'oscurità lungi da noi. È lo sforzo di due creature solitarie che si raggiungono nel [[buio]], si toccano, e si stringono fra le braccia per impedire alle tenebre d'invadere la loro anima. ([[Frederic Prokosch]])
*L'amore è l'unica cosa che riusciamo a percepire che trascenda dalle dimensioni di tempo e spazio. Forse di questo dovremmo fidarci, anche se non riusciamo a capirlo ancora. (''[[Interstellar]]'')
*L'amore è l'unica griffe che non passerà mai di moda. (''[[Sex and the City]]'')
*L'amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile. ([[Theodor Adorno]])
*L'amore è la cosa più forte e più fragile che abbiamo nella vita. ([[Vanessa Paradis]])
*L'amore è la moneta più preziosa che hai a disposizione, usala nel mercato in cui sei sicuro di non essere ingannato. ([[Wilbur Smith]])
*''L'amore è la risposta | in un mare di domande.'' (''[[A Week Away]]'')
*L'amore è per definizione un dono non meritato; anzi, l'essere amati senza merito è la prova del vero amore. ([[Milan Kundera]])
*''L'amore è per gli sciocchi e tutti gli sciocchi sono innamorati.'' ([[Nick Cave]])
*L'amore è personale, è di pertinenza di chi lo prova. ([[Efraim Medina Reyes]])
*L'amore è qualcosa di misterioso, non ha né forma né peso e non se ne può misurarare la grandezza. Anche se nessuno l'ha mai visto, non si può negare che esista e che possa far soffrire. (''[[Le situazioni di Lui & Lei]]'')
*L'amore è qualcosa in cui ti imbatti. ([[Barbara Kruger]])
*L'amore è quell'attimo che passa tra un sospiro e un altro. (''[[San Gabriele (film)|San Gabriele]]'')
*L'amore è quello che lega l'uomo alla donna, e il [[denaro]] quello che lega la donna all'uomo. ([[Grazia Deledda]])
*L'amore è [...] quello che resta nel fuoco quando l'innamoramento si è consumato. (''[[Il mandolino del capitano Corelli]]'')
*''L'amore è reale, la realtà è amore | l'amore è sentire, sentire l'amore | l'amore è voler essere amati.'' ([[John Lennon]])
*L'amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall'unico incendio di Dio. ([[Antonio Bello]])
*L'amore è tante cose insieme. È, soprattutto, incomprensibilità e mistero, perché ha in sé il germe dell'infinito ed è in sé una delle manifestazioni dell'infinito. ([[Alessandro Meluzzi]])
*L'amore è tra me e quel fondo abissale che c'è dentro di me, a cui io posso accedere grazie a te. L'amore è molto solipsistico; e tu, con cui faccio l'amore, sei quel Virgilio che mi consente di andare nel mio Inferno, da cui poi emergo grazie alla tua presenza (perché non è mica detto che chi va all'Inferno poi riesca a uscire di nuovo). Grazie alla tua presenza io emergo: per questo non si fa l'amore con chiunque, ma con colui/lei di cui ci si fida; e di che cos'è che ci si fida? Della possibilità che dopo l'affondo nel mio abisso mi riporti fuori. ([[Umberto Galimberti]])
*L'amore è un'assurdità che in natura non c'è. ([[Thomas Bernhard]])
*L'amore è un allucinogeno che può farci vedere una musa in una manza e un'aquila in una gallina. ([[Anacleto Verrecchia]])
*L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull'orlo di un precipizio. ([[Stendhal]])
*L'amore è un canale di conoscenza diverso da quello della ragione e per questo in esso non si deve "dimostrare" tutto, "spiegare" ogni cosa. ([[Gianfranco Ravasi]])
*''L'amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è un pugno sulla schiena, | è uno schiaffo per cena, | l'amore ti tocca appena.'' ([[Brunori Sas]])
*L'amore è un disordine mentale che ci trascina verso un determinato oggetto e ci incatena ad esso nostro malgrado: è una malattia che ci viene come la rabbia viene agli animali. ([[Alain-René Lesage]])
*L'amore è un incidente che sta per accadere. (''[[Closer]]'')
*L'amore è un materiale deteriorabile, se non lo conservi attenendoti a certe regole poi devi buttare via tutto. ([[Marco Presta]])
*L'amore è un oceano di emozioni, interamente circondato da spese. ([[Thomas Dewar]])
*L'amore è un rapporto privo di memoria e di prospettiva in cui ha luogo un totale assorbimento nel presente, è l'esclusione delle cose passate, è la perfetta noncuranza del futuro, è assenza di scrupoli, di pentimenti, di aspettative, di timori. ([[Leszek Kołakowski]])
*L'amore è un volo che sfugge ai radar della percezione. ([[Guido Ceronetti]])
*''L'amore è un suicidio.'' ([[The Smashing Pumpkins]])
*L'amore è un viaggio. (''[[Elizabethtown]]'')
*L'amore è una cazzata. ([[Chuck Palahniuk]])
*L'amore è una cosa meravigliosa. Quando lo trovi tutto il mondo profuma di Daffodil Daydream. L'amore lo devi tenere stretto e non mollare mai la presa. (''[[Deadpool (film)|Deadpool]]'')
*L'amore è una fiammata che brucia presto e poi non rimane che la cenere, l'amarezza, il rimpianto. (''[[Chi è senza peccato...]]'')
*L'amore è una lotta basata sulle parole e sul tempo. ([[James Barlow]])
*L'amore è una potente arma contro la paura. (''[[Sansone e Dalila (miniserie televisiva)|Sansone e Dalila]]'')
*L'amore. È uno strano mix di alchimia e destino. E nonostante i nostri grandi ideali su chi dovremmo avere accanto, l'amore, alla fine, sceglie al nostro posto. Sempre. (''[[Being Erica]]'')
*L'amore: ecco la parola sacra ancora capace ed efficace da lanciare alle anime. ([[Luisa Margherita Claret de la Touche]])
*L'amore fa fare un sacco di stronzate. (''[[Tutti pazzi per Mary]]'')
*L'amore fa male, ma la mancanza d'amore ancora di più. ([[David Lynch]])
*L'amore [...]. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta. ([[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]])
*L'amore. Grandioso, non è vero? Io l'ho provato una volta. Sposarsi vuol dire comprare una casa per una persona che odi, ricordatevelo. (''[[The Nice Guys]]'')
*L'amore ha anche questo in comune con la poesia: che, quando ci si spiega, si è perduti. ([[Mario Andrea Rigoni]])
*L'amore ha diritto di essere disonesto e bugiardo. Se è sincero. ([[Marcello Marchesi]])
*L'amore il «grande amore», in fondo è qualcosa che dobbiamo scoprire, non possiamo sapere a priori, con certezza, come e quando lo troveremo. ([[Tina Aumont]])
*''L'amore, il mio amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è una fanfara che suona la nostra canzone, | è un nodo intorno al collo | nel buio di una prigione.'' ([[Brunori Sas]])
*L'amore, in effetto, rende ancora più saldi i vincoli (che ci legano all'esistenza). Distrutto questo legame fondamentale, la liberazione in questa stessa vita, secondo me, è cosa fatta. ([[Abhinavagupta]])
*L'amore, in fondo, ha il suo migliore alimento nei contrasti, nei sotterfugi. ([[Giorgio Bassani]])
*L'amore in questo assomiglia a Dio: per raggiungerlo bisogna crederci. ([[Ugo Ojetti]])
*L'amore in sostanza tra un uomo e una donna non si basa su chi insegue e chi fugge, ma su chi sa aspettare. ([[Vittorio Sgarbi]])
*L'amore incomincia dall'amore, e dalla più forte amicizia non si riuscirebbe a passare che a un debole amore. ([[Jean de La Bruyère]])
*L'amore infatti è un fiore che sboccia dovunque, compie i suoi dolci miracoli sfidando il gelo dell'autunno e la neve dell'inverno e torna a rifiorire, turgido e fragrante durante il corso dell'anno, rendendo felice chi lo dona e chi lo riceve. ([[Louisa May Alcott]])
*''L'amore infine è aridità.'' ([[Pier Paolo Pasolini]])
*L'amore iride dorata dei sogni della fanciullezza, è sovente dolore che lacera il cuore, che strazia le viscere e che tronca lo stame della vita. ([[Felice Guzzoni]])
*L'amore, la più mortale tra le cose mortali: ti uccide sia quando ce l'hai sia quando non ce l'hai.<br />Ma non è esattamente così.<br />È colui che condanna e il condannato; il giustiziere; la lama; la sospensione di pena all'ultimo momento; il respiro affannoso; il cielo infinito sopra di te e il «Grazie, grazie, grazie, Dio».<br />L'amore: ti ucciderà e ti salverà. ([[Lauren Oliver]])
*L'amore, la più tirannica e violenta delle passioni umane, viene simboleggiato da un angioletto con l'aria coglioncella e con una freccina in mano. Che errore! Dovrebbe essere invece simboleggiato dalla scala Mercalli, perché l'amore, nei gradi più alti della sua intensità, fa più danni e lascia dietro di sé più macerie di una scossa tellurica. Per fortuna non dura a lungo, altrimenti rimarremmo tutti sepolti sotto quella passione. ([[Anacleto Verrecchia]])
*L'amore moderno è melodia debole, superistrumentata. ([[Hugo von Hofmannsthal]])
*L'amore nasce dal desiderio improvviso di rendere eterno ciò che è passeggero. ([[Ramón Gómez de la Serna]])
*L'amore nasce dalla contemplazione della diversità assoluta in una vita in cui riconosciamo la nostra identità; anche i sessi sono identità perfetta e diversità totale. Perciò cercano di possedersi. Cercano la pace nella esaltazione della diversità; e il possesso di sé nella propria distruzione. L'amore è la propria esaltazione e la rinuncia a sé. Amiamo l'assoluta diversità in ciò che è assolutamente identico a noi – la meravigliosa apparizione del diverso, che rende l'identico sempre più identico e più diverso. ([[Andrea Emo]])
*L'amore nasce e arde senza conoscere barriere e limiti. (''[[Kimagure Orange Road]]'')
*L'amore non dà una spiegazione dell'universo, non è la giustificazione della storia, non fa sorgere scienziati e filosofi. Fa ben di più. Non giustifica, ma fa vivere; non spiega, ma guarisce. Chi gusta l'amore, anche se morto, può nascere. ([[Ermes Ronchi]])
*L'amore non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine. ([[Muriel Barbery]])
*L'amore non deve essere un segreto, se ti tieni una cosa complicata come l'amore chiusa dentro, alla fine ti ammali. (''[[Spider-Man 2]]'')
*L'amore non dura che un tempo. È funzione diretta di un potenziale di desiderio, è un fuoco di paglia che arde forte e si spegne presto. ([[Maxence Van der Meersch]])
*L'amore non è bello: solo il sogno dell'amore rapisce. ([[Ernst August Klingemann]])
*L'amore non è come una pietra da macina ch'è uguale dappertutto e agisce allo stesso modo su tutto ciò che tocca. L'amore è come il mare. Mobile, ma al tempo stesso immutabile, e segue i contorni della spiaggia che bacia, e su ogni spiaggia è diverso. ([[Zora Neale Hurston]])
*L'amore non è mica cieco, è affetto da [[presbiopia]]: lo prova il fatto che si accorge dei difetti solo quando si allontana. ([[Michel Zamacoïs]])
*''L'amore non è qualcosa da capire | L'amore non è qualcosa da sentire | L'amore non è qualcosa da dare o ricevere. | L'amore è solo qualcosa che avviene | Ed eternamente è''. ([[Sri Chinmoy]])
*L'amore non è un annunciatore di disastri: ''l'amore vede roseo''. E qualche volta, si capisce, s'inganna. ([[Umberto Saba]])
*L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada. ([[Franz Kafka]])
*L'amore non è una cosa che, tutto sommato, decidi freddamente che potrebbe darti gioia [...] È una cosa che t'afferra e ti possiede, o bere o affogare, o la va o la spacca. ([[Richard Adams]])
*L'amore non è una scintilla effimera, nata dall'incontro di due desideri, è una fiamma eterna sprigionata dalla fusione di due destini. ([[Gustave Thibon]])
*L'amore non finisce mai di sorprenderci. Come quello tra l'idraulico e mia moglie. (''[[Rat-Man]]'')
*L'amore non prende nulla. Infatti, come potrebbe prendere qualche cosa, dal momento che ogni cosa gli appartiene? Esso non dice: – Questo è mio – o – Quello è mio, – ma dice: – Questo è tuo. (''[[Vangelo secondo Filippo]]'')
*L'amore non può mai perdere. (''[[Perfect Strangers]]'')
*L'amore non si dimentica di te anche quando tu lo ignori. Torna, bussa. Se non rispondi ti porta a fondo. Devi averne un po' paura, ma più di tutto devi mostrargli il tuo coraggio. Devi esserci, quando chiama. Devi essere lì e prenderti cura di lui. Solo se lo lasci libero di andare puoi vederlo tornare. ([[Concita De Gregorio]])
*L'amore non si pesa in [[Lacrima|lacrime]]. ([[Denis de Rougemont]])
*L'amore non si può avere a comando, è un regalo di un cuore a un altro cuore. ([[Paramahansa Yogananda]])
*''L'amore non si spiega | fa girare il mondo e poi | se non c'è diventa tutto inutile, | non puoi farne a meno mai | nemmeno quando poi.'' ([[Sergio Cammariere]])
*L'amore non va sempre a finire bene... se è sofferto si viene assaliti da un dolore senza pari e nonostante questo ci si innamora ancora di più... (''[[Video Girl Ai]]'')
*L'amore parla molto, è un discorso. Si dichiara, e spesso culmina in questa dichiarazione in cui finisce: atto linguistico altamente ambiguo, quasi indecente. ([[Jean Baudrillard]])
*L'amore, per sua stessa natura, deve essere una condizione transitoria. Cercare il segreto che lo rende costante sarebbe folle come cercare la pietra filosofale o la grande panacea; e la scoperta risulterebbe inutile se non fatale per l'umanità. ([[Mary Wollstonecraft]])
*L'amore, pieno, durevole, succede all'ebbrezza dell'innamoramento e all'ardore della passione; ma, per goderne, occorre aver superato le pretese, non mai trascurando le attese. ([[Elio Pecora]])
*L'amore porta molta felicità, molto più di quanto struggersi per qualcuno porti dolore. ([[Albert Einstein]])
*L'amore può morire in un cuore che lo rifiuta e che si ostina a dirgli di no, come la [[verità]] può morire in uno spirito indifferente che rifiuta di essere attento, come la [[musica]] può morire in mezzo al rumore che la circonda e la copre. ([[Maurice Zundel]])
*L'amore può trasformare l'uomo in un mostro, e per amore può anche accadere che un uomo brutto diventi bello. (''[[La bella e la bestia (film 1946)|La bella e la bestia]]'')
*L'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno. ([[Teresa di Lisieux]])
*L'amore, Re sui Re. ([[Antonio Pérez (statista)|Antonio Pérez]])
*L'amore resta nel cuore di chi lo dona, e diviene tanto più grande quanto più se ne dispensa agli altri! ([[Friedrich Wilhelm Foerster]])
*L'amore sano è quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza. ([[Italo Svevo]])
*L'amore sano, normale, è l'amore ''perché''; ma il vero amore è l'amore ''sebbene''. ([[Maurice Donnay]])
*L'amore sembra essere il compiacimento del cuore di una persona verso qualcosa, a causa di qualcosa: si presenta come desiderio nella ricerca, e felicità nella soddisfazione del possesso, appare come una corsa, per quanto concerne il desiderio e come un riposo per quanto si riferisce alla gioia del possesso. ([[Ugo di San Vittore]])
*L'amore se ne andrà tanto lontano quanto è lontano dagli occhi. ([[Sesto Properzio]])
*L'amore senza [[sofferenza]] si riduce all'amore per noi stessi. ([[Madeleine Delbrêl]])
*L'amore serve a renderci deboli e dipendenti, senza l'amore una razza di guerrieri solitari sarebbe padrona dell'universo. Eserciti unidimensionali senz'altra ambizione che vagare per valli senza nome. L'amore che ci inoculano fin dal primo vagito è un antidoto alla nostra ansia di non essere, non sapere, non dovere. ([[Efraim Medina Reyes]])
*L'amore si fonda sulla [[nostalgia]], nostalgia della persona amata. Esso non è libero dalla dimensione sessuale. Quanto più grande è la nostalgia dell'unione con la persona amata, tanto più grande è l'amore. Se si toglie il tabù della dimensione sessuale, cade la barriera che produce continuamente la nostalgia e così l'amore perde la sua base. ([[Max Horkheimer]])
*L'amore si nutre di tutti i sentimenti che trova lungo il suo cammino e li offre al vincitore. ([[Gianni Monduzzi]])
*L'amore si paga solo con l'amore e le piaghe dell'amore si guariscono solo con l'amore. ([[Teresa di Lisieux]])
*L'amore stesso non è che la più alta forma di [[vanità]]. ([[Jerome K. Jerome]])
*L'amore umano è il miracolo che si può contrapporre a qualunque arida teorizzazione secondo cui non c'è speranza per il mondo. ([[Andrej Arsen'evič Tarkovskij]])
*L'amore vero rende sempre migliori, qualunque sia la donna che lo ispira. ([[Alexandre Dumas (figlio)|Alexandre Dumas, figlio]])
*L'amore vero vuole il bene dell'amato. ([[Umberto Eco]])
*L'antico amore è come un cancro. ([[Petronio Arbitro]])
*L'arte che non si impara mai e che si sa sempre. ([[Benito Pérez Galdós]])
*L'assoluto dell'amore si riconosce dall'inquietudine di chi ama. ([[Paul Valéry]])
*L'enciclopedia galattica nel capitolo dedicato all'amore afferma che è troppo complicato da definire. La guida galattica per autostoppisti invece, sull'argomento amore, dice: "evitatelo se possibile". (''[[Guida galattica per autostoppisti]]'')
*L'esperienza frammentaria è in realtà un'esperienza di assoluto: trascende persino la poesia e solo nell'amore manifesta il suo vero volto. Ora, l'enigma dell'amore in generale consiste in ciò: che un singolo essere umano, empiricamente determinato, dipendente da mille accidenti, bisognoso di tanti aiuti e così effimero nella sua vicenda terrena, possa essere visto come qualcosa di divino e di sacro. ([[Mario Perniola]])
*L'unica domanda in amore è: a partire da quando si comincia a mentire? Siete sempre così felici di rientrare a casa e trovare la stessa persona che vi aspetta? Quando le dite "ti amo", lo pensate sempre? Ci sarà per forza – è fatale – un momento in cui per voi sarà uno sforzo. In cui i vostri "ti amo" non avranno più lo stesso sapore. Per me, lo scatto è stata la rasatura. Mi rasavo tutte le sere per non pungere Anne baciandola di notte. E poi, una sera – lei dormiva già (ero uscito senza di lei fino all'alba, tipico genere di comportamento ignobile che ci si permette con la scusa del matrimonio) – non mi sono rasato. Pensavo che non fosse grave, perché lei non se ne sarebbe accorta. Invece significava semplicemente che non l'amavo più. ([[Frédéric Beigbeder]])
*L'unica speranza del genere umano è l'amore nelle sue varie forme e manifestazioni, la cui unica fonte è l'amore per la vita, il quale, come sappiamo, cresce e matura con gli anni. ([[Isaac Bashevis Singer]])
*''L'Universo intero ubbidisce all'Amore; | bella Psiche consegnategli il cuore. | Ogni altro dio fa a questo dio la corte, | e ha della sua fiamma meno dolce potere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno. || Privi d'amore tanti stupendi oggetti, | fregi d'oro, boschi, parchi, fontane, | non hanno che una pallida avvenenza, | e delle sue pene meno dolce piacere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno.'' ([[Jean de La Fontaine]])
*L'[[uomo]] è stato creato per l'amore; soltanto per amare il suo creatore. E tutto il tempo che non impiega in questo amore, è tempo perduto. ([[Ernesto Cardenal]])
*L'uomo più fortunato che calpesta questa terra è chi trova il vero amore. ([[Conte Dracula]], ''[[Dracula di Bram Stoker]]'')
*La caratteristica dell'amore è di dare sempre e di sempre ricevere. ([[Elisabetta della Trinità]])
*La fame calma l'amore, se no, il tempo; se nulla puoi ottenere da questi due rimedi, un laccio. ([[Cratete di Tebe]])
*La [[felicità]] non sta nell'essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità è nell'amare. ([[Thomas Mann]])
*La grande tragedia della vita non è che gli uomini muoiano, ma che cessino di amare. ([[William Somerset Maugham]])
*La [[lontananza]] è il fascino dell'amore. ([[Corrado Alvaro]])
*La [[lontananza]] fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. ([[Roger de Bussy-Rabutin]])
*La sofferenza in amore è un vuoto a perdere. ([[Massimo Troisi]])
*La valle dell'amore... per entrare in questa valle bisogna tuffarsi interamente nel fuoco, o meglio bisogna essere fuoco, perché lì altrimenti non si potrebbe vivere. Colui che ama veramente ha da essere simile al fuoco, il viso infiammato, ardente e impetuoso come il fuoco. Per amare non si deve avere secondi fini; si deve essere pronti a gettare nel fuoco cento mondi. ([[Farid al-Din 'Attar]])
*''Lasso il regno d'Amor fugace e frale | Come ha il diletto, e 'l dolor lungo e forte, | Come presso alla vita ognor vien morte, | Come appena apre un ben, che 'l chiude un male?'' ([[Berardino Rota]])
*– Lei mi ha appena raccontato tutta la sua storia [...]. Ma non ha parlato neanche una volta di amore.<br />– Solo perché è impossibile misurare l'amore. E senza misurazioni non ci può essere scienza. Però ho pensato molto a questo problema ultimamente.<br />– Oh, "problema"?<br />– Quando si tratta di amore siamo tutti ignoranti. (''[[Kinsey]]'')
*Le persone gravi odiano l'amore in grazia del nome —<br>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br>Gli ipocriti in grazia del cielo — ([[Laurence Sterne]])
*''Libiam ne' dolci fremiti | che suscita l'amore, | poiché quell'occhio al core | onnipotente va. | Libiamo, amor fra i calici | più caldi baci avrà.'' ([[Francesco Maria Piave]])
*''Ll'ammore è comme fosse nu malanno | ca, all'intrasatta, schioppa dint' 'o core | senza n'avvertimento, senza affanno, | e te po' ffa' murì senza dulore.'' ([[Totò]])
*Lo dico sempre: innamorarsi fa male alla salute! (''[[Kirby (anime)|Kirby]]'')
*Ma che cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all'amore? Cos'è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l'assoluto stesso? ([[Milan Kundera]])
*''Ma l'amore che cos'è? | È un concetto che vuol dire tutto e niente, | dall'amore scontato dell'uomo innamorato | all'amore in senso lato per la gente.'' ([[Caparezza]])
*Ma l'Amore che è una forza non va senza la [[Volontà]]. ([[Antonin Artaud]])
*''Ma l'amore ci dilata sciogliendo i nostri cuori, | trasforma i nostri giorni in una pioggia di colori.'' ([[Negrita]])
*''Ma l'amore vuole libertà | Poter andare, poter venire | Un castello sarebbe un'alleanza | Quando l'amore è soprattutto erranza.'' ([[Elisabetta di Baviera]])
*Mai fidarsi dell'amore, amico mio. L'amore ti prende a calci nel culo mentre ti accarezza. Un minuto è amore, dieci minuti dopo è disprezzo. (''[[Sleuth - Gli insospettabili]]'')
*Manifestiamo l'amore che proviamo per un amante sul corpo di un altro. ([[Erica Jong]])
*Meglio un amore traviato che nessun amore. ([[Hans Urs von Balthasar]])
*''Mettimi come sigillo sul tuo cuore, | come sigillo sul tuo braccio; | perché forte come la morte è l'amore, | tenace come gli inferi è la passione: | le sue vampe son vampe di fuoco, | una fiamma del Signore! | Le grandi acque non possono spegnere l'amore | né i fiumi travolgerlo. | Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa | in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio.'' (''[[Cantico dei cantici]]'')
*– Mi piace sentir amare qualcuno dal primo giorno, mica dopo sei anni. Non mi pare che sia amore, piuttosto amicizia.<br />– Non mi pare che sia diverso. Dopotutto amore e amicizia sono la stessa cosa.<br />– No, non sono affatto amica delle persone che amo. Amare mi rende cattiva.<br />– Ah sì? A me no. Non credo in un amore senza amicizia.<br />– Può darsi, ma per me l'amicizia viene dopo.<br />– Be', prima o dopo poco importa. Ma c'è una cosa bellissima nell'amicizia che vorrei ritrovare nell'amore: il rispetto della libertà altrui. Non c'è quest'idea di possesso. (''[[Il ginocchio di Claire]]'')
*Motivare l'amore non è amare. ([[Giovanni Vannucci]])
*''Nell'amor le parole non contano conta la musica.'' ([[Roberto Benigni]])
*Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'')
*''Nell'amore non devi tu mostrarti | umile e supplichevole, ma schivo | piuttosto e riservato, il ciglio altero | e sobrio nel guardare. Ama la donna | irridere i superbi e farsi beffa | di chi troppo si lagna. E sol colui | che accoppia un cuor sensibile a fierezza | un amante perfetto e ritenuto.'' ([[Agazia]])
*Nessuna cosa è strumento senza l'amore. L'amore è il manubrio della gran macchina umana. ([[Niccolò Tommaseo]])
*Nessuno in fondo è veramente degno della persona che si ama. (''[[Il coraggio e la sfida]]'')
*Niente è più brutto di una parola d'amore pronunciata freddamente da una bocca annoiata. ([[Naguib Mahfouz]])
*Noi non ci ammaliamo mai d'amore due volte. [[Cupìdo]] non spreca una seconda freccia per lo stesso cuore. ([[Jerome K. Jerome]])
*Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiano virtù. ([[Johann Wolfgang von Goethe]])
*Non appena l'età adulta rafforza gli arti, si produce nell'uomo questo seme che, attraverso le membra, percorre tutto il corpo e, concentrandosi in alcune parti più ricche di terminazioni nervose, eccita in particolare gli organi genitali. [...] Questo è l'Amore per noi. ([[Tito Lucrezio Caro]])
*''Non c'è balsamo | non c'è pomata | che valga a ungere e | irrigando a dilatare, | per far passare | quello che volendo | non può entrare | È l'amore | la sola chiave | che aprendo i cuori | dilata i pori | e le fessure | fino a farne falle | passi e gole, | mentre annoda | le figure. | Non c'è limite, | non c'è barriera | e correndo | schioda ogni frontiera.'' ([[Paolo Ruffilli]])
*{{NDR|«Per lei l'amore è una forza sicura?»}} Non certo come la morte, o la legge di gravità. {{NDR|«Nella sua vita però l'amore ha svolto un ruolo fondamentale»}} Naturalmente... Perché l'amore è amore della vita. Se si ama una donna, si ama la vita che c'è in lei. ([[Isaac Bashevis Singer]])
*Non ci si deve sviare quando si cerca l'amore, perché può allora accadere che non lo si trovi mai. Quale più crudele castigo dell'impazienza e della debolezza essere condannati per tutta la vita a mordere solo frutti amari e senza sapore! ([[Anne Serge Golon]])
*Non ci sono amori brutti né prigioni belle. ([[Pierre Gringore]])
*Non confondere l'amore col delirio del [[possesso]], che causa le sofferenze più atroci. Perché contrariamente a quanto comunemente si pensa, l'amore non fa soffrire. Quello che fa soffrire è l'istinto della proprietà, che è il contrario dell'amore. ([[Antoine de Saint-Exupéry]])
*Non è la pugna, non è la disfatta che si deplora, quando s'è avuto a fare con un nimico ma rompersi le corna contro un muro! Così accade al mare che batte e batte le immobili sponde. Così accade tante volte in amore: tu soffri, e non ti si bada; tu parli, e si pensa ad altro; tu deliri, e si passa oltre. Ed ogni tuo dire e fare e soffrire è indarno, non perché vi sia altri più gradito, non perché sii sgradito, ma perché ami un sasso. ([[Vittorio Imbriani]])
*Non è proprio l'indifferenza verso il resto del mondo l'essenza del vero amore? ([[Jane Austen]])
*Non esiste l'amore a puntate, l'amore a porzioni. L'amore è totale e quando si ama, si ama fino all'estremo. ([[Papa Francesco]])
*Non esiste una ragione per l'inizio di un amore, ma esiste una ragione per la sua fine. (''[[Neon Genesis Evangelion]]'')
*''Non esistono leggi in amore | basta essere quello che sei.'' ([[Marco Ferradini]])
*Non faccio alcuna differenza tra un libro e una persona, un tramonto, un quadro. Tutto ciò che amo lo amo di un unico amore. ([[Marina Ivanovna Cvetaeva]])
*Non ho un vocabolario sull'amore, ho messo giù una definizione mia, amore vuol dire accettazione totale, donazione totale, silenzio. Questo è «amore». ([[Mauro Corona]])
*''Non la giustizia regge la bilancia esatta, | sei tu, Dio dal desiderio indiviso, | che misuri i nostri errori, | che di due cuori feriti e dilaniati | fai un cuore immenso, innaturale | che ancora crescere || vorrebbe... Tu, indifferente e superbo, | umiliata la bocca innalzi al verbo | verso un cielo ignaro... | Tu che mutili gli esseri e li aggiungi | all'ultima essenza di cui sono frammenti.'' ([[Rainer Maria Rilke]])
*Non mancano dolcezze nell'amare qualcuno senza osare di dichiararglielo. ([[Cartesio]])
*Non pensiamo che l'amore sia una cosa che brilla, ma una cosa che consuma; pensiamo che fare tutte le piccole cose per Dio ce lo fa amare altrettanto che il compiere grandi azioni. ([[Madeleine Delbrêl]])
*Non sai che [[pace]] e amore non si comprano con il denaro? (''[[Death Note]]'')
*Non sono certo le cellule a decidere chi amiamo o no... Sentimenti come l'amore non risiedono nelle carni, ma nell'anima. (''[[DNA²]]'')
*Non sono mai stato infedele; la donna che amo è la sola al mondo per me. Quando non amo, prendo una bella donna, che apprezzi qualsiasi cosa, tranne l'amore. ([[Klemens von Metternich]])
*Non sono un uomo intelligente, ma so l'amore che significa. (''[[Forrest Gump]]'')
*Non sono uno di quelli che non credono all'amore a prima vista, ma preferisco sempre dare una seconda occhiata. ([[Bruce Lee]])
*''Non voglio amore | non voglio [[vino]] | il primo mi fa soffrire | il secondo vomitare.'' ([[Elisabetta di Baviera]])
*Nulla rende così amabili come il credersi amati. ([[Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux]])
*O amore santo e casto! O dolce e soave affetto, tanto più soave e dolce, perché è tutto divino il sentimento che se ne prova. Sperimentarlo è divinizzarsi. ([[Bernardo di Chiaravalle]])
*O voi, freddi, razionali figli dell'Occidente – voi non conoscete ''questo'' genere d'amore. Un amore che morde come l'odio più aspro, con baci che bruciano come ferri arroventati e con abbracci... ma non fatemi dire altro! ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'')
*Ogni oggetto amato è il centro del Paradiso terrestre. ([[Bohumil Hrabal]])
*Ognuno ha voglia d'amore, ma è raro che qualcuno lo possa dare. Oppure lo si dà con ardore e dedizione, ma gli altri non lo prendono: è un amore non necessario, soltanto un peso. ([[Sof'ja Tolstaja]])
*''Oh, il mio amore è una rossa, rossa rosa | in giugno appena sbocciata; | oh, il mio amore è una dolce armonia | abilmente suonata. || Sì bella tu sei, mia leggiadra fanciulla, | che perdutamente innamorato io sono; | e sempre io t'amerò, mia cara, | finché non s'asciugheran tutti i mari.'' ([[Robert Burns]])
*Oh il primo amore pàlpita bene, ma quanto più l'ùltimo! Delle sole due volte in cui si ama davvero, l'una all'A della vita, l'altra alla Zeta, se il primo amore può dirsi il paradiso di Adamo, cioè dell'inscienza, l'altro lo è della scienza; è il paradiso di [[Epicuro]] e [[Paolo Gorini|Gorini]]. [...] Il primo amore ci apre insomma una via; l'ùltimo ce la chiude; il primo sottintende un secondo, l'ùltimo... nulla. Ed è perciò che ci attacchiamo a quest'ùltimo come alla tàvola estrema il nàufrago. ([[Carlo Dossi]])
*Oh, l'amore farebbe uggiolare in rima un cane. ([[Francis Beaumont e John Fletcher]])
*Palazzi di cera del mio amore, come salvarli dalla tua fiamma rossa? (''[[Il colore del melograno]]'')
*''Penso che se io morissi | e che con i miei mali finisse | il desiderio | un amore così grande si spegnerebbe | e il mondo intero rimarrebbe | senza amore.'' ([[Lucrezia Borgia]])
*Penso veramente che l'amore sia la cosa più bella del mondo, dopo le pasticche per la tosse. ([[William Goldman]])
*Per certo amore è pena. ([[Andrea Cappellano]])
*Per essere autentico l'amore deve essere totale, esclusivo, irrevocabile, irreversibile. ([[Papa Paolo VI|Paolo VI]])
*Per farsi amare occorre dell'artificio; bisogna far divampare i sentimenti con l'astuzia, l'amore da solo non genera amore. (''[[Lettere di una monaca portoghese]]'')
*Per gli uomini non vale che una sola legge ed un solo fine: la legge dell'amore ed il premio dell'amore. Tutto il resto è menzogna e vanità. ([[Giorgio La Pira]])
*Più amerai, e più scoprirai le deficienze del tuo amore. ([[Michel Quoist]])
*[[Platone]] dice una cosa molto precisa sull'amore: afferma che nello slancio amoroso vi è una scintilla dell'universale. L'esperienza amorosa è uno slancio verso qualcosa che egli definisce l'idea. In questo senso, anche quando sto semplicemente ammirando un bel corpo, che io lo voglia o meno, sono avviato sulla strada che porta all'idea di Bellezza. Penso qualcosa di simile - in termini del tutto diversi, naturalmente - ossia che nell'amore si faccia esperienza del passaggio dalla pura singolarità del caso a un elemento che possiede un valore universale. ([[Alain Badiou]])
*{{NDR|[[Haiku]]}} ''Poni fine ai lamenti, o insetto: | non vi è amore senza addio, | nemmeno tra le stelle.'' ([[Kobayashi Issa]])
*Quando ami una persona, devi fidarti di lei. Non c'è altro modo. Devi darle la chiave di tutto quello che è tuo. Altrimenti a che serve? (''[[Casinò]]'')
*Quando era giovane aveva creduto che l'amore avesse qualcosa a che fare con la comprensione; ma con l'età aveva capito che nessun essere umano poteva capire un altro essere umano. L'amore è soltanto il desiderio di capire. ([[Graham Greene]])
*''Quando il mondo ti sembra splendere | Come se avessi bevuto troppo vino | Questo è l'amore.'' ([[Dean Martin]])
*Quando l'essere amato va troppo lontano nel tradimento di se stesso e persevera nell'inganno di sé, l'amore non lo segue più. ([[Jacques Lacan]])
*Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. ([[Roger de Bussy-Rabutin]])
*Quando un amore ti stringe e ha occhi di fuoco è ora di morire. ([[Alda Merini]])
*Quando un uomo ama veramente una donna, l'amore che le dà è diverso dall'amore che lei gli chiede: la donna cerca continuamente di corrompere l'amore che l'uomo le dà. Le donne hanno fatto dell'affetto una nevrosi e dell'amore–affetto – sentimento divino quando è tenerezza, mescolata o no a desiderio – quella risibile mostruosità che chiameremo l'Hamour, con lo stesso procedimento che impiegò Flaubert quando creò la parola ''hénaurme'', per indicare allo stesso tempo la pretenziosità e il ridicolo. L'Hamour è l'amore–come–lo–intendono–le–donne: balordaggine, gelosia, gusto del dramma, "Vediamo a che punto siamo", angoscia di cui la donna contamina l'uomo, bisogno di essere contraccambiata, disposizione a mutarsi in indifferenza, disposizione a mutarsi in odio, inettitudine scolastica, il cui oggetto diviene così tenue che si arriva a chiedersi: "Ma di cosa stiamo parlando?". In breve, uno dei più ignobili prodotti dell'essere umano, mille volte più impuro, più volgare e più maligno dell'atto sessuale nella sua semplicità, e principale "rifugio" della donna e dell'uomo contro la ragione e contro la coscienza. L'Hamour è il male europeo, il grande isterismo occidentale. Gli antichi arabi crocifiggevano a fianco a fianco il nemico ucciso e la carogna di un cane. Se l'Hamour avesse forma umana, è cosi che vorrei vederlo crocifisso. ([[Henry de Montherlant]])
*Quanto sarebbe quieta la vita senza l'amore... Tanto sicura, tanto calma... Tanto noiosa. (''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]'')
*''Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibile, | e l'invisibil fa vedere Amore. | Questo creduto fu; che 'l miser suole | dar facile credenza a quel che vuole.'' ([[Ludovico Ariosto]])
*Quello che si crede difficile a farsi, via via che l'amore cresce di giorno in giorno, sembra facile da ottenere. ([[Apuleio]])
*Quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai... io ti amo. Dal più profondo del cuore... Io ti amo. (''[[V per Vendetta]]'')
*''Quello che veramente ami non ti sarà strappato. | Quello che veramente ami è la tua vera eredità.'' ([[Ezra Pound]])
*Reputo che nulla sia difficile per chi ama. ([[Marco Tullio Cicerone]])
*Rimangono soltanto coloro che il [[destino]] designa per la messa eterna dell'amore infinito. Formano solo una piccolissima cappella di chiarore, nello spazio e nel tempo. ([[Louis-Ferdinand Céline]])
*''Ringrazio il [[Cielo|ciel]], ch'in quest'alme contrade | Drizzò i miei passi, e più ringrazio Amore, | Che mostrò a gli occhi miei tanta beltade.'' ([[Angelo di Costanzo]])
*Sappiamo forse perché desideriamo, perché amiamo? Desiderio e amore vengono dall'ignoto, e sono belli perché seminascosti da un velo d'infinito. ([[Domenico Tumiati]])
*Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno. ([[Carlo Carretto]])
*Se amate senza suscitare amore, vale a dire, se il vostro amore non produce amore, se attraverso l'espressione di vita di persona amante voi non diventate una persona amata, allora il vostro amore è impotente, è sfortunato. ([[Karl Marx]])
*Se ami qualcuno, devi essere in grado di proteggerlo. (''[[Metal Gear Solid]]'')
*Se cerchi la parola che indichi il prendersi cura di una persona in modo unico e spontaneo e lottare perché abbia tutto quello che desidera, quella parola è "amore"! E se ami qualcuno davvero, tu non smetterai mai. Anche quando ridono di te e dicono che sei pazzo, anzi specialmente allora! Semplicemente non mollo. Perché se dovessi mollare, potrei solo accettare il consiglio che mi danno e dimenticare e trovarne un'altra, ma non sarebbe amore, sarebbe... sarebbe una persona con cui passare del tempo! Per la quale non vale la pena combattere. (''[[How I Met Your Mother (nona stagione)|How I Met Your Mother]]'')
*''Se devi amarmi, sia solo per amore | e per null'altro! Ti prego di non dire: | «L'amo per il sorriso, l'aspetto e per il modo | con cui sommessa parla, per l'arguzia del pensiero || che ben s'accorda col mio e che di certo | portò quel giorno un senso di serena pace». | Cose come queste, o amore, posson essere mutate, | posson cambiare per te, e un amor così creato || potrebbe andare in cenere. Neppure devi amarmi | per la cara pietà che provi asciugando le mie gote: | una donna che a lungo abbia goduto il tuo conforto, || può scordarsi di piangere, e così perdere il tuo amore. | Amami soltanto per amore dell'amore, così che possa | amarmi sempre in un'eternità d'amore.'' ([[Elizabeth Barrett Browning]])
*Se l'amore non è eccessivo non è amore. ([[Ermes Ronchi]])
*Se l'amore non fosse incantesimo, sarebbe senza dubbio pazzia. ([[Frances Winwar]])
*Se la vista, la conversazione e lo stare insieme vengono tolti, la passione d'amore s'estingue. ([[Epicuro]])
*Se non si conosce l'amore nel senso pieno e assoluto del termine, si può essere allegri ma non veramente felici, si può godere ma non si conosce la gioia, si può agire ma non creare. È la scoperta di una pienezza che l'amato ti dona in modo unico, come cantava anche [[Rita Pavone]] in una canzone degli anni Sessanta: «Come te non c'è nessuno. Tu sei l'unico al mondo». ([[Gianfranco Ravasi]])
*''Se questo è amore, mi dico. Ma sì, | questo è l'amore che conosciamo. Ora. | Amore appiccicato, che incolla | quel poco di ala modesta sulla schiena. | Amore legato. In cui si ripete la solfa | del tu e dell'io. Non siamo capaci | di essere insieme acqua e moto, | sale e onda, unica impresa spettacolare. | Come il mare laggiù, lo vedi?'' ([[Mariangela Gualtieri]])
*Se ti attendi qualche forma di ricompensa, non è amore: l'amore vero è amare senza condizioni e senza aspettative. ([[Madre Teresa di Calcutta]])
*Se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo, l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione. (''[[Il settimo sigillo]]'')
*Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza. ([[Theodor Adorno]])
*Senza amore, l'umanità non sopravvivrebbe un solo giorno. ([[Erich Fromm]])
*''Senza l'amore un uomo che cos'è? | Su questo sarai d'accordo con me | Senza l'amore un uomo che cos'è? | È questa l'unica legge che c'è.'' ([[Marco Ferradini]])
*Si capisce che è amore quando parli come un assassino. (''[[Gossip Girl]]'')
*''Si dice che chi viene morso da un cane rabbioso | vede nell'acqua l'immagine della belva feroce. | Amore ha piantato rabbiosamente in me i suoi denti terribili, | e ha fatto preda delle sue smanie il mio cuore. | La tua adorabile immagine io la vedo nel mare, | nell'acqua dei fiumi, nella coppa che mi versa il vino.'' ([[Paolo Silenziario]])
*«Si è dunque infelici quando si ama?»<br/>«Sì, Christine, quando si ama e non si è riamati.» ([[Gaston Leroux]])
*Si impara ben presto che essere amati costituisce un fattore positivo tale da giustificare la rinuncia ad altri vantaggi. ([[Sigmund Freud]])
*Si nasce due volte? Sì. La prima volta il giorno in cui si nasce alla vita; la seconda volta, il giorno in cui si nasce all'amore. ([[Victor Hugo]])
*Si possono avere mille [[amicizia|amici]], ma si deve amare una sola persona. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]])
*Si sa che la fiamma del crudele Amore, quando è ancora tenue, col suo primo calore procura piacere, ma poi, alimentata dalla consuetudine, divampa in un incendio incontrollabile e divora completamente gli uomini. ([[Apuleio]])
*Sii rapido in tutto, tranne che nell'amore. ([[Wilbur Smith]])
*Solo amando, non mi domando il perché della vita; e non debbo fuggire le occasioni di provare concretamente, anche se è più duro che fare vagheggiamenti generici, questo mio amore verso gli altri. Che cosa ho di più mio dell'amore? ([[Aldo Capitini]])
*''Solo l'amare, solo il conoscere | conta, non l'aver amato, | non l'aver conosciuto.'' ([[Pier Paolo Pasolini]])
*Solo l'amore è credibile. ([[Hans Urs von Balthasar]])
*''Son gemini gli Amori: un, casto et pio; | l'altro furente in desiderio insano: | questo si mostra in terra in volto humano, | quel vola per li cieli a lato idio. || Qual di duo raccendesse il petto mio, | lo sa colei, che 'l cor mi tiene in mano: | arsi da presso, et arsi di lontano, | con la speranza eguale al gran desio. || Con vïolenta voglia et importuna, | anhelando al sidereo, almo paese, | servii senza cercar mercede alcuna. || Celeste fu la fiamma che m'accese: | ché di quelle, che in ciel movon la luna, | una angelica forma il cor mi prese.'' ([[Chariteo]])
*Sono in pochi a conoscere le fasi iniziali dell'amore, più che amici ma non ancora fidanzati. Questa sottile relazione si trasforma con il lento trascorrere del tempo, proprio come il ciclico succedersi delle stagioni. (''[[Boys Be]]'')
*''Tanti fiumi di grazie Amor mi versa, | che in mar di gioir l'alma è sommersa''. ([[Andrea Perrucci]])
*Temere l'amore è temere la [[vita]], e chi teme la vita è già morto per tre quarti. ([[Bertrand Russell]])
*Ti amo non tanto per ciò che sei, bensì per ciò che io sono quando sono con te. ([[Elizabeth Barrett Browning]])
*''Ti amo tanto! | Senza pensarci su | ti regalerei | una piastrella della mia stufa!'' ([[Joachim Ringelnatz]])
*Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama. ([[Ecatone di Rodi]])
*Ti sei mai chiesto perché gli uomini dei Guardiani della Notte non prendono moglie e non generano figli? [...] Lo fanno per non amare. L'amore è la morte del dovere. ([[Aemon Targaryen]], ''[[Il Trono di Spade (prima stagione)|Il Trono di Spade]]'')
*Tra un amore e l'altro, ci vuole una quarantena con un terzo. ([[Stanisław Jerzy Lec]])
*Tra un uomo e una donna ciò che chiamano amore è una stagione. E se al suo sbocciare questa stagione è una festa di verde, al suo appassire è solo un mucchio di foglie marce. ([[Oriana Fallaci]])
*''Tu pensi che sian vivi, | o credi che sian morti? || Gli amanti nell'amore, | smarriscono la strada e se medesimi.'' ([[Ibn Arabi]])
*Tutti affermano che l'amore è importante, eppure siamo bombardati da ogni parte dall'evidenza del suo fallimento. ({{Sic|[[bell hooks]]}})
*Tutti gli amori dell'uomo, ancorché diversi, hanno lo stesso motore. ([[Vittorio Alfieri]])
*Tutti vogliono essere amati. Ma soltanto pochi sanno o vogliono amare. ([[Ralph Greenson]])
*Tutto l'amore del mondo a volte non basta per costruire una [[relazione]]. ([[Malika Ayane]])
*Un amore che ti fa rinunciare a un altro amore non è giusto. (''[[The Village]]'')
*''Un amore non torna | vive quel momento che è, | come un fiore d'inverno | si apre e prende il sole che c'è.'' ([[Mango (cantante)|Mango]])
*Un giorno o l'altro, tutto il piacere e la gioia che l'amore può suscitare si pagano con la sofferenza. E più si ama intensamente e più il dolore sarà moltiplicato. Sperimenterai l'assenza, poi i tormenti della gelosia, dell'incomprensione, infine la sensazione del rifiuto e dell'ingiustizia. Avrai freddo fino nelle ossa e il sangue formerà dei ghiaccioli che sentirai passare sotto la pelle. La meccanica del tuo cuore esploderà. ([[Mathias Malzieu]])
*Una vita senza amore e sacrificio non vale la pena di essere vissuta. (''[[Jeeg robot d'acciaio]]'')
*Una volta si diceva: "due persone si guardano intensamente senza toccarsi, si trasmettono amore guardandosi negli occhi nello stesso momento". La verità è che qualcuno insegue sempre qualcuno. È così che siamo fatti. (''[[E venne il giorno]]'')
*Usando amore verso le persone e odio verso i peccati. ([[Agostino d'Ippona]])
*Utilizzando un linguaggio oggi abbastanza noto, possiamo dire che l'amore non conosce «alcuna forma di discriminazione». ([[Chiara Lubich]])
*veramente ch'io ho più [[compassione]] a chi pate amando che a chi si muor di fame o a chi va a la giustizia a torto: perché il morirsi di fame procede da la dapocaggine, e l'esser giustiziato a torto nasce da la mala sorte; ma la crudeltà che cade sopra uno innamorato è un assassinamento fattogli da la fede, da la sollecitudine e da la servitù de la bontà propria. ([[Pietro Aretino]])
*– Vedi giovanotto, questa faccenda dell'amore... è una cosa potentissima!<br />– Più forte della gravità?<br />– Be' sì figliolo, in un certo senso... Io direi che è la forza più grande sulla Terra! (''[[La spada nella roccia]]'')
*Vi sono tanti tipi di amore! Quello ch'io sento è il vero grande amore poetico; l'ho riconosciuto dal primo giorno, e non v'è nulla di più bello; e con l'entusiasmo dell'arte non v'è altra divinizzazione del cuore umano: il mondo allora s'illumina, gli orizzonti diventano immensi, tutta la natura si colora e vibra d'armonie senza fine, e si ama finalmente!... si ama! ([[Hector Berlioz]])
*''Vieni | Amato || Ti proverò con allegria. | Ti sognerò con me questa notte. || Il tuo corpo finirà | dove comincia per me | l'ora della tua fertilità e della tua agonia; | e poiché siamo pieni di angoscia | il mio amore per te è nato nel tuo petto, | è che ti amo in principio per la tua bocca. || Vieni, | mangeremo nel luogo della mia anima. || Prima di me ti si aprirà il mio corpo | come mare precipitato e colmo | fino al crepuscolo di pesci. | Perché sei bello, | fratello mio, | eterno mio dolcissimo.'' ([[Eunice Odio]])
*Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un amore è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. ([[Laurence Sterne]])
*Vogliamo ancora parlare d'amore? Oggi la gente ha il cuore talmente duro e la faccia coperta di strati di ipocrisia che invece di arco e frecce, Cupido dovrebbe armarsi di una 44 magnum. ([[Giovanni Scafoglio]])
*Voglio amore, che senza questo i soggetti sono freddi, e amor violento. ([[Gaetano Donizetti]])
*''Vorrei seguire ogni battito del mio cuore | per capire cosa succede dentro e cos'è che lo muove, | da dove viene ogni tanto questo strano dolore, | vorrei capire insomma che cos'è l'amore, | dov'è che si prende, dov'è che si dà.'' ([[Lucio Dalla]])
===''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959)|Ai confini della realtà]]''===
*L'amore può essere appiccicoso come un vaso di miele, inestricabile come un mucchio di alghe e divorante come un incendio in un campo di grano maturo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (prima stagione)|prima stagione]])
*L'amore vero vuole teatralità. Riesce a trasfigurare tutto. Trasforma il grottesco in adorabile come fanno i bambini. Se c'è amore, riusciamo a vedere negli altri ciò che vogliamo; se non c'è, non vediamo niente. E possiamo cercarlo, ma senza trovarlo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quarta stagione)|quarta stagione]])
*– Vede, dottore, mio padre amava veramente molto mia madre. Perché a quei tempi usava ancora che marito e moglie si amassero davvero.<br>– Secondo lei ora non si usa più?<br>– Se fosse così non ci sarebbero in giro così tanti psichiatri! ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|quinta stagione]])
===[[Francesco Alberoni]]===
*L'amore dà un enorme potere su chi ama e questo enorme potere può far piacere perché lusinga la vanità, perché rende l'altro schiavo, disponibile, pronto a ogni cenno ed ogni desiderio.
*L'amore dell'altro, amore sincero e profondo e via via sempre più disperato, viene così usato per rafforzare se stessi fino al punto in cui non si avrà più bisogno di lui. Questo è in sostanza il vero «disinnamoramento».
*L'amore tende a separare la legge dalla persona; vuol instaurare altre leggi, altre norme, non vuol sopprimere le persone, vuole amarle.
===[[Dante Alighieri]]===
*L'anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima; onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista; e molti pieni d'invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui. Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano [...] rispondea loro che Amore era quelli che così m'avea governato. [...] E quando mi domandavano "Per cui t'ha così distrutto questo Amore?", ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro.
====''[[Divina Commedia]]''====
*''Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, | prese costui de la bella persona | che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. | Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | mi prese del costui piacer sì forte, | che, come vedi, ancor non m'abbandona. | Amor condusse noi ad una morte: | Caina attende chi a vita ci spense.''
*''Era già l'ora che volge il disio | ai navicanti e 'ntenerisce il core | lo dì c'han detto ai dolci amici addio; | e che lo novo peregrin d'amore | punge, se ode squilla di lontano | che paia il giorno pianger che si more''.
*''L'amor che move il sole e l'altre stelle''.
*''Per lor maladizion sì non si perde, | che non possa tornar, l'etterno amore, | mentre che la speranza ha fior del verde.''.
===[[Piero Angela]]===
*L'amore [...] colpisce in modo subdolo, spesso improvviso. È un sentimento irrazionale che penetra dolcemente e invade tutto l'organismo, come un'endovenosa che si diffonde capillarmente e che modifica il nostro modo di pensare e di agire. Provocando, a volte, una narcosi totale.
*L'amore, infatti, non ha nulla a che fare con la saggezza: è un tuffo in una dimensione nuova, bellissima, irresistibile, dove nient'altro importa. I conti si faranno magari più in là, quando sarà passata la febbre e rimarranno i postumi della "follia".
*Senza l'amore tutte le luci si sarebbero spente da tempo: perché è questa forza che permette alla vita di rinascere ogni volta e di passare da una generazione all'altra.
===[[Cecco Angiolieri]]===
*''L'Amor, che m'è guerrero ed enemico, | m'ha fatto com'al drago san Michele, | e mi fa canne somigliar candele: | guarda s'i' son ben di veder mendico!''
*''Oimè d'Amor, che m'è duce sì reo, | oimè, che non potrebbe peggiorare; | oimè, perché m'avvene, segnor Deo? | oimè, ch'i' amo quanto se pò amare, | oimè, colei che strugge lo cor meo!''
*''Se l'omo avesse 'n sé conoscimento, | in tutto lasserebbe Amore stare, | se non avesse di quel fornimento, | che sì bisogna a quei che vol amare.''
===[[Claudio Baglioni]]===
*''E meglio è amare e perdere | che vincere e non amare mai''.
*''Non ci ameremo più qui ma attraverso | ciò che in altri giorni avremo perso''.
*''Pace a me che non so amare ancora | ciò che ho e non so non amar quel che non ho''.
===[[Romano Battaglia]]===
*Amare o avere amato. Non ci sono altre vie da scoprire nel cammino misterioso della vita.
*Chi ama profondamente non invecchia mai. Neanche a cent'anni, perché l'amore è l'ala che ci aiuta a volare verso l'infinito.
*L'amore è una parola di luce, scritta da una mano di luce, sopra una pagina di luce.
*L'amore non deve pretendere, deve avere solo la forza di diventare certezza.
*Quando si ama, tutti i piccoli sospetti diventano paure. E quando le paure diventano più grandi, è segno che l'amore sta crescendo.
*Se ti chiedono qual è la cosa più importante nella vita, tu rispondi prima, dopo, sempre: l'amore.
*Spendi l'amore a piene mani. È l'unico tesoro che aumenta più ne sottrai...
===[[Lucio Battisti]]===
*''Amarsi è questo: escludere | d'essere i soli al mondo, | i soli ad esser soli amando, | sterminandola l'invincibile armata.''
*''Amarsi un po' | è come bere, | più facile | è respirare.''
*''Amarsi un po' | è un po' fiorire, | aiuta sai | a non morire.''
*''È sempre per prova che | sulle labbra torna | la parola "amore", | per prove d'esercizio | perché si sa che poi non si sa mai | che potrebbe tornare utile.''
*''Ho visto un uomo che moriva per amore, | ne ho visto un altro che più lacrime non ha. | Nessun coltello mai | ti può ferir di più | di un grande amore che ti stringe il cuor.''
*''L'amore è qualcosa di più | del vino, del sesso che tu | prendi e dai.''
*''L'amore è un gesto pazzo come rompere | una noce con il mento sopra il cuore.''
===[[Charles Baudelaire]]===
*Che cos'è l'amore? Il bisogno di uscire da sé stessi. L'uomo è un animale adoratore. Adorare è sacrificarsi e prostituirsi. Così ogni amore è anche prostituzione.
*Ciò che v'è di noioso nell'amore, è il fatto che è un delitto in cui non si può fare a meno d'un complice.
*In amore, come in quasi tutte le faccende umane, l'intesa cordiale è il risultato di un malinteso. Questo malinteso è il piacere. L'uomo grida: «Oh!, angelo mio!». La donna tuba: «Mamma! Mamma!». E i due imbecilli sono persuasi di pensare all'unisono. – L'abisso invalicabile, che fa l'incomunicabilità, resta invalicato.
*''Ma l'amore, per me, non è che un materasso d'aghi fatto per procurare da bere a crudeli puttane.''
===[[The Beatles|Beatles]]===
*''E alla fine | l'amore che ricevi | è eguale all'amore | che dai.''
*''È solo amore | e questo è tutto | ma è così difficile | amarti.''
*''Tutto ciò che serve è l'amore, l'amore, | l'amore è tutto ciò di cui hai bisogno.''
===[[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]]===
*Amore è «estasi», ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in sé stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio.
*Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono.
*L'amore è il fuoco che purifica e unisce ragione, volontà, sentimento, che unifica l'uomo in sé stesso in virtù dell'azione unificante di Dio, cosicché egli diviene servitore dell'unificazione di coloro che sono divisi: così l'uomo fa il suo ingresso nella dimora di Dio e può vederlo. Ed è questo appunto che significa essere beato.
*L'amore è la sola forza in grado di cambiare il cuore dell'uomo e l'umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà.
*L'amore non è mai «concluso» e completato; si trasforma nel corso della vita, matura e proprio per questo rimane fedele a sé stesso.
*L'amore produce gioia, e la [[gioia]] è una forma d'amore.
*Fate sì che l'amore unificante sia la vostra misura; l'amore durevole sia la vostra sfida; l'amore che si dona la vostra missione!
===[[Giordano Bruno]]===
*''Amor, per cui tant'alto il ver discerno, | Ch'apre le porte di diamante e nere, | Per gli occhi entra il mio nume; e per vedere | Nasce, vive, si nutre, ha regno eterno.''
*L'amor fa dovenir li vecchi pazzi, e gli giovani savii.
*L'amore è ciò per la cui potenza tutte le cose son generate; è in tutte le cose, vivo in ciò che è vivo, grazie a lui ciò che è vivo vive, ed è lui stesso la linfa vitale di ciò che è vivo; riscalda ciò che è freddo, illumina ciò che è oscuro, risveglia ciò che è assopito, vivifica ciò che è morto, fa percorrere la regione sovraceleste alle cose inferiori, trasportandole con divino furore; per suo compito le anime son legate ai corpi, per la sua guida sono innalzate alla contemplazione, per il suo volo si uniscono a Dio superate le difficoltà naturali. È lui che insegna quali cose siano nostre e quali altrui, chi siamo noi e chi gli altri; è lui a fare in modo che le altre cose siano dominate e possedute da noi, e che noi comandiamo e dominiamo le altre cose; infatti la [[necessità]], che si fa beffe di tutto, obbedisce al solo amore.
*L'antichità chiamò grande demone questo amore che è padre di tutti i sentimenti, tutti i desideri e tutti gli effetti.
*Questo animale che chiamiamo Amore, per il più suole assalire colui ch'ha poco da pensare e manco da fare.
*Si aggiunga al già detto, che amore, con cui amiamo, è brama con cui ogni cosa brama, mediazione fra bene e male, brutto e bello (non dunque non brutto e non bello), ma buono e bello in rapporto a una certa comunicazione e partecipazione.
===[[Gesualdo Bufalino]]===
*Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano.
*Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto.
*L'amore, come ogni buon rigorista, prima di tirare non piglia troppa rincorsa.
*L'amore: a guardarlo da fuori un teatro di larve comicoliriche, di batticuori inventati, tutta un'orchestra di trombe e violini, col basso tuba dell'eros che accompagna da lontano.
*L'amore, nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione.
*L'amore: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno.
===[[Charles Bukowski]]===
*L'amore è una forma di pregiudizio. Ami ciò di cui hai bisogno, ami ciò che ti fa star bene, ami ciò che ti torna più utile. Come fai a dire di amare una persona, quando ce ne sono almeno diecimila al mondo che ameresti di più, se solo le incontrassi? Ma non le incontrerai mai.
*L'amore è un cane che viene dall'inferno.
*''l'amore si rinsecchisce, pensai | tornando verso il | bagno, anche più velocemente | dello sperma.''
===[[Aldo Busi]]===
*Io non credo all'amore che moltiplica, troppo comodo, è mica un conto in banca.
*L'amore batte solo alle proprie tempie.
*L'amore del momento non può essere la commedia dell'odio a lunga scadenza.
*L'amore non è il toccasana dei mali.
===[[Roger de Bussy-Rabutin]]===
*La lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande.
*Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza.
*Quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha.
===[[George Gordon Byron]]===
*''E di lottare tuttavia si sforza invano | Contro una passione che anche per uno come lui | D'Amore ha nome! | Sì, è vero Amor, immutabile, immutato, | Per una donna da cui giammai si vuol diviso. | Benché le più leggiadre prigioniere vogliano attrarlo | Con lo sguardo, | Egli le sfugge e non le cerca, ma freddo passa | Innanzi a lor.''
*''E tuttavia, tu ami, e io ho invidia | Per chi può posare il proprio cuore | Su un cuor che gli è fedele, | Né mai conosce il vuoto quell'errante pensier | Che, come il mio, coi fantasmi si strugge».''
*''Finché c'era Speranza eran quei sentimenti | Languidi vacillanti e teneri, | Allorché tutto fu perduto, la tenerezza non morì ma rimase assopita | E sul suo sonno si levò quella Forza per parlare così: | «Quando non c'è da amar più nulla, non c'è più nulla da temere».''
*Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore.
===[[Italo Calvino]]===
*E lei: – Tu non credi che l'amore sia dedizione assoluta, rinuncia di sé...<br/>Era lì sul prato, bella come mai, e la freddezza che induriva appena i suoi lineamenti e l'altero portamento della persona sarebbe bastato un niente a scioglierli, e riaverla tra le braccia... Poteva dire qualcosa, Cosimo, una qualsiasi cosa per venirle incontro, poteva dirle: – Dimmi che cosa vuoi che faccia, sono pronto... – e sarebbe stata di nuovo la felicità per lui, la felicità insieme senza ombre. Invece disse: – Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze.
*Ecco, pensò Amerigo, quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. E pensò: ecco, questo modo d'essere è l'amore. E poi: l'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo.
*Ma in tutta quella smania c'era un'insoddisfazione più profonda, una mancanza, in quel cercare gente che l'ascoltasse c'era una ricerca diversa. Cosimo non conosceva ancora l'amore, e ogni esperienza, senza quella, che è? Che vale aver rischiato la vita, quando ancora della vita non conosci il sapore?
*– Perché mi fai soffrire?<br/>– Perché ti amo.<br/>Ora era lui ad arrabbiarsi: – No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore.<br/>– Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore.<br/>– Mi fai soffrire apposta, allora.<br/>– Sì, per vedere se mi ami.<br/>La filosofia del Barone si rifiutava d'andar oltre. – Il dolore è uno stato negativo dell'anima.<br/>– L'amore è tutto.<br/>– Il dolore va sempre combattuto.<br/>– L'amore non si rifiuta a nulla.<br/>– Certe cose non le ammetterò mai.<br/>– Sì che le ammetti, perché mi ami e soffri.
*– Tu ragioni troppo. Perché mai l'amore va ragionato?<br/>– Per amarti di più. Ogni cosa, a farla ragionando, aumenta il suo potere.
===[[Albert Camus]]===
*Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento.
*Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia.
*Non essere amati è una semplice sfortuna; la vera disgrazia è non amare.
*Quando si è avuto una volta la fortuna di amare intensamente, si spende la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce.
===[[Elias Canetti]]===
*Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa.
*La grandezza dell'amore sta soprattutto nel fatto che in esso tutti i diritti sono sospesi.
*Nell'amore le rassicurazioni valgono come annuncio del loro opposto.
===[[Gaio Valerio Catullo]]===
*''È difficile deporre d'improvviso un amore lungo.''
*''Io [[odio]] e amo. Ma come, dirai. Non lo so, | sento che avviene e che è la mia tortura.''
*''Perché, se ami, un torto così | ti fa amare di più ma voler bene meno.''
===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''===
*Dispiaceri molteplici accompagnano spesso il vero amore.
*L'arte di amare esige anzi tutto che rimangan segrete le nostre pene; colui che ama deve essere capace di subire la solitudine, e, lungi dalla sua amata, solo a lei deve pensare.
*L'arte di amare, il folle amore che ha legge e delicatezza, è difficile a comprendere: e non è in nulla dissolutezza né perversità; altra cosa è l'amore elevato, il vero affetto, altra la depravazione: una distanza enorme li separa.
*L'innamorato deve essere paziente; le sue sofferenze devono ingigantire se l'amata è assente. Egli deve saper dominare il proprio cuore, ignorare lo sdegno e la collera.
*La fuga è la sorte inevitabile degli innamorati; essi non hanno il tempo d'invecchiare.
*La sciagura perseguita l'innamorato, riempie il suo cuore di amarezza, ma finalmente gli porta la letizia, se egli è capace di non soccombere ai primi colpi dell'amore. Bisogna essere innamorati, perché l'amore allevia le sofferenze di quaggiù: il dotto divene pazzo e l'ignorante diviene dotto.
*Ogni separazione è un veleno per gli innamorati!
*Quando un innamorato vaga per i campi in cerca di un oggetto per l'amata, bisogna che sia solo.
===[[Louis-Ferdinand Céline]]===
*È più difficile rinunciare all'amore che alla vita.
*L'amore è come l'alcool, più sei impotente e sbronzo e più ti credi forte e scaltro, e sicuro dei tuoi diritti.
*L'amore è l'infinito abbassato al livello dei barboncini, e ci ho la mia dignità, io!
===[[Miguel de Cervantes]]===
*Amore è invisibile ed entra ed esce di dove vuole, senza che nessuno gli chieda conto di quel che fa.
*Dove vi è molto amore, non suole esserci molta disinvoltura.
*L'amore e la guerra sono una stessa cosa, e come nella guerra è lecito e comunemente praticato fare uso di astuzie e di stratagemmi per vincere il nemico, così nei contrasti e nelle rivalità amorose si ritengono per buoni gl'imbrogli e i raggiri messi in opera per conseguire il fine desiderato, purché non siano in pregiudizio e disdoro dell'oggetto amato.
*La passione amorosa si vince soltanto col fuggirla.
*''Se le sue glorie Amor vende costose | Ha ragione ed il suo traffico è giusto, | Ché non ci sono gioie più preziose | Di quelle valutate dal suo gusto, | Ed è cosa evidente | Che non val ciò che poco costa o niente.''
*Un disinganno a tempo vuol essere rimedio efficace nei principî d'amore.
===[[Émilie du Châtelet]]===
*Esiste, forse, un sentimento più illusorio dell'amore?
*Per conservare a lungo l'amore del proprio amante è indispensabile che la speranza e il timore siano sempre presenti.
*Si conosce di più l'amore attraverso l'infelicità che procura che per la felicità, spesso misteriosa, che diffonde nella vita degli uomini.
===[[Emil Cioran]]===
*A tal punto il dubbio su di sé travaglia gli esseri che questi, per porvi rimedio, hanno inventato l'amore, tacito patto fra due infelici per sopravvalutarsi, per incensarsi spudoratamente.
*L'amore – un incontro di due salive... Tutti i sentimenti attingono il loro assoluto dalla miseria delle ghiandole.
*Non si può amare appassionatamente una donna e Dio nello stesso tempo. La mescolanza di due erotiche irriducibili crea un'oscillazione interminabile.
*Noi amiamo sempre... malgrado tutto; e questo «malgrado tutto» copre un infinito.
===[[Paulo Coelho]]===
*Chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla. Il vero amore è un atto di totale abbandono.
*Colui che è saggio, lo è soltanto perché ama. E colui che è sciocco, lo è solamente perché pensa di poter capire l'amore.
*L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva.
*L'amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi.
*L'amore esiste di continuo. Sono gli uomini che cambiano.
*L'amore si scopre soltanto amando.
===[[Cesare Cremonini]]===
*''L'amore, soltanto l'amore può farti guarire, | lasciando ogni cosa al suo posto e partire, | l'amore è là dove sei pronto a morire | lasciando ogni cosa al suo posto e partire.''
*''Puoi chiamarti dottore, puoi chiamarti scienziato, | puoi chiamarti ufficiale, puoi chiamarti soldato, | puoi persino morire: | comunque l'amore è là dove sei pronto a soffrire.''
*''Starsene appoggiati sul divano ore ed ore | sapendo che la noia è un'impressione, | starsene aggrappati come un petalo sul fiore | può essere un perfetto paragone | con l'amore.''
===[[Paolo Crepet]]===
*È l'amore che agisce come una malattia, ma funziona al contrario: fa bene quando infetta, fa morire guando guarisce.
*L'amore, proprio come la passione, è attesa, fiducia illimitata, follia meravigliosa, fuoco vivo e dirompente.
*[[Sesso]] e sessualità sono stati strumenti attraverso i quali l'uomo ha cercato la felicità. Dacché la morale comune ci ha permesso di esercitare il sesso senza l'amore, si è diffusa la convinzione che esso rappresenti un pezzo di Eden alla portata di tutti. In realtà, l'affannosa ricerca del piacere a tutti i costi ha tolto qualcosa alla conoscenza della nostra identità, proprio attraverso la banalizzazione dell'erotismo, ormai ridotto a libero esercizio genitale. È andata cosí consumandosi un'idea complessa dell'eros umano, che non solo non deve essere appiattita sulla necessità della riproduzione, ma nemmeno semplificata e ridotta a puro incontro di cellule, a banale questione ormonale. Anche perché la felicità genitale è tra le piú effimere e conduce a una precoce malinconia.
===[[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]]===
*Che cos'è, per lo più, l'amore? Il capriccio d'un giorno, un'allegra unione, mediante la quale due esseri s'ingannano reciprocamente e spesso in buona fede.
*L'amore è la più egoistica di tutte le passioni.
*L'amore è un sentimento che si nutre di agi e ingigantisce attraverso la corruzione.
*L'amore è una lotteria dove chi vince vince la morte.
===[[Fabrizio De André]]===
*E poi a un tratto l'amore scoppiò dappertutto.
*''Guardate il sorriso, guardate il colore | come giocan sul viso di chi cerca l'amore! | Ma lo stesso sorriso, lo stesso colore | dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore?''
*''L'autunno negli occhi, l'estate nel cuore, | la voglia di dare, l'istinto di avere, | e tu... tu lo chiami amore e non sai che cos'è, | e tu... tu lo chiami amore e non ti spieghi il perché.''
*''Ma c'è amore un po' per tutti | e tutti quanti hanno un amore | sulla cattiva strada.''
===[[Francesco De Gregori]]===
*''E guarda l'amore che non ha commenti da fare, | l'amore comunque che non ha paura del mare da attraversare.''
*''E il vero amore può | nascondersi, | confondersi, | ma non può perdersi mai.''
*''Ho imparato che l'amore insegna, ma non si fa imparare.''
*''L'amore è mascalzone, | viaggia contromano, | parcheggia sempre dove vuole, | fa vedere la lingua, | parla con la bocca piena, | si presenta così, senza un invito | proprio in mezzo alla cena.''
*''Vallo a spiegare... L'amore | non si spiega, | muove le mani in fretta, | rovescia il sale e non fa una piega.''
===[[Charles Dickens]]===
*Il mistero e la delusione non sono assolutamente indispensabili allo sviluppo dell'amore, ma ne sono, spessissimo, potenti ausiliari. «Lontan dagli occhi, lontan dal cuore», calza abbastanza bene come proverbio applicabile ai casi dell'amicizia, benché l'assenza non sia sempre necessaria per la freddezza del cuore, anche fra amici; e la sincerità e l'onestà, come pietre preziose, siano forse più facilmente imitate a distanza e scambiate per vere. Ma l'amore è efficacemente aiutato da una immaginazione calda e attiva con memoria tenace, e prospera per un bel pezzo mercé un leggerissimo e scarsissimo alimento. Accade così sovente che esso raggiunga il suo più lussureggiante sviluppo nella separazione e in circostanza della maggior difficoltà.
*L'amore, benché si dica che sia cieco, sa far buona guardia.
*L'amore è in ogni cosa un maestro ammirevole.
*Se l'egoismo è un ingrediente necessario nella composizione di quella passione che si chiama amore, merita questo tutte le belle frasi con cui i poeti lo esaltano nell'esercizio della loro professione? Vi sono, certo, casi autentici di uomini e di donne, che in magnanime circostanze, hanno ceduto rispettivamente la loro donna o il loro uomo a rivali di gran merito; ma è assolutamente accertato che la maggioranza di tali uomini e di tali donne non hanno fatto di necessità virtù, e non hanno nobilmente rassegnato ciò che non potevano ottenere, presso a poco come un soldato semplice potrebbe proporsi di non accettare l'ordine della giarrettiera, e un povero pio e dotto pastore, senz'altra famiglia che quella di una grossa figliuolanza, potrebbe proporsi di rinunciare a un vescovato?
*– Ti dirò, – riprese, nello stesso bisbiglio rapido e appassionato, – che cos'è vero amore. È cieca ammirazione, autoumiliazione illimitata, sottomissione totale, fede e credenza contro se stessi e contro il mondo, offerta di tutto il cuore e tutta l'anima a chi ce li trafigge...
===[[Emily Dickinson]]===
*''Che l'amore sia tutto quel che c'è, | è tutto ciò che sappiamo dell'amore.''
*''Ho sempre amato | e te ne do la prova: | prima di amare, | io non ho mai vissuto pienamente.''
*''Incapaci sono gli Amati di morire | perché l'Amore è Immortalità, | anzi, è Deità – || incapaci coloro che amano – di morire | perché l'Amore trasforma la Vitalità | in Divinità.''
*''L'Amore – è anteriore alla Vita – posteriore – alla Morte – | Radice della Creazione, ed | esponente della Terra.''
*''L'Amore finisce quando l'Amore comincia, | dicono i Saggi – | ma i Saggi l'hanno conosciuto?''
*''Un qualcosa di volatile – di indiscreto – | sempre fuori luogo è l'Amore – | la gioiosa piccola Divinità | che non siamo costretti a servire.''
===[[Fëdor Dostoevskij]]===
*Amare le persone così come sono è impossibile. E tuttavia si deve. E per questo fa loro del bene.
*Chi ama non fa distinzioni. (''[[I fratelli Karamazov]]'')
*Con l'amore tutto si riscatta, si salva tutto. (''[[I fratelli Karamazov]]'')
*È appunto chi ti sta vicino che, secondo me, è impossibile amare; chi è lontano forse sì. [...] Per amare un uomo occorre che questi si celi alla nostra vista: non appena mostra il suo viso l'amore svanisce. (''[[I fratelli Karamazov]]'')
*L'amore astratto brama gesta immediate, edificanti perché tutti lo notino. Si giunge effettivamente anche al punto di sacrificare la vita purché non vada troppo per le lunghe e si concluda al più presto, come sulla scena, così che tutti vedano e plaudano. L'amore attivo è fatica e perseveranza. (''[[I fratelli Karamazov]]'')
*La [[consapevolezza]] e l'amore, forse, sono la stessa cosa, perché non conoscerete niente senza l'amore, mentre con l'amore conoscerete molto.
*Un angelo non può odiare e non può neppure fare a meno di amare. Ma si può forse amare tutti, tutti gli uomini, tutti i propri simili? Mi sono posta più volte questa domanda. Naturalmente è impossibile, e sarebbe addirittura innaturale. Chi ama l'umanità di un amore astratto quasi sempre ama soltanto se stesso. (''[[L'idiota]]'')
===[[Fabi Silvestri Gazzé]]===
*''L'amore non esiste, è l'effetto prorompente | di dottrine moraliste sulle voglie della gente, | è il più comodo rimedio alla paura | di non essere capaci a rimanere soli.''
*''L'amore non esiste, è un ingorgo della mente | di domande mal riposte e di risposte non convinte.''
*''L'amore non ha casa, non ha un'orbita terrestre, | non risponde ai più banali meccanismi tra le forze, | è un assetto societario in conflitto d'interesse.''
*''L'amore se poi esiste, è quest'idea di attaccamento | che ha l'uomo del mio tempo per le tante storie viste.'' (da ''L'amore non esiste'', n.° 3)
===[[Ennio Flaiano]]===
*L'amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti.
*Chi mi ama mi preceda.
*In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All'occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie.
*In amore gli scritti volano e le parole restano.
===[[Jonathan Safran Foer]]===
*''Più ami qualcuno'', pensava, ''e più dirglielo è difficile.'' Lo stupiva che persone sconosciute non si fermassero a vicenda in strada per dire ''Ti amo''.
*''Questo è amore'', pensava lei, ''sì o no? Quando noti l'assenza di qualcuno, e detesti quell'assenza più di ogni altra cosa. Ancora più di quanto ami la sua presenza.''
*Si scambiavano a vicenda la grande bugia salvatrice – che il nostro amore per le cose sia più grande del nostro amore per il nostro amore per le cose – recitando di buon grado le parti che scrivevano per sé, creando di buon grado le finzioni necessarie alla vita, e credendoci.
===[[Carlo Maria Franzero]]===
*L'amore cerebrale è qualche volta una spiritualità, e qualche volta una degenerazione. Ma solamente gli uomini volgari si estinguono dopo avere ottenuto il sacrificio che per essi è dono tanto grande che non giungono a misurarlo.
*Nella vita è più bello donare che ricevere, perché la riconoscenza è il più noioso dei sentimenti, in amore è l'opposto: avere e non essere avuti. Perché solo colui che abbia amato un numero infinito di volte può dire di avere amato un amore completo.
*Non esiste vizio in amore. La teoria [[Platone|platonica]], aristocratica ed individualistica, insegna che l'amore non ha altro scopo che se stesso.
===[[Mahatma Gandhi]]===
*Come si può cercare la [[verità]] o accarezzare l'Amore senza essere intrepidi?
*L'amore chiama amore da tutti.
*La forza dell'amore è la stessa forza dell'anima o della verità.
===[[Massimo Gramellini]]===
*L'amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti.
*L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli.
*Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più.
===[[Gabriel García Márquez]]===
*C'era una stella sola e limpida nel cielo color di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati.
*E presi coscienza che la forza invincibile che ha spinto il mondo non sono gli amori felici bensì quelli contrastati.
*Gli disse che l'amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti a una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera – quanto più intensa.
*I sintomi dell'amore sono gli stessi del [[colera]].
*Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l'amore poteva tutto. – È vero – le rispose lui – ma farai bene a non crederci. –
*Se c'è una cosa per cui il giorno del Giudizio Universale dovranno condannarti è che hai avuto l'amore in casa e non hai saputo riconoscerlo.
===[[Roberto Gervaso]]===
*In amore chi più ama meno può.
*L'amore a prima vista spesso non è che una svista.
*Per amarsi a lungo bisogna conoscersi poco.
===[[Gesù]]===
*Ama il [[prossimo]] tuo come te stesso. (''[[Vangelo secondo Matteo]]'')
*Avete inteso che fu detto: ''Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico''; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. (''[[Discorso della Montagna]]'')
*Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'')
*Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. (''[[Vangelo secondo Luca]]'')
===[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]===
*L'amore è la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano.
*L'amore è la forza costruttiva di ogni positivo cammino per l'umanità.
*Vi confesso con semplicità che provo vero turbamento per il futuro del mondo quando noto generazioni giovani incapaci di amare veramente o che riducono il loro donarsi allo scambio di gratificazione tra eguali, incapaci di vedere nella sessualità una chiamata, un invito ad un amore più alto e universale.
===[[Carlo Goldoni]]===
*''Amore è fatto come un uccelletto, | Che va di ramo in ramo saltellando: | Venuto è con un volo nel mio petto, | E il povero mio cor mi va beccando. | Lo voglio accarezzare il poveretto, | Finché per divertirmi va cantando; | E quando avrà finito di cantare, | A un altro ramo il lascierò volare.''
*''Io non conosco amore, | E pur lo provo al cor. | Ditemi voi, pastore, | Che cosa sia l'amor.''
*Se conoscete che la persona che amate meriti l'amor vostro, disponete l'animo a sofferir qualche cosa.
===[[Nicolás Gómez Dávila]]===
*L'amore è essenzialmente adesione dello spirito a un corpo nudo.
*L'amore non è mistero, ma luogo in cui il mistero si dissolve.
*Le perfezioni di chi amiamo non sono finzioni dell'amore. Amare è, al contrario, il privilegio di accorgersi di una perfezione invisibile agli occhi degli altri.
*Non c'è retorica che prolunghi l'amore tra le anime oltre l'istante in cui la carne si placa.
===[[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]===
*L'amore fa incredibili progressi, è la cancrena dell'anima.
*L'amore, sebbene sia detto un sentimento capriccioso, di cui non ci si rende conto e che nasce come una malattia, ha tuttavia le sue leggi e le sue cause.
*Nell'amore partecipano in egual misura l'anima e il corpo; in caso contrario, l'amore non può chiamarsi completo: noi non siamo né puri spiriti né bruti.
===[[Maksim Gor'kij]]===
*Di tutte le beffe che la sorte serba all'uomo, non ce n'è una più tremenda d'un amore non corrisposto.
*L'amore è la conquista di colui che ama di meno, su quello che ama di più...
*L'amore è una malattia dell'immaginazione.
*L'amore per una donna somiglia alla melanconica opera di Dio; anche Lui ha cercato, senza riuscirvi, di creare col vuoto e dal nulla uno splendido universo...
===[[Fabrice Hadjadj]]===
*Il primato dell'amore è un'invenzione cristiana, ma il diavolo distorce la cosa così: purché sia amore, tutto è legittimo.
*L'amore, muovendo dalla conoscenza di una parte emersa, si estende alla cosa tutta intera, fino a quanto in essa vi è di oscuro.
*L'amore più grande non si trova nell'amore "impossibile", ma nell'amore possibile, naturale, per esempio nell'amore coniugale.
*Nel nome dell'amore, si perde di vista l'oggettività dell'amore.
*Quando amo io debbo chiedermi: "Qual è il bene per l'altro?". Ciò che conta di più è questa oggettività.
===[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Friedrich Hegel]]===
*L'amato non ci è opposto, è uno con la nostra essenza: in lui vediamo solo noi stessi, e tuttavia non è noi: miracolo che non siamo in grado di capire.
*L'amore può aver luogo solo nel porsi dinanzi ad un nostro eguale, dinanzi allo specchio e all'eco della nostra essenza.
*Negli amanti non vi è materia, essi sono un tutto vivente.
===[[Hermann Hesse]]===
*Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa sente se stessa e percepisce la propria vita.
*Il principio di ogni arte è l'amore; valore e dimensione di ogni arte vengono soprattutto determinati dalle capacità d'amore dell'artista.
*L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.
*L'amore non vuole avere, vuole soltanto amare.
*Non c'è felicità nell'essere amati. Ognuno ama se stesso; ma amare, ecco la felicità.
*Vale per l'amore ciò che vale per l'arte: chi sa amare soltanto l'immenso è più povero e meschino di chi sa entusiasmarsi per il minimo.
===[[Victor Hugo]]===
*Amare è la metà di credere.
*L'amore è come un albero: spunta da sé, getta profondamente le radici in tutto il nostro essere, e continua a verdeggiare anche sopra un cuore in rovina.
*L'amore non ha mezzi termini; o perde, o salva. Tutto il destino umano è questo dilemma. Questo dilemma, perdita o salvezza, non c'è fatalità che lo ponga più inesorabile dell'amore. L'amore è vita, quando non è la morte. Culla e anche sepolcro. Lo stesso sentimento dice sì e no al cuore umano.
*– Oh! L'amore! – lei disse, e la sua voce tremava, e il suo occhio brillava. – è essere due e non essere che una persona sola.
===[[Alphonse Karr]]===
*C'è sempre nell'amore molta illusione e molta curiosità.
*L'amore è come quegli alberi all'ombra dei quali muore ogni vegetazione. L'uomo che ama una donna, non soltanto non ama altra cosa, ma neppure ne odia alcuna. Invano egli cerca nelle pieghe del proprio cuore tutte le preferenze, tutte le simpatie, tutte le ripugnanze: tutto ciò è morto, morto d'indifferenza, morto di freddo.
*L'amore è l'origine, la causa e lo scopo di tutto quanto è grande, nobile e bello. Il volgo crede, secondo la mitologia, che la bellezza sia la madre dell'amore, invece è l'amore che crea la bellezza, è l'amore che dà espressione allo sguardo, grazia al corpo, fascino allo spirito, vibrazione alla voce; l'amore è il sole che fa sbocciare i fiori dell'anima; l'amore produce le nobili ambizioni, l'amore produce il genio.
*L'amore è la più terribile, ma anche la più onesta delle passioni; è la sola che non possa occuparsi della propria felicità senza comprendervi la felicità di un altro.
*L'amore è una caccia in cui il cacciatore deve farsi inseguire dalla selvaggina.
*L'amore nasce di nulla e muore di tutto.
*L'amore non accorda, e meno ancora deve farsi capire; esso dà, ed è felice di quel che dona.
===[[François de La Rochefoucauld]]===
*Accade dell'amor vero come delle apparizioni degli spiriti: tutti ne parlano ma pochi li hanno veduti.
*In amore non amare troppo è un mezzo sicuro per essere amati.
*L'amore, se lo si giudica dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia.
*Tutte le passioni ci fanno commettere degli errori, ma l'amore ci fa fare i più ridicoli.
===[[Giacomo Leopardi]]===
*Chi più si ama meno può amare.
*''Due cose belle ha il mondo: | amore e [[morte]].''
*I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale.
*Io non ho bisogno di stima, né di gloria, né di altre cose simili; ma ho bisogno d'amore.
*''Quando novellamente | nasce nel cor profondo | un amoroso affetto, | languido e stanco insiem con esso in petto | un desiderio di morir si sente: | come, non so: ma tale | d'amor vero e possente è il primo effetto.''
*''Tornami a mente il dì che la battaglia | d'amore sentii la prima volta, e dissi: | oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!''
===[[Sándor Márai]]===
*Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire.
*Gli amori infelici non finiscono mai.
*L'amore dispone di due palcoscenici su cui si recita il grande duetto, e sono entrambi infiniti: il letto e il mondo.
*Non si può amare con un secondo fine. Non si può amare in modo così spasmodico e delirante.
*Sentirsi spinti a conoscere qualcuno fino a penetrare tutti i suoi segreti, con tutte le conseguenze che ne deriveranno: ecco quello che si è soliti chiamare, con un termine fiacco e generico, amore.
===[[Jean-Luc Marion]]===
*L'amore è molto più che una passione o un affetto. In un certo senso, è molto più di una conoscenza. È ciò che rende possibile la stessa conoscenza.
*L'amore fra esseri umani è trascendente perché trascende l'individualità di chi ama in direzione di chi è amato.
*L'amore ha una propria razionalità, unica ed universale. Una razionalità che non esige la ricerca della reciprocità.
*L'amore non si dona se non abbandonandosi, trasgredendo continuamente i limiti del proprio dono, sino a trapiantarsi fuori di sé.
===[[Thomas Merton]]===
*L'amore è il cuore e il vero centro del dinamismo creatore che chiamiamo vita. L'amore è la vita stessa nel suo stato di maturità e perfezione.
*L'amore incontra se stesso solo nell'atto d'amare. L'amore che si fa senza conoscenza, malgrado se stesso e contro la sua natura, non raggiunge la piena coscienza di sé stesso.
*L'amore non alberga solo nella mente o nel cuore, è qualcosa più del pensiero e del desiderio. L'amore è azione, e solamente nell'atto d'amore raggiungiamo l'intuizione contemplativa sella saggezza amorosa.
*Tutto ciò che esiste, esiste per l'amore, e se l'amore non si rivela in tutte le cose, è soltanto perché noi non vogliamo vedercelo. L'amore, è l'''unica'' possibilità.
*Tutto l'amore che non è dono di sé stesso totalmente libero e spontaneo, ha in sé un presagio di morte.
===[[Klemens von Metternich]]===
*Di tutte le realtà, la più forte per me è l'amore. Sono certo che quelli che credono esservi bisogno della illusione in amore, non sono abbastanza forti per conoscere l'amore...
*Io amo, oppure non amo. Amo, quando una persona mi colpisce in tutti i sensi, quando quella persona siete voi.
*Quando una persona ama non vi sono due vie, perché uno non ha due cuori.
*Vi amo come la vita stessa. Soddisfo un impulso, amandovi e dicendovelo.
===[[Mina (cantante)|Mina]]===
*Conosco la spietatezza di quelli che, con tutte le forze, non vogliono comprendere l'amore dissimile dal loro. E non sanno che ogni amore è, a parte qualche apparente analogia, completamente, sorprendentemente disuguale.
*''L'amore è bestia, l'amore è poeta.''
*''Non dirmi chi sei ma quanto amore hai.''
*''Perché l'amore | se è vero amore | ingrandisce tutta quanta la realtà...''
===[[Vincenzo Monti]]===
*''Amiam, che i dì son brevi; | Un [[giorno]] senza amor, | È giorno di dolor, | Giorno perduto''.
*''Amor vince ogni cosa, e i cuori amanti | Spoglia d'ogni più indocile austerezza, | Sian Cannibali, o Traci, o Garamanti. | Egli per tutto si ravvolge, e sprezza | Ogni riparo, e variando toglie | Alle cose create la rozzezza''.
*''Amor diè norma ai cieli, Amor governa | Il non mutabil corso, e la secreta | Dei lucid'astri consonanza eterna''.
*''Per due fedeli amanti | Tutto, tutto è [[Gioia|gioir]]''.
*''Più sei bella, più devi | Ad Amor voti e fè''.
===[[Elsa Morante]]===
*Ah, è un inferno essere amati da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te.
*Chi fugge per amore non può trovar quiete nella solitudine.
*Solo chi ama conosce. Povero chi non ama!
===[[Robert Musil]]===
*Anche l'amore era fra quelle esperienze mistiche e pericolose, perché toglie l'uomo dalle braccia della ragione e lo lascia letteralmente sospeso a mezz'aria sopra un abisso senza fondo.
*E lo stesso si poteva dire della fedeltà che, limitata a una donna, ha un certo sapore di cavalleria, di mansuetudine, di abnegazione e di delicatezza, tutte virtù che si suole immaginare associate alla donna ma che perdono perciò la loro migliore ricchezza, così che è difficile dire se anche l'amore scorre verso di lei come l'acqua verso il luogo più profondo e non sempre inobiettabile, o se l'amore femminile è il luogo vulcanico il cui calore dà vita a tutto ciò che fiorisce sulla superficie della terra.
*In amore come in affari, nella scienza come nel salto in lunghezza è necessario credere prima di guadagnare e di vincere, e come non dovrebbe esser lo stesso anche per la vita in genere?
===''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]''===
*Ciascuno di noi vive nel suo mondo, ha una sensibilità particolare. Amare qualcuno significa superare il confine personale, andare verso l'altro, incontrarlo a mezza strada.
*L'amore può fiorire ad un'unica condizione: che siano entrambe le parti a desiderarlo.
*Mia cara Grandis, se speriamo che l'amore venga da noi senza che dobbiamo muovere un dito, possiamo aspettare sino alla fine dei tempi. In realtà è esattamente come ha detto lei, ricorda? Siamo noi a fare la nostra fortuna e nessun altro.
===[[Pablo Neruda]]===
*''Ahi il nostro amore è una corda dura | che ci lega ferendoci | e se vogliamo | uscire dalla nostra ferita, | separarci, | ci stringe un nuovo nodo e ci condanna | a dissanguarci e a bruciarci insieme.''
*''Amo l'amore che si suddivide | in baci, letto e pane. || Amore che può essere eterno | e può esser fugace. || Amore che vuol liberarsi | per tornare ad amare.''
*''L'amore, mentre la vita ci incalza, | è semplicemente un'onda alta sopra le onde.''
*''Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.''
===[[Friedrich Nietzsche]]===
*È vero: amiamo la vita non perché siamo abituati alla vita, ma perché siamo abituati ad amare. C'è sempre un grano di pazzia nell'amore. D'altra parte c'è sempre anche un po' di ragione nella follia.
*L'amore per uno solo è una barbarie, perché si esercita a spese di tutti gli altri. Anche l'amore per Dio.
*Quel che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male.
===[[Novalis]]===
*L'amore è il fine ultimo della storia universale, l'amen dell'universo.
*L'amore ha sempre svolto romanzi, ossia l'arte di amare è sempre stata romantica.
*Non dovrebbe esistere un unico bisogno assoluto che renda possibile la diretta esclusione degli altri: l'amore, la vita in comune con le persone amate?
*Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso.
*Si è soli con tutto ciò che si ama.
===[[Publio Ovidio Nasone]]===
*L'amore è una cosa piena di ansioso timore.
*L'amore non dura se togli ogni lotta.
*Sii amabile, se vuoi essere amato.
*Spogliati dell'orgoglio, tu che desideri godere di un amore durabile!
*Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado.
===[[Paolo di Tarso]]===
*L'amore è incompatibile con l'[[ipocrisia]]. (''[[Lettera ai Romani]]'')
*L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore. (''[[Lettera ai Romani]]'')
*Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.<br />L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.<br />L'amore non verrà mai meno. (''[[Prima lettera ai Corinzi]]'')
===[[Cesare Pavese]]===
*Amore è desiderio di conoscenza.
*C'è qualcosa di più assurdo dell'amore? Se lo godiamo fino all'ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non aver osato.
*L'amore è la più a buon prezzo delle religioni.
===[[Marcel Proust]]===
*C'è nell'amore una sofferenza permanente, che la gioia neutralizza, rende virtuale, rinvia, ma che può in ogni momento diventare quel che sarebbe da molto tempo se non si fosse ottenuto ciò che si sperava: atroce.
*È il terribile inganno dell'amore, che esso cominci col farci giocare con una donna non del mondo esterno, ma con una bambola che vive nel nostro cervello, la sola d'altronde che abbiamo sempre a nostra disposizione, la sola che possederemo, che l'arbitrio del ricordo, assoluto quasi quanto quello dell'immaginazione, può aver fatto tanto diversa dalla donna reale come dalla Balbec reale era stata per me la Balbec sognata; creazione fittizia cui a poco a poco, per la nostra sofferenza, costringeremo la donna reale ad assomigliare.
*E l'orrore degli amori che solo l'inquietudine ha generato viene dal fatto che giriamo e rigiriamo senza posa nella nostra gabbia discorsi insignificanti; senza contare che raramente gli esseri per i quali li proviamo ci piacciono fisicamente in maniera completa, poiché a sceglierli non è il nostro gusto, ma il caso di un minuto d'angoscia, minuto indefinitamente prolungato dalla nostra debolezza di carattere, che ogni sera rifà esperienza e si abbassa a cercare dei calmanti.
*Fra tutte le cose che l'amore esige per nascere, quella a cui tiene di più, e che gli fa trascurare tutto il resto, è la nostra convinzione che una persona partecipi a una vita sconosciuta in cui il suo amore ci farà penetrare.
*Fra tutti i modi di produzione dell'amore, fra tutti gli agenti disseminatori del male sacro, certamente uno dei più efficaci è questo gran soffio di agitazione che a volte passa su di noi. Allora l'essere col quale in quel momento ci piace stare, il dado è tratto, sarà lui che ameremo. Non c'è neanche bisogno che finora ci sia piaciuto più di altri, e neppure altrettanto; bisogna solo che il nostro gusto per lui sia diventato esclusivo. E la condizione si è verificata quando – nel momento in cui è mancato — alla ricerca dei piaceri che ci dava il suo fascino si è sostituito improvvisamente in noi un bisogno ansioso, che ha per oggetto quel medesimo essere, un bisogno assurdo, che le leggi di questo mondo rendono impossibile da soddisfare e difficile da guarire, il bisogno insensato e doloroso di possederlo.
*In amore è più facile rinunciare a un sentimento che perdere un'abitudine.
*L'amore non è una passione disinteressata.
*Le due massime cause d'errore nei nostri rapporti con un'altra persona sono di aver buon cuore, oppure, quell'altra persona, amarla.
*Qualsiasi essere amato – anzi, in una certa misura qualsiasi essere – è per noi simile a Giano: se ci abbandona, ci presenta la faccia che ci attira; se lo sappiamo a nostra perpetua disposizione, la faccia che ci annoia.
*Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d'inaccessibile, quel che non si possiede.
===[[Raymond Radiguet]]===
*Chi ama irrita sempre chi non ama.
*Crediamo di essere i primi a provare certi turbamenti, non sapendo che l'amore è come la poesia, e che tutti gli amanti, anche i più mediocri, pensano d'innovare.
*Quando un amore è la nostra vita, che differenza c'è tra vivere insieme e morire insieme?
===[[Osho Rajneesh]]===
*L'amore è la vera morte, perché l'ego si dissolve completamente.
*L'amore è vita, ed è più grande dite: non puoi possederlo. Desidero ripeterlo: l'amore è più grande dite, non puoi possederlo. Puoi solo permetterti di esserne posseduto, non di controllarlo.
*Ma l'amore deve accaderti come un'ombra della pace interiore. Normalmente, si verifica il contrario: la pace ti accade come un'ombra dell'amore. L'amore deve accaderti come un'ombra della pace, allora è splendido. Altrimenti, anche l'amore crea orrori e brutture; diventa una malattia, una febbre.
*Puoi amare solo quando sei felice dentro di te. L'amore non può venir aggiunto dall'esterno. Non è un indumento che puoi indossare.
===[[Nino Salvaneschi]]===
*L'amore è un capriccioso soffio che Eros invia tra gli uomini per ingarbugliar le matasse dei loro destini.
*Per l'uomo l'amore può essere un episodio. Per la [[donna]] spesso è tutto il suo destino.
*Se il [[piacere]] ti invita per un giro di danza, puoi anche star seduto. Ma se l'amore ti fa cenno, guarda se lo riconosci.
===[[William Shakespeare]]===
*Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana. (''[[Romeo e Giulietta]]'')
*È noto infatti che tutto quel che si frappone al godimento dell'amor è soltanto qualcosa che serve ad accrescerne la forza divampante.
*L'amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio; ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione, ed è per ciò che l'alato Cupido viene dipinto col volto bendato.
*Ma l'amore che sa farsi sentire troppo tardi, simile a un pietoso perdono che giunge quando non s'è più in tempo, si rivolge tutto pieno d'amaritudine proprio contro la grandezza di colui che l'invia, e grida alto: «Buono era quel che ora non è più».
*''Non è amore | l'amor che muta se in mutare imbatte | o, rimuovendosi altri, si rimuove, | oh no: è faro che per sempre è fisso | e guarda alle bufere e non dà crollo.''
*– Pur credo che fra tutti sia quei che più vi ama.<br />– Il suo scarso parlare dimostra scarso amore.<br />– Nel fuoco più compresso cova più intenso ardore.<br />– Non ama chi d'amore al proprio ben non parla.<br />– Oh! ama assai di meno chi con tutti ne ciarla.
*Sarebbe come s'io amassi una certa stella di particolare splendore. Debbo contentarmi del conforto che posso trovare nel suo pur luminoso riverbero e nella sua luce collaterale, e non pensare mai d'attingere quello della sua sfera?
*Tante sono le forme che l'amore crea, che l'amore stesso è fantasia.
===[[Fulton John Sheen]]===
*Ciascuno è ciò che ama. L'amore si tramuta a somiglianza di ciò che ama. Se ama il paradiso, diventa celestiale; se ama il carnale fino a divinizzarlo, diventa corruttibile.
*Nell'amore, la povertà s'integra nella ricchezza; il bisogno nel compimento; il desiderio nella gioia; la caccia nella cattura.
*Tre elementi occorrono a produrre l'amore nei cuori:<br>L'Amante, l'Amato e l'Amore.
*Tre sono i mezzi per comunicare l'amore: parola, vista e tatto. Il più importante è la parola. Non saprai mai infatti quanto una persona ti ama se non te lo dice.
===[[Adrienne von Speyr]]===
*Chi non ama, si sbarra da sé l'ingresso alla [[conoscenza]].
*Il primo passo per imparare ad amare gli altri è il tentativo di [[comprensione|capirli]].
*L'amore è sempre possibile, e sempre penetrante.
*L'audacia più estrema: voler amare qualcuno – per non dire il proprio prossimo! – come Dio lo ama.
*Per chi vuole amare è meglio non sapere nulla che sapere troppo.
*Se due amanti dialogano, colui che parla ha sempre la sensazione di dire troppo poco. La parola gli si nega. Ma chi lo sente è sotto l'impressione che la parola non solo dica tutto, ma apra delle prospettive, completamente nuove, a un felice di più.
===[[Baruch Spinoza]]===
*L'Amore è Gioia, concomitante con l'idea di una causa esterna. (''[[Ethica]]'')
*L'amore è il mezzo attraverso il quale l'uomo può elevarsi al sommo bene.
*L'amore può e deve fare da tramite ai fini della perfezione. Che resta sempre Dio.
===[[Susanna Tamaro]]===
*L'amore è [[attenzione]].
*L'amore è darsi in pasto all'altro senza possibilità di difendersi.
*L'amore vince tutto, avevo spesso sentito ripetere. L'amore è più forte della morte. E invece non è vero, perché l'amore, anche se esiste, è fragile. È così fragile da essere pressoché invisibile. Ed essere invisibile e non esistere è quasi la stessa cosa.
===[[Lev Tolstoj]]===
*Amare, in generale, significa voler fare del bene. Così noi intendiamo l'amore, e non possiamo intenderlo altrimenti. (''[[Della vita]]'')
*Il vero amore, quello che si manifesta, non per via di parole, ma di atti, dà solo la vera sagacia e la saggezza vera.<br />L'amore non può essere sciocco.
*L'amore impedisce la morte. L'amore è vita. Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché amo. È solo questo che tiene insieme tutto quanto. L'amore è Dio, e il morire significa che io, una particella dell'amore, ritorno alla sorgente eterna e universale. (''[[Guerra e pace]]'')
*L'amore produce il bene, perché l'uomo, amando, si unisce a Dio e quindi non desidera più nulla per sé, ma desidera dare agli altri ciò che ha, persino la sua vita e in questo dono di sé stesso trova la felicità.
*L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare. (''[[Il regno di Dio è in voi]]'')
===[[Publio Virgilio Marone]]===
*Crudele Amore, a che cosa non forzi i cuori degli uomini! (''[[Eneide]]'')
*L'amore per tutti è lo stesso. (''[[Eneide]]'')
*L'amore vince tutto: e anche noi cediamo all'amore.
===[[Fabio Volo]]===
*Ho imparato che il contrario dell'amore non è l'odio. L'odio è assenza d'amore, così come il buio è assenza di luce. L'opposto dell'amore è la paura.
*La prima cosa che due persone si offrono stando insieme dovrebbe essere un sentimento d'amore verso se stessi. Se non ti ami tu, perché dovrei amarti io?
*Solitamente, in una vera storia d'amore, la persona con cui stai è lo specchio migliore per vedere i tuoi difetti e i tuoi limiti.
===[[Simone Weil]]===
*Fra gli esseri umani, si riconosce pienamente l'[[esistenza]] soltanto di coloro che amiamo.
*Gli amanti e gli [[amicizia|amici]] desiderano due cose: di amarsi al punto di entrare l'uno nell'altro e diventare un solo essere e di amarsi al punto che la loro unione non ne soffra, quand'anche fossero divisi dalla metà del globo terrestre.
*Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la [[libertà]] dell'altro.
*Se l'anima cessa di amare precipita già qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all'[[inferno]].
===[[Walt Whitman]]===
*''L'amore, che è tutto il mondo per gli innamorati – l'amore, che si beffa di tempo e di spazio, | l'amore che è giorno e notte – l'amore che è il sole, la luna e le stelle, | l'amore che è purpureo, sontuoso, greve di profumi, | non altre parole se non parole d'amore, non altro pensiero che d'amore.''
*''L'amore, come luce, tutto avvolge silente.''
*''Profetica sorse una voce dalla carneficina, | non disperate, l'affetto saprà risolvere i problemi della libertà, | quelli che s'amano tra loro diverranno invincibili.''
*''Suona ancora trombetta! e come tema, | scegli ora il tema che li comprende tutti, il solvente e fissatore, | l'amore, che è il polso di tutto, il sostegno e l'angoscia, | il cuore dell'uomo e della donna completamente all'amore, | non altro tema che amore – l'amore che incastra, comprende e tutto soffonde.''
*''Talvolta con uno che amo ribollo d'ira, al timore d'effondere un amore che non vien corrisposto, | ma ora penso che non esista amore non corrisposto, la corresponsione è sicura in un modo o nell'altro, | (ho amato una certa persona ardentemente, e il mio amore non fu corrisposto, | eppure per quell'amore ho scritto questi canti.)''
===[[Oscar Wilde]]===
*Chi, essendo amato, è povero?
*È l'amore, e non la filosofia tedesca, la vera spiegazione di questo mondo, e Dio solo sa qual è la spiegazione dell'altro mondo.
*Quando cerchi sinceramente l'amore, lo trovi che ti sta aspettando.
===[[Marguerite Yourcenar]]===
*Bisogna amare un essere per correre il rischio di soffrire per lui. Bisogna amarti molto per rimanere capace di soffrirti.
*Ciò che appare evidente è che questa nozione dell'amore puro<ref>Definito dalla Yourcenar come: "L'amore totale per una particolare creatura". {{cfr}} ''Fuochi'', p. 11.</ref>, a volte scandaloso ma pur tuttavia imbevuto di una specie di virtù mistica, non sembra possa sussistere se non associato a una qualsiasi forma di fede nella trascendenza, non fosse che all'interno della persona umana, e che una volta privato del sostegno di certi valori metafisici e morali oggi disprezzati, forse perché i nostri predecessori ne hanno fatto un abuso, il folle amore smette presto di essere altro che un vano gioco di specchi o una triste mania.
*Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell'amore.
*L'amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli.
===[[Checco Zalone]]===
*''L'amore non ha religione | nessun confine, nessuna nazione | né americano, né bolscevica | l'amore è quando lei ti dà (quando lei ti dà) quando lei ti dà (ti dà, ti dà) la vita.''
*''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! L'amore credimi non è ortodosso | l'amore è quando ti diventa grosso.''
*''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! Non è evangelico né protestante | l'amore è quando ti diventa grande.''
===[[Carlo Zannetti]]===
*In amore non vince chi fugge, ma vince chi ama.
*L'amore rimbalza da cuore a cuore , da secolo a secolo , e con la velocità della luce ti raggiunge solo quando vuole lui.
*Una vita senza amore è come un albero senza radici che rimane alla mercé del vento di una tempesta che può arrivare da un momento all'altro.
*L’amore é polvere di stelle, arriva dall’infinito, colora di fantastico tutto ciò che ti circonda. L’amore non é solo una questione di chimica, é un’incredibile carambola di coincidenze, un insieme di enigmatici cambi di traiettorie che ti conducono ad un incontro prestabilito con una persona che per te é speciale. E’ un appuntamento con il destino che avviene in un determinato luogo, in un preciso istante della nostra vita. No ! Noi non decidiamo nulla, l’amore é un qualcosa di soprannaturale. L’amore con le sue poliedriche sfaccettature ha ispirato miliardi di persone che hanno compiuto quotidiani gesti di profondo affetto ed ha affascinato migliaia di artisti che così hanno realizzato magnifici capolavori di creatività.L’amore si nasconde in tutte le cose più belle del mondo e sono certo che é in grado di sopravvivere alla nostra morte fisica.
===[[Zucchero (cantante)|Zucchero]]===
*''Ho bisogno d'amore, "perdio", | per tutto quanto il giorno, | c'è bisogno d'amore, sai zio, | da tutto quanto il mondo.''
*''L'amore è un gallo e strilla nel cielo.''
*''Libera l'amore | o liberatene per sempre''.
*''Oramai | mi consola, | oramai | mi sorvola | l'amore invano, | così leggero.''
==Proverbi==
*Amare ed essere saggi è impossibile. ([[Proverbi spagnoli|Spagnolo]])
*Anche un amore di cento anni può raffreddarsi. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]])
*L'amore nasce dall'[[assenza]]. ([[Proverbi arabi|Arabo]])
*L'amore non bada a caste né il sonno a un letto rotto. Io andai in cerca d'amore e mi persi. ([[Proverbi indiani|Indiano]])
*L'amuri di luntanu è comu l'acqua 'nta u panaru. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]])
*Là dove ci si ama non scende mai la sera. ([[Proverbi burundesi|Burundese]])
*Non esiste amore così ardente che non possa essere raffreddato da uno [[Matrimonio|sposalizio]]. ([[Proverbi russi|Russo]])
*'U primu amure è 'na cancarena ca te cunzuma a focu lentu cuomu 'na cannila. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]])
*Un amore unico arriva fino al cielo. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]])
===[[Proverbi francesi|Francesi]]===
*Amore scaccia [[gelosia]].
*Amore, tosse e fumo non possono essere mantenuti segreti.
*Ognuno ritorna sempre al suo primo amore.
*Senza pane e senza vino, l'amore non è nulla.
===[[Proverbi inglesi|Inglesi]]===
*L'amore e la tosse non possono essere nascosti.
*L'amore fa girare il mondo.
*L'amore troverà sempre una strada.
*Meglio aver amato e perso, che non aver mai amato.
===[[Proverbi italiani|Italiani]]===
*Amor che nasce di [[malattia]], quando si guarisce passa via.
*Amor nuovo va e viene, amor vecchio si mantiene.
*Amor regge il suo regno senza spada.
*Amore è il vero prezzo con che si compra amore.
*Amore non si compra né si vende.
*Amore onorato, né vergogna né peccato.
*Chi porta [[Fiore|fiori]], porta amore.
*Chi si prende d'amore, si lascia di rabbia.
*Di tutte le arti maestro è l'amore.
*Dove c'è l'amore, la gamba trascina il piede.
*Dove non c'è amore, non c'è [[Umanità (qualità)|umanità]].
*Ferita d'amore non uccide.
*Grande amore, gran dolore.
*Il primo amore non si arrugginisce.
*Il primo amore non si scorda mai.
*In amore e in [[guerra]] niente regole.
*L'amore di carnevale muore in quaresima.
*L'amore è cieco, ma vede lontano.
*L'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore.
*L'amore non si misura a metri.
*L'amore passa dentro la cruna di un ago.
*L'amore senza [[Bacio|baci]] è pane senza sale.
*L'orologio dell'amore ritarda sempre.
*Ma in premio d'amore amor si rende.
*Non esiste amore senza gelosia.
*Più si chiacchiera, meno si ama.
*Quando l'amore è a pezzi non c'è alcuna colla che lo riappiccichi.
*Quando la [[fame]] entra dalla porta, l'amore esce dalla finestra.
*Scalda più l'amore che mille fuochi.
*Se occhio non mira, cuor non sospira.
*Se vuoi che t'ami, fa' che ti brami.
*Tanto l'amore quanto il fuoco devono essere attizzati.
*Tanto l'amore quanto la minestra di fagioli vogliono uno sfogo.
====[[Proverbi napoletani|Napoletani]]====
*''Ammore d' 'o lietto | fa scurdà chillo d' 'o pietto.''
*Ammore de patrone e vino 'e fiasco 'a sera so' buono e 'a matina so' sciacqua.
*Ammore e [[rogna]] nun se po' nasconnere.
*Anema senz'ammòre, sciòre senz'addòre.
*''Ammore senz'ammore | sciore senz'addòre.''
*L'ammore d' 'o lietto fa scurda' chello d' 'o pietto.
*L'ammore è comm' 'o ffuoco, guaje a chi ce pazzea.
*L'ammore è fatto a coselle.
*''L'ammore è fatto {{sic|com}}' 'a la nucella, | si nun la rumpe nun la può magnare...''
*L'ammore e lu cetrulo vanno a pparo; Doce è la ponta ma lo culo è amaro.
*L'ammore è na brutta cosa, e la famma è na brutta bestia.
*L'ammore è 'nu piccerillo ca nun sape cuntare.
*L'ammore fa passà 'o tiempo e 'o tiempo fa passà l'ammore.
*L'ammore nun va truvanno ricchezza.
====[[Proverbi toscani|Toscani]]====
*A chi s'ama si [[Credere|crede]].
*Ama chi t'ama, e chi non t'ama lascia.
*Ama chi t'ama, e rispondi a chi ti chiama.
*Amami poco, ma continua.
*Amante non sia chi coraggio non ha.
*Amor dà per mercede, gelosia e rotta fede.
*Amor di ganza, fuoco di paglia.
*Amor è cieco, e vede da lontano.
*Amore e gelosia nacquero insieme.
*Amore e signoria non soffron compagnia.
*Amore è una pillola inzuccherata.
*Amore fa amore, e crudeltà fa tirannia.
*Amore male impiegato, vien mal remunerato.
*Amore non conosce misura.
*Amore non è senza amaro.
*Amore, sonno e rogna non si nascondono.
*Ben ama, chi non oblia.
*Chi ama crede.
*Chi ama, il ver non vede.
*Chi ama, teme.
*Chi ha l'amore nel petto, ha lo spron né fianchi.
*Chi non ama, non ha cuore.
*Chi soffre per amor, non sente pena.
*Chi t'ama di buon cuore strigni e abbraccia.
*Chi vuol essere amato, convien che ami.
*Chi vuole l'amor celato lo tenga bestemmiato.
*Contro amore non è consiglio.
*[[Crudeltà]] consuma amore.
*Delle pene d'amore si tribola e non si more.
*Detto d'amore disarma rigore.
*Di buone armi è armato, chi da buona donna è amato.
*Dove regna amore, non si conosce errore.
*I primi amori sono i migliori.
*L'amore è principio del bene e del male.
*Nella guerra d'amor vince chi fugge.
*Ogni disuguaglianza amore agguaglia.
*[[Sdegno]] cresce amore.
*Sdegno d'amante poco dura.
*Senza Cerere e Bacco è amor debole e fiacco.
*[[Servire|Servigio]] riaccende amore.
*Tanto è morir di male, quanto d'amore.
====[[Proverbi veneti|Veneti]]====
*Amor che nasse in malatia, quando se guarisse el passa via.
*Amor fa amor e crudeltà consuma amor.
*Amor me fa portare le calze mole.
*Amor no fa bogher la pignata.
*Amor no porta rispeto a nesun.
*Amor novo va e vien, amor veccio se mantien.
*Amor veccio non fa ruzene.
*Amor xe orbo.
*Amor xe tossego.
*D'amor el gusto e 'l fogo de paglia, xe de l'istessa tagia.
*Do amori no se pol aver.
*L'amor de carneval mor in quaresema.
*L'amor no pol star sconto.
*L'amor passa sette muri.
*L'amor xe come i busi in te le calze.
*Per amor no se sente dolor.
*Tosse, amor e panzeta, no le se sconde in qualunque sito che se le meta.
===[[Proverbi latini|Latini]]===
*Amore genera amore.
*È ridicolo l'amore di un [[Senilità|vecchio]].
*Il giuramento dell'innamorato non si può punire.
*La ferita d'amore la risana chi la fa.
*L'amore è cieco.
*L'amore e la tosse non si possono nascondere.
*L'amore procura le armi [agli amanti perché possano essere grati alla persona amata].
===[[Proverbi tedeschi|Tedeschi]]===
*Ira d'amore è esca d'amore.
*Non si può costringere nessuno ad amare o a cantare.
*"[[Rosso]] è il colore dell'amore", disse il pretendente alla sua furba seduttrice.
==Note==
<references />
==Voci correlate==
{{div col|3}}
*[[Amante]]
*[[Amor di Dio]]
*[[Amor fraterno]]
*[[Amor materno]]
*[[Patriottismo|Amor patrio]]
*[[Amor proprio]]
*[[Amore e odio]]
*[[Amore e sesso]]
*[[Bacio]]
*[[Carità]]
*[[Desiderio]]
*[[Fare l'amore]]
*[[Gelosia]]
*[[Innamoramento]]
*[[Lettera d'amore]]
*[[Odio]]
*[[Sessualità]]
*[[Ti amo]]
*[[Voler bene]]
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==Altri progetti==
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==[[Brian Adams]]==
Redirect a pagina non esistente. Su wikiquote è un saggista e su wikipedia era un wrestler statunitense. --[[Utente:Laportoghese|Laportoghese]] ([[Discussioni utente:Laportoghese|scrivimi]]) 12:38, 26 gen 2022 (CET)
:Non è un redirect, è una voce su un autore che non pare presente su Wikipedia, anche se in Wikidata è collegato erroneamente al wrestler. {{ping|DonatoD}} aveva [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Brian_Adams&type=revision&diff=616176&oldid=616172 sistemato] la citazione e indicato alcuni link in [[Discussione:Brian Adams]].-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:18, 26 gen 2022 (CET)
:Ho sistemato su Wikidata, creando [https://www.wikidata.org/wiki/Q110746149 un elemento], è presente sui principali database librari e quindi la voce può volendo essere mantenuta.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:30, 30 gen 2022 (CET)
==Categorie "Voci di TIPOVOCE"==
Propongo la cancellazione di queste categorie:
*[[:Categoria:Voci di FictionTV]]
*[[:Categoria:Voci di Film]]
*[[:Categoria:Voci di Fumetti]]
*[[:Categoria:Voci di Personaggi]]
*[[:Categoria:Voci di Videogiochi]]
*[[:Categoria:Voci di raccolte]]
Cosa sono? Ad esempio "Voci di Personaggi" contiene le voci contenenti il template {{tl|Personaggio}}, e idem le altre categorie.
Direi che sono doppioni inutili: se mi interessa sapere quali sono i personaggi, vedo [[:Categoria:Personaggi immaginari]], se mi interessa sapere quali sono le voci contenente il template, vedo [[Speciale:PuntanoQui/Template:Personaggio|i "puntano qui" del template Personaggio]] (tanto più che verrà sviluppata [[:m:Community Wishlist Survey 2022/Miscellaneous/Get WhatLinksHere's lists in alphabetical order|la possibilità di mettere i "puntano qui" in ordine alfabetico]]). Idem ovviamente per le altre. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:44, 1 mar 2022 (CET)
:{{cancellare}} basta usare i ''puntano qui'' dei template. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 17:49, 29 mag 2022 (CEST)
::{{ping|Superchilum|GryffindorD}} Sono d'accordo, ma per procedere alla cancellazione di queste categorie si devono prima modificare i template per togliere queste categorizzazioni automatiche, giusto? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:01, 6 giu 2022 (CEST)
:::{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 13:20, 6 giu 2022 (CEST)
==[[Gildo Claps]]==
{{ping|Potenza2021}} Solo per un eccesso di scrupolo non ho cancellato immediatamente. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:01, 22 apr 2022 (CEST)
:Cancellata! Da immediata direi! Non si capisce per cosa dovrebbe essere enciclopedico.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 17:29, 22 apr 2022 (CEST)
::{{ping|AssassinsCreed}} Grazie infinite, Creed. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:41, 22 apr 2022 (CEST)
== <del>[[Assunta Almirante]]</del> ==
Un personaggio assolutamente irrilevante, nonché francamente disgustoso. Avete letto le citazioni? Una che fa l'apologia del saluto romano e che incita a picchiare le persone? Ha una qualche profondità o rilievo enciclopedico, o una benché minima dignità morale? Certo che no. Propongo la cancellazione [[Utente:AndreaGMonaco|AndreaGMonaco]] ([[Discussioni utente:AndreaGMonaco|scrivimi]]) 09:16, 6 giu 2022 (CEST)
:Buongiorno, AndreaGMonaco. L'uso del punto di vista neutrale è regola inderogabile anche in Wikiquote. Le citazioni contenute nelle voci di Wikiquote, tuttavia, non devono essere neutrali, perché riflettono necessariamente il punto di vista della persona citata. Per contribuire a Wikiquote, si va ben al di là delle proprie opinioni personali: per quelle, ci sono i forum, i blog e i siti web personali. Ti ringrazio. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 10:45, 6 giu 2022 (CEST)
::Annullata. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:05, 6 giu 2022 (CEST)
== [[:Categoria:Pagine categorizzate automaticamente]] ==
Pagina di servizio fuori standard molto generica che ad oggi faceva la stessa cosa che ora fa [[:Categoria:Errori di compilazione del template Interprogetto - collegamenti in disambigua]] (analoga a quella presente su it.wiki). Ora non serve più e si può farne a meno. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 18:32, 25 giu 2022 (CEST)
:{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 10:15, 5 lug 2022 (CEST)
==[[Paolo Ricci]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, testo incomprensibile. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:24, 25 lug 2022 (CEST)
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==[[Brian Adams]]==
Redirect a pagina non esistente. Su wikiquote è un saggista e su wikipedia era un wrestler statunitense. --[[Utente:Laportoghese|Laportoghese]] ([[Discussioni utente:Laportoghese|scrivimi]]) 12:38, 26 gen 2022 (CET)
:Non è un redirect, è una voce su un autore che non pare presente su Wikipedia, anche se in Wikidata è collegato erroneamente al wrestler. {{ping|DonatoD}} aveva [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Brian_Adams&type=revision&diff=616176&oldid=616172 sistemato] la citazione e indicato alcuni link in [[Discussione:Brian Adams]].-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:18, 26 gen 2022 (CET)
:Ho sistemato su Wikidata, creando [https://www.wikidata.org/wiki/Q110746149 un elemento], è presente sui principali database librari e quindi la voce può volendo essere mantenuta.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:30, 30 gen 2022 (CET)
==Categorie "Voci di TIPOVOCE"==
Propongo la cancellazione di queste categorie:
*[[:Categoria:Voci di FictionTV]]
*[[:Categoria:Voci di Film]]
*[[:Categoria:Voci di Fumetti]]
*[[:Categoria:Voci di Personaggi]]
*[[:Categoria:Voci di Videogiochi]]
*[[:Categoria:Voci di raccolte]]
Cosa sono? Ad esempio "Voci di Personaggi" contiene le voci contenenti il template {{tl|Personaggio}}, e idem le altre categorie.
Direi che sono doppioni inutili: se mi interessa sapere quali sono i personaggi, vedo [[:Categoria:Personaggi immaginari]], se mi interessa sapere quali sono le voci contenente il template, vedo [[Speciale:PuntanoQui/Template:Personaggio|i "puntano qui" del template Personaggio]] (tanto più che verrà sviluppata [[:m:Community Wishlist Survey 2022/Miscellaneous/Get WhatLinksHere's lists in alphabetical order|la possibilità di mettere i "puntano qui" in ordine alfabetico]]). Idem ovviamente per le altre. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:44, 1 mar 2022 (CET)
:{{cancellare}} basta usare i ''puntano qui'' dei template. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 17:49, 29 mag 2022 (CEST)
::{{ping|Superchilum|GryffindorD}} Sono d'accordo, ma per procedere alla cancellazione di queste categorie si devono prima modificare i template per togliere queste categorizzazioni automatiche, giusto? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:01, 6 giu 2022 (CEST)
:::{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 13:20, 6 giu 2022 (CEST)
==[[Gildo Claps]]==
{{ping|Potenza2021}} Solo per un eccesso di scrupolo non ho cancellato immediatamente. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:01, 22 apr 2022 (CEST)
:Cancellata! Da immediata direi! Non si capisce per cosa dovrebbe essere enciclopedico.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 17:29, 22 apr 2022 (CEST)
::{{ping|AssassinsCreed}} Grazie infinite, Creed. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:41, 22 apr 2022 (CEST)
== <del>[[Assunta Almirante]]</del> ==
Un personaggio assolutamente irrilevante, nonché francamente disgustoso. Avete letto le citazioni? Una che fa l'apologia del saluto romano e che incita a picchiare le persone? Ha una qualche profondità o rilievo enciclopedico, o una benché minima dignità morale? Certo che no. Propongo la cancellazione [[Utente:AndreaGMonaco|AndreaGMonaco]] ([[Discussioni utente:AndreaGMonaco|scrivimi]]) 09:16, 6 giu 2022 (CEST)
:Buongiorno, AndreaGMonaco. L'uso del punto di vista neutrale è regola inderogabile anche in Wikiquote. Le citazioni contenute nelle voci di Wikiquote, tuttavia, non devono essere neutrali, perché riflettono necessariamente il punto di vista della persona citata. Per contribuire a Wikiquote, si va ben al di là delle proprie opinioni personali: per quelle, ci sono i forum, i blog e i siti web personali. Ti ringrazio. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 10:45, 6 giu 2022 (CEST)
::Annullata. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:05, 6 giu 2022 (CEST)
== [[:Categoria:Pagine categorizzate automaticamente]] ==
Pagina di servizio fuori standard molto generica che ad oggi faceva la stessa cosa che ora fa [[:Categoria:Errori di compilazione del template Interprogetto - collegamenti in disambigua]] (analoga a quella presente su it.wiki). Ora non serve più e si può farne a meno. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 18:32, 25 giu 2022 (CEST)
:{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 10:15, 5 lug 2022 (CEST)
==[[Paolo Ricci]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, testo incomprensibile. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:24, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Vincenzo Vicario]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, autore di dubbia rilevanza enciclopedica, testo piuttosto insignificante. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:35, 25 lug 2022 (CEST)
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==[[Brian Adams]]==
Redirect a pagina non esistente. Su wikiquote è un saggista e su wikipedia era un wrestler statunitense. --[[Utente:Laportoghese|Laportoghese]] ([[Discussioni utente:Laportoghese|scrivimi]]) 12:38, 26 gen 2022 (CET)
:Non è un redirect, è una voce su un autore che non pare presente su Wikipedia, anche se in Wikidata è collegato erroneamente al wrestler. {{ping|DonatoD}} aveva [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Brian_Adams&type=revision&diff=616176&oldid=616172 sistemato] la citazione e indicato alcuni link in [[Discussione:Brian Adams]].-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:18, 26 gen 2022 (CET)
:Ho sistemato su Wikidata, creando [https://www.wikidata.org/wiki/Q110746149 un elemento], è presente sui principali database librari e quindi la voce può volendo essere mantenuta.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:30, 30 gen 2022 (CET)
==Categorie "Voci di TIPOVOCE"==
Propongo la cancellazione di queste categorie:
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*[[:Categoria:Voci di Videogiochi]]
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Cosa sono? Ad esempio "Voci di Personaggi" contiene le voci contenenti il template {{tl|Personaggio}}, e idem le altre categorie.
Direi che sono doppioni inutili: se mi interessa sapere quali sono i personaggi, vedo [[:Categoria:Personaggi immaginari]], se mi interessa sapere quali sono le voci contenente il template, vedo [[Speciale:PuntanoQui/Template:Personaggio|i "puntano qui" del template Personaggio]] (tanto più che verrà sviluppata [[:m:Community Wishlist Survey 2022/Miscellaneous/Get WhatLinksHere's lists in alphabetical order|la possibilità di mettere i "puntano qui" in ordine alfabetico]]). Idem ovviamente per le altre. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:44, 1 mar 2022 (CET)
:{{cancellare}} basta usare i ''puntano qui'' dei template. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 17:49, 29 mag 2022 (CEST)
::{{ping|Superchilum|GryffindorD}} Sono d'accordo, ma per procedere alla cancellazione di queste categorie si devono prima modificare i template per togliere queste categorizzazioni automatiche, giusto? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:01, 6 giu 2022 (CEST)
:::{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 13:20, 6 giu 2022 (CEST)
==[[Gildo Claps]]==
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:Cancellata! Da immediata direi! Non si capisce per cosa dovrebbe essere enciclopedico.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 17:29, 22 apr 2022 (CEST)
::{{ping|AssassinsCreed}} Grazie infinite, Creed. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:41, 22 apr 2022 (CEST)
== <del>[[Assunta Almirante]]</del> ==
Un personaggio assolutamente irrilevante, nonché francamente disgustoso. Avete letto le citazioni? Una che fa l'apologia del saluto romano e che incita a picchiare le persone? Ha una qualche profondità o rilievo enciclopedico, o una benché minima dignità morale? Certo che no. Propongo la cancellazione [[Utente:AndreaGMonaco|AndreaGMonaco]] ([[Discussioni utente:AndreaGMonaco|scrivimi]]) 09:16, 6 giu 2022 (CEST)
:Buongiorno, AndreaGMonaco. L'uso del punto di vista neutrale è regola inderogabile anche in Wikiquote. Le citazioni contenute nelle voci di Wikiquote, tuttavia, non devono essere neutrali, perché riflettono necessariamente il punto di vista della persona citata. Per contribuire a Wikiquote, si va ben al di là delle proprie opinioni personali: per quelle, ci sono i forum, i blog e i siti web personali. Ti ringrazio. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 10:45, 6 giu 2022 (CEST)
::Annullata. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:05, 6 giu 2022 (CEST)
== [[:Categoria:Pagine categorizzate automaticamente]] ==
Pagina di servizio fuori standard molto generica che ad oggi faceva la stessa cosa che ora fa [[:Categoria:Errori di compilazione del template Interprogetto - collegamenti in disambigua]] (analoga a quella presente su it.wiki). Ora non serve più e si può farne a meno. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 18:32, 25 giu 2022 (CEST)
:{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 10:15, 5 lug 2022 (CEST)
==[[Paolo Ricci]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, testo incomprensibile. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:24, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Vincenzo Vicario]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, autore di dubbia rilevanza enciclopedica, testo piuttosto insignificante. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:35, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Enrico Giannelli]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, testo della citazione non significativo. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:38, 25 lug 2022 (CEST)
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==[[Brian Adams]]==
Redirect a pagina non esistente. Su wikiquote è un saggista e su wikipedia era un wrestler statunitense. --[[Utente:Laportoghese|Laportoghese]] ([[Discussioni utente:Laportoghese|scrivimi]]) 12:38, 26 gen 2022 (CET)
:Non è un redirect, è una voce su un autore che non pare presente su Wikipedia, anche se in Wikidata è collegato erroneamente al wrestler. {{ping|DonatoD}} aveva [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Brian_Adams&type=revision&diff=616176&oldid=616172 sistemato] la citazione e indicato alcuni link in [[Discussione:Brian Adams]].-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:18, 26 gen 2022 (CET)
:Ho sistemato su Wikidata, creando [https://www.wikidata.org/wiki/Q110746149 un elemento], è presente sui principali database librari e quindi la voce può volendo essere mantenuta.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:30, 30 gen 2022 (CET)
==Categorie "Voci di TIPOVOCE"==
Propongo la cancellazione di queste categorie:
*[[:Categoria:Voci di FictionTV]]
*[[:Categoria:Voci di Film]]
*[[:Categoria:Voci di Fumetti]]
*[[:Categoria:Voci di Personaggi]]
*[[:Categoria:Voci di Videogiochi]]
*[[:Categoria:Voci di raccolte]]
Cosa sono? Ad esempio "Voci di Personaggi" contiene le voci contenenti il template {{tl|Personaggio}}, e idem le altre categorie.
Direi che sono doppioni inutili: se mi interessa sapere quali sono i personaggi, vedo [[:Categoria:Personaggi immaginari]], se mi interessa sapere quali sono le voci contenente il template, vedo [[Speciale:PuntanoQui/Template:Personaggio|i "puntano qui" del template Personaggio]] (tanto più che verrà sviluppata [[:m:Community Wishlist Survey 2022/Miscellaneous/Get WhatLinksHere's lists in alphabetical order|la possibilità di mettere i "puntano qui" in ordine alfabetico]]). Idem ovviamente per le altre. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:44, 1 mar 2022 (CET)
:{{cancellare}} basta usare i ''puntano qui'' dei template. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 17:49, 29 mag 2022 (CEST)
::{{ping|Superchilum|GryffindorD}} Sono d'accordo, ma per procedere alla cancellazione di queste categorie si devono prima modificare i template per togliere queste categorizzazioni automatiche, giusto? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:01, 6 giu 2022 (CEST)
:::{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 13:20, 6 giu 2022 (CEST)
==[[Gildo Claps]]==
{{ping|Potenza2021}} Solo per un eccesso di scrupolo non ho cancellato immediatamente. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:01, 22 apr 2022 (CEST)
:Cancellata! Da immediata direi! Non si capisce per cosa dovrebbe essere enciclopedico.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 17:29, 22 apr 2022 (CEST)
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== <del>[[Assunta Almirante]]</del> ==
Un personaggio assolutamente irrilevante, nonché francamente disgustoso. Avete letto le citazioni? Una che fa l'apologia del saluto romano e che incita a picchiare le persone? Ha una qualche profondità o rilievo enciclopedico, o una benché minima dignità morale? Certo che no. Propongo la cancellazione [[Utente:AndreaGMonaco|AndreaGMonaco]] ([[Discussioni utente:AndreaGMonaco|scrivimi]]) 09:16, 6 giu 2022 (CEST)
:Buongiorno, AndreaGMonaco. L'uso del punto di vista neutrale è regola inderogabile anche in Wikiquote. Le citazioni contenute nelle voci di Wikiquote, tuttavia, non devono essere neutrali, perché riflettono necessariamente il punto di vista della persona citata. Per contribuire a Wikiquote, si va ben al di là delle proprie opinioni personali: per quelle, ci sono i forum, i blog e i siti web personali. Ti ringrazio. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 10:45, 6 giu 2022 (CEST)
::Annullata. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:05, 6 giu 2022 (CEST)
== [[:Categoria:Pagine categorizzate automaticamente]] ==
Pagina di servizio fuori standard molto generica che ad oggi faceva la stessa cosa che ora fa [[:Categoria:Errori di compilazione del template Interprogetto - collegamenti in disambigua]] (analoga a quella presente su it.wiki). Ora non serve più e si può farne a meno. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 18:32, 25 giu 2022 (CEST)
:{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 10:15, 5 lug 2022 (CEST)
==[[Paolo Ricci]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, testo incomprensibile. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:24, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Vincenzo Vicario]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, autore di dubbia rilevanza enciclopedica, testo piuttosto insignificante. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:35, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Enrico Giannelli]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, testo della citazione non significativo. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:38, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Pietro Barillà]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, fonte non chiaramente indicata. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:44, 25 lug 2022 (CEST)
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{{centrato|'''Aggiornato''': {{#time:j F Y, H:i|{{REVISIONTIMESTAMP}} }} '''Utente''': {{REVISIONUSER}}
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==[[Brian Adams]]==
Redirect a pagina non esistente. Su wikiquote è un saggista e su wikipedia era un wrestler statunitense. --[[Utente:Laportoghese|Laportoghese]] ([[Discussioni utente:Laportoghese|scrivimi]]) 12:38, 26 gen 2022 (CET)
:Non è un redirect, è una voce su un autore che non pare presente su Wikipedia, anche se in Wikidata è collegato erroneamente al wrestler. {{ping|DonatoD}} aveva [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Brian_Adams&type=revision&diff=616176&oldid=616172 sistemato] la citazione e indicato alcuni link in [[Discussione:Brian Adams]].-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:18, 26 gen 2022 (CET)
:Ho sistemato su Wikidata, creando [https://www.wikidata.org/wiki/Q110746149 un elemento], è presente sui principali database librari e quindi la voce può volendo essere mantenuta.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:30, 30 gen 2022 (CET)
==Categorie "Voci di TIPOVOCE"==
Propongo la cancellazione di queste categorie:
*[[:Categoria:Voci di FictionTV]]
*[[:Categoria:Voci di Film]]
*[[:Categoria:Voci di Fumetti]]
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*[[:Categoria:Voci di Videogiochi]]
*[[:Categoria:Voci di raccolte]]
Cosa sono? Ad esempio "Voci di Personaggi" contiene le voci contenenti il template {{tl|Personaggio}}, e idem le altre categorie.
Direi che sono doppioni inutili: se mi interessa sapere quali sono i personaggi, vedo [[:Categoria:Personaggi immaginari]], se mi interessa sapere quali sono le voci contenente il template, vedo [[Speciale:PuntanoQui/Template:Personaggio|i "puntano qui" del template Personaggio]] (tanto più che verrà sviluppata [[:m:Community Wishlist Survey 2022/Miscellaneous/Get WhatLinksHere's lists in alphabetical order|la possibilità di mettere i "puntano qui" in ordine alfabetico]]). Idem ovviamente per le altre. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:44, 1 mar 2022 (CET)
:{{cancellare}} basta usare i ''puntano qui'' dei template. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 17:49, 29 mag 2022 (CEST)
::{{ping|Superchilum|GryffindorD}} Sono d'accordo, ma per procedere alla cancellazione di queste categorie si devono prima modificare i template per togliere queste categorizzazioni automatiche, giusto? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:01, 6 giu 2022 (CEST)
:::{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 13:20, 6 giu 2022 (CEST)
==[[Gildo Claps]]==
{{ping|Potenza2021}} Solo per un eccesso di scrupolo non ho cancellato immediatamente. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:01, 22 apr 2022 (CEST)
:Cancellata! Da immediata direi! Non si capisce per cosa dovrebbe essere enciclopedico.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 17:29, 22 apr 2022 (CEST)
::{{ping|AssassinsCreed}} Grazie infinite, Creed. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:41, 22 apr 2022 (CEST)
== <del>[[Assunta Almirante]]</del> ==
Un personaggio assolutamente irrilevante, nonché francamente disgustoso. Avete letto le citazioni? Una che fa l'apologia del saluto romano e che incita a picchiare le persone? Ha una qualche profondità o rilievo enciclopedico, o una benché minima dignità morale? Certo che no. Propongo la cancellazione [[Utente:AndreaGMonaco|AndreaGMonaco]] ([[Discussioni utente:AndreaGMonaco|scrivimi]]) 09:16, 6 giu 2022 (CEST)
:Buongiorno, AndreaGMonaco. L'uso del punto di vista neutrale è regola inderogabile anche in Wikiquote. Le citazioni contenute nelle voci di Wikiquote, tuttavia, non devono essere neutrali, perché riflettono necessariamente il punto di vista della persona citata. Per contribuire a Wikiquote, si va ben al di là delle proprie opinioni personali: per quelle, ci sono i forum, i blog e i siti web personali. Ti ringrazio. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 10:45, 6 giu 2022 (CEST)
::Annullata. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:05, 6 giu 2022 (CEST)
== [[:Categoria:Pagine categorizzate automaticamente]] ==
Pagina di servizio fuori standard molto generica che ad oggi faceva la stessa cosa che ora fa [[:Categoria:Errori di compilazione del template Interprogetto - collegamenti in disambigua]] (analoga a quella presente su it.wiki). Ora non serve più e si può farne a meno. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 18:32, 25 giu 2022 (CEST)
:{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 10:15, 5 lug 2022 (CEST)
==[[Paolo Ricci]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, testo incomprensibile. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:24, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Vincenzo Vicario]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, autore di dubbia rilevanza enciclopedica, testo piuttosto insignificante. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:35, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Enrico Giannelli]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, testo della citazione non significativo. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:38, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Pietro Barillà]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, fonte non chiaramente indicata. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:44, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Giovanni De Martino]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, gran parte delle citazioni provengoo dalle voci precedenti, proposte per la cancellazione. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:53, 25 lug 2022 (CEST)
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Spinoziano
2297
fatto
wikitext
text/x-wiki
{{Pagine da cancellare}}
{{centrato|'''Aggiornato''': {{#time:j F Y, H:i|{{REVISIONTIMESTAMP}} }} '''Utente''': {{REVISIONUSER}}
__TOC__}}
==[[Brian Adams]]==
Redirect a pagina non esistente. Su wikiquote è un saggista e su wikipedia era un wrestler statunitense. --[[Utente:Laportoghese|Laportoghese]] ([[Discussioni utente:Laportoghese|scrivimi]]) 12:38, 26 gen 2022 (CET)
:Non è un redirect, è una voce su un autore che non pare presente su Wikipedia, anche se in Wikidata è collegato erroneamente al wrestler. {{ping|DonatoD}} aveva [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Brian_Adams&type=revision&diff=616176&oldid=616172 sistemato] la citazione e indicato alcuni link in [[Discussione:Brian Adams]].-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:18, 26 gen 2022 (CET)
:Ho sistemato su Wikidata, creando [https://www.wikidata.org/wiki/Q110746149 un elemento], è presente sui principali database librari e quindi la voce può volendo essere mantenuta.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:30, 30 gen 2022 (CET)
==Categorie "Voci di TIPOVOCE"==
Propongo la cancellazione di queste categorie:
*[[:Categoria:Voci di FictionTV]]
*[[:Categoria:Voci di Film]]
*[[:Categoria:Voci di Fumetti]]
*[[:Categoria:Voci di Personaggi]]
*[[:Categoria:Voci di Videogiochi]]
*[[:Categoria:Voci di raccolte]]
Cosa sono? Ad esempio "Voci di Personaggi" contiene le voci contenenti il template {{tl|Personaggio}}, e idem le altre categorie.
Direi che sono doppioni inutili: se mi interessa sapere quali sono i personaggi, vedo [[:Categoria:Personaggi immaginari]], se mi interessa sapere quali sono le voci contenente il template, vedo [[Speciale:PuntanoQui/Template:Personaggio|i "puntano qui" del template Personaggio]] (tanto più che verrà sviluppata [[:m:Community Wishlist Survey 2022/Miscellaneous/Get WhatLinksHere's lists in alphabetical order|la possibilità di mettere i "puntano qui" in ordine alfabetico]]). Idem ovviamente per le altre. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:44, 1 mar 2022 (CET)
:{{cancellare}} basta usare i ''puntano qui'' dei template. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 17:49, 29 mag 2022 (CEST)
::{{ping|Superchilum|GryffindorD}} Sono d'accordo, ma per procedere alla cancellazione di queste categorie si devono prima modificare i template per togliere queste categorizzazioni automatiche, giusto? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:01, 6 giu 2022 (CEST)
:::{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 13:20, 6 giu 2022 (CEST)
==[[Gildo Claps]]==
{{ping|Potenza2021}} Solo per un eccesso di scrupolo non ho cancellato immediatamente. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:01, 22 apr 2022 (CEST)
:Cancellata! Da immediata direi! Non si capisce per cosa dovrebbe essere enciclopedico.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 17:29, 22 apr 2022 (CEST)
::{{ping|AssassinsCreed}} Grazie infinite, Creed. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:41, 22 apr 2022 (CEST)
== <del>[[Assunta Almirante]]</del> ==
Un personaggio assolutamente irrilevante, nonché francamente disgustoso. Avete letto le citazioni? Una che fa l'apologia del saluto romano e che incita a picchiare le persone? Ha una qualche profondità o rilievo enciclopedico, o una benché minima dignità morale? Certo che no. Propongo la cancellazione [[Utente:AndreaGMonaco|AndreaGMonaco]] ([[Discussioni utente:AndreaGMonaco|scrivimi]]) 09:16, 6 giu 2022 (CEST)
:Buongiorno, AndreaGMonaco. L'uso del punto di vista neutrale è regola inderogabile anche in Wikiquote. Le citazioni contenute nelle voci di Wikiquote, tuttavia, non devono essere neutrali, perché riflettono necessariamente il punto di vista della persona citata. Per contribuire a Wikiquote, si va ben al di là delle proprie opinioni personali: per quelle, ci sono i forum, i blog e i siti web personali. Ti ringrazio. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 10:45, 6 giu 2022 (CEST)
::Annullata. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:05, 6 giu 2022 (CEST)
== [[:Categoria:Pagine categorizzate automaticamente]] ==
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:{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 10:15, 5 lug 2022 (CEST)
==[[Paolo Ricci]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, testo incomprensibile. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:24, 25 lug 2022 (CEST)
:{{fatto}}-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:02, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Vincenzo Vicario]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, autore di dubbia rilevanza enciclopedica, testo piuttosto insignificante. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:35, 25 lug 2022 (CEST)
:{{fatto}}-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:02, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Enrico Giannelli]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, testo della citazione non significativo. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:38, 25 lug 2022 (CEST)
:{{fatto}}-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:02, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Pietro Barillà]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, fonte non chiaramente indicata. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:44, 25 lug 2022 (CEST)
:{{fatto}}-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:02, 25 lug 2022 (CEST)
==[[Giovanni De Martino]]==
Voce creata in evasione del blocco infinito, gran parte delle citazioni provengoo dalle voci precedenti, proposte per la cancellazione. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:53, 25 lug 2022 (CEST)
:{{fatto}}-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:02, 25 lug 2022 (CEST)
csajztyijji0907zqz45g3oi31dbxx0
Non ho sonno
0
1537
1218948
1218421
2022-07-25T14:58:36Z
Mariomassone
17056
/* Dialoghi */
wikitext
text/x-wiki
{{Film|
titoloitaliano=Non ho sonno
|titolooriginale=Non ho sonno
|immagine = Beatrix Potter, Miss Moppet, Head Duster.jpg
|paese=Italia
|anno=2001
|genere=thriller, giallo
|regista=[[Dario Argento]]
|soggetto = Dario Argento e [[Franco Ferrini]]
|sceneggiatore=[[Dario Argento]], [[Franco Ferrini]], [[Carlo Lucarelli]]
|attori=
*[[Stefano Dionisi]]: Giacomo Gallo
*[[Max von Sydow]]: Ulisse Moretti
*[[Chiara Caselli]]: Gloria
*[[Roberto Zibetti]]: Lorenzo Betti
*[[Paolo Maria Scalondro]]: commissario Manni
*[[Gabriele Lavia]]: avvocato Betti
*[[Roberto Accornero]]: Fausto
*[[Daniela Fazzolari]]: Maria Luisa
*[[Rossella Falk]]: Laura De Fabritiis
*[[Barbara Lerici]]: Angela
*[[Guido Morbello]]: detective
*[[Massimo Sarchielli]]: Leone
*[[Diego Casale]]: Beppe
*[[Alessandra Comerio]]: signora Betti
*[[Robert Camerio]]: Marco
*[[Elena Marchesini]]: Mel, la gattina
*[[Aldo Massasso]]: investigatore Cascio
*[[Barbara Mautino]]: Dora, la coniglietta
*[[Linda Giumento]]: ragazza in discoteca
*[[Elisabetta Rocchetti]]: commessa al fast food di Dora
*[[Conchita Puglisi]]: Amanda
*[[Brian Ayres]]: magistrato
*[[Daniele Angius]]: Giacomo a 13 anni
|doppiatori originali = *[[Walter Maestosi]]: Ulisse Moretti
*[[Rodolfo Bianchi]]: avvocato Betti
*[[Christian Iansante]]: Marco
*[[Barbara De Bortoli]]: Maria Luisa
|note=
*'''Effetti visivi''': [[Sergio Stivaletti]]
}}
'''''Non ho sonno''''', film del 2001, con [[Max von Sydow]] e [[Stefano Dionisi]], regia di [[Dario Argento]].
==Frasi==
*{{NDR|Nella sua borsa trova un libro e legge il titolo e poi apre il libro}} La fattoria della morte. Aveva sempre dovuto lottare contro il suo desiderio sconfinato di uccidere, di vedere sgorgare il sangue. Uccidere animali non era la stessa cosa. Non dava quella sublime eccitazione che si prova togliendo la vita ad un essere umano. Poi un giorno trovò un libro quella filastrocca e il suo destino cominciò a compiersi. ('''Angela''')
*''È arrivata Mezzanotte | con il letto faccio a botte...''. No, non riesco a ricordare neanche una stupidissima filastrocca. ('''Ulisse''')
*{{NDR|L'assassino apre il libro e lo spettatore legge l'inizio della pagina}} Capitolo 4. "Quattro del mattino Ha acchiappato un gattino ma poiché l'ha graffiato nell'acqua gelata l'ha affogato."
*Oggi i poliziotti parlano di DNA. Parlano di tabulati Telecom. Di microspie GPS. Noi dicevamo pedinare, loro attività d'intercettazione. Noi dicevamo seguire una pista e adesso loro dicono proposta investigativa. A sentirli parlare sembrano di più degli esperti di marketing che degli sbirri. ('''Ulisse''')
*{{NDR|Trova le pagine della Filastrocca del Fattore}} ''È arrivata Mezzanotte | con il letto faccio a botte | Ora inizia la mia guerra | con le bestie della terra. | Una del mattino, | il fattore è felice come un bambino, | sgozza il maiale più bello | e si libera del primo fardello. | Due del mattino, | ora tocca al gallo, | usa bene il suo strumento, | per la morte è un godimento. | Tre del mattino, | il fattore strangola il pulcino, | “L’insonnia mi tormenta!”, | si rigira nel letto e si lamenta.'' Continua ancora ''Quattro del mattino, | ha acchiappato un gattino, | ma poiché l’ha graffiato, | nell'acqua gelata l’ha affogato. | Cinque del mattino, | il fattore è nel giardino, | accarezza il coniglietto, | poi lo sbatte al muro per diletto. | Sei del mattino, | al cigno più carino, | il fattore ha tagliato la testa, | ormai nessun nemico gli resta. | Ecco arriva il nuovo giorno, | il fattore si leva di torno, | le sue armi può posare | e finalmente può dormire.'' ('''Ulisse''')
*Ma è un gioco! Fra te e me! Il mio migliore amico! Come da bambini! Era una cosa eccitante averti vicino. Averti in giro per casa. Sono un bambino cattivo! Ah ah!. ('''Lorenzo''')
==Dialoghi==
*'''Commissario Manni''': Il Dottor Moretti?<br />'''Ulisse''': Be', c'era una volta, ma ora...
*'''Leone''': Ehi capo, ti ricordi di me? Ti ricordi di me?<br />'''Ulisse''': Vagamente, soltanto la puzza.
*'''Leone''': ''È arrivata Mezzanotte | con il letto faccio a botte | Ora inizia la mia guerra | con le bestie della terra.''<br />'''Ulisse''': Dove l'hai sentita questa? <br />'''Leone''': La cantava sempre il signorino Vincenzo.<br />'''Ulisse''': Conosci il seguito? Ci sarà un seguito.<br />'''Ulisse''': No. No, non lo so.
==Citazioni su ''Non ho sonno''==
*''Non ho sonno'' ha una storia molto tormentata. I [[Goblin (gruppo musicale)|Goblin]] si sono ricongiunti in questa occasione dopo ben 20 anni di separazione, ma non ci siamo trovati molto bene come affinità e gusti. Ci sono stati dei contrasti specie con Fabio Pignatelli e Agostino Marangolo, che venivano da altre esperienze e non amavano molto il rock gotico. ([[Claudio Simonetti]])
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film gialli]]
[[Categoria:Film thriller]]
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Thomas Hobbes
0
1572
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1216926
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Gaux
18878
/* Leviatano */ giusnaturalismo (altra edizione)
wikitext
text/x-wiki
[[Immagine:Thomas Hobbes (portrait).jpg|thumb|Thomas Hobbes]]
{{indicedx}}
'''Thomas Hobbes''' (1588 – 1679), filosofo inglese.
==Citazioni di Thomas Hobbes==
*L'interesse e la [[paura]] sono i principi della [[società]].<ref>Da ''Del cittadino''; citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>
*L'unica passione della mia vita è stata la paura.<ref>Citato in [[Roland Barthes]], ''Il piacere del testo'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1980, p. 2.</ref>
*La passione del [[risata|riso]] non è altro che un improvviso senso di gloria che sorge da un'improvvisa consapevolezza di qualche superiorità insita in noi, al paragone con le debolezze altrui, o con una nostra precedente: infatti, gli uomini ridono delle loro follie passate, quando se ne rammentano all'improvviso, a meno che ciò non implichi per loro un disonore nel presente.<ref>Da ''Elementi di legge naturale e politica'', parte I, cap. 9, § 13, pp. 69-70.</ref>
*Per comprendere il significato di ciò, non si chiede che un uomo sia un geometra o un logico, ma che sia matto.<ref>Il riferimento è alla cosiddetta ''Tromba di Torricelli'' o ''Tromba di Gabriele'', solido ideato da E. Torricelli.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole]]}} Sto per iniziare il mio ultimo viaggio, un grande salto nel buio.<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, Milano, 2013. ISBN 9788858654644</ref>
:''I am about to take my last voyage, a great leap in the dark.''<ref>Citato in Elizabeth Knowles, ''Oxford dictionary of phrase and fable'', Oxford University Press, 2006, [http://books.google.it/books?id=r2KIvsLi-2kC&pg=PT879 p. 879]. ISBN 019920246X</ref>
*Vi è una passione che non ha nome, ma il cui segno è quella smorfia del volto che chiamiamo riso, e che è sempre gioia.<ref>Da ''Elementi di legge naturale e politica'', parte I, cap. 9, § 13, p. 69.</ref>
===Attribuite===
*Prima bisogna pensare a vivere, poi a fare della filosofia.<ref>Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto'', Hoepli, Milano, 2007, p. 440. ISBN 88-203-0092-3</ref>
:''Primum vivere, deinde philosophari''. ([[Proverbi latini|proverbio latino]])
==''Leviatano''==
*La vita non è altro che un movimento di membra. (''Introduzione'')
*Che cos'è infatti il ''cuore'' se non una ''molla'' e che cosa sono i ''nervi'' se non altrettanti ''fili'' e che cosa le ''giunture'' se non altrettante ''ruote'' che danno movimento all'intero corpo, così come fu designato dall'artefice? (''Introduzione'')
*Oltre al senso, ai pensieri e alla serie di pensieri, la mente umana non ha altro movimento. (I, III)
*L'''intendimento'' non è altro che la concezione causata dalla parola. (I, IV)
*I vocaboli infatti sono i gettoni degli uomini saggi, i quali con essi non fanno che calcoli; ma valutati per l'autorità di un ''Aristotele'', di un ''Cicerone'', o di un ''Tommaso'' o di un qualunque altro dottore, se è solo un uomo, sono la moneta degli stolti. (I, IV)
*[...] {{NDR|Il}} privilegio dell'[[assurdità]], al quale nessuna creatura vivente è soggetta, ma solamente l'uomo. (I, V)
*Cosicché pongo in primo luogo, come una inclinazione generale di tutta l'umanità, un desiderio perpetuo e senza tregua di un potere dopo l'altro che cessa solo nella morte. (I, XI)
*Durante il tempo in cui gli uomini vivono senza un potere comune che li tenga tutti in soggezione, essi si trovano in quella condizione che è chiamata guerra e tale guerra è quella di ogni uomo contro ogni altro uomo. La [[Guerra|GUERRA]], infatti, non consiste solo nella battaglia o nell'atto del combattere, ma in un tratto di tempo, in cui è sufficientemente conosciuta la volontà di contendere in battaglia. (I, XIII)
*La [[forza]] e la frode sono in [[guerra]] le due virtù cardinali. (I, XIII)
*Perciò tutto ciò che è conseguente al tempo di guerra in cui ogni uomo è nemico ad ogni uomo, è anche conseguente al tempo in cui gli uomini vivono senz'altra sicurezza di quella che la propria forza e la propria inventiva potrà fornire loro. In tale condizione non c'è posto per l'industria, perché il frutto di essa è incerto, e per conseguenza non v'è cultura della terra, né navigazione, né uso dei prodotti che si possono importare per mare, né comodi edifici, né macchine per muovere e trasportare cose che richiedono molta forza, né conoscenza della faccia della terra, né calcolo del tempo, né arti, né lettere, né società, e, quel che è peggio di tutto, v'è continuo timore e pericolo di morte violenta, e la vita dell'uomo è solitaria, misera, sgradevole, brutale e breve. (I, XIII)
*E per il fatto che la condizione dell'uomo (come è stato dichiarato nel capitolo precedente) è una condizione di guerra di ogni uomo contro ogni altro uomo, e, in questo caso, ognuno è governato dalla propria ragione e non c'è niente di cui egli può far uso che non possa essergli di aiuto nel preservare la sua vita contro i suoi nemici, ne segue che in una tale condizione ogni uomo ha diritto ad ogni cosa, anche al corpo di un altro uomo. (I, IV)
*Gli uomini sono continuamente in competizione per l'onore e per la dignità, cosa che non accade tra queste creature;<ref>Hobbes si riferisce agli [[animale|animali]], in particolare a quelli sociali, come le formiche e le api.</ref> per conseguenza tra gli uomini sorge, su quel fondamento, l'invidia e l'odio, e, infine, la guerra; tra queste, invece, non è così.<br />[...] Tra queste creature, il bene comune non differisce dal privato, ed essendo esse, per natura, inclini al loro bene privato, procurano con ciò il beneficio comune. Ma l'uomo, la cui gioia consiste nel paragonarsi con gli altri uomini, non può gustare se non ciò che è eminente. [...] <br /> Infine, [...] l'accordo tra queste creature è naturale, mentre quello tra gli uomini è solo per patto ed è artificiale. (II, XVII)
*I patti senza la [[spada]] sono solo parole. (II, XVII)
*Appare chiaro, a mio giudizio, sia dalla ragione che dalla Scrittura, che il potere sovrano, sia esso posto in un uomo, come nella monarchia o in un'assemblea di uomini, come negli stati popolari e aristocratici, è tanto grande quanto gli uomini possono immaginare di farlo. E sebbene si possano immaginar molte cattive conseguenze da un potere così illimitato, pure le conseguenze della mancanza di esso, la guerra ognuno contro il suo vicino, sono di gran lunga peggiori. (II, XX)
*L'obbligo dei sudditi verso il sovrano, si intende che dura fino a che dura il potere per il quale esso è in grado di proteggerli e non più a lungo. (II, XXI)
*L'errore di un uomo non diventa la sua legge, né lo obbliga a persistere in esso. (II, XXVI)
*L'autorità, non la verità, fa la legge. (II, XXVI)
:''Auctoritas non veritas facit legem.''
*L'UFFICIO del sovrano (sia un monarca o un'assemblea) consiste nel fine per il quale gli è stato affidato il potere sovrano, quello, cioè, di procurare ''la sicurezza del popolo''. (II, XXX)
*Il [[Papa]]to non è altro che lo ''spettro'' del defunto ''impero romano'', che siede, incoronato, sulla sua tomba. (IV, XLVII)
*La lode degli autori antichi non procede dalla riverenza verso i morti ma dalla competizione e dall'invidia reciproca dei viventi. (''Revisione e conclusione'')
*{{sic|Dritto}} delle genti e dritto di natura sono la stessa e medesima cosa. Ciò che prima della costituzione dello Stato potette esser compiuto da ciascun uomo, lo stesso, per il dritto delle genti, può essere compiuto dallo Stato e la legge che prescrive all'uomo, prima che siano determinati i dritti civili, ciò che è necessario fare e ciò che è necessario evitare, la stessa dà norme agli Stati, attraverso la coscienza dei Sovrani. Un tribunale per la giustizia naturale, all'infuori della coscienza, non vi è, e su questa governa solo Dio, i cui dettami, come autore della natura e re degli animi degli uomini, sono le [[Giusnaturalismo|leggi naturali]]. (ed. R. Carabba, 1932, cap. XIV, [https://archive.org/details/hobbes-leviatano-moffa/page/177/mode/1up p. 177])
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Thomas Hobbes, ''Elementi di legge naturale e politica'', traduzione di Arrigo Pacchi, La Nuova Italia, Firenze, 1968.
*Thomas Hobbes, ''Leviatano'', traduzione di Gianni Micheli, Rizzoli, Milano, 2011. ISBN 9788858606452
==Altri progetti==
{{interprogetto|s=en:Author:Thomas Hobbes|s_lingua=inglese|s_preposizione=di}}
===Opere===
{{Pedia|Leviatano (Hobbes)|''Leviatano''|(1651)}}
{{DEFAULTSORT:Hobbes, Thomas}}
[[Categoria:Filosofi britannici]]
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18878
/* Bibliografia */ Leviatano, altra edizione (Internet Archive)
wikitext
text/x-wiki
[[Immagine:Thomas Hobbes (portrait).jpg|thumb|Thomas Hobbes]]
{{indicedx}}
'''Thomas Hobbes''' (1588 – 1679), filosofo inglese.
==Citazioni di Thomas Hobbes==
*L'interesse e la [[paura]] sono i principi della [[società]].<ref>Da ''Del cittadino''; citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>
*L'unica passione della mia vita è stata la paura.<ref>Citato in [[Roland Barthes]], ''Il piacere del testo'', traduzione di Lidia Lonzi, Einaudi, Torino, 1980, p. 2.</ref>
*La passione del [[risata|riso]] non è altro che un improvviso senso di gloria che sorge da un'improvvisa consapevolezza di qualche superiorità insita in noi, al paragone con le debolezze altrui, o con una nostra precedente: infatti, gli uomini ridono delle loro follie passate, quando se ne rammentano all'improvviso, a meno che ciò non implichi per loro un disonore nel presente.<ref>Da ''Elementi di legge naturale e politica'', parte I, cap. 9, § 13, pp. 69-70.</ref>
*Per comprendere il significato di ciò, non si chiede che un uomo sia un geometra o un logico, ma che sia matto.<ref>Il riferimento è alla cosiddetta ''Tromba di Torricelli'' o ''Tromba di Gabriele'', solido ideato da E. Torricelli.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole]]}} Sto per iniziare il mio ultimo viaggio, un grande salto nel buio.<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, Milano, 2013. ISBN 9788858654644</ref>
:''I am about to take my last voyage, a great leap in the dark.''<ref>Citato in Elizabeth Knowles, ''Oxford dictionary of phrase and fable'', Oxford University Press, 2006, [http://books.google.it/books?id=r2KIvsLi-2kC&pg=PT879 p. 879]. ISBN 019920246X</ref>
*Vi è una passione che non ha nome, ma il cui segno è quella smorfia del volto che chiamiamo riso, e che è sempre gioia.<ref>Da ''Elementi di legge naturale e politica'', parte I, cap. 9, § 13, p. 69.</ref>
===Attribuite===
*Prima bisogna pensare a vivere, poi a fare della filosofia.<ref>Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto'', Hoepli, Milano, 2007, p. 440. ISBN 88-203-0092-3</ref>
:''Primum vivere, deinde philosophari''. ([[Proverbi latini|proverbio latino]])
==''Leviatano''==
*La vita non è altro che un movimento di membra. (''Introduzione'')
*Che cos'è infatti il ''cuore'' se non una ''molla'' e che cosa sono i ''nervi'' se non altrettanti ''fili'' e che cosa le ''giunture'' se non altrettante ''ruote'' che danno movimento all'intero corpo, così come fu designato dall'artefice? (''Introduzione'')
*Oltre al senso, ai pensieri e alla serie di pensieri, la mente umana non ha altro movimento. (I, III)
*L'''intendimento'' non è altro che la concezione causata dalla parola. (I, IV)
*I vocaboli infatti sono i gettoni degli uomini saggi, i quali con essi non fanno che calcoli; ma valutati per l'autorità di un ''Aristotele'', di un ''Cicerone'', o di un ''Tommaso'' o di un qualunque altro dottore, se è solo un uomo, sono la moneta degli stolti. (I, IV)
*[...] {{NDR|Il}} privilegio dell'[[assurdità]], al quale nessuna creatura vivente è soggetta, ma solamente l'uomo. (I, V)
*Cosicché pongo in primo luogo, come una inclinazione generale di tutta l'umanità, un desiderio perpetuo e senza tregua di un potere dopo l'altro che cessa solo nella morte. (I, XI)
*Durante il tempo in cui gli uomini vivono senza un potere comune che li tenga tutti in soggezione, essi si trovano in quella condizione che è chiamata guerra e tale guerra è quella di ogni uomo contro ogni altro uomo. La [[Guerra|GUERRA]], infatti, non consiste solo nella battaglia o nell'atto del combattere, ma in un tratto di tempo, in cui è sufficientemente conosciuta la volontà di contendere in battaglia. (I, XIII)
*La [[forza]] e la frode sono in [[guerra]] le due virtù cardinali. (I, XIII)
*Perciò tutto ciò che è conseguente al tempo di guerra in cui ogni uomo è nemico ad ogni uomo, è anche conseguente al tempo in cui gli uomini vivono senz'altra sicurezza di quella che la propria forza e la propria inventiva potrà fornire loro. In tale condizione non c'è posto per l'industria, perché il frutto di essa è incerto, e per conseguenza non v'è cultura della terra, né navigazione, né uso dei prodotti che si possono importare per mare, né comodi edifici, né macchine per muovere e trasportare cose che richiedono molta forza, né conoscenza della faccia della terra, né calcolo del tempo, né arti, né lettere, né società, e, quel che è peggio di tutto, v'è continuo timore e pericolo di morte violenta, e la vita dell'uomo è solitaria, misera, sgradevole, brutale e breve. (I, XIII)
*E per il fatto che la condizione dell'uomo (come è stato dichiarato nel capitolo precedente) è una condizione di guerra di ogni uomo contro ogni altro uomo, e, in questo caso, ognuno è governato dalla propria ragione e non c'è niente di cui egli può far uso che non possa essergli di aiuto nel preservare la sua vita contro i suoi nemici, ne segue che in una tale condizione ogni uomo ha diritto ad ogni cosa, anche al corpo di un altro uomo. (I, IV)
*Gli uomini sono continuamente in competizione per l'onore e per la dignità, cosa che non accade tra queste creature;<ref>Hobbes si riferisce agli [[animale|animali]], in particolare a quelli sociali, come le formiche e le api.</ref> per conseguenza tra gli uomini sorge, su quel fondamento, l'invidia e l'odio, e, infine, la guerra; tra queste, invece, non è così.<br />[...] Tra queste creature, il bene comune non differisce dal privato, ed essendo esse, per natura, inclini al loro bene privato, procurano con ciò il beneficio comune. Ma l'uomo, la cui gioia consiste nel paragonarsi con gli altri uomini, non può gustare se non ciò che è eminente. [...] <br /> Infine, [...] l'accordo tra queste creature è naturale, mentre quello tra gli uomini è solo per patto ed è artificiale. (II, XVII)
*I patti senza la [[spada]] sono solo parole. (II, XVII)
*Appare chiaro, a mio giudizio, sia dalla ragione che dalla Scrittura, che il potere sovrano, sia esso posto in un uomo, come nella monarchia o in un'assemblea di uomini, come negli stati popolari e aristocratici, è tanto grande quanto gli uomini possono immaginare di farlo. E sebbene si possano immaginar molte cattive conseguenze da un potere così illimitato, pure le conseguenze della mancanza di esso, la guerra ognuno contro il suo vicino, sono di gran lunga peggiori. (II, XX)
*L'obbligo dei sudditi verso il sovrano, si intende che dura fino a che dura il potere per il quale esso è in grado di proteggerli e non più a lungo. (II, XXI)
*L'errore di un uomo non diventa la sua legge, né lo obbliga a persistere in esso. (II, XXVI)
*L'autorità, non la verità, fa la legge. (II, XXVI)
:''Auctoritas non veritas facit legem.''
*L'UFFICIO del sovrano (sia un monarca o un'assemblea) consiste nel fine per il quale gli è stato affidato il potere sovrano, quello, cioè, di procurare ''la sicurezza del popolo''. (II, XXX)
*Il [[Papa]]to non è altro che lo ''spettro'' del defunto ''impero romano'', che siede, incoronato, sulla sua tomba. (IV, XLVII)
*La lode degli autori antichi non procede dalla riverenza verso i morti ma dalla competizione e dall'invidia reciproca dei viventi. (''Revisione e conclusione'')
*{{sic|Dritto}} delle genti e dritto di natura sono la stessa e medesima cosa. Ciò che prima della costituzione dello Stato potette esser compiuto da ciascun uomo, lo stesso, per il dritto delle genti, può essere compiuto dallo Stato e la legge che prescrive all'uomo, prima che siano determinati i dritti civili, ciò che è necessario fare e ciò che è necessario evitare, la stessa dà norme agli Stati, attraverso la coscienza dei Sovrani. Un tribunale per la giustizia naturale, all'infuori della coscienza, non vi è, e su questa governa solo Dio, i cui dettami, come autore della natura e re degli animi degli uomini, sono le [[Giusnaturalismo|leggi naturali]]. (ed. R. Carabba, 1932, cap. XIV, [https://archive.org/details/hobbes-leviatano-moffa/page/177/mode/1up p. 177])
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Thomas Hobbes, ''Elementi di legge naturale e politica'', traduzione di Arrigo Pacchi, La Nuova Italia, Firenze, 1968.
*Thomas Hobbes, ''Leviatano'', traduzione di Gianni Micheli, Rizzoli, Milano, 2011. ISBN 9788858606452
*Thomas Hobbes, ''[https://archive.org/details/hobbes-leviatano-moffa/mode/1up Leviatano]'', a cura di Francesco Moffa, R. Carabba Editore, Lanciano, 1932.
==Altri progetti==
{{interprogetto|s=en:Author:Thomas Hobbes|s_lingua=inglese|s_preposizione=di}}
===Opere===
{{Pedia|Leviatano (Hobbes)|''Leviatano''|(1651)}}
{{DEFAULTSORT:Hobbes, Thomas}}
[[Categoria:Filosofi britannici]]
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Mark Twain
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Spinoziano
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[[File:Mark Twain Cigar2.jpg|thumb|Mark Twain]]
'''Mark Twain''', pseudonimo di '''Samuel Langhorne Clemens''' (1835 – 1910), scrittore, umorista, aforista e docente statunitense.
==Citazioni di Mark Twain==
*[...] all'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il [[Lago di Como]] si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso!
:[...] ''at eventide when everything seems to slumber , and the music of the vesper bells comes stealing over the water, one almost believes that nowhere else than on the Lake of Como can there be found such a paradise of tranquil repose.<br>From my window here in {{sic|Bellaggio}} I have a view of the other side of the lake now, which is as beautiful as a picture. A scarred and wrinkled precipice rise to a height of eighteen hundred feets; on a tiny bench half way up its vast wall, sits a little snow-flake of a church, no bigger than a martin-box apparently; skirting the base of the cliff are a hundred orange groves and gardens, flecked with glimpses of white dwelling that are buried in them; in front three or four gondolas lie idle upon the water – and in the burnished mirror of the lake, mountain, chapel, houses, groves, and boats are counterfeited so brightly and so clearly, that one scarce knows where the reality leaves off and the reflection begins!''<ref>{{en}} Da ''The innocents abroad'', John Camden Hotten, Londra, 1872, [https://books.google.it/books?id=EQsCAAAAQAAJ&dq=&pg=PA149#v=onepage&q&f=false p. 149].</ref>
*[[Benjamin Franklin|Beniamino Franklin]] era una di quelle persone che chiamiamo filosofi.<br>Fin dalla giovane età prostituì il suo talento per inventare massime e aforismi destinati ad affliggere i giovani di tutte le generazioni future.<ref name=Selezione1965>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', agosto 1965.</ref>
*C'è qualcosa che affascina nella [[Scienza]]. Uno ricava un tale carico di congetture all'ingrosso da un così trascurabile investimento di fatti.<ref>Citato in Alberto Salza, ''L'anello mancato'', Rusconi Editore.</ref>
*Cercate di vivere in modo che la vostra [[morte]] rincresca anche all'impresario delle [[pompa funebre|pompe funebri]].<ref name=StoriaIllustrata>Citato in ''Storia Illustrata'', anno II, n. 1, Arnoldo Mondadori Editore, gennaio 1958, p. 93.</ref>
*Con l'opportuna [[ambiguità]] risolveremo tutti i vostri problemi.<ref>Da ''Come fui segretario di un senatore del Tennessee''.</ref>
*Comprate [[terra|terreni]]: non ne fabbricano più.<ref>Citato in ''Focus'', n. 104, p. 188.</ref>
*È tipico della vanità e dell'impertinenza dell'[[uomo]] definire stupidi gli [[animale|animali]] perché così appaiono ai suoi sensi ottusi.
:''It is just like man's vanity and impertinence to call an animal dumb because it is dumb to his dull perceptions.''<ref>Da ''What is a man?'', cap. VI, in ''What is a man? and Other Essays'', The floating press, 2010, p. 108.</ref>
*{{NDR|Da uno scontro con un avversario}} Gli ficcai il mio naso tra i denti e lo scaraventai in terra addosso a me.<ref name=StoriaIllustrata/>
*Il [[coyote]] è uno scheletro bislungo e allampanato, dall'aria afflitta e assai cagionevole, ricoperto da una pelle di lupo con la coda neanche troppo spelacchiata, ma immancabilmente pendula e derelitta; gli occhi sono astuti e maligni, e il muso affilato, col labbro superiore rialzato a mostrare i denti; insomma, quel che si dice un brutto ceffo. Il coyote è una vivente allegoria dell'Indigenza: ha ''sempre'' fame, è sempre povero in canna, scalognato e senza un amico al mondo. Anche le creature più reiette lo disprezzano; le sue pulci lo abbandonerebbero per il primo velocipiede. È così smidollato e vigliacco che anche quando scopre i denti e finge di minacciarti si vede benissimo che col resto della faccia ti sta chiedendo scusa. E Dio, quant'è brutto!<ref>Da ''In cerca di guai'' (''Roughing it''), traduzione di Giulia Arborio Mella, Adelphi, 2016, [https://books.google.it/books?id=9DR9DAAAQBAJ&pg=PT21 p. 21]. ISBN 8845978060</ref>
*Il [[pericolo]] non viene da quello che non conosciamo, ma da quello che crediamo sia vero e invece non lo è.<ref>Citato nel film ''[[Una scomoda verità]]''.</ref>
*Il [[sapone]] e l'istruzione non hanno effetti rapidi come un massacro, ma a lungo andare sono più micidiali.<ref>Da ''The facts concerning the recent resignation''.</ref>
*{{NDR|Alla domanda di un giornalista su quali fossero i libri che più gli piacessero}} Secondo! il valore dei [[libri]] varia secondo le circostanze. Un libro rilegato in cuoio è eccellente per affilare i rasoi; un libro piccolo, quintessenziale come li sanno fare gli scrittori della vecchia Europa, serve meravigliosamente per zeppare la gamba più corta di un tavolino traballante; un vecchio libro legato in pergamena, costituisce il migliore dei proiettili da lanciare contro i gatti importuni; finalmente un atlante dai grandi fogli di buona carta è quel che di meglio si possa desiderare per accomodare i vetri rotti.<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''Aneddoti bibliografici'', Bietti, Milano, 1939, p. [https://books.google.it/books?id=EBlAAAAAIAAJ&pg=PA5#v=onepage&q&f=false 5].</ref>
*L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del [[Lago di Como]]}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione.<ref>Da "The innocents abroad", New York, 1896</ref>
*L'[[economia politica]] sta alla base di ogni buon governo. Le persone più sagge di tutti i tempi hanno fatto rimarcare su questo argomento i più ricchi tesori del loro genio, della loro esperienza di vita e della loro istruzione.
:''Political Economy is the basis of all good government. The wisest men of all ages have brought to bear upon this subject the richest treasures of their genius, their experience of life, and their learning.''<ref>{{en}} Citato in ''Political Economy'', in ''The Complete Short Stories of Mark Twain'', pp. 59-60.</ref>
*L'[[India]] ha due milioni di dei, e li adora tutti. Nella religione le altre nazioni sono delle miserabili; l'India è l'unica milionaria.
:''India has two million gods, and worships them all. In religion all other countries are paupers; India is the only millionaire.''<ref>{{en}} Citato in ''[http://www.hinduwisdom.info/quotes1_20.htm#Q6 A tribute to Hinduism]''.</ref>
*L'[[umorismo]] è una gran cosa, è quello che ci salva. Non appena spunta, tutte le nostre irritazioni, tutti i nostri risentimenti scivolano via, e al posto loro sorge uno spirito solare.<ref>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', ottobre 1997.</ref>
*L'[[uomo]] esiste da 32.000 anni. Il fatto che siano occorse centinaia di milioni di anni per preparare il mondo per lui è una prova del fatto che esso fu creato per l'uomo. Suppongo che sia così, non lo so di sicuro. Se la [[torre Eiffel]] rappresentasse l'attuale età del mondo, lo strato di vernice sulla punta del suo pinnacolo rappresenterebbe la durata dell'uomo, e tutti percepirebbero che quel sottile strato fu ciò per cui fu costruita la torre. Io credo che lo percepirebbero, ma non lo so di sicuro.
:''Man has been here 32,000 years. That it took a hundred million years to prepare the world for him is proof that that is what it was done for. I suppose it is, I dunno. If the Eiffel Tower were now representing the world's age, the skin of paint on the pinnacle-knob at its summit would represent man's share of that age; and anybody would perceive that the skin was what the tower was built for. I reckon they would, I dunno.''<ref>{{en}} Da ''Was the World Made for Man'', 1903; in ''What is Man? and Other Philosophical Writings'', a cura di Paul Baender, Iowa Center for Textual Studies, 1973, p. 106.</ref>
*La [[gratitudine]] è un debito che di solito si va accumulando, come succede con i ricatti: più paghi, più te ne chiedono.<ref>Dall'''Autobiografia''.</ref>
*Le sue massime {{NDR|di [[Benjamin Franklin]]}} erano piene d'animosità verso i giovani. Ancor oggi, un ragazzo non può obbedire a uno dei suoi istinti naturali senza imbattersi in uno di quegli imperituri aforismi.<ref name=Selezione1965/>
*Non abbiamo noi in città tutti gli sciocchi dalla nostra parte? E non basta questo per formare in ogni città una schiacciante [[maggioranza]]?<ref>Citato in ''Focus'' n. 62, p. 181.</ref>
*Non mi deve interessare se la [[vivisezione]] produca o meno risultati giovevoli all'umanità. Anche se fossero utili, non sarei meno ostile alla vivisezione, poiché la mia ostilità si fonda sulle sofferenze che infligge ad esseri non consenzienti. È questione di sentimenti, così profondamente radicati in me che, certo, neppure per un vivisettore vivisezionato potrei provare la benché minima soddisfazione, per quanto la legge del taglione se la sarebbe meritata.<ref>Da una lettera alla London Antivivisection Society; citato in Guglielmo Bonuzzi, ''L'altro prossimo'', Cappelli editore, Bologna, 1958, p. 139.</ref>
*Si dovrebbe credere che questo stesso Dio senza scrupoli, questo minorato morale, fu nominato insegnante di bontà, dei costumi, della clemenza, della legalità, della purezza? Sembra impossibile e folle.<ref>Citato in [[Karlheinz Deschner]], ''Sopra di noi... niente'', Ariele, 2008.</ref>
*{{NDR|Ad Adele Strauss, moglie di [[Johann Strauss jr]]}} Quando ho chiacchierato e fumato il sigaro a casa vostra con il sig. Strauss egli sembrava aver ritrovato la sua energia; era sveglio, pronto, brillante nella conversazione... Sembra impossibile che sia morto! Sono felice di aver avuto il privilegio di incontrarmi con lui e questo incontro rimarrà un bellissimo ricordo per me...<ref>Citato in Roberto Iovino, ''Gli Strauss, Una dinastia a tempo di valzer'', Camunia, 1998.</ref>
*Sono convinto che il nostro [[Dio|Padre Celeste]] ha inventato l'uomo perché era deluso della scimmia.<ref>Citato in Bernard de Voto, ''Merk Twain in eruption''.</ref><ref name=enciclopedia />
*Un uomo con un'[[idea]] è un matto finché quell'idea non ha successo.<ref>Citato in Emanuela Barbero, ''La cucina etica facile'', Edizioni Sonda, Casale Monferrato, 2009, p. 21. ISBN 978-88-7106-504-5</ref>
*Un uomo illustre dovrebbe far attenzione alle sue [[ultime parole]]... scriversele su un pezzo di carta e farle giudicare dai suoi amici. Certo non dovrebbe lasciare una cosa del genere all'ultima ora della sua vita.<ref>Citato in Gabriele Pantucci, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/28/che-lingua-corta-dal-latino-agli-sms.html Che lingua corta, dal latino agli sms. Le comunicazioni in miniatura]'', ''la Repubblica'', 28 luglio 2010.</ref>
*Un uomo sul punto di morte non riuscirebbe a decidere in quale posto andare — entrambi hanno i loro vantaggi, "il [[Paradiso e inferno|paradiso]] per clima, l'inferno per la compagnia!"<ref>La paternità della citazione viene [[Citazioni errate|erroneamente attribuita]] a Twain, ma l'originale appartiene al senatore [[Benjamin Wade]], che disse: «Penso, da tutto quello che posso sapere, che il paradiso ha il miglior clima, ma l'inferno ha la miglior compagnia». {{Cfr}} {{en}} ''[http://quoteinvestigator.com/2011/07/19/heaven-for-climate/ Heaven for the Climate, and Hell for the Company]'', ''QuoteInvestigator.com'', 19 luglio 2011.</ref>
:''Dying man couldn't make up his mind which place to go to — both have their advantages, "heaven for climate, hell for company!''<ref>Da ''Mark Twain's Notebooks & Journals'', Volume III (1883-1891), a cura di Frederick Anderson, Robert Pack Browning, Michael B. Frank e Lin Salamo, University of California Press, Berkeley, California, 1979, p. 538</ref>
*Una [[Fotografia (immagine)|fotografia]] è il documento più importante e non c'è nulla di peggiore che passare alla posterità che con uno sciocco e stupido sorriso fissato sulla faccia per l'eternità.<ref>Da una lettera inviata a un giornale; citato in ''[http://www.ilpost.it/2013/09/21/perche-nelle-vecchie-foto-non-si-sorride/ Perché nelle vecchie foto non si sorride?]'', ''il Post.it'', 21 settembre 2013.</ref>
===''L'umorismo è la nostra salvezza''===
*{{NDR|[[Berlino]]}} È una città nuova; la più nuova che io abbia mai visto. [[Chicago]] al confronto è vetusta perché ci sono molti quartieri vecchi mentre ciò non accade a Berlino.<ref>Da ''La banconota da un milione di sterline'', 1892.</ref> (p. 25)
*I miei libri sono acqua; quelli dei grandi geni sono vino. La gente beve acqua.<ref>Da ''Notebooks and journals'', 1886.</ref> (p. 82)
*La regola è perfetta: nel campo delle opinioni i nostri avversari sono pazzi.<ref>Da ''Scienza cristiana'', 1907.</ref> (p. 12)
*Mai dire la verità a chi non lo merita.<ref>Da ''Journals''.</ref> (p. 136)
*Non c'è spettacolo più triste di un giovane pessimista. Fatta eccezione per un vecchio ottimista.<ref>Da ''Mark Twain's paper'', 1902.</ref> (p. 102)
===Attribuite===
*È meglio rimanere in [[silenzio]] ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio.
:''Better to remain silent and be thought a fool than to speak and remove all doubt.''
::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La prima attribuzione a Mark Twain sembra risalire al 1953, quando tale citazione viene riportata in un articolo di un giornale canadese. La citazione è stata attribuita anche ad [[Abraham Lincoln]] e in misura minore a [[Confucio]], [[John Maynard Keynes]] e [[Arthur Burns]]. Inoltre diversi proverbi esprimono un concetto simile, tra questi ne va ricordato uno incluso nel [[Libro dei Proverbi]] della [[Bibbia]]: «''Anche lo stolto, se tace, passa per saggio | e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.''». In realtà la citazione sembrerebbe appartenere a [[Maurice Switzer]], infatti una prima traccia di questa frase si ritrova proprio nel suo libro, ''Mrs. Goose, Her Book'' del 1907.<ref>{{en}} Cfr. ''[http://quoteinvestigator.com/2010/05/17/remain-silent/ Better to Remain Silent and Be Thought a Fool than to Speak and Remove All Doubt]'', ''QuoteInvestigator.com'', 17 maggio 2010.</ref> La frase viene citata anche da Lisa nel decimo episodio della [[I Simpson (quarta stagione)|quarta stagione]] de ''[[I Simpson]]''.
*Il [[golf]] è rovinare una bella passeggiata.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 70. ISBN 88-8598-826-2</ref>
:''Golf is a good walk spoiled.''
::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Questa citazione è stata attribuita a Twain da ''Reader's Digest'' nel 1948 e da ''Peter's Quotations'' nel 1977, ma nessuna fonte diretta sembra confermare questa attribuzione. L'aforisma è apparso per la prima volta nel 1913 su un giornale statunitense, ma in forma anonima. La citazione è stata attribuita nel tempo anche a [[George Bernard Shaw]], [[W. C. Fields]] e a [[Winston Churchill]] (nel film ''[[Lock & Stock – Pazzi scatenati]]''). Non è ancora chiaro chi sia il vero autore della citazione.<ref>{{en}} Citato in Ralph Keyes, ''The Quote Verifier: Who Said What, Where, and When'', Macmillan, 2007, [http://books.google.it/books?id=d6JZryGvfxYC&pg=PA82 p. 82]. ISBN 1429906170</ref>
*L'inverno più freddo che ricordi è stato un'estate a [[San Francisco]].
:''The coldest winter I ever spent was a summer in San Francisco.''
::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La citazione non compare in nessuno degli scritti, delle lettere private o di altre pubblicazioni di Mark Twain.<ref>Cfr. ''[http://www.snopes.com/quotes/twain.asp And Never the Twain Shall Tweet]'', ''Snopes.com''</ref>
*La musica di [[Richard Wagner|Wagner]] è molto migliore di quello che si potrebbe pensare ascoltandola.
:''Wagner music is better than it sounds.''
::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} Molti la attribuiscono a Twain, ma la citazione è di [[Edgar Wilson Nye]]. Mark Twain menziona più volte la frase citando esplicitamente Edgar Wilson Nye.<ref>Cfr. Paul F. Boller e John George, ''They Never Said It'', Oxford University Press, 1989, [http://books.google.it/books?id=pZpXkPNgR2cC&pg=PA124 p. 124]. ISBN 0199879168</ref>
*Smettere di [[tabagismo|fumare]] è facile. Io l'ho fatto centinaia di volte.
:''Giving up smoking is easy. I've done it hundred of times.''
::{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} La frase non compare in nessuno degli scritti di Mark Twain.<ref>Cfr. Paul F. Boller e John George, ''They Never Said It'', Oxford University Press, 1989, [http://books.google.it/books?id=pZpXkPNgR2cC&pg=PA123 p. 123]. ISBN 0199879168</ref>
*Non si sbaglia mai a fare la cosa giusta.<ref>Citata nel film ''[[Lo stagista inaspettato]]'' (The intern) del 2015. La frase è attribuita a Mark Twain dal personaggio di Ben Whittaker ([[Robert De Niro]]).</ref>
==''Gli innocenti all'estero''==
*Finalmente avvistammo le coste dell'Italia e, mentre scrutavamo dal ponte nel primo splendido mattino d'estate, la maestosa città di [[Genova]] si levò dal mare, riflettendo, dai suoi cento palazzi, la luce del sole. (p. 137)
*Mi piacerebbe restar qui. Preferirei non procedere oltre. Può darsi che ci siano, in Europa, donne più graziose, ma io ne dubito. La popolazione di [[Genova]] è di 120.000 anime; di queste, due terzi sono [[Donne genovesi|donne]], direi, e almeno due terzi delle donne sono belle; ben vestite, fini, leggiadre quanto si può senza essere angeli. Gli angeli, però, non sono molto ben vestiti, mi pare, almeno quelli dei dipinti: non hanno che le ali. E queste donne genovesi sono incantevoli. La più gran parte di queste damigelle son rivestite di una bianca nube dalla testa ai piedi, sebbene molte si adornino in maniera più complicata. Nove su dieci non hanno sul capo null'altro che un sottilissimo velo ricadente sulle spalle a guisa di bianca nebbia. Hanno capelli biondissimi e molte di loro occhi azzurri, ma più spesso si vedono occhi neri e sognanti occhi castani. (pp. 137-138)
*Le signore e i gentiluomini di Genova hanno la piacevole abitudine di passeggiare in un ampio parco {{NDR|la [[Spianata dell'Acquasola]]}} in cima a una collina al centro della città, dalle sei alle nove di sera; e quindi, per un altro paio d'ore, di prendere il gelato in un giardino adiacente. Ci recammo nel parco domenica sera. V'erano duemila persone, in gran parte giovanotti e signorine. Gli uomini erano vestiti all'ultima moda parigina e gli abiti delle donne biancheggiavano fra gli alberi come tanti fiocchi di neve. La folla faceva il giro del parco come una grande sfilata. Suonavano le bande e zampillavano le fontane; la luna e le luci a gas illuminavano la scena, che era nell'insieme brillante e animata. (p. 138)
* {{NDR|Il [[Lago di Como]] è}} Paradiso di sereno riposo.
*Scrutavo ogni viso di [[Donne genovesi|donna]] che passava e mi parevano belli tutti. Mai visto una simile marea di bellezza. Non vedo come un uomo di normale fermezza di carattere possa sposarsi qui {{NDR|a Genova}}, poiché, prima di decidersi, s'innamorerebbe di qualche altra. (p. 138)
*"La superba", "la città dai bei palazzi", sono da secoli gli appellativi di [[Genova]]. Certo essa è piena di [[Palazzi dei Rolli|palazzi]], e questi dentro sono sontuosi ma esternamente molto malandati e senza pretese di grandiosità architettonica. "Genova la superba" sarebbe un titolo indovinato se si riferisse alle [[Donne genovesi|donne]].<br>Di palazzi ne abbiamo visitati parecchi: immense moli dagli spessi muri, con grandi scalinate di pietra, pavimenti tassellati di marmo (talvolta lavori a mosaico, di disegno complicato, ornati di cristalli di rocca o di piccoli frammenti di marmo fissati col cemento) e grandiosi saloni con alle pareti dipinti di Rubens, Guido Reni, Tiziano, Paolo Veronese, ecc., e ritratti dei capostipiti della famiglia in elmi piumati e splendide armature, e di patrizie in stupefacenti vestiti di secoli fa. (p. 139)
*L'antica [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|cattedrale di San Lorenzo]] è una delle cose più notevoli che abbiamo visto a Genova: vasta, con colonnati, maestosi pilastri e un grande organo, e la consueta pompa di dorature, dipinti, volte affrescate e così via. Io naturalmente non potrei descriverla: per farlo ci vorrebbe un bel numero di pagine. (p. 141)
*Non vi pare che questa faccenda delle [[Reliquia|reliquie]] sia stata un po' gonfiata? In ogni vecchia chiesa in cui entriamo troviamo un frammento della vera croce con alcuni dei chiodi che la tennero insieme. Non voglio insistere, ma direi che di questi chiodi ne abbiamo visti tanti da riempire un barile. Poi c'è la corona di spine; a Parigi conservano una parte di corona nella Sainte Chapelle e una parte a Notre-Dame. Di ossa di San Dionigi, poi, son sicuro di averne viste abbastanza da fare, se necessario, un duplicato del Santo. (p. 142)
*Potrei dire che la [[Basilica della Santissima Annunziata del Vastato|chiesa dell'Annunziata]] è una foresta di bellissime colonne, di statue, di dorature, di dipinti quasi senza numero, ma non darei un'idea esatta della cosa, e a che servirebbe? Fu costruita interamente da un'antica famiglia, che vi esaurì il suo denaro. Ecco dov'è il mistero. Avevamo idea che solo una zecca sarebbe sopravvissuta alla spesa. (pp. 142-143)
*In genere le strade sono larghe all'incirca da quattro-cinque piedi a otto, e contorte come cavatappi. Percorri una di queste tetre fenditure, guardi su e vedi il cielo ridotto a somiglianza di un nastro di luce, molto in alto, dove le cime dei palazzi sui due lati della strada quasi si uniscono. Ti sembra di essere sul fondo di qualche terribile abisso, col mondo intero molto al di sopra di te. Ti aggiri a caso attraverso di esse nella maniera più misteriosa e non sai orientarti meglio che se fossi cieco. Non riesci a persuaderti che queste sono vere strade e che i torvi, foschi, mostruosi palazzi siano case, finché non vedi una [[Donne genovesi|donna]] elegante e bella emergere da qualcuna di queste buie e desolate tane che per metà sembrano prigioni. E ti chiedi come possa una così incantevole crisalide venir fuori da un bozzolo tanto poco attraente. (p. 143)
*Non saprei immaginare [[Genova]] in rovina. Di archi così massicci, di così poderose fondamenta, su cui poggiano questi torreggianti e vasti edifizi, raramente ne abbiamo già visti; e i grossi blocchi di pietra di cui son fatti questi palazzi non rovineranno mai; muri spessi quanto in America è alta una normale porta non possono crollare. (pp. 144-145)
*La nostra ultima visita fu al [[Cimitero monumentale di Staglieno|cimitero]] (costruito per ospitare 60.000 salme) e continueremo a ricordarcelo dopo che avremo dimenticato i palazzi. È un ampio corridoio di marmo fiancheggiato da colonne che si stende intorno a un grande quadrato di terreno libero; il suo spazioso pavimento è di marmo e su ogni lastra c'è un'iscrizione, giacché ogni lastra ricopre una salma. Da una parte e dall'altra, avanzando nel mezzo del passaggio, vi sono monumenti, tombe, figure scolpite squisitamente lavorate, tutte grazia e bellezza. Sono nuove, nivee; ogni lineamento è perfetto, ogni tratto esente da mutilazioni, imperfezioni o difetti; perciò, per noi, queste lunghissime file di incantevoli forme sono cento volte più belle della statuaria danneggiata e sudicia salvata dal naufragio dell'arte antica ed esposta nelle gallerie di Parigi per l'adorazione del mondo. (p. 147)
==''Il principe e il povero''==
===Premessa===
Scriverò un racconto come mi fu narrato da un tizio al quale era stato raccontato dal padre, che a sua volta lo aveva udito narrare dal ''proprio'' padre, cui, analogamente, era stato narrato dal ''suo'' e così via, più indietro e sempre più indietro nel tempo, per trecento anni e oltre, mentre i padri lo trasmettevano ai figli tramandandolo. Può fare parte della storia, può essere soltanto leggenda, una tradizione. Può essere accaduto davvero, può non essere accaduto, ma ''potrebbe'' essere accaduto. Può darsi che i savi e i dotti lo credessero vero nei tempi antichi; può darsi che soltanto gli ignoranti e i semplici lo amassero e vi credessero. (p. 3)
===[[Incipit]]===
Nell'antica città di Londra, in un certo giorno d'autunno nel secondo quarto del secolo sedicesimo, nacque un figlio maschio e indesiderato a una famiglia povera a nome Canty. Quello stesso giorno, un altro bambino inglese nacque, desiderato, a una famiglia ricca a nome Tudor. Anche l'intera Inghilterra lo desiderava. L'Inghilterra aveva per così lungo tempo anelato a lui, e sperato in lui, e pregato Dio per lui, che ora, essendo egli venuto per davvero, il popolo quasi impazzì di gioia. Persone, che si conoscevano appena, si abbracciarono e si baciarono e piansero. Tutti si concessero una vacanza, nobili e plebei, ricchi e poveri, banchettarono e danzarono e cantarono, e divennero molto espansivi; e in questo modo continuarono, per giorni e notti, tutti insieme. (p. 7)
===Citazioni===
*Poi, di quando in quando, i suoi pensieri tornavano ai maltrattamenti inflittigli dai villani ragazzi nell'Ospizio del Cristo, ed egli si diceva: "Quando sarò re, non avranno soltanto pane e un tetto ma anche insegnamenti impartiti mediante i libri, poiché la pancia piena conta poco se la mente e il cuore non sono nutriti. Mi ricorderò diligentemente di questo, affinché la lezione d'oggi non vada sprecata, e il mio popolo non debba soffrirne; l'[[erudizione]], infatti, intenerisce il cuore e genera bontà e carità". (p. 26)
*Si trovava lì anche l'[[Assaggiatore]] di Sua Altezza il Principe di Galles, pronto a gustare, talora gli venisse richiesto, qualsiasi cibo sospetto e a correre il pericolo di essere avvelenato. In quel periodo la sua era soltanto una carica onorifica e di rado egli veniva invitato a esercitare le sue funzioni; ma vi erano stati tempi, non molte generazioni prima, in cui la carica di assaggiatore esponeva a grandi pericoli e non era molto ambita. Sembra strano che non si servissero di un cane o di un idraulico, ma tutti gli aspetti della regalità sono strani. (pp. 47-48)
*Fece come gli [[Maschio e femmina|uomini]] hanno sempre fatto, e probabilmente faranno sempre, fino alla fine dei tempi... {{NDR|per [[Cucito|cucire]]}} tenne immobile l'ago e cercò di infilare il filo nella cruna, che è l'opposto di come fanno le donne. (pp. 92-93)
*Queste erano le [[Canzoni dai libri|ispirate parole]]:
*:''Gente delle tenebre, ehilà!''
*:''Peste e morte per chi non ci sta''
*:''A fregare malloppi e a far crepare''
*:''Chi val la pena di eliminare.''<br/><br/>
*:''Morte arrecate, uccidete i signori''
*:''Andate qua e là con armi bastanti''
*:''Per farli fuori tutti quanti.''
*:''Quelli che hanno ben più di noi''
*:''Eliminateli per ripulirli poi.'' (p. 134)
*«Concedimi una grazia» disse. «Fissami negli occhi in modo ch'io possa vedere se il tuo sguardo è fermo. E ora rispondimi: sono io Miles Hendon?»<br/>«No, non ti conosco.»<br/>«[[Giuramenti dai libri|Giuralo]].»<br/>La risposta fu sommessa, ma chiara: «Lo giuro». (p. 202)
*Gli occhi del re ardevano di passione: «Nessuno crede in me» disse Edoardo «e non mi crederai nemmeno tu. Ma non importa. Entro un mese sarai libero; non solo, ma le leggi che hanno disonorato te e svergognato il nome inglese verranno cancellate dai codici. Il mondo è fatto male; i [[Sovrano|sovrani]] dovrebbero frequentare a volte la scuola delle loro stesse leggi, e imparare così a essere misericordiosi». (p. 214)
*In Fenchurch Street, un "bel fanciullo, dall'abito costoso", trovavasi in piedi su una sorta di podio per dare al re il benvenuto della città. Ecco gli [[Poesie dai libri|ultimi versi]] del suo saluto:
*:''Benvenuto, o re, con lo slancio grande di ogni cuore;''
*:''Benvenuto ancora, per quanto ogni lingua può parlare;''
*:''Gioiosamente, menti e cuori ti accolgon con amore.''
*:''Dio ti conservi, preghiamo, e lunga vita ti possa dare!'' (p. 229)
*Tom Canty contemplò intorno a sé il mare di facce entusiaste, e il cuore gli si gonfiò di esultanza e sentì che la sola cosa per cui valesse la pena di vivere a questo mondo consisteva nell'essere un [[re]] e l'idolo di una nazione. (p. 299)
===[[Explicit]]===
Sì, Re [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]] visse soltanto pochi anni, povero ragazzo, ma li visse degnamente. Più di una volta, quando qualche grande dignitario, qualche dorato vassallo della Corona, contestava la sua clemenza e sosteneva che certe leggi da lui emendate erano già sufficientemente clementi e non causavano sofferenze o oppressioni tali da giustificare proteste, il giovane re volgeva sull'interlocutore la luttuosa eloquenza dei suoi grandi occhi compassionevoli e rispondeva: «Che cosa sai tu di sofferenza e oppressioni? Io e il mio popolo le conosciamo, ma tu le ignori».<br/>Il regno di Edoardo VI fu singolarmente misericordioso per quei tempi crudeli. Ora che stiamo per congedarci da lui, cerchiamo di tenerlo presente nel ricordo, per rendergli il giusto merito. (pp. 263-264)
==''Imprecazioni d'autore''==
*[[Adamo]] era semplicemente un essere umano e questo spiega tutto. Non voleva la mela per amore della mela. La voleva soltanto perché era [[proibizione|proibita]]. Lo sbaglio fu di non proibirgli il [[Serpenti nella Bibbia|serpente]], perché allora avrebbe mangiato il serpente.
*Alcune persone pensano che l'[[onestà]] sia sempre la tattica migliore. È una superstizione. A volte, la mera impressione di onestà vale sei volte tanto.
*Buoni amici, buoni libri e una coscienza sonnacchiosa: questa è la [[vita]] ideale.
*Che privilegio aveva Adamo! Quando diceva qualcosa di buono, sapeva che nessuno l'aveva detta prima.
*Chiunque abbia vissuto abbastanza da capire cosa sia la vita, sa quale profondo debito di gratitudine dobbiamo ad Adamo, il primo grande benefattore della nostra razza. Egli portò la morte nel mondo.
*Ci sono molte cose divertenti al mondo: una di queste è l'idea concepita dall'uomo bianco di essere meno selvaggio degli altri selvaggi.
*Creare l'uomo fu un'idea bizzarra e originale, ma aggiungere la [[pecora]] fu una tautologia.
*Dapprima Dio creò gli idioti. Per esercitarsi. Poi creò i comitati scolastici locali.
*Il [[banchiere]] è un uomo che ti presta l'[[ombrello]] quando c'è il sole e se lo riprende quando inizia a piovere.
*Il frastuono non dimostra niente. Spesso una [[gallina]] che ha appena deposto un uovo schiamazza come se avesse deposto un asteroide.
*L'[[irriverenza]] è la mancanza di rispetto che una persona ha per il tuo dio; non esiste una parola che descriva la tua mancanza di rispetto nei confronti del suo dio.
*L'opinione secondo cui nessun [[gentiluomo]] impreca è completamente sbagliata. Si può imprecare e continuare a essere un gentiluomo se lo si fa in modo simpatico, benevolo e affettuoso.
*La [[fama]] edificata sulla menzogna diviene presto uno spiacevole ostacolo. È facile indurre a credere una menzogna, ma è faticoso smontare il lavoro fatto.
*La prima cosa che un [[missionario]] insegna al selvaggio è l'[[indecenza]].
*Lo spirito dell'[[ira]] è peccato, non le parole; e lo spirito dell'ira è l'imprecazione. Cominciamo a bestemmiare prima di poter parlare.
*Ma siamo fatti tutti allo stesso modo: quando conosciamo qualcosa, non proviamo che disprezzo per quelli che non la conoscono.
*Nessun [[dolore]] dal quale siamo afflitti può essere definito infimo: in base alle leggi eterne della proporzione, un bambino che smarrisce la sua bambola e un re che smarrisce la sua corona sono eventi delle stesse dimensioni.
*Niente spinge a commettere crimini finanziari più di una grande miseria o una grande ricchezza.
*Ogni razza decide da sé cosa è indecente. La natura non conosce indecenze. È l'uomo a inventarle.
*Quando ci ricordiamo di essere tutti [[follia|folli]], i misteri della vita scompaiono e la vita trova una spiegazione.
*Se desiderate infliggere una punizione perfida e crudele a un giovane, obbligatelo a tenere un [[diario]] ogni anno.
*Ricordate quel venerabile [[Proverbi dai libri|proverbio]]: i bambini e gli sciocchi dicono sempre la [[verità]]. La conseguenza logica è ovvia: gli adulti e i saggi non la dicono mai.
*Una delle prove dell'immortalità dell'[[anima]] è che tantissimi vi hanno creduto. Tantissimi hanno anche creduto che il mondo fosse piatto.
==''L'uomo che corruppe Hadleyburg''==
===[[Incipit]]===
Successe molti anni fa. Hadleyburg era la più retta, la più onesta città di tutta la regione circostante. S'era guadagnata questa fama intemerata nel corso di tre generazioni, ed era più fiera di essa che di qualunque altro suo bene. Ne era talmente fiera che cominciava a inculcare i principi di un onesto comportamento ai bambini quando erano ancora in fasce, continuando poi a farne il principale elemento della loro educazione. Per tutto il periodo della formazione del carattere essi venivano tenuti accuratamente lontani dalle tentazioni, di modo che in loro l'onestà avesse ogni possibilità di rafforzarsi e consolidarsi, fino a divenir parte della loro stessa carne. Le città vicine erano invidiose di questo onorevole primato, e fingevano di disprezzarlo, di considerarlo soltanto vanità; con tutto ciò erano costrette a riconoscere che Hadleyburg era proprio una città incorruttibile, e se aveste insistito, avrebbero anche finito per ammettere che per un giovanotto il semplice fatto di essere di Hadleyburg era la migliore raccomandazione per ottenere un buon posto.
===Citazioni===
*Ero pulito... artificialmente, come gli altri; e come gli altri caddi quando venne la tentazione.
*Io non domando a che razza appartiene un uomo; basta che sia un essere umano; nessuno può essere qualcosa di peggio.
*La responsabilità è individuale, non della comunità.
==''La terribile lingua tedesca''==
*Di sicuro non esiste un'altra lingua che sia così trasandata e asistematica, e così schiva ed elusiva da comprendere. Ti infarini, qua e là, nel peggiore dei modi; e quando alla fine pensi di aver afferrato una regola che offra una solida base, e così riposarti un attimo, tra la rabbia generale e la confusione di dieci parti del discorso, giri la pagina e leggi: "Lo studente presti molta attenzione alle seguenti eccezioni." Scorri l'occhio lungo la pagina e scopri che ci sono più eccezioni alla regola rispetto ai casi in cui essa vale.
:''Surely there is not another language that is so slipshod and systemless, and so slippery and elusive to the grasp. One is washed about in it, hither and thither, in the most helpless way; and when at last he thinks he has captured a rule which offers firm ground to take a rest on amid the general rage and turmoil of the ten parts of speech, he turns over the page and reads, "Let the pupil make careful note of the following exceptions." He runs his eye down and finds that there are more exceptions to the rule than instances of it.''<ref name=awful/>
*Ogni sostantivo ha un genere, e non esiste un senso né un metodo per assegnarli; così il genere di ognuno deve essere imparato separatamente e a memoria. Non c'è altro modo. Per fare ciò devi avere la memoria di un libro di memorandum. In tedesco una giovane ragazza non ha sesso, mentre una rapa sì. Pensa a quale eccitata riverenza viene mostrata per la rapa, e a quale insensibile mancanza di rispetto per la ragazza.
:''Every noun has a gender, and there is no sense or system in the distribution; so the gender of each must be learned separately and by heart. There is no other way. To do this one has to have a memory like a memorandum-book. In German, a young lady has no sex, while a turnip has. Think what overwrought reverence that shows for the turnip, and what callous disrespect for the girl.''<ref name=awful/>
*Ci sono persone nel mondo che avranno un bel po' di problemi a indicare le colpe in una religione o una lingua, per poi occuparsi apaticamente dei loro affari senza aver suggerito un qualunque rimedio. Io non sono quel tipo di persona. Io ho dimostrato che la lingua tedesca necessita d'esser riformata. Molto bene, sono pronto a riformarla. Almeno io sono pronto ad avanzare gli opportuni suggerimenti. Certo una strada come questa potrebbe essere immodesta in un'altra lingua; ma io ho dedicato più di nove intere settimane, dalla prima all'ultima, ad uno studio attento e critico di questa lingua, e perciò ho acquisito una sicurezza nella mia abilità di riformarla che nessuna mera e superficiale cultura avrebbe potuto conferirmi.
:''There are people in the world who will take a great deal of trouble to point out the faults in a religion or a language, and then go blandly about their business without suggesting any remedy. I am not that kind of person. I have shown that the German language needs reforming. Very well, I am ready to reform it. At least I am ready to make the proper suggestions. Such a course as this might be immodest in another; but I have devoted upward of nine full weeks, first and last, to a careful and critical study of this tongue, and thus have acquired a confidence in my ability to reform it which no mere superficial culture could have conferred upon me.''<ref name=awful/>
*Innanzitutto, abolirei il caso dativo. Confonde i plurali; e, inoltre, nessuno sa mai quando si trova nel caso dativo, tranne quando lo scopre in maniera accidentale – e poi non sa quando o dove è entrato nel caso dativo, o da quant'è che è entrato nel caso dativo, o quando starà per uscirne. Il caso dativo è solo una follia ornamentale – è meglio scartarlo.
:''In the first place, I would leave out the Dative case. It confuses the plurals; and, besides, nobody ever knows when he is in the Dative case, except he discover it by accident – and then he does not know when or where it was that he got into it, or how long he has been in it, or how he is going to get out of it again. The Dative case is but an ornamental folly – it is better to discard it.''<ref name=awful/>
*In secondo luogo, sposterei il verbo più in su, all'inizio. Puoi usare il miglior verbo possibile, ma mi rendo conto che con questo non riuscirai mai ad abbattere sul serio un soggetto nel tedesco attuale – riuscirai solo ad azzopparlo. Quindi io insisto che questa parte importante del discorso debba essere spostata all'inizio, in una posizione dove possa essere vista facilmente a occhio nudo.
:''In the next place, I would move the Verb further up to the front. You may load up with ever so good a Verb, but I notice that you never really bring down a subject with it at the present German range – you only cripple it. So I insist that this important part of speech should be brought forward to a position where it may be easily seen with the naked eye.''<ref name=awful/>
*Terzo, importerei qualche parola forte dalla lingua inglese – per imprecare, e anche per l'uso nel descrivere ogni tipo di argomento vigoroso in modo vigoroso.
:''Thirdly, I would import some strong words from the English tongue – to swear with, and also to use in describing all sorts of vigorous things in a vigorous ways.''<ref name=awful/>
*"Verdammt", e i suoi ampliamenti e variazioni, sono parole che hanno un sacco di significati, ma i suoni sono così deboli e inefficaci che le donne tedesche possono usarli senza peccato. Le donne tedesche che non possono essere indotte a commettere un peccato attraverso una qualunque persuasione o impulso, subito scoppiano in una di queste piccole e inoffensive parole quando strappano i loro vestiti o non gradiscono la zuppa. Il suono è maligno tanto quanto il nostro "Accipicchia!". Le donne tedesche costantemente dicono "Ach! Gott!", "Mein Gott!", "Gott in Himmel!", "Herr Gott", "Der Herr Jesus!", ecc. Forse pensano che le nostre donne abbiano il loro stesso modo di fare; lo dico perché una volta ho sentito una gentile ed amabile vecchia tedesca dire ad una dolce giovane americana; "Le due lingue sono così simili – che bello; noi diciamo "Ach! Gott!" e voi dite "Cavolo!"".
:''"Verdammt", and its variations and enlargements, are words which have plenty of meaning, but the sounds are so mild and ineffectual that German ladies can use them without sin. German ladies who could not be induced to commit a sin by any persuasion or compulsion, promptly rip out one of these harmless little words when they tear their dresses or don't like the soup. It sounds about as wicked as our "My gracious". German ladies are constantly saying, "Ach! Gott!", "Mein Gott!", "Gott in Himmel!", "Herr Gott", "Der Herr Jesus!" etc. They think our ladies have the same custom, perhaps; for I once heard a gentle and lovely old German lady say to a sweet young American girl: "The two languages are so alike – how pleasant that is; we say "Ach! Gott!" you say "Goddamn"".''<ref name=awful/>
*Quarto, riorganizzerei i sessi e li distribuirei conformemente al volere del creatore. Questo come forma di rispetto, se non altro.
:''Fourthly, I would reorganizes the sexes, and distribute them accordingly to the will of the creator. This as a tribute of respect, if nothing else.''<ref name=awful/>
*Quinto, la farei finita con quelle enormi lunghe parole composte; oppure chiederei a chi parla di pronunciarle a pezzi, con pause per farci riprendere. Eliminarle totalmente sarebbe un'ottima cosa, perché le idee vengono recepite e digerite molto più facilmente quando arrivano una alla volta anziché in blocco. Il cibo intellettivo è come qualsiasi altro; è più gradevole e più benefico assumerlo con un cucchiaio che con una pala.
:''Fifthly, I would do away with those great long compounded words; or require the speaker to deliver them in sections, with intermissions for refreshments. To wholly do away with them would be best, for ideas are more easily received and digested when they come one at a time than when they come in bulk. Intellectual food is like any other; it is pleasanter and more beneficial to take it with a spoon than with a shovel.''<ref name=awful/>
*Sesto, chiederei a chi parla di fermarsi quando ha finito, e non di attaccare una sfilza di quegli inutili "haben sind gewesen gehabt haben geworden seins" alla fine del suo discorso. Questa sorta di cianfrusaglia svilisce un discorso, invece di aggiungervi purezza. Sono perciò un'offesa, e dovrebbero essere scartati.
:''Sixthly, I would require a speaker to stop when he is done, and not hang a string of those useless "haben sind gewesen gehabt haben geworden seins" to the end of his oration. This sort of gewgaws undignify a speech, instead of adding a grace. They are, therefore, an offense, and should be discarded.''<ref name=awful/>
*Settimo, scarterei le parentesi. E anche le doppie parentesi, le triple parentesi, le n-parentesi, e allo stesso modo la parentesi-regina finale che chiude tutto quanto l'insieme. Chiederei a ogni individuo, sia esso alto o basso, di distendere un discorso chiaro e semplice, oppure di avvolgerlo, sedercisi sopra e starsene in pace. Infrazioni a questa legge dovrebbero essere punibili con la morte.
:''Seventhly, I would discard the Parenthesis. Also the reparenthesis, the re-reparenthesis, and the re-re-re-re-re-reparentheses, and likewise the final wide-reaching all-inclosing king-parenthesis. I would require every individual, be he high or low, to unfold a plain straightforward tale, or else coil it and sit on it and hold his peace. Infractions of this law should be punishable with death.''<ref name=awful/>
*Ottavo e ultimo, terrei Zug e Schlag, con i loro pendagli, e getterei via il resto del vocabolario. Questo semplificherebbe la lingua.
:''And eighthly, and last, I would retain Zug and Schlag, with their pendants, and discard the rest of the vocabulary. This would simplify the language.''<ref name=awful/>
*In base ai miei studi di filologia sono arrivato alla conclusione che una persona dotata riesce ad imparare l'inglese (se si esclude l'ortografia e la pronuncia) in trenta ore, il francese in trenta giorni e il tedesco in trent'anni. È ovvio che la lingua tedesca ha bisogno di essere rimodellata e riparata. Se rimanesse così com'è dovrebbe essere accantonata, con dolcezza e riverenza, tra le lingue morte, perché solo i morti hanno tempo sufficiente per impararla.
:''My philological studies have satisfied me that a gifted person ought to learn English (barring spelling and pronouncing) in thirty hours, French in thirty days, and German in thirty years. It seems manifest, then, that the latter tongue ought to be trimmed down and repaired. If it is to remain as it is, it ought to be gently and reverently set aside among the dead languages, for only the dead have time to learn it.''<ref name=awful>{{en}} Da ''[https://www.cs.utah.edu/~gback/awfgrmlg.html The Awful German Language]'', appendice di ''A Tramp Abroad'' (1880).</ref>
==''Le avventure di Huckleberry Finn''==
===Avviso===
Chiunque cercherà di trovare uno sco-<br/>
po in questa storia verrà perseguito a<br/>
termini di legge; chiunque cercherà di<br/>
trovare una morale verrà bandito;<br/>
chiunque cercherà di trovare una tra-<br/>
ma verrà fucilato.<br/>
<br/>
PER ORDINE DELL'AUTORE<br/>
IL CAPO DELLA SUSSISTENZA<br/>
(p. 11)
===[[Incipit]]===
====Giovanni Baldi====
Voi di me non sapete niente se non avete letto un libro che si chiama ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma questo non importa. Questo libro l'ha fatto Mr. Mark Twain, e lui ha detto la verità, in genere. Certe cose le ha tirate in lungo, ma di solito ha detto la verità. Ma questo è niente. Non ho mai visto nessuno che non ha contato delle balle, prima o poi, tranne zia Polly, o la vedova, o magari Mary. La zia Polly – cioè la zia Polly di Tom – e Mary e la vedova Douglas, beh, c'è tutto in quel libro, che in genere è un libro veritiero, anche se un po' tirato in lungo, come ho detto prima.
{{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Giovanni Baldi, Garzanti, 2002}}
====Enzo Giachino====
Voi non potete sapere niente di me, senza che avete letto un libro chiamato ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma non importa molto. Quel libro è stato fatto dal signor Mark Twain, che di solito ha detto la verità, o quasi. Qualche volta ha esagerato un poco, ma in genere ha detto il vero. È già qualcosa. Io non ho mai conosciuto nessuno che, in vita sua, non ha mai contato storie, se non è zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly è la zia Polly di Tom e di Mary; e della vedova Douglas se ne parla in quel libro, che è quasi vero. Con qualche ricamo, s'intende.<br>
{{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Enzo Giachino, Einaudi, 1994}}
====Gabriele Musumarra====
Voi non sapete nulla di me, a meno che non abbiate letto un libro chiamato Le avventure di Tom Sawyer; ma non importa. Quel libro fu scritto dal signor Mark Twain, che per lo più disse la verità. C'erano delle esagerazioni, ma per lo più egli disse la verità. Questo non dimostra nulla. Non ho mai conosciuto nessuno che una volta o l'altra non dicesse bugie, eccetto zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Zia Polly – la zia di Tom, cioè – e Mary, e la vedova Douglas: in quel libro ci sono tutte, ed è un libro per lo più sincero; con qualche esagerazione, come ho già detto.<br>
{{NDR|Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Gabriele Musumarra, Rizzoli}}
====Giuseppe Culicchia====
Voi non sapete niente di me, senza che avete letto un libro intitolato ''Le avventure di Tom Sawyer'', ma non importa. Quel libro l'ha fatto il signor Mark Twain, che ha detto la verità, più o meno. Certe cose le ha esagerate un po', ma è stato abbastanza sincero. Che è già qualcosa. Non ho mai visto nessuno che una volta o l'altra non ha cacciato qualche balla, a parte zia Polly, o la vedova, o forse Mary. Della zia Polly, che poi è la zia Polly di Tom, e di Mary, e della vedova Douglas, se ne parla in quel libro, che è un libro quasi vero; con qualche esagerazione, come ho detto. (p. 13)
===Citazioni===
*Poi una caviglia ha attaccato a [[Prurito|prudermi]], ma mica me la potevo grattare; e poi si è messo a prudermi un orecchio, e poi la schiena, proprio in mezzo alle spalle. Mi sembrava di morire, se non mi grattavo. Beh, è una cosa che ho già notato un mucchio di volte. Se sei con gente di classe, o a un funerale, o cerchi di dormire quando non hai sonno, insomma se sei da qualche parte dove non devi grattarti, allora stai sicuro che ti viene da grattarti in un migliaio di posti. (pp. 16-17)
*Così Tom ha tirato fuori un pezzo di carta che ci aveva scritto su il [[Giuramenti dai libri|giuramento]], e ce lo ha letto. Ogni ragazzo doveva giurare fedeltà alla banda, e di non rivelare mai a nessuno i suoi segreti, e se qualcuno faceva del male a un ragazzo della banda, chiunque riceveva l'ordine di uccidere quella persona e la sua famiglia doveva farlo, e non poteva né dormire né mangiare finché non li aveva assassinati tutti e gli aveva tracciato col pugnale una croce sul petto, che era il segno della banda. E nessuno che non apparteneva alla banda poteva usare quel segno, e se lo usava doveva essere perseguito, e se lo usava ancora una volta allora bisognava ammazzarlo. E se qualcuno che apparteneva alla banda rivelava i suoi segreti, allora bisognava tagliargli la gola, e poi bruciare il cadavere e disperdere le ceneri, e il suo nome doveva essere cancellato col sangue dalla lista e non essere mai più menzionato dalla banda, ma esecrato e dimenticato, per sempre. (p. 19)
*Così si è messa a trafficare, e [[Quiz dai libri|mi fa]]:<br/>"Dimmi, quando una vacca è stesa a terra, da quale parte si alza su per prima? Rispondi subito, senza pensarci. Da quale parte si alza su per prima?".<br/>"La parte di dietro, signora."<br/>"Bene. E un cavallo, allora?"<br/>"La parte davanti, signora."<br/>"Su un albero dov'è che cresce il muschio?"<br/>"A nord."<br/>"Se quindici mucche brucano sul fianco di una collina, quante di loro mangiano con la testa puntata nella stessa direzione?"<br/>"Tutte e quindici, signora."<br/>"Beh, credo che sei vissuto in campagna ''davvero''. Pensavo che magari cercavi di contarmi di nuovo delle storie. [...]" (pp. 69-70)
*Era proprio come nel vecchio [[Proverbi dai libri|proverbio]]: "Dai un dito a un negro che quello si piglia tutto il [[braccio]]". (p. 95)
*Mentre mi vestivo mi ha chiesto com'è che mi chiamavo, ma prima che potevo rispondergli ha attaccato a raccontarmi di una ghiandaia azzurra e di un coniglietto che aveva trovato nei boschi un paio di giorni prima, e mi ha chiesto dov'era Mosè, quando si era spenta la candela. Io gli ho risposto che non lo sapevo, non ne avevo proprio mai sentito parlare.<br/>"Beh, indovina," mi fa lui.<br/>"Come faccio a indovinare," dico io, "se questa storia non l'ho mai sentita?"<br/>"Ma puoi provarci, no? È facile."<br/>"Quale candela?" gli faccio.<br/>"Beh, una candela qualsiasi,» mi dice.<br/>"Non lo so proprio dov'è che era," dico. "Dov'era?"<br/>"Ma era al buio! Ecco dov'è che era!"<br/>"Beh, e se lo sapevi dov'era, perché me lo hai chiesto?"<br/>"Oh, insomma, quanto sei scemo, è un [[Indovinelli dai libri|indovinello]], no? [...]" (p. 104)
*"Che roba è una [[faida]]?"<br/>"Ehi, ma da dove vieni? Non sai che roba è una faida?"<br/>"Mai sentita prima. Dimmelo tu che è."<br/>"Beh," mi fa Buck, "una faida funziona così. Un tizio litiga con un altro tizio, e lo ammazza; allora il fratello del tizio ammazza lui; poi gli altri fratelli, da una parte e dall'altra, si ammazzano tra loro; poi tocca ai cugini, e poco per volta si ammazzano tutti, e la faida finisce. Ma è una cosa lenta, e ci vuole un bel po' di tempo." (p. 113)
*Abbiamo deciso che non c'era un posto migliore della nostra [[zattera]] per sentirsi come a casa, dopo tutto. Negli altri posti c'è troppa gente e si soffoca, ma su una zattera no. Ti senti proprio libero e comodo e bene, su una zattera. (p. 121)
*Avevamo tutto quanto il cielo, lassù, scintillante di [[Stella|stelle]], e ci mettevamo a guardarle sdraiati a terra, e discutevamo se le aveva fatte qualcuno o se erano venute fuori così, da sole, e secondo Jim le aveva fatte qualcuno, ma secondo me erano venute fuori da sole, perché pensavo che ci voleva troppo tempo per farne così tante. Jim allora diceva che era stata la luna a farle, e beh, la cosa mi sembrava abbastanza ragionevole, così non ribattevo niente, perché una volta avevo visto una rana fare talmente tante uova che naturalmente poteva essere andata a quel modo. Guardavamo anche le [[Meteora|stelle cadenti]], per vedere dove finivano. Per Jim erano stelle venute male che venivano buttate via dal nido. (pp. 123-124)
*Non è colpa mia se non sono nato duca, e non è colpa vostra se non siete nato re, perciò perché stare in pena? Cerca di prendere le cose per come vengono, è il mio [[Motti dai libri|motto]]. (p. 129)
*La cosa ha fatto sparire quel senso di disagio, e ci ha messi proprio di buonumore, perché era davvero una triste faccenda non andare d'accordo su una [[zattera]]; perché quello che vuoi, più di ogni altra cosa al mondo, su una zattera, è che tutti sono soddisfatti, e si sentono bene con gli altri. (p. 129)
*Ma il [[Essere o non essere|soliloquio di Amleto]], mio caro, il pezzo più celebre di Shakespeare. Ah, è sublime, sublime! Ogni volta fa venire giù il teatro. (Duca, p. 139)
*Ecco com'è che vanno le cose: uno fa [[cattiva azione|qualcosa di brutto]], e poi non gli va di pagarne conseguenze. Dicono che, finché riesci a nasconderlo, non ti capita niente di male. (p. 210)
*Ma è sempre così: non fa differenza se ti comporti bene o male, la [[coscienza morale|coscienza]] non è intelligente, e ti accusa sempre. Se avevo un cane bastardo intelligente quanto la coscienza di una persona, lo avvelenavo subito. Prende più posto che tutto il resto, dentro uno, la coscienza, e non serve a nulla, proprio a nulla. (pp. 227-228)
*Che testa che aveva per essere appena un ragazzo! Se ce l'avevo io la testa di [[Tom Sawyer]], non la cambiavo manco per diventare duca, o secondo ufficiale su un battello, o clown in un circo, per niente al mondo che la cambiavo. (p. 228)
*"Lo scudo sfoggerà una banda d'''or'' in quarto destro, una croce di Sant'Andrea ''murrey'' sulle fasce, con un cane, dormiente, a mo' di emblema, con sotto un piede una catena merlata, simbolo di schiavitù, con un gallone ''vert'' in sommo trinciato e tre linee infiorate in campo ''azure'', e con punte del centro rampanti su un gallone dentato. Sulla cresta, ''sable'', un negro che fugge, con un fagotto sulle spalle, sulla banda sinistra, e una coppia di caprioli a supporto, che poi saremmo tu e io, e il [[Motti dai libri|motto]] ''Maggiore fretta, minore atto''. L'ho preso da un libro, e vuol dire che più fai in fretta e meno cose fai". (Tom Sawyer, p. 253)
===[[Explicit]]===
Tom ormai è guarito, e porta la pallottola al collo attaccata alla catena dell'orologio, e guardare sempre che ora è, così non mi resta più niente da scrivere, e ne sono proprio contento forte, perché se sapevo che fatica si faceva a scrivere un libro mica mi ci mettevo, e adesso la pianto. Ma secondo me è meglio che parto per i Territori Indiani prima degli altri, perché la zia Sally dice che vuole adottarmi e incivilizzarmi e non ci penso proprio. Ci sono già passato.
<br/>
{{destra|SINCERAMENTE VOSTRO, HUCK FINN}}
(p. 285)
===Citazioni su ''Le avventure di Huckleberry Finn''===
*Mark Twain (è importante ripeterlo) ha scritto ''Huckleberry Finn'', libro che da solo basta per la gloria. Libro né umoristico né tragico, libro semplicemente felice. ([[Jorge Luis Borges]])
*Tutta la letteratura moderna viene fuori da un libro di Mark Twain: ''Huckleberry Finn''. Se lo legge si fermi però quando i ragazzi perdono il negro Jim. Quella è la fine, il resto è trucco. Ma è il nostro libro più bello, e tutto quanto è stato scritto in America viene di lì: prima non c'è niente e dopo niente che lo valga. ([[Ernest Hemingway]])
==''Le avventure di Tom Sawyer''==
===[[Incipit]]===
====Gianni Celati====
«Tom!» <br>
Nessuna risposta. <br>
«Tom!» <br>
Nessuna risposta. <br>
«Dove s'è cacciato sto ragazzo? Ohu, Tom!» <br>
Nessuna risposta. <br>
L'anziana signora abbassò gli occhiali e ci guardò per di sopra, intorno nella stanza; poi se li alzò e ci guardò per di sotto. Di rado o quasi mai ci guardava attraverso, per una cosa da niente come un bambino; dato che questi erano il suo paio da festa, l'orgoglio del suo cuore, ed erano stati fatti per lo "stile" più che per la praticità; avrebbe potuto guardare attraverso un paio di coperchi da stufa, per quello che cambiava. Rimase perplessa un attimo, e disse, neanche tanto arrabbiata, ma abbastanza forte per farsi sentire dai mobili: <br>
«Ve', se ti metto le mani 'dosso, giuro che...»<br>
====Rossana Guarnieri====
«Tom!» <br>
Nessuna risposta. <br>
«Tom!» <br>
Ancora silenzio. <br>
«Vorrei proprio sapere che cosa sta combinando quel ragazzo. Ehi Tom!» <br>
La vecchia signora abbassò gli [[occhiali]] e lanciò un occhiata alla stanza al di sopra delle lenti, poi li sistemò di nuovo sul naso e guardò dal di sotto. Accadeva assai di rado che ci guardasse attraverso quando l'oggetto della sua attenzione era una cosa da poco come un ragazzino, perché quegli occhiali erano i suoi migliori, roba di cui sentirsi orgogliosi, ed erano stati fatti per bellezza, non per utilità; tanto che un paio di coperchi da stufa avrebbero prodotto lo stesso effetto. Per un momento assunse un'aria perplessa, poi disse, non minacciosamente, ma con un tono abbastanza alto da farsi sentire anche dai mobili: <br>
«Beh, se riesco a metterti le mani addosso...»<br>
====Stella Sacchini====
"TOM!" <br>
Nessuna risposta. <br>
"TOM!"<br>
Nessuna risposta. <br>
"Che starà combinando, quel ragazzo? Vorrei proprio saperlo! Ehi, TOM!" <br> Nessuna risposta <br>
La vecchia signora abbassò gli occhiali sul naso e diede un'occhiata, da sopra, alla stanza intorno; poi li spinse di nuovo su e guardò fuori, da sotto le lenti. Ci guardava ''attraverso'' di rado, o mai, per cercare una cosa piccina come un ragazzo; quello era il suo paio di occhiali buoni, l'orgoglio del suo cuore, e non dovevano rispondere a criteri di utilità, ma di "stile"; ci avrebbe visto altrettanto bene attraverso due piastre da cucina. Per un momento parve perplessa, poi disse con meno foga ma sempre abbastanza forte per farsi sentire dalla mobilia: <br>"Guarda che se t'acchiappo, ti..." (p. 11)
===Citazioni===
*Senza rendersene conto, aveva scoperto una [[Regole dai libri|legge]] importantissima che regola l'agire umano: e cioè che per indurre un uomo o un ragazzo a [[Desiderio|desiderare]] qualcosa, basta far sì che quella cosa risulti difficile da ottenere. (2016, p. 25)
*[[Huckleberry Finn|Huckleberry]] era cordialmente detestato e temuto da tutte le madri del paese, perché era un fannullone, un fuorilegge, volgare e cattivo – e perché tutti i loro figli lo ammiravano da morire, e per divertirsi cercavano la sua compagnia proibita, e avrebbero tanto voluto avere il coraggio di essere come lui. [...] Huckleberry indossava sempre abiti smessi, da adulto: un perenne e svolazzante trionfo di stracci. Il cappello era una vasta rovina con un'ampia mezzaluna ritagliata dalla falda; il cappotto, quando ne portava uno, gli arrivava fin quasi ai calcagni e aveva i bottoni posteriori che gli scendevano ben sotto la vita; aveva una bretella sola a tener su le braghe: il cavallo era sceso e i calzoni gli stavano appesi come un sacco che non conteneva niente, e in fondo i risvolti sfrangiati strascicavano nella polvere, se non li rimboccavi.<br/>Huckleberry andava e veniva come gli pareva a lui. Col bel tempo dormiva sugli usci delle case e in un grosso barile vuoto quando pioveva; non doveva andare a scuola né in chiesa, o chiamare qualcuno signore, o obbedire ad anima viva; poteva andare a pesca o a nuotare quando e dove decideva lui, e starci tutto il tempo che voleva; nessuno gli vietava di azzuffarsi; poteva restare alzato finché gli andava; era sempre il primo ragazzo a girare scalzo in primavera e l'ultimo a rimettersi le scarpe in autunno; non doveva mai lavarsi, né mettersi vestiti puliti; poteva imprecare a tutto spiano. In una parola, ciò che rende preziosa la vita, quel ragazzo ce l'aveva. Così la pensava ogni oppresso e vessato ragazzo perbene di St Petersburg. (2016, pp. 55-56)
*Eccolo là! Ma come si fa a dire di curare i porri con l'acqua morta a 'sto modo da scemi! Guarda che così non ti funziona mica. Ci devi andare da solo nel bosco, dove sai che c'è un tronco con l'acqua morta, e a mezzanotte precisa ti metti con la schiena contro il tronco e ci ficchi la mano dentro e dici:<br/>{{destra|Grano d'orzo, grano d'orzo, acqua morta a più non posso,<br/>mescola mescola, spalma sul porro e te lo toglierai di dosso}}e poi vai via subito, undici passi, con gli occhi chiusi, e poi fai tre giri su te stesso e vai dritto a casa senza parlare con nessuno. Perché se parli l'[[Incantesimi dai libri|incantesimo]] si spezza. ([[Tom Sawyer]]; 2016, pp. 57-58)
*"Pigli un fagiolo, lo spacchi a metà, e poi fai un taglio al porro per farci uscire un po' di sangue, e poi metti il sangue su un pezzetto del fagiolo, e poi scavi una buca e ce lo seppellisci verso mezzanotte dove c'è un crocicchio, quando che c'è la luna nuova, e poi il resto del fagiolo ci dai fuoco. E allora vedi che il pezzetto che ha il sangue comincia a tirare e tirare, ché vuol far venire l'altro pezzetto, e allora il sangue comincia a tirare il porro, e tu vedi come viene via subito."<br/>"Sì, è proprio così che si fa, Huck... proprio così; però se quando lo seppellisci [[Incantesimi dai libri|dici]] 'Fagiolo, sta' giù; porro sciò; a darmi fastidio non tornare più!' è meglio. [...]" (2016, p. 58)
*Be', ti pigli il tuo gatto e vai al camposanto verso mezzanotte quando che hanno seppellito qualche mascalzone; e quand'è mezzanotte viene un diavolo, o anche due o tre, ma tu non li vedi, senti solo qualcosa che pare il vento, o magari li senti che parlano; e quando che si portano via il tizio, tu gli lanci dietro il gatto e [[Incantesimi dai libri|dici]] 'Diavolo segui il corpo, gatto segui il diavolo, porri seguite il gatto, e ''io'' con voi ho fatto!'. 'Sta roba qui ti porta via ''qualunque'' porro. ([[Tom Sawyer]]; 2016, p. 58)
*"Huck Finn e Tom Sawyer [[Giuramenti dai libri|giura]] che terranno la bocca chiusa su questo e possano cascare morti per strada se parlano e marcire lì". (2016, p. 88)
*"Va bene. Ora dite la [[Parole d'ordine dai libri|parola d'ordine]]."<br/>Due rochi sussurri consegnarono all'unisono la stessa tremenda parola alla notte minacciosa:<br/>"SANGUE!". (2016, p. 106)
*Scoprì allora un fatto nuovo, e cioè che [[Promessa|promettere]] di non fare una cosa è il metodo più sicuro al mondo per farsi venire voglia proprio di quella cosa. (2016, p. 166)
*"[...] Conosci [[Robin Hood]], Huck?"<br/>"No. Chi è Robin Hood?"<br/>"Ma come! È stato uno dei più grandi uomini mai esistiti in Inghilterra... e il migliore. Era un bandito."<br/>"Perdincibacco, magari lo facevo anch'io! Chi derubava?"<br/>"Soltanto sceriffi e vescovi e gente ricca e re, e roba del genere. Ma ai poveri non dava mai fastidio. Gli voleva bene, ai poveri. Divideva con loro tutto, in parti uguali."<br/>"Allora mi sa proprio che era una brava persona."<br/>"Certo che lo era, Huck. Oh, era l'uomo più nobile che è mai esistito. Non ce n'è più di uomini come lui, adesso, te lo dico io. Poteva battere chiunque in Inghilterra con una mano legata dietro la schiena; e col suo arco di tasso riusciva a centrare una monetina da dieci centesimi lontana un miglio e mezzo, e non sbagliava un colpo." (2016, p. 188)
===[[Explicit]]===
Termina così questo racconto. Dato che vuole essere soltanto la storia di un ''ragazzo'', deve fermarsi qui; la narrazione non potrebbe seguitare a lungo, senza diventare la storia di un ''uomo''. Quando si scrive un romanzo sugli adulti, tutti conoscono il punto esatto dove fermarsi: e cioè, al matrimonio; ma quando si scrive di giovani, bisogna fermarsi dove meglio si riesce.<br/>Quasi tutti i personaggi che compaiono in questo libro sono ancora vivi, e sono ricchi e felici. Un giorno o l'altro forse varrà la pena di riprendere la storia dei personaggi più giovani, per vedere che genere di uomini e di donne sono diventati; pertanto sarà più saggio non rivelare nulla su quella parte della loro vita, per il momento.<br/><br/>Fine (2016, p. 258)
==''Lettere dalla Terra''==
*Alla fine comparve la [[scimmia]], e tutti compresero che l'uomo era ormai vicino. E fu proprio così. La scimmia continuò a svilupparsi per cinque milioni di anni, e quindi si trasformò in uomo, almeno in apparenza.
*Con sottile ironia nobilitiamo [[Dio]] con l'appellativo di Padre, pur sapendo bene che un padre come lui lo impiccheremmo, se riuscissimo a catturarlo.
*Da trent'anni gli astronomi cristiani sanno che la loro divinità ha creato la Terra, ma non le stelle, in quei fatidici sei giorni, ma l'astronomo cristiano non entra nei particolari, né lo fa il prete.
*Il [[Dio]] di questa gente ha mostrato loro con milioni di azioni di non rispettare alcuno dei comandamenti della [[Bibbia]]. Egli li viola uno per uno, adulterio e tutto il resto.
*Il dolce [[sesso]], il sesso più desiderato ed amabile, era palesemente all'apice della sua fortuna, perché era capace di attirare persino gli dèi. Dèi veri. Scendevano dal Cielo e se la spassavano con quei giovani e caldi germogli. Ce lo racconta la Bibbia.
*Gli uomini erano pessimi soggetti e, poiché non sapeva come correggerli, Dio decise saggiamente di distruggerli. Questa è la sola idea illuminata ed elevata che la Bibbia gli attribuisca, e la sua reputazione sarebbe stata garantita per l'eternità se soltanto egli avesse saputo rimanervi fedele e attuarla.
*Il [[cristiano (religione)|cristiano]] attribuisce al Creatore tutte le caratteristiche di un mascalzone, e giunge poi alla conclusione che un mascalzone e un padre sono la stessa cosa!
*Il modo di funzionare del cervello umano è assolutamente peculiare. Il cristiano parte da questa affermazione diretta, precisa, inflessibile e intransigente: [[Dio]] sa tutto ed è onnipotente.
*L'[[invidia]] è la chiave; presente ed evidente in tutta la storia di Dio. È la sostanza del suo temperamento, la base del suo carattere. […] La paura che se Adamo ed Eva avessero mangiato il frutto dell'Albero della conoscenza sarebbero diventati «come Dio» scatenò la sua invidia al punto di sconvolgergli la ragione, sicché fu incapace di trattare quelle povere creature con giustizia e carità, e non seppe nemmeno astenersi da un comportamento crudele e criminale verso i loro innocenti discendenti.
*L'uomo è convinto di andare in Cielo! Ha addirittura maestri stipendiati che glielo insegnano e gli dicono anche che esiste un inferno, un fuoco eterno in cui brucerà se non osserva i Comandamenti. Che cosa sono i Comandamenti? Sono una vera curiosità, e ve ne parlerò presto.
*L'uomo, soavemente e sinceramente, si autodefinisce «la più nobile creatura di [[Dio]]». È l'assoluta verità. E non che questa sia un'idea nuova: l'uomo ne parla da secoli e vi ha sempre creduto, senza che mai nessuno ci abbia riso sopra. Come se non bastasse, l'uomo è convinto di essere il beniamino del Creatore, crede che il Creatore sia orgoglioso di lui e persino che lo ami, che abbia una vera passione per lui, che vegli la notte per ammirarlo (pensate un po'!), che lo protegga e lo tenga lontano dalle sventure. Prega il Creatore, e crede che egli lo ascolti.
*La Bibbia compie quotidianamente la sua opera funesta di diffusione di vizi e di idee corrotte in ogni famiglia protestante della cristianità, ed è più dannosa di tutti i libri osceni presi insieme. È facile proteggere i giovani da quegli altri libri, ma non vi è difesa contro la Bibbia letale.
*La nostra è una [[religione]] terribile: tutte le flotte del mondo potrebbero navigare comodamente nel sangue innocente che essa ha versato.
*La nostra concezione di [[Dio]] rivela una ridicola confusione mentale. Nulla nella storia – nemmeno in tutta la sua divina storia – è neppure lontanamente paragonabile all'atrocità dell'invenzione dell'inferno.
*La verità è che gli uomini non pensano: pensano soltanto di pensare, mentre in realtà non pensano.
*Nel vostro e mio paese potremmo permetterci di prendere in giro questo tipo di morale, ma non sarebbe gentile farlo sulla Terra. Molti uomini hanno la capacità di ragionare, ma non l'usano nelle questioni religiose.
*Parliamo ora della razza umana, che ha molte doti simpatiche e accattivanti. È forse la più meschina di tutte le invenzioni di tutti gli dèi, ma non lo ha mai sospettato. Non v'è nulla di più delizioso dell'ingenua e presuntuosa esaltazione che la razza umana fa di se stessa: senza ombra di vergogna o di modestia, l'umanità sostiene di essere l'opera più nobile di Dio.
*Qui sulla Terra ogni nazione odia l'altra, e tutte odiano gli [[ebrei]]. Eppure ogni uomo pio adora il paradiso e vuole andarci!
*Sfacciatamente, noi chiamiamo Dio «fonte della misericordia» pur sapendo che mai una sola volta nella sua storia egli ha esercitato quella virtù.
*Sul terreno morale l'uomo distingue sempre fra se stesso e il proprio Creatore: esige che i suoi simili osservino un codice morale molto rispettabile, ma non disapprova la totale mancanza di morale del suo Dio.
*Tenete presente tutto ciò e cercate ora di indovinare quale sia il nome prediletto con cui l'uomo chiama questo feroce Comandante Supremo. Vi risparmierò la fatica, ma non dovete ridere: lo chiama Nostro Padre Celeste.
*Una delle religioni principali è chiamata [[Cristianesimo]]. Vi interesserà certamente una breve spiegazione di questa religione, spiegata dettagliatamente in un libro di due milioni di parole, il Vecchio e il Nuovo Testamento. Il libro ha anche un altro nome: il Verbo di Dio, perché i cristiani credono che ogni sua parola sia stata dettata personalmente da Dio.
==''Seguendo l'equatore''==
*La [[verità]] è la cosa più preziosa che abbiamo. Risparmiamola. (cap. VII)
*Tutto ciò che è umano è patetico. La fonte segreta dell'Umorismo stesso non è la gioia ma il cordoglio. Non c'è umorismo in paradiso. (cap. X)
*Ci sono quelli che si fanno beffe dello scolaro, chiamandolo frivolo e superficiale. Eppure fu lo scolaro a dire: «La [[fede]] è credere a ciò che sai che non è così». (cap. XII)
*La verità è più strana della finzione, ma è perché la Finzione è costretta ad attenersi al possibile; la Verità no. (cap. XV)
*L'uomo farà molte cose per essere amato, ma farà di tutto per essere invidiato. (cap. XXI)
*Non esiste il «Queen's English».<ref>«Inglese della Regina», ovvero lingua colta.</ref> La proprietà è finita nelle mani di una società per azioni, e noi possediamo la maggioranza delle quote! (cap. XXIV)
*L'uomo è l'unico animale che [[arrossire|arrossisce]]. O ha bisogno di farlo. (cap. XXVII)
*Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico, alleati, per colpirti al cuore; il primo per calunniarti, e il secondo per recartene notizia. (cap. XLV)
*Facciamo in modo di non essere troppo particolari. È meglio possedere vecchi diamanti di seconda mano che non possederne alcuno. (cap. XXXIV)
*Le rughe dovrebbero indicare esclusivamente dove ci sono stati sorrisi. (cap. LII)
*Ci sono due momenti della vita in cui un uomo non dovrebbe speculare: quando non può permetterselo, e quando può. (cap. LVI)
*Non rinunciate alle vostre illusioni. Quando esse sono svanite, potete ancora esistere, ma non siete più vivi. (cap. LIX)
*Ognuno di noi è una [[luna]], e ha una faccia nascosta che non mostra mai a nessuno. (cap. LXVI)
*Il vero inchiostro con cui è scritta per intero la storia è esclusivamente il [[pregiudizio]] liquido. (cap. LXIX)
==''Taccuini''==
*Il rivoluzionario inventa le idee. Quando le ha esaurite, il conservatore le fa sue.<ref name=dizionario />
*Le buone maniere consistono nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri.<ref name=dizionario>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644</ref>
*Non è saggio usare la morale nei giorni feriali; così succede che poi la troviamo in disordine la domenica.<ref name=enciclopedia />
*Se non riuscite a ottenere un [[complimento]] in nessun altro modo, piuttosto che niente pagatelo.<ref name=enciclopedia>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>
==''Viaggio in paradiso''==
===[[Incipit]]===
Stavo morendo, e lo sapevo. Respiravo con difficoltà a lunghi intervalli, e tutti erano intorno al letto, immobili, silenziosi, attendendo che me ne andassi. Di tanto in tanto parlavano; le loro parole divenivano sempre più fioche, sempre più distanti. Udivo però tutto. Il secondo disse:<br/>«Se ne va con la marea.»<br/>Chips il carpentiere replicò:<br/>«Come fai a saperlo? Non ci sono maree al centro dell'oceano.»<br/>«Sì, invece. E, comunque, i capitani fanno sempre così.» (p. 15)
===Citazioni===
*Dissi tra me e me: «Un autentico [[Ebrei|ebreo]]! Ha promesso a qualche zoticone una giacca per quattro dollari e ora si è accorto che se fosse laggiù potrebbe appioppargliene una peggiore per cinque. È una razza priva di cuore e di principi.» (p. 18)
*Mi pregò di non parlare così; non dovevo esagerare; si trattava solo di uno [[Errore|sbaglio]] e uno sbaglio, osservò, non è un delitto veramente. (p. 19)
*Era un buon diavolo come tutti quelli della sua razza; ho conosciuto ben pochi [[Negro|negri]] che non avessero il cuore al posto giusto. (p. 26)
*''Vogliamo udire la tua voce, | e contemplarti viso a viso.'' {{NDR|[[Canzoni dai libri|canto]]}} (p. 79)
*''L'infinito cielo sospira | e aspetta d'udire quella voce.'' {{NDR|[[Canzoni dai libri|canto]]}} (p. 79)
===[[Explicit]]===
Erano parole vere. E Abramo, piangendo, scosse il contenuto del suo seno e fece affiggere quindi un eloquente cartellino «Riservato»; e Pietro, piangendo, disse: «Quando verrà, sarà ricevuto con una processione e con le torce accese», e allora tutto il cielo rintronò, lieto che un giorno vi sareste giunto. E così pure l'inferno.<br/><br/>{{destra|[''Firmato'']<br/>L'angelo del protocollo [''Timbro'']}}(p. 93)
==''Wilson lo zuccone''==
===[[Incipit]]===
Chi è ignorante di faccende legali può sempre commettere errori quando tenta di fotografare con la penna una scena di tribunale; per questo non ero disposto a mandare alle stampe i capitoli «legali» di questo libro, senza prima sottoporli a una revisione e correzione severa ed esauriente da parte di un avvocato con tutti i crismi, se è così che si dice. Questi capitoli adesso sono a posto nei minimi dettagli, perché sono stati riscritti sotto la diretta sorveglianza di William Hicks che ha studiato legge nel sudovest del Missouri, trentacinque anni fa, e poi è venuto qui a [[Firenze]] per motivi di salute e tuttora, per fare un po' d'esercizio e in cambio di vitto e alloggio, dà una mano nel ristoro per quadrupedi di ''Macaroni Vermicelli'', che si trova nel vicolo non appena volti l'angolo da piazza del Duomo subito dietro la casa nel cui muro è incastrata la pietra dove [[Dante Alighieri|Dante]] era solito sedersi seicento anni fa, quando fingeva di osservare la costruzione del campanile di [[Giotto]] e invece poi si stufava non appena passava di lì Beatrice che andava a comprarsi una fetta di castagnaccio per difendersi nel caso ci fosse una rivolta ghibellina prima che arrivasse a scuola. L'acquistava alla stessa vecchia bancarella dove anche oggi si vende lo stesso antico dolce che è leggero e buono proprio come allora, e questo non lo dico per complimento, anzi. Hicks era un po' arrugginito in fatto di legge, ma si aggiornò per l'occasione, quindi quei due o tre capitoli «legali» adesso sono aggiustati ed esatti. Me l'ha detto lui stesso.<br>
{{NDR|Mark Twain, ''Wilson lo svitato'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, Milano, 1979}}
===Citazioni===
*Non c'è [[personalità]], per quanto spiccata e rispettabile, che non possa essere distrutta dal [[ridicolo]], sia pure, questo, meschino e sciocco. Osservate l'[[asino]], per esempio: la sua personalità è quasi perfetta, esso è uno spirito eletto tra gli animali più umili, eppure, guardate dove l'ha condotto il ridicolo. Invece di sentirci lusingati quando ci chiamano asini, restiamo in dubbio. – ''Calendario di Wilson lo Zuccone.''
*''[[1° aprile]]:'' ecco il giorno in cui ci viene ricordato quel che siamo negli altri trecentosessantaquattro.<ref>Ogni anno il 1° aprile si celebra l'''[[w:en:April Fools' Day|April Fools' Day]]'' e «''Fool''» in inglese sta per «stolto, stupido, sciocco.»</ref>
:''APRIL 1. This is the day upon which we are reminded of what we are on the other three hundred and sixty-four.''
*''[[12 ottobre]]: Scoperta dell'America.'' È stato meraviglioso trovare l'America, ma sarebbe stato ancor più meraviglioso perderla.
*Accade spesso che l'uomo incapace di pronunciare [[bugia|menzogne]] creda di esserne il miglior giudice.
*Dicono tutti: "Com'è triste che si debba morire...". Strano davvero che una simile lagnanza possa uscire dalla bocca di persone cui è toccato vivere.
*È facile trovare [[difetto|difetti]] se si è portati a criticare. C'era una volta un uomo che, non riuscendo a trovare altro difetto nel suo carbone, lamentava che contenesse troppi rospi preistorici.
*Il [[coraggio e paura|coraggio]] è la capacità di resistere alla [[coraggio e paura|paura]], di dominare la paura: non è l'assenza di paura.
*Il vero [[cocomero]] meridionale è un dono del Signore, e non va confuso con le cose comuni della terra. È eccelso fra i piaceri di questo mondo, re, per grazia di Dio, di tutti i frutti della terra. Quando lo si assaggia, si sa qual è il cibo degli angeli. Quello di Eva non era un cocomero meridionale: lo sappiamo, perché lei si pentì.
*L'[[abitudine]] è l'abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta.
*La sacra passione dell'Amicizia è di una natura così dolce e salda e leale e durevole che può resistere per tutta una vita, purché si lascino da parte le richieste di prestiti.
*Niente ha bisogno d'esser modificato quanto le abitudini degli altri.
:''Nothing so needs reforming as other people's habits.''
*Non sarebbe un bene se la pensassimo tutti nello stesso modo; è la divergenza di opinioni che rende possibili le [[ippica|corse dei cavalli]].
*Poche cose al mondo sono tanto insopportabili quanto un buon [[esempio]].
:''Few things are harder to put up with than the annoyance of a good example.''
*[[Regole dai libri|Regola]] per l'[[aggettivo]]: quando siete in dubbio, cancellatelo.
*Se raccogliete un [[cane]] affamato e lo rifocillate, non vi morderà. Questa è la principale differenza tra il cane e l'uomo.
*Se siete arrabbiati, contate fino a quattro. Se siete molto arrabbiati, [[bestemmia]]te.
*Una delle differenze più salienti tra il gatto e la [[bugia|menzogna]] è che il gatto ha soltanto nove vite.
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Il gatto di Dick Baker''===
Uno dei miei compagni laggiù – un'altra vittima di diciotto anni di inique fatiche e di speranze infrante – era uno degli animi più nobili che avessero portato la loro croce con pazienza in uno stanco esilio; austero e semplice, Dick<br>
Baker, era minatore in un piccolo giacimento di Dead-Horse Gulch. Aveva quarantasei anni, era grigio come un ratto, onesto, serio, scarsamente istruito, trasandato nel vestire e sporco d'argilla, ma il suo cuore era di un metallo più fine di qualsiasi oro che la sua pala avrebbe potuto portare alla luce, di qualsiasi oro che fosse mai stato estratto o coniato.
===''La banconota da un milione di sterline''===
A ventisette anni, ero impiegato in un'agenzia di cambio specializzata in azioni minerarie, a San Francisco, e conoscevo a fondo il mercato di Borsa. Solo al mondo, non potevo far conto che sulla mia perizia e su una reputazione di assoluta onestà; ciò bastava, comunque, ad istradarmi sulla via del successo, ed ero soddisfatto delle prospettive che mi si schiudevano.
===''Una curiosa gita di piacere''===
{{centrato|'''''New York Herald,''''' '''6 luglio 1874'''}}
''Avviso'' – Si informa il pubblico che in società con il signor Barnum ho affittato la cometa per un certo numero di anni, e desidero anche stimolare la pubblica attenzione su una vantaggiosa iniziativa benefica che abbiamo in mente. Proponiamo di attrezzare sulla cometa alloggi confortevoli e anche lussuosi per tante persone quante vorranno onorarci del loro favore, e organizzare, quindi, una prolungata gita tra i corpi celesti. Prepareremo un milione di cabine nella coda della cometa (fornite ognuna di acqua calda e fredda, gas, specchio, paracadute, ombrello, ecc.) e ne costruiremo di più se ci verrà dimostrato un congruo incoraggiamento. Avremo saloni da [[biliardo]], salottini per giocare a carte, stanze da musica, piste per il gioco delle bocce, molti teatri spaziosi e biblioteche pubbliche; e sul ponte principale proponiamo un autodromo dotato di una estensione varia di 15 mila chilometri. Pubblicheremo anche dei quotidiani.
===''Una storia di fantasmi''===
Affittai una grande stanza, quasi in cima a Broadway, in un enorme vecchio edificio i cui piani superiori erano rimasti sfitti per anni prima della mia venuta. Quel posto era da lungo tempo in balia della polvere e delle ragnatele, della solitudine e del silenzio. Mi sembrò di muovermi fra le tombe e di disturbare l'intimità dei morti, quella prima sera in cui salii nel mio appartamento. Per la prima volta nella mia vita, un timore superstizioso entrò in me e, quando superai un angolo oscuro della scala e una ragnatela invisibile fece ondeggiare la sua trama inconsistente sul mio viso e vi si appiccicò, fremetti come se avessi incontrato un fantasma.
==Citazioni su Mark Twain==
*Chi lo considera uno dei padri della letteratura americana ha torto per difetto: è uno dei padri della letteratura democratica di ogni latitudine, e uno dei massimi codificatori dell'umorismo come arma insuperabile per prendere le misure al potere, e dopo averle prese, prenderne le distanze. ([[Michele Serra]])
*È insuperabile nella singola frase piantata lì, ed è gigantesco alla distanza. ([[Fabio Genovesi]])
*Mark Twain è immaginabile soltanto in America. Non sappiamo, non lo potremo mai sapere, quello che l'America gli ha tolto. Sappiamo quello che gli hanno dato ''Huckleberry Finn'' e ''Roughing {{Sic|it}}'' e ''The Innocents at Home'' e ''Tom Sawyer'' e l'infinita inettitudine della polizia che non si accorge delle migrazioni dell'Elefante Bianco. Riduciamo a uno solo tutti i suoi libri e diciamo brevemente: «Mark Twain ha composto ''Huckleberry Finn'' in collaborazione con il Mississippi, fiume fangoso dell'America». ([[Jorge Luis Borges]])
*Mi è grato pensare al grande e divino Twain. È l'uomo più grande che avete dalla vostra parte dell'Atlantico. Non scordatevelo. [[Miguel de Cervantes|Cervantes]] era della sua stessa razza. ([[Rudyard Kipling]])
*Se qualche merito eccezionale può vantare Mark Twain nella nostra memoria, è come scrittore; se qualcosa cerchiamo (e troviamo) nei suoi tanti volumi, questo non è precisamente il tragico. Mark Twain – oh, quale riscattato e quasi paradossale assioma! – era un umorista. ([[Jorge Luis Borges]])
*Una volta ho sentito un americano che ha definito così la fede: 'Quella cosa che ci rende in grado di credere cose che sappiamo non essere vere'. Su questo, sono d'accordo con quell'uomo. Lui voleva dire che noi dobbiamo avere una mente aperta, e impedire che un piccolo pezzettino di verità ostacoli il cammino di una verità grande, come una piccola pietra su binario può fare con un treno. Noi cogliamo per prima la piccola verità. Bene! La conserviamo dentro di noi, la apprezziamo; tuttavia non lasciamole credere di essere tutta la verità dell'universo. ([[Abraham Van Helsing]], ''[[Dracula (romanzo)|Dracula]]'')
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Mark Twain, ''Gli innocenti all'estero'', traduzione di Piero Mirizzi, Lerici editori, Milano, 1960.
*Mark Twain, ''Il gatto di Dick Baker'', traduzione di Adria Tissoni, in ''Grandi storie di gatti'', Armenia, 2001.
*Mark Twain, ''Il principe e il povero'', traduzione di Bruno Oddera, Mondadori, Milano, 2014. ISBN 978-88-04-48608-4
*Mark Twain, ''Imprecazioni d'autore. 238 aforismi rabbiosi'', a cura di Romolo Capuano, Nuovi Equilibri, Viterbo, 2007.
*Mark Twain, ''L'umorismo è la nostra salvezza'', traduzione di Benedetto Montefiori e Marco Tueni, Mattioli 1885, Fidenza, 2010. ISBN 978-88-6261-139-8
*Mark Twain, ''L'uomo che corruppe Hadleyburg'', traduzione di Bruno Fonzi, Einaudi.
*Mark Twain, ''La banconota da un milione di sterline e altri racconti'', traduzione di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton.
*Mark Twain, ''Le avventure di Huckleberry Finn'', traduzione di Giuseppe Culicchia, Feltrinelli, Milano, 2005. ISBN 978-88-07-90051-8
*Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Gianni Celati, Biblioteca universale Rizzoli.
*Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Rossana Guarnieri, Fabbri Editori.
*Mark Twain, ''Le avventure di Tom Sawyer'', traduzione di Stella Sacchini, Feltrinelli, Milano, 2016. ISBN 978-88-07-90228-4
*Mark Twain, ''Lettere dalla Terra'', traduzione di Luca Trevisani, Editori Riuniti, Roma, 1982.
*Mark Twain, ''Seguendo l'equatore'', Baldini&Castoldi, Milano, 2014. ISBN 9788868652463
*Mark Twain, ''Una curiosa gita di piacere'', traduzione di Carla Vitaliano, in ''Millemondiestate 1986'', Mondadori, 1986.
*Mark Twain, ''Una storia di fantasmi'', traduzione di Gianni Pilo, in ''Storie di fantasmi'', a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton, 1995.
*Mark Twain, ''Viaggio in paradiso'', traduzione di Maria Celletti Marzano, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2011.
*Mark Twain, ''Wilson lo zuccone'', traduzione di Alberto Tedeschi, Biblioteca Universale Rizzoli.
*Mark Twain, ''Wilson lo svitato'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, 1979.
*{{en}} Mark Twain, ''The Complete Short Stories of Mark Twain'', New York, Bantam Books, 1957
==Voci correlate==
*[[Huckleberry Finn]]
*[[Tom Sawyer]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|s2=en:Author:Mark Twain|s2_lingua=inglese}}
===Opere===
{{Pedia|Le avventure di Tom Sawyer||(1876)}}
{{Pedia|Il principe e il povero||(1881)}}
{{Pedia|Le avventure di Huckleberry Finn||(1884)}}
{{Pedia|La banconota da un milione di sterline||(1893)}}
{{Pedia|Wilson lo zuccone||(1894)}}
{{Pedia|Seguendo l'Equatore||(1897)}}
{{Pedia|L'uomo che corruppe Hadleyburg||(1899)}}
{{Pedia|Lettere dalla Terra||(1962)}}
{{vetrina|22|ottobre|2005|scrittori}}
{{DEFAULTSORT:Twain, Mark}}
[[Categoria:Aforisti statunitensi]]
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[[Categoria:Scrittori di fantascienza statunitensi]]
[[Categoria:Scrittori statunitensi]]
[[Categoria:Umoristi statunitensi]]
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Hermann Hesse
0
1809
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2022-07-25T14:36:51Z
Spinoziano
2297
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text/x-wiki
[[File:Hermann Hesse 2.jpg|thumb|Hermann Hesse]]
{{Premio|Nobel|la letteratura ('''1946''')}}
{{indicedx}}
'''Hermann Hesse''' (1877 – 1962), scrittore e poeta tedesco naturalizzato svizzero.
==Citazioni di Hermann Hesse==
*[[Arte]] significa: dentro a ogni cosa mostrare Dio.<ref name=KleinEWagner>Da ''Klein e Wagner''.</ref><ref>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>
*Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi non brama più di essere un albero. Brama di essere quello che è. Questa è la propria casa. Questa è la felicità.<ref>Da ''La natura ci parla'', traduzione di Maria Teresa Giannelli, Mondadori, 2016.</ref>
*[[Destino]] e [[carattere]] sono due nomi del medesimo concetto.<ref>Da ''La cura'', traduzione di Italo Alighiero Chiusano, Adelphi, Milano, 1979. ISBN 88-459-0346-X</ref>
*{{NDR|Sul protagonista de ''[[L'idiota]]''}} Egli nega, questo mite Idiota, tutta la vita, tutti i pensieri e i sentimenti, tutto il mondo e la realtà degl'altri. Per lui la verità è una cosa tutta diversa che per loro. La loro realtà, per lui, è come un'ombra. Il fatto di vedere e di pretendere una realtà assolutamente nuova fa di lui loro nemico. [...] {{NDR|Egli}} una o più volte si è trovato sulla magica soglia ove si accetta ogni cosa, dove non solo è vero ogni pensiero remoto, ma anche il suo contrario. La sua innocenza è tutt'altro che innocua, e a ragione gl'altri ne hanno terrore. [...] Non che infranga le tavole della legge, ma le gira solo dall'altra parte e ci mostra che sul retro è scritto il contrario.<ref>Da ''Saggi e poesie'', traduzioni di Italo Alighiero Chiusano, Bruno Arzeni, Giaime Pintor, Diego Valeri, Luciano Vischi, Mondadori, Milano, 1965.</ref>
*Già mezza [[Europa]]... è sulla via del caos, ebbra di fanatiche illusioni cammina sull'orlo dell'abisso e canta, canta un inno ebbro come cantava Dmitri Karamasoff<ref>Uno dei personaggi del romanzo ''[[I fratelli Karamazov]]'' di [[Fëdor Dostoevskij]].</ref>. Il [[Borghesia|borghese]] oltraggiato ride di questi canti, ma il santo e il veggente li ascoltano piangendo.<ref>Citato in Robero Sanesi, ''T. S. Eliot'', CEI, Milano.</ref>
*Hanno certamente ragione coloro che definiscono la guerra la condizione primigenia e naturale. Finché l'uomo resta un animale, vive per il combattimento, a spese degli altri, teme e odia il prossimo. – La vita, quindi, è guerra.<ref name=guerra>Da ''Guerra e pace''</ref><ref name=diz/>
*{{NDR|[[Franz Kafka]]}} Il celato sovrano della prosa tedesca.<ref>Citato in [[Klaus Mann]], ''La svolta. {{small|Storia di una vita}}'', traduzione di Barbara Allason, Il Saggiatore, Milano, 1962, p. 106.</ref>
*Il dipingere è meraviglioso, rende più allegri e più pazienti. Dopo non si hanno le dita nere come quando si scrive, ma rosse e blu.<ref>Da ''L'infanzia dell'incantatore'', traduzione di Gianna Ruschena Accatino, Mondadori, Milano, 2004.</ref>
*Il principio di ogni [[arte]] è l'amore; valore e dimensione di ogni arte vengono soprattutto determinati dalle capacità d'amore dell'artista.<ref>Da una recensione del 1914.<!--manca fonte--></ref>
*Il richiamo della [[morte]] è anche un richiamo d'amore. La morte è dolce se le facciamo buon viso, se la accettiamo come una delle grandi, eterne forme dell'amore e della trasformazione.<ref>Da una lettera del 1950 scritta a Montagnola, in Svizzera.<!--manca fonte--></ref>
*Il viaggio fu, in realtà, una delusione, cioè per allora, perché in seguito esso fece maturare i più splendidi frutti.<ref>Da una lettera a [[Romain Rolland]] del 1923; citato in [[Marcello Bartoli]], ''Hesse in India'', ''La Fiera Letteraria'', aprile 1973.</ref>
*Io non credo in quei [[poeta|poeti]] dalle cui menti, si dice, i versi prorompono già compiuti, come dee corazzate. Io so quanta vita interiore e quanto sangue rosso vivo ogni singolo verso genuino deve aver bevuto, prima di poter alzarsi in piedi e camminare da solo.<ref>Da ''Hermann Lauscher'', traduzione di Francesca Ricci, Newton Compton, Roma, 1993.</ref>
*La pace non è una paradisiaca condizione originaria, né una forma di convivenza regolata dal compromesso. La pace è qualcosa che non conosciamo, che soltanto cerchiamo e immaginiamo. La pace è un ideale.<ref name=guerra/><ref name=diz/>
*La piccola [[tavolozza (pittura)|tavolozza]] piena di colori puliti, non mescolati, della più chiara potenza luminosa, era il suo conforto, la sua torre, il suo arsenale, il su libro di preghiere, il suo cannone col quale sparava contro la morte cattiva. La porpora era negazione della morte, il cinabro derisione del disfacimento. Buono era l'arsenale, splendida la sua piccola truppa, radiose risonavano le rapide cannonate. Non serviva a nulla, invano erano tutti gli spari, eppure sparare era un bene, felicità e consolazione, era ancora vita, era ancora trionfo.<ref>Da ''La musica del tramonto'', in ''L'ultima estate di Klingsor'', introduzione di Enrico Groppali, traduzione di [[Ervino Pocar]], Mondadori, Paralleli, Milano, 1992, p. 105. ISBN 88-04-36473-4</ref>
*Negli anni della mia prima giovinezza ho sostato spesso, solo, sulle alte montagne, e il mio occhio indugiava a lungo nella lontananza, nella vaporosa foschia trasfigurante delle ultime delicate alture, dietro alle quali il mondo affondava in un'infinita azzurra bellezza. Tutto l'amore della mia fresca anima bramosa confluiva in una grande nostalgia e si mutava in lacrime, mentre l'occhio beveva con sguardo ammaliato la soavità del lontano azzurro. La vicinanza delle cose patrie mi pareva fredda, dura e chiara, senza alito e mistero; al di là, invece, tutto era accordato su toni soavi, traboccante di melodia, di enigma e di seduzione.<ref>Da ''L'azzurra lontananza'', a cura di L. Guidi Buffarini, traduzione di Luisa Coeta, SugarCo, Milano, 1985.</ref>
*Nella nostra vita frettolosa, assordante, sono maledettamente poche le ore in cui l'anima può diventare [[conoscere se stessi|cosciente di sé stessa]], in cui tace la vita dei sensi e quella dello spirito e l'anima sta senza veli davanti allo specchio dei ricordi e della coscienza.<ref name="NottiInsonni">Da ''Notti insonni'', in ''Il piacere dell'ozio'', a cura di Paola Sorge, Newton Compton, Roma, 1995. ISBN 88-7983-991-8.</ref>
*''Non conosco sulla terra un piacere più puro | del quieto [[riposo]] sul petto della terra, | sui caldi muretti di strade polverose, | quando su di me si dilata il turchino | e sommesso e ridente, anela il mio desio | a un'ignota felicità.''<ref>Da ''Piacere puro'', in ''Dall'Italia e Racconti italiani''; citato in ''Il piacere dell'ozio'', traduzioni di Brunamaria Dal Lago Veneri, Francesca Ricci, Paola Sorge, Mario Specchio, Mirella Ulivieri, Newton Compton, Roma, Tascabili economici, 1995, p. 52. ISBN 88-7983-991-8</ref>
*Parlare: ecco la via più sicura per fraintendere, per rendere tutto piatto e insulso.<ref name=KleinEWagner/>
*Perciò mi sembra che si debba coltivare l'[[regalo|arte del regalare]] anche alle cose belle che ci sono vicine e abituali, l'amore e la venerazione che riserviamo a quelle lontane e remote.<ref>Da ''Il vagabondo'', in ''L'azzurra lontananza'', a cura di L. Guidi Buffarini, traduzione di Luisa Coeta, SugarCo Edizioni 1985.</ref>
*Siamo in pieno inverno, la neve si alterna al föhn e il ghiaccio al fango, i sentieri di campagna sono impraticabili, si è tagliati fuori dal mondo. Il lago, nel gelido mattino, esala bianchi vapori e forma un bordo di ghiaccio fragile come il vetro; ma al primo vento caldo ondeggia di nuovo nero e vivo e verso est diventa azzurro come nelle più belle giornate di primavera.<ref>Da ''Voglia di viaggiare'', in ''Storie di vagabondaggio'', a cura di Mario Specchio, traduzioni di Paola Sorge, Mario Specchio, Francesca Ricci, Newton Compton, Roma, 1991.</ref>
*Solo chi ha necessità di un tocco delicato, sa toccare con [[delicatezza]].<ref name=NottiInsonni/>
*Tutte le cose, anche le meno interessanti o le più brutte, hanno un lato piacevole; bisogna solo volerlo vedere...<ref>Da ''Piccole gioie'', in ''La nevrosi si può vincere'', a cura di Volker Michels, traduzione di Oreste Bramati, introduzione di Enrico Groppali, Mondadori, Milano, 2016, [https://books.google.it/books?id=COnhCwAAQBAJ&pg=PT12#v=onepage&q&f=false p. 12].</ref>
*''Tutti i [[libro|libri]] del mondo | non ti danno la felicità, | però in segreto | ti rinviano a te stesso''.<ref>Da ''Libri'', in ''La felicità'', a cura di Volker Michels, traduzione di Nicoletta Salomon, Mondadori, Milano, 2010.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Gioventù senza Dio]]''}} Un romanzo grandioso, che illumina crudamente lo stato morale del mondo.<ref>Citato in [[Ödön von Horváth]], ''Gioventù senza Dio'', traduzione di Bruno Maffi, Bompiani, Milano, 1974, quarta di copertina.</ref>
{{intestazione2|''Stimatissimo Professore''|Da una lettera a [[Ervino Pocar]] del 1954; citato in Armando Torno, ''Corriere della sera'', 24 novembre 2008, pag. 33|h=4}}
*Stimatissimo Professore, grazie per la sua lettera. Cercherò di rispondere alle sue domande. L'edizione francese non è ancora stata pubblicata. È in preparazione presso la casa editrice Calaman-Lévy di [[Parigi]], rue Auber n. 6, alla quale in caso di bisogno può rivolgersi. Gli inglesi hanno risolto il problema chiamando il libro Magister Ludi.
*Glasperlenspiel è da me inteso proprio nel senso di giuoco. Il fatto che la parola s'incontri anche al plurale, non è assolutamente una contraddizione.
*«Schwan von Boberfeld» è (Il cigno di Boberfeld) è il poeta barocco della Slesia [[Martin Opitz|Opitz]].
*In molti conventi vengono chiamati Dormente sia i dormitori che i passaggi o corridoi tra i dormitori.
==''Aforismi''==
[[File:Hesse Signature.svg|thumb|La firma di Hermann Hesse]]
*A nulla l'uomo rinuncia con più fatica che a un [[vizio]], e pochi vizi sono così ostinati come quello di cui è vittima il [[ladro]]. (p. 53)
*Chi ama come si dovrebbe amare, diventa [[poeta]] ed [[eroe]] per un sorriso, per un cenno, per una parola di colei che ama. (p. 68)
*Chi possiede [[coraggio]] e carattere, è sempre molto inquietante per chi gli sta vicino. (p. 57)
*Ciò che è tesoro e saggezza di un uomo suoni sempre un po' sciocco alle orecchie di un altro. L'[[arte]] della vita sta nell'imparare a soffrire e nell'imparare a sorridere.
*Di una [[storia]] è vero solo quello che l'ascoltatore crede. (p. 54)
*[[Eleonora Duse]]. La sua recitazione, anche quella delle mani, è favolosamente fine, sensibile e trascinante; la sua meravigliosa voce è capace di ogni sfumatura e riesce ad essere commoventemente infantile o far gelare il sangue nelle vene. La sua presenza sul palcoscenico è serrata, flessibile e, in ogni istante, di grande effetto plastico. (p. 36)
*Fa parte delle [[imperfezione|imperfezioni]] e delle rinunce della vita umana il fatto che la nostra [[infanzia]] debba diventarci estranea e cadere nell'oblio, come un tesoro sfuggito a mani che giocavano, e precipitato in un pozzo profondo. (p. 29)
*[[Gesù]] aveva [[Dodicenne|dodici anni]] quando confuse i dottori nel Tempio. Noi tutti, a dodici anni, abbiamo confuso i nostri insegnanti e dottori; eravamo più saggi di loro, più geniali di loro, più coraggiosi di loro. (p. 57)
*Gli [[Inghilterra|inglesi]] sarebbero di gran lunga il primo popolo della terra, se non mancassero loro due virtù elementari e indispensabili per un popolo di cultura: il gusto per la buona cucina e quello per la musica. (p. 82)
*Gran parte dei nostri [[Sogno|sogni]] li viviamo con assai maggiore intensità della nostra esistenza da svegli. (p. 45)
*Il lato diabolico della [[malinconia]] è quello non solo di far ammalare le sue vittime, ma anche di renderle presuntuose e miopi, addirittura quasi superbe.<br />Si crede di essere come [[Atlante (mitologia)|Atlante]] che da solo deve reggere sulle proprie spalle tutti i dolori e gli enigmi del mondo, come se mille altri non sopportassero gli stessi dolori e non vagassero nello stesso labirinto. (p. 39)
*Il [[vino]] mi ama e mi seduce solo fino al punto in cui il suo e il mio spirito si intrattengono in amichevole conversazione. (p. 66)
*Imparare a [[Sofferenza|soffrire]] è difficile. È una cosa che si riscontra più spesso e in forma migliore nelle donne piuttosto che negli uomini. (p. 78)
*In [[Leonardo da Vinci|Leonardo]] come in [[Goethe]] è l'amore il mistero che sta alla base dell'universalità. (p. 36)
*In nessun'altra città come a [[Venezia]], ho trovato una tale unità della vita odierna con la vita che ci parla dalle opere d'arte della sua età aurea e nella quale sole e mare sono più essenziali di tutta la storia. (p. 36)
*L'[[aforisma]] è una sorta di gemma, tanto più preziosa quanto più rara, e godibile solo in dosi minime. (p. 44)
*L'[[Asia]] non è solo un continente, ma un luogo ben definito eppure misterioso, situato da qualche parte fra l'[[India]] e la [[Cina]]. Da lì sono venuti i popoli, le loro dottrine e le loro religioni,; lì sono le radici di tutto il genere umano e le oscure sorgenti di tutte le vite; da lì provengono le immagini degli dèi e le tavole delle leggi. (p. 83-84)
*L'[[asia]]tico dell'Est è molto più pulito dell'[[Europa|europeo]]; dagli [[india]]ni e dai [[Malesia|malesi]] noi abbiamo appreso tutta la nostra moderna pulizia europea. (p. 82)
*L'[[arte]] si è sempre sforzata, in ogni tempo, di fornire all'uomo una voce affinché egli possa esprimere il suo muto desiderio del divino. (p. 65)
*L'eccessivo [[valore]] che diamo ai minuti, la fretta, che sta alla base del nostro vivere, è senza dubbio il peggior nemico del piacere. (p. 60)
*L'uomo che guardo con [[timore]], con speranza, con desiderio, con precise intenzioni e richieste, non è un uomo, ma solo un torbido specchio della mia volontà. (p. 75)
*La [[bellezza]] non rende felice colui che la possiede, ma colui che la può amare e desiderare. (p. 71)
*La [[fede]], così come l'amore, non passa attraverso la ragione. (p. 48)
*La [[politica]] esige i partiti, lo spirito umanitario li vieta. (p. 80)
*La vita delle persone che lavorano è [[Noia|noiosa]]. Interessanti sono le vicende e le sorti dei perdigiorno. (p. 49)
*Le [[Lacrima|lacrime]] sono lo sciogliersi del ghiaccio dell'[[anima]]. E a chi piange, tutti gli angeli sono vicini. (p. 59)
*Le piccole [[Gioia|gioie]], non quelle grandi, ci servono da sollievo e da conforto quotidiano. (p. 79)
*Nei periodi di grandi traversie ci si accorge con stupore che sono di più le persone capaci di morire per degli [[Ideale|ideali]] che quelle disposte a vivere per essi. (p. 80)
*Nella [[musica]] e nell'''actus tragicus'' della ''Passione secondo Matteo'' di [[Johann Sebastian Bach|Bach]], ritrovo ancor oggi la quintessenza di ogni poesia e di ogni espressione artistica. (p. 88-89)
*Nessuno [[Sogno|sogna]] di ciò che non lo riguarda. (p. 57)
*Non è facile avere un bel giardino: è difficile come governare un regno. Ci si deve risolvere ad amare anche le imperfezioni, altrimenti ci si illude. (p. 42)
*Non è un piacere stare a osservare il [[lavoro]] umano quando questo è ancora fatica, maledizione e schiavitù. (p. 81)
*Nulla è più pericoloso e mortale per l'anima che occuparsi continuamente di sé e della propria condizione, della propria solitaria insoddisfazione e debolezza. (p. 43)
*Non si deve dare molto credito agli uomini che parlano dei loro difetti. Taluni si credono perfetti perché non chiedono molto a sé stessi. (p. 68)
*Ognuno ha un suo compito nella vita, ma nessuno quello che egli avrebbe voluto scegliere, delimitare e amministrare. (p. 91)
*Osservando la vita e la natura di [[Francesco d'Assisi]] non si può fare a meno di pensare che quell'uomo deve aver avuto una madre dolcissima. (p. 38)
*Per chi trae diletto da una lingua viva e bella, leggere il ''Decamerone'' {{NDR|[[Giovanni Boccaccio]]}} non è dissimile dal vagare tra alberi in fiore e bagnarsi in acque purissime. (p. 36-37)
*Per tutti, anche per i più fortunati, l'[[amore]] comincia necessariamente con una sconfitta. (p. 41)
*Probabilmente in ogni esistenza ci sono periodi di questo genere: davanti a noi vediamo strade pianeggianti, nessun ostacolo, nessuna nube nel cielo, nessuna pozzanghera sul cammino. Allora ci libriamo imponenti sulla vetta e ci sembra di accorgerci, ogni giorno di più, che caso e fortuna non esistono e che quel presente, e anche parte del futuro, ce li siamo meritati e conquistati, semplicemente perché ci sono toccati in sorte. E sarebbe bene rallegrarsi di questa constatazione perché su di essa è fondata la felicità dei principi azzurri, proprio come la felicità dei [[passero|passeri]] è fondata sul [[letame]], e non dura mai a lungo. (p. 40)
*Quando mi sprofondo in un bel [[libro]], faccio qualcosa di meglio, di più intelligente, di più meritevole di quanto non abbiano fatto da anni tutti i re e i ministri di questo pazzo mondo. Io costruisco là dove loro distruggono; raccolgo là dove loro disperdono; amo Dio là dove loro lo rinnegano e lo crocifiggono. (p. 72)
*Se [[Timore|temiamo]] qualcuno, riconosciamo a costui un [[potere]] su di noi. (p. 57)
*Si ha paura di migliaia di cose, del dolore, dei giudizi, del proprio cuore; si ha paura del sonno, del risveglio, paura della solitudine, del freddo, della follia, della morte. Specialmente di quest'ultima, della morte. Ma sono tutte maschere, travestimenti.<br />In realtà c'è una sola paura: quella di lasciarsi cadere, di fare quel passo verso l'ignoto lontano da ogni certezza possibile... c'è una sola arte, una sola dottrina, un solo mistero: lasciarsi cadere, non opporsi recalcitrando alla volontà di [[Dio]], non aggrapparsi a niente, né al bene né al male. Allora si è redenti, liberi dalla sofferenza, liberi dalla paura. (p. 73)
*Spesso è accaduto che il [[mondo]] venisse accusato di essere cattivo per il semplice fatto che colui che lo condanna ha dormito male o ha fatto [[indigestione]]. Ed è spesso accaduto che il mondo sia stato proclamato benedetto perché colui che lo lodava aveva baciato un momento prima una ragazza. (p. 79)
*Tutti sanno per esperienza che è facile innamorarsi, mentre amare veramente è bello ma difficile. Come tutti i veri valori, l'amore non si può acquistare. Il piacere si può acquistare, l'amore no. (p. 75)
*Un bravo [[artista]] è destinato ad essere infelice nella vita: ogni volta che ha fame e apre il suo sacco, vi trova dentro solo perle. (p. 53)
*Un figlio può prendere dal padre e il naso, gli occhi e perfino l'intelligenza, ma non l'anima. L'anima è nuova ad ogni uomo. (p. 54)
==''Bella è la gioventù''==
===[[Incipit]]===
Persino mio zio Matteo si rallegrò a suo modo nel rivedermi. Quando un giovanotto è stato qualche anno all'estero, e un giorno torna, ed è diventato una persona decente, anche i parenti più circospetti sorridono e gli stringono lieti la mano.<br />La valigetta scura nella quale portavo i miei beni era nuova di zecca, con una buona serratura e cinghie lucenti. Conteneva due abiti puliti, sufficiente biancheria, un paio di stivali nuovi, libri e fotografie, due belle pipe e una piccola pistola. Avevo con me la custodia del violino e uno zaino pieno di cosucce, due cappelli, un bastone e un parapioggia, un mantello leggero e un paio di scarpe di gomma, tutta roba nuova e solida, e, per di più, cuciti nella tasca interna, avevo più di duecento marchi di risparmi e una lettera in cui mi si prometteva per il prossimo autunno un buon impiego all'estero. Portavo dunqueun discreto bagaglio e adesso, così equipaggiato, dopo lungo peregrinare tornavo da signore in quella patria che avevo lasciato come difficile e timido figlio.
===Citazioni===
*Dove si è stati fanciulli tutto è bello e santo. (p. 31)
*Camminare all'aperto, di [[notte]], sotto il cielo silente, lungo un corso d'acqua che scorre quieto, è sempre una cosa piena di mistero, e sommuove gli abissi dell'animo. (p. 37)
*La [[notte]] rimuove l'abituale sensazione di una vita comunitaria; quando non brilla luce, né si ode più voce umana, chi ancora veglia prova un senso di solitudine, e si vede isolato e affidato a sé stesso. (p. 37)
==''Demian''==
===[[Incipit]]===
''Volevo solo cercare di vivere<br>ciò che spontaneamente veniva da me.<br>Perché fu tanto difficile?''<br>Per raccontare la mia storia devo incominciare dal lontano inizio. Dovrei, se mi fosse possibile, risalire ancora più indietro, fino ai primissimi anni della mia infanzia, e di là oltre ancora nelle lontananze della mia origine.<br>I [[poeta|poeti]], quando scrivono romanzi, si comportano come se fossero Dio e potessero abbracciare con lo sguardo la storia di un qualche uomo, come se Dio la narrasse a sé stesso, senza veli, e del tutto veritiera. Io non posso, come non possono gli scrittori. La mia storia però ha per me più importanza di quanta non ne abbia per qualche scrittore la sua; infatti è la mia, la storia di un uomo, non inventato e possibile, non ideale o in qualche modo non esistente, ma di un uomo vero, unico, di un uomo che vive.
{{NDR|Hermann Hesse, ''Demian'', traduzione di Bruna Maria Dal Lago Veneri, Newton Compton, Roma, 1988.}}
===Citazioni===
*Io ero un parto della natura lanciato verso l'ignoto, forse verso qualcosa di nuovo o forse anche verso il nulla, lasciare che si sviluppasse dal profondo, obbedire al mio destino e far mia la sua volontà, questo era il mio compito. (1988)
*L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà. (1988)
*Molte volte avevo fantasticato sul mio futuro, avevo sognato ruoli che mi potevano essere destinati, poeta o profeta o pittore o qualcosa di simile. Niente di tutto ciò. Né io ero qui per fare il poeta, per predicare o dipingere, non ero qui per questo. Tutto ciò è secondario. La vera [[vocazione]] di ognuno è una sola, quella di conoscere se stessi. Uno può finire poeta o pazzo, profeta o delinquente, non è affar suo, e in fin dei conti è indifferente. Il problema è realizzare il suo proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto fino in fondo dentro di sé. (1988)
*Per gli uomini non esiste nessunissimo dovere, tranne uno: cercare se stessi, consolidarsi in sé, procedere a tentativi per la propria via ovunque essa conduca. (1988)
*Quando odiamo un uomo, odiamo nella sua immagine qualche cosa che sta dentro di noi. Ciò che non è in noi non ci mette agitazione. (1988)
*La [[vita]] di ogni uomo è una via verso se stesso, il tentativo di una via, l'accenno di un sentiero. (1988)
*L'amore non era più l'oscuro istinto animale che nella mia angoscia mi era parso da principio, né era la pia e spirituale adorazione che avevo avuto per Beatrice. Era l'uno e l'altra, era più ancora, angelo e Satana, uomo e donna insieme, umanità e bestialità, supremo bene e male estremo. (1988)
*Si deve domandare sempre e sempre dubitare. (2010)
*Soltanto il pensiero vissuto ha valore. (2010)
*Gli uomini di carattere hanno facilmente la peggio nella storia sacra. (2010)
*Chi è veramente assorto nei suoi pensieri è al sicuro. (2010)
*Le persone [[coraggio|coraggiose]] e di carattere riescono sempre sospette agli altri. (2010)
*Ciò che la [[natura]] vuole dall'uomo sta scritto in ognuno, in me e in te. (2010)
*Il Dio dell'Antico e del Nuovo Testamento è un personaggio eccellente, ma non è quello che dovrebbe essere. È il bene, la nobiltà, il bello, è paterno, alto, sentimentale: tutte belle cose, ma nel mondo c'è dell'altro che viene semplicemente attribuito ad diavolo, e tutta questa parte del mondo, questa metà viene soppressa e uccisa col silenzio. Allo stesso modo si esalta Dio come padre di ogni vita, ma non si parla della vita sessuale che pure è fondamento della vita, e se mai, la si dichiara diabolica e peccaminosa. Non ho proprio niente in contrario a che si veneri questo Dio Geova, ma io dico che dobbiamo venerare tutto e considerare sacro il mondo intero, non soltanto la metà ufficiale, artisticamente separata. Accanto al servizio di Dio dovremmo avere anche un servizio del diavolo. A me parrebbe giusto. Oppure si dovrebbe procurarsi un Dio che racchiuda anche il demonio e davanti al quale non si abbia da chiudere gli occhi quando avvengono le cose più naturali del mondo. (2010)
*[...] ognuno di noi deve trovare per conto suo che cosa sia lecito e che cosa sia proibito: proibito per lui. Si può non fare mai alcunché di proibito ed essere tuttavia un grande furfante. E viceversa. A rigore, è questione di comodità. Chi è troppo comodo per pensare da sé ad essere giudice di se stesso si adatta ai divieti quali sono. Facile per lui. Altri sentono invece certi comandamenti dentro di sé e considerano proibite cose che qualunque altro galantuomo fa ogni giorno, mentre sentono lecite altre cose che di solito sono vietate. Ognuno deve essere garante di se stesso. (2010)
==''Il coraggio di ogni giorno''==
===[[Incipit]]===
Non c'è altra via che conduca al compimento e alla realizzazione di sé, se non la rappresentazione quanto più compiuta del proprio essere. "Sii te stesso" è la legge ideale, per un giovane almeno; non c'è altra via che conduca alla verità e allo sviluppo. <br /> Che questo cammino sia reso impervio da innumerevoli ostacoli morali e da altri impedimenti, che il mondo preferisca vederci rassegnati e deboli anziché tenaci: da qui nasce la lotta per la vita per chiunque abbia una spiccata individualità. Perciò ciascuno deve decidere per sé solo, secondo le proprie forze e le proprie esigenze, fino a che punto sottomettersi alle [[convenzioni|convenzioni]], o piuttosto sfidarle. Qualora decida di gettare al vento le convenzioni, le pretese avanzate dalla famiglia, dallo stato, dalla società, deve sapere di farlo a proprio rischio. Non esiste una misura oggettiva del rischio che ciascuno è in grado di assumersi. Ogni eccesso, ogni superamento della propria misura dovrà essere scontato; non è consentito spingersi impunemente oltre né con l'ostinazione né con l'adattamento.
===Citazioni===
*Poiché sono come sono; poiché avverto esigenze e problemi che a tanti altri sembrano essere risparmiati, cosa devo fare per sopportare la vita, malgrado tutto, e farne, per quanto possibile, qualcosa di bello?. (p. 4)
*C'è una virtù che molto amo, l'unica. Essa ha nome tenacia. Delle molte virtù di cui leggiamo nei libri e di cui sentiamo parlare i maestri non so che farmene. E, d'altro canto, tutte le molte virtù che l'uomo si è inventato potrebbero essere raccolte sotto un'unica denominazione. Virtù significa obbedienza. Solo che c'è da chiedersi a chi si obbedisce. Anche la tenacia, infatti, è obbedienza. Ma tutte le altre virtù, tanto amate e lodate, sono obbedienza a leggi che sono state imposte da uomini; soltanto la tenacia non si inchina a queste leggi. Chi è tenace obbedisce infatti a un'altra legge, una legge particolare, assoluta, ente sacra, la legge che ha in sé stesso, il "tenere a se stesso". (p. 68)
*Contro le infamie della vita le armi migliori sono: la forza d'animo, la tenacia e la pazienza. la forza d'animo irrobustisce, la tenacia diverte e la pazienza dà pace. (p. 75)
===[[Explicit]]===
Anche le formiche combattono guerre, anche le api hanno Stati. La tua anima cerca altre vie e quando non riesce a proseguire per te non sboccia al felicità.<br />
==''Il giuoco delle perle di vetro''==
===[[Incipit]]===
In questo libro abbiamo intenzione di registrare il materiale biografico che si è potuto trovare su Josef Knecht, il Ludi Magister Josephus III, come è chiamato negli archivi del Giuoco delle perle di vetro. Non ci nascondiamo che questo tentativo è o sembra un poco in contraddizione con le vigenti norme e consuetudini della vita spirituale. Tanto è vero che uno dei supremi princìpi di questa è la soppressione dell'individualità, l'inserimento possibilmente perfetto della persona singola nella gerarchia dell'autorità pedagogica e delle scienze.
===Citazioni===
*Perciò la musica di un'epoca ordinata è calma e serena e il governo è equilibrato. La musica di un'epoca irrequieta è agitata e truce e il governo è stolto. La musica di uno stato decadente è sentimentale e triste e il governo è in pericolo. (p. 22)
*Non sapevano, invece, che questo ordinamento delle cose non è affatto ovvio, che presuppone una data armonia fra mondo e spirito la quale può sempre essere turbata, che la storia universale non aspira, tutto sommato, a ciò che è desiderabile, bello e ragionevole, ma tutt'al più lo tollera come eccezione; [...]. (p. 142)
*"Se l'Autorità superiore" diceva la regola in quel punto "ti chiama a una carica sappi che ogni avanzamento nella graduatoria delle cariche non è un passo verso la libertà, ma verso il legame. Quanto più alta la carica, tanto più stretto il legame. Quanto più vasto il potere, tanto più rigoroso il servizio. Quanto più forte la personalità, tanto più vietato l'arbitrio." (p. 370)
*Poter addormentarsi quando si è stanchi e poter deporre un peso che si è portato per tanto tempo, è una delizia, è un fatto meraviglioso. Da quando abbiamo scavato la fossa [...] sono stato più lieto e soddisfatto di quanto non lo fossi da molti anni. (p. 516)
===[[Explicit]]===
Della sua vita non c'è altro da narrare; il resto si svolse al di là delle immagini e della storia. Da quel bosco non è uscito più.
==''Il lupo della steppa''==
===[[Incipit]]===
Questo libro contiene le memorie lasciate da quell'uomo che, con una espressione usata sovente da lui stesso, chiamavamo il "lupo della steppa". Non stiamo a discutere se il suo manoscritto abbia bisogno di una prefazione introduttiva; io in ogni caso sento il bisogno di aggiungere ai fogli del ''Lupo della steppa'' alcune pagine dove tenterò di segnare i ricordi che ho di lui. È poca cosa quello che so, e specialmente il suo passato e la sua origine mi sono ignoti. Tuttavia ho avuto della sua persona un'impressione forte e, devo dire, nonostante tutto simpatica.
===Citazioni===
*Haller è uno di quelli che vengono a trovarsi fra due epoche, che hanno perduto ogni protezione e innocenza, uno di quelli che il destino costringe a vivere tutte le ambiguità della vita umana come sofferenza e inferno personale. (p. 55)
*A noi immortali non piace essere presi sul serio, ci piace scherzare. La [[serietà]], caro mio, è una nota del tempo: nasce, te lo voglio confidare, dal sopravvalutare il tempo. Anch'io una volta stimavo troppo il tempo e desideravo perciò di arrivare a cent'anni. Ma nell'eternità, vedi, il tempo non esiste; l'eternità è solo un attimo, quanto basta per uno scherzo. (p. 117)
*Certo per essere religiosi ci vuol tempo, ci vuole anche di più: l'indipendenza dal tempo. Non puoi essere seriamente religioso e vivere contemporaneamente nella realtà magari prendendola sul serio: il tempo, il denaro, il bar dell'Odeon e così via. (p. 120)
*Per ballare ci vogliono qualità che io non avevo assolutamente: allegria, ingenuità, leggerezza, slancio. (p. 143)
*Come sei vigliacco! Chiunque si avvicini a una ragazza rischia di essere [[scherno|deriso]]: questa è la posta. Su, Harry, rischia dunque e alla peggio lasciati deridere. (p. 146)
*L'[[infelicità]] che mi occorre, l'infelicità che vorrei è diversa: è tale da farmi soffrire con avidità e morire con voluttà. Questa è l'infelicità o la felicità che aspetto. (p. 177)
*Ebbene, ogni superiore [[umorismo]] incomincia col non prendere sul serio la propria persona. (p. 211)
*Non è bene che l'umanità sforzi troppo l'intelletto e cerchi di ordinare le cose con l'aiuto della ragione se queste non sono accessibili alla ragione. In tal caso sorgono ideali come quelli degli americani o dei bolscevichi, straordinariamente razionali entrambi, quantunque violentino e depauperino la vita perché la semplificano in un modo troppo ingenuo. (p. 224)
*Come la [[pazzia]], in un certo senso elevato, è l'inizio di ogni sapienza, così la schizofrenia è l'inizio di tutte le arti, di ogni fantasia. (p. 231)
*Così era stata tutta la mia vita, come quelle labbra rigide, così era stato quel poco di felicità e di amore che avevo goduto: un po' di rosso dipinto sul volto di una morta. (p. 251)
*Il buon umore è sempre allegria da [[impiccagione|impiccati]] e, se occorre, lei lo imparerà sulla forca. (p. 256)
*Vedendo il mio sbalordimento Mozart si mise a ridere forte. Dal ridere fece una capriola e si mise a far trilli con le gambe. E m'investiva: "Ehi, giovanotto, ti brucia di sotto? sei crudo, sei cotto? Pensi ai lettori, i biondi e i mori, i divoratori? Pensi al tuo proto, ai redattori, sempre in moto, tra mille furori, aizzanti alla guerra di dentro e di fuori? Oh com'è buffa, la zuffa, baruffa, una truffa! Che ridere! Da smascellarsi, da scompisciarsi! Va' là, credulone, sporco d'inchiostro, ti accendo un moccolo, ti batto il groppone, per spasso, per chiasso. E il diavolo ti porti, nel regno dei morti, per i tuoi rapporti storti, contorti, plagiati ed estorti!"
*Come [[anima e corpo|corpo]] ognuno è singolo, come [[anima e corpo|anima]] mai.
*Tutto era molto bello, tanto la lettura dei vecchi libri quanto l'immersione nell'acqua calda, ma tutto sommato non era stata una giornata di felicità entusiasmante né di gioia raggiante, bensì una di quelle giornate che da parecchio tempo dovrebbero essere per me normali e comuni: giornate moderatamente piacevoli, abbastanza sopportabili, giornate tepide e passabili di un uomo non più giovane e malcontento, giornate senza dolori particolari, senza particolari preoccupazioni, senza crucci veri e propri, senza disperazione, giornate nelle quali si esamina pacatamente, senza agitazioni o timori, la questione se non sia ora di seguire l'esempio di Adalberto Stifter e di esser vittime di una disgrazia facendosi la barba.
*Così nascono, preziosa e fugace schiuma di [[felicità]] sopra il mare della sofferenza, tutte le opere d'arte nelle quali un uomo che soffre si innalza per un momento tanto al di sopra del proprio destino che la sua felicità brilla come un astro e appare a chi la vede come una cosa eterna, come il suo proprio sogno di felicità.
*La [[solitudine]] è indipendenza: l'avevo desiderata e me l'ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri.
*L'uomo avido di potere incontra la sua rovina nel potere, l'uomo bramoso di denaro nel denaro, il sottomesso nella servitù, il gaudente nel piacere. E così il lupo della steppa si rovinò con l'indipendenza.
*Se il mondo ha ragione, se hanno ragione le musiche nei caffè, la gente americana che si contenta di così poco, vuol dire che ho torto io, che sono io il pazzo, il vero lupo della steppa, come mi chiamai più volte, l'animale sperduto in un mondo a lui estraneo e incomprensibile, che non trova più la patria, l'aria, il nutrimento.
*In fondo al cuore sapeva (o credeva di sapere) di non essere veramente un uomo, ma un lupo venuto dalla steppa.
*Esse sono, alla lettera, un viaggio attraverso l'inferno, un viaggio ora angoscioso ora coraggioso attraverso il caos d'un mondo psichico ottenebrato, un viaggio intrapreso con la volontà di attraversare l'inferno, di tener testa al caos, di soffrire il male sino in fondo.
*Ma se per la tua gioia hai bisogno del permesso di altri, sei proprio un povero sciocco.
*Tu avevi in cuore una visione della [[vita]], una fede, un postulato, eri pronto ad agire, a soffrire, a sacrificarti... e poi ti accorgesti a poco a poco che il mondo non chiedeva affatto gesta e sacrifici e cose simili, che la vita non è un poema sublime con personaggi eroici, bensì una buona stanza borghese dove ci si accontenta di mangiare e bere, di prendere il caffè e di far la calza, di giocare a tarocchi e di ascoltare la radio. E chi pretende quelle altre cose, le cose belle ed eroiche, il rispetto dei grandi poeti o la venerazione dei santi è uno sciocco, un Don Chisciotte.
*Infine, pensavo, la vita ha pur sempre ragione, e quando la vita derideva i miei bei sogni, pensavo che i [[sogni]] erano stati sciocchi e avevano torto. Ma era inutile. E siccome avevo gli occhi acuti e le orecchie buone ed ero anche un po' curiosa, osservai attentamente la vita, i vicini, i conoscenti, una cinquantina e più di destini umani, e vidi, Harry, che i miei sogni avevano avuto ragione, mille volte ragione, come i tuoi. La vita invece, la realtà aveva torto.
*Hai ragione tu, lupo della steppa; mille volte ragione, eppure devi perire. Per questo mondo odierno, semplice, comodo, di facile contentatura, tu hai troppe pretese, troppa fame, ed esso ti rigetta perché hai una dimensione in più. Chi vuole vivere oggi e godere la vita non deve essere come te o come me. Chi pretende musica invece di miagolio, gioia invece di divertimento, anima invece di denaro, lavoro invece di attività, passione invece di trastullo, per lui questo bel mondo non è una patria...
*Sempre è stato così e così sarà sempre: il tempo e il mondo, il denaro e il potere apparterrano ai piccoli e ai superficiali, mentre gli altri, i veri uomini, non avranno niente.
*Stia attento, c'è sempre qualcosa da imparare.
*Tutta la vita è così, caro mio, e bisogna prenderla com'è; e chi non è asino ci ride. La gente come lei non ha il diritto di criticare la radio o la vita. Impari prima ad ascoltare! Impari a prendere sul serio quello che merita di essere preso sul serio, e a ridere del rimanente! O ha fatto lei qualche cosa di meglio, qualche cosa di più nobile, di più savio, di più fine? Nossignore, non l'ha fatto. Lei, signor Harry, ha fatto della sua vita la storia di un'orrida malattia, della sua intelligenza una disgrazia.
*Deve imparare ad ascoltare questa maledetta musica della radio della vita, deve rispettare lo spirito che vi si cela e ridere di questo strimpellio. Altro non è richiesto.
*Senza amore di sé neppure l'amore per gli altri è possibile. L'odio per se stessi è esattamente identico al flagrante egoismo, e conduce alla fine al medesimo crudele isolamento, alla medesima disperazione.<ref name="diz">Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
*Per me non esiste più «patria» alcuna e non vi sono più ideali; tutto questo non è che semplice decorazione per i potenti che governano preparando la prossima carneficina.<ref name=diz/>
===[[Explicit]]===
Io non posso e non voglio, beninteso, prescrivere ai lettori come abbiano da intendere il mio racconto. Ne faccia ognuno ciò che risponde e serve al suo spirito! Mi piacerebbe però se molti di loro notassero che la storia del lupo della steppa rappresenta, sì, una malattia e una crisi, ma non verso la morte, non un tramonto, bensì il contrario: una guarigione.
==''Knulp''==
===[[Incipit]]===
All'inizio degli anno '90 il nostro amico Knulp dovette passare diverse settimane in ospedale, e quando venne dimesso si era già a metà febbraio, con un tempaccio spaventoso, così che dopo pochi giorni di vagabondaggio sentì che gli era di nuovo tornata la febbre e dovette pensare a procurarsi un ricovero. Amici non gli erano mai mancati, ed avrebbe trovato accoglienza cordiale in quasi tutti i villaggi dei dintorni. Ma su questo punto era particolarmente orgoglioso, tanto che se accettava qualcosa da un amico, quest'ultimo poteva considerarsi onorato.
{{NDR|Hermann Hesse, ''Tre storie dalla vita di Knulp'', traduzione di Mario Specchio, Marsilio.}}
===Citazioni===
*''Lo stanco vagabondo | è andato al ristorante; | non ha nessuno al mondo | quell'anima vagante''. (da ''Sentori di primavera'')
*''Come fiori sono gli uomini, | anch'essi torneranno | a primavera. | Non saranno più malati | e tutto è perdonato''. (da ''Sentori di primavera'')
*Due persone possono andare d'accordissimo, parlare di tutto ed essere vicine. Ma le loro anime sono come fiori, ciascuno ha la sua radice in un determinato posto e nessuno può avvicinarsi troppo all'altro senza abbandonare la sua radice, cosa peraltro impossibile. I fiori effondano il loro profumo e spargono il loro [[seme]] perché vorrebbero avvicinarsi, ma il fiore non può fare niente perché il seme giunga nel posto giusto; tocca al vento che va e viene come vuole.
*Stare a riflettere e scervellarsi conta poco, perché poi si fa ciò che si pensa, ma ogni passo, in fondo, è senza riflessione, così come lo vuole il cuore.
*Tra gli esseri umani, anche se intimamente uniti, è sempre aperto un abisso che solo l'amore può superare, e anch'esso solo con una passerella d'emergenza.<ref name=diz/>
*Tutti gli uomini sono [[santo|santi]], se prendono veramente sul serio i propri pensieri e le proprie azioni. Chi reputa che una cosa sia giusta deve anche farla.
==''La fine del dottor Knölge''==
===[[Incipit]]===
Il dottor Knölge, un insegnante di ginnasio andato presto in pensione e dedito privatamente a studi di filologia, non sarebbe di certo mai entrato in contatto con i [[vegetarianismo|vegetariani]] e il vegetarianismo se una tendenza all'affanno e ai reumatismi non l'avesse indotto, un bel momento, a seguire una dieta vegetariana. I risultati furono così strepitosi che da allora in poi, ogni anno, lo studioso trascorse alcuni mesi in una casa di cura o una pensione vegetariana, perlopiù nei paesi del Sud; di conseguenza, nonostante la sua avversione verso tutto quanto fosse insolito ed eccentrico, si ritrovò a frequentare ambienti e individui dissimili da lui, le cui rare visite a casa sua, che non riusciva del tutto a evitare, egli non amava affatto.
===Citazioni===
*A un certo punto, dapprima attraverso i giornali, poi direttamente dalla cerchia dei suoi conoscenti, il dottor Knölge apprese dell'importante avvenimento della fondazione della Società vegetariana internazionale, che aveva acquistato un enorme appezzamento di terreno in Asia Minore e invitava tutti i confratelli del mondo, a prezzi modicissimi, a farvi visita come ospiti o per insediarsi in pianta stabile. L'iniziativa era stata promossa da quei gruppi idealisti di vegetariani tedeschi, olandesi e austriaci le cui aspirazioni rappresentavano una sorta di sionismo vegetariano, e miravano quindi ad acquistare, per gli accoliti e apostoli del loro credo, una terra propria con un'amministrazione propria, in una qualche parte del mondo in cui esistessero le condizioni naturali per vivere secondo l'ideale che avevano in mente. Un primo passo era proprio questa fondazione in Asia Minore.
*La maggioranza di questi europei e americani usciti dai consueti binari portava con sé come unico vizio una certa pigrizia tipica di così tanti vegetariani. Essi non volevano né oro né beni di consumo, né potere né divertimenti, ma volevano innanzitutto poter condurre la loro modesta vita senza lavorare e senza essere importunati.
*Qui in Asia Minore tutto sembrava alquanto ragionevole e nulla impossibile. Di quando in quando si vedevano nuovi arrivati che, in preda all'estasi provocata da questa realizzazione dei loro desideri, andavano in giro con visi luminosi e spiritati o con lucide lacrime di gioia, le mani colme di fiori e salutando con il bacio della pace ogni persona che incrociavano.
*Il gruppo che più saltava all'occhio, tuttavia, era quello dei [[frugivoro|frugivori]] puri. Costoro avevano rinunciato a templi, case e organizzazioni di qualsiasi genere e non mostravano altra aspirazione se non quella di diventare sempre più naturali e, per dirla con le loro parole, "avvicinarsi alla terra". Abitavano all'aperto e non mangiavano nulla a eccezione di quel che era possibile cogliere da alberi o cespugli. Disprezzavano oltre ogni dire tutti gli altri vegetariani, e uno di essi dichiarò apertamente al dottor Knölge che mangiare il riso e il pane era una porcheria analoga a quella di mangiare la carne, e che fra un cosiddetto vegetariano che beve latte e un qualsiasi beone non riusciva a scorgere alcuna differenza.
==''La musica del mondo''==
*Per il buon [[lettore]] leggere un libro significa fare la conoscenza dell'indole e del modo di pensare di un estraneo, cercare di comprenderlo e se possibile farselo amico. (n. 615)
*I nemici dei buoni libri e del buon gusto non sono affatto coloro che disprezzano i libri, ma coloro che leggono molto. (n. 627)
*Il compito del poeta non è mostrare delle vie, bensì risvegliare un anelito. (n. 870)
==''Letture da un minuto''==
*Chi ha un forte senso individualistico deve riconoscere che la vita è una lotta tra sacrificio e fierezza, tra il riconoscimento sociale e la salvezza della personalità.
*La tua vita non sarà piatta e scialba se saprai che la tua lotta non avrà successo. Sarà molto più piatta se tu, combattendo per qualcosa di degno e di spirituale, pensi che lo dovresti anche ottenere.
*Ogni essere umano è qualcosa di personale e irripetibile; voler sostituire al posto della coscienza personale una collettiva è già una violenza, e il primo passo verso ogni forma di [[totalitarismo]].
==''Narciso e Boccadoro''==
===[[Incipit]]===
Davanti all'arco d'ingresso, retto da colonnette gemelle, del convento di Mariabronn, sul margine della strada c'era un castagno, un solitario figlio del Sud, che un pellegrino aveva riportato da Roma in tempi lontani, un nobile castagno dal tronco vigoroso; la cerchia de' suoi rami si chinava dolcemente sopra la strada, respirava libera ed ampia nel vento; in primavera, quando intorno tutto era già verde ed anche i noci del monastero mettevano già le loro foglioline rossicce, esso faceva attendere ancora a lungo le sue fronde, poi quando le notti eran più brevi, irradiava di tra il fogliame la sua fioritura esotica, d'un verde bianchiccio e languido, dal profumo aspro e intenso, pieno di richiami, quasi opprimente; e in ottobre, quando l'altra frutta era già raccolta ed il vino nei tini, lasciava cadere al vento d'autunno i frutti spinosi dalla corona ingiallita: non tutti gli anni maturavano; per essi s'azzuffavano i ragazzi del convento, e il sottopriore Gregorio, oriundo del mezzodí, li arrostiva in camera sua sul fuoco del camino.
===Citazioni===
*"Mai più!" diceva imperiosa la sua volontà. "Domani ancora!" supplicava il cuore singhiozzante. (p. 22)
*Di chi era quella voce? Tese l'orecchio, pensò, trovò. Era Narciso. Narciso? E in un attimo, con un colpo brusco, tutto ritornò presente: ricordò, seppe. Oh! mamma, mamma! Montagne di macerie, mari d'oblìo erano rimossi, scomparsi; con superbi occhi azzurri e luminosi la Perduta lo guardò di nuovo, l'ineffabilmente Amata. (p. 49)
*Lo spirito ama ciò che è saldo, formato, vuole poter essere sicuro dei suoi segni, ama ciò che è, non ciò che diviene, il reale e non il possibile. […] Lo spirito non può vivere nella natura, ma solo di fronte ad essa, come suo contrapposto. (p. 57)
*Una delle notti seguenti trovò asilo in un villaggio presso poveri contadini, che non avevano pane ma una zuppa di miglio. Qui l'aspettavano nuove esperienze. La contadina di cui era ospite partorì nella notte e Boccadoro assistette: erano corsi a chiamarlo sul suo pagliericcio, perché prestasse aiuto; in realtà non trovò altro da fare che tenere il lume mentre la levatrice s'affaccendava. Era la prima volta che assisteva a un parto; fissava con occhi ardenti e stupiti il volto della donna e si sentì arricchito a un tratto di una nuova esperienza. Ciò che scorse in quel volto di partoriente parve almeno a lui degno del più vivo interesse. Alla luce della fiaccola di pinastro, mentre osservava con grande curiosità il volto della donna in preda alle doglie, ebbe una rivelazione inattesa: le linee di quel volto contratto che gridava erano ben poco dissimili da quelle ch'egli aveva viste in altri volti di donne nel momento dell'ebbrezza d'amore! l'espressione della grande sofferenza nel volto umano era più violenta e più sfigurante che l'espressione di un grande godimento... ma in fondo non era diversa: lo stesso contrarsi in una specie di smorfia, lo stesso accendersi e spegnersi. Questa rivelazione, che dolore e piacere potessero essere simili come fratelli, lo sorprese in modo strano, senza che ne comprendesse il perché. (p. 123)
*Hai Paura Narciso? Hai orrore, hai veduto qualcosa? Sì reverendo, il mondo è pieno di [[morte]]; essa sta su ogni siepe, dietro ogni albero e non vi giova costruire mura e dormitori e cappelle e chiese, essa guarda dentro dalla finestra e ride e conosce perfettamente ciascuno di voi; nel cuore della notte la sentite ridere dietro le vostre finestre e pronunciare i vostri nomi. Cantate pure i vostri salmi e bruciate per bene le candele sull'altare e recitate i vostri vespri e i vostri mattutini e raccogliete erbe nel laboratorio e raccogliete libri nella biblioteca! Digiuni amico? Ti privi del sonno? Ti aiuterà ben lei, madonna Morte, e ti priverà di tutto, fino alle ossa. (p. 125)
*Le [[osso|ossa]] vogliono staccarsi, non rimarranno con noi. (p. 125)
*[[Amore]] e voluttà gli parevano l'unica cosa che potesse davvero scaldare la vita, e darle un valore. […] L'amore delle donne e il gioco dei sessi stava per lui in cima a tutto e il fondo della sua frequente tendenza alla malinconia e al disgusto aveva origine nell'esperienza di quanto sia instabile e fugace fosse la voluttà. (p. 151)
*Come l'estasi d'amore nel momento della sua massima tensione e felicità è sicura di dover scomparire e morire l'istante appresso, così l'intima solitudine e l'abbandono alla tristezza erano sicuri d'essere ad un tratto inghiottiti dal desiderio, da un nuovo volgersi al lato luminoso della vita. (p 152)
*Tutti erano soddisfatti o affaccendati, avevano interesse, avevano fretta, gridavano, ridevano, si ruttavano in faccia, facevan chiasso, facevan dello spirito, urlavano per due soldi, e tutti stavano bene, tutti erano in regola, soddisfattissimi di sé e del mondo. Porci erano, ah, molto peggio, molto più sozzi dei porci! Anch'egli, è vero, era stato spesso in mezzo a loro e s'era sentito contento fra i suoi simili ed aveva fatto la corte alle ragazze ed aveva mangiato ridendo senza orrore i pesci arrostiti. Ma poi sempre, talora tutt'a un tratto come per incanto, la gioia e la tranquillità l'avevano abbandonato e quell'illusione grassa e corpacciuta era caduta dal suo spirito, quella soddisfazione di sé, quell'importanza e quella calma stagnante dell'anima, e s'era sentito trascinare via nella solitudine e nella fantasticheria tormentata, spinto alla vita vagabonda, alla contemplazione del dolore, della morte, dell'incertezza d'ogni attività, costretto a fissar gli occhi nell'abisso. (p. 160)
*Tutto sfioriva presto, presto era esaurito ogni piacere e nulla rimaneva fuor che ossa e polvere. Ma no, una cosa rimaneva: la Madre eterna, antichissima ed eternamente giovane, col sorriso d'amore triste e crudele. La rivedeva a momenti: gigantesca, con le stelle nei capelli, seduta a sognare sul margine del mondo, coglieva giocando con la mano un fiore dopo l'altro, una vita dopo l'altra e lentamente li lasciava cadere nell'abisso senza fondo. (p. 169)
*Solo la scissione e il contrasto rendono ricca e fiorente una vita. Che sarebbero la ragione e la temperanza senza la conoscenza dell'ebbrezza, che sarebbe il piacere dei sensi, se dietro di esso non stesse la morte, e che sarebbe l'amore senza l'eterna mortale ostilità dei sessi? (p. 174)
*Era proprio così: anche le cose tristi passavano, anche i dolori, le disperazioni, come le gioie, impallidivano, perdevano la loro profondità e il loro valore, fin che veniva un momento in cui non ci si poteva più ricordare cos'era stato a far tanto male. Anche i dolori sfiorivano ed appassivano. (p. 210)
*Nulla aveva consistenza, neppure il [[dolore]]. (p. 211)
*Dall'ultimo foglio tagliò via un pezzo e vi disegnò chiaro, a tratti sobri, il viso di Maria, coi suoi begli occhi e nella bocca un'espressione di rinuncia. Glielo donò. (p. 214)
*Era una cosa terribile essere burlati così dalla vita, c'era da riderne e da piangerne! O si viveva lasciando giocare i propri sensi, succhiando perdutamente al petto dell'antica Madre Eva: allora si gustavano bensì piaceri sublimi, ma nulla salvava dalla caducità; si era allora come un fungo nel bosco, oggi rigoglioso e di colori vivaci, domani marcito. Oppure si cercava di difendersi, ci si chiudeva in un'officina e ci si sforzava a costruire un monumento alla vita fugace: e allora bisognava rinunciare alla vita, allora non si era più che strumenti, allora si serviva bensì l'immortalità, ma intanto ci s'inaridiva e si perdeva la libertà, la pienezza, la gioia della vita. (p. 223)
*Creare, ma non a prezzo della vita! Vivere, ma senza rinunciare alla nobiltà della creazione! Non era dunque possibile? (p. 223)
*Che sarebbe l'amore senza la necessità di nascondersi? Che sarebbe l'amore senza pericolo? (p. 225)
*La bellezza di Elisabetta, così diversa da quella delle donne vagabonde, e delle contadine, aveva attirato fin dal primo giorno l'attenzione di Boccadoro. C'era qualcosa in lei che ancora gli era rimasto ignoto, qualcosa di strano, che lo attraeva violentemente, ma gl'ispirava al tempo stesso diffidenza e perfino dispetto: una grande calma ed innocenza, un'onestà e una purezza, che non eran tuttavia ingenuità; dietro tutta la sua cortesia e il suo decoro si celava una certa freddezza, un orgoglio, per cui quell'innocenza non lo commoveva e non lo disarmava (egli non sarebbe mai stato capace di sedurre una bambina), ma anzi lo eccitava e lo provocava. Non appena la figura di lei gli divenne un poco familiare come immagine intima, sentì il desiderio di rappresentarla, ma non com'era allora, bensì coi tratti ridesti, sensibili e sofferenti, non una piccola vergine ma una Maddalena. Talvolta la sua brama avrebbe voluto vedere quel volto tranquillo, bello ed immobile, contrarsi e sfogliarsi, sia nella voluttà, sia nella sofferenza, e rivelare così il suo segreto. (p. 244<!--146-->)
*L'uomo era davvero creato per condurre una vita regolata, di cui ogni ora ed ogni azione fossero annunciate dalla campana che chiama alla preghiera? L'uomo era davvero creato per studiare [[Aristotele]] e [[Tommaso d'Aquino]], per sapere il greco, per mortificare i propri sensi e per fuggire il mondo? Non era egli creato da Dio con sensi ed istinti, con oscurità sanguigne, con la capacità del peccato, del piacere, della disperazione? (pp. 270-271)
*La semplicità fanciullesca della vita girovaga, la sua origine materna, il suo staccarsi dalla legge e dallo spirito, il suo abbandonarsi al destino, la vicinanza segreta e costante della morte, avevano preso da un pezzo l'anima di Boccadoro, imprimendole il loro marchio profondo. Ma in lui albergavano anche lo spirito e la volontà, egli era un artista, e ciò rendeva la sua vita più ricca e più difficile. Solo la scissione e il contrasto rendono ricca e fiorente una vita. Che sarebbero la ragione e la temperanza senza la conoscenza dell'ebbrezza, che sarebbe il piacere dei sensi, se dietro di esso non stesse la morte, e che sarebbe l'amore senza l'eterna mortale ostilità dei sessi? (p. 281)
*Ma come vuoi morire un giorno, Narciso, se non hai una madre? Senza madre non si può amare. Senza madre non si può morire. (p. 283)
*Non è il nostro compito quello di avvicinarci, così come non si avvicinano fra loro il sole e la luna, o il mare e la terra. Noi due, caro amico, siamo il sole e la luna, siamo il mare e la terra. La nostra méta non è di trasformarci l'uno nell'altro, ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar a vedere ed a rispettare nell'altro ciò ch'egli è: il nostro opposto e il nostro complemento.
*Se allora invece di lanciarti nel mondo tu fossi diventato un [[pensatore]], avresti potuto provocare qualche guaio. Saresti cioè diventato un [[mistica|mistico]]. I mistici sono, per dirla in breve e un po' grossolanamente, quei pensatori che non sanno staccarsi dalle rappresentazioni, quindi non sono per nulla pensatori. Sono artisti segreti: poeti senza versi, pittori senza pennello, musicisti senza note. Ci sono fra loro spiriti nobili e altamente dotati, ma sono tutti, senza eccezione, degli uomini infelici.
*Tu sei un artista, io un pensatore. Tu dormi sul petto della madre, io veglio nel deserto.
===[[Explicit]]===
Poi il malato spalancò gli occhi ancora una volta e fissò a lungo il viso dell'amico. Con gli occhi prese congedo da lui. E con un movimento, quasi tentasse di scuotere la testa, sussurò {{NDR|[[Ultime parole dai libri|Ultime parole]]}}: «Ma come vuoi morire un giorno, Narciso, se non hai una madre? Senza [[madre]] non si può amare. Senza madre non si può morire».<br />Ciò che mormorò ancora in seguito non fu più comprensibile. Le due ultime giornate Narciso rimase seduto al suo letto giorno e notte, e lo guardò spegnersi. Le ultime parole di Boccadoro gli bruciavano nel cuore come fuoco.
==''Pellegrinaggio d'autunno''==
*''Il mio sguardo stupisce, si deve abbassare, | ogni porta chiude il mio cuore | per poter pensare in segreto al prodigio... | tanto sei bella amore!'' (da ''Il villaggio silenzioso'')
*''[[Stoccarda]] è una bella città | Stoccarda è in fondo alla valle | dove le ragazze sono belle ma anche crudeli...'' (da ''Il villaggio silenzioso'')
*''Pieno di amici era il mio mondo | quando chiara era la vita mia; | adesso, che calata è la nebbia | non ne vedo più nemmeno uno''. (da ''Nebbia'')
==''Peter Camenzind''==
===[[Incipit]]===
In principio era il mito. Come il gran Dio aveva portato la poesia nelle anime degli Indiani, dei Greci e dei Tedeschi, lottando per farle giungere alla parola, così seguitava a poetare, giorno dopo giorno, nell'animo di ogni bambino. Non sapevo ancora come si chiamassero il lago e le montagne e i ruscelli della mia patria, ma già vedevo la verdeazzurra levigata distesa del lago, intessuta di piccole luci, stendersi al sole, ed in compatta cerchia attorno ad esso le montagne scoscese, e nelle loro più alte spaccature lucenti macchie di neve e piccole, minuscole cascate; ai loro piedi, i luminosi prati alpini in declivio, coperti da frutteti, capanne e grigie vacche alpine. E poiché la mia povera, piccola anima giaceva immobile e vuota, in attesa, gli spiriti del lago e dei monti vi scrivevano le loro ardite gesta. (1980)
===Citazioni===
*Incominciai anche a capire che i dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci e trasfigurarci. (2010)
*L'uomo si differenzia dal resto della natura soprattutto per una viscida gelatina di [[bugia|menzogne]] che lo avvolge e lo protegge. (1980)
:L'uomo si distingue dal resto della natura soprattutto per uno strato gelatinoso di menzogna che lo veste e lo protegge. (2010)
*A [[Genova]] m'arricchii di un nuovo grande amore. Era il primo pomeriggio d'una giornata limpida e ventosa. Con le braccia appoggiate a un parapetto in muratura, e la città policroma alle mie spalle, ammiravo l'ampia distesa turchina gonfia di vita. Il [[mare]]! L'eterno, immutabile mare mi si precipitava incontro con voce cupa e misteriosa e con un desiderio incompreso e io sentii che una parte di me si legava indissolubilmente per la vita e per la morte all'acqua azzurra e schiumeggiante. (1962, p. 80)
==''Poesie''==
*''Spargi ancora a profusione | su di me i [[giglio|gigli]] pallidi, | grandi gigli dei tuoi canti, rose rosse dei tuoi valzer. | E il respiro intessi greve | del tuo amore, che appassendo | dà profumo e del tuo orgoglio | garofani di fuoco flessuosi''. (Da ''Chopin''<ref>Traduzione di [[Mario Specchio]].</ref>)
*''E vado stanco e impolverato | e dietro a me resta esitante | la giovinezza, china il capo | e non vuol più seguirmi avanti''. (Da ''Fuga di giovinezza''<ref name=tradPintor>Traduzione di [[Giaime Pintor]].</ref>)
*''Ma la sera, quando vengono le tempeste, | in mortale angoscia noi ci chiniamo, mesti, | puntiamo le radici e aspettiamo tremanti | se la morte ci colga oppure passi avanti.'' (Da ''I cipressi di San Clemente''<ref name=tradPintor/>)
==''Siddharta''==
===[[Incipit]]===
Nell'ombra della casa, sulle rive soleggiate del fiume presso le barche, nell'ombra del bosco di Sal, all'ombra del fico crebbe Siddharta, il bel figlio del Brahmino, il giovane falco, insieme all'amico suo, Govinda, anch'egli figlio di Brahmino. Sulla riva del fiume, nei bagni, nelle sacre abluzioni, nei sacrifici votivi il sole bruniva le sue spalle lucenti. Ombre attraversavano i suoi occhi neri nel boschetto di mango, durante i giochi infantili, al canto di sua madre, durante i santi sacrifici, alle lezioni di suo padre, così dotto, durante le conversazioni dei saggi. Già da tempo Siddharta prendeva parte alle conversazioni dei saggi, si esercitava con Govinda nell'arte oratoria, nonché nell'esercizio delle facoltà di osservazione e nella pratica della concentrazione interiore.
===Citazioni===
====Parte prima====
[[File:Vorzugsausgabe der Erstauflage von 1922.JPG|thumb|Copertina della prima edizione di ''Siddharta'' (1922)]]
*Così tutti amavano Siddharta. A tutti egli dava gioia, tutti ne traevano piacere.<br />Ma egli, Siddharta, a se stesso non procurava piacere, non era di gioia a se stesso. (''Il figlio del Brahmino''; p. 35)
*Ma valeva la pena saper tutto questo, se non si sapeva l'uno e il tutto, la cosa più importante di tutte, la sola cosa importante? (''Il figlio del Brahmino''; p. 37)
*«L'anima tua è l'intero mondo»: così vi stava scritto. E vi stava scritto che l'uomo nel sonno, nel profondo sonno, penetra nel proprio Io e prende stanza nell'[[Ātman|Atman]]. (''Il figlio del Brahmino''; p. 37)
*Ma dov'erano i saggi, dove i sacerdoti o i penitenti, ai quali fosse riuscito, non soltanto di conoscerla, questa profondissima scienza, ma di viverla? Dove era l'esperto che sapesse magicamente richiamare dal sonno allo stato di veglia l'esperienza dell'Atman, ricondurla nella vita quotidiana, nella parola e nell'azione? (''Il figlio del Brahmino''; pp. 37-38)
*Eppure era questa che bisognava trovare: scoprire la fonte originaria nel proprio Io, e impadronirsene! Tutto il resto era ricerca, era errore e deviazione. (''Il figlio del Brahmino''; p. 38)
*Amaro era il sapore del mondo. La vita, tormento. Una meta si proponeva Siddharta: diventare vuoto, vuoto di sete, vuoto di desideri, vuoto di sogni, vuoto di gioia e di dolore. Morire a se stesso, non essere più lui, trovare la pace del cuore svuotato, nella spersonalizzazione del pensiero rimanere aperto al miracolo, questa era la sua meta. Quando ogni residuo dell'Io fosse superato ed estinto, quando ogni brama e ogni impulso tacesse nel cuore, allora doveva destarsi l'ultimo fondo delle cose, lo strato più profondo dell'essere, quello che non è più Io: il grande mistero. (''Presso i Samana''; p. 46)
*Mai ho visto un uomo guardare, sorridere, sedere, camminare a quel modo, egli {{NDR|Siddharta}} pensava, così veramente desidero anch'io saper guardare, sorridere, sedere e camminare, così libero, venerabile, modesto, aperto, infantile e misterioso. Così veramente guarda e cammina soltanto l'uomo che è disceso nell'intimo di se stesso. Bene, cercherò anch'io di discendere nell'intimo di me stesso. (''Gotama''; p. 70)
====Parte seconda====
*Obbedire così, non a un comando esterno, ma solo alla voce, essere pronto così, questo era bene, questo era necessario, null'altro era necessario. (''Kamala''; p. 84)
*Tutti sono [[sottomissione|sottomessi]], tutti desiderano essere amici, desiderano obbedire e pensare meno che si può. Bambini son gli uomini. (Siddharta: ''Kamala''; p. 86)
*[...] l'amore si può mendicare, comprare, regalare, si può trovarlo per caso sulla strada, ma non si può estorcere. (Kamala: ''Kamala''; p. 92)
*Siddharta non fa nulla. Siddharta pensa, aspetta, digiuna, ma passa attraverso le cose del mondo come la pietra attraverso l'acqua, senza far nulla, senza agitarsi: viene scagliato, ed egli si lascia cadere. La sua meta lo tira a sé, poiché egli non conserva nulla nell'anima propria, che potrebbe contrastare a questa meta. (Siddharta: ''Kamala''; p. 97)
*A volte percepiva, nella profondità dell'anima, una voce lieve, spirante, che piano lo ammoniva, piano si lamentava, così piano ch'egli appena se ne accorgeva. Allora si rendeva conto per un momento che viveva una strana vita, che faceva cose ch'erano un mero gioco, che certamente era lieto e talvolta provava gioia, ma che tuttavia la vita vera e propria gli scorreva accanto senza toccarlo. Come un [[giocoleria|giocoliere]] coi suoi arnesi, così egli giocava coi propri affari e con gli uomini che lo circondavano, li osservava, si pigliava spasso di loro: ma col cuore, con la fonte dell'essere suo egli non era presente a queste cose. E qualche volta egli rabbrividì a simili pensieri, e si augurò che anche a lui fosse dato di partecipare con la passione di tutto il suo cuore a questo puerile travaglio quotidiano, di vivere realmente, di agire realmente e di godere ed esistere realmente, e non solo star lì a parte come uno spettatore. (''Tra gli uomini-bambini''; pp. 107-108)
*La maggior parte degli uomini, Kamala, sono come una foglia secca, che si libra e si rigira nell'aria e scende ondeggiando al suolo. Ma altri, pochi, sono come stelle fisse, che vanno per un loro corso preciso, e non c'è vento che li tocchi, hanno in se stessi la loro legge e il loro cammino. (Siddharta: ''Tra gli uomini-bambini''; p. 109)
*Oh, non era forse il tempo la sostanza d'ogni pena, non era forse il tempo la sostanza d'ogni tormento e d'ogni paura, e non sarebbe stato superato e soppresso tutto il male, tutto il dolore del mondo, appena si fosse superato il tempo, appena si fosse trovato il modo di annullare il pensiero del tempo? (''Il barcaiolo''; p. 148)
*E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo. Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita. (''Om''; p. 180)
*Quando qualcuno cerca, allora accade facilmente che il suo occhio perda la capacità di vedere ogni altra cosa, fuori di quella che cerca, e che egli non riesca a trovar nulla, non possa assorbir nulla, in sé, perché pensa sempre unicamente a ciò che cerca, perché ha uno scopo, perché è posseduto dal suo scopo. (Siddharta: ''Govinda''; p. 184)
*Ho avuto pensieri, sì, e princìpi, e come! Tante volte ho sentito in me il sapere, per un'ora o per un giorno così come si sente la vita nel proprio cuore. Molti pensieri furono quelli, ma mi sarebbe difficile fartene parte. Vedi, Govinda, questo è uno dei miei pensieri, di quelli che ho trovato io: la saggezza non è comunicabile. La saggezza che un dotto tenta di comunicare ad altri, ha sempre un suono di pazzia.<br />[...]<br />La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. Si può trovarla, si può viverla, si può farsene portare, si possono fare miracoli con essa, ma dirla e insegnarla non si può. (Siddharta: ''Govinda''; pp. 186-187)
*Ho appreso, nell'anima e nel corpo, che avevo molto bisogno del peccato, avevo bisogno della voluttà, dell'ambizione, della vanità, e avevo bisogno della più ignominiosa disperazione, per imparare la rinuncia a resistere, per imparare ad amare il mondo, per smettere di confrontarlo con un certo mondo immaginato, desiderato da me, con una specie di perfezione da me escogitata, ma per lasciarlo, invece, così com'è, e amarlo e appartenergli con gioia. (Siddharta: ''Govinda''; pp. 188-189)
*Le parole non colgono il significato segreto, tutto appare sempre un po' diverso quando lo si esprime, un po' falsato, un po' sciocco, sì, e anche questo è bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d'accordo, che ciò che è tesoro e saggezza d'un uomo suoni sempre un po' sciocco alle orecchie degli altri. (Siddharta: ''Govinda''; p. 190)
*[...] l'amore, o Govinda, mi sembra di tutte la cosa principale. Penetrare il mondo, spiegarlo, disprezzarlo, può essere l'opera dei grandi filosofi. Ma a me importa solo di poter amare il mondo, non disprezzarlo, non odiare il mondo e me; a me importa solo di poter considerare il mondo, e me e tutti gli esseri, con amore, ammirazione e rispetto. (Siddharta: ''Govinda''; p. 192)
===[[Explicit]]===
Profondamente s'inchinò Govinda, sul suo vecchio viso corsero lacrime, delle quali egli nulla sapeva, come un fuoco arse nel suo cuore il sentimento del più intimo amore, della più umile venerazione. Profondamente egli s'inchinò, fino a terra, davanti all'uomo che sedeva immobile e il cui sorriso gli ricordava tutto ciò che egli avesse mai amato in vita sua, tutto ciò che nella sua vita vi fosse mai stato di prezioso e di sacro.
==''Sull'amore''==
===[[Incipit]]===
Fu un inverno lungo e rigido, e il nostro bel fiume della Foresta Nera rimase coperto dal ghiaccio per molte settimane. Non posso dimenticare la strana sensazione, il brivido estatico con cui misi piede sul fiume nella prima mattina di gelo, perché era profondo e il ghiaccio era così limpido che potevo vedere sotto di me, come attraverso una sottile lastra di vetro, l'acqua verde, il fondo sabbioso cosparso di pietre, le piante acquariche fantasticamente intrecciate e di tanto in tanto il dorso scuro di un pesce.
===Citazioni===
*L'amore lo si patisce, ma più lo si patisce con dedizione, più ci rende forti. (p. 21)
*Più è difficile avere una cosa, più la si ama (p. 22)
*Felicità non è l'essere amati. Ogni persona ama se stessa, ma amare questa è felicità. (p. 87)
*Il fatto che ogni amore abbia la sua profonda tragicità non è un buon motivo per amare più. (p. 50)
*L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà più trascinato, ma trascinerà. (p. 50)
*E per me un mondo senza [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] sarebbe ancora più povero di un mondo senza [[Socrate]]. (p. 172)
*La [[felicità]] è amore, nient'altro. Felice è chi sa amare. (p. 174)
*[[Amore]] è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. (p. 174)
*L'[[amore]] è desiderio fattosi saggio; l'amore non vuole avere; vuole soltanto amare. (p. 174)
*Il fondamento di ogni saggezza è questo: la felicità viene solo dall'amore. Se ora dico "Ama il prossimo tuo!", questa è già una falsa dottrina. Forse sarebbe molto più giusto dire: "Ama te stesso come il prossimo tuo!". E forse l'errore originario è stato quello di voler sempre cominciare dal prossimo. (p. 174)
*Per ciascuno l'unica cosa importante al mondo è il suo intimo stesso – la sua anima – la sua capacità d'amare. Se questa è in ordine, allora, che si mangi miglio o si mangi torta, che si portino stracci o gioielli, il mondo è in perfetta sintonia con l'anima, è buono, è in ordine. (p. 175)
*Il male nasce sempre dove l'amore non basta. (p. 184)
*Vale per l'amore ciò che vale per l'arte: chi sa amare soltanto l'immenso è più povero e meschino di chi sa entusiasmarsi per il minimo.<ref>Da ''Sull'amore'', a cura di Volker Michels, traduzione di Bruna Bianchi, Mondadori, Milano, 2012. ISBN 9788852028687</ref>
===[[Explicit]]===
Il richiamo della [[morte]] è anche un richiamo d'amore. La morte è dolce se le facciamo buon viso, se la accettiamo come una della grandi, eterne forme dell'amore e della trasformazione.
==''Taedium vitae''==
*Perché Dio ti ha abbandonato? Dov'è la tua [[giovinezza]]? Non lo so, non lo scoprirò mai. Ma sono domande, ma è ribellione, ma non è più morte. (p. 58)
*La [[coscienza]] dell'identità è una cosa magica, molto gaia a vedersi, e tuttavia inquietante. La si possiede, eppure si può viverne senza, e spesso anzi, se non nella maggior parte dei casi, lo si fa. È meravigliosa, perché annulla il tempo; ed è cattiva, perché nega il progresso. (p. 58)
*Cominciai a pensare a [[Monaco di Baviera|Monaco]] con un testardo desiderio a ogni ora del giorno, come se in quella piacevole città avessi perduto qualcosa di essenziale. E, lentissimamente, quel qualcosa di essenziale prese forma nella mia coscienza, ed era la forma snella e leggiadra della bionda diciannovenne. (p. 64)
*È andato perduto qualcosa che prima c'era nel mondo, un certo quale innocente profumo e fascino d'amore, e non so se potrà ritornare. (p. 76)
==''Vagabondaggio''==
*''Sulla strada polverosa, a tarda sera me ne vado, | ombre di muri cadono oblique, | e tra i sarmenti vedo la luce | della luna su sentiero e ruscello''. (da ''Vagando nella sera'')
*''Quante volte la [[realtà]] in cui vivete | mi ha ridestato e richiamato a sé! | Io stavo in lei deluso ed atterrito | e di nuovo mi sono dileguato''. (da ''Smarrimento'')
*Un giorno verrà la [[pace]] con l'ultima stanchezza, e la [[terra]] madre mi accoglierà in sé. (da ''Il ponte'')
*''Afoso vento notturno negli alberi, scura zigana, | [[mondo]] ricolmo di nostalgia pazza e profumo di poesia, | mondo splendente, di cui sono schiavo eternamente, | dove a me guizzano i tuoi bagliori, dove riecheggia per me la tua voce''. (da ''Mondo splendido'')
*''Alitar di [[Dio]] di quando in quando | cielo in alto, cielo in basso, | luce canta canzoni a mille a mille, | Dio si fa mondo in colori variopinti''. (da ''Magia di colori'')
*Niente è più odioso dei confini, niente è più stupido.
*Patria non è qua o là. Patria è dentro te, o in nessun luogo.
*Non puoi essere vagabondo e artista e contemporaneamente borghese e uomo sano e decoroso. Ti vuoi ubriacare, allora tieniti anche il mal di testa! Se dici di sì alla luce del sole e alle fantasie leggiadre, devi dire sì anche alla sporcizia e al disgusto. Tutto questo è in te, oro e fango, bramosia e pena, riso infantile e paura della morte. Di' a tutto sì, non sottrarti a niente, non tentare di eludere niente.
*E poi di nuovo, come oggi, può divenirmi problematico il fatto che abbia veramente visto, udito, odorato qualcosa o se invece tutto ciò che credo di percepire altro non sia se non l'immagine della mia vita interiore proiettata fuori di me.
*Un albero parla: in me si cela un granello, una scintilla, un pensiero, io sono vita della vita eterna. (1993; da ''Alberi'')
===Da ''Cimitero di campagna''===
*''Su croci oblique pendio e edera, | leggero sole, profumo e canto d'api. || Felici voi che giacete al riparo | stretti al cuore buono della terra''.
*''Soave tesoro di [[pace]] nel grembo della tomba | si culla non più greve di un sogno della notte''.
*''Solo un fumo torbido è il sogno della [[morte]], | e il fuoco della vita sotto vi arde''.
==''Viaggio in India''==
===[[Incipit]]===
Da due ore i moscerini molestano la nave; è molto caldo e l'aspetto tranquillo del Mediterraneo si è dissolto con sorprendente rapidità. Molti temono semplicemente il famigerato caldo del Mar Rosso, la maggior parte dei viaggiatori rientra da brevi vacanze o da visite fatte in patria oppure va all'estero per la prima volta e per tutti loro il ricordo della patria incomincia appena ora ad attenuarsi, mentre l'Oriente li aggredisce con il caldo, la sabbia, le albe precoci e i moscerini, quell'Oriente che essi non amano, quantunque sia proprio lì che guadagnano il loro denaro. Soltanto nel ristorante di seconda classe sono rimasti a far bisboccia alcuni giovani tedeschi, la maggior parte dei passeggeri è già in cabina. Un impiegato sanitario egiziano, che accompagnava la nostra nave da Porto Said, va avanti e indietro di cattivo umore.
===Citazioni===
*In qualche tomba maomettana si ritiene siano sepolti sultani del tempo passato e lì alcuni portali sono così belli e armoniosi come nel migliore stile rinascimentale. Ci si stupisce molto nel trovare questi sepolcri a Sumatra, ma ci si stupisce ancora di più, quando si sente dire che, secondo un'antica leggenda di Palembang, Alessandro Magno sarebbe sepolto qui. Sarebbe arrivato fin qui e qui sarebbe morto. Mi viene in mente la conversazione che un mio amico ha avuto in Italia con un pescatore sul lago Trasimeno. Il pescatore raccontava cose terribili sulla sanguinosa battaglia che il grande generale [[Annibale]] aveva combattuto lì nei tempi andati e quando il mio amico gli chiese contro chi mai avesse combattuto Annibale, l'uomo divenne indeciso, ma poi ricordò, con una certa sicurezza, che s'era trattato di Garibaldi.
*L'inglese [...] è l'unico europeo capace di vivere a contatto con popoli primitivi senza rendersi ridicolo.
*Abbiamo fatto progressi ed è bello pensare che noi, piccola parte dell'umanità, non abbiamo più un assoluto bisogno né del crocifisso sanguinante, né del levigato e sorridente Buddha. Vogliamo avere ragione di questi e anche di altri déi, per imparare a farne a meno. Sarebbe bello comunque se un giorno i nostri figli, cresciuti senza dèi, ritrovassero il coraggio, la gioia e lo slancio interiore per erigere monumenti e simboli della loro interiorità così limpidi, così grandi e così chiari.
*I popoli oppressi dei Tropici stanno alla nostra civilizzazione come creditori di diritti antichi ed irrinunciabili, alla stessa maniera della classe operaia in Europa.
*In tutto l'[[Oriente e occidente|Oriente]] si respira religiosità, quanto in tutto l'[[Oriente e occidente|Occidente]] si respira ragione e tecnica. Primitiva ed esposta a ogni evento appare la vita spirituale dell'occidentale, in confronto con la religiosità protetta, coltivata e piena di fiducia dell'uomo asiatico, sia buddhista, maomettano o altro.
*[...] che la religione, o il suo surrogato, sia ciò che profondamente ci manca, non mi è mai risultato così amaramente chiaro come fra i popoli dell'Asia.
==[[Incipit]] di alcune opere==
[[File:Hermann Hesse.jpg|thumb|Ritratto di Hermann Hesse del 1905]]
=== ''Animo infantile'' ===
Talvolta operiamo, andiamo e veniamo, facciamo questo e quello e tutto è facile, lieve e, direi, senza impegno, quasi che tutto potesse anche essere diverso. E talvolta, in ore diverse, nulla è più facile e senza impegno, e ogni respiro è condizionato da forze possenti, grevi di ogni destino. Le azioni della nostra vita che noi chiamiamo buone e di cui ci è facile raccontare, sono quasi tutte di quella "facile" specie e le dimentichiamo facilmente. Altre, di cui ci costa fatica parlare, non le dimentichiamo più, sono in un certo senso più nostre di altre e le loro ombre ricadono lunghe su tutti i giorni della nostra esistenza.
===''Farfalle''===
Tutto il visibile è espressione, tutta la [[natura]] è immagine, è linguaggio e colorato geroglifico. Nonostante una [[scienza]] della natura molto evoluta, oggi non siamo affatto ben preparati, né educati ad una corretta osservazione e, rispetto alla natura, ci troviamo piuttosto sul piede di guerra. Altri tempi, forse tutti i tempi e tutte le epoche antecedenti la conquista della terra da parte della tecnica e dell'[[industria]], hanno avuto sensibilità e comprensione per il magico linguaggio dei segni della natura e sapevano decifrarlo in modo più semplice e innocente di noi. Questa sensibilità non era assolutamente qualcosa di sentimentale, il rapporto sentimentale dell'uomo con la natura, è un fatto recente sì, forse scaturito dalla nostra cattiva [[coscienza]] nei confronti della natura.
===''Gertrud''===
Se dall'esterno percorro con lo sguardo la mia vita, essa non appare particolarmente felice. Meno che mai mi è possibile, tuttavia, giudicarla infelice, malgrado ogni errore. Ma infine, è davvero stolto preoccuparsi di felicità e infelicità, giacché a me sembra che farei maggiore difficoltà a privarmi dei giorni più infelici anziché di tutti quelli sereni, Se in una vita umana importa accettare consapevolmente l'ineluttabile, gustare appieno il bene e il male e conquistare oltre al destino esteriore anche uno interiore più autentico e non casuale, la mia vita non è stata né povera né cattiva.
===''Racconti indiani''===
Nell'antica India degli dèi, ancora molti secoli prima della comparsa del Gotama Buddha, il sublime, fu una volta consacrato dai bramini un nuovo re. Questo giovane re godeva dell'amicizia e degli ammaestramenti di due saggi, i quali gli insegnavano a santificarsi con i digiuni, a sottomettere alla volontà le passioni del sangue e a preparare il suo pensiero alla comprensione dell'Unico.<br>Infatti, a quel tempo, vivace era la disputa tra i bramini sulle caratteristiche e i poteri degli dèi, sul reciproco rapporto tra di loro, e di ciascuno di essi con l'Unico. Alcuni pensatori avevano preso a negare l'esistenza degli dèi, volendo che i nomi delle diverse divinità fossero assunti solo come nomi delle parti percettibili dell'invisibile Uno.
===''Rosshalde''===
Quando dieci anni prima, Johann Veraguth l'aveva comprata ed era andato ad abitarvi, Rosshalde era una vecchia residenza signorile con i sentieri del giardino invasi dall'erba, le panchine coperte di muschio, gradini pieni di crepe e un parco abbandonato divenuto impenetrabile. Su quella proprietà di forse otto iugeri non c'erano altre costruzioni se non la bella casa padronale, un po' malandata, con la stalla e, nel parco, un piccolo padiglione a forma di tempio, il cui portale pendeva sghembo dai cardini deformati e sulle cui pareti un tempo tappezzate di seta azzurra crescevano muschio e muffa.
===''Sotto la ruota''===
Joseph Giebenrath, mediatore e agente di commercio, non si distingueva dai suoi concittadini per nessuna virtù e per nessun pregio particolare. Come loro era tarchiato e robusto, dotato di un discreto senso commerciale unito a una sincera, congenita venerazione per il denaro; e come loro possedeva una villetta con giardino, una tomba di famiglia al cimitero e una devozione alquanto spregiudicata che con l'andar del tempo aveva finito col mostrar la corda, il debito rispetto per il Signore Iddio e per l'autorità costituita e una sottomissione cieca ai ferrei comandamenti del decoro borghese.
==Citazioni su Hermann Hesse==
*Come lirico, Hesse è sulla linea di quel romanticismo minore che in Germania è stato fecondo di opere pure se non di altissima poesia. Dopo le ultime esperienze di [[Rainer Maria Rilke|Rilke]] e di [[Stefan George|George]], e le tendenze più moderne del dopoguerra, l'arte di Hesse non sembra certo indicare nuove vie. Egli è tuttavia considerato un maestro dalle nuove generazioni che soprattutto apprezzano la rara leggerezza del suo stile e il forte equilibrio interiore che è alla base di ogni sua opera. ([[Giaime Pintor]])
*Come pochi altri ha compendiato nella sua opera slanci e fughe del nostro tempo: amato qualche anno fa a destra, non dispiace alla sinistra ed è gradito a coloro che si dedicano alla ricerca spirituale. In lui convissero – notò [[Ladislao Mittner]] [...] – pietismo e buddismo; nelle sue pagine si trova la religione che nasce da un simile connubio, capace di riflettere le tendenze senza offenderle. ([[Armando Torno]])
*Hesse, il poeta del viaggio interiore, raggiunge i suoi toni più alti nel dipingere le sensazioni, le visioni irreali e psichedeliche tipiche di uno stato percettivo ad alto livello provocato da droghe e allucinogeni. Può sorgere la curiosità se anche Hesse abbia provato in India la «divine plant» di cui fecero uso [[Aldous Huxley|Huxley]] e [[Henri Michaux|Michaux]]. ([[Marcello Bartoli]])
*Il grande scrittore tedesco, ormai noto a tutti per i suoi libri ispirati verso una riconquista dell'io, viveva già questa crisi nei primi decenni del '900, una crisi che lo tormentò per tutta la vita. ([[Marcello Bartoli]])
*Pregiatissimo Dr. Hesse, innanzitutto la ringrazio di cuore per le righe gentili e le faccio i miei migliori auguri per la sua salute. Per quanto riguarda la mia traduzione, mi permetto di approfittare della sua disponibilità per sottoporle alcuni dubbi che mi preoccupano. Dapprima il titolo! Come si deve tradurre ''Glasperlenspiel''? ([[Ervino Pocar]])
*Se [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] era tornato ai primordi della Grecia per ricostruire la gerarchia dei valori, Hesse era un antiautoritario che piaceva alle istituzioni; se [[Oswald Spengler|Spengler]] aveva diagnosticato l'agonia della nostra civiltà, lui scoprì l'Asia. Il Canton Ticino fu la sua vera patria. Lì trovò quanto cercava. Lì è sepolto. ([[Armando Torno]])
===[[Mario Specchio]]===
*C'è in Camenzind una volontà tenace, che bene si attaglia alla sua robusta figura di montanaro, di venire a capo della propria vita e del senso da conferire in un ordine prospettico che trascenda la provvisorietà della vicenda individuale.
*L'«eterna domenica del cuore», il vagabondaggio come affrancamento totale dal mondo e dalle strettoie della società organizzata, la gioia della peregrinazione fine a sé stessa, sono certamente presenti nel giovane Hesse, ma il veleno della condizione moderna, la consapevolezza di uno sfaldamento psicologico dell'individuo conferisce al vagabondo Knulp una inquietudine vibrante, seppure coscientemente sedimentata, ignota ai suoi predecessori romantici.
*Come l'uomo che [[Robert Musil|Musil]] paragonava ad un equilibrista sulla corda, costretto dalla sua stessa condizione di instabilità ad avanzare alla conquista di un nuovo e sempre precario equilibrio, anche i vagabondi di Hesse sono sospinti da un vento che spira dalle cime, stormisce sulle cime degli alberi, un vento che porta – come nel bellissimo capitolo Lago, albero, monte del racconto Vagabondaggio – la voce di Dio che canta, avvolto in un mantello marrone, ma un Dio sconosciuto che non concede soste che non siano pause meridiane, godute con la bruciante ed effimera letizia di un fuoco estivo.
*Liberarsi dalla morale tradizionale significa, per Hesse, emanciparsi dalla schematizzazione precettistica del cristianesimo familiare e ricostruire una morale che tenga conto anche del demoniaco, del disumano.
*''Hybris'' [...] e l'opera di Hesse, scrittore profondamente religioso, è pervasa da una corrente di radicale empietà come solo un'anima religiosa può conoscere; l'empietà di chi è disposto a tutto per possedere la sua anima, disposto anche a perderla se questo è l'unico modo per percorrere la via della salvezza: «il cammino della salvezza non porta a destra né a sinistra, esso conduce nell'intimo del proprio cuore, e solo là è Dio, solo là è la pace».
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Hermann Hesse, ''Aforismi'', a cura di Paola Sorge, Newton Compton, Roma, 1994. ISBN 88-7983-315-4
*Hermann Hesse, ''Animo infantile'', traduzione di Maria Teresa Mandalari, Mondadori, Milano.
*Hermann Hesse, ''Bella è la gioventù'' (''Schön ist die Jugend'', 1916; ''Taedium vitae''; ''Die Verlonunch''), traduzione di Mirella Ulivieri, Newton Compton, Roma, 1992. ISBN 88-1982-003-1
*Hermann Hesse, ''Demian'' (1919), traduzione di Bruna Maria Dal Lago Veneri, Newton Compton, Roma, 1988.
*Hermann Hesse, ''Demian'' (1919), traduzione di Ervino Pocar, Mondadori, Milano, 2010.
*Hermann Hesse, ''Farfalle'', traduzione di Cristina Scassellati, Stampa Alternativa, 1991.
*Hermann Hesse, ''Gertrud'' (1910), traduzione di Maria Pia Crisanaz Palin, Mondadori, Milano.
*Hermann Hesse, ''Il coraggio di ogni giorno'', a cura di Volker Michels, Mondadori, Milano, 1990.
*Hermann Hesse, ''[http://www.dicoseunpo.it/E-BOOK_files/Il%20giuoco%20delle%20perle%20di%20vetro.pdf Il giuoco delle perle di vetro]'' (''Das Glasperlenspiel'', 1943), traduzione di Ervino Pocar, Mondadori, Milano.
*Hermann Hesse, ''Il lupo della steppa'' (''Der Steppenwolf'', 1927), traduzione di Ervino Pocar, Mondadori, Milano, 1999. ISBN 88-04-46035-0
*Hermann Hesse, ''Knulp'' (1915), in ''Storie di vagabondaggio'', a cura di Mario Specchio, traduzioni di Paola Sorge, Mario Specchio, Francesca Ricci, Newton Compton, Roma, 1991.
*Hermann Hesse, ''[https://books.google.it/books?id=tq93JZiwZEUC&pg=PT119#v=onepage&q&f=false La fine del dottor Knölge]'', in ''[https://books.google.it/books?id=tq93JZiwZEUC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false L'arte dell'ozio]'' (''Die Kunst des Müßiggangs'', 1973), traduzione di Luisa Coeta e Anna Martini, Mondadori, Milano, 2013. ISBN 978-88-520-3285-1
*Hermann Hesse, ''La musica del mondo'', a cura di Volker Michels, traduzione di Anna Ruchat, Irene Calabria, Mattia Cattaneo, Melissa Maggioni, Alessia Chiesura, Sonia Guglielmetti, Elisa Maggioni, Gloria Narducci, Fabrizio Nisi, Valeria Sanna, Mondadori, Milano, 2012. ISBN 9788852025174
*Hermann Hesse, ''Letture da un minuto. {{small|Aforismi di un grande moralista}}'', a cura di Volker Michels, traduzione di T. Giannelli, Rizzoli, Milano, 1995. ISBN 88-17-15117-3
*Hermann Hesse, ''Narciso e Boccadoro'' (''Narziß und Goldmund'', 1930), a cura di Ervino Pocar, traduzione di Cristina Baseggio, Mondadori, Milano, 1989.
*Hermann Hesse, ''Pellegrinaggio d'autunno'', in ''Storie di vagabondaggio'', a cura di Mario Specchio, traduzioni di Paola Sorge, Mario Specchio, Francesca Ricci, Newton Compton, Roma, 1991.
*Hermann Hesse, ''Peter Camenzind'' (1904), traduzione di Lydia Magliano, Rizzoli, Milano, 1962.
*Hermann Hesse, ''Peter Camenzind'' (1904), traduzione di Giorgio Quieto, Newton Compton, Roma, 1980.
*Hermann Hesse, ''Peter Camenzind'' (1904), traduzione di Ervino Pocar, Mondadori, 2010.
*Hermann Hesse, ''Poesie'', a cura di Roberto Fertonani, Mondadori, Milano, 1985.
*Hermann Hesse, ''Racconti indiani'', a cura di Brunamaria Dal Lago Veneri e Viviana Finzi Vita, Newton Compton, Roma, 1994.
*Hermann Hesse, ''Rosshalde'' (''Roßhalde'', 1914), traduzione di Viviana Finzi Vita, Newton Compton, Roma, 1980.
*Hermann Hesse, ''Siddharta'' (1922), traduzione di Massimo Mila, Adelphi, Milano, 1994. ISBN 88-459-0184-X
*Hermann Hesse, ''Sotto la ruota'' (''Unterm Rad'', 1906), traduzione di Lydia Magliano, Mondadori, Milano.
*Hermann Hesse, ''Sull'amore'', traduzione e introduzione di Bruna Bianchi, Mondadori, Milano, 1988.
*Hermann Hesse, ''Taedium vitae'', in ''Bella è la gioventù'' (''Schön ist die Jugend'', 1916; ''Taedium vitae''; ''Die Verlonunch''), traduzione di Mirella Ulivieri, Newton Compton, Roma, 1992. ISBN 88-1982-003-1
*Hermann Hesse, ''Vagabondaggio'', in ''Storie di vagabondaggio'', a cura di Mario Specchio, traduzioni di Paola Sorge, Mario Specchio, Francesca Ricci, Newton Compton, Roma, 1991.
*Hermann Hesse, ''Vagabondaggio'', a cura di Mario Specchio, Tascabili Economici Newton, Roma, 1993.
*Hermann Hesse, ''Viaggio in India'' (''Aus Indien'', 1913), a cura di Brunamaria Dal Lago Veneri e Viviana Finzi Vita, Newton Compton, Roma, 1994.
==Altri progetti==
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===Opere===
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Giordano Bruno
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[[Immagine:Giordano Bruno.jpg|thumb|Presunto ritratto di Giordano Bruno]]
'''Filippo ''Giordano'' Bruno''', conosciuto anche come '''Bruno Nolano''' o '''Bruno da Nola''' (1548 – 1600), filosofo e scrittore italiano.
{{Vedi anche|sezione=s|[[Giordano Bruno/Citazioni su Giordano Bruno|Citazioni su Giordano Bruno]]}}
==Citazioni di Giordano Bruno==
*{{NDR|Su [[Enrico III di Francia]]}} Ama la pace, conserva quanto si può in tranquillitade e devozione il suo popolo diletto; non gli piaceno gli rumori, strepiti e fragori d'instrumenti marziali che administrano al cieco acquisto d'instabili tirannie e prencipati de la terra; ma tutte le giustizie e santitadi che mostrano il diritto cammino al regno eterno.<ref>Citato in Davide Dei, ''Atti del processo di Giordano Bruno'', Sellerio, Palermo, 2000, pp. 24-25. ISBN 88-389-1591-1 </ref>
*Chi, perciò, consistendo nel [[luogo]] e nel [[tempo]], libererà le ragioni delle idee dal luogo e dal tempo, si conformerà agli enti divini.<ref group="fonte">Da ''Le ombre delle idee'', a cura di Antonio Caiazza, Spirali, 1988.</ref>
*Colui che vede in se stesso tutte le cose è al tempo stesso tutte le cose.<ref group="fonte">Da ''De imaginum compositione''.</ref>
*[[Dio]] è in ogni luogo e in nessuno, fondamento di tutto, di tutto governatore, non incluso nel tutto, dal tutto non escluso, di eccellenza e comprensione egli il tutto, di defilato nulla, principio generatore del tutto, fine terminante il tutto. Mezzo di congiunzione e di distinzione a tutto, centro ogni dove, fondo delle intime cose. Estremo assoluto, che misura e conchiude il tutto, egli non misurabile né pareggiabile, in cui è il tutto, e che non è in nessuno neanche in se stesso, perché individuo e la semplicità medesima, ma è sé.<ref group="fonte">Da ''De trìplici minimo et mensura'', Francia, 1591, p. 17; citato in [[Domenico Berti]], ''Vita di Giordano Bruno da Nola'', Paravia, Torino, 1868, pp. 122-123.</ref>
*E noi, per quanto ci troviamo in situazioni inique [...] tuttavia serbiamo il nostro invincibile proposito [...] tanto da non temere la morte stessa.<ref group="fonte">Da ''De Monade, numero et figura''; citato in [[Enzo Mazzi]], ''Giordano Bruno: attualità di un'eresia'', Manifestolibri, 2000, p. 37.</ref>
*''Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accipiam.''<ref group="fonte">Citato in K. Schoppe, ''Epistola a Konrad Rittershausen'', in Spampanato 1921, p. 801.</ref><ref>È la frase che Bruno pronunciò, costretto in ginocchio, dopo aver ascoltata la sentenza di condanna l'8 febbraio del 1600.</ref>
:Avete più paura voi ad emanare questa sentenza che non io nel riceverla.<ref group="fonte">Citato in Maurilio Frigerio, ''Invito al pensiero di Giordano Bruno'', Mursia, Milano, 1991, p. 27. ISBN 88-425-1048-3</ref>
:Certamente voi proferite questa sentenza contro me con più timore di quello che io provo nell'accoglierla.<ref group="fonte">Citato nella lettera di [[Caspar Schoppe]] a Konrad Rittershausen, 17 febbraio 1600; in ''Immagini di Giordano Bruno 1600-1725'', a cura di Simonetta Bassi, Procaccini, Napoli, 1996, p. 35.</ref>
:Il timore che provate voi a infliggermi questa pena è superiore a quello che provo io a subirla.<ref group="fonte">Citato in Montanelli 1975, p. 560</ref>
*Ho lottato, è molto; ho creduto nella mia vittoria [...]. È già qualcosa essere arrivati fin qui [...]. Non aver temuto di morire, [...] aver preferito coraggiosa morte a vita imbelle.
:''Pugnavi, multum est; me vincere posse putavi [...]. Est aliquid prodisse tenus [...]. Non timuisse mori, [...] praelatam mortem animosam imbelli vitae.''<ref group="fonte">Da ''De Monade, numero et figura''; citato in [[Giovanni Gentile]], ''Giordano Bruno'', in ''Opere'', Valecchi, Firenze, 1925, p. 297.</ref>
*I [[Filosofo|filosofi]] sono in qualche modo [[Pittore|pittori]] e [[Poesia|poeti]], i poeti sono pittori e filosofi, i pittori sono filosofi e poeti. Donde i veri poeti, i veri pittori e i veri filosofi si prediligono l'un con l'altro e si ammirano vicendevolmente.<ref group="fonte">Da ''De imaginum, signorum et idearum compositione''; citato in Ubaldo Nicola, ''Giordano Bruno pittore'', in Bruno 2005, p. 7.</ref>
*[[Italia]], [[Napoli]], [[Nola]]; quella regione gradita dal Cielo, e posta insieme talvolta a capo e destra di questo globo, governatrice e dominatrice de l'altre generazioni, e sempre da noi et altri stimata maestra e madre di tutte le virtudi, discipline et umanitadi.<ref group="fonte">Citato in Salvatore Tugini, ''Prefazione'', in ''De umbris idearum'', E.S. Mittlerum & filium, Berlino, 1858, [http://books.google.it/books?id=iVouAAAAYAAJ&pg=PR5-IA3#v=onepage&q&f=false p. V].</ref>
*L'amante di Dio, dottore della più alta teologia, professore di cultura purissima e innocente, noto filosofo, accolto e ricevuto presso le prime accademie d'Europa, vincitore dell'ignoranza presuntuosa e persistente, che tuttavia protesta che nelle sue azioni c'è amore per tutti i suoi simili, per i britanni non meno che per gli italiani, per le donne non meno che per gli uomini, per i sovrani non meno che per i prelati.<ref group="fonte">Citato in Montanelli 1975, p. 557</ref><ref>È una definizione che Bruno diede di se stesso agli amici londinesi.</ref>
*La [[sapienza]] ha dunque tre dimore: la prima inedificata, eterna, perché è essa stessa la sede dell'eternità; la seconda, sua primogenita, è questo mondo visibile; la terza, sua secondogenita, è l'anima dell'uomo.<ref group="fonte">Dall'''Oratio valedictoria''; citato in Nicoletta Tirinnanzi, ''Note ai testi'', in Giordano Bruno, ''Dialoghi filosofici italiani'', Mondadori, Milano, 2000, p. 1244. ISBN 88-04-47416-5</ref>
*Non è dunque [[filosofo]] se non chi immagina e riproduce.
:''Non est enim philosophus, nisi qui fingit et pingit.''<ref group="fonte">Da ''Triginta sigillorum explicatio'', sigillo XII.</ref>
*Ogni volta, infatti, che riteniamo che rimanga una qualche [[verità]] da conoscere, un qualche [[bene]] da raggiungere, noi sempre ricerchiamo un'altra verità ed aspiriamo ad un altro bene. Insomma l'indagine e la ricerca non si appagheranno nel conseguimento di una verità limitata e di un bene definito. [...] Nello stesso modo la materia particolare, sia essa corporea o incorporea, non assume mai una struttura definitiva, e non essendo paga delle forme particolari assunte in eterno, aspira nondimeno in eterno al conseguimento di nuove forme.<ref group="fonte">Dalle ''Opere latine''; citato in [[Nuccio Ordine]], ''Postfazione'', in Spampanato 1988, p. [21].</ref>
*Per ciò che si riferisce alle discipline intellettuali possa io tener lontano da me non solo la consuetudine di [[credere]], instillata da maestri e genitori, ma anche quel [[senso comune]] che in molti casi e luoghi (per quanto ho potuto giudicare io stesso) appare colpevole di inganno e di raggiro; possa io tenerli lontani in maniera da non affermare mai nulla, nel campo della filosofia, sconsideratamente e senza ragione; e siano per me ugualmente dubbie tutte le cose, tanto quelle che sono reputate astrusissime e assurde, quanto quelle che sono considerate le più certe ed evidenti, tutte le volte che vengono messe in discussione.<ref group="fonte">Dall'''Epistola dedicatoria a [[Rodolfo II d'Asburgo|Rodolfo II]]'', in ''Articuli centum et sexaginta adversus huius tempestatis mathematicos atque philosophos''; citato in G. Calogero e G. Radetti, ''La professione di fede di Giordano Bruno'', ''La cultura'', gennaio 1963.</ref>
*Venni, tra gli altri io, attratto dal desiderio di visitare la casa della sapienza, ardente di contemplare codesto Palladio, onde non mi vergogno d'aver sopportato la povertà, la malevolenza e l'odio dei miei, le esacrazioni, le ingratitudini di coloro ai quali volli giovare e giovai, gli effetti d'un'estrema barbarie e d'un'avarizia sordidissima; [...]. Per il che non mi duole d'esser incorso in fatiche, dolori, esilio: ché faticando profittai, soffrendo feci esperienza, vivendo esule imparai: ché trovai in breve fatica lunga quiete, in leggera sofferenza gaudio immenso, in un angusto esilio una patria grandissima.<ref group="fonte">Dall'''Oratio valedictoria'', in ''Opere latine''; citato in Nuccio Ordine, ''Postfazione'', in Spampanato 1988, p. [22].</ref>
===Costituti===
*Io dirò la verità, più volte m'è stato minacciato de farmi venire a questo Santo Offitio, et sempre l'ho tenuto per burla, perche io son pronto a dar conto di me. (dal I costituto<ref>I costituti sono le deposizioni davanti al Tribunale dell'Inquisizione di Venezia, ove Giordano Bruno fu tratto in arresto nel 1592.</ref>)
*Io ho nome Giordano della famiglia di Bruni, della città de [[Nola]] vicina a [[Napoli]] dodeci miglia [...] et la professione mia è stata et è di littere et d'ogni scienzia [...] e nacqui, per quanto ho inteso dalli miei, dell'anno '48. (dal I costituto)
*Io stetti in Noli, come ho detto di sopra, circa quattro mesi, insegnando la grammatica a figliuoli e leggendo la Sfera a certi gentilomini; e doppoi me partii de là ed andai prima a Savona, deve stetti circa quindici giorni. (dal II costituto)
*Andai a [[Parigi|Paris]], dove me messi a legger una lezione straordinaria per farmi conoscere e a far saggio di me. (dal II costituto)
*Parlando cristianamente e secondo la teologia e che ogni fidel cristiano e catolico deve creder, ho in effetti dubitato circa il nome di persona del Figliuolo e del Spirito santo, non intendendo queste due persone distinte dal Padre se non nella maniera che ho detto de sopra, parlando filosoficamente. (dal III costituto)
*Quando alla seconda persona io dico che realmente ho tenuto essere in essenzia una con la prima, e cusì la terza; perché essendo indistinte in essenzia, non possono patire inequalità [...] solo ho dubitato come questa seconda persona se sia incarnata [...], ma non ho però mai ciò negato né insegnato. (dal III costituto)
*Io credo che nelle mie opere si troveranno scritte molte cose, quali saranno contrarie alla fede catolica [...] ma però io non ho detto né scritto queste cose ex professo, né per impugnar direttamente la fede catolica, ma fondandomi solamente nelle raggioni filosofiche o recitando le opinion de eretici. (dal IV costituto)
*{{NDR|Interrogato su sue presunte asserzioni che i miracoli di Gesù e degli Apostoli fossero opere magiche}} Che cosa è questa? chi è stato che ha trovato queste diavolerie? Io non ha mai detto tal cosa, né mai mi passò per l'imaginazione tal cosa. (dal IV costituto)
*Quanto a questo io ne ho parlato qualche volta, dicendo che il peccato della carne, parlando in genere, era il minor peccato delli altri. (dal IV costituto)
*Questo non si troverà mai nelle mie parole, né meno nelle mie scritture, perché non ho mai detto né scritto che l'azioni del mondo si governano dal fato e non dalla providenzia divina; anzi ritrovarete nei miei libri che io pongo la providenzia ed il libero arbitrio, da che se comprende, come si dà il libero arbitrio, se oppugna il fato. (dal V costituto)
*Io non tengo per nimico in queste parti alcun altro se non il S.r [[Giovanni Mocenigo|Gioanni Mocenigo]] ed altri suoi seguaci e servitori, dal quale sono stato più gravemente offeso che da omo vivente; perché lui me ha assassinato nella vita, nello onore e nelle robbe. (dal VI costituto)
===Attribuite===
*Bella [[Chiesa cattolica|Chiesa]] è questa governata da ignorantazzi et asini.<ref group="fonte">Dalle deposizioni di Francesco Graziano; citato in Firpo 1998, p. 252.</ref>
*La [[Eucaristia|messa]] è una biastema e una mala cosa, perché in quella il pane non è transubstantiato ne la carne di Christo, come dite voi altri, e come ne la messa si alza su l'ostia, così tu sarai alzato su la forca.<ref group="fonte">Dalle deposizioni di Francesco Graziano; citato in Firpo 1998, p. 264.</ref>
*Questo Papa {{NDR|[[Papa Clemente VIII|Clemente VIII]]}} è un galant'huomo perché favorisce i filosofi e posso ancora io sperare d'essere favorito [...].<ref group="fonte">Dalle deposizioni di [[Giovanni Mocenigo]]; citato in Firpo 1998, p. 248.</ref><ref>[[Ultime parole famose]], poiché Clemente VIII avrebbe disatteso le speranze del Bruno, condannato al rogo sotto il suo pontificato.</ref>
*Sino [[Gesù|Christo]] ha peccato {{NDR|nel [[Getsemani]]}} quando non volse fare la volontà del Padre.<ref group="fonte">Dalle deposizioni di Matteo de' Silvestri; citato in Firpo 1998, p. 263.</ref>
===Errate===
*Verrà un giorno che l'uomo si sveglierà dall'oblio e finalmente comprenderà chi è veramente...
:La citazione è riportata una delle prime volte, priva di fonte, su una pagina web nell'anno 2000<ref>Vedi ''[https://www.culturaesvago.com/mille-aforismi-e-citazioni/citazioni-filosofiche/ Aforismi e citazioni filosofiche]'', ''culturaesvago.com'', 4 giugno 2000.</ref>. Da un articolo su ''L'incontro''<ref>''[https://www.lincontro.news/420-anni-fa-giordano-bruno-al-rogo-lultimo-suo-dialogo/ 420 anni fa Giordano Bruno al rogo. L’ultimo suo dialogo]'', ''lincontro.news'', 17 febbraio 2020.</ref> leggiamo che queste parole sarebbero state rivolte da Bruno prima di andare al rogo a un suo ipotetico discepolo di nome Sagredo. Da una recensione di Giuseppe Iannozzi<ref>Giuseppe Iannozzi, ''[https://www.fantascienza.com/2421/la-futura-scienza-di-giordano-bruno-e-la-nascita-dell-uomo-nuovo La Futura Scienza di Giordano Bruno e la nascita dell'uomo nuovo]'', ''fantascienza.com'', 21 aprile 2002.</ref> si conferma che la citazione è tratta da un testo edito nell'anno 2000<ref>G. Conforto, ''La futura scienza di Giordano Bruno e la nascita dell'uomo nuovo'', Noesis, 2000.</ref>, e che questo testo conterrebbe varie inesattezze sulla vita e le opere del filosofo, nonché interpretazioni soggettive e fuorvianti.
==''Cabala del cavallo pegaseo''==
===[[Incipit]]===
{{centrato|DIALOGO PRIMO<br />Interlocutori:<br />Sebasto, Saulino, Coribante}}
'''Sebasto''': È il peggio che diranno che metti avanti metaffore, narri favole, raggioni in parabola, intessi enigmi, accozzi similitudini, tratti misterii, mastichi tropologie.<br />
'''Saulino''': Ma io dico la cosa a punto come la passa; e come la è propriamente, la metto avanti gli occhi.<br />
'''Coribante''': ''Id est, sine fuco, plane, candide''<ref>"È così, senza trucco, evidentemente, candidamente."</ref>; ma vorrei che fusse cossí, come dite, da dovero.<br />
'''Saulino''': Cossí piacesse alli dei, che fessi tu altro che fuco con questa tua gestuazione, toga, barba e supercilio: come, anco quanto a l'ingegno, ''candide, plane et sine fuco'', mostri a gli occhi nostri la idea della pedantaria.
===Citazioni===
*''O sant'asinità, sant'[[ignoranza]], | Santa stolticia e pia divozione, | Qual sola puoi far l'anime sí buone, | Ch'uman ingegno e studio non l'avanza; | [...] | La santa asinità di ciò non cura; | Ma con man gionte e 'n ginocchion vuol stare, | Aspettando da Dio la sua ventura. | Nessuna cosa dura, | Eccetto il frutto de l'eterna requie, | La qual ne done Dio dopo l'essequie.'' (dal sonetto anteposto alla declamazione, ''In lode dell'asino'')
*Gli uomini più divoti e [[santi]], amatori et exequitori dell'antiqua e nova legge, absolutamente e per particolar privilegio son stati chiamati asini. (dalla declamazione)
*Stolti del mondo son stati quelli ch'han formata la religione, gli ceremoni, la legge, la fede, la regola di vita; gli maggiori asini del mondo (che son quei che, privi d'ogni altro senso e dottrina, e voti d'ogni vita e costume civile, marciti sono nella perpetua pedanteria) son quelli che per grazia del cielo riformano la temerata e corrotta fede, medicano le ferite de l'impiagata religione, e togliendo gli abusi de le superstizioni, risaldano le scissure della sua veste; non son quelli che con empia curiosità vanno, o pur mai andâro perseguitando gli arcani della natura, computâro le vicissitudini de le stelle. (dalla declamazione)
*O dunque forte, vittoriosa e trionfatrice mascella d'un [[asino]] morto, o diva, graziosa e santa mascella d'un polledro defunto, or che deve essere della santità, grazia e divinità, fortezza, vittoria e trionfo dell'asino tutto, intiero e vivente, – asino, pullo e madre, – se di quest'osso e sacrosanta reliquia la gloria ed exaltazion è tanta? [...] Pregate, pregate Dio, o carissimi, se non siete ancora asini, che vi faccia dovenir asini. (dalla declamazione)
*A la [[verità]] nulla cosa è piú prossima e cognata che la scienza; la quale si deve distinguere, come è distinta in sé, in due maniere: cioè in superiore ed inferiore. La prima è sopra la creata verità, ed è l'istessa verità increata, ed è causa del tutto; atteso che per essa le cose vere son vere, e tutto quel che è, è veramente quel tanto che è. La seconda è verità inferiore, la quale né fa le cose vere né è le cose vere, ma pende, è prodotta, formata ed informata da le cose vere, ed apprende quelle non in verità, ma in specie e similitudine: perché nella mente nostra, dove è la scienza dell'oro, non si trova l'oro in verità, ma solamente in specie e similitudine. (Saulino: I dialogo)
*[...] il dotto [[Agostino d'Ippona|Agostino]], molto inebriato di questo divino nettare, nelli suoi Soliloquii testifica che la ignoranza piú tosto che la scienza ne conduce a Dio, e la scienza piú tosto che l'ignoranza ne mette in perdizione. In figura di ciò vuole ch'il redentor del mondo con le gambe e piedi de gli asini fusse entrato in Gerusalemme, significando anagogicamente in questa militante quello che si verifica nella trionfante cittade. (Saulino: I dialogo)
*'''Sebasto''': Dunque, constantemente vuoi che non sia altro in sustanza l'[[anima]] de l'uomo e quella de le bestie? e non differiscano se non in figurazione?<br />'''Onorio''': Quella de l'uomo è medesima in essenza specifica e generica con quella de le mosche, ostreche marine e piante, e di qualsivoglia cosa che si trove animata o abbia anima: come non è corpo che non abbia o piú o meno vivace e perfettamente communicazion di spirito in se stesso. (II dialogo)
*Quindi possete capire esser possibile che molti [[animale|animali]] possono aver più ingegno e molto maggior lume d'intelletto che l'uomo (come non è burla quel che proferì [[Mosè]] del [[serpente|serpe]], che nominò sapientissimo tra tutte l'altre bestie de la terra); ma per penuria d'instrumenti gli viene ad essere inferiore, come quello per ricchezza e dono de medesimi gli è tanto superiore. (Onorio: II dialogo)
*'''Sebasto''': Non volete dunque che sia l'intelligenza universale che muove?<br />'''Onorio''': Dico che la intelligenza efficiente universale è una de tutti; e quella muove e fa intendere; ma, oltre, in tutti è l'intelligenza particulare, in cui sono mossi, illuminati ed intendono; e questa è moltiplicata secondo il numero de gli individui. (II dialogo)
*Con questa. Quella cosa, dicono, o devrà esser vera o falsa. Se è falsa, non può esser insegnata, perché del falso non può esser dottrina né disciplina: atteso che a quel che non è, non può accader cosa alcuna, e perciò non può accader anco d'esser insegnato. Se è vera, non può pure più che tanto essere insegnata: perché o è cosa la quale equalmente appare a tutti, e cossì di lei non può esser dottrina, e per conseguenza non può essere alcun dottore [...]; o è cosa, che altrimente ed inequalmente ad altri ed altri appare, e cossì in sé non può aver altro che opinabilità, e sopra lei non si può formar altro che opinione. (Onorio: II dialogo)
===Citazioni su ''Cabala del cavallo pegaseo''===
*In effetti, fra ''Spaccio'' e ''Cabala'' c'è una diversità su questo punto: nel primo la punta della critica è rivolta anzitutto contro [[Lutero]] e i suoi seguaci, mentre nella seconda è sotto tiro il ciclo ebraico-cristiano nella sua complessità. ([[Michele Ciliberto]])
==''Candelaio''==
[[Immagine:Bruno_Candelaio.jpg|thumb|Frontespizio del ''Candelaio'', 1582]]
===[[Incipit]]===
{{centrato|ATTO PRIMO<br />SCENA I<br />Interlocutori:<br />Bonifacio, Ascanio}}
'''Bonifacio''': Va' lo ritrova adesso adesso, e forzati di menarlo qua. Va', fa', e vieni presto.<br />'''Ascanio''': Mi forzarrò di far presto e bene. Meglio un poco tardi, che un poco male: «''Sat cito, si sat bene''»<ref>"Abbastanza in fretta, se abbastanza bene", motto di [[Marco Porcio Catone|Catone]].</ref>.
===Citazioni===
*Nella tristezza ilare, nell'ilarità triste.
:''In tristitia hilaris, in hilaritate tristis''. (in epigrafe)
*''Voi che tettate di muse da mamma, | e che natate su lor grassa broda | col musso, l'eccellenza vostra m'oda, | si fed'e caritad'il cuor v'infiamma. | Piango, chiedo, mendico un epigramma, | un sonetto, un encomio, un inno, un'oda | che mi sii posta in poppa over in proda, | per farmene gir lieto a tata e mamma | eimè ch'in van d'andar vestito bramo, | oimè ch'i' men vo nudo com'un Bia, | e peggio: converrà forse a me gramo | monstrar scuoperto alla Signora mia | il zero e menchia, com'il padre Adamo, | quand'era buono dentro sua badia. | Una pezzenteria | di braghe mentre chiedo, da le valli | veggio montar gran furia di cavalli.'' (dal sonetto anteposto all'epistola, ''A gli abbeverati nel fonte cavallino'')
*Ricordatevi, Signora, di quel che credo non bisogna insegnarvi: «Il tempo tutto toglie e tutto dà; ogni cosa si muta, nulla s'annichila; è un solo che non può mutarsi, un solo è eterno, e può perseverare eternamente uno, simile e medesmo» (dall'epistola)
*Con questa [[filosofia]] l'animo mi s'aggrandisse, e me si magnifica l'intelletto. Però, qualunque sii il punto di questa sera ch'aspetto, si la mutazione è vera, io che son ne la notte, aspetto il giorno, e quei che son nel giorno, aspettano la notte. (dall'epistola)
*Son tre materie principali intessute insieme ne la presente comedia: l'amor di Bonifacio, l'alchimia di Bartolomeo e la pedanteria di Manfurio. (''incipit'' dell'argumento)
*Messer sì, ben considerato, bene appuntato, bene ordinato. Forse che non ho profetato che questa comedia non si sarrebbe fatta questa sera? Quella bagassa che è ordinata per rapresentar Vittoria e Carubina, ave non so che mal di madre. Colui che ha da rapresentar il Bonifacio, è imbraco che non vede ciel né terra da mezzodì in qua; e, come non avesse da far nulla, non si vuol alzar di letto; dice: – Lasciatemi, lasciatemi, ché in tre giorni e mezzo e sette sere, con quattro o dui rimieri, sarrò tra parpaglioni e pipistregli: sia, voga; voga, sia. (''incipit'' dell'antiprologo)
*L'autore<ref>Giordano Bruno si riferisce a sé stesso.</ref>, si voi lo conoscete, direste ch'ave una fisionomia smarrita: par che sii in contemplazione delle pene dell'inferno, par sii stato alla pressa come le barrette<ref>Le strisce di feltro che si pressano per usarle nella fattura dei cappelli.</ref>: un che ride sol per far come fan gli altri: per il più lo vedrete fastidito e bizzarro, non si contenta di nulla, ritroso come un vecchio d'ottant'anni, fantastico com'un cane ch'ha ricevute mille spellicciate, pasciuto di cipolla. (dall'antiprologo)
*Questa è una specie di tela, ch'ha l'ordimento e tessitura insieme: chi la può capir, la capisca; chi la vuol intendere, l'intenda. Ma non lascierò per questo di avertirvi che dovete pensare di essere nella regalissima città di [[Napoli]], vicino al seggio di Nilo. Questa casa che vedete qua formata, per questa notte servirrà per certi barri, furbi e marioli, – guardatevi, pur voi, che non vi faccian vedovi di qualche cosa che portate adosso: – qua costoro stenderranno le sue rete, e zara a chi tocca<ref>Espressione che significa: "guai a chi perde"; "zara" è un gioco che si fa coi dadi.</ref>. (dal proprologo)
*Questo animale che chiamiamo [[Amore]], per il più suole assalire colui ch'ha poco da pensare e manco da fare. (Bartolomeo: atto I)
*È buon segno quando le cose vanno per la [[mente]]: [[riguardi|guardati]] che la mente non vadi essa per le cose, perché potrebbe rimaner attaccata con qualch'una di quelle, ed il cervello, la sera, indarno l'aspetterebbe a cena. (Gioan Bernardo: atto I)
*I savi vivono per i pazzi, ed i pazzi per i savii. Si tutti fussero signori, non sarebbono signori: cossì, se tutti saggi, non sarebbono saggi, e se tutti pazzi, non sarebbono pazzi. Il [[mondo]] sta bene come sta. (Vittoria: atto II)
*''Erbe, parole e pietre'' son materia di virtù a presso certi filosofi matti ed insensati, li quali, odiati da Dio, dalla natura e dalla fortuna, si vedono morir di fame, lagnarsi senza un poverello quattrino in borsa; per temprar il tossico dell'invidia ch'hanno verso pecuniosi, biasmano l'oro, argento e possessori di quello. Poi quando mi accorgo, ecco che tutti questi vanno come cagnoli per le tavole de ricchi, veramente cani che non sanno con altro che col baiare acquistars' il pane. (Bartolomeo: atto III)
*Il [[Denaro|danaio]] contiene tutte l'altre quattro<ref>Si riferisce ai quattro elementi, che elenca dopo.</ref>: a chi manca il danaio, non solo mancano pietre, erbe e parole, ma l'aria, la terra, l'acqua, il fuoco e la vita istessa. (Bartolomeo: atto III)
*L'uomo, senza l'argento ed oro, è come uccello senza piume, ché chi lo vuol prendere, sel prende, chi sel vuol mangiar, sel mangia. (Bartolomeo: atto IV)
*[[Onore]] non è altro che una stima, una riputazione; però sta sempre intatto l'onore, quando la stima e riputazione persevera la medesima. Onore è la buona opinione che altri abbiano di noi: mentre persevera questa, persevera l'onore. E non è quel che noi siamo e quel [che] noi facciamo, che ne rendi onorati o disonorati, ma sì ben quel che altri stimano, e pensano di noi. (Gioan Bernardo: atto V)
*È forza che gli doni e grazie sien divisi, a fin che l'uno abbi bisogno dell'altro, e, per conseguenza, l'uno ami l'altro. A chi è concesso il meritare, sii negato l'avere; a chi è concesso l'avere, sii negato il meritare. (Ascanio: atto V)
===Citazioni su ''Candelaio''===
*Come avremo modo di osservare seguendo la trama del ''Candelaio'', la scrittura di Bruno è l'abito di un realismo vitalistico e geniale, una sorta di sperimentalimo insofferente, senza riguardi per norme o consuetudini linguistiche, che concede di seguire in ogni direzione la molteplicità naturale del mondo, tanto quello fisico quanto quello del sentimento e dell'ingegno. ([[Antonio Riccardi]])
*Come opera d'arte non è bella, ma è ammirabile per forza d'ingegno. ([[Luigi Settembrini]])
*Cosa è questo primo lavoro? Una commedia, il ''Candelaio''. Bruno vi sfoga le sue qualità poetiche e letterarie. La scena è in Napoli, la materia è il mondo plebeo e volgare, il concetto è l'eterna lotta degli sciocchi e de' furbi, lo spirito è il più profondo disprezzo e fastidio della società, la forma è cinica. È il fondo della commedia italiana dal [[Giovanni Boccaccio|Boccaccio]] all'[[Pietro Aretino|Aretino]], salvo che gli altri vi si spassano, massime l'Aretino, ed egli se ne stacca e rimane al di sopra. Chiamasi ''accademico di nulla accademia, detto il Fastidito''. Nel tempo classico delle accademie il suo titolo di gloria è di non essere accademico. Quel ''fastidito'' ti dà la chiave del suo spirito. La società non gl'ispira più collera; ne ha fastidio, si sente fuori e sopra di essa. ([[Francesco De Sanctis]])
*È stato detto che il ''Candelaio'' è una fosca rappresentazione pessimistica; ma né il Bruno in quanto filosofo può dirsi pessimista, né in questa sua commedia c'è la poesia del pessimismo. E sebbene si usi ora discorrerne come di una possente creazione d'arte, il giudizio del [[Francesco De Sanctis|De Sanctis]] [...] mi pare che, se non in ogni deduzione, nella sua conclusione, debba rimaner saldo, per quel che concerne il ''Candelaio'': un uomo come il Bruno (egli dice) «era destinato a speculare sull'uno e sul medesimo, non certo a fare un'opera d'arte». ([[Benedetto Croce]])
*''Il Candelaio'' costituisce, nell'intera opera di Bruno, l'esempio, fin dalla dimostrazione del genere, del peso e dell'importanza che la letteratura ha per il filosofo: la commedia, anzitutto, con l'amplissima parodia del linguaggio del [[Petrarca]] e del petrarchismo cinquecentesco nel proprologo e nel prologo, quale poi ritornerà nella dedicatoria e nell'argomento degli ''Eroici furori'', a testimonianza di un impegno particolarmente accanito e prolungato del Bruno nei confronti della situazione letteraria contemporanea. ([[Giorgio Bàrberi Squarotti]])
*Il ''Candelaio'' è una commedia scellerata ed infame. ([[Scipione Maffei]])
*Il ''Candelaio'', scritto in un volgare popolaresco ricco di napoletanismi plebei, ma non senza echi della tradizione burlesca rinascimentale ([[Pietro Aretino|Aretino]], [[Francesco Berni|Berni]], ecc.) accanto a moduli parodici della retorica classica, riflette sul piano morale il momento di rottura con l'Ordine, né è da escludere che la composizione ne fosse stata iniziata prima dell'allontanamento dall'Italia. ([[Giovanni Aquilecchia]])
*Il ''Candelaio'' si presenta così come una commedia filosofica, mentre i dialoghi mettono in scena qua e là una filosofia in commedia. In entrambi i casi, il Nolano fa deflagrare gli elementi costitutivi del genere. ([[Nuccio Ordine]])
*Nel 1582, la pubblicazione del ''Candelaio'', una commedia ambientata nella Napoli famelica e corrotta del tardo Cinquecento, gli alienò le simpatie della Corte, della Chiesa e del mondo accademico. Il lavoro era infatti una satira feroce contro il clero, gli eruditi e i pedanti, in cui molti professori della Sorbona credettero di riconoscersi, e forse non avevano torto perché Bruno ebbe per tutta la vita l'uzzolo della provocazione e del litigio. ([[Indro Montanelli e Roberto Gervaso]])
*Scrive molto, Bruno. Ovunque si trovi nel suo eterno peregrinare entra ed esce dalle Università iscrivendosi a volte come allievo, altre come docente, e ovunque si segnala per la vivacità del temperamento e l'ingegno brillante. Né scrive solo di filosofia o sulla mnemotecnica. Scrive anche per il teatro, componendo Il Candelaio. Vi appare un mondo corrotto e violento del quale si ride, ma si ride con l'amarezza che qualche volta noi riserviamo alle satire politiche dei nostri tempi che ci fanno sorridere, ma ci fanno sorridere amaramente. ([[Corrado Augias]])
*Tratti che campeggiano poi nel ''Candelaio'', nel quale è descritta una società senza virtù, senza giustizia, senza pudore e carità. ([[Michele Ciliberto]])
==''Cantus Circaeus''==
[[Immagine:Bruno_Circe_porco1.jpg|thumb|Ricostruzione di un'illustrazione dal ''Cantus Circaeus'': ruota mnemonica]]
===[[Incipit]]===
{{centrato|DIALOGO PRIMO<br />Interlocutori:<br />Circe, Meri}}
'''Circe''': Sole che illumini il tutto. Apollo, inventore del canto, cinto della faretra, arciere potente nello scagliare i dardi, Pizio, ornato di alloro, divinatore, pastore, vate, augure e medico. Febo, roseo, dalla lunga chioma, belcrinito, dorato, splendente, sereno, suonatore di cetra, cantore e rivelatore del vero.
{{NDR|Giordano Bruno, ''Il canto di Circe'', in ''Le ombre delle idee – Il canto di Circe – Il sigillo dei sigilli'', traduzione e note di Nicoletta Tirinnanzi, BUR, Milano, 2008}}
===Citazioni===
*''Per vedere la maga figlia del gran sole, | spingendoti fuori da questi rifugi, | senza ostacoli verrai nel dominio Circeo, | che non è affatto racchiuso entro angusti confini. | Per vedere le belanti pecore e i muggenti buoi, | per vedere i saltellanti padri dei capretti, | tu verrai, e per vedere tutti quanti gli animali del campo, | e tutte le belve della selva. | Con vario ed armonioso canto si leveranno qua e là i volatili nel cielo, | aggirandosi per la terra, sull'onda e nell'aere. | Mentre lasceranno che tu passi indisturbato i pesci del mare, | mantenendosi nel loro naturale silenzio. | Bada però che quando ti accosterai alla dimora, | per ritrovare gli animali domestici: | allora infatti proprio di fronte alle porte ed all'ingresso dell'atrio | facendosi avanti tutto fangoso, | ti correrà incontro il porco, e se per caso gli andrai troppo accosto, | col fango, colle zanne e con gli zoccoli | quello ti morderà, ti sporcherà, ti calpesterà, | e col suo grugnito t'importunerà. | Sulla soglia poi, e nello stesso ingresso dell'atrio, | il genere di bestie latranti che là se ne sta in ozio, | ti sarà molesto per il gran abbaiare, | e terribile per le fauci. | Se per questo non smarrirai il senso, e se neanche i cani si infurieranno, | per timore tu delle loro zanne, quelli del tuo bastone, | quelli non ti morderanno, tu non li picchierai: | sarai libero di passare, né quelli ti saranno di ostacolo. | Superate con solerte industria tutte queste prove, | mentre ti addentri nei luoghi più celati, | ti verrà incontro il solare volatile, il gallo, | per condurti in presenza della figlia del sole.'' (da ''Giordano al libro''; 2008)
*Ecco che sotto una scorza umana sono celati animali ferini. Conviene forse che un'anima bestiale abiti un corpo di uomo come se questo fosse una dimora cieca e ingannevole? Dove sono le leggi che per diritto governano la natura?... Vi scongiuro, per i ministri menzogneri che proteggono il volto degli errori, per l'alta potenza dei custodi che sono presidio della natura, strappando da ciascuno individuo di specie bestiali le sembianze umane, fate sì che questi esseri si mostrino nelle loro figure esteriori e veritiere. (Circe: dialogo I; 2008)
*'''Meri''': Sono scossa dal terrore, mia dea e regina, giacché adesso belve terribili a vedersi ci minacciano.<br />'''Circe''': Avevi paura poco fa?<br />'''Meri''': In verità no. (dialogo I; 2008)
*'''Circe''': Adesso hai dunque meno ragione di preoccuparti.<br />'''Meri''': Com'è possibile?<br />'''Circe''': Questi che adesso vedi (come hai riconosciuto tu stessa) nel loro aspetto di animali bruti e di bestie non sono per niente diversi da quelli che poco fa vedevi come uomini, se non perché ora soltanto hanno reso evidenti quelle unghie, quei denti, quegli aculei e quelle corna che prima celavano. Anzi, voglio che ti sia ben chiaro questo: poiché adesso sono privi di quell'organo che è efficacissimo nel ferire l'intimo stesso degli animi, sono divenuti tutti quanti meno nocivi e temibili.<br />'''Meri''': Quale organo è questo?<br />'''Circe''': La lingua.<br />'''Meri''': Che gli dei mi aiutino, temo più quanto potevano fare che quanto potevano dire.<br />'''Circe''': Mostri dunque meno giudizio. (dialogo I; 2008)
*'''Circe''': Il [[porco]] è infatti un animale A. avaro, B. barbaro, C. coperto di fango, D. duro, E. errante qua e là, F. fetido, G. goloso, H. ha un debole senno, K. Cocciuto, L. lascivo, M. molesto, N. non è buono a nulla, O. ocioso, P. pertinace, Q. querulo, R. rude, S. stolto, T. turgido, V. vile, X. Lunatico, Y. Auricolato, Z. volubile, Ψ. non si dice buono se non quando è morto.<br />'''Meri''': Componendo l'alfabeto porcino, o Circe, hai dimenticato una delle lettere più necessarie.<br />'''Circe''': Non è stato fatto a caso, giacché questa lettera è implicata in tutte le altre come pure sembra essere la lettera delle lettere stesse. Ad uno dunque tutto si riporti, come in tutto è stato riportato uno. A. ingrato, B. immondo, C. irragionevole... (dialogo I; 2008)
*Quella è la stessa razza di barbari che condanna e attacca tutto quanto non intende: così adesso questi [[cane|cani]], vili e smascherati per tali dal loro stesso aspetto, latrano contro tutti gli sconosciuti, anche se vengono con intenti benefici, mentre si fanno più miti con quelli che conoscono, per quanto siano malvagi e scellerati. (Circe: dialogo I; 2008)
===Citazioni su ''Cantus Circaeus''===
*Nel ''Cantus Circaeus'', invece, balza in primo piano quello che è un altro motivo strutturale della «mente» del Nolano: la problematica di ordine morale. ([[Michele Ciliberto]])
==''De gli eroici furori''==
===[[Incipit]]===
<poem>
{{centrato|
DIALOGO PRIMO
Interlocutori:
Tansillo, Cicada
}}
'''Tansillo''': Gli furori, dunque, atti piú ad esser qua primieramente locati e considerati, son questi che ti pono avanti secondo l'ordine a me parso piú conveniente.
'''Cicada''': Cominciate pur a leggerli.
'''Tansillo''': Muse, che tante volte ributtai,
Importune correte a' miei dolori,
Per consolarmi sole ne' miei guai
Con tai versi, tai rime e tai furori,
Con quali ad altri vi mostraste mai,
Che de mirti si vantan ed allori;
Or sia appo voi mia aura, àncora e porto,
Se non mi lice altrov'ir a diporto.
O monte, o dive, o fonte
Ov'abito, converso e mi nodrisco;
Dove quieto imparo ed imbellisco;
Alzo, avvivo, orno il cor, il spirto e fronte,
Morte, cipressi, inferni
Cangiate in vita, in lauri, in astri eterni.
</poem>
===Citazioni===
*La [[poesia]] non nasce da le regole, se non per leggerissimo accidente; ma le regole derivano da le poesie: e però tanti son geni e specie di vere regole, quanti son geni e specie di veri poeti. (Tansillo: parte prima, dialogo I)
*L'amor fa dovenir li vecchi pazzi, e gli giovani savii. (Cicada: parte prima, dialogo I)
*'''Cicada''': Da qua si vede che l'[[ignoranza]] è madre della felicità e beatitudine sensuale; e questa medesima è l'orto del paradiso de gli animali; come si fa chiaro nelli dialogi de la Cabala del cavallo Pegaseo e per quel che dice il sapiente [[Salomone]]: chi aumenta sapienza, aumenta dolore.<br />'''Tansillo''': Da qua avviene che l'amore eroico è un tormento, perché non gode del presente, come il brutale amore; ma e del futuro e de l'absente, e del contrario sente l'ambizione, emulazione, suspetto e timore. Indi dicendo una sera dopo cena un certo de nostri vicini: – Giamai fui tanto allegro quanto sono adesso; – gli rispose Gioan Bruno, padre del Nolano: – Mai fuste piú pazzo che adesso. –<br />'''Cicada''': Volete dunque, che colui che è triste, sia savio, e quell'altro ch'è piú triste, sia piú savio?<br />'''Tansillo''': Non, anzi intendo in questi essere un'altra specie di pazzia, ed oltre peggiore.<br />'''Cicada''': Chi dunque sarà savio, se pazzo è colui ch'è contento, e pazzo è colui ch'è triste?<br />'''Tansillo''': Quel che non è contento, né triste.<br />'''Cicada''': Chi? quel che dorme? quel ch'è privo di sentimento? quel ch'è morto?<br />'''Tansillo''': No; ma quel ch'è vivo, vegghia ed intende; il quale considerando [[bene e male|il male ed il bene]], stimando l'uno e l'altro come cosa variabile e consistente in moto, mutazione e vicissitudine (di sorte ch'il fine d'un contrario è principio de l'altro, e l'estremo de l'uno è cominciamento de l'altro), non si dismette, né si gonfia di spirito, vien continente nell'inclinazioni e temperato nelle voluptadi; stante ch'a lui il piacere non è piacere, per aver come presente il suo fine. Parimente la pena non gli è pena, perché con la forza della considerazione ha presente il termine di quella. Cossí il sapiente ha tutte le cose mutabili come cose che non sono, ed afferma quelle non esser altro che vanità ed un niente; perché il tempo a l'eternità ha proporzione come il punto a la linea. (parte prima, dialogo II)<br />
*In viva [[morte]] morta vita vivo! (Tansillo: parte prima, dialogo II)<br />
*'''Tansillo''': Poneno, e sono, piú specie de furori, li quali tutti si riducono a doi geni: secondo che altri non mostrano che cecità, stupidità ed impeto irrazionale che tende al ferino insensato; altri consisteno in certa divina abstrazione per cui dovegnono alcuni megliori, in fatto, che uomini ordinarii. E questi sono de due specie [...].<br />'''Cicada''': Di questi doi geni quali stimi megliori?<br />'''Tansillo''': Gli primi hanno piú dignità, potestà ed efficacia in sé, perché hanno la divinità; gli secondi son essi piú degni, piú potenti ed efficaci, e son divini. Gli primi son degni come l'asino che porta li sacramenti; gli secondi come una cosa sacra. Nelli primi si considera e vede in effetto la divinità; e quella s'admira, adora ed obedisce; ne gli secondi si considera e vede l'eccellenza della propria umanitade. (parte prima, dialogo III)
*'''Tansillo''': L'eroico ingegno si contenta più tosto di cascar o mancar degnamente e nell'alte imprese, dove mostre la dignità del suo ingegno, che riuscir a perfezione in cose men nobili e basse.<br />'''Cicada''': Certo che meglio è una degna ed eroica morte, che un indegno e vil trionfo.<br />'''Tansillo''': A cotal proposito feci questo sonetto:<br />''Poi che spiegat'ho l'ali al bel desio, | Quanto piú sott'il piè l'aria mi scorgo, | Piú le veloci penne al vento porgo, | E spreggio il mondo, e vers'il ciel m'invio. | Né del figliuol di Dedalo il fin rio | Fa che giú pieghi, anzi via piú risorgo. | Ch'i' cadrò morto a terra, ben m'accorgo, | Ma qual vita pareggia al morir mio?''<ref>Qui Bruno cita il sonetto del poeta [[Luigi Tansillo]], che gli ispirò anche il nome del personaggio (sonetto III, da ''Il Canzoniere'').</ref><br />'''Cicada''': Io intendo quel che dice: basta ch'alto mi tolsi; ma non quando dice: e da l'ignobil numero mi sciolsi, s'egli non intende d'esser uscito fuor de l'antro platonico, rimosso dalla condizion della sciocca ed ignobilissima moltitudine; essendo che quei che profittano in questa contemplazione, non possono esser molti e numerosi.<br />'''Tansillo''': Intendi molto bene. (parte prima, dialogo III)
*[...] non è cosa naturale né conveniente che l'[[infinito]] sia compreso, né esso può donarsi finito: percioché non sarebbe infinito [...]. (Tansillo: parte prima, dialogo IV)
*Ogni amore procede dal vedere: l'amore intelligibile dal vedere intelligibilmente; il sensibile dal vedere sensibilmente. (Tansillo: parte prima, dialogo IV)
*Non è [[armonia]] e [[concordia]] dove è unità, dove un essere vuol assorbir tutto l'essere; ma dove è ordine ed analogia di cose diverse; dove ogni cosa serva la sua natura. (Tansillo: parte prima, dialogo IV)
*Più facilmente determina e condanna chi manco considera. (Tansillo: parte prima, dialogo V)
*'''Cesarino''': Come intendi che la mente aspira alto? verbi grazia, con guardar sempre alle stelle? al cielo empireo? sopra il cristallino?<br />'''Maricondo''': Non certo, ma procedendo al profondo della mente, per cui non fia mistiero massime aprir gli occhi al cielo, alzar alto le mani, menar i passi al tempio, intonar l'orecchie de simulacri, onde piú si vegna exaudito; ma venir al piú intimo di sé, considerando che Dio è vicino, con sé e dentro di sé piú ch'egli medesimo esser non si possa; come quello ch'è anima de le anime, vita de le vite, essenza de le essenze: atteso poi che quello che vedi alto o basso, o incirca (come ti piace dire) degli astri, son corpi, son fatture simili a questo globo in cui siamo noi, e nelli quali non piú né meno è la divinità presente che in questo nostro, o in noi medesimi. (parte seconda, dialogo I)
*Nessuna potenza et appulso naturale è senza gran raggione. (Severino: parte seconda, dialogo IV)
*Accade in color che amano la verità e la bontà [...] s'adirano tanto contro quelli che la vogliono adulterare, guastare, corrompere [...], come son trovati di quelli che si son ridutti sino alla morte, alle pene ed essere ignominiosamente trattati da gli popoli ignoranti e sette volgari. (Severino: parte seconda, dialogo IV)
===Citazioni su ''De gli eroici furori''===
*''Degli eroici furori'' ricorda la ''[[Dante Alighieri#Vita nuova|Vita nuova]]'' di [[Dante Alighieri|Dante]]: una filza di sonetti, ciascuno col suo commento, il quale nella sua generalità è una dottrina allegorica intorno all'entusiasmo e alla ispirazione. ([[Francesco De Sanctis]])
*L'uomo è parte essenziale della natura e la presenza in essa del divino si traduce ineluttabilmente in presenza del divino nell'umano, manifestantesi in quell'eroico furore, in sé sforzo incessante, mai esausto, mai appagato di ricerca della verità. ([[Gabriele La Porta]])
*Questi voli metafisici ricordano da vicino il sapiente indiano che trascende il [[saṃsāra]] e, squarciando il velo di [[Māyā]], diventa puro soggetto della conoscenza. Ma ci sono altre affinità tra la filosofia di Bruno e [[induismo|quella indiana]], per esempio il [[monismo]], la [[reincarnazione|metempsicosi]] o trasformazione palingenetica dell'anima individuale, la concentrazione per giungere alla vita intellettiva e anche l'amore per tutte le creature. ([[Anacleto Verrecchia]])
==''De innumerabilibus, immenso et infigurabili''==
*''A me non è mestieri trascorrere ai confini della terra: | basta mi profondi nella mente; basta che sopra a tutto | vivamente desideri, per se medesima, la luce divina, | e col sommo del mio ingegno mi sforzi di pervenire al cospetto della maestà sua, | bramando e sperando di potermi beare nel di lei volto. | E, mirabile a dirsi quanto ella sia dappresso, mirabile come ben pronta s'appresenti.''<ref group="fonte">Da ''De Immenso et innumerabilibus, seu De Universo et mundis'', traduzione di [[Giovanni Gentile]]; citato in Giovanni Gentile, ''Giordano Bruno e il pensiero del Rinascimento'', Firenze, 1991 (1920).</ref>
*Alla mente che ha ispirato il mio cuore con arditezza d'immaginazione piacque dotarmi le spalle di ali e condurre il mio cuore verso una meta stabilita da un ordine eccelso: in nome del quale è possibile disprezzare e la fortuna e la morte. Si aprono arcane porte e si spezzano le catene che solo pochi elusero e da cui solo pochi si sciolsero. I secoli, gli anni, i mesi, i giorni, le numerose generazioni, armi del tempo, per le quali non sono duri né il bronzo, né il diamante, hanno voluto che noi rimanessimo immuni dal loro furore.<ref group="fonte">Da ''De immenso''; citato in [[Filippo Mignini]], ''Memoria di Giordano Bruno'', in ''[http://www.ritirifilosofici.it/?page_id=1973 Febbraio 2013. Il pensiero libero di Giordano Bruno.]'', ''ritirifilosofici.it''.</ref>
*Allora da [[Ermes Trismegisto|Trismegisto]] sarà detto grande miracolo l'uomo che si muta in dio quasi fosse un dio egli stesso; che cerca di essere il tutto come dio è in tutto; che aspira all'oggetto illimitato (tuttavia dovunque da circoscrivere), come illimitato è dio, immenso, dovunque totalmente.
:''Hinc "miraculum magnum a Trismegisto appellabitur homo", qui in deum transeat quasi ipse sit deus, qui conatur omnia fieri, sicut deus est omnia; ad obiectum sine fine (ubique tamen finiendo) contendit, sicut infinitus est deus, immensus, ubique totus.'' (I.1)
*{{NDR|Sul [[Vesuvio]]}} Allora io, rivoltomi da quella parte con i miei limpidi occhi, contemplando quella figura informe e percorrendo con lo sguardo il suo aspetto, nient'altro che un ammasso nerastro di terra, dissi: quello con il dorso prominente, quello con la schiena curva e dentellata, che raggiunge e fende il cielo? Tanto distante di qui, brutto, coperto di fumo, non produce alcun frutto, né pomi, né uva, né dolci fichi: è privo di alberi e di orti, oscuro, tetro, triste, truce, vile, avaro. Ma tu<ref>L'autore si rivolge al monte Cicala, nel territorio nolano.</ref>, sorridendo: eppure è mio fratello e mi ama, e vuole bene anche a te. Osservalo bene, dunque, e non disprezzare le sue blandizie. So che non farà niente che ti sia molesto, e se non vorrai rimanerci ritornerai.<ref group="fonte">Citato in [[Anacleto Verrecchia]], ''Giordano Bruno'', Donzelli editore, Roma, 2002, p. 10. ISBN 88-7989-676-8</ref>
===Citazioni su ''De innumerabilibus, immenso et infigurabili''===
*Il ''De immenso'', insomma, non va letto soltanto come una pura e semplice versificazione della dottrina filosofica del Nolano, ma come il risultato della suprema ambizione di raggiungere la perfetta armonia e consonanza di poesia e pensiero attraverso la mediazione dell'«eroico furore» che muove la ricerca filosofica e, al tempo stesso, l'elaborazione poetica. ([[Giorgio Bàrberi Squarotti]])
==''De l'infinito, universo e mondi''==
===[[Incipit]]===
<poem>
{{centrato|
DIALOGO PRIMO
Interlocutori:
Elpino, Filoteo, Fracastorio, Burchio
}}
'''Elpino''': Come è possibile che l'universo sia infinito?
'''Filoteo''': Come è possibile che l'universo sia finito?
'''Elpino''': Volete voi che si possa dimostrar questa infinitudine?
'''Filoteo''': Volete voi che si possa dimostrar questa finitudine?
'''Elpino''': Che dilatazione è questa?
'''Filoteo''': Che margine è questa?
</poem>
===Citazioni===
*Se io, illustrissimo Cavalliero, contrattasse l'aratro, pascesse un gregge, coltivasse un orto, rassettasse un vestimento, nessuno mi guardarebbe, pochi m'osservarebono, da rari sarei ripreso e facilmente potrei piacere a tutti. Ma per essere delineatore del campo de la natura, sollecito circa la pastura de l'alma, vago de la coltura de l'ingegno e dedalo circa gli abiti de l'intelletto, ecco che chi adocchiato me minaccia, chi osservato m'assale, chi giunto mi morde, chi compreso mi vora; non è uno, non son pochi, son molti, son quasi tutti. (''incipit'' dell'epistola)
*Ottavo, da quel che nessun senso nega l'[[infinito]], atteso che non lo possiamo negare per questo, che non lo comprendiamo col senso; ma da quel, che il senso viene compreso da quello e la raggione viene a confirmarlo lo doviamo ponere. (dall'epistola)
*Ecco la raggion della mutazion vicissitudinale del tutto, per cui cosa non è di male da cui non s'esca, cosa non è di buono a cui non s'incorra, mentre per l'infinito campo, per la perpetua mutazione, tutta la sustanza persevera medesima ed una. [...] e verremo certamente piú grandi che que' dei che il cieco volgo adora, perché dovenerremo veri contemplatori dell'istoria de la natura, la quale è scritta in noi medesimi, e regolati executori delle divine leggi, che nel centro del nostro core son inscolpite. (dall'epistola)
*''E chi mi impenna, e chi mi scalda il core? | Chi non mi fa temer fortuna o morte? | Chi le catene ruppe e quelle porte, | Onde rari son sciolti ed escon fore? | L'etadi, gli anni, i mesi, i giorni e l'ore | Figlie ed armi del tempo, e quella corte | A cui né ferro, né diamante è forte, | Assicurato m'han dal suo furore. | Quindi l'ali sicure a l'aria porgo; | Né temo intoppo di cristallo o vetro, | Ma fendo i cieli e a l'infinito m'ergo. | E mentre dal mio globo a gli altri sorgo, | E per l'eterio campo oltre penetro: | Quel ch'altri lungi vede, lascio al tergo.'' (dall'epistola)
*Ma, per venire alla conclusione [...] nel spacio infinito o potrebono essere infiniti mondi simili a questo, o che questo universo stendesse la sua capacità e comprensione di molti corpi, come son questi, nomati astri; ed ancora che (o simili o dissimili che sieno questi mondi) non con minor raggione sarebe bene a l'uno l'essere che a l'altro; perché l'essere de l'altro non ha minor raggione che l'essere de l'uno, e l'essere di molti non minor che de l'uno e l'altro, e l'essere de infiniti che di molti. Là onde, come sarebe male la abolizione ed il non essere di questo mondo, cossì non sarebe buono il non essere de innumerabili altri. (Elpino: dialogo I)
*Io dico [[Dio]] tutto infinito, perché da sé esclude ogni termine ed ogni suo attributo è uno ed infinito; e dico Dio totalmente infinito, perché tutto lui è in tutto il mondo, ed in ciascuna sua parte infinitamente e totalmente: al contrario dell'infinità de l'universo, la quale è totalmente in tutto, e non in queste parti (se pur, referendosi all'infinito, possono esser chiamate parti) che noi possiamo comprendere in quello. (Filoteo: dialogo I)
*[...] la [[fede]] si richiede per l'instituzione di rozzi popoli che denno esser governati, e la demostrazione per gli contemplativi che sanno governar sé ed altri. (Fracastorio: dialogo I)
*Dico, dunque, che nelle cose è da contemplare, se cossì volete doi principii attivi di moto: l'uno finito secondo la raggione del finito soggetto, e questo muove in tempo; l'altro infinito secondo la raggione dell'[[anima]] del mondo, overo della divinità, che è come anima de l'anima, la quale è tutta in tutto e fa esser l'anima tutta in tutto; e questo muove in istante. (Filoteo: dialogo I)
*Uno dunque è il cielo, il spacio immenso, il seno, il continente universale, l'eterea regione per la quale il tutto discorre e si muove. Ivi innumerabili stelle, astri, globi, soli e terre sensibilmente si veggono, ed infiniti raggionevolmente si argumentano. L'[[universo]] immenso ed infinito è il composto che resulta da tal spacio e tanti compresi corpi. (Filoteo: dialogo III)
*Ha molto conosciuto e visto questo galantuomo {{NDR|[[Nicola Cusano]]}} ed è veramente uno de particularissimi ingegni ch'abbiano spirato sotto questo aria; ma, quanto a l'apprension de la verità, ha fatto qual nuotatore da tempestosi flutti ormesso alto or basso; perché non vedea il lume continuo, aperto e chiaro, e non nuotava come in piano e tranquillo ma interrottamente e con certi intervalli. La raggion di questo è che lui non avea evacuati tutti gli falsi principii de quali era imbibito dalla commune dottrina {{NDR|peripatetica}} onde era partito [...]. (Filoteo: dialogo III)
*'''Burchio''': Cossì dunque gli [[extraterrestre|altri mondi sono abitati]] come questo?<br />'''Fracastorio''': Se non cossì e se non megliori, niente meno e niente peggio. (dialogo III)
*Onde possiamo stimare che de stelle innumerabili sono altre tante [[pianeta|lune]], altre tanti globi terrestri, altre tanti mondi simili a questo; circa gli quali par che questa terra si volte, come quelli appaiono rivolgersi ed aggirarsi circa questa terra. (Fracastorio: dialogo III)
*[...] abbassando gli occhi, si vede l'università di [[Vento|venti]], nubi, nebbie e tempeste, flussi e reflussi che procedeno dalla vita e spiramento di questo grande animale e nume, che chiamiamo [[Terra (pianeta)|Terra]] [...]. (Fracastorio: dialogo III)
*Resta, dunque, da sapere ch'è un infinito campo e [[spazio (astronomia)|spacio]] continente, il qual comprende e penetra il tutto. In quello sono infiniti corpi simili a questo, de quali l'uno non è piú in mezzo de l'universo che l'altro, perché questo è infinito, e però senza centro e senza margine; benché queste cose convegnano a ciascuno di questi mondi [...]. (Fracastorio: dialogo III)
*'''Fracastorio''': Voler con più raggioni mostrar la [[verità|veritade]] a simili, è come se con più sorte di sapone e di lescìa più volte se lavasse il capo a l'asino; ove non se profitta più lavando cento che una volta, in mille che in un modo, ove è tutto uno l'aver lavato e non l'avere.<br />'''Filoteo''': Anzi, quel capo sempre sarà stimato più sordido in fine del lavare che nel principio ed avanti. (dialogo III)
*'''Filoteo''': Vedete ancora, che non è contra raggione la nostra filosofia, che reduce ad un principio e referisce ad un fine e fa concidere insieme gli [[contrario|contrarii]], di sorte che è un soggetto primo dell'uno e l'altro; dalla qual coincidenza stimiamo ch'al fine è divinamente detto e considerato che li contrarii son ne gli contrarii, onde non sia difficile di pervenire a tanto che si sappia come ogni cosa è di ogni cosa: quel che non poté capire Aristotele ed altri sofisti.<br />'''Albertino''': Volentieri vi ascolto. So che tante cose e sí diverse conclusioni non si possono insieme e con una occasione provare; ma da quel, che mi scuoprite inconvenienti le cose che io stimava necessarie, in tutte l'altre, che con medesima e simil raggione stimo necessarie, dovegno suspetto. Però con silenzio ed attenzion mi apparecchio ad ascoltar i fondamenti, principii e discorsi vostri.<br />'''Elpino''': Vedrete che non è secol d'oro quello ch'ha apportato Aristotele alla filosofia. Per ora, espediscansi gli dubii da voi proposti. (dialogo V)
===[[Explicit]]===
'''Elpino''': È proprio di non addormentato ingegno da poco vedere ed udire posser considerare e comprender molto.<br />'''Albertino''': Benché sin ora non mi sia dato di veder tutto il corpo del lucido pianeta, posso pur scorgere pe' raggi che diffonde per gli stretti forami de chiuse fenestre dell'intelletto mio, che questo non è splendor d'artificiosa e sofistica lucerna, non di luna o di altra stella minore. Però a maggior apprension per l'avenire m'apparecchio.<br />'''Filoteo''': Gratissima sarà la vostra familiarità.<br />'''Elpino''': Or andiamo a cena. (dialogo V)
===Citazioni su ''De l'infinito, universo e mondi''===
*Quest'opera, dice a ragione [[Domenico Berti|Berti]], è il massimo dei libri di Bruno; è il più importante che abbia dettato. Noi diremo di più; esso è il Vangelo, la buona novella dell'età moderna, dischiude nuovi cieli, apre orizzonti più vasti e luminosi allo spirito umano, e determina i destini segnati all'individuo sulla terra e all'umanità nello spazio e nel tempo. ([[David Levi]])
==''De la causa, principio et uno''==
[[File:Giordano Bruno in Medellín - 02.jpg|thumb|Busto dedicato a Giordano Bruno, Avenida Bolivariana, Medellín, Colombia]]
===[[Incipit]]===
{{centrato|DIALOGO PRIMO<br />Interlocutori:<br />Elitropio, Filoteo, Armesso}}
'''Elitropio''': Qual rei nelle tenebre avezzi, che, liberati
dal fondo di qualche oscura torre, escono alla luce, molti
degli essercitati nella volgar filosofia ed altri paventaranno,
admiraranno e, non possendo soffrire il nuovo sole de' tuoi
chiari concetti, si turbaranno.<br />
'''Filoteo''': Il difetto non è di luce, ma di lumi: quanto in
sé sarà piú bello e piú eccellente il [[sole]], tanto sarà agli occhi
de le notturne strige odioso e discaro di vantaggio.<br />
'''Elitropio''': La impresa che hai tolta, o Filoteo, è difficile,
rara e singulare, mentre dal cieco abisso vuoi cacciarne e
amenarne al discoperto, tranquillo e sereno aspetto de le
stelle, che con sí bella varietade veggiamo disseminate per
il ceruleo manto del cielo.
===Citazioni===
*La differenza tra la causa formale universale, la quale è una anima per cui l'universo infinito, come infinito, non è uno animale positiva – ma negativamente, e la causa formale particulare moltiplicabile e moltiplicata in infinito. (dall'epistola)
*La prima e principal forma naturale, principio formale e natura efficiente, è l'[[anima del mondo|anima de l'universo]]: la quale è principio di [[vita]], vegetazione e senso in tutte le cose, che vivono, vegetano e sentono. (dall'epistola)
*Non è cosa sí manca, rotta, diminuta e imperfetta, che, per quel che ha principio formale, non abbia medesimamente anima, benché non abbia atto di supposito che noi diciamo animale. E si conchiude, con [[Pitagora]] e altri, che non in vano hanno aperti gli occhi, come un spirito immenso, secondo diverse raggioni e ordini, colma e contiene il tutto. (dall'epistola)
*Gli peripatetici e altri filosofi da volgo, benché nominano forma sustanziale, non hanno conosciuta altra sustanza che la [[materia]]. (dall'epistola)
*La potenza coincide con l'atto e l'universo è tutto quello che può essere, quanto da altre raggioni, si conchiude ch'il tutto è uno. (dall'epistola)
*Da questo possiamo inferire [[Uno (filosofia)|una]] essere la omniforme sustanza, uno essere il vero ed ente, che secondo innumerabili circostanze e individui appare, mostrandosi in tanti e sí diversi suppositi. (dall'epistola)
*Lo ente, logicamente diviso in quel che è e può essere, fisicamente è indiviso, indistinto ed uno; e questo insieme insieme infinito, immobile, impartibile, senza differenza di tutto e parte, principio e principiato. (dall'epistola)
*L'[[universo]] è tutto centro e tutto circonferenza. (dall'epistola)
*Chi ha ritrovato quest'uno, dico la raggione di questa unità, ha ritrovata quella chiave, senza la quale è impossibile aver ingresso alla vera contemplazion de la [[natura]]. (dall'epistola)
*L'altezza è profondità, l'abisso è [[luce e oscurità|luce]] inaccessa, la tenebra è chiarezza, il magno è parvo, il confuso è distinto, la lite è [[amicizia]], il dividuo è individuo, l'[[atomo]] è immenso. (dall'epistola)
*Gli [[contrario|contrarii]] veramente concorreno, sono da un principio e sono in verità e sustanza uno. (dall'epistola)
*''[[Amore|Amor]], per cui tant'alto il ver discerno, | Ch'apre le porte di diamante e nere, | Per gli occhi entra il mio nume; e per vedere | Nasce, vive, si nutre, ha regno eterno. | Fa scorger quant' ha il ciel terr'ed inferno, | Fa presente d'absenti effigie vere, | Repiglia forze, e, trando dritto, fere, | E impiaga sempre il cor, scuopre ogn'intero. | O dunque, volgo vile, al vero attendi, | Porgi l'orecchio al mio dir non fallace, | Apri, apri, se può, gli occhi, insano e bieco. | Fanciullo il credi, perché poco intendi; | Perché ratto ti cangi, ei par fugace; | Per esser orbo tu, lo chiami cieco.'' (dal sonetto anteposto ai dialoghi)
*'''Armesso''': Volete, dunque, parer cane che morde, a fin che non ardisca ognuno di molestarvi?<br />'''Filoteo''': Cossí è, perché desidero la quiete, e mi dispiace il dispiacere.<br />'''Armesso''': Sí, ma giudicano che procedete troppo rigorosamente.<br />'''Filoteo''': A fine che non tornino un'altra volta essi, ed altri imparino di non venir a disputar meco e con altro, trattando con simili mezzi termini queste conclusioni.<br />'''Armesso''': La offesa fu privata, la vendetta è publica.<br />'''Filoteo''': Non per questo è ingiusta; perché molti errori si commettono in privato, che giustamente si castigano in publico.<br />'''Armesso''': Ma con ciò venite a guastare la vostra riputazione, e vi fate piú biasimevole che coloro; perché publicamente se dirà che siete impaziente, fantastico, bizarro, capo sventato.<br />'''Filoteo''': Non mi curo, pur che oltre non mi siano essi o altri molesti; e per questo mostro il cinico bastone, acciò che mi lascino star co' fatti miei in pace; e se non mi vogliono far carezze, non vegnano ad esercitar la loro inciviltà sopra di me. (dialogo I)
*Voglio che siano considerate due sorte di forme: l'una, la quale è causa, non già efficiente, ma per la quale l'efficiente effettua; l'altra è principio, la quale da l'efficiente è suscitata da la materia. (Teofilo: dialogo II)
*Dico dunque, che la tavola come tavola non è animata, né la veste, né il cuoio come cuoio, né il vetro come vetro; ma, come cose naturali e composte, hanno in sé la materia e la forma. Sia pur cosa quanto piccola e minima si voglia, ha in sé parte di sustanza spirituale; la quale, se trova il soggetto disposto, si stende ad esser pianta, ad esser animale, e riceve membri di qualsivoglia corpo che comunemente se dice animato: perché spirto si trova in tutte le cose, e non è minimo corpusculo che non contegna cotal porzione in sé che non inanimi. (Teofilo: dialogo II)
*Se dunque il spirto, la [[anima del mondo|anima]], la vita si ritrova in tutte le cose e, secondo certi gradi, empie tutta la materia; viene certamente ad essere il vero atto e la vera forma de tutte le cose. L'anima, dunque, del mondo è il principio formale constitutivo de l'universo e di ciò che in quello si contiene. Dico che, se la vita si trova in tutte le cose, l'anima viene ad esser forma di tutte le cose: quella per tutto è presidente alla materia e signoreggia nelli composti, effettua la composizione e consistenzia de le parti. E però la persistenza non meno par che si convegna a cotal forma, che a la materia. (Teofilo: dialogo II)
*La materia della natura non ha forma alcuna assolutamente; ma la materia dell'[[arte]] è una cosa formata già della natura. (Teofilo: dialogo III)
*{{NDR|Sulla [[materia]]}} Bisogna dunque che sia una medesima cosa che da sé non è pietra, non terra, non cadavero, non uomo, non embrione, non sangue o altro; ma che, dopo che era sangue, si fa embrione, ricevendo l'essere embrione; dopo che era embrione, riceva l'essere uomo, facendosi omo; come quella formata dalla natura, che è soggetto de la arte, da quel che era arbore, è tavola, e riceve esser tavola; da quel che era tavola, riceve l'esser porta, ed è porta. (Teofilo: dialogo III)
*Cossí la forma, significata per il maschio, essendo posta in familiarità della materia e venuta in composizione o copulazion con quella, con queste parole, o pur con questa sentenza risponde alla natura naturante<ref>È il concetto di [[w:Natura naturans|Natura naturans]], che in quest'opera di Bruno fa la sua prima apparizione.</ref>: ''Mulier, quam dedisti mihi, – idest,'' la materia, la quale mi hai dato consorte, – ''ipsa me decepit: hoc est,'' lei è caggione d'ogni mio peccato. (Polihimnio: dialogo IV)<ref>Il pensiero di Polihimnio non rispecchia quello dell'autore, anzi gli è opposto.</ref>
*E li teologi, benché alcuni di quelli siano nodriti ne l'aristotelica dottrina, non mi denno però esser molesti in questo, se accettano esser piú debitori alla lor [[Bibbia|Scrittura]] che alla filosofia e natural raggione. (Teofilo: dialogo IV)
*La medesima materia (voglio dir piú chiaro) il medesimo che può esser fatto o pur può essere, o è fatto, è per mezzo de le dimensioni ed extensioni del suggetto, e quelle qualitadi che hanno l'essere nel quanto; e questo si chiama sustanza corporale e suppone materia corporale; o è fatto (se pur ha l'essere di novo) ed è senza quelle dimensioni, extensione e qualità; e questo si dice sustanza incorporea, e suppone similmente detta materia. Cossí ad una potenza attiva tanto di cose corporali quanto di cose incorporee, over ad un essere tanto corporeo quanto incorporeo, corrisponde una potenza passiva tanto corporea quanto incorporea, e un posser esser tanto corporeo quanto incorporeo. Se dunque vogliamo dir composizione tanto ne l'una quanto ne l'altra natura, la doviamo intendere in una ed un'altra maniera; e considerar che se dice nelle cose eterne una materia sempre sotto un atto, e che nelle cose variabili sempre contiene or uno or un altro; in quelle la materia ha, una volta, sempre ed insieme tutto quel che può avere, ed è tutto quel che può essere; ma questa in piú volte, in tempi diversi, e certe successioni. (Teofilo: dialogo IV)
*'''Dicsono''': Tanto che non solamente secondo gli vostri principii, ma, oltre, secondo gli principii de l'altrui modi di filosofare, volete inferire che la materia non è quel prope nihil, quella potenza pura, nuda, senza atto, senza virtú e perfezione.<br />'''Teofilo''': Cossí è. La dico privata de le forme e senza quelle, non come il ghiaccio è senza calore, il profondo è privato di luce, ma come la pregnante è senza la sua prole, la quale la manda e la riscuote da sé; e come in questo emispero la terra, la notte, è senza luce, la quale con il suo scuotersi è potente di racquistare. (dialogo IV)
*Lascio che, quando si dà la causa de la corrozione, non si dice che la forma fugge la materia o che lascia la materia, ma piú tosto che la materia rigetta quella forma per prender l'altra. (Teofilo: dialogo IV)
*È dunque l'universo [[Uno (filosofia)|uno]], infinito, inmobile. Una, dico, è la possibilità assoluta, uno l'atto, una la forma o anima, una la materia o corpo, una la cosa, uno lo ente, uno il massimo ed ottimo; il quale non deve posser essere compreso; e però infinibile e interminabile, e per tanto infinito e interminato, e per conseguenza inmobile. (Teofilo: dialogo V)
*Se il punto non differisce dal corpo, il centro da la circonferenza, il finito da l'infinito, il massimo dal minimo, sicuramente possiamo affirmare che l'universo è tutto centro, o che il centro de l'universo è per tutto, e che la circonferenza non è in parte alcuna per quanto è differente dal centro, o pur che la circonferenza è per tutto, ma il centro non si trova in quanto che è differente da quella. (Teofilo: dialogo V)
*Ogni produzione, di qualsivoglia sorte che la sia, è una alterazione, rimanendo la sustanza sempre medesima; perché non è che una, uno ente divino, immortale. (Teofilo: dialogo V)
*In conclusione, chi vuol sapere massimi secreti di natura, riguardi e contemple circa gli minimi e massimi de gli [[contrario|contrarii]] e oppositi. Profonda [[magia]] è saper trar il contrario dopo aver trovato il punto de l'unione. A questo tendeva con il pensiero il povero [[Aristotele]], ponendo la privazione (a cui è congionta certa disposizione) come progenitrice, parente e madre della forma; ma non vi poté aggiungere. Non ha possuto arrivarvi, perché, fermando il piè nel geno de l'opposizione, rimase inceppato di maniera che, non descendendo alla specie de la contrarietà, non giunse, né fissò gli occhi al scopo; dal quale errò a tutta passata, dicendo i contrarii non posser attualmente convenire in soggetto medesimo. (Teofilo: dialogo V)
===[[Explicit]]===
Lodati sieno gli dei, e magnificata da tutti viventi la infinita, semplicissima, unissima, altissima e absolutissima causa, principio e uno. (Teofilo: dialogo V)
===Citazioni su ''De la causa, principio et uno''===
*I quattro dialoghi più propriamente speculativi della ''Causa'' concernono la definizione dei tre termini enunciati nel titolo: "causa" e "principio" sono intesi, rispettivamente, come la "forma" e la "materia" che, indissolubilmente unite, costituiscono l'"uno", cioè il "tutto". Movendo dalla critica dei postulati della tradizione aristotelica, e non senza ricorso alle formulazioni di stampo neoplatonico ed ermetico, il B. giunge in tal modo a fornire una originale base teoretica alla propria cosmologia già in parte enunciata nella ''Cena'' e di lì a poco elaborata nei dialoghi ''De l'infinito''. ([[Giovanni Aquilecchia]])
*La filosofia, nella sua massima espressione, si concretizza proprio in questa ricerca dell'Uno, in questa contemplazione della natura, in questo sforzo di cogliere l'invisibile nel visibile, l'unità nella molteplicità. ([[Nuccio Ordine]])
==''De magia''==
===[[Incipit]]===
Prima di dissertare ''sulla magia'', come su qualsiasi altro soggetto, il nome va distinto nei suoi significati: tanti sono i significati del termine '' magia'', quante le specie dei maghi. ''Mago'' anzitutto significa sapiente, come lo erano i ''Trimegisti'' fra gli [[Antico Egitto|Egizi]], i ''Druidi'' fra i Galli, i ''Gimnosofisti'' fra gli Indi, i ''Cabalisti'' fra gli ebrei, i ''Magi'' fra i Persiani (discendenti da [[Zoroastro]]), i ''Sofisti'' fra i Greci, i ''Sapienti'' fra i Latini.
''Antequam De magia, sicut antequam de quocunque subiecto disseratur, nomen in sua significata est dividendum; totidem autem sunt significata magiae, quot et magi. Magus primo sumitur pro sapiente, cuiusmodi erant Trimegisti apud Aegyptios, Druidae apud Gallos, Gymnosophistae apud Indos, Cabalistae apud Hebraeos, Magi apud Persas (qui a Zoroastre), Sophi apud Graecos, Sapientes apud Latinos.''
{{NDR|Giordano Bruno, ''La magia'', in ''La magia e le ligature'', traduzione di Luciano Parinetto, Mimesis, Milano, 2000}}
===Citazioni===
*Da Dio così v'è una discesa mediante il mondo all'essere animato, e dall'essere animato v'è un'ascesa mediante il mondo fino a Dio. (2000, p. 39)
*In ogni cosa, in ogni vita si trova questa specie di senso, che non nominiamo animale al mondo del volgo, collegandolo ad una determinata anima; né possono essere nominate animali queste parti, ma con riferimento all'universo, spirito unico, ovunque insito, e senso inteso a captare ovunque le cose, che dappertutto sente tali effetti e passioni, constatabile in ogni cosa. (2000, p. 43)
*Da qui si può prendere in considerazione la causa per la quale non solo l'azione concerne le cose vicine, ma pure quelle remote per il senso; mentre, in concreto, come si disse sopra, ogni cosa si verifica mediante la comunione dello spirito universale, tutto in tutto e in ogni parte del mondo. (2000, p. 51)
*Corpo continuo è in verità il corpo insensibile, cioè lo spirito aereo ovvero etereo, attivissimo, ed efficacissimo, come quello mai collegato all'anima, per la somiglianza per cui più recede dalla rozzezza della ottusa sostanza sensibile dei composti. (2000, pp. 51-53)
*Duplice è il movimento delle cose: naturale e preternaturale; quello naturale proviene da principio intrinseco; quello preternaturale da principio estrinseco; naturale è quello che armonizza con la natura, la solidità, la generazione; al contrario il preternaturale, è duplice: violento, contro natura, oppure ordinato e coordinabile, non in contrasto con la natura. (2000, p. 55)
*[...] al [[demone]] non occorrono neanche orecchie, neppure voce o sussurro; penetra il senso interno, come si è detto. In questa maniera inviano [[sogno|sogni]]; fanno ascoltare voci, provocano visioni non solo, ma anche a chi è sveglio inculcano determinati pensieri a stento attribuibili a un altro, talvolta mediante enigmi, talvolta insinuando la verità mediante più precisi sensi, talaltro ingannando forse. (2000, p. 65)
*La ligatura prima, da cui gli spiriti sono avvinti, è quella generale, e metaforicamente è figurata nell'avvinto Cerbero a tre teste di Trivia, portiere degli inferi: si tratta del triplice impegno, in fisica, matematica e metafisica, richiesto a chi liga, ovvero il mago. (2000, p. 73)
*La quarta ligatura è l'[[anima del mondo]], ovvero spirito cosmico, che accoppia ed unifica il tutto al tutto, e così ogni cosa si apre ad ogni cosa, come già detto. (2000, p. 73)
*La ligatura della [[fantasia]], per sé è lieve, a meno che la ligatura della [[mente|cogitativa]] non ne raddoppi le forze. Infatti gli spettri che ligano e costringono l'animo dell'ingenuo, dello stolto, del credulo, della mente fanatica, sono derisi e spregiati come inani ombre dall'ingegno sobrio, ben nato e disciplinato. (2000, p. 91)
*Di qui la nota sentenza di [[Ippocrate]]: ''Il più efficace dei medici è quello in cui molti hanno fede'', in quanto liga molti, o coll'eloquio, o con l'aspetto, o con la notorietà. Ciò riguarda non solo il medico, ma anche ogni genere di [[magia|mago]], e quale che sia il titolo di potere, perché chi opera ligature difficilmente con altri mezzi potrà suscitare l'immaginazione.<br />Ed i [[teologia|teologi]] credono ed ammettono e predicano su colui che per sé può compiere ogni cosa, ma che non era in grado di curare quelli che non avevano fede in lui, e l'esauriente spiegazione di simile impotenza va riportata all'immaginazione, che egli non fu in grado di ligare; i famigliari, infatti, cui la sua modesta origine ed educazione erano note, spregiavano ed irridevano il medico e il profeta: di qui il proverbio ''Nessun profeta è riconosciuto nella sua terra''.<br />È dunque più facile, per qualcuno, ligare colui che è meno noto, per mezzo dell'opinione e della disponibilità della fede, per la quale la potenza dell'anima si predispone in una certa maniera, si apre, si esplica, come se, per accogliere il sole, aprisse finestre che in altro frangente manterrebbe sigillate, e vien dato accesso a quelle impressioni che l'arte del ligatore esige, onde imporre successive ligature, come la speranza, la compassione, il timore, l'amore, l'odio, l'indignazione, l'ira, la gioia, la pazienza, lo spregio della vita, della morte, della fortuna, e tutti gli altri affetti, le cui forze dall'anima trasmigrano nel corpo, per modificarlo. (2000, pp. 91-93)
===Citazioni su ''De magia''===
*Questo è il programma della magia di Giordano Bruno per il quale "non essendoci nell'universo parte più importante dell'altra" non è concesso all'uomo quel primato, prima biblico e poi cartesiano, che lo prevede "possessore e dominatore del mondo", ma semplice "cooperatore dell'operante natura (operanti naturae homines cooperatores esse possint)". Questa differenza è decisiva perché smaschera quella sotterranea parentela che, al di là delle dispute, lega la tradizione cristiana all'agnosticismo scientifico. L'una e l'altro infatti condividono la persuasione che l'uomo, disponendo dell'anima come vuole la religione o della facoltà razionale come vuole la scienza, è, tra gli enti di natura, l'ente privilegiato che può sottomettere a sé tutte le cose. A questa enfatizzazione cartesiana del soggetto (Ego cogito) preparata dalla tradizione giudaico-cristiana (per la quale l'uomo è immagine di Dio e quindi nel diritto di dominare su tutte le cose), Giordano Bruno contrappone un percorso radicalmente diverso da quello che caratterizzerà per secoli il pensiero europeo. Non il primato dell'uomo, ma il primato degli equilibri sempre instabili e sempre da ricostruire tra soggetto e oggetto, tra uomo e natura. La magia, che non è potere sulla natura, ma scoperta dai vincoli con cui tutte le cose si incatenano, secondo il modello eracliteo dell'"invisibile armonia", è la proposta filosofica di Bruno, antitetica sia alla scienza matematica che si alimenta della progettualità umana, sia alla religione che, se da un lato subordina l'uomo a Dio, non esita a considerarlo, fin dal giorno della sua cacciata dal paradiso terrestre, dominatore di tutte le cose. ([[Umberto Galimberti]])
*La magia di Bruno non è dunque superstizione, ma al contrario partecipazione dal di dentro alle potenzialità illimitate della natura [...] La magia di Bruno è ispirata al principio dell'amore universale, il quale è fondamentale nella tradizione ermetica. ([[Enzo Mazzi]])
==''De umbris idearum''==
===[[Incipit]]===
{{centrato|DIALOGO PRELIMINARE APOLOGETICO DI FILOTEO GIORDANO BRUNO NOLANO RIGUARDO ALLE OMBRE DELLE IDEE PER IL SUO RITROVATO MNEMONICO<br />Interlocutori:<br />Ermes, Filotimo, Logifero}}
'''Ermes''': Sei libero di proseguire. Non ignori infatti che medesimo è il sole, e medesima l'arte. Il medesimo [[sole]] fa conoscere ed onora le gesta di uno, espone al biasimo le azioni di un altro. Si contristano per la sua presenza le notturne strige, il rospo, il basilisco, il gufo: esseri solitari, notturni e sacri a Plutone. Esultano invece gallo, fenice, cigno reale, cigno, aquila, lince, ariete e leone.
{{NDR|Giordano Bruno, ''Le ombre delle idee'', in ''Le ombre delle idee – Il canto di Circe – Il sigillo dei sigilli'', traduzione e note di Nicoletta Tirinnanzi, BUR, Milano, 2008}}
===Citazioni===
*''Umbra profunda sumus, ne nos vexetis inepti. Non vos, sed doctos tam grave quaerit opus.'' (dal frontespizio)
:[[Ombra]] profonda siamo. Non tormentateci, o inetti: non voi richiede un'opera così seria, ma i dotti.<ref group="fonte">Citato in [[Anacleto Verrecchia]], ''Giordano Bruno'', Donzelli editore, Roma, 2002, [http://books.google.it/books?id=QzHxg9EeM7sC&pg=PA110#v=onepage&q&f=false p. 110]. ISBN 88-7989-676-8</ref>
:Io sono un'ombra profonda: non tormentatemi, o incolti. Impresa tanto ardua vuol gente dotta, non voi.<ref group="fonte">Citato in Diego Quaglioni, ''Introduzione'', in Firpo 1998, p. XIX.</ref>
*''È posto a Chio nel luogo più alto | il volto di Diana, | il quale appare triste a quanti entrano nel tempio, | ilare invece a quanti ne escono. | Ugualmente la lettera di Pitagora, | tracciata con un segno bicorne, | dona la più eccellente conclusione | a coloro cui mostrò il truce aspetto del sentiero di destra. | Delle ombre, che dalla profonda | tenebra emersero, | adesso appaiono assai aspri, ma saranno alla fine graditi | sia il volto sia la lettera.'' (dal sonetto anteposto all'epistola; 2008)
*''Se voi sentite di essere adatti a scavare, | e niente affatto inadatti a volare, | pescare, cacciare e tendere lacci, | per cui riguardo a ciò non vi saranno lamenti, | ve lo concederò, se anche voi concedete | di essere entrati nel [[labirinto]] senza filo.'' (da sonetto di Merlino al Giudice adeguato; 2008)
*L'inchiostro di una seppia, aggiunto ad una lucerna, fa sì che gli uomini sembrino Etiopi; così una mente guastata dal livore giudica turpi anche cose chiaramente belle. (Filotimo: dialogo preliminare; 2008)
*Ha terminato {{NDR|Logifero}} l'altrui sermone col proprio raglio: il venerabile dottore ha fatto la parte del pappagallo e dell'asino. (Filotimo: dialogo preliminare; 2008)
*Quest'arte non serve soltanto ad acquisire una semplice tecnica mnemonica, ma apre anche la via e introduce alla scoperta di numerose facoltà. (Ermes: dialogo preliminare; 2008)
*Trattiamo questa arte sotto una duplice forma, e seguendo una duplice via: la prima di queste è più elevata e generale; essa serve a ordinare tutte le operazioni dell'animo [...] consiste in trenta modi di intendere le ombre [...] La seconda forma dell'arte, che viene esposta in seguito, è più sintetica e serve per acquistare, attraverso un sistema di regole, un genere ben preciso di memoria. (Ermes: dialogo preliminare; 2008)
====''Trenta modi di intendere le ombre''====
*Non è infatti tanto potente la nostra natura da dimorare nello stesso campo del vero. (2008)
*Quello che è vero e buono è unico e primo. (2008)
*Quest'ombra, pur non essendo verità, deriva tuttavia dalla verità e conduce alla verità; di conseguenza, non devi credere che in essa sia insito l'errore, ma che vi sia il nascondiglio del vero. (2008)
*L'[[luce e ombra|ombra]] prepara lo sguardo alla [[luce e ombra|luce]]. Attraverso l'ombra la divinità tempera e pone davanti all'occhio oscurato dell'anima affamata e assetata quelle immagini che sono i messaggeri delle cose. (2008)
*Attraverso una sola specie si conosce in questo genere il bello e il turpe, il conveniente e il non conveniente, il perfetto e l'imperfetto, il bene e il male. (2008)
*Niente è infatti contrario all'ombra, e precisamente né la tenebra, né la luce. (2008)
*Tuttavia l'[[idea]] è nella mente divina in un atto unico, totalmente e simultaneamente. Nelle intelligenze, le idee sono secondo atti distinti. Nel cielo, sono in potenza attiva molteplice secondo una successione. Nella natura, sono a modo di vestigio e quasi per impressione. Nell'atto di intendere e nella ragione, sono a modo di ombre. (2008)
====''Sui trenta concetti delle idee''====
*Uno è ciò che tutto definisce. [...] Se ti convincerai di ciò, porrai tra i tuoi occhi e quanto è universalmente visibile un tale oculare, che niente potrà in qualche modo sfuggirti. (2008)
*Un agente che opera per natura ovvero per [[caso]], e non per una prescrizione della volontà, non presuppone le idee. (2008)
*Occorre invece che noi ricerchiamo le idee al di fuori e al di sopra di noi: poiché in noi abbiamo soltanto le ombre. (2008)
===Citazioni su ''De umbris idearum''===
*Bruno non intende potenziare solo il muscolo mnemonico, vuole mutare il cosmo. Ovvero – lo ribadiamo ancora – modificare la struttura stessa della mente di ogni iniziato e quindi, attraverso di esso, il mondo tramite l'interdipendenza micro-macrocosmo, cioè mente-universo. ([[Gabriele La Porta]])
*Ci è un libro pubblicato a Parigi nel 1582, col titolo: ''De umbris idearum'', e lo raccomando a' filosofi, perché ivi è il primo germe di quel mondo nuovo, che fermentava nel suo cervello. Ivi tra quelle bizzarrie mnemoniche è sviluppato questo concetto capitalissimo, che le serie del mondo intellettuale corrispondono alle serie del mondo naturale, perché uno è il principio dello spirito e della natura, uno è il pensiero e l'essere. Perciò pensare è figurare al di dentro quello che la natura rappresenta al di fuori, copiare in sé la scrittura della natura. Pensare è vedere, ed il suo organo è l'occhio interiore, negato agl'inetti. Ond'è che la logica non è un argomentare, ma un contemplare, una intuizione intellettuale non delle idee, che sono in Dio, sostanza fuori della cognizione, ma delle ombre o riflessi delle idee ne' sensi e nella ragione. ([[Francesco De Sanctis]])
*Il fondamento teorico è semplicissimo: le idee partoriscono il mondo; se l'uomo riesce a condursi, con il pensiero immaginifico, là dove inizia l'emanazione delle cose, potrà creare lui stesso con la forza di un dio, anzi di Dio. ([[Gabriele La Porta]])
*In conclusione: fra la conoscenza di dio e la conoscenza dell'uomo non c'è rapporto, o proporzione; ciò che è proprio di dio, non appartiene all'uomo. O meglio, fra la conoscenza dell'uno e dell'altro si dà lo stesso rapporto che c'è fra l'ombra e la luce: fra l'idea e la sua ombra. ([[Michele Ciliberto]])
*Quest'opera straordinaria, la prima opera di Bruno, è, io penso, una "Grande Chiave" di tutta la sua filosofia e del suo modo di vedere, che avrebbe espresso ben presto nei dialoghi italiani pubblicati in Inghilterra. ([[Frances Yates]])
==''De vinculis in genere''==
===[[Incipit]]===
Per poter ligare<ref>Latinismo, dal verbo ''vincire'' (da cui l'italiano "vincolo"): "legare" o anche "ligare" (cfr. ''Vocabolario degli Accademici della Crusca'', 1691, vol. 1, [http://books.google.it/books?id=uII-AAAAcAAJ&pg=PA218#v=onepage&q&f=false p. 218]), "incatenare", "assoggettare", "vincolare", e quindi, in senso figurato: "manipolare", "persuadere", "affascinare".</ref> l'uomo (epilogo di ogni cosa), occorre che chi deve ligare abbia un universale criterio delle cose. Come altrove ho detto, nel genere umano si rende visibile il genere di ogni cosa soprattutto mediante i numeri: alcuni uomini si collegano ai pesci, altri agli uccelli, ai serpenti, ai rettili, sia per il genere, sia per la specie.
''Ut eum qui vincire debet necessarium est rerum quodammodo universalem rationem habere, ut hominem (qui epilogus quidam omnium est) valeat alligare, quandoquidem, ut alibi diximus, in hac potissimum specie rerum omnium species maxime per numeros licet intueri, ut eorum alii referuntur ad pisces, alii ad aves, ad serpentes, alii ad reptilia, tum secundum genus, tum secundum eorum species.''
{{NDR|Giordano Bruno, ''Le ligature nel loro insieme'', in ''La magia e le ligature'', traduzione di Luciano Parinetto, Mimesis, Milano, 2000}}
===Citazioni===
====''Ciò che liga nel suo insieme''====
*Nel cosmo, quanto liga è Dio, Demone, Animo, Natura, Sorte e Fortuna, e, per ultimo, Fato. (art. 1, 2000, p. 95)
*Liga con arte l'artefice: il bello dell'artefice è arte. (art. 3, 2000, p. 97)
*Tra le ligature, maggiori sono quelle che ligano non i bruti, ma gli uomini; gli ingegni più vivaci, non i più semplici, poiché quelli dispongono di maggiori facoltà e possibilità, a più parti, circostanze e fini mirano, e dunque da maggiori brame sono condotti. (art. 4, 2000, p. 97)
*Scarsa brama, sollecitata da naturale pulsione, liga l'uomo torpido, dal cibo limitato e rozzo. Non lo ingentilisce l'eloquio, né eros lo solletica, non la musica o la pittura, né altre delizie di natura. (art. 5, 2000, p. 97)
*Ligato sono da parecchie cose; sento dunque che parecchi mi ligano, perché diverse e distinte sono le gradazioni del bello. (art. 6, 2000, p. 97)
*Da ignoranti che siamo, più ci lasciamo ligare da chi è astuto, che da un amico autentico, sicché le ligature ed il magistero di chi liga si fondano e si consolidano nell'artificio. (art. 24, 2000, p. 109)
*Tre sono le porte per le quali il cacciatore di anime osa ligare: vista, udito, mente o immaginazione. (art. 30, 2000, p. 113)
====''Su ciò che nell'assieme è ligabile''====
*Pensa che, più delle bestie, gli uomini sono suscettibili di ligature; uomini bestiali e storditi non si prestano a ligature eroiche, diversamente da chi ha attinto un'anima più limpida. (art. 4, 2000, p. 117)
*Può essere ligato soprattutto ciò che ha in chi liga qualcosa di suo, perché, attraverso quel qualcosa di suo, chi liga lo comanda. (art. 6, 2000, p. 117)
*I [[contemplazione|contemplativi]], tralasciando l'aspetto delle cose sensibili, vengono ligati a cose divine; i voluttuosi, col vedere, calano alla provvisione di cose tangibili; i morali sono tratti col godimento dei colloqui. (art. 10, 2000, p. 119)
*Ciò che liga ad amore o ad odio, o a disprezzo, al di sotto di ogni razionale atteggiamento, è qualcosa di [[inconscio]]. (art. 23, 2000, p. 127)
====''Ligatura della brama e in generale''====
*Chi nulla ama, infatti, non ha da temere, o sperare, o vantarsi, a andar fiero, osare, umiliarsi, emulare, adirarsi, o provare altri sentimenti del genere. (2000, pp. 131-133)
*Tanti sono i generi e le diversità del bello, tanti, si intende, sono i generi e le diversità delle ligature. (art. 7, 2000, p. 137)
*Ad una più approfondita meditazione filosofica risulta invece, come spiegammo altrove, che nel suo seno la [[materia]] ha il cominciamento di ogni forma, e tutte le cava e le emette da esso, e non è pura privazione, quasi che accettasse ogni cosa, come estranea, dal di fuori; fuori dal grembo della materia non si dà infatti alcuna forma, tutte stanno occulte in esso, e da esso tutte promanano. (art. 14, 2000, p. 143)
*Si aggiunga al già detto, che amore, con cui amiamo, è brama con cui ogni cosa brama, mediazione fra bene e male, brutto e bello (non dunque non brutto e non bello), ma buono e bello in rapporto a una certa comunicazione e partecipazione. (art. 15, 2000, p. 145)
*L'animo [[umiltà|umile]], prono all'omaggio, liga l'animo superbo; il [[superbia|superbo]] ama colui dal quale si vede magnificato, a maggior ragione quando chi loda è grande. (art. 21, 2000, p. 151)
===Citazioni su ''De vinculis in genere''===
*Capace di riconoscere le gamma infinita delle forme naturali e dei sentimenti umani, mirava ad agire «praticamente» nella dinamica degli affetti. Esemplare è l'introduzione del ''De vinculis'', dove Bruno spiega che il mago è «capitano di popoli»: deve «vincolare gli uomini chiamati ad amministrare la cosa pubblica» nel quadro di una «riflessione sulla vita civile», in vista dell'universale «renovatio mundi» che vagheggiava. E in ciò, il Nolano non è troppo distante da [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]]. Magia pratica, dunque, ma sorretta da una visione ontologica. ([[Cesare Medail]])
*Certo v'è un elemento che collega la ''magia'' di Bruno alla successiva ''scienza'', ed è l'accento posto vigorosamente da ambedue sulla ''prassi''. Mago, per Bruno, è infatti chi efficacemente, operando sulla natura, rovescia nella prassi il sapere, che ha acquisito, del collegamento discendente/ascendente che ''liga'' tutti gli enti del cosmo infinito, nell'intrico, anch'esso infinito, di ''ligature'' che lo costituiscono. ([[Luciano Parinetto]])
==''L'asino cillenico''==
===[[Incipit]]===
{{centrato|Interlocutori:<br />L'Asino, Micco Pitagorico, Mercurio}}
'''Asino''': Or perché derrò io abusar de l'alto, raro e pelegrino tuo dono, o folgorante Giove? Perché tanto talento, porgiutomi da te, che con sí particular occhio me miraste (indicante fato), sotto la nera e tenebrosa terra d'un ingratissimo silenzio terrò sepolto? suffrirò piú a lungo l'esser sollecitato a dire, per non far uscir da la mia bocca quell'estraordinario ribombo, che la largità tua, in questo confusissimo secolo, nell'interno mio spirito (perché si producesse fuora) ha seminato? Aprisi aprisi, dunque, con la chiave de l'occasione l'asinin palato, sciolgasi per l'industria del supposito la lingua, raccolgansi per mano de l'attenzione, drizzata dal braccio de l'intenzione, i frutti de gli arbori e fiori de l'erbe, che sono nel giardino de l'asinina memoria.<br />
'''Micco''': O portento insolito, o prodigio stupendo, o maraviglia incredibile, o miracoloso successo! Avertano gli dii qualche sciagura! Parla l'asino? l'asino parla? O Muse, o Apolline, o Ercule, da cotal testa esceno voci articulate? Taci, Micco, forse t'inganni; forse sotto questa pelle qualch'uomo stassi mascherato, per burlarsi di noi.
===Citazioni===
*A l'[[Asino]] Cillenico ''Oh beato quel ventr'e le mammelle, | Che t'ha portato e 'n terra ti lattaro, | Animalaccio divo, al mondo caro, | Che qua fai residenza e tra le stelle! | [...].'' (dal sonetto anteposto al dialogo)
*'''Micco''': Piú che fisico non può essere: perché delle cose sopranaturali non si possono aver raggioni, eccetto in quanto riluceno nelle cose naturali; percioché non accade ad altro intelletto che al purgato e superiore di considerarle in sé.<br />'''Asino''': Non si trova appo voi metafisica?<br />'''Micco''': No; e quello che gli altri vantano per metafisica, non è altro che parte di logica.
*'''Asino''': Or che differenza trovate voi tra noi asini e voi altri uomini, non giudicando le cose dalla superficie, volto ed apparenza? Oltre di ciò dite, giudici inetti: quanti di voi errano ne l'academia de gli asini? quanti imparano nell'academia de gli asini? quanti fanno profitto nell'academia de gli asini? quanti s'addottorano, marciscono e muoiono ne l'academia de gli asini? quanti son preferiti, inalzati, magnificati, canonizati, glorificati e deificati nell'academia de gli asini? che se non fussero stati e non fussero asini, non so, non so come la cosa sarrebe passata e passarebbe per essi loro. Non son tanti studii onoratissimi e splendidissimi, dove si dona lezione di saper inasinire, per aver non solo il bene della vita temporale, ma e de l'eterna ancora?
===[[Explicit]]===
'''Asino''': Avetel'inteso?<br />'''Micco'''. Non siamo sordi.
==''La cena de le ceneri''==
===[[Incipit]]===
====Lorenzo Guagnano====
['''Smith''']: Parlavano bene il latino?<br>
'''Teofilo''': Sì.<br>
'''Smith''': Persone di riguardo?<br>
'''Teofilo''': Sì.<br>
'''Smith''': Di buona reputazione?<br>
'''Teofilo''': Sì.<br>
'''Smith''': Dotti?<br>
'''Teofilo''': Sufficientemente competenti.<br>
{{NDR|Giordano Bruno, ''La cena delle ceneri'', traduzione di Lorenzo Guagnano, Amazon Italia Logistica, 2020. ISBN 9798582456841}}
====Augusto Guzzo e Romano Amerio====
'''Smitho''': Parlavan ben latino?<br />
'''Teofilo''': Sì.<br />
'''Smitho''': Galantuomini?<br />
'''Teofilo''': Sì.<br />
'''Smitho''': Di buona riputazione?<br />
'''Teofilo''': Sì.<br />
'''Smitho''': Dotti?<br />
'''Teofilo''': Assai competentemente.<br>
{{NDR|Giordano Bruno, ''La cena delle ceneri'', in "Opere di Giordano Bruno e di Tommaso Campanella", a cura di Augusto Guzzo e di Romano Amerio, Riccardo Ricciardi Editore, 1956.}}
===Citazioni===
*Questi [[stelle|fiammeggianti corpi]] son que' ambasciatori, che annunziano l'eccellenza de la gloria e maestà de Dio. Cossì siamo promossi a scuoprire l'infinito effetto dell'infinita causa, il vero e vivo vestigio de l'infinito vigore; ed abbiamo dottrina di non cercar la divinità rimossa da noi, se l'abbiamo appresso, anzi di dentro, più che noi medesmi siamo dentro a noi; non meno che gli coltori degli altri mondi non la denno cercare appresso di noi, l'avendo appresso e dentro di sé, atteso che non più la luna è cielo a noi, che noi alla luna<ref>O «a la luna» in alcune edizioni.</ref>. (Teofilo: dialogo I)
*Lasciamo questi propositi per ora. Sono alcuni altri, che, per qualche credula pazzia, temendo che per vedere non se guastino, vogliono ostinatamente perseverare ne le tenebre di quello c'hanno una volta malamente appreso. Altri poi sono i felici e ben nati ingegni, verso gli quali nisciuno onorato studio è perso: temerariamente non giudicano, hanno libero l'[[intelletto]], terso il vedere e son prodotti dal cielo, si non inventori, degni però esaminatori, scrutatori, giodici e testimoni de la verità. (Teofilo: dialogo I)
*'''Smitho''': Però comunemente si va appresso al giudizio comone, a fin che, se si fa errore, quello nonarà senza gran favore e compagnia.<br />'''Teofilo''': Pensiero indegnissimo d'un uomo! Per questo gli uomini savii e divini son assai pochi; e la volontà di dèi è questa, atteso che non è stimato né prezioso quel tanto ch'è comone e generale.<br />'''Smitho''': Credo bene, che la verità è conosciuta da pochi, e le cose preggiate son possedute da pochissimi; ma mi confonde che molte cose son, poche tra pochi, e forse appresso un solo, che non denno esser stimate, non vaglion nulla e possono esser maggior pazzie e vizii.<br />'''Teofilo''': Bene, ma in fine è più sicuro cercar il [[verità|vero]] e conveniente fuor de la moltitudine, perché questa mai apportò cosa preziosa e degna, e sempre tra pochi si trovorno le cose di perfezione e preggio. Le quali, se fusser solo ad esser rare ed appresso rari, ognuno, benché non le sapesse ritrovare, almeno le potrebbe conoscere; e cossì non sarebbono tanto preziose per via di cognizione, ma di possessione solamente. (dialogo I)
*La difficoltà è quella, ch'è ordinata a far star a dietro gli poltroni. Le cose ordinarie e facili son per il volgo ed ordinaria gente; gli uomini rari, eroichi e divini passano per questo camino de la difficoltà, a fine che sii costretta la necessità a concedergli la palma de la immortalità. (Teofilo: dialogo II)
*Giungesi a questo che, quantunque non sia possibile arrivar al termine di guadagnar il palio, [[corsa|correte]] pure e fate il vostro sforzo in una cosa de sì fatta importanza, e resistete sin a l'ultimo spirto. Non sol chi vence vien lodato, ma anco chi non muore da codardo e poltrone. (Teofilo: dialogo II)
*Venca dunque la [[costanza|perseveranza]], perché, se la [[lavoro|fatica]] è tanta, il premio non sarà mediocre. Tutte cose preziose son poste nel difficile. Stretta e spinosa è la via de la [[beatitudine]]; gran cosa forse ne promette il cielo:<br />''Pater ipse colendi<br />haud facilem esse viam voluit, primusque per artem<br />movit agros, curis acuens mortalia corda,<br />nec torpere gravi passus sua regna veterno.''<ref>Citando Virgilio, ''Georgiche'', I, 121-124: «Lo stesso Padre [Giove] non volle che risultasse facile la via per la coltivazione, e con un artificio dissodò i campi, muovendo i cuori degli uomini col bisogno e non permettendo che nel suo regno dilagasse una pesante apatia.» {{NDR|traduzione propria}}</ref> (Teofilo: dialogo II)
*Al [[Niccolò Copernico|Copernico]] non ha bastato dire solamente, che la terra si move; ma ancora protesta e conferma quello scrivendo al [[Papa]], e dicendo che le opinioni di filosofi son molto lontane da quelle del volgo, indegne d'essere seguitate, degnissime d'esser fugite, come contrarie al vero e dirittura. (Teofilo: dialogo III)
*[...] li altri [[pianeti|globi]], che son terre, non sono in punto alcuno differenti da questo in specie; solo in esser più grandi e piccioli, come ne le altre specie d'animali per le differenze individuali accade inequalità; ma quelle sfere, che son foco come è il sole, per ora, crede che differiscono in specie, come il caldo e freddo, lucido per sé e lucido per altro. (Teofilo: dialogo III)
*Per questo disse Alchazele, filosofo, sommo pontefice e teologo mahumetano, il fine delle [[legge|leggi]] non è tanto di cercar la verità delle cose e speculazioni, quanto la bontà de' costumi, profitto della civilità, convitto di popoli e prattica per la commodità della umana conversazione, mantenimento di pace e aumento di republiche. (Smitho: dialogo IV)
*Dove dunque gli uomini divini parlano presupponendo nelle cose naturali il senso comunmente ricevuto, non denno servire per autorità; ma più tosto dove parlano indifferentemente, e dove il volgo non ha risoluzione alcuna, in quello voglio che s'abbia riguardo alle paroli degli uomini divini, anco a gli entusiasmi di poeti, che con lume superiore ne han parlato; e non prendere per metafora quel che non è stato detto per metafora, e per il contrario prendere per vero quel che è stato detto per similitudine. Ma questa distinzione del metaforico e vero non tocca a tutti di volerla comprendere, come non è dato ad ogniuno di posserla capire. (Teofilo: dialogo IV)
*'''Smitho''': Io, per certo, molto mi muovo da l'autorità del libro di Giobbe e di Mosè; e facilmente posso fermarmi in questi sentimenti reali più tosto che in metaforici ed astratti: se non che, alcuni pappagalli d'[[Aristotele]], [[Platone]] ed [[Averroè|Averroe]], dalla filosofia de' quali son promossi poi ad esser teologi, dicono che questi sensi son metaforici; e cossì, in virtù de lor metafore, le fanno significare tutto quel che gli piace, per gelosia della filosofia, nella quale son allevati.<br />'''Teofilo''': Or quanto siino costante queste metafore, lo possete giudicar da questo, che la medesma [[Bibbia|Scrittura]] è in mano di [[ebraismo|giudei]], [[cristianesimo|cristiani]] e [[islam|mahumetisti]], sètte tanto differenti e contrarie, che ne parturiscono altre innumerabili contrariissime e differentissime; le quali tutte vi san trovare quel proposito che gli piace e meglio gli vien comodo: non solo il proposito diverso e differente, ma ancor tutto il contrario, facendo di un sì un non, e di un non un sì, come, verbigrazia, in certi passi, dove dicono che Dio parla per ironia. (dialogo IV)
*E noi medesmi e le cose nostre andiamo e vegniamo, passiamo e ritorniamo, e non è cosa nostra che non si faccia aliena e non è cosa aliena che non si faccia nostra. E non è cosa della quale noi siamo, che tal volta non debba esser nostra, come non è cosa la quale è nostra, della quale non doviamo talvolta essere, se una è la materia delle cose, in un geno, se due sono le materie, in dui geni: perché ancora non determino, se la sustanza e materia, che chiamiamo spirituale, si cangia in quella che diciamo corporale e per il contrario, o veramente non. Cossì tutte cose nel suo geno hanno tutte vicissitudine di dominio e servitù, felicità ed infelicità, de quel stato che si chiama [[vita]] e quello che si chiama [[morte]], di luce e tenebre, di [[bene]] e [[male]]. E non è cosa alla quale naturalmente convegna esser eterna, eccetto che alla sustanza, che è la materia, a cui non meno conviene essere in continua [[divenire|mutazione]]. (Teofilo: dialogo V)
===Citazioni su ''La cena de le ceneri''===
*Il 14 febbraio del 1584, mercoledì delle Ceneri, il B. venne invitato a illustrare la propria teoria sul moto della Terra nella "onorata stanza" di sir Fulke Greville, a Whitehall, in compagnia di Giovanni Florio e del medico gallese Matthew Gwinne, essendo presenti due dottori oxoniensi sostenitori del sistema geocentrico e un cavaliere di nome Brown (in sede processuale tale riunione venne dichiarata come avvenuta invece in casa del Castelnau). La conversazione degenerò presto in un diverbio causato dalla intolleranza dei due dottori oxoniensi: sdegnato, il B. si licenziò dall'ospite e di lì a qualche giorno iniziò la stesura della ''Cena de le Ceneri'' (stampata nello stesso anno).<br />Tramite il resoconto della sfortunata discussione, il B. enuncia in questi dialoghi la propria cosmografia: movendo dall'eliocentrismo copernicano, egli approda intuitivamente a una concezione originale dell'universo che per molti rispetti sembra anticipare i postulati della scienza moderna. ([[Giovanni Aquilecchia]])
*La [[letteratura]], con le sue figure e le sue forme e, soprattutto con il suo linguaggio, viene a essere, per il Bruno dei dialoghi italiani, un impegno fondamentale che finisce per andare oltre la semplice ricerca dell'efficacia migliore per la presentazione e l'esposizione delle idee e anche oltre la gratificazione della varietà e del gioco fantastico per accattivarsi più avvicentemente l'attenzione dei lettori. Nella ''Cena'' letteratura e filosofia vengono a costituire un nesso strettissimo. La presentazione dell'interpretazione che il Nolano dà alla teoria copernicana con le conseguenze filosofiche che ne trae è ''anche'' la commedia grottesca dei due dottori inglesi che difendono, invece, la concezione aristotelica dell'universo ed è ''anche'' l'allegorico libro del viaggio nella notte londinese. ([[Giorgio Bàrberi Squarotti]])
*Nella ''Cena de le Ceneri'' sviluppa una concezione dell'esegesi biblica che, delimitando con rigore i campi rispettivi dell'una e dell'altra, mira a stabilire le condizioni di una positiva «convivenza» fra Scrittura e «musa nolana». ([[Michele Ciliberto]])
*Se Voi, probabilmente avete letto le opere di Giordano Bruno, ebbene ne ''La cena delle ceneri'', fa uno strano ragionamento. Dice: supponiamo di avere una palla, come la terra. La terra viene illuminata dal sole, ma soltanto una parte della terra viene illuminata dal sole. Man mano che ci si allontana, il sole è più lontano dalla terra, una parte sempre maggiore della sfera viene illuminata. Ora, domanda: quant'è la parte della sfera che al massimo può venire illuminata? Se il sole fosse all'infinito, allora illuminerebbe esattamente metà della sfera. Ora Giordano Bruno si chiede: ma poverina l'altra metà della sfera che cosa fa? Rimane in ombra? Allora l'idea di Giordano Bruno è: quando arriviamo all'infinito, facciamo un passo in più, incominciamo ad andare oltre questo primo infinito e il sole comincerà a illuminare la parte di dietro della sfera. Quando s'arriva all'infinito per la seconda volta tutta la sfera è illuminata. Non c'è bisogno di dire che questa è, ovviamente, è un'idea semplicemente metaforica, non ha nessun senso. Però è la prima volta nella storia in cui qualcuno pensa che ci sia effettivamente la possibilità di avere due o più infiniti. I matematici oggi sono arrivati ad averne addirittura infiniti. ([[Piergiorgio Odifreddi]])
==''Sigillus sigillorum''==
===[[Incipit]]===
{{centrato|Composto per far esplicare secondo un ordine efficace tutte le disposizioni dell'animo e portarne a perfezione le attitudini}}
Quello spirito divino, che mai si è accontentato di ingegni sordidi, mi fece conoscere ciò insieme ad altre cose: e tu che esiti ma ardi fin nel profondo dell'animo per questa stessa cosa, devi in principio proporti di onorare come Dio primo e prossimo il medesimo spirito dal quale sei eccitato esteriormente e incitato interiormente, invocarlo come nume e volgere a quello il tuo sguardo come alla luce.
{{NDR|Giordano Bruno, ''Il sigillo dei sigilli'', in ''Le ombre delle idee – Il canto di Circe – Il sigillo dei sigilli'', traduzione e note di Nicoletta Tirinnanzi, BUR, Milano, 2008}}
===Citazioni===
*Ricorda che [[Prometeo]] non fu gradito agli dei, o perché costui, spargendo i tesori degli dei, sembrava incitare al torpore il genere umano, ovvero perché costui faceva comune promiscuamente a degni e indegni una cosa eccellentissima. (I, 7; 2008)
*La natura ha assegnato a tutti [[Ala|ali]] squisite secondo necessità, ma sono davvero pochissimi coloro che sanno dispiegarle per solcare e battere quell'aria che invita e si presta a essere battuta per [[Volo|volare]] non meno di quanto sembri opporsi a essere solcata: infatti dopo che con fatica l'avrai smossa solcandola, questa, non ingrata, ti spingerà avanti sostenendoti. (I, 10; 2005)
*[...] di conseguenza potrai capire come un medesimo principio naturale sia parimenti prossimo alla virtù e al vizio. (I, 22; 2008)
*L'antichità chiamò grande demone questo [[amore]] che è padre di tutti i sentimenti, tutti i desideri e tutti gli effetti. (I, 23; 2008)
*[...] sebbene infatti all'anima sia presente un'immagine non dobbiamo rivolgere la nostra attenzione a questa, ma dobbiamo rivolgerci a questa immagine come guardando attraverso di essa. (I, 28; 2008)
*È abbastanza chiaro con quanta più facilità e limpidezza si manifestino in noi i sensi interni, allorché sono assopiti quelli esterni. (I, 29; 2008)
*Per una contrazione che richiama l'atto intellettivo nell'immagine della cosa da conoscere l'animo si espone a sogni divini, visioni e rivelazioni; niente è in verità difficile per chi veramente intende. (I, 38; 2008)
*[...] con grande efficacia operano i medici in cui moltissimi confidano; i malefici, che pure non toccano chi li disprezza, penetrano in chi li teme. (I, 39; 2008)
*Colui che da una diversa visione della cosa più è commosso, non teme le angustie della [[morte]]. (I, 49; 2008)
*Come i ramoscelli, le pagliuzze, le pelli sottili e altre cose di questo genere, gettate nel fuoco, si contraggono al modo delle cose che si dicono esser le uniche dotate di senso, come se fuggissero l'incombente e imminente distruzione, e sfuggono e balzan via di lì come possono, così a nessuno, per quanto indifferente e ottuso nei confronti del senso, manca il principio naturale grazie al quale può rafforzarsi e difendersi meglio riguardo alla condizione presente. Se poi osserverai con più attenzione, non troverai nulla che sia mutilo, reciso e totalmente morto a tal punto da esser completamente privo di una qualche interiore preoccupazione per se stesso, quale e di qual genere essa sia. (II, 1; 2005)
*L'amore è ciò per la cui potenza tutte le cose son generate; è in tutte le cose, vivo in ciò che è vivo, grazie a lui ciò che è vivo vive, ed è lui stesso la linfa vitale di ciò che è vivo; riscalda ciò che è freddo, illumina ciò che è oscuro, risveglia ciò che è assopito, vivifica ciò che è morto, fa percorrere la regione sovraceleste alle cose inferiori, trasportandole con divino furore; per suo compito le anime son legate ai corpi, per la sua guida sono innalzate alla contemplazione, per il suo volo si uniscono a Dio superate le difficoltà naturali. È lui che insegna quali cose siano nostre e quali altrui, chi siamo noi e chi gli altri; è lui a fare in modo che le altre cose siano dominate e possedute da noi, e che noi comandiamo e dominiamo le altre cose; infatti la [[necessità]], che si fa beffe di tutto, obbedisce al solo amore. (II, 2; 2005)
*Dobbiamo poi richiamare alla mente questo a proposito dell'[[arte]]: quanto più precisamente si rivolgono al proprio scopo le cose naturali rispetto a quelle artificiali, tanto meno agiscono in base a un [[calcolo]]; perciò capì bene [[Aristotele]] come il maggior calcolo non sia il criterio della maggior perizia e intelligenza. Sperimentiamo infatti in noi che l'arte più perfetta non sta troppo a calcolare, e l'arte elaborata non ha bisogno di star lì a ragionare, sia perché agiamo a somiglianza della natura, sia perché la natura agisce insieme con noi. (II, 3; 2005)
*Non c'è quindi alcun ente artificiale che abbia il suo fondamento fuori della [[natura]]. (II, 3; 2008)
*La [[matematica]], che ci insegna a fare astrazione dalla materia, dal moto e dal tempo, ci rende capaci di intendere e contemplare le specie intellegibili. (II, 4; 2008)
*[...] la prima è quella [[magia]] che attraverso la credulità della fede ovvero attraverso non lodevoli specie di contrazione mortifica il senso [...] la seconda è quella magia che attraverso una fede regolata ed altre lodevoli specie di contrazione [...] corregge l'errante, rafforza ed acuisce il debole e l'ottuso. (II, 5; 2008)
*[...] per virtù del grande demone (che è l'amore) attraverso lo spirito l'[[anima]] si congiunge al corpo, attraverso l'anima si congiunge allo spirito una forza più separata e divina, e attraverso un numero più o meno grande di enti intermedi tutte le cose dell'[[universo]] sono connesse e concatenate a tutte le altre. (II, 5; 2008)
*C'è una sola semplice [[forma]] [...] la quale senza diminuizione si comunica a tutte le cose [...] Questa forma universale dell'essere è luce infinita [...] Attraverso questa forma che in diversi modi si comunica ai diversi enti secondo diverse figure si esplica la materia. (II, 10; 2008)
===Citazioni su ''Sigillus sigillorum''===
*I dialoghi italiani, con i sigilli di memoria su cui si basano, debbono riportare il lettore ai ''Sigilli'', come all'opera di Bruno che contiene un programma di lavoro, l'opera con cui egli inaugurò tutta la sua azione in Inghilterra, facendo dell'arte della memoria una questione cruciale. Un lettore dei ''Sigilli'' che si fosse spinto sino al ''Sigillo dei Sigilli'' era in grado di sentire dialoghi italiani sul piano della poesia, vederli sul piano dell'arte e capirli filosoficamente, come prediche sulla religione di Amore, Magia, Arte e Mathesis. ([[Frances Yates]])
*Nel ''Sigillus sigillorum'' si manifesta la fede del B. nell'unità del processo conoscitivo, cui corrisponde, sul piano ontologico, la fondamentale unità dell'universo. Alla innegabile utilizzazione di elementi propri alla tradizione platonico-alchimistica, fa qui riscontro l'assenza di preoccupazioni e tendenze d'ordine mistico-religioso: il carattere "speculativo" del ''Sigillus'' fa di quest'opera il legittimo antecedente della serie dialogica italiana. ([[Giovanni Aquilecchia]])
==''Spaccio de la bestia trionfante''==
[[Immagine:Bruno_Spaccio.jpg|thumb|Frontespizio dello ''Spaccio'' stampato in realtà a Londra e non a Parigi, 1584]]
===[[Incipit]]===
{{centrato|DIALOGO PRIMO<br />Interlocutori:<br />Sofia, Saulino, Mercurio}}
'''Sofia''': Talché, se ne li corpi, materia ed ente non fusse la mutazione, varietadine e vicissitudine, nulla sarebbe conveniente, nulla di buono, niente dilettevole.<br />
'''Saulino''': Molto bene l'hai dimostrato, Sofia.<br />
'''Sofia''': Ogni delettazione non veggiamo consistere in altro, che in certo transito, camino e moto.
===Citazioni===
*Cieco chi non vede il sole, stolto chi nol conosce, ingrato chi nol ringrazia; se tanto è il lume, tanto il bene, tanto il beneficio; per cui risplende, per cui eccelle, per cui giova; maestro dei sensi, padre di sustanze autor di vita. (''incipit'' dell'epistola)
*[...] se voglio remirare alla gloria o altri frutti che parturisce la moltitudine de voci, tanto manca ch'io debba sperar lieto successo del mio studio e lavoro, che più tosto ho da aspettar materia de discontentezza, e da stimar molto meglior il silenzio ch'il parlare. Ma, se fo conto de l'occhio de l'eterna [[Verità|veritade]], a cui le cose son tanto più preciose ed illustri, quanto talvolta non solo son da più pochi conosciute, cercate e possedute, ma, ed oltre, tenute a vile, biasimate, perseguitate; accade ch'io tanto più mi forze a fendere il corso de l'impetuoso torrente, quanto gli veggio maggior vigore aggionto dal turbido, profondo e clivoso varco. (dall'epistola)
*Non è delettazione senza mistura di tristezza. (Saulino: I dialogo)
*Quello che da ciò voglio inferire, è che il principio, il mezzo e il fine, il nascimento, l'aumento e la perfezione di quanto veggiamo, è da [[contrario|contrarii]], per contrarii, ne contrarii, a contrarii: e dove è la contrarietà, è la azione e reazione, è il moto, è la diversità, è la moltitudine, è l'ordine, son gli gradi, è la successione, è la vicissitudine. (Sofia: I dialogo)
*L'ordine e la materia di far questo riparamento è che prima togliamo dalle nostre spalli la grieve somma d'errori che ne trattiene. (Sofia: I dialogo)
*La [[Prudenza]], rispose Giove, la quale deve essere vicina alla Veritade; perché questa non deve maneggiarsi, muoversi ed adoperarsi senza quella, e perché l'una senza la compagnia dell'altra non è possibile che mai profitte o vegna onorata. (Sofia: I dialogo)
*Tutto dunque, quantunque minimo, è sotto infinitamente grande provvidenza; ogni qualsivoglia vilissima minuzzaria in ordine del tutto ed universo è importantissima; perché le cose grandi son composte de le picciole, e le picciole de le piccolissime, e queste de gl'individui e minimi. (Mercurio: I dialogo)
*Sopra tutte le cose, o Saulino, è situata la Verità; perché questa è la unità che soprasiede al tutto, è la bontà che è preeminente a ogni cosa; perché uno è lo ente, buono e vero; medesimo è vero, ente e buono. (Sofia: II dialogo)
*[...] per la quale chi dice sapere quel che non sa, è temerario sofista; chi nega sapere quel che sa, è ingrato a l'[[intelletto]] agente ed ingiurioso a la verità, ed oltraggioso a me. [...] Ma color che mi cercano per edificar se stessi, sono prudenti; gli altri che m'osservano per edificare altrui, sono umani; quei che mi cercano absolutamente, sono curiosi; gli altri che m'inquireno per amor della suprema e prima verità, sono sapienti, e per conseguenza felici. ([[Conoscenza|Sofia]]: II dialogo)
*'''Saulino''': Vorrei, ch'al giudicio avesse ordinato qualche cosa espressa contra la temeritade di questi gramatici, che in tempi nostri grassano per l'Europa.<br />'''Sofia''': Molto bene, o Saulino, Giove ha comandato, imposto ed ordinato al giudizio, che veda se gli è vero che costoro inducano gli popoli al dispreggio ed al meno a poca cura di legislatori e leggi, con donargli ad intendere, che quelli proponeno cose impossibili e che comandano come per burla; cioè, per far conoscere a gli uomini, che gli dei sanno comandare quello che loro non possono mettere in esecuzione. Veda se, mentre dicono che vogliono riformare le difformate leggi e religioni, vegnono per certo a guastar tutto quel tanto che ci è di buono, e confirmar e inalzar a gli astri tutto quello che vi può essere o fingere di perverso e vano. Veda se apportano altri frutti, che di togliere le conversazioni, dissipar le concordie, dissolvere l'unioni, far ribellar gli figli da' padri, gli servi da padroni, gli sudditi da superiori, mettere scisma tra popoli e popoli, gente e gente, compagni e compagni, fratelli e fratelli, e ponere in disquarto le fameglie, cittadi, republiche e regni: ed in conclusione, se, mentre salutano con la pace, portano, ovunque entrano, il coltello della divisione ed il fuoco della dispersione. (II dialogo)
*Alla [[filosofia]] donano impedimento le ricchezze, e la Povertade porge camino sicuro ed ispedito. (Sofia: II dialogo)
*Perché non colui che ha poco, ma quello che molto desidera è veramente povero. (Sofia: II dialogo)
*Nessuna cosa è absolutamente [[male|mala]]; perché la [[vipera]] non è mortale e tossicosa a la vipera; né il drago, il leone, l'orso a l'orso, al leone, al drago; ma ogni cosa è mala rispetto di qualch'altro. (Sofia: II dialogo)
*Non è errore che sia fatto un [[principe|prencipe]], ma che sia fatto prencipe un forfante. (Sofia: II dialogo)
*Quella {{NDR|la luce della ragione}} farà che dove importa l'onore, l'utilità pubblica, la dignità e perfezione del proprio essere, la cura delle divine leggi e naturali, ivi non ti smuovi per terrori che minacciano morte [...]. (tutti gli dèi: II dialogo)
*Voglio, o [[Diligenza]], che ottegni questo nobil spacio nel cielo; perché sei quella che nutri con la fatica gli animi generosi. [...] Su, Diligenza, che fai? perché tanto ociamo e dormiamo vivi, se tanto tanto doviamo ociar e dormire in morte? (Sofia: II dialogo)
*[...] noi non lodiamo la virtù de la [[Castità|continenza]] nella scrofa, la quale si lascia chiavare da un sol porco ed una volta l'anno; ma in una donna la quale non solo è sollecitata una volta dalla natura per il bisogno de la generazione, ma ed ancora dal proprio discorso più volte per l'apprensione del piacere, e per esser ella ancor fine degli suoi atti. Oltre di ciò non troppo, ma molto poco lodiamo di continenza una femina o un maschio porcino, il quale per stupidità e durezza di complessione avien che di rado e con poco senso vegna sollecitato da la libidine, come quell'altro che per esser freddo e maleficiato, e quell'altro per esser decrepito; altrimente deve esser considerata la continenza, la quale è veramente continenza e veramente virtù in una complessione più gentile, più ben nodrita, più ingegnosa, più perspicace e maggiormente apprensiva. [...] Là onde, se più profondamente consideri, tanto manca che [[Socrate]] revelasse qualche suo difetto, che più tosto venne a lodarsi tanto maggiormente di continenza, quando approvò il giudicio del fisionomista circa la sua natural inclinazione al sporco amor di gargioni. (Sofia: III dialogo)
*Tu, [[Ozio|Ocio]] inerte, disutile e pernicioso, non aspettar che dalla tua stanza si dispona in cielo e per gli celesti dei; ma nell'inferno per gli ministri del rigoroso ed implacabile Plutone. (Sofia: III dialogo)
*'''Sofia''': [...] e questo, o Momo, disse Giove, non averlo per male, perché sai, che gli animali e piante sono vivi effetti di natura; la qual [[natura]] (come devi sapere) non è altro che dio nelle cose.<br />'''Saulino''': Dunque, ''natura est deus in rebus''. (III dialogo)
*Ti dirò. {{NDR|Gli [[Antico Egitto|egizi]]}} Non adoravano Giove, come lui fusse la [[dèi|divinità]], ma adoravano la divinità come fusse in Giove [...]. (Sofia: III dialogo)
*Non manca per questo, che quelli {{NDR|gli egizi}} non intendessero una essere la divinità che si trova in tutte le cose, la quale, come in modi innumerabili si diffonde e communica, cossì ave nomi innumerabili, e per vie innumerabili, con ragioni proprie ed appropriate a ciascuno, si ricerca, mentre con riti innumerabili si onora e cole. (Sofia: III dialogo)
*Appresso dimandò Nettuno: – Che farrete, o dei, del mio favorito, del mio bel mignone, di quell'Orione dico, che fa, per spavento (come dicono gli etimologisti), orinare il cielo? – Qua, rispose Momo: – Lasciate proponere a me, o dei. Ne è cascato, come è proverbio in Napoli, il maccarone dentro il formaggio. Questo, perché sa far de maraviglie, e, come Nettuno sa, può caminar sopra l'onde del mare senza infossarsi, senza bagnarsi gli piedi; e con questo consequentemente potrà far molte altre belle gentilezze; mandiamolo tra gli uomini; e facciamo che gli done ad intendere tutto quello che ne pare e piace, facendogli credere che il bianco è nero, che l'intelletto umano, dove li par meglio vedere, è una cecità. (Sofia: III dialogo)
*[...] l'esser [[macellaio|beccaio]] debba essere stimata un'arte ed esercizio più vile che non è l'esser boia [...] perché questa si maneggia pure in contrattar membri umani, e talvolta administrando alla giustizia; e quello ne gli membri d'una povera bestia, sempre amministrando alla disordinata [[Gola (ingordigia)|gola]], a cui non basta il cibo ordinato dalla natura {{NDR|il [[vegetarianismo|cibo vegetale]]}}, più conveniente alla complessione e vita dell'uomo (lascio l'altre più degne raggione da canto); cossì l'esser [[caccia|cacciatore]] è uno esercizio ed arte non meno ignobile e vile che l'esser beccaio; come non ha minor raggion di bestia la salvatica fiera che il domestico e campestre animale. (Sofia: III dialogo)
===[[Explicit]]===
'''Saulino''': Or ed io me ne vo alla mia cena.<br />'''Sofia''': Ed io mi ritiro alle notturne contemplazioni. (III dialogo)
===Citazioni su ''Spaccio de la bestia trionfante''===
*Così questo libro, il quale, per trecento anni, molti letterati italiani sentenziarono scellerato e infame, è uno dei pochissimi della nostra letteratura che s'inspiri ad un alto sentimento di religione, di verità e di giustizia. ([[David Levi]])
*Ho buone ragioni per credere, senza voler giurare, che non ci sono attualmente altri esemplari al mondo di questo libro, eccetto il mio. I membri della Società lo tennero così segreto che nessun bibliotecario né alcun autore inglese ne ha mai fatto la benché minima menzione; era del tutto sconosciuto agli eruditi prima del 1696 quando lo trovai e lo feci vedere a diverse persone, sebbene senza mai farne fare una copia. Questo trattato è sia pericoloso che empio ed è possibile che lo leggano solo coloro che hanno buon senso e forza di ragione per poter tenere testa a tutti i sofismi. Prima che io l'avessi mostrato a [[Pierre Bayle|Bayle]], [[Caspar Schoppe|Schopp]] era il solo che ne avesse riferito il titolo, nella sua lettera a Rittershausen; ma è certo che non aveva mai visto il libro, perché ha creduto che la Bestia Trionfante fosse il Papa e che Bruno avesse intenzione di lusingare i protestanti; invece per Bestia egli intende ogni religione rivelata in generale, di qualunque tipo sia, e in qualunque modo avvenga che essa trionfi nel Mondo. Sia la religione pagana, sia la giudaica o la cristiana, egli prende di mira, le mette in ridicolo, le rigetta allo stesso modo senza cerimonie e senza eccezioni. ([[John Toland]])
*In altre parole, nello ''Spaccio'' Bruno liquida in via definitiva, e in ''modo esplicito'', il modello cristiano di creazione. ([[Michele Ciliberto]])
*In queste splendide pagine, Bruno esprime una visione della religione diametralmente opposta a quella sostenuta dalla teologia protestante. Per [[Martin Lutero|Lutero]] e [[Giovanni Calvino|Calvino]] il rapporto tra uomo e Dio si materializza in un legame individuale fondato solo ed esclusivamente sulla fede. E finanche le Leggi, che nella visione [[Antico testamento|veterotestamentaria]] sanzionavano il contratto tra ''humanitas'' e ''divinitas'', non garantiscono più la salvezza. Tutto ciò che riguarda l'orizzonte mondano viene escluso, espunto, neuralizzato. [...] Bruno capisce con chiarezza le conseguenza funeste che la dottrina della ''sola fide'' può avere sulla società: svalorizzare le opere e l'etica, ma anche la ragione e le scienze speculative, non incoraggia certamente gli uomini ad intraprendere la durissima strada del riscatto dalla ''feritas''. ([[Nuccio Ordine]])
*In realtà ciò che l'autore nel libro presenta a stento è degno di una voce vuota o di un fungo avvelenato, molto meno quindi di un così alto prezzo e di una così grande fama: tutto viene copiato da un dialogo di [[Luciano di Samosata|Luciano]] e volto in forma peggiore. ([[Jacob Friedrich Reimmann]])
*Io non ho mai letto il suo ''Spaccio della bestia trionfante'': mi pare che ne abbiamo parlato un giorno in Francia, ma non potrei assicurarlo: è passato troppo tempo. Non bisognerebbe dire Specchio invece di Spaccio? ([[Gottfried Wilhelm von Leibniz]])
==''Summa terminorum metaphysicorum''==
*È noto presso i Platonici il paragone, derivante dall'insegnamento degli Egizi, per il quale la divinità abbraccia in un'unità una triade soprannaturale, nello stesso modo che nel sole c'è sostanza, luce e calore, e queste tre cose contempliamo in esso in duplice modo. […] Ancora nel sole queste tre cose (sostanza, luce e calore) si distinguono come una sostanza e due accidenti; ma nella divinità questi tre, come anche innumerevoli altri predicati che s'annoverano ad analogia di quelli, non fanno affatto nessuna distinzione. (pp. 168-169)
*Che in tutte le cose o minime o, per l'occhio esterno, mutue e imperfettissime ci sia [[conoscenza]], possiamo concluderlo da quanto già detto; giacché, sebbene per difetto di organi o di altre circostanze in alcune cose non vediamo in atto l'intelligenza, e tuttavia in potenza tutto è in tutto, e di conseguenza anche l'intelligenza, la quale concorre con l'anima del mondo e accompagna la divinità stessa che dappertutto è tutta, nella misura dell'effetto che desideriamo osservare nella materia o che provenga dalla materia, concludiamo che una certa partecipazione d'intelligenza, secondo una certa potenza, è in tutte le cose, ma è in atto in alcuni esseri i quali più s'avvicinano a nostra somiglianza, o stanno in somiglianza con noi, o noi a somiglianza con loro, come gli eroi e gli dèi. (p. 172)
*L'[[intelletto]] primo e semplice, che in se stesso abbraccia ogni conoscenza, come l'unità abbraccia ogni numero, conosce dappertutto intero, come è dappertutto intero, senza distrazione e applicazione: poiché non ha l'oggetto fuori di sé, ma, come s'è detto, è esso stesso oggetto e conoscente. (p. 178)
*Da ciò segue che nell'uno tutte le cose sono indistinte, e che quelle diverse e [[contrario|contrarie]] tra loro, nel principio semplicissimo sono una sola e medesima cosa, come spesso mostrammo il massimo coincidere col minimo al principio e alla fine; giacché quello che è l'estremo del caldo è il principio del freddo, l'estremo del male principio del bene, la fine delle tenebre principio della luce. (p. 181)
==Note==
<references />
===Fonti===
<references group="fonte" />
==Bibliografia==
*Giordano Bruno, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/b/bruno/cabala_del_cavallo_pegaseo_etc/pdf/cabala_p.pdf Cabala del cavallo pegaseo con l'aggiunta dell'Asino cillenico]'', a cura di [[Giovanni Aquilecchia]], Sansoni, Firenze, 1985.
*Giordano Bruno, ''Costituti'', in ''Le deposizioni davanti al tribunale dell'Inquisizione'', a cura di A. Gargano su testo di V. Spamapanato, La Città del Sole editore, Napoli, 2000. ISBN 88-8292-032-1
*Giordano Bruno, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/b/bruno/de_gli_eroici_furori/pdf/de_gli_p.pdf De gli Eroici Furori]'', a cura di Giovanni Aquilecchia, Sansoni, Firenze, 1965.
*Giordano Bruno, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/b/bruno/de_l_infinito_universo_e_mondi/pdf/de_l_i_p.pdf De l'infinito, universo e mondi]'', a cura di Giovanni Aquilecchia, Sansoni, Firenze, 1985.
*Giordano Bruno, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/b/bruno/de_la_causa_principio_et_uno/pdf/de_la__p.pdf De la causa, principio et uno]'', a cura di G. Aquilecchia, Einaudi, Torino, 1973.
*Giordano Bruno, ''Il candelaio'', a cura di A. Guzzo, Mondadori, Milano, 1994. ISBN 88-04-38060-8
*Giordano Bruno, ''Il Sigillo dei Sigilli – I Diagrammi Ermetici'', traduzione di Emanuela Colombi, Mimesis, Milano, 2005. ISBN 88-8483-377-9
*Giordano Bruno, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/b/bruno/cena_de_le_ceneri/pdf/cena_d_p.pdf La cena de le ceneri]'', in ''Opere di Giordano Bruno e di Tommaso Campanella'', a cura di Augusto Guzzo e di Romano Amerio, Riccardo Ricciardi Editore, Milano-Napoli, 1956.
*Giordano Bruno, ''La cena delle ceneri'', traduzione di Lorenzo Guagnano, Amazon Italia Logistica, 2020. ISBN 9798582456841
*Giordano Bruno, ''La magia e le ligature'', traduzione di [[Luciano Parinetto]], testo latino a fronte, Mimesis, Milano, 2000. ISBN 88-87231-38-9
*Giordano Bruno, ''Le ombre delle idee – Il canto di Circe – Il sigillo dei sigilli'', traduzione e note di Nicoletta Tirinnanzi, BUR, Milano, 2008. ISBN 978-88-17-17175-5
*Giordano Bruno, ''Somma dei termini metafisici'', a cura di [[Guido del Giudice]], Di Renzo Editore, 2010. ISBN 888323250-X
*Giordano Bruno, ''Spaccio de la bestia trionfante'', Fabbri ed., Milano, 1996.
*[[Luigi Firpo]], ''Il processo di Giordano Bruno'', a cura di Diego Quaglioni, Salerno Editrice, Roma, 1998. ISBN 88-8402-135-9
*[[Indro Montanelli e Roberto Gervaso|Indro Montanelli, Roberto Gervaso]], ''Storia d'Italia: Volume XVI: L'età della Controriforma'', BUR, Milano, 1975.
*[[Vincenzo Spampanato]], ''Vita di Giordano Bruno'', Casa editrice Giuseppe Principato, Messina, 1921 (Gela editrice, Roma, 1988).
==Altri progetti==
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Alexandre Dumas (padre)
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1958
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[[Immagine:Alexandre Dumas.jpg|thumb|Alexandre Dumas]]
'''Alexandre Dumas''' (1802 – 1870), scrittore e drammaturgo francese.
==Citazioni di Alexandre Dumas==
*Abitualmente comincio un libro solo dopo ch'è stato già scritto.
:''En général, je ne commence un livre que lorsqu'il est écrit''.<ref>Da ''Propos d'art et de cuisine''.</ref>
*C'è una donna in ogni caso; appena mi portano un rapporto, io dico: "Cherchez la femme."<ref>Da ''I Mohicani di Parigi'', 1854; vedi anche [[w:Cherchez la femme|la voce]] in Wikipedia.</ref>
:''Il y a une femme dans toutes les affaires; aussitôt qu'on me fait un rapport, je dis:'' Cherchez la femme!.
*Chi legge la [[storia]], se non gli [[storico|storici]] quando correggono le loro bozze?<ref>Da ''Il corricolo''.</ref>
*Ci sono certe città sconosciute il cui nome, per inattese, terribili, clamorose catastrofi, talvolta acquista improvvisa fama europea e che s'ergono in mezzo al secolo come una di quelle paline storiche piantate dalla mano di Dio per l'eternità: tale è il destino di [[Pizzo Calabro|Pizzo]]. Senza annali nel passato e probabilmente senza storia nell'avvenire, essa vive sulla sua gloria di un giorno ed è diventata una delle stazioni omeriche dell'Iliade napoleonica. Infatti è noto che fu nella città di Pizzo che [[Gioacchino Murat]] venne a farsi fucilare, là che quest'altro Aiace trovò una morte oscura e cruenta.<ref>Da ''Viaggio in Calabria''.</ref>
*{{NDR|In ricordo di Emma Mannoury-Lacour}} Credo proprio che tre quarti del mio cuore, se non il cuore intero, siano morti con lei.<ref>Citato in ''Corriere della Sera'', 4 novembre 2004.</ref>
*Dio, nella sua divina previdenza, non ha dato la [[barba]] alle [[donna|donne]] perché esse non sarebbero state capaci di tacere mentre venivano rasate.<ref>Citato in Franco Fossati, ''Chi dice donna...'', Armenia, 1987, p. 41. ISBN 8834401786.</ref>
*E il genio, che ne sarà mentre baderò all'ordine?<ref>Da ''Kean o Genio e sregolatezza'', IV, 2.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>
*{{NDR|[[Francesco Mario Pagano]]}} Godeva di una grande reputazione e la meritava sotto tutti i rapporti. [...] La dolcezza della sua parola, la soavità della sua morale l'avea fatto soprannominare il Platone campano, ancora giovane aveva scritto la giurisdizione criminale opera che fu tradotta in tutte le lingue, e che fu menzionata dall'assemblea nazionale francese.<ref>Da ''I Borboni di Napoli: Vol. III'', Napoli, 1862, p. 10-11.</ref>
*L'[[orgoglio]] ha quasi sempre una compagna ancora peggiore: l'[[invidia]].
:''L'orgueil a presque toujours une compagne encore pire que lui: cest l'envie''.<ref>Da ''Le Roi des quilles- racconto per bambini'', 1859.</ref>
*La sorella era degna compagna del fratello. Libertina per fantasia, empia per temperamento, ambiziosa per calcolo, [[Lucrezia Borgia|Lucrezia]] bramava piaceri, adulazioni, onori, gemme, oro, stoffe fruscianti e palazzi sontuosi. Spagnola sotto i capelli biondi, cortigiana sotto la sua aria candida, aveva il viso di una madonna di Raffaello e il cuore di una Messalina.<ref>Da ''I Borgia''; citato in [[Corrado Augias]], ''I segreti di Roma'', Oscar Mondadori, 2007, p. 264.</ref>
*Nulla riesce meglio del [[successo]], che è la calamita morale che tutto attira a sé.<ref>Da ''Il corricolo''.</ref><ref name=e />
*Roma e Venezia si riuniranno all'Italia ma chissà se [[Napoli]] non sfuggirà all'Italia. Facile prender Napoli, difficile il conservarla.<ref>Dal giornale ''L'Indipendente'' del 19 dicembre 1862.</ref>
*Tutto il delitto della prima {{NDR|[[Eleonora Pimentel Fonseca]]}} fu d'esser una {{sic|patriotta}} ardente; d'aver prima d'ogni altro levato il grido di libertà, quando la libertà apparve in Napoli; d'aver fondato il ''Monitore {{sic|Napolitano}}''. Questo delitto bastò a mandarla al patibolo, anzi alla forca.<br>Per un'oscena cortesia del tribunale verso la plebaglia {{sic|napolitana}}, la forca era alta trenta piedi.<br>Eleonora Pimentel camminò al supplizio col sorriso sulle labbra; nel lasciar {{sic|la}} carcere aveva bevuto una tazza di caffè: nel giunger a piè della forca, le fu chiesto se desiderava qualcosa: avevano l'ordine di accordarle l'ultima sua domanda: speravasi che chiederebbe la vita.<br> – Datemi un paio di mutande, disse.<br>Lucrezia<ref>Allusione alla Lucrezia romana, moglie di Collatino, suicida per l'oltraggio di Sesto Tarquinio.</ref> non avrebbe nulla trovato di meglio.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_Ty7nnZyBCFMC/page/n6/mode/1up Da Napoli a Roma]'', traduzione di Eugenio Torelli, Stabilimento tipografico del Plebiscito, Napoli, 1863, cap. III, p. 71.</ref>
==''Ascanio''==
===[[Incipit]]===
Alle quattro pomeridiane del 10 luglio dell'anno di grazia 1540, un bel giovane, alto, bruno con grandi occhi neri, vestito con elegante semplicità e armato soltanto d'un pugnaletto dal manico mirabilmente cesellato, stava presso la pila dell'acqua benedetta che è sull'entrata della chiesa dei Grandi Agostini, nel recinto dell'Università di Parigi.<br>Questo giovane, senza dubbio per pia umiltà, non si era mosso dal suo posto per tutta la durata dei vespri, e a fronte china, in atteggiamento di dovuta contemplazione, aveva mormorato non so quali parole, forse le preghiere, poiché le aveva dette a voce tanto bassa, che soltanto lui e Dio potevano sapere ciò che egli dicesse.
===Citazioni===
*V'è una sola cosa al mondo eternamente bella, giovane e feconda: l'arte divina. (p. 205)
*Che cos'è, per lo più, l'amore? Il capriccio d'un giorno, un'allegra unione, mediante la quale due esseri s'ingannano reciprocamente e spesso in buona fede. (p. 205)
==''I tre moschettieri''==
===[[Incipit]]===
====Maria Bellonci====
Il primo lunedì d'aprile del 1625 nella città di Meung (dove nacque l'autore del ''Roman de la rose''), sembrava che fosse scoppiata una violenta rivoluzione come se stessero arrivando gli ugonotti per una seconda La Rochelle. Molti cittadini, vedendo le donne precipitarsi verso la strada principale e sentendo i bambini gridare sulle porte di casa, corsero ad armarsi, e, resi più sicuri dal loro moschetto o dalla loro alabarda, si diressero verso l'osteria del ''Franc Meunier'' dove stava ammassandosi, di minuto in minuto più fitta, una folla vociante e curiosa.
{{NDR|Alexandre Dumas, ''[https://books.google.it/books?id{{=}}gztjEAAAQBAJ I tre moschettieri]'', traduzione di [[Maria Bellonci]], Giunti, 2010. ISBN 9788809753570}}
====Angiolo Orvieto====
Il primo lunedì del mese d'aprile 1625 il borgo di Méung ove nacque l'autore del Romanzo della Rosa, sembrava esser in una così completa rivoluzione, come se gli ugonotti vi fossero venuti a fare una seconda Rochelle. Molti borghigiani vedendo correre le donne lungo la strada maestra, sentendo i fanciulli gridare sul limitare delle porte, si sollecitavano ad indossare la corazza, equilibrando il loro portamento alquanto incerto col mezzo di un moschetto o di una partigiana, o dirigendosi verso l'osteria del Franc-Meunier, davanti alla quale si affrettava ed ingrossava di minuto in minuto, un gruppo compatto, rumoroso e pieno di curiosità.
{{NDR|Alessandro Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di Angiolo Orvieto, G. Rondinella Editore, 1853}}
====Guido Paduano====
Il primo lunedì d’aprile del 1625 la cittadina di Meung, dove nacque l'autore del ''Roman de la Rose'', sembrava completamente sconvolta, come se gli ugonotti fossero venuti a farne una seconda Rochelle. Molti borghesi, vedendo fuggire le donne dalla parte della Grande-Rue e sentendo piangere i bambini sulle porte, si affrettarono a indossare la corazza e, rafforzando il loro contegno un po' incerto con un moschetto o una partigiana, si diressero verso la locanda del ''Franc Meunier'', davanti alla quale si accalcava, ingrossandosi di minuto in minuto, una folla compatta, rumorosa e curiosa.
====C. Siniscalchi====
Il primo lunedì d'aprile del 1625 il borgo di Meung sembrava in aperta rivoluzione come se gli Ugonotti, vi fossero venuti a formare una seconda Rocella. Diversi borghesi, vedendo le donne fuggire lungo la strada maestra, sentendo i fanciulli gridare sulla soglia delle porte, si affrettavano ad indossare la corazza, ed animando il loro coraggio, sebbene poco marziale con un moschetto od una partigiana, correvano tutti verso l'albergo del Franc-Meunier, dinanzi al quale si stipava un gruppo compatto, clamoroso e pieno di curiosità.
{{NDR|Alessandro Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di C. Siniscalchi, Tipografia editoriale Lucchi, Milano, 1975}}
===Citazioni===
*[...] ci prendono per pazzi o per [[eroi]], due categorie di imbecilli molto simili tra loro. (Athos: cap. XLVII; 2013)
*Tutti per uno, uno per tutti.
*Dico che l'[[amore]] è una lotteria in cui chi vince, guadagna la morte.
*In generale, si chiedono [[consiglio|consigli]] solo per non seguirli o, se si seguono, è per avere qualcuno da rimproverare per averli dati.
*Ogni falsità è una [[maschera]], e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po' di attenzione, a distinguerla dal volto.
*Polvere quale sono, rientro nella polvere. La vita è piena d'umiliazioni e di dolori, tutti i fili che la legano alla felicità si rompono in mano all'uomo uno dopo l'altro, soprattutto i fili d'oro. Mio caro d'Artagnan, credetemi, nascondete bene le vostre ferite quando ne avrete. Il silenzio è l'ultima gioia degli infelici; [[riguardi|guardatevi]] bene dal mettere chicchessia sulla traccia dei vostri dolori: i curiosi succhiano le nostre lacrime come le mosche il sangue d'un daino ferito.
*Quest'altro moschettiere formava un perfetto contrasto con colui che lo interrogava e che gli aveva dato il nome di Aramis. Era un giovane di ventidue o ventitré anni appena, dall'espressione candida e dolce, dall'occhio nero e mite e dalle gote rosee e vellutate come una pesca d'autunno; i suoi baffi sottili disegnavano sul labbro superiore una linea perfettamente diritta, le sue mani pareva evitassero di abbassarsi per timore di fare un po' gonfie le vene, e di tanto in tanto lo si vedeva pizzicarsi l'orlo delle orecchie, per mantenerle di un incarnato tenero e trasparente. Per abitudine, egli parlava poco e con lentezza, salutava molto, rideva senza far strepito e mostrando i denti, di cui pareva avere molta cura come il resto della persona. (cap. II ''L'anticamera del signor Tréville'')
*Il [[coraggio]] incute rispetto anche ai nemici. (cap. V)
*— Se poteste vedere nel mio cuore allo scoperto, — disse d'Artagnan — vi leggereste tanta curiosità che avreste pietà di me, e tanto amore che dareste subito soddisfazione alla mia curiosità. Da coloro da cui si è amati non c'è nulla da temere. (cap. XI ''L'intrigo si aggroviglia'')
*L'[[amore]] è la più [[egoismo|egoistica]] di tutte le passioni. (cap. XII)
*— Milord, — esclamò [[Anna d'Asburgo (1601-1666)|la regina]] — voi dimenticate che io non ho mai detto di amarvi.<br />— Ma nemmeno mi avete detto che non mi amavate, e veramente dirmi tali parole sarebbe, da parte della Maestà Vostra, un'ingratitudine troppo grande. Poiché, dove troverete, ditemi, un amore simile al mio, un amore che né il tempo, né la lontananza, né la disperazione possono spegnere; un amore che si accontenta di un nastro smarrito, di uno sguardo perduto, di una parola sfuggita? ('''[[George Villiers, I duca di Buckingham|Duca di Buckingham]]''' cap. XII)
*In piedi davanti al caminetto, c'era un uomo di media statura, di aspetto nobile e altero, con gli occhi penetranti, la fronte ampia, un volto smagrito e ancor più allungato dal pizzo e dai baffi. Benché quell'uomo avesse trentasei o trentasette anni appena, capelli, baffi e pizzo cominciavano a farsi grigi. Quell'uomo non aveva spada, ma sembrava, in tutto il resto, un uomo di guerra: i suoi stivali di pelle di bufalo leggermente coperti di polvere indicavano che nella giornata era stato a cavallo. Quell'uomo era [[Armand-Jean du Plessis de Richelieu|Armand Jean Duplessis, cardinale di Richelieu]], non quale viene di solito rappresentato a noi, affranto come un vecchio, sofferente come un martire, il corpo piegato, la voce spenta, sepolto in una grande poltrona come in una tomba anticipata, vivo solo per il suo genio e capace ancora di sostenere la lotta con l'Europa soltanto per la forza del suo pensiero, diuturnamente applicato, ma quale egli era realmente in quel tempo, vale a dire destro e galante cavaliere, già debole nel corpo, ma sostenuto da quella potenza morale che ha fatto di lui uno degli uomini più straordinari che siano mai esistiti; quale egli era in quel tempo in cui si preparava, dopo aver validamente appoggiato il duca di Nevers nel ducato di Mantova, dopo aver preso Nimes, Castres e Uzès, a cacciare gli inglesi dall'isola di Ré, e ad assediare la Rochelle. (cap. XIV ''L'uomo di Meung'')
*D'Artagnan non poté fare a meno di pensare quanto fragili e sconosciuti siano i fili che talora regolano i destini di un popolo e la vita degli uomini. (Dopo che il Duca di Buckingham decide di stabilire l'embargo e dichiarare guerra alla Francia soltanto per una questione d'amore. cap. XXI ''La contessa di Winter'')
*— Noialtri diciamo: fiero come uno [[Scozia|scozzese]], — mormorò Buckingham.<br />— E Noi. fiero come un [[Guascogna|guascone]], — disse di rimando D'Artagnan. — I guasconi sono gli scozzesi della Francia. (cap. XXI ''La contessa di Winter'')
*Milady sorrise di un sorriso strano.<br />— Così, voi mi amate? — disse.<br />— Ho forse bisogno di dirvelo? Non ve ne siete accorta?<br />— Oh, sì, ma come sapete, i cuori più fieri sono più difficili da conquistare.<br />— Oh, le difficoltà non mi sgomentano — disse d'Artagnan; — temo solo le cose impossibili.<br />— Non c'è nulla di impossibile, — disse Milady — per un vero amore. (cap. XXXVI ''Sogno di vendetta'')
*Non ci sono folli speranze se non per gli sciocchi, signore, e voi siete uomo di spirito. (''[[Armand-Jean du Plessis de Richelieu|Richelieu]]''; cap. XL ''Una visione terribile'')
*La [[vita]] è un rosario di piccole miserie, che il filosofo sgrana ridendo. Siate filosofi come me signori: mettevi a tavola e beviamo: l'avvenire non sembra mai così roseo, come quando lo si guarda attraverso un bicchiere di chambertin. (Athos; cap. XLVIII ''Affare di Famiglia'')
*L'[[amore]] è un sentimento che si nutre di agi e ingigantisce attraverso la corruzione. (cap. LVI)
*Il latore del presente ha fatto quello che ha fatto per ordine mio e per il bene dello Stato. 3 dicembre 1627 RICHELIEU (2003, p. 427)
===Citazioni su ''I tre moschettieri''===
*Da mia parte, non provo il rossore di cui altri sentirebbe inondato il volto nel dire che mi piacciono e giudico condotti con grande brio e spigliatezza i ''Trois mousquetaires'' di Alessandro Dumas padre. Ancora molti li leggono e li godono senza nessun'offesa della poesia, ma nascondono in seno il loro compiacimento come si fa per gli illeciti diletti; ed è bene incoraggiarli a deporre la falsa vergogna e il congiunto imbarazzo. ([[Benedetto Croce]])
*Il romanzo ''I tre moschettieri'' è una serie ininterrotta di vendette, dal principio alla fine. C'è una vendetta ad ogni pagina. Ogni tanto, una esaltazione tutta esplicita della vendetta, definita qualche volta come "le plaisir des dieux", il piacere degli Dei. ([[Beniamino Placido]])
*In questa favola, Alessandro Dumas sfoggia non poche qualità del grande scrittore: e non delle secondarie. In primo luogo una sovrana impudenza; un insieme di complicità ed oltraggio nei confronti del lettore; nessun patetismo, neppure quando ricorre a situazioni obiettivamente patetiche: giacché nelle sue mani anche la morte dell'innocente si fa avventura, è «divertente». E ancora, il gusto del gioco, della mistificazione; l'onesta carenza morale, che ci rassicura che nei labirinti di questa deliziosa macchinazione non si nasconde la pia frode di un messaggio; una nobile guitteria, che gli detta la mossa esatta per scatenare la saggiamente consenziente credulità del pubblico, e che insieme proibisce qualsiasi identificazione emotiva: il lettore è tenuto a bada nel momento stesso in cui è affascinato; è e deve restare spettatore. ([[Giorgio Manganelli]])
===[[Pietro Citati]]===
*Il personaggio di d'Artagnan è uno dei più straordinari ritratti simbolici della prima parte del secolo. Athos è degno di Dostoevskij. Milady è una bellissima creatura del male. E quella leggerezza, che ci trascina di pagina in pagina, non nasce soltanto da una natura felice, ma da una squisita arte intellettuale.
*Non credete ai denigratori. ''I tre moschettieri'' emana un vero profumo storico: non meno di ''Guerra e Pace''; un profumo che Dumas ricava con astuzia e grazia dalle memorie, dalle lettere e dai romanzi del primo Seicento.
*Come in una cavalcata fantastica, tutta la geografia, la storia e la letteratura della Francia, sfilano davanti ai nostri occhi. Conosciamo i guasconi, i piccardi, i normanni, gli abitanti del Berry, e il loro dialetto, che il colto Aramis si rifiuta di capire; e quanti paesi e chiese e osterie sorvolate dal vento dell'avventura. C'è Parigi, avvolta da una nebbia cupa. I moschettieri bevono generosamente, attaccano briga, pagano malvolentieri i conti degli osti, come gli eroi di Rabelais e di Scarron. ''Il borghese gentiluomo'', ''L'Avaro'' e ''Il Barbiere di Siviglia'' ci fanno conoscere i loro lacchè e le loro soubrettes, che danzano ancora per noi. Abbiamo mercanti e avvocati, avidi e sordidi come nel ''Romanzo borghese'' di Furetière. Aramis ci ricorda la mondanità preziosa degli abati. Gli epigrammi della tradizione moralistica francese brillano alla fine di ogni capitolo. Poi il tempo cambia. Entriamo nella Parigi del primo Ottocento, nei teatri e nei piccoli giornali. C'è qualche traccia della sapienza filosofica e fisionomica di Balzac. E il giovane d'Artagnan, che a diciott'anni arriva dalla Guascogna per far fortuna, l'abbiamo già incontrato nelle vesti di Gil Blas e di Jacob: l'abbiamo ritrovato in quelle di Lucien de Rubempré e di Julien Sorel, che come lui cercano di conquistare la Francia.
*Non so se Dumas avesse letto Baltasar Gracián: una parte dei ''Tre moschettieri'' ha un sapore che ci ricorda, sebbene mescolato e manipolato dall'"abile irrigatore", le massime del gesuita spagnolo. Il Seicento si incarna nella figura del cardinale di Richelieu, per il quale Dumas ha una vera passione. Richelieu è la rapidità e l'astuzia, che solo d'Artagnan sa fronteggiare. Rappresenta gli ''Arcana imperii'': il segreto profondissimo del potere e la macchinazione; l'arte di spiare e di ascoltare i segreti.
*Ormai è tempo di riprendere in mano ''I tre moschettieri''. Non possiamo fermarci: gli oggetti non ci arrestano con il loro volume, e i personaggi sembrano (e non sono) formati di una sola dimensione. Tutto quello che, nella vita, ci sbarra il passo, viene trascinato dal volo velocissimo della fantasia. Il cavallo di d'Artagnan corre verso l'Inghilterra più rapido del nostro occhio che legge, le navi attraversano in un baleno i mari, Milady ripete le sue affascinanti menzogne, un'occhiata fa scoccare all'improvviso un amore... La leggerezza trionfa sul peso: la frivolezza sul significato, l'immaginazione sull'esperienza. Mentre leggiamo, rimbalzando di fatto in fatto, anche noi senza peso, tutto ci accade: siamo d'Artagnan e Richelieu, Buckingham e Athos, l'uomo dal mantello rosso e Milady, eppure nulla ci tocca e ci ferisce. Veloci come il vento, indenni e inconsapevoli come l'aria, attraversiamo senza conoscerle tutte le esperienze del mondo.
==''Il conte di Montecristo''==
===[[Incipit]]===
====Giovanni Ferrero====
Il 24 febbraio 1815 la vedetta di Nostra Signora della Guardia segnalò il tre-alberi ''Pharaon'' che arrivava da Smirne, via Trieste e [[Napoli]].<br/> Come al solito, un pilota costiero partì immediatamente dal porto, costeggiò il castello d'If e raggiunse la nave tra il Capo Morgiou e l'isola di Rion. E tosto, come al solito, il belvedere del forte Saint-Jean si riempì di curiosi poiché a Marsiglia l'arrivo di un bastimento, soprattutto se è stato costruito, attrezzato e stivato nei cantieri della vecchia Fhochée e appartiene a un armatore della città, è sempre un grande avvenimento.<br/>
{{NDR|Alessandro Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Giovanni Ferrero, Fabbri Editori, 2001}}
====Emilio Franceschini====
Il 24 febbraio 1815 la vedetta della Madonna della Guardia dette il segnale della nave a tre-alberi il ''Faraone'', che veniva da Smirne, Trieste e [[Napoli]].<br/> Com'è d'uso, un pilota costiere [''sic''] partì subito dal porto, passò vicino al Castello d'If e salì a bordo del naviglio fra il capo di Morgiou e l'isola di Rion.<br>Contemporaneamente com'è egualmente d'uso, la piattaforma del forte San Giovanni si ricoprì di curiosi; poiché è sempre un avvenimento di grande interesse a Marsiglia l'arrivo di qualche bastimento, in particolare poi quando questo legno, come il ''Faraone'', si sapeva costrutto, arredato e stivato nei cantieri della vecchia Phocée e appartenente ad un armatore della città.<br/>
{{NDR|Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Emilio Franceschini, RCS Libri, 1998}}
===Citazioni===
*I rossi sono buoni del tutto, o del tutto cattivi.
*Gli uomini veramente generosi sono sempre pronti a diventare misericordiosi, quando la disgrazia del nemico oltrepassa i limiti della loro collera.
*Non sarei artista se non mi restasse qualche illusione.
*Siate in guardia: un consiglio è peggio d'un favore.
*A chi vuol male accade male.
*E' degli spiriti deboli vedere tutte le cose attraverso un velo nero.
*Un uomo dell'indole del Conte non poteva fluttuare lungamente in quella malinconia che può far vivere gli spiriti volgari dando loro un'apparente originalità, ma che uccide le anime elevate.
*"Morituri te salutant" (cit.)
*[...] le [[invenzione|invenzioni]] umane progrediscono dal composto al semplice, e il semplice è sempre la perfezione. (Dantès: Rizzoli)
*Gli uomini veramente generosi sono sempre pronti a diventare misericordiosi quando la disgrazia del loro nemico oltrepassa la loro collera.
*Negli [[affari]] non ci sono amici, solo soci.
*Vi capisco, Fernand; voi vi battereste con lui perché io non vi amo; voi incrocereste il vostro coltello catalano con il suo pugnale. Ma a che servirebbe? A perdere la mia amicizia se rimaneste vinto, a veder cambiarsi in odio la mia amicizia se vincitore. Credetemi, il muovere contesa a un uomo è un cattivo mezzo per piacere alla donna che ama quest'uomo. No, Fernand, non vi lascerete trasportare da così cattivi pensieri; se non mi potete avere in moglie, accontentatevi di avermi come amica e sorella.
*Il commissario di polizia batté col martello tre colpi. La porta si aprì, i due gendarmi spinsero il prigioniero che esitava; Dantès oltrepassò il limitare terribile, e la porta si richiuse subito con fracasso dietro a lui. Egli respirava un'altra aria, un'aria mefitica e pesante; era l'aria della prigione. (cap. 8)
*Se qualcuno avesse fatto morire fra le torture inaudite, in mezzo a tormenti senza fine, vostro padre, vostra madre, la vostra donna, uno di questi esseri, insomma che quando vengono rapiti al nostro cuore lasciano un vuoto eterno e una piaga sempre sanguinosa, vi parrebbe sufficiente la riparazione accordatavi dalla società, sareste soddisfatti solo perché il ferro della ghigliottina è passato fra la base dell'occipite e i muscoli delle spalle dell'uccisore, e perché chi vi ha fatto patire anni di morali sofferente ha provato qualche secondo di dolore fisico?
*Io sono uno di questi esseri eccezionali; sì, monsieur, lo credo; fino a oggi nessun uomo si è trovato in circostanze simili alle mie. I regni dei monarchi sono circoscritti da montagne, da fiumi, da cambiamenti di costumi o di lingua. Il mio regno, invece, è grande come l'universo perché non sono né italiano, né francese, né indiano, né americano, né spagnolo: io sono cosmopolita. Nessun paese può dire di avermi visto nascere; Dio solo sa quale terra mi vedrà morire. Io adotto tutti gli usi, parlo tutte le lingue. Voi mi credete francese, non è vero? Perché parlo il francese con la stessa facilità e purezza di voi. Ebbene! Alì, il mio moro, mi crede arabo; Bertuccio, il mio intendente, mi crede romano; Haydée, la mia schiava, mi crede greco. Dunque capirete che, non essendo di alcun paese, non chiedo protezione ad alcun governo; non riconoscendo alcun uomo per mio fratello, non può arrestarmi né paralizzarmi alcuna sorta di scrupoli che arrestano i potenti o di ostacoli che paralizzano i deboli. Io non ho che due avversari, non dirò due vincitori, perché li sottometto con la tenacia: la distanza e il tempo.
*Questa specie di confettura verde è l'ambrosia che [[Ebe]] serviva alla tavola di [[Giove (divinità)|Giove]]. [...] Siete un uomo positivo, e l'[[oro]] è il vostro idolo? Gustate di questa, e le miniere del [[Perù]], di [[Gizerate]] e di [[Golgonda]] vi saranno aperte. Siete un uomo di immaginazione? Siete [[poeta]]? Gustate di questa, e le barriere del possibile spariranno; vi si apriranno i campi dell'[[infinito]], e passeggerete libero di [[cuore]], di spirito nei domini senza confine dell'ideale. Siete ambizioso? Correte dietro le grandezze della terra? Gustate di questa, e dopo un'ora sarete idealmente, non re di un piccolo regno nascosto in un angolo d'[[Europa]], come la [[Francia]], la [[Spagna]] o l'[[Inghilterra]], ma sarete il Re del mondo. Il vostro [[trono]] sarà eretto sopra le montagne di Satanasso, e senza aver bisogno di fargli omaggio, senza essere costretto a baciarne gli artigli, sarete il sovrano, padrone di tutti i regni della terra. [...] Una certa erba che li trasportava nell'[[Eden]], in mezzo a piante sempre fiorite, a frutti sempre maturi. [...] Questo è [[hashish]], tutto ciò che si fa di meglio e di più puro in hashish ad Alessandria, l'hashish d'Abou Gor, il gran confetturiere, l'uomo al quale si dovrebbe fabbricare un palazzo con questa iscrizione:<br /> AL MERCANTE DELLA FELICITÀ, IL MONDO RICONOSCENTE. (cap. 31, p. 235) <!--le due precedenti da http://worldpubliclibrary.org/eBooks/Wordtheque/it/aaadec.txt-->
*– Mercedes! – ripeté Montecristo. – Mercedes! Ebbene sì, avete ragione, mi è ancora dolce pronunciare questo nome… È la prima volta, dopo lunghi anni, che risuona così chiaro sulle mie labbra. Ah, Mercedes! Il vostro nome l'ho pronunciato con i sospiri della malinconia, con i gemiti del dolore, col la rabbia della disperazione; l'ho pronunciato gelido per il freddo, rattrappito sulla paglia della mia prigione; l'ho pronunciato divorato dal caldo; l'ho pronunciato rotolandomi sul pavimento del mio carcere. Mercedes, bisogna che mi vendichi perché ho sofferto per quattordici anni, ho pianto, ho maledetto. Ve lo ripeto Mercedes, bisogna che mi vendichi! E il conte di Montecristo, temendo di cedere alle lacrime di colei che aveva amato tanto, chiamava in aiuto del suo odio il passato.
*– Pazzo che fui – disse egli – A non strapparmi il cuore il giorno in cui giurai di vendicarmi! (Edmondo Dantès)
*Che cosa è la [[morte]] per me? Un grado di più nella calma, e forse due nel silenzio. (Edmondo Dantès)
*Soltanto colui che provò le più grandi sventure è atto a godere le più grandi felicità. Vivete dunque e siate felici, figli diletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Dio si degnerà di svelare all'uomo i segreti dell'avvenire, tutta la più alta sapienza d'un uomo consisterà in queste due parole: "Attendere e sperare". Il vostro amico. (Edmondo Dantès – Conte di Montecristo)
*«Non c'è alcuna speranza», rispose Faria, scuotendo la testa, «ma non importa. Dio vuole che l'uomo da lui creato e nel cuore del quale ha profondamente scolpito l'amore della vita, faccia tutto ciò che può per conservare questa esistenza, spesso penosa, ma sempre cara.» (pg. 211)
*Certamente, quantunque meno espansiva, la gioia di Montecristo non era meno grande: la [[gioia]], per i cuori che hanno lungamente sofferto, è simile alla rugiada, cuore e terra assorbono la pioggia benefica, e niente appare al di fuori. (cap. XCI, ''Suicidio''; 2010, p. 743)
*Ci vuole la [[Disgrazia|sciagura]] per scavare certe miniere misteriose nascoste nell'intelligenza umana; ci vuole la pressione per far esplodere la polvere. Con la prigionia tutte le facoltà che fluttuavano qua e là si sono adunate in un sol punto, hanno colliso in uno spazio angusto, e voi lo sapete, dal cozzo delle nubi si genera l'elettricità, dall'elettricità la folgore, dalla folgore la luce. (Faria; Donzelli, p. 132)
*La [[filosofia]] non si apprende; la filosofia è l'incontro tra le scienze acquisite e il genio che le applica. (Faria; Donzelli, p. 139)
*[Il] grande lago che chiamano il [[Mediterraneo]] [...]. (XXII; Donzelli, p. 177)
*«Ah, il [[duello]]!», esclamò il conte. «Sull'anima mia, risibile modo di raggiungere il proprio scopo, quando lo scopo è la vendetta! Un uomo vi ha rubato la vostra amante, un uomo ha sedotto vostra moglie, un uomo ha disonorato vostra figlia. Di una vita intera, che aveva il diritto di aspettarsi la parte di felicità che Iddio ha promesso a ogni essere umano nel crearlo, egli ha fatto un'esistenza di dolore, di miseria o d'infamia, e voi vi ritenete vendicato perché a quest'uomo, che vi ha gettato il delirio nella mente e la disperazione nel cuore, voi avete sferrato un fendente in petto o piazzato una pallottola in capo? Suvvia, dunque! Senza contare che spesso è costui a uscire trionfante dalla tenzone, mondato agli occhi del mondo e in qualche modo assolto da Dio. No, no – rincarò il conte – se mai dovessi vendicarmi, non è in questo modo che mi vendicherei». (Donzelli, p. 323)
*Forse quel che sto per dire sembrerà bizzarro a lor signori socialisti, progressisti, umanitari, ma io non mi curo mai del prossimo, ma io non tento mai di tutelare la [[società]] che non mi tutela e, dirò di più, che in generale di me non si cura se non per nuocermi. (Il conte di Montecristo; LV; Donzelli, pp. 388-89)
===Citazioni su ''Il conte di Montecristo''===
*È forse il piú «oppiaceo» dei romanzi popolari: quale uomo del popolo non crede di aver subito un'ingiustizia dai potenti e non fantastica sulla «punizione» da infliggere loro? Edmondo Dantès gli offre il modello, lo «ubbriaca» di esaltazione, sostituisce il credo di una giustizia trascendente in cui non crede più «sistematicamente». ([[Antonio Gramsci]])
*È il romanzo di una vendetta, ma è anche una descrizione impareggiabile del gran mondo parigino. Tutti i suoi nemici hanno fatto carriera, ma Dantès con ogni genere di astuzia riesce a stroncarli uno per uno. Tutti lo ammirano, tutti lo invitano, neppure la sua ex fidanzata, che ha sposato un alto funzionario, lo riconosce. Quando si deciderà a parlare?, ci chiediamo col fiato sospeso.<br>Siamo ben lontani da ''I tre moschettieri'', libro di cappa e spada più celebre e molto più sempliciotto. È Montecristo il vero eroe romantico creato dallo straripante Dumas. È a lui (se ci fosse una giustizia letteraria suprema) che andrebbe appesa la fama di Alexandre Dumas. ([[Carlo Fruttero]])
*Forse Edmond Dantès si sbagliava, e l'unica soluzione era non fidarsi e non sperare. ([[Arturo Pérez-Reverte]])
*''Il Conte di Monte-Cristo'' è una sterminata hilarotragedia, dove il riso e il delitto, il gioco e il Male Assoluto si sfiorano e si intrecciano. Il lieve tocco ironico, lo spirito settecentesco, l'allegretto sono presenti in ogni capitolo. ([[Pietro Citati]])
*– "''Il conte di Montecrisco''".<br />– "Montecristo", deficiente.<br />– Di Alessandro... Dum-azz... Due mazzi...<br />– È francese. Sì, si legge Dumas. Lo sai di che parla? Ti piacerebbe, parla di un'evasione.<br />– Allora va messo nel settore didattico. O sbaglio? (''[[Le ali della libertà]]'')
*La prima parte di ''Montecristo'', fino alla scoperta del tesoro, è un pezzo perfetto di racconto a effetto; non c'è mai stato un uomo che abbia partecipato a queste commoventi avventure senza un fremito, eppure Faria è un personaggio di cartapesta e Dantès poco più di un nome. Il seguito non è che il dilungarsi di un errore, cupo, sanguinoso, innaturale e stupido; ma quanto a questi primi capitoli, non credo esista un altro volume nel quale si possa respirare la stessa inconfondibile atmosfera di romanzo. ([[Robert Louis Stevenson]])
*L'architettura del ''Conte di Monte-Cristo'' possiede una meravigliosa precisione ed esattezza. Non saprei dire se il libro sia composto di romanzi diversi, che la facoltà affabulatrice di Dumas fa coabitare: o se moltissimi fili narrativi procedano gli uni accanto agli altri, fino a riunirsi ed esplodere in spettacolosi colpi di scena. Dovunque regna l'enigma: la soluzione dell'enigma viene sospesa e rinviata; ora una pagina ci suggerisce cosa accadrà, ora una voce sotterranea ci fa capire che avverranno cose completamente diverse. Il racconto corre veloce, trascina gli ostacoli, attraversa i tempi e gli spazi, copre immense tele scriveva Sainte-Beuve – «senza stancare mai il pennello di Dumas né il suo lettore». ([[Pietro Citati]])
==''Il visconte di Bragelonne''==
===[[Incipit]]===
Era circa la metà di maggio dell'anno 1660, alle nove del mattino, quando una piccola cavalcata composta di tre uomini e due paggi, attraverso il ponte della città di Blois, senza fare altra impressione sopra coloro che passeggiavano sulla riva che un primo moto della mano per salutare, ed un altro della lingua per esprimere la seguente idea "Ecco Monsignore che ritorna dalla caccia". Un altro. Però mentre i cavalli salivano l'erta che dal fiume conduce al castello, molti garzoni di bottega si avvicinarono all'ultimo cavallo che portava appesi all'arcione della sella vari uccelli legati per il becco. <br>A quella vista i curiosi manifestarono con una franchezza affatto zotica il loro disprezzo per una preda così magra, e dopo una discussione sullo svantaggio della caccia al volo, ritornarono tutti alle loro occupazioni. <br>Monsignore montava un piccolo cavallo di bel portamento, con una larga sella di velluto rosso di Fiandra. Il cavallo era di color fulvo; la giubba di Monsignore era di color chermisi e soltanto dall'insieme di quel rossastro si poteva distinguere il principe tra i suoi due compagni, l'uno vestito di violetto, l'altro di verde. Quello a sinistra, vestito di violetto, era lo scudiero; quello a dritta, vestito di verde, era il cacciatore. <br>Uno dei paggi portava sopra un bastone due girifalchi, l'altro un corno da caccia nel quale soffiò a venti passi dal castello. <br>A quel segnale, otto guardie che passeggiavano al sole nella corte quadrata corsero a prendere le alabarde, e Monsignore fece il suo solenne ingresso nel castello. <br>Le otto guardie, le quali sapevano che il loro servizio era terminato per tutto il resto della giornata, si coricarono al sole, sopra le panchette di pietra; i palafrenieri scomparvero coi cavalli nelle scuderie, e, meno alcuni uccelli che si spaventavano a vicenda con acute strida tra i ciuffi di viole, si sarebbe detto che tutti dormissero. <br>A un tratto, in mezzo a quel dolce silenzio.
===Citazioni===
*Planchet aprì la finestra, come gli era stato prescritto, e la ventata di tumulto che s'ingolfò nella stanza, grida, stridor di ruote, abbaiamenti e passi, assordò anche d'Artagnan, come aveva desiderato.<br>Bevve, allora, un bicchiere di vino bianco, e incominciò in questi termini:<br>"Planchet, ho un'idea".<br>"Ah, signore, come vi riconosco!", rispose il droghiere, ansante d'emozione.
*"D'Artagran, D'Artagnan!", fece Athos, posando la mano sulla spalla del moschettiere, "voi non siete equo."<br>"Ne ho il diritto."<br>"No, perché non conoscete l'avvenire."
*"Continuo", disse Luigi XIV. "È vero anche che un uomo solo abbia potuto penetrare fino a Monck, nel suo accampamento, e l'abbia portato via?"<br>"Quell'uomo aveva dieci ausiliari presi tra gente inferiore"<br>"Nessun altro?"<br>"Nessuno."<br>"E si chiama?"<br>"Il signor d'Artagnan, ex luogotenente dei moschettieri di Vostra Maestà"<br>Anna d'Austria arrossì, Mazzarino diventò giallo di vergogna, Luigi XIV si fece cupo e una goccia di sudore cadde dalla sua fronte pallida.<br>"Che uomini!", mormorò.
*Destinato a tutta prima al commercio, Colbert era stato commesso presso un mercante di Lione, che aveva poi lasciato per recarsi a Parigi nello studio di un procuratore allo Chatelet, chiamato Biterne. In tal modo, aveva appreso l'arte di preparare un bilancio e l'arte più preziosa d'imbrogliarlo.
*Allora, per finirla con quello sguardo da inquisitore che bisogna far abbassare ad ogni costo, come ad ogni costo un generale riduce al silenzio una batteria che lo disturba, Aramis stende la sua bella mano bianca, nella quale riluce l'ametista dell'anello pastorale, fende l'aria col segno della croce e fulmina i sui due amici con la sua benedizione.<br>Forse, distratto dai propri pensieri, empio a sua insaputa, d'Artagnan non si sarebbe affatto inchinato a quella santa benedizione; ma Porthos s'è accorto della distrazione dell'amico, e, appoggiando affettuosamente la sua mano sulla schiena del moschettiere, lo schiaccia verso terra.<br>D'Artagnan si piegò: ci volle poco che non cadesse bocconi. Intanto Aramis è passato. D'Artagnan, come Anteo, non ha fatto che toccare la terra, e si rivolge verso Porthos pronto a litigare.
*"Buongiorno, signor d'Artagnan. Parlavamo di Belle-Isle sul Mare", disse Fouquet con quell'arte del mondo e quella scienza dello sguardo che richiedono metà della vita per impararle bene, e a cui certa gente, nonostante tutto il suo studio, non arriva mai.
*Aramis, l'abbiamo detto, era ancora alzato. Comodamente avvolto in una veste da camera di velluto, scriveva lettere su lettere, con quella scrittura così fine e così densa che d'una pagina fa un quarto di volume.
*Monsieur era troppo gran signore per notare un tal particolare. Non c'è nulla d'efficace come l'idea ben stabilita della propria superiorità per assicurare l'inferiorità dell'uomo che ha una tale opinione di sé.
*"Lo so, e ho agito di conseguenza: niente spazio, niente comunicazioni, niente donne, niente gioco, ma, adesso, è d'un patetico che non vi so dire", aggiunse Aramis con uno di quei sorrisi che appartenevano solo a lui, "vedere come i giovani cerchino di divertirsi, e come, di conseguenza, simpatizzino per colui che paga i divertimenti"
*Però Dio è tanto buono per gli errori giovanili, tutto quello che è amore, anche amore colpevole, trova così facilmente grazia ai suoi sguardi paterni, che all'uscir dalla messa Luigi, levando gli occhi al cielo, poté vedere, attraverso gli strappi di una nuvola, un angolo del tappeto azzurro che è calpestato dal piede del Signore.
*E Porthos si fece severo.<br>"E la botola, signore", disse, "e la botola?"<br>Di Sant-Agnan divenne estremamente pallido. Buttò indietro la sedia in tal modo, che Porthos, con tutta la sua ingenuità, s'accorse che il colpo aveva fatto centro.<br>"La botola", mormorò il conte.<br>"Ebbene, signore, datene una spiegazione, se potete", fece Porthos scuotendo il capo.<br>Di Sant-Agnan abbassò la fronte.<br>"Oh! sono tradito!", mormorò; "si sa tutto!"<br>"Si sa sempre tutto", replicò Porthos, che non sapeva nulla.
*"No, è l'impotenza! Abbiamo forse la pretesa di prendere, in tre, la Bastiglia?"<br>"Se ci fosse d'Artagnan", esclamò Porthos, "non dico di no."<br>Raul fu preso d'ammirazione davanti a quella fiducia, eroica tanto era candida. Erano quelli gli uomini famosi che, in tre o quattro, affrontavano eserciti o attaccavano fortezze! Uomini che avevano spaventato la morte e che, sopravvissuti a tutto un secolo ormai in dissoluzione, erano ancora più forti dei più forti giovani del giorno.
*Baisemeaux impallidì di fronte a quella fredda sicurezza. Gli parve che la voce di Aramis, così gaia e sorridente poco prima, fosse divenuta funebre e sinistra; che i ceri dei candelabri si fossero cambiati in ceri da cappella sepolcrale; che i bicchieri di vino si fossero trasformati in calici di sangue.
*Ad un tratto, il capo del giovane si inchinò. Il suo pensiero ridiscese sulla terra. il suo sguardo si indurì, la fronte gli si coprì di rughe, la bocca assunse una espressione di feroce risolutezza; poi il suo sguardo divenne fisso ancora una volta; ma ora rifletteva la fiamma dei mondani splendori; ora somigliava allo sguardo di Satana sulla montagna, quando passava in rivista i regni e le potenze della terra per sedurre Gesù.
*"Colpite, Porthos!", risuonò la voce sepolcrale di Aramis.<br>Porthos mandò un gran sospiro, ma obbedì.<br>La sbarra di ferro calò verticalmente sul capo di Biscarat, che fu ucciso prima ancora di finire il suo grido. Poi la leva formidabile si alzò e si abbassò dieci volte in dieci secondi, e fece dieci cadaveri.
*Ed ora cercate in questa tomba ardente, in questo vulcano sotterraneo, cercate le guardie del re dagli abiti azzurri gallonati d'argento.<br>Cercate gli ufficiali splendenti d'oro, cercate le armi su cui essi avevano contato per difendersi, cercate le pietre che li hanno uccisi, cercate il suolo che li sosteneva.<br>Un solo uomo ha fatto di tutto questo un caos più confuso, più informe, più terribile del caos che esisteva un'ora prima che Dio avesse avuto l'idea di creare il mondo.
*Per un istante, le braccia di Porthos si piegarono; ma l'ercole riunì tutte le forze, e si videro le due pareti della prigione, in cui era sepolto, aprirsi lentamente fargli largo. Per un attimo, apparve in quella cornice di granito, simile all'angelo antico del caos;
==''La regina Margot''==
===[[Incipit]]===
Il lunedì, diciottesimo giorno del mese di agosto 1572, vi era festa grande al Louvre. Le finestre dell'antico palazzo reale, sempre tanto cupe, erano sfarzosamente illuminate; le piazze e le vie attigue, di solito tanto deserte sin da quando a Saint-Germain-l'Auxerrois erano suonate le nove, erano, benché fosse mezzanotte, affollate di gente.
{{NDR|Alessandro Dumas, ''La regina Margot'', BUR Rizzoli, Milano 2017, Traduzione di M. Dazzi}}
===Citazioni===
*{{NDR|su [[Margherita di Valois]]}} La giovane sposa, figlia di Enrico II, era la perla della corona di Francia, Margherita di Valois, che con affettuosa familiarità il re Carlo IX chiamava sempre ''mia sorella Margot''. Certo, accoglienze tanto lusinghiere non erano mai state più meritate di quelle che si facevano in quel momento alla nuova regina di Navarra. Margherita a quel tempo aveva appena vent'anni, e già era oggetto delle lodi di tutti i poeti che la paragonavano alcuni all'Aurora altri a Venere citerea. Era in realtà la bellezza senza rivali di quella Corte nella quale Caterina de' Medici aveva riunito, per farne le proprie sirene, le più belle donne che aveva potuto trovare. La giovane sposa aveva i capelli neri, il colorito brillante, gli occhi voluttuosi velati da lunghe ciglia, la bocca rossa e fine, il collo elegante, il corpo tornito e snello e, perduto in una pianella di seta, un piede di bambina. I francesi cui apparteneva, erano fieri di vedere sbocciare nella loro terra un così splendido fiore e gli stranieri di passaggio per la Francia ripartivano abbagliati dalla sua bellezza se l'avevan soltanto vista, storditi dalla sua cultura se avevano parlato con lei. Certo è che Margherita era non soltanto la più bella, ma anche la più colta delle donne del suo tempo; si citava la frase di un dotto italiano che le era stato presentato e dopo aver parlato con lei un'ora in italiano, in spagnolo, in latino e in greco, l'aveva lasciata dicendo nel suo entusiasmo:<br>«Vedere la Corte senza vedere Margherita è non vedere né la Francia, né la Corte».<br>Così i panegirici non mancarono al re Carlo IX e alla giovane regina di Navarra; si sa quanto gli ugonotti siano fecondi. Inevitabilmente, allusioni al passato e domande per l'avvenire furono accortamente insinuate in mezzo a quegli indirizzi al re; ma a tutte le allusioni egli rispondeva con le sue labbra pallide e il suo sorriso astuto:<br>«Nel dare mia sorella Margot a Enrico di Navarra, io do il mio cuore a tutti i protestanti del regno».<br>La frase rassicurava gli uni e faceva sorridere gli altri poiché aveva in realtà due sensi: uno paterno e del quale in buona coscienza Carlo IX non voleva sovraccaricare il suo pensiero; l'altro ingiurioso per la sposa, per il marito e anche per chi lo pronunciava, poiché ricordava alcuni sordi scandali con i quali la cronaca di Corte aveva già trovato il modo di lordare la veste nuziale di Margherita di Valois. (pp. 26-27)
==''La signora di Monsoreau''==
===[[Incipit]]===
La sera della domenica di carnevale del 1578, nel magnifico palazzo dei Montmoreney, situato quasi in faccia al Louvre, ma sull'altra riva della Senna, si svolgeva una sontuosa festa per celebrare le nozze di Francesco d'Epinay di Saint-Luc, intimo e favorito del re Enrico III, con Giovanna di Cossé-Brissac, figlia del Maresciallo di Francia.
===Citazioni===
*[...] in tempi in cui la canaglia veste come i principi, credo che questi diano prova di buon gusto vestendosi, per distinguersi, come la canaglia. (p. 9)
*No, non è il [[anima e corpo|corpo]] che è ammalato. È l'[[anima e corpo|anima]]! Piuttosto che un medico... un confessore. (p. 37)
==''Lo Schiaccianoci''==
===[[Incipit]]===
Vi fu un tempo a [[Norimberga]] un presidente assai famoso, il dottor Silberhaus, nome che in tedesco significa «casa d'argento». Il presidente aveva un figlio e una figlia: Fritz di nove anni, e Maria di sette e mezzo: due bambini simpaticissimi, ma molto diversi per carattere e per aspetto fisico, tanto che era difficile credere, così a prima vista, che potessero essere fratelli. Fritz era grassottello, spaccone e piuttosto birichino: faceva le bizze alla minima contrarietà, convinto come era che tutto fosse stato creato per il suo divertimento e per sottostare ai suoi capricci; e restava di questa opinione finché il dottor Silberhaus, stanco delle sue grida, dei suoi pianti e del suo batter di piedi, usciva dallo studio e, levando il dito all'altezza del sopracciglio aggrottato, si limitava a esclamare: – Signor Fritz!...
===Citazioni===
*[[Norimberga]] è una città della [[Germania]] famosissima per i giocattoli, le bambole e i fantocci che spedisce a casse piene in tutti gli altri paesi del mondo: per questo i bambini di Norimberga sono i più felici della terra, a meno che non succeda a loro come agli abitanti di [[Ostenda]] che le ostriche a ceste piene se le vedono soltanto passare sotto il naso. (p. 11)
*''A perpendicolo | ticchetta il [[orologio a pendolo|pendolo]], | avanza e arretra | bello squadron! || L'orologio piano piano | mezzanotte suonerà; | quando arriva la civetta | fugge fugge sua maestà''. (p. 45)
*''Sorella, un pezzetto di lardo | per me devi avere riguardo, | anch'io come te son regina | e gusto la buona cucina.'' (p. 50)
*''Dal tuo consorte uccisi, senza peccati o torti, | i miei figli e nipoti ormai son tutti morti, | ma guai a te, regina! | ché sul bimbo regale da te tanto aspettato | sul tuo tenero amore ho già deliberato | di far la mia vendetta! | Tuo marito ha fortezze, ha cannoni e soldati, | consiglieri e ministri illustri e illuminati, | e tu hai ciò che chiedi. | La regina dei topi non ha nulla, però | denti aguzzi e potenti la sorte le donò | da usar contro i tuoi eredi!'' (p. 56)
==''Mastro Adamo il calabrese''==
===[[Incipit]]===
Se i nostri lettori provano qualche curiosità per gli episodi, della veridica storia che stiamo per raccontare è necessario che abbiano la compiacenza di seguirci in Calabria dove li abbiamo già condotti due volte, la prima per raccontare loro le avventure di Cherubino e Celestino, la seconda per farli assistere alla morte di Murat.
===Citazioni===
*La [[Calabria]] è una magnifica regione; d'estate ci si arrostisce come a Tambouctou, d'inverno vi si gela come a San Pietroburgo; inoltre non vi si conta punto ad anni, a lustri o a secoli come negli altri paesi, ma a terremoti. (p. 7)
*Era un vecchio uomo felice mastro Adamo; una di quelle persone facile a illuminarsi e che si aprono naturalmente alla speranza ed alla gioia come i fiori.
*In effetti l'[[posta|ufficio postale]] sembrava una di quelle case miracolose trasportate dagli angeli come il duomo della madonna di Loreto.
*Non c'era nessun dubbio sulla decisione. Le urla di: Viva la [[Maria|Madonna]]! Abbasso gli sbirri! risuonarono da ogni lato e le povere guardie, richiamate dai diversi luoghi dove vegliavano da otto giorni con una tenacia ed un coraggio degni di maggior ricompensa, partirono la stessa notte per Monteleone.
==''Pascal Bruno''==
===[[Incipit]]===
Bellini era di Catania. La prima cosa che i suoi occhi, aprendosi, avevano visto, erano state le onde che, dopo aver bagnato le mura di Atene, vengono a spegnersi melodiosamente sulle rive di un'altra Grecia; e l'Etna favolosa e antica, sui cui fianchi vivono ancora, dopo diciotto secoli, la mitologia di Ovidio e i racconti di Virgilio. Ecco perché l'indole di Bellini era tra le più poetiche che si potessero incontrare; e il suo genio, che bisogna apprezzare con il sentimento e non giudicare con la ragione, un canto eterno, dolce e malinconico come un ricordo; un'eco simile a quella che se ne sta assopita nei boschi e sulle montagne, e che sussurra appena fino a quando il grido delle passioni e del dolore non venga a svegliarla. Bellini era l'uomo che faceva al caso mio. Aveva lasciato la Sicilia ancora giovane, e dell'isola nativa gli era rimasta una memoria crescente, dentro la quale custodiva religiosamente, lontano dai luoghi in cui era cresciuto, i ricordi poetici dell'infanzia.
===Citazioni===
* Era un giovane di venticinque ventisei anni che, a prima vista, si pensava dovesse appartenere alla classe del popolo. Portava un cappello calabrese, fasciato da un largo nastro che gli ricadeva ondeggiante sulla spalla; una giacca di velluto con bottoni d'argento; pantaloni della stessa stoffa e con le stesse guarnizioni, stretti alla vita da una fascia di seta rossa con ricami e frange verdi come quelle che si fanno a Messina, a imitazione di quelle lavorate in Oriente. Infine, gambaletti e scarpe di cuoio completavano il costume montanaro, che non mancava di una certa eleganza e che sembrava fatto apposta per mettere in risalto le belle e armoniose forme del corpo di chi lo indossava. Il volto era di una bellezza selvaggia: aveva tratti fortemente marcati propri dell'uomo meridionale, occhi arditi e fieri, capelli e barba neri, naso aquilino e denti perfetti.
==''Vent'anni dopo''==
===[[Incipit]]===
In una delle stanze del Palazzo del Cardinale, che noi già conosciamo, vicini ad una tavola con gli angoli d'[[argento]] dorato, piena di carte e di libri, era seduto un uomo con la testa appoggiata sulle mani. Proprio dietro di lui era un vasto camino, rosso dal fuoco ed i cui tizzoni cadevano sopra larghi alari dorati. La luce di quel focolare schiariva di dietro le magnifiche vesti di quel meditabondo, illuminato davanti ad un candelabro carico di lumi.<br>Al vedere quella zimarra rossa e quei vistosi merletti, al vedere quella fronte pallida curvata sotto la meditazione, la solitudine di quel gabinetto, il silenzio delle anticamere, i passi misurati della guardia sul pianerottolo si sarebbe potuto credere che l'ombra del cardinale Richelieu fosse ancora nella stanza. <br>Era Mazzarino. Ora Mazzarino era solo, e si sentiva debole. <br>
– Straniero! Mormorava, Italiano! Ecco la gran parola! <br>Con questa parola hanno assassinato Concini, e, se li lasciassi fare, mi assassinerebbero come lui, sebbene non abbia loro fatto altro male che pelarli un poco. Infingardi! Non vedono dunque che il loro nemico non è questo italiano che parla male il francese, ma bensì coloro che hanno il talento di dir loro delle belle parole con un purissimo e buon accento parigino. Sì, sì, continuò il ministro con un fiero sorriso, sì, i vostri clamori me lo dicono, la sorte dei favoriti è precaria; ma se sapete ciò, dovete pure sapere che io non sono un favorito ordinario. Il conte d'Essex aveva uno splendido anello, ricco di diamanti [...]<br>
{{NDR|Alexandre Dumas, ''Vent'anni dopo'', traduzione di Albertina Palau, Mondadori, 2001}}
===Citazioni===
*Ma il sonno è una divinità capricciosa e proprio quando lo si invoca, si fa aspettare. (Lucchi 1968)
*Ma l'immaginazione ha il volo dell'angelo e del lampo: varca i mari dove noi rischiammo di naufragare, le tenebre in cui si perdettero le nostre illusioni, i pregiudizi in cui fu sommersa la nostra felicità. (Lucchi 1968)
*"E al suo ritorno lo farete passare da me; gli darò uno scudo contro l'amore." "Ohimé, oggi l'amore è come la guerra, e lo scudo è divenuto inutile." (cap. XCIII, "Nel quale è provato come talvolta sia più difficile ai re rientrare nella capitale che uscirne")
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Garibaldi e Montevideo''===
Al viaggiatore che viene d'Europa su quelle navi che i primi abitanti di quel paese scambiarono per case volanti, prime ad aprirsi allo sguardo, dopo il grido del marinaio in vedetta che annunzia la terra, son due montagne. L'una di mattoni, che è la cattedrale, la chiesa-madre, la ''matriz'', come la si chiama; l'altra poi di massi e verdura, su cui s'innalza un faro, vien detta il ''Cerro''.
===''Robin Hood''===
Era il tramonto di un giorno di primavera dell'anno di grazia 1162, sotto il regno di Enrico II Plantageneto. Due uomini a cavallo percorrevano i sentieri della foresta di Sherwood, nella contea di Nottingham; essi apparivano sfiniti almeno quanto le loro cavalcature.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
===''Storia di uno schiaccianoci''===
''Norimberga, 2010.''<br>
Da qualche giorno, la piccola Maria, è attratta dalla porta chiusa della soffitta, in casa della nonna. La nonna si chiamava Maria, proprio come lei, come la bisnonna e... Che strano, quasi tutte le donne della famiglia, tranne sua madre e una prozia, si chiamavano Maria.<br>
La porta della soffitta è lì, massiccia, chiusa da una grossa chiave annerita dal tempo. La piccola Maria la guarda, poi, finalmente, la fa girare: tac tac, un rumore secco, come di noci rotte, due giri. Ora appoggia la mano sulla maniglia, che cede facilmente. La porta si sta aprendo, si apre, gira piano sui cardini, senza rumore:<br>
- Vieni, vieni, piccola Maria, ti stavamo aspettando.
==Citazioni su Alexandre Dumas==
*I due Dumas hanno capovolto la teoria dell'economia. Il padre è stato il prodigo, e il figlio è stato l'avaro. ([[Jules Renard]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Alexandre Dumas, ''Ascanio'', Adriano Salani Editore, Firenze 1930.
*Alexandre Dumas, ''[https://www.gutenberg.org/files/53485/53485-h/53485-h.htm Garibaldi e Montevideo]'', F. Manini, 1859.
*Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Emilio Franceschini, Rizzoli, 1998.
*Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Giovanni Ferrero, Fabbri Editori, 2001.
*Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Emilio Franceschini, introduzione di Umberto Eco, Rizzoli, 2010. ISBN 9788817009676
*Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Gaia Panfili, Donzelli, 2010. ISBN 8860364035
*Alexandre Dumas, ''Il visconte di Bragelonne'', Tipografia Editoriale Lucchi, Milano 1964.
*Alexandre Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di A. Beltramelli, Mondadori, 2004.
*Alessandro Dumas, ''[https://www.gutenberg.org/files/60641/60641-h/60641-h.htm I tre moschettieri]'', traduzione di Angiolo Orvieto, G. Rondinella Editore, 1853.
*Alessandro Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di C. Siniscalchi, Tipografia editoriale Lucchi, Milano, 1975.
*Alexandre Dumas, ''[https://web.archive.org/web/20130603210423/http://ed.espresso.repubblica.it/speciali_web/2013/igrandiromanzi/itremoschettieri.epub I tre moschettieri]'', introduzione e traduzione di Guido Paduano, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2013.
*Alexandre Dumas, ''La regina Margot'', traduzione di Maria Dazzi, BUR, Milano, 2008.
*Alexandre Dumas, ''La signora di Monsoreau'', traduzione di Luigi A. Garrone, Tipografia Editoriale Lucchi, Milano, 1937.
*Alexandre Dumas, ''Lo Schiaccianoci'' (''Histoire d'un casse-noisette''), traduzione di Antonio Lugli, EDIPEM, Novara 1974.
*Alexandre Dumas, ''Mastro Adamo il calabrese'', traduzione di A. Coltellaro, Pellegrini Editore, 1999.
*Alexandre Dumas, ''Pasquale Bruno'' (''Romanzo storico siciliano''), traduzione di C. Rizza, La Zisa Edizioni. ISBN 978-8881280421
*Alexandre Dumas, ''Storia di uno schiaccianoci (liberamente tratta dal racconto di Alexandre Dumas)'', traduzione e cura di Gabriella Messi, Edizioni Angolo Manzoni, 2010. ISBN 9788862040761
*Alexandre Dumas, ''Vent'anni dopo'', traduzione di U. Caimpenta, Tipografia Editoriale Lucchi, Milano, 1968.
*Alexandre Dumas, ''Vent'anni dopo'', traduzione di Albertina Palau, Mondadori, 2001.
*Alexandre Dumas, ''Viaggio in Calabria'', traduzione di Antonio Coltellaro, Rubbettino 1996. ISBN 884981545X
==Voci correlate==
*[[Alexandre Dumas (figlio)]]
*''[[I tre moschettieri (film 1993)|I tre moschettieri]]'' – film 1993
*''[[La regina Margot]]'' – film 1994
*''[[La maschera di ferro (film 1998)|La maschera di ferro]]'' – film 1998
==Altri progetti==
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===Opere===
<!--====Ciclo dei Valois====
{{Pedia|La regina Margot (romanzo)|''La regina Margot (romanzo)''|}}
{{Pedia|La signora di Monsoreau (romanzo)|''La signora di Monsoreau (romanzo)''|}}
{{Pedia|I quarantacinque (romanzo)|''I quarantacinque (romanzo)''|}}
====Ciclo di Richelieu e di Mazzarino====-->
{{Pedia|I tre moschettieri||(1844)}}
{{Pedia|Vent'anni dopo|''Vent'anni dopo''| (1845)}}
{{Pedia|Il visconte di Bragelonne|''Il visconte di Bragelonne''| (1850)}}
<!--====Ciclo di Maria Antonietta e della rivoluzione====
{{Pedia|Giuseppe Balsamo (romanzo)|''Giuseppe Balsamo (romanzo)''|}}
{{Pedia|La collana della regina (romanzo)|''La collana della regina (romanzo)''|}}
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{{Pedia|La contessa di charny (romanzo)|''La contessa di Charny (romanzo)''|}}
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====Ciclo della Repubblica Partenopea====
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====Romanzi vari====-->
{{Pedia|Il Conte di Montecristo|''Il Conte di Montecristo''| (1844)}}<!--
{{Pedia|Robin Hood (romanzo)|''Robin Hood (romanzo)''|}}
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[[Immagine:Alexandre Dumas.jpg|thumb|Alexandre Dumas]]
'''Alexandre Dumas''' (1802 – 1870), scrittore e drammaturgo francese.
==Citazioni di Alexandre Dumas==
*Abitualmente comincio un libro solo dopo ch'è stato già scritto.
:''En général, je ne commence un livre que lorsqu'il est écrit''.<ref>Da ''Propos d'art et de cuisine''.</ref>
*C'è una donna in ogni caso; appena mi portano un rapporto, io dico: "Cherchez la femme."<ref>Da ''I Mohicani di Parigi'', 1854; vedi anche [[w:Cherchez la femme|la voce]] in Wikipedia.</ref>
:''Il y a une femme dans toutes les affaires; aussitôt qu'on me fait un rapport, je dis:'' Cherchez la femme!.
*Chi legge la [[storia]], se non gli [[storico|storici]] quando correggono le loro bozze?<ref>Da ''Il corricolo''.</ref>
*Ci sono certe città sconosciute il cui nome, per inattese, terribili, clamorose catastrofi, talvolta acquista improvvisa fama europea e che s'ergono in mezzo al secolo come una di quelle paline storiche piantate dalla mano di Dio per l'eternità: tale è il destino di [[Pizzo Calabro|Pizzo]]. Senza annali nel passato e probabilmente senza storia nell'avvenire, essa vive sulla sua gloria di un giorno ed è diventata una delle stazioni omeriche dell'Iliade napoleonica. Infatti è noto che fu nella città di Pizzo che [[Gioacchino Murat]] venne a farsi fucilare, là che quest'altro Aiace trovò una morte oscura e cruenta.<ref>Da ''Viaggio in Calabria''.</ref>
*{{NDR|In ricordo di Emma Mannoury-Lacour}} Credo proprio che tre quarti del mio cuore, se non il cuore intero, siano morti con lei.<ref>Citato in ''Corriere della Sera'', 4 novembre 2004.</ref>
*Dio, nella sua divina previdenza, non ha dato la [[barba]] alle [[donna|donne]] perché esse non sarebbero state capaci di tacere mentre venivano rasate.<ref>Citato in Franco Fossati, ''Chi dice donna...'', Armenia, 1987, p. 41. ISBN 8834401786.</ref>
*E il genio, che ne sarà mentre baderò all'ordine?<ref>Da ''Kean o Genio e sregolatezza'', IV, 2.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>
*{{NDR|[[Francesco Mario Pagano]]}} Godeva di una grande reputazione e la meritava sotto tutti i rapporti. [...] La dolcezza della sua parola, la soavità della sua morale l'avea fatto soprannominare il Platone campano, ancora giovane aveva scritto la giurisdizione criminale opera che fu tradotta in tutte le lingue, e che fu menzionata dall'assemblea nazionale francese.<ref>Da ''I Borboni di Napoli: Vol. III'', Napoli, 1862, p. 10-11.</ref>
*L'[[orgoglio]] ha quasi sempre una compagna ancora peggiore: l'[[invidia]].
:''L'orgueil a presque toujours une compagne encore pire que lui: cest l'envie''.<ref>Da ''Le Roi des quilles- racconto per bambini'', 1859.</ref>
*La sorella era degna compagna del fratello. Libertina per fantasia, empia per temperamento, ambiziosa per calcolo, [[Lucrezia Borgia|Lucrezia]] bramava piaceri, adulazioni, onori, gemme, oro, stoffe fruscianti e palazzi sontuosi. Spagnola sotto i capelli biondi, cortigiana sotto la sua aria candida, aveva il viso di una madonna di Raffaello e il cuore di una Messalina.<ref>Da ''I Borgia''; citato in [[Corrado Augias]], ''I segreti di Roma'', Oscar Mondadori, 2007, p. 264.</ref>
*Nulla riesce meglio del [[successo]], che è la calamita morale che tutto attira a sé.<ref>Da ''Il corricolo''.</ref><ref name=e />
*Roma e Venezia si riuniranno all'Italia ma chissà se [[Napoli]] non sfuggirà all'Italia. Facile prender Napoli, difficile il conservarla.<ref>Dal giornale ''L'Indipendente'' del 19 dicembre 1862.</ref>
*Tutto il delitto della prima {{NDR|[[Eleonora Pimentel Fonseca]]}} fu d'esser una {{sic|patriotta}} ardente; d'aver prima d'ogni altro levato il grido di libertà, quando la libertà apparve in Napoli; d'aver fondato il ''Monitore {{sic|Napolitano}}''. Questo delitto bastò a mandarla al patibolo, anzi alla forca.<br>Per un'oscena cortesia del tribunale verso la plebaglia {{sic|napolitana}}, la forca era alta trenta piedi.<br>Eleonora Pimentel camminò al supplizio col sorriso sulle labbra; nel lasciar {{sic|la}} carcere aveva bevuto una tazza di caffè: nel giunger a piè della forca, le fu chiesto se desiderava qualcosa: avevano l'ordine di accordarle l'ultima sua domanda: speravasi che chiederebbe la vita.<br> – Datemi un paio di mutande, disse.<br>Lucrezia<ref>Allusione alla Lucrezia romana, moglie di Collatino, suicida per l'oltraggio di Sesto Tarquinio.</ref> non avrebbe nulla trovato di meglio.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_Ty7nnZyBCFMC/page/n6/mode/1up Da Napoli a Roma]'', traduzione di Eugenio Torelli, Stabilimento tipografico del Plebiscito, Napoli, 1863, cap. III, p. 71.</ref>
==''Ascanio''==
===[[Incipit]]===
Alle quattro pomeridiane del 10 luglio dell'anno di grazia 1540, un bel giovane, alto, bruno con grandi occhi neri, vestito con elegante semplicità e armato soltanto d'un pugnaletto dal manico mirabilmente cesellato, stava presso la pila dell'acqua benedetta che è sull'entrata della chiesa dei Grandi Agostini, nel recinto dell'Università di Parigi.<br>Questo giovane, senza dubbio per pia umiltà, non si era mosso dal suo posto per tutta la durata dei vespri, e a fronte china, in atteggiamento di dovuta contemplazione, aveva mormorato non so quali parole, forse le preghiere, poiché le aveva dette a voce tanto bassa, che soltanto lui e Dio potevano sapere ciò che egli dicesse.
===Citazioni===
*V'è una sola cosa al mondo eternamente bella, giovane e feconda: l'arte divina. (p. 205)
*Che cos'è, per lo più, l'amore? Il capriccio d'un giorno, un'allegra unione, mediante la quale due esseri s'ingannano reciprocamente e spesso in buona fede. (p. 205)
==''I tre moschettieri''==
===[[Incipit]]===
====Maria Bellonci====
Il primo lunedì d'aprile del 1625 nella città di Meung (dove nacque l'autore del ''Roman de la rose''), sembrava che fosse scoppiata una violenta rivoluzione come se stessero arrivando gli ugonotti per una seconda La Rochelle. Molti cittadini, vedendo le donne precipitarsi verso la strada principale e sentendo i bambini gridare sulle porte di casa, corsero ad armarsi, e, resi più sicuri dal loro moschetto o dalla loro alabarda, si diressero verso l'osteria del ''Franc Meunier'' dove stava ammassandosi, di minuto in minuto più fitta, una folla vociante e curiosa.
{{NDR|Alexandre Dumas, ''[https://books.google.it/books?id{{=}}gztjEAAAQBAJ I tre moschettieri]'', traduzione di [[Maria Bellonci]], Giunti, 2010. ISBN 9788809753570}}
====Angiolo Orvieto====
Il primo lunedì del mese d'aprile 1625 il borgo di Méung ove nacque l'autore del Romanzo della Rosa, sembrava esser in una così completa rivoluzione, come se gli ugonotti vi fossero venuti a fare una seconda Rochelle. Molti borghigiani vedendo correre le donne lungo la strada maestra, sentendo i fanciulli gridare sul limitare delle porte, si sollecitavano ad indossare la corazza, equilibrando il loro portamento alquanto incerto col mezzo di un moschetto o di una partigiana, o dirigendosi verso l'osteria del Franc-Meunier, davanti alla quale si affrettava ed ingrossava di minuto in minuto, un gruppo compatto, rumoroso e pieno di curiosità.
{{NDR|Alessandro Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di Angiolo Orvieto, G. Rondinella Editore, 1853}}
====Guido Paduano====
Il primo lunedì d'aprile del 1625 la cittadina di Meung, dove nacque l'autore del ''Roman de la Rose'', sembrava completamente sconvolta, come se gli ugonotti fossero venuti a farne una seconda Rochelle. Molti borghesi, vedendo fuggire le donne dalla parte della Grande-Rue e sentendo piangere i bambini sulle porte, si affrettarono a indossare la corazza e, rafforzando il loro contegno un po' incerto con un moschetto o una partigiana, si diressero verso la locanda del ''Franc Meunier'', davanti alla quale si accalcava, ingrossandosi di minuto in minuto, una folla compatta, rumorosa e curiosa.
====C. Siniscalchi====
Il primo lunedì d'aprile del 1625 il borgo di Meung sembrava in aperta rivoluzione come se gli Ugonotti, vi fossero venuti a formare una seconda Rocella. Diversi borghesi, vedendo le donne fuggire lungo la strada maestra, sentendo i fanciulli gridare sulla soglia delle porte, si affrettavano ad indossare la corazza, ed animando il loro coraggio, sebbene poco marziale con un moschetto od una partigiana, correvano tutti verso l'albergo del Franc-Meunier, dinanzi al quale si stipava un gruppo compatto, clamoroso e pieno di curiosità.
{{NDR|Alessandro Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di C. Siniscalchi, Tipografia editoriale Lucchi, Milano, 1975}}
===Citazioni===
*Quest'altro moschettiere formava un perfetto contrasto con colui che lo interrogava e che gli aveva dato il nome di Aramis. Era un giovane di ventidue o ventitré anni appena, dall'espressione candida e dolce, dall'occhio nero e mite e dalle gote rosee e vellutate come una pesca d'autunno; i suoi baffi sottili disegnavano sul labbro superiore una linea perfettamente diritta, le sue mani pareva evitassero di abbassarsi per timore di fare un po' gonfie le vene, e di tanto in tanto lo si vedeva pizzicarsi l'orlo delle orecchie, per mantenerle di un incarnato tenero e trasparente. Per abitudine, egli parlava poco e con lentezza, salutava molto, rideva senza far strepito e mostrando i denti, di cui pareva avere molta cura come il resto della persona. (cap. II ''L'anticamera del signor Tréville'')
*Il [[coraggio]] incute rispetto anche ai nemici. (cap. V)
*[...] tutti per uno e uno per tutti [...]. {{NDR|[[Motti dai libri|motto]]}} (d'Artagnan: cap. IX, 2013)
*— Se poteste vedere nel mio cuore allo scoperto, — disse d'Artagnan — vi leggereste tanta curiosità che avreste pietà di me, e tanto amore che dareste subito soddisfazione alla mia curiosità. Da coloro da cui si è amati non c'è nulla da temere. (cap. XI ''L'intrigo si aggroviglia'')
*L'[[amore]] è la più [[egoismo|egoistica]] di tutte le passioni. (cap. XII)
*— Milord, — esclamò [[Anna d'Asburgo (1601-1666)|la regina]] — voi dimenticate che io non ho mai detto di amarvi.<br />— Ma nemmeno mi avete detto che non mi amavate, e veramente dirmi tali parole sarebbe, da parte della Maestà Vostra, un'ingratitudine troppo grande. Poiché, dove troverete, ditemi, un amore simile al mio, un amore che né il tempo, né la lontananza, né la disperazione possono spegnere; un amore che si accontenta di un nastro smarrito, di uno sguardo perduto, di una parola sfuggita? ('''[[George Villiers, I duca di Buckingham|Duca di Buckingham]]''' cap. XII)
*In piedi davanti al caminetto, c'era un uomo di media statura, di aspetto nobile e altero, con gli occhi penetranti, la fronte ampia, un volto smagrito e ancor più allungato dal pizzo e dai baffi. Benché quell'uomo avesse trentasei o trentasette anni appena, capelli, baffi e pizzo cominciavano a farsi grigi. Quell'uomo non aveva spada, ma sembrava, in tutto il resto, un uomo di guerra: i suoi stivali di pelle di bufalo leggermente coperti di polvere indicavano che nella giornata era stato a cavallo. Quell'uomo era [[Armand-Jean du Plessis de Richelieu|Armand Jean Duplessis, cardinale di Richelieu]], non quale viene di solito rappresentato a noi, affranto come un vecchio, sofferente come un martire, il corpo piegato, la voce spenta, sepolto in una grande poltrona come in una tomba anticipata, vivo solo per il suo genio e capace ancora di sostenere la lotta con l'Europa soltanto per la forza del suo pensiero, diuturnamente applicato, ma quale egli era realmente in quel tempo, vale a dire destro e galante cavaliere, già debole nel corpo, ma sostenuto da quella potenza morale che ha fatto di lui uno degli uomini più straordinari che siano mai esistiti; quale egli era in quel tempo in cui si preparava, dopo aver validamente appoggiato il duca di Nevers nel ducato di Mantova, dopo aver preso Nimes, Castres e Uzès, a cacciare gli inglesi dall'isola di Ré, e ad assediare la Rochelle. (cap. XIV ''L'uomo di Meung'')
*D'Artagnan non poté fare a meno di pensare quanto fragili e sconosciuti siano i fili che talora regolano i destini di un popolo e la vita degli uomini. (Dopo che il Duca di Buckingham decide di stabilire l'embargo e dichiarare guerra alla Francia soltanto per una questione d'amore. cap. XXI ''La contessa di Winter'')
*— Noialtri diciamo: fiero come uno [[Scozia|scozzese]], — mormorò Buckingham.<br />— E Noi. fiero come un [[Guascogna|guascone]], — disse di rimando D'Artagnan. — I guasconi sono gli scozzesi della Francia. (cap. XXI ''La contessa di Winter'')
*Ogni [[falsità]] è una [[maschera]], e per bene che sia fatta la maschera, con un po' d'attenzione si arriva sempre a distinguerla dal viso. (cap. XXV)
*[...] nascondete bene le vostre ferite quando ne avrete. Il [[silenzio]] è l'ultima gioia degli infelici; guardatevi bene dal mettere chicchessia sulla traccia dei vostri dolori: i curiosi succhiano le nostre lacrime come le mosche il sangue d'un daino ferito. (Aramis: cap. XXVI, 2013)
*[...] l'[[amore]] è una lotteria dove chi vince vince la morte. (Athos: cap. XXVII, 2013)
*[...] si domandano [[consigli]] solo per non seguirli, o, se li si segue, per avere qualcuno a cui si possa rimproverare di averli dati. (Athos: cap. XXXIV, 2013)
*Milady sorrise di un sorriso strano.<br />— Così, voi mi amate? — disse.<br />— Ho forse bisogno di dirvelo? Non ve ne siete accorta?<br />— Oh, sì, ma come sapete, i cuori più fieri sono più difficili da conquistare.<br />— Oh, le difficoltà non mi sgomentano — disse d'Artagnan; — temo solo le cose impossibili.<br />— Non c'è nulla di impossibile, — disse Milady — per un vero amore. (cap. XXXVI ''Sogno di vendetta'')
*Non ci sono folli speranze se non per gli sciocchi, signore, e voi siete uomo di spirito. (''[[Armand-Jean du Plessis de Richelieu|Richelieu]]''; cap. XL ''Una visione terribile'')
*[...] ci prendono per pazzi o per [[eroi]], due categorie di imbecilli molto simili tra loro. (Athos: cap. XLVII, 2013)
*La [[vita]] è un rosario di piccole miserie, che il filosofo sgrana ridendo. Siate filosofi come me signori: mettevi a tavola e beviamo: l'avvenire non sembra mai così roseo, come quando lo si guarda attraverso un bicchiere di chambertin. (Athos; cap. XLVIII ''Affare di Famiglia'')
*L'[[amore]] è un sentimento che si nutre di agi e ingigantisce attraverso la corruzione. (cap. LVI)
*Il latore del presente ha fatto quello che ha fatto per ordine mio e per il bene dello Stato. 3 dicembre 1627 RICHELIEU (2003, p. 427)
===Citazioni su ''I tre moschettieri''===
*Da mia parte, non provo il rossore di cui altri sentirebbe inondato il volto nel dire che mi piacciono e giudico condotti con grande brio e spigliatezza i ''Trois mousquetaires'' di Alessandro Dumas padre. Ancora molti li leggono e li godono senza nessun'offesa della poesia, ma nascondono in seno il loro compiacimento come si fa per gli illeciti diletti; ed è bene incoraggiarli a deporre la falsa vergogna e il congiunto imbarazzo. ([[Benedetto Croce]])
*Il romanzo ''I tre moschettieri'' è una serie ininterrotta di vendette, dal principio alla fine. C'è una vendetta ad ogni pagina. Ogni tanto, una esaltazione tutta esplicita della vendetta, definita qualche volta come "le plaisir des dieux", il piacere degli Dei. ([[Beniamino Placido]])
*In questa favola, Alessandro Dumas sfoggia non poche qualità del grande scrittore: e non delle secondarie. In primo luogo una sovrana impudenza; un insieme di complicità ed oltraggio nei confronti del lettore; nessun patetismo, neppure quando ricorre a situazioni obiettivamente patetiche: giacché nelle sue mani anche la morte dell'innocente si fa avventura, è «divertente». E ancora, il gusto del gioco, della mistificazione; l'onesta carenza morale, che ci rassicura che nei labirinti di questa deliziosa macchinazione non si nasconde la pia frode di un messaggio; una nobile guitteria, che gli detta la mossa esatta per scatenare la saggiamente consenziente credulità del pubblico, e che insieme proibisce qualsiasi identificazione emotiva: il lettore è tenuto a bada nel momento stesso in cui è affascinato; è e deve restare spettatore. ([[Giorgio Manganelli]])
===[[Pietro Citati]]===
*Il personaggio di d'Artagnan è uno dei più straordinari ritratti simbolici della prima parte del secolo. Athos è degno di Dostoevskij. Milady è una bellissima creatura del male. E quella leggerezza, che ci trascina di pagina in pagina, non nasce soltanto da una natura felice, ma da una squisita arte intellettuale.
*Non credete ai denigratori. ''I tre moschettieri'' emana un vero profumo storico: non meno di ''Guerra e Pace''; un profumo che Dumas ricava con astuzia e grazia dalle memorie, dalle lettere e dai romanzi del primo Seicento.
*Come in una cavalcata fantastica, tutta la geografia, la storia e la letteratura della Francia, sfilano davanti ai nostri occhi. Conosciamo i guasconi, i piccardi, i normanni, gli abitanti del Berry, e il loro dialetto, che il colto Aramis si rifiuta di capire; e quanti paesi e chiese e osterie sorvolate dal vento dell'avventura. C'è Parigi, avvolta da una nebbia cupa. I moschettieri bevono generosamente, attaccano briga, pagano malvolentieri i conti degli osti, come gli eroi di Rabelais e di Scarron. ''Il borghese gentiluomo'', ''L'Avaro'' e ''Il Barbiere di Siviglia'' ci fanno conoscere i loro lacchè e le loro soubrettes, che danzano ancora per noi. Abbiamo mercanti e avvocati, avidi e sordidi come nel ''Romanzo borghese'' di Furetière. Aramis ci ricorda la mondanità preziosa degli abati. Gli epigrammi della tradizione moralistica francese brillano alla fine di ogni capitolo. Poi il tempo cambia. Entriamo nella Parigi del primo Ottocento, nei teatri e nei piccoli giornali. C'è qualche traccia della sapienza filosofica e fisionomica di Balzac. E il giovane d'Artagnan, che a diciott'anni arriva dalla Guascogna per far fortuna, l'abbiamo già incontrato nelle vesti di Gil Blas e di Jacob: l'abbiamo ritrovato in quelle di Lucien de Rubempré e di Julien Sorel, che come lui cercano di conquistare la Francia.
*Non so se Dumas avesse letto Baltasar Gracián: una parte dei ''Tre moschettieri'' ha un sapore che ci ricorda, sebbene mescolato e manipolato dall'"abile irrigatore", le massime del gesuita spagnolo. Il Seicento si incarna nella figura del cardinale di Richelieu, per il quale Dumas ha una vera passione. Richelieu è la rapidità e l'astuzia, che solo d'Artagnan sa fronteggiare. Rappresenta gli ''Arcana imperii'': il segreto profondissimo del potere e la macchinazione; l'arte di spiare e di ascoltare i segreti.
*Ormai è tempo di riprendere in mano ''I tre moschettieri''. Non possiamo fermarci: gli oggetti non ci arrestano con il loro volume, e i personaggi sembrano (e non sono) formati di una sola dimensione. Tutto quello che, nella vita, ci sbarra il passo, viene trascinato dal volo velocissimo della fantasia. Il cavallo di d'Artagnan corre verso l'Inghilterra più rapido del nostro occhio che legge, le navi attraversano in un baleno i mari, Milady ripete le sue affascinanti menzogne, un'occhiata fa scoccare all'improvviso un amore... La leggerezza trionfa sul peso: la frivolezza sul significato, l'immaginazione sull'esperienza. Mentre leggiamo, rimbalzando di fatto in fatto, anche noi senza peso, tutto ci accade: siamo d'Artagnan e Richelieu, Buckingham e Athos, l'uomo dal mantello rosso e Milady, eppure nulla ci tocca e ci ferisce. Veloci come il vento, indenni e inconsapevoli come l'aria, attraversiamo senza conoscerle tutte le esperienze del mondo.
==''Il conte di Montecristo''==
===[[Incipit]]===
====Giovanni Ferrero====
Il 24 febbraio 1815 la vedetta di Nostra Signora della Guardia segnalò il tre-alberi ''Pharaon'' che arrivava da Smirne, via Trieste e [[Napoli]].<br/> Come al solito, un pilota costiero partì immediatamente dal porto, costeggiò il castello d'If e raggiunse la nave tra il Capo Morgiou e l'isola di Rion. E tosto, come al solito, il belvedere del forte Saint-Jean si riempì di curiosi poiché a Marsiglia l'arrivo di un bastimento, soprattutto se è stato costruito, attrezzato e stivato nei cantieri della vecchia Fhochée e appartiene a un armatore della città, è sempre un grande avvenimento.<br/>
{{NDR|Alessandro Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Giovanni Ferrero, Fabbri Editori, 2001}}
====Emilio Franceschini====
Il 24 febbraio 1815 la vedetta della Madonna della Guardia dette il segnale della nave a tre-alberi il ''Faraone'', che veniva da Smirne, Trieste e [[Napoli]].<br/> Com'è d'uso, un pilota costiere [''sic''] partì subito dal porto, passò vicino al Castello d'If e salì a bordo del naviglio fra il capo di Morgiou e l'isola di Rion.<br>Contemporaneamente com'è egualmente d'uso, la piattaforma del forte San Giovanni si ricoprì di curiosi; poiché è sempre un avvenimento di grande interesse a Marsiglia l'arrivo di qualche bastimento, in particolare poi quando questo legno, come il ''Faraone'', si sapeva costrutto, arredato e stivato nei cantieri della vecchia Phocée e appartenente ad un armatore della città.<br/>
{{NDR|Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Emilio Franceschini, RCS Libri, 1998}}
===Citazioni===
*I rossi sono buoni del tutto, o del tutto cattivi.
*Gli uomini veramente generosi sono sempre pronti a diventare misericordiosi, quando la disgrazia del nemico oltrepassa i limiti della loro collera.
*Non sarei artista se non mi restasse qualche illusione.
*Siate in guardia: un consiglio è peggio d'un favore.
*A chi vuol male accade male.
*E' degli spiriti deboli vedere tutte le cose attraverso un velo nero.
*Un uomo dell'indole del Conte non poteva fluttuare lungamente in quella malinconia che può far vivere gli spiriti volgari dando loro un'apparente originalità, ma che uccide le anime elevate.
*"Morituri te salutant" (cit.)
*[...] le [[invenzione|invenzioni]] umane progrediscono dal composto al semplice, e il semplice è sempre la perfezione. (Dantès: Rizzoli)
*Gli uomini veramente generosi sono sempre pronti a diventare misericordiosi quando la disgrazia del loro nemico oltrepassa la loro collera.
*Negli [[affari]] non ci sono amici, solo soci.
*Vi capisco, Fernand; voi vi battereste con lui perché io non vi amo; voi incrocereste il vostro coltello catalano con il suo pugnale. Ma a che servirebbe? A perdere la mia amicizia se rimaneste vinto, a veder cambiarsi in odio la mia amicizia se vincitore. Credetemi, il muovere contesa a un uomo è un cattivo mezzo per piacere alla donna che ama quest'uomo. No, Fernand, non vi lascerete trasportare da così cattivi pensieri; se non mi potete avere in moglie, accontentatevi di avermi come amica e sorella.
*Il commissario di polizia batté col martello tre colpi. La porta si aprì, i due gendarmi spinsero il prigioniero che esitava; Dantès oltrepassò il limitare terribile, e la porta si richiuse subito con fracasso dietro a lui. Egli respirava un'altra aria, un'aria mefitica e pesante; era l'aria della prigione. (cap. 8)
*Se qualcuno avesse fatto morire fra le torture inaudite, in mezzo a tormenti senza fine, vostro padre, vostra madre, la vostra donna, uno di questi esseri, insomma che quando vengono rapiti al nostro cuore lasciano un vuoto eterno e una piaga sempre sanguinosa, vi parrebbe sufficiente la riparazione accordatavi dalla società, sareste soddisfatti solo perché il ferro della ghigliottina è passato fra la base dell'occipite e i muscoli delle spalle dell'uccisore, e perché chi vi ha fatto patire anni di morali sofferente ha provato qualche secondo di dolore fisico?
*Io sono uno di questi esseri eccezionali; sì, monsieur, lo credo; fino a oggi nessun uomo si è trovato in circostanze simili alle mie. I regni dei monarchi sono circoscritti da montagne, da fiumi, da cambiamenti di costumi o di lingua. Il mio regno, invece, è grande come l'universo perché non sono né italiano, né francese, né indiano, né americano, né spagnolo: io sono cosmopolita. Nessun paese può dire di avermi visto nascere; Dio solo sa quale terra mi vedrà morire. Io adotto tutti gli usi, parlo tutte le lingue. Voi mi credete francese, non è vero? Perché parlo il francese con la stessa facilità e purezza di voi. Ebbene! Alì, il mio moro, mi crede arabo; Bertuccio, il mio intendente, mi crede romano; Haydée, la mia schiava, mi crede greco. Dunque capirete che, non essendo di alcun paese, non chiedo protezione ad alcun governo; non riconoscendo alcun uomo per mio fratello, non può arrestarmi né paralizzarmi alcuna sorta di scrupoli che arrestano i potenti o di ostacoli che paralizzano i deboli. Io non ho che due avversari, non dirò due vincitori, perché li sottometto con la tenacia: la distanza e il tempo.
*Questa specie di confettura verde è l'ambrosia che [[Ebe]] serviva alla tavola di [[Giove (divinità)|Giove]]. [...] Siete un uomo positivo, e l'[[oro]] è il vostro idolo? Gustate di questa, e le miniere del [[Perù]], di [[Gizerate]] e di [[Golgonda]] vi saranno aperte. Siete un uomo di immaginazione? Siete [[poeta]]? Gustate di questa, e le barriere del possibile spariranno; vi si apriranno i campi dell'[[infinito]], e passeggerete libero di [[cuore]], di spirito nei domini senza confine dell'ideale. Siete ambizioso? Correte dietro le grandezze della terra? Gustate di questa, e dopo un'ora sarete idealmente, non re di un piccolo regno nascosto in un angolo d'[[Europa]], come la [[Francia]], la [[Spagna]] o l'[[Inghilterra]], ma sarete il Re del mondo. Il vostro [[trono]] sarà eretto sopra le montagne di Satanasso, e senza aver bisogno di fargli omaggio, senza essere costretto a baciarne gli artigli, sarete il sovrano, padrone di tutti i regni della terra. [...] Una certa erba che li trasportava nell'[[Eden]], in mezzo a piante sempre fiorite, a frutti sempre maturi. [...] Questo è [[hashish]], tutto ciò che si fa di meglio e di più puro in hashish ad Alessandria, l'hashish d'Abou Gor, il gran confetturiere, l'uomo al quale si dovrebbe fabbricare un palazzo con questa iscrizione:<br /> AL MERCANTE DELLA FELICITÀ, IL MONDO RICONOSCENTE. (cap. 31, p. 235) <!--le due precedenti da http://worldpubliclibrary.org/eBooks/Wordtheque/it/aaadec.txt-->
*– Mercedes! – ripeté Montecristo. – Mercedes! Ebbene sì, avete ragione, mi è ancora dolce pronunciare questo nome… È la prima volta, dopo lunghi anni, che risuona così chiaro sulle mie labbra. Ah, Mercedes! Il vostro nome l'ho pronunciato con i sospiri della malinconia, con i gemiti del dolore, col la rabbia della disperazione; l'ho pronunciato gelido per il freddo, rattrappito sulla paglia della mia prigione; l'ho pronunciato divorato dal caldo; l'ho pronunciato rotolandomi sul pavimento del mio carcere. Mercedes, bisogna che mi vendichi perché ho sofferto per quattordici anni, ho pianto, ho maledetto. Ve lo ripeto Mercedes, bisogna che mi vendichi! E il conte di Montecristo, temendo di cedere alle lacrime di colei che aveva amato tanto, chiamava in aiuto del suo odio il passato.
*– Pazzo che fui – disse egli – A non strapparmi il cuore il giorno in cui giurai di vendicarmi! (Edmondo Dantès)
*Che cosa è la [[morte]] per me? Un grado di più nella calma, e forse due nel silenzio. (Edmondo Dantès)
*Soltanto colui che provò le più grandi sventure è atto a godere le più grandi felicità. Vivete dunque e siate felici, figli diletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Dio si degnerà di svelare all'uomo i segreti dell'avvenire, tutta la più alta sapienza d'un uomo consisterà in queste due parole: "Attendere e sperare". Il vostro amico. (Edmondo Dantès – Conte di Montecristo)
*«Non c'è alcuna speranza», rispose Faria, scuotendo la testa, «ma non importa. Dio vuole che l'uomo da lui creato e nel cuore del quale ha profondamente scolpito l'amore della vita, faccia tutto ciò che può per conservare questa esistenza, spesso penosa, ma sempre cara.» (pg. 211)
*Certamente, quantunque meno espansiva, la gioia di Montecristo non era meno grande: la [[gioia]], per i cuori che hanno lungamente sofferto, è simile alla rugiada, cuore e terra assorbono la pioggia benefica, e niente appare al di fuori. (cap. XCI, ''Suicidio''; 2010, p. 743)
*Ci vuole la [[Disgrazia|sciagura]] per scavare certe miniere misteriose nascoste nell'intelligenza umana; ci vuole la pressione per far esplodere la polvere. Con la prigionia tutte le facoltà che fluttuavano qua e là si sono adunate in un sol punto, hanno colliso in uno spazio angusto, e voi lo sapete, dal cozzo delle nubi si genera l'elettricità, dall'elettricità la folgore, dalla folgore la luce. (Faria; Donzelli, p. 132)
*La [[filosofia]] non si apprende; la filosofia è l'incontro tra le scienze acquisite e il genio che le applica. (Faria; Donzelli, p. 139)
*[Il] grande lago che chiamano il [[Mediterraneo]] [...]. (XXII; Donzelli, p. 177)
*«Ah, il [[duello]]!», esclamò il conte. «Sull'anima mia, risibile modo di raggiungere il proprio scopo, quando lo scopo è la vendetta! Un uomo vi ha rubato la vostra amante, un uomo ha sedotto vostra moglie, un uomo ha disonorato vostra figlia. Di una vita intera, che aveva il diritto di aspettarsi la parte di felicità che Iddio ha promesso a ogni essere umano nel crearlo, egli ha fatto un'esistenza di dolore, di miseria o d'infamia, e voi vi ritenete vendicato perché a quest'uomo, che vi ha gettato il delirio nella mente e la disperazione nel cuore, voi avete sferrato un fendente in petto o piazzato una pallottola in capo? Suvvia, dunque! Senza contare che spesso è costui a uscire trionfante dalla tenzone, mondato agli occhi del mondo e in qualche modo assolto da Dio. No, no – rincarò il conte – se mai dovessi vendicarmi, non è in questo modo che mi vendicherei». (Donzelli, p. 323)
*Forse quel che sto per dire sembrerà bizzarro a lor signori socialisti, progressisti, umanitari, ma io non mi curo mai del prossimo, ma io non tento mai di tutelare la [[società]] che non mi tutela e, dirò di più, che in generale di me non si cura se non per nuocermi. (Il conte di Montecristo; LV; Donzelli, pp. 388-89)
===Citazioni su ''Il conte di Montecristo''===
*È forse il piú «oppiaceo» dei romanzi popolari: quale uomo del popolo non crede di aver subito un'ingiustizia dai potenti e non fantastica sulla «punizione» da infliggere loro? Edmondo Dantès gli offre il modello, lo «ubbriaca» di esaltazione, sostituisce il credo di una giustizia trascendente in cui non crede più «sistematicamente». ([[Antonio Gramsci]])
*È il romanzo di una vendetta, ma è anche una descrizione impareggiabile del gran mondo parigino. Tutti i suoi nemici hanno fatto carriera, ma Dantès con ogni genere di astuzia riesce a stroncarli uno per uno. Tutti lo ammirano, tutti lo invitano, neppure la sua ex fidanzata, che ha sposato un alto funzionario, lo riconosce. Quando si deciderà a parlare?, ci chiediamo col fiato sospeso.<br>Siamo ben lontani da ''I tre moschettieri'', libro di cappa e spada più celebre e molto più sempliciotto. È Montecristo il vero eroe romantico creato dallo straripante Dumas. È a lui (se ci fosse una giustizia letteraria suprema) che andrebbe appesa la fama di Alexandre Dumas. ([[Carlo Fruttero]])
*Forse Edmond Dantès si sbagliava, e l'unica soluzione era non fidarsi e non sperare. ([[Arturo Pérez-Reverte]])
*''Il Conte di Monte-Cristo'' è una sterminata hilarotragedia, dove il riso e il delitto, il gioco e il Male Assoluto si sfiorano e si intrecciano. Il lieve tocco ironico, lo spirito settecentesco, l'allegretto sono presenti in ogni capitolo. ([[Pietro Citati]])
*– "''Il conte di Montecrisco''".<br />– "Montecristo", deficiente.<br />– Di Alessandro... Dum-azz... Due mazzi...<br />– È francese. Sì, si legge Dumas. Lo sai di che parla? Ti piacerebbe, parla di un'evasione.<br />– Allora va messo nel settore didattico. O sbaglio? (''[[Le ali della libertà]]'')
*La prima parte di ''Montecristo'', fino alla scoperta del tesoro, è un pezzo perfetto di racconto a effetto; non c'è mai stato un uomo che abbia partecipato a queste commoventi avventure senza un fremito, eppure Faria è un personaggio di cartapesta e Dantès poco più di un nome. Il seguito non è che il dilungarsi di un errore, cupo, sanguinoso, innaturale e stupido; ma quanto a questi primi capitoli, non credo esista un altro volume nel quale si possa respirare la stessa inconfondibile atmosfera di romanzo. ([[Robert Louis Stevenson]])
*L'architettura del ''Conte di Monte-Cristo'' possiede una meravigliosa precisione ed esattezza. Non saprei dire se il libro sia composto di romanzi diversi, che la facoltà affabulatrice di Dumas fa coabitare: o se moltissimi fili narrativi procedano gli uni accanto agli altri, fino a riunirsi ed esplodere in spettacolosi colpi di scena. Dovunque regna l'enigma: la soluzione dell'enigma viene sospesa e rinviata; ora una pagina ci suggerisce cosa accadrà, ora una voce sotterranea ci fa capire che avverranno cose completamente diverse. Il racconto corre veloce, trascina gli ostacoli, attraversa i tempi e gli spazi, copre immense tele scriveva Sainte-Beuve – «senza stancare mai il pennello di Dumas né il suo lettore». ([[Pietro Citati]])
==''Il visconte di Bragelonne''==
===[[Incipit]]===
Era circa la metà di maggio dell'anno 1660, alle nove del mattino, quando una piccola cavalcata composta di tre uomini e due paggi, attraverso il ponte della città di Blois, senza fare altra impressione sopra coloro che passeggiavano sulla riva che un primo moto della mano per salutare, ed un altro della lingua per esprimere la seguente idea "Ecco Monsignore che ritorna dalla caccia". Un altro. Però mentre i cavalli salivano l'erta che dal fiume conduce al castello, molti garzoni di bottega si avvicinarono all'ultimo cavallo che portava appesi all'arcione della sella vari uccelli legati per il becco. <br>A quella vista i curiosi manifestarono con una franchezza affatto zotica il loro disprezzo per una preda così magra, e dopo una discussione sullo svantaggio della caccia al volo, ritornarono tutti alle loro occupazioni. <br>Monsignore montava un piccolo cavallo di bel portamento, con una larga sella di velluto rosso di Fiandra. Il cavallo era di color fulvo; la giubba di Monsignore era di color chermisi e soltanto dall'insieme di quel rossastro si poteva distinguere il principe tra i suoi due compagni, l'uno vestito di violetto, l'altro di verde. Quello a sinistra, vestito di violetto, era lo scudiero; quello a dritta, vestito di verde, era il cacciatore. <br>Uno dei paggi portava sopra un bastone due girifalchi, l'altro un corno da caccia nel quale soffiò a venti passi dal castello. <br>A quel segnale, otto guardie che passeggiavano al sole nella corte quadrata corsero a prendere le alabarde, e Monsignore fece il suo solenne ingresso nel castello. <br>Le otto guardie, le quali sapevano che il loro servizio era terminato per tutto il resto della giornata, si coricarono al sole, sopra le panchette di pietra; i palafrenieri scomparvero coi cavalli nelle scuderie, e, meno alcuni uccelli che si spaventavano a vicenda con acute strida tra i ciuffi di viole, si sarebbe detto che tutti dormissero. <br>A un tratto, in mezzo a quel dolce silenzio.
===Citazioni===
*Planchet aprì la finestra, come gli era stato prescritto, e la ventata di tumulto che s'ingolfò nella stanza, grida, stridor di ruote, abbaiamenti e passi, assordò anche d'Artagnan, come aveva desiderato.<br>Bevve, allora, un bicchiere di vino bianco, e incominciò in questi termini:<br>"Planchet, ho un'idea".<br>"Ah, signore, come vi riconosco!", rispose il droghiere, ansante d'emozione.
*"D'Artagran, D'Artagnan!", fece Athos, posando la mano sulla spalla del moschettiere, "voi non siete equo."<br>"Ne ho il diritto."<br>"No, perché non conoscete l'avvenire."
*"Continuo", disse Luigi XIV. "È vero anche che un uomo solo abbia potuto penetrare fino a Monck, nel suo accampamento, e l'abbia portato via?"<br>"Quell'uomo aveva dieci ausiliari presi tra gente inferiore"<br>"Nessun altro?"<br>"Nessuno."<br>"E si chiama?"<br>"Il signor d'Artagnan, ex luogotenente dei moschettieri di Vostra Maestà"<br>Anna d'Austria arrossì, Mazzarino diventò giallo di vergogna, Luigi XIV si fece cupo e una goccia di sudore cadde dalla sua fronte pallida.<br>"Che uomini!", mormorò.
*Destinato a tutta prima al commercio, Colbert era stato commesso presso un mercante di Lione, che aveva poi lasciato per recarsi a Parigi nello studio di un procuratore allo Chatelet, chiamato Biterne. In tal modo, aveva appreso l'arte di preparare un bilancio e l'arte più preziosa d'imbrogliarlo.
*Allora, per finirla con quello sguardo da inquisitore che bisogna far abbassare ad ogni costo, come ad ogni costo un generale riduce al silenzio una batteria che lo disturba, Aramis stende la sua bella mano bianca, nella quale riluce l'ametista dell'anello pastorale, fende l'aria col segno della croce e fulmina i sui due amici con la sua benedizione.<br>Forse, distratto dai propri pensieri, empio a sua insaputa, d'Artagnan non si sarebbe affatto inchinato a quella santa benedizione; ma Porthos s'è accorto della distrazione dell'amico, e, appoggiando affettuosamente la sua mano sulla schiena del moschettiere, lo schiaccia verso terra.<br>D'Artagnan si piegò: ci volle poco che non cadesse bocconi. Intanto Aramis è passato. D'Artagnan, come Anteo, non ha fatto che toccare la terra, e si rivolge verso Porthos pronto a litigare.
*"Buongiorno, signor d'Artagnan. Parlavamo di Belle-Isle sul Mare", disse Fouquet con quell'arte del mondo e quella scienza dello sguardo che richiedono metà della vita per impararle bene, e a cui certa gente, nonostante tutto il suo studio, non arriva mai.
*Aramis, l'abbiamo detto, era ancora alzato. Comodamente avvolto in una veste da camera di velluto, scriveva lettere su lettere, con quella scrittura così fine e così densa che d'una pagina fa un quarto di volume.
*Monsieur era troppo gran signore per notare un tal particolare. Non c'è nulla d'efficace come l'idea ben stabilita della propria superiorità per assicurare l'inferiorità dell'uomo che ha una tale opinione di sé.
*"Lo so, e ho agito di conseguenza: niente spazio, niente comunicazioni, niente donne, niente gioco, ma, adesso, è d'un patetico che non vi so dire", aggiunse Aramis con uno di quei sorrisi che appartenevano solo a lui, "vedere come i giovani cerchino di divertirsi, e come, di conseguenza, simpatizzino per colui che paga i divertimenti"
*Però Dio è tanto buono per gli errori giovanili, tutto quello che è amore, anche amore colpevole, trova così facilmente grazia ai suoi sguardi paterni, che all'uscir dalla messa Luigi, levando gli occhi al cielo, poté vedere, attraverso gli strappi di una nuvola, un angolo del tappeto azzurro che è calpestato dal piede del Signore.
*E Porthos si fece severo.<br>"E la botola, signore", disse, "e la botola?"<br>Di Sant-Agnan divenne estremamente pallido. Buttò indietro la sedia in tal modo, che Porthos, con tutta la sua ingenuità, s'accorse che il colpo aveva fatto centro.<br>"La botola", mormorò il conte.<br>"Ebbene, signore, datene una spiegazione, se potete", fece Porthos scuotendo il capo.<br>Di Sant-Agnan abbassò la fronte.<br>"Oh! sono tradito!", mormorò; "si sa tutto!"<br>"Si sa sempre tutto", replicò Porthos, che non sapeva nulla.
*"No, è l'impotenza! Abbiamo forse la pretesa di prendere, in tre, la Bastiglia?"<br>"Se ci fosse d'Artagnan", esclamò Porthos, "non dico di no."<br>Raul fu preso d'ammirazione davanti a quella fiducia, eroica tanto era candida. Erano quelli gli uomini famosi che, in tre o quattro, affrontavano eserciti o attaccavano fortezze! Uomini che avevano spaventato la morte e che, sopravvissuti a tutto un secolo ormai in dissoluzione, erano ancora più forti dei più forti giovani del giorno.
*Baisemeaux impallidì di fronte a quella fredda sicurezza. Gli parve che la voce di Aramis, così gaia e sorridente poco prima, fosse divenuta funebre e sinistra; che i ceri dei candelabri si fossero cambiati in ceri da cappella sepolcrale; che i bicchieri di vino si fossero trasformati in calici di sangue.
*Ad un tratto, il capo del giovane si inchinò. Il suo pensiero ridiscese sulla terra. il suo sguardo si indurì, la fronte gli si coprì di rughe, la bocca assunse una espressione di feroce risolutezza; poi il suo sguardo divenne fisso ancora una volta; ma ora rifletteva la fiamma dei mondani splendori; ora somigliava allo sguardo di Satana sulla montagna, quando passava in rivista i regni e le potenze della terra per sedurre Gesù.
*"Colpite, Porthos!", risuonò la voce sepolcrale di Aramis.<br>Porthos mandò un gran sospiro, ma obbedì.<br>La sbarra di ferro calò verticalmente sul capo di Biscarat, che fu ucciso prima ancora di finire il suo grido. Poi la leva formidabile si alzò e si abbassò dieci volte in dieci secondi, e fece dieci cadaveri.
*Ed ora cercate in questa tomba ardente, in questo vulcano sotterraneo, cercate le guardie del re dagli abiti azzurri gallonati d'argento.<br>Cercate gli ufficiali splendenti d'oro, cercate le armi su cui essi avevano contato per difendersi, cercate le pietre che li hanno uccisi, cercate il suolo che li sosteneva.<br>Un solo uomo ha fatto di tutto questo un caos più confuso, più informe, più terribile del caos che esisteva un'ora prima che Dio avesse avuto l'idea di creare il mondo.
*Per un istante, le braccia di Porthos si piegarono; ma l'ercole riunì tutte le forze, e si videro le due pareti della prigione, in cui era sepolto, aprirsi lentamente fargli largo. Per un attimo, apparve in quella cornice di granito, simile all'angelo antico del caos;
==''La regina Margot''==
===[[Incipit]]===
Il lunedì, diciottesimo giorno del mese di agosto 1572, vi era festa grande al Louvre. Le finestre dell'antico palazzo reale, sempre tanto cupe, erano sfarzosamente illuminate; le piazze e le vie attigue, di solito tanto deserte sin da quando a Saint-Germain-l'Auxerrois erano suonate le nove, erano, benché fosse mezzanotte, affollate di gente.
{{NDR|Alessandro Dumas, ''La regina Margot'', BUR Rizzoli, Milano 2017, Traduzione di M. Dazzi}}
===Citazioni===
*{{NDR|su [[Margherita di Valois]]}} La giovane sposa, figlia di Enrico II, era la perla della corona di Francia, Margherita di Valois, che con affettuosa familiarità il re Carlo IX chiamava sempre ''mia sorella Margot''. Certo, accoglienze tanto lusinghiere non erano mai state più meritate di quelle che si facevano in quel momento alla nuova regina di Navarra. Margherita a quel tempo aveva appena vent'anni, e già era oggetto delle lodi di tutti i poeti che la paragonavano alcuni all'Aurora altri a Venere citerea. Era in realtà la bellezza senza rivali di quella Corte nella quale Caterina de' Medici aveva riunito, per farne le proprie sirene, le più belle donne che aveva potuto trovare. La giovane sposa aveva i capelli neri, il colorito brillante, gli occhi voluttuosi velati da lunghe ciglia, la bocca rossa e fine, il collo elegante, il corpo tornito e snello e, perduto in una pianella di seta, un piede di bambina. I francesi cui apparteneva, erano fieri di vedere sbocciare nella loro terra un così splendido fiore e gli stranieri di passaggio per la Francia ripartivano abbagliati dalla sua bellezza se l'avevan soltanto vista, storditi dalla sua cultura se avevano parlato con lei. Certo è che Margherita era non soltanto la più bella, ma anche la più colta delle donne del suo tempo; si citava la frase di un dotto italiano che le era stato presentato e dopo aver parlato con lei un'ora in italiano, in spagnolo, in latino e in greco, l'aveva lasciata dicendo nel suo entusiasmo:<br>«Vedere la Corte senza vedere Margherita è non vedere né la Francia, né la Corte».<br>Così i panegirici non mancarono al re Carlo IX e alla giovane regina di Navarra; si sa quanto gli ugonotti siano fecondi. Inevitabilmente, allusioni al passato e domande per l'avvenire furono accortamente insinuate in mezzo a quegli indirizzi al re; ma a tutte le allusioni egli rispondeva con le sue labbra pallide e il suo sorriso astuto:<br>«Nel dare mia sorella Margot a Enrico di Navarra, io do il mio cuore a tutti i protestanti del regno».<br>La frase rassicurava gli uni e faceva sorridere gli altri poiché aveva in realtà due sensi: uno paterno e del quale in buona coscienza Carlo IX non voleva sovraccaricare il suo pensiero; l'altro ingiurioso per la sposa, per il marito e anche per chi lo pronunciava, poiché ricordava alcuni sordi scandali con i quali la cronaca di Corte aveva già trovato il modo di lordare la veste nuziale di Margherita di Valois. (pp. 26-27)
==''La signora di Monsoreau''==
===[[Incipit]]===
La sera della domenica di carnevale del 1578, nel magnifico palazzo dei Montmoreney, situato quasi in faccia al Louvre, ma sull'altra riva della Senna, si svolgeva una sontuosa festa per celebrare le nozze di Francesco d'Epinay di Saint-Luc, intimo e favorito del re Enrico III, con Giovanna di Cossé-Brissac, figlia del Maresciallo di Francia.
===Citazioni===
*[...] in tempi in cui la canaglia veste come i principi, credo che questi diano prova di buon gusto vestendosi, per distinguersi, come la canaglia. (p. 9)
*No, non è il [[anima e corpo|corpo]] che è ammalato. È l'[[anima e corpo|anima]]! Piuttosto che un medico... un confessore. (p. 37)
==''Lo Schiaccianoci''==
===[[Incipit]]===
Vi fu un tempo a [[Norimberga]] un presidente assai famoso, il dottor Silberhaus, nome che in tedesco significa «casa d'argento». Il presidente aveva un figlio e una figlia: Fritz di nove anni, e Maria di sette e mezzo: due bambini simpaticissimi, ma molto diversi per carattere e per aspetto fisico, tanto che era difficile credere, così a prima vista, che potessero essere fratelli. Fritz era grassottello, spaccone e piuttosto birichino: faceva le bizze alla minima contrarietà, convinto come era che tutto fosse stato creato per il suo divertimento e per sottostare ai suoi capricci; e restava di questa opinione finché il dottor Silberhaus, stanco delle sue grida, dei suoi pianti e del suo batter di piedi, usciva dallo studio e, levando il dito all'altezza del sopracciglio aggrottato, si limitava a esclamare: – Signor Fritz!...
===Citazioni===
*[[Norimberga]] è una città della [[Germania]] famosissima per i giocattoli, le bambole e i fantocci che spedisce a casse piene in tutti gli altri paesi del mondo: per questo i bambini di Norimberga sono i più felici della terra, a meno che non succeda a loro come agli abitanti di [[Ostenda]] che le ostriche a ceste piene se le vedono soltanto passare sotto il naso. (p. 11)
*''A perpendicolo | ticchetta il [[orologio a pendolo|pendolo]], | avanza e arretra | bello squadron! || L'orologio piano piano | mezzanotte suonerà; | quando arriva la civetta | fugge fugge sua maestà''. (p. 45)
*''Sorella, un pezzetto di lardo | per me devi avere riguardo, | anch'io come te son regina | e gusto la buona cucina.'' (p. 50)
*''Dal tuo consorte uccisi, senza peccati o torti, | i miei figli e nipoti ormai son tutti morti, | ma guai a te, regina! | ché sul bimbo regale da te tanto aspettato | sul tuo tenero amore ho già deliberato | di far la mia vendetta! | Tuo marito ha fortezze, ha cannoni e soldati, | consiglieri e ministri illustri e illuminati, | e tu hai ciò che chiedi. | La regina dei topi non ha nulla, però | denti aguzzi e potenti la sorte le donò | da usar contro i tuoi eredi!'' (p. 56)
==''Mastro Adamo il calabrese''==
===[[Incipit]]===
Se i nostri lettori provano qualche curiosità per gli episodi, della veridica storia che stiamo per raccontare è necessario che abbiano la compiacenza di seguirci in Calabria dove li abbiamo già condotti due volte, la prima per raccontare loro le avventure di Cherubino e Celestino, la seconda per farli assistere alla morte di Murat.
===Citazioni===
*La [[Calabria]] è una magnifica regione; d'estate ci si arrostisce come a Tambouctou, d'inverno vi si gela come a San Pietroburgo; inoltre non vi si conta punto ad anni, a lustri o a secoli come negli altri paesi, ma a terremoti. (p. 7)
*Era un vecchio uomo felice mastro Adamo; una di quelle persone facile a illuminarsi e che si aprono naturalmente alla speranza ed alla gioia come i fiori.
*In effetti l'[[posta|ufficio postale]] sembrava una di quelle case miracolose trasportate dagli angeli come il duomo della madonna di Loreto.
*Non c'era nessun dubbio sulla decisione. Le urla di: Viva la [[Maria|Madonna]]! Abbasso gli sbirri! risuonarono da ogni lato e le povere guardie, richiamate dai diversi luoghi dove vegliavano da otto giorni con una tenacia ed un coraggio degni di maggior ricompensa, partirono la stessa notte per Monteleone.
==''Pascal Bruno''==
===[[Incipit]]===
Bellini era di Catania. La prima cosa che i suoi occhi, aprendosi, avevano visto, erano state le onde che, dopo aver bagnato le mura di Atene, vengono a spegnersi melodiosamente sulle rive di un'altra Grecia; e l'Etna favolosa e antica, sui cui fianchi vivono ancora, dopo diciotto secoli, la mitologia di Ovidio e i racconti di Virgilio. Ecco perché l'indole di Bellini era tra le più poetiche che si potessero incontrare; e il suo genio, che bisogna apprezzare con il sentimento e non giudicare con la ragione, un canto eterno, dolce e malinconico come un ricordo; un'eco simile a quella che se ne sta assopita nei boschi e sulle montagne, e che sussurra appena fino a quando il grido delle passioni e del dolore non venga a svegliarla. Bellini era l'uomo che faceva al caso mio. Aveva lasciato la Sicilia ancora giovane, e dell'isola nativa gli era rimasta una memoria crescente, dentro la quale custodiva religiosamente, lontano dai luoghi in cui era cresciuto, i ricordi poetici dell'infanzia.
===Citazioni===
* Era un giovane di venticinque ventisei anni che, a prima vista, si pensava dovesse appartenere alla classe del popolo. Portava un cappello calabrese, fasciato da un largo nastro che gli ricadeva ondeggiante sulla spalla; una giacca di velluto con bottoni d'argento; pantaloni della stessa stoffa e con le stesse guarnizioni, stretti alla vita da una fascia di seta rossa con ricami e frange verdi come quelle che si fanno a Messina, a imitazione di quelle lavorate in Oriente. Infine, gambaletti e scarpe di cuoio completavano il costume montanaro, che non mancava di una certa eleganza e che sembrava fatto apposta per mettere in risalto le belle e armoniose forme del corpo di chi lo indossava. Il volto era di una bellezza selvaggia: aveva tratti fortemente marcati propri dell'uomo meridionale, occhi arditi e fieri, capelli e barba neri, naso aquilino e denti perfetti.
==''Vent'anni dopo''==
===[[Incipit]]===
In una delle stanze del Palazzo del Cardinale, che noi già conosciamo, vicini ad una tavola con gli angoli d'[[argento]] dorato, piena di carte e di libri, era seduto un uomo con la testa appoggiata sulle mani. Proprio dietro di lui era un vasto camino, rosso dal fuoco ed i cui tizzoni cadevano sopra larghi alari dorati. La luce di quel focolare schiariva di dietro le magnifiche vesti di quel meditabondo, illuminato davanti ad un candelabro carico di lumi.<br>Al vedere quella zimarra rossa e quei vistosi merletti, al vedere quella fronte pallida curvata sotto la meditazione, la solitudine di quel gabinetto, il silenzio delle anticamere, i passi misurati della guardia sul pianerottolo si sarebbe potuto credere che l'ombra del cardinale Richelieu fosse ancora nella stanza. <br>Era Mazzarino. Ora Mazzarino era solo, e si sentiva debole. <br>
– Straniero! Mormorava, Italiano! Ecco la gran parola! <br>Con questa parola hanno assassinato Concini, e, se li lasciassi fare, mi assassinerebbero come lui, sebbene non abbia loro fatto altro male che pelarli un poco. Infingardi! Non vedono dunque che il loro nemico non è questo italiano che parla male il francese, ma bensì coloro che hanno il talento di dir loro delle belle parole con un purissimo e buon accento parigino. Sì, sì, continuò il ministro con un fiero sorriso, sì, i vostri clamori me lo dicono, la sorte dei favoriti è precaria; ma se sapete ciò, dovete pure sapere che io non sono un favorito ordinario. Il conte d'Essex aveva uno splendido anello, ricco di diamanti [...]<br>
{{NDR|Alexandre Dumas, ''Vent'anni dopo'', traduzione di Albertina Palau, Mondadori, 2001}}
===Citazioni===
*Ma il sonno è una divinità capricciosa e proprio quando lo si invoca, si fa aspettare. (Lucchi 1968)
*Ma l'immaginazione ha il volo dell'angelo e del lampo: varca i mari dove noi rischiammo di naufragare, le tenebre in cui si perdettero le nostre illusioni, i pregiudizi in cui fu sommersa la nostra felicità. (Lucchi 1968)
*"E al suo ritorno lo farete passare da me; gli darò uno scudo contro l'amore." "Ohimé, oggi l'amore è come la guerra, e lo scudo è divenuto inutile." (cap. XCIII, "Nel quale è provato come talvolta sia più difficile ai re rientrare nella capitale che uscirne")
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Garibaldi e Montevideo''===
Al viaggiatore che viene d'Europa su quelle navi che i primi abitanti di quel paese scambiarono per case volanti, prime ad aprirsi allo sguardo, dopo il grido del marinaio in vedetta che annunzia la terra, son due montagne. L'una di mattoni, che è la cattedrale, la chiesa-madre, la ''matriz'', come la si chiama; l'altra poi di massi e verdura, su cui s'innalza un faro, vien detta il ''Cerro''.
===''Robin Hood''===
Era il tramonto di un giorno di primavera dell'anno di grazia 1162, sotto il regno di Enrico II Plantageneto. Due uomini a cavallo percorrevano i sentieri della foresta di Sherwood, nella contea di Nottingham; essi apparivano sfiniti almeno quanto le loro cavalcature.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
===''Storia di uno schiaccianoci''===
''Norimberga, 2010.''<br>
Da qualche giorno, la piccola Maria, è attratta dalla porta chiusa della soffitta, in casa della nonna. La nonna si chiamava Maria, proprio come lei, come la bisnonna e... Che strano, quasi tutte le donne della famiglia, tranne sua madre e una prozia, si chiamavano Maria.<br>
La porta della soffitta è lì, massiccia, chiusa da una grossa chiave annerita dal tempo. La piccola Maria la guarda, poi, finalmente, la fa girare: tac tac, un rumore secco, come di noci rotte, due giri. Ora appoggia la mano sulla maniglia, che cede facilmente. La porta si sta aprendo, si apre, gira piano sui cardini, senza rumore:<br>
- Vieni, vieni, piccola Maria, ti stavamo aspettando.
==Citazioni su Alexandre Dumas==
*I due Dumas hanno capovolto la teoria dell'economia. Il padre è stato il prodigo, e il figlio è stato l'avaro. ([[Jules Renard]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Alexandre Dumas, ''Ascanio'', Adriano Salani Editore, Firenze 1930.
*Alexandre Dumas, ''[https://www.gutenberg.org/files/53485/53485-h/53485-h.htm Garibaldi e Montevideo]'', F. Manini, 1859.
*Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Emilio Franceschini, Rizzoli, 1998.
*Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Giovanni Ferrero, Fabbri Editori, 2001.
*Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Emilio Franceschini, introduzione di Umberto Eco, Rizzoli, 2010. ISBN 9788817009676
*Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Gaia Panfili, Donzelli, 2010. ISBN 8860364035
*Alexandre Dumas, ''Il visconte di Bragelonne'', Tipografia Editoriale Lucchi, Milano 1964.
*Alexandre Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di A. Beltramelli, Mondadori, 2004.
*Alessandro Dumas, ''[https://www.gutenberg.org/files/60641/60641-h/60641-h.htm I tre moschettieri]'', traduzione di Angiolo Orvieto, G. Rondinella Editore, 1853.
*Alessandro Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di C. Siniscalchi, Tipografia editoriale Lucchi, Milano, 1975.
*Alexandre Dumas, ''[https://web.archive.org/web/20130603210423/http://ed.espresso.repubblica.it/speciali_web/2013/igrandiromanzi/itremoschettieri.epub I tre moschettieri]'', introduzione e traduzione di Guido Paduano, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2013.
*Alexandre Dumas, ''La regina Margot'', traduzione di Maria Dazzi, BUR, Milano, 2008.
*Alexandre Dumas, ''La signora di Monsoreau'', traduzione di Luigi A. Garrone, Tipografia Editoriale Lucchi, Milano, 1937.
*Alexandre Dumas, ''Lo Schiaccianoci'' (''Histoire d'un casse-noisette''), traduzione di Antonio Lugli, EDIPEM, Novara 1974.
*Alexandre Dumas, ''Mastro Adamo il calabrese'', traduzione di A. Coltellaro, Pellegrini Editore, 1999.
*Alexandre Dumas, ''Pasquale Bruno'' (''Romanzo storico siciliano''), traduzione di C. Rizza, La Zisa Edizioni. ISBN 978-8881280421
*Alexandre Dumas, ''Storia di uno schiaccianoci (liberamente tratta dal racconto di Alexandre Dumas)'', traduzione e cura di Gabriella Messi, Edizioni Angolo Manzoni, 2010. ISBN 9788862040761
*Alexandre Dumas, ''Vent'anni dopo'', traduzione di U. Caimpenta, Tipografia Editoriale Lucchi, Milano, 1968.
*Alexandre Dumas, ''Vent'anni dopo'', traduzione di Albertina Palau, Mondadori, 2001.
*Alexandre Dumas, ''Viaggio in Calabria'', traduzione di Antonio Coltellaro, Rubbettino 1996. ISBN 884981545X
==Voci correlate==
*[[Alexandre Dumas (figlio)]]
*''[[I tre moschettieri (film 1993)|I tre moschettieri]]'' – film 1993
*''[[La regina Margot]]'' – film 1994
*''[[La maschera di ferro (film 1998)|La maschera di ferro]]'' – film 1998
==Altri progetti==
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===Opere===
<!--====Ciclo dei Valois====
{{Pedia|La regina Margot (romanzo)|''La regina Margot (romanzo)''|}}
{{Pedia|La signora di Monsoreau (romanzo)|''La signora di Monsoreau (romanzo)''|}}
{{Pedia|I quarantacinque (romanzo)|''I quarantacinque (romanzo)''|}}
====Ciclo di Richelieu e di Mazzarino====-->
{{Pedia|I tre moschettieri||(1844)}}
{{Pedia|Vent'anni dopo|''Vent'anni dopo''| (1845)}}
{{Pedia|Il visconte di Bragelonne|''Il visconte di Bragelonne''| (1850)}}
<!--====Ciclo di Maria Antonietta e della rivoluzione====
{{Pedia|Giuseppe Balsamo (romanzo)|''Giuseppe Balsamo (romanzo)''|}}
{{Pedia|La collana della regina (romanzo)|''La collana della regina (romanzo)''|}}
{{Pedia|Angelo Pitou (romanzo)|''Angelo Pitou (romanzo)''|}}
{{Pedia|La contessa di charny (romanzo)|''La contessa di Charny (romanzo)''|}}
{{Pedia|Il cavaliere di Maison-Rouge (romanzo)|''Il cavaliere di Maison-Rouge (romanzo)''|}}
====Ciclo della Repubblica Partenopea====
{{Pedia|Luigia Sanfelice (romanzo)|''Luigia Sanfelice (romanzo)''|}}
====Romanzi vari====-->
{{Pedia|Il Conte di Montecristo|''Il Conte di Montecristo''| (1844)}}<!--
{{Pedia|Robin Hood (romanzo)|''Robin Hood (romanzo)''|}}
{{Pedia|Il tulipano nero (romanzo)|''Il tulipano nero (romanzo)''|}}
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{{DEFAULTSORT:Dumas (padre), Alexandre}}
[[Categoria:Drammaturghi francesi]]
[[Categoria:Scrittori francesi]]
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[[Immagine:Alexandre Dumas.jpg|thumb|Alexandre Dumas]]
'''Alexandre Dumas''' (1802 – 1870), scrittore e drammaturgo francese.
==Citazioni di Alexandre Dumas==
*Abitualmente comincio un libro solo dopo ch'è stato già scritto.
:''En général, je ne commence un livre que lorsqu'il est écrit''.<ref>Da ''Propos d'art et de cuisine''.</ref>
*C'è una donna in ogni caso; appena mi portano un rapporto, io dico: "Cherchez la femme."<ref>Da ''I Mohicani di Parigi'', 1854; vedi anche [[w:Cherchez la femme|la voce]] in Wikipedia.</ref>
:''Il y a une femme dans toutes les affaires; aussitôt qu'on me fait un rapport, je dis:'' Cherchez la femme!.
*Chi legge la [[storia]], se non gli [[storico|storici]] quando correggono le loro bozze?<ref>Da ''Il corricolo''.</ref>
*Ci sono certe città sconosciute il cui nome, per inattese, terribili, clamorose catastrofi, talvolta acquista improvvisa fama europea e che s'ergono in mezzo al secolo come una di quelle paline storiche piantate dalla mano di Dio per l'eternità: tale è il destino di [[Pizzo Calabro|Pizzo]]. Senza annali nel passato e probabilmente senza storia nell'avvenire, essa vive sulla sua gloria di un giorno ed è diventata una delle stazioni omeriche dell'Iliade napoleonica. Infatti è noto che fu nella città di Pizzo che [[Gioacchino Murat]] venne a farsi fucilare, là che quest'altro Aiace trovò una morte oscura e cruenta.<ref>Da ''Viaggio in Calabria''.</ref>
*{{NDR|In ricordo di Emma Mannoury-Lacour}} Credo proprio che tre quarti del mio cuore, se non il cuore intero, siano morti con lei.<ref>Citato in ''Corriere della Sera'', 4 novembre 2004.</ref>
*Dio, nella sua divina previdenza, non ha dato la [[barba]] alle [[donna|donne]] perché esse non sarebbero state capaci di tacere mentre venivano rasate.<ref>Citato in Franco Fossati, ''Chi dice donna...'', Armenia, 1987, p. 41. ISBN 8834401786.</ref>
*E il genio, che ne sarà mentre baderò all'ordine?<ref>Da ''Kean o Genio e sregolatezza'', IV, 2.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>
*{{NDR|[[Francesco Mario Pagano]]}} Godeva di una grande reputazione e la meritava sotto tutti i rapporti. [...] La dolcezza della sua parola, la soavità della sua morale l'avea fatto soprannominare il Platone campano, ancora giovane aveva scritto la giurisdizione criminale opera che fu tradotta in tutte le lingue, e che fu menzionata dall'assemblea nazionale francese.<ref>Da ''I Borboni di Napoli: Vol. III'', Napoli, 1862, p. 10-11.</ref>
*L'[[orgoglio]] ha quasi sempre una compagna ancora peggiore: l'[[invidia]].
:''L'orgueil a presque toujours une compagne encore pire que lui: cest l'envie''.<ref>Da ''Le Roi des quilles- racconto per bambini'', 1859.</ref>
*La sorella era degna compagna del fratello. Libertina per fantasia, empia per temperamento, ambiziosa per calcolo, [[Lucrezia Borgia|Lucrezia]] bramava piaceri, adulazioni, onori, gemme, oro, stoffe fruscianti e palazzi sontuosi. Spagnola sotto i capelli biondi, cortigiana sotto la sua aria candida, aveva il viso di una madonna di Raffaello e il cuore di una Messalina.<ref>Da ''I Borgia''; citato in [[Corrado Augias]], ''I segreti di Roma'', Oscar Mondadori, 2007, p. 264.</ref>
*Nulla riesce meglio del [[successo]], che è la calamita morale che tutto attira a sé.<ref>Da ''Il corricolo''.</ref><ref name=e />
*Roma e Venezia si riuniranno all'Italia ma chissà se [[Napoli]] non sfuggirà all'Italia. Facile prender Napoli, difficile il conservarla.<ref>Dal giornale ''L'Indipendente'' del 19 dicembre 1862.</ref>
*Tutto il delitto della prima {{NDR|[[Eleonora Pimentel Fonseca]]}} fu d'esser una {{sic|patriotta}} ardente; d'aver prima d'ogni altro levato il grido di libertà, quando la libertà apparve in Napoli; d'aver fondato il ''Monitore {{sic|Napolitano}}''. Questo delitto bastò a mandarla al patibolo, anzi alla forca.<br>Per un'oscena cortesia del tribunale verso la plebaglia {{sic|napolitana}}, la forca era alta trenta piedi.<br>Eleonora Pimentel camminò al supplizio col sorriso sulle labbra; nel lasciar {{sic|la}} carcere aveva bevuto una tazza di caffè: nel giunger a piè della forca, le fu chiesto se desiderava qualcosa: avevano l'ordine di accordarle l'ultima sua domanda: speravasi che chiederebbe la vita.<br> – Datemi un paio di mutande, disse.<br>Lucrezia<ref>Allusione alla Lucrezia romana, moglie di Collatino, suicida per l'oltraggio di Sesto Tarquinio.</ref> non avrebbe nulla trovato di meglio.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_Ty7nnZyBCFMC/page/n6/mode/1up Da Napoli a Roma]'', traduzione di Eugenio Torelli, Stabilimento tipografico del Plebiscito, Napoli, 1863, cap. III, p. 71.</ref>
==''Ascanio''==
===[[Incipit]]===
Alle quattro pomeridiane del 10 luglio dell'anno di grazia 1540, un bel giovane, alto, bruno con grandi occhi neri, vestito con elegante semplicità e armato soltanto d'un pugnaletto dal manico mirabilmente cesellato, stava presso la pila dell'acqua benedetta che è sull'entrata della chiesa dei Grandi Agostini, nel recinto dell'Università di Parigi.<br>Questo giovane, senza dubbio per pia umiltà, non si era mosso dal suo posto per tutta la durata dei vespri, e a fronte china, in atteggiamento di dovuta contemplazione, aveva mormorato non so quali parole, forse le preghiere, poiché le aveva dette a voce tanto bassa, che soltanto lui e Dio potevano sapere ciò che egli dicesse.
===Citazioni===
*V'è una sola cosa al mondo eternamente bella, giovane e feconda: l'arte divina. (p. 205)
*Che cos'è, per lo più, l'amore? Il capriccio d'un giorno, un'allegra unione, mediante la quale due esseri s'ingannano reciprocamente e spesso in buona fede. (p. 205)
==''I tre moschettieri''==
===[[Incipit]]===
====Maria Bellonci====
Il primo lunedì d'aprile del 1625 nella città di Meung (dove nacque l'autore del ''Roman de la rose''), sembrava che fosse scoppiata una violenta rivoluzione come se stessero arrivando gli ugonotti per una seconda La Rochelle. Molti cittadini, vedendo le donne precipitarsi verso la strada principale e sentendo i bambini gridare sulle porte di casa, corsero ad armarsi, e, resi più sicuri dal loro moschetto o dalla loro alabarda, si diressero verso l'osteria del ''Franc Meunier'' dove stava ammassandosi, di minuto in minuto più fitta, una folla vociante e curiosa.
{{NDR|Alexandre Dumas, ''[https://books.google.it/books?id{{=}}gztjEAAAQBAJ I tre moschettieri]'', traduzione di [[Maria Bellonci]], Giunti, 2010. ISBN 9788809753570}}
====Angiolo Orvieto====
Il primo lunedì del mese d'aprile 1625 il borgo di Méung ove nacque l'autore del Romanzo della Rosa, sembrava esser in una così completa rivoluzione, come se gli ugonotti vi fossero venuti a fare una seconda Rochelle. Molti borghigiani vedendo correre le donne lungo la strada maestra, sentendo i fanciulli gridare sul limitare delle porte, si sollecitavano ad indossare la corazza, equilibrando il loro portamento alquanto incerto col mezzo di un moschetto o di una partigiana, o dirigendosi verso l'osteria del Franc-Meunier, davanti alla quale si affrettava ed ingrossava di minuto in minuto, un gruppo compatto, rumoroso e pieno di curiosità.
{{NDR|Alessandro Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di Angiolo Orvieto, G. Rondinella Editore, 1853}}
====Guido Paduano====
Il primo lunedì d'aprile del 1625 la cittadina di Meung, dove nacque l'autore del ''Roman de la Rose'', sembrava completamente sconvolta, come se gli ugonotti fossero venuti a farne una seconda Rochelle. Molti borghesi, vedendo fuggire le donne dalla parte della Grande-Rue e sentendo piangere i bambini sulle porte, si affrettarono a indossare la corazza e, rafforzando il loro contegno un po' incerto con un moschetto o una partigiana, si diressero verso la locanda del ''Franc Meunier'', davanti alla quale si accalcava, ingrossandosi di minuto in minuto, una folla compatta, rumorosa e curiosa.
====C. Siniscalchi====
Il primo lunedì d'aprile del 1625 il borgo di Meung sembrava in aperta rivoluzione come se gli Ugonotti, vi fossero venuti a formare una seconda Rocella. Diversi borghesi, vedendo le donne fuggire lungo la strada maestra, sentendo i fanciulli gridare sulla soglia delle porte, si affrettavano ad indossare la corazza, ed animando il loro coraggio, sebbene poco marziale con un moschetto od una partigiana, correvano tutti verso l'albergo del Franc-Meunier, dinanzi al quale si stipava un gruppo compatto, clamoroso e pieno di curiosità.
{{NDR|Alessandro Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di C. Siniscalchi, Tipografia editoriale Lucchi, Milano, 1975}}
===Citazioni===
*Quest'altro moschettiere formava un perfetto contrasto con colui che lo interrogava e che gli aveva dato il nome di Aramis. Era un giovane di ventidue o ventitré anni appena, dall'espressione candida e dolce, dall'occhio nero e mite e dalle gote rosee e vellutate come una pesca d'autunno; i suoi baffi sottili disegnavano sul labbro superiore una linea perfettamente diritta, le sue mani pareva evitassero di abbassarsi per timore di fare un po' gonfie le vene, e di tanto in tanto lo si vedeva pizzicarsi l'orlo delle orecchie, per mantenerle di un incarnato tenero e trasparente. Per abitudine, egli parlava poco e con lentezza, salutava molto, rideva senza far strepito e mostrando i denti, di cui pareva avere molta cura come il resto della persona. (cap. II ''L'anticamera del signor Tréville'')
*Il [[coraggio]] incute rispetto anche ai nemici. (cap. V)
*[...] tutti per uno e uno per tutti [...]. {{NDR|[[Motti dai libri|motto]]}} (d'Artagnan: cap. IX, 2013)
*— Se poteste vedere nel mio cuore allo scoperto, — disse d'Artagnan — vi leggereste tanta curiosità che avreste pietà di me, e tanto amore che dareste subito soddisfazione alla mia curiosità. Da coloro da cui si è amati non c'è nulla da temere. (cap. XI ''L'intrigo si aggroviglia'')
*L'[[amore]] è la più [[egoismo|egoistica]] di tutte le passioni. (cap. XII)
*— Milord, — esclamò [[Anna d'Asburgo (1601-1666)|la regina]] — voi dimenticate che io non ho mai detto di amarvi.<br />— Ma nemmeno mi avete detto che non mi amavate, e veramente dirmi tali parole sarebbe, da parte della Maestà Vostra, un'ingratitudine troppo grande. Poiché, dove troverete, ditemi, un amore simile al mio, un amore che né il tempo, né la lontananza, né la disperazione possono spegnere; un amore che si accontenta di un nastro smarrito, di uno sguardo perduto, di una parola sfuggita? ('''[[George Villiers, I duca di Buckingham|Duca di Buckingham]]''' cap. XII)
*In piedi davanti al caminetto, c'era un uomo di media statura, di aspetto nobile e altero, con gli occhi penetranti, la fronte ampia, un volto smagrito e ancor più allungato dal pizzo e dai baffi. Benché quell'uomo avesse trentasei o trentasette anni appena, capelli, baffi e pizzo cominciavano a farsi grigi. Quell'uomo non aveva spada, ma sembrava, in tutto il resto, un uomo di guerra: i suoi stivali di pelle di bufalo leggermente coperti di polvere indicavano che nella giornata era stato a cavallo. Quell'uomo era [[Armand-Jean du Plessis de Richelieu|Armand Jean Duplessis, cardinale di Richelieu]], non quale viene di solito rappresentato a noi, affranto come un vecchio, sofferente come un martire, il corpo piegato, la voce spenta, sepolto in una grande poltrona come in una tomba anticipata, vivo solo per il suo genio e capace ancora di sostenere la lotta con l'Europa soltanto per la forza del suo pensiero, diuturnamente applicato, ma quale egli era realmente in quel tempo, vale a dire destro e galante cavaliere, già debole nel corpo, ma sostenuto da quella potenza morale che ha fatto di lui uno degli uomini più straordinari che siano mai esistiti; quale egli era in quel tempo in cui si preparava, dopo aver validamente appoggiato il duca di Nevers nel ducato di Mantova, dopo aver preso Nimes, Castres e Uzès, a cacciare gli inglesi dall'isola di Ré, e ad assediare la Rochelle. (cap. XIV ''L'uomo di Meung'')
*D'Artagnan non poté fare a meno di pensare quanto fragili e sconosciuti siano i fili che talora regolano i destini di un popolo e la vita degli uomini. (Dopo che il Duca di Buckingham decide di stabilire l'embargo e dichiarare guerra alla Francia soltanto per una questione d'amore. cap. XXI ''La contessa di Winter'')
*— Noialtri diciamo: fiero come uno [[Scozia|scozzese]], — mormorò Buckingham.<br />— E Noi. fiero come un [[Guascogna|guascone]], — disse di rimando D'Artagnan. — I guasconi sono gli scozzesi della Francia. (cap. XXI ''La contessa di Winter'')
*Ogni [[falsità]] è una [[maschera]], e per bene che sia fatta la maschera, con un po' d'attenzione si arriva sempre a distinguerla dal viso. (cap. XXV, 2013)
*[...] nascondete bene le vostre ferite quando ne avrete. Il [[silenzio]] è l'ultima gioia degli infelici; guardatevi bene dal mettere chicchessia sulla traccia dei vostri dolori: i curiosi succhiano le nostre lacrime come le mosche il sangue d'un daino ferito. (Aramis: cap. XXVI, 2013)
*[...] l'[[amore]] è una lotteria dove chi vince vince la morte. (Athos: cap. XXVII, 2013)
*[...] si domandano [[consigli]] solo per non seguirli, o, se li si segue, per avere qualcuno a cui si possa rimproverare di averli dati. (Athos: cap. XXXIV, 2013)
*Milady sorrise di un sorriso strano.<br />— Così, voi mi amate? — disse.<br />— Ho forse bisogno di dirvelo? Non ve ne siete accorta?<br />— Oh, sì, ma come sapete, i cuori più fieri sono più difficili da conquistare.<br />— Oh, le difficoltà non mi sgomentano — disse d'Artagnan; — temo solo le cose impossibili.<br />— Non c'è nulla di impossibile, — disse Milady — per un vero amore. (cap. XXXVI ''Sogno di vendetta'')
*Non ci sono folli speranze se non per gli sciocchi, signore, e voi siete uomo di spirito. (''[[Armand-Jean du Plessis de Richelieu|Richelieu]]''; cap. XL ''Una visione terribile'')
*[...] ci prendono per pazzi o per [[eroi]], due categorie di imbecilli molto simili tra loro. (Athos: cap. XLVII, 2013)
*La [[vita]] è un rosario di piccole miserie, che il filosofo sgrana ridendo. Siate filosofi come me signori: mettevi a tavola e beviamo: l'avvenire non sembra mai così roseo, come quando lo si guarda attraverso un bicchiere di chambertin. (Athos; cap. XLVIII ''Affare di Famiglia'')
*L'[[amore]] è un sentimento che si nutre di agi e ingigantisce attraverso la corruzione. (cap. LVI)
*Il latore del presente ha fatto quello che ha fatto per ordine mio e per il bene dello Stato. 3 dicembre 1627 RICHELIEU (2003, p. 427)
===Citazioni su ''I tre moschettieri''===
*Da mia parte, non provo il rossore di cui altri sentirebbe inondato il volto nel dire che mi piacciono e giudico condotti con grande brio e spigliatezza i ''Trois mousquetaires'' di Alessandro Dumas padre. Ancora molti li leggono e li godono senza nessun'offesa della poesia, ma nascondono in seno il loro compiacimento come si fa per gli illeciti diletti; ed è bene incoraggiarli a deporre la falsa vergogna e il congiunto imbarazzo. ([[Benedetto Croce]])
*Il romanzo ''I tre moschettieri'' è una serie ininterrotta di vendette, dal principio alla fine. C'è una vendetta ad ogni pagina. Ogni tanto, una esaltazione tutta esplicita della vendetta, definita qualche volta come "le plaisir des dieux", il piacere degli Dei. ([[Beniamino Placido]])
*In questa favola, Alessandro Dumas sfoggia non poche qualità del grande scrittore: e non delle secondarie. In primo luogo una sovrana impudenza; un insieme di complicità ed oltraggio nei confronti del lettore; nessun patetismo, neppure quando ricorre a situazioni obiettivamente patetiche: giacché nelle sue mani anche la morte dell'innocente si fa avventura, è «divertente». E ancora, il gusto del gioco, della mistificazione; l'onesta carenza morale, che ci rassicura che nei labirinti di questa deliziosa macchinazione non si nasconde la pia frode di un messaggio; una nobile guitteria, che gli detta la mossa esatta per scatenare la saggiamente consenziente credulità del pubblico, e che insieme proibisce qualsiasi identificazione emotiva: il lettore è tenuto a bada nel momento stesso in cui è affascinato; è e deve restare spettatore. ([[Giorgio Manganelli]])
===[[Pietro Citati]]===
*Il personaggio di d'Artagnan è uno dei più straordinari ritratti simbolici della prima parte del secolo. Athos è degno di Dostoevskij. Milady è una bellissima creatura del male. E quella leggerezza, che ci trascina di pagina in pagina, non nasce soltanto da una natura felice, ma da una squisita arte intellettuale.
*Non credete ai denigratori. ''I tre moschettieri'' emana un vero profumo storico: non meno di ''Guerra e Pace''; un profumo che Dumas ricava con astuzia e grazia dalle memorie, dalle lettere e dai romanzi del primo Seicento.
*Come in una cavalcata fantastica, tutta la geografia, la storia e la letteratura della Francia, sfilano davanti ai nostri occhi. Conosciamo i guasconi, i piccardi, i normanni, gli abitanti del Berry, e il loro dialetto, che il colto Aramis si rifiuta di capire; e quanti paesi e chiese e osterie sorvolate dal vento dell'avventura. C'è Parigi, avvolta da una nebbia cupa. I moschettieri bevono generosamente, attaccano briga, pagano malvolentieri i conti degli osti, come gli eroi di Rabelais e di Scarron. ''Il borghese gentiluomo'', ''L'Avaro'' e ''Il Barbiere di Siviglia'' ci fanno conoscere i loro lacchè e le loro soubrettes, che danzano ancora per noi. Abbiamo mercanti e avvocati, avidi e sordidi come nel ''Romanzo borghese'' di Furetière. Aramis ci ricorda la mondanità preziosa degli abati. Gli epigrammi della tradizione moralistica francese brillano alla fine di ogni capitolo. Poi il tempo cambia. Entriamo nella Parigi del primo Ottocento, nei teatri e nei piccoli giornali. C'è qualche traccia della sapienza filosofica e fisionomica di Balzac. E il giovane d'Artagnan, che a diciott'anni arriva dalla Guascogna per far fortuna, l'abbiamo già incontrato nelle vesti di Gil Blas e di Jacob: l'abbiamo ritrovato in quelle di Lucien de Rubempré e di Julien Sorel, che come lui cercano di conquistare la Francia.
*Non so se Dumas avesse letto Baltasar Gracián: una parte dei ''Tre moschettieri'' ha un sapore che ci ricorda, sebbene mescolato e manipolato dall'"abile irrigatore", le massime del gesuita spagnolo. Il Seicento si incarna nella figura del cardinale di Richelieu, per il quale Dumas ha una vera passione. Richelieu è la rapidità e l'astuzia, che solo d'Artagnan sa fronteggiare. Rappresenta gli ''Arcana imperii'': il segreto profondissimo del potere e la macchinazione; l'arte di spiare e di ascoltare i segreti.
*Ormai è tempo di riprendere in mano ''I tre moschettieri''. Non possiamo fermarci: gli oggetti non ci arrestano con il loro volume, e i personaggi sembrano (e non sono) formati di una sola dimensione. Tutto quello che, nella vita, ci sbarra il passo, viene trascinato dal volo velocissimo della fantasia. Il cavallo di d'Artagnan corre verso l'Inghilterra più rapido del nostro occhio che legge, le navi attraversano in un baleno i mari, Milady ripete le sue affascinanti menzogne, un'occhiata fa scoccare all'improvviso un amore... La leggerezza trionfa sul peso: la frivolezza sul significato, l'immaginazione sull'esperienza. Mentre leggiamo, rimbalzando di fatto in fatto, anche noi senza peso, tutto ci accade: siamo d'Artagnan e Richelieu, Buckingham e Athos, l'uomo dal mantello rosso e Milady, eppure nulla ci tocca e ci ferisce. Veloci come il vento, indenni e inconsapevoli come l'aria, attraversiamo senza conoscerle tutte le esperienze del mondo.
==''Il conte di Montecristo''==
===[[Incipit]]===
====Giovanni Ferrero====
Il 24 febbraio 1815 la vedetta di Nostra Signora della Guardia segnalò il tre-alberi ''Pharaon'' che arrivava da Smirne, via Trieste e [[Napoli]].<br/> Come al solito, un pilota costiero partì immediatamente dal porto, costeggiò il castello d'If e raggiunse la nave tra il Capo Morgiou e l'isola di Rion. E tosto, come al solito, il belvedere del forte Saint-Jean si riempì di curiosi poiché a Marsiglia l'arrivo di un bastimento, soprattutto se è stato costruito, attrezzato e stivato nei cantieri della vecchia Fhochée e appartiene a un armatore della città, è sempre un grande avvenimento.<br/>
{{NDR|Alessandro Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Giovanni Ferrero, Fabbri Editori, 2001}}
====Emilio Franceschini====
Il 24 febbraio 1815 la vedetta della Madonna della Guardia dette il segnale della nave a tre-alberi il ''Faraone'', che veniva da Smirne, Trieste e [[Napoli]].<br/> Com'è d'uso, un pilota costiere [''sic''] partì subito dal porto, passò vicino al Castello d'If e salì a bordo del naviglio fra il capo di Morgiou e l'isola di Rion.<br>Contemporaneamente com'è egualmente d'uso, la piattaforma del forte San Giovanni si ricoprì di curiosi; poiché è sempre un avvenimento di grande interesse a Marsiglia l'arrivo di qualche bastimento, in particolare poi quando questo legno, come il ''Faraone'', si sapeva costrutto, arredato e stivato nei cantieri della vecchia Phocée e appartenente ad un armatore della città.<br/>
{{NDR|Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Emilio Franceschini, RCS Libri, 1998}}
===Citazioni===
*I rossi sono buoni del tutto, o del tutto cattivi.
*Gli uomini veramente generosi sono sempre pronti a diventare misericordiosi, quando la disgrazia del nemico oltrepassa i limiti della loro collera.
*Non sarei artista se non mi restasse qualche illusione.
*Siate in guardia: un consiglio è peggio d'un favore.
*A chi vuol male accade male.
*E' degli spiriti deboli vedere tutte le cose attraverso un velo nero.
*Un uomo dell'indole del Conte non poteva fluttuare lungamente in quella malinconia che può far vivere gli spiriti volgari dando loro un'apparente originalità, ma che uccide le anime elevate.
*"Morituri te salutant" (cit.)
*[...] le [[invenzione|invenzioni]] umane progrediscono dal composto al semplice, e il semplice è sempre la perfezione. (Dantès: Rizzoli)
*Gli uomini veramente generosi sono sempre pronti a diventare misericordiosi quando la disgrazia del loro nemico oltrepassa la loro collera.
*Negli [[affari]] non ci sono amici, solo soci.
*Vi capisco, Fernand; voi vi battereste con lui perché io non vi amo; voi incrocereste il vostro coltello catalano con il suo pugnale. Ma a che servirebbe? A perdere la mia amicizia se rimaneste vinto, a veder cambiarsi in odio la mia amicizia se vincitore. Credetemi, il muovere contesa a un uomo è un cattivo mezzo per piacere alla donna che ama quest'uomo. No, Fernand, non vi lascerete trasportare da così cattivi pensieri; se non mi potete avere in moglie, accontentatevi di avermi come amica e sorella.
*Il commissario di polizia batté col martello tre colpi. La porta si aprì, i due gendarmi spinsero il prigioniero che esitava; Dantès oltrepassò il limitare terribile, e la porta si richiuse subito con fracasso dietro a lui. Egli respirava un'altra aria, un'aria mefitica e pesante; era l'aria della prigione. (cap. 8)
*Se qualcuno avesse fatto morire fra le torture inaudite, in mezzo a tormenti senza fine, vostro padre, vostra madre, la vostra donna, uno di questi esseri, insomma che quando vengono rapiti al nostro cuore lasciano un vuoto eterno e una piaga sempre sanguinosa, vi parrebbe sufficiente la riparazione accordatavi dalla società, sareste soddisfatti solo perché il ferro della ghigliottina è passato fra la base dell'occipite e i muscoli delle spalle dell'uccisore, e perché chi vi ha fatto patire anni di morali sofferente ha provato qualche secondo di dolore fisico?
*Io sono uno di questi esseri eccezionali; sì, monsieur, lo credo; fino a oggi nessun uomo si è trovato in circostanze simili alle mie. I regni dei monarchi sono circoscritti da montagne, da fiumi, da cambiamenti di costumi o di lingua. Il mio regno, invece, è grande come l'universo perché non sono né italiano, né francese, né indiano, né americano, né spagnolo: io sono cosmopolita. Nessun paese può dire di avermi visto nascere; Dio solo sa quale terra mi vedrà morire. Io adotto tutti gli usi, parlo tutte le lingue. Voi mi credete francese, non è vero? Perché parlo il francese con la stessa facilità e purezza di voi. Ebbene! Alì, il mio moro, mi crede arabo; Bertuccio, il mio intendente, mi crede romano; Haydée, la mia schiava, mi crede greco. Dunque capirete che, non essendo di alcun paese, non chiedo protezione ad alcun governo; non riconoscendo alcun uomo per mio fratello, non può arrestarmi né paralizzarmi alcuna sorta di scrupoli che arrestano i potenti o di ostacoli che paralizzano i deboli. Io non ho che due avversari, non dirò due vincitori, perché li sottometto con la tenacia: la distanza e il tempo.
*Questa specie di confettura verde è l'ambrosia che [[Ebe]] serviva alla tavola di [[Giove (divinità)|Giove]]. [...] Siete un uomo positivo, e l'[[oro]] è il vostro idolo? Gustate di questa, e le miniere del [[Perù]], di [[Gizerate]] e di [[Golgonda]] vi saranno aperte. Siete un uomo di immaginazione? Siete [[poeta]]? Gustate di questa, e le barriere del possibile spariranno; vi si apriranno i campi dell'[[infinito]], e passeggerete libero di [[cuore]], di spirito nei domini senza confine dell'ideale. Siete ambizioso? Correte dietro le grandezze della terra? Gustate di questa, e dopo un'ora sarete idealmente, non re di un piccolo regno nascosto in un angolo d'[[Europa]], come la [[Francia]], la [[Spagna]] o l'[[Inghilterra]], ma sarete il Re del mondo. Il vostro [[trono]] sarà eretto sopra le montagne di Satanasso, e senza aver bisogno di fargli omaggio, senza essere costretto a baciarne gli artigli, sarete il sovrano, padrone di tutti i regni della terra. [...] Una certa erba che li trasportava nell'[[Eden]], in mezzo a piante sempre fiorite, a frutti sempre maturi. [...] Questo è [[hashish]], tutto ciò che si fa di meglio e di più puro in hashish ad Alessandria, l'hashish d'Abou Gor, il gran confetturiere, l'uomo al quale si dovrebbe fabbricare un palazzo con questa iscrizione:<br /> AL MERCANTE DELLA FELICITÀ, IL MONDO RICONOSCENTE. (cap. 31, p. 235) <!--le due precedenti da http://worldpubliclibrary.org/eBooks/Wordtheque/it/aaadec.txt-->
*– Mercedes! – ripeté Montecristo. – Mercedes! Ebbene sì, avete ragione, mi è ancora dolce pronunciare questo nome… È la prima volta, dopo lunghi anni, che risuona così chiaro sulle mie labbra. Ah, Mercedes! Il vostro nome l'ho pronunciato con i sospiri della malinconia, con i gemiti del dolore, col la rabbia della disperazione; l'ho pronunciato gelido per il freddo, rattrappito sulla paglia della mia prigione; l'ho pronunciato divorato dal caldo; l'ho pronunciato rotolandomi sul pavimento del mio carcere. Mercedes, bisogna che mi vendichi perché ho sofferto per quattordici anni, ho pianto, ho maledetto. Ve lo ripeto Mercedes, bisogna che mi vendichi! E il conte di Montecristo, temendo di cedere alle lacrime di colei che aveva amato tanto, chiamava in aiuto del suo odio il passato.
*– Pazzo che fui – disse egli – A non strapparmi il cuore il giorno in cui giurai di vendicarmi! (Edmondo Dantès)
*Che cosa è la [[morte]] per me? Un grado di più nella calma, e forse due nel silenzio. (Edmondo Dantès)
*Soltanto colui che provò le più grandi sventure è atto a godere le più grandi felicità. Vivete dunque e siate felici, figli diletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Dio si degnerà di svelare all'uomo i segreti dell'avvenire, tutta la più alta sapienza d'un uomo consisterà in queste due parole: "Attendere e sperare". Il vostro amico. (Edmondo Dantès – Conte di Montecristo)
*«Non c'è alcuna speranza», rispose Faria, scuotendo la testa, «ma non importa. Dio vuole che l'uomo da lui creato e nel cuore del quale ha profondamente scolpito l'amore della vita, faccia tutto ciò che può per conservare questa esistenza, spesso penosa, ma sempre cara.» (pg. 211)
*Certamente, quantunque meno espansiva, la gioia di Montecristo non era meno grande: la [[gioia]], per i cuori che hanno lungamente sofferto, è simile alla rugiada, cuore e terra assorbono la pioggia benefica, e niente appare al di fuori. (cap. XCI, ''Suicidio''; 2010, p. 743)
*Ci vuole la [[Disgrazia|sciagura]] per scavare certe miniere misteriose nascoste nell'intelligenza umana; ci vuole la pressione per far esplodere la polvere. Con la prigionia tutte le facoltà che fluttuavano qua e là si sono adunate in un sol punto, hanno colliso in uno spazio angusto, e voi lo sapete, dal cozzo delle nubi si genera l'elettricità, dall'elettricità la folgore, dalla folgore la luce. (Faria; Donzelli, p. 132)
*La [[filosofia]] non si apprende; la filosofia è l'incontro tra le scienze acquisite e il genio che le applica. (Faria; Donzelli, p. 139)
*[Il] grande lago che chiamano il [[Mediterraneo]] [...]. (XXII; Donzelli, p. 177)
*«Ah, il [[duello]]!», esclamò il conte. «Sull'anima mia, risibile modo di raggiungere il proprio scopo, quando lo scopo è la vendetta! Un uomo vi ha rubato la vostra amante, un uomo ha sedotto vostra moglie, un uomo ha disonorato vostra figlia. Di una vita intera, che aveva il diritto di aspettarsi la parte di felicità che Iddio ha promesso a ogni essere umano nel crearlo, egli ha fatto un'esistenza di dolore, di miseria o d'infamia, e voi vi ritenete vendicato perché a quest'uomo, che vi ha gettato il delirio nella mente e la disperazione nel cuore, voi avete sferrato un fendente in petto o piazzato una pallottola in capo? Suvvia, dunque! Senza contare che spesso è costui a uscire trionfante dalla tenzone, mondato agli occhi del mondo e in qualche modo assolto da Dio. No, no – rincarò il conte – se mai dovessi vendicarmi, non è in questo modo che mi vendicherei». (Donzelli, p. 323)
*Forse quel che sto per dire sembrerà bizzarro a lor signori socialisti, progressisti, umanitari, ma io non mi curo mai del prossimo, ma io non tento mai di tutelare la [[società]] che non mi tutela e, dirò di più, che in generale di me non si cura se non per nuocermi. (Il conte di Montecristo; LV; Donzelli, pp. 388-89)
===Citazioni su ''Il conte di Montecristo''===
*È forse il piú «oppiaceo» dei romanzi popolari: quale uomo del popolo non crede di aver subito un'ingiustizia dai potenti e non fantastica sulla «punizione» da infliggere loro? Edmondo Dantès gli offre il modello, lo «ubbriaca» di esaltazione, sostituisce il credo di una giustizia trascendente in cui non crede più «sistematicamente». ([[Antonio Gramsci]])
*È il romanzo di una vendetta, ma è anche una descrizione impareggiabile del gran mondo parigino. Tutti i suoi nemici hanno fatto carriera, ma Dantès con ogni genere di astuzia riesce a stroncarli uno per uno. Tutti lo ammirano, tutti lo invitano, neppure la sua ex fidanzata, che ha sposato un alto funzionario, lo riconosce. Quando si deciderà a parlare?, ci chiediamo col fiato sospeso.<br>Siamo ben lontani da ''I tre moschettieri'', libro di cappa e spada più celebre e molto più sempliciotto. È Montecristo il vero eroe romantico creato dallo straripante Dumas. È a lui (se ci fosse una giustizia letteraria suprema) che andrebbe appesa la fama di Alexandre Dumas. ([[Carlo Fruttero]])
*Forse Edmond Dantès si sbagliava, e l'unica soluzione era non fidarsi e non sperare. ([[Arturo Pérez-Reverte]])
*''Il Conte di Monte-Cristo'' è una sterminata hilarotragedia, dove il riso e il delitto, il gioco e il Male Assoluto si sfiorano e si intrecciano. Il lieve tocco ironico, lo spirito settecentesco, l'allegretto sono presenti in ogni capitolo. ([[Pietro Citati]])
*– "''Il conte di Montecrisco''".<br />– "Montecristo", deficiente.<br />– Di Alessandro... Dum-azz... Due mazzi...<br />– È francese. Sì, si legge Dumas. Lo sai di che parla? Ti piacerebbe, parla di un'evasione.<br />– Allora va messo nel settore didattico. O sbaglio? (''[[Le ali della libertà]]'')
*La prima parte di ''Montecristo'', fino alla scoperta del tesoro, è un pezzo perfetto di racconto a effetto; non c'è mai stato un uomo che abbia partecipato a queste commoventi avventure senza un fremito, eppure Faria è un personaggio di cartapesta e Dantès poco più di un nome. Il seguito non è che il dilungarsi di un errore, cupo, sanguinoso, innaturale e stupido; ma quanto a questi primi capitoli, non credo esista un altro volume nel quale si possa respirare la stessa inconfondibile atmosfera di romanzo. ([[Robert Louis Stevenson]])
*L'architettura del ''Conte di Monte-Cristo'' possiede una meravigliosa precisione ed esattezza. Non saprei dire se il libro sia composto di romanzi diversi, che la facoltà affabulatrice di Dumas fa coabitare: o se moltissimi fili narrativi procedano gli uni accanto agli altri, fino a riunirsi ed esplodere in spettacolosi colpi di scena. Dovunque regna l'enigma: la soluzione dell'enigma viene sospesa e rinviata; ora una pagina ci suggerisce cosa accadrà, ora una voce sotterranea ci fa capire che avverranno cose completamente diverse. Il racconto corre veloce, trascina gli ostacoli, attraversa i tempi e gli spazi, copre immense tele scriveva Sainte-Beuve – «senza stancare mai il pennello di Dumas né il suo lettore». ([[Pietro Citati]])
==''Il visconte di Bragelonne''==
===[[Incipit]]===
Era circa la metà di maggio dell'anno 1660, alle nove del mattino, quando una piccola cavalcata composta di tre uomini e due paggi, attraverso il ponte della città di Blois, senza fare altra impressione sopra coloro che passeggiavano sulla riva che un primo moto della mano per salutare, ed un altro della lingua per esprimere la seguente idea "Ecco Monsignore che ritorna dalla caccia". Un altro. Però mentre i cavalli salivano l'erta che dal fiume conduce al castello, molti garzoni di bottega si avvicinarono all'ultimo cavallo che portava appesi all'arcione della sella vari uccelli legati per il becco. <br>A quella vista i curiosi manifestarono con una franchezza affatto zotica il loro disprezzo per una preda così magra, e dopo una discussione sullo svantaggio della caccia al volo, ritornarono tutti alle loro occupazioni. <br>Monsignore montava un piccolo cavallo di bel portamento, con una larga sella di velluto rosso di Fiandra. Il cavallo era di color fulvo; la giubba di Monsignore era di color chermisi e soltanto dall'insieme di quel rossastro si poteva distinguere il principe tra i suoi due compagni, l'uno vestito di violetto, l'altro di verde. Quello a sinistra, vestito di violetto, era lo scudiero; quello a dritta, vestito di verde, era il cacciatore. <br>Uno dei paggi portava sopra un bastone due girifalchi, l'altro un corno da caccia nel quale soffiò a venti passi dal castello. <br>A quel segnale, otto guardie che passeggiavano al sole nella corte quadrata corsero a prendere le alabarde, e Monsignore fece il suo solenne ingresso nel castello. <br>Le otto guardie, le quali sapevano che il loro servizio era terminato per tutto il resto della giornata, si coricarono al sole, sopra le panchette di pietra; i palafrenieri scomparvero coi cavalli nelle scuderie, e, meno alcuni uccelli che si spaventavano a vicenda con acute strida tra i ciuffi di viole, si sarebbe detto che tutti dormissero. <br>A un tratto, in mezzo a quel dolce silenzio.
===Citazioni===
*Planchet aprì la finestra, come gli era stato prescritto, e la ventata di tumulto che s'ingolfò nella stanza, grida, stridor di ruote, abbaiamenti e passi, assordò anche d'Artagnan, come aveva desiderato.<br>Bevve, allora, un bicchiere di vino bianco, e incominciò in questi termini:<br>"Planchet, ho un'idea".<br>"Ah, signore, come vi riconosco!", rispose il droghiere, ansante d'emozione.
*"D'Artagran, D'Artagnan!", fece Athos, posando la mano sulla spalla del moschettiere, "voi non siete equo."<br>"Ne ho il diritto."<br>"No, perché non conoscete l'avvenire."
*"Continuo", disse Luigi XIV. "È vero anche che un uomo solo abbia potuto penetrare fino a Monck, nel suo accampamento, e l'abbia portato via?"<br>"Quell'uomo aveva dieci ausiliari presi tra gente inferiore"<br>"Nessun altro?"<br>"Nessuno."<br>"E si chiama?"<br>"Il signor d'Artagnan, ex luogotenente dei moschettieri di Vostra Maestà"<br>Anna d'Austria arrossì, Mazzarino diventò giallo di vergogna, Luigi XIV si fece cupo e una goccia di sudore cadde dalla sua fronte pallida.<br>"Che uomini!", mormorò.
*Destinato a tutta prima al commercio, Colbert era stato commesso presso un mercante di Lione, che aveva poi lasciato per recarsi a Parigi nello studio di un procuratore allo Chatelet, chiamato Biterne. In tal modo, aveva appreso l'arte di preparare un bilancio e l'arte più preziosa d'imbrogliarlo.
*Allora, per finirla con quello sguardo da inquisitore che bisogna far abbassare ad ogni costo, come ad ogni costo un generale riduce al silenzio una batteria che lo disturba, Aramis stende la sua bella mano bianca, nella quale riluce l'ametista dell'anello pastorale, fende l'aria col segno della croce e fulmina i sui due amici con la sua benedizione.<br>Forse, distratto dai propri pensieri, empio a sua insaputa, d'Artagnan non si sarebbe affatto inchinato a quella santa benedizione; ma Porthos s'è accorto della distrazione dell'amico, e, appoggiando affettuosamente la sua mano sulla schiena del moschettiere, lo schiaccia verso terra.<br>D'Artagnan si piegò: ci volle poco che non cadesse bocconi. Intanto Aramis è passato. D'Artagnan, come Anteo, non ha fatto che toccare la terra, e si rivolge verso Porthos pronto a litigare.
*"Buongiorno, signor d'Artagnan. Parlavamo di Belle-Isle sul Mare", disse Fouquet con quell'arte del mondo e quella scienza dello sguardo che richiedono metà della vita per impararle bene, e a cui certa gente, nonostante tutto il suo studio, non arriva mai.
*Aramis, l'abbiamo detto, era ancora alzato. Comodamente avvolto in una veste da camera di velluto, scriveva lettere su lettere, con quella scrittura così fine e così densa che d'una pagina fa un quarto di volume.
*Monsieur era troppo gran signore per notare un tal particolare. Non c'è nulla d'efficace come l'idea ben stabilita della propria superiorità per assicurare l'inferiorità dell'uomo che ha una tale opinione di sé.
*"Lo so, e ho agito di conseguenza: niente spazio, niente comunicazioni, niente donne, niente gioco, ma, adesso, è d'un patetico che non vi so dire", aggiunse Aramis con uno di quei sorrisi che appartenevano solo a lui, "vedere come i giovani cerchino di divertirsi, e come, di conseguenza, simpatizzino per colui che paga i divertimenti"
*Però Dio è tanto buono per gli errori giovanili, tutto quello che è amore, anche amore colpevole, trova così facilmente grazia ai suoi sguardi paterni, che all'uscir dalla messa Luigi, levando gli occhi al cielo, poté vedere, attraverso gli strappi di una nuvola, un angolo del tappeto azzurro che è calpestato dal piede del Signore.
*E Porthos si fece severo.<br>"E la botola, signore", disse, "e la botola?"<br>Di Sant-Agnan divenne estremamente pallido. Buttò indietro la sedia in tal modo, che Porthos, con tutta la sua ingenuità, s'accorse che il colpo aveva fatto centro.<br>"La botola", mormorò il conte.<br>"Ebbene, signore, datene una spiegazione, se potete", fece Porthos scuotendo il capo.<br>Di Sant-Agnan abbassò la fronte.<br>"Oh! sono tradito!", mormorò; "si sa tutto!"<br>"Si sa sempre tutto", replicò Porthos, che non sapeva nulla.
*"No, è l'impotenza! Abbiamo forse la pretesa di prendere, in tre, la Bastiglia?"<br>"Se ci fosse d'Artagnan", esclamò Porthos, "non dico di no."<br>Raul fu preso d'ammirazione davanti a quella fiducia, eroica tanto era candida. Erano quelli gli uomini famosi che, in tre o quattro, affrontavano eserciti o attaccavano fortezze! Uomini che avevano spaventato la morte e che, sopravvissuti a tutto un secolo ormai in dissoluzione, erano ancora più forti dei più forti giovani del giorno.
*Baisemeaux impallidì di fronte a quella fredda sicurezza. Gli parve che la voce di Aramis, così gaia e sorridente poco prima, fosse divenuta funebre e sinistra; che i ceri dei candelabri si fossero cambiati in ceri da cappella sepolcrale; che i bicchieri di vino si fossero trasformati in calici di sangue.
*Ad un tratto, il capo del giovane si inchinò. Il suo pensiero ridiscese sulla terra. il suo sguardo si indurì, la fronte gli si coprì di rughe, la bocca assunse una espressione di feroce risolutezza; poi il suo sguardo divenne fisso ancora una volta; ma ora rifletteva la fiamma dei mondani splendori; ora somigliava allo sguardo di Satana sulla montagna, quando passava in rivista i regni e le potenze della terra per sedurre Gesù.
*"Colpite, Porthos!", risuonò la voce sepolcrale di Aramis.<br>Porthos mandò un gran sospiro, ma obbedì.<br>La sbarra di ferro calò verticalmente sul capo di Biscarat, che fu ucciso prima ancora di finire il suo grido. Poi la leva formidabile si alzò e si abbassò dieci volte in dieci secondi, e fece dieci cadaveri.
*Ed ora cercate in questa tomba ardente, in questo vulcano sotterraneo, cercate le guardie del re dagli abiti azzurri gallonati d'argento.<br>Cercate gli ufficiali splendenti d'oro, cercate le armi su cui essi avevano contato per difendersi, cercate le pietre che li hanno uccisi, cercate il suolo che li sosteneva.<br>Un solo uomo ha fatto di tutto questo un caos più confuso, più informe, più terribile del caos che esisteva un'ora prima che Dio avesse avuto l'idea di creare il mondo.
*Per un istante, le braccia di Porthos si piegarono; ma l'ercole riunì tutte le forze, e si videro le due pareti della prigione, in cui era sepolto, aprirsi lentamente fargli largo. Per un attimo, apparve in quella cornice di granito, simile all'angelo antico del caos;
==''La regina Margot''==
===[[Incipit]]===
Il lunedì, diciottesimo giorno del mese di agosto 1572, vi era festa grande al Louvre. Le finestre dell'antico palazzo reale, sempre tanto cupe, erano sfarzosamente illuminate; le piazze e le vie attigue, di solito tanto deserte sin da quando a Saint-Germain-l'Auxerrois erano suonate le nove, erano, benché fosse mezzanotte, affollate di gente.
{{NDR|Alessandro Dumas, ''La regina Margot'', BUR Rizzoli, Milano 2017, Traduzione di M. Dazzi}}
===Citazioni===
*{{NDR|su [[Margherita di Valois]]}} La giovane sposa, figlia di Enrico II, era la perla della corona di Francia, Margherita di Valois, che con affettuosa familiarità il re Carlo IX chiamava sempre ''mia sorella Margot''. Certo, accoglienze tanto lusinghiere non erano mai state più meritate di quelle che si facevano in quel momento alla nuova regina di Navarra. Margherita a quel tempo aveva appena vent'anni, e già era oggetto delle lodi di tutti i poeti che la paragonavano alcuni all'Aurora altri a Venere citerea. Era in realtà la bellezza senza rivali di quella Corte nella quale Caterina de' Medici aveva riunito, per farne le proprie sirene, le più belle donne che aveva potuto trovare. La giovane sposa aveva i capelli neri, il colorito brillante, gli occhi voluttuosi velati da lunghe ciglia, la bocca rossa e fine, il collo elegante, il corpo tornito e snello e, perduto in una pianella di seta, un piede di bambina. I francesi cui apparteneva, erano fieri di vedere sbocciare nella loro terra un così splendido fiore e gli stranieri di passaggio per la Francia ripartivano abbagliati dalla sua bellezza se l'avevan soltanto vista, storditi dalla sua cultura se avevano parlato con lei. Certo è che Margherita era non soltanto la più bella, ma anche la più colta delle donne del suo tempo; si citava la frase di un dotto italiano che le era stato presentato e dopo aver parlato con lei un'ora in italiano, in spagnolo, in latino e in greco, l'aveva lasciata dicendo nel suo entusiasmo:<br>«Vedere la Corte senza vedere Margherita è non vedere né la Francia, né la Corte».<br>Così i panegirici non mancarono al re Carlo IX e alla giovane regina di Navarra; si sa quanto gli ugonotti siano fecondi. Inevitabilmente, allusioni al passato e domande per l'avvenire furono accortamente insinuate in mezzo a quegli indirizzi al re; ma a tutte le allusioni egli rispondeva con le sue labbra pallide e il suo sorriso astuto:<br>«Nel dare mia sorella Margot a Enrico di Navarra, io do il mio cuore a tutti i protestanti del regno».<br>La frase rassicurava gli uni e faceva sorridere gli altri poiché aveva in realtà due sensi: uno paterno e del quale in buona coscienza Carlo IX non voleva sovraccaricare il suo pensiero; l'altro ingiurioso per la sposa, per il marito e anche per chi lo pronunciava, poiché ricordava alcuni sordi scandali con i quali la cronaca di Corte aveva già trovato il modo di lordare la veste nuziale di Margherita di Valois. (pp. 26-27)
==''La signora di Monsoreau''==
===[[Incipit]]===
La sera della domenica di carnevale del 1578, nel magnifico palazzo dei Montmoreney, situato quasi in faccia al Louvre, ma sull'altra riva della Senna, si svolgeva una sontuosa festa per celebrare le nozze di Francesco d'Epinay di Saint-Luc, intimo e favorito del re Enrico III, con Giovanna di Cossé-Brissac, figlia del Maresciallo di Francia.
===Citazioni===
*[...] in tempi in cui la canaglia veste come i principi, credo che questi diano prova di buon gusto vestendosi, per distinguersi, come la canaglia. (p. 9)
*No, non è il [[anima e corpo|corpo]] che è ammalato. È l'[[anima e corpo|anima]]! Piuttosto che un medico... un confessore. (p. 37)
==''Lo Schiaccianoci''==
===[[Incipit]]===
Vi fu un tempo a [[Norimberga]] un presidente assai famoso, il dottor Silberhaus, nome che in tedesco significa «casa d'argento». Il presidente aveva un figlio e una figlia: Fritz di nove anni, e Maria di sette e mezzo: due bambini simpaticissimi, ma molto diversi per carattere e per aspetto fisico, tanto che era difficile credere, così a prima vista, che potessero essere fratelli. Fritz era grassottello, spaccone e piuttosto birichino: faceva le bizze alla minima contrarietà, convinto come era che tutto fosse stato creato per il suo divertimento e per sottostare ai suoi capricci; e restava di questa opinione finché il dottor Silberhaus, stanco delle sue grida, dei suoi pianti e del suo batter di piedi, usciva dallo studio e, levando il dito all'altezza del sopracciglio aggrottato, si limitava a esclamare: – Signor Fritz!...
===Citazioni===
*[[Norimberga]] è una città della [[Germania]] famosissima per i giocattoli, le bambole e i fantocci che spedisce a casse piene in tutti gli altri paesi del mondo: per questo i bambini di Norimberga sono i più felici della terra, a meno che non succeda a loro come agli abitanti di [[Ostenda]] che le ostriche a ceste piene se le vedono soltanto passare sotto il naso. (p. 11)
*''A perpendicolo | ticchetta il [[orologio a pendolo|pendolo]], | avanza e arretra | bello squadron! || L'orologio piano piano | mezzanotte suonerà; | quando arriva la civetta | fugge fugge sua maestà''. (p. 45)
*''Sorella, un pezzetto di lardo | per me devi avere riguardo, | anch'io come te son regina | e gusto la buona cucina.'' (p. 50)
*''Dal tuo consorte uccisi, senza peccati o torti, | i miei figli e nipoti ormai son tutti morti, | ma guai a te, regina! | ché sul bimbo regale da te tanto aspettato | sul tuo tenero amore ho già deliberato | di far la mia vendetta! | Tuo marito ha fortezze, ha cannoni e soldati, | consiglieri e ministri illustri e illuminati, | e tu hai ciò che chiedi. | La regina dei topi non ha nulla, però | denti aguzzi e potenti la sorte le donò | da usar contro i tuoi eredi!'' (p. 56)
==''Mastro Adamo il calabrese''==
===[[Incipit]]===
Se i nostri lettori provano qualche curiosità per gli episodi, della veridica storia che stiamo per raccontare è necessario che abbiano la compiacenza di seguirci in Calabria dove li abbiamo già condotti due volte, la prima per raccontare loro le avventure di Cherubino e Celestino, la seconda per farli assistere alla morte di Murat.
===Citazioni===
*La [[Calabria]] è una magnifica regione; d'estate ci si arrostisce come a Tambouctou, d'inverno vi si gela come a San Pietroburgo; inoltre non vi si conta punto ad anni, a lustri o a secoli come negli altri paesi, ma a terremoti. (p. 7)
*Era un vecchio uomo felice mastro Adamo; una di quelle persone facile a illuminarsi e che si aprono naturalmente alla speranza ed alla gioia come i fiori.
*In effetti l'[[posta|ufficio postale]] sembrava una di quelle case miracolose trasportate dagli angeli come il duomo della madonna di Loreto.
*Non c'era nessun dubbio sulla decisione. Le urla di: Viva la [[Maria|Madonna]]! Abbasso gli sbirri! risuonarono da ogni lato e le povere guardie, richiamate dai diversi luoghi dove vegliavano da otto giorni con una tenacia ed un coraggio degni di maggior ricompensa, partirono la stessa notte per Monteleone.
==''Pascal Bruno''==
===[[Incipit]]===
Bellini era di Catania. La prima cosa che i suoi occhi, aprendosi, avevano visto, erano state le onde che, dopo aver bagnato le mura di Atene, vengono a spegnersi melodiosamente sulle rive di un'altra Grecia; e l'Etna favolosa e antica, sui cui fianchi vivono ancora, dopo diciotto secoli, la mitologia di Ovidio e i racconti di Virgilio. Ecco perché l'indole di Bellini era tra le più poetiche che si potessero incontrare; e il suo genio, che bisogna apprezzare con il sentimento e non giudicare con la ragione, un canto eterno, dolce e malinconico come un ricordo; un'eco simile a quella che se ne sta assopita nei boschi e sulle montagne, e che sussurra appena fino a quando il grido delle passioni e del dolore non venga a svegliarla. Bellini era l'uomo che faceva al caso mio. Aveva lasciato la Sicilia ancora giovane, e dell'isola nativa gli era rimasta una memoria crescente, dentro la quale custodiva religiosamente, lontano dai luoghi in cui era cresciuto, i ricordi poetici dell'infanzia.
===Citazioni===
* Era un giovane di venticinque ventisei anni che, a prima vista, si pensava dovesse appartenere alla classe del popolo. Portava un cappello calabrese, fasciato da un largo nastro che gli ricadeva ondeggiante sulla spalla; una giacca di velluto con bottoni d'argento; pantaloni della stessa stoffa e con le stesse guarnizioni, stretti alla vita da una fascia di seta rossa con ricami e frange verdi come quelle che si fanno a Messina, a imitazione di quelle lavorate in Oriente. Infine, gambaletti e scarpe di cuoio completavano il costume montanaro, che non mancava di una certa eleganza e che sembrava fatto apposta per mettere in risalto le belle e armoniose forme del corpo di chi lo indossava. Il volto era di una bellezza selvaggia: aveva tratti fortemente marcati propri dell'uomo meridionale, occhi arditi e fieri, capelli e barba neri, naso aquilino e denti perfetti.
==''Vent'anni dopo''==
===[[Incipit]]===
In una delle stanze del Palazzo del Cardinale, che noi già conosciamo, vicini ad una tavola con gli angoli d'[[argento]] dorato, piena di carte e di libri, era seduto un uomo con la testa appoggiata sulle mani. Proprio dietro di lui era un vasto camino, rosso dal fuoco ed i cui tizzoni cadevano sopra larghi alari dorati. La luce di quel focolare schiariva di dietro le magnifiche vesti di quel meditabondo, illuminato davanti ad un candelabro carico di lumi.<br>Al vedere quella zimarra rossa e quei vistosi merletti, al vedere quella fronte pallida curvata sotto la meditazione, la solitudine di quel gabinetto, il silenzio delle anticamere, i passi misurati della guardia sul pianerottolo si sarebbe potuto credere che l'ombra del cardinale Richelieu fosse ancora nella stanza. <br>Era Mazzarino. Ora Mazzarino era solo, e si sentiva debole. <br>
– Straniero! Mormorava, Italiano! Ecco la gran parola! <br>Con questa parola hanno assassinato Concini, e, se li lasciassi fare, mi assassinerebbero come lui, sebbene non abbia loro fatto altro male che pelarli un poco. Infingardi! Non vedono dunque che il loro nemico non è questo italiano che parla male il francese, ma bensì coloro che hanno il talento di dir loro delle belle parole con un purissimo e buon accento parigino. Sì, sì, continuò il ministro con un fiero sorriso, sì, i vostri clamori me lo dicono, la sorte dei favoriti è precaria; ma se sapete ciò, dovete pure sapere che io non sono un favorito ordinario. Il conte d'Essex aveva uno splendido anello, ricco di diamanti [...]<br>
{{NDR|Alexandre Dumas, ''Vent'anni dopo'', traduzione di Albertina Palau, Mondadori, 2001}}
===Citazioni===
*Ma il sonno è una divinità capricciosa e proprio quando lo si invoca, si fa aspettare. (Lucchi 1968)
*Ma l'immaginazione ha il volo dell'angelo e del lampo: varca i mari dove noi rischiammo di naufragare, le tenebre in cui si perdettero le nostre illusioni, i pregiudizi in cui fu sommersa la nostra felicità. (Lucchi 1968)
*"E al suo ritorno lo farete passare da me; gli darò uno scudo contro l'amore." "Ohimé, oggi l'amore è come la guerra, e lo scudo è divenuto inutile." (cap. XCIII, "Nel quale è provato come talvolta sia più difficile ai re rientrare nella capitale che uscirne")
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Garibaldi e Montevideo''===
Al viaggiatore che viene d'Europa su quelle navi che i primi abitanti di quel paese scambiarono per case volanti, prime ad aprirsi allo sguardo, dopo il grido del marinaio in vedetta che annunzia la terra, son due montagne. L'una di mattoni, che è la cattedrale, la chiesa-madre, la ''matriz'', come la si chiama; l'altra poi di massi e verdura, su cui s'innalza un faro, vien detta il ''Cerro''.
===''Robin Hood''===
Era il tramonto di un giorno di primavera dell'anno di grazia 1162, sotto il regno di Enrico II Plantageneto. Due uomini a cavallo percorrevano i sentieri della foresta di Sherwood, nella contea di Nottingham; essi apparivano sfiniti almeno quanto le loro cavalcature.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
===''Storia di uno schiaccianoci''===
''Norimberga, 2010.''<br>
Da qualche giorno, la piccola Maria, è attratta dalla porta chiusa della soffitta, in casa della nonna. La nonna si chiamava Maria, proprio come lei, come la bisnonna e... Che strano, quasi tutte le donne della famiglia, tranne sua madre e una prozia, si chiamavano Maria.<br>
La porta della soffitta è lì, massiccia, chiusa da una grossa chiave annerita dal tempo. La piccola Maria la guarda, poi, finalmente, la fa girare: tac tac, un rumore secco, come di noci rotte, due giri. Ora appoggia la mano sulla maniglia, che cede facilmente. La porta si sta aprendo, si apre, gira piano sui cardini, senza rumore:<br>
- Vieni, vieni, piccola Maria, ti stavamo aspettando.
==Citazioni su Alexandre Dumas==
*I due Dumas hanno capovolto la teoria dell'economia. Il padre è stato il prodigo, e il figlio è stato l'avaro. ([[Jules Renard]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Alexandre Dumas, ''Ascanio'', Adriano Salani Editore, Firenze 1930.
*Alexandre Dumas, ''[https://www.gutenberg.org/files/53485/53485-h/53485-h.htm Garibaldi e Montevideo]'', F. Manini, 1859.
*Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Emilio Franceschini, Rizzoli, 1998.
*Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Giovanni Ferrero, Fabbri Editori, 2001.
*Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Emilio Franceschini, introduzione di Umberto Eco, Rizzoli, 2010. ISBN 9788817009676
*Alexandre Dumas, ''Il conte di Montecristo'', traduzione di Gaia Panfili, Donzelli, 2010. ISBN 8860364035
*Alexandre Dumas, ''Il visconte di Bragelonne'', Tipografia Editoriale Lucchi, Milano 1964.
*Alexandre Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di A. Beltramelli, Mondadori, 2004.
*Alessandro Dumas, ''[https://www.gutenberg.org/files/60641/60641-h/60641-h.htm I tre moschettieri]'', traduzione di Angiolo Orvieto, G. Rondinella Editore, 1853.
*Alessandro Dumas, ''I tre moschettieri'', traduzione di C. Siniscalchi, Tipografia editoriale Lucchi, Milano, 1975.
*Alexandre Dumas, ''[https://web.archive.org/web/20130603210423/http://ed.espresso.repubblica.it/speciali_web/2013/igrandiromanzi/itremoschettieri.epub I tre moschettieri]'', introduzione e traduzione di Guido Paduano, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2013.
*Alexandre Dumas, ''La regina Margot'', traduzione di Maria Dazzi, BUR, Milano, 2008.
*Alexandre Dumas, ''La signora di Monsoreau'', traduzione di Luigi A. Garrone, Tipografia Editoriale Lucchi, Milano, 1937.
*Alexandre Dumas, ''Lo Schiaccianoci'' (''Histoire d'un casse-noisette''), traduzione di Antonio Lugli, EDIPEM, Novara 1974.
*Alexandre Dumas, ''Mastro Adamo il calabrese'', traduzione di A. Coltellaro, Pellegrini Editore, 1999.
*Alexandre Dumas, ''Pasquale Bruno'' (''Romanzo storico siciliano''), traduzione di C. Rizza, La Zisa Edizioni. ISBN 978-8881280421
*Alexandre Dumas, ''Storia di uno schiaccianoci (liberamente tratta dal racconto di Alexandre Dumas)'', traduzione e cura di Gabriella Messi, Edizioni Angolo Manzoni, 2010. ISBN 9788862040761
*Alexandre Dumas, ''Vent'anni dopo'', traduzione di U. Caimpenta, Tipografia Editoriale Lucchi, Milano, 1968.
*Alexandre Dumas, ''Vent'anni dopo'', traduzione di Albertina Palau, Mondadori, 2001.
*Alexandre Dumas, ''Viaggio in Calabria'', traduzione di Antonio Coltellaro, Rubbettino 1996. ISBN 884981545X
==Voci correlate==
*[[Alexandre Dumas (figlio)]]
*''[[I tre moschettieri (film 1993)|I tre moschettieri]]'' – film 1993
*''[[La regina Margot]]'' – film 1994
*''[[La maschera di ferro (film 1998)|La maschera di ferro]]'' – film 1998
==Altri progetti==
{{interprogetto|s2=fr:Auteur:Alexandre Dumas|s2_lingua=francese}}
===Opere===
<!--====Ciclo dei Valois====
{{Pedia|La regina Margot (romanzo)|''La regina Margot (romanzo)''|}}
{{Pedia|La signora di Monsoreau (romanzo)|''La signora di Monsoreau (romanzo)''|}}
{{Pedia|I quarantacinque (romanzo)|''I quarantacinque (romanzo)''|}}
====Ciclo di Richelieu e di Mazzarino====-->
{{Pedia|I tre moschettieri||(1844)}}
{{Pedia|Vent'anni dopo|''Vent'anni dopo''| (1845)}}
{{Pedia|Il visconte di Bragelonne|''Il visconte di Bragelonne''| (1850)}}
<!--====Ciclo di Maria Antonietta e della rivoluzione====
{{Pedia|Giuseppe Balsamo (romanzo)|''Giuseppe Balsamo (romanzo)''|}}
{{Pedia|La collana della regina (romanzo)|''La collana della regina (romanzo)''|}}
{{Pedia|Angelo Pitou (romanzo)|''Angelo Pitou (romanzo)''|}}
{{Pedia|La contessa di charny (romanzo)|''La contessa di Charny (romanzo)''|}}
{{Pedia|Il cavaliere di Maison-Rouge (romanzo)|''Il cavaliere di Maison-Rouge (romanzo)''|}}
====Ciclo della Repubblica Partenopea====
{{Pedia|Luigia Sanfelice (romanzo)|''Luigia Sanfelice (romanzo)''|}}
====Romanzi vari====-->
{{Pedia|Il Conte di Montecristo|''Il Conte di Montecristo''| (1844)}}<!--
{{Pedia|Robin Hood (romanzo)|''Robin Hood (romanzo)''|}}
{{Pedia|Il tulipano nero (romanzo)|''Il tulipano nero (romanzo)''|}}
{{Pedia|Il signore dei lupi (romanzo)|''Il signore dei lupi (romanzo)''|}}
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{{DEFAULTSORT:Dumas (padre), Alexandre}}
[[Categoria:Drammaturghi francesi]]
[[Categoria:Scrittori francesi]]
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Gesualdo Bufalino
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Codas
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[[Immagine:Gesualdo Bufalino1.jpg|thumb|Gesualdo Bufalino]]
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'''Gesualdo Bufalino''' (1920 – 1996), scrittore e aforista italiano.
==Citazioni di Gesualdo Bufalino==
*{{NDR|Su [[Lillo Gullo]]}} Caro Gullo, è una lieta sorpresa saperLa poeta. E di umorosa bravura, con una propria e ben intonata voce (al di là dei fugaci e veniali imprestiti) fra passione e disincanto. Mi sono piaciute "La scalea della Matrice", "Lo svegliatore monastico", "Sette profumi", ecc. ma tutta la raccoltina è percorsa da un brio che merita un incoraggiamento e un augurio. Con un cordiale saluto, Gesualdo Bufalino. Comiso, dicembre 1995<ref>Citato in Lillo Gullo, ''Cerimonie della calura'', Prefazione di Salvatore Silvano Nigro, Nicolodi, Rovereto (TN), 2007, p. 7. ISBN 978-88-8447-300-4</ref>
*{{NDR|Su [[Piero Guccione]]}} Chissà quale raziocinio o istinto, dottrina o presagio spinge un pittore a ritagliarsi questa o quella porzione nella totalità del visibile, per farne il proprio idolo iconico e quasi l'interprete privilegiato nel suo rapporto con l'infelicità della storia. Gli è sufficiente, talvolta, un elemento anche minimo – un manichino, una bottiglia, un muro – ed ecco, in virtù d'un miracolo che non finisce di meravigliarci, vivere in quella presenza, e splendere, il corpo intero dell'universo. Così per Piero Guccione l'albero: la vita, la morte e la passione dell'albero, sotto la specie doppia e contemporanea di creatura vegetale, inscritta all'anagrafe della nomenclatura botanica, e di [[carrubo]]-Cristo, emblema e testimonio incarnato del mondo offeso. [...] In Guccione, la pena è moltiplicata: a dargli patimento non è il semplice spettacolo di un'aiola ''en souffrance'', ma quello, più crudo, della terra in pericolo, spogliata, saharizzata, ridotta da verde selva a deserto di dune gialle.<ref>Da ''Piero Guccione. Alberi'', citato in ''Saldi d'autunno'', Bompiani, Milano, 1990, p. 191. ISBN 88-452-1538-5</ref>
*[[Comiso]] è un paese nell'estremo lembo della Sicilia orientale, cresciuto secolo dopo secolo ai piedi degli Iblei, nel punto in cui il monte perde vigore e s'arrende ai vigneti e ai seminati della pianura. Le case – nane, tozze, ma le rallegra agli stipiti un'improvvisa pergola di gelsomino – in parte salgono verso i primi carrubi della costa; in parte si sporgono sul greto dell'Ippari, ridotto ormai da ''pozzari'' e ladri d'acqua a una ruga sottile e secca; in parte fanno ressa e cicaleccio intorno a un'antica fontana. Qui la gente è (ma bisogna forse già dire ''era'') d'indole operosa, di sangue tiepido e savio, non senza qualche goccia di calcolo, di avarizia: disposta perciò a far festa piena, indigestioni comprese, non più di due volte l'anno, in occasione delle solennità rivali dell'Annunziata e dell'Addolorata, e anche allora solo per non sfigurare, nella propria ironia e misura ionica, al paragone con le baldanze della vicina [[Vittoria (Italia)|Vittoria]].<ref>Dall'introduzione a Gioacchino Iacono, Francesco Meli, ''Comiso ieri. Immagini di vita signorile e rurale'', Sellerio, Palermo, 1978, p 3.</ref>
*Conviene, a chi [[Nascita|nasce]], molta oculatezza nella scelta del luogo, dell'anno, dei genitori.<ref name=pens>Da ''Pensieri a perdere''.</ref><ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013, n. 4081. ISBN 9788858654644</ref>
*{{NDR|Su [[Leonardo Sciascia]]}} È come se avessi subito un'amputazione e mi svegliassi senza una gamba, senza un braccio, oggi perdo non solo un amico, ma anche un padre, un fratello, un figlio. In tanti anni di amicizia questa è la prima scortesia che mi fa, morire.<ref>Citato in Attilio Bolzoni, ''L'addio a Sciascia'', ''la Repubblica'', 23 novembre 1989.</ref>
*{{NDR|Su [[Fabrizio Clerici]]}} Ecco: davanti a quel brulicante, proteiforme poema che è l'opera di Clerici, gremito di teste-uovo, scatole di sardine simili a bare, cavoli imparruccati come Nobili di Spagna, violoncelli dalle viscere umane, spille da balia e mollette da bucato promosse a fossili, a dolmen... davanti alle tante razze d'uccelli, dei quali nessuno sa dire se siano corpi o larve, uomini o dèi... in presenza, soprattutto, del Minotauro che al centro d'un fatiscente areopago recrimina muggendo la sua sorte d'uomo a metà... ecco, il primo nome che viene alle labbra è Ovidio: un nome , se non erroneo, evasivo. Poiché il poeta latino, nell'esibire le ''mirabilia'' del camgiamento, indulgeva volentieri a un'artefatta sorpresa, subito soccorsa, del resto, e rassicurata dal morbido "ron ron" dell'esametro; mentre in Clerici ogni squilibrio, ghiribizzo, spaesamento si tinge a tal punto dei più intriganti allarmi morali da risultarne alla fine un risultato iniziatico, non solo attraverso le biblioteche e i musei, ma giù negl'inferi, dove abitano le Madri; di conseguenza, un'avventura della cultura che fa tutt'uno con un tirocinio della coscienza.<ref>Da ''Latitudine Clerici'', in ''Saldi d'autunno'', Bompiani, Milano, 1990, pp. 166-167. ISBN 88-452-1538-5</ref>
*''[[Ippari]] vecchio, bianchissimo greto | a te ho consegnato la mia infanzia, | l'empia novella t'ho raccontato. | Come serpi nelle tue crepe | stanno tutti i miei giorni ad aspettarmi, | sotterrata nell'acque tue | c'è la pietra del mio cuore. || Ippari vecchio, fiume di vento, | voglio un'estate venirti a trovare. || Quanta rena di tempo è volata | fra le tue sponde di luce veloce, | quante tacquero trecce scellerate | ai davanzali che non scordo più | Ah moscacieca d'occhi e di scialli, | ah vaso mio di basilico scuro, | bocca murata dell'amor mio! || Ippari vecchio, fiume ferito, | fammi sentire la tua voce ancora. || Per strade rosse me ne sono andato, | per strade nere ritornerò; | col guizzo estremo d'aria fra le labbra | da lontano il tuo nome griderò. | Arrivare potessi alla tua foce | di crete pigre, di canne dolenti, | dove ti cerca sterminato il mare. || Ippari vecchio, zingaro fiume, | dove tu muori voglio anch'io morire.''<ref>''Al fiume'', in ''L'amaro miele'', Einaudi, Torino. Citato in Maria Rita A. Schembari, ''[https://parchiletterari.com/parktime/articolo.php?ID=05028 Gesualdo Bufalino e Comiso]'', ''parchiletterari.com'', 8 luglio 2021.</ref>
*La [[mafia]] sarà vinta da un esercito di maestre elementari.<ref>Citato in ''[http://affaritaliani.libero.it/cronache/strage_di_capaci_napolitano_ricorda_falcone_borsellino230509.html Strage di Capaci, Napolitano ricorda Falcone e Borsellino]'', ''Affaritaliani.it'', 23 maggio 2009.</ref>
*La pittura di [[Franco Battiato|Battiato]], qualora pretendessimo di canalizzarla in un comodo alveo di neoprimitivismo, dimenticando la ricchezza operativa e intellettuale che la sorregge, rischierebbe di apparirci l'hobby d'un artista episodico e dimezzato; mentre, viceversa, osservandola con tutti due gli occhi, della natura e della cultura, ne vedremo i colori sposarsi affettuosamente alle note, alle parole, alle meditazioni dell'autore e in quest'alleanza, per non dire connivenza, spiegarci la cifra inconfondibile di un'anima.<ref>Citato in Stefano Bucci, ''[http://lettura.corriere.it/battiato-lo-so-bene-non-so-dipingere-ma-anche-van-gogh/ Battiato: lo so bene, non so dipingere. Ma anche Van Gogh]'', ''Corriere.it''.</ref>
*{{NDR|Su [[Trapani]]}} La terra del sole e del sale.<ref>Citato in ''[http://archivio.agi.it/articolo/4145b5187e6f03d6080b9a6c1fc6c9b9_19880312_volume-di-bufalino-sulle-saline-di-sicilia/?query=gesualdo_bufalino Volume di Bufalino sulle saline di Sicilia]'', ''Agi.it'', 12 marzo 1988.</ref>
*La vita: uno squarcio di luce che la morte, come una chiusura lampo, fulmineamente richiude.<ref name=pens/><ref name="sordi">Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
*{{NDR|Su [[Ramón Gómez de la Serna]]}} Le volte (le parecchie volte) che mi succede di star male e di chiedere a un libro non un ennesimo contagio di complice desolazione ma l'inganno di un'euforia, la mano cerca negli scaffali pagine liete: il grande Feydeau, il grande [[Wodehouse]]... Se danno poco profitto e il sollievo ritarda, la risorsa suprema è tradurre qualcuna fra le innumerevoli (dodici mila? quindici mila?) ''greguerías'' di Ramón Gómez de la Serna. Magro il mio spagnolo, scolastico il vocabolario di cui mi servo, ma bastevoli a fare emergere, parola dopo parola, con lo stesso sfizio che se ne fossi io l'autore, da quei brevi o minimi testi un'acutezza bizzarra, un'analogia strabiliante, uno scatto di elettrico umore, come di fronte a un funambolo che guizzi da un trapezio all'altro, prima di scomparire a rompersi il collo dentro un buco del telone. Poiché questo sono le ''greguerías'': piroette e volteggi mentali, matrimoni morganatici fra creature di sangue diverso, combinati da un mezzano illusionista, dietro i cui passi penetriamo nel più mercuriale degli universi, un luogo ubiquo che è tutti i luoghi e nessuno, e dove fiori, pietre, animali, tavole pitagoriche e abbecedari, meteore e ''wagons-lits'' s'intrecciano con allegria, come in una quadriglia di lancieri o in una tela di [[Mirò]]. Giochi di prestigio adorabilmente datati, che domandano orecchie e occhi bambini.<ref>Da ''Nota''; in Ramón Gómez de la Serna, ''Sghiribizzi'', Bompiani, 1997, p. 5. ISBN 88-452-2967-3</ref>
*Non un'Arcadia era certo allora la vita a [[Comiso]], per i tanti che il bisogno sparpagliava nel pulviscolo dei minuti mestieri: il ''lampiunaru'' che all'imbrunire, appoggiata la scala al fanale, saliva a suscitarvi con uno zolfanello le solenni meraviglie della luce; per la ''fimmina r'e sanquetti'', pronta ad accorrere al capezzale del pletorico col suo boccale pieno di domestici mostri; per lo ''scucciarinu'' che, dopo aver consumato fuorivia su rozze e cani randagi i suoi riti sinistri, tornava in paese portando sulle spalle un sacco di pelli sanguinolente – e lo seguiva, roteando lenta, una nuvola di corvi; per la ''pilucchera'' che andava di casa in casa a pettinare e a sciogliere capigliature inestricabili e ferine come criniere; per l' ''ammola fuoffici e cutedda'', aspettato alla finestra con impazienza dalla solerte sartina e dal pensoso assassino... Quanti modi di campare, allora, uno più fantasioso dell'altro: '' 'u luppinaru, 'u vastasi, 'u gnuri, 'u tincituri''... Più in basso, naturalmente, nel girone più nero, c'era il contadino.<ref>Dall'introduzione a Gioacchino Iacono, Francesco Meli, ''Comiso ieri. Immagini di vita signorile e rurale'', Sellerio, Palermo, 1978, p 8.</ref>
*Se tanto ti turba dover abbandonare una vita minuziosamente infelice, vorrà dire che il bilancio ne è stato, contro ogni apparenza, in attivo; e che il semplice respirare e guardare la luce ti compensò d'ogni strazio. Convinciti dunque, finché respiri e guardi, che sei beato e perfetto: un irripetibile dio.<ref name=sordi/>
*Si moriva facilmente a [[Comiso]], allora. Si moriva quando la piena invernale tramutava i declivi delle strade in alvei di fiumi senza freno, che scalzavano talvolta i muri di tufo e se li portavano via. Si moriva d'inedia e di stenti, come durante la carestia del '95, quando la popolazione si ridusse a nutrirsi quasi esclusivamente di carrube.<ref>Dall'introduzione a Gioacchino Iacono, Francesco Meli, ''Comiso ieri. Immagini di vita signorile e rurale'', Sellerio, Palermo, 1978, p 4.</ref>
*Si scrive per guarire sé stessi, per sfogarsi, per lavarsi il cuore. Si scrive per dialogare anche con un [[lettore]] sconosciuto. Ritengo che nessuno senza [[memoria]] possa scrivere un libro, che l'uomo sia nessuno senza memoria. Io credo di essere un collezionista di ricordi, un seduttore di spettri. La [[realtà]] e la [[finzione]] sono due facce intercambiabili della vita e della letteratura. Ogni sguardo dello [[scrittore]] diventa visione, e viceversa: ogni visione diventa uno sguardo. In sostanza è la vita che si trasforma in [[sogno]] e il sogno che si trasforma in vita, così come avviene per la memoria. La realtà è così sfuggente ed effimera... Non esiste l'attimo in sé, ma esiste l'attimo nel momento in cui è già passato. Piuttosto che vagheggiare un futuro vaporoso ed elusivo, preferisco curvarmi sui fantasmi di ieri senza che però mi impediscano di vivere l'oggi nella sua pienezza.<ref>Da ''Bufalino: io, collezionista di ricordi, seduttore di spettri'', ''Il Messaggero'', 21 febbraio 2002.</ref>
*Sono un sobrio, uno spartano. Tuttavia alla mensa di [[Leonardo Sciascia]] posso dire di avere gustato certe delizie paradisiache che mi inducono a tradire i miei principi di vegetariano e di francescano della cucina. Trovo prudente qui constatare un rapporto inverso tra la prurigine, la ricchezza, la succulenza di cibi e la qualità della prosa. Tanto è asciutta e rigorosa la prosa di Sciascia, tanto è invece barocca e ricca la sua cucina. Viceversa io che amo in letteratura le parole preziose, forse per una rivincita dei miei gusti di spartano, mi trovo a gustare alla tavola di Sciascia pietanze che somigliano alla mia scrittura.<ref name=Bufal/>
*Tanto più vale un libro quanto più è capace di farsi libro profetico, da interrogare ad apertura di pagina come un mazzo di tarocchi. È un gioco che mi lusingo d'avere inventato e che ho battezzato [[bibliomanzia]]. M'ha tradito una sola volta.<ref>Da ''Il malpensante'', in ''Opere: {{small|1981-1988}}'', introduzione di Maria Corti, Bompiani, Milano, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=J8YqAQAAIAAJ&dq=tarocchi p. 1045]. ISBN 8845257827</ref>
==''Argo il cieco''==
===[[Incipit]]===
Fui giovane e felice un'estate, nel cinquantuno. Né prima né dopo: quell'estate. E forse fu grazia del luogo dove abitavo, un paese in figura di melagrana spaccata; vicino al mare ma campagnolo; metà ristretto su uno sprone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi; con tante scale fra le due metà, a far da pacieri, e nuvole in cielo da un campanile all'altro, trafelate come staffette dei Cavalleggeri del Re... che sventolare, a quel tempo, di percalli da corredo e lenzuola di tela di lino per tutti i vicoli delle due Modiche, la Bassa e la Alta; e che angele ragazze si spenzolavano dai davanzali, tutte brune. Quella che amavo io era la più bruna.
===Citazioni===
*Un teatro era il [[Modica|paese]], un proscenio di pietre rosa, una festa di mirabilia. E come odorava di gelsomino sul far della sera. Non finirei mai di parlarne, di ritornare a specchiarmi in un così tenero miraggio di lontananze... (p. 12)
*[...] volle venire con noi a [[Ispica]], a visitare la Cava, una valle lunga e magra, bucherellata di grotte antiche e sacelli. [...] Noi ci spingemmo avanti, catecumeni di un felice e verde Al di là. [...] Mentre qui, lungo le diserbate muraglie, un intreccio si svolgeva di tunnel e oblò offerti alle allegrie della luce; né c'era veduta o figura che non persuadesse quietamente di vivere. [...] dentro la necropoli più capace il lezzo era opaco come in un'antica cantina, rabbrividimmo nelle nostre membra sudate. Ci muovevamo a piccoli balzi, scansando i loculi vuoti. Uno la sedusse, minore, accanto a un altro maggiore. "Una bambina e suo padre" supposi io. "La sposa bambina di un re" mi corresse. (p. 104)
==''Bluff di parole''==
*C'è chi [[viaggio|viaggia]] per perdersi, c'è chi viaggia per trovarsi. (p. 9)
*Sono (presumo d'essere) [[onestà|onesto]]. Si rischia qualcosa, di questi tempi. Oggi l'onestà è una dote losca, più assai dell'intelligenza. Abituarsi a nascondere entrambe. (p. 9)
*Fascino binario del [[gioco d'azzardo|gioco]], fra il piacere del vincere e l'estasi del perdere, sfogo d'aggressione amorosa e pulsione infrenabile di morte. (p. 10)
*Oggetti di tenerezza: le comparse nei film americani degli anni Trenta, i dischi a 78 giri, i calendari degli anni passati... (p. 10)
*Se una lezione ho imparato riguardo a questa cosa strana che è la vita, è che conviene viverla come se... Come se fossero reali tutte le larve che ci siamo inventate (amore, amicizia, famiglia, gloria, Dio...), di cui si maschera il niente. (p. 10)
*La [[sole e luna|luna]] è cattolica, il [[sole e luna|sole]] è mussulmano. (p. 11)
*[[Scrittura|Scrivere]]: contravveleno o veleno? (p. 11)
*Peccato che i [[delitto|delitti]] meglio eseguiti, i delitti perfetti, insomma, siano rimasti privi di firma; e che gli autori in cambio d'una banale impunità abbiano perso la gloria. (p. 11)
*Mi è impossibile amare una donna che non mi ami. Potrei esserle amico, ma niente di più. Ogni donna che non mi ama è un uomo. (p. 12)
*La [[poesia]] fu nell'infanzia una pratica furtiva, mi nascondevo nel cesso, mi sentivo colpevole. Scrivere da allora significò vergogna, infrazione, empietà: un vizio solitario che, come l’altro, aveva per confuso traguardo la morte. (p. 16)
*[[Sirena|Sirene]]: Vissero feroci e stupende. Una laringite le vinse. (p. 16)
*[[Indovinelli dai film|Indovinello]]: Un servo sciocco, infedele, bugiardo, che alla fine ci abbandona, nudi vermi di niente, senza un saluto... Il [[corpo]]. (p. 16)
*Irresponsabile della mia [[nascita]], ho un alibi di ferro: non c'ero. (p. 16)
*Simile a un colombo viaggiatore, il [[poeta]] porta sotto l'ala un messaggio che ignora. (p. 20)
*La [[speranza]]: ricorrente febbre di Malta di cui non sapremo mai guarire del tutto. (p. 20)
*Insufficienza dei trattati d'amore. Ciascun sapiente, senza accorgersene, discetta del solo amore che conosce: il [[amor proprio|proprio]]. (p. 22)
*Chi si leva dal letto perché soffre d'[[insonnia]], non merita quel privilegio. I [[nottambulo|nottambuli]] sono dei disertori. (p. 23)
*Inquilini della terra, non è carino che ci diamo tante arie di proprietari. (p. 23)
*Chissà dove vanno i sogni che sogniamo e dimentichiamo: Atlantidi sommerse e perse che non visiteremo mai più. (p. 23)
*Una trappola in cui i siciliani cadono volentieri: pretendere di capire la [[Sicilia]] prima di capire sé stessi. (p. 23)
*Il creato è un'antologia di figure retoriche. Esso per primo è, insieme, un ''usteron proteron'' e un ossimoro. (p. 23)
*[[Morte|Morire]] è facile, prima o poi ci riescono tutti. (p. 23)
*Le Pasque, i Ferragosti, i Natali... I Natali, le Pasque, i Ferragosti... Così se ne va la nostra vita. (p. 24)
*Gli [[orgasmo|orgasmi]] senili, per rari e difficoltosi che siano, sono di specie migliore che non le rapide effusioni di gioventù. Sismi ondulatorii più che sussultorii, prodighi d'una protratta, quasi femminea, voluttà. (p. 24)
*Chiunque pronunzi la parola "[[imbecillità|imbecille]]" è certissimo di non esserlo. (p. 25)
*Quando sono in compagnia parlo e straparlo a dirotto. Non è che mi piaccia, ma non conosco altro modo per impedire agli altri di parlare. (p. 25)
*[[Autoritratto|Autoritratti]]: Quel pittore non è poi così brutto come si dipinge. (p. 25)
*Colma di troppi ricordi, rimorsi, libri, viste, visioni, ormai la mia [[vita]] è una valigia che non si chiude. Qualcuno mi dà una mano? (p. 26)
*[[Elezione|Elezioni]]: Il sonno è di [[destra e sinistra|destra]], il sogno è di [[destra e sinistra|sinistra]]... Votare per una lucida insonnia. (p. 26)
*Non maledire il [[gradino]] dove inciampi col piede. Non ha altro torto se non d'essere lì. (p. 27)
*Essere non comporta necessariamente l'esistere: [[Problema dell'esistenza di Dio|Dio non esiste]] ma è. (p. 27)
*La [[vita]] non mi ha licenziato; m'ha solo messo in cassa integrazione. (p. 27)
*Le [[Sala d'aspetto|sale d'attesa]] degli ospedali non indicano prudentemente che cosa dobbiamo attenderci. (p. 28)
*Se gli uomini impiegassero per il possibile la metà delle forze che sprecano per l'impossibile... (p. 29)
*Battaglie: La [[ragione]] vince tutte le scaramucce. Vincesse una battaglia ch'è una! (p. 29)
*La poesia, venerando ma sfacciato commercio di sé... (p. 32)
*Un ucciso, sepolto sulla sponda di un fiume, aspetta da secoli di veder passare la spoglia del suo assassino. (p. 32)
*Conversando, sforzatevi di dire di tanto in tanto una [[banalità]]. L'amor proprio di chi vi ascolta ve ne sarà riconoscente. (p. 33)
*Una donna dev'essere molto bella per permettersi la [[verginità]]. (p. 34)
*E dire che io e lui abbiamo un nemico in comune: lui me, io pure. (p. 34)
*Più m'incaponisco a capirle, più vita e [[letteratura]] mi paiono le due facce d'un medesimo abrakadabra. (p. 34)
*Uno dei miei pochi piaceri: dispiacere a chi non mi piace. (p. 35)
*Metamorfosi del [[critico]]: fu un tempo giudice areopagita; quindi patrono; quindi complice e sodale dello scrittore. Oggi, novanta volte su cento, mezzano e giullare del re. (p. 35)
*Non è l'affievolirsi della vista, dell'udito, della memoria, della libido che segna l'avvento della [[senilità|vecchiaia]] e annunzia la prossima fine; ma è, dall'oggi al domani, la caduta della curiosità. (p. 37)
*Controfavola: "Il re è nudo!", gridò il bambino. Non era vero, ma nessuno della folla ebbe cuore di contraddire un bambino cieco.<ref>{{cfr}} la voce ''[[w:I vestiti nuovi dell'imperatore|I vestiti nuovi dell'imperatore]]'' su Wikipedia.</ref> (p. 37)
*È colpa nostra se Dio non esiste. (p. 38)
*Sono gli uomini che hanno dissuaso Dio dall'esistere. (p. 38)
*L'abito non fa il monaco. Il [[clergyman]] meno che mai. (p. 40)
*[...] l'[[amore e odio|odio]] differisce dall'[[amore e odio|amore]] in questo: che, pur pascendosi in ugual misura di finzioni e visioni, non suscita veglie affannose ma un salutare sopore, dove trionfano lietamente i fantasmi della vendetta. (p. 40)
*L'[[amore]]: a guardarlo da fuori un teatro di larve comicoliriche, di batticuori inventati, tutta un'orchestra di trombe e violini, col basso tuba dell'eros che accompagna da lontano. (p. 42)
*I [[sogno|sogni]]: spazzatura della ragione. (p. 42)
*In alternativa al [[suicidio]], che esige qualche virtù manuale e morale di difficile uso, ammutinarsi contro la vita. (p. 42)
*Tiro ogni giorno contro me stesso cento [[calcio di rigore|calci di rigore]]. Grazia o disgrazia, prendo sempre il palo. (p. 42)
*L'essere più spregevole, se lo penso mentre rincasa solo alle tre di notte e si guarda il viso disfatto nello specchio dell'ascensore, come lo sento fratello e socio in miseria, innocenza, desolazione, pietà! (p. 42)
*[[Biografia]]: Nacque, omissis, morì. (p. 43)
*Un [[aforisma]] benfatto sta tutto in otto parole.
==''Calende greche''==
*I [[Vittoria|vincitori]] non sanno quello che perdono. (p. 178)
*La vita: un menabo della morte? (p. 181)
*Vivere: uno spiraglio di luce intrusa, che la morte, come una chiusura lampo, fulmineamente richiude. (p. 181)
==''Cere perse''==
*[[Lettura|Leggere]] non servì soltanto da risorsa conoscitiva, utile a esplorare, dal fondo del mio pozzo buio, il più che potessi del lontanissimo cielo: significò soprattutto mangiare, saziare una mia fame degli altri e delle loro vite veridiche o immaginarie: dunque fu, in qualche modo, una pratica cannibalesca. (''Leggere, vizio punito'', p. 25)
*Forse in questo momento in un'aula d'asilo si stanno rifiutando di imparare le aste i futuri incendiari di biblioteche. (''Leggere, vizio punito'', p. 26)
*[[Refuso|«Refuso»]] recita il Tommaseo «dicesi della stampa andata a male, onde tutte le lettere sono in confuso». In parole spicce il refuso sarebbe un puro incidente tipografico al quale chi scrive è meglio che si rassegni in anticipo, senza conferirgli nessuno stemma di persecuzione o di sgarro metafisico. Qui sta il mio debole, invece. Nel sospettare in ogni insurrezione dell'alfabeto un complotto contro di me, diretto da un innominato in camice da lavoro, un tizio dalle mezze maniche, comunque si chiami, proto o linotipista: in realtà un nebbioso tiranno che ha preso a malvolermi sin dal principio. (''L'inchiostro del diavolo'', pp. 33-34)
*Non erano popolari, i tedeschi, a [[Comiso]], nel '42. Non che facessero o dicessero nulla di troppo sbagliato, da meritare un Vespro (salvo che chiamare Komìso, il paese). Ma il modo come guardavano diritto davanti a sé, la calcolata arroganza del passo quando fendevano i crocchi di scuri, piccoli contadini raccolti attorno alle dodici cannelle della fontana, tutto certificava che non ci amavano e che sentivano di non essere amati. (''Notizie da Cruisetown'', p. 71)
*Un [[libro]] non è soltanto, o non è sempre, un tempio delle idee o un'officina di musica e luce, è anche un luogo oscuro di sfoghi e di rimozioni, dove si combatte un duello senza pietà, con la sola scelta di guarire o morire. (''Ostaggio dello spavento'', p. 95)
==''Diceria dell'untore''==
===[[Incipit]]===
O quando tutte le notti – per pigrizia, per avarizia – ritornavo a sognare lo stesso sogno: una strada color cenere, piatta, che scorre con andamento di fiume fra due muri più alti della statura di un uomo; poi si rompe, strapiomba sul vuoto. Qui sporgendomi da una balconata di tufo, non trapela rumore o barlume, ma mi sorprende un ribrezzo di pozzo, e con esso l'estasi che solo un irrisorio pedaggio rimanga a separarmi... Da che? Non mi stancavo di domandarmelo, senza però che bastasse l'impazienza a svegliarmi; bensì in uno stato di sdoppiata vitalità, sempre più retratto entro le materne mucose delle lenzuola, e non per questo meno slegato ed elastico, cominciavo a calarmi di grotta in grotta, avendo per appiglio nient'altro che viluppi di malerba e schegge, fino al fondo dell'imbuto, dove, fra macerie di latomia, confusamente crescevano alberi (degli alberi non riuscivo a sognare che i nomi, ho imparato solo più tardi a incorporare nei nomi le forme).
===Citazioni===
*Non mancava molto ormai: già erano scomparse l'incredulità e la vergogna dei primi tempi, quando ogni fibra è persuasa ancora d'essere immortale e si rifiuta di disimpararlo (p. 15)
*Bene, il falso o vero nobiluomo Gran Magro era il solo fra i medici della Rocca, all'infuori di quell'altro a cui toccava il turno di guardia, che restasse a dormire ogni notte con noi (della moglie s'era diviso anni prima; una [[siracusa]]na di spaventosa bellezza, sulla cui foto sputava, dicevano, tutte le mattine, prima di lavarsi), (p. 19)
*Oh sì, furono giorni infelici, i più felici della mia vita. (p. 26)
*Andare fra la gente, giù in città, portarsi addosso il cencio del corpo, questa somma insufficiente di lena e di sangue, in mezzo ai sani della strada, atletici, puliti, immortali... (p. 39)
*Qualunque cosa faccia, dovunque vada, un pensiero mi conforta: sono un uomo involontario, dunque sono un uomo innocente. (p. 47)
*Il [[peccato]]: inventato dagli uomini per meritare la pena di vivere, per non essere castigati senza perché. (p. 47)
*Come s'affonda in un legno un chiodo, a piccoli colpi, la morte... (p. 47)
*Solo l'infelicità è degli uomini, la [[disperazione]] è di Dio. (p. 49)
*[[Dio]], gigantesco eufemismo. (p. 49)
*E se fossimo solo il Suo peccato originale, l'infrazione, la mela che non doveva mangiare? (p. 50)
*La morte naturale non esiste: ogni morte è un assassinio. E se non si urla, vuol dire che si acconsente. (p. 50)
==''Dizionario dei personaggi di romanzo''==
===Citazioni===
*[[Alonso Chisciano|Don Chisciotte]]. Uno dei massimi emblemi letterari d'ogni epoca. Templare e romeo dell'ideale, indeciso fra realtà e visione, dissennatezza e senno, lacrime e umore; lirica marionetta che rimette ogni volta a posto i suoi pezzi bastonati e malconci dopo l'ennesima testarda collisione coi giganti a vento e le nuvole... Questo e mille altre cose ancora: metafora di libertà, battista e cristo di ''hispanidad'', ossuto spettatore-attore di un universale teatrino di Maese Pedro; l'unico, insomma, per cui si possa dire, contro [[Francisco Goya|Goya]], che il sonno della ragione genera angeli. (p. 35)
*[[Sancio Panza]]. Santificazione del servo di commedia di spalla buffa ad accolito e apostolo del suo [[Alonso Chisciano|signore]], Sancio fa più che accompagnarne col suo controcanto in prosa le vertiginose sublimità; bensì lui stesso, com'è stato detto, si «chisciottizza» tanto quanto l'altro si «sancifica», generando in sua complice compagnia quell'esemplare ircocervo errante che solo scioglierà la morte. (p. 38)
*[[Bertoldo (personaggio)|Bertoldo]]. Un [[Sancio Panza|Sancio]] nostrano, sprovvisto, però, di quella fonda tristezza campesina, Bertoldo impersona tutta l'antica sapienza e grammatica del vissuto popolare, come se l'eran costruita lungo i secoli, a costo di lividure e guidaleschi, i pazienti analfabeti del Quarto Stato. Esule alla corte dei potenti, sotratto alla sua dieta di rape e di ventosi fagioli, Bertoldo non può che morire. (p. 41)
*[[Lemuel Gulliver|Gulliver]]. L'uomo sulla terra, e la sua fisima pazza di credersi la misura di tutte le cose... il suo risibile smaniare dietro nuvole e ombre di nuvole... Sballottato dalla splendida atrabile del [[Jonathan Swift|Decano irlandese]] a visitare, 150 anni prima di [[Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie|Alice]], un mondo di meraviglie, Lemuel Gulliver esperisce non senza qualche britannico ''understatement'' la sconcertante relatività delle sue membra. Presto però il suo viaggio si fa viaggio all'Inferno, diventa parabola e travestimento di una disperazione senza sorriso. (p. 62)
*[[Don Abbondio]]. Personaggio di tragico umore, povera animula prigioniera nella cruna di un secolo di ferro. O còmpiti, passeggiando, il breviario; o conti berlinghe; o legga di misteriosi Carneadi; o bruci, «stoppino umido», alla vampa d'una grande torcia; sempre Don Abbondio offre l'immagine di una quiete in bilico, d'un idillio timido dei nervi su cui sta per schioccare l'imprevisto colpo di frusta della paura: paziente e martire d'un vangelo del mondo che l'[[Alessandro Manzoni|autore]], mentre lo rifiuta, accompagna con un sorriso serio. Come chi (c'è bisogno di aggiungerlo?), in un angolo buio di sé, almeno una volta, se n'è sentito tentare. (p. 138)
*Gertrude. Gran viso ovale e pallido fra le bende allentate ad arte, la sventurata Gertrude sconta le viltà degli altri, del suo tempo, e sue, secondo una traiettoria prevedibile e ferma. Gl'impulsi del troppo debole sangue, i contegni imposti, le cerimonie della storia, tutto congiura a chiuderla nella trappola del suo delitto. Esempio – che il [[Alessandro Manzoni|Manzoni]] reinventa, e su cui si china con angoscia, stupore e misericordia – della cesura minima che separa, l'una dall'altra, le responsabilità di ciascuno. (p. 142)
*L'[[Innominato]]. Montuoso e solitario, come il suo castello, il brigante innominato. Senza un amico né una donna. Con mani e sogni sporchi di sangue ma, nel cuore, un'«uggia» misteriosa, e insieme un barlume di bene e una nostalgia, come «la rimembranza della luce in un vecchione accecato da bambino» (detto per altri, ma vale per lui). Da qui la sua interminabile notte di passione, la sua doglia impervia e dolorosa, finché, in un'alba di cenere, l'uomo nuovo venga alla luce. Splendida rivitalizzazione d'un usato stereotipo gotico, nel segno di una coscienza religiosa che fra fede e ragione non esita a scegliere entrambe. (p. 145)
*Prestate a Julien Sorel un aiutante di campo come Vautrin e uno scacchiere di battaglia più ricco che non sia la Franca Contea; non gli manchi la prestanza, il gusto del conversare, un guizzo d'ironia come maschera d'una avidità animale («bramò... il potere dell'aquila, che strappa dalle pianure sino al suo nido la capretta bianca ancora dalla sua poppa»), gli si conceda (non guasta) qualche scrupolo di tanto in tanto, a salvaguardia d'un protagonismo dove il lettore si riconosca; abbia (paga una donna ricca, non è magnifico?) un alloggio, una carrozza, qualche vestito di gran sartoria... Cosa manca perché, lanciata la sfida, [[Eugène de Rastignac|Eugenio de Rastignac]] inizi la sua Campagna d'Italia? (p. 159)
*Mesmeriche Ligeie, cavalli a galoppo nella tempesta, specchi abitati da ombre, Morti Rosse e Pesti truccate da re... Ma l'iconografia gotica, più che un'eredità di spaventi scolastici è in [[Edgar Allan Poe|Poe]] il suo stesso cardiogramma, mentre soccombe al mal di mare dell'invisibile. Lui che pretendeva di mettere le briglie al caos, di costruire ua poesia come si costruisce, con regolo e filo a piombo, un casa... E allora si veste da [[Auguste Dupin]], e con l'aiuto dell'ultimo pezzetto di cervello che l'alcool gli ha risparmiato, traccia su una lavagna la grande superstite sezione aurea di una verità di ragione. (p. 175)
*La tracotanza allegra di [[D'Artagnan (personaggio)|D'Artagnan]], la sua povertà, i suoi pennacchi... Quante adolescenze ci si sono impennacchiate allo specchio! Convinte che, il torto e il diritto, basti un colpo di spada a spartirli; e che la via sia una festa e giostra di creste, sproni e chicchirichì. E tuttavia il guascone non è un innocente: il suo liscio coraggio, la sua bravura professionale di ammazzasette, la lealtà melodrammatica ai riti dell'onore e dell'amicizia, non sono senza qualche spirito e controcanto ironico, tragico addirittura: come quando dalla sponda del fiume vede levarsi sotto la luna la mannaia del carnefice sulla gola pallida di Milady. (p. 186)
*«A Novel without a Hero»: il sottotitolo di ''[[La fiera della vanità|Vanity Fair]]'' parrebbe volerci tagliare le gambe. Ma vuol solo dire che qui, nella fiera, non sono in vendita i soliti eroi tutti d'un pezzo, le adamantine o nefande anime romantiche, ma si esibisce la guerra tutta, il cinema inesauribile dei sentimenti, così come pulsa e brulica in uno, due, cento esseri vivi. In Amelia e Becky, per esempio: l'una docile, fedele, abbandonata ai propri moti dell'animo; l'altra spregiudicata, combattiva, sinuosa, una forza della natura nel suo vitalismo da piccola belva. (p. 193)
*«Tutti gli oggetti visibili, amico, sono solo maschere di cartone» ci avvisa [[capitano Achab|Achab]]. E noi chiediamo: chi è Achab, chi è Moby Dick? Un demone e un dio, certo, ma come si scambiano le parti? O non sono forse demoni entrambi, entrambi dii? A meno che non recitino solo l'avventurosa fiaba d'una balena e d'un pescatore di Nantucket, un vendicativo scorridore d'oceani, sul cui capo turbinano le bibliche ossesioni di chi ha vegliato troppo sul [[Libro di Giona]]. Non importa: a noi lettori di quindici o sessant'anni basta solo il picchio sul cassero di quella gamba d'avorio in osso di capodoglio; e il subitaneo sparire e ricomparire, fra due spume bianche, d'una groppa bianca, irta di ramponi spezzati, dannata a non poterne morire. (p. 205)
*Coi «Miserabili» la società, e sia pure secondo scenogrammi di esorbitante teatro, si processa allo specchio, e si vede brutta. [[Jean Valjean|Jean]] disegna così, con le sue spalle di scaricatore e la sua sostanziale malinconia, una parabola-tipo di ingiustizia, sofferenza e redenzione, da Valjean a Madeleine a Fauchelevent a Leblanc. Vittima della macchina civile, ma forse è più giusto dire bullone spanato nell'ingranaggio, egli porta in una Parigi di palazzi e di fogne la sua solitudine di malfattore braccato e martire, a cui alla fine non mancherà una morte edificante per essere santo. (p. 224)
*{{NDR|Su [[Gavroche]], personaggio de [[I Miserabili]]}} Statuetta del monello parigino, cencioso miscuglio di bambino e di adulto, insegna di arroganza festosa e di causticità meloeroica. Di lui è giocoforza ricordare il pittoresco abitacolo in Piazza della Bastiglia, nel ventre dell'elefante; e il suo morire, come se provasse un giocattolo nuovo, e sfiorando con grazia l'enfasi del sublime, davanti alla barricata di Via Chauvrière. (p. 228)
*L'adolescenza amorosa di [[Nataša Rostova|Natascia]], e i baci rubati, le corse in slitta, i giochi con la neve, gli abiti di raso, il caro ''babillage'' con le amiche... Natascia al ballo 1810, come la ricorda, nella sua tenda di ferito, Andrea a Borodino: «col suo collo sottile, il volto felice e spaventato, pronto all'entusiasmo»... (p. 237)
*[[Alice (Alice nel Paese delle Meraviglie)|Alice]] è volta a volta gigantessa e nana, nell'al di là, pozzo o specchio, dove un sonno-sesamo l'ha precipitata. Le presenze adorabili e inverosimili che le tocca riconoscere, come si sfogliano le immagini di un bestiario a colori o le reliquie d'un incantesimo, non servono che a far da platea al suo duello pacifico con l'insensatezza speculare del vocabolario e del mondo. Sicché è senza paura che la vediamo, sotto l'occhio fotografico del reverendo, incamminarsi a prendere in una radura il tè del cappellaio matto. (p. 242)
*[[Rodion Romanovič Raskol'nikov|Raskolnikov]] rivede in sogno la stanza dell'usuraia e vi sente una mosca ronzare. È lui la mosca fra quattro mura, che la tarantola Porfirio, gran poliziotto d'anime, aspetta nella sua tela. Ma il giovane egolatra, erede di Sorel e Rastignac nel teorizzare il napoleonico diritto al delitto, finirà pubblico penitente sulla piazza Sennaja ed ergastolano redento fra i reietti più reietti della terra. (p. 246)
*Svegliarsi una mattina cambiati in un sozzo insetto, e a chi non è successo una volta? [[Gregor Samsa|Gregorio Samsa]], dunque, se ne stupisce meno che non ne soffra. Gli toccherà assuefarsi a convivere con questa infezione nascosta, esiliarsi nella vergogna delle sue inette e striscianti zampine, finché la morte non lo consoli: metafora di uno stato di alienità e solitudine senza speranza, da cui si leva, fra macchie di escrementi e bave, pietosamente un'implorazione. (p. 371)
*La famiglia, la chiesa, la patria: triplice odiosamato Minotauro a guardia del labirinto dove il [[Stephen Dedalus|giovane artista]], guardando il cielo, prova in segreto le sue ali di cera. Né saprà mai cancellarsi appieno dallo spirito, anche quando avrà rifiutato di pregare al capezzale della madre morente, quelle stimmate aquinati e cattoliche, o il ricordo della folla in preghiera ai funerali di Parnell. Per intanto egli cresce fra sozzure ed estasi, nere pozze di vita e ineffabili epifanie, ignaro ancora se il suo destino avrà nome dal martirio di Stephen o dall'evasione di Dedalo. O se l'aspetta in fondo alla via una lapide con su scritto: Stefano Icaro. (p. 393)
*Il 16 giugno 1904 [[Leopold Bloom|Ulisse-Bloom]] esce di casa per affrontare, come ogni giorno, i lestrìgoni e le nausiche della sua vita. È un ebreo, un segnato: che s'è convertito, ed è dunque segnato due volte. Aveva un figlio, e l'ha perduto; ha una moglie, ma ne è tradito. Eppure non è un uomo infelice. Ma, spontaneo o ipocrita, cavalleresco o sordido, porta a spasso per una [[Dublino]] ch'è la stessa città dell'universo, con purgatori, inferni e paradisi sensa numero, il suo tondo famelico occhio, i suoi sensi in allarme, la sua coscienza brulicante e inesausta, la forza cordiale di cangiare la sua meschima giornata in una leggenda tragicomicoeroica. Come vorrebbe, e non sa, ciascuno di noi. (p. 406)
*I personaggi dell'[[Ulisse|Ulysses]], parola di Svevo, camminano «col teschio scoperchiato». Diversamente lui, [[Zeno Cosini]], uomo cosa, uomo di troppo, quanto più sembra frugarsi e svelarsi, tanto più si nasconde dietro malefedi e schermi d'umore, coltivando – in guerra col medico che potrebbe, magari, guarirla – la sua nevrosi come un privato vizio da camera. Eroe rovesciato di un'esistenza d'atti mancati e disguidi, al quale rimane un sogno soltanto, di giudizio e salvezza universale: la terra che galleggi, esplosa e vacante d'uomini, nel silenzio degli spazi purificati. (p. 419)
*{{NDR|Sul [[Commissario Maigret]]}} Un poliziotto che ha famiglia, dopo tanti implacabili celibi. Con la sua pipa, i grandi fazzoletti, le scarpe campagnuole, da veterinario o curato, con cui batte il pavè color ferro di una Parigi di piogge e soli, da un bistrò a una portineria, per scale che stillano confessioni da tribunale, fra mura che nascondono grida e grovigli di vipere quiete. Senza abboccare mai alle esche inique dell'immginazione, alle lusinghe a volte fallibili della ragione: ma lasciandosi impregnare naso e cappotto dagli odori decisivi del delitto. E allora, con tristezza, con dura pietà, lo colpisce. (p. 448)
==''Il malpensante''==
===''Gennaio''===
*''Exercitum in hiberna deduxit'', condusse le truppe nei quartieri d'inverno... Così Cesare termina ciascuno dei commentari gallici. È probabile che aspettasse quei giorni d'ozio e quella luce di neve per dettare le sue gesta a uno scriba. Altrettanto dovrebbe ciascuno di noi, serbando all'azione le rimanenti stagioni. (p. 9)
*Solo negli [[empietà|empi]] sopravvive oggigiorno la passione per il divino. Nessun altro si salverà. (p. 9)
*L'[[immaginazione]] è "la pazza di casa"<ref>Definizione della fantasia data da [[Teresa d'Ávila]].</ref>, m'insegnarono al liceo. La [[realtà]] è peggio, risposi: è la scema del villaggio. (p. 9)
*La [[morte]] è uno sverginamento. Portasse anche a una gravidanza! (p. 10)
*[[Morte|Morire]]. Non fosse che per fregare l'[[insonnia]]. (p. 10)
*[[Nascita|Nascere]] è umano, perseverare è diabolico. (p. 10)
*"Mi spaventa [[possesso|possedere]] chi amo, mi spaventa amare chi possiedo." Così disse Adamo e spartì eros e amore. Ma Eva non era contenta. (p. 10)
*Bisogna che abbiamo un'idea molto primitiva dell'[[eternità]] se facciamo tanto caso del morire a trenta o a cent'anni. (p. 11)
*Il sonno è amore di morte, l'insonnia paura di morte. (p. 11)
*Metà di me non sopporta l'altra e cerca alleati. (p. 12)
*E se Dio avesse inventato la [[morte]] per farsi perdonare la vita? (p. 13)
*L'[[amore]], come ogni buon rigorista, prima di tirare non piglia troppa rincorsa. (p. 13)
*Metri, metronomi, meridiane... L'uomo presume, misurando lo spazio e il tempo, di vincerli, mentre sono essi che misurano lui. (p. 13)
*[[Morte|Morire]] sarà, su per giù, come quando su una vetrina una saracinesca s'abbassa. (p. 14)
*Un'[[idea]] innaffiata dal sangue dei [[martirio|martiri]] non è detto che sia meno stupida di un'altra. (p. 15)
*Dev'esserci un motivo se fu scelto il [[cavolo]] a fingere il sito della generazione. (p. 15)
*Vi sono due razze di [[stupidità|stupidi]]: quelli che credono a tutto e quelli che non credono a niente. Purtroppo io appartengo a entrambe. (p. 16)
*La [[parola]] è una chiave, ma il [[silenzio]] è un grimaldello. (p. 17)
*Fra imbecilli che vogliono [[cambiamento|cambiare]] tutto e mascalzoni che non vogliono cambiare niente, com'è difficile scegliere! (p. 17)
===''Febbraio''===
*I [[pregiudizio|pregiudizi]] han più sugo, talvolta, dei giudizi. (p. 19)
*''[[Hic et nunc|Hic]]'': lo spazio; ''Nunc'': il tempo. Due tappeti volanti, due scale mobili su cui immobile avanzo. E [[Zenone di Elea|Zenone]] non mi aiuta. (p. 19)
*[[Problema dell'esistenza di Dio|Se Dio esiste]], chi è? Se non esiste, chi siamo? (p. 19)
*Le dissi che l'amavo. Incassò la notizia come uno ''chèque''. (p. 19)
*Siamo i ricordi di Dio? Siamo le sue traveggole? (p. 20)
*Lodato sia [[Miguel de Cervantes#Don Chisciotte della Mancia|don Chisciotte]]! Che seppe con tanto anticipo di secoli riconoscere un furibondo gigante sotto la maschera di un innocente mulino. (p. 20)
*Non sono complicato, ma contengo una dozzina di anime semplici insieme. (p. 20)
*So di anime che ai [[ricordo|ricordi]] si consegnano come una fortezza di vigliacchi apre le porte al nemico. (p. 21)
*Non c'è [[scrittore]] che non somigli al serpente dell'Eden. Solo che spesso la mela è marcia. (p. 21)
*I [[ricordo|ricordi]] ci uccidono. Senza memoria, saremmo immortali. (p. 21)
*È un bluff? Non è un bluff? Fra poco muoio e lo vedo. (p. 22)
*[[Scrivere]] è continuare, inseguire al di là della tenebra quel fanalino fuggente che è l'uomo. (p. 22)
*Com'è che, esente da segreti vergognosi, tutta la mia vita mi pare un segreto vergognoso? (p. 23)
*Molte [[donna|donne]] si vestono bene, ma tutte si spogliano male. (p. 24)
*È più facile amare gli altri che [[amor proprio|sé]]. Degli altri si conosce il meglio, l'antologia... (p. 24)
*I [[giovinezza e senilità|giovani]] hanno mangiato i [[giovinezza e senilità|vecchi]]. Quanto a digerirli... (p. 24)
*Per distrarsi dalla morte l'uomo inventò la [[storia]], questo ''happening'' da un soldo. (p. 25)
*In ogni [[buongustaio]] sonnecchia uno sciocco. Svegliatelo se volete che il pranzo passi in fretta. (p. 26)
*Scrivo [[poesia|poesie]] che si capiscono, devo sembrare un cavernicolo. (p. 26)
*Resta dubbio, dopo tanto discorrere, se le donne preferiscano essere prese, comprese o sorprese. (p. 26)
*[[Innamoramento|Innamorarsi]] è un lusso, chi non può permetterselo finge. (p. 27)
*La [[guerra]], una doppia violenza: non solo ci sforza a morire, ma addirittura a uccidere. (p. 27)
*In un mondo d'[[Arrivismo|arrivisti]] buona [[Regole dai libri|regola]] è non partire. (p. 28)
===''Marzo''===
*L'[[ossimoro]] non è una ridondanza ma una contrazione, non uno scialo ma un'economia. (p. 30)
*"Una [[biblioteca]]", dice [[Ralph Waldo Emerson]], "è un harem".<ref>In ''Società e solitudine'', 1870.</ref> E se fosse una polveriera? (p. 30)
*Il [[pacifismo]] è guercio ma il [[bellicismo]] è cieco. (p. 30)
*Molte morti sono suicidii truccati. (p. 30)
*Chissà perché quando mi rado nel bagno, se provo a canticchiare un motivetto moderno, mi taglio. (p. 30)
*Questo luttuoso lusso d'essere [[Sicilia|siciliani]]. (p. 31)
*Essendo stato molto vecchio da giovane, mi sia concesso da vecchio qualche lume di gioventù. (p. 31)
*Irresistibile attrazione che esercita su certi spiriti pii l'[[empietà]]. (p. 31)
*Sarò forse presuntuoso ma il mio [[specchio]] mi calunnia. (p. 32)
*Un [[pene]] innamorato è spesso [[balbuzie|balbuziente]]. (p. 32)
*Il [[Colosseo]], questo teschio di Roma, sotterratelo! (p. 33)
*"La morte è un boscaiolo" declamai una volta, "ma la foresta è immortale." Sì, vallo a raccontare a un albero sradicato. (p. 33)
*Quanto poco mi piace piacere agli altri. Come si permettono, che è questa confidenza? (p. 34)
*Gira, rigira, da [[Talete]] in poi la [[filosofia]] pesta l'acqua nel mortaio. (p. 35)
*Rimuginare il [[male]] senza osare mai compierlo... È così che si formano le vocazioni [[poesia|poetiche]]. (p. 36)
*Insomma, sarà che siamo ottusi e il Suo riserbo ci frastorna, ma, insomma, qualche chiarezza in più, da parte di Dio, sarebbe stata augurabile. (p. 36)
*Costa una fatica del diavolo conservare una [[autostima|buona opinione di sé]]. Chissà come fanno, certuni. (p. 36)
*Senza note a piè di pagina, certe donne non si capiscono. (p. 36)
*Se volete saperne di più su di voi, [[Origliare|origliate]] dietro le porte. (p. 36)
===''Aprile''===
*Eppure un guizzo solo di [[primavera]] basta a rendere allegra l'anima vedova, a mutare in piani di esaltata Arlecchina queste ostinate gramaglie. (p. 39)
*"[[Conoscere se stessi|Conosci te stesso]]," dice il filosofo. Fossi matto! (p. 40)
*Ognuno sogna i [[sogno|sogni]] che si merita. (p. 40)
*[[Dio]] è migliore di quel che sembra, la Creazione non gli rende giustizia. (p. 41)
*Dopo la [[pioggia]] la terra, come una ragazza un cappello di paglia azzurro, s'è messo il cielo sul capo. (p. 41)
*Vi sono [[Suicidio|suicidi]] invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti. (p. 42)
*Quel colpo di pistola ci ha risparmiato, quanto meno, i dolori del vecchio Werther.<ref>Il riferimento è al romanzo ''I dolori del giovane Werther'' di [[Johann Wolfgang von Goethe]]. Werther, alla fine dell'opera, si uccide con un colpo di pistola alla tempia.</ref> (p. 42)
*Non conosco voluttà più pungente del [[lettura|leggere]], non già un libro da cima a fondo, ma, pescando a caso, qui una pagina lì un rigo, ritti in piedi, dinanzi alle cascate prodigiose d'una biblioteca. (p. 43)
*Perché non si deve credere che uno [[specchio]] trattenga le immagini che ha riflesso, se d'una stella estinta ci giunge tuttora la luce? (p. 43)
*Siamo ostaggi di uno che ogni giorno alza il prezzo del riscatto. (p. 44)
*[[Vigilanza|Veglia]] a due, in silenzio, nel buio. Finché uno si decide e mormora all'altro: "Dormi?" (p. 44)
*Finisco sempre con lo sbadigliare quando mi [[Soliloquio|parlo da solo]]. (p. 44)
*Comunque vada la nostra partita con la [[vita]] finirà zero a zero. (p. 45)
*La [[storia]]: impressione di assistere a una partita di calcio truccata, con spettatori ignari che si sbracciano e urlano e si menano... (p. 45)
*[[Morte|Morire]] è un'inciviltà di cui, se potesse, il defunto arrossirebbe. (p. 46)
*Mai saprò decidermi, riguardo all'[[uomo|umanità]], se considerarla, come diceva [[Herman Melville|Melville]], «un'accozzaglia di duplicati» oppure un sempre nuovo caleidoscopio di prodigi inconfrontabili. (p. 46)
*L'[[amore]], nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione. (p. 46)
*La [[senilità|vecchiaia]] comincia il giorno in cui, invece di scrivere a una donna, le telefoniamo. (p. 47)
*Ci vogliono [[Vizio e virtù|virtù]] a iosa per fare un [[Vizio e virtù|vizio]]. (p. 47)
*Ogni uomo si cangia nel viso con gli anni, ma solo l'ultimo dei suoi ritratti, su un cuscino, gli rassomiglia. (p. 47)
*Il [[dubbio]] è una passerella che trema tra l'errore e la verità. (p. 47)
*Un tepore mediocre è la temperatura ideale per sopravvivere. (p. 48)
*La parola ha preceduto la luce e non viceversa: ''[[Fiat lux]]'' e la luce fu. (p. 49)
*Non il sonno ma l'insonnia della [[ragione]] genera [[Mostro|mostri]].<ref>{{Cfr}} [[Francisco Goya]]: «Il sonno della ragione genera mostri.»</ref> (p. 49)
===''Maggio''===
*[[Marcel Proust|Proust]], più che umido, è viscoso. (p. 51)
*Se la [[vita e morte|vita]] è un refuso, la [[vita e morte|morte]] è l<nowiki>'</nowiki>''errata corrige''. (p. 51)
*I miei [[sbaglio|sbagli]] erano calcoli, dunque! (p. 51)
*Le [[stella|stelle]] sono varianti rifiutate della terra. (p. 52)
*La [[verità e bugia|verità]] è plurale, è la [[verità e bugia|menzogna]] che è singola. (p. 52)
*L'unica cosa asciutta: la [[sterilità]]. (p. 52)
*I [[suicidio|suicidi]] sono solo degli impazienti. (p. 52)
*Biblioteche, musei, cineteche... Non amo che camposanti. (p. 53)
*I [[sogno|sogni]]: "lavoro nero", ma non pagato, della ragione. (p. 53)
*Che sostanziale indifferenza, ormai, quando muore qualcuno che conosciamo. Come se riservassimo ogni nostra superstite forza di strazio ai due o tre che ci vivono accanto. (p. 54)
*Il [[traduzione|traduttore]] è l'unico autentico [[lettore]] d'un testo. Non dico i critici, che non hanno voglia né tempo di cimentarsi in un corpo a corpo altrettanto carnale, ma nemmeno l'autore ne sa, su ciò che ha scritto, più di quanto un traduttore innamorato indovini. (p. 55)
*Quando si è zuppi di [[ricordo|ricordi]] e stufi di ricordare, allora si comincia a morire. (p. 57)
*L'unica forma di felicità che conosco è la [[noia]]. (p. 58)
*Dovetti scegliere fra morte e [[stupidità]]. Sopravvissi. (p. 58)
*Straordinari dolcissimi inferni della [[timidezza]]. (p. 60)
*Che odore di disperazione si leva da ogni minimo oggetto d'uso appartenuto ad un morto! (p. 60)
===''Giugno''===
*Un tempo posavo ad apparire migliore di quel che ero. Poi, senza fortuna, ho posato a calunniarmi. Oggi, con fortuna ancora minore, mi sforzo di somigliarmi. (p. 61)
*[[Pagina bianca|Foglio bianco]]: un attimo di terrore mentre sospendo sul tasto dell'Olivetti il mio perplesso polpastrello di Damocle. (p. 62)
*In me più mi rintano più scappo. (p. 63)
*Le [[bandiera|bandiere]]: pannolini per popoli infantili che bagnano il letto. Visto che qualcuno muore ancora credendoci, si dovrebbe farle ruotare ogni giorno, prestare, che so io, il tricolore al Madagascar, la mezzaluna all'Italia. (p. 65)
*Riconosco per mio solo ciò che ho scritto con inchiostro simpatico. (p. 67)
*Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano. (p. 68)
*L'[[universo]]: un acrostico dove cerco di leggere Dio. (p. 68)
*I [[giovinezza|giovani]] credono naturalmente d'essere immortali. Con le dovute cautele, avvertirli che si sbagliano. (p. 70)
*Il miglior [[maestro]] non ha [[maestro e discepolo|discepoli]], insegna soltanto [[ipotesi]]. (p. 70)
*Come ogni [[Bruttezza|brutto]] sono sempre stato oggetto di passioni disinteressate. (p. 71)
*Come invecchiano oggi gli oggetti. Una [[Fiat 508 Balilla|Balilla]] è già come una colonna dorica. (p. 71)
*Si può anche dannare la propria vita, se si ha [[genialità|genio]]. Se si ha solo [[talento]], è da stupidi. (p. 71)
===''Luglio''===
*Tale è la forza dell'[[abitudine]] che ci si abitua perfino a vivere. (p. 75)
*Raramente fu dato un [[bacio]] che non fosse bacio di Giuda. (p. 75)
*I fatti sono cocciuti, la [[morte]] è il più cocciuto dei fatti. (p. 76)
*C'è chi [[alcolismo|beve]] per dimenticare: lui beve per ricordare. (p. 77)
*Quando non è una lanterna magica, la [[memoria]] è un film dell'orrore. (p. 78)
*Pericoloso entrare senza frustino nella gabbia dei [[ricordo|ricordi]]. Mordono. (p. 78)
*Con le [[donna|donne]] accade due volte di non saper cosa dire: all'inizio e alla fine d'un amore. (p. 78)
*[[Mangiare]], abitudine obbligatoria ma stupida. (p. 78)
*Il [[silenzio]] è stato in fondo una inevitabile profilassi. (p. 79)
*Fra [[traduzione|traduttore]] ed autore il rapporto che s'intreccia (insidie, invidie, ripicche, lusinghe) adombra una sfida carnale. (p. 80)
*[[Robert Musil|Musil]]: una piramide che si regge sulla punta. (p. 80)
*Il traduttore è con evidenza l'unico autentico lettore di un testo. Certo più d'ogni [[critico]], forse più dello stesso autore. Poiché d'un testo il critico è solamente il corteggiatore volante, l'autore il padre e marito, mentre il traduttore è l'amante. (p. 81)
*Quante croci, il traduttore, in cambio di qualche estasi vicaria! (p. 81)
*Meno credo in [[Dio]] più ne parlo. (p. 83)
===''Agosto''===
*In un mondo di inerzie [[contraddizione|contraddirsi]] rimane l'unico movimento. (p. 86)
*[[Filippo Tommaso Marinetti|Marinetti]]: più un orologio a cucù che una bomba a orologeria. (p. 86)
*Non ho certezze, la certezza è nemica invidiosa della verità. (p. 86)
*[[Intervista|Interviste]]: saprò mai dare [[domanda e risposta|risposte]] valorose a domande stupide? (p. 87)
*Uno [[Stupidità|sciocco]] che tace è la creatura più adorabile del mondo. (p. 87)
*La mia [[logorrea]]: simile all'annaspare di braccia d'un naufrago che inghiotte acqua. (p. 87)
*Gli [[uomo|uomini]]: forse i vermi solitari della terra. (p. 88)
*I piaceri della [[vanità]] non durano in genere più di un orgasmo maschile. (p. 90)
*[[Invecchiamento|Invecchiare]], sentire il corpo da complice farsi nemico: un servo che ruba alla spesa, che si finge o è sordomuto. (p. 90)
*Signore, abbi pietà dei [[suicidio|suicidi]], risparmia loro l'immortalità. (p. 91)
*"[[Buco nero]]", che metafora giusta per chi volle essere stella e non è più che un rimasuglio di luce, incapace di sortire e di propagarsi, sigillata per sempre a consumarsi di sé! (p. 91)
*Due [[felicità e infelicità|infelicità]], sommate, possono fare una [[felicità e infelicità|felicità]]. (p. 92)
*Vivo dentro di me come un ospite. (p. 92)
*Il [[passato]] come fata morgana. Trasformare i ricordi in miraggi, favole, sogni di favole. (p. 92)
*"Se esistesse si saprebbe in giro," disse il filosofo,<ref>Citazione ripresa nel libro ''Argo il cieco'', pronunciata dal filosofo Pietro Iaccarino.</ref> parlando di non so chi... {{NDR|Dio}} (p. 92)
*[[Sociologia|Sociologo]] è colui che va alla partita di calcio per guardare gli spettatori. (p. 93)
*Gli [[Assenza|assenti]] hanno una volta torto ma novantanove volte ragione. (p. 93)
*[[Morte di Dio|Dio è morto]] creandoci, noi siamo un'opera postuma. (p. 93)
*Chi abusa del proprio [[ingegno]] non merita misericordia. (p. 94)
*Credo che in due occasioni di compleanno ci si senta improvvisamente decrepiti: a [[diciannovenne|diciannove anni]] e a [[cinquantenne|cinquanta]]. (p. 94)
===''Settembre''===
*L'[[assoluto]]: ecco un concetto che assolutamente mi sfugge. (p. 95)
*[[Morte di Dio|Dio non è morto]], come dicono. Dio ci è stato amputato. (p. 95)
*Curioso che ogni nostro coetaneo ci sembri, quando lo incontriamo, molto più vecchio di noi. (p. 95)
*Ci vuole una certa dose di bestialità per essere un grande [[attore]]. (p. 95)
*Uno dei trucchi dell'[[assurdo]] è di vestirsi da [[verosimile]]... Non c'è ora della nostra giornata in cui non ci sfilino davanti siffatte maschere di carnevale. (p. 96)
*Ricambio più facilmente il male col [[bene]], anziché il bene col bene. Tanto mi ripugna rendere colpo per colpo. (p. 96)
*Chi scrive per il suo tempo, disperi di sopravvivergli. (p. 96)
*Un grande [[scrittore]] è di solito meno intelligente di molti scrittori minori. (p. 96)
*Quanti [[assassino|assassini]] sarebbero rimasti cittadini dabbene se non avessero avuto una domenica libera. (p. 96)
*Una [[passione]] è il totale di due malintesi. (p. 97)
*Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto. (p. 97)
*Non vedo perché sia legittimo amare insieme [[Domenico Cimarosa|Cimarosa]], [[Johann Sebastian Bach|Bach]] e [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|Stravinskij]] e sia da fedifraghi amare a un tempo Carolina, Claudia e Maria. (p. 97)
*Vivere al di sopra dei propri mezzi, lo fanno in tanti. Morire, nessuno. (p. 97)
*Spesso in [[amicizia|amico]] cerchiamo niente più che un orecchio. (p. 98)
*La [[calunnia]] disinteressata è, in chi la propala, indizio certo di virtù letteraria. (p. 98)
*Una [[carezza]] non lascia su un viso più impronte che una musica nell'aria. (p. 99)
*Fiduciose [[formica|formiche]]! Che vanno e vengono, e trascinano pesi enormi, e scavano tane profonde. Senza vedere la mia scarpa che incombe. (p. 99)
*Pochi si rendono conto che la loro [[morte]] coinciderà con la fine dell'universo. (p. 99)
*Qualunque cosa si dica, la [[vita e morte|vita]] è più antica e più forte della [[vita e morte|morte]]: nulla è morto che non fosse prima nato. (p. 99)
*Dio violentò l'Eternità: nacque un frutto della colpa e fu il [[Tempo]]. (p. 103)
*È per noia che l'Infinito ha inventato limiti e spazi. Per noia li distruggerà. (p. 103)
*Nessuna ingratitudine è pari a quella di ciascuna [[generazione]] nei riguardi della precedente. (p. 103)
*Quanto male è nato dal pregiudizio che il [[biasimo]] sia intelligente e l'[[elogio]] stupido. (p. 104)
*Strano che un [[presunzione|presuntuoso]] possa essere anche un invidioso. (p. 104)
*Una [[verità]] è pericolosa quando non somiglia a un errore. (p. 104)
*La [[speranza]] è una specie di scarlattina infantile che ci portiamo dietro tutta la vita. (p. 104)
*Questo atroce privilegio di vedere in ogni vivente un morto in incubazione... (p. 105)
*Capita a volte di sentirsi per un minuto [[felicità|felici]]. Non fatevi cogliere dal panico: è questione di un attimo e passa. (p. 105)
*Ci sono due cose che, per farle, esigono buona salute: l'amore e la rivoluzione. (p. 105)
*Il libro per l'isola? Un [[dizionario|vocabolario]]. (p. 106)
===''Ottobre''===
*[[Autunno]], stagione sleale. (p. 109)
*Si firmerebbero poche dichiarazioni di [[guerra]] se chi le dichiara dovesse per legge firmarle col proprio sangue. (p. 109)
*Per fortuna gli [[eroismo|eroi]] muoiono di morte violenta. (p. 109)
*Che ci vuole a scrivere un [[libro]]? [[Lettura|Leggerlo]] è la fatica. (p. 110)
*La [[felicità]] esiste, ne ho sentito parlare. (p. 111)
*[[Verginità|Vergini]] da espugnare come un bunker, rocciose roccaforti del sesso. (p. 112)
*Certi [[poeta|poeti]] odierni fanno pensare a ragni ubriacati con LSD. (p. 113)
*Diffidate degli [[ottimismo|ottimisti]], sono la ''claque'' di Dio. (p. 114)
*L'[[amore]]: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno. (p. 115)
*Ricordo male le donne belle: un viso che abbaglia impedisce l'osservazione tranquilla. (p. 115)
*Un bel trucco per sedurre il [[lettore]] consiste nel dargli quel senso di superiorità che deriva dal saperne più dei personaggi che si vede agire davanti. Come quando sullo schermo un uomo avanza e noi vediamo il sicario che lo aspetta dietro l'angolo. Superbi di dominarne la sorte dalla nostra oscura poltrona, ma ignari che il regista ci sta scaltramente manovrando a sua volta. (p. 118)
*Vivere in incognito, come Dio. (p. 119)
*Dicono che l'uomo di Neanderthal morì perché non sapeva parlare. Noi periremo per non aver saputo tacere. (p. 119)
*La [[prosodia]] come architettura salvifica e simbolica dell'universo. (p. 119)
===''Novembre''===
*Il [[poeta]]: dulcamara, sciamano, fanciullino? (p. 121)
*Io: un paesaggio che m'è venuto a noia. (p. 122)
*Si asciugano presto le lacrime per una pena che non ci riguarda (p. 122)
*[[Sconfitta|Perdere]] è un dovere civico, la residua dignità di chi vive. (p. 125)
*Di [[sonnambulismo|sonnambuli]] e sonnambule sono piene le carte. Non ne ho mai conosciuti. Sarebbe bello se si trattasse di un male inventato, delle strologherie di un poeta. (p. 126)
*Come si fa ad [[amor proprio|amarsi]] vivendo con se stessi 24 ore su 24? (p. 127)
*''Dubbio''. Se l'uomo sia una macchina fatta per [[vita e morte|vivere]] ovvero per [[vita e morte|morire]]. (p. 128)
===''Dicembre''===
*Una stroncatura è la base più solida di un'amicizia. (p. 132)
*L'amore e l'amicizia, quanto se n'è parlato. Sull'[[ammirazione]] si è reticenti, deve esserci un motivo. (p. 133)
*In [[provincia]] conosco ammirazioni intransigenti e irriflessive quanto un amore. (p. 133)
*L'[[ammirazione]] si cristallizza con l'amore. (p. 133)
*Com'è facile oggi essere intelligenti, che scialo d'[[intelligenza]] si fa! E com'è poco rispettabile, ormai, l'intelligenza, com'è noiosa! (p. 134)
*L'[[ironia]] di Dio. Solo un Dio ironico saprei pregare. (p. 135)
*Tutti al mondo sono [[poeta|poeti]], perfino i poeti. (p. 135)
*Detesto le [[utopia|utopie]]: non chi le consuma ma chi le spaccia. (p. 136)
*La [[fama]] è la gloria venduta a saldo, con gli [[sconto|sconti]] di fine stagione. (p. 138)
*A frenarmi dall'ammazzare qualcuno sarebbe, prima d'ogni remora morale, l'inettitudine. Quanto a me, volessi anche ammazzarmi, mi servirebbe un liberto. (p. 138)
*[[Grido]], è vero, ma a fior di labbro. (p. 139)
*Insomma: vivere per dimenticare o vivere per ricordare? (p. 140)
==''L'uomo invaso''==
===''L'ingegnere di Babele''===
====Citazioni====
*"Dimmi, quali libri pensi che [[Daniel_Defoe#Robinson_Crusoe|Crusoe]] porterà sulla spiaggia dell’isola la prossima volta? O piuttosto, poiché i suoi bagagli saranno presumibilmente tascabili, quale unico libro?" Stavo per aprir bocca, mi fermò con la mano: "La ''[[Bibbia]]'', il ''[[Mahābhārata]]'', il ''[[Karl_Marx#Il_Capitale|Capitale]]'' spiegato al popolo? Mai più, bensì la più aggiornata edizione d’un ''Dizionario di citazioni: Dispar et unum'', ''La Mela d'Eva'', ''L'abbecedario supremo'', o come diavolo si chiamerà..." (p. 71)
==''La luce e il lutto''==
*Vi è una [[Sicilia]] «babba», cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia «sperta», cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode. Vi è una Sicilia pigra, una frenetica; una che si estenua nell'angoscia della roba, una che recita la vita come un copione di carnevale; una, infine, che si sporge da un crinale di vento in un accesso di abbagliato delirio... (da ''L'isola plurale'', p. 18<ref>1997, p. 14.</ref>)
*Tante Sicilie, perché? Perché la Sicilia ha avuto la sorte di ritrovarsi a far da cerniera nei secoli fra la grande cultura occidentale e le tentazioni del deserto e del sole, tra la ragione e la magia, le temperie del sentimento e le canicole della passione. Soffre, la Sicilia, di un eccesso d'identità, né so se sia un bene o sia un male. Certo per chi ci è nato dura poco l'allegria di sentirsi seduto sull'ombelico del mondo, subentra presto la sofferenza di non sapere districare fra mille curve e intrecci di sangue il filo del proprio destino. (da ''L'isola plurale'', p. 18<ref>1997, pp. 14-15.</ref>)
*Capire la Sicilia significa dunque per un siciliano capire se stesso, assolversi o condannarsi. Ma significa, insieme, definire il dissidio fondamentale che ci travaglia, l'oscillazione fra claustrofobia e claustrofilia, fra odio e amor di clausura, secondo che ci tenti l'espatrio o ci lusinghi l'intimità di una tana, la seduzione di vivere la vita con un vizio solitario. L'insularità, voglio dire, non è una segregazione solo geografica, ma se ne porta dietro altre: della provincia, della famiglia, della stanza, del proprio cuore. Da qui il nostro orgoglio, la diffidenza, il pudore; e il senso di essere diversi. (da ''L'isola plurale'', pp. 18-19<ref name=quindici>1997, p. 15.</ref>)
*Ogni siciliano è, difatti, una irripetibile ambiguità psicologica e morale. Così come l'isola tutta è una mischia di [[lutto]] e di luce. Dove è più nero il lutto, ivi è più flagrante la luce, e fa sembrare incredibile, inaccettabile la morte. Altrove la morte può forse giustificarsi come l'esito naturale d'ogni processo biologico; qui appare come uno scandalo, un'invidia degli dei.<br>Da questa soperchieria del morire prende corpo il pessimismo isolano, e con esso il fasto funebre dei riti e delle parole; da qui nascono perfino i sapori cupi di tossico che lascia in bocca l'amore. Si tratta di un pessimismo della ragione, al quale quasi sempre s'accompagna un pessimismo della volontà. [...]<br>Il risultato di tutto questo, quando dall'isola non si riesca o non si voglia fuggire, è un'enfatica solitudine. Si ha un bel dire – io per primo lo dico – che la Sicilia si avvia a diventare Italia (se non è più vero, come qualche savio sostiene, il contrario). Per ora l'isola continua ad arricciarsi sul mare come un'istrice, coi suoi vini truci, le confetture soavi, i gelsomini d'Arabia, i coltelli, le lupare. Inventandosi i giorni come momenti di perpetuo teatro, farsa, tragedia o Grand-Guignol. Ogni occasione è buona, dal comizio alla partita di calcio, dalla guerra di santi alla briscola in un caffè. (da ''L'isola plurale'', p. 19<ref>1997, pp. 15-16.</ref>)
*Fino a quella variante perversa della liturgia scenica che è la mafia, la quale, fra le sue mille maschere, possiede anche questa: di alleanza simbolica e fraternità rituale, nutrita di tenebra e nello stesso tempo inetta a sopravvivere senza le luci del palcoscenico. [...] Non è tutto, vi sono altre Sicilie, non finirò di contarle. (da ''L'isola plurale'', pp. 19-20<ref>1997, p. 16.</ref>)
*Viaggiare, voglio dire, s'apparenta alle due più esclusive ed esaltanti esperienze dell'uomo: amare e creare. Saper viaggiare è cosa creativa quanto una seduzione d'amore, una bella pittura, una frase musicale assoluta. Ove poi il luogo da visitare sia l'isola che dico io, ombrosa e lucente, gremita di vita e di morte, crogiolo di razze e crocevia di secoli, l'impresa risulterà più che mai portatrice di turbamento e di rischio: se ogni viaggio significa una scommessa di conoscenza e felicità, il viaggio in [[Sicilia]] è un esame senza confronto, è l'Esame. (da ''[[Roger Peyrefitte|Peyrefitte]] e Sicilia o del viaggiare all'antica'', 1997, p. 56)
*Bisogna essere intelligenti per venire a [[Ragusa Ibla|Ibla]]. E convengo ch'è una discriminazione maleducata, non so quanto abbia da guadagnarne il turismo locale. Fatto sta che ci vuole una certa qualità d'anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia; ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all'ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita con due voci, insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno d'una dama antica. (da ''Ibla'', 1997, p. 60)
*«Horloge, dieu sinistre, effrayant, impassible<ref>''Orologio, dio sinistro, spaventoso, impassibile.''</ref>»... Ma quando mai, l[[Orologio astronomico di Messina|'orologio del Duomo di Messina]] è un marchingegno per caroselli e parate da palcoscenico, a [[Charles Baudelaire|Baudelaire]] non avrebbe messo paura. Tanto argutamente sembra volere addomesticare le scansioni truci del tempo attraverso una sfilata di amabili golem, i quali son sempre lì lì per eludere l'ingranaggio delle coincidenze meccaniche e sbrigliarsi in tarantella. [...]<br>Il visitatore che già sul traghetto abbia prestato udienza alle spiritosaggini delle Sirene e si sia doverosamente scosso dai panni l'attaccaticcio delle brume cisalpine, non abbocca alla lusinga neogotica dell'apparato, ma rimane, col naso in aria e gli occhi buoni buoni, a godersi la passerella, un'ora dopo l'altra, come davanti a un giocattolo imbandito, di quelli che il centauro faceva trovare a Ercole bambino nella calza della Befana. (da ''Messina'', 1997, pp. 62-63)
*Andate a [[Noto (Italia)|Noto]], datemi retta. Vi arriverete in mezz'ora da [[Siracusa]], con gli occhi ormai sazi di viste e visioni, ma vi baserà oltrepassare l'arco della borbonica Porta Ferdinandea, e già dovrete stropicciarveli ancora dinanzi al più glorioso trofeo di pietre che sia possibile immaginare. [...] tutto, in verità, qui commuove e sorprende: entrate in una chiesa e vi scoprite un Laurana; imboccate a caso una via ed ecco sul capo vi sporgono balconi in ferro battuto, gonfi come seni, nelle cui mensole si arriccia e brulica un popolo di grifi, meduse, ghigni ridenti, chimere. Ne viene all'animo una letizia, la stessa che si prova a godersi da un palco reale un visibilio di artifizi e di luminarie. Solo che qui lo spettacolo non cessa mai [...]. (da ''Noto'', 1997, pp. 70-71)
*[...] per quel che ne so io dalla mia infanzia, la [[U]] è vocale dannata, sacra a Belzebù e alla sua tribù. Guai a pronunziarla troppe volte di seguito, le parole che la contengono sono indiziate di morbo e micidiali quanto mai. Basta che la lingua s'impigli fra i denti, basta che scocchi un corto circuito di sillabe, l'accavallarsi di due fiati contigui, ed ecco che, senza intenzione, potremmo lasciarci scappare dalle labbra uno dei centomila nomi del Maledetto e, come niente, vedercelo comparire ai piedi del letto. (da ''L'orma del diavolo'', p. 81)
*[...] non si vuol dire che un semplice [[Dagherrotipia|dagherrotipo]] valga a surrogare o a correggere o ad usurpare il giudizio storico: sappiamo tutti che una faccia, per quanto s'inzuppi del quotidiano che la circonda, non saprà mai esprimere che se stessa, vale a dire un granello di vita pietrificata. E tuttavia resta vero ch'essa, quel granello di vita, lo esprime nella sua integrità originaria, coi connotati irripetibili del vissuto: un ''hic et nunc'' di cui nessun archeologo del moderno dovrebbe dimenticarsi.<br>Siamo qui, se non sbaglio, nel cuore di quello che volentieri chiamerei l'eroico paradosso della [[fotografia]]. Poiché essa è di tal plurima e misteriosa natura da costringere gli estremi più risoluti a toccarsi. Rappresenta un certificato di morte ma, nello stesso tempo, una promessa di resurrezione; è un documento impassibile, ma, nello stesso tempo, una fontana di lacrime esistenziali. Più ancora: obbedisce al tempo e lo fulmina; sanziona una perdita e vi sostituisce un simulacro immortale{{sic|...}} (da ''Il clic impuro'', 1997, pp. 111-112)
==''Le menzogne della notte''==
*Se è vero quel che un filosofo dice, che viaggiare significa aggiungere vita alla vita, mia madre e i miei zii di vita se ne crebbero tanta. (p. 632)
*Non esitai a ubbidire, peraltro. Come tuttora non esito, persuaso che qualunque insuccesso è utile ad innaffiare il successo; e che nutre la nostra Causa forse più il morire che il vivere. Del resto, [[previdenza]] e follia in me han fatto sempre tutt'uno, né ho mai rinunziato all'impossibile con la debole scusa che era, appunto, impossibile. (p. 662)
*Poiché in due modi opposti vi ho usato: ora dirigendo vigile i vostri fili, ora sedendomi quietamente a godermi le vostre sceniche esibizioni; ora avversario, ora connivente; senza mai mostrare quello che ero veramente: il puparo di tutti voi [...]. Ma sempre furioso nell'intimo,di udirvi mescere, sul davanzale del buio, le domande grandi: Dio, il male, la morte, con le piccine, di spicciola umanità; il re, la Costituzione, la felicità, la salvezza, il decoro. (p. 674)
==''Museo d'ombre''==
===Citazioni===
*Con mani odorose di lino e colla di pesce dipingeva tutto il giorno sugli intonaci delle case patrizie feste galanti e tempietti, laghi di naiadi e cirri di nuvole in cielo. Che meraviglia se a notte, stringendosi nel sonno alla moglie (Tresa, Turidda, Milina…), avvertisse in confuso al suo fianco, sotto la coltre, un tranquillo respiro di dea? (p. 33)
*Reali di Francia, chi vi può scordare? All'aperto, sulle spallette dei carri, Mastro Peppino Samperi governava la vostra sorte, lavorando di spolvero e pennello sotto i nostri occhi abbagliati. Con due assi messe in croce ci foggiammo una durlindana; in sonno colpimmo al cuore mille orche e mille dragoni, liberammo Angeliche dai lunghi capelli, patimmo la frode di Gano, morimmo circondati a Roncisvalle. Al risveglio, dietro l'uscio, l'Ippogrifo non c'era più. (p. 41)
*Giochi di m'ama non m'ama, occhi contrabbandieri in agguato dietro uno spiraglio d'imposta, biglietti da crepacuore, avvolti in un ciottolo e scagliati per errore funesto in grembo a una madre dal fiato di drago... Infine, poiché l'unica scelta rimasta è fra la morte e la fuga, una scala s'appoggia al balcone, la carrozza di Turi Tabbaccu ingoia la coppia e con ruote felpate s'invola verso l'irreparabile. Ne seguiranno, domani all'alba, parapiglia e minacce e anatemi da mettere i brividi; e fra meno di otto giorni, fra lacrime e risa, un'urlata assoluzione, e un abbraccio di tutti con tutti, e un banchetto che pare la fine del mondo... (p. 88)
===Citazioni su ''Museo d'ombre''===
*Quel libro che ho intitolato ''Museo d'ombre'' che cerca di recuperare dall'abisso della memoria perduta atteggiamenti, gesti, visi, mestieri scomparsi della nostra recente storia, potrebbe essere considerato una sorta di galleria di mimi, di bozzetti lanziani. Vero è che Francesco Lanza è riusciuto a ritagliarsi all'interno della letteratura siciliana un suo piccolo spazio, da petit-maître come dicono i francesi, ed è riuscito altresì a costruirsi come una specie di cellula gnomico-narrativa con venature di comico. All'interno di questa cellula si muove con una maestria e con un'agevolezza straordinarie. È veramente un peccato che in Italia, dove spesso si resuscitano libri che forse meriterebbero di restare cadaveri, non si sia pensato di rileggerlo, come merita di essere letto, come un piccolo classico.<ref name=Bufal>Da ''Un vertice letterario'' di Aldo Scimè, per Rai Teche; video disponibile in ''[http://www.regionesicilia.rai.it/dl/sicilia/video/ContentItem-d8fc6354-0b15-403a-afc8-7e6890a309ad.html Un vertice letterario]'', ''Regionesicilia.rai.it'', 1983.</ref> (Gesualdo Bufalino)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''La panchina''===
''Catania, una giornata d'inverno.''<br>
''Sulla scena appare il viale cosiddetto «dei grandi», sparso di busti illustri, scheggiati dalle sassate, e di panchine deserte, salvo una a sinistra, su cui siede un vecchio di settant'anni.''<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>
===''Qui pro quo''===
L'idea che il corso della storia, come credeva [[Blaise Pascal|Pascal]], possa dipendere dalle proporzioni d'un naso fa di solito storcere il naso agli storici.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
==Citazioni su Gesualdo Bufalino==
*Anarchico e irregolare. Affabulatore incontenibile e laconico melanconico. Erudito e sbrigativo. Razionale ed esoterico. Un unicum tanto contraddittorio quanto irripetibile che si è potuto conservare grazie all'isolamento. Come alcune tribù amazzoniche o africane, o i maori australiani, Gesualdo Bufalino, autorecluso nell'assolata [[Comiso]], ha scansato le contaminazione della modernità e l'effimero delle mode. Le sue orecchie, come quelle di [[Ulisse]], sono rimaste sorde alle lusinghe delle avanguardie e delle retroguardie, dell' impegno e del disimpegno. Non a caso ha coniato il termine "isolitudine", cioè la solitudine doppia nell'Isola. Un siciliano schivo, felicemente errante nella giungla della letteratura, dove si è potuto ingozzare a sazietà delle bacche di quegli alberi rigogliosi inseminati dai Verga e dai Pirandello. Poi, da [[Baudelaire]], [[Proust]], [[Thomas Mann|Mann]], [[James Joyce|Joyce]], [[Joseph Conrad|Conrad]]. E prima di loro dai classici greci e latini. Lo scrittore comisano si può considerare il frutto migliore di quella cultura di provincia sostanziata da una schiera di professori – «intellettuali della [[Magna Grecia]]» di tenace concetto e sottile ragionamento – destinata a non mettere mai fuori la testa dalla riserva paesana. Lui stesso ha raggiunto la notorietà a 61 anni. ([[Tano Gullo]])
*Quanto poi a infastidirsi, l'unico che ne avrebbe un buon motivo è lo stesso Bufalino, se la contemplazione simultanea di tutti i suoi romanzi, racconti, saggi, elzeviri e poesie rende ancora più lampante la discrepanza fra le pretese di portentosità della sua scrittura e la timorata, inoffensiva ovvietà della sua immaginazione e del suo pensiero. Alla luce di quanto l'ha seguita, anche la ''Diceria dell'untore'' si rivela sempre più nitidamente per quello che è, un trucco, una sorta di montaggio fotografico: Serenus Zeitblom travestito da Adrian Leverkuhn, un professore di liceo alla Francesco Chiesa (o, volendo largheggiare, alla Panzini) che si atteggia a grande decadente e fa, per impressionarci, ferocissime smorfie d'agonia. ([[Giovanni Raboni]])
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Gesualdo Bufalino, ''Argo il cieco'', Bompiani, 1994. ISBN 8845222829
*Gesualdo Bufalino, ''[https://books.google.it/books?id=pdCgDQAAQBAJ Bluff di parole]'', Giunti, 2013 (1994). ISBN 8858761669
*Gesualdo Bufalino, ''Calende greche: {{small|ricordi d'una vita immaginaria}}'', Bompiani, 1992.
*Gesualdo Bufalino, ''Cere perse'', Sellerio, Palermo, 1985.
*Gesualdo Bufalino, ''Diceria dell'untore'', Sellerio, Palermo, 1982.
*Gesualdo Bufalino, ''Dizionario dei personaggi di romanzo'', Oscar Mondadori, Milano, 1989. ISBN 88-04-31997-6
*Gesualdo Bufalino, ''Il malpensante. Lunario dell'anno che fu'', Bompiani, Milano, 1987. ISBN 884520118X
*Gesualdo Bufalino, ''L'uomo invaso'', Bompiani, Milano, 1995, ISBN 88-452-2616-6
*Gesualdo Bufalino, ''La luce e il lutto'', Sellerio, Palermo, 1988.
*Gesualdo Bufalino, ''La luce e il lutto'', Sellerio, Palermo, 1997. ISBN 88-359-4202-0
*Gesualdo Bufalino, ''Le menzogne della notte'' in ''Opere: 1981-1988'', a cura di Maria Corti e Francesca Caputo, Bompiani, 2006, pp. 577-679. ISBN 8845257827
*Gesualdo Bufalino, ''Museo d'ombre'', Sellerio, Palermo, 1982.
*Gesualdo Bufalino, ''Opere 1981-1988'', Bompiani, 2001.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Diceria dell'untore||(1981)}}
{{Pedia|Le menzogne della notte||(1988)}}
{{DEFAULTSORT:Bufalino, Gesualdo}}
[[Categoria:Aforisti italiani]]
[[Categoria:Insegnanti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Codas
763
/* Bibliografia */
wikitext
text/x-wiki
[[Immagine:Gesualdo Bufalino1.jpg|thumb|Gesualdo Bufalino]]
{{indicedx}}
'''Gesualdo Bufalino''' (1920 – 1996), scrittore e aforista italiano.
==Citazioni di Gesualdo Bufalino==
*{{NDR|Su [[Lillo Gullo]]}} Caro Gullo, è una lieta sorpresa saperLa poeta. E di umorosa bravura, con una propria e ben intonata voce (al di là dei fugaci e veniali imprestiti) fra passione e disincanto. Mi sono piaciute "La scalea della Matrice", "Lo svegliatore monastico", "Sette profumi", ecc. ma tutta la raccoltina è percorsa da un brio che merita un incoraggiamento e un augurio. Con un cordiale saluto, Gesualdo Bufalino. Comiso, dicembre 1995<ref>Citato in Lillo Gullo, ''Cerimonie della calura'', Prefazione di Salvatore Silvano Nigro, Nicolodi, Rovereto (TN), 2007, p. 7. ISBN 978-88-8447-300-4</ref>
*{{NDR|Su [[Piero Guccione]]}} Chissà quale raziocinio o istinto, dottrina o presagio spinge un pittore a ritagliarsi questa o quella porzione nella totalità del visibile, per farne il proprio idolo iconico e quasi l'interprete privilegiato nel suo rapporto con l'infelicità della storia. Gli è sufficiente, talvolta, un elemento anche minimo – un manichino, una bottiglia, un muro – ed ecco, in virtù d'un miracolo che non finisce di meravigliarci, vivere in quella presenza, e splendere, il corpo intero dell'universo. Così per Piero Guccione l'albero: la vita, la morte e la passione dell'albero, sotto la specie doppia e contemporanea di creatura vegetale, inscritta all'anagrafe della nomenclatura botanica, e di [[carrubo]]-Cristo, emblema e testimonio incarnato del mondo offeso. [...] In Guccione, la pena è moltiplicata: a dargli patimento non è il semplice spettacolo di un'aiola ''en souffrance'', ma quello, più crudo, della terra in pericolo, spogliata, saharizzata, ridotta da verde selva a deserto di dune gialle.<ref>Da ''Piero Guccione. Alberi'', citato in ''Saldi d'autunno'', Bompiani, Milano, 1990, p. 191. ISBN 88-452-1538-5</ref>
*[[Comiso]] è un paese nell'estremo lembo della Sicilia orientale, cresciuto secolo dopo secolo ai piedi degli Iblei, nel punto in cui il monte perde vigore e s'arrende ai vigneti e ai seminati della pianura. Le case – nane, tozze, ma le rallegra agli stipiti un'improvvisa pergola di gelsomino – in parte salgono verso i primi carrubi della costa; in parte si sporgono sul greto dell'Ippari, ridotto ormai da ''pozzari'' e ladri d'acqua a una ruga sottile e secca; in parte fanno ressa e cicaleccio intorno a un'antica fontana. Qui la gente è (ma bisogna forse già dire ''era'') d'indole operosa, di sangue tiepido e savio, non senza qualche goccia di calcolo, di avarizia: disposta perciò a far festa piena, indigestioni comprese, non più di due volte l'anno, in occasione delle solennità rivali dell'Annunziata e dell'Addolorata, e anche allora solo per non sfigurare, nella propria ironia e misura ionica, al paragone con le baldanze della vicina [[Vittoria (Italia)|Vittoria]].<ref>Dall'introduzione a Gioacchino Iacono, Francesco Meli, ''Comiso ieri. Immagini di vita signorile e rurale'', Sellerio, Palermo, 1978, p 3.</ref>
*Conviene, a chi [[Nascita|nasce]], molta oculatezza nella scelta del luogo, dell'anno, dei genitori.<ref name=pens>Da ''Pensieri a perdere''.</ref><ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013, n. 4081. ISBN 9788858654644</ref>
*{{NDR|Su [[Leonardo Sciascia]]}} È come se avessi subito un'amputazione e mi svegliassi senza una gamba, senza un braccio, oggi perdo non solo un amico, ma anche un padre, un fratello, un figlio. In tanti anni di amicizia questa è la prima scortesia che mi fa, morire.<ref>Citato in Attilio Bolzoni, ''L'addio a Sciascia'', ''la Repubblica'', 23 novembre 1989.</ref>
*{{NDR|Su [[Fabrizio Clerici]]}} Ecco: davanti a quel brulicante, proteiforme poema che è l'opera di Clerici, gremito di teste-uovo, scatole di sardine simili a bare, cavoli imparruccati come Nobili di Spagna, violoncelli dalle viscere umane, spille da balia e mollette da bucato promosse a fossili, a dolmen... davanti alle tante razze d'uccelli, dei quali nessuno sa dire se siano corpi o larve, uomini o dèi... in presenza, soprattutto, del Minotauro che al centro d'un fatiscente areopago recrimina muggendo la sua sorte d'uomo a metà... ecco, il primo nome che viene alle labbra è Ovidio: un nome , se non erroneo, evasivo. Poiché il poeta latino, nell'esibire le ''mirabilia'' del camgiamento, indulgeva volentieri a un'artefatta sorpresa, subito soccorsa, del resto, e rassicurata dal morbido "ron ron" dell'esametro; mentre in Clerici ogni squilibrio, ghiribizzo, spaesamento si tinge a tal punto dei più intriganti allarmi morali da risultarne alla fine un risultato iniziatico, non solo attraverso le biblioteche e i musei, ma giù negl'inferi, dove abitano le Madri; di conseguenza, un'avventura della cultura che fa tutt'uno con un tirocinio della coscienza.<ref>Da ''Latitudine Clerici'', in ''Saldi d'autunno'', Bompiani, Milano, 1990, pp. 166-167. ISBN 88-452-1538-5</ref>
*''[[Ippari]] vecchio, bianchissimo greto | a te ho consegnato la mia infanzia, | l'empia novella t'ho raccontato. | Come serpi nelle tue crepe | stanno tutti i miei giorni ad aspettarmi, | sotterrata nell'acque tue | c'è la pietra del mio cuore. || Ippari vecchio, fiume di vento, | voglio un'estate venirti a trovare. || Quanta rena di tempo è volata | fra le tue sponde di luce veloce, | quante tacquero trecce scellerate | ai davanzali che non scordo più | Ah moscacieca d'occhi e di scialli, | ah vaso mio di basilico scuro, | bocca murata dell'amor mio! || Ippari vecchio, fiume ferito, | fammi sentire la tua voce ancora. || Per strade rosse me ne sono andato, | per strade nere ritornerò; | col guizzo estremo d'aria fra le labbra | da lontano il tuo nome griderò. | Arrivare potessi alla tua foce | di crete pigre, di canne dolenti, | dove ti cerca sterminato il mare. || Ippari vecchio, zingaro fiume, | dove tu muori voglio anch'io morire.''<ref>''Al fiume'', in ''L'amaro miele'', Einaudi, Torino. Citato in Maria Rita A. Schembari, ''[https://parchiletterari.com/parktime/articolo.php?ID=05028 Gesualdo Bufalino e Comiso]'', ''parchiletterari.com'', 8 luglio 2021.</ref>
*La [[mafia]] sarà vinta da un esercito di maestre elementari.<ref>Citato in ''[http://affaritaliani.libero.it/cronache/strage_di_capaci_napolitano_ricorda_falcone_borsellino230509.html Strage di Capaci, Napolitano ricorda Falcone e Borsellino]'', ''Affaritaliani.it'', 23 maggio 2009.</ref>
*La pittura di [[Franco Battiato|Battiato]], qualora pretendessimo di canalizzarla in un comodo alveo di neoprimitivismo, dimenticando la ricchezza operativa e intellettuale che la sorregge, rischierebbe di apparirci l'hobby d'un artista episodico e dimezzato; mentre, viceversa, osservandola con tutti due gli occhi, della natura e della cultura, ne vedremo i colori sposarsi affettuosamente alle note, alle parole, alle meditazioni dell'autore e in quest'alleanza, per non dire connivenza, spiegarci la cifra inconfondibile di un'anima.<ref>Citato in Stefano Bucci, ''[http://lettura.corriere.it/battiato-lo-so-bene-non-so-dipingere-ma-anche-van-gogh/ Battiato: lo so bene, non so dipingere. Ma anche Van Gogh]'', ''Corriere.it''.</ref>
*{{NDR|Su [[Trapani]]}} La terra del sole e del sale.<ref>Citato in ''[http://archivio.agi.it/articolo/4145b5187e6f03d6080b9a6c1fc6c9b9_19880312_volume-di-bufalino-sulle-saline-di-sicilia/?query=gesualdo_bufalino Volume di Bufalino sulle saline di Sicilia]'', ''Agi.it'', 12 marzo 1988.</ref>
*La vita: uno squarcio di luce che la morte, come una chiusura lampo, fulmineamente richiude.<ref name=pens/><ref name="sordi">Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
*{{NDR|Su [[Ramón Gómez de la Serna]]}} Le volte (le parecchie volte) che mi succede di star male e di chiedere a un libro non un ennesimo contagio di complice desolazione ma l'inganno di un'euforia, la mano cerca negli scaffali pagine liete: il grande Feydeau, il grande [[Wodehouse]]... Se danno poco profitto e il sollievo ritarda, la risorsa suprema è tradurre qualcuna fra le innumerevoli (dodici mila? quindici mila?) ''greguerías'' di Ramón Gómez de la Serna. Magro il mio spagnolo, scolastico il vocabolario di cui mi servo, ma bastevoli a fare emergere, parola dopo parola, con lo stesso sfizio che se ne fossi io l'autore, da quei brevi o minimi testi un'acutezza bizzarra, un'analogia strabiliante, uno scatto di elettrico umore, come di fronte a un funambolo che guizzi da un trapezio all'altro, prima di scomparire a rompersi il collo dentro un buco del telone. Poiché questo sono le ''greguerías'': piroette e volteggi mentali, matrimoni morganatici fra creature di sangue diverso, combinati da un mezzano illusionista, dietro i cui passi penetriamo nel più mercuriale degli universi, un luogo ubiquo che è tutti i luoghi e nessuno, e dove fiori, pietre, animali, tavole pitagoriche e abbecedari, meteore e ''wagons-lits'' s'intrecciano con allegria, come in una quadriglia di lancieri o in una tela di [[Mirò]]. Giochi di prestigio adorabilmente datati, che domandano orecchie e occhi bambini.<ref>Da ''Nota''; in Ramón Gómez de la Serna, ''Sghiribizzi'', Bompiani, 1997, p. 5. ISBN 88-452-2967-3</ref>
*Non un'Arcadia era certo allora la vita a [[Comiso]], per i tanti che il bisogno sparpagliava nel pulviscolo dei minuti mestieri: il ''lampiunaru'' che all'imbrunire, appoggiata la scala al fanale, saliva a suscitarvi con uno zolfanello le solenni meraviglie della luce; per la ''fimmina r'e sanquetti'', pronta ad accorrere al capezzale del pletorico col suo boccale pieno di domestici mostri; per lo ''scucciarinu'' che, dopo aver consumato fuorivia su rozze e cani randagi i suoi riti sinistri, tornava in paese portando sulle spalle un sacco di pelli sanguinolente – e lo seguiva, roteando lenta, una nuvola di corvi; per la ''pilucchera'' che andava di casa in casa a pettinare e a sciogliere capigliature inestricabili e ferine come criniere; per l' ''ammola fuoffici e cutedda'', aspettato alla finestra con impazienza dalla solerte sartina e dal pensoso assassino... Quanti modi di campare, allora, uno più fantasioso dell'altro: '' 'u luppinaru, 'u vastasi, 'u gnuri, 'u tincituri''... Più in basso, naturalmente, nel girone più nero, c'era il contadino.<ref>Dall'introduzione a Gioacchino Iacono, Francesco Meli, ''Comiso ieri. Immagini di vita signorile e rurale'', Sellerio, Palermo, 1978, p 8.</ref>
*Se tanto ti turba dover abbandonare una vita minuziosamente infelice, vorrà dire che il bilancio ne è stato, contro ogni apparenza, in attivo; e che il semplice respirare e guardare la luce ti compensò d'ogni strazio. Convinciti dunque, finché respiri e guardi, che sei beato e perfetto: un irripetibile dio.<ref name=sordi/>
*Si moriva facilmente a [[Comiso]], allora. Si moriva quando la piena invernale tramutava i declivi delle strade in alvei di fiumi senza freno, che scalzavano talvolta i muri di tufo e se li portavano via. Si moriva d'inedia e di stenti, come durante la carestia del '95, quando la popolazione si ridusse a nutrirsi quasi esclusivamente di carrube.<ref>Dall'introduzione a Gioacchino Iacono, Francesco Meli, ''Comiso ieri. Immagini di vita signorile e rurale'', Sellerio, Palermo, 1978, p 4.</ref>
*Si scrive per guarire sé stessi, per sfogarsi, per lavarsi il cuore. Si scrive per dialogare anche con un [[lettore]] sconosciuto. Ritengo che nessuno senza [[memoria]] possa scrivere un libro, che l'uomo sia nessuno senza memoria. Io credo di essere un collezionista di ricordi, un seduttore di spettri. La [[realtà]] e la [[finzione]] sono due facce intercambiabili della vita e della letteratura. Ogni sguardo dello [[scrittore]] diventa visione, e viceversa: ogni visione diventa uno sguardo. In sostanza è la vita che si trasforma in [[sogno]] e il sogno che si trasforma in vita, così come avviene per la memoria. La realtà è così sfuggente ed effimera... Non esiste l'attimo in sé, ma esiste l'attimo nel momento in cui è già passato. Piuttosto che vagheggiare un futuro vaporoso ed elusivo, preferisco curvarmi sui fantasmi di ieri senza che però mi impediscano di vivere l'oggi nella sua pienezza.<ref>Da ''Bufalino: io, collezionista di ricordi, seduttore di spettri'', ''Il Messaggero'', 21 febbraio 2002.</ref>
*Sono un sobrio, uno spartano. Tuttavia alla mensa di [[Leonardo Sciascia]] posso dire di avere gustato certe delizie paradisiache che mi inducono a tradire i miei principi di vegetariano e di francescano della cucina. Trovo prudente qui constatare un rapporto inverso tra la prurigine, la ricchezza, la succulenza di cibi e la qualità della prosa. Tanto è asciutta e rigorosa la prosa di Sciascia, tanto è invece barocca e ricca la sua cucina. Viceversa io che amo in letteratura le parole preziose, forse per una rivincita dei miei gusti di spartano, mi trovo a gustare alla tavola di Sciascia pietanze che somigliano alla mia scrittura.<ref name=Bufal/>
*Tanto più vale un libro quanto più è capace di farsi libro profetico, da interrogare ad apertura di pagina come un mazzo di tarocchi. È un gioco che mi lusingo d'avere inventato e che ho battezzato [[bibliomanzia]]. M'ha tradito una sola volta.<ref>Da ''Il malpensante'', in ''Opere: {{small|1981-1988}}'', introduzione di Maria Corti, Bompiani, Milano, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=J8YqAQAAIAAJ&dq=tarocchi p. 1045]. ISBN 8845257827</ref>
==''Argo il cieco''==
===[[Incipit]]===
Fui giovane e felice un'estate, nel cinquantuno. Né prima né dopo: quell'estate. E forse fu grazia del luogo dove abitavo, un paese in figura di melagrana spaccata; vicino al mare ma campagnolo; metà ristretto su uno sprone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi; con tante scale fra le due metà, a far da pacieri, e nuvole in cielo da un campanile all'altro, trafelate come staffette dei Cavalleggeri del Re... che sventolare, a quel tempo, di percalli da corredo e lenzuola di tela di lino per tutti i vicoli delle due Modiche, la Bassa e la Alta; e che angele ragazze si spenzolavano dai davanzali, tutte brune. Quella che amavo io era la più bruna.
===Citazioni===
*Un teatro era il [[Modica|paese]], un proscenio di pietre rosa, una festa di mirabilia. E come odorava di gelsomino sul far della sera. Non finirei mai di parlarne, di ritornare a specchiarmi in un così tenero miraggio di lontananze... (p. 12)
*[...] volle venire con noi a [[Ispica]], a visitare la Cava, una valle lunga e magra, bucherellata di grotte antiche e sacelli. [...] Noi ci spingemmo avanti, catecumeni di un felice e verde Al di là. [...] Mentre qui, lungo le diserbate muraglie, un intreccio si svolgeva di tunnel e oblò offerti alle allegrie della luce; né c'era veduta o figura che non persuadesse quietamente di vivere. [...] dentro la necropoli più capace il lezzo era opaco come in un'antica cantina, rabbrividimmo nelle nostre membra sudate. Ci muovevamo a piccoli balzi, scansando i loculi vuoti. Uno la sedusse, minore, accanto a un altro maggiore. "Una bambina e suo padre" supposi io. "La sposa bambina di un re" mi corresse. (p. 104)
==''Bluff di parole''==
*C'è chi [[viaggio|viaggia]] per perdersi, c'è chi viaggia per trovarsi. (p. 9)
*Sono (presumo d'essere) [[onestà|onesto]]. Si rischia qualcosa, di questi tempi. Oggi l'onestà è una dote losca, più assai dell'intelligenza. Abituarsi a nascondere entrambe. (p. 9)
*Fascino binario del [[gioco d'azzardo|gioco]], fra il piacere del vincere e l'estasi del perdere, sfogo d'aggressione amorosa e pulsione infrenabile di morte. (p. 10)
*Oggetti di tenerezza: le comparse nei film americani degli anni Trenta, i dischi a 78 giri, i calendari degli anni passati... (p. 10)
*Se una lezione ho imparato riguardo a questa cosa strana che è la vita, è che conviene viverla come se... Come se fossero reali tutte le larve che ci siamo inventate (amore, amicizia, famiglia, gloria, Dio...), di cui si maschera il niente. (p. 10)
*La [[sole e luna|luna]] è cattolica, il [[sole e luna|sole]] è mussulmano. (p. 11)
*[[Scrittura|Scrivere]]: contravveleno o veleno? (p. 11)
*Peccato che i [[delitto|delitti]] meglio eseguiti, i delitti perfetti, insomma, siano rimasti privi di firma; e che gli autori in cambio d'una banale impunità abbiano perso la gloria. (p. 11)
*Mi è impossibile amare una donna che non mi ami. Potrei esserle amico, ma niente di più. Ogni donna che non mi ama è un uomo. (p. 12)
*La [[poesia]] fu nell'infanzia una pratica furtiva, mi nascondevo nel cesso, mi sentivo colpevole. Scrivere da allora significò vergogna, infrazione, empietà: un vizio solitario che, come l’altro, aveva per confuso traguardo la morte. (p. 16)
*[[Sirena|Sirene]]: Vissero feroci e stupende. Una laringite le vinse. (p. 16)
*[[Indovinelli dai film|Indovinello]]: Un servo sciocco, infedele, bugiardo, che alla fine ci abbandona, nudi vermi di niente, senza un saluto... Il [[corpo]]. (p. 16)
*Irresponsabile della mia [[nascita]], ho un alibi di ferro: non c'ero. (p. 16)
*Simile a un colombo viaggiatore, il [[poeta]] porta sotto l'ala un messaggio che ignora. (p. 20)
*La [[speranza]]: ricorrente febbre di Malta di cui non sapremo mai guarire del tutto. (p. 20)
*Insufficienza dei trattati d'amore. Ciascun sapiente, senza accorgersene, discetta del solo amore che conosce: il [[amor proprio|proprio]]. (p. 22)
*Chi si leva dal letto perché soffre d'[[insonnia]], non merita quel privilegio. I [[nottambulo|nottambuli]] sono dei disertori. (p. 23)
*Inquilini della terra, non è carino che ci diamo tante arie di proprietari. (p. 23)
*Chissà dove vanno i sogni che sogniamo e dimentichiamo: Atlantidi sommerse e perse che non visiteremo mai più. (p. 23)
*Una trappola in cui i siciliani cadono volentieri: pretendere di capire la [[Sicilia]] prima di capire sé stessi. (p. 23)
*Il creato è un'antologia di figure retoriche. Esso per primo è, insieme, un ''usteron proteron'' e un ossimoro. (p. 23)
*[[Morte|Morire]] è facile, prima o poi ci riescono tutti. (p. 23)
*Le Pasque, i Ferragosti, i Natali... I Natali, le Pasque, i Ferragosti... Così se ne va la nostra vita. (p. 24)
*Gli [[orgasmo|orgasmi]] senili, per rari e difficoltosi che siano, sono di specie migliore che non le rapide effusioni di gioventù. Sismi ondulatorii più che sussultorii, prodighi d'una protratta, quasi femminea, voluttà. (p. 24)
*Chiunque pronunzi la parola "[[imbecillità|imbecille]]" è certissimo di non esserlo. (p. 25)
*Quando sono in compagnia parlo e straparlo a dirotto. Non è che mi piaccia, ma non conosco altro modo per impedire agli altri di parlare. (p. 25)
*[[Autoritratto|Autoritratti]]: Quel pittore non è poi così brutto come si dipinge. (p. 25)
*Colma di troppi ricordi, rimorsi, libri, viste, visioni, ormai la mia [[vita]] è una valigia che non si chiude. Qualcuno mi dà una mano? (p. 26)
*[[Elezione|Elezioni]]: Il sonno è di [[destra e sinistra|destra]], il sogno è di [[destra e sinistra|sinistra]]... Votare per una lucida insonnia. (p. 26)
*Non maledire il [[gradino]] dove inciampi col piede. Non ha altro torto se non d'essere lì. (p. 27)
*Essere non comporta necessariamente l'esistere: [[Problema dell'esistenza di Dio|Dio non esiste]] ma è. (p. 27)
*La [[vita]] non mi ha licenziato; m'ha solo messo in cassa integrazione. (p. 27)
*Le [[Sala d'aspetto|sale d'attesa]] degli ospedali non indicano prudentemente che cosa dobbiamo attenderci. (p. 28)
*Se gli uomini impiegassero per il possibile la metà delle forze che sprecano per l'impossibile... (p. 29)
*Battaglie: La [[ragione]] vince tutte le scaramucce. Vincesse una battaglia ch'è una! (p. 29)
*La poesia, venerando ma sfacciato commercio di sé... (p. 32)
*Un ucciso, sepolto sulla sponda di un fiume, aspetta da secoli di veder passare la spoglia del suo assassino. (p. 32)
*Conversando, sforzatevi di dire di tanto in tanto una [[banalità]]. L'amor proprio di chi vi ascolta ve ne sarà riconoscente. (p. 33)
*Una donna dev'essere molto bella per permettersi la [[verginità]]. (p. 34)
*E dire che io e lui abbiamo un nemico in comune: lui me, io pure. (p. 34)
*Più m'incaponisco a capirle, più vita e [[letteratura]] mi paiono le due facce d'un medesimo abrakadabra. (p. 34)
*Uno dei miei pochi piaceri: dispiacere a chi non mi piace. (p. 35)
*Metamorfosi del [[critico]]: fu un tempo giudice areopagita; quindi patrono; quindi complice e sodale dello scrittore. Oggi, novanta volte su cento, mezzano e giullare del re. (p. 35)
*Non è l'affievolirsi della vista, dell'udito, della memoria, della libido che segna l'avvento della [[senilità|vecchiaia]] e annunzia la prossima fine; ma è, dall'oggi al domani, la caduta della curiosità. (p. 37)
*Controfavola: "Il re è nudo!", gridò il bambino. Non era vero, ma nessuno della folla ebbe cuore di contraddire un bambino cieco.<ref>{{cfr}} la voce ''[[w:I vestiti nuovi dell'imperatore|I vestiti nuovi dell'imperatore]]'' su Wikipedia.</ref> (p. 37)
*È colpa nostra se Dio non esiste. (p. 38)
*Sono gli uomini che hanno dissuaso Dio dall'esistere. (p. 38)
*L'abito non fa il monaco. Il [[clergyman]] meno che mai. (p. 40)
*[...] l'[[amore e odio|odio]] differisce dall'[[amore e odio|amore]] in questo: che, pur pascendosi in ugual misura di finzioni e visioni, non suscita veglie affannose ma un salutare sopore, dove trionfano lietamente i fantasmi della vendetta. (p. 40)
*L'[[amore]]: a guardarlo da fuori un teatro di larve comicoliriche, di batticuori inventati, tutta un'orchestra di trombe e violini, col basso tuba dell'eros che accompagna da lontano. (p. 42)
*I [[sogno|sogni]]: spazzatura della ragione. (p. 42)
*In alternativa al [[suicidio]], che esige qualche virtù manuale e morale di difficile uso, ammutinarsi contro la vita. (p. 42)
*Tiro ogni giorno contro me stesso cento [[calcio di rigore|calci di rigore]]. Grazia o disgrazia, prendo sempre il palo. (p. 42)
*L'essere più spregevole, se lo penso mentre rincasa solo alle tre di notte e si guarda il viso disfatto nello specchio dell'ascensore, come lo sento fratello e socio in miseria, innocenza, desolazione, pietà! (p. 42)
*[[Biografia]]: Nacque, omissis, morì. (p. 43)
*Un [[aforisma]] benfatto sta tutto in otto parole.
==''Calende greche''==
*I [[Vittoria|vincitori]] non sanno quello che perdono. (p. 178)
*La vita: un menabo della morte? (p. 181)
*Vivere: uno spiraglio di luce intrusa, che la morte, come una chiusura lampo, fulmineamente richiude. (p. 181)
==''Cere perse''==
*[[Lettura|Leggere]] non servì soltanto da risorsa conoscitiva, utile a esplorare, dal fondo del mio pozzo buio, il più che potessi del lontanissimo cielo: significò soprattutto mangiare, saziare una mia fame degli altri e delle loro vite veridiche o immaginarie: dunque fu, in qualche modo, una pratica cannibalesca. (''Leggere, vizio punito'', p. 25)
*Forse in questo momento in un'aula d'asilo si stanno rifiutando di imparare le aste i futuri incendiari di biblioteche. (''Leggere, vizio punito'', p. 26)
*[[Refuso|«Refuso»]] recita il Tommaseo «dicesi della stampa andata a male, onde tutte le lettere sono in confuso». In parole spicce il refuso sarebbe un puro incidente tipografico al quale chi scrive è meglio che si rassegni in anticipo, senza conferirgli nessuno stemma di persecuzione o di sgarro metafisico. Qui sta il mio debole, invece. Nel sospettare in ogni insurrezione dell'alfabeto un complotto contro di me, diretto da un innominato in camice da lavoro, un tizio dalle mezze maniche, comunque si chiami, proto o linotipista: in realtà un nebbioso tiranno che ha preso a malvolermi sin dal principio. (''L'inchiostro del diavolo'', pp. 33-34)
*Non erano popolari, i tedeschi, a [[Comiso]], nel '42. Non che facessero o dicessero nulla di troppo sbagliato, da meritare un Vespro (salvo che chiamare Komìso, il paese). Ma il modo come guardavano diritto davanti a sé, la calcolata arroganza del passo quando fendevano i crocchi di scuri, piccoli contadini raccolti attorno alle dodici cannelle della fontana, tutto certificava che non ci amavano e che sentivano di non essere amati. (''Notizie da Cruisetown'', p. 71)
*Un [[libro]] non è soltanto, o non è sempre, un tempio delle idee o un'officina di musica e luce, è anche un luogo oscuro di sfoghi e di rimozioni, dove si combatte un duello senza pietà, con la sola scelta di guarire o morire. (''Ostaggio dello spavento'', p. 95)
==''Diceria dell'untore''==
===[[Incipit]]===
O quando tutte le notti – per pigrizia, per avarizia – ritornavo a sognare lo stesso sogno: una strada color cenere, piatta, che scorre con andamento di fiume fra due muri più alti della statura di un uomo; poi si rompe, strapiomba sul vuoto. Qui sporgendomi da una balconata di tufo, non trapela rumore o barlume, ma mi sorprende un ribrezzo di pozzo, e con esso l'estasi che solo un irrisorio pedaggio rimanga a separarmi... Da che? Non mi stancavo di domandarmelo, senza però che bastasse l'impazienza a svegliarmi; bensì in uno stato di sdoppiata vitalità, sempre più retratto entro le materne mucose delle lenzuola, e non per questo meno slegato ed elastico, cominciavo a calarmi di grotta in grotta, avendo per appiglio nient'altro che viluppi di malerba e schegge, fino al fondo dell'imbuto, dove, fra macerie di latomia, confusamente crescevano alberi (degli alberi non riuscivo a sognare che i nomi, ho imparato solo più tardi a incorporare nei nomi le forme).
===Citazioni===
*Non mancava molto ormai: già erano scomparse l'incredulità e la vergogna dei primi tempi, quando ogni fibra è persuasa ancora d'essere immortale e si rifiuta di disimpararlo (p. 15)
*Bene, il falso o vero nobiluomo Gran Magro era il solo fra i medici della Rocca, all'infuori di quell'altro a cui toccava il turno di guardia, che restasse a dormire ogni notte con noi (della moglie s'era diviso anni prima; una [[siracusa]]na di spaventosa bellezza, sulla cui foto sputava, dicevano, tutte le mattine, prima di lavarsi), (p. 19)
*Oh sì, furono giorni infelici, i più felici della mia vita. (p. 26)
*Andare fra la gente, giù in città, portarsi addosso il cencio del corpo, questa somma insufficiente di lena e di sangue, in mezzo ai sani della strada, atletici, puliti, immortali... (p. 39)
*Qualunque cosa faccia, dovunque vada, un pensiero mi conforta: sono un uomo involontario, dunque sono un uomo innocente. (p. 47)
*Il [[peccato]]: inventato dagli uomini per meritare la pena di vivere, per non essere castigati senza perché. (p. 47)
*Come s'affonda in un legno un chiodo, a piccoli colpi, la morte... (p. 47)
*Solo l'infelicità è degli uomini, la [[disperazione]] è di Dio. (p. 49)
*[[Dio]], gigantesco eufemismo. (p. 49)
*E se fossimo solo il Suo peccato originale, l'infrazione, la mela che non doveva mangiare? (p. 50)
*La morte naturale non esiste: ogni morte è un assassinio. E se non si urla, vuol dire che si acconsente. (p. 50)
==''Dizionario dei personaggi di romanzo''==
===Citazioni===
*[[Alonso Chisciano|Don Chisciotte]]. Uno dei massimi emblemi letterari d'ogni epoca. Templare e romeo dell'ideale, indeciso fra realtà e visione, dissennatezza e senno, lacrime e umore; lirica marionetta che rimette ogni volta a posto i suoi pezzi bastonati e malconci dopo l'ennesima testarda collisione coi giganti a vento e le nuvole... Questo e mille altre cose ancora: metafora di libertà, battista e cristo di ''hispanidad'', ossuto spettatore-attore di un universale teatrino di Maese Pedro; l'unico, insomma, per cui si possa dire, contro [[Francisco Goya|Goya]], che il sonno della ragione genera angeli. (p. 35)
*[[Sancio Panza]]. Santificazione del servo di commedia di spalla buffa ad accolito e apostolo del suo [[Alonso Chisciano|signore]], Sancio fa più che accompagnarne col suo controcanto in prosa le vertiginose sublimità; bensì lui stesso, com'è stato detto, si «chisciottizza» tanto quanto l'altro si «sancifica», generando in sua complice compagnia quell'esemplare ircocervo errante che solo scioglierà la morte. (p. 38)
*[[Bertoldo (personaggio)|Bertoldo]]. Un [[Sancio Panza|Sancio]] nostrano, sprovvisto, però, di quella fonda tristezza campesina, Bertoldo impersona tutta l'antica sapienza e grammatica del vissuto popolare, come se l'eran costruita lungo i secoli, a costo di lividure e guidaleschi, i pazienti analfabeti del Quarto Stato. Esule alla corte dei potenti, sotratto alla sua dieta di rape e di ventosi fagioli, Bertoldo non può che morire. (p. 41)
*[[Lemuel Gulliver|Gulliver]]. L'uomo sulla terra, e la sua fisima pazza di credersi la misura di tutte le cose... il suo risibile smaniare dietro nuvole e ombre di nuvole... Sballottato dalla splendida atrabile del [[Jonathan Swift|Decano irlandese]] a visitare, 150 anni prima di [[Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie|Alice]], un mondo di meraviglie, Lemuel Gulliver esperisce non senza qualche britannico ''understatement'' la sconcertante relatività delle sue membra. Presto però il suo viaggio si fa viaggio all'Inferno, diventa parabola e travestimento di una disperazione senza sorriso. (p. 62)
*[[Don Abbondio]]. Personaggio di tragico umore, povera animula prigioniera nella cruna di un secolo di ferro. O còmpiti, passeggiando, il breviario; o conti berlinghe; o legga di misteriosi Carneadi; o bruci, «stoppino umido», alla vampa d'una grande torcia; sempre Don Abbondio offre l'immagine di una quiete in bilico, d'un idillio timido dei nervi su cui sta per schioccare l'imprevisto colpo di frusta della paura: paziente e martire d'un vangelo del mondo che l'[[Alessandro Manzoni|autore]], mentre lo rifiuta, accompagna con un sorriso serio. Come chi (c'è bisogno di aggiungerlo?), in un angolo buio di sé, almeno una volta, se n'è sentito tentare. (p. 138)
*Gertrude. Gran viso ovale e pallido fra le bende allentate ad arte, la sventurata Gertrude sconta le viltà degli altri, del suo tempo, e sue, secondo una traiettoria prevedibile e ferma. Gl'impulsi del troppo debole sangue, i contegni imposti, le cerimonie della storia, tutto congiura a chiuderla nella trappola del suo delitto. Esempio – che il [[Alessandro Manzoni|Manzoni]] reinventa, e su cui si china con angoscia, stupore e misericordia – della cesura minima che separa, l'una dall'altra, le responsabilità di ciascuno. (p. 142)
*L'[[Innominato]]. Montuoso e solitario, come il suo castello, il brigante innominato. Senza un amico né una donna. Con mani e sogni sporchi di sangue ma, nel cuore, un'«uggia» misteriosa, e insieme un barlume di bene e una nostalgia, come «la rimembranza della luce in un vecchione accecato da bambino» (detto per altri, ma vale per lui). Da qui la sua interminabile notte di passione, la sua doglia impervia e dolorosa, finché, in un'alba di cenere, l'uomo nuovo venga alla luce. Splendida rivitalizzazione d'un usato stereotipo gotico, nel segno di una coscienza religiosa che fra fede e ragione non esita a scegliere entrambe. (p. 145)
*Prestate a Julien Sorel un aiutante di campo come Vautrin e uno scacchiere di battaglia più ricco che non sia la Franca Contea; non gli manchi la prestanza, il gusto del conversare, un guizzo d'ironia come maschera d'una avidità animale («bramò... il potere dell'aquila, che strappa dalle pianure sino al suo nido la capretta bianca ancora dalla sua poppa»), gli si conceda (non guasta) qualche scrupolo di tanto in tanto, a salvaguardia d'un protagonismo dove il lettore si riconosca; abbia (paga una donna ricca, non è magnifico?) un alloggio, una carrozza, qualche vestito di gran sartoria... Cosa manca perché, lanciata la sfida, [[Eugène de Rastignac|Eugenio de Rastignac]] inizi la sua Campagna d'Italia? (p. 159)
*Mesmeriche Ligeie, cavalli a galoppo nella tempesta, specchi abitati da ombre, Morti Rosse e Pesti truccate da re... Ma l'iconografia gotica, più che un'eredità di spaventi scolastici è in [[Edgar Allan Poe|Poe]] il suo stesso cardiogramma, mentre soccombe al mal di mare dell'invisibile. Lui che pretendeva di mettere le briglie al caos, di costruire ua poesia come si costruisce, con regolo e filo a piombo, un casa... E allora si veste da [[Auguste Dupin]], e con l'aiuto dell'ultimo pezzetto di cervello che l'alcool gli ha risparmiato, traccia su una lavagna la grande superstite sezione aurea di una verità di ragione. (p. 175)
*La tracotanza allegra di [[D'Artagnan (personaggio)|D'Artagnan]], la sua povertà, i suoi pennacchi... Quante adolescenze ci si sono impennacchiate allo specchio! Convinte che, il torto e il diritto, basti un colpo di spada a spartirli; e che la via sia una festa e giostra di creste, sproni e chicchirichì. E tuttavia il guascone non è un innocente: il suo liscio coraggio, la sua bravura professionale di ammazzasette, la lealtà melodrammatica ai riti dell'onore e dell'amicizia, non sono senza qualche spirito e controcanto ironico, tragico addirittura: come quando dalla sponda del fiume vede levarsi sotto la luna la mannaia del carnefice sulla gola pallida di Milady. (p. 186)
*«A Novel without a Hero»: il sottotitolo di ''[[La fiera della vanità|Vanity Fair]]'' parrebbe volerci tagliare le gambe. Ma vuol solo dire che qui, nella fiera, non sono in vendita i soliti eroi tutti d'un pezzo, le adamantine o nefande anime romantiche, ma si esibisce la guerra tutta, il cinema inesauribile dei sentimenti, così come pulsa e brulica in uno, due, cento esseri vivi. In Amelia e Becky, per esempio: l'una docile, fedele, abbandonata ai propri moti dell'animo; l'altra spregiudicata, combattiva, sinuosa, una forza della natura nel suo vitalismo da piccola belva. (p. 193)
*«Tutti gli oggetti visibili, amico, sono solo maschere di cartone» ci avvisa [[capitano Achab|Achab]]. E noi chiediamo: chi è Achab, chi è Moby Dick? Un demone e un dio, certo, ma come si scambiano le parti? O non sono forse demoni entrambi, entrambi dii? A meno che non recitino solo l'avventurosa fiaba d'una balena e d'un pescatore di Nantucket, un vendicativo scorridore d'oceani, sul cui capo turbinano le bibliche ossesioni di chi ha vegliato troppo sul [[Libro di Giona]]. Non importa: a noi lettori di quindici o sessant'anni basta solo il picchio sul cassero di quella gamba d'avorio in osso di capodoglio; e il subitaneo sparire e ricomparire, fra due spume bianche, d'una groppa bianca, irta di ramponi spezzati, dannata a non poterne morire. (p. 205)
*Coi «Miserabili» la società, e sia pure secondo scenogrammi di esorbitante teatro, si processa allo specchio, e si vede brutta. [[Jean Valjean|Jean]] disegna così, con le sue spalle di scaricatore e la sua sostanziale malinconia, una parabola-tipo di ingiustizia, sofferenza e redenzione, da Valjean a Madeleine a Fauchelevent a Leblanc. Vittima della macchina civile, ma forse è più giusto dire bullone spanato nell'ingranaggio, egli porta in una Parigi di palazzi e di fogne la sua solitudine di malfattore braccato e martire, a cui alla fine non mancherà una morte edificante per essere santo. (p. 224)
*{{NDR|Su [[Gavroche]], personaggio de [[I Miserabili]]}} Statuetta del monello parigino, cencioso miscuglio di bambino e di adulto, insegna di arroganza festosa e di causticità meloeroica. Di lui è giocoforza ricordare il pittoresco abitacolo in Piazza della Bastiglia, nel ventre dell'elefante; e il suo morire, come se provasse un giocattolo nuovo, e sfiorando con grazia l'enfasi del sublime, davanti alla barricata di Via Chauvrière. (p. 228)
*L'adolescenza amorosa di [[Nataša Rostova|Natascia]], e i baci rubati, le corse in slitta, i giochi con la neve, gli abiti di raso, il caro ''babillage'' con le amiche... Natascia al ballo 1810, come la ricorda, nella sua tenda di ferito, Andrea a Borodino: «col suo collo sottile, il volto felice e spaventato, pronto all'entusiasmo»... (p. 237)
*[[Alice (Alice nel Paese delle Meraviglie)|Alice]] è volta a volta gigantessa e nana, nell'al di là, pozzo o specchio, dove un sonno-sesamo l'ha precipitata. Le presenze adorabili e inverosimili che le tocca riconoscere, come si sfogliano le immagini di un bestiario a colori o le reliquie d'un incantesimo, non servono che a far da platea al suo duello pacifico con l'insensatezza speculare del vocabolario e del mondo. Sicché è senza paura che la vediamo, sotto l'occhio fotografico del reverendo, incamminarsi a prendere in una radura il tè del cappellaio matto. (p. 242)
*[[Rodion Romanovič Raskol'nikov|Raskolnikov]] rivede in sogno la stanza dell'usuraia e vi sente una mosca ronzare. È lui la mosca fra quattro mura, che la tarantola Porfirio, gran poliziotto d'anime, aspetta nella sua tela. Ma il giovane egolatra, erede di Sorel e Rastignac nel teorizzare il napoleonico diritto al delitto, finirà pubblico penitente sulla piazza Sennaja ed ergastolano redento fra i reietti più reietti della terra. (p. 246)
*Svegliarsi una mattina cambiati in un sozzo insetto, e a chi non è successo una volta? [[Gregor Samsa|Gregorio Samsa]], dunque, se ne stupisce meno che non ne soffra. Gli toccherà assuefarsi a convivere con questa infezione nascosta, esiliarsi nella vergogna delle sue inette e striscianti zampine, finché la morte non lo consoli: metafora di uno stato di alienità e solitudine senza speranza, da cui si leva, fra macchie di escrementi e bave, pietosamente un'implorazione. (p. 371)
*La famiglia, la chiesa, la patria: triplice odiosamato Minotauro a guardia del labirinto dove il [[Stephen Dedalus|giovane artista]], guardando il cielo, prova in segreto le sue ali di cera. Né saprà mai cancellarsi appieno dallo spirito, anche quando avrà rifiutato di pregare al capezzale della madre morente, quelle stimmate aquinati e cattoliche, o il ricordo della folla in preghiera ai funerali di Parnell. Per intanto egli cresce fra sozzure ed estasi, nere pozze di vita e ineffabili epifanie, ignaro ancora se il suo destino avrà nome dal martirio di Stephen o dall'evasione di Dedalo. O se l'aspetta in fondo alla via una lapide con su scritto: Stefano Icaro. (p. 393)
*Il 16 giugno 1904 [[Leopold Bloom|Ulisse-Bloom]] esce di casa per affrontare, come ogni giorno, i lestrìgoni e le nausiche della sua vita. È un ebreo, un segnato: che s'è convertito, ed è dunque segnato due volte. Aveva un figlio, e l'ha perduto; ha una moglie, ma ne è tradito. Eppure non è un uomo infelice. Ma, spontaneo o ipocrita, cavalleresco o sordido, porta a spasso per una [[Dublino]] ch'è la stessa città dell'universo, con purgatori, inferni e paradisi sensa numero, il suo tondo famelico occhio, i suoi sensi in allarme, la sua coscienza brulicante e inesausta, la forza cordiale di cangiare la sua meschima giornata in una leggenda tragicomicoeroica. Come vorrebbe, e non sa, ciascuno di noi. (p. 406)
*I personaggi dell'[[Ulisse|Ulysses]], parola di Svevo, camminano «col teschio scoperchiato». Diversamente lui, [[Zeno Cosini]], uomo cosa, uomo di troppo, quanto più sembra frugarsi e svelarsi, tanto più si nasconde dietro malefedi e schermi d'umore, coltivando – in guerra col medico che potrebbe, magari, guarirla – la sua nevrosi come un privato vizio da camera. Eroe rovesciato di un'esistenza d'atti mancati e disguidi, al quale rimane un sogno soltanto, di giudizio e salvezza universale: la terra che galleggi, esplosa e vacante d'uomini, nel silenzio degli spazi purificati. (p. 419)
*{{NDR|Sul [[Commissario Maigret]]}} Un poliziotto che ha famiglia, dopo tanti implacabili celibi. Con la sua pipa, i grandi fazzoletti, le scarpe campagnuole, da veterinario o curato, con cui batte il pavè color ferro di una Parigi di piogge e soli, da un bistrò a una portineria, per scale che stillano confessioni da tribunale, fra mura che nascondono grida e grovigli di vipere quiete. Senza abboccare mai alle esche inique dell'immginazione, alle lusinghe a volte fallibili della ragione: ma lasciandosi impregnare naso e cappotto dagli odori decisivi del delitto. E allora, con tristezza, con dura pietà, lo colpisce. (p. 448)
==''Il malpensante''==
===''Gennaio''===
*''Exercitum in hiberna deduxit'', condusse le truppe nei quartieri d'inverno... Così Cesare termina ciascuno dei commentari gallici. È probabile che aspettasse quei giorni d'ozio e quella luce di neve per dettare le sue gesta a uno scriba. Altrettanto dovrebbe ciascuno di noi, serbando all'azione le rimanenti stagioni. (p. 9)
*Solo negli [[empietà|empi]] sopravvive oggigiorno la passione per il divino. Nessun altro si salverà. (p. 9)
*L'[[immaginazione]] è "la pazza di casa"<ref>Definizione della fantasia data da [[Teresa d'Ávila]].</ref>, m'insegnarono al liceo. La [[realtà]] è peggio, risposi: è la scema del villaggio. (p. 9)
*La [[morte]] è uno sverginamento. Portasse anche a una gravidanza! (p. 10)
*[[Morte|Morire]]. Non fosse che per fregare l'[[insonnia]]. (p. 10)
*[[Nascita|Nascere]] è umano, perseverare è diabolico. (p. 10)
*"Mi spaventa [[possesso|possedere]] chi amo, mi spaventa amare chi possiedo." Così disse Adamo e spartì eros e amore. Ma Eva non era contenta. (p. 10)
*Bisogna che abbiamo un'idea molto primitiva dell'[[eternità]] se facciamo tanto caso del morire a trenta o a cent'anni. (p. 11)
*Il sonno è amore di morte, l'insonnia paura di morte. (p. 11)
*Metà di me non sopporta l'altra e cerca alleati. (p. 12)
*E se Dio avesse inventato la [[morte]] per farsi perdonare la vita? (p. 13)
*L'[[amore]], come ogni buon rigorista, prima di tirare non piglia troppa rincorsa. (p. 13)
*Metri, metronomi, meridiane... L'uomo presume, misurando lo spazio e il tempo, di vincerli, mentre sono essi che misurano lui. (p. 13)
*[[Morte|Morire]] sarà, su per giù, come quando su una vetrina una saracinesca s'abbassa. (p. 14)
*Un'[[idea]] innaffiata dal sangue dei [[martirio|martiri]] non è detto che sia meno stupida di un'altra. (p. 15)
*Dev'esserci un motivo se fu scelto il [[cavolo]] a fingere il sito della generazione. (p. 15)
*Vi sono due razze di [[stupidità|stupidi]]: quelli che credono a tutto e quelli che non credono a niente. Purtroppo io appartengo a entrambe. (p. 16)
*La [[parola]] è una chiave, ma il [[silenzio]] è un grimaldello. (p. 17)
*Fra imbecilli che vogliono [[cambiamento|cambiare]] tutto e mascalzoni che non vogliono cambiare niente, com'è difficile scegliere! (p. 17)
===''Febbraio''===
*I [[pregiudizio|pregiudizi]] han più sugo, talvolta, dei giudizi. (p. 19)
*''[[Hic et nunc|Hic]]'': lo spazio; ''Nunc'': il tempo. Due tappeti volanti, due scale mobili su cui immobile avanzo. E [[Zenone di Elea|Zenone]] non mi aiuta. (p. 19)
*[[Problema dell'esistenza di Dio|Se Dio esiste]], chi è? Se non esiste, chi siamo? (p. 19)
*Le dissi che l'amavo. Incassò la notizia come uno ''chèque''. (p. 19)
*Siamo i ricordi di Dio? Siamo le sue traveggole? (p. 20)
*Lodato sia [[Miguel de Cervantes#Don Chisciotte della Mancia|don Chisciotte]]! Che seppe con tanto anticipo di secoli riconoscere un furibondo gigante sotto la maschera di un innocente mulino. (p. 20)
*Non sono complicato, ma contengo una dozzina di anime semplici insieme. (p. 20)
*So di anime che ai [[ricordo|ricordi]] si consegnano come una fortezza di vigliacchi apre le porte al nemico. (p. 21)
*Non c'è [[scrittore]] che non somigli al serpente dell'Eden. Solo che spesso la mela è marcia. (p. 21)
*I [[ricordo|ricordi]] ci uccidono. Senza memoria, saremmo immortali. (p. 21)
*È un bluff? Non è un bluff? Fra poco muoio e lo vedo. (p. 22)
*[[Scrivere]] è continuare, inseguire al di là della tenebra quel fanalino fuggente che è l'uomo. (p. 22)
*Com'è che, esente da segreti vergognosi, tutta la mia vita mi pare un segreto vergognoso? (p. 23)
*Molte [[donna|donne]] si vestono bene, ma tutte si spogliano male. (p. 24)
*È più facile amare gli altri che [[amor proprio|sé]]. Degli altri si conosce il meglio, l'antologia... (p. 24)
*I [[giovinezza e senilità|giovani]] hanno mangiato i [[giovinezza e senilità|vecchi]]. Quanto a digerirli... (p. 24)
*Per distrarsi dalla morte l'uomo inventò la [[storia]], questo ''happening'' da un soldo. (p. 25)
*In ogni [[buongustaio]] sonnecchia uno sciocco. Svegliatelo se volete che il pranzo passi in fretta. (p. 26)
*Scrivo [[poesia|poesie]] che si capiscono, devo sembrare un cavernicolo. (p. 26)
*Resta dubbio, dopo tanto discorrere, se le donne preferiscano essere prese, comprese o sorprese. (p. 26)
*[[Innamoramento|Innamorarsi]] è un lusso, chi non può permetterselo finge. (p. 27)
*La [[guerra]], una doppia violenza: non solo ci sforza a morire, ma addirittura a uccidere. (p. 27)
*In un mondo d'[[Arrivismo|arrivisti]] buona [[Regole dai libri|regola]] è non partire. (p. 28)
===''Marzo''===
*L'[[ossimoro]] non è una ridondanza ma una contrazione, non uno scialo ma un'economia. (p. 30)
*"Una [[biblioteca]]", dice [[Ralph Waldo Emerson]], "è un harem".<ref>In ''Società e solitudine'', 1870.</ref> E se fosse una polveriera? (p. 30)
*Il [[pacifismo]] è guercio ma il [[bellicismo]] è cieco. (p. 30)
*Molte morti sono suicidii truccati. (p. 30)
*Chissà perché quando mi rado nel bagno, se provo a canticchiare un motivetto moderno, mi taglio. (p. 30)
*Questo luttuoso lusso d'essere [[Sicilia|siciliani]]. (p. 31)
*Essendo stato molto vecchio da giovane, mi sia concesso da vecchio qualche lume di gioventù. (p. 31)
*Irresistibile attrazione che esercita su certi spiriti pii l'[[empietà]]. (p. 31)
*Sarò forse presuntuoso ma il mio [[specchio]] mi calunnia. (p. 32)
*Un [[pene]] innamorato è spesso [[balbuzie|balbuziente]]. (p. 32)
*Il [[Colosseo]], questo teschio di Roma, sotterratelo! (p. 33)
*"La morte è un boscaiolo" declamai una volta, "ma la foresta è immortale." Sì, vallo a raccontare a un albero sradicato. (p. 33)
*Quanto poco mi piace piacere agli altri. Come si permettono, che è questa confidenza? (p. 34)
*Gira, rigira, da [[Talete]] in poi la [[filosofia]] pesta l'acqua nel mortaio. (p. 35)
*Rimuginare il [[male]] senza osare mai compierlo... È così che si formano le vocazioni [[poesia|poetiche]]. (p. 36)
*Insomma, sarà che siamo ottusi e il Suo riserbo ci frastorna, ma, insomma, qualche chiarezza in più, da parte di Dio, sarebbe stata augurabile. (p. 36)
*Costa una fatica del diavolo conservare una [[autostima|buona opinione di sé]]. Chissà come fanno, certuni. (p. 36)
*Senza note a piè di pagina, certe donne non si capiscono. (p. 36)
*Se volete saperne di più su di voi, [[Origliare|origliate]] dietro le porte. (p. 36)
===''Aprile''===
*Eppure un guizzo solo di [[primavera]] basta a rendere allegra l'anima vedova, a mutare in piani di esaltata Arlecchina queste ostinate gramaglie. (p. 39)
*"[[Conoscere se stessi|Conosci te stesso]]," dice il filosofo. Fossi matto! (p. 40)
*Ognuno sogna i [[sogno|sogni]] che si merita. (p. 40)
*[[Dio]] è migliore di quel che sembra, la Creazione non gli rende giustizia. (p. 41)
*Dopo la [[pioggia]] la terra, come una ragazza un cappello di paglia azzurro, s'è messo il cielo sul capo. (p. 41)
*Vi sono [[Suicidio|suicidi]] invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti. (p. 42)
*Quel colpo di pistola ci ha risparmiato, quanto meno, i dolori del vecchio Werther.<ref>Il riferimento è al romanzo ''I dolori del giovane Werther'' di [[Johann Wolfgang von Goethe]]. Werther, alla fine dell'opera, si uccide con un colpo di pistola alla tempia.</ref> (p. 42)
*Non conosco voluttà più pungente del [[lettura|leggere]], non già un libro da cima a fondo, ma, pescando a caso, qui una pagina lì un rigo, ritti in piedi, dinanzi alle cascate prodigiose d'una biblioteca. (p. 43)
*Perché non si deve credere che uno [[specchio]] trattenga le immagini che ha riflesso, se d'una stella estinta ci giunge tuttora la luce? (p. 43)
*Siamo ostaggi di uno che ogni giorno alza il prezzo del riscatto. (p. 44)
*[[Vigilanza|Veglia]] a due, in silenzio, nel buio. Finché uno si decide e mormora all'altro: "Dormi?" (p. 44)
*Finisco sempre con lo sbadigliare quando mi [[Soliloquio|parlo da solo]]. (p. 44)
*Comunque vada la nostra partita con la [[vita]] finirà zero a zero. (p. 45)
*La [[storia]]: impressione di assistere a una partita di calcio truccata, con spettatori ignari che si sbracciano e urlano e si menano... (p. 45)
*[[Morte|Morire]] è un'inciviltà di cui, se potesse, il defunto arrossirebbe. (p. 46)
*Mai saprò decidermi, riguardo all'[[uomo|umanità]], se considerarla, come diceva [[Herman Melville|Melville]], «un'accozzaglia di duplicati» oppure un sempre nuovo caleidoscopio di prodigi inconfrontabili. (p. 46)
*L'[[amore]], nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione. (p. 46)
*La [[senilità|vecchiaia]] comincia il giorno in cui, invece di scrivere a una donna, le telefoniamo. (p. 47)
*Ci vogliono [[Vizio e virtù|virtù]] a iosa per fare un [[Vizio e virtù|vizio]]. (p. 47)
*Ogni uomo si cangia nel viso con gli anni, ma solo l'ultimo dei suoi ritratti, su un cuscino, gli rassomiglia. (p. 47)
*Il [[dubbio]] è una passerella che trema tra l'errore e la verità. (p. 47)
*Un tepore mediocre è la temperatura ideale per sopravvivere. (p. 48)
*La parola ha preceduto la luce e non viceversa: ''[[Fiat lux]]'' e la luce fu. (p. 49)
*Non il sonno ma l'insonnia della [[ragione]] genera [[Mostro|mostri]].<ref>{{Cfr}} [[Francisco Goya]]: «Il sonno della ragione genera mostri.»</ref> (p. 49)
===''Maggio''===
*[[Marcel Proust|Proust]], più che umido, è viscoso. (p. 51)
*Se la [[vita e morte|vita]] è un refuso, la [[vita e morte|morte]] è l<nowiki>'</nowiki>''errata corrige''. (p. 51)
*I miei [[sbaglio|sbagli]] erano calcoli, dunque! (p. 51)
*Le [[stella|stelle]] sono varianti rifiutate della terra. (p. 52)
*La [[verità e bugia|verità]] è plurale, è la [[verità e bugia|menzogna]] che è singola. (p. 52)
*L'unica cosa asciutta: la [[sterilità]]. (p. 52)
*I [[suicidio|suicidi]] sono solo degli impazienti. (p. 52)
*Biblioteche, musei, cineteche... Non amo che camposanti. (p. 53)
*I [[sogno|sogni]]: "lavoro nero", ma non pagato, della ragione. (p. 53)
*Che sostanziale indifferenza, ormai, quando muore qualcuno che conosciamo. Come se riservassimo ogni nostra superstite forza di strazio ai due o tre che ci vivono accanto. (p. 54)
*Il [[traduzione|traduttore]] è l'unico autentico [[lettore]] d'un testo. Non dico i critici, che non hanno voglia né tempo di cimentarsi in un corpo a corpo altrettanto carnale, ma nemmeno l'autore ne sa, su ciò che ha scritto, più di quanto un traduttore innamorato indovini. (p. 55)
*Quando si è zuppi di [[ricordo|ricordi]] e stufi di ricordare, allora si comincia a morire. (p. 57)
*L'unica forma di felicità che conosco è la [[noia]]. (p. 58)
*Dovetti scegliere fra morte e [[stupidità]]. Sopravvissi. (p. 58)
*Straordinari dolcissimi inferni della [[timidezza]]. (p. 60)
*Che odore di disperazione si leva da ogni minimo oggetto d'uso appartenuto ad un morto! (p. 60)
===''Giugno''===
*Un tempo posavo ad apparire migliore di quel che ero. Poi, senza fortuna, ho posato a calunniarmi. Oggi, con fortuna ancora minore, mi sforzo di somigliarmi. (p. 61)
*[[Pagina bianca|Foglio bianco]]: un attimo di terrore mentre sospendo sul tasto dell'Olivetti il mio perplesso polpastrello di Damocle. (p. 62)
*In me più mi rintano più scappo. (p. 63)
*Le [[bandiera|bandiere]]: pannolini per popoli infantili che bagnano il letto. Visto che qualcuno muore ancora credendoci, si dovrebbe farle ruotare ogni giorno, prestare, che so io, il tricolore al Madagascar, la mezzaluna all'Italia. (p. 65)
*Riconosco per mio solo ciò che ho scritto con inchiostro simpatico. (p. 67)
*Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano. (p. 68)
*L'[[universo]]: un acrostico dove cerco di leggere Dio. (p. 68)
*I [[giovinezza|giovani]] credono naturalmente d'essere immortali. Con le dovute cautele, avvertirli che si sbagliano. (p. 70)
*Il miglior [[maestro]] non ha [[maestro e discepolo|discepoli]], insegna soltanto [[ipotesi]]. (p. 70)
*Come ogni [[Bruttezza|brutto]] sono sempre stato oggetto di passioni disinteressate. (p. 71)
*Come invecchiano oggi gli oggetti. Una [[Fiat 508 Balilla|Balilla]] è già come una colonna dorica. (p. 71)
*Si può anche dannare la propria vita, se si ha [[genialità|genio]]. Se si ha solo [[talento]], è da stupidi. (p. 71)
===''Luglio''===
*Tale è la forza dell'[[abitudine]] che ci si abitua perfino a vivere. (p. 75)
*Raramente fu dato un [[bacio]] che non fosse bacio di Giuda. (p. 75)
*I fatti sono cocciuti, la [[morte]] è il più cocciuto dei fatti. (p. 76)
*C'è chi [[alcolismo|beve]] per dimenticare: lui beve per ricordare. (p. 77)
*Quando non è una lanterna magica, la [[memoria]] è un film dell'orrore. (p. 78)
*Pericoloso entrare senza frustino nella gabbia dei [[ricordo|ricordi]]. Mordono. (p. 78)
*Con le [[donna|donne]] accade due volte di non saper cosa dire: all'inizio e alla fine d'un amore. (p. 78)
*[[Mangiare]], abitudine obbligatoria ma stupida. (p. 78)
*Il [[silenzio]] è stato in fondo una inevitabile profilassi. (p. 79)
*Fra [[traduzione|traduttore]] ed autore il rapporto che s'intreccia (insidie, invidie, ripicche, lusinghe) adombra una sfida carnale. (p. 80)
*[[Robert Musil|Musil]]: una piramide che si regge sulla punta. (p. 80)
*Il traduttore è con evidenza l'unico autentico lettore di un testo. Certo più d'ogni [[critico]], forse più dello stesso autore. Poiché d'un testo il critico è solamente il corteggiatore volante, l'autore il padre e marito, mentre il traduttore è l'amante. (p. 81)
*Quante croci, il traduttore, in cambio di qualche estasi vicaria! (p. 81)
*Meno credo in [[Dio]] più ne parlo. (p. 83)
===''Agosto''===
*In un mondo di inerzie [[contraddizione|contraddirsi]] rimane l'unico movimento. (p. 86)
*[[Filippo Tommaso Marinetti|Marinetti]]: più un orologio a cucù che una bomba a orologeria. (p. 86)
*Non ho certezze, la certezza è nemica invidiosa della verità. (p. 86)
*[[Intervista|Interviste]]: saprò mai dare [[domanda e risposta|risposte]] valorose a domande stupide? (p. 87)
*Uno [[Stupidità|sciocco]] che tace è la creatura più adorabile del mondo. (p. 87)
*La mia [[logorrea]]: simile all'annaspare di braccia d'un naufrago che inghiotte acqua. (p. 87)
*Gli [[uomo|uomini]]: forse i vermi solitari della terra. (p. 88)
*I piaceri della [[vanità]] non durano in genere più di un orgasmo maschile. (p. 90)
*[[Invecchiamento|Invecchiare]], sentire il corpo da complice farsi nemico: un servo che ruba alla spesa, che si finge o è sordomuto. (p. 90)
*Signore, abbi pietà dei [[suicidio|suicidi]], risparmia loro l'immortalità. (p. 91)
*"[[Buco nero]]", che metafora giusta per chi volle essere stella e non è più che un rimasuglio di luce, incapace di sortire e di propagarsi, sigillata per sempre a consumarsi di sé! (p. 91)
*Due [[felicità e infelicità|infelicità]], sommate, possono fare una [[felicità e infelicità|felicità]]. (p. 92)
*Vivo dentro di me come un ospite. (p. 92)
*Il [[passato]] come fata morgana. Trasformare i ricordi in miraggi, favole, sogni di favole. (p. 92)
*"Se esistesse si saprebbe in giro," disse il filosofo,<ref>Citazione ripresa nel libro ''Argo il cieco'', pronunciata dal filosofo Pietro Iaccarino.</ref> parlando di non so chi... {{NDR|Dio}} (p. 92)
*[[Sociologia|Sociologo]] è colui che va alla partita di calcio per guardare gli spettatori. (p. 93)
*Gli [[Assenza|assenti]] hanno una volta torto ma novantanove volte ragione. (p. 93)
*[[Morte di Dio|Dio è morto]] creandoci, noi siamo un'opera postuma. (p. 93)
*Chi abusa del proprio [[ingegno]] non merita misericordia. (p. 94)
*Credo che in due occasioni di compleanno ci si senta improvvisamente decrepiti: a [[diciannovenne|diciannove anni]] e a [[cinquantenne|cinquanta]]. (p. 94)
===''Settembre''===
*L'[[assoluto]]: ecco un concetto che assolutamente mi sfugge. (p. 95)
*[[Morte di Dio|Dio non è morto]], come dicono. Dio ci è stato amputato. (p. 95)
*Curioso che ogni nostro coetaneo ci sembri, quando lo incontriamo, molto più vecchio di noi. (p. 95)
*Ci vuole una certa dose di bestialità per essere un grande [[attore]]. (p. 95)
*Uno dei trucchi dell'[[assurdo]] è di vestirsi da [[verosimile]]... Non c'è ora della nostra giornata in cui non ci sfilino davanti siffatte maschere di carnevale. (p. 96)
*Ricambio più facilmente il male col [[bene]], anziché il bene col bene. Tanto mi ripugna rendere colpo per colpo. (p. 96)
*Chi scrive per il suo tempo, disperi di sopravvivergli. (p. 96)
*Un grande [[scrittore]] è di solito meno intelligente di molti scrittori minori. (p. 96)
*Quanti [[assassino|assassini]] sarebbero rimasti cittadini dabbene se non avessero avuto una domenica libera. (p. 96)
*Una [[passione]] è il totale di due malintesi. (p. 97)
*Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto. (p. 97)
*Non vedo perché sia legittimo amare insieme [[Domenico Cimarosa|Cimarosa]], [[Johann Sebastian Bach|Bach]] e [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|Stravinskij]] e sia da fedifraghi amare a un tempo Carolina, Claudia e Maria. (p. 97)
*Vivere al di sopra dei propri mezzi, lo fanno in tanti. Morire, nessuno. (p. 97)
*Spesso in [[amicizia|amico]] cerchiamo niente più che un orecchio. (p. 98)
*La [[calunnia]] disinteressata è, in chi la propala, indizio certo di virtù letteraria. (p. 98)
*Una [[carezza]] non lascia su un viso più impronte che una musica nell'aria. (p. 99)
*Fiduciose [[formica|formiche]]! Che vanno e vengono, e trascinano pesi enormi, e scavano tane profonde. Senza vedere la mia scarpa che incombe. (p. 99)
*Pochi si rendono conto che la loro [[morte]] coinciderà con la fine dell'universo. (p. 99)
*Qualunque cosa si dica, la [[vita e morte|vita]] è più antica e più forte della [[vita e morte|morte]]: nulla è morto che non fosse prima nato. (p. 99)
*Dio violentò l'Eternità: nacque un frutto della colpa e fu il [[Tempo]]. (p. 103)
*È per noia che l'Infinito ha inventato limiti e spazi. Per noia li distruggerà. (p. 103)
*Nessuna ingratitudine è pari a quella di ciascuna [[generazione]] nei riguardi della precedente. (p. 103)
*Quanto male è nato dal pregiudizio che il [[biasimo]] sia intelligente e l'[[elogio]] stupido. (p. 104)
*Strano che un [[presunzione|presuntuoso]] possa essere anche un invidioso. (p. 104)
*Una [[verità]] è pericolosa quando non somiglia a un errore. (p. 104)
*La [[speranza]] è una specie di scarlattina infantile che ci portiamo dietro tutta la vita. (p. 104)
*Questo atroce privilegio di vedere in ogni vivente un morto in incubazione... (p. 105)
*Capita a volte di sentirsi per un minuto [[felicità|felici]]. Non fatevi cogliere dal panico: è questione di un attimo e passa. (p. 105)
*Ci sono due cose che, per farle, esigono buona salute: l'amore e la rivoluzione. (p. 105)
*Il libro per l'isola? Un [[dizionario|vocabolario]]. (p. 106)
===''Ottobre''===
*[[Autunno]], stagione sleale. (p. 109)
*Si firmerebbero poche dichiarazioni di [[guerra]] se chi le dichiara dovesse per legge firmarle col proprio sangue. (p. 109)
*Per fortuna gli [[eroismo|eroi]] muoiono di morte violenta. (p. 109)
*Che ci vuole a scrivere un [[libro]]? [[Lettura|Leggerlo]] è la fatica. (p. 110)
*La [[felicità]] esiste, ne ho sentito parlare. (p. 111)
*[[Verginità|Vergini]] da espugnare come un bunker, rocciose roccaforti del sesso. (p. 112)
*Certi [[poeta|poeti]] odierni fanno pensare a ragni ubriacati con LSD. (p. 113)
*Diffidate degli [[ottimismo|ottimisti]], sono la ''claque'' di Dio. (p. 114)
*L'[[amore]]: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno. (p. 115)
*Ricordo male le donne belle: un viso che abbaglia impedisce l'osservazione tranquilla. (p. 115)
*Un bel trucco per sedurre il [[lettore]] consiste nel dargli quel senso di superiorità che deriva dal saperne più dei personaggi che si vede agire davanti. Come quando sullo schermo un uomo avanza e noi vediamo il sicario che lo aspetta dietro l'angolo. Superbi di dominarne la sorte dalla nostra oscura poltrona, ma ignari che il regista ci sta scaltramente manovrando a sua volta. (p. 118)
*Vivere in incognito, come Dio. (p. 119)
*Dicono che l'uomo di Neanderthal morì perché non sapeva parlare. Noi periremo per non aver saputo tacere. (p. 119)
*La [[prosodia]] come architettura salvifica e simbolica dell'universo. (p. 119)
===''Novembre''===
*Il [[poeta]]: dulcamara, sciamano, fanciullino? (p. 121)
*Io: un paesaggio che m'è venuto a noia. (p. 122)
*Si asciugano presto le lacrime per una pena che non ci riguarda (p. 122)
*[[Sconfitta|Perdere]] è un dovere civico, la residua dignità di chi vive. (p. 125)
*Di [[sonnambulismo|sonnambuli]] e sonnambule sono piene le carte. Non ne ho mai conosciuti. Sarebbe bello se si trattasse di un male inventato, delle strologherie di un poeta. (p. 126)
*Come si fa ad [[amor proprio|amarsi]] vivendo con se stessi 24 ore su 24? (p. 127)
*''Dubbio''. Se l'uomo sia una macchina fatta per [[vita e morte|vivere]] ovvero per [[vita e morte|morire]]. (p. 128)
===''Dicembre''===
*Una stroncatura è la base più solida di un'amicizia. (p. 132)
*L'amore e l'amicizia, quanto se n'è parlato. Sull'[[ammirazione]] si è reticenti, deve esserci un motivo. (p. 133)
*In [[provincia]] conosco ammirazioni intransigenti e irriflessive quanto un amore. (p. 133)
*L'[[ammirazione]] si cristallizza con l'amore. (p. 133)
*Com'è facile oggi essere intelligenti, che scialo d'[[intelligenza]] si fa! E com'è poco rispettabile, ormai, l'intelligenza, com'è noiosa! (p. 134)
*L'[[ironia]] di Dio. Solo un Dio ironico saprei pregare. (p. 135)
*Tutti al mondo sono [[poeta|poeti]], perfino i poeti. (p. 135)
*Detesto le [[utopia|utopie]]: non chi le consuma ma chi le spaccia. (p. 136)
*La [[fama]] è la gloria venduta a saldo, con gli [[sconto|sconti]] di fine stagione. (p. 138)
*A frenarmi dall'ammazzare qualcuno sarebbe, prima d'ogni remora morale, l'inettitudine. Quanto a me, volessi anche ammazzarmi, mi servirebbe un liberto. (p. 138)
*[[Grido]], è vero, ma a fior di labbro. (p. 139)
*Insomma: vivere per dimenticare o vivere per ricordare? (p. 140)
==''L'uomo invaso''==
===''L'ingegnere di Babele''===
====Citazioni====
*"Dimmi, quali libri pensi che [[Daniel_Defoe#Robinson_Crusoe|Crusoe]] porterà sulla spiaggia dell’isola la prossima volta? O piuttosto, poiché i suoi bagagli saranno presumibilmente tascabili, quale unico libro?" Stavo per aprir bocca, mi fermò con la mano: "La ''[[Bibbia]]'', il ''[[Mahābhārata]]'', il ''[[Karl_Marx#Il_Capitale|Capitale]]'' spiegato al popolo? Mai più, bensì la più aggiornata edizione d’un ''Dizionario di citazioni: Dispar et unum'', ''La Mela d'Eva'', ''L'abbecedario supremo'', o come diavolo si chiamerà..." (p. 71)
==''La luce e il lutto''==
*Vi è una [[Sicilia]] «babba», cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia «sperta», cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode. Vi è una Sicilia pigra, una frenetica; una che si estenua nell'angoscia della roba, una che recita la vita come un copione di carnevale; una, infine, che si sporge da un crinale di vento in un accesso di abbagliato delirio... (da ''L'isola plurale'', p. 18<ref>1997, p. 14.</ref>)
*Tante Sicilie, perché? Perché la Sicilia ha avuto la sorte di ritrovarsi a far da cerniera nei secoli fra la grande cultura occidentale e le tentazioni del deserto e del sole, tra la ragione e la magia, le temperie del sentimento e le canicole della passione. Soffre, la Sicilia, di un eccesso d'identità, né so se sia un bene o sia un male. Certo per chi ci è nato dura poco l'allegria di sentirsi seduto sull'ombelico del mondo, subentra presto la sofferenza di non sapere districare fra mille curve e intrecci di sangue il filo del proprio destino. (da ''L'isola plurale'', p. 18<ref>1997, pp. 14-15.</ref>)
*Capire la Sicilia significa dunque per un siciliano capire se stesso, assolversi o condannarsi. Ma significa, insieme, definire il dissidio fondamentale che ci travaglia, l'oscillazione fra claustrofobia e claustrofilia, fra odio e amor di clausura, secondo che ci tenti l'espatrio o ci lusinghi l'intimità di una tana, la seduzione di vivere la vita con un vizio solitario. L'insularità, voglio dire, non è una segregazione solo geografica, ma se ne porta dietro altre: della provincia, della famiglia, della stanza, del proprio cuore. Da qui il nostro orgoglio, la diffidenza, il pudore; e il senso di essere diversi. (da ''L'isola plurale'', pp. 18-19<ref name=quindici>1997, p. 15.</ref>)
*Ogni siciliano è, difatti, una irripetibile ambiguità psicologica e morale. Così come l'isola tutta è una mischia di [[lutto]] e di luce. Dove è più nero il lutto, ivi è più flagrante la luce, e fa sembrare incredibile, inaccettabile la morte. Altrove la morte può forse giustificarsi come l'esito naturale d'ogni processo biologico; qui appare come uno scandalo, un'invidia degli dei.<br>Da questa soperchieria del morire prende corpo il pessimismo isolano, e con esso il fasto funebre dei riti e delle parole; da qui nascono perfino i sapori cupi di tossico che lascia in bocca l'amore. Si tratta di un pessimismo della ragione, al quale quasi sempre s'accompagna un pessimismo della volontà. [...]<br>Il risultato di tutto questo, quando dall'isola non si riesca o non si voglia fuggire, è un'enfatica solitudine. Si ha un bel dire – io per primo lo dico – che la Sicilia si avvia a diventare Italia (se non è più vero, come qualche savio sostiene, il contrario). Per ora l'isola continua ad arricciarsi sul mare come un'istrice, coi suoi vini truci, le confetture soavi, i gelsomini d'Arabia, i coltelli, le lupare. Inventandosi i giorni come momenti di perpetuo teatro, farsa, tragedia o Grand-Guignol. Ogni occasione è buona, dal comizio alla partita di calcio, dalla guerra di santi alla briscola in un caffè. (da ''L'isola plurale'', p. 19<ref>1997, pp. 15-16.</ref>)
*Fino a quella variante perversa della liturgia scenica che è la mafia, la quale, fra le sue mille maschere, possiede anche questa: di alleanza simbolica e fraternità rituale, nutrita di tenebra e nello stesso tempo inetta a sopravvivere senza le luci del palcoscenico. [...] Non è tutto, vi sono altre Sicilie, non finirò di contarle. (da ''L'isola plurale'', pp. 19-20<ref>1997, p. 16.</ref>)
*Viaggiare, voglio dire, s'apparenta alle due più esclusive ed esaltanti esperienze dell'uomo: amare e creare. Saper viaggiare è cosa creativa quanto una seduzione d'amore, una bella pittura, una frase musicale assoluta. Ove poi il luogo da visitare sia l'isola che dico io, ombrosa e lucente, gremita di vita e di morte, crogiolo di razze e crocevia di secoli, l'impresa risulterà più che mai portatrice di turbamento e di rischio: se ogni viaggio significa una scommessa di conoscenza e felicità, il viaggio in [[Sicilia]] è un esame senza confronto, è l'Esame. (da ''[[Roger Peyrefitte|Peyrefitte]] e Sicilia o del viaggiare all'antica'', 1997, p. 56)
*Bisogna essere intelligenti per venire a [[Ragusa Ibla|Ibla]]. E convengo ch'è una discriminazione maleducata, non so quanto abbia da guadagnarne il turismo locale. Fatto sta che ci vuole una certa qualità d'anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia; ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all'ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita con due voci, insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno d'una dama antica. (da ''Ibla'', 1997, p. 60)
*«Horloge, dieu sinistre, effrayant, impassible<ref>''Orologio, dio sinistro, spaventoso, impassibile.''</ref>»... Ma quando mai, l[[Orologio astronomico di Messina|'orologio del Duomo di Messina]] è un marchingegno per caroselli e parate da palcoscenico, a [[Charles Baudelaire|Baudelaire]] non avrebbe messo paura. Tanto argutamente sembra volere addomesticare le scansioni truci del tempo attraverso una sfilata di amabili golem, i quali son sempre lì lì per eludere l'ingranaggio delle coincidenze meccaniche e sbrigliarsi in tarantella. [...]<br>Il visitatore che già sul traghetto abbia prestato udienza alle spiritosaggini delle Sirene e si sia doverosamente scosso dai panni l'attaccaticcio delle brume cisalpine, non abbocca alla lusinga neogotica dell'apparato, ma rimane, col naso in aria e gli occhi buoni buoni, a godersi la passerella, un'ora dopo l'altra, come davanti a un giocattolo imbandito, di quelli che il centauro faceva trovare a Ercole bambino nella calza della Befana. (da ''Messina'', 1997, pp. 62-63)
*Andate a [[Noto (Italia)|Noto]], datemi retta. Vi arriverete in mezz'ora da [[Siracusa]], con gli occhi ormai sazi di viste e visioni, ma vi baserà oltrepassare l'arco della borbonica Porta Ferdinandea, e già dovrete stropicciarveli ancora dinanzi al più glorioso trofeo di pietre che sia possibile immaginare. [...] tutto, in verità, qui commuove e sorprende: entrate in una chiesa e vi scoprite un Laurana; imboccate a caso una via ed ecco sul capo vi sporgono balconi in ferro battuto, gonfi come seni, nelle cui mensole si arriccia e brulica un popolo di grifi, meduse, ghigni ridenti, chimere. Ne viene all'animo una letizia, la stessa che si prova a godersi da un palco reale un visibilio di artifizi e di luminarie. Solo che qui lo spettacolo non cessa mai [...]. (da ''Noto'', 1997, pp. 70-71)
*[...] per quel che ne so io dalla mia infanzia, la [[U]] è vocale dannata, sacra a Belzebù e alla sua tribù. Guai a pronunziarla troppe volte di seguito, le parole che la contengono sono indiziate di morbo e micidiali quanto mai. Basta che la lingua s'impigli fra i denti, basta che scocchi un corto circuito di sillabe, l'accavallarsi di due fiati contigui, ed ecco che, senza intenzione, potremmo lasciarci scappare dalle labbra uno dei centomila nomi del Maledetto e, come niente, vedercelo comparire ai piedi del letto. (da ''L'orma del diavolo'', p. 81)
*[...] non si vuol dire che un semplice [[Dagherrotipia|dagherrotipo]] valga a surrogare o a correggere o ad usurpare il giudizio storico: sappiamo tutti che una faccia, per quanto s'inzuppi del quotidiano che la circonda, non saprà mai esprimere che se stessa, vale a dire un granello di vita pietrificata. E tuttavia resta vero ch'essa, quel granello di vita, lo esprime nella sua integrità originaria, coi connotati irripetibili del vissuto: un ''hic et nunc'' di cui nessun archeologo del moderno dovrebbe dimenticarsi.<br>Siamo qui, se non sbaglio, nel cuore di quello che volentieri chiamerei l'eroico paradosso della [[fotografia]]. Poiché essa è di tal plurima e misteriosa natura da costringere gli estremi più risoluti a toccarsi. Rappresenta un certificato di morte ma, nello stesso tempo, una promessa di resurrezione; è un documento impassibile, ma, nello stesso tempo, una fontana di lacrime esistenziali. Più ancora: obbedisce al tempo e lo fulmina; sanziona una perdita e vi sostituisce un simulacro immortale{{sic|...}} (da ''Il clic impuro'', 1997, pp. 111-112)
==''Le menzogne della notte''==
*Se è vero quel che un filosofo dice, che viaggiare significa aggiungere vita alla vita, mia madre e i miei zii di vita se ne crebbero tanta. (p. 632)
*Non esitai a ubbidire, peraltro. Come tuttora non esito, persuaso che qualunque insuccesso è utile ad innaffiare il successo; e che nutre la nostra Causa forse più il morire che il vivere. Del resto, [[previdenza]] e follia in me han fatto sempre tutt'uno, né ho mai rinunziato all'impossibile con la debole scusa che era, appunto, impossibile. (p. 662)
*Poiché in due modi opposti vi ho usato: ora dirigendo vigile i vostri fili, ora sedendomi quietamente a godermi le vostre sceniche esibizioni; ora avversario, ora connivente; senza mai mostrare quello che ero veramente: il puparo di tutti voi [...]. Ma sempre furioso nell'intimo,di udirvi mescere, sul davanzale del buio, le domande grandi: Dio, il male, la morte, con le piccine, di spicciola umanità; il re, la Costituzione, la felicità, la salvezza, il decoro. (p. 674)
==''Museo d'ombre''==
===Citazioni===
*Con mani odorose di lino e colla di pesce dipingeva tutto il giorno sugli intonaci delle case patrizie feste galanti e tempietti, laghi di naiadi e cirri di nuvole in cielo. Che meraviglia se a notte, stringendosi nel sonno alla moglie (Tresa, Turidda, Milina…), avvertisse in confuso al suo fianco, sotto la coltre, un tranquillo respiro di dea? (p. 33)
*Reali di Francia, chi vi può scordare? All'aperto, sulle spallette dei carri, Mastro Peppino Samperi governava la vostra sorte, lavorando di spolvero e pennello sotto i nostri occhi abbagliati. Con due assi messe in croce ci foggiammo una durlindana; in sonno colpimmo al cuore mille orche e mille dragoni, liberammo Angeliche dai lunghi capelli, patimmo la frode di Gano, morimmo circondati a Roncisvalle. Al risveglio, dietro l'uscio, l'Ippogrifo non c'era più. (p. 41)
*Giochi di m'ama non m'ama, occhi contrabbandieri in agguato dietro uno spiraglio d'imposta, biglietti da crepacuore, avvolti in un ciottolo e scagliati per errore funesto in grembo a una madre dal fiato di drago... Infine, poiché l'unica scelta rimasta è fra la morte e la fuga, una scala s'appoggia al balcone, la carrozza di Turi Tabbaccu ingoia la coppia e con ruote felpate s'invola verso l'irreparabile. Ne seguiranno, domani all'alba, parapiglia e minacce e anatemi da mettere i brividi; e fra meno di otto giorni, fra lacrime e risa, un'urlata assoluzione, e un abbraccio di tutti con tutti, e un banchetto che pare la fine del mondo... (p. 88)
===Citazioni su ''Museo d'ombre''===
*Quel libro che ho intitolato ''Museo d'ombre'' che cerca di recuperare dall'abisso della memoria perduta atteggiamenti, gesti, visi, mestieri scomparsi della nostra recente storia, potrebbe essere considerato una sorta di galleria di mimi, di bozzetti lanziani. Vero è che Francesco Lanza è riusciuto a ritagliarsi all'interno della letteratura siciliana un suo piccolo spazio, da petit-maître come dicono i francesi, ed è riuscito altresì a costruirsi come una specie di cellula gnomico-narrativa con venature di comico. All'interno di questa cellula si muove con una maestria e con un'agevolezza straordinarie. È veramente un peccato che in Italia, dove spesso si resuscitano libri che forse meriterebbero di restare cadaveri, non si sia pensato di rileggerlo, come merita di essere letto, come un piccolo classico.<ref name=Bufal>Da ''Un vertice letterario'' di Aldo Scimè, per Rai Teche; video disponibile in ''[http://www.regionesicilia.rai.it/dl/sicilia/video/ContentItem-d8fc6354-0b15-403a-afc8-7e6890a309ad.html Un vertice letterario]'', ''Regionesicilia.rai.it'', 1983.</ref> (Gesualdo Bufalino)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''La panchina''===
''Catania, una giornata d'inverno.''<br>
''Sulla scena appare il viale cosiddetto «dei grandi», sparso di busti illustri, scheggiati dalle sassate, e di panchine deserte, salvo una a sinistra, su cui siede un vecchio di settant'anni.''<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>
===''Qui pro quo''===
L'idea che il corso della storia, come credeva [[Blaise Pascal|Pascal]], possa dipendere dalle proporzioni d'un naso fa di solito storcere il naso agli storici.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
==Citazioni su Gesualdo Bufalino==
*Anarchico e irregolare. Affabulatore incontenibile e laconico melanconico. Erudito e sbrigativo. Razionale ed esoterico. Un unicum tanto contraddittorio quanto irripetibile che si è potuto conservare grazie all'isolamento. Come alcune tribù amazzoniche o africane, o i maori australiani, Gesualdo Bufalino, autorecluso nell'assolata [[Comiso]], ha scansato le contaminazione della modernità e l'effimero delle mode. Le sue orecchie, come quelle di [[Ulisse]], sono rimaste sorde alle lusinghe delle avanguardie e delle retroguardie, dell' impegno e del disimpegno. Non a caso ha coniato il termine "isolitudine", cioè la solitudine doppia nell'Isola. Un siciliano schivo, felicemente errante nella giungla della letteratura, dove si è potuto ingozzare a sazietà delle bacche di quegli alberi rigogliosi inseminati dai Verga e dai Pirandello. Poi, da [[Baudelaire]], [[Proust]], [[Thomas Mann|Mann]], [[James Joyce|Joyce]], [[Joseph Conrad|Conrad]]. E prima di loro dai classici greci e latini. Lo scrittore comisano si può considerare il frutto migliore di quella cultura di provincia sostanziata da una schiera di professori – «intellettuali della [[Magna Grecia]]» di tenace concetto e sottile ragionamento – destinata a non mettere mai fuori la testa dalla riserva paesana. Lui stesso ha raggiunto la notorietà a 61 anni. ([[Tano Gullo]])
*Quanto poi a infastidirsi, l'unico che ne avrebbe un buon motivo è lo stesso Bufalino, se la contemplazione simultanea di tutti i suoi romanzi, racconti, saggi, elzeviri e poesie rende ancora più lampante la discrepanza fra le pretese di portentosità della sua scrittura e la timorata, inoffensiva ovvietà della sua immaginazione e del suo pensiero. Alla luce di quanto l'ha seguita, anche la ''Diceria dell'untore'' si rivela sempre più nitidamente per quello che è, un trucco, una sorta di montaggio fotografico: Serenus Zeitblom travestito da Adrian Leverkuhn, un professore di liceo alla Francesco Chiesa (o, volendo largheggiare, alla Panzini) che si atteggia a grande decadente e fa, per impressionarci, ferocissime smorfie d'agonia. ([[Giovanni Raboni]])
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Gesualdo Bufalino, ''Argo il cieco'', Bompiani, 1994. ISBN 8845222829
*Gesualdo Bufalino, ''[https://books.google.it/books?id=pdCgDQAAQBAJ Bluff di parole]'', Giunti, 2013 (1994). ISBN 8858761669
*Gesualdo Bufalino, ''Calende greche: {{small|ricordi d'una vita immaginaria}}'', Bompiani, 1992.
*Gesualdo Bufalino, ''Cere perse'', Sellerio, Palermo, 1985.
*Gesualdo Bufalino, ''Diceria dell'untore'', Sellerio, Palermo, 1982.
*Gesualdo Bufalino, ''Dizionario dei personaggi di romanzo'', Oscar Mondadori, Milano, 1989. ISBN 88-04-31997-6
*Gesualdo Bufalino, ''Il malpensante. Lunario dell'anno che fu'', Bompiani, Milano, 1987. ISBN 884520118X
*Gesualdo Bufalino, ''L'uomo invaso'', Bompiani, Milano, 1995, ISBN 88-452-2616-6
*Gesualdo Bufalino, ''La luce e il lutto'', Sellerio, Palermo, 1988.
*Gesualdo Bufalino, ''La luce e il lutto'', Sellerio, Palermo, 1997. ISBN 88-359-4202-0
*Gesualdo Bufalino, ''Le menzogne della notte'' in ''Opere: 1981-1988'', a cura di Maria Corti e Francesca Caputo, Bompiani, 2006, pp. 577-679. ISBN 8845257827
*Gesualdo Bufalino, ''Museo d'ombre'', Sellerio, Palermo, 1982.
*Gesualdo Bufalino, ''Opere 1981-1988'', Bompiani, 2001. ISBN 88-452-4767-8
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Diceria dell'untore||(1981)}}
{{Pedia|Le menzogne della notte||(1988)}}
{{DEFAULTSORT:Bufalino, Gesualdo}}
[[Categoria:Aforisti italiani]]
[[Categoria:Insegnanti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Codas
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/* Cere perse */
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[[Immagine:Gesualdo Bufalino1.jpg|thumb|Gesualdo Bufalino]]
{{indicedx}}
'''Gesualdo Bufalino''' (1920 – 1996), scrittore e aforista italiano.
==Citazioni di Gesualdo Bufalino==
*{{NDR|Su [[Lillo Gullo]]}} Caro Gullo, è una lieta sorpresa saperLa poeta. E di umorosa bravura, con una propria e ben intonata voce (al di là dei fugaci e veniali imprestiti) fra passione e disincanto. Mi sono piaciute "La scalea della Matrice", "Lo svegliatore monastico", "Sette profumi", ecc. ma tutta la raccoltina è percorsa da un brio che merita un incoraggiamento e un augurio. Con un cordiale saluto, Gesualdo Bufalino. Comiso, dicembre 1995<ref>Citato in Lillo Gullo, ''Cerimonie della calura'', Prefazione di Salvatore Silvano Nigro, Nicolodi, Rovereto (TN), 2007, p. 7. ISBN 978-88-8447-300-4</ref>
*{{NDR|Su [[Piero Guccione]]}} Chissà quale raziocinio o istinto, dottrina o presagio spinge un pittore a ritagliarsi questa o quella porzione nella totalità del visibile, per farne il proprio idolo iconico e quasi l'interprete privilegiato nel suo rapporto con l'infelicità della storia. Gli è sufficiente, talvolta, un elemento anche minimo – un manichino, una bottiglia, un muro – ed ecco, in virtù d'un miracolo che non finisce di meravigliarci, vivere in quella presenza, e splendere, il corpo intero dell'universo. Così per Piero Guccione l'albero: la vita, la morte e la passione dell'albero, sotto la specie doppia e contemporanea di creatura vegetale, inscritta all'anagrafe della nomenclatura botanica, e di [[carrubo]]-Cristo, emblema e testimonio incarnato del mondo offeso. [...] In Guccione, la pena è moltiplicata: a dargli patimento non è il semplice spettacolo di un'aiola ''en souffrance'', ma quello, più crudo, della terra in pericolo, spogliata, saharizzata, ridotta da verde selva a deserto di dune gialle.<ref>Da ''Piero Guccione. Alberi'', citato in ''Saldi d'autunno'', Bompiani, Milano, 1990, p. 191. ISBN 88-452-1538-5</ref>
*[[Comiso]] è un paese nell'estremo lembo della Sicilia orientale, cresciuto secolo dopo secolo ai piedi degli Iblei, nel punto in cui il monte perde vigore e s'arrende ai vigneti e ai seminati della pianura. Le case – nane, tozze, ma le rallegra agli stipiti un'improvvisa pergola di gelsomino – in parte salgono verso i primi carrubi della costa; in parte si sporgono sul greto dell'Ippari, ridotto ormai da ''pozzari'' e ladri d'acqua a una ruga sottile e secca; in parte fanno ressa e cicaleccio intorno a un'antica fontana. Qui la gente è (ma bisogna forse già dire ''era'') d'indole operosa, di sangue tiepido e savio, non senza qualche goccia di calcolo, di avarizia: disposta perciò a far festa piena, indigestioni comprese, non più di due volte l'anno, in occasione delle solennità rivali dell'Annunziata e dell'Addolorata, e anche allora solo per non sfigurare, nella propria ironia e misura ionica, al paragone con le baldanze della vicina [[Vittoria (Italia)|Vittoria]].<ref>Dall'introduzione a Gioacchino Iacono, Francesco Meli, ''Comiso ieri. Immagini di vita signorile e rurale'', Sellerio, Palermo, 1978, p 3.</ref>
*Conviene, a chi [[Nascita|nasce]], molta oculatezza nella scelta del luogo, dell'anno, dei genitori.<ref name=pens>Da ''Pensieri a perdere''.</ref><ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013, n. 4081. ISBN 9788858654644</ref>
*{{NDR|Su [[Leonardo Sciascia]]}} È come se avessi subito un'amputazione e mi svegliassi senza una gamba, senza un braccio, oggi perdo non solo un amico, ma anche un padre, un fratello, un figlio. In tanti anni di amicizia questa è la prima scortesia che mi fa, morire.<ref>Citato in Attilio Bolzoni, ''L'addio a Sciascia'', ''la Repubblica'', 23 novembre 1989.</ref>
*{{NDR|Su [[Fabrizio Clerici]]}} Ecco: davanti a quel brulicante, proteiforme poema che è l'opera di Clerici, gremito di teste-uovo, scatole di sardine simili a bare, cavoli imparruccati come Nobili di Spagna, violoncelli dalle viscere umane, spille da balia e mollette da bucato promosse a fossili, a dolmen... davanti alle tante razze d'uccelli, dei quali nessuno sa dire se siano corpi o larve, uomini o dèi... in presenza, soprattutto, del Minotauro che al centro d'un fatiscente areopago recrimina muggendo la sua sorte d'uomo a metà... ecco, il primo nome che viene alle labbra è Ovidio: un nome , se non erroneo, evasivo. Poiché il poeta latino, nell'esibire le ''mirabilia'' del camgiamento, indulgeva volentieri a un'artefatta sorpresa, subito soccorsa, del resto, e rassicurata dal morbido "ron ron" dell'esametro; mentre in Clerici ogni squilibrio, ghiribizzo, spaesamento si tinge a tal punto dei più intriganti allarmi morali da risultarne alla fine un risultato iniziatico, non solo attraverso le biblioteche e i musei, ma giù negl'inferi, dove abitano le Madri; di conseguenza, un'avventura della cultura che fa tutt'uno con un tirocinio della coscienza.<ref>Da ''Latitudine Clerici'', in ''Saldi d'autunno'', Bompiani, Milano, 1990, pp. 166-167. ISBN 88-452-1538-5</ref>
*''[[Ippari]] vecchio, bianchissimo greto | a te ho consegnato la mia infanzia, | l'empia novella t'ho raccontato. | Come serpi nelle tue crepe | stanno tutti i miei giorni ad aspettarmi, | sotterrata nell'acque tue | c'è la pietra del mio cuore. || Ippari vecchio, fiume di vento, | voglio un'estate venirti a trovare. || Quanta rena di tempo è volata | fra le tue sponde di luce veloce, | quante tacquero trecce scellerate | ai davanzali che non scordo più | Ah moscacieca d'occhi e di scialli, | ah vaso mio di basilico scuro, | bocca murata dell'amor mio! || Ippari vecchio, fiume ferito, | fammi sentire la tua voce ancora. || Per strade rosse me ne sono andato, | per strade nere ritornerò; | col guizzo estremo d'aria fra le labbra | da lontano il tuo nome griderò. | Arrivare potessi alla tua foce | di crete pigre, di canne dolenti, | dove ti cerca sterminato il mare. || Ippari vecchio, zingaro fiume, | dove tu muori voglio anch'io morire.''<ref>''Al fiume'', in ''L'amaro miele'', Einaudi, Torino. Citato in Maria Rita A. Schembari, ''[https://parchiletterari.com/parktime/articolo.php?ID=05028 Gesualdo Bufalino e Comiso]'', ''parchiletterari.com'', 8 luglio 2021.</ref>
*La [[mafia]] sarà vinta da un esercito di maestre elementari.<ref>Citato in ''[http://affaritaliani.libero.it/cronache/strage_di_capaci_napolitano_ricorda_falcone_borsellino230509.html Strage di Capaci, Napolitano ricorda Falcone e Borsellino]'', ''Affaritaliani.it'', 23 maggio 2009.</ref>
*La pittura di [[Franco Battiato|Battiato]], qualora pretendessimo di canalizzarla in un comodo alveo di neoprimitivismo, dimenticando la ricchezza operativa e intellettuale che la sorregge, rischierebbe di apparirci l'hobby d'un artista episodico e dimezzato; mentre, viceversa, osservandola con tutti due gli occhi, della natura e della cultura, ne vedremo i colori sposarsi affettuosamente alle note, alle parole, alle meditazioni dell'autore e in quest'alleanza, per non dire connivenza, spiegarci la cifra inconfondibile di un'anima.<ref>Citato in Stefano Bucci, ''[http://lettura.corriere.it/battiato-lo-so-bene-non-so-dipingere-ma-anche-van-gogh/ Battiato: lo so bene, non so dipingere. Ma anche Van Gogh]'', ''Corriere.it''.</ref>
*{{NDR|Su [[Trapani]]}} La terra del sole e del sale.<ref>Citato in ''[http://archivio.agi.it/articolo/4145b5187e6f03d6080b9a6c1fc6c9b9_19880312_volume-di-bufalino-sulle-saline-di-sicilia/?query=gesualdo_bufalino Volume di Bufalino sulle saline di Sicilia]'', ''Agi.it'', 12 marzo 1988.</ref>
*La vita: uno squarcio di luce che la morte, come una chiusura lampo, fulmineamente richiude.<ref name=pens/><ref name="sordi">Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
*{{NDR|Su [[Ramón Gómez de la Serna]]}} Le volte (le parecchie volte) che mi succede di star male e di chiedere a un libro non un ennesimo contagio di complice desolazione ma l'inganno di un'euforia, la mano cerca negli scaffali pagine liete: il grande Feydeau, il grande [[Wodehouse]]... Se danno poco profitto e il sollievo ritarda, la risorsa suprema è tradurre qualcuna fra le innumerevoli (dodici mila? quindici mila?) ''greguerías'' di Ramón Gómez de la Serna. Magro il mio spagnolo, scolastico il vocabolario di cui mi servo, ma bastevoli a fare emergere, parola dopo parola, con lo stesso sfizio che se ne fossi io l'autore, da quei brevi o minimi testi un'acutezza bizzarra, un'analogia strabiliante, uno scatto di elettrico umore, come di fronte a un funambolo che guizzi da un trapezio all'altro, prima di scomparire a rompersi il collo dentro un buco del telone. Poiché questo sono le ''greguerías'': piroette e volteggi mentali, matrimoni morganatici fra creature di sangue diverso, combinati da un mezzano illusionista, dietro i cui passi penetriamo nel più mercuriale degli universi, un luogo ubiquo che è tutti i luoghi e nessuno, e dove fiori, pietre, animali, tavole pitagoriche e abbecedari, meteore e ''wagons-lits'' s'intrecciano con allegria, come in una quadriglia di lancieri o in una tela di [[Mirò]]. Giochi di prestigio adorabilmente datati, che domandano orecchie e occhi bambini.<ref>Da ''Nota''; in Ramón Gómez de la Serna, ''Sghiribizzi'', Bompiani, 1997, p. 5. ISBN 88-452-2967-3</ref>
*Non un'Arcadia era certo allora la vita a [[Comiso]], per i tanti che il bisogno sparpagliava nel pulviscolo dei minuti mestieri: il ''lampiunaru'' che all'imbrunire, appoggiata la scala al fanale, saliva a suscitarvi con uno zolfanello le solenni meraviglie della luce; per la ''fimmina r'e sanquetti'', pronta ad accorrere al capezzale del pletorico col suo boccale pieno di domestici mostri; per lo ''scucciarinu'' che, dopo aver consumato fuorivia su rozze e cani randagi i suoi riti sinistri, tornava in paese portando sulle spalle un sacco di pelli sanguinolente – e lo seguiva, roteando lenta, una nuvola di corvi; per la ''pilucchera'' che andava di casa in casa a pettinare e a sciogliere capigliature inestricabili e ferine come criniere; per l' ''ammola fuoffici e cutedda'', aspettato alla finestra con impazienza dalla solerte sartina e dal pensoso assassino... Quanti modi di campare, allora, uno più fantasioso dell'altro: '' 'u luppinaru, 'u vastasi, 'u gnuri, 'u tincituri''... Più in basso, naturalmente, nel girone più nero, c'era il contadino.<ref>Dall'introduzione a Gioacchino Iacono, Francesco Meli, ''Comiso ieri. Immagini di vita signorile e rurale'', Sellerio, Palermo, 1978, p 8.</ref>
*Se tanto ti turba dover abbandonare una vita minuziosamente infelice, vorrà dire che il bilancio ne è stato, contro ogni apparenza, in attivo; e che il semplice respirare e guardare la luce ti compensò d'ogni strazio. Convinciti dunque, finché respiri e guardi, che sei beato e perfetto: un irripetibile dio.<ref name=sordi/>
*Si moriva facilmente a [[Comiso]], allora. Si moriva quando la piena invernale tramutava i declivi delle strade in alvei di fiumi senza freno, che scalzavano talvolta i muri di tufo e se li portavano via. Si moriva d'inedia e di stenti, come durante la carestia del '95, quando la popolazione si ridusse a nutrirsi quasi esclusivamente di carrube.<ref>Dall'introduzione a Gioacchino Iacono, Francesco Meli, ''Comiso ieri. Immagini di vita signorile e rurale'', Sellerio, Palermo, 1978, p 4.</ref>
*Si scrive per guarire sé stessi, per sfogarsi, per lavarsi il cuore. Si scrive per dialogare anche con un [[lettore]] sconosciuto. Ritengo che nessuno senza [[memoria]] possa scrivere un libro, che l'uomo sia nessuno senza memoria. Io credo di essere un collezionista di ricordi, un seduttore di spettri. La [[realtà]] e la [[finzione]] sono due facce intercambiabili della vita e della letteratura. Ogni sguardo dello [[scrittore]] diventa visione, e viceversa: ogni visione diventa uno sguardo. In sostanza è la vita che si trasforma in [[sogno]] e il sogno che si trasforma in vita, così come avviene per la memoria. La realtà è così sfuggente ed effimera... Non esiste l'attimo in sé, ma esiste l'attimo nel momento in cui è già passato. Piuttosto che vagheggiare un futuro vaporoso ed elusivo, preferisco curvarmi sui fantasmi di ieri senza che però mi impediscano di vivere l'oggi nella sua pienezza.<ref>Da ''Bufalino: io, collezionista di ricordi, seduttore di spettri'', ''Il Messaggero'', 21 febbraio 2002.</ref>
*Sono un sobrio, uno spartano. Tuttavia alla mensa di [[Leonardo Sciascia]] posso dire di avere gustato certe delizie paradisiache che mi inducono a tradire i miei principi di vegetariano e di francescano della cucina. Trovo prudente qui constatare un rapporto inverso tra la prurigine, la ricchezza, la succulenza di cibi e la qualità della prosa. Tanto è asciutta e rigorosa la prosa di Sciascia, tanto è invece barocca e ricca la sua cucina. Viceversa io che amo in letteratura le parole preziose, forse per una rivincita dei miei gusti di spartano, mi trovo a gustare alla tavola di Sciascia pietanze che somigliano alla mia scrittura.<ref name=Bufal/>
*Tanto più vale un libro quanto più è capace di farsi libro profetico, da interrogare ad apertura di pagina come un mazzo di tarocchi. È un gioco che mi lusingo d'avere inventato e che ho battezzato [[bibliomanzia]]. M'ha tradito una sola volta.<ref>Da ''Il malpensante'', in ''Opere: {{small|1981-1988}}'', introduzione di Maria Corti, Bompiani, Milano, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=J8YqAQAAIAAJ&dq=tarocchi p. 1045]. ISBN 8845257827</ref>
==''Argo il cieco''==
===[[Incipit]]===
Fui giovane e felice un'estate, nel cinquantuno. Né prima né dopo: quell'estate. E forse fu grazia del luogo dove abitavo, un paese in figura di melagrana spaccata; vicino al mare ma campagnolo; metà ristretto su uno sprone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi; con tante scale fra le due metà, a far da pacieri, e nuvole in cielo da un campanile all'altro, trafelate come staffette dei Cavalleggeri del Re... che sventolare, a quel tempo, di percalli da corredo e lenzuola di tela di lino per tutti i vicoli delle due Modiche, la Bassa e la Alta; e che angele ragazze si spenzolavano dai davanzali, tutte brune. Quella che amavo io era la più bruna.
===Citazioni===
*Un teatro era il [[Modica|paese]], un proscenio di pietre rosa, una festa di mirabilia. E come odorava di gelsomino sul far della sera. Non finirei mai di parlarne, di ritornare a specchiarmi in un così tenero miraggio di lontananze... (p. 12)
*[...] volle venire con noi a [[Ispica]], a visitare la Cava, una valle lunga e magra, bucherellata di grotte antiche e sacelli. [...] Noi ci spingemmo avanti, catecumeni di un felice e verde Al di là. [...] Mentre qui, lungo le diserbate muraglie, un intreccio si svolgeva di tunnel e oblò offerti alle allegrie della luce; né c'era veduta o figura che non persuadesse quietamente di vivere. [...] dentro la necropoli più capace il lezzo era opaco come in un'antica cantina, rabbrividimmo nelle nostre membra sudate. Ci muovevamo a piccoli balzi, scansando i loculi vuoti. Uno la sedusse, minore, accanto a un altro maggiore. "Una bambina e suo padre" supposi io. "La sposa bambina di un re" mi corresse. (p. 104)
==''Bluff di parole''==
*C'è chi [[viaggio|viaggia]] per perdersi, c'è chi viaggia per trovarsi. (p. 9)
*Sono (presumo d'essere) [[onestà|onesto]]. Si rischia qualcosa, di questi tempi. Oggi l'onestà è una dote losca, più assai dell'intelligenza. Abituarsi a nascondere entrambe. (p. 9)
*Fascino binario del [[gioco d'azzardo|gioco]], fra il piacere del vincere e l'estasi del perdere, sfogo d'aggressione amorosa e pulsione infrenabile di morte. (p. 10)
*Oggetti di tenerezza: le comparse nei film americani degli anni Trenta, i dischi a 78 giri, i calendari degli anni passati... (p. 10)
*Se una lezione ho imparato riguardo a questa cosa strana che è la vita, è che conviene viverla come se... Come se fossero reali tutte le larve che ci siamo inventate (amore, amicizia, famiglia, gloria, Dio...), di cui si maschera il niente. (p. 10)
*La [[sole e luna|luna]] è cattolica, il [[sole e luna|sole]] è mussulmano. (p. 11)
*[[Scrittura|Scrivere]]: contravveleno o veleno? (p. 11)
*Peccato che i [[delitto|delitti]] meglio eseguiti, i delitti perfetti, insomma, siano rimasti privi di firma; e che gli autori in cambio d'una banale impunità abbiano perso la gloria. (p. 11)
*Mi è impossibile amare una donna che non mi ami. Potrei esserle amico, ma niente di più. Ogni donna che non mi ama è un uomo. (p. 12)
*La [[poesia]] fu nell'infanzia una pratica furtiva, mi nascondevo nel cesso, mi sentivo colpevole. Scrivere da allora significò vergogna, infrazione, empietà: un vizio solitario che, come l’altro, aveva per confuso traguardo la morte. (p. 16)
*[[Sirena|Sirene]]: Vissero feroci e stupende. Una laringite le vinse. (p. 16)
*[[Indovinelli dai film|Indovinello]]: Un servo sciocco, infedele, bugiardo, che alla fine ci abbandona, nudi vermi di niente, senza un saluto... Il [[corpo]]. (p. 16)
*Irresponsabile della mia [[nascita]], ho un alibi di ferro: non c'ero. (p. 16)
*Simile a un colombo viaggiatore, il [[poeta]] porta sotto l'ala un messaggio che ignora. (p. 20)
*La [[speranza]]: ricorrente febbre di Malta di cui non sapremo mai guarire del tutto. (p. 20)
*Insufficienza dei trattati d'amore. Ciascun sapiente, senza accorgersene, discetta del solo amore che conosce: il [[amor proprio|proprio]]. (p. 22)
*Chi si leva dal letto perché soffre d'[[insonnia]], non merita quel privilegio. I [[nottambulo|nottambuli]] sono dei disertori. (p. 23)
*Inquilini della terra, non è carino che ci diamo tante arie di proprietari. (p. 23)
*Chissà dove vanno i sogni che sogniamo e dimentichiamo: Atlantidi sommerse e perse che non visiteremo mai più. (p. 23)
*Una trappola in cui i siciliani cadono volentieri: pretendere di capire la [[Sicilia]] prima di capire sé stessi. (p. 23)
*Il creato è un'antologia di figure retoriche. Esso per primo è, insieme, un ''usteron proteron'' e un ossimoro. (p. 23)
*[[Morte|Morire]] è facile, prima o poi ci riescono tutti. (p. 23)
*Le Pasque, i Ferragosti, i Natali... I Natali, le Pasque, i Ferragosti... Così se ne va la nostra vita. (p. 24)
*Gli [[orgasmo|orgasmi]] senili, per rari e difficoltosi che siano, sono di specie migliore che non le rapide effusioni di gioventù. Sismi ondulatorii più che sussultorii, prodighi d'una protratta, quasi femminea, voluttà. (p. 24)
*Chiunque pronunzi la parola "[[imbecillità|imbecille]]" è certissimo di non esserlo. (p. 25)
*Quando sono in compagnia parlo e straparlo a dirotto. Non è che mi piaccia, ma non conosco altro modo per impedire agli altri di parlare. (p. 25)
*[[Autoritratto|Autoritratti]]: Quel pittore non è poi così brutto come si dipinge. (p. 25)
*Colma di troppi ricordi, rimorsi, libri, viste, visioni, ormai la mia [[vita]] è una valigia che non si chiude. Qualcuno mi dà una mano? (p. 26)
*[[Elezione|Elezioni]]: Il sonno è di [[destra e sinistra|destra]], il sogno è di [[destra e sinistra|sinistra]]... Votare per una lucida insonnia. (p. 26)
*Non maledire il [[gradino]] dove inciampi col piede. Non ha altro torto se non d'essere lì. (p. 27)
*Essere non comporta necessariamente l'esistere: [[Problema dell'esistenza di Dio|Dio non esiste]] ma è. (p. 27)
*La [[vita]] non mi ha licenziato; m'ha solo messo in cassa integrazione. (p. 27)
*Le [[Sala d'aspetto|sale d'attesa]] degli ospedali non indicano prudentemente che cosa dobbiamo attenderci. (p. 28)
*Se gli uomini impiegassero per il possibile la metà delle forze che sprecano per l'impossibile... (p. 29)
*Battaglie: La [[ragione]] vince tutte le scaramucce. Vincesse una battaglia ch'è una! (p. 29)
*La poesia, venerando ma sfacciato commercio di sé... (p. 32)
*Un ucciso, sepolto sulla sponda di un fiume, aspetta da secoli di veder passare la spoglia del suo assassino. (p. 32)
*Conversando, sforzatevi di dire di tanto in tanto una [[banalità]]. L'amor proprio di chi vi ascolta ve ne sarà riconoscente. (p. 33)
*Una donna dev'essere molto bella per permettersi la [[verginità]]. (p. 34)
*E dire che io e lui abbiamo un nemico in comune: lui me, io pure. (p. 34)
*Più m'incaponisco a capirle, più vita e [[letteratura]] mi paiono le due facce d'un medesimo abrakadabra. (p. 34)
*Uno dei miei pochi piaceri: dispiacere a chi non mi piace. (p. 35)
*Metamorfosi del [[critico]]: fu un tempo giudice areopagita; quindi patrono; quindi complice e sodale dello scrittore. Oggi, novanta volte su cento, mezzano e giullare del re. (p. 35)
*Non è l'affievolirsi della vista, dell'udito, della memoria, della libido che segna l'avvento della [[senilità|vecchiaia]] e annunzia la prossima fine; ma è, dall'oggi al domani, la caduta della curiosità. (p. 37)
*Controfavola: "Il re è nudo!", gridò il bambino. Non era vero, ma nessuno della folla ebbe cuore di contraddire un bambino cieco.<ref>{{cfr}} la voce ''[[w:I vestiti nuovi dell'imperatore|I vestiti nuovi dell'imperatore]]'' su Wikipedia.</ref> (p. 37)
*È colpa nostra se Dio non esiste. (p. 38)
*Sono gli uomini che hanno dissuaso Dio dall'esistere. (p. 38)
*L'abito non fa il monaco. Il [[clergyman]] meno che mai. (p. 40)
*[...] l'[[amore e odio|odio]] differisce dall'[[amore e odio|amore]] in questo: che, pur pascendosi in ugual misura di finzioni e visioni, non suscita veglie affannose ma un salutare sopore, dove trionfano lietamente i fantasmi della vendetta. (p. 40)
*L'[[amore]]: a guardarlo da fuori un teatro di larve comicoliriche, di batticuori inventati, tutta un'orchestra di trombe e violini, col basso tuba dell'eros che accompagna da lontano. (p. 42)
*I [[sogno|sogni]]: spazzatura della ragione. (p. 42)
*In alternativa al [[suicidio]], che esige qualche virtù manuale e morale di difficile uso, ammutinarsi contro la vita. (p. 42)
*Tiro ogni giorno contro me stesso cento [[calcio di rigore|calci di rigore]]. Grazia o disgrazia, prendo sempre il palo. (p. 42)
*L'essere più spregevole, se lo penso mentre rincasa solo alle tre di notte e si guarda il viso disfatto nello specchio dell'ascensore, come lo sento fratello e socio in miseria, innocenza, desolazione, pietà! (p. 42)
*[[Biografia]]: Nacque, omissis, morì. (p. 43)
*Un [[aforisma]] benfatto sta tutto in otto parole.
==''Calende greche''==
*I [[Vittoria|vincitori]] non sanno quello che perdono. (p. 178)
*La vita: un menabo della morte? (p. 181)
*Vivere: uno spiraglio di luce intrusa, che la morte, come una chiusura lampo, fulmineamente richiude. (p. 181)
==''Cere perse''==
*[[Lettura|Leggere]] non servì soltanto da risorsa conoscitiva, utile a esplorare, dal fondo del mio pozzo buio, il più che potessi del lontanissimo cielo: significò soprattutto mangiare, saziare una mia fame degli altri e delle loro vite veridiche o immaginarie: dunque fu, in qualche modo, una pratica cannibalesca. (''Leggere, vizio punito'', p. 25)
*Forse in questo momento in un'aula d'asilo si stanno rifiutando di imparare le aste i futuri incendiari di biblioteche. (''Leggere, vizio punito'', p. 26)
*[[Refuso|«Refuso»]] recita il Tommaseo «dicesi della stampa andata a male, onde tutte le lettere sono in confuso». In parole spicce il refuso sarebbe un puro incidente tipografico al quale chi scrive è meglio che si rassegni in anticipo, senza conferirgli nessuno stemma di persecuzione o di sgarro metafisico. Qui sta il mio debole, invece. Nel sospettare in ogni insurrezione dell'alfabeto un complotto contro di me, diretto da un innominato in camice da lavoro, un tizio dalle mezze maniche, comunque si chiami, proto o linotipista: in realtà un nebbioso tiranno che ha preso a malvolermi sin dal principio. (''L'inchiostro del diavolo'', pp. 33-34)
*Non erano popolari, i tedeschi, a [[Comiso]], nel '42. Non che facessero o dicessero nulla di troppo sbagliato, da meritare un Vespro (salvo che chiamare Komìso, il paese). Ma il modo come guardavano diritto davanti a sé, la calcolata arroganza del passo quando fendevano i crocchi di scuri, piccoli contadini raccolti attorno alle dodici cannelle della fontana, tutto certificava che non ci amavano e che sentivano di non essere amati. (''Notizie da Cruisetown'', p. 71)
*Un [[libro]] non è soltanto, o non è sempre, un tempio delle idee o un'officina di musica e luce, è anche un luogo oscuro di sfoghi e di rimozioni, dove si combatte un duello senza pietà, con la sola scelta di guarire o morire. (''Ostaggio dello spavento'', p. 95)
*Il fatto è che nell'ingegneria narrativa conta specialmente la virtù che taluno vantò nel [[Francesco Borromini|Borromini]]: dell'ornato che sappia farsi funzione, al punto che, se mancasse l'edificio crollerebbe. È il caso dell'''Orca'' {{NDR|a proposito di Horcynus Orca di [[Stefano D'Arrigo]]}}, mi sembra, e il libro ritorna oggi per la necessaria verifica. Vogliamo riaprirlo senza pregiudizi, vincere una buona volta le resistenze della cattiva coscienza? Vogliamo provare a dedicargli, infine, lo stesso allarme e rispetto che se fosse tradotto dall'inglese? (p. 890, 2001)
==''Diceria dell'untore''==
===[[Incipit]]===
O quando tutte le notti – per pigrizia, per avarizia – ritornavo a sognare lo stesso sogno: una strada color cenere, piatta, che scorre con andamento di fiume fra due muri più alti della statura di un uomo; poi si rompe, strapiomba sul vuoto. Qui sporgendomi da una balconata di tufo, non trapela rumore o barlume, ma mi sorprende un ribrezzo di pozzo, e con esso l'estasi che solo un irrisorio pedaggio rimanga a separarmi... Da che? Non mi stancavo di domandarmelo, senza però che bastasse l'impazienza a svegliarmi; bensì in uno stato di sdoppiata vitalità, sempre più retratto entro le materne mucose delle lenzuola, e non per questo meno slegato ed elastico, cominciavo a calarmi di grotta in grotta, avendo per appiglio nient'altro che viluppi di malerba e schegge, fino al fondo dell'imbuto, dove, fra macerie di latomia, confusamente crescevano alberi (degli alberi non riuscivo a sognare che i nomi, ho imparato solo più tardi a incorporare nei nomi le forme).
===Citazioni===
*Non mancava molto ormai: già erano scomparse l'incredulità e la vergogna dei primi tempi, quando ogni fibra è persuasa ancora d'essere immortale e si rifiuta di disimpararlo (p. 15)
*Bene, il falso o vero nobiluomo Gran Magro era il solo fra i medici della Rocca, all'infuori di quell'altro a cui toccava il turno di guardia, che restasse a dormire ogni notte con noi (della moglie s'era diviso anni prima; una [[siracusa]]na di spaventosa bellezza, sulla cui foto sputava, dicevano, tutte le mattine, prima di lavarsi), (p. 19)
*Oh sì, furono giorni infelici, i più felici della mia vita. (p. 26)
*Andare fra la gente, giù in città, portarsi addosso il cencio del corpo, questa somma insufficiente di lena e di sangue, in mezzo ai sani della strada, atletici, puliti, immortali... (p. 39)
*Qualunque cosa faccia, dovunque vada, un pensiero mi conforta: sono un uomo involontario, dunque sono un uomo innocente. (p. 47)
*Il [[peccato]]: inventato dagli uomini per meritare la pena di vivere, per non essere castigati senza perché. (p. 47)
*Come s'affonda in un legno un chiodo, a piccoli colpi, la morte... (p. 47)
*Solo l'infelicità è degli uomini, la [[disperazione]] è di Dio. (p. 49)
*[[Dio]], gigantesco eufemismo. (p. 49)
*E se fossimo solo il Suo peccato originale, l'infrazione, la mela che non doveva mangiare? (p. 50)
*La morte naturale non esiste: ogni morte è un assassinio. E se non si urla, vuol dire che si acconsente. (p. 50)
==''Dizionario dei personaggi di romanzo''==
===Citazioni===
*[[Alonso Chisciano|Don Chisciotte]]. Uno dei massimi emblemi letterari d'ogni epoca. Templare e romeo dell'ideale, indeciso fra realtà e visione, dissennatezza e senno, lacrime e umore; lirica marionetta che rimette ogni volta a posto i suoi pezzi bastonati e malconci dopo l'ennesima testarda collisione coi giganti a vento e le nuvole... Questo e mille altre cose ancora: metafora di libertà, battista e cristo di ''hispanidad'', ossuto spettatore-attore di un universale teatrino di Maese Pedro; l'unico, insomma, per cui si possa dire, contro [[Francisco Goya|Goya]], che il sonno della ragione genera angeli. (p. 35)
*[[Sancio Panza]]. Santificazione del servo di commedia di spalla buffa ad accolito e apostolo del suo [[Alonso Chisciano|signore]], Sancio fa più che accompagnarne col suo controcanto in prosa le vertiginose sublimità; bensì lui stesso, com'è stato detto, si «chisciottizza» tanto quanto l'altro si «sancifica», generando in sua complice compagnia quell'esemplare ircocervo errante che solo scioglierà la morte. (p. 38)
*[[Bertoldo (personaggio)|Bertoldo]]. Un [[Sancio Panza|Sancio]] nostrano, sprovvisto, però, di quella fonda tristezza campesina, Bertoldo impersona tutta l'antica sapienza e grammatica del vissuto popolare, come se l'eran costruita lungo i secoli, a costo di lividure e guidaleschi, i pazienti analfabeti del Quarto Stato. Esule alla corte dei potenti, sotratto alla sua dieta di rape e di ventosi fagioli, Bertoldo non può che morire. (p. 41)
*[[Lemuel Gulliver|Gulliver]]. L'uomo sulla terra, e la sua fisima pazza di credersi la misura di tutte le cose... il suo risibile smaniare dietro nuvole e ombre di nuvole... Sballottato dalla splendida atrabile del [[Jonathan Swift|Decano irlandese]] a visitare, 150 anni prima di [[Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie|Alice]], un mondo di meraviglie, Lemuel Gulliver esperisce non senza qualche britannico ''understatement'' la sconcertante relatività delle sue membra. Presto però il suo viaggio si fa viaggio all'Inferno, diventa parabola e travestimento di una disperazione senza sorriso. (p. 62)
*[[Don Abbondio]]. Personaggio di tragico umore, povera animula prigioniera nella cruna di un secolo di ferro. O còmpiti, passeggiando, il breviario; o conti berlinghe; o legga di misteriosi Carneadi; o bruci, «stoppino umido», alla vampa d'una grande torcia; sempre Don Abbondio offre l'immagine di una quiete in bilico, d'un idillio timido dei nervi su cui sta per schioccare l'imprevisto colpo di frusta della paura: paziente e martire d'un vangelo del mondo che l'[[Alessandro Manzoni|autore]], mentre lo rifiuta, accompagna con un sorriso serio. Come chi (c'è bisogno di aggiungerlo?), in un angolo buio di sé, almeno una volta, se n'è sentito tentare. (p. 138)
*Gertrude. Gran viso ovale e pallido fra le bende allentate ad arte, la sventurata Gertrude sconta le viltà degli altri, del suo tempo, e sue, secondo una traiettoria prevedibile e ferma. Gl'impulsi del troppo debole sangue, i contegni imposti, le cerimonie della storia, tutto congiura a chiuderla nella trappola del suo delitto. Esempio – che il [[Alessandro Manzoni|Manzoni]] reinventa, e su cui si china con angoscia, stupore e misericordia – della cesura minima che separa, l'una dall'altra, le responsabilità di ciascuno. (p. 142)
*L'[[Innominato]]. Montuoso e solitario, come il suo castello, il brigante innominato. Senza un amico né una donna. Con mani e sogni sporchi di sangue ma, nel cuore, un'«uggia» misteriosa, e insieme un barlume di bene e una nostalgia, come «la rimembranza della luce in un vecchione accecato da bambino» (detto per altri, ma vale per lui). Da qui la sua interminabile notte di passione, la sua doglia impervia e dolorosa, finché, in un'alba di cenere, l'uomo nuovo venga alla luce. Splendida rivitalizzazione d'un usato stereotipo gotico, nel segno di una coscienza religiosa che fra fede e ragione non esita a scegliere entrambe. (p. 145)
*Prestate a Julien Sorel un aiutante di campo come Vautrin e uno scacchiere di battaglia più ricco che non sia la Franca Contea; non gli manchi la prestanza, il gusto del conversare, un guizzo d'ironia come maschera d'una avidità animale («bramò... il potere dell'aquila, che strappa dalle pianure sino al suo nido la capretta bianca ancora dalla sua poppa»), gli si conceda (non guasta) qualche scrupolo di tanto in tanto, a salvaguardia d'un protagonismo dove il lettore si riconosca; abbia (paga una donna ricca, non è magnifico?) un alloggio, una carrozza, qualche vestito di gran sartoria... Cosa manca perché, lanciata la sfida, [[Eugène de Rastignac|Eugenio de Rastignac]] inizi la sua Campagna d'Italia? (p. 159)
*Mesmeriche Ligeie, cavalli a galoppo nella tempesta, specchi abitati da ombre, Morti Rosse e Pesti truccate da re... Ma l'iconografia gotica, più che un'eredità di spaventi scolastici è in [[Edgar Allan Poe|Poe]] il suo stesso cardiogramma, mentre soccombe al mal di mare dell'invisibile. Lui che pretendeva di mettere le briglie al caos, di costruire ua poesia come si costruisce, con regolo e filo a piombo, un casa... E allora si veste da [[Auguste Dupin]], e con l'aiuto dell'ultimo pezzetto di cervello che l'alcool gli ha risparmiato, traccia su una lavagna la grande superstite sezione aurea di una verità di ragione. (p. 175)
*La tracotanza allegra di [[D'Artagnan (personaggio)|D'Artagnan]], la sua povertà, i suoi pennacchi... Quante adolescenze ci si sono impennacchiate allo specchio! Convinte che, il torto e il diritto, basti un colpo di spada a spartirli; e che la via sia una festa e giostra di creste, sproni e chicchirichì. E tuttavia il guascone non è un innocente: il suo liscio coraggio, la sua bravura professionale di ammazzasette, la lealtà melodrammatica ai riti dell'onore e dell'amicizia, non sono senza qualche spirito e controcanto ironico, tragico addirittura: come quando dalla sponda del fiume vede levarsi sotto la luna la mannaia del carnefice sulla gola pallida di Milady. (p. 186)
*«A Novel without a Hero»: il sottotitolo di ''[[La fiera della vanità|Vanity Fair]]'' parrebbe volerci tagliare le gambe. Ma vuol solo dire che qui, nella fiera, non sono in vendita i soliti eroi tutti d'un pezzo, le adamantine o nefande anime romantiche, ma si esibisce la guerra tutta, il cinema inesauribile dei sentimenti, così come pulsa e brulica in uno, due, cento esseri vivi. In Amelia e Becky, per esempio: l'una docile, fedele, abbandonata ai propri moti dell'animo; l'altra spregiudicata, combattiva, sinuosa, una forza della natura nel suo vitalismo da piccola belva. (p. 193)
*«Tutti gli oggetti visibili, amico, sono solo maschere di cartone» ci avvisa [[capitano Achab|Achab]]. E noi chiediamo: chi è Achab, chi è Moby Dick? Un demone e un dio, certo, ma come si scambiano le parti? O non sono forse demoni entrambi, entrambi dii? A meno che non recitino solo l'avventurosa fiaba d'una balena e d'un pescatore di Nantucket, un vendicativo scorridore d'oceani, sul cui capo turbinano le bibliche ossesioni di chi ha vegliato troppo sul [[Libro di Giona]]. Non importa: a noi lettori di quindici o sessant'anni basta solo il picchio sul cassero di quella gamba d'avorio in osso di capodoglio; e il subitaneo sparire e ricomparire, fra due spume bianche, d'una groppa bianca, irta di ramponi spezzati, dannata a non poterne morire. (p. 205)
*Coi «Miserabili» la società, e sia pure secondo scenogrammi di esorbitante teatro, si processa allo specchio, e si vede brutta. [[Jean Valjean|Jean]] disegna così, con le sue spalle di scaricatore e la sua sostanziale malinconia, una parabola-tipo di ingiustizia, sofferenza e redenzione, da Valjean a Madeleine a Fauchelevent a Leblanc. Vittima della macchina civile, ma forse è più giusto dire bullone spanato nell'ingranaggio, egli porta in una Parigi di palazzi e di fogne la sua solitudine di malfattore braccato e martire, a cui alla fine non mancherà una morte edificante per essere santo. (p. 224)
*{{NDR|Su [[Gavroche]], personaggio de [[I Miserabili]]}} Statuetta del monello parigino, cencioso miscuglio di bambino e di adulto, insegna di arroganza festosa e di causticità meloeroica. Di lui è giocoforza ricordare il pittoresco abitacolo in Piazza della Bastiglia, nel ventre dell'elefante; e il suo morire, come se provasse un giocattolo nuovo, e sfiorando con grazia l'enfasi del sublime, davanti alla barricata di Via Chauvrière. (p. 228)
*L'adolescenza amorosa di [[Nataša Rostova|Natascia]], e i baci rubati, le corse in slitta, i giochi con la neve, gli abiti di raso, il caro ''babillage'' con le amiche... Natascia al ballo 1810, come la ricorda, nella sua tenda di ferito, Andrea a Borodino: «col suo collo sottile, il volto felice e spaventato, pronto all'entusiasmo»... (p. 237)
*[[Alice (Alice nel Paese delle Meraviglie)|Alice]] è volta a volta gigantessa e nana, nell'al di là, pozzo o specchio, dove un sonno-sesamo l'ha precipitata. Le presenze adorabili e inverosimili che le tocca riconoscere, come si sfogliano le immagini di un bestiario a colori o le reliquie d'un incantesimo, non servono che a far da platea al suo duello pacifico con l'insensatezza speculare del vocabolario e del mondo. Sicché è senza paura che la vediamo, sotto l'occhio fotografico del reverendo, incamminarsi a prendere in una radura il tè del cappellaio matto. (p. 242)
*[[Rodion Romanovič Raskol'nikov|Raskolnikov]] rivede in sogno la stanza dell'usuraia e vi sente una mosca ronzare. È lui la mosca fra quattro mura, che la tarantola Porfirio, gran poliziotto d'anime, aspetta nella sua tela. Ma il giovane egolatra, erede di Sorel e Rastignac nel teorizzare il napoleonico diritto al delitto, finirà pubblico penitente sulla piazza Sennaja ed ergastolano redento fra i reietti più reietti della terra. (p. 246)
*Svegliarsi una mattina cambiati in un sozzo insetto, e a chi non è successo una volta? [[Gregor Samsa|Gregorio Samsa]], dunque, se ne stupisce meno che non ne soffra. Gli toccherà assuefarsi a convivere con questa infezione nascosta, esiliarsi nella vergogna delle sue inette e striscianti zampine, finché la morte non lo consoli: metafora di uno stato di alienità e solitudine senza speranza, da cui si leva, fra macchie di escrementi e bave, pietosamente un'implorazione. (p. 371)
*La famiglia, la chiesa, la patria: triplice odiosamato Minotauro a guardia del labirinto dove il [[Stephen Dedalus|giovane artista]], guardando il cielo, prova in segreto le sue ali di cera. Né saprà mai cancellarsi appieno dallo spirito, anche quando avrà rifiutato di pregare al capezzale della madre morente, quelle stimmate aquinati e cattoliche, o il ricordo della folla in preghiera ai funerali di Parnell. Per intanto egli cresce fra sozzure ed estasi, nere pozze di vita e ineffabili epifanie, ignaro ancora se il suo destino avrà nome dal martirio di Stephen o dall'evasione di Dedalo. O se l'aspetta in fondo alla via una lapide con su scritto: Stefano Icaro. (p. 393)
*Il 16 giugno 1904 [[Leopold Bloom|Ulisse-Bloom]] esce di casa per affrontare, come ogni giorno, i lestrìgoni e le nausiche della sua vita. È un ebreo, un segnato: che s'è convertito, ed è dunque segnato due volte. Aveva un figlio, e l'ha perduto; ha una moglie, ma ne è tradito. Eppure non è un uomo infelice. Ma, spontaneo o ipocrita, cavalleresco o sordido, porta a spasso per una [[Dublino]] ch'è la stessa città dell'universo, con purgatori, inferni e paradisi sensa numero, il suo tondo famelico occhio, i suoi sensi in allarme, la sua coscienza brulicante e inesausta, la forza cordiale di cangiare la sua meschima giornata in una leggenda tragicomicoeroica. Come vorrebbe, e non sa, ciascuno di noi. (p. 406)
*I personaggi dell'[[Ulisse|Ulysses]], parola di Svevo, camminano «col teschio scoperchiato». Diversamente lui, [[Zeno Cosini]], uomo cosa, uomo di troppo, quanto più sembra frugarsi e svelarsi, tanto più si nasconde dietro malefedi e schermi d'umore, coltivando – in guerra col medico che potrebbe, magari, guarirla – la sua nevrosi come un privato vizio da camera. Eroe rovesciato di un'esistenza d'atti mancati e disguidi, al quale rimane un sogno soltanto, di giudizio e salvezza universale: la terra che galleggi, esplosa e vacante d'uomini, nel silenzio degli spazi purificati. (p. 419)
*{{NDR|Sul [[Commissario Maigret]]}} Un poliziotto che ha famiglia, dopo tanti implacabili celibi. Con la sua pipa, i grandi fazzoletti, le scarpe campagnuole, da veterinario o curato, con cui batte il pavè color ferro di una Parigi di piogge e soli, da un bistrò a una portineria, per scale che stillano confessioni da tribunale, fra mura che nascondono grida e grovigli di vipere quiete. Senza abboccare mai alle esche inique dell'immginazione, alle lusinghe a volte fallibili della ragione: ma lasciandosi impregnare naso e cappotto dagli odori decisivi del delitto. E allora, con tristezza, con dura pietà, lo colpisce. (p. 448)
==''Il malpensante''==
===''Gennaio''===
*''Exercitum in hiberna deduxit'', condusse le truppe nei quartieri d'inverno... Così Cesare termina ciascuno dei commentari gallici. È probabile che aspettasse quei giorni d'ozio e quella luce di neve per dettare le sue gesta a uno scriba. Altrettanto dovrebbe ciascuno di noi, serbando all'azione le rimanenti stagioni. (p. 9)
*Solo negli [[empietà|empi]] sopravvive oggigiorno la passione per il divino. Nessun altro si salverà. (p. 9)
*L'[[immaginazione]] è "la pazza di casa"<ref>Definizione della fantasia data da [[Teresa d'Ávila]].</ref>, m'insegnarono al liceo. La [[realtà]] è peggio, risposi: è la scema del villaggio. (p. 9)
*La [[morte]] è uno sverginamento. Portasse anche a una gravidanza! (p. 10)
*[[Morte|Morire]]. Non fosse che per fregare l'[[insonnia]]. (p. 10)
*[[Nascita|Nascere]] è umano, perseverare è diabolico. (p. 10)
*"Mi spaventa [[possesso|possedere]] chi amo, mi spaventa amare chi possiedo." Così disse Adamo e spartì eros e amore. Ma Eva non era contenta. (p. 10)
*Bisogna che abbiamo un'idea molto primitiva dell'[[eternità]] se facciamo tanto caso del morire a trenta o a cent'anni. (p. 11)
*Il sonno è amore di morte, l'insonnia paura di morte. (p. 11)
*Metà di me non sopporta l'altra e cerca alleati. (p. 12)
*E se Dio avesse inventato la [[morte]] per farsi perdonare la vita? (p. 13)
*L'[[amore]], come ogni buon rigorista, prima di tirare non piglia troppa rincorsa. (p. 13)
*Metri, metronomi, meridiane... L'uomo presume, misurando lo spazio e il tempo, di vincerli, mentre sono essi che misurano lui. (p. 13)
*[[Morte|Morire]] sarà, su per giù, come quando su una vetrina una saracinesca s'abbassa. (p. 14)
*Un'[[idea]] innaffiata dal sangue dei [[martirio|martiri]] non è detto che sia meno stupida di un'altra. (p. 15)
*Dev'esserci un motivo se fu scelto il [[cavolo]] a fingere il sito della generazione. (p. 15)
*Vi sono due razze di [[stupidità|stupidi]]: quelli che credono a tutto e quelli che non credono a niente. Purtroppo io appartengo a entrambe. (p. 16)
*La [[parola]] è una chiave, ma il [[silenzio]] è un grimaldello. (p. 17)
*Fra imbecilli che vogliono [[cambiamento|cambiare]] tutto e mascalzoni che non vogliono cambiare niente, com'è difficile scegliere! (p. 17)
===''Febbraio''===
*I [[pregiudizio|pregiudizi]] han più sugo, talvolta, dei giudizi. (p. 19)
*''[[Hic et nunc|Hic]]'': lo spazio; ''Nunc'': il tempo. Due tappeti volanti, due scale mobili su cui immobile avanzo. E [[Zenone di Elea|Zenone]] non mi aiuta. (p. 19)
*[[Problema dell'esistenza di Dio|Se Dio esiste]], chi è? Se non esiste, chi siamo? (p. 19)
*Le dissi che l'amavo. Incassò la notizia come uno ''chèque''. (p. 19)
*Siamo i ricordi di Dio? Siamo le sue traveggole? (p. 20)
*Lodato sia [[Miguel de Cervantes#Don Chisciotte della Mancia|don Chisciotte]]! Che seppe con tanto anticipo di secoli riconoscere un furibondo gigante sotto la maschera di un innocente mulino. (p. 20)
*Non sono complicato, ma contengo una dozzina di anime semplici insieme. (p. 20)
*So di anime che ai [[ricordo|ricordi]] si consegnano come una fortezza di vigliacchi apre le porte al nemico. (p. 21)
*Non c'è [[scrittore]] che non somigli al serpente dell'Eden. Solo che spesso la mela è marcia. (p. 21)
*I [[ricordo|ricordi]] ci uccidono. Senza memoria, saremmo immortali. (p. 21)
*È un bluff? Non è un bluff? Fra poco muoio e lo vedo. (p. 22)
*[[Scrivere]] è continuare, inseguire al di là della tenebra quel fanalino fuggente che è l'uomo. (p. 22)
*Com'è che, esente da segreti vergognosi, tutta la mia vita mi pare un segreto vergognoso? (p. 23)
*Molte [[donna|donne]] si vestono bene, ma tutte si spogliano male. (p. 24)
*È più facile amare gli altri che [[amor proprio|sé]]. Degli altri si conosce il meglio, l'antologia... (p. 24)
*I [[giovinezza e senilità|giovani]] hanno mangiato i [[giovinezza e senilità|vecchi]]. Quanto a digerirli... (p. 24)
*Per distrarsi dalla morte l'uomo inventò la [[storia]], questo ''happening'' da un soldo. (p. 25)
*In ogni [[buongustaio]] sonnecchia uno sciocco. Svegliatelo se volete che il pranzo passi in fretta. (p. 26)
*Scrivo [[poesia|poesie]] che si capiscono, devo sembrare un cavernicolo. (p. 26)
*Resta dubbio, dopo tanto discorrere, se le donne preferiscano essere prese, comprese o sorprese. (p. 26)
*[[Innamoramento|Innamorarsi]] è un lusso, chi non può permetterselo finge. (p. 27)
*La [[guerra]], una doppia violenza: non solo ci sforza a morire, ma addirittura a uccidere. (p. 27)
*In un mondo d'[[Arrivismo|arrivisti]] buona [[Regole dai libri|regola]] è non partire. (p. 28)
===''Marzo''===
*L'[[ossimoro]] non è una ridondanza ma una contrazione, non uno scialo ma un'economia. (p. 30)
*"Una [[biblioteca]]", dice [[Ralph Waldo Emerson]], "è un harem".<ref>In ''Società e solitudine'', 1870.</ref> E se fosse una polveriera? (p. 30)
*Il [[pacifismo]] è guercio ma il [[bellicismo]] è cieco. (p. 30)
*Molte morti sono suicidii truccati. (p. 30)
*Chissà perché quando mi rado nel bagno, se provo a canticchiare un motivetto moderno, mi taglio. (p. 30)
*Questo luttuoso lusso d'essere [[Sicilia|siciliani]]. (p. 31)
*Essendo stato molto vecchio da giovane, mi sia concesso da vecchio qualche lume di gioventù. (p. 31)
*Irresistibile attrazione che esercita su certi spiriti pii l'[[empietà]]. (p. 31)
*Sarò forse presuntuoso ma il mio [[specchio]] mi calunnia. (p. 32)
*Un [[pene]] innamorato è spesso [[balbuzie|balbuziente]]. (p. 32)
*Il [[Colosseo]], questo teschio di Roma, sotterratelo! (p. 33)
*"La morte è un boscaiolo" declamai una volta, "ma la foresta è immortale." Sì, vallo a raccontare a un albero sradicato. (p. 33)
*Quanto poco mi piace piacere agli altri. Come si permettono, che è questa confidenza? (p. 34)
*Gira, rigira, da [[Talete]] in poi la [[filosofia]] pesta l'acqua nel mortaio. (p. 35)
*Rimuginare il [[male]] senza osare mai compierlo... È così che si formano le vocazioni [[poesia|poetiche]]. (p. 36)
*Insomma, sarà che siamo ottusi e il Suo riserbo ci frastorna, ma, insomma, qualche chiarezza in più, da parte di Dio, sarebbe stata augurabile. (p. 36)
*Costa una fatica del diavolo conservare una [[autostima|buona opinione di sé]]. Chissà come fanno, certuni. (p. 36)
*Senza note a piè di pagina, certe donne non si capiscono. (p. 36)
*Se volete saperne di più su di voi, [[Origliare|origliate]] dietro le porte. (p. 36)
===''Aprile''===
*Eppure un guizzo solo di [[primavera]] basta a rendere allegra l'anima vedova, a mutare in piani di esaltata Arlecchina queste ostinate gramaglie. (p. 39)
*"[[Conoscere se stessi|Conosci te stesso]]," dice il filosofo. Fossi matto! (p. 40)
*Ognuno sogna i [[sogno|sogni]] che si merita. (p. 40)
*[[Dio]] è migliore di quel che sembra, la Creazione non gli rende giustizia. (p. 41)
*Dopo la [[pioggia]] la terra, come una ragazza un cappello di paglia azzurro, s'è messo il cielo sul capo. (p. 41)
*Vi sono [[Suicidio|suicidi]] invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti. (p. 42)
*Quel colpo di pistola ci ha risparmiato, quanto meno, i dolori del vecchio Werther.<ref>Il riferimento è al romanzo ''I dolori del giovane Werther'' di [[Johann Wolfgang von Goethe]]. Werther, alla fine dell'opera, si uccide con un colpo di pistola alla tempia.</ref> (p. 42)
*Non conosco voluttà più pungente del [[lettura|leggere]], non già un libro da cima a fondo, ma, pescando a caso, qui una pagina lì un rigo, ritti in piedi, dinanzi alle cascate prodigiose d'una biblioteca. (p. 43)
*Perché non si deve credere che uno [[specchio]] trattenga le immagini che ha riflesso, se d'una stella estinta ci giunge tuttora la luce? (p. 43)
*Siamo ostaggi di uno che ogni giorno alza il prezzo del riscatto. (p. 44)
*[[Vigilanza|Veglia]] a due, in silenzio, nel buio. Finché uno si decide e mormora all'altro: "Dormi?" (p. 44)
*Finisco sempre con lo sbadigliare quando mi [[Soliloquio|parlo da solo]]. (p. 44)
*Comunque vada la nostra partita con la [[vita]] finirà zero a zero. (p. 45)
*La [[storia]]: impressione di assistere a una partita di calcio truccata, con spettatori ignari che si sbracciano e urlano e si menano... (p. 45)
*[[Morte|Morire]] è un'inciviltà di cui, se potesse, il defunto arrossirebbe. (p. 46)
*Mai saprò decidermi, riguardo all'[[uomo|umanità]], se considerarla, come diceva [[Herman Melville|Melville]], «un'accozzaglia di duplicati» oppure un sempre nuovo caleidoscopio di prodigi inconfrontabili. (p. 46)
*L'[[amore]], nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione. (p. 46)
*La [[senilità|vecchiaia]] comincia il giorno in cui, invece di scrivere a una donna, le telefoniamo. (p. 47)
*Ci vogliono [[Vizio e virtù|virtù]] a iosa per fare un [[Vizio e virtù|vizio]]. (p. 47)
*Ogni uomo si cangia nel viso con gli anni, ma solo l'ultimo dei suoi ritratti, su un cuscino, gli rassomiglia. (p. 47)
*Il [[dubbio]] è una passerella che trema tra l'errore e la verità. (p. 47)
*Un tepore mediocre è la temperatura ideale per sopravvivere. (p. 48)
*La parola ha preceduto la luce e non viceversa: ''[[Fiat lux]]'' e la luce fu. (p. 49)
*Non il sonno ma l'insonnia della [[ragione]] genera [[Mostro|mostri]].<ref>{{Cfr}} [[Francisco Goya]]: «Il sonno della ragione genera mostri.»</ref> (p. 49)
===''Maggio''===
*[[Marcel Proust|Proust]], più che umido, è viscoso. (p. 51)
*Se la [[vita e morte|vita]] è un refuso, la [[vita e morte|morte]] è l<nowiki>'</nowiki>''errata corrige''. (p. 51)
*I miei [[sbaglio|sbagli]] erano calcoli, dunque! (p. 51)
*Le [[stella|stelle]] sono varianti rifiutate della terra. (p. 52)
*La [[verità e bugia|verità]] è plurale, è la [[verità e bugia|menzogna]] che è singola. (p. 52)
*L'unica cosa asciutta: la [[sterilità]]. (p. 52)
*I [[suicidio|suicidi]] sono solo degli impazienti. (p. 52)
*Biblioteche, musei, cineteche... Non amo che camposanti. (p. 53)
*I [[sogno|sogni]]: "lavoro nero", ma non pagato, della ragione. (p. 53)
*Che sostanziale indifferenza, ormai, quando muore qualcuno che conosciamo. Come se riservassimo ogni nostra superstite forza di strazio ai due o tre che ci vivono accanto. (p. 54)
*Il [[traduzione|traduttore]] è l'unico autentico [[lettore]] d'un testo. Non dico i critici, che non hanno voglia né tempo di cimentarsi in un corpo a corpo altrettanto carnale, ma nemmeno l'autore ne sa, su ciò che ha scritto, più di quanto un traduttore innamorato indovini. (p. 55)
*Quando si è zuppi di [[ricordo|ricordi]] e stufi di ricordare, allora si comincia a morire. (p. 57)
*L'unica forma di felicità che conosco è la [[noia]]. (p. 58)
*Dovetti scegliere fra morte e [[stupidità]]. Sopravvissi. (p. 58)
*Straordinari dolcissimi inferni della [[timidezza]]. (p. 60)
*Che odore di disperazione si leva da ogni minimo oggetto d'uso appartenuto ad un morto! (p. 60)
===''Giugno''===
*Un tempo posavo ad apparire migliore di quel che ero. Poi, senza fortuna, ho posato a calunniarmi. Oggi, con fortuna ancora minore, mi sforzo di somigliarmi. (p. 61)
*[[Pagina bianca|Foglio bianco]]: un attimo di terrore mentre sospendo sul tasto dell'Olivetti il mio perplesso polpastrello di Damocle. (p. 62)
*In me più mi rintano più scappo. (p. 63)
*Le [[bandiera|bandiere]]: pannolini per popoli infantili che bagnano il letto. Visto che qualcuno muore ancora credendoci, si dovrebbe farle ruotare ogni giorno, prestare, che so io, il tricolore al Madagascar, la mezzaluna all'Italia. (p. 65)
*Riconosco per mio solo ciò che ho scritto con inchiostro simpatico. (p. 67)
*Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano. (p. 68)
*L'[[universo]]: un acrostico dove cerco di leggere Dio. (p. 68)
*I [[giovinezza|giovani]] credono naturalmente d'essere immortali. Con le dovute cautele, avvertirli che si sbagliano. (p. 70)
*Il miglior [[maestro]] non ha [[maestro e discepolo|discepoli]], insegna soltanto [[ipotesi]]. (p. 70)
*Come ogni [[Bruttezza|brutto]] sono sempre stato oggetto di passioni disinteressate. (p. 71)
*Come invecchiano oggi gli oggetti. Una [[Fiat 508 Balilla|Balilla]] è già come una colonna dorica. (p. 71)
*Si può anche dannare la propria vita, se si ha [[genialità|genio]]. Se si ha solo [[talento]], è da stupidi. (p. 71)
===''Luglio''===
*Tale è la forza dell'[[abitudine]] che ci si abitua perfino a vivere. (p. 75)
*Raramente fu dato un [[bacio]] che non fosse bacio di Giuda. (p. 75)
*I fatti sono cocciuti, la [[morte]] è il più cocciuto dei fatti. (p. 76)
*C'è chi [[alcolismo|beve]] per dimenticare: lui beve per ricordare. (p. 77)
*Quando non è una lanterna magica, la [[memoria]] è un film dell'orrore. (p. 78)
*Pericoloso entrare senza frustino nella gabbia dei [[ricordo|ricordi]]. Mordono. (p. 78)
*Con le [[donna|donne]] accade due volte di non saper cosa dire: all'inizio e alla fine d'un amore. (p. 78)
*[[Mangiare]], abitudine obbligatoria ma stupida. (p. 78)
*Il [[silenzio]] è stato in fondo una inevitabile profilassi. (p. 79)
*Fra [[traduzione|traduttore]] ed autore il rapporto che s'intreccia (insidie, invidie, ripicche, lusinghe) adombra una sfida carnale. (p. 80)
*[[Robert Musil|Musil]]: una piramide che si regge sulla punta. (p. 80)
*Il traduttore è con evidenza l'unico autentico lettore di un testo. Certo più d'ogni [[critico]], forse più dello stesso autore. Poiché d'un testo il critico è solamente il corteggiatore volante, l'autore il padre e marito, mentre il traduttore è l'amante. (p. 81)
*Quante croci, il traduttore, in cambio di qualche estasi vicaria! (p. 81)
*Meno credo in [[Dio]] più ne parlo. (p. 83)
===''Agosto''===
*In un mondo di inerzie [[contraddizione|contraddirsi]] rimane l'unico movimento. (p. 86)
*[[Filippo Tommaso Marinetti|Marinetti]]: più un orologio a cucù che una bomba a orologeria. (p. 86)
*Non ho certezze, la certezza è nemica invidiosa della verità. (p. 86)
*[[Intervista|Interviste]]: saprò mai dare [[domanda e risposta|risposte]] valorose a domande stupide? (p. 87)
*Uno [[Stupidità|sciocco]] che tace è la creatura più adorabile del mondo. (p. 87)
*La mia [[logorrea]]: simile all'annaspare di braccia d'un naufrago che inghiotte acqua. (p. 87)
*Gli [[uomo|uomini]]: forse i vermi solitari della terra. (p. 88)
*I piaceri della [[vanità]] non durano in genere più di un orgasmo maschile. (p. 90)
*[[Invecchiamento|Invecchiare]], sentire il corpo da complice farsi nemico: un servo che ruba alla spesa, che si finge o è sordomuto. (p. 90)
*Signore, abbi pietà dei [[suicidio|suicidi]], risparmia loro l'immortalità. (p. 91)
*"[[Buco nero]]", che metafora giusta per chi volle essere stella e non è più che un rimasuglio di luce, incapace di sortire e di propagarsi, sigillata per sempre a consumarsi di sé! (p. 91)
*Due [[felicità e infelicità|infelicità]], sommate, possono fare una [[felicità e infelicità|felicità]]. (p. 92)
*Vivo dentro di me come un ospite. (p. 92)
*Il [[passato]] come fata morgana. Trasformare i ricordi in miraggi, favole, sogni di favole. (p. 92)
*"Se esistesse si saprebbe in giro," disse il filosofo,<ref>Citazione ripresa nel libro ''Argo il cieco'', pronunciata dal filosofo Pietro Iaccarino.</ref> parlando di non so chi... {{NDR|Dio}} (p. 92)
*[[Sociologia|Sociologo]] è colui che va alla partita di calcio per guardare gli spettatori. (p. 93)
*Gli [[Assenza|assenti]] hanno una volta torto ma novantanove volte ragione. (p. 93)
*[[Morte di Dio|Dio è morto]] creandoci, noi siamo un'opera postuma. (p. 93)
*Chi abusa del proprio [[ingegno]] non merita misericordia. (p. 94)
*Credo che in due occasioni di compleanno ci si senta improvvisamente decrepiti: a [[diciannovenne|diciannove anni]] e a [[cinquantenne|cinquanta]]. (p. 94)
===''Settembre''===
*L'[[assoluto]]: ecco un concetto che assolutamente mi sfugge. (p. 95)
*[[Morte di Dio|Dio non è morto]], come dicono. Dio ci è stato amputato. (p. 95)
*Curioso che ogni nostro coetaneo ci sembri, quando lo incontriamo, molto più vecchio di noi. (p. 95)
*Ci vuole una certa dose di bestialità per essere un grande [[attore]]. (p. 95)
*Uno dei trucchi dell'[[assurdo]] è di vestirsi da [[verosimile]]... Non c'è ora della nostra giornata in cui non ci sfilino davanti siffatte maschere di carnevale. (p. 96)
*Ricambio più facilmente il male col [[bene]], anziché il bene col bene. Tanto mi ripugna rendere colpo per colpo. (p. 96)
*Chi scrive per il suo tempo, disperi di sopravvivergli. (p. 96)
*Un grande [[scrittore]] è di solito meno intelligente di molti scrittori minori. (p. 96)
*Quanti [[assassino|assassini]] sarebbero rimasti cittadini dabbene se non avessero avuto una domenica libera. (p. 96)
*Una [[passione]] è il totale di due malintesi. (p. 97)
*Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto. (p. 97)
*Non vedo perché sia legittimo amare insieme [[Domenico Cimarosa|Cimarosa]], [[Johann Sebastian Bach|Bach]] e [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|Stravinskij]] e sia da fedifraghi amare a un tempo Carolina, Claudia e Maria. (p. 97)
*Vivere al di sopra dei propri mezzi, lo fanno in tanti. Morire, nessuno. (p. 97)
*Spesso in [[amicizia|amico]] cerchiamo niente più che un orecchio. (p. 98)
*La [[calunnia]] disinteressata è, in chi la propala, indizio certo di virtù letteraria. (p. 98)
*Una [[carezza]] non lascia su un viso più impronte che una musica nell'aria. (p. 99)
*Fiduciose [[formica|formiche]]! Che vanno e vengono, e trascinano pesi enormi, e scavano tane profonde. Senza vedere la mia scarpa che incombe. (p. 99)
*Pochi si rendono conto che la loro [[morte]] coinciderà con la fine dell'universo. (p. 99)
*Qualunque cosa si dica, la [[vita e morte|vita]] è più antica e più forte della [[vita e morte|morte]]: nulla è morto che non fosse prima nato. (p. 99)
*Dio violentò l'Eternità: nacque un frutto della colpa e fu il [[Tempo]]. (p. 103)
*È per noia che l'Infinito ha inventato limiti e spazi. Per noia li distruggerà. (p. 103)
*Nessuna ingratitudine è pari a quella di ciascuna [[generazione]] nei riguardi della precedente. (p. 103)
*Quanto male è nato dal pregiudizio che il [[biasimo]] sia intelligente e l'[[elogio]] stupido. (p. 104)
*Strano che un [[presunzione|presuntuoso]] possa essere anche un invidioso. (p. 104)
*Una [[verità]] è pericolosa quando non somiglia a un errore. (p. 104)
*La [[speranza]] è una specie di scarlattina infantile che ci portiamo dietro tutta la vita. (p. 104)
*Questo atroce privilegio di vedere in ogni vivente un morto in incubazione... (p. 105)
*Capita a volte di sentirsi per un minuto [[felicità|felici]]. Non fatevi cogliere dal panico: è questione di un attimo e passa. (p. 105)
*Ci sono due cose che, per farle, esigono buona salute: l'amore e la rivoluzione. (p. 105)
*Il libro per l'isola? Un [[dizionario|vocabolario]]. (p. 106)
===''Ottobre''===
*[[Autunno]], stagione sleale. (p. 109)
*Si firmerebbero poche dichiarazioni di [[guerra]] se chi le dichiara dovesse per legge firmarle col proprio sangue. (p. 109)
*Per fortuna gli [[eroismo|eroi]] muoiono di morte violenta. (p. 109)
*Che ci vuole a scrivere un [[libro]]? [[Lettura|Leggerlo]] è la fatica. (p. 110)
*La [[felicità]] esiste, ne ho sentito parlare. (p. 111)
*[[Verginità|Vergini]] da espugnare come un bunker, rocciose roccaforti del sesso. (p. 112)
*Certi [[poeta|poeti]] odierni fanno pensare a ragni ubriacati con LSD. (p. 113)
*Diffidate degli [[ottimismo|ottimisti]], sono la ''claque'' di Dio. (p. 114)
*L'[[amore]]: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno. (p. 115)
*Ricordo male le donne belle: un viso che abbaglia impedisce l'osservazione tranquilla. (p. 115)
*Un bel trucco per sedurre il [[lettore]] consiste nel dargli quel senso di superiorità che deriva dal saperne più dei personaggi che si vede agire davanti. Come quando sullo schermo un uomo avanza e noi vediamo il sicario che lo aspetta dietro l'angolo. Superbi di dominarne la sorte dalla nostra oscura poltrona, ma ignari che il regista ci sta scaltramente manovrando a sua volta. (p. 118)
*Vivere in incognito, come Dio. (p. 119)
*Dicono che l'uomo di Neanderthal morì perché non sapeva parlare. Noi periremo per non aver saputo tacere. (p. 119)
*La [[prosodia]] come architettura salvifica e simbolica dell'universo. (p. 119)
===''Novembre''===
*Il [[poeta]]: dulcamara, sciamano, fanciullino? (p. 121)
*Io: un paesaggio che m'è venuto a noia. (p. 122)
*Si asciugano presto le lacrime per una pena che non ci riguarda (p. 122)
*[[Sconfitta|Perdere]] è un dovere civico, la residua dignità di chi vive. (p. 125)
*Di [[sonnambulismo|sonnambuli]] e sonnambule sono piene le carte. Non ne ho mai conosciuti. Sarebbe bello se si trattasse di un male inventato, delle strologherie di un poeta. (p. 126)
*Come si fa ad [[amor proprio|amarsi]] vivendo con se stessi 24 ore su 24? (p. 127)
*''Dubbio''. Se l'uomo sia una macchina fatta per [[vita e morte|vivere]] ovvero per [[vita e morte|morire]]. (p. 128)
===''Dicembre''===
*Una stroncatura è la base più solida di un'amicizia. (p. 132)
*L'amore e l'amicizia, quanto se n'è parlato. Sull'[[ammirazione]] si è reticenti, deve esserci un motivo. (p. 133)
*In [[provincia]] conosco ammirazioni intransigenti e irriflessive quanto un amore. (p. 133)
*L'[[ammirazione]] si cristallizza con l'amore. (p. 133)
*Com'è facile oggi essere intelligenti, che scialo d'[[intelligenza]] si fa! E com'è poco rispettabile, ormai, l'intelligenza, com'è noiosa! (p. 134)
*L'[[ironia]] di Dio. Solo un Dio ironico saprei pregare. (p. 135)
*Tutti al mondo sono [[poeta|poeti]], perfino i poeti. (p. 135)
*Detesto le [[utopia|utopie]]: non chi le consuma ma chi le spaccia. (p. 136)
*La [[fama]] è la gloria venduta a saldo, con gli [[sconto|sconti]] di fine stagione. (p. 138)
*A frenarmi dall'ammazzare qualcuno sarebbe, prima d'ogni remora morale, l'inettitudine. Quanto a me, volessi anche ammazzarmi, mi servirebbe un liberto. (p. 138)
*[[Grido]], è vero, ma a fior di labbro. (p. 139)
*Insomma: vivere per dimenticare o vivere per ricordare? (p. 140)
==''L'uomo invaso''==
===''L'ingegnere di Babele''===
====Citazioni====
*"Dimmi, quali libri pensi che [[Daniel_Defoe#Robinson_Crusoe|Crusoe]] porterà sulla spiaggia dell’isola la prossima volta? O piuttosto, poiché i suoi bagagli saranno presumibilmente tascabili, quale unico libro?" Stavo per aprir bocca, mi fermò con la mano: "La ''[[Bibbia]]'', il ''[[Mahābhārata]]'', il ''[[Karl_Marx#Il_Capitale|Capitale]]'' spiegato al popolo? Mai più, bensì la più aggiornata edizione d’un ''Dizionario di citazioni: Dispar et unum'', ''La Mela d'Eva'', ''L'abbecedario supremo'', o come diavolo si chiamerà..." (p. 71)
==''La luce e il lutto''==
*Vi è una [[Sicilia]] «babba», cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia «sperta», cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode. Vi è una Sicilia pigra, una frenetica; una che si estenua nell'angoscia della roba, una che recita la vita come un copione di carnevale; una, infine, che si sporge da un crinale di vento in un accesso di abbagliato delirio... (da ''L'isola plurale'', p. 18<ref>1997, p. 14.</ref>)
*Tante Sicilie, perché? Perché la Sicilia ha avuto la sorte di ritrovarsi a far da cerniera nei secoli fra la grande cultura occidentale e le tentazioni del deserto e del sole, tra la ragione e la magia, le temperie del sentimento e le canicole della passione. Soffre, la Sicilia, di un eccesso d'identità, né so se sia un bene o sia un male. Certo per chi ci è nato dura poco l'allegria di sentirsi seduto sull'ombelico del mondo, subentra presto la sofferenza di non sapere districare fra mille curve e intrecci di sangue il filo del proprio destino. (da ''L'isola plurale'', p. 18<ref>1997, pp. 14-15.</ref>)
*Capire la Sicilia significa dunque per un siciliano capire se stesso, assolversi o condannarsi. Ma significa, insieme, definire il dissidio fondamentale che ci travaglia, l'oscillazione fra claustrofobia e claustrofilia, fra odio e amor di clausura, secondo che ci tenti l'espatrio o ci lusinghi l'intimità di una tana, la seduzione di vivere la vita con un vizio solitario. L'insularità, voglio dire, non è una segregazione solo geografica, ma se ne porta dietro altre: della provincia, della famiglia, della stanza, del proprio cuore. Da qui il nostro orgoglio, la diffidenza, il pudore; e il senso di essere diversi. (da ''L'isola plurale'', pp. 18-19<ref name=quindici>1997, p. 15.</ref>)
*Ogni siciliano è, difatti, una irripetibile ambiguità psicologica e morale. Così come l'isola tutta è una mischia di [[lutto]] e di luce. Dove è più nero il lutto, ivi è più flagrante la luce, e fa sembrare incredibile, inaccettabile la morte. Altrove la morte può forse giustificarsi come l'esito naturale d'ogni processo biologico; qui appare come uno scandalo, un'invidia degli dei.<br>Da questa soperchieria del morire prende corpo il pessimismo isolano, e con esso il fasto funebre dei riti e delle parole; da qui nascono perfino i sapori cupi di tossico che lascia in bocca l'amore. Si tratta di un pessimismo della ragione, al quale quasi sempre s'accompagna un pessimismo della volontà. [...]<br>Il risultato di tutto questo, quando dall'isola non si riesca o non si voglia fuggire, è un'enfatica solitudine. Si ha un bel dire – io per primo lo dico – che la Sicilia si avvia a diventare Italia (se non è più vero, come qualche savio sostiene, il contrario). Per ora l'isola continua ad arricciarsi sul mare come un'istrice, coi suoi vini truci, le confetture soavi, i gelsomini d'Arabia, i coltelli, le lupare. Inventandosi i giorni come momenti di perpetuo teatro, farsa, tragedia o Grand-Guignol. Ogni occasione è buona, dal comizio alla partita di calcio, dalla guerra di santi alla briscola in un caffè. (da ''L'isola plurale'', p. 19<ref>1997, pp. 15-16.</ref>)
*Fino a quella variante perversa della liturgia scenica che è la mafia, la quale, fra le sue mille maschere, possiede anche questa: di alleanza simbolica e fraternità rituale, nutrita di tenebra e nello stesso tempo inetta a sopravvivere senza le luci del palcoscenico. [...] Non è tutto, vi sono altre Sicilie, non finirò di contarle. (da ''L'isola plurale'', pp. 19-20<ref>1997, p. 16.</ref>)
*Viaggiare, voglio dire, s'apparenta alle due più esclusive ed esaltanti esperienze dell'uomo: amare e creare. Saper viaggiare è cosa creativa quanto una seduzione d'amore, una bella pittura, una frase musicale assoluta. Ove poi il luogo da visitare sia l'isola che dico io, ombrosa e lucente, gremita di vita e di morte, crogiolo di razze e crocevia di secoli, l'impresa risulterà più che mai portatrice di turbamento e di rischio: se ogni viaggio significa una scommessa di conoscenza e felicità, il viaggio in [[Sicilia]] è un esame senza confronto, è l'Esame. (da ''[[Roger Peyrefitte|Peyrefitte]] e Sicilia o del viaggiare all'antica'', 1997, p. 56)
*Bisogna essere intelligenti per venire a [[Ragusa Ibla|Ibla]]. E convengo ch'è una discriminazione maleducata, non so quanto abbia da guadagnarne il turismo locale. Fatto sta che ci vuole una certa qualità d'anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia; ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all'ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita con due voci, insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno d'una dama antica. (da ''Ibla'', 1997, p. 60)
*«Horloge, dieu sinistre, effrayant, impassible<ref>''Orologio, dio sinistro, spaventoso, impassibile.''</ref>»... Ma quando mai, l[[Orologio astronomico di Messina|'orologio del Duomo di Messina]] è un marchingegno per caroselli e parate da palcoscenico, a [[Charles Baudelaire|Baudelaire]] non avrebbe messo paura. Tanto argutamente sembra volere addomesticare le scansioni truci del tempo attraverso una sfilata di amabili golem, i quali son sempre lì lì per eludere l'ingranaggio delle coincidenze meccaniche e sbrigliarsi in tarantella. [...]<br>Il visitatore che già sul traghetto abbia prestato udienza alle spiritosaggini delle Sirene e si sia doverosamente scosso dai panni l'attaccaticcio delle brume cisalpine, non abbocca alla lusinga neogotica dell'apparato, ma rimane, col naso in aria e gli occhi buoni buoni, a godersi la passerella, un'ora dopo l'altra, come davanti a un giocattolo imbandito, di quelli che il centauro faceva trovare a Ercole bambino nella calza della Befana. (da ''Messina'', 1997, pp. 62-63)
*Andate a [[Noto (Italia)|Noto]], datemi retta. Vi arriverete in mezz'ora da [[Siracusa]], con gli occhi ormai sazi di viste e visioni, ma vi baserà oltrepassare l'arco della borbonica Porta Ferdinandea, e già dovrete stropicciarveli ancora dinanzi al più glorioso trofeo di pietre che sia possibile immaginare. [...] tutto, in verità, qui commuove e sorprende: entrate in una chiesa e vi scoprite un Laurana; imboccate a caso una via ed ecco sul capo vi sporgono balconi in ferro battuto, gonfi come seni, nelle cui mensole si arriccia e brulica un popolo di grifi, meduse, ghigni ridenti, chimere. Ne viene all'animo una letizia, la stessa che si prova a godersi da un palco reale un visibilio di artifizi e di luminarie. Solo che qui lo spettacolo non cessa mai [...]. (da ''Noto'', 1997, pp. 70-71)
*[...] per quel che ne so io dalla mia infanzia, la [[U]] è vocale dannata, sacra a Belzebù e alla sua tribù. Guai a pronunziarla troppe volte di seguito, le parole che la contengono sono indiziate di morbo e micidiali quanto mai. Basta che la lingua s'impigli fra i denti, basta che scocchi un corto circuito di sillabe, l'accavallarsi di due fiati contigui, ed ecco che, senza intenzione, potremmo lasciarci scappare dalle labbra uno dei centomila nomi del Maledetto e, come niente, vedercelo comparire ai piedi del letto. (da ''L'orma del diavolo'', p. 81)
*[...] non si vuol dire che un semplice [[Dagherrotipia|dagherrotipo]] valga a surrogare o a correggere o ad usurpare il giudizio storico: sappiamo tutti che una faccia, per quanto s'inzuppi del quotidiano che la circonda, non saprà mai esprimere che se stessa, vale a dire un granello di vita pietrificata. E tuttavia resta vero ch'essa, quel granello di vita, lo esprime nella sua integrità originaria, coi connotati irripetibili del vissuto: un ''hic et nunc'' di cui nessun archeologo del moderno dovrebbe dimenticarsi.<br>Siamo qui, se non sbaglio, nel cuore di quello che volentieri chiamerei l'eroico paradosso della [[fotografia]]. Poiché essa è di tal plurima e misteriosa natura da costringere gli estremi più risoluti a toccarsi. Rappresenta un certificato di morte ma, nello stesso tempo, una promessa di resurrezione; è un documento impassibile, ma, nello stesso tempo, una fontana di lacrime esistenziali. Più ancora: obbedisce al tempo e lo fulmina; sanziona una perdita e vi sostituisce un simulacro immortale{{sic|...}} (da ''Il clic impuro'', 1997, pp. 111-112)
==''Le menzogne della notte''==
*Se è vero quel che un filosofo dice, che viaggiare significa aggiungere vita alla vita, mia madre e i miei zii di vita se ne crebbero tanta. (p. 632)
*Non esitai a ubbidire, peraltro. Come tuttora non esito, persuaso che qualunque insuccesso è utile ad innaffiare il successo; e che nutre la nostra Causa forse più il morire che il vivere. Del resto, [[previdenza]] e follia in me han fatto sempre tutt'uno, né ho mai rinunziato all'impossibile con la debole scusa che era, appunto, impossibile. (p. 662)
*Poiché in due modi opposti vi ho usato: ora dirigendo vigile i vostri fili, ora sedendomi quietamente a godermi le vostre sceniche esibizioni; ora avversario, ora connivente; senza mai mostrare quello che ero veramente: il puparo di tutti voi [...]. Ma sempre furioso nell'intimo,di udirvi mescere, sul davanzale del buio, le domande grandi: Dio, il male, la morte, con le piccine, di spicciola umanità; il re, la Costituzione, la felicità, la salvezza, il decoro. (p. 674)
==''Museo d'ombre''==
===Citazioni===
*Con mani odorose di lino e colla di pesce dipingeva tutto il giorno sugli intonaci delle case patrizie feste galanti e tempietti, laghi di naiadi e cirri di nuvole in cielo. Che meraviglia se a notte, stringendosi nel sonno alla moglie (Tresa, Turidda, Milina…), avvertisse in confuso al suo fianco, sotto la coltre, un tranquillo respiro di dea? (p. 33)
*Reali di Francia, chi vi può scordare? All'aperto, sulle spallette dei carri, Mastro Peppino Samperi governava la vostra sorte, lavorando di spolvero e pennello sotto i nostri occhi abbagliati. Con due assi messe in croce ci foggiammo una durlindana; in sonno colpimmo al cuore mille orche e mille dragoni, liberammo Angeliche dai lunghi capelli, patimmo la frode di Gano, morimmo circondati a Roncisvalle. Al risveglio, dietro l'uscio, l'Ippogrifo non c'era più. (p. 41)
*Giochi di m'ama non m'ama, occhi contrabbandieri in agguato dietro uno spiraglio d'imposta, biglietti da crepacuore, avvolti in un ciottolo e scagliati per errore funesto in grembo a una madre dal fiato di drago... Infine, poiché l'unica scelta rimasta è fra la morte e la fuga, una scala s'appoggia al balcone, la carrozza di Turi Tabbaccu ingoia la coppia e con ruote felpate s'invola verso l'irreparabile. Ne seguiranno, domani all'alba, parapiglia e minacce e anatemi da mettere i brividi; e fra meno di otto giorni, fra lacrime e risa, un'urlata assoluzione, e un abbraccio di tutti con tutti, e un banchetto che pare la fine del mondo... (p. 88)
===Citazioni su ''Museo d'ombre''===
*Quel libro che ho intitolato ''Museo d'ombre'' che cerca di recuperare dall'abisso della memoria perduta atteggiamenti, gesti, visi, mestieri scomparsi della nostra recente storia, potrebbe essere considerato una sorta di galleria di mimi, di bozzetti lanziani. Vero è che Francesco Lanza è riusciuto a ritagliarsi all'interno della letteratura siciliana un suo piccolo spazio, da petit-maître come dicono i francesi, ed è riuscito altresì a costruirsi come una specie di cellula gnomico-narrativa con venature di comico. All'interno di questa cellula si muove con una maestria e con un'agevolezza straordinarie. È veramente un peccato che in Italia, dove spesso si resuscitano libri che forse meriterebbero di restare cadaveri, non si sia pensato di rileggerlo, come merita di essere letto, come un piccolo classico.<ref name=Bufal>Da ''Un vertice letterario'' di Aldo Scimè, per Rai Teche; video disponibile in ''[http://www.regionesicilia.rai.it/dl/sicilia/video/ContentItem-d8fc6354-0b15-403a-afc8-7e6890a309ad.html Un vertice letterario]'', ''Regionesicilia.rai.it'', 1983.</ref> (Gesualdo Bufalino)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''La panchina''===
''Catania, una giornata d'inverno.''<br>
''Sulla scena appare il viale cosiddetto «dei grandi», sparso di busti illustri, scheggiati dalle sassate, e di panchine deserte, salvo una a sinistra, su cui siede un vecchio di settant'anni.''<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>
===''Qui pro quo''===
L'idea che il corso della storia, come credeva [[Blaise Pascal|Pascal]], possa dipendere dalle proporzioni d'un naso fa di solito storcere il naso agli storici.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
==Citazioni su Gesualdo Bufalino==
*Anarchico e irregolare. Affabulatore incontenibile e laconico melanconico. Erudito e sbrigativo. Razionale ed esoterico. Un unicum tanto contraddittorio quanto irripetibile che si è potuto conservare grazie all'isolamento. Come alcune tribù amazzoniche o africane, o i maori australiani, Gesualdo Bufalino, autorecluso nell'assolata [[Comiso]], ha scansato le contaminazione della modernità e l'effimero delle mode. Le sue orecchie, come quelle di [[Ulisse]], sono rimaste sorde alle lusinghe delle avanguardie e delle retroguardie, dell' impegno e del disimpegno. Non a caso ha coniato il termine "isolitudine", cioè la solitudine doppia nell'Isola. Un siciliano schivo, felicemente errante nella giungla della letteratura, dove si è potuto ingozzare a sazietà delle bacche di quegli alberi rigogliosi inseminati dai Verga e dai Pirandello. Poi, da [[Baudelaire]], [[Proust]], [[Thomas Mann|Mann]], [[James Joyce|Joyce]], [[Joseph Conrad|Conrad]]. E prima di loro dai classici greci e latini. Lo scrittore comisano si può considerare il frutto migliore di quella cultura di provincia sostanziata da una schiera di professori – «intellettuali della [[Magna Grecia]]» di tenace concetto e sottile ragionamento – destinata a non mettere mai fuori la testa dalla riserva paesana. Lui stesso ha raggiunto la notorietà a 61 anni. ([[Tano Gullo]])
*Quanto poi a infastidirsi, l'unico che ne avrebbe un buon motivo è lo stesso Bufalino, se la contemplazione simultanea di tutti i suoi romanzi, racconti, saggi, elzeviri e poesie rende ancora più lampante la discrepanza fra le pretese di portentosità della sua scrittura e la timorata, inoffensiva ovvietà della sua immaginazione e del suo pensiero. Alla luce di quanto l'ha seguita, anche la ''Diceria dell'untore'' si rivela sempre più nitidamente per quello che è, un trucco, una sorta di montaggio fotografico: Serenus Zeitblom travestito da Adrian Leverkuhn, un professore di liceo alla Francesco Chiesa (o, volendo largheggiare, alla Panzini) che si atteggia a grande decadente e fa, per impressionarci, ferocissime smorfie d'agonia. ([[Giovanni Raboni]])
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Gesualdo Bufalino, ''Argo il cieco'', Bompiani, 1994. ISBN 8845222829
*Gesualdo Bufalino, ''[https://books.google.it/books?id=pdCgDQAAQBAJ Bluff di parole]'', Giunti, 2013 (1994). ISBN 8858761669
*Gesualdo Bufalino, ''Calende greche: {{small|ricordi d'una vita immaginaria}}'', Bompiani, 1992.
*Gesualdo Bufalino, ''Cere perse'', Sellerio, Palermo, 1985.
*Gesualdo Bufalino, ''Diceria dell'untore'', Sellerio, Palermo, 1982.
*Gesualdo Bufalino, ''Dizionario dei personaggi di romanzo'', Oscar Mondadori, Milano, 1989. ISBN 88-04-31997-6
*Gesualdo Bufalino, ''Il malpensante. Lunario dell'anno che fu'', Bompiani, Milano, 1987. ISBN 884520118X
*Gesualdo Bufalino, ''L'uomo invaso'', Bompiani, Milano, 1995, ISBN 88-452-2616-6
*Gesualdo Bufalino, ''La luce e il lutto'', Sellerio, Palermo, 1988.
*Gesualdo Bufalino, ''La luce e il lutto'', Sellerio, Palermo, 1997. ISBN 88-359-4202-0
*Gesualdo Bufalino, ''Le menzogne della notte'' in ''Opere: 1981-1988'', a cura di Maria Corti e Francesca Caputo, Bompiani, 2006, pp. 577-679. ISBN 8845257827
*Gesualdo Bufalino, ''Museo d'ombre'', Sellerio, Palermo, 1982.
*Gesualdo Bufalino, ''Opere 1981-1988'', Bompiani, 2001. ISBN 88-452-4767-8
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Diceria dell'untore||(1981)}}
{{Pedia|Le menzogne della notte||(1988)}}
{{DEFAULTSORT:Bufalino, Gesualdo}}
[[Categoria:Aforisti italiani]]
[[Categoria:Insegnanti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Silenzio
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/* Citazioni */ Dumas
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[[File:Napoli s Chiara affreschi chiostro - il silenzio 1040870.JPG|thumb|[[Napoli]], chiostro di Santa Chiara: allegoria del Silenzio]]
[[Immagine:StAnne-Faras-MNW-close.jpg|thumb|right|Ssssst...silenzio!]]
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Citazioni sul '''silenzio'''.
==Citazioni==
*A volte sono attratta dalla possibilità che attraverso il silenzio si possano sentire altre voci, altri suoni. Una musica parallela o alternativa. ([[Milena Vukotic]])
*– Aiuta sentire una voce.<br>– Silenzio o [[grido|urla]]. È la storia del nostro mondo. (''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|Ai confini della realtà]]'')
*Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria nel silenzio. ([[Elias Canetti]])
*Anche quando ci può essere la necessità di uno sfogo, in certe ore di solitudine e di abbandono, il silenzio e la [[mitezza]] sono temperamenti che rendono più fruttuoso il patire qualche cosa per amore di Gesù. ([[Papa Giovanni XXIII]])
*Bisogna concentrare l'attenzione dello spirito, non lasciarsi assorbire dalla vita di superficie, stabilire in ogni giornata una zona di silenzio, affinare la sensibilità dell'anima. ([[Carlo Gnocchi]])
*Bisogna parlare solo quando si ha qualche cosa da dire che valga più del silenzio. ([[Joseph Dinouart]])
*Chi muore in silenzio si vendica delle curiosità altrui. ([[Alda Merini]])
*Coloro che amano dovrebbero stare spesso silenziosi. ([[Charles Morgan]])
*Come dice sempre il core "Sta' zitto e non parlare. Nemico dell'amore è la sincerità." (''[[Sciuscià (film)|Sciuscià]]'')
*Di fatto, ogni silenzio consiste nella rete di rumori minuti che l'avvolge: il silenzio dell'isola si staccava da quello del calmo mare circostante perché era percorso da fruscii vegetali, da versi d'uccelli o da un improvviso frullo d'ali. ([[Italo Calvino]])
*Due [[amicizia|amici]] in silenzio a volte dicono di più che con mille [[parola|parole]]. ([[Sergio Bambarén]])
*È l'uomo silenzioso, quello che parla soltanto quando ha qualche cosa di veramente importante da dire, quello che viene ascoltato dagli altri.<br/>È per loro la Sfinge.<br/>«Sono gli uomini silenziosi che ''fanno'' le cose». ([[Robert Baden-Powell]])
*È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio.<ref>La citazione viene [[citazioni errate|erroneamente attribuita]] ad [[Abraham Lincoln]] (prima traccia nel ''Golden book magazine'' del novembre 1931), [[Mark Twain]] (prima traccia in un articolo di un giornale canadese del 1953) e in misura minore a [[Confucio]], [[John Maynard Keynes]] e [[Arthur Burns]]. Inoltre diversi proverbi esprimono un concetto simile, tra questi ne va ricordato uno incluso nel [[Libro dei Proverbi]] della [[Bibbia]]: «''Anche lo stolto, se tace, passa per saggio | e, se tien chiuse le labbra, per intelligente.''». In realtà la citazione sembrerebbe appartenere a [[Maurice Switzer]], infatti una prima traccia di questa frase si ritrova proprio nel suo libro, ''Mrs. Goose, Her Book'' del 1907. La frase viene citata anche da Lisa nel decimo episodio della [[I Simpson (quarta stagione)|quarta stagione]] de [[I Simpson]].</ref>
*''E tu non lo sai | che il silenzio cresce come un cancro...'' ([[Simon and Garfunkel]])
*Forse solo il silenzio esiste davvero. ([[José Saramago]])
*Hai il diritto di pensare che mi sono presa gioco di te, che ti ho cercato in un momento di noia, che sono stata preda dell'eccitazione olimpica. Pensa quello che vuoi. Ma la verità è una rete fatta di tanti fili intrecciati, che sono le coincidenze, le occasioni mancate, l'impossibilità di ricrearle, e il filo più vistoso, quello che chiude la rete, è la necessità di non raccontare tutto, di tenere qualcosa per sé, di lasciare delle maglie di silenzio. ([[Margherita Oggero]])
*Ho paura del sonno del silenzio eterno. ([[Madeleine Delbrêl]])
*I maestri della parola sono gli uomini; ma [...] i maestri del silenzio sono gli Dei. ([[Francesco Lomonaco]])
*Il desiderio di silenzio è raramente un gusto acquisito. ([[Emily Dickinson]])
*Il modo più bello, secondo il mio parere, | Di serbare il silenzio, è quello di tacere. ([[Paolo Ferrari (commediografo)|Paolo Ferrari]])
*Il Padre pronunciò una parola, che fu suo Figlio e sempre la ripete in un eterno silenzio; perciò in silenzio essa deve essere ascoltata dall'anima. ([[Giovanni della Croce]])
*Il resto è silenzio. ([[William Shakespeare]], ''[[Amleto]]'')
*Il silenzio è alleato degli stupratori. ([[Denis Mukwege]])
*''Il silenzio è d'oro e tu lo svendi ai peggior offerenti.'' ([[Caparezza]])
*Il silenzio è, dopo la parola, il secondo potere del mondo. ([[Jean-Baptiste Henri Lacordaire]])
*Il silenzio è il maestro dei maestri perché ci insegna senza parlare. ([[Maurice Zundel]])
*Il silenzio è il linguaggio di tutte le forti passioni, dell'amore (anche nei momenti dolci) dell'ira, della meraviglia, del timore ec. ([[Giacomo Leopardi]])
*Il silenzio è l'araldo più perfetto | della felicità; e quella mia | sarebbe una felicità da nulla | se si potesse esprimere a parole. ([[William Shakespeare]])
*Il silenzio è la cosa più straordinaria che esista in natura, lo si può interpretare in chiave filosofica e artistica ma alla fine è costituito semplicemente dall'assenza di rompicoglioni nelle vicinanze. ([[Marco Presta]])
*Il silenzio è la più grande persecuzione: mai i santi hanno taciuto. ([[Blaise Pascal]])
*Il silenzio è più potente di qualsiasi linguaggio, di qualsiasi nome, di qualsiasi parola. Lo stesso vale per ogni immagine che, nel suo linguaggio figurativo e simbolico, rappresenta un'apparenza, una specificazione, una delimitazione dell'indistinto. ([[Ernst Jünger]])
*Il silenzio è stato in fondo una inevitabile profilassi. ([[Gesualdo Bufalino]])
*''Il Silenzio è tutto ciò che temiamo. | C'è Riscatto in una Voce – | ma il Silenzio è Infinità. | In sé non ha un volto.'' ([[Emily Dickinson]])
*Il silenzio è un incantesimo. ([[Cecilia Dart-Thornton]])
*Il silenzio è una cosa con cui si dovrebbe prendere appuntamento ogni giorno. ([[Simone Moro]])
*''Il silenzio | è un manto pesante | che ci copre, | che soffoca | la realtà.'' ([[Riccardo Mannerini]])
*Il silenzio fa sì che le immagini del passato non suscitino desideri ma tristezza, una enorme sconsolata malinconia. ([[Erich Maria Remarque]])
*''Il silenzio ha il diritto di essere ascoltato | la gente parla troppo per quello che deve dire | parole senza significato, si dissolvono via e basta. | Il silenzio deve essere ascoltato | il rumore dovrebbe essere osservato | il tempo è giunto per imparare, che il silenzio... | il silenzio deve essere ascoltato.'' ([[Clive Cussler]])
*Il silenzio in un uomo è una virtù, la più loquace che possi decantar le sue glorie. ([[Salvator Rosa]])
*Il silenzio incoraggia sempre il [[tortura|torturatore]], mai il torturato. ([[Elie Wiesel]])
*Il silenzio, inoltre, valorizza la testimonianza. Il silenzio non prova, non argomenta, non dimostra, testimonia soltanto. Eppure, nonostante questo, ma forse proprio per questo, possiede una forza insolita. «Perché gridi così forte?» dice Dio a Mosè. Eppure Mosè taceva. «Tanto – commentava [[Kierkegaard]] – può il silenzio gridare al cielo». ([[Massimo Baldini (filosofo)|Massimo Baldini]])
*Il silenzio non ci manca, perché lo abbiamo. Il giorno in cui ci mancasse, significherebbe che non abbiamo saputo prendercelo. Tutti i rumori che ci circondano fanno molto meno strepito di noi stessi. Il vero rumore è l'eco che le cose hanno in noi. Non è il parlare che rompe inevitabilmente il silenzio. Il silenzio è la sede della Parola di Dio, e se, quando parliamo, ci limitiamo a ripetere quella parola, non cessiamo di tacere. I monasteri appaiono come i luoghi della lode e come i luoghi del silenzio necessario alla lode. Nella strada, stretti dalla folla, noi disponiamo le nostre anime come altrettante cavità di silenzio dove la Parola di Dio può riposare e risuonare. In certi ammassi umani dove l'odio, la cupidigia, l'alcool segnano il peccato, conosciamo un silenzio di deserto e il nostro cuore si raccoglie con una facilità estrema perché Dio vi faccia squillare il suo nome: «Vox clamans in deserto». ([[Madeleine Delbrêl]])
*Il silenzio non esiste. Più tu stai zitto, più aumentano le voci del mondo, il vento, la pioggia, gli animali. Tutto è narrazione. Solo che non sempre ci si accorge di questo racconto. ([[Giovanni Lindo Ferretti]])
*Il silenzio praticato con cognizione di causa è padre della preghiera, affrancamento dalla schiavitù, custodia del fuoco, sentinella dei pensieri. ([[Giovanni Climaco]])
*Il silenzio prudente e cauto è il santuario della saggezza. ([[Baltasar Gracián]])
*Il silenzio può avere molte forme. A volte è un'acqua buia. ([[Donatella Bisutti]])
*Il suo silenzio era abbastanza eloquente. ([[Umberto Eco]])
*In alcune circostanze il silenzio è il più riuscito degli epigrammi. ([[Andrea Emo]])
*La parola è una chiave, ma il silenzio è un grimaldello. ([[Gesualdo Bufalino]])
*La più vera ragione è di chi tace. ([[Eugenio Montale]])
*''Mi taccio. Non giova ogni detto | che mostri veridico volto: | e spesso serbare il silenzio per l'uomo è saggissimo avviso.'' ([[Pindaro]])
*Nascondete bene le vostre ferite quando ne avrete. Il silenzio è l'ultima gioia degli infelici; guardatevi bene dal mettere chicchessia sulla traccia dei vostri dolori: i curiosi succhiano le nostre lacrime come le mosche il sangue d'un daino ferito. ([[Alexandre Dumas (padre)]])
*Noi siamo abituati a dare a parole come "silenzio" e "[[solitudine]]" un significato di malinconia, negativo. Nel caso della lettura non è così, al contrario quel silenzio e quella solitudine segnano la condizione orgogliosa dell'essere umano solo con i suoi pensieri, capace di dimenticare per qualche ora "ogni affanno". ([[Corrado Augias]])
*Non aveva la parola facile, ma il silenzio, oh! il silenzio lo aveva difficile. ([[Marcello Marchesi]])
*Non bisogna avere paura del silenzio. [...] Solo il silenzio ci aiuta a trovare in noi l'essenziale. ([[George Steiner]])
*Non sempre il silenzio significa [[tatto (qualità)|tatto]]: è il tatto ch'è d'oro, non il silenzio. ([[Samuel Butler]])
*O beato silenzio che dà tanta pace all'anima. ([[Teresa di Lisieux]])
*''Parla, perché il silenzio è dei colpevoli.'' ([[Caparezza]])
*Per me la più piccola [[parola]] è circondata da acri ed acri di silenzio, e perfino quando riesco a fissare quella parola sulla pagina mi sembra della stessa natura di un [[miraggio]], un granello di [[dubbio]] che scintilla nella [[sabbia]]. ([[Paul Auster]])
*Quando non hai niente da dire, non dire niente. ([[Charles Caleb Colton]])
*Quelli che amano il silenzio trovino altra gente che ama il silenzio e creino silenzio e pace gli uni per gli altri. ([[Thomas Merton]])
*Ricordiamoci che delle nostre parole dobbiamo rendere conto agli uomini. Ma dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto a [[Dio]]! ([[Antonio Bello]])
*Saper tacere non è soltanto una virtù, ma un mezzo potentissimo di conquiste sociali. C'è un'arte del silenzio, non meno importante ed efficace dell'arte della parola. ([[Francesco Orestano]])
*Se non rimane altro bisogna [[Gridare|urlare]]. Il silenzio è un autentico delitto contro il genere umano. ([[Nadežda Jakovlevna Mandel'štam]])
*''Silenzio come pienezza, non povertà. | Dal silenzio nasce sia l'attesa che l'appagamento.'' ([[Lalla Romano]])
*Silenzio prima di nascere, silenzio dopo la morte, la vita è puro rumore tra due insondabili silenzi. ([[Isabel Allende]])
*Solo il silenzio è grande; tutto il resto è debolezza. ([[Alfred de Vigny]])
*Si può entrare in contatto con le persone anche senza parlare.[...] c'è un modo di entrare in contatto tra esseri umani più percettivo e affidabile della parola, fatto di sguardi, silenzi, gesti e messaggi ancora più sottili; è il modo in cui un essere umano nel suo intimo risponde al richiamo di un altro, quella silenziosa complicità che nel momento del pericolo dà alla muta domanda una risposta più inequivocabile di qualsiasi confessione o argomentazione, e il cui senso è semplicemente questo: io sono dalla tua parte, anch'io la penso così, condivido la tua preoccupazione, noi due siamo d'accordo... ([[Sándor Márai]])
*''Si può tacere senza | dare il silenzio come spiegazione.'' ([[Lucio Battisti]])
*''Succede il silenzio, | ma come prima si soffoca, | e nel cielo come prima | i lampi frugano e frugano.'' ([[Boris Pasternak]])
*Troppe persone sembrano convinte che il silenzio sia un vuoto da riempire ad ogni costo, anche se non c'è niente di importante da dire. ([[Nicholas Sparks]])
*Una [[parola]] vale una ''sela'' (moneta), il silenzio due. (''[[Talmud]]'')
*Un assoluto silenzio conduce alla tristezza. Egli offre una immagine della morte. ([[Domenico Cirillo]])
*''Va' in silenzio come una pioggia, | incontro alle sussurranti foglie. | Senti l'orologio del Cremlino.'' ([[Tomas Tranströmer]])
===[[Michel Chion]]===
*È celebre l'aforisma di Bresson secondo cui il [[cinema sonoro]] ha introdotto il silenzio, e questa formula chiarisce un giusto paradosso: è stato necessario che vi fossero dei rumori e delle voci perché le loro sospensioni e interruzioni scavassero quella cosa che si chiama silenzio, mentre nel cinema muto tutto suggeriva, ''al contrario'', il suono.
*Il silenzio [...] non è mai un vuoto neutro: è il negativo di un suono che si è sentito prima o che si immagina; è il prodotto di un contrasto.
*Quell'elemento zero - ameno in apparenza - della colonna audio che è il silenzio non è per nulla semplice da ottenere, neppure a livello tecnico. Non basta infatti interrompere il flusso sonoro e inserire al suo posto qualche centimetro di nastro vergine. In questo caso si avrebbe la sensazione di una interruzione tecnica [...]. Ogni luogo ha il suo silenzio specifico [...].
==[[Proverbi italiani]]==
*A chi non sa parlare, ben si addice il silenzio.
*Alla donna nessun vestito sta meglio del silenzio.
*Bocca chiusa e lettera sigillata non dicono nulla.
*Chi ascolta, guarda e tace, vive in pace.
*Chi poco parlò, mai si pentì.
*Chi tace acconsente.
*Dall'albero del silenzio pende per frutto la tranquillità.
*È meglio un silenzio parlante, che un irragionevole parlare.
*Il silenzio dei popoli è l'insegnamento dei re.
*Il silenzio è alle volte più eloquente delle parole.
*Il silenzio è consenso.
*Il silenzio è il miglior ornamento delle donne.
*In bocca chiusa non entran mosche.
*La [[botte]] piena non fa rumore.
*La campanella del silenzio non è solo per i [[frate|frati]] e per le monache.
*La parola è d'argento, il silenzio è d'oro.
*O taci, o di' cosa migliore del silenzio.
*Parla poco e ascolta assai, e giammai non fallirai.
*Più facile è trovar dolce l'assenzio, che in mezzo a poche donne un gran silenzio.
*Sentire e non ridire è un buon servire.
*Si è schiavi della parola detta e padroni della parola taciuta.
*Spesso il silenzio è una risposta eloquente.
*Stare zitti non fece mai male.
*Una testa savia ha la bocca chiusa.
*Virtù di silenzio è gran scienza.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Parlare]]
*[[Rumore]]
*[[Suono]]
*[[Tacere]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Acustica]]
[[Categoria:Percezioni]]
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Gustave Flaubert
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Spinoziano
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Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/151.21.151.19|151.21.151.19]] ([[User talk:151.21.151.19|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Sun-crops|Sun-crops]]
wikitext
text/x-wiki
[[File:Gustave Flaubert.jpg|thumb|Gustave Flaubert]]
{{indicedx}}
'''Gustave Flaubert''' (1821 – 1880), scrittore francese.
==Citazioni di Gustave Flaubert==
*{{NDR|Sulla [[democrazia]]}} Demostupidità.
:''Democrasserie.''<ref>Citato in Beniamino Placido, ''Lingue di pappagallo'', in ''Nautilus'', a cura di Franco Marcoaldi, Editori Laterza, Roma-Bari, 2010, p. 164.</ref>
*Il dono di creare esseri umani manca a questo genio. Se avesse questo dono, [[Victor Hugo|Hugo]] avrebbe sorpassato [[William Shakespeare |Shakespeare]].<ref>Citato in ''Guida alla lettura'' a ''Nostra Signora di Parigi'', traduzione di Valentina Valente, EDIPEM, 1973</ref>
*L'[[orgoglio]] è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece è un pappagallo che salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.<ref>Da ''Pensées'', 308; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, Milano, 2022. ISBN 978-88-203-3911-1</ref>
*La [[foglia]] caduta si agita e vola al vento; così io vorrei volare, andarmene, partire per non tornare più, non importa dove, ma lasciare il mio paese; la mia casa mi pesa sulle spalle, sono entrato e uscito tante volte dalla stessa porta! Tante volte ho alzato gli occhi verso lo stesso posto, verso il soffitto della mia camera, che dovrebbe esserne consumato.<ref name=novembre>Da ''Novembre'', traduzione di Paola Angioletti, in ''Tutti i romanzi''.</ref>
*{{NDR|Marie}} Avrebbero avuto ragione, ella non era forse più bella né più ardente di un'altra; ho paura di amare soltanto una concezione del mio spirito e di desiderare in lei solo l'amore che mi aveva fatto sognare.<ref name=novembre />
*{{NDR|''Le metamorfosi''}} Mi dà le vertigini, mi abbaglia: la natura in se stessa, il paesaggio, l'aspetto puramente pittoresco delle cose vi sono trattati alla maniera moderna e con un soffio antico e cristiano ad un tempo che li pervade. Vi si sente l'incenso e l'orina: la bestialità si congiunge al misticismo.<ref>Da ''Guida alla lettura'', ''Interpretazioni critiche'', in [[Lucio Apuleio]], ''Le metamorfosi'', traduzione e note di [[Giuseppe Metri]], EDIPEM, Novara, 1971.</ref>
*Quando urla, come la [[voce]], il [[cuore]] diventa rauco.<ref>Citato in ''L'amore è tutto'' di [[Dino Basili]], p. 81, Tascabili economici newton, febbraio 1996.</ref>
*Sono giunto alla ferma convinzione che la vanità è alla base di tutto e che anche ciò che chiamiamo coscienza non è altro che vanità interiore.<ref>Da ''Pensées'', 3; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013, n. 3526. ISBN 9788858654644</ref>
===Attribuite===
*[[Cantante|CANTANTE]]. [...] Il [[tenore]] ha sempre una voce piacevole e tenera, il [[baritono]] un organo simpatico e ben timbrato, il [[Basso (voce)|basso]] una possente emissione.<ref name=laporte>Frase dal ''Dizionario dei luoghi comuni'' di mano di Edmond Laporte, vicino di campagna di Flaubert (si veda [[Juan Rodolfo Wilcock]], ''prefazione'' e ''avvertenza'' al ''Dizionario dei luoghi comuni'', 2012).</ref>
*Le persone sposate devono vivere eternamente insieme per essere punite della sciocchezza che hanno fatto sposandosi.<ref>Da una lettera a Edma Roger des Genettes, 24 gennaio 1880, in ''L'opera e il suo doppio. Dalle lettere'', 2013, n. 310. Nella lettera è citato, in realtà, un motto di un tale Robin, amico di Flaubert.</ref><ref>Gustave Flaubert, ''Tutti i romanzi''.</ref>
*[[Proprietà|PROPRIETÀ]]. Uno dei fondamenti della società. Più sacra della religione.<ref name=laporte />
==''Bouvard e Pécuchet''==
===Incipit===
====[[Camillo Sbarbaro]] e Michele Rago====
Con quel caldo – trentatre gradi – in corso Bourdon non un'anima.<br />Lì sotto, come una riga diritta, il canale Saint-Martin, la sua acqua d'inchiostro, chiusa tra le due dighe. In mezzo al canale, un barcone carico di legname; e sulla sponda, una doppia fila di botti.<br />Al di là, tra le case, separate da cantieri, il grande cielo terso si ritagliava in rettangoli di azzurro oltremare; e, accesi dal riverbero del sole, il bianco delle facciate, l'ardesia dei tetti, il granito delle calate spiccavano da abbagliare la vista. Un indistinto brusio saliva laggiù nell'aria di piombo; e tutto pareva intorpidito dall'ozio domenicale e dalla tristezza del giorno estivo.
====Bruno Schacherl====
Poiché la temperatura era di 33 gradi, il boulevard Bourdon era completamente deserto.<br>Più giù il canale San Martino, tra le due chiese, stendeva in linea retta la sua acqua colore dell'inchiostro. C'era nel mezzo un battello pieno di legna, e sull'argine due file di botti.<br>Oltre il canale, tra le case intercalate alle fabbriche, il grande cielo puro si sfaldava in lamine di colore oltremare, e sotto il reverbero del sole, le facciate bianche, i tetti d'ardesia, le rive di granito mandavano barbagli. Un rumore confuso saliva lontano nella calda atmosfera; e tutto sembrava intorpidito nell'ozio della domenica e la tristezza delle giornate estive.<ref>Da ''Bouvard e Pécuchet'', traduzione di Bruno Schacherl, Vallecchi editore, Firenze, 1970.</ref>
===Citazioni===
*L'[[arte]], in certe circostanze, scuote gli animi mediocri e dei mondi possono esser loro rivelati dai suoi interpreti più grossolani.
*La folla immancabilmente segue l'andazzo. Al contrario sono sempre i pochi che aprono la strada al progresso.
*Lo spiritismo ha per dogma l'immancabile progressivo migliorarsi dell'umanità. Un giorno, la terra diverrà il cielo.
*Se l'individuo non può saper niente, perché tutti insieme ne saprebbero di più?
==''Dizionario dei luoghi comuni''==
*[[Agente di cambio|AGENTI DI BORS]]. Tutti ladri.
*[[Architetto|ARCHITETTI]]. Tutti imbecilli.<br />Fanno le case e si dimenticano sempre le scale.
*[[Capelli biondi|BIONDE]]. Più calde delle brune (v. ''brune'').
*[[Capelli bruni|BRUNE]]. Più calde delle bionde (v. ''bionde'').
*[[Alopecia|CALVIZIE]]: Sempre precoce e provocata da eccessi giovanili, oppure dal concepire pensieri elevati.
*[[Cigno|CIGNO]]: Canta prima di morire.<br />Con l'ala può spezzare la coscia a un uomo.<br />Il cigno di Cambrai non era un uccello ma un vescovo.<br />Il cigno di Mantova è [[Virgilio]].<br />Il cigno di Pesaro è Rossini.
*[[Corano|CORANO]]. Libro di [[Maometto]] che parla solo di donne.
*[[Crocefisso|CROCEFISSO]]. Fa bella figura nell'alcova e sulla ghigliottina.
*[[Eccezione|ECCEZIONE]]. Dite che «conferma la regola»; non azzardatevi a spiegare come.
*[[Erezione|EREZIONE]]. Si usa soltanto a proposito di monumenti.
*[[Estate|ESTATE]]. Sempre eccezionale (v. ''inverno'').
*[[Fortuna|FORTUNA]]. «Audaces fortuna juvat». «Beati i ricchi, ne hanno di fortuna!».<br />Quando vi parlano di una fortuna considerevole è bene osservare: «Sì, ma è veramente solida?».
*[[Genio|GENIO]]. Inutile ammirarlo, è una «nevrosi».
*[[Imbecillità|IMBECILLE]]. Chiunque la pensa diversamente da noi.
*[[Inverno|INVERNO]]. Sempre eccezionale (v. ''estate'').
*[[Italia|ITALIANI]]. Tutti traditori. Tutti musicisti.
*[[Macellaio|MACELLAI]]. Terribili in tempo di rivoluzione.
*[[Malato|MALATO]]. Per risollevare il morale di un malato, ridere della sua infermità.<ref>«e negare le sue sofferenze» (aggiunta di Edmond Laporte).</ref>
*[[Mare|MARE]]. Non ha fondo.<br />Immagine dell'infinito.<br />Fa venire grandi pensieri.<br />In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale.<br />Quando lo si guarda, dire sempre: «Quanta acqua!».
*[[Massoneria|MASSONERIA]]. Un'altra causa della Rivoluzione!<br />Le prove di iniziazione sono terribili, c'è chi ne è morto.<br />Causa di litigi in famiglia.<br />Guardata di traverso dagli ecclesiastici.<br />«Quale mai sarà il loro segreto?».
*[[Materasso|MATERASSO]]. Più è duro, più è igienico.
*[[Pensiero|PENSARE]]. Increscioso.<br />Le cose che ci costringono a farlo vengono di solito accantonate.
*[[Rima|RIMA]]. Non va mai d'accordo con la ragione.
*[[Risparmio|RISPARMIO]] (al). Bell'insegna di bottega: ispira fiducia.
*SERVIZIO. È per far loro un servizio che i bambini si sculacciano; gli animali si bastonano; i domestici si licenziano; i malfattori si puniscono.
*[[Stampa|STAMPA]]. Scoperta meravigliosa.<br />Ha fatto più male che bene.
*[[Tempo|TEMPO]]. Eterno argomento di conversazione.<br />Causa universale delle malattie.<br />Lagnarsene sempre.
*[[Voltaire|VOLTAIRE]]. Celebre per il suo spaventevole «rictus».<br />Conoscenze scientifiche superficiali.
==''L'educazione sentimentale''==
===[[Incipit]]===
====Beniamino Dal Fabbro====
La mattina del 15 settembre 1840, verso le sei, il ''Ville de Montereau'', in procinto di partire, fumava a grandi spire vorticose davanti al Quai San Bernardo. I viaggiatori in ritardo sopraggiungevano col fiato corto; barili, canapi, cesti di biancheria ingombravano il passaggio; i marinai non rispondevano a nessuno, la gente si urtava, nel varco tra i due tamburi s'issavano a bordo i bagagli; e il frastuono era soverchiato dallo strepito del vapore emesso da lastre di lamiera, che tutto avvolgeva in una nuvola biancastra, mentre la campana rintoccava ininterrotta, sul davanti.
{{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954.}}
====Marga Vidusso Feriani====
Il 15 settembre 1840, verso le sei del mattino, il ''Villede-Montereau'', pronto a partire, lanciava grosse volute di fumo davanti al quai Saint-Bernard.<br>Arrivavano ritardatari affannati: barili, gomene, cesti di biancheria intralciavano il passaggio; i marinai non prestavano orecchio a nessuno; la gente si urtava, i bagagli si ammucchiavano fra i due tamburi delle ruote. Il frastuono era assorbito dal sibilo del vapore che sfuggiva dalle lastre di lamiera e avvolgeva ogni cosa in una nube biancastra, mentre la campana a prua squillava senza posa.<br>Finalmente il battello partì; e le due rive, fitte di magazzini, di cantieri e di officine, sfilarono come due nastri che si svolgano.
{{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma 1966.}}
====[[Lalla Romano]]====
Il 15 settembre 1840, verso le sei del mattino il ''Villede-Montereau'' stava per partire e spandeva grosse volute di fumo davanti al quai Saint-Bernard.<br>
Arrivavano persone trafelate; barili, gomene, cesti di biancheria ingombravano il passaggio; i marinai non rispondevano a nessuno; la gente si urtava, i bagagli venivano issati tra le due ruote, e il frastuono si confondeva col sibilo del vapore che sfuggiva tra le lamiere e avviluppava tutto con una nube biancastra, mentre la campana di prua rintoccava senza interruzione.<br>
Finalmente il battello si mosse; e le due banchine, sulle quali erano allineati magazzini, cantieri e officine, sfilarono come due grandi nastri che si srotolano.
{{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Lalla Romano, Einaudi, 1985.}}
===Citazioni===
*Le persone "con i piedi per terra" dicono che l'amore è una follia. In realtà ciò che accade è che la fantasia violentemente distorta da immagini piacevolissime, dove ogni passo ti avvicina alla felicità, viene crudamente riportata alla dura realtà. (1984)
*Non c'è nulla di così umiliante come vedere gli sciocchi riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti. (I, V)
*A poco a poco la serenità del [[lavoro]] lo placò. Immergendosi nella personalità degli altri, dimenticò la sua, il che è forse il solo modo di non soffrirne. (II, III; 1998, p. 172)
*Benché quelle teorie, nuove come il giuoco dell'oca, fossero state abbastanza discusse da quarant'anni a questa parte, ce n'era da riempire intere biblioteche, tuttavia spaventavano i borghesi, come una gragnuola d'aeroliti; e la gente se ne indignò, in forza dell'odio che ogni idea nuova suscita sempre, e semplicemente perché è un'idea. (III, I; 1998, p. 274)
*Vi è un momento nelle separazioni in cui la persona cara ha cessato di essere con noi. (1954)
===[[Explicit]]===
====Beniamino Dal Fabbro====
Ora, una domenica, mentre tutti erano ai vespri, Federico e Deslauriers, fattisi prima arricciare, colsero fiori nel giardino della signora Moreau, uscirono dalla porta dei campi, e dopo un gran giro per i vigneti tornarono alla Pescheria e s'infilarono dalla Turca, sempre tenendo in mano quei grandi mazzi. Federico aveva offerto il suo, come un innamorato alla sua promessa : ma il caldo che faceva, l'apprensione dell'ignoto, una specie di rimorso, e persino il gusto di vedere, con una sola occhiata, tante donne a sua disposizione, lo commossero talmente, che divenuto pallidissimo era rimasto fermo, senza dire una parola. Tutte ridevano, rallegrate del suo imbarazzo; e credendo che lo burlassero, Federico era fuggito. Siccome proprio lui aveva il denaro, anche Deslauriers fu costretto a seguirlo. Li videro uscire, e ne nacque una storia non ancora dimenticata, tre anni dopo. I due amici se la contarono prolissamente, ciascuno completando i ricordi dell'altro. E quand'ebbero finito :<br>
«Il nostro meglio, forse, lo abbiamo avuto allora» disse Federico.
<br>«Proprio allora lo abbiamo avuto, forse, il nostro meglio» disse Deslauriers.
{{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954.}}
====Marga Vidusso Feriani====
Una domenica mentre tutti erano ai Vespri Federico e Deslauriers, dopo essersi fatti radere e arricciare i capelli, avevano raccolto dei fiori nel giardino della signora Moreau, erano usciti dalla parte dei campi e, fatto un lungo giro attraverso i vigneti, eran tornati per la Peschiera e si erano infilati dalla Turca, sempre coi loro mazzi di fiori in mano. Federico aveva offerto il suo come un pretendente a una fidanzata. Ma un po' per il caldo che faceva là dentro, un po' per lo sgomento dell'ignoto, per una specie di rimorso, fors'anche per il piacere di vedere con una sola occhiata tante donne tutte a sua disposizione, Federico s'emozionò a tal punto che si fece pallidissimo e restava lì senza muoversi, senza parlare. Le ragazze, rallegrate dal suo imbarazzo, s'erano messe a ridere; credendosi beffato, Federico era scappato via, e dato ch'era lui ad avere i soldi, Deslauriers era stato costretto a seguirlo. Li avevan visti uscire, e n'era nata una storia di cui si parlava ancora dopo tre anni. Se la raccontavano da capo con tutti i particolari; ciascuno completava i ricordi dell'altro. Quand'ebbero finito: "Non abbiamo mai avuto niente di meglio, dopo" disse Federico. "Già, forse hai proprio ragione: non abbiamo avuto di meglio" disse Deslauriers.
{{NDR|Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma, 1966.}}
==''La signora Bovary''==
===[[Incipit]]===
====Giuseppe Achille====
Stavamo nell'aula di studio quando entrò il preside seguito da un ''nuovo''<ref>Corsivo nell'originale.</ref> vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro.
{{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Giuseppe Achille, BUR, 2007. ISBN 9788817100731}}
====Fruttero & Lucentini====
Eravamo in aula di studio, dopo le lezioni, quando entrò il Preside seguito da un «nuovo» in abito borghese e da un bidello che trasportava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e ciascuno si alzò come chi è sorpreso nel suo lavoro.<br>
{{NDR|Gustave Flaubert, ''La signora Bovary'', citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
====[[Natalia Ginzburg]]====
Eravamo nell'aula di studio, quando il Rettore entrò, seguito da un ''nuovo'' in abiti borghesi e da un inserviente che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e ognuno s'alzò, come sorpreso nel lavoro.
{{NDR|Einaudi, traduzione di Natalia Ginzburg}}
====Gerolamo Lazzeri====
Quando entrò il Direttore, seguito da un ''nuovo'' in abito borghese e da un bidello, che portava un gran banco, eravamo nell'aula di studio. Quelli che dormivano si destarono, e ciascuno si alzò come sorpreso nel lavoro.
{{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Gerolamo Lazzeri, Mursia, 1966.}}
====Bruno Oddera====
Stavamo studiando, quando entrò il preside seguito da un nuovo alunno vestito in borghese e dal bidello che trasportava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono e si alzarono in piedi come sorpresi in piena attività.
{{NDR|Gustave Flaubert, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/flaubert/index.htm Madame Bovary]'', traduzione di Bruno Oddera, Fratelli Fabbri editore, Milano, 1968}}
====[[Diego Valeri]]====
Eravamo allo studio, quando il Rettore entrò, seguito da un ''nuovo'', vestito ancora dei suoi abiti borghesi, e da un bidello che portava un gran banco. Quelli che dormivano si destarono, e tutti si alzarono in piedi, come sorpresi in mezzo al lavoro.
{{NDR|Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Diego Valeri, Oscar Mondadori 1992.}}
===Citazioni===
*L'amore, pensava, doveva manifestarsi di colpo, esplosione di lampi e fulmini, uragano dei cieli che si abbatte sulla vita, la sconvolge, strappa via ogni resistenza come uno sciame di foglie e risucchia nell'abisso l'intiero cuore.
*(Rodolphe).."Eh, non sapete che ci sono anime in perenne tormento? Aspirano via via al sogno e all'azione, alle passioni più pure, ai godimenti più furibondi, e così sprofondano in ogni sorta di fantasie, di follie." <br> Allora (Emma) lei lo guardò come si contempla un viaggiatore che abbia visto paesi straordinari. Riprese : "Non abbiamo nemmeno questa distrazione, noi, povere donne." <br> "Triste distrazione se non vi si trova la felicità." <br> "Ma è mai possibile trovarla?" lei domandò. <br> "Sì, prima o poi è possibile." <br> "Prima o poi è possibile- ripeté Rodolphe,- prima o poi, all'improvviso e quando ormai si disperava. Allora orizzonti si schiudono e pare che una voce gridi :"Eccola". Si è spinti a confidarle la nostra vita a quella certa persona, a darle tutto, a sacrificarle tutto. Non c'è bisogno di alcuna spiegazione, ci s'intende. Ci si era già confusamente visti nei sogni – e la guardava. – Eccolo insomma quel tesoro tanto a lungo cercato, eccolo a portata di mano, rifulgente, scintillante. Pure si dubita ancora, non si ha il coraggio di credere, si è abbagliati, al pari di chi esce dalle tenebre alla luce."
*Desiderava morire e al tempo stesso vivere a Parigi.
*"Non vi ripugna questa congiura del mondo? C'è un solo sentimento che esso non condanni? Gli istinti più nobili, le simpatie più pure sono perseguitati, calunniati, e se si trovano due povere anime, tutto è organizzato perché non possano incontrarsi. Eppure esse tenteranno, sbatteranno le ali, si lanceranno richiami. Facciano pure! <br> Presto o tardi, fra sei mesi o dieci anni potranno riunirsi, amarsi, perché lo esige la fatalità, perché sono nate l'una per l'altra".
*"Rapiscimi, portami via, partiamo! A te, a te, tutti i miei ardori e tutti i miei sogni!"
*Quanto agli eccessi, se n'era sempre astenuto, un po' per pusillanimità, un po' per delicatezza.
*Entrò nella cucina della locanda con la gola stretta, le gote pallide e quella determinazione dei codardi che nulla può fermare.
*Il più mediocre libertino ha sognato sultane; ogni [[notaio]] si porta dentro le macerie di un poeta.
*La domenica, a messa, quando alzava la testa, scorgeva, scorgeva, trai fumi azzurrastri dell'incenso, il viso dolce della Vergine. Allora si intenerì: si sentì molle ed abbandonata come una piuma volteggiante nella tempesta; e fu quasi senza rendersene conto che si incamminò verso la chiesa, disposta a qualsiasi devozione pur di assorbirvi l'animo intero.
*Immerse il pollice destro nell'olio, e cominciò le unzioni: prima sugli occhi, che avevano tanto bramato tutte le magnificenze terrestri; poi sulle narici, ghiotte di brezze tiepide e di profumi d'amore; poi sulla bocca, che si era aperta per la menzogna, che aveva mandato gemiti d'orgoglio e gridato alla [[lussuria]]; poi sulle mani, che avevano goduto contatti soavi, e infine sulla pianta dei piedi, così rapidi un tempo, quando ella correva a soddisfare i suoi desideri, e che ora non avrebbero camminato più.
*"Ma stia zitto, signor Homais! Queste sono empietà! Lei non ha religione!" "Io ho una religione" rispose il farmacista. "La mia religione, anzi ne ho più di loro, e senza tante commedie e tanta ciarlataneria! Io adoro Dio, invece! Credo in un Essere Supremo, in un Creatore, quale che sia, non ha importanza, il quale ci ha messi quaggiù per adempiere i nostri doveri di cittadini e di padri di famiglia; ma non ho bisogno di andare in una chiesa a baciare piatti d'argento e a ingrassare di tasca mia un branco di buffoni che mangiano meglio di me. Lo si può onorare benissimo in un bosco, in un campo, o addirittura contemplando la volta celeste come gli antichi. Il mio Dio è lo stesso di Socrate, di Franklin, di Voltaire e di Béranger. Sono d'accordo con la Professione di fede del vicario savoiardo e i principi immortali dell'89! Così io non ammetto un Dio alla buona, che passeggia in giardino con il bastone in mano, alloggia i suoi amici nel ventre delle balene, muore lanciando un grido e risuscita dopo tre giorni: cose assurde in se stesse e d'altra parte in contrasto con tutte le leggi della fisica; e questo dimostra, per inciso, che i preti si sono sempre crogiolati in una torpida ignoranza nella quale tentano di far sprofondare insieme con loro tutti i popoli.
*"Ci risiamo sempre i doveri. Parole del genere mi escono dalle orecchie. È un'accozzaglia di vecchi cretini dal panciotto di flanella e di bigotte con scaldino e rosario in mano, tutti accaniti a rifischiarci: "Il dovere, il dovere!" Eh, perbacco! Il dovere è sentire ciò che è grande, privilegiare ciò che è bello e non inchinarsi a tutte le convenzioni della società con le ignomie che ci impone."
*Ce ne sono di più belle, ma io so amare meglio.
*[...] Come se la pienezza dell'anima talvolta non traboccasse attraverso le metafore più vuote perché nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è spesso come un paiolo fesso su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle.
:La [[parola]] umana è come una caldaia incrinata su cui battiamo musica per far ballare gli orsi, quando vorremmo commuovere le stelle. (parte seconda, capitolo 12)
*Ma un infinito di passioni può concentrarsi in un attimo come una folla in un piccolo spazio.
*L'avvenire era un corridoio tutto nero, che aveva in fondo la sua porta ben chiusa.
*Del resto, la parola è un laminatoio che affila sempre i sentimenti. (pp. 220, ''"Madame Bovary"'', traduzione e cura di Roberto Carifi)
====Parte prima====
*Ma l'ansietà d'una condizione nuova, e forse la tensione che le provocava la presenza di quell'uomo, erano bastate a indurla a credere di possedere finalmente quella passione meravigliosa, che fin allora era stata là ferma nell'alto, come un grande uccello dalle piume rosa, librando le ali nello splendore dei cieli poetici; – e adesso non riusciva a convincersi che quella calma in cui viveva fosse la felicità del suo sogno. (VI; 1983, p. 47)
*Anche al suo cuore era accaduto qualcosa di simile: sfiorato dal lusso si era velato di un non so che d'impalpabile e d'indelebile. (VIII; 1968, p. 97)
*Desiderava al contempo morire e andare ad abitare a Parigi. (IX; 1968, p. 104)
====Parte seconda====
*Difatti le sue convinzioni filosofiche non ostacolavano le sue ammirazioni artistiche; il pensatore, in lui, non soffocava per nulla l'uomo sensibile; egli sapeva stabilire le differenze, distinguere l'immaginazione dal fanatismo. Di quella tragedia, per esempio, biasimava le idee ma ammirava lo stile; ne malediceva il concetto, ma ne applaudiva ogni particolare; e i personaggi lo portavano all'esasperazione, ma i loro discorsi lo colmavano d'entusiasmo. Quando leggeva quei grandi passi, era colto da trasporto; ma quando pensava che i baciapile ne traevano un utile per la loro bottega, era desolato, e in questa confusione di sentimenti in cui si dibatteva, avrebbe voluto insieme incoronare [[Racine]] con le sue mani e discutere con lui per un buon quarto d'ora. (III; 1983, p. 103)
*Il caminetto era spento, la pendola ticchettava senza interruzione ed Emma provava un senso di stupore per questa calma delle cose, mentre dentro di lei si agitava un tale tumulto. (VI, 1968, p. 195)
*Il dovere è sentire ciò che è grande, prediligere ciò che è bello e non già accettare tutte le convenzioni della società, con le ignominie che essa ci impone. (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163)
*Eh, no! perché declamare contro le passioni? Non sono forse la sola cosa bella che ci sia sulla terra, la fonte dell'eroismo, dell'entusiasmo, della poesia, della musica, delle arti, di tutto infine? (Rodolphe: VIII; 1983, p. 163)
*S'era sentito dire quelle cose tante volte, che non avevano per lui nulla d'originale. Emma rassomigliava a tutte le amanti; e il fascino della novità, cadendo via a poco a poco al modo d'un vestito, lasciava apparire a nudo l'eterna monotonia della passione, che ha sempre le stesse forme e lo stesso linguaggio. Non distingueva, quell'uomo cosí ricco di esperienze, la diversità dei sentimenti che si cela sotto l'uniformità delle espressioni. Poiché labbra libertine o venali gli avevano mormorato frasi simili, egli non credeva che debolmente al candore di quelle; tutto andava sminuito, pensava, nei discorsi infocati si nascondono gli affetti mediocri; come se la pienezza dell'anima non traboccasse qualche volta dalle metafore piú vuote, perché nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura delle proprie necessità, né dei propri concetti, né del proprio dolore, e la parola umana è come una paiolo incrinato su cui veniamo battendo melodie atte a far ballare gli orsi, quando vorremmo intenerire le stelle. (XII; 1983, pp. 213-214)
*[...] la tolleranza è il modo piú sicuro per attirare le anime alla religione. (Homais: XIV; 1983, p. 244)
====Parte terza====
*La sfrontatezza dipende dagli ambienti dove si posa: non parliamo al mezzanino come al quarto piano, e la donna ricca sembra abbia intorno a sé, per conservare la propria virtú, tutti i suoi biglietti di banca, come una corazza, nella fodera del busto. (I; 1983, p. 260)
*D'altronde, la parola è un laminatoio che sempre affina i sentimenti. (I; 1983, p. 262)
*Ma la denigrazione degli esseri che amiamo, sempre ci distacca un poco da loro. Non bisogna toccare gl'[[idoli]]: la doratura ci rimane sulle dita. (VI; 1983, p. 315)
:Ma il denigrare quelli che amiamo ci allontana sempre un poco da loro. Non bisogna toccare gli idoli: la polvere d'oro che li ricopre potrebbe restarci attaccata alle dita. (VI; 1968, p. 465)
===Citazioni su ''La signora Bovary''===
*Secondo me, dal punto di vista narrativo, il libro più perfetto è ''Madame Bovary'' di Flaubert. ([[Giorgio De Chirico]])
*Se Madame Bovary avesse letto ''Madame Bovary'' non avrebbe frenato le sue fantasticherie? I veri libri immorali sono dunque quelli che trattano la vita in rosa e non quelli che ne dipingono gli errori e gli eccessi. Ovvero, non c'è peggior pornografia di quella sentimentale. ([[Ennio Flaiano]])
==''Lettere''==
*Ama l'[[arte]]. Fra tutte le menzogne è ancora la meno menzognera.<ref>Da ''Lettere a Louise Colet'', p. 14.</ref>
*Ci sono, infatti, due categorie di [[poeta|poeti]]. I più grandi, i rari, i veri maestri, compendiano in sé l'umanità; senza preoccuparsi di sé o delle proprie passioni, annullando la loro personalità per assorbirsi in quella degli altri, essi riproducono l'Universo, il quale si riflette nelle loro opere scintillante, vario, molteplice, come un cielo specchiantesi tutt'intero nel mare, con tutte le sue stelle e tutto il suo azzurro. Ce ne sono altri a cui basta gridare per essere armoniosi, piangere per commuovere, parlare di sé per durare eterni. Forse, facendo altrimenti, non si sarebbero potuti spingere più lontano, ma, in mancanza dell'ampiezza, hanno l'ardore e l'estro, tanto che se fossero nati con un altro temperamento, non avrebbero forse avuto nessun genio.<ref>Da ''Lettere'', p. 45.</ref>
*Durante il mio viaggio ciò che ho visto di più bello è [[Genova]]. Ti consiglio di andarvi un giorno o l'altro, quando ne avrai il tempo. Dopo aver visitato i suoi palazzi si ha un tale disprezzo del lusso moderno che viene voglia di abitare in una scuderia e di uscire vestiti da operai.<ref>Da una lettera a Ernest Chevalier, 13 maggio 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', p. 137.</ref>
*Ho lasciato un'altra volta questo povero Mediterraneo! Gli ho detto addio con uno strano stringimento al cuore. La mattina in cui dovevamo partire da Genova, sono uscito alle 6 dall'hotel come andassi a spasso. Ho preso una barca e sono andato fino all'entrata dalla rada per vedere ancora una volta quei flutti blu che amo tanto. Il mare era forte. Mi lasciavo cullare nella scialuppa pensando a te e rimpiangendoti. Poi quando ho sentito che poteva venirmi il mal di mare sono tornato a terra e ce ne siamo andati. Ne sono stato così triste per tre giorni che ho creduto più volte che ne sarei crepato. È letterale. Qualsiasi sforzo facessi non potevo dischiudere i denti. Comincio a credere davvero che la noia non uccide, perché vivo.<ref name=operadoppio27>Da una lettera ad Alfred Le Poittevin, 13 maggio 1845, in ''L'opera e il suo doppio''.</ref>
*Ho visto i campi di battaglia di Marengo, di Novi, di Vercelli, ma ero in una disposizione così penosa che tutto questo mi ha ben poco toccato. Pensavo sempre a quei soffitti dei [[Palazzi dei Rolli|palazzi di Genova]] sotto i quali si fotteva con tanto orgoglio.<ref name=operadoppio27/>
*Ho visto un quadro di Bruegel che rappresenta la ''[[Tentazioni di sant'Antonio abate (Brueghel il Giovane)|Tentazione di sant'Antonio]]'' che mi ha fatto pensare di arrangiare per il teatro ''La tentazione di sant'Antonio'', ma questo richiederebbe uno ben più in gamba di me. Darei tutta la collezione del «Moniteur», se l'avessi, e 100 mila franchi, per comprare quel quadro, che la maggior parte di quelli che lo guardano giudicano cattivo.<ref name=operadoppio27/>
*Ho visto una bellissima strada, la via Aurelia, ed ora sono in una bella città, una vera bella città, [[Genova]]. Cammino sul marmo, tutto è di marmo: scale, balconi, palazzi. I palazzi si toccano tanto sono vicini e, passando dalla strada, si vedono i soffitti patrizi tutti dipinti e dorati. Vado a visitare le chiese, sento cantare suonare l'organo, guardo i monaci, osservo i paramenti sacri, gli altari, le statue; in altri momento (ma non so bene quali) forse avrei riflettuto di più e guardato di meno. Invece qui spalanco gli occhi su tutto, ingenuamente, semplicemente, e forse è molto meglio.<ref>Da una lettera ad Alfred Le Poittevin, 1º maggio 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', p. 136</ref>
*L'[[artista]] deve fare in modo che la posterità creda ch'egli non abbia vissuto.<ref>Da ''Corrispondenza'', febbraio 1842.</ref><ref name=e />
*L'autore nella sua opera deve essere come Dio nell'universo, presente ovunque e ovunque invisibile.<ref>Da una lettera a Louise Colet, 9 dicembre 1852, ne ''L'opera e il suo doppio'', n. 92</ref>
*L'idea di patria è quasi morta, grazie a Dio.<ref name=e />
*L'uomo non è niente, l'opera è tutto!<ref>Da una lettera a [[George Sand]], fine dicembre 1875, in ''L'opera e il suo doppio'', n. 273.</ref>
*Lasciami amarti a modo mio, al modo del mio essere, con quel che tu chiami la mia originalità. Non forzarmi a niente, e io farò tutto.<ref>7 agosto 1846; da ''Lettere a Louise Colet'', n. 2, p. 10.</ref>
*Non bisogna chiedere arance ai meli, sole alla Francia, amore alle donne, felicità alla vita.<ref>Da ''Lettere'', p. 10.</ref>
*Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.<ref>Da una lettera a Mademoiselle Leroyer de Chantepie, giugno 1857.</ref><ref name=e />
*Parliamo un po' di ''[[Alphonse de Lamartine|Graziella]]''. È un libro mediocre, sebbene sia il migliore che Lamartine abbia scritto in prosa. Ci sono particolari graziosi [...] ed è tutto o quasi.<ref>Da ''Lettere'', p. 95.</ref>
*Quello che è prodigioso nel [[Don Chisciotte]] è la totale assenza di artificio e la continua fusione di illusione e realtà, che ne fanno un libro così comico e così poetico.<ref>Citato in [https://www.repubblica.it/marketing/2005/magnifica/cervantes/donchisciotte.html Repubblica.it].</ref>
:''Ce qu'il y a de prodigieux dans Don Quichotte, c'est l'absence d'art et cette perpétuelle fusion de l'illusion et de la réalité qui en fait un livre si comique et si poétique''.<ref>Da [https://books.google.it/books?id=3qONDwAAQBAJ&pg=PT5042#v=onepage&q&f=false una lettera a Louise Colet], 22 novembre 1852, in Gustave Flaubert, ''Oeuvres complètes'', Arvensa, 2019.</ref>
*Se si è coinvolti nella vita, la si vede poco chiaramente; la vista è oscurata dalla sofferenza, o dal godimento. L'artista, secondo me, è una mostruosità, qualcosa al di fuori della natura.<ref>Da ''Lettera alla madre'', 15 dicembre 1850.</ref><ref name=e />
*Se vuoi che ti parli di quanto ho visto, ti dirò che la via Aurelia è una strada lunga sessanta chilometri da fare a piedi, e che sono stato triste da morire per tre giorni, dopo aver lasciato [[Genova]], una città tutta di marmo con dei giardini colmi di rose. Una bellezza che strazia l'anima.<ref>Da una lettera a Ernest Chevalier, 15 giugno 1845, in Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', pp. 137-138.</ref>
*Si fa della critica quando non si può fare dell'arte, nello stesso modo come si diventa spia quando non si può fare il soldato.<ref>Da ''Lettera a Louise Colet'', 22 ottobre 1846.</ref><ref name=e />
*Sostengo che le idee sono eventi. È più difficile renderle interessanti, lo so, ma se non ci si riesce, la colpa è dello stile.<ref>Da ''Lettera a Louise Colet'', 15 gennaio 1853.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>
*Tutto quello che si inventa è vero, devi esserne certa. La poesia è una cosa tanto precisa quanto la geometria.<ref>Da una lettera a Louise Colet, 14 agosto 1853, ne ''L'opera e il suo doppio'', n. 109.</ref>
==''Memorie di un pazzo''==
===[[Incipit]]===
Perché scrivere queste pagine? A cosa servono? Che cosa posso saperne io stesso? È alquanto sciocco, credo, andare a chiedere agli uomini il motivo delle loro azioni e dei loro scritti. Voi stessi, sapete perché avete aperto questi miseri fogli che la mano di un pazzo sta riempiendo di parole?<br>Un [[Pazzia|pazzo]]! è qualcosa che fa orrore, E tu cosa sei, tu, lettore? In quale categoria ti schieri? in quelle degli sciocchi o in quella dei pazzi? Se ti dessero la possibilità di scegliere, la tua vanità preferirebbe certo l'ultima condizione.
===Citazioni===
*Dal [[dubbio]] su Dio, arrivai al dubbio sulla [[virtù]], fragile idea che ogni secolo ha fondato come ha potuto sull'impalcatura delle leggi, idea ancor più vacillante. (p. 30)
*Ma era [[Roma]] che amavo, la Roma imperiale, questa bella regina che si rotola nell'orgia, sporcando la sua nobile veste con il vino dela depravazione, fiera dei suoi vizi più che delle sue virtù. Nerone! Nerone, con i suoi carri di diamante che volano nell'arena, le sue mille vetture, i suoi amori di tigre e i suoi banchetti di gigante. (p. 34)
*L'[[uomo|umanità]] si è messa a girare le sue macchine e, vedendo che ne sgorgava oro, ha esclamato: È Dio! E quel Dio, essa lo mangia! (p. 43)
*''Il mio dolore è amaro, la mia tristezza profonda, | E vi sono sepolto come un uomo nella tomba''. (p. 64)
*La [[vanità]] mi spinse verso l'amore; no, verso la voluttà; neppure, verso la carne. (p. 68)
*Se ho provato momenti di entusiasmo, li devo all'[[arte]]; eppure, quanta vanità in essa! voler raffigurare l'uomo in un blocco di pietra o l'anima attraverso le parole, i sentimenti con dei suoni e la natura su una tela verniciata. (p. 71)
*L'[[arte]]! l'arte! che bella cosa questa vanità (p. 72)
*Se c'è sulla terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare, se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell'infinito e del vago che chiamano anima, questa è l'arte. (p: 72)
*Vorrei il bello nell'[[infinito]], invece vi trovo soltanto il dubbio. (p. 72)
===Citazioni sul libro===
*Il racconto-confessione di Flaubert giovanissimo, ''Memorie di un pazzo'', non è certo fra le sue opere più note. E non può reggere al paragone con i suoi celebri romanzi. Se viene citato, è spesso in rapporto con l' ''Educazione sentimentale'' (1869), di cui costituisce, per alcuni capitoli, un primo abbozzo, lasciato inedito, e pubblicato postumo soltanto nel 1901. Ma non è per questo da confondere e rigettare fra tanti altri scritti e progetti giovanili – non tutti, del resto, trascurabili –, fra tanti calchi e imparaticci di scuola, di cui è cosparso il primo cammino di questo scrittore. ([[Massimo Colesanti]])
==''Notes de voyage''==
*Da Voltri a [[Genova]] si vedono sempre case, tutto annuncia una grande città. Presto il porto appare e si vede la bella città seduta ai piedi delle montagne. Il faro della [[Lanterna di Genova|Lanterna]], come un minareto, dà all'insieme qualche cosa di orientale e si pensa a Costantinopoli.<ref name=marcenaro138>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 138</ref>
*Il primo palazzo che ho visto è stato il [[Palazzo Rosso (Genova)|palazzo Brignole]]; facciata rossa, scalone di marmo bianco. Le stanze non sono grandi come in altri palazzi, ma la manutenzione, i mosaici dei pavimenti e soprattutto i quadri lo rendono uno dei più ricchi di Genova.<ref name=marcenaro138/>
*[[Palazzo Spinola di Pellicceria|Palazzo Spinola]]:<ref>{{Cfr}} Carlo Bo, ''Echi di Genova negli scritti di autori stranieri'', Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1996, nota 97</ref> il vestibolo del piano terreno è dipinto vecchio, le pitture cadono in brandelli. [...] Grande salone al primo piano, a volta, con gli angoli a piccole volte, filettati di nero, soffitto dorato, alto camino, è con quello del Palazzo Doria, il più grande che ci sia nei palazzi genovesi.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 140</ref>
*{{NDR|Su [[Palazzo Durazzo-Pallavicini]]}} Salone, il più bello con quello dell'Università, con due leoni sui gradini; giardino in mezzo al quadrato e lo scalone. I portici, tra i quali sono degli alberi, fanno pensare ai palazzi moreschi.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 141</ref>
*La [[Tentazioni di sant'Antonio abate (Brueghel il Giovane)|tentazione di Sant'Antonio]], di Brueghel. Nel fondo, dai due lati, su ogni collina, due teste mostruose di diavoli, per metà uomini, per metà montagna. In basso, a sinistra, Sant'Antonio fra le donne, distoglie gli occhi per evitare i loro baci; le donne sono nude, bianche, sorridono e stanno per avvolgerlo nelle loro braccia.<br>In faccia allo spettatore, nel punto più basso del quadro, La Golosità nuda alla cintura, magra, la testa ornata di orpelli rossi e verdi, viso triste, collo smisuratamente lungo e teso come quello di una gru, clavicole in evidenza, presenta al santo un piatto colmo di vivande colorate.<br>Un uomo a cavallo in una botte; teste che escono dal ventre degli animali; rane con braccia saltellanti sul terreno; un uomo col naso rosso su un cavallo deforme, circondato da diavoli; drago alato in volo, tutto sul medesimo piano. Insieme formicolante, ghignante in modo grottesco e impetuoso nella precisione di ogni particolare.<br>Questo quadro sembra in un primo tempo confuso, poi a poco a poco diventa singolare per quasi tutti; divertente per alcuni, con qualche significato per altri; per me ha cancellato tutta la galleria, non ricordo più gli altri quadri.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 142</ref>
*[[Palazzo Doria-Tursi|Doria Tursi]], in riva al mare. Una volta le galere potevano entrare sotto la doppia terrazza di marmo dalla quale si scendeva sulla spiaggia lungo la scala sotterranea. La terrazza è lunga, fatta per le passeggiate lente al sole ma sotto l'ombra della tenda di seta, il braccio appoggiato sul negretto in giacca rossa, guardando l'orizzonte da cui arrivano le navi d'Oriente... Giardino di cattivo gusto, nonostante le rose ben coltivate. Bel salone al primo piano. Carlo IX e Napoleone hanno dormito in questo palazzo.<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, pp. 142-143</ref>
*Palazzo Pallavicini: superbo per le decorazioni, i mobili, l'eleganza, tutto l'insieme insomma.<ref name=marcenaro143>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 143</ref>
*Ma ciò che vi è di più opulento, a Genova, ciò che fa pensare a una vita lussuosa è il grande salone del [[Palazzo Baldassarre Lomellini|palazzo Ceba]].<ref>[[:s:fr:Notes de voyages/Voyage en famille|Nel testo originale]] "palais Cera", ovvero "palazzo Serra", dal nome di uno dei proprietari dell'immobile, il marchese Domenico Serra. {{Cfr}} Carlo Bo, ''Echi di Genova negli scritti di autori stranieri'', Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana, Torino, 1996, nota 100</ref> Tutto è dorature e specchi, fino ai più piccoli divani fra le colonne, soffitto a volta, quattro grandi colonne dorate che lo sostengono; enorme lampadario centrale e sei altri in cristallo; in tutto otto lampadari, mi sembra.<ref name=marcenaro143/>
*La [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|chiesa di San Lorenzo]]; bianca e nera, tre portali bizantini. È una chiesa italiana in cui fa piacere entrare perché si sta bene all'ombra dei bei marmi.<ref name=marcenaro143/>
*{{NDR|Su [[Genova]]}} Le mura circondano le città, il camminamento corre proprio alla fine della città. Che mare! Si vede improvvisamente fra casa e casa camminando nelle strade nere e umide. [[Donne genovesi|Donne]] brutte e nello stesso tempo attiranti (per riflessione) in una di quelle stradine parallele al mare e che non ho potuto ritrovare.<ref name=marcenaro144>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 144</ref>
*Grotta di Sestri: l'italiano volgare ci deve stare molto bene.<ref name=marcenaro144/>
*[[Villa Durazzo-Pallavicini|Palazzo Durazzo]]: grande lago artificiale, marmo, cascata sull'erba, giardino all'inglese. A Nizza e nel mezzogiorno l'arte del giardinaggio è ancora in infanzia. Qui si ritrova il gusto aristocratico del patriziato. I tritoni di marmo e i grandi alberi degli antichi giardini fanno pensare ai giardini romani.<ref name=marcenaro144/>
*Teatro all'aperto. L'''[[Spianata dell'Acquasola|acqua sola]]'', passeggiata, verdi viali, siepi di rose, musica.<ref name=marcenaro144/>
*Come ero triste lasciando [[Genova]], soprattutto per avere valicato le montagne che la dominano e durante i due giorni passati in quello stupido paese che è la Lombardia!<ref>Citato in Giuseppe Marcenaro, p. 145</ref>
*L'insieme del [[Lago di Como|lago]] è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana.
:''L'ensemble du lac est doux, amoureux, italien. Premiers plans escarpés, teintes chaudes des maisons; horizon neigeux et tout bordé d'habitations exquises faites pour l'étude et pour l'amour. — Taglioni, Pasta, sur la rive gauche du lac en partant de Côme. — Villa Sommariva; escalier de pierre descendant jusque dans l’eau pour s’embarquer dans la gondole, grands arbres, roses qui poussent sur une fontaine.''<ref>{{fr}} Da ''Notes de voyages'', I, ''Œuvres completes de Gustave Flaubert'', ''tome IV'', Louis Conard, Parigi, 1910, [https://fr.wikisource.org/wiki/Page:Flaubert_-_Notes_de_voyages,_I.djvu/47 p. 44].</ref>
==''Salambò''==
===[[Incipit]]===
Era a Megara, sobborgo di Cartagine, nei giardini di Amilcare.<br>i soldati ch'egli aveva comandato in Sicilia si concedevano un grande banchetto per celebrare l'anniversario della battaglia d'Erice(1): e siccome il padron di casa era assente ed essi si vedevano in tanti, mangiavano e bevevano in tutta libertà.<br>
1.''Erice, monte e città omonima nell'angolo N.O. della Sicilia; con un celebre tempio di Venere (Venere Ericina) ora, monte San Giuliano.''
===Citazioni===
*Accorsero; era un leone infisso ad una croce per le quattro estremità, come un delinquente. [...] Cento passi più avanti ne videro altri due, e improvvisamente apparve una lunga fila di croci cariche di leoni: alcuni eran morti già da lungo tempo, sì che il legno non sopportava più che i resti degli altri scheletri; altri, mezzo ròsi, torcevano il muso in un'orrenda smorfia; ve n'eran di così enormi, da far piegare sotto di loro il fusto della croce, e oscillavano al vento, mentre sopra le loro teste stormi di corvi roteavano senza mai fermarsi. Quell'era la vendetta dei contadini cartaginesi allorché catturavano bestie feroci; speravano di atterrire con l'esempio le altre. I Barbari, cessando il riso, furon presi da profondo stupore: – Che popolo questo – pensavano – che si diverte a crocifigger leoni! (1962, pp. 60-61)
*Uno dopo l'altro, consultò tutti gli indovini ell'esercito: udì quelli che osservano l'avanzare dei serpenti, che leggono negli astri, che soffiano sulla cenere dei morti; ingerì galbano e laserpizio, ingerì il veleno di vipera che agghiaccia il cuore; femmine negre, cantando parole barbare al chiaro di luna, lo punsero in fronre con aurei stiletti; si coprì d'amuleti e di collari, invocò volta a volta Baal-Hammon, Moloch, i sette Cabiri, Tanit e la Venere greca; incise un nome su una lastra di rame e la seppellì nella sabbia all'ingresso della sua tenda. (1962, p. 64)
*– Qual che un tempo valeva un siclo d'argento, oggi vale tre šekel d'oro, e le colture abbandonate durante la guerra non fruttano nulla! [...] La [[Sicilia]] che ci dava tanti schiavi, ora è chiusa per noi! Proprio ieri, per un bagnino e quattro servi da cucina, ho dovuto sborsare più denaro di quel che un tempo mi sarebbe bastato per un paio d'elefanti! (1962, p. 71)
*Laggiù gli Anziani deponevano i loro bastoni di corno di narvalo (poiché una legge, sempre rispettata, puniva con la morte chiunque entrasse alla seduta con un'arma qualsiasi). Molti all'orlo inferiore della veste, avevano lasciato uno strappo, fermandolo con un gallone di porpora, per mostrare chiaramente che piangendo la morte dei loro parenti non avevan risparmiato gli abiti; e quel segno di [[lutto|cordoglio]] impediva alla fenditura di allargarsi. Altri portavano la [[barba]] racchiusa in un sacchetto di pelle viola, appeso con due cordoncini alle orecchie. (1962, p. 160)
*Sorse la [[luna]]: cetra e flauto si misero a un tempo a suonare.<br>Salambò si tolse i ciondoli degli orecchi, la collana, i braccialetti, il lungo camice bianco; sciolse la benda che tratteneva i capelli e li agitò qualche minuto sulle spalle, dolcemente, per rinfrescarsene sparpagliandoli. Fuori la [[musica]] seguitava: erano tre note, sempre le stesse, concitate, frenetiche; le corde stridevano, il flauto rendeva un suono sordo; Taanach segnava la cadenza schioccando le mani; Salambò, con un ondeggiamento di tutto il corpo, salmodiava [[preghiera|preghiere]] ed i vestiti uno ad uno le si afflosciavano intorno. (p. 214)
*La bianca [[luce]] pareva circonfonderla d'una nebbia d'[[argento]]; l'[[ombra]] umida dei passi brillava sulle lastre; [[stella|stelle]] palpitavano in fondo all'acqua. il serpente la stringeva contro di lei le nere spire tigrate di placche d'[[oro]]. Sotto quel peso eccessivo Salambò ansimava, le reni le si piegavano, si sentiva mancare, mentre lui con l'estremità della coda le batteva piano piano la coscia. Poi, al cessare della musica, ricadde giù. (p. 215)
*D'un colpo, quell'uomo aprì il petto di Matho, ne strappò il cuore, lo porse sulla spatola; e Sciahabarim, alzato il braccio, lo offrì al [[sole]].<br>Il sole calava dietro i flutti; i suoi raggi arrivavano come lunghe frecce su quel cuore rosseggiante. Via via che i battiti scemavano l'astro s'immergeva; all'ultimo palpito sparì.<br>Allora dal golfo alla laguna e dall'istmo al faro, per tutte le strade, su tutte le case e in cima a tutti i templi fu un grido solo; cessava, ripigliava; gli edifici ne tremavano; [[Cartagine]] pareva presa da un convulso: nello spasimo d'una gioia titanica, nel delirio d'una speranza senza limiti.<br>Narr'Havas, ebbro di orgoglio, passò il braccio intorno alla vita di Salambò, in segno di possesso; e sollevando con la destra una patera d'oro bevve al Genio di Cartagine.<br>Salambò s'alzò in piedi con lo sposo, una coppa in mano, per bere anche lei. Ricadde col capo indietro sulla spalliera del trono – livida, irrigidita, le labbra aperte. I capelli sciolti le pendevano a terra.<br>Così morì la figlia di Amilcare per aver toccato il mantello di Tanit. (pp. 346-347)
*Fin da quando egli aveva mosso il primo passo, ella s'era alzata; a mano a mano ch'egli si avvicinava, quasi incosciamente s'era spinta a poco a poco fino al limite della terrazza; e tosto, svanito tutto il resto intorno a lei, non avea più visto che Matho. Un silenzio s'era fatto nell'anima sua, – uno di quegli abissi in cui il mondo intero scompare sotto il peso d'un pensiero esclusivo, d'un ricordo, d'uno sguardo. Era attirata da quell'uomo che camminava alla sua volta. (1962, p. 386)
==Citazioni su Gustave Flaubert==
*[[Charles Baudelaire|Baudelaire]] e Flaubert discernono ogni bruttezza e miseria dell'uomo come l'ha creata il razionalismo diventato scientismo e macchinismo.<br>Baudelaire analizza il male nel suo intimo recesso, mentre Flaubert lo situa nel suo decoro. ([[Pierre Drieu La Rochelle]])
*Il nome giusto aiuta molto e indica che il personaggio "vivrà". Queste affinità semantiche tra i personaggi e i loro nomi facevano la disperazione di Flaubert, che ci mise due anni a trovare il nome di Madame Bovary, Emma. ([[Ennio Flaiano]])
*Il mio timore era di essere un giorno nient'altro che un innocuo Flaubert da salotto. ([[Jules Renard]])
*Nessun uomo può scrivere versi veramente buoni se non conosce [[Stendhal]] o Flaubert. ([[Ezra Pound]])
*Sulle orme dello [[François-René de Chateaubriand|Chateaubriand]], egli fu si può dire il primo a considerare deliberatamente il romanzo come una sorta di poema in prosa, applicandovi quell'ostinato studio dello stile che prima d'allora si pensava riservato ai poeti, quella cura degli effetti ritmici, coloristici e plastici, che spinsero più di un critico letterario a considerarlo «un parnassiano che ha scritto in prosa». ([[Mario Bonfantini]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gustave Flaubert, ''Bouvard e Pécuchet'', traduzioni di Camillo Sbarbaro e Michele Rago, Einaudi, Torino, 2015. ISBN 9788858419380
*Gustave Flaubert, ''Dizionario dei luoghi comuni. Album della Marchesa. Catalogo delle idee chic'', traduzione di [[Juan Rodolfo Wilcock]], Adelphi, Milano, 2012. ISBN 9788845972997
*Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Beniamino Dal Fabbro, Einaudi Editore, 1954.
*Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Marga Vidusso Feriani, Gherardo Casini Editore, Roma, 1966.
*Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', Mondadori, Milano, 1984.
*Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Lalla Romano, Einaudi, Torino, 1985.
*Gustave Flaubert, ''L'educazione sentimentale'', traduzione di Piero Bianconi, BUR, 1998. ISBN 9788817122078
*Gustave Flaubert, ''L'opera e il suo doppio. Dalle lettere'', a cura di Franco Rella, Fazi Editore, Roma, 2013. ISBN 9788876252242
*Gustave Flaubert, ''La signora Bovary'' (''Madame Bovary'', 1857), traduzione e nota di [[Natalia Ginzburg]], con un saggio di [[Henry James]], Einaudi, Torino, 1983. ISBN 9788806177737
*Gustave Flaubert, ''Lettere'', a cura di Paolo Serini, Giulio Einaudi editore, Torino, 1949.
*Gustave Flaubert, ''Lettere a Louise Colet'', a cura di Maria Teresa Giaveri, Feltrinelli Editore, Milano, 1984.
*Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Diego Valeri, Oscar Mondadori, 1992.
*Gustave Flaubert, ''Madame Bovary'', traduzione di Giuseppe Achille, BUR, 2007. ISBN 9788817100731
*Gustave Flaubert, ''Memorie di un pazzo'' (''Mémoires d'un fou''), traduzione di Maurizio Grasso, introduzione di [[Massimo Colesanti]], TEN, Roma 1996. ISBN 88-8183-324-7
*Gustave Flaubert, ''Salambò'', traduzione di Camillo Sbarbaro, Biblioteca Moderna Mondadori, 1959.
*Gustave Flaubert, ''Salambó'', traduzione di Emilio Castellani, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1962.
*Gustave Flaubert, ''Tutti i romanzi'', a cura di Massimo Colesanti, Newton Compton editori, Roma, 2012. ISBN 9788854141803
*Giuseppe Marcenaro, ''Viaggio in Liguria'', Sagep, Genova, 1983.
==Altri progetti==
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===Opere===
{{Pedia|Madame Bovary||(1856)}}
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[[Categoria:Epistolografi]]
[[Categoria:Scrittori francesi]]
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Vincenzo Monti
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AnjaQantina
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[[File:VincenzoMonti.jpg|thumb|Vincenzo Monti ritratto da Andrea Appiani (1809)]]
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'''Vincenzo Monti''' (1754 – 1828), poeta, drammaturgo e scrittore italiano.
==Citazioni di Vincenzo Monti==
*''[[Amore|Amor]] vince ogni cosa, e i cuori amanti | Spoglia d'ogni più indocile austerezza, | Sian Cannibali, o Traci, o Garamanti. | Egli per tutto si ravvolge, e sprezza | Ogni riparo, e variando toglie | Alle cose create la rozzezza''. (da ''Ad un amico che prendeva moglie'', p. 604)<ref name=Ope>citato in ''Opere'' di Vincenzo Monti, Volume unico, Francesco Rossi-Romano, Napoli 1862</ref>
*''[[Amore|Amor]] diè norma ai cieli, Amor governa | Il non mutabil corso, e la secreta | Dei lucid'astri consonanza eterna''. (da ''Ad un amico che prendeva moglie'', p. 604)<ref name=Ope/>
*''Bella [[Italia]], amate sponde, | Pur vi torno a riveder | Trema in petto, e si confonde | L'alma oppressa dal piacer. Tua bellezza, che di pianti | Fonte amara ognor ti fu, | Di stranieri e crudi amanti | T'avea posta in servitù''. (da ''Inno per la battaglia di Marengo'', p. 411)<ref name=Ber/>
*''Dolce dell'alme universal sospiro, | Libertà, santa dea''. (da ''Il fanatismo'', 1-2)
*''Finché l'uom la desia, leggiadro oggetto | Certo è la [[donna]], e cosa alma e divina; | Ma nel possesso il ben cangia d'aspetto; | Muore la [[rosa e spina|rosa]] e vi riman la [[rosa e spina|spina]].'' (''Per le nozze Paolucci-Mazza'', 1789<ref name=Ope/>)
*''Ha cuor villano, e libertà non merta | chi l'amico lasciò nella catena''. (da ''Il pericolo'', p. 413)<ref name=Ber/>
*Il [[cuore e cervello|cuore]] vuole sempre la parte sua nelle operazioni dell'[[cuore e cervello|intelletto]]. (da ''Lezioni di eloquenza e Prolusioni accademiche'')
*{{NDR|Sull'ideale}} ''Il nudo | Arido vero che de' vati è tomba''.<ref>Da ''Sermone sulla Mitologia'', 92-93, citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 547.</ref>
*Il secondo articolo delle vostre Osservazioni è un capo d'opera. Io ne sono incantato dopo la quarta e la decima lettura, e non v'è prosa che in soggetto di critica mi abbia mai fatta una si gagliarda e dolce impressione. Chiunque abbia fior di senno argomenterà dal vostro scritto che voi sarete un giorno il massimo de' Critici e per sicurezza di giudizio, e per profondila di sentimento, e per evidenza e precisione di stile, e per tutte quelle prerogative che distinguono dallo scrittore pedante lo scrittore eloquente e filosofo .... Niuno ha mai parlato di [[Dante]] così degnamente; niuno ne ha mai più sottil mente sviluppato lo spirito. Ma il vostro capo d'opera ha un difetto universale, e questo è la troppa lode che date all'imitatore di [[Dante]]. In verità mi sento impotente a sostener questo peso, e vi prego di mitigarlo. A saziare il mio amor proprio mi basta quell' ''Eliseo avviluppato nel mantello del suo maestro''; mantello che non darei per tutte le porpore dell'universo.<ref>Da una lettera a [[Francesco Torti]], citato in [[Francesco Torti]], ''Dante rivendicato: Lettera al sig. Cavalier Monti'', Tipografia Tomassini, Fuligno, 1825, p. 11.</ref>
*''L'[[amicizia|amistà]] fra tiranni è malsicura | E le fiere talor sbranan le fiere''.<ref>Da ''Congresso di Vienna'', in "Poesie liriche", a cura di [[Giosuè Carducci|G. Carducci]], ed. Barbèra, p. 378.</ref>
*L'[[Iliade]] fu sempre il poema de' valorosi. Sono ancor celebri le generose lagrime d'[[Alessandro Magno|Alessandro]] sulla tomba di Achille; ed è pure fra gli uomini divulgato che quel grande conquistatore solea chiamare l'Iliade il viatico delle sue spedizioni. (dalla dedica a Eugenio Napoleone, Milano 1810)<ref name=Ope/>
*''L'ira di [[Dio]] su te mormora e rugge, | O [[Italia]], o donna sonnolenta ed orba, | Sanguigno il [[Sole]] le fresch'aure adugge, | L'aure, che il lezzo di tue colpe ammorba''. (''All'Italia'')<ref name=Ope/>
*... ''La stella | del viver mio s'appressa | al suo tramonto; ma sperar ti giovi | che tutto io non mon morrò: pensa che un nome | non oscuro il ti lascio, e tal che un giorno | fra le italiche donne | ti fia bel vanto il dire: «Io fui l'amore | del cantor di Basville, | del cantor che di care itale note | vestì l'ira di Achille»''.<ref>Da ''Pel giorno onomastico della mia donna Teresa Pikler''.</ref><ref name=sordi/>
*''Non il silenzio sempre di natura, | Né dei venti la calma e delle stelle | I disegni di [[Dio]] compie e matura: | Talvolla ancor fra i lampi e le procelle | Più luminoso il suo pensier traluce, | E le divine idee fansi più belle''. (da ''Il pellegrino apostolico'', canto II, p. 230)<ref name=Ber/>
*{{NDR|A [[Francesco Torti]]}} Non posso saziarmi di leggere e rileggere il primo articolo delle vostre Aristoteliche Osservazioni {{NDR|Sulla ''Basvilliana''}}. Sto quasi sul punto, di progettarvi il cambio delle nostre fatiche, pigliandomi io la gloria delle Osservazioni, e voi quella della Cantica. Non vi adulo: non si può scrivere ne con più forza, né con più precisione, né con più senno. Quanti l'han letta (e son molti, perché vi so dire che qui v'ha molti che vi stimano) tanti ne sono rimasti incantati . Perloché sollecitate il vostro lavoro, che essendo in compagnia noi voleremo ambedue più allegri e più sicuri nella carriera della gloria.<ref>Da una lettera a [[Francesco Torti]], citato in [[Francesco Torti]], ''Dante rivendicato: Lettera al sig. Cavalier Monti'', Tipografia Tomassini, Fuligno 1825.</ref>
*''Oh! perché non poss'io la mia deporre | d'uom tutta dignitade, e andar confuso | col turbine che passa, e su le penne | correr del vento a lacerar le nubi, | o su i campi a destar dell'ampio mare | gli addormentati nembi e le procelle!'' (da ''Al Principe Don Sigismondo Chigi'', vv. 200-205)
*''Oh! squarciatemi il velo, e l'inumana | storia m'aprite di que' vili astuti; | date agli occhi di pianto una fontana! | La voce alzate, o secoli caduti! | Gridi l'Africa all'Asia, e l'innocente | ombra d'[[Ipazia]] il grido orrendo aiuti. | Gridi irata l'Aurora all'Occidente, | narri le stragi dall'altare uscite; | e l'Occaso risponda all'Oriente.'' (da ''Il fanatismo'')
*''Quando ti pose [[Amore|amor]] luci sì belle | lo giurerei che per gli eterei varchi | In quel dì si perdettero due stelle. | Da voi, begli [[Occhio|occhi]], a riguardar sì parchi | Piovon dolci sul cuore auree fiammelle''. (da ''Sotto due neri sottilissim'archi'')<ref name=Ope/>
*''Questi è il rosso di pel, [[Ugo Foscolo|Foscolo]] detto | sì falso che falsò fino sé stesso | quando in Ugo cambiò ser Nicoletto. | Guarda la borsa se ti vien appresso''.<ref>Questa quartina fu scritta dal Monti in risposta al distico dedicatogli dal Foscolo. L'ultimo verso è un riferimento alla passione del Foscolo per il gioco, nel quale egli perdeva regolarmente forti somme.</ref> (dalla lettera all'abate Urbano Lampredi, Milano, 27 marzo 1827, in ''Epistolario'')
*Se [[Salvatore Viganò|Viganò]] si fosse dato alla poesia, egli aveva tutte le attitudini per diventare un altro Ariosto.<ref>Citato in [[Gino Monaldi]], ''Le regine della danza nel secolo XIX'', Fratelli Bocca editori, Torino, 1910, [https://archive.org/details/lereginedelladan00mona/page/61/mode/1up p. 61].</ref>
*[''Né''] Sillaba di Dio mai si cancella. (da ''Sulla morte di Giuda'', 3, 14)
*''Sognai d'essere venuto alle nozze d'una bella e casta vergine, e mi sono svegliato fra le braccia d'una laida [[Prostituzione|meretrice]]''.<ref>Citato in [[Gianfrancesco Rambelli]], ''Notizie intorno alla vita e alle opere del cavaliere Vincenzo Monti''.</ref>
==''Amor peregrino''==
*''Degl'incostanti secoli | Propagator divino, | Alle cittadi incognito | Negletto peregrino, | Io ti saluto, o tenera | De' cor conquistatrice: | [[Amore|Amor]] son io; ravvisami : | Ascolta un infelice''.
===Citazioni===
*''[[Virtù|Virtude]] e [[Amore|Amor]] sorgevano | Con un medesmo volo, | Ed eran ambo un impeto, | Un sentimento solo. | Amor vegliava ai talami, | Amor sedea sul core; | Le leggi, i patti, i limiti, | Tutto segnava Amore''. (p. 24)
*''Rival possente ei d'ozio | E di lascivia nacque: | Nome d'[[Amore|Amor]] gli diedero | Le cieche genti, e piacque''. (p. 25)
*''A far dell'alme strazio | Venne così quel crudo | Di ree vicende artefice | Fanciul bendato e nudo''. (p. 26)
*''Entro i vietati talami | II piè furtivo ei mise, | E su le piume adultere | Lasciò l'impronta, e rise''.
*{{NDR|[[Amore]]}} ''A far dell'alme strazio | Venne così quel crudo | Di ree vicende artefice | Fanciul bendato e nudo''. (p. 251)
*''Nome d'[[Amore|Amor]] gli diedero | Le cieche genti, e piacque''. (da ''L'amor pellegrino'', p. 251)<ref name=Ber>''Poesie'', Tipografia Bernardo Virzì, Palermo 1855</ref>
===[[Explicit]]===
''Deh per le guance eburnee | Che di rossor tingesti, | Per gli occhi tuoi deh piacciati | Voler che teco io resti. || Io di virtudi amabili | Sarò custode e padre ; | E tu d'Amor, bellissima, | Ti chiamerai la madre''.
==''Amor vergognoso''==
===[[Incipit]]===
''[[Pudore|Pudor]], virtude incomoda, | Pudor, virtude ingrata; | Da colpa (ahi turpe origine !) | E da rimorso nata; | Pudor, che all'uom contamini | I più soavi affetti, | Onde in amaro aconito | Si cangiano i diletti''.
===Citazioni===
*''Calmi ella dunque i fremiti | Del vinto [[Cuore|cor]] smarrito | Pria che gli sguardi attendere | Del vincitor gradito. | Corregga al rivo argenteo | Del biondo crin gli errori, | II colmo petto adornino | Più ben disposti i fiori''. (p. 31)
*''Tutta è ne' sensi attonita, | E dove sia non vede. | Al caro viso il timido | Sguardo levar non osa, | O a mezzo sguardo arrestasi | Incerta e vergognosa''. (p. 32)
*''Ogni più lieve immagine | Nel cor le versa il foco. | Ed un desire incognito | La morde intanto e preme: | Vorria confuso intenderlo, | E intenderlo pur teme''. (p. 34)
===[[Explicit]]===
''Ma che? le gote esprìmono | L'[[Ardore|ardor]] che il labbro occulta, | Né molto andrà l'ingiuria | Di quel silenzio inulta. | Tirsi ed [[Amore|Amor]] congiurano | Ambo d'accordo; e Pille | Taccia, se vuol: parlarono | Assai le sue [[Pupilla|pupille]]''.
==''Aristodemo''==
===[[Incipit]]===
'''Lisandro''' ''Si, Palamede: alla regal Messene | Di pace apportator Sparta m'invia. | Sparta di guerra è stanca, e i nostri allori, | Di tanto sangue cittadin, bagnati, | Son di peso alla fronte e di vergogna. | [[Ira]] fu vinta da pietà. Prevalse | Ragione, e persuase esser follia | Per un'avara gelosia di Stato | Troncarsi a brani, e desolar la terra. | Poiché dunque a bramar pace il primiero | Fu l'inimico, la prudente Sparta| Volentier la concede, ed io la reco. | Né questo sol, ma libertade ancora | A quanluque de' nostri è qui tenuto | In servitude; e a te, diletto amico, | Principalmente, che bramato e pianto, | Compie il terz'anno, senza onor languisci | Illustre prigioniero in queste mura.''
===Citazioni===
*'''Aristodemo''': ''Han forse i [[Figlio|figli]] scudo migliore del paterno petto?'' (Atto II, Scena IV, p. 297)
*'''Aristodemo''': ''Se Messenia piange, [[Sparta]] non ride''. (Atto II, scena VII, p. 298)
*''A franco | Parlar risponderò franche parole''. (II, 7)
*''Lisandro, siedi, e libero m'esponi | Di Sparta amica od inimica i sensi''. (II, 7)
*'''Aristodemo''': ''Tutti siamo infelici. Altro di bene | Non abbiam che la [[morte]]''. (Atto III, Scena VII, p. 304)
*'''Cesira''': ''Qualunque ei sia | il tuo misfatto nel mio [[Cuore|cor]] sta scritta | La tua difesa''. (Atto IV, Scena II, p. 306)
*'''Aristodemo''': ''In ciel sta scritta ancora | La mia condanna, e ve la scrisse il sangue | D'un innocente''. (Atto IV, Scena II, p. 306-307)
*'''Cesira''': ''I [[mali]] | Han lor confine. La [[pietà]] del cielo | Tarda sovente, ma giammai non manca''. (Atto IV, Scena II, p. 307)
*''Severi, imperscrutabili, profondi | Sono i decreti di lassù, né lice | A mortal occhio penetrarne il buio''. (IV, 2)
*'''Aristodemo''': ''Dite ai regi | che mal si compra co' delitti il soglio''.<ref>Citato in Giuseppe Fumagalli, ''Chi l'ha detto?'', [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/491|p. 459]].</ref> (V, 4) {{NDR|[[ultime parole dalle opere teatrali|ultime parole]]}}
===Citazione sull'opera===
*Dove lascio il ''Ben ti riveggo con piacer Lisandro'' (a. I, sc. 1) che gli esce (al popolano di Venezia) in tuono [''sic''] di scherzo abbattendosi in un amico che da vario tempo non vede; e il ''Sì Palamede'' (a. I, sc. 1) quando risponde su chicchessia in modo affermativo; tolti entrambi dall<nowiki>'</nowiki>''Aristodemo'', così popolare che ''butarla in Ristodemo'' denota anche oggi prendere una faccenda sul serio, anzi in tragico addirittura. (Cesare Musatti, ''Dal palcoscenico alla bocca del popolo'', pubblicato nel "Mente e cuore" di Trieste, 1 aprile 1896, citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 714)
*Io leggo e rileggo, e poi torno a rileggere questa sua Tragedia, e quanto più la leggo, tanto più mi rapisce e mi piace. Ella ha cominciato ove altri si recherebbe a gloria il finire. Qual forza, qual energia di stile! Qual vivacità d'immagini! Qual varietà di affetti! Il terribile [[Prosper Jolyot de Crébillon|Crebillon]] non è mai giunto a inspirar quel terrore, che genera nei lettori questa Tragedia. ([[Girolamo Tiraboschi]])
*Si narra che il Monti scegliesse questa fanciulla {{NDR| Teresa Pikler}} senza averla vista, per la sola riverenza alla grande fama del padre e a quella dell'ingegno e della virtu della figlia. E si aggiunge che ella accettasse la mano di lui, senza pure vederlo, ma solo per sapere ch'egli era l'autore dell'' 'Aristodemo''. Sicché può dirsi che a tali nozze furono veramente pronube le sole muse. ([[Francesco Cassi]])
*Splende però nell'''Aristodemo'' nobiltà di caratteri, energia di concetti, semplicità d'intreccio, e maraviglioso allettamento, che senza pompa esterna, e senz'amori dura vivissimo sino alla fine. Lo stile poi è portato a tale che superando quello d'[[Vittorio Alfieri|Alfieri]] in armonia ed eleganza poetica, si ha queìla notabile sentenza che alla perfezione dell'italiana tragedia non manca se non questo, che la grandezza e pretrazione di Vittorio si congiunga allo stile del Monti. ([[Gianfrancesco Rambelli]])
==''Cajo Gracco''==
===[[Incipit]]===
''Eccoti, Cajo, in [[Roma]]. Io qui non visto | Entrai protetto dalla notte amica. | Oh [[patria]] mia, fa cor, chè Gracco è teco. | Tutto tace d'intorno, e in alto sonno | Dalle cure del dì prendon riposo | Gli operosi plebei. Oh buoni, oh veri, | Soli Romani! Il vostro sonno è dolce, | Perché fatica lo condisce; è puro, | Perché rimorso a intorbidar nol viene. | Tra il fumo delle mense ebbri frattanto | Gavazzano i patrizi, gli assassini | Del mio caro fratello; o veramente, | Chiusi in congrega tenebrosa, i vili | Stan la mia morte macchinando, e ceppi | Alla romana libertà; né sanno || Qual tremendo nemico è sopraggiunto.''
===Citazioni===
*'''Cajo Gracco''': ''Ho tale un [[Cuore|cor]] nel petto, | Che ne' disastri esulta ; un cor che gode | Lottar col fato, e superarlo''. (Atto I, p. 123)
*'''Fulvio''': ''Aura che passa, | Ed or da questo or da quel lato spira, | È amor di [[plebe]]''. (Atto I, p. 124)
*'''Cajo Gracco''': ''Lìon che dorme | È la plebe romana, e la mia voce | Lo sveglierà : vedrai''. (Atto I, p. 124)
*'''Fulvio''': ''Ha qualche volta | I suoi segreti l'[[Amicizia|amistà]]''. (Atto I, p, 126)
*'''Cajo Gracco''': ''Da chi m'[[Odio|odia]], m'è caro aver la morte | Pria che la vita''. (Atto II, p. 133)
*'''Fulvio''': ''I miei misfatti, o donna, | Son due: l'[[odio]] a' [[Superbia|superbi]], e immenso, e ardente | Amor di [[libertà]].'' (Atto II, p. 135)
*'''Opimio''': ''È la plebe romana una tal belva | Che, come manco il pensi, apre gli artigli, | E inferocita ciecamente sbrana | Del par chi l'accarezza, e chi l'offende. | Oggi t'adora, e dimani t'uccide, | Per tornar poscia ad onorarti estinto''. (Atto II, p. 136)
*'''Opimio''': ''Tripudia, esulta, sfogati, | Stolida plebe, generata in seno | Alla paura: imparerai tra poco | A tacer''. (Atto II, p. 139)
*'''Cajo Gracco''': ''[[Popolo]] ingiusto è popolo [[Tirannia|tiranno]]; Ed io l'amore de' tiranni abborro''. (Atto II, p. 139)
*'''Opimio''': ''La [[virtù]] difese | L'iniquità; ma pur soggiacque''. (Atto II, p. 145)
*'''Cajo Gracco''': ''Ben io ti dico, che mia [[patria]] è quella | Che nel popolo sta''. (Atto II, p. 146)
*'''Cajo Gracco''': ''[[Consiglio]] di nemico è tradimento''. (Atto II, p. 147)
*'''Cajo Gracco''': '' Fulmine colga, | Sperda que' [[Malvagità|tristi]] che per vie di [[sangue]] | Recando [[libertà]] recan catene, | Ed infame e crudel più che il servaggio | Fan la medesma libertà''. (Atto II, p. 154)
*'''Cornelia''': ''Il [[tempo]] | È d'alto prezzo, e in altro che lamenti | Adoprarlo convien''. (Atto III, p. 158)
*'''Cajo Gracco''': ''Ahi nome vano, [[Virtù]], | ludibrio de' [[Malvagità|malvagi]]!'' (Atto III, p. 175)
*'''Primo cittadino''': ''No, [[Italia|Itali]] siam tutti, un popol solo | Una sola famiglia''. (Atto III, p. 176)
*'''Cornelia''': ''Al giusto nuoce | Chi al malvagio perdona; e ti ricorda | Che comun benefizio è la [[vendetta]] | De' beneficj''. (Atto IV, p. 185)
*'''Cajo Gracco''': ''Anche de' rei | Il [[sangue]] è sacro, né versarlo debbe | Che il ferro della legge''. (Atto IV, p. 185)
*'''Cornelia''': ''—Amato figlio, | Vuoi tu [[Legge|leggi]] ascoltar? | Quella sol odi | Divina, eterna, che natura a tutti | Grida: Alla [[forza]] oppon la forza. —Il [[Arma|brando]] | Qui di [[giustizia]] è senza taglio, o solo | Il debole percuote, e col potente | Patteggia''. (Atto IV, p. 186)
===Citazioni sull'opera===
*È questa maraviglioaa per grandiloquenza, profondi sensi, ricchissime immagini e forse in ciò all'altre superiore. I romani caratteri veggonsi dipinti con tal dignità, forza, e verità, che l'autore non sembra averli tolti dagli storici latini, ma pare li abbia tratti dal proprio fondo. I proteggitori della romana libertà mai non furono difesi con più di affetto, e di eloquenza. Essendo poi il fine del ''Cajo Gracco'' al tutto politico, quest'opera può meritamente locarsi allato a ''Bruti'' dell'immortale Astigiano {{NDR|[[Vittorio Alfieri]]}}. ([[Gianfrancesco Rambelli]])
*In quel infelice esilio {{NDR|in Francia a Chambery}}, con poca speranza del ritornare, e fra terribili strette d'ogni maniera, egli scrisse la cantica ''Mascheroniana'', e la tragedia del ''Cajo Gracco''. La quale tragedia è per alcuni rispetti da mettere sopra l'''Aristodemo'', specialmente per la sua grandiloquenza, e i profondi sensi, e le ricchissime imagini; se non che il fine essendo pienamente politico, ed assai lontano dalla presente condizione de' tempi, la ragione di quell'opera si può dire per noi perduta. ([[Francesco Cassi]])
==''Elegie''==
===''Elegie I''===
====[[Incipit]]====
''Or son pur solo, e in queste selve amiche | Non v'è chi ascolti i mici lugubri accenti | Altro che i tronchi delle piante antiche. || Flebile fra le tetre ombre dolenti | Regna il silenzio, e a lagrimar m'invoglia | Sotto del cupo mormorio de' venti. || Qui dunque posso piangere a mia voglia; | Qui posso lamentarmi, e alla fedele | Foresta confidar l'alta mia doglia. || Donde prima degg'io, Ninfa crudele, | II tuo sdegno accusar? donde fia mai | Ch'io cominci le mie giuste querele?''
====Citazioni====
*''E perché dunque dal mio cor costante | Così diverso è il tuo? perché le parti | Di nemica tu compi, ed io d'amante? || Qual natura, qual Dio poté crearti || Sotto aspetto si mite alma si dura | Che non giunga l'altrui pianto a toccarti!'' (p. 225)
*''[[Pace]], pace una volta al mio [[tormento]], | Stanco di più patir, dai suoi legami | Fugge il mio [[Spirito|spirto]], e si dilegua al [[vento]]''. (p. 225)
*''Su le penne d'Amor sciolti e leggieri | Vadan cercando pur, ch'io ti perdono, | Oggetto più felice i tuoi [[Pensiero|pensieri]]. || Chieggo meno da te. Misero dono | Fammi d'un guardo sol che mi conforte: | Dimmi sol che non m'[[Odio|odii]], e pago io sono''. (p. 225)
*''Del cammin della vita io non passai | Pur anco in mezzo: ma finor s'io vissi | Sol fra gli affanni, ho già vissuto assai''. (p. 226)
*''Ah che incauto mirarlo io non dovea! Ma nella calma d'un amabil [[viso]] | Tanta [[Tempesta|procella]] chi temer potea?'' (p. 226)
*''Quel ritenuto lusinghier [[sorriso]], | Quei lenti sguardi, quel parlar soave, | Quel dolce non so che di [[paradiso]]; || Ecco l'[[Arma|arme]] fatali, ecco la chiave | Che il sen m'aperse, e al giogo di costei | Trasse le voglie mie legate e schiave''. (p. 226)
===''Elegie II''===
*''Tu certo non ancor conoscerai | L'almo sembiante del mio Ben; ma molto | Per rintracciarlo da vagar non hai. || Ove l'aria è più pura, ove più folto | È il suol di rose in solitaria parte, | Ivi è la luce del gentil suo [[volto]]''. (p. 226)
===''Elegie III''===
*''Il [[viso]] | A lambirti leggero e rispettoso | Verró su l'ali d'un'auretta assiso; || Ed or m'asconderò nel rugiadoso | Grembo di qualche fortunato fiore, || Che andrà sopra il tuo petto a far riposo. || Oh soggiorno beato! oh sorte! oh amore! || Se lice in guiderdon di tanto affetto | Dopo morte abitar presso quel core, || In cui vivo non ebbi unqua ricetto''. (p. 226)
==''Galeotto Manfredi''==
===[[Incipit]]===
'''Zambrino''': ''Ubaldo, udisti?''<br />'''Ubaldo''': ''Udii, Zambrino''.<br />'''Zambrino''': ''Intendi | Quell'acerbo parlar?''<br />'''Ubaldo''': ''L'intendo assai''.<br />'''Zambrino''': ''Di profondi sospetti ingombra è certo | La gelosa Matilde. In altro amore | Traviato ella teme il suo Manfredi, | E complice ti crede''.<br />'''Ubaldo''': ''E tu sei quello | Che tal credenza le risvegli in petto; | Queste ancóra v'aggiungi''.
===Citazioni===
*'''Ubaldo''': ''Non ha forza il braccio | Se dal [[Cuore|cor]] non la prende'', (p. 234)
*'''Manfredi''': ''E del capo, lo sai, dovunque è regno, | Mal procede il [[governo]] ove sia rotta | L'armonia delle braccia''.<br />'''Ubaldo''': ''E dove il capo | Mostrarsi infermo, delle braccia è nulla | La concordia''. (Atto I, p. 237)
*'''Ubaldo''': ''La piaga | Sanar si può d'una [[Bellezza|beltà]] malvagia, | Ché in cor bennato amor malnato è breve: | Ma beltade è fatal quando è [[Pudore|pudica]]''. (Atto I, p. 240)
*'''Matilde''': ''Gran forza inspira | E fierezza il [[Dolore|dolor]] quando lo move | [[Amore|Amor]] tradito''. (Atto I, p. 246)
*'''Elisa''': ''Il [[Cuore|cuor]] si serra | Nelle [[Fortuna|fortune]], e sol lo schiude il tocco | Delle grandi sventure.''. (Atto II, p. 252)
===Citazioni sull'opera===
*E scrisse la tragedia del Manfredi, mosso da certi spiriti in lui destati dalla lettura di [[William Shakespeare|Shàkspeare]]. Perciò quel suo Manfredi ha molti colori che tengono a quelli della poesia inglese, per quanto l'indole de' nostri teatri il comporta; e la imitazione ne apparisce chiarissima ne' caratteri, e specialmente in quello di Zambrino, coniato ad imagine dell'Iago dell' ''Otello''. ([[Francesco Cassi]])
*Vuolsi che questo patrio componimento senta della imitazione di [[William Shakespeare|Sakespeare]], e non sia totalmente collocato in mezzo a costumi italici del medio evo. Le gelosie però di Matilde, le sventure d'Eloisa, la lealtà d'Ubaldo, la perfidia di Zambrino, ed il cuor grande di Galeotto che fra l'amore e il dovere si decide per quest'ultimo sono caratteri degni dell'autore dell' ''Aristodemo''. ([[Gianfrancesco Rambelli]])
==''Il bardo della Selva Nera''==
===[[Incipit]]===
''Quando al terzo di Marte orrido Ludo | Dal Brittannico roar sul congiurato | Istro discese fulminando il Sire | Delle battaglie, e d'atro nembo avvolta | Al fianco gli venia la provocata | Dal tedesco spergiuro ira del Cielo, | Sentì dali'alta Ercinia la procella | De' volanti guerrieri il Bardo Ullino; | Ullino germe di forti, ed animoso | Cantor de' forti, e dello spirto erede | Dell'indovina vergine Velleda, | Cui l'antica paura incensi offria | Nelle selve Brutere, ove implorata | L'aspra donzella con responsi orrendi | Del temulo avvenire apria l'arcano''.
===Citazioni===
*''Dell'[[Innocenza|innocente]] | [[Sangue]] versato | In scellerata [[guerra]] | Conta il [[Cielo]] le stille, e le schernite | Lagrime tutte della stanca terra''. (Canto I, p. 366)
*''Perde il nome la [[Forza|Possanza]], | che di barbari s'aita: | Vile è il trono, a cui sostegno | son quell'[[Arma|armi]], ed onta il regno''. (Canto I, p. 366)
*''Pallido intanto sull'Abnobie rupi | Il [[Sole|Sol]] cadendo raccogliea d'intorno | Dalle cose i colori, e alla pietosa | [[Notte]] del mondo concedea la cura''. (Canto I, p. 368)
*''[[Infelicità|Infelice]] a far mia degl'infelici | La [[sventura]] imparai''. (Canto II, p. 368)
*''[...] e gli brillava il [[viso]] | Come raggio di [[Sole|Sol]], che dopo il nembo | Ravviva il [[fiore]] dal furor battuto | D'aquilon tempestoso''. (Canto II, p. 369)
*''Ben di senso è privo | Chi ti conosce, [[Italia]], e non t'adora''. (Canto II, p. 371)
*''Non sempre di [[viltà|Codardia]] compagna è la [[Paura]]''. (Canto III, p. 371)
*''Ma più ch'altri invade, | e al cor s'attacca del racchiuso in [[Ulma]] Austriaco duce {{NDR|[[Karl Mack von Leiberich]]}}. | Di quel cor già donno | la Paura ritrova un altro Nume | più deforme d'assai, la Codardia, | che d'Arcoli, di Dego e di Marengo | incessante gli tuona entro l'orecchio | i terribili nomi, né midollo | né fibrilla gli lascia che non tremi.'' (Canto III, p. 372-373)
*''Su le Noriche nevi ella già sparge | Le sue rose l'[[Aurora]], e saltellante | Di ramo in ramo il [[passero|passer]] mattutino | In suo garrire la saluta, e chiama | Alle cure campestri il villanello''. (Canto IV, p. 373)
*''Dietro il valor di sue vittorie è lento | Della parola e del pensiero il corso {{NDR|[[Napoleone Bonaparte]]}}''. (Canto V, p. 379)
*''Nel [[Gioia|tripudio]] ognun corre ad abbracciarte | Sia nemico, od amico; l'[[Allegria|allegrezza]] | Non distingue i sembianti; un caro errore | Dona gli amplessi, e negli amplessi il core''. (Canto VI, p. 382)
==''Il cespuglio delle quattro rose''==
===[[Incipit]]===
''Dimmi, Amore: In questo eletto | Giardin sacro alla pudica | Dea del senno e tua nemica, | Temerario fanciulletto, | A che vieni? O fuggì, o l'ali | Tu vi perdi, ed arco e strali''.
===Citazioni===
*''[[Virtù|Virtude]] io servo [[fede]] | Più che il volgo non si crede''. (p. 70)
*''E per lei qui appunto or vegno | A spiccar dal cespo un raro | Fior gentile, un fior che caro | A lei crebbe, e di me degno. | Cosi parla; e con baldanza | Nella chiostra il passo avanza''. (p. 70)
*''Dolce l'aura l'accarezza, | Schietto il Sol di rai l'indora, | Fresca piove a lei l'Aurora | Le sue perle; e una vaghezza, | Uno spirto intorno gira | Che ti grida al cor: Sospira'' (p. 72)
*''L'agitò, le luci affisse | Nel bel fiore, e cosi disse: | Desio d'alma generosa, | Di Minerva dolce cura, | Dolce riso di natura, | Cara al ciel Trivulzia Rosa, | II tesor che in te si chiude | Io consacro alla [[Virtù|virtude]]''. (p. 72)
*''E Virtù che sola al mondo | Fa l'uom chiaro e lo sublima, | La Virtù che sola è cima | Di grandezza, e il resto è fondo''. (p. 73)
===[[Explicit]]===
''Di' che saggio ognorsarò, | Di' che al cespo tornerò, | E corrò... Ma posto il dito | Su le labbra, il dir sostenne, | E disparve. Allor mi venne | Nella mente'appien chiarito | Che a Virtude Amor tien fede | Più che il volgo non si crede''.
==''Il consiglio''==
''Le tue vaghe alme [[Pupilla|pupille]], | I celesti tuoi sembianti | Già t'acquistano, o mia Fille, | I sospir di cento amanti. | Ciascheduno i merti suoi | Spiega in pompa lusinghiera, | E su i cari affetti tuoi | Ciaschedun gareggia e spera''.
===Citazioni===
*''Se d'[[Amore|Amor]] l'acuto strale | A ferirti il sen non va, | Che ti giova, che ti vale, | Fille mia, la tua beltà? Dunque scegli qual più vuoi, | Cui del [[cuore]] aprir le porte''. (p. 62)
*''Ma non prendere consiglio | Sol dagli occhi; e saggia intanto | Della scelta sul periglio | I miei detti ascolta alquanto''. (p. 62)
*''Pur sovente in bocca a un vate | Della [[lode]] il suon seduce, | Ed acquista una beltate | Maggior grido e maggior lode''. (p. 64)
*''Quel vivace tuo talento | Qualche volta un po' incostante, | Che ti fa con bel portento | Presto irata e presto amante. | Ciò che importa? Un genio instabile | Colpa è sol di fresca età: | Non saresti sì adorabile | Senza qualche infedeltà''. (p. 65)
===[[Explicit]]===
''Tal saravvi che dolente | Sempre in atto di morire, | Sempre muto e penitente | Avveleni il tuo gioire. | Norma e legge io prenderò | Dallo stato del tuo viso, | E fedele alternerò | Teco il pianto e teco il riso''.
==''In morte di Lorenzo Mascheroni''==
===[[Incipit]]===
''Come face al mancar dell'alimento | Lambe gli aridi stami, e di pallore | Veste il suo lume ognor più scarso e lento | E guizza irresoluta, e par che amore | Di vita la richiami, infin che scioglie | L'ultimo volo, e sfavillando muore: | Tal quest'alma gentil, che morte or toglie | All'[[Italia|Italica]] speme, e sullo stelo | Vital, che verde ancor floria, la coglie; | Dopo molto affannarsi entro il suo velo, | E anelar stanca sull'uscita, alfine | L'ali aperse, e raggiante alzossi al cielo''.
===Citazioni===
*{{NDR|Al lettore}} Ben provvide alla dignità delle Muse quella legge del divino [[Licurgo]], la quale vietava l'incidere, non che il cantar versi sulla tomba degli uomini volgari, non accordando questo alto onore che alle anime generose e della patria benemerite. (p. 387)
*''Lui che primiero dell'intatto Urano / Co' numeri frenò la via segreta, / [[Barnaba Oriani|Orian]] degli astri indagator sovrano''<ref>Da ''[https://digital.onb.ac.at/OnbViewer/viewer.faces?doc=ABO_%2BZ202807101&query=text%3Aorian&ref=primo-search In morte di Lorenzo Mascheroni]'', Milano, 1801, p. 9.</ref>
*''Oh mio [[Lorenzo Mascheroni|Lorenzo]] — oh [[Jean-Charles de Borda|Borda]] mio! fur dette | Queste, e non più per lor, parole: il resto | Disser le braccia al collo avvinte e strette''. (Canto I, p. 389)
*''Pace, austero intelletto. Un'altra volta | Salva è la [[patria]]: un nume entro le chiome | La man le pose, e lei dal fango ha tolta. | [[Napoleone Bonaparte|Bonaparte]]... Rizzossi a tanto nome | L'acciglialo [[Giuseppe Parini|Parini]], e la severa | Fronte spianando balenó, siccome | Raggio di sole che, rotta la nera | Nube, nel fior che già parea morisse | Desta ii riso e l'amor di primavera''. (Canto II, p. 390)
*''[[Reggio nell'Emilia|Reggio]] ancor non obblia che dal suo seno | La favilla scoppiò, donde primero | Di nostra libertà corse il baleno. Mostrò [[Bergamo]] mia che puote il vero | Amor di patria e lo mostrò l'ardita | [[Brescia]], sdegnosa d'ogni vil pensiero''. (Canto II, p. 392)
*''O voi che state ad ascoltar, voi puri | Spirti del ciel, cui veggio al rio pensiero | Farsi i bei volti per pietade oscuri; | Che cor fu il vostro allor che per sentiero | D'orrende stragi inferocir vedeste | E stugger [[Francia]] un solo, un [[Maximilien de Robespierre|Robespiero]]?'' (Canto III, p. 393)
*''Perché la [[colpa]] de' regnanti, o Padre, | Negli innocenti [[Popolo|popoli]] è punita?'' (Canto III, p. 393)
===Citazioni sull'opera===
*Alla ''Mascheroniana'' poi fu cagione la morte del celebre matematico e letterato [[Lorenzo Mascheroni]], il quale essendo in vita tenero amico del Monti, fu da lui in morte con versi gravissimi lacrimato. ([[Francesco Cassi]])
*Questi nuovi canti che deploravano la morte del celebre matematico, e letterato [[Lorenzo Mascheroni]] sono anch'essi un frammento, che gli amici vietarono al Monti e continuarli e pubblicarli. ([[Gianfrancesco Rambelli]])
==''In morte di Ugo Bass-Ville''==
===[[Incipit]]===
''Già vinta dell'inferno era la pugna, | E lo spirto d'Abisso si partia, | Vôta stringendo la terribil ugna. | Come lion per fame egli ruggia | Bestemmiando]'Eterno, e le commosse Idre del capo sibilar per via. | Allor timide l'ali aperse e scosse | L'anima d'Ugo alla seconda vita, Fuor delle membra del suo sangue rosse. | E la mortal prigione, ond'era uscita, | Subito indietro a riguardar si volse, | Tutta ancor sospettosa e sbigottita. | Ma dolce con un riso la raccolse, | E confortolla l'Angelo beato, | Che contro Dite a conquistarla tolse''.
===Citazioni===
*''Oltre il rogo non vive ira nemica''. (p. 4)
*''Ei sol tarpò del Franco ardir le penne: | L'onor d'[[Italia]] vilipesa e quello | Del Borbonico nome Egli sostenne''. (Canto terzo, p. 21)
*''L'ali apersi a un sospiro, e l'infinito | Amor nel libro, dove tutto è scritto, | II mio [[peccato]] cancellò col dito''. (Canto terzo, p. 22)
*''Non altrimenti a volo strano e vago | D'ogni parte erompea l'oscena schiera, | Ed ulular s'udiva, a quell'imago | Che fan sul margo d'una fonte nera | I [[Lupo|lupi]] sospettosi e vagabondi, | A ber venuti a truppa in sulla sera''. (Canto terzo, p. 26)
*''Stolto, che volli coll'immobil fato | Cozzar della gran [[Roma]], onde ne porto | Rotta la tempia, e il fianco insanguinato; | Chè di Giuda il Leon non anco è morto; | Ma vive e rugge, e il pelo arruffa e gli occhi''. (III, 7-11)
*''Tremanti i polsi e riverente il ciglio''. (III, 21)
*''Vôta stringendo la terribil ugna''. (I, 3, citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 249)
===Citazioni sull'opera===
*Assai edizioni della ''Bassvilliana'' si moltiplicarono per Italia, e specialmente in [[Milano]], dove l'immortale [[Giuseppe Parini|Parini]], maravigliato all'ardire dal nuovo poeta, disse quella memorabile sentenza, ''che il Monti'' cioè ''sempre minaccia di cadere colla repentina sublimità de' suoi voli, e non cade mai''. Nell'edizione di [[Pavia]] si posero alcune forti note, nelle quali magnificandosi l'autore col titolo di ''Dante redivivo'', fu censurata quella espressione di freddo e caldo. ([[Francesco Cassi]])
*I classici versi che cantano ''Basville'' levarono plauso tale, che li più schivi appresero a venerare l'[[Dante Alighieri|Alighieri]]; ed allora il felice autore fu salutato col titolo di ''Dante redivivo'' e l'acuto [[Giuseppe Parini|Parini]] escì in quella memorabile sentenza ''che il Monti sempre minaccia cadere colla repentina sublimità de'suoi voli, e non cade mai''. Ma la ''Basvilliana'' non è che un frammento del gran poema che la vasta mente di Vincenzo avea concepito. ([[Gianfrancesco Rambelli]])
==''L'entusiasmo melanconico''==
===[[Incipit]]===
<poem>Dolce de' mali obblio, dolce dell'alma
Conforto, se le cure egre talvolta
Van de' pensieri a intorbidar la calma,
O cara [[Solitudine]], una volta
A sollevar deh! vieni i miei tormenti
Tutta nel velo della notte avvolta.
Te chiamano le amiche ombre dolenti
Di questa selva, e i placidi sospiri
Tra fronda e fronda de' nascosti venti.</poem>
===Citazioni===
*''Il [[Pensiero|pensier]] si sprigiona, e senza briglia | Va scorrendo, quai turbo inferocito | Che il dormente Ocean desta e scompiglia. | In quai caverne, in qual deserto lito | Or vien egli sospinto? È forse questo | Il sentier d'Acheronte e di Cocito?'' (p. 224)
*''Maledetto il [[Pensiero|pensier]] che ti donai; | Maledette le tracce, e la scaltrita | Sembianza, onde sedurre io mi lasciai; || Maledetta l'infausta ombra romita | Conscia de' miei trionfi, e della spene | Lungo tempo felice, e poi tradita''. (p. 224)
*''Mugge il tuono fra' lampi, e dappertutto | Dal sen de' nembi la [[tempesta]] sbalza | E schianta i boschi il ruinoso flutto''. (p. 224)
*''Sostienmi, O mio [[coraggio]]. Ecco l'orrendo | Volto di [[morte]]! Arricciasi ogni pelo, | E l'[[Anima|alma]] al cor precipita fremendo''. (p. 224)
*''Oh [[Morte]]! oh Morte! Eppur lerribil tanto Non sei qual sembri. Tu sugli occhi adesso Mi chiami, in vece di spavento, il pianto. || Dunque più non fuggir, vienmi dappresso. | Ah, perché tremo ancor? Vieni, ch'io voglio | Ne' tuoi sembianti contemplar me stesso''. (p. 225)
==''La bellezza dell'universo''==
===[[Incipit]]===
''Della mente di [[Dio]] candida figlia, | Prima d'Amor germana, e di Natura Amabile compagna e maraviglia, || Madre de' dolci affetti, e dolce cura | Dell'uom, che varca pellegrino errante | Questa valle d'esilio e di sciagura, || Vuoi tu, diva [[bellezza]], un risonante | Udir inno di lode, e nel mio petto | Un raggio tramandar del tuo seminante? || Senza la luce tua l'egro intellelto | Langue oscurato, e i miei pensier sen vanno | Smarriti in faccia al nobile subbietto''.
===Citazioni===
*''Tu coronasti di sereni lampi | Al [[Sole|Sol]] la fronte: e per te avvien che il crine | Delle comete rubiconde avvampi; || Che agli occhi di quaggiù, spogliate alfine | Del reo presagio di feral fortuna, Invian flamme innocenti e porporine, || Di tante faci alla silente e brunà || Notte trapunse la tua mano il lembo. E un don le festi della bianca Luna''. (p. 232)
*''Alla terra indirizzasti l'ali, | Еd ebber dal poter de' tuoi splendori | Vita le cose inanimate e frali. | Tumide allor di nutritivi umori | Si fecondàr le glebe, e si fèr manto | Di molli erbette e d'olezzanti fiori''. (p. 232)
*''Anche sul dorso dei petrosi monti | Talor t'assidi maestosa, e rendi | Belle dell'[[alpi]] le nevose fronti: | Talor sul giogo abbrustolato ascendi | Del fumante [[Etna]], e nell'orribil veste | Delle sue fiamme ti ravvolgi e splendi''. (p. 233)
*''Chi puó cantar le tue bellezze? Al petto | Manca la lena, ed il verso non ascende | Tanto, che arrivi all'alto mio concetto''. (p. 233)
===Citazioni sull'opera===
*Né faremo parola di quella miracolosa ''Bellezza dell'Universo'', che recitata in Arcadia per le nozze Braschi e Falconieri stordì di guisa le menti d'ogni uomo, che narrasi (dopo uditi que' carmi divini) niuno degli arcadi aver voluto leggere li suoi componimenti: tanto fu il trionfo del giovane poeta. ([[Gianfrancesco Rambelli]])
==''La musogonia''==
===[[Incipit]]===
''Cor di ferro ha nel petto, alma villana | Chi fa de' carmi alla bell'arte oltraggio, | Arte figlia del Cielo, arte sovrana, | Voce di Giove e di sua menle raggio. | O Muse, o sante Dee, la vostra arcana | Origine vo' dir con pio linguaggio, | Se mortal fantasia troppo non osa | Prendendo incarco di celeste cosa''.
===Citazioni===
*''Chè nuova [[tirannia]] sta sempre in tema, | E cruda è sempre tirannia che trema''. (p. 235)
*''Amor che già scendea propizio e pio, | Manifestossi in quella all'amatore, | E gli [[Sorriso|sorrise]] cosi caro un riso, | Che di dolcezza un sasso avria diviso''. (p. 236)
*''E tu pur desti agli empi sepoltura, | Terribile [[Vesuvio|Vesevo]], che la piena | Versi rugghiando di tua lava impura | Vicino ahi troppo alla regal Sirena. | Deh sul giardin d'Italia e di natura | I tuoi torrenti incenditori affrena; | Ti basti, ohimè! l'aver di [[Pompei|Pompejano]] | I bei colli sepolto e d'[[Ercolano]]''. (p. 239)
*''Molta [[virtù]] sepolta giace accanto | Alla [[viltà]], perché non ebbe un prode | Vate amico al suo fianco: e le bell'opre, | Che non hanno cantor, l'[[oblio]] ricopre''. (p. 240)
==''La pace di Campoformio''==
===[[Incipit]]===
''Dolce brama delle genti, | Cara [[Pace]], alfin scendesti, | E le spade combattenti | La tua fronda separó. || Nell'orribile vagina | Già nasconde il brando Marte; | Già l'invitto [[Napoleone Bonaparte|Bonaparte]] | Il suo fulmine posó''.
===Citazioni===
*''E sian scherno sulle scene | In catene — trascinati | I [[Tirannia|tiranni]] detestati | Della fiera gioventù''. (p. 417)
*''Per le case, per la via | Scorre libero il [[piacere]]; | Un'amabile follia | La ragion rapisce e il cor''. (p. 418)
*''Libertade o morte, tutti | Esclamate, e mano al brando: | Fortunato chi pugnando | Per la [[patria]] morirá''. (p. 418)
===[[Explicit]]===
''Prodi all'[[Arma|armi]]; alzate un grido | Di coraggio, e mano al brando. | Fortunato chi pugnando | Per la patria sua spirò''.
==''La spada di Federico II''==
===[[Incipit]]===
''Sul muto degli Eroi sepolto frale | Eterna splende di virtù la face. | Passa il Tempo, e la sventola coll'ale, | E più bella la rende e più vivace. | Corre a inchinarla la virtù rivale; | [[Alessandro Magno|Alessandro]] alla tomba entro cui tace | L'ira d'Achille, e, maggior d'ogni antico, | [[Napoleone Bonaparte|Bonaparte]] all'avel di [[Federico II di Prussia|Federico]]''.
===Citazioni===
*''La man vi stese, e disse: Entra nel mio | Pugno, o fatal tremenda spada. Il trono | Ch'alto levasti, e i lauri onde coprio | Un dì la fronte il tuo Signor, miei sono. | Dal gorgo intatta dell'umano obblio | Sua gloria volerà''. (p. 458)
*''Spinge l'Elba atterrile e rubiconde | Al mar le spume; e il mar incalza al lido | Anglo muggendo, e su le torbid'onde | Gl'invia del sangue sì mal compro il grido. | A quel muggir l'Odera alto risponde, | E: Rispetta il Lion, bada al tuo nido, | Crida allo Sveco dalla riva estrema; | Bada al tuo nido, Re pusillo, e trema''. (p. 459)
*''D'[[Europa]] intanto alla [[Cina]] reina | Viaggia della Spree la trionfata | Spada, e la segue con la fronte china | La Borussa Superbia incatenata. | Densa al passar dell'arme pellegrina | Corre la gente stupefatta, e guata; | E già la fama con veloce penna | Ne pronuncia la giunta in su la [[Senna]]''. (p. 459)
===[[Explicit]]===
''In questa di valor sacra contrada | Alti onori t'avrai; che riverita | Pur de' nemici è qui la gloria, e schietti | Della tua faran fede i nostri petti. | Si dicendo scoprir le rilucenti | Còlte in Rosbacco cicatrici antiche, | E vivo scintillò negli occhi ardenti | Il pensier| delle belliche fatiche. | Parve l'inclita spada a quegli accenti | Abitarsi, e sentir che fra nemiche | Desire non cadde; parve di più pura | Luce ornarsi, e obbliar la sua sventura''.
==''Lettera a nome di Francesco Piranesi al generale D. Giovanni Acton ''==
===[[Incipit]]===
Voi dormite tranquillo, signor Generale, sopra i vostri allori marittimi e sul timone della nave di cui sedete al governo, e tutt'altro vi sognate sicuramente, che di ricevere una mia lettera. Perché son io costretto di scrivervela? Qual linguaggio, qual formolario userò io con voi, io consagrato al servigio d'un principe ingiustamente offeso dal vostro? E quale sarà il Galateo che adoprerò se, nel mentre ch'io parlo, la [[Svezia]] da voi provocata prepara i suoi vascelli per portarvi a [[Napoli]] le sue ragioni sulla bocca eloquente de' suoi cannoni? Frattanto egli m' è necessario di scrivervi e voi siete quello che mi forzate. Se voi non aveste attaccata che in privato la mia persona, se aveste ancora ciò fatto in Napoli al cospetto solamente de' vostri schiavi, io vi avrei lasciato, senza commovermi, eternamente latrare e mentire. Ma voi mi avete oltraggiato alla presenza del pubblico, voi mi avete atrocemente calunniato per proteggere il traditore barone d'Armfeldt, denunciandomi a tutta l'[[Italia]] e a tutta l'[[Europa]] ordinatore d'un assassinio contro di lui voi avete cercato di dirigere a questo scopo la pubblica opinione con ogni sorta di maneggi e di scritti, e non vi siete avveduto che, togliendomi l'onore, mi toglievate egualmente la libertà di soffrire, disprezzarvi e tacere.
===Citazioni===
*La [[verità]] non ha mai atterrito gli amici della [[virtù]] e non vi sono che i vili, che consigliano di tacerla, e le sporche coscienze, a cui torna conto che la sua luce resti sepolta nel cuore degli uomini, come una lucerna dentro una tomba. (p. 23)
*La massima, che sotto [[Luigi XIII di Francia|Luigi XIII]] lasciò scritta nel suo testamento politico un gran ministro di Stato, ''che i sovrani si guardino con diligenza dall'impiegare nelle cariche le persone d'onore, perché non possono trarne verun partito'', questa massima tanto esecrabile, quanto osservata, è del tutto sconosciuta, se nol sapete, in Isvezia. Se lo sia egualmente nel sistema della vostra politica, accordatemi l'onesta libertà di deciderlo e allora vi dirò io la ragione perché non siete ancora in grado di rispettarmi e conoscermi. (p. 24)
*Oh [[verità]]! sentimento divino, idolo dei cuori onorati e tormento eterno dei perfidi, io potrò dunque far sì, che il pubblico ti contempli a viso scoperto e ti tocchi? L'impostura avea tentato di seppellirti, e nascondere, ai tanti occhi che ti cercano, le tue pure attrattive. Ma la mia mano strapperà con coraggio il velo che ti hanno posto sul volto. La tua luce brillerà come il sole, confonderà i vili che ti hanno tradito, e i buoni esulteranno tutti della tua giusta vendetta. (p. 31)
*[...] per disonore dell'umana ragione non v'e cosa in [[Napoli]] tanto notoria, quanto la libera e pubblica vendita che vi si fa dei falsi attestati. La tariffa loro ordinaria è di tre ducati, o di quattro, secondo la fame di chi vende, e il bisogno di chi compra. Se tu vuoi dunque soppiantare un processo, alterare una particola di testamento, falsificare qualunque carattere, tu non hai ch'a gittar via i rimorsi, e dar mano alla borsa. Le botteghe de' falsari son sempre aperte. Tiriamo un velo sopra queste incredibili e non mai più udite abbominazioni. Il pensiero non può fissarle senza raccapriccio. (p. 32-33)
*Noi entriamo in un [[mare]] che non ha sponde, in un mare di ribalderie, ove l'ingiustizia e la soverchieria veleggiano col vento in poppa, e la sola [[innocenza]] è in burrasca, da tutti abbandonata, fuorché dal Cielo che la vuole afflitta, ma non sommersa. (p. 38)
==''Ode al signor di Montgolfier''==
*''Che più ti resta? Infrangere | Anche alla Morte il tèlo, | E della vita il nèttare | Libar con Giove in cielo''.
*''Rapisti al ciel le folgori | Che debellate innante | Con tronche ali ti caddero | E ti lambîr le piante''.
*''Umano ardir, pacifica | filosofia sicura, | qual forza mai, qual limite | il tuo poter misura?''<ref name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
==''Pensieri d'amore''==
===[[Incipit]]===
''Sallo il [[Cielo|ciel]] quante volte al sonno, ahi lasso! | Col desire mi corco e colla speme di mai svegliarmi | E sul [[Mattino|mattin]] novello| Apro le luci, a mirar torno il Sole, | Ed infelice un'allra volta io sono. | Quale sovente con maggior disdegna | Vedi sul mar destarsi le procelle, | Che fallo dianzi avean silenzio e tregua; | Tale al tornar delia diurna luce | Più fiero de' miei mali il sentimento | Risorge, e tal dell'alma le [[Tempesta|tempeste]], | Che la calma notturna avea sopite, | Svegliansi tutte, e le solleva in alto | Quel terribile Iddio che mi persegue''.
===Citazioni===
*''Ah! qnando ancora colle chiuse ciglia | Tra veglia e sonno d'abbracciarla io credo, | E deluso mi desto, ahi! che del cuore | La grave oppressïon sgorgar repente | Fa di lagrime un rio dalle pupille. E al [[Pensiero|pensier]] disperato mi dischiude | Un avvenir d'orrendi mali, a cui | Termine non vegg'io fuorché la [[tomba]]''. (p. 267)
*''Oh come del [[Pensiero|pensier]] batte alle porte | Questa fatale [[Immagine|immago]] e mi persegue! | Come d'incontro mi s'arresta immota, | E tutta tutta la mia [[mente]] ingombra! | Chiudo ben io per non mirarla i rai, | E con ambe le man la fronte ascondo. | Ma su la fronte e dentro i rai la veggio | Un'allra voila comparir, fermarsi, | Riguardarmi pietosa e non far motto''. (p. 267)
*''Torna, o [[delirio]] lusinghier deh! torna; | Né cosi ratto abbandonarmi. Io dunque | Suo sposo! ella mia sposa! Eterno Iddio, | Di cui fu dono questo cor che avvampa, | Se un tanto ben mi preparavi, io tutti | Spesi gl'istanti in adorarti avrei''. (p. 268)
*''Oh se lontano dalle ree cittadi | In solilario lido i giorni miei | Teco mi fosse trapassar concesso! | Oh se mel fosse! Tu sorella e sposa, | Tu mia ricchezza, mia grandezza e regno, | Tu mi saresti il ciel, la terra e tutto. | Io ne' tuoi sguardi e tu ne' miei felice, | Come di schietto rivo onda soave | Scorrer gli anni vedremmo, e fonte in noi | Di perenne gioir fóra la vita.'' (p. 268)
*''Tutto pere quaggiù. Divora il Tempo | L'opre, i pensieri. Colà dove immenso | Gli astri dan suono, e qui dov'io mi assido, | E coll'aura che passa mi lamento, | Del nulla tornerà l'ombra e il silenzio. | Ma non l'intera Eternilà potria | Spegner la fiamma che non polsi e vene, | Ma la sostanza spirital n'accese, | Fiamma immortal, perché immortal lo spirito | Entro cui vive, e di cui vive e cresce''. (p. 269)
===[[Explicit]]===
*''E sarà nosco Amore. Noi de' sofferti | Oltraggi allor vendicheremo Amore, | Né d'uomo tirannia né di fortuna | Franger potranne, o indebolir quel nodo | Che le nostre congiunse alme fedeli. | Perché dunque a venir lenta è cotanto, | Quando è principio del gioir, la [[Morte]]? | Perché si rado la chiamata ascolta | Degl'infelici, e la sua man disdegna | Troncar le vile d'amarezza asperse?''
==''Poesie varie''==
*''Di velo, il sai, compiacesi | amor modesto e puro. | Va, fra quell'[[Ombra|ombre]] tacite | mi troverai, tel giuro.'' (da ''La fecondità'', p. 275)
*''Finché l'[[età]] n'invita, | cerchiam di goder. | L'[[aprile]] del piacer | passa, e non torna più. | Grave divien la vita | se non ne [[carpe diem|cogli il fior]]''. (da ''All'amica'', p. 275)
*''I nostri cori a gara | lasciamo [[Delirio|delirar]] | chi sa fervente amar, | solo è felice''. (da ''All'amica'', p. 275)
*''Per due fedeli [[Amore|amanti]] | tutto, tutto è [[Gioia|gioir]]''. (da ''All'amica'', p. 275)
*''Più sei bella, più devi | ad [[Amore|Amor]] voti e fè''. (p. 275)
*''[[Amare|Amiam]], che i dì son brevi; | un [[giorno]] senza amor, | è giorno di dolor, | Giorno perduto''. (da ''All'amica'', p. 275)
*''E meglio tra capanne in umil sorte, | che nel tumulto di ribalta corte, | [[filosofia]] s'impara''. (da ''Invito d'un solitario a un cittadino'', p. 275)
*''Vieni dunque, infelice, a queste selve; | fuggi l'empie [[città]], fuggi i lucenti | d'oro palagi, tane di serpenti, | e di perfide belve''. (da ''Invito d'un solitario a un cittadino'', p. 276)
*''E te pur, dolce amico, e te pur prende | del mio soffrir pietade; ed in me fitto | lo sguardo, mostri che il dòlor ti fende | di che misero io porto il coi- trafitto. || Né la virtù che agli altrui mali intende, | in te si spense al meditar lo scritto | del fiero vate che in sentenze orrende | di Farsaglia cantò l'alto delitto''. (da ''Al sig. conte Francesco Cassi'', p. 18<ref name=Rac>Vincenzo Monti, ''Poesie varie'', ''Raccolta di poeti classici italiani antichi e moderni'', Milano 1834.</ref>)
*''E diran tutti: L'italo cantore | vinse il latino; chè le Furie a quello | fur Mute, e a te, leggiadro spirto, il core''. (da ''Al sig. conte Francesco Cassi'', p. 18<ref name=Rac/>)
*''Più la contemplo, più vaneggio in quella | mirabil tela: e il cor, che | ne sospira, | sì nell'obbietto del suo arnor delira, | che gli amplessi n'aspetta e la favella''. (da ''Per un dipinto del celebre sig. Filippo Agricola rappresentante la Figlia dell'Autore'', p. 21<ref name=Rac/>)
*''Nel fiso riguardar l'amato obbietto | del mio lungo desir tanta è la piena, | la dolce piena del paterno affetto, | che il gaudio quasi a delirar mi mena. || L'anima, tutto abbandonando il petto, | corre negli occhi, e Amor ve l'incatena''. (da ''Agli amici'', p. 22<ref name=Rac/>)
===''Canzonetta''===
*''Amo, ed ardo per cosa | Si vaga e graziosa, | Che vederla, e trafitto | Non sentirsi è delitto''. (p. 276)
*''Ardon dolci e tranquille | Le cerulee [[Pupilla|pupille]]. | Oh pupille beate! | Stolto è ben chi vi mira, | E d'[[Amore|amor]] non sospira''. (p. 276)
*''Del color non dipende | Degli [[Occhio|occhi]] la [[bellezza]], | Ma sol dalla dolcezza | Che da lor piove e scende''. (p. 276)
*''Quante [[Pupilla|pupille]] brune | Passano disprezzate | Senza palme e fortune, | Perché mute, insensate | Non san piegarsi in giro, | Né destare un sospiro? ''. (p. 277)
*''Ma voi, [[Pupilla|pupille]] amabili, | Pupille incomparabili, | Se uno sguardo volgete, | Già il cor rapito avete''. (p. 277)
*''Chi misura mai puote | Il valor d'un [[sorriso]], | Che ravviva le gote | D'un delicato [[viso]]? ''. (p. 277)
*''So che [[Immagine|immago]] è del cor | La forma esterïore; | Ma l'immago sovente | È Fallace, o languente''. (p. 277)
*''Un [[Amore|amor]] senza stento | Invita al tradimento; | E una [[Rosa (fiore)|rosa]] d'aprile | Quattro volte odorata | Perde il suo bello, e vile | Sen muore al suol gittata''. (p. 278)
==''Prometéo''==
===[[Incipit]]===
''L'accorto [[Prometeo|Prometéo]], l'inclito figlio | A cantar di Giapeto il cor mi sprona, | E quantji sopportò travagli e pene | Per amor de' mortali, e qual raccolse | Di largo beneficio empia mercede, | Se la Diva, cui tutta a parte a parte | La peregrina istoria è manifesta, | Del suo favor m'aita, e non ricusa | Sovra italico labbro alcuna stilla | D'antica derivar greca dolcezza''.
===Citazioni===
*La [[Mitologia]] ci offre in Prometeo il più interessante personaggio che mai esercitasse, pe' suoi rapporti morali e politici, l'intelletto de' filosofi e l'immaginazione de' poeti. Ma tante sono e si diverse e sconnesse le maraviglie che di lui si raccontano, che volendo noi trattarne l'argomento in poema, sarà pregio dell'opera il riunire a maggior comodo di chi legge le molte e disperse fila di questa tela. (in prefazione)
*''E dove in trono non s'asside il [[Giustizia|giusto]], | Colpa divien, che mai non si perdona, | Dell'ingegno l'altezza e la virtude; | E fortunata è l'[[ignoranza]] sola''. (Canto I)
*''[[Sangue]] corrono i campi, e sangue i fiumi; | Sangue si vende, oh dio! sangue si compra, | E tradimento e forza a piè del trono | Fan l'orrendo contratto''. (Canto I)
*''Così talvolta il [[Sole|Sol]], poiché di Giove | Tacquero i lampi procellosi e i tuoni, | Delle nuvole straccia il fosco velo, | E più bella che pria mostra la fronte | Che tutto allegra di suo riso il mondo''. (Canto II)
*''Era il tempo che stanche in occidente | Piegava il [[Sole|Sol]] le rote, e raccogliendo | Dalle cose i colori, all'inimica | [[Notte]] del mondo concedea la cura''. (Canto II)
*''Lascivo il [[vento]] le gonfiava il [[seno]] | Del bel ceruleo velo, e steso a tergo | Iva il crin somigliante ad una [[stella]] | Che di nembi foriera per la quota | [[Notte]] del ciel precipita, e fa lungo | Dopo sé biancheggiar solco di [[luce]]''. (Canto III)
*''Oh Delo ! oh culla | Del signor delle Muse e della luce, | Salve! Né mai con sanguinoso piede | Ti giunga Marte a calpestar, né mai | S'acquisii Pluto in te ragione alcuna. | Salve, o terra beata, e sempre suoni | Sul labbro de'poeti il tuo bel nome''. (Canto III)
*''Prima e sola cagion che moto e vita | A tutte impresse le create cose, | Alma [[natura]], che tue sante leggi | Rivelasti ai mortali, e la grandezza | Sempre narri di Lui ch'è tuo principio''. (Canto IV)
== Citazioni su Vincenzo Monti ==
*Alla testa degli Oratori Italiani dee esser posto il cav. Monti, il quale è primo nella eloquenza cosi come nella poesia, nella critica e nella filologia. ([[Ambrogio Levati]])
*Amico mio, seguitate la vostra fatica la quale ad onta della debolezza dell'argomento che vi siete proposto va a procacciarvi una luminosa riputazione; e s'egli è vero che le anime di [[Dante]] e dell'autore del ''Basville'' si siano toccate in tutte le loro parti, tenete per certo che la vostra entra per terza in questo contatto, e compisce il mistero d'una triade letteraria in un'anima sola. ([[Francesco Torti]])
*Così ella vede che il Monti è assai più famoso per l'''[[Iliade]]'' che per il ''Persio''. ([[Giacomo Leopardi]])
*Dalle ossa di Vincenzo sorga lo spirito illustre, illumini le belle contrade d'un altro ''Aristodemo'', d'un altro ''Basville'', e ponendosi a bocca la tromba d'[[Omero]] colle calde parole del Ghibellino fuggiasco {{NDR|[[Dante Alighieri]]}} facciane uscire un tuono degno della tua gloria, degno del popolo più poetico dell'universo. ([[Gianfrancesco Rambelli]])
*Fuvvi chi dalle opere e dalle azioni di lui volle dirlo l'uomo di tutti i tempi, di tutti i partiti . Non è mio instituto purgarlo di tale accusa: io parlo del gran letterato, del sommo poeta, Monti considerato come uomo avrà qualche volta operato debolmente. E che monta codesto? Condanneremo per ciò l'autore della ''Basvilliana'', e dell'''Aristodemo''? ov'è uomo sulla terra che niuna macchia possa rimproverarsi? se v'ha venga costui, e getti la prima pietra a coprire d'infamia il principe de' poeti del nostro tempo. ([[Gianfrancesco Rambelli]])
*Il Monti fu, dunque rispetto ai poeti che con lui si usa mettere a contrasto, poeta di orecchio e d'immaginazione, e non punto rappresentante di un'età contro un'altra età: differenza di conformazione mentale, non di contenuto storico. E tanto poco egli chiuse un'età o appartenne a un'età chiusa, che, per contrario, formò scuola: una scuola certamente di valore scarso o nullo, ma sol perché scarso o nullo è il valore di tutte le scuole poetiche; e che per estensione e diffusione non fu inferiore ma piuttosto superiore alla foscoliana e alla leopardiana. ([[Benedetto Croce]])
*Il Monti non traduce, ma interpreta: che è pur l'unico modo di tradurre. Subito egli coglie di un episodio, di un personaggio, di un'azione, l'accento fondamentale; e a quello volge e piega il suo interpretare, che è il suo tradurre, e intona il suo canto. Non ha deviazioni o urti o arresti, come chi sia preoccupato di altro e ad altro intenda: come chi, per esempio, si affatichi su l'analisi verbale del testo, o si adoperi di seguir certo stile e di provocare e ottenere effetti voluti. Egli ha dentro una sua musica: e quella ode e a quella obbedisce. ([[Manara Valgimigli]])
*La Poesia Italiana degradata ed invilita dagli Arcadi, che l'avevan ridotta ad una obbrobriosa povertà di idee ed a sole inezie canore, risurse mercé l'ingegno e le cure del cav. Vincenzo Monti. Egli rialzò gli altari di Dante risuscitando lo studio della Divina Commedia; e pieno delle immagini dell'Alighieri e delle visioni ''del rapito di Patmo Evangelista'' spiccò il suo volo e si innalzò al cielo nelle due Cantiche della ''Basvilliana'' e della ''Mascheroniana'', nel ''Pellegrino Apostolico'', nella ''Visione di Ezechiello'', nella ''Bellezza dell'Universo''. ([[Ambrogio Levati]])
*Nella Roma di Pio VI, [...] non si perdonerà al Monti – e lo si piglierà da quel momento in sospetto – di avere, ripigliando la tesi degli Enciclopedisti, ricongiunto il suo pensiero a quello del Parini, dell'Alfieri e di tutti i contemporanei riformisti, lombardi e napoletani, {{sic|intuonando}} nell'ode al Montgolfier l'inno trionfale della ragione e della scienza. ([[Ernesto Masi]])
*Nella severa maestà del suo volto (sì vivamente rappresentata dalla scultura di [[Giovanni Battista Comolli|Giambatista Comolli]]), la grazia (non rara) di un sorriso dolce e delicato rivelava pienamente un animo sincerissimo e affettuoso. E la sincerità fu perfetta; che né voleva né poteva dissimulare non che fingere verun pensiero: e perciò detestava forte ogni falsità e simulazione: così avesse saputo da falsi e simulati difendersi! ([[Pietro Giordani]])
*''O VIATORE | IN QUESTA CASA | ADI' XIX. FEBBRAIO MDCCLI | NACQUE VINCENZO MONTI | ETERNO VANTO ALLE MUSE ALLA PATRIA ALL'ITALIA''. (Epigrafe sulla casa natale)
*''Questi è Monti poeta e cavaliero, | Gran traduttor dei traduttor d'Omero''.<ref>Il distico sarcastico allude al fatto che Vincenzo Monti tradusse in italiano l'''Iliade'' avvalendosi di una traduzione latina o di altra italiana in prosa.</ref>([[Ugo Foscolo]])
*''Salve, o Divino a cui largì natura | il cor di [[Dante]] e nel suo Duca il canto: | Questo fia il grido dell'età ventura, | Ma l'età che fu tua tel dice il canto''. ([[Alessandro Manzoni]])
*Sempre minaccia di cadere colla repentina sublimità de' suoi voli, e non cade mai. ([[Giuseppe Parini]])
*Vincenzo Monti formò su primi classici le precipue bellezze di suo stile, ma non ne seguì servilmente alcuno. Additò a poeti il vero modo d'imitar [[Dante]] più che non fecero [[Onofrio Minzoni |Minzoni]] e il [[Alfonso Varano|Varano]], e richiamò dal torto sentiero i traviati italici verseggiatori. ([[Gianfrancesco Rambelli]])
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Vincenzo Monti, ''Amor peregrino'', in ''Poesie varie'', ''Raccolta di poeti classici italiani antichi e moderni'', Milano, 1834.
*Vincenzo Monti, ''Amor vergognoso'', in ''Poesie varie'', ''Raccolta di poeti classici italiani antichi e moderni'', Milano 1834.
*Vincenzo Monti, ''Aristodemo'', ''Poesie'', Tipografia Bernardo Virzì, Palermo 1855.
*Vincenzo Monti, ''Cajo Gracco'', ''Tragedie del cavaliere Vincenzo Monti'', Leonardo Giardetti, Firenze 1825.
*Vincenzo Monti, ''Elegie'', ''Poesie'', Tipografia Bernardo Virzì, Palermo 1855.
*Vincenzo Monti, ''Galeotto Manfredi'', ''Tragedie del cavaliere Vincenzo Monti'', Leonardo Giardetti, Firenze 1825.
*Vincenzo Monti, ''Il bardo della Selva Nera'', ''Poesie'', Tipografia Bernardo Virzì, Palermo 1855.
*Vincenzo Monti, ''Il cespuglio delle quattro rose'', in ''Poesie varie'', ''Raccolta di poeti classici italiani antichi e moderni'', Milano 1834.
*Vincenzo Monti, ''Il consiglio'', in ''Poesie varie'', ''Raccolta di poeti classici italiani antichi e moderni'', Milano 1834.
*Vincenzo Monti, ''In morte di Lorenzo Mascheroni'', ''Poesie'', Tipografia Bernardo Virzì, Palermo 1855.
*Vincenzo Monti, ''In morte di Ugo Bass-Ville'', ''Scelte poesie italiane'', G. Tasso Editore, Venezia 1833.
*Vincenzo Monti, ''L'entusiasmo melanconico'', ''Poesie'', Tipografia Bernardo Virzì, Palermo 1855.
*Vincenzo Monti, ''La bellezza dell'universo'', ''Poesie'', Tipografia Bernardo Virzì, Palermo 1855.
*Vincenzo Monti, ''La musogonia'', ''Poesie'', Tipografia Bernardo Virzì, Palermo 1855.
*Vincenzo Monti, ''La pace di Campoformio'', ''Poesie'', Tipografia Bernardo Virzì, Palermo 1855.
*Vincenzo Monti, ''La spada di Federico II'', ''Opere'' di Vincenzo Monti, Volume unico, Francesco Rossi-Romano, Napoli 1862.
*Vincenzo Monti, ''Lettera a nome di Francesco Piranesi al generale D. Giovanni Acton '', in ''Prose varie'', Tomo V, Giovanni Resnati e G. Bernardoni, Milano 1841.
*Vincenzo Monti, ''Pensieri d'amore'', ''Poesie'', Tipografia Bernardo Virzì, Palermo 1855.
*Vincenzo Monti, ''Poesie varie'', ''Poesie'', Tipografia Bernardo Virzì, Palermo 1855.
*Vincenzo Monti, ''Prometeo'', ''Opere'' di Vincenzo Monti, Volume unico, Francesco Rossi-Romano, Napoli 1862.
==Voci correlate==
*''[[Iliade]]''
==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Monti, Vincenzo}}
[[Categoria:Drammaturghi italiani]]
[[Categoria:Poeti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Percy Bysshe Shelley
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[[Immagine:Portrait of Percy Bysshe Shelley by Curran, 1819.jpg|thumb|Percy Bysshe Shelley]]
'''Percy Bysshe Shelley''' (1792 – 1822), poeta inglese.
==Citazioni di Percy Bysshe Shelley==
*Anche un po' di [[depressione]] è troppo.<ref>Da ''Lines of despair''; citato in Serena Zoli, Giovanni B. Cassano, ''E liberaci dal male oscuro'', TEA, Milano, 2009, p. 475. ISBN 978-88-502-0209-6</ref>
*Chi non ama il suo prossimo vive una vita sterile e prepara una tomba miserabile per la sua vecchiaia.<ref>Da ''Alastor'', "Prefazione".</ref><ref name=diz/>
*''Ciò che semini, un altro lo raccoglie; | La ricchezza che trovi, un altro se la tiene''.
:''The seed ye sow another reaps; | The wealth ye find another keeps''.<ref>Da ''[http://www.online-literature.com/shelley_percy/673/ Song to the Men of England]'', 1819, 5.</ref>
*''E alla terra che dorme, attraverso il mio labbro, | tu sia la tromba d'una profezia! Oh, [[Vento]], | se viene l'[[Inverno]], potrà la [[Primavera]] essere lontana?''<ref>Da ''Ode al vento occidentale'', traduzione di Roberto Sanesi.</ref>
*{{NDR|[[John Keats]]}} ''Egli ha sorpassata l'ombra della nostra notte; | né invidia né calunnia, né odio né pena, | né l'inquietudine che gli uomini a torto chiamano voluttà, possono più toccarlo e torturarlo ancora. | Dal contagio lento della macchia del mondo | egli è salvo…''<ref>Citato in [[Charles Morgan]], ''La fontana'', Mondadori, 1961.</ref>
*''I camaleonti vivono di luce e di aria: | Il cibo dei poeti è l'amore e la fama''.<ref>Da ''An Exhortation''.</ref><ref name=diz/>
*Il macello d'innocui [[animale|animali]] non può mancare di produrre molto di quello spirito d'insana e spaventevole esultanza per la vittoria acquistata a prezzo del massacro di centomila uomini. Se ne deriva che l'uso del cibo animale sovverte la pace della società umana, e quanto inescusabile è l'ingiustizia e la barbarie contro queste miserande vittime! Esse vengono chiamate in vita artificialmente ''affinché conducano una breve e miserabile esistenza di schiavitù e pena, abbiano i loro corpi mutilati, i loro sentimenti oltraggiati''.<ref>''The butchering of harmless animals cannot fail to produce much of that spirit of insane and hideous exultation in which news of a victory is related altho' purchased by the massacre of a hundred thousand men. If the use of animal food be in consequence, subversive to the peace of human society, how unwarrantable is the injustice and barbarity which is exercised toward these miserable victims. They are called into existence by human artifice ''that they may drag out a short and miserable existence of slavery and disease, that their bodies may be mutilated, their social feelings outraged''.'' (da ''On the Vegetable System of Diet'', in ''Complete Works'', a cura di Roger Ingpen e Walter E. Peck, vol. 6, Gordian Press, New York, 1965, pp. 343-344)</ref>
*In nome di tutto ciò che è sacro nelle nostre speranze per il genere umano, esorto quelli che amano la felicità e la verità a fare ragionevole esperimento del sistema [[vegetarianismo|vegetariano]].<ref>''By all that is sacred in our hopes for the human race, I conjure those who love happiness and truth, to give a fair trial to the vegetable system.'' (da ''A Vindication of Natural Diet'', F. Pitman – J. Heywood, Londra – Manchester, 1884, [https://archive.org/stream/vindicationofnat00shelrich#page/18/mode/2up p. 18])</ref>
*L'[[inferno]] è una città che somiglia molto a [[Londra]], una città con tanta gente e tanto fumo.<ref>Da ''Peter Bell the Third'', 147. Citato in ''Focus'', n. 87, p. 144.</ref>
*''[[Napoli]]! Tu cuore di uomini che sempre ansima | nudo, sotto l'occhio senza palpebre del Cielo! | Città elisia, che calmi con incantesimo | l'aria ammutinata e il mare! Essi attorno a te sono attratti, | come sonno attorno all'amore! | Metropoli di un Paradiso in rovine | da tempo perduto, di recente vinto, ma pure ancora solo a metà riconquistato.''<ref>Da ''Ode a Napoli''; citato in Vincenzo Pepe, ''[http://www.lacropoli.it/articolo.php?nid=312 La baia di Napoli in alcuni campioni di poesia…]'', ''lacropoli.it''.</ref>
*{{NDR|Descrivendo un mondo ideale}} Ora l'uomo non uccide più l'[[agnello]] dai dolci occhi; ha smesso di divorarne le carni macellate che, per vendetta delle violate leggi naturali, sprigionano nel suo corpo putridi umori, tutte le malefiche passioni, i vani pensieri, l'odio e la disperazione, la ripugnanza e, nella sua mente, i germi della sofferenza, della morte, della malattia e del crimine.<ref>Da ''Queen Mab''; citato in Aa.Vv., ''Un gusto superiore: un modo nuovo di mangiare e di vivere'', The Bhaktivedanta Book Trust Italia, 1992, p. 22.</ref>
*Più un oggetto sfugge al nostro sguardo, maggiore è lo sforzo che facciamo per afferrarlo, poiché esso punzecchia il nostro orgoglio, eccita la nostra curiosità e ci appare interessante. Combattendo ciascuno per il proprio dio, infatti, si combatte solo per gli interessi della propria [[vanità]], la quale, fra tutte le passioni prodotte dal cattivo assetto sociale, è quella che può essere offesa più facilmente e quella che meglio si presta a commettere follìe.<ref>Da ''La necessità dell'ateismo'' (1813), Nessun Dogma, Roma, 2012, pp. 15-16.</ref>
*Raramente ho visto una città così bella al suo primo apparire come [[Firenze]].<ref>Citato in [[Attilio Brilli]], ''Viaggiatori inglesi e americani nella Città del Fiore''; in Emanuele Kanceff, Attilio Brilli, Giorgio Cusatelli, Renato Risaliti, Silvia Meloni Trkulja, Mara Miniati e Maurizio Bossi, ''Firenze dei grandi viaggiatori'', a cura di Franco Paloscia, Edizioni Abete, Roma, 1993, p. 51. ISBN 88-7047-053-9</ref>
*''Salute a te, o spirito di gioia! | Tu che non fosti mai uccello, e dall'alto | del cielo, o vicino, rovesci | la piena del tuo cuore in generose | melodie di un'arte non premeditata. | Sempre più in alto, in alto ti vedo | guizzare dalla terra, una nube di fuoco, | e percorri con l'ali l'infinito azzurro, | ti levi nell'aria cantando, | e librandoti alta ancora canta.'' (da ''Ad un'[[allodola]]''<ref>In ''Poesie'', a cura di Roberto Sanesi, Milano, 1983.</ref>)
*So di essere uno di quelli che gli uomini non amano; ma sono di quelli di cui si ricordano.<ref>Citato in [[Charles Baudelaire]], ''Lettre à Sainte-Beuve''.</ref>
*{{NDR|Sul [[Colosseo]]}} Vedo una gran cerchia d'archi, e tutt'intorno giacciono pietre infrante che furono parte un tempo di una solida muraglia. Nelle fessure e sopra le volte cresce una foresta di arbusti, olivi selvatici, e mirti, e rovi intricati, e malerbe confuse… Le pietre sono massicce, immense, e sporgono l'una sull'altra. Vi sono terribili fenditure nelle mura, e ampie aperture da cui si vede il cielo azzurro…<ref>Da ''The Coliseum''.</ref>
===Citazioni errate===
*Più studiamo, più scopriamo la nostra ignoranza.
:''The more we study, we the more discover | Our ignorance''.
::Citazione di [[Pedro Calderón de la Barca]], in ''Scenes from the Magico Prodigioso'', quarto discorso di Cyprian, tradotta da Shelley, riportato in ''The Poetical Works of Percy Bysshe Shelley'', a cura di William B. Scott.
==''In difesa della poesia''==
*Mentre si preoccupano di ridurre e combinare la mano d'opera, il meccanicista e l'economista politico stiano attenti a che le loro scelte, non illuminate dai principi primi di esclusiva pertinenza dell'immaginazione, non finiscano per accentuare il divario tra opulenza e indigenza, così come è avvenuto nell'Inghilterra moderna. Hanno così messo in pratica il detto: "A chi ha, sia dato di più; a chi non ha, venga tolto anche il poco che possiede".<ref>{{cfr}} Luca 19,26; Matteo, 25, 29.</ref> I ricchi sono diventati più ricchi; i poveri, più poveri, e la nave dello stato è vessata tra la Scilla dell'anarchia, e il Cariddi del dispotismo.
*Sotto nomi più o meno speciosi, ogni epoca ha idolatrato i propri errori: la Vendetta è l'idolo nudo di un'età semibarbarica; l'Illusione è l'immagine velata del male oscuro davanti al quale giacciono prostrate l'opulenza e la sazietà.
*Una narrazione di fatti particolari è uno [[specchio]] che oscura e distorce quello che dovrebbe essere bello; la [[poesia]] è uno specchio che rende bello quello che è distorto.
===Explixit===
I [[Poeta|poeti]] sono i misconosciuti legislatori del mondo.
==''Prometeo liberato''==
*''Diede all'uomo il linguaggio, e il linguaggio creò il pensiero | Che è il metro dell'universo''.<ref>Da ''Prometeo liberato'', II, 4, 72-3.</ref><ref name=diz/>
*I gesti più consueti sono belli per l'[[amore]].
:''Familiar acts are beautiful through love''. (IV, 403)<ref>Da ''[http://www.bartleby.com/139/shel116.html Prometeo liberato]'', 1820.</ref>
*Il [[dolore]] è cieco per qualche tempo, e così il mio. | A nessuna cosa vivente auguro di soffrire.
:''Grief for awhile is blind, and so was mine. | I wish no living thing to suffer pain''. (I, I, 304-5)
*Non conoscere fede, né amore, né legge, essere | Onnipotenti ma soli, è regnare.
:''To know nor faith, nor love, nor law, to be | Omnipotent but friendless, is to reign''. (II, IV, 47)
*Tutti gli spiriti che servono il male sono schiavi.
:''All spirits are enslaved which serve things evil''. (II, IV, 110)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Adone''===
Piango Adonais – è morto.<ref name=diz>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
===''La necessità dell'ateismo''===
{{centrato|'''Non c'è dio né divinità'''}}
Questa negazione si riferisce solamente all'aspetto creativo del divino. Resta ferma l'ipotesi di uno spirito coeterno ed immanente all'universo.
==''Lettere''==
*[[Cristo]] non è mai esistito… la caduta dell'uomo, l'intera struttura della superstizione che essa sostiene non può più ottenere il credito dei filosofi.<ref>Da una lettera a [[Ralph Wedgwood]] (1766–1837); citato in ''Poesia'' n. 193, Crocetti 2005.</ref>
*[[Napoli]], 22 dicembre 1818</br>Mio caro Peacock,</br>la nostra successiva escursione è stata il [[Vesuvio]]. Abbiamo raggiunto Resina {{NDR|Ercolano}} in carrozza. Lì Mary e io siamo montati sui muli, mentre Clare è stata trasportata sulle spalle di quattro uomini, seduta su di una sedia, come un membro del Parlamento che ha vinto le elezioni, e spaventata allo stesso modo, anche se con minor ragione.<ref name=Letters>Da ''The Letters'', Londra, 1912.</ref>
*Il [[Vesuvio]], dopo i ghiacciai, è la più impressionante esibizione delle energie della natura che ho mai visto. Non ha la incommensurabile grandezza, la irresistibile magnificenza né, sopra tutto, la radiante bellezza dei ghiacciai; ma possiede tutta la loro caratteristica forza, tremenda e irresistibile. [...] La [[lava]], come il ghiaccio, striscia continuamente con un suono crepitante come quello del fuoco che si spegne.<ref name=Letters/>
==Citazioni su Percy Bysshe Shelley==
*''Ah, ma non ivi alcuno de' novi poeti mai surse, | se non tu forse, Shelley, spirito di titano, | entro virginee forme''. ([[Giosuè Carducci]])
*Coll'approfondirsi della sua conoscenza della letteratura nostra {{NDR|italiana}}, lo Shelley veniva sempre più ad apprezzare l'influsso che sullo sviluppo della poesia inglese aveva esercitato il genio italico; tanta maggiore importanza veniva quindi ad acquistare per lui la figura di Dante, che risplendeva sulla soglia del Rinascimento come un astro prodigioso, onde non solo sul Petrarca e sugli autori italiani doveva effondersi una viva luce, ma pur anche sul Chaucer e sui minori poeti della Rinascenza inglese. «Dalla Rinascenza italiana Chaucer prese ispirazione», dice lo Shelley<ref>''A Defense of Poetry'', II, 27. {{NDR|N.d.A.}}</ref>, «e l'edifizio della letteratura inglese è fondato su materiali italici». ([[Federico Olivero]])
*La preferenza dello Shelley riguardo al valore estetico delle tre [[Divina Commedia|Cantiche {{NDR|dantesche}}]], paragonate fra loro, parrebbe rivolta al Paradiso, in cui le immagini radiose, la gemmea colorazione, il perenne fulgore dello sfondo, dovevano particolarmente gradire al suo spirito sì propenso alle vive irradiazioni, agli effetti di luce e di tinte trasparenti. Inoltre egli osserva come, nell'apprezzamento delle Cantiche, i critici più acuti abbiano invertito il giudizio del volgo ammirando assai più i pregi dell'ultima parte di quelli delle altre. La terza Cantica gli offriva insuperabili splendori d'arte; quell'ascensione del poeta di stella in stella apparivagli come la più fulgida manifestazione della poesia moderna. ([[Federico Olivero]])
*Se il volto di [[George Gordon Byron|Byron]] era una maschera creata dalla personalità interiore del poeta che tradiva involontariamente i suoi sentimenti o li drammatizzava a tutto beneficio di un osservatore scelto, quello di Shelley era di una trasparenza che rivelava la sua vita interiore e le diverse peculiarità che dominavano il suo intelletto: la sua ingenuità, il suo facile entusiasmo, il suo ardore superficiale. Il suo singolare temperamento gli aveva donato un aspetto privo di età. Sfuggiva a ogni classificazione, cronologica o caratteriale che fosse. ([[Peter Quennell]])
*Shelley, sublime utopista, visionario entusiasta, vagheggiò e adorò fin dall'infanzia un mondo ideale e {{sic|edennico}}; credé al trionfo immancabile e definitivo di una religione d'Amore universale, di fraternità, di eguaglianza. Ma volendo, nella sua commovente semplicità e sincerità, uniformare alle sue idee la sua vita, passò d'errore in errore, di dolore in dolore, ma sempre puro, sempre buono, sempre grande e sempre infelice. L'arte fu la sua unica consolazione, la natura il suo asilo. ([[Enrico Nencioni]])
*Scevro di ogni influsso perturbatore dell'arte e della sua libertà è invece lo Shelley, questo ''singing god'' dell'Inghilterra moderna, il più squisito forse dei moderni lirici della natura. Anima delicatamente sensitiva, le cui fibre tremano come le foglie della mimosa pudica ed esalano in essenze sottili le impressioni esterne come un fiore fa dei succhi vitali che attinge dalla terra, nessuno al pari di lui visse e morì nella natura. Il Tamigi, i laghi svizzeri, i mari d'Italia furono la sua culla di poeta e la sua tomba. ([[Alessandro Chiappelli]])
*Sono stato un cannibale per venticinque anni. Per il resto della vita sono stato [[vegetarianismo|vegetariano]]. Fu Shelley che mi aprì gli occhi per la prima volta sulla ferocia della mia dieta. ([[George Bernard Shaw]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Percy Bysshe Shelley, ''In difesa della poesia'', traduzione di Vincenzo Pepe, Mimesis, Milano–Udine, 2013. ISBN 9788857558929
*Percy Bysshe Shelley, ''La necessità dell'ateismo'', traduzione di Federica Turriziani Colonna, Casa editrice Nessun Dogma, 2012. ISBN 9788890652721
==Voci correlate==
*[[Mary Shelley]]
*[[George Gordon Byron]]
*[[John Keats]]
*[[John Polidori]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Ode al vento dell'Ovest||}}
{{DEFAULTSORT:Shelley, Percy Bysshe}}
[[Categoria:Drammaturghi britannici]]
[[Categoria:Filosofi britannici]]
[[Categoria:Personalità dell'ateismo]]
[[Categoria:Poeti britannici]]
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Diritti
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[[File:Strasbourg- European Court of Human Rights.jpg|thumb|La Corte europea dei diritti umani]]
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Citazioni sui '''diritti''' in senso lato.
*Ho dovuto constatare come la [[libertà]] declini laddove i diritti sono formulati dagli «esperti». ([[Ivan Illich]])
*I diritti civili sono in sostanza i diritti degli altri. ([[Pier Paolo Pasolini]])
*I diritti dell'[[informazione]] sono i primi e più elementari diritti umani, perché sono la base di ogni vera libertà civile. [[Internet]] non è un soggetto, come spesso sentiamo dire, ma una rete integrata di conoscenze applicative, un circuito di saperi che si esprime solo nel contatto immediato ed universale. ([[Giuseppe Corasaniti]])
*I diritti fondamentali si pongono a presidio della vita, che in nessuna sua manifestazione può essere attratta nel mondo delle merci. ([[Stefano Rodotà]])
*I diritti possono essere universali, ma la loro applicazione è locale. ([[Murray N. Rothbard]])
*I diritti non nascono che dal dovere compiuto. ([[Felice Cavallotti]])
*I diritti presuppongano doveri senza i quali si trasformano in arbitrio. ([[Benedetto XVI]])
*I diritti sono nozioni morali che derivano dal rispetto per l'individuo, costruiscono attorno a lui come delle barriere protettive, stabiliscono aree in cui l'individuo ha diritto a essere protetto contro lo stato e la maggioranza, ''anche nei casi in cui c'è un prezzo da pagare in termini di benessere generale''. ([[Bernard Rollin]])
*Il diritto a parlare non include necessariamente quello a venire presi sul serio. ([[Hubert Humphrey]])
*Il diritto all'esistenza [è il] primo inviolabile diritto d'ogni uomo. ([[Giuseppe Mazzini]])
*Il diritto di scrivere male è il privilegio di cui abbiamo largamente approfittato. ([[Isaak Babel]])
*Il mondo mi sembra un teatro in cui sarebbe assurdo voler occupare più spazio del dovuto per sentirsi a proprio agio. Tutto ciò che supera questo limite diventa usurpazione e rappresenta un vero sconfinamento nei diritti altrui. ([[Vincenzo Vela]])
*Nessuno può alienare a favore d'altri il proprio diritto naturale, inteso qui come facoltà di pensare liberamente. ([[Baruch Spinoza]])
*Non vi è destino più disperato che essere catturati in questa spirale, dove il diritto è usato come arma. ([[Ernst Jünger]])
*Ogni riconoscimento di diritti si trascina dietro ciarpame simile – il sospetto perbenistico verso chi di quel diritto non vuole avvalersi. dai una casa a tutti i senzatetto, e chi si ostina a rifiutarla sembrerà a molti un tipo losco, un iperbarbone. ([[Tommaso Giartosio]])
*Penso che sia i cinesi che gli occidentali dovrebbero essere uguali. La democrazia è un concetto unificato: non esiste la democrazia in stile cinese e la democrazia in stile occidentale. Il Partito Comunista Cinese ha sempre promosso un concetto secondo cui la Cina non sarebbe adatta alla democrazia di tipo occidentale. Questo è un insulto a tutti i cinesi che non hanno il diritto di essere privati dei loro diritti. ([[Dalù]])
*Per la strada nascono le alternative, nasce il voler conquistare dei diritti. ([[Andrea Gallo]])
*Quando rivendichiamo i nostri diritti non stiamo chiedendo a qualcuno di essere generoso con noi. Non stiamo dicendo: «Per favore, gentilmente, mi daresti qualcosa che non merito?». Al contrario, quando rivendichiamo i nostri diritti, stiamo chiedendo un trattamento giusto, stiamo chiedendo che ci venga riconosciuto ciò che ci è dovuto. ([[Tom Regan]])
*Se non ti mobiliti per difendere i diritti di qualcuno che in quel momento ne è privato, quando poi intaccheranno i tuoi, nessuno si muoverà per te. E ti ritroverai solo. (''[[Milk]]'')
==[[Proverbi italiani]]==
*Ad ogni diritto corrisponde un dovere.
*Chi non fa uso del proprio diritto, lo perde.
*Dio è il principio di ogni diritto.
*Diritto scritto non può contraddire a diritto naturale.
*E diritto vero quello che non combatte contro la verità.
*Fa' valere il tuo diritto, ma direttamente.
*Il [[Giusnaturalismo|diritto naturale]] chiamasi diritto di Dio.
*La propria roba si può prendere dove si trova.
*Ogni diritto è anche un dovere.
*Uguali diritti, uguali doveri.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
{{div col|3}}
*[[Diritti degli animali]]
*[[Diritti dei lavoratori]]
*[[Diritti delle donne]]
*[[Diritti umani]]
*[[Diritto]]
{{div col end}}
==Altri progetti==
{{interprogetto|wikt|preposizione=sui}}
[[Categoria:Diritti| ]]
[[de:Recht]]
[[es:Derecho]]
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L'odio
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{{Film
|titoloalfabetico= Odio, L'
|titoloitaliano=L'odio
|titolooriginale=La haine
|paese=Francia
|anno=1995
|genere= drammatico
|regista=[[Mathieu Kassovitz]]
|sceneggiatore=[[Mathieu Kassovitz]]
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*[[Vincent Cassel]]: Vinz
*[[Hubert Koundé]]: Hubert
*[[Saïd Taghmaoui]]: Saïd
*[[Abdel Ahmed Ghili]]: Abdel
*[[Solo]]: Santo
*[[Joseph Momo]]: ragazzo
*[[Héloïse Rauth]]: Sarah
*[[Rywka Wajsbrot]]: Nonna di Vinz
*[[Olga Abrego]]: Zia di Vinz
*[[Laurent Labasse]]: Cuoco
*[[Choukri Gabteni]]: Fratello di Saïd
*[[Nabil Ben Mhamed]]: Ragazzo Blague
*[[Benoît Magimel]]: Benoît
*[[Medard Niang]]: Médard
*[[Arash Mansour]]: Arash
|doppiatoriitaliani =
*[[Roberto Pedicini]]: Vinz
*[[Fabio Boccanera]]: Hubert
*[[Loris Loddi]]: Saïd
|
note= <!-- eventuali note, come ad esempio altri personaggi di rilievo del cast -->
}}
'''''L'odio''''', film del 1995 di [[Mathieu Kassovitz]] con [[Vincent Cassel]], [[Hubert Koundé]] e [[Saïd Taghmaoui]].
==Frasi==
*Fin qui tutto bene. ('''Hubert''')
*Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all'altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: "Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene." Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio. ('''Hubert''')
*Ci si sente proprio bene dopo una bella cacata. ('''Anziano della toilette''')
*L'odio chiama l'odio. ('''Hubert''')
*Siamo protetti dagli sbirri, ma da loro a noi chi ci protegge? ('''Vinz''')
*Le monde est à vous. ('''Cartellone pubblicitario''')
*Le monde est à nous. ('''Cartellone pubblicitario modificato da Said''')
*Guardale 'ste pecore rimbecillite dal sistema, guarda quello con la sua aria da stronzo, tutto bellino col giubbotto di culo di capra, è la razza peggiore! li riconosci? Sono quelli che non muovono un passo sulle scale mobili che si lasciano trasportare dal sistema, sono quelli che votano Le Pen ma che non sono razzisti, sono quelli che vanno in sciopero quando gli si ferma l'ascensore, il peggio del peggio... ('''Hubert''')
*Ci si sente meglio dopo una bella [[defecazione|cacata]]. Voi credete in Dio? Non bisogna domandarsi se si crede in Dio ma se Dio crede in noi. Avevo un amico che si chiamava Grumvalski, siamo stati deportati insieme in Siberia. Quando ti portano in Siberia nei campi di lavoro, si viaggia nei carri bestiame e si traversano steppe ghiacciate per giorni e giorni senza vedere anima viva, ci si scalda l'uno con l'altro, ma il problema è che per liberarsi, per cacare nel vagone non si può e le sole fermate sono quando bisogna mettere l'acqua nella locomotiva. Ma Grumvalski era parecchio timido e già quando dovevamo lavarci in gruppo si sentiva molto a disagio, io lo prendevo un po' in giro per via di questa storia, insomma il treno si ferma e tutti noi ne approfittiamo per andare a cacare dietro al vagone; ma io gli avevo talmente rotto le scatole al povero Grumvalski che lui decide di andarsene un po' lontano, insomma il treno riparte, tutti saltano su al volo perché il treno non aspetta, il problema è che Grumvalski che se n'era andato via dietro a un cespuglio, stava ancora cacando, allora lo vedo correre fuori da dietro il cespuglio, reggendosi con le mani i pantaloni per non farli cadere e tentando di raggiungere il treno. Io gli tendo la mano, ma come lui mi tende le sue deve mollare i pantaloni che gli cadono alle caviglie, ritira su i pantaloni e si rimette a correre e i pantaloni gli cascano tutte le volte che Grumvalski prova a tendermi le mani... Allora insomma che è successo? Niente Grumvalski è morto di freddo... Arrivederci, arrivederci, arrivederci. ('''Anziano della toilette''')
*È la storia di una società che precipita e che mentre sta precipitando si ripete per farsi coraggio fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, ma il problema non è la caduta ma l'atterraggio. ('''Hubert''')
*Vuoi renderti utile all'umanità? Eh? Eh? È così? Poliziotti buoni ne trovi, ma un nazi per essere buono dev'essere morto. Spara. Ammazzalo. ('''Hubert''')
*Porca puttana, mi sento come una formica persa nello spazio intergalattico. ('''Vinz''')
*Ho visto una vacca. ('''Vinz''')
*Meglio di una arabo in un commissariato non dura manco un ora. ('''Said''')
*Ti vai a ficcare nella merda Vinz! ('''Hubert''')
*Vaffanculo a tua sorella. ('''Said''')
*No ma che mi hai visto per strada stanotte? No e allora che cazzo dici. ('''Said''')
*Ma che cazzo fai, rotto in culo? Che cazzo fai? ('''Vinz'''){{NDR|[[Ultime parole dai film|ultime parole]]}}
==Dialoghi==
*'''Said''': Sh... Yamaha! <br> '''Vinz''': Si o tua madre che scureggia su un Harley Davidson. <br> '''Hubert''': Ma no è la moto di Mohamed che c' ha la marmitta nuova. <br> '''Said''': No è la mamma di Vinz che scureggia sulla Yamaha. <br> '''Vinz''': Quale Mohamed... il fratello piccolo... il fratello di Faridan? <br> '''Said''': Faridan? Quella che s'è appena fatta il permesso? <br> '''Hubert''': Ma no Faridan quella che lavora al mercato.
*'''Vinz''': Fottiti Said. <br> '''Said''': A chi è che dici fottiti, bada a come parli rotto in culo, stai in campana o mi tocca farti il mazzo un'altra volta.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Film drammatici]]
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Vincenzo Gioberti
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2022-07-25T14:24:14Z
AnjaQantina
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[[Immagine:Vincenzo Gioberti iii.jpg|thumb|Vincenzo Gioberti]]
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'''Vincenzo Gioberti''' (1801 – 1852), politico e filosofo italiano.
==Citazioni di Vincenzo Gioberti==
* Benché uomo del secolo decimonono, io confesso di amare i [[Ordine dei frati minori cappuccini|Cappuccini]] [...] Il cappuccino è il frate del popolo; e finché vi sarà un popolo, come quello delle nostre ville, costretto a sudar sulla gleba e a rusticarsi nei campi, una confraternita religiosa che si dedichi specialmente a dirozzare quegli animi e ad addolcir quei sudori, emulandone l'asprezza coll'esempio, e nobilitandone la bassezza colla religione, potrà sempre essere di gran frutto morale e civile. (da ''Il gesuita moderno'', vol. IV, p. 93)
*Buoni [[giornale|giornali]] e pochi (giacché il buono non può mai esser molto) sono la manna di una nazione. (da ''Il gesuita moderno'')
*Che cos'è il [[lusso]]? Secondo me è tutto ciò che è superfluo a render l'uomo felice. (da ''Pensieri: miscellanee'')
*Mediante un assiduo e tenace esercizio e un buon metodo, un ingegno infimo può divenir sufficiente; un ingegno mezzano può farsi sommo. (da ''Introduzione allo studio della filosofia'')
*Molti collocano siffatta unità nel popolo [[italia]]no; il quale, al parer mio, è un desiderio e non un fatto, un presupposto e non una realtà, un nome e non una cosa, e non so pur se si trovi nel nostro vocabolario. (da ''Del primato morale e civile degli italiani'')
==''Del primato morale e civile degli italiani''==
===[[Incipit]]===
Per chiarire in che consista il primato italico, uopo è notare che ogni maggioranza1 naturale deriva dall’autonomia, per cui un essere sovrasta ad altri esseri e non ne dipende. L’autonomia considerata generalmente importa due prerogative; l’una delle quali risiede nel non pigliare altronde la propria legge, e i beni che ne conseguono; l’altra nel governare gli enti subordinati, comunicando loro la norma delle operazioni, e abilitandoli ad esercitar quegli uffici, a godere quella felicità, che alla loro natura è conforme.
===Citazioni===
''Dei doveri civili'', Parte Prima, IV.
*Chi abusa del [[bene]] lo rende malefico, e chi non sa prevalersene, né, maneggiandolo a proposito qual capitale vivo, farlo fruttare, lo rende inutile. (p. 1)
*L'amore ch'io porto all'[[Italia]] e il vivo desiderio che tengo d'ogni suo bene, mi obbligano ad aggiungere che nulla più osta, secondo il parere mio, al risorgimento della comune patria, che le dottrine intemperate, e l'opera di quelli che le spargono e promulgano dentro e fuori della Penisola. (p. 3)
*Il [[Cristianesimo]] abbellì, nobilitò, santificò la [[Re|monarchia]], ritornandola a' suoi principii, rappresentandola come una paternità sociale, e restituendole quel carattere soave e augusto del patriarcato primitivo di cui i [[Cina|Cinesi]] soli serbarono un'ombra fra tutti i popoli pagani. (p. 8)
*Grande è la forza della opinione, che nasce principalmente dal consenso degli [[Scrittore|scrittori]]; i quali, se facessero il loro debito e pubblicassero, potendo, arditamente il vero, senza guardare in viso a nessuno, rendendosi interpreti dell'universale nel giudicare e maledire le azioni colpevoli dei grandi, questi andrebbero più a rilento nel commetterle: perché non vi ha uomo così perverso, che non abbia qualche cura e ansietà della propria fama. (p. 10)
*{{NDR|Ai politici}} Permettete che gli [[Scrittore|scrittori]] antepongono al vostro esempio quello dei maestri della cristiana sapienza; i quali non risparmiavano le colpe illustri in grazia dei colpevoli, e sfolgoravano con eroica eloquenza le scelleratezze dei dominatori. Leggete ciò che fu scritto da quei magnanimi contro i tristi Cesari dei loro tempi; leggete i discorsi con cui il divino [[Giovanni Crisostomo|Crisostomo]] fulminava una stolta e profana imperatrice {{NDR|Eudossia}}, e quelli del grande [[Ilario]] {{NDR|vescovo di Poitiers}} contro un imperatore eretico e persecutore dei Cristiani. (pp. 11-12)
==''Del rinnovamento civile d'Italia''==
*Capitale prezioso per tutti si è il [[tempo]], ma preziosissimo ai [[giovani]], perché bene operandolo, essi solo possono goderne i frutti; e laddove i provetti travagliano solo per gli altri, i giovani lavorano anco per se medesimi.
*Il [[giornale]] è un [[libro]] diminuito, come il libro è un giornale ampliato.
*La moltitudine dei giornali è la letteratura e la tirannide degl'ignoranti.
*Uno stato che può armare in caso estremo cencinquanta mila uomini, che pel sito è la chiave d'Italia, e può sfidare dalle sue vette e dalle sue gole l'Europa, è in grado di parlare autorevolmente e di recar colle parole e coi fatti un peso notevole nella bilancia politica delle nazioni.
==Citazioni su Vincenzo Gioberti==
*Egli trova un [[Compagnia di Gesù|Gesuitismo]] esistente quando Gesuiti non erano al mondo, e che resterebbe superstite quando questi ne fossero succisi dalle radici: egli vede la Chiesa costretta di lacci vergognosi dal Gesuitismo: egli lamenta l'uomo cattolico imbastardito, l'uomo italiano rimpastato e rifatto in peggio dal Gesuitismo: egli asserisce i paesi cattolici trovarsi enormemente inferiori ai paesi eterodossi in opera di culto civile per colpa del Gesuitismo: egli non conosce gloria maggiore dei Governi italiani che far testa alle invasioni del Gesuitismo; né la finerei più a riferire anche una metà delle gigantesche censure che egli appicca a quel mostro paurosissimo. ([[Carlo Maria Curci]])
*Gioberti attingeva un po' dai De Maistre, dai Lamennais, dai Saint-Simon; un po' dall'esempio concreto delle nazioni cattoliche d'Europa; Belgio o Polonia, dove il moto liberale e nazionale traeva vigore dal sentimento religioso e cattolico. ([[Gioacchino Volpe]])
*Gioberti era uomo di cultura e di considerevole intelligenza, anche se, come notò [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]], privo di buon senso, sì da dimostrarsi presto un politico completamente incapace. Vissuto troppo a lungo in esilio, fu spesso schiavo della sua stessa eloquenza, e a volte giunse a ingannare persino se stesso. Enfatico, egocentrico e astioso, il suo stile verboso è per molti insopportabile. ([[Denis Mack Smith]])
*Gioberti [...], non solo collega strettamente la storia della Chiesa a quella dell'Italia secondo lo schema guelfo ormai corrente nella storiografia cattolico-liberale, ma sostiene anche che il risorgimento della Chiesa è inscindibilmente legato al risorgimento dell'Italia. ([[Giorgio Candeloro]])
*Gioberti riponeva le sue personali speranze nel papato. Egli e gli altri neoguelfi rifiutavano la speciosa teoria di [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] secondo cui i papi, proprio per il fatto che governavano su Roma e sull'Italia centrale, si sarebbero sempre schierati decisamente contro il patriottismo italiano. ([[Denis Mack Smith]])
*Vincenzo Gioberti fu savio e previdente, quando consigliò doversi conseguire la libertà e l'indipendenza non colla forza materiale delle armi, ma colla forza morale dell'educazione. ([[Luigi Martini (sacerdote)|Luigi Martini]])
==Bibliografia==
*Vincenzo Gioberti, ''[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-g/vincenzo-gioberti/del-primato-morale-e-civile-degli-italiani-volume-primo/ Del primato morale e civile degli italiani]'', UTET, 1925.
*Vincenzo Gioberti, ''Del primato morale e civile degli italiani'', Volume II, UTET, Torino, 1946.
*Vincenzo Gioberti, ''Del rinnovamento civile d'Italia'', Fratelli Morano, 1864.
*Vincenzo Gioberti, ''Il gesuita moderno'', Firenze, 1850.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Gioberti, Vincenzo}}
[[Categoria:Filosofi italiani]]
[[Categoria:Patrioti italiani]]
[[Categoria:Politici italiani]]
[[Categoria:Presbiteri italiani]]
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Angelo
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[[File:William-Adolphe Bouguereau (1825-1905) - Song of the Angels (1881).jpg|thumb|William-Adolphe Bouguereau, ''Angeli suonano'']]
[[File:Abbott Handerson Thayer - Angel - Smithsonian.jpg|thumb|Abbott Handerson Thayer, ''L'Angelo'']]
Citazioni sugli '''angeli'''.
==Citazioni==
*''A noi venìa la creatura bella, | biancovestito e ne la faccia quale | par tremolando mattutina stella.'' ([[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'')
*''Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, | potenti esecutori dei suoi comandi, | pronti alla voce della sua parola.'' ([[Davide]], ''[[Salmi]]'')
*''Camminano angeli, muti | con me; non hanno respiro le cose; | in pietra mutata ogni voce, | silenzio di cieli sepolti''. ([[Salvatore Quasimodo]])
*''Chi mai, s'io grido, m'udrà delle schiere celesti? | E d'improvviso un angelo contro il suo cuore m'afferri, – | io svanirei di quel soffio più forte. Ché il [[bellezza|bello]] | è solo l'inizio del tremendo, che noi sopportiamo, | ancora ammirati perché sicuro disdegna | di sgretolarci. Sono gli angeli tutti tremendi''. ([[Rainer Maria Rilke]])
*''Chi non ha trovato il [[Paradiso|Cielo]] – quaggiù – | lo mancherà lassù – | perché gli Angeli affittano Casa vicino alla nostra, | ovunque ci spostiamo.'' ([[Emily Dickinson]])
*''Primi perfetti, favoriti voi del creato, | gioghi di colli, crinali all'aurora purpurei | dell'universo novello – polline della fiorente | divinità, voi membra della luce, scale, ànditi, troni | spazi d'essere, scudi voi di delizia, tumulti | di tempestoso tripudio e d'improvviso | specchi voi, solitari, cui la scaturita bellezza | rifluendo perenne ripullula nel proprio viso.'' ([[Rainer Maria Rilke]])
*[[Dio]] ci ha inviato solo Angeli. Quelle persone ti hanno portato dei doni, progettati per aiutarti a ricordare Chi sei realmente. E tu hai fatto la stessa cosa per gli altri. Quando tutti noi saremo alla fine di questa grande avventura, lo vedremo con chiarezza e ci ringrazieremo a vicenda... ([[Neale Donald Walsch]])
*Dunque serba nel tuo cuore la pietà, per non scacciare un angelo dalla tua porta. ([[William Blake]])
*Forse ti sarà difficile crederlo, ma a volte noi angeli ci affacciamo dal cielo e invidiamo voi uomini. Vi invidiamo davvero. (''[[L'ultima tentazione di Cristo]]'')
*Gli angeli e i demoni sono esseri in cui è completamente assente ogni forma di materia. ([[Francesco Bamonte]])
*Gli angeli sono, per così dire, i pensieri di Dio rivolti a noi, che, in quanto pensieri divini, non sono solo idee, ma realtà, persone. L'angelo incarna e concretizza la sollecitudine di Dio per ogni uomo. Il mio angelo custode non è nient'altro che espressione del fatto ch'io sono conosciuto, amato e seguito in maniera del tutto personale da Dio, è il pensiero d'amore che Dio nutre per me, che mi circonda e mi guida in ogni istante. ([[Papa Benedetto XVI]])
*Gli angeli sono quelle persone che spuntano nella vita in un momento di bisogno e poi scompaiono senza lasciare traccia, dopo averci aiutato a superare un momento difficile. ([[Julia Butterfly Hill]])
*Gli angeli sono sempre rilucenti anche se il più rilucente fra loro è caduto. ([[William Shakespeare]])
*Gli uomini alzano gli occhi e dicono: «Il cielo è puro», mentre guardano senza vederlo un grande popolo di angeli blu. ([[Fernand Crommelynck]])
*Il braccio di un angelo non potrà strapparmi alla tomba, ma legioni d'angeli non potranno confinarmici. ([[Edward Young]])
*Il tempo è l'angelo dell'uomo. ([[Friedrich Schiller]])
*In paradiso un angelo non è niente di particolare. ([[George Bernard Shaw]])
*Io mi siedo e aspetto che un angelo guardi il mio [[destino]] loro conoscono i posti dove andremo quando saremo vecchi e coi capelli grigi perché mi hanno detto che la salvezza fa aprire le loro ali. ([[Robbie Williams]])
*L'angelo non differisce dal demonio che per una riflessione che non gli si è ancora presentata. ([[Paul Valéry]])
*L'uomo è una scimmia, oppure un angelo. Ora sono dalla parte degli angeli. ([[Benjamin Disraeli]])
*La castità fa gli angeli, e chi la conserva è un angelo. ([[Agostino d'Ippona]])
*La caduta degli angeli non sarà forse la caduta degli angoli? (In ebraico esiste una parola sola per esprimere le due cose). ([[Jean Cocteau]])
*La filosofia mozzerà le ali di un angelo. ([[John Keats]])
*La questione degli Angeli presentavasi particolarmente difficile e spinosa per un antico Ebreo; la sua lingua materna li chiamava infatti Dii e Figli di Dio, dedicando loro il medesimo nome del sommo unico Iddio (''Elohîm''). Antichissime tracce di politeismo e polidemonismo semitico sopravvivevano ancora involontarie nella compagine del linguaggio, malgrado che l'idea religiosa fosse pura e perfezionata d'ogni macchia precedente; e poteva anche darsi che tracce più o meno visibili di errori teologici fossero così sopravvissute nelle tradizioni cosmogoniche. ([[Salvatore Minocchi]])
*''La visitazione dell'angelo | t'ingravida di poesia | ma poi ti lascia da sola | a dipanarla con parole | adeguate alla tua carne | e all'udito degli altri.'' ([[Alda Merini]])
*''Le ali degli angeli raffreddano i [[poesia|poeti]]'' ([[Alda Merini]])
*Malgrado l'intrusione di fronzoli tecnici nelle lettere, gli artifici estetici non sono strumenti di laboratorio ma trappole per dare la [[caccia]] agli angeli. ([[Nicolás Gómez Dávila]])
*Milioni di creature spirituali si muovono, non viste, sulla terra, quando siamo svegli come quando dormiamo. ([[John Milton]])
*Molti non parlano degli Angeli. Sarebbe invece opportuno ricordarli più spesso come ministri della Provvidenza nel governo del mondo e degli uomini, cercando di vivere, come han fatto i santi da Agostino a Newman in familiarità con essi. ([[Papa Giovanni Paolo I]])
*''Nei primi giorni dell'infanzia | ho sentito spesso parlare gli angeli | che barattano le sublimi gioie del cielo | con il sole della terra, || che dove un cuore impaurito | si strugge nell'ansia nascosto dal mondo, | dove si dissangua in silenzio | sciogliendosi in fiotti di lacrime, | dove innalzando la sua preghiera | solo la liberazione implora, | laggiù l'angelo scende volando | e dolcemente lo porta in cielo.'' ([[Mathilde Wesendonck]])
*''Nel tuo cielo di pancia | ignaro di nuvole | fabbrichi il sole | e i giorni che verranno. || Busserai col pianto | e ti aprirà un angelo | e avrà per te un po' di mondo | che prima era del vento.'' ([[Lillo Gullo]])
*''Non bastano il letto e i comodini: | diventerà stanza del sonno | solo con un enigma e due angeli.'' ([[Lillo Gullo]])
*Non occorre dunque che tu passi attraverso l'inferno per incontrare un angelo. ([[Kahlil Gibran]])
*Non sono un angelo e non pretendo di esserlo. ([[Maria Callas]])
*Oggi gli angeli non appaiono più in modo visibile ai servitori di Dio sulla terra. Ma, pur essendo invisibili agli occhi umani, i potenti angeli di Dio proteggono ancora i suoi servitori, specie da qualunque cosa possa danneggiarli spiritualmente. (''[[Cosa insegna realmente la Bibbia?]]'')
*''Povera Lena mia, tutte le sere | Penso: qui vidi il fèretro passar. | Gridava un prete: – Lesti, il miserere! – | E il medico: – Ha cessato di penar! – ||'' [...] ''|| Parmi ancor di vederli; i lumi in seno | Al denso buio scomparian laggiù. | Mormoravan le labbra: – Una di meno! – | Ma il mio cor dentro: – Un angelo di più!'' ([[Enrico Panzacchi]])
*Oggi gli angeli non appaiono più in modo visibile ai servitori di Dio sulla terra. Ma, pur essendo invisibili agli occhi umani, i potenti angeli di Dio proteggono ancora i suoi servitori, specie da qualunque cosa possa danneggiarli spiritualmente. (''[[Cosa insegna realmente la Bibbia?]]'')
*Quando gli angeli vanno a male, Richard, marciscono più di chiunque altro. ([[Neil Gaiman]])
*Raramente ci rendiamo conto che siamo circondati da ciò che è straordinario. I miracoli avvengono intorno a noi, i segnali di [[Dio]] ci indicano la strada, gli angeli chiedono di essere ascoltati... ([[Paulo Coelho]])
*Chi vuol fare l'angelo, fa la [[animale|bestia]]. ([[Proverbi francesi|proverbio francese]])
*Se nessuno tentò gli angeli perché si ribellarono? ([[Marcello Marchesi]])
*Siamo angeli con un'ala soltanto, e possiamo volare solo restando abbracciati. (''[[Così parlò Bellavista]]'')
*Tutti abbiamo un angelo. Un custode che veglia su di noi. Non sappiamo che forma prenda. Un giorno è un vecchio, un altro giorno una ragazzina. Ma non fatevi ingannare dalle apparenze: possono essere feroci quanto un drago. Eppure non combattono le nostre battaglie, ma ci bisbigliano dal nostro cuore per ricordarci che siamo noi. È ognuno di noi che ha in mano il potere sui mondi che creiamo. [...] Possiamo negare che i nostri angeli esistano. Convincerci che non possono essere reali. Ma loro si mostrano ugualmente... in posti strani... e in momenti strani. E parlano per bocca di uno qualunque dei personaggi. Quella urlante di un demone se devono. Sfidandoci. Incitandoci a combattere. (''[[Sucker Punch (film 2011)|Sucker Punch]]'')
*Un angelo non può odiare e non può neppure fare a meno di amare. Ma si può forse amare tutti, tutti gli uomini, tutti i propri simili? Mi sono posta più volte questa domanda. Naturalmente è impossibile, e sarebbe addirittura innaturale. Chi ama l'umanità di un amore astratto quasi sempre ama soltanto se stesso. ([[Fëdor Dostoevskij]], ''[[L'idiota]]'')
*Un angelo per una donna è sempre più irritante di una bestia! ([[Luigi Pirandello]])
*Un angelo vestito di panni d'un viola azzurro, cinto di cordoni d'oro, con grandi ali bianche dal fulgore di seta, la spada librata orizzontalmente nella mano sollevata. L'emozione è grande: un angelo, dunque, pensai. Tutto il giorno vola verso di me e io scettico come sono non lo sapevo. Adesso mi parlerà. ([[Franz Kafka]])
*Un filosofo dice che l'uomo tiene della bestia e dell'angelo; questo significa che l'uomo non è né bestia né angelo, ma una creatura degenere, un esperimento fallito. ([[Angelo Fiore]])
*Un funerale fra gli uomini è forse una festa fra gli angeli. ([[Gilbert Keith Chesterton]])
*Un po' di [[sole]], una raggera d'angelo, <br /> e poi la nebbia; e gli alberi, <br /> e noi fatti d'aria al mattino. ([[Salvatore Quasimodo]])
*Una volta un uomo sedette alla mia tavola e mangiò del mio pane e bevve del mio vino e se ne andò ridendo di me. Poi tornò in cerca di pane e di vino, e lo respinsi; e gli angeli risero di me. ([[Kahlil Gibran]])
*''Vedi tetti e case | e grandi le periferie, | e vedi quante cose | sono solo "fesserie". | E da qui e da qui, | qui non arrivano gli angeli | con le lucciole e le cicale.'' ([[Vasco Rossi]])
===''[[Catechismo di Pio X]]''===
*Dio ha creato gli Angeli per essere da essi onorato e servito e per renderli eternamente felici.
*Gli Angeli non hanno né forma, né figura alcuna sensibile, perché sono puri spiriti, creati da Dio per sussistere senza dover essere uniti a corpo alcuno.
*Sì, Dio si serve degli Angeli come suoi ministri, e specialmente affida a molti di essi l'ufficio di nostri custodi e protettori.
===[[Augustin Calmet]]===
*Da quanto abbiam detto risulta, che le Apparizioni degli Angeli buoni non solamente sono possibili, ma vere e reali, ch'essi sono appariti sovente, e sotto forme diverse, che gli Ebrei, i Cristiani, i Maomettani, i Greci, i Romani le hanno credute, che quando non sono sensibilmente comparsi, in differenti maniere han dato segni della loro presenza.
*I Maomettani credono come gli Ebrei, e come i Cristiani, che gli Angeli buoni appariscano tal volta agli uomini sotto forma umana; che in questa figura abbian punito gli abitanti di Sodoma, che l'Arcangelo Gabriele sia comparso a Maometto e gli abbia rivelato ciò che riferisce nel suo Alcorano, che i [[Jinn|Geni]] siano d'una natura di mezzo tra l'uomo, e l'Angelo, ch'essi bevano, mangino, generino, muoiano, e prevedano le cose future. In conseguenza di questo principio credono esservi dei Geni maschi, e femmine, che i maschi dai Persiani chiamati ''Dives'' sono cattivi, nocivi, e fan guerra ai ''Peris'', che sono le femmine. Vogliono i Rabbini, che questi Geni sian nati di Adamo solo, senza il concorso di Eva sua moglie, né d'altra femmina, e che sian quelli appunto da noi chiamati Spiriti folletti.
*La più comune maniera, in cui nel Vecchio, e nel Nuovo Testamento comparirono gli Angeli buoni, si è sotto forma umana: sotto questa figura si sono fatti vedere ad Abramo, a Lot, a Giacobbe, a Mosè, a Giosue, a Manue padre di Safone, a David, a Tobia, ai Profeti. E nel Testamento Nuovo sono apparsi sotto la stessa forma alla B. Vergine, a Zaccaria padre di S. Giambatista, a Gesù Cristo dopo il suo digiuno di quaranta giorni, e nell'orto degli ulivi in tempo di sua agonia, e dopo la Risurrezione del Salvatore si fecero nella stessa figura vedere alle sante Donne.
*Senza prendere alcuna figura sensibile danno tal volta gli Angeli qualche segno della loro presenza per mezzo di voci intelligibili, d'ispirazioni, di effetti sensibili, di sogni, di rivelazioni di cose ignote, future o passate, tal volta cagionando una cecità, una vertigine, una stupidezza di spirito in coloro, cui vuole Iddio far sentire gli effetti del suo sdegno.
==Voci correlate==
*[[Angelo custode]]
*[[Arcangelo]]
*[[Dio]]
*[[Diavolo]]
*[[Paradiso]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Creature leggendarie]]
[[Categoria:Entità spirituali]]
[[Categoria:Figure bibliche]]
[[Categoria:Iconografia cristiana]]
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Stendhal
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Spinoziano
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Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/151.21.151.19|151.21.151.19]] ([[User talk:151.21.151.19|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Dread83|Dread83]]
wikitext
text/x-wiki
[[File:Stendhal.jpg|thumb|Stendhal]]
{{indicedx}}
'''Stendhal''', nom de plume di '''Marie-Henri Beyle''' (1783 – 1842), scrittore e reporter di viaggio francese.
==Citazioni di Stendhal==
*Confesso di essermi ricordato i versi di [[Montesquieu]] sul piacere di lasciare [[Genova]], e il famoso proverbio italiano: «Mare senza pesce, donna senza bellezza», ecc.<ref>Da ''Il viaggio in Francia'', a cura di Alberto Cento, Neri Pozza, Venezia, 1956, p. 407. ISBN 8873052207</ref>
*Credo che el amor mio per [[Domenico Cimarosa|Cimarosa]] vienne di ciò ch'egli fa nascere delle sensazioni pareilles a quelle che desidero di far nascere un [[giorno]]. Quel misto di [[allegria]] et tenerezza del "[[Matrimonio]]" è affatto congeniale per me.<ref>Citato in [[Vittorio Del Litto]], ''Stendhal''</ref>
*Dio ha una sola scusa, che non esiste.<ref>Citato in [[Albert Camus]], ''L'uomo in rivolta'', traduzione di Liliana Magrini, Bompiani, Milano, 2018. ISBN 9788858703861</ref>
:L'unica scusa di Dio è che [[Problema dell'esistenza di Dio|non esiste]].<ref>Citato in [[Gino e Michele]], [[Matteo Molinari]], ''Le Formiche: anno terzo'', Zelig Editore, 1995, § 1178</ref>
*Gli occhi sono abbagliati, l'anima rapita... non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo [[Teatro di San Carlo|teatro]], ma ne dia la più pallida idea.<ref>Citato in Lucio Aiello, ''Tasselli. La storia nascosta e ritrovata'', Luigi Pellegrini Editore, Cosenza, [https://books.google.it/books?id=BjkmDAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=lucio%20aiello&hl=it&pg=PT13#v=onepage&q&f=false Anteprima Google] ISBN 978-88-6822-427-1</ref>
*Gli spinaci e [[Henri de Saint-Simon|Saint-Simon]] sono i soli miei gusti durevoli, sempre tuttavia dopo quello di vivere a Parigi con cento luigi di rendita, scrivendo libri.<ref>Da ''Vie de Henry Brulard''.</ref><ref name=diz>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
*Gli [[uomini]] si capiscono solo nella misura in cui sono animati dalle stesse passioni.<ref>Da ''Commentaires sur quelques pièces de Molière''</ref><ref name=e />
*Guardare da vicino il proprio [[dolore]] è un modo di consolarsi.<ref>Da ''Diario''</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>
*Il [[papa Gregorio XVI|papa]] ama riposarsi in compagnia della moglie di Gaetanino [...] una donna che può avere trentasei anni, non è né bene né male.<ref>Citato in Claudio Rendina, ''I peccati del Vaticano'', Newton Compton, 2009, p. 151</ref>
*Il ''[[romanticismo]]'' è l'arte di presentare ai popoli le opere letterarie che, nello stato attuale delle loro abitudini e delle loro consuetudini, procuri loro il maggior piacere possibile. Il ''classicismo'', al contrario, presenta loro la letteratura che ha procurato il maggior piacere possibile ai loro nonni.<ref>Da ''Racine et Shakespeare'', p. 106</ref>
*Il [[François-Joseph Talma|Talma]], che la posterità porrà forse così in alto, aveva l'anima tragica, ma era così sciocco che cadeva nelle affettazioni più ridicole. Ho il sospetto che, oltre l'eclissi totale dello spirito, aveva ancora quella sensibilità indispensabile per attirare i trionfi e che ho ritrovato, con tanto dispiacere, perfino nel mirabile e simpatico Béranger. Il Talma dunque fu probabilmente servile, basso, rettile, adulatore e forse qualcosa di più ancora verso [[Madame de Staël|madame de {{sic|Stäel}}]] che, continuamente e stupidamente occupata della sua bruttezza (se una tal parola di stupidità può essere scritta a proposito di quella donna meravigliosa) aveva bisogno, per essere rassicurata, di ragioni palpabili e sempre rinascenti.<ref>Da ''Ricordi di egotismo'', prefazione e traduzione di G. Gallavresi, Facchi Editore, Milano, 1890, [https://archive.org/details/stendhal-ricordi-di-egotismo/page/129/mode/1up pp. 129-130].</ref>
*L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull'orlo di un precipizio.
:''L'amour est une fleur délicieuse, mais il faut avoir le courage d'aller la cueillir sur les bords d'un précipice affreux''.<ref>In Charles-Augustin Sainte-Beuve, ''Le siècle du progrès — Anthologie établie et présentée par Pierre Berès'', (Stendhal, 9 gennaio 1854, "Causeries du lundi", t. IX, p. 153), éd. Hermann, coll. «Collection savoir: lettres», 1992. ISBN 2-7056-6179-4</ref>
*{{NDR|Sulla città di [[Varese]] e il Sacro Monte}} L'aspetto del borgo disposto tutt'intorno alla chiesa è singolare. Le montagne grandiose. Insieme magnifico: al calar del sole, noi vedemmo sette laghi. Credetemi, cari amici, ho potuto girare in lungo e in largo Francia e Germania senza ricavare simili sensazioni.<ref name=Varese>Citato in Mario Chiodetti, ''[http://www.laprovinciadivarese.it/stories/varese-citta/il-magico-sacro-monte-di-stendhal_1191195_11/ Il magico Sacro Monte di Stendhal]'', ''Laprovinciadivarese.it'', 6 luglio 2016.</ref>
*La perfezione della [[civiltà]] sarebbe combinare tutti i piaceri delicati del XIX<sup>o</sup> con la presenza più frequente del pericolo.
:''La perfection de la civilisation serait de combiner tous les plaisirs délicats du XIX<sup>e</sup> siècle avec la présence plus fréquente du danger.''<ref>{{fr}}Da ''Pensées et Impressions: {{small|choisies et précedées d'une introduction par Jules Bertaut}}'', Bibliothèque Internationale d'Édition, Parigi, 1905, [https://fr.wikisource.org/wiki/Page:Stendhal__Pens%C3%A9es_et_Impressions,_1905,_%C3%A9d._Bertaut.djvu/25 p. 23].</ref>
*La prima necessità di una città è di avere portici dove si possa passeggiare in pace quando tira vento o piove. [[Varese]], in Lombardia, [[Brescia]], eccetera, hanno eccellenti portici a destra e a sinistra del teatro, portici bassi dove la pioggia non può penetrare, qualunque sia la forza del vento.<ref name=Varese/>
*[...] la [[religione]], come quel [[potere]] assoluto temperato dalle canzoni che è la monarchia [[Francia|francese]], hanno prodotto cose singolari che il mondo non avrebbe mai visto se queste due istituzioni fossero mancate.<ref>Da ''I cenci''</ref>
*Le [[parole]] sono sempre una forza che si cerca fuori di sé.<ref>Da ''La duchessa di Palliano''</ref>
*Mi metterei volentieri una maschera sul volto e con diletto cambierei il mio nome.<ref>Da ''Vanina Vanini'', citato in prefazione a ''Peccatori di provincia'' di [[Gabriel Chevallier]]</ref>
*Noi vediamo le cose quali la nostra testa se le figura. Bisogna quindi conoscere questa nostra testa.<ref>Da ''Pensées diverses'', citato in [[François Grégoire]], ''I grandi problemi metafisici'', traduzione dal francese di Giulia Vecchi, terza edizione, Garzanti, Milano, 1960, p. 23</ref>
*Non ci consoliamo dei dolori, ce ne distraiamo.<ref>Da ''Armance''.</ref><ref name=e />
*Sono convinto che il popolo inglese, sottoposto alle situazioni che dal 1530 avvelenano l'[[Italia]] in tutte le maniere e da ogni parte, sarebbe più disprezzabile.<ref>Citato in Giordano Bruno Guerri, ''Gli italiani sotto la chiesa''</ref>
* Tornare spesso qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai.<ref>[https://amp.ilgiornale.it/news/c-hollywood-sul-lago-como.html Il Giornale, Giorgia Gandola, 7 marzo 2008].</ref>
===Attribuite===
*In Europa ci sono due capitali: [[Parigi]] e [[Napoli]].<ref>Benché citata spesso a proposito di Napoli, sotto varie forme, ed a volte con l'aggiunta di Londra (ad esempio: [http://www.caosmanagement.it/n10/PDF/Lello%20Esposito,%20la%20sondrome%20di%20partenope.pdf Esposito: Parigi e Napoli)]; [https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/08/quando_Stendhal_esaltava_grande_capitale_co_0_9407084504.shtml De Seta: Parigi, Londra e Napoli]), questa frase non sembra reperibile nelle opere di Stendhal. La citazione che più si avvicina è nell'introduzione ad una sua opera teatrale (''L'éteignoir''), in cui, parlando del personaggio del calunniatore, Stendhal dice che è un personaggio tipico delle grandi città, e a questo punto fa un inciso: "ve ne sono solo tre, Parigi, Londra e Napoli" (''"vous verrez que c'est là le défaut des grandes villes (il n'y en a que trois : Paris, Londres et Naples)"''). Cfr. il testo in facsimile [http://visualiseur.bnf.fr/CadresFenetre?O=NUMM-6944&I=270&M=tdm sul sito Gallica] (Stendhal, ''Théâtre'', établissement du texte et préfaces par Henri Martineau. Paris, Le Divan, 1931, pag. 269). </ref>
==Epistole==
*Napoli, 14 gennaio 1832<br>Sul cratere c'è un piccolo pan di zucchero, che getta delle pietre rosse ogni cinque minuti. Il Sig. Jousseau ha voluto andarci e si è bellamente scorticato mani e caviglie percorrendo una pianta composta da filigrana di lava che si sbriciola sotto i piedi. La salita è abominevole; mille piedi di ceneri con una pendenza di circa quarantacinque gradi. Il piede sul quale ci si appoggia scivola continuamente indietro. Nella mia ira, ho fatto cinque o sei progetti per rendere il percorso comodo con mille scudi. Per esempio, dei tronchi d'abete messi uno di fianco all'altro ed una poltrona che scivola su questo piano inclinato, rimorchiata, come alle montagne russe, da una piccola macchina a vapore. Il re di [[Napoli]] acquisterebbe una fama europea con questa invenzione...<ref>Citato in: ''Il Vesuvio'', Pierro Gruppo Editori Campani, Napoli 2000</ref>
*Ieri sono salito sul [[Vesuvio]]: la più grande fatica che abbia fatto in vita mia. La cosa diabolica è arrampicarsi sul cono di cenere. Forse entro un mese tutto ciò sarà cambiato. Il preteso eremita spesso un bandito, convertito o meno: buona idiozia scritta nel suo libro, firmata da [[Bigot de Preameneu]]. Occorrerebbero dieci pagine e il talento di [[Ann Radcliffe|Madame Radcliffe]] per descrivere la vista che si gode mentre si mangia la frittata preparata dall'eremita. (Stendhal 1832)<ref>Citato in ''Il Vesuvio'', Pierro Grupo Editori Campani, Napoli 2000</ref>
==''Dell'amore''==
<!-- Ordine alfabetico -->
*[[Bellezza]] è una promessa di felicità.<ref>Citato in [[Enzo Biagi]], ''Quante storie'', Rizzoli, Milano, 1989, p. 22. ISBN 88-17-85322-4</ref>
*Ci sono due disgrazie al mondo: quella della passione contrastata e quella del vuoto assoluto. Con l'amore, sento che esiste a due passi da me una felicità immensa e al di là di tutti i miei desideri, che non dipende che da una parola, da un sorriso. Senza passione come Schiassetti, nei giorni tristi, non vedo la felicità da nessuna parte, arrivo a dubitare che essa esista per me, cado nello ''spleen''. Bisognerebbe essere senza passioni forti e avere solo un po' di curiosità o di vanità.
*È molto più contrario al pudore andare a letto con un uomo che si è visto solo due volte, dopo tre parole in latino dette in chiesa, che cedere suo malgrado a un uomo che si adora da due anni.<ref name=diz/>
*Il fluido nervoso negli uomini è consumato dal cervello e nelle donne dal cuore; è per questo ch'esse sono più sensibili. Un intenso lavoro obbligato, e nel mestiere che abbiamo fatto tutta la vita, ci consola, ma per loro niente può consolarle se non la [[distrazione]].
*In [[solitudine]] un uomo può acquisire qualsiasi cosa, ma non un carattere.
:''On peut tout acquérir dans la solitude, hormis du caractère''.
*L'[[amore]] è come la febbre: nasce e si spegne senza che la volontà vi abbia alcuna parte.
:''L'amour est comme la fièvre, il nait et s'éteint sans que la volonté y ait la moindre part''.
*L'amore è un fiore delizioso, ma bisogna avere il coraggio di andare a coglierlo sui bordi di un precipizio spaventoso. Oltre al ridicolo, l'amore vede sempre al suo fianco la disperazione d'esser lasciato dall'oggetto amato, e non resta più che un ''dead blank'' per tutto il resto della vita.
*L'anima, a sua insaputa annoiata di vivere senz'amare, convinta malgrado se stessa, dall'esempio delle altre donne, dopo aver superato tutti i timori della vita, scontenta della triste soddisfazione dell'orgoglio, s'è fatta, senza accorgersene, un modello ideale. Essa incontra un giorno un essere che assomiglia a questo modello, la cristallizzazione riconosce il suo oggetto dal turbamento che ispira e consacra per sempre al padrone del suo destino ciò che essa sognava da tanto tempo.
*La più grande gioia che può dare l'amore è la prima stretta di mano della donna amata.<ref name=diz/>
*La vista di tutto ciò che è estremamente bello, in arte o in natura, richiama con la rapidità del fulmine il ricordo di chi si ama.<ref>Da ''De l'amour. Considerazioni sull'amore'', traduzione di Massimo Bontempelli'', Mondadori, Milano, 1952.</ref>
*Lasciate lavorare la testa di un amante per ventiquattr'ore, ed ecco cosa troverete. Alle miniere di sale di Salisburgo, si getta, nelle profondità abbandonate della miniera, un rametto d'albero spoglia a causa dell'inverno; due o tre mesi dopo lo si ritrae coperto di cristallizzazioni brillanti: i rami più piccoli, quelli che non sono più grossi della zampina di una cinciallegra, sono guarniti d'una infinità di diamanti, mobili e abbaglianti; è impossibile riconoscere il rametto primitivo. Quel che chiamo cristallizzazione, è l'operazione dello spirito che trae da tutto ciò che si presenta la scoperta di nuove perfezioni dell'oggetto amato. Un viaggiatore parla della freschezza dei boschi d'aranci a Genova, sulla riva del mare, nei giorni brucianti dell'estate; che piacere gustare questa freschezza con lei! Un vostro amico si rompe un braccio a caccia; com'è dolce ricevere le cure di una donna che si ama! Essere sempre con lei e vederla amarvi continuamente, farebbe quasi benedire il dolore; e partite dal braccio rotto dell'amico, per non dubitare dell'angelica bontà della nostra innamorata. In una parola, basta pensare a una perfezione per vederla in ciò che si ama.
*Nelle donne tenere che non hanno avuto molti amanti, il pudore è un ostacolo alla disinvoltura dei modi, e ciò le espone a lasciarsi un po' guidare dalle loro amiche che non hanno da rimproverarsi la stessa mancanza, essere prestano attenzione ad ogni caso particolare, invece di rimetterci ciecamente all'abitudine. Il loro pudore delicato comunica alle loro azioni un che di impacciato; a forza di esser naturali esse danno l'impressione di mancare di naturalezza; ma questa goffaggine ha della grazia celeste.
*Più grande è la noia della vita abituale, più sono attivi i veleni chiamati gratitudine, ammirazione, curiosità. Occorre allora una rapida, pronta ed energetica [[distrazione]].
*Quel che è forse più saggio, è di farsi confidenti di se stessi. Scrivete stasera sotto falsi nomi, ma con tutti i particolari interessanti, il dialogo che avete appena avuto con la vostra amica, e la difficoltà che vi turba. Tra otto giorni se voi provate l'amore- passione, sarete un altro uomo, e allora, consultando il vostro scritto, voi potrete darvi un buon consiglio.
*Quello che mi fa credere i Werther più felici, è che [[Don Giovanni]] riduce l'amore a essere soltanto un affare ordinario, invece di avere come Werther delle realtà che si modellano sui suoi desideri, ha dei desideri soddisfatti imperfettamente dalla fredda realtà, come nell'ambizione, l'avarizia e le altre passioni. Invece di perdersi nei sogni incantatori della cristallizzazione, egli pensa come un generale al successo delle sue manovre, e in una parola uccide l'amore invece di goderne più di un altro come crede la gente comune.
*Se c'è naturalezza perfetta, la felicità di due individui arriva a fondersi. A causa della simpatia e di parecchie altre leggi della nostra natura, questa è semplicemente la più grande felicità che possa esistere. È tutt'altro che facile determinare il senso di questa parola: naturalezza, condizione necessaria della felicità che si ottiene con l'amore.
*Tra uomini, quando si è più di due e l'invidia è possibile, la correttezza obbliga a parlare soltanto di amore fisico; guardate la fine delle cene tra uomini.
*Un uomo sensibile, dal momento in cui il suo cuore è emozionato, non trova più in sé tracce d'abitudine per guidare le sue azioni; e come potrebbe seguire un cammino di cui non ha più la traccia? Egli sente il peso immenso che si attacca ad ogni parola che egli dice all'oggetto amato, gli sembra che una parola deciderà della sua sorte. Come potrà non cercare di dire bene? O almeno come non avere la sensazione di dir bene? Da quel momento non c'è più candore, questa qualità di un'anima che con fa alcun ritorno su di sé. Si è quel che si può, ma si sente quello che si è.
{{NDR|Stendhal, ''Dell'amore'', traduzione di Maddalena Bertelà, Aldo Garzanti Editore, 1976}}
==''Il rosso e il nero''==
===[[Incipit]]===
====Massimo Bontempelli====
1. Una città piccola.<br>La cittaduzza di Verriéres può passare per una delle più graziose della Franca Contea. Le sue case bianche con i tetti a punta, di tegole rosse, si stendono sul declivio d'una collina, sulla quale boschi di vigorosi [[castagno|castagni]] segnano le minime sinuosità. Il Doubs scorre qualche centinaio di piedi al di sotto delle sue fortificazioni, costruite già dagli Spagnuoli, e oggi in rovina.<br>
{{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di Massimo Bontempelli, Newton Compton editori, 1994}}
====Ugo Dettore====
La cittadina di Verrières può considerarsi una delle più graziose della Franca Contea. Le sue casette bianche dai tetti aguzzi di tegole rosse si stendono sul clivo di una collina segnata in ogni più lieve sinuosità da ciuffi di vigorosi castagni; il Doubs scorre qualche centinaio di piedi sotto i bastioni, costruiti un tempo dagli Spagnoli e oggi in rovina.<BR>
{{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di Ugo Dettore, Biblioteca Universale Rizzoli, 1980}}
====Alfredo Fabietti====
La cittadina di Verrières può esser considerata una delle più graziose della Franca Contea. Le sue case bianche, con tetti aguzzi di embrici rossi, si stendono sul declivio di una collina, dalla quale i folti di vigorosi castagni contrassegnano le più piccole sinuosità. Il Doubs scorre qualche centinaio di piedi in basso delle sue fortificazioni, un tempo edificate dagli Spagnuoli, ed ora in rovina.<br>
{{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione Alfredo Fabietti, Vallecchi editore, Firenze}}
====Fruttero & Lucentini====
La cittadina di Verrière può dirsi una delle più graziose della Franche-Comté. Le sue bianche case dai tetti di tegole rosse sorgono sul fianco d'una collina boscosa ai cui piedi scorre il Doubs. L'alta montagna che la protegge da nord fa parte del sistema del Giura.<br>
{{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
====Diego Valeri====
La piccola [[città]] di Verrières può passare per una delle più graziose della Franca Contea. Le sue case bianche, dai tetti aguzzi di tegole rosse, si stendono sul pendio di una collina, le cui minime sinuosità son poste in evidenza da macchie di robusti castagni. Qualche centinaio di piedi sotto le sue fortificazioni, costruite un tempo dagli [[Spagna|Spagnoli]] ed ora in rovina, scorre il Doubs.<br>
{{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di Diego Valeri, G. C. Sansoni, Firenze 1967}}
===Citazioni===
*A Parigi, la condizione di Julien di fronte alla signora Renal sarebbe in breve divenuta molto semplice; ma a Parigi l'amore è figlio dei romanzi. (cap. VII)
*Ma ciò che non vedeva era l'espressione dei propri occhi: erano così belli e annunciavano un'anima così ardente che, come fanno gli attori ottimi, davano talvolta un sentimento a parole che non ne avevano. (cap. VII)
*Ogni vera passione non pensa che a se stessa. È questa, mi pare, la ragione per cui le passioni sono così ridicole a Parigi, ove il vicino pretende sempre che si pensi molto a lui. (cap. XXI)
*La politica (...) è una pietra al collo della letteratura che, in meno di sei mesi, la sommerge. La politica in mezzo agli interessi della fantasia è un colpo di pistola nel bel mezzo di un concerto. (XXII, II)
:''La politique'' [...] ''est une pierre attachée au cou de la littérature, et qui, en moins de six mois, la submerge. La politique au milieu des intérêts d'imagination, c'est un coup de pistolet au milieu d'un concert''.<ref>''Le Rouge et le Noir'', éd. Flammarion, coll. «GF», 1964, p. 419. ISBN 2-08-070011-1</ref>
*Durante il primo atto dell'[[Opera lirica|Opera]], Matilde pensò col più schietto ardore di [[passione]] all'[[uomo]] che amava; ma al secondo atto una massima amorosa cantata, bisogna dirlo, su di una melodia degna di [[Domenico Cimarosa|Cimarosa]], le andò in fondo al [[cuore]]. L'eroina dell'opera diceva: «Debbo punirmi di amarlo troppo!»<br>Appena ebbe sentito quel canto sublime, tutto il mondo sparve agli [[occhio|occhi]] di Matilde. Le parlavano, non rispondeva; la [[madre]] la rimproverava, Matilde riusciva appena a guardarla.<br>La sua estasi giunse a uno stato di esaltazione e di [[passione]] paragonabile ai più violenti dei moti che da qualche giorno agitavano Giuliano per lei. La [[melodia]] divinamente bella su cui era cantata la massima che rispondeva così singolarmente alla sua condizione, la perseguitava, in tutti i momenti in cui non pensava direttamente a Giuliano.<br>Grazie al suo senso musicale, per tutta quella [[sera]] fu com'era sempre Luisa Renal quando pensava a Giuliano. L'amore cerebrale ha certo più [[spirito]] che l'amore vero, ma ha solo alcuni momenti d'entusiasmo; conosce troppo sé medesimo, si giudica continuamente; lungi dal liberarci dal [[pensiero]], non è esso stesso costruito d'altro che di [[Pensiero|pensieri]]. (cap. XLIX; 1929)
*Un [[romanzo]] è uno specchio che passa per una [[via]] maestra e ora riflette al vostro occhio l'azzurro dei cieli ora il fango dei pantani. E l'uomo che porta lo specchio nella sua gerla sarà da voi accusato di essere immorale! Lo specchio mostra il fango e voi accusate lo specchio! Accusate piuttosto la [[Via|strada]] in cui è il pantano, e più ancora l'ispettore stradale che lascia ristagnar l'[[acqua]] e il formarsi di pozze.
:Un [[romanzo]], signori, è uno specchio trasportato lungo una strada maestra. A volte esso riflette ai vostri occhi l'azzurro del cielo, a volte il fango delle pozzanghere sulla via. E l'uomo che porta lo specchio sulla schiena è accusato da voi di immoralità! Il suo specchio mostra il fango e voi maledite lo specchio! (citato in Wendy Griswold, ''Sociologia della cultura'')
*Guai all'uomo di studio che non appartiene a nessuna consorteria; gli saran rimproverati anche i più piccoli e incerti successi, e l'alta [[virtù]] trionferà derubandolo. (cap. XLIX; 1929)
*La vita d'un uomo era un seguito di pericoli. Ora la [[civiltà]] ha cacciato il [[pericolo]], non c'è più imprevisto. Se dell'imprevisto appare nei pensieri, non si hanno abbastanza epigrammi contro di esso; se appare negli avvenimenti, nessuna vigliaccheria è più bassa della nostra [[paura]]. Qualunque [[follia]] la paura ci faccia commettere, è scusata. Secolo degenerato e noioso! (cap. XLIV; 1929)
*«Una mosca effimera nasce alle nove d'una mattina di piena [[estate]], per morire alle [[cinque di pomeriggio|cinque di sera]]; come potrebbe comprendere la [[parola]] ''[[notte]]''? Datele cinque ore di vita di più, vede e intende che cosa è la notte. Così io morirò a ventitré anni. Datemi cinque anni di vita per vivere con Luisa.» (cap. LXIII; 1929)
*Era in quello stato di stupore e di turbamento inquieto in cui piomba l'anima che ha appena ottenuto ciò che ha desiderato a lungo. Abituata a desiderare, non trova più niente da desiderare, mentre non ha ancora dei ricordi. (1990)
* Spesso egli rideva di cuore di quel che si diceva in quel gruppetto, ma si sentiva incapace d'inventare qualcosa di simile. Era come una lingua straniera, ch'egli capiva, ma non sapeva parlare. (1990)
*L'aria malinconica non è di buon gusto; ci vuole l'aria annoiata. Se siete malinconico, è segno che qualcosa vi manca, che non siete riuscito in qualche cosa. È un segno manifesto d'inferiorità. Invece se siete annoiato, è inferiore ciò che ha cercato vanamente di piacervi. (1990)
*No, le persone che il mondo [[onore|onora]] non sono che delle canaglie che hanno avuto la fortuna di non essere colte in flagrante. (1990)
==''La Certosa di Parma''==
===[[Incipit]]===
====Annamaria Laserra====
Il 15 [[maggio]] 1796 fece il suo ingresso in [[Milano]] il generale [[Napoleone Bonaparte|Bonaparte]] a capo del giovane esercito che, varcando il ponte di Lodi, aveva testé annunciato al [[mondo]] che dopo tanti secoli [[Giulio Cesare|Cesare]] ed [[Alessandro Magno|Alessandro]] avevano un successore. I [[miracolo|miracoli]] di valore e di [[genio]] a cui assistette l'[[Italia]] nel volgere di pochi mesi ridestarono un [[popolo]] addormentato; i [[Milano|Milanesi]], non più di otto [[giorno|giorni]] prima che arrivassero i [[Francia|Francesi]], li reputavano solo una accozzaglia di briganti, abituati immancabilmente a scappare davanti alle truppe di Sua Imperial Regia Maestà: era comunque quanto si sentivano ripetere tre volte la settimana da un giornaletto grande un palmo, stampato su cartaccia.
{{NDR|Stendhal, ''La Certosa di Parma'', traduzione di Annamaria Laserra, Gruppo Editoriale L'Espresso SpA, Roma, 2004}}
====Ferdinando Martini====
Il 15 maggio 1796 il general Bonaparte entrò a Milano alla testa del giovine esercito che aveva varcato il ponte di Lodi e mostrato al mondo come dopo tanti secoli Cesare e Alessandro avessero un successore.<br>
I miracoli d'ardimento e d'ingegno che l'Italia vide compiersi in pochi mesi risvegliarono un popolo addormentato: otto giorni avanti che i Francesi giungessero, i Milanesi li credevano un'accozzaglia di briganti usi a scappar di fronte alle truppe di Sua Maestà Imperiale e Reale, che questo diceva e ripeteva tre volte la settimana un giornalucolo grande come il palmo della mano e stampato su una sudicia carta.<br>
{{NDR|Stendhal, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/stendhal/index.htm La certosa di Parma]'', traduzione di Ferdinando Martini, Mondadori, 1930}}
====Camillo Sbarbaro====
Il 15 maggio 1796 il generale Bonaparte entrò in Milano a capo di quella giovane armata che aveva varcato il ponte di Lodi e annunciato al mondo che dopo tanti secoli Cesare e Alessandro avevano un successore. I prodigi d'ardimento e di genio cui l'Italia assistette nel giro di qualche mese, ridestarono un popolo addormentato; ancora otto giorni prima dell'arrivo dei francesi, i milanesi non vedevano in essi che un'accozzaglia di briganti avvezzi a fuggir sempre davanti alle truppe di Sua Maestà Imperiale e Reale; questo almeno era quanto ripeteva loro tre volte alla settimana un giornaletto, grande come la mano, stampato su cattiva carta.<br>
{{NDR|Stendhal, ''La Certosa di Parma'', traduzione di Camillo Sbarbaro, Einaudi}}
===Citazioni===
*La [[vita]] fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. (2012, cap. II)
*Quella specie di [[coraggio]] ridicolo che si chiama [[rassegnazione]]. (Libro Primo – Capitolo II)
*La contessa tornò con Fabrizio a rivedere i deliziosi dintorni di Grianta, celebrati da tutti i viaggiatori: la villa Melzi dall'altra parte del lago, di fronte al castello, cui fa da prospettiva, più su, il bosco sacro di Sfondrata e l'arduo promontorio che separa i due bracci del lago, quello di Como così voluttuoso, quello che va verso [[Lecco]] sì pieno di austerità: aspetti sublimi e graziosi che il luogo per beltà più famoso nel mondo, la [[Golfo di Napoli|baia di Napoli]], eguaglia ma non supera. Con vero rapimento la contessa sentiva ravvivarsi i ricordi della sua prima giovinezza e li paragonava alle sue sensazioni presenti. «Il [[lago di Como]] — diceva — non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne.» (Libro Primo – Capitolo II, 1930, pp. 38-39)
*Soprattutto non bisogna formulare obiezioni mediante i vari pezzi della propria [[ignoranza]]. (Libro Primo – Capitolo VII)
*Un individuo anche mezzo scemo, ma che sia accorto, sempre prudente, assapora spesso il [[piacere]] di avere la meglio sugli uomini di immaginazione. (Libro Primo – Capitolo X)
*[Fabrizio] chiedeva perdono a Dio per molte cose; ma, fatto notevole, non pensò neppure ad annoverare tra i suoi peccati il progetto di diventare arcivescovo, per la semplice ragione che il conte Mosca era primo ministro e giudicava quel posto e i suoi svariati privilegi convenienti al nipote della duchessa. Fabrizio l'aveva desiderato senza eccessivo slancio, è vero, però ci aveva pensato spesso, proprio come avrebbe fatto per un posto di ministro o di generale. Non gli era mai passato per la testa che la sua coscienza potesse avere voce in capitolo nel progetto della duchessa: e questo è un esempio concreto della strana forma di religione imparata da Fabrizio presso i gesuiti di Milano. È una religione che ''toglie il coraggio di pensare alle cose che non rientrano nelle abitudini'', e vede nell'esame di coscienza il più grave di tutti i peccati, perché rappresenta un passo avanti verso il protestantesimo. Per sapere di cosa si è colpevoli, bisogna chiederlo al prete, oppure leggere la lista dei peccati così come appare nei libri intitolati "Preparazione al sacramento della Penitenza". Fabrizio sapeva a memoria la lista dei peccati redatta in latino; l'aveva imparata all'Accademia Ecclesiastica di Napoli. Mentre la recitava, arrivato alla voce "delitto", si era accusato davanti a Dio di avere ucciso un uomo, anche se per legittima difesa. Aveva rapidamente elencato, ma senza farci attenzione, i diversi articoli relativi al peccato di simonia (procurarsi attraverso il denaro le dignità ecclesiastiche). Se gli avessero chiesto cento luigi per diventare primo gran vicario dell'arcivescovo di Parma, avrebbe respinto la proposta con sdegno; ma, pur non mancando di intelligenza né di logica, non gli venne mai in mente che impiegare a suo vantaggio l'autorità del conte Mosca fosse una simonia. E qui trionfa l'educazione gesuitica: abituare la gente a non fare attenzione a cose più chiare della luce del sole. Un francese cresciuto all'insegna dell'interesse personale e nutrito di ironia parigina avrebbe facilmente, e in buona fede, accusato Fabrizio di ipocrisia, proprio nel momento in cui il nostro eroe apriva il suo cuore a Dio con la più grande sincerità e la più profonda commozione. (Libro Primo – Capitolo XII)
*L'[[amore]] coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite. (Libro Secondo – Capitolo XVIII)
*L'amante pensa più spesso a giungere presso la sua diletta che non il [[marito]] a custodire la [[moglie]]; il prigioniero pensa più spesso a fuggire che non il carceriere a chiudere la porta; quali che siano dunque gli ostacoli, l'amante e il [[Prigione|prigioniero]] debbono riuscire. (Libro Secondo – Capitolo XIX)
*La sua {{NDR|di Clelia}} profonda fede e la fiducia nell'aiuto della Madonna, erano ormai le sue uniche risorse.
*Quale insolenza verso me stesso! Perché dovrei credere di essere più intelligente oggi di quando presi la decisione [per cambiarla]? (Libro Secondo – Capitolo XXI)
*È esatto dire che, in mezzo ai bassi interessi del denaro e alla scolorita freddezza dei pensieri volgari che riempiono la nostra vita, le azioni ispirate da una vera [[passione]] mancano raramente di produrre il loro effetto, quasi che una divinità propizia si desse premura di condurle per mano. (Libro Secondo – Capitolo XXII)
*Il suo sguardo mi rapisce in estasi (Capitolo XXVI)
*E all'improvviso, molto, molto in alto alla mia destra, ho visto un'aquila, l'uccello di Napoleone, volare verso la Svizzera, dunque verso Parigi. E allora, fulmineamente, mi sono detto: anch'io attraverserò la Svizzera rapido come quell'aquila [...] In quell'istante, vedevo ancora l'aquila in cielo e i miei occhi si sono curiosamente asciugati; e la prova che questa idea mi è stata istigata dall'alto è che in quello stesso momento, senza pensarci due volte, la mia decisione presa, e ho capito in qual modo avrei affrontato il viaggio. (2004, p. 36)
{{NDR|Stendhal, ''Romanzi e frammenti (1819 – 1842)'', traduzione di Renato Pinzhofer, U. Mursia & C., Milano 1965}}
===[[Explicit]]===
Le prigioni di Parma erano vuote, il conte immensamente ricco, Ernesto V adorato dai suoi sudditi, che comparavano il suo governo a quello dei granduchi di Toscana.
{{centrato| TO THE HAPPY FEW }}
{{NDR|Stendhal, ''La Certosa di Parma'', traduzione di Annamaria Laserra, Gruppo Editoriale L'Espresso SpA, Roma, 2004}}
==''Memorie di un turista''==
*Ho preso alloggio nel grande albergo di moda, ''[[Hotel Croce di Malta|la Croce di Malta]]'', dove, com'era da prevedersi, sono stato servito malissimo. Durante le diciannove ore che mi sono fermato a Genova, mi hanno cambiato di camera tre volte, e alla fine il ''cameriere''<ref>in italiano nel testo originale</ref> non sapeva più dove fossi. (p. 563)
*La città {{NDR|[[Genova]]}} è mirabilmente situata ad anfiteatro sul mare. Fra la montagna, alta quattro volte Montmartre, e il mare, si è trovato giusto il posto per tre vie orizzontali: una, larga otto piedi, è quella del grande commercio, e vi si trova il caffè elegante; l'altra, dietro il muro del porto, è abbandonata ai marinai dell'infima classe; la terza, infine, la più vicina alla montagna e che porta successivamente i nomi di ''[[Via Balbi|Balbi]]'', ''[[Via Garibaldi (Genova)|Nuova]]'' e ''[[Via Cairoli (Genova)|Nuovissima]]'', è una delle vie più belle del mondo.<br>La sua architettura è ardita, piena di vuoti e di colonne, e ricorda quella di Paolo Veronese o le decorazioni della ''Scala'' di Milano. (p. 563)
*Dopo aver errato di palazzo in palazzo, per più d'un'ora, in questa bella via, ho cercato un caffè; sono tutti bruttissimi e meschini qui a [[Genova]], città dedita solo agli affari.<br>Dato questo carattere, tutti sono disposti ad esservi utili ''per guadagnare qualcosa''. Che differenza, buon Dio! dai napoletani, così indifferenti ad ogni idea di lucro e così filosofi! (p. 564)
*La mattina, seguendo all'infinito verso oriente la via del caffè, ho trovato [...] la bella chiesa di Carignano; per giungervi hanno dovuto gettare un ponte sopra una strada, cosa sublime prima dell'invenzione dei ponti sospesi.<br>Il [[Ponte di Carignano|ponte Carignano]] passa dunque su una fila di case, a trenta o quaranta piedi sopra i comignoli. Posso sbagliarmi di qualche piede, non ho avuto il tempo di cercare i libri che dànno le misure esatte. (p. 565)
*Questa [[Basilica di Santa Maria Assunta (Genova)|chiesa di Carignano]] sarebbe un vero capolavoro di grazia e di nobiltà accanto a Nostra Signora di Loreto (in via Lafitten a Parigi): se non sbaglio è una croce greca, con un'altissima cupola in mezzo. Per L'Italia non ha nulla di eccezionale, ma la posizione è stupenda: l'hanno costruita sopra un monticello che interrompe il general digradare di tutto l'anfiteatro di Genova verso il mare, così che la si vede dappertutto, condizione essenziale da queste parti perché una chiesa abbia successo. Bisogna che i marinai a cui la tempesta fa paura la vedano di lontano; allora fanno dei voti a quella Madonna che vedono. (p. 565)
*[[Palazzo Ducale (Genova)|Questo municipio]], di cui m'è toccato percorrere tutti i piani, è una vasta cava di marmo bianca sprecato; di buono ha solo la mole, per il resto è brutto quasi quanto il Garde-Meuble di Parigi. Dev'essere, la facciata almeno, del 1760, epoca in cui la buona architettura stava morendo in Italia come in Francia. (p. 566)
*Siccome i proprietari {{NDR|dei [[Palazzi dei Rolli]]}} hanno il buon gusto di abitare gli appartamenti dove tengono i quadri, bisogna tornarci più volte prima di trovare l'occasione adatta; la ridicola stizza che mi fanno venire le risposte negative datemi con sussiego dai servi mi toglie ogni facoltà di godere dei quadri. Notate che i ricchi genovesi occupano il terzo piano dei palazzi, per avere la vista del mare; e questo terzo piano equivale ad almeno sei dei nostri. Gli scalini sono magnificamente rivestiti di marmo; ma quando se ne son fatti un centinaio, e un servo, dopo avervi fatto aspettare un quarto d'ora alla porta laccata di bianco, viene a dirvi: – Sua Eccellenza è ancora nei suoi appartamenti, ripassate domani, – è permesso d'avere un po' di malumore [...] (p. 566-567)
*Sono andato a vedere la statua colossale nel giardino del celebre Doria, poi alla [[Villetta Di Negro|Villetta]], delizioso giardino del [[Gian Carlo Di Negro|marchese Di Negro]]: un uomo d'ingegno che, nonostante il suo blasone, fa buona accoglienza a tutti gli uomini di talento. Il marchese Gian Paolo {{NDR|in realtà è Gian Carlo}} – così lo chiamano – ha un estro non comune, e a dispetto dei suoi settant'anni scrive versi veramente gradevoli; non conosco nessuno in Francia che possa essergli paragonato. Mi ha accolto con ogni cordialità m'ha offerto dell'uva della sua ''Villetta''. (pp. 567-568)
*Verso sera sono andato alla [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|cattedrale]], fatta di pietre bianche e nere disposte a strisce alternate; l'effetto è più bizzarro che gradevole. (p. 568)
*Questo torrente {{NDR|il [[Polcevera]]}} ha un letto largo trecento piedi e, per il momento, neanche una goccia d'acqua; ma dopo una pioggia diventa terribile. (p. 568)
*Ecco, per esempio, quello che si può dire di [[Genova]]. Mi assicurano che c'è scarsa vita di società; una ragazza non legge romanzi e pensa a sposare un uomo ricco. (p. 569)
*Credevo che i [[Genova|genovesi]] amassero solo il denaro: mi assicurano che amano anche la loro indipendenza, formalmente promessa dagli inglesi e da Lord Bentinck quando, nel 1814, presero la città; e contano di riacquistarla alla prima convulsione dell'Europa. (pp. 569-570)
*All'edificio {{NDR|il teatro Carlo Felice}} ho fatto un appunto, quello di non permettere di scendere dalla vettura al coperto. Mi hanno risposto che a Genova ci sono ben poche strade in cui si possa andare in vettura; non importa, è sempre un difetto capitale. [...] Le [[Caruggi di Genova|strade genovesi]] sono per la maggior parte strettissime, come ognuno sa, e nel mezzo sono pavimentate con mattoni a coltello, per facilitare il cammino ai muli con cui si fanno tutti i trasporti. (p. 570)
*Gli [[Anno|anni]] non son che dei giorni nella vita dei popoli. (appendice IV, p. 626)
==''Passeggiate romane''==
*[[Venezia]], malgrado le inaudite sventure che stanno per annientarla, è una città francamente allegra [...] (p. 84)
*[[Torino]] è piena di aristocrazia biliosa. (p. 84)
*La bonomia [[Milano|milanese]] è celebre quanto l'avarizia genovese. Per essere stimati a [[Genova]], bisogna mangiare appena un quarto delle proprie rendite e, se si è vecchi e ricchi, giocare qualche brutto tiro ai propri figli: mettere per esempio clausole insidiose nel testamento. Ma tutto è pieno di eccezioni a questo mondo. La casa italiana in cui gli stranieri sono ricevuti con maggior affabilità è quella del [[Gian Carlo Di Negro|marchese di Negro]], a Genova. La posizione della ''[[Villetta Di Negro|Villetta]]'', il giardino di quest'uomo cortese, è unica per la sua pittoresca bellezza. [...] Genova rimane la città dell'avarizia, sembra una piccola città della Francia meridionale. (p. 84)
*I [[Bologna|Bolognesi]] sono pieni di fuoco, di passione, di generosità, e talvolta d'imprudenza. (p. 84)
*A [[Firenze]] hanno molta logica, molta prudenza e anche molto spirito; ma non ho mai visto uomini così privi di passioni. Perfino l'amore vi è così poco conosciuto, che il piacere ha usurpato il suo nome. (p. 84)
*Si potrebbe stabilire che gli allievi che hanno ottenuto il «Grand Prix» vadano in un posto qualsiasi, in Italia, dove vogliono, purché sia oltre il Ticino e la Trebbia. Ad eccezione di [[Torino]] e di [[Genova]], ogni soggiorno dovrebbe esser loro consentito. (p. 551)
*Verso la fine della serata è comparso Savarelli, un nostro amico che viene dal nord d'Italia. È innamorato di [[Milano]]; è la città del piacere, niente le può esser messo a confronto, per questo; [[Torino]] e [[Genova]] sembrano delle prigioni. (p. 562)
*A Parigi, nel momento in cui si decide di andare a [[Roma]], bisognerebbe stabilire di andare al museo un giorno sì e uno no: si abituerebbe l'anima a sentire la bellezza. {{C|pagina?}}
*Per Dio, il [[Colosseo]] è quanto di meglio ho visto a Roma. Questo edificio mi piace, sarà magnifico una volta terminato. {{NDR|Vedendo degli operai ristrutturarne una parte}} {{C|pagina?}}
*Se ne avessi il potere, sarei tiranno, farei fermare il [[Colosseo]] durante i miei soggiorni a Roma! {{C|pagina?}}
*Secondo me [[Roma]] è più bella in un giorno di temporale. Il bel sole tranquillo d'una giornata di primavera non le si confà. Il suolo sembra creato apposta per l'architettura. Certamente non c'è qui, come a Napoli, un mare delizioso, la voluttà manca; ma Roma è la città delle tombe, e la felicità a cui si può aspirare è quella cupa delle passioni e non la voluttà della stupenda riviera di Posillipo. {{C|pagina?}}
*Ci si annoia talvolta a Roma il secondo mese di soggiorno, ma giammai il sesto, e, se si resta sino al dodicesimo, si è afferrati dall'idea di stabilirvisi. {{C|pagina?}}
==''Roma, Napoli e Firenze''==
===[[Incipit]]===
''Berlino, 4 ottobre 1816''. Apro la lettera che mi accorda quattro mesi di licenza. Trasporti di gioia e batticuori. Vedrò finalmente la bella Italia!<ref>Il luogo e la data d'inizio di questo preteso «diario» sono di fantasia. Stendhal non fu a Berlino, per pochi giorni, che nel 1811 e nel 1813; e la licenza di cui parla gli fu accordata a Parigi nel 1805. Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>
===Citazioni===
*{{NDR|Il [[Teatro di San Carlo]]}} 13 gennaio 1817. [..] Non c'è niente in Europa, non direi di simile, ma che possa anche lontanamente dare un'idea di ciò.<ref name=glittering>Da ''Roma, Napoli, Firenze'', Roma-Bari, 1974; citato in ''Il San Carlo e i Teatri della Campania'', ''(Monumenti e Miti della campania Felix, Il Mattino)'', 1997, Pierro, p. 87.</ref>
*I pedanti, che trovavano nella [[Roma]] moderna l'occasione di sfoggiare il loro latino, ci hanno persuaso che essa è bella: ecco il segreto della reputazione della Città Eterna... Regna per le strade di Roma un tanfo di cavoli marci. Attraverso le belle finestre dei palazzi del Corso si scorge la povertà degli interni. Roma in realtà è un agglomerato di sublimi rovine e di brutte chiese e case moderne; sarebbe stato meglio se non fosse sopravvissuta alla fine dell'età antica, se si fosse trasformata in un deserto popolato solo dai resti dei suoi monumenti, come avvenne ad altre grandi capitali; la conversione al cristianesimo ha segnato l'inizio della sua decadenza. Della patria di Cicerone, Cesare e Virgilio rimangono solo le spoglie esteriori; il suo spirito è morto per sempre e sono i preti e le superstizioni cristiane che l'hanno ucciso...<ref>Da ''Roma, Napoli e Firenze'', 1817</ref>
*Ingresso solenne: si discende per un'ora verso il mare seguendo una strada larga scavata nella roccia tenera, sulla quale è costruita la città. – Solidità delle mura – 'Albergo dei poveri', primo edificio. Fa un'impressione molto più forte di quella bomboniera tanto celebrata, che a Roma si chiama la Porta del Popolo. Eccoci al palazzo ''degli Studj'', si volta a destra, è la [[via Toledo]]. Ecco una delle grandi mete del mio viaggio, la strada più popolosa e allegra del mondo.<ref>Da ''Roma, Napoli e Firenze'', Mondadori, 1990.</ref>
*La vera [[patria]] è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano.<ref>Da ''Rome, Naples, Florence 1817''</ref>
*Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di [[Napoli]]; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo.<ref>Da ''[http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k69362.zoom.f23.pagination.langFR# Rome, Naples et Florence]'', a cura di Henri Martineau, Paris, Le divan, 1927 vol III, p. 22, annotazione dell'8 marzo 1817</ref>
*Per l'orrore ch'egli sentiva dell'ideale sciocco, il [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]] non correggeva nessuno dei difetti dei modelli ch'egli fermava nella strada per farli posare. Ho veduto a Berlino alcuni suoi quadri che furono rifiutati dalle persone che li avevano ordinati perché troppo brutti. Il regno del brutto non era ancora arrivato.<ref>Da ''Rome'', 1806; citato in Francesca Marini, ''Caravaggio'', presentazione di [[Renato Guttuso]], pag. 185, Rizzoli/Skira, Milano, 2003, ISBN 8817008087</ref>
*{{sic|Poiché}} l'Italia offrisse tutti i suoi contrasti, il cielo ha voluto che avesse un luogo assolutamente ''senza passioni'': [[Firenze]].<ref>Da ''Roma, Napoli e Firenze'', citato in [[Pietro Citati]], ''L'armonia del mondo. {{small|Miti d'oggi}}'', Superpocket, su licenza RCS Libri, 1999, p. 113. ISBN 88-462-0122-1</ref>
*Questa sala, ricostruita in trecento giorni, è un colpo di stato. Lega il popolo al re più della migliore delle leggi. Tutta Napoli è ebbra di patriottismo. Un modo sicuro di farsi lapidare sarebbe quello di trovarvi un difetto. Appena si parla di Ferdinando: «Ha ricostruito il San Carlo», vi si dice: com'è facile farsi amare dal popolo! C'è una fibra adorante nel cuore umano. Io stesso, quando penso alla meschinità e alla pudica povertà delle repubbliche che ho visitato, mi ritrovo completamente monarchico.<ref name=glittering />
==''Viaggio in Italia''==
*Assaporo completamente il piacere della mia solitudine; la partenza da [[Genova]] mi ha tolto un peso enorme che mi schiacciava. Questa città sarà sempre per me ''di sbadigliante memoria''<ref>in italiano nel testo originale</ref>. Quale noia è la mia in un ambiente obbligato! Non sono fatto davvero per il matrimonio!<ref>Da ''Viaggio in Italia (1801-1818)'', traduzione di Luigi Diemoz, Rizzoli, 1942, p. 314</ref>
*Portare la lettera alla signora Mojon, in contrada Balbi; è questo uno dei tre nomi<ref>Stendhal considera [[via Balbi]], [[Via Cairoli (Genova)|via Cairoli]] e [[Via Garibaldi (Genova)|via Garibaldi]] come un'unica via</ref> dell'unica grande via, che è anche la più bella d'Italia.<ref name=viaggio1828>Da ''Viaggio italiano 1828'', Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1961, p. 10</ref>
*Si prende un ragazzino, gli si dànno 4 soldi e vi guida al porto e alla [[Basilica di Santa Maria Assunta (Genova)|chiesa Carignano]]; è anche una delle più belle vedute d'Italia: il mare e la costa fino a Savona.<ref name=viaggio1828/>
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Armance''===
A soli vent'anni, Octave usciva già dal Politecnico. Suo padre, il marchese di Malivert, desiderava che il suo unico figlio rimanesse a Parigi. Appena Octave si convinse che era quello il desiderio di un padre che rispettava e di una madre che amava quasi con passione, rinunciò al progetto di entrare in artiglieria. Avrebbe voluto passare qualche anno in un reggimento per dare poi le dimissioni subito dopo la prima guerra, che gli era del tutto indifferente fare da luogotenente o col grado di colonnello. Un esempio delle singolarità che lo rendevano odioso agli uomini volgari.
===''I Cenci''===
Il [[Don Giovanni o Il convitato di Pietra|don Giovanni]] di [[Molière]] è senza dubbio un libertino, ma è soprattutto un [[uomo]] di [[mondo]]; prima di cedere all'irresistibile inclinazione che lo trascina verso le donne, egli vuole conformarsi ad un suo modello ideale, quello dell'uomo che sarebbe supremamente ammirato alla corte di un giovane [[re]] galante e spiritoso.<br>Il [[Don Giovanni (opera)|don Giovanni]] di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] è già più vicino alla [[natura]], e, meno [[Francia|francese]], non si preoccupa molto dell' ''opinione altrui''; né il suo primo [[pensiero]] è di "apparire" come dice il barone di Foeneste nel romanzo di [[Théodore-Agrippa d'Aubigné|Agrippa d'Aubigné]]. Due soli ritratti ci sono rimasti del don Giovanni italiano quale dovette mostrarsi in questo [[paese]] nel sedicesimo secolo, all'inizio della rinascente [[civiltà]].
===''La badessa di Castro''===
Il melodramma italiano ci ha mostrato così spesso i briganti del Cinquecento, e tanta gente ne ha parlato, senza conoscerli, che noi abbiamo intorno ad essi le idee più false.<br>
Si può dire, in generale, che i briganti costituirono l'"opposizione" contro gli atroci governi che in Italia succedettero alle repubbliche del Medioevo. Il nuovo tiranno fu di solito il più ricco cittadino della defunta repubblica, il quale, per accattivarsi il favore del basso popolo, ornava la città di splendide chiese e di bei quadri.
===''La duchessa di Paliano''===
''Palermo, 20 luglio 1838''<br><br>
Non sono un [[natura]]lista, e conosco mediocremente il [[Grecia|greco]]; il mio principale [[fine]], venendo in [[Sicilia]], non è stato dunque di osservare i fenomeni dell'[[Etna]] o chiarire in qualche modo a me stesso e agli altri quanto gli antichi scrittori greci hanno detto sulla Sicilia. Ho cercato innanzi tutto il [[piacere]] degli occhi che in questo singolare [[paese]] è assai vivo. Dicono che la [[Sicilia]] somigli all'[[Africa]]; certo, somiglia all'[[Italia]] solo per l'intensità delle sue passioni. Per i siciliani si può dire davvero che non esiste parola impossibile quando l'[[amore]] e l'[[odio]] li accendono; e l'odio, in questa [[terra]] felice, non nasce mai da questioni di [[denaro]].
===''Lucien Leuwen''===
Lucien Leuwen era stato espulso dal Politecnico per essere intempestivamente uscito a passeggio un giorno in cui lui e i suoi compagni erano consegnati, e ciò durante una delle celebri giornate di giugno, aprile e febbraio del 1832 o del 1834.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
===''San Francesco a Ripa''===
''Ariste e Dorante avendo trattato<br>questo argomento, hanno dato<br>a Erarte l'idea di trattarlo''<br>30 [[settembre]]<br>Traduco da un cronista italiano i particolari degli amori tra una principessa italiana e un giovane francese. Si era nel 1726, al principio del secolo scorso. Tutti gli abusi del nepotismo fiorivano allora a [[Roma]]; e mai questa corte era stata più brillante: Regnava [[Papa Benedetto XIII|Benedetto XIII]] (Orsini) o meglio suo nipote il principe di Campobasso che conduceva in suo nome ogni affare sia grande che piccolo.
===''Vanina Vanini''===
''Particolari sull'ultima "Vendita" di Carbonari<br>scoperta negli Stati Pontifici''<br>
Una [[sera]] di [[primavera]] del 182*, Roma intera era in movimento: il famoso banchiere, duca di B***, dava un [[ballo]] nel suo nuovo palazzo di piazza [[Venezia]]. Tutto ciò che l'[[arte]] in Italia e il lusso a [[Parigi]] e a [[Londra]] possono inventare di più sontuoso era stato riunito per adornare questo palazzo. La folla era immensa. Le bellezze bionde e riservate della nobile Inghiltterra avevano chiesto come un [[onore]] di poter assistere al ballo e vi affluivano a gruppi. Le più belle donne di Roma disputavano loro la palma della [[bellezza]]. Una giovinetta che per il fulgore degli occhi e per i capelli d'ebano si rivelava [[Roma|romana]] entrò al braccio del [[padre]] seguita da tutti gli sguardi. Un singolare [[orgoglio]] splendeva in ogni suo moto.
===''Vita di Rossini''===
Il 29 febbraio 1792, [[Gioachino Rossini|Joachim Rossini]] nacque a Pesaro, piccola città dello Stato del papa, sul golfo di Venezia.<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>
===''Vittoria Accoramboni''===
Sventuratamente per me e per il lettore, questo non è un [[romanzo]], ma l'esatta traduzione di un racconto impressionante scritto a [[Padova]] nel [[dicembre]] del 1585.<br><br>A [[Mantova]], qualche anno fa, andavo cercando bozzetti e piccoli quadri quali mi consentivano le mie modeste sostanze; esigevo però che i pittori fossero anteriori al 1600, perché verso quest'epoca si spense del tutto l'originalità italiana messa in pericolo sin dalla caduta di [[Firenze]] nel 1530.<br>Invece di quadri, un vecchio patrizio molto ricco e molto avaro mi fece offrire a caro prezzo certi vecchi manoscritti ingialliti dal [[tempo]]: chiesi di poterli scorrere ed egli acconsentì, aggiungendo che si fidava della mia probità perché nel caso che non li avessi acquistati dimenticassi gli aneddoti piccanti che mi era stato concesso di leggere.
==Citazioni su Stendhal==
*In ''Rome, Naples, et Florence en 1817'' dice di trovarsi ad Ancona il 27 maggio e a Loreto il 30. In ''Rome, Naples, et Florence en 1817'' del 1826, alla data 29 maggio 1817, dice di trovarsi a Reggio Calabria. La verità è che dai primi di maggio alla fine di luglio di quel 1817 se ne stette a Parigi. A Reggio Calabria non andò quell'anno, né mai andrà. La sua visione, dalle finestre dell'albergo di Reggio, delle case di Messina; il suo desiderio di attraversare quel braccio di mare e di arrivare in Sicilia – l'ottica, insomma, e lo stato d'animo, sembrano provenire da una lettera, che probabilmente non gli era ignota, di [[Paul Louis Courier]] (del 15 aprile 1806, appunto da Reggio): "Noi la vediamo come dalle Tuileries voi vedete il faubourg Saint-Germain; il canale non è, in fede mia, più largo; e tuttavia abbiamo difficoltà ad attraversarlo. Lo credereste? Se soltanto mancasse il vento, noi faremmo come Agamennone: sacrificheremmo una fanciulla. Grazie a Dio, ne abbiamo in abbondanza. Ma non abbiamo una sola barca, ecco il guaio. Ci dicono che arriveranno; e fino a quando avrò questa speranza, credetemi, signora, che non volgerò lo sguardo indietro, verso i luoghi dove voi abitate, anche se tanto mi piacciono. Voglio vedere la patria di Proserpina, e sapere perché il diavolo ha preso moglie proprio in quel paese". ([[Leonardo Sciascia]])
*Io più di chiunque altro sono debitore di molte cose a Stendhal. Egli mi ha insegnato a capire la guerra. ([[Lev Tolstoj]])
*Nessun uomo può scrivere versi veramente buoni se non conosce Stendhal o [[Gustave Flaubert|Flaubert]]. ([[Ezra Pound]])
*Scrittore completo se mai ce ne fu uno, Stendhal era riuscito a rendere poetico, con il suo stile magicamente economico ed estroso di cronachista europeo, tutto ciò che di solito nei romanzi è irriducibilmente ribelle a siffatte trasmutazioni. ([[Alberto Moravia]])
===[[Vittorio Del Litto]]===
*È noto l'adagio: ''litterae non dant panem'' e specialmente quando la gloria attesa con tanta impazienza tarda a coronar d'alloro la fronte del candidato. Dopo tre anni di lavoro apparentemente vano, Stendhal si stanca di vivere nell'ombra e per giunta povero. È tempo di ambizioni, l'avvenire appartiene ai Julien Sorel il cui ardimento forza le porte e li fa salire di grado in grado le classi.
*Nessuno quanto lui avrà il diritto di dire: ''Sum qualis eram''. Una fedeltà allo scopo che s'era imposto prestissimo, senza ancora ben sapere come l'avrebbe raggiunto, l'incrollabile fermezza del suo procedere sotto i multiformi e cangianti aspetti della vita sono il più bel paradosso che ci propone quest'uomo stupefacente.
*Non sapeva bene per la verità in che cosa d'altro impegnarsi: «Debbo diventare compositore, si domandava, o fare delle commedie come [[Molière]]?». Quello che sapeva non era poco, è che in un modo o nell'altro aspirava prima di tutto e più che tutto alla gloria.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Stendhal, ''Armance'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, 1978.
*Stendhal. ''[http://www.liberliber.it/libri/s/stendhal/index.htm La badessa di Castro]'', Freebook, Edizioni LibroLibero, Piazza S. Maria del Suffragio, 6, 20135 Milano.
*Stendhal, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/stendhal/index.htm La certosa di Parma]'', traduzione di Ferdinando Martini, Milano-Verona, Mondadori, 1930.
*Stendhal, ''La Certosa di Parma'', traduzione di Annamaria Laserra, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma, 2004.
*Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di Diego Valeri, G. C. Sansoni, Firenze, 1967.
*Stendhal, ''Il rosso e il nero (Cronaca del 1830)'', traduzione di [[Massimo Bontempelli]], Istituto Editoriale Italiano, Milano, 1929.
*Stendhal, ''Il rosso e il nero (Cronaca del 1830)'', traduzione di Alfredo Fabietti, Mondadori, Milano, 1990.
*Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di [[Massimo Bontempelli]], Newton Compton editori, 1994.
*Stendhal, ''Il rosso e il nero e La Certosa di Parma'', traduzione di Massimo Bontempelli e Ferdinando Martini, Newton Compton editori, Roma, 2012.
*Stendhal, ''Dell'amore'', traduzione di Maddalena Bertelà, Aldo Garzanti Editore, 1976
*Stendhal, ''Memorie di un turista'', volume II, traduzione di Alberto Cento, Einaudi, Torino, 1977
*Stendhal, ''Passeggiate romane'', traduzione di Massimo Colesanti, Garzanti, Milano, 2004. ISBN 88-11-36652-6
*Stendhal, ''Vanina Vanini e altre "Cronache italiane"'', traduzione di [[Maria Bellonci]], BMM 1961.
*Vittorio Del Litto, ''Stendhal'', traduzione di Mirella Brini, CEI, Milano, 1967.
*Wendy Grisworld, ''Sociologia della cultura'' (''Cultures and Societes in a Changing World'', 1994), traduzione di Marco Santoro, Il Mulino, Bologna, 1997.
==Altri progetti==
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===Opere===
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[[Categoria:Personalità dell'ateismo]]
[[Categoria:Scrittori francesi]]
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[[File:Stendhal.jpg|thumb|Stendhal]]
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'''Stendhal''', nom de plume di '''Marie-Henri Beyle''' (1783 – 1842), scrittore e reporter di viaggio francese.
==Citazioni di Stendhal==
*Confesso di essermi ricordato i versi di [[Montesquieu]] sul piacere di lasciare [[Genova]], e il famoso proverbio italiano: «Mare senza pesce, donna senza bellezza», ecc.<ref>Da ''Il viaggio in Francia'', a cura di Alberto Cento, Neri Pozza, Venezia, 1956, p. 407. ISBN 8873052207</ref>
*Credo che el amor mio per [[Domenico Cimarosa|Cimarosa]] vienne di ciò ch'egli fa nascere delle sensazioni pareilles a quelle che desidero di far nascere un [[giorno]]. Quel misto di [[allegria]] et tenerezza del "[[Matrimonio]]" è affatto congeniale per me.<ref>Citato in [[Vittorio Del Litto]], ''Stendhal''</ref>
*Dio ha una sola scusa, che non esiste.<ref>Citato in [[Albert Camus]], ''L'uomo in rivolta'', traduzione di Liliana Magrini, Bompiani, Milano, 2018. ISBN 9788858703861</ref>
:L'unica scusa di Dio è che [[Problema dell'esistenza di Dio|non esiste]].<ref>Citato in [[Gino e Michele]], [[Matteo Molinari]], ''Le Formiche: anno terzo'', Zelig Editore, 1995, § 1178</ref>
*Gli occhi sono abbagliati, l'anima rapita... non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo [[Teatro di San Carlo|teatro]], ma ne dia la più pallida idea.<ref>Citato in Lucio Aiello, ''Tasselli. La storia nascosta e ritrovata'', Luigi Pellegrini Editore, Cosenza, [https://books.google.it/books?id=BjkmDAAAQBAJ&lpg=PP1&dq=lucio%20aiello&hl=it&pg=PT13#v=onepage&q&f=false Anteprima Google] ISBN 978-88-6822-427-1</ref>
*Gli spinaci e [[Henri de Saint-Simon|Saint-Simon]] sono i soli miei gusti durevoli, sempre tuttavia dopo quello di vivere a Parigi con cento luigi di rendita, scrivendo libri.<ref>Da ''Vie de Henry Brulard''.</ref><ref name=diz>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
*Gli [[uomini]] si capiscono solo nella misura in cui sono animati dalle stesse passioni.<ref>Da ''Commentaires sur quelques pièces de Molière''</ref><ref name=e />
*Guardare da vicino il proprio [[dolore]] è un modo di consolarsi.<ref>Da ''Diario''</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>
*Il [[papa Gregorio XVI|papa]] ama riposarsi in compagnia della moglie di Gaetanino [...] una donna che può avere trentasei anni, non è né bene né male.<ref>Citato in Claudio Rendina, ''I peccati del Vaticano'', Newton Compton, 2009, p. 151</ref>
*Il ''[[romanticismo]]'' è l'arte di presentare ai popoli le opere letterarie che, nello stato attuale delle loro abitudini e delle loro consuetudini, procuri loro il maggior piacere possibile. Il ''classicismo'', al contrario, presenta loro la letteratura che ha procurato il maggior piacere possibile ai loro nonni.<ref>Da ''Racine et Shakespeare'', p. 106</ref>
*Il [[François-Joseph Talma|Talma]], che la posterità porrà forse così in alto, aveva l'anima tragica, ma era così sciocco che cadeva nelle affettazioni più ridicole. Ho il sospetto che, oltre l'eclissi totale dello spirito, aveva ancora quella sensibilità indispensabile per attirare i trionfi e che ho ritrovato, con tanto dispiacere, perfino nel mirabile e simpatico Béranger. Il Talma dunque fu probabilmente servile, basso, rettile, adulatore e forse qualcosa di più ancora verso [[Madame de Staël|madame de {{sic|Stäel}}]] che, continuamente e stupidamente occupata della sua bruttezza (se una tal parola di stupidità può essere scritta a proposito di quella donna meravigliosa) aveva bisogno, per essere rassicurata, di ragioni palpabili e sempre rinascenti.<ref>Da ''Ricordi di egotismo'', prefazione e traduzione di G. Gallavresi, Facchi Editore, Milano, 1890, [https://archive.org/details/stendhal-ricordi-di-egotismo/page/129/mode/1up pp. 129-130].</ref>
*L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull'orlo di un precipizio.
:''L'amour est une fleur délicieuse, mais il faut avoir le courage d'aller la cueillir sur les bords d'un précipice affreux''.<ref>In Charles-Augustin Sainte-Beuve, ''Le siècle du progrès — Anthologie établie et présentée par Pierre Berès'', (Stendhal, 9 gennaio 1854, "Causeries du lundi", t. IX, p. 153), éd. Hermann, coll. «Collection savoir: lettres», 1992. ISBN 2-7056-6179-4</ref>
*{{NDR|Sulla città di [[Varese]] e il Sacro Monte}} L'aspetto del borgo disposto tutt'intorno alla chiesa è singolare. Le montagne grandiose. Insieme magnifico: al calar del sole, noi vedemmo sette laghi. Credetemi, cari amici, ho potuto girare in lungo e in largo Francia e Germania senza ricavare simili sensazioni.<ref name=Varese>Citato in Mario Chiodetti, ''[http://www.laprovinciadivarese.it/stories/varese-citta/il-magico-sacro-monte-di-stendhal_1191195_11/ Il magico Sacro Monte di Stendhal]'', ''Laprovinciadivarese.it'', 6 luglio 2016.</ref>
*La perfezione della [[civiltà]] sarebbe combinare tutti i piaceri delicati del XIX<sup>o</sup> con la presenza più frequente del pericolo.
:''La perfection de la civilisation serait de combiner tous les plaisirs délicats du XIX<sup>e</sup> siècle avec la présence plus fréquente du danger.''<ref>{{fr}}Da ''Pensées et Impressions: {{small|choisies et précedées d'une introduction par Jules Bertaut}}'', Bibliothèque Internationale d'Édition, Parigi, 1905, [https://fr.wikisource.org/wiki/Page:Stendhal__Pens%C3%A9es_et_Impressions,_1905,_%C3%A9d._Bertaut.djvu/25 p. 23].</ref>
*La prima necessità di una città è di avere portici dove si possa passeggiare in pace quando tira vento o piove. [[Varese]], in Lombardia, [[Brescia]], eccetera, hanno eccellenti portici a destra e a sinistra del teatro, portici bassi dove la pioggia non può penetrare, qualunque sia la forza del vento.<ref name=Varese/>
*[...] la [[religione]], come quel [[potere]] assoluto temperato dalle canzoni che è la monarchia [[Francia|francese]], hanno prodotto cose singolari che il mondo non avrebbe mai visto se queste due istituzioni fossero mancate.<ref>Da ''I cenci''</ref>
*Le [[parole]] sono sempre una forza che si cerca fuori di sé.<ref>Da ''La duchessa di Palliano''</ref>
*Mi metterei volentieri una maschera sul volto e con diletto cambierei il mio nome.<ref>Da ''Vanina Vanini'', citato in prefazione a ''Peccatori di provincia'' di [[Gabriel Chevallier]]</ref>
*Noi vediamo le cose quali la nostra testa se le figura. Bisogna quindi conoscere questa nostra testa.<ref>Da ''Pensées diverses'', citato in [[François Grégoire]], ''I grandi problemi metafisici'', traduzione dal francese di Giulia Vecchi, terza edizione, Garzanti, Milano, 1960, p. 23</ref>
*Non ci consoliamo dei dolori, ce ne distraiamo.<ref>Da ''Armance''.</ref><ref name=e />
*Sono convinto che il popolo inglese, sottoposto alle situazioni che dal 1530 avvelenano l'[[Italia]] in tutte le maniere e da ogni parte, sarebbe più disprezzabile.<ref>Citato in Giordano Bruno Guerri, ''Gli italiani sotto la chiesa''</ref>
===Attribuite===
*In Europa ci sono due capitali: [[Parigi]] e [[Napoli]].<ref>Benché citata spesso a proposito di Napoli, sotto varie forme, ed a volte con l'aggiunta di Londra (ad esempio: [http://www.caosmanagement.it/n10/PDF/Lello%20Esposito,%20la%20sondrome%20di%20partenope.pdf Esposito: Parigi e Napoli)]; [https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/08/quando_Stendhal_esaltava_grande_capitale_co_0_9407084504.shtml De Seta: Parigi, Londra e Napoli]), questa frase non sembra reperibile nelle opere di Stendhal. La citazione che più si avvicina è nell'introduzione ad una sua opera teatrale (''L'éteignoir''), in cui, parlando del personaggio del calunniatore, Stendhal dice che è un personaggio tipico delle grandi città, e a questo punto fa un inciso: "ve ne sono solo tre, Parigi, Londra e Napoli" (''"vous verrez que c'est là le défaut des grandes villes (il n'y en a que trois : Paris, Londres et Naples)"''). Cfr. il testo in facsimile [http://visualiseur.bnf.fr/CadresFenetre?O=NUMM-6944&I=270&M=tdm sul sito Gallica] (Stendhal, ''Théâtre'', établissement du texte et préfaces par Henri Martineau. Paris, Le Divan, 1931, pag. 269). </ref>
==Epistole==
*Napoli, 14 gennaio 1832<br>Sul cratere c'è un piccolo pan di zucchero, che getta delle pietre rosse ogni cinque minuti. Il Sig. Jousseau ha voluto andarci e si è bellamente scorticato mani e caviglie percorrendo una pianta composta da filigrana di lava che si sbriciola sotto i piedi. La salita è abominevole; mille piedi di ceneri con una pendenza di circa quarantacinque gradi. Il piede sul quale ci si appoggia scivola continuamente indietro. Nella mia ira, ho fatto cinque o sei progetti per rendere il percorso comodo con mille scudi. Per esempio, dei tronchi d'abete messi uno di fianco all'altro ed una poltrona che scivola su questo piano inclinato, rimorchiata, come alle montagne russe, da una piccola macchina a vapore. Il re di [[Napoli]] acquisterebbe una fama europea con questa invenzione...<ref>Citato in: ''Il Vesuvio'', Pierro Gruppo Editori Campani, Napoli 2000</ref>
*Ieri sono salito sul [[Vesuvio]]: la più grande fatica che abbia fatto in vita mia. La cosa diabolica è arrampicarsi sul cono di cenere. Forse entro un mese tutto ciò sarà cambiato. Il preteso eremita spesso un bandito, convertito o meno: buona idiozia scritta nel suo libro, firmata da [[Bigot de Preameneu]]. Occorrerebbero dieci pagine e il talento di [[Ann Radcliffe|Madame Radcliffe]] per descrivere la vista che si gode mentre si mangia la frittata preparata dall'eremita. (Stendhal 1832)<ref>Citato in ''Il Vesuvio'', Pierro Grupo Editori Campani, Napoli 2000</ref>
==''Dell'amore''==
<!-- Ordine alfabetico -->
*[[Bellezza]] è una promessa di felicità.<ref>Citato in [[Enzo Biagi]], ''Quante storie'', Rizzoli, Milano, 1989, p. 22. ISBN 88-17-85322-4</ref>
*Ci sono due disgrazie al mondo: quella della passione contrastata e quella del vuoto assoluto. Con l'amore, sento che esiste a due passi da me una felicità immensa e al di là di tutti i miei desideri, che non dipende che da una parola, da un sorriso. Senza passione come Schiassetti, nei giorni tristi, non vedo la felicità da nessuna parte, arrivo a dubitare che essa esista per me, cado nello ''spleen''. Bisognerebbe essere senza passioni forti e avere solo un po' di curiosità o di vanità.
*È molto più contrario al pudore andare a letto con un uomo che si è visto solo due volte, dopo tre parole in latino dette in chiesa, che cedere suo malgrado a un uomo che si adora da due anni.<ref name=diz/>
*Il fluido nervoso negli uomini è consumato dal cervello e nelle donne dal cuore; è per questo ch'esse sono più sensibili. Un intenso lavoro obbligato, e nel mestiere che abbiamo fatto tutta la vita, ci consola, ma per loro niente può consolarle se non la [[distrazione]].
*In [[solitudine]] un uomo può acquisire qualsiasi cosa, ma non un carattere.
:''On peut tout acquérir dans la solitude, hormis du caractère''.
*L'[[amore]] è come la febbre: nasce e si spegne senza che la volontà vi abbia alcuna parte.
:''L'amour est comme la fièvre, il nait et s'éteint sans que la volonté y ait la moindre part''.
*L'amore è un fiore delizioso, ma bisogna avere il coraggio di andare a coglierlo sui bordi di un precipizio spaventoso. Oltre al ridicolo, l'amore vede sempre al suo fianco la disperazione d'esser lasciato dall'oggetto amato, e non resta più che un ''dead blank'' per tutto il resto della vita.
*L'anima, a sua insaputa annoiata di vivere senz'amare, convinta malgrado se stessa, dall'esempio delle altre donne, dopo aver superato tutti i timori della vita, scontenta della triste soddisfazione dell'orgoglio, s'è fatta, senza accorgersene, un modello ideale. Essa incontra un giorno un essere che assomiglia a questo modello, la cristallizzazione riconosce il suo oggetto dal turbamento che ispira e consacra per sempre al padrone del suo destino ciò che essa sognava da tanto tempo.
*La più grande gioia che può dare l'amore è la prima stretta di mano della donna amata.<ref name=diz/>
*La vista di tutto ciò che è estremamente bello, in arte o in natura, richiama con la rapidità del fulmine il ricordo di chi si ama.<ref>Da ''De l'amour. Considerazioni sull'amore'', traduzione di Massimo Bontempelli'', Mondadori, Milano, 1952.</ref>
*Lasciate lavorare la testa di un amante per ventiquattr'ore, ed ecco cosa troverete. Alle miniere di sale di Salisburgo, si getta, nelle profondità abbandonate della miniera, un rametto d'albero spoglia a causa dell'inverno; due o tre mesi dopo lo si ritrae coperto di cristallizzazioni brillanti: i rami più piccoli, quelli che non sono più grossi della zampina di una cinciallegra, sono guarniti d'una infinità di diamanti, mobili e abbaglianti; è impossibile riconoscere il rametto primitivo. Quel che chiamo cristallizzazione, è l'operazione dello spirito che trae da tutto ciò che si presenta la scoperta di nuove perfezioni dell'oggetto amato. Un viaggiatore parla della freschezza dei boschi d'aranci a Genova, sulla riva del mare, nei giorni brucianti dell'estate; che piacere gustare questa freschezza con lei! Un vostro amico si rompe un braccio a caccia; com'è dolce ricevere le cure di una donna che si ama! Essere sempre con lei e vederla amarvi continuamente, farebbe quasi benedire il dolore; e partite dal braccio rotto dell'amico, per non dubitare dell'angelica bontà della nostra innamorata. In una parola, basta pensare a una perfezione per vederla in ciò che si ama.
*Nelle donne tenere che non hanno avuto molti amanti, il pudore è un ostacolo alla disinvoltura dei modi, e ciò le espone a lasciarsi un po' guidare dalle loro amiche che non hanno da rimproverarsi la stessa mancanza, essere prestano attenzione ad ogni caso particolare, invece di rimetterci ciecamente all'abitudine. Il loro pudore delicato comunica alle loro azioni un che di impacciato; a forza di esser naturali esse danno l'impressione di mancare di naturalezza; ma questa goffaggine ha della grazia celeste.
*Più grande è la noia della vita abituale, più sono attivi i veleni chiamati gratitudine, ammirazione, curiosità. Occorre allora una rapida, pronta ed energetica [[distrazione]].
*Quel che è forse più saggio, è di farsi confidenti di se stessi. Scrivete stasera sotto falsi nomi, ma con tutti i particolari interessanti, il dialogo che avete appena avuto con la vostra amica, e la difficoltà che vi turba. Tra otto giorni se voi provate l'amore- passione, sarete un altro uomo, e allora, consultando il vostro scritto, voi potrete darvi un buon consiglio.
*Quello che mi fa credere i Werther più felici, è che [[Don Giovanni]] riduce l'amore a essere soltanto un affare ordinario, invece di avere come Werther delle realtà che si modellano sui suoi desideri, ha dei desideri soddisfatti imperfettamente dalla fredda realtà, come nell'ambizione, l'avarizia e le altre passioni. Invece di perdersi nei sogni incantatori della cristallizzazione, egli pensa come un generale al successo delle sue manovre, e in una parola uccide l'amore invece di goderne più di un altro come crede la gente comune.
*Se c'è naturalezza perfetta, la felicità di due individui arriva a fondersi. A causa della simpatia e di parecchie altre leggi della nostra natura, questa è semplicemente la più grande felicità che possa esistere. È tutt'altro che facile determinare il senso di questa parola: naturalezza, condizione necessaria della felicità che si ottiene con l'amore.
*Tra uomini, quando si è più di due e l'invidia è possibile, la correttezza obbliga a parlare soltanto di amore fisico; guardate la fine delle cene tra uomini.
*Un uomo sensibile, dal momento in cui il suo cuore è emozionato, non trova più in sé tracce d'abitudine per guidare le sue azioni; e come potrebbe seguire un cammino di cui non ha più la traccia? Egli sente il peso immenso che si attacca ad ogni parola che egli dice all'oggetto amato, gli sembra che una parola deciderà della sua sorte. Come potrà non cercare di dire bene? O almeno come non avere la sensazione di dir bene? Da quel momento non c'è più candore, questa qualità di un'anima che con fa alcun ritorno su di sé. Si è quel che si può, ma si sente quello che si è.
{{NDR|Stendhal, ''Dell'amore'', traduzione di Maddalena Bertelà, Aldo Garzanti Editore, 1976}}
==''Il rosso e il nero''==
===[[Incipit]]===
====Massimo Bontempelli====
1. Una città piccola.<br>La cittaduzza di Verriéres può passare per una delle più graziose della Franca Contea. Le sue case bianche con i tetti a punta, di tegole rosse, si stendono sul declivio d'una collina, sulla quale boschi di vigorosi [[castagno|castagni]] segnano le minime sinuosità. Il Doubs scorre qualche centinaio di piedi al di sotto delle sue fortificazioni, costruite già dagli Spagnuoli, e oggi in rovina.<br>
{{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di Massimo Bontempelli, Newton Compton editori, 1994}}
====Ugo Dettore====
La cittadina di Verrières può considerarsi una delle più graziose della Franca Contea. Le sue casette bianche dai tetti aguzzi di tegole rosse si stendono sul clivo di una collina segnata in ogni più lieve sinuosità da ciuffi di vigorosi castagni; il Doubs scorre qualche centinaio di piedi sotto i bastioni, costruiti un tempo dagli Spagnoli e oggi in rovina.<BR>
{{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di Ugo Dettore, Biblioteca Universale Rizzoli, 1980}}
====Alfredo Fabietti====
La cittadina di Verrières può esser considerata una delle più graziose della Franca Contea. Le sue case bianche, con tetti aguzzi di embrici rossi, si stendono sul declivio di una collina, dalla quale i folti di vigorosi castagni contrassegnano le più piccole sinuosità. Il Doubs scorre qualche centinaio di piedi in basso delle sue fortificazioni, un tempo edificate dagli Spagnuoli, ed ora in rovina.<br>
{{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione Alfredo Fabietti, Vallecchi editore, Firenze}}
====Fruttero & Lucentini====
La cittadina di Verrière può dirsi una delle più graziose della Franche-Comté. Le sue bianche case dai tetti di tegole rosse sorgono sul fianco d'una collina boscosa ai cui piedi scorre il Doubs. L'alta montagna che la protegge da nord fa parte del sistema del Giura.<br>
{{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
====Diego Valeri====
La piccola [[città]] di Verrières può passare per una delle più graziose della Franca Contea. Le sue case bianche, dai tetti aguzzi di tegole rosse, si stendono sul pendio di una collina, le cui minime sinuosità son poste in evidenza da macchie di robusti castagni. Qualche centinaio di piedi sotto le sue fortificazioni, costruite un tempo dagli [[Spagna|Spagnoli]] ed ora in rovina, scorre il Doubs.<br>
{{NDR|Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di Diego Valeri, G. C. Sansoni, Firenze 1967}}
===Citazioni===
*A Parigi, la condizione di Julien di fronte alla signora Renal sarebbe in breve divenuta molto semplice; ma a Parigi l'amore è figlio dei romanzi. (cap. VII)
*Ma ciò che non vedeva era l'espressione dei propri occhi: erano così belli e annunciavano un'anima così ardente che, come fanno gli attori ottimi, davano talvolta un sentimento a parole che non ne avevano. (cap. VII)
*Ogni vera passione non pensa che a se stessa. È questa, mi pare, la ragione per cui le passioni sono così ridicole a Parigi, ove il vicino pretende sempre che si pensi molto a lui. (cap. XXI)
*La politica (...) è una pietra al collo della letteratura che, in meno di sei mesi, la sommerge. La politica in mezzo agli interessi della fantasia è un colpo di pistola nel bel mezzo di un concerto. (XXII, II)
:''La politique'' [...] ''est une pierre attachée au cou de la littérature, et qui, en moins de six mois, la submerge. La politique au milieu des intérêts d'imagination, c'est un coup de pistolet au milieu d'un concert''.<ref>''Le Rouge et le Noir'', éd. Flammarion, coll. «GF», 1964, p. 419. ISBN 2-08-070011-1</ref>
*Durante il primo atto dell'[[Opera lirica|Opera]], Matilde pensò col più schietto ardore di [[passione]] all'[[uomo]] che amava; ma al secondo atto una massima amorosa cantata, bisogna dirlo, su di una melodia degna di [[Domenico Cimarosa|Cimarosa]], le andò in fondo al [[cuore]]. L'eroina dell'opera diceva: «Debbo punirmi di amarlo troppo!»<br>Appena ebbe sentito quel canto sublime, tutto il mondo sparve agli [[occhio|occhi]] di Matilde. Le parlavano, non rispondeva; la [[madre]] la rimproverava, Matilde riusciva appena a guardarla.<br>La sua estasi giunse a uno stato di esaltazione e di [[passione]] paragonabile ai più violenti dei moti che da qualche giorno agitavano Giuliano per lei. La [[melodia]] divinamente bella su cui era cantata la massima che rispondeva così singolarmente alla sua condizione, la perseguitava, in tutti i momenti in cui non pensava direttamente a Giuliano.<br>Grazie al suo senso musicale, per tutta quella [[sera]] fu com'era sempre Luisa Renal quando pensava a Giuliano. L'amore cerebrale ha certo più [[spirito]] che l'amore vero, ma ha solo alcuni momenti d'entusiasmo; conosce troppo sé medesimo, si giudica continuamente; lungi dal liberarci dal [[pensiero]], non è esso stesso costruito d'altro che di [[Pensiero|pensieri]]. (cap. XLIX; 1929)
*Un [[romanzo]] è uno specchio che passa per una [[via]] maestra e ora riflette al vostro occhio l'azzurro dei cieli ora il fango dei pantani. E l'uomo che porta lo specchio nella sua gerla sarà da voi accusato di essere immorale! Lo specchio mostra il fango e voi accusate lo specchio! Accusate piuttosto la [[Via|strada]] in cui è il pantano, e più ancora l'ispettore stradale che lascia ristagnar l'[[acqua]] e il formarsi di pozze.
:Un [[romanzo]], signori, è uno specchio trasportato lungo una strada maestra. A volte esso riflette ai vostri occhi l'azzurro del cielo, a volte il fango delle pozzanghere sulla via. E l'uomo che porta lo specchio sulla schiena è accusato da voi di immoralità! Il suo specchio mostra il fango e voi maledite lo specchio! (citato in Wendy Griswold, ''Sociologia della cultura'')
*Guai all'uomo di studio che non appartiene a nessuna consorteria; gli saran rimproverati anche i più piccoli e incerti successi, e l'alta [[virtù]] trionferà derubandolo. (cap. XLIX; 1929)
*La vita d'un uomo era un seguito di pericoli. Ora la [[civiltà]] ha cacciato il [[pericolo]], non c'è più imprevisto. Se dell'imprevisto appare nei pensieri, non si hanno abbastanza epigrammi contro di esso; se appare negli avvenimenti, nessuna vigliaccheria è più bassa della nostra [[paura]]. Qualunque [[follia]] la paura ci faccia commettere, è scusata. Secolo degenerato e noioso! (cap. XLIV; 1929)
*«Una mosca effimera nasce alle nove d'una mattina di piena [[estate]], per morire alle [[cinque di pomeriggio|cinque di sera]]; come potrebbe comprendere la [[parola]] ''[[notte]]''? Datele cinque ore di vita di più, vede e intende che cosa è la notte. Così io morirò a ventitré anni. Datemi cinque anni di vita per vivere con Luisa.» (cap. LXIII; 1929)
*Era in quello stato di stupore e di turbamento inquieto in cui piomba l'anima che ha appena ottenuto ciò che ha desiderato a lungo. Abituata a desiderare, non trova più niente da desiderare, mentre non ha ancora dei ricordi. (1990)
* Spesso egli rideva di cuore di quel che si diceva in quel gruppetto, ma si sentiva incapace d'inventare qualcosa di simile. Era come una lingua straniera, ch'egli capiva, ma non sapeva parlare. (1990)
*L'aria malinconica non è di buon gusto; ci vuole l'aria annoiata. Se siete malinconico, è segno che qualcosa vi manca, che non siete riuscito in qualche cosa. È un segno manifesto d'inferiorità. Invece se siete annoiato, è inferiore ciò che ha cercato vanamente di piacervi. (1990)
*No, le persone che il mondo [[onore|onora]] non sono che delle canaglie che hanno avuto la fortuna di non essere colte in flagrante. (1990)
==''La Certosa di Parma''==
===[[Incipit]]===
====Annamaria Laserra====
Il 15 [[maggio]] 1796 fece il suo ingresso in [[Milano]] il generale [[Napoleone Bonaparte|Bonaparte]] a capo del giovane esercito che, varcando il ponte di Lodi, aveva testé annunciato al [[mondo]] che dopo tanti secoli [[Giulio Cesare|Cesare]] ed [[Alessandro Magno|Alessandro]] avevano un successore. I [[miracolo|miracoli]] di valore e di [[genio]] a cui assistette l'[[Italia]] nel volgere di pochi mesi ridestarono un [[popolo]] addormentato; i [[Milano|Milanesi]], non più di otto [[giorno|giorni]] prima che arrivassero i [[Francia|Francesi]], li reputavano solo una accozzaglia di briganti, abituati immancabilmente a scappare davanti alle truppe di Sua Imperial Regia Maestà: era comunque quanto si sentivano ripetere tre volte la settimana da un giornaletto grande un palmo, stampato su cartaccia.
{{NDR|Stendhal, ''La Certosa di Parma'', traduzione di Annamaria Laserra, Gruppo Editoriale L'Espresso SpA, Roma, 2004}}
====Ferdinando Martini====
Il 15 maggio 1796 il general Bonaparte entrò a Milano alla testa del giovine esercito che aveva varcato il ponte di Lodi e mostrato al mondo come dopo tanti secoli Cesare e Alessandro avessero un successore.<br>
I miracoli d'ardimento e d'ingegno che l'Italia vide compiersi in pochi mesi risvegliarono un popolo addormentato: otto giorni avanti che i Francesi giungessero, i Milanesi li credevano un'accozzaglia di briganti usi a scappar di fronte alle truppe di Sua Maestà Imperiale e Reale, che questo diceva e ripeteva tre volte la settimana un giornalucolo grande come il palmo della mano e stampato su una sudicia carta.<br>
{{NDR|Stendhal, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/stendhal/index.htm La certosa di Parma]'', traduzione di Ferdinando Martini, Mondadori, 1930}}
====Camillo Sbarbaro====
Il 15 maggio 1796 il generale Bonaparte entrò in Milano a capo di quella giovane armata che aveva varcato il ponte di Lodi e annunciato al mondo che dopo tanti secoli Cesare e Alessandro avevano un successore. I prodigi d'ardimento e di genio cui l'Italia assistette nel giro di qualche mese, ridestarono un popolo addormentato; ancora otto giorni prima dell'arrivo dei francesi, i milanesi non vedevano in essi che un'accozzaglia di briganti avvezzi a fuggir sempre davanti alle truppe di Sua Maestà Imperiale e Reale; questo almeno era quanto ripeteva loro tre volte alla settimana un giornaletto, grande come la mano, stampato su cattiva carta.<br>
{{NDR|Stendhal, ''La Certosa di Parma'', traduzione di Camillo Sbarbaro, Einaudi}}
===Citazioni===
*La [[vita]] fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. (2012, cap. II)
*Quella specie di [[coraggio]] ridicolo che si chiama [[rassegnazione]]. (Libro Primo – Capitolo II)
*La contessa tornò con Fabrizio a rivedere i deliziosi dintorni di Grianta, celebrati da tutti i viaggiatori: la villa Melzi dall'altra parte del lago, di fronte al castello, cui fa da prospettiva, più su, il bosco sacro di Sfondrata e l'arduo promontorio che separa i due bracci del lago, quello di Como così voluttuoso, quello che va verso [[Lecco]] sì pieno di austerità: aspetti sublimi e graziosi che il luogo per beltà più famoso nel mondo, la [[Golfo di Napoli|baia di Napoli]], eguaglia ma non supera. Con vero rapimento la contessa sentiva ravvivarsi i ricordi della sua prima giovinezza e li paragonava alle sue sensazioni presenti. «Il [[lago di Como]] — diceva — non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne.» (Libro Primo – Capitolo II, 1930, pp. 38-39)
*Soprattutto non bisogna formulare obiezioni mediante i vari pezzi della propria [[ignoranza]]. (Libro Primo – Capitolo VII)
*Un individuo anche mezzo scemo, ma che sia accorto, sempre prudente, assapora spesso il [[piacere]] di avere la meglio sugli uomini di immaginazione. (Libro Primo – Capitolo X)
*[Fabrizio] chiedeva perdono a Dio per molte cose; ma, fatto notevole, non pensò neppure ad annoverare tra i suoi peccati il progetto di diventare arcivescovo, per la semplice ragione che il conte Mosca era primo ministro e giudicava quel posto e i suoi svariati privilegi convenienti al nipote della duchessa. Fabrizio l'aveva desiderato senza eccessivo slancio, è vero, però ci aveva pensato spesso, proprio come avrebbe fatto per un posto di ministro o di generale. Non gli era mai passato per la testa che la sua coscienza potesse avere voce in capitolo nel progetto della duchessa: e questo è un esempio concreto della strana forma di religione imparata da Fabrizio presso i gesuiti di Milano. È una religione che ''toglie il coraggio di pensare alle cose che non rientrano nelle abitudini'', e vede nell'esame di coscienza il più grave di tutti i peccati, perché rappresenta un passo avanti verso il protestantesimo. Per sapere di cosa si è colpevoli, bisogna chiederlo al prete, oppure leggere la lista dei peccati così come appare nei libri intitolati "Preparazione al sacramento della Penitenza". Fabrizio sapeva a memoria la lista dei peccati redatta in latino; l'aveva imparata all'Accademia Ecclesiastica di Napoli. Mentre la recitava, arrivato alla voce "delitto", si era accusato davanti a Dio di avere ucciso un uomo, anche se per legittima difesa. Aveva rapidamente elencato, ma senza farci attenzione, i diversi articoli relativi al peccato di simonia (procurarsi attraverso il denaro le dignità ecclesiastiche). Se gli avessero chiesto cento luigi per diventare primo gran vicario dell'arcivescovo di Parma, avrebbe respinto la proposta con sdegno; ma, pur non mancando di intelligenza né di logica, non gli venne mai in mente che impiegare a suo vantaggio l'autorità del conte Mosca fosse una simonia. E qui trionfa l'educazione gesuitica: abituare la gente a non fare attenzione a cose più chiare della luce del sole. Un francese cresciuto all'insegna dell'interesse personale e nutrito di ironia parigina avrebbe facilmente, e in buona fede, accusato Fabrizio di ipocrisia, proprio nel momento in cui il nostro eroe apriva il suo cuore a Dio con la più grande sincerità e la più profonda commozione. (Libro Primo – Capitolo XII)
*L'[[amore]] coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite. (Libro Secondo – Capitolo XVIII)
*L'amante pensa più spesso a giungere presso la sua diletta che non il [[marito]] a custodire la [[moglie]]; il prigioniero pensa più spesso a fuggire che non il carceriere a chiudere la porta; quali che siano dunque gli ostacoli, l'amante e il [[Prigione|prigioniero]] debbono riuscire. (Libro Secondo – Capitolo XIX)
*La sua {{NDR|di Clelia}} profonda fede e la fiducia nell'aiuto della Madonna, erano ormai le sue uniche risorse.
*Quale insolenza verso me stesso! Perché dovrei credere di essere più intelligente oggi di quando presi la decisione [per cambiarla]? (Libro Secondo – Capitolo XXI)
*È esatto dire che, in mezzo ai bassi interessi del denaro e alla scolorita freddezza dei pensieri volgari che riempiono la nostra vita, le azioni ispirate da una vera [[passione]] mancano raramente di produrre il loro effetto, quasi che una divinità propizia si desse premura di condurle per mano. (Libro Secondo – Capitolo XXII)
*Il suo sguardo mi rapisce in estasi (Capitolo XXVI)
*E all'improvviso, molto, molto in alto alla mia destra, ho visto un'aquila, l'uccello di Napoleone, volare verso la Svizzera, dunque verso Parigi. E allora, fulmineamente, mi sono detto: anch'io attraverserò la Svizzera rapido come quell'aquila [...] In quell'istante, vedevo ancora l'aquila in cielo e i miei occhi si sono curiosamente asciugati; e la prova che questa idea mi è stata istigata dall'alto è che in quello stesso momento, senza pensarci due volte, la mia decisione presa, e ho capito in qual modo avrei affrontato il viaggio. (2004, p. 36)
{{NDR|Stendhal, ''Romanzi e frammenti (1819 – 1842)'', traduzione di Renato Pinzhofer, U. Mursia & C., Milano 1965}}
===[[Explicit]]===
Le prigioni di Parma erano vuote, il conte immensamente ricco, Ernesto V adorato dai suoi sudditi, che comparavano il suo governo a quello dei granduchi di Toscana.
{{centrato| TO THE HAPPY FEW }}
{{NDR|Stendhal, ''La Certosa di Parma'', traduzione di Annamaria Laserra, Gruppo Editoriale L'Espresso SpA, Roma, 2004}}
==''Memorie di un turista''==
*Ho preso alloggio nel grande albergo di moda, ''[[Hotel Croce di Malta|la Croce di Malta]]'', dove, com'era da prevedersi, sono stato servito malissimo. Durante le diciannove ore che mi sono fermato a Genova, mi hanno cambiato di camera tre volte, e alla fine il ''cameriere''<ref>in italiano nel testo originale</ref> non sapeva più dove fossi. (p. 563)
*La città {{NDR|[[Genova]]}} è mirabilmente situata ad anfiteatro sul mare. Fra la montagna, alta quattro volte Montmartre, e il mare, si è trovato giusto il posto per tre vie orizzontali: una, larga otto piedi, è quella del grande commercio, e vi si trova il caffè elegante; l'altra, dietro il muro del porto, è abbandonata ai marinai dell'infima classe; la terza, infine, la più vicina alla montagna e che porta successivamente i nomi di ''[[Via Balbi|Balbi]]'', ''[[Via Garibaldi (Genova)|Nuova]]'' e ''[[Via Cairoli (Genova)|Nuovissima]]'', è una delle vie più belle del mondo.<br>La sua architettura è ardita, piena di vuoti e di colonne, e ricorda quella di Paolo Veronese o le decorazioni della ''Scala'' di Milano. (p. 563)
*Dopo aver errato di palazzo in palazzo, per più d'un'ora, in questa bella via, ho cercato un caffè; sono tutti bruttissimi e meschini qui a [[Genova]], città dedita solo agli affari.<br>Dato questo carattere, tutti sono disposti ad esservi utili ''per guadagnare qualcosa''. Che differenza, buon Dio! dai napoletani, così indifferenti ad ogni idea di lucro e così filosofi! (p. 564)
*La mattina, seguendo all'infinito verso oriente la via del caffè, ho trovato [...] la bella chiesa di Carignano; per giungervi hanno dovuto gettare un ponte sopra una strada, cosa sublime prima dell'invenzione dei ponti sospesi.<br>Il [[Ponte di Carignano|ponte Carignano]] passa dunque su una fila di case, a trenta o quaranta piedi sopra i comignoli. Posso sbagliarmi di qualche piede, non ho avuto il tempo di cercare i libri che dànno le misure esatte. (p. 565)
*Questa [[Basilica di Santa Maria Assunta (Genova)|chiesa di Carignano]] sarebbe un vero capolavoro di grazia e di nobiltà accanto a Nostra Signora di Loreto (in via Lafitten a Parigi): se non sbaglio è una croce greca, con un'altissima cupola in mezzo. Per L'Italia non ha nulla di eccezionale, ma la posizione è stupenda: l'hanno costruita sopra un monticello che interrompe il general digradare di tutto l'anfiteatro di Genova verso il mare, così che la si vede dappertutto, condizione essenziale da queste parti perché una chiesa abbia successo. Bisogna che i marinai a cui la tempesta fa paura la vedano di lontano; allora fanno dei voti a quella Madonna che vedono. (p. 565)
*[[Palazzo Ducale (Genova)|Questo municipio]], di cui m'è toccato percorrere tutti i piani, è una vasta cava di marmo bianca sprecato; di buono ha solo la mole, per il resto è brutto quasi quanto il Garde-Meuble di Parigi. Dev'essere, la facciata almeno, del 1760, epoca in cui la buona architettura stava morendo in Italia come in Francia. (p. 566)
*Siccome i proprietari {{NDR|dei [[Palazzi dei Rolli]]}} hanno il buon gusto di abitare gli appartamenti dove tengono i quadri, bisogna tornarci più volte prima di trovare l'occasione adatta; la ridicola stizza che mi fanno venire le risposte negative datemi con sussiego dai servi mi toglie ogni facoltà di godere dei quadri. Notate che i ricchi genovesi occupano il terzo piano dei palazzi, per avere la vista del mare; e questo terzo piano equivale ad almeno sei dei nostri. Gli scalini sono magnificamente rivestiti di marmo; ma quando se ne son fatti un centinaio, e un servo, dopo avervi fatto aspettare un quarto d'ora alla porta laccata di bianco, viene a dirvi: – Sua Eccellenza è ancora nei suoi appartamenti, ripassate domani, – è permesso d'avere un po' di malumore [...] (p. 566-567)
*Sono andato a vedere la statua colossale nel giardino del celebre Doria, poi alla [[Villetta Di Negro|Villetta]], delizioso giardino del [[Gian Carlo Di Negro|marchese Di Negro]]: un uomo d'ingegno che, nonostante il suo blasone, fa buona accoglienza a tutti gli uomini di talento. Il marchese Gian Paolo {{NDR|in realtà è Gian Carlo}} – così lo chiamano – ha un estro non comune, e a dispetto dei suoi settant'anni scrive versi veramente gradevoli; non conosco nessuno in Francia che possa essergli paragonato. Mi ha accolto con ogni cordialità m'ha offerto dell'uva della sua ''Villetta''. (pp. 567-568)
*Verso sera sono andato alla [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|cattedrale]], fatta di pietre bianche e nere disposte a strisce alternate; l'effetto è più bizzarro che gradevole. (p. 568)
*Questo torrente {{NDR|il [[Polcevera]]}} ha un letto largo trecento piedi e, per il momento, neanche una goccia d'acqua; ma dopo una pioggia diventa terribile. (p. 568)
*Ecco, per esempio, quello che si può dire di [[Genova]]. Mi assicurano che c'è scarsa vita di società; una ragazza non legge romanzi e pensa a sposare un uomo ricco. (p. 569)
*Credevo che i [[Genova|genovesi]] amassero solo il denaro: mi assicurano che amano anche la loro indipendenza, formalmente promessa dagli inglesi e da Lord Bentinck quando, nel 1814, presero la città; e contano di riacquistarla alla prima convulsione dell'Europa. (pp. 569-570)
*All'edificio {{NDR|il teatro Carlo Felice}} ho fatto un appunto, quello di non permettere di scendere dalla vettura al coperto. Mi hanno risposto che a Genova ci sono ben poche strade in cui si possa andare in vettura; non importa, è sempre un difetto capitale. [...] Le [[Caruggi di Genova|strade genovesi]] sono per la maggior parte strettissime, come ognuno sa, e nel mezzo sono pavimentate con mattoni a coltello, per facilitare il cammino ai muli con cui si fanno tutti i trasporti. (p. 570)
*Gli [[Anno|anni]] non son che dei giorni nella vita dei popoli. (appendice IV, p. 626)
==''Passeggiate romane''==
*[[Venezia]], malgrado le inaudite sventure che stanno per annientarla, è una città francamente allegra [...] (p. 84)
*[[Torino]] è piena di aristocrazia biliosa. (p. 84)
*La bonomia [[Milano|milanese]] è celebre quanto l'avarizia genovese. Per essere stimati a [[Genova]], bisogna mangiare appena un quarto delle proprie rendite e, se si è vecchi e ricchi, giocare qualche brutto tiro ai propri figli: mettere per esempio clausole insidiose nel testamento. Ma tutto è pieno di eccezioni a questo mondo. La casa italiana in cui gli stranieri sono ricevuti con maggior affabilità è quella del [[Gian Carlo Di Negro|marchese di Negro]], a Genova. La posizione della ''[[Villetta Di Negro|Villetta]]'', il giardino di quest'uomo cortese, è unica per la sua pittoresca bellezza. [...] Genova rimane la città dell'avarizia, sembra una piccola città della Francia meridionale. (p. 84)
*I [[Bologna|Bolognesi]] sono pieni di fuoco, di passione, di generosità, e talvolta d'imprudenza. (p. 84)
*A [[Firenze]] hanno molta logica, molta prudenza e anche molto spirito; ma non ho mai visto uomini così privi di passioni. Perfino l'amore vi è così poco conosciuto, che il piacere ha usurpato il suo nome. (p. 84)
*Si potrebbe stabilire che gli allievi che hanno ottenuto il «Grand Prix» vadano in un posto qualsiasi, in Italia, dove vogliono, purché sia oltre il Ticino e la Trebbia. Ad eccezione di [[Torino]] e di [[Genova]], ogni soggiorno dovrebbe esser loro consentito. (p. 551)
*Verso la fine della serata è comparso Savarelli, un nostro amico che viene dal nord d'Italia. È innamorato di [[Milano]]; è la città del piacere, niente le può esser messo a confronto, per questo; [[Torino]] e [[Genova]] sembrano delle prigioni. (p. 562)
*A Parigi, nel momento in cui si decide di andare a [[Roma]], bisognerebbe stabilire di andare al museo un giorno sì e uno no: si abituerebbe l'anima a sentire la bellezza. {{C|pagina?}}
*Per Dio, il [[Colosseo]] è quanto di meglio ho visto a Roma. Questo edificio mi piace, sarà magnifico una volta terminato. {{NDR|Vedendo degli operai ristrutturarne una parte}} {{C|pagina?}}
*Se ne avessi il potere, sarei tiranno, farei fermare il [[Colosseo]] durante i miei soggiorni a Roma! {{C|pagina?}}
*Secondo me [[Roma]] è più bella in un giorno di temporale. Il bel sole tranquillo d'una giornata di primavera non le si confà. Il suolo sembra creato apposta per l'architettura. Certamente non c'è qui, come a Napoli, un mare delizioso, la voluttà manca; ma Roma è la città delle tombe, e la felicità a cui si può aspirare è quella cupa delle passioni e non la voluttà della stupenda riviera di Posillipo. {{C|pagina?}}
*Ci si annoia talvolta a Roma il secondo mese di soggiorno, ma giammai il sesto, e, se si resta sino al dodicesimo, si è afferrati dall'idea di stabilirvisi. {{C|pagina?}}
==''Roma, Napoli e Firenze''==
===[[Incipit]]===
''Berlino, 4 ottobre 1816''. Apro la lettera che mi accorda quattro mesi di licenza. Trasporti di gioia e batticuori. Vedrò finalmente la bella Italia!<ref>Il luogo e la data d'inizio di questo preteso «diario» sono di fantasia. Stendhal non fu a Berlino, per pochi giorni, che nel 1811 e nel 1813; e la licenza di cui parla gli fu accordata a Parigi nel 1805. Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>
===Citazioni===
*{{NDR|Il [[Teatro di San Carlo]]}} 13 gennaio 1817. [..] Non c'è niente in Europa, non direi di simile, ma che possa anche lontanamente dare un'idea di ciò.<ref name=glittering>Da ''Roma, Napoli, Firenze'', Roma-Bari, 1974; citato in ''Il San Carlo e i Teatri della Campania'', ''(Monumenti e Miti della campania Felix, Il Mattino)'', 1997, Pierro, p. 87.</ref>
*I pedanti, che trovavano nella [[Roma]] moderna l'occasione di sfoggiare il loro latino, ci hanno persuaso che essa è bella: ecco il segreto della reputazione della Città Eterna... Regna per le strade di Roma un tanfo di cavoli marci. Attraverso le belle finestre dei palazzi del Corso si scorge la povertà degli interni. Roma in realtà è un agglomerato di sublimi rovine e di brutte chiese e case moderne; sarebbe stato meglio se non fosse sopravvissuta alla fine dell'età antica, se si fosse trasformata in un deserto popolato solo dai resti dei suoi monumenti, come avvenne ad altre grandi capitali; la conversione al cristianesimo ha segnato l'inizio della sua decadenza. Della patria di Cicerone, Cesare e Virgilio rimangono solo le spoglie esteriori; il suo spirito è morto per sempre e sono i preti e le superstizioni cristiane che l'hanno ucciso...<ref>Da ''Roma, Napoli e Firenze'', 1817</ref>
*Ingresso solenne: si discende per un'ora verso il mare seguendo una strada larga scavata nella roccia tenera, sulla quale è costruita la città. – Solidità delle mura – 'Albergo dei poveri', primo edificio. Fa un'impressione molto più forte di quella bomboniera tanto celebrata, che a Roma si chiama la Porta del Popolo. Eccoci al palazzo ''degli Studj'', si volta a destra, è la [[via Toledo]]. Ecco una delle grandi mete del mio viaggio, la strada più popolosa e allegra del mondo.<ref>Da ''Roma, Napoli e Firenze'', Mondadori, 1990.</ref>
*La vera [[patria]] è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano.<ref>Da ''Rome, Naples, Florence 1817''</ref>
*Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di [[Napoli]]; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo.<ref>Da ''[http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k69362.zoom.f23.pagination.langFR# Rome, Naples et Florence]'', a cura di Henri Martineau, Paris, Le divan, 1927 vol III, p. 22, annotazione dell'8 marzo 1817</ref>
*Per l'orrore ch'egli sentiva dell'ideale sciocco, il [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]] non correggeva nessuno dei difetti dei modelli ch'egli fermava nella strada per farli posare. Ho veduto a Berlino alcuni suoi quadri che furono rifiutati dalle persone che li avevano ordinati perché troppo brutti. Il regno del brutto non era ancora arrivato.<ref>Da ''Rome'', 1806; citato in Francesca Marini, ''Caravaggio'', presentazione di [[Renato Guttuso]], pag. 185, Rizzoli/Skira, Milano, 2003, ISBN 8817008087</ref>
*{{sic|Poiché}} l'Italia offrisse tutti i suoi contrasti, il cielo ha voluto che avesse un luogo assolutamente ''senza passioni'': [[Firenze]].<ref>Da ''Roma, Napoli e Firenze'', citato in [[Pietro Citati]], ''L'armonia del mondo. {{small|Miti d'oggi}}'', Superpocket, su licenza RCS Libri, 1999, p. 113. ISBN 88-462-0122-1</ref>
*Questa sala, ricostruita in trecento giorni, è un colpo di stato. Lega il popolo al re più della migliore delle leggi. Tutta Napoli è ebbra di patriottismo. Un modo sicuro di farsi lapidare sarebbe quello di trovarvi un difetto. Appena si parla di Ferdinando: «Ha ricostruito il San Carlo», vi si dice: com'è facile farsi amare dal popolo! C'è una fibra adorante nel cuore umano. Io stesso, quando penso alla meschinità e alla pudica povertà delle repubbliche che ho visitato, mi ritrovo completamente monarchico.<ref name=glittering />
==''Viaggio in Italia''==
*Assaporo completamente il piacere della mia solitudine; la partenza da [[Genova]] mi ha tolto un peso enorme che mi schiacciava. Questa città sarà sempre per me ''di sbadigliante memoria''<ref>in italiano nel testo originale</ref>. Quale noia è la mia in un ambiente obbligato! Non sono fatto davvero per il matrimonio!<ref>Da ''Viaggio in Italia (1801-1818)'', traduzione di Luigi Diemoz, Rizzoli, 1942, p. 314</ref>
*Portare la lettera alla signora Mojon, in contrada Balbi; è questo uno dei tre nomi<ref>Stendhal considera [[via Balbi]], [[Via Cairoli (Genova)|via Cairoli]] e [[Via Garibaldi (Genova)|via Garibaldi]] come un'unica via</ref> dell'unica grande via, che è anche la più bella d'Italia.<ref name=viaggio1828>Da ''Viaggio italiano 1828'', Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1961, p. 10</ref>
*Si prende un ragazzino, gli si dànno 4 soldi e vi guida al porto e alla [[Basilica di Santa Maria Assunta (Genova)|chiesa Carignano]]; è anche una delle più belle vedute d'Italia: il mare e la costa fino a Savona.<ref name=viaggio1828/>
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Armance''===
A soli vent'anni, Octave usciva già dal Politecnico. Suo padre, il marchese di Malivert, desiderava che il suo unico figlio rimanesse a Parigi. Appena Octave si convinse che era quello il desiderio di un padre che rispettava e di una madre che amava quasi con passione, rinunciò al progetto di entrare in artiglieria. Avrebbe voluto passare qualche anno in un reggimento per dare poi le dimissioni subito dopo la prima guerra, che gli era del tutto indifferente fare da luogotenente o col grado di colonnello. Un esempio delle singolarità che lo rendevano odioso agli uomini volgari.
===''I Cenci''===
Il [[Don Giovanni o Il convitato di Pietra|don Giovanni]] di [[Molière]] è senza dubbio un libertino, ma è soprattutto un [[uomo]] di [[mondo]]; prima di cedere all'irresistibile inclinazione che lo trascina verso le donne, egli vuole conformarsi ad un suo modello ideale, quello dell'uomo che sarebbe supremamente ammirato alla corte di un giovane [[re]] galante e spiritoso.<br>Il [[Don Giovanni (opera)|don Giovanni]] di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] è già più vicino alla [[natura]], e, meno [[Francia|francese]], non si preoccupa molto dell' ''opinione altrui''; né il suo primo [[pensiero]] è di "apparire" come dice il barone di Foeneste nel romanzo di [[Théodore-Agrippa d'Aubigné|Agrippa d'Aubigné]]. Due soli ritratti ci sono rimasti del don Giovanni italiano quale dovette mostrarsi in questo [[paese]] nel sedicesimo secolo, all'inizio della rinascente [[civiltà]].
===''La badessa di Castro''===
Il melodramma italiano ci ha mostrato così spesso i briganti del Cinquecento, e tanta gente ne ha parlato, senza conoscerli, che noi abbiamo intorno ad essi le idee più false.<br>
Si può dire, in generale, che i briganti costituirono l'"opposizione" contro gli atroci governi che in Italia succedettero alle repubbliche del Medioevo. Il nuovo tiranno fu di solito il più ricco cittadino della defunta repubblica, il quale, per accattivarsi il favore del basso popolo, ornava la città di splendide chiese e di bei quadri.
===''La duchessa di Paliano''===
''Palermo, 20 luglio 1838''<br><br>
Non sono un [[natura]]lista, e conosco mediocremente il [[Grecia|greco]]; il mio principale [[fine]], venendo in [[Sicilia]], non è stato dunque di osservare i fenomeni dell'[[Etna]] o chiarire in qualche modo a me stesso e agli altri quanto gli antichi scrittori greci hanno detto sulla Sicilia. Ho cercato innanzi tutto il [[piacere]] degli occhi che in questo singolare [[paese]] è assai vivo. Dicono che la [[Sicilia]] somigli all'[[Africa]]; certo, somiglia all'[[Italia]] solo per l'intensità delle sue passioni. Per i siciliani si può dire davvero che non esiste parola impossibile quando l'[[amore]] e l'[[odio]] li accendono; e l'odio, in questa [[terra]] felice, non nasce mai da questioni di [[denaro]].
===''Lucien Leuwen''===
Lucien Leuwen era stato espulso dal Politecnico per essere intempestivamente uscito a passeggio un giorno in cui lui e i suoi compagni erano consegnati, e ciò durante una delle celebri giornate di giugno, aprile e febbraio del 1832 o del 1834.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
===''San Francesco a Ripa''===
''Ariste e Dorante avendo trattato<br>questo argomento, hanno dato<br>a Erarte l'idea di trattarlo''<br>30 [[settembre]]<br>Traduco da un cronista italiano i particolari degli amori tra una principessa italiana e un giovane francese. Si era nel 1726, al principio del secolo scorso. Tutti gli abusi del nepotismo fiorivano allora a [[Roma]]; e mai questa corte era stata più brillante: Regnava [[Papa Benedetto XIII|Benedetto XIII]] (Orsini) o meglio suo nipote il principe di Campobasso che conduceva in suo nome ogni affare sia grande che piccolo.
===''Vanina Vanini''===
''Particolari sull'ultima "Vendita" di Carbonari<br>scoperta negli Stati Pontifici''<br>
Una [[sera]] di [[primavera]] del 182*, Roma intera era in movimento: il famoso banchiere, duca di B***, dava un [[ballo]] nel suo nuovo palazzo di piazza [[Venezia]]. Tutto ciò che l'[[arte]] in Italia e il lusso a [[Parigi]] e a [[Londra]] possono inventare di più sontuoso era stato riunito per adornare questo palazzo. La folla era immensa. Le bellezze bionde e riservate della nobile Inghiltterra avevano chiesto come un [[onore]] di poter assistere al ballo e vi affluivano a gruppi. Le più belle donne di Roma disputavano loro la palma della [[bellezza]]. Una giovinetta che per il fulgore degli occhi e per i capelli d'ebano si rivelava [[Roma|romana]] entrò al braccio del [[padre]] seguita da tutti gli sguardi. Un singolare [[orgoglio]] splendeva in ogni suo moto.
===''Vita di Rossini''===
Il 29 febbraio 1792, [[Gioachino Rossini|Joachim Rossini]] nacque a Pesaro, piccola città dello Stato del papa, sul golfo di Venezia.<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>
===''Vittoria Accoramboni''===
Sventuratamente per me e per il lettore, questo non è un [[romanzo]], ma l'esatta traduzione di un racconto impressionante scritto a [[Padova]] nel [[dicembre]] del 1585.<br><br>A [[Mantova]], qualche anno fa, andavo cercando bozzetti e piccoli quadri quali mi consentivano le mie modeste sostanze; esigevo però che i pittori fossero anteriori al 1600, perché verso quest'epoca si spense del tutto l'originalità italiana messa in pericolo sin dalla caduta di [[Firenze]] nel 1530.<br>Invece di quadri, un vecchio patrizio molto ricco e molto avaro mi fece offrire a caro prezzo certi vecchi manoscritti ingialliti dal [[tempo]]: chiesi di poterli scorrere ed egli acconsentì, aggiungendo che si fidava della mia probità perché nel caso che non li avessi acquistati dimenticassi gli aneddoti piccanti che mi era stato concesso di leggere.
==Citazioni su Stendhal==
*In ''Rome, Naples, et Florence en 1817'' dice di trovarsi ad Ancona il 27 maggio e a Loreto il 30. In ''Rome, Naples, et Florence en 1817'' del 1826, alla data 29 maggio 1817, dice di trovarsi a Reggio Calabria. La verità è che dai primi di maggio alla fine di luglio di quel 1817 se ne stette a Parigi. A Reggio Calabria non andò quell'anno, né mai andrà. La sua visione, dalle finestre dell'albergo di Reggio, delle case di Messina; il suo desiderio di attraversare quel braccio di mare e di arrivare in Sicilia – l'ottica, insomma, e lo stato d'animo, sembrano provenire da una lettera, che probabilmente non gli era ignota, di [[Paul Louis Courier]] (del 15 aprile 1806, appunto da Reggio): "Noi la vediamo come dalle Tuileries voi vedete il faubourg Saint-Germain; il canale non è, in fede mia, più largo; e tuttavia abbiamo difficoltà ad attraversarlo. Lo credereste? Se soltanto mancasse il vento, noi faremmo come Agamennone: sacrificheremmo una fanciulla. Grazie a Dio, ne abbiamo in abbondanza. Ma non abbiamo una sola barca, ecco il guaio. Ci dicono che arriveranno; e fino a quando avrò questa speranza, credetemi, signora, che non volgerò lo sguardo indietro, verso i luoghi dove voi abitate, anche se tanto mi piacciono. Voglio vedere la patria di Proserpina, e sapere perché il diavolo ha preso moglie proprio in quel paese". ([[Leonardo Sciascia]])
*Io più di chiunque altro sono debitore di molte cose a Stendhal. Egli mi ha insegnato a capire la guerra. ([[Lev Tolstoj]])
*Nessun uomo può scrivere versi veramente buoni se non conosce Stendhal o [[Gustave Flaubert|Flaubert]]. ([[Ezra Pound]])
*Scrittore completo se mai ce ne fu uno, Stendhal era riuscito a rendere poetico, con il suo stile magicamente economico ed estroso di cronachista europeo, tutto ciò che di solito nei romanzi è irriducibilmente ribelle a siffatte trasmutazioni. ([[Alberto Moravia]])
===[[Vittorio Del Litto]]===
*È noto l'adagio: ''litterae non dant panem'' e specialmente quando la gloria attesa con tanta impazienza tarda a coronar d'alloro la fronte del candidato. Dopo tre anni di lavoro apparentemente vano, Stendhal si stanca di vivere nell'ombra e per giunta povero. È tempo di ambizioni, l'avvenire appartiene ai Julien Sorel il cui ardimento forza le porte e li fa salire di grado in grado le classi.
*Nessuno quanto lui avrà il diritto di dire: ''Sum qualis eram''. Una fedeltà allo scopo che s'era imposto prestissimo, senza ancora ben sapere come l'avrebbe raggiunto, l'incrollabile fermezza del suo procedere sotto i multiformi e cangianti aspetti della vita sono il più bel paradosso che ci propone quest'uomo stupefacente.
*Non sapeva bene per la verità in che cosa d'altro impegnarsi: «Debbo diventare compositore, si domandava, o fare delle commedie come [[Molière]]?». Quello che sapeva non era poco, è che in un modo o nell'altro aspirava prima di tutto e più che tutto alla gloria.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Stendhal, ''Armance'', traduzione di Franco Cordelli, Garzanti, 1978.
*Stendhal. ''[http://www.liberliber.it/libri/s/stendhal/index.htm La badessa di Castro]'', Freebook, Edizioni LibroLibero, Piazza S. Maria del Suffragio, 6, 20135 Milano.
*Stendhal, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/stendhal/index.htm La certosa di Parma]'', traduzione di Ferdinando Martini, Milano-Verona, Mondadori, 1930.
*Stendhal, ''La Certosa di Parma'', traduzione di Annamaria Laserra, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma, 2004.
*Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di Diego Valeri, G. C. Sansoni, Firenze, 1967.
*Stendhal, ''Il rosso e il nero (Cronaca del 1830)'', traduzione di [[Massimo Bontempelli]], Istituto Editoriale Italiano, Milano, 1929.
*Stendhal, ''Il rosso e il nero (Cronaca del 1830)'', traduzione di Alfredo Fabietti, Mondadori, Milano, 1990.
*Stendhal, ''Il rosso e il nero'', traduzione di [[Massimo Bontempelli]], Newton Compton editori, 1994.
*Stendhal, ''Il rosso e il nero e La Certosa di Parma'', traduzione di Massimo Bontempelli e Ferdinando Martini, Newton Compton editori, Roma, 2012.
*Stendhal, ''Dell'amore'', traduzione di Maddalena Bertelà, Aldo Garzanti Editore, 1976
*Stendhal, ''Memorie di un turista'', volume II, traduzione di Alberto Cento, Einaudi, Torino, 1977
*Stendhal, ''Passeggiate romane'', traduzione di Massimo Colesanti, Garzanti, Milano, 2004. ISBN 88-11-36652-6
*Stendhal, ''Vanina Vanini e altre "Cronache italiane"'', traduzione di [[Maria Bellonci]], BMM 1961.
*Vittorio Del Litto, ''Stendhal'', traduzione di Mirella Brini, CEI, Milano, 1967.
*Wendy Grisworld, ''Sociologia della cultura'' (''Cultures and Societes in a Changing World'', 1994), traduzione di Marco Santoro, Il Mulino, Bologna, 1997.
==Altri progetti==
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===Opere===
{{Pedia|Il rosso e il nero|''Il rosso e il nero''|(1830)}}
{{Pedia|La Certosa di Parma|''La Certosa di Parma''|(1838)}}
{{Pedia|La badessa di Castro|''La badessa di Castro''|1939|}}
{{Pedia|La duchessa di Paliano|''La duchessa di Paliano''|1938|}}
{{Pedia|Roma, Napoli e Firenze||(1817)}}
{{Pedia|Vittoria Accoramboni||}}
[[Categoria:Personalità dell'ateismo]]
[[Categoria:Scrittori francesi]]
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Giovanni Berchet
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Spinoziano
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[[Immagine:Giovanni Berchet.JPG|thumb|Giovanni Berchet]]
'''Giovanni Berchet''' (1783 – 1851), poeta e scrittore italiano.
==Citazioni di Giovanni Berchet==
*{{NDR|A proposito della bandiera austriaca}} ''Il giallo ed il nero | colori esecrabili | a un italo cor''. (da ''Matilde''<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 380.</ref>)
*''La faccia sua sì bella | la disfiorò il dolor: | la voce del cantor | non è più quella''. (da ''Il Trovatore''<ref name=DCCXV>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/747#c1974|p. 715]].</ref>)
*''La guancia sua sì bella | più non somiglia un fior: | la voce del cantor | non è più quella''. (da ''Il Trovatore''<ref name=DCCXV/>)
*Tutti gli uomini, da [[Adamo]] in giù fino al calzolaio che ci fa i begli stivali, hanno nel fondo dell'anima una tendenza alla [[poesia]]. (dalla ''Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo'')
*''Un popol diviso per sette destini, | In sette spezzato da sette confini, | Si fonde in un solo, più servo non è.'' (da ''All'armi! All'armi!''<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 378.</ref>)
*Veggo lo scrittorello, colui il quale vende ognora a gran prezzo ciò che val nulla: se stesso e i suoi giudizi. (da ''Scritti critici e letterari'')
==''Il romito del Cenisio''==
===[[Incipit]]===
<poem>Viandante alla ventura
L'ardue nevi del Cenisio
un estranio superò;
E dell'itala pianura
Al sorriso interminabile
Dalla balza s'affacciò.</poem>
===Citazioni===
*''Maledetto | chi s'accosta senza piangere | alla terra del dolor!''
*''Come il mar su cui si posa | sono immensi i guai d'[[Italia]] | inesausto è il suo dolor''.
*''Da quest'Alpi infino a Scilla | è delitto amar la [[patria]], | è una colpa il sospirar''.
==''Le fantasie''==
*''Dove che venga l'[[esilio|Esule]] | sempre ha la patria in cor.'' (parte I; p. 27)
*''L'han giurato. Gli ho visti in Pontida | convenuti dal monte, dal piano. | L'han giurato; e si strinser la mano | cittadini di venti città''. (parte I; p. 31)
*''[[Libertà]] non fallisce ai volenti. | Ma il sentier de' perigli ell'addita; | ma promessa a chi ponvi la vita, | non è premio d'inerte desir.'' (parte I; p. 34)
*''Non la siepe che l'orto v'impruna | e il confin dell'Italia, o ringhiosi; | sono i monti il suo lembo; gli esosi | son le torme che vengon di là.'' (parte III; p. 50)
*[...] ''fidi all'infame gara | di chi più alacre a opprimere | o chi 'l sia più a servir''. (parte V; p. 75)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Ballate e romanze''===
<poem>Per entro i fitti popoli;
Lungo i deserti calli;
Sul monte aspro di gieli;
Nelle inverdite valli;
Infra le nebbie assidue;
Sotto gli azzurri cieli;
Dove che venga, l'Esule
Sempre ha la [[patria]] in cor.</poem>
===''Opere: Scritti critici e letterari''===
====''Lettera sul dramma'' Demetrio e Polibio ''cantato nel teatro Carcano''====
<div align=right>Di [[Milano]], il dí 27 luglio 1813.</div>
Non ho fatto risposta prima d'ora alla tua dimanda intorno al merito dell'opera seria Demetrio e Polibio, perché il giudicio mio in fatto di musica, non potendo io derivarlo, come sai, da conoscenza alcuna dell'arte, sarebbe forse parso intempestivo anche a me medesimo, se per indurmi a proferirlo avessi stimato sufficiente il suffragio delle prime sensazioni del cuor mio.
====''Sul'' Cacciatore feroce ''e sulla'' Eleonora ''di Goffredo Augusto Bürger – Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo''====
Figliuolo carissimo,
M'ha fatto maraviglia davvero che tu, convittore di un collegio, ti dessi a cercarmi con desiderio cosí vivo una traduzione italiana di due componimenti poetici del [[Gottfried August Bürger|Bürger]]. Che posso io negare al figliuolo mio? Povero vecchio inesercitato, ho penato assai a tradurli; ma pur finalmente ne sono venuto a capo.
====''Allocuzione nei funerali del pittore Andrea Appiani celebrati nella chiesa della Passione il giorno 10 di novembre 1817''====
Questo cadavere intorno a cui ci raduna l'onor nazionale e l'entusiasmo dell'ammirazione, questo cadavere era [[Andrea Appiani]] pittore. Giá da quattro anni un fiero colpo d'apoplessia lo aveva rapito alle arti ed all'incremento della gloria italiana; ma egli vivea pur tuttavia. E la sua vita, quantunque infelice, era nondimeno un carissimo conforto alla famiglia, una speranza pe' suoi amici.
====''Del criterio ne' discorsi''====
Mylord P..., ch'io conobbi questi di addietro in Milano, è veramente uomo di garbo. La sua conversazione mi compensò alquanto della ruvida ed insipida breviloquenza, di che alcuni suoi compatrioti avevano qualche tempo innanzi premiata l'officiositá mia, per modo ch'eglino soli pareva si tenessero per individui della specie umana. Superbia per veritá ridicola.
====''Scortesie maschili al teatro della Scala''====
Abbiamo ricevuta la lettera seguente, alla quale l'urbanitá vorrebbe che si facesse una risposta.
Signor ''Conciliatore'', – Sono un viaggiatore, e corro l'Europa con intenzione di scrivere il mio viaggio. Ma questo debb'essere un libro d'una natura tutta nuova. Non parlerò che di costumi, scegliendo i meno osservati prima d'ora, in apparenza i meno importanti. Né tanto noterò i costumi quanto le ragioni di essi, investigandole con accuratezza.
====''Sulla'' Storia della poesia e dell'eloquenza ''del Bouterweck<ref>''Geschichte der Poesie und Beredsamkeit seit dem Ende des dreizehnten Jahrhunderts, von'' FRIEDERICH BOUTERWECK. – ''Storia della poesia e della eloquenza, incominciando dalla fine del secolo decimoterzo'', ecc., di FEDERIGO BOUTERWECK, Gottinga, ecc. ecc.</ref>''====
Fra le molte opere filosofiche e letterarie del signor Federigo Bouterweck<ref>Il nome del signor Bouterweck è già tanto conosciuto in Europa, che sarebbe un far torto ai colti italiani il dir loro chi egli sia.</ref> non ci pare la meno importante questa che annunziamo. L'autore ne mandò alle stampe il primo volume l'anno 1801, e cosí via via gli altri fino al decimo, che uscí in luce lo scorso anno e che ce ne promette per lo meno un altro ancora.
====''Intorno al significato del vocabolo «estetica»''====
Fu ricapitata non ha guari ad uno de' nostri amici una lettera senza data né indicazione alcuna del luogo ove dimori la signora che la scrisse. Voglioso di far pervenire alle mani di lei una risposta, né sapendo come far meglio, ci pregò egli di inserirla nel nostro giornale, preceduta dalla lettera di madama.
====''Di un libro sulla romanticomachia<ref>''Della romanticomachia, libri quattro''. Torino, 1818, co' tipi di Domenico Pane, stampatore di S. A. I. il principe di Carignano</ref>''====
Questo libretto uscito di fresco agli sguardi dei torinesi è anonimo. L'editore, per altro, delle 179 preziose pagine che lo compongono ci fa avvertiti com'esso sia «un nuovo parto di quella medesima penna a cui giá siamo debitori dell'erudito ''Pedanteofilo''», che è quanto dire, crediamo noi, di quella penna che scrisse altresí quattro infelici ''Lettere contro Alfieri''.
====''Guerre letterarie in Italia<ref>''Kurzgefasste Uebersicht der literarischen Streitigkeiten in Italien'' von X. NIEMAND. Stettin. 1818, bey Friederich Nicolai. – ''Esposizione compendiosa delle guerre letterarie in Italia'' di X. NIEMAND. Stettino, 1818, presso Federico Nicolai [libro inventato dal B., per dare al suo articolo apparenza di recensione].</ref>''====
In Lipsia la fiera di San Michele fu quest'anno ricchissima di nuove produzioni letterarie. Una fra le altre ce ne capitò alle mani, singolare molto pel suo argomento, ed è quella che annunziamo.
====''Lettera di Grisostomo al molto reverendo signor canonico don Ruffino''====
Signor canonico,
Ho letto con vera compunzione la garbatissima lettera scrittami da V. S. in difesa del Tiraboschi. Non avrei mai creduto che quel mio breve cenno nel numero 21 del Conciliatore, ov'io rinfaccio al Tiraboschi penuria di filosofia, dovesse recar tanta offesa alla coscienza letteraria d'alcuni fra' miei concittadini. Me ne duole infinitamente, e sento purtroppo che il torto è tutto mio.
====''Intorno all'''Origine delle lettere ''del Roscoe<ref>''On the origin and vicissitudes of literature, science and art ecc. ecc. – Dell'origine e delle vicende delle lettere, scienze ed arti, e della loro influenza sullo stato presente della societá. Discorso recitato il 25 novembre 1817, da''
GUGLIELMO ROSCOE, ''in occasione dell'apertura dell'Instituto reale di Liverpool''. Londra, 1818, presso I. M. Creery.</ref>''====
L'eloquenza di [[Jean-Jacques Rousseau|Gian Giacomo Rousseau]] non bastò a persuadere all'Europa che le lettere fossero dannose all'umana societá. Nel discorso del ginevrino i popoli vollero ravvisare piú la bizzarria del paradosso che l'animo dell'oratore, e salvarono cosí il rispetto dovuto a quell'uomo singolare.
====''Articolo sopra un articolo''====
Nell'ultimo fascicolo (n. 60) della ''Rivista d'Edimburgo'' (celebratissimo de' giornali letterari d'Europa), dopo un assai giudizioso articolo di pagine 42 sull'opera postuma di [[Madame de Staël|madama di Staël]], ''Les considérations'', ecc., un altro ne segue, discretamente lungo, intorno a [[Dante]].
====''Idee del signor Sismondi sul poema di Dante''====
Piaccia a' lettori di richiamarsi alla memoria l'''Articolo sopra un articolo'' inserito nel numero 34 del ''Conciliatore'', e la licenza chiesta loro di recare in altro numero un transunto delle considerazioni del signor [[Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi|Sismondi]] sulla ''Divina commedia'', stampate da lui nel suo libro ''Della letteratura del mezzogiorno d'Europa''.
====''Intorno ad un poemetto di C. Tedaldi-Fores<ref>''Nascita'', romanzo in quattro canti, di [[Carlo Tedaldi Fores|C. TEDALDI-FORES]]. Milano, presso Batelli e Fanfani, 1818. <nowiki>[</nowiki>Nel testo originale il titolo è indicato "Nascita" in nota, ma nel testo è indicato "Narcisa". Nota per l'edizione elettronica Manuzio<nowiki>]</nowiki></ref>''====
Molte idee false intorno al romanticismo si fanno diffondere maliziosamente in Italia da chi ha interesse a screditarlo. La piú ricantata ne' crocchi, tanto dai furbi quanto dalla buona gente che si lascia abbindolare da chi ha piú voce in capitolo, è che le dottrine romantiche sieno la teoria dell'assoluta mestizia e dell'orrore, e che nessun componimento poetico possa essere lodevolmente romantico se non è una vera galleria di tutte immagini lugubri, di atrocitá, di spaventi, ecc. ecc.
====''Lettera ad una signora milanese gentile sí, nobile no''====
Madama,
Ad un misero vecchio, qual io mi sono, è lecito senza offesa del decoro farsi apertamente avvocato delle belle fanciulle alle quali Ella, madama, ha la fortuna d'esser madre. Le poverette, stia certa, non mi hanno pregato esse di questo ufficio. M'è suggerito dalla compassione. Parlo io spontaneo, e però tanto piú veridico.
====''Sulla'' Sacontala ''ossia l'''Anello fatale'', dramma indiano di Calidasa''====
'''Grisostomo''. In India la poesia... Ma, prima di tutto, mi piace d'avvertirvi, signori miei, che qui si parla d'un poeta, il nome del quale non fu registrato mai da' cancellieri del cosí detto Parnaso in veruna delle serie de' poeti legittimi. Il concepimento fantastico di Calidasa non discende, né in linea retta né in linea trasversale, da alcuno capostipite greco o latino.<br>
'''Molti de' lettori'''. E che fa questo? Che vuoi dirci con ciò?
====''Sulla'' Storia della letteratura italiana ''del Ginguené<ref>''Histoire littèraire d'Italie par'' P. L. GINGUENE, ''de l'Institut royal de France'', ecc. ecc. ecc., tomi VII, VIII, IX, Paris, 1819, chez L. G. Michaud. (L'intera opera del signor Ginguené si vende presso il signor G. Gigler, sulla Corsia de' servi, n. 603).</ref>''====
Tempo fa in questo stesso giornale (n. 21), parlando incidentemente del signor [[Pierre-Louis Ginguené|Ginguené]], abbiamo emessa la nostra opinione sul merito della di lui ''Storia letteraria d'Italia'', e sulla fortuna incontrata presso gl'italiani dai sei volumi di essa che allora correvano pubblicati. Annunciamo ora a' nostri lettori che un italiano, noto favorevolmente fra la schiera de' letterati, il signor Salfi, avendo ragunati i manoscritti del signor Ginguené, trovò di potere stampare altri tre volumi di quella storia, e compire cosí in tutti i suoi rami il periodo che comprende il secolo decimosesto.
====''[[Benedetto Castelli]]<ref>''Elogio di Benedetto Castelli'' bresciano di SISTO TANFOGLIO, dottore in filosofia e matematica ecc. ecc., Brescia,
1819, presso Nicolò Bettoni e soci.</ref>''====
L'adulazione mercenaria di parecchi letterati ha fatto brutto servizio agli elogi. Per essa queste forme oratorie, destinate ad onorare la sapienza, l'amor della patria e tutte le altre virtù civili, sono oggimai cadute in discredito presso molti. Quante volte la parola «[[elogio]]» sveglia in capo a chi l'ascolta un'idea a cui di necessitá tengono compagnia altre idee schifosissime!
====''Intorno alla'' Servitú, presso i popoli antichi e moderni ''del Grégoire<ref>''De la domesticité chez les peuples anciens et modernes par'' M. GREGOIRE, ''ancien evêque de Blois'', ecc. ecc. Parigi, ecc. ecc.</ref>''====
L'uomo che dall'alto della sua fortuna volge uno sguardo compassionevole ad una classe inferiore di cittadini trattata duramente dall'orgoglio dei piú, ed il filosofo che, abbandonate le astruse ed aride speculazioni, crede di nobilitare la propria sapienza impiegandola a pro del misero avvilito ed ingegnandosi di trovar modi onde migliorarne la condizione, sono due vere bellezze nell'ordine delle cose morali.
====''Sopra un manoscritto inedito degli autori del foglio periodico'' Il caffé====
Agli scalini del duomo vendevansi qui in Milano, sono pochi dí, al prezzo fisso di dieci soldi il volume, tanti libri e libracci usati, quanti bastavano a formare alla rinfusa un mucchio, del diametro di forse otto passi ed alto un mezz'uomo e piú. Passava di lá casualmente uno degli estensori del nostro giornale, e, datosi a frugare per entro a quel caos di sapienza avvilita e di pazzie umane mantenute tuttavia in eccessiva onoranza dalla tariffa del venditore, trovò modo di spendervi dietro anch'egli, bene o male, uno scudo.
====''Sulla'' Filosofia delle scienze ''del Jullien<ref>''Esquisse d'un essai sur la philosophie des sciences'', ecc. ecc. – Abbozzo di un saggio sulla filosofia delle scienze, contenente un nuovo progetto di divisione delle cognizioni umane, di MARCANTONIO JULLIEN, cavaliere, ecc. ecc. Parigi, 1819.</ref>''====
Ogni volta che ci occorre di dover parlare di [[economia politica]], di lega fraterna tra i popoli, del bisogno di una letteratura essenzialmente liberale, di scuole alla Lancaster, di diffusione di lumi, di mezzi coi quali aggiungere rapidità al progresso del sapere umano e d'altri argomenti di consimile natura, l'esperienza ci fa presentire vicine il ronzio d'una maledizione sul capo nostro per parte de' missionari della tenebria e dei ''frères ignorantins'' della nostra penisola.
====''Quadro storico della poesia castigliana (a proposito delle'' Poesie scelte castigliane'', raccolte dal Quintana)<ref>''Poesias selectas castellanas, desde el tiempo de Juan de Mena hasta nuestros dias, etc. – Poesie scelte castigliane, dai tempi di Giovanni de Mena fino ai giorni nostri raccolte ed ordinate da don'' EMANUELE GIUSEPPE QUINTANA. Madrid, ecc. ecc.</ref>''====
Il conte Giovambattista Conti fino dal 1782 pubblicò in Madrid quattro volumi d'una sua raccolta di poesie castigliane, ponendo a riscontro del testo di esse le traduzioni da lui fattene in versi italiani. Poche copie di quell'opera scesero allora in Italia; e però la tipografia del seminario di Padova, dandosi a ristampare in due soli volumi le sole traduzioni, provvede in questo anno a vieppiú diffonderne tra di noi la lettura.
====''Due rapporti ufficiali al governo austriaco''====
{{centrato|AL DIRETTORE GENERALE DEI GINNASI<br>Sulla traduzione dal tedesco degli ''Elementi di storia degli Stati d'Europa''.}}
Ho l'onore di presentarle in tre volumetti manoscritti la traduzione degli ''Elementi di storia degli Stati d'Europa''. Questo lavoro, ordinatomi giá da qualche tempo dall'imperial regio governo, sarebbe stato finito prima d'ora, se altri lavori ed altri doveri d'ufficio, ben noti a lei, signor direttore, ed al governo medesimo, non mi avessero occupato altrimenti, e se una recente ristampa dell'originale, sopraggiunta quando la traduzione era pressoché compiuta, non mi avesse obbligato a rifarla ed ampliarla in molte parti.
====''Discorso ai toscani<ref>Letto il 27 marzo 1848 a Firenze, sotto le logge degli Uffizi, da Giuseppe Massari, in luogo del Berchet, presente, al
popolo reduce da un solenne ''Te Deum'' cantato in duomo, per celebrare la vittoria dei milanesi nelle Cinque giornate. [Ed.].</ref>''====
Toscani!
L'entusiasmo vivo, spontaneo, col quale salutate i fatti dell'eroica Milano, onora voi e onora quelli che se lo sono meritato col sangue. A nome de' miei concittadini io ve ne ringrazio con tutta la pienezza del cuore.
====''Ai lombardi (14 maggio 1848)''====
Lombardi!
Il governo provvisorio della Lombardia ha dovuto finalmente persuadersi che, in mezzo alla precipitazione degli eventi, i quali d'ogni parte ne travolgono e ne sospingono, lo starsene piú a lungo immobile a custodire la propria neutralitá era un tradire la patria. Quindi egli ha pubblicato il suo decreto del 12 corrente, con cui chiama l'intiera popolazione a dare il suo voto intorno alla risoluzione da prendersi per uscire dalla triste situazione nostra, che ogni dí, ogni ora piú si fa pericolosa.
====''All'onorevole presidente del collegio elettorale di Monticelli d'Ongina''====
Il suffragio, per me inopinato, del quale hanno voluto onorarmi gli elettori di codesto collegio, meritava da parte mia una piú pronta espressione della gratitudine, che ne sento vivissima. Ma la notizia di esso mi pervenne tardi in questo ritiro campestre, e, dirò il vero, non creduta quasi sulle prime. Ciò mi scusi presso di lei, egregio signore, e presso de' benevoli miei elettori, a' quali la prego di volere Ella essere interprete de' miei ringraziamenti.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Giovanni Berchet, ''[http://www.liberliber.it/libri/b/berchet/index.htm Ballate e romanze]'', Sonzogno, 1901.
*Giovanni Berchet, ''[https://books.google.it/books?redir_esc=y&hl=it&id=lboNAAAAYAAJ Le fantasie: romanza]'', Taylor, Londra, 1829.
*Giovanni Berchet, ''[http://www.liberliber.it/libri/b/berchet/index.htm Opere]'', a cura di Egidio Bellorini, Vol. 2., ''Scritti critici e letterari'', G. Laterza e Figli, 1912.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Berchet, Giovanni}}
[[Categoria:Poeti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Citazioni sui '''consigli'''.
==Citazioni==
*Ai forti piacciono i consigli magnanimi, ai deboli i crudeli. ([[Francesco Domenico Guerrazzi]])
*''Come acque profonde sono i consigli nel cuore umano, | l'uomo accorto le sa attingere.'' (''[[Libro dei Proverbi]]'')
*''Consiglio di nemico è tradimento''. ([[Vincenzo Monti]])
*Consiglio (''s.m.''). La più piccola moneta corrente. ([[Ambrose Bierce]])
*Di solito Alice si dava degli ottimi consigli, però poi li seguiva raramente. ([[Lewis Carroll]])
*Domanda consiglio a chi ben si corregge. ([[Leonardo Da Vinci]])
*È proibito dare consigli quando la gente non li chiede. (''[[Napoli milionaria]]'')
*I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.<ref>L'articolo da cui è tratta questa citazione costituisce anche il monologo finale del film ''[[The Big Kahuna]]'' (2000). Tale monologo viene letto dalla voce fuori campo di [[Danny DeVito]] in lingua inglese (sia nel doppiaggio originale sia in quello italiano) che scandisce il testo al ritmo di un sottofondo musicale. Nel frattempo scorrono le immagini finali del film e la parte iniziale dei titoli di coda e vengono mostrati man mano anche i sottotitoli in italiano del monologo. La traduzione qui indicata si rifà a tali sottotitoli.<br />Il brano è anche conosciuto come ''Wear sunscreen'' ed è apparso per la prima volta sul web nel giugno 1997 sotto forma di catena di Sant'Antonio: il testo veniva [[citazioni errate|erroneamente]] indicato come un discorso ai laureati del Mit (Massachusetts Institute of Technology) pronunciato da [[Kurt Vonnegut]]. In realtà il vero autore del testo è proprio Mary Schmich, giornalista del ''Chicago Tribune'' che il 1º giugno 1997 pubblicò questo articolo come una sorta di "Guida alla vita per i neolaureati". [[Baz Luhrmann]] nel 1998 realizzò un singolo musicale partendo da questo testo, ''Everybody's free to wear sunscreen''. Dopo aver visto il film [[Linus (deejay)|Linus]], nel 2002, rimase colpito dal monologo finale e decise di realizzarne una versione in italiano, ''Accetta il consiglio'', utilizzando il testo italiano dei sottotitoli del film e lo stesso sottofondo musicale. Tale brano viene recitato da [[Giorgio Lopez]], il quale aveva doppiato [[Danny DeVito]] in molti film ma non in ''The Big Kahuna''.</ref> ([[Mary Schmich]])
*I vecchi amano dare buoni consigli per consolarsi di non poter più dare cattivi [[esempio|esempi]]. ([[François de la Rochefoucauld]])
*Il consiglio consiste nel richiedere l'approvazione in merito ad una decisione già adottata. ([[Ambrose Bierce]])
*Il profferire il tuo consiglio, non richiesto, niuna altra cosa è che un dire di essere più savio di colui, cui tu consigli; anzi un rimproverargli il suo poco sapere e la sua ignoranza. ([[Giovanni Della Casa]])
*Il [[saggezza|saggio]] muta consiglio, ma lo stolto resta della sua opinione. ([[Francesco Petrarca]])
*In tempi di scarsi [[denaro|denari]] abbondano i consigli. ([[Riccardo Bacchelli]])
*La docilità e il saper profittare di un buon consiglio e metterlo in pratica è virtù superiore e più regale che non sia l'intelligenza. ([[Zenone di Cizio]])
*''Lo stolto giudica diritta la sua condotta, | il saggio, invece, ascolta il consiglio.'' (''[[Libro dei Proverbi]]'')
*Nelle cose difficili, come nelle cose lievi, i consigli rigorosi formano una sicurezza per chi li riceve. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Lucio Marcio]])
*''Non accettare consigli da chi non accetta mai consigli''. ([[Fabri Fibra]])
*Non c'è nessun "consiglio" che possa davvero servire nella vita. Le cose accadono, ecco tutto. ([[Sándor Márai]])
*''Non consigliarti con una donna sulla sua rivale, | con un pauroso sulla guerra, | con un mercante sul commercio, | con un compratore sulla vendita, | con un invidioso sulla riconoscenza, | con uno spietato sulla bontà di cuore, | con un pigro su un'iniziativa qualsiasi, | con un mercenario annuale sul raccolto, | con uno schiavo pigro su un gran lavoro; | non dipendere da costoro per nessun consiglio.'' (''[[Siracide]]'')
*Non datemi consigli: so sbagliare da me. ([[Pitigrilli]])
*Non può aver bisogno di buoni consigli, chi segue quelli del proprio amore. ([[William Shakespeare]])
*Non provvedere a sé e dar consigli agli altri è cosa stolta. ([[Fedro]])
*Non v'è nemico peggiore del cattivo consiglio. ([[Sofocle]])
*Quando [...] ci rivolgiamo l'uno all'altro per chiedere consiglio, riduciamo il numero dei nostri nemici. ([[Khalil Gibran]])
*''Segui il consiglio del tuo cuore, | perché nessuno ti sarà più fedele di lui.'' (''[[Siracide]]'')
*Si domandano consigli solo per non seguirli, o, se li si segue, per avere qualcuno a cui si possa rimproverare di averli dati. ([[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]])
*Tutti chiedono consigli perché nessuno li vuole mettere in pratica. Ognuno ha bisogno di sbagliare a modo suo, oggi più che mai. ([[Leo Nucci]])
*Tutti i consigli salutari dati in anticipo, non sono altro che un'ingerenza a spese altrui nella coscienza altrui. Io ho fatto abbastanza incursioni nella coscienza degli altri, e alla fin fine ne ho riportato solo mortificazioni e beffe. Delle mortificazioni e delle beffe, certo, non mi importa niente, ma l'essenziale è che con questa tattica non si ottiene proprio niente: nessuno ti ascolterà, per quanto tu ti intrometta... e tutti ti disarmeranno. ([[Fëdor Dostoevskij]])
*Un buon consiglio diamolo sempre a qualcun altro. È l'unica cosa da farne giacché non è di nessuna utilità per noi stessi. ([[Oscar Wilde]])
===[[Francesco Guicciardini]]===
*Facilmente da' prìncipi sono riputati savi quegli consigli che si conformano più alla loro inclinazione.
*Niuna cosa è certamente più necessaria nelle deliberazioni ardue, niuna da altra parte più pericolosa, che 'l domandare consiglio; né è dubbio che manco è necessario agli uomini prudenti il consiglio che agli imprudenti; e nondimeno, che molto più utilità riportano i savi del consigliarsi. Perché chi è quello di prudenza tanto perfetta che consideri sempre e conosca ogni cosa da se stesso? e nelle ragioni contrarie discerna sempre la migliore parte? Ma che certezza ha chi domanda il consiglio d'essere fedelmente consigliato? Perché chi dà il consiglio, se non è molto fedele o affezionato a chi 'l domanda, non solo mosso da notabile interesse ma per ogni suo piccolo comodo, per ogni leggiera sodisfazione, dirizza spesso il consiglio a quel fine che più gli torna a proposito o di che più si compiace; e essendo questi fini il più delle volte incogniti a chi cerca d'essere consigliato, non s'accorge, se non è prudente, della infedeltà del consiglio.
*Sono inutili i consigli diligenti e prudenti quando l'esecuzione procede con negligenza e imprudenza.
==Proverbi==
*La [[formica]] dette un consiglio all'[[elefante]]. ([[proverbi senegalesi|Senegalese]])
=== [[Proverbi italiani|Italiani]] ===
*Buone ragioni male intese, sono perle ai porci stese.
*Chi dà soltanto consigli non rischia nulla.
*Chi ricorre a poco sapere, ne riporta cattivo parere.
*Consiglio di due non fu mai buono.
*Consiglio non richiesto, è sospetto.
*Dar consigli è proprietà dei vecchi, i fatti sono dei giovani.
*Dopo aver fallito, tutti sanno ciò che si sarebbe dovuto fare.
*È facile dar consigli quando non si ha alcun male.
*È un cattivo consiglio quello che non si può cambiare.
*Esamina bene i consigli che assecondano i tuoi desideri.
*I consigli arrivano quando la casa è crollata.
*I consigli delle donne valgono poco.
*I consigli d'un inferiore devono essere richiesti, non offerti.
*Il consiglio non va lodato, ma seguito.
*La notte porta consiglio.
*Ne sa più un pazzo in casa sua, che un savio in casa d'altri.
*Non si devono mai prendere consigli da gente andata in malora.
*Ogni buon detto è fatto retto.
*Prendi il primo consiglio da una donna, e non il secondo.
*Prima di dare buoni consigli bisogna dare buoni [[esempio|esempi]].
*Se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadono nella fossa.
*Siamo tutti savi nel dar consigli.
*Tutti morendo danno buoni consigli.
*Un consiglio buono val più di un regno.
*Uomo avvisato è mezzo salvato.
==== [[Proverbi toscani|Toscani]] ====
*A ben s'appiglia, chi ben consiglia.
*A chi consiglia non gli duole il capo.
*Al prudente non bisogna consiglio.
*Chi si consiglia da sé, da sé si ritrova.
*Chi trovò il consiglio, inventò la salute.
*Consiglio di due non fu mai buono.
*Consiglio di vecchio non rompe mai la testa.
*Consiglio di volpi, tribolo di galline.
*Dono di consiglio più vale che d'oro.
*Guardati da chi consiglia a fine di bene.
*I consigli e il villano pigliali alla mano.
*Il consiglio va raro invano.
*Il consiglio del traditore è come la semplicità della volpe.
*Il sano consiglia bene il malato.
*Male altrui consiglia, chi per sé non lo piglia.
*Meglio un aiuto che cinquanta consigli.
*Ogni pazzo vuol dar consiglio.
*Quando è caduta la scala, ognun sa consigliare.
*Quando le volpi si consigliano, bisogna chiudere il pollajo.
*Quei consigli son sprezzati che son chiesti e ben pagati.
*Sotto consiglio non richiesto gatta ci cova.
*Tale dà un consiglio per uno scudo, che nol torrebbe per un quattrino.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Consigliere]]
*[[Suggerimento]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Interazioni sociali]]
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Ludwig van Beethoven
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[[Immagine:Beethoven_wiki.jpg|thumb|Ludwig van Beethoven]]
'''Ludwig van Beethoven''' (1770 – 1827), compositore tedesco.
==Citazioni di Ludwig van Beethoven==
*[[Händel]] è il più grande compositore mai vissuto... mi scopro il capo e mi inginocchio davanti alla sua tomba.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della musica classica'', traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 86. ISBN 9788858022894</ref>
:''Händel ist der größte Komponist, der je lebte. Ich würde meine Kopfbedeckung abnehmen und auf seinem Grab knien''.<ref>Citato in Friedrich Kerst (trad. di Henry Edward Krehbiel), ''Beethoven, the Man and the Artist, as Revealed in his own Words'', 1964, p. 54.</ref>
*Il [[potere]] che è uno può tutto contro la maggioranza che non lo è.<ref>Citato in [[Luigi Magnani]], ''Beethoven nei suoi Quaderni di conversazione'', Laterza, 1970, p. 38.</ref>
*Io non scrivo ciò che preferirei scrivere, scrivo per il denaro di cui ho bisogno. Ma non è detto che scriva solo per denaro, così spero di scrivere infine ciò che per me e per l'arte è la cosa più grande: il [[Johann_Wolfgang_von_Goethe#Faust|Faust]].<ref>Da ''Quaderni di conversazione''.</ref>
*L'arte, che è sacra non dovrebbe mai lasciarsi disonorare sino alla [[follia]] d'un così scandaloso soggetto. Io non sarei mai stato capace di musicare un libretto come quelli su cui [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] ha potuto lavorare. Non potrei comporre opere come il ''[[Don Giovanni (opera)|Don Giovanni]]'' e il ''Figaro'': ho un'avversione per questo genere. Non avrei potuto scegliere soggetti simili: sono troppo leggeri per me.<ref>Citato in [[Clemente Fusero]], ''Mozart'', SEI, Torino, 1947.</ref>
*La [[musica]] è come un sogno, che non riesco a sentire.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della musica classica'', traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 156. ISBN 9788858022894</ref>
*La musica è il suono elettrizzato in cui lo spirito vive pensa e crea. Ogni [[elettricità|elemento elettrico]] eccita lo spirito a fluide effuse creazioni musicali. Il mio temperamento è elettrico.<ref>Rivolto a [[Bettina Brentano]]; citato in [[Luigi Magnani]], ''Beethoven nei suoi Quaderni di conversazione'', Laterza, 1970, p. 228.</ref>
*{{NDR|Su [[Johann Sebastian Bach|Bach]]}} Non "ruscello" <nowiki>[</nowiki>Bach in tedesco<nowiki>]</nowiki> ma "mare" dovrebbe essere chiamato, per la sua infinita, inesauribile ricchezza di combinazioni tonali e armonie.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della musica classica'', traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 101. ISBN 9788858022894</ref>
:''Nicht Bach, sondern Meer sollte er heissen''.
*{{NDR|Dopo aver descritto i sintomi della ormai inarrestabile sordità}} Più volte già ho maledetto il Creatore e la mia esistenza. [[Plutarco]] mi ha indicato la strada della rassegnazione.<ref>Da una lettera all'amico Franz Wegeler, 29 giugno 1801; citato nelle note a Plutarco, ''La serenità interiore'', a cura di Giuliano Pisani, Mondadori, Milano, 1995, p. 39. ISBN 88-04-39325-4</ref>
*Si dice che l'arte è lunga e breve la vita: Ma lunga è la vita e breve l'arte. E se il suo soffio ci eleva fino agli dèi – Non è che per un istante.<ref>Citato in [[Luigi Magnani]], ''Beethoven nei suoi Quaderni di conversazione'', Laterza, 1970, p. 103.</ref>
*Suonare una nota sbagliata è insignificante. Suonare senza passione è imperdonabile.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della musica classica'', traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 161. ISBN 9788858022894</ref>
===''Autobiografia di un genio''===
*Il Cielo solo sa che cosa avverrà di me. ''Vering mi dice che l'udito migliorerà certamente anche se la sordità non potrà essere guarita del tutto.'' — Più volte già ho maledetto il Creatore e la mia esistenza. ''[[Plutarco]]'' mi ha indicato ''la strada della rassegnazione''. Voglio, se è possibile, lanciare una sfida alla mia sorte, anche se, finché vivrò, vi saranno dei momenti nei quali mi sentirò la più infelice fra le creature di Dio.<ref>Dalla lettera a Franz Gerhard Wegeler, Vienna, 29 giugno 1801.</ref> (p. 33)
*L'amore esige tutto e ben a ragione.<ref>Da una lettera del 6 luglio 1812.</ref> (p. 66)
*Noi esseri finiti, personificazioni di uno spirito infinito, siamo nati per avere insieme gioie e dolori; e si potrebbe quasi dire che i migliori di noi raggiungono la ''gioia attraverso la sofferenza''.<ref>Dalla lettera alla contessa Anna Marie Erdödy, Vienna, 19 ottobre 1815.</ref> (p. 74)
==Citazioni su Ludwig van Beethoven==
*Beethoven: che lo si incontri da soli o in diecimila, non si può far finta di non vederlo. ([[Luca Goldoni]])
*Beethoven è la retorica della nostra anima, [[Richard Wagner|Wagner]] è la sua sensibilità, [[Robert Schumann|Schumann]] forse il suo pensiero: [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] è di più, è la forma. ([[Hugo von Hofmannsthal]])
*Beethoven era talmente sordo che, per tutta la vita, ha creduto di essere un pittore. ([[François Cavanna]])
*Beethoven occupa, nella storia del pianoforte, il medesimo altissimo posto che egli copre in quella del sinfonismo. Fu pianista di raro valore e ne fanno fede le numerose testimonianze dei suoi contemporanei: Beethoven suonava (disse Ries) «come una forza della natura». Non si ammirava in lui nessun sfoggio di bravura tecnica, nessuna virtuosità vanitosa e fine a se stessa, ma si era interamente presi da quel suonare così espressivo e grandioso. ([[Alfredo Casella]])
*{{maiuscoletto|Beethoven}} parla come se tutti fossero sordi. Annuncia, svolge, varia, ripete (all'infinito). Quando si pensa che abbia terminato, e si sta per tirare un sospiro di sollievo, ricomincia. Indugia troppo, anche nei suoi paradisi. ([[Umberto Saba]])
*''Beethoven'', profondamente immerso in te stesso, ascoltavi e percepivi, tu, sordo, i rumori del mondo intero: Il concerto della tempesta, il concerto della quiete, il concerto dei lamenti, il concerto delle risate! E semplicemente li hai riprodotti, come le montagne l'eco – – –. È nata così la musica del mondo. ([[Peter Altenberg]])
*Ciò che può sembrare più simile alle fasi monotone di un amore, sono le infaticabili e sublimi tiritere dei quartetti di Beethoven. ([[Marguerite Yourcenar]])
*È la sinfonia fatta uomo. Tutto tra le sue mani diventò sinfonia. La ultramonodica canna dell'antico pastore per lui si sarebbe fatta orchestra. ([[Massimo Bontempelli]])
*Egli può fare tutto ma noi non possiamo ancora comprendere ogni cosa, e molta acqua dovrà scorrere sotto il ponte del Danubio prima che sia compreso appieno ciò che quest'uomo ha scritto. ([[Franz Schubert]])
*I giovani hanno scoperto Beethoven soltanto adesso, perché prima non gliene hanno lasciato il tempo: dai [[The Beatles|Beatles]] ai [[Rolling Stones]], da [[Elvis Presley]] a [[Elton John]], a cento altri idoli, l'industria dell'imballaggio musicale non ha dato ai ragazzi un attimo di respiro. Ma è bastato, anni fa, un successo cinematografico, L'''arancia meccanica'', è bastato un abile regista ([[Stanley Kubrick|Stanley Kubrik]]) che ha riciclato Beethoven in accordi elettronici e il gioco è riuscito. ([[Luca Goldoni]])
*Il [[fato]] (o che altro è) gode a produrre un grande talento e a renderlo poi vano. Beethoven diventò sordo. Uno scherzo meschino, ai nostri occhi: la beffa di un idiota malevolo. ([[Clive Staples Lewis]])
*Il moralismo di Beethoven in musica: è l'eterno inno di lode a [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], agli antichi francesi e a [[Friedrich Schiller|Schiller]]. ([[Friedrich Nietzsche]])
*L'ultima (e bellissima) novità è che i giovani, toh, si sono accorti di Beethoven. ([[Luca Goldoni]])
*La nostra epoca talvolta è riuscita a stravolgere e a estraniare il significato dei più noti capolavori di Beethoven, ma basterebbe ascoltare con animo vergine la «Grande Fuga» op. 133 per quartetto d'archi per domandarsi stupiti come si sia potuto ancora scrivere della musica. [[Igor Stravinsky|Stravinsky]] afferma che «se la musica [della Grande Musica] fosse riuscita a penetrare nella coscienza del suo tempo la Musica moderna avrebbe perso, molto prima, parte del suo mordente, e ora dove saremmo?». Beethoven infatti non solo anticipa [[Robert Schumann|Schumann]], [[Fryderyk Chopin|Chopin]], [[Franz Liszt|Liszt]], ma una musica che ancora deve essere scritta. ([[Gianfranco Maselli]])
*La tua musica: avrebbe dovuto avvolgere il mondo; non noi. Ti avrebbero costruito un pianoforte nella Tebaide; e un angelo ti avrebbe condotto dinanzi allo strumento solitario, attraverso le catene di montagne desertiche in cui riposano re ed etere e anacoreti. E si sarebbe di nuovo slanciato in alto, via, timoroso che tu cominciassi. E allora saresti fluito, o Scorrente, non udito da alcuno; per restituire all'universo ciò che solo l'universo sopporta. I beduini sarebbero fuggiti superstiziosi, lontano; ma i mercanti si sarebbero gettati a terra al limitare della tua musica, come se fossi tu la tempesta. Solo qualche leone si sarebbe aggirato intorno a te, la notte, atterrito di sé, minacciato dal suo sangue eccitato.<br>Chi potrà ora sottrarti a orecchie che sono avide? Chi caccerà dalle sale della musica i venali con il loro sterile udito che fornica ma non genera mai? sprizza un seme raggiante, e giocano con esso come puttane, o cade come il seme di Onan fra tutti mentre giacciono nei loro piaceri incompiuti.<br>Ma, o sovrano, se un udito vergineo giacesse con il tuo suono: morirebbe di beatitudine o concepirebbe l'infinito e il suo cervello fecondato dovrebbe scoppiare nel parto sonoro. ([[Rainer Maria Rilke]])
*Le sonate di Beethoven c'inalzano nel regno indefinito del pensiero, agitato da occulte potenze, popolato di esseri sovrumani che parlano un linguaggio di vaticini superbi e di ricordanze sublimi. ([[Mario Rapisardi]])
*Nessun compositore prima di Beethoven ha mai ignorato le capacità degli esecutori e del pubblico in modo così ostinato. ([[Charles Rosen]])
*Per Beethoven e il più umile cantante di musica popolare non c'è differenza di genere, ma solo di grado. ([[Ralph Vaughan Williams]])
*Per me Beethoven è troppo drammatico, troppo personale. ([[Albert Einstein]])
*Per me ciò che definisce Beethoven è la sua ribellione alle regole, il suo spirito indipendente, quello strano modo di essere romantico, ma anche il suo genio nel trasformare qualcosa di semplice in qualcosa di davvero potente. Voglio ascoltarlo per sempre, così quella musica, quella melodia mi resteranno nel cuore, in eterno. ([[Yuja Wang]])
*[[Robert Schumann|Schumann]] rappresenta il predominio dell'espressività, della fantasia sul rigore della forma; in [[Johannes Brahms|Brahms]] la forma domina sulla fantasia e sull'espressione; solo in Beethoven c'è l'equilibrio perfetto. ([[Gianluca Cascioli]])
*{{NDR|Sui quartetti di Beethoven}} Si trovano... al limite estremo di tutto ciò che è stato raggiunto finora dall'arte e dalla fantasia umana. ([[Robert Schumann]])
*Tutti ricordiamo l'episodio della vita di Beethoven, quando un amico gli fece obiezione per l'impiego delle quinte consecutive in una delle sue sinfonie. Beethoven rispose: «E con ciò?». L'amico replicò: «Ma le quinte non sono permesse». Beethoven ruggì: «Io le permetto». Proprio questa spontaneità di Beethoven, questa schiettezza cioè verso se stesso a scorno delle regole accademiche, ha con altre sue qualità dato alla musica da lui composta un valore così duraturo. questa "durata" è importante elemento in tutta la musica. ([[Leopold Stokowski]])
===''[[Arancia meccanica]]''===
*Era stata una magnifica serata e, per un finale perfetto, quel che ci voleva era un tocco del gran Ludovico Van.
*— {{NDR|Durante la cura di Ludovico}} Stop basta vi prego vi supplico! È un Delitto! È un Delitto! Delitto, delitto, DELITTO!<br />— "Delitto"?! Che cosa sarebbe "delitto"?<br />— Quello! Usare Ludovico Van così, lui non ha mai fatto male a nessuno! Beethoven ha solo scritto musica!<br />— Sta per caso alludendo alla musica di fondo?<br />— Sì!<br />— Conosceva Beethoven, prima?<br />— Sì!<br />— Lei si diletta di musica?<br />— SÌ!!!<br />— ... {{NDR|Rivolgendosi sottovoce alla Dottoressa Branon}} Niente da fare. È l'elemento punitivo immagino. Chissà quanti saranno contenti. {{NDR|Rivolgendosi ad Alex}} Mi spiace Alex! È per il suo bene! Dovrà avere un po' di pazienza!<br />— ...Non è giusto! Non è giusto che mi venga nausea quando sento il dolce dolce Ludovico Van!
===[[Caparezza]]===
*''Da grande suonerò la Pastorale | ora sul piano resto curvo come un pastorale, | mio padre è d'umore un po' grigio, mi vuole prodigio | ma sono solo un bambino e c'è rimasto male.''<ref name=scelta>Il brano racconta le storie di Ludwig van Beethoven e [[Mark Hollis]] (i cui nomi nel testo vengono italianizzati rispettivamente in Ludovico e Marco), musicisti che hanno compiuto scelte di vita opposte: il primo si è dedicato alla musica fino alla morte, mentre il secondo ha preferito ritirarsi a vita privata dopo il successo.</ref>
*''Sono Ludovico, culto, mito, | donne mi scansano come avessi avuto il tifo, | troppi affanni, a trent'anni ho perduto udito: | tu mi parli e mi pari un fottuto mimo. | Se la mettiamo su questo piano la mia vita, | ha senso se la mettiamo su questo piano.''<ref name=scelta/>
*''Scrivo mille lettere, faccio rumore, | lotto col silenzio ma ce la farò, | tengo la mia musica, lascio l'amore, | io sarò immortale, la mia amata no.''<ref name=scelta/>
===[[Giuseppe Vannicola]]===
*Beethoven è l'uomo del silenzio. L'uomo che la parola può appena avvicinare; l'uomo che, avviluppato di silenzio, ispira e comanda il silenzio; l'uomo per cui il silenzio è atmosfera musicale.
*Beethoven è noi, sintesi di tutti gli sviluppi storici secolari della nostra storia, di tutte le raffigurazioni del nostro senso, di tutti gl'incitamenti perenni del pensiero e del sentimento, di tutte le rivelazioni trascendenti dell'Ideale, di tutti i misteri inviolati dall'essere nostro. Beethoven è noi, alfa e omega, labaro e viatico, sogno e luce, realtà e mistero, fonte e custodia di tutto quanto noi, nascendo, ereditiamo nella vita e noi, morendo, raccomandiamo alla vita.
*Il dolore è come il sinonimo del nome di Beethoven. Il dolore ch'egli esprime e il nome che esprime la sua individualità sono inseparabili. Il dolore beethoveniano è d'una solennità smisurata: una profusione di lagrime che somiglia all'oceano: il mare e il cielo si toccano all'orizzonte senza confondersi. Come l'oceano il dolore beethoveniano riempie gli sguardi senza stancarsi e sfugge alla monotonia per la sua stessa grandiosità. [...] Quel che nasce dal dolore beethoveniano è l'inno alla gioia della IX sinfonia. Il dolore beethoveniano è edificante, è un dolore che costruisce.
*La Musica di Beethoven è, nell'ordine intellettuale, quel che è la speranza nell'ordine morale: un Presentimento e un Ricordo. Perciò la sua forma è Preghiera.
==Opere==
*''[[Quartetti per archi n. 7-9 (Beethoven)|Quartetti per archi n. 7-9]]''
*''[[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|Sinfonia n. 5]]''
*''[[Sinfonia n. 6 (Beethoven)|Sinfonia n. 6]]''
*''[[Sinfonia n. 7 (Beethoven)|Sinfonia n. 7]]''
*''[[Sinfonia n. 9 (Beethoven)|Sinfonia n. 9]]''
*''[[Sonata per pianoforte n. 29 (Beethoven)|Sonata per pianoforte n. 29]]''
*''[[Sonata per pianoforte n. 32 (Beethoven)|Sonata per pianoforte n. 32]]''
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Ludwig van Beethoven, ''Autobiografia di un genio. Lettere, pensieri, diari'', a cura di Michele Porzio, Mondadori, 2001. ISBN 88-04-47878-0
==Altri progetti==
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[[Categoria:Compositori tedeschi]]
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[[Immagine:Beethoven_wiki.jpg|thumb|Ludwig van Beethoven]]
'''Ludwig van Beethoven''' (1770 – 1827), compositore tedesco.
==Citazioni di Ludwig van Beethoven==
*[[Händel]] è il più grande compositore mai vissuto... mi scopro il capo e mi inginocchio davanti alla sua tomba.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della musica classica'', traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 86. ISBN 9788858022894</ref>
:''Händel ist der größte Komponist, der je lebte. Ich würde meine Kopfbedeckung abnehmen und auf seinem Grab knien''.<ref>Citato in Friedrich Kerst (trad. di Henry Edward Krehbiel), ''Beethoven, the Man and the Artist, as Revealed in his own Words'', 1964, p. 54.</ref>
*Il [[potere]] che è uno può tutto contro la maggioranza che non lo è.<ref>Citato in [[Luigi Magnani]], ''Beethoven nei suoi Quaderni di conversazione'', Laterza, 1970, p. 38.</ref>
*Io non scrivo ciò che preferirei scrivere, scrivo per il denaro di cui ho bisogno. Ma non è detto che scriva solo per denaro, così spero di scrivere infine ciò che per me e per l'arte è la cosa più grande: il [[Johann_Wolfgang_von_Goethe#Faust|Faust]].<ref>Da ''Quaderni di conversazione''.</ref>
*L'arte, che è sacra non dovrebbe mai lasciarsi disonorare sino alla [[follia]] d'un così scandaloso soggetto. Io non sarei mai stato capace di musicare un libretto come quelli su cui [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] ha potuto lavorare. Non potrei comporre opere come il ''[[Don Giovanni (opera)|Don Giovanni]]'' e il ''Figaro'': ho un'avversione per questo genere. Non avrei potuto scegliere soggetti simili: sono troppo leggeri per me.<ref>Citato in [[Clemente Fusero]], ''Mozart'', SEI, Torino, 1947.</ref>
*La [[musica]] è come un sogno, che non riesco a sentire.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della musica classica'', traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 156. ISBN 9788858022894</ref>
*La musica è il suono elettrizzato in cui lo spirito vive pensa e crea. Ogni [[elettricità|elemento elettrico]] eccita lo spirito a fluide effuse creazioni musicali. Il mio temperamento è elettrico.<ref>Rivolto a [[Bettina Brentano]]; citato in [[Luigi Magnani]], ''Beethoven nei suoi Quaderni di conversazione'', Laterza, 1970, p. 228.</ref>
*{{NDR|Su [[Johann Sebastian Bach|Bach]]}} Non "ruscello" <nowiki>[</nowiki>Bach in tedesco<nowiki>]</nowiki> ma "mare" dovrebbe essere chiamato, per la sua infinita, inesauribile ricchezza di combinazioni tonali e armonie.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della musica classica'', traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 101. ISBN 9788858022894</ref>
:''Nicht Bach, sondern Meer sollte er heissen''.
*Si dice che l'arte è lunga e breve la vita: Ma lunga è la vita e breve l'arte. E se il suo soffio ci eleva fino agli dèi – Non è che per un istante.<ref>Citato in [[Luigi Magnani]], ''Beethoven nei suoi Quaderni di conversazione'', Laterza, 1970, p. 103.</ref>
*Suonare una nota sbagliata è insignificante. Suonare senza passione è imperdonabile.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della musica classica'', traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 161. ISBN 9788858022894</ref>
===''Autobiografia di un genio''===
*Il Cielo solo sa che cosa avverrà di me. ''Vering mi dice che l'udito migliorerà certamente anche se la sordità non potrà essere guarita del tutto.'' — Più volte già ho maledetto il Creatore e la mia esistenza. ''[[Plutarco]]'' mi ha indicato ''la strada della rassegnazione''. Voglio, se è possibile, lanciare una sfida alla mia sorte, anche se, finché vivrò, vi saranno dei momenti nei quali mi sentirò la più infelice fra le creature di Dio.<ref>Dalla lettera a Franz Gerhard Wegeler, Vienna, 29 giugno 1801.</ref> (p. 33)
*L'amore esige tutto e ben a ragione.<ref>Da una lettera del 6 luglio 1812.</ref> (p. 66)
*Noi esseri finiti, personificazioni di uno spirito infinito, siamo nati per avere insieme gioie e dolori; e si potrebbe quasi dire che i migliori di noi raggiungono la ''gioia attraverso la sofferenza''.<ref>Dalla lettera alla contessa Anna Marie Erdödy, Vienna, 19 ottobre 1815.</ref> (p. 74)
==Citazioni su Ludwig van Beethoven==
*Beethoven: che lo si incontri da soli o in diecimila, non si può far finta di non vederlo. ([[Luca Goldoni]])
*Beethoven è la retorica della nostra anima, [[Richard Wagner|Wagner]] è la sua sensibilità, [[Robert Schumann|Schumann]] forse il suo pensiero: [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] è di più, è la forma. ([[Hugo von Hofmannsthal]])
*Beethoven era talmente sordo che, per tutta la vita, ha creduto di essere un pittore. ([[François Cavanna]])
*Beethoven occupa, nella storia del pianoforte, il medesimo altissimo posto che egli copre in quella del sinfonismo. Fu pianista di raro valore e ne fanno fede le numerose testimonianze dei suoi contemporanei: Beethoven suonava (disse Ries) «come una forza della natura». Non si ammirava in lui nessun sfoggio di bravura tecnica, nessuna virtuosità vanitosa e fine a se stessa, ma si era interamente presi da quel suonare così espressivo e grandioso. ([[Alfredo Casella]])
*{{maiuscoletto|Beethoven}} parla come se tutti fossero sordi. Annuncia, svolge, varia, ripete (all'infinito). Quando si pensa che abbia terminato, e si sta per tirare un sospiro di sollievo, ricomincia. Indugia troppo, anche nei suoi paradisi. ([[Umberto Saba]])
*''Beethoven'', profondamente immerso in te stesso, ascoltavi e percepivi, tu, sordo, i rumori del mondo intero: Il concerto della tempesta, il concerto della quiete, il concerto dei lamenti, il concerto delle risate! E semplicemente li hai riprodotti, come le montagne l'eco – – –. È nata così la musica del mondo. ([[Peter Altenberg]])
*Ciò che può sembrare più simile alle fasi monotone di un amore, sono le infaticabili e sublimi tiritere dei quartetti di Beethoven. ([[Marguerite Yourcenar]])
*È la sinfonia fatta uomo. Tutto tra le sue mani diventò sinfonia. La ultramonodica canna dell'antico pastore per lui si sarebbe fatta orchestra. ([[Massimo Bontempelli]])
*Egli può fare tutto ma noi non possiamo ancora comprendere ogni cosa, e molta acqua dovrà scorrere sotto il ponte del Danubio prima che sia compreso appieno ciò che quest'uomo ha scritto. ([[Franz Schubert]])
*I giovani hanno scoperto Beethoven soltanto adesso, perché prima non gliene hanno lasciato il tempo: dai [[The Beatles|Beatles]] ai [[Rolling Stones]], da [[Elvis Presley]] a [[Elton John]], a cento altri idoli, l'industria dell'imballaggio musicale non ha dato ai ragazzi un attimo di respiro. Ma è bastato, anni fa, un successo cinematografico, L'''arancia meccanica'', è bastato un abile regista ([[Stanley Kubrick|Stanley Kubrik]]) che ha riciclato Beethoven in accordi elettronici e il gioco è riuscito. ([[Luca Goldoni]])
*Il [[fato]] (o che altro è) gode a produrre un grande talento e a renderlo poi vano. Beethoven diventò sordo. Uno scherzo meschino, ai nostri occhi: la beffa di un idiota malevolo. ([[Clive Staples Lewis]])
*Il moralismo di Beethoven in musica: è l'eterno inno di lode a [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], agli antichi francesi e a [[Friedrich Schiller|Schiller]]. ([[Friedrich Nietzsche]])
*L'ultima (e bellissima) novità è che i giovani, toh, si sono accorti di Beethoven. ([[Luca Goldoni]])
*La nostra epoca talvolta è riuscita a stravolgere e a estraniare il significato dei più noti capolavori di Beethoven, ma basterebbe ascoltare con animo vergine la «Grande Fuga» op. 133 per quartetto d'archi per domandarsi stupiti come si sia potuto ancora scrivere della musica. [[Igor Stravinsky|Stravinsky]] afferma che «se la musica [della Grande Musica] fosse riuscita a penetrare nella coscienza del suo tempo la Musica moderna avrebbe perso, molto prima, parte del suo mordente, e ora dove saremmo?». Beethoven infatti non solo anticipa [[Robert Schumann|Schumann]], [[Fryderyk Chopin|Chopin]], [[Franz Liszt|Liszt]], ma una musica che ancora deve essere scritta. ([[Gianfranco Maselli]])
*La tua musica: avrebbe dovuto avvolgere il mondo; non noi. Ti avrebbero costruito un pianoforte nella Tebaide; e un angelo ti avrebbe condotto dinanzi allo strumento solitario, attraverso le catene di montagne desertiche in cui riposano re ed etere e anacoreti. E si sarebbe di nuovo slanciato in alto, via, timoroso che tu cominciassi. E allora saresti fluito, o Scorrente, non udito da alcuno; per restituire all'universo ciò che solo l'universo sopporta. I beduini sarebbero fuggiti superstiziosi, lontano; ma i mercanti si sarebbero gettati a terra al limitare della tua musica, come se fossi tu la tempesta. Solo qualche leone si sarebbe aggirato intorno a te, la notte, atterrito di sé, minacciato dal suo sangue eccitato.<br>Chi potrà ora sottrarti a orecchie che sono avide? Chi caccerà dalle sale della musica i venali con il loro sterile udito che fornica ma non genera mai? sprizza un seme raggiante, e giocano con esso come puttane, o cade come il seme di Onan fra tutti mentre giacciono nei loro piaceri incompiuti.<br>Ma, o sovrano, se un udito vergineo giacesse con il tuo suono: morirebbe di beatitudine o concepirebbe l'infinito e il suo cervello fecondato dovrebbe scoppiare nel parto sonoro. ([[Rainer Maria Rilke]])
*Le sonate di Beethoven c'inalzano nel regno indefinito del pensiero, agitato da occulte potenze, popolato di esseri sovrumani che parlano un linguaggio di vaticini superbi e di ricordanze sublimi. ([[Mario Rapisardi]])
*Nessun compositore prima di Beethoven ha mai ignorato le capacità degli esecutori e del pubblico in modo così ostinato. ([[Charles Rosen]])
*Per Beethoven e il più umile cantante di musica popolare non c'è differenza di genere, ma solo di grado. ([[Ralph Vaughan Williams]])
*Per me Beethoven è troppo drammatico, troppo personale. ([[Albert Einstein]])
*Per me ciò che definisce Beethoven è la sua ribellione alle regole, il suo spirito indipendente, quello strano modo di essere romantico, ma anche il suo genio nel trasformare qualcosa di semplice in qualcosa di davvero potente. Voglio ascoltarlo per sempre, così quella musica, quella melodia mi resteranno nel cuore, in eterno. ([[Yuja Wang]])
*[[Robert Schumann|Schumann]] rappresenta il predominio dell'espressività, della fantasia sul rigore della forma; in [[Johannes Brahms|Brahms]] la forma domina sulla fantasia e sull'espressione; solo in Beethoven c'è l'equilibrio perfetto. ([[Gianluca Cascioli]])
*{{NDR|Sui quartetti di Beethoven}} Si trovano... al limite estremo di tutto ciò che è stato raggiunto finora dall'arte e dalla fantasia umana. ([[Robert Schumann]])
*Tutti ricordiamo l'episodio della vita di Beethoven, quando un amico gli fece obiezione per l'impiego delle quinte consecutive in una delle sue sinfonie. Beethoven rispose: «E con ciò?». L'amico replicò: «Ma le quinte non sono permesse». Beethoven ruggì: «Io le permetto». Proprio questa spontaneità di Beethoven, questa schiettezza cioè verso se stesso a scorno delle regole accademiche, ha con altre sue qualità dato alla musica da lui composta un valore così duraturo. questa "durata" è importante elemento in tutta la musica. ([[Leopold Stokowski]])
===''[[Arancia meccanica]]''===
*Era stata una magnifica serata e, per un finale perfetto, quel che ci voleva era un tocco del gran Ludovico Van.
*— {{NDR|Durante la cura di Ludovico}} Stop basta vi prego vi supplico! È un Delitto! È un Delitto! Delitto, delitto, DELITTO!<br />— "Delitto"?! Che cosa sarebbe "delitto"?<br />— Quello! Usare Ludovico Van così, lui non ha mai fatto male a nessuno! Beethoven ha solo scritto musica!<br />— Sta per caso alludendo alla musica di fondo?<br />— Sì!<br />— Conosceva Beethoven, prima?<br />— Sì!<br />— Lei si diletta di musica?<br />— SÌ!!!<br />— ... {{NDR|Rivolgendosi sottovoce alla Dottoressa Branon}} Niente da fare. È l'elemento punitivo immagino. Chissà quanti saranno contenti. {{NDR|Rivolgendosi ad Alex}} Mi spiace Alex! È per il suo bene! Dovrà avere un po' di pazienza!<br />— ...Non è giusto! Non è giusto che mi venga nausea quando sento il dolce dolce Ludovico Van!
===[[Caparezza]]===
*''Da grande suonerò la Pastorale | ora sul piano resto curvo come un pastorale, | mio padre è d'umore un po' grigio, mi vuole prodigio | ma sono solo un bambino e c'è rimasto male.''<ref name=scelta>Il brano racconta le storie di Ludwig van Beethoven e [[Mark Hollis]] (i cui nomi nel testo vengono italianizzati rispettivamente in Ludovico e Marco), musicisti che hanno compiuto scelte di vita opposte: il primo si è dedicato alla musica fino alla morte, mentre il secondo ha preferito ritirarsi a vita privata dopo il successo.</ref>
*''Sono Ludovico, culto, mito, | donne mi scansano come avessi avuto il tifo, | troppi affanni, a trent'anni ho perduto udito: | tu mi parli e mi pari un fottuto mimo. | Se la mettiamo su questo piano la mia vita, | ha senso se la mettiamo su questo piano.''<ref name=scelta/>
*''Scrivo mille lettere, faccio rumore, | lotto col silenzio ma ce la farò, | tengo la mia musica, lascio l'amore, | io sarò immortale, la mia amata no.''<ref name=scelta/>
===[[Giuseppe Vannicola]]===
*Beethoven è l'uomo del silenzio. L'uomo che la parola può appena avvicinare; l'uomo che, avviluppato di silenzio, ispira e comanda il silenzio; l'uomo per cui il silenzio è atmosfera musicale.
*Beethoven è noi, sintesi di tutti gli sviluppi storici secolari della nostra storia, di tutte le raffigurazioni del nostro senso, di tutti gl'incitamenti perenni del pensiero e del sentimento, di tutte le rivelazioni trascendenti dell'Ideale, di tutti i misteri inviolati dall'essere nostro. Beethoven è noi, alfa e omega, labaro e viatico, sogno e luce, realtà e mistero, fonte e custodia di tutto quanto noi, nascendo, ereditiamo nella vita e noi, morendo, raccomandiamo alla vita.
*Il dolore è come il sinonimo del nome di Beethoven. Il dolore ch'egli esprime e il nome che esprime la sua individualità sono inseparabili. Il dolore beethoveniano è d'una solennità smisurata: una profusione di lagrime che somiglia all'oceano: il mare e il cielo si toccano all'orizzonte senza confondersi. Come l'oceano il dolore beethoveniano riempie gli sguardi senza stancarsi e sfugge alla monotonia per la sua stessa grandiosità. [...] Quel che nasce dal dolore beethoveniano è l'inno alla gioia della IX sinfonia. Il dolore beethoveniano è edificante, è un dolore che costruisce.
*La Musica di Beethoven è, nell'ordine intellettuale, quel che è la speranza nell'ordine morale: un Presentimento e un Ricordo. Perciò la sua forma è Preghiera.
==Opere==
*''[[Quartetti per archi n. 7-9 (Beethoven)|Quartetti per archi n. 7-9]]''
*''[[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|Sinfonia n. 5]]''
*''[[Sinfonia n. 6 (Beethoven)|Sinfonia n. 6]]''
*''[[Sinfonia n. 7 (Beethoven)|Sinfonia n. 7]]''
*''[[Sinfonia n. 9 (Beethoven)|Sinfonia n. 9]]''
*''[[Sonata per pianoforte n. 29 (Beethoven)|Sonata per pianoforte n. 29]]''
*''[[Sonata per pianoforte n. 32 (Beethoven)|Sonata per pianoforte n. 32]]''
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Ludwig van Beethoven, ''Autobiografia di un genio. Lettere, pensieri, diari'', a cura di Michele Porzio, Mondadori, 2001. ISBN 88-04-47878-0
==Altri progetti==
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Hippolyte Taine
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[[File:Hippolyte taine.jpg|thumb|Hippolyte Taine]]
'''Hippolyte Adolphe Taine''' (1828 – 1893), filosofo, storico e critico letterario francese.
==Citazioni di Hippolyte Taine==
*Ci si studia per tre settimane, ci si ama per tre mesi, si litiga per tre anni, ci si tollera per trent'anni; e i figli ricominciano.<ref name=ftg/><ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
*I [[bambini]] consolano di tutto... tranne del fatto di averne.<ref name=ftg>Da ''Vita e opinioni di Frédéric-Thomas Graindorge''.</ref><ref name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>
*Il [[vizio]] e la [[virtù]] sono prodotti, come il vetriolo e lo zucchero.<ref>Da ''Storia della letteratura inglese''.</ref><ref name=e />
*Niente è più pericoloso d'un grande pensiero in un piccolo cervello.<ref>Da ''Le origini della Francia contemporanea''.</ref><ref name=e />
*Per comprendere un'[[opera d'arte]], un [[artista]], un gruppo d'artisti, bisogna rappresentarsi con precisione lo stato generale dello spirito e dei costumi del tempo cui essi appartenevano.
:''Pour comprendre une oeuvre d'art, un artiste, un groupe d'artistes, il faut se représenter avec exactitude l'état géneral de l'esprit et des moeurs du temps auquel ils appartenaient.''<ref>Citato in Lionello Venturi, ''Storia della critica d'arte'', Einaudi, Torino, 1966, p. 227.</ref>
*{{NDR|A proposito dell'amore che [[Jean de La Fontaine|La Fontaine]] nutriva per gli [[animale|animali]]}} Segue le loro emozioni, ripercorre i loro ragionamenti, s'intenerisce, si rallegra, partecipa ai loro sentimenti. È ciò che ha vissuto con loro [...] L'animale contiene tutte le caratteristiche dell'uomo, sensazioni, giudizi, immagini.<ref>Da ''La Fontaine et ses Fables'', Hachette, Parigi, 1911, pp. 166, 107; citato in [[Matthieu Ricard]], ''Sei un animale!'', traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 115. ISBN 978-88-200-6028-2</ref>
*Si può considerare l'uomo come un animale di specie superiore che produce filosofie e poemi pressapoco come i bachi da seta fanno i loro bozzoli e le api i loro alveari.<ref>Da ''La Fontaine e le sue fiabe''.</ref><ref name=e />
*Si può paragonare abbastanza esattamente l'interno di una testa inglese a una guida Murray: molti fatti e poche idee.<ref>Da ''Note sull'Inghilterra''.</ref><ref name=e />
*[[Tito Livio]] descrive l'ambiente fisico soltanto per spiegare le emozioni morali; solo avendo di mira l'anima, osserva il corpo. [[Polibio]] non rappresenta né l'uno né l'altra. Il passaggio delle Alpi non è per lui altro che un'ascensione, ''anabolé'', che bisogna non far vedere, bensì far comprendere.<ref>Da ''Essai sur Tite-Live''; citato in Gian Biagio Conte, Emilio Pianezzola, ''Storia e testi della letteratura latina 2: la tarda repubblica e l'età di Augusto'', Le Monnier, Firenze, p. 799. ISBN 88-00-42019-2</ref>
==''La rivoluzione''==
*A capo dei fanatici c'è [[Adrien Duport|Duport]], antico consigliere al Parlamento, il quale fin dal 1788, ha compreso l'impiego delle sommosse; i primi conciliaboli rivoluzionari si sono tenuti in casa sua; egli vuole «scavare a fondo» e i suoi piani per affondare la vanga erano tali che {{sic|Siéyès}}<ref>[[Emmanuel Joseph Sieyès]].</ref>, per quanto radicale, li ha chiamati una «politica di caverna». È Duport che, il 28 luglio 1789, ha fatto costituire il Comitato delle ricerche; per conseguenza tutti i delatori o spie di buona volontà formano, sotto la sua mano, una polizia di sorveglianza che diventa presto una polizia di provocazione. (parte seconda ''La conquista giacobina'', libro I, cap. II, p. 51)
*Il secondo {{NDR|dei due o tre forestieri e avventurieri, buoni per le imprese micidiali}} è un Polacco, [[Claude François Lazowski|Lazowski]], antico elegante, bel fatuo che, con una facilità tutta slava, è diventato il più sguaiato dei sanculotti: un tempo provvisto d'una sinecura, poi gettato bruscamente sul lastrico, egli ha gridato nei club contro i suoi protettori che vedeva in decadenza; lo hanno eletto capitano dei cannonieri del battaglione Saint-Marcel, e sarà uno degli sgozzatori di settembre, ma il suo temperamento da salotto non è abbastanza forte per la sua parte da trivio, ed egli morrà in capo ad un anno, bruciato dalla febbre e dall'acquavite. (parte seconda ''La conquista giacobina'', libro II, cap. V, pp. 182-183)
*Ora, in tempo d'anarchia, la volontà non viene dall'alto, ma dal basso, ed i capi per restar capi, sono costretti di seguire il cieco impulso della loro schiera. Gli è per ciò che il personaggio importante e dominante, quello il cui pensiero prevale, il vero successore di Richelieu e di Luigi XIV, è qui il [[Giacobinismo|Giacobino]] subalterno, il pilastro di club, il fabbricante di mozioni, l'agitatore della strada, Panis, Sergent, Hébert, Varlet, Henriot, Maillard, Fournier, Lazowski, o, più basso ancora, il primo venuto dei loro uomini, il tape-dur marsigliese, il cannoniere del sobborgo, il facchino del mercato che ha bevuto e, fra due singhiozzi, elabora le sue concezioni politiche. (parte seconda ''La conquista giacobina'', libro III, cap. I, p. 248)
*Per unica informazione, egli {{NDR|il giacobino}} ha dei rumori di piazza che gli mostrano un traditore in ogni casa, e, per unica istruzione, delle frasi di club che lo chiamano a condurre la grande macchina. Una macchina così vasta e così complicata, un tale insieme di servizi intrecciati gli uni negli altri e ramificati in uffici innumerevoli, tanti apparati così speciali, così delicati e che bisogna incessantemente adattare alle circostanti cangianti, diplomazia, finanze, giustizia, esercito, amministrazione, tutto ciò sorpassa la sua comprensione tanto corta: non si fa stare un barile in una bottiglia. Nel suo cervello ristretto, falsato e sconvolto dall'ammasso di nozioni sproporzionate che vi si versa, non si depone che un'idea semplice, appropriata alla grossolanità delle sue attitudini e de' suoi istinti, ed è la voglia di uccidere i suoi nemici, che sono pure i nemici dello Stato, qualunque essi siano, dichiarati, dissimulati, presenti, futuri, probabili o persino possibili. (parte seconda ''La conquista giacobina'', libro III, cap. I, pp. 248-249)
==''Viaggio in Italia''==
*{{NDR|[[Napoli]]}} È un altro clima, un altro cielo, quasi un altro mondo. Questa mattina, avvicinandomi al porto, quando lo spazio s'è slargato e l'orizzonte s'è scoperto, io non ho più visto, tutto a un tratto, che un vivo sfolgorio di luce bianca. In lontananza, sotto la foschia che copriva il mare, si profilavano e si stendevano le montagne, luminose e morbide come nubi. Il mare s'avanzava a grandi ondate biancheggianti, e il sole versava un fiume di fuoco, simile a metallo fuso, che arrivava sino alla spiaggia. (da ''Napoli, 20 febbraio 1864'', pp. 28-29)
*Verso le otto, non soffiava più un alito di vento. Il cielo sembrava di lapislazzuli, la luna, come una regina immacolata, risplendeva sola in mezzo all'azzurro e i suoi fasci di luce tremolavano sulla distesa dell'acqua, simili a torrenti di latte. Non ci sono parole adeguate per esprimere la grazia e la dolcezza delle montagne avvolte nella loro ultima tinta, nel viola vaporoso del loro manto notturno. Il molo, la foresta di barche, colle loro masse nere e cupe, le rendevano ancora più suggestive; e Chiaia a destra, girando intorno al [[Golfo di Napoli|golfo]] con la sua cintura di case illuminate, gli faceva una corona di fiamme.<br>Da tutte le parti, brillano i fanali; la gente all'aria aperta chiacchiera ad alta voce, ride e mangia. Questo cielo è una festa per se stesso. (da ''Napoli, 20 febbraio 1864'', p. 31)
*Quali strade si attraversano! Alte, strette, sudice; a tutti i piani balconi che strapiombano, un formicaio di piccoli fondachi, di botteghe all'aria aperta, di uomini e di donne che comprano, vendono, ciarlano, gesticolano, si urtano; la maggior parte macilenti e brutti, le donne in particolar modo, piccole e camuse, dalla faccia gialla e dagli occhi penetranti, poco pulite e cenciose, con degli scialli disegnati a fogliami e fazzoletti da collo color viola, rossi, arancioni, sempre a colori vivaci, ornate di ninnoli di rame. Nei dintorni della [[Piazza del Mercato (Napoli)|piazza del Mercato]] si intreccia un labirinto di straducole lastricate e tortuose, piene di polvere, sparse di bucce d'aranci e d'angurie, di resti di legumi. La folla si pigia, nera e brulicante, nell'ombra spessa, sotto il cielo sereno. (da ''Attraverso Napoli e a zonzo per le strade'', p. 32)
*La strada ferrata corre a tre passi dal mare, quasi allo stesso livello. Ecco apparire un porto, striato dagli alberi neri delle navi, poi un molo, un piccolo forte mezzo rovinato, che getta un po' d'ombra e i cui angoli enormi ancora in piedi spiccano nella luce diffusa. Intorno, case quadrate, tutte grige e come bruciate, s'ammucchiano a guisa di testuggini sotto un tetto rotondo che fa loro da carapace. È [[Torre del Greco]], che si difende contro i terremoti e contro la pioggia di cenere che lancerà il [[Vesuvio]]. (da ''Passeggiata a Castellammare di Stabia e a [[Sorrento]]'', p. 36)
*{{NDR|Sui napoletani}} In tutte le cose, la prima impressione è in essi troppo forte; appena toccati, essi scattano di colpo con una esagerazione qualche volta terribile, il più sovente grottesca. I mercanti che gridano la loro mercanzia paiono degli ossessi. Due cocchieri che litigano tra loro, sembrano vogliano uscire dalla pelle; un minuto dopo, essi non ci pensano più. (da ''Napoli''. – ''Nelle strade, a passeggio'', p. 57)
*{{NDR|Sui napoletani}} La gente del popolo è molto sobria, pranza con pane e cipolle. Conosco un vecchio operaio che ha fatto di suo figlio un mezzo signore, e che non mangia che pochi soldi di pane al giorno. Essi lavorano da mattina a sera, qualche volta sino a mezzanotte, ad eccezione della siesta da mezzogiorno alle tre. Si vedono ciabattini all'aria aperta tirare la lesina dal mattino alla sera. Calderai che, in prossimità del porto, occupano intere strade, non cessano di battere. (da ''Napoli''. – ''Nelle strade, a passeggio'', pp. 58-59)
*{{NDR|Sui napoletani}} È gente brillante, volubile, pronta all'entusiasmo, senza equilibrio, che si lascia trasportare dalla propria natura. In condizioni normali, sono amabili e persino dolci; ma nei pericoli e nei momenti di collera, in tempi di rivoluzioni o di fanatismo, essi arrivano fino all'estremo limite del furore e della follia. (da ''Napoli''. – ''Nelle strade, a passeggio'', p. 59)
*{{NDR|Il [[Lago di Nemi]]}} Un nome, l'antico nome del lago, viene spontaneo sulle labbra, ''speculum Dianae''; senz'altro, lo si vede come doveva essere nei secoli remoti in cui si celebravano riti di sangue; circondato da vaste e nere foreste, deserto, quando i suoi silenzi non eran turbati che dal bramito dei cervi o dal passo delle cerve che venivano a bere: il cacciatore, il montanaro che scorgeva dall'alto d'una roccia la sua immobile chiarità glauca, sentiva la sua carne fremere, come se avesse visto gli occhi chiari della dea; in fondo a quella gola, sotto gli eterni pini e la solitudine inviolata delle querce secolari, il lago riluceva, tragico e casto, e la sua onda metallica, coi suoi riflessi d'acciaio, era lo «specchio di Diana». (da ''Roma – La Campagna'', 28 marzo 1864, p. 114)
*Una città compiuta in sé stessa, con arte propria, ricca d'animazione senza essere eccessivamente popolosa, non troppo grande, pur essendo capitale, bella e gaia: ecco la prima impressione su [[Firenze]]. (da ''Firenze ''. – ''La città'', 8 aprile 1864, p. 150)
*Vi sono razze così privilegiate, che non possono decadere del tutto. la genialità è così innata in questi spiriti, ch'essi si potranno guastare, ma non distruggere; e potranno diventare dilettanti o sofisti, ma non appariranno mai muti o sciocchi. Anzi, proprio nei periodi decadenti si può vederne l'intima essenza, e scoprire che in loro, come nei Greci del tardo Impero, l'intelligenza soverchia il carattere, poiché sopravvive anche quando questo si dissolve. Già sotto i primi Medici, i piaceri più forti sono quelli dell'intelligenza, e lo spirito dei fiorentini si manifesta vivace e caustico. (da ''Firenze '' – ''La città'', 8 aprile 1864, p. 151)
*Gli storici antichi chiamano Firenze «la nobile città, la figlia di [[Roma]]». Pare che tetraggine del medioevo l'abbia appena sfiorata; Firenze è una pagana elegante, che, non appena si è sentita in grado di pensare, si è dichiarata, timidamente, prima, e apertamente, in seguito, elegante e pagana. (da ''Firenze ''. – ''La città'', 8 aprile 1864, p. 155)
*{{NDR|Il [[Lago Maggiore]]}} Da Laveno, si vede il suo largo specchio immobile, variegato qua e là e damaschinato a guisa di corazza da innumerevoli maglie, sotto uno sprazzo di sole che riesce a lacerare una densa volta di nubi; e la brezza lievissima sospinge alla riva ondicelle quasi impercettibili. [...] Al levar del sole, si noleggia una barca, e nella vaporosità diafana dell'alba si attraversa il lago. Esso è largo quanto un braccio di mare, e le sue ondulazioni d'un azzurro plumbeo rilucono debolmente. Una bruma fumosa avvolge cielo ed acqua col suo grigiore. Poi, a poco a poco, si assottiglia, dilegua, e dalle sue maglie ormai diradate si sente filtrare la vivida luce con un gradevole tepore. Si fila così per due ore nella monotona e molle soavità dell'aria appena schiarita, mossa dalla brezza come dall'aleggiare lieve d'un ventaglio di piume; poi, ad un tratto, il velo di vapori si rompe: allora, non si vede più altro intorno che azzurro e luce; sotto, l'acqua simile a un grande manto di velluto increspato, e in alto, il cielo unito come una conca di zaffiro ardente. (da ''Il Lago Maggiore'' – ''Le Alpi'', 10 maggio 1864, pp. 249-250)
==Citazioni su Hyppolite Taine==
*L'Antropologia moderna – Biopsicologia – nell'applicazione estetica, si tiene anche distinta dalla filosofia dell'arte, di Ippolito Taine, che fu naturalista di bella letteratura e non di scienza; che, più che d'altro, fece conto della psicologia della razza; e, della fisiologia dell'individuo, predilesse una concezione, per dir così, bloccarda, senza esaminare partitamente le sensazioni, i moti, gli affetti, l'intelletto, la volontà dell'artefice. Tutt'al più dové pensare che, nella fisiologia individuale, le sole rappresentazioni ottiche meritassero la riflessione del critico. ([[Mariano Luigi Patrizi]])
*Nella dolorosa storia dell'anima moderna, che sotto molti aspetti è una tragica storia, Taine rappresenta uno degli esemplari meglio riusciti e più degni di rispetto delle nobili qualità di quest'anima: coraggio senza falsi ritegni, purezza della coscienza intellettuale, commovente e modesto stoicismo a prezzo di grandi rinunce e di solitudine. Un pensatore dotato di queste qualità merita venerazione: egli sta fra i pochi che rendono immortale la propria epoca. ([[Friedrich Nietzsche]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Hippolyte Taine, ''[https://archive.org/details/larivoluzione01taingoog/page/n9/mode/2up La rivoluzione]'', parte seconda ''La conquista giacobina'', Fratelli Treves editori, Milano, 1911.
*Hippolyte Taine, ''Viaggio in Italia'', a cura di Attilio Roggero, UTET, Torino, stampa 1956.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Critici letterari francesi]]
[[Categoria:Filosofi francesi]]
[[Categoria:Storici francesi]]
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Adolphe Thiers
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[[Immagine:Thiersyoung.jpg|thumb|right|Adolphe Thiers]]
'''Adolphe Marie Joseph Louis Thiers''' (1797 – 1877), uomo politico e storico francese.
==Citazioni di Adolphe Thiers==
*Bisogna prendere tutto sul serio, ma niente sul tragico.
:''Il faut tout prendre au sérieux, mais rien au tragique''.<ref>Da un discorso all'Assemblea nazionale, Parigi, 24 maggio 1873, in ''Discours de m. A. Thiers le 24 mai 1873. Texte officiel'', Degorce-Cadot, 1873.</ref>
*Il [[re]] regna e non [[governo|governa]].<ref>Sul giornale ''Le National'', 20 gennaio e 4 febbraio 1830.</ref>
:''Le roi règne et ne gouverne pas.''
*Le strade ferrate son cosa da ridere; ma credete voi che in Europa si faranno strade ferrate?<ref>Citato da [[Nino Bixio]] nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg08/sed476.pdf 1^ Tornata del 23 luglio 1863] della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).</ref>
*Nei sobborghi {{NDR|di Parigi}} miravansi molti capi di battaglione che si erano resi temibili. Il primo di loro era un fattore di birra chiamato [[Antoine Joseph Santerre|Santerre]]. La sua statura, la voce, ed una certa facilità di linguaggio, il facevano piacere al popolo, ed aveva acquistato una specie di dominio nel sobborgo Sant'Antonio, di cui comandava il battaglione.<ref>Da ''Storia della rivoluzione francese'', tradotta da Ermenegildo Potenti, edita a spese del traduttore, Firenze, 1835, [https://archive.org/details/bub_gb_SKAxhQVXQCkC/page/n40 Tomo III, p. 39].</ref>
*Non manca più un solo errore da commettere.<ref>Dalla seduta del Corpo Legislativo del 14 marzo 1867.</ref>
:''Il n'y a plus une seule faute à commettre''.
==''L'incoronazione di Napoleone in Notre-Dame di Parigi''==
===[[Incipit]]===
La domenica, 2 dicembre, giorno freddo, ma sereno, la popolazione di [[Parigi]], che quarant'anni dopo vedremo accorrere sotto un cielo ugualmente puro dinanzi alle ceneri di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], si addensò frettolosa sulle vie da percorrersi dall'imperiale corteggio. Il papa partì il primo alle dieci del mattino, e precedé d'un lungo tratto l'imperatore ad alleviare ogni ingombro alle due comitive.
===Citazioni===
*Il papa fece le unzioni di rito sulla fronte, sulle braccia e sulle mani dell'imperatore; poi benedì la spada e gliela cinse, indi lo scettro, e glielo pose in mano; poscia si accostò per prendere la corona.
*[[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] prese poscia la corona dell'imperatrice, e accostandosi a Giuseppina genuflessa a' suoi piedi, con visibile tenerezza, posela sul capo di questa compagna della sua fortuna, che in quell'istante era tuta in lagrime.
==Bibliografia==
*Adolphe Thiers, ''Storia del Consolato e dell'Impero'', (''Historie du Consulat et de l'Empire''), Edizione Italiana U.T.E.T.
== Altri progetti==
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[[Categoria:Politici francesi|Thiers]]
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[[Immagine:Thiersyoung.jpg|thumb|right|Adolphe Thiers]]
'''Adolphe Marie Joseph Louis Thiers''' (1797 – 1877), uomo politico e storico francese.
==Citazioni di Adolphe Thiers==
*Bisogna prendere tutto sul serio, ma niente sul tragico.
:''Il faut tout prendre au sérieux, mais rien au tragique''.<ref>Da un discorso all'Assemblea nazionale, Parigi, 24 maggio 1873, in ''Discours de m. A. Thiers le 24 mai 1873. Texte officiel'', Degorce-Cadot, 1873.</ref>
*Il [[re]] regna e non [[governo|governa]].<ref>Sul giornale ''Le National'', 20 gennaio e 4 febbraio 1830.</ref>
:''Le roi règne et ne gouverne pas.''
*Le strade ferrate son cosa da ridere; ma credete voi che in Europa si faranno strade ferrate?<ref>Citato da [[Nino Bixio]] nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg08/sed476.pdf 1^ Tornata del 23 luglio 1863] della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).</ref>
*Nei sobborghi {{NDR|di Parigi}} miravansi molti capi di battaglione che si erano resi temibili. Il primo di loro era un fattore di birra chiamato [[Antoine Joseph Santerre|Santerre]]. La sua statura, la voce, ed una certa facilità di linguaggio, il facevano piacere al popolo, ed aveva acquistato una specie di dominio nel sobborgo Sant'Antonio, di cui comandava il battaglione.<ref>Da ''Storia della rivoluzione francese'', tradotta da Ermenegildo Potenti, edita a spese del traduttore, Firenze, 1835, [https://archive.org/details/bub_gb_SKAxhQVXQCkC/page/n40 Tomo III, p. 39].</ref>
*Non manca più un solo errore da commettere.<ref>Dalla seduta del Corpo Legislativo del 14 marzo 1867.</ref>
:''Il n'y a plus une seule faute à commettre''.
==''L'incoronazione di Napoleone in Notre-Dame di Parigi''==
===[[Incipit]]===
La domenica, 2 dicembre, giorno freddo, ma sereno, la popolazione di [[Parigi]], che quarant'anni dopo vedremo accorrere sotto un cielo ugualmente puro dinanzi alle ceneri di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], si addensò frettolosa sulle vie da percorrersi dall'imperiale corteggio. Il papa partì il primo alle dieci del mattino, e precedé d'un lungo tratto l'imperatore ad alleviare ogni ingombro alle due comitive.
===Citazioni===
*Il papa fece le unzioni di rito sulla fronte, sulle braccia e sulle mani dell'imperatore; poi benedì la spada e gliela cinse, indi lo scettro, e glielo pose in mano; poscia si accostò per prendere la corona.
*[[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] prese poscia la corona dell'imperatrice, e accostandosi a Giuseppina genuflessa a' suoi piedi, con visibile tenerezza, posela sul capo di questa compagna della sua fortuna, che in quell'istante era tuta in lagrime.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Adolphe Thiers, ''Storia del Consolato e dell'Impero'', (''Historie du Consulat et de l'Empire''), Edizione Italiana U.T.E.T.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Politici francesi]]
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Libertà di stampa
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Gaux
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Francesco Vigilio Barbacovi
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[[File:Freedomofthepressstamp.jpg|thumb|Francobollo dedicato alla libertà di stampa]]
Citazioni sulla '''libertà di stampa'''.
*Ah! la libertà della stampa! che tossico! ([[Ferdinando Petruccelli della Gattina]])
*Amo la libertà della stampa più in considerazione dei mali che previene che per il bene che essa fa. ([[Alexis de Tocqueville]])
*Con la libertà di stampa i giornali pubblicano solo ciò che vogliono veder stampato le grandi industrie o le banche, le quali pagano il giornale. ([[Benito Mussolini]])
*Credo nella libertà di stampa, ma cosa ne pensate della libertà dalla stampa? ([[Martina Navrátilová]])
*È impensabile una società civile che non dia piena libertà alla stampa. Del resto sappiamo quante vicende, anche nel nostro paese, sarebbero rimaste nell'ombra senza il minuzioso lavoro di inchiesta di tanti giornalisti.<br />Naturalmente c'è sempre un prezzo da pagare: ci possono essere errori, a volte distorsioni o interpretazioni di parte, ma l'informazione è irrinunciabile. Come l'energia. ([[Piero Angela]])
*Fra i nostri diritti costituzionali consideriamo, per esempio, quello della libertà di stampa. Noi certamente non vogliamo colpire quel diritto; è uno strumento molto importante per limitare la concentrazione del potere politico e tenerlo sotto controllo esponendo pubblicamente qualsiasi comportamento scorretto. Ma la libertà è di poca utilità per il cittadino medio come individuo. I mass media sono per la maggior parte sotto il controllo di grandi organizzazioni integrate nel sistema. Qualsiasi persona, con pochi soldi, può pubblicare uno scritto o distribuirlo su Internet o simili, ma quello che egli avrà da dire sarà travolto da una enorme quantità di materiale prodotto dai media, quindi non avrà alcun effetto pratico. ([[Theodore Kaczynski]])
*[[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] disse una volta, che a un pittore riescono bene soltanto quelle bellezze femminili il cui tipo egli ha amato almeno in un essere vivente.<ref>Il riferimento è all'opera di Goethe ''Verschiedenes über Kunst'' (''Varietà sull'arte''), cap. II. {{cfr}} ''Scritti politici giovanili'', p. 73, nota 2.</ref>Anche la libertà di stampa è una bellezza – sebbene non femminile – che dobbiamo aver amato per poterla difendere. ([[Karl Marx]])
*Il celebre [[Gaetano Filangieri|Filangieri]] vuole l'illimitata facoltà della stampa, e la voglion pure infiniti altri scrittori; ma essi secondo il debole parer mio, ed io oserò pur dirlo, gravemente s'ingannano. Una censura {{sic|dee}} esservi, e questa non dee permettere la pubblicazione di libri, ch'esser possano perniciosi; poiché la legge dee prevenire il male, allorché è in sua mano l'impedirlo. Filangieri dice, che se l'opera, che si è pubblicata, offende la Divinità, il sovrano, l'ordine pubblico, o l'onor de' privati, l'autore e l'editore del libro debbono essere puniti Ma non sarà egli meglio, io rispondo, l'impedire i delitti di quello che il permettere, che si commettano, e punirli dopo che furono commessi? ([[Francesco Vigilio Barbacovi]])
*In Cecoslovacchia non esiste libertà di stampa, negli Stati Uniti non esiste libertà dalla stampa. ([[Martina Navrátilová]])
*Invero, nella terribile storia delle carestie mondiali è difficile trovare un caso in cui si sia verificata una carestia in un paese che avesse una stampa libera e un'opposizione attiva entro un quadro istituzionale democratico. [...] La ''libertà negativa'' della stampa e dei partiti di opposizione di criticare, scrivere e organizzare la protesta può risultare assai efficace nella salvaguardia delle ''libertà positive'' elementari della popolazione più vulnerabile. ([[Amartya Sen]])
*Invocando la loro libertà come se fosse un diritto che prescinde dai diritti degli altri. [...] in democrazia non esistono diritti assoluti, perché ciascun diritto incontra il proprio limite negli altri diritti egualmente meritevoli di tutela che, in caso della privacy, sono prioritariamente meritevoli di tutela. [...] Un principio elementare della democrazia ma che la stampa italiana, nella sua maggioranza, ha deciso di ignorare. ([[Silvio Berlusconi]])
*Io considero la lotta contro la censura, di ogni natura e qualsiasi potere la sostenga, come un dovere dello scrittore allo stesso titolo degli appelli alla libertà di stampa. Io sono un feroce partigiano di questa libertà e dichiaro che uno scrittore che possa farne a meno somiglia ad un pesce che dichiara pubblicamente di poter fare a meno dell'acqua. ([[Michail Afanas'evič Bulgakov]])
*La difesa della libertà di stampa significa salvare per le future generazioni il lascito immenso della lettura, da cui dipende tutta intera la trasmissione del patrimonio culturale della nostra civiltà e la possibilità che continui ad esistere un valido sistema di istruzione. ([[Paolo Mieli]])
*La libertà di critica deve essere piena, il controllo che esercita la stampa libera è un correttivo necessario della democrazia e la stampa è il naturale veicolo, il filtro delle idee. ([[Alcide De Gasperi]])
*La libertà di stampa è buona solo per se stessi. Vale solo se conviene. Se non conviene, viva il bavaglio: da mettere sulla bocca degli altri. ([[Pierluigi Battista]])
*La libertà di stampa è garantita solo a coloro che possiedono un giornale. ([[A.J. Liebling]])
*La libertà di stampa è una benedizione quando siamo inclini a scrivere contro gli altri, e una calamità quando ci troviamo ad essere sopraffatti dalla moltitudine dei nostri assalitori. ([[Samuel Johnson]])
*La libertà di stampa è vitale per una [[democrazia]]. ([[Barack Obama]])
*La libertà di stampa prevale finalmente all'interno di queste mura, dove la stampa è stata inventata. ([[Georg Forster]])
*La maggioranza di noi sente che non possiamo essere liberi senza giornali, ed è per questo che noi vogliamo la libertà di stampa. ([[Edward R. Murrow]])
*La nostra libertà dipende dalla libertà di stampa, ed essa non può essere limitata senza che vada perduta. ([[Thomas Jefferson]])
*La prima libertà della stampa consiste nel non essere un mestiere. Allo scrittore che la degrada a mezzo materiale spetta, come punizione di questa mancanza di libertà interiore, la privazione della libertà esteriore, cioè la censura; del resto già la sua esistenza è una punizione. ([[Karl Marx]])
*Le opinioni che si stabiliscono in [[Stati Uniti d'America|America]] sotto l'impero della libertà di stampa sono spesso più tenaci di quelle che si formano altrove sotto il regime della censura. ([[Alexis de Tocqueville]])
*Nella democrazia il parlamento è un polmone, e l'altro polmone è la stampa. ([[Alcide De Gasperi]])
*Nessuno invoca la libertà di stampa se non chi vuole abusarne. ([[Johann Wolfgang von Goethe]])
*Per raccogliere i beni inestimabili prodotti dalla libertà di stampa, bisogna sapersi sottomettere ai mali inevitabili che essa fa nascere. ([[Alexis de Tocqueville]])
*Prima di ogni altra libertà, datemi la libertà di conoscere, di esprimermi e discutere liberamente secondo coscienza. ([[John Milton]])
*S'incominci dall'avvisare chi sono costoro che si querelano dell'abusata libertà degli Stati e ne temono danni così spaventevoli. Costoro sono i medesimi da cui si alzano lagni e rimproveri cotidiani per qualunque libertà, eccetto la propria loro. Vogliono limitare la stampa, limitare la libera concorrenza, limitare i Parlamenti e in fine ogni cosa col pretesto volgare ed ovvio che i parlamenti, il commercio, la stampa abusano di loro facoltà e trasvanno più d'una volta e in più cose. ([[Terenzio Mamiani]])
*Se la libertà di stampa significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuol sentirsi dire. ([[George Orwell]])
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Libertà]]
*[[Libertà di pensiero]]
*[[Stampa]]
*[[Giornale]]
*[[Giornalista]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Concetti e principi filosofici]]
[[Categoria:Conoscenza]]
[[Categoria:Giornalismo]]
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Plinio il Giovane
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Spinoziano
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[[Immagine:Como - Dome - Facade - Plinius the Elder.jpg|thumb|Plinio il Giovane (Como, S.Maria Maggiore, scultura di Tommaso e Jacobo Rodari]]
'''Gaio Plinio Cecilio Secondo''', detto '''Plinio il Giovane''' (61 – 113), politico e scrittore romano.
==''Lettere'' (Epistolae)==
*C. Plinio al suo [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]]<br>Chiedi che io ti scriva come mio [[Plinio il Vecchio|zio]] uscì di vita, perché tu, o Tacito, possa tramandare ai posteri la sua fin e in modo conforme alla verità.<br>Te ne sono grato, perché vedo che alla sua morte, qualora sia celebrata da te, arride gloria immortale.<br>Certamente egli, come le popolazioni, come le città, fu coinvolto nella catastrofe delle terre più belle del mondo e la memoria dell'evento gli assicurò una vita quasi per sempre; certamente compose moltissime opere che rimarranno: tuttavia gli scritti tuoi, eterni, contribuiranno in modo decisivo alla perennità del nome.<br>Beati coloro cui gli dei concessero di compiere fatti degni di essere scritti o di scrivere fatti degni di essere letti, ma beatissimi io credo coloro cui furono concessi l'uno e l'altro dono. Fra questi sarà annoverato mio zio per i libri suoi e tuoi. Perciò volentieri mi assumo il compito che mi affidi, anzi insisto per ottenerlo.<ref>Citato in ''Il Vesuvio'', Pierro Gruppo Editori Campani, Napoli, 2000.</ref>
*{{NDR|[[Plinio il Vecchio]]}} Era a [[Miseno (Bacoli)|Miseno]] e teneva direttamente il comando della flotta. Il 24 agosto, intorno all'una del pomeriggio, mia madre gli indica una nube che appariva, insolita per grandezza e per aspetto. Egli aveva preso il sole, fatto un bagno freddo, mangiato qualcosa stando disteso ed ora studiava; chiede i sandali e sale in un luogo da cui si poteva osservare al meglio quel prodigio.<br />Per chi osservava da lontano non era chiaro da quale monte (si seppe dopo che era il [[Vesuvio]]) si levava la nube, la cui forma da nessun altro albero più che dal pino può essere rappresentata. Infatti, lanciata in alto come su un tronco altissimo, si diffondeva in rami, credo perché spinta dal primo forte soffio d'aria e poi lasciata quando quello scemava, o anche vinta dal suo stesso peso si dissolveva in larghezza: talora bianchissima, talora sporca e macchiata, a seconda che aveva sollevato con sé terra o cenere.<ref>Da ''Lettera a [[Tacito]]'', ''Lettere'', ''[http://www.stabiana.it/testpliniogiovanelett.htm libro VI, lettera XVI]''.</ref>
*Dolce far niente.
*I voti infatti si contano, non si pesano, né può farsi diversamente in una pubblica assemblea, dove nulla è tanto ineguale che l'eguaglianza stessa. (lib. II, ep. 12)
:''Numerantur enim sententiae, non ponderantur; nec aliud in publico consilio fieri potest; in quo nihil est tam ineguale quam aequalitas ipsa.''
*Il suo solo [[difetto]] è di non avere difetti. (lib. IX, ep. 26)
*Io già predico, né la mia predizione è fallace, che le tue istorie saranno immortali [...]. (dalla lettera a [[Tacito]]; VII, 33; 1831, vol. II, p. 169)
:''Auguror, nec me fallit augurium, historias tuas immortales futuras'' [...].
*Leggesti mai di quell'uom di Cadice, che mosso dalla rinomanza e dalla riputazione di [[Tito Livio]], venne dall'ultimo confin della terra per vederlo, e partì come l'ebbe veduto? (II, 3, p. 63)
:''Numquamne legisti, Gaditanum quemdam, Titi Livii nomine gloriaque commotum, ad visendum eum ab ultimo terrarum orbe venisse, statimque, ut viderat, abiisse!''
*Non è infatti questa una digressione, ma l'opera stessa. (V, VI<ref>Citato in Laurence Sterne, ''Vita e opinioni di Tristram Shandy'', a cura di Lidia Conetti, Mondadori, 1992, dedica del vol. VII.</ref>)
:''Non enim excursus hic ejus, sed opus ipsum est.''
*Sento che [[Marco Valerio Marziale|Valerio Marziale]] è morto, e me ne duole. Era un uomo ingegnoso, acuto e pungente, che aveva nello scrivere moltissimo di sale e di fiele e non meno di sincerità. (Lettera a [[Cornelio Prisco]], III, 21, anno 104)
*Vorrei davvero sapere che cosa ne pensi tu dei fantasmi (''phantasmata''): se esistono realmente, con forma ed essenza propria, o se non sono che vane apparenze generate dal nostro terrore. (''Lettera a P. Licinio Sura sui fantasmi'', lib. VII, XXVII<ref>Citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993.</ref>)
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Plino il Giovane, ''Le Lettere'', 3 voll., tradotte e illustrate da Pier Alessandro Paravia, Tipografia di Commercio, Venezia, 1830-1831, [http://books.google.it/books?id=qLM9AAAAcAAJ vol. I], 1830, [https://books.google.it/books?hl=it&id=urM9AAAAcAAJ voll. II] e [https://books.google.it/books?id=x7M9AAAAcAAJ III], 1831. Testo latino a fronte.
==Voci correlate==
*[[Plinio il Vecchio]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Epistolografi]]
[[Categoria:Politici romani]]
[[Categoria:Scrittori romani]]
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[[File:Alegoría de la Eternidad 1686.jpg|thumb|''Allegoria dell'Eternità'' (Lorenzo Pasinelli, 1686)]]
Citazioni sull''''eternità''' e su ciò che è '''eterno'''.
==Citazioni==
*Avendo toccato l'eternità, mi sembra impossibile tendere ad essa come se non fosse già qui. ([[Henri Nouwen]])
*Bisogna che abbiamo un'idea molto primitiva dell'eternità se facciamo tanto caso del morire a trenta o a cent'anni. ([[Gesualdo Bufalino]])
*– Cos'è l'eterno? <br />– Il simultaneo possesso di tutti gli attimi. ([[Giuseppe Bonaviri]])
*Che importa l'eternità della dannazione a chi ha trovato, per un attimo, l'[[infinito]] della [[Gioia]]? ([[Charles Baudelaire]])
*Chi vive intensamente non ha tempo per l'eternità. ([[Aldo Busi]])
*Ciò che uno rifiuta in un minuto non glielo restituisce l'eternità. ([[Friedrich Schiller]])
*Come siamo piccini davanti alla eternità e come appare immenso ciò che riguarda Dio! ([[Edoardo Porro]])
*Davanti al terribile pensiero dell'Eternità prego Iddio che mi protegga con la sua infinita misericordia. ([[Edoardo Porro]])
*È certo assai arrogante da parte di noi esseri umani, agognare ad un'eternità. Ma così è disposta la nostra natura. Io credo ad una eternità, benché avverta che niente ce ne dia diritto. ([[Jakob Arnold von Salis]])
*E i giri vari dell'età, le cose venture frammiste alle passate, tutto includendo nel fido presente, e i diversi giorni, in un solo sguardo raccogli. Sei la stessa come parte, sei la stessa come tutto: senza fine, senza nascimento, tutta nascita e fine insieme, senza alcuna inegualità tutta levigata e in ogni parte a te concorde. ([[Michele Marullo Tarcaniota]])
*''È ritrovata. | Che? – L'Eternità. | È il mare andato via | Col sole.'' ([[Arthur Rimbaud]])
*È strano come l'ETERNITÀ si lasci captare piuttosto in un segmento effimero che in una continuità estesa. ([[Elsa Morante]])
*Fratelli! Ciò che facciamo in vita, riecheggia nell'eternità! (''[[Il gladiatore]]'')
*''Il lume nasce e muore; | che riman dei tramonti e delle aurore? | Tutto, Signore, | tranne l'eterno, al mondo | è vano.'' ([[Antonio Fogazzaro]])
*''Il sempre è fatto di attimi; | non è un tempo diverso | se non per l'infinito – | e per la latitudine di casa.'' ([[Emily Dickinson]])
*L'amnesia dell'eterno è il male del nostro secolo. ([[Charles Péguy]])
*L'eternità, cos'è dunque, se non il primo istante senza fine di un primo amore? ([[Oscar Vadislas de Lubicz Milosz]])
*L'eternità dura sempre fino a sabato. (''[[L'uomo del treno]]'')
*L'eternità è il più grande degli idoli: il più possente tra i concorrenti di Dio. ([[Gilbert Keith Chesterton]])
*L'Eternità è innamorata delle opere del tempo. ([[William Blake]])
*L'eternità è un bambino che gioca con le tessere: di un bambino è il regno. ([[Eraclito]])
*L'eternità è un concetto simile all'attimo, non si coglie, non si misura e l'amore se ne serve nel periodo in cui dimentica il tempo; può essere un secondo, come può essere per un giorno, come per più anni, poi l'eternità dilegua. ([[Antonio Beltramelli]])
*L'eternità è un miraggio, e non è la salvezza. ([[Roberto Peregalli]])
*L'eternità è un pensiero terribile; voglio dire, dove andrà a finire? ([[Tom Stoppard]])
*L'eternità ha i suoi pendoli; pur non avendo fine, mai rinuncia a voler sapere la durata delle gioie e dei supplizi. ([[Machado de Assis]])
*L'eternità non è un continuo susseguirsi di giorni del calendario, ma qualcosa come il momento colmo di appagamento, in cui la totalità ci abbraccia e noi abbracciamo la totalità. Sarebbe il momento dell'immergersi nell'oceano dell'infinito amore, nel quale il tempo – il prima e il dopo – non esiste più. Possiamo soltanto cercare di pensare che questo momento è la vita in senso pieno, un sempre nuovo immergersi nella vastità dell'essere, mentre siamo semplicemente sopraffatti dalla gioia. ([[Benedetto XVI]])
*L'eternità significa continuare ancora per un po' di tempo quando coloro che conosciamo e abbiamo amato non esistono più. ([[José Saramago]])
*L'idea dell'eternità è una malattia dello spirito. ([[Lev Nikolaevič Tolstoj]])
*L'orologio segna il minuto – ma che mai segna l'eternità? ([[Walt Whitman]])
*Mentre tutto passa, egli {{NDR|[[Dio]]}} è oggi, ieri e domani. Eternità non significa passato, ma affidabilità incondizionata, solidità che sempre sostiene. ([[Benedetto XVI]])
*Nel mondo c'è un'ansia di eternità. L'idea che tutto debba tornare a risplendere com'era. [...] È un'epoca, questa, in cui da una parte si desidera l'infinito e dall'altra ci si spaventa per la fragilità delle persone e dei luoghi. ([[Roberto Peregalli]])
*Nell'eternità tutto è inizio, mattino profumato. ([[Elias Canetti]])
*Niente ti turbi: tutto passa, ciò che non è eterno, è niente! ([[Giovanni Bosco]])
*Noi non siamo nati per morire. Ma per vivere anche nell'umanità. Nessuno è eterno quaggiù, ma ognuno di noi concorre, sia pure in minima parte, al progresso del [[mondo]]. ([[Nino Salvaneschi]])
*Non scomodare l'eternità. Com'è che dice [[Arthur Schnitzler|Schnitzler]]? "Chi penserà all'agosto in maggio?" Adesso è giugno. Pensiamo all'oggi. ([[Ernst Lothar]])
*Non ti sembra terribile l'Eternità? Ci penso spesso e mi sembra così buia che quasi desidererei che non ci fosse Eternità. Credere che dobbiamo vivere per sempre e non cessare mai di esistere. ([[Emily Dickinson]])
*Pensare che un luogo possa cristallizzarsi in un'eternità senza tempo è una chimera che denota, mascherato di umiltà, un senso di presunzione infinito. ([[Roberto Peregalli]])
*''Quello che non affidi alla friabile | pietra, plasmalo d'aria. | Ci sono, a tratti, attimi | che s'affacciano fuori dal tempo, || serbano ciò che non serba la pietra, | serrano un pugno pieno di tesori, | non hanno né avvenire né passato, | sono l'eternità.'' ([[Sándor Weöres]])
*Solo ciò che è eterno può appagarci. ([[Teresa di Lisieux]])
===[[Muriel Barbery]]===
*Chi persegue eternità raccoglie solitudine.
*L'eternità ci sfugge.
*L'eternità, questo invisibile che noi vediamo.
===[[Adrienne von Speyr]]===
*Ciò che diventa vivo nella [[preghiera]], è così grande solamente perché fa parte della vita eterna di Dio, che fa andare in frantumi i limiti della nostra vita terrena. Dio non ci ha creati per un tempo, ma per la sua eternità.
*È attraverso l'eternità che ciò che è effimero riceve il suo senso.
*Il [[presente]] non custodisce un senso se non alla luce di ciò che è eterno. E già sulla terra sembriamo dei bambini della vita eterna.
*L'eternità è preghiera; è la preghiera dello stesso Dio [[Santissima Trinità|trinitario]].
*La [[morte]] è accesso alla vita eterna. E nella vita eterna di Dio, tutto è riconciliato.
==Voci correlate==
*[[Eterna giovinezza]]
*[[Immortalità]]
*[[Infinito]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Concetti e principi filosofici]]
[[Categoria:Concetti religiosi]]
[[Categoria:Escatologia]]
[[Categoria:Metafisica]]
[[Categoria:Tempo]]
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Mateo Alemán
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[[Immagine:Retrato de Mateo Alemán.jpg|thumb|Mateo Alemán]]
'''Mateo Alemán''' (1547 – 1614), scrittore spagnolo.
==''Guzmán de Alfarache''==
===[[Incipit]]===
====Originale====
''El deseo que tenía – curioso lector – de contarte mi vida, me daba tanta priesa para engolfarte en ella sin prevenir algunas cosas que, como primer principio, es bien dejarlas entendidas – porque siendo esenciales a este discurso también te serán de no pequeño gusto – que me olvidaba de cerrar un portillo por donde me pudiera entrar acusando cualquier terminista de mal latín, redarguyéndome de pecado, porque no procedí de la difinición a lo difinido y antes de contarla no dejé dicho quiénes y cuáles fueron mis padres y confuso nacimiento; que en su tanto, si dellos hubiera de escribirse, fuera sin duda más agradable y bien recibida que esta mía. Tomaré por mayor lo más importante, dejando lo que no me es lícito, para que otro haga la baza.''
====Barezzo Barezzi====
Il desiderio, che io haveva (curioso Lettore) di narrarti la mia vita, mi dava gran fretta, perch'io t'ingolfassi in essa, senza prendere a raccontar prima alcune cose, le quali come mo principio, è bene che sieno intese, perche essendo essentiali di questo discorso, ti saranno ancora di non picciolo gusto, perche io mi dimenticava di serrare un portello, onde vi sarebbe entrato qual si voglia terminista, biasimandomi di non sapere grammatica, e riprendendomi di peccato, perche io non avessi proceduto dalla definitione al definito, e che prima che io mi fussi messo a raccontarla, io non havessi detto chi, e quali furono i miei genitori, e 'l confuso nascimento, il che al paragone, se quella di loro s'havesse a scrivere, sarebbe senza dubbio più aggradevole, e meglio ricevuta, che questa mia; percioche molti si tengono di gran lenaggio, e pure sono generati da Villani, e Ciabattini: prenderò per maggiore il più importante, lasciando quel che non è lecito a me, perche altri lo faccia in vece mia, e guadagni la caccia.
===Citazioni===
*La [[gioventù]] non è una stagione della vita, è uno stato mentale.<ref>Citato in [[Guido Almansi]], ''Il filosofo portatile'', TEA, Milano, 1991.</ref>
*Si devono cercare gli [[amico|amici]] come si cercano i buoni [[libri]]. Ché il successo non è che siano parecchi né che incuriosiscano molto; ma che siano pochi, buoni e ben conosciuti. (II, II, I)
:''Débense buscar los amigos como se buscan los buenos libros. Que no está la felicidad en que sean muchos ni muy curiosos; antes en que sean pocos, buenos y bien conocidos.'' (1996, p. 394)
{{Intestazione|Traduzione di Barezzo Barezzi}}
*Commune, e general costume è stato, e è degli uomini, quando sono ricercati, che riferiscano quel, che hanno udito, o veduto, o che vi dicano la [[verità]], e la sostanza d'una cosa, di mascherarla, e di lisciarla, perche resti sconosciuta, come la faccia d'una donna brutta. (I, I, I, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA6#v=onepage&q&f=false p. 6])
*Non è [[donna]] di così alta conditione, che non goda d'esser vagheggiata, benche da huomo di molto basso stato. (I, I, II, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24])
*Sempre i fanciulli si precipitano fra 'l piacere presente, senza haver mira, nè riguardo al danno futuro. (I, I, III, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA58#v=onepage&q&f=false p. 58])
*È prudenza il saper [[Dissimulazione|dissimulare]] quel, che non si può rimediare. (I, I, IV, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA59#v=onepage&q&f=false p. 59])
*Qual maggior vendetta è, che poter esser vendicativo? (I, I, IV, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA73#v=onepage&q&f=false p. 73])
*La vendetta è una codardia, e {{sic|un'atto}} femminile; e 'l perdono è una gloriosa vittoria. (I, I, IV, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA74#v=onepage&q&f=false p. 74])
*Non ti far [[nemico|nimici]] coloro, che con buoni trattamenti puoi guadagnarti per amici; perche non è bene havere alcun nimico, per debole che sia: e [[Proverbi spagnoli|d'una scintilla picciola s'accende un fuoco grande]]. (I, I, VII, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=104#v=onepage&q&f=false p. 104])
*Ben si dice, che 'l [[desiderio]] vince la paura, supera gl'inconvenienti, e spiana le difficultà. (I, I, VIII, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=117#v=onepage&q&f=false p. 117])
*Di patientia e di sofferenza hanno bisogno le cose, per venirne pacificamente al fine. (I, I, X<ref>VIII nell'edizione in lingua.</ref>, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=141#v=onepage&q&f=false p. 141])
*Non entrar in luogo, onde tu non possa liberamente uscire. (I, II, IV, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=216#v=onepage&q&f=false p. 216])
*Nell'[[ingiuria|ingiurie]] il miglior rimedio è disprezzarle. (I, II, VI, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=253#v=onepage&q&f=false p. 253])
*In ogni caso val più il [[sapere]], che l'havere; perche se la fortuna si ribella, la scienza non abbandona mai l'huomo: la robba si consuma, e la scienza cresce, e è in maggiore stima il poco saper del savio, ch'il molto possedere del ricco. (I, II, VII, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=256#v=onepage&q&f=false p. 256])
*Ogni uomo hà da desiderare di vivere, per sapere, e di sapere, per viver bene. (I, II, VII, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=257#v=onepage&q&f=false pp. 257-58])
*Noi poveri siamo, come il zero nell'abaco, il quale per se val nulla, ma fa valer l'altro numero, che gli stà appresso, e tanto più, quanto più zeri haverà davanti. (I, II, VI, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=369#v=onepage&q&f=false p. 369])
*Fù giusta sentenza sua {{NDR|del Monsignore mio padrone}}, che dove non giovavano le buone opere, nè movevano le tenere parole, le cattive mi domassero con duro, e rigoroso gastigo. (I, III, IX, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=422#v=onepage&q&f=false p. 422])
*Chi vuol dir bugia, inganna: e chi vuol ingannare, dice bugia. (II, I, II, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=PA41#v=onepage&q&f=false pp. 41-42])
*Non ci è tal maestro, come l'[[esercizio]]; il quale se manca, il medesimo intelletto s'empie di muffa, e genera ruggine. (II, I, VI<ref>V nell'edizione in lingua.</ref>, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=261#v=onepage&q&f=false p. 261])
*È sano consiglio assalire le [[avversità|aversità]] con allegra faccia; perche con quella si vincono i nemici, e gli amici pigliano lena. (II, I, VIII, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=142#v=onepage&q&f=false p. 142])
*Giammai dirà l'occhio del desideroso (come non lo dice, {{sic|ne}} il Mare, {{sic|ne}} l'Inferno) or son satollo, ciò mi basta. (II, III, I, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=309#v=onepage&q&f=false p. 309])
*Quelli, che si vogliono ammogliare, conviene che habbiano di che darle da desinare, e le mogli conviene loro, che portino per amendue da cenare. (II, III, IV<ref>III nell'edizione in lingua.</ref>, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=462#v=onepage&q&f=false p. 462])
{{Intestazione|Traduzione di Fernando Capecchi}}
*[[Mangiare|Mangiando]], tutti gli affanni passano in seconda linea; dove manca il pane, non c'è bene che s'affacci né male che non sia di troppo, non c'è piacere che duri né soddisfazione che regga; tutti bisticciano senza sapere perché, nessuno ha colpa e ciascuno l'attribuisce all'altro, tutti fanno piani chimerici e tutto allora è repubblica e sofisma. (p. 314)
*Le [[Buona azione|buone opere]] si pagano con le buone parole, quando non si dispone di altra moneta e il debitore è povero. (p. 320)
*[...] il [[Aiuto|soccorso]] nel bisogno, anche se poco, è di grande conforto, e una piccolezza acquista grande valore. (p. 320)
*Gli [[Uomo (maschio)|uomini]] nella necessità non cercano bellezza, gioventù e bei vestiti, ma soltanto sottane, e non importa che le gambe siano storte. (p. 324)
*Dice bene la massima toscana che consiglia di non prestar fede a donne, marinai e osti più di quanto si debba prestarne a coloro che si lodano da se stessi: infatti, venuti al nocciolo, tutti costoro mentono per lo più. (p. 326)
*Per la [[fame]] non c'è pane cattivo. (p. 326)
*Chi [[Male|mal]] fa mal pensa e si adombra della sua stessa ombra, poiché la coscienza della colpa gli richiama l'immagine della pena. (p. 327)
*Sentirsi dalla parte della ragione aumenta le forze e dà animo ai pusillanimi. (p. 333)
*La corda [...] si rompe sempre nel punto più sottile,<ref>{{Cfr}} [[Proverbi spagnoli]]: «Siempre quiebra la soga por lo más delgado».</ref> e il primo a pagare è sempre il forestiero, il povero, il miserabile, colui, insomma, che è privo di protezioni, di favori e di difesa. (p. 334)
*Hai osservato, lettore, la perversa disposizione degli uomini a sentir meno i propri travagli quando quelli dei loro [[nemici]] sono maggiori?. (p. 337)
*Non c'è male tanto grave dal quale non risulti qualcosa di buono. (p. 339)
*La fortuna, con i suoi mutamenti, rende l'uomo più saggio e prudente. (p. 344)
*Come tutto appare facile – acconciato, condito e servito – a colui che pensa, e come invece difficoltoso a colui che [[Azione|opera]]. Mi immagino che il pensare sia come un bimbo che corre per una pianura a cavallo di una canna e una girandola di carta in mano; e mi figuro l'operare come un vecchio canuto, calvo, monco e zoppo che con due stampelle si appresta a scalare una muraglia altissima ben difesa. (p. 344)
*Chi non ha [[bisogno|bisogni]] per sé, mal si ricorda degli altrui. (p. 346)
*La [[fame]] e il ritegno [...] non riuscirono mai a essere amici. (p. 351)
*Godevo la doviziosa [[libertà]], lodata dai sapienti, desiderata da molti, cantata e ricantata dai poeti, e il cui valore tutto l'oro e le ricchezze del mondo non basterebbero a controbilanciare. (p. 353)
*Il [[Gioco d'azzardo|gioco]] è un terribile vizio; e come tutti i corsi d'acqua vanno a finire nel mare, così non c'è vizio in cui un giocatore non viene a cascare. (p. 356)
*[[Pane]], questo {{NDR|dato dalla mano altrui}}, di dolore e di sangue, anche se la mano è quella di tuo padre. (p. 352)
*È proprio quando la [[donna]] mostra di struggersi di più in lacrime che bisogna sentire per lei la stessa compassione che si sentirebbe per un papero che entrasse a zampe nude nell'acqua nel mese di gennaio. (p. 358)
*Conquistarsi [[Amicizia|amici]] è come dare denaro a interesse e seminare in terreno irriguo. (p. 360)
*Le donne ben fatte non chiedono di meglio che aver l'occasione di mostrarsi nude. (p. 367)
*Ben può un tale mutarsi di [[Vestito|abiti]], ma non per questo riuscirà a ingannare gli altri sul proprio essere, perché, a questo riguardo, è come se si mostrasse interamente nudo. (p. 380)
*Riceve più [[giustizia]] che strilla di più e le cause si vincono il più delle volte a forza di gridare le proprie ragioni. (p. 403)
*Il [[tradimento]] può risultar grato, ma non il traditore che lo compie. Operando il male, il malvagio può sì far piacere a chi gli ha ordinato di compierlo, ma non può evitare che nell'animo di costui resti impressa la malvagità e che ne abbia quella consapevolezza che l'induca a non fidarsi del traditore se non in quanto possa venirgliene profitto. (p. 404)
*La [[Vizi e virtù|virtù]] non defraud[a] mai il buono del suo premio e il [[Vizi e virtù|vizio]] riserb[a] sempre al malvagio il giusto castigo e l'infamia. (p. 405)
*La [[gioventù]] è porta e principio di ogni [[peccato]]. (p. 453)
*La [[prudenza]] è figlia dell'[[esperienza]]. (p. 453)
*Chi [[amore|ama]] abdica alla propria volontà e al proprio buon senso in favore della persona amata. (p. 454)
*Nulla è più pregiudizievole in una [[Politico|persona pubblica]] che il dar mostra di una qualsiasi benché piccola debolezza. (p. 467)
*Non osavo più uscire di casa [...]. Questa vita ritirata mi fruttò nuovo rispetto da parte di quelli di casa, e all'esterno il languire e l'esaurirsi di tutte le maldicenze: la mia assenza faceva cadere nella dimenticanza i miei casi come se non fossero mai esistiti. (p. 470)
*Per raggiungere i loro scopi gli uomini non sanno rifuggire dall'inganno contro chi si fida, come significa l'emblema del serpe addormentato e del ragno che scende cautamente per mordergli il capo e ucciderlo, il cui motto dice: «Non c'è prudenza che resista all'inganno». È grosso sproposito credere che il prudente possa prevenire l'offesa in agguato. (pp. 472-473)
*L'[[imbecillità]] non va mai esente da malizia, e queste due cose insieme sono sufficienti a mandare in malora non dico una casa, ma un'intera repubblica. (p. 487)
*Dove c'è la [[forza]] c'è per lo più la superbia e da questa nasce la prepotenza. (p. 491)
*Non c'è spada così affilata che tagli e ferisca tanto profondamente quanto la [[calunnia]] e la falsa accusa, e soprattutto in mano a soverchiatori, la cui forza è efficientissima a prostrare al suolo la più fondata ragione dell'umile, e tanto più quanto meno si circondi di cautele. (p. 491)
*Nessuno dubitava che la [[Ragione e torto|ragione]] fosse dalla mia parte [...]; ma ero povero, ed era bene che pagassi il tributo della mia condizione passando dalla parte del [[Ragione e torto|torto]]. (p. 493)
*Poiché il [[denaro]] è fatto di metallo pesante, se ne va sempre nel fondo delle saccocce ed è molto difficile cavarlo fuori. (p. 499)
*Vi sono congiunture in cui un reale ne vale cento e rende il profitto di mille. (p. 530)
*Considero uno sproposito che uno, per [[vendetta|vendicarsi]] di un altro, gli tolga la vita, poiché in tal modo lo libera da ogni sofferenza. (p. 532)
*Io considero, infatti, più grave delitto – e senza dubbio lo è – menar vanto del [[male]] che commetterlo. (p. 533)
*La miglior vendetta, la più proficua e la meno pericolosa, è quella in contanti. (p. 538)
*L'ostentazione del benessere suole essere una parte del capitale per quel che al credito si riferisce. (p. 574)
*Anche se il [[Fallimento (diritto)|fallimento]] è un furto, si resta col nome di mercanti e non con quello di briganti. (p. 575)
*Per [[inganno|ingannare]] un giusto non vi è mezzo più facile che la finta santità di un iniquo. (p. 610)
*{{NDR|I [[Pena di morte|giustiziandi]]}} Ce ne sono alcuni che si fanno radere la barba e acconciare i capelli per presentarsi al boia decentemente, e mandano perfino a stirare le pieghe della gorgiera inamidata, quasi che con quella e i mustacchi appuntiti all'insù sperassero di trovare la salvezza. (p. 623)
*Tale è appunto il triste destino dei [[cattiveria|cattivi]]: fanno apparire sospettose anche le buone opere che compiono, e così scandalizzano il prossimo che giudica ipocrita il loro ravvedimento. (p. 640)
===[[Explicit]]===
====Originale====
''Aquí di punto y fin a estas desgracias. Rematé la cuenta con mi mala vida. La que después gasté, todo el restante della verás en la tercera y última parte, si el cielo me la diere antes de la eterna que todos esperamos.''
====Barezzo Barezzi====
Quì finirono queste mie disgratie. Finij il conto con la mia mala vita. La quale, qual fusse per lo avenire, lo vedrai nella Terza, e ultima parte, che io ti ho promesso, se il Cielo me la darà avanti la eterna, che tutti speriamo, e aspettiamo.
===Citazioni su ''Guzmán de Alfarache''===
*Questo romanzo potrebbe dirsi un trattato con tutti gli ammaestramenti necessari per diventare un perfetto ladro, per quanto l'autore si dilunghi talvolta in noiose digressioni che sarebbero più appropriate a un compendio di morale che non a un romanzo di avventure. Perché, in fondo, Guzmán non è soltanto il ragazzo infelice, trascinato per il mondo dal cattivo destino e che, vittima della sua stessa credulità o buona fede e della mancanza di esperienza, cerchi cavarsela nelle difficili contingenze della vita con trovate astute e abili sotterfugi, ma senza danno degli altri; più spesso egli è un vero furfante: ruba per il piacere di rubare. ([[Rodolfo Bottacchiari]])
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Matteo Alemano, ''Vita del Picaro Gusmano D'Alfarace'', traduzione di Barezzo Barezzi, 2 voll., Venezia, Barezzi, 1629.
*Mateo Alemán, ''[https://books.google.it/books?id=ZLvBywL7fnEC Guzmán de Alfarache]'', a cura di Benito Brancaforte, Ediciones AKAL, 1996.
*Mateo Alemán, ''Guzmán de Alfarache'', trad. it. Fernando Capecchi, in AA.VV., ''Romanzi picareschi'', Rizzoli, 2008.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Guzmán de Alfarache}}
{{DEFAULTSORT:Alemán, Mateo}}
[[Categoria:Aforisti spagnoli]]
[[Categoria:Scrittori spagnoli]]
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[[Immagine:Retrato de Mateo Alemán.jpg|thumb|Mateo Alemán]]
'''Mateo Alemán''' (1547 – 1614), scrittore spagnolo.
==''Guzmán de Alfarache''==
===[[Incipit]]===
====Originale====
''El deseo que tenía – curioso lector – de contarte mi vida, me daba tanta priesa para engolfarte en ella sin prevenir algunas cosas que, como primer principio, es bien dejarlas entendidas – porque siendo esenciales a este discurso también te serán de no pequeño gusto – que me olvidaba de cerrar un portillo por donde me pudiera entrar acusando cualquier terminista de mal latín, redarguyéndome de pecado, porque no procedí de la difinición a lo difinido y antes de contarla no dejé dicho quiénes y cuáles fueron mis padres y confuso nacimiento; que en su tanto, si dellos hubiera de escribirse, fuera sin duda más agradable y bien recibida que esta mía. Tomaré por mayor lo más importante, dejando lo que no me es lícito, para que otro haga la baza.''
====Barezzo Barezzi====
Il desiderio, che io haveva (curioso Lettore) di narrarti la mia vita, mi dava gran fretta, perch'io t'ingolfassi in essa, senza prendere a raccontar prima alcune cose, le quali come mo principio, è bene che sieno intese, perche essendo essentiali di questo discorso, ti saranno ancora di non picciolo gusto, perche io mi dimenticava di serrare un portello, onde vi sarebbe entrato qual si voglia terminista, biasimandomi di non sapere grammatica, e riprendendomi di peccato, perche io non avessi proceduto dalla definitione al definito, e che prima che io mi fussi messo a raccontarla, io non havessi detto chi, e quali furono i miei genitori, e 'l confuso nascimento, il che al paragone, se quella di loro s'havesse a scrivere, sarebbe senza dubbio più aggradevole, e meglio ricevuta, che questa mia; percioche molti si tengono di gran lenaggio, e pure sono generati da Villani, e Ciabattini: prenderò per maggiore il più importante, lasciando quel che non è lecito a me, perche altri lo faccia in vece mia, e guadagni la caccia.
===Citazioni===
*La [[gioventù]] non è una stagione della vita, è uno stato mentale.<ref>Citato in [[Guido Almansi]], ''Il filosofo portatile'', TEA, Milano, 1991.</ref>
*Si devono cercare gli [[amico|amici]] come si cercano i buoni [[libri]]. Ché il successo non è che siano parecchi né che incuriosiscano molto; ma che siano pochi, buoni e ben conosciuti. (II, II, I)
:''Débense buscar los amigos como se buscan los buenos libros. Que no está la felicidad en que sean muchos ni muy curiosos; antes en que sean pocos, buenos y bien conocidos.'' (1996, p. 394)
{{Intestazione|Traduzione di Barezzo Barezzi}}
*Commune, e general costume è stato, e è degli uomini, quando sono ricercati, che riferiscano quel, che hanno udito, o veduto, o che vi dicano la [[verità]], e la sostanza d'una cosa, di mascherarla, e di lisciarla, perche resti sconosciuta, come la faccia d'una donna brutta. (I, I, I, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA6#v=onepage&q&f=false p. 6])
*Non è [[donna]] di così alta conditione, che non goda d'esser vagheggiata, benche da huomo di molto basso stato. (I, I, II, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24])
*Sempre i fanciulli si precipitano fra 'l piacere presente, senza haver mira, nè riguardo al danno futuro. (I, I, III, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA58#v=onepage&q&f=false p. 58])
*È prudenza il saper [[Dissimulazione|dissimulare]] quel, che non si può rimediare. (I, I, IV, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA59#v=onepage&q&f=false p. 59])
*Qual maggior vendetta è, che poter esser vendicativo? (I, I, IV, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA73#v=onepage&q&f=false p. 73])
*La vendetta è una codardia, e {{sic|un'atto}} femminile; e 'l perdono è una gloriosa vittoria. (I, I, IV, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA74#v=onepage&q&f=false p. 74])
*Non ti far [[nemico|nimici]] coloro, che con buoni trattamenti puoi guadagnarti per amici; perche non è bene havere alcun nimico, per debole che sia: e [[Proverbi spagnoli|d'una scintilla picciola s'accende un fuoco grande]]. (I, I, VII, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=104#v=onepage&q&f=false p. 104])
*Ben si dice, che 'l [[desiderio]] vince la paura, supera gl'inconvenienti, e spiana le difficultà. (I, I, VIII, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=117#v=onepage&q&f=false p. 117])
*Di patientia e di sofferenza hanno bisogno le cose, per venirne pacificamente al fine. (I, I, X<ref>VIII nell'edizione in lingua.</ref>, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=141#v=onepage&q&f=false p. 141])
*Non entrar in luogo, onde tu non possa liberamente uscire. (I, II, IV, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=216#v=onepage&q&f=false p. 216])
*Nell'[[ingiuria|ingiurie]] il miglior rimedio è disprezzarle. (I, II, VI, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=253#v=onepage&q&f=false p. 253])
*In ogni caso val più il [[sapere]], che l'havere; perche se la fortuna si ribella, la scienza non abbandona mai l'huomo: la robba si consuma, e la scienza cresce, e è in maggiore stima il poco saper del savio, ch'il molto possedere del ricco. (I, II, VII, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=256#v=onepage&q&f=false p. 256])
*Ogni uomo hà da desiderare di vivere, per sapere, e di sapere, per viver bene. (I, II, VII, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=257#v=onepage&q&f=false pp. 257-58])
*Noi poveri siamo, come il zero nell'abaco, il quale per se val nulla, ma fa valer l'altro numero, che gli stà appresso, e tanto più, quanto più zeri haverà davanti. (I, II, VI, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=369#v=onepage&q&f=false p. 369])
*Fù giusta sentenza sua {{NDR|del Monsignore mio padrone}}, che dove non giovavano le buone opere, nè movevano le tenere parole, le cattive mi domassero con duro, e rigoroso gastigo. (I, III, IX, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=422#v=onepage&q&f=false p. 422])
*Chi vuol dir bugia, inganna: e chi vuol ingannare, dice bugia. (II, I, II, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=PA41#v=onepage&q&f=false pp. 41-42])
*Non ci è tal maestro, come l'[[esercizio]]; il quale se manca, il medesimo intelletto s'empie di muffa, e genera ruggine. (II, I, VI<ref>V nell'edizione in lingua.</ref>, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=261#v=onepage&q&f=false p. 261])
*È sano consiglio assalire le [[avversità|aversità]] con allegra faccia; perche con quella si vincono i nemici, e gli amici pigliano lena. (II, I, VIII, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=142#v=onepage&q&f=false p. 142])
*Giammai dirà l'occhio del desideroso (come non lo dice, {{sic|ne}} il Mare, {{sic|ne}} l'Inferno) or son satollo, ciò mi basta. (II, III, I, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=309#v=onepage&q&f=false p. 309])
*Quelli, che si vogliono ammogliare, conviene che habbiano di che darle da desinare, e le mogli conviene loro, che portino per amendue da cenare. (II, III, IV<ref>III nell'edizione in lingua.</ref>, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=462#v=onepage&q&f=false p. 462])
{{Intestazione|Traduzione di Fernando Capecchi}}
*[[Mangiare|Mangiando]], tutti gli affanni passano in seconda linea; dove manca il pane, non c'è bene che s'affacci né male che non sia di troppo, non c'è piacere che duri né soddisfazione che regga; tutti bisticciano senza sapere perché, nessuno ha colpa e ciascuno l'attribuisce all'altro, tutti fanno piani chimerici e tutto allora è repubblica e sofisma. (p. 314)
*Le [[Buona azione|buone opere]] si pagano con le buone parole, quando non si dispone di altra moneta e il debitore è povero. (p. 320)
*[...] il [[Aiuto|soccorso]] nel bisogno, anche se poco, è di grande conforto, e una piccolezza acquista grande valore. (p. 320)
*Gli [[Uomo (maschio)|uomini]] nella necessità non cercano bellezza, gioventù e bei vestiti, ma soltanto sottane, e non importa che le gambe siano storte. (p. 324)
*Dice bene la massima toscana che consiglia di non prestar fede a donne, marinai e osti più di quanto si debba prestarne a coloro che si lodano da se stessi: infatti, venuti al nocciolo, tutti costoro mentono per lo più. (p. 326)
*Per la [[fame]] non c'è pane cattivo. (p. 326)
*Chi [[Male|mal]] fa mal pensa e si adombra della sua stessa ombra, poiché la coscienza della colpa gli richiama l'immagine della pena. (p. 327)
*Sentirsi dalla parte della ragione aumenta le forze e dà animo ai pusillanimi. (p. 333)
*La corda [...] si rompe sempre nel punto più sottile,<ref>{{Cfr}} [[Proverbi spagnoli]]: «Siempre quiebra la soga por lo más delgado».</ref> e il primo a pagare è sempre il forestiero, il povero, il miserabile, colui, insomma, che è privo di protezioni, di favori e di difesa. (p. 334)
*Hai osservato, lettore, la perversa disposizione degli uomini a sentir meno i propri travagli quando quelli dei loro [[nemici]] sono maggiori? (p. 337)
*Non c'è male tanto grave dal quale non risulti qualcosa di buono. (p. 339)
*La fortuna, con i suoi mutamenti, rende l'uomo più saggio e prudente. (p. 344)
*Come tutto appare facile – acconciato, condito e servito – a colui che [[Pensiero e azione|pensa]], e come invece difficoltoso a colui che [[Pensiero e azione|opera]]. Mi immagino che il pensare sia come un bimbo che corre per una pianura a cavallo di una canna e una girandola di carta in mano; e mi figuro l'operare come un vecchio canuto, calvo, monco e zoppo che con due stampelle si appresta a scalare una muraglia altissima ben difesa. (p. 344)
*Chi non ha [[bisogno|bisogni]] per sé, mal si ricorda degli altrui. (p. 346)
*La [[fame]] e il ritegno [...] non riuscirono mai a essere amici. (p. 351)
*Godevo la doviziosa [[libertà]], lodata dai sapienti, desiderata da molti, cantata e ricantata dai poeti, e il cui valore tutto l'oro e le ricchezze del mondo non basterebbero a controbilanciare. (p. 353)
*Il [[Gioco d'azzardo|gioco]] è un terribile vizio; e come tutti i corsi d'acqua vanno a finire nel mare, così non c'è vizio in cui un giocatore non viene a cascare. (p. 356)
*[[Pane]], questo {{NDR|dato dalla mano altrui}}, di dolore e di sangue, anche se la mano è quella di tuo padre. (p. 352)
*È proprio quando la [[donna]] mostra di struggersi di più in lacrime che bisogna sentire per lei la stessa compassione che si sentirebbe per un papero che entrasse a zampe nude nell'acqua nel mese di gennaio. (p. 358)
*Conquistarsi [[Amicizia|amici]] è come dare denaro a interesse e seminare in terreno irriguo. (p. 360)
*Le donne ben fatte non chiedono di meglio che aver l'occasione di mostrarsi nude. (p. 367)
*Ben può un tale mutarsi di [[Vestito|abiti]], ma non per questo riuscirà a ingannare gli altri sul proprio essere, perché, a questo riguardo, è come se si mostrasse interamente nudo. (p. 380)
*Riceve più [[giustizia]] che strilla di più e le cause si vincono il più delle volte a forza di gridare le proprie ragioni. (p. 403)
*Il [[tradimento]] può risultar grato, ma non il traditore che lo compie. Operando il male, il malvagio può sì far piacere a chi gli ha ordinato di compierlo, ma non può evitare che nell'animo di costui resti impressa la malvagità e che ne abbia quella consapevolezza che l'induca a non fidarsi del traditore se non in quanto possa venirgliene profitto. (p. 404)
*La [[Vizi e virtù|virtù]] non defraud[a] mai il buono del suo premio e il [[Vizi e virtù|vizio]] riserb[a] sempre al malvagio il giusto castigo e l'infamia. (p. 405)
*La [[gioventù]] è porta e principio di ogni [[peccato]]. (p. 453)
*La [[prudenza]] è figlia dell'[[esperienza]]. (p. 453)
*Chi [[amore|ama]] abdica alla propria volontà e al proprio buon senso in favore della persona amata. (p. 454)
*Nulla è più pregiudizievole in una [[Politico|persona pubblica]] che il dar mostra di una qualsiasi benché piccola debolezza. (p. 467)
*Non osavo più uscire di casa [...]. Questa vita ritirata mi fruttò nuovo rispetto da parte di quelli di casa, e all'esterno il languire e l'esaurirsi di tutte le maldicenze: la mia assenza faceva cadere nella dimenticanza i miei casi come se non fossero mai esistiti. (p. 470)
*Per raggiungere i loro scopi gli uomini non sanno rifuggire dall'inganno contro chi si fida, come significa l'emblema del serpe addormentato e del ragno che scende cautamente per mordergli il capo e ucciderlo, il cui motto dice: «Non c'è prudenza che resista all'inganno». È grosso sproposito credere che il prudente possa prevenire l'offesa in agguato. (pp. 472-473)
*L'[[imbecillità]] non va mai esente da malizia, e queste due cose insieme sono sufficienti a mandare in malora non dico una casa, ma un'intera repubblica. (p. 487)
*Dove c'è la [[forza]] c'è per lo più la superbia e da questa nasce la prepotenza. (p. 491)
*Non c'è spada così affilata che tagli e ferisca tanto profondamente quanto la [[calunnia]] e la falsa accusa, e soprattutto in mano a soverchiatori, la cui forza è efficientissima a prostrare al suolo la più fondata ragione dell'umile, e tanto più quanto meno si circondi di cautele. (p. 491)
*Nessuno dubitava che la [[Ragione e torto|ragione]] fosse dalla mia parte [...]; ma ero povero, ed era bene che pagassi il tributo della mia condizione passando dalla parte del [[Ragione e torto|torto]]. (p. 493)
*Poiché il [[denaro]] è fatto di metallo pesante, se ne va sempre nel fondo delle saccocce ed è molto difficile cavarlo fuori. (p. 499)
*Vi sono congiunture in cui un reale ne vale cento e rende il profitto di mille. (p. 530)
*Considero uno sproposito che uno, per [[vendetta|vendicarsi]] di un altro, gli tolga la vita, poiché in tal modo lo libera da ogni sofferenza. (p. 532)
*Io considero, infatti, più grave delitto – e senza dubbio lo è – menar vanto del [[male]] che commetterlo. (p. 533)
*La miglior vendetta, la più proficua e la meno pericolosa, è quella in contanti. (p. 538)
*L'ostentazione del benessere suole essere una parte del capitale per quel che al credito si riferisce. (p. 574)
*Anche se il [[Fallimento (diritto)|fallimento]] è un furto, si resta col nome di mercanti e non con quello di briganti. (p. 575)
*Per [[inganno|ingannare]] un giusto non vi è mezzo più facile che la finta santità di un iniquo. (p. 610)
*{{NDR|I [[Pena di morte|giustiziandi]]}} Ce ne sono alcuni che si fanno radere la barba e acconciare i capelli per presentarsi al boia decentemente, e mandano perfino a stirare le pieghe della gorgiera inamidata, quasi che con quella e i mustacchi appuntiti all'insù sperassero di trovare la salvezza. (p. 623)
*Tale è appunto il triste destino dei [[cattiveria|cattivi]]: fanno apparire sospettose anche le buone opere che compiono, e così scandalizzano il prossimo che giudica ipocrita il loro ravvedimento. (p. 640)
===[[Explicit]]===
====Originale====
''Aquí di punto y fin a estas desgracias. Rematé la cuenta con mi mala vida. La que después gasté, todo el restante della verás en la tercera y última parte, si el cielo me la diere antes de la eterna que todos esperamos.''
====Barezzo Barezzi====
Quì finirono queste mie disgratie. Finij il conto con la mia mala vita. La quale, qual fusse per lo avenire, lo vedrai nella Terza, e ultima parte, che io ti ho promesso, se il Cielo me la darà avanti la eterna, che tutti speriamo, e aspettiamo.
===Citazioni su ''Guzmán de Alfarache''===
*Questo romanzo potrebbe dirsi un trattato con tutti gli ammaestramenti necessari per diventare un perfetto ladro, per quanto l'autore si dilunghi talvolta in noiose digressioni che sarebbero più appropriate a un compendio di morale che non a un romanzo di avventure. Perché, in fondo, Guzmán non è soltanto il ragazzo infelice, trascinato per il mondo dal cattivo destino e che, vittima della sua stessa credulità o buona fede e della mancanza di esperienza, cerchi cavarsela nelle difficili contingenze della vita con trovate astute e abili sotterfugi, ma senza danno degli altri; più spesso egli è un vero furfante: ruba per il piacere di rubare. ([[Rodolfo Bottacchiari]])
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Matteo Alemano, ''Vita del Picaro Gusmano D'Alfarace'', traduzione di Barezzo Barezzi, 2 voll., Venezia, Barezzi, 1629.
*Mateo Alemán, ''[https://books.google.it/books?id=ZLvBywL7fnEC Guzmán de Alfarache]'', a cura di Benito Brancaforte, Ediciones AKAL, 1996.
*Mateo Alemán, ''Guzmán de Alfarache'', trad. it. Fernando Capecchi, in AA.VV., ''Romanzi picareschi'', Rizzoli, 2008.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Guzmán de Alfarache}}
{{DEFAULTSORT:Alemán, Mateo}}
[[Categoria:Aforisti spagnoli]]
[[Categoria:Scrittori spagnoli]]
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2022-07-25T14:30:46Z
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/* Citazioni */ ordine alfabetico
wikitext
text/x-wiki
[[Immagine:Retrato de Mateo Alemán.jpg|thumb|Mateo Alemán]]
'''Mateo Alemán''' (1547 – 1614), scrittore spagnolo.
==''Guzmán de Alfarache''==
===[[Incipit]]===
====Originale====
''El deseo que tenía – curioso lector – de contarte mi vida, me daba tanta priesa para engolfarte en ella sin prevenir algunas cosas que, como primer principio, es bien dejarlas entendidas – porque siendo esenciales a este discurso también te serán de no pequeño gusto – que me olvidaba de cerrar un portillo por donde me pudiera entrar acusando cualquier terminista de mal latín, redarguyéndome de pecado, porque no procedí de la difinición a lo difinido y antes de contarla no dejé dicho quiénes y cuáles fueron mis padres y confuso nacimiento; que en su tanto, si dellos hubiera de escribirse, fuera sin duda más agradable y bien recibida que esta mía. Tomaré por mayor lo más importante, dejando lo que no me es lícito, para que otro haga la baza.''
====Barezzo Barezzi====
Il desiderio, che io haveva (curioso Lettore) di narrarti la mia vita, mi dava gran fretta, perch'io t'ingolfassi in essa, senza prendere a raccontar prima alcune cose, le quali come mo principio, è bene che sieno intese, perche essendo essentiali di questo discorso, ti saranno ancora di non picciolo gusto, perche io mi dimenticava di serrare un portello, onde vi sarebbe entrato qual si voglia terminista, biasimandomi di non sapere grammatica, e riprendendomi di peccato, perche io non avessi proceduto dalla definitione al definito, e che prima che io mi fussi messo a raccontarla, io non havessi detto chi, e quali furono i miei genitori, e 'l confuso nascimento, il che al paragone, se quella di loro s'havesse a scrivere, sarebbe senza dubbio più aggradevole, e meglio ricevuta, che questa mia; percioche molti si tengono di gran lenaggio, e pure sono generati da Villani, e Ciabattini: prenderò per maggiore il più importante, lasciando quel che non è lecito a me, perche altri lo faccia in vece mia, e guadagni la caccia.
===Citazioni===
*La [[gioventù]] non è una stagione della vita, è uno stato mentale.<ref>Citato in [[Guido Almansi]], ''Il filosofo portatile'', TEA, Milano, 1991.</ref>
*Si devono cercare gli [[amico|amici]] come si cercano i buoni [[libri]]. Ché il successo non è che siano parecchi né che incuriosiscano molto; ma che siano pochi, buoni e ben conosciuti. (II, II, I)
:''Débense buscar los amigos como se buscan los buenos libros. Que no está la felicidad en que sean muchos ni muy curiosos; antes en que sean pocos, buenos y bien conocidos.'' (1996, p. 394)
{{Intestazione|Traduzione di Barezzo Barezzi}}
*Commune, e general costume è stato, e è degli uomini, quando sono ricercati, che riferiscano quel, che hanno udito, o veduto, o che vi dicano la [[verità]], e la sostanza d'una cosa, di mascherarla, e di lisciarla, perche resti sconosciuta, come la faccia d'una donna brutta. (I, I, I, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA6#v=onepage&q&f=false p. 6])
*Non è [[donna]] di così alta conditione, che non goda d'esser vagheggiata, benche da huomo di molto basso stato. (I, I, II, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA24#v=onepage&q&f=false p. 24])
*Sempre i fanciulli si precipitano fra 'l piacere presente, senza haver mira, nè riguardo al danno futuro. (I, I, III, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA58#v=onepage&q&f=false p. 58])
*È prudenza il saper [[Dissimulazione|dissimulare]] quel, che non si può rimediare. (I, I, IV, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA59#v=onepage&q&f=false p. 59])
*Qual maggior vendetta è, che poter esser vendicativo? (I, I, IV, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA73#v=onepage&q&f=false p. 73])
*La vendetta è una codardia, e {{sic|un'atto}} femminile; e 'l perdono è una gloriosa vittoria. (I, I, IV, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=PA74#v=onepage&q&f=false p. 74])
*Non ti far [[nemico|nimici]] coloro, che con buoni trattamenti puoi guadagnarti per amici; perche non è bene havere alcun nimico, per debole che sia: e [[Proverbi spagnoli|d'una scintilla picciola s'accende un fuoco grande]]. (I, I, VII, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=104#v=onepage&q&f=false p. 104])
*Ben si dice, che 'l [[desiderio]] vince la paura, supera gl'inconvenienti, e spiana le difficultà. (I, I, VIII, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=117#v=onepage&q&f=false p. 117])
*Di patientia e di sofferenza hanno bisogno le cose, per venirne pacificamente al fine. (I, I, X<ref>VIII nell'edizione in lingua.</ref>, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=141#v=onepage&q&f=false p. 141])
*Non entrar in luogo, onde tu non possa liberamente uscire. (I, II, IV, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=216#v=onepage&q&f=false p. 216])
*Nell'[[ingiuria|ingiurie]] il miglior rimedio è disprezzarle. (I, II, VI, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=253#v=onepage&q&f=false p. 253])
*In ogni caso val più il [[sapere]], che l'havere; perche se la fortuna si ribella, la scienza non abbandona mai l'huomo: la robba si consuma, e la scienza cresce, e è in maggiore stima il poco saper del savio, ch'il molto possedere del ricco. (I, II, VII, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=256#v=onepage&q&f=false p. 256])
*Ogni uomo hà da desiderare di vivere, per sapere, e di sapere, per viver bene. (I, II, VII, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=257#v=onepage&q&f=false pp. 257-58])
*Noi poveri siamo, come il zero nell'abaco, il quale per se val nulla, ma fa valer l'altro numero, che gli stà appresso, e tanto più, quanto più zeri haverà davanti. (I, II, VI, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=369#v=onepage&q&f=false p. 369])
*Fù giusta sentenza sua {{NDR|del Monsignore mio padrone}}, che dove non giovavano le buone opere, nè movevano le tenere parole, le cattive mi domassero con duro, e rigoroso gastigo. (I, III, IX, [https://books.google.it/books?id=s9RgAAAAcAAJ&pg=422#v=onepage&q&f=false p. 422])
*Chi vuol dir bugia, inganna: e chi vuol ingannare, dice bugia. (II, I, II, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=PA41#v=onepage&q&f=false pp. 41-42])
*Non ci è tal maestro, come l'[[esercizio]]; il quale se manca, il medesimo intelletto s'empie di muffa, e genera ruggine. (II, I, VI<ref>V nell'edizione in lingua.</ref>, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=261#v=onepage&q&f=false p. 261])
*È sano consiglio assalire le [[avversità|aversità]] con allegra faccia; perche con quella si vincono i nemici, e gli amici pigliano lena. (II, I, VIII, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=142#v=onepage&q&f=false p. 142])
*Giammai dirà l'occhio del desideroso (come non lo dice, {{sic|ne}} il Mare, {{sic|ne}} l'Inferno) or son satollo, ciò mi basta. (II, III, I, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=309#v=onepage&q&f=false p. 309])
*Quelli, che si vogliono ammogliare, conviene che habbiano di che darle da desinare, e le mogli conviene loro, che portino per amendue da cenare. (II, III, IV<ref>III nell'edizione in lingua.</ref>, [https://books.google.it/books?id=1NRgAAAAcAAJ&pg=462#v=onepage&q&f=false p. 462])
{{Intestazione|Traduzione di Fernando Capecchi}}
*[[Mangiare|Mangiando]], tutti gli affanni passano in seconda linea; dove manca il pane, non c'è bene che s'affacci né male che non sia di troppo, non c'è piacere che duri né soddisfazione che regga; tutti bisticciano senza sapere perché, nessuno ha colpa e ciascuno l'attribuisce all'altro, tutti fanno piani chimerici e tutto allora è repubblica e sofisma. (p. 314)
*Le [[Buona azione|buone opere]] si pagano con le buone parole, quando non si dispone di altra moneta e il debitore è povero. (p. 320)
*[...] il [[Aiuto|soccorso]] nel bisogno, anche se poco, è di grande conforto, e una piccolezza acquista grande valore. (p. 320)
*Gli [[Uomo (maschio)|uomini]] nella necessità non cercano bellezza, gioventù e bei vestiti, ma soltanto sottane, e non importa che le gambe siano storte. (p. 324)
*Dice bene la massima toscana che consiglia di non prestar fede a donne, marinai e osti più di quanto si debba prestarne a coloro che si lodano da se stessi: infatti, venuti al nocciolo, tutti costoro mentono per lo più. (p. 326)
*Per la [[fame]] non c'è pane cattivo. (p. 326)
*Chi [[Male|mal]] fa mal pensa e si adombra della sua stessa ombra, poiché la coscienza della colpa gli richiama l'immagine della pena. (p. 327)
*Sentirsi dalla parte della ragione aumenta le forze e dà animo ai pusillanimi. (p. 333)
*La corda [...] si rompe sempre nel punto più sottile,<ref>{{Cfr}} [[Proverbi spagnoli]]: «Siempre quiebra la soga por lo más delgado».</ref> e il primo a pagare è sempre il forestiero, il povero, il miserabile, colui, insomma, che è privo di protezioni, di favori e di difesa. (p. 334)
*Hai osservato, lettore, la perversa disposizione degli uomini a sentir meno i propri travagli quando quelli dei loro [[nemici]] sono maggiori? (p. 337)
*Non c'è male tanto grave dal quale non risulti qualcosa di buono. (p. 339)
*La fortuna, con i suoi mutamenti, rende l'uomo più saggio e prudente. (p. 344)
*Come tutto appare facile – acconciato, condito e servito – a colui che [[Pensiero e azione|pensa]], e come invece difficoltoso a colui che [[Pensiero e azione|opera]]. Mi immagino che il pensare sia come un bimbo che corre per una pianura a cavallo di una canna e una girandola di carta in mano; e mi figuro l'operare come un vecchio canuto, calvo, monco e zoppo che con due stampelle si appresta a scalare una muraglia altissima ben difesa. (p. 344)
*Chi non ha [[bisogno|bisogni]] per sé, mal si ricorda degli altrui. (p. 346)
*La [[fame]] e il ritegno [...] non riuscirono mai a essere amici. (p. 351)
*[[Pane]], questo {{NDR|dato dalla mano altrui}}, di dolore e di sangue, anche se la mano è quella di tuo padre. (p. 352)
*Godevo la doviziosa [[libertà]], lodata dai sapienti, desiderata da molti, cantata e ricantata dai poeti, e il cui valore tutto l'oro e le ricchezze del mondo non basterebbero a controbilanciare. (p. 353)
*Il [[Gioco d'azzardo|gioco]] è un terribile vizio; e come tutti i corsi d'acqua vanno a finire nel mare, così non c'è vizio in cui un giocatore non viene a cascare. (p. 356)
*È proprio quando la [[donna]] mostra di struggersi di più in lacrime che bisogna sentire per lei la stessa compassione che si sentirebbe per un papero che entrasse a zampe nude nell'acqua nel mese di gennaio. (p. 358)
*Conquistarsi [[Amicizia|amici]] è come dare denaro a interesse e seminare in terreno irriguo. (p. 360)
*Le donne ben fatte non chiedono di meglio che aver l'occasione di mostrarsi nude. (p. 367)
*Ben può un tale mutarsi di [[Vestito|abiti]], ma non per questo riuscirà a ingannare gli altri sul proprio essere, perché, a questo riguardo, è come se si mostrasse interamente nudo. (p. 380)
*Riceve più [[giustizia]] che strilla di più e le cause si vincono il più delle volte a forza di gridare le proprie ragioni. (p. 403)
*Il [[tradimento]] può risultar grato, ma non il traditore che lo compie. Operando il male, il malvagio può sì far piacere a chi gli ha ordinato di compierlo, ma non può evitare che nell'animo di costui resti impressa la malvagità e che ne abbia quella consapevolezza che l'induca a non fidarsi del traditore se non in quanto possa venirgliene profitto. (p. 404)
*La [[Vizi e virtù|virtù]] non defraud[a] mai il buono del suo premio e il [[Vizi e virtù|vizio]] riserb[a] sempre al malvagio il giusto castigo e l'infamia. (p. 405)
*La [[gioventù]] è porta e principio di ogni [[peccato]]. (p. 453)
*La [[prudenza]] è figlia dell'[[esperienza]]. (p. 453)
*Chi [[amore|ama]] abdica alla propria volontà e al proprio buon senso in favore della persona amata. (p. 454)
*Nulla è più pregiudizievole in una [[Politico|persona pubblica]] che il dar mostra di una qualsiasi benché piccola debolezza. (p. 467)
*Non osavo più uscire di casa [...]. Questa vita ritirata mi fruttò nuovo rispetto da parte di quelli di casa, e all'esterno il languire e l'esaurirsi di tutte le maldicenze: la mia assenza faceva cadere nella dimenticanza i miei casi come se non fossero mai esistiti. (p. 470)
*Per raggiungere i loro scopi gli uomini non sanno rifuggire dall'inganno contro chi si fida, come significa l'emblema del serpe addormentato e del ragno che scende cautamente per mordergli il capo e ucciderlo, il cui motto dice: «Non c'è prudenza che resista all'inganno». È grosso sproposito credere che il prudente possa prevenire l'offesa in agguato. (pp. 472-473)
*L'[[imbecillità]] non va mai esente da malizia, e queste due cose insieme sono sufficienti a mandare in malora non dico una casa, ma un'intera repubblica. (p. 487)
*Dove c'è la [[forza]] c'è per lo più la superbia e da questa nasce la prepotenza. (p. 491)
*Non c'è spada così affilata che tagli e ferisca tanto profondamente quanto la [[calunnia]] e la falsa accusa, e soprattutto in mano a soverchiatori, la cui forza è efficientissima a prostrare al suolo la più fondata ragione dell'umile, e tanto più quanto meno si circondi di cautele. (p. 491)
*Nessuno dubitava che la [[Ragione e torto|ragione]] fosse dalla mia parte [...]; ma ero povero, ed era bene che pagassi il tributo della mia condizione passando dalla parte del [[Ragione e torto|torto]]. (p. 493)
*Poiché il [[denaro]] è fatto di metallo pesante, se ne va sempre nel fondo delle saccocce ed è molto difficile cavarlo fuori. (p. 499)
*Vi sono congiunture in cui un reale ne vale cento e rende il profitto di mille. (p. 530)
*Considero uno sproposito che uno, per [[vendetta|vendicarsi]] di un altro, gli tolga la vita, poiché in tal modo lo libera da ogni sofferenza. (p. 532)
*Io considero, infatti, più grave delitto – e senza dubbio lo è – menar vanto del [[male]] che commetterlo. (p. 533)
*La miglior vendetta, la più proficua e la meno pericolosa, è quella in contanti. (p. 538)
*L'ostentazione del benessere suole essere una parte del capitale per quel che al credito si riferisce. (p. 574)
*Anche se il [[Fallimento (diritto)|fallimento]] è un furto, si resta col nome di mercanti e non con quello di briganti. (p. 575)
*Per [[inganno|ingannare]] un giusto non vi è mezzo più facile che la finta santità di un iniquo. (p. 610)
*{{NDR|I [[Pena di morte|giustiziandi]]}} Ce ne sono alcuni che si fanno radere la barba e acconciare i capelli per presentarsi al boia decentemente, e mandano perfino a stirare le pieghe della gorgiera inamidata, quasi che con quella e i mustacchi appuntiti all'insù sperassero di trovare la salvezza. (p. 623)
*Tale è appunto il triste destino dei [[cattiveria|cattivi]]: fanno apparire sospettose anche le buone opere che compiono, e così scandalizzano il prossimo che giudica ipocrita il loro ravvedimento. (p. 640)
===[[Explicit]]===
====Originale====
''Aquí di punto y fin a estas desgracias. Rematé la cuenta con mi mala vida. La que después gasté, todo el restante della verás en la tercera y última parte, si el cielo me la diere antes de la eterna que todos esperamos.''
====Barezzo Barezzi====
Quì finirono queste mie disgratie. Finij il conto con la mia mala vita. La quale, qual fusse per lo avenire, lo vedrai nella Terza, e ultima parte, che io ti ho promesso, se il Cielo me la darà avanti la eterna, che tutti speriamo, e aspettiamo.
===Citazioni su ''Guzmán de Alfarache''===
*Questo romanzo potrebbe dirsi un trattato con tutti gli ammaestramenti necessari per diventare un perfetto ladro, per quanto l'autore si dilunghi talvolta in noiose digressioni che sarebbero più appropriate a un compendio di morale che non a un romanzo di avventure. Perché, in fondo, Guzmán non è soltanto il ragazzo infelice, trascinato per il mondo dal cattivo destino e che, vittima della sua stessa credulità o buona fede e della mancanza di esperienza, cerchi cavarsela nelle difficili contingenze della vita con trovate astute e abili sotterfugi, ma senza danno degli altri; più spesso egli è un vero furfante: ruba per il piacere di rubare. ([[Rodolfo Bottacchiari]])
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Matteo Alemano, ''Vita del Picaro Gusmano D'Alfarace'', traduzione di Barezzo Barezzi, 2 voll., Venezia, Barezzi, 1629.
*Mateo Alemán, ''[https://books.google.it/books?id=ZLvBywL7fnEC Guzmán de Alfarache]'', a cura di Benito Brancaforte, Ediciones AKAL, 1996.
*Mateo Alemán, ''Guzmán de Alfarache'', trad. it. Fernando Capecchi, in AA.VV., ''Romanzi picareschi'', Rizzoli, 2008.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Guzmán de Alfarache}}
{{DEFAULTSORT:Alemán, Mateo}}
[[Categoria:Aforisti spagnoli]]
[[Categoria:Scrittori spagnoli]]
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Vestito
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Udiki
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/* Citazioni */
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[[File:Clothes.jpg|thumb|L'evoluzione dell'abbigliamento e della moda nella storia]]
Citazioni sull''''abito''', il '''vestito''' e l''''abbigliamento'''.
==Citazioni==
*{{NDR|Sui vestiti}} Alcuni servono per coprire il nostro corpo, altri per rivelare la nostra natura. (''[[Dark Crystal: La resistenza]]'')
*Avevo una ragazza che diceva sempre che il vestito fa la [[donna]] e io le rispondevo: «No, Baby. È la donna che fa il vestito». (''[[Entrapment]]'')
*Avvolti dagli abiti, noi siamo i figli della società, [[Nudità|nudi]], ritorniamo ad essere i figli della natura. ([[Remo Cantoni]])
*Ben può un tale mutarsi di abiti, ma non per questo riuscirà a ingannare gli altri sul proprio essere, perché, a questo riguardo, è come se si mostrasse interamente nudo. ([[Mateo Alemán]])
*Bisognerebbe comprare i vestiti per come ti fanno sentire, non per come ti fanno apparire. ([[Rei Kawakubo]])
*Ci sono vestiti che stanno bene solo a donne belle, altri che stanno bene solo a donne con il carattere bello. ([[Fabio Volo]])
*Dico: guardatevi da tutte le imprese che richiedono abiti nuovi, invece che nuovi «indossatori». Se non c'è l'uomo nuovo, come si potranno fare abiti che gli si adattino? Se dovete intraprendere qualche cosa di nuovo, fatelo nei vostri abiti vecchi. ([[Henry David Thoreau]])
*Diffida di ogni impresa che richieda abiti nuovi. ([[Edward Morgan Forster]])
*E perché darvi tanta pena per il vestito? Considerate come crescono i gigli del campo; essi non lavorano e non filano. Tuttavia vi dico che neppur [[Salomone]], con tutto il suo splendore, fu mai vestito come uno di essi. Se dunque Dio riveste così l'erba del campo, che oggi è e domani vien buttata nel forno, quanto a maggior ragione vestirà voi, o uomini di poca fede? ([[Gesù]], ''[[Discorso della Montagna]]'')
*I vestiti sono come la famiglia: bisogna viverci dentro un po' prima di sentirceli bene. (''[[Il profumo del mosto selvatico]]'')
*Il modo di vestirsi è una preoccupazione sciocca. Ma è molto sciocco per un uomo non esser ben vestito. ([[Philip Stanhope, IV conte di Chesterfield]])
*Il pudore inventò il vestito per maggiormente godere la nudità. ([[Carlo Dossi]])
*La [[Donna]] non pone tanto studio nel vestirsi se non perché l'uomo viemeglio desideri di vederla spogliata. ([[Francesco Algarotti]])
*La donna non si vestirà da uomo, né l'uomo da donna; perché chi fa queste cose è in abominazione presso Dio. (''[[Deuteronomio]]'')
*La struttura di un vestito o di una giacca si ottiene rispettando una certa architettura, non c'è alcun miracolo. (''[[Emanuel Ungaro]]'')
*Nella foggia dei nostri abiti la stessa cosa che ci è piaciuta dieci anni fa, e che forse ci piacerà di nuovo prima che ne passino altri dieci, ci sembra oggi stravagante e ridicola. ([[Cartesio]])
*Ogni vestito è pietoso e grottesco, quando non è indosso all'uomo. ([[Henry David Thoreau]])
*Per una donna scegliere dei vestiti è un po' come mettersi alla ricerca di se stessa. (''[[L'ispettore Derrick]]'')
*{{NDR|Interrogato sul perché non portasse lo stesso abbigliamento degli altri uomini}} Perché la terra che mi nutre provvede pure a vestirmi, e non voglio vessare i poveri animali. ([[Apollonio di Tiana]])
*Provate a domandare a un'esperta civetta, intenzionata a conquistare qualcuno, se preferisca rischiare di essere accusata, in presenza di quello che vuole sedurre, di falsità, crudeltà o anche dissolutezza, o di mostrarsi in un brutto abito mal cucito: tutte preferiranno la prima evenienza. Sanno bene che tutti noi mentiamo parlando degli elevati sentimenti, che tutti gli uomini hanno solo bisogno del corpo, e perciò perdoneranno ogni schifezza, ma non un abito malfatto, inadeguato e di cattivo gusto. ([[Lev Tolstoj]])
*Quelli per cui il vestito è la parte più importante della persona finiscono in generale per valere tanto quanto il loro vestito. ([[William Hazlitt]])
*Sei l'unica donna che io conosca che sotto i vestiti dà l'impressione di indossare altri vestiti! (''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|Ai confini della realtà]]'')
*Un vestito deve funzionare anche 5 anni dopo che è stato presentato. ([[Alberta Ferretti]])
*Un vestito non è chic se la gente si volta a guardarlo. Deve passare inosservato e soltanto dopo tre volte che è stato visto, colpire. La prima dovranno pensare "è carino", la seconda "è veramente carino", la terza "che meraviglia! ([[Fernanda Gattinoni]])
==[[Proverbi italiani]]==
*Al povero sta bene ogni veste.
*Belle vesti, grande [[invidia]].
*Ben tagliato e mal cucito non stanno bene insieme.
*Caldo di panni, non fece mai danni.
*Chi non può far pompa, faccia foggia.
*Chi porta il domenicale, o è ricco o sta male.
*Chi porta il fiore, sente d'[[amore]].
*Chi veste di mal panno, si riveste due volte l'anno.
*Chi vuol giudicare un bel visino, lo guardi nel verde e nel turchino.
*Chi vuol vedere il [[diavolo]] vero, metta insieme il rosso e il nero.
*Guasta la figura di Dio chi troppo s'adorna.
*I vestiti il primo anno si portano per amore, il secondo per forza.
*Il bel vestire son tre enne: nero, nuovo, netto.
*Il mantello copre il brutto e il bello.
*L'abito non fa il monaco.
*La veste rifà il villano.
*L'ultimo vestito ce lo fanno senza tasche. ([[proverbi toscani|proverbio toscano]])
*Mangia a modo tuo e vesti a mo' degli altri.
*Né guanto, né berretta, né calzetta, non fu mai stretta.
*Scarpe e cappello, fan l'uomo bello.
*Sopra [[Dio]] non c'è signore, sopra il nero non c'è colore.
*Sul collo grinzoso piange la perla.
*Tre cose sono belle a questo mondo: prete parato, cavaliere armato, donna ornata.
*Un fiore costa un soldo, ma non sta bene in petto a tutti.
*Veste di lana, tiene la pelle sana.
*Veste sfarzosa, donna ambiziosa.
*Vesti un ciocco, pare un fiocco.
*Vesti un zuccone e pare un barone.
*Vesti una colonna, pare una bella donna.
*Vesti una fascina, la pare una regina.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Moda]]
*[[Modello (professione)|Modello]]
*[[Sfilata di moda]]
*[[Stilista]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Abbigliamento]]
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[[File:JMR-Memphis1.jpg|thumb|Rappresentazione della giustizia]]
{{indicedx}}
Citazioni sul '''diritto'''.
*– Cos'è che gli piace di più del diritto?<br/>– Il fatto che una volta ogni tanto, non sempre, ma a volte, diventi parte della giustizia. La giustizia applicata alla vita. (''[[Philadelphia (film)|Philadelphia]]'')
*Dacché siete i più forti, correte poco rischio di vivere ''ex lege'' alla maniera dei Ciclopi. Ma confessare il diritto e contro il diritto procedere, non è conceduto a nessuno; e parlavano meglio quegli [[Atene|Ateniesi]] che alle querele dei [[Mileto|Milesi]] rispondevano senza sturbarsi : il diritto è cosa pei deboli e non già pei forti e pei valorosi. ([[Terenzio Mamiani]])
*Esiste un diritto di guerra come esiste un diritto di pace. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Marco Furio Camillo]])
*Il diritto che ha l'uomo di disporre della vita e delle forze degli [[animali]] ha il suo proprio fondamento sul fatto che a mano a mano che la coscienza si accresce in chiarezza, si accresce in proporzione anche il dolore [...] In base a tutto ciò si determina in pari tempo il grado in cui l'uomo può senza ingiustizia usufruire delle forze animali; questo limite viene troppo spesso infranto, specialmente riguardo alle bestie da soma e ai cani da caccia; quindi, a reprimer tale abuso, si sono istituite apposite società protettrici degli animali. A parer mio, il diritto dell'uomo non è neppure tale da autorizzare le [[vivisezione|vivisezioni]] in genere; tanto meno, se si tratti di animali superiori. ([[Arthur Schopenhauer]])
*Il diritto di punire il [[tiranno]] e il diritto di detronizzarlo sono proprio la stessa cosa: l'uno comporta le stesse formalità dell'altro. ([[Maximilien de Robespierre]])
*Il diritto è un apparato simbolico che struttura un'organizzazione sociale anche quando si sa che alcune sue norme sono destinate a rimanere inapplicate. ([[Stefano Rodotà]])
*Il diritto non è necessariamente collegato ad una entità socialmente e politicamente autorevole, non ha per referente necessario quel formidabile apparato di [[potere]] che è lo [[Stato]] moderno, anche se la realtà storica che ci ha fino ad oggi circondato ostenta il monopolio del diritto operato dagli Stati. Il referente necessario del diritto è soltanto la società, la società come realtà complessa, articolatissima, con la possibilità che ciascuna delle sue articolazioni produca diritto. ([[Paolo Grossi]])
*Il diritto può essere forza efficace di pace solo quando la sua misura non sta nelle nostre mani. Certo il diritto viene da noi istituito, ma non creato. In altri termini: senza trascendenza non c'è fondazione del diritto. Dove Dio e la forma fondamentale dell'esistenza umana, da lui tracciata, vengono rimosse dalla mentalità comune e confinate a forza nel privato, nella sfera meramente soggettiva, anche la nozione di diritto svanisce, e così il fondamento della pace. ([[Benedetto XVI]])
*Il diritto spinto all'eccesso diviene torto, e l'arancia troppo strizzata sprizza umore amaro. ([[Baltasar Gracián]])
* {{NDR|Sul [[Giusnaturalismo|diritto naturale]]}} Le miserie del diritto positivo – ridotto spesso a specchio di fanatismi razzistici e religiosi, di nazionalismi politici, di tirannie ripugnanti o, nel migliore dei casi, di legislatori miopi o partigiani – spingono a guardare più in alto, a un livello superiore che sopravanzi i particolarismi e in cui si serbino valori che la coscienza collettiva avverte e di cui ha nutrito la vicenda storica. Un livello superiore di giuridicità che è diritto, ma in cui si riesce a non separare essere e dover essere, giuridicità formale e giustizia […] l'idea del diritto naturale, di ogni legge naturale, non incarna altro che un tentativo di soluzione, forse ingenuo o illusorio, all'eterno problema umano di un diritto giusto, quasi un ponte ardito, forse troppo ardito, lanciato verso questa meta. ([[Paolo Grossi]])
*La [[legalità]] e il diritto sono le pietre fondanti della [[pace internazionale]] e della stabilità. ([[Giorgio Napolitano]])
*La [[letteratura]] s'incrocia col diritto, perché entrambi hanno a che fare con il male, con lo scontro, con la colpa, con la vischiosa complessità della vita e con gli abusi del cuore umano, con la contraddizione insita in un'azione giuridicamente e penalmente punibile ma eticamente lodevole o addirittura necessaria. ([[Claudio Magris]])
*Ma oggi non ci si può fermare al confronto tra un modello di diritto fondato sulla religione, o integralmente risolto in essa, e un modello interamente laicizzato, espressione di un potere terreno. Anche al diritto modernamente inteso, infatti, si rivolgono sempre più intensamente richieste di disciplinare momenti della vita che dovrebbero essere lasciati alle decisioni autonome degli interessati, al loro personalissimo modo d'intendere la vita, le relazioni sociali, il rapporto con il sé. ([[Stefano Rodotà]])
*Non è lecito agli uomini di esercitare nessun diritto qualora difettino pienamente delle facoltà e dei mezzi correlativi. Perciò il fanciullo, il mentecatto, l'idiota cade naturalmente sotto l'altrui tutela, e per ciò medesimo la parte meno educata del volgo ed offesa di troppa ignoranza, o posta in condizione troppo servile, non ha nel generale facoltà e mezzi proporzionati ad esercitare diritti politici. ([[Terenzio Mamiani]])
*Non può aver luogo prescrizione, dove i diritti innati o fondamentali dell'uomo ricevono sostanziale ingiuria ed offesa; e di si fatti è per appunto la indipendenza o dimezzata o distrutta. ([[Terenzio Mamiani]])
*Non può esistere [[società]] umana senza diritto. ([[Karl Popper]])
*Naturalmente ho capito ben presto che la legge, così come le ricette di cucina, non è un algoritmo: ossia una sequenza formale di istruzioni non ambigue e prive di arbitrio che, applicate a situazioni identiche, conducono inevitabilmente ai medesimi risultati. La legge invece è molto più simile alla mayonnaise: richiede estro ed arte nel mescolare e trattare gli ingredienti, e non è detto che a parità di ingredienti e di trattamenti il risultato sarà sempre lo stesso. ([[Corrado Giustozzi]])
*Penso che sia i cinesi che gli occidentali dovrebbero essere uguali. La democrazia è un concetto unificato: non esiste la democrazia in stile cinese e la democrazia in stile occidentale. Il Partito Comunista Cinese ha sempre promosso un concetto secondo cui la Cina non sarebbe adatta alla democrazia di tipo occidentale. Questo è un insulto a tutti i cinesi che non hanno il diritto di essere privati dei loro diritti. ([[Dalù]])
*...più che estinguere, la giurisprudenza porta ad alimentare il fuoco delle liti tra gli uomini, liti generate da un'infinita cupidigia, con una selva di leggi che ognuno può tirare dalla sua parte [...] chi professa quest'arte sarà più propenso alla lite che non alla pace e interpreterà il diritto non secondo l'intenzione del legislatore ma ne violenterà il senso fino a raggiungere con i suoi imbrogli il suo fine. ([[Richard de Bury]])
*Se a comprendere il dritto pubblico di una nazione è necessario investigar da principio le sue prime origini, e i suoi incominciamenti, e ricercare come di tempo in tempo siesi formato e seguirne la mossa, e notarne le alterazioni successive e i dicadimenti, e infine saper le cagioni della sua total dissoluzione, non è meno importante di conoscere l'ordine preso e i mezzi adoperati nella sua restaurazione. ([[Rosario Gregorio]])
*Un giorno l'umanità giocherà col diritto, come i bambini giocano con gli oggetti fuori uso, non per restituirli al loro uso canonico, ma per liberarli definitivamente da esso. ([[Giorgio Agamben]])
*Una dottrina del diritto puramente empirica è (come la testa di legno nella favola di [[Fedro]]) {{NDR|La favola della volpe e della maschera teatrale in ''Fabulae'', I, 7.}} una testa che può essere bella, ma che, ahimè!, non ha cervello. ([[Immanuel Kant]])
==[[Proverbi italiani]]==
*Ad ogni diritto corrisponde un dovere.
*Anche il diritto ha bisogno d'aiuto.
*Applicare il diritto è un'arte maggiore che apprenderlo.
*Chi non fa uso del proprio diritto, lo perde.
*Dio è il principio di ogni diritto.
*Diritto scritto non può contraddire a diritto naturale.
*È diritto vero quello che non combatte contro la verità.
*Fa' valere il tuo diritto, ma direttamente.
*Il diritto inclina più ad assolvere che a condannare.
*Il diritto naturale chiamasi diritto di Dio.
*Il diritto protegge l'[[innocenza]].
*La propria roba si può prendere dove si trova.
*Ogni diritto è anche un dovere.
*Uguali diritti, uguali doveri.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Diritti]]
*[[Giurisprudenza]]
*[[Jus]]
*[[Legge]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sul|s=:Categoria:Testi di diritto in ordine alfabetico|s_oggetto=testi|s_preposizione=di|s2=:Categoria:Letteratura_giuridica|s2_preposizione=di|s2_etichetta=letteratura giuridica|wikt}}
[[Categoria:Diritto| ]]
[[Categoria:Discipline]]
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Léon Degrelle
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[[File:Léon Degrelle portrait.jpg|thumb|Léon Degrelle]]
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'''Léon Joseph Marie Degrelle''' (1906 – 1994), avvocato e politico belga.
==''Militia''==
===[[Incipit]]===
Eccomi giunto quasi al termine della mia corsa umana. <br /> Io ho provato quasi tutto. Conosciuto tutto. E, soprattutto, sofferto tutto. <br /> Abbagliato, ho visto alzarsi i grandi fuochi d'oro della mia giovinezza. Il loro incendio illuminava il mio paese. Le folle facevano danzare intorno a me ondate costellate da migliaia di volti. Il loro ardore, il loro risucchio sono esistiti. <br /> Ma, in effetti, essi sono esistiti realmente? Tutto questo non è stato un sogno? Non ho per caso sognato che quando non avevo ancora trent'anni in un determinato paese veniva fatto il mio nome, e che in certi giorni i più lontani giornali del pianeta lo ripetevano?
===Citazioni===
*Questi sogni, io li ho avuti veramente. Questi slanci, sì, io li ho provati. Questo amore per gli altri mi ha bruciato, mi ha consumato veramente. Ho voluto scorgere nell'uomo un cuore da amare, da entusiasmare, da elevare, un'anima che – pur mezza asfissiata dalla pestilenza delle schiavitù – aspirava a trovare un soffio di purezza e a volte non attendeva che una parola, uno sguardo per liberarsi e rinascere... (p. 20)
*Il [[dono]], il vero dono è così: annientarsi sino all'ultima favilla. (p. 23)
*Mi ricordo tre parole che un giorno avevo decifrato su una tomba di marmo nero giù a Damme in Fiandra, dentro una chiesa della mia patria perduta: ETSI MORTUUS URIT. <br /> "Seppur morto, egli arde..." <br /> Possano queste pagine, ultimo fuoco di quel che io fui, ardere ancora un momento, riscaldare ancora un istante le anime possedute dalla passione di donarsi e di credere: di credere malgrado tutto, malgrado la disinvoltura dei corrotti e dei cinici, malgrado il triste gusto amaro che ci lasciano nell'anima il ricordo delle nostre colpe, la coscienza della nostra miseria e l'immenso campo di rovine morali di un mondo che è certo di non aver più bisogno di salvezza, che da questo trae motivo di gloria ma che deve tuttavia essere salvato. Deve più che mai essere salvato. (p. 23)
*La [[felicità]] esiste solo nel dono, nel dono completo; il suo disinteresse gli conferisce sapori d'eternità; esso ritorna alle labbra dell'anima con una soavità immortale. <br /> Donare! Aver visto occhi che brillano per essere stati compresi, colpiti, appagati! <br /> Donare! Sentire le grandi onde di felicità che fluttuano come acque danzanti su di un cuore pavesato all'improvviso di sole! <br /> Donare! Aver colto le fibre segrete che tessono i misteri della sensibilità! <br /> Donare! Avere il gesto che consola, che toglie alla mano il suo peso di carne, che consuma il bisogno di essere amato! (p. 26)
*Il secolo non sprofonda per mancanza di supporto materiale. L'universo non è mai stato così ricco, colmo di tanto benessere, grazie a una industrializzazione di tale efficacia produttiva. Non vi sono state mai tante risorse, né tanti beni disponibili. È il cuore dell'uomo, solo lui, ad essere in stato fallimentare. È per mancanza di amore, è per mancanza di fede e capacità di donarsi, che il mondo stesso si abbatte sotto i colpi che lo assassinano. (p. 27)
*Un grande [[ideale]] dà sempre la forza di dominare il proprio corpo, di soffrire la fatica, la fame, il freddo. Che importano le notti bianche, il lavoro opprimente, gli affanni o la povertà! L'essenziale è avere in fondo al proprio cuore una grande forza che rianima e spinge avanti, che rinsalda i nervi, che fa pulsare a forti battiti il sangue stanco, che infonde negli occhi il fuoco ardente e conquistatore. Allora più nulla dà sofferenza, il dolore stesso diviene gioia perché esso è un mezzo di più per elevare il suo dono, per purificare il suo sacrificio. (p. 31)
*Non si è sulla terra per mangiare in orario, dormire a tempo opportuno, vivere cent'anni ed oltre. Tutto questo è vano e sciocco. Una sola cosa conta: avere una vita valida, affinare la propria anima, aver cura di essa in ogni momento, sorvegliarne la debolezza ed esaltarne le tensioni, servire gli altri, spargere attorno a sé felicità ed affetto, offrire il braccio al prossimo per elevarsi tutti aiutandosi l'un l'altro. Compiuti questi doveri, che significato ha morire a trenta o a cento anni, sentir battere la febbre nelle ore in cui la bestia umana urla allo stremo delle forze? (p. 32)
*La [[vita]] la si può fissare solo sui cuori e sulle pietre; il resto se ne va come le lunghe file di tronchi alla deriva sulle acque invernali. (p. 47)
*I volti delle [[madre|madri]] sono nobili, sovranamente limpidi, allorché la purezza delle vite volontariamente innocenti le ha rinfrescate ai mille mattini dei sacrifici. (p. 53)
*L'acqua limpida dei cuori si è intorbidita sino agli strati più profondi. Il fiume degli uomini trasporta un diffuso odore di fango. (p. 66)
*Il disordine del secolo ha sconvolto tutto quel che un tempo era luce e voli a tuffo di rondini nei canneti. (p. 66)
*Gli uomini e i popoli si guardano dall'alto in basso, l'occhio violento, le mani segnate da marchi infamanti e dai morsi che vi hanno lasciato le prede ardenti rapidamente invilite. (p. 66)
*Ogni giorno il mondo è più egoista e più brutale. Ci si odia tra uomini, tra classi, tra popoli, perché tutti si accaniscono alla ricerca di beni materiali il cui possesso furtivo rivela il nulla. (p. 66)
*[[Morte|Morire]] vent'anni prima o vent'anni dopo poco importa. <br /> Quel che importa è morir bene. <br /> Soltanto allora inizia la vita. (p. 121)
*Che il destino ci trovi sempre forti e degni! (p. 155)
*Quando tu scorgi il [[mare]] scendere sulle sabbie, ritornare alle cupe profondità del largo, pensa che alcune ore dopo tornerà a spumeggiare: bianco, scintillante al sole, audace e forte, come se queste onde fossero le prime a venire all'assalto del mondo! (p. 156)
*Noi usciremo fuori da questo decadimento solo attraverso un'immensa rettificazione morale, insegnando di nuovo agli uomini ad amare, a sacrificarsi, a vivere, a lottare e a morire per un ideale superiore. In un secolo in cui si vive soltanto per sé, occorrerà che centinaia, migliaia di uomini non vivano più per se stessi ma per un ideale comune, disposti sin dall'inizio a sostenere per esso tutti i sacrifici, tutte le umiliazioni, tutti gli eroismi. Contano soltanto la fede, la fiducia ardente, l'assenza completa di egoismo e di individualismo, la tensione di tutto l'essere verso il "servizio" – per quanto ingrato possa essere, ovunque esso si svolga –, il servizio di una causa che va al di là dell'uomo, e che esige da lui tutto, senza promettergli nulla. Contano soltanto le qualità dell'anima, le sue vibrazioni, il dono totale, la volontà di tener alto al di sopra di tutto un ideale, nel disinteresse più assoluto. Giunge l'ora in cui, per salvare il mondo, vi sarà bisogno del pugno di eroi e di santi che faranno la Riconquista. (p. 166-167)
*Respirare... Riprendere a credere alla virtù, alla bellezza, alla bontà, a un amore... <br /> Sentir danzare attorno a sé, sulle onde, mille altre vele, gonfie di vento, portate da uno stesso soffio verso la stessa chiamata... <br /> Quando il mare dorato vedrà affluire questo biancore, la Rivoluzione sarà in marcia, levata sulle vette di queste flottiglie d'anime. (p. 175)
*Credevi di trovare gioie immediate nell'ascendere faticosamente il pendio, trascinando nella salita un gregge umano. Spesso, hai sofferto. Talvolta, vieni preso da nausee. Ne avevi bisogno. Dovevi imparare che l'[[ambizione]] non appaga, e stanca prima o poi il cuore da lei posseduto. Tu ora lo sai. (p. 178)
*La [[materia]], sola a sé stessa, o muore o si suicida; solo l'ideale ha una valenza eterna.
===[[Explicit]]===
In fondo, tu sei tanto felice. <br />Tu sai che là risiede la sola felicità. <br />Canta! <br />Tuoni la tua voce nelle valli! <br />Rimpianti e lacrime? Ma è la parte più mediocre di te che ha sofferto: quella che tu hai appena respinto! <br />Il più duro è superato. Resisti. Stringi i denti. Fa' tacere il cuore. Non pensare che alla vetta! Sali!
==Bibliografia==
*Léon Degrelle, ''Militia'', a cura di Giorgio Freda, Edizioni di AR, 1977.
==Altri progetti==
{{interprogetto|w}}
===Opere===
{{Pedia|Militia (Léon Degrelle)|''Militia''|}}
[[Categoria:Avvocati|Degrelle, Léon]]
[[Categoria:Politici belgi|Degrelle, Léon]]
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Stefano D'Arrigo
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'''Fortunato Stefano D'Arrigo''' (1919 – 1992), scrittore e poeta italiano.
==''Horcynus Orca''==
===[[Incipit]]===
Il sole tramontò quattro volte sul suo viaggio e alla fine del quarto giorno, che era il quattro di ottobre del millenovecentoquarantatré, il marinaio [[nocchiero]] semplice della fu regia Marina 'Ndrja Cambrìa arrivò al paese delle Femmine, sui mari dello [[Scilla|scill]]'e [[cariddi]].<br>
{{NDR|Stefano D'Arrigo, ''Horcynus Orca'', Mondadori, 1975}}
===Citazioni===
*Inattesa, come per conto suo, la lagrima gli sgocciolava sul ciglio come lo stillare di un lontano pianto, segreto anche a lui: in quell'attimo, il brillio che mandavano le pupille, s'appannava e annacquava, quasi che la lagrima cadesse ancora dentro il vecchio, in una tazzina di porcellana dove si conservava per essere usata ancora, perché anche quella sorgente si essicca col tempo in un vecchio, le [[lacrima|lagrime]] viavia la vita le dilapida, la vita si essicca per la morte. (1975)
*L'[[Inferno]] si faccia conto, è quell'isola maceriata e persa, la [[Sicilia]]. (1975)
*Non c'è lido più lontano di quello dove non si approda. (1975)
*Gli sonava strana, st'inchiavatura di voce tutta ammastriata: perché non aveva senso, nessunissimo senso, marcargli e rimarcargli, anzi addirittura sillabargli allo scagnozzo, una per una, le parole che lui stesso aveva allora finito di dire in risposta alle domande a entrare e uscire di don Luigi. (1975)
*{{NDR|A proposito delle fere trentenarie (i delfini più vecchi)}}... andavano incontro a [[Isola di Vulcano|Vulcano]] dalla parte di ponente, quella parte che col resto dell'isola è come l'[[Inferno]] con [[Paradiso]]: col mare pullulante di soffioni bollenti; con rocce e scogliere, tutte pietre di zolfo, d'un giallore crudo, abbagliante, che dalle pareti rimanda, come da colossali specchi, il sole tutt'intorno, verso il mare e contro la nera montagna conica; e con la riva, infine, pericolosa e impraticabile non meno del mare, traforata di focolai sulfurei e fumigante di vapori irrespirabili. (2019, p. 158)
*La fera ha l'intimo malvagio, pessimo, si era sempre sentito dire. Ma chi può conoscere l'intimo di una fera? Chi l'aveva mai conosciuta nell'intimo questa fera che si va a nascondere con la sua morte, quando giudica che la vita non le è più confacente, cosa che nemmeno i meglio cristiani? questa fera che, quando le pare tempo, arma, e non vista, senza piantolini né farse, parte e se ne va difilata al suo cimitero e lì si getta nel fuoco per farsi incenerire e così facendo, leva dalla circolazione quella carogna del suo corpo? questa fera che vi mostra che la sua paura non è di morire, ma di essere morta, di diventare carogna, e di questo solo si fa scrupolo e mostra terrore? questa 'fera che fa l'eroica, c'è poco da dire, per qualcosa che non le potrà mai dare un tornaconto perché è cosa simbolicissima? questa fera che fa tutto quello che nella vita ha schifato: fare l'eroica e fare la simbolica, questa fera che non sopporta l'idea dello spettacolo che potrebbe dare da morta, l'idea che il suo corpo andrebbe incarognendosi maremare? questa fera, una fera di così delicato sentire, che se la sbriga tutta da sé quella grossa faccenda strettamente personale, e se ne va al suo nascosto cimitero, a morire anticipata per un proforma di pudore e decenza, verso di sé e verso gli altri, una fera così si poteva dire onestamente che la conoscevano all'intimo? Questo era il punto. (2019, p. 162)
*Quelli sono pellisquadre, caro mio, e il nome dice tutto. Lo sapete voi che significa pellisquadre? Significa che hanno la pelle come quella dello squadro, che sarebbe il verdone, ovverossia il pescecane, e squadro ci sta per squadrare, una pelle insomma come la cartavetrata, quella che serve ai falegnami per ripulire tavole e compensati dalle lische, pareggiandole e allisciandole come un velluto, per poi impellicciarle e lucidarle. Pelli, insomma, come la cartavetrata, ma più che pelli, caratteri. (2019, p. 286)
*Se il sazio capisse il digiuno, il Turco si farebbe Cristiano. (2019, p. 594)
*Eh, sì, voi potete dire questo e dire pure: oggigiorno chi la calcola più la stretta di mano dopo che il saluto fascista, in coppia col saluto militare, la sdegettò al più basso grado, deprezzandola agli occhi di tutti. Eh, sì, l'uomo se la mise sotto i piedi la stretta di mano. La guerra, prima che ogni altra cosa, pigliò di mira quella, la stretta di mano, per prima quella fu messa a ferro e a fuoco, il massacro di là cominciò. Ve lo ricordate? E chi la usava più la stretta di mano? chi s'ardiva? Io, voi, noi tra di noi, insomma, che ci fidammo sempre l'uno con l'altro e non ebbimo mai bisogno di darci l'alt e di fermarci a tre passi di distanza con la mano alzata in avanti nel saluto fascista, né di metterci la mano a parocchio nel saluto militare come seci perlustrassimo controsole e ci spiassimo in faccia l'uno che intenzione aveva l'altro. Non pare nemmeno vero che finì il tempo del saluto fascista, ma il fatto è che st'americani, non appena arrivano in un porto, gli dànno subito il foglio di via sia al saluto e sia al fascista. E io in questo viaggio che feci da [[Taranto]] a [[Messina]], che vi devo dire? sarà perché il pensiero ce l'ho fisso sempre a sta mano, sarà perché alle persone invece di guardargli la faccia, gli occhi mi vanno alle mani come se me li calamitassero, a me viaggiando mi pareva di vedere, alle stazioni, agli imbarchi e sbarchi, che il più gran daffare della gente era la stretta di mano, sola o con l’accompagno dell'abbraccio. (2019, p. 595)
*«L'idea mia è che la coda {{NDR|delle [[Sirena|sirene]]}} venne dalla loro verginità, ovverossia da difetto d'uso» aveva detto quella volta. «A furia di tenere strette le cosce, che spasimavano di avere allargate, ma nessuno gli disse mai: àprile, gli venne quel callo, una certa cartilagine, capite? e questa callosità si sbiforò tra le cosce, scaglia sopra scaglia, e così finì che le due gambe s'incollarono insieme e gli diventarono coda. E anche il verde ramato è dovuto a difetto d'uso: nell'acqua, insomma, si ramarono e s'ingigliarono come cipolle.»<br>Ma loro non si facevano alcunissima meraviglia di vedergliele fare e disfare: sì, perché la sirena, come l'amo, era roba sua, mestiere e mistero suo, perciò poteva farne quello che gli pareva a lui. (2019, p. 646)
*[[Orca]], per chiamarla col nome e l'abitudine di dare morte e di non riceverne, con cui veniva mentovata nel famoso libro figurato del Delegato di Spiaggia; ferone, invece, come vieneintesa nei mari intorno alla [[Sicilia]], per il fatto curioso, misteriosissimo, di avere in comune con la ferala coda, la coda piatta invece che di taglio, la coda e se si eccettua la dannosità diversamente calibrata, nient'altro. Ma la coda piatta, che gli fa il nuotare quasi cristiano, alla Bacigalupo, con quello strabilio di velocità che sviluppa, oceano o mare, l'hanno solo fera e ferone: ed è sotto l'impressione di quest'arcano che l'Orca viene chiamata ferone dalla famigerata fera nei mari di Sicilia che toccano [[Africa]], [[Gibilterra]], [[Spagna]]. Sono i mari dove appare almeno una volta nella vita di un pescatore: una sola, ma le conseguenze del suo passaggio durano poi per molto, moltissimo tempo, come quelle del vaiolo nel giallore trapunto della faccia. (2019, pp. 696-697)
*Così, femmine a terra e femmine a mare, sia cristiane e sia fere, smaniavano ugualmente per l'orcaferone. Non partire, non partire, gli sospiravano con gli occhi le cristiane dalla riva, sperando in qualche altra mandata di cicirella; e le fere lo corteggiavano da lì vicino, civettandogli e facendogli le buffone come per rabbonirlo e tenergli a freno la collera, o forse per qualche altro loro recondito scopo: come si faceva a dirlo con quelle millunanotte? (2019, p. 752)
*Poi, a vederlo di là vicino, fu uno spettacolo da fargli trattenere il respiro. L’orcaferone, l’aveva pigliato una così terribile furia, da fargli impallidire tutti: nero, gigantesco, avvulcanato, era come se lottasse col mare medesimo e da quel massacro d’acqua si sollevavano montagne di schiume. (2019, p. 774)
*Oh, giovanotti, ma ve lo volete mettere in testa che quella non è una quilibet qualsiasi, ma è l’orca, orca orcinusa, la Morte in una parola, la Morte marina? Ma sul serio, sul serio pensate di poterla fare fessa, di incavallarla? Ma sul serio, sul serio pensate di poterci qualcosa, di influirvi, di cambiarle il principio? (2019, pp. 791-792)
== Citazioni su Stefano D'Arrigo ==
*Il fatto è che nell'ingegneria narrativa conta specialmente la virtù che taluno vantò nel [[Francesco Borromini|Borromini]]: dell'ornato che sappia farsi funzione, al punto che, se mancasse l'edificio crollerebbe. È il caso dell'''Orca'', mi sembra, e il libro ritorna oggi per la necessaria verifica. Vogliamo riaprirlo senza pregiudizi, vincere una buona volta le resistenze della cattiva coscienza? Vogliamo provare a dedicargli, infine, lo stesso allarme e rispetto che se fosse tradotto dall'inglese? ([[Gesualdo Bufalino]])
== Bibliografia ==
*Stefano D'Arrigo, ''Horcynus Orca'', Mondadori, 1975.
*Stefano D'Arrigo ''Horcynus Orca'', Rizzoli, 2019. ISBN 978-88-17-09342-2
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:D'Arrigo, Stefano}}
[[Categoria:Poeti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Mulan
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text/x-wiki
{{Film
|titoloitaliano= Mulan
|genere= animazione
|regista= [[Tony Bancroft]], [[Barry Cook]]
|sceneggiatore=
|doppiatoriitaliani=
*[[Laura Lenghi]]: Mulan (voce)
*[[Marianna Cataldi]]: Mulan (canto)
*[[Enrico Papi]]: Mushu
*[[Francesco Prando]]: Li Shang (voce)
*[[Silvio Pozzoli]]: Li Shang (canto)
*[[Ennio Coltorti]]: Yao
*[[Vittorio Matteucci]]: Yao (canto)
*[[Vincenzo Mollica]]: Chien-Po
*[[Fabrizio Apolloni]]: Ling
*[[Massimo Corvo]]: Shan-Yu
*[[Stefano De Sando]]: generale Li
*[[Armando Bandini]]: Chin-Fu
*[[Luciano Melani]]: Fa Zhou
*[[Melina Martello]]: Fa Li
*[[Lina Wertmuller]]: nonna Fa
*[[Carlo Baccarini]]: imperatore
*[[Renato Cortesi]]: primo antenato
*[[Franca Lumachi]]: mezzana
|note=
}}
'''''Mulan''''', film d'animazione statunitense del 1998, regia di [[Tony Bancroft]] e [[Barry Cook]].
==Frasi==
*Ora tutta la Cina sa che siete qui! ('''Soldato guardiano''') {{NDR|a Shan Yu}}
*Un solo chicco di riso può squilibrare la bilancia; un solo uomo può segnare la differenza fra la vittoria e la sconfitta. ('''L'imperatore''') {{NDR|rivolto al comandante dell'esercito}}
*Questo grillo sì che è fortunato! ('''Nonna Fa''')
*Fa Li, tua figlia non è ancora arrivata? La mezzana non è una donna paziente... ('''Donna''')
*Chi le ha sputato nel piatto di fagioli? ('''Nonna Fa''') {{NDR|riferito alla mezzana per via del suo caratteraccio}}
*{{NDR|Mentre la gente sente grida all'interno della pagoda}} Sta andando tutto bene, non trovi? ('''Nonna Fa''' a '''Fa Li''')
*{{NDR|[[Ultime parole famose dai film|Ultime parole famose]], rivolta a Mulan}} Sei una disgrazia!!! {{NDR|lanciando furiosamente la teiera per terra}} Potrai sembrare una sposa, ma non porterai mai onore alla tua famiglia! ('''Mezzana''')
*Meraviglioso! Che bellissima fioritura abbiamo quest'anno! Ma guarda: quello è in ritardo... scommetto che quando sboccerà diventerà il fiore più bello di tutti. ('''Fa Zhou''') {{NDR|a Mulan}}
*Sono pronto a servire l'imperatore. ('''Fa Zhou''')
*Faresti bene insegnare a tua figlia a trattenere la lingua, alla presenza di un uomo. ('''Chi Fu''')
*Antenati, udite le mie preghiere: vegliate su Mulan. ('''Nonna Fa''')
*Un'occasione sola è chiedere troppo. E chi sarà mai? {{NDR|Rivolto al grande drago di pietra}} Su, pietrone, svegliati! Devi andare a prendere Mulan! {{NDR|Rivolto di nuovo al grande drago di pietra che non si anima affatto}} Su, bello, prendilo! ('''Mushu''')
*Il gomito... oh, mi sono slogato qualcosa... {{NDR|si toglie la testa del drago di pietra di dosso}} Grandioso! E ora che faccio? Sono spacciato! E tutto perché Miss Uomo decide di fare la travestitona in tournée! {{NDR|lo raggiunge il grillo Cri Cri che lo incita a salvare Mulan}} Andare a prenderla?! Ma sei pazzo?! Dopo questa bella frittata dovrei riportarla a casa con una medaglia per rientrare nel tempio! {{NDR|si illumina}} Un momento, ci sono! Farò di Mulan un'eroina, così mi supplicheranno di tornare al lavoro! Questo è il grande piano! Uhm, sono troppo forte! ('''Mushu''')
*{{NDR|Rivolgendosi al cavallo imitando una voce maschile}} Scusa, dov'è che ci si arruola? Ah, vedo che hai una spada! Ce l'ho anch'io! Sono cose da uomini... d-duri! {{NDR|La spada le sfugge di mano, il cavallo ride, lei gli lancia una scarpa}} Sono ancora in rodaggio! ('''Mulan''')
*Certo! Sono formato viaggio per tua convenienza! Se fossi a grandezza naturale, la tua mucca qui avrebbe un infarto! {{NDR|il cavallo prova a dargli un morso}} A cuccia, Carolina! ('''Mushu''')
*I miei poteri superano la tua immaginazione... per esempio... i miei occhi... vedono attraverso la tua armatura... {{NDR|Mulan si copre il petto e gli tira una sberla}} ahia! ...Eh no, ora basta! Disonore! Disonore su tutta la tua famiglia! {{NDR|Al grillo}} Prendi nota tu... disonore su di te, disonore sulla tua mucca {{NDR|intendendo il cavallo}}... ('''Mushu''' a '''Mulan''')
*Capitano Li Shang, capo di quelle che sono le migliori truppe! No, le più grandi truppe di tutti tempi! ('''Shang''')
*Sai, devi migliorare i rapporti sociali. ('''Mushu''' a '''Mulan''')
*Fammi una faccia da guerriero! {{NDR|Mulan cerca di fare un espressione paurosa con la bocca piena di cibo}} Le mie pantofole orsacchiotto sono più terrificanti. ('''Mushu''' a '''Mulan''')
*Hai dimenticato la spada! La mia bambina va a massacrare la gente! {{NDR|Si commuove}} ('''Mushu''')
*Tosto questo! ('''Yao''') {{NDR|riferito a Shang}}
*Fai i bagagli, Cri Cri: sloggiamo! ('''Mushu''')
*{{NDR|a Shang}} La prenderò, bel pupone! E senza togliermi la camicia! ('''Yao''')
*Ne abbiamo di strada da fare... ('''Shang''')
*{{NDR|Rivolto al cavallo di Mulan}} Khanino bello, ci serve un passaggio! ('''Mushu''')
*Pronto?! Questo è un esercito! Dagli un tono di comando! ('''Mushu al grillo''')
*Oh, certo, salva il cavallo! ('''Mushu''')
*{{NDR|sul razzo sparato da Mulan verso la montagna mentre Shan-Yu si avvicina, con l'eco}} Mancato! Come hai potuto mancarlo?! Ti stava a un metro di distanza!!! ('''Mushu''' a '''Mulan''')
*Tu sì che sei un insetto fortunato! ('''Mushu''') {{NDR|a Cri Cri, mentre scivola con l'elmo sulla neve cercando Mulan}}
*Ne ero sicuro. Sei un vero uomo! Bè, più o meno. ('''Mushu''') {{NDR|a Mulan dopo essersi salvati dalla caduta}}
*{{NDR|portando Mulan fuori dalla tenda dove la stavano medicando dopo la scena della valanga, dove lui e Shang avevano scoperto che Ping era in realtà Mulan, una donna}} Sapevo che in te qualcosa non andava! {{NDR|rivelando il suo segreto}} Una donna! {{NDR|gettando Mulan a terra mentre i soldati sospirano sgomenti}} Serpente infido! ('''Chi Fu''')
*Alto tradimento! Massimo disonore! ('''Chi Fu''') {{NDR|quando il segreto di Mulan viene rivelato}}
*Una vita per una vita. Ho pagato il mio debito. ('''Shang''') {{NDR|lasciando la spada che avrebbe dovuto uccidere Mulan}}
*Forse non l'ho fatto per mio padre. Forse quello che volevo dimostrare era che riuscivo a cavarmela e guardandomi allo specchio, avrei visto qualcuno che valeva... Ma mi sbagliavo, io non vedo niente! ('''Mulan''')
*La verità è che siamo due imbroglioni. Non mi hanno mandato i tuoi antenati, gli sto antipatico. Tu hai rischiato la tua vita per quelli che ami. Io ho rischiato la tua vita per me stesso. Le tue intenzioni erano nobili. ('''Mushu''')
*{{NDR|Quando ha bruciato l'aquila di Shan Yu}} Ecco, questa è quella che chiamo grigliata alla mongola! ('''Mushu''')
*Per quanto il vento ululi forte, una montagna non può inchinarsi ad esso. ('''L'imperatore''')
*{{NDR|[[Ultime parole dai film d'animazione Disney|Ultime parole]] rivolto a Mulan}} Pare che tu sia a corto di idee! ('''Shan Yu''')
*Ho sentito tante cose su di te, Fa Mulan. Hai rubato l'armatura di tuo padre, sei scappata di casa, ti sei travestita da soldato, hai ingannato il tuo comandante, disonorato l'armata cinese, distrutto il mio palazzo e... hai salvato tutti noi. ('''L'imperatore''')
*Chi Fu, sei espulso per sempre! Avresti dovuto trattenere la lingua alla presenza di ognuno più importante di te. Mi hai disonorato! ('''L'imperatore''')
*Con tutto il dovuto rispetto, Eccellenza, forse sono stata troppo a lungo via da casa. ('''Mulan''')
*Mi dà il permesso di farlo. ('''Yao''')
*Il [[fiore]] che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti. ('''L'imperatore''')
*Non si incontra una ragazza come quella tutte le dinastie. ('''L'imperatore''')
*Padre! Ti ho portato la spada di Shan Yu! E lo stemma dell'imperatore! Sono doni, per onorare la famiglia Fa! ('''Mulan''')
*Il più grande dono e onore è avere te come figlia. ('''Fa Zhou''')
*Mulan ha preso dal ramo mio della famiglia. ('''Antenato 1''')
==Dialoghi==
*'''Mulan''' {{NDR|dentro alla vasca}}: È gelida! <br /> '''Fa Li''': Sarebbe stata calda se fossi arrivata in tempo!
*'''Fa Li''': Mulan, cosa sono? <br /> '''Mulan''': Eh... annotazioni, nel caso dimentichi qualcosa.
*'''Mezzana''': Fa Mulan! <br /> '''Mulan''' {{NDR|alzandosi in piedi con la mano alzata}}: Presente! <br /> '''Mezzana''': Ha parlato senza permesso. <br /> '''Mulan''': Ops...
*'''Nonna Fa''': Mulan è sparita! <br /> '''Fa Zhou''': Cosa?! {{NDR|guardando il pettine sul tavolino}} Non può essere!
*'''Antenata 1''': Lo sapevo! Lo sapevo! Quella Mulan è sempre stata una piantagrane.<br /> '''Antenato 1''': Non guardare me! Ha preso dal ramo tuo della famiglia.<br /> '''Antenata 2''': Cerca soltanto di aiutare suo padre.<br /> '''Antenato 2''': Ma se viene scoperta, per Fa Zhou sarà la vergogna. Disonore cadrà sulla famiglia. I valori tradizionali si sfalderanno.<br /> '''Contadino antenato''': E non dire che finiranno al verde.<br /> '''Antenata 1''': I miei figli non hanno mai combinato guai, sono diventati tutti agopuntori.<br /> '''Antenato 1''': Si ma non tutti possiamo diventare agopuntori.<br /> '''Anziana antenata''': No! La tua pronipote si è dovuta vestire da uomo. {{NDR|tutti discutono}}<br /> '''Antenato 3''': Un guardiano vada a riprenderla.<br /> '''Antenato 1''': Si, risvegliamo il più astuto!<br /> '''Antenato 2''': No! Il più lesto!<br /> '''Antenata 3''': No! Inviamo il più saggio!<br /> '''Grande Antenato''': Silenzio! Dobbiamo inviare il più potente di tutti!<br /> '''Mushu''': Ah ah ah! Bene bene. Capito l'antifona, ci vado! {{NDR|gli antenati ridono}} Mi credete una schiappa? Guardate un po' qui! {{NDR|fa un piccolo sputo di fuoco}} Ah he! Indietro sono focoso, eh? Non mi fate bruciacchiare nessuno per provarlo.<br /> '''Grande Antenato''': Hai avuto la tua occasione di proteggere la famiglia Fa.<br /> '''Anziana antenata''': La tua inesperienza ha portato Fa Deng al disastro!<br /> '''Fa Deng''': Cara, grazie tante!<br /> '''Mushu''': E il succo della cosa?<br /> '''Grande Antenato''': Il succo della cosa è che manderemo un vero drago a recuperare Mulan!<br /> '''Mushu''': Come? Come? Io sono un vero drago!<br /> '''Grande Antenato''': Tu non sei degno di questo posto! Ora risveglia il grande drago di pietra!<br /> '''Mushu''': Ci vuoi pensare, non è vero? {{NDR|gli lanciano il gong}}
*'''Shan Yu''': Quanti uomini occorrono per riferire un messaggio? <br /> '''Arciere unno''': Uno. {{NDR|mentre scocca una freccia contro uno dei due messaggeri}}
*'''Mushu''' {{NDR|la sua ombra gigante e infiammata}}: Ho sentito qualcuno qui chiedere un miracolo? Voglio sentire io! {{NDR|Mulan urla e si nasconde}} Ci siamo quasi! <br /> '''Mulan''': Uno spirito! <br /> '''Mushu''': Preparati, Mulan! La tua salvezza serpentina è arrivata, perché sono stato mandato dai tuoi antenati, per guidarti nella tua mascherata. {{NDR|a bassa voce, rivolto a Cri Cri}} Grillo, se vuoi rimanere devi lavorare! {{NDR|a Mulan}} Ascolta le mie parole: se l'esercito scopre che sei una donna, la pena sarà la morte! <br /> '''Mulan''': Chi sei tu? <br /> '''Mushu''': Io chi sono? Io chi sono?! Io sono il guardiano delle anime perdute! Io sono il potentissimo, simpaticissimo, {{NDR|appare dietro la roccia}} indistruttibilissimo Mushu!
*'''Soldato''' {{NDR|mostrando un tatuaggio a Ping e a Yao}}: Guarda, questo tatuaggio mi proteggerà da ogni male! {{NDR|Yao colpisce il soldato allo stomaco e lo stende}} <br /> '''Ling''' {{NDR|ridendo}}: Ahahah! Spero che ti farai rimborsare!
*'''Chien Po''': Ti senti meglio?<br /> '''Yao''': Sì. Ah, non ne vale la pena, coniglietto!<br /> '''Mushu''' {{NDR|scambiato per Mulan}}: Coniglietto?! Dimmelo in faccia, brutto rammollito!<br /> '''Yao''' {{NDR|vuole dare un pugno a Mulan, ma per errore lo dà a Ling}}: Oh, scusa, Ling!
*{{NDR|I soldati hanno combinato un caos per colpa di Mulan}}<br /> '''Shang''': Soldati!<br /> '''Soldati''': Ha cominciato lui! {{NDR|indicando Mulan}}
*'''Shang''': Come ti chiami? <br /> '''Mulan''': Eh... io... eh... io...<br /> '''Chi Fu''': Il tuo ufficiale comandante ti ha appena fatto una domanda! <br /> '''Mulan''': Ehm... io ce l'ho, un nome! Ah! Ed è anche un nome da uomo! <br /> '''Mushu''': Ling! Ti va Ling? <br /> '''Mulan''': Lui si chiama Ling!<br /> '''Shang''': Non ho chiesto qual è il suo nome, ho chiesto il tuo! <br /> '''Mushu''': Prova... E-chi! <br /> '''Mulan''': E-chi! <br /> '''Li Shang''': E-chi?<br /> '''Mushu''': Salute! Ih, ih, ih! Posso morire! <br /> '''Mulan''': Mushu...<br /> '''Shang''': Mushu? <br /> '''Mulan''': No!<br /> '''Shang''': E allora qual è?! <br /> '''Mushu''': Ping, il mio migliore amico d'infanzia! <br /> '''Mulan''': È Ping! <br /> '''Shang''': Ping! <br /> '''Mushu''': Però Ping mi ha fregato la ragaz... mfff! <br /> '''Mulan''': Sì! Io mi chiamo Ping. <br /> '''Shang''': Voglio vedere l'avviso di arruolamento. {{NDR|Mulan dimostra il messaggio ricevuto da Fa Zhou}} Fa Zhou... Quel Fa Zhou?! <br /> '''Chi Fu''': Non sapevo che Fa Zhou avesse un figlio... <br /> '''Mulan''': Lui non parla moltissimo di me! {{NDR|cercando di sputare come un uomo, ma senza riuscirci}} <br /> '''Chi Fu''': Capisco la ragione: il ragazzo è senza dubbio lunatico! <br /> '''Shang''': Benissimo signori, grazie al vostro nuovo amico Ping, passerete la nottata a raccogliere ogni singolo chicco di riso! E domani comincerà il vero lavoro! {{NDR|gli altri soldati si arrabbiano}} <br /> '''Mushu''': Sai, devi migliorare i rapporti sociali.
*'''Mushu''': No, non è una buona idea! E se qualcuno ti vede?! <br /> '''Mulan''': Solo perché somiglio a un uomo non vuol dire che devo puzzare come un uomo! <br /> '''Mushu''': Due o tre di loro non si lavano mai i calzini. Pignola, pignola, pignola! A me non dispiace l'odore di formaggio!
*'''Mulan''': Mi stavo lavando. Ora sono pulito e me ne vado. Ciao, ciao! <br /> '''Ling''': Torna qui! Ci siamo comportati da stupidi con te, perciò ricominciamo! Ciao! Io sono Ling! <br /> '''Chien Po''': E io sono Chien Po. <br /> '''Mulan''': Ciao, Chien Po. <br /> '''Yao''': E io... sono Yao! Il Re della Roccia! Mi dispiace, voi femminucce non potete farci niente! <br /> '''Ling''': Ah sì? Be', io dico che Ping e io ti stendiamo! <br /> '''Mulan''': Io non voglio stenderlo da nessuna parte. <br /> '''Ling''': Ping! Dobbiamo combattere! <br /> '''Mulan''': No! Non è vero! Possiamo... che so, chiudere gli occhi e... farci una nuotata! <br /> '''Ling''': Avanti, dai, non fare la femm... Ahi! Mi hanno morso! <br /> '''Mushu''': Bleah! Puah! Che saporaccio! <br /> '''Ling''': Un serpenteeeeee! Aaah! Un serpente, un serpente! Bel Re della Roccia! {{NDR|Yao butta via Ling dalla spalla sinistra di Chien Po, infastidito}} Ah! <br /> '''Mulan''': Ragazzi, è stato un miracolo! <br /> '''Mushu''': {{NDR|lavandosi i denti}} No! È stato uno schifo! Hai un debito! <br /> '''Mulan''': Non voglio mai più vedere un uomo nudo! {{NDR|le passa davanti l'intera truppa svestita}} <br /> '''Mushu''': Ehi, non guardare me: chiappe non ne mordo più!
*'''Chi Fu''': Canaglie insubordinate... mi dovete un nuovo paio di pantofole! E io non strillo come una donnetta. {{NDR|strilla come una donna vedendo il panda}} <br /> '''Mushu''' {{NDR|travestito da soldato per portare il messaggio a Chi Fu}}: Un messaggio dal generale! Cos'è?! Mai visto un panda armato? <br /> '''Chi Fu''': Chi sei tu? <br /> '''Mushu''': Come, scusa?! La domanda giusta è: «chi sei tu?»! Siamo in guerra, bello! Non c'è tempo per domande sceme! Dovrei farti sberrettare, staccartelo dalla testa, ma sono clemente, perciò vai, prima che ti faccia rapporto!
*'''Ling''': ''Lei cosi ricca di virtù, | lei splendida anche più!'' <br /> '''Yao''': ''Invece io la stupirò | coi muscoli che ho!'' <br /> '''Chien Po''': '' E anche se brutta la vorrei | con una dote, | che mi cucini in mille modi | manzo, porco, pollo!'' <br /> '''Soldati''': Mmmh!
*'''Chi Fu''': '' Se vedeste poi la donna che mi osanna...''<br /> '''Yao''': ''Di che donna parla? Forse di sua mamma!''
*'''Mushu''': Hai visto quegli Unni! Sono spuntati dalla neve! Come margherite! <br /> '''Mulan''': Siamo ancora insieme o no?<br /> '''Mushu''': Andiamo a mordicchiare qualche fondoschiena!
*'''Shan Yu''' {{NDR|a Shang}}: Tu... tu mi hai portato via la vittoria! <br /> '''Mulan''': No! Sono stata io! {{NDR|rivelando l'identità del soldato che ha distrutto l'esercito di Shan Yu}}<br /> '''Shan Yu''': Il soldato della montagna!
*'''Mushu''': Voglio la potenza del fuoco!<br /> '''L'uomo''': Chi sei?!<br /> '''Mushu''': Il vostro peggiore incubo!
*'''Nonna Fa''': Brava! Ha portato a casa una spada! Secondo me, un uomo doveva portare...<br /> '''Shang''': Chiedo scusa, Fa Mulan abita qui? Grazie.<br /> '''Nonna Fa''': Uoohoo! Arruolami per la prossima guerra!
*'''Mulan''': Ti piacerebbe restare per cena?<br /> '''Nonna Fa''': Ti piacerebbe restare per sempre?<br /> '''Shang''': La cena va benissimo.
*'''Mushu''': Avanti! Chi ha fatto un buon lavoro? Dimmi. Chi ha fatto un buon lavoro?<br /> '''Primo antenato''': Oh, e va bene! Puoi essere di nuovo un guardiano!
*'''Mushu''' {{NDR|durante la festa con gli antenati, alla fine del film}}: Ordinate gli involtini di primavera!<br /> '''Primo antenato''': Guardiani...
==Voci correlate==
*''[[Mulan II]]'' (2004)
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Disney}}
[[Categoria:Classici Disney]]
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Gustaw Herling-Grudziński
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[[File:Gustaw Herling-Grudzinski 3.jpg|thumb|Gustaw Herling-Grudziński in una foto segnaletica scattata dall'NKVD nel 1940]]
'''Gustaw Herling-Grudziński''' (1919 – 2000), scrittore e saggista polacco.
*{{NDR|Su [[Franz Kafka]]}} Includere questo scrittore profondamente metafisico, a momenti addirittura mistico, nella categoria degli "atei ostinati" (come fece [[Leszek Kołakowski|Kolakowski]]) è un non senso imperdonabile. (dall'articolo ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/12/Franz_Kafka_colpa_infinita_co_0_9401123601.shtml Franz Kafka: la colpa infinita]'', ''Corriere della sera'', 12 gennaio 1994)
==''Ritratto veneziano''==
===[[Incipit]]===
Ho letto ieri tra i necrologi del «Corriere»: «A Venezia, nella sua casa di Calle San Barnaba, è deceduta all'età di 87 anni la Contessa Giuditta Terzan. Si è addormentata per sempre, in pace con Dio. Ne dà notizia a Roma, la sorella Giovanna Olindo. Si prega di non disturbare con condoglianze la sommessa dipartita della defunta».<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
===Citazioni===
*A mio parare l'autentica possessione è proprio un amore autentico per il [[Diavolo|Male]].
*Come riaffluiscono all'improvviso i [[ricordi]] lontani? Per ciascuno forse in maniera diversa, in me assumono la forma di una tempesta caotica e violenta.
*La consuetudine vieta che a un [[epilogo]] segua anche un commento: un racconto, per quanto breve, dovrebbe parlare da sè.
==''Un mondo a parte''==
===[[Incipit]]===
Sul finire dell'[[estate]] del 1940, mi trovavo a Vitebsk. Nei pomeriggi la luce del sole s'indugiava sulle pietre del cortile della prigione, e poi scompariva dietro la facciata rossa dell'edificio vicino. Suoni familiari dal cortile ci raggiungevano dentro la cella: il passo pesante dei prigionieri che si avviavano al reparto dei bagni, misto a parole russe di comando e al tintinnio delle chiavi. Nel corridoio, il guardiano canticchiava sotto voce; ogni tanto metteva da parte il suo giornale, e, con la debita calma, si accostava al finestrino ovale della porta della cella. Come a un segnale dato, duecento paia d'occhi smettevano di contemplare con indifferenza il soffitto, e concentravano gli sguardi sul piccolo vetro della spia. Un occhio enorme penetrava nella cella, si posava in giro su ciascuno di noi, e scompariva; lo sportello di stagno che ricopriva il vetro dall'altra parte tornava al suo posto... Tre calci contro la porta significavano: "Preparatevi per il pranzo".
===Citazioni===
*Due calci alla porta facevano smettere il chiacchierio, e gruppi di prigionieri guidati dai loro capi spirituali marciavano incolonnati nel corridoio e si affollavano intorno al secchio della minestra. Ma un giorno un bruno ebreo di Grodno giunse nella cella, e piangendo amaramente annunciò che Parigi era caduta. Da quell'istante i commenti patriottici a bassa voce e le discussioni politiche sui pagliericci ebbero fine. (cap. I, p. 19)
*"In uno stato normale," disse, "gli uomini sono liberi di esser contenti, abbastanza contenti, o scontenti. In uno stato in cui si suppone che tutti siano contenti, nasce il sospetto che nessuno lo sia. In ciascuno dei casi, noi formiamo un solido tutto." (cap. I, p. 32)
*In altri paesi e in altre condizioni, in [[prigione|prigioni]] normali, il luogo di questo breve grido di disperazione è tenuto da una vera preghiera o dalla sottrazione di un giorno dalla condanna totale, perché è fin troppo comprensibile che un uomo, privato di tutto tranne che della speranza, incominci la sua giornata volgendo i pensieri alla speranza. I prigionieri sovietici sono stati privati perfino del conforto di sperare, perché nessuno di essi può mai sapere con certezza se la sua condanna avrà fine: e può ricordare centinaia di casi in cui le condanne sono state prolungate di altri dieci anni con un tratto di penna al Consiglio speciale della Nkvd a Mosca. Solo chi è stato in prigione può intendere tutto il crudele significato del fatto che, durante l'anno e mezzo che trascorsi nel campo, solo poche volte udii prigionieri contare ad alta voce il numero di anni, mesi, giorni e ore, che restavano ancora delle loro condanne. Questo silenzio si sarebbe detto un tacito accordo a non tentare la Provvidenza: quanto meno parlavamo delle nostre condanne, quanto meno nutrivamo la speranza di mai riacquistare la libertà, tanto più sembrava probabile che "proprio questa volta" ogni cosa sarebbe andata bene. La speranza racchiude il tremendo pericolo della disillusione. Nel nostro silenzio, alquanto simile al tabù che proibisce agli uomini di alcune tribù primitive di pronunziare i nomi delle divinità vendicatrici, l'umiltà si univa a una segreta rassegnazione, e al presentimento del peggio. Il disinganno era un colpo mortale per un prigioniero privo di questa armatura contro il fato. (cap. III, p. 48)
*Noi stessi avevamo cura di non essere privati di questa modesta illusione di [[libertà]], perché ogni prigioniero sente la necessità di preservare qualche vestigio di una volontà propria. Dimenticando che la prima legge della vita del campo è l'autoconservazione fisica, noi consideravamo la nostra libertà di accettare l'illimitato sfruttamento del nostro lavoro quasi frutto di un accordo volontario, come un privilegio prezioso. Era un'eco della frase di Dostoevskij: "La parola condannato non significa altro che un uomo privato della sua volontà, e nello spender danaro una volontà propria si esplica". Danaro non ne avevamo, ma potevamo mercanteggiare i resti della nostra energia fisica, ed eravamo così prodighi di essi come gli esuli zaristi dei loro copechi, quando si trattava di mantenere la minima apparenza della nostra umanità. (cap. III, p. 59)
*Difendendosi contro un futuro ignoto, lottando nei lacci del presente, si faceva responsabile di quel passato che gli era stato imposto con la violenza. E forse, pochi attimi prima di [[morte|morire]], aveva salvato la sua fede nella realtà e nel valore della sua esistenza estinta. (cap. III, 3, p. 72)
*Nella situazione in cui ci trovavamo, parlar loro degli orrori del regime nazista era come dire a tre topi presi in una trappola che il buco più vicino nel pavimento porta a un'altra trappola. (cap. IV, p. 80)
*L'intero sistema del lavoro forzato nella Russia sovietica – in tutti i suoi stadi: interrogatori, udienze, carcere preliminare, e infine il campo – è inteso principalmente non a punire il colpevole, ma piuttosto a sfruttarlo economicamente e trasformarlo psicologicamente. La tortura non viene usata negli interrogatori in base a un principio, ma come strumento ausiliario. Lo scopo reale di un'udienza non è di estorcere al prigioniero la firma a un'accusa fittizia, ma la disintegrazione completa della sua personalità individuale. (cap. V, p. 82)
*È doloroso scoprire che l'oggetto dei nostri pensieri e delle nostre attese è insignificante e volgare quando lo si è infine raggiunto: è meglio [[desiderio|desiderare]] qualcosa di irraggiungibile che sapere che si è avverata solo l'ombra dei nostri sogni. (cap. VIII, p. 131)
*Coloro che aspettano ancora qualcosa dal futuro possono parlare di speranza; ma come si può infondere speranza in un uomo che è troppo debole anche per troncare le sue sofferenze? Come avrei potuto convincere quest'uomo fondamentalmente religioso, che implorava una rapida [[morte]] come la più grande benedizione da Dio, che il maggior privilegio dell'uomo è l'esser padrone della propria volontà anche in schiavitù, e che egli conserva pur sempre il diritto di far la sua ultima scelta tra il vivere e il morire? (cap. X, p. 166)
*Tornai nella baracca e presi le Memorie da una casa di morti dal suo nascondiglio sotto la trave smossa. Mi dispiaceva di dover restituire quel libro, poiché esso mi aveva aperto gli occhi sulla vera realtà del campo, anche se ciò che vedevo ora aveva tutto l'aspetto della morte: ma ero insieme segretamente contento al pensiero che mi liberavo dello strano e distruttivo fascino di quella prosa, così piena di disperazione che la vita che raffigura è solamente l'ombra di una interminabile agonia di morte quotidiana. (cap. XI, p. 184)
*C'è sempre posto per la speranza quando la vita diventa così completamente disperata che nessuno ha presa su noi; allora apparteniamo a noi stessi... Capisce? Diventiamo padroni assoluti delle nostre vite... Quando non c'è speranza di salvezza in vista, non la più sottile breccia nelle mura che ci circondano, quando non possiamo levare la mano contro il destino proprio perché è il nostro destino, c'è una sola cosa che ci resta: rivolgere quella mano contro noi stessi. (p. 184)
*Nulla conforta un cuore che soffre quanto la vista della sofferenza altrui; e nulla toglie la speranza quanto il pensiero che solo pochi privilegiati hanno diritto a essa. (cap. XIII, p. 217)
*Al di sotto di un certo livello di vita l'uomo si lega con un attaccamento fatalistico alla sua miseria e tratta con diffidenza ogni occasione di miglioramento; l'amara esperienza gli ha insegnato che il mutamento può esser solo per il peggio. "Lasciatemi in pace," sembra dire. "Voglio soltanto continuare a vivere." Si può trarre da ciò la conclusione conservatrice che nessuno può esser reso felice contro la sua volontà, il che è in un certo senso esatto; la felicità non è mai la stessa per colui che la riceve e per colui che la dà. (cap. XIII, p. 218)
*Migliaia di uomini in tutto il mondo combattono per diverse ragioni, senza sapere che anche la possibilità della sconfitta, se soltanto può assumere il carattere del martirio, diviene gloria e conquista. Gli uomini sconfitti in una lotta solitaria per qualcosa in cui essi credono prendono su di sé volontariamente il carico del martirio come amara ricompensa della loro solitudine. Ma disgraziatamente sono assai pochi coloro la cui resistenza fisica può andare di pari passo con la forza della loro determinazione. (cap. XIII, p. 223)
*Al corpo di guardia, in presenza di un ufficiale della terza sezione, firmammo il testo di un telegramma al professor Kot, l'ambasciatore polacco, che allora esercitava le sue funzioni a Kujbyšev, e poi, ancora scortati da Zyskind, ci muovemmo verso il piccolo ospedale aperto di recente all'altro capo del recinto. Camminavamo appoggiandoci l'uno all'altro, eppure leggeri, come se in qualsiasi momento potessimo sollevarci dalla terra. Cadeva una neve fitta, che ricopriva le baracche fino alle finestre illuminate. Tutto era calmo, vuoto e pace. (cap. XIII, p. 231)
*Dovevo essere un triste spettacolo, accovacciato su una tavola gelata, con la mia camicia svolazzante al vento, guardando fuori alla tempesta di neve che soffiava sulla pianura, con gli occhi pieni di lacrime, di dolore, ma anche di orgoglio. (cap. XIII, p. 232)
*Il duro prezzo della pace completa e dell'ozio era la perdita irrevocabile di ogni speranza. Nessuno, pensando alla baracca alla quale, prima o poi, conducevano tutti i sentieri del campo, avrebbe osato confrontare il suo ozio senza scopo con la quiete di un ospedale. (cap. XIV, p. 234)
*È uno sbaglio credere che solo chi è stato un mendicante possa capire la miseria e la sofferenza dei suoi antichi compagni. Al contrario, niente disgusta di più un uomo, e lo incita alla ribellione, del quadro della sua condizione umana portata al punto estremo di degradazione, apparsogli improvvisamente davanti agli occhi. (cap. XIV, p. 240)
===[[Explicit]]===
"[...] Mio Dio, certamente uno degli incubi maggiori di tutto il sistema sovietico è questa mania di voler liquidare le loro vittime con tutte le formalità legali... Non basta conficcare una pallottola nella testa di un uomo, deve egli stesso chiederla cortesemente al processo. Non si contentano di costringere un uomo a una feroce finzione, ma devono avere testimonianze per provarla. La Nkvd non mi nascose che sarei stato rimandato alla foresta se rifiutavo... dovevo scegliere fra la mia stessa morte e quella di quei quattro..."<br>Si versò ancora vino e con mano tremante portò il bicchiere alle labbra. Attraverso le palpebre abbassate vedevo il suo viso sudato e terrorizzato.<br>"Scelsi. Non ne potevo più della foresta e di quella terribile lotta quotidiana con la morte. Volevo vivere. Testimoniai. Quattro giorni dopo essi furono fucilati fuori del recinto."<br>Stavamo tutti e due in silenzio. Egli mise il bicchiere vuoto sul tavolo e si rannicchiò sul letto, come aspettando un colpo. Dall'altra parte del muro una stridula voce di soprano cantava una strofa di una canzone italiana e si fermò d'un tratto, interrotta da un'imprecazione. Faceva un po' più fresco, ma io riuscivo quasi a sentire gli pneumatici surriscaldati delle macchine che si staccavano dall'asfalto attaccaticcio con un leggero cigolio.<br>"Se raccontassi questa storia a qualcuna delle persone in mezzo a cui adesso vivo non mi crederebbe, oppure, se mi credesse, si rifiuterebbe di stringermi la mano. Ma tu devi sapere a che punto ci hanno trascinati, quanto ci hanno avvilito. Di' solo che capisci..."<br>Sentii il sangue affluirmi alla testa. Immagini e ricordi si affollarono davanti ai miei occhi. A quel tempo, tre anni dopo aver lasciato la Russia, quando cercavo di scacciarle dalla mia mente per poter conservare la fede nella dignità umana, quelle immagini erano confuse e indistinte, mentre ora che ho finalmente riconquistato un po' di pace, le considero con distacco ed esse sono chiare ma completamente lontane. Avrei potuto pronunziare la parola che egli mi chiedeva, il giorno dopo la mia liberazione dal campo. Forse avrei potuto. Ma nel 1945 avevo già tre anni di libertà dietro di me, tre anni di vagabondaggi militari e battaglie, tre anni di sentimenti normali, amore, amicizia, simpatia... I nostri giorni di [[vita e morte|vita]] non sono come i nostri giorni di [[vita e morte|morte]], e le nostre leggi di vita, non sono le nostre leggi di morte. Ero tornato in mezzo alla gente, con criteri e concetti umani, e dovevo adesso fuggirne via, abbandonarli, tradirli volontariamente? La scelta era la stessa: allora era stata fra la sua vita e quella dei quattro tedeschi, adesso era fra la sua pace e la mia pace. No, non potevo dirlo.<br>"Allora?" chiese piano.<br>Mi alzai dal letto e senza guardarlo negli occhi andai verso la finestra. Voltando le spalle alla stanza, lo sentii uscire e chiudere adagio la porta. Tirai su la tenda. Su piazza Colonna una fresca brezza leggera nell'aria pomeridiana aveva raddrizzato i passanti, come avrebbe fatto su un campo di grano piegato a terra dalla siccità. Americani e inglesi ubriachi camminavano lungo i marciapiedi, spingendo via gli italiani, raccogliendo ragazze, cercando ombra sotto le tende a strisce dei negozi. Sotto le colonne del fabbricato d'angolo il mercato nero era in piena attività. I "lazzaroni" romani, piccoli laceri figli della guerra, scomparivano e ricomparivano tra le gambe di negri enormi in uniforme americana. La guerra era finita un mese prima. Roma era libera, Bruxelles era libera, Oslo era libera, Parigi era libera. Parigi, Parigi, Parigi...<br>Lo seguii con lo sguardo mentre usciva dall'albergo: saltellava attraversando la strada come un uccello con un'ala spezzata, e scomparve nella folla senza guardarsi indietro.
==Bibliografia==
*Gustaw Herling, ''Un mondo a parte'', traduzione di Gaspare Magi riveduta dall'autore, Feltrinelli, 1994. ISBN 8807014645
*Gustaw Herling, ''Ritratto veneziano'', Feltrinelli Editore, 1995.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Herling, Gustaw}}
[[Categoria:Scrittori polacchi]]
[[Categoria:Saggisti polacchi]]
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Modi di dire italiani
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{{indicedx}}
'''Modi di dire [[italia]]ni.'''
==Modi di dire==
===A===
*A bizzeffe.<ref name=fatta />
*A buon rendere.<ref name=devoto>Citato in Giacomo Devoto, Gian Carlo Oli, ''Dizionario Devoto Oli della lingua italiana'', Le Monnier, Firenze, 2004.</ref>
*A [[cuore]] aperto.<ref name=Donato />
*A [[Dente|denti]] stretti.<ref name=Donato />
*A gambe levate.<ref name=Donato />
*A gogo.<ref name=fatta />
*A grandi linee.<ref name=Donato />
*A occhio e croce.<ref name=fatta />
*A spron battuto.<ref name=fatta />
*A stecchetto.<ref name=fatta />
*A ufo.<ref name=fatta />
:A sbafo, a scrocco, gratis.
::{{spiegazione|Secondo un'ipotesi interpretativa, la locuzione deriverebbe dal fatto che anticamente le merci destinate alla costruzione delle grandi cattedrali venivano contrassegnate dalla sigla AUF, ''Ad Usum Fabricae'', e potevano circolare liberamente senza pagare dazi doganali; la "Fabrica" (cantiere), poteva essere, di volta in volta, il Duomo di Milano, Santa Maria del Fiore a Firenze ecc.}}
*Abbassare la cresta.
*Accendere un lume alla [[Maria|Madonna]].<ref name=Donato>Citato in Elena Donato, Gianni Palitta, ''Dizionario dei proverbi'', L.I.BER. progetti editoriali, Genova, 1998.</ref>
*Acqua in bocca.<ref name=zingarelli />
*[[Adulterio]], vituperio.<ref name=Donato />
*Affanni, malanni.<ref name=Donato />
*Affogare nei [[Debito|debiti]].<ref name=Donato />
*[[Agilità|Agile]] come un [[gatto]].<ref name="gatto">Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/G/gatto.shtml gatto].</ref>
*Aggiungere il danno alle [[Beffa|beffe]].<ref name=Donato />
*Aggiustare il tiro.<ref name=Donato />
*Aguzzar l'ingegno.<ref name=Donato />
*Alla fine si canta l'alleluja.<ref name=Donato />
:Alla fine del salmo si canta il gloria.<ref name=Donato />
*Alla garibaldina.<ref name=Donato />
*Alla [[luce]] del [[sole]].<ref name=Donato />
*Allevare una serpe in seno.<ref name=serpe>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [https://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/S/serpe.shtml serpe].</ref>
*Alzare le [[Mano|mani]].<ref name=Donato />
*Alzare le mani al cielo.<ref name=Donato />
*Ammazzare [[animale|bestie]] e [[cristianesimo|cristiani]].<ref name=Tommaseo>Citato in Nicolò Tommaseo, Bernardo Bellini, ''Dizionario della lingua italiana'', vol. 1, parte II, L'unione tipografico-editrice, Torino, 1865, [http://books.google.it/books?id=GR5EI4Dx3_kC&pg=PA953 p. 953].</ref>
*Ammazzare come un [[cane]].
:Ammazzare come una bestia.
::{{spiegazione|Riflette il concetto non ancora superato che permette di uccidere un animale in quanto tale e nel modo preferito, senza doverne rendere conto.}}<ref>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/A/ammazzare.shtml ammazzare].</ref>
*Andar liscio.<ref name=Donato />
*Andarci con una gamba sola.<ref name=Donato />
*Andare a caccia di [[Grillo|grilli]].<ref name=Donato />
*Andare a genio.<ref name=Donato />
*Andare a lune.<ref name=Donato />
*Andare a nozze.<ref name=Donato />
*Andare a piantare [[Cavolo|cavoli]].<ref name=Donato />
*Andare al [[Mattatoio|macello]].<ref name=Donato />
:Mandare al macello.<ref name=Donato />
*Andare alla deriva.<ref name=Donato />
*Andare alla fonte.<ref name=Donato />
:Risalire alla fonte.<ref name=Donato />
*Andare di [[lusso]].<ref name=Donato />
*Andare di male in peggio.<ref name=Donato />
*Andare, entrare, essere in bestia.<ref>Cioè in [[collera]].</ref><ref>Citato in Vincenzo Tuzzi, ''Dizionario filosofico-pratico della lingua italiana'', vol. 1, Minerva, Padova, 1837, [http://books.google.co.uk/books?id=-_FglmmX_goC&pg=PA304 p. 304].</ref>
*Andare incontro al proprio [[destino]].<ref name=Donato />
*Andare per [[lana]] e tornarsene tosi.<ref name=Donato />
*Andare per le lunghe.<ref name=Donato />
*Andarsene con la coda fra le gambe.<ref name=Donato />
*Annegare nel grasso.<ref name=Donato />
:Affogare nel grasso.<ref name=Donato />
:Nuotare nel grasso.<ref name=Donato />
*[[Anno bisestile|Anno bisesto]], anno funesto.<ref name=burgio49>Citato in Alfonso Burgio, ''Dizionario delle superstizioni'', Hermes Edizioni, 1993, p. 49</ref>
*Appendere il cappello al [[chiodo]].<ref name=Donato />
*Arrivare a piatti lavati.<ref name=Donato />
*Arrivare alla [[frutta]].<ref>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/F/frutto.shtml frutto].</ref>
*Arrivare quando si spengono le luci.<ref name=Donato />
*Aspettar la [[manna (Bibbia)|manna]] dal cielo.<ref>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/M/manna.shtml manna].</ref>
*Aspettare le grazie divine.<ref name=Donato />
*Aver perduto il ben dell'intelletto.<ref name=Donato />
*Aver provato il morso del [[lupo]].<ref name=Donato />
*Aver visto il lupo.<ref name=Donato />
*Avere ancora i denti da latte.<ref name=Donato />
*Avere i nervi.<ref name=Donato />
*Avere il ballo di [[San Vito]].
:Non stare mai fermo.
::{{spiegazione|Riferimento alla còrea, una malattia che fa muovere in maniera convulsa. cfr. [[w:Corea di Sydenham|Corea di Sydenham]], anche detta "ballo di San Vito", su Wikipedia.}}<ref>Citato in Carlo Lapucci, ''Per modo di dire: Dizionario dei modi di dire della lingua italiana'', Valmartina Editore, 1969, p. 331.</ref>
*Avere il cuore sulle [[Labbro|labbra]].<ref name=Donato />
*Avere il dente avvelenato.<ref name=Donato />
*Avere il [[Bile|fiele]] nella lingua.<ref name=Donato />
*Avere ingoiato il manico della scopa.<ref name=Donato />
*Avere la coscienza sporca.<ref name=Donato />
*Avere la febbre del sabato sera.<ref name=Donato />
*Avere la lingua in bocca.<ref name=Donato />
*Avere la [[luna]].<ref name=Donato />
:Avere la luna di traverso.<ref name=Donato />
:Avere la luna storta.<ref name=Donato />
*Avere la [[maledizione]] addosso.<ref name=Donato />
*Avere la mano felice.<ref name=Donato />
*Avere la mano leggera.<ref name=Donato />
*Avere la mano pesante.<ref name=Donato />
*Avere la spada di Damocle sul capo.<ref name=Donato />
*Avere le gambe che fanno giacomo giacomo.<ref name=Donato />
*Avere le mani bucate.<ref name=Donato />
*Avere le mani d'[[oro]].<ref name=Donato />
*Avere le mani di [[burro]].<ref name=antifona>Citato in Giovanna Turrini, ''Capire l'antifona. Dizionario dei modi di dire con esempi d'autore'', Zanichelli, 1995.</ref>
*Avere mangiato in [[pentola]].<ref>Citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', XII Orad - Pere, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1984, p. 1065.</ref>
:Sposarsi in un giorno piovoso.
*Avere molte [[Corda|corde]] al proprio arco.<ref name=Donato />
:Avere molte frecce al proprio arco.<ref name=Donato />
*Avere stoppa nel cervello.<ref name=Donato />
*Avere sulla punta della lingua.<ref name=Donato />
*Avere tanto intelletto, come una testa di [[papavero]].<ref name=Donato />
*Avere un chiodo fisso.<ref name=Donato />
*Avere un [[diavolo]] in corpo.<ref name=Donato />
*Avere un [[diavolo]] per [[capelli|capello]].<ref name=Donato />
*Avere un nodo alla gola.<ref name=Donato />
*Avere una [[febbre]] da [[cavallo]].<ref name=Donato />
===B===
*Bacco ama la [[libertà]].<ref name=Donato />
*Ballare come un [[orso]].<ref name=Donato />
*Ballare con un quattrino.<ref name=Donato />
*Bastonare di santa ragione.<ref name=Donato />
*Battere i denti.<ref name=Donato />
*Battere la fiacca.<ref name=Donato />
*Beffa del destino.<ref name=Donato />
:Ironia della sorte.<ref name=Donato />
:Scherzo del destino.<ref name=Donato />
*Bellezza d'[[asino]].<ref name=Donato />
*Bestia [[nero|nera]].
::{{spiegazione|Di cosa o persona che suscita forte avversione, antipatia.}}<ref name=Tutto/>
*Bruciar le tappe.<ref name=zingarelli />
*Buonanotte al secchio.<ref>Citato in Massimo Castoldi, Ugo Salvi, ''Parole per ricordare. Dizionario della memoria collettiva, usi evocativi, allusivi, metonimici e antonomastici della lingua italiana'', Zanichelli, 2003.</ref>
*Buttare [[Sardina|sardine]] per prendere lucci.<ref name=Donato />
===C===
*Cadere dalla padella nella [[brace]].<ref name=antifona />
*Cadere dalle [[Nuvola|nuvole]].<ref name=Donato />
*Cadere in bocca al lupo.<ref name=Donato />
*Camminare sopra un filo di seta.<ref name=Donato />
*Camminare sulle [[uovo|uova]].<ref name=antifona />
*[[Canto|Cantare]] il [[maggio]].<ref name=Donato />
:Fare il maggio.<ref name=Donato />
*Cantare un ''Te Deum'' con gli [[organo a rullo|organetti]]
:Spetezzare, scoreggiare rumorosamente.<ref>Citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1984, p. 78.</ref>
*Castello di carte.<ref name="castello">Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [https://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/C/castello.shtml castello].</ref>
*Cercare a destra e a sinistra.<ref name=Donato />
*Cercare foglie di maggio.<ref name=Donato />
*Cercare in lungo e in largo.<ref name=Donato />
*Cercare la quadratura del [[cerchio]].<ref name=Donato />
*Cercare miglior pane che di [[grano]].<ref name=Donato />
*Cercare per mare e per monti.<ref name=Donato />
*Cercare quindici nel dispari.<ref name=Donato />
*Chiamare i fichi fichi e la tazza tazza.<ref name=Donato />
*Chiudere la stalla dopo che i [[bue|buoi]] sono scappati.<ref name=antifona />
*Cogliere i fichi in vetta.<ref name=Donato />
*Comandare a bacchetta.<ref name=Donato />
*Come il diavolo e l'acqua santa.<ref name=Donato />
*Come il gatto e l'acqua bollita.<ref name=Donato />
*Cominciamo a dire A.<ref name=Donato />
*Con questi chiari di luna ...<ref name=Donato />
*Conoscere bene le proprie [[Pecora|pecore]].<ref name=Donato />
*Conoscere l'[[umore]] della bestia.
::{{spiegazione|Cioè le tendenze e il carattere (con riferimento scherzoso) di una persona con cui si deve trattare.}}<ref name=Tutto>Citato in Aa. Vv., ''Tutto: dizionario enciclopedico'', vol. 1, De Agostini, Novara, 1965, p. 446.</ref>
*Contare come il due di coppe.<ref name=Donato />
:Contare come il due di picche.<ref name=Donato />
*[[Convinzione|Convinto]] ma non vinto.<ref>Citato in [[Michela Vittoria Brambilla]], ''Manifesto animalista'', Mondadori, Milano, 2012, p. 134. ISBN 978-88-04-62679-4</ref>
*Correre alla [[pentola]].<ref>Citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', XII Orad - Pere, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1984, p. 1065.</ref>
:Essere molto solleciti nel curare i propri interessi e bisogni materiali.
*Correre la cavallina.<ref name=Donato />
*Credere agli asini che volano.<ref name=Donato />
*Credersi al centro dell'[[universo]].<ref name=Donato />
*Credersi il figlio della gallina bianca.<ref name=Donato />
*Credersi l'unico gallo nel [[pollaio]].<ref name=Donato />
*Credersi un padreterno.<ref name=Donato />
===D===
*Dall'abito si conosce l'[[uomo]].<ref name=Donato />
*Dare del burro a qualcuno.
::{{spiegazione|Corrompere o blandire, in cambio di favori.}}<ref name=antifona />
*Dare di volta il [[cervello]].<ref name=Donato />
*Dare fondo ad una [[nave]] di sughero.<ref name=Donato />
*Dare il fieno all'[[oca]].<ref name=Donato />
*Dare le pecore in guardia al lupo.<ref name=Donato />
*Dare un colpo al cerchio e uno alla botte.<ref>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/C/colpo.shtml#20 colpo].</ref>
::{{spiegazione|Destreggiarsi in una situazione scomoda in modo da non scontentare nessuno; mantenere buoni rapporti con due parti avverse tra loro. Anche condurre avanti parallelamente più situazioni, affari o simili, in sé contrastanti. Il detto deriva probabilmente dal lavoro dei bottai, che dovevano trattare contemporaneamente il legno delle doghe della botte e il ferro che le cerchiava, utilizzando come strumenti di lavoro martelli e mazze.<ref>Spiegazione da ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/C/colpo.shtml#20 colpo].</ref> Da questo modo di dire deriva il termine [[cerchiobottismo]].}}
*Dare un [[dito]] e farsi prendere un [[braccio]].<ref name=Donato />
*Darsela a gambe.<ref name=Donato />
*Darsi alla macchia.<ref name=Donato />
*Darsi la zappa sui piedi.<ref name=zingarelli />
*Detto, [[fatto]].<ref name=Donato />
*Di bassa lega.<ref name=Donato />
*Di punto in bianco.<ref name=zingarelli />
*Difendere coi denti.<ref name=Donato />
*Dirne un'ira di Dio.<ref name=Donato />
*Disfarsi in lacrime.<ref name=Donato />
*Dividere il grano dalla [[zizzania]].<ref name=Donato />
*Dormire all'albergo della luna.<ref name=Donato />
:Dormire all'albergo della stella.<ref name=Donato />
*Dormire come un [[ghiro]].<ref name=dormire>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/D/dormire.shtml dormire].</ref>
*Dormire come un [[orso]].<ref name=dormire />
*Dormire come un [[sasso]].<ref name=dormire />
*Durare dal [[mattino]] alla sera.<ref name=Donato />
*Durare lo spazio di un mattino.<ref name=Donato />
===E===
*E non è un per cento di sua sorte contento.<ref name=Donato />
*È facile come bere un [[bicchiere]] d'acqua.<ref name=Donato />
:È facile come bere un uovo.<ref name=antifona />
*È la canzone dell'uccellino.<ref name=Donato />
*È la congrega di Sant'Andrea: le è passata la voglia e le è rimasta l'idea.<ref>Citato in Vezio Melegari, ''Manuale della barzelletta'', Mondadori, Milano, 1976, p. 35.</ref>
*È la solita cantilena.<ref name=Donato />
*È più bestia che cristiano.<ref name=Tommaseo/>
*È più facile consigliare, che fare.<ref name=Donato />
*Entrare in ballo.<ref name=Donato />
*Essere a cavallo.<ref name=Donato />
*Essere a lumicino.<ref name=Donato />
:Ridursi al lumicino.<ref name=Donato />
*Essere al settimo [[cielo]].<ref name=Donato />
*Essere articolo di [[fede]].<ref name=Donato />
*Essere baciati dalla fortuna.<ref name=Donato />
*Essere come [[cane e gatto]].<ref name=cane>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/C/cane.shtml cane].</ref>
*Essere come il [[fumo]] negli occhi.<ref name=Donato />
*Essere come il gatto e la volpe.<ref name="gatto" />
*Essere come l'araba [[fenice]].<ref name=Donato />
*Essere come l'ebreo errante.<ref name=Donato />
*Essere come la fabbrica del duomo.<ref name=Donato />
:Essere come la fabbrica di san Pietro.<ref name=Donato />
*Essere come la Madonna dei Sette Dolori.<ref name=Donato />
*Essere come le tre Grazie.<ref name=Donato />
*Essere come un libro aperto.<ref name=Donato />
*Essere con la corda al collo.<ref name=Donato />
*Essere conosciuto come la malerba.<ref name=Donato />
*Essere di facili costumi.<ref name=Donato />
*Essere di [[Manica (abbigliamento)|manica]] larga.<ref name=Donato />
*Essere [[digiuno]] di una cosa.<ref name=Donato />
*Essere donna e Madonna.<ref name=Donato />
*Essere due anime in un nocciolo.<ref name=antifona />
*Essere fatto [[pentola]] e [[scodella]].<ref>Citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', XII Orad - Pere, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1984, p. 1065.</ref>
:Essere ormai morto e sepolto.
*Essere felice come una [[Pasqua]].<ref name=Donato />
*Essere fuori di sé.<ref name=Donato />
:Essere fuori dai gangheri.<ref name=Donato />
:Essere fuori dal mercato.<ref name=Donato />
*Essere il cavallo di battaglia.<ref name=Donato />
*Essere il diavolo e la croce.<ref name=Donato />
*Essere il pomo della discordia.<ref name=Donato />
*Essere in alto [[mare]].<ref name=Donato />
*Essere in ballo.<ref name=Donato />
*Essere in prima linea.<ref name=Donato />
*Essere in quattro gatti.<ref name="gatto" />
*Essere l'[[elefante]] in un negozio di [[Porcellana|porcellane]].<ref name=Donato />
:Essere l'elefante in una cristalleria.<ref name=Donato />
*Essere la fata Turchina.<ref name=Donato />
:Essere la fata dai capelli turchini.<ref name=Donato />
*Essere la favola del paese.<ref name=Donato />
*Essere la gallina nera.<ref name=Donato />
*Essere la luce degli occhi.<ref name=Donato />
*Essere la Madonna Pellegrina.<ref name=Donato />
*Essere la punta di [[diamante]].<ref name=Donato />
*Essere nel Nirvana.<ref name=Donato />
*Essere nella fossa dei leoni.<ref name=Donato />
*Essere nella manica di qualcuno.<ref name=Donato />
*Essere [[Alopecia|pelato]] come una palla da [[biliardo]].<ref name=Donato />
*Essere pieno come un uovo.<ref name=antifona />
*Essere povero in [[Canna (botanica)|canna]].<ref>Citato in Emiliano Picchiorri, ''La lingua dei romanzi di Antonio Bresciani'', Aracne, Roma, 2008, [https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&redir_esc=y&hl=it&id=jIkLAQAAMAAJ&dq=essere+povero+in+canna&focus=searchwithinvolume&q=canna p. 214]. ISBN 9788854820227</ref>
*Essere sul filo di [[lana]].<ref name=Donato />
:Arrivare sul filo di lana.<ref name=Donato />
:Vincere sul filo di lana.<ref name=Donato />
*Essere sul lastrico.<ref name=Donato />
:Cadere sul lastrico.<ref name=Donato />
:Condursi sul lastrico.<ref name=Donato />
:Gettare sul lastrico.<ref name=Donato />
:Ridursi sul lastrico.<ref name=Donato />
*Essere sulla cresta dell'[[onda]].<ref name=Donato />
*Essere sulle [[Spina|spine]].<ref name=spina>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [https://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/S/spina.shtml spina].</ref>
*Essere tutto fiori e baccelli.<ref name=Donato />
*Essere tutto Santi e Madonne.<ref name=Donato />
*Essere un altro paio di maniche.<ref name=Donato />
*Essere un diavolo in carne.<ref name=Donato />
*Essere un fariseo.<ref name=Donato />
*Essere un furbo di tre cotte.<ref name=Donato />
*Essere un Ganimede.<ref name=Donato />
*Essere un'ira di Dio.<ref name=Donato />
*Essere un libro chiuso.<ref name=Donato />
*Essere un uomo di poca fede.<ref name=Donato />
*Essere una cuccagna.<ref name=Donato />
*Essere una [[foglia]] al vento.<ref name=Donato />
*Essere una Maddalena pentita.<ref name=Donato />
*Essere una madonna infilzata.<ref name=Donato />
*Essere una manna.<ref name=Donato />
*Essere una serpe.<ref name=serpe />
===F===
*Faccia di bronzo.<ref name=faccia>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/F/faccia.shtml faccia].</ref>
:Faccia tosta.<ref name=faccia />
*Far castelli in aria.<ref name="castello" />
*Far di necessità [[virtù]].<ref name=antifona />
*Far diciotto con tre dadi.<ref name=Donato />
*Far furore.<ref name=Donato />
*Far l'occhio di [[triglia]].
*Far luce su qualcosa.<ref name=Donato />
::{{spiegazione|Guardare con espressione languida, dolce, innamorata; anche lanciare sguardi sdolcinati, oppure ammiccanti e allusivi.}}<ref name="occhio">Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/O/occhio.shtml#81 occhio].</ref>
*Far vedere la luna nel pozzo.<ref name=Donato />
*Farci una croce sopra.<ref name=Donato />
*Fare atto di fede.<ref name=Donato />
*Fare come i [[Gambero|gamberi]].<ref name=Donato />
*Fare come i pifferi di montagna, che andarono per suonare e furono suonati.<ref name=Donato />
*Fare come il cane dell'ortolano.<ref name=fatta />
*Fare come il corvo sul cacio.<ref name=Donato />
*Fare come il [[cuculo]].<ref name=Donato />
*Fare come il [[delfino]] che mette i [[Tonno|tonni]] nella rete e poi scappa.<ref name=Donato />
*Fare come il fiaccheraio che comincia dalla frusta.<ref name=Donato />
*Fare come quello che cercava l'asino e c'era sopra.<ref name=Donato />
*Fare d'ogni [[erba]] un fascio.<ref name=Donato />
*Fare di una [[Mosca (zoologia)|mosca]] un elefante.<ref name=Donato />
*Fare felici gli [[Eredità|eredi]].<ref name=Donato />
:Fare ridere gli eredi.<ref name=Donato />
*Fare i [[conto (economia)|conti]] senza l'[[oste]].<ref name=fatta />
*Fare il diavolo a quattro.<ref name=Donato />
*Fare il giro delle sette chiese.<ref name=Donato />
*Fare il lupo pecoraio.<ref name=Donato />
*Fare il volo di Icaro.<ref name=Donato />
*Fare l'indiano.<ref name=indiano>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [https://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/I/indiano.shtml indiano].</ref>
::{{spiegazione|Fingere di non capire.}}
*Fare la [[cicala]].<ref name=Donato />
*Fare la gran dama.<ref name=Donato />
*Fare la parte del diavolo.<ref name=Donato />
*Fare la parte del [[leone]].<ref name=antifona />
::{{spiegazione|Prendere più degli altri, magari con la prepotenza; da una favola di [[Esopo]], ove il leone prese tutto per sé senza lasciar nulla al compagno di caccia.}}
*Fare la [[pentola]] a due manici.<ref>Citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', XII Orad - Pere, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1984, p. 1065.</ref>
:Porre la mani sui fianchi in atteggiamento di rimprovero o di minaccia.
*Fare più miglia di un lupo a digiuno.<ref name=Donato />
*Fare professione di fede.<ref name=Donato />
*Fare un buco nell'acqua.<ref>Citato in ''Dizionario della lingua italiana'', Volume 1, [https://books.google.it/books?id=5V1HAAAAYAAJ&pg=PA87 p. 87].</ref>
::{{spiegazione|Cfr. [[w:Fare un buco nell'acqua|voce su Wikipedia]].}}
*Fare un macello.<ref name=Donato />
*Fare un patto col diavolo.<ref name=Donato />
*Fare un'ira di Dio.<ref name=Donato />
*Fare una frittata.<ref name=devoto />
*Fare vita da nababbo.<ref name=Donato />
*Farla da [[maestro]].<ref name=Donato />
*Farne di cotte e di crude.<ref name=Donato />
*Farne quante Nemo.<ref name=Donato />
*Farsi beffa di qualcuno.<ref name=Donato />
*Farsi [[Desiderio|desiderare]].<ref name=Donato />
*[[Fatica]] da bestia.<ref name=Tutto/>
*[[Febbraio]], febbraietto, corto, corto e maledetto.<ref name=burgio49/>
*Finir male.<ref name=Donato />
*Flagello di [[Dio]].<ref name=Donato />
*Freddo di mano, caldo di cuore.<ref name=Donato />
*Fuori Elena, dentro Ecuba.<ref name=Donato />
===G===
*[[Gatta]] da pelare.<ref name="gatto" />
*Generoso di bocca e stretto di borsa.<ref name=Donato />
*Gettare fumo negli occhi.<ref name=Donato />
*Gettare il [[fazzoletto]] a qualcuno<ref>Citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', V E - Fin, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1972, p. 764.</ref>
:Mezzo per esprimere la propria simpatia a qualcuno.
*Gettare il manico dietro la pala.<ref name=Donato />
*Gettare il manico dietro la scure.<ref name=Donato />
:Gettare il sacco dietro le [[Rapa|rape]].<ref name=Donato />
:Gettare la cavezza dietro l'asino.<ref name=Donato />
:Gettare la fune dietro il secchio.<ref name=Donato />
*Gettare la [[maschera]].<ref name=Donato />
*Giocare come il gatto col [[gatto e topo|topo]].<ref name="gatto" />
*[[Giuramento|Giurare]] sulla parola del maestro.<ref name=Donato />
*Grazia di Dio.<ref name=Donato />
:Ben di Dio.<ref name=Donato />
*Gridare al lupo.<ref name=Donato />
*Guardare in cagnesco.<ref name=Donato />
*Guardare in faccia qualcuno.<ref name=Donato />
*Guardare uno dall'alto in basso.<ref name=Donato />
===I===
*Il cuore non sbaglia.<ref name=Donato />
*Il [[denaro]] è il re del mondo.<ref name=Donato />
*Il denaro è tutto.<ref name=Donato />
*Il [[delitto]] vuole essere punito.<ref name=Donato />
*Il diavolo è padre di menzogna.<ref name=Donato />
*Il diavolo non ci andrebbe per un'anima.<ref name=Donato />
*Il dolce far niente.<ref name=Donato />
*Il [[gioco]] non vale la [[candela]].<ref name=antifona />
*Il grasso fa grasso.<ref name=Donato />
*Il più bel fico del paniere.<ref name=Donato />
*In un furore.<ref name=Donato />
*Inciampare in un filo di paglia.<ref name=Donato />
*Incoronarsi d'edera passata la festa.<ref name=Donato />
*Indossare la camicia di Nesso.<ref name=Donato />
*Insegnare ai gatti ad arrampicarsi.<ref name=Donato />
:Insegnare alla lepre a correre.<ref name=Donato />
*Inseguire una [[chimera]].<ref name=Donato />
*Intendere è potere.<ref name=Donato />
*Ivi sovente la pace non sverna.<ref name=Donato />
===L===
*L'uovo di [[Cristoforo Colombo|Colombo]].<ref name=devoto />
*La [[classe]] non è [[acqua]].<ref>Citato in ''[http://www.focusjunior.it/scopro/curiosita-e-record/perche-si-dice-sette-imperdibili-curiosita Sette "curiose curiosità" sui modi di dire più comuni!]'', ''Focus Junior.it'', 16 marzo 2014.</ref>
::{{spiegazione|La classe è una caratteristica rara, non comune come l'acqua.}}
*La gallina dalle uova d'oro.<ref name=fatta>Citato in Giuseppe Pittàno, ''Frase fatta capo ha. Dizionario dei modi di dire, proverbi e locuzioni'', Zanichelli, 1992.</ref>
*La gioventù è bellezza.<ref name=Donato />
*La gioventù è la virtù.<ref name=Donato />
*La pioggia d'[[Egitto]].<ref name=Donato />
*[[Lacrima|Lacrime]] di coccodrillo.<ref name=Donato />
*Lasciar correre il dado.<ref name=Donato />
*Lasciare a desiderare.<ref name=Donato />
*Lavare la [[pentola]] con l'acqua del Parnaso.<ref>Citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', XII Orad - Pere, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1984, p. 1065.</ref>
:Fare poesia in ogni occasione, anche a sproposito.
*Lavarsene le mani.<ref name=zingarelli />
*[[Lavoro|Lavorare]] come una bestia.<ref name=Tutto/>
*Lavorare per la gloria.<ref name=Donato />
*Legare l'[[asino]] dove vuole il padrone.<ref name=fatta />
*Legarsela al dito.<ref name=Donato />
*Levarsi un dente.<ref name=Donato />
*[[Libertà|Libero]] come un [[uccello]].<ref name=uccello>Citato in ''sapere.it'', ''[http://www.sapere.it/sapere/dizionari/dizionari/Italiano/U/UC/uccello.html uccello]''.</ref>
*Lisciar la coda al diavolo.<ref name=Donato />
*Liscio come l'olio.<ref name=Donato />
*Liscio come un biliardo.<ref name=Donato />
:Liscio come una palla da biliardo.<ref name=Donato />
*Lotta senza quartiere.<ref name=zingarelli />
===M===
*Mandare a farsi [[frate]].<ref name=Donato />
*[[Mangiare]] a quattro palmenti.<ref name=Donato />
*Mangiare a ufo.<ref name=Donato />
*Mangiare come un [[Uccello|uccellino]].<ref name=Donato />
:Mangiare come uno [[scricciolo]].<ref name=Donato />
*Mangiare con l'[[imbuto]].<ref>Citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', VII Grav - Ing, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1972, p. 331.</ref>
:Mangiare in gran fretta, voracemente.
*Mangiare la foglia.<ref name=Donato />
*Mangiare per due.<ref name=Donato />
*Mangiarsi vivo qualcuno.<ref name=Donato />
*Menare il can per l'aia.<ref name=zingarelli>Citato in Aa. Vv., ''Il nuovo Zingarelli'', Zanichelli, 1983.</ref>
*Menar per il naso.<ref name=zingarelli />
*Mescolare ebrei e [[samaritani]].<ref name=Donato />
*Mettere a [[ferro]] e fuoco.<ref name=Donato />
*Mettere ai piedi della [[Croce cristiana|croce]].<ref name=Donato />
*Mettere il cervello a bottega.<ref name=Donato />
*Mettere il dito sulla piaga.<ref name=Donato />
*Mettere il lupo nell'ovile.<ref name=Donato />
*Mettere in buona luce.<ref name=Donato />
:Gettare una buona luce.<ref name=Donato />
:Mettere in cattiva luce.<ref name=Donato />
*Mettere in croce.<ref name=Donato />
*Mettere in luce.<ref name=Donato />
*Mettere la corda al collo.<ref name=Donato />
*Mettere la fiaccola sotto il moggio.<ref name=Donato />
*Mettere qualcosa sotto i denti.<ref name=Donato />
*[[Morte|Morire]] come una bestia.
::{{spiegazione|Cioè senza i conforti religiosi.}}<ref name=Tutto/>
*Mordere la [[catena]].<ref name=Donato />
*Mordersi la lingua.<ref name=Donato />
*Mordersi le dita.<ref name=Donato />
*Mostrare i denti.<ref name=Donato />
*Muovere [[cielo e terra]].<ref name=Donato />
===N===
*Nascere con la [[camicia]].<ref name=zingarelli />
*Nascondere la testa come lo [[struzzo]].<ref>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/S/struzzo.shtml struzzo].</ref>
*Nemmeno per sogno!<ref name=Donato />
*Non aver niente da metter sotto i denti.<ref name=Donato />
*Non batter chiodo.<ref name=Donato />
*Non capire un [[tubo]].<ref name=devoto />
*Non capire uno iota.<ref name=Donato />
*Non esser farina da far ostie.<ref name=Donato />
*Non esser farina del proprio sacco.<ref>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/F/farina.shtml farina].</ref>
*Non esser farina schietta.<ref name=Donato />
*Non essere né cotto né crudo.<ref name=Donato />
*Non essere uno stinco di [[santo]].<ref name=zingarelli />
*Non fare male a una mosca.<ref name=Donato />
*Non guardare in faccia nessuno.<ref name=Donato />
*Non importare un fico secco.<ref name=Donato />
*Non lo porterebbero cento egiziani.<ref name=Donato />
*Non muovere un dito.<ref name=Donato />
*Non stare né in cielo né in terra.<ref name=Donato />
*Non valere un fico secco.<ref name=Donato />
:Non valere una lira.<ref name=Donato />
*Nulla c'è d'impossibile.<ref name=Donato />
===O===
*O mangia questa [[minestra]], o salta dalla finestra.<ref name=Donato />
*[[Occhio]] di [[falco]].<ref name="occhio" />
*Occhio di [[lince]].<ref name="occhio" />
*Ognuno porta la sua croce.<ref name=Donato />
*Ora si balla.<ref name=Donato />
===P===
*Pagare il fio.<ref name=zingarelli />
*[[Parlare]] come un libro stampato.<ref name=Donato />
*Partire in quarta.<ref name=zingarelli />
*Pascere il digiuno.<ref name=Donato />
*Passare il fosso.<ref name=Donato />
*Passare in cavalleria.<ref name=Donato />
*Passare in seconda linea.<ref name=Donato />
*Passare la [[patata]] bollente.<ref>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/P/patata.shtml patata].</ref>
*Passare sotto le forche caudine.<ref name=Donato />
*Per amore o per forza.<ref name=Donato />
*Perdere il lume della [[ragione]].<ref name=Donato />
*Perdere la faccia.<ref name=Donato />
*Pestare l'[[acqua]] nel mortaio.<ref name=fatta />
*[[Pianto|Piangere]] a lacrime calde.<ref name=Donato />
*Piangere come un [[vitello]].<ref>Citato in Dino Provenzal, ''Perché si dice così? Origine dei modi di dire, delle locuzioni proverbiali, di tante frasi dell'uso comune'', U. Hoepli, 1958, p. 241.</ref>
*Piantare in asso.<ref name=Donato />
:Lasciare in asso.<ref name=Donato />
*[[Pioggia|Piove]], [[governo]] ladro!<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''Chi l'ha detto?'', Hoepli Editore, 1980, [http://books.google.it/books?id=HW4b2ZIC3xkC&pg=PA186 § 671, pp. 186-187]. ISBN 9788820300920</ref>
*Pioverà terribilmente in Egitto.<ref name=Donato />
*Piovere dal cielo.<ref name=Donato />
*Por la guardia alla bocca.<ref name=Donato />
*Portare [[Coccodrillo|coccodrilli]] in Egitto.<ref name=Donato />
*Prendere due piccioni con una fava.<ref name=antifona />
*Prender la vita con [[filosofia]].<ref name=Donato />
*Prendere [[lucciola|lucciole]] per [[lanterna|lanterne]].<ref name=fatta />
*Prendere un granchio.<ref name=Donato />
*Prendersi delle [[Confidenza|confidenze]].<ref name=Donato />
===Q===
*Questioni di [[lana]] caprina.<ref name=zingarelli />
*Qui [[gatta]] ci cova.<ref name=antifona />
*Quinta colonna.<ref name=zingarelli />
===R===
*Raccontare la favola del [[Tordo (uccello)|tordo]].<ref name=Donato />
*Raschiare il fondo del barile.<ref name=Donato />
*Rendere pan per [[focaccia]].<ref name=fatta />
:Rendere frasche per foglie.<ref name=Donato />
*Rimanere di [[sale]].<ref name=sale>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/S/sale.shtml sale].</ref>
*Rimboccarsi le [[Manica (abbigliamento)|maniche]].<ref name=Donato />
*Riprendere [[Dattero|datteri]] per [[Fico|fichi]].<ref name=Donato />
*Rispondere per le rime.<ref name=zingarelli />
*Rompere il ghiaccio.<ref name=zingarelli />
*Rompere le uova nel paniere.<ref name=antifona />
===S===
*Saltare il fosso.<ref name=Donato />
*Salvare [[capra]] e [[cavolo|cavoli]].<ref name=Donato />
*Salvare la faccia.<ref name=Donato />
*Saperla lunga.<ref name=Donato />
*Saperne una più del diavolo.<ref name=Donato />
*Sbaglia anche il prete all'altare.<ref>Citato in Giovanni Cavicchioli, ''La morte nel pollaio'', F. Campitelli, Foligno, [1926], [https://www.google.it/books/edition/La_morte_nel_pollaio/2EkIAQAAMAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=sbaglia+anche+il+prete+all%27altare&dq=sbaglia+anche+il+prete+all%27altare&printsec=frontcover p. 36].</ref>
*Sbarcare il lunario.<ref name=Donato />
*Scavare la fossa a qualcuno.<ref name=Donato />
*Scegliere fior da [[fiore]].<ref name=Donato />
*Scritto con l'inchiostro dei Sette Gioielli.<ref name=Donato />
*[[Scrittore|Scrittori]] di peso.<ref>Citato in Giuseppe Fumagalli, ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/763#c2043|731]].</ref>
*Se non è vero è ben trovato.<ref>Citato in Giuseppe Fumagalli, ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 532.</ref>
*Sembrare la Madonna di Pompei.<ref name=Donato />
:Sembrare la Madonna di Monte Nero.<ref name=Donato />
*Senza [[Colonna vertebrale|spina dorsale]].<ref name=spina />
*Servire due [[Padrone|padroni]].<ref name=Donato />
*[[Sofferenza|Soffrire]] come una bestia.<ref>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/S/soffrire.shtml soffrire].</ref>
*Soffiare sul fuoco.<ref name=Donato />
*Spaccare il [[Capelli|capello]] in quattro.<ref name=Donato />
*Sparger sale sulle piaghe.<ref name=sale />
:Sparger sale sulle ferite.<ref name=sale />
*Spegnere il fuoco con la stoppa.
*Spremere come un limone.<ref name=Donato />
*Sprecare [[fatica]] al vento.<ref name=Donato />
*Sprecare il fiato.<ref name=Donato />
:Parlare al vento.<ref name=Donato />
*Stare a cavallo del fosso.<ref name=Donato />
*Stare al [[balcone]].<ref>Citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', II Balc - Cerr, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1971, p. 2.</ref>
:Stare a vedere, far da spettatore, senza partecipare.
*Stare col fiato sospeso.<ref name=Donato />
*Stare come il cane alla [[catena]].<ref name=cane/>
*Strappare le lacrime.<ref name=Donato />
*Stringere i denti.<ref name=Donato />
*Su tutta la linea.<ref name=Donato />
*Sventolare il [[fazzoletto]].<ref>Citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', V E - Fin, Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1972, p. 764.</ref>
:Modo di salutare qualcuno da cui ci si allontana rapidamente (con una nave, un treno, ecc.) o di accogliere entusiasticamente l'arrivo, il passaggio di qualcuno.
===T===
*Tagliare i ponti.<ref>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/P/ponte.shtml ponte].</ref>
*Tagliare il fico per cogliere i fichi.<ref name=Donato />
:Fare come gli antichi, che tagliavano il fico per cogliere i fichi.<ref name=Donato />
*Tagliare la testa al toro.<ref name=zingarelli />
*Tallone d'Achille.<ref name=zingarelli />
::{{spiegazione|Cfr. [[w:Tallone di Achille|voce su Wikipedia]].}}
*Tanto fumo e poco arrosto.
*Tarpare le ali a qualcuno.<ref name=Donato />
*Tendere le reti al vento.<ref>Citato in Giovanni Gherardini, ''Vocabolario della lingua italiana: {{small|proposto a supplimento a tutti i vocabolari fin ora pubblicati da Giovanni Gherardini}}'', Presso la Casa Editrice M. Guigoni, Milano, 1878, vol. V, Q – S, [https://books.google.it/books?id=fDA1AQAAMAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=PA95#v=onepage&q&f=false p. 95].</ref>
::{{spiegazione|Affaticarsi inutilmente, prodigarsi in favore di ingrati.}}
*Tenere bordone.<ref>Citato in ''Il Vocabolario Treccani'', I vol.</ref>
::{{spiegazione|Assecondare qualcuno, sostenerlo, aiutarlo, in genere in comportamenti scorretti o comunque non graditi.}}
*Tenere il [[coltello]] dalla parte del manico.<ref name=Donato />
*Tenere il lupo per le [[Orecchio|orecchie]].<ref name=Donato />
*Tenere in ballo.<ref name=Donato />
*Tenere nel [[limbo]].<ref name=Donato />
*Tenere sulla corda.<ref name=Donato />
*Testa d'uovo.<ref name=devoto />
*Testa di [[cavolo]].<ref name=testa>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/T/testa.shtml testa].</ref>
*Testa di [[rapa]].<ref name=testa/>
*Tirare a indovinare.<ref name=Donato />
*Tirare troppo la corda.<ref name=Donato />
*Toccare il fondo.<ref name=Donato />
*Toccare una corda.<ref name=Donato />
*Togliere le [[Castagna|castagne]] dal [[fuoco]].<ref name=Donato />
*Tre fili fanno uno spago.<ref name=Donato />
*Trovare l'Eldorado.<ref name=Donato />
*Trovare pane per i propri denti.<ref name=antifona />
*Trovarsi tra due fuochi.<ref name=Donato />
*Trovarsi tra l'[[incudine]] e il [[martello]].<ref name=antifona />
*Tutti siamo figli di [[Adamo]] ed [[Eva]].<ref name=Donato />
*Tutto va in [[autunno]].<ref name=Donato />
===U===
*Uccel di bosco.
::{{spiegazione|Di chi si è reso irreperibile.}}<ref name=uccello />
*Usare il [[bastone]] e la [[carota]].<ref>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/B/bastone.shtml bastone].</ref>
*Uomo da favola.<ref name=Donato />
*Uscire dai gangheri.<ref name=Donato />
:Uscire dal manico.<ref name=Donato />
*Uscire dal [[gregge]].<ref name=Donato />
===V===
*Vaso delle Danaidi.<ref name=Donato />
*Vedere come il fumo negli occhi.<ref name=Donato />
*Vedere il fondo.<ref name=Donato />
*Vedere la dama bianca.<ref name=Donato />
*Vedere tutto [[nero]].<ref name=Donato />
*Vendere [[crusca]] per [[farina]].<ref name=Donato />
*Vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso.<ref>Citato in ''Dizionario dei Modi di Dire'', Hoepli Editore, [http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/P/pelle.shtml pelle].</ref>
*Venir giù un'ira di Dio.<ref name=Donato />
*Vibrare come una corda di [[violino]].<ref name=Donato />
*Vivere, dormire come una bestia.<ref name=Tutto/>
*Vivere in un limbo.<ref name=Donato />
*Voler far tacere l'eco sgridandolo.<ref name=Donato />
*Voltare la faccia.<ref name=Donato />
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Proverbi italiani]]
[[Categoria:Modi di dire per lingua|Italiani]]
[[Categoria:Italia]]
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Discussione:Modi di dire italiani
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{{sfid}}
I contenuti della Discussione di questa voce, antecedenti il 2 ottobre 2007, si trovano nella Discussione della voce disambigua '''[[Modi di dire]]'''.--[[Utente:Carlosavio|Carlosavio]] 15:29, 2 ott 2007 (CEST)
==Senza fonte==
;Italiani
*Anima di lacchè, spirito di sbirro.
*Apre bocca e le dà fiato.
*Io non so niente, non ho visto niente e se c'ero dormivo.
*Lisciare il cane per amore del padrone.
*Misurare gli altri con il proprio passetto.
*Nasce un [[frate]]<ref>Dicesi quando, in una conversazione animata, cala improvvisamente il silenzio.</ref>
*O mangi questa minestra o salti questa finestra.
*Oggi sull'[[altare]], domani nel fango.
*Prendere il [[toro]] per le corna.
*Ridi ridi che la mamma ha fatto gli gnocchi!
*Rigirare la frittata
*Salute e grano.
*Scoprire il filo per tagliare il burro<ref>equivalente al: Scoprire l'[[acqua]] calda</ref>
*Se Atene piange, Sparta non ride.
*Se la montagna non va a Maometto, Maometto va alla montagna.
*Se non è [[lupo]] sarà can bigio.
*Se non è zuppa è [[pane|pan]] bagnato.
*Se son [[Rosa (fiore)|rose]] fioriranno, se son [[spina|spine]] pungeranno.
*Son due anime in un nocciolo.
*Star con i [[frate|frati]] e zappare l'[[orto]].<ref>Adeguarsi alla situazione ed all'ambiente in cui si è costretti a stare.</ref>
*Tagliare la [[polenta]] d'inverno ed il [[burro]] d'estate <ref>Si dice di arnese da taglio molto poco affilato</ref>
*Tal pare Orlando, che poi è una pecora.
*Tanto tuonò che piovve. <ref>Attribuito dalla leggenda a Socrate, cui la moglie Santippe avrebbe versato una bacinella d'acqua in testa dopo averlo a lungo rimproverato urlando.</ref>
*Testa di lucertola, collo di gru, gambe di ragno, pancia di vacca, groppa di baldracca.
*Una ne fa, cento ne pensa.
:''Una ne pensa, cento ne fa.''
*Volere il dolce senza l'amaro.
;Bresciani
*'''A ésher trop bu ta dièntet en macù.'''
:''Ad essere troppo buoni diventi un macaco.''<ref>Anche: Spesso la troppa bontà diventa dabbenaggine ed è fraintesa con incapacità o mancanza di carattere.</ref>
*'''A fa trop tant el generùs sha ga manté i véshe ai usiùs.'''
:''A far troppo il generoso si mantengono i vizi agli oziosi.''
*'''Chi bef la bèèra campa sent'agn.'''
:''Chi beve birra campa cent'anni.''
;Brianzoli
*'''Sont cuntent che luel sa che mi so che lu el me frega.'''
:''Sono contento che lui {{NDR|Il datore di lavoro}} sa che io so che lui mi frega.''
*'''Giò i manett'''
:''Giù le manette<ref>Richiamo allo sciopero invocando l'interruzione dell'alimentazione elettrica degli impianti di produzione.</ref>''
*'''A ghè 'l diu dei ciucc.'''
:''Il dio degli ubriachi esiste (e li aiuta).''
;Emiliani
*'''Ander a Mod'na a tòr el gèrb'''
:''Andare a [[Modena]] ad imparare le buone maniere''.<ref>Modena aveva fama di città raffinata</ref>
;Romani
*''''A "carozza" è 'a mia e ce faccio salì chi me pare...''' (detto da una donna...)
*'''A [[burro]] e alice'''<ref>Andare molto bene</ref>
*'''Averce a fortuna dei cani 'n chiesa.'''
*'''C'ho da fà più io che 'n ceco de notte.'''
*'''Disse er merlo ar tordo sentirai 'a botta si nun sei sordo'''.
*'''Stamo da capo a dodici'''.
::Ritrovarsi nella situazione iniziale, come se nulla fosse stato fatto.
*'''La notte da [[leone|leoni]] e la [[mattino|mattina]] cojoni.'''
*'''Potessi da campà cent'anni, novantanove a letto e uno su le stampelle'''.
*'''San Paolo quanno cascò da cavallo, disse: "Tanto volevo scenne"'''.
;Trevigiani
*'''Mi no vae a combater'''
:''Io non vado a combattere''
::Non divento matto per qualcosa, non ci bado.
*'''Eser sempre in mezo com' el prezemoeo'''
:''Esser sempre in mezzo come il prezzemolo''
;Conegliano Veneto
*'''Le meio pitost che gnent.'''
:''Meglio piuttosto che niente.''
*'''I ciochi, i dis quel che i pensa da sinceri.'''
:''Gli ubriachi dicono quello che pensano da sobri.''
*'''Te se falso come al fia' che te respira.'''
:''Sei falso come il fiato che respiri.''
*'''Star insieme ai can, se impara a baiar.'''
:''A stare in mezzo ai cani, si impara ad abbiare.''
*'''Meio aver sinque schei da mona in scasea.'''
::Meglio restare in silenzio, ascoltare, meglio chiedere un'altra volta, prima di aver detto "ho capito tutto".
;Note
<references/>
== Spiegazioni dei modi di dire ==
Le eventuali spiegazioni le mettiamo subito sotto, come per i proverbi, oppure in nota? Lo chiedo perché attualmente non c'è omogeneità nella pagina. Ho poi un altro dubbio più importante: le spiegazioni possono essere prese pari pari dalla fonte citata (come ad es. ho fatto [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Modi_di_dire_italiani&type=revision&diff=787613&oldid=787604 qua]) o dobbiamo cambiare le parole anche quando la spiegazione della fonte è già perfetta? Secondo me una breve spiegazione può essere presa pari pari, considerando anch'essa una citazione dalla fonte secondaria che riportiamo in nota, e così evitiamo il rischio di cambiare il senso della spiegazione originale. Ma non vorrei sbagliare, quindi pingo chi magari è più ferrato sulle questioni del copyright {{ping|Dread83|Nemo_bis}}-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:13, 24 mag 2016 (CEST)<br />
P.s. Una soluzione che avevamo adottato per [[Modi di dire napoletani]] è, se ben ricordo, di mettere la nota vicino alla spiegazione quando la spiegazione è attinta dalla fonte citata in nota, e di mettere invece la nota accanto al proverbio quando la spiegazione è nostra. In ogni caso in nota andrebbe solo la fonte, e tutte le spiegazioni dovrebbero stare sotto il proverbio. Per i modi di dire italiani le spiegazioni andrebbero comunque messe solo di rado, quando si tratta di modi di dire non conosciutissimi.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:21, 24 mag 2016 (CEST)
:Direi che va benissimo un modello simile a quello dei proverbi.
:Se la spiegazione va già bene nella fonte non vedo perché cambiarla, basta segnalare la cosa in nota. Comunque attendo anche io il parere di qualcuno che se ne intenda di copyright.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 20:07, 25 mag 2016 (CEST)
::{{ping|AssassinsCreed}} Ma tu come lo segnaleresti in nota, ad esempio per il modo di dire sulla triglia?-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:13, 26 mag 2016 (CEST)
:::Magari "Spiegazione ripresa da..."--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 15:45, 26 mag 2016 (CEST)
::::{{ping|AssassinsCreed}}, e come ti sembra la soluzione già adottata in [[Modi di dire napoletani]], dove la nota compare accanto al modo di dire se la spiegazione è nostra, e accanto alla spiegazione se la spiegazione è ripresa dalla fonte? Perché indicare in nota "Spiegazione ripresa da..." può creare qualche problema con le note riferite a più modi di dire italiani, in quanto non tutti hanno bisogno della spiegazione e quindi si finirebbe per dover mettere la stessa fonte in due note riferite allo stesso modo di dire, una con "Citato in..." e una con "Spiegazione ripresa da...". Dato che citavo i Modi di dire napoletani, menziono eccezionalmente anche {{ping|DonatoD}}.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:26, 5 giu 2016 (CEST)
:::::A limite, può andar bene anche questa soluzione... anche se non mi sembra lampante l'associazione tra il posizionamento della nota e il fatto che la spiegazione sia nostra o tratta dalla fonte.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 16:02, 5 giu 2016 (CEST)
r605wosi8lvxul938dixkg016zrcef7
George Clooney
0
16942
1218910
1218290
2022-07-25T14:30:00Z
Spinoziano
2297
Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/151.21.151.19|151.21.151.19]] ([[User talk:151.21.151.19|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Spinoziano|Spinoziano]]
wikitext
text/x-wiki
[[Immagine:George Clooney 66ème Festival de Venise (cropped2).jpg|thumb|George Clooney nel 2009]]
{{Premio|Oscar|'''[[Syriana]]'''
*Miglior attore non protagonista (2006)}}
'''George Timothy Clooney''' (1961 – vivente), attore, regista e produttore cinematografico statunitense.
==Citazioni di George Clooney==
*Da molto tempo ormai Brad è la più grande star del cinema nel mondo e ammiro molto come conduce la sua vita, cerca di essere la versione più onesta di [[Brad Pitt]] che lui possa essere. E rimane una persona disponibile anche se non è facile.<ref>Da un'intervista rilasciata ad ''Equire''; citata in ''[http://www.rumors.it/notizie/74019/articolo.htm George Clooney spara a zero su Crowe e Di Caprio, salva solo Pitt ]'', ''rumors.it'', 13 novembre 2013.</ref>
*{{NDR|[[Lierna]]}} È come Monte Carlo!<ref>Citato in ''[http://www.tgcom24.mediaset.it/people/articoli/articolo314696.shtml Clooney cerca casa nel lecchese]'', ''Tgcom24.Mediaset.it'', 17 giugno 2006.</ref>
*Il segreto della felicitá? L'ho capito comprando casa sul [[Lago di Como]]. All'inizio pensavo a un investimento. Poi, quando ho visto gli operai che ci lavoravano, cantando e bevendo buon vino, mi sono reso conto che stavano meglio di me. Per 25 anni ho mangiato in piedi e di corsa. Loro si prendevano il tempo della pausa a pranzo e tornavano a casa pensando alla cena.<ref>Dall'intervista rilasciata ad ''Oggi'', riportata in ''[https://www.ilgiorno.it/cronaca/george-clooney-1.3520110 George Clooney, il segreto della felicità? "L'ho capito comprando casa sul lago di Como]'', ''ilgiorno.it'', 8 novembre 2017</ref>
*Io non sono contro la [[Hollywood]] dell'intrattenimento e dei film di forte spettacolarità. A patto che ci sia la libertà di produrre, dirigere, interpretare ben altro.<ref name=Grassi>Citato in Grassi Giovanna, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2006/febbraio/05/GEORGE_CLOONEY_Oscar_mia_sfida_co_9_060205089.shtml George Clooney: «Oscar, la mia sfida politica Per gli amici resto un clown»]'', ''Corriere della Sera'', 5 febbraio 2006, p. 33.</ref>
*La [[televisione|tv]] può avere un potere enorme, oggi l'informazione viene in maggioranza dalla televisione. In tv si fa politica, con la televisione è stato eletto Kennedy. Oggi c'è sempre più controllo dei capitali sulla televisione, ecco perché l'informazione è messa in un angolo, non frutta denaro e è pure pericolosa... Un tempo l'informazione poteva controllare gli altri poteri: non era solo un diritto ma una responsabilità. Ora invece non si fanno più le domande che contano. Chi ha creato il documento che provavamo che Saddam cercava di comperare uranio dalla Nigeria? Sappiamo adesso che era falso ma non sappiamo chi lo ha inventato. Per queste domande non c'è più spazio.<ref>Dall'intervista di Cristina Piccino, ''America, le "streghe" son tornate'', ''Il Manifesto'', 2 settembre 2005.</ref>
*Noi attori siamo professionisti e non immagini da poster. Ho scoperto che sono in vendita a 16 dollari su un calendario e la cosa non mi ha rallegrato. Non vorrei ritrovarmi incollato, in camice da pediatra o in tuta da Batman, ai vetri di qualche camion guidato da una donna.<ref>Citato in Grassi Giovanna, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/novembre/30/George_Clooney_macche_sexy_non_co_0_97113011488.shtml George Clooney: macche' sexy, non sono una Barbie]'', ''Corriere della Sera'', 30 novembre 1997, p. 35.</ref>
*[[Paris Hilton]] è un'ipocrita che usa dei trucchi di bassa lega per mantenere il suo status di celebrità. Se non possiedi alcun talento, puoi arrivare solo fino ad un certo punto. Però poi, o sei costretto a lavorare, oppure devi inventarti dei volgari espedienti pubblicitari per mantenere l'attenzione del pubblico. Paris non ha motivo di lamentarsi se è il bersaglio di cattiva pubblicità.<ref>Citato in Farkas Alessandra, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/giugno/11/Clooney_contro_Paris_Hilton_ipocrita_co_9_070611059.shtml Clooney contro Paris Hilton: è ipocrita]'', ''Corriere della Sera'', 11 giugno 2007, p. 37.</ref>
*{{NDR|Sull'[[assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 2021]]}} Quello che è accaduto mette [[Donald Trump]], Donald Trump Jr., Ivanka e tutti gli altri nella pattumiera della storia. [...] {{NDR|Il nome di Donald Trump}} sarà d'ora in poi associato a insurrezione.<ref>Citato in [https://www.huffingtonpost.it/entry/george-clooney-i-fatti-di-capitol-hill-mettono-trump-e-la-sua-famiglia-nella-pattumiera-della-storia_it_5ff877dcc5b691806c487e0f?utm_hp_ref=it-homepage ''George Clooney: "I fatti di Capitol Hill mettono Donald Trump nella pattumiera della storia"''], ''Huffington.it'', 8 gennaio 2021.</ref>
*Sarò sincero: la mattina dell'annuncio all'Academy, io ero sveglio e per nulla indifferente. Scherziamo? Le nomination significano che sul DVD di Good Night... potremo mettere una bella scritta e che altri potranno produrre, dirigere, scrivere film che pongono domande.<ref name=Grassi />
*Vi chiedo scusa, perdonatemi per il "mio" [[Batman & Robin|Batman]] con quei capezzoli che si vedevano attraverso il costume di scena. Ho chiesto scusa anche a Adam West.<ref>Filippo Brunamonti, ''[http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2014/10/10/news/george_clooney_tomorrowland-97823182/ George Clooney, dopo le nozze il Comic-Con. "Vi chiedo scusa per il mio Batman..."]'', ''Repubblica.it'', 11 ottobre 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Filmografia==
*''[[E.R. - Medici in prima linea]]'' (1994-1999)
*''[[Dal tramonto all'alba]]'' (1996)
*''[[Batman & Robin]]'' (1997)
*''[[La sottile linea rossa]]'' (1998)
*''[[Out of Sight]]'' (1998)
*''[[South Park - Il film: più grosso, più lungo & tutto intero]]'' (1999)
*''[[Three Kings]]'' (1999)
*''[[Fratello, dove sei?]]'' (2000)
*''[[Ocean's Eleven - Fate il vostro gioco]]'' (2001)
*''[[Ocean's Twelve]]'' (2004)
*''[[Syriana]]'' (2005)
*''[[Intrigo a Berlino]]'' (2006)
*''[[Michael Clayton (film)|Michael Clayton]]'' (2007)
*''[[Ocean's Thirteen]]'' (2007)
*''[[In amore niente regole]]'' (2008)
*''[[Burn After Reading - A prova di spia]]'' (2008)
*''[[Tra le nuvole]]'' (2009)
*''[[L'uomo che fissa le capre]]'' (2009)
*''[[Paradiso amaro]]'' (2011)
*''[[Argo (film)|Argo]]'' (2012) – produttore
*''[[Gravity]]'' (2013)
*''[[Money Monster - L'altra faccia del denaro]]'' (2016) – attore e produttore
*''[[The Midnight Sky]]'' (2020) – attore, regista e produttore
*''[[Il bar delle grandi speranze]]'' (2021) – regista e produttore
==Altri progetti==
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[[Categoria:Attori statunitensi]]
[[Categoria:Produttori cinematografici statunitensi]]
[[Categoria:Registi statunitensi]]
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Incipit/G
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AnjaQantina
1348
/* G */ +Gioberti
wikitext
text/x-wiki
<noinclude>{{incipit|lettera=G}}</noinclude>
==G==
<span id="Ga"></span>
*'''[[Jostein Gaarder]]'''
**C'è nessuno?
**Il viaggio di Elisabet
**L'enigma del solitario
**La ragazza delle arance
*'''[[Carlo Emilio Gadda]]'''
**L'Adalgisa
**La cognizione del dolore
**La meccanica
**Notte di luna
**Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
*'''[[Giuseppe Gadda]]'''
**Pro juventute
**Ricordi e impressioni della nostra storia politica nel 1866-67
*'''[[William Gaddis]]'''
**JR
*'''[[Francesco Maria Emanuele Gaetani]]'''
**Autoapologia
*'''[[Lorenzo Gaiani]]'''
**Lorsignori gli oligarchi
*'''[[Neil Gaiman]]'''
**American Gods
**Coraline
**I ragazzi di Anansi
**Il cimitero senza lapidi e altre storie nere
***Il cimitero senza lapidi
***Il ponte del troll
***Non chiedetelo a Jack
***Come vendere il Ponte di Ponti
***Ottobre sulla sedia
***Cavalleria
***Il prezzo
***Come parlare con le ragazze alle feste
***Avis Soleus
***Il caso dei ventiquattro merli
***Istruzioni
**Nessun dove
**Souvenir e tesori: una storia d'amore
**Stardust
*'''[[Benito Pérez Galdós]]'''
**Misericordia
*'''[[Eduardo Galeano]]'''
**Memoria del fuoco
*'''[[Leopoldo Galeotti]]'''
**Considerazioni politiche sulla Toscana
**Della riforma municipale
**Della sovranità e del governo temporale dei papi
**L'Assemblea toscana
**La prima legislatura del Regno d'Italia
*'''[[Damon Galgut]]'''
**Il buon dottore
*'''[[Ferdinando Galiani]]'''
**De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti, e di questi verso i neutrali
*'''[[Galileo Galilei]]'''
**Capitolo contro il portar la toga
**Dialogo sopra i due massimi sistemi
**Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze
**Discorso intorno alle cose che stanno in su l'acqua o che in quella si muovono
**Due lezioni all'Accademia fiorentina circa la figura, sito e grandezza dell'Inferno di Dante
**Il Saggiatore
**La bilancetta
**Le mecaniche
**Le operazioni del compasso geometrico e militare
**Lettere
**Sidereus Nuncius
**Trattato di fortificazione
*'''[[Umberto Galimberti]]'''
**Gli equivoci dell'anima
**I vizi capitali e i nuovi vizi
**Il corpo
**Il gioco delle opinioni
**Il tramonto dell'occidente
**L'ospite inquietante
**La terra senza il male
**Le cose dell'amore
**Orme del sacro
**Psiche e techne
**Psichiatria e fenomelogia
*'''[[Stephen Gallagher]]'''
**Saturno tre
*'''[[Giovanni Battista Gallicciolli]]'''
**Della vita degli studi e degli scritti di Gulielmo Grataroli filosofo e medico
*'''[[Giacinto Gallina]]'''
**Le barufe in famegia
*'''[[Kuki Gallmann]]'''
**Elefanti in giardino
**La notte dei leoni
**Sognavo l'Africa
*'''[[Max Gallo]]'''
**Napoléon. La voce del destino
**Napoléon. Il sole di Austerlitz
**Napoléon. I cieli dell'impero
**Napoléon. L'ultimo immortale
*'''[[Janice Galloway]]'''
**Sangue
*'''[[Daniel F. Galouye]]'''
**Prometeo rimesso in catene
**Universo senza luce
*'''[[John Galsworthy]]'''
**Ancella
**Il patrizio
**Il possidente
**La saga dei Forsyte
*'''[[Bartolomeo Gamba]]'''
**Alcuni ritratti di donne illustri delle province veneziane
***Isotta Nogarola. Veronese
***Cassandra Fedele
***Irene da Spilimbergo. Friulana
***Gaspara Stampa. Padovana
***Veronica Franco. Veneziana
***Modesta dal Pozzo. Veneziana
***Marietta Tintoretto. Veneziana
***Isabella Andreini. Padovana
***Elena Cornaro Piscopia. Veneziana
***Rosalba Carriera. Veneziana
***Luisa Bergalli Gozzi. Veneziana
***Elisabetta Caminer Turra
*'''[[Veronica Gambara]]'''
**Rime
*'''[[Bruno Gambarotta]]'''
**Polli per sempre
*'''[[Antonio Gamberi]]'''
**Il mio ritratto
**In morte di Mario Rapisardi
**Per l'anniversario della morte di Giordano Bruno
*'''[[Fernando Gamboa González]]
**L'ultima città perduta
**L'ultima cripta
*'''[[Santiago Gamboa]]'''
**Perdere è una questione di metodo
*'''[[Vergilio Gamboso]]'''
**Vita di Sant'Antonio
*'''[[Mahatma Gandhi]]'''
**Antiche come le montagne
**Il mio credo, il mio pensiero
**La mia vita per la libertà
*'''[[Silvana Gandolfi]]'''
**Io dentro gli spari
*'''[[Joseph Gangemi]]'''
**L'occultista
*'''[[Cristina García]]'''
**Le sorelle Agüero
*'''[[Gabriel García Márquez]]'''
**Cent'anni di solitudine
**Cronaca di una morte annunciata
**Foglie morte
**Il generale nel suo labirinto
**L'amore ai tempi del colera
**L'autunno del Patriarca
**La incredibile e triste storia della candida Eréndira e della sua nonna snaturata
**Memoria delle mie puttane tristi
**Nessuno scrive al colonnello
**Notizia di un sequestro
**Vivere per raccontarla
*'''[[Ignacio García Valiño]]'''
**Le due morti di Socrate
*'''[[Erle Stanley Gardner]]'''
**Col delitto non si scherza
**Perry Mason e l'anatroccolo
**Perry Mason e le zampe di velluto
*'''[[Lisa Gardner]]'''
**L'altra figlia
*'''[[Martin Gardner]]'''
**Un tranquillo week-end col diavolo
*'''[[Géza Gárdonyi]]'''
**Quel misterioso terzo
*'''[[Giuseppe Garibaldi]]'''
**Cantoni il volontario
**Clelia ovvero Il governo dei preti
**I mille
**Lettere a Speranza von Schwartz
**Memorie autobiografiche
**Poema autobiografico (dall'autografo). Carme alla morte e altri canti inediti
*'''[[Eugenio Garin]]'''
**Storia della filosofia italiana
*'''[[Alex Garland]]'''
**Black Dog
*'''[[Federico Garlanda]]'''
**La terza Italia
*'''[[Barbara Garlaschelli]]'''
**L'una nell'altra
**Sorelle
*'''[[David Garnett]]'''
**Niente amore
*'''[[Randall Philip Garrett]]'''
**L'uomo giusto al posto giusto
*'''[[Jim Garrison]]'''
**JFK – Un caso ancora aperto
*'''[[Raffaele Garrucci]]'''
**Storia dell'arte cristiana
*'''[[Romain Gary]]'''
**Cane bianco
**Cocco mio
**La vita davanti a sé
*'''[[Garzo]]'''
**Ave, Vergene gaudente
*'''[[Ana Millán Gasca]]'''
**Fabbriche, sistemi, organizzazioni
*'''[[Elizabeth Gaskell]]'''
**La storia della vecchia nutrice
*'''[[Brunella Gasperini]]'''
**Le vie del vento
**Una donna e altri animali
*'''[[Sciltian Gastaldi]]'''
**Tutta colpa di Miguel Bosé
*'''[[Bill Gates]]'''
**Business @lla velocità del pensiero
**La strada che porta a domani
*'''[[Claudio Gatti]]'''
**Fuori orario
*'''[[Fabrizio Gatti]]'''
**Bilal
*'''[[Ludovico Gatto]]'''
**Il Medioevo
**Le invasioni barbariche
**Storia di Roma nel Medioevo
*'''[[Cecilia Gatto Trocchi]]'''
**Le sette in Italia
**Storia esoterica d'Italia
*'''[[Pellegrino Gaudenzi]]'''
**Narcissa
*'''[[William C. Gault]]'''
**Associazione per delinquere
*'''[[Dominique Gaussen]]'''
**Kapò
*'''[[Théophile Gautier]]'''
**Il romanzo della mummia
**Jettatura
**Madamigella di Maupin
*'''[[Alessandro Gavazzi]]'''
**L'Italia fedele alla religione dei padri
*'''[[Stefano Gavuzzi]]'''
**Le favole di Esofago da Cetego
***Il re della China, ed un falegname
***Il medico, e la bettonica
***Un fanciullo, ed un grillo
***La vite, ed un salice
***La fortuna, ed un corno
***Il vento, ed una donna
***Un ebreo, ed un lupo
***Le rane, ed il ragno
***La pulce, e la lumaca
***Le galline, ed i corvi
***La formica, ed un asino
***L'ortica, ed un sasso
***Zenobia, ed un protomedico
***Della balena, e della spina
*'''[[Virginio Gayda]]'''
**Il crollo russo
**L'Austria di Francesco Giuseppe
**L'Italia d'oltre confine
<span id="Gb"></span>
<span id="Gc"></span>
<span id="Gd"></span>
<span id="Ge"></span>
*'''[[Fabio Geda]]'''
**Nel mare ci sono i coccodrilli
*'''[[David Gelernter]]'''
**Americanismo
*'''[[Giovan Battista Gelli]]'''
**La Circe
*'''[[David Gemmell]]'''
**Cuore di corvo
**Guerrieri d'inverno
**I cavalieri del Gabala
**Il leone di Macedonia
**Il re dei fantasmi
**L'eroe nell'ombra
**L'ultima spada del potere
**L'ultimo dei guardiani
**L'ultimo eroe dei Drenai
**La leggenda dei Drenai
**Le spade dei Drenai
**Un lupo nell'ombra
**Waylander, dei Drenai
*'''[[Jean Genet]]'''
**Diario di un ladro
**Querelle de Brest
*'''[[Giuseppe Genna]]'''
**Assalto a un tempo devastato e vile
**Dies Irae
**Grande Madre Rossa
**Italia De Profundis
*'''[[Fabio Genovesi]]'''
**Chi manda le onde
*'''[[Mary Gentle]]'''
**Ash. Una storia segreta
*'''[[Elizabeth George]]'''
**Cercando nel buio
**E liberaci dal padre
**La donna che vestiva di rosso
**La miglior vendetta
*'''[[Peter George]]'''
**Il dottor Stranamore
*'''[[Andrea Geremicca]]'''
**Dentro la città
*'''[[Carin Gerhardsen]]'''
**La casa di pan di zenzero
**Madre, padre, figli
*'''[[Tess Gerritsen]]'''
**Anestesia fatale
**Corpi senza volto
**Forza di gravità
**Il chirurgo
**Il prezzo
**Il sangue dell'altra
**Lezioni di morte
**Sparizione
*'''[[David Gerrold]]'''
**Il giorno della vendetta
**Il ritorno degli Chtorr
**L'ombra dell'astronave
**La guerra contro gli Chtorr
*'''[[Roberto Gervaso]]'''
**Cagliostro
**I Borgia
**Il dito nell'occhio
*'''[[Georg Gottfried Gervinus]]'''
**La Restaurazione e il Trattato di Vienna
*'''[[Maša Gessen]]'''
**''Il futuro è storia''
<span id="Gf"></span>
<span id="Gg"></span>
<span id="Gh"></span>
*'''[[Mu'ammar Gheddafi]]'''
**Il libro verde
*'''[[Constantin Virgil Gheorghiu]]'''
**La vita di Maometto
*'''[[Lorenza Ghinelli]]'''
**Con i tuoi occhi
**Il Divoratore
**La colpa
*'''[[Antonio Ghirelli]]'''
**Aspettando la rivoluzione
*'''[[Antonio Ghislanzoni]]'''
**Abrakadabra: storia dell'avvenire
**In chiave di baritono
**L'arte di fare debiti
**La contessa di Karolystria: storia tragicomica
**Libro allegro
**Libro bizzarro
**Libro proibito
**Libro segreto
**Libro serio
***Angelo Mariani
***Giovanni Pacini
***Gustavo Modena
***Giuseppe Rota
***La Casa di Verdi a Sant'Agata
**Racconti e Novelle
***Dietro una Valanga
***Una partita in quattro
***Autobiografia di un ex-cantante
***Daniel Nabaäm De-Schudmoëken
***La Corte dei Nasi
***Giuda Iscariota
***Il Renitente
***Se il marito sapesse
***Un uomo colla coda
***Cugino e Cugina
***I primi passi alla scienza
***Ciò che si vuole
***Il Reddivivo
***Il violino a corde umane
***La Tromba di Rubly
***Le vergini di Nyon
***Il flauto di mio marito
***Le sedici battute dell'Africana
**Racconti politici
***I volontari Italiani
***Un capriccio della Rivoluzione
***Il diplomatico di Gorgonzola
***Il dottor Ceralacca
***Due Spie
***Un Apostolo in missione
***Storia di Milano, dal 1836 al 1848
***Due Preti
*'''[[Amitav Ghosh]]'''
**Mare di papaveri
<span id="Gi"></span>
*'''[[Giulio Cesare Giacobbe]]'''
**Come diventare bella, ricca e stronza
**Il fascino discreto degli stronzi
*'''[[Roberto Giacobbo]]'''
**2012. La fine del mondo?
*'''[[Margherita Giacobino]]'''
**L'uovo fuori dal cavagno
*'''[[Paolo Giacometti]]'''
**La morte civile
*'''[[Giacomino da Verona]]'''
**De Babilonia civitate infernali
**De Ierusalem celesti
*'''[[Giacomino Pugliese]]'''
**Donna, di voi mi lamento
**Donna, per vostro amore
**Isplendïente
**Lontano amore manda sospiri
**Morte, perché m'ài fatta sì gran guerra
**Quando vegio rinverdire
**Tuttor la dolze speranza
*'''[[Giacomo da Lentini]]'''
**Rime
***Madonna, dir vo voglio
***Meravigliosa-mente
***Guiderdone aspetto avere
***Amor non vole ch'io clami
***La 'namoranza – disïosa
***Ben m'è venuto prima cordoglienza
***Donna, eo languisco
***Troppo son dimorato
***Non so se 'n gioia mi sia
***Uno disïo d'amore sovente
***Amando lungiamente
***Madonna mia, a voi mando
***S'io doglio no è meraviglia
***Amore, paura m'incalcia
***Poi no mi val merzé né ben servire
***Dolce coninzamento
***Dal core mi vene
*'''[[Giuseppe Giacosa]]'''
**Acquazzoni in montagna
**Come le foglie: commedia in quattro atti
**Diritti dell'anima
**Impressioni d'America
**La zampa del gatto
**Non dir quattro se non l'hai nel sacco
**Resa a discrezione
**Storia vecchia
**Tristi amori
**Una partita a scacchi
*'''[[Giamblico]]'''
**Vita di Pitagora
*'''[[Bono Giamboni]]'''
**Libro de' Vizî e delle Virtudi
**Trattato di virtù e di vizî
*'''[[Antonio Maria Gianelli]]'''
**Vita di San Colombano abbate
*'''[[Elena Gianini Belotti]]'''
**Dalla parte delle bambine
**Le nuove madri e i nuovi padri
**Pane amaro
**Prima le donne e i bambini
*'''[[Lapo Gianni]]'''
**Amore, i' prego la tua nobiltade
*'''[[Pietro Giannone]]'''
**Il Triregno
**Istoria civile del Regno di Napoli
*'''[[Roberto Giannoni]]'''
**Borbina e il cane piumato
*'''[[Marianna Giarrè Billi]]'''
**Una speranza
*'''[[David Gibbins]]'''
**Il Vangelo proibito
*'''[[Edward Gibbon]]'''
**Storia della decadenza e caduta dell'Impero Romano
*'''[[Kaye Gibbons]]'''
**A occhi chiusi
**Ellen Poster
**Una donna virtuosa
*'''[[Kahlil Gibran]]'''
**Il Profeta
**La Voce del Maestro
**Le ali spezzate
**Le tempeste
**Massime spirituali
**Sabbia e spuma
**Il folle
*'''[[William Gibson]]'''
**Aidoru
**American Acropolis
**Giù nel cyberspazio
**La notte che bruciammo Chrome
***Johnny Mnemonico
***La notte che bruciammo Chrome
***Il continuum di Gernsback
***Frammenti di una rosa olografica
***Hinterland
***New Rose Hotel
***Il mercato d'inverno
***La razza giusta
***Stella rossa, orbita d'inverno
***Duello
**Luce virtuale
**Monna Lisa cyberpunk
**Neuromante
**Zero history
*'''[[André Gide]]'''
**I falsari
**I sotterranei del Vaticano
**Isabelle
**L'immoralista
**La porta stretta
**La sinfonia pastorale
*'''[[Kerstin Gier]]'''
**Blue
**Red
*'''[[Franz-Olivier Giesbert]]'''
**Il bastardo
*'''[[Emily Giffin]]'''
**Amore e ritorno
*'''[[Martin Gilbert]]'''
**La grande storia della prima guerra mondiale
*'''[[Stephen M. Giles]]'''
**I piccoli segreti della famiglia Winterbottom
*'''[[Anton Gill]]'''
**Assassin's Creed: La crociata segreta
**Assassin's Creed: Revelations
**Assassin's Creed: Rinascimento
**Assassin's Creed: Underworld
*'''[[Élisabeth Gille]]'''
**Mirador. Irène Némirovsky, mia madre
*'''[[Charlotte Perkins Gilman]]'''
**La tappezzeria gialla
*'''[[Laura Anne Gilman]]'''
**Metti in ordine la tua stanza!
*'''[[Alicia Giménez-Bartlett]]'''
**Messaggeri dell'oscurità
**Uomini nudi
*'''[[Corrado Gini]]'''
**I fattori demografici dell'evoluzione delle nazioni
*'''[[Gino e Michele]]'''
**Antenna Pazza e la tribù dei Paiache
**Faceva un caldo torrenziale
**Neppure un rigo in cronaca
*'''[[Natalia Ginzburg]]'''
**Caro Michele
**È stato così
**La città e la casa
**La famiglia Manzoni
**La strada che va in città
**Le voci della sera
**Lessico famigliare
**Sagittario
**Tutti i nostri ieri
**Valentino
*'''[[Vincenzo Gioberti]]'''
**Del primato morale e civile degli italiani
*'''[[Jean Giono]]'''
**Angelo
**Il mulino di Polonia
**L'affare Dominici
**L'ussaro sul tetto
**Un re senza distrazioni
*'''[[Igino Giordani]]'''
**Il Santo della Carità ospedaliera
*'''[[Paolo Giordano]]'''
**La solitudine dei numeri primi
*'''[[Giovanni da Pian del Carpine]]'''
**Historia Mongalorum
*'''[[Giovanni di Brienne]]'''
**Donna, audite como
*'''[[Decimo Giunio Giovenale|Giovenale]]'''
**Satire
*'''[[Giovanni Battista Giovio]]'''
**Viaggio pel lago di Como
*'''[[Giovanni Giraldi]]'''
**Faust mediterraneo
*'''[[Giovanni Giraud]]'''
**L'aio nell'imbarazzo
*'''[[Cristina Giudici]]'''
**Mare Monstrum, Mare Nostrum: Migranti, scafisti, trafficanti. Cronache dall'immigrazione clandestina
*'''[[Flavio Giuseppe]]'''
**Contro Apione
**Guerra giudaica
**Vita
*'''[[Simone Giusti]]'''
**La via italiana alla catechesi familiare
*'''[[Leonardo Giustinian]]'''
**Contrasto
*'''[[Giustiniano I]]'''
**Corpus Juris Civilis
<span id="Gj"></span>
<span id="Gk"></span>
<span id="Gl"></span>
*'''[[Daniel Glattauer]]'''
**Le ho mai raccontato del vento del Nord
*'''[[Friedrich Glauser]]'''
**Gourrama
**I primi casi del sergente Studer
**Il Cinese
**Il grafico della febbre
**Il regno di Matto
**Il tè delle tre vecchie signore
**Krock & Co.
*'''[[Donald F. Glut]]'''
**L'Impero colpisce ancora
<span id="Gm"></span>
<span id="Gn"></span>
<span id="Go"></span>
*'''[[Piero Gobetti]]'''
**L'uomo Alfieri
*'''[[Renate Göckel]]'''
**Donne che mangiano troppo
*'''[[Luigi Godard]]'''
**Sonetto
*'''[[Rumer Godden]]'''
**A colazione dai Nikolides
*'''[[Tom Godwin]]'''
**Gli esiliati di Ragnarok
*'''[[Johann Wolfgang von Goethe]]'''
**Elegie romane
**Faust
**Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister
**I dolori del giovane Werther
**Il divano occidentale-orientale
**La fidanzata di Corinto
**La missione teatrale di Wilhelm Meister
**Le affinità elettive
**Poesia e verità
**Principii di filosofia zoologica e anatomia comparata
**Prometeo
**Torquato Tasso
**Urfaust
**[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]
*'''[[Nikolaj Vasil'evič Gogol']]'''
**Il cappotto
**Il naso
**L'ispettore
**La sera della vigilia di Ivàn Kupàla
**Le anime morte
**Racconti di Pietroburgo
***La Prospettiva Nevskij
**Taras Bul'ba
*'''[[H. L. Gold]]'''
**Miss McGivney
*'''[[Arthur Golden]]'''
**Memorie di una geisha
*'''[[Christopher Golden]]'''
**Uncharted. Il quarto labirinto
*'''[[Michael Golding]]'''
**Semplici preghiere
*'''[[William Golding]]'''
**Il Signore delle Mosche
*'''[[William Goldman]]'''
**Il maratoneta
** La principessa sposa
*'''[[Carlo Goldoni]]'''
**Amor contadino
**Amor fa l'uomo cieco
**Amore in caricatura
**Arcifanfano re dei matti
**Aristide
**Bertoldo Bertoldino e Cacasenno
**Buovo D'Antona
**Chi la fa l'aspetta
**De gustibus non est disputandum
**Filosofia ed amore
**Gli amanti timidi
**Gli amori di Zelinda e Lindoro
**Gl'innamorati
**Gli uccellatori
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**I due gemelli veneziani
**I malcontenti
**I mercatanti
**I morbinosi
**I pettegolezzi delle donne
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**I Rusteghi
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**Il burbero benefico
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**Il cavaliere e la dama
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**Il festino (Dramma giocoso)
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**Il filosofo di campagna
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**Il genio buono e il genio cattivo
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**Il gondoliere veneziano ossia Gli sdegni amorosi
**Il matrimonio discorde
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**Il mercato di Malmantile
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**Il mondo alla roversa o sia le donne che comandano
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**Il padre per amore
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**Il prodigo
**Il Quartiere fortunato
**Il raggiratore
**Il ricco insidiato
**Il ritorno dalla villeggiatura
**Il servitore di due padroni
**Il signor dottore
**Il Teatro Comico
**Il tutore
**Il vecchio bizzarro
**Il ventaglio
**Il vero amico
**Il viaggiatore ridicolo
**Ircana in Ispaan
**Ircana in Julfa
**L'adulatore
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**L'amante di sé medesimo
**L'amante militare
**L'amore artigiano
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**L'apatista
**L'Arcadia in Brenta
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**L'isola disabitata
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**La birba
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**La bottega del Caffè
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**La buona madre
**La buona moglie
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**La calamita de' cuori
**La cameriera brillante
**La Cantarina
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**La castalda
**La contessina
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**La dama prudente
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**La donna di governo (Commedia)
**La donna di governo (Dramma Giocoso)
**La donna di maneggio
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**La donna volubile
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**La favola de' tre gobbi
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**La figlia obbediente
**La finta ammalata
**La fondazion di Venezia
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**La guerra
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**La Pupilla (intermezzo)
**La putta onorata
**La ritornata di Londra
**La scuola di ballo
**La scuola moderna
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**Le nozze
**Le pescatrici
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**Lo speziale
**Lo spirito di contradizione
**Lugrezia romana in Costantinopoli
**Memorie per l'istoria della sua vita e del suo teatro: rivedute e corrette
**Monsieur Petiton
**Pamela maritata
**Pamela nubile
**Sior Todero brontolon
**Terenzio
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**Un curioso accidente
**Una delle ultime sere di Carnovale
*'''[[Luca Goldoni]]'''
**Benito contro Mussolini
**Messalina una spudorata innocenza
*'''[[Oliver Goldsmith]]'''
**Il Vicario di Wakefield
*'''[[Barbara Goldstein]]'''
**L'ultimo Vangelo
*'''[[Barry Goldwater]]'''
**Il vero conservatore
*'''[[Camillo Golgi]]'''
**Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso
*'''[[Alessandro Golinelli]]'''
**Come ombre
*'''[[Enrico Golisciani]]'''
**Un fiore sul verone
*'''[[Serge Golon]]'''
**Il cuore degli animali selvaggi
*'''[[Ernst Gombrich]]'''
**La storia dell'arte
*'''[[Witold Gombrowicz]]'''
**Ferdydurke
**Gli indemoniati
*'''[[Peter Gomez]]'''
**Il regalo di Berlusconi
*'''[[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]'''
**Oblomov
**Una storia comune
**La fregata Pallada
*'''[[Edmond e Jules de Goncourt]]'''
**Diario
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**Il tuffo
*'''[[Terry Goodkind]]'''
**Debito di ossa
**Fantasma
**I pilastri della creazione
**Il Guardiano delle Tenebre
**L'anima del fuoco
**L'assedio delle tenebre
**L'impero degli indifesi
**La catena di fuoco
**La Fratellanza dell'Ordine
**La profezia della luna rossa
**La stirpe dei fedeli
**Scontro finale
*'''[[Allegra Goodman]]'''
**La collezionista di ricette segrete
*'''[[Jason Goodwin]]'''
**Il ritratto Bellini
*'''[[Nadine Gordimer]]'''
**La figlia di Burger
**Luglio
**Storia di mio figlio
*'''[[Jaimy Gordon]]'''
**L'ultimo giorno di gloria
*'''[[John Gordon]]'''
**Il cane
**Non crescere mai
*'''[[Gorgia]]'''
**Del non-essere, o della natura
**Encomio a Elena
*'''[[Pietro Gori]]'''
**Alarico Carli, un galantuomo, un valentuomo, un patriotta
*'''[[Maksim Gor'kij]]'''
**Aneddoto
**I tre
**Incendio
**L'eremita
**La madre
**La spia
**Racconto di un amore non corrisposto
*'''[[André Gorz]]'''
**Lettera a D. Storia di un amore
*'''[[Salvator Gotta]]'''
**I giganti innamorati
**Il nome tuo
**Il piccolo alpino
**La più bella novella del mondo
**Ottocento
*'''[[Ron Goulart]]'''
**I sexrobot di Linda Swain
**L'arma dei Walbrook
**L'automauto
**L'Imperatore degli Ultimi Giorni
**La grande clessidra
**Paura del successo
**Prez
**Uomini macchine e guai
***Il damo
***La cimice nella pelle
***L'innocenza di Padre Bangs
***Ferrovecchio
***Programmatore scambi sessuali
***Meglio un asino vivo
***Il grande Whistler
***Dare e avere
***Festival Folk
***Finalmente libero
***Ding-dong
*'''[[Stephen Jay Gould]]'''
**I pilastri del tempo
**Intelligenza e pregiudizio
**Questa idea della vita
*'''[[Juan Goytisolo]]'''
**Don Juliàn
*'''[[Guido Gozzano]]'''
**I colloqui
**L'altare del passato
**La danza degli gnomi e altre fiabe
***Piumadoro e Piombofino
***Il re Porcaro
***Il reuccio Gamberino
***La danza degli gnomi
***I tre talismani
***La fiaccola dei desideri
***La lepre d'argento
***Nonsò
***La leggenda dei sei compagni
***La camicia della trisavola
***La cavallina del negromante
***Nevina e Fiordaprile
**La marchesa di Cavour
**La signorina Felicita ovvero la Felicità
**Poesie
**Verso la cuna del mondo: lettere dall'India
*'''[[Carlo Gozzi]]'''
**L'augellino belverde
**La Marfisa bizzarra
**Memorie inutili
*'''[[Gasparo Gozzi]]'''
**Prose varie
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*'''[[Julien Gracq]]'''
**La riva delle Sirti
*'''[[James Grady]]'''
**Colpo di rasoio
**I sei giorni del Condor
**L'ombra del condor
**La notte dell'avvoltoio
*'''[[Arturo Graf]]'''
**Dello spirito poetico de' tempi nostri
**Le poesie
***Medusa
***Dopo il tramonto
***Le Danaidi
***Morgana
***Le rime della selva
*'''[[Samuel Grafton]]'''
**L'uomo che si fece inghiottire
*'''[[Patrick Graham]]'''
**Il vangelo secondo Satana
*'''[[Seth Grahame-Smith]]'''
**La leggenda del cacciatore di vampiri
**Orgoglio e pregiudizio e zombie
*'''[[Massimo Gramellini]]'''
**Cuori allo specchio
**Fai bei sogni
**L'ultima riga delle favole
*'''[[Antonio Gramsci]]'''
**Apologhi e raccontini torinesi
***Perché uno sciacallo fu fatto re
***Nestore e la cicala
***Due pere...
***Diamantino
***Armonie della natura
***Corvi e gufi
**Gli intellettuali e l'organizzazione della cultura
**Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce
**Il Risorgimento
**L'albero del riccio
**La questione meridionale
**Letteratura e vita nazionale
**Lettere dal carcere
**Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno
**Nuove lettere
**Passato e presente
**Scritti politici
**Sotto la Mole
**Sul fascismo
*'''[[Luigi Grande]]'''
**Diritto all'ozio
**Gli sbagli di Vostro Onore
**L'incoerenza
**L'onore
*'''[[Almudena Grandes]]'''
**I baci sul pane
**Le età di Lulù
*'''[[Jean-Christophe Grangé]]'''
**I fiumi di porpora
**Miserere
*'''[[Ann Granger]]'''
**Lo spirito del focolare
*'''[[Charles L. Grant]]'''
**Hai paura del buio?
**Se viene Damon
*'''[[Günter Grass]]'''
**Gatto e topo
**Il tamburo di latta
**L'incontro di Telgte
*'''[[Francesco Grasso]]'''
**2038: la rivolta
*'''[[Robert Graves]]'''
**I miti greci
**Io, Claudio
*'''[[John Gray]]'''
**Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere
**Marte è di ghiaccio, Venere di fuoco
*'''[[Michael Gray]]'''
**Zapp! Vita, vizi, miracoli di Frank Zappa
*'''[[Thomas Gray]]'''
**Elegia di Tommaso Gray, poeta inglese, da esso scritta in un cimitero campestre. Tradotta in versi italiani
*'''[[Augusto Graziani (1865)]]'''
**Istituzioni di economia politica
*'''[[Anton Francesco Grazzini]]'''
**La strega
**Le cene
*'''[[Sergio Grea]]'''
**L'appalto
*'''[[Thomas Greanias]]'''
**Il sigillo della nuova Atlantide
*'''[[Andrew Greeley]]'''
**Ascesa all'inferno
*'''[[John Green]]'''
**Cercando Alaska
**Città di carta
**Colpa delle stelle
*'''[[Julien Green]]'''
**Adriana Mesurat
**Essere un altro
**Partire prima di giorno
*'''[[Simon R. Green]]'''
**Nightside
**Omicidio a Nightside
**Ritorno a Nightside
*'''[[Terence M. Green]]'''
**Eredità
*'''[[Michael Greenberg]]'''
**Il giorno in cui mia figlia impazzì
*'''[[Dan Greenburg]]'''
**Nanny
*'''[[Graham Greene]]'''
**I naufraghi
**Il fattore umano
**Il nocciolo della questione
**Il nostro agente all'Avana
**Il potere e la gloria
**Il terzo uomo
**Il tranquillo americano
**La fine dell'avventura
**Monsignor Chisciotte
**Una pistola in vendita
*'''[[Niamh Greene]]'''
**Ti amo ti odio mi manchi
*'''[[Robert Greene]]'''
**L'arte della seduzione
*'''[[François Grégoire]]'''
*I grandi problemi metafisici
*'''[[Gregorio XVI]]'''
**Chiamati dalla Divina Provvidenza
**Ci è stato rappresentato
**L'evidente diminuzione
**Le armi valorose
*'''[[Ferdinand Gregorovius]]'''
**Passeggiate per l'Italia
*'''[[Daryl Gregory]]'''
**Pandemonium
*'''[[Algirdas Julien Greimas]]'''
**Del Senso
**Del Senso II. Narrativa, modalità, passioni
**Semantica strutturale: ricerca di metodo
*'''[[Maria Grengg]]'''
**Il grande dono
*'''[[Yves Grevet]]'''
**Méto. La casa
*'''[[Zane Grey]]'''
**Betty Zane
**Sotto le stelle del west
*'''[[Nicola Griffith]]'''
**Occhi di cemento
*'''[[Elly Griffiths]]'''
**La casa dei corpi sepolti
*'''[[Nicolas Grimal]]'''
**L'antico Egitto
*'''[[Pierre Grimal]]'''
**La civiltà dell'antica Roma
**La letteratura latina
*'''[[Martha Grimes]]'''
**Shakespeare in nero
*'''[[Fratelli Grimm]]''' (Jacob Ludwig Karl Grimm e Wilhelm Karl Grimm)
**Biancaneve
**Cappuccetto Rosso
**Cenerentola
**Hänsel e Gretel
**I musicanti di Brema
*Il pellegrinaggio di Mignoletto
**Il principe ranocchio o Enrico di ferro
**Pollicino
**Raperonzolo
*'''[[James Grippando]]'''
**Nel letto di uno sconosciuto
*'''[[John Grisham]]'''
**Fuga dal Natale
**I Confratelli
**I contendenti
**Il broker
**Il cliente
**Il momento di uccidere
**Il partner
**Il professionista
**Il rapporto Pelican
**Il re dei torti
**Il ricatto
**Il socio
**Il testamento
**Innocente
**Io confesso
**L'allenatore
**L'appello
**L'avvocato di strada
**L'ultimo giurato
**L'uomo della pioggia
**La casa dipinta
**La convocazione
**La giuria
**La prima indagine di Theodore Boone
**Theodore Boone. L'accusato
**Theodore Boone. La ragazza scomparsa
**Ultima sentenza
*'''[[Georg Groddeck]]'''
**Il libro dell'Es
*'''[[Lauren Groff]]'''
**Arcadia
*'''[[John Grogan]]'''
**Io & Marley
*'''[[Winston Groom]]'''
**Forrest Gump
*'''[[Andrew Gross]]'''
**Marea nera
*'''[[Tommaso Grossi]]'''
**Marco Visconti
*'''[[David Grossman]]'''
**A un cerbiatto somiglia il mio amore
**Che tu sia per me il coltello
**Col corpo capisco
**Vedi alla voce: amore
*'''[[Luigi Groto]]'''
**La Dalida
*'''[[Davis Grubb]]'''
**Il terrore corre sul fiume
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*'''[[Maria Giuseppa Guacci]]'''
**Canzone alle donne sebezie
*'''[[Antonio Guadagnoli]]'''
**Poesie giocose
*'''[[Lorenzo Guadagnucci]]'''
**Restiamo animali
*'''[[Luigi Gualdo]]'''
**La gran rivale
**Le nostalgie
*'''[[Giovannino Guareschi]]'''
**[[Don Camillo (romanzo)|Don Camillo]]
**Don Camillo e i giovani d'oggi
**Il compagno don Camillo
**Mondo piccolo
*'''[[Icilio Guareschi]]'''
**Biografia di Carlo Guglielmo Scheele
**Domenico Guglielmini e la sua opera scientifica
**Jöns Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
*'''[[Battista Guarini]]'''
**Il pastor fido
*'''[[Mario Guarino]]'''
**Santo impostore
*'''[[Kristmann Guðmundsson]]'''
**Il mattino della vita
**L'amore di Sigmar
*'''[[Tim Guénard]]'''
**Più forte dell'odio
*'''[[Luigi Guercio]]'''
**Orientamenti per lo studio della letteratura italiana
*'''[[Francesco Domenico Guerrazzi]]'''
**Amelia Calani ed altri scritti
***Amelia Calani
***Dello Scrittore italiano
***L'Albo
***Lettera a Pietro Ellero
***Ritratto morale di Leopoldo II
***Racconto d'Erodoto, applicabile ai nostri tempi
***Il Porto di Piombino
***Sermide
***I Moderati
**Apologia della vita politica
**Beatrice Cènci
**Il destino
**Il secolo che muore
**Isabella Orsini, duchessa di Bracciano
**L'asino: sogno
**L'assedio di Firenze
**La battaglia di Benevento
**La torre di Monza
**Lo assedio di Roma
**Messere Arlotto Mainardi, Pievano di S. Cresci a Maciuoli
**Paolo Pelliccioni
**Pasquale Paoli
**Predica del venerdì santo
**Racconti e scritti minori
***La serpicina
***Veronica Cybo, duchessa di San Giuliano
***La vendetta paterna
***Ave Maris Stella
***Un canto corso
***Il buco nel muro
***La preghiera del fanciullo italiano
**Scritti
***I nuovi tartufi
***Pensieri in prosa da farsene una preghiera in versi
***Discorsi
***Illustrazioni
***I bianchi e i neri
**Vita di Andrea Doria
**Vita di Francesco Burlamacchi
*'''[[Giordano Bruno Guerri]]'''
**Eretico e profeta
**Follia? Vita di Vincent van Gogh
*'''[[Olindo Guerrini]]'''
**Brandelli
**Brani di vita
**Nova polemica di Lorenzo Stecchetti
**Postuma: canzoniere di Lorenzo Stecchetti
**Rime di Argia Sbolenfi
*'''[[Giuseppe Guerzoni]]'''
**Arte e politica
*'''[[Federico Guglielmi]]'''
**Fuori dal coro. La vera storia dei Litfiba
*'''[[Amalia Guglielminetti]]'''
**Gli occhi cerchiati d'azzurro
**Le ore inutili
***Ritratto a pastello
***I mughetti del professore
***Datemi soccorso
***Scherzi di guerra
***La verità
***Per un bacio
***“Il soprappiù„
***La via ritrovata
***Il bell'Arturo
***La salvatrice
***L'intrusa
***L'uomo tinto
***Il gioiello dell'ava
*'''[[Guglielmo da Saliceto]]'''
**Chirurgia
*'''[[Alberto Guglielmotti]]'''
**La guerra dei pirati e la marina pontificia dal 1500 al 1560
*'''[[Francesco Guicciardini]]'''
**Considerazioni intorno ai Discorsi del Machiavelli sopra la prima Deca di Tito Livio
**Consolatoria, Accusatoria, Defensoria
***Consolatoria
***Oratio accusatoria
***Defensoria contra precedentem
**Diario del viaggio in Spagna
**Discorsi politici
**Memorie di famiglia
**Ricordi
**Scritti minori
**Storia d'Italia
**Storie Fiorentine dal 1378 al 1509
*'''[[Giovanni Guidiccioni]]'''
**Orazione ai nobili di Lucca
*'''[[Guido delle Colonne]]'''
**Amor, che lungiamente m'ài menato
**Ancor che l'aigua per lo foco lassi
**Gioiosamente canto
**La mia gran pena e lo gravoso affanno
**La mia vit' è si fort' e dura e fera
*'''[[Henri René Guieu]]'''
**I figli del diluvio
*'''[[Charles Guignebert]]'''
**Gesù
*'''[[Jacques Guillermaz]]'''
**Storia del Partito comunista cinese (1921-1949)
*'''[[René Guillot]]'''
** Ai quattro venti d'Africa
*'''[[João Guimarães Rosa]]'''
**Buritì
**Faccia-di-Bronzo
**Grande Sertao
**Le sponde dell'allegria
**Miguilim
**Mio zio il giaguaro
**Sagarana
**Una storia d'amore
*'''[[Wyman Guin]]'''
**Oltre la follia
*'''[[Olav Gullvåg]]'''
**Cominciò una notte d'estate
*'''[[Edvard Robert Gummerus]]'''
**La fortezza
*'''[[Romesh Gunesekera]]'''
**Barriera di coralli
*'''[[James Gunn]]'''
**Cacciatore solitario
*'''[[John Gunther]]'''
**Africa
*'''[[Guo Jingming]]'''
**Il sigillo del cavaliere
*'''[[Ellen Beeman|Ellen Guon Beeman]]'''
**Che il Signore ti ascolti!
*'''[[Georges Ivanovitch Gurdjieff]]'''
**Il nunzio del bene venturo
*'''[[Waldemar Gurian]]'''
**Introduzione al comunismo
*'''[[Lars Gustafsson]]'''
**Le bianche braccia della signora Sorgedahl
*'''[[David Guterson]]'''
**La neve cade sui cedri
**Oltre il fiume
*'''[[A. B. Guthrie Jr.]]'''
**Il grande cielo
**Queste mille colline
*'''[[Woody Guthrie]]'''
**Questa è la mia terra
*'''[[Corrado Guzzanti]]'''
**Il caso Scafroglia
**Il libro de Kipli
*'''[[Sabina Guzzanti]]'''
**Il diario di Sabna Guzz
**Reperto RaiOt
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Phenomena
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Mariomassone
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/* Citazioni su Phenomena */
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text/x-wiki
{{Film
|titoloitaliano = Phenomena
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|didascalia=
|titolooriginale = Phenomena
|paese = Italia/Svizzera
|anno = 1985
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|regista = [[Dario Argento]]
|soggetto = [[Dario Argento]], [[Franco Ferrini]]
|sceneggiatore = [[Dario Argento]], [[Franco Ferrini]]
|attori =
* [[Jennifer Connelly]]: Jennifer Corvino
* [[Daria Nicolodi]]: Frau Brückner
* [[Fiore Argento]]: Vera Brandt
* [[Dalila Di Lazzaro]]: Preside
* [[Patrick Bauchau]]: Ispettore Rudolf Geiger
* [[Federica Mastroianni]]: Sophie
* [[Donald Pleasence]]: Prof. John McGregor
* [[Fiorenza Tessari]]: Gisela Sulzer
* [[Mario Donatone]]: Avvocato Morris Shapiro
* [[Francesca Ottaviani]]: Infermiera
* [[Michele Soavi]]: Kurt, assistente di Geiger
* [[Franco Trevisi]]: Agente Real Estate
* [[Fausta Avelli]]: Gisela Sulser
* [[Marta Biuso]]: una collegiale
* [[Geraldine Thomas]]: una collegiale
|doppiatoriitaliani=
*[[Ilaria Stagni]]: Jennifer Corvino
*[[Sergio Graziani]]: Prof. John McGregor
*[[Maria Pia Di Meo]]: preside del collegio
*[[Cesare Barbetti]]: ispettore Rudolf Geiger
*[[Roberto Chevalier]]: Kurt, assistente di Geiger
*[[Georgia Lepore]]: Sophie, compagna di stanza di Jennifer
*[[Asia Argento]]: figlio di Frau Brückner
|note=
*'''Trucco''': [[Sergio Stivaletti]]
}}
'''''Phenomena''''', film horror/thriller del 1985 diretto da [[Dario Argento]].
==Frasi==
*Ecco che cosa c'era all'interno del guanto... sono larve di una mosca, la Grande Sarcofaga. Si nutre soltanto di cadaveri e resti umani. ('''John McGregor''')
*È un posto particolare, la chiamavano Transilvania della Svizzera... ('''John McGregor''')
*No, tu non sei il diavolo. Qui l'unico mostro è l'assassino. Ma io posso capire quello che provi. So che cosa significa essere diverso, e tutto quello che devi sopportare: l'ironia, la pietà, repulsione, fastidio. La gente riesce quasi a farti sentire in colpa per quello che sei. ('''John McGregor''')
==Citazioni su ''Phenomena''==
*A me i film dell'orrore piacciono molto, e Dario è molto bravo. Devo però fare un discorso a parte per ''Phenomena'', un film che in un certo senso ripudio. Non perché non sia valido, dato che io lo trovo bello, ma per il suo contenuto; io mi sento molto toccata dal problema degli handicappati, e in ''Phenomena'' si scopre alla fine che gli assassini sono un bambino deforme e la sua mamma, che uccide per difenderlo. Inoltre nel film i buoni sono ricchi e belli, mentre i cattivi sono brutti e poveri. Mi è sembrata un'opera molto reazionaria, e un notevole passo indietro di Dario, un regista che ho amato molto ma con cui non ho più intenzione di lavorare, almeno finché continuerà su questa strada. ([[Daria Nicolodi]])
*Anche se assomiglia un po' troppo a ''Suspiria'', è uno dei migliori Argento di quel periodo, al quale si perdona l'abuso di heavy metal nella colonna sonora. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Durante la lavorazione non ho mai avuto paura, cosa che invece è successa quando ho visto il film finito, per intero. ([[Jennifer Connelly]])
*Gli insetti non mi fanno alcuna impressione e poi quelli più strani erano in gabbia. L'unico momento di preoccupazione l'ho avuto girando una scena in barca: non so guidarla bene e la persona che era con me non sapeva nuotare. ([[Jennifer Connelly]])
*Ottimo e puro Argento, in grado di convertire difetti in pregi, facendo giocare a proprio vantaggio le potenziali incongruenze narrative, trasformate, grazie a una sbalorditiva capacità di girare sequenze suggestive, in una potente narrazione onirica che arricchisce una trama lineare, ma non banale, ricca di spunti interessanti e curiosi, come il rapporto tra Jennfer e gli insetti. ([[Rudy Salvagnini]])
===[[Michele Anselmi]]===
*Da ''Phenomena'' si può uscire vagamente disgustati ma non inquieti, l'orrore che abbiamo appena gustato non si ritaglia un posticino nell'inconscio ma scivola via veloce, lasciando nello spettatore un senso di estraneità.
*''Phenomena'' è un film alquanto schizofrenico che gioca tutte le sue carte nello sfrenato finale a ripetizione: trenta minuti di orrore martellante che purtroppo gira a vuoto, probabilmente perché il disvelamento del doppio assassino giunge troppo improvviso e gratuito. Meglio la prima parte, più sfumata e figurativamente elegante, piena di fruscii premonitori (il famoso ''phön'' che gonfia le foreste) e di tenere disquisizioni sulle qualità segrete degli insetti. Era quella la strada da seguire. Più magia e meno frattaglie.
*Sette miliardi di ''budget'', 40 milioni di insetti, tre gigantesche ventole a turbina per ricreare il vento, 450 diversi effetti speciali, una super-gru capace di portare la macchina da presa a 30 metri d'altezza, luci a fibre ottiche, costumi firmati Armani, eccetera eccetera: non c'è che dire, stavolta Dario Argento – novello Signore delle mosche – ha fatto le cose in grande. Forse troppo.
===[[Dario Argento]]===
*Che ho voluto raccontare? Ancora non lo so. Lo so sempre quattro, cinque mesi dopo l'uscita. Così, a sensazione, a pelle, in ''Phenomena'' ci trovo tante cose mie. Tanto mio cinema. Ma anche tante storie private. Tanti personaggi che ho conosciuto, che ho amato, che mi hanno amato, cui ho fatto del bene, che mi hanno fatto del male, che ho aiutato, che mi hanno tradito, che conosco, che non conoscerò mai. [...] E mi viene in mente un'idea che certo non era cosciente, ma che dà una strana chiave di lettura per il film. Paul Cordino, il personaggio che si nomina tanto nel film ma che non si vede mai, e se fossi io? Quest'idea mi turba, la stessa storia del film ora mi sembra diversa.
*È stato difficile far recitare gli insetti, ma anche la scimmia mi ha fatto impazzire, poiché volevo che la sua interpretazione non fosse buffonesca. Gli insetti sono comunque degli animali simpaticissimi, che ho rappresentato affettuosamente e loro mi hanno ripagato evitandomi pizzichi e punture.
*Ho speso più di sei miliardi. La colpa è degli insetti: ho dovuto importare ragni, scorpioni, e vedove nere dall'Africa mentre mosche, cavallette e vespe le abbiamo allevate in più parti di Roma.
*Mi dimenticai tutto. Paure. Amori. Amicizie. La mia vita privata. Mi sentivo come un samurai. Completamente catturato dalla disciplina di fare questo film, di vincere questa sfida, la sfida di fare un film compatto e sicuro, potente, impressionante, dei momenti favola e dei momenti pazzia.
*Mi ero fissato in una sfida paranoica: volevo realizzare in un film la più alta tecnica che il cinema italiano in questo momento potesse esprimere. Una specie di super-sfida con il cinema americano dei grandi effetti, rispondendo colpo su colpo: i migliori mezzi, la tecnologia più sofisticata, i collaboratori più bravi.
*Pensavo che ci volessero spalle grandi come quelle di Schwarzenegger per reggere tutto il peso del film. E non sospettavo che Jennifer avesse spalle così robuste. E una volontà così forte.
===[[Fabio Giovannini]]===
*Ancora, Argento si è dedicato come sempre alla cura della fotografia, ispirandosi questa volta ai film post-espressionisti di [[Fritz Lang]] e [[Leni Riefenstahl]], in bianco e nero. Ma anche con uno sguardo ai giochi di ombre del ''Bacio della pantera'' di [[Jacques Tourneur]] (già citato nella scena della piscina di ''[[Suspiria]]''). Predominano quindi i contrasti tra chiaro e scuro, senza più i fasci di luci colorate di ''[[Inferno (film)|Inferno]]'' e ''Suspiria''.
*È un film più vicino alle fiabe di tutte le precedenti fatiche di Argento, un lungo viaggio attraverso lo specchio che sarebbe piaciuto a [[Lewis Carroll]].
*L'idea di ''Phenomena'' nasce quasi per caso, dall'ascolto di una notizia al giornale radio di una emittente francese. Lo speaker parlava di un assassino scoperto con l'aiuto degli insetti. Da quello spunto Argento era risalito a un entomologo francese esperto in criminologia, e tra docenti universitari di entomologia e agenti di polizia aveva scoperto un singolare intreccio. Gli insetti che proliferano su un cadavere, infatti, consentono di datare con precisione un avvenimento delittuoso, anche quando risale a molti mesi prima.
===[[Sergio Stivaletti]]===
*{{NDR|Sul bambino deforme}} A suo tempo, qualcuno arrivò ad accusarmi di averlo copiato dal mostro di un altro film, mentre, molto più semplicemente, mi ero ispirato alle immagini che trovai sui miei libri di testo dell'Università. Ci sono ancora alcuni articoli che all'epoca furono pubblicati su L'Écran Fantastique dove io mostravo queste foto.
*Andando alla prima riunione per ''Phenomena'', ho captato alcune esigenze e ho sfruttato ciò che sapevo. Mancavano il mostro e gli effetti ottici, così ho realizzato un filmato in stop motion e l'ho fatto vedere a Dario. L'ho conquistato. Dopo il diploma mi ero iscritto a medicina. Per l'esame di genetica avevo studiato la Sindrome di Patau, una malattia rara, così ho ideato il viso del mostro ispirandomi alle foto dei malati, ho preparato dei disegni e ho realizzato una maschera. Dopo averla vista, Dario mi ha dato carta bianca.
*Dario considera molto importante nella nascita della nostra collaborazione la famosa lucciola animata che realizzai e che portai sul set. Era molto grande per essere una lucciola, diciamo che aveva grossomodo le dimensioni di un telefonino, e feci uno scheletro animabile interno, poi all’esterno rifinii il tutto con il lattice e le resine. Era una lucciola gigantesca che poteva essere ripresa in scala. Nelle scene descritte nel copione la lucciola recita un po’ di più rispetto a quello che poi fa nel film ed io, leggendolo, cercai di realizzare un grande effetto anche se poi Dario mi fece capire che la sua intenzione era diversa.
*La piscina è una semplice piscina che contiene una specie di segatura chiamata vermiculite che galleggia e dà l’impressione di essere una semplice melma. Molte delle cose, comunque, furono realizzate in dettaglio, a parte, in piccole vaschette con la mano di alcune persone che si avvicinava in maniera abbastanza ributtante a dei dettagli anatomici che realizzai con una gomma traslucida che viene utilizzata negli stampi e che è molto oleosa e difficile da utilizzare perché non si incolla con nulla.
*Una mattina, svuotando la moka nel lavandino, avevo scoperto che il caffè immerso nell’acqua rilasciava una nuvola di granelli neri. Così ho radunato quantità industriali di caffè chiedendole nei bar del mio quartiere e le ho lavate in acqua per alcuni giorni, fino a fargli perdere ogni residuo colorante. Questa polvere granulosa, una volta versata in un acquario dallo spessore molto limitato, ripresa con una pellicola ad alto contrasto e a una certa velocità, dava per risultato un nugolo di puntini neri in movimento contro un fondo bianco. Ecco le mosche! Con le tecniche di stampatrice ottica e le sovrimpressioni su pellicola, siamo riusciti a fare delle scene che sarebbe stato impossibile girare con le vere mosche che Maurizio Garrone aveva allevato per settimane nei teatri di posa della De Paolis: quell’inquadratura in cui uno sciame passa davanti alla luna, oscurandola... Ecco, questo tipo di inventiva è venuta meno con la computer grafica, ed è un peccato.
==Altri progetti==
{{interprogetto|etichetta=''Phenomena''|w}}
[[Categoria:Film horror]]
[[Categoria:Film thriller]]
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* [[Jennifer Connelly]]: Jennifer Corvino
* [[Daria Nicolodi]]: Frau Brückner
* [[Fiore Argento]]: Vera Brandt
* [[Dalila Di Lazzaro]]: Preside
* [[Patrick Bauchau]]: Ispettore Rudolf Geiger
* [[Federica Mastroianni]]: Sophie
* [[Donald Pleasence]]: Prof. John McGregor
* [[Fiorenza Tessari]]: Gisela Sulzer
* [[Mario Donatone]]: Avvocato Morris Shapiro
* [[Francesca Ottaviani]]: Infermiera
* [[Michele Soavi]]: Kurt, assistente di Geiger
* [[Franco Trevisi]]: Agente Real Estate
* [[Fausta Avelli]]: Gisela Sulser
* [[Marta Biuso]]: una collegiale
* [[Geraldine Thomas]]: una collegiale
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*[[Ilaria Stagni]]: Jennifer Corvino
*[[Sergio Graziani]]: Prof. John McGregor
*[[Maria Pia Di Meo]]: preside del collegio
*[[Cesare Barbetti]]: ispettore Rudolf Geiger
*[[Roberto Chevalier]]: Kurt, assistente di Geiger
*[[Georgia Lepore]]: Sophie, compagna di stanza di Jennifer
*[[Asia Argento]]: figlio di Frau Brückner
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*'''Trucco''': [[Sergio Stivaletti]]
}}
'''''Phenomena''''', film horror/thriller del 1985 diretto da [[Dario Argento]].
==Frasi==
*Ecco che cosa c'era all'interno del guanto... sono larve di una mosca, la Grande Sarcofaga. Si nutre soltanto di cadaveri e resti umani. ('''John McGregor''')
*È un posto particolare, la chiamavano Transilvania della Svizzera... ('''John McGregor''')
*No, tu non sei il diavolo. Qui l'unico mostro è l'assassino. Ma io posso capire quello che provi. So che cosa significa essere diverso, e tutto quello che devi sopportare: l'ironia, la pietà, repulsione, fastidio. La gente riesce quasi a farti sentire in colpa per quello che sei. ('''John McGregor''')
==Citazioni su ''Phenomena''==
*A me i film dell'orrore piacciono molto, e Dario è molto bravo. Devo però fare un discorso a parte per ''Phenomena'', un film che in un certo senso ripudio. Non perché non sia valido, dato che io lo trovo bello, ma per il suo contenuto; io mi sento molto toccata dal problema degli handicappati, e in ''Phenomena'' si scopre alla fine che gli assassini sono un bambino deforme e la sua mamma, che uccide per difenderlo. Inoltre nel film i buoni sono ricchi e belli, mentre i cattivi sono brutti e poveri. Mi è sembrata un'opera molto reazionaria, e un notevole passo indietro di Dario, un regista che ho amato molto ma con cui non ho più intenzione di lavorare, almeno finché continuerà su questa strada. ([[Daria Nicolodi]])
*Anche se assomiglia un po' troppo a ''Suspiria'', è uno dei migliori Argento di quel periodo, al quale si perdona l'abuso di heavy metal nella colonna sonora. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Con ''Phenomena'' è stata la prima volta che abbiamo deciso di inserire la voce di un soprano in un contesto rock. In ''[[Opera (film)|Opera]]'' questa presenza è più delicata. In ''Phenomena'' e ''Opera'' ho seguito una certa continuità stilistica. ([[Claudio Simonetti]])
*Durante la lavorazione non ho mai avuto paura, cosa che invece è successa quando ho visto il film finito, per intero. ([[Jennifer Connelly]])
*Gli insetti non mi fanno alcuna impressione e poi quelli più strani erano in gabbia. L'unico momento di preoccupazione l'ho avuto girando una scena in barca: non so guidarla bene e la persona che era con me non sapeva nuotare. ([[Jennifer Connelly]])
*Ottimo e puro Argento, in grado di convertire difetti in pregi, facendo giocare a proprio vantaggio le potenziali incongruenze narrative, trasformate, grazie a una sbalorditiva capacità di girare sequenze suggestive, in una potente narrazione onirica che arricchisce una trama lineare, ma non banale, ricca di spunti interessanti e curiosi, come il rapporto tra Jennfer e gli insetti. ([[Rudy Salvagnini]])
===[[Michele Anselmi]]===
*Da ''Phenomena'' si può uscire vagamente disgustati ma non inquieti, l'orrore che abbiamo appena gustato non si ritaglia un posticino nell'inconscio ma scivola via veloce, lasciando nello spettatore un senso di estraneità.
*''Phenomena'' è un film alquanto schizofrenico che gioca tutte le sue carte nello sfrenato finale a ripetizione: trenta minuti di orrore martellante che purtroppo gira a vuoto, probabilmente perché il disvelamento del doppio assassino giunge troppo improvviso e gratuito. Meglio la prima parte, più sfumata e figurativamente elegante, piena di fruscii premonitori (il famoso ''phön'' che gonfia le foreste) e di tenere disquisizioni sulle qualità segrete degli insetti. Era quella la strada da seguire. Più magia e meno frattaglie.
*Sette miliardi di ''budget'', 40 milioni di insetti, tre gigantesche ventole a turbina per ricreare il vento, 450 diversi effetti speciali, una super-gru capace di portare la macchina da presa a 30 metri d'altezza, luci a fibre ottiche, costumi firmati Armani, eccetera eccetera: non c'è che dire, stavolta Dario Argento – novello Signore delle mosche – ha fatto le cose in grande. Forse troppo.
===[[Dario Argento]]===
*Che ho voluto raccontare? Ancora non lo so. Lo so sempre quattro, cinque mesi dopo l'uscita. Così, a sensazione, a pelle, in ''Phenomena'' ci trovo tante cose mie. Tanto mio cinema. Ma anche tante storie private. Tanti personaggi che ho conosciuto, che ho amato, che mi hanno amato, cui ho fatto del bene, che mi hanno fatto del male, che ho aiutato, che mi hanno tradito, che conosco, che non conoscerò mai. [...] E mi viene in mente un'idea che certo non era cosciente, ma che dà una strana chiave di lettura per il film. Paul Cordino, il personaggio che si nomina tanto nel film ma che non si vede mai, e se fossi io? Quest'idea mi turba, la stessa storia del film ora mi sembra diversa.
*È stato difficile far recitare gli insetti, ma anche la scimmia mi ha fatto impazzire, poiché volevo che la sua interpretazione non fosse buffonesca. Gli insetti sono comunque degli animali simpaticissimi, che ho rappresentato affettuosamente e loro mi hanno ripagato evitandomi pizzichi e punture.
*Ho speso più di sei miliardi. La colpa è degli insetti: ho dovuto importare ragni, scorpioni, e vedove nere dall'Africa mentre mosche, cavallette e vespe le abbiamo allevate in più parti di Roma.
*Mi dimenticai tutto. Paure. Amori. Amicizie. La mia vita privata. Mi sentivo come un samurai. Completamente catturato dalla disciplina di fare questo film, di vincere questa sfida, la sfida di fare un film compatto e sicuro, potente, impressionante, dei momenti favola e dei momenti pazzia.
*Mi ero fissato in una sfida paranoica: volevo realizzare in un film la più alta tecnica che il cinema italiano in questo momento potesse esprimere. Una specie di super-sfida con il cinema americano dei grandi effetti, rispondendo colpo su colpo: i migliori mezzi, la tecnologia più sofisticata, i collaboratori più bravi.
*Pensavo che ci volessero spalle grandi come quelle di Schwarzenegger per reggere tutto il peso del film. E non sospettavo che Jennifer avesse spalle così robuste. E una volontà così forte.
===[[Fabio Giovannini]]===
*Ancora, Argento si è dedicato come sempre alla cura della fotografia, ispirandosi questa volta ai film post-espressionisti di [[Fritz Lang]] e [[Leni Riefenstahl]], in bianco e nero. Ma anche con uno sguardo ai giochi di ombre del ''Bacio della pantera'' di [[Jacques Tourneur]] (già citato nella scena della piscina di ''[[Suspiria]]''). Predominano quindi i contrasti tra chiaro e scuro, senza più i fasci di luci colorate di ''[[Inferno (film)|Inferno]]'' e ''Suspiria''.
*È un film più vicino alle fiabe di tutte le precedenti fatiche di Argento, un lungo viaggio attraverso lo specchio che sarebbe piaciuto a [[Lewis Carroll]].
*L'idea di ''Phenomena'' nasce quasi per caso, dall'ascolto di una notizia al giornale radio di una emittente francese. Lo speaker parlava di un assassino scoperto con l'aiuto degli insetti. Da quello spunto Argento era risalito a un entomologo francese esperto in criminologia, e tra docenti universitari di entomologia e agenti di polizia aveva scoperto un singolare intreccio. Gli insetti che proliferano su un cadavere, infatti, consentono di datare con precisione un avvenimento delittuoso, anche quando risale a molti mesi prima.
===[[Sergio Stivaletti]]===
*{{NDR|Sul bambino deforme}} A suo tempo, qualcuno arrivò ad accusarmi di averlo copiato dal mostro di un altro film, mentre, molto più semplicemente, mi ero ispirato alle immagini che trovai sui miei libri di testo dell'Università. Ci sono ancora alcuni articoli che all'epoca furono pubblicati su L'Écran Fantastique dove io mostravo queste foto.
*Andando alla prima riunione per ''Phenomena'', ho captato alcune esigenze e ho sfruttato ciò che sapevo. Mancavano il mostro e gli effetti ottici, così ho realizzato un filmato in stop motion e l'ho fatto vedere a Dario. L'ho conquistato. Dopo il diploma mi ero iscritto a medicina. Per l'esame di genetica avevo studiato la Sindrome di Patau, una malattia rara, così ho ideato il viso del mostro ispirandomi alle foto dei malati, ho preparato dei disegni e ho realizzato una maschera. Dopo averla vista, Dario mi ha dato carta bianca.
*Dario considera molto importante nella nascita della nostra collaborazione la famosa lucciola animata che realizzai e che portai sul set. Era molto grande per essere una lucciola, diciamo che aveva grossomodo le dimensioni di un telefonino, e feci uno scheletro animabile interno, poi all’esterno rifinii il tutto con il lattice e le resine. Era una lucciola gigantesca che poteva essere ripresa in scala. Nelle scene descritte nel copione la lucciola recita un po’ di più rispetto a quello che poi fa nel film ed io, leggendolo, cercai di realizzare un grande effetto anche se poi Dario mi fece capire che la sua intenzione era diversa.
*La piscina è una semplice piscina che contiene una specie di segatura chiamata vermiculite che galleggia e dà l’impressione di essere una semplice melma. Molte delle cose, comunque, furono realizzate in dettaglio, a parte, in piccole vaschette con la mano di alcune persone che si avvicinava in maniera abbastanza ributtante a dei dettagli anatomici che realizzai con una gomma traslucida che viene utilizzata negli stampi e che è molto oleosa e difficile da utilizzare perché non si incolla con nulla.
*Una mattina, svuotando la moka nel lavandino, avevo scoperto che il caffè immerso nell’acqua rilasciava una nuvola di granelli neri. Così ho radunato quantità industriali di caffè chiedendole nei bar del mio quartiere e le ho lavate in acqua per alcuni giorni, fino a fargli perdere ogni residuo colorante. Questa polvere granulosa, una volta versata in un acquario dallo spessore molto limitato, ripresa con una pellicola ad alto contrasto e a una certa velocità, dava per risultato un nugolo di puntini neri in movimento contro un fondo bianco. Ecco le mosche! Con le tecniche di stampatrice ottica e le sovrimpressioni su pellicola, siamo riusciti a fare delle scene che sarebbe stato impossibile girare con le vere mosche che Maurizio Garrone aveva allevato per settimane nei teatri di posa della De Paolis: quell’inquadratura in cui uno sciame passa davanti alla luna, oscurandola... Ecco, questo tipo di inventiva è venuta meno con la computer grafica, ed è un peccato.
==Altri progetti==
{{interprogetto|etichetta=''Phenomena''|w}}
[[Categoria:Film horror]]
[[Categoria:Film thriller]]
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Mariomassone
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wikitext
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{{Film
|titoloitaliano = Phenomena
|dimensioneimmagine= 280
|immagine= Phenomena Logo.png
|didascalia=
|titolooriginale = Phenomena
|paese = Italia/Svizzera
|anno = 1985
|genere = Horror
|regista = [[Dario Argento]]
|soggetto = [[Dario Argento]], [[Franco Ferrini]]
|sceneggiatore = [[Dario Argento]], [[Franco Ferrini]]
|attori =
* [[Jennifer Connelly]]: Jennifer Corvino
* [[Daria Nicolodi]]: Frau Brückner
* [[Fiore Argento]]: Vera Brandt
* [[Dalila Di Lazzaro]]: Preside
* [[Patrick Bauchau]]: Ispettore Rudolf Geiger
* [[Federica Mastroianni]]: Sophie
* [[Donald Pleasence]]: Prof. John McGregor
* [[Fiorenza Tessari]]: Gisela Sulzer
* [[Mario Donatone]]: Avvocato Morris Shapiro
* [[Francesca Ottaviani]]: Infermiera
* [[Michele Soavi]]: Kurt, assistente di Geiger
* [[Franco Trevisi]]: Agente Real Estate
* [[Fausta Avelli]]: Gisela Sulser
* [[Marta Biuso]]: una collegiale
* [[Geraldine Thomas]]: una collegiale
* [[Davide Marotta]]: Patau
|doppiatoriitaliani=
*[[Ilaria Stagni]]: Jennifer Corvino
*[[Sergio Graziani]]: Prof. John McGregor
*[[Maria Pia Di Meo]]: preside del collegio
*[[Cesare Barbetti]]: ispettore Rudolf Geiger
*[[Roberto Chevalier]]: Kurt, assistente di Geiger
*[[Georgia Lepore]]: Sophie, compagna di stanza di Jennifer
*[[Asia Argento]]: Patau
|note=
*'''Trucco''': [[Sergio Stivaletti]]
}}
'''''Phenomena''''', film horror/thriller del 1985 diretto da [[Dario Argento]].
==Frasi==
*Ecco che cosa c'era all'interno del guanto... sono larve di una mosca, la Grande Sarcofaga. Si nutre soltanto di cadaveri e resti umani. ('''John McGregor''')
*È un posto particolare, la chiamavano Transilvania della Svizzera... ('''John McGregor''')
*No, tu non sei il diavolo. Qui l'unico mostro è l'assassino. Ma io posso capire quello che provi. So che cosa significa essere diverso, e tutto quello che devi sopportare: l'ironia, la pietà, repulsione, fastidio. La gente riesce quasi a farti sentire in colpa per quello che sei. ('''John McGregor''')
==Citazioni su ''Phenomena''==
*A me i film dell'orrore piacciono molto, e Dario è molto bravo. Devo però fare un discorso a parte per ''Phenomena'', un film che in un certo senso ripudio. Non perché non sia valido, dato che io lo trovo bello, ma per il suo contenuto; io mi sento molto toccata dal problema degli handicappati, e in ''Phenomena'' si scopre alla fine che gli assassini sono un bambino deforme e la sua mamma, che uccide per difenderlo. Inoltre nel film i buoni sono ricchi e belli, mentre i cattivi sono brutti e poveri. Mi è sembrata un'opera molto reazionaria, e un notevole passo indietro di Dario, un regista che ho amato molto ma con cui non ho più intenzione di lavorare, almeno finché continuerà su questa strada. ([[Daria Nicolodi]])
*Anche se assomiglia un po' troppo a ''Suspiria'', è uno dei migliori Argento di quel periodo, al quale si perdona l'abuso di heavy metal nella colonna sonora. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Con ''Phenomena'' è stata la prima volta che abbiamo deciso di inserire la voce di un soprano in un contesto rock. In ''[[Opera (film)|Opera]]'' questa presenza è più delicata. In ''Phenomena'' e ''Opera'' ho seguito una certa continuità stilistica. ([[Claudio Simonetti]])
*Durante la lavorazione non ho mai avuto paura, cosa che invece è successa quando ho visto il film finito, per intero. ([[Jennifer Connelly]])
*Gli insetti non mi fanno alcuna impressione e poi quelli più strani erano in gabbia. L'unico momento di preoccupazione l'ho avuto girando una scena in barca: non so guidarla bene e la persona che era con me non sapeva nuotare. ([[Jennifer Connelly]])
*Ottimo e puro Argento, in grado di convertire difetti in pregi, facendo giocare a proprio vantaggio le potenziali incongruenze narrative, trasformate, grazie a una sbalorditiva capacità di girare sequenze suggestive, in una potente narrazione onirica che arricchisce una trama lineare, ma non banale, ricca di spunti interessanti e curiosi, come il rapporto tra Jennfer e gli insetti. ([[Rudy Salvagnini]])
*Ricordo il lungo procedimento per realizzare il calco in gesso della mia testa. Avevo la testa chiusa, solo due fori e le cannucce nel naso per respirare. Era fastidiosissimo. Poi per la famosa scena degli insetti sono stati utilizzati 40 milioni di insetti allevati e mi hanno spalmato del glucosio in faccia. ([[Davide Marotta]])
===[[Michele Anselmi]]===
*Da ''Phenomena'' si può uscire vagamente disgustati ma non inquieti, l'orrore che abbiamo appena gustato non si ritaglia un posticino nell'inconscio ma scivola via veloce, lasciando nello spettatore un senso di estraneità.
*''Phenomena'' è un film alquanto schizofrenico che gioca tutte le sue carte nello sfrenato finale a ripetizione: trenta minuti di orrore martellante che purtroppo gira a vuoto, probabilmente perché il disvelamento del doppio assassino giunge troppo improvviso e gratuito. Meglio la prima parte, più sfumata e figurativamente elegante, piena di fruscii premonitori (il famoso ''phön'' che gonfia le foreste) e di tenere disquisizioni sulle qualità segrete degli insetti. Era quella la strada da seguire. Più magia e meno frattaglie.
*Sette miliardi di ''budget'', 40 milioni di insetti, tre gigantesche ventole a turbina per ricreare il vento, 450 diversi effetti speciali, una super-gru capace di portare la macchina da presa a 30 metri d'altezza, luci a fibre ottiche, costumi firmati Armani, eccetera eccetera: non c'è che dire, stavolta Dario Argento – novello Signore delle mosche – ha fatto le cose in grande. Forse troppo.
===[[Dario Argento]]===
*Che ho voluto raccontare? Ancora non lo so. Lo so sempre quattro, cinque mesi dopo l'uscita. Così, a sensazione, a pelle, in ''Phenomena'' ci trovo tante cose mie. Tanto mio cinema. Ma anche tante storie private. Tanti personaggi che ho conosciuto, che ho amato, che mi hanno amato, cui ho fatto del bene, che mi hanno fatto del male, che ho aiutato, che mi hanno tradito, che conosco, che non conoscerò mai. [...] E mi viene in mente un'idea che certo non era cosciente, ma che dà una strana chiave di lettura per il film. Paul Cordino, il personaggio che si nomina tanto nel film ma che non si vede mai, e se fossi io? Quest'idea mi turba, la stessa storia del film ora mi sembra diversa.
*È stato difficile far recitare gli insetti, ma anche la scimmia mi ha fatto impazzire, poiché volevo che la sua interpretazione non fosse buffonesca. Gli insetti sono comunque degli animali simpaticissimi, che ho rappresentato affettuosamente e loro mi hanno ripagato evitandomi pizzichi e punture.
*Ho speso più di sei miliardi. La colpa è degli insetti: ho dovuto importare ragni, scorpioni, e vedove nere dall'Africa mentre mosche, cavallette e vespe le abbiamo allevate in più parti di Roma.
*Mi dimenticai tutto. Paure. Amori. Amicizie. La mia vita privata. Mi sentivo come un samurai. Completamente catturato dalla disciplina di fare questo film, di vincere questa sfida, la sfida di fare un film compatto e sicuro, potente, impressionante, dei momenti favola e dei momenti pazzia.
*Mi ero fissato in una sfida paranoica: volevo realizzare in un film la più alta tecnica che il cinema italiano in questo momento potesse esprimere. Una specie di super-sfida con il cinema americano dei grandi effetti, rispondendo colpo su colpo: i migliori mezzi, la tecnologia più sofisticata, i collaboratori più bravi.
*Pensavo che ci volessero spalle grandi come quelle di Schwarzenegger per reggere tutto il peso del film. E non sospettavo che Jennifer avesse spalle così robuste. E una volontà così forte.
===[[Fabio Giovannini]]===
*Ancora, Argento si è dedicato come sempre alla cura della fotografia, ispirandosi questa volta ai film post-espressionisti di [[Fritz Lang]] e [[Leni Riefenstahl]], in bianco e nero. Ma anche con uno sguardo ai giochi di ombre del ''Bacio della pantera'' di [[Jacques Tourneur]] (già citato nella scena della piscina di ''[[Suspiria]]''). Predominano quindi i contrasti tra chiaro e scuro, senza più i fasci di luci colorate di ''[[Inferno (film)|Inferno]]'' e ''Suspiria''.
*È un film più vicino alle fiabe di tutte le precedenti fatiche di Argento, un lungo viaggio attraverso lo specchio che sarebbe piaciuto a [[Lewis Carroll]].
*L'idea di ''Phenomena'' nasce quasi per caso, dall'ascolto di una notizia al giornale radio di una emittente francese. Lo speaker parlava di un assassino scoperto con l'aiuto degli insetti. Da quello spunto Argento era risalito a un entomologo francese esperto in criminologia, e tra docenti universitari di entomologia e agenti di polizia aveva scoperto un singolare intreccio. Gli insetti che proliferano su un cadavere, infatti, consentono di datare con precisione un avvenimento delittuoso, anche quando risale a molti mesi prima.
===[[Sergio Stivaletti]]===
*{{NDR|Sul bambino deforme}} A suo tempo, qualcuno arrivò ad accusarmi di averlo copiato dal mostro di un altro film, mentre, molto più semplicemente, mi ero ispirato alle immagini che trovai sui miei libri di testo dell'Università. Ci sono ancora alcuni articoli che all'epoca furono pubblicati su L'Écran Fantastique dove io mostravo queste foto.
*Andando alla prima riunione per ''Phenomena'', ho captato alcune esigenze e ho sfruttato ciò che sapevo. Mancavano il mostro e gli effetti ottici, così ho realizzato un filmato in stop motion e l'ho fatto vedere a Dario. L'ho conquistato. Dopo il diploma mi ero iscritto a medicina. Per l'esame di genetica avevo studiato la Sindrome di Patau, una malattia rara, così ho ideato il viso del mostro ispirandomi alle foto dei malati, ho preparato dei disegni e ho realizzato una maschera. Dopo averla vista, Dario mi ha dato carta bianca.
*Dario considera molto importante nella nascita della nostra collaborazione la famosa lucciola animata che realizzai e che portai sul set. Era molto grande per essere una lucciola, diciamo che aveva grossomodo le dimensioni di un telefonino, e feci uno scheletro animabile interno, poi all’esterno rifinii il tutto con il lattice e le resine. Era una lucciola gigantesca che poteva essere ripresa in scala. Nelle scene descritte nel copione la lucciola recita un po’ di più rispetto a quello che poi fa nel film ed io, leggendolo, cercai di realizzare un grande effetto anche se poi Dario mi fece capire che la sua intenzione era diversa.
*La piscina è una semplice piscina che contiene una specie di segatura chiamata vermiculite che galleggia e dà l’impressione di essere una semplice melma. Molte delle cose, comunque, furono realizzate in dettaglio, a parte, in piccole vaschette con la mano di alcune persone che si avvicinava in maniera abbastanza ributtante a dei dettagli anatomici che realizzai con una gomma traslucida che viene utilizzata negli stampi e che è molto oleosa e difficile da utilizzare perché non si incolla con nulla.
*Una mattina, svuotando la moka nel lavandino, avevo scoperto che il caffè immerso nell’acqua rilasciava una nuvola di granelli neri. Così ho radunato quantità industriali di caffè chiedendole nei bar del mio quartiere e le ho lavate in acqua per alcuni giorni, fino a fargli perdere ogni residuo colorante. Questa polvere granulosa, una volta versata in un acquario dallo spessore molto limitato, ripresa con una pellicola ad alto contrasto e a una certa velocità, dava per risultato un nugolo di puntini neri in movimento contro un fondo bianco. Ecco le mosche! Con le tecniche di stampatrice ottica e le sovrimpressioni su pellicola, siamo riusciti a fare delle scene che sarebbe stato impossibile girare con le vere mosche che Maurizio Garrone aveva allevato per settimane nei teatri di posa della De Paolis: quell’inquadratura in cui uno sciame passa davanti alla luna, oscurandola... Ecco, questo tipo di inventiva è venuta meno con la computer grafica, ed è un peccato.
==Altri progetti==
{{interprogetto|etichetta=''Phenomena''|w}}
[[Categoria:Film horror]]
[[Categoria:Film thriller]]
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Julius Evola
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Paroll
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/* Citazioni di Julius Evola */ + cit.
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text/x-wiki
[[File:Evola.jpg|thumb|Julius Evola]]
'''Giulio Cesare Andrea Evola''', meglio conosciuto come '''Julius Evola''' (1898 – 1974), filosofo, pittore, poeta, scrittore ed esoterista italiano.
==Citazioni di Julius Evola==
*Debbo pochissimo all'ambiente, all'educazione, alla linea del mio sangue. In larga misura, mi sono trovato in contrasto sia con la tradizione predominante in Occidente – il cristianesimo e il cattolicesimo – sia con la civiltà attuale, col “mondo moderno” democratico e materialista, sia con la cultura e la mentalità prevalenti nella nazione in cui sono nato, l'Italia, sia, infine, col mio ambiente familiare. Se mai, l'influenza di tutto ciò è stata indiretta, negativa: in me ha favorito solo delle reazioni. (da ''Il Cammino del cinabro'', saggio introduttivo di Geminello Alvi, Edizioni Mediterranee, Roma, 2014, [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PP1&dq=Il%20cammino%20del%20cinabro&hl=it&pg=PT22#v=onepage&q&f=false p. 22]. ISBN 978-88-272-2484-7)
*Così è giusto quel che il [[Mario Praz|Praz]] ha notato a tale riguardo, cioè che, volendo godere del piacere della trasgressione, della violenza contro ciò che è, il sadista non avrebbe altra scelta che la pratica della bontà e della virtù, perché proprio esse significherebbero l'anti-natura e l'anti-Dio, una rivolta e una violenza contro ciò che [...] costituirebbe il fondo ultimo – malvagio – della creazione. (da [https://books.google.it/books?id=bpHLCQAAQBAJ&pg=PA136&lpg=PA136&dq=Cos%C3%AC+%C3%A8+giusto+quel+che+il+Praz+ha+notato+a+tale+riguardo,+cio%C3%A8+che,+volendo+godere+del+piacere+della+trasgressione,+della+violenza+contro+ci%C3%B2+che+%C3%A8,+il+sadista+non+avrebbe+altra+scelta+che+la+pratica+della+bont%C3%A0+e&source=bl&ots=6uwHgXAsf9&sig=ACfU3U1vvhTWG19ICQ7uu-DcPtELAgHXmA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjUhs-L3JP2AhXuRPEDHSr8A7UQ6AF6BAgDEAI#v=onepage&q=Cos%C3%AC%20%C3%A8%20giusto%20quel%20che%20il%20Praz%20ha%20notato%20a%20tale%20riguardo%2C%20cio%C3%A8%20che%2C%20volendo%20godere%20del%20piacere%20della%20trasgressione%2C%20della%20violenza%20contro%20ci%C3%B2%20che%20%C3%A8%2C%20il%20sadista%20non%20avrebbe%20altra%20scelta%20che%20la%20pratica%20della%20bont%C3%A0%20e&f=false ''La Metafisica del sesso'', Edizioni Mediterranee, Roma 1994, p. 136])
*''È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione.''<br />Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la ''pura'' azione, l'azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé — il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale.<ref>Da ''La dottrina aria di lotta e vittoria'', a cura del Gruppo di Ar, Edizioni di Ar, Padova, 1986, pp. 26-27.</ref>
*Fra gli appartenenti a questo [[Gruppo di UR|gruppo operativo]] [di UR] due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una forza superiore da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di Imperialismo Pagano e degli ideali «romani» di [[Arturo Reghini]]. (da ''Il Cammino del Cinabro'', [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"''], terza edizione corretta e aumentata, a cura di Gianfranco de Turris, Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014)
*In [[Trilussa]] si deve riconoscere un carattere, che si mantenne uguale a se stesso sia prima che durante il fascismo e che ebbe in proprio il coraggio della verità. [...] Di Trilussa, io ero amico, ed egli ben sapeva come le mie idee fossero tutt'altro che democratiche. Non basta. Trilussa stesso non giudicava antifascista l'orientamento delle sue satire e della sua poesia, nelle loro incidenze politiche. (da [http://www.pannunziomagazine.it/trilussa-un-autore-politicamente-scorretto-nel-70-della-scomparsa-di-achille-ragazzoni/ ''Una favola su Trilussa'', ''Roma'', 23 gennaio 1972]; disponibile su ''[http://www.heliodromos.it/index.php?option=com_content&view=article&id=203:evola Heliodromos.it]'')
*La vita deve esser volontà diretta da un pensiero [...]. (da [https://books.google.it/books?id=kJDLCQAAQBAJ&pg=PA128&dq=La+vita+deve+esser+volont%C3%A0+diretta+da+un+pensiero&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi4_dbK3pP2AhVfQvEDHTMVCLcQ6AF6BAgFEAM#v=onepage&q=La%20vita%20deve%20esser%20volont%C3%A0%20diretta%20da%20un%20pensiero&f=false ''La tradizione ermetica'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p.128])
*Vivi come se tu dovessi morire subito. Pensa come se tu non dovessi morire mai.<ref>Citato in Mario Caprara, Gianluca Semprini, ''Neri! La storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista'', Newton Compton editori, 2012, [http://books.google.it/books?id=ieO_d2Nz-Y8C&pg=PT151 p. 151]. ISBN 8854146951.</ref><ref>La citazione viene [[citazioni errate|erroneamente attribuita]] anche a [[Giorgio Almirante]] e [[Moana Pozzi]]. Almirante aveva fatto apporre la frase su un poster destinato alle sedi dell'MSI e l'aveva utilizzata come frase conclusiva del suo libro ''Autobiografia di un fucilatore''. Moana Pozzi invece amava ripetere questa frase nel periodo in cui si occupava dell'edizione di un giornale erotico, poco prima di morire. Una frase simile è di [[Martin Lutero]]: «Bisogna lavorare come se si volesse vivere in eterno, ma vivere come se dovessimo morire adesso».</ref>
*Per un organizzarsi davvero efficace delle forze nazionalmente orientate una delle condizioni preliminari è il superamento del personalismo. Il personalismo è fra le disposizioni infelici del popolo italiano, specie nei suoi strati intellettuali, ed esso oggi persiste e si afferma anche fra i gruppi a noi idealmente più vicini, con effetti visibili e deprecabili di frazionamento, di dispersione delle energie, di distorsione. (da [https://www.centrostudilaruna.it/il-flagello-del-personalismo.html "''Il flagello del personalismo''", «Rivolta Ideale», 1951])
*È stato denunciato più di una volta il carattere di decadenza che il moralismo presenta di fronte ad ogni superiore forma di legge e di vita. In realtà, affinché un "ordine" abbia valore, esso non deve significare né routine né spersonalizzante meccanicizzazione. Bisogna che esistano delle forze originariamente indomite, le quali conservino in una qualche maniera e misura questa loro natura anche presso la più rigida aderenza ad una disciplina. (da [https://www.centrostudilaruna.it/la-famiglia-quale-unita-eroica.html "''La famiglia quale unità eroica", «''Fedeltà Monarchica», Anno X, n.3, aprile 1970])
*Dove il fascismo presentò un carattere «totalitario» devesi dunque pensare ad una deviazione dalla sua esigenza più profonda e valida. In effetti, Mussolini ha potuto parlare dello Stato come di «un sistema di gerarchie» – gerarchie che «debbono avere un'anima» e culminare in una élite: ideale, che evidentemente è diverso da quello totalitario. [...] Del resto, ci si potrebbe riferire allo stesso simbolo del FASCIO LITTORIO, da cui il movimento di rivoluzione antidemocratica e antimarxista delle Camicie Nere trasse il suo nome e che, secondo una frase di Mussolini, doveva significare «unità, volontà e disciplina». Infatti il fascio si compone di verghe distinte unite intorno ad un'ascia centrale la quale, secondo un simbolismo arcaico comune a molte antiche tradizioni, esprime la potenza dall'alto, il puro principio dell'imperio. Si ha dunque unità e, insieme, molteplicità, organicamente unite e in sinergia, in visibile corrispondenza con le idee poco sopra accennate. (da [https://books.google.it/books?id=vJLLCQAAQBAJ&pg=PA51&dq=Dove+il+fascismo+present%C3%B2+un+carattere+%C2%ABtotalitario%C2%BB+devesi+dunque+pensare+ad+una+deviazione+dalla+sua+esigenza+pi%C3%B9+profonda+e+valida.+In+effetti,+Mussolini+ha+potuto+parlare+dello+Stato+come+di+%C2%ABun&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiu2bG-4ZP2AhULQ_EDHRUSBc0Q6AF6BAgIEAM#v=onepage&q=Dove%20il%20fascismo%20present%C3%B2%20un%20carattere%20%C2%ABtotalitario%C2%BB%20devesi%20dunque%20pensare%20ad%20una%20deviazione%20dalla%20sua%20esigenza%20pi%C3%B9%20profonda%20e%20valida.%20In%20effetti%2C%20Mussolini%20ha%20potuto%20parlare%20dello%20Stato%20come%20di%20%C2%ABun&f=false ''Fascismo e Terzo Reich'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 51])
*[ [[Benito Mussolini|Mussolini]] ] aveva un'autentica paura per gli iettatori di cui vietava si pronunciasse il nome in suo cospetto. (da ''Il cammino del cinabro'', citato in: Marcello Veneziani, ''Imperdonabili'', Venezia, 2017, ISBN 978-88-317-2858-4, p. 179)
*'''[Dalla dichiarazione di Evola durante il processo del 1951]''' In realtà, le idee che ho difeso e che difendo, da uomo indipendente (…) non sono da dirsi «fasciste» bensì tradizionali e controrivoluzionarie. (…) io nego tutto ciò che, direttamente o indirettamente, deriva dalla Rivoluzione francese, a ciò contrapponendo il Mondo della Tradizione. (...) I miei principi sono solo quelli che prima della Rivoluzione francese ogni persona ben nata considerava sani e normali. (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA43&dq=In+realt%C3%A0,+le+idee+che+ho+difeso+e+che+difendo,+da+uomo+indipendente+(%E2%80%A6)+non+sono+da+dirsi+%C2%ABfasciste%C2%BB&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjdxbrC4pP2AhWHgP0HHQXaCd0Q6AF6BAgKEAM#v=onepage&q=In%20realt%C3%A0%2C%20le%20idee%20che%20ho%20difeso%20e%20che%20difendo%2C%20da%20uomo%20indipendente%20(%E2%80%A6)%20non%20sono%20da%20dirsi%20%C2%ABfasciste%C2%BB&f=false ''Gli Uomini e le Rovine,'' Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 43])
*Nel mondo tradizionale, che per noi è quello retto dai principî dell'autorità e della sovranità, della gerarchia dell'ordinamento dall'alto e verso l'alto – tutto ciò che è “patria” o “nazione” – ethnos – non ebbe un significato politico ma soltanto naturalistico: si è di una patria o nazione come si è di una data famiglia. L'ordine politico in senso proprio corrispondeva invece al principio dello Stato (in genere, concretizzatesi in monarchie e in dinastie) o dell'impero come unità sovrordinata rispetto a nazione o "popolo". È così che si ebbero formazioni politiche in cui patrie e nazioni ebbero bensì il loro posto, ma non come fattori determinanti, invece come semplice "materia" della gerarchia complessiva. E non sembrava strano, a tale stregua, che, per esempio, per combinazioni dinastiche, per matrimoni o successioni, un popolo passasse a far parte di uno Stato diverso: da ciò esso non si sentiva per nulla snaturato, appunto per via del carattere sopraelevato del principio politico. Tale situazione aveva anche una controparte etica: l'appartenenza allo Stato era legata ad una fedeltà, cioè presupponeva un atto libero, volontario (i vincoli feudali ne erano già stati forma eminente). L'essere di un popolo o di una nazione è invece qualcosa di semplicemente dato, di naturalistico. (''Dietro le quinte della storia. Il vero volto del Risorgimento'', L'Italiano n. 3, marzo 1959)
*Queste, sono chiare parole. Questi sono i termini della partita, e al giuoco non si bara. Inutile cercar qualcuno dietro di noi: dietro di noi non si troverà mai che un'idea, alla quale subordiniamo assolutamente le nostre persone. Perciò, che gli scoiattoli e le bisce si rassegnino: le mura lisce de "La Torre" non offrono loro alcuna presa. "La Torre" non si scala che passando per la porta maestra: sulla quale noi stiamo ad attender chiunque si faccia innanzi, cortesi e cavallerescamente ospitali per gli uomini leali, siano pur essi dei nemici; inesorabili per i vili e i mistificatori. (da [https://books.google.it/books?id=Kw0BEAAAQBAJ&pg=PT330&lpg=PT330&dq=Queste,+sono+chiare+parole.+Questi+sono+i+termini+della+partita,+e+al+giuoco+non+si+bara.+Inutile+cercar+qualcuno+dietro+di+noi:+dietro+di+noi+non+si+trover%C3%A0+mai+che+un%E2%80%99idea,+alla+quale+subordiniamo+assolutamente+le+nostre+persone.+Perci%C3%B2,+che+gli+scoiattoli+e+le+bisce+si+rassegnino:+le+mura&source=bl&ots=4a5octtYSz&sig=ACfU3U3cdwsmPN3V-WH8nQ5QMPtszOagHg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi307bwlJT2AhXQQvEDHaniC9UQ6AF6BAgDEAI#v=onepage&q=Queste%2C%20sono%20chiare%20parole.%20Questi%20sono%20i%20termini%20della%20partita%2C%20e%20al%20giuoco%20non%20si%20bara.%20Inutile%20cercar%20qualcuno%20dietro%20di%20noi%3A%20dietro%20di%20noi%20non%20si%20trover%C3%A0%20mai%20che%20un%E2%80%99idea%2C%20alla%20quale%20subordiniamo%20assolutamente%20le%20nostre%20persone.%20Perci%C3%B2%2C%20che%20gli%20scoiattoli%20e%20le%20bisce%20si%20rassegnino%3A%20le%20mura&f=false "''Cose a posto e parole chiare''", da ''La Torre''])
*Possiamo pensare un concetto di Impero, visibile oltre che invisibile, avente una unità materiale oltre a quella spirituale. Si realizza un simile Impero, quando presso all'universalità come conoscenza si abbia anche l'«universalità come azione». Qui, per riferimenti storici, potremmo indicare la Cina antica, Roma, in parte, di nuovo il medioevo nel movimento delle Crociate da un lato, nell'Islamismo dall'altro. (da [https://books.google.it/books?id=5G5H6btfdb8C&q=Possiamo+pensare+un+concetto+di+Impero,+visibile+oltre+che+invisibile,+avente+una+unit%C3%A0+materiale+oltre+a+quella+spirituale.+Si+realizza+un+simile+Impero,+quando+presso+all%27universalit%C3%A0+come+conoscenza+si+abbia&dq=Possiamo+pensare+un+concetto+di+Impero,+visibile+oltre+che+invisibile,+avente+una+unit%C3%A0+materiale+oltre+a+quella+spirituale.+Si+realizza+un+simile+Impero,+quando+presso+all%27universalit%C3%A0+come+conoscenza+si+abbia&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjLkqPOlZT2AhUVS_EDHQt9CiMQ6AF6BAgFEAM ''Vita italiana: rassegna mensile di politica'', Roma 1931, p. 336])
*Il bisogno del sovrannaturale sta nel profondo della natura umana e non si può negarlo senza mutilare questa natura stessa. (da [https://books.google.it/books?id=wZTLCQAAQBAJ&pg=PT145&dq=Il+bisogno+del+sovrannaturale+sta+nel+profondo+della+natura+umana+e+non+si+pu%C3%B2+negarlo+senza+mutilare+questa+natura+stessa.+(&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjdxuTflpT2AhWCO-wKHQlBAHgQ6AF6BAgMEAM#v=onepage&q=Il%20bisogno%20del%20sovrannaturale%20sta%20nel%20profondo%20della%20natura%20umana%20e%20non%20si%20pu%C3%B2%20negarlo%20senza%20mutilare%20questa%20natura%20stessa.%20(&f=false ''Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo'', Bocca, Milano 1932])
*Compito essenziale che oggi si pone all'uomo differenziato: "Far che ciò su cui non si può far nulla, nulla possa su di noi". (da [https://books.google.it/books?id=tZDLCQAAQBAJ&pg=PA257&lpg=PA257&dq=Compito+essenziale+che+oggi+si+pone+all%27uomo+differenziato:+%22Far+che+ci%C3%B2+su+cui+non+si+pu%C3%B2+far+nulla,+nulla+possa+su+di+noi&source=bl&ots=KyrScJUG2-&sig=ACfU3U3js_9-NZkD-6eOYJoaCZulBlR9oA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjwy-qUl5T2AhXRu6QKHc_ZCUgQ6AF6BAgDEAI#v=onepage&q=Compito%20essenziale%20che%20oggi%20si%20pone%20all'uomo%20differenziato%3A%20%22Far%20che%20ci%C3%B2%20su%20cui%20non%20si%20pu%C3%B2%20far%20nulla%2C%20nulla%20possa%20su%20di%20noi&f=false ''La dottrina del Risveglio'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 257])
*A partir da un dato punto, non è più per il sangue, non più per gli affetti, non più per la patria, non più per un umano destino che potrai ancora sentirti unito a qualcuno. Unito ti potrai sentire solo con chi è sulla tua stessa via. (da [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&pg=PA173&dq=A+partir+da+un+dato+punto,+non+%C3%A8+pi%C3%B9+per+il+sangue,+non+pi%C3%B9+per+gli+affetti,+non+pi%C3%B9+per+la+patria,+non+pi%C3%B9+per+un+umano+destino+che+potrai+ancora+sentirti+unito+a+qualcuno.&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjgjcXHwpT2AhUshP0HHZ4_ATsQ6AF6BAgKEAM#v=onepage&q=A%20partir%20da%20un%20dato%20punto%2C%20non%20%C3%A8%20pi%C3%B9%20per%20il%20sangue%2C%20non%20pi%C3%B9%20per%20gli%20affetti%2C%20non%20pi%C3%B9%20per%20la%20patria%2C%20non%20pi%C3%B9%20per%20un%20umano%20destino%20che%20potrai%20ancora%20sentirti%20unito%20a%20qualcuno.&f=false ''Introduzione alla Magia quale scienza dell'Io'', Gruppo di Ur - a cura di Julius Evola, Edizioni Mediterranee, Roma 1987, p. 173])
*Il mondo è libero: scopi e ragioni, «evoluzione», fato o provvidenza, tutto ciò è nebbia, è cosa inventata da esseri che non sapevano ancora andare da sé e abbisognavano di dande ed appoggi. (da [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&pg=PA171&dq=Il+mondo+%C3%A8+libero:+scopi+e+ragioni,+%C2%ABevoluzione%C2%BB,+fato+o+provvidenza,+tutto+ci%C3%B2+%C3%A8+nebbia,+%C3%A8+cosa+inventata+da+esseri+che+non+sapevano&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwizxLD-wpT2AhVzi_0HHTeBCmAQ6AF6BAgIEAM#v=onepage&q=Il%20mondo%20%C3%A8%20libero%3A%20scopi%20e%20ragioni%2C%20%C2%ABevoluzione%C2%BB%2C%20fato%20o%20provvidenza%2C%20tutto%20ci%C3%B2%20%C3%A8%20nebbia%2C%20%C3%A8%20cosa%20inventata%20da%20esseri%20che%20non%20sapevano&f=false ''Introduzione alla Magia quale scienza dell'Io'', Gruppo di Ur - a cura di Julius Evola, Edizioni Mediterranee, Roma 1987, p. 171])
*Fu nel 1717 che, con l'accennata fondazione della Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta «massoneria speculativa» continentale, si verificarono il soppiantamento e l'inversione di polarità, di cui si è detto. Come «speculazione» qui valse infatti l'ideologia illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente, deviata interpretazione dei simboli, e l'attività dell'organizzazione si concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando prevalentemente la tattica dell'azione indiretta e manovrando con influenze e suggestioni, di cui era difficile individuare l'origine prima.<br>Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il 1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Claude de Saint Martin e lo stesso Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata, per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha potuto contro l'affermarsi dell'altra e se, praticamente, da questa è stata alla fine travolta. Né si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che sarebbe rimasta iniziatica, per diffidare e sconfessare l'altra, per condannare l'attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse propriamente e ufficialmente come massoneria. (da ''Il mistero del Graal'', saggio introduttivo di Franco Cardini, appendice e bibliografia di Chiara Nejrotti, Edizioni Mediterranee, Roma, 2013, [https://books.google.it/books?id=_I_LCQAAQBAJ&lpg=PA216&ots=Gz4kYfw_mW&dq=&pg=PA216#v=onepage&q&f=false p. 216]. ISBN 978-88-272-2277-5) (p. 216)
*[...] nel [[Ludwig Woltmann|Woltmann]] l'ideologia razzista assume una tinta germanica così spiccata, che egli non tollera l'unione dei Tedeschi neanche con altri rami della famiglia nordico-germanica; che egli è ben lontano dalle idee "pan-ariane" sul tipo di quelle che vedremo difese dal Chamberlain; che è addirittura l'uomo germanico che egli si sforza di scoprire in tutte le personalità superiori apparse nei popoli vicini alla Germania; che, infine, è alla razza germanica che egli attribuisce la funzione di «stringere la terra nel suo dominio» e di «fare delle razze passive dei semplici organi subalterni per lo sviluppo della sua civiltà», «Papato e impero - giunge a dire il Woltmann - sono entrambi istituzioni germaniche, strumenti di un dominio destinati ad assoggettare il mondo.» (da ''Il mito del sangue'', Collezione Hoepli, 1937, Edizione digitale 2018, [https://archive.org/details/ILMITODELSANGUE/page/n25/mode/1up cap. III])
*Si accende un gran fuoco. Al luogo di vino si beve ''rum'' e ''Kirsch''. Si balla. Giunti ad uno stato intenso, si discute. Poi si esce. Ciò significa: passaggio ai 22 gradi sotto zero. L'idea è stata: andiamo sul [[Lago di Resia|lago]]. È notte alta. Immaginate una lastra immensa di cristallo nero, della levigatezza esatta di uno specchio che dura chilometri: il lago gelato. I monti nevosi dei due fianchi della valle e il cielo inverosimilmente costellato si riflettono in questa lastra con una nitidezza magnetica, per cui vi trovate fra un doppio miraggio, fra una doppia trasparenza. Pensate che cosa sia andar avanti senza pattini verso il centro, fra il vento del Nord, nell'equilibrio fisico e spirituale di una lucida ebbrezza in cui alcool, natura ed esaltazione interiore concorrono – concepire questo forse è possibile. Non è però possibile concepire, per chi non l'ha provato, che cosa è in queste condizioni l'esperienza della frattura dei ghiacci subacquei.<br>La notte, per l'ulteriore dislivello di temperatura, accade che gli strati profondi del ghiaccio in contatto con le acque del lago si spezzano. Si produce allora uno scroscio ed un boato che si ripercuote paurosamente attraverso l'intera distesa gelata del lago e passa infine agli stessi echi della valle. Pericolo, nessuno. Tali fratture non raggiungono la superficie. Ma sentire ad un tratto sotto di sé lo scroscio che diviene un boato immenso che tutta la montagna ripete, è quasi sentir la voce stessa della terra, è aspettarsi un abisso che si spalanca – è insomma qualcosa che sommuove il sangue fino all'intimo, come solo il terremoto lo può: è il risveglio di una sensazione primordiale, meravigliosa e paurosa, dormente in chi sa quali arcaici strati della nostra entità più profonda.<ref>Da ''Meditazioni delle vette'', Edizioni Mediterranee, Roma, 2013, [https://books.google.it/books?id=JZHLCQAAQBAJ&lpg=PA151&ots=xVXrw0wS2G&dq=&pg=PA151#v=onepage&q&f=false p. 151]. ISBN 978-88-272-2287-4</ref>
*Alle 11,30 siamo in [[vetta]]. La nostra ascensione ha durato esattamente cinque ore e mezza. [...] Il giorno è divenuto superbo, splendente. E ora, dopo l'azione, la contemplazione.<br>È l'ora delle cime e delle altezze, qui dove lo sguardo si fa ciclico e solare; dove, come larva di febbre, svanisce il ricordo delle piccole preoccupazioni, dei piccoli uomini, delle piccole lotte della vita delle «pianure»; dove non esiste che cielo, e nude libere forze che rispecchiano e fissano l'immensità nel coro titanico delle vette. «Molti metri sopra il mare, molti più sopra l'umano» – fu già scritto da Federico Nietzsche.<ref>Da ''Meditazioni delle vette'', [https://books.google.it/books?id=dGy5CrqV-z8C&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA124&dq=&pg=PA124#v=onepage&q&f=false p. 124].</ref>
== ''Cavalcare la tigre'' ==
*L'"altro mondo" investito dal nichilismo europeo, da esso presentato come una pura illusione o condannato come una evasione, non è un'altra realtà: è un'altra dimensione della realtà, quella dove il reale, senza essere negato, acquista un significato assoluto, nella nudità inconcepibile dell'essere puro.
*Dopo che ogni sovrastruttura è stata respinta o distrutta, e che per sola base si ha il proprio essere, il senso ultimo nell'esistere nel vivere, può scaturire unicamente da una relazione diretta e assoluta fra questo essere (fra ciò che si è determinatamente) e la trascendenza (della trascendenza in sé).
*Non vi è oggetto del piacere bramoso o passivo che non possa, in via di principio, essere anche oggetto del piacere eroico o positivo, e viceversa.
*Il complesso del "peccato" è una formazione patologica nata nel segno del Dio-persona, del "Dio della morale". La conoscenza di un errore commesso al posto del senso del "peccato" è stato invece un tratto caratteristico delle tradizioni a carattere metafisico.
*Valida anche per noi è, pertanto, la concezione dell'Existenz come presenza fisica dell'Io nel mondo (in una forma e situazione determinata, concreta e irripetibile) e, ad un tempo, come presenza metafisica dell'Essere (della trascendenza) nell'Io. Su questa linea, un certo esistenzialismo potrebbe ricondurre ad un altro punto da noi già fissato, all'istanza di un antiteismo positivo, al superamento esistenziale del Dio-persona, oggetto della fede o del dubbio. Il centro dell'Io essendo misteriosamente il centro dell'Essere, "Dio" (la trascendenza) è certo, non come un contenuto di una fede o di un dogma, ma come presenza nell'esistenza e nella libertà.
*Metafisicamente la nascita è un cambiamento di stato e la morte è un altro cambiamento di stato; l'esistenza nella condizione umana, sulla terra, non è che una ristretta sezione in un ''continuum'', in una corrente che attraversa stati multipli.
*Da un certo tempo buona parte dell'umanità occidentale considera come cosa naturale che l'esistenza sia priva di ogni vero significato e non debba essere ordinata a nessun principio superiore, per cui si è acconciata a viverla nel modo più sopportabile, meno spiacevole possibile. Ciò ha tuttavia come controparte e conseguenza inevitabili una vita interiore sempre più ridotta, informe, labile e sfuggente, una crescente dissoluzione di ogni dirittura e di ogni qualità di carattere.
*La relazione fra questo orientamento e un ambiente ormai privo di senso è data dall'opposizione esistenzialistica fra 'autenticità' e 'inautenticità'. L'Heidegger parla dello stato di inautenticità, di tramortimento di "copertura" di se stessi o di fuga da se stessi proprio al trovarsi, all'"esser gettati" nell'anòdina esistenza pubblica quotidiana con le sue "evidenze", le sue chiacchiere, i suoi equivoci, i suoi grovigli, le sue utilità, le sue forme di "tranquillizzazione" e di "deiezione", con le sue diversioni evasionistiche. L'essere autentico si annuncia e si propone quando si sente il nulla quale sottofondo di quell'esistenza e si è richiamati al problema del proprio essere più profondo, di là dall'Io sociale e dalle sue categorie.
== ''Gli Uomini e le Rovine'' ==
*Il riconoscimento da parte dell'inferiore è la base di ogni gerarchia normale e tradizionale. Non è il superiore che ha bisogno dell'inferiore, ma è l'inferiore che ha bisogno del superiore.
*Compito essenziale è dunque formulare una adeguata dottrina, tener fermo a principi rigorosamente pensati e, partendo da ciò, dar forma a qualcosa di simile, appunto, ad un Ordine. Questa élite, differenziandosi su un piano che si definisce in termini di virilità spirituale, di decisione e di impersonalità, su un piano dove cessa di aver forza e valore qualsiasi vincolo naturalistico, sarà la portatrice di un nuovo principio di imprescrivibile autorità e sovranità, saprà accusare la sovversione e la demagogia in qualunque forma esse si presentino, arresterà il moto discendente del vertice e ascendente della base. Da essa, come da un seme, potrà trarre vita un organismo politico e una integrata nazione, in una dignità non diversa da quelle già create da una grande tradizione politica europea. Tutto il resto non è che pantano, dilettantismo, irrealismo, obliquità. (p. 80)
*La libertà va intesa e difesa in modo non meno qualitativo e differenziato della stessa persona; ognuno ha la libertà che gli spetta, misurata dalla statura e dalla dignità della sua persona o dalla sua funzione, non dal fatto astratto ed elementare del suo essere semplicemente uomo o «cittadino» [...] (p. 84)
*La misura di ciò che si può esigere dagli altri è data da ciò che si sa esigere da sé stessi; non saprebbe dominare secondo giustizia gli altri e dare ad essi una legge chi non abbia capacità di dominare anzitutto sé stesso e di dare a sé stesso una legge. ([https://books.google.it/booksid=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA88&dq=La+misura+di+ci%C3%B2+che+si+pu%C3%B2+esigere+dagli+altri+%C3%A8+data+da+ci%C3%B2+che+si+sa+esigere+da+s%C3%A9+stessi;+non+saprebbe+dominare&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjK68CewpT2AhUDwKQKHeNhCdEQ6AF6BAgDEAM#v=onepage&q=La%20misura%20di%20ci%C3%B2%20che%20si%20pu%C3%B2%20esigere%20dagli%20altri%20%C3%A8%20data%20da%20ci%C3%B2%20che%20si%20sa%20esigere%20da%20s%C3%A9%20stessi%3B%20non%20saprebbe%20dominare&f=false p. 88])
*La legittimazione più alta e reale di un vero ordine ''politico'', epperò dello stesso Stato, sta nella sua funzione ''anagogica'': nel suo suscitare e alimentare la disposizione del singolo ad agire e pensare, a vivere, lottare ed eventualmente a sacrificarsi in funzione di qualcosa che va di là della sua semplice individualità. (p. 90)
*[...] tutti gli aspetti esteriori di potenza e di progresso tecnico-industriale della civiltà contemporanea non mutano nulla nel carattere involutivo di essa. Diciamo di più, essi ne dipendono, perché tutto questo apparente «progresso» è stato realizzato quasi esclusivamente in funzione dell'interesse economico in quanto ha preso la mano su ogni altro. (p. 111)
*A lato della romanità delle origini, che riprodusse in forma speciale e originale un tipo di cultura e di costume comune alle principali civiltà superiori indoeuropee, ve ne è una grecizzata in senso negativo, ve ne è una "punicizzata", ve ne è una "ciceroniana", ve ne è una asiaticizzata, ve ne è una cattolica e così via. I punti di riferimento non vanno cercati in esse. Quel che in esse può esserci di valido, ai nostri fini lo si può ricondurre alla prima. Questa romanità originaria ebbe la sua base in una figura umana definita da un certo gruppo di disposizioni tipiche. In primo luogo sono da considerarsi un'attitudine dominata, un'audacia illuminata, un parlare conciso, un agire preciso e coerente quanto medidato, un freddo senso di dominio, alieno da personalismo e da vanità. Allo stile romano appartengono la "''virtus''" non come moralismo bensì come virilismo e coraggio, epperò la "''fortitudo''" e la "''constantia''", cioè la forza d'animo; la "''sapientia''", nel senso di riflessività, di consapevolezza; la "''disciplina''" come amore per una propria legge e una propria forma; la "''fides''" nel senso specificatamente romano di lealtà e di fedeltà; la "''dignitas''", la quale nell'antica aristocrazia patrizia si potenziava in "''gravitas''" e "''solemnitas''", in misurata, seria solennità. Sempre allo stesso stile appartengono l'agire preciso, senza grandi gesti; un realismo che non significa materialismo bensì amore per l'essenziale; l'ideale della chiarezza, un equilibrio interno e una diffidenza per ogni abbandono dell'anima e per ogni confuso misticismo; un amore pel limite; l'attitudine ad unirsi senza confondersi, in vista di un fine superiore o per un'idea da esseri liberi. Possono aggiungersi anche la "''religio''" e la "''pietas''", non significanti la religiosità nel senso più recente, significanti invece, pel Romano, un atteggiamento di rispettosa e dignitosa venerazione, e in pari tempo, di fiducia, di riconnessione nei riguardi del sovrasensibile, sentito presente ed agente presso le forze umane individuali, collettive e storiche. Del pari, questi elementi di stile hanno una loro evidenza, non sono legati a tempi trascorsi, possono in qualsiasi periodo agire come forze informatrici del carattere e valere come ideali non appena si desti una vocazione corrispondente. Inoltre, non è il caso di pensare che essi dovrebbero essere fatti propri da tutti gli individui: ciò sarebbe assurdo e, del resto, non necessario: basterebbe che nella nazione un certo strato, tenuto a dare il tono al resto, li incorporasse.
*Vi è di più, per quel che riguarda i problemi interni di un popolo. Là dove si promuove, od anche soltanto non si combatte, l'indiscriminato accrescimento demografico, sono da attendersi gli effetti deleteri della legge della controselezione. Di fatto, sono le razze inferiori e gli strati sociali più bassi quelli più prolifici. Così si può dire che mentre il numero degli elementi superiori, più differenziati, aumenta in proporzione aritmetica, quello degli elementi inferiori cresce in proporzione geometrica, il che ha per risultato una fatale involuzione dell'insieme. Lo sfaldarsi e poi il franare dei grandi organismi imperiali è spesso avvenuto proprio in seguito a ciò: Come per una marea dal basso, per un dilatarsi teratologico della base, costituita da un elemento promiscuo e proletario. Vale qui ricordare che il termine proletario deriva da ''proles'' e riporta all'idea di un' animalesca prolificità. Come giustamente ha notato il Marenshkowkij, esso si applicava soprattutto a coloro la cui unica capacità creativa era quella di generare figli - uomini nel corpo ma quasi enunchi nello spirito; siffatta direzione, nel suo logico sviluppo, conducendo verso quella società ideale in cui non esistono più classi, anzi né uomini né donne ma compagni e compagne, quasi cellule asessuate di un immenso formicaio.
*Così va detto che un partito che si fa «partito unico», con ciò stesso dovrebbe cessare di essere «partito». I suoi uomini o, almeno, i più qualificati di essi, allora è nella veste di una specie di Ordine, di classe specificamente politica che dovrebbe presentarsi e governare, non costituendo uno Stato nello Stato, ma andando a presidiare e rafforzare le posizioni-chiave dello Stato, non difendendo una loro particolare ideologia ma incarnando impersonalmente la stessa idea pura dello Stato. (p. 101)
*In genere, bisogna sentire in evidenza che di là da questa vita terrestre vi è una vita più alta, perché solo chi così si sente dispone di una forza infrangibile e intravolgibile, solo costui sarà capace, ove occorra, di una prontezza al sacrificio attivo e di uno slancio assoluto. ([https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA154&dq=In+genere,+bisogna+sentire+in+evidenza+che+di+l%C3%A0+da+questa+vita+terrestre+vi+%C3%A8+una+vita+pi%C3%B9+alta,+perch%C3%A9+solo+chi+cos%C3%AC+si&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjry4n-wZT2AhVcg_0HHaarCj8Q6AF6BAgFEAM#v=onepage&q=In%20genere%2C%20bisogna%20sentire%20in%20evidenza%20che%20di%20l%C3%A0%20da%20questa%20vita%20terrestre%20vi%20%C3%A8%20una%20vita%20pi%C3%B9%20alta%2C%20perch%C3%A9%20solo%20chi%20cos%C3%AC%20si&f=false p. 154])
*È innegabile la caduta di livello della Chiesa moderna pel fatto che essa a preoccupazioni di carattere sociale e moralistico dà assai più peso che non a quanto ha attinenza con la vera vita sovrannaturale, con l'ascesi e con la contemplazione, punti essenziali di riferimento di ogni superiore forma di religiosità. ([https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA156&dq=%C3%88+innegabile+la+caduta+di+livello+della+Chiesa+moderna+pel+fatto+che+essa+a+preoccupazioni+di+carattere+sociale+e+moralistico+d%C3%A0+assai+pi%C3%B9+peso+che+non+a+quanto+ha+attinenza+con+la+vera+vita+sovrannaturale,+con+l%27ascesi&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwihrfrZwZT2AhULm6QKHRF5CtQQ6AF6BAgLEAM#v=onepage&q=%C3%88%20innegabile%20la%20caduta%20di%20livello%20della%20Chiesa%20moderna%20pel%20fatto%20che%20essa%20a%20preoccupazioni%20di%20carattere%20sociale%20e%20moralistico%20d%C3%A0%20assai%20pi%C3%B9%20peso%20che%20non%20a%20quanto%20ha%20attinenza%20con%20la%20vera%20vita%20sovrannaturale%2C%20con%20l'ascesi&f=false p. 156])
*Avendo parlato di intellettuali e di realismo, sarà bene precisare ancora un punto. Si è accennato al fatto che le simpatie di alcuni intellettuali pel comunismo hanno un certo carattere paradossale, in quanto il comunismo disprezza il tipo dell'intellettuale come tale, tipo che per esso appartiene, essenzialmente al mondo dell'odiata borghesia. Ora, un atteggiamento del genere può venire condiviso anche da chi appartenga al fronte opposto al comunismo. Dato quel che nel mondo contemporaneo esse significano, ci si può opporre ad ogni sopravalutazione della cultura e dell'intellettualità. L'avere per esse quasi un culto, il definire con esse uno strato superiore, quasi una aristocrazia – l'«aristocrazia del pensiero» che sarebbe quella vera, legittimamente soppiantante le forze precedenti di ''élite'' e di nobiltà – è un pregiudizio caratteristico dell'epoca borghese nei suoi settori umanistico-liberali. La verità è invece che siffatta cultura e intellettualità non sono che dei prodotti di dissociazione e di neutralizzazione rispetto ad una totalità. Pel fatto che ciò è stato avvertito, l'antintelletualismo ha avuto una parte di rilievo negli ultimi tempi, al titolo di una reazione quasi biologica la quale purtuttavia troppo spesso ha seguito direzioni sbagliate o, per lo meno, problematiche. Non ci soffermeremo però su quest'ultimo punto. Ne abbiamo già trattato in altra sede, parlando dell'equivoco dell'antirazionalismo. Qui vi è solo da mettere in rilievo che esiste un terzo possibile termine di riferimento di là sia da intellettualismo che da antintellettualismo, per un superamento della «cultura» d'intonazione borghese. Tale è la visione del mondo – in tedesco Weltanschauung. La visione del mondo non si basa sui libri, ma su una forma interiore e su una sensibilità aventi un carattere non acquisito ma innato. (pp. 164-165)
*E la visione del mondo può esser più precisa in un uomo senza particolare istruzione che non in uno scrittore, nel soldato, nell'appartenente ad un ceppo aristrocratico e nel contadino fedele alla terra che non nell'intellettuale borghese, nel «professore» o nel giornalista. Circa tutto questo, in Italia ci si trova, e non da oggi, in una posizione assai sfavorevole, perché chi fa il buono e il cattivo tempo, chi troneggia nella stampa, nella cultura accademica e nella critica, organizzando vere e proprie massonerie monopolizzatrici, è proprio il tipo deteriore dell'intellettuale, che nulla sa di ciò che è veramente spiritualità, interezza umana, pensiero conforme a saldi principi. (p. 165)
*Se la nebbia si solleverà, apparirà chiaro che è la «visione del mondo» ciò che, di là da ogni «cultura», deve unire o dividere tracciando invalicabili frontiere dell'anima, che anche in un movimento politico essa costituisce l'elemento primario, perché solo una visione del mondo ha un potere di cristallizzare un dato tipo umano e quindi di dare il tono specifico ad una data comunità.<br>Ora, sulla linea del comunismo vi sono stati casi nei quali qualcosa ha cominciato a penetrare fino ad una tale profondità. Non a torto un uomo politico contemporaneo ha parlato di un mutamento interno e profondo che, manifestandosi quasi nei termini di una ossessione, si produce in coloro che aderiscono veramente al comunismo: essi ne sono mutati nel pensare, nell'agire. Secondo noi è bensì una alterazione o contaminazione fondamentale dell'essere umano: ma essa raggiunge, nei casi in quistione, il piano della realtà esistenziale, cosa che non succede affatto in coloro che reagiscono partendo da posizioni borghesi e intellettualistiche. La possibilità dell'azione rivoluzionario-conservatrice dipende essenzialmente dalla misura in cui negli stessi termini possa agire l'idea opposta, cioè l'idea tradizionale, aristocratica, antiproletaria – tanto da dar luogo a un nuovo realismo e da dar forma, agendo come una visione della vita, ad un tipo specifico di uomo antiborghese, quale sostanza cellulare di nuove élites; di là dalla crisi di ogni valore individualistico e irrealistico. (p. 166)
*La creazione di uno Stato nuovo e di una civiltà nuova sarà sempre cosa effimera quando l'uno e l'altra non abbiano per substrato un uomo nuovo. (p. 198)
*Per le crisi che hanno travagliato e che travagliano la vita dei popoli moderni vengono addotte cause varie cause: storiche generali, sociali, economico-sociali, politiche, morali, culturali e via dicendo, a seconda dei punti di vista. Tuttavia è da porsi un problema superiore ed essenziale: sono, queste, sempre le cause prime, e hanno un carattere automatico come quelle del mondo fisico? E nel quadro di una simile problematica che si definisce il concetto della "guerra occulta". È, questa, la guerra condotta insensibilmente da quelle che, in genere si possono chiamare le forze della sovversione mondiale, con mezzi e in circostanze ignorati dalla corrente storiografia. [...] Ma se si considerano i veri agenti della storia negli speciali aspetti di questa, di cui ora stiamo trattando, le cose stanno diversamente: qui non si può parlare né di subconscio né inconscio, qui noi abbiamo invece a che fare con forze intelligenti le quali sanno benissimo che cosa vogliono e quali sono i mezzi più acconci per il raggiungimento - quasi sempre indiretto di quel che vogliono. La terza dimensione della storia non deve dunque esser fatta svaporare nella nebbia di astratti concetti filosofici e sociologici, ma va pensata come "un dietro le quinte" dove operano precise "intelligenze".
==''Imperialismo pagano''==
===[[Incipit]]===
L'attuale «civilizzazione» dell'Occidente è in attesa di un rivolgimento sostanziale, senza il quale essa è destinata, prima o dopo, a fracassarsi la testa.
===Citazioni===
*È assolutamente un errore che l'imperio si possa costruire sulla base di fattori economici, militareschi, industriali e anche "ideali". L'''Imperium'', come secondo la concezione iranica e romana, è qualcosa di trascendente, e lo realizza soltanto chi abbia la potenza di trascendere la piccola vita dei piccoli uomini, con i loro appetiti, con i loro gretti orgogli nazionali, con i loro "valori" "non valori" e Dei. (Edizioni Mediterranee, Roma, 2004<ref>Citato in ''[https://www.centrostudilaruna.it/alle-fonti-dellidea-di-impero.html centrostudilaruna.it]''.</ref>)
*L'infinità degli uomini sulla terra deserta di luce, ridotti a pura quantità - ''soltanto'' a quantità - resi uguali nella identità materiale di parti dipendenti di un meccanismo lasciato a sé stesso, lanciato a vuoto senza nessuno che possa più nulla - ecco quale è la prospettiva che sta in fondo alla direzione economico-industrialistica che intona tutto l'Occidente. (2015, p. 57)
==''L'arco e la clava''==
===[[Incipit]]===
Le tracce sussistenti – spesso ancor solo nella pietra – di alcune grandi civiltà delle origini racchiudono spesso un significato di rado avvertito. Dinanzi a quel che resta del più antico mondo greco-romano e poi più oltre, dell'Egitto, della Persia, della Cina, fino a giungere ai misteriosi e muti monumenti megalitici sparsi fra deserti, lande e foreste come ultime emergenti e immobili vestigia di mondi sommersi e travolti – e, come limite nella direzione opposta nel corso della storia, fino ad alcune forme del Medioevo europeo: dinanzi a tutto ciò viene da chiedersi se il miracoloso resistere al tempo di tali testimonianze, oltre ad esser dovuto ad un concorso favorevole di circostanze esteriori, non racchiuda anche il significato di un simbolo.
===Citazioni===
*[...] non crediamo di sbagliarci dicendo che il significato più profondo dello [[sci]] è il seguente: la sensazione istintiva di paura fisica, col moto riflesso di un trarsi indietro o di aggrapparsi a qualcosa, che sorge nell'istante del cadere, viene vinta e trasformata in una sensazione di ebrezza, di piacere, e sviluppata nell'impulso a andare ancor più veloci e a giuocare in ogni modo con la velocità e l'accelerazione che ai corpi imprime la forza di gravità. Così lo sci, sotto questo aspetto, vorremmo proprio definirlo come ''una tecnica, un giuoco e una ebrezza della caduta''. Praticando questo sport si sviluppa di certo una forma di audacia o intrepidezza fisica, ma è una forma tutta speciale, ben distinta dall'audacia dell'alpinista, anzi ad essa opposta come significato: è una forma, diciamolo pure, «moderna». (da ''Psicanalisi dello sci'', p. 61)
*I ritmi accelerandosi, l'«umanismo» doveva percorrere la via che, volendo usare i simboli dianzi ricordati, da Prometeo conduce a Epimeteo. Il mondo moderno che sta prendendo forma non conosce il Prometeo liberato in senso positivo, cioè il Prometeo liberato attraverso Eracle (anticamente Eracle stette a significare l'uomo, l'eroe, che ha fatto l'altra scelta, quella di essere un alleato delle forze olimpiche). Esso conosce il Prometeo al quale sono state tolte le catene e che è stato lasciato libero di andare per la sua via affinché si glori della sua miseria e della tragedia di una esistenza soltanto umana – o, per dir meglio, dell'esistenza considerata da uno sguardo soltanto umano – giungendo al punto in cui, avendo finito col perdere il gusto per questa specie di autosadismo della sua «grandezza tragica», si tuffi nell'esistenza ottusa propria all'umanità epimeteica la quale in mezzo allo splendido, titanico spettacolo di tutte le umane conquiste dei tempi ultimi, conosce soltanto le discipline proprie agli animali da lavoro e la {{sic|demonìa}} dell'economia. La formula usata da una nota ideologia è appunto l'«umanismo integrale» come «umanismo del lavoro», quale «senso della Storia». Il Ciclo si chiude. (da ''Il riso degli dèi'', p. 95)
==''L'"Operaio" nel pensiero di Ernst Jünger''==
*Lo Jünger vede bene le distruzioni che l'elemento meccanicistico e tecnico realizza. Ma ciò per lui costituisce solo l'aspetto contingente di un fenomeno assai più vasto e, in ultima istanza, positivo. [...] Allora si paleserà anche la legittimità della rivoluzione da essi provocata. Allora la tecnica, con tutte le sue conquiste, apparirà come un’armatura per insospettate rivolte e insospettate lotte, da avere non meno cara di quel che l'antico cavaliere ebbe la sua spada. (p. 134)
*Gli uomini sono nuovamente tipici e importanti là dove essi, per l'assenza di complicazioni intellettuali o sentimentali, meno credevano di esserlo: nella vita reale, nelle strade e nelle piazze, nelle case e nei cortili, sugli aeroplani o nelle ferrovie sotterranee, dove si lavora. (p. 135)
*Non vi è dove evadere, dove scartare, dove indietreggiare. Bisogna invece intensificare la violenza e la velocità dei processi nei quali si è presi. Ed è allora bene presentire che dietro alla immane dinamica di questi tempi si cela un centro invisibile. ([https://books.google.it/books?id=TG01mRPlxggC&pg=PA137&lpg=PA137&dq=Non+vi+%C3%A8+dove+evadere,+dove+scartare,+dove+indietreggiare.+Bisogna+invece+intensificare+la+violenza+e+la&source=bl&ots=iZta6Ej7sN&sig=ACfU3U0nFvf4qoYsXjaa2n6gg9y7G946-g&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiMt5uA4pP2AhXjSvEDHeNYCpEQ6AF6BAgIEAI#v=onepage&q=Non%20vi%20%C3%A8%20dove%20evadere%2C%20dove%20scartare%2C%20dove%20indietreggiare.%20Bisogna%20invece%20intensificare%20la%20violenza%20e%20la&f=false p. 137])
*Il fenomeno dell'irruzione dell'"elementare" [...] è reale: e reale è anche il processo di enucleazione di un nuovo tipo, realistico, eroico, impersonale, capace di un controllo e d'un'azione assoluta, proteso verso una assunzione totale della vita. Anche se il mondo di questo nuovo tipo non corrisponde proprio a quello del "Forestaro", anche se esso ha lasciato dietro di sé il periodo delle distruzioni e dell'anarchia e nel suo avvento non si celebrino solo varie forme di quello del Quarto Stato, pure gli orizzonti non si schiariranno, e un temibile destino non sarà prevenuto, fino a che come controparte non si avrà appunto la tradizione spirituale nel senso più alto, un Ordine non nella prima assunzione soltanto attivistico-guerresca dello Jünger, ma appunto con riferimento a valori trascendenti, alle file segrete di qualcosa «che non è di questa terra» e che forse fino a oggi è stato ancora custodito. (pp. 141-142)
==''Orientamenti''==
*È importante, è essenziale, che si costituisca una élite la quale, in una raccolta intensità, definisca secondo un rigore intellettuale ed un'assoluta intransigenza l'idea, in funzione della quale si deve essere uniti, ed affermi questa idea soprattutto nella forma dell'uomo nuovo, dell'uomo della resistenza, dell'uomo dritto fra le rovine. Se sarà dato andar oltre questo periodo di crisi e di ordine vacillante e illusorio, solo a quest'uomo spetterà il futuro. Ma quand'anche il destino che il mondo moderno si è creato, e che ora sta travolgendolo, non dovesse esser contenuto, presso a tali premesse le posizioni interne saranno mantenute: in qualsiasi evenienza ciò che potrà esser fatto sarà fatto e apparterremo a quella patria, che da nessun nemico potrà mai essere né occupata né distrutta.
*Nell'[[idea]] va riconosciuta la nostra vera patria. Non l'essere di una stessa terra o di una stessa lingua, ma l'essere della stessa idea è quel che oggi conta.
*Un artigiano che assolve perfettamente alla sua funzione è indubbiamente superiore ad un re che scarti e non sia all'altezza della sua dignità.
*Di fronte ad un mondo in poltiglia il cui principio è: «Chi te lo fa fare», oppure «Prima vien lo stomaco, la pelle (la malapartiana «pelle»!) e poi la morale» o ancora: «Questi non son tempi in cui ci si possa permettere il lusso di avere un carattere», o infine: «Ho famiglia», sappia opporre un chiaro e fermo: «Noi, non possiamo fare altrimenti, questa è la nostra via, questo il nostro essere.» (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA262&dq=Di+fronte+ad+un+mondo+in+poltiglia+il+cui+principio+%C3%A8:+%C2%ABChi+te+lo+fa+fare%C2%BB,+oppure+%C2%ABPrima+vien+lo+stomaco,+la+pelle+(la+malapartiana+%C2%ABpelle%C2%BB!)+e+poi+la+morale%C2%BB+o+ancora:+%C2%ABQuesti+non+son+tempi+in+cui+ci+si+possa+permettere&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjC7bGXmJT2AhWJ_6QKHcWzBXIQ6AF6BAgHEAM#v=onepage&q=Di%20fronte%20ad%20un%20mondo%20in%20poltiglia%20il%20cui%20principio%20%C3%A8%3A%20%C2%ABChi%20te%20lo%20fa%20fare%C2%BB%2C%20oppure%20%C2%ABPrima%20vien%20lo%20stomaco%2C%20la%20pelle%20(la%20malapartiana%20%C2%ABpelle%C2%BB!)%20e%20poi%20la%20morale%C2%BB%20o%20ancora%3A%20%C2%ABQuesti%20non%20son%20tempi%20in%20cui%20ci%20si%20possa%20permettere&f=false ''Orientamenti'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 262])
*Nell'idea va riconosciuta la nostra vera patria. Non l'essere di una stessa terra o di una stessa lingua, ma l'essere della stessa idea è quel che oggi conta. (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA272&dq=Nell%27idea+va+riconosciuta+la+nostra+vera+patria.+Non+l%27essere+di+una+stessa+terra+o+di+una+stessa+lingua,+ma+l%27essere+della+stessa+idea+%C3%A8+quel+che+oggi&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj6gtmVmpT2AhW0RPEDHTtxDkcQ6AF6BAgLEAM#v=onepage&q=Nell'idea%20va%20riconosciuta%20la%20nostra%20vera%20patria.%20Non%20l'essere%20di%20una%20stessa%20terra%20o%20di%20una%20stessa%20lingua%2C%20ma%20l'essere%20della%20stessa%20idea%20%C3%A8%20quel%20che%20oggi&f=false ''Orientamenti'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 272])
*Lo «stile» che deve guadagnar risalto è quello di chi si tiene sulle posizioni in fedeltà a sé stesso e ad un'idea, in una raccolta intensità, in una repulsione per ogni compromesso, in un impegno totale che si deve manifestare non solo nella lotta politica, ma anche in ogni espressione dell'esistenza: nelle officine, nei laboratori, nelle università. nelle strade, nella stessa vita personale degli affetti. (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA262&dq=Lo+%C2%ABstile%C2%BB+che+deve+guadagnar+risalto+%C3%A8+quello+di+chi+si+tiene+sulle+posizioni+in+fedelt%C3%A0+a+s%C3%A9+stesso+e+ad+un%27idea,+in+una+raccolta+intensit%C3%A0,+in+una+repulsione+per+ogni+compromesso,+in+un+impegno+totale+che+si+deve+manifestare+non+solo+nella+lotta+politica,+ma+anche+in+ogni+espressione+dell%27esistenza&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi7lPKtwJT2AhWw8rsIHTxhCQsQ6AF6BAgLEAM#v=onepage&q=Lo%20%C2%ABstile%C2%BB%20che%20deve%20guadagnar%20risalto%20%C3%A8%20quello%20di%20chi%20si%20tiene%20sulle%20posizioni%20in%20fedelt%C3%A0%20a%20s%C3%A9%20stesso%20e%20ad%20un'idea%2C%20in%20una%20raccolta%20intensit%C3%A0%2C%20in%20una%20repulsione%20per%20ogni%20compromesso%2C%20in%20un%20impegno%20totale%20che%20si%20deve%20manifestare%20non%20solo%20nella%20lotta%20politica%2C%20ma%20anche%20in%20ogni%20espressione%20dell'esistenza&f=false ''Orientamenti'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 262])
*Non esiste la Storia, entità misteriosa scritta con la lettera maiuscola. Sono gli uomini, finché essi sono davvero uomini, che fanno e disfanno la storia. (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA265&dq=Non+esiste+la+Storia,+entit%C3%A0+misteriosa+scritta+con+la+lettera+maiuscola.+Sono+gli+uomini,+finch%C3%A9+essi+sono+davvero&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjQh83ewJT2AhVa8rsIHV62Dx8Q6AF6BAgHEAM#v=onepage&q=Non%20esiste%20la%20Storia%2C%20entit%C3%A0%20misteriosa%20scritta%20con%20la%20lettera%20maiuscola.%20Sono%20gli%20uomini%2C%20finch%C3%A9%20essi%20sono%20davvero&f=false ''Orientamenti'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 265])
{{NDR|Julius Evola, ''Orientamenti'', Imperium, 1950.}}
==''Ricognizioni''==
===[[Incipit]]===
Preso in un senso ampliato, il termine «umanismo» è forse il più atto a caratterizzare l'orientamento principale e il fondo ultimo della civiltà dell'èra moderna.
===Citazioni===
*[...] il termine ''otium'', in antitesi a ''labor'' e ''negotium'', spesso fu usato dai classici per designare non la fannullagine, ma il tempo dedicato ad attività non materiali, intellettuali, a studi, alla letteratura, a speculazioni e simili; mentre ''otium sacrum'' figurò nella stessa terminologia religiosa e ascetica, associato all'attività contemplativa. Qui non sapppiamo resistere alla tentazione di citare un proverbio spagnolo: ''el hombre che trabaja pierde un tiempo muy precioso'', cioè «l'uomo che lavora (in senso proprio) perde un tempo assai prezioso». Perdere questo tempo prezioso – perché meglio utilizzabile – può essere una necessità, una triste necessità. ''Ma il punto fondamentale dovrebbe essere il rifiuto di fare di tale necessità una virtù e esaltare una società di cui essa sia la chiave di volta''.<br>In ogni visione sana e normale della vita il lavoro deve essere considerato come un semplice mezzo di sostentamento nel caso di esseri non qualificati per svolgere una attività di un genere più alto. Lavorare come fine in sé e oltre quanto occorre pel proprio mantenimento è una aberrazione – e proprio il lavoratore dovrebbe capirlo: l'«eticità del lavoro», l'«umanesimo del lavoro», il «lavoro come onore» e tutte le altre chiacchiere non sono che mezzi per mistificarlo e per meglio saldare le catene che lo legano al meccanismo della «produzione» divenuta quasi un processo autonomo. (da ''Lo Stato e il Lavoro'', pp. 34-35)
*Non la semplice sottomissione ma l'adesione e il riconoscimento da parte dell'inferiore sono [...] la base fondamentale di ogni gerarchia normale e tradizionale. Non è il superiore che da bisogno dell'inferiore, ma è l'inferiore che ha bisogno del superiore; non è il capo che ha bisogno dei gregari ma è il gregario che ha bisogno di un capo. (da ''Il problema della decadenza'', p. 45)
*Il riconoscere che anche in economia i fattori primari sono i fattori spirituali, che un cambiamento di attitudine, una vera ''metanoia'' è il solo mezzo efficace se si deve ancora concepire un arresto sulla china, ciò va al di là dell'intelletto dei tecnici, giunti a proclamare ormai che «la economia è il nostro destino». Ma dove conduca la via, ove l'uomo tradisca se stesso, sovverta una giusta gerarchia di valori e di interessi, si concentri nell'esteriorità e nella<ref>Nella fonte: della, refuso.</ref> ricerca del guadagno, della «produzione», del fattore economico in genere faccia il motivo predominante della sua anima, lo si sa. Forse il [[Werner Sombart|Sombart]] è colui che meglio di ogni altro ha analizzato tutto il processo. Esso sbocca fatalmente in quelle forme dell'alto capitalismo industriale, in cui si è condannati ad una corsa senza tregua e ad una espansione illimitata del produrre, perché ogni arresto significherebbe immediatamente arretrare, spesso essere scalzati o travolti. Donde dei processi economici a catena che prendono il grande imprenditore anima e corpo, che lo legano più dell'ultimo suo operaio, mentre la corrente, resasi quasi autonoma, trascina con sé migliaia di esseri e finisce col dettar legge a genti o governi. ''Fiat productio, pereat homo''. (da ''Il morso della tarantola'', p. 55-56)
== ''Rivolta Contro il Mondo Moderno'' ==
*È compito della tradizione - lo si ripete - scavare dei saldi alvei, a che le correnti caotiche della vita fluiscano nella direzione giusta. Liberi, sono coloro che assumendo questa direzione tradizionale non la sentono come imposta, ma vi si sviluppano spontaneamente, vi si riconoscono, tanto da attenuare quasi con un moto dall'interno la possibilità più alta, "tradizionale", della loro natura.
*Per contro, nell'appartenersi e nel darsi una forma, nell'avere in se il principio di una vita non più dispersa, non più a battentesi qua e là in cerca di altro o di altri per completarsi e per giustificarsi, non più spezzata dalla necessità e dal conato irrazionale verso l'esterno e il diverso, in una parola, nell'esperienza dell'ascesi, si sentì la via per comprendere l'altra regione, il mondo dello stato dell' "essere", di quel che non è più fisico ma metafisico - "natura intellettuale priva di sonno", e di cui simboli solari, regioni uraniche, enti di luce o di fuoco, isole e altezze montane tradizionalmente furono le figurazioni. Tali le "due nature". E fu concepita una nascita secondo l'una e una secondo l'altra, e passaggio dall'una all'altra nascita, perché fu detto: "Un uomo è un dio mortale e, un dio, un uomo immortale". Il mondo tradizionale conobbe questi due grandi poli dell'esistenza e le vie che dall'uno conducono all'altro. [...] Conobbe che l'esistenza esterna, il "vivere", è nulla, se non approssimazione verso il sovramondo, verso il "più che vivere", se il suo più alto fine non è la partecipazione ad esso e una liberazione attiva dal vincolo umano. Conobbe che falsa è ogni autorità, ingiusta e violenta ogni legge, vana e caduca ogni istituzione, quando non siano autorità, leggi ed istituzioni ordinate al principio superiore dell'Essere -dall'alto verso l'alto. Il mondo tradizionale conobbe La Regalità Divina. Conobbe l'atto del transito: l'Iniziazione - le due grandi vie dell'approssimazione: l'Azione eroica e la Contemplazione - la mediazione: il Rito e la Fedeltà - il grande sostegno: la Legge tradizionale, la Casta - il simbolo terreno l'Impero. Queste sono le basi della gerarchia e della civiltà tradizionale, in tutto e per tutto distrutte dalla trionfante civiltà "umana" dei moderni.
*Ove la Tradizione mantenne tutta la sua forza, la dinastia o successione dei re sacrali costituì un asse di luce e di eternità nel tempo e la presenza vittoriosa del sovramondo nel mondo, la componente "olimpica", che trasfigura l'elemento demonico del demos e dà un significato superiore a tutto ciò che è Stato, nazione e razza. E anche negli strati più bassi, il legame gerarchico creato da una dedizione cosciente e virile valeva come mezzo per un' approssimazione e una partecipazione. Infatti anche la semplice legge, dall'alto, rivestita di un'autorità, era, per coloro che non potevano accendere a sè stessi il fuoco sovrannaturale, un riferimento e un sostegno di là dalla semplice individualità umana. In realtà, l'aderenza intima, libera e effettiva, di tutta una vita alle norme tradizionali, anche quando non era presente, a giustificarla, una piena comprensione della loro dimensione interna, faceva sì che tale vita acquistasse oggettivamente un significato superiore: attraverso l'obbedienza e la fedeltà, attraverso l'azione o conforme ai principi e ai limiti tradizionali, una forza invisibile le dava forma e la disponeva sulla stessa direzione di quell'asse sovrannaturale, che negli altri - nei pochi al vertice - viveva allo stato di verità, di realizzazione, di luce. Così si formava un organismo stabile ed animato, costantemente orientato verso il sovramondo, santificato in potenza e in atto secondo i suoi gradi gerarchici, in tutti i domini del pensare, del sentire, dell'agire, del lottare. In tale clima viveva il mondo della Tradizione.
*E quasi sempre va riconosciuto, con Nietzsche, che dovunque sorge la preoccupazione per una "morale", là vi è già una decadenza - il mos delle vichiane "età eroiche" mai ha avuto a che fare con limitazioni moralistiche. Specie la tradizione estremo-orientale ha messo bene in rilievo l'idea che la morale e la legge in genere (in senso conformistico e sociale) sorgono laddove la "virtù" e la "Via" non sono più conosciute: "Perduta la via, resta la virtù; perduta la virtù resta l'etica; perduta l'etica resta il diritto; perduto il diritto resta il costume. Il costume è solo l'esteriorità dell'etica e segna il principio della decadenza." Quanto poi alle leggi tradizionali, esse, nel loro carattere sacro e nella loro finalità trascendente, come avevano una validità non-umana, così in nessun modo si potevano riportare al piano di una morale nel senso corrente. Nè l'antagonismo dei popoli, lo stato di guerra è da per sè causa della rovina di una civiltà: l'idea del pericolo, come quella della conquista, può invece rinsaldare anche materialmente le maglie di una struttura unitaria, rinfocolare una unità di spirito nelle manifestazioni esterne - mentre la pace ed il benessere possono condurre ad uno stato di tensione ridotta, il quale facilità l'azione delle cause più profonde di un possibile disfacimento.
*Se un corpo è libero solo quando esso obbedisce alla sua anima, non ad un'anima eterogenea - allora riceve un senso profondo di verità l'affermazione di Federico II, secondo la quale gli Stati che riconoscono l'autorità dell'Impero sono liberi, mentre schiavi sono quelli che alla Chiesa - esponente di un'altra spiritualità - si sottomettono.
*D'altronde, è già stata ricordata la relazione tra ''aeternitas'' e ''imperium'' presentata dalla tradizione romana, donde un carattere trascendente, non-umano a cui vi viene elevata l'idea del "''regere''", sì che la paganità attribuì agli dèi la grandezza della città dell'Aquila e dell'Ascia. Da ciò, il segno più profondo che può presentare anche l'idea, secondo la quale il mondo non sarebbe finito fino a quando si sarebbe mantenuto l'Impero romano: idea da riportare a quella della funzione, appunto, di mistica salvazione attribuita all'Impero, una volta che si intenda "mondo" non fisicamente o politicamente, ma nel senso di "''cosmos''", di diga d'ordine e di stabilità opposta alle forze del caos e della disgregazione.
*Peraltro leggi ed istituzioni, come erano dall'alto, così, nei quadri di ogni tipo veramente tradizionale di civiltà, erano verso l'alto. Un ordinamento politico, economico e sociale creato in tutto e per tutto per la sola vita temporale è cosa propria esclusivamente al mondo moderno, cioè al mondo dell'anti tradizione. Lo Stato, tradizionalmente, aveva invece un significato e una finalità in un certo modo trascendenti: esso era una apparizione del "sovramondo" e una via verso il "sovramondo".
*Ancora una volta, non si dimentichi la verità, da cui il mondo tradizionale era compenetrato: nulla accade quaggiù, che non sia simbolo ed effetto concordante di avvenimenti spirituali - fra spirito e realtà ( e quindi anche potenza) vi è una intima relazione. Come conseguenza particolare di tale verità, si è già accennato che il vincere o perdere non furono mai considerati come puro caso. La vittoria, tradizionalmente, implica sempre un significato superiore. Permane ancora, e con particolare risalto, tra le popolazioni selvagge l'idea antica, che lo sfortunato è sempre un colpevole: gli esiti di ogni lotta, epperò anche di ogni guerra, sono sempre i segni mistici, risultati, per così dire, di un "giudizio divino", capaci dunque di rivelare, o attuare, un destino umano.
*Nel mondo moderno, sì è deprecata l' "ingiustizia" del regime delle caste, ancor più sono state stigmatizzate le civiltà antiche che conobbero la schiavitù e si è ascritto a vanto dei tempi nuovi l'aver rivendicato il principio dell' "umana dignità". Anche questa è pura retorica. Quel che vale piuttosto mettere in rilievo è che, se vi è mai stata una civiltà di schiavi in grande, questa è esattamente la civiltà moderna. Nessuna civiltà tradizionale vide mai masse così grandi condannate ad un lavoro buio, disanimato, automatico: schiavitù, che non ha nemmeno per controparte l'alta statura e la realtà tangibile di figure di signori e di dominatori, ma che viene imposta anodinamente attraverso la tirannia del fattore economico e le strutture assurde di una società più o meno collettivizzata. E poiché la visione moderna della vita, nel suo materialismo, ha tolto al singolo ogni possibilità di conferire al proprio destino qualcosa di trasfigurante, di vedervi un segno e un simbolo, così la schiavitù di oggi è la più tetra e la più disperata di quante mai se ne siano conosciute.
*Più in generale, va detto che quando il diritto di proprietà cessa di esser privilegio delle due caste superiori e passa alle caste inferiori - dei mercanti e dei servi - si ha di necessità una virtuale regressione naturalistica, si restaura la dipendenza dell'uomo da quegli "spiriti della terra", che nell'altro caso - nel quadro della tradizionalità solare dei signori del suolo - "presenze" superiori trasformavano in zone di influenze propizie, in "limiti creatori" e preservatori. La terra, che può anche appartenere ad un "mercante", vaisha - i proprietari dell'èra capitalistico-borghese possono considerarsi come gli equivalenti moderni dell'antica casta dei mercanti - o ad un servo (il moderno lavoratore), è una terra profanata: non altra è dunque quella che - conformemente appunto agli interessi propri alle due caste inferiori, riuscite a strapparla definitivamente all'antico tipo dei "signori" - non vale più che come un fattore di "economia", da sfruttare ad oltranza in ogni suo aspetto con macchine ed altre escogitazioni moderne. Senonché, giungendo a tanto, è naturale incontrare gli altri sintomi caratteristici per una tale discesa: la proprietà tende sempre più a passare dall'individuale al collettivo. [...] Si ha cioè proprio un ritorno dell'impero del collettivo sull'individuale, col quale si riafferma altresì il concetto collettivistico e promiscuo della proprietà proprio alle razze inferiori, come "superamento" della proprietà privata, come statizzazione, socializzazione e proletarizzazione dei beni e delle terre.
*Non tanto dei nuovi "fatti" potranno portare al riconoscimento di diversi orizzonti, quanto un nuovo atteggiamento dinanzi ad essi.
*Anche nella morale Cristiana la parte avuta da influenze meridionali e non arie è abbastanza visibile. Che sia di fronte a un Dio, e non ad una dea, che non si riconosce spiritualmente alcuna differenza fra uomo e uomo e si elegge per supremo principio l'amore, è di poco momento. Questa eguaglianza appartiene essenzialmente ad una concezione generale, una variante della quale è quel "diritto naturale", che aveva trovato modo di insinuarsi nel diritto romano della decadenza: è in funzione antitetica rispetto all'ideale eroico della personalità, al valore dato a tutto ciò che un essere differenziandosi, dando a se stesso una forma, conquista per sè in un ordine gerarchico.
*Qui aveva preso parimenti forma l'idea della "salvazione" in senso ormai semplicemente religioso e si era affermato l'ideale di una religione aperta a tutti, estranea ad ogni concetto di razza, tradizione e casta, quindi, praticamente, andando incontro a coloro che di razza, di tradizione e di casta non ne avevano nessuna. In questa massa, presso l'azione concomitante dei culti universalistici di provenienza orientale, si andò sempre più diffondendo un bisogno confuso - finché nella figura del fondatore del cristianesimo apparve, per così dire, ciò che produsse la precipitazione catalitica, la cristallizzazione di quel che saturava l'atmosfera. Ed allora non si trattò più di uno strato, di una influenza diffusa, bensì di una forza precisa contro ad un'altra forza.
*L'anima è in ogni essere ragionevole, il principio che decide circa tutto ciò che il corpo eseguirà.
*È compito della tradizione - lo si ripete - scavare dei saldi alvei, a che le correnti caotiche della vita fluiscano nella direzione giusta. Liberi, sono coloro che assumendo questa direzione tradizionale non la sentono come imposta, ma vi si sviluppano spontaneamente, vi si riconoscono, tanto da attuare quasi con un moto dall'interno la possibilità più alta, "tradizionale", della loro natura. Gli altri, quelli che seguono materialmente le istituzioni, obbedendo, ma senza comprenderle e viverle, sono i sorretti: per quanto privo di luce, il loro ubbidire li porta virtualmente oltre la loro limitazione di individui, li dispone sulla stessa direzione dei primi. Ma per coloro che non seguono né nello spirito, né nella forma l'alveo tradizionale, non vi è che il caos. Sono i perduti, i caduti.
*Poi, si è vista la rivolta dei Comuni e il sorgere delle varie formazioni medievali di una potenza mercantile. La programmazione solenne dei diritti del "Terzo Stato" in Francia costituisce la tappa decisiva cui seguono le varietà della "rivoluzione borghese", cioè appunto della terza casta, cui fanno da strumento le ideologie liberali e democratiche. Corrispondentemente, é caratteristica per questa èra la teoria del contratto sociale: come legame sociale ora non si trova più nemmeno una ''fides'' di tipo guerriero, cioè rapporti di fedeltà e di onore. Il legame sociale assume un carattere utilitario e economico: è un accordo in base alla convenienza e all'interesse materiale - quello, che solo un mercante può concepire. L'oro fa da tramite e chi se ne impadronisce e sa moltiplicarlo (capitalismo, finanza, trust industriali), dietro la facciata demoratica controlla virtualmente anche il potere politico e gli strumenti di formazione della pubblica opinione. L'aristocrazia cede il posto alla plutocrazia; il guerriero, al banchiere e all'industriale. L'economia vince su tutta la linea. Il traffico con la moneta e con l'interesse, prima confinato nei ghetti, invade la nuova civiltà. Secondo l'espressione del Sombart, nella terra promessa del puritanesimo protestantico, con l'americanismo e il capitalismo, non vive che "spirito ebraico distillato". Ed è naturale che, date queste premesse di congenialità, i rappresentanti moderni dell'ebraismo secolarizzato abbiano quasi visto aprirsi dinanzi a loro, in questa fase, le vie della conquista del mondo. Sono caratteristiche queste espressioni di Karl Marx:"Qual è il principio mondano dell'ebraismo? L'esigenza pratica, il proprio vantaggio. Qual è il suo Dio terrestre? Il denaro. L'ebreo si è emancipato non solo in quanto si è appropriato della potenza del denaro, ma anche in quanto per suo mezzo il denaro è divenuto potenza mondiale. Il dio degli ebrei si è mondanizzato ed è divenuto il dio della terra. Il cambio è il vero Dio degli ebrei."
*Se il vertice delle civiltà tradizionali era costituito dal principio dell'universalità, la civiltà moderna sta dunque essenzialmente sotto il segno di quello del collettivo. Il collettivo sta all'universale come la "materia" sta alla "forma".<ref>{{NDR|[[proporzioni|Proporzione]]}}</ref> Il differenziarsi della sostanza promiscua del collettivo e il costituirsi di esseri personali mediante l'adesione a principi di interessi superiori è il primo passo di ciò che in senso eminente e tradizionale sempre si è inteso per "cultura". Quando il singolo è giunto a dare una legge e una forma alla propria natura sì da appartenere a sé stesso anziché dipendere dalla parte semplicemente fisica del suo essere è già presente la condizione preliminare per un ordine superiore, in cui la personalità non è abolita, ma integrata: e tale è l'ordine stesso delle partecipazioni tradizionali nel quale ogni individuo ogni funzione e ogni casta acquistano il loro giusto senso attraverso il riconoscimento di ciò che è loro superiore e il loro organico connettersi ad esso.
*Per l'accennata azione orientatrice, è bene che tali "testimoni" vi siano, che i valori della Tradizione vengano sempre indicati, anzi in una forma tanto più inattenuata e dura, per quanto più l'opposta corrente acquista forza. Anche se oggi questi valori non possono essere realizzati, non per questo essi si riducono a semplici "idee". Essi sono misure. Qualora anche la capacità elementare di misurare andasse completamente perduta, allora davvero l'ultima notte scenderebbe. Si lascino pure gli uomini del tempo nostro parlare, nel riguardo, con maggiore o minore sufficienza e improntitudine, di anacronismo e di antistoria. Noi sappiamo bene essere, questi, solo gli alibi della loro disfatta. Li si lascino alle loro "verità" e ad un'unica cosa si badi: a tenersi in piedi in un mondo di rovine. [...] Rendere ben visibili i valori della verità, della realtà e della Tradizione a chi, oggi, non vuole il "questo" e cerca confusamente "l'altro" significa dare sostegni a che non in tutti la grande tentazione prevalga, là dove la materia sembra essere ormai più forte dello spirito.
*A lato delle grandi correnti del mondo, esistono ancora individualità ancorate nelle "terre immobili". Sono, di massima, degli sconosciuti che si tengon fuori da tutti i trivi della notorietà e della cultura moderna. Essi mantengono le linee di vetta, non appartengono a questo mondo - pur essendo sparsi sulla terra e spesso ignorandosi a vicenda sono uniti invisibilmente e formano una catena infrangibile nello spirito tradizionale. Questo nucleo non agisce: ha solo la funzione a cui corrisponde il simbolismo del "fuoco perenne". In virtù di essi, la Tradizione è presente malgrado tutto, la fiamma arde invisibilmente, qualcosa connette sempre il mondo al sovramondo. Sono coloro che vegliano.
*[...] mentre l'etica tradizionale chiedeva all'uomo e alla donna di essere sempre più sé stessi, di esprimere con tratti sempre più decisi ciò che fa dell'uno un uomo, dell'altra una donna – ecco che la civiltà nuova volge verso il livellamento, verso l'informe, verso uno stadio che invero non sta al di là, ma al di qua dell'individuazione e della differenza dei sessi.<br>E si è scambiata per conquista una abdicazione. (2013, [https://books.google.it/books?id=BZPLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA207&dq=&pg=PA207#v=onepage&q&f=false p. 207])
==Citazioni su Julius Evola==
*Con il suo idealismo magico, il culto di elementi esoterici, la rincorsa di appassiti valori aristocratici, Evola rappresenta il più importante esponente italiano del filone culturale della rivoluzione conservatrice. ([[Michele Prospero]])
*Evola è un neotradizionalista di destra che sogna di invertire il corso della modernità e recuperare così il gusto per i valori eroici e cavallereschi andati smarriti nell'età della massa. ([[Michele Prospero]])
*Ho letto e leggo Julius Evola. [...] Ora, io ignoravo tutto dello stato corporale di questo raro spirito. È quello che è. ''Ma egli vede!''. ([[Henry de Montherlant]])
*Julius Evola ebbe due vite. Nella sua prima vita fu pittore, futurista, dadaista (dal nome di un movimento artistico e letterario nato a Zurigo nel 1916) e amico del suo fondatore, Tristan Tzara.<br />I quadri dipinti in quegli anni furono notati e ammirati in alcune delle grandi esposizioni europee del tempo. Ma nel 1921 attraversò una difficile crisi personale, fu attratto dagli studi filosofici e dedicò il resto della sua vita alla elaborazione di un idealismo magico in cui è visibile l'influenza di Nietzsche, del pensiero razziale di Gobineau, della filosofia indiana e di altri culti esoterici dell'Asia.<br />Aderì intellettualmente al fascismo e al nazismo perché sostenne di vedere in quei movimenti la nascita di un neo paganesimo e l'avvento di un'era eroica dominata da razze che avrebbero difeso i loro popoli dai flagelli della modernità. Uno dei suoi libri più importanti è, per l'appunto, Rivolta contro il mondo moderno. Era a Vienna nell'aprile del 1945 quando fu ferito durante un bombardamento alleato e perdette l'uso delle gambe.<br />Quando rientrò in patria, nel 1948, fu accusato di avere collaborato alla creazione di una organizzazione fascista rivoluzionaria e venne processato; ma fu assolto ed ebbe da allora nella società culturale italiana una posizione simile per certi aspetti a quella di Céline, lo scrittore anti-semita di cui venivano riconosciute, tuttavia, le grandi qualità letterarie. ([[Sergio Romano]])
*Le cose non si cambiano solo con le piazze, si inizia anche dagli individui, ad esempio leggendo libri. Però si deve essere liberi intellettualmente. Invece, ancora oggi, quando ho detto che considero Julius Evola un artista degno di interesse, ho suscitato scandalo in certa stampa di sinistra, in modo prevenuto e superficiale. ([[Lucio Dalla]])
*Frainteso da amici e nemici, lottò da solo contro il mondo moderno. (Necrologio apparso sul Corriere della Sera del 13 giugno 1974)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Julius Evola, ''Cavalcare la tigre'', All'Insegna del Pesce d'Oro-Vanni Scheiwiller, 1961.
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA90&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Gli Uomini e le Rovine e Orientamenti]'', saggio introduttivo di [[Alain de Benoist]], Edizioni Mediterranee, Roma, 2013. ISBN 978-88-272-2278-2
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=HTagCgAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT57&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Imperialismo pagano]'', saggio introduttivo di Claudio Bonvecchio, Edizioni Mediterranee, Roma, 2015. ISBN 9788827223208
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=HTGVODCfBzIC&lpg=PA60&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false L'arco e la clava]'', saggio introduttivo di [[Giorgio Galli]], Edizioni Mediterranee, Roma, 1995. ISBN 88-272-1087-3
*Julius Evola, ''L'"Operaio" nel pensiero di Ernst Jünger'', a cura di Gianfranco de Turris, Edizioni Mediterranee, Roma, 1998. ISBN 8827212248
*Julius Evola, ''La Metafisica del sesso'', Edizioni Mediterranee, 1994.
*Julius Evola, ''La tradizione ermetica'', Edizioni Mediterranee, 1996.
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=z8NRrqgNpooC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA45&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Ricognizioni: {{small|uomini e problemi}}]'', Edizioni Mediterranee, Roma, 1985.
*Julius Evola, ''Rivolta contro il mondo moderno'', Hoepli, 1934.
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[[File:Evola.jpg|thumb|Julius Evola]]
'''Giulio Cesare Andrea Evola''', meglio conosciuto come '''Julius Evola''' (1898 – 1974), filosofo, pittore, poeta, scrittore ed esoterista italiano.
==Citazioni di Julius Evola==
*Debbo pochissimo all'ambiente, all'educazione, alla linea del mio sangue. In larga misura, mi sono trovato in contrasto sia con la tradizione predominante in Occidente – il cristianesimo e il cattolicesimo – sia con la civiltà attuale, col “mondo moderno” democratico e materialista, sia con la cultura e la mentalità prevalenti nella nazione in cui sono nato, l'Italia, sia, infine, col mio ambiente familiare. Se mai, l'influenza di tutto ciò è stata indiretta, negativa: in me ha favorito solo delle reazioni. (da ''Il Cammino del cinabro'', saggio introduttivo di Geminello Alvi, Edizioni Mediterranee, Roma, 2014, [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PP1&dq=Il%20cammino%20del%20cinabro&hl=it&pg=PT22#v=onepage&q&f=false p. 22]. ISBN 978-88-272-2484-7)
*Così è giusto quel che il [[Mario Praz|Praz]] ha notato a tale riguardo, cioè che, volendo godere del piacere della trasgressione, della violenza contro ciò che è, il sadista non avrebbe altra scelta che la pratica della bontà e della virtù, perché proprio esse significherebbero l'anti-natura e l'anti-Dio, una rivolta e una violenza contro ciò che [...] costituirebbe il fondo ultimo – malvagio – della creazione. (da [https://books.google.it/books?id=bpHLCQAAQBAJ&pg=PA136&lpg=PA136&dq=Cos%C3%AC+%C3%A8+giusto+quel+che+il+Praz+ha+notato+a+tale+riguardo,+cio%C3%A8+che,+volendo+godere+del+piacere+della+trasgressione,+della+violenza+contro+ci%C3%B2+che+%C3%A8,+il+sadista+non+avrebbe+altra+scelta+che+la+pratica+della+bont%C3%A0+e&source=bl&ots=6uwHgXAsf9&sig=ACfU3U1vvhTWG19ICQ7uu-DcPtELAgHXmA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjUhs-L3JP2AhXuRPEDHSr8A7UQ6AF6BAgDEAI#v=onepage&q=Cos%C3%AC%20%C3%A8%20giusto%20quel%20che%20il%20Praz%20ha%20notato%20a%20tale%20riguardo%2C%20cio%C3%A8%20che%2C%20volendo%20godere%20del%20piacere%20della%20trasgressione%2C%20della%20violenza%20contro%20ci%C3%B2%20che%20%C3%A8%2C%20il%20sadista%20non%20avrebbe%20altra%20scelta%20che%20la%20pratica%20della%20bont%C3%A0%20e&f=false ''La Metafisica del sesso'', Edizioni Mediterranee, Roma 1994, p. 136])
*''È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione.''<br />Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la ''pura'' azione, l'azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé — il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale.<ref>Da ''La dottrina aria di lotta e vittoria'', a cura del Gruppo di Ar, Edizioni di Ar, Padova, 1986, pp. 26-27.</ref>
*Fra gli appartenenti a questo [[Gruppo di UR|gruppo operativo [di UR]]] due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una forza superiore da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di Imperialismo Pagano e degli ideali «romani» di [[Arturo Reghini]]. (da ''Il Cammino del Cinabro'', [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"''], terza edizione corretta e aumentata, a cura di Gianfranco de Turris, Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014)
*In [[Trilussa]] si deve riconoscere un carattere, che si mantenne uguale a se stesso sia prima che durante il fascismo e che ebbe in proprio il coraggio della verità. [...] Di Trilussa, io ero amico, ed egli ben sapeva come le mie idee fossero tutt'altro che democratiche. Non basta. Trilussa stesso non giudicava antifascista l'orientamento delle sue satire e della sua poesia, nelle loro incidenze politiche. (da [http://www.pannunziomagazine.it/trilussa-un-autore-politicamente-scorretto-nel-70-della-scomparsa-di-achille-ragazzoni/ ''Una favola su Trilussa'', ''Roma'', 23 gennaio 1972]; disponibile su ''[http://www.heliodromos.it/index.php?option=com_content&view=article&id=203:evola Heliodromos.it]'')
*La vita deve esser volontà diretta da un pensiero [...]. (da [https://books.google.it/books?id=kJDLCQAAQBAJ&pg=PA128&dq=La+vita+deve+esser+volont%C3%A0+diretta+da+un+pensiero&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi4_dbK3pP2AhVfQvEDHTMVCLcQ6AF6BAgFEAM#v=onepage&q=La%20vita%20deve%20esser%20volont%C3%A0%20diretta%20da%20un%20pensiero&f=false ''La tradizione ermetica'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p.128])
*Vivi come se tu dovessi morire subito. Pensa come se tu non dovessi morire mai.<ref>Citato in Mario Caprara, Gianluca Semprini, ''Neri! La storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista'', Newton Compton editori, 2012, [http://books.google.it/books?id=ieO_d2Nz-Y8C&pg=PT151 p. 151]. ISBN 8854146951.</ref><ref>La citazione viene [[citazioni errate|erroneamente attribuita]] anche a [[Giorgio Almirante]] e [[Moana Pozzi]]. Almirante aveva fatto apporre la frase su un poster destinato alle sedi dell'MSI e l'aveva utilizzata come frase conclusiva del suo libro ''Autobiografia di un fucilatore''. Moana Pozzi invece amava ripetere questa frase nel periodo in cui si occupava dell'edizione di un giornale erotico, poco prima di morire. Una frase simile è di [[Martin Lutero]]: «Bisogna lavorare come se si volesse vivere in eterno, ma vivere come se dovessimo morire adesso».</ref>
*Per un organizzarsi davvero efficace delle forze nazionalmente orientate una delle condizioni preliminari è il superamento del personalismo. Il personalismo è fra le disposizioni infelici del popolo italiano, specie nei suoi strati intellettuali, ed esso oggi persiste e si afferma anche fra i gruppi a noi idealmente più vicini, con effetti visibili e deprecabili di frazionamento, di dispersione delle energie, di distorsione. (da [https://www.centrostudilaruna.it/il-flagello-del-personalismo.html "''Il flagello del personalismo''", «Rivolta Ideale», 1951])
*È stato denunciato più di una volta il carattere di decadenza che il moralismo presenta di fronte ad ogni superiore forma di legge e di vita. In realtà, affinché un "ordine" abbia valore, esso non deve significare né routine né spersonalizzante meccanicizzazione. Bisogna che esistano delle forze originariamente indomite, le quali conservino in una qualche maniera e misura questa loro natura anche presso la più rigida aderenza ad una disciplina. (da [https://www.centrostudilaruna.it/la-famiglia-quale-unita-eroica.html "''La famiglia quale unità eroica", «''Fedeltà Monarchica», Anno X, n.3, aprile 1970])
*Dove il fascismo presentò un carattere «totalitario» devesi dunque pensare ad una deviazione dalla sua esigenza più profonda e valida. In effetti, Mussolini ha potuto parlare dello Stato come di «un sistema di gerarchie» – gerarchie che «debbono avere un'anima» e culminare in una élite: ideale, che evidentemente è diverso da quello totalitario. [...] Del resto, ci si potrebbe riferire allo stesso simbolo del FASCIO LITTORIO, da cui il movimento di rivoluzione antidemocratica e antimarxista delle Camicie Nere trasse il suo nome e che, secondo una frase di Mussolini, doveva significare «unità, volontà e disciplina». Infatti il fascio si compone di verghe distinte unite intorno ad un'ascia centrale la quale, secondo un simbolismo arcaico comune a molte antiche tradizioni, esprime la potenza dall'alto, il puro principio dell'imperio. Si ha dunque unità e, insieme, molteplicità, organicamente unite e in sinergia, in visibile corrispondenza con le idee poco sopra accennate. (da [https://books.google.it/books?id=vJLLCQAAQBAJ&pg=PA51&dq=Dove+il+fascismo+present%C3%B2+un+carattere+%C2%ABtotalitario%C2%BB+devesi+dunque+pensare+ad+una+deviazione+dalla+sua+esigenza+pi%C3%B9+profonda+e+valida.+In+effetti,+Mussolini+ha+potuto+parlare+dello+Stato+come+di+%C2%ABun&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiu2bG-4ZP2AhULQ_EDHRUSBc0Q6AF6BAgIEAM#v=onepage&q=Dove%20il%20fascismo%20present%C3%B2%20un%20carattere%20%C2%ABtotalitario%C2%BB%20devesi%20dunque%20pensare%20ad%20una%20deviazione%20dalla%20sua%20esigenza%20pi%C3%B9%20profonda%20e%20valida.%20In%20effetti%2C%20Mussolini%20ha%20potuto%20parlare%20dello%20Stato%20come%20di%20%C2%ABun&f=false ''Fascismo e Terzo Reich'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 51])
*[ [[Benito Mussolini|Mussolini]] ] aveva un'autentica paura per gli iettatori di cui vietava si pronunciasse il nome in suo cospetto. (da ''Il cammino del cinabro'', citato in: Marcello Veneziani, ''Imperdonabili'', Venezia, 2017, ISBN 978-88-317-2858-4, p. 179)
*'''[Dalla dichiarazione di Evola durante il processo del 1951]''' In realtà, le idee che ho difeso e che difendo, da uomo indipendente (…) non sono da dirsi «fasciste» bensì tradizionali e controrivoluzionarie. (…) io nego tutto ciò che, direttamente o indirettamente, deriva dalla Rivoluzione francese, a ciò contrapponendo il Mondo della Tradizione. (...) I miei principi sono solo quelli che prima della Rivoluzione francese ogni persona ben nata considerava sani e normali. (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA43&dq=In+realt%C3%A0,+le+idee+che+ho+difeso+e+che+difendo,+da+uomo+indipendente+(%E2%80%A6)+non+sono+da+dirsi+%C2%ABfasciste%C2%BB&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjdxbrC4pP2AhWHgP0HHQXaCd0Q6AF6BAgKEAM#v=onepage&q=In%20realt%C3%A0%2C%20le%20idee%20che%20ho%20difeso%20e%20che%20difendo%2C%20da%20uomo%20indipendente%20(%E2%80%A6)%20non%20sono%20da%20dirsi%20%C2%ABfasciste%C2%BB&f=false ''Gli Uomini e le Rovine,'' Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 43])
*Nel mondo tradizionale, che per noi è quello retto dai principî dell'autorità e della sovranità, della gerarchia dell'ordinamento dall'alto e verso l'alto – tutto ciò che è “patria” o “nazione” – ethnos – non ebbe un significato politico ma soltanto naturalistico: si è di una patria o nazione come si è di una data famiglia. L'ordine politico in senso proprio corrispondeva invece al principio dello Stato (in genere, concretizzatesi in monarchie e in dinastie) o dell'impero come unità sovrordinata rispetto a nazione o "popolo". È così che si ebbero formazioni politiche in cui patrie e nazioni ebbero bensì il loro posto, ma non come fattori determinanti, invece come semplice "materia" della gerarchia complessiva. E non sembrava strano, a tale stregua, che, per esempio, per combinazioni dinastiche, per matrimoni o successioni, un popolo passasse a far parte di uno Stato diverso: da ciò esso non si sentiva per nulla snaturato, appunto per via del carattere sopraelevato del principio politico. Tale situazione aveva anche una controparte etica: l'appartenenza allo Stato era legata ad una fedeltà, cioè presupponeva un atto libero, volontario (i vincoli feudali ne erano già stati forma eminente). L'essere di un popolo o di una nazione è invece qualcosa di semplicemente dato, di naturalistico. (''Dietro le quinte della storia. Il vero volto del Risorgimento'', L'Italiano n. 3, marzo 1959)
*Queste, sono chiare parole. Questi sono i termini della partita, e al giuoco non si bara. Inutile cercar qualcuno dietro di noi: dietro di noi non si troverà mai che un'idea, alla quale subordiniamo assolutamente le nostre persone. Perciò, che gli scoiattoli e le bisce si rassegnino: le mura lisce de "La Torre" non offrono loro alcuna presa. "La Torre" non si scala che passando per la porta maestra: sulla quale noi stiamo ad attender chiunque si faccia innanzi, cortesi e cavallerescamente ospitali per gli uomini leali, siano pur essi dei nemici; inesorabili per i vili e i mistificatori. (da [https://books.google.it/books?id=Kw0BEAAAQBAJ&pg=PT330&lpg=PT330&dq=Queste,+sono+chiare+parole.+Questi+sono+i+termini+della+partita,+e+al+giuoco+non+si+bara.+Inutile+cercar+qualcuno+dietro+di+noi:+dietro+di+noi+non+si+trover%C3%A0+mai+che+un%E2%80%99idea,+alla+quale+subordiniamo+assolutamente+le+nostre+persone.+Perci%C3%B2,+che+gli+scoiattoli+e+le+bisce+si+rassegnino:+le+mura&source=bl&ots=4a5octtYSz&sig=ACfU3U3cdwsmPN3V-WH8nQ5QMPtszOagHg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi307bwlJT2AhXQQvEDHaniC9UQ6AF6BAgDEAI#v=onepage&q=Queste%2C%20sono%20chiare%20parole.%20Questi%20sono%20i%20termini%20della%20partita%2C%20e%20al%20giuoco%20non%20si%20bara.%20Inutile%20cercar%20qualcuno%20dietro%20di%20noi%3A%20dietro%20di%20noi%20non%20si%20trover%C3%A0%20mai%20che%20un%E2%80%99idea%2C%20alla%20quale%20subordiniamo%20assolutamente%20le%20nostre%20persone.%20Perci%C3%B2%2C%20che%20gli%20scoiattoli%20e%20le%20bisce%20si%20rassegnino%3A%20le%20mura&f=false "''Cose a posto e parole chiare''", da ''La Torre''])
*Possiamo pensare un concetto di Impero, visibile oltre che invisibile, avente una unità materiale oltre a quella spirituale. Si realizza un simile Impero, quando presso all'universalità come conoscenza si abbia anche l'«universalità come azione». Qui, per riferimenti storici, potremmo indicare la Cina antica, Roma, in parte, di nuovo il medioevo nel movimento delle Crociate da un lato, nell'Islamismo dall'altro. (da [https://books.google.it/books?id=5G5H6btfdb8C&q=Possiamo+pensare+un+concetto+di+Impero,+visibile+oltre+che+invisibile,+avente+una+unit%C3%A0+materiale+oltre+a+quella+spirituale.+Si+realizza+un+simile+Impero,+quando+presso+all%27universalit%C3%A0+come+conoscenza+si+abbia&dq=Possiamo+pensare+un+concetto+di+Impero,+visibile+oltre+che+invisibile,+avente+una+unit%C3%A0+materiale+oltre+a+quella+spirituale.+Si+realizza+un+simile+Impero,+quando+presso+all%27universalit%C3%A0+come+conoscenza+si+abbia&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjLkqPOlZT2AhUVS_EDHQt9CiMQ6AF6BAgFEAM ''Vita italiana: rassegna mensile di politica'', Roma 1931, p. 336])
*Il bisogno del sovrannaturale sta nel profondo della natura umana e non si può negarlo senza mutilare questa natura stessa. (da [https://books.google.it/books?id=wZTLCQAAQBAJ&pg=PT145&dq=Il+bisogno+del+sovrannaturale+sta+nel+profondo+della+natura+umana+e+non+si+pu%C3%B2+negarlo+senza+mutilare+questa+natura+stessa.+(&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjdxuTflpT2AhWCO-wKHQlBAHgQ6AF6BAgMEAM#v=onepage&q=Il%20bisogno%20del%20sovrannaturale%20sta%20nel%20profondo%20della%20natura%20umana%20e%20non%20si%20pu%C3%B2%20negarlo%20senza%20mutilare%20questa%20natura%20stessa.%20(&f=false ''Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo'', Bocca, Milano 1932])
*Compito essenziale che oggi si pone all'uomo differenziato: "Far che ciò su cui non si può far nulla, nulla possa su di noi". (da [https://books.google.it/books?id=tZDLCQAAQBAJ&pg=PA257&lpg=PA257&dq=Compito+essenziale+che+oggi+si+pone+all%27uomo+differenziato:+%22Far+che+ci%C3%B2+su+cui+non+si+pu%C3%B2+far+nulla,+nulla+possa+su+di+noi&source=bl&ots=KyrScJUG2-&sig=ACfU3U3js_9-NZkD-6eOYJoaCZulBlR9oA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjwy-qUl5T2AhXRu6QKHc_ZCUgQ6AF6BAgDEAI#v=onepage&q=Compito%20essenziale%20che%20oggi%20si%20pone%20all'uomo%20differenziato%3A%20%22Far%20che%20ci%C3%B2%20su%20cui%20non%20si%20pu%C3%B2%20far%20nulla%2C%20nulla%20possa%20su%20di%20noi&f=false ''La dottrina del Risveglio'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 257])
*A partir da un dato punto, non è più per il sangue, non più per gli affetti, non più per la patria, non più per un umano destino che potrai ancora sentirti unito a qualcuno. Unito ti potrai sentire solo con chi è sulla tua stessa via. (da [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&pg=PA173&dq=A+partir+da+un+dato+punto,+non+%C3%A8+pi%C3%B9+per+il+sangue,+non+pi%C3%B9+per+gli+affetti,+non+pi%C3%B9+per+la+patria,+non+pi%C3%B9+per+un+umano+destino+che+potrai+ancora+sentirti+unito+a+qualcuno.&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjgjcXHwpT2AhUshP0HHZ4_ATsQ6AF6BAgKEAM#v=onepage&q=A%20partir%20da%20un%20dato%20punto%2C%20non%20%C3%A8%20pi%C3%B9%20per%20il%20sangue%2C%20non%20pi%C3%B9%20per%20gli%20affetti%2C%20non%20pi%C3%B9%20per%20la%20patria%2C%20non%20pi%C3%B9%20per%20un%20umano%20destino%20che%20potrai%20ancora%20sentirti%20unito%20a%20qualcuno.&f=false ''Introduzione alla Magia quale scienza dell'Io'', Gruppo di Ur - a cura di Julius Evola, Edizioni Mediterranee, Roma 1987, p. 173])
*Il mondo è libero: scopi e ragioni, «evoluzione», fato o provvidenza, tutto ciò è nebbia, è cosa inventata da esseri che non sapevano ancora andare da sé e abbisognavano di dande ed appoggi. (da [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&pg=PA171&dq=Il+mondo+%C3%A8+libero:+scopi+e+ragioni,+%C2%ABevoluzione%C2%BB,+fato+o+provvidenza,+tutto+ci%C3%B2+%C3%A8+nebbia,+%C3%A8+cosa+inventata+da+esseri+che+non+sapevano&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwizxLD-wpT2AhVzi_0HHTeBCmAQ6AF6BAgIEAM#v=onepage&q=Il%20mondo%20%C3%A8%20libero%3A%20scopi%20e%20ragioni%2C%20%C2%ABevoluzione%C2%BB%2C%20fato%20o%20provvidenza%2C%20tutto%20ci%C3%B2%20%C3%A8%20nebbia%2C%20%C3%A8%20cosa%20inventata%20da%20esseri%20che%20non%20sapevano&f=false ''Introduzione alla Magia quale scienza dell'Io'', Gruppo di Ur - a cura di Julius Evola, Edizioni Mediterranee, Roma 1987, p. 171])
*Fu nel 1717 che, con l'accennata fondazione della Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta «massoneria speculativa» continentale, si verificarono il soppiantamento e l'inversione di polarità, di cui si è detto. Come «speculazione» qui valse infatti l'ideologia illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente, deviata interpretazione dei simboli, e l'attività dell'organizzazione si concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando prevalentemente la tattica dell'azione indiretta e manovrando con influenze e suggestioni, di cui era difficile individuare l'origine prima.<br>Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il 1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Claude de Saint Martin e lo stesso Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata, per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha potuto contro l'affermarsi dell'altra e se, praticamente, da questa è stata alla fine travolta. Né si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che sarebbe rimasta iniziatica, per diffidare e sconfessare l'altra, per condannare l'attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse propriamente e ufficialmente come massoneria. (da ''Il mistero del Graal'', saggio introduttivo di Franco Cardini, appendice e bibliografia di Chiara Nejrotti, Edizioni Mediterranee, Roma, 2013, [https://books.google.it/books?id=_I_LCQAAQBAJ&lpg=PA216&ots=Gz4kYfw_mW&dq=&pg=PA216#v=onepage&q&f=false p. 216]. ISBN 978-88-272-2277-5) (p. 216)
*[...] nel [[Ludwig Woltmann|Woltmann]] l'ideologia razzista assume una tinta germanica così spiccata, che egli non tollera l'unione dei Tedeschi neanche con altri rami della famiglia nordico-germanica; che egli è ben lontano dalle idee "pan-ariane" sul tipo di quelle che vedremo difese dal Chamberlain; che è addirittura l'uomo germanico che egli si sforza di scoprire in tutte le personalità superiori apparse nei popoli vicini alla Germania; che, infine, è alla razza germanica che egli attribuisce la funzione di «stringere la terra nel suo dominio» e di «fare delle razze passive dei semplici organi subalterni per lo sviluppo della sua civiltà», «Papato e impero - giunge a dire il Woltmann - sono entrambi istituzioni germaniche, strumenti di un dominio destinati ad assoggettare il mondo.» (da ''Il mito del sangue'', Collezione Hoepli, 1937, Edizione digitale 2018, [https://archive.org/details/ILMITODELSANGUE/page/n25/mode/1up cap. III])
*Si accende un gran fuoco. Al luogo di vino si beve ''rum'' e ''Kirsch''. Si balla. Giunti ad uno stato intenso, si discute. Poi si esce. Ciò significa: passaggio ai 22 gradi sotto zero. L'idea è stata: andiamo sul [[Lago di Resia|lago]]. È notte alta. Immaginate una lastra immensa di cristallo nero, della levigatezza esatta di uno specchio che dura chilometri: il lago gelato. I monti nevosi dei due fianchi della valle e il cielo inverosimilmente costellato si riflettono in questa lastra con una nitidezza magnetica, per cui vi trovate fra un doppio miraggio, fra una doppia trasparenza. Pensate che cosa sia andar avanti senza pattini verso il centro, fra il vento del Nord, nell'equilibrio fisico e spirituale di una lucida ebbrezza in cui alcool, natura ed esaltazione interiore concorrono – concepire questo forse è possibile. Non è però possibile concepire, per chi non l'ha provato, che cosa è in queste condizioni l'esperienza della frattura dei ghiacci subacquei.<br>La notte, per l'ulteriore dislivello di temperatura, accade che gli strati profondi del ghiaccio in contatto con le acque del lago si spezzano. Si produce allora uno scroscio ed un boato che si ripercuote paurosamente attraverso l'intera distesa gelata del lago e passa infine agli stessi echi della valle. Pericolo, nessuno. Tali fratture non raggiungono la superficie. Ma sentire ad un tratto sotto di sé lo scroscio che diviene un boato immenso che tutta la montagna ripete, è quasi sentir la voce stessa della terra, è aspettarsi un abisso che si spalanca – è insomma qualcosa che sommuove il sangue fino all'intimo, come solo il terremoto lo può: è il risveglio di una sensazione primordiale, meravigliosa e paurosa, dormente in chi sa quali arcaici strati della nostra entità più profonda.<ref>Da ''Meditazioni delle vette'', Edizioni Mediterranee, Roma, 2013, [https://books.google.it/books?id=JZHLCQAAQBAJ&lpg=PA151&ots=xVXrw0wS2G&dq=&pg=PA151#v=onepage&q&f=false p. 151]. ISBN 978-88-272-2287-4</ref>
*Alle 11,30 siamo in [[vetta]]. La nostra ascensione ha durato esattamente cinque ore e mezza. [...] Il giorno è divenuto superbo, splendente. E ora, dopo l'azione, la contemplazione.<br>È l'ora delle cime e delle altezze, qui dove lo sguardo si fa ciclico e solare; dove, come larva di febbre, svanisce il ricordo delle piccole preoccupazioni, dei piccoli uomini, delle piccole lotte della vita delle «pianure»; dove non esiste che cielo, e nude libere forze che rispecchiano e fissano l'immensità nel coro titanico delle vette. «Molti metri sopra il mare, molti più sopra l'umano» – fu già scritto da Federico Nietzsche.<ref>Da ''Meditazioni delle vette'', [https://books.google.it/books?id=dGy5CrqV-z8C&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA124&dq=&pg=PA124#v=onepage&q&f=false p. 124].</ref>
== ''Cavalcare la tigre'' ==
*L'"altro mondo" investito dal nichilismo europeo, da esso presentato come una pura illusione o condannato come una evasione, non è un'altra realtà: è un'altra dimensione della realtà, quella dove il reale, senza essere negato, acquista un significato assoluto, nella nudità inconcepibile dell'essere puro.
*Dopo che ogni sovrastruttura è stata respinta o distrutta, e che per sola base si ha il proprio essere, il senso ultimo nell'esistere nel vivere, può scaturire unicamente da una relazione diretta e assoluta fra questo essere (fra ciò che si è determinatamente) e la trascendenza (della trascendenza in sé).
*Non vi è oggetto del piacere bramoso o passivo che non possa, in via di principio, essere anche oggetto del piacere eroico o positivo, e viceversa.
*Il complesso del "peccato" è una formazione patologica nata nel segno del Dio-persona, del "Dio della morale". La conoscenza di un errore commesso al posto del senso del "peccato" è stato invece un tratto caratteristico delle tradizioni a carattere metafisico.
*Valida anche per noi è, pertanto, la concezione dell'Existenz come presenza fisica dell'Io nel mondo (in una forma e situazione determinata, concreta e irripetibile) e, ad un tempo, come presenza metafisica dell'Essere (della trascendenza) nell'Io. Su questa linea, un certo esistenzialismo potrebbe ricondurre ad un altro punto da noi già fissato, all'istanza di un antiteismo positivo, al superamento esistenziale del Dio-persona, oggetto della fede o del dubbio. Il centro dell'Io essendo misteriosamente il centro dell'Essere, "Dio" (la trascendenza) è certo, non come un contenuto di una fede o di un dogma, ma come presenza nell'esistenza e nella libertà.
*Metafisicamente la nascita è un cambiamento di stato e la morte è un altro cambiamento di stato; l'esistenza nella condizione umana, sulla terra, non è che una ristretta sezione in un ''continuum'', in una corrente che attraversa stati multipli.
*Da un certo tempo buona parte dell'umanità occidentale considera come cosa naturale che l'esistenza sia priva di ogni vero significato e non debba essere ordinata a nessun principio superiore, per cui si è acconciata a viverla nel modo più sopportabile, meno spiacevole possibile. Ciò ha tuttavia come controparte e conseguenza inevitabili una vita interiore sempre più ridotta, informe, labile e sfuggente, una crescente dissoluzione di ogni dirittura e di ogni qualità di carattere.
*La relazione fra questo orientamento e un ambiente ormai privo di senso è data dall'opposizione esistenzialistica fra 'autenticità' e 'inautenticità'. L'Heidegger parla dello stato di inautenticità, di tramortimento di "copertura" di se stessi o di fuga da se stessi proprio al trovarsi, all'"esser gettati" nell'anòdina esistenza pubblica quotidiana con le sue "evidenze", le sue chiacchiere, i suoi equivoci, i suoi grovigli, le sue utilità, le sue forme di "tranquillizzazione" e di "deiezione", con le sue diversioni evasionistiche. L'essere autentico si annuncia e si propone quando si sente il nulla quale sottofondo di quell'esistenza e si è richiamati al problema del proprio essere più profondo, di là dall'Io sociale e dalle sue categorie.
== ''Gli Uomini e le Rovine'' ==
*Il riconoscimento da parte dell'inferiore è la base di ogni gerarchia normale e tradizionale. Non è il superiore che ha bisogno dell'inferiore, ma è l'inferiore che ha bisogno del superiore.
*Compito essenziale è dunque formulare una adeguata dottrina, tener fermo a principi rigorosamente pensati e, partendo da ciò, dar forma a qualcosa di simile, appunto, ad un Ordine. Questa élite, differenziandosi su un piano che si definisce in termini di virilità spirituale, di decisione e di impersonalità, su un piano dove cessa di aver forza e valore qualsiasi vincolo naturalistico, sarà la portatrice di un nuovo principio di imprescrivibile autorità e sovranità, saprà accusare la sovversione e la demagogia in qualunque forma esse si presentino, arresterà il moto discendente del vertice e ascendente della base. Da essa, come da un seme, potrà trarre vita un organismo politico e una integrata nazione, in una dignità non diversa da quelle già create da una grande tradizione politica europea. Tutto il resto non è che pantano, dilettantismo, irrealismo, obliquità. (p. 80)
*La libertà va intesa e difesa in modo non meno qualitativo e differenziato della stessa persona; ognuno ha la libertà che gli spetta, misurata dalla statura e dalla dignità della sua persona o dalla sua funzione, non dal fatto astratto ed elementare del suo essere semplicemente uomo o «cittadino» [...] (p. 84)
*La misura di ciò che si può esigere dagli altri è data da ciò che si sa esigere da sé stessi; non saprebbe dominare secondo giustizia gli altri e dare ad essi una legge chi non abbia capacità di dominare anzitutto sé stesso e di dare a sé stesso una legge. ([https://books.google.it/booksid=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA88&dq=La+misura+di+ci%C3%B2+che+si+pu%C3%B2+esigere+dagli+altri+%C3%A8+data+da+ci%C3%B2+che+si+sa+esigere+da+s%C3%A9+stessi;+non+saprebbe+dominare&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjK68CewpT2AhUDwKQKHeNhCdEQ6AF6BAgDEAM#v=onepage&q=La%20misura%20di%20ci%C3%B2%20che%20si%20pu%C3%B2%20esigere%20dagli%20altri%20%C3%A8%20data%20da%20ci%C3%B2%20che%20si%20sa%20esigere%20da%20s%C3%A9%20stessi%3B%20non%20saprebbe%20dominare&f=false p. 88])
*La legittimazione più alta e reale di un vero ordine ''politico'', epperò dello stesso Stato, sta nella sua funzione ''anagogica'': nel suo suscitare e alimentare la disposizione del singolo ad agire e pensare, a vivere, lottare ed eventualmente a sacrificarsi in funzione di qualcosa che va di là della sua semplice individualità. (p. 90)
*[...] tutti gli aspetti esteriori di potenza e di progresso tecnico-industriale della civiltà contemporanea non mutano nulla nel carattere involutivo di essa. Diciamo di più, essi ne dipendono, perché tutto questo apparente «progresso» è stato realizzato quasi esclusivamente in funzione dell'interesse economico in quanto ha preso la mano su ogni altro. (p. 111)
*A lato della romanità delle origini, che riprodusse in forma speciale e originale un tipo di cultura e di costume comune alle principali civiltà superiori indoeuropee, ve ne è una grecizzata in senso negativo, ve ne è una "punicizzata", ve ne è una "ciceroniana", ve ne è una asiaticizzata, ve ne è una cattolica e così via. I punti di riferimento non vanno cercati in esse. Quel che in esse può esserci di valido, ai nostri fini lo si può ricondurre alla prima. Questa romanità originaria ebbe la sua base in una figura umana definita da un certo gruppo di disposizioni tipiche. In primo luogo sono da considerarsi un'attitudine dominata, un'audacia illuminata, un parlare conciso, un agire preciso e coerente quanto medidato, un freddo senso di dominio, alieno da personalismo e da vanità. Allo stile romano appartengono la "''virtus''" non come moralismo bensì come virilismo e coraggio, epperò la "''fortitudo''" e la "''constantia''", cioè la forza d'animo; la "''sapientia''", nel senso di riflessività, di consapevolezza; la "''disciplina''" come amore per una propria legge e una propria forma; la "''fides''" nel senso specificatamente romano di lealtà e di fedeltà; la "''dignitas''", la quale nell'antica aristocrazia patrizia si potenziava in "''gravitas''" e "''solemnitas''", in misurata, seria solennità. Sempre allo stesso stile appartengono l'agire preciso, senza grandi gesti; un realismo che non significa materialismo bensì amore per l'essenziale; l'ideale della chiarezza, un equilibrio interno e una diffidenza per ogni abbandono dell'anima e per ogni confuso misticismo; un amore pel limite; l'attitudine ad unirsi senza confondersi, in vista di un fine superiore o per un'idea da esseri liberi. Possono aggiungersi anche la "''religio''" e la "''pietas''", non significanti la religiosità nel senso più recente, significanti invece, pel Romano, un atteggiamento di rispettosa e dignitosa venerazione, e in pari tempo, di fiducia, di riconnessione nei riguardi del sovrasensibile, sentito presente ed agente presso le forze umane individuali, collettive e storiche. Del pari, questi elementi di stile hanno una loro evidenza, non sono legati a tempi trascorsi, possono in qualsiasi periodo agire come forze informatrici del carattere e valere come ideali non appena si desti una vocazione corrispondente. Inoltre, non è il caso di pensare che essi dovrebbero essere fatti propri da tutti gli individui: ciò sarebbe assurdo e, del resto, non necessario: basterebbe che nella nazione un certo strato, tenuto a dare il tono al resto, li incorporasse.
*Vi è di più, per quel che riguarda i problemi interni di un popolo. Là dove si promuove, od anche soltanto non si combatte, l'indiscriminato accrescimento demografico, sono da attendersi gli effetti deleteri della legge della controselezione. Di fatto, sono le razze inferiori e gli strati sociali più bassi quelli più prolifici. Così si può dire che mentre il numero degli elementi superiori, più differenziati, aumenta in proporzione aritmetica, quello degli elementi inferiori cresce in proporzione geometrica, il che ha per risultato una fatale involuzione dell'insieme. Lo sfaldarsi e poi il franare dei grandi organismi imperiali è spesso avvenuto proprio in seguito a ciò: Come per una marea dal basso, per un dilatarsi teratologico della base, costituita da un elemento promiscuo e proletario. Vale qui ricordare che il termine proletario deriva da ''proles'' e riporta all'idea di un' animalesca prolificità. Come giustamente ha notato il Marenshkowkij, esso si applicava soprattutto a coloro la cui unica capacità creativa era quella di generare figli - uomini nel corpo ma quasi enunchi nello spirito; siffatta direzione, nel suo logico sviluppo, conducendo verso quella società ideale in cui non esistono più classi, anzi né uomini né donne ma compagni e compagne, quasi cellule asessuate di un immenso formicaio.
*Così va detto che un partito che si fa «partito unico», con ciò stesso dovrebbe cessare di essere «partito». I suoi uomini o, almeno, i più qualificati di essi, allora è nella veste di una specie di Ordine, di classe specificamente politica che dovrebbe presentarsi e governare, non costituendo uno Stato nello Stato, ma andando a presidiare e rafforzare le posizioni-chiave dello Stato, non difendendo una loro particolare ideologia ma incarnando impersonalmente la stessa idea pura dello Stato. (p. 101)
*In genere, bisogna sentire in evidenza che di là da questa vita terrestre vi è una vita più alta, perché solo chi così si sente dispone di una forza infrangibile e intravolgibile, solo costui sarà capace, ove occorra, di una prontezza al sacrificio attivo e di uno slancio assoluto. ([https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA154&dq=In+genere,+bisogna+sentire+in+evidenza+che+di+l%C3%A0+da+questa+vita+terrestre+vi+%C3%A8+una+vita+pi%C3%B9+alta,+perch%C3%A9+solo+chi+cos%C3%AC+si&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjry4n-wZT2AhVcg_0HHaarCj8Q6AF6BAgFEAM#v=onepage&q=In%20genere%2C%20bisogna%20sentire%20in%20evidenza%20che%20di%20l%C3%A0%20da%20questa%20vita%20terrestre%20vi%20%C3%A8%20una%20vita%20pi%C3%B9%20alta%2C%20perch%C3%A9%20solo%20chi%20cos%C3%AC%20si&f=false p. 154])
*È innegabile la caduta di livello della Chiesa moderna pel fatto che essa a preoccupazioni di carattere sociale e moralistico dà assai più peso che non a quanto ha attinenza con la vera vita sovrannaturale, con l'ascesi e con la contemplazione, punti essenziali di riferimento di ogni superiore forma di religiosità. ([https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA156&dq=%C3%88+innegabile+la+caduta+di+livello+della+Chiesa+moderna+pel+fatto+che+essa+a+preoccupazioni+di+carattere+sociale+e+moralistico+d%C3%A0+assai+pi%C3%B9+peso+che+non+a+quanto+ha+attinenza+con+la+vera+vita+sovrannaturale,+con+l%27ascesi&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwihrfrZwZT2AhULm6QKHRF5CtQQ6AF6BAgLEAM#v=onepage&q=%C3%88%20innegabile%20la%20caduta%20di%20livello%20della%20Chiesa%20moderna%20pel%20fatto%20che%20essa%20a%20preoccupazioni%20di%20carattere%20sociale%20e%20moralistico%20d%C3%A0%20assai%20pi%C3%B9%20peso%20che%20non%20a%20quanto%20ha%20attinenza%20con%20la%20vera%20vita%20sovrannaturale%2C%20con%20l'ascesi&f=false p. 156])
*Avendo parlato di intellettuali e di realismo, sarà bene precisare ancora un punto. Si è accennato al fatto che le simpatie di alcuni intellettuali pel comunismo hanno un certo carattere paradossale, in quanto il comunismo disprezza il tipo dell'intellettuale come tale, tipo che per esso appartiene, essenzialmente al mondo dell'odiata borghesia. Ora, un atteggiamento del genere può venire condiviso anche da chi appartenga al fronte opposto al comunismo. Dato quel che nel mondo contemporaneo esse significano, ci si può opporre ad ogni sopravalutazione della cultura e dell'intellettualità. L'avere per esse quasi un culto, il definire con esse uno strato superiore, quasi una aristocrazia – l'«aristocrazia del pensiero» che sarebbe quella vera, legittimamente soppiantante le forze precedenti di ''élite'' e di nobiltà – è un pregiudizio caratteristico dell'epoca borghese nei suoi settori umanistico-liberali. La verità è invece che siffatta cultura e intellettualità non sono che dei prodotti di dissociazione e di neutralizzazione rispetto ad una totalità. Pel fatto che ciò è stato avvertito, l'antintelletualismo ha avuto una parte di rilievo negli ultimi tempi, al titolo di una reazione quasi biologica la quale purtuttavia troppo spesso ha seguito direzioni sbagliate o, per lo meno, problematiche. Non ci soffermeremo però su quest'ultimo punto. Ne abbiamo già trattato in altra sede, parlando dell'equivoco dell'antirazionalismo. Qui vi è solo da mettere in rilievo che esiste un terzo possibile termine di riferimento di là sia da intellettualismo che da antintellettualismo, per un superamento della «cultura» d'intonazione borghese. Tale è la visione del mondo – in tedesco Weltanschauung. La visione del mondo non si basa sui libri, ma su una forma interiore e su una sensibilità aventi un carattere non acquisito ma innato. (pp. 164-165)
*E la visione del mondo può esser più precisa in un uomo senza particolare istruzione che non in uno scrittore, nel soldato, nell'appartenente ad un ceppo aristrocratico e nel contadino fedele alla terra che non nell'intellettuale borghese, nel «professore» o nel giornalista. Circa tutto questo, in Italia ci si trova, e non da oggi, in una posizione assai sfavorevole, perché chi fa il buono e il cattivo tempo, chi troneggia nella stampa, nella cultura accademica e nella critica, organizzando vere e proprie massonerie monopolizzatrici, è proprio il tipo deteriore dell'intellettuale, che nulla sa di ciò che è veramente spiritualità, interezza umana, pensiero conforme a saldi principi. (p. 165)
*Se la nebbia si solleverà, apparirà chiaro che è la «visione del mondo» ciò che, di là da ogni «cultura», deve unire o dividere tracciando invalicabili frontiere dell'anima, che anche in un movimento politico essa costituisce l'elemento primario, perché solo una visione del mondo ha un potere di cristallizzare un dato tipo umano e quindi di dare il tono specifico ad una data comunità.<br>Ora, sulla linea del comunismo vi sono stati casi nei quali qualcosa ha cominciato a penetrare fino ad una tale profondità. Non a torto un uomo politico contemporaneo ha parlato di un mutamento interno e profondo che, manifestandosi quasi nei termini di una ossessione, si produce in coloro che aderiscono veramente al comunismo: essi ne sono mutati nel pensare, nell'agire. Secondo noi è bensì una alterazione o contaminazione fondamentale dell'essere umano: ma essa raggiunge, nei casi in quistione, il piano della realtà esistenziale, cosa che non succede affatto in coloro che reagiscono partendo da posizioni borghesi e intellettualistiche. La possibilità dell'azione rivoluzionario-conservatrice dipende essenzialmente dalla misura in cui negli stessi termini possa agire l'idea opposta, cioè l'idea tradizionale, aristocratica, antiproletaria – tanto da dar luogo a un nuovo realismo e da dar forma, agendo come una visione della vita, ad un tipo specifico di uomo antiborghese, quale sostanza cellulare di nuove élites; di là dalla crisi di ogni valore individualistico e irrealistico. (p. 166)
*La creazione di uno Stato nuovo e di una civiltà nuova sarà sempre cosa effimera quando l'uno e l'altra non abbiano per substrato un uomo nuovo. (p. 198)
*Per le crisi che hanno travagliato e che travagliano la vita dei popoli moderni vengono addotte cause varie cause: storiche generali, sociali, economico-sociali, politiche, morali, culturali e via dicendo, a seconda dei punti di vista. Tuttavia è da porsi un problema superiore ed essenziale: sono, queste, sempre le cause prime, e hanno un carattere automatico come quelle del mondo fisico? E nel quadro di una simile problematica che si definisce il concetto della "guerra occulta". È, questa, la guerra condotta insensibilmente da quelle che, in genere si possono chiamare le forze della sovversione mondiale, con mezzi e in circostanze ignorati dalla corrente storiografia. [...] Ma se si considerano i veri agenti della storia negli speciali aspetti di questa, di cui ora stiamo trattando, le cose stanno diversamente: qui non si può parlare né di subconscio né inconscio, qui noi abbiamo invece a che fare con forze intelligenti le quali sanno benissimo che cosa vogliono e quali sono i mezzi più acconci per il raggiungimento - quasi sempre indiretto di quel che vogliono. La terza dimensione della storia non deve dunque esser fatta svaporare nella nebbia di astratti concetti filosofici e sociologici, ma va pensata come "un dietro le quinte" dove operano precise "intelligenze".
==''Imperialismo pagano''==
===[[Incipit]]===
L'attuale «civilizzazione» dell'Occidente è in attesa di un rivolgimento sostanziale, senza il quale essa è destinata, prima o dopo, a fracassarsi la testa.
===Citazioni===
*È assolutamente un errore che l'imperio si possa costruire sulla base di fattori economici, militareschi, industriali e anche "ideali". L'''Imperium'', come secondo la concezione iranica e romana, è qualcosa di trascendente, e lo realizza soltanto chi abbia la potenza di trascendere la piccola vita dei piccoli uomini, con i loro appetiti, con i loro gretti orgogli nazionali, con i loro "valori" "non valori" e Dei. (Edizioni Mediterranee, Roma, 2004<ref>Citato in ''[https://www.centrostudilaruna.it/alle-fonti-dellidea-di-impero.html centrostudilaruna.it]''.</ref>)
*L'infinità degli uomini sulla terra deserta di luce, ridotti a pura quantità - ''soltanto'' a quantità - resi uguali nella identità materiale di parti dipendenti di un meccanismo lasciato a sé stesso, lanciato a vuoto senza nessuno che possa più nulla - ecco quale è la prospettiva che sta in fondo alla direzione economico-industrialistica che intona tutto l'Occidente. (2015, p. 57)
==''L'arco e la clava''==
===[[Incipit]]===
Le tracce sussistenti – spesso ancor solo nella pietra – di alcune grandi civiltà delle origini racchiudono spesso un significato di rado avvertito. Dinanzi a quel che resta del più antico mondo greco-romano e poi più oltre, dell'Egitto, della Persia, della Cina, fino a giungere ai misteriosi e muti monumenti megalitici sparsi fra deserti, lande e foreste come ultime emergenti e immobili vestigia di mondi sommersi e travolti – e, come limite nella direzione opposta nel corso della storia, fino ad alcune forme del Medioevo europeo: dinanzi a tutto ciò viene da chiedersi se il miracoloso resistere al tempo di tali testimonianze, oltre ad esser dovuto ad un concorso favorevole di circostanze esteriori, non racchiuda anche il significato di un simbolo.
===Citazioni===
*[...] non crediamo di sbagliarci dicendo che il significato più profondo dello [[sci]] è il seguente: la sensazione istintiva di paura fisica, col moto riflesso di un trarsi indietro o di aggrapparsi a qualcosa, che sorge nell'istante del cadere, viene vinta e trasformata in una sensazione di ebrezza, di piacere, e sviluppata nell'impulso a andare ancor più veloci e a giuocare in ogni modo con la velocità e l'accelerazione che ai corpi imprime la forza di gravità. Così lo sci, sotto questo aspetto, vorremmo proprio definirlo come ''una tecnica, un giuoco e una ebrezza della caduta''. Praticando questo sport si sviluppa di certo una forma di audacia o intrepidezza fisica, ma è una forma tutta speciale, ben distinta dall'audacia dell'alpinista, anzi ad essa opposta come significato: è una forma, diciamolo pure, «moderna». (da ''Psicanalisi dello sci'', p. 61)
*I ritmi accelerandosi, l'«umanismo» doveva percorrere la via che, volendo usare i simboli dianzi ricordati, da Prometeo conduce a Epimeteo. Il mondo moderno che sta prendendo forma non conosce il Prometeo liberato in senso positivo, cioè il Prometeo liberato attraverso Eracle (anticamente Eracle stette a significare l'uomo, l'eroe, che ha fatto l'altra scelta, quella di essere un alleato delle forze olimpiche). Esso conosce il Prometeo al quale sono state tolte le catene e che è stato lasciato libero di andare per la sua via affinché si glori della sua miseria e della tragedia di una esistenza soltanto umana – o, per dir meglio, dell'esistenza considerata da uno sguardo soltanto umano – giungendo al punto in cui, avendo finito col perdere il gusto per questa specie di autosadismo della sua «grandezza tragica», si tuffi nell'esistenza ottusa propria all'umanità epimeteica la quale in mezzo allo splendido, titanico spettacolo di tutte le umane conquiste dei tempi ultimi, conosce soltanto le discipline proprie agli animali da lavoro e la {{sic|demonìa}} dell'economia. La formula usata da una nota ideologia è appunto l'«umanismo integrale» come «umanismo del lavoro», quale «senso della Storia». Il Ciclo si chiude. (da ''Il riso degli dèi'', p. 95)
==''L'"Operaio" nel pensiero di Ernst Jünger''==
*Lo Jünger vede bene le distruzioni che l'elemento meccanicistico e tecnico realizza. Ma ciò per lui costituisce solo l'aspetto contingente di un fenomeno assai più vasto e, in ultima istanza, positivo. [...] Allora si paleserà anche la legittimità della rivoluzione da essi provocata. Allora la tecnica, con tutte le sue conquiste, apparirà come un’armatura per insospettate rivolte e insospettate lotte, da avere non meno cara di quel che l'antico cavaliere ebbe la sua spada. (p. 134)
*Gli uomini sono nuovamente tipici e importanti là dove essi, per l'assenza di complicazioni intellettuali o sentimentali, meno credevano di esserlo: nella vita reale, nelle strade e nelle piazze, nelle case e nei cortili, sugli aeroplani o nelle ferrovie sotterranee, dove si lavora. (p. 135)
*Non vi è dove evadere, dove scartare, dove indietreggiare. Bisogna invece intensificare la violenza e la velocità dei processi nei quali si è presi. Ed è allora bene presentire che dietro alla immane dinamica di questi tempi si cela un centro invisibile. ([https://books.google.it/books?id=TG01mRPlxggC&pg=PA137&lpg=PA137&dq=Non+vi+%C3%A8+dove+evadere,+dove+scartare,+dove+indietreggiare.+Bisogna+invece+intensificare+la+violenza+e+la&source=bl&ots=iZta6Ej7sN&sig=ACfU3U0nFvf4qoYsXjaa2n6gg9y7G946-g&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiMt5uA4pP2AhXjSvEDHeNYCpEQ6AF6BAgIEAI#v=onepage&q=Non%20vi%20%C3%A8%20dove%20evadere%2C%20dove%20scartare%2C%20dove%20indietreggiare.%20Bisogna%20invece%20intensificare%20la%20violenza%20e%20la&f=false p. 137])
*Il fenomeno dell'irruzione dell'"elementare" [...] è reale: e reale è anche il processo di enucleazione di un nuovo tipo, realistico, eroico, impersonale, capace di un controllo e d'un'azione assoluta, proteso verso una assunzione totale della vita. Anche se il mondo di questo nuovo tipo non corrisponde proprio a quello del "Forestaro", anche se esso ha lasciato dietro di sé il periodo delle distruzioni e dell'anarchia e nel suo avvento non si celebrino solo varie forme di quello del Quarto Stato, pure gli orizzonti non si schiariranno, e un temibile destino non sarà prevenuto, fino a che come controparte non si avrà appunto la tradizione spirituale nel senso più alto, un Ordine non nella prima assunzione soltanto attivistico-guerresca dello Jünger, ma appunto con riferimento a valori trascendenti, alle file segrete di qualcosa «che non è di questa terra» e che forse fino a oggi è stato ancora custodito. (pp. 141-142)
==''Orientamenti''==
*È importante, è essenziale, che si costituisca una élite la quale, in una raccolta intensità, definisca secondo un rigore intellettuale ed un'assoluta intransigenza l'idea, in funzione della quale si deve essere uniti, ed affermi questa idea soprattutto nella forma dell'uomo nuovo, dell'uomo della resistenza, dell'uomo dritto fra le rovine. Se sarà dato andar oltre questo periodo di crisi e di ordine vacillante e illusorio, solo a quest'uomo spetterà il futuro. Ma quand'anche il destino che il mondo moderno si è creato, e che ora sta travolgendolo, non dovesse esser contenuto, presso a tali premesse le posizioni interne saranno mantenute: in qualsiasi evenienza ciò che potrà esser fatto sarà fatto e apparterremo a quella patria, che da nessun nemico potrà mai essere né occupata né distrutta.
*Nell'[[idea]] va riconosciuta la nostra vera patria. Non l'essere di una stessa terra o di una stessa lingua, ma l'essere della stessa idea è quel che oggi conta.
*Un artigiano che assolve perfettamente alla sua funzione è indubbiamente superiore ad un re che scarti e non sia all'altezza della sua dignità.
*Di fronte ad un mondo in poltiglia il cui principio è: «Chi te lo fa fare», oppure «Prima vien lo stomaco, la pelle (la malapartiana «pelle»!) e poi la morale» o ancora: «Questi non son tempi in cui ci si possa permettere il lusso di avere un carattere», o infine: «Ho famiglia», sappia opporre un chiaro e fermo: «Noi, non possiamo fare altrimenti, questa è la nostra via, questo il nostro essere.» (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA262&dq=Di+fronte+ad+un+mondo+in+poltiglia+il+cui+principio+%C3%A8:+%C2%ABChi+te+lo+fa+fare%C2%BB,+oppure+%C2%ABPrima+vien+lo+stomaco,+la+pelle+(la+malapartiana+%C2%ABpelle%C2%BB!)+e+poi+la+morale%C2%BB+o+ancora:+%C2%ABQuesti+non+son+tempi+in+cui+ci+si+possa+permettere&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjC7bGXmJT2AhWJ_6QKHcWzBXIQ6AF6BAgHEAM#v=onepage&q=Di%20fronte%20ad%20un%20mondo%20in%20poltiglia%20il%20cui%20principio%20%C3%A8%3A%20%C2%ABChi%20te%20lo%20fa%20fare%C2%BB%2C%20oppure%20%C2%ABPrima%20vien%20lo%20stomaco%2C%20la%20pelle%20(la%20malapartiana%20%C2%ABpelle%C2%BB!)%20e%20poi%20la%20morale%C2%BB%20o%20ancora%3A%20%C2%ABQuesti%20non%20son%20tempi%20in%20cui%20ci%20si%20possa%20permettere&f=false ''Orientamenti'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 262])
*Nell'idea va riconosciuta la nostra vera patria. Non l'essere di una stessa terra o di una stessa lingua, ma l'essere della stessa idea è quel che oggi conta. (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA272&dq=Nell%27idea+va+riconosciuta+la+nostra+vera+patria.+Non+l%27essere+di+una+stessa+terra+o+di+una+stessa+lingua,+ma+l%27essere+della+stessa+idea+%C3%A8+quel+che+oggi&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj6gtmVmpT2AhW0RPEDHTtxDkcQ6AF6BAgLEAM#v=onepage&q=Nell'idea%20va%20riconosciuta%20la%20nostra%20vera%20patria.%20Non%20l'essere%20di%20una%20stessa%20terra%20o%20di%20una%20stessa%20lingua%2C%20ma%20l'essere%20della%20stessa%20idea%20%C3%A8%20quel%20che%20oggi&f=false ''Orientamenti'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 272])
*Lo «stile» che deve guadagnar risalto è quello di chi si tiene sulle posizioni in fedeltà a sé stesso e ad un'idea, in una raccolta intensità, in una repulsione per ogni compromesso, in un impegno totale che si deve manifestare non solo nella lotta politica, ma anche in ogni espressione dell'esistenza: nelle officine, nei laboratori, nelle università. nelle strade, nella stessa vita personale degli affetti. (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA262&dq=Lo+%C2%ABstile%C2%BB+che+deve+guadagnar+risalto+%C3%A8+quello+di+chi+si+tiene+sulle+posizioni+in+fedelt%C3%A0+a+s%C3%A9+stesso+e+ad+un%27idea,+in+una+raccolta+intensit%C3%A0,+in+una+repulsione+per+ogni+compromesso,+in+un+impegno+totale+che+si+deve+manifestare+non+solo+nella+lotta+politica,+ma+anche+in+ogni+espressione+dell%27esistenza&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi7lPKtwJT2AhWw8rsIHTxhCQsQ6AF6BAgLEAM#v=onepage&q=Lo%20%C2%ABstile%C2%BB%20che%20deve%20guadagnar%20risalto%20%C3%A8%20quello%20di%20chi%20si%20tiene%20sulle%20posizioni%20in%20fedelt%C3%A0%20a%20s%C3%A9%20stesso%20e%20ad%20un'idea%2C%20in%20una%20raccolta%20intensit%C3%A0%2C%20in%20una%20repulsione%20per%20ogni%20compromesso%2C%20in%20un%20impegno%20totale%20che%20si%20deve%20manifestare%20non%20solo%20nella%20lotta%20politica%2C%20ma%20anche%20in%20ogni%20espressione%20dell'esistenza&f=false ''Orientamenti'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 262])
*Non esiste la Storia, entità misteriosa scritta con la lettera maiuscola. Sono gli uomini, finché essi sono davvero uomini, che fanno e disfanno la storia. (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA265&dq=Non+esiste+la+Storia,+entit%C3%A0+misteriosa+scritta+con+la+lettera+maiuscola.+Sono+gli+uomini,+finch%C3%A9+essi+sono+davvero&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjQh83ewJT2AhVa8rsIHV62Dx8Q6AF6BAgHEAM#v=onepage&q=Non%20esiste%20la%20Storia%2C%20entit%C3%A0%20misteriosa%20scritta%20con%20la%20lettera%20maiuscola.%20Sono%20gli%20uomini%2C%20finch%C3%A9%20essi%20sono%20davvero&f=false ''Orientamenti'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 265])
{{NDR|Julius Evola, ''Orientamenti'', Imperium, 1950.}}
==''Ricognizioni''==
===[[Incipit]]===
Preso in un senso ampliato, il termine «umanismo» è forse il più atto a caratterizzare l'orientamento principale e il fondo ultimo della civiltà dell'èra moderna.
===Citazioni===
*[...] il termine ''otium'', in antitesi a ''labor'' e ''negotium'', spesso fu usato dai classici per designare non la fannullagine, ma il tempo dedicato ad attività non materiali, intellettuali, a studi, alla letteratura, a speculazioni e simili; mentre ''otium sacrum'' figurò nella stessa terminologia religiosa e ascetica, associato all'attività contemplativa. Qui non sapppiamo resistere alla tentazione di citare un proverbio spagnolo: ''el hombre che trabaja pierde un tiempo muy precioso'', cioè «l'uomo che lavora (in senso proprio) perde un tempo assai prezioso». Perdere questo tempo prezioso – perché meglio utilizzabile – può essere una necessità, una triste necessità. ''Ma il punto fondamentale dovrebbe essere il rifiuto di fare di tale necessità una virtù e esaltare una società di cui essa sia la chiave di volta''.<br>In ogni visione sana e normale della vita il lavoro deve essere considerato come un semplice mezzo di sostentamento nel caso di esseri non qualificati per svolgere una attività di un genere più alto. Lavorare come fine in sé e oltre quanto occorre pel proprio mantenimento è una aberrazione – e proprio il lavoratore dovrebbe capirlo: l'«eticità del lavoro», l'«umanesimo del lavoro», il «lavoro come onore» e tutte le altre chiacchiere non sono che mezzi per mistificarlo e per meglio saldare le catene che lo legano al meccanismo della «produzione» divenuta quasi un processo autonomo. (da ''Lo Stato e il Lavoro'', pp. 34-35)
*Non la semplice sottomissione ma l'adesione e il riconoscimento da parte dell'inferiore sono [...] la base fondamentale di ogni gerarchia normale e tradizionale. Non è il superiore che da bisogno dell'inferiore, ma è l'inferiore che ha bisogno del superiore; non è il capo che ha bisogno dei gregari ma è il gregario che ha bisogno di un capo. (da ''Il problema della decadenza'', p. 45)
*Il riconoscere che anche in economia i fattori primari sono i fattori spirituali, che un cambiamento di attitudine, una vera ''metanoia'' è il solo mezzo efficace se si deve ancora concepire un arresto sulla china, ciò va al di là dell'intelletto dei tecnici, giunti a proclamare ormai che «la economia è il nostro destino». Ma dove conduca la via, ove l'uomo tradisca se stesso, sovverta una giusta gerarchia di valori e di interessi, si concentri nell'esteriorità e nella<ref>Nella fonte: della, refuso.</ref> ricerca del guadagno, della «produzione», del fattore economico in genere faccia il motivo predominante della sua anima, lo si sa. Forse il [[Werner Sombart|Sombart]] è colui che meglio di ogni altro ha analizzato tutto il processo. Esso sbocca fatalmente in quelle forme dell'alto capitalismo industriale, in cui si è condannati ad una corsa senza tregua e ad una espansione illimitata del produrre, perché ogni arresto significherebbe immediatamente arretrare, spesso essere scalzati o travolti. Donde dei processi economici a catena che prendono il grande imprenditore anima e corpo, che lo legano più dell'ultimo suo operaio, mentre la corrente, resasi quasi autonoma, trascina con sé migliaia di esseri e finisce col dettar legge a genti o governi. ''Fiat productio, pereat homo''. (da ''Il morso della tarantola'', p. 55-56)
== ''Rivolta Contro il Mondo Moderno'' ==
*È compito della tradizione - lo si ripete - scavare dei saldi alvei, a che le correnti caotiche della vita fluiscano nella direzione giusta. Liberi, sono coloro che assumendo questa direzione tradizionale non la sentono come imposta, ma vi si sviluppano spontaneamente, vi si riconoscono, tanto da attenuare quasi con un moto dall'interno la possibilità più alta, "tradizionale", della loro natura.
*Per contro, nell'appartenersi e nel darsi una forma, nell'avere in se il principio di una vita non più dispersa, non più a battentesi qua e là in cerca di altro o di altri per completarsi e per giustificarsi, non più spezzata dalla necessità e dal conato irrazionale verso l'esterno e il diverso, in una parola, nell'esperienza dell'ascesi, si sentì la via per comprendere l'altra regione, il mondo dello stato dell' "essere", di quel che non è più fisico ma metafisico - "natura intellettuale priva di sonno", e di cui simboli solari, regioni uraniche, enti di luce o di fuoco, isole e altezze montane tradizionalmente furono le figurazioni. Tali le "due nature". E fu concepita una nascita secondo l'una e una secondo l'altra, e passaggio dall'una all'altra nascita, perché fu detto: "Un uomo è un dio mortale e, un dio, un uomo immortale". Il mondo tradizionale conobbe questi due grandi poli dell'esistenza e le vie che dall'uno conducono all'altro. [...] Conobbe che l'esistenza esterna, il "vivere", è nulla, se non approssimazione verso il sovramondo, verso il "più che vivere", se il suo più alto fine non è la partecipazione ad esso e una liberazione attiva dal vincolo umano. Conobbe che falsa è ogni autorità, ingiusta e violenta ogni legge, vana e caduca ogni istituzione, quando non siano autorità, leggi ed istituzioni ordinate al principio superiore dell'Essere -dall'alto verso l'alto. Il mondo tradizionale conobbe La Regalità Divina. Conobbe l'atto del transito: l'Iniziazione - le due grandi vie dell'approssimazione: l'Azione eroica e la Contemplazione - la mediazione: il Rito e la Fedeltà - il grande sostegno: la Legge tradizionale, la Casta - il simbolo terreno l'Impero. Queste sono le basi della gerarchia e della civiltà tradizionale, in tutto e per tutto distrutte dalla trionfante civiltà "umana" dei moderni.
*Ove la Tradizione mantenne tutta la sua forza, la dinastia o successione dei re sacrali costituì un asse di luce e di eternità nel tempo e la presenza vittoriosa del sovramondo nel mondo, la componente "olimpica", che trasfigura l'elemento demonico del demos e dà un significato superiore a tutto ciò che è Stato, nazione e razza. E anche negli strati più bassi, il legame gerarchico creato da una dedizione cosciente e virile valeva come mezzo per un' approssimazione e una partecipazione. Infatti anche la semplice legge, dall'alto, rivestita di un'autorità, era, per coloro che non potevano accendere a sè stessi il fuoco sovrannaturale, un riferimento e un sostegno di là dalla semplice individualità umana. In realtà, l'aderenza intima, libera e effettiva, di tutta una vita alle norme tradizionali, anche quando non era presente, a giustificarla, una piena comprensione della loro dimensione interna, faceva sì che tale vita acquistasse oggettivamente un significato superiore: attraverso l'obbedienza e la fedeltà, attraverso l'azione o conforme ai principi e ai limiti tradizionali, una forza invisibile le dava forma e la disponeva sulla stessa direzione di quell'asse sovrannaturale, che negli altri - nei pochi al vertice - viveva allo stato di verità, di realizzazione, di luce. Così si formava un organismo stabile ed animato, costantemente orientato verso il sovramondo, santificato in potenza e in atto secondo i suoi gradi gerarchici, in tutti i domini del pensare, del sentire, dell'agire, del lottare. In tale clima viveva il mondo della Tradizione.
*E quasi sempre va riconosciuto, con Nietzsche, che dovunque sorge la preoccupazione per una "morale", là vi è già una decadenza - il mos delle vichiane "età eroiche" mai ha avuto a che fare con limitazioni moralistiche. Specie la tradizione estremo-orientale ha messo bene in rilievo l'idea che la morale e la legge in genere (in senso conformistico e sociale) sorgono laddove la "virtù" e la "Via" non sono più conosciute: "Perduta la via, resta la virtù; perduta la virtù resta l'etica; perduta l'etica resta il diritto; perduto il diritto resta il costume. Il costume è solo l'esteriorità dell'etica e segna il principio della decadenza." Quanto poi alle leggi tradizionali, esse, nel loro carattere sacro e nella loro finalità trascendente, come avevano una validità non-umana, così in nessun modo si potevano riportare al piano di una morale nel senso corrente. Nè l'antagonismo dei popoli, lo stato di guerra è da per sè causa della rovina di una civiltà: l'idea del pericolo, come quella della conquista, può invece rinsaldare anche materialmente le maglie di una struttura unitaria, rinfocolare una unità di spirito nelle manifestazioni esterne - mentre la pace ed il benessere possono condurre ad uno stato di tensione ridotta, il quale facilità l'azione delle cause più profonde di un possibile disfacimento.
*Se un corpo è libero solo quando esso obbedisce alla sua anima, non ad un'anima eterogenea - allora riceve un senso profondo di verità l'affermazione di Federico II, secondo la quale gli Stati che riconoscono l'autorità dell'Impero sono liberi, mentre schiavi sono quelli che alla Chiesa - esponente di un'altra spiritualità - si sottomettono.
*D'altronde, è già stata ricordata la relazione tra ''aeternitas'' e ''imperium'' presentata dalla tradizione romana, donde un carattere trascendente, non-umano a cui vi viene elevata l'idea del "''regere''", sì che la paganità attribuì agli dèi la grandezza della città dell'Aquila e dell'Ascia. Da ciò, il segno più profondo che può presentare anche l'idea, secondo la quale il mondo non sarebbe finito fino a quando si sarebbe mantenuto l'Impero romano: idea da riportare a quella della funzione, appunto, di mistica salvazione attribuita all'Impero, una volta che si intenda "mondo" non fisicamente o politicamente, ma nel senso di "''cosmos''", di diga d'ordine e di stabilità opposta alle forze del caos e della disgregazione.
*Peraltro leggi ed istituzioni, come erano dall'alto, così, nei quadri di ogni tipo veramente tradizionale di civiltà, erano verso l'alto. Un ordinamento politico, economico e sociale creato in tutto e per tutto per la sola vita temporale è cosa propria esclusivamente al mondo moderno, cioè al mondo dell'anti tradizione. Lo Stato, tradizionalmente, aveva invece un significato e una finalità in un certo modo trascendenti: esso era una apparizione del "sovramondo" e una via verso il "sovramondo".
*Ancora una volta, non si dimentichi la verità, da cui il mondo tradizionale era compenetrato: nulla accade quaggiù, che non sia simbolo ed effetto concordante di avvenimenti spirituali - fra spirito e realtà ( e quindi anche potenza) vi è una intima relazione. Come conseguenza particolare di tale verità, si è già accennato che il vincere o perdere non furono mai considerati come puro caso. La vittoria, tradizionalmente, implica sempre un significato superiore. Permane ancora, e con particolare risalto, tra le popolazioni selvagge l'idea antica, che lo sfortunato è sempre un colpevole: gli esiti di ogni lotta, epperò anche di ogni guerra, sono sempre i segni mistici, risultati, per così dire, di un "giudizio divino", capaci dunque di rivelare, o attuare, un destino umano.
*Nel mondo moderno, sì è deprecata l' "ingiustizia" del regime delle caste, ancor più sono state stigmatizzate le civiltà antiche che conobbero la schiavitù e si è ascritto a vanto dei tempi nuovi l'aver rivendicato il principio dell' "umana dignità". Anche questa è pura retorica. Quel che vale piuttosto mettere in rilievo è che, se vi è mai stata una civiltà di schiavi in grande, questa è esattamente la civiltà moderna. Nessuna civiltà tradizionale vide mai masse così grandi condannate ad un lavoro buio, disanimato, automatico: schiavitù, che non ha nemmeno per controparte l'alta statura e la realtà tangibile di figure di signori e di dominatori, ma che viene imposta anodinamente attraverso la tirannia del fattore economico e le strutture assurde di una società più o meno collettivizzata. E poiché la visione moderna della vita, nel suo materialismo, ha tolto al singolo ogni possibilità di conferire al proprio destino qualcosa di trasfigurante, di vedervi un segno e un simbolo, così la schiavitù di oggi è la più tetra e la più disperata di quante mai se ne siano conosciute.
*Più in generale, va detto che quando il diritto di proprietà cessa di esser privilegio delle due caste superiori e passa alle caste inferiori - dei mercanti e dei servi - si ha di necessità una virtuale regressione naturalistica, si restaura la dipendenza dell'uomo da quegli "spiriti della terra", che nell'altro caso - nel quadro della tradizionalità solare dei signori del suolo - "presenze" superiori trasformavano in zone di influenze propizie, in "limiti creatori" e preservatori. La terra, che può anche appartenere ad un "mercante", vaisha - i proprietari dell'èra capitalistico-borghese possono considerarsi come gli equivalenti moderni dell'antica casta dei mercanti - o ad un servo (il moderno lavoratore), è una terra profanata: non altra è dunque quella che - conformemente appunto agli interessi propri alle due caste inferiori, riuscite a strapparla definitivamente all'antico tipo dei "signori" - non vale più che come un fattore di "economia", da sfruttare ad oltranza in ogni suo aspetto con macchine ed altre escogitazioni moderne. Senonché, giungendo a tanto, è naturale incontrare gli altri sintomi caratteristici per una tale discesa: la proprietà tende sempre più a passare dall'individuale al collettivo. [...] Si ha cioè proprio un ritorno dell'impero del collettivo sull'individuale, col quale si riafferma altresì il concetto collettivistico e promiscuo della proprietà proprio alle razze inferiori, come "superamento" della proprietà privata, come statizzazione, socializzazione e proletarizzazione dei beni e delle terre.
*Non tanto dei nuovi "fatti" potranno portare al riconoscimento di diversi orizzonti, quanto un nuovo atteggiamento dinanzi ad essi.
*Anche nella morale Cristiana la parte avuta da influenze meridionali e non arie è abbastanza visibile. Che sia di fronte a un Dio, e non ad una dea, che non si riconosce spiritualmente alcuna differenza fra uomo e uomo e si elegge per supremo principio l'amore, è di poco momento. Questa eguaglianza appartiene essenzialmente ad una concezione generale, una variante della quale è quel "diritto naturale", che aveva trovato modo di insinuarsi nel diritto romano della decadenza: è in funzione antitetica rispetto all'ideale eroico della personalità, al valore dato a tutto ciò che un essere differenziandosi, dando a se stesso una forma, conquista per sè in un ordine gerarchico.
*Qui aveva preso parimenti forma l'idea della "salvazione" in senso ormai semplicemente religioso e si era affermato l'ideale di una religione aperta a tutti, estranea ad ogni concetto di razza, tradizione e casta, quindi, praticamente, andando incontro a coloro che di razza, di tradizione e di casta non ne avevano nessuna. In questa massa, presso l'azione concomitante dei culti universalistici di provenienza orientale, si andò sempre più diffondendo un bisogno confuso - finché nella figura del fondatore del cristianesimo apparve, per così dire, ciò che produsse la precipitazione catalitica, la cristallizzazione di quel che saturava l'atmosfera. Ed allora non si trattò più di uno strato, di una influenza diffusa, bensì di una forza precisa contro ad un'altra forza.
*L'anima è in ogni essere ragionevole, il principio che decide circa tutto ciò che il corpo eseguirà.
*È compito della tradizione - lo si ripete - scavare dei saldi alvei, a che le correnti caotiche della vita fluiscano nella direzione giusta. Liberi, sono coloro che assumendo questa direzione tradizionale non la sentono come imposta, ma vi si sviluppano spontaneamente, vi si riconoscono, tanto da attuare quasi con un moto dall'interno la possibilità più alta, "tradizionale", della loro natura. Gli altri, quelli che seguono materialmente le istituzioni, obbedendo, ma senza comprenderle e viverle, sono i sorretti: per quanto privo di luce, il loro ubbidire li porta virtualmente oltre la loro limitazione di individui, li dispone sulla stessa direzione dei primi. Ma per coloro che non seguono né nello spirito, né nella forma l'alveo tradizionale, non vi è che il caos. Sono i perduti, i caduti.
*Poi, si è vista la rivolta dei Comuni e il sorgere delle varie formazioni medievali di una potenza mercantile. La programmazione solenne dei diritti del "Terzo Stato" in Francia costituisce la tappa decisiva cui seguono le varietà della "rivoluzione borghese", cioè appunto della terza casta, cui fanno da strumento le ideologie liberali e democratiche. Corrispondentemente, é caratteristica per questa èra la teoria del contratto sociale: come legame sociale ora non si trova più nemmeno una ''fides'' di tipo guerriero, cioè rapporti di fedeltà e di onore. Il legame sociale assume un carattere utilitario e economico: è un accordo in base alla convenienza e all'interesse materiale - quello, che solo un mercante può concepire. L'oro fa da tramite e chi se ne impadronisce e sa moltiplicarlo (capitalismo, finanza, trust industriali), dietro la facciata demoratica controlla virtualmente anche il potere politico e gli strumenti di formazione della pubblica opinione. L'aristocrazia cede il posto alla plutocrazia; il guerriero, al banchiere e all'industriale. L'economia vince su tutta la linea. Il traffico con la moneta e con l'interesse, prima confinato nei ghetti, invade la nuova civiltà. Secondo l'espressione del Sombart, nella terra promessa del puritanesimo protestantico, con l'americanismo e il capitalismo, non vive che "spirito ebraico distillato". Ed è naturale che, date queste premesse di congenialità, i rappresentanti moderni dell'ebraismo secolarizzato abbiano quasi visto aprirsi dinanzi a loro, in questa fase, le vie della conquista del mondo. Sono caratteristiche queste espressioni di Karl Marx:"Qual è il principio mondano dell'ebraismo? L'esigenza pratica, il proprio vantaggio. Qual è il suo Dio terrestre? Il denaro. L'ebreo si è emancipato non solo in quanto si è appropriato della potenza del denaro, ma anche in quanto per suo mezzo il denaro è divenuto potenza mondiale. Il dio degli ebrei si è mondanizzato ed è divenuto il dio della terra. Il cambio è il vero Dio degli ebrei."
*Se il vertice delle civiltà tradizionali era costituito dal principio dell'universalità, la civiltà moderna sta dunque essenzialmente sotto il segno di quello del collettivo. Il collettivo sta all'universale come la "materia" sta alla "forma".<ref>{{NDR|[[proporzioni|Proporzione]]}}</ref> Il differenziarsi della sostanza promiscua del collettivo e il costituirsi di esseri personali mediante l'adesione a principi di interessi superiori è il primo passo di ciò che in senso eminente e tradizionale sempre si è inteso per "cultura". Quando il singolo è giunto a dare una legge e una forma alla propria natura sì da appartenere a sé stesso anziché dipendere dalla parte semplicemente fisica del suo essere è già presente la condizione preliminare per un ordine superiore, in cui la personalità non è abolita, ma integrata: e tale è l'ordine stesso delle partecipazioni tradizionali nel quale ogni individuo ogni funzione e ogni casta acquistano il loro giusto senso attraverso il riconoscimento di ciò che è loro superiore e il loro organico connettersi ad esso.
*Per l'accennata azione orientatrice, è bene che tali "testimoni" vi siano, che i valori della Tradizione vengano sempre indicati, anzi in una forma tanto più inattenuata e dura, per quanto più l'opposta corrente acquista forza. Anche se oggi questi valori non possono essere realizzati, non per questo essi si riducono a semplici "idee". Essi sono misure. Qualora anche la capacità elementare di misurare andasse completamente perduta, allora davvero l'ultima notte scenderebbe. Si lascino pure gli uomini del tempo nostro parlare, nel riguardo, con maggiore o minore sufficienza e improntitudine, di anacronismo e di antistoria. Noi sappiamo bene essere, questi, solo gli alibi della loro disfatta. Li si lascino alle loro "verità" e ad un'unica cosa si badi: a tenersi in piedi in un mondo di rovine. [...] Rendere ben visibili i valori della verità, della realtà e della Tradizione a chi, oggi, non vuole il "questo" e cerca confusamente "l'altro" significa dare sostegni a che non in tutti la grande tentazione prevalga, là dove la materia sembra essere ormai più forte dello spirito.
*A lato delle grandi correnti del mondo, esistono ancora individualità ancorate nelle "terre immobili". Sono, di massima, degli sconosciuti che si tengon fuori da tutti i trivi della notorietà e della cultura moderna. Essi mantengono le linee di vetta, non appartengono a questo mondo - pur essendo sparsi sulla terra e spesso ignorandosi a vicenda sono uniti invisibilmente e formano una catena infrangibile nello spirito tradizionale. Questo nucleo non agisce: ha solo la funzione a cui corrisponde il simbolismo del "fuoco perenne". In virtù di essi, la Tradizione è presente malgrado tutto, la fiamma arde invisibilmente, qualcosa connette sempre il mondo al sovramondo. Sono coloro che vegliano.
*[...] mentre l'etica tradizionale chiedeva all'uomo e alla donna di essere sempre più sé stessi, di esprimere con tratti sempre più decisi ciò che fa dell'uno un uomo, dell'altra una donna – ecco che la civiltà nuova volge verso il livellamento, verso l'informe, verso uno stadio che invero non sta al di là, ma al di qua dell'individuazione e della differenza dei sessi.<br>E si è scambiata per conquista una abdicazione. (2013, [https://books.google.it/books?id=BZPLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA207&dq=&pg=PA207#v=onepage&q&f=false p. 207])
==Citazioni su Julius Evola==
*Con il suo idealismo magico, il culto di elementi esoterici, la rincorsa di appassiti valori aristocratici, Evola rappresenta il più importante esponente italiano del filone culturale della rivoluzione conservatrice. ([[Michele Prospero]])
*Evola è un neotradizionalista di destra che sogna di invertire il corso della modernità e recuperare così il gusto per i valori eroici e cavallereschi andati smarriti nell'età della massa. ([[Michele Prospero]])
*Ho letto e leggo Julius Evola. [...] Ora, io ignoravo tutto dello stato corporale di questo raro spirito. È quello che è. ''Ma egli vede!''. ([[Henry de Montherlant]])
*Julius Evola ebbe due vite. Nella sua prima vita fu pittore, futurista, dadaista (dal nome di un movimento artistico e letterario nato a Zurigo nel 1916) e amico del suo fondatore, Tristan Tzara.<br />I quadri dipinti in quegli anni furono notati e ammirati in alcune delle grandi esposizioni europee del tempo. Ma nel 1921 attraversò una difficile crisi personale, fu attratto dagli studi filosofici e dedicò il resto della sua vita alla elaborazione di un idealismo magico in cui è visibile l'influenza di Nietzsche, del pensiero razziale di Gobineau, della filosofia indiana e di altri culti esoterici dell'Asia.<br />Aderì intellettualmente al fascismo e al nazismo perché sostenne di vedere in quei movimenti la nascita di un neo paganesimo e l'avvento di un'era eroica dominata da razze che avrebbero difeso i loro popoli dai flagelli della modernità. Uno dei suoi libri più importanti è, per l'appunto, Rivolta contro il mondo moderno. Era a Vienna nell'aprile del 1945 quando fu ferito durante un bombardamento alleato e perdette l'uso delle gambe.<br />Quando rientrò in patria, nel 1948, fu accusato di avere collaborato alla creazione di una organizzazione fascista rivoluzionaria e venne processato; ma fu assolto ed ebbe da allora nella società culturale italiana una posizione simile per certi aspetti a quella di Céline, lo scrittore anti-semita di cui venivano riconosciute, tuttavia, le grandi qualità letterarie. ([[Sergio Romano]])
*Le cose non si cambiano solo con le piazze, si inizia anche dagli individui, ad esempio leggendo libri. Però si deve essere liberi intellettualmente. Invece, ancora oggi, quando ho detto che considero Julius Evola un artista degno di interesse, ho suscitato scandalo in certa stampa di sinistra, in modo prevenuto e superficiale. ([[Lucio Dalla]])
*Frainteso da amici e nemici, lottò da solo contro il mondo moderno. (Necrologio apparso sul Corriere della Sera del 13 giugno 1974)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Julius Evola, ''Cavalcare la tigre'', All'Insegna del Pesce d'Oro-Vanni Scheiwiller, 1961.
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA90&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Gli Uomini e le Rovine e Orientamenti]'', saggio introduttivo di [[Alain de Benoist]], Edizioni Mediterranee, Roma, 2013. ISBN 978-88-272-2278-2
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=HTagCgAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT57&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Imperialismo pagano]'', saggio introduttivo di Claudio Bonvecchio, Edizioni Mediterranee, Roma, 2015. ISBN 9788827223208
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=HTGVODCfBzIC&lpg=PA60&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false L'arco e la clava]'', saggio introduttivo di [[Giorgio Galli]], Edizioni Mediterranee, Roma, 1995. ISBN 88-272-1087-3
*Julius Evola, ''L'"Operaio" nel pensiero di Ernst Jünger'', a cura di Gianfranco de Turris, Edizioni Mediterranee, Roma, 1998. ISBN 8827212248
*Julius Evola, ''La Metafisica del sesso'', Edizioni Mediterranee, 1994.
*Julius Evola, ''La tradizione ermetica'', Edizioni Mediterranee, 1996.
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=z8NRrqgNpooC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA45&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Ricognizioni: {{small|uomini e problemi}}]'', Edizioni Mediterranee, Roma, 1985.
*Julius Evola, ''Rivolta contro il mondo moderno'', Hoepli, 1934.
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'''Giulio Cesare Andrea Evola''', meglio conosciuto come '''Julius Evola''' (1898 – 1974), filosofo, pittore, poeta, scrittore ed esoterista italiano.
==Citazioni di Julius Evola==
*Debbo pochissimo all'ambiente, all'educazione, alla linea del mio sangue. In larga misura, mi sono trovato in contrasto sia con la tradizione predominante in Occidente – il cristianesimo e il cattolicesimo – sia con la civiltà attuale, col “mondo moderno” democratico e materialista, sia con la cultura e la mentalità prevalenti nella nazione in cui sono nato, l'Italia, sia, infine, col mio ambiente familiare. Se mai, l'influenza di tutto ciò è stata indiretta, negativa: in me ha favorito solo delle reazioni. (da ''Il Cammino del cinabro'', saggio introduttivo di Geminello Alvi, Edizioni Mediterranee, Roma, 2014, [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PP1&dq=Il%20cammino%20del%20cinabro&hl=it&pg=PT22#v=onepage&q&f=false p. 22]. ISBN 978-88-272-2484-7)
*Così è giusto quel che il [[Mario Praz|Praz]] ha notato a tale riguardo, cioè che, volendo godere del piacere della trasgressione, della violenza contro ciò che è, il sadista non avrebbe altra scelta che la pratica della bontà e della virtù, perché proprio esse significherebbero l'anti-natura e l'anti-Dio, una rivolta e una violenza contro ciò che [...] costituirebbe il fondo ultimo – malvagio – della creazione. (da [https://books.google.it/books?id=bpHLCQAAQBAJ&pg=PA136&lpg=PA136&dq=Cos%C3%AC+%C3%A8+giusto+quel+che+il+Praz+ha+notato+a+tale+riguardo,+cio%C3%A8+che,+volendo+godere+del+piacere+della+trasgressione,+della+violenza+contro+ci%C3%B2+che+%C3%A8,+il+sadista+non+avrebbe+altra+scelta+che+la+pratica+della+bont%C3%A0+e&source=bl&ots=6uwHgXAsf9&sig=ACfU3U1vvhTWG19ICQ7uu-DcPtELAgHXmA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjUhs-L3JP2AhXuRPEDHSr8A7UQ6AF6BAgDEAI#v=onepage&q=Cos%C3%AC%20%C3%A8%20giusto%20quel%20che%20il%20Praz%20ha%20notato%20a%20tale%20riguardo%2C%20cio%C3%A8%20che%2C%20volendo%20godere%20del%20piacere%20della%20trasgressione%2C%20della%20violenza%20contro%20ci%C3%B2%20che%20%C3%A8%2C%20il%20sadista%20non%20avrebbe%20altra%20scelta%20che%20la%20pratica%20della%20bont%C3%A0%20e&f=false ''La Metafisica del sesso'', Edizioni Mediterranee, Roma 1994, p. 136])
*''È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione.''<br />Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la ''pura'' azione, l'azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé — il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale.<ref>Da ''La dottrina aria di lotta e vittoria'', a cura del Gruppo di Ar, Edizioni di Ar, Padova, 1986, pp. 26-27.</ref>
*Fra gli appartenenti a questo [[Gruppo di UR|gruppo operativo [di UR]]] due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una [[forza]] superiore da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di [[eggregora|corpo psichico]] che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte, un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli [[ideale|ideali]] «[[religione romana|romani]]» di [[Arturo Reghini]]. (da ''Il Cammino del Cinabro'', [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"''], terza edizione corretta e aumentata, a cura di Gianfranco de Turris, Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014)
*In [[Trilussa]] si deve riconoscere un carattere, che si mantenne uguale a se stesso sia prima che durante il fascismo e che ebbe in proprio il coraggio della verità. [...] Di Trilussa, io ero amico, ed egli ben sapeva come le mie idee fossero tutt'altro che democratiche. Non basta. Trilussa stesso non giudicava antifascista l'orientamento delle sue satire e della sua poesia, nelle loro incidenze politiche. (da [http://www.pannunziomagazine.it/trilussa-un-autore-politicamente-scorretto-nel-70-della-scomparsa-di-achille-ragazzoni/ ''Una favola su Trilussa'', ''Roma'', 23 gennaio 1972]; disponibile su ''[http://www.heliodromos.it/index.php?option=com_content&view=article&id=203:evola Heliodromos.it]'')
*La vita deve esser volontà diretta da un pensiero [...]. (da [https://books.google.it/books?id=kJDLCQAAQBAJ&pg=PA128&dq=La+vita+deve+esser+volont%C3%A0+diretta+da+un+pensiero&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi4_dbK3pP2AhVfQvEDHTMVCLcQ6AF6BAgFEAM#v=onepage&q=La%20vita%20deve%20esser%20volont%C3%A0%20diretta%20da%20un%20pensiero&f=false ''La tradizione ermetica'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p.128])
*Vivi come se tu dovessi morire subito. Pensa come se tu non dovessi morire mai.<ref>Citato in Mario Caprara, Gianluca Semprini, ''Neri! La storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista'', Newton Compton editori, 2012, [http://books.google.it/books?id=ieO_d2Nz-Y8C&pg=PT151 p. 151]. ISBN 8854146951.</ref><ref>La citazione viene [[citazioni errate|erroneamente attribuita]] anche a [[Giorgio Almirante]] e [[Moana Pozzi]]. Almirante aveva fatto apporre la frase su un poster destinato alle sedi dell'MSI e l'aveva utilizzata come frase conclusiva del suo libro ''Autobiografia di un fucilatore''. Moana Pozzi invece amava ripetere questa frase nel periodo in cui si occupava dell'edizione di un giornale erotico, poco prima di morire. Una frase simile è di [[Martin Lutero]]: «Bisogna lavorare come se si volesse vivere in eterno, ma vivere come se dovessimo morire adesso».</ref>
*Per un organizzarsi davvero efficace delle forze nazionalmente orientate una delle condizioni preliminari è il superamento del personalismo. Il personalismo è fra le disposizioni infelici del popolo italiano, specie nei suoi strati intellettuali, ed esso oggi persiste e si afferma anche fra i gruppi a noi idealmente più vicini, con effetti visibili e deprecabili di frazionamento, di dispersione delle energie, di distorsione. (da [https://www.centrostudilaruna.it/il-flagello-del-personalismo.html "''Il flagello del personalismo''", «Rivolta Ideale», 1951])
*È stato denunciato più di una volta il carattere di decadenza che il moralismo presenta di fronte ad ogni superiore forma di legge e di vita. In realtà, affinché un "ordine" abbia valore, esso non deve significare né routine né spersonalizzante meccanicizzazione. Bisogna che esistano delle forze originariamente indomite, le quali conservino in una qualche maniera e misura questa loro natura anche presso la più rigida aderenza ad una disciplina. (da [https://www.centrostudilaruna.it/la-famiglia-quale-unita-eroica.html "''La famiglia quale unità eroica", «''Fedeltà Monarchica», Anno X, n.3, aprile 1970])
*Dove il fascismo presentò un carattere «totalitario» devesi dunque pensare ad una deviazione dalla sua esigenza più profonda e valida. In effetti, Mussolini ha potuto parlare dello Stato come di «un sistema di gerarchie» – gerarchie che «debbono avere un'anima» e culminare in una élite: ideale, che evidentemente è diverso da quello totalitario. [...] Del resto, ci si potrebbe riferire allo stesso simbolo del FASCIO LITTORIO, da cui il movimento di rivoluzione antidemocratica e antimarxista delle Camicie Nere trasse il suo nome e che, secondo una frase di Mussolini, doveva significare «unità, volontà e disciplina». Infatti il fascio si compone di verghe distinte unite intorno ad un'ascia centrale la quale, secondo un simbolismo arcaico comune a molte antiche tradizioni, esprime la potenza dall'alto, il puro principio dell'imperio. Si ha dunque unità e, insieme, molteplicità, organicamente unite e in sinergia, in visibile corrispondenza con le idee poco sopra accennate. (da [https://books.google.it/books?id=vJLLCQAAQBAJ&pg=PA51&dq=Dove+il+fascismo+present%C3%B2+un+carattere+%C2%ABtotalitario%C2%BB+devesi+dunque+pensare+ad+una+deviazione+dalla+sua+esigenza+pi%C3%B9+profonda+e+valida.+In+effetti,+Mussolini+ha+potuto+parlare+dello+Stato+come+di+%C2%ABun&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiu2bG-4ZP2AhULQ_EDHRUSBc0Q6AF6BAgIEAM#v=onepage&q=Dove%20il%20fascismo%20present%C3%B2%20un%20carattere%20%C2%ABtotalitario%C2%BB%20devesi%20dunque%20pensare%20ad%20una%20deviazione%20dalla%20sua%20esigenza%20pi%C3%B9%20profonda%20e%20valida.%20In%20effetti%2C%20Mussolini%20ha%20potuto%20parlare%20dello%20Stato%20come%20di%20%C2%ABun&f=false ''Fascismo e Terzo Reich'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 51])
*[ [[Benito Mussolini|Mussolini]] ] aveva un'autentica paura per gli iettatori di cui vietava si pronunciasse il nome in suo cospetto. (da ''Il cammino del cinabro'', citato in: Marcello Veneziani, ''Imperdonabili'', Venezia, 2017, ISBN 978-88-317-2858-4, p. 179)
*'''[Dalla dichiarazione di Evola durante il processo del 1951]''' In realtà, le idee che ho difeso e che difendo, da uomo indipendente (…) non sono da dirsi «fasciste» bensì tradizionali e controrivoluzionarie. (…) io nego tutto ciò che, direttamente o indirettamente, deriva dalla Rivoluzione francese, a ciò contrapponendo il Mondo della Tradizione. (...) I miei principi sono solo quelli che prima della Rivoluzione francese ogni persona ben nata considerava sani e normali. (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA43&dq=In+realt%C3%A0,+le+idee+che+ho+difeso+e+che+difendo,+da+uomo+indipendente+(%E2%80%A6)+non+sono+da+dirsi+%C2%ABfasciste%C2%BB&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjdxbrC4pP2AhWHgP0HHQXaCd0Q6AF6BAgKEAM#v=onepage&q=In%20realt%C3%A0%2C%20le%20idee%20che%20ho%20difeso%20e%20che%20difendo%2C%20da%20uomo%20indipendente%20(%E2%80%A6)%20non%20sono%20da%20dirsi%20%C2%ABfasciste%C2%BB&f=false ''Gli Uomini e le Rovine,'' Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 43])
*Nel mondo tradizionale, che per noi è quello retto dai principî dell'autorità e della sovranità, della gerarchia dell'ordinamento dall'alto e verso l'alto – tutto ciò che è “patria” o “nazione” – ethnos – non ebbe un significato politico ma soltanto naturalistico: si è di una patria o nazione come si è di una data famiglia. L'ordine politico in senso proprio corrispondeva invece al principio dello Stato (in genere, concretizzatesi in monarchie e in dinastie) o dell'impero come unità sovrordinata rispetto a nazione o "popolo". È così che si ebbero formazioni politiche in cui patrie e nazioni ebbero bensì il loro posto, ma non come fattori determinanti, invece come semplice "materia" della gerarchia complessiva. E non sembrava strano, a tale stregua, che, per esempio, per combinazioni dinastiche, per matrimoni o successioni, un popolo passasse a far parte di uno Stato diverso: da ciò esso non si sentiva per nulla snaturato, appunto per via del carattere sopraelevato del principio politico. Tale situazione aveva anche una controparte etica: l'appartenenza allo Stato era legata ad una fedeltà, cioè presupponeva un atto libero, volontario (i vincoli feudali ne erano già stati forma eminente). L'essere di un popolo o di una nazione è invece qualcosa di semplicemente dato, di naturalistico. (''Dietro le quinte della storia. Il vero volto del Risorgimento'', L'Italiano n. 3, marzo 1959)
*Queste, sono chiare parole. Questi sono i termini della partita, e al giuoco non si bara. Inutile cercar qualcuno dietro di noi: dietro di noi non si troverà mai che un'idea, alla quale subordiniamo assolutamente le nostre persone. Perciò, che gli scoiattoli e le bisce si rassegnino: le mura lisce de "La Torre" non offrono loro alcuna presa. "La Torre" non si scala che passando per la porta maestra: sulla quale noi stiamo ad attender chiunque si faccia innanzi, cortesi e cavallerescamente ospitali per gli uomini leali, siano pur essi dei nemici; inesorabili per i vili e i mistificatori. (da [https://books.google.it/books?id=Kw0BEAAAQBAJ&pg=PT330&lpg=PT330&dq=Queste,+sono+chiare+parole.+Questi+sono+i+termini+della+partita,+e+al+giuoco+non+si+bara.+Inutile+cercar+qualcuno+dietro+di+noi:+dietro+di+noi+non+si+trover%C3%A0+mai+che+un%E2%80%99idea,+alla+quale+subordiniamo+assolutamente+le+nostre+persone.+Perci%C3%B2,+che+gli+scoiattoli+e+le+bisce+si+rassegnino:+le+mura&source=bl&ots=4a5octtYSz&sig=ACfU3U3cdwsmPN3V-WH8nQ5QMPtszOagHg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi307bwlJT2AhXQQvEDHaniC9UQ6AF6BAgDEAI#v=onepage&q=Queste%2C%20sono%20chiare%20parole.%20Questi%20sono%20i%20termini%20della%20partita%2C%20e%20al%20giuoco%20non%20si%20bara.%20Inutile%20cercar%20qualcuno%20dietro%20di%20noi%3A%20dietro%20di%20noi%20non%20si%20trover%C3%A0%20mai%20che%20un%E2%80%99idea%2C%20alla%20quale%20subordiniamo%20assolutamente%20le%20nostre%20persone.%20Perci%C3%B2%2C%20che%20gli%20scoiattoli%20e%20le%20bisce%20si%20rassegnino%3A%20le%20mura&f=false "''Cose a posto e parole chiare''", da ''La Torre''])
*Possiamo pensare un concetto di Impero, visibile oltre che invisibile, avente una unità materiale oltre a quella spirituale. Si realizza un simile Impero, quando presso all'universalità come conoscenza si abbia anche l'«universalità come azione». Qui, per riferimenti storici, potremmo indicare la Cina antica, Roma, in parte, di nuovo il medioevo nel movimento delle Crociate da un lato, nell'Islamismo dall'altro. (da [https://books.google.it/books?id=5G5H6btfdb8C&q=Possiamo+pensare+un+concetto+di+Impero,+visibile+oltre+che+invisibile,+avente+una+unit%C3%A0+materiale+oltre+a+quella+spirituale.+Si+realizza+un+simile+Impero,+quando+presso+all%27universalit%C3%A0+come+conoscenza+si+abbia&dq=Possiamo+pensare+un+concetto+di+Impero,+visibile+oltre+che+invisibile,+avente+una+unit%C3%A0+materiale+oltre+a+quella+spirituale.+Si+realizza+un+simile+Impero,+quando+presso+all%27universalit%C3%A0+come+conoscenza+si+abbia&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjLkqPOlZT2AhUVS_EDHQt9CiMQ6AF6BAgFEAM ''Vita italiana: rassegna mensile di politica'', Roma 1931, p. 336])
*Il bisogno del sovrannaturale sta nel profondo della natura umana e non si può negarlo senza mutilare questa natura stessa. (da [https://books.google.it/books?id=wZTLCQAAQBAJ&pg=PT145&dq=Il+bisogno+del+sovrannaturale+sta+nel+profondo+della+natura+umana+e+non+si+pu%C3%B2+negarlo+senza+mutilare+questa+natura+stessa.+(&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjdxuTflpT2AhWCO-wKHQlBAHgQ6AF6BAgMEAM#v=onepage&q=Il%20bisogno%20del%20sovrannaturale%20sta%20nel%20profondo%20della%20natura%20umana%20e%20non%20si%20pu%C3%B2%20negarlo%20senza%20mutilare%20questa%20natura%20stessa.%20(&f=false ''Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo'', Bocca, Milano 1932])
*Compito essenziale che oggi si pone all'uomo differenziato: "Far che ciò su cui non si può far nulla, nulla possa su di noi". (da [https://books.google.it/books?id=tZDLCQAAQBAJ&pg=PA257&lpg=PA257&dq=Compito+essenziale+che+oggi+si+pone+all%27uomo+differenziato:+%22Far+che+ci%C3%B2+su+cui+non+si+pu%C3%B2+far+nulla,+nulla+possa+su+di+noi&source=bl&ots=KyrScJUG2-&sig=ACfU3U3js_9-NZkD-6eOYJoaCZulBlR9oA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjwy-qUl5T2AhXRu6QKHc_ZCUgQ6AF6BAgDEAI#v=onepage&q=Compito%20essenziale%20che%20oggi%20si%20pone%20all'uomo%20differenziato%3A%20%22Far%20che%20ci%C3%B2%20su%20cui%20non%20si%20pu%C3%B2%20far%20nulla%2C%20nulla%20possa%20su%20di%20noi&f=false ''La dottrina del Risveglio'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 257])
*A partir da un dato punto, non è più per il sangue, non più per gli affetti, non più per la patria, non più per un umano destino che potrai ancora sentirti unito a qualcuno. Unito ti potrai sentire solo con chi è sulla tua stessa via. (da [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&pg=PA173&dq=A+partir+da+un+dato+punto,+non+%C3%A8+pi%C3%B9+per+il+sangue,+non+pi%C3%B9+per+gli+affetti,+non+pi%C3%B9+per+la+patria,+non+pi%C3%B9+per+un+umano+destino+che+potrai+ancora+sentirti+unito+a+qualcuno.&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjgjcXHwpT2AhUshP0HHZ4_ATsQ6AF6BAgKEAM#v=onepage&q=A%20partir%20da%20un%20dato%20punto%2C%20non%20%C3%A8%20pi%C3%B9%20per%20il%20sangue%2C%20non%20pi%C3%B9%20per%20gli%20affetti%2C%20non%20pi%C3%B9%20per%20la%20patria%2C%20non%20pi%C3%B9%20per%20un%20umano%20destino%20che%20potrai%20ancora%20sentirti%20unito%20a%20qualcuno.&f=false ''Introduzione alla Magia quale scienza dell'Io'', Gruppo di Ur - a cura di Julius Evola, Edizioni Mediterranee, Roma 1987, p. 173])
*Il mondo è libero: scopi e ragioni, «evoluzione», fato o provvidenza, tutto ciò è nebbia, è cosa inventata da esseri che non sapevano ancora andare da sé e abbisognavano di dande ed appoggi. (da [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&pg=PA171&dq=Il+mondo+%C3%A8+libero:+scopi+e+ragioni,+%C2%ABevoluzione%C2%BB,+fato+o+provvidenza,+tutto+ci%C3%B2+%C3%A8+nebbia,+%C3%A8+cosa+inventata+da+esseri+che+non+sapevano&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwizxLD-wpT2AhVzi_0HHTeBCmAQ6AF6BAgIEAM#v=onepage&q=Il%20mondo%20%C3%A8%20libero%3A%20scopi%20e%20ragioni%2C%20%C2%ABevoluzione%C2%BB%2C%20fato%20o%20provvidenza%2C%20tutto%20ci%C3%B2%20%C3%A8%20nebbia%2C%20%C3%A8%20cosa%20inventata%20da%20esseri%20che%20non%20sapevano&f=false ''Introduzione alla Magia quale scienza dell'Io'', Gruppo di Ur - a cura di Julius Evola, Edizioni Mediterranee, Roma 1987, p. 171])
*Fu nel 1717 che, con l'accennata fondazione della Grande Loggia di Londra e col subentrare della cosiddetta «massoneria speculativa» continentale, si verificarono il soppiantamento e l'inversione di polarità, di cui si è detto. Come «speculazione» qui valse infatti l'ideologia illuministica, enciclopedistica e razionalistica connessa ad una corrispondente, deviata interpretazione dei simboli, e l'attività dell'organizzazione si concentrò decisamente sul piano politico-sociale, anche se usando prevalentemente la tattica dell'azione indiretta e manovrando con influenze e suggestioni, di cui era difficile individuare l'origine prima.<br>Si vuole che questa trasformazione si sia verificata solo in alcune logge e che altre abbiano conservato il loro carattere iniziatico e operativo anche dopo il 1717. In effetti, questo carattere si può riscontrare negli ambienti massonici cui appartennero un Martinez de Pasqually, un Claude de Saint Martin e lo stesso Joseph de Maistre. Ma devesi ritenere che questa stessa massoneria sia entrata, per altro riguardo, essa stessa in una fase di degenerescenza, se essa nulla ha potuto contro l'affermarsi dell'altra e se, praticamente, da questa è stata alla fine travolta. Né si è avuta una qualsiasi azione della massoneria, che sarebbe rimasta iniziatica, per diffidare e sconfessare l'altra, per condannare l'attività politico-sociale e per impedire che, dappertutto, essa valesse propriamente e ufficialmente come massoneria. (da ''Il mistero del Graal'', saggio introduttivo di Franco Cardini, appendice e bibliografia di Chiara Nejrotti, Edizioni Mediterranee, Roma, 2013, [https://books.google.it/books?id=_I_LCQAAQBAJ&lpg=PA216&ots=Gz4kYfw_mW&dq=&pg=PA216#v=onepage&q&f=false p. 216]. ISBN 978-88-272-2277-5) (p. 216)
*[...] nel [[Ludwig Woltmann|Woltmann]] l'ideologia razzista assume una tinta germanica così spiccata, che egli non tollera l'unione dei Tedeschi neanche con altri rami della famiglia nordico-germanica; che egli è ben lontano dalle idee "pan-ariane" sul tipo di quelle che vedremo difese dal Chamberlain; che è addirittura l'uomo germanico che egli si sforza di scoprire in tutte le personalità superiori apparse nei popoli vicini alla Germania; che, infine, è alla razza germanica che egli attribuisce la funzione di «stringere la terra nel suo dominio» e di «fare delle razze passive dei semplici organi subalterni per lo sviluppo della sua civiltà», «Papato e impero - giunge a dire il Woltmann - sono entrambi istituzioni germaniche, strumenti di un dominio destinati ad assoggettare il mondo.» (da ''Il mito del sangue'', Collezione Hoepli, 1937, Edizione digitale 2018, [https://archive.org/details/ILMITODELSANGUE/page/n25/mode/1up cap. III])
*Si accende un gran fuoco. Al luogo di vino si beve ''rum'' e ''Kirsch''. Si balla. Giunti ad uno stato intenso, si discute. Poi si esce. Ciò significa: passaggio ai 22 gradi sotto zero. L'idea è stata: andiamo sul [[Lago di Resia|lago]]. È notte alta. Immaginate una lastra immensa di cristallo nero, della levigatezza esatta di uno specchio che dura chilometri: il lago gelato. I monti nevosi dei due fianchi della valle e il cielo inverosimilmente costellato si riflettono in questa lastra con una nitidezza magnetica, per cui vi trovate fra un doppio miraggio, fra una doppia trasparenza. Pensate che cosa sia andar avanti senza pattini verso il centro, fra il vento del Nord, nell'equilibrio fisico e spirituale di una lucida ebbrezza in cui alcool, natura ed esaltazione interiore concorrono – concepire questo forse è possibile. Non è però possibile concepire, per chi non l'ha provato, che cosa è in queste condizioni l'esperienza della frattura dei ghiacci subacquei.<br>La notte, per l'ulteriore dislivello di temperatura, accade che gli strati profondi del ghiaccio in contatto con le acque del lago si spezzano. Si produce allora uno scroscio ed un boato che si ripercuote paurosamente attraverso l'intera distesa gelata del lago e passa infine agli stessi echi della valle. Pericolo, nessuno. Tali fratture non raggiungono la superficie. Ma sentire ad un tratto sotto di sé lo scroscio che diviene un boato immenso che tutta la montagna ripete, è quasi sentir la voce stessa della terra, è aspettarsi un abisso che si spalanca – è insomma qualcosa che sommuove il sangue fino all'intimo, come solo il terremoto lo può: è il risveglio di una sensazione primordiale, meravigliosa e paurosa, dormente in chi sa quali arcaici strati della nostra entità più profonda.<ref>Da ''Meditazioni delle vette'', Edizioni Mediterranee, Roma, 2013, [https://books.google.it/books?id=JZHLCQAAQBAJ&lpg=PA151&ots=xVXrw0wS2G&dq=&pg=PA151#v=onepage&q&f=false p. 151]. ISBN 978-88-272-2287-4</ref>
*Alle 11,30 siamo in [[vetta]]. La nostra ascensione ha durato esattamente cinque ore e mezza. [...] Il giorno è divenuto superbo, splendente. E ora, dopo l'azione, la contemplazione.<br>È l'ora delle cime e delle altezze, qui dove lo sguardo si fa ciclico e solare; dove, come larva di febbre, svanisce il ricordo delle piccole preoccupazioni, dei piccoli uomini, delle piccole lotte della vita delle «pianure»; dove non esiste che cielo, e nude libere forze che rispecchiano e fissano l'immensità nel coro titanico delle vette. «Molti metri sopra il mare, molti più sopra l'umano» – fu già scritto da Federico Nietzsche.<ref>Da ''Meditazioni delle vette'', [https://books.google.it/books?id=dGy5CrqV-z8C&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA124&dq=&pg=PA124#v=onepage&q&f=false p. 124].</ref>
== ''Cavalcare la tigre'' ==
*L'"altro mondo" investito dal nichilismo europeo, da esso presentato come una pura illusione o condannato come una evasione, non è un'altra realtà: è un'altra dimensione della realtà, quella dove il reale, senza essere negato, acquista un significato assoluto, nella nudità inconcepibile dell'essere puro.
*Dopo che ogni sovrastruttura è stata respinta o distrutta, e che per sola base si ha il proprio essere, il senso ultimo nell'esistere nel vivere, può scaturire unicamente da una relazione diretta e assoluta fra questo essere (fra ciò che si è determinatamente) e la trascendenza (della trascendenza in sé).
*Non vi è oggetto del piacere bramoso o passivo che non possa, in via di principio, essere anche oggetto del piacere eroico o positivo, e viceversa.
*Il complesso del "peccato" è una formazione patologica nata nel segno del Dio-persona, del "Dio della morale". La conoscenza di un errore commesso al posto del senso del "peccato" è stato invece un tratto caratteristico delle tradizioni a carattere metafisico.
*Valida anche per noi è, pertanto, la concezione dell'Existenz come presenza fisica dell'Io nel mondo (in una forma e situazione determinata, concreta e irripetibile) e, ad un tempo, come presenza metafisica dell'Essere (della trascendenza) nell'Io. Su questa linea, un certo esistenzialismo potrebbe ricondurre ad un altro punto da noi già fissato, all'istanza di un antiteismo positivo, al superamento esistenziale del Dio-persona, oggetto della fede o del dubbio. Il centro dell'Io essendo misteriosamente il centro dell'Essere, "Dio" (la trascendenza) è certo, non come un contenuto di una fede o di un dogma, ma come presenza nell'esistenza e nella libertà.
*Metafisicamente la nascita è un cambiamento di stato e la morte è un altro cambiamento di stato; l'esistenza nella condizione umana, sulla terra, non è che una ristretta sezione in un ''continuum'', in una corrente che attraversa stati multipli.
*Da un certo tempo buona parte dell'umanità occidentale considera come cosa naturale che l'esistenza sia priva di ogni vero significato e non debba essere ordinata a nessun principio superiore, per cui si è acconciata a viverla nel modo più sopportabile, meno spiacevole possibile. Ciò ha tuttavia come controparte e conseguenza inevitabili una vita interiore sempre più ridotta, informe, labile e sfuggente, una crescente dissoluzione di ogni dirittura e di ogni qualità di carattere.
*La relazione fra questo orientamento e un ambiente ormai privo di senso è data dall'opposizione esistenzialistica fra 'autenticità' e 'inautenticità'. L'Heidegger parla dello stato di inautenticità, di tramortimento di "copertura" di se stessi o di fuga da se stessi proprio al trovarsi, all'"esser gettati" nell'anòdina esistenza pubblica quotidiana con le sue "evidenze", le sue chiacchiere, i suoi equivoci, i suoi grovigli, le sue utilità, le sue forme di "tranquillizzazione" e di "deiezione", con le sue diversioni evasionistiche. L'essere autentico si annuncia e si propone quando si sente il nulla quale sottofondo di quell'esistenza e si è richiamati al problema del proprio essere più profondo, di là dall'Io sociale e dalle sue categorie.
== ''Gli Uomini e le Rovine'' ==
*Il riconoscimento da parte dell'inferiore è la base di ogni gerarchia normale e tradizionale. Non è il superiore che ha bisogno dell'inferiore, ma è l'inferiore che ha bisogno del superiore.
*Compito essenziale è dunque formulare una adeguata dottrina, tener fermo a principi rigorosamente pensati e, partendo da ciò, dar forma a qualcosa di simile, appunto, ad un Ordine. Questa élite, differenziandosi su un piano che si definisce in termini di virilità spirituale, di decisione e di impersonalità, su un piano dove cessa di aver forza e valore qualsiasi vincolo naturalistico, sarà la portatrice di un nuovo principio di imprescrivibile autorità e sovranità, saprà accusare la sovversione e la demagogia in qualunque forma esse si presentino, arresterà il moto discendente del vertice e ascendente della base. Da essa, come da un seme, potrà trarre vita un organismo politico e una integrata nazione, in una dignità non diversa da quelle già create da una grande tradizione politica europea. Tutto il resto non è che pantano, dilettantismo, irrealismo, obliquità. (p. 80)
*La libertà va intesa e difesa in modo non meno qualitativo e differenziato della stessa persona; ognuno ha la libertà che gli spetta, misurata dalla statura e dalla dignità della sua persona o dalla sua funzione, non dal fatto astratto ed elementare del suo essere semplicemente uomo o «cittadino» [...] (p. 84)
*La misura di ciò che si può esigere dagli altri è data da ciò che si sa esigere da sé stessi; non saprebbe dominare secondo giustizia gli altri e dare ad essi una legge chi non abbia capacità di dominare anzitutto sé stesso e di dare a sé stesso una legge. ([https://books.google.it/booksid=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA88&dq=La+misura+di+ci%C3%B2+che+si+pu%C3%B2+esigere+dagli+altri+%C3%A8+data+da+ci%C3%B2+che+si+sa+esigere+da+s%C3%A9+stessi;+non+saprebbe+dominare&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjK68CewpT2AhUDwKQKHeNhCdEQ6AF6BAgDEAM#v=onepage&q=La%20misura%20di%20ci%C3%B2%20che%20si%20pu%C3%B2%20esigere%20dagli%20altri%20%C3%A8%20data%20da%20ci%C3%B2%20che%20si%20sa%20esigere%20da%20s%C3%A9%20stessi%3B%20non%20saprebbe%20dominare&f=false p. 88])
*La legittimazione più alta e reale di un vero ordine ''politico'', epperò dello stesso Stato, sta nella sua funzione ''anagogica'': nel suo suscitare e alimentare la disposizione del singolo ad agire e pensare, a vivere, lottare ed eventualmente a sacrificarsi in funzione di qualcosa che va di là della sua semplice individualità. (p. 90)
*[...] tutti gli aspetti esteriori di potenza e di progresso tecnico-industriale della civiltà contemporanea non mutano nulla nel carattere involutivo di essa. Diciamo di più, essi ne dipendono, perché tutto questo apparente «progresso» è stato realizzato quasi esclusivamente in funzione dell'interesse economico in quanto ha preso la mano su ogni altro. (p. 111)
*A lato della romanità delle origini, che riprodusse in forma speciale e originale un tipo di cultura e di costume comune alle principali civiltà superiori indoeuropee, ve ne è una grecizzata in senso negativo, ve ne è una "punicizzata", ve ne è una "ciceroniana", ve ne è una asiaticizzata, ve ne è una cattolica e così via. I punti di riferimento non vanno cercati in esse. Quel che in esse può esserci di valido, ai nostri fini lo si può ricondurre alla prima. Questa romanità originaria ebbe la sua base in una figura umana definita da un certo gruppo di disposizioni tipiche. In primo luogo sono da considerarsi un'attitudine dominata, un'audacia illuminata, un parlare conciso, un agire preciso e coerente quanto medidato, un freddo senso di dominio, alieno da personalismo e da vanità. Allo stile romano appartengono la "''virtus''" non come moralismo bensì come virilismo e coraggio, epperò la "''fortitudo''" e la "''constantia''", cioè la forza d'animo; la "''sapientia''", nel senso di riflessività, di consapevolezza; la "''disciplina''" come amore per una propria legge e una propria forma; la "''fides''" nel senso specificatamente romano di lealtà e di fedeltà; la "''dignitas''", la quale nell'antica aristocrazia patrizia si potenziava in "''gravitas''" e "''solemnitas''", in misurata, seria solennità. Sempre allo stesso stile appartengono l'agire preciso, senza grandi gesti; un realismo che non significa materialismo bensì amore per l'essenziale; l'ideale della chiarezza, un equilibrio interno e una diffidenza per ogni abbandono dell'anima e per ogni confuso misticismo; un amore pel limite; l'attitudine ad unirsi senza confondersi, in vista di un fine superiore o per un'idea da esseri liberi. Possono aggiungersi anche la "''religio''" e la "''pietas''", non significanti la religiosità nel senso più recente, significanti invece, pel Romano, un atteggiamento di rispettosa e dignitosa venerazione, e in pari tempo, di fiducia, di riconnessione nei riguardi del sovrasensibile, sentito presente ed agente presso le forze umane individuali, collettive e storiche. Del pari, questi elementi di stile hanno una loro evidenza, non sono legati a tempi trascorsi, possono in qualsiasi periodo agire come forze informatrici del carattere e valere come ideali non appena si desti una vocazione corrispondente. Inoltre, non è il caso di pensare che essi dovrebbero essere fatti propri da tutti gli individui: ciò sarebbe assurdo e, del resto, non necessario: basterebbe che nella nazione un certo strato, tenuto a dare il tono al resto, li incorporasse.
*Vi è di più, per quel che riguarda i problemi interni di un popolo. Là dove si promuove, od anche soltanto non si combatte, l'indiscriminato accrescimento demografico, sono da attendersi gli effetti deleteri della legge della controselezione. Di fatto, sono le razze inferiori e gli strati sociali più bassi quelli più prolifici. Così si può dire che mentre il numero degli elementi superiori, più differenziati, aumenta in proporzione aritmetica, quello degli elementi inferiori cresce in proporzione geometrica, il che ha per risultato una fatale involuzione dell'insieme. Lo sfaldarsi e poi il franare dei grandi organismi imperiali è spesso avvenuto proprio in seguito a ciò: Come per una marea dal basso, per un dilatarsi teratologico della base, costituita da un elemento promiscuo e proletario. Vale qui ricordare che il termine proletario deriva da ''proles'' e riporta all'idea di un' animalesca prolificità. Come giustamente ha notato il Marenshkowkij, esso si applicava soprattutto a coloro la cui unica capacità creativa era quella di generare figli - uomini nel corpo ma quasi enunchi nello spirito; siffatta direzione, nel suo logico sviluppo, conducendo verso quella società ideale in cui non esistono più classi, anzi né uomini né donne ma compagni e compagne, quasi cellule asessuate di un immenso formicaio.
*Così va detto che un partito che si fa «partito unico», con ciò stesso dovrebbe cessare di essere «partito». I suoi uomini o, almeno, i più qualificati di essi, allora è nella veste di una specie di Ordine, di classe specificamente politica che dovrebbe presentarsi e governare, non costituendo uno Stato nello Stato, ma andando a presidiare e rafforzare le posizioni-chiave dello Stato, non difendendo una loro particolare ideologia ma incarnando impersonalmente la stessa idea pura dello Stato. (p. 101)
*In genere, bisogna sentire in evidenza che di là da questa vita terrestre vi è una vita più alta, perché solo chi così si sente dispone di una forza infrangibile e intravolgibile, solo costui sarà capace, ove occorra, di una prontezza al sacrificio attivo e di uno slancio assoluto. ([https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA154&dq=In+genere,+bisogna+sentire+in+evidenza+che+di+l%C3%A0+da+questa+vita+terrestre+vi+%C3%A8+una+vita+pi%C3%B9+alta,+perch%C3%A9+solo+chi+cos%C3%AC+si&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjry4n-wZT2AhVcg_0HHaarCj8Q6AF6BAgFEAM#v=onepage&q=In%20genere%2C%20bisogna%20sentire%20in%20evidenza%20che%20di%20l%C3%A0%20da%20questa%20vita%20terrestre%20vi%20%C3%A8%20una%20vita%20pi%C3%B9%20alta%2C%20perch%C3%A9%20solo%20chi%20cos%C3%AC%20si&f=false p. 154])
*È innegabile la caduta di livello della Chiesa moderna pel fatto che essa a preoccupazioni di carattere sociale e moralistico dà assai più peso che non a quanto ha attinenza con la vera vita sovrannaturale, con l'ascesi e con la contemplazione, punti essenziali di riferimento di ogni superiore forma di religiosità. ([https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA156&dq=%C3%88+innegabile+la+caduta+di+livello+della+Chiesa+moderna+pel+fatto+che+essa+a+preoccupazioni+di+carattere+sociale+e+moralistico+d%C3%A0+assai+pi%C3%B9+peso+che+non+a+quanto+ha+attinenza+con+la+vera+vita+sovrannaturale,+con+l%27ascesi&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwihrfrZwZT2AhULm6QKHRF5CtQQ6AF6BAgLEAM#v=onepage&q=%C3%88%20innegabile%20la%20caduta%20di%20livello%20della%20Chiesa%20moderna%20pel%20fatto%20che%20essa%20a%20preoccupazioni%20di%20carattere%20sociale%20e%20moralistico%20d%C3%A0%20assai%20pi%C3%B9%20peso%20che%20non%20a%20quanto%20ha%20attinenza%20con%20la%20vera%20vita%20sovrannaturale%2C%20con%20l'ascesi&f=false p. 156])
*Avendo parlato di intellettuali e di realismo, sarà bene precisare ancora un punto. Si è accennato al fatto che le simpatie di alcuni intellettuali pel comunismo hanno un certo carattere paradossale, in quanto il comunismo disprezza il tipo dell'intellettuale come tale, tipo che per esso appartiene, essenzialmente al mondo dell'odiata borghesia. Ora, un atteggiamento del genere può venire condiviso anche da chi appartenga al fronte opposto al comunismo. Dato quel che nel mondo contemporaneo esse significano, ci si può opporre ad ogni sopravalutazione della cultura e dell'intellettualità. L'avere per esse quasi un culto, il definire con esse uno strato superiore, quasi una aristocrazia – l'«aristocrazia del pensiero» che sarebbe quella vera, legittimamente soppiantante le forze precedenti di ''élite'' e di nobiltà – è un pregiudizio caratteristico dell'epoca borghese nei suoi settori umanistico-liberali. La verità è invece che siffatta cultura e intellettualità non sono che dei prodotti di dissociazione e di neutralizzazione rispetto ad una totalità. Pel fatto che ciò è stato avvertito, l'antintelletualismo ha avuto una parte di rilievo negli ultimi tempi, al titolo di una reazione quasi biologica la quale purtuttavia troppo spesso ha seguito direzioni sbagliate o, per lo meno, problematiche. Non ci soffermeremo però su quest'ultimo punto. Ne abbiamo già trattato in altra sede, parlando dell'equivoco dell'antirazionalismo. Qui vi è solo da mettere in rilievo che esiste un terzo possibile termine di riferimento di là sia da intellettualismo che da antintellettualismo, per un superamento della «cultura» d'intonazione borghese. Tale è la visione del mondo – in tedesco Weltanschauung. La visione del mondo non si basa sui libri, ma su una forma interiore e su una sensibilità aventi un carattere non acquisito ma innato. (pp. 164-165)
*E la visione del mondo può esser più precisa in un uomo senza particolare istruzione che non in uno scrittore, nel soldato, nell'appartenente ad un ceppo aristrocratico e nel contadino fedele alla terra che non nell'intellettuale borghese, nel «professore» o nel giornalista. Circa tutto questo, in Italia ci si trova, e non da oggi, in una posizione assai sfavorevole, perché chi fa il buono e il cattivo tempo, chi troneggia nella stampa, nella cultura accademica e nella critica, organizzando vere e proprie massonerie monopolizzatrici, è proprio il tipo deteriore dell'intellettuale, che nulla sa di ciò che è veramente spiritualità, interezza umana, pensiero conforme a saldi principi. (p. 165)
*Se la nebbia si solleverà, apparirà chiaro che è la «visione del mondo» ciò che, di là da ogni «cultura», deve unire o dividere tracciando invalicabili frontiere dell'anima, che anche in un movimento politico essa costituisce l'elemento primario, perché solo una visione del mondo ha un potere di cristallizzare un dato tipo umano e quindi di dare il tono specifico ad una data comunità.<br>Ora, sulla linea del comunismo vi sono stati casi nei quali qualcosa ha cominciato a penetrare fino ad una tale profondità. Non a torto un uomo politico contemporaneo ha parlato di un mutamento interno e profondo che, manifestandosi quasi nei termini di una ossessione, si produce in coloro che aderiscono veramente al comunismo: essi ne sono mutati nel pensare, nell'agire. Secondo noi è bensì una alterazione o contaminazione fondamentale dell'essere umano: ma essa raggiunge, nei casi in quistione, il piano della realtà esistenziale, cosa che non succede affatto in coloro che reagiscono partendo da posizioni borghesi e intellettualistiche. La possibilità dell'azione rivoluzionario-conservatrice dipende essenzialmente dalla misura in cui negli stessi termini possa agire l'idea opposta, cioè l'idea tradizionale, aristocratica, antiproletaria – tanto da dar luogo a un nuovo realismo e da dar forma, agendo come una visione della vita, ad un tipo specifico di uomo antiborghese, quale sostanza cellulare di nuove élites; di là dalla crisi di ogni valore individualistico e irrealistico. (p. 166)
*La creazione di uno Stato nuovo e di una civiltà nuova sarà sempre cosa effimera quando l'uno e l'altra non abbiano per substrato un uomo nuovo. (p. 198)
*Per le crisi che hanno travagliato e che travagliano la vita dei popoli moderni vengono addotte cause varie cause: storiche generali, sociali, economico-sociali, politiche, morali, culturali e via dicendo, a seconda dei punti di vista. Tuttavia è da porsi un problema superiore ed essenziale: sono, queste, sempre le cause prime, e hanno un carattere automatico come quelle del mondo fisico? E nel quadro di una simile problematica che si definisce il concetto della "guerra occulta". È, questa, la guerra condotta insensibilmente da quelle che, in genere si possono chiamare le forze della sovversione mondiale, con mezzi e in circostanze ignorati dalla corrente storiografia. [...] Ma se si considerano i veri agenti della storia negli speciali aspetti di questa, di cui ora stiamo trattando, le cose stanno diversamente: qui non si può parlare né di subconscio né inconscio, qui noi abbiamo invece a che fare con forze intelligenti le quali sanno benissimo che cosa vogliono e quali sono i mezzi più acconci per il raggiungimento - quasi sempre indiretto di quel che vogliono. La terza dimensione della storia non deve dunque esser fatta svaporare nella nebbia di astratti concetti filosofici e sociologici, ma va pensata come "un dietro le quinte" dove operano precise "intelligenze".
==''Imperialismo pagano''==
===[[Incipit]]===
L'attuale «civilizzazione» dell'Occidente è in attesa di un rivolgimento sostanziale, senza il quale essa è destinata, prima o dopo, a fracassarsi la testa.
===Citazioni===
*È assolutamente un errore che l'imperio si possa costruire sulla base di fattori economici, militareschi, industriali e anche "ideali". L'''Imperium'', come secondo la concezione iranica e romana, è qualcosa di trascendente, e lo realizza soltanto chi abbia la potenza di trascendere la piccola vita dei piccoli uomini, con i loro appetiti, con i loro gretti orgogli nazionali, con i loro "valori" "non valori" e Dei. (Edizioni Mediterranee, Roma, 2004<ref>Citato in ''[https://www.centrostudilaruna.it/alle-fonti-dellidea-di-impero.html centrostudilaruna.it]''.</ref>)
*L'infinità degli uomini sulla terra deserta di luce, ridotti a pura quantità - ''soltanto'' a quantità - resi uguali nella identità materiale di parti dipendenti di un meccanismo lasciato a sé stesso, lanciato a vuoto senza nessuno che possa più nulla - ecco quale è la prospettiva che sta in fondo alla direzione economico-industrialistica che intona tutto l'Occidente. (2015, p. 57)
==''L'arco e la clava''==
===[[Incipit]]===
Le tracce sussistenti – spesso ancor solo nella pietra – di alcune grandi civiltà delle origini racchiudono spesso un significato di rado avvertito. Dinanzi a quel che resta del più antico mondo greco-romano e poi più oltre, dell'Egitto, della Persia, della Cina, fino a giungere ai misteriosi e muti monumenti megalitici sparsi fra deserti, lande e foreste come ultime emergenti e immobili vestigia di mondi sommersi e travolti – e, come limite nella direzione opposta nel corso della storia, fino ad alcune forme del Medioevo europeo: dinanzi a tutto ciò viene da chiedersi se il miracoloso resistere al tempo di tali testimonianze, oltre ad esser dovuto ad un concorso favorevole di circostanze esteriori, non racchiuda anche il significato di un simbolo.
===Citazioni===
*[...] non crediamo di sbagliarci dicendo che il significato più profondo dello [[sci]] è il seguente: la sensazione istintiva di paura fisica, col moto riflesso di un trarsi indietro o di aggrapparsi a qualcosa, che sorge nell'istante del cadere, viene vinta e trasformata in una sensazione di ebrezza, di piacere, e sviluppata nell'impulso a andare ancor più veloci e a giuocare in ogni modo con la velocità e l'accelerazione che ai corpi imprime la forza di gravità. Così lo sci, sotto questo aspetto, vorremmo proprio definirlo come ''una tecnica, un giuoco e una ebrezza della caduta''. Praticando questo sport si sviluppa di certo una forma di audacia o intrepidezza fisica, ma è una forma tutta speciale, ben distinta dall'audacia dell'alpinista, anzi ad essa opposta come significato: è una forma, diciamolo pure, «moderna». (da ''Psicanalisi dello sci'', p. 61)
*I ritmi accelerandosi, l'«umanismo» doveva percorrere la via che, volendo usare i simboli dianzi ricordati, da Prometeo conduce a Epimeteo. Il mondo moderno che sta prendendo forma non conosce il Prometeo liberato in senso positivo, cioè il Prometeo liberato attraverso Eracle (anticamente Eracle stette a significare l'uomo, l'eroe, che ha fatto l'altra scelta, quella di essere un alleato delle forze olimpiche). Esso conosce il Prometeo al quale sono state tolte le catene e che è stato lasciato libero di andare per la sua via affinché si glori della sua miseria e della tragedia di una esistenza soltanto umana – o, per dir meglio, dell'esistenza considerata da uno sguardo soltanto umano – giungendo al punto in cui, avendo finito col perdere il gusto per questa specie di autosadismo della sua «grandezza tragica», si tuffi nell'esistenza ottusa propria all'umanità epimeteica la quale in mezzo allo splendido, titanico spettacolo di tutte le umane conquiste dei tempi ultimi, conosce soltanto le discipline proprie agli animali da lavoro e la {{sic|demonìa}} dell'economia. La formula usata da una nota ideologia è appunto l'«umanismo integrale» come «umanismo del lavoro», quale «senso della Storia». Il Ciclo si chiude. (da ''Il riso degli dèi'', p. 95)
==''L'"Operaio" nel pensiero di Ernst Jünger''==
*Lo Jünger vede bene le distruzioni che l'elemento meccanicistico e tecnico realizza. Ma ciò per lui costituisce solo l'aspetto contingente di un fenomeno assai più vasto e, in ultima istanza, positivo. [...] Allora si paleserà anche la legittimità della rivoluzione da essi provocata. Allora la tecnica, con tutte le sue conquiste, apparirà come un’armatura per insospettate rivolte e insospettate lotte, da avere non meno cara di quel che l'antico cavaliere ebbe la sua spada. (p. 134)
*Gli uomini sono nuovamente tipici e importanti là dove essi, per l'assenza di complicazioni intellettuali o sentimentali, meno credevano di esserlo: nella vita reale, nelle strade e nelle piazze, nelle case e nei cortili, sugli aeroplani o nelle ferrovie sotterranee, dove si lavora. (p. 135)
*Non vi è dove evadere, dove scartare, dove indietreggiare. Bisogna invece intensificare la violenza e la velocità dei processi nei quali si è presi. Ed è allora bene presentire che dietro alla immane dinamica di questi tempi si cela un centro invisibile. ([https://books.google.it/books?id=TG01mRPlxggC&pg=PA137&lpg=PA137&dq=Non+vi+%C3%A8+dove+evadere,+dove+scartare,+dove+indietreggiare.+Bisogna+invece+intensificare+la+violenza+e+la&source=bl&ots=iZta6Ej7sN&sig=ACfU3U0nFvf4qoYsXjaa2n6gg9y7G946-g&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiMt5uA4pP2AhXjSvEDHeNYCpEQ6AF6BAgIEAI#v=onepage&q=Non%20vi%20%C3%A8%20dove%20evadere%2C%20dove%20scartare%2C%20dove%20indietreggiare.%20Bisogna%20invece%20intensificare%20la%20violenza%20e%20la&f=false p. 137])
*Il fenomeno dell'irruzione dell'"elementare" [...] è reale: e reale è anche il processo di enucleazione di un nuovo tipo, realistico, eroico, impersonale, capace di un controllo e d'un'azione assoluta, proteso verso una assunzione totale della vita. Anche se il mondo di questo nuovo tipo non corrisponde proprio a quello del "Forestaro", anche se esso ha lasciato dietro di sé il periodo delle distruzioni e dell'anarchia e nel suo avvento non si celebrino solo varie forme di quello del Quarto Stato, pure gli orizzonti non si schiariranno, e un temibile destino non sarà prevenuto, fino a che come controparte non si avrà appunto la tradizione spirituale nel senso più alto, un Ordine non nella prima assunzione soltanto attivistico-guerresca dello Jünger, ma appunto con riferimento a valori trascendenti, alle file segrete di qualcosa «che non è di questa terra» e che forse fino a oggi è stato ancora custodito. (pp. 141-142)
==''Orientamenti''==
*È importante, è essenziale, che si costituisca una élite la quale, in una raccolta intensità, definisca secondo un rigore intellettuale ed un'assoluta intransigenza l'idea, in funzione della quale si deve essere uniti, ed affermi questa idea soprattutto nella forma dell'uomo nuovo, dell'uomo della resistenza, dell'uomo dritto fra le rovine. Se sarà dato andar oltre questo periodo di crisi e di ordine vacillante e illusorio, solo a quest'uomo spetterà il futuro. Ma quand'anche il destino che il mondo moderno si è creato, e che ora sta travolgendolo, non dovesse esser contenuto, presso a tali premesse le posizioni interne saranno mantenute: in qualsiasi evenienza ciò che potrà esser fatto sarà fatto e apparterremo a quella patria, che da nessun nemico potrà mai essere né occupata né distrutta.
*Nell'[[idea]] va riconosciuta la nostra vera patria. Non l'essere di una stessa terra o di una stessa lingua, ma l'essere della stessa idea è quel che oggi conta.
*Un artigiano che assolve perfettamente alla sua funzione è indubbiamente superiore ad un re che scarti e non sia all'altezza della sua dignità.
*Di fronte ad un mondo in poltiglia il cui principio è: «Chi te lo fa fare», oppure «Prima vien lo stomaco, la pelle (la malapartiana «pelle»!) e poi la morale» o ancora: «Questi non son tempi in cui ci si possa permettere il lusso di avere un carattere», o infine: «Ho famiglia», sappia opporre un chiaro e fermo: «Noi, non possiamo fare altrimenti, questa è la nostra via, questo il nostro essere.» (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA262&dq=Di+fronte+ad+un+mondo+in+poltiglia+il+cui+principio+%C3%A8:+%C2%ABChi+te+lo+fa+fare%C2%BB,+oppure+%C2%ABPrima+vien+lo+stomaco,+la+pelle+(la+malapartiana+%C2%ABpelle%C2%BB!)+e+poi+la+morale%C2%BB+o+ancora:+%C2%ABQuesti+non+son+tempi+in+cui+ci+si+possa+permettere&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjC7bGXmJT2AhWJ_6QKHcWzBXIQ6AF6BAgHEAM#v=onepage&q=Di%20fronte%20ad%20un%20mondo%20in%20poltiglia%20il%20cui%20principio%20%C3%A8%3A%20%C2%ABChi%20te%20lo%20fa%20fare%C2%BB%2C%20oppure%20%C2%ABPrima%20vien%20lo%20stomaco%2C%20la%20pelle%20(la%20malapartiana%20%C2%ABpelle%C2%BB!)%20e%20poi%20la%20morale%C2%BB%20o%20ancora%3A%20%C2%ABQuesti%20non%20son%20tempi%20in%20cui%20ci%20si%20possa%20permettere&f=false ''Orientamenti'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 262])
*Nell'idea va riconosciuta la nostra vera patria. Non l'essere di una stessa terra o di una stessa lingua, ma l'essere della stessa idea è quel che oggi conta. (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA272&dq=Nell%27idea+va+riconosciuta+la+nostra+vera+patria.+Non+l%27essere+di+una+stessa+terra+o+di+una+stessa+lingua,+ma+l%27essere+della+stessa+idea+%C3%A8+quel+che+oggi&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj6gtmVmpT2AhW0RPEDHTtxDkcQ6AF6BAgLEAM#v=onepage&q=Nell'idea%20va%20riconosciuta%20la%20nostra%20vera%20patria.%20Non%20l'essere%20di%20una%20stessa%20terra%20o%20di%20una%20stessa%20lingua%2C%20ma%20l'essere%20della%20stessa%20idea%20%C3%A8%20quel%20che%20oggi&f=false ''Orientamenti'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 272])
*Lo «stile» che deve guadagnar risalto è quello di chi si tiene sulle posizioni in fedeltà a sé stesso e ad un'idea, in una raccolta intensità, in una repulsione per ogni compromesso, in un impegno totale che si deve manifestare non solo nella lotta politica, ma anche in ogni espressione dell'esistenza: nelle officine, nei laboratori, nelle università. nelle strade, nella stessa vita personale degli affetti. (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA262&dq=Lo+%C2%ABstile%C2%BB+che+deve+guadagnar+risalto+%C3%A8+quello+di+chi+si+tiene+sulle+posizioni+in+fedelt%C3%A0+a+s%C3%A9+stesso+e+ad+un%27idea,+in+una+raccolta+intensit%C3%A0,+in+una+repulsione+per+ogni+compromesso,+in+un+impegno+totale+che+si+deve+manifestare+non+solo+nella+lotta+politica,+ma+anche+in+ogni+espressione+dell%27esistenza&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi7lPKtwJT2AhWw8rsIHTxhCQsQ6AF6BAgLEAM#v=onepage&q=Lo%20%C2%ABstile%C2%BB%20che%20deve%20guadagnar%20risalto%20%C3%A8%20quello%20di%20chi%20si%20tiene%20sulle%20posizioni%20in%20fedelt%C3%A0%20a%20s%C3%A9%20stesso%20e%20ad%20un'idea%2C%20in%20una%20raccolta%20intensit%C3%A0%2C%20in%20una%20repulsione%20per%20ogni%20compromesso%2C%20in%20un%20impegno%20totale%20che%20si%20deve%20manifestare%20non%20solo%20nella%20lotta%20politica%2C%20ma%20anche%20in%20ogni%20espressione%20dell'esistenza&f=false ''Orientamenti'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 262])
*Non esiste la Storia, entità misteriosa scritta con la lettera maiuscola. Sono gli uomini, finché essi sono davvero uomini, che fanno e disfanno la storia. (da [https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&pg=PA265&dq=Non+esiste+la+Storia,+entit%C3%A0+misteriosa+scritta+con+la+lettera+maiuscola.+Sono+gli+uomini,+finch%C3%A9+essi+sono+davvero&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjQh83ewJT2AhVa8rsIHV62Dx8Q6AF6BAgHEAM#v=onepage&q=Non%20esiste%20la%20Storia%2C%20entit%C3%A0%20misteriosa%20scritta%20con%20la%20lettera%20maiuscola.%20Sono%20gli%20uomini%2C%20finch%C3%A9%20essi%20sono%20davvero&f=false ''Orientamenti'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p. 265])
{{NDR|Julius Evola, ''Orientamenti'', Imperium, 1950.}}
==''Ricognizioni''==
===[[Incipit]]===
Preso in un senso ampliato, il termine «umanismo» è forse il più atto a caratterizzare l'orientamento principale e il fondo ultimo della civiltà dell'èra moderna.
===Citazioni===
*[...] il termine ''otium'', in antitesi a ''labor'' e ''negotium'', spesso fu usato dai classici per designare non la fannullagine, ma il tempo dedicato ad attività non materiali, intellettuali, a studi, alla letteratura, a speculazioni e simili; mentre ''otium sacrum'' figurò nella stessa terminologia religiosa e ascetica, associato all'attività contemplativa. Qui non sapppiamo resistere alla tentazione di citare un proverbio spagnolo: ''el hombre che trabaja pierde un tiempo muy precioso'', cioè «l'uomo che lavora (in senso proprio) perde un tempo assai prezioso». Perdere questo tempo prezioso – perché meglio utilizzabile – può essere una necessità, una triste necessità. ''Ma il punto fondamentale dovrebbe essere il rifiuto di fare di tale necessità una virtù e esaltare una società di cui essa sia la chiave di volta''.<br>In ogni visione sana e normale della vita il lavoro deve essere considerato come un semplice mezzo di sostentamento nel caso di esseri non qualificati per svolgere una attività di un genere più alto. Lavorare come fine in sé e oltre quanto occorre pel proprio mantenimento è una aberrazione – e proprio il lavoratore dovrebbe capirlo: l'«eticità del lavoro», l'«umanesimo del lavoro», il «lavoro come onore» e tutte le altre chiacchiere non sono che mezzi per mistificarlo e per meglio saldare le catene che lo legano al meccanismo della «produzione» divenuta quasi un processo autonomo. (da ''Lo Stato e il Lavoro'', pp. 34-35)
*Non la semplice sottomissione ma l'adesione e il riconoscimento da parte dell'inferiore sono [...] la base fondamentale di ogni gerarchia normale e tradizionale. Non è il superiore che da bisogno dell'inferiore, ma è l'inferiore che ha bisogno del superiore; non è il capo che ha bisogno dei gregari ma è il gregario che ha bisogno di un capo. (da ''Il problema della decadenza'', p. 45)
*Il riconoscere che anche in economia i fattori primari sono i fattori spirituali, che un cambiamento di attitudine, una vera ''metanoia'' è il solo mezzo efficace se si deve ancora concepire un arresto sulla china, ciò va al di là dell'intelletto dei tecnici, giunti a proclamare ormai che «la economia è il nostro destino». Ma dove conduca la via, ove l'uomo tradisca se stesso, sovverta una giusta gerarchia di valori e di interessi, si concentri nell'esteriorità e nella<ref>Nella fonte: della, refuso.</ref> ricerca del guadagno, della «produzione», del fattore economico in genere faccia il motivo predominante della sua anima, lo si sa. Forse il [[Werner Sombart|Sombart]] è colui che meglio di ogni altro ha analizzato tutto il processo. Esso sbocca fatalmente in quelle forme dell'alto capitalismo industriale, in cui si è condannati ad una corsa senza tregua e ad una espansione illimitata del produrre, perché ogni arresto significherebbe immediatamente arretrare, spesso essere scalzati o travolti. Donde dei processi economici a catena che prendono il grande imprenditore anima e corpo, che lo legano più dell'ultimo suo operaio, mentre la corrente, resasi quasi autonoma, trascina con sé migliaia di esseri e finisce col dettar legge a genti o governi. ''Fiat productio, pereat homo''. (da ''Il morso della tarantola'', p. 55-56)
== ''Rivolta Contro il Mondo Moderno'' ==
*È compito della tradizione - lo si ripete - scavare dei saldi alvei, a che le correnti caotiche della vita fluiscano nella direzione giusta. Liberi, sono coloro che assumendo questa direzione tradizionale non la sentono come imposta, ma vi si sviluppano spontaneamente, vi si riconoscono, tanto da attenuare quasi con un moto dall'interno la possibilità più alta, "tradizionale", della loro natura.
*Per contro, nell'appartenersi e nel darsi una forma, nell'avere in se il principio di una vita non più dispersa, non più a battentesi qua e là in cerca di altro o di altri per completarsi e per giustificarsi, non più spezzata dalla necessità e dal conato irrazionale verso l'esterno e il diverso, in una parola, nell'esperienza dell'ascesi, si sentì la via per comprendere l'altra regione, il mondo dello stato dell' "essere", di quel che non è più fisico ma metafisico - "natura intellettuale priva di sonno", e di cui simboli solari, regioni uraniche, enti di luce o di fuoco, isole e altezze montane tradizionalmente furono le figurazioni. Tali le "due nature". E fu concepita una nascita secondo l'una e una secondo l'altra, e passaggio dall'una all'altra nascita, perché fu detto: "Un uomo è un dio mortale e, un dio, un uomo immortale". Il mondo tradizionale conobbe questi due grandi poli dell'esistenza e le vie che dall'uno conducono all'altro. [...] Conobbe che l'esistenza esterna, il "vivere", è nulla, se non approssimazione verso il sovramondo, verso il "più che vivere", se il suo più alto fine non è la partecipazione ad esso e una liberazione attiva dal vincolo umano. Conobbe che falsa è ogni autorità, ingiusta e violenta ogni legge, vana e caduca ogni istituzione, quando non siano autorità, leggi ed istituzioni ordinate al principio superiore dell'Essere -dall'alto verso l'alto. Il mondo tradizionale conobbe La Regalità Divina. Conobbe l'atto del transito: l'Iniziazione - le due grandi vie dell'approssimazione: l'Azione eroica e la Contemplazione - la mediazione: il Rito e la Fedeltà - il grande sostegno: la Legge tradizionale, la Casta - il simbolo terreno l'Impero. Queste sono le basi della gerarchia e della civiltà tradizionale, in tutto e per tutto distrutte dalla trionfante civiltà "umana" dei moderni.
*Ove la Tradizione mantenne tutta la sua forza, la dinastia o successione dei re sacrali costituì un asse di luce e di eternità nel tempo e la presenza vittoriosa del sovramondo nel mondo, la componente "olimpica", che trasfigura l'elemento demonico del demos e dà un significato superiore a tutto ciò che è Stato, nazione e razza. E anche negli strati più bassi, il legame gerarchico creato da una dedizione cosciente e virile valeva come mezzo per un' approssimazione e una partecipazione. Infatti anche la semplice legge, dall'alto, rivestita di un'autorità, era, per coloro che non potevano accendere a sè stessi il fuoco sovrannaturale, un riferimento e un sostegno di là dalla semplice individualità umana. In realtà, l'aderenza intima, libera e effettiva, di tutta una vita alle norme tradizionali, anche quando non era presente, a giustificarla, una piena comprensione della loro dimensione interna, faceva sì che tale vita acquistasse oggettivamente un significato superiore: attraverso l'obbedienza e la fedeltà, attraverso l'azione o conforme ai principi e ai limiti tradizionali, una forza invisibile le dava forma e la disponeva sulla stessa direzione di quell'asse sovrannaturale, che negli altri - nei pochi al vertice - viveva allo stato di verità, di realizzazione, di luce. Così si formava un organismo stabile ed animato, costantemente orientato verso il sovramondo, santificato in potenza e in atto secondo i suoi gradi gerarchici, in tutti i domini del pensare, del sentire, dell'agire, del lottare. In tale clima viveva il mondo della Tradizione.
*E quasi sempre va riconosciuto, con Nietzsche, che dovunque sorge la preoccupazione per una "morale", là vi è già una decadenza - il mos delle vichiane "età eroiche" mai ha avuto a che fare con limitazioni moralistiche. Specie la tradizione estremo-orientale ha messo bene in rilievo l'idea che la morale e la legge in genere (in senso conformistico e sociale) sorgono laddove la "virtù" e la "Via" non sono più conosciute: "Perduta la via, resta la virtù; perduta la virtù resta l'etica; perduta l'etica resta il diritto; perduto il diritto resta il costume. Il costume è solo l'esteriorità dell'etica e segna il principio della decadenza." Quanto poi alle leggi tradizionali, esse, nel loro carattere sacro e nella loro finalità trascendente, come avevano una validità non-umana, così in nessun modo si potevano riportare al piano di una morale nel senso corrente. Nè l'antagonismo dei popoli, lo stato di guerra è da per sè causa della rovina di una civiltà: l'idea del pericolo, come quella della conquista, può invece rinsaldare anche materialmente le maglie di una struttura unitaria, rinfocolare una unità di spirito nelle manifestazioni esterne - mentre la pace ed il benessere possono condurre ad uno stato di tensione ridotta, il quale facilità l'azione delle cause più profonde di un possibile disfacimento.
*Se un corpo è libero solo quando esso obbedisce alla sua anima, non ad un'anima eterogenea - allora riceve un senso profondo di verità l'affermazione di Federico II, secondo la quale gli Stati che riconoscono l'autorità dell'Impero sono liberi, mentre schiavi sono quelli che alla Chiesa - esponente di un'altra spiritualità - si sottomettono.
*D'altronde, è già stata ricordata la relazione tra ''aeternitas'' e ''imperium'' presentata dalla tradizione romana, donde un carattere trascendente, non-umano a cui vi viene elevata l'idea del "''regere''", sì che la paganità attribuì agli dèi la grandezza della città dell'Aquila e dell'Ascia. Da ciò, il segno più profondo che può presentare anche l'idea, secondo la quale il mondo non sarebbe finito fino a quando si sarebbe mantenuto l'Impero romano: idea da riportare a quella della funzione, appunto, di mistica salvazione attribuita all'Impero, una volta che si intenda "mondo" non fisicamente o politicamente, ma nel senso di "''cosmos''", di diga d'ordine e di stabilità opposta alle forze del caos e della disgregazione.
*Peraltro leggi ed istituzioni, come erano dall'alto, così, nei quadri di ogni tipo veramente tradizionale di civiltà, erano verso l'alto. Un ordinamento politico, economico e sociale creato in tutto e per tutto per la sola vita temporale è cosa propria esclusivamente al mondo moderno, cioè al mondo dell'anti tradizione. Lo Stato, tradizionalmente, aveva invece un significato e una finalità in un certo modo trascendenti: esso era una apparizione del "sovramondo" e una via verso il "sovramondo".
*Ancora una volta, non si dimentichi la verità, da cui il mondo tradizionale era compenetrato: nulla accade quaggiù, che non sia simbolo ed effetto concordante di avvenimenti spirituali - fra spirito e realtà ( e quindi anche potenza) vi è una intima relazione. Come conseguenza particolare di tale verità, si è già accennato che il vincere o perdere non furono mai considerati come puro caso. La vittoria, tradizionalmente, implica sempre un significato superiore. Permane ancora, e con particolare risalto, tra le popolazioni selvagge l'idea antica, che lo sfortunato è sempre un colpevole: gli esiti di ogni lotta, epperò anche di ogni guerra, sono sempre i segni mistici, risultati, per così dire, di un "giudizio divino", capaci dunque di rivelare, o attuare, un destino umano.
*Nel mondo moderno, sì è deprecata l' "ingiustizia" del regime delle caste, ancor più sono state stigmatizzate le civiltà antiche che conobbero la schiavitù e si è ascritto a vanto dei tempi nuovi l'aver rivendicato il principio dell' "umana dignità". Anche questa è pura retorica. Quel che vale piuttosto mettere in rilievo è che, se vi è mai stata una civiltà di schiavi in grande, questa è esattamente la civiltà moderna. Nessuna civiltà tradizionale vide mai masse così grandi condannate ad un lavoro buio, disanimato, automatico: schiavitù, che non ha nemmeno per controparte l'alta statura e la realtà tangibile di figure di signori e di dominatori, ma che viene imposta anodinamente attraverso la tirannia del fattore economico e le strutture assurde di una società più o meno collettivizzata. E poiché la visione moderna della vita, nel suo materialismo, ha tolto al singolo ogni possibilità di conferire al proprio destino qualcosa di trasfigurante, di vedervi un segno e un simbolo, così la schiavitù di oggi è la più tetra e la più disperata di quante mai se ne siano conosciute.
*Più in generale, va detto che quando il diritto di proprietà cessa di esser privilegio delle due caste superiori e passa alle caste inferiori - dei mercanti e dei servi - si ha di necessità una virtuale regressione naturalistica, si restaura la dipendenza dell'uomo da quegli "spiriti della terra", che nell'altro caso - nel quadro della tradizionalità solare dei signori del suolo - "presenze" superiori trasformavano in zone di influenze propizie, in "limiti creatori" e preservatori. La terra, che può anche appartenere ad un "mercante", vaisha - i proprietari dell'èra capitalistico-borghese possono considerarsi come gli equivalenti moderni dell'antica casta dei mercanti - o ad un servo (il moderno lavoratore), è una terra profanata: non altra è dunque quella che - conformemente appunto agli interessi propri alle due caste inferiori, riuscite a strapparla definitivamente all'antico tipo dei "signori" - non vale più che come un fattore di "economia", da sfruttare ad oltranza in ogni suo aspetto con macchine ed altre escogitazioni moderne. Senonché, giungendo a tanto, è naturale incontrare gli altri sintomi caratteristici per una tale discesa: la proprietà tende sempre più a passare dall'individuale al collettivo. [...] Si ha cioè proprio un ritorno dell'impero del collettivo sull'individuale, col quale si riafferma altresì il concetto collettivistico e promiscuo della proprietà proprio alle razze inferiori, come "superamento" della proprietà privata, come statizzazione, socializzazione e proletarizzazione dei beni e delle terre.
*Non tanto dei nuovi "fatti" potranno portare al riconoscimento di diversi orizzonti, quanto un nuovo atteggiamento dinanzi ad essi.
*Anche nella morale Cristiana la parte avuta da influenze meridionali e non arie è abbastanza visibile. Che sia di fronte a un Dio, e non ad una dea, che non si riconosce spiritualmente alcuna differenza fra uomo e uomo e si elegge per supremo principio l'amore, è di poco momento. Questa eguaglianza appartiene essenzialmente ad una concezione generale, una variante della quale è quel "diritto naturale", che aveva trovato modo di insinuarsi nel diritto romano della decadenza: è in funzione antitetica rispetto all'ideale eroico della personalità, al valore dato a tutto ciò che un essere differenziandosi, dando a se stesso una forma, conquista per sè in un ordine gerarchico.
*Qui aveva preso parimenti forma l'idea della "salvazione" in senso ormai semplicemente religioso e si era affermato l'ideale di una religione aperta a tutti, estranea ad ogni concetto di razza, tradizione e casta, quindi, praticamente, andando incontro a coloro che di razza, di tradizione e di casta non ne avevano nessuna. In questa massa, presso l'azione concomitante dei culti universalistici di provenienza orientale, si andò sempre più diffondendo un bisogno confuso - finché nella figura del fondatore del cristianesimo apparve, per così dire, ciò che produsse la precipitazione catalitica, la cristallizzazione di quel che saturava l'atmosfera. Ed allora non si trattò più di uno strato, di una influenza diffusa, bensì di una forza precisa contro ad un'altra forza.
*L'anima è in ogni essere ragionevole, il principio che decide circa tutto ciò che il corpo eseguirà.
*È compito della tradizione - lo si ripete - scavare dei saldi alvei, a che le correnti caotiche della vita fluiscano nella direzione giusta. Liberi, sono coloro che assumendo questa direzione tradizionale non la sentono come imposta, ma vi si sviluppano spontaneamente, vi si riconoscono, tanto da attuare quasi con un moto dall'interno la possibilità più alta, "tradizionale", della loro natura. Gli altri, quelli che seguono materialmente le istituzioni, obbedendo, ma senza comprenderle e viverle, sono i sorretti: per quanto privo di luce, il loro ubbidire li porta virtualmente oltre la loro limitazione di individui, li dispone sulla stessa direzione dei primi. Ma per coloro che non seguono né nello spirito, né nella forma l'alveo tradizionale, non vi è che il caos. Sono i perduti, i caduti.
*Poi, si è vista la rivolta dei Comuni e il sorgere delle varie formazioni medievali di una potenza mercantile. La programmazione solenne dei diritti del "Terzo Stato" in Francia costituisce la tappa decisiva cui seguono le varietà della "rivoluzione borghese", cioè appunto della terza casta, cui fanno da strumento le ideologie liberali e democratiche. Corrispondentemente, é caratteristica per questa èra la teoria del contratto sociale: come legame sociale ora non si trova più nemmeno una ''fides'' di tipo guerriero, cioè rapporti di fedeltà e di onore. Il legame sociale assume un carattere utilitario e economico: è un accordo in base alla convenienza e all'interesse materiale - quello, che solo un mercante può concepire. L'oro fa da tramite e chi se ne impadronisce e sa moltiplicarlo (capitalismo, finanza, trust industriali), dietro la facciata demoratica controlla virtualmente anche il potere politico e gli strumenti di formazione della pubblica opinione. L'aristocrazia cede il posto alla plutocrazia; il guerriero, al banchiere e all'industriale. L'economia vince su tutta la linea. Il traffico con la moneta e con l'interesse, prima confinato nei ghetti, invade la nuova civiltà. Secondo l'espressione del Sombart, nella terra promessa del puritanesimo protestantico, con l'americanismo e il capitalismo, non vive che "spirito ebraico distillato". Ed è naturale che, date queste premesse di congenialità, i rappresentanti moderni dell'ebraismo secolarizzato abbiano quasi visto aprirsi dinanzi a loro, in questa fase, le vie della conquista del mondo. Sono caratteristiche queste espressioni di Karl Marx:"Qual è il principio mondano dell'ebraismo? L'esigenza pratica, il proprio vantaggio. Qual è il suo Dio terrestre? Il denaro. L'ebreo si è emancipato non solo in quanto si è appropriato della potenza del denaro, ma anche in quanto per suo mezzo il denaro è divenuto potenza mondiale. Il dio degli ebrei si è mondanizzato ed è divenuto il dio della terra. Il cambio è il vero Dio degli ebrei."
*Se il vertice delle civiltà tradizionali era costituito dal principio dell'universalità, la civiltà moderna sta dunque essenzialmente sotto il segno di quello del collettivo. Il collettivo sta all'universale come la "materia" sta alla "forma".<ref>{{NDR|[[proporzioni|Proporzione]]}}</ref> Il differenziarsi della sostanza promiscua del collettivo e il costituirsi di esseri personali mediante l'adesione a principi di interessi superiori è il primo passo di ciò che in senso eminente e tradizionale sempre si è inteso per "cultura". Quando il singolo è giunto a dare una legge e una forma alla propria natura sì da appartenere a sé stesso anziché dipendere dalla parte semplicemente fisica del suo essere è già presente la condizione preliminare per un ordine superiore, in cui la personalità non è abolita, ma integrata: e tale è l'ordine stesso delle partecipazioni tradizionali nel quale ogni individuo ogni funzione e ogni casta acquistano il loro giusto senso attraverso il riconoscimento di ciò che è loro superiore e il loro organico connettersi ad esso.
*Per l'accennata azione orientatrice, è bene che tali "testimoni" vi siano, che i valori della Tradizione vengano sempre indicati, anzi in una forma tanto più inattenuata e dura, per quanto più l'opposta corrente acquista forza. Anche se oggi questi valori non possono essere realizzati, non per questo essi si riducono a semplici "idee". Essi sono misure. Qualora anche la capacità elementare di misurare andasse completamente perduta, allora davvero l'ultima notte scenderebbe. Si lascino pure gli uomini del tempo nostro parlare, nel riguardo, con maggiore o minore sufficienza e improntitudine, di anacronismo e di antistoria. Noi sappiamo bene essere, questi, solo gli alibi della loro disfatta. Li si lascino alle loro "verità" e ad un'unica cosa si badi: a tenersi in piedi in un mondo di rovine. [...] Rendere ben visibili i valori della verità, della realtà e della Tradizione a chi, oggi, non vuole il "questo" e cerca confusamente "l'altro" significa dare sostegni a che non in tutti la grande tentazione prevalga, là dove la materia sembra essere ormai più forte dello spirito.
*A lato delle grandi correnti del mondo, esistono ancora individualità ancorate nelle "terre immobili". Sono, di massima, degli sconosciuti che si tengon fuori da tutti i trivi della notorietà e della cultura moderna. Essi mantengono le linee di vetta, non appartengono a questo mondo - pur essendo sparsi sulla terra e spesso ignorandosi a vicenda sono uniti invisibilmente e formano una catena infrangibile nello spirito tradizionale. Questo nucleo non agisce: ha solo la funzione a cui corrisponde il simbolismo del "fuoco perenne". In virtù di essi, la Tradizione è presente malgrado tutto, la fiamma arde invisibilmente, qualcosa connette sempre il mondo al sovramondo. Sono coloro che vegliano.
*[...] mentre l'etica tradizionale chiedeva all'uomo e alla donna di essere sempre più sé stessi, di esprimere con tratti sempre più decisi ciò che fa dell'uno un uomo, dell'altra una donna – ecco che la civiltà nuova volge verso il livellamento, verso l'informe, verso uno stadio che invero non sta al di là, ma al di qua dell'individuazione e della differenza dei sessi.<br>E si è scambiata per conquista una abdicazione. (2013, [https://books.google.it/books?id=BZPLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA207&dq=&pg=PA207#v=onepage&q&f=false p. 207])
==Citazioni su Julius Evola==
*Con il suo idealismo magico, il culto di elementi esoterici, la rincorsa di appassiti valori aristocratici, Evola rappresenta il più importante esponente italiano del filone culturale della rivoluzione conservatrice. ([[Michele Prospero]])
*Evola è un neotradizionalista di destra che sogna di invertire il corso della modernità e recuperare così il gusto per i valori eroici e cavallereschi andati smarriti nell'età della massa. ([[Michele Prospero]])
*Ho letto e leggo Julius Evola. [...] Ora, io ignoravo tutto dello stato corporale di questo raro spirito. È quello che è. ''Ma egli vede!''. ([[Henry de Montherlant]])
*Julius Evola ebbe due vite. Nella sua prima vita fu pittore, futurista, dadaista (dal nome di un movimento artistico e letterario nato a Zurigo nel 1916) e amico del suo fondatore, Tristan Tzara.<br />I quadri dipinti in quegli anni furono notati e ammirati in alcune delle grandi esposizioni europee del tempo. Ma nel 1921 attraversò una difficile crisi personale, fu attratto dagli studi filosofici e dedicò il resto della sua vita alla elaborazione di un idealismo magico in cui è visibile l'influenza di Nietzsche, del pensiero razziale di Gobineau, della filosofia indiana e di altri culti esoterici dell'Asia.<br />Aderì intellettualmente al fascismo e al nazismo perché sostenne di vedere in quei movimenti la nascita di un neo paganesimo e l'avvento di un'era eroica dominata da razze che avrebbero difeso i loro popoli dai flagelli della modernità. Uno dei suoi libri più importanti è, per l'appunto, Rivolta contro il mondo moderno. Era a Vienna nell'aprile del 1945 quando fu ferito durante un bombardamento alleato e perdette l'uso delle gambe.<br />Quando rientrò in patria, nel 1948, fu accusato di avere collaborato alla creazione di una organizzazione fascista rivoluzionaria e venne processato; ma fu assolto ed ebbe da allora nella società culturale italiana una posizione simile per certi aspetti a quella di Céline, lo scrittore anti-semita di cui venivano riconosciute, tuttavia, le grandi qualità letterarie. ([[Sergio Romano]])
*Le cose non si cambiano solo con le piazze, si inizia anche dagli individui, ad esempio leggendo libri. Però si deve essere liberi intellettualmente. Invece, ancora oggi, quando ho detto che considero Julius Evola un artista degno di interesse, ho suscitato scandalo in certa stampa di sinistra, in modo prevenuto e superficiale. ([[Lucio Dalla]])
*Frainteso da amici e nemici, lottò da solo contro il mondo moderno. (Necrologio apparso sul Corriere della Sera del 13 giugno 1974)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Julius Evola, ''Cavalcare la tigre'', All'Insegna del Pesce d'Oro-Vanni Scheiwiller, 1961.
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA90&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Gli Uomini e le Rovine e Orientamenti]'', saggio introduttivo di [[Alain de Benoist]], Edizioni Mediterranee, Roma, 2013. ISBN 978-88-272-2278-2
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=HTagCgAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT57&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Imperialismo pagano]'', saggio introduttivo di Claudio Bonvecchio, Edizioni Mediterranee, Roma, 2015. ISBN 9788827223208
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=HTGVODCfBzIC&lpg=PA60&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false L'arco e la clava]'', saggio introduttivo di [[Giorgio Galli]], Edizioni Mediterranee, Roma, 1995. ISBN 88-272-1087-3
*Julius Evola, ''L'"Operaio" nel pensiero di Ernst Jünger'', a cura di Gianfranco de Turris, Edizioni Mediterranee, Roma, 1998. ISBN 8827212248
*Julius Evola, ''La Metafisica del sesso'', Edizioni Mediterranee, 1994.
*Julius Evola, ''La tradizione ermetica'', Edizioni Mediterranee, 1996.
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=z8NRrqgNpooC&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA45&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Ricognizioni: {{small|uomini e problemi}}]'', Edizioni Mediterranee, Roma, 1985.
*Julius Evola, ''Rivolta contro il mondo moderno'', Hoepli, 1934.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Evola, Julius}}
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Lago di Como
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Sun-crops
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Rimuovo, non è di Roscoe
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[[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.4|Vista su Bellagio e Lierna sul lago di Como]]
Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''.
*All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]])
*Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]])
*''Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario? | alle splendide mense grandi doni tu rechi. | Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: | ti danno anche il nome le corna ricurve. | Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; | le tue splendide doti da dove comincerò a cantare? | In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle | verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. | Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; | non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. | I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti | giardini; misti all'alloro rosseggiano i melograni. | Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; | sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. | Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; | il cedro lutto vince con il suo profumo. | Ceda – così vorrei – al tuo confronto persino lo scuro | Averno; persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. | Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, | lo stesso possente Lucrino ceda a te. | Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; | se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. | Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere | le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. | Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato | da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. | A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; | perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. | tu che leggi questi versi, di', ti prego: O Redentore | abbi misericordia di Paolo – e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego.'' ([[Paolo Diacono]])
*È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]])
*''Ecco si stende {{NDR|il Lago di Como}}, e ai flutti erto sovrasta | il promontorio. E se a diritta il guardo | non discerne che rupi imposte a rupi, | salienti dal lago alla nembosa | vetta di Primo, a te ride a sinistra | di Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno | i fior più begli, i più bei frutti educa.| Quivi la pompa de' suoi rami altero | spiega l'arancio; e al caro olmo la vite | giovinetta si sposa; e qui gli ulivi | inghirlandan le falde ampie de' monti, | al cui pendio di molta ombra cortesi | crescon i castagneti. E se la lena | spinger ti giova e i passi su per l'erta, | dai popolati allor pascoli erbosi | il belato udirai di mille gregge; | mentre d'indole varia insiem confusi | giù pel clivo frondeggiano infiniti | alberi; e tutti i loro pomi maturano, | e quei che braman gli aquiloni, e quelli | cui Natura le calde aure destina.'' ([[Giovanni Berchet]])
* Ero convinto che il lago di Como fosse un ampio bacino d'acqua simile al Tahoe, anch'esso circondato da immense montagne le cui pendici giungono fino alle rive, ma qui il lago non è un bacino, poiché le sponde sono articolate come quelle di un ruscello e è largo un quarto o due terzi del Mississippi. Lungo il litorale non si scorge una sola striscia di terra piana, ma catene senza fine di montagne che, all'improvviso, emergono dalla superficie lacustre e s'innalzano verso il cielo per cento o duecento piedi, variando continuamente di forma. I crinali rocciosi sono coperti di numerose specie di piante e punteggiati da bianche ville che occhieggiano attraverso lussureggianti fronde. Perfino sulla sommità del promontorio vedevamo graziose casette appollaiate su pinnacoli pittoreschi, a più di mille piedi sulle nostre teste. ([[Mark Twain]])
*Fuori del recinto le sponde del {{NDR|Lago di Como}} che guardano mezzogiorno verdeggiano di ulivi frequenti, parlano di dolci invernate. ([[Antonio Fogazzaro]])
*Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]]
*I villaggi {{NDR|del [[Lago di Como]]}} sono naturalmente tutti di pietra e, per chi è abituato al loro aspetto, agli archi e alle verande pittoresche; alle muraglie ornate di vegetazione, agli spaziosi atri aperti, e bondanza d'opere murarie [...]. Nel percorrere questo magico specchio d'acqua, chi ha l'animo sensibile ai fascini della natura non esce dall'ebbrezza dell'estasi. Si potrebbe accagionare la natura d'avere raccolto in questo luogo unico della terra tante meraviglie. Quante contrade sciocche e ottuse potrebbero essere pepate e aromatizzate con questo sale. Un lembo di questo scenario lariano, inserito in una striscia nord-germanica, spiccherebbe come una pezza di velluto in un mantello grossolano di lino e vi getterebbe una luce pari a quella d'una invetriata gotica in una chiesa imbiancata. [...] Queste montagne gigantesche sono come i re, i cui ritratti s'incontrano negli angoli più remoti del paese. Nel porto di Como il turista trova gondole leggiadrissime, con comodi sedili imbottiti, pronte a condurlo a ogni punto del lago. Vi sono gondole onnibus e gondole eremitiche per uso solitario. Ogni privato ha le sue gondole e barche [...] dove l'onda, rinchiusa nella valle, riposa come una perla nella conchiglia, v'ha sempre abbastanza vita e movimento di vele e remi. [...] Quanta ricchezza! quanta eleganza, quanta copia di bellezze naturali e artificiali! [...] ricchezza nelle abitazioni, e maggiore gusto, grandezza e grazia. ([[Johann Georg Kohl]])
*Il lago {{NDR|di Como}} è accolto da una valle molto grande e profonda che, imitando l'elegante forma delle conchiglie, si colora di bianca spuma alle sponde. Attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti, le cui sponde, vagamente abbellite dalle ville che le ornano, sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Sono ornate di bellezze naturali anche le cime, ondulate come per una chioma di folti castagneti; ruscelli risplendenti di niveo candore scendono di là lungo il ripido pendio nel bacino del lago. È giusto perciò indulgere verso gli abitanti di una simile zona, poichè tutto ciò che è bello non resiste alla fatica, e coloro che godono abitualmente di soavi bellezze sentono più facilmente il peso dei gravami. Fruiscano dunque della concessione regia perpetua, perché, come godono di un nativo convito, esultino anche per la munificenza regale. ([[Cassiodoro]])
*Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]])
*L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda {{NDR|del Lago di Como}} dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]])
*L'insieme del lago {{NDR|di Como}} è dolce, amoroso, italiano. Primi piani scoscesi, tinte calde delle abitazioni; orizzonte nevoso e tutto orlato da splendide abitazioni, fatte per lo studio e per l'amore. – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como. – Villa Sommariva; scala di pietra che discende fin nell'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che sbocciano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]])
*Le montagne {{NDR|del Lago di Como}}, da entrambi i lati, si innalzavano fino a grandi altezze, talvolta levandosi rapidamente dal lago stesso e talaltra crescendo dalle rive in maniera graduale, sempre coperte da foreste di abeti o di castagni o rivestite di viti e olivi. Questi pendii, che siano scoscesi o dolci, sono sempre ravvivati da innumerevoli ville, villaggi, conventi e cittadine, che talvolta si trovano collocati proprio sul bordo dell'acqua e talaltra appollaiati su una rupe o su un precipizio, alcuni poi sono circondati da un boschetto mentre altri torreggiano sulla sommità di una montagna. Questa mescolanza di solitudine e vita, di grandiosità e bellezza, unita alla luminosità del cielo, all'immobilità del lago e ai tiepidi raggi di sole che giocavano sulla sua superficie, rendevano la scena indicibilmente amabile e ci riempivano di piacere e di profonda ammirazione. ([[John Chetwode Eustace]])
*Le rive {{NDR|del Lago di Como}} sono sparse di paeselli bianchi che scendono sino ad immergersi nell'acqua; i monti digradano con dolce pendio, abitati sino a mezza costa; pallidi ulivi e gelsi dalla chioma arrotondata scalano i poggi; I monti, elevatissimi, sembrano bastioni disposti in cerchio. Il lago era anticamente un ghiacciaio le cui pareti, col continuo attrito, hanno lentamente corroso e arrotondato i declivi [...] non sembra più di vivere sulla terra abitata; si è nel mondo minerale anteriore all'uomo, sopra un pianeta nudo, ove i soli ospiti sono aria, roccia e acqua; una grande distesa acquorea, figlia delle nevi eterne; intorno a quella, un ammasso di montagne imponenti lambite dal suo specchio azzurro; dietro, una seconda serie di vette nevose, più selvagge e più primitive ancora, come un cerchio più elevato di divinità gigantesche, tutte immobili e pur tuttavia l'una diversa dall'altra, espressive e varie come vere fisionomie umane, ma avvolte in una tinta vellutata e calda per l'aria vaporosa e per la distanza, tranquille nel godimento della loro magnifica eternità. ([[Hippolyte Taine]])
*Lo spirito umano non può, infatti, immaginare nulla di più ridente {{NDR|del [[Lago di Como]]}}, di più grazioso, di più dolce all'occhio di questa coppa di smeraldo incastonata in un cerchio di eleganti colline dominate, verso il nord, dalle cime nevose delle Alpi. È sulle sue rive quella incessante varietà di olivi alternati ai castagneti, di gelsi, di noci, e dopo le foreste, le rocce a picco, i castelli in rovine, le cappelle, i villaggi sulle coste, i borghi bagnati dall'acqua, le ville in mezzo a bei giardini e a parchi sontuosi! Chi non ha percorso il lago, su uno di quei battelli bianchi che fanno il servizio dei porti, senz'altra preoccupazione che di lasciare errare i propri occhi sui meravigliosi paesaggi che sfilano senza interruzione, non può credere sin dove può giungere la bellezza della natura. ([[Gabriel Faure]])
*Nel porto {{NDR|del Lago}} di Como (che non è poi un porto, e è perciò incantevole) piccole barche coi loro archi di legno per sostenere la tenda, come se ne vede nei keepsakes; ecco una cosa veramente italiana, di colore locale; non so se le gondole di Venezia siano più belle. Amo la vista dì uno di questi brutti burchielli assai più di quella del più bel vascello del mondo. L'insieme del lago è dolce, amoroso, italiano. I primi piani scoscesi, tinte calde delle case; orizzonte nevoso e orlato di belle abitazioni fatte per lo studio e per l'amore – Taglioni, Pasta, sulla riva sinistra del lago partendo da Como - villa Sommariva: scalone di pietra discendente sin sull'acqua per imbarcarsi nella gondola, grandi alberi, rose che germogliano su una fontana. ([[Gustave Flaubert]])
*Non ho mai saputo amare veramente questo lago {{NDR|di Como}}, forse addirittura troppo bello e scintillante, e che troppo volentieri si prodiga per esibire la propria ricchezza, mancandogli invece la cosa più bella che un lago possa avere: una sponda dolce e ampia. I monti si ergono con aria inquietante e scendono giù spietatamente, in alto selvaggi e brulli, in basso sovraccarichi di paesi, giardini, residenze estive e locande: tutto qui è rigoglioso, è una realtà di vivido splendore, è tutto uno squillare e scintillare di magnificenza e opulenza; non è rimasto un solo angolo per il sogno e l'immaginazione, non una palude coperta di canne o un pascolo addormentato, non un umido prato rivierasco o una seducente macchia di vegetazione selvaggia. Tuttavia anche questa volta l'intensa bellezza esercitò la sua potente attrazione su di me con il romanticismo rupestre di borghi erti, la fierezza rigorosa delle ville aristocratiche con giardini, parchi e porticcioli, l'amena coesistenza di terreni e costruzioni. ([[Hermann Hesse]])
*{{sic|Percioche}}, se noi consideriamo la qualità dell'aria, nell'una et nell'altra stagion del verno et della state temperata, soave, gioconda et non mai punto nociva ma sempre benigna, sana et confortativa, siamo sforzati a giudicare, che per questa principal ricchezza sola, [[Como]] habbia un perpetuo riso di Natura che non pur lo nobiliti; ma lo renda beato. Chi poi, uscito del porto della vostra città, naviga fino alla riva, che domandano Sommolago, et contempla dalla destra et dalla sinistra, con occhio non punto livido le terre, le ville, i promontori, i seni, le fontane, i fiumi, i ponti, le torri, le memorie antiche che per le Chiese e, per le piazze si trovano; le belle prospettive de' monti adorni, o di castagni o d'olive, o di viti; i boschi de' lauri et de' mirti; la copia de' melaranci, de' cedri et de' limoni; i luoghi commodi per la coltura, per la caccia, et per li paschi; la maraviglia delle fonti et de' fiumi; la quantità de' beni di natura singolari, et a questo sol lago proprii; et tutti gli altri commodi, che s'hanno dalla terra; crederà che a Como non manchi alcuna di quelle doti, che fanno una città da tutte le parti nobilissima; massimamente che con le ricchezze dell'aria, et della terra, vanno congiunte quelle dell'acqua; da cui si cavano preciosi pesci in tanta quantità, che 'l vostro Lago n'è molto cortese alle città et terre vicine, e in particolare a Milano. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni; et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere, e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie Re grandi; et esservi state lasciate memorie d'honori da Pontefici massimi; ripieni di stupore, volentieri fanno riverentia a questa patria, come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. [...] Et essendo le ricchezze, o dall'aria, o dalla terra, o dall'acqua; dell'aria non posso dare altro argomento che questo, cioè che le api vi facciano assai frutto; i lauri, e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano, che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni, et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino, et si riducano a perfettione, senza che 'l verno mai siano coperte, nè difese dal freddo con artificio alcuno: le quali cose non sarebbono, se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]])
* {{NDR|Dalla lettera a Louis de Ronchaud del 20 settembre 1837}} Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]])
*Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'')
* Qui {{NDR|sul [[Lago di Como]]}} crescono olivi e aranci, e limoni ora così carichi di frutti che ci son più frutti che foglie, e vigneti. Questa costa del lago è tutta abitata, e la nobiltà milanese ha qui le sue ville. La fusione della cultura con l'indomabile profusione e delizia della natura, è qui così stretta, che la linea divisoria tra esse non si può quasi scorgere. ([[Percy Bysshe Shelley]])
*Te, Lario {{NDR|Lago di Como}} grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]])
*Tornare spesso qui {{NDR|sul Lago di Como}} é come una goccia di veleno; ti viene voglia di non andartene mai ([[Stendhal]]).
*Tutto è nobile e delicato {{NDR|sul Lago di Como}}, tutto parla d'amore, nulla ricorda le bruttezze dell'incivilimento. I villaggi posti a mezza costa, sono nascosti da alberi, e sopra la sommità degli alberi si eleva l'architettura graziosa dei loro svelti campanili. Se qualche piccolo campo, largo cinquanta passi, viene ad interrompere ti tanto in tanto i "bouquets" dei castagni e dei ciliegi selvatici, l'occhio soddisfatto vi vede crescere delle piante più felici e più vigorose che altrove. Al di là di queste coline, la cui vette offrono degli eremitaggi che tutti vorremmo abitare, l'occhio meravigliato scopre i picchi delle Alpi, sempre coperti di neve, e la loro austerità sublime gli rammenta le sventure della vita, e questo accresce la voluttà dell'ora presente. L'immaginazione è commossa dal suono lontano della campana di qualche minuscolo villaggio nascosto sotto gli alberi; e i suoni portati sulle acque, che li addolciscono, assumono un colore di soave melanconia e di rassegnazione, e par dicano all'uomo: La vita fugge, non mostrarti dunque tanto restio verso la felicità che si presenta, affrettati a godere. Il linguaggio di questi luoghi incantevoli, che non hanno eguali nel mondo, restituì alla contessa il suo cuore di sedici anni ([[Stendhal]]).
==Altri progetti==
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[[Categoria:Laghi]]
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Spinoziano
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[[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.2|Bellagio sul lago di Como]]
Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''.
*All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]])
*Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]])
*''Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario? | alle splendide mense grandi doni tu rechi. | Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: | ti danno anche il nome le corna ricurve. | Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; | le tue splendide doti da dove comincerò a cantare? | In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle | verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. | Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; | non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. | I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti | giardini; misti all'alloro rosseggiano i melograni. | Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; | sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. | Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; | il cedro lutto vince con il suo profumo. | Ceda – così vorrei – al tuo confronto persino lo scuro | Averno; persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. | Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, | lo stesso possente Lucrino ceda a te. | Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; | se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. | Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere | le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. | Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato | da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. | A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; | perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. | tu che leggi questi versi, di', ti prego: O Redentore | abbi misericordia di Paolo – e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego.'' ([[Paolo Diacono]])
*È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]])
*Fuori del recinto le sponde che guardano mezzogiorno verdeggiano di ulivi frequenti, parlano di dolci invernate. ([[Antonio Fogazzaro]])
*Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]])
*Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]])
*L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]])
*{{sic|Percioche}}, se noi consideriamo la qualità dell'aria, nell'una et nell'altra stagion del verno et della state temperata, soave, gioconda et non mai punto nociva ma sempre benigna, sana et confortativa, siamo sforzati a giudicare, che per questa principal ricchezza sola, [[Como]] habbia un perpetuo riso di Natura che non pur lo nobiliti; ma lo renda beato. Chi poi, uscito del porto della vostra città, naviga fino alla riva, che domandano Sommolago, et contempla dalla destra et dalla sinistra, con occhio non punto livido le terre, le ville, i promontori, i seni, le fontane, i fiumi, i ponti, le torri, le memorie antiche che per le Chiese e, per le piazze si trovano; le belle prospettive de' monti adorni, o di castagni o d'olive, o di viti; i boschi de' lauri et de' mirti; la copia de' melaranci, de' cedri et de' limoni; i luoghi commodi per la coltura, per la caccia, et per li paschi; la maraviglia delle fonti et de' fiumi; la quantità de' beni di natura singolari, et a questo sol lago proprii; et tutti gli altri commodi, che s'hanno dalla terra; crederà che a Como non manchi alcuna di quelle doti, che fanno una città da tutte le parti nobilissima; massimamente che con le ricchezze dell'aria, et della terra, vanno congiunte quelle dell'acqua; da cui si cavano preciosi pesci in tanta quantità, che 'l vostro Lago n'è molto cortese alle città et terre vicine, e in particolare a Milano. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni; et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere, e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie Re grandi; et esservi state lasciate memorie d'honori da Pontefici massimi; ripieni di stupore, volentieri fanno riverentia a questa patria, come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. [...] Et essendo le ricchezze, o dall'aria, o dalla terra, o dall'acqua; dell'aria non posso dare altro argomento che questo, cioè che le api vi facciano assai frutto; i lauri, e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano, che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni, et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino, et si riducano a perfettione, senza che 'l verno mai siano coperte, nè difese dal freddo con artificio alcuno: le quali cose non sarebbono, se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]])
*Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]])
*Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'')
*Te, Lario grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]])
==Altri progetti==
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[[Categoria:Laghi]]
[[Categoria:Luoghi della Lombardia]]
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[[File:Bellagio 2.jpg|thumb|upright=1.2|Bellagio sul lago di Como]]
Citazioni sul '''lago di Como''' o '''Lario'''.
*All'imbrunire, quando ogni cosa pare assopirsi, e la musica delle campane del vespro giunge effondendosi sull'acqua, si può quasi credere che in nessun altro luogo che il Lago di Como si possa trovare un simile paradiso di quieto riposo. Ora, dalla mia finestra, qui a Bellagio, ho una veduta sull'altra sponda del lago, bella come un dipinto. Un precipizio dalla parete corrugata e frastagliata si eleva fino ad un'altezza di milleottocento piedi; su una minuscola sporgenza a metà altezza di quella vasta parete, si annida una chiesa, piccola come un fiocco di neve, non più grande, in apparenza, di una casetta per balestrucci; tutt'intorno, rasente la base del dirupo vi sono un centinaio di aranceti e giardini, costellati da bianche abitazioni, da essi fittamente ricoperte, che a tratti si intravedono; di fronte tre o quattro gondole indugiano pigramente sospese sull'acqua – e nello specchio forbito del lago, monte, cappella, case, aranceti e barche si riproducono con nitore e chiarezza tali, che a stento si riesce a capire dove termina la realtà e comincia il riflesso! ([[Mark Twain]])
*Che un Dio ci sia, quando si guarda il cielo del lago di Como, è evidente. ([[Robin Williams]])
*''Da dove comincerò le tue lodi, o massimo Lario? | alle splendide mense grandi doni tu rechi. | Tu hai due corna ricurve come la testa del toro: | ti danno anche il nome le corna ricurve. | Tu rechi grandi doni, ricco d'asili divini; | le tue splendide doti da dove comincerò a cantare? | In te è sempre primavera, poichè sempre fiorisci nelle | verdi zolle; poiché vinci il freddo in le è sempre primavera. | Tu sei cinto d'uliveti da entrambe le sponde; | non sei mai senza fronde, tu che sei cinto d'ulivo. | I melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti | giardini; misti all'alloro rosseggiano i melograni. | Le fronde di mirto profumano sempre con le loro bacche; | sono utili pure con le foglie le fronde di mirto. | Vince col suo profumo il frutto venuto dalla Perside; | il cedro lutto vince con il suo profumo. | Ceda – così vorrei – al tuo confronto persino lo scuro | Averno; persino il lago d'Epiro ceda al tuo confronto. | Ceda a le lo stesso Fucino dalle acque cristalline, | lo stesso possente Lucrino ceda a te. | Vinceresti ogni mare se ti avesse calcato Gesù; | se tu; fossi in Galilea vinceresti ogni mare. | Coi tuoi flutti palpitanti guardati perciò dal sommergere | le barche minuscole; gli uomini guardati perciò dal sommergere coi tuoi flutti. | Se ti asterrai da quest'empietà, sarai sempre lodato | da tutti; sarai sempre amato, se ti asterrai da questa empietà. | A te sia lode ed onore, o Trinità immensa, in eterno; | perchè fai tanto mirabili cose a te sia lode ed onore. | tu che leggi questi versi, di', ti prego: O Redentore | abbi misericordia di Paolo – e non disprezzarli, tu che leggi questi versi, ti prego.'' ([[Paolo Diacono]])
*È [[Lierna]] che nobilita tutto il Lago di Como. ([[Sigismondo Boldoni]])
*Fuori del recinto le sponde che guardano mezzogiorno verdeggiano di ulivi frequenti, parlano di dolci invernate. ([[Antonio Fogazzaro]])
*Il lago di Como è un [[imbuto]] pieno di pioggia, e lì le arance le ho viste solo dai fruttivendoli, ma è buono come luogo di soggiorno, perché ci sono molte ville, che si affittano alle coppiette, ed è un'industria molto lucrosa. Sa perché? Perché il contratto d'affitto vien fatto per sei mesi e dopo tre settimane se ne vanno.<br>– Perché dopo tre settimane?<br>– Perché litigano. Chiaro! Ma il fitto devono comunque pagarlo. E si riaffitta. E gli affari vanno a gonfie vele. Perché di amore ce n'è sempre: anche se poi non dura. ([[August Strindberg]])
*Il lago di Como [...] non è come il lago di Ginevra circondato di grandi campi ben delimitati e coltivati coi migliori sistemi, che fanno pensare ai denari e alla speculazione. Qui da qualunque parte io mi volga veggo colli di ineguali altitudini vestiti di alberi piantati alla ventura che la mano dell'uomo non ancora ha guasti e costretti a fruttar bene. Tra questi poggi dalle linee ammirevoli che precipitano verso il lago per tanto singolari scoscendimenti, mi è consentito serbar le illusioni destate dalle descrizioni dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]]. Tutto qui nobilmente, squisitamente parla d'amore, nulla v'ha che rammenti le brutture della civiltà. A mezza costa, celate da grandi alberi, si rannicchiano le borgate e oltre le vette degli alberi spunta, si erge la vaghezza architettonica dei loro campanili. Se qualche campicello si intromette qua e là nei gruppi di castagni e di ciliegi salvatici, le piante paion crescervi felicemente più vigorose che altrove e lo sguardo vi si riposa contento. E di là dai colli, le cui sommità offrono eremi che si abiterebbero tutti volentieri, l'occhio attonito scorge il perpetuo niveo candor delle cime delle Alpi che nella lor solenne austerità gli rammentano quel tanto delle avversità della vita, quanto basti a maggiormente pregiare il presente benessere. Il suono della campana di un lontano villaggio sperduto fra le selve stimola la fantasia: le note scorron sulle acque attenuandosi in un tono di malinconia rassegnata e sembrano dire all'uomo: la vita fugge, non opporre resistenza alla felicità che ti viene incontro... affrettati a goderne. ([[Stendhal]])
*L'altra notte la vista ci apparve ancora più sorprendente e pittoresca. Sull'altra sponda dirupi, alberi e case bianchissime riflettevano le loro immagini perfettamente nitide sul lago e lunghi fasci di luce, provenienti dalle finestre lontane, ne segnavano la superficie immobile. Subito accanto, grandi magioni argentee sotto la luna risplendevano tra un folto fogliame scuro e informe, tra le ombre che calavano dall'alto delle rupi e toccavano il bordo lacustre dove si rifletteva più volte e con precisione ogni tratto della magica visione. ([[Mark Twain]])
*{{sic|Percioche}}, se noi consideriamo la qualità dell'aria, nell'una et nell'altra stagion del verno et della state temperata, soave, gioconda et non mai punto nociva ma sempre benigna, sana et confortativa, siamo sforzati a giudicare, che per questa principal ricchezza sola, [[Como]] habbia un perpetuo riso di Natura che non pur lo nobiliti; ma lo renda beato. Chi poi, uscito del porto della vostra città, naviga fino alla riva, che domandano Sommolago, et contempla dalla destra et dalla sinistra, con occhio non punto livido le terre, le ville, i promontori, i seni, le fontane, i fiumi, i ponti, le torri, le memorie antiche che per le Chiese e, per le piazze si trovano; le belle prospettive de' monti adorni, o di castagni o d'olive, o di viti; i boschi de' lauri et de' mirti; la copia de' melaranci, de' cedri et de' limoni; i luoghi commodi per la coltura, per la caccia, et per li paschi; la maraviglia delle fonti et de' fiumi; la quantità de' beni di natura singolari, et a questo sol lago proprii; et tutti gli altri commodi, che s'hanno dalla terra; crederà che a Como non manchi alcuna di quelle doti, che fanno una città da tutte le parti nobilissima; massimamente che con le ricchezze dell'aria, et della terra, vanno congiunte quelle dell'acqua; da cui si cavano preciosi pesci in tanta quantità, che 'l vostro Lago n'è molto cortese alle città et terre vicine, e in particolare a Milano. Coloro poi che sanno come qui habitarono gli antichi padri Volturreni; et dall'historie. comprendono esservi nati huomini famosi in lettere, e in armi; havervi tenuto i lor tesori et gioie Re grandi; et esservi state lasciate memorie d'honori da Pontefici massimi; ripieni di stupore, volentieri fanno riverentia a questa patria, come a singolar, madre d'ogni nobiltà et ornamento. [...] Et essendo le ricchezze, o dall'aria, o dalla terra, o dall'acqua; dell'aria non posso dare altro argomento che questo, cioè che le api vi facciano assai frutto; i lauri, e i mirti in tanta copia naturalmente vi nascano, che ne formino boschi; le piante de' melaranci, de' limoni, et de' cedri senza alcuna cura vi moltiplichino, et si riducano a perfettione, senza che 'l verno mai siano coperte, nè difese dal freddo con artificio alcuno: le quali cose non sarebbono, se la temperie dell'aria non fosse benigna et delicata. ([[Tommaso Porcacchi]])
*Quando scriverete la storia di due amanti felici, collocateli sulle rive del Lago di Como. Non conosco contrada più manifestamente benedetta dal cielo; non ne ho mai visto un'altra dove gli incanti di una vita d'amore sembrerebbero più naturali [...] ed iniziatela con queste parole: "''Sulle rive del lago di Como''." ([[Franz Liszt]])
*Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'')
*Te, Lario grandissimo. ([[Publio Virgilio Marone]])
==Altri progetti==
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[[Categoria:Laghi]]
[[Categoria:Luoghi della Lombardia]]
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Gabriele Lavia
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Mariomassone
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/* Citazioni di Gabriele Lavia */
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[[File:Gabriele Lavia.jpg|thumb|Gabriele Lavia, 1973]]
'''Gabriele Lavia''' (1942 – vivente), attore, regista e doppiatore italiano.
==Citazioni di Gabriele Lavia==
*''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]'' è davvero bello, e lo posso dire da poco tempo perché il film non l'ho mai voluto vedere se non pochi anni fa assieme a mia figlia.<ref>Citato in ''[https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/07/profondo-rosso-40-anni-dopo-dario-argento-storia-bellissima-scritta-in-pochi-giorni/1483119/ Profondo Rosso, Dario Argento: "Una storia bellissima scritta in pochi giorni tutta d'un fiato"]'', Davide Turrini ''Ilfattoquotidiano.it'', 7 marzo 2015.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]''}} Quel film è l'unica cosa importante che ho fatto nella mia vita. Ancora oggi quando sono in auto e mi fermano i vigili per qualche infrazioncella mi dicono: "Ah, ma lei è quello di Profondo rosso!" e mi lasciano andare. Insomma, mi ha salvato da diverse multe.<ref>Citato in ''[https://torino.repubblica.it/cronaca/2015/01/20/news/gabriele_lavia_i_sei_personaggi_la_sfida_pi_difficile_della_carriera-105396815/ Gabriele Lavia: "I Sei Personaggi? La sfida più difficile della carriera"]'', intervista di Clara Caroli, ''Torino.repubblica.it'', 20 gennaio 2015.</ref>
*Se potessi cambierei mestiere, ma siccome sono vecchio... Penso che il [[cinema]] sia molto più bello del [[teatro]]. Sono rimasto incastrato nel mio destino. Purtroppo, in [[Italia]], cinema e teatro sono cose distinte culturalmente, due mondi agli antipodi. Sono pochi i registi che hanno fatto entrambe le cose ad alto livello come [[Luchino Visconti]].<ref>Citato in Gabriele Rifilato, ''Dizionario degli attori: Gli attori del nostro tempo'', Rai-Eri, 2005. ISBN 8839712895</ref>
{{Int|Da ''[http://www.lastampa.it/2017/11/13/spettacoli/gabriele-lavia-arrivato-a-anni-vi-posso-dire-che-lamore-lunica-cosa-che-conta-SvWNM4Q4stx9fOaLpz1q0N/pagina.html Gabriele Lavia: "Arrivato a 75 anni vi posso dire che l'amore è l'unica cosa che conta"]''|Intervista di Michela Tamburrino, ''Lastampa.it'', 13 novembre 2017.}}
*{{NDR|Su [[Jacques Prévert]]}} Un uomo molto complesso, tutt'altro che poeta da cioccolatino. Anti esistenzialista nell'epoca di Sartre e Camus, un poeta non impegnato perché è la vita che si impegna in lui producendo amore. Dunque dolore, disperazione, felicità, malinconia.
*Il [[teatro]] è nato molto tempo fa ed è nato perfetto. Non credo alla multimedialità. Piuttosto all'alchimia attore-spettatore.
*Con il passare degli anni è tutto più difficile, i ruoli sono di meno, si fa fatica e io sono un regista che si mette addosso gli spettacoli che fa.
*{{NDR|Sul [[teatro]]}} La gente lo ama perché è la più antica e perfetta rappresentazione dell'uomo di fronte ad altri uomini, è lo specchio di chi guarda il mito di Dioniso che non si riconosce per quello che è.
*Il [[teatro]] sopporta bizzarrie, tentativi di inutili modernizzazioni perché l'essenza non cambia mai.
*La politica non ha mai capito il [[teatro]], non si rendono conto di sovvenzionare la vita.
*Il [[teatro]] è la cosa più importante inventata dall'uomo, il paradigma di ogni attività umana.
*{{NDR|Sul [[cinema]]}} È una tecnica per cui viene superato, come la macchina da scrivere e il fax. Il cinema è stato ucciso dai telefonini.
*Il [[teatro]] non lo riproduci a casa e sarà sempre più arcaico e sopravviverà come le lasagne della nonna tramandate.
*{{NDR|Sugli insegnamenti ricevuti da [[Giorgio Strehler]] e [[Orazio Costa]]}} Il rigore, la moralità, la disciplina. Si consideravano attori e non registi, segno di umiltà e di orgoglio, anche di amore per una categoria che oggi rappresenta l'evento tragico del teatro perché fa la fame e nessuno se ne preoccupa.
==Note==
<references />
== Filmografia ==
*''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]'' (1975)
*''[[Inferno (film)|Inferno]]'' (1980)
*''[[La leggenda del pianista sull'oceano]]'' (1998)
*''[[Non ho sonno]]'' (2001)
*''[[V per Vendetta]]'' (2006) doppiaggio
*''[[Il diavolo veste Prada]]'' (2006) doppiaggio
== Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Lavia, Gariele}}
[[Categoria:Attori italiani]]
[[Categoria:Registi italiani]]
[[Categoria:Doppiatori italiani]]
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Paolo Grossi
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Gaux
18878
/* Prima lezione di diritto */ wlink Giusnaturalismo
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[[Immagine:Grossi Napolitano Schifani.jpg|thumb|Da sinistra: [[Renato Schifani]], Paolo Grossi e [[Giorgio Napolitano]]]]
'''Paolo Grossi''' (1933 – vivente), giurista italiano.
==''Prima lezione di diritto''==
* Il [[diritto]] non è necessariamente collegato ad una entità socialmente e politicamente autorevole, non ha per referente necessario quel formidabile apparato di potere che è lo Stato moderno, anche se la realtà storica che ci ha fino ad oggi circondato ostenta il monopolio del diritto operato dagli Stati. Il referente necessario del diritto è soltanto la società, la società come realtà complessa, articolatissima, con la possibilità che ciascuna delle sue articolazioni produca diritto. (pag. 15)
* Il diritto organizza il sociale, mette ordine nella rissa incomposta che ribolle in seno alla società, è innanzi tutto ''ordinamento'' [...] Ordinare significa sempre rispettare la complessità sociale, la quale costituirà un vero e proprio limite per la volontà ordinante impedendo che questa degeneri in valutazione meramente soggettiva e quindi in arbitrio […] Organizzazione è innanzi tutto coesistenza di soggetti diversi che, pur serbando i caratteri delle proprie diversità, sono coordinati a uno scopo comune […] significa sempre superamento di posizioni singole nella loro insularità per conseguire il risultato sostanzioso dell'ordine, sostanzioso per la vita stessa della comunità. (pag. 16-17)
* Un diritto concepito come ordine è la trama stessa della società, quasi una rete che la sorregge impedendone lo sfascio, che proviene dal suo stesso seno e che la segue nel suo perenne sviluppo in perfetta adesione e coerenza grazie alla sua indole naturalmente elastica. (pag. 18)
* Il diritto non è soltanto ordinamento, ma ''ordinamento osservato'' […] L'osservanza {{NDR|spontanea}}, […] quella che fa di qualsiasi ordinamento un ordinamento giuridico, si fonda su una precisa consapevolezza del valore che lo sorregge [...] L'ordine giuridico autentico attinge allo strato dei valori di una comunità per trarne quella forza vitale che nasce unicamente da una convinzione sentita, per trarne quella solidità che non ha bisogno della coazione poliziesca per mantenersi stabile. (pag. 20)
* Nel diritto che si genera nella spontaneità del sociale, cioè nel diritto còlto nella sua genuinità ed essenzialità, soggettività e imperatività sono necessariamente attenuate dalla prevalenza di una dimensione oggettiva. Ordine vuol dire, infatti, costruzione superindividuale, che ha la sua base nella totalità e complessità dell'organismo sociale, nella costanza d'una tradizione, nella ripetizione e tipicità di azioni umane, dove non c'è spazio per arbitrarietà e non c'è spazio per frazionismi individualistici […] Il diritto diventa regola imperativa quando si inserisce in un apparato di potere, per esempio nello Stato, dove la dimensione ''stricto sensu'' politica ha il sopravvento su quella sociale […] Per occhi superficiali, che guardino con una visuale ristretta al passato prossimo e al presente, lo Stato può sembrare la nicchia imprescindibile, nicchia naturale, per il generarsi e il vivere del diritto. Si dovrebbe invece riflettere più ponderatamente che lo Stato è soltanto un accidente storico a fronte di quel recupero del diritto che è valso a restituirlo al grembo ben più vasto della società. (pag. 24-25)
* Con l'inserimento – avvenuto nel corso della modernità – del diritto nell'apparato di potere più perfezionato, ossia nello [[Stato]], dietro l'incubo parossistico dell'ordine pubblico, il diritto si è visto sostanzialmente stravolto nella sua natura e funzione originarie e chiamato a svolgere il ruolo di apparecchio ortopedico del potere politico, di controllo sociale. Da qui la sua riduzione tutta moderna […] in un complesso di leggi, cioè di comandi sovrani, in una gerarchia di manifestazioni (fonti) con al sommo – ovviamente – la legge, con un progressivo isterilimento della consuetudine. (pag. 31-32)
* Il diritto può ordinare il sociale perché è realtà di radici, e radici profonde; guai se alle tante rivelazioni nel quotidiano – usi, leggi, atti amministrativi, sentenze, invenzioni pratiche – noi non riconnettessimo il lavorio incessante che si svolge – preparatorio ma che è già diritto – negli strati più riposti d'una civiltà, alla stessa stregua della sorgente d'acqua di cui il rivelarsi nella fenditura della roccia è solo l'ultimo momento, anche se l'unico appariscente, di una lunga vita sotterranea. (pag. 78)
* {{NDR|Sul [[Giusnaturalismo|diritto naturale]]}} Le miserie del diritto positivo – ridotto spesso a specchio di fanatismi razzistici e religiosi, di nazionalismi politici, di tirannie ripugnanti o, nel migliore dei casi, di legislatori miopi o partigiani – spingono a guardare più in alto, a un livello superiore che sopravanzi i particolarismi e in cui si serbino valori che la coscienza collettiva avverte e di cui ha nutrito la vicenda storica. Un livello superiore di giuridicità che è diritto, ma in cui si riesce a non separare essere e dover essere, giuridicità formale e giustizia […] l'idea del diritto naturale, di ogni legge naturale, non incarna altro che un tentativo di soluzione, forse ingenuo o illusorio, all'eterno problema umano di un diritto giusto, quasi un ponte ardito, forse troppo ardito, lanciato verso questa meta. (pag. 85)
* La [[legge]] ordinaria oggi […] è visibilmente in crisi per la sua incapacità a ordinare giuridicamente la società civile e soprattutto a governare il mutamento socio-economico che stiamo vivendo e che ancor più vivremo domani. (pag. 97)
==''Mitologie giuridiche della modernità''==
* Il [[giurista]] è un cercatore d'ordine, un tessitore d'ordine, perché il diritto è essenzialmente scienza ordinante; egli si sforza di individuare e segnare la ragnatela dell'ordine che soggiace, invisibile ma reale, al di sotto della incomposta rissa delle cose. (pag. 127)
* Il guaio per il giurista è troppo spesso quello di dimenticare che maneggia del materiale storicissimo e che i risultati da lui conseguiti, anche se validi, sono ''relativi'', relativi a certi luoghi, a certi tempi, a certi stadii di civiltà storiche, debbono cioè essere fissati con la disponibilità a variarli in ragione della loro naturale elasticità. Il guaio per il giurista è la tentazione – intensa in ogni ordinatore – a immobilizzarsi e assolutizzarli, una tentazione che è pressoché costante nel cultore d'un diritto positivo, avvezzo a separare e isolare il ''punto'' minimo del suo oggetto d'indagine, il diritto vigente, dalla lunga ''linea'' storica nel cui alveo si còlloca e si giustìfica. (pag. 128)
==Bibliografia==
*Paolo Grossi, ''Prima lezione di diritto'', Laterza, Bari-Roma, 2003. ISBN 884206436X
*Paolo Grossi, ''Mitologie giuridiche della modernità'', Giuffrè, Milano, 2007. ISBN 881412863X
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Grossi, Paolo}}
[[Categoria:Giuristi italiani]]
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Discussioni utente:Sun-crops
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*[[Discussioni utente:Sun-crops/Archivio2009-2016]]
*[[Discussioni utente:Sun-crops/Archivio2017-2019]]
== Re: Discussione con Laportoghese ==
Buongiorno. Lei ha perfettamente ragione. Mi spiace di aver usato un tono aggressivo nei confronti dell'[[Utente:laportoghese|utente Laportoghese]]. Quel che mi urta particolarmente è che ho fatto notare a l'[[Utente:laportoghese|utente Laportoghese]] questo errore più volte. Correggo gli errori e lui insiste con il rifarli. AugurandoLe una buona giornata, La ringrazio per avermi fatto notare lo sbaglio anche da parte mia. Buona giornata.--'''[[Utente:2001:B07:644E:FDC2:ACE2:DC3:B241:4820|<span style="color:#209090;">2001:B07:644E:FDC2:ACE2:DC3:B241:4820</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:2001:B07:644E:FDC2:ACE2:DC3:B241:4820|scrivimi]])</sup> 15:19, 20 ago 2020 (CEST)
Caro anonimo, continua a sbagliare a scrivere. Adesso parliamo dell`avverbio "Più volte". Aspettavo l'intervento di un admin per scriverle di darsi una calmata di mettere in mezzo un collaboratore denigrandolo. Due volte mi ha citato all'inizio ed alla fine di questo elenco di discussione per essere sicuro che venisse letto. Ma niente, il nulla da alcun admin. È giusto che lei sia "urtato" e che io non sappia la differenza tra su e di e che mi abbia corretto ovunque e più volte. Si certo, certamente. Fortunatamente ci sei tu gioiuzza anonima. Non avete idea quanto invece mi urti a me che abbia dovuto nuovamente rispondere ad un anonimo. Fatemi 20 richiami a 'sto giro, bloccatemi pure o eliminate la conversazione, non vorrei mai che l'anonimo si urti. Vi saluto cordialmente. [[Utente:Laportoghese|Laportoghese]] ([[Discussioni utente:Laportoghese|scrivimi]]) 08:16, 21 ago 2020 (CEST)
:@[[Utente:Laportoghese|Laportoghese]], ho bloccato quell'ip per un mese, è già stato bloccato su Wikipedia ed è evidentemente un troll, se si rifacesse vivo in altra maniera per continuare a provocare, per cortesia non rispondergli, va semplicemente bloccato o rollbackato, altrimenti diamo da mangiare ai troll. Non è un rimprovero a te :-) è semplicemente per evitare il degenero. Grazie, -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:45, 21 ago 2020 (CEST)
:Buonasera. Le vorrei ricordare che tutti si rispettano. Io ho deciso di non registrarmi per mie comodità. Se lei decide di "migliorare" Wikiquote deve saper parlare/scrivere l'italiano - in modo chiaro e fluido - comunque detto ciò Le auguro di trascorrere una felice vita. Un caro saluto --[[Utente:37.163.27.48|Utente:37.163.27.48]] ([[Discussioni utente:37.163.27.48|scrivimi]]) 21:18, 22 ago 2020 (CEST)
== Stella Musy ==
Ciao. Non cancellare le pagine senza motivo: aggiungi tu le fonti. Le manine ce le hai!!!
Forse questo tipo di atteggiamento lo fa sentire importante ahah😂 [[Utente:Mywikid|Mywikid]] ([[Discussioni utente:Mywikid|scrivimi]]) 22:44, 15 apr 2021 (CEST)
== Altalena ==
Ciao, potresti creare la pagina Altalena?<br/>P.S.: Ti chiedo di rispondere, non sei Dio sceso in terra.
== strisce - striscie ==
Grazie della segnalazione. Quando aggiungo il template sic (come nel caso della voce [[Filip Müller]]) è proprio perché voglio segnalare che la citazione contiene una parola spesso desueta o, come in questo caso, scorretta e non è un mio errore di digitazione. Per cui, se vogliamo essere fedeli al testo, a mio parere, occorre conservare l'originale "striscie" e annullare la modifica fatta. --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 19:09, 4 gen 2020 (CET)
== Re: Karl-Heinz Rummenigge ==
Ciao Sun, mi fa piacere averti ritrovato admin dopo la mia lunga pausa, sei cresciuto tanto e ormai mostri una sicurezza totale in ogni ambito wikiquotiano.
*Su Rummenigge sono d'accordo con te, terrei la prima che parte da un episodio e arriva a conclusioni generali (pur essendo a limite) mentre eliminerei la seconda;
*Direi che possa starci una voce [[Processo a Galileo Galilei]] e quella citazione calzerebbe a pennello.
Buon anno e buon epifania, un abbraccio, [[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 11:27, 6 gen 2020 (CET)
== Processo a Galileo Galilei ==
Grazie Sun-crops, provvedo. È sempre un piacere creare una nuova voce. Non mi era sfuggito il tuo primo suggerimento, ma avevo qualche dubbio. Il dubbio, di fronte a due autorevoli opinioni, si è dissolto... :-) --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 16:14, 6 gen 2020 (CET)
== Auguri anche a te ==
Grazie, ricambio e buon lavoro!<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 20:54, 7 gen 2020 (CET)
== Casa romana o Domus ==
Ciao Sun,
grazie, ovviamente, per le tue segnalazioni su possibili nuove voci. A questo riguardo chiedo il tuo parere sulla seconda citazione di [[Ugo Enrico Paoli]], "Le stanze della casa romana non erano ingombre di mobili...". Hai linkato "casa romana" a "Domus". Ho pensato, trattandosi di una citazione generica che prescinde dallo ''status'' di chi l'abita, che il link potrebbe essere indirizzato piuttosto verso "Casa romana", anch'essa presente in Pedia. Che ne pensi? --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 15:59, 14 gen 2020 (CET)
== Re: Vittorio Sgarbi ==
Buonasera, nessun disturbo! Fatto comunque, per me non è in alcun modo significativa. Grazie a te per il lavoro sporco che è la vera anima di wikiquote.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 20:07, 14 gen 2020 (CET)
:Sono intervenuto in discussione, non cancellerei la citazione. Non farti problemi, contattami quando vuoi. Buona serata.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 22:35, 15 gen 2020 (CET)
== Re: Enzo Striano ==
Salve, allora io ho inserito le citazioni su "Il resto di niente" dalla medesima edizione indicata nella pagina; ed ecco perchè non l'ho modificata. L'unica differenza tuttavia è che la sto leggendo da Kindle e quindi non sono in grado di riportare la pagina da cui ho preso la citazione in quanto la posizione a cui leggo è espressa in percentuale. In compenso però le citazioni sono sequenziali e questo dovrebbere renderne la ricerca più agevole. Credo che al progredire della mia lettura ne aggiungerò altre.
Saluti
--[[Utente:Giovax|Giovax]] ([[Discussioni utente:Giovax|scrivimi]]) 22:54, 14 gen 2020 (CET)
== Re: Abbigliamento nell'antica Grecia ==
Buongiorno! Non ho nulla da obiettare sul suo rilievo relativo alla pertinenza della voce. Posso però spiegarle l'inciampo che mi ha impedito di completarla con l'inserimento di altre citazioni, come avevo in animo di fare. Sapevo di avere nella mia libreria un saggio sulla vita quotidiana degli antichi Greci da cui attigere tutto l'occorrente, dacché un capitolo era incentrato proprio sull'abbigliamento. Ma ecco l'inciampo: l'autore, pur autorevole, Raquel López Melero, non è presente su Wikiquote né tantomeno su Wikipedia, e quindi le sue citazioni al momento sono inservibili. Ho allora consultato altri autori già enciclopedizzati, Indro Montanelli tanto per citarne uno, ma finora non mi è riuscito di trovare nulla sull'abbigliamento degli antichi Greci. Non mi restava, a questo punto, che fare una ricerca più approfondita nella biblioteca comunale. Senonché, nel frattempo, è arrivata la sua tirata d'orecchie, più che legittima, ma che, per fortuna, nello spirito costruttivo che informa la sua interlocuzione, è accompagnata dalla segnalazione di una fonte adatta allo scopo: ''Il costume antico e moderno di tutti i popoli'', opera di Giulio Ferrario che ho già consultato, e dove c'è tutto quello che serve a dare piena legittimità alla voce in oggetto. Anche qui però c'è un problema, non so quanto e come aggirabile. Il Ferrario, autore presente in Wikidata, Wikisource e Commons, è invece ignorato sia da Wikiquote che da Wikipedia. Domanda dalle cento pistole: stante così le cose, esiste un modo per utilizzare Giulio Ferrario come fonte? Resto in fiduciosa attesa, scusandomi già adesso se, per miei impegni cogenti, non dovessi procedere speditamente a battere l'eventuale pista da lei indicata. Intanto, nel ringraziarla della sua cortese attenzione, le invio un cordiale saluto. --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 11:01, 19 gen 2020 (CET)
:Buonasera! Penso di poter salvare la voce tematica con l'inserimento di citazioni tratte dall'''Iliade'' e dalla ''Storia dei Greci'' di Montanelli. A "lavoro" ultimato, sarà poi lei a valutare se la pagina avrà titoli enciclopedici tali da giustificarne il mantenimento oppure dovrà essere cancellata. Confido di fare gli inserimenti al più presto. Colgo l'occasione per chiederle se sia possibile creare la voce bio di Giulio Ferrario su Wikiquote, non essendo egli enciclopedizzato su Wikipedia. Perché, se ciò fosse possibile, sarebbe la via maestra per conseguire il "salvataggio" posto che i contenuti in tema di questo autore, molto appropriati e anche estesi, consentirebbero di dare alla voce, ora vieppiù traballante, fondamenta più che solide. Un cordiale saluto, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 20:52, 19 gen 2020 (CET)
::Buongiorno! Seguirò il suo consiglio: la via maestra è sempre da preferire. Prima creerò, ancorché in abbozzo, la voce Giulio Ferrario su Wikipedia e, successivamente, la corrispondete voce bio su Wikiquote, dove inserirò le citazioni da linkare nella pagina tematica "Abbigliamento nell'antica Grecia". Conto di fare il tutto nel volgere di pochi giorni. Un cordiale saluto, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 08:50, 21 gen 2020 (CET)
:::Buonasera! Sono riuscito a completare l'iter concordato: creazione voce Giulio Ferrario su Wikpedia e su Wikiquote. Ora, a mio avviso, la voce dovrebbe essere a posto. Ho tenuto da parte una delle citazioni di Ferrario per creare la pagina tematica Peplo. Intanto è solo un abbozzo, ma presto la integrerò con altre citazioni. Grazie del suo sprone, e delle sue "dritte" naturalmente, e auguri di una serena serata. --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 18:57, 21 gen 2020 (CET)
== Re: Maria Valtorta ==
Buongiorno, ho sistemato io. Sentiti libero di contattarmi quando vuoi e se posso darti un consiglio, in questi casi limite (anche oltre il limite, a dire il vero), cerca di essere piuttosto severo, soprattutto se l'utente è problematico come in questo caso.
Mi dispiace che tu ti senta solo... Io ho passato interi anni in una situazione simile alla tua e questo mi ha fatto lentamente disinnamorare di Wikiquote. Ora che mi è tornata un po' la voglia di contribuire, preferisco farlo "a modo mio" anche perché adesso che lavoro non ho più moltissimo tempo. Sto portando a termine una lunga e dispendiosa revisione delle categorie che avevo iniziato nel 2013. Non potevo sopportare di aver lasciato qualcosa in sospeso.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 06:56, 21 gen 2020 (CET)
:Mi dispiace sentirti così, ti capisco molto bene... I consigli che ti posso dare oltre a quelli che ti ho già dato è di non dannarti l'anima, fai il possibile ma se hai altro da fare, non sentirti assolutamente in obbligo. Se c'è qualche utente davvero problematico, segnalamelo che provo a parlarci io. P.S.: non parlare di deflag, non ha senso, ci sono admin che non si sono mai minimamente curati del lavoro sporco eppure non si sono mai posti il problema. Quindi stai sereno e conta pure su di me!--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 19:17, 21 gen 2020 (CET)
::Be' credo di averti detto già tutto, non vorrei tirare per le lunghe la discussione. Ti invito a rifletterci bene e a non prendere decisioni azzardate. Quello di Micione è un caso molto diverso, ovviamente, per mille motivi. Capisco fin troppo bene che avere a che fare con utenti problematici è quantomeno stressante ma a volte basta staccare anche solo per pochi giorni... Di certo prendere decisioni quando si è stressati non è il massimo. Grazie per il tuo lavoro, [[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 22:03, 22 gen 2020 (CET)
:::<s>Hai perfettamente ragione Creed, penso che seguirò prestissimo il tuo consiglio. Nel frattempo però ''la cosa'' continua proprio ora e proprio ora ne ho parlato con Donato. Ti saluto,</s> --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 22:13, 22 gen 2020 (CET)
::::Cosa starebbe continuando proprio ora? Perdonami ma fatico a capire. In ogni caso dovrei aver sistemato su [[Maria Valtorta]].--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 22:38, 22 gen 2020 (CET)
:::::Per esempio, se dai un'occhiata ad [[Emanuele Severino]] e segui gli altri contributi... --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 22:41, 22 gen 2020 (CET)
{{rientro}}Ciao. Il tuo valore come contributore e come ''patrol'' sono fuori discussione. Qualità queste, che sono state fondamentali per poter essere nominato amministratore, ma che invero non risultano vincolanti per proseguire qui il tuo contributo in quel senso. Perdonami, ma ho come l'impressione che tu senta come "dovere" il fare certe cose, quali a esempio "seguire un utente". Scrivi "''A questo punto qualcuno dovrà farsi carico di seguire molto attentamente questa utenza''". Ebbene no, non è così: non ci sono doveri, qui ognuno fa quello che può in base al proprio tempo, alle proprie energie, fisiche e mentali. L'essere amministratore non c'entra con queste cose. Si può decadere come amministratore se si è inattivi per un certo tempo; se il comportamento è inadeguato (è la comunità a deciderlo), o certamente per volontà propria, ma non perché uno non ce la fa a fare tutto. Nessuno d'altronde ne sarebbe capace... Io mi auguro che tu possa prendere la cosa più alla leggera e proseguire come meglio ti risulta senza sentirti vincolato in alcun modo. Tutto quello che si può fare e che si fa è sempre qualcosa in più. Infine penso che questi progetti hanno una loro "anima" e si evolvono da sé: a noi spetta solo essere assistenti attivi e consapevoli di questo divenire, senza forzature, fluidi e tenaci al contempo.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 23:07, 22 gen 2020 (CET)
== Re: Blocco ==
Ciao, sinceramente mi infastidisce avere così tante voci da wikificare, quindi se esiste un modo per risolvere la cosa e mettere alla prova un utente che ha commesso errori, ben venga. Ovviamente avrei prima sentito il parere tuo e degli altri admin, stavo solo sondando il terreno. La tua richiesta mi sembra sacrosanta, l'avrei data quasi per scontata. Buona serata e buon lavoro, [[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 19:16, 23 gen 2020 (CET)
:Grazie della segnalazione, quella di sbloccarla era un'idea ma più ci parlo e più credo che il blocco sia più che giusto e che anzi, appena sarà sbloccato, saremo costretti a prolungarlo. Ma spero di sbagliarmi.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 08:20, 25 gen 2020 (CET)
== [[Giovanni Battista Marino]] ==
La fonte richiesta è stata aggiunta.--[[Utente:K.Weise|K.Weise]] ([[Discussioni utente:K.Weise|scrivimi]]) 19:57, 27 gen 2020 (CET)
== Proverbi ==
Buonasera, in pagine come [[proverbi toscani]] e [[proverbi veneti]] avevamo adottato soluzioni un po' ibride: dal momento che un unico libro era utilizzato come fonte per l'intera pagina, in nota veniva indicato il capitolo tematico con le relative pagine. Probabilmente utilizzare una nota per ciascuna pagina renderebbe inutilmente pesanti tali voci. Ovviamente se la soluzione non ti convince, possiamo parlarne o esporre la questione al bar. Buon lavoro, [[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 17:51, 3 feb 2020 (CET)
:Buongiorno, grazie della dritta, non avevo fatto caso al fatto che si trattasse di un IP fisso.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 06:36, 4 feb 2020 (CET)
== Re: Lepa Radić ==
Buonasera, le rispondo a tutte le questioni sollevate: <br>
1. '''Traduzioni italiane fatte dall'utente:''' E' una regola che mi è stata fatta notare anche da un altro admin. Alcune voci le avevo create tempo fa, come questa della Radic, senza conoscere la regola o comunque senza averla capita a dovere.<br>
2. '''Validità nulla per citazioni per le quali è impossibile leggere il testo in digitale:''' Non pensavo fosse un problema, ho notato praticamente ovunque citazioni riportate indicando solamente l'eventuale libro e la pagina, senza la possibilità di consultare il testo online. Devo considerarle come non valide?<br>
3. '''Fonti deboli:''' Non ricordo assolutamente di aver usato le fonti da lei indicate, le considero io stesso deboli. Cortesemente, può riportami i link dei miei inserimenti?<br>
4. '''Citazione Mao:''' Ho appena modificato il link a google books, puntando specificatamente la pagina dove è riportata la citazione.<br>
Grazie e mi scusi per il tempo che le ho fatto perdere. [[Utente:Mhorg|Mhorg]] ([[Discussioni utente:Mhorg|scrivimi]]) 17:20, 9 feb 2020 (CET)
: 1. <s>Mi scusi ma non capisco a cosa fa riferimento al punto "Nota del Redattore con link". Può essere più specifico?</s><br>
: 2. Le citazioni in inglese di Lepa Radic sono prese come indicate sulle Wikipedia inglese, come anche da me indicato nel libro [https://books.google.it/books?redir_esc=y&hl=it&id=z4MNAAAAIAAJ&focus=searchwithinvolume&q=%22Those+whom+you+are+asking+about+will+reveal+themselves+when+they+have+succeeded+in+wiping+out+all+you+evildoers%2C+to+the+last+man%22 Women of Yugoslavia in the National Liberation War, pag 45]. Ho impiegato queste fonti in quanto me le sono ritrovate in automatico nel modulo di traduzione in Wikipedia ita (sono stato io a creare anche la voce su Wikipedia ita).<br>
: 3. La voce di Lepa Radic l'ho creata il 14 nov 2019, molto prima dell'inserimento della citazione di Mao del 3 febbraio 2020. Come le ho detto, da poco ho fissato questa regola delle traduzioni in italiano senza fonte ita.<br>
: 4. Sulla citazione di Secchia, ho impiegato solamente quella rintracciabile su Resistenze.org (centro culturale attivo dal 2002), che è una fonte comunemente ritenuta attendibile per quanto riguarda i materiali inerenti all'area marxista, sebbene la grafica del sito possa forse trarre in inganno. Non parliamo certo di siti di collettivi o blog, per capirci. Tuttavia, se si vuole mettere in discussione la fonte, sono pronto a trovarne di diverse.<br>
: 5. Le traduzioni di Lepa Radic le ho fatte io, in quanto in inglese erano davvero poco fraintendibili.<br>
: Mi dispiace averle generato tanti dubbi, dal canto mio, posso assicurarle che se ci sono stati sbagli sono stati fatti in buona fede. [[Utente:Mhorg|Mhorg]] ([[Discussioni utente:Mhorg|scrivimi]]) 19:43, 9 feb 2020 (CET)
:: 1. La fonte è stata ereditata automaticamente dalla traduzione della pagina Lepa Radic Wikipedia, non da Wikiquote. Ho tradotto decine di pagine, credo sia normale che qualcosa sfugga al controllo. Ne stiamo facendo un dramma, non crede?
:: 2. Nella fonte effettivamente era presente la seconda citazione ma era assente la prima.
:: 3. La fonte bosniaca è stata aggiunta prima del suo invito a lasciar perdere tutto. L'ho aggiunta in quanto cercando fonti locali in effetti viene riportata più volte la citazione di cui parliamo. Non conoscendo ancora tutte le dinamiche del caso, non so come dovrei comportarmi: se ci sono due fonti in diverse lingue devo riportare entrambe le lingue sotto la citazione tradotta in italiano? Mi aiuti a capire. [[Utente:Mhorg|Mhorg]] ([[Discussioni utente:Mhorg|scrivimi]]) 02:33, 10 feb 2020 (CET)
== Re: VirginiaDyason7 ==
Ciao, secondo me hai fatto benissimo così.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 06:39, 13 feb 2020 (CET)
== Re: Marzo ==
Ciao, carissimo, è sempre un piacere sentirti. Se per un po' capita di non vederci "attivi" speriamo comunque di rivederci presto nel pieno vigore wikiquotiano, con la spada eroicamente sguainata con barbari e vandali... Un caro saluto {{ok}} -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:23, 14 feb 2020 (CET)
== Re: Radio Radicale ==
Ho provveduto a creare la Wikiquote di Massimo Bordin e l'ho linkata alla Wikipedia tramite Wikidata. Non esiti a segnalarmi altre mancanze. [[Utente:Mhorg|Mhorg]] ([[Discussioni utente:Mhorg|scrivimi]]) 20:13, 20 feb 2020 (CET)
== Re: Andrew Wiles ==
Buondì, su Wiles c'era un refuso (corretto). Su Nepero la prima citazione ha la fonte, mentre la seconda è la stessa citazione, tratta dai "senza fonte", che in pratica è una traduzione lievemente diversa; possiamo tenerla o toglierla, senza problemi. Sulle categorie non avevo mai considerato la necessità del loro ordine alfabetico, tant'è che in [[Aiuto:Categorie#Categorie a cui una pagina appartiene]], l'avverbio "preferibilmente" non sembra costituire una regola assoluta; anche qui, nessun problema, farò in modo di inserire le prossime categorie in ordine alfabetico. Come sempre, grazie per i suggerimenti, --[[Utente:AnjaQantina|AnjaQantina]] ([[Discussioni utente:AnjaQantina|scrivimi]]) 11:23, 29 feb 2020 (CET)
== Ultime parole da Batman ==
Io ho rimosso le "citazioni" dalle voci e l'anonimo le ha rimosse da quella pagina. No, non è che sono poco significative, non lo sono nemmeno un po'. Anzi, non sono proprio citazioni. Saluti. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 16:28, 5 mar 2020 (CET)
== Re: Kim Jong-un ==
Buongiorno, scusami ma sono stato assente per un po' di giorni. Dovrei aver sistemato su Kim Jong-un, hai ancora perplessità. Tranquillo sull'utente, lo terrò sott'occhio e se sarà necessario avrà altri ammonimenti\blocchi. In ogni caso non sarai tu a dovertene occupare. Qual era il problema su [[ultime parole da Batman]]?--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 14:44, 7 mar 2020 (CET)
:Grazie, buon fine settimana a te.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 16:20, 7 mar 2020 (CET)
== [[Moriz von Craûn]] ==
Buonasera Sun, non capisco con certezza la nota: alcune frasi erano in corsivo e tutto il resto no?
P.S.: Questa pagina comincia ad essere pesantina, potresti iniziare a pensare di fare uno scorporo e archiviare parte delle discussioni.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 23:29, 9 mar 2020 (CET)
:Buonasera Sun, ho archiviato le discussioni dal 2017 al 2019, spero per te vada bene così. Mi è bastato rendere non funzionante il link di Aforismario presente in una discussione.
:Quanto a ''Moriz von Craûn'' ho provato con le ancore a mettere in evidenza diversamente i versi espunti, dimmi se ho interpretato bene e se la soluzione può andare.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 22:11, 10 mar 2020 (CET)
::Buonasera Sun, sei fin troppo buono e troppo poco imparziale, ma ti ringrazio. Quando posso cerco sempre di aiutare. Tu fai già tantissimo e il tuo lavoro è encomiabile, non sminuirlo. Semplicemente nel corso del lavoro ad alcune voci e ad alcuni progetti ho dovuto familiarizzare con alcuni strumenti ed ho quindi imparato ad usarli.
::Perdonami ma non sono sicuro di aver capito bene la domanda, ti dispiacerebbe farmi un esempio? Grazie, [[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 18:29, 11 mar 2020 (CET)
:::Buongiorno, se ho ben capito la domanda una buona funzione può essere quella "trova" (Ctrl + F) che consente di trovare in breve tempo una o più parole nella pagina.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 16:21, 12 mar 2020 (CET)
== Moniti all'Europa di Thomas Mann ==
Ciao. Ho visto la richiesta ("Sono disponibili i numeri di pagina?") che hai fatto nel campo oggetto della pagina [[Thomas Mann]] relativamente alla voce bibliografica finale di "Moniti all'Europa". Io ho acquistato l'ebook in formato epub, e quindi non sono in grado di identificare i numeri di pagina della versione cartacea. Credo tuttavia che non ci sia bisogno di indicare i numeri di pagina: il testo di Giorgio Napolitano è intitolato proprio "Introduzione", con la "i" maiuscola, non si fa cioè riferimento a una generica introduzione. I campi del template "Cita libro" di wikipedia -- vedi ad esempio la sezione "Bibliografia" della voce "Della repubblica tedesca" ([https://it.wikipedia.org/wiki/Della_repubblica_tedesca#Bibliografia qui]) -- permettono forse di chiarire meglio situazioni del genere. Resta il fatto che gli ebook non permettono più riferimenti puntuali come quelli previsti dalla norma ISO 690 per i testi cartacei, e questo può costituire un serio problema allorché si debba controllare la giustezza delle fonti --[[Utente:SolePensoso|SolePensoso]] ([[Discussioni utente:SolePensoso|scrivimi]]) 09:25, 12 mar 2020 (CET)
== Info su gestione botta-risposta ==
Buongiorno, volevo chiederle se poteva aiutarmi a capire se c'è uno standard per gestire i botta e risposta tra due personaggi. Per esempio vorrei inserire la [https://twitter.com/RobertoBurioni/status/1238510586503274502 risposta] di [[Roberto Burioni]] alla seguente dichiarazione di [[Boris Johnson]] già inserita nella voce:''"Voglio essere onesto con voi, onesto col popolo britannico: molte famiglie, molte altre famiglie perderanno prematuramente dei loro cari"''.
Grazie per l'eventuale risposta. [[Utente:Mhorg|Mhorg]] ([[Discussioni utente:Mhorg|scrivimi]]) 11:42, 14 mar 2020 (CET)
: Grazie mille {{ping|AssassinsCreed}}, intanto ho eseguito il punto 1. Se potessi darmi una mano a comprendere il [[template:Ancora]], magari mostrandomi un esempio, te ne sarei grato. PS. Ti chiedo scusa per la voce [[Wolfenstein II: The New Colossus]], stavo per occuparmene. [[Utente:Mhorg|Mhorg]] ([[Discussioni utente:Mhorg|scrivimi]]) 10:51, 15 mar 2020 (CET)
== [[Template:SelezioneNuove]] ==
Buonasera, vedo con piacere che stai aggiornando con solerzia questo template. Ti segnalo [[Speciale:PaginePiùRecenti|questo strumento]] in maniera tale da avere sott'occhio tutte le voci create ultimamente così da non dimenticarne nessuna (ad esempio [[Amazzonia]] e ''[[Il metodo Kominsky]]'') e averle tutte nell'ordine giusto. Grazie, [[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 23:53, 22 mar 2020 (CET)
== Re: Foucalt ==
Ciao dovrei aver sistemato tutto, ora rispondo solo sulla discussione LSD... Ti chiederei solo la cortesia, se possibile, di sistemare la traduzione in Foucault che non mi sembra fedele all'originale o almeno non in tutti i punti. Grazie, spero non sia nulla di troppo grave... Io sto vivendo davvero brutte situazioni in ospedale e domani devo anche alzarmi presto per andarci... ma Wikiquote è una buona valvola di sfogo in tal senso. Buona notte, mi auguro che tu ti rimetta al più presto.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 01:19, 31 mar 2020 (CEST)
:Ciao grazie delle belle parole, anche io ringrazio tutto il personale sanitario, specie chi sta affrontando l'emergenza in prima linea e non è certo il mio caso... Speriamo davvero di uscirne quanto prima! Non devi vergognarti di nulla perché sono certo che non sei obiettivo nella tua autovalutazione e che la stima sia al ribasso come spesso purtroppo accade. Grazie mille per l'ottimo lavoro su Foucault. Buona giornata, [[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 07:11, 31 mar 2020 (CEST)
== Re: citazioni: non è una citazione di Rosati... ==
Buongiorno San Crox. Le rispondo: la citazione sembra NON essere di Rosati ma lo è. In questo punto lui sta raccontano una sua IMMAGINAZIONE ATTIVA dove fa parlare il fantasma della Von Franz che era morta e le attribuisce l'invito a fare il film sul sarto Roberto Capucci. Tutto l'ipertesto "Quattro Decenni" è un racconto di Rosati. A me sembrava importante. Ma, se le sembra opportuno, la posso cancellare ed inserirne una citazione meno "equivoca". Cordialmente, Varu--[[Utente:Varu1971|Varu1971]] ([[Discussioni utente:Varu1971|scrivimi]]) 14:31, 13 apr 2020 (CEST)
== Re: Luis Sepúlveda ==
Buonasera Sun-crops! Stavo tentando l'uso dei template a seguito di questa [https://it.wikiquote.org/wiki/Wikiquote:Bar#Perch%C3%A9_non_usiamo_i_template_per_le_fonti? discussione]. Dal parere di altri wikicolleghi pensavo non fossero vietati. Potresti intervenire nel dibattito? Magari capiamo meglio il punto della situazione. Grazie. [[Utente:Mhorg|Mhorg]] ([[Discussioni utente:Mhorg|scrivimi]]) 15:57, 16 apr 2020 (CEST)
== Marzo proverbi napoletani ==
Ciao, come va? Avrei un dubbio. Nella voce [[proverbi napoletani]] viene indicato:
:''Marzo nu poco chiove | e n'atu poco stracqua | torna a chiòvere, schiòve | ride 'o sole cu ll'acqua''
Ma non si tratta di una poesia di [[Salvatore Di Giacomo]]? Non andrebbe rimosso?--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 01:56, 18 apr 2020 (CEST)
:Buongiorno, ma non dovevi rimuoverlo era solo un mio dubbio: puoi anche lasciarlo ed eventualmente controllarlo quando potrai in futuro. Grazie a te per il supporto che mi dai, da quando sono tornato mi sento sicuramente meno solo nel patrolling. Grazie, buon fine settimana.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 12:31, 18 apr 2020 (CEST)
::Sì, reinserisci pure il proverbio e controlla quando potrai. Rimuovi pure la voce dal template, gli stub e le voci non wikificate non le inseriamo mai.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 12:49, 18 apr 2020 (CEST)
:::Buongiorno e buona domenica! {{smile}} Le pagine nuove sarebbero ''[[Crozza Italia]]'' e ''[[Italialand]]'', ma non è fondamentale inserirle nel template anche perché se no diventa una dittatura "crozziana" {{smile}}. Le voci da cui vengono scorporate nuove voci ovviamente non possono essere considerate nuove. Quelle che vengono scorporate invece sì: l'unica differenza tra ''[[Crozza nel Paese delle Meraviglie]]'' e le altre due è che la prima non esisteva proprio, mentre le altre due erano semplici redirect. Ora siccome i redirect non sono voci, quelle due voci sono di fatto nuove. Spero di essere stato chiaro.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 12:27, 19 apr 2020 (CEST)
== Re: Romanzo poliziesco e Sistema eliocentrico ==
Buonasera Sun, direi che la prima possa stare tranquillamente in poliziesco e la seconda in sistema eliocentrico. Buon lavoro, [[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 18:57, 26 apr 2020 (CEST)
== Viktor Andrijovyč Kravčenko ==
Ciao Sun-crops,
le ultime modifiche alla voce in oggetto, che mi hai segnalato, riguardano citazioni di Nello Ajello (da "la Repubblica"), e Sergio Romano (da "La Stampa"). Per Ajello non ho problemi. Ho trovato e riletto l'articolo disponibile su Web e ho trovato due piccole differenze (una virgola e un "apparsa" divenuto "appara"), rispetto alla trascrizione nella voce [[Nello Ajello]]. Provvedo alle correzioni e poi sposto la citazione corretta (integrata da una nota che avevo inserito) in Kravčenko.<br>Per la citazione di Romano, purtroppo, non riesco a visualizzare il testo dell'articolo (La Stampa, 1º luglio 1991) per controllarlo; ricevo il messaggio: "supporto Flash non rilevato". Saluti, --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 14:26, 2 mag 2020 (CEST)
::I refusi nella citazione tratta da Ajello erano in realtà quattro. Li ho tutti corretti. Riguardando le correzioni fatte dall'utente anonimo nell'altra citazione, quella tratta da Romano, si tratta di un "venisse attraversato" modificato in "fosse attraversato" e un "micidiale saette" trasformato in "micidiali saette". La seconda è ovviamente un refuso, giustamente corretto. Il "venisse" trasformato in "fosse" credo proprio sia una scelta "stilistica" dell'anonimo. Penso questo perché anche su Ajello aveva modificato "venne pubblicata" in "fu pubblicata". In italiano la modifica è assolutamente corretta e preferibile, ma Ajello aveva scritto "venne"... Il testo di Romano non lo abbiamo, decidi tu se mantenere quel "fosse" che ha sostituito il "venisse". --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 15:21, 2 mag 2020 (CEST)
:::Mi sembra la scelta corretta! Grazie per le gentili parole e buon fine settimana anche a te (in questo periodo è proprio auspicabile). --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 15:58, 2 mag 2020 (CEST)
== Citazioni su [[Henry David Thoreau]] ==
Rispondo all'iter da citato in fase di annullamento dei miei ultimi due interventi (con IP 151.42.255.225) sulla voce in oggetto: ho capito, chiedo venia. Ho però re-inserito la citazione estrapolata da ''Disobbedienza civile'' in quanto a norma di Wiki. --[[Speciale:Contributi/151.42.255.225|151.42.255.225]] 21:46, 3 mag 2020 (CEST)
== Anna Maria Mozzoni: schema ==
Grazie mille: stavo solo organizzando lo schema dove, da domani in poi io e altre due nuove utenti inseriremo le citazioni. Seguiremo tutte le regole, stiamo seguendo i videotutorial e leggendo i manuali. Grazie per la collaborazione--[[Utente:Alessandra Boccone|Alessandra Boccone]] ([[Discussioni utente:Alessandra Boccone|scrivimi]]) 16:01, 5 mag 2020 (CEST)
== re: Annie Wilkes ==
Ciao :-) nel caso specifico, la voce è stata importata da Wikipedia, quindi è stato un procedimento errato (pingo {{ping|Mannivu}} per avvisarlo), perché le citazioni non sono presenti nella voce sul libro e non è presente la voce sul film. Non sappiamo neanche se siano effettivamente presenti nelle opere. Pertanto sarebbero da cercare nel libro o da cancellare la voce. In generale, voci di personaggi immaginari esistono (v. [[:Categoria:Personaggi immaginari]]) e contengono sia citazioni dei personaggi, dalle diverse opere in cui sono presenti, sia citazioni sui personaggi, pronunciate da altri personaggi o da persone "reali" in loro dichiarazioni (v. ad es. [[Pippo]]). Il modello si trova in [[Wikiquote:Modello di voce/Personaggi]]. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:47, 15 mag 2020 (CEST)
== richiesta url per accedere a fonte su Cacciari ==
"«C'è l'acqua alta? E voi mettetevi gli stivaloni». (Panorama, Edizioni 1861-1864. Ant. Google)"
Buongiorno,
purtroppo non capisco bene a cosa si riferisca "Ant. Google", e non riesco quindi a reperire in internet riscontro a quanto da lei citato in recente edit su [[Massimo Cacciari]]; potrebbe gentilmente indicare qui url al riguardo?
--[[Speciale:Contributi/5.170.46.20|5.170.46.20]] 18:04, 19 mag 2020 (CEST)
: Non avevo visto quanto già riportato in [[Discussione:Massimo Cacciari]]; grazie, ora approfondisco. --[[Speciale:Contributi/5.170.46.20|5.170.46.20]] 18:12, 19 mag 2020 (CEST)
== re: Lettera c + vocale e o i. ==
Bizzarro :-\ tienimi aggiornato ;-) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 15:08, 24 mag 2020 (CEST)
== Re: Selezione nuove ==
Buongiorno e bentrovato, Sun-crops! Innanzitutto, grazie per il suo prezioso apporto alla supervisione delle voci. Nel merito dell'oggetto, confesso che ignoravo questa sezione accolta nella Pagina Principale. Vi inserirò certamente le nuove voci di mia creazione. Mi dispiace solo che, per un po', potrò contribuire molto saltuariamente al progetto. All'augurio di buon lavoro, aggiungo un sentito, cordiale saluto. --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 17:56, 25 mag 2020 (CEST)
:{{ping|Ibisco}} Come ho detto è davvero una gioia grandissima rivederla. Non le nascondo che sono stato un po' in pensiero, sapendo con quanta passione collabora a questo progetto. Comprendo che in questo momento non le sia possibile collaborare con continuità, ma va bene anche così, ciascuno – è chiaro – contribuisce nella misura del possibile. Ogni suo contributo, qualunque sia la frequenza, è sempre atteso, importantissimo e gradito. La saluto cordialmente. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 18:35, 25 mag 2020 (CEST) P. S. Dimenticavo di dirle grazie per avere aderito alla mia proposta, un cordiale saluto. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 18:42, 25 mag 2020 (CEST)
::Buongiorno! Grazie della comunicazione, come sempre, e come piace a me per la forma mentis che mi ritrovo, puntuale e innappuntabile. Chiarisco: ho inserito "Bogomilismo" nell'elenco delle Voci Nuove per due ragioni. La prima, certamente discutibile: il desiderio di misurarmi con questa novità procedurale, al fine di memorizzarne, oltre che la teoria, anche la sintassi applicata ad un caso concreto. La seconda: nel leggere la discussione proseguita al bar per approndire i dubbi sollevati da Nemo, mi era sembrato di capire che fosse preferibile inserire nell'elenco le voci già al loro primo apparire, anziché in seguito, dacché il contributore del "destub" avrebbe poi potuto non farlo. Sicuramente, ho interpretato male. In futuro, integrerò l'elenco solo con voci complete o con voci che mi capiterà di "destubizzare". Quanto al completamento della voce in oggetto, il "Bogomilismo", ho già dato una scorsa al passaggio che mi segnala, trovandolo, oltre che molto interessante per me, pure pertinente ai fini del progetto. C'è però il solito problema: dovrei prima inserirlo tra le citazioni di Fritz Mauthner, ma tale studioso, purtroppo, non mi pare sia presente in Wikiquote. Non solo: la sua stessa opera, vedo, è consultabile online solo parzialmente. Mi sbaglio? Se c'è un modo per uscire dall'impasse, sarei felice di farlo. Un caro saluto, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 10:13, 1 giu 2020 (CEST)
:::Buongiorno! Bisogna inserire nell'elenco solo voci "non stub": chiarissimo. Sarà questo il mio unico criterio. Spero solo di non fare pasticci con l'ordine cronologico. Ho dato uno sguardo a Nuove pagine, mi sembra di facile consultazione, nonostante, lo confesso, non sono riuscito ad afferrare la funzione del modulo che si trova nella parte alta della schermata. Francamente, non saprei nemmeno compilarlo. Ad esempio, il "namespace" cos'è esattamente? Non credo di averlo mai compreso, a parte l'utilizzo che se ne può fare per raggruppare in una sola nota le citazioni tratte da una stessa opera. Detto questo, non si prenda la briga di darmi spiegazioni, nella circostsnza le mie sono domande e considerazioni retoriche. Passo a Fritz Mauthner: la sua opera rientra nel perimetro dei miei interessi. Appena avrò un po' di tempo, spulcerò l'anteprima e valuterò il da farsi. Grazie e un caro saluto, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 17:14, 1 giu 2020 (CEST)
== [[Salute]] ==
Buongiorno, ho visto che mi hai annullato la modifica alla pagina Salute doveva avevo inserito la citazione dell'articolo della Costituzione. Visto che in altre pagine spesso vengono inserite citazioni derivanti dalla Costituzione non credevo di sbagliare, oppure mi sono perso qualcosa? Grazie mille [[Utente:Raiko|Raiko]] ([[Discussioni utente:Raiko|scrivimi]]) 19:07, 11 giu 2020 (CEST)
:Grazie mille! Capito l'errore! Buonaserata [[Utente:Raiko|Raiko]] ([[Discussioni utente:Raiko|scrivimi]]) 19:31, 11 giu 2020 (CEST)
== Re: Vincenzo P. ==
Ciao! Su Wikipedia la pagina è stata [https://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Pignetti protetta] dalla creazione, è evidentemente non enciclopedico quindi non è sbagliato proteggerla anche qua vista l'insistenza nel crearla, anche la sandbox in questo caso può essere cancellata perché a evidente scopo promozionale. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:07, 12 giu 2020 (CEST)
== Alfredo Maiolese ==
Ciao, ho visto che hai proposto la pagina su Alfredo Maiolese per la cancellazione; volevo esprimere un parere sulla relativa discussione... ma sulle "Pagine da cancellare" non c'è nessuna discussione. Personalmente non vedo rilevanza enciclopedica, per cui considera la mia opinione a favore della cancellazione. --[[Utente:AnjaQantina|AnjaQantina]] ([[Discussioni utente:AnjaQantina|scrivimi]]) 16:19, 13 giu 2020 (CEST)
== Verifica ==
Carissimo, buonasera. Vorrei suggerirti che puoi segnare come "verificate" alcune modifiche sulle quali intervieni (per esempio ho appena guardato Manganelli). Dalle linee guida:"''La funzione di verifica delle modifiche consente agli utenti abilitati di indicare che una certa modifica è stata già rivista da qualcuno per accertarsi che (1) non si tratti di un vandalismo e che (2) rispetti le basilari regole di wikificazione.''". Questo nell'ottica di lasciare il minor numero possibile di modifiche "non verificate". Ciao.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 19:59, 13 giu 2020 (CEST)
:Grazie. Non è necessario che sua proprio tutto, tutto a posto {{smile}}. Per Maiolese: volentieri, ma manca il paragrafo nelle voci proposte per la cancellazione. Provvedo io. Ciao.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 17:41, 14 giu 2020 (CEST)
::1) Non ho la televisione e non ho capito cosa ha a che fare Facebook (che non uso quasi più) con il programma che citi. Penso che se si tratta di "programma televisivo", si possa creare la voce, altrimenti la cosa mi sembra nuova e forse andrebbe discussa al bar. 2) Vedi "Miguel de Cervantes". 3) Avvisa l'utente innanzitutto e chiedi spiegazioni a lui. Poi proponi per la cancellazione.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 18:18, 14 giu 2020 (CEST)
== Voci tematiche ==
Perfetto, grazie, non sapevo di questo passaggio. --[[Utente:Luigi Albert Maria|Luigi Albert Maria]] ([[Discussioni utente:Luigi Albert Maria|scrivimi]]) 01:05, 20 giu 2020 (CEST)
Inserisco allora la citazione da un articolo in italiano, pur non trovando il contesto in cui è stata pronunciata. --[[Utente:Luigi Albert Maria|Luigi Albert Maria]] ([[Discussioni utente:Luigi Albert Maria|scrivimi]]) 10:57, 20 giu 2020 (CEST)
== Una barnstar per te! ==
{| style="background-color: #fdffe7; border: 1px solid #fceb92;"
|rowspan="2" style="vertical-align: middle; padding: 5px;" | [[File:Original Barnstar Hires.png|100px]]
|style="font-size: x-large; padding: 3px 3px 0 3px; height: 1.5em;" | '''La barnstar originale'''
|-
|style="vertical-align: middle; padding: 3px;" | Grazie per i suggerimenti [[Utente:Tiananmen8964|Tiananmen8964]] ([[Discussioni utente:Tiananmen8964|scrivimi]]) 08:50, 20 giu 2020 (CEST)
|}
== Re: Giorgio Manganelli ==
{{ping|DonatoD}} Salve! Grazie del tempestivo intervento. Sottoscrivo subito la sua idea, che mi sembra ottima, di recuperare lo "strillo" della quarta di copertina nella sottosezione "Citazioni su «Centuria»". Provvede lei? Colgo l'occasione per informarvi che sto rileggendo un'altra opera del Manga, «La notte», nella prospettiva di fare alcuni inserimenti, che, tuttavia, considerando la saturazione della voce, ritengo debbano essere contenuti nel numero, diciamo non più tre o quattro citazioni. Un caro saluto, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 18:33, 29 giu 2020 (CEST)
:Buongiorno, e grazie! Finalmente il vulnus del falso incipit di «Centuria» è stato sanato. C'è però ancora da eliminare un'imprecisione che ho causato io stesso inavvertitamente con il precedente messaggio quando, avendo in mente un'altra opera, «Antologia privata», di cui dirò dopo, ho parlato di "Quarta di copertina". In realtà, il falso incipt era stato prelevato dal testo, a firma Giorgio Manganelli, pubblicato sui due risvolti di copertina, detti anche alette. A questo punto, la testatina "Quarta di copertina" andrebbe cambiata in "Dal risvolto di copertina" ("dal" giacché il prelievo è stato parziale). Come alternativa, la citazione potrebbe confluire nella sezione "Citazioni su «Centuria»" e figurare dopo quella di Italo Calvino. In tal caso, si potrebbe mettere tra parentesi sia il nome dell'autore che la fonte. Ossia: (Giorgio Manganelli, dal risvolto di copertina). Dicevo prima dell'altra "Quarta di copertina", quella che campeggia nella "quarta" di «Antologia privata» e che a suo tempo venne inserita da un contributore come citazione di Manganelli. Cosa che non è, avendo essa funzione di "strillo" redazional-promozionale, poco importa se suggerito proprio da Manganelli, per quanto, a giudicare dal contenuto, Manganelli risulta esserne più il soggetto che l'autore: "Egli era stato assai competente in fatto di cose che non esistono." Durante il lavoro di sistemazione della voce, dopo avere provato a salvare detta citazione con la formula "Quarta di copertina", ho ritenuto opportuno rimuoverla del tutto perché priva di paternità. Concludo chiedendo scusa per essermi dilungato obiettivamente oltremisura, trattandosi di una discussione operativa, ma mi diverte pensare che lo stesso Manganelli, valutando la materia che andiamo dibattendo non oziosa ma spassosa, avrebbe probalmente indugiato più di me. Basti pensare che, al pari di Alberto Savinio, egli era un patito degli errori di battitura (Nigro: "Aveva un debole per aplografie. Indulgeva al refuso. E saltava le virgole"). E non poteva essere che così, dacché per lui la macchima da scrivere andava vista come una creatura antropomorfa, al punto da averle persino dato un nome. Va da sé, femminile: Patrizia. Alle corte: era una macchina che non si poteva non amare, anche quando lo faceva sbagliare. Con l'augurio di una fruttuosa serata, la saluto, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 19:18, 30 giu 2020 (CEST)
::Approfitto del paragrafo: ma le citazioni su Cristina Campo sono tratte da ''Il Messaggero'' o ''La Stampa''? Io leggo ''Il Messaggero''.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 12:27, 1 lug 2020 (CEST)
:::{{ping|DonatoD}} Ciao Donato. Ho qui il testo e a pagina 169 in basso a destra effettivamente è scritto: («Il Messaggero», 1987); il riferimento («La Stampa», 1978) è relativo ad altro/altri saggi, ad esempio quello su Samonà e compare a p. 178. Non riesco proprio a capire come sia potuto capitare questo, ti ringrazio per avermelo fatto notare. Ho già corretto. Mi scuso per questo errore del tutto involontario. Forse dovrei staccare per qualche giorno e recuperare un po'... Grazie davvero. Ciao Donato {{smile}}. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 14:29, 1 lug 2020 (CEST)
== [[Joseph Nicolosi]] ==
Ciao! Il creatore della voce è [[Discussioni_utente:185.51.12.101|Micheledisaveriosp]], da sloggato. Ora, io non c'ero in quel periodo e non conosco per intero la questione. Ritieni che i contributi dell'ip debbano essere controllati attentamente? --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 09:47, 2 lug 2020 (CEST)
==B XVI_re==
Ciao. Quelli sono link che puntano a wikipedia, ti chiedo venia ma non avendo seguito tutta la faccenda mi sfugge il nesso. Tornando alla citazione in oggetto, se hai fatto delle ricerche e ti risulta che questo testo non esiste, provvedi pure alla cancellazione della stessa: la fonte non nè chiara e quindi è leggittimo dubitare della veridictà. D'altronde l'utente ha prima inserito la citazione, poi ha sollevato il dubbio aprendo la discussione: ''iter'' non corretto.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 15:06, 4 lug 2020 (CEST)
:Sugli utenti non puoi basarti con supposizioni. I blog non sono una fonte ammessa.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 15:55, 4 lug 2020 (CEST)
<s>::Ok grazie. Ho rimosso. Stavo per ricollocare da [https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/ratzinger-e-la-dittatura-ideologica Avvenire], ma la catena di trasmissione è sempre quella, quindi... Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:02, 4 lug 2020 (CEST)</s>
== Paolo Bargiggia ==
Ciao, ho visto la tua modifica nella pagina di Paolo Bargiggia. Le parole "Croazia", "Francia" e "iostoconlacroazia" le ha ovviamente scritte lui, non io, all'interno dello stesso tweet. Lo puoi notare in [https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/dailybestpubblici/wp-content/uploads/2018/07/francia.jpg Numerosi screen]. Se lo ritieni opportuno - io sinceramente no, perchè rende più complessa la lettura e non toglie nessuna alterazione di senso - lo si può scrivere con il cancelletto, come ho appena fatto. --[[Utente:Simpa2000|Simpa2000]] ([[Discussioni utente:Simpa2000|scrivimi]]) 03:05, 5 lug 2020 (CEST)
Lei è una persona maleducata e inutilmente offensiva. Grazie. Saluti. --[[Utente:Simpa2000|Simpa2000]] ([[Discussioni utente:Simpa2000|scrivimi]]) 03:33, 5 lug 2020 (CEST)
== RE:Voci tematiche e Citazioni su / Voce Vira Boarman Whitehouse da creare ==
Ciao Sun-crops, grazie mille delle indicazioni che mi hanno inseganto due cose nuove di Wikiquote! Sono stato molto [[Wikiquote:Non aver paura di fare modifiche|bold]], ho comunque [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Cesare_Battisti&diff=prev&oldid=1083939 ripristinato] e salvato il lavoro in una [[Utente:Afnecors/Sandbox|sabbiera]]. Alla prossima, --[[Utente:Afnecors|Afnecors]] ([[Discussioni utente:Afnecors|scrivimi]]) 18:54, 13 lug 2020 (CEST)
== RE: Citazioni ==
Sun-crops, grazie mille delle indicazioni tuttavia le citazioni delle fonti ci sono sempre, manca forse il numero di pagina, che non ho qui, tuttavia sono frasi molto molto note di autori ben conosciuti.
--[[Speciale:Contributi/151.21.123.249|151.21.123.249]] 14:09, 25 lug 2020 (CEST)
Sun-crops, no mi consenta, ma il testo era indicato anche con numero di pagina solo nella pagina dell'autore cosi come da regola. Nella Bigliografia che lei ha tolto.
Il libro tra le altre cose è nella esposizione riportato seguendo l'impianto e nel suo rispetto di ciò che è già presente.
https://it.wikiquote.org/wiki/Aleksej_Konstantinovi%C4%8D_Tolstoj
In via esemplificativa tra l'altro in qui per nessuna citazione è riportato il numero di pagina. Ovvero pagina 61 del seguente testo.
https://books.google.it/books?id=0SlG0A1oB9oC&printsec=frontcover&dq=A.K.+Tolstoj,+Il+vampiro+pagina+61&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiOpJ2y4ejqAhUE36QKHWhrBZEQ6AEwAnoECAIQAg#v=onepage&q&f=false
Luigi Volta è il traduttore.
Il lago identificato è il lago di Como.
Inoltre il testo è presente in questa edizione anche su Google Books al numero di pagina indicato da me. Non ho riportato il link nel rispetto delle altre voci che non lo riportavano.
Creare 3 voci è ben possibile per quel testo e tuttavia una prima mossa, a cui possono poi aggiungersene altre.
Ritengo siano citazioni di primario interesse che possano essere sempre completate. E in questo modo con le cancellazioni vengono perse per sempre.
--[[Speciale:Contributi/151.21.123.249|151.21.123.249]] 17:54, 25 lug 2020 (CEST)
--[[Speciale:Contributi/151.21.123.249|151.21.123.249]] 17:55, 25 lug 2020 (CEST)
<s>::{{ping|151.21.123.249}} I link che lei mi ha gentilmente proposto sono i link che le avevo dato io in precedenza e non costituiscono la fonte che lei indica in bibliografia che è da lei riferita a Edizioni Elliot, Roma 2018, mentre i "miei" link che ora così gentilmente mi ripropone come "suoi" fanno riferimento ad Edizione Studio Tesi che lei conosce perché la ricerca per il controllo l'ho fatta io e le ho inviato il link; controlli meglio per Elliot, Roma, 2008, gentile utente, scoprirà che traduttore non è solo Luigi Volta: [http://www.elliotedizioni.com/prodotto/a-k-tolstoj-il-vampiro/]. Gradirei inoltre sapere che cosa significa quest'ulteriore dato inserito in parentesi (1941, pag. 61) visto che in bibliografia lei indica Elliot, Roma 2018, [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Aleksej_Konstantinovi%C4%8D_Tolstoj&type=revision&diff=1087072&oldid=1087047]. A quale edizione è riferita la citazione?, chi ne è il traduttore?, quale è il numero di pagina?, luogo ed anno di edizione?, l'ISBN? Lei di Luigi Volta parla solo ora dopo aver letto i link che le ho inviato, perché questo dato essenziale non l'ha inserito prima? Eppure i dati da inserire li ho dettagliati ben 4 volte, se non di più. La prego di non tirare troppo la corda. Non intendo proseguire a lungo su questa linea. Grazie. Buonasera. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 20:31, 25 lug 2020 (CEST) P. S Cortesemente firmi i suoi messaggi. Grazie, --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 20:32, 25 lug 2020 (CEST</s>)
== [[Sonia Scotti]] ==
Secondo me, più che da wikificare, è da cancellare. Una sola citazione e pure banale. My 2 Cents --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 21:07, 26 lug 2020 (CEST)
==Fonti inadeguate==
Ciao! Fonti come in Victoria Justice sono deprecabili, in quanto raccolte sul web senza alcun affidamento. In quanto tali, voci del genere sono da cancellare in immediata. Poi mi sembra che da qualche mese c'è come un assalto di contributori che operano nel campo dei media televisivi e cinematografici, probabilmente utenti di gruppi o chat che lavorano in questi settori, specie doppiatori. Si passano la voce e cercano direttamente o indirettamente di dare risalto a loro stessi, penso. Non avere dunque remore nel cancellare quando le norme lo consentono, questo il modesto parere.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 21:09, 1 ago 2020 (CEST)
== Selezione nuove: Don Rodrigo ==
Gentile Sun-crops, buongiorno. Se ho sbagliato, ho sbagliato in buona fede. Ci tenevo a farle sapere che se ho inserito oggi tra le "nuove" Don Rodrigo, sebbene la sua creazione risalga al 14 giugno scorso, come da lei opportunamente rilevato, è perché solo oggi, grazie all'inserimento della terza citazione, essa ha smesso di essere stub, diventando così a tutti gli effetti una "voce". A questo punto, temo di non aver ben compreso quando una voce sia da inserire nell'elenco delle nuove, se al momento della creazione, anche se è solo un abbozzo, oppure successivvamente quando acquisisce lo status di voce, come da standard. Può cortesemente chiarirmi questo punto? La ringrazio della sua cortese attenzione e le auguro di trascorrere una bella serata. Un cordiale saluto, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 16:33, 12 ago 2020 (CEST)
:Grazie della sua argomentata risposta. Rimangono, purtroppo, delle zone d'ombra che il solo buon senso non mi sembra possa bastare a rischiarare. Se ho capito bene, il criterio che sottende all'anagrafe delle "nuove" è quello della cronologia della loro creazione. Se è così, però, non mi è ancora del tutto chiaro che ne sarà degli stub (se penso ai "miei" abbozzi, che non sono pochi, mi sento già male) se entro un tempo ragionevole, mettiamo dieci giorni, non raggiungono lo stadio di completezza tale da venire promossi a voci. Mi chiedo: che ne sarà dopo i "dieci giorni" di essi, degli abbozzi intendo, allorquando, avendo finalmente incamerato i tre fatidici contributi, potranno dirsi voci a pieno titolo? Non potendo più finire nell'elenco ufficiale per tempo scaduto, restaranno a vagare nelle lande di Wikiquote come voci "clandestine"? Concludo con una domanda/proposta: secondo lei, è possibile rifondare la ragion d'essere del registro delle "nuove" e assumere quale elementare e unico criterio per la registrazione il primo vagito, ossia la creazione di una pagina, bozzolo o farfalla che sia? Grazie del suo impeccabile lavoro di supervisione e della disponibilità al confronto e all'ascolto. Le rinnovo il mio cordiale saluto, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 20:56, 12 ago 2020 (CEST)
::{{ping|Filippo Marchiali|Spinoziano|DonatoD}} {{ping|Homer|AnjaQantina|Superchilum}} {{ping|GryffindorD|Gaux|Mariomassone}} Buonasera a tutti. Per la selezione nuove il collaboratore Ibisco pone una serie di questioni sensate e fondate e formula una proposta. Anche se una pagina ufficiale non è in alcun modo una dispersione in un terrain vague, ma un'acquisizione definitiva, mentre la selezione nuove dà sì una visibilità forse di maggiore impatto immediato ma molto temporaneo, la proposta di Ibisco va valutata. Un parere dei collaboratori sarebbe gradito. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 21:34, 12 ago 2020 (CEST)
:::Salve! ''Guaglù'', discussioni di questo tipo vanno fatte non nelle pagine utente, ma nelle apposite ''talk'' oppure al bar, fra un caffè e un altro {{smile}}.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 21:55, 12 ago 2020 (CEST)
::::{{ping|Ibisco|DonatoD}} e tutti gli altri, ho aperto la discussione -> '''[[Discussioni_template:SelezioneNuove#Quando_inserirle%3F|qui]]''' <- continuiamo in quella pagina. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 21:58, 12 ago 2020 (CEST)
:::::{{Ping|DonatoD}} Cumpa' me ll'ero fatto 'ncapa che s'aveva parlà o bbar 'e ste ccose cu na bella tazzulella 'e cafè. Ha miso a pposto tutte cose Superchilùm, ringrazzianno 'a Maronna. Ma 'o cafè, ll'offro io, nun pazziammo proprio. Amico mio l'avevo immaginato che di queste cose si doveva parlare al bar con una bella tazzina di caffè. Ma, ringraziando la Madonna, Superchilum ha messo a posto tutto. Il caffè però lo offro io, non scherziamo proprio. Ce sentimmo. Fa' 'na bona rummenica. Ciao, Buona domenica {{smile}} {{smile}} --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 22:17, 12 ago 2020 (CEST) {{ping|DonatoD}} P. S. Dona', foss' 'a Maronna ca i' fosse 'nu guaglione. Cca me chiammano tutte quante 'o zi'. Donato, magari magari fossi un guaglione, così volesse la Madonna. Qui (nella molto cd. vita reale) ormai mi chiamano tutti 'o zi'. E tu lo sai che quando ti chiamano 'o zi' (zio o, forse meglio, signore) vuol dire che il tempo è proprio passato... andato... Hélas! ¡Ay de mí! Ogne bella scarpa addeventa scarpone... Mannaggia a Bubbà, mannaggia. Ciao cumpa', {{smile}} --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 22:29, 12 ago 2020 (CEST)
:::::::Buongiorno! Ho notato che ieri lei ha provveduto a retrodatare al giorno della sua creazione, quando era ancora allo stadio di abbozzo, la registrazione della voce Griso nelle “nuove”. Poiché giusto oggi ho completate altre voci di personaggi manzoniani, anch'esse pubblicate tempo addietro come stub, ora non so come procedere. Cosa faccio? Inserisco le voci, ora tutte con tre o più citazioni, nell'elenco delle “nuove”, oppure le giro a lei, in modo da evitare un doppio passaggio, dacché io non sono abilitato a fare inserimenti retrodatati, operazione che, peraltro, non saprei nemmeno come cominciare. Nel caso dovesse, a suo giudizio, risultare più agevole la seconda opzione, mi porto avanti con il lavoro, fornendole già ora l'elenco delle voci in oggetto in ordine cronologico di creazione e indicando tra parentesi la data e, per le voci create lo stesso giorno, anche l'ora. Rimane poi un'altra questione procedurale da chiarire. Riguarda i vecchi stub in cui si andranno a inserire citazioni atte a farli assurgere a voci. Come ci si dovrà regolare con queste voci, diciamo "invernenghe"? rinunciare alla registrazione o cos'altro?
:::::::Ma ecco, intanto, il mio elenco.
:::::::1 Don Ferrante (personaggio) (14 giugno, ora 12.03)
:::::::2 Innominato (14 giugno, ora 11.24)
:::::::3 Donna Prassede (15 giugno)
::::::: Nibbio (personaggio) (12 agosto, ora 12.48)
:::::::5 Azzecca-garbugli (12 agosto, ora 13.20)
:::::::6 Perpetua (personaggio) (12 agosto, ora 15.02)
:::::::7 Conte Attilio (12 agosto, ora 15.20)
:::::::8 Fra Galdino (12 agosto, ora 18.31)
:::::::Colgo l'occasione per ringraziarla vivamente per aver sollecitato la comunità a trovare una soluzione condivisa per l'anagrafe delle "nuove". Riceva un cordiale saluto,--[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 17:47, 14 ago 2020 (CEST)
::::::: P.S.: Buonasera. Ho provveduto, seguendo il suo consiglio, a registrare le voci nelle "nuove" con il criterio della successione cronologica del destub. Saluti, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 20:42, 14 ago 2020 (CEST)
== Luigi Bruzza Wikiquote ==
Salve.
Citazioni poco significative? Prima di parlare, forse sarebbe meglio conoscere di chi si sta parlando per poter dare un giudizio del genere...
Certo che fate proprio passare la voglia di collaborare qui dentro.
Per me la pagina wikiquote va bene così. Se non vi sta bene, modificatela voi, tanto lo fate già ugualmente senza nemmeno capire il fine ultimo delle citazioni. Bah!
--[[Utente:La Luna91|La Luna91]] ([[Discussioni utente:La Luna91|scrivimi]]) 03:41, 13 ago 2020 (CEST)
== Affari tuoi ==
Salve
Si può inserire quella citazione di Insinna nella pagina di affari tuoi? [[Utente:Loreneo di Maria|Loreneo di Maria]] ([[Discussioni utente:Loreneo di Maria|scrivimi]]) 14:47, 18 ago 2020 (CEST)
Non importa, ora ho visto la modifica [[Utente:Loreneo di Maria|Loreneo di Maria]] ([[Discussioni utente:Loreneo di Maria|scrivimi]]) 14:48, 18 ago 2020 (CEST)
== Re Ma come parli? ==
Buonasera. Non capisco perché non dovevo rispondere ad un anonimo che mi ha attaccato per 4 volte e non capisco lei che mi riprende per due volte. Per me era finita lì la discussione, visto che il mio tono era scherzoso e collaborativo, ma va bene così. Grazie e buon lavoro.--[[Utente:Laportoghese|Laportoghese]] ([[Discussioni utente:Laportoghese|scrivimi]]) 22:11, 19 ago 2020 (CEST)
== re: Claus Roxin ==
Ciao, io userei [http://www.dirittopenaleglobalizzazione.it/laggravante-mafiosa-nella-stagione-del-trionfo-della-prevenzione-generale-parte/ questa fonte] tra quelle indicate dall'utente in talk, mi sembra più autorevole e più precisa. A parte quello, il problema di medium qual era? Perché la necessità di cancellare la cronologia? --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 10:21, 20 ago 2020 (CEST)
:Beh ma un'eventuale immagine forte in un altro link non è certo motivo di cancellazione selettiva della cronologia qui. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 15:02, 20 ago 2020 (CEST)
::Mah, potrebbe semplicemente voler dire che in medium la citazione era ben evidenziata in caratteri grandi e centrali, mentre nelle altre fonti era più "nascosta". --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 23:43, 21 ago 2020 (CEST) p.s.: anche per i semplici turpiloqui "generici" non serve rimuovere dalla crono, v. i modi di dire siciliani
:::Ciao, attiva l'opzione di ricezione email così possiamo sentirci in quel modo ;-) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 17:29, 22 ago 2020 (CEST)
== Re: Discussione con Laportoghese ==
Buongiorno. Lei ha perfettamente ragione. Mi spiace di aver usato un tono aggressivo nei confronti dell'[[Utente:laportoghese|utente Laportoghese]]. Quel che mi urta particolarmente è che ho fatto notare a l'[[Utente:laportoghese|utente Laportoghese]] questo errore più volte. Correggo gli errori e lui insiste con il rifarli. AugurandoLe una buona giornata, La ringrazio per avermi fatto notare lo sbaglio anche da parte mia. Buona giornata.--'''[[Utente:2001:B07:644E:FDC2:ACE2:DC3:B241:4820|<span style="color:#209090;">2001:B07:644E:FDC2:ACE2:DC3:B241:4820</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:2001:B07:644E:FDC2:ACE2:DC3:B241:4820|scrivimi]])</sup> 15:19, 20 ago 2020 (CEST)
== Maurzio Pagliassotti ==
Buongiorno Sun-crops e grazie per i commenti. Ho guardato le istruzioni, ma non avevo colto il punto che prima bisogna creare una voce biografica e POI una voce tematica. Adesso mi è tutto più chiaro.
Per quel che concerne il mio contributo tematico alla Valsusa... ho controllato, e Maurizio Pagliassotti ha una voce biografica: https://it.wikiquote.org/wiki/Maurizio_Pagliassotti
e ho visto che qualcuno ha aggiunto la citazione che io avevo messo SOLO nella voce tematica. Direi che quindi non bisogna cancellarla.
E' però ancora proposta a cancellazione la pagina "Val di Susa" (https://it.wikiquote.org/wiki/Val_di_Susa), e a questo punto non capisco perché.
E perché manca la rilevanza enciclopedica?
== Re: Giulio Berruti ==
Ciao Sun-crops, ''vanityfair.it'' va bene ma tu [[Speciale:Diff/1094809|qui]] avevi messo ''.it'' a ''Vanity Fair'' che non ha senso. Al momento non avevo capito che volevi mettere il dominio e perciò l'ho tolto, tutto qui :D --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 14:13, 29 ago 2020 (CEST)
:Ho inserito il dominio ''[[Speciale:Diff/1094911|vanityfair.it]]'' anche se penso andasse benissimo anche il nome dell'editore, ''Vanity Fair'', ma fa niente dai. Ciao e buon lavoro :) --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 15:06, 29 ago 2020 (CEST)
== Modifica annullata ==
Egregio,
la invito cortesemente a rispondere del suo operato in questa sede: https://it.wikiquote.org/wiki/Wikiquote:Bar#Annullamento_modifiche_ingiustificato
Cordialmente,
--[[Speciale:Contributi/151.64.15.178|151.64.15.178]] 17:17, 1 set 2020 (CEST)
== Re: Tony Shalhoub ==
Buon pomeriggio! Come mai non è ammessa? -- [[Utente:Rafkins|Rafkins]] ([[Discussioni utente:Rafkins|scrivimi]]) ven 4 set 2020 (CEST)
:Ho messo un'altra citazione, vedi se va bene e fammi sapere :)
== Re: LillyOtta ==
Non lo so! Ho trovato la discussione dell'utente e le ho risposto.-- [[Utente:Rafkins|Rafkins]] ([[Discussioni utente:Rafkins|scrivimi]]) ven 4 set 2020 (CEST)
:No, non sono io. Ho aperto un unico account.
== Re: Impiego di fonti non ammesse. ==
Mi spiace di aver commeso degli errori. Le posso assicurare che il mio intento non era vandalico. -- [[Utente:Rafkins|Rafkins]] ([[Discussioni utente:Rafkins|scrivimi]]) ven 4 set 2020 (CEST)
== Re: Moana Pozzi ==
Gentile utente Sun-crops, Le vorrei rammentare che noi parliamo in italiano, pertanto Moana Pozzi si definisce "Attrice pornografica" e non "Pornostar", è come dire che Alida Valli è un'"actress". Inoltre, nella categoria c'è scritto "Attori pornografici italiani" e non "Pornostar". Buon proseguimento. -- [[Utente:Rafkins|Rafkins]] ([[Discussioni utente:Rafkins|scrivimi]]) ven 4 set 2020 (CEST)
== Re: LillyOtta ==
Cosa intende? Sia un po' più comprensibile! --[[Utente:LillyOtta|LillyOtta]] ([[Discussioni utente:LillyOtta|rispondimi]]) ven 4 set 2020, 20:48 (CEST)
== Nazionalità Elvira Mujcic ==
Sembrerebbe che, in effetti, Elvira Mujcic abbia due nazionalità, come riposrtato qui: https://www.words4link.it/w4l-autore/elvira-mujcic/
Detto ciò, personalmente preferisco mettere i paesi in cui ha vissuto e ora vive piuttosto che la nazionalità. --[[Utente:Cris77|Cris77]]
:: prova firma :-) --[[Utente:Cris77|Cris77]] ([[Discussioni utente:Cris77|scrivimi]]) 19:35, 5 set 2020 (CEST)
::: sembra funzioni. Grazie --[[Utente:Cris77|Cris77]] ([[Discussioni utente:Cris77|scrivimi]]) 19:35, 5 set 2020 (CEST)
== Info cancellazione Koito ==
Perché hai cancellato la pagina dicendo che è a scopo promozionale? Rispettava le Linee guida erano citazioni di canzoni e non messaggi autopromozionali!!quindi vorrei una spiegazione Plausibile visto che non ce n’era motivo, invece di ricevere il tuo bellissimo messaggio che minaccia il blocco del mio account. Se Non sai chi è Koito cerca su internet e troverai diverse pagine, articoli e testi di sue canzoni.
Attendo una risposta e mi auguro che ripubblichi la pagina.
Grazie
SID.
== ordine delle citazioni, fa gli altri nella voce Ryszard Kapuściński ==
Cerco di essere attenta all'ordine. Mi scuso se mi sono sbagliata in alcune voci. Vedrò di rimediare per i prossimi post.--[[Utente:Cris77|Cris77]] ([[Discussioni utente:Cris77|scrivimi]]) 17:29, 9 set 2020 (CEST)
== Gianni Biondillo e Michele Monina, Tangenziali ==
Rispondo qui alla [[Discussioni_utente:Cris77|sua domanda]]: il libro è scritto a 4 mani, non è suddiviso in sezioni separate. Creo quindi una voce. --[[Utente:Cris77|Cris77]] ([[Discussioni utente:Cris77|scrivimi]]) 17:43, 19 set 2020 (CEST)
: fatto, creato pagina del libro e tolto citazione dalle pagine degli autori. Grazie --[[Utente:Cris77|Cris77]] ([[Discussioni utente:Cris77|scrivimi]]) 17:56, 19 set 2020 (CEST)
:: il [[Discussioni_utente:Cris77#Ryszard_Kapu%C5%9Bci%C5%84ski|suo P.S.]] significa che non c'è un problema con la citazione? Ripeto, sono generalmente molto precisa nella trascrizione dei testi, mi sembra difficile che ci sia una "differneza marcata" con l'originale... {{nf|17:29, 20 set 2020 | Cris77}}
::: Purtroppo no, è uno di quei libri che non ho sotto mano... passato chissà dove fra i vari traslochi ;-) --[[Utente:Cris77|Cris77]] ([[Discussioni utente:Cris77|scrivimi]]) 20:34, 20 set 2020 (CEST)
:::: Riguardo alla differenza del testo che ho citato io e quello della sua fonte indiretta, ossia questa per la mia versione: "L'identità di un popolo, così come il paesaggio di una nazione, sono sempre in divenire, in movimento, si rimettono in gioco ogni giorno, ridefiniscono i confini – come topografi che misurano il displuvio delle catene alpine –, patteggiano ogni giorno il loro essere nel mondo.", non è possibile che io abbia modificato a tal punto la citazione. Ho potuto eventualmente dimenticare una virgola. E anche se, come dice lei, questo è certo un problema, non è davvero possibile che io mi sia "divertita" a modificare il testo a tal punto. So quanto sia importante citare correttamente, perché, come ha ben capito anche lei, sono una ricercatrice universitaria, e so benissimo il valore di una citazione, che deve restare fedele al testo originale. Vedete voi se volete cancellarla. Le posso assicurare che è impossibile che io abbia stravolto il testo a tal punto. --[[Utente:Cris77|Cris77]] ([[Discussioni utente:Cris77|scrivimi]]) 18:33, 27 set 2020 (CEST)
== Ebano ==
Purtroppo non ho sotto mano il libro per poter verificare. E' un libro che ho letto molti anni fa, di cui ho le citazioni in un lunghissimo documento word. Di solito sono precisa, ma può darsi che abbia fatto dei piccoli errori (o che il testo sia leggermente modificato nell'edizione che ho letto). Non saprei dirle. --[[Utente:Cris77|Cris77]] ([[Discussioni utente:Cris77|scrivimi]]) 17:56, 19 set 2020 (CEST)
== Re: ==
Se i difetti sono le maiuscole o le virgolette, allora i problemi risiedono principalmente nella mentalità "fondamentalista" di chi ha scritto le regolette di wikiquote e di chi le applica alla lettera. I problemi delle wiki italiane risiedono appunto nell'essere difatti delle proprietà private, altro che enciclopedie libere e collaborative. --[[Utente:Traiano91|Traiano91]] ([[Discussioni utente:Traiano91|scrivimi]]) 22:44, 3 ott 2020 (CEST)
:Trattasi solo della mia opinione critica sui problemi e la scarsità di voci (rispetto a en:wiki) espressa secondo la libertà di manifestazione del pensiero garantita dall'articolo 21. Può anche dire che io dico solo idiozie, e sinceramente la cosa non mi turba affatto. --[[Utente:Traiano91|Traiano91]] ([[Discussioni utente:Traiano91|scrivimi]]) 09:10, 4 ott 2020 (CEST)
::Semmai, dal suo punto di vista, "diffamando" non "calunniando" (differenza giuridica), poi non si può fare diffamazione contro wiki visto che non è una persona giuridica (infatti non ha rappresentanti legali) E ho detto wiki non il signor admin.
E non si preoccupi, la pagina me la copio sulla mia pagina prova almeno non mi vede più tra i piedi. Buon proseguimento. --[[Utente:Traiano91|Traiano il sofista]] ([[Discussioni utente:Traiano91|scrivimi]]) 12:50, 4 ott 2020 (CEST)
: Ciao --[[Utente:Traiano91|Traiano91]] ([[Discussioni utente:Traiano91|scrivimi]]) 12:58, 4 ott 2020 (CEST)
::P.S. Nessuna enormità: Wikipedia non è un soggetto giuridico, non può essere citato in giudizio né subire nulla, tra l'altro molti in Italia la pensano come me
Fonte su "Wiki non è un soggetto legale" https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Fare_causa_a_Wikipedia#A_chi_faccio_causa?
--[[Utente:Traiano91|Traiano91]] ([[Discussioni utente:Traiano91|scrivimi]]) 13:04, 4 ott 2020 (CEST)
:No, davvero. Ho problemi di comprensione in questo caso. Sul serio. --[[Utente:Traiano91|Traiano91]] ([[Discussioni utente:Traiano91|scrivimi]]) 13:14, 4 ott 2020 (CEST)
:Davvero non comprendo il motivo della sua arrabbiatura, ho difficoltà a capire certe emotività altrui, poi da dietro uno schermo, senza vedere i volti mi riesce ancora più difficile, ho un deficit di "empatia cognitiva" e cose che per me sono umoristiche o critiche legittime agli altri appaiono non tali..--[[Utente:Traiano91|Traiano91]] ([[Discussioni utente:Traiano91|scrivimi]]) 13:58, 4 ott 2020 (CEST)
== Re: Utente:GeorgianaKozak ==
Ciao Sun,
sì anche secondo me è spam. Grazie. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 19:13, 6 nov 2020 (CET)
== Re: Utente:44lewis44 ==
Ciao Sun,
secondo me sì, è ok. No problem ;-) Un saluto. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 08:35, 10 nov 2020 (CET)
== Re: Discussioni utente:JodyPlayfair ==
Ciao Sun,
vai tranquillo non mi scocci mai :-) Magari non sono sempre sul pezzo per risponderti però ;-)
Tipo questa volta, mi cogli un po' impreparato... però ti direi che non ha molto senso.
Alla fine, anche se culturale, mi sembra che sia usare Wikiquote per far pubblicità, e che attinenza ha con il progetto?
Alla fine questo [https://meta.wikimedia.org/wiki/Special:CentralAuth?target=JodyPlayfair utente] si è iscritto, non ha fatto nient'altro che scrivere due righe di pubblicità.
Raccoglierei qualche altro parere, ma direi che non va molto bene.
Un saluto. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 08:35, 12 nov 2020 (CET)
== Re: Link spam ==
Ciao, sì, fa niente, l'ho tolto di là visto che dovevo aggiornare anche altro, non penso che un link rimasto in un'altra pagina di discussione cambi la vita a qualcuno, vedi tu come preferisci. Un caro saluto :-) -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:27, 17 nov 2020 (CET)
==Michael Schumacher==
Mi sembra che stai trascurando un significato sottostante rilevante che riguarda il pilota tedesco: nonostante Hamilton lo abbia battuto nei risultati, Schumacher è comunque imbattibile emotivamente. E comunque resta un paragone rilevante tra due piloti.----[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 21:15, 17 nov 2020 (CET)
== Re: Saluti ==
Ciao Sun, mi lusinghi e non so quanto merito tutto questo... Mi fa piacere vederti ancora all'opera con costanza, entusiasmo ed una eccessiva umiltà. Attualmente sono in una quarantena forzata e stasera mi era presa una certa nostalgia di questo meraviglioso progetto. Non so quanto mi tratterrò ma mi piace tornare quando posso. Buon lavoro e grazie di tutto ciò che stai facendo.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 02:25, 18 nov 2020 (CET)
== Voce [[Chiara Amirante]] Wikiquote ==
Ciao, io ho verificato ogni citazione nei libri pagina per pagina e dove compaiono le pagine posso garantirti che sono corrette. Basta fare una verifica ed è così. Non ho capito perché hai aggiunto la domanda e l’avviso. Io sono andato sul sicuro a pubblicare perché ho fatto questo lavoro di verifica prima dedicandoci molto tempo. Cosa dovrei fare di più? Ho seguito il consiglio e le indicazioni che mi erano state date. [[Utente:Egioiasia|Egioiasia]] ([[Discussioni utente:Egioiasia|scrivimi]]) 09:27, 18 nov 2020 (CET)
:Ho modificato la parte relativa alle pagine. Le citazioni che ho trovato le ho cercate sui libri cartecei in mio possesso. Quelle in cui non ho indicato le pagine le cercherò più avanti e le aggiornerò. C'è qualcos'altro che debba fare prima di rimuovere l'avviso e che mi può essere sfuggito? Grazie.--[[Utente:Egioiasia|Egioiasia]] ([[Discussioni utente:Egioiasia|scrivimi]]) 00:40, 20 nov 2020 (CET)
::Ho inserito nella bibliografia i codici corretti delle edizioni e ISBN. C'è altro che dovrei fare? Puoi rimuovere tu l'avviso? Grazie per l'aiuto.--[[Utente:Egioiasia|Egioiasia]] ([[Discussioni utente:Egioiasia|scrivimi]]) 18:40, 1 dic 2020 (CET)
:::Scusami, ma quale sarebbe il senso di mentire? Ho con me entrambi i libri delle due edizioni. Ho preso i numeri di pagina dall'edizione "Orizzonti di Luce" (totale 119 pagine) e non dall'edizione di "Città Nuova" (totale pagine 95). Lo scarto di pagine non è dato dal contenuto perché gli indici sono identici, ma dal formato del libro e dell'impaginazione. Non so perché non dovresti crederci. Cosa posso fare per provarlo? Ho i libri qui davanti a me. Forse devo rifare tutto il lavoro di ritrovare tutte le citazioni di ''Alzati e rivestiti di luce'' dall'edizione di ''Città Nuova'' che tu puoi consultare? Se questa è la strada o un'altra da percorrere avvisami e mi metterò al lavoro. Le discordanze le hai trovate solo per questo testo o anche per gli altri? Credimi che le ho verificate una ad una con grande attenzione, dubito di aver fatto errori, anche se per stanchezza potrebbe essercene stato uno, ma sicuramente in buona fede. Come vedi per diverse citazioni che non sono riuscito a trovare non ho inserito le pagine. Quelle in cui le pagine compaiono sono state realmente individuate e verificate una ad una. Attendo indicazioni. Grazie.--[[Utente:Egioiasia|Egioiasia]] ([[Discussioni utente:Egioiasia|scrivimi]]) 10:01, 2 dic 2020 (CET)
== re: Torino Football Club ==
Decisamente sì, ma su Wikiquote non diamo patenti di liceità in base alla positività o negatività di una citazione. Anche se si parla di male di quell'argomento, la citazione è pertinente. Altrimenti in [[Ebrei]] dovremmo cancellare le citazioni di [[Papa Pio V]] o di [[Adolf Hitler]], per dire. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 23:17, 18 nov 2020 (CET)
==Categorie in rosso==
Ciao Sun-crops :) scusa il disturbo, perché ''[[Speciale:Diff/1111306|Categorie in rosso da evitare]]''? --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 12:18, 19 nov 2020 (CET)
:Ecco, anche la mia domanda. Non sarebbe meglio crearle le categorie, lì dove mancano? --[[Utente:Camelia.boban|Camelia.boban]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 18:35, 19 nov 2020 (CET)
== Valerio Massimo Manfredi ==
Perdonami se te lo dico, ma non mi pare di averti insultato o comunque parlato in toni così accesi. Ti ho fatto una domanda e basta. Negli altri paragrafi nessuno ha contestato il fatto che dopo il <nowiki><br></nowiki> c'è stato il daccapo. Non capisco dunque il motivo di questa cosa del "tutto attaccato", per dire, per il paragrafo ''Quaranta Giorni''.--[[Utente:Smashfanful|Smashfanful]] ([[Discussioni utente:Smashfanful|scrivimi]]) 15:28, 19 nov 2020 (CET)
== Re:Cannes ==
Buongiorno, Sun-crops! È per me sempre un piacere sentirla. Le sue osservazioni sono ineccepibili. Pertanto non mi resta che provvedere subito a fare le opportune mende alla sottosezione della voce in oggetto. Le auguro di trascorrere una serena fine settimana, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 08:50, 20 nov 2020 (CET)
:Grazie della segnalazione. Trovo l'iniziativa SheSaid altamente lodevole. Saluti, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 11:46, 20 nov 2020 (CET)
:: Buon pomeriggio. Busso ancora al suo account per un piccolo aiuto. Vorrei migliorare alcune voci di donne presenti su WQ e, in adesione al progetto di Wikimedia, mi piacerebbe apporre la notazione #SheSaid nella textbox dei commenti. Purtroppo non so dove si trovi codesta textbox. È forse la "finestra" della descrizione degli edit? Un cordiale saluto, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 16:42, 20 nov 2020 (CET)
== Template Cita ==
Ok, grazie mille. Ho guardato il [[Template:Cita|template Cita]], pensavo funzionasse come in WP, insieme al template Bibliografia. Ma qui Bibliografia non c'è.
Va bene così, aggiungendo la sezione e la bibliografia estesa?
<code><nowiki>
== Bibliografia ==
* Citato in Julia Stewart, [https://books.google.cat/books?id=Q4FrJ8Sx3UAC&printsec=frontcover&hl=ca#v=onepage&q&f=false Stewart's quotable Africa], Penguin Books, 2004, ISBN 9780143024576
* Citato in Julia Stewart, [https://books.google.cat/books?id=4aQxwWDZxRoC&printsec=frontcover&hl=ca#v=onepage&q&f=false Stewart's quotable African women], Penguin Books, 2005, ISBN 9780143024866
</nowiki></code>.
Ma poi il collegamento preciso tra Cita|Steward|2005 e la bibliografia chi lo fa (click sulla op.cit e vado sul link al libro)? --[[Utente:Camelia.boban|Camelia.boban]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 12:18, 20 nov 2020 (CET)
<s>:Ciao, Camilia, ho data una prima sistemazione alle citazioni. Cerco di rispondere nel modo più semplice e chiaro possibile. Il cita web non è in uso in wikiquote, anzi, almeno finora è deprecato. Se dalla stessa opera sono tratte almeno 3 citazioni, creiamo una sezione con titolo dell'opera. Se l'opera è una fonte indiretta, e se le citazioni sono almeno 3, creiamo una sezione come vedi in [[Xavier Forneret]] (vedi anche wikitesto). Funziona così: ===Citato in Autore, ''Titolo''===. In bibliografia inseriremo i relativi riferimenti bibliografici con link Julia Stewart, [https://books.google.it/books?id=4aQxwWDZxRoC&lpg=PT237&dq=(Stewart%2C%20Julia.%20Stewart's%20quotable%20Africa%2C%20Johannesburg%3A%20Penguin%20Books%2C%202004&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q=(Stewart,%20Julia.%20Stewart's%20quotable%20Africa,%20Johannesburg:%20Penguin%20Books,%202004&f=false Stewart's Quotable African Women] ecc. Se invece da un'opera sono tratte meno di 3 citazioni, restano in sezione generale, Citazioni di e le fonti andranno in nota <nowiki><ref></nowiki>Citato in + i riferimenti bibliografici completi, e il link alla pagina per la prima citazione.<nowiki></ref></nowiki>. Capisco che sembra un po' complicato, ma con la pratica diventa semplice. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 13:08, 20 nov 2020 (CET)</s>
::Grazie della modifica. No guarda, non è complicato, è solo leggermente diverso da WP. Poi quando uno viene da lì, magari non sa che certi template sono in disuso, e questo non mi è stato molto chiaro leggendo la pagina del [[Template:Cita|template Cita]] qui in WQ. In pratica non si dovrebbe usare, non ci sono alternative. Si potrebbe magari segnalare da qualche parte, sulla pagina del template stesso? In modo che chiunque faccia il mio percorso sappia precisamente cosa va fatto. Grazie di nuovo :-) --[[Utente:Camelia.boban|Camelia.boban]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 13:31, 20 nov 2020 (CET)
== Re: Template cita ==
Ciao Sun, il [[Template:Cita]] (diversamente dal [[Template:Cita web]], che può essere a tratti tollerato) non dovrebbe proprio esistere su Wikiquote, è stato creato senza consenso da un vecchio utente che a volte faceva un po' troppo di testa sua. Lo si potrebbe proporre per la cancellazione, e al limite, se in sede di cancellazione emergesse un consenso a mantenerlo, aggiornarlo in linea con Wikipedia. Per le categorie "in rosso", ti confermo che non dovrebbero esistere, in quel caso la categoria si crea subito o si rimuove. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:43, 20 nov 2020 (CET)
:Grazie. Se dovessimo discutere, io sarei pro utilizzo, ma se come in WP, dpvrebbe essere in concomitanza con il template Bibliografia. A quel punto si utilizza tutte le volte che da un libro si estraggono più di 3 citazioni (e io ho appena comprato i due libri di proverbi africani della Stewart, perciò ipoteticamente non è così raro che questo si potesse verificare). Si scrive una sola volta il libro in Bibliografia e si diferenzia il cita per pagina. --[[Utente:Camelia.boban|Camelia.boban]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 18:55, 20 nov 2020 (CET)
== Spambot ==
Le utenze del tipo "NomeCognomeXX" (dove gli X sono numeri), che modificano la loro pagina utente con informazioni in inglese di quel tipo (nome, origine, hobby) sono al 99,99% utenze automatiche create per spammare. Al loro primo edit in ns0 diventa evidente, perché è uno spam palese: a quel punto si possono bloccare infinito (nella tendina delle motivazioni c'è "spambot") e cancellare/proteggere le loro pagine utente e di discussione. Formalmente finché scrivono solo nella loro pagina utente "sono tizio, vengo da questo posto" non stanno violando nessuna policy, ma o rimangono fermi (e bon), o spammano (e allora si beccano facilmente e si bloccano). --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 21:56, 20 nov 2020 (CET) p.s.: ora anche solo "NomeCognome" senza numero, vedo, si stanno evolvendo :-D
== re: A parte l'uomo. ==
Ciao, in effetti anche su quello siamo lì lì. Io, dopo averlo reso un po' più neutro, lo leggevo come un "anche senza considerare il fatto che in home page ci sia un uomo, controlla quante donne sono elencate" (senza particolari considerazioni su chi sia quell'uomo); però concordo che sia indelicato scriverlo comunque così, e concordo con [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Wikiquote:SheSaid&curid=175728&diff=1112008&oldid=1112007&diffmode=source la modifica] effettuata da [[Utente:Spinoziano|Spino]]. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:29, 22 nov 2020 (CET)
<s>:{{ping|Spinoziano}} Ciao, Superchilum. Così va benissimo e ne guadagna – e di molto – anche l'iniziativa. Ringrazio tantissimo te e Spinoziano. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 13:34, 22 nov 2020 (CET)</s>
== George Gordon Byron e tematiche ==
Ciao, ho letto le varie dritte che hai lasciato sulla voce di Byron anche se non utilizzo un'utenza registrata; non sono state parole al vento! ;-) Sei stato talmente veloce nel modificarmi che mi sono accorto dei tuoi interventi, ahimé, solamente dopo avere finito tutto l'iter di inserimento nelle voci tematiche, purtroppo. Quanto alla scelta delle frasi da inserire nelle tematiche, benché abbia letto le regole su cosa inserire e cosa no, purtroppo rimane un concetto piuttosto soggettivo e, da utente inclusivo quale sono, in realtà mi sono costretto a rinunciare a più inserimenti nelle voci tematiche di quelli che poi ho infine inserito! :-D Ma sono conscio di questa mia "debolezza", perciò se vorrete considerare la nuova voce tematica ([[conquista]]) non idonea, lo comprendo. --[[Speciale:Contributi/87.14.186.219|87.14.186.219]] 00:51, 23 nov 2020 (CET)
:{{ping|87.14.186.219}} Ciao, mi fa molto piacere parlare con un utente collaborativo. Certo, se volessi registrarti sarebbe più facile. Per le tematiche il criterio è quello dettagliato in oggetto di modifica. La citazione deve "gravitare" sul termine e deve essere significativa, originale; non basta che il termine o il soggetto sia menzionato. Stesso criterio per le sezioni Citazioni su delle voci. Naturalmente un metro assoluto assolutissimo per questo è difficile da trovare, ma non è affatto difficile "farci l'orecchio" e capire se l'inserimento va bene. A volte è palesemente sbagliato, a volte al limite, altre volte se ne discute per vederci più chiaro. Per [[conquista]]: ho lasciato così in modo da farla vedere anche ad altri collaboratori. Gli inserimenti "doppi" hanno qualche probabilità in più di presentare un problema di pertinenza, almeno per uno degli inserimenti. Meglio guardarli, "ascoltarseli" con più attenzione. Se mi riesce di trovare una citazione centrata per conquista, "blindiamo" la voce. Ti saluto. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 01:32, 23 nov 2020 (CET)
== Re: American Psycho ==
Grazie Sun. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 19:24, 27 nov 2020 (CET)
==Società Sportiva Lazio==
Ma che cavolo modifichi che avevo ragione io. E mette pure la pagina come protetta. Ridicolo {{nf|06:19, 3 dic 2020| 151.30.5.23}}
== re: Batman (film 1989) ==
Per quanto detto da me [[Wikiquote:Bar#Incipit_"farlocchi"_di_film|qui]], a me personalmente me gusta. Però magari se riusciamo a trovare una linea condivisa per tutto il progetto, direi che è meglio :-) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 12:47, 3 dic 2020 (CET)
:{{ping|Superchilum}} Sì, direi che nella discussione al bar per il momento il consenso è per essere di larga manica, ho annullato la rimozione dell'incipit segnalando all'autore della rimozione la discussione al bar.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:01, 3 dic 2020 (CET)
== Natura: citazione da Chicco Testa ==
La citazione nella [[Chicco Testa|voce dell'autore]] è stata inserita poco dopo.--[[Utente:K.Weise|K.Weise]] ([[Discussioni utente:K.Weise|scrivimi]]) 10:34, 4 dic 2020 (CET)
==Ferdinando Scala==
Ciao, sto revertendo la tua modifica perché ben due delle tre citazioni riportate sono estratte dall'opera che ho citato...--[[Speciale:Contributi/2.45.77.36|2.45.77.36]] 12:42, 4 dic 2020 (CET) {{nf|11:42, 4 dic 2020 | 2.45.77.36 }}
== Wikiquote:SheSaid ==
Grazie Sun-crops per l'info e le cortesi parole. Mi unisco volentieri a una ottima iniziativa. Lo sbilanciamento di genere c'è e deve essere corretto. Con l'impegno di tutti. --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 06:40, 5 dic 2020 (CET)
== Mirabilis jalapa ==
Ciao! Di solito per piante e animali l'usanza qui è di mettere il nome comune, sposterei a [[bella di notte]].-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:25, 5 dic 2020 (CET)
== Re: Nadia Campana ==
Buongiorno Sun, grazie per il lavoro che stai facendo sulla voce della Dickinson e scusa se ti rispondo solo ora. Direi che la citazione vada benissimo e sebbene non sia menzionata la fonte primaria, possiamo accontentarci di quella fonte secondaria. Grazie ancora e buon lavoro, [[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 07:01, 15 dic 2020 (CET)
== Jago su Wikiquote ==
Ciao, ho provato a creare una pagina sullo scultore Jago [https://it.wikipedia.org/wiki/Jago_(scultore)] su Wikiquote. Avevo dimenticato di mettere la fonte e ho visto che l'hai cancellata. Vorrei ricrearla mettendo la fonte; sarebbe l'unica cosa che manca, o ci sarebbe anche altro? Grazie --[[Utente:Larry.europe|Larry.europe]] ([[Discussioni utente:Larry.europe|scrivimi]]) 20:38, 16 dic 2020 (CET)
:: Ciao, grazie, scusami se non t'ho piu' risposto ieri ma non ero online. Ora ho aggiunto la mia fonte. Grazie ciao --[[Utente:Larry.europe|Larry.europe]] ([[Discussioni utente:Larry.europe|scrivimi]]) 18:18, 17 dic 2020 (CET)
== Lisa Kudrow ==
Ciao, se hai tempo potresti cortesemente spostare questa pagina [[Wikiquote:Lisa Kudrow]] con il nome dell'attrice? Non so per quale motivo non mi spunta l'opzione sposta, credo di dover aspettare ancora qualche giorno per averla ma non vorrei sparare stupidaggini. Grazie mille!! [[Utente:Imheree|Imheree]] ([[Discussioni utente:Imheree|scrivimi]]) 13:13, 19 dic 2020 (CET)
::Ciao, scusa la confusione: intendevo rimuovere il “wikiquote:” dal titolo e lasciare solamente il nome dell’attrice “Lisa Kudrow”, l'errore non è nello spelling del nome. Grazie mille -[[Utente:Imheree|Imheree]] ([[Discussioni utente:Imheree|scrivimi]]) 13:24, 19 dic 2020 (CET)
== Re: [[Lisa Krudow]] ==
Ciao Sun,
ora è come volevi? --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 13:59, 19 dic 2020 (CET)
: In realtà non ho fatto niente di che, ho solo notato che era nel namespace Wikiquote, e così dal menu a tendina ho selezionato il namespace princpiale. Tutto lì. Felice di esserti stato utile. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 14:06, 19 dic 2020 (CET)
== ORLAN_re ==
Ciao. ho modificato come potrai vedere, cioè togliendo il nome dell'autore della foto non essendo enciclopedico.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 17:53, 19 dic 2020 (CET)
== Interprogetto ==
Ciao, ho riscontrato alcuni problemi con il template interprogetto. Mentre nelle pagine presenti anche in wikiquote di altre lingue collego semplicemente con le corrispondenti pagine in lingua straniera, nelle pagine presenti unicamente in quella italiana (es. [[Samantha de Grenet]], [[Stefania Orlando]]), seppur inserendo il collegamento in wikidata, nella sezione “Altri progetti” non risultano i collegamenti. Sapresti aiutarmi? Grazie mille [[Utente:Imheree|Imheree]] ([[Discussioni utente:Imheree|scrivimi]]) 18:34, 22 dic 2020 (CET)
:{{ping|Imheree}} Ciao a entrambi e scusate l'intromissione :D quando l'interprogetto appare vuoto è un problema di [[w:Cache|cache]]. Esiste un [https://it.wikiquote.org/wiki/Speciale:Preferenze#mw-prefsection-gadgets accessorio] per [[w:Aiuto:Purge|purgare]] oppure si fa un [[w:WP:NULLEDIT|nulledit]]. Ciao e buone feste! --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 12:15, 23 dic 2020 (CET)
::{{ping|GryffindorD}} Grazie GryffindorD, intervento utilissimo; ne approfitto senz'altro. Ciao, --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 13:10, 23 dic 2020 (CET)
== Re: Oliver Platt ==
Ciao, anch'io non riesco a consultare la fonte, dice che non è possibile accedere a quel sito dai paesi dell'UE. Il testo originale e la data li avevo presi su [[w:en:Oliver Platt|en.wiki]]. Comunque in seguito sono riuscito a consultare la fonte, è a posto :) Ciao. --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 00:25, 28 dic 2020 (CET)
:PS: adesso la pagina puoi [[Speciale:Diff/1119168|vederla]] anche tu :) --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 00:36, 28 dic 2020 (CET)
== Template:SelezioneNuove ==
Mi scuso di aver scorrettamente inserito una voce nuova ancora stub, nel Template in oggetto. Per il futuro chiedo se l'eventuale integrazione di uno voce stub, consenta poi l'inserimento della stessa nel template citato.--[[Utente:IppolitoN|IppolitoN]] ([[Discussioni utente:IppolitoN|scrivimi]]) 16:19, 31 dic 2020 (CET)
== Traduzioni dall'inglese ==
Ciao Sun-crops, se il tempo e la pazienza te lo permettono, potresti dare una controllata alle traduzioni che ho fatto per Asfa Wossen Asserate nella mia pagina profilo? Grazie. [[Utente:Mariomassone|Mariomassone]] ([[Discussioni utente:Mariomassone|scrivimi]]) 19:33, 9 gen 2021 (CET)
== avviso ricevuto ==
così non si capisce nulla, bisognerebbe fare un esempio di come si fa ;).. --[[Speciale:Contributi/2.226.12.134|2.226.12.134]] 19:01, 13 gen 2021 (CET)
:sarà perché sto facendo 100 cose contemporaneamente ma non sto capendo molto, io cmq la citazioni di Urgant l'avevo messa per prima cosa nella pagina di Urgant.. cmq, facciamo prima che ti passo la fonte dove ci sono delle citazioni, tu te la leggi e se trovi qualcosa di buono la inserisci :).. per esempio [https://it.wikipedia.org/wiki/Sonny_Liston#Alcune_sue_frasi_celebri qui] ci sono le frasi di Sonny Liston che andrebbero trasferite e [https://www.ilnapolista.it/2021/01/balestri-sono-diventato-pinocchio-perche-fui-lunico-ad-avere-il-coraggio-di-rompere-un-quadro-davanti-a-comencini/ qui] un articolo su Andrea Balestri.. --[[Speciale:Contributi/2.226.12.134|2.226.12.134]] 08:29, 17 gen 2021 (CET)
::vedi un po' se [https://serial.everyeye.it/notizie/sanpa-luca-bizzarri-red-ronnie-twitter-imbecille-non-sai-cosa-passato-493794.html questo] battibecco merita di essere riportato :).. --[[Speciale:Contributi/2.226.12.134|2.226.12.134]] 17:56, 20 gen 2021 (CET)
:::secondo te [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Wikiquote:Pagina_delle_prove&oldid=1125535 queste] sono rilevanti? La "c*" sta per una parolaccia, quindi in materia non so regolarmi, imho la frase è emblematica della sua particolare sensibilità nel capire cosa non andava nella macchina, cosa che era una sua caratteristica famosa e non comune nell'ambiente.. --[[Speciale:Contributi/2.226.12.134|2.226.12.134]] 19:57, 28 gen 2021 (CET) {{nf|18:57, 28 gen 2021 |2.226.12.134 }}
::::io ho firmato.. --[[Speciale:Contributi/2.226.12.134|2.226.12.134]] 22:51, 28 gen 2021 (CET)
== Beatitudini ==
Ciao Sun, i tuoi contributi biblici sono molto apprezzabili; forse le ultime che hai inserito in [[Discorso della Montagna]] starebbero ancora meglio in [[Beatitudini]]? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:36, 20 gen 2021 (CET)
:Grazie a te, per quanto riguarda la citazione di Mutis qualche dubbio onestamente ce l'ho, perché il Discorso della Montagna è citato solo alla fine, mentre tutta la citazione parla dei furbi, argomento non trattato dal Discorso della Montagna. Credo comunque che "liniti" sia un refuso e che sarebbe il caso di creare una tematica [[Furbizia]] distinta da [[Astuzia]] perché sono due cose un po' diverse (in [[Astuzia]] guardacaso c'è un detto dal ''[[Vangelo di Tommaso]]'' che vede anche un aspetto positivo in quest'ultima). Per le pagine di disambiguazione, si possono mettere anche link rossi, magari non tutti quelli presenti su Wikipedia (come avevo scritto [https://it.wikiquote.org/wiki/Discussioni_utente:GryffindorD#Pagine_di_disambiguazione qui]) ma Bianca Berlinguer sicuramente ci può stare :-) -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:11, 21 gen 2021 (CET)
==Emmanuel Macron==
Ciao Sun,
grazie per le correzioni. Il discorso di [[Emmanuel Macron]] all'università di [https://www.jeuneafrique.com/497596/politique/document-le-discours-demmanuel-macron-a-ougadougou/ Ougadougou] contiene altre citazioni importanti da estrarre. Se avessi volgia di farlo... :) ----[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 19:17, 23 gen 2021 (CET)
== Re: Nome utente ==
Ciao Sun,
innanzitutto ringrazio e contraccabio gli auguri per una buona giornata. Dunque per il nome utente in questione non avevo indagato. Ti direi che una differenza netta avrebbe potuto farla se fosse stato morte ''agli'' USA. In ogni caso siamo al limite. Ho dato un'occhiata se [https://meta.wikimedia.org/wiki/Special:CentralAuth?target=%D0%A1%D0%BC%D0%B5%D1%80%D1%82+%D0%A1%D0%A8%D0%90 globalmente] fosse stato bloccato e non lo è. Che dici se riguardiamo tra un po'? --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 08:35, 29 gen 2021 (CET)
==Totò==
Ciao Sun-crops. Volevo risponderti riguardo a [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Tot%C3%B2&type=revision&diff=1114575&oldid=1114564 questo tuo commento] (l'ho visto solo ora). La citazione è al minuto 4:42. Stando alla fonte, si tratta di una battuta detta da Totò a De Crescenzo. De Crescenzo, che per noi sarebbe il testimone diretto, ha poi raccontato la freddura di Totò a Odifreddi. Magari De Crescenzo aveva attribuito a Totò qualcosa di suo (o di altri), ma la nostre nostre fonti (De Crescenzo per mezzo di Odifreddi) questo riferiscono. :-) --[[Utente:Teatroge|Teatroge]] ([[Discussioni utente:Teatroge|scrivimi]]) 02:49, 30 gen 2021 (CET)
:Tranqui, non c'è fretta, quando vuoi tu. Notte :-) --[[Utente:Teatroge|Teatroge]] ([[Discussioni utente:Teatroge|scrivimi]]) 03:12, 30 gen 2021 (CET)
==Citazioni Su==
Ciao, Secondo te una citazione come questa si potrebbe inserire in sezione Citazioni su ?
*Una personalità eclettica che........ha dato vita ad “Art Aia - Creatives /In/Residence” residenza artistica che promuove le arti, seguendo il filo rosso della sostenibilità ambientale.(Cristina Savi, giornalista). Dall'articolo "Viaggio virtuale tra i tesori del Fvg. Il progetto approda su Google Arts", Messagero Veneto,[https://messaggeroveneto.gelocal.it/tempo-libero/2021/01/08/news/viaggio-virtuale-tra-i-tesori-del-fvg-il-progetto-approda-su-google-arts-1.39750065] 8 gennaio 2021.--[[Utente:Albertulli|Albertulli]] ([[Discussioni utente:Albertulli|scrivimi]]) 11:51, 5 feb 2021 (CET)
Ho visto. Grazie--[[Utente:Albertulli|Albertulli]] ([[Discussioni utente:Albertulli|scrivimi]]) 12:27, 5 feb 2021 (CET)
==Voci tematiche: ordinamento cronologico_re==
Ciao. Che io sappia, nelle tematiche (voci o sezioni) l'ordine cronologico non è mai stato adoperato – ma tieni presente che la mia memoria non è affatto eccellente – se ricordo bene le mie pecche. In ogni caso, dando un'occhiata alla voce che mi indichi, a me pare che più che in "ordine cronologico", le citazioni siano state riportate "per ordine di pagina", cioè così come (correttamente) elencate nella voce citante, per cui "cronologico" sarebbe altresì fuorviante, inappropriato. Secondo me andrebbero comunque in ordine alfabetico.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 20:11, 5 feb 2021 (CET)
== Luciano Canfora ==
Ciao, ho aggiunto nuove citazioni per la sezione ''La metamorfosi''. Spero adesso sia in linea con le convenzioni del progetto: non sono molto esperto a proposito, perciò ho preferito chiedere conferma a te. Grazie per le correzioni e per tutto il tempo e il lavoro che stai dedicando a Wikiquote.--[[Utente:Syd Storm|Syd Storm]] ([[Discussioni utente:Syd Storm|scrivimi]]) 01:35, 19 feb 2021 (CET)
== Brundle/Ferrari ==
{{fatto}} il ndr, per la significatività, imho sì, poi vedete voi.. --[[Speciale:Contributi/2.226.12.134|2.226.12.134]] ([[User talk:2.226.12.134|msg]]) 22:16, 20 feb 2021 (CET)
:servirebbe un posto dove discutere di 'ste cose.. non è che c'è una lista degli stub di sportivi? In giro si trova sempre qualcosa, così alleggeriamo quella generale.. --[[Speciale:Contributi/2.226.12.134|2.226.12.134]] ([[User talk:2.226.12.134|msg]]) 00:35, 21 feb 2021 (CET)
::con 13mila stub da ampliare mi sa che la suddivisione è meglio prepararla, anche per dare una migliore visibilità a voci di maggior rilievo, nel senso che se ad uno interessa solo la letteratura evita di beccarsi le voci di sportivi ;) che magari gli stanno pure antipatici :)).. e cmq se ci fosse la possibilità di un lavoro di squadra si farebbe ancora prima, una cosa tipo progetto provvisorio, da soli 50 voci possono essere ampliate in uno o due mesi, in gruppo in una o due settimane ;).. --[[Speciale:Contributi/2.226.12.134|2.226.12.134]] ([[User talk:2.226.12.134|msg]]) 10:32, 21 feb 2021 (CET)
== Re: Maiuscole / minuscole ==
Ciao, sulla base di [[Wikiquote:Bar/Archivio 2017-06--12#Siti web e trascrizione fonte|questa discussione]] credo sia meglio l'iniziale minuscola. Buona settimana, -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:23, 22 feb 2021 (CET)
== Re: Orient Express ==
Buongiorno, Sun-Crops! E' sempre un piacere sentirla. Purtroppo ''Assassinio sull'Orient Expres'' non è nelle mie disponibilità attuali. Potrei però procurarmelo più avanti. Ciò che posso fare adesso, in attesa di future "istruzioni", è annotare nel taccuino codesta occorrenza. Un cordiale saluto, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 17:11, 23 feb 2021 (CET)
:Buon pomeriggio, Sun-Crops! Con un colpo di fortuna, proprio oggi ero riuscito a procurarmi il libro di Agatha Christie (Oscar Gialli Mondadori, 2018), ma apprendo che nel frattempo lei ha già provveduto ad inserire la citazione. Non per questo, tuttavia, il volume è diventato wikiquotianamente inservibile, dacché contiene una superba prefazione di Oreste del Buono che mi consentirà di rimpolpare con inserimenti di qualità la pagina sull'Orient Express. Non è ancora tutto: prendendo per buona la sua osservazione sulla debolezza della seconda citazione di Morand, provvederò anche, per non vanificare il trittico, a sostituirla con un'altra citazione dello stesso autore. Nel ringraziarla della sua costante interlocuzione, sempre affabile e sempre di qualità, la saluto cordialmente e mi metto al "lavoro". Buona serata, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 17:47, 24 feb 2021 (CET)
::Non ho problemi a sostituire il brano in oggetto con il corrispondente tratto dal libro cartaceo. Naturalmente detta operazione è da fare prima sulla pagina di Agatha Christie. Faccio solo notare che dovrò mettere in nota anche la fonte, essendo cartacea e, dunque, diversa da quella da cui sono state estrapolate le altre citazioni. Mi faccia sapere e provvedo, magari dopo aver ultimato gli inserimenti di Oreste del Buono sull'Orient Express. Saluti, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 18:06, 24 feb 2021 (CET)
== Lella Lombardi ==
La terza citazione proviene dai ricordi dei suoi amici dell'epoca, cedi tu se va bene.. --[[Speciale:Contributi/2.226.12.134|2.226.12.134]] ([[User talk:2.226.12.134|msg]]) 16:08, 24 feb 2021 (CET)
:Altra cosa, io ho anche delle autobiografie, quanto materiale si può trarre da un libro? Mi pare tre pagine ma in termini di internet a quanto equivale? Il fatto che una frase finisce in due voci implica qualcosa? --[[Speciale:Contributi/2.226.12.134|2.226.12.134]] ([[User talk:2.226.12.134|msg]]) 17:07, 24 feb 2021 (CET)
::su di lei ne ho messe altre due, se vuoi quella puoi anche toglierla.. --[[Speciale:Contributi/2.226.12.134|2.226.12.134]] ([[User talk:2.226.12.134|msg]]) 13:17, 25 feb 2021 (CET)
== Re: Cancellazione ==
Ciao Sun,
a me sa di Spam. Buona giornata anche a te :-) --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 08:20, 25 feb 2021 (CET)
== Re: ==
Perche' il sito ufficiale della Juventus non sarebbe affidabile?--[[Speciale:Contributi/2800:200:E840:20B3:21F9:5EEA:B241:F55A|2800:200:E840:20B3:21F9:5EEA:B241:F55A]] ([[User talk:2800:200:E840:20B3:21F9:5EEA:B241:F55A|msg]]) 20:56, 28 feb 2021 (CET)
Vediamo un po'. Qui nessuno da anni si e' infastito che questo sito abbia citazioni fondate da testate giornalistiche come [https://it.wikiquote.org/w/index.php?search=%22tuttonapoli%22&title=Special:Search&profile=advanced&fulltext=1&advancedSearch-current=%7B%7D&ns0=1 tuttonapoli] e altri del genere in quanto testate giornalistiche seppur marginali e si ritiene "non affidabile" il [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Speciale:Ricerca&limit=500&offset=0&ns0=1&search=%22juventus.com%22&advancedSearch-current={} sito ufficiale della Juventus] (o di qualsiasi altra squadra)? Mi sembra il colmo. Per quanto riguarda la frase che aveva tolto e che hai reinserito, legge bene, l'autore disse solo "ho tifato...", "ho smesso di tifare", una frase ''ad personam'' come scritto in campo Oggetto ma che tu non hai letto, mentre il resto di frasi presenti in quella voce definiscono o vogliono farlo il soggetto a cui e' incentrata essa come da linee guida.--[[Speciale:Contributi/2800:200:E840:20B3:21F9:5EEA:B241:F55A|2800:200:E840:20B3:21F9:5EEA:B241:F55A]] ([[User talk:2800:200:E840:20B3:21F9:5EEA:B241:F55A|msg]]) 21:34, 28 feb 2021 (CET)
== Inserimenti ==
Abbi pazienza, ma non mi è chiaro per niente, ho un inserimento fontato, capisco per Gareth Edwards, ma non ho capito il resto. -- [[Utente:Blackcat|Blackcat]] ([[Discussioni utente:Blackcat|scrivimi]]) 21:15, 28 feb 2021 (CET)
<s>:Ciao, sembra complicato, ma è semplicissimo: per le voci tematiche e le sezioni citazioni su la stessa citazione deve essere inserita due volte, in questa esatta successione: prima inseriamo la citazione, con la fonte, nella voce dell'autore della citazione, di chi l'ha scritta; fatto questo, e solo dopo aver fatto questo, possiamo inserire la stessa citazione, in ordine alfabetico, nella tematica o in citazioni su, senza la fonte stavolta, che il lettore troverà nella voce di provenienza, con il solo nome dell'autore ed il wikilink. Per citazioni non ufficiali, cioè tradotte dall'utente, è sempre necessario inserire il testo originale per la verifica della fedeltà della traduzione, per eventuali correzioni e miglioramenti. Ricapitolando: 2 inserimenti: 1 con fonte nella voce di provenienza (+ quando necessario il testo originale nella sola voce di provenienza) e poi il secondo, ripetuto, nelle tematiche o citazioni su senza fonte con il solo nome dell'autore. Diversamente è come non aver inserito niente. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 21:26, 28 feb 2021 (CET)
</s>
== Steiner ==
La accorcio. --[[Utente:Codas|Codas]] ([[Discussioni utente:Codas|scrivimi]]) 14:45, 1 mar 2021 (CET)
:Ho fatto anche quella. --[[Utente:Codas|Codas]] ([[Discussioni utente:Codas|scrivimi]]) 15:03, 1 mar 2021 (CET)
== Corsivo ==
Ciao, ti pongo un dubbio che non sono riuscito a sciogliere con il manuale di stile. Quando in un libro sono presenti delle parole in corsivo, è convenzione riportarle in corsivo anche qui? Non mi riferisco ovviamente al corsivo dei titoli, ma a quello generalmente usato per dare enfasi.--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 10:31, 4 mar 2021 (CET)
:Chiarissimo. Grazie mille!--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 11:02, 4 mar 2021 (CET)
== Consiglio tematico ==
Ciao, scusa se ti rompo ancora, ma mi affido alla tua esperienza. La seguente citazione di [[David Lynch]]:
{{quote|Per un artista, intendersene di conflittualità e di tensione è una cosa positiva. Possono fornirti degli spunti. Ti garantisco, però, che troppa tensione impedisce di creare. [...] Per mostrare la sofferenza, però, il regista non deve per forza soffrire. Puoi mostrarla, rappresentare la condizione umana, i conflitti e i contrasti, ma non devi viverli sulla tua pelle. Ne sei il regista, ma non ci sei dentro. Lascia che a soffrire siano i tuoi personaggi.}}
secondo te in che voce tematica sarebbe più adeguato inserirla? In [[Artista]] o [[Regista]]? O in entrambe? Grazie.--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 11:26, 6 mar 2021 (CET)
:Grazie, gentilissimo. Inserisco in Regista, allora.--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 13:27, 6 mar 2021 (CET)
==Nunziatella==
Ciao Sun-crops, grazie per il messaggio. Sì, io sono uno storico militare, in particolare della Nunziatella, e so che certamente la frase si riferisce al noviziato ivi presente prima della cacciata della Compagnia di Gesù dal Regno di Napoli. In tutte le pubblicazioni inerenti la Nunziatella, comunque, ci si richiama sempre alle sue origini come seminario gesuita, per cui avevo pensato di includerla. In ogni caso, se pensi che sia fuori luogo, non ho problemi a toglierla. Saluti!--[[Utente:Ferdinando Scala|Ferdinando Scala]] ([[Discussioni utente:Ferdinando Scala|scrivimi]]) 14:33, 6 mar 2021 (CET)
==Cinema (luogo)_re==
Ciao. Se la citazione è significativa e soprattutto se proviene da una fonte affidabile e notevole, la si può inserire anche senza creare una voce per il citante – che potrebbe non essere altrettanto enciclopedico come la fonte (esempio: giornalista e giornale). Direi però che Scaglione lo si possa ritenere enciclopedico. Giovanni Annunziata: non trovo altri testi se non quello che indichi, pertanto non lo riterrei enciclopedico. Idem per Pànteo. Tieni anche presente che spesso ci si regola anche con una certa tolleranza in base al tipo di voce: se questa è di modeste dimensioni si può essere più di manica larga, altrimenti non è il caso, per cui nel caso in questione ritengo si possano tenere quelle citazioni, e magari creare una voce per Scaglione anche in Pedia. Spero di aver compreso bene le tue questioni e di aver contribuito a chiarire i tuoi dubbi.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 21:52, 6 mar 2021 (CET)
== Re: [[Alberto Giannini]] ==
Ciao Sun-crops,
La citazione (controllata sul testo) è corretta. Il commento, così come modificato da Napy6565 è corretto anch'esso. La forma "adiacente al" è quella giusta. Era un mio errore. Grazie per la segnalazione, è sempre un piacere risentirti! Buon lavoro --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 11:04, 9 mar 2021 (CET)
== Cambio link Intervista Annullato. ==
Buona sera,
Le scrivo per la modifica che mi ha annullato nella pagina di Alessandro Rossi, riguardante l'intervista di ExtraTrek.com.
In primis non so chi abbia citato il sito del quale sono editore dal 2017 all'interno di WIkiquote, ovviamente la cosa mi fa solo che piacere.
Quel che ho fatto era solamente cercare di effettuare una correzione del link dell'intervista che purtroppo non è più raggiungibile sul .com perchè abbiamo fatto un cambio di Server in questi giorni, in più appena faremo il redirec del .com sul .it, l'articolo non sarà più visibile comunque con il vecchio link perchè praticamente diverso.
Per quanto riguardà il titolo è praticamente diverso perchè per un questione di SEO abbiamo preferico effetuare un cambio allo stesso, in più il citato Gianluigi Paccagnini è un nostro redattore che lavora solo per noi ed era stato erroneamente citato al posto di Tiziano Rea che a scritto l'articolo.
Ora se volete Ripristinare la correzione, sarebbe cosa buona. Alternativa resterà un link morto.
ringraziando per la lettura, porgo Gentili Saluti.
Cordialmente
Finazzi Claudio.
== ISBN ==
Ciao. Circa a [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Jovanotti&diff=1133935&oldid=1133851 questa modifica], se mi confermi che l'ISBN va sempre specificato non solo provvederò in futuro, ma anche correggerei un paio di pagine in cui non l'avevo inserito. Il mio criterio - evidentemente sbagliato - è che l'ISBN si inserisse o fosse necessario inserirlo solo in bibliografia, e non quando il libro è solo citato in nota.--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 22:47, 10 mar 2021 (CET)<br/>P.S. Il numero di pagina mancante, invece, è solo una dimenticanza.
== re: Genova e voce di provenienza. ==
E' errata, la fonte usa "grige". --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 10:21, 13 mar 2021 (CET)
== re: [[Joachim Fest]] ==
Ciao, Sun-crops,
ho annullato la modifica, il testo, consultato, riporta "sudice".
Aggiungo un sic.
Un saluto, --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 11:47, 13 mar 2021 (CET)
== Re: Oscurare una versione ==
Ciao! È un po' al limite, si può oscurare oppure no, ma personalmente non mi pare necessario. Buona giornata, -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:56, 17 mar 2021 (CET)
== Striscione su Fortunato ==
Ciao, quel che intendo dire è che la fonte in realtà riprende un articolo pubblicato sul quotidiano: si nota, per esempio, dai caratteri che compongono l'URL. Inoltre è sufficiente uno sguardo sommario per notare la differenza da un articolo on-line, il quale solitamente contiene foto e ha un'impaginazione diversa; a margine, il derby si disputò domenica 3 dicembre e non il 4 che era lunedì. Già che ci sono, correggo altri errori nelle date (mi pare di averne visti un paio) e provvedo ad un fix delle fonti. --[[Speciale:Contributi/87.6.67.50|87.6.67.50]] ([[User talk:87.6.67.50|msg]]) 11:55, 25 mar 2021 (CET)
Sì, non sto mettendo in dubbio la verificabilità: quel che intendo dire è che vi sono una serie di errori, alcuni dei quali sto correggendo, circa la citazione delle fonti. L'articolo è sì del 4 dicembre, ma pubblicato sul quotidiano (''la Repubblica'') e non on-line: la stracittadina andò in scena il giorno precedente. Il fatto è che, nella voce, alcuni articoli che in realtà sono cartacei qui vengono dati per digitali: per farti un esempio, su Wikipedia andrebbero formattati col Cita news/pubblicazione e non col Cita web (relativo a testate on-line). Va dunque operata una distinzione tra ''la Repubblica'' giornale e ''Repubblica.it'', che se non erro esiste dal 1997. Altri errori riguardano poi la provenienza, perché (ad esempio) la "guerra di sfottò" tra Juve e Inter del gennaio 2015 è scritto far parte di Repubblica.it mentre dall'URL si evince che è un articolo di Panorama; per ora mi limito a correggere quelli di Repubblica, quando ho più tempo rivedo il resto. A margine, il Corriere della Sera non è più liberamente consultabile ma si possono trovare altre fonti ugualmente valide. --[[Speciale:Contributi/87.6.67.50|87.6.67.50]] ([[User talk:87.6.67.50|msg]]) 12:15, 25 mar 2021 (CET)
Posto che su Wikiquote capito raramente, ho agito nell'interesse generale poiché le formattazioni precedenti erano errate; sentirò eventualmente con un admin. In ogni caso, l'errore sulla data del derby permane: si disputò il 3, che era domenica. Può essersi trattato di un refuso al momento di inserire la citazione: oltretutto non sto affermando che vi sia falsità nell'informazione, dico semplicemente che ho riscontrato un errore. Vedi [https://www.toronews.net/toro/juventus-torino-i-precedenti-lultima-vittoria-risale-al-1995-allallianz-neanche-un-successo/ qui] per la datazione giusta. --[[Speciale:Contributi/82.51.95.106|82.51.95.106]] ([[User talk:82.51.95.106|msg]]) 14:29, 25 mar 2021 (CET)
== Re:Striscioni e altre cose ==
Lasciando da parte i toni, e posto che l'obiettivo è il "bene" del progetto, cercherò di essere sintetico ma esauriente limitandomi a fatti oggettivi:
* [https://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/Primo_Piano/2007/04_Aprile/06/socrates.shtml Primo esempio]: fonte on-line (visto che il termine "digitale", come abbiamo visto, può risultare ambiguo). È presente su Gazzetta.it, testata on-line e distinta pertanto dal quotidiano cartaceo "rosa".
* [http://archiviostorico.gazzetta.it/2004/agosto/05/Dramma_Adriano_morto_padre_ga_10_040805458.shtml Secondo esempio]: fonte cartacea, pubblicata appunto in forma di articolo scritto sul quotidiano. Si può notare dal fatto che nell'URL compaiono parole come "archivio" nonché la resa grafica della pagina stessa.
Fin qui, nulla di anomalo. Nella voce in questione ho semplicemente notato alcuni errori, che ho ritenuto giusto far presente e correggere. In sostanza i punti cui l'edit mira sono la corretta formattazione delle fonti e l'aggiustamento (fix) di un possibile typo: cose di routine, insomma, per chi lavora (più o meno frequentemente) su questo sito. --[[Speciale:Contributi/87.5.119.252|87.5.119.252]] ([[User talk:87.5.119.252|msg]]) 19:08, 25 mar 2021 (CET)
== Wikipause ==
Ciao Sun,
solo per dirti che ti è rimasto un vecchio avviso '''2020''' di ''Wikipause'' nella tua pagina utente :-) --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 09:09, 26 mar 2021 (CET)
: Grazie a te e contraccambio. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 10:05, 26 mar 2021 (CET)
== [[Federico II di Svevia]] ==
Ho reputato fosse interessante il riscontro di un autore dell'epoca in merito a questo aspetto sull'imperatore. Però se reputi non sia utile puoi sempre eliminarlo, mi affido alla tua esperienza. --[[Utente:Codas|Codas]] ([[Discussioni utente:Codas|scrivimi]]) 07:59, 3 apr 2021 (CEST)
:Ciao, {{ping|DonatoD}}. Un parere, per cortesia: trovi pertinente questa citazione sullo Stupor mundi: "E scelse il momento della marcia per consiglio di Maestro Teodoro, suo astrologo, il quale stette con l'astrolabio in cima alla torre del comune aspettando, come si diceva che s'innalzasse la prima faccia ad oroscopo del Leone, dicendo che Giove era su di esso. Ma non potendo osservare ciò con l'astrolabio, essendo il cielo nascosto dalle nubi, se si può dirlo, egli fu ingannato allora nella sua scelta, poiché né Giove era nel Leone, né sorgeva il Leone, bensì la Vergine. E così, essendo lo Scorpione il padrone del viaggio, perché il terzo, accennava che l'esercito o l'imperatore, dietro cui richiesta era fatto, dovesse essere colpito alla fine; come se ciò venisse fatto dalla coda dello Scorpione, che è stimata infedele e velenosa. E ciò doveva essere prima che l'imperatore si allontanasse dalla Marca Trevigiana. ([[Rolandino da Padova]])" Sulla [[astrologia|materia]] non so molto, ma, a quanto pare, in epoche passate, consultare astrologi era prassi piuttosto comune presso i potenti, anche presso potenti insospettabili: [http://canino.info/index.php/canino-info/archivio-articoli/71-archivio-articoli/archivio-2004/262-paolo-iii-farnese-pillole-e-profezie], in [[Astrologia]] si legge che: "In ambito ecclesiastico, ad esempio, Giulio II si fece predire dagli astrologi il giorno più opportuno per la sua elezione al soglio pontificio, mentre papa Leone X fece istituire una cattedra di astrologia alla Sapienza di Roma. Anche i papi Adriano VI e Paolo III tennero in grande considerazione gli oroscopi." A me la citazione non sembra pertinente, sembrerebbe forse, forse, piuttosto pertinente a questa voce da creare: [[Scorpione (costellazione)]] [https://it.wikipedia.org/wiki/Scorpione_(costellazione)], <s>molto meno pertinente</s> oppure a questa: [[Scorpione (astrologia)]] [https://it.wikipedia.org/wiki/Scorpione_(astrologia)]. Che ne pensi? Ciao, Grazie. Buona Pasqua. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 12:44, 3 apr 2021 (CEST) P. S. Fra l'altro, Donato, c'è una sezione [https://it.wikiquote.org/wiki/Federico_II_di_Svevia#Citazioni_sull'operato_di_Federico_II] dal titolo quanto meno originalissimo. Magari qualcuno un bel dì creerà Citazioni sugli ozi di Federico II. Quel titolo non sarebbe da rimuovere ed incorporare tutto in Citazioni su? (sezione che resterebbe comunque da "pettinare"). Ciao, --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 14:42, 3 apr 2021 (CEST)
::Ciao. Sono perplesso perché non è chiaro il soggetto del secondo periodo ("Ma non potendo osservare ciò con l'astrolabio, essendo il cielo nascosto dalle nubi, se si può dirlo, egli fu ingannato..."): egli chi, l'astrologo o l'imperatore? Per quanto riguarda la sezione: il titolo non è a norma per niente.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 16:12, 3 apr 2021 (CEST)
:::{{ping|DonatoD}} Ciao, a maneggiare l'astrolabio dovrebbe essere stato l'astronomo: "Mastro Teodoro, suo astrologo, il quale stette con l'astrolabio in cima alla torre del comune aspettando, come si diceva che s'innalzasse la prima faccia ad oroscopo del Leone, dicendo che Giove era su di esso. Ma non potendo osservare ciò con l'astrolabio [...] egli fu ingannato allora nella sua scelta" A me sembra indubitabile. Ciao, --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 18:13, 3 apr 2021 (CEST)
::Beh, in tal caso è una citazione su Teodoro, non su Federico.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 19:03, 3 apr 2021 (CEST)
:::{{ping|DonatoD}} Sì Donato, grazie, è esattamente così. Di nuovo, una Felice Pasqua. Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 19:57, 3 apr 2021 (CEST)
== Dorothea Lange ==
Per quanto riguarda [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Dorothea_Lange&oldid=prev&diff=1138541 questa modifica], l'articolo de il Post riporta la citazione, ma questo cita a sua volta lo stesso libro di Milton Meltzer già riportato nella nota. Non vedo perchè riportare un link ad un articolo così secondario. --[[Discussioni utente:Martin Mystère|Martin Mystère (scrivimi)]] 20:14, 3 apr 2021 (CEST)
:Ok, vedrò la tua modifica per imparare. --[[Discussioni utente:Martin Mystère|Martin Mystère (scrivimi)]] 20:23, 3 apr 2021 (CEST)
::Scusami, ma [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Dorothea_Lange&diff=1138550&oldid=1138546 non ho mica capito]. Perchè "Da citato"? Perchè abbiamo due fonti (il libro e l'articolo) che riportano la stessa cosa, anche se la seconda l'ha presa dalla prima? Hai semplicemente scritto il titolo della fonte primaria più piccolo, non mi pare abbia molto senso. --[[Discussioni utente:Martin Mystère|Martin Mystère (scrivimi)]] 20:30, 3 apr 2021 (CEST)
:::Inoltre, e non vorrei sembrare insistente, la citazione in lingua originale ce l'ha una fonte, ed è esattamente il libro che viene già citato. E ti dirò di più: il libro citato è proprio l'edizione originale, non una traduzione italiana (non esiste), quindi paradossalmente abbiamo una fonte per la citazione in inglese, ma non per quella tradotta. L'avevo presa da en.wikiquote se vuoi controllare, citano anche la pagina. Come ci si comporta in questi casi? --[[Discussioni utente:Martin Mystère|Martin Mystère (scrivimi)]] 21:17, 3 apr 2021 (CEST)
== Re: Voce tematica Cloto ==
Anche a te buona Pasqua & Pasquetta! La "citazione su" sicuramente va bene per creare la voce, ma va in [[:Categoria:Divinità greche]] e quindi come voce di personaggio e non come tematica. Per la seconda domanda: io opterei per ''corriere.it'', in omaggio alla sintesi, ma anche indicarlo per intero non è sbagliato. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:11, 5 apr 2021 (CEST)
== Convenzioni siti ==
Ciao, grazie per le tue correzioni su [[Paolo Jannacci]]. Ammetto che ero indeciso su come riportare il sito del Corriere perché mi sa che è la prima volta che mi capita un'edizione locale; forse preferirei ''milano.corriere'' perché mi viene da pensare che è sì meno sintetico ma più preciso. Comunque sottigliezze. Ne approfitto a questo punto per chiederti anche se tutti i siti vadano riportati con semplicemente l'URL oppure con il nome: cioè il sito del Corriere è sempre ''corriere.it'' e mai ''Corriere della Sera''? Sempre ''repubblica.it'' e mai ''la Repubblica''? E casualmente poche ore fa il buon Danyele [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Charles_Leclerc&curid=161761&diff=1138717&oldid=1138618 ha corretto] ''formulapassion.it'' in ''Formulapassion.it'', ti chiedo anche: la maiuscola iniziale quando è da riportare? Scusa per le tante domande, ma in [[Aiuto:Fonti#Fonti giornalistiche e periodici]] non ho trovato risposta e francamente pure su Pedia non ricordo quali siano le convenzioni precise. Grazie e buon Natale.--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 11:21, 5 apr 2021 (CEST)
:Grazie, gentilissimo. Ovviamente buona Pasqua anche a te. :D--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 12:10, 5 apr 2021 (CEST)
==Robespierre_re==
Credo possa andar bene anche così. Ho messo fra gli osservati speciali la voce in oggetto: al prossimo vandalismo il tipo va bloccato senza indugio. Quanto alle feste... ahah, ma quali feste? Comunque si tira, o si è tirati avanti, come se fosse festa ogni giorno. In fondo è così – come il caffè. Buone cose. {{smile}}<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 20:11, 6 apr 2021 (CEST)
== Insulto ==
Ciao. Secondo te la seguente citazione di [[Giulio Casale]] è, in tutto o in parte, adatta per essere inserita in [[Insulto]]?
{{quote|Le ovazioni davanti alle invettive, francamente, mi fanno problema. Credo costituiscano problema. Non possono che venire da una classicità tragica del testo. Perché applaudire chi ti insulta, altrimenti? Proprio perché l'insulto mette a nudo il nervo scoperto, il centro della questione del nostro vivere fasullo. Applaudiamo qualcuno, qualcosa, che ha il coraggio di svelarci chi siamo, il nostro conformismo, la nostra evidente omologazione, la tremenda standardizzazione di tutto. E la nostra resa rispetto a tutto questo. La nostra mancanza assoluta di voglia di combattere, di scendere in strada, di esserci.}}
--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 13:14, 11 apr 2021 (CEST)
:Okay, vediamo se ho afferrato. Il libro di Pedrinelli (che poi è quello da cui sto prendendo tutte queste citazioni su Gaber) è una raccolta di ricordi e pensieri di varie personalità note; ogni contributo corrisponde a un capitolo il cui nome è quello del rispettivo autore (quindi il ricordo di Dario Fo è in un capitolo di un paio di pagine che si chiama ''Dario Fo'' e così via). Di scritto da Pedrinelli stesso credo non ci sia proprio nulla: ne è solo il curatore. Tornando a Casale, il suo scritto è in un capitolo dal nome, appunto, ''Giulio Casale'', con sottotitoli ''L'urlo di Gaber, il vuoto di ora'' e il sotto-sottotitolo ''Polli di allevamento ieri e oggi''. Mi pare quindi che ricada nel secondo caso che mi hai citato, dunque che vada tolto il ''Citazioni di...'' dalla voce e che in bibliografia andrebbe scritto: «Giulio Casale, ''Giulio Casale'', [eventualmente il sottotitolo?], pp. 175-178; in Andrea Pedrinelli (a cura di), ''Gaber'', ecc.». Giusto?--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 15:05, 11 apr 2021 (CEST)
::Ammetto di essermi un po' perso con tutti questi ''Cita'', però posso dirti che effettivamente, guardando meglio, il nome dell'autore del capitolo (in grande) ne designa solo l'autore, mentre sotto è riportato un titolo (che infatti nell'indice è scritto in corsivo). Dunque a ogni diverso autore è associato un diverso nome di capitolo; non l'ho mai riportato perché boh, mi sembrava sufficiente indicare le pagine. Quindi, ricapitolando, nell'intestazione riporterei solo ''L'urlo di Gaber, il vuoto di ora'', mentre in bibliografia: ''L'urlo di Gaber, il vuoto di ora. Polli di allevamento ieri e oggi'', pp. 175-178; in Andrea Pedrinelli (a cura di), ''Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti'', Kowalski, Milano, 2008. ISBN 978-88-7496-754-4. Ci siamo? Se sì, immagino andrebbero modificate anche le pagine precedenti (e voglio un po' morire, al pensiero :D).--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 16:07, 11 apr 2021 (CEST) P.S. A essere franchi, comunque, dubito che in molti casi il titolo dello scritto sia stato ideato dall'autore, bensì dall'editore.
:::Okay, capo, [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Giulio_Casale&diff=1139809&oldid=1139738 ho fatto giusto]?--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 17:10, 11 apr 2021 (CEST)
==NDR==
In questo caso, non sarebbe bisogno inserirla nella voce d'autore in quanto la fonte inserita è un articolo suo del 2014 (diverso sarebbe nel caso di una compilation), invece nella voce tematica può essere malintesa. Infatti, nel 2021 non si può chiamare "nuovo" uno stadio inaugurato circa 10 anni fa e meno collegare una società calcistica con una sede non più operativa da 3 anni.--[[Speciale:Contributi/2800:200:E840:20B3:A865:BDEE:BC33:FE13|2800:200:E840:20B3:A865:BDEE:BC33:FE13]] ([[User talk:2800:200:E840:20B3:A865:BDEE:BC33:FE13|msg]]) 16:55, 14 apr 2021 (CEST)
:{{ping|2800:200:E840:20B3:A865:BDEE:BC33:FE13}} Buonasera. Presa visione. La saluto. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:02, 14 apr 2021 (CEST)
:::{{ping|2800:200:E840:20B3:A865:BDEE:BC33:FE13}} Non posso però fare a meno di pormi una domanda, a fronte di questa NDR. Se il contenuto di quella citazione fosse stato altamente elogiativo, l'utente avrebbe sentito la stessa impellente necessità di inserirla? Non credo proprio. Questa NDR <s>e</s> è, secondo me, ''imho'', perfettamente inutile. Chi conosce le cose del calcio sa bene che nel 2021 lo stadio non è lo stesso, chi non le conosce non ha un bisogno così stringente di essere aggiornato (e, nel caso a questo si può provvedere con una nota). E questo può valere per infinite citazioni che nel 2021 risulterebbero, secondo il criterio da lei adottato, anacronistiche: se un autore scrivesse: "Ludwig di Baviera prende possesso del nuovo castello di Neuschwanstein", non credo che ogni volta sarebbe necessario inserire una NDR per far capire che tanto nuovi il castello di Ludwig, il museo, l'Achilleion di Corfù, il Louvre, gli Uffizi, non sono, anche se nel frattempo queste istituzioni avessero cambiato sede e anche più sedi. Non solo, ma questa NDR limita, di fatto, con un intervento dell'utente, la portata delle dichiarazioni di Dotto, perché leggere: " {{NDR|Nel 2014}} L'abito, si sa, fa l'intonaco. Ma, nel caso della Juventus, l'abito ecc." è ben diverso che "L'abito, si sa, fa l'intonaco. Ma, nel caso della Juventus, l'abito ecc.", quest'ultima è una dichiarazione definitiva e inappellabile di Dotto. La prima invece sembra limitata al solo anno 2014, cioè la NDR porta a questa lettura: queste cose Dotto le ha dette nel 2014, ma oggi non valgono, o, Dotto pensava questo nel 2014, ma poi ha cambiato idea (e in questa interpretazione molto probabilmente erronea e comunque non suffragata da un'altra citazione di Dotto, che renderebbe peraltro superflua la NDR, in quest'erronea interpretazione cade proprio il lettore meno esperto o a digiuno di calcio). Ma questo è un intervento pesante dell'utente che modifica, limitandone la portata, il senso della citazione secondo un suo gusto o punto di vista. Questa la mia opinione su questa NDR e non solo su questa. Io credo, mi perdoni, che se le dichiarazioni di Dotto non fossero così duramente critiche, ma di segno totalmente opposto lei non solo non avrebbe inserito la NDR, ma forse avrebbe anche impedito ad altri di farlo per le stesse ragioni che ho esposto. Mi spiace ma personalmente la penso così e francamente non trovo corretta questa operazione. Saluti. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 16:53, 15 apr 2021 (CEST) P.S. Giusto per amor di completezza: la citazione introdotta dalla sua NDR: " {{NDR|Nel 2014}} L'abito, si sa, fa l'intonaco. Ma, nel caso della Juventus, l'abito ecc." può inoltre acquisire questo senso, con netta sovrainterpretazione introdotta dall'utente, questo senso: ''Nel 2014'' l'abito, si sa, fa l'intonaco. Ma, nel caso della Juventus, l'abito ecc., e quindi: ammesso anche che Dotto sia nel giusto del tutto o in parte il giudizio è relativo al solo 2014, dopo, comunque sia, le cose sono cambiate, queste parole potevano forse valere nel 2014, dopo non più. E con questo siamo, di fatto, al massimo della distorsione del senso della citazione, o, altrimenti detto, del POV. Imho. Saluti, --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 19:20, 15 apr 2021 (CEST)
::::{{ping|2800:200:E840:20B3:AD93:6C68:9C85:D536}} Anche sulla modifica in [[Andrea Agnelli]] esprimo perplessità. In questo <s>caso</s> caso, come per tutte o quasi le NDR precedenti, il contenuto contestualizza perfettamente tutto senza che sia necessaria una NDR che, di fatto, ha il solo scopo di relativizzare e limitare la portata dell'opinione di Franco Rossi, con un intervento esterno dell'utente sulla citazione di cui, evidentemente, come avvenuto per tutte le citazioni alle quali ha premesso una NDR cronologica, non gradisce il contenuto. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:46, 19 apr 2021 (CEST)
== Rev. Senza fonte. Non preinserito con fonte in Proverbi toscani, prima di ripetere l'inserimento qui. ==
Ma cosa vuol dire? I molteplici proverbi e modi di dire toscani vengono aggiunti nella loro pagina anche senza fonte come anche altri napoletani scritti da te! Smettila di rimuovere i miei legittimi interventi per favore! [[Utente:Mywikid|Mywikid]] ([[Discussioni utente:Mywikid|scrivimi]]) 22:28, 15 apr 2021 (CEST)
==Ortese==
Buongiorno e grazie per il messaggio :-) Non sono certissimo di aver capito il senso del messaggio. Segnalo peraltro che la nuova rivista "Sud", che ha ripreso il solco di quella originale, è diretta dall'ex allievo [[Francesco Forlani]], è sita nella sede dell'Associazione Ex Allievi, all'interno della Scuola, ed ha una redazione prevalentemente composta da ex allievi (io non ne faccio parte, giusto per prevenire la domanda). Se ritiene la citazione non pertinente o non abbastanza pertinente, non ho assolutamente problemi a cassarla. Come detto in passato, ho poca dimestichezza con Wikiquote, quindi sono in fase di comprensione delle regole. Buon lavoro!--[[Utente:Ferdinando Scala|Ferdinando Scala]] ([[Discussioni utente:Ferdinando Scala|scrivimi]]) 10:14, 19 apr 2021 (CEST)
:Capisco. La questione della voce a me dedicata che è stata cancellata su Wikipedia è a mio modesto parere un errore, in quanto sono uno storico enciclopedico in quanto autore di un libro enciclopedico. Non sono andato in fondo alla storia, dato che è un periodo intenso da un punto di vista lavorativo, ed anche perché nell'arco del prossimo anno usciranno altri miei volumi. Comunque, ai fini di Wikiquote capisco benissimo che anche la citazione contenuta sulla pagina della Nunziatella debba essere cancellata. Grazie per la costante gentilezza, ed a presto.--[[Utente:Ferdinando Scala|Ferdinando Scala]] ([[Discussioni utente:Ferdinando Scala|scrivimi]]) 14:22, 19 apr 2021 (CEST)
== Re: Aulo Gellio ==
Ciao Sun, buona domenica, è sempre un piacere sentirti, ho sistemato qualcosina, l'ISBN e il titolo italiano li ho controllati cercando [https://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/avanzata.jsp qua] (dove controllo spesso). Buona giornata,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:14, 25 apr 2021 (CEST)
:Spostare in difformità con Wikipedia è meglio evitare, ho sistemato [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Aulo_Gellio&type=revision&diff=1141795&oldid=1141784 così] il riferimento bibliografico, in effetti è indicato col trattino anche nella scheda dell'edizione sul sito opac.sbn. Ciao,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:08, 25 apr 2021 (CEST)
== messaggio ==
ho voluto creare [[Owen King]] ma ho avuto sto messaggio
Errore: La pagina che volevi salvare è stata bloccata dal filtro anti-spam. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che la versione che stai per salvare contiene almeno un collegamento ad un sito esterno bloccato per spam. Per favore, clicca sul pulsante "indietro" del tuo browser, controlla i collegamenti esterni e rimuovilo.
L'elenco dei siti bloccati si trova in questa pagina. Il filtro anti-spam è stato attivato dal seguente testo: brainyquote.com--[[Utente:Il re del Sud|Il re del Sud]] ([[Discussioni utente:Il re del Sud|scrivimi]]) 01:31, 2 mag 2021 (CEST)
: Aṣḥama ibn Abjar non è arabo, bensì etiope.--[[Utente:Il re del Sud|Il re del Sud]] ([[Discussioni utente:Il re del Sud|scrivimi]]) 03:00, 2 mag 2021 (CEST)
== Re: Voci tematiche ==
Ciao, grazie per aver espresso con franchezza i tuoi dubbi sui miei recenti contributi, sono cosciente di essere inesperto e di non conoscere a fondo le regole del progetto. Questo criterio per le voci tematiche è una abitudine non scritta o è una regola che potrei approfondire su qualche linea guida o pagina di aiuto? Vorrei evitare di ripetere altri errori.
Riguardo ai casi specifici: "Forse Lenin ebbe una buona idea quando adottò la [[nuova politica economica]]" è effettivamente poco utile per comprendere la figura di [[Lenin]], ma "Una rivoluzione è la cosa più autoritaria che ci sia […] non esserne servita abbastanza largamente?" è inclusa integralmente in Jean Préposiet, ''Storia dell'anarchismo'', p. 74, Edizioni Dedalo, 2006, ISBN 9788822005632 come esempio di divergenza tra anarchici russi e marxisti bolscevichi sulla questione dell'autorità e in particolare sul rapporto tra autoritarismo e anti-autoritarismo; quindi ritengo ci siano proprio delle fonti secondarie a ritenere quella citazione rilevante per il tema dell'[[autorità]] (oltretutto il nome del pamphlet di [[Friedrich Engels|Engels]] è proprio «''Dell'autorità''»).
Approfitto dell'occasione per augurare buona domenica anche a te e per ringraziarti dell'impegno che poni costantemente per lo sviluppo di questo progetto :) -- [[Utente:Syd Storm|Syd Storm]] ([[Discussioni utente:Syd Storm|scrivimi]]) 16:08, 2 mag 2021 (CEST)
:Certo, ammetto che se il mio contributo fosse stato annullato prima del tuo chiarimento su questo criterio, sarei rimasto deluso. Per questo ti ringrazio di avermelo fatta presente e di avermi linkato quella linea di guida. Ora mi rendo conto che quella citazione di Deng è importante per capire Deng, ma non dice effettivamente nulla di importante su Lenin o sulla NEP. Riguardo la citazione di Engels in [[autorità]], ho inserito una nota in <code><nowiki><ref>…</ref></nowiki></code> perché era troppo veramente troppo lunga per il template <code><nowiki>{{NDR|…}}</nowiki></code>. Ritieni vada bene o è in qualche modo problematica? Grazie,--[[Utente:Syd Storm|Syd Storm]] ([[Discussioni utente:Syd Storm|scrivimi]]) 20:52, 2 mag 2021 (CEST)
== Schema tematiche_re ==
Ohibò! Ho elaborato uno schema del genere?... Dammi un indizio perché non ricordo niente a proposito.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 18:18, 2 mag 2021 (CEST)
:Claro que sì :-) [[Utente:Superchilum/SignPert#Scelta delle citazioni]] ([[Discussioni_utente:Superchilum/Archivio2#Voci_tematiche|fonte]]). --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 08:29, 3 mag 2021 (CEST)
<s>{{ping|Superchilum}} Bueno! Prima! Wunderbar! Obrigadinho Obrigadinho. {{smile}} Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 13:18, 3 mag 2021 (CEST)</s>
== Pubblicazioni accademiche ==
Ciao, ho notato che [[Speciale:Diff/1143521|commentando questa modifica]], hai scritto che l'uso di una pubblicazione accademica come fonte è un problema piuttosto serio. Come mai?
Non so se le pubblicazioni accademiche siano generalmente accettate come fonti su Wikiquote, ma per le seguenti ragioni ritengo non siano meno accessibili di un libro coperto da diritto d'autore:
# Anche i libri, come le pubblicazioni accademiche, nella maggior parte dei casi sono consultabili solo previo acquisto o prestito presso biblioteca. Allo stesso modo, come qualsiasi libro, la pubblicazione è acquistabile (mi rendo conto che il prezzo della letteratura accademica sia abbastanza alto: quella particolare pubblicazione ad esempio ha un prezzo di 39€, ma d'altro canto la maggior parte dei libri coperti da diritto d'autore non sono gratuiti) oppure consultabile presso una biblioteca universitaria.
# Le pubblicazioni accademiche sono quasi sempre disponibili gratuitamente sulle cosiddette ''shadow libraries'' (cfr. [[:en:w:Shadow library]]), il cui status legale è però estremamente controverso e che perciò evito assolutamente di linkare.
# Le citazioni possono essere verificate individualmente su piattaforme come [[:w:Google Scholar]] tramite copia e incolla. Ecco per esempio l'ultima citazione della sezione: [https://scholar.google.com/scholar?hl=en&as_sdt=0%2C5&q=We+can+conclude+that+the+on-going+campaign+for+the+%E2%80%9Cdemocratisation%E2%80%9D+of+China+is+actually+a+campaign+for+its+plutocratisation%2C+to+turn+in+the+opposite+direction+the+%E2%80%9Cpolitical+expropriation%E2%80%9D+of+the+bourgeoisie+that+has+taken+place+since+1949+in+the+big+Asian+country&btnG= <nowiki>[1]</nowiki>]
Cosa renderebbe quindi una pubblicazione accademica più problematica di qualsiasi libro standard protetto da diritto d'autore?
Grazie per l'attenzione, ti auguro una buona giornata. --[[Utente:Syd Storm|Syd Storm]] ([[Discussioni utente:Syd Storm|scrivimi]]) 17:59, 4 mag 2021 (CEST)
:P.S. Ho dimenticato di sottolineare che in genere le pubblicazioni accademiche sono consultabili e scaricabili '''gratuitamente''' anche facendo login con l'indirizzo mail istituzionale di molte (se non tutte) università, senza dover consultare fisicamente una biblioteca universitaria o acquistare alcunché. Non tutti sono studenti o professori universitari in possesso di una mail istituzionale, è ovvio, ma non credo una pubblicazione accademica sia poi così più problematica di un comune libro.--[[Utente:Syd Storm|Syd Storm]] ([[Discussioni utente:Syd Storm|scrivimi]]) 18:11, 4 mag 2021 (CEST)
::Grazie per il chiarimento, avevo frainteso. Credevo che il problema fossero in generale le pubblicazioni accademiche e non quel link specifico al solo abstract. Ad essere sincero, conoscevo già <del>quel link</del> quell'url che mi hai linkato poco fa, con il testo integrale della pubblicazione, ma non sono sicuro dello status legale delle pubblicazioni accademiche caricate su blog personali al di fuori dei siti ufficiali, potrebbero essere una violazione di copyright.--[[Utente:Syd Storm|Syd Storm]] ([[Discussioni utente:Syd Storm|scrivimi]]) 18:29, 4 mag 2021 (CEST)
== Re: Url archiviato ==
Buon giorno, Sun. Non ricordo limitazioni al riguardo, penso sia consentito e utile al posto del normale url quando quest'ultimo non è più attivo ([https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Umberto_Veronesi&type=revision&diff=975386&oldid=920036 esempio]), così la fonte resta verificabile.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:18, 6 mag 2021 (CEST)
== Pareri ==
Ciao. Mi piacerebbe un tuo parere su una citazione su cui sono un po' indeciso se sia il caso di inserire in [[Inghilterra]]. È da [[C. S. Lewis#Sorpreso dalla gioia]]:
{{quote|Nessun inglese capirebbe le mie prime impressioni dell'Inghilterra. Quando sbarcammo [...] mi ritrovai in un mondo al quale reagii con immediata ostilità. In verità, non c'è nulla di più squallido degli acquitrini del Lancashire nelle primissime ore del giorno; mi ricordarono le rive dello Stige. Negli strani accenti inglesi che mi circondavano, le mie orecchie coglievano voci di demoni. Ma il paesaggio inglese tra Fleetwood e Euston fu peggio. Ancora oggi, dopo molti anni, è, ai miei occhi, un itinerario che si snoda lungo il paesaggio più piatto ed ostile dell'isola. E per un bambino che aveva sempre vissuto sul mare e in vista di alte montagne aveva lo stesso aspetto che suppongo abbia la Russia per un bambino inglese. Piatte e interminabili, miglia e miglia di terra senza volto mi precludevano il mare, imprigionandomi, soffocandomi! Era tutto fuori posto; steccati di legno anziché muri e siepi, fattorie di mattoni rossi anziché bianche villette, campi troppo vasti, fienili dalla forma strana. Ha ragione il Kalevala quando dice che in casa dello straniero il pavimento è pieno di nodi. Oggi la frattura è ricomposta; ma in quel momento concepii per l'Inghilterra un odio che mi ci vollero anni per sanare.}}
Il tema principale è la geografia dell'Inghilterra e la percezione negativa che l'autore, irlandese, ne ricava; non tanto, quindi, gli inglesi come popolo o l'Inghilterra intesa come come nazione. Tuttavia a naso a me pare comunque idonea, però chiedo anche a te.--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 14:43, 7 mag 2021 (CEST)
== Re: ==
Ciao Sun, grazie a te per le belle parole (soprattutto sul mio "libro" in un atto di fiducia estrema :D) e per l'assidua presenza qui. Non posso promettere molto sulla mia permanenza, ma anche se non doveste vedermi resto tendenzialmente vigile.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 15:29, 14 mag 2021 (CEST)
==Parere_re==
Secondo me in "Campi di sterminio" la citazione si potrebbe tenerla: proprio pertinente non è ma nemmeno è del tutto inespressiva sull'oggetto. Quanto a "onanismo" sono d'accordo con te: non c'è pertinenza, non dice assolutamente niente sull'oggetto – e tra l'altro "masurbazione" e "onanismo" sono pratiche differenti (gli statunitensi distinguerebbero usando "hj" e "cob", o anche "cof" e sù di là... ma questa è un'altra storia {{smile}})<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 20:24, 17 mag 2021 (CEST)
==Bhagavadgītā_re==
Ciao. Non sono esperto affatto di questi temi, mio caro. L'ip ha aggiunto altre traduzioni e vanno sistemate le fonti, mi sembra. Se ho tempo sistemo.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 17:15, 5 giu 2021 (CEST)
== Parere su ultime parole famose ==
Ciao, secondo te sarebbe opportuno inserire [[Speciale:Diff/1149884|questa citazione di Carlo Calenda]] nella raccolta "[[Ultime parole famose]]"? Anche la [https://www.iltempo.it/politica/2020/10/19/video/carlo-calenda-candidato-sindaco-roma-centrosinistra-cialtrone-cosa-diceva-rutelli-gentiloni-terracina-24928116/ fonte da cui è tratta la citazione] parla appunto di "ultime parole famose". Grazie per l'attenzione, -- [[Utente:Syd Storm|Syd Storm]] ([[Discussioni utente:Syd Storm|scrivimi]]) 18:35, 8 giu 2021 (CEST)
== Re: Festival di Sanremo 1999 ==
Ciao. In effetti avevo qualche dubbio anche io... vedrò di fare il possibile. Già che ci siamo, dove posso trovare indicazioni circa il ''range'' massimo? '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 00:11, 15 giu 2021 (CEST)
:Nel frattempo ho [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Enrico_Brizzi&diff=prev&oldid=1150881 ristrutturato] il paragrafo con due citazioni differente e più brevi, possono andare così? '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 01:05, 15 giu 2021 (CEST)
== La nuvola in calzoni ==
Ciao, tutte le citazioni sono prese dalla traduzione di Ripellino.
Non sono un utente molto attivo su Wikiquote, stavo guardando dei modelli di voce per capire come "specificare" questo aspetto: mi sembra di capire che si possa mettere un NDR alla fine della sezione, giusto?
I numeri di pagina sono presi pari pari dallo scorporo che ho fatto dalla voce dell'autore. Li ho lasciati, ma probabilmente possono essere tolti in quanto:
* quella è la traduzione di Ripellino, il quale però non è citato nella voce principale nell'elenco dei traduttori
* c'erano un paio di errori e typo nelle citazioni (es. cinghie -> ginghie, e simili)
--[[Utente:Italaid|Italaid]] ([[Discussioni utente:Italaid|scrivimi]]) 10:51, 3 lug 2021 (CEST)
: "Se l'opera è una sola, l'altra va eliminata dalla bibliografia, perché si indicano le sole opere da cui sono tratte le citazioni" Ok, non avevo letto questa frase! Provvedo subito. Grazie mille. --[[Utente:Italaid|Italaid]] ([[Discussioni utente:Italaid|scrivimi]]) 10:52, 3 lug 2021 (CEST)
== [[Ermes Ronchi]] ==
Ciao, Sun, buona domenica! Non continuo a ringraziarti sempre sulla stessa voce per non risultare ripetitivo, ma apprezzo molto quelle aggiunte, non solo perché Ronchi è da sempre insieme a [[Raniero Cantalamessa|Cantalamessa]] il mio predicatore preferito, ma perché sono citazioni utilissime per le tematiche, infatti le citazioni sugli eventi della vita di Gesù uno le trova già su Wikipedia, ma quelle dei commentatori sono poi quello che può rendere queste tematiche più interessanti e peculiari per Wikiquote. Più avanti, quando avrò esaurito le citazioni strettamente bibliche, mi propongo di aggiungerne anch'io. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:49, 4 lug 2021 (CEST)
== Re: NolanMcGovern51 ==
Sì, certo, a tradire gli spammer è anche il nick, tipicamente "NomeCognomeNumero". Ciao, -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:12, 8 lug 2021 (CEST)
== Evasione del blocco ==
{{ping|84.223.69.199}} Gent. mo utente strainfinitato, ultrainfinitato, noti molto bene: i prossimi contributi rilasciati in violazione del blocco infinito verranno cancellati. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:46, 8 lug 2021 (CEST)
{{ping|84.223.69.199}} Eccelso utente, antichissimo e venerabile paredro, paratroll; al risveglio, dopo un sonno, spero ristoratore, divino, voglia cortesemente prendere visione delle bubbole da lei inserite e da me corrette in [[Jacques Maritain]]. Come si può vedere, l'approccio è sempre lo stesso, la mentalità invariata, invariante, invariabile, inveterata, inscalfibile. I contributi, chiamiamoli così, di un utente bloccato di infinito, che evade il blocco, si cancellano. ''Tutte'' le sue prossime scorribande, paratrolleggianti o meno che siano, saranno ''travail pour le Roi de Prusse'', ovvero un ''suo'', ''suo'' potlach. E non sono chiacchiere al vento. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 03:09, 9 lug 2021 (CEST)
{{ping|84.223.69.199}}, al secolo Micheledisaveriosvp. Buonasera, potrebbe interessarle sapere che la citazione da Lei gabellata come citazione di Maritain è ora nella sua giusta collocazione [https://it.wikiquote.org/wiki/Ignazio_Eschmann]. Una piccola curiosità: ma non è per caso che da queste parti [http://www.clerus.org/clerus/dati/2000-02/02-2/DottrinaSociale2.rtf.html] ( paragrafo b) principi fondamentali per determinare la consistenza del bene comune) c'era passato anche lei, e quindi ''sapeva con certezza'' che ''non era'' di Maritain e che ''era'' di Eschmann? e, quindi, ha preferito saltarsi tutti gli smanettamenti tormentosi necessari per attribuirla correttamente (veda cortesemente il mio o.d.m. nella voce [[Ignazio Eschmann]] – ed è solo una piccola parte delle complicatissime verifiche necessarie, la punta dell'iceberg del cammino in un labirinto tortuosissimo –) Io penso che le cose stanno così, che lei ha intenzionalmente truccato i dati fondamentali; e, se così è, ''una volta di più'' lei ha dimostrato – ove mai ce ne fosse ancora bisogno – di quale tipo è stata ed è la sua attività di contributore in questo progetto. Buona serata. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 20:41, 9 lug 2021 (CEST) P. S. Come serve male gli ideali in cui lei propala di credere, come li serve male! --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 20:45, 9 lug 2021 (CEST)
== RE: Paul Stamets ==
Non ho creato la traduzione per Paul Stamets. TED fornisce sempre le proprie traduzioni nella sezione "trascrizione" dei video pubblicati. Ho usato la traduzione fatta da Michele Gianella, quindi io che citerò per la pagina. Grazie per avermelo fatto sapere. --[[Utente:Gilldragon|Gilldragon]] ([[Discussioni utente:Gilldragon|scrivimi]]) 21:03, 19 lug 2021 (CEST)
== Re: Pagina delle prove. ==
Ciao! Fatto. La cronologia della pagina era troppo grossa per rispristinarla tutta in un colpo, ho dovuto farlo pezzo per pezzo. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 23:54, 31 lug 2021 (CEST)
:Prego! Tranquillo, nessun problema. :) --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 07:31, 1 ago 2021 (CEST)
== Interprogetto ==
Ti ringrazio per le correzioni che hai fatto di recente ad alcuni miei interventi. Mi lascia però perplesso la sostituzione dell'istruzione <nowiki>"{{interprogetto|w}}"</nowiki> con <nowiki>"{{interprogetto}}"</nowiki> nella voce [[Matteo Negri]]: se prima appariva l'interlink alla voce di wikipedia, adesso non appare più --[[Utente:SolePensoso|SolePensoso]] ([[Discussioni utente:SolePensoso|scrivimi]]) 10:42, 1 ago 2021 (CEST)
== Re: Roberto Burioni ==
Ciao Sun,
figurati per così poco ;-) Buona (piovosa da me) serata. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 20:04, 4 ago 2021 (CEST)
== Black Lagoon ==
Ciao, ora non trovo il video per controllare, ma ricordo che in passato avevo ascoltato più volte quella scena e mi pareva che dicesse proprio "non tronzi mai", in mancanza di un riscontro più accurato lascerei così :) -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:24, 6 ago 2021 (CEST)
:Hai ragione, si vede che hanno rimasterizzato l'audio... o ero io che ero sbronzo (di [[Red Bull]], probabilmente). Grazie, -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:48, 6 ago 2021 (CEST)
== Re: Annalisa Minetti ==
Ciao, Sun, vedo che hai poi abilmente risolto, anch'io ultimamente soffro un po' il caldo e per colpa di esso a volte dormo un po' male (soprattutto per le zanzare, che sono ogni anno il mio incubo estivo... magari pungessero soltanto, ma preferirei che non avessero una predilezione per le mie orecchie e che non mi svegliassero alle 2, e poi alle 3, e poi alle 4 ecc.) Spero che tu, [https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/18/Mengs_Parnasus.jpg sul Parnaso tra le muse], non abbia di questi problemi... {{smile}} -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:22, 14 ago 2021 (CEST)
:Grazie, Sun, buon ferragosto e buona festa dell'Assunzione... Ma permettimi di chiederti: stai tenendo anche un diario delle tue "avventure" che un giorno potremo leggere? Non so come proceda la carriera letteraria del nostro Creed, ma sono certo che anche tu, se non come dio della poesia, almeno come saettatore che mescola l'''oracolare'' al ''vernacolare'', abbia un certo talento. Buona giornata! -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:27, 15 ago 2021 (CEST)
::Sì, oltre alla parabola dei talenti giova ricordare anche quella [[w:Parabola della lampada|della lampada]]. E poi, riguardo a San Gennaro... si dice che i santi siano contenti quando qualcuno chiede loro la virtù o altre nobili qualità, piuttosto che i soliti, transeunti benefici materiali o corporali, e che abbiano un orecchio di riguardo proprio a intercedere per quelle. Ancora buona giornata (quel che ne resta, che comunque non è poco)! Ciao,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:44, 15 ago 2021 (CEST)
== Re: Marguerite Yourcenar ==
Buongiorno, Sun-crops! Grazie di aver corretto i miei errori di battitura. Quando ciò avviene, è per me un sollievo. Assieme ai lapsus calami, gli errori di battitura sono, purtropppo, un mio tallone di Achille. Credo di essere migliorato nel tempo, nondimeno, per quanto mi prodighi a rileggere gli inserimenti nelle voci con attenzione, taluni refusi riescono tutt'ora egualmente a farla franca. Unica consolazione: il pensiero che, in assenza di "amanuensi" "sgarrupati" come me, nobili figure, quali il correttore di bozze e il proto, forse, non sarebbero mai esistite. Diciamo la verità: è grazie a tali lettori di professione, mi sia concessa una coda velenosa, che non pochi scrittori oggi in circolazione hanno avuto almeno un lettore. Vale! --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 09:42, 20 ago 2021 (CEST)
== Elijah Muhammad ==
Ciao, la voce Elijah Muhammad va bene? ho cercato di scopiazzare lo schema di altre voci.--[[Speciale:Contributi/217.119.184.202|217.119.184.202]] ([[User talk:217.119.184.202|msg]]) 16:09, 25 ago 2021 (CEST)
== Parentesi, virgolette, ecc. ==
Ciao. Dubbio amletico. Sto rimpolpando un po' le citazioni tratte da ''[[Leonardo Sciascia#Todo modo|Todo modo]]'' di Sciascia. Poiché spesso le frasi sono tratte da discorsi diretti, capita che alla fine del brano che riporto vi siano le virgolette basse « » oppure delle parentesi o in generale dei caratteri che hanno un senso nel testo completo del libro ma che lo perdono negli estratti della voce. So che la fedeltà alla fonte è massima, ma trovo veramente antiestetico e illogico riportare questi caratteri. È convenzione farlo? Spero di essermi spiegato.--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 14:17, 30 ago 2021 (CEST)
:Chiarissimo, grazie. Ne approfitto ulteriormente: per quanto riguarda gli a capo, che specialmente in un romanzo sono molto utilizzati?--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 14:41, 30 ago 2021 (CEST)
::Intendo quando in un libro il testo va a capo prima della fine della pagina per esigenze di contenuto (come la fine di un capoverso) oppure perché è un dialogo tra diversi personaggi. Se riportiamo un estratto in cui il libro va a capo dobbiamo riportarlo anche noi? Da uno sguardo in giro non mi pare sia una consuetudine. Esempio stupido a caso:
{{quote|«Torre d'avorio».<br/>«Casa d'oro».<br/>«Arca dell'alleanza».<br/>«Porta del cielo».}}--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 14:51, 30 ago 2021 (CEST)
:::Ciao. Ti chiedo scusa io, invece, per essere stato sbrigativo nelle mie domande: andavo un po' di fretta e ho trascurato l'aspetto comunicativo. Tu sei stato molto chiaro e ho capito tutto ciò che intendi, soprattutto sui caratteri non essenziali.--[[Utente:Matafione|Matafione]] ([[Discussioni utente:Matafione|scrivimi]]) 17:15, 1 set 2021 (CEST)
== Tema scolastico, nuova voce ==
Ciao Sun-crops, è sempre un piacere sentirti! Ti ringrazio per la segnalazione. Aderisco volentieri all'invito, è una citazione perfetta. Come sarebbe poi possibile rifiutarsi dopo una richiesta fatta con tanto garbo? Passo subito alla creazione della voce. Buon lavoro, --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 12:10, 6 set 2021 (CEST)
==Saul Friedländer_re==
Ciao. L'articolo su ''repubblica.it'' sembra tagliato, e tale anche appare in ''webarchive'' nell'unica versione che risale al 2016, mentre io inserii la citazione due anni prima: strano. A ogni modo [https://www.oblique.it/images/rassegna/2013/rs_ott13.pdf qui] è riportato l'intero articolo: secondo me è meglio lasciare come stava (preferenza di una traduzione ufficiale) o se vuoi, riportare questa fonte come ulteriore citante.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 15:53, 9 set 2021 (CEST)
:Va benissimo come hai sistemato. Grazie a te.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 21:01, 10 set 2021 (CEST)
== Proposizione ==
Ciao, la citazione in [[Proposizione (linguistica)]] non riguarda più [[w:Proposizione (logica)]]? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:55, 14 set 2021 (CEST)
:In base a quello che hai scritto sono d'accordo che può essere anche sul linguaggio, scusa alla mia domanda di averti rubato del tempo ;-) allora per il momento lasciamo com'è, ho creato uno stub sull'altro significato con un'altra citazione. Ciao.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:30, 14 set 2021 (CEST)
==Parere_re==
Ah, quindi hai voluto fare lo "splendido" {{smile}}... ''e brav!'' Embè, ''e mo' che t'aggia dicere'': che dovresti contunuare a splendere oppure consentirti di offuscarre il tuo stesso splendore?... Ahime, caro il mio Sun (splendido) non credo di avere questo potere. Diciamo che sarei d'accordo, ma visto che la cosa è inusuale sarebbe meglio che tu consultassi anche altri.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 20:03, 27 set 2021 (CEST)
<s>:Va buo' Dona'. È cumme dice tu. A chi vulimmo 'nquita', a chi vulimmo cunsulta', è inutile ca facimmo ato rummore 'ncopp'a sto fatto. Si se po' ffa' o ffanno, e si no, no; i' cuntinuo a splennere. Chi è causa del suo mal...'A verità, Dona'? Proprio 'a verità? I' m'aggia piglia' nu poco 'e feste, 'o ddico sempe e nun 'o faccio maje, ma ll'aggio fa' pe fforza, pecche' 'sti tarantelle 'e ll'una a notte e a primma matina e tant'ate ccose m'hanno ammaccato nu poco. Ciao, Donato. Grazie. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 20:18, 27 set 2021 (CEST)</s>
== Re: Significatività / Voci tematiche ==
Ciao, innanzi tutto ti ringrazio per i complimenti e per la cortesia con cui hai espresso il tuo parere esperto. Mi rendo conto che non è la prima volta che sottolinei l'inadeguatezza di diversi miei inserimenti nelle voci tematiche: cercherò di prestare più attenzione a questa mia mancanza, anche alla luce della linea guida che mi hai indicato ieri sera e che da ora in poi mi sarà senz'altro d'aiuto. Grazie per la pazienza, -- [[Utente:Syd Storm|Syd Storm]] ([[Discussioni utente:Syd Storm|scrivimi]]) 13:50, 28 set 2021 (CEST)
== Re: Rete ==
Grazie! Ho inserito il primo, direi che entrambi potrebbero andare in una tematica sul pericardio. Buona domenica,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:02, 3 ott 2021 (CEST)
<s>:OK. Muito obrigado, nel frattempo ne ho inserito un altro, italiano. [[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 11:04, 3 ott 2021 (CEST)</s>
== Re: saluto acrobatico ==
Buonasera caro Sun, è un gran piacere ritrovare anche te! Le tue parole sono sempre meravigliosamente eccessive e mi catapultano in una sottile nube d'imbarazzo.<br>
Vedo che hai già carpito molto della mia "fatica", sì mi sono rifugiato nella scrittura aforistica visto che è l'unica vagamente congeniale.<br>
Hai colto davvero tante cose dall'estratto di Amazon: la morbosa passione per gli eteronimi, il ribaltamento del punto di vista canonico, le piccole e nascoste isole di poesie (aquilone è tra le mie preferite).<br>
Entrare su Wikiquote o in una qualsivoglia tematica ad ogni modo mi sembra sinceramente un'eventualità metafisica.<br>
Grazie davvero per le belle parole, al solito eccessive. Parafrasando Einstein "non ho grandi talenti sono solo curioso".<br>
Grazie a te per il tuo importantissimo e continuo contributo che stai dando qui.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 21:37, 3 ott 2021 (CEST)
== Re: Wikiquote:SheSaid 2021 ==
Buon pomeriggio, Sun-crops!
Non ero al corrente della reiterazione dell'iniziativa volta a promuovere la parità di genere su Wikiquote italiana. Perciò: grazie dell'informazione. Conto di dare anche quest'anno un mio fattivo contributo ma, avendo da tempo eletto lo sbilanciamento a favore delle figure femminili a bussola per la creazione di mie nuove voci su Wikiquote, stante la non inesauribilità del bacino ove attingo le fonti, escludo di poter bissare l'enfasi della precedente performance. Tuttavia, per testimoniarle quanto questo progetto mi stia a cuore, la metto a giorno del mio recente apporto a "SheSaid 2021" su Wikiquote francese con la creazione di una dozzina di nuove voci. Riceva un caro saluto e l'augurio di trascorrere una fruttuosa serata, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 16:50, 4 ott 2021 (CEST)
== Re: Wikiquote:SheSaid 2021 ==
Buonasera Sun-crops! La ringrazio di avermi avvisato: mi era sfuggita questa bellissima notizia. Fortunatamente ho lei che mi mette sempre nella direzione giusta! Grazie per ora e per tutte le altre volte! Le auguro una buona serata. --[[Utente:Laportoghese|Laportoghese]] ([[Discussioni utente:Laportoghese|scrivimi]]) 21:16, 4 ott 2021 (CEST)
== Re: Wikiquote:SheSaid 2021 ==
Grazie, Sun-crops! Avevo già letto qualcosa sulla replica della lodevole iniziativa, ma la tua info è sempre benvenuta! Cercherò di dare un contributo anch'io. Un saluto e buon lavoro. --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 15:36, 5 ott 2021 (CEST)
== L'invasione degli ultracorpi ==
Per circa 20 minuti Wikiquote è stata presa d'assalto da un'orda di nuovi utenti, forse una scolaresca, alcuni credo anche in buona fede, ma ho dovuto annullare quasi tutto, e pare che ciò, purtroppo o per fortuna, li abbia spinti a desistere. Se dovessero rifarsi vivi in mia assenza... buona fortuna! -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:16, 8 ott 2021 (CEST)
== Re: Voce correlata nella tematica fascismo ==
Grazie, ovviamente non mi disturbi affatto. Penso ci possa stare. Un caro saluto, -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:07, 12 ott 2021 (CEST)
== Re: Lutero ==
Grazie per il fix e le indicazioni su come rispondere in talk. "WA TR" seguito dal numero di volume (da 1 a 6) e dal numero di trascrizione è lo standard di citazione internazionale per i ''Tischereden'' ("Discorsi a tavola"). E' il modo di citare quest'opera seguito nelle pubblicazioni scientifiche a prescindere dal sistema di citazioni adottato (autore-anno, vari sistemi di notazione, ecc.) perché facilita la comunicazione scientifica e il reperimento delle informazioni a livello internazionale. Il numero di pagina, infatti, non è utile: nessuno consulterà mai il libro su carta perché la "Weimarer Ausgabe" (WA) è composta da 127 volumi e nessuno la possiede; ciò che importa è il numero della trascrizione secondo il sistema di riferimento adottato dalla WA, che appunto costituisce lo standard e che è riportato in ogni edizione dei Tischreden dotata di dignità scientifica (ad es. l'ed. Einaudi riporta i numeri di trascrizione WA a margine). Un po' come succede con le citazioni della Bibbia, di Aristotele, Tacito, Shakespeare, ecc.: nessuno indica il numero di pagina perché, data la quantità innumerevolie di edizioni, non avrebbe alcuna utilità; si riportano invece indicazioni sul libro/capitolo/paragrafo/versetto, ecc. Ora io sono ben disponibile a inserire il testo originale (come ho fatto) ma trovo che indicare l'editore e ricercare e riportare il numero di pagina sia tempo perso e ci allontani dal modo in cui queste opere vengono citate: daremmo informazioni inutili ed eviteremmo di dare informazini utili (il numero della trascrizione). Avendo indicato nella sezione "Bibliografia" i riferimenti completi a Weimarer Ausgabe, non sapere come rendere le citazioni più facilmente controllabili di così. D'altra parte, se qualcuno non capisce a che cosa si riferisca il misterioso "WA TR", è sufficiente che googli la stringa e lo scoprirà subito. Ora provo a specificarlo in bibliografia, per rendere tutto più chiaro. Fammi sapere per favore se ti sembra che così vada bene o se c'è qualcosa per migliorare ancora la resa. Grazie, --[[Utente:Gitz6666|Gitz6666]] ([[Discussioni utente:Gitz6666|scrivimi]]) 11:12, 13 ott 2021 (CEST)
:Fatto. Peraltro intervenendo mi sono accorto che tutta la sezione "Scritti religiosi" è priva di indicazioni del numero di pagina da cui la citazione è tratta: una verifica è impossibile. Difficile immaginare come si possa rimediare a questo. [[Utente:Gitz6666|Gitz6666]] ([[Discussioni utente:Gitz6666|scrivimi]]) 11:15, 13 ott 2021 (CEST)
::Perfetto, ti ringrazio per i chiarimenti. In effetti è molto utile ricevere indicazioni di questa natura subito, all'inizio della contribuzione, in modo da impostare bene il lavoro e da non perdere e far perdere tempo. Quindi grazie e saluti, [[Utente:Gitz6666|Gitz6666]] ([[Discussioni utente:Gitz6666|scrivimi]]) 14:55, 13 ott 2021 (CEST)
== Citazioni di versi ==
Ciao Sun-crops, come hai visto ho vistose lacune riguardo l'oggetto, vorrei quindi approfittare della tua esperienza e della tua cortesia per chiederti un paio di cose: spesso nei testi le poesie sono stampate utilizzando l'iniziale maiuscola per ciascun verso, indipendentemente dalla punteggiatura. Le citazioni in Quote seguono la stessa regola? I versi citati in Quote devono essere sempre in corsivo, indipendentemente da come sono stampati nel testo? Grazie. --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 16:20, 26 ott 2021 (CEST)
:Grazie Sun-Crops! Preciso ed esauriente. Come sempre! Buon lavoro. --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 17:18, 26 ott 2021 (CEST)
== Samuel Goldwyn ==
Gentilmente, il motivo dell'annullamento su la citazione "Un contratto verbale non vale la carta su cui è scritto?"
== defaultsort nei coreani ==
Nell'onomastica coreana, il cognome precede il nome, dunque penso che il defaultsort in voci come [[Roh Tae-woo]] non vada messo.--[[Speciale:Contributi/77.204.107.232|77.204.107.232]] ([[User talk:77.204.107.232|msg]]) 23:07, 30 ott 2021 (CEST)
:Risposi di là [https://it.wikiquote.org/wiki/Discussioni_utente:77.204.107.232] un'oretta fa; se non pervenne lì ritrascrivo qui: "È lo stesso nell'onomastica ungherese, es. [[Endre Ady]], con defaultsort Ady (cognome), Endre (nome). Dov'è il problema? --Sun-crops (scrivimi) 23:27, 30 ott 2021 (CEST)" Scrissi così. Non è così? ({{small|come scrissi lì?}}) Di'. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 00:40, 31 ott 2021 (CEST)
::beh perché sennò il sort sarebbe il nome Tae-woo, il cognome Roh. Non come tutte le biografie italiane ad esempio dove c'è il nome, cognome. Si ordinerebbero le voci per nome e non per cognome. [[Speciale:Contributi/77.204.104.156|77.204.104.156]] ([[User talk:77.204.104.156|msg]]) 01:30, 31 ott 2021 (CEST)
:::Scusami {{ping|Spinoziano}}, che ne pensi? Ciao. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 01:40, 31 ott 2021 (CEST)
::::Sì, se nel titolo della voce il cognome precede il nome, e comunque in tutti i casi dove il titolo è già nel giusto ordine alfabetico, il Defaultsort non va messo. Buona domenica a entrambi! -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:18, 31 ott 2021 (CET)
== Re: Lella Lombardi ==
Ciao, Sun, il risultato è lo stesso, e una volta si preferiva quella soluzione quando c'era una sola categoria, ma dato che oggi le categorie proliferano è giusto usare il Defaultsort anche quando ce n'è una sola, visto che probabilmente ne verranno aggiunte altre.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 07:57, 4 nov 2021 (CET)
== Allineamento del testo dopo un verso centrato ==
Ciao Sun,
volevo pregarti, quando hai tempo e voglia, di dare un'occhiata alla seconda citazione di [[Maria Savi-Lopez]] (se le donne e l'amore...). L'allineamento a sinistra, dopo il verso centrato, è certamente malfatto. Non sono riuscito a fare meglio. Qualche suggerimento? Grazie, --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 19:06, 5 nov 2021 (CET)
:Grazie Sun-Crops, perfetto! Mi segno la soluzione e la pagina sui markup. Buon fine settimana anche a te. --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 06:41, 6 nov 2021 (CET)
== Fabulae ==
Ciao Sun, ho qualche dubbio riguardo alla voce ''[[Fabulae]]''; stavo per spostare le citazioni in [[Esopo]] e cancellarla, senza lasciare l'incipit che è in realtà la presentazione di un curatore, ma guardando le citazioni ho iniziato a pensare che forse più che una traduzione è una rielaborazione, difatti su Wikipedia si parla di [[w:Esopo volgare]]; magari non è la medesima versione di cui si parla su Wikipedia ma pare una rielaborazione di quel genere. Il dubbio mi si è rafforzato per il fatto che, cercando quelle citazioni in un'edizione moderna di Esopo, non le ho trovate (ma questo magari dipende da mia fretta o incapacità a trovarle). Oltretutto vedo che tu hai messo la pagina tra le nuove voci, come se non andasse cancellata. Hai qualche suggerimento? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:17, 12 nov 2021 (CET)
:Ok, ma non vorrei farti perdere tempo, mi basta sapere l'impressione che avevi avuto, lascia pure che approfondisca io, non voglio rubarti tempo, davvero. ;-) -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:29, 12 nov 2021 (CET)
::Utilizzimo, grazie. Sì, un caso simile era capitato in [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Diogene_Laerzio&type=revision&diff=1173494&oldid=1164639 Diogene Laerzio], anche lì a metà fra traduzione e rielaborazione; direi che comunqe vanno eventualmente nella voce di Esopo, non terrei una voce a parte. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:53, 12 nov 2021 (CET) <s>P. S. Fazio Caffarelli è in wikidata [https://www.wikidata.org/wiki/Q61474026]. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 17:05, 12 nov 2021 (CET)</s>
:::Grazie! Il mio "utilizzimo" di prima era involontario, mi sto facendo contagiare dall'italiano antico. Provvedo a spostare le citazioni in Esopo: comunque di traduzione si tratta, anche se libera (una libera traduzione all'antica). Grazie Sun, buona serata.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:14, 12 nov 2021 (CET)
== Re: Antonio Manca (giornalista) ==
Grazie per la spiegazione. Ciao --Giacomo Volpe 1989 [[Utente:Giacomo Volpe 1989|Giacomo Volpe 1989]] ([[Discussioni utente:Giacomo Volpe 1989|scrivimi]]) 01:00, 5 dic 2021 (CET)
== Matteo Salvini ==
Ciao. Provo a seguire le indicazioni che mi hai dato tu. Grazie mille. --[[Utente:Potenza2021|Potenza2021]] ([[Discussioni utente:Potenza2021|scrivimi]]) 09:12, 7 dic 2021 (CET)
:Fatto. Grazie ancora. --[[Utente:Potenza2021|Potenza2021]] ([[Discussioni utente:Potenza2021|scrivimi]]) 09:24, 7 dic 2021 (CET)
== Erodiade ==
Ciao Sun, ho qualche dubbio sull'aggiunta in [[Erodiade]]: per i personaggi considerati (da una parte significativa della gente) vissuti realmente, tipo quelli biblici, non metterei come "citazioni di" versi di finzione ma solo le citazioni dai testi di appartenenza storica; eventualmente la seconda parte di quella citazione può essere tenuta forse come "citazione su"? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:27, 9 dic 2021 (CET)
:Sì, scusami tu, intendevo da "E tua sorella solitaria..." ma in effetti non sarebbe chiaro di cosa parla, né sarebbe propriamente una citazione su Erodiade, magari se ne potrebbero trovare altre più pertinenti nella stessa opera di Mallarmé ma allo stato attuale è meglio non mettere nulla... Grazie molto a te, -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:41, 9 dic 2021 (CET)
== [[Migrazione umana]] ==
Come suggerito da te, ho creato una pagina "migrazione umanana" e aggiunto su questa nuova pagina le citazione che avevo messo nella pagina "migrazioni". --[[Utente:Cris77|Cris77]] ([[Discussioni utente:Cris77|scrivimi]]) 09:19, 12 dic 2021 (CET)
--> Migrazione umana / emigrazione / immigazione / viaggio / straniero ?
Perché ho scelto di mettere in migrazione umana e non emigrazione alcune citazioni? Perché "migrazione (umana)" è un termine che permette di inglobare due fenomeni che sono le due facce della stessa medaglia: si "emigra" da un paese per "immigrare in un altro". "Emigrazione" e "immigrazione" avrebbero secondo me interesse ad essere riuniti in una sola categoria: "migrazione (umana)". Tutto dipende da che parte della frontiera ci si pone.
Per quel che riguarda "viaggio" o "straniero", invece, la scelta è a mio avviso chiara: il "viaggio" è un movimento di un corpo per un tempo determinato, spesso per ragioni di svago, temporaneo. Dopo un viaggio si ritorna a casa. Non ci si installa altrove. In alcune lingue i migranti stessi impiegano il temine "viaggiatori/avventurieri", ma si tratta in realtà di un termine che indica una mobilità a fini migratori.
Per "straniero/straniera", non si tratta di mettere in luce un movimento, la mobilità umana, ma una condizione.
Studio il fenomeno migratorio quale ricercatrice da più di 10 anni ormai...
== [[#SheSaid 2021]] ==
Aggiunto Donatella Di Cesare nella lista (creazione) e Gabriella Ghermandi (migliorate). Grazie di aver segnalato l'iniziativa. --[[Utente:Cris77|Cris77]] ([[Discussioni utente:Cris77|scrivimi]]) 09:19, 12 dic 2021 (CET)
==Wikiquote:Progetti/Citazioni wikimediane/Wikipedia_re==
Ciao. Non saprei, non ho tempo di approfondire la cosa. Per quanto riguarda "She Said", ebbene non sono d'accordo, per come la vedo si tratta di una forzatura, tra l'altro anche sessista. Grazie comunque per l'interessamento. Un caro saluto.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 21:54, 14 dic 2021 (CET)
== "non è questa la sede per questo tipo di esternazioni. La prego, cortesemente, di non insistere su questa linea." ==
Hai scritto questa cosa e poi hai annullato la tua modifica dicendo "annullo ma confermo". Non ne ho capito onestamente le motivazioni, puoi per favore spiegarmi l'errore? Dove "non devo insistere"?--[[Utente:Potenza2021|Potenza2021]] ([[Discussioni utente:Potenza2021|scrivimi]]) 22:03, 14 dic 2021 (CET)
== Wikidata ==
Buongiorno, Sun! La disturbo per un problema con l'Elemento Wikidata. Da un paio di giorni non riesco a fare gli inserimenti delle nuove voci create dacché quando clicco su Edit di Wikiquote non mi si "apre", come avveniva sempre, il riquadratino in cui inserire la label della voce bensì la schermata di una nuova pagina con l'intestazione "Set Item sitelink", la cui sintassi, purtroppo, mi è del tutto ignota. Fossi un navigatore d'altri tempi, parlerei di Colonne d'Ercole. Non riesco a capire cosa sia successo. L'unica difformità che ho notato nella schermata d'ingresso di Wikidata riguarda le sigle nazionali che, nelle liste di Pedia e Quote, precedono il titolo delle voci via via aggiunte. Faccio l'esempio con la sigla francese: la dicitura non è più "fr" ma "frwiki" per Pedia e "frwikiquote" per Quote. Lo stesso dicasi per "it", "en", "es", tutte seguite dalla coda "wiki" o "wikiquote", ecc. Non escludo di essere stato io stesso causa del mio male, magari solo per aver pigiato inavvertitamente un tasto sbagliato. Nondimeno, avendo già accumulato un congruo arretrato da smaltire, devo per forza confidare in un suo urgente salvataggio.
Colgo l'occasione per due sentiti adempimenti: ringraziarla del suo prezioso apporto a questo progetto di democrazia del sapere e porgerle i miei migliori auguri di un sereno Natale e di un rigenerante 2022, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 09:32, 19 dic 2021 (CET)
:Grazie! Farò qualche tentativo, ma dubito di venirne a capo, anche perché ora, forse per i miei tentativi andati a vuoto, la mia password su Wikidata è bloccata. Quanto alle voci, una è Anna Maria Guarnieri. Rinnovo il mio riconoscente saluto, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 11:45, 19 dic 2021 (CET)
::La password, per fortuna, non è compromessa, ma il problema permane.... --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 12:09, 19 dic 2021 (CET)
:::{{ping|Spinoziano}} Grazie del suggerimento. Tutti i tentativi esperiti finora non sono serviti a nulla. L'oracolo è la mia ultima chance. Ci provo ma, disgraziatemente, è da tempo che ho smesso di riporre fiducia in tale figura. Non sarebbe meglio sollecitare l'intervento di un tecnico? Un caro saluto a entrambi, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 17:38, 19 dic 2021 (CET)
::::Mi sembra un ottimo suggerimento. In attesa della risposta dell'Oracolo (se mai arriverà), lo testo subito e le faccio sapere, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 17:57, 19 dic 2021 (CET)
:::::Gentile Sun, la prova è stata fallimentare. Non sarà il caso di mettere in campo un esorcista? Ci penserò questa notte. Per oggi può bastare quanto fatto, l'ho tediata fin troppo. Le auguro di trascorrere una piavevole serata, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 18:07, 19 dic 2021 (CET)
::::::Ciao :) così su due piedi non so quale sia il problema e negli ultimi tempi ho davvero poco tempo, però ho cambusato la discussione aperta all'Oracolo nel progetto competente, sono certo che qualcuno più bravo di me saprà darare una soluzione :D --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 20:52, 19 dic 2021 (CET)
{{rientro}} Buongiorno, Sun! La ringrazio per aver connesso le mie voci in Wikidata. Con una facile battuta, che non farò, potrei dire che le ho trovate connesse "a mia insaputa". Da una mia verifica, risulta ormai sconnessa solo [[Tara Lynn]], voce che ho potuto quotizzare grazie all'enciclopedicità certificata, seppure con qualche riserva, dalla consorella britanica dell'ItalQuote. Voglio credere che alla lettura del verbo "quotizzare" lei abbia arricciato il naso. Ebbene: dovrà farci il callo, dacché non solo mi sono rassegnato a familiarizzare con l'angloinformatese ma, quando il con-testo me ne darà un plausibile pretesto, non esiterò ad avventurarmi nel conio di neologismi. Ma è tempo di tornare alla mia croce: Wikidata inficiata nel mio account da un qualche malefico bug. Intanto, l'aggiorno sui miei ultimi tentativi. Ho fatto a più riprese l'accesso a Wikidata, sia in forma anonima che da loggato, operando su PC e Smartphone non miei. Nulla da fare: la schermata, beffarda e impenetrabile, non si schoda, è sempre lì a irridermi e a rendere vana la mia azione. Ora, volendo fare un ultimo tentativo, avrei bisogno del suo supporto. Non dovrà però vedermi come l'utente autoverificato che s'intrattiene con scioltezza, e talora persino con finezza, con l'autorevole admin, bensì come un balbettante novizio amanuense che chiede all'abate di insegnarli l'abc del suo compito conventuale. Ed ecco la richiesta: mi può descrivere in maniera semplice, come fosse un sillabare o un esercizio di spelling, la procedura con cui lei inserisce e una nuova voce in Wikidata? Un saluto cordiale, e come sempre riconoscente... --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 13:33, 21 dic 2021 (CET)
:Buongiorno, Sun! È proprio come immaginavo: la procedura è identica a quella che seguivo io, compresa una lettera da scrivere manualmente quando si opera con il copia-incolla. Sospetto che si tratti di un bug del sistema, e comunque, per non lasciare nulla d'intentato, ho provveduto a segnalare la cosa anche al bar di Wikidata. Vedremo se questa volta qualcuno si farà vivo. A naso, però, debbo dire che non mi pare che Wikidata sia un progetto che si distingua per l'entusiasmo dei suoi utenti. Già: l'entusiasmo, quello che ritengo essere il suo maggior talento: a me, infatti, lo ha trasmesso lei, e con questo, sia ben chiaro, non voglio sminuire le sue altre abilità messe in campo in questo straordinario progetto di democrazia del sapere. Porto ad esempio la campagna SheSaid: a ottobre, mi era sfuggita la sua riprosizione e, davvero, pensavo che mi sarei limitato a dare uno svogliato contributo, anche perché già di mio, come le dicevo, nella creazione di nuove voci mantengo un occhio di riguardo per le figure femminili. Senonché, la sua partecipe segnalazione e poi il suo appassionato apporto all'iniziativa mi hanno ben presto fatto mutare atteggiamento. È scoccata la scintilla che ha fatto divampare il grande fuoco dell'entusiasmo. Ma torniamo a Wikidata. Ho consultato i links che mi aveva suggerito, ma li ho trovati troppo lambiccati, tranne "accessorio", che potrebbe tornare utile nel caso debba obtorto collo cambiare la password (ma, che lei sappia, in tale eventualità, potrò mantenere l'attuale nome utente?). Mutilo di Wikidata, ma sempre speranzoso di uno suo rispristino, come mi regolo intanto con le nuove voci? Gliele segnalo a lei a pacchetti, oppure quando vede le mie N provvede lei di default a linkarle? (Come sempre, mi sono dilungato, ma, credo, ne converrà anche lei, che lo svolgimento pacato sia un elemento imprescindibile per dotare di intensità e bellezza la comunicazione umana. Tanto più in un consesso come il nostro, dove, per forza di cose, a fare da bussola non può che essere il glossario informatico). Alla prossima, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 10:18, 22 dic 2021 (CET)
:::{{Fatto}} Con il percorso suggeritomi da {{ping|Epìdosis}}, ho potuto finalmente ripristinare, seppur con qualche lieve modifica procedurale, la mia piena operatività in Wikidata. Chi fosse interessato ad approfondire il casus può averne contezza sulla bacheca del Bar di Wikidata nella risposta di Epìdosis al mio quesito, alle ore 9.20 di oggi, 22 dicembre 2021. Un immenso grazie a {{ping|Sun-crops}}, {{ping|Spinoziano}} e {{ping|GryffindorD}} per il caloroso sostegno e per i preziosi suggerimenti, grazie ai quali ho potuto acquisire utili nozioni informatiche nonché sperimentare un ampio ventaglio di approcci e tracciati inventivi che mi saranno di aiuto in futuro per venire a capo di eventuali difficoltà operative. A tutti, auguri con il cuore... --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 13:44, 22 dic 2021 (CET)
== Re: Barnstar SheSaid 2 ==
Caro Sun, un ''muito muito obrigado'' lo meriti di più tu, che sei stato il vero organizzatore di questa edizione, avvisando gli utenti, incoraggiandoli, seguendoli... Tutte cose che fai sempre con generosità e passione, ma con entusiasmo ancor maggiore in questa occasione, e così i frutti hanno superato ogni aspettativa... Ottimo lavoro! -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:14, 21 dic 2021 (CET)
:Magari avremo occasione di risentirci prima, ma nel frattempo un buon e ''sun''to Natale anche a te! -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:25, 21 dic 2021 (CET)
== Hamletic question: Two or four hands? ==
Buongiorno Sun! Lei scrive "Nella mia pagina di discussione, lo scorso anno, il 17:43, 19 set 2020 (Discussione Gianni Biondillo e Michele Monina, Tangenziali), lei ha scritto e sottoscritto: "Rispondo qui alla sua domanda: il libro è scritto a 4 mani, non è suddiviso in sezioni separate. Creo quindi una voce. --Cris77 (scrivimi) 17:43, 19 set 2020 (CEST)". Questo lo ha detto lei lo scorso anno. Come fa a dire oggi, oggi, che tutte le citazioni da lei inserite sono da attribuire al solo Gianni Biondillo? Two or four, that is the question. Two and four? Half of four + half of four? Today or last year? And the next year? Very hamletic questions."
Non c'è bisogno di disturbare Amleto per trovare la risposta: ora ho il libro fra le mani. Risposta sufficientemente chiara?
--[[Utente:Cris77|Cris77]] ([[Discussioni utente:Cris77|scrivimi]]) 09:36, 24 dic 2021 (CET)<br>
:[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] Non c'è bisogno di un ulteriore cartellino giallo. Visto che mi si accusa di mentire, di non aver letto libri che cito, e di non so quali altri misfatti. Non ritenere che la citazione di Igiaba Scego "Non era questione di Europa, accidenti, ma questione di diritto dei corpi al movimento" rinchiuda, in poche parole, gran parte dell'ingiustizia migratoria contemporanea e che, di conseguenza, questa non abbia il suo posto in wikiquote, mi rattrista. Ma la Sua parola sembra più autorevole della mia, e allora così sia.
Per tutte queste ragioni, preferisco partire da sola, senza bisogno di un'ulteriore sanzione. Sperando di non fare più l'errore di tornare. O per lo meno di non tornare sulla pagina italiana. Peccato, perché avrei volentieri aggiunto una citazione su Addis Abeba, di Igiaba Scego, giustamente, tratta dal suo libro "Adua". Un altro libro che, chissà, forse non ho neppure letto?--[[Utente:Cris77|Cris77]] ([[Discussioni utente:Cris77|scrivimi]]) 10:24, 24 dic 2021 (CET)
== Corea del Nord ==
Ciao Sun,
spero tu abbia passato un buon Natale. Ho visto che hai cancellato la pagina della Corea del Nord, ma a parte l'ultimo inserimento mi pareva una pagina regolare, sbaglio? --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 21:44, 25 dic 2021 (CET)
: Ma figurati, nessun problema, nemmeno metto in dubbia la tua buona fede ci mancherebbe! :-) Il nome del coreano non saprei decifrarlo nemmeno io così su due piedi, ma [https://meta.wikimedia.org/wiki/Special:CentralAuth?target=%EB%8F%99%ED%95%B4%EB%AC%BC%EA%B3%BC+%EB%B0%B1%EB%91%90%EC%82%B0%EC%9D%B4+%EB%A7%88%EB%A5%B4%EA%B3%A0+%EB%8B%B3%EB%8F%84%EB%A1%9D vedo] che per ora non è bloccato da nessuna parte. Spero che i tuoi "acciacchi" non siano nulla di grave. Figurati che mi sono accorto anche se mi ero appena fatto un cichettino di liquore :-D Ricambio gli auguri! Buona serata! --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 22:00, 25 dic 2021 (CET)
== Re: Gaetano Emanuel Calì ==
Ciao Sun, penso anch'io che la fonte sia accettabile, non vedo particolari problemi. Non ti ho ancora fatto gli auguri di buon anno, li faccio ora nel caso non avessimo il piacere di risentirci prima: a te un 2022 ''solare'' e portatore di felici ''raccolti'' ! -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:02, 29 dic 2021 (CET)
== Re: [[Template:SelezioneNuove]] ==
Ciao Sun, conoscevo già la pagina e a dire il vero, in passato, è accaduto che la aggiornassi io stesso; ma non sempre ricordo di farlo quando possibile. Cercherò di averlo presente perché, come hai scritto tu stesso, è un servizio realmente apprezzabile. Ricambio vivamente gli auguri e, come al solito, ti ringrazio per il tempo e l'impegno che dedichi costantemente a questo progetto. Buona giornata, [[Utente:Syd Storm|Syd Storm]] ([[Discussioni utente:Syd Storm|scrivimi]]) 12:47, 4 gen 2022 (CET)
== How we will see unregistered users ==
<section begin=content/>
Ciao!
Ti è arrivato questo messaggio perché hai i diritti di amministratore su un wiki di Wikimedia.
Quando qualcuno modifica un wiki di Wikimedia senza effettuare prima l'accesso, il suo indirizzo IP diventa visibile pubblicamente. Come forse già sai, presto ciò non sarà più così. Il dipartimento legale di Wikimedia Foundation ha preso questa decisione alla luce del fatto che le normative sulla privacy online sono ormai cambiate.
Un'identità mascherata sarà mostrata al posto degli IP, ma gli amministratori '''avranno ancora accesso a questa informazione'''. Sarà anche introdotto un nuovo diritto utente per gli utenti non amministratori che hanno bisogno di conoscere gli IP degli anonimi per combattere il vandalismo, le molestie e lo spam. Senza questo diritto, i patroller potranno comunque visualizzare un segmento dell'IP. Altri [[m:IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation/Improving tools|nuovi strumenti]] sono in fase di progettazione per ridurre l'impatto di questo cambiamento.
Se la notizia ti è nuova, puoi leggere [[m:IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation|maggiori informazioni su Meta]]. Esiste anche un [[m:Tech/News|bollettino tecnico settimanale]] a cui è possibile [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|iscriversi]] per non perdere nessuna novità sui cambiamenti tecnici dei wiki di Wikimedia.
Quanto al come saranno implementate le identità mascherate, sono state avanzate [[m:IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation#IP Masking Implementation Approaches (FAQ)|due proposte]]. '''Gradiremmo un tuo commento''' sulla proposta che ritieni migliore per te e per il tuo wiki. Scrivi pure il commento nella lingua che preferisci [[m:Talk:IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation|sulla pagina di discussione]]. Le proposte sono state pubblicate a ottobre e la migliore sarà scelta dopo il 17 gennaio.
Grazie.
/[[m:User:Johan (WMF)|Johan (WMF)]]<section end=content/>
19:17, 4 gen 2022 (CET)
<!-- Messaggio inviato da User:Johan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Johan_(WMF)/Target_lists/Admins2022(5)&oldid=22532651 -->
== Torino Football Club ==
Ciao,
Ti scrivo perché vorrei capire che senso abbia reputare ingiustificate le mie modifiche; infatti, poco fa, hai cancellato il mio operato sulla pagina dedicata al Torino Football Club, e io vorrei capire come mai, visto che quel coro e quello striscione sono semplicemente vergognosi.
Ci tengo a specificare che questo discorso lo farei a prescindere.
Saluti. [[Utente:Eddy rossy|Eddy rossy]] ([[Discussioni utente:Eddy rossy|scrivimi]]) 17:12, 11 gen 2022 (CET)
== Caratteri non latini nella descrizione iniziale ==
Ciao Sun, modifiche come [[Speciale:Diff/1189830|questa<sup>1189830</sup>]] o [[Speciale:Diff/1188826|questa<sup>1188826</sup>]] sono opportune? Mi sta sorgendo il dubbio di aver interpretato male le convenzioni del progetto in merito. Grazie per l'attenzione. -- [[Utente:Syd Storm|Syd Storm]] ([[Discussioni utente:Syd Storm|scrivimi]]) 21:21, 16 gen 2022 (CET)
:Grazie. Di solito tendo a prendere come modello ideale di riferimento le voci in vetrina (in questo caso, [[Lev Tolstoj]]), ma ho preferito chiedere conferma. --[[Utente:Syd Storm|Syd Storm]] ([[Discussioni utente:Syd Storm|scrivimi]]) 22:18, 16 gen 2022 (CET)
== Marilù Oliva ==
Ciao, lasciando perdere che si tratta di libri non enciclopedici, e IMHO assimilabili allo spam, sono pure citazioni troppo lunghe per non essere considerate violazione dei diritti d'autore, di solito brani su wikipedia cosi lunghi sono considerati copyviol. Mi sembra, scusa se te lo dico. un po' fuori luogo annullare la mia modifica e poi chiedere il motivo per cui l'ho fatta. Un saluto, buon proseguimento --[[Utente:Fresh Blood|Fresh Blood]] ([[Discussioni utente:Fresh Blood|scrivimi]]) 22:10, 22 gen 2022 (CET)
==Citazione d'autore senza voce==
Mi sembra che era permesso se il soggetto era un'autorità o svolgeva una carica di rilievo e l'inserimento richiedeva anche una nota. Non ho trovato in nessuna parte che per forza l'autore deva avere voce su WP.--[[Speciale:Contributi/2800:200:E840:20B3:3044:DCC9:3A9C:DA1D|2800:200:E840:20B3:3044:DCC9:3A9C:DA1D]] ([[User talk:2800:200:E840:20B3:3044:DCC9:3A9C:DA1D|msg]]) 17:26, 28 gen 2022 (CET)
== Re: Typo ==
Ciao Sun, il piacere è reciproco. Sì, per il nostro manuale di stile ' è semplicemente un apostrofo sebbene alcuni testi tendano a utilizzarlo come "virgoletta", quindi se utilizzato in tal modo va sostituito con " o tutt'al più con «.--[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 19:45, 10 feb 2022 (CET)
== Re: [[Vox populi, vox Dei]] ==
Riciao Sun-crops, ho abbozzato la voce tematica ma credo che vada rivista: se ci limitiamo al senso "proprio" del motto (cioè che un'opinione condivisa da tutti non può essere falsa), le citazioni trovate sono relativamente poche. Se invece si amplia l'orizzonte tematico, e si considerano separatamente la "voce del popolo" da una parte, e la "voce di Dio" dall'altra, le citazioni sui singoli punti aumentano. Per ora ho messo un avviso di Work In Progress; ogni suggerimento sarà benvenuto. A presto, --[[Utente:AnjaQantina|AnjaQantina]] ([[Discussioni utente:AnjaQantina|scrivimi]]) 20:27, 16 feb 2022 (CET)
:E se invece nella voce principale "Vox populi, vox Dei" si inseriscono i due sottoparagrafi "Vox populi" e "Vox Dei"? Sarebbe una soluzione omnicomprensiva, tutto in un colpo solo. {{ping|Spinoziano}} e {{ping|AssassinsCreed}} --[[Utente:AnjaQantina|AnjaQantina]] ([[Discussioni utente:AnjaQantina|scrivimi]]) 10:56, 19 feb 2022 (CET)
::{{ping|AnjaQantina}}, ma la raccolta come dicevo deve raccogliere citazioni sul motto, se metti nelle sottosezioni delle citazioni che non riguardano il motto sarebbero comunque citazioni non pertinenti, perciò resterei sulla soluzione precedente. Ciao,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:07, 19 feb 2022 (CET)
:::{{ping|Spinoziano}} {{ping|AnjaQantina}} Ciao, AnjaQantina. Spinoziano parte dal punto fondamentale, che in qualche modo avevo già anticipato nella mia prima risposta quando ho scritto: "Il problema che poni è giusto: alcune citazioni sono precisamente aderenti alla locuzione che è il titolo della voce, altre la intercettano per segmenti. È probabile che qualche spostamento si dovrà fare. Forse si potrebbe addirittura creare una o più nuove voci". Quindi, tenendo presente il principio generale che regola le tematiche, vale a dire che il tema della voce e le citazioni devono coincidere perfettamente, credo che non ci siano alternative alla soluzione prospettata da Spinoziano. Il che, detto en passant, aggiungerebbe una voce ai tuoi contributi; non che ce ne sia bisogno, perché sono, con tuo merito, già molto molto cospicui, ma sarebbe comunque una voce in più. Anche per wikiquote. Ciao, --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 14:37, 19 feb 2022 (CET)
Buonasera, Sun-crops! Le chiedo cortesemente di provvedere alla cancellazione della voce "Deprung (Tibet)" da me creata con un duplice, imperdonabile, errore. Il primo: la voce di questo monastero buddhista di Lhasa, avente per etichetta "Drepung", esisteva già. Il secondo errore: nella voce da me creata manca una "r": per una svista (o incipiente dislessia?), infatti, mi sono trovato a scrivere "Deprung" anziché la dizione corretta, ossia "Drepung". Mi auguro di non avere, con la mia dissennata disattenzione, ingrigito di una nuvola il cielo della sua stanza. Riceva il mio riconoscente saluto --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 20:48, 21 feb 2022 (CET)
== Cancellazione pagina ==
Buonasera, Sun-crops! Le chiedo cortesemente di provvedere alla cancellazione della voce "Deprung (Tibet)" da me creata con un duplice, imperdonabile, errore. Il primo: la voce di questo monastero buddhista di Lhasa, avente per etichetta "Drepung", esisteva già. Il secondo errore: nella voce da me creata manca una "r": per una svista (o incipiente dislessia?), infatti, mi sono trovato a scrivere "Deprung" anziché la dizione corretta, ossia "Drepung". Mi auguro di non avere, con la mia dissennata disattenzione, ingrigito di una nuvola il cielo della sua stanza. Riceva il mio riconoscente saluto --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 20:49, 21 feb 2022 (CET)
:Dal duplice arrore a un duplice grazie: primo, per aver cancellato tempestivamente la voce errata; secondo, per la "bussola" con cui potrò meglio orientarmi nel mare insidioso delle "tematiche". Buonanotte,--[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 22:52, 21 feb 2022 (CET)
== Guido Ceronetti ==
Gentile Sun-crops, buona domenica!
Nel consultare la pagina del grande scrittore torinese, mi è andato l'occhio sulla querelle relativa al numero della pagina della citazione tratta da ''La pazienza dell'arrostito''. Sono quindi andato a consultare la mia copia, ed essendo la stessa presente in bibliografia, Adelphi 1990, le posso confermare che il numero della pagina, 72, indicato dall'utente è corretto. Detto ciò, mi sento di condividere lo sconcerto nel constatare l'enorme balzo nella numerazione delle pagine da una edizione all'altra. Misteri dell'editoria, di fronte ai quali, nulla potendo fare, non ci resta che soprassedere.--[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 11:51, 27 feb 2022 (CET) Saluti,
== Bufalineggiando ==
Buon pomeriggio, Sun-crops!
Bell'inserimento, il Suo, quello tratto da ''Museo d'ombre'', nella pagina del Maestro di Comiso, gran coniatore del termine "isolitudine" che plasticamente e splendidamente pitta (verbo che mi è arrivato dalla lettura del pittore decoratore) la condizione che ogni isolano di Sicilia intimamente avverte come sua. Detto ciò, la trasferta d'Oltraple che con l'arguto garbo della sua cifra espressiva Lei mi sollecita a intraprendere, deve essere giocoforza rinviata perché nella Wikiquote francese la voce Gesualdo Bufalino al momento non c'è. Magari potrei crearla io, certo, ma non adesso. Detto ciò, se la cosa è gradita, potrei, incorporando e integrando la sua citazione, dotare l'italica Pedia della sezione dell'opera in oggetto, dacché nella mia libreria cartacea essa non manca. A frenarmi, tuttavia, c'è una perplessità, che Le giro in forma interrogativa: non è, quella di Bufalino, una voce già fin troppa fitta di citazioni? D'altronde, è questo il retropensiero, lo dico di passaggio, che, in materia di inserimenti, mi spinge a starmene alla larga dai nomi che già straripano di contributi. Confidando in una prossima interlocuzione piacevole come questa, La saluto cordialmente, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 16:58, 27 feb 2022 (CET)
:Ha perfettamente ragione, con Bufalino è impossibile sbagliare: ''Museo d'ombre'' avrà la sua sezione! Saluti, --[[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 19:03, 27 feb 2022 (CET)
== re: Molo ==
Ciao :-) avevi sbagliato l'item, il molo come architettura è [[:d:Q13370235]], tu l'avevi messo nell'item della disambigua, ovvero [[:d:Q1184089]]. Ho aggiustato io ;-) Mi chiedo solo se non sia il caso di invertire i significati come su Wikipedia, perché mi sembra che il molo come struttura costiera sia il significato nettamente prevalente. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 20:52, 27 feb 2022 (CET)
:{{fatto}} ;-) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 22:36, 27 feb 2022 (CET)
== re: O. d. m. ==
Ciao, in questi casi secondo me basta secondo me un richiamo all'utente (l'ho fatto poco fa). In ogni caso, tieni presente che nel caso di un campo oggetto particolarmente problematico, si può oscurare dalla cronologia solamente quello, lasciando il testo nella pagina :-) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:34, 10 mar 2022 (CET)
== Re: Cancellazione (2) ==
Ciao Sun, buono ''shabbat''! Ineccepibile la cancellazione e il blocco: lo stile è proprio quello di uno spam bot e il fatto che quell'università privata abbia una voce sulla Wikipedia inglese (solo lì e con tanto di avviso che rileva il probabile intento promozionale) non porta a fare un'eccezione. Ma passando a cose più serie, stavo pensando in questi giorni: anziché "Apollo" che ne diresti se cambiassimo il tuo soprannome ufficiale in "[[Re Sole]]"? In fondo sai anche il francese, se ben ricordo, e direi che ti calza a pennello, che ne dici? {{sisi}} -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:37, 12 mar 2022 (CET)
:''Votre Majesté, bon dimanche!'' Ho controllato anch'io e ''ne t'inquiète pas'', la nostra Wikipedia [[w:Luigi XIV di Francia#La morte del re|sapientemente ci informa]] che il tuo precursore morì di cause naturali (una bonaria gangrena da [[gotta]]), quindi davvero niente ghigliottina, niente regicidi, solo uno splendente, lungo e luminoso regno al cumine del quale il [[Utente:AssassinsCreed|nostro medico di corte]] ti darà sicuramente efficaci consigli su come ridurre il sovrappeso, moderare gli eccessi e quindi scongiurare i malanni. Da parte mia, da uomo della strada, consiglio intanto contro la gotta una dieta a base vegetale, e anche via le troppe donne, le cortigiane, per il cuore :D-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 13 mar 2022 (CET)
::Ah ma se torniamo a paragoni divini, abbiamo oltre ad Apollo altri eminenti esempi di [[w:Sol Invictus|Sol Invictus]], quanti precursori di Sun-crops! Ma direi che per questo week-end abbiamo già dato, non mancheranno altre occassioni {{sisi2}} -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:09, 13 mar 2022 (CET)
== re: link al wikizionario ==
[https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Altalena_(oscillante)&type=revision&diff=1201704&oldid=1201701&diffmode=source Evvualà] (cit.) ;-) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 20:41, 31 mar 2022 (CEST)
:XD per così poco, de nada. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 21:13, 31 mar 2022 (CEST)
== [[Berta Castañé]] ==
Ciao Sun, ho cancellato la voce perché a ben guardare riportava un'intervista intera tradotta in automatico, con molti pasticci; io stesso non me ne sono accorto prima, passando di fretta, e anzi avevo aggiunto l'immagine e sistemato le categorie; me ne sono accorto ora perché lo stesso anonimo, anche se con ip diversi, si è messo a creare altre voci simili; che, nel caso, ritengo vadano cancellate in immediata; vale anche se vengono ricreate uguali o se ne abbiamo lasciate indietro altre create in quel modo dallo stesso anonimo. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:37, 7 apr 2022 (CEST)
== Re: Giancarlo Dotto ==
{{fatto}}: [[giornalismo sportivo]]. Controlla pure se le citazioni sono tutte pertinenti l'argomento. Un saluto ;-) '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 21:50, 12 apr 2022 (CEST)
== ''Sun''ta Pasqua ==
Caro Sun, buona domenica pasquale! È da un po' che non ti sento, quindi mi permetto di scriverti, pur in mancanza di un motivo "serio", per farti gli auguri. Ciao,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:41, 17 apr 2022 (CEST)
== Citazioni senza fonte ==
Ciao, scusami la svista, provvederò ad inserirle. Unica cosa: vedo che ce ne sono anche altre senza fonte, andrebbero rimosse pure quelle?--[[Utente:Potenza2021|Potenza2021]] ([[Discussioni utente:Potenza2021|scrivimi]]) 00:21, 21 apr 2022 (CEST)
== Risposta ==
Ok grazie mille per averlo fatto presente.--[[Utente:Potenza2021|Potenza2021]] ([[Discussioni utente:Potenza2021|scrivimi]]) 15:40, 21 apr 2022 (CEST)
== Vito Santarsiero ==
Ti ringrazio, lo avrei fatto io a breve.--[[Utente:Potenza2021|Potenza2021]] ([[Discussioni utente:Potenza2021|scrivimi]]) 17:32, 21 apr 2022 (CEST)
== Enciclopedia ==
Degna curiosità. Leggo che Wikipedia è un'enciclopedia, mentre Wikiquote è una raccolta di citazioni. Però Wikiquote è l'unica, come Wikipedia, a chiamare voci le pagine nel namespace principale. Sono entrambe enciclopedie, seppur diverse?--[[Utente:Potenza2021|Potenza2021]] ([[Discussioni utente:Potenza2021|scrivimi]]) 19:29, 21 apr 2022 (CEST)
:In merito alle funzioni dei vari progetti wiki. Per esempio: Wikizionario è un dizionario, Wikinotizie è un giornale o un notiziario (ma non un editoriale), Wikivoyage è una guida turistica...--[[Utente:Potenza2021|Potenza2021]] ([[Discussioni utente:Potenza2021|scrivimi]]) 21:48, 21 apr 2022 (CEST)
::Ben detto, grazie mille.--[[Utente:Potenza2021|Potenza2021]] ([[Discussioni utente:Potenza2021|scrivimi]]) 23:32, 21 apr 2022 (CEST)
== Spirito collaborativo ==
Ciao, guarda, sto imparando come funziona Wikiquote. In merito a Gildo Claps: se ritenete non sia enciclopedico, ok. Ma da qui a parlare di vandalo da bloccare...-[[Utente:Potenza2021|Potenza2021]] ([[Discussioni utente:Potenza2021|scrivimi]]) 19:09, 22 apr 2022 (CEST)
== Gianmario Pagano ==
Grazie per le correzioni. Confermo che i puntini erano al posto di un ''omissis'' e ho provveduto a correggere secondo le indicazioni che mi hai scritto. Le citazioni provengono da un'intervista fatta da Marco Damilano a Pagano. Ho avuto il dubbio se inserirla come "Citazione su" ma poi, tenendo conto che tutti le risposte di Pagano sono virgolettate, ho preferito scriverla come citazione diretta. Ho sbagliato? Porta pazienza :-) è la prima volta che inserisco una voce qui. --[[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 18:41, 26 apr 2022 (CEST)
* Per la numerazione delle pagine ho verificato e confermo che la numerazione è quella che fornisce anche GoogleBooks. Correggerò al più presto. Riguardo alla Bibliografia, è opportuno che cambi la struttura della pagina spostando le note in fondo alla pagina, per aprire una nuova sezione Bibliografia e inserendo in essa, oltre a "Il partito di Dio.", anche la bibliografia delle altre due opere citate (I miracoli... e E.T. l'incredibile storia...)? Se affermativo, lascio i riferimenti bibliografici che hai inserito in nota o li tolgo considerando che vengono ripetuti in Bibliografia? [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 19:38, 26 apr 2022 (CEST)
** Grazie per le molte correzioni. Ho visto che hai modificato il titolo di "E.T. L'incredibile storia di Elio Trenta" in "E.T". Ma il titolo corretto è quello completo, non c'è sottotitolo, come puoi verificare anche dallla bibliografia. Posso sistemare?Ciao--[[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 11:16, 27 apr 2022 (CEST)
== Charles Moreau-Vauthier ==
Ciao Sun-crops, dopo aver creato la [[Charles Moreau-Vauthier|voce in oggetto]], mi sono accorto che nel frontespizio del testo, oltre a Moreau-Vauthier, compare anche il nome di Ugo Ojetti. Cosa conviene fare? cancellare la pagina o intitolarla ad ambedue gli autori? Mi sembra che non ci siano indicazioni per capire quale sia il contributo di ciascun autore. Scusami per il disturbo. --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 18:16, 16 mag 2022 (CEST)
:Oppure rinominare la voce con il titolo del libro? Come, ad esempio, ''[[L'evoluzione della fisica]]'' e tanti altri simili? --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 18:45, 16 mag 2022 (CEST)
::Utile è dir poco! Assolutamente risolutivo! Come sempre. Grazie. --[[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 19:22, 16 mag 2022 (CEST)
== Ottavio Rosati ==
Ciao, buon week end. Rispondo alla tua richiesta di indicare una fonte sulla qualifica di 'sceneggiatore' di Ottavio Rosati. Si trova nella sua pagina wikipedia dove sono anche indicate le sue varie sceneggiature, ma anche in filmitalia istituto luce--[[Utente:Varu1971|Varu1971]] ([[Discussioni utente:Varu1971|scrivimi]]) 08:48, 19 mag 2022 (CEST)--[[Utente:Varu1971|Varu1971]] ([[Discussioni utente:Varu1971|scrivimi]]) 08:48, 19 mag 2022 (CEST)
== Ping ==
Ciao Sun, ricorda che il ping funziona solo se è accompagnato dalla tua firma in tempo reale (cfr. [[w:Template:Ping|istruzioni]]), ad es. poco fa non ho ricevuto una notifica e non credo che sia arrivata a Dread per il Bar ;-) [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:53, 20 giu 2022 (CEST)
:Buongiorno Sun, per completezza aggiungo che anche pingare [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Wikiquote:Bar&diff=next&oldid=1213194 così] va bene e funziona, non c'è nessun obbligo di usare il template; lo dico perché nella successiva diff hai corretto mettendo il template (ora ovviamente non sto dicendo di rimettere com'era prima, dico solo che l'importante è che la notifica arrivi). Altra minuzia, già che passo di qui: quando devi spostare un tuo messaggio da una pagina di discussione a un'altra, perché ti accorgi di averlo appena inserito nella pagina sbagliata, è meglio un semplice spostamento (cancellando il messaggio dalla pagina dove l'hai messo per sbaglio, indicando nel campo oggetto che lo stai spostando) anziché lasciarne un doppione barrato, perché il barrato normalmente indica che ritiri/rinneghi qualcosa che hai scritto, quindi l'utilizzo del barrato per qualcosa che hai semplicemente spostato può generare confusione (ora cancello io il doppione qui sotto, già tutto sistemato, e non serve che vai a cancellarne altri se l'hai già fatto in passato, tienilo solo presente per il futuro ;-)) Un caro saluto, Sun, buona giornata! -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:48, 22 giu 2022 (CEST)
== Maiuscole/minuscole ==
Ciao, volevo solo chiarirmi ulteriore in privato circa il tuo messaggio di chiusura [[Discussioni_utente:AssassinsCreed#Agostino_Di_Bartolomei|a questo topic]]. Non ho nessun motivo per dubitare della tua buona fede, ci mancherebbe altro :-) tantopiù che, al di là di quanto prescrivono le - ''attuali ''- linee guida, l'uso del minuscolo mi pare fin d'ora prevalente. Così come non mi darebbe alcun fastidio se, d'ora in avanti, si optasse definitivamente per la maiuscola: si tratta di una minuzia di stile che mi lascia indifferente. Nella circostanza mi ha dato solo fastidio, molto fastidio il ''modo'' in cui è stato trattato - non da te - il mio wikilavoro, e di riflesso la mia utenza; il tutto, per l'appunto, solamente per una risibile minuzia di stile. Diciamo che la tua svista ha avuto quantomeno il ''pregio'' ( :-D ) di portare alla luce rancori che, evidentemente, covavano da un po' sotto alla cenere... e di cui tu, se mai ci fosse bisogno di chiarirlo ulteriormente, non hai alcuna colpa. Pazienza, non si può piacere a tutti qui dentro né si dev'essere forzatamente amici per la pelle, l'unica cosa importante resterà sempre il bene del progetto wiki. Un saluto ;-) '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 19:47, 21 giu 2022 (CEST)
== Re Categoria dissidenti ucraini ==
Caro Sun, creerei come sulla Wikipedia italiana una categoria "dissidenti sovietici" includendovi coloro che facevano parte dell'Unione sovietica ma erano dissidenti rispetto a quel governo, creando eventualmente "dissidenti ucraini" solo nel caso di una persona facente parte dell'Ucraina e dissidente verso di essa (ma non mi sembra che ce ne siano molti) o facente parte della Bielorussia e dissidente verso di essa ecc. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:16, 24 giu 2022 (CEST)
== Defaultsort ==
Sono capitato per caso nella pagina [[Vladimir Semënovič Vysockij]] che tu hai creato. Sono rimasto sorpreso però dall'istruzione <nowiki>{{DEFAULTSORT:Semënovič Vysockij, Vladimir}}</nowiki> che, se non interpreto male, indica, come chiave dell'ordinamento alfabetico nelle categorie, il patronimico («-vič») anziché il cognome --[[Utente:TableDark|TableDark]] ([[Discussioni utente:TableDark|scrivimi]]) 16:34, 27 giu 2022 (CEST)
== Re: Corsivi in traduzione ==
Ciao Sun, non c'è una regola, ma spesso in un testo italiano i termini stranieri meno comuni si riportano in corsivo, è una regola stilistica generale che a volte viene adottata, quindi va un po' a discrezione del singolo :-) [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:06, 29 giu 2022 (CEST)
:Parola o espressione non credo faccia differenza, "femme fatale" è abbastanza comune e quindi può stare anche senza corsivo.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:18, 29 giu 2022 (CEST)
== Refusi ==
Ho notato che le tue aggiunte sono zeppe di refusi ed errori vari che sto pazientemente correggendo. Per favore, in futuro potresti fare più attenzione? Grazie. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:51, 30 giu 2022 (CEST)
{{Ping|Udiki}} Non è consentito impartire ordini a nessun utente [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Theodor_W._Adorno&type=revision&diff=1214678&oldid=1214677]. Spero di essere stato chiaro. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 02:18, 4 lug 2022 (CEST)
:Non era un ordine ma un invito a una collaborazione costruttiva, come quella poi messa in pratica da Dread. Tanto per essere chiari. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:23, 4 lug 2022 (CEST)
::{{Ping|Udiki}} Sono io che spero di esserle stato chiaro. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 23:25, 4 lug 2022 (CEST) "Visto che hai il libro, verificale." è un ordine, e questo non glielo permetto, non so se è chiaro. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 23:27, 4 lug 2022 (CEST)
:::Smentisco espressamente che il mio intento fosse quello. Nel campo oggetto c'è poco spazio e tocca essere stringati, comunque si [[Wikiquote:Presumi la buona fede|presume la buona fede]]. Ma ora che ho chiarito, non si può equivocare. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:31, 4 lug 2022 (CEST)
::::Nessuno può impartire ordini. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 23:38, 4 lug 2022 (CEST) {{Ping|Udiki}} Aggiunto ping. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 23:42, 4 lug 2022 (CEST)
:::::D'accordo, ''nessuno''. Me ne ricorderò. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:45, 4 lug 2022 (CEST)
{{rientro}} {{Ping|Udiki}} Non ricordo di essermi <u>''mai''</u> permesso, in oltre dieci anni, di <s>aver impartito</s> impartire ordini a ''nessuno''. ''Nessuno'' ha mai avuto bisogno di ricordarsi niente con me. E anche la Sua ultima risposta, che è una neppur <s>troppo</s> tanto velata minaccia, ''parla''. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 23:50, 4 lug 2022 (CEST)
:Non è neppure lontanamente una minaccia, sia ben chiaro. Non preoccuparti. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:54, 4 lug 2022 (CEST)
::{{Ping|Udiki}} Non ho assolutamente nulla di cui preoccuparmi. La sua ''era'' una <s>larvata</s> minaccia. Tutto il suo modo di esprimersi è <s>aggressivo</s> aggressivo, ostile e prevaricante. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 23:56, 4 lug 2022 (CEST)
:::Ci mancherebbe che tu abbia qualcosa di cui preoccuparti, tanto più che sono un semplice utente e non un amministratore, perciò non posso fare alcunché, né comunque lo farei perché non ne ho motivo e, se ce l'avessi, non ne avrei comunque l'intenzione. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 00:02, 5 lug 2022 (CEST)
::::Non mi suoni, per cortesia, questa musica così poco sincera da indifeso, da fragile, da potenziale ''vittima'' di fronte al potente (potenti qui non ce ne sono). L'ho sentita suonare infinite volte in tutte le salse. Lei è stato estremamente fortunato ad imbattersi nel sottoscritto, estremamente fortunato. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 00:10, 5 lug 2022 (CEST)
:::::Nessuna vittima, infatti ho detto che non ho motivo di pensarlo. Però se dici che sono stato fortunato a imbattermi in te dici anche implicitamente che se mi fossi imbattuto in qualcun altro sarei stato sfortunato. Io non credo neppure a questa ipotesi, ma, se così non fosse, sono lieto una volta di più di trattare con un galantuomo. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 00:22, 5 lug 2022 (CEST)
{{rientro}} Ora sono un galantuomo? Buon lavoro. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 00:35, 5 lug 2022 (CEST) <s>Io sono sempre stato, sono tuttora, e – finché resto – sarò sempre un utente come tutti, né più né meno.</s> <s>Grazie, tutti qui sono galantuomini.</s> --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 00:39, 5 lug 2022 (CEST) {{ping|Udiki}} Ringrazio per il galantuomo, lo <s>siamo</s> sono tutti qui. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 02:33, 5 lug 2022 (CEST)
== ''Filosofia della musica moderna'' ==
Ciao, Sun-crops! Non preoccuparti, c'ho pensato io; presa [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Theodor_W._Adorno&type=revision&diff=1214846&oldid=1214842 direttamente dal libro]. '''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 15:45, 1 lug 2022 (CEST)
:Ah, prego, non c'è bisogno di ringraziarmi. {{smile}} È quello che mi piace fare: trovare le fonti. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 15:56, 1 lug 2022 (CEST)
== Re: Mia presenza futura ==
Carissimo Sun, se/quando sei stanco ovviamente riposati, lo facciamo tutti - anch'io ultimamente non riesco ad essere presente al 100% - ed è bene per la propria salute farlo ogni tanto e dosare bene le energie. Le ombre e i contrasti appaiono sovente come fumo che si dirada quando li si guarda a distanza di tempo con sguardo riposato. Non occorre fare gravosi programmi di assenza o presenza, il bello di un hobby è che si è liberi ogni giorno, ogni settimana, ogni mese ecc. di fare quello che si vuole, a seconda delle energie e dalla voglia che si hanno a disposizione. Né c'è bisogno che io menzioni ora il tuo valore come utente, come vincitore già nel 2019 dello Zampino d'Oro alla Carriera e come degnissimo discepolo di {{ping|AssassinsCreed}}, tu e lui gli unici capaci di raggiungere e persino superare i livelli di perfezione nel patrolling di {{ping|Micione}}. Ah, purtroppo non si vedono ora all'orizzonte nuovi papabili amministratori, ci vorrebbe qualcun altro che mostrasse interesse per il patrolling su Wikiquote... {{smile}} [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:23, 5 lug 2022 (CEST)
:Ciao Sun, mi permetto di intervenire anche qui, sei un utente fondamentale qui e un admin di tutto rispetto, se anche degli impegni ti impediranno di contribuire con frequenza assidua è giusto che tu rimanga nella tua veste ufficiale a fare qualche saltuaria (ma certamente impeccabile) capatina. --[[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 07:05, 19 lug 2022 (CEST)
== Re: Margaret Mead ==
Buongiorno, Sun-Crops!
Ho verificato l'incipit sull'edizione in mio possesso, quella inserita in bibliografia (Feltrinelli, 1988), e il testo risulta uguale a quello pubblicato in WQ: "sanno l'esistenza" anziché "sanno dell'esistenza". Evidentemente, il traduttore si è preso una piccola licenza grammaticale, che, lo dico sottovoce, a me non dispiace. Detto ciò, le ribadisco che lei non disturba mai. Tenga solo presente che, essendo io, lo scrivente, incline a "disertare" l'amato progetto per periodi più o meno lunghi, mi può capitare di risponderle con un non giustificabile ritardo. Perciò: dovesse succedere, non se ne abbia a male. Le auguro un meriggio luminoso epperò con il refrigerio di una brezza marina. Alla prossima, Ibisco [[Utente:Ibisco|Ibisco]] ([[Discussioni utente:Ibisco|scrivimi]]) 11:54, 8 lug 2022 (CEST)
== Re: Nuove voci ==
Ah ok, io credevo ci pensasse un bot :-D vedrò che posso fare, un saluto '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 20:48, 10 lug 2022 (CEST)
==Re:Wikiquote:SheSaid 2022==
Ciao, si si è già partite con la preparazione. Intendi un central notice, vero? Spero lo facciano loro, glielo propongo. GRazie infinite, io spero comunque di averti anche quest'anno, eh! 🥰 --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 23:16, 13 lug 2022 (CEST)
== Impatto astronomico ==
Ciao Sun,
grazie per le piccole modifiche su [[Impatto astronomico]], ma l'aggiunta di wikt nei parametri di interprogetto indirizza ad una voce inesistente. Intendevi, forse, linkare la sola voce "impatto"? [[Utente:Gaux|Gaux]] ([[Discussioni utente:Gaux|scrivimi]]) 15:28, 15 lug 2022 (CEST)
== Re: Spazio tridimensionale ecc. ==
Ciao Sun, scusa se ti rispondo solo ora... Per quel poco che ho avuto modo di conoscerti sei una persona molto colta e intelligente e hai modi invidiabili, fossi in te non eccederei in questi bagni di umiltà {{smile}} Molti interessante in ogni caso l'aneddoto sul professor A. M.
Quanto alla querelle, sinceramente mi dispiace e ho sicuramente sbagliato nella descrizione di quel singolo messaggio. Il mio patrolling si limita ormai a un saltuario controllo dei miei osservati speciali e mi imbattevo ogni volta decine e centinaia modifiche di quel tipo... Il problema non era nemmeno tanto maiuscolo/minuscolo (si è deciso per il minuscolo e va benissimo così purché ci sia uniformità), il problema sono state le mancate risposte prima e le agghiaccianti scuse addotte successivamente per giustificare le mancate risposte poi: una mancanza di rispetto che mi ha fatto perdere la bussola. Questo comunque non sarebbe dovuto accadere e di certo non accadrà più. Inutile anche continuare a parlare, "''e con questo considero chiusa la polemica tra me e il sottoscritto''" {{smile}} [[Utente:AssassinsCreed|AssassinsCreed]] ([[Discussioni utente:AssassinsCreed|scrivimi]]) 07:01, 19 lug 2022 (CEST)
== Evasione del blocco globale ==
Ciao Sun-crops, ti scrivo per [[Speciale:Contributi/151.21.151.19]], si tratta di [[:en:Wikipedia:Wikipedia:Long-term_abuse/Alec_Smithson|Alec Smithson]], credo che i suoi contributi dovrebbero essere cancellati anche su questo progetto. Buona giornata! --[[Utente:Mtarch11|Mtarch11]] ([[Discussioni utente:Mtarch11|scrivimi]]) 15:20, 25 lug 2022 (CEST)
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Gerolamo Boccardo
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2022-07-25T14:51:08Z
AnjaQantina
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text/x-wiki
{{PDA}}
[[File:Girolamo Boccardo (LVS).jpg|thumb|Gerolamo Boccardo]]
'''Gerolamo Boccardo''' (1829 – 1904), economista italiano.
*Il corso forzoso è un provvedimento inutile in alcuni casi, iniquo in altri: inutile diciamo quando per essere giunta la differenza al suo limite massimo i privati non ostante le leggi e le pene ricusano di ricevere i biglietti al pari; iniqua per rispetto agli impiegati pubblici, e a quegli altri creditori che per la speciale loro posizione sono obbligati a ricevere la carta a un valore pel quale non possono poi spenderla.<ref>Dal ''Dizionario di economia politica''; citato da Giovanni Battista Michelini nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg06/sed158.pdf Tornata del 23 febbraio 1859] della Camera dei Deputati (Regno di Sardegna).</ref>
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Manuale di Antichità Romane''===
Gente. (da ''genus'', ''gens'') chiamavasi il complesso di più famiglie aventi uno stipite comune. Così a cagion d'esempio, la gente ''Cornelia'' comprendeva le famiglie dei ''Maluginesi'', dei ''Scipioni'', dei ''Lentuli'', dei ''Dolabella'', dei ''Rufini'', la gente ''Licinia'' abbracciava le famiglie dei ''Crassi'', dei ''Lucilli'', dei ''Murena'' ecc.<br>
Avveniva talvolta che in una medesima Gente fossero parecchie famiglie patrizie, ed altre invece plebee. Può citarsi la gente ''Tullia'', della quale facevano parte i ''Longi'', ottimati, ed i ''Ciceroni'', popolani; la gente ''Claudia'', in cui eran le patrizie famiglie dei ''Pulchri'' e dei ''Neroni'', e la plebea dei ''Marcelli''.
===''Manuale di geografia antica''===
La ''Grecia antica'' giaceva fra il 30 ed il 40 grado di latitudine N., e confinava, al settentrione, con l'''Illiria'' e con la ''Macedonia'', dai quali paesi era separata mediante un'alta ed estesa giogaia di montagne, essendo da tutti gli altri lati bagnata dal mare.<br>
Secondo una tradizione sacerdotale, che lusingava troppo l'orgoglio nazionale per non essere volontieri accettata dai Greci, il loro paese occupava il centro della terra abitabile.<br>
La denominazione di ''Grecia'', con sì esteso significato, fu primamente data a quel paese dai Romani, che la presero da quella di una delle antiche tribù dell'Epiro. Per gli autori greci, il più generico nome della loro contrada fu quello di ''Ellade'', dalla stirpe degli ''Elleni'' che, sovrappostasi ai ''Pelasgi'', vi prese stanza e dominio.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gerolamo Boccardo, ''[http://www.liberliber.it/libri/b/boccardo/index.htm Manuale di Antichità Romane per la seconda classe del corso ginnasiale conforme ai programmi governativi]'', Torino, Tip. scolastica – Sebastiano Franco e Figli e C., 1861.
*Gerolamo Boccardo, ''[http://www.liberliber.it/libri/b/boccardo/index.htm Manuale di geografia antica per la seconda classe ginnasiale conforme ai programmi governativi]'',Torino, Milano, Napoli, Tipografia scolastica di Sebastiano Franco e figli, 1862.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Boccardo, Gerolamo}}
[[Categoria:Economisti italiani]]
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Ugo Grozio
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Gaux
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[[Immagine:Flickr - Yale Law Library - JX 2093.A1 1670.jpg|thumb|Ugo Grozio]]
[[File:Hug. Grotii Bataui Syntagma Arateorum 981373 00009.jpg|thumb|''Batavi Syntagma Arateorum'']]
'''Ugo Grozio''', '''Hugo Grotius''', '''Huig de Groot''', oppure '''Hugo de Groot''' (1583 – 1645), giurista, filosofo e scrittore olandese.
*La legge naturale è un dettame della giusta ragione, che dimostra che un atto, a seconda che è o non è conforme alla natura razionale, ha in sé bassezza o necessità morale; e che un atto siffatto è quindi proibito o imposto dall'autore della natura, Dio.<ref>Da ''De iure belli ac pacis'', I, 1, X, 1; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013.</ref>
*Non devesi per guisa veruna concedere ciò che insegnano alcuni autori, esser lecito, giusta il diritto delle genti, di prender l'armi per infiacchire e abbassare uno Stato la cui possanza cresca di giorno in giorno, e la quale lasciata salire troppo alto, possa alle occasioni offenderci e sopraffarci. (da ''De jure belli et pacis'', L. II; citato in [[Terenzio Mamiani]], ''D'un nuovo diritto europeo'', p. 170)
==Citazioni su Ugo Grozio==
*Ugo Grozio è l'autore di quel sistema di filosofia del dritto che si distingue col nome di «[[Giusnaturalismo|Dritto naturale]]» e che per più di un secolo prevalse nella teoria e nella pratica, anzi era reputato siccome l'unico possibile ; perocché ciò che durante questo periodo suolsi distinguere come una serie di diversi sistemi (sistema socialista, sistema del timore, della pace esterna, ecc.), altro non è che i modi particolari di sviluppo di quest'unico sistema. La sua opera sul dritto della guerra e della pace, in cui è esposto questo sistema, ha per oggctlo principale anzi unico il gius delle genti. ([[Friedrich Julius Stahl]])
*Grozio muove da un principio etico ed universale del dritto, nello stesso modo e conforme a questo principio attribuisce anche allo [[Stato]] un significato della medesima natura. Lo Stato è la perfetta riunione di uomini liberi, per mezzo dei quali deve essere attuata la legge di natura: cioè, una società pacifica ed ordinata. ([[Friedrich Julius Stahl]])
*{{NDR|Lo [[Stato]]}} Grozio lo considera come una medesima cosa col popolo, con gli associati tra loro; e però non intende per cosa pubblica se non quello che è utile a tutti, e non già quello che è maggiormente necessario sopra tutti. È vero che egli non considera il popolo come identico allo [[Stato]], se non in quanto è animato da un solo e medesimo spirito, cioè, appunto dallo spirito della piena ed intiera associazione nella vita civile (''vìtae civilis consociatio plena''); il cui primo prodotto è il potere supremo. ([[Friedrich Julius Stahl]])
*Saggiamente l'immortale Ugon Grozio chiamò il dritto positivo ''diritto naturale ipotetico'', poiché egli è il dritto medesimo della natura, che viene stabilito dalla medesima, dato un fatto, cioè ''stabilire la società''. Ed elegantemente il dritto civile vien chiamato la ''ragion civile'', poiché è una derivazione di quella eterna ed immutabile ragione, della quale partecipano gli uomini, e sviluppano gli umani legislatori, quando stabiliscono le leggi positive. ([[Francesco Mario Pagano]])
==Note==
<references />
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Scrittori olandesi|Grozio, Ugo]]
[[Categoria:Filosofi olandesi|Grozio, Ugo]]
[[Categoria:Giuristi|Grozio, Ugo]]
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Voci correlate
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[[Immagine:Flickr - Yale Law Library - JX 2093.A1 1670.jpg|thumb|Ugo Grozio]]
[[File:Hug. Grotii Bataui Syntagma Arateorum 981373 00009.jpg|thumb|''Batavi Syntagma Arateorum'']]
'''Ugo Grozio''', '''Hugo Grotius''', '''Huig de Groot''', oppure '''Hugo de Groot''' (1583 – 1645), giurista, filosofo e scrittore olandese.
*La legge naturale è un dettame della giusta ragione, che dimostra che un atto, a seconda che è o non è conforme alla natura razionale, ha in sé bassezza o necessità morale; e che un atto siffatto è quindi proibito o imposto dall'autore della natura, Dio.<ref>Da ''De iure belli ac pacis'', I, 1, X, 1; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013.</ref>
*Non devesi per guisa veruna concedere ciò che insegnano alcuni autori, esser lecito, giusta il diritto delle genti, di prender l'armi per infiacchire e abbassare uno Stato la cui possanza cresca di giorno in giorno, e la quale lasciata salire troppo alto, possa alle occasioni offenderci e sopraffarci. (da ''De jure belli et pacis'', L. II; citato in [[Terenzio Mamiani]], ''D'un nuovo diritto europeo'', p. 170)
==Citazioni su Ugo Grozio==
*Ugo Grozio è l'autore di quel sistema di filosofia del dritto che si distingue col nome di «[[Giusnaturalismo|Dritto naturale]]» e che per più di un secolo prevalse nella teoria e nella pratica, anzi era reputato siccome l'unico possibile ; perocché ciò che durante questo periodo suolsi distinguere come una serie di diversi sistemi (sistema socialista, sistema del timore, della pace esterna, ecc.), altro non è che i modi particolari di sviluppo di quest'unico sistema. La sua opera sul dritto della guerra e della pace, in cui è esposto questo sistema, ha per oggctlo principale anzi unico il gius delle genti. ([[Friedrich Julius Stahl]])
*Grozio muove da un principio etico ed universale del dritto, nello stesso modo e conforme a questo principio attribuisce anche allo [[Stato]] un significato della medesima natura. Lo Stato è la perfetta riunione di uomini liberi, per mezzo dei quali deve essere attuata la legge di natura: cioè, una società pacifica ed ordinata. ([[Friedrich Julius Stahl]])
*{{NDR|Lo [[Stato]]}} Grozio lo considera come una medesima cosa col popolo, con gli associati tra loro; e però non intende per cosa pubblica se non quello che è utile a tutti, e non già quello che è maggiormente necessario sopra tutti. È vero che egli non considera il popolo come identico allo [[Stato]], se non in quanto è animato da un solo e medesimo spirito, cioè, appunto dallo spirito della piena ed intiera associazione nella vita civile (''vìtae civilis consociatio plena''); il cui primo prodotto è il potere supremo. ([[Friedrich Julius Stahl]])
*Saggiamente l'immortale Ugon Grozio chiamò il dritto positivo ''diritto naturale ipotetico'', poiché egli è il dritto medesimo della natura, che viene stabilito dalla medesima, dato un fatto, cioè ''stabilire la società''. Ed elegantemente il dritto civile vien chiamato la ''ragion civile'', poiché è una derivazione di quella eterna ed immutabile ragione, della quale partecipano gli uomini, e sviluppano gli umani legislatori, quando stabiliscono le leggi positive. ([[Francesco Mario Pagano]])
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Giusnaturalismo]]
== Altri progetti ==
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[[Immagine:Flickr - Yale Law Library - JX 2093.A1 1670.jpg|thumb|Ugo Grozio]]
[[File:Hug. Grotii Bataui Syntagma Arateorum 981373 00009.jpg|thumb|''Batavi Syntagma Arateorum'']]
'''Ugo Grozio''', '''Hugo Grotius''', '''Huig de Groot''', oppure '''Hugo de Groot''' (1583 – 1645), giurista, filosofo e scrittore olandese.
==Citazioni di Ugo Grozio==
*La legge naturale è un dettame della giusta ragione, che dimostra che un atto, a seconda che è o non è conforme alla natura razionale, ha in sé bassezza o necessità morale; e che un atto siffatto è quindi proibito o imposto dall'autore della natura, Dio.<ref>Da ''De iure belli ac pacis'', I, 1, X, 1; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013.</ref>
*Non devesi per guisa veruna concedere ciò che insegnano alcuni autori, esser lecito, giusta il diritto delle genti, di prender l'armi per infiacchire e abbassare uno Stato la cui possanza cresca di giorno in giorno, e la quale lasciata salire troppo alto, possa alle occasioni offenderci e sopraffarci. (da ''De jure belli et pacis'', L. II; citato in [[Terenzio Mamiani]], ''D'un nuovo diritto europeo'', p. 170)
==Citazioni su Ugo Grozio==
*Ugo Grozio è l'autore di quel sistema di filosofia del dritto che si distingue col nome di «[[Giusnaturalismo|Dritto naturale]]» e che per più di un secolo prevalse nella teoria e nella pratica, anzi era reputato siccome l'unico possibile ; perocché ciò che durante questo periodo suolsi distinguere come una serie di diversi sistemi (sistema socialista, sistema del timore, della pace esterna, ecc.), altro non è che i modi particolari di sviluppo di quest'unico sistema. La sua opera sul dritto della guerra e della pace, in cui è esposto questo sistema, ha per oggctlo principale anzi unico il gius delle genti. ([[Friedrich Julius Stahl]])
*Grozio muove da un principio etico ed universale del dritto, nello stesso modo e conforme a questo principio attribuisce anche allo [[Stato]] un significato della medesima natura. Lo Stato è la perfetta riunione di uomini liberi, per mezzo dei quali deve essere attuata la legge di natura: cioè, una società pacifica ed ordinata. ([[Friedrich Julius Stahl]])
*{{NDR|Lo [[Stato]]}} Grozio lo considera come una medesima cosa col popolo, con gli associati tra loro; e però non intende per cosa pubblica se non quello che è utile a tutti, e non già quello che è maggiormente necessario sopra tutti. È vero che egli non considera il popolo come identico allo [[Stato]], se non in quanto è animato da un solo e medesimo spirito, cioè, appunto dallo spirito della piena ed intiera associazione nella vita civile (''vìtae civilis consociatio plena''); il cui primo prodotto è il potere supremo. ([[Friedrich Julius Stahl]])
*Saggiamente l'immortale Ugon Grozio chiamò il dritto positivo ''diritto naturale ipotetico'', poiché egli è il dritto medesimo della natura, che viene stabilito dalla medesima, dato un fatto, cioè ''stabilire la società''. Ed elegantemente il dritto civile vien chiamato la ''ragion civile'', poiché è una derivazione di quella eterna ed immutabile ragione, della quale partecipano gli uomini, e sviluppano gli umani legislatori, quando stabiliscono le leggi positive. ([[Francesco Mario Pagano]])
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Giusnaturalismo]]
== Altri progetti ==
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Anastasia (film 1997)
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/* Dialoghi */Corretto errore di battitura
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text/x-wiki
{{Film
|titoloitaliano=Anastasia
|titolooriginale=Anastasia
|paese=USA
|anno=1997
|genere=animazione
|regista=[[Don Bluth]], [[Gary Goldman]]
|sceneggiatore=Susan Gauthier, Bruce Graham, Bob Tzudiker, Noni White
|doppiatorioriginali=
*[[Meg Ryan]] (voce) / [[Liza Callaway]] (canto): [[Anna Anderson|Anya]]/[[Anastasija Nikolaevna Romanova|Anastasia]]
*[[John Cusack]] (voce) / [[Jonathan Dokuchitz]] (canto): Dimitri
*[[Kelsey Grammer]]: Vladimir
*[[Christopher Lloyd]] (voce) / [[Jim Cummings]] (canto): [[Grigorij Efimovič Rasputin|Rasputin]]
*[[Hank Azaria]]: Bartok
*[[Bernadette Peters]]: Sophie
*[[Angela Lansbury]]: [[Dagmar di Danimarca|Imperatrice - vedova Maria]]
*[[Kirsten Dunst]] (voce) / [[Lacey Chabert]] (canto): Anastasia da bambina
|doppiatoriitaliani=
*[[Tosca (cantante)|Tosca]]: Anya/Anastasia
*[[Fiorello]]: Dimitri
*[[Franco Chillemi]]: Vladimir
*[[Mauro Bosco]]: Rasputin
*[[Fabrizio Vidale]]: Bartok
*[[Silvia Pepitoni]]: Sophie
*[[Alina Moradei]] (voce)/ [[Maria Cristina Brancucci]] (canto): Imperatrice-vedova Maria
*[[Valentina Mari]]: Anastasia da bambina
|note=
'''Musiche''': [[David Newman]]
}}
'''''Anastasia''''', film d'animazione statunitense del 1997, regia di [[Don Bluth]] e [[Gary Goldman]].
==Frasi==
*Ci fu un tempo, non molti anni or sono, in cui vivevamo in un mondo incantato fatto di eleganti palazzi e di feste grandiose. L'anno era il 1916 e mio figlio Nicola era lo zar di tutte le russie. Stavamo festeggiando il trecentesimo anniversario dell'ascesa al trono della nostra famiglia, e quella sera nessuna stella era più brillante della nostra dolce Anastasia, la mia più giovane nipote. ('''Maria''')
*Ascolta le mie parole! Tu e la tua famiglia morirete entro quindici giorni! Io non mi darò pace finché non vedrò la stirpe dei [[Romanov]] estinta per sempre! ('''Rasputin''')
*Quella notte furono distrutte molte vite. Quello che era sempre stato, adesso era scomparso per sempre. E la mia Anastasia, la mia adorata nipote, da quel giorno non l'ho mai più vista. ('''Maria''')
*Fantastico... Un cane vuole che vada a San Pietroburgo! ('''Anastasia''')
*Ma certo, che ringrazio... Ringrazio di essermene andata! ('''Anastasia''')
*Questo posto... è come il ricordo di un sogno... ('''Anastasia''')
*''Do Svidanjia'', vostra grazia! ('''Rasputin''')
*Ecco quello che detesto di questo governo: anche il visto deve essere rosso! ('''Vladimir''')
*Ma certo, prendiamocela con il pipistrello, adesso... Come, no! ('''Bartok''')
*E qui troverai il tuo passato... Il compito mio è finito... Io non posso sperare, tu mi dovrai lasciare... ('''Dimitri''')
*Sta parlando di una persona o di un bignè? ('''Anastasia''') {{NDR|a Dimitri, mentre Vlad descrive Sophie}}
*''Cuor non dirmi no, | forza non lasciarmi, | non abbandonarmi qui... | È la vita che | mi offre un'occasione, | ma io ho paura, sì... | Oh, il mondo è immenso se non hai | dei ricordi | dietro te...'' ('''Anastasia''')
*Eccomi nonna, sono io, Anastasia. ('''ultima candidata per il ruolo di Anastasia''')
*Che cosa ti hanno insegnato in quell'orfanotrofio? ('''Dimitri''') {{NDR|dopo che Anastasia gli ha dato un candelotto di dinamite in mano}}
*Ti prego fa che si ricordi di me. ('''Anastasia''')
*Ma tu hai la bellezza di tua madre, Alexandra, imperatrice di tutte le russie. ('''Maria''')
*''Questa dolce melodia è il ricordo di sempre. Tu con me amor mio quando viene dicembre.'' ('''Anastasia e Maria''')
==Dialoghi==
*'''Dimitri:''' Smetti di giocare con quel ciondolo e stai dritta! Ricorda, sei una gran duchessa.<br>'''Anastasia:''' Come fai a sapere quello che fanno o non fanno le granduchesse?<br>'''Dimitri:''' Saperlo è il mio lavoro. Senti Ania, sto solo cercando di aiutarti, capito?<br>'''Anastasia:''' Dimitri tu mi credi davvero una granduchessa?<br>'''Dimitri:''' Lo sai benissimo.<br>'''Anastasia:''' E allora smettila di darmi ordini!<br>'''Vladimir:''' Di sicuro ha un bel caratterino...
*{{NDR|Sul treno in viaggio per Parigi}}<br>'''Dimitri''': Senti, credo che siamo partiti con il piede sbagliato... <br>'''Anastasia''': Bè, si lo credo anch'io...<br>'''Dimitri''': Va bene.<br>'''Anastasia''': Ma gradirei le tue scuse...<br>'''Dimitri''': Le mie scuse? No, chi ha parlato di scuse; stavo solo dicendo...<br>'''Anastasia''': Ti prego, non dire altro, Dimitri; finiresti solo per farmi arrabbiare.<br>'''Dimitri''': Bene, starò zitto se starai zitta anche tu...<br>'''Anastasia''': D'accordo starò zitta.<br>'''Dimitri''': Bene.<br>'''Anastasia''': Bene.<br>'''Dimitri e Anastasia''': Bene!<br>'''Anastasia''': Ne sentirai la mancanza...<br>'''Dimitri''': Di che cosa? Delle tue chiacchiere?<br>'''Anastasia''': No, della Russia.<br>'''Dimitri''': No.<br>'''Anastasia''': Ma, era casa tua.<br>'''Dimitri''': Era un posto in cui vivevo. Fine della storia!<br>'''Anastasia''': Quindi ora dovrai fare di Parigi la tua nuova casa.<br>'''Dimitri''': Ehi, ma che cos'è questa mania delle case?<br>'''Anastasia''': Tanto per cominciare è una cosa che desiderano tutte le persone normali. E secondo punto, poi, è una cosa in cui tu... sai... Ma lascia perdere!<br>'''Dimitri''': D'accordo!.<br>'''Anastasia''': Grazie a Dio, sei tu! Ti prego, toglimelo da davanti agli occhi!<br>'''Vladimir''': Che cosa le hai fatto?<br>'''Dimitri''': Io?! È lei!<br>'''Anastasia''': AH! <br>'''Vladimir''': Oh, no. Un'attrazione segreta!<br>'''Dimitri''': Attrazione?! Per quella mocciosa! Ma hai perso la testa!<br>'''Vladimir''': Ho solo fatto una semplice constatazione...<br>'''Dimitri''': Attrazione! Ridicolo!
*'''Dimitri''': Anya, ehi! Ahhh! <br>'''Anastasia''': Oh, scusa credevo fossi un altro, invece sei tu. Beh, allora nessun problema. <br>'''Dimitri''': Forza, dobbiamo andare. <br>'''Anastasia''': E dove andiamo? <br>'''Dimitri''': Mi hai quasi rotto il naso! <br>'''Anastasia''': Ah, gli uomini! Sono così bambini!
*'''Rasputin''': Di' le tue preghiere, Anastasia! Nessuno ti potrà salvare! <br /> '''Dimitri''' {{NDR|attaccando Rasputin}}: Scommetti?!
==Altri progetti==
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[[Categoria:Film d'animazione]]
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Maschera
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Udiki
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come in pagina autore
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[[File:Musee de la bible et Terre Sainte 001.JPG|thumb|Maschera di pietra risalente al neolitico]]
Citazioni sulla '''maschera'''.
*– Chi sei?<br />– Chi... "Chi" è soltanto la forma conseguente alla funzione, ma ciò che sono è un uomo in maschera.<br />– Ah, questo lo vedo!<br />– Certo, non metto in dubbio le tue capacità di osservazione. Sto semplicemente sottolineando il paradosso costituito dal chiedere a un uomo mascherato chi egli sia. (''[[V per Vendetta]]'')
*Devo fabbricarmi un sorriso, munirmene, mettermi sotto la sua protezione, frapporre qualcosa tra il mondo e me, camuffare le mie ferite, imparare, insomma, a usare la maschera. ([[Emil Cioran]])
*È curioso di star ad ascoltare un gruppo di questi sciocconi ipocriti davanti ad un quadro o a una statua, quando fanno una fatica del diavolo per metter fuori dell'ammirazione, credendo ciascuno di aver a che fare con degli intelligenti. Se potessero levarsi la maschera tutti ad un tratto, udreste che risata! ([[Antonio Fogazzaro]])
*E se la vita è una comedia, perché non a tutti gli attori fu data la maschera? ([[Ambrogio Bazzero]])
*Era da circa mezzo secolo che in Francia, dove si davano in pubblico perfino otto balli in maschera per settimana, s'era introdotta la perversa invenzione delle ''maschere-ritratti'', le quali, eseguite da pittori esperti e da plastificatori, rendevano al vivo la sembianza, di chiunque si voleva. Questa ''maschera-ritratto'' di solito la si copriva con un'altra maschera qualunque, la quale, levata con destrezza, lasciava intravedere il volto imprestato che stava sotto, e che ricoprivasi tosto, onde impedire si potesse conoscere l'inganno. Questa moda dalla Francia si diffuse tosto in Italia, e segnatamente a Milano e a Venezia. Ma i disordini che ne seguirono furon tali e tanti, che la pubblica morale se ne risentì altamente. Giovani scaltri assumevano il volto di fortunati amanti a ingannar donne e donzelle inesperte. Donne gelose e gelosi amatori e mariti, traevano in insidia donne e amanti creduli, dal che derivarono vendette e delitti. ([[Giuseppe Rovani]])
*Gli uomini portano una maschera – le donne due. ([[Iginio Ugo Tarchetti]])
*Il volto è servile e servizievole, la maschera è dispotica e intransigente. Il volto ti viene dato, e si esprime su un unico piano orizzontale; la maschera si impone, ed è verticistica anche quando sempre piana. ([[Aldo Busi]])
*Indosso questa maschera perché per voi sono troppo. ([[Marilyn Manson]])
*Io tengo la maschera perché sono una maschera. (''[['o Re]]'')
*La faccia della persona matura è un atto di verità, mentre la maschera dietro cui si nasconde un volto trattato con la chirurgia è una falsificazione che lascia trasparire l'insicurezza di chi non ha il coraggio di esporsi alla vista con la propria faccia. ([[Umberto Galimberti]])
*L'uomo è poco se stesso quando parla in prima persona. Dategli una maschera e vi dirà la verità. ([[Oscar Wilde]])
*''Nascondi ciò che sono | e aiutami a trovare la maschera più adatta | alle mie intenzioni.'' ([[William Shakespeare]])
*Ogni falsità è una maschera, e per bene che sia fatta la maschera, con un po' d'attenzione si arriva sempre a distinguerla dal viso. ([[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]])
*Ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera: e più ancora, intorno a ogni spirito profondo cresce continuamente una maschera, grazie alla costantemente falsa, cioè superficiale interpretazione di ogni parola, di ogni passo, di ogni segno di vita che egli dà. ([[Friedrich Nietzsche]])
*Quando analizziamo ''la persona'' le strappiamo la maschera e scopriamo che quello che sembrava individuale, alla base è collettivo. ([[Carl Gustav Jung]])
*Se consistesse appunto in questo, che una situazione, socialmente anormale, si accetta, anche vedendola a uno specchio, che in questo caso ci para davanti la nostra stessa illusione; e allora la si rappresenta, soffrendone tutto il martirio, finché la rappresentazione di essa sia possibile dentro la maschera soffocante che da noi stessi ci siamo imposta o che da altri o da una crudele necessità ci sia stata imposta, cioè fintanto che sotto questa maschera un sentimento nostro, troppo vivo, non sia ferito così addentro, che la ribellione alla fine prorompa e quella maschera si stracci e si calpesti? ([[Luigi Pirandello]])
*Se non sappiamo immaginarci diversi da come siamo e assumere questo secondo io, non possiamo imporci una disciplina, nonostante che ne possiamo accettare una da altri. La virtù attiva, in quanto distinta dall'accettazione passiva della regola vigente, è perciò teatrale, consapevolmente drammatica, la capacità di indossare una maschera. È la condizione di una vita strenua, piena. ([[William Butler Yeats]])
*Sono il mostro che si cela sotto la maschera del mostro. (''[[Dylan Dog]]'')
*Strano a dirsi: è vero che i potenti sono stati lasciati indietro dalla realtà con addosso, come una ridicola maschera, il loro potere clerico-fascista, ma anche gli uomini dell'opposizione sono stati lasciati indietro dalla realtà con addosso, come una ridicola maschera, il loro progressismo e la loro tolleranza. ([[Pier Paolo Pasolini]])
*Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico. ([[Erasmo da Rotterdam]])
*Tutto ciò che è profondo ama la maschera; le cose più profonde hanno per l'immagine e l'allegoria perfino dell'odio. Non dovrebbe essere soprattutto l'''antitesi'' il giusto travestimento con cui incede il pudore di un dio? ([[Friedrich Nietzsche]])
*Tutti portiamo una maschera. (''[[Batman Forever]]'')
*''Una maschera, che per natura perennemente cela, | le nasconde il volto, le forme, | i mutamenti, le trasformazioni d'ogni ora, ogni istante, | ne dissimula perfino il sonno.'' ([[Walt Whitman]])
*''Vanno in scena le mie maschere, | io non voglio andare in cerca di me stesso | perché rischio di trovarmi per davvero.'' ([[Caparezza]])
*Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo mascherato, quando tutti si tolgono la maschera. Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti in contatto durante la vita. ([[Arthur Schopenhauer]])
*Vuole vedere la mia maschera? la uso nei miei esperimenti; probabilmente non... non metterà paura a uno come lei. I matti invece... li terrorizza! (''[[Batman Begins]]'')
==Altri progetti==
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[[Categoria:Tradizioni popolari]]
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[[Immagine:Caligo eurilochus - Puppe (HS).jpg|thumb|Una crisalide prima della schiusa]]
Citazioni sul '''cambiamento'''.
== Citazioni ==
*A pensarci bene, la vita è un po' così. Si cambia per adeguarsi alla strada. Cambiare è come imparare. Vivere è imparare perché la vita ci costringe a fare strade nuove; anche quando crediamo che sia sempre la stessa, la strada che abbiamo davanti si presenta ogni giorno diversa. Dobbiamo imparare dalla vita, dalla strada. Imparare è cambiare. Se non lo facciamo, il motore si spegne. Impariamo per vivere. Perché non ci si spenga il cuore. ([[Gianmario Pagano]])
*Cambiare è fondamentale, ma ci sono momenti in cui è importante dedicare attenzione a ciò che è già dentro di noi e ha solo bisogno di essere accudito. ([[Mauro Pagani]])
*Capisci che è la nostra sfiducia nel futuro che ci rende difficile il distacco dal passato. Non riusciamo ad abbandonare il concetto di quello che eravamo. […] La ragione per cui ogni volta che buttiamo via qualcosa ci assale la nostalgia è che abbiamo paura di evolvere. Di crescere, cambiare, perdere peso, reinventare noi stessi. Di adattarci. ([[Chuck Palahniuk]])
*Chi non è perseverante, non otterrà mai alcun cambiamento. ([[Tom Regan]])
*È anzi l'assenza di cambiamento che favorisce la malattia perché non coltiva la nostra capacità di reazione. ([[Franco Berrino]])
*Fra imbecilli che vogliono cambiare tutto e mascalzoni che non vogliono cambiare niente, com'è difficile scegliere! ([[Gesualdo Bufalino]])
*Gli uomini non cambiano dall'oggi al domani, e cercano in ogni nuovo regime la continuazione dell'antico. ([[Marcel Proust]])
*I tempi cambiano, le stagioni cambiano, non le persone... le persone non cambiano. (''[[Solo due ore]]'')
*Il cambiamento: a volte si insinua lentamente, a volte ti colpisce sulla testa. E a volte giri l'angolo e scopri che sei diversa in una piccola cosa e il mondo non ti sembra più come prima. (''[[Being Erica]]'')
*Il cambiamento, con tutti i rischi che comporta, è la legge dell'esistenza. ([[Robert Kennedy]])
*Il momento del cambiamento è l'unica [[poesia]]. ([[Adrienne Rich]])
*Il problema con la vita è che, anche quando non cambia mai, cambia continuamente. ([[Daniel Pennac]])
*In una realtà più elevata le cose vanno diversamente, ma quaggiù [[vivere]] significa cambiare, ed essere [[Perfezione|perfetti]] significa aver spesso cambiato. ([[John Henry Newman]])
*La paura della trasformazione è come la paura della morte. È una morte; perché il vecchio scomparirà e il nuovo verrà alla luce. Tu non ci sarai più, darai origine a qualcosa che ignori totalmente; se non sei pronto a morire, il tuo interesse per la meditazione è falso, perché solo chi è pronto a morire rinascerà. Il nuovo non può essere un proseguimento del vecchio. ([[Osho Rajneesh]])
*La vera trasformazione avviene solo quando siamo in grado di guardare a noi stessi con onestà e siamo pronti ad affrontare gli attaccamenti e i demoni interiori, liberi dal ronzio delle distrazioni pubblicitarie e delle false realtà sociali. ([[Julia Butterfly Hill]])
*La vita appartiene ai viventi, e chi vive deve essere preparato ai cambiamenti. ([[Johann Wolfgang von Goethe]])
*«Le cose non cambiano. Sei tu che cambi il tuo modo di guardare, tutto qui.» ([[Carlos Castaneda]])
*Ma naturalmente per capire i cambiamenti della gente, bisogna amarla. ([[Pier Paolo Pasolini]])
*Mutando riposa. ([[Eraclito]])
*Niente è duraturo come il mutamento. ([[Karl Ludwig Börne]])
*Non cambiamo affatto e cambiamo immensamente: l'una cosa è vera come l'altra, insieme all'altra, e il fatto è sconcertante. ([[Elias Canetti]])
*Non migliora mai la propria condizione chi muta soltanto di paese e non di vita o di costumi. ([[Francisco de Quevedo]])
*Non si cambia per realizzare il regno di Dio sulla terra, ma per sopravvivere. Perché tutto ciò che non cambia si degrada; perché ogni società, ogni istituzione ha bisogno di rinnovarsi, di superarsi, di trasformarsi per continuare a rimanere viva. I sistemi umani non possono funzionare se non (restando) in movimento. La città ideale, come il paradiso, sarebbe in qualche modo la morte, perché sarebbe l'arresto di questa incessante costruzione di noi stessi senza la quale non possiamo vivere come insieme sociale. ([[Michel Crozier]])
*Non si trasforma la propria vita senza trasformare se stessi. ([[Simone de Beauvoir]])
*Nulla rimane uguale per sempre e nulla è assoluto, tranne il cambiamento. Di modo che ci troviamo sempre in lotta per rimanere sulla superficie della corrente selvaggia, aggrappandoci alle rocce, affannandoci per respirare, ridendo e piangendo e sperando di raggiungere quel grande mare blu che è calmo e infinito... O forse no... Non lo so, non ci sono mai stato. Anche se lo sogno spesso. ([[Danijel Žeželj]])
*– Papà, non trovi strano che il re sia diventato improvvisamente così generoso?<br />– Be'... tutti quanti possono cambiare.<br />– Anche un furfante patentato come Dedede? (''[[Kirby (anime)|Kirby]]'')
*Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire. ([[Thomas Sankara]])
*Più si cambia, più è la stessa cosa. ([[Alphonse Karr]])
*Quando diciamo cose tipo "Le persone non cambiano", facciamo impazzire gli scienziati. Perché il cambiamento è letteralmente l'unica costante di tutta la scienza. L'energia, la materia, cambiano continuamente, si trasformano, si fondono, crescono, muoiono. È il fatto che le persone cerchino di non cambiare che è innaturale, il modo in cui ci aggrappiamo alle cose come erano invece di lasciarle essere ciò che sono, il modo in cui ci aggrappiamo ai vecchi ricordi invece di farcene dei nuovi, il modo in cui insistiamo nel credere, malgrado tutte le indicazioni scientifiche, che nella vita tutto sia per sempre. Il cambiamento è costante. Come viviamo il cambiamento, questo dipende da noi. Possiamo sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita. Se apriamo le dita, se allentiamo la presa e lasciamo che ci trasporti, possiamo sentirlo come adrenalina pura, come se in ogni momento potessimo avere un'altra occasione di vita, come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta. ([[Grey's Anatomy (settima stagione)|''Grey's Anatomy'', settima stagione]])
*Se comprendiamo che la vera natura delle cose è transitoria, non saremo sconvolti dal cambiamento, quando avverrà, neppure da quello prodotto dall'invecchiamento e dalla morte. ([[Tenzin Gyatso]])
*Se non guardano in faccia la realtà, gli esseri umani non sono in grado di cambiare. (''[[Welcome to the NHK]]'')
*Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. ([[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]])
*Siamo costretti a vivere e a rispettare la nostra esistenza con tale impegno e sincerità che ci neghiamo la possibilità di un cambiamento. ([[Henry David Thoreau]])
*Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. ([[Mahatma Gandhi]])
*''State sereni tutto cambierà domani | avremo tutti una casa di quattro o cinque vani.'' ([[Rino Gaetano]])
*Trasforma chi sei nella tua forza, così non potrà mai essere la tua debolezza. Fanne un'armatura, e non potrà mai essere usata contro di te. ([[George R. R. Martin]])
*Tutti i grandi cambiamenti sono semplici. ([[Ezra Pound]])
*Un grande cambiamento nella vita è come un bagno freddo in inverno – tutti esitiamo al primo tuffo. ([[Letitia Elizabeth Landon]])
*Vorrei tanto che fosse possibile, ma ogni volta che ho visto cambiare questo mondo è sempre stato in peggio. (''[[V per Vendetta]]'')
===[[Fabio Volo]]===
*Nessuno ti cambia facendoti diventare una cosa che non sei, ti cambia portando alla luce una parte di te che non conoscevi ma che ti appartiene. Si cambia diventando una persona che si è già.
*Per anni ho aspettato che la mia vita cambiasse, invece ora so che era lei ad aspettare che cambiassi io.
*Un giorno, in maniera naturale, tutto è cambiato. E niente è stato più come prima. Un mondo di certezze è stato spazzato via, travolto.
==Voci correlate==
*[[Divenire]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|wikt}}
[[Categoria:Casi]]
[[Categoria:Concetti e principi filosofici]]
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Stato di Palestina
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2022-07-26T08:20:25Z
Eumolpo
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ortografia
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[[Immagine:Flag of Palestine.svg|thumb|Bandiera palestinese]]
Citazioni sullo '''Stato di Palestina''' e i '''palestinesi'''.
==Citazioni==
*Gli ebrei saranno i benvenuti nello Stato democratico palestinese: gli offriremo la scelta di restare in Palestina, quando il momento verrà. ([[Yasser Arafat]])
*I palestinesi hanno il senso dell'umorismo. È normale. Finché un popolo è senza Stato, senza esercito e senza polizia, resta capace di umorismo. ([[Tahar Ben Jelloun]])
*Il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno Stato palestinese è solamente un mezzo per continuare la nostra lotta per l'unità araba contro lo [[Israele|Stato d'Israele]]. In realtà oggi non c'è differenza tra giordani, palestinesi, siriani e libanesi. Oggi parliamo dell'esistenza di un popolo palestinese per ragioni politiche e strategiche poiché gli interessi nazionali arabi richiedono che venga assunta l'esistenza di un distinto "popolo palestinese" da opporre al sionismo. <br /> Per ragioni strategiche la Giordania, che è uno stato sovrano con confini ben definiti, non può vantare diritti su Haifa e Jaffa mentre io, come palestinese, posso senz'altro vantare diritti su Haifa, Jaffa, Beersheva e [[Gerusalemme]]. Comunque nel momento in cui i nostri diritti saranno riconosciuti non attenderemo nemmeno un minuto per unire la Palestina alla Giordania. ([[Zuhayr Muhsin]])
*La Palestina non sarà la vostra terra, né la vostra casa, ma il vostro cimitero. Allah vi ha raccolto in Palestina perché i musulmani vi uccidano. ([[Abu Bakr al-Baghdadi]])
*Noi non ci poniamo il problema dei confini. Nella nostra Costituzione non si parla dei confini perché a porre i confini furono i colonialisti occidentali che ci invasero dopo i turchi. Da un punto di vista arabo, non si può parlare di confini: la Palestina è un piccolo punto nel grande oceano arabo. E la nostra nazione è quella araba, è una nazione che va dall'Atlantico al Mar Rosso e oltre. Ciò che vogliamo da quando la catastrofe esplose nel 1947 è liberare la nostra terra e ricostruire lo Stato democratico palestinese. ([[Yasser Arafat]])
*{{ndr|In caso di scomparsa di Israele}} Non ci sarebbe nessun ritorno a una Palestina indipendente come predicano i nostri intellettuali: non ci sarebbe che un immenso vuoto. Israele di cento anni dopo insediato dalla fine del secolo XIX e l’entità Palestina sono due siamesi: se li separi li uccidi: intendersi o morire. Gaza di [[Hamas]] esulterebbe, forse, Teheran avrebbe raggiunto il fine insensato di [[Khomeini]], ma [[Gerusalemme]] non pullulerebbe che di focolari spenti, di fornelli con ragnatele. ([[Guido Ceronetti]])
*Non abbiamo bisogno di uno Stato ebraico. C'è bisogno che vi sia uno Stato palestinese. ([[Mordechai Vanunu]])
*Non ho alcun problema con lo Stato di Palestina. Ma deve proprio stare lungo il confine del territorio israeliano? È proprio necessario oppure si può spostare più giù in Egitto? ([[Benjamin Carson]])
===[[Mahmūd Abbās]]===
*Diversi Paesi hanno riconosciuto lo Stato palestinese, come la Svezia e il Vaticano, ci sono anche 12 parlamenti nazionali, compreso quello italiano, che hanno chiesto ai propri governi di riconoscere il nostro Stato, chiediamo che ora che questi governi, compreso quello di Roma, riconoscano la Palestina.
*Il popolo palestinese chiede libertà e pace e spera di poter condurre una vita normale in terra palestinese con i confini del 1967 e con Gerusalemme est come sua capitale. Siamo convinti che la pace richieda coraggio politico. La pace non può essere raggiunta attraverso la violenza, l'occupazione e le colonie.
*Noi diciamo niente Stato palestinese senza Gerusalemme e Striscia di Gaza, per questo stiamo lavorando a una riconciliazione con Hamas.
*Vi chiedo: siete d'accordo o no con quel che fanno i coloni nei Territori? Siete per il diritto dei palestinesi a costruire un loro Stato? Siete con Israele nel suo sforzo per mantenere la sicurezza? Vi siete sempre pronunciati per il ritorno ai confini del '67? Okay: come potete mettere in pratica questi slogan? A chi ha torto, ora bisogna dire che ha torto.
===[[Ayaan Hirsi Ali]]===
*Ho visitato anche i quartieri palestinesi di Gerusalemme. La loro zona è malandata e per questo se la prendono con Israele. In privato, però, ho incontrato una persona che parlava un eccellente inglese. Non c'erano telecamere o computer. Ha ammesso che quella situazione era anche per colpa loro, con molto del denaro giunto dall'estero rubato dai leader corrotti.
*Israele è ritenuto di un livello morale eccezionalmente elevato. Gli israeliani, tuttavia, faranno sempre bene perché loro stessi applicano standard morali molto elevati nel loro agire.<br>Il livello morale che ci si attende dai palestinesi è, invece, molto basso. Molti tacciono su tutti i problemi nei loro territori. Questo incoraggia i palestinesi ad essere più corrotti di quanto non lo siano già. A chi vive nei territori non è consentito dire nulla su tutto questo perché rischierebbe di essere assassinato dal suo stesso popolo.
*Quando provo a parlare in Olanda della corruzione dell'Autorità palestinese e sulla responsabilità di [[Yasser Arafat|Arafat]] nella tragedia della Palestina, non trovo mai tanti ascoltatori. Spesso si parla ai muri. Molti rispondono che Israele deve innanzitutto ritirarsi dai Territori occupati e poi tutto andrà bene con la Palestina.
===[[Golda Meir]]===
*Cosa vuoi discutere con gente che non ha nemmeno il coraggio di rischiare la propria pelle e consegna gli ordigni esplosivi a un altro?
*La responsabilità verso i palestinesi non è nostra: è degli arabi. Noi, in Israele, abbiamo assorbito circa un milione e quattrocentomila ebrei arabi: dall'Iraq, dallo Yemen, dall'Egitto, dalla Siria, dai paesi nordafricani come il Marocco. Gente che arrivando qui era piena di malattie e non sapeva far nulla. Tra i settantamila ebrei giunti dallo Yemen, per esempio, non c'era un solo medico ne una sola infermiera: ed eran quasi tutti ammalati di tubercolosi. Eppure li prendemmo, e costruimmo ospedali per loro, e li curammo, li educammo, li mettemmo in case pulite e li trasformammo in agricoltori, medici, ingegneri, insegnanti... Tra i centocinquantamila ebrei che vennero dall'Iraq v'era un piccolissimo gruppo di intellettuali; eppure i loro figli, oggi, frequentano le università. Certo abbiamo problemi con loro, non è tutto oro quello che luccica, ma resta il fatto che li abbiamo accettati e aiutati. Gli arabi invece non fanno mai nulla per la propria gente. Se ne servono e basta.
*Non esiste qualcosa come un popolo palestinese. Non è che siamo venuti, li abbiamo buttati fuori e abbiamo preso il loro paese. Essi non esistevano.
*Quando c'è una guerra e la gente scappa, di solito scappa verso paesi di lingua diversa e religione diversa. I palestinesi, invece, fuggirono verso paesi dove si parlava la loro stessa lingua e si osservava la loro stessa religione. Fuggirono in Siria, in Libano, in Giordania: dove nessuno fece mai nulla per aiutarli. Quanto all'Egitto, gli egiziani che presero Gaza non permisero ai palestinesi nemmeno di lavorare e li tennero in miseria per usarli come un'arma contro di noi. sempre stata la politica dei paesi arabi: usare i profughi come un'arma contro di noi. Hammarskjoeld aveva proposto un piano di sviluppo per il Medio Oriente, e questo piano prevedeva anzitutto il riassestamento dei profughi palestinesi. Ma i paesi arabi risposero no.
*Questi arabi voglion tornar ai confini del 1967. Se quei confini erano giusti, perché li distrussero?
===[[Ariel Sharon]]===
*Non è nel nostro interesse governarvi. Noi vogliamo che siate voi [i palestinesi] a governarvi nella vostra nazione, uno stato democratico palestinese con contiguità territoriale in Giudea e Samaria, con un'economia stabile e che possa condurre normali relazioni di tranquillità, sicurezza e pace con Israele. Abbandonate il sentiero del terrore e fermate insieme a noi lo spargimento di sangue. Dirigiamoci insieme verso la pace.
*Possiamo rassicurare i nostri compagni palestinesi che comprendiamo l'importanza della contiguità territoriale nel West Bank per uno stato palestinese che sia anche attraversabile.
*Può non piacere la parola, ma quello che sta avvenendo è un'occupazione, teniamo 3.5 milioni di palestinesi sotto occupazione. Credo che sia una cosa terribile per Israele e per i palestinesi.
==Voci correlate==
*[[Conflitto israelo-palestinese]]
*[[Israele]]
*[[Terra Santa]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Luoghi della Palestina]]
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Pasquale Stanislao Mancini
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[[Immagine:Pasquale Stanislao Mancini.jpg|thumb|Pasquale Stanislao Mancini]]
'''Pasquale Stanislao Mancini''' (1817 – 1888), giurista e politico italiano.
*Le chiavi del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] sono nel Mar Rosso<ref>La frase originale è: "Voi temete ancora che la nostra azione nel Mar Rosso ci distolga da quello che chiamate il vero e importante obiettivo della politica italiana, che deve essere il Mediterraneo. Ma perché invece non volete riconoscere che nel Mar Rosso, il più vicino al Mediterraneo, possiamo trovare la chiave di quest'ultimo, la via che ci conduca ad una efficace tutela contro ogni turbamento del suo equilibrio?" (Camera dei Deputati, 27 gennaio 1885). Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 326.</ref>
*{{NDR|su [[Giovanni Passannante]]}} Ora, o signori, quest'attentato è una rivelazione. Mettiamoci una mano sulla coscienza: quanti siamo qui dentro credevamo impossibile un fatto di questa natura. Perché è desso avvenuto? È un fatto isolato? Chi armò la mano di quel miserabile assassino? Io non lo so. Appartiene all'autorità giudiziaria con le sue indagini spargere qualche raggio di luce su questo doloroso mistero. Ma il paese, o signori, è stato gettato in una angosciosa inquietudine da questo fatto, e da quelli che hanno dimostrato di avere con esso una eloquente corrispondenza, intrapresi a danno di pacifici cittadini, con brutalità indegna di uomini che vivono in mezzo ad un popolo così civile ed abituato all'esercizio delle libertà, quale si è mostrato da quattro lustri il popolo italiano.<ref>Citato in Giuseppe Galzerano, ''Giovanni Passannante'', Galzerano, 2004, p. 186-187.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Mancini, Pasquale Stanislao}}
[[Categoria:Giuristi italiani]]
[[Categoria:Politici italiani]]
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Space Jam
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/* Dialoghi */
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{{Film
|titolo = Space Jam
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|titolooriginale = Space Jam
|paese = Stati Uniti d'America
|anno = 1996
|genere = commedia, sportivo, animazione
|regista = [[Joe Pytka]]
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|sceneggiatore = [[Leo Benvenuti]], [[Steve Rudnick]], [[Timothy Harris]], [[Herschel Weingrod]]
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*[[Michael Jordan]]: se stesso
*[[Wayne Knight]]: Stan Podolak
*[[Bill Murray]]: se stesso
*[[Theresa Randle]]: Juanita Jordan
*[[Manner Washington|Manner "Mooky" Washington]]: Jeffrey Jordan
*[[Eric Gordon (attore)|Eric Gordon]]: Marcus Jordan
*[[Penny Bae Bridges]]: Jasmine Jordan
*[[Brandon Hammond]]: Michael Jordan a 10 anni
*[[Larry Bird]]: se stesso
*[[Thom Barry]]: James Jordan
*[[Charles Barkley]]: se stesso
*[[Patrick Ewing]]: se stesso
*[[Muggsy Bogues]]: se stesso
*[[Larry Johnson (cestista 1969)|Larry Johnson]]: se stesso
*[[Shawn Bradley]]: se stesso
*[[Ahmad Rashād]]: se stesso
*[[Del Harris]]: se stesso
*[[Vlade Divac]]: se stesso
*[[Cedric Ceballos]]: se stesso
*[[Jim Rome]]: se stesso
*[[Paul Westphal]]: se stesso
*[[Danny Ainge]]: se stesso
*[[Bebe Drake]]: governante dai Jordan
*[[Alonzo Mourning]]: se stesso
*[[A.C. Green]]: se stesso
*[[Pervis Ellison]]: se stesso
*[[Charles Oakley]]: se stesso
*[[Derek Harper]]: se stesso
*[[Jeff Malone]]: se stesso
*[[Anthony Miller (cestista)|Anthony Miller]]: se stesso
*[[Sharone Wright]]: se stesso
|doppiatorioriginali=
*[[Billy West]]: Bugs Bunny; Taddeo
*[[Dee Bradley Baker]]: Daffy Duck; Taz; Toro
*[[Kath Soucie]]: Lola Bunny
*[[Danny DeVito]]: Mr. Swackhammer
*[[Bill Farmer]]: Silvestro; Yosemite Sam; Foghorn Leghorn
*[[Bob Bergen]]: Titti; Porky Pig; Marvin il Marziano; Herbie; Bertie
*[[June Foray]]: Nonna
*[[Maurice LaMarche]]: Pepé Le Pew
*[[Frank Welker|Frank W. Welker]]: Charles il cane
*[[Jocelyn Blue]]: Nerdluck Pound
*[[June Melby]]: Nerdluck Bang
*[[Catherine Reitman]]: Nerdluck Bupkus
*[[Charity James]]: Nerdluck Blanko
*[[Colleen Wainwright]]: Nerdluck Nawt; Sniffles
*[[Darnell Suttles]]: Monstar Pound
*[[Joey Camen]]: Monstar Bang
*[[Dorian Harewood]]: Monstar Bupkus
*[[Steve Kehela]]: Monstar Blanko
*[[T.K. Carter]]: Monstar Nawt
|doppiatoriitaliani=
*[[Massimo Corvo]]: Michael Jordan
*[[Roberto Stocchi]]: Stan Podolak
*[[Renzo Stacchi]]: Bill Murray
*[[Anna Cesareni]]: Juanita Jordan
*[[Alessio Puccio]]: Jeffrey Jordan
*[[Daniele Raffaeli]]: Michael Jordan a 10 anni
*[[Luca Biagini]]: Larry Bird
*[[Glauco Onorato]]: James Jordan
*[[Aurora Cancian]]: governante dei Jordan
*[[Massimo Giuliani]]: Bugs Bunny
*[[Marco Mete]]: Daffy Duck
*[[Simona Ventura]]: Lola Bunny
*[[Giampiero Galeazzi]]: Mr. Swackhammer
*[[Marco Bresciani]]: Porky Pig; Taddeo
*[[Roberto Pedicini]]: Silvestro; Taz; Larry Johnson
*[[Ilaria Latini]]: Titti
*[[Gerolamo Alchieri]]: Pepe Le Pew
*[[Bruno Alessandro]]: Foghorn Leghorn
*[[Vittorio Amandola]]: Yosemite Sam
*[[Sandro Ciotti]]: radiocronista sportivo; Bertie
*[[Monica Ward]]: Nerdluck Pound; Herbie; Sniffles
*[[Monica Bertolotti]]: Nerdluck Bang; Nonna
*[[Ilaria Stagni]]: Nerdluck Bupkus; Bertie
*[[Laura Lenghi]]: Nerdluck Blanko
*[[Laura Latini]]: Nerdluck Nawt
*[[Leslie La Penna]]: Monstar Pound
*[[Franco Zucca]]: Monstar Bang
*[[Fabrizio Vidale]]: Monstar Bupkus; Muggsy Bouges
*[[Neri Marcorè]]: Monstar Blanko; Marvin il Marziano
*[[Sergio Luzi]]: Monstar Nawt
*[[Paolo Buglioni]]: giornalista in TV
*[[Giorgio Borghetti]]: giornalista in TV
*[[Vincenzo Ferro]]: psichiatra
}}
'''''Space Jam''''', film statunitense del 1996 con [[Michael Jordan]], regia di [[Joe Pytka]].
==[[Incipit]]==
{{incipit film}}
{{NDR|Negli anni '70, Michael, che ha dieci anni, sta giocando a pallacanestro sotto casa di notte}}<br>'''James Jordan''': Michael, cosa fai ancora qui? È quasi mezzanotte.<br>'''Giovane Michael Jordan''': Non riesco a dormire, papà.<br>'''James Jordan''': Se è per questo neanche noi con tutto il rumore che fai. Andiamo, dai, vieni dentro.<br>'''Giovane Michael Jordan''': Faccio l'ultimo tiro.<br>'''James Jordan''': Va bene. Solo uno, eh.<br>'''Giovane Michael Jordan''': Certo. {{NDR|Michael fa canestro}}<br>'''James Jordan''': Niente male. Fanne un altro. {{NDR|Michael fa canestro}} Stai diventando un cecchino. Continua a tirare finché non sbagli. {{NDR|Michael continua a fare canestro}}<br>'''Giovane Michael Jordan''': Se divento abbastanza bravo potrò andare al college?<br>'''James Jordan''': Certo. Se diventi bravo potrai fare qualsiasi cosa vorrai, Michael.<br>'''Giovane Michael Jordan''': Voglio giocare per la North Carolina.<br>'''James Jordan''': Ecco, hai detto una cosa saggia. Quella è un'ottima università. Un'istruzione di alto livello.<br>'''Giovane Michael Jordan''': Voglio giocare in una squadra che vincerà il titolo. E poi voglio giocare nell'NBA.<br>'''James Jordan''': Se continui così ci arrivi. Adesso però frena, eh? Meglio dormirci sopra.<br>'''Giovane Michael Jordan''': E dopo aver fatto tutto questo voglio giocare a baseball come te, papà.<br>'''James Jordan''': A baseball? Ecco, quello sì che è uno sport. E dopo aver provato anche quello che altro vuoi fare? Volare?<br>{{NDR|montaggio delle schiacciate di Michael Jordan durante la sua carriera da cestista}}
==Frasi==
{{cronologico}}
*{{NDR|Rivolto ai Nerdluck che vogliono schiavizzare i Looney Tunes per Moron Mountain di Mr. Swackhammer}} Avete capito male! Noi non andiamo da nessuna parte! ('''Yosemite Sam''')
*{{NDR|Rivolto a Porky Pig}} Ehi, porcellino. Boo! ('''Monstar Blanko''')
*{{NDR|[[Imprecazioni dai film|Imprecando]]}} Sinfonia di sogliole siamesi! Sono diventati dei Monstars!! ('''Gatto Silvestro''')
*Dai, Michael, la partita ci aspetta! Infilati al tua Hanes, allacciati le Nike, prendi i tuoi cereali<ref>Nella versione originale vengono citati i Wheaties.</ref> e un [[Gatorade]]! I Big Mac li compriamo lungo il tragitto! ('''Stan Podolak''')
*Oh-oh, mi è semblato di vedele... è velo! È velo! È ploplio Michael Jordan! ('''Titti''')
*Mi perdoni signor Jordan, potrei avere il suo aut-il suo aut... la sua firma, grazie? ('''Porky Pig''')
*{{NDR|Dopo aver pulito la palestra con il metodo "sputa e spazza"}} Fresco al limone. ('''Diavolo della Tasmania''')
*Hai presente il Dream Team? Be', noi siamo il Mal Dream Team, smidollato! ('''Monstar Pound''')
:''You've heard of the Dream Team? We're the Mean Team, wussieman!''
*{{NDR|Quando uno dei personaggi lo chiamano così per la sua avvenenza}} "Bambola"?! ('''Lola Bunny''')
*Non chiamarmi mai più "bambola"! ('''Lola Bunny''')
*{{NDR|[[Voti dai film|Pregando]] affinché gli venga restituito il talento}} Prometto, non dirò più parolacce... ho chiuso con i falli tecnici... e non parlerò male di nessuno... [...] Non uscirò più con [[Madonna (cantante)|Madonna]], ho chiuso. ('''[[Charles Barkley]]''')
*{{NDR|Lanciando una scarpa a Daffy Duck}} Al volo, pâté con le penne! ('''Bugs Bunny''')
*Questa è l'ultima volta che accetto un lavoro in cui ci sono cani o bambini! ('''Daffy Duck''')
*Io dico che dovremmo arrend-arrend-arrend... dichiarare forfait. ('''Porky Pig''')
*{{NDR|Rivolto a Pound, dopo che Silvestro tira giù i pantaloni con un amo da pesca}} Che bel culetto! ('''Lola Bunny''')
*Mamma, non ci voglio andare a scuola oggi! Voglio stare a casa a preparare i biscotti con te! ('''Daffy Duck''')
*{{NDR|Quando Bill Murray entra in campo}} No, no, no! Non c'erano già abbastanza pagliacci in questo film?! ('''Mr. Swackhammer''')
*A sinistra, passaggio a sinistra! {{NDR|passa a destra}} Mai fidarsi di un terrestre, ragazzi! ('''[[Bill Murray]]''')
*I Looney Tunes hanno vinto! ('''Topo presentatore''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Nerdluck Bang''': Cerchiamo uno che si fa chiamare Bugs Bunny. <br/> '''Nerdluck Newt''': Già, Bugs Bunny! <br/> '''Nerdluck Bang''': Tu sai dov'è? <br/> '''Nerdluck Pound''': Dove può essere? <br/> '''Nerdluck Blanko''': È nei paraggi? <br/> '''Bugs Bunny''': Bugs Bunny? Bugs Bunny? Ditemi, per caso, ha un paio di orecchie grandi e lunghe come queste? <br/> '''Nerdluck Pound''': Identiche. <br/> '''Bugs Bunny''': E se ne va in giro saltellando in questa maniera? <br/> '''Nerdluck''': Sì! <br/> '''Bugs Bunny''': E ripete sempre che succede amico con questo tono: "Ehm, che succede amico?" <br/> '''Nerdluck''': Sì! <br/> '''Bugs Bunny''': No, non lo conosco. <br/> '''Nerdluck''' {{NDR|delusi}}: Oh. <br/> '''Bugs Bunny''' {{NDR|allo spettatore}}: Sapete, a quanto pare è verso che non esistono altre forme di vita intelligenti nell'universo. {{NDR|i Nerdluck hanno improvvisamente sparato con i loro potenti blaster che il coniglio si ferma sconvolto e sorpreso}} <br/> '''Nerdluck Pound''': Fermo dove sei, Mr Looney Tunes! <br/> '''Nerdluck Bang''': Ehi, per chi ci hai preso?! Per stupidi?! <br/> '''Nerdluck Newt''': Non muovere un solo muscolo! <br/> '''Nerdluck Pound''': Molto bene, coniglio. Adesso raduna tutti i tuoi amichetti, vi portiamo a fare un giretto! <br/> '''Nerdluck Blanko''': Sì, sì! Evviva! Che bello! Allora, dove andiamo? {{NDR|Nerdluck Pound lo schiaffeggia}} Siamo già arrivati?
*{{NDR|I figli di Michael Jordan guardano in televisione un cartone animato di Wile E. Coyote e Beep Beep}}<br>'''Porky Pig''' {{NDR|arrivando tutto trafelato e affaticato sulla scena}}: Oh, s-salve, f-fermate il cartone animato! A-abbiamo un'emergenza. C-c'è una riunione del S-sindacato P-personaggi dei Cartoni. {{NDR|Beep Beep corre via e Porky Pig lo segue}} Ehi! F-fermati! D-dove c-corri? A-aspettami! {{NDR|Wile E. Coyote abbandona l'incudine e viene scaraventato via. Il paesaggio rimane misteriosamente abbandonato e silenzioso}}<br>'''Jeffrey Jordan''': Cosa fanno?! Dove sono andati?<br>'''Jasmine Jordan''': Uffa!
*'''Nerdluck Pound''': Voi, compresi gli assenti, da ora siete i nostri prigionieri! {{NDR|i Looney Tunes ridono e lui rimane imbarazzato che ci ha provato}}<br>'''Nerdluck Nawt''': Vi manderemo nello spazio nel nostro parco divertimenti.<br>'''Nerdluck Blanko''': È tutto vero!<br>'''Nerdluck Nawt''': Il quale, una volta in schiavitù, diventerete la gioia dei nostri spettatori paganti.
*'''Bugs Bunny''': Ehm, andiamoci piano, amico. Non potete schiavizzarci così. Non sarebbe giusto. Dovete darci la possibilità di difenderci.<br>'''Nerdluck Pound''' {{NDR|puntandogli addosso il suo blaster}}: Ah, sì? Chi lo dice?<br>'''Nerdluck Nawt''': Chi lo dice?<br>'''Bugs Bunny''' {{NDR|scrivendo un biglietto su un manuale per disegno facendo finta che sia il regolamento}} Solo un istante...<br>'''Nerdluck Bang''': Perché?<br>'''Bugs Bunny''' {{NDR|mostrando il libro ''How to <del>draw</del> capture cartoon characters'' (''Come <del>disegnare</del> catturare i cartoni animati'')}}: Ecco, leggete e aggiornatevi.<br>'''Nerdluck Nawt''': È vero! C'è scritto "Bisogna dal loro la possibilità di difendersi."<br>'''Nerdluck Bang''': Dobbiamo proprio?<br>'''Nerdluck Nawt''': Sì, è nel regolamento.<br>'''Nerdluck Bupkus''': Ha ragione!<br>'''Nerdluck Blanko''': Be', certo, se è nel regolamento...
*'''Bill Murray''': Mike, devo chiederti una cosa. L'NBA deve guardare in faccia la realtà. Il tracollo di quei giocatori è una cosa seria. Ne occorreranno di nuovi, gente di talento, gente capace rimasta fino adesso esclusa dalla carriera professionistica... Tu che dici, ho una chance? {{NDR|Michael scuote la testa}} Dai, mi ci vedi?<br>'''Michael Jordan''': No.<br>'''Bill Murray''': Un minimo sì.<br>'''Michael Jordan''': Senti, è un gioco virile. Tu non lo puoi fare.<br>'''Bill Murray''': E se ce la mettessi tutta?<br>'''Larry Bird''': Zitti, mi deconcentrate!<br>'''Bill Murray''': È perché sono bianco, vero?<br>'''Michael Jordan''': No, Larry è bianco. Che c'entra?<br>'''Bill Murray''': Larry non è bianco. Larry è scolorito.
*{{NDR|Proprio mentre Stan scatta una foto a Michael che raccoglie la pallina da golf, Yosemite Sam lo cattura con il lazo}}<br>'''Bill Murray''': Scusa, che macchina fotografica usi? <br/> '''Stan Podolak''': Una normalissima. <br/> '''Bill Murray''': Non puntarla verso di me! Chiudi l'obiettivo! <br/> '''Stan Podolak''': Non ho fatto niente. Ho solo... <br/> '''Larry Bird''': Ma dove è andato?
*'''Bugs Bunny''': Ah, ehm, l'ingresso è un po' traumatico, amico, ma piano piano ti ci abituerai.<br>'''Michael Jordan''': Bugs Bunny?<br>'''Bugs Bunny''': Eh, chi ti aspettavi? Fratel Coniglietto?<br>'''Michael Jordan''': Ma tu sei un cartone, non esisti!<br>'''Bugs Bunny''': Non esisto, dici? Se non esistessi potrei fare questo? {{NDR|lo bacia sulla bocca}}
*'''Bugs Bunny''': Quello che sto cercando di dirti è che... abbiamo bisogno di TEEEE!!!<br>'''Michael Jordan''': Sono un giocatore di baseball adesso. <br> '''Bugs Bunny''' {{NDR|sarcastico}}: Certo, e io sono un attore shakespeariano.
*'''Michael Jordan''': Voi siete tutti sciroccati!<br>'''Porky Pig''': Correzione: siamo lunatici. Siamo i Looney Tunes!<br>'''Duffy Duck''' {{NDR|mostra il logo della Warner Bros. cucito sul sedere}}: E in quanto tali, di proprietà esclusiva, marchio incluso della Warner Brothers! {{NDR|si bacia il logo sul sedere}}
*'''Monstar Bang''' {{NDR|deridendo Michael}}: Non sarai coniglio oltre che pollo? Hai p-p-paura! {{NDR|imita un pollo}}<br>'''Foghorn Leghorn''': Protesto, ripeto, protesto per il paragone.
*'''Charles Barkley''': E una... una ragazzina alta uno e cinquanta mi ha stoppato il tiro...<br>'''Psicanalista''': Quando ha fatto questo sogno per la prima volta?<br>'''Charles Barkley''': Non è stato un sogno! Mi è capitato veramente!
*'''Psicanalista''': Ci sono altri campi oltre alla pallacanestro nei quali incontra difficoltà... a livello di prestazioni?<br>'''Patrick Ewing''' {{NDR|offeso}}: No!<br>'''Psicanalista''': Chiedevo soltanto...
*{{NDR|Stan sta scavando una profonda buca nel campo da golf dove ha visto scomparire Jordan}}<br>'''Giocatore di golf''': Che sta facendo?!<br>'''Stan Podolak''': Be', sto... sto sistemando una zolla.
*'''Bugs Bunny''': Hai presente tazze, magliette, quaderni e gli altri oggetti venduti con le nostre foto sopra?<br>'''Daffy Duck''': Be'?<br>'''Bugs Bunny''': Tu hai mai visto un soldo per quella roba?<br>'''Daffy Duck''': Ah! Neanche un centesimo!<br>'''Bugs Bunny''': Nemmeno io!<br>'''Daffy Duck''': È una vergogna! Dobbiamo cambiare agente! Ci stanno derubando!
*{{NDR|I giocatori dell'NBA a cui è stato sottratto il talento si rivolgono a una medium}}<br>'''Medium''': Vedo degli alieni... Piccoli alieni venuti dai confini dell'universo... Sono penetrati dentro i vostri corpi... Gli serviva il vostro talento per vincere... una partita di pallacanestro contro... Bugs Bunny!<br>'''Patrick Ewing''': Bugs Bunny?!<br>'''Medium''': Vedo... Vedo anche Michael Jordan... risucchiato dalla buca di un campo da golf da creature coperte di pelliccia...<br>'''Patrick Ewing''': È troppo, andiamocene via.<br>'''Larry Johnson''': Sì, è tempo sprecato.<br>'''Shawn Bradley''': Proviamo con l'agopuntura.<br>'''Muggsy Bogues''': Buona idea.
*'''Stan Podolak''': Se qualcuno si infortuna giocheremo tanti minuti!<br>'''Nonna''': Io no! Sono una ragazza pon-pon! {{NDR|agita i pon-pon}}
*'''Topo presentatore''': Buonasera gentilissimi signore e signori, vi presento il quintetto di partenza della squadra dei Looney Tunes. Altezza 0,75, il fenomenale del continente australe: il Diavolo della Tazmania! Nel ruolo di ala piccola, 1 metro e 02 di avvenente agilità, la rubacuori della lunetta: Lola Bunny! In posizione di ala alta, lo starnazzatore dal tiro implacabile: Daffy Duck.<br>'''Daffy Duck''' {{NDR|entra in campo trionfante}}: Grazie! Grazie! {{NDR|nessuno esulta}} Molto spiritosi... ridete su quest'anatra...<br>'''Topo presentatore''': Nel ruolo di guardia, altezza 98 centimentri – 1 metro e 20 contando anche le orecchie – vice capitano della squadra dei Looney Tunes, l'estro fatto pallacanestro: Bugs Bunny.<br>'''Bugs Bunny''': Grazie, grazie!<br>'''Topo presentatore''': Dulcis in fundo, in veste di allenatore e giocatore della squadra, altezza 1 metro e 98, proveniente dall'università del North Carolina, il Signore del parquet, Sua Altezza Aerea Michael Jordan!
*'''Monstar Bang''': E tu dove vorresti andare?<br>'''Foghorn Leghorn''': Tengo a ricordarle, signore, che il gioco duro è bandito dal regolamento. {{NDR|Monstar Bang lo colpisce con una fiammata scaturita dalle sue fauci}} Avrei preferito una lenta cottura al forno con patate, invece che alla fiamma... {{NDR|Foghorn cade a terra come cumulo di cenere}}
*'''Daffy Duck''' {{NDR|prendendo la "bottiglia energetica"}}: Sapete? Questo va contro tutto quello che mi hanno insegnato in materia di salute.<br>'''Michael Jordan''': Vuoi vincere o no?<br>'''Daffy Duck''': Alla salute! {{NDR|beve}}
*'''Daffy Duck''': Ehi, capo, ne è avanzata di quella bibita energetica? Ho paura che cominci a perdere effetto.<br>'''Michael Jordan''': Perché non ne aveva, era solo acqua. La grinta che avete tirato fuori l'avevate già dentro.<br>'''Daffy Duck''': Sì, va bene, questo lo so! Ma dimmi... ce n'è ancora?
*'''Mr. Swackammer''' {{NDR|completamente infuriato che i Monstars hanno perso la partita di Basket}}: Perdenti! <br/> '''Monstars''': Ci scusi! <br/> '''Mr. Swackammer''': Incapaci!! <br/> '''Monstars''': Ci scusi ancora! <br/> '''Mr. Swackammer''': Appena tornate a Moron Mountain e vi faccio vedere io!!! {{NDR|pesta il piede del Monstar Bupkus con rabbia e prepotenza}} Quanto a voi, la festa è finita! Salite sull'astronave! <br/> '''Michael Jordan''': Perché vi fate trattare così? <br/> '''Nerdluck Bupkus''': Perché lui è più grosso di noi! <br/> '''Monstar Pound''': Già, lui è più grosso! <br/> '''Monstar Bang''': Si, rispetto a come eravamo prima. <br/> '''Monstars''' {{NDR|rivolti furiosamente a Swackammer per tradimento}}: Giusto! <br/> '''Mr. Swackhammer''' {{NDR|terrorizzato}}: Che cosa volete fare?!
*{{NDR|Dopo la sconfitta di Mr. Swackhammer}}<br>'''Michael Jordan''': Dovete ridare il talento ai miei amici! <br/> '''Monstar Pound''': Dobbiamo proprio? <br/> '''Michael Jordan''': Si! Erano negli accordi! Toccate la palla! <br/> '''Monstar Bupkus''': E va bene! <br/> '''Monstar Blanko''': Quel che giusto è giusto!
*'''Michael Jordan''': È stato divertente giocare con voi, avete tutti un grande...<br>'''Looney Tunes''' {{NDR|in coro}}: Eh...?<br>'''Michael Jordan''': ...avete un enorme...<br>'''Looney Tunes''' {{NDR|in coro}}: Sì...?<br>'''Michael Jordan''': Be', qualunque cosa sia, ne avete tanto, ragazzi.<br>'''Lola Bunny''': Che bel complimento!
*{{NDR|Michael Jordan torna in campo con i Chicago Bulls}}<br>'''Larry Bird''': Che cosa c'è, Bill?<br>'''Bill Murray''': Larry, là potevo esserci io.<br>'''Larry Bird''': Ancora con questa storia? Dai, smettila. Rassegnati, non è per te.<br>'''Bill Murray''': Ok... Forza Bulls!
==[[Explicit]]==
{{explicit film}}
'''Bugs Bunny''': Be', è tutto gente.<br>'''Porky Pig''': Q-Quella frase è mia. È tu-tu-...<br>'''Daffy Duck''': Spostati, [[Babe - Maialino coraggioso|Babe]]. Dev'essere una vera star a dirlo. È tutto, gen...<br>'''Nerdlucks''': È tutto, gente!<br>'''Michael Jordan''': Ora posso andare a casa?
==Citazioni su ''Space Jam''==
===Frasi promozionali===
*Entra in squadra...<ref>Dalla locandina in italiano. {{Cfr}} [http://www.mymovies.it/film/1996/spacejam/poster/0/ ''Poster Space Jam''], ''MYmovies.it''</ref>
*''Get ready to jam''<ref>Dalla locandina in inglese. {{Cfr}} [http://www.mymovies.it/film/1996/spacejam/poster/1/ ''Poster 1 - Space Jam''], ''MYmovies.it''</ref> {{c|traduzione?}}
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Looney Tunes: Back in Action]]
*[[Space Jam: New Legends]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film commedia]]
[[Categoria:Film in tecnica mista]]
[[Categoria:Film sulla pallacanestro]]
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2022-07-25T21:25:37Z
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/* Explicit */
wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo = Space Jam
|immagine =
|titolooriginale = Space Jam
|paese = Stati Uniti d'America
|anno = 1996
|genere = commedia, sportivo, animazione
|regista = [[Joe Pytka]]
|soggetto =
|sceneggiatore = [[Leo Benvenuti]], [[Steve Rudnick]], [[Timothy Harris]], [[Herschel Weingrod]]
|attori =
*[[Michael Jordan]]: se stesso
*[[Wayne Knight]]: Stan Podolak
*[[Bill Murray]]: se stesso
*[[Theresa Randle]]: Juanita Jordan
*[[Manner Washington|Manner "Mooky" Washington]]: Jeffrey Jordan
*[[Eric Gordon (attore)|Eric Gordon]]: Marcus Jordan
*[[Penny Bae Bridges]]: Jasmine Jordan
*[[Brandon Hammond]]: Michael Jordan a 10 anni
*[[Larry Bird]]: se stesso
*[[Thom Barry]]: James Jordan
*[[Charles Barkley]]: se stesso
*[[Patrick Ewing]]: se stesso
*[[Muggsy Bogues]]: se stesso
*[[Larry Johnson (cestista 1969)|Larry Johnson]]: se stesso
*[[Shawn Bradley]]: se stesso
*[[Ahmad Rashād]]: se stesso
*[[Del Harris]]: se stesso
*[[Vlade Divac]]: se stesso
*[[Cedric Ceballos]]: se stesso
*[[Jim Rome]]: se stesso
*[[Paul Westphal]]: se stesso
*[[Danny Ainge]]: se stesso
*[[Bebe Drake]]: governante dai Jordan
*[[Alonzo Mourning]]: se stesso
*[[A.C. Green]]: se stesso
*[[Pervis Ellison]]: se stesso
*[[Charles Oakley]]: se stesso
*[[Derek Harper]]: se stesso
*[[Jeff Malone]]: se stesso
*[[Anthony Miller (cestista)|Anthony Miller]]: se stesso
*[[Sharone Wright]]: se stesso
|doppiatorioriginali=
*[[Billy West]]: Bugs Bunny; Taddeo
*[[Dee Bradley Baker]]: Daffy Duck; Taz; Toro
*[[Kath Soucie]]: Lola Bunny
*[[Danny DeVito]]: Mr. Swackhammer
*[[Bill Farmer]]: Silvestro; Yosemite Sam; Foghorn Leghorn
*[[Bob Bergen]]: Titti; Porky Pig; Marvin il Marziano; Herbie; Bertie
*[[June Foray]]: Nonna
*[[Maurice LaMarche]]: Pepé Le Pew
*[[Frank Welker|Frank W. Welker]]: Charles il cane
*[[Jocelyn Blue]]: Nerdluck Pound
*[[June Melby]]: Nerdluck Bang
*[[Catherine Reitman]]: Nerdluck Bupkus
*[[Charity James]]: Nerdluck Blanko
*[[Colleen Wainwright]]: Nerdluck Nawt; Sniffles
*[[Darnell Suttles]]: Monstar Pound
*[[Joey Camen]]: Monstar Bang
*[[Dorian Harewood]]: Monstar Bupkus
*[[Steve Kehela]]: Monstar Blanko
*[[T.K. Carter]]: Monstar Nawt
|doppiatoriitaliani=
*[[Massimo Corvo]]: Michael Jordan
*[[Roberto Stocchi]]: Stan Podolak
*[[Renzo Stacchi]]: Bill Murray
*[[Anna Cesareni]]: Juanita Jordan
*[[Alessio Puccio]]: Jeffrey Jordan
*[[Daniele Raffaeli]]: Michael Jordan a 10 anni
*[[Luca Biagini]]: Larry Bird
*[[Glauco Onorato]]: James Jordan
*[[Aurora Cancian]]: governante dei Jordan
*[[Massimo Giuliani]]: Bugs Bunny
*[[Marco Mete]]: Daffy Duck
*[[Simona Ventura]]: Lola Bunny
*[[Giampiero Galeazzi]]: Mr. Swackhammer
*[[Marco Bresciani]]: Porky Pig; Taddeo
*[[Roberto Pedicini]]: Silvestro; Taz; Larry Johnson
*[[Ilaria Latini]]: Titti
*[[Gerolamo Alchieri]]: Pepe Le Pew
*[[Bruno Alessandro]]: Foghorn Leghorn
*[[Vittorio Amandola]]: Yosemite Sam
*[[Sandro Ciotti]]: radiocronista sportivo; Bertie
*[[Monica Ward]]: Nerdluck Pound; Herbie; Sniffles
*[[Monica Bertolotti]]: Nerdluck Bang; Nonna
*[[Ilaria Stagni]]: Nerdluck Bupkus; Bertie
*[[Laura Lenghi]]: Nerdluck Blanko
*[[Laura Latini]]: Nerdluck Nawt
*[[Leslie La Penna]]: Monstar Pound
*[[Franco Zucca]]: Monstar Bang
*[[Fabrizio Vidale]]: Monstar Bupkus; Muggsy Bouges
*[[Neri Marcorè]]: Monstar Blanko; Marvin il Marziano
*[[Sergio Luzi]]: Monstar Nawt
*[[Paolo Buglioni]]: giornalista in TV
*[[Giorgio Borghetti]]: giornalista in TV
*[[Vincenzo Ferro]]: psichiatra
}}
'''''Space Jam''''', film statunitense del 1996 con [[Michael Jordan]], regia di [[Joe Pytka]].
==[[Incipit]]==
{{incipit film}}
{{NDR|Negli anni '70, Michael, che ha dieci anni, sta giocando a pallacanestro sotto casa di notte}}<br>'''James Jordan''': Michael, cosa fai ancora qui? È quasi mezzanotte.<br>'''Giovane Michael Jordan''': Non riesco a dormire, papà.<br>'''James Jordan''': Se è per questo neanche noi con tutto il rumore che fai. Andiamo, dai, vieni dentro.<br>'''Giovane Michael Jordan''': Faccio l'ultimo tiro.<br>'''James Jordan''': Va bene. Solo uno, eh.<br>'''Giovane Michael Jordan''': Certo. {{NDR|Michael fa canestro}}<br>'''James Jordan''': Niente male. Fanne un altro. {{NDR|Michael fa canestro}} Stai diventando un cecchino. Continua a tirare finché non sbagli. {{NDR|Michael continua a fare canestro}}<br>'''Giovane Michael Jordan''': Se divento abbastanza bravo potrò andare al college?<br>'''James Jordan''': Certo. Se diventi bravo potrai fare qualsiasi cosa vorrai, Michael.<br>'''Giovane Michael Jordan''': Voglio giocare per la North Carolina.<br>'''James Jordan''': Ecco, hai detto una cosa saggia. Quella è un'ottima università. Un'istruzione di alto livello.<br>'''Giovane Michael Jordan''': Voglio giocare in una squadra che vincerà il titolo. E poi voglio giocare nell'NBA.<br>'''James Jordan''': Se continui così ci arrivi. Adesso però frena, eh? Meglio dormirci sopra.<br>'''Giovane Michael Jordan''': E dopo aver fatto tutto questo voglio giocare a baseball come te, papà.<br>'''James Jordan''': A baseball? Ecco, quello sì che è uno sport. E dopo aver provato anche quello che altro vuoi fare? Volare?<br>{{NDR|montaggio delle schiacciate di Michael Jordan durante la sua carriera da cestista}}
==Frasi==
{{cronologico}}
*{{NDR|Rivolto ai Nerdluck che vogliono schiavizzare i Looney Tunes per Moron Mountain di Mr. Swackhammer}} Avete capito male! Noi non andiamo da nessuna parte! ('''Yosemite Sam''')
*{{NDR|Rivolto a Porky Pig}} Ehi, porcellino. Boo! ('''Monstar Blanko''')
*{{NDR|[[Imprecazioni dai film|Imprecando]]}} Sinfonia di sogliole siamesi! Sono diventati dei Monstars!! ('''Gatto Silvestro''')
*Dai, Michael, la partita ci aspetta! Infilati al tua Hanes, allacciati le Nike, prendi i tuoi cereali<ref>Nella versione originale vengono citati i Wheaties.</ref> e un [[Gatorade]]! I Big Mac li compriamo lungo il tragitto! ('''Stan Podolak''')
*Oh-oh, mi è semblato di vedele... è velo! È velo! È ploplio Michael Jordan! ('''Titti''')
*Mi perdoni signor Jordan, potrei avere il suo aut-il suo aut... la sua firma, grazie? ('''Porky Pig''')
*{{NDR|Dopo aver pulito la palestra con il metodo "sputa e spazza"}} Fresco al limone. ('''Diavolo della Tasmania''')
*Hai presente il Dream Team? Be', noi siamo il Mal Dream Team, smidollato! ('''Monstar Pound''')
:''You've heard of the Dream Team? We're the Mean Team, wussieman!''
*{{NDR|Quando uno dei personaggi lo chiamano così per la sua avvenenza}} "Bambola"?! ('''Lola Bunny''')
*Non chiamarmi mai più "bambola"! ('''Lola Bunny''')
*{{NDR|[[Voti dai film|Pregando]] affinché gli venga restituito il talento}} Prometto, non dirò più parolacce... ho chiuso con i falli tecnici... e non parlerò male di nessuno... [...] Non uscirò più con [[Madonna (cantante)|Madonna]], ho chiuso. ('''[[Charles Barkley]]''')
*{{NDR|Lanciando una scarpa a Daffy Duck}} Al volo, pâté con le penne! ('''Bugs Bunny''')
*Questa è l'ultima volta che accetto un lavoro in cui ci sono cani o bambini! ('''Daffy Duck''')
*Io dico che dovremmo arrend-arrend-arrend... dichiarare forfait. ('''Porky Pig''')
*{{NDR|Rivolto a Pound, dopo che Silvestro tira giù i pantaloni con un amo da pesca}} Che bel culetto! ('''Lola Bunny''')
*Mamma, non ci voglio andare a scuola oggi! Voglio stare a casa a preparare i biscotti con te! ('''Daffy Duck''')
*{{NDR|Quando Bill Murray entra in campo}} No, no, no! Non c'erano già abbastanza pagliacci in questo film?! ('''Mr. Swackhammer''')
*A sinistra, passaggio a sinistra! {{NDR|passa a destra}} Mai fidarsi di un terrestre, ragazzi! ('''[[Bill Murray]]''')
*I Looney Tunes hanno vinto! ('''Topo presentatore''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Nerdluck Bang''': Cerchiamo uno che si fa chiamare Bugs Bunny. <br/> '''Nerdluck Newt''': Già, Bugs Bunny! <br/> '''Nerdluck Bang''': Tu sai dov'è? <br/> '''Nerdluck Pound''': Dove può essere? <br/> '''Nerdluck Blanko''': È nei paraggi? <br/> '''Bugs Bunny''': Bugs Bunny? Bugs Bunny? Ditemi, per caso, ha un paio di orecchie grandi e lunghe come queste? <br/> '''Nerdluck Pound''': Identiche. <br/> '''Bugs Bunny''': E se ne va in giro saltellando in questa maniera? <br/> '''Nerdluck''': Sì! <br/> '''Bugs Bunny''': E ripete sempre che succede amico con questo tono: "Ehm, che succede amico?" <br/> '''Nerdluck''': Sì! <br/> '''Bugs Bunny''': No, non lo conosco. <br/> '''Nerdluck''' {{NDR|delusi}}: Oh. <br/> '''Bugs Bunny''' {{NDR|allo spettatore}}: Sapete, a quanto pare è verso che non esistono altre forme di vita intelligenti nell'universo. {{NDR|i Nerdluck hanno improvvisamente sparato con i loro potenti blaster che il coniglio si ferma sconvolto e sorpreso}} <br/> '''Nerdluck Pound''': Fermo dove sei, Mr Looney Tunes! <br/> '''Nerdluck Bang''': Ehi, per chi ci hai preso?! Per stupidi?! <br/> '''Nerdluck Newt''': Non muovere un solo muscolo! <br/> '''Nerdluck Pound''': Molto bene, coniglio. Adesso raduna tutti i tuoi amichetti, vi portiamo a fare un giretto! <br/> '''Nerdluck Blanko''': Sì, sì! Evviva! Che bello! Allora, dove andiamo? {{NDR|Nerdluck Pound lo schiaffeggia}} Siamo già arrivati?
*{{NDR|I figli di Michael Jordan guardano in televisione un cartone animato di Wile E. Coyote e Beep Beep}}<br>'''Porky Pig''' {{NDR|arrivando tutto trafelato e affaticato sulla scena}}: Oh, s-salve, f-fermate il cartone animato! A-abbiamo un'emergenza. C-c'è una riunione del S-sindacato P-personaggi dei Cartoni. {{NDR|Beep Beep corre via e Porky Pig lo segue}} Ehi! F-fermati! D-dove c-corri? A-aspettami! {{NDR|Wile E. Coyote abbandona l'incudine e viene scaraventato via. Il paesaggio rimane misteriosamente abbandonato e silenzioso}}<br>'''Jeffrey Jordan''': Cosa fanno?! Dove sono andati?<br>'''Jasmine Jordan''': Uffa!
*'''Nerdluck Pound''': Voi, compresi gli assenti, da ora siete i nostri prigionieri! {{NDR|i Looney Tunes ridono e lui rimane imbarazzato che ci ha provato}}<br>'''Nerdluck Nawt''': Vi manderemo nello spazio nel nostro parco divertimenti.<br>'''Nerdluck Blanko''': È tutto vero!<br>'''Nerdluck Nawt''': Il quale, una volta in schiavitù, diventerete la gioia dei nostri spettatori paganti.
*'''Bugs Bunny''': Ehm, andiamoci piano, amico. Non potete schiavizzarci così. Non sarebbe giusto. Dovete darci la possibilità di difenderci.<br>'''Nerdluck Pound''' {{NDR|puntandogli addosso il suo blaster}}: Ah, sì? Chi lo dice?<br>'''Nerdluck Nawt''': Chi lo dice?<br>'''Bugs Bunny''' {{NDR|scrivendo un biglietto su un manuale per disegno facendo finta che sia il regolamento}} Solo un istante...<br>'''Nerdluck Bang''': Perché?<br>'''Bugs Bunny''' {{NDR|mostrando il libro ''How to <del>draw</del> capture cartoon characters'' (''Come <del>disegnare</del> catturare i cartoni animati'')}}: Ecco, leggete e aggiornatevi.<br>'''Nerdluck Nawt''': È vero! C'è scritto "Bisogna dal loro la possibilità di difendersi."<br>'''Nerdluck Bang''': Dobbiamo proprio?<br>'''Nerdluck Nawt''': Sì, è nel regolamento.<br>'''Nerdluck Bupkus''': Ha ragione!<br>'''Nerdluck Blanko''': Be', certo, se è nel regolamento...
*'''Bill Murray''': Mike, devo chiederti una cosa. L'NBA deve guardare in faccia la realtà. Il tracollo di quei giocatori è una cosa seria. Ne occorreranno di nuovi, gente di talento, gente capace rimasta fino adesso esclusa dalla carriera professionistica... Tu che dici, ho una chance? {{NDR|Michael scuote la testa}} Dai, mi ci vedi?<br>'''Michael Jordan''': No.<br>'''Bill Murray''': Un minimo sì.<br>'''Michael Jordan''': Senti, è un gioco virile. Tu non lo puoi fare.<br>'''Bill Murray''': E se ce la mettessi tutta?<br>'''Larry Bird''': Zitti, mi deconcentrate!<br>'''Bill Murray''': È perché sono bianco, vero?<br>'''Michael Jordan''': No, Larry è bianco. Che c'entra?<br>'''Bill Murray''': Larry non è bianco. Larry è scolorito.
*{{NDR|Proprio mentre Stan scatta una foto a Michael che raccoglie la pallina da golf, Yosemite Sam lo cattura con il lazo}}<br>'''Bill Murray''': Scusa, che macchina fotografica usi? <br/> '''Stan Podolak''': Una normalissima. <br/> '''Bill Murray''': Non puntarla verso di me! Chiudi l'obiettivo! <br/> '''Stan Podolak''': Non ho fatto niente. Ho solo... <br/> '''Larry Bird''': Ma dove è andato?
*'''Bugs Bunny''': Ah, ehm, l'ingresso è un po' traumatico, amico, ma piano piano ti ci abituerai.<br>'''Michael Jordan''': Bugs Bunny?<br>'''Bugs Bunny''': Eh, chi ti aspettavi? Fratel Coniglietto?<br>'''Michael Jordan''': Ma tu sei un cartone, non esisti!<br>'''Bugs Bunny''': Non esisto, dici? Se non esistessi potrei fare questo? {{NDR|lo bacia sulla bocca}}
*'''Bugs Bunny''': Quello che sto cercando di dirti è che... abbiamo bisogno di TEEEE!!!<br>'''Michael Jordan''': Sono un giocatore di baseball adesso. <br> '''Bugs Bunny''' {{NDR|sarcastico}}: Certo, e io sono un attore shakespeariano.
*'''Michael Jordan''': Voi siete tutti sciroccati!<br>'''Porky Pig''': Correzione: siamo lunatici. Siamo i Looney Tunes!<br>'''Duffy Duck''' {{NDR|mostra il logo della Warner Bros. cucito sul sedere}}: E in quanto tali, di proprietà esclusiva, marchio incluso della Warner Brothers! {{NDR|si bacia il logo sul sedere}}
*'''Monstar Bang''' {{NDR|deridendo Michael}}: Non sarai coniglio oltre che pollo? Hai p-p-paura! {{NDR|imita un pollo}}<br>'''Foghorn Leghorn''': Protesto, ripeto, protesto per il paragone.
*'''Charles Barkley''': E una... una ragazzina alta uno e cinquanta mi ha stoppato il tiro...<br>'''Psicanalista''': Quando ha fatto questo sogno per la prima volta?<br>'''Charles Barkley''': Non è stato un sogno! Mi è capitato veramente!
*'''Psicanalista''': Ci sono altri campi oltre alla pallacanestro nei quali incontra difficoltà... a livello di prestazioni?<br>'''Patrick Ewing''' {{NDR|offeso}}: No!<br>'''Psicanalista''': Chiedevo soltanto...
*{{NDR|Stan sta scavando una profonda buca nel campo da golf dove ha visto scomparire Jordan}}<br>'''Giocatore di golf''': Che sta facendo?!<br>'''Stan Podolak''': Be', sto... sto sistemando una zolla.
*'''Bugs Bunny''': Hai presente tazze, magliette, quaderni e gli altri oggetti venduti con le nostre foto sopra?<br>'''Daffy Duck''': Be'?<br>'''Bugs Bunny''': Tu hai mai visto un soldo per quella roba?<br>'''Daffy Duck''': Ah! Neanche un centesimo!<br>'''Bugs Bunny''': Nemmeno io!<br>'''Daffy Duck''': È una vergogna! Dobbiamo cambiare agente! Ci stanno derubando!
*{{NDR|I giocatori dell'NBA a cui è stato sottratto il talento si rivolgono a una medium}}<br>'''Medium''': Vedo degli alieni... Piccoli alieni venuti dai confini dell'universo... Sono penetrati dentro i vostri corpi... Gli serviva il vostro talento per vincere... una partita di pallacanestro contro... Bugs Bunny!<br>'''Patrick Ewing''': Bugs Bunny?!<br>'''Medium''': Vedo... Vedo anche Michael Jordan... risucchiato dalla buca di un campo da golf da creature coperte di pelliccia...<br>'''Patrick Ewing''': È troppo, andiamocene via.<br>'''Larry Johnson''': Sì, è tempo sprecato.<br>'''Shawn Bradley''': Proviamo con l'agopuntura.<br>'''Muggsy Bogues''': Buona idea.
*'''Stan Podolak''': Se qualcuno si infortuna giocheremo tanti minuti!<br>'''Nonna''': Io no! Sono una ragazza pon-pon! {{NDR|agita i pon-pon}}
*'''Topo presentatore''': Buonasera gentilissimi signore e signori, vi presento il quintetto di partenza della squadra dei Looney Tunes. Altezza 0,75, il fenomenale del continente australe: il Diavolo della Tazmania! Nel ruolo di ala piccola, 1 metro e 02 di avvenente agilità, la rubacuori della lunetta: Lola Bunny! In posizione di ala alta, lo starnazzatore dal tiro implacabile: Daffy Duck.<br>'''Daffy Duck''' {{NDR|entra in campo trionfante}}: Grazie! Grazie! {{NDR|nessuno esulta}} Molto spiritosi... ridete su quest'anatra...<br>'''Topo presentatore''': Nel ruolo di guardia, altezza 98 centimentri – 1 metro e 20 contando anche le orecchie – vice capitano della squadra dei Looney Tunes, l'estro fatto pallacanestro: Bugs Bunny.<br>'''Bugs Bunny''': Grazie, grazie!<br>'''Topo presentatore''': Dulcis in fundo, in veste di allenatore e giocatore della squadra, altezza 1 metro e 98, proveniente dall'università del North Carolina, il Signore del parquet, Sua Altezza Aerea Michael Jordan!
*'''Monstar Bang''': E tu dove vorresti andare?<br>'''Foghorn Leghorn''': Tengo a ricordarle, signore, che il gioco duro è bandito dal regolamento. {{NDR|Monstar Bang lo colpisce con una fiammata scaturita dalle sue fauci}} Avrei preferito una lenta cottura al forno con patate, invece che alla fiamma... {{NDR|Foghorn cade a terra come cumulo di cenere}}
*'''Daffy Duck''' {{NDR|prendendo la "bottiglia energetica"}}: Sapete? Questo va contro tutto quello che mi hanno insegnato in materia di salute.<br>'''Michael Jordan''': Vuoi vincere o no?<br>'''Daffy Duck''': Alla salute! {{NDR|beve}}
*'''Daffy Duck''': Ehi, capo, ne è avanzata di quella bibita energetica? Ho paura che cominci a perdere effetto.<br>'''Michael Jordan''': Perché non ne aveva, era solo acqua. La grinta che avete tirato fuori l'avevate già dentro.<br>'''Daffy Duck''': Sì, va bene, questo lo so! Ma dimmi... ce n'è ancora?
*'''Mr. Swackammer''' {{NDR|completamente infuriato che i Monstars hanno perso la partita di Basket}}: Perdenti! <br/> '''Monstars''': Ci scusi! <br/> '''Mr. Swackammer''': Incapaci!! <br/> '''Monstars''': Ci scusi ancora! <br/> '''Mr. Swackammer''': Appena tornate a Moron Mountain e vi faccio vedere io!!! {{NDR|pesta il piede del Monstar Bupkus con rabbia e prepotenza}} Quanto a voi, la festa è finita! Salite sull'astronave! <br/> '''Michael Jordan''': Perché vi fate trattare così? <br/> '''Nerdluck Bupkus''': Perché lui è più grosso di noi! <br/> '''Monstar Pound''': Già, lui è più grosso! <br/> '''Monstar Bang''': Si, rispetto a come eravamo prima. <br/> '''Monstars''' {{NDR|rivolti furiosamente a Swackammer per tradimento}}: Giusto! <br/> '''Mr. Swackhammer''' {{NDR|terrorizzato}}: Che cosa volete fare?!
*{{NDR|Dopo la sconfitta di Mr. Swackhammer}}<br>'''Michael Jordan''': Dovete ridare il talento ai miei amici! <br/> '''Monstar Pound''': Dobbiamo proprio? <br/> '''Michael Jordan''': Si! Erano negli accordi! Toccate la palla! <br/> '''Monstar Bupkus''': E va bene! <br/> '''Monstar Blanko''': Quel che giusto è giusto!
*'''Michael Jordan''': È stato divertente giocare con voi, avete tutti un grande...<br>'''Looney Tunes''' {{NDR|in coro}}: Eh...?<br>'''Michael Jordan''': ...avete un enorme...<br>'''Looney Tunes''' {{NDR|in coro}}: Sì...?<br>'''Michael Jordan''': Be', qualunque cosa sia, ne avete tanto, ragazzi.<br>'''Lola Bunny''': Che bel complimento!
*{{NDR|Michael Jordan torna in campo con i Chicago Bulls}}<br>'''Larry Bird''': Che cosa c'è, Bill?<br>'''Bill Murray''': Larry, là potevo esserci io.<br>'''Larry Bird''': Ancora con questa storia? Dai, smettila. Rassegnati, non è per te.<br>'''Bill Murray''': Ok... Forza Bulls!
==[[Explicit]]==
{{explicit film}}
{{NDR|Nella scena finale dopo i titoli di coda}}<br>'''Bugs Bunny''': Be', è tutto gente.<br>'''Porky Pig''': Q-Quella frase è mia. È tu-tu-...<br>'''Daffy Duck''': Spostati, [[Babe - Maialino coraggioso|Babe]]. Dev'essere una vera star a dirlo. È tutto, gen...<br>'''Nerdlucks''': È tutto, gente!<br>'''Michael Jordan''': Ora posso andare a casa?
==Citazioni su ''Space Jam''==
===Frasi promozionali===
*Entra in squadra...<ref>Dalla locandina in italiano. {{Cfr}} [http://www.mymovies.it/film/1996/spacejam/poster/0/ ''Poster Space Jam''], ''MYmovies.it''</ref>
*''Get ready to jam''<ref>Dalla locandina in inglese. {{Cfr}} [http://www.mymovies.it/film/1996/spacejam/poster/1/ ''Poster 1 - Space Jam''], ''MYmovies.it''</ref> {{c|traduzione?}}
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Looney Tunes: Back in Action]]
*[[Space Jam: New Legends]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film commedia]]
[[Categoria:Film in tecnica mista]]
[[Categoria:Film sulla pallacanestro]]
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Carlo De Cesare
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AnjaQantina
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[[File:Carlo De Cesare.jpg|thumb|Carlo De Cesare (1861)]]
'''Carlo De Cesare''' (1824 – 1882), politico italiano.
==Citazioni di Carlo De Cesare==
*La provincia della [[Basilicata]] è una delle più ricche e delle più popolose d'Italia. Quand'ella avrà le sue strade ferrate e le sue vie di comunicazione interna, sarà il più gran tesoro del regno italiano; poiché ella ha i più preziosi boschi che vi siano, le acque sorgive più abbondanti, i pascoli più feraci ed i terreni più fertili; pianure e colline, montagne e vallate amenissime; ed è estesa quanto la Toscana tutta. La Basilicata è intanto una delle provincie più flagellate dal brigantaggio.<ref>Citato in Giuseppe Galasso, Rosario Romeo, Atanasio Mozzillo, ''Storia del Mezzogiorno'', volume 15, parte 2, Editalia, 1994, p. 449.</ref>
*Dopo le concessioni delle due ferrovie, l'una (concessione Melisurgo) da Napoli a Brindisi, traversando il Principato Ulteriore e le provincie di Puglia; e l'altra (concessione d'Angiout) da Napoli a Taranto, traversando il Principato Citeriore, la Basilicata e Terra di Bari; posto mente ai porti... ed al nuovo porto di Bari che signoreggerà tra breve in mezzo agli altri; la Puglia, compiute che saranno tutte queste opere di pubblica utilità e grandezza, non avrà più nulla a desiderare, in quanto a vie di comunicazioni così interne, che esterne.<ref>Da ''Delle condizioni economiche e morali delle tre Puglie'', Napoli, 1859. Citato da Filippo Capone nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg08/sed780.pdf Tornata del 28 marzo 1865] della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).</ref>
==''Del potere temporale del Papa''==
*Donde scaturirono sinora tanti guasti alla vigna del Signore? Dal [[potere temporale]] dei papi esclusivamente, fonte perenne di corruzione, d'ambizione, di scismi, e di guerre. Oh sì, Iddio bene conosceva il cuore della sua creatura; e previde nella sua increata sapienza che le ricchezze avrebbero tralignata la istituzione del sacerdozio; e per questo Ei volle ed impose severamente la povertà ai ministri del santuario; comandò che vivessero di elemosina, e satisfatti i loro primi bisogni, il rimanente dividessero ai poveri. Ma l'uomo volle rendersi superiore a Dio; ed ogni cosa precipitò in rovina; salva però restando l'arca sublime della fede ch'è imperitura. (cap. IV, p. 34)
*Vivevano i [[Ordine di San Benedetto|Benedettini]] parcamente, e ciascuno poverissimo, non accettando neanche elemosine, poiché secondo la regola dovevano campar la vita col lavoro. Così nei primi tempi coltivavano i terreni, impiantavano alberi, copiavano scritture e libri, vivevano insomma delle loro braccia ed erano contenti di loro povertà: di talché recò loro grave scandalo quando furon trovati dopo morte ad un monaco di Flavigny due soldi nascosti sotto l'ascella; fu privato della sepoltura sacra<ref>Guilberto Abate, ''De vita sua''. {{NDR|(N.d.A.)}}</ref>. [...].<br>Ma quando per sfondolate ricchezze<ref>Ricchezze senza fondo, smisurate.</ref> divennero potenti; quando calpestarono la regola del loro santo fondatore e gli abati diventaron {{sic|feudatarii}}, assoldando soldati e {{sic|mercenarii}}; quando i soli monaci di S, Benedetto Polirono presso Mantova divennero sì ricchi da occupare tremila paia di buoi al lavoro dei loro campi; la corruzione s'aprì un varco nelle celle degli austeri figliuoli di Benedetto; e regola, e leggi, e sapere, e santità andarono in fascio; e il mondo cristiano li vide parteggiare or con Papi ed or con Imperatori, or con Baroni ed or con Monarchi, li vide opprimere con abusi e soprusi gli uomini che appellavano loro vassalli; discacciare il povero dalla soglia dei loro conventi come schiavo, infine cingersi d'armi e d'armati. (cap. IV, pp. 36-37)
*Il potere adunque temporale di Papi anziché giovare all'indipendenza dello spirituale, le nuoce. E noi lo abbiam veduto quante volte il Pontefice nascose le chiavi del regno celeste, per mostrare lo scettro del regno mondano: noi lo abbiam veduto, quante volte il Vicario di Cristo patteggiò con la propria coscienza per ricordarsi di esser principe della terra: noi lo abbiam veduto, quante volte i diritti dei popoli cattolici furono conculcati e manomessi barbaramente dalle potenze scettrate; e il Padre della Cristianità lungi dal soccorrerli, li calpestò invece, o tacque, o timida suonò la sua parola per ossequio alle basse esigenze del potere temporale. (VI, p. 45)
*Non dalla legge Mosaica, non dall'Evangelo, né dalle dottrine dei SS. Padri risulta alcuna facoltà d'imperio data da Cristo a Pietro; anzi leggiamo in essi d'aver Iddio comandato ai sacerdoti di vivere d'elemosina e col lavoro delle proprie mani.<br>Fu la dottrina sofistica della Curia Romana l'attribuire ai Papi un principio d'imperio civile, stravolgendo all'uopo il chiaro senso della, legge per la quale i Pontefici han potestà spirituale in terra; e sforzandosi a levare il Papa al di sopra di Cristo, che tal facoltà non assunse mai, né la trasmise a Pietro. Imperrocché Gesù Cristo stesso volle obbedire alle leggi del governo politico, ed insegnò agli Apostoli che il governare politicamente fosse dei reggitori della terra, e non suo, onde Pietro predicando una tal legge, esclamava: ''Deum timete, regem honorificate''. (cap. VII, p. 49)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Carlo De Cesare, ''[https://archive.org/details/bub_gb_y1rRjq6ZDWYC/page/n6/mode/1up/ Del potere temporale del Papa {{small|{{sic|risguardato}} sotto l'aspetto storico religioso giuridico e politico]}}'', Stabilimento poligrafico dell'Italia, Napoli, 1861.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Politici italiani]]
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Il Mereghetti
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Mariomassone
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'''''Il Mereghetti''''', dizionario enciclopedico dei film.
==Citazioni==
<!-- SEGUIRE L'ORDINE ALFABETICO PER FILM, COME NEL DIZIONARIO -->
===A===
*''[[Blade Runner]]'' e il finale di ''[[2001: Odissea nello spazio]]'', [[David Cronenberg|Cronenberg]] e la saga di [[Godzilla]] vengono allegramente contaminati nel più costoso e delirante film d'animazione mai realizzato in Giappone. Per chi non ha familiarità col fluviale fumetto omonimo, la storia – date le molte ellissi – è difficilmente decifrabile. Innegabile, comunque, il fascino visivo: il tratto è inconfondibilmente nipponico, ma animazione e colori sono spesso stupefacenti. (''[[Akira (film)|Akira]]''; 2003, p. 54)
*Magari fosse trash: non riesce a far ridere neanche involontariamente. (''[[Alex l'ariete]]''; 2003, p. 64)
*[...] [[Walt Disney|Disney]] creò un'opera anomala, ai limiti della sovversione, dove lo spirito già non ortodosso di [[Lewis Carroll|Carroll]] diventa quasi iconoclasta. (''[[Alice nel Paese delle Meraviglie (film 1951)|Alice nel Paese delle Meraviglie]]''; 2003, p. 67)
*Uno dei film hollywoodiani che ha saputo esprimere con maggior forza ed efficacia un messaggio pacifista e antimilitarista: gli anni non hanno tolto forza all'opera e anche i tagli imposti dalla produzione [...] non fanno che accrescere l'impatto visivo delle violentissime e molto realistiche scene di battaglia – riprese con bellissime carrellate laterali – tanto da dar l'impressione che Milestone metta «più energia a far morire i suoi personaggi che a farli vivere» [Lourcelles]. (''[[All'ovest niente di nuovo]]''; 2010, p. 112)
*Vent'anni dopo ''I vitelloni'', Fellini [...] ripensa alle proprie origini, mescolando come sempre amore e odio, distacco e nostalgia, giudizio e complicità. E come sempre, facendo tutto a Cinecittà, passaggio notturno del transatlantico Rex compreso. Film apparentemente in tono minore, ma in realtà tra i più coesi e riusciti. (''[[Amarcord]]''; 2010, p. 138)
*Forse un po' scontato nella conclusione troppo «positiva», il film ha tuttavia un grande impatto emotivo: l'atmosfera dei quartieri popolari e dei suoi frustrati abitanti è toccante e [[James Cagney|Cagney]] è perfetto nell'interpretare un gangster che sa di aver fallito ma che conserva tutta la sua dignità. (''[[Gli angeli con la faccia sporca]]''; 2003, p. 144)
*Film di commissione [...] che [[Roberto Rossellini|Rossellini]] [...] accettò di dirigere per pure ragioni alimentari: lo stile naturalistico del testo, a cui non mancano neppure un paio di scene madri, non ha niente a che vedere con l'idea rosselliniana di cinema: e i risultati lo dimostrano. (''[[Anima nera (film 1962)|Anima nera]]''; 2003, p. 153)
*Nato come tentativo di ripetere il successo di ''[[Riso amaro]]'' [...], il film [...] non risente della sua origine di commissione. Costruito con una struttura a flashback che incastra le scene nell'ospedale (girate con occhio documentaristico) con quelle dei ricordi, è tutto giocato sulle opposizioni che lacerano il personaggio di Anna [...]: ne esce così un appassionato ritratto femminile nel quale il senso del dovere si scontra con il richiamo dell'erotismo. (''[[Anna (film 1951)|Anna]]''; 2003, p. 154)
*Per alcuni è il peplum mai realizzato, con dèi e mostri (creati dal celebre Ray Harryhausen) insolitamente infantili e fragili, che rivelano tutta la libertà, l'ironia e l'intelligenza di un adattamento (di Jan Read e Beverley Cross) che rilegge maliziosamente la mitologia greca alla luce del debole contemporaneo. Spettacolare l'uso naturale degli esterni (Palinuro e i templi greci di Paestum), perfetta la cadenza del ritmo, vivace la scelta dei colori: nel suo genere, un film sorprendente e unico. (''[[Gli Argonauti]]''; 2003, p. 180)
*Il regista, già sceneggiatore del ''[[Il fuggitivo (film 1993)|Fuggitivo]]'', guarda a ''[[X-Files]]'' e all'''[[L'invasione degli ultracorpi (film)|Invasione degli ultracorpi]]'', con prevedibile corredo di effetti speciali. Buono per una domenica pomeriggio di pioggia. (''[[The Arrival (film 1996)|The Arrival]]''; 2003, p. 187)
*Spesso sembra che al regista non interessi raccontare una storia, ma semplicemente giocare con maschere, musiche, pavoni e tappeti: e tuttavia riesce a trasmettere un'allegria contagiosa, infantile e sofisticata. Una festa per gli occhi e le orecchie, che sfida ogni tentativo di etichetta, e ha anche il pregio di non andare per le lunghe. (''[[Asik Kerib - Storia di un ashug innamorato]]''; 2003, p. 194)
*Da [[Agatha Christie]], con un cast prestigioso, un'elegante ricostruzione d'epoca e qualche lungaggine di troppo. Il doppiaggio elimina il meglio, cioè il bizzarro inglese parlato dagli stranieri, che porta indirettamente alla soluzione del mistero. Un irriconoscibile [[Albert Finney|Finney]] è [[Hercule Poirot]]. (''[[Assassinio sull'Orient Express (film 1974)|Assassinio sull'Orient Express]]''; 2010, p. 285)
[[File:Attila il flagello di Dio (1954) Anthony Quinn 10.png|thumb|[[Anthony Quinn]] in ''[[Attila (film 1954)|Attila]]'']]
*Ricostruzione kolossal delle invasioni barbariche dell'anno 450: grandi mezzi (è stata impiegata anche la Cavalleria dell'Esercito italiano), contrasti di civiltà (anche se i barbari sono più simpatici della corte romana), intrighi di potere (con la Loren nei panni della sorella dell'imperatore che si offre ad Attila), ma anche la sensazione di un bigino riletto col senno di poi. (''[[Attila (film 1954)|Attila]]''; 2003, p. 212)
*Un salutare inno alla rivolta e al ''carpe diem'', significativamente collocato un anno prima dei fatidici anni Sessanta. Un gran successo, nonostante l'eccessiva enfasi melodrammatica di [[Robin Williams]]. O forse proprio in virtù di questa. Oscar alla sceneggiatura di [[Tom Schulman]]. Al di là delle qualità artistiche il film ha comunque un grande merito: aver scatenato l'immaginario pedagogico di tutta una generazione costretta a subire una pedagogia che di immaginario non ha più niente. (''[[L'attimo fuggente]]''; 2010, p. 305)
===B===
*Allevato da una coppia di cani da pastore [...] il maialino Babe impara ad accudire le pecore (da cui riesce a farsi obbedire perché invece di abbaiare gli ordini, li chiede con dolcezza) e, ribaltando il suo destino «naturale» – che è quello di finire in padella – convince il padrone ([[James Cromwell|Cromwell]]) di essere così bravo da farsi iscrivere a una gara per cani da pastore. Una favola moderna (con tanto di morale: anche le regole più secolari si possono infrangere), dove gli animali – veri – conquistano il primo piano lasciando gli umani sullo sfondo. [...] questo «film per bambini» racconta con una naturalezza accattivante e coinvolgente il potere infinito delle buone maniere e l'entusiasmo della sovversione (l'oca che vuole sostituirsi al gallo per annunciare il sole). (''[[Babe - Maialino coraggioso]]''; 2003, p. 233)
*L'umorismo di Brooks a volte è greve, a volte molto cerebrale: i protagonisti vedono la cassetta di ''Balle spaziali'' per conoscere in anticipo il seguito della storia; il mostriciattolo di ''[[Alien]]'' esce dallo stomaco di John Hurt che si lamenta: «No, ancora!». (''[[Balle spaziali]]''; 2003, p. 248)
*[...] la non disprezzabile risposta del produttore De Laurentiis ai kolossal hollywoodiani: il gigantismo è utilizzato al meglio da Fleischer per sottolineare le contrapposizioni simboliche che attraversano l'esistenza di Barabba – la luce e le tenebre, la morte e la resurrezione – e che danno al film un autentico spirito religioso, praticamente unico in superproduzioni di questo tipo. (''[[Barabba (film)|Barabba]]''; 2003, p. 259)
*Un grandioso affresco umanitarista, pieno di nobile retorica, nel quale si sentono echi di [[Victor Hugo]] e di [[Fëdor Dostoevskij|Dostoevskij]]: al centro c'è la descrizione – mai disperata – del «pozzo senza fine e senza fondo della miseria umana», dalla cui esplorazione i vari personaggi (e il regista con loro) trovano la forza di continuare la loro missione in favore delle miserie altrui. Per inseguire la moltitudine di personaggi che popolano il film, Kurosawa utilizza da maestro il CinemaScope, privilegiando i campi lunghi, anche se rimane in parte schiacciato dalle sue ambizioni e dagli intenti didascalici. (''[[Barbarossa (film 1965)|Barbarossa]]''; 2003, p. 261)
*Una vera tragedia degli equivoci, forse il miglior film di [[Luigi Chiarini|Chiarini]]: l'esigenza di raffinatezza formale tipica del «calligrafismo» (di cui il regista era uno degli esponenti di punta) qui si combina con uno stile vigoroso evidente anche nei personaggi minori (l'acidissima zia del notaio intepretata da [[Teresa Franchini]], piccolo capolavoro di battute e recitazione), capace di creare un'atmosfera incandescente e mortifera con cui alludere agli umori dell'epoca ben oltre la riduzione letteraria. Merito indubbio dell'operazione va alla sceneggiatura [...]. A [[Umberto Barbaro|Barbaro]], in particolare, viene da attribuire la forte connotazione sociale che rende leggibile il film anche in chiave di dramma di classe. Notevole la presenza palpitante della [[Luisa Ferida|Ferida]], attrice di regime generalmente impiegata in ruoli aggressivi e sensuali, che attraversa il film come un fantasma introducendo un clima «fantastico» abbastanza insolito nel cinema del periodo. (''[[La bella addormentata (film 1942)|La bella addormentata]]''; 2003, p. 277)
*Sbilanciato dal punto di vista narrativo, soprattutto per la stereotipata recitazione da «cattivo» di [[Francis X. Bushman]], il film ha comunque due momenti indimenticabili, la battaglia navale e la famosa corsa delle bighe, che non ha nulla da invidiare per tensione e perfezione tecnica a quella girata da [[Andrew Marton]] nel 1959, anche per merito delle scenografie di [[Cedric Gibbons]] e degli effetti speciali di Kenneth Gordon MacLean. (''[[Ben-Hur (film 1925)|Ben-Hur]]''; 2003, p. 288)
*[...] un film agiografico ma misurato. (''[[Bernadette (film 1943)|Bernadette]]''; 2003, p. 292)
*La pellicola che ha segnato una svolta nella carriera di [[John Woo|Woo]] (fino ad allora autore di ''wuxiapian'' e film comici) e nel cinema di Hong Kong, inaugurando il genere del mélo-noir metropolitano in cui le sparatorie iperrealiste sostituiscono i duelli tradizionali. I temi sono quelli classici di Woo: l'elogio dell'amicizia, la difesa anacronistica di un mondo votato all'autodistruzione, la violenza stilizzata dove si mescolano lacrime e sangue. L'impianto da film popolare e certe ingenuità dispiacciono agli occidentali abituati ai successivi lavori del regista, ma il respiro è epico e travolgente. Un trampolino di lancio anche per [[Chow Yun-fat|Chow]], che ruba la scena nella parte dell'ex killer umiliato, con impermeabile e occhiali scuri. (''[[A Better Tomorrow (film 1986)|A Better Tomorrow]]''; 2016, p. 552)
*Versione moderna dell'opera di [[William Shakespeare|Shakespeare]] (neppure citato nei titoli, forse perché l'Italia era in guerra con la Gran Bretagna) ambientata nella periferia romana, ma poco aiutata da due attori fuori parte. (''[[La bisbetica domata (film 1942)|La bisbetica domata]]''; 2003, p. 308)
===C===
*Una commedia gialla raffinata e piena di ironia, [...] fondata – secondo un meccanismo di «spostamento» narrativo tipicamente hitchcockiano – non tanto sulla scoperta del ladro vero quanto sul tema dell'identità del ladro presunto. (''[[Caccia al ladro]]''; 2003, p. 363)
*Tra comicità e patetismo, un mondo di risorse e umanità che Loy aveva già esplorato nelle sue indagini televisive, affidato all'estro agrodolce di Manfredi. (''[[Café Express]]''; 2010, p. 537)
*Ambientazione inusuale, claustrofobica e notturna, e recitazione avvincente fino all'epilogo risolutore. (''[[La campana del convento]]''; 2003, p. 380)
*[...] Camerini abbandona i consueti temi piccolo-borghesi e realizza una genuina commedia d'ambientazione popolaresca. [...] la censura fascista manipolò il film a tal punto da rendere incomprensibile la sua presunta componente eversiva. (''[[Il cappello a tre punte]]''; 2003, p. 395)
*Come [[Robinson Crusoe]] (senza cannibali e con un po' di zen in più), una parabola sulla necessità di perdere tutto per ritrovare se stessi attraverso il confronto con una natura insondabile e indifferente dalle vicende umane. Ma se [[Daniel Defoe|Defoe]] teorizzava la fuga dalla società neoindustriale del capitalismo selvaggio, [[Robert Zemeckis|Zemeckis]]-con le armi della civiltà digitale che finge di ripudiare- non vede l'ora di riportare indietro il suo eroe, anche se (quasi) rinuncia al lieto fine hollywoodiano. Scritto da William Broyles jr. Girato con tempi di lavorazione molto lunghi (sedici mesi: nella pausa tra le riprese, durata un anno, il regista ha diretto ''[[Le verità nascoste]]'') per consentire a [[Tom Hanks]] (meritata la nomination all'Oscar) di dimagrire 22 chili. (''[[Cast Away]]''; 2014, p. 690)
*Thriller con la pretesa di elevarsi al di sopra del cinema di genere, ma che risulta solo fiacco e noioso. (''[[Il cervello dei morti viventi]]''; 2003, p. 449)
*L'ottavo lungometraggio di [[Hayao Miyazaki|Miyazaki]] (unico sceneggiatore) è il suo risultato finora più alto, anche se i temi che lo percorrono (l'infanzia come sogno di cui ritardare la fine, l'armonia animista delle cose, il pittoricismo delle immagini) sono già tutti nei suoi lavori precedenti. Le invenzioni visionarie e poetiche sono incessanti e sempre felici, tra memorie di ''Alice nel paese delle meraviglie'', iconografia shintoista, teatro kabuki e surrealismo. E si fondono per creare un universo sorprendente e a tratti cupissimo, che disattende le leggi della logica e della fisica, e dove non è possibile discernere tra buoni e cattivi. I personaggi si stagliano nella memoria in sequenze di grande durezza (l'iniziale mutazione dei genitori), di delicata poesia (il memorabile viaggio in treno sulla ferrovia sommersa), di indefinibile suspense (l'arrivo notturno del traghetto da cui fuoriescono silenti gli ospiti della «colonia»). Ottima colonna sonora di Joe Hisaishi. (''[[La città incantata]]''; 2003, p. 495)
*Le immagini mostrano ma non raccontano, alludono ma non dicono. Proliferano simboli e visioni inaudite (decine di libri messi ad asciugare sui tetti e sfogliati dal vento, pesci che si dibattono fuor d'acqua, greggi che invadono una chiesa, angeli della morte che scendono dal soffitto): lo spettatore non deve però decifrarli pedantemente, ma immergersi in essi, come in un quadro o in una musica. (''[[Il colore del melograno]]''; 2003, p. 515)
*Un ennesimo remake a basso costo dove il ridicolo prevale sull'horror. (''[[Il conte Dracula (film 1970)|Il conte Dracula]]''; 2003, p. 554)
*Un kolossal made in Italy che cerca di mediare esigenze spettacolari con il rispetto per la verità storica: gran lavoro degli sceneggiatori [...]. (''[[Costantino il Grande (film)|Costantino il Grande]]''; 2003, p. 581)
===D===
*Una favola fantastica in stile Tolkien, rielaborata dai creatori dei Muppets: l'intreccio è banale, ma i pupazzi sono spettacolari. (''[[Dark Crystal]]''; 2003, p. 618)
*Diligente l'ambientazione, compassata la sceneggiatura, complessivamente impacciato il cast. (''[[David e Golia]]''; 2003, p. 622)
[[File:Susan Hayward 4.jpg|thumb|[[Gregory Peck]] e [[Susan Hayward]] in ''[[Davide e Betsabea]]'']]
*Un'accurata ma noiosa versione cinematografica del celebre episodio biblico (l'amore adulterino del re David per la moglie di un suo ufficiale) che gli attori cercano di vivacizzare come possono. (''[[Davide e Betsabea]]''; 2003, p. 622)
*Tipico film catastrofico, che fa propri tutti gli stereotipi del genere. Ha avuto un sensazionale impatto orrorifico sul pubblico, e tale risvolto sociale conta molto di più delle sue qualità artistiche, decisamente scarse. (''[[The Day After - Il giorno dopo]]''; 2003, p. 622)
*La sceneggiatura di [[Bill Marsilii|Bill Marsili]] e [[Terry Rossio]] gioca con i soliti paradossi temporali, sorvolando sulla plausibilità dell'elemento fantascientifico e tentando fin che può di arginare facilonerie e incongruenze. Il gioco regge mezz'ora, poi svacca inesorabile nell'''action movie'' bombarolo con storia d'amore e ''happy ending'' di rito. In realtà, [[Tony Scott|Scott]] vorrebbe rappresentare paure contemporanee: e se avalla ambiguamente (come già nel suo precedente ''[[Nemico pubblico (film 1998)|Nemico pubblico]]'') una tecnologia che viola la privacy a fin di bene, azzecca però un paio di sequenze tecnicamente complesse (come l'inseguimento in auto tra passato e presente) e l'ambientazione nella [[Louisiana]] in ricostruzione dopo l'uragano [[Uragano Katrina|Katrina]]. (''[[Déjà vu - Corsa contro il tempo]]''; 2010, p. 905)
*[…] è uno dei più bei film sull'amicizia e sul rapporto dell'uomo con la natura, semplice ed emozionante come solo i capolavori sanno essere. Commovente il modo con cui Kurosawa sa raccontare l'ingenuo animismo di Dersu (il suo parlare al fuoco e al vento, all'acqua e alla tigre), ma anche il suo senso di fratellanza universale (quando lascia qualche provvista nella capanna per il prossimo, eventuale occupante). (''[[Dersu Uzala - Il piccolo uomo delle grandi pianure]]''; 2003, p. 643)
*Il film [...] risente della sua origine teatrale ma sa far rivivere con emozione e intensità le persecuzioni del clero durante il Terrore. (''[[I dialoghi delle Carmelitane (film 1960)|I dialoghi delle Carmelitane]]''; 2003, p. 653)
*Film catastrofico, tedioso e pieno di buoni sentimenti. (''[[Il diavolo alle 4]]''; 2003, p. 658)
[[File:Yul Brynner in The Ten Commandments film trailer.jpg|thumb|[[Yul Brynner]] ne ''[[I dieci comandamenti (film 1956)|I dieci comandamenti]]'']]
*La magniloquenza e il gigantismo non tolgono però al film la sua appassionata carica emotiva e le libertà storiche che DeMille si è preso (per esempio nel personaggio di Nefertiti/Anne Baxter) colorano la storia con alcune sfumature ancor oggi godibili. (''[[I dieci comandamenti (film 1956)|I dieci comandamenti]]''; 2003, p. 664)
*Gioco tra gatto e topo con molti capovolgimenti, che sfrutta al meglio l'ambientazione claustrofobica. Tocchi d'ironia, massicce dosi d'azione, effetti visivi strabilianti, una suspense ininterrotta e Bruce Willis che azzecca una delle sue parti migliori: che cosa si può volere di più? (''[[Trappola di cristallo|Die Hard - Trappola di cristallo]]''; 2003, p. 666)
*Il miglior ''Frankenstein'' del ciclo [[Hammer Film Productions|Hammer]] e l'ultimo grande film di Fisher che, nella cornice del racconto gotico, inserisce una riflessione sulla diversità solo abbozzata negli episodi precedenti. (''[[Distruggete Frankenstein!]]''; 2003, p. 678)
*Un affresco composito di un mondo senza più nessun punto di riferimento [...]. Ben presto divenne un cult movie anche all'estero, diffondendo l'uso di neologismi come «paparazzo». (''[[La dolce vita]]''; 2010, p. 990)
*[...] un'esangue biografia modello esportazione, girata nel centenario della morte del santo. Perde il confronto con il ''[[Don Bosco (film 1935)|Don Bosco]]'' del '35, diretto da Goffredo Alessandrini. (''[[Don Bosco (film 1988)|Don Bosco]]''; 2003, p. 694)
*Un film superficiale ma ben confezionato: l'intrigo funziona, il ritratto della città {{NDR|Torino}} e della società incuriosisce, gli attori sono bravi. (''[[La donna della domenica]]''; 2010, p. 1006)
*Di notevole c'è l'atmosfera mortifera che riflette quella di un'epoca (vedi il coevo ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]''), splendidamente resa dalla fotografia di [[Massimo Terzano]]: un clima che aleggia sin dalla prima, memorabile sequenza del funerale sotto la pioggia, prosegue con l'ostinato senso di vuoto degli interni, cui fa da contrappunto la solitudine delle cime, e culmina nell'enorme croce commemorativa che staziona per mesi nella casa degli sposi. (''[[La donna della montagna]]''; 2003, p. 701)
[[File:Joan Bennett in The Woman in the Window trailer 2.jpg|miniatura|[[Joan Bennett]] in ''[[La donna del ritratto]]'']]
*[...] un noir avvincente che ripropone il tema più caro al regista: il sottile confine tra innocenza e colpevolezza, raccontato con una narrazione minuziosamente realistica ma sviluppato con un andamento potentemente onirico. Uno dei migliori ritratti del grigiore borghese e di quello che può nascondere dietro la sua faccia rispettosa. (''[[La donna del ritratto]]''; 2003, p. 702)
*Bellissime le scenografie di Ken Adam, come la sala da guerra del Pentagono. (''[[Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba]]''; 2010, p. 1040)
*''[[Dracula (romanzo)|Dracula]]'', che non a caso arriva sul finire del secolo, ha il merito di approfondire e sintetizzare a livello popolare i sottintesi ideologici del vampirismo ottocentesco, che - grazie a la cinema - avranno un grande seguito anche nel Novecento. (2003, p. 729)
*{{NDR|Sul [[Conte Dracula]]}} Il conte transilvano è in pratica l'ultimo degli eroi romantici: alle prese con l'irrazionale, il magico, il misterioso, in sospeso tra il Bene e il Male, la Vita e la Morte, la Morte e l'Immortalità. Naturalmente è destinato alla sconfitta in una società che si è votata alla Scienza (e più tardi alla tecnologia), ma non prima di aver scosso alle fondamenta il sistema di valori su cui tale società è fondata. (2003, p. 729)
*{{NDR|Sul [[Conte Dracula]]}} Ciò che più sorprende in lui è l'assenza di rimorso, la noncuranza delle conseguenze delle sue azioni. Agli occhi degli altri personaggi maschili del romanzo, che sotto la guida del dottor Abraham si schierano a tutela dell'ordine ideologico costituito, Dracula è l'incarnazione di Satana senza senso di colpa, del potere senza limiti, del sesso senza coscienza né controllo. (2003, p. 729)
*Non per tutti i gusti, ma negli anni conserva un suo strano fascino. (''[[Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete!!!]]''; 2003, p. 732)
*Coppola (che ha utilizzato la sceneggiatura di James Hart) vede Dracula come Lucifero e angelo caduto, con una lettura che non è delle più abusate, capace di dare al personaggio una statura epica che sorprende chi conosceva la malinconia romantica del ''Nosferatu'' di Herzog. Ma poi lo appesantisce con un immaginario cattolico e sessuofobo, tutto giocato sull'ambivalenza di angelo e bestia, piacere e morte, che lascia freddi. (''[[Dracula di Bram Stoker]]''; 2003, p. 732)
[[File:Dracula 1958 c.jpg|thumb|[[Christopher Lee]] nel ruolo del [[Conte Dracula]] in ''[[Dracula il vampiro]]'']]
*Molto fedele allo spirito del romanzo di Bram Stoker, questo film definisce l'aspetto moderno di Dracula (i canini sporgenti sono un'invenzione di Fisher e l'interpretazione di Christopher Lee aggiunge un tocco di inquietante perversità al personaggio letterario). (''[[Dracula il vampiro]]''; 2003, p. 732)
*Non una parodia come ci ha spesso abituato Brooks, ma uno strano pastiche tra scontato citazionismo (di cui fa le spese soprattutto la versione di Coppola) e un'ormai stanca comicità goliardico-caotica. (''[[Dracula: morto e contento]]''; 2003, p. 732)
*Il tocco di Fisher si ritrova nella condanna di ogni moralismo (il Male incarnato da Dracula, ma anche l'eccesso di puderie di una delle due coppie, proprio per questo vittime designate del vampiro) e soprattutto nella lettura parareligiosa del mito di Dracula, visto come un nuovo anti-Cristo. (''[[Dracula, principe delle tenebre]]''; 2003, p. 733)
*Quasi un remake non dichiarato di ''[[1972: Dracula colpisce ancora!]]'', prodotto dalla [[Hammer Film Productions|Hammer]]. Ma la formula è quella tipica dell'horror commerciale degli anni '90: humour nero, splatter e colonna sonora ''metal''. [...] Una stupidaggine, voluta e prodotta da Wes Craven. (''[[Dracula's Legacy - Il fascino del male]]''; 2003, p. 733)
*Film per ragazzi intelligente e ben diretto la cui uscita nelle sale è passata praticamente inosservata. (''[[Il drago del lago di fuoco]]''; 2003, p. 733)
*Esordio nella regia del premio Oscar per gli effetti speciali di ''[[2001: Odissea nello spazio|2001]]'', che risponde al pessimismo di [[Stanley Kubrick|Kubrick]] con una dichiarazione di ottimismo ecologico. Uno dei pochi film (con il molto posteriore ''[[Alien]]'') dove il peso degli effetti speciali non soffoca la dimensione umana del racconto. Anzi, [[Douglas Trumbull|Trumbull]] arriva a «umanizzare» i simpatici robot che aiutano [[Bruce Dern|Dern]] (bravissimo) nella sua opera. Poetico e affascinante. (''[[2002, la seconda odissea]]''; 2003, p. 749)
*Piccolo gioiello della fantascienza inglese, ispirato al romanzo ''La morte dell'erba'' di [[John Christopher]], che teorizza «da destra» la supremazia dell'istinto animale nell'uomo: tesi che il film esemplifica con una chiarezza quasi imbarazzante, soprattutto durante il lungo viaggio. Filmato con bel piglio documentario. (''[[2000: la fine dell'uomo]]''; 2003, p. 749)
*La Maggenti, anche autrice della sceneggiatura, mette molta carne al fuoco (i pregiudizi non riguardano solo la sessualità ma anche la razza e il censo), ma fortunatamente rifugge dal ''politically correct'' e si lascia andare con raffinata naturalezza al racconto di una storia d'amore che cresce pian piano e non si dimentica. Notevoli le due attrici protagoniste, praticamente esordienti. (''[[Due ragazze innamorate]]''; 2003, p. 754)
*[...] il film punta il suo fascino non sugli scenari futuristici (anzi, è improbabile che nel XXI secolo tutto sia così simile a oggi) ma sulla apocalittica visione del destino dell'uomo e della voracità cannibalesca del potere. Belle le ambientazioni in una New York notturna e decadente, costantemente avvolta in una nebbia inquinante, superbe le interpretazioni di [[Charlton Heston]] e di [[Edward G. Robinson|E.G. Robinson]] nel suo ultimo, commovente, ruolo. (''[[2022: i sopravvissuti]]''; 2003, p. 750)
===E===
*È un agente delle assicurazioni o una perfetta ladra high-tech la giovane Virginia Baker ([[Catherine Zeta-Jones|Zeta-Jones]]), che si associa col vecchio marpione scozzese Robert MacDougal ([[Sean Connery|Connery]]: dichiara dieci anni in meno) per il furto di fine millennio a Kuala Lampur? E soprattutto, vuole fregarlo o cascherà tra le sue braccia? Quasi tutto come in un giallo-rosa di una volta (niente sesso e violenza), se non che i ladri alla fine scappano col malloppo: ma perché si dovrebbe fare il tifo per loro? Solo perché grondano fascino (almeno nelle intenzioni dei produttori)? Sceneggiatura più arrabbiata di quello che sembra, a firma di [[Ronald Bass|Ron Bass]] e [[William Broyles Jr.|William Broyles]]. Cinema commerciale di vacuità insostenibile, anche se eseguito professionalmente. (''[[Entrapment]]''; 2010, p. 1131)
*Un film sottilmente ipocrita, non solo perché, con scarso coraggio, non fa vedere nulla, ma anche perché {{sic|Lulú}}, alla fine, viene riportata all'ovile dal provvidenziale maritino. L'erotismo dal punto di vista femminile resta una pia intenzione. (''[[Le età di Lulù]]''; 2003, p. 813)
===F===
*Di fronte a questo adattamento (di [[Jim Uhls]]) del romanzo di [[Chuck Palahniuk]], la critica si è divisa: grido di rivolta contro una società post-consumista o pericolosa apologia di un neotribalismo fascista? Smisuratamente ambizioso ma anche autoparodico, il film appare alla fine confuso e impari al compito che si prefigge: sagace nell'individuare certi sintomi (crisi maschile, fuga dalla realtà, scissione della personalità), abile a stordire – soprattutto all'inizio – con una messa in scena visionaria (notevole la fotografia di [[Jeff Cronenweth]]), capace di colpire a fondo con il cinismo (memorabile il culturista cui sono spuntate le tette, interpretato dal cantante [[Meat Loaf]]), ma senza saper riflettere in modo articolato sui problemi evocati. In definitiva americano quanto un talk show un po' esagitato. (''[[Fight Club (film)|Fight Club]]''; 2010, p. 1252)
*[...] il film è uno straordinario ritratto di una certa America di provincia, puritana e intollerante, su cui il regista innesta, attraverso il personaggio del giornalista ([[Arthur Kennedy|Kennedy]]), una spietata riflessione sui meccanismi del consenso e sul ruolo dei mass media. [...] [[Burt Lancaster|Lancaster]], in una delle sue più dense interpretazioni [...]. (''[[Il figlio di Giuda]]''; 2003, p. 884)
*Flop commerciale, anche se non tutto è da buttare in questo film ambizioso, vorticoso e sovraccarico. Meglio peccare per eccesso che per difetto. (''[[Il filo del rasoio (film 1984)|Il filo del rasoio]]''; 2003, p. 887)
*[...] è un ritratto agiografico piuttosto ordinario, in cui il regista rinuncia a una rilettura personale per soddisfare le esigenze del pubblico medio internazionale. Non male il cast, e commovente a tratti l'interpretazione di [[Bradford Dillman|Dillman]]. (''[[Francesco d'Assisi (film 1961)|Francesco d'Assisi]]''; 2003, p. 922)
*Girato con uno stile spoglio e fluido (cosi da lasciare molto spazio alla scenografìa e conseguentemente all'atmosfera opprimente), il film evita gli effetti troppo facili o le scene troppo cruente (anche per non urtare la sensibilità del pubblico di allora), ma riesce a descrivere i pericoli e le tentazioni della scienza e contemporaneamente a fare della creatura una «rappresentazione simbolica e metafisica dell'uomo, tormentato e diviso tra la riconoscenza e l'odio per un creatore che l'ha fatto così imperfetto» [Lourcelles]. (''[[Frankenstein (film 1931)|Frankenstein]]''; 2010, p. 1318)
*Ultimo dei cinque film della saga di Frankenstein diretti dal grande regista inglese per la [[Hammer Film Productions|Hammer]]: Cushing è un ''mad doctor'' emblematicamente rifugiatosi in un manicomio, ma l'atmosfera del film limita le invenzioni visive e la fotografia di Brian Probyn fa rimpiangere il sanguinio technicolor di Jack Asher. (''[[Frankenstein e il mostro dell'inferno]]''; 2003, p. 927)
*[...] il film cerca di recuperare le utopie e gli incubi [[George Orwell|orwelliani]], ma dopo un buon inizio scade rapidamente nello schematismo e nella prevedibilità. (''[[La fuga di Logan]]''; 2003, p. 943)
*Un piccolo capolavoro del melodramma fantastico [...]. La sceneggiatura di [[John Patrick (drammaturgo)|John Patrick]] si destreggia con grande abilità nel continuo passaggio tra i diversi tempi della narrazione riuscendo a rendere avvincente una storia fatta soprattutto di rimpianti e di azioni mancate: a dare coesione alla trama è una incondizionata dichiarazione di fiducia nella forza dei sentimenti e dell'amore, dimostrata per antifrasi attraverso l'infelice rapporto di Rollo e Lark [...] e rivissuta in parallelo dal legame nascente tra Grizel e Pax. Così, anche il tragico epilogo – legato alla violenza della guerra – finisce per ribadire, con la forza dell'''amour fou'', il messaggio di speranza nella capacità umana di far trionfare i sentimenti sulle paure e gli egoismi. (''[[Fuga nel tempo]]''; 2003, p. 944)
*Uno strano melodramma [...] pieno di fraintendimenti e di situazioni-limite per l'epoca (tutte le famiglie possibili nel film sono a pezzi e non si ricompongono, tutti i personaggi femminili sono donne sole e indipendenti), che all'enfasi sentimentale predilige i toni smorzati e termina in modo sorprendentemente aperto. Alla base c'è l'idea che tutti soffrono per la mancanza di amore ma evita con cura soluzioni estreme, optando per un registro quotidiano e verosimile che è una rarità nei film italiani dei primissimi anni Quaranta. (''[[La fuggitiva (film 1941)|La fuggitiva]]''; 2003, p. 945)
*Il film che ha lanciato [[Bruce Lee]] sulla ribalta internazionale imponendo la magistrale padronanza dell'attore nell'eseguire la tecnica del kung-fu. (''[[Il furore della Cina colpisce ancora]]''; 2003, p. 958)
===G===
*Solenne dramma storico-religioso [...] costruito su misura per la diva hollywoodiana più spirituale dell'epoca, che due anni prima aveva interpretato il personaggio a teatro con grande successo. Frutto di lunghe e minuziose ricerche storiche, risulta un po' rigido e pomposo, alla ricerca di un arduo equilibrio tra parola e immagine. (''[[Giovanna d'Arco (film 1948)|Giovanna d'Arco]]''; 2003, p. 1019)
*[...] il film è ancora abbastanza gracile nella sua struttura narrativa, ma il montaggio sa dare un buon ritmo alla storia. (''[[Giuditta di Betulia]]''; 2003, p. 1027)
[[File:Godzilla King of the Monsters (1956) Atomic ray.png|thumb|[[Haruo Nakajima]] nel ruolo del [[Godzilla|personaggio omonimo]] in ''[[Godzilla (film 1954)|Godzilla]]'']]
*Nato dall'incubo della bomba (con evidenti sottintesi antiamericani) ma anche dalla paura tipicamente giapponese della «minaccia che viene dal mare», il film oggi può apparire datato per la semplicità degli effetti speciali [...] ma l'occhio con cui Honda guarda a questo mostro veramente cattivo, insensibile e spietato è soffuso di una tristezza e di una malinconia autentica e ancora toccante. (''[[Godzilla (film 1954)|Godzilla]]''; 2003, p. 1039)
*Scritto dal regista con [[Bernd Lichtenberg]] (debitrice del racconto ''Rip van Winkle'' di [[Washington Irving]]!), una commedia fondata su un paradosso esile ma accattivante: che il socialismo reale sia stato vissuto dai suoi militanti come una specie di «grande madre», con i difetti e i pregi di un'ingombrante genitrice. Non mancano idee irresistibili, come i falsi telegiornali che millantano una riunificazione alla rovescia, coi berlinesi dell'Ovest in fuga dalle «false certezze» del liberismo; ma le metafore sono eccessive, certe citazioni sono fuori luogo (la testa di Lenin che vola sulla città come il Cristo della ''[[La dolce vita|Dolce vita]]'' di [[Fellini]]) e il trono troppo brioso della prima parte – molto ben recitata – stride con la svolta mélo finale. Straordinario successo in patria. (''[[Good Bye, Lenin!]]''; 2016, p. 1913)
*[...] ''La grande luce'' colloca all'estero il personaggio interpretato da [[Elsa De Giorgi]], donna fatale, simbolo del Vizio e del Male (a cui fa da contraltare, nel paesino, nientemeno che la Vergine Maria), ma – a differenza di altri film dell'epoca – ambienta in Italia l'ingiustizia da cui la storia prende il via e dà prova di un originale impasto linguistico mescolando dialetti meridionali, genovese e spagnolo. (''[[Montevergine (film)|La grande luce]]''; 2003, p. 1057)
===H===
*Estremamente sadico (la censura italiana ha tagliato almeno '7), ottiene solo di incupire e deprimere lo spettatore. (''[[Hellraiser II: Prigionieri dell'inferno|Hellbound: Hellraiser II - Prigionieri dell'inferno]]''; 2003, p. 1102)
*La quinta puntata della saga dei Cenobiti (qui meno presenti che nelle precedenti) ha una struttura da thriller pliziesco, mentre le suggestioni horror rimandano ad ''Allucinazione perversa'' e alla serie di ''Nightmare''. Tra ralenti da telefilm e qualche immagine patinata, almeno si cerca un po' di originalità: i fan che non pretendono troppo possono gradire. (''[[Hellraiser 5: Inferno]]''; 2003, p. 1103)
*Il quarto capitolo della serie è un pasticcio senza capo né coda, che risente di vicende produttive disastrose: la Miramax cacciò il regista Kevin Yagher (che si rifiutò di firmare il film), chiamò Joe Chappelle a dirigere alcune scene e rimontò il tutto. Le creature dell'inferno non fanno più paura, ma sembrano arteriosclerotiche; il ''gore'' c'è ma è indolore, e l'interesse dei fan è annullato. (''[[Hellraiser 4: La stirpe maledetta|Hellraiser - La stirpe maledetta]]''; 2003, p. 1103)
*Opera prima di [[Clive Barker]], lo scrittore inglese troppe volte definito il successore di Stephen King, è una geniale e spregiudicata discesa nell'immaginario infernale, popolato di incubi maestosi e fantasie sadomaso. I temi del sesso e della morte, della carnalità e della dissoluzione della carne sono messi a fuoco lucidamente in un esemplare contesto di torbida visionarietà. (''[[Hellraiser (film)|Hellraiser - Non ci sono limiti]]''; 2003, p. 1103)
*Clive Barker si tira da parte e [[Pinhead (personaggio)|Pinhead]] diventa protagonista a tutti gli effetti, aspirando a rimpiazzare Freddy Krueger nell'immaginario horror degli anni Novanta. Effetti speciali ormai stravisti, e noia che regna sovrana. (''[[Hellraiser III - Inferno sulla città|Hellraiser III]]''; 2003, p. 1103)
*[...] uno dei capisaldi del filone pornosoft, patinato e assolutamente non erotico ritratto di una donna contenta di essere vittima. (''[[Histoire d'O (film)|Histoire d'O]]''; 2003, p. 1108)
===I===
*Influenzato da un [[Georges Bataille|Bataille]] riletto attraverso le componenti più sadomasochistiche della cultura giapponese, il film rifiuta polemicamente la realtà storica per rinchiudersi in una «minuziosa, insostenibile, affascinante descrizione dei suoi rituali di possesso sessuale» [P. Mayersberg], nuova e ulteriore rappresentazione dell'alienazione sociale da parte del più immoralista e visionario dei registi nipponici {{NDR|[[Nagisa Ōshima]]}}. (''[[Ecco l'impero dei sensi|L'impero dei sensi]]''; 2003, p. 1136)
*Le complicatissime premesse dell'ottima sceneggiatura (scritta dal regista) sono mirate a costruire un concitato e appassionante ''action movie'' fantascientifico che vuole riflettere sul nostro presente: un mondo in cui il capitalismo ha ridotto l'uomo a merce e in cui, letteralmente, il tempo è diventato denaro. L'impresa del reietto che si ribella al destino sfidando l'estabilishment rielabora in modo originale sia il mito di Robin Hood sia quello di Bonnie e Clyde, rivendicando una resistenza neo-umanista alle logiche di un Potere che ha amplificato la disuguaglianza sociale. Un film-scommessa molto personale (e coerente con le opere migliori di [[Andrew Niccol|Niccol]]), a cui si perdonano volentieri qualche inverosimiglianza e un paio di scivoloni mélo, ma che non ha purtroppo goduto né del favore della critica né di quello del pubblico. (''[[In Time]]''; 2014{{c|manca l'edizione in bibliografia}})
*Commedia sexy malamente ispirata a ''Le imprese di un giovane dongiovanni'' di [[Guillaume Apollinaire|Apollinaire]]: trine, merletti e cura dell'ambientazione non arricchiscono granché un film svogliatamente erotico. (''[[L'iniziazione (film 1987)|L'iniziazione]]''; 2003, p. 1168)
*Melodramma meno convenzionale di quello che la trama faccia immaginare, anche perché il personaggio di [[Otello Toso|Toso]], ''déraciné'' segnato dalla violenza della guerra ed ecologista ante litteram (educa i cani da caccia ma è contro la caccia), è decisamente insolito nel panorama dell'epoca. (''[[Gli innocenti pagano]]''; 2003, p. 1171)
===L===
*Un feroce e lucido melodramma sociale sulle relazioni personali impostate come rapporti di potere [...]. (''[[Le lacrime amare di Petra von Kant]]''; 2003, p. 1262)
*Inconsueta prova di [[Pasquale Festa Campanile|Festa Campanile]], che si ispira a un suo romanzo per affrontare un tema più serio del solito, ma il risultato, anche per alcune indulgenze a una comicità facile e volgare, è inferiore alle attese. (''[[Il ladrone]]''; 2003, p. 1267)
*La [[Hammer Film Productions|Hammer]] si appoggia agli Shaw Brothers in un momento di crisi, ma il connubio tra horror gotico e kung fu non funziona: i combattimenti che punteggiano gratuitamente l'intreccio appaiono forzati, così come le relazioni amorose che sbocciano tra i membri delle due diverse razze. Suggestivi, invece, i vampiri d'oro del titolo (sono i discepoli di cui si serve Dracula per il suo macabro rituale di dissanguamento delle vittime), che appaiono tra fumi e luci colorate. (''[[La leggenda dei 7 vampiri d'oro]]''; 2003, p. 1283)
*Trasposizione cinematografica di un'antica leggenda georgiana, dove si mescolano orgoglio nazionalista e mistica del sacrificio, è un'opera visionaria, coloratissima, dove il regista distrugge la struttura lineare del racconto in brevi scene autonome. [...] Sullo schermo si alternano così oggetti simbolici e animali stilizzati, personaggi e panorami che possono sconcertare per la loro «discontinuità», ma che offrono anche momenti di solenne bellezza e di appassionato folclore. (''[[La leggenda della fortezza di Suram]]''; 2003, p. 1283)
*Tentativo di horror metafisico padano (ma [[Pupi Avati]] aveva fatto di meglio) accolto nella più assoluta indifferenza, dimostrazione di com'è difficile girare in Italia storie fuori dai soliti schemi. (''[[Luci lontane (film 1987)|Luci lontane]]''; 2003, pp. 1320-1321)
===M===
*[...] a suscitare dubbi non è la verità di quanto raccontato, bensì la confezione. [[Peter Mullan|Mullan]] [...] usa senza sfumature le armi del grottesco e della caricatura, ed è con i mezzi più plateali che estorce allo spettatore la rabbia e le lacrime. (''[[Magdalene]]''; 2003, p. 1346)
*Fisher creca nuovi spunti per ridare interesse all'argomento; i dialoghi tra la ragazza resuscitata e la testa dell'amato sono divertenti, l'erotismo è più esplicito del solito, ma il film è di quelli che interessano solo i fan del genere. (''[[La maledizione dei Frankenstein]]''; 2003, p. 1362)
*[...] un film edificante che spinge spudoratamente sul pedale della commozione. Un must delle sale parrocchiali di una volta. (''[[Marcellino pane e vino]]''; 2003, p. 1380)
*Sottilmente morboso ([[Alfred Hitchcock|Hitch]] voleva mostrare una passione feticista) e generalmente sottovalutato (specie dal pubblico), un thriller psicologico [...] dove la suspense – meglio ancora che in ''[[Io ti salverò]]'' – si concentra su un segreto che la protagonista si porta dentro dall'infanzia. Uno dei più riusciti giochi hitchcockiani sull'ambiguità, la reticenza e l'allusione. (''[[Marnie]]''; 2003, p. 1396)
[[File:The Curse Of Frankenstein (1957) trailer - Peter Cushing experimenting 1.png|thumb|[[Peter Cushing]] nel ruolo del [[Victor Frankenstein|barone Frankenstein]] ne ''[[La maschera di Frankenstein]]'']]
*Cushing è ottimo, ma la regia di Fisher non è così geniale come vogliono molti cinefili. (''[[La maschera di Frankenstein]]''; 2003, p. 1401)
*I fratelli Wachowski, anche sceneggiatori, attingono alle filosofie orientali e alla fantascienza di [[Philip K. Dick]] (e mettono in mano a Neo ''Simulacri e simulazione'' di [[Jean Baudrillard|Baudrillard]]) per asserire che il mondo è illusione e la realtà virtuale è un incubo. I Wachowski riescono a tenere sotto controllo un intreccio complesso, ma forse non sono all'altezza per costruire una saga che ha l'ambizione di coronare quasi mezzo secolo di fantascienza letteraria e cinematografica; e sono troppi i debiti non dichiarati, da ''[[Zardoz]]'' a ''[[Terminator]]''. Non mancano, però, la suggestione e il divertimento. (''[[Matrix]]''; 2003, p. 1411)
*La sceneggiatura di John Houghton tenta di aggiornare le gesta del vampiro ai tempi della Swinging London e sovrappone Dracula con l'Anticristo: ma l'esperimento non convince. (''[[1972: Dracula colpisce ancora!]]''; 2003, p. 1451)
*Al suo primo film parlato, [[Fritz Lang|Lang]] continua a impiegare con maestria le metafore visive e le immagini evocative che avevano fatto grande il muto, e insieme si vale in modo assai moderno delle risorse del sonoro. (''[[M - Il mostro di Düsseldorf]]'', 2010, p. 2089)
*Radiografia di un'impasse non solo generazionale (nonostante don Giulio sia con ogni evidenza [[Michele Apicella]] in abito talare), è un film «sgradevole» nel rivendicare il proprio essere nevrotico, moralista, «adolescenziale». Raggelante nella sua lucidità, [...] coglie con precisione il punto di rottura degli anni Ottanta, reso perfettamente nella scena del ballo in chiesa al ritmo sconsolato ma anche sognante di ''Ritornerai''. In televisione l'essenzialità cinematografica del regista viene penalizzata, eppure averne avuti di film così, dove la religione è una questione di «fede» in sospeso, l'amore (individuale e collettivo) è una dichiarazione d'impotenza, la solitudine è l'unica, miserabile conquista e la fuga non è un'arte, bensì una soluzione dopo tante prove. (''[[La messa è finita]]''; 2003, p. 1427)
*È tutta [[Sergio Leone|leoniana]] l'idea di riflettere sul crepuscolo dei miti e insieme sulla loro necessità, omaggiando il western americano (da [[John Ford|Ford]] a [[Sam Peckinpah|Peckinpah]], il cui nome viene letto su una lapide) e il proprio stesso cinema, mentre gli ammiccamenti comici vengono dal successo di ''[[Lo chiamavano Trinità...]]'' Il risultato è ibrido: i toni elegiaci stridono con gli sganassoni e le facezie di [[Terence Hill|Hill]], e certe divagazioni volgarotte (la sequenza dell'orinatoio, aggiunta in corso di riprese) sono discutibili. La confezione è professionale, e lo stile si distacca da quello del maestro (vedi i ralenti alla Peckinpah), anche se [[Tonino Valerii|Valerii]] si limita a fare da esecutore. (''[[Il mio nome è Nessuno]]''; 2016, p. 2753)
*Un melodramma complicato e pieno di incongruenze [...]. La storia è francamente irreale [...], la recitazione (specie dell'inebetito [[Massimo Serato|Serato]]) poco più che da filodrammatica, ma la straordinaria fotografia di [[Piero Portalupi]], astratta ed espressionista nello stesso tempo, giustifica da sola la visione del film. (''[[Monastero di Santa Chiara (film)|Monastero di Santa Chiara]]''; 2003, p. 1490)
*Sasdy si ispira alla vicenda dell'ungherese Erzsebet Bathory (raccontata anche da Borowczyk in un episodio di ''I racconti immorali'') e prosegue il suo percorso di critica al potere: coloro che condannano la contessa a una fine atroce non sono certo stinchi di santo. Ma dei suoi film per la [[Hammer Film Productions|Hammer]] è il meno efficace: le troppe concessioni al morboso stridono col tentativo di rendere tragica la sorte della contessa, tratteggiata come una donna incapace di accettare la vecchiaia. (''[[La morte va a braccetto con le vergini]]''; 2003, p. 1511)
===N===
*Elegante ma freddo remake del capolavoro di Murnau, attento soprattutto alla creazione di un'atmosfera algida e funerea, dove le sorti dei personaggi sono predestinate sin dal principio. Questa lenta progressione (il film dura 40' in più dell'originale di Murnau pur essendogli molto fedele) verso la tragedia ha il suo punto di forza in Kinski, che rinnova la figura classica del vampiro facendone un personaggio stanco e distante, quasi restio a seguire la propria inclinazione di mostro necrofilo. (''[[Nosferatu, il principe della notte]]''; 2003, p. 1592)
*Incauto debutto alla regia di un produttore e sceneggiatore: in una fotografia ricercata, che finisce per produrre cartoline stucchevoli, il cast internazionale barcolla su una storiella male impostata, e Kinski straborda con risultati ben diversi dal film di Herzog, facendo rimpiangere gli eccessi dei suoi innumerevoli B-movie. (''[[Nosferatu a Venezia]]''; 2003, p. 1592)
===O===
*Ormai un piccolo classico del cinema dell'orrore, grazie soprattutto alla mano di [[Georges Franju|Franju]], che mescola con maestria fantasia e realismo, morbosità e lirismo, in un crescendo che culmina nella straordinaria sequenza finale. (''[[Occhi senza volto]]''; 2003, p. 1625)
*Un duro spaccato urbano, insolito nel cinema della Nuova Zelanda. Partendo dalla violenza, dalla miseria e dall'emarginazione che aliena la famiglia (ma senza cadute nel vittimismo), Tamahori gira con l'energia combattiva di Milius e la rabbia di [[Ken Loach|Loach]], alla ricerca della cultura maori perduta da consegnare alle nuove generazioni insieme alla ritrovata dignità femminile. (''[[Once Were Warriors - Una volta erano guerrieri]]''; 2003, p. 1645)
*Cinque anni bastano a smarrire le ambizioni socio-etnologiche del prototipo, anche se lo sceneggiatore (e autore del romanzo d'origine) è sempre [[Alan Duff]]. I dilemmi morali sono tranciati con l'accetta, il clou del film sono i pestaggi (belli tosti), ma si respira anche un'aria genuina e simpaticamente dimessa. Film ad alto tasso di testosterone da sale di periferia, come non se ne fanno più. (''[[Once Were Warriors 2 - Cinque anni dopo]]''; 2003, p. 1645)
*Connubio di satira sociale e fantascienza [...], è uno dei film chiave degli anni Sessanta per la sua capacità di rompere con i generi tradizionali hollywoodiani e aprire il cinema a nuove forme espressive [...]. (''[[Operazione diabolica]]''; 2003, p. 1650)
*Con molto sangue e poca sostanza, segna la fine del grande cinema gotico made in Britain prodotto dalla [[Hammer Film Productions|Hammer]]. (''[[Gli orrori di Frankenstein]]''; 2003, p. 1665)
===P===
*Tra gobbi e lesbiche, falli veri e finti, un elogio delle case chiuse approssimativo e ripetitivo, percorso però da un innegabile vitalismo e da sprazzi di humour. (''[[Paprika (film 1991)|Paprika]]''; 2003, p. 1695)
*[[Leonardo Pieraccioni|Pieraccioni]] (sceneggiatore con [[Giovanni Veronesi]]) ritorna senza simpatia e senza humour alla formula stantia di ''[[Fuochi d'artificio]]'', tra sentimentalismo annacquato e pretese di sociologia spicciola. Le immagini da cartolina vorrebbero solleticare ancora una volta i sogni dell'italiano medio, ma i tentativi di involgarimento segnalano che si è giunti al fondo del barile. La [[Anna Maria Barbera|Barbera]] ripropone il personaggio televisivo della siciliana Sconsolata, in una serie di pietose scenette che nulla c'entrano con la storia principale: eppure si deve anche a lei il successo del film, vincitore a sorpresa della sfida del Natale 2003. (''[[Il paradiso all'improvviso]]''; 2016, p. 3200)
*Un film politico e poetico allo stesso tempo, che all'inizio adotta i moduli della favola grottesca, con un surrealismo di stampo buñueliano, e poi sfocia via via in un dramma che ricorda le antiche tragedie greche. (''[[Pentimento (film 1984)|Pentimento]]''; 2003, p. 1733)
*Anche se assomiglia un po' troppo a ''Suspiria'', è uno dei migliori Argento di quel periodo, al quale si perdona l'abuso di heavy metal nella colonna sonora. (''[[Phenomena]]''; 2003, p. 1754)
*Il film più noto di [[Ed Wood|Wood]] ha la fama (immeritata: altri hanno fatto ben di peggio) di essere il più brutto della storia del cinema; negli Usa è stato oggetto di culto molto prima che [[Tim Burton]] dedicasse un biopic al suo autore, dove racconta tutti gli aneddoti sulla lavorazione ([[Bela Lugosi|Lugosi]], morto anzitempo, venne sostituito da un improbabile «sosia» che si tiene il volto coperto). Del film in sé restano memorabili le interpretazioni dilettantistiche di un gruppo di freaks scelti accuratamente (il lottatore [[Tor Johnson|Johnson]], la presentatrice televisiva Vampira, il futurologo Criswell che recita prologo ed epilogo), le incredibili scenografie (un'astronave con tendine al posto delle porte), le incongruenze del racconto. Il pasticcio sarebbe quasi divertente (a cominciare dall'originale commistione di fantascienza e horror), se non andasse per le lunghe e non tentasse di elevarsi con un risibile messaggio pacifista. (''[[Plan 9 from Outer Space]]''; 2016)
*A tutt'oggi il più abile dei film di Argento: un attacco deliberato ai nervi dello spettatore, martellato da un montaggio quasi subliminale, da una musica ipnotica (del jazzista Giorgio Gaslini e dei Goblin) e da esplosioni di violenza rimaste ineguagliate. (''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]''; 2003, p. 1852)
*Malgrado qualche momento in cui il ritmo cede, il decimo lungometraggio ''anime'' di Miyazaki (anche unico sceneggiatore) costruisce ancora una volta un mondo in cui mistero e irrazionale vengono accettati come eventi naturali, e dove i rapporti di causa ed effetto seguono regole (anche fisiche) insondabili. E in ciò conferma l'unicità della sua arte. Nuovo, questa volta, è l'uso di scenari molto semplificati (colori tenui, sfondi dipinti ad acquerello, scenografie essenziali) che però non ostacolano invenzioni narrative metaforiche (i «pesci-acqua» che gli adulti scambiano per onde e i bambini vedono nella loro reale forma animalesca), o rimandi ai miti fondanti della cultura giapponese (l'ambivalenza del mare, la centralità della figura femminile e la latitanza di quella maschile), encomiabilmente mai sottolineati. Le assurde fattezze di Fujimoto sono un omaggio allo stile di [[Osamu Tezuka]]. Incompreso da buona parte della critica, e snobbato dal pubblico. (''[[Ponyo sulla scogliera]]''; 2018, pp. 2346-2347)
*Pacifismo all'acqua di rose in un film ingenuo e fiacco. (''[[La protesta del silenzio]]''; 2003, p. 1860)
===Q===
*Città contro campagna, corruzione contro onestà: nonostante le apparenze, niente a che vedere con l'esaltazione ruralista di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Qui è lo spirito populista di [[Cesare Zavattini|Zavattini]] [...] a prendere il sopravvento sulla regia solitamente «tirannica» (ma sempre puntuale) di [[Alessandro Blasetti|Blasetti]]. Del resto, la crisi coniugale e la compromissione amorosa non erano certo temi graditi al regime, soprattutto se introdotti da efficaci squarci di degradazione urbana. Un piccolo grande film che contribuì a incrinare irreparabilmente gli edificanti ritratti ufficiali, anticipando umori e caratteri che sarebbero emersi compiutamente nel periodo neorealista. Il cast è particolarmente ispirato, ma i tecnici non sono da meno [...]. (''[[4 passi fra le nuvole]]''; 2003, p. 1889)
===R===
*Una parabola sulla relatività della verità, con un'apertura umanitaria nel finale. Congegnato con grande abilità e un superiore senso di ironia, e girato con uno stile nervoso e molto moderno. Il film che ha reso noti Kurosawa, Mifune e la Kyo in Occidente, Leone d'oro a Venezia e Oscar per il miglior film straniero. Accusato di essere troppo europeizzante dagli occidentali (ma i racconti di Akutagawa da cui è tratto sono degli anni Dieci), e poco amato in patria (i produttori non volevano mandarlo a Venezia perché pensavano fosse poco esportabile): capita anche ai capolavori. (''[[Rashomon]]''; 2003, p. 1943)
*Uno dei più singolari tra i film che si ispirano ai Vangeli, sceneggiato da Philip Yordan, rimontato dalla produzione perché considerato troppo violento, agiografico e manierato in certi momenti, ma anche sorprendentemente inventivo in altri (soprattutto la prima parte). Un film irrisolto, ed è un peccato perché molti dei motivi cari a Ray (il rapporto padre-figlio, il peso del passato sulle nostre azioni, il destino delle vittime, il ruolo dell'intercedente) rimandano a temi presenti nei Vangeli. (''[[Il re dei re (film 1961)|Il re dei re]]''; 2003, p. 1949)
*Insulso e goffo film in costume di un pioniere del genere. (''[[La regina di Saba]]''; 2003, p. 1954)
*Fedele e imponente versione del romanzo di [[Lev Tolstoj]], che nell'adattamento firmato da [[Renato Castellani]] [...] stempera il messaggio evangelico originale a favore di una moralità più laica e pragmatica. Se la struttura del racconto (con i suoi flashback a incastro che fanno scoprire poco alla volta la verità allo spettatore) è compatta e avvincente, così come la capacità di descrivere con poche battute l'ipocrisia e i pregiudizi che condannano Katjuša e portano invece a considerare con indulgenza il comportamento di Dimitrij, il vero punto debole del film è nella scarsa intensità dei due protagonisti, belli ma decisamente inerti. (''[[Resurrezione (film 1958)|Resurrezione]]''; 2003, p. 1963)
*Voluto da [[Will Smith]] per dirigere la storia vera di [[Chris Gardner|Gardner]] (sceneggiata da [[Steven Conrad]]), l'esordio statunitense di [[Gabriele Muccino|Muccino]] avviene nel migliore dei modi possibili: una nomination per Smith, buoni incassi sia in America che in Italia e una consacrazione professionale nella mecca del cinema. Quella che poteva essere la più scontata e zuccherosa delle storie (un uomo precipita ai gradini più bassi della povertà prima di risalire verso il successo) diventa il ritratto coinvolgente e credibile di un americano alle prese con le tante contraddizioni della vita e della società, che Muccino sceglie di raccontare utilizzando il più possibile ambientazioni dal vero -ricoveri per senzatetto compresi- per imprimere al film un'atmosfera credibilmente realistica (aiutato anche dalla fotografia di [[Phedon Papamichael]]). Frenando ogni facile concessione emotiva (le tante umiliazioni che Chris deve sopportare, la notte trascorsa nella metropolitana, l'egoismo degli amici) e controllando la recitazione di Will Smith, il mito dell'«edonismo reaganiano» finisce per essere letto da un'angolazione meno scontata e superficiale e l'eterna favola del successo a portata di mano diventa qualche cosa di più complesso e credibile. (''[[La ricerca della felicità]]''; 2016, p. 3700)
*Tecnicamente, i risultati sono ancora artigianali, ma il film - che accosta con un certo estro il fantastico e il quotidiano - la dice lunga sulle inquietudini e le paure dell'epoca. (''[[Il risveglio del dinosauro]]''; 2003, p. 1982)
*Uno degli innumerevoli, e fra i minori, capitoli della saga di Frankenstein diretto da un regista che è anche un eccellente direttore della fotografia, ma che dimostrerà quanto vale in altri film. Décor raffinato come sempre per i prodotti [[Hammer Film Productions|Hammer]]. (''[[La rivolta di Frankenstein]]''; 2003, p. 1997)
===S===
*Tardo e lutulento kolossal biblico [...]: l'ultimo film di [[King Vidor|Vidor]]. [...] Grandiose le scene di massa e le scollature della [[Gina Lollobrigida|Lollo]]: il canto del cigno di un colosso di Hollywood, che però non ha mai dato il meglio di sé nelle superproduzioni. (''[[Salomone e la regina di Saba]]''; 2003, p. 2034)
*Si ha l'impressione di essere alla fine di un'epoca e di un horror che non sa più stare al passo coi tempi. (''[[I satanici riti di Dracula]]''; 2003, p. 2049)
*Remake di ''[[Profumo di donna]]'': tutte le gag possibili sui ciechi (compreso Slade al volante di una [[Ferrari]]) e uno spirito dolciastro che vorrebbe ispirarsi all'''[[L'attimo fuggente|Attimo fuggente]]'' ma sa soprattutto di conformismo. La gigioneria di [[Al Pacino|Pacino]] – doppiato in italiano da [[Giancarlo Giannini]] – si è meritata l'Oscar e comunque sa reggere le quasi tre ore del film. (''[[Scent of a Woman - Profumo di donna]]''; 2010, p. 2956)
*Un melodramma strappalacrime racchiuso in un lungo flashback con cornice edificante: la summa del cinema [[Raffaello Matarazzo|matarazziano]]. L'unica novità rispetto agli altri film del regista è il ritratto di una donna completamente sola, tanto all'inizio quanto alla fine. L'insopprimibile carica erotica della [[Silvana Pampanini|Pampanini]] viene utilizzata in funzione del senso di colpa e della sofferenza da scontare. (''[[La schiava del peccato]]''; 2003, p. 2067)
*Gli effetti speciali in stop motion di Ray Harryhausen sono spettacolari, il film no. Le scenografie consentono di fare a gara a chi indovina gli anacronismi. (''[[Scontro di titani]]''; 2003, p. 2074)
*Dopo il fallimento di ''[[Psycho (film 1998)|Psycho]]'', [[Gus Van Sant|Van Sant]] accetta la regia di un film su misura per Connery (anche produttore, lo si vede dall'abbondanza di primissimi piani). La sceneggiatura di Mike Rich non eccelle per originalità (lo scontro interclassista rimanda a ''[[Will Hunting - Genio ribelle]]'', il rapporto allievo-maestro a ''[[L'attimo fuggente]]'', il climax finale a ''[[Scent of a Woman - Profumo di donna|Scent of a Woman]]''), la tensione omoerotica tra i due protagonisti cade nel vuoto: ma la confezione non fa una grinza, e la simpatia di Connery fa digerire un prodotto troppo pensato a tavolino. (''[[Scoprendo Forrester]]''; 2010, p. 2971)
*Un omaggio favolistico ai protagonisti del cinema horror classico, in teoria dedicato ai minori di quattordici anni, in realtà troppo mite anche per loro. (''[[Scuola di mostri]]''; 2003, p. 2079)
*Magni romanizza Pilato e, alla fine, lo fa diventare un eroe controvoglia, come molti personaggi della commedia all'italiana. Volenteroso tentativo di un regista colto-popolare di uscire dagli stereotipi e di confrontarsi con temi universali. (''[[Secondo Ponzio Pilato]]''; 2003, p. 2083)
*[...] è il secondo viaggio infernale compiuto da [[Alberto Lattuada|Lattuada]] (dopo ''[[Il bandito]]'') nell'Italia disintegrata dell'immediato dopoguerra. In un momento in cui il messaggio di speranza è quasi obbligatorio, il regista ritrae un universo livido e senza vie d'uscita, dove la messinscena crudemente realistica assume via via connotazioni simboliche. (''[[Senza pietà]]''; 2003, p. 2107)
*Commediola all'acqua di rose [...] che scherza su alcune delle caratteristiche nazionali dell'italiano – la litigiosità condominiale, l'assenteismo assembleare – ma che offre soprattutto l'occasione per un paio di divertenti duetti tra [[Aldo Fabrizi|Fabrizi]] e [[Peppino De Filippo|Peppino]] [...]. (''[[Siamo tutti inquilini]]''; 2003, p. 2145)
*Simpatico thriller urbano, realizzato con solido professionismo in tempo quasi reale con ritmi intelligentemente spezzati tra violenta concitazione ed efficaci sospensioni. Il lieto fine è assicurato, ma arriva dopo molti colpi di scena e con quel tanto di ironia che smussa il buonismo del copione di [[Richard Wenk]]. (''[[Solo due ore]]''; 2010, p. 3141)
*Nel romanzo ''Before the Fact'' di A.B. Cox, Lina si lasciava uccidere per amore, ma Hitchcock, in parte condizionato dalla produzione, ha scelto un'ambiguità ben più sottile, che lascia salva la sessuofobia di fondo (l'equazione tra matrimonio e pericolo, che fu di ''[[Rebecca, la prima moglie (film 1940)|Rebecca]]'' e sarà di ''[[Marnie]]''). (''[[Il sospetto (film 1941)|Il sospetto]]''; 2003, p. 2199)
*[[Mario Mattoli|Mattòli]] prosegue nella politica (e nell'estetica) dei «film che parlano al vostro cuore», concludendo una tetralogia iniziata con ''[[Luce nelle tenebre]]'' [...]: la sceneggiatura [...] rispetta gli schemi del melodramma popolare, ma cerca anche di costruire dei personaggi a tutto tondo. (''[[Stasera niente di nuovo]]''; 2003, p. 2239)
*Il libro di [[Kathryn Hulme]], sceneggiato da [[Robert Anderson (sceneggiatore)|Robert Anderson]], è portato sullo schermo con la formula [[Fred Zinnemann|Zinnemann]]: grandi temi trattati senza manicheismi, attenta analisi psicologica, serietà assoluta e un professionismo che tende a farsi un po' incolore. La [[Audrey Hepburn|Hepburn]] in versione drammatica all'inizio sembra un po' spaesata, ma diventa man mano più convincente. (''[[La storia di una monaca]]''; 2003, p. 2250)
*[...] [[Fritz Lang|Lang]] riprende il cast e il triangolo ambiguo di ''[[La donna del ritratto]]'', raccontando senza battere ciglio una storia beffarda di colpa e degradazione. Nessun personaggio si salva, ma il tono non è quello enfatico del melodramma. Libero da condizionamenti produttivi, Lang girò una delle sue migliori opere del periodo americano. [...] [[Edward G. Robinson|Robinson]] grandeggia e non fa rimpiangere [[Michel Simon]], interprete dell'originale di [[Jean Renoir|Renoir]]. (''[[La strada scarlatta]]''; 2003, p. 2258)
===T===
*[...] un thriller della brughiera con poca suspense e molto melodramma d'atmosfera. È l'ultimo film britannico di Hitchcock (che non appare nel film), evidentemente a disagio nel trattare una storia piuttosto lontana dalle sue corde. [[Charles Laughton]], la cui esuberanza sfugge al controllo del regista, è anche coproduttore. (''[[La taverna della Giamaica]]''; 2003, p. 2308)
*Il rigore stilistico e la partecipe aderenza agli eventi sono alla base di un'intensa ed emozionante parabola sul rapporto fra gli uomini e la natura, sul valore di un mondo impermeabile ai sussulti della modernità. Attori non professionisti, presa diretta del suono, in perfetta ottemperanza ai precetti del neorealismo. (''[[Il tempo si è fermato]]''; 2003, p. 2320)
*Nel Giappone contemporaneo il benessere ha cancellato la dignità: e per Ai (Nikaido), prostituta specializzata in prestazioni sado-maso, conservarla è molto difficile. Murakami, noto romanziere, illustra un campionario di perversioni e di umiliazioni in cui, alla fine, cliente e prostituta si salutano sempre educatamente. Molto duro e sul filo dell'hard-core, ma senza compiacimenti pruriginosi: lo sguardo del regista è a un tempo distaccato e partecipe al punto di vista di Ai. La versione italiana, già sforbiciata qua e là (ma quasi mai nelle scene di sesso) taglia quasi 20' dello straordinario finale [[Michelangelo Antonioni|antonioniano]] (eliminando per intero dei personaggi), in cui Ai vaga per una Tokyo deserta alla ricerca del suo primo amore. Il film perde così parte della sua originalità. (''[[Tokyo Decadence]]''; 2003, p. 2363)
*Cruento e stralunato, il film vuole applicare la vena surreale e mistica di Jodorowsky al filone western, già filtrato attraverso gli eccessi del sottogenere «all'italiana», ma il delirio è troppo personale per coinvolgere lo spettatore. (''[[El Topo]]''; 2003, p. 2368)
*La struttura è quella classica (e un po' scontata) dell'avventura spaziale, il messaggio quello della lotta dell'individuo contro il potere dispotico, ma la novità è che si tratta del primo film che sposta l'azione nel mondo virtuale dell'elettronica, con alcune sequenze rivoluzionarie realizzate completamente in computer graphic. (''[[Tron (film)|Tron]]''; 2003, p. 2417)
*Una commedia che combina satira di costume e humor («basso») con una leggerezza al vetriolo e una spudoratezza calcolata, ritrovando il ritmo delle commedie screwball (anche se la protagonista femminile, a differenza di quanto accadeva negli anni Quaranta, è oggetto passivo delle iniziative maschili, inconsapevole di ciò che scatena attorno a sé). Tra un ammiccamento all'anticonformismo dei [[fratelli Marx]] e un altro al «cattivo gusto» di [[John Waters (regista 1946)|John Waters]], molte le gag diventate popolari: da quelle ''politically incorrect'' (i dispetti al fratello handicappato di Mary, il cagnolino fulminato e ricucito come Frankenstein) a quelle esplicitamente sessuali (il membro di Ted impigliato nella lampo dei pantaloni, la retata tra gli omosessuali, lo sperma che l'ignara Mary usa come gel per i capelli). (''[[Tutti pazzi per Mary]]''; 2010, p. 3494)
===U===
*[...] realizzato in anni di incubo atomico, è un monito un po' pomposo ma sincero sui pericoli dell'armamento atomico, che affida la sua suggestione alla luminosa fotografia di [[Giuseppe Rotunno|Rotunno]] e all'inquietante spettralità di una San Francisco deserta. (''[[L'ultima spiaggia (film 1959)|L'ultima spiaggia]]''; 2003, p. 2448)
*[[Martin Scorsese|Scorsese]] presenta un Cristo atipico che, lontano dall'agiografia come dalle facili letture rivoluzionarie, vive dei rovelli e della poetica del regista: il retaggio della religiosità italoamericana di Brooklyn, la cultura rock, l'amore per il cinema, la costante – in tutti i suoi precedenti personaggi – di un tormentato rapporto con il proprio destino. Tutto ciò nel contesto di un film visionario che non concede nulla all'allettamento estetico dello spettatore. Ottima la musica dalle sonorità africane di [[Peter Gabriel]]. (''[[L'ultima tentazione di Cristo]]''; 2003, p. 2449)
*Melodramma eccessivamente verboso [...] nel quale i classici temi [[Raffaello Matarazzo|matarazziani]] (il sesso e il denaro come origine di tutti i problemi, lo scontro tra il perbenismo delle vecchie generazioni e l'insofferenza delle giovani) sembrano vivificarsi solo nel doppio personaggio della protagonista, figlia e insieme madre, divisa tra aggressività repressa e riservatezza protettrice. (''[[L'ultima violenza]]''; 2003, p. 2449)
*Sulla scia dei successi di [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]], [[Mario Mattoli|Mattòli]] rifà [...] ''[[Stasera niente di nuovo]]'': qui però l'atmosfera è più cupa e disillusa (si veda il medico interpretato da [[Nino Besozzi|Besozzi]]), e alla coscienza protofemminista di Matarazzo si sostituisce una rassegnata accettazione del proprio destino di sconfitta [...]. (''[[L'ultimo amante]]''; 2003, p. 2453)
*Ambizioni e durata sono da affresco epico, ma l'impostazione spettacolare – per quanto a tratti efficace – è risaputa. Tra echi di ''[[Balla coi lupi]]'', coreografie guerresche stile ''[[Braveheart]]'' e più di un riferimento a ''[[Duello nel Pacifico]]'', la sceneggiatura di [[John Logan]] e [[Marshall Herskovitz]] sembra abbracciare posizioni antiamericaniste e addirittura ''no global'': ma poi affonda nella retorica più inerte (la guerra ha senso solo se a sostenerla ci sono gli ideali e il senso dell'onore; ogni uomo è padrone del suo destino). [[Tom Cruise|Cruise]] mostra i suoi limiti di attore drammatico, sempre oscurato dal carisma di [[Ken Watanabe|Watanabe]]. Grande successo di pubblico, anche in Giappone. (''[[L'ultimo samurai]]''; 2016, p. 4632)
*Biografia con chiari intenti didattici, che mescola momenti didascalici (la perorazione antidivorzista fatta alla contessa interpretata da [[Isa Miranda]]) ad altri più informativi (la puntigliosa ricostruzione del conclave che portò all'elezione di [[Papa Pio X|Pio X]], documentato in tutti i suoi più minuti momenti), con evidente scapito per l'equilibrio narrativo (e per il successo al botteghino [...]). (''[[Gli uomini non guardano il cielo]]''; 2003, p. 2479)
===V===
*Libera rilettura di un momento della diaspora ebraica, 150 anni prima di Cristo: i siriani sembrano nazisti (10 ebrei per ogni siriano ucciso, ordina Apollonio) e gli ebrei mettono in discussione le loro regole (anche di sabato si può combattere). Discreta ricchezza produttiva. (''[[Il vecchio testamento]]''; 2003, p. 2528)
*Questo film dimostra immediatamente la genialità del suo autore, capace di sfruttare (e inventare) tutte le possibilità tecniche della nascente cinematografia per mescolare precisione meccanica e affabulazione, destrezza tecnica e funambolismo. (''[[Viaggio nella Luna]]''; 2010, p. 3679)
*Autentici ''deus ex machina'' dell'operazione (alla regia c'è l'esordiente che diresse la seconda unità dell'intera trilogia di ''[[Matrix]]''), [[Lana e Andy Wachowski|Andy e Larry Wachowsky]] producono e adattano liberamente per lo schermo l'omonima ''graphic novel'' di [[Alan Moore]] (testi) e [[David Lloyd]] (disegni), apparsa – incompiuta – sulla rivista «Warrior» nel 1981 e poi completata nel 1989 per la DC Comics: e fanno convivere l'estetica spettacolare e gli effetti digitali collaudati nei loro ''action movie'' con riferimenti letterali e cinefili (''[[1984]]'' di [[George Orwell|Orwell]], ''[[La maschera di Zorro]]'', ''[[Gaston Leroux#Il fantasma dell'Opera|Il fantasma dell'Opera]]'', ''[[Batman]]'', ''[[Il conte di Montecristo (film 1934)|Il Conte di Montecristo]]''), riflessioni note (i limiti della libertà individuale, i pericoli del totalitarismo), provocazioni meno ovvie (soprattutto dopo l'[[Attentati dell'11 settembre 2001|11/9]]: il terrorismo è giustificabile?) e uno struggente lato romantico. Notevole la performance di [[Hugo Weaving|Weaving]] (doppiato da [[Gabriele Lavia]]), che la maschera fissa e priva di sguardi di [[Guy Fawkes|Fawkes]] costringe a recitare solo con la voce e con il corpo. Moore ha inspiegabilmente disconosciuto il film, e il suo nome non compare nei titoli di testa. (''[[V per Vendetta]]''; 2010, p. 3744)
*[...] è il primo film da protagonista per [[James Dean]], perfetto nella parte dell'adolescente tormentato e ipersensibile, al cui punto di vista aderisce il racconto. [[Elia Kazan|Kazan]] riesce a trovare un equilibrio tra Storia e drammi privati, ritmi solenni da saga e momenti concitati da psicodramma. (''[[La valle dell'Eden]]''; 2003, p. 2521)
*Pasolini restituisce la violenza, lo scandalo e la bellezza della parola di Gesù senza gli orpelli dell'iconografia tradizionale. Sceglie volti di non professionisti, gira tra i Sassi di Matera e gli scabri paesaggi del Sud d'Italia, e riesce a catturare, da laico, il mistero del sacro. Lo stile alterna la macchina da presa a mano che insegue il volto dei personaggi a composizioni memori della pittura quattrocentesca, la brutalità realistica (gli indemoniati, il lebbroso, la crocifissione) all'elegia estatica (il battesimo, l'annuncio finale). Bello ed emozionante come nessun film che sia mai stato tratto dai Vangeli, al di là delle intenzioni d'autore e delle polemiche che l'accompagnarono. (''[[Il Vangelo secondo Matteo]]''; 2003, p. 2525)
*Dal punto di vista formale regge più che bene all'usura del tempo, ed è superiore al precedente. (''[[La vendetta di Frankenstein]]''; 2003, p. 2534)
*[...] accurato, ma di maniera e troppo lungo [...]. (''[[Il violinista sul tetto]]''; 2003, p. 2581)
==Bibliografia==
*Paolo Mereghetti, ''Il Mereghetti: dizionario dei film 2004'', Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2003. ISBN 88-8490-419-6
*Paolo Mereghetti, ''Il Mereghetti: dizionario dei film 2011'', Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2010. ISBN 978-88-6073-626-0
*Paolo Mereghetti, ''Il Mereghetti: dizionario dei film 2017'', Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2016. ISBN 978-88-6852-947-5
*Paolo Mereghetti, ''Il Mereghetti: dizionario dei film 2019'', Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2018. ISBN 978-88-9388-138-8
==Voci correlate==
*[[Il Farinotti]]
*[[Il Morandini]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Enciclopedie del cinema|Mereghetti]]
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'''''Il Mereghetti''''', dizionario enciclopedico dei film.
==Citazioni==
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===A===
*''[[Blade Runner]]'' e il finale di ''[[2001: Odissea nello spazio]]'', [[David Cronenberg|Cronenberg]] e la saga di [[Godzilla]] vengono allegramente contaminati nel più costoso e delirante film d'animazione mai realizzato in Giappone. Per chi non ha familiarità col fluviale fumetto omonimo, la storia – date le molte ellissi – è difficilmente decifrabile. Innegabile, comunque, il fascino visivo: il tratto è inconfondibilmente nipponico, ma animazione e colori sono spesso stupefacenti. (''[[Akira (film)|Akira]]''; 2003, p. 54)
*Magari fosse trash: non riesce a far ridere neanche involontariamente. (''[[Alex l'ariete]]''; 2003, p. 64)
*[...] [[Walt Disney|Disney]] creò un'opera anomala, ai limiti della sovversione, dove lo spirito già non ortodosso di [[Lewis Carroll|Carroll]] diventa quasi iconoclasta. (''[[Alice nel Paese delle Meraviglie (film 1951)|Alice nel Paese delle Meraviglie]]''; 2003, p. 67)
*Uno dei film hollywoodiani che ha saputo esprimere con maggior forza ed efficacia un messaggio pacifista e antimilitarista: gli anni non hanno tolto forza all'opera e anche i tagli imposti dalla produzione [...] non fanno che accrescere l'impatto visivo delle violentissime e molto realistiche scene di battaglia – riprese con bellissime carrellate laterali – tanto da dar l'impressione che Milestone metta «più energia a far morire i suoi personaggi che a farli vivere» [Lourcelles]. (''[[All'ovest niente di nuovo]]''; 2010, p. 112)
*Vent'anni dopo ''I vitelloni'', Fellini [...] ripensa alle proprie origini, mescolando come sempre amore e odio, distacco e nostalgia, giudizio e complicità. E come sempre, facendo tutto a Cinecittà, passaggio notturno del transatlantico Rex compreso. Film apparentemente in tono minore, ma in realtà tra i più coesi e riusciti. (''[[Amarcord]]''; 2010, p. 138)
*Forse un po' scontato nella conclusione troppo «positiva», il film ha tuttavia un grande impatto emotivo: l'atmosfera dei quartieri popolari e dei suoi frustrati abitanti è toccante e [[James Cagney|Cagney]] è perfetto nell'interpretare un gangster che sa di aver fallito ma che conserva tutta la sua dignità. (''[[Gli angeli con la faccia sporca]]''; 2003, p. 144)
*Film di commissione [...] che [[Roberto Rossellini|Rossellini]] [...] accettò di dirigere per pure ragioni alimentari: lo stile naturalistico del testo, a cui non mancano neppure un paio di scene madri, non ha niente a che vedere con l'idea rosselliniana di cinema: e i risultati lo dimostrano. (''[[Anima nera (film 1962)|Anima nera]]''; 2003, p. 153)
*Nato come tentativo di ripetere il successo di ''[[Riso amaro]]'' [...], il film [...] non risente della sua origine di commissione. Costruito con una struttura a flashback che incastra le scene nell'ospedale (girate con occhio documentaristico) con quelle dei ricordi, è tutto giocato sulle opposizioni che lacerano il personaggio di Anna [...]: ne esce così un appassionato ritratto femminile nel quale il senso del dovere si scontra con il richiamo dell'erotismo. (''[[Anna (film 1951)|Anna]]''; 2003, p. 154)
*Per alcuni è il peplum mai realizzato, con dèi e mostri (creati dal celebre Ray Harryhausen) insolitamente infantili e fragili, che rivelano tutta la libertà, l'ironia e l'intelligenza di un adattamento (di Jan Read e Beverley Cross) che rilegge maliziosamente la mitologia greca alla luce del debole contemporaneo. Spettacolare l'uso naturale degli esterni (Palinuro e i templi greci di Paestum), perfetta la cadenza del ritmo, vivace la scelta dei colori: nel suo genere, un film sorprendente e unico. (''[[Gli Argonauti]]''; 2003, p. 180)
*Il regista, già sceneggiatore del ''[[Il fuggitivo (film 1993)|Fuggitivo]]'', guarda a ''[[X-Files]]'' e all'''[[L'invasione degli ultracorpi (film)|Invasione degli ultracorpi]]'', con prevedibile corredo di effetti speciali. Buono per una domenica pomeriggio di pioggia. (''[[The Arrival (film 1996)|The Arrival]]''; 2003, p. 187)
*Spesso sembra che al regista non interessi raccontare una storia, ma semplicemente giocare con maschere, musiche, pavoni e tappeti: e tuttavia riesce a trasmettere un'allegria contagiosa, infantile e sofisticata. Una festa per gli occhi e le orecchie, che sfida ogni tentativo di etichetta, e ha anche il pregio di non andare per le lunghe. (''[[Asik Kerib - Storia di un ashug innamorato]]''; 2003, p. 194)
*Da [[Agatha Christie]], con un cast prestigioso, un'elegante ricostruzione d'epoca e qualche lungaggine di troppo. Il doppiaggio elimina il meglio, cioè il bizzarro inglese parlato dagli stranieri, che porta indirettamente alla soluzione del mistero. Un irriconoscibile [[Albert Finney|Finney]] è [[Hercule Poirot]]. (''[[Assassinio sull'Orient Express (film 1974)|Assassinio sull'Orient Express]]''; 2010, p. 285)
[[File:Attila il flagello di Dio (1954) Anthony Quinn 10.png|thumb|[[Anthony Quinn]] in ''[[Attila (film 1954)|Attila]]'']]
*Ricostruzione kolossal delle invasioni barbariche dell'anno 450: grandi mezzi (è stata impiegata anche la Cavalleria dell'Esercito italiano), contrasti di civiltà (anche se i barbari sono più simpatici della corte romana), intrighi di potere (con la Loren nei panni della sorella dell'imperatore che si offre ad Attila), ma anche la sensazione di un bigino riletto col senno di poi. (''[[Attila (film 1954)|Attila]]''; 2003, p. 212)
*Un salutare inno alla rivolta e al ''carpe diem'', significativamente collocato un anno prima dei fatidici anni Sessanta. Un gran successo, nonostante l'eccessiva enfasi melodrammatica di [[Robin Williams]]. O forse proprio in virtù di questa. Oscar alla sceneggiatura di [[Tom Schulman]]. Al di là delle qualità artistiche il film ha comunque un grande merito: aver scatenato l'immaginario pedagogico di tutta una generazione costretta a subire una pedagogia che di immaginario non ha più niente. (''[[L'attimo fuggente]]''; 2010, p. 305)
===B===
*Allevato da una coppia di cani da pastore [...] il maialino Babe impara ad accudire le pecore (da cui riesce a farsi obbedire perché invece di abbaiare gli ordini, li chiede con dolcezza) e, ribaltando il suo destino «naturale» – che è quello di finire in padella – convince il padrone ([[James Cromwell|Cromwell]]) di essere così bravo da farsi iscrivere a una gara per cani da pastore. Una favola moderna (con tanto di morale: anche le regole più secolari si possono infrangere), dove gli animali – veri – conquistano il primo piano lasciando gli umani sullo sfondo. [...] questo «film per bambini» racconta con una naturalezza accattivante e coinvolgente il potere infinito delle buone maniere e l'entusiasmo della sovversione (l'oca che vuole sostituirsi al gallo per annunciare il sole). (''[[Babe - Maialino coraggioso]]''; 2003, p. 233)
*L'umorismo di Brooks a volte è greve, a volte molto cerebrale: i protagonisti vedono la cassetta di ''Balle spaziali'' per conoscere in anticipo il seguito della storia; il mostriciattolo di ''[[Alien]]'' esce dallo stomaco di John Hurt che si lamenta: «No, ancora!». (''[[Balle spaziali]]''; 2003, p. 248)
*[...] la non disprezzabile risposta del produttore De Laurentiis ai kolossal hollywoodiani: il gigantismo è utilizzato al meglio da Fleischer per sottolineare le contrapposizioni simboliche che attraversano l'esistenza di Barabba – la luce e le tenebre, la morte e la resurrezione – e che danno al film un autentico spirito religioso, praticamente unico in superproduzioni di questo tipo. (''[[Barabba (film)|Barabba]]''; 2003, p. 259)
*Un grandioso affresco umanitarista, pieno di nobile retorica, nel quale si sentono echi di [[Victor Hugo]] e di [[Fëdor Dostoevskij|Dostoevskij]]: al centro c'è la descrizione – mai disperata – del «pozzo senza fine e senza fondo della miseria umana», dalla cui esplorazione i vari personaggi (e il regista con loro) trovano la forza di continuare la loro missione in favore delle miserie altrui. Per inseguire la moltitudine di personaggi che popolano il film, Kurosawa utilizza da maestro il CinemaScope, privilegiando i campi lunghi, anche se rimane in parte schiacciato dalle sue ambizioni e dagli intenti didascalici. (''[[Barbarossa (film 1965)|Barbarossa]]''; 2003, p. 261)
*Una vera tragedia degli equivoci, forse il miglior film di [[Luigi Chiarini|Chiarini]]: l'esigenza di raffinatezza formale tipica del «calligrafismo» (di cui il regista era uno degli esponenti di punta) qui si combina con uno stile vigoroso evidente anche nei personaggi minori (l'acidissima zia del notaio intepretata da [[Teresa Franchini]], piccolo capolavoro di battute e recitazione), capace di creare un'atmosfera incandescente e mortifera con cui alludere agli umori dell'epoca ben oltre la riduzione letteraria. Merito indubbio dell'operazione va alla sceneggiatura [...]. A [[Umberto Barbaro|Barbaro]], in particolare, viene da attribuire la forte connotazione sociale che rende leggibile il film anche in chiave di dramma di classe. Notevole la presenza palpitante della [[Luisa Ferida|Ferida]], attrice di regime generalmente impiegata in ruoli aggressivi e sensuali, che attraversa il film come un fantasma introducendo un clima «fantastico» abbastanza insolito nel cinema del periodo. (''[[La bella addormentata (film 1942)|La bella addormentata]]''; 2003, p. 277)
*Sbilanciato dal punto di vista narrativo, soprattutto per la stereotipata recitazione da «cattivo» di [[Francis X. Bushman]], il film ha comunque due momenti indimenticabili, la battaglia navale e la famosa corsa delle bighe, che non ha nulla da invidiare per tensione e perfezione tecnica a quella girata da [[Andrew Marton]] nel 1959, anche per merito delle scenografie di [[Cedric Gibbons]] e degli effetti speciali di Kenneth Gordon MacLean. (''[[Ben-Hur (film 1925)|Ben-Hur]]''; 2003, p. 288)
*[...] un film agiografico ma misurato. (''[[Bernadette (film 1943)|Bernadette]]''; 2003, p. 292)
*La pellicola che ha segnato una svolta nella carriera di [[John Woo|Woo]] (fino ad allora autore di ''wuxiapian'' e film comici) e nel cinema di Hong Kong, inaugurando il genere del mélo-noir metropolitano in cui le sparatorie iperrealiste sostituiscono i duelli tradizionali. I temi sono quelli classici di Woo: l'elogio dell'amicizia, la difesa anacronistica di un mondo votato all'autodistruzione, la violenza stilizzata dove si mescolano lacrime e sangue. L'impianto da film popolare e certe ingenuità dispiacciono agli occidentali abituati ai successivi lavori del regista, ma il respiro è epico e travolgente. Un trampolino di lancio anche per [[Chow Yun-fat|Chow]], che ruba la scena nella parte dell'ex killer umiliato, con impermeabile e occhiali scuri. (''[[A Better Tomorrow (film 1986)|A Better Tomorrow]]''; 2016, p. 552)
*Versione moderna dell'opera di [[William Shakespeare|Shakespeare]] (neppure citato nei titoli, forse perché l'Italia era in guerra con la Gran Bretagna) ambientata nella periferia romana, ma poco aiutata da due attori fuori parte. (''[[La bisbetica domata (film 1942)|La bisbetica domata]]''; 2003, p. 308)
===C===
*Una commedia gialla raffinata e piena di ironia, [...] fondata – secondo un meccanismo di «spostamento» narrativo tipicamente hitchcockiano – non tanto sulla scoperta del ladro vero quanto sul tema dell'identità del ladro presunto. (''[[Caccia al ladro]]''; 2003, p. 363)
*Tra comicità e patetismo, un mondo di risorse e umanità che Loy aveva già esplorato nelle sue indagini televisive, affidato all'estro agrodolce di Manfredi. (''[[Café Express]]''; 2010, p. 537)
*Ambientazione inusuale, claustrofobica e notturna, e recitazione avvincente fino all'epilogo risolutore. (''[[La campana del convento]]''; 2003, p. 380)
*[...] Camerini abbandona i consueti temi piccolo-borghesi e realizza una genuina commedia d'ambientazione popolaresca. [...] la censura fascista manipolò il film a tal punto da rendere incomprensibile la sua presunta componente eversiva. (''[[Il cappello a tre punte]]''; 2003, p. 395)
*Come [[Robinson Crusoe]] (senza cannibali e con un po' di zen in più), una parabola sulla necessità di perdere tutto per ritrovare se stessi attraverso il confronto con una natura insondabile e indifferente dalle vicende umane. Ma se [[Daniel Defoe|Defoe]] teorizzava la fuga dalla società neoindustriale del capitalismo selvaggio, [[Robert Zemeckis|Zemeckis]]-con le armi della civiltà digitale che finge di ripudiare- non vede l'ora di riportare indietro il suo eroe, anche se (quasi) rinuncia al lieto fine hollywoodiano. Scritto da William Broyles jr. Girato con tempi di lavorazione molto lunghi (sedici mesi: nella pausa tra le riprese, durata un anno, il regista ha diretto ''[[Le verità nascoste]]'') per consentire a [[Tom Hanks]] (meritata la nomination all'Oscar) di dimagrire 22 chili. (''[[Cast Away]]''; 2014, p. 690)
*Thriller con la pretesa di elevarsi al di sopra del cinema di genere, ma che risulta solo fiacco e noioso. (''[[Il cervello dei morti viventi]]''; 2003, p. 449)
*L'ottavo lungometraggio di [[Hayao Miyazaki|Miyazaki]] (unico sceneggiatore) è il suo risultato finora più alto, anche se i temi che lo percorrono (l'infanzia come sogno di cui ritardare la fine, l'armonia animista delle cose, il pittoricismo delle immagini) sono già tutti nei suoi lavori precedenti. Le invenzioni visionarie e poetiche sono incessanti e sempre felici, tra memorie di ''Alice nel paese delle meraviglie'', iconografia shintoista, teatro kabuki e surrealismo. E si fondono per creare un universo sorprendente e a tratti cupissimo, che disattende le leggi della logica e della fisica, e dove non è possibile discernere tra buoni e cattivi. I personaggi si stagliano nella memoria in sequenze di grande durezza (l'iniziale mutazione dei genitori), di delicata poesia (il memorabile viaggio in treno sulla ferrovia sommersa), di indefinibile suspense (l'arrivo notturno del traghetto da cui fuoriescono silenti gli ospiti della «colonia»). Ottima colonna sonora di Joe Hisaishi. (''[[La città incantata]]''; 2003, p. 495)
*Le immagini mostrano ma non raccontano, alludono ma non dicono. Proliferano simboli e visioni inaudite (decine di libri messi ad asciugare sui tetti e sfogliati dal vento, pesci che si dibattono fuor d'acqua, greggi che invadono una chiesa, angeli della morte che scendono dal soffitto): lo spettatore non deve però decifrarli pedantemente, ma immergersi in essi, come in un quadro o in una musica. (''[[Il colore del melograno]]''; 2003, p. 515)
*Un ennesimo remake a basso costo dove il ridicolo prevale sull'horror. (''[[Il conte Dracula (film 1970)|Il conte Dracula]]''; 2003, p. 554)
*Un kolossal made in Italy che cerca di mediare esigenze spettacolari con il rispetto per la verità storica: gran lavoro degli sceneggiatori [...]. (''[[Costantino il Grande (film)|Costantino il Grande]]''; 2003, p. 581)
===D===
*Una favola fantastica in stile Tolkien, rielaborata dai creatori dei Muppets: l'intreccio è banale, ma i pupazzi sono spettacolari. (''[[Dark Crystal]]''; 2003, p. 618)
*Diligente l'ambientazione, compassata la sceneggiatura, complessivamente impacciato il cast. (''[[David e Golia]]''; 2003, p. 622)
[[File:Susan Hayward 4.jpg|thumb|[[Gregory Peck]] e [[Susan Hayward]] in ''[[Davide e Betsabea]]'']]
*Un'accurata ma noiosa versione cinematografica del celebre episodio biblico (l'amore adulterino del re David per la moglie di un suo ufficiale) che gli attori cercano di vivacizzare come possono. (''[[Davide e Betsabea]]''; 2003, p. 622)
*Tipico film catastrofico, che fa propri tutti gli stereotipi del genere. Ha avuto un sensazionale impatto orrorifico sul pubblico, e tale risvolto sociale conta molto di più delle sue qualità artistiche, decisamente scarse. (''[[The Day After - Il giorno dopo]]''; 2003, p. 622)
*La sceneggiatura di [[Bill Marsilii|Bill Marsili]] e [[Terry Rossio]] gioca con i soliti paradossi temporali, sorvolando sulla plausibilità dell'elemento fantascientifico e tentando fin che può di arginare facilonerie e incongruenze. Il gioco regge mezz'ora, poi svacca inesorabile nell'''action movie'' bombarolo con storia d'amore e ''happy ending'' di rito. In realtà, [[Tony Scott|Scott]] vorrebbe rappresentare paure contemporanee: e se avalla ambiguamente (come già nel suo precedente ''[[Nemico pubblico (film 1998)|Nemico pubblico]]'') una tecnologia che viola la privacy a fin di bene, azzecca però un paio di sequenze tecnicamente complesse (come l'inseguimento in auto tra passato e presente) e l'ambientazione nella [[Louisiana]] in ricostruzione dopo l'uragano [[Uragano Katrina|Katrina]]. (''[[Déjà vu - Corsa contro il tempo]]''; 2010, p. 905)
*[…] è uno dei più bei film sull'amicizia e sul rapporto dell'uomo con la natura, semplice ed emozionante come solo i capolavori sanno essere. Commovente il modo con cui Kurosawa sa raccontare l'ingenuo animismo di Dersu (il suo parlare al fuoco e al vento, all'acqua e alla tigre), ma anche il suo senso di fratellanza universale (quando lascia qualche provvista nella capanna per il prossimo, eventuale occupante). (''[[Dersu Uzala - Il piccolo uomo delle grandi pianure]]''; 2003, p. 643)
*Il film [...] risente della sua origine teatrale ma sa far rivivere con emozione e intensità le persecuzioni del clero durante il Terrore. (''[[I dialoghi delle Carmelitane (film 1960)|I dialoghi delle Carmelitane]]''; 2003, p. 653)
*Film catastrofico, tedioso e pieno di buoni sentimenti. (''[[Il diavolo alle 4]]''; 2003, p. 658)
[[File:Yul Brynner in The Ten Commandments film trailer.jpg|thumb|[[Yul Brynner]] ne ''[[I dieci comandamenti (film 1956)|I dieci comandamenti]]'']]
*La magniloquenza e il gigantismo non tolgono però al film la sua appassionata carica emotiva e le libertà storiche che DeMille si è preso (per esempio nel personaggio di Nefertiti/Anne Baxter) colorano la storia con alcune sfumature ancor oggi godibili. (''[[I dieci comandamenti (film 1956)|I dieci comandamenti]]''; 2003, p. 664)
*Gioco tra gatto e topo con molti capovolgimenti, che sfrutta al meglio l'ambientazione claustrofobica. Tocchi d'ironia, massicce dosi d'azione, effetti visivi strabilianti, una suspense ininterrotta e Bruce Willis che azzecca una delle sue parti migliori: che cosa si può volere di più? (''[[Trappola di cristallo|Die Hard - Trappola di cristallo]]''; 2003, p. 666)
*Il miglior ''Frankenstein'' del ciclo [[Hammer Film Productions|Hammer]] e l'ultimo grande film di Fisher che, nella cornice del racconto gotico, inserisce una riflessione sulla diversità solo abbozzata negli episodi precedenti. (''[[Distruggete Frankenstein!]]''; 2003, p. 678)
*Un affresco composito di un mondo senza più nessun punto di riferimento [...]. Ben presto divenne un cult movie anche all'estero, diffondendo l'uso di neologismi come «paparazzo». (''[[La dolce vita]]''; 2010, p. 990)
*[...] un'esangue biografia modello esportazione, girata nel centenario della morte del santo. Perde il confronto con il ''[[Don Bosco (film 1935)|Don Bosco]]'' del '35, diretto da Goffredo Alessandrini. (''[[Don Bosco (film 1988)|Don Bosco]]''; 2003, p. 694)
*Un film superficiale ma ben confezionato: l'intrigo funziona, il ritratto della città {{NDR|Torino}} e della società incuriosisce, gli attori sono bravi. (''[[La donna della domenica]]''; 2010, p. 1006)
*Di notevole c'è l'atmosfera mortifera che riflette quella di un'epoca (vedi il coevo ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]''), splendidamente resa dalla fotografia di [[Massimo Terzano]]: un clima che aleggia sin dalla prima, memorabile sequenza del funerale sotto la pioggia, prosegue con l'ostinato senso di vuoto degli interni, cui fa da contrappunto la solitudine delle cime, e culmina nell'enorme croce commemorativa che staziona per mesi nella casa degli sposi. (''[[La donna della montagna]]''; 2003, p. 701)
[[File:Joan Bennett in The Woman in the Window trailer 2.jpg|miniatura|[[Joan Bennett]] in ''[[La donna del ritratto]]'']]
*[...] un noir avvincente che ripropone il tema più caro al regista: il sottile confine tra innocenza e colpevolezza, raccontato con una narrazione minuziosamente realistica ma sviluppato con un andamento potentemente onirico. Uno dei migliori ritratti del grigiore borghese e di quello che può nascondere dietro la sua faccia rispettosa. (''[[La donna del ritratto]]''; 2003, p. 702)
*Bellissime le scenografie di Ken Adam, come la sala da guerra del Pentagono. (''[[Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba]]''; 2010, p. 1040)
*''[[Dracula (romanzo)|Dracula]]'', che non a caso arriva sul finire del secolo, ha il merito di approfondire e sintetizzare a livello popolare i sottintesi ideologici del vampirismo ottocentesco, che - grazie a la cinema - avranno un grande seguito anche nel Novecento. (2003, p. 729)
*{{NDR|Sul [[Conte Dracula]]}} Il conte transilvano è in pratica l'ultimo degli eroi romantici: alle prese con l'irrazionale, il magico, il misterioso, in sospeso tra il Bene e il Male, la Vita e la Morte, la Morte e l'Immortalità. Naturalmente è destinato alla sconfitta in una società che si è votata alla Scienza (e più tardi alla tecnologia), ma non prima di aver scosso alle fondamenta il sistema di valori su cui tale società è fondata. (2003, p. 729)
*{{NDR|Sul [[Conte Dracula]]}} Ciò che più sorprende in lui è l'assenza di rimorso, la noncuranza delle conseguenze delle sue azioni. Agli occhi degli altri personaggi maschili del romanzo, che sotto la guida del dottor Abraham si schierano a tutela dell'ordine ideologico costituito, Dracula è l'incarnazione di Satana senza senso di colpa, del potere senza limiti, del sesso senza coscienza né controllo. (2003, p. 729)
*Non per tutti i gusti, ma negli anni conserva un suo strano fascino. (''[[Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete!!!]]''; 2003, p. 732)
*Coppola (che ha utilizzato la sceneggiatura di James Hart) vede Dracula come Lucifero e angelo caduto, con una lettura che non è delle più abusate, capace di dare al personaggio una statura epica che sorprende chi conosceva la malinconia romantica del ''Nosferatu'' di Herzog. Ma poi lo appesantisce con un immaginario cattolico e sessuofobo, tutto giocato sull'ambivalenza di angelo e bestia, piacere e morte, che lascia freddi. (''[[Dracula di Bram Stoker]]''; 2003, p. 732)
[[File:Dracula 1958 c.jpg|thumb|[[Christopher Lee]] nel ruolo del [[Conte Dracula]] in ''[[Dracula il vampiro]]'']]
*Molto fedele allo spirito del romanzo di Bram Stoker, questo film definisce l'aspetto moderno di Dracula (i canini sporgenti sono un'invenzione di Fisher e l'interpretazione di Christopher Lee aggiunge un tocco di inquietante perversità al personaggio letterario). (''[[Dracula il vampiro]]''; 2003, p. 732)
*Non una parodia come ci ha spesso abituato Brooks, ma uno strano pastiche tra scontato citazionismo (di cui fa le spese soprattutto la versione di Coppola) e un'ormai stanca comicità goliardico-caotica. (''[[Dracula: morto e contento]]''; 2003, p. 732)
*Il tocco di Fisher si ritrova nella condanna di ogni moralismo (il Male incarnato da Dracula, ma anche l'eccesso di puderie di una delle due coppie, proprio per questo vittime designate del vampiro) e soprattutto nella lettura parareligiosa del mito di Dracula, visto come un nuovo anti-Cristo. (''[[Dracula, principe delle tenebre]]''; 2003, p. 733)
*Quasi un remake non dichiarato di ''[[1972: Dracula colpisce ancora!]]'', prodotto dalla [[Hammer Film Productions|Hammer]]. Ma la formula è quella tipica dell'horror commerciale degli anni '90: humour nero, splatter e colonna sonora ''metal''. [...] Una stupidaggine, voluta e prodotta da Wes Craven. (''[[Dracula's Legacy - Il fascino del male]]''; 2003, p. 733)
*Film per ragazzi intelligente e ben diretto la cui uscita nelle sale è passata praticamente inosservata. (''[[Il drago del lago di fuoco]]''; 2003, p. 733)
*Esordio nella regia del premio Oscar per gli effetti speciali di ''[[2001: Odissea nello spazio|2001]]'', che risponde al pessimismo di [[Stanley Kubrick|Kubrick]] con una dichiarazione di ottimismo ecologico. Uno dei pochi film (con il molto posteriore ''[[Alien]]'') dove il peso degli effetti speciali non soffoca la dimensione umana del racconto. Anzi, [[Douglas Trumbull|Trumbull]] arriva a «umanizzare» i simpatici robot che aiutano [[Bruce Dern|Dern]] (bravissimo) nella sua opera. Poetico e affascinante. (''[[2002, la seconda odissea]]''; 2003, p. 749)
*Piccolo gioiello della fantascienza inglese, ispirato al romanzo ''La morte dell'erba'' di [[John Christopher]], che teorizza «da destra» la supremazia dell'istinto animale nell'uomo: tesi che il film esemplifica con una chiarezza quasi imbarazzante, soprattutto durante il lungo viaggio. Filmato con bel piglio documentario. (''[[2000: la fine dell'uomo]]''; 2003, p. 749)
*La Maggenti, anche autrice della sceneggiatura, mette molta carne al fuoco (i pregiudizi non riguardano solo la sessualità ma anche la razza e il censo), ma fortunatamente rifugge dal ''politically correct'' e si lascia andare con raffinata naturalezza al racconto di una storia d'amore che cresce pian piano e non si dimentica. Notevoli le due attrici protagoniste, praticamente esordienti. (''[[Due ragazze innamorate]]''; 2003, p. 754)
*[...] il film punta il suo fascino non sugli scenari futuristici (anzi, è improbabile che nel XXI secolo tutto sia così simile a oggi) ma sulla apocalittica visione del destino dell'uomo e della voracità cannibalesca del potere. Belle le ambientazioni in una New York notturna e decadente, costantemente avvolta in una nebbia inquinante, superbe le interpretazioni di [[Charlton Heston]] e di [[Edward G. Robinson|E.G. Robinson]] nel suo ultimo, commovente, ruolo. (''[[2022: i sopravvissuti]]''; 2003, p. 750)
===E===
*È un agente delle assicurazioni o una perfetta ladra high-tech la giovane Virginia Baker ([[Catherine Zeta-Jones|Zeta-Jones]]), che si associa col vecchio marpione scozzese Robert MacDougal ([[Sean Connery|Connery]]: dichiara dieci anni in meno) per il furto di fine millennio a Kuala Lampur? E soprattutto, vuole fregarlo o cascherà tra le sue braccia? Quasi tutto come in un giallo-rosa di una volta (niente sesso e violenza), se non che i ladri alla fine scappano col malloppo: ma perché si dovrebbe fare il tifo per loro? Solo perché grondano fascino (almeno nelle intenzioni dei produttori)? Sceneggiatura più arrabbiata di quello che sembra, a firma di [[Ronald Bass|Ron Bass]] e [[William Broyles Jr.|William Broyles]]. Cinema commerciale di vacuità insostenibile, anche se eseguito professionalmente. (''[[Entrapment]]''; 2010, p. 1131)
*Un film sottilmente ipocrita, non solo perché, con scarso coraggio, non fa vedere nulla, ma anche perché {{sic|Lulú}}, alla fine, viene riportata all'ovile dal provvidenziale maritino. L'erotismo dal punto di vista femminile resta una pia intenzione. (''[[Le età di Lulù]]''; 2003, p. 813)
===F===
*Di fronte a questo adattamento (di [[Jim Uhls]]) del romanzo di [[Chuck Palahniuk]], la critica si è divisa: grido di rivolta contro una società post-consumista o pericolosa apologia di un neotribalismo fascista? Smisuratamente ambizioso ma anche autoparodico, il film appare alla fine confuso e impari al compito che si prefigge: sagace nell'individuare certi sintomi (crisi maschile, fuga dalla realtà, scissione della personalità), abile a stordire – soprattutto all'inizio – con una messa in scena visionaria (notevole la fotografia di [[Jeff Cronenweth]]), capace di colpire a fondo con il cinismo (memorabile il culturista cui sono spuntate le tette, interpretato dal cantante [[Meat Loaf]]), ma senza saper riflettere in modo articolato sui problemi evocati. In definitiva americano quanto un talk show un po' esagitato. (''[[Fight Club (film)|Fight Club]]''; 2010, p. 1252)
*[...] il film è uno straordinario ritratto di una certa America di provincia, puritana e intollerante, su cui il regista innesta, attraverso il personaggio del giornalista ([[Arthur Kennedy|Kennedy]]), una spietata riflessione sui meccanismi del consenso e sul ruolo dei mass media. [...] [[Burt Lancaster|Lancaster]], in una delle sue più dense interpretazioni [...]. (''[[Il figlio di Giuda]]''; 2003, p. 884)
*Flop commerciale, anche se non tutto è da buttare in questo film ambizioso, vorticoso e sovraccarico. Meglio peccare per eccesso che per difetto. (''[[Il filo del rasoio (film 1984)|Il filo del rasoio]]''; 2003, p. 887)
*[...] è un ritratto agiografico piuttosto ordinario, in cui il regista rinuncia a una rilettura personale per soddisfare le esigenze del pubblico medio internazionale. Non male il cast, e commovente a tratti l'interpretazione di [[Bradford Dillman|Dillman]]. (''[[Francesco d'Assisi (film 1961)|Francesco d'Assisi]]''; 2003, p. 922)
*Girato con uno stile spoglio e fluido (cosi da lasciare molto spazio alla scenografìa e conseguentemente all'atmosfera opprimente), il film evita gli effetti troppo facili o le scene troppo cruente (anche per non urtare la sensibilità del pubblico di allora), ma riesce a descrivere i pericoli e le tentazioni della scienza e contemporaneamente a fare della creatura una «rappresentazione simbolica e metafisica dell'uomo, tormentato e diviso tra la riconoscenza e l'odio per un creatore che l'ha fatto così imperfetto» [Lourcelles]. (''[[Frankenstein (film 1931)|Frankenstein]]''; 2010, p. 1318)
*Ultimo dei cinque film della saga di Frankenstein diretti dal grande regista inglese per la [[Hammer Film Productions|Hammer]]: Cushing è un ''mad doctor'' emblematicamente rifugiatosi in un manicomio, ma l'atmosfera del film limita le invenzioni visive e la fotografia di Brian Probyn fa rimpiangere il sanguinio technicolor di Jack Asher. (''[[Frankenstein e il mostro dell'inferno]]''; 2003, p. 927)
*[...] il film cerca di recuperare le utopie e gli incubi [[George Orwell|orwelliani]], ma dopo un buon inizio scade rapidamente nello schematismo e nella prevedibilità. (''[[La fuga di Logan]]''; 2003, p. 943)
*Un piccolo capolavoro del melodramma fantastico [...]. La sceneggiatura di [[John Patrick (drammaturgo)|John Patrick]] si destreggia con grande abilità nel continuo passaggio tra i diversi tempi della narrazione riuscendo a rendere avvincente una storia fatta soprattutto di rimpianti e di azioni mancate: a dare coesione alla trama è una incondizionata dichiarazione di fiducia nella forza dei sentimenti e dell'amore, dimostrata per antifrasi attraverso l'infelice rapporto di Rollo e Lark [...] e rivissuta in parallelo dal legame nascente tra Grizel e Pax. Così, anche il tragico epilogo – legato alla violenza della guerra – finisce per ribadire, con la forza dell'''amour fou'', il messaggio di speranza nella capacità umana di far trionfare i sentimenti sulle paure e gli egoismi. (''[[Fuga nel tempo]]''; 2003, p. 944)
*Uno strano melodramma [...] pieno di fraintendimenti e di situazioni-limite per l'epoca (tutte le famiglie possibili nel film sono a pezzi e non si ricompongono, tutti i personaggi femminili sono donne sole e indipendenti), che all'enfasi sentimentale predilige i toni smorzati e termina in modo sorprendentemente aperto. Alla base c'è l'idea che tutti soffrono per la mancanza di amore ma evita con cura soluzioni estreme, optando per un registro quotidiano e verosimile che è una rarità nei film italiani dei primissimi anni Quaranta. (''[[La fuggitiva (film 1941)|La fuggitiva]]''; 2003, p. 945)
*Il film che ha lanciato [[Bruce Lee]] sulla ribalta internazionale imponendo la magistrale padronanza dell'attore nell'eseguire la tecnica del kung-fu. (''[[Il furore della Cina colpisce ancora]]''; 2003, p. 958)
===G===
*Solenne dramma storico-religioso [...] costruito su misura per la diva hollywoodiana più spirituale dell'epoca, che due anni prima aveva interpretato il personaggio a teatro con grande successo. Frutto di lunghe e minuziose ricerche storiche, risulta un po' rigido e pomposo, alla ricerca di un arduo equilibrio tra parola e immagine. (''[[Giovanna d'Arco (film 1948)|Giovanna d'Arco]]''; 2003, p. 1019)
*[...] il film è ancora abbastanza gracile nella sua struttura narrativa, ma il montaggio sa dare un buon ritmo alla storia. (''[[Giuditta di Betulia]]''; 2003, p. 1027)
[[File:Godzilla King of the Monsters (1956) Atomic ray.png|thumb|[[Haruo Nakajima]] nel ruolo del [[Godzilla|personaggio omonimo]] in ''[[Godzilla (film 1954)|Godzilla]]'']]
*Nato dall'incubo della bomba (con evidenti sottintesi antiamericani) ma anche dalla paura tipicamente giapponese della «minaccia che viene dal mare», il film oggi può apparire datato per la semplicità degli effetti speciali [...] ma l'occhio con cui Honda guarda a questo mostro veramente cattivo, insensibile e spietato è soffuso di una tristezza e di una malinconia autentica e ancora toccante. (''[[Godzilla (film 1954)|Godzilla]]''; 2003, p. 1039)
*Scritto dal regista con [[Bernd Lichtenberg]] (debitrice del racconto ''Rip van Winkle'' di [[Washington Irving]]!), una commedia fondata su un paradosso esile ma accattivante: che il socialismo reale sia stato vissuto dai suoi militanti come una specie di «grande madre», con i difetti e i pregi di un'ingombrante genitrice. Non mancano idee irresistibili, come i falsi telegiornali che millantano una riunificazione alla rovescia, coi berlinesi dell'Ovest in fuga dalle «false certezze» del liberismo; ma le metafore sono eccessive, certe citazioni sono fuori luogo (la testa di Lenin che vola sulla città come il Cristo della ''[[La dolce vita|Dolce vita]]'' di [[Fellini]]) e il trono troppo brioso della prima parte – molto ben recitata – stride con la svolta mélo finale. Straordinario successo in patria. (''[[Good Bye, Lenin!]]''; 2016, p. 1913)
*[...] ''La grande luce'' colloca all'estero il personaggio interpretato da [[Elsa De Giorgi]], donna fatale, simbolo del Vizio e del Male (a cui fa da contraltare, nel paesino, nientemeno che la Vergine Maria), ma – a differenza di altri film dell'epoca – ambienta in Italia l'ingiustizia da cui la storia prende il via e dà prova di un originale impasto linguistico mescolando dialetti meridionali, genovese e spagnolo. (''[[Montevergine (film)|La grande luce]]''; 2003, p. 1057)
===H===
*Estremamente sadico (la censura italiana ha tagliato almeno '7), ottiene solo di incupire e deprimere lo spettatore. (''[[Hellraiser II: Prigionieri dell'inferno|Hellbound: Hellraiser II - Prigionieri dell'inferno]]''; 2003, p. 1102)
*La quinta puntata della saga dei Cenobiti (qui meno presenti che nelle precedenti) ha una struttura da thriller pliziesco, mentre le suggestioni horror rimandano ad ''Allucinazione perversa'' e alla serie di ''Nightmare''. Tra ralenti da telefilm e qualche immagine patinata, almeno si cerca un po' di originalità: i fan che non pretendono troppo possono gradire. (''[[Hellraiser 5: Inferno]]''; 2003, p. 1103)
*Il quarto capitolo della serie è un pasticcio senza capo né coda, che risente di vicende produttive disastrose: la Miramax cacciò il regista Kevin Yagher (che si rifiutò di firmare il film), chiamò Joe Chappelle a dirigere alcune scene e rimontò il tutto. Le creature dell'inferno non fanno più paura, ma sembrano arteriosclerotiche; il ''gore'' c'è ma è indolore, e l'interesse dei fan è annullato. (''[[Hellraiser 4: La stirpe maledetta|Hellraiser - La stirpe maledetta]]''; 2003, p. 1103)
*Opera prima di [[Clive Barker]], lo scrittore inglese troppe volte definito il successore di Stephen King, è una geniale e spregiudicata discesa nell'immaginario infernale, popolato di incubi maestosi e fantasie sadomaso. I temi del sesso e della morte, della carnalità e della dissoluzione della carne sono messi a fuoco lucidamente in un esemplare contesto di torbida visionarietà. (''[[Hellraiser (film)|Hellraiser - Non ci sono limiti]]''; 2003, p. 1103)
*Clive Barker si tira da parte e [[Pinhead (personaggio)|Pinhead]] diventa protagonista a tutti gli effetti, aspirando a rimpiazzare Freddy Krueger nell'immaginario horror degli anni Novanta. Effetti speciali ormai stravisti, e noia che regna sovrana. (''[[Hellraiser III - Inferno sulla città|Hellraiser III]]''; 2003, p. 1103)
*[...] uno dei capisaldi del filone pornosoft, patinato e assolutamente non erotico ritratto di una donna contenta di essere vittima. (''[[Histoire d'O (film)|Histoire d'O]]''; 2003, p. 1108)
===I===
*Influenzato da un [[Georges Bataille|Bataille]] riletto attraverso le componenti più sadomasochistiche della cultura giapponese, il film rifiuta polemicamente la realtà storica per rinchiudersi in una «minuziosa, insostenibile, affascinante descrizione dei suoi rituali di possesso sessuale» [P. Mayersberg], nuova e ulteriore rappresentazione dell'alienazione sociale da parte del più immoralista e visionario dei registi nipponici {{NDR|[[Nagisa Ōshima]]}}. (''[[Ecco l'impero dei sensi|L'impero dei sensi]]''; 2003, p. 1136)
*Le complicatissime premesse dell'ottima sceneggiatura (scritta dal regista) sono mirate a costruire un concitato e appassionante ''action movie'' fantascientifico che vuole riflettere sul nostro presente: un mondo in cui il capitalismo ha ridotto l'uomo a merce e in cui, letteralmente, il tempo è diventato denaro. L'impresa del reietto che si ribella al destino sfidando l'estabilishment rielabora in modo originale sia il mito di Robin Hood sia quello di Bonnie e Clyde, rivendicando una resistenza neo-umanista alle logiche di un Potere che ha amplificato la disuguaglianza sociale. Un film-scommessa molto personale (e coerente con le opere migliori di [[Andrew Niccol|Niccol]]), a cui si perdonano volentieri qualche inverosimiglianza e un paio di scivoloni mélo, ma che non ha purtroppo goduto né del favore della critica né di quello del pubblico. (''[[In Time]]''; 2014{{c|manca l'edizione in bibliografia}})
*Commedia sexy malamente ispirata a ''Le imprese di un giovane dongiovanni'' di [[Guillaume Apollinaire|Apollinaire]]: trine, merletti e cura dell'ambientazione non arricchiscono granché un film svogliatamente erotico. (''[[L'iniziazione (film 1987)|L'iniziazione]]''; 2003, p. 1168)
*Melodramma meno convenzionale di quello che la trama faccia immaginare, anche perché il personaggio di [[Otello Toso|Toso]], ''déraciné'' segnato dalla violenza della guerra ed ecologista ante litteram (educa i cani da caccia ma è contro la caccia), è decisamente insolito nel panorama dell'epoca. (''[[Gli innocenti pagano]]''; 2003, p. 1171)
===L===
*Un feroce e lucido melodramma sociale sulle relazioni personali impostate come rapporti di potere [...]. (''[[Le lacrime amare di Petra von Kant]]''; 2003, p. 1262)
*Inconsueta prova di [[Pasquale Festa Campanile|Festa Campanile]], che si ispira a un suo romanzo per affrontare un tema più serio del solito, ma il risultato, anche per alcune indulgenze a una comicità facile e volgare, è inferiore alle attese. (''[[Il ladrone]]''; 2003, p. 1267)
*La [[Hammer Film Productions|Hammer]] si appoggia agli Shaw Brothers in un momento di crisi, ma il connubio tra horror gotico e kung fu non funziona: i combattimenti che punteggiano gratuitamente l'intreccio appaiono forzati, così come le relazioni amorose che sbocciano tra i membri delle due diverse razze. Suggestivi, invece, i vampiri d'oro del titolo (sono i discepoli di cui si serve Dracula per il suo macabro rituale di dissanguamento delle vittime), che appaiono tra fumi e luci colorate. (''[[La leggenda dei 7 vampiri d'oro]]''; 2003, p. 1283)
*Trasposizione cinematografica di un'antica leggenda georgiana, dove si mescolano orgoglio nazionalista e mistica del sacrificio, è un'opera visionaria, coloratissima, dove il regista distrugge la struttura lineare del racconto in brevi scene autonome. [...] Sullo schermo si alternano così oggetti simbolici e animali stilizzati, personaggi e panorami che possono sconcertare per la loro «discontinuità», ma che offrono anche momenti di solenne bellezza e di appassionato folclore. (''[[La leggenda della fortezza di Suram]]''; 2003, p. 1283)
*Tentativo di horror metafisico padano (ma [[Pupi Avati]] aveva fatto di meglio) accolto nella più assoluta indifferenza, dimostrazione di com'è difficile girare in Italia storie fuori dai soliti schemi. (''[[Luci lontane (film 1987)|Luci lontane]]''; 2003, pp. 1320-1321)
===M===
*[...] a suscitare dubbi non è la verità di quanto raccontato, bensì la confezione. [[Peter Mullan|Mullan]] [...] usa senza sfumature le armi del grottesco e della caricatura, ed è con i mezzi più plateali che estorce allo spettatore la rabbia e le lacrime. (''[[Magdalene]]''; 2003, p. 1346)
*Fisher creca nuovi spunti per ridare interesse all'argomento; i dialoghi tra la ragazza resuscitata e la testa dell'amato sono divertenti, l'erotismo è più esplicito del solito, ma il film è di quelli che interessano solo i fan del genere. (''[[La maledizione dei Frankenstein]]''; 2003, p. 1362)
*[...] un film edificante che spinge spudoratamente sul pedale della commozione. Un must delle sale parrocchiali di una volta. (''[[Marcellino pane e vino]]''; 2003, p. 1380)
*Sottilmente morboso ([[Alfred Hitchcock|Hitch]] voleva mostrare una passione feticista) e generalmente sottovalutato (specie dal pubblico), un thriller psicologico [...] dove la suspense – meglio ancora che in ''[[Io ti salverò]]'' – si concentra su un segreto che la protagonista si porta dentro dall'infanzia. Uno dei più riusciti giochi hitchcockiani sull'ambiguità, la reticenza e l'allusione. (''[[Marnie]]''; 2003, p. 1396)
[[File:The Curse Of Frankenstein (1957) trailer - Peter Cushing experimenting 1.png|thumb|[[Peter Cushing]] nel ruolo del [[Victor Frankenstein|barone Frankenstein]] ne ''[[La maschera di Frankenstein]]'']]
*Cushing è ottimo, ma la regia di Fisher non è così geniale come vogliono molti cinefili. (''[[La maschera di Frankenstein]]''; 2003, p. 1401)
*I fratelli Wachowski, anche sceneggiatori, attingono alle filosofie orientali e alla fantascienza di [[Philip K. Dick]] (e mettono in mano a Neo ''Simulacri e simulazione'' di [[Jean Baudrillard|Baudrillard]]) per asserire che il mondo è illusione e la realtà virtuale è un incubo. I Wachowski riescono a tenere sotto controllo un intreccio complesso, ma forse non sono all'altezza per costruire una saga che ha l'ambizione di coronare quasi mezzo secolo di fantascienza letteraria e cinematografica; e sono troppi i debiti non dichiarati, da ''[[Zardoz]]'' a ''[[Terminator]]''. Non mancano, però, la suggestione e il divertimento. (''[[Matrix]]''; 2003, p. 1411)
*La sceneggiatura di John Houghton tenta di aggiornare le gesta del vampiro ai tempi della Swinging London e sovrappone Dracula con l'Anticristo: ma l'esperimento non convince. (''[[1972: Dracula colpisce ancora!]]''; 2003, p. 1451)
*Al suo primo film parlato, [[Fritz Lang|Lang]] continua a impiegare con maestria le metafore visive e le immagini evocative che avevano fatto grande il muto, e insieme si vale in modo assai moderno delle risorse del sonoro. (''[[M - Il mostro di Düsseldorf]]'', 2010, p. 2089)
*Radiografia di un'impasse non solo generazionale (nonostante don Giulio sia con ogni evidenza [[Michele Apicella]] in abito talare), è un film «sgradevole» nel rivendicare il proprio essere nevrotico, moralista, «adolescenziale». Raggelante nella sua lucidità, [...] coglie con precisione il punto di rottura degli anni Ottanta, reso perfettamente nella scena del ballo in chiesa al ritmo sconsolato ma anche sognante di ''Ritornerai''. In televisione l'essenzialità cinematografica del regista viene penalizzata, eppure averne avuti di film così, dove la religione è una questione di «fede» in sospeso, l'amore (individuale e collettivo) è una dichiarazione d'impotenza, la solitudine è l'unica, miserabile conquista e la fuga non è un'arte, bensì una soluzione dopo tante prove. (''[[La messa è finita]]''; 2003, p. 1427)
*È tutta [[Sergio Leone|leoniana]] l'idea di riflettere sul crepuscolo dei miti e insieme sulla loro necessità, omaggiando il western americano (da [[John Ford|Ford]] a [[Sam Peckinpah|Peckinpah]], il cui nome viene letto su una lapide) e il proprio stesso cinema, mentre gli ammiccamenti comici vengono dal successo di ''[[Lo chiamavano Trinità...]]'' Il risultato è ibrido: i toni elegiaci stridono con gli sganassoni e le facezie di [[Terence Hill|Hill]], e certe divagazioni volgarotte (la sequenza dell'orinatoio, aggiunta in corso di riprese) sono discutibili. La confezione è professionale, e lo stile si distacca da quello del maestro (vedi i ralenti alla Peckinpah), anche se [[Tonino Valerii|Valerii]] si limita a fare da esecutore. (''[[Il mio nome è Nessuno]]''; 2016, p. 2753)
*Un melodramma complicato e pieno di incongruenze [...]. La storia è francamente irreale [...], la recitazione (specie dell'inebetito [[Massimo Serato|Serato]]) poco più che da filodrammatica, ma la straordinaria fotografia di [[Piero Portalupi]], astratta ed espressionista nello stesso tempo, giustifica da sola la visione del film. (''[[Monastero di Santa Chiara (film)|Monastero di Santa Chiara]]''; 2003, p. 1490)
*Sasdy si ispira alla vicenda dell'ungherese Erzsebet Bathory (raccontata anche da Borowczyk in un episodio di ''I racconti immorali'') e prosegue il suo percorso di critica al potere: coloro che condannano la contessa a una fine atroce non sono certo stinchi di santo. Ma dei suoi film per la [[Hammer Film Productions|Hammer]] è il meno efficace: le troppe concessioni al morboso stridono col tentativo di rendere tragica la sorte della contessa, tratteggiata come una donna incapace di accettare la vecchiaia. (''[[La morte va a braccetto con le vergini]]''; 2003, p. 1511)
===N===
*Elegante ma freddo remake del capolavoro di Murnau, attento soprattutto alla creazione di un'atmosfera algida e funerea, dove le sorti dei personaggi sono predestinate sin dal principio. Questa lenta progressione (il film dura 40' in più dell'originale di Murnau pur essendogli molto fedele) verso la tragedia ha il suo punto di forza in Kinski, che rinnova la figura classica del vampiro facendone un personaggio stanco e distante, quasi restio a seguire la propria inclinazione di mostro necrofilo. (''[[Nosferatu, il principe della notte]]''; 2003, p. 1592)
*Incauto debutto alla regia di un produttore e sceneggiatore: in una fotografia ricercata, che finisce per produrre cartoline stucchevoli, il cast internazionale barcolla su una storiella male impostata, e Kinski straborda con risultati ben diversi dal film di Herzog, facendo rimpiangere gli eccessi dei suoi innumerevoli B-movie. (''[[Nosferatu a Venezia]]''; 2003, p. 1592)
===O===
*Ormai un piccolo classico del cinema dell'orrore, grazie soprattutto alla mano di [[Georges Franju|Franju]], che mescola con maestria fantasia e realismo, morbosità e lirismo, in un crescendo che culmina nella straordinaria sequenza finale. (''[[Occhi senza volto]]''; 2003, p. 1625)
*Un duro spaccato urbano, insolito nel cinema della Nuova Zelanda. Partendo dalla violenza, dalla miseria e dall'emarginazione che aliena la famiglia (ma senza cadute nel vittimismo), Tamahori gira con l'energia combattiva di Milius e la rabbia di [[Ken Loach|Loach]], alla ricerca della cultura maori perduta da consegnare alle nuove generazioni insieme alla ritrovata dignità femminile. (''[[Once Were Warriors - Una volta erano guerrieri]]''; 2003, p. 1645)
*Cinque anni bastano a smarrire le ambizioni socio-etnologiche del prototipo, anche se lo sceneggiatore (e autore del romanzo d'origine) è sempre [[Alan Duff]]. I dilemmi morali sono tranciati con l'accetta, il clou del film sono i pestaggi (belli tosti), ma si respira anche un'aria genuina e simpaticamente dimessa. Film ad alto tasso di testosterone da sale di periferia, come non se ne fanno più. (''[[Once Were Warriors 2 - Cinque anni dopo]]''; 2003, p. 1645)
*Connubio di satira sociale e fantascienza [...], è uno dei film chiave degli anni Sessanta per la sua capacità di rompere con i generi tradizionali hollywoodiani e aprire il cinema a nuove forme espressive [...]. (''[[Operazione diabolica]]''; 2003, p. 1650)
*Con molto sangue e poca sostanza, segna la fine del grande cinema gotico made in Britain prodotto dalla [[Hammer Film Productions|Hammer]]. (''[[Gli orrori di Frankenstein]]''; 2003, p. 1665)
===P===
*Tra gobbi e lesbiche, falli veri e finti, un elogio delle case chiuse approssimativo e ripetitivo, percorso però da un innegabile vitalismo e da sprazzi di humour. (''[[Paprika (film 1991)|Paprika]]''; 2003, p. 1695)
*[[Leonardo Pieraccioni|Pieraccioni]] (sceneggiatore con [[Giovanni Veronesi]]) ritorna senza simpatia e senza humour alla formula stantia di ''[[Fuochi d'artificio]]'', tra sentimentalismo annacquato e pretese di sociologia spicciola. Le immagini da cartolina vorrebbero solleticare ancora una volta i sogni dell'italiano medio, ma i tentativi di involgarimento segnalano che si è giunti al fondo del barile. La [[Anna Maria Barbera|Barbera]] ripropone il personaggio televisivo della siciliana Sconsolata, in una serie di pietose scenette che nulla c'entrano con la storia principale: eppure si deve anche a lei il successo del film, vincitore a sorpresa della sfida del Natale 2003. (''[[Il paradiso all'improvviso]]''; 2016, p. 3200)
*Un film politico e poetico allo stesso tempo, che all'inizio adotta i moduli della favola grottesca, con un surrealismo di stampo buñueliano, e poi sfocia via via in un dramma che ricorda le antiche tragedie greche. (''[[Pentimento (film 1984)|Pentimento]]''; 2003, p. 1733)
*Anche se assomiglia un po' troppo a ''Suspiria'', è uno dei migliori Argento di quel periodo, al quale si perdona l'abuso di heavy metal nella colonna sonora. (''[[Phenomena]]''; 2003, p. 1754)
*Il film più noto di [[Ed Wood|Wood]] ha la fama (immeritata: altri hanno fatto ben di peggio) di essere il più brutto della storia del cinema; negli Usa è stato oggetto di culto molto prima che [[Tim Burton]] dedicasse un biopic al suo autore, dove racconta tutti gli aneddoti sulla lavorazione ([[Bela Lugosi|Lugosi]], morto anzitempo, venne sostituito da un improbabile «sosia» che si tiene il volto coperto). Del film in sé restano memorabili le interpretazioni dilettantistiche di un gruppo di freaks scelti accuratamente (il lottatore [[Tor Johnson|Johnson]], la presentatrice televisiva Vampira, il futurologo Criswell che recita prologo ed epilogo), le incredibili scenografie (un'astronave con tendine al posto delle porte), le incongruenze del racconto. Il pasticcio sarebbe quasi divertente (a cominciare dall'originale commistione di fantascienza e horror), se non andasse per le lunghe e non tentasse di elevarsi con un risibile messaggio pacifista. (''[[Plan 9 from Outer Space]]''; 2016)
[[File:Profondo Rosso Macha Méril 2.png|thumb|[[Macha Méril]] in ''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]'']]
*A tutt'oggi il più abile dei film di Argento: un attacco deliberato ai nervi dello spettatore, martellato da un montaggio quasi subliminale, da una musica ipnotica (del jazzista Giorgio Gaslini e dei Goblin) e da esplosioni di violenza rimaste ineguagliate. (''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]''; 2003, p. 1852)
*Malgrado qualche momento in cui il ritmo cede, il decimo lungometraggio ''anime'' di Miyazaki (anche unico sceneggiatore) costruisce ancora una volta un mondo in cui mistero e irrazionale vengono accettati come eventi naturali, e dove i rapporti di causa ed effetto seguono regole (anche fisiche) insondabili. E in ciò conferma l'unicità della sua arte. Nuovo, questa volta, è l'uso di scenari molto semplificati (colori tenui, sfondi dipinti ad acquerello, scenografie essenziali) che però non ostacolano invenzioni narrative metaforiche (i «pesci-acqua» che gli adulti scambiano per onde e i bambini vedono nella loro reale forma animalesca), o rimandi ai miti fondanti della cultura giapponese (l'ambivalenza del mare, la centralità della figura femminile e la latitanza di quella maschile), encomiabilmente mai sottolineati. Le assurde fattezze di Fujimoto sono un omaggio allo stile di [[Osamu Tezuka]]. Incompreso da buona parte della critica, e snobbato dal pubblico. (''[[Ponyo sulla scogliera]]''; 2018, pp. 2346-2347)
*Pacifismo all'acqua di rose in un film ingenuo e fiacco. (''[[La protesta del silenzio]]''; 2003, p. 1860)
===Q===
*Città contro campagna, corruzione contro onestà: nonostante le apparenze, niente a che vedere con l'esaltazione ruralista di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Qui è lo spirito populista di [[Cesare Zavattini|Zavattini]] [...] a prendere il sopravvento sulla regia solitamente «tirannica» (ma sempre puntuale) di [[Alessandro Blasetti|Blasetti]]. Del resto, la crisi coniugale e la compromissione amorosa non erano certo temi graditi al regime, soprattutto se introdotti da efficaci squarci di degradazione urbana. Un piccolo grande film che contribuì a incrinare irreparabilmente gli edificanti ritratti ufficiali, anticipando umori e caratteri che sarebbero emersi compiutamente nel periodo neorealista. Il cast è particolarmente ispirato, ma i tecnici non sono da meno [...]. (''[[4 passi fra le nuvole]]''; 2003, p. 1889)
===R===
*Una parabola sulla relatività della verità, con un'apertura umanitaria nel finale. Congegnato con grande abilità e un superiore senso di ironia, e girato con uno stile nervoso e molto moderno. Il film che ha reso noti Kurosawa, Mifune e la Kyo in Occidente, Leone d'oro a Venezia e Oscar per il miglior film straniero. Accusato di essere troppo europeizzante dagli occidentali (ma i racconti di Akutagawa da cui è tratto sono degli anni Dieci), e poco amato in patria (i produttori non volevano mandarlo a Venezia perché pensavano fosse poco esportabile): capita anche ai capolavori. (''[[Rashomon]]''; 2003, p. 1943)
*Uno dei più singolari tra i film che si ispirano ai Vangeli, sceneggiato da Philip Yordan, rimontato dalla produzione perché considerato troppo violento, agiografico e manierato in certi momenti, ma anche sorprendentemente inventivo in altri (soprattutto la prima parte). Un film irrisolto, ed è un peccato perché molti dei motivi cari a Ray (il rapporto padre-figlio, il peso del passato sulle nostre azioni, il destino delle vittime, il ruolo dell'intercedente) rimandano a temi presenti nei Vangeli. (''[[Il re dei re (film 1961)|Il re dei re]]''; 2003, p. 1949)
*Insulso e goffo film in costume di un pioniere del genere. (''[[La regina di Saba]]''; 2003, p. 1954)
*Fedele e imponente versione del romanzo di [[Lev Tolstoj]], che nell'adattamento firmato da [[Renato Castellani]] [...] stempera il messaggio evangelico originale a favore di una moralità più laica e pragmatica. Se la struttura del racconto (con i suoi flashback a incastro che fanno scoprire poco alla volta la verità allo spettatore) è compatta e avvincente, così come la capacità di descrivere con poche battute l'ipocrisia e i pregiudizi che condannano Katjuša e portano invece a considerare con indulgenza il comportamento di Dimitrij, il vero punto debole del film è nella scarsa intensità dei due protagonisti, belli ma decisamente inerti. (''[[Resurrezione (film 1958)|Resurrezione]]''; 2003, p. 1963)
*Voluto da [[Will Smith]] per dirigere la storia vera di [[Chris Gardner|Gardner]] (sceneggiata da [[Steven Conrad]]), l'esordio statunitense di [[Gabriele Muccino|Muccino]] avviene nel migliore dei modi possibili: una nomination per Smith, buoni incassi sia in America che in Italia e una consacrazione professionale nella mecca del cinema. Quella che poteva essere la più scontata e zuccherosa delle storie (un uomo precipita ai gradini più bassi della povertà prima di risalire verso il successo) diventa il ritratto coinvolgente e credibile di un americano alle prese con le tante contraddizioni della vita e della società, che Muccino sceglie di raccontare utilizzando il più possibile ambientazioni dal vero -ricoveri per senzatetto compresi- per imprimere al film un'atmosfera credibilmente realistica (aiutato anche dalla fotografia di [[Phedon Papamichael]]). Frenando ogni facile concessione emotiva (le tante umiliazioni che Chris deve sopportare, la notte trascorsa nella metropolitana, l'egoismo degli amici) e controllando la recitazione di Will Smith, il mito dell'«edonismo reaganiano» finisce per essere letto da un'angolazione meno scontata e superficiale e l'eterna favola del successo a portata di mano diventa qualche cosa di più complesso e credibile. (''[[La ricerca della felicità]]''; 2016, p. 3700)
*Tecnicamente, i risultati sono ancora artigianali, ma il film - che accosta con un certo estro il fantastico e il quotidiano - la dice lunga sulle inquietudini e le paure dell'epoca. (''[[Il risveglio del dinosauro]]''; 2003, p. 1982)
*Uno degli innumerevoli, e fra i minori, capitoli della saga di Frankenstein diretto da un regista che è anche un eccellente direttore della fotografia, ma che dimostrerà quanto vale in altri film. Décor raffinato come sempre per i prodotti [[Hammer Film Productions|Hammer]]. (''[[La rivolta di Frankenstein]]''; 2003, p. 1997)
===S===
*Tardo e lutulento kolossal biblico [...]: l'ultimo film di [[King Vidor|Vidor]]. [...] Grandiose le scene di massa e le scollature della [[Gina Lollobrigida|Lollo]]: il canto del cigno di un colosso di Hollywood, che però non ha mai dato il meglio di sé nelle superproduzioni. (''[[Salomone e la regina di Saba]]''; 2003, p. 2034)
*Si ha l'impressione di essere alla fine di un'epoca e di un horror che non sa più stare al passo coi tempi. (''[[I satanici riti di Dracula]]''; 2003, p. 2049)
*Remake di ''[[Profumo di donna]]'': tutte le gag possibili sui ciechi (compreso Slade al volante di una [[Ferrari]]) e uno spirito dolciastro che vorrebbe ispirarsi all'''[[L'attimo fuggente|Attimo fuggente]]'' ma sa soprattutto di conformismo. La gigioneria di [[Al Pacino|Pacino]] – doppiato in italiano da [[Giancarlo Giannini]] – si è meritata l'Oscar e comunque sa reggere le quasi tre ore del film. (''[[Scent of a Woman - Profumo di donna]]''; 2010, p. 2956)
*Un melodramma strappalacrime racchiuso in un lungo flashback con cornice edificante: la summa del cinema [[Raffaello Matarazzo|matarazziano]]. L'unica novità rispetto agli altri film del regista è il ritratto di una donna completamente sola, tanto all'inizio quanto alla fine. L'insopprimibile carica erotica della [[Silvana Pampanini|Pampanini]] viene utilizzata in funzione del senso di colpa e della sofferenza da scontare. (''[[La schiava del peccato]]''; 2003, p. 2067)
*Gli effetti speciali in stop motion di Ray Harryhausen sono spettacolari, il film no. Le scenografie consentono di fare a gara a chi indovina gli anacronismi. (''[[Scontro di titani]]''; 2003, p. 2074)
*Dopo il fallimento di ''[[Psycho (film 1998)|Psycho]]'', [[Gus Van Sant|Van Sant]] accetta la regia di un film su misura per Connery (anche produttore, lo si vede dall'abbondanza di primissimi piani). La sceneggiatura di Mike Rich non eccelle per originalità (lo scontro interclassista rimanda a ''[[Will Hunting - Genio ribelle]]'', il rapporto allievo-maestro a ''[[L'attimo fuggente]]'', il climax finale a ''[[Scent of a Woman - Profumo di donna|Scent of a Woman]]''), la tensione omoerotica tra i due protagonisti cade nel vuoto: ma la confezione non fa una grinza, e la simpatia di Connery fa digerire un prodotto troppo pensato a tavolino. (''[[Scoprendo Forrester]]''; 2010, p. 2971)
*Un omaggio favolistico ai protagonisti del cinema horror classico, in teoria dedicato ai minori di quattordici anni, in realtà troppo mite anche per loro. (''[[Scuola di mostri]]''; 2003, p. 2079)
*Magni romanizza Pilato e, alla fine, lo fa diventare un eroe controvoglia, come molti personaggi della commedia all'italiana. Volenteroso tentativo di un regista colto-popolare di uscire dagli stereotipi e di confrontarsi con temi universali. (''[[Secondo Ponzio Pilato]]''; 2003, p. 2083)
*[...] è il secondo viaggio infernale compiuto da [[Alberto Lattuada|Lattuada]] (dopo ''[[Il bandito]]'') nell'Italia disintegrata dell'immediato dopoguerra. In un momento in cui il messaggio di speranza è quasi obbligatorio, il regista ritrae un universo livido e senza vie d'uscita, dove la messinscena crudemente realistica assume via via connotazioni simboliche. (''[[Senza pietà]]''; 2003, p. 2107)
*Commediola all'acqua di rose [...] che scherza su alcune delle caratteristiche nazionali dell'italiano – la litigiosità condominiale, l'assenteismo assembleare – ma che offre soprattutto l'occasione per un paio di divertenti duetti tra [[Aldo Fabrizi|Fabrizi]] e [[Peppino De Filippo|Peppino]] [...]. (''[[Siamo tutti inquilini]]''; 2003, p. 2145)
*Simpatico thriller urbano, realizzato con solido professionismo in tempo quasi reale con ritmi intelligentemente spezzati tra violenta concitazione ed efficaci sospensioni. Il lieto fine è assicurato, ma arriva dopo molti colpi di scena e con quel tanto di ironia che smussa il buonismo del copione di [[Richard Wenk]]. (''[[Solo due ore]]''; 2010, p. 3141)
*Nel romanzo ''Before the Fact'' di A.B. Cox, Lina si lasciava uccidere per amore, ma Hitchcock, in parte condizionato dalla produzione, ha scelto un'ambiguità ben più sottile, che lascia salva la sessuofobia di fondo (l'equazione tra matrimonio e pericolo, che fu di ''[[Rebecca, la prima moglie (film 1940)|Rebecca]]'' e sarà di ''[[Marnie]]''). (''[[Il sospetto (film 1941)|Il sospetto]]''; 2003, p. 2199)
*[[Mario Mattoli|Mattòli]] prosegue nella politica (e nell'estetica) dei «film che parlano al vostro cuore», concludendo una tetralogia iniziata con ''[[Luce nelle tenebre]]'' [...]: la sceneggiatura [...] rispetta gli schemi del melodramma popolare, ma cerca anche di costruire dei personaggi a tutto tondo. (''[[Stasera niente di nuovo]]''; 2003, p. 2239)
*Il libro di [[Kathryn Hulme]], sceneggiato da [[Robert Anderson (sceneggiatore)|Robert Anderson]], è portato sullo schermo con la formula [[Fred Zinnemann|Zinnemann]]: grandi temi trattati senza manicheismi, attenta analisi psicologica, serietà assoluta e un professionismo che tende a farsi un po' incolore. La [[Audrey Hepburn|Hepburn]] in versione drammatica all'inizio sembra un po' spaesata, ma diventa man mano più convincente. (''[[La storia di una monaca]]''; 2003, p. 2250)
*[...] [[Fritz Lang|Lang]] riprende il cast e il triangolo ambiguo di ''[[La donna del ritratto]]'', raccontando senza battere ciglio una storia beffarda di colpa e degradazione. Nessun personaggio si salva, ma il tono non è quello enfatico del melodramma. Libero da condizionamenti produttivi, Lang girò una delle sue migliori opere del periodo americano. [...] [[Edward G. Robinson|Robinson]] grandeggia e non fa rimpiangere [[Michel Simon]], interprete dell'originale di [[Jean Renoir|Renoir]]. (''[[La strada scarlatta]]''; 2003, p. 2258)
===T===
*[...] un thriller della brughiera con poca suspense e molto melodramma d'atmosfera. È l'ultimo film britannico di Hitchcock (che non appare nel film), evidentemente a disagio nel trattare una storia piuttosto lontana dalle sue corde. [[Charles Laughton]], la cui esuberanza sfugge al controllo del regista, è anche coproduttore. (''[[La taverna della Giamaica]]''; 2003, p. 2308)
*Il rigore stilistico e la partecipe aderenza agli eventi sono alla base di un'intensa ed emozionante parabola sul rapporto fra gli uomini e la natura, sul valore di un mondo impermeabile ai sussulti della modernità. Attori non professionisti, presa diretta del suono, in perfetta ottemperanza ai precetti del neorealismo. (''[[Il tempo si è fermato]]''; 2003, p. 2320)
*Nel Giappone contemporaneo il benessere ha cancellato la dignità: e per Ai (Nikaido), prostituta specializzata in prestazioni sado-maso, conservarla è molto difficile. Murakami, noto romanziere, illustra un campionario di perversioni e di umiliazioni in cui, alla fine, cliente e prostituta si salutano sempre educatamente. Molto duro e sul filo dell'hard-core, ma senza compiacimenti pruriginosi: lo sguardo del regista è a un tempo distaccato e partecipe al punto di vista di Ai. La versione italiana, già sforbiciata qua e là (ma quasi mai nelle scene di sesso) taglia quasi 20' dello straordinario finale [[Michelangelo Antonioni|antonioniano]] (eliminando per intero dei personaggi), in cui Ai vaga per una Tokyo deserta alla ricerca del suo primo amore. Il film perde così parte della sua originalità. (''[[Tokyo Decadence]]''; 2003, p. 2363)
*Cruento e stralunato, il film vuole applicare la vena surreale e mistica di Jodorowsky al filone western, già filtrato attraverso gli eccessi del sottogenere «all'italiana», ma il delirio è troppo personale per coinvolgere lo spettatore. (''[[El Topo]]''; 2003, p. 2368)
*La struttura è quella classica (e un po' scontata) dell'avventura spaziale, il messaggio quello della lotta dell'individuo contro il potere dispotico, ma la novità è che si tratta del primo film che sposta l'azione nel mondo virtuale dell'elettronica, con alcune sequenze rivoluzionarie realizzate completamente in computer graphic. (''[[Tron (film)|Tron]]''; 2003, p. 2417)
*Una commedia che combina satira di costume e humor («basso») con una leggerezza al vetriolo e una spudoratezza calcolata, ritrovando il ritmo delle commedie screwball (anche se la protagonista femminile, a differenza di quanto accadeva negli anni Quaranta, è oggetto passivo delle iniziative maschili, inconsapevole di ciò che scatena attorno a sé). Tra un ammiccamento all'anticonformismo dei [[fratelli Marx]] e un altro al «cattivo gusto» di [[John Waters (regista 1946)|John Waters]], molte le gag diventate popolari: da quelle ''politically incorrect'' (i dispetti al fratello handicappato di Mary, il cagnolino fulminato e ricucito come Frankenstein) a quelle esplicitamente sessuali (il membro di Ted impigliato nella lampo dei pantaloni, la retata tra gli omosessuali, lo sperma che l'ignara Mary usa come gel per i capelli). (''[[Tutti pazzi per Mary]]''; 2010, p. 3494)
===U===
*[...] realizzato in anni di incubo atomico, è un monito un po' pomposo ma sincero sui pericoli dell'armamento atomico, che affida la sua suggestione alla luminosa fotografia di [[Giuseppe Rotunno|Rotunno]] e all'inquietante spettralità di una San Francisco deserta. (''[[L'ultima spiaggia (film 1959)|L'ultima spiaggia]]''; 2003, p. 2448)
*[[Martin Scorsese|Scorsese]] presenta un Cristo atipico che, lontano dall'agiografia come dalle facili letture rivoluzionarie, vive dei rovelli e della poetica del regista: il retaggio della religiosità italoamericana di Brooklyn, la cultura rock, l'amore per il cinema, la costante – in tutti i suoi precedenti personaggi – di un tormentato rapporto con il proprio destino. Tutto ciò nel contesto di un film visionario che non concede nulla all'allettamento estetico dello spettatore. Ottima la musica dalle sonorità africane di [[Peter Gabriel]]. (''[[L'ultima tentazione di Cristo]]''; 2003, p. 2449)
*Melodramma eccessivamente verboso [...] nel quale i classici temi [[Raffaello Matarazzo|matarazziani]] (il sesso e il denaro come origine di tutti i problemi, lo scontro tra il perbenismo delle vecchie generazioni e l'insofferenza delle giovani) sembrano vivificarsi solo nel doppio personaggio della protagonista, figlia e insieme madre, divisa tra aggressività repressa e riservatezza protettrice. (''[[L'ultima violenza]]''; 2003, p. 2449)
*Sulla scia dei successi di [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]], [[Mario Mattoli|Mattòli]] rifà [...] ''[[Stasera niente di nuovo]]'': qui però l'atmosfera è più cupa e disillusa (si veda il medico interpretato da [[Nino Besozzi|Besozzi]]), e alla coscienza protofemminista di Matarazzo si sostituisce una rassegnata accettazione del proprio destino di sconfitta [...]. (''[[L'ultimo amante]]''; 2003, p. 2453)
*Ambizioni e durata sono da affresco epico, ma l'impostazione spettacolare – per quanto a tratti efficace – è risaputa. Tra echi di ''[[Balla coi lupi]]'', coreografie guerresche stile ''[[Braveheart]]'' e più di un riferimento a ''[[Duello nel Pacifico]]'', la sceneggiatura di [[John Logan]] e [[Marshall Herskovitz]] sembra abbracciare posizioni antiamericaniste e addirittura ''no global'': ma poi affonda nella retorica più inerte (la guerra ha senso solo se a sostenerla ci sono gli ideali e il senso dell'onore; ogni uomo è padrone del suo destino). [[Tom Cruise|Cruise]] mostra i suoi limiti di attore drammatico, sempre oscurato dal carisma di [[Ken Watanabe|Watanabe]]. Grande successo di pubblico, anche in Giappone. (''[[L'ultimo samurai]]''; 2016, p. 4632)
*Biografia con chiari intenti didattici, che mescola momenti didascalici (la perorazione antidivorzista fatta alla contessa interpretata da [[Isa Miranda]]) ad altri più informativi (la puntigliosa ricostruzione del conclave che portò all'elezione di [[Papa Pio X|Pio X]], documentato in tutti i suoi più minuti momenti), con evidente scapito per l'equilibrio narrativo (e per il successo al botteghino [...]). (''[[Gli uomini non guardano il cielo]]''; 2003, p. 2479)
===V===
*Libera rilettura di un momento della diaspora ebraica, 150 anni prima di Cristo: i siriani sembrano nazisti (10 ebrei per ogni siriano ucciso, ordina Apollonio) e gli ebrei mettono in discussione le loro regole (anche di sabato si può combattere). Discreta ricchezza produttiva. (''[[Il vecchio testamento]]''; 2003, p. 2528)
*Questo film dimostra immediatamente la genialità del suo autore, capace di sfruttare (e inventare) tutte le possibilità tecniche della nascente cinematografia per mescolare precisione meccanica e affabulazione, destrezza tecnica e funambolismo. (''[[Viaggio nella Luna]]''; 2010, p. 3679)
*Autentici ''deus ex machina'' dell'operazione (alla regia c'è l'esordiente che diresse la seconda unità dell'intera trilogia di ''[[Matrix]]''), [[Lana e Andy Wachowski|Andy e Larry Wachowsky]] producono e adattano liberamente per lo schermo l'omonima ''graphic novel'' di [[Alan Moore]] (testi) e [[David Lloyd]] (disegni), apparsa – incompiuta – sulla rivista «Warrior» nel 1981 e poi completata nel 1989 per la DC Comics: e fanno convivere l'estetica spettacolare e gli effetti digitali collaudati nei loro ''action movie'' con riferimenti letterali e cinefili (''[[1984]]'' di [[George Orwell|Orwell]], ''[[La maschera di Zorro]]'', ''[[Gaston Leroux#Il fantasma dell'Opera|Il fantasma dell'Opera]]'', ''[[Batman]]'', ''[[Il conte di Montecristo (film 1934)|Il Conte di Montecristo]]''), riflessioni note (i limiti della libertà individuale, i pericoli del totalitarismo), provocazioni meno ovvie (soprattutto dopo l'[[Attentati dell'11 settembre 2001|11/9]]: il terrorismo è giustificabile?) e uno struggente lato romantico. Notevole la performance di [[Hugo Weaving|Weaving]] (doppiato da [[Gabriele Lavia]]), che la maschera fissa e priva di sguardi di [[Guy Fawkes|Fawkes]] costringe a recitare solo con la voce e con il corpo. Moore ha inspiegabilmente disconosciuto il film, e il suo nome non compare nei titoli di testa. (''[[V per Vendetta]]''; 2010, p. 3744)
*[...] è il primo film da protagonista per [[James Dean]], perfetto nella parte dell'adolescente tormentato e ipersensibile, al cui punto di vista aderisce il racconto. [[Elia Kazan|Kazan]] riesce a trovare un equilibrio tra Storia e drammi privati, ritmi solenni da saga e momenti concitati da psicodramma. (''[[La valle dell'Eden]]''; 2003, p. 2521)
*Pasolini restituisce la violenza, lo scandalo e la bellezza della parola di Gesù senza gli orpelli dell'iconografia tradizionale. Sceglie volti di non professionisti, gira tra i Sassi di Matera e gli scabri paesaggi del Sud d'Italia, e riesce a catturare, da laico, il mistero del sacro. Lo stile alterna la macchina da presa a mano che insegue il volto dei personaggi a composizioni memori della pittura quattrocentesca, la brutalità realistica (gli indemoniati, il lebbroso, la crocifissione) all'elegia estatica (il battesimo, l'annuncio finale). Bello ed emozionante come nessun film che sia mai stato tratto dai Vangeli, al di là delle intenzioni d'autore e delle polemiche che l'accompagnarono. (''[[Il Vangelo secondo Matteo]]''; 2003, p. 2525)
*Dal punto di vista formale regge più che bene all'usura del tempo, ed è superiore al precedente. (''[[La vendetta di Frankenstein]]''; 2003, p. 2534)
*[...] accurato, ma di maniera e troppo lungo [...]. (''[[Il violinista sul tetto]]''; 2003, p. 2581)
==Bibliografia==
*Paolo Mereghetti, ''Il Mereghetti: dizionario dei film 2004'', Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2003. ISBN 88-8490-419-6
*Paolo Mereghetti, ''Il Mereghetti: dizionario dei film 2011'', Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2010. ISBN 978-88-6073-626-0
*Paolo Mereghetti, ''Il Mereghetti: dizionario dei film 2017'', Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2016. ISBN 978-88-6852-947-5
*Paolo Mereghetti, ''Il Mereghetti: dizionario dei film 2019'', Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2018. ISBN 978-88-9388-138-8
==Voci correlate==
*[[Il Farinotti]]
*[[Il Morandini]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Enciclopedie del cinema|Mereghetti]]
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Discussione:Ludwig van Beethoven
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==Senza fonte==
*Arte! Chi la può comprendere? A chi una persona si può rivolgere per attirare l'attenzione di questa grande dea?
*La musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia... chi penetra il senso della mia musica potrà liberarsi dalle miserie in cui si trascinano gli altri uomini.
*La sinfonia è il mio elemento.
*La libertà e il progresso sono il fine dell'arte come, del resto, della vita stessa. Se noi [artisti] moderni non siamo così sicuri come i nostri avi, il progresso della civiltà ci ha almeno insegnato molte cose. (all'arciduca Rodolfo)
*Il mio cuore batte tutto per la profonda e grande arte di [[Johann Sebastian Bach]], questo ''patriarca dell'armonia''. (a Hofmeister, 1801)
*Non v'è regola che non si possa infrangere in favore dello ''Schöner'' (più bello).
*La musica deve far sprizzare il fuoco dallo spirito degli uomini.
*Credete che pensi a un dannato violino, quando lo Spirito mi parla e scrivo ciò che mi detta? (a Schuppanzich)
*Fare tutto il bene possibile, amare la libertà sopra ogni cosa, di fronte ad un trono, non tradire la verità
* Händel è il più grande ed il più abile di tutti i compositori; da lui posso ancora imparare.
:''Händel ist das Größte und fähigste davonalle Komponisten; von ihm kann ich immer noch lernen.''
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Paul Krugman
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Mariomassone
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[[File:Paul Krugman-press conference Dec 07th, 2008-4.jpg|thumb|Paul Krugman alla Accademia reale svedese delle scienze, 2008]]
'''Paul Robin Krugman''' (1953 – vivente), economista e saggista statunitense.
{{Premio|Nobel|l'economia '''(2008)'''}}
==Citazioni di Paul Krugman==
{{cronologico}}
*L'[[Unione economica e monetaria dell'Unione europea|UEM]] non è stata progettata per fare tutti contenti. È stata progettata per mantenere contenta la [[Germania]], per offrire quella severa disciplina antinflazionistica che tutti sanno essere sempre stata desiderata dalla Germania, e che la Germania sempre vorrà in futuro.
:''EMU wasn't designed to make everyone happy. It was designed to keep Germany happy – to provide the kind of stern anti-inflationary discipline that everyone knew Germany had always wanted and would always want in future.''<ref>{{en}} Da ''[http://web.mit.edu/krugman/www/euronote.html "The Euro: Beware of what you wish for"]'', ''Fortune'', 1998.</ref>
*{{NDR|Nel 1999}} Adottando l'[[Euro]], l'[[Italia]] si è ridotta allo stato di una nazione del Terzo Mondo che deve prendere in prestito una moneta straniera, con tutti i danni che ciò implica.<ref>Citato in ''[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-12-17/i-sei-premi-nobel-contro-euro-paul-krugman-italia-ridotta-paese-terzo-mondo-123937.shtml?uuid=ABsusak Da Krugman a Stiglitz. Le frasi di sei premi Nobel dell'Economia contro l'euro]'', ''Il sole 24 Ore.com'', 17 dicembre 2013.</ref>
*Quando negli anni Novanta citavo l'Italia quale esempio di come i Paesi avanzati possano sopportare pesanti debiti pubblici, non ero naif. All'epoca l'Italia aveva una propria moneta, e il suo debito era denominato in tale valuta, è vero che era ancorata al marco tedesco, ma c'era sempre la possibilità di sganciarsi. Con l'adesione all'euro, l'Italia di fatto si è trasformata macro-economicamente in un Paese del terzo mondo, con i debiti in valuta straniera, e si è esposta a crisi del debito.<ref>Da ''The Italian Miracle'', ''The New York Times'', 18 maggio 2013; [http://econocrash.altervista.org/il-miracolo-italiano/ traduzione] di Bruno Genovese.</ref>
*{{NDR|A proposito delle possibili soluzioni per l'uscita dalla [[Crisi economica del 2008-2014|Grande recessione globale]]}} La strada da seguire, come ha insistito la cancelliera tedesca [[Angela Merkel]]<ref>Cfr. dichiarazione della Merkel nel 2008: «Bastava chiederlo alla casalinga sveva e lei ci avrebbe dispensato un po' della sua conoscenza su come vanno le cose del mondo. Non si può vivere sempre al di sopra dei propri mezzi.»</ref>, sarebbe un ritorno alla frugalità. L'[[Europa]], ha dichiarato, dovrebbe emulare la [[Schwäbische Hausfrau|casalinga sveva]], famosa per la sua parsimonia. Questa era una ricetta per un disastro al rallentatore.
:''The way forward, Chancellor Angela Merkel of Germany insisted, was a return to frugality. Europe, she declared, should emulate the famously thrifty Swabian housewife. This was a prescription for slow-motion disaster.''<ref>{{en}} Da [http://www.nytimes.com/2015/02/09/opinion/paul-krugman-nobody-understands-debt.html ''Nobody Understands Debt''], ''Ny Times.com'', The Opinion Pages, Op-Ed Columnist, 9 febbraio 2015.</ref>.
*Il Partito ungherese Fidesz ha fornito una attenuazione sui mutui e ha spinto in basso i prezzi dei servizi di generale consumo. Il Partito polacco Legge e Giustizia ha aumentato i sussidi per l’infanzia, elevato il minimo salariale e ridotto l’età pensionabile. Il Fronte Nazionale Francese si sta candidando come in difensore dell’esteso stato assistenziale di quel paese – ma soltanto per la gente giusta. Il [[trumpismo]], tuttavia, è diverso. La propaganda elettorale può aver riguardato promesse per mantenere inalterati Medicare e la Previdenza Sociale e per sostituire la Legge sulla assistenza sanitaria di Obama con qualcosa di “mai visto”. Ma l’agenda politica che si sta delineando è tutto meno che populista. Tutte le indicazioni ci fanno scorgere una grande manna per i miliardari, assieme a tagli selvaggi dei programmi che sono al servizio non solo dei poveri ma anche delle classi medie. E la classe operaia bianca, che ha fornito gran parte della quota elettorale del 46 per cento di Trump, si sta rivelando il principale perdente.<ref>Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2016/12/il-vero-populismo-e-quello-falso-di-paul-krugman-new-york-times-23-dicembre-2016/ Il vero populismo e quello falso]'', ''Fataturchinaeconomics.com'', 23 dicembre 2016.</ref>
*Lascia mille dollari a una famiglia con un reddito di 20mila dollari all’anno, e farai una grande differenza per le loro vite. Lasciali a un tizio che già guadagna un milione di dollari, e neppure se ne accorgerà.<ref>Citato in Giovanni De Mauro, ''[https://www.internazionale.it/opinione/giovanni-de-mauro/2019/01/31/differenza-alexandria-ocasio-cortez Differenza]'', ''Internazionale.it'', 31 gennaio 2019.</ref>
:''Give a family with an annual income of $20,000 an extra $1,000 and it will make a big difference to their lives. Give a guy who makes $1 million an extra thousand and he’ll barely notice it.''<ref>Da ''[https://www.nytimes.com/2019/01/05/opinion/alexandria-ocasio-cortez-tax-policy-dance.html The Economics of Soaking the Rich]'', ''NYTimes.com'', 5 gennaio 2019.</ref>
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2008/01/articoli-sul-new-york-times-anno-2008/ La grande illusione]''|Sulla [[seconda guerra in Ossezia del Sud]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 14 agosto 2008.}}
*In sé, come ho detto, la guerra in Georgia non è così importante dal punto di vista economico. Ma essa segna la fine della Pax Americana, dell’epoca nella quale gli Stati Uniti avevano più o meno mantenuto il monopolio dell’uso della forza militare. Il che apre qualche domanda sostanziale sul futuro della globalizzazione.
*Se la Russia intende ed è capace di usare la forza per far valere il suo controllo nei confronti della sua auto-dichiarata sfera di influenza, gli altri non vorrano fare lo stesso? Si pensi soltanto allo sconvolgimento economico globale che seguirebbe alla decisione della Cina di far valere con la forza le sue pretese su Taiwan, nel momento in cui la Cina sta sorpassando l’America come più grande nazione nella produzione manifatturiera.
*Una guerra tra le nazioni dell’Europa Occidentale appare effettivamente inconcepibile ai nostri giorni, non tanto a causa dei legami economici, quanto dei valori democratici condivisi. Una gran parte del mondo, tuttavia, comprese nazioni che giocano un ruolo chiave nell’economia globale, non condividono quei valori. Molti di noi continuano a credere che, almeno sinchè le economie funzionano, questo non sia un problema: noi potremmo far conto sul fatto che il commercio mondiale continuerà a scorrere liberamente, semplicemente perché è conveniente. Ma non è un assunto sicuro.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2016/03/trump-non-e-un-incidente-di-paul-krugman-new-york-times-14-marzo-2016/ Trump non è un incidente]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 14 marzo 2016.}}
*La verità è che la strada verso il "[[trumpismo]]" è stata imboccata molto tempo fa, quando i conservatori "movimentisti" – i combattenti ideologici della destra – presero il controllo del Partito Repubblicano. E si trattò in realtà di una completa presa di potere. Nessuno che fosse in cerca di una carriera all’interno del Partito osò da allora mettere in dubbio un aspetto qualsiasi del l’ideologia dominante, non solo per il timore di misurarsi con le sfide delle primarie, ma per il timore della scomunica.
*I richiami razzisti e gli ammiccamenti secondo i quali i Democratici sono non-americani o addirittura traditori all’opera, non sono cose che accadono di quando in quando, sono parte integrale della strategia politica repubblicana. Durante gli anni di Obama i dirigenti repubblicani hanno alzato al massimo il volume di quella strategia (sebbene fosse già piuttosto fragorosa negli anni di Clinton). I repubblicani del gruppo dirigente in generale hanno evitato di spendere molte parole sul fatto che il Presidente fosse un keniano islamico ateo socialista e amico dei terroristi – sebbene [...] ci siano andati abbastanza vicini – ma hanno tacitamente incoraggiato chi lo faceva, ed accettato il loro sostegno. E ora si stanno sdebitando.
*Occorre smitizzare questa finzione per la quale il fenomeno Trump rappresenterebbe un qualche genere di imprevedibile intrusione nel normale andamento della politica repubblicana. Al contrario, il Partito repubblicano ha speso decenni nell’incoraggiare e nello sfruttare quella vera e propria rabbia che adesso sta portando Trump alla nomina. Quella rabbia era destinata, prima o poi, ad uscire dal controllo del gruppo dirigente. Donald Trump non è un incidente. Il suo Partito ha permesso che arrivasse.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2016/06/timori-ripugnanza-e-brexit-di-paul-krugman-new-york-times-17-giugno-2016/ Timori, ripugnanza e Brexit]''|Su [[Brexit]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 17 giugno 2016.}}
*Una normale analisi economica parla chiaramente: la Brexit renderebbe l’Inghilterra più povera. Non porterebbe necessariamente ad una guerra commerciale, ma certamente danneggerebbe il commercio inglese con il resto dell’Europa, riducendo la produttività e i redditi. I miei calcoli approssimativi, che sono in linea con altre stime, indicano che il Regno Unito si ritroverebbe ad essere più povero del 2 per cento, in sostanza per sempre, rispetto a quanto sarebbe altrimenti. Il che sarebbe un gran danno.
*È vero, i sostenitori della Brexit argomentano che lasciare l’UE consentirebbe all’Inghilterra la libertà di fare cose stupende – deregolamentare e mettere in libertà la magia dei mercati, portando ad una crescita esplosiva. Mi dispiace, ma questa è soltanto economia ''voodoo'' confezionata con la bandiera britannica; è la medesima fantasia sul libero mercato che si è dimostrata illusoria, sempre e dappertutto.
*Potrebbe servire come uno shock salutare che finalmente dia una scossa ai gruppi dirigenti europei ad uscire dal loro compiacimento e porti alla riforma. Ma io ho il timore che potrebbe, per la verità, rendere le cose peggiori. I fallimenti dell’UE hanno prodotto una minacciosa ascesa del nazionalismo reazionario e razzista – ma la Brexit, anche troppo probabilmente, rafforzerebbe ulteriormente quelle forze, sia in Inghilterra che in tutto il Continente.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2016/06/15134/ Il mattino dopo la Brexit]''|Su [[Brexit]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 24 giugno 2016.}}
*Un certo numero di persone meritano una piena condanna, da [[David Cameron]], che andrà alla storia come l’uomo che ha rischiato di distruggere l’Europa e la sua stessa nazione nell’interesse di un vantaggio politico momentaneo, agli editori davvero malefici dei giornali popolari britannici, che hanno comminato al proprio pubblico una dieta costante di menzogne.
*Sì, la Brexit renderà l’Inghilterra più povera. È difficile esprimere con un numero gli effetti commerciali dell’abbandono dell’UE, ma saranno sostanziali. È vero, le normali tariffe della WTO (le tariffe che i membri della Organizzazione Mondiale del Commercio come l’Inghilterra, gli Stati Uniti e l’Unione Europea riscuotono sulle reciproche esportazioni) sono basse ed altre tradizionali limitazioni sono relativamente leggere. Ma tutto quello che osserviamo sia in Europa che nel Nord America indica che la garanzia dell’accesso ai mercati ha un grande effetto di incoraggiamento negli investimenti a lungo termine rivolti alle vendite all’estero; revocare quella garanzia, nel corso del tempo, provocherà una erosione ai commerci, persino in assenza di ogni genere di guerra commerciale. E, di conseguenza, l’Inghilterra diventerà meno produttiva.
*Sembra chiaro che il progetto europeo – lo sforzo complessivo per promuovere la pace e una crescente unione politica attraverso l’integrazione economica – è in profondissime difficoltà. La Brexit è probabilmente solo l’inizio, dato che movimenti populisti/separatisti/xenofobi acquistano influenza in tutto il continente. Si aggiunga a questo la sottostante debolezza dell’economia europea, che è la massima candidata alla “stagnazione secolare” – una persistente leggera depressione guidata da fenomeni come il declino demografico, che scoraggiano gli investimenti. Molte persone sono oggi del tutto pessimiste sul futuro dell’Europa, e io condivido le loro preoccupazioni.
*Sembra anche troppo probabile che il voto rafforzerà i peggiori elementi della politica britannica e porterà anche ad una disgregazione dello stesso Regno Unito. Un primo Ministro Boris sembra molto più probabile che un Presidente Trump; ma egli si ritroverà Primo Ministro della sola Inghilterra – fine della storia.
===2020===
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/01/no-collaboratori-di-trump-il-coronavirus-non-e-positivo-per-lamerica-di-paul-krugman-da-new-york-times-30-gennaio-2020/ No, collaboratori di Trump, il, coronavirus non è positivo per l’America]''|Sulla [[pandemia di COVID-19 negli Stati Uniti d'America]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 30 gennaio 2020.|h=4}}
*Quanto dovreste essere spaventati dal coronavirus? Non sono un epidemiologo, ma quanto ho visto sin qua è allarmante. Non aiuta che l’Amministrazione Trump, nell’ambito della sua guerra generale contro la scienza e la competenza, abbia seriamente ridotto la capacità dell’America di dare risposte se fossimo davvero di fronte ad una pericolosa pandemia. Sembra anche abbastanza possibile che il virus provochi un grande danno economico – anche se non vi ammazza, ammazza il vostro posto di lavoro. E una fonte particolare di preoccupazione è che i massimi dirigenti dell’Amministrazione Trump stanno dicendo sciocchezze sulla minaccia economica.
*Ancora non sappiamo se il coronavirus sia più o meno pericoloso della SARS. Quello che sappiamo è che le implicazioni economiche globali di una pandemia è più probabile siano gravi oggi di quanto non lo furono allora, per la semplice ragione che la Cina è un protagonista molto più grande di quanto non fosse ai quei tempi.
*Quello che possiamo dire è che se il virus seriamente perturberà la produzione cinese, il suo impatto sull’economia statunitense somiglierà ad una versione estrema della guerra commerciale di Trump, con la differenza di nessuna compensazione nella forma di entrate tariffarie. E le due cose che sappiamo sulla guerra commerciale sono che essa è stata un disastro economico e che i dirigenti di Trump sembrano ancora non avere idea di perché è stata un disastro.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/02/quando-una-pandemia-incontra-un-culto-della-personalita-di-paul-krugman-new-york-times-27-febbraio-2020/ Quando una pandemia incontra un culto della personalità]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 27 febbraio 2020.|h=4}}
*Dunque, ecco la risposta al coronavirus, almeno sino a questo punto, da parte della squadra di Trump e dei suoi soci: esso è effettivamente una cosa positiva per l’America. È anche una bufala ordita dai media dell’informazione e dai democratici. Inoltre, non è un gran problema e la gente dovrebbe comprare azioni. In ogni modo, lo metteremo interamente sotto controllo con la guida di un uomo che non crede nella scienza.
*La storia della risposta di Trump alle pandemie è cominciata vari anni fa. Quasi nello stesso momento in cui entrò in carica, Trump cominciò a tagliare i finanziamenti ai ''Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC)'', provocando un po’ alla volta un taglio dell’80 per cento delle risorse che l’agenzia dedica alle esplosioni di malattie globali. Inoltre, Trump ha chiuso per intero l’unità per la sicurezza sanitaria globale presso il Consiglio Nazionale della Sicurezza. Gli esperti misero in guardia che queste scelte stavano esponendo l’America a gravi rischi. [...] Ma l’Amministrazione Trump ha un’idea preconcetta sulla provenienza delle minacce alla sicurezza nazionale – fondamentalmente, vengono da sinistri individui di colore – ed è in generale ostile alla scienza. Dunque, siamo entrati nella crisi attuale con una posizione già indebolita. E i microbi sono arrivati.
*Agli inizi della sua carriera, Pence rivendicò una posizione originale sulla salute pubblica, dichiarando che il fumare non uccide le persone. Inoltre ha ribadito più volte che l’evoluzione è solo una teoria. Come Governatore dell’Indiana egli bloccò un programma di sostituzione degli aghi che avrebbe potuto impedire un significativo scoppio di HIV, pronunciandosi piuttosto a favore delle preghiere. E adesso, secondo il Times, gli scienziati all’interno della Amministrazione dovranno ottenere l’approvazione di Pence prima di fare dichiarazioni pubbliche sul coronavirus.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/03/trump-non-puo-fare-i-conti-con-la-verita-di-paul-krugman-new-york-times-9-marzo-2020/ Trump non può fare i conti con la verità]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 9 marzo 2020.|h=4}}
*Ero all’inizio tentato di dire che la nostra situazione è persino peggiore di quella che c’era nel 2008, perché almeno allora avevamo una dirigenza che riconosceva la serietà della crisi, anziché liquidarla come una cospirazione progressista. Quando, tuttavia, si dà un’occhiata alla storia, si scopre che quando si sviluppò la crisi finanziaria le persone della destra erano anche allora profondamente negazioniste, inclini a respingere le cattive notizie o ad attribuirle alle cospirazioni dei progressisti e/o dei media.
*La risposta sfrontatamente illusoria di Trump al coronavirus e le sue teorie della cospirazione sui democratici e sui media dell’informazione non sono così diverse dal modo in cui la destra trattò la crisi finanziaria una dozzina di anni orsono. È vero, la volta scorsa i discorsi pazzeschi non venivano direttamente dal Presidente degli Stati Uniti. Ma non è quella la differenza importante tra allora ed oggi. No, quello che oggi è diverso è che il negazionismo e il conseguente ritardo è probabile che abbiano conseguenze mortali.
*Ma non istituendo dall’inizio esami generalizzati, gli Stati Uniti hanno assicurato che adesso ci siano casi in tutto il paese – non abbiamo alcuna idea di quanti siano – e che il virus si diffonda rapidamente. E persino adesso non c’è alcun cenno che l’Amministrazione sia pronta per il genere di misure di sanità pubblica che potrebbero limitare il ritmo della diffusione. Inoltre, quando si passa alla risposta sul terreno economico, è il caso di osservare che fondamentalmente tutti nella squadra degli economisti di Trump ebbero completamente torto sulla crisi del 2008. Pare sia quasi un requisito per tali incarichi.
*Stiamo riapprendendo, nel 2020, le lezioni del 2008 – precisamente, che gli uomini della destra americana non possono fare i conti con la verità.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/03/tre-regole-per-la-pandemia-trump-di-paul-krugman-new-york-times-19-marzo-2020/ Tre regole per la pandemia Trump]''|Sulla [[pandemia di COVID-19 negli Stati Uniti d'America]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 19 marzo 2020.|h=4}}
*È vero, il virus non è stato originato qua. Ma la risposta degli Stati Uniti alla minaccia è stata catastroficamente lenta e inadeguata, e la responsabilità è solo di Trump, che sino a pochi giorni fa ha minimizzato la minaccia e scoraggiato ogni iniziativa.
*I dettagli per il nostro fallimento sono complessi, ma derivano tutti in ultima analisi dalla minimizzazione della minaccia da parte di Trump
*Perché Trump e la sua squadra hanno negato e ritardato? Tutte le prove indicano che non volevano fare o dire niente che potesse spingere in basso i prezzi delle azioni, che egli sembra considerare la misura chiave del suo successo.
*Lascerò la politica sanitaria agli esperti. Sulla politica economica, suggerirei tre principi. Il primo, concentrarsi sulle difficoltà, non sul PIL. Il secondo, smetterla di preoccuparsi degli incentivi a lavorare. Il terzo, non credere a Trump.
*I soliti noti stanno già obiettando che aiutare gli americani bisognosi ridurrebbe il loro incentivo a lavorare. È un argomento disgustoso anche in tempi buoni, ma di fronte ad una pandemia è assurdo.
*Misurarsi con il coronavirus sarebbe difficile nelle migliori circostanze. Sarà particolarmente difficile dal momento che sappiamo che non possiamo avere fiducia né della capacità di giudicare né nelle motivazioni dell’uomo che dovrebbe essere alla guida delle risposte. Ma si finisce in una pandemia con il Presidente che si ha, non con quello che si vorrebbe avere.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/03/i-repubblicani-aggiungono-linsulto-alla-malattia-di-paul-krugman-new-york-times-23-marzo-2020/ I repubblicani aggiungono l’insulto alla malattia]''|Sulla [[pandemia di COVID-19 negli Stati Uniti d'America]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 23 marzo 2020.|h=4}}
*I repubblicani insistono che dovremmo combattere una epidemia con l’economia degli ‘effetti a cascata’ e con il capitalismo clientelare. I democratici, ma guarda un po’..., non sono d’accordo e pensano che ci dovremmo direttamente concentrare sugli americani bisognosi.
*In questo momento la nostra massima priorità non è la creazione di posti di lavoro, ma la attenuazione del disastro: dare alle famiglie ed alle piccole imprese che hanno perso i loro redditi abbastanza soldi per soddisfare i bisogni urgenti mentre le chiusure perdurano. Inoltre, fornire aiuti generosi agli ospedali, alle cliniche e ad altri fornitori di assistenza sanitaria in questo periodo di incredibile pressione.
*Si ricordi, abbiamo avuto più di tre anni per osservare le iniziative di questa Amministrazione. Abbiamo visto il rifiuto di Trump di rendere nota qualsiasi cosa riguardasse i suoi interessi finanziari, in mezzo a prove abbondanti del suo trarre profitto dalla spesa pubblica. La guerra commerciale di Trump si è distinta per il modo in cui ha favorito società che si davano da fare per ottenere esenzioni dalle tariffe, mentre ad altre venivano negate. Mentre state leggendo questo articolo, Trump si sta rifiutando di utilizzare la sua autorità per richiedere la produzione di attrezzature sanitarie essenziali.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/04/la-destra-schiera-i-ciarlatani-di-paul-krugman-new-york-times-20-aprile-2020/ La destra schiera i ciarlatani]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 20 aprile 2020.|h=4}}
*[[Stephen Moore (scrittore)|Moore]] – che Trump ha cercato senza riuscirci a installare come componente del Comitato della Federal Reserve – non è solo un pessimo economista con una storia di accessi di misoginia. Più precisamente, è un ciarlatano, con una lunga storia di falsificazioni o di invenzioni dei fatti a sostegno del suo programma ideologico. Tra i suoi colpi più grandi ci fu un sermone ripieno di dati sulla relazione tra sgravi fiscali e posti di lavoro – nel contesto, si dà il caso, di un attacco al sottoscritto – nel quale non un solo numero era lontanamente vicino alla verità. Pensandoci meglio, tuttavia, Moore si adatta perfettamente. Se c’è qualcosa che il coronavirus ha messo in chiaro rilievo è la centralità delle imposture – pronunciamenti sicuri di sé su argomenti tecnici da parte di persone che non hanno alcuna idea di cosa stanno parlando – nell’intera ditta del conservatorismo moderno.
*{{NDR|Su [[Richard Epstein]]}} Uno studioso conservatore di diritto che ha stabilito di intendersi di epidemiologia meglio degli epidemiologi ed ha previsto con sicurezza che il Covid-19 avrebbe ammazzato non più di 500 persone (al momento ne sta ammazzando quattro volte tanti ''ogni giorno'').
*Ma come si spiega questa stretta alleanza tra il conservatorismo moderno e la cialtroneria? Una risposta è che un movimento che chiede assoluta fedeltà considera gli impostori più affidabili dei veri esperti, anche nel caso in cui quegli esperti sostengano attualmente le politiche del movimento.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/06/donald-trump-non-e-affatto-un-richard-nixon-di-paul-krugman-new-york-times-4-giugno-2020/ Donald Trump non è affatto un Richard Nixon]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 4 giugno 2020.|h=4}}
*Donald Trump non è [[Richard Nixon]] – è molto, molto peggiore. E l’America del 2020 non è l’America del 1970: siamo in molti sensi una nazione migliore, ma la nostra democrazia è di gran lunga più fragile grazie alla completa corruzione del Partito Repubblicano.
*I paragoni tra Trump e Nixon sono scontati. Come Nixon, Trump ha sfruttato la reazione razzista bianca per un vantaggio politico. Come Nixon, Trump evidentemente è convinto che le leggi si applichino soltanto alla gente comune. Tuttavia, non risulta che Nixon sia stato un codardo. Nel mezzo di dimostrazioni di massa, non si ritirava nel MAGAbunker, avventurandosi fuori solo dopo che i suoi galoppini avevano sparato gas su manifestanti pacifici e li avevano spinti fuori da Lafayette Park. Piuttosto, egli uscì fuori per parlare con i manifestanti al Lincoln Memorial. La sua condotta fu un po’ bizzarra, ma non fu vile. E se la sua strategia politica fu cinica e spietata, Nixon fu un uomo scaltro, un grande lavoratore che prendeva sul serio il lavoro di Presidente.
*La spiegazione per la quale la democrazia è minacciata come non fu mai sotto Nixon non è semplicemente che Trump è un soggetto peggiore di quanto Nixon sia mai stato; consiste nel fatto che egli ha un gran numero di individui che lo incoraggiano.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/06/tulsa-e-i-molti-peccati-del-razzismo-di-paul-krugman-new-york-times-18-giugno-2020/ Tulsa e i molti peccati del razzismo]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 18 giugno 2020.|h=4}}
*Se l’America avesse trattato i primi schiavi e i loro discendenti come veri cittadini, sotto la piena protezione della legge, ci dovevamo aspettare che l’eredità della schiavitù sparisse gradualmente. Gli schiavi liberati partivano dal niente, ma nel corso del tempo molti di loro avrebbero certamente sviluppato una loro strada, acquistato proprietà, educato i loro figli e sarebbero diventati membri della società con pieno diritto. In effetti, ciò cominciò ad avvenire nei 12 anni della Ricostruzione, quando i neri brevemente trassero vantaggio da qualcosa che si avvicinava agli eguali diritti. Ma l’accordo politico corrotto che mise fine alla Ricostruzione incoraggiò i suprematisti bianchi del Sud che soppressero in modo sistematico i vantaggi per la popolazione di colore. Gli afroamericani che cercavano di acquistare qualche proprietà trovavano il più delle volte quella proprietà espropriata, o con sotterfugi legali o sotto la minaccia delle armi. E la nascente classe media nera venne effettivamente sottoposta ad un regime del terrore.
*{{NDR|Sul [[massacro di Tulsa]]}} Nel 1921 la città dell’Oklahoma era un centro di un boom petrolifero, un luogo dove emigravano le persone in cerca di opportunità. Di ciò si vantava una consistente classe media nera, che risiedeva nel quartiere di Greenwood, che era generalmente descritto come la “Wall Street nera”. E quel quartiere venne distrutto da folle di bianchi, che saccheggiarono imprese e abitazioni, uccidendo probabilmente centinaia di persone (non sappiamo quanti, perché il massacro non venne mai effettivamente investigato). La polizia, ovviamente, non fece niente per proteggere i cittadini di colore; piuttosto, si unì alla sommossa.
*Se ci si chiede perché la rete della sicurezza sociale negli Stati Uniti è così tanto più debole di quelle di altri paesi avanzati, alla fin fine basta una sola parola: la razza.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/06/lamerica-non-ha-mollato-sul-covid-19-lhanno-fatto-i-repubblicani-new-york-times-25-giugno-2020/ L’America non ha mollato sul Covid-19. L’hanno fatto i repubblicani]''|Sulla [[pandemia di COVID-19 negli Stati Uniti d'America]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 25 giugno 2020.|h=4}}
*L’Unione Europea, un’area grandemente differenziata con una popolazione più ampia di quella degli Stati Uniti, ha avuto un successo molto maggiore del nostro nel limitare la diffusione del Covid-19. Che cosa è andato storto? La risposta immediata è che molti Stati americani hanno ignorato gli ammonimenti degli esperti sanitari e si sono precipitati a riaprire le loro economie, e che anche troppe persone non sono riuscite a seguire precauzioni fondamentali come indossare le mascherine ed evitare ampi assembramenti. Ma perché c’è stata tanta incoscienza? Ebbene, continuo ad assistere a dichiarazioni secondo le quali gli americani sono stati troppo impazienti nel mantenere salda la rotta, troppo indisponibili ad agire responsabilmente. Ma questo è profondamente fuorviante, perché esime di misurarci con la sostanza del problema. Non sono stati gli ''americani'' a non riuscire a superare la prova del Covid-19; sono stati i ''repubblicani''.
*Se il Nordest assomiglia all’Europa, il Sud comincia ad assomigliare al Brasile.
*Suggerirei che il negazionismo repubblicano sul coronavirus ha radici che vanno oltre Trump e le sue prospettive elettorali. La questione cruciale, direi, è che il Covid-19 è come il cambiamento climatico: non è il genere di minaccia che il partito è disponibile a riconoscere. Non si tratta del fatto che la destra è ostile al diffondersi delle paure. Il punto è che essa non vuole che si abbia timore di minacce impersonali che richiedono una efficace risposta politica, per non dire dei disagi dell’indossare le mascherine; vuole che si abbia paura delle persone che si possono odiare – gente di razze diverse o progressisti altezzosi.
{{Int|Da ''[https://www.ilmessaggero.it/mondo/coronavirus_articolo_new_york_times_italia_modello_trump_gestione_perche_america-5365433.html Coronavirus, il New York Times elogia il "modello Italia": «Perché l'America non fa come lei?»]''|Sulla [[pandemia di COVID-19 negli Stati Uniti d'America]] e [[Pandemia di COVID-19 in Italia|in Italia]], ''Ilmessaggero.it'', 24 luglio 2020.|h=4}}
*Il ruolo centrale giocato dall'Italia mi ha colto di sorpresa: è stato il primo paese in occidente a subire una grande ondata di contagi. Gli ospedali erano al limite e il bilancio dei morti è stato devastante nella prima fase dell'epidemia. Ma dopo alcune settimane il numero di casi è iniziato a calare e i funzionari americani erano convinti che l'America avrebbe seguito un percorso simile. Non è andata così. I casi negli Stati Uniti sono cresciuti per un paio di mesi, poi hanno iniziato a salire rapidamente. Così come il tasso di mortalità.
*Credo che molte persone siano consapevoli che la nostra gestione del virus è stata tragicamente inferiore rispetto a un paese come la Germania, ma come può l'America fare molto peggio dell'Italia? [...] L'amministrazione Trump e i suoi alleati hanno spinto per una rapida riapertura ignorando gli avvertimenti degli epidemiologi. Poiché non abbiamo fatto quello che ha fatto l'Italia, non abbiamo schiacciato la curva; piuttosto il contrario. Le cose sono state aggravate dall'opposizione patologica alle mascherine, al punto che anche quelle che dovrebbero essere ovvie precauzioni sono diventate battaglie culturali. Persino il promesso guadagno economico derivante da una riapertura rapida, è stato un miraggio: molti stati stanno reintroducendo blocchi parziali e ci sono prove crescenti che la ripresa dei posti di lavoro si stia bloccando, se non andando al contrario.
*In questi giorni gli americani possono solo invidiare il successo dell'Italia nel resistere al coronavirus, il suo rapido ritorno a una sorta di normalità che è un sogno lontano in una nazione che si congratulava con se stessa per la sua cultura del fare. L'Italia è spesso definita come "il malato d'Europa"; allora noi cosa siamo?
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/07/il-culto-dellegoismo-sta-ammazzando-lamerica-di-paul-krugman-27-luglio-2020/ Il culto dell’egoismo sta ammazzando l’America]''|Sulla [[pandemia di COVID-19 negli Stati Uniti d'America]] e [[Pandemia di COVID-19 in Italia|in Italia]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 27 luglio 2020.|h=4}}
*Vedete, la destra statunitense contemporanea è dedita al concetto che l’avidità è cosa buona, che stiamo tutti meglio quando i singoli si impegnano nel perseguimento illimitato del proprio interesse. Nella loro concezione, una massimizzazione senza limiti dei profitti da parte delle imprese e una scelta non sottoposta a regole dei consumatori sono le ricette per una buona società. Aderire a questo concetto è, nel migliore dei casi, più di natura emotiva che intellettuale. Sono stato a lungo sbalordito dall’intensità della rabbia della destra contro regole relativamente banali, come la messa a bando dei fosfati nei detergenti e i criteri di efficienza per le lampadine. Tutto ha origine da quel principio: a destra molti si indignano per ogni accenno che le loro azioni dovrebbero mettere nel conto il benessere delle altre persone. Talvolta questa rabbia viene descritta come amore della libertà. Ma le persone che a destra ribadiscono il diritto ad inquinare non sono minimamente turbate, ad esempio, dal fatto che gli agenti federali usino gas lacrimogeni contro dimostranti pacifici. Quella che chiamano “libertà”, in realtà, è assenza di responsabilità.
*Solo per chiarezza, non sto dicendo che i repubblicani siano egoisti. Ci staremmo comportando molto meglio se si trattasse per tutti solo di questo. Tuttavia, il punto è che essi hanno sacralizzato l’egoismo, danneggiando le loro stesse prospettive politiche con l’insistere sul diritto ad agire egoisticamente anche quando danneggia gli altri.
*Quello che il coronavirus ha messo in evidenza è il potere del culto dell’egoismo in America. E questo culto ci sta ammazzando.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/08/qanon-e-lultima-migliore-possibilita-per-trump-di-paul-krugman-new-york-times-24-agosto-2020/ QAnon è l’ultima, migliore possibilità per Trump]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 24 agosto 2020.|h=4}}
*C’è sempre stato uno stile paranoide nella politica americana che vede sinistre cospirazioni dietro i cambiamenti sociali e culturali – uno stile che risale sino alla paura degli immigrati cattolici nel 19° secolo. Coloro che si ricordano degli anni ’90 sanno che teoria cospirative del genere di [[QAnon]] hanno circolato per decenni; sono semplicemente diventate più visibili grazie ai social media ed a un Presidente che attribuisce tutti i suoi fallimenti alle macchinazioni del “ventre molle dello Stato”. Oltre a ciò, tuttavia, gran parte della concentrazione su minacce immaginarie rappresenta una risposta difensiva da parte di persone che hanno ripetutamente dimostrato, anche prima che il coronavirus colpisse, di non avere idea di come fare politica, ovvero di come fare i conti con le minacce reali.
*{{NDR|Su [[Donald Trump]]}} La sua risposta al declino di alcune regioni, per quello che era, è stata una guerra commerciale che, al netto, ha ridotto l’occupazione manifatturiera. La sua restante politica economica è stata la consueta ricetta repubblicana, concentrata su sgravi fiscali alle società che non hanno neppure incoraggiato gli investimenti delle imprese. L’unica sua visibile risposta alla crisi degli oppioidi è stata una spinta per togliere l’assicurazione sanitaria a milioni di persone.
*Trump non può concepire politiche che rispondano ai bisogni effettivi della nazione, né è disponibile ad ascoltare quelli che possono farlo. Non ci proverà nemmeno. E in qualche misura sia lui che coloro che gli stanno attorno sembrano consapevoli della fondamentale inadeguatezza al lavoro della Presidenza. Quello che lui e loro possono fare, tuttavia, è inventarsi minacce immaginarie che agiscono sui pregiudizi dei suoi sostenitori, rafforzate da teorie cospirative che echeggiano la loro paura e l’invidia verso le “elite” che-sanno-tutto. QAnon è soltanto l’esempio più ridicolo di questo genere, con tutto il suo dipingere Trump come l’eroe che ci difende da mali invisibili.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/09/la-risposta-di-trump-al-coronavirus-e-andata-al-di-la-dellincompetenza-di-paul-krugman-new-york-times-10-settembre-2020/ La risposta di Trump al coronavirus è andata al di là dell’incompetenza]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 10 settembre 2020.|h=4}}
*Tra gli altri paesi con elevata mortalità, l’Italia fu la prima nazione occidentale ad avere una grande epidemia, pagando con molte vite umane persino prima che gli esperti comprendessero pienamente cosa si doveva fare. La Svezia e l’Inghilterra hanno avuto grandi sofferenze perché inizialmente si sono basate sulla dottrina della “immunità di gregge” per superare la pandemia. È stata una politica terribile, che l’Inghilterra alla fine ha abbandonato. La Svezia non ha mai cambiato ufficialmente la sua politica, sebbene in pratica abbia finito col praticare molto distanziamento sociale. Ma c’è una bella differenza tra gli errori, per quanto letali, e l’inganno deliberato. Soltanto in America il capo dello Stato sapeva che la malattia era letale e di facile diffusione, mentre rassicurava la gente.
*Trump ha giustificato il suo tenere nascosti i pericoli del Covid-19 con un desiderio di evitare il “panico”. Questo è abbastanza gustoso provenendo dall’individuo che inaugurò la sua Presidenza con ammonimenti sulla “carneficina americana” e che attualmente sta cercando di terrorizzare gli abitanti delle periferie con visioni di devastanti orde di [[Antifa]].
*È sbagliato dire che Trump ha gestito male il Covid-19, che la sua risposta è stata incompetente. No, non è stato così; la sua risposta è stata immorale, rasentando il crimine.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/09/lapproccio-stalinista-di-trump-alla-scienza-di-paul-krugman-new-york-times-24-settembre-2020/ L’approccio stalinista di Trump alla scienza]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 24 settembre 2020.|h=4}}
*[[Trofim Denisovič Lysenko|Lysenko]] era un agronomo sovietico che decise che la genetica moderna era tutta sbagliata, davvero contraria ai principi marxisti-leninisti. Negava persino che i geni esistessero, mentre insisteva che i punti di vista da tempo screditati sull’evoluzione erano effettivamente giusti. I veri scienziati si meravigliavano per la sua ignoranza. Ma piaceva a Joseph Stalin, cosicché i punti di vista di Lysenko divennero dottrina ufficiale, e gli scienziati che rifiutarono di farli propri vennero spediti ai campi di lavoro o giustiziati. Il lysenkismo divenne la base per buona parte della politica agricola sovietica, alla fine contribuendo alle disastrose carestie degli anni ’30. Tutto questo suona un po’ familiare, considerati gli eventi recenti in America?
*Mentre nessuno accuserebbe Trump di essere di sinistra, il suo stile politico spesso mi rammenta lo [[stalinismo]]. Come [[Iosif Stalin|Stalin]] egli vede dappertutto grandi e improbabili cospirazioni – gli anarchici che in qualche modo hanno il controllo di importanti città, i radicali di sinistra che in qualche modo controllano Joe Biden, trame segrete contro Trump dappertutto nel Governo federale. È anche notevole che coloro che lavorano per Trump, come i dirigenti stalinisti, finiscono regolarmente con l’essere esclusi e vilipesi – sebbene non spediti nei gulag, almeno non ancora. E il [[trumpismo]], come lo stalinismo, sembra ispirare un particolare disprezzo per la competenza e una passione per gli impostori.
*{{NDR|Su [[Scott Atlas]]}} Un radiologo senza alcuna esperienza in malattie infettive che ciononostante ha impressionato Trump con le sue apparizioni su Fox News. L’opposizione di Atlas al requisito delle mascherine e la sua difesa del lasciar semplicemente diffondere il coronavirus finché non avremo raggiunto “l’immunità di gregge” sono completamente all’opposto di quello che stanno dicendo i veri epidemiologi, ma sono quello che Trump vuole sentirsi dire, e Atlas sembra sia diventato il consigliere principale sulla politica pandmeica. Questo è quello che mi ha fatto pensare a Trofim Lysenko. Come Stalin, Trump denigra e intimidisce gli esperti e prende consigli su quelli che dovrebbero essere temi della scienza da persone che non sanno di cosa stanno parlando ma gli dicono quello che vuole sentirsi dire.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/09/il-debito-di-trump-il-suo-futuro-e-il-nostro-di-paul-krugman-new-york-times-28-settembre-2020/ Il debito di Trump, il suo futuro e il nostro]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 28 settembre 2020.|h=4}}
*Il fatto che Trump abbia pagato meno tasse di decine di milioni di americani che lavorano duramente faticando a far quadrare i conti è uno scandalo. [...] Da un punto di vista sostanziale, tuttavia, l’elusione fiscale di Trump è meno importante di ciò che molti già sospettavano: l’immagine da lui attentamente coltivata di uomo d’affari di grande successo è, come direbbe lui stesso, una ''fake news''. Di fatto, egli ha realizzato un terribile lavoro nella gestione delle sue imprese.
*{{NDR|Su [[Donald Trump]]}} Lui non è un grande uomo di impresa, lo ha solo recitato alla televisione. Dunque, non dovrebbe essere una sorpresa che sia stato regolarmente sfortunato nel concepire la politica. Più o meno su ogni fronte, dalla diplomazia alle infrastrutture alle guerre commerciali al combattere la pandemia, è stato come un Re Mida all’incontrario.
*I guai finanziari personali sono sempre stati una bandiera rossa quando si arriva ad occupare posizioni di governo delicate, perché sono un invito aperto alla corruzione. Dunque, la conferma che il principale dirigente pubblico per l’applicazione della legge e la sicurezza nazionale – il cui impero affaristico già offre molte opportunità di influenze improprie – è in procinto di affogare sotto i debiti, fa venire i brividi.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/10/quanti-americani-uccidera-ayn-rand-di-paul-krugman-new-york-times-22-ottobre-2020/ Quanti americani ucciderà Ayn Rand?]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 22 ottobre 2020.|h=4}}
*Se osservate quello che i repubblicani stanno dicendo mentre la pandemia lacera i loro Stati, vedete un grande rigetto della scienza. [...] Ma vedete anche un grande retorica libertariana – un mucchio di chiacchiere sulla “libertà” e sulla “responsabilità individuale”. Persino i politici disponibili a dire che le persone dovrebbero coprirsi la faccia ed evitare assembramenti al chiuso rifiutano di far uso del loro potere per imporre a tal fine delle regole, insistendo che dovrebbe essere una questione di scelte individuali.
*Molte cose dovrebbero essere materia di scelta individuale. Non è compito del Governo dettare le vostre preferenze culturali, la vostra fede o quello che decidete di fare con altri adulti consenzienti. Ma rifiutare di indossare una mascherina per coprirvi durante una pandemia, o continuare a mescolarsi in ampi assembramenti al chiuso, non è la stessa cosa di seguire la religione che avete scelto. È più come scaricare liquami non trattati in una sorgente che fornisce acqua potabile ad altre persone.
*Il comportamento irresponsabile in questo momento è principalmente una forma di inquinamento. L’unica differenza riguarda il livello nel quale tale comportamento deve essere modificato. Per la massima parte, controllare l’inquinamento riguarda istituzioni addette alle regole – come limitare le emissioni di anidride solforosa dalle centrali elettriche, o imporre che le automobili abbiano convertitori catalitici. Le scelte individuali – la carta al posto della plastica, il camminare invece dell’andare in macchina – non sono completamente irrilevanti, ma hanno effetti soltanto marginali. Di contro, per controllare una pandemia principalmente è necessario che gli individui modifichino i loro comportamenti – si coprano le facce, si astengano dal passare il tempo ai bar. Ma il principio è lo stesso.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/10/trump-dice-al-coronavirus-io-mi-arrendo-di-paul-krugman-new-york-times-26-ottobre-2020/ Trump dice al coronavirus, “Io mi arrendo”]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 26 ottobre 2020.|h=4}}
*[[Scott Atlas|Atlas]] è un radiologo con nessun esperienza conosciuta in malattie infettive, e gli epidemiologi effettivi come il dottor Fauci inorridiscono alle sue idee. Ma è Atlas, non Fauci, che sembra stia ispirando le uscite di questi giorni.
*Lo schiacciante consenso scientifico secondo il quale stiamo sperimentando un riscaldamento globale provocato dall’uomo non è davvero guidato da incentivi finanziari – ma lo sono coloro che respingono quel consenso. A questo punto, il negazionismo sul clima è largamente sostenuto da una rete di gruppi di ‘pensatori’ della destra foraggiati dagli interessi dei combustibili fossili; ovvero, gli ‘esperti’ che sostengono sia che il riscaldamento globale non sta avvenendo, sia che non si possa far niente a proposito, sono fondamentalmente negazionisti di professione, che campano come “mercanti di dubbi”. E si scopre che il negazionismo sul Covid non è soltanto un fenomeno simile; è anche indirizzato sostanzialmente dalle stesse persone.
*{{NDR|Sull'[[American Institute for Economic Research]]}} Esso è non sorprendentemente collegato con l’Istituto Charles Koch. E una lettura del suo sito web rivela che esso ha dedicato molto del suo tempo al negazionismo sul clima, pubblicando articoli con titoli come “I brasiliani dovrebbero continuare ad abbattere le loro foreste pluviali”. Più di recente, tuttavia, l’attenzione dell’istituto si è spostata sul negazionismo del Covid.
*C’è mai stata una speranza che Trump prendesse sul serio la pandemia? Probabilmente no. Dopo tutto egli è sempre stato un tenacissimo negazionista e sostenitore di complotti del cambiamento climatico, e la sua risposta al coronavirus deriva direttamente dalle strategie dei negazionisti del clima.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/11/lamerica-sta-diventando-uno-stato-fallito-di-paul-krugman-new-york-times-5-novembre-2020/ L’America sta diventando uno Stato fallito?]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 5 novembre 2020.|h=4}}
*L’ostruzionismo del Partito Repubblicano ha fatto grandi danni persino durante gli anni di Obama. I repubblicani usarono tattiche della massima durezza, per costringere ad un prematuro ritiro del sostegno finanziario pubblicò che rallentò il ritmo delle ripresa economica. Ho stimato che senza questo sabotaggio di fatto, il tasso di disoccupazione nel 2014 poteva essere stato di due punti percentuali più basso di quello che fu effettivamente.
*Abbiamo disperatamente bisogno di una nuova fase di spesa federale sulla assistenza sanitaria, di aiuti ai disoccupati e alle imprese, di sostegno ai governi degli Stati e locali che sono nelle ristrettezze. Stime ragionevoli indicano che dovremmo spendere ogni mese 200 miliardi di dollari o più, finché un vaccino non metterà fine alla pandemia. Sarei colpito se un Senato ancora controllato da [[Mitch McConnell]] concordasse con cose come queste. Anche quando la pandemia sarà passata, probabilmente saremo di fronte sia ad una persistente debolezza economica che a un disperato bisogno di maggiori investimenti pubblici Ma McConnell ha bloccato efficacemente la spesa sulle infrastrutture anche quando Donald Trump era alla Casa Bianca. Perché dovrebbe diventare più disponibile con Biden in carica?
*Se stessimo osservando un paese straniero con il livello di disfunzioni politiche dell’America, probabilmente lo consideremmo sulla soglia di diventare uno ‘Stato fallito’ – ovvero, uno Stato il cui governo non è più capace di esercitare un controllo effettivo.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/12/quando-i-repubblicani-cominciarono-a-odiare-i-fatti-di-paul-krugman-new-york-times-14-dicembre-2020/ Quando i repubblicani cominciarono a odiare i fatti?]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 14 dicembre 2020.|h=4}}
*I repubblicani hanno passato la maggior parte del 2020 a rifiutare la scienza a fronte di una pandemia fuori controllo; ora rifiutano la democrazia a fronte di una chiara sconfitta elettorale. Cosa hanno in comune questi due rifiuti? In entrambi, uno dei due principali partiti dell’America semplicemente rifiuta di accettare i fatti che non gradisce.
*Il problema non è che il Partito Repubblicano crede in cose non vere. È che quel partito è diventato ostile proprio all’idea che ci sia una realtà politica oggettiva che può configgere con i propri obbiettivi politici.
*I repubblicani, naturalmente, hanno trasformato Reagan in una icona, ritraendolo come il salvatore di una nazione disperata, in declino. Tuttavia, questa è per la maggior parte solo propaganda. Da quella leggenda, non saprete mai che la crescita economica sotto Reagan è stata solo leggermente più veloce di quello che era stata sotto Jimmy Carter, e più lenta di quello che sarebbe stata con Bill Clinton. E l’ineguaglianza rapidamente crescente dei redditi comportò che i benefici della crescita economica andarono solo ad una piccola elite, che soltanto un po’ ricadde sulla maggioranza della popolazione. La povertà, misurata correttamente, era più alta nel 1989 di quanto non fosse dieci anni prima. In ogni caso il prodotto interno lordo non è la stessa cosa del benessere. Altre misure indicano che stavamo già cambiando rotta. Ad esempio, nel 1980 l’aspettativa di vita era simile a quella nelle altre nazioni ricche; ma gli anni di Reagan segnano l’inizio della grande divergenza dal resto del mondo avanzato della mortalità negli Stati Uniti. Ai giorni nostri, in media gli americani possono aspettarsi di vivere quattro anni in meno dei loro omologhi in paesi paragonabili. Il punto principale, tuttavia, è che sotto Reagan l’irrazionalità e l’odio per i fatti cominciò a subentrare nel Partito Repubblicano.
*In America ci sono sempre state teorie cospirative, odio per la scienza e faziosità antidemocratica. Prima di Reagan, tuttavia, i conservatori che prevalevano e il gruppo dirigente repubblicano rifiutavano di fare alleanze con quella fazione, tenendola ai margini della politica. All’opposto, Reagan portò i folli nell’accampamento.
*Reagan e i suoi dirigenti spesero anni a negare la minaccia delle piogge acide, mentre insistevano che l’evoluzionismo fosse solo una teoria e promuovevano l’insegnamento del creazionismo nelle scuole. Il rifiuto della scienza in parte rifletteva l’ossequio ad interessi particolari che non volevano regolamenti basati sulla scienza. Fu anche più importante, tuttavia, l’influenza della destra religiosa, che dapprima divenne sotto Reagan una importante forza politica ed è diventata sempre più centrale nella coalizione repubblicana, sino ad essere oggi un importante elemento chiave del rigetto dei fatti e della democrazia, da parte del partito.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2020/12/il-2020-e-stato-lanno-in-cui-e-morto-il-reaganismo-di-paul-krugman-new-york-times-28-dicembre-2020/ Il 2020 è stato l’anno in cui è morto il reaganismo]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 28 dicembre 2020.|h=4}}
*Ciò che intendo per reaganismo va oltre l’economia vudù, la pretesa che gli sgravi fiscali abbiano un potere magico e possano risolvere tutti i problemi. Dopo tutto, nessuno crede a quella pretesa a parte una manciata di ciarlatani e di individui strampalati, in aggiunta all’intero Partito Repubblicano. No, intendo qualcosa di più ampio – il convincimento che l’aiuto per migliorare le esistenze delle persone comuni consista nel rendere i ricchi più ricchi e nell’aspettare che i benefici vengano giù a cascata. Questa convinzione era incapsulata nella famosa espressione di Ronald Reagan secondo la quale le parole più terribili in lingua inglese sono: ''"I’m from the government, and I’m here to help"''.
*L’opposizione ad aiutare i disoccupati e i poveri non si è mai basata su fatti; ha sempre avuto le sue radici in un misto di elitarismo e di ostilità razzistica.
*La lezione del 2020 è che in una crisi, e in qualche misura perfino nei tempi più calmi, il Governo può far molto per migliorare la vita delle persone. E quello che dovremmo temere maggiormente è un Governo che si rifiuta di fare il suo lavoro.
===2021===
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2021/01/questo-colpo-era-da-decenni-in-gestazione-di-paul-krugman-new-york-times-11-gennaio-2021/ Questo colpo era da decenni in gestazione]''|Sull'[[assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 2021]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 11 gennaio 2021.|h=4}}
*Un aspetto impressionante dell’assalto di Capitol Hill è stato che nessuna delle proteste degli assalitori aveva alcun fondamento nella realtà. Le elezioni non sono state rubate – non c’è alcuna prova di una frode elettorale significativa. I democratici non fanno parte di una cospirazione satanica pedofila. Non sono dei marxisti radicali – persino l’ala progressista del partito sarebbe considerata solo moderatamente a sinistra del centro in ogni altra democrazia occidentale. Dunque tutta la rabbia è basata su bugie. Ma quello che è quasi altrettanto impressionante delle fantasie degli assalitori è quanti pochi repubblicani del gruppo dirigente siano stati disponibili, nonostante le violenze e la profanazione, a raccontare alla folla del MAGA quanto le loro teorie della cospirazione fossero false.
*I politologi, in generale, ritengono – non sorprendentemente considerata la storia americana – che l’antagonismo razziale sia il migliore indicatore della disponibilità a tollerare la violenza politica. Sembra che le frustrazioni personali – che spesso riguardano le relazioni interpersonali, piuttosto della “ansietà economica” – in alcuni casi possano guidare molti estremisti.
*L’imbonimento dei pazzi fu, all’inizio, quasi interamente un fatto di cinismo. Quando il Partito Repubblicano cominciò a spostarsi a destra negli anni ’70 il suo programma effettivo era principalmente economico – quello che i dirigenti volevano, soprattutto, era la deregolamentazione dell’economia e i tagli alle tasse dei ricchi. Ma il partito per vincere le elezioni aveva bisogno d’altro che non della plutocrazia, così cominciò a corteggiare la classe lavoratrice bianca, il che consisteva in appelli razzisti sottilmente camuffati.
*Non per caso, la supremazia bianca è stata sempre sostenuta attraverso la negazione del diritto di voto. Non dovrebbe dunque essere sorprendente vedere gli estremisti della destra urlare alla manipolazione elettorale – dopo tutto, manipolare le elezioni era quello che la loro parte era abituata a fare. E non è chiaro in quale misura essi credano che il voto sia stato effettivamente manipolato, o non siano esasperati perché in questa occasione la consueta manipolazione non ha funzionato.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2021/01/il-corrotto-quello-che-non-sa-di-cosa-parla-e-joe-biden-di-paul-krugman-new-york-times-21-gennaio-2021/ Il corrotto, quello che non sa di cosa parla e Joe Biden]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 21 gennaio 2021.|h=4}}
*[[Ted Cruz|Cruz]] è, o sembrava che fosse, un uomo brillante – se glielo chiedete ve lo racconterà (sebbene nella mia esperienza le persone sicure delle proprie qualifiche intellettuali non si vantano delle loro credenziali accademiche). Ma ha speso molti anni nel perseguimento del potere cercando di essere attraente verso i peggiori istinti della base repubblicana. Più rilevante ancora, tra le voci dei dirigenti egli ha sospinto il racconto falso delle elezioni rubate e porta una responsabilità significativa nel saccheggio del Campidoglio.
*Cruz non è stupido, egli immagina soltanto che lo siano gli elettori.
*Lasciamo che Biden cerchi di unire la nazione; ma prima di tutto egli deve salvarla.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2021/01/il-partito-repubblicano-e-nel-circolo-vizioso-del-paradosso-di-paul-krugman-new-york-times-28-gennaio-2021/ Il Partito Repubblicano è nel circolo vizioso del paradosso]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 28 gennaio 2021.|h=4}}
*Se l'[[Assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 2021|insurrezione del Campidoglio]] istigata da Trump non ha riportato il partito alla salute mentale – e non l'ha fatto – niente ci riuscirà.
*Perfino io aveva qualche residua speranza che il gruppo dirigente repubblicano potesse provare a mettere fine al trumpismo. Ma questa settimana quelle speranze sono morte. [...] Il gruppo dirigente nazionale del Partito Repubblicano, dopo aver brevemente flirtato col buon senso, ha finito per cedere alle fantasie degli estremisti. La viltà è al comando.
*Il processo di radicalizzazione cominciò molto tempo prima di Donald Trump; esso rimanda almeno alla presa di controllo del Congresso di [[Newt Gingrich]] del 1994. Ma il regno della corruzione e delle bugie di Trump, seguito dal suo rifiuto di ammettere i risultati elettorali e dal suo tentativo di rovesciarli, lo ha portato all’estremo. E la viltà del gruppo dirigente repubblicano lo ha condotto a siglare un patto. Uno dei due principali partiti politici dell’America ha divorziato dai fatti, dalla logica e dalla democrazia, e non sta tornando indietro
*La risposta repubblicana alla sconfitta elettorale non è cambiare le politiche per convincere gli elettori; è cercare di truccare le prossime elezioni.
*La morale della favola è che non sappiamo se abbiamo ottenuto qualcosa di più di una tregua transitoria. È stato sventato il tentativo di un Presidente che ha cercato di restare al potere nonostante avesse perso le elezioni. Ma un partito che aderisce a stravaganti teorie cospirative e nega la legittimità dei suoi avversare non sta diventando più sano di mente, ed ha ancora una buona possibilità di conquistare completamente il potere tra quattro anni.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2021/05/la-banalita-del-collasso-della-democrazia-di-paul-krugman-new-york-times-24-maggio-2021/ La banalità del collasso della democrazia]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 24 maggio 2021.|h=4}}
*Leggiamo ogni giorno della rabbia della base repubblicana, che in modo schiacciante è convinta, basandosi su nulla, che le elezioni del 2020 sono state rubate, e degli estremisti nel Congresso, che affermano in continuazione che l’obbligo di indossare mascherine è l’equivalente dell’Olocausto. Io direi, tuttavia, che concentrarsi su queste follie può ostacolare la nostra comprensione di come tutto questo è diventato possibile. Le teorie della cospirazione non sono certo una cosa nuova nella nostra vita nazionale; Richard Hofstadter scrisse “Lo stile paranoide nella politica americana” nel passato 1964. La rabbia dei bianchi è stata una forza potente, almeno a cominciare dal movimento dei diritti civili. Quello che questa volta è diverso è l’acquiescenza dei gruppi dirigenti repubblicani.
*Il settore che conosco meglio, l’economia, contiene (o era solito annoverare) abbastanza pochi repubblicani con solide reputazioni accademiche. Proprio come in tutte le discipline accademiche, il settore inclina verso i democratici, ma molto meno di altre scienze sociali o addirittura delle scienze esatte. Ma il Partito Repubblicano ha regolarmente preferito essere consigliato da ciarlatani politicamente affidabili.
*Di sicuro una grande maggioranza dei repubblicani nel Congresso sanno che le elezioni non sono state rubate. Molto pochi credono sul serio che l’assalto al Campidoglio sia stata una operazione sotto false bandiere degli ''antifa'' o semplicemente una folla di turisti innocui. Ma decenni trascorsi come una verticistica azienda monolitica hanno riempito il Partito Repubblicano di persone che seguiranno la linea del partito dovunque li porti.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2021/06/perche-i-repubblicani-non-ricostruiranno-lamerica-di-paul-krugman-new-york-times-10-giugno-2021/ Perché i repubblicani non ricostruiranno l’America]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 10 giugno 2021.|h=4}}
*Dall’epoca di Reagan i repubblicani hanno sposato il punto di vista secondo il quale il governo è sempre il problema, mai la soluzione – e, naturalmente, che le tasse devono sempre essere tagliate, mai aumentate. Essi non faranno una eccezione per le infrastrutture. Infatti, proprio la circostanza per la quale la spesa sulle infrastrutture sarebbe popolare milita contro di essa; temono che potrebbe contribuire a legittimare un ruolo più ampio per il governo in generale.
*Il Partito Repubblicano odierno sembra profondamente allergico a programmi pubblici di ogni genere che non diano un grande ruolo a protagonisti privati per fini di lucro, persino quando è difficile capire a quale scopo servirebbero tali protagonisti privati.
*Diciamolo in questo modo: l’odierno Partito Repubblicano proprio non vorrà programmi pubblici, a meno che essi non offrano grandi opportunità agli affarismi.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2021/06/la-destra-punta-tutto-sullignoranza-di-paul-krugman-new-york-times-28-giugno-2021/ La destra punta tutto sull’ignoranza]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 28 giugno 2021.|h=4}}
*Le mentalità ottuse e l’ignoranza sono diventati valori fondamentali dei conservatori, e coloro che rigettano questi valori sono il nemico, a prescindere da quanto abbiano fatto al servizio del paese.
*Spesso si trovano giudizi secondo i quali coloro che attaccano la teoria critica della razza non avrebbero idea di cosa essa riguardi, ma io non sono d’accordo; costoro capiscono che essa ha a che fare con valutazioni per le quali l’America ha una storia di razzismo e di politiche che, esplicitamente o implicitamente, allargano le disparità razziali.
*Spesso si trovano giudizi secondo i quali coloro che attaccano la teoria critica della razza non avrebbero idea di cosa essa riguardi, ma io non sono d’accordo; costoro capiscono che essa ha a che fare con valutazioni per le quali l’America ha una storia di razzismo e di politiche che, esplicitamente o implicitamente, allargano le disparità razziali.
*L’attuale ossessione con la teoria critica della razza è un tentativo cinico di cambiare argomento rispetto alle iniziative politiche molto popolari dell’Amministrazione Biden, al tempo stesso assecondando l’accanimento bianco che i repubblicani negano esista. Ma esso è solo uno dei molteplici temi nei quali la deliberata ignoranza è diventata una cartina di tornasole per chiunque speri di avere successo nella politica repubblicana.
*Per essere un repubblicano in una posizione favorevole si deve negare la realtà del cambiamento climatico provocato dall’uomo, o almeno opporsi ad ogni significativa iniziativa per limitare le emissioni dei gas serra. Si deve respingere o almeno esprimere scetticismo sulla teoria dell’evoluzione. E non fatemi neppure ricominciare a parlare di cose come l’efficacia del tagli delle tasse.
*Il negazionismo sul clima soddisfa l’industria dei combustibili fossili, il negazionismo dell’evoluzione soddisfa i fondamentalisti religiosi; il misticismo sui tagli delle tasse soddisfa i miliardari che danno contributi alla politica.
*Il Partito Repubblicano odierno non offre più casa alle persone che credono nella obbiettività. Un dato impressionante nei sondaggi degli orientamenti politici accademici è la schiacciante tendenza democratica nelle scienze esatte come la biologia e la chimica; ma è davvero difficile da comprendere, quando i repubblicani respingono la scienza su così tanti fronti?
*Vi aspettereste che i professori di finanza, alcuni dei quali svolgono lucrative attività di consulenza per Wall Street, siano abbastanza conservatori. Ma persino loro sono disgustati da un partito che ha il culto delle idee economiche zombi.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2021/08/la-liberta-la-florida-e-il-disastro-della-variante-delta-di-paul-krugman-new-york-times-2-agosto-2021/ La “libertà”, la Florida e il disastro della variante Delta]''|Sulla [[pandemia di COVID-19 negli Stati Uniti d'America]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 2 agosto 2021.|h=4}}
*[[Ron DeSantis]], il Governatore della Florida, non è stupido. È, tuttavia, ambizioso ed estremamente cinico. Quando dunque dice cose che sembrano stupide, è il caso di chiedersi il motivo. E le sue recenti dichiarazioni sul Covid-19 ci aiutano a comprendere perché tanti americani stanno ancora morendo o seriamente ammalandosi.
*Ad ogni stadio della pandemia, DeSantis si è comportato energicamente come un alleato del coronavirus, ad esempio emettendo ordinanze per impedire alle imprese di richiedere che la loro clientela esibisca prove della vaccinazione e per impedire alle scuole di richiedere l’uso delle mascherine. Più in generale, ha contribuito a creare una mentalità per la quale lo scetticismo sul vaccino prospera e il rifiuto di prendere precauzioni è considerato normale.
*Ci si sarebbe aspettati o si sarebbe almeno sperato che DeSantis riconsiderasse la sua posizione. In sostanza, egli sta avanzando delle scuse – dipende tutto dall’aria condizionata! Egli sta sostenendo che ogni nuova restrizione avrebbe costi inaccettabili per l’economia – sebbene la recente prestazione della Florida appaia terribile a tutti quelli che attribuiscono una qualche valore alla vita umana.
*Da quando è cominciata la pandemia, molti conservatori hanno insistito che assumere iniziative per limitare la perdita di vite umane – il distanziamento sociale, l’indossare le mascherine e adesso l’essere vaccinati – dovrebbe essere una faccenda di scelta personale. È una posizione che ha qualche senso? Ebbene, anche guidare ubriachi è una scelta personale. Ma quasi tutti comprendono che è una scelta personale che mette in pericolo gli altri; il 97 per cento dell’opinione pubblica ritiene che guidare sotto gli effetti dell’alcol sia un problema grave. Perché non abbiamo una unanimità simile sul rifiuto di vaccinarsi, una scelta che contribuisce a perpetuare la pandemia e mette a rischio gli altri?
*Ma perché le persone di destra sono così sensibili alla cattiva informazione su questo tema, e così nervose sugli sforzi per porvi rimedio? La mia risposta è che quando le persone a destra parlano di “libertà” quello che effettivamente intendono è qualcosa di più vicino alla “difesa del privilegio” – in particolare il diritto di alcune persone (generalmente uomini bianchi cristiani) di fare tutto quello che vogliono.
* Molto, se non tutto, del panico recente sulla [[Cancel culture|"cultura della cancellazione"]] riguarda la protezione del diritto delle persone potenti di maltrattare le donne.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2021/08/la-pessima-economia-dei-difensori-dei-combustibili-fossili-di-paul-krugman-new-york-times-16-agosto-2021/ La pessima economia dei difensori dei combustibili fossili]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 16 agosto 2021.|h=4}}
*Gli oppositori all’iniziativa contro il cambiamento climatico si sono sempre basati su una varietà di linee di difesa: se un argomento per non far niente diventa insostenibile, semplicemente passano ad un altro.
*L’economia statunitense è andata regolarmente meglio con i Presidenti democratici che con i Presidenti repubblicani – uno schema talmente evidente che persino i progressisti ammettono lascia interdetti. Qualsiasi sia la causa di questa disparità tra i due partiti, quello tra essi devoto alla dottrina zombi che i tagli alle tasse risolvono tutti i problemi non ha alcun credito per farci lezioni su ciò che è bene per l’economia.
*C’è una considerevole incoerenza tra la fede manifesta dei conservatori sul potere dell’iniziativa privata e il loro giudizio secondo il quale le politiche sul clima paralizzerebbero l’economia. La destra ama raccontarci che le imprese sono i motori dell’innovazione e dell’adattamento, adeguati ad affrontare ogni sfida. Tuttavia, ogni tanto le stesse persone che lodano la creatività del settore privato ripetono che le imprese si rinsecchiranno e soccomberanno se messe a confronto con nuovi regolamenti e con imposte sulle emissioni.
*Perché il Partito Repubblicano è diventato il Partito dell’inquinamento? In passato pensavo che dipendesse principalmente dai soldi. [...] E il denaro è certamente una parte della storia. Ma adesso penso che ci sia più di quello. Come nella politica sulla pandemia, dove il Partito Repubblicano si è sostanzialmente alleato con il coronavirus, la politica sul clima è diventata un fronte della guerra ideologica; c’è come la sensazione che le persone in carne ed ossa della destra disprezzino le energie rinnovabili ed amino bruciare i combustibili fossili.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2021/09/la-teoria-della-pozione-miracolosa-della-destra-contemporanea-di-paul-krugman-new-york-times-30-agosto-2021/ La teoria della pozione miracolosa della destra contemporanea]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 30 agosto 2021.|h=4}}
*Gli estremisti di destra, e in qualche misura persino i principali media più conservatori, si basano sul sostegno finanziario di società che vendono integratori alimentari e farmaci miracolosi – e quel sostegno finanziario è probabilmente un fattore significativo che spinge la destra a diventare più estremista. Infatti, l’estremismo della destra non è soltanto un movimento ideologico che si dà il caso riceva molti soldi dai venditori di pozioni miracolose; una parte del suo estremismo può probabilmente essere considerata non come un riflesso di convinzioni profonde, ma come un modo per promuovere tali pozioni.
*Coloro che rifiutano i vaccini non stanno soltanto rifiutando quei salvavita, si stanno anche indirizzando verso alternative pericolose per la vita. Stiamo assistendo ad un crescita di vendite – e di conseguente avvelenamento – da ''ivermectina'', che è normalmente utilizzata per sverminare il bestiame ma di recente è stato promosso sui social media e su Fox News come una cura per il Covid. Confesso di non aver previsto quella novità, seppure avrei dovuto farlo. [...] C’è da tanto tempo una associazione tra i piazzisti di medicinali da ciarlatani ed estremisti di destra. Si rivolgono più o meno allo stesso pubblico.
*Chiaramente, i venditori di pozioni magiche considerano i consumatori dei notiziari e dei commentatori della destra un apprezzabile mercato per la loro mercanzia. Dunque non dovrebbe essere sorprendente scoprire molti americani che inclinano verso la destra pronti a considerare i vaccini come un complotto progressista ed a volgersi verso dubbie alternative – sebbene, ancora, non mi ero accorto dell’arrivo dello sverminatore del bestiame.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2021/09/i-terroristi-stranieri-non-sono-mai-stati-il-nostro-maggiore-problema-di-paul-krugman-new-york-times-9-settembre-2021/ I terroristi stranieri non sono mai stati il nostro maggiore problema]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 9 settembre 2021.|h=4}}
*Può sembrare una cosa brutta da dire, ma un certo numero di persone – specialmente nei notiziari sui media – hanno nostalgia dei mesi che seguirono l’11 settembre. Alcuni commentatori si struggono per il clima di unità nazionale che, si immaginano loro, prevaleva nel periodo successivo all’attacco terroristico. In modo più sottile, la mia sensazione è che molti abbiano un grande desiderio dei giorni nei quali la grande minaccia all’America sembrava provenire da stranieri fanatici, non da estremisti politici casalinghi.
*Quando la nazione è minacciata, normalmente ci si aspetta che le autorità si pronuncino per sacrifici condivisi. Ma il dirigenti repubblicani risposero all’attacco terrorista per cercare di varare... tagli delle tasse per i ricchi e per le grandi società.
*Non dimentichiamo poi come l’occupazione dell’Iraq venne gestita. Costruire una nazione è un progetto di immensa difficoltà, di quelli che avrebbero dovuto attirare le persone di maggio talento e competenza che l’America aveva da offrire. Invece, l’Amministrazione Bush trattò l’occupazione come una occasione di clientelismo, un modo per dare un premio a coloro che erano politicamente fedeli; ad alcun candidati venne chiesto il loro punto di vista sul processo ''[[Roe contro Wade]]'', ad altri come avevano votato nel 2000. In poche parole, all’epoca in cui i terroristi colpirono, il Partito Repubblicano non era più un normale partito politico, come quelli che si considerano solo custodi temporanei di interessi nazionali più generali. Era già disposto a far cose che in precedenza sarebbero state considerate inconcepibili.
*Venti anni fa, l’America venne ferocemente attaccata. Ma anche allora, la voce importante veniva da dentro casa nostra. La vera minaccia a tutte le posizioni di questa nazione non proviene da attentatori suicidi stranieri ma dalla nostra stessa destra.
===2022===
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2022/01/la-strana-alleanza-tra-i-seguaci-delle-criptovalute-e-quelli-del-maga-di-paul-krugman-new-york-times-10-gennaio-2022/ La strana alleanza tra i seguaci delle criptovalute e quelli del MAGA]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 10 gennaio 2022.|h=4}}
*C’è stata da tempo una forte connessione tra il sostegno al [[Bitcoin]] e l’estremismo della destra – al pari del tradizionale collegamento tra il conservatorismo e l’ossessione per l’oro, ma ancora di più.
*Ho partecipato a molti incontri nei quali gli scettici delle criptovalute chiedono, il più rispettosamente che possono, esempi semplici di cose che si possono are più economicamente con le [[Criptovaluta|criptovalute]] che non con altre forme di pagamento. Ancora non ho ricevuto un esempio chiaro che non comportasse attività illegali – che possono, ad essere giusti, più facilmente essere nascoste se si usano criptovalute.
*Le cifre precise sono scarse, ma sembra che una larga maggioranza di transazioni con criptovalute riguardino speculazioni di mercato piuttosto che gli affari ordinari della vita.
*Alcuni miliardari stanno acquistando criptovalute nel caso che i denaro “vada a rotoli”. In effetti, nel mondo che conosciamo ci sono state 57 iperinflazioni. Tuttavia, esse hanno avuto luogo tutte nel mezzo del caos politico e sociale; si pensa davvero che in tale contesto si sarebbe capaci di andare online e di riscuotere i propri Bitcoin?
*Il Bitcoin si supponeva creasse un sistema monetario che funzioni senza fiducia – e la destra moderna consiste tutta nel promuovere la sfiducia. Il Covid è una bufala; le elezioni sono state rubate; gli incendi nelle foreste della California non hanno niente a che vedere con il riscaldamento climatico, sono stai avviati dai laser spaziali controllati dai Rothschild.<br>In questo contesto è perfettamente naturale per i politici del MAGA chiedere la fine di un sistema monetario che funziona tramite le banche – sappiamo tutti chi le controlla, vero? – e si basi su una valuta che è gestita da dirigenti nominati dal Governo. Non c’è alcuna prova di abusi monetari generalizzati, ma ciò per l’estrema destra non è importante.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2022/01/biden-contro-gli-amici-del-covid-di-paul-krugman-new-york-times-20-gennaio-2022/ Biden contro gli amici del Covid]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 20 gennaio 2022.|h=4}}
*Un aspetto che penso non ottenga sufficiente enfasi è la misura in cui Biden è stato danneggiato dal modo in cui la pandemia continua ad essere un freno – un penoso dato di fatto del quale egli porta poca responsabilità. È vero, la comunicazione avrebbe potuto essere più chiara, i tamponi e le mascherine avrebbero dovuto essere rese più disponibili, e via di seguito. Ma il più grande errore di Biden sul Covid-19 è stato sottovalutare la mancanza di scrupoli dei suoi avversari, che hanno fatto tutto il possibile per mettere a repentaglio la risposta dell’America alla pandemia.
*Il 2021 era cominciato con la speranza che i vaccini miracolosi avrebbero fermato la pandemia. Nonostante l’efficacia dei vaccini nel prevenire la malattia grave, ciò non è accaduto neanche nei paesi altamente vaccinati. Ma l’America sta andando particolarmente male perché non è un paese altamente vaccinato: dopo una forte partenza, la sua spinta a vaccinarsi è caduta assai indietro rispetto alle altre nazioni ricche.<br>E mentre ci sono varie ragioni, che impediscono alle persone di vaccinarsi, al livello della intera nazione il nostro deficit dipende tutto dalla politica. I tassi di vaccinazione negli Stati democratici sono simili a quelli degli altri paesi avanzati, mentre negli Stati repubblicani restano molto indietro; al livello delle contee c’è una impressionante correlazione negativa tra la quota di voti di Donald Trump nel 2020 e il tasso di vaccinazione.
*Ma perché i gruppi dirigenti della destra sono così ostili ai vaccini? Hanno valutato attentamente le prove? Non diciamo sciocchezze.<br>Il loro vero motivo è il desiderio di impedire che i democratici ottengano un qualche genere di successo politico. Ed è davvero non plausibile che alcuni personaggi eminenti della destra vogliano attivamente rendere le cose peggiori, nella convinzione che l’opinione pubblica darà la colpa a Biden?
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2022/01/lattacco-della-polizia-del-pensiero-della-destra-di-paul-krugman-new-york-times-24-gennaio-2022/ L’attacco della ‘polizia del pensiero’ della destra]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 24 gennaio 2022.|h=4}}
*I repubblicani hanno tratto un considerevole vantaggio politico dalla denuncia dell’insegnamento della ‘teoria critica della razza’ (CRT); questa strategia produce effetti anche se la maggior parte degli elettori non ha idea di cosa sia quella teoria e del fatto che essa in realtà non viene insegnata nelle scuole pubbliche. Ma in questo caso i fatti non contano, perché le denunce della CRT sono fondamentalmente una copertura di un proposito molto più grande: un tentativo di impedire alle scuole di insegnare tutto quello che mette la destra a disagio.
*La maggioranza delle scuole superiori insegnano la teoria dell’evoluzione, ma eminenti politici repubblicani sono o evasivi o apertamente negazionisti del consenso scientifico, presumibilmente riflettendo il disagio della base del Partito Repubblicano con quell’ idea. Una volta che prendesse piede la regola della Florida, quanto sopravvivrebbe l’insegnamento dell’evoluzionismo?<br>La geologia, per inciso, ha lo stesso problema. Ho partecipato a gite naturalistiche nelle quali le guide rifiutano di parlare delle origini della formazione delle rocce, dicendo che c’erano stati problemi con alcuni ospiti religiosi.<br>Inoltre, considerata la crescente importanza degli atteggiamenti contro la vaccinazione come distintivo della fedeltà conservatrice, quanto tempo passerebbe prima che l’epidemiologia di base – forse persino la teoria dei germi delle malattie – ottenga il trattamento della teoria critica della razza?
*C’è stato qualche caso, diciamo negli ultimi cinque anni, nel quale gli ammonimenti sull’estremismo della destra si sono dimostrati esagerati e coloro che liquidavano quegli ammonimenti come “allarmisti” hanno avuto ragione?
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2022/01/come-le-criptovalute-sono-diventate-i-nuovi-subprime-di-paul-krugman-new-york-times-27-gennaio-2022/ Come le criptovalute sono diventate i nuovi ‘subprime’]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 27 gennaio 2022.|h=4}}
*Non si tratta del fatto che le criptovalute minaccino il sistema finanziario – i numeri non sono grandi abbastanza per quello. Ma ci sono prove crescenti che i rischi delle criptovalute ricadono sproporzionatamente su persone che non sanno dove si stanno infilando e che sono attrezzate in modo modesto per gestire le perdite.
*I recenti sviluppi in El Salvador, che pochi mesi fa adottò il Bitcoin come valuta legale, sembrano dare conferma agli scettici: i residenti che cercano di usare la valuta si ritrovano di fronte ad elevate tariffe di transazione. Eppure, la criptovaluta è stata effettivamente messa su mercato: essa funziona il modo da sembrare sia futuristica che da attrarre le paure vecchio stile dei patiti dell’oro secondo le quali i Governi finiscono sempre per erodere i vostri risparmi, e i grandi guadagni del passato hanno attratto gli investitori preoccupati di lasciarsi sfuggire una occasione. Dunque le criptovalute sono diventate una ampia classe di asset, anche se nessuno sa chiaramente spiegare quale scopo legittimo abbiano.
*Ora, forse a coloro tra noi che ancora non sanno rendersi conto che le criptovalute siano utili – ad eccezione del riciclaggio del denaro sporco e della evasione fiscale – sta proprio sfuggendo il quadro più ampio. Forse la crescente valutazione del Bitcoin e dei suoi rivali rappresenta qualcosa di più di una bolla, nella quale le persone acquistano un asset perché altre persone hanno fatto soldi con quell’asset nel passato. E forse è positivo che gli investitori scommettano contro gli scettici.<br>Ma questi investitori dovrebbero essere persone sia ben attrezzate per esprimere quella opinione che finanziariamente abbastanza sicure da sopportare le perdite se si scoprisse che gli scettici hanno ragione.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2022/02/fucili-germi-bitcoin-e-la-destra-antisociale-di-paul-krugman-new-york-times-31-gennaio-2022/ Fucili, germi, Bitcoin e la destra antisociale]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 31 gennaio 2022.|h=4}}
*Quando c’è da misurarsi con problemi che potrebbero facilmente essere attenuati con l’iniziativa cooperativa, i radicali estremisti della destra che si sono impossessati del Partito Repubblicano si indirizzano piuttosto verso non-soluzioni bizzarre che attirano la loro ideologia antisociale.
*Io definisco l’odierna destra americana antisociale – perché i suoi membri respingono ogni politica che si basi sulla cooperazione sociale, e vogliono piuttosto che si torni al distopico stato di natura di Hobbes. Noi non cercheremo di tenere le armi fuori dalle mani di potenziali assassini di massa; piuttosto ci affideremo ad insegnanti vigilantes per armarli una volta che le sparatorie sono già iniziate. Non cercheremo di limitare la diffusione di malattie infettive; piuttosto diremo alla gente di prendere medicinali che sono costosi o inefficaci, o entrambe le cose, dopo che si è già ammalata.
*Il Bitcoin opera all’interno di una illusione di individualismo auto sufficiente, del proteggere la vostra famiglia con il vostro personale AR-15, del trattare il vostro Covid con un medicinale antiparassitario o con urina e del gestire i vostri affari finanziari con valuta creata privatamente, incontaminata da istituzioni come i Governi o le banche.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2022/03/la-russia-e-una-superpotenza-potemkin-di-paul-krugman-new-york-times-28-febbraio-2022/ La Russia è una superpotenza Potemkin]''|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 28 febbraio 2022.|h=4}}
*Prima che Putin invadesse l'Ucraina, potevo descrivere la Federazione Russa come una potenza di medie dimensioni che faceva il passo più lungo della gamba, in parte sfruttando le divisioni e la corruzione dell’Occidente, in parte mantenendo un esercito potente. Da allora, tuttavia, sono diventati chiari due aspetti. Il primo, le illusioni di grandezza di Putin. Il secondo, la Russia è persino più debole di quanto la maggioranza delle persone, incluso il sottoscritto, sembravano aver compreso.
*La verità è che ero stato generoso nel descrivere la Russia persino come una potenza di medie dimensioni. L’Inghilterra e la Francia sono potenze di medie dimensioni; il prodotto interno lordo della Russia è solo un po’ superiore alla metà di ciascuna di esse. Sembrava rilevante che uno Stato con tale ridotta consistenza potesse sostenere un esercito di prima categoria e altamente sofisticato – e forse non poteva sostenerlo.
*Putin non è il primo brutale dittatore che si rende un reietto del consesso internazionale. Tuttavia, per quanto posso capire, è il primo a farlo mentre governa su una economia profondamente dipendente dal commercio internazionale – e con una elite politica abituata, più o meno alla lettera, a trattare con le democrazie occidentali come il suo parco giochi.
*Prima dell’invasione era un luogo comune sostenere che Putin avesse creato la “fortezza Russia”, una economia immune alle sanzioni economiche, per aver accumulato un ampio bottino di guerra di riserve in valute straniere. Adesso, tuttavia, discorsi del genere sembrano ingenui. Cosa rappresentano, dopo tutto, le riserve di valute straniere? Non sono valige di denaro contante. Per la maggior parte consistono di obbligazioni sui debiti pubblici – ovvero, asset che possono essere congelati se la maggior parte del mondo è unita nella repulsione contro una aggressione militare di un Governo ribaldo.
*A Putin resta un asso nella manica: politiche inconcludenti hanno reso l’Europa profondamente dipendente dal gas naturale russo, potenzialmente inibendo la risposta dell’Occidente alla sua aggressione.<br>Ma l’Europa principalmente consuma il gas per il riscaldamento; il consumo di gas è due volte e mezzo più elevato nell’inverno rispetto all’estate. Ebbene, l’inverno arriverà presto – e l’Unione Europea ha il tempo per prepararsi ad un altro inverno senza il gas russo, se ha la volontà di fare alcune scelte difficili.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2022/03/a-che-serve-la-guerra-di-paul-krugman-dal-blog-di-krugman-1-marzo-2022/ A che serve la guerra?]''|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 1 marzo 2022.|h=4}}
*Il miracolo ucraino potrebbe non durare. Il tentativo di Vladimir Putin di ottenere una vittoria rapida a buon mercato, impadronendosi delle città importanti con forze relativamente leggere, si è trovato di fronte ad una resistenza importante, ma i carri armati e l’artiglieria pesante procedono. E nonostante l’eroismo incredibile del popolo ucraino, tuttavia è più probabile che alla fine la bandiera russa verrà piantata sulle macerie di Kiev e di Kahrkiv.<br>Ma anche se accadrà, la Federazione Russa rimarrà più debole e più povera di quello che era prima dell’invasione. La conquista non paga.
*In una [...] economia globale è difficile conquistare un altro paese senza tagliare con grandi costi quel paese – e gli stessi vincitori – dalla divisione internazionale del lavoro, per non dire dal sistema finanziario internazionale. Mentre stiamo parlando, possiamo osservare quella dinamica in atto nella Russia.
*Non è straordinario e terribile ritrovarci in una situazione nella quale i fallimenti economici di Hitler ci dicono cose utili sulle nostre prospettive future? Grazie, Putin.
*I contadini antichi e del medioevo probabilmente non si curavano di chi li stava sfruttando; diversamente dai lavoratori moderni. Il tentativo di Putin di impadronirsi dell’Ucraina sembra basarsi non solo sul suo convincimento che non esista qualcosa come la nazione ucraina, ma anche sull’assunto che gli stessi ucraini possano essere persuasi a considerarsi russi. Sembra molto improbabile che ciò accada, dunque anche se Kiev ed altre importanti città cadranno, la Russia si ritroverà a spendere anni nel tentativo di sottomettere una popolazione ostile.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2022/03/la-destra-americana-ha-un-problema-putin-di-paul-krugman-new-york-times-10-marzo-2022/ La destra americana ha un problema Putin]''|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 10 marzo 2022.|h=4}}
*I simpatizzanti americani di Putin stanno avendo un'illuminazione. Non si tratta tanto del fatto che Putin si stia rivelando un tiranno disponibile ad uccidere un gran numero di persone innocenti – lo sapevano o avrebbero dovuto già saperlo. Il problema è che l'uomo forte che ammiravano – colui che Donald Trump elogiava come un "esperto" e un "genio" appena prima che invadesse l'Ucraina – si sta rivelando essere considerevolmente debole. E non è un caso. La Russia è di fronte ad un disastro precisamente perché è governata da un individuo che non accetta critiche e non tollera dissensi.
*I dirigenti economici e gli esperti indipendenti in Russia avrebbero dovuto mettere in guardia in anticipo Putin che la "Fortezza Russa" era un’idea profondamente difettosa. Non avrebbe dovuto essere necessaria una analisi profonda per comprendere che i 630 miliardi di dollari di Putin in riserve valutarie estere sarebbero diventati in gran parte inutilizzabili se le democrazie mondiali avessero tagliato l’accesso della Russia al sistema bancario mondiale. Non avrebbe dovuto neanche essere necessaria una profonda analisi per comprendere che l’economia della Russia è profondamente dipendente dalla importazione di beni capitali e di altre essenziali componenti industriali.
*Gli argomenti a favore di una società aperta – una società che permette il dissenso e le critiche – vanno oltre la verità e la moralità. Le società aperte sono anche, in generale, più ''efficaci'' delle autocrazie chiuse in se stesse. Ovvero, mentre si potrebbe immaginare che ci siano grandi vantaggi col governo di un uomo forte che semplicemente dice al popolo cosa fare, questi vantaggi sono più che bilanciati dalla assenza di una discussione libera e di un pensiero indipendente. Nessuno può dire all’uomo forte che ha torto o spingerlo a pensarci due volte prima di prendere una decisione disastrosa.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2022/03/putin-e-i-miti-della-decadenza-occidentale-di-paul-krugman-new-yotk-times-28-marzo-2022/ Putin e i miti della decadenza occidentale]''|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 28 marzo 2022.|h=4}}
*Putin si è circondato di persone che gli dicono quello che vuol sentirsi dire. Tutte le indicazioni sono che egli è finito in questa debacle credendo alla sua stessa propaganda sia sul valore marziale del suo esercito che sull’entusiasmo degli ucraini a sottomettersi al comando russo.
*Quando guardo agli Stati Uniti, mi preoccupo che l’Occidente, in effetti, venga reso più debole dalla decadenza – ma non quel genere di decadenza che ossessiona Putin e quelli che la pensano come lui. La nostra vulnerabilità non deriva dal declino dei valori tradizionali della famiglia, ma dal declino dei tradizionali valori democratici, come la fiducia nello stato di diritto e la disponibilità ad accettare i risultati di elezioni che non vanno come speravamo.
*Le pesanti perdite subite dall’esercito non "politicamente corretto" della Russia nel momento in cui non è riuscito a sovrastare le inferiori forze ucraine, ha confermato quello che chiunque abbia studiato la storia sa: le guerre moderne non vengono vinte con un machismo da gradassi. Il coraggio e la resistenza, fisica e morale, sono come sempre essenziali; ma lo sono altrettanto cose materiali come la logistica, la manutenzione degli automezzi e i sistemi di comunicazione effettivamente funzionanti.
*La risposta di Putin al fallimento in Ucraina è stata estremamente trumpiana: insistere che l’invasione stava tutta procedendo "secondo i programmi", rifiutare di ammettere di aver fatto alcun errore e lamentarsi della cosiddetta "cultura della cancellazione". Mi aspetto quasi che pubblichi mappe delle battaglie rozzamente modificate con un pennarello ''Sharpie''.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2022/05/america-di-nuovo-larsenale-della-democrazia-di-paul-krugman-new-york-times-28-aprile-2022/ America, di nuovo l’arsenale della democrazia]''|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 28 aprile 2022.|h=4}}
*L'America, per quanto non impegnata direttamente nei combattimenti, sta una volta ancora facendo quello che fece l’anno prima di Pearl Harbor: con l’aiuto dei nostri alleati, stiamo funzionando come "arsenale della democrazia", dando ai difensori della democrazia i mezzi materiali per combattere.
*L’economia della Russia può essere molto più grande di quella dell’Ucraina, ma è poca cosa a confronto dell’economia americana, per non dire delle economie congiunte degli alleati occidentali. E con la sua limitata base economica, non sembra che la Russia abbia la capacità si rimpiazzare le sue perdite sul campo di battaglia; gli esperti occidentali credono, ad esempio, che sino a questo punto i combattimenti in Ucraina siano costati alla Russia il valore di due anni di produzione di carri armati.
*Se l’Ucraina davvero vincesse, quello sarebbe un trionfo per le forze della libertà dappertutto. Gli aspiranti aggressori e criminali di guerra subirebbero una interruzione. I nemici occidentali della democrazia, molti dei quali erano sino all’altro ieri tifosi di Putin, riceverebbero una lezione pratica sulla differenza tra gli atteggiamenti ''macho'' e la vera forza.
*Qualsiasi cosa si possa dire di [[Boris Johnson]], in questa crisi l’Inghilterra è stata una roccia.
*Precedenti Presidenti statunitensi hanno fornito discorsi emozionanti sulla libertà: ''"Abbatta questo muro"'', ''"Ich bin ein Berliner"''. Ed è bene che lo abbiano fatto. Ma [[Joe Biden|Biden]] ha probabilmente fatto ''di più'' per difendere la libertà, in modi sostanziali che vanno oltre le semplici parole, di ogni altro Presidente a partire da [[Harry Truman]].
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2022/07/perche-i-repubblicani-sono-diventati-cosi-estremisti-di-paul-krugman-new-york-times-27-giugno-2022/ Perché i repubblicani sono diventati così estremisti?]''|Sul [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|Partito Repubblicano]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 27 giugno 2022.|h=4}}
*Il Partito Repubblicano non assomiglia per niente ai partiti di centro destra degli altri paesi occidentali. Ciò a cui assomiglia, piuttosto, son i partiti autoritari come l'ungherese [[Fidesz]] o il turco [[Partito della Giustizia e dello Sviluppo (Turchia)|AKP]].
*Persino adesso, con i repubblicani che esprimono ammirazione aperta per il Governo a partito unico di Viktor Orban, incontro persone che insistono che il Partito Repubblicano non è confrontabile a Fidesz (e perché no? I repubblicani stanno stabilendo legislazioni truffaldine al livello degli Stati per fissare il loro predominio, a prescindere da quanto perdano clamorosamente nel voto popolare, il che è addirittura estraneo alle strategie di Orban).
*I paragoni con l'ascesa del fascismo in Europa tra le due guerre sono inevitabili, ma non così utili. [...] L'estremismo di destra nell’Europa tre le due guerre crebbe dalle macerie delle catastrofi nazionali: la sconfitta nella Prima Guerra Mondiale (o, nel caso dell'Italia, una vittoria di Pirro che venne percepita come una sconfitta), l'iperinflazione, la depressione. Qua non è avvenuto niente del genere. [...] Inoltre, la svolta repubblicana verso l'estremismo cominciò durante gli anni '90. [...] E tutto questo avveniva nel corso di quelli che erano generalmente considerati anni positivi, con la maggioranza degli americani che credevano che il paese avesse imboccato un indirizzo positivo. È un mistero. Recentemente, vengo spendendo molto tempo nell’osservare i precedenti storici – casi nei quali l'estremismo di destra è cresciuto persino a fronte della pace e della prosperità. E penso di averne trovato uno: l’ascesa del Ku Klux Klan negli anni '20. [...] Essa raggiunse la vetta della sua potenza – controllò effettivamente vari Stati – in un periodo di pace e di forte espansione economica. [...] Il KKK odiava gli immigrati e le "elite urbane"; era caratterizzato da "diffidenza verso la scienza" e da un "più ampio anti intellettualismo". Vi suona familiare? È vero, il Partito Repubblicano contemporaneo non è altrettanto negativo del secondo KKK. Ma l'estremismo repubblicano trae chiaramente molta della sua energia dalle stesse fonti.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2022/07/i-folli-i-codardi-e-il-golpe-di-trump-di-paul-krugman-new-york-times-30-giugno-2022/ I folli, i codardi e il golpe di Trump]''|Sull'[[assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 2021]], ''Fataturchinaeconomics.com'', 30 giugno 2022.|h=4}}
*Nessuna persona ragionevole può negare che dopo le elezioni del 2020 venne tentato un golpe, un tradimento di tutto quello per cui l'America si distingue.
*Vedo ancora persone che paragonano questo scandalo al Watergate. È come paragonare una aggressione aggravata ad una violazione del codice stradale. Le azioni di Trump sono di gran lunga la cosa peggiore che un Presidente americano abbia mai fatto.
*Anche adesso, i cultori assoluti del MAGA sono probabilmente una minoranza tra i politici repubblicani. Per ciascun Lauren Boebert o Majorie Taylor Greene, e più probabile che ci siano vari Kevin McCarthy – carrieristi non folli, uomini d'apparato piuttosto che fanatici. Tuttavia l'ala non folle del Partito Repubblicano, con solo una manciata di eccezioni, ha fatto tutto quello che poteva per impedire una resa dei conti sul tentato golpe.
*Il Partito Democratico, se può essere più unificato del passato, resta una approssimativa coalizione di gruppi di interesse. Alcuni di questi gruppi di interesse sono encomiabili, altri non altrettanto, ma in ogni caso quella approssimazione dà ai democratici margini per criticare i loro dirigenti e, se lo scelgono, per prendere una posizione di principio.<br>Il Partito Repubblicano è un'entità più monolitica, nella quale la competizione tra i politici avviene su chi aderisce con la maggiore lealtà alla linea del partito. Un tempo quella linea era definita dalla ideologia economica, ma oggi essa riguarda maggiormente il posizionamento nelle guerre culturali – e la personale lealtà a Trump. Ci vuole grande coraggio morale per i repubblicani per sfidare i diktat del partito, e quelli che lo fanno sono immediatamente scomunicati.
{{Int|Da ''[http://www.fataturchinaeconomics.com/2022/07/le-criptovalute-stanno-crollando-doverano-i-regolatori-di-paul-krugman-new-york-times-11-luglio-2022/ Le criptovalute stanno crollando. Dov’erano I regolatori?]''|''Fataturchinaeconomics.com'', 11 luglio 2022.|h=4}}
*Le criptovalute sono in circolazione dal 2009, e in tutto questo tempo non sono mai arrivate ad esercitare un ruolo importante nelle transazioni del mondo reale – il tentativo molto propagandato di El Salvador di fare dei bitcoin la propria valuta nazionale si è risolto in una debacle.
*Mentre il settore delle criptovalute non è mai riuscito a caratterizzarsi come i prodotti che sono molto in uso nell’economia reale, esso ha avuto un successo spettacolare nel promuovere se stesso, creando una immagine di strumento sia innovativo che rispettabile. Lo ha fatto, in particolare, per la cura con cui è stato trattato da persone e da istituzioni eminenti.
*Per come la vedo io, le criptovalute si sono evolute in una sorta di schema a piramide postmoderno. Il settore ha attratto investitori con una combinazione di gergo tecnichese e di sciocchezze libertariane; ha utilizzato quel flusso di contante per comprarsi una illusione di rispettabilità, il che ha portato ancora più investitori. E nel frattempo, persino quando i rischi si moltiplicavano, è diventato troppo grande per essere regolamentato.
===Attribuite===
*L'unico modo sicuro perché non speculino contro la propria moneta è... non avere una moneta indipendente.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'economia'', traduzione di Olga Amagliani e Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 292. ISBN 9788858014158</ref>
*Le regioni che, per motivi storici, iniziano come centri di produzione, attraggono ancora più produttori.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'economia'', traduzione di Olga Amagliani e Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 312. ISBN 9788858014158</ref>
*{{NDR|Riferito alla banca d'affari Goldman Sachs}} Quella non è una banca, è l'anticamera per un posto di primo livello in [[politica]].<ref>Citato in Fabrizio Goria, [https://www.linkiesta.it/2013/04/goldman-sachs-regina-fragile-e-oscura-di-wall-street/ ''Goldman Sachs, regina fragile e oscura di Wall Street''], in ''Linkiesta'', 14 aprile 2013.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{ip}}
{{DEFAULTSORT:Krugman, Paul}}
[[Categoria:Economisti statunitensi]]
[[Categoria:Saggisti statunitensi]]
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Rachel McAdams
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text/x-wiki
[[Immagine:Rachel McAdams, TIFF 2012 (bright crop).jpg|thumb|right|Rachel McAdams nel 2012]]
'''Rachel McAdams''' (1978 – vivente), attrice canadese.
==Citazioni di Rachel McAdams==
*Di fronte a un'opportunità importante tendo a fare di tutto per riuscire, se so che potrebbe essere l'unica.<ref name="Speroni">Citato in Anna Maria Speroni, ''[http://www.iodonna.it/personaggi/interviste/2011/rachel-mcadams-30630684700.shtml CINEMA Rachel McAdams: "Il mio amore a Parigi"]'', ''iodonna.it'', 22 ottobre 2011.</ref>
*[...] se non diventerò mai una movie star come [[Nicole Kidman]] o [[Julia Roberts]], non importa. Preferisco la riservatezza.<ref name="Speroni" />
*{{NDR|Sul film ''[[Americani (film)|Americani]]''}} Sembra di assistere una lotta per la sopravvivenza.<ref>Citato in Francesca Pellegrini, ''[http://web.archive.org/web/20120625014650/http://www.vanityfair.it/show/cinema/2011/3/04/che-cosa-guardo-questo-week-end Che cosa guardo questo week end?]'', ''VanityFair.it'', 4 marzo 2011.</ref>
==Filmografia==
===Attrice===
*''[[Mean Girls]]'' (2004)
*''[[Le pagine della nostra vita]]'' (2004)
*''[[2 single a nozze - Wedding Crashers]]'' (2005)
*''[[Red Eye]]'' (2005)
*''[[Sherlock Holmes (film 2009)|Sherlock Holmes]]'' (2009)
*''[[State of Play]]'' (2009)
*''[[Midnight in Paris]]'' (2011)
*''[[Sherlock Holmes - Gioco di ombre]]'' (2011)
*''[[Questione di tempo]]'' (2013)
*''[[Il caso Spotlight]]'' (2015)
*''[[Sotto il cielo delle Hawaii (film 2015)|Sotto il cielo delle Hawaii]]'' (2015)
*''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016)
*''[[Disobedience]]'' (2017)
*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022)
===Doppiatrice===
*''[[Il piccolo principe (film 2015)|Il piccolo principe]]'' (2015)
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:McAdams, Rachel}}
[[Categoria:Attori canadesi]]
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Motti dai libri
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Udiki
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{{Raccolta}}
[[File:Dartagnan-musketeers.jpg|thumb|''[[Alexandre Dumas (padre)#I tre moschettieri|Tutti per uno e uno per tutti]]'']]
Raccolta di '''motti''' tratti '''dai libri'''.
==Motti dai libri==
*Come tutti gli ispettori che lavorano agli omicidi è un lavoratore instancabile che con gli anni ha imparato a tollerare le proverbiali sfuriate del capo, i suoi repentini cambi di umore e le pirotecniche esternazioni all'insegna del motto: «Un poliziotto democratico prima è democratico e poi poliziotto», finendo per apprezzarle e trarne perfino motivo di divertimento. ([[Bruno Morchio]])
*Cominciava a delinearsi quel famoso motto della naia che recita: "La vita militare è rendere le cose facili difficili attraverso l'inutile." ([[Francesco Guccini]])
*"Convinci più persone che puoi e il mondo cambierà!" è il motto di ogni attività di tipo morale. ([[Marco Maurizi]])
*Diffida di ogni impresa che richieda abiti nuovi. ([[Edward Morgan Forster]])
*È un bel lavoro, sapete. Il lunedì bruciare i luminari della poesia, il mercoledì Melville, il venerdì Whitman, ridurli in cenere e poi bruciare la cenere. È il nostro motto ufficiale. ([[Ray Bradbury]])
*Era un motto che guidava anche le parole e la vita di mio padre: lottare al meglio significa già di per sé avere vinto, e i più piccoli momenti nella vita sono quelli che ci dicono di più su ciò che siamo dentro. ([[Colin O'Brady]])
*Il motto dell'[[umorista]] [...] dice:<br />«Fa' che domani tu non debba ridere di te stesso: ridi oggi». Domani è troppo tardi. ([[Giovannino Guareschi]])
*Il motto ufficiale dell'Agenzia era: «La verità vi renderà liberi». Tutto stava a trovarla questa verità. ([[Tom Clancy]])
*La scuola di [[grazia]] e portamento mi insegnò una volta per tutte che non ero carina, non ero femminile e non sarei mai stata aggraziata. Il motto della scuola era ''Ogni ragazza che entra, ne esce donna''. Io rappresentavo l'eccezione. ([[Leslie Feinberg]])
*– L'ignoranza aiuta a prendere la decisione giusta? – ridacchiò Ampelio. – Cos'è, il nuovo slogan della Lega? ([[Marco Malvaldi]])
*"Lo scudo sfoggerà una banda d'''or'' in quarto destro, una croce di Sant'Andrea ''murrey'' sulle fasce, con un cane, dormiente, a mo' di emblema, con sotto un piede una catena merlata, simbolo di schiavitù, con un gallone ''vert'' in sommo trinciato e tre linee infiorate in campo ''azure'', e con punte del centro rampanti su un gallone dentato. Sulla cresta, ''sable'', un negro che fugge, con un fagotto sulle spalle, sulla banda sinistra, e una coppia di caprioli a supporto, che poi saremmo tu e io, e il motto ''Maggiore fretta, minore atto''. L'ho preso da un libro, e vuol dire che più fai in fretta e meno cose fai". ([[Mark Twain]])
*Mi spiegò che il suo motto era: «Prendere uomini in gamba e trattarli bene».<br/>«Lavorano meglio, se lei li tratta bene» soggiunse «e poi ritornano.» ([[Jerome K. Jerome]])
*'Morte agli umani!' Questo è il loro motto, la missione per la quale uccidono, bruciano, saccheggiano! ([[Andrzej Sapkowski]])
*Non è colpa mia se non sono nato duca, e non è colpa vostra se non siete nato re, perciò perché stare in pena? Cerca di prendere le cose per come vengono, è il mio motto. ([[Mark Twain]])
* ''Non so come e perché'': questo è il tuo motto! Il ragazzo ha ragione, tu non sai un cazzo e continui a farti i tuoi film nella testa. ([[Bruno Morchio]])
*Quello che nostro Signore mi dà, lo prendo volentieri; di quello che non mi dà, faccio tranquillamente a meno. Questo è il mio motto, in quanto so accontentarmi. ([[Martin Lutero]])
*Quello era il tanto ammirato esemplare inglese di "ambiente-lavoro" moderno, il salone aperto della redazione del ''London Orator'', fiore all'occhiello della Ivorstone Press, un grande quotidiano a diffusione nazionale e risonanza internazionale, cane-da-guardia della libertà, culla della banalità, testa-d'ariete della pornografia leggera, lacrima-di-coccodrillo della morale corrente, fauci e denti dello squalo marino e personale scimmietta ammaestrata di Sir Ivor Stone in persona. A sommo del portone principale faceva spicco il blasone di Sir Ivor, con il suo motto-rebus, ''Primum lapidem iaciam''. ([[Richard Adams]])
*Rammento un motto che stava esposto nella mia camera, quando ero bambina: "La tua stessa colpa ti farà scoprire". Ed è verissimo. "La tua stessa colpa ti farà scoprire". ([[Agatha Christie]])
*Se sei in dubbio gira a sinistra, era il suo motto. ([[Lee Child]])
*SMAG Era diventato il loro motto, e Jonesy proprio non si ricordava chi di loro avesse cominciato a dirlo per primo. ([[Stephen King]])
*Sopra l'entrata principale le parole: "Centro di incubazione e di condizionamento di Londra Centrale" e in uno stemma il motto dello Stato mondiale: "Comunità, Identità, Stabilità". ([[Aldous Huxley]])
*Tutti per uno e uno per tutti. ([[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]])
*Vigiliamo e siamo sempre presenti. ([[Anne Rice]])
===[[George Orwell]], ''[[1984]]''===
*Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.
*La [[pace e guerra|guerra è pace]].
*La libertà è schiavitù.
*L'ignoranza è forza.
{{Raccolte dai media|Motti|dai libri}}
[[Categoria:Motti dai media|Libri]]
[[Categoria:Raccolte dai libri]]
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Viktor Orbán
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/* Citazioni di Viktor Orbán */
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[[File:OrbanViktor 2011-01-07.jpg|thumb|Viktor Mihály Orbán nel 2011]]
'''Viktor Mihály Orbán''' (1963 – vivente), politico ungherese.
==Citazioni di Viktor Orbán==
{{cronologico}}
*Dobbiamo abbandonare i metodi e i princìpi liberali nell'organizzazione di una società. [...] Stiamo costruendo uno stato volutamente illiberale, uno stato non liberale {{NDR|perché}} i valori liberali dell'occidente oggi includono la corruzione, il sesso e la violenza.<ref>Citato in [[Gwynne Dyer]], ''[http://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2015/02/24/la-democrazia-illiberale-di-viktor-orban La democrazia illiberale di Viktor Orbán]'', ''Internazionale.it'', 24 febbraio 2015.</ref>
*Siamo per la formazione di un consenso in Europa circa il fatto che la reintroduzione della [[pena di morte]] sia competenza nazionale. [...] Io sono per la vita, ma sono pronto ad accettare la pena di morte, se la maggioranza della gente pensa che questa rappresenti una difesa più efficace contro il dilagare della criminalità.<ref>Citato in ''[http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2015/05/08/pena-morte-orbanscelta-sia-per-paese_6b9dd9e0-b1b4-4c7b-936a-fd1f1669d386.html Pena morte: Orban, scelta sia per Paese]'', ''Ansa.it'', 8 maggio 2015</ref>
*C'è un chiaro legame fra gli [[immigrati]] irregolari che arrivano in Europa e la diffusione del terrorismo. Questo rapporto è riconosciuto come evidente nei paesi anglosassoni: proprio di recente, un alto funzionario della sicurezza statunitense ha detto in Ungheria che il legame è lampante. Non possiamo però discernere e scoprire quali migranti, nella massa, siano dei terroristi.<ref>Citato in Diego Giuliani, ''[http://it.euronews.com/2015/07/25/l-equazione-di-orban-immigrati-uguale-terrorismo/ L'equazione di Orban: "Immigrati uguale terrorismo"]'', ''Euronews.com'', 25 luglio 2015.</ref>
*Penso che sia un nostro diritto decidere di non volere un alto numero di musulmani nel nostro paese.<ref>Citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/09/04/viktor-orban-non-vuole-troppi-musulmani-in-ungheria/ Viktor Orban non vuole troppi musulmani in Ungheria]'', ''Il Post.it'', 4 settembre 2015.</ref>
*{{NDR|I cittadini non}} ci hanno dato l'autorizzazione per permettere a milioni di migranti di entrare nel nostro continente.<ref name=foglioit>Dal congresso del Partito Popolare Europeo di Madrid; citato in ''[http://www.ilfoglio.it/esteri/2015/10/23/immigrazione-europa-orban___1-v-134191-rubriche_c268.htm Nell'Ue dei ciechi, Orban vede benissimo]'', ''il Foglio.it'', 23 Ottobre 2015</ref>
*{{NDR|I rifugiati}} sono vittime, ma considerarli vittime non significa che dobbiamo diventare vittime a nostra volta.<ref name=foglioit/>
*Il dovere primario delle autorità pubbliche è sempre stato di fornire sicurezza alla propria comunità e proteggere le frontiere.<ref name=foglioit/>
*Noi non ci lasceremo sovietizzare da Bruxelles e dalla Ue, noi resteremo nazione sovrana, lo vogliamo oggi come lo volemmo nel ‘56.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/esteri/2016/10/23/news/ungheria_orban_fischiato_in_piazza_a_commemorazione_rivolta_1956-150442657/?ref=HRER1-1 "Per Ungheria la Ue è come l'Urss": Orban fischiato alla cerimonia per la rivolta del 1956]'', ''Repubblica.it'', 23 ottobre 2016.</ref>
*Non abbiamo bisogno di una politica comune europea sui migranti, e non abbiamo bisogno di un'agenzia comune europea per i migranti, perché porteranno soltanto caos, difficoltà e sofferenza.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/esteri/2017/07/21/news/migranti_ungherese_orban_a_gentiloni_italia_chiuda_i_porti-171327614/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P3-S1.8-T1 Migranti, dopo l'Austria ecco Orban. "Italia chiuda i porti". Gentiloni: "Non accettiamo lezioni improbabili"]'', ''Repubblica.it'', 21 luglio 2017.</ref>
*I [[Progressismo|progressisti moderati]] non sono altro che comunisti con un diploma.<ref>Citato in Slavoj Žižek, Virus: Catastrofe e solidarietà, traduzione di Federico Ferrone, Bruna Tortorella e Valentina Salvati, Ponte alle Grazie, Milano, 27 marzo 2020 (quinta edizione), p. 35.</ref>
:''A liberal is nothing more than a communist with a diploma.''<ref>Citato in Alastair Jamieson, ''[https://www.euronews.com/2020/02/16/hungary-s-orban-lashes-out-at-slow-eu-growth-sinister-menaces-and-george-soros Hungary's Orban lashes out at slow EU growth, 'sinister menaces' and George Soros]'', ''Euronews.com'', 17 febbraio 2020.</ref>
*La mescolanza di [[razza|razze]] è il vero pericolo della [[migrazione]] di massa. ... I popoli dell'Europa occidentale ormai si mescolano con razze extra-europee, mentre gli [[Ungheria|ungheresi]] non vogliono mescolarsi. Entro il 2050, in Europa occidentale non esisteranno più nazioni, ma solo una popolazione incrociata. Noi, qui, nel bacino dei [[Carpazi]], lottiamo contro un destino simile<ref>Dall'intervento al Tusvanyos Summer, in Romania; citato in ''[https://www.ilmattino.it/primopiano/esteri/orban_razze_migranti_cosa_ha_detto-6834001.html Orban choc: «Non vogliamo mescolarci con altre razze: è il vero pericolo della migrazione di massa»]'', ''Il Mattino.it'', 25 luglio 2022.</ref>
{{Int|Da ''[https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/eu-affairs/20110110STO11395/viktor-orban-non-temete-il-mio-buongiorno Viktor Orbán: non temete il mio "buongiorno"]''|Intervista di Affari UE, ''Europarl.europa.eu'', 21 gennaio 2011}}
*Non è l'euro a essere in crisi, sono gli Stati membri a essere in difficoltà a causa dei loro debiti pubblici.
*Ci serve una strategia che funzioni per evitare che i rom tornino al nomadismo.
*L'Ungheria deve venire a patti con il fatto di essere un paese totalmente sconosciuto agli altri.
*Quando dirò un semplice "buongiorno", alcuni mormoreranno che l'ho detto in un tono pericoloso. Ma dobbiamo portare avanti i compiti della presidenza e ci sentiamo a nostro agio nel farlo.
{{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2019/05/01/news/victor-orban-denaro-sicurezza-mercato-oggi-ci-sono-gia-tre-europe-ma-fingiamo-sia-soltanto-una-1.33698927/ Victor Orban: “Denaro, sicurezza, mercato. Oggi ci sono già tre Europe, ma fingiamo sia soltanto una”]''|Intervista di Alberto Simoni, ''Lastampa.it'', 1 maggio 2019}}
*Il mio miglior amico è sempre Berlusconi, persona grandiosa, epocale.
*Salvini ha un ruolo politico importante, noi abbiamo interesse a consolidare con lui un buon rapporto. La gente qui lo vede come un compagno della stessa sorte, subiamo entrambi attacchi, ma lui è l’eroe che ha fermato per primo le migrazioni dal mare, noi sulla terra.
*La migrazione è la questione più grande che ci pone di fronte la storia. Io la chiamo migrazione dei popoli, una grande migrazione di massa. Alla base di questa c’è una ragione demografica: gli europei sono sempre meno, in Sahel, nel mondo arabo e nell’Africa nera ci sono sempre più persone. Che si muovono, vagano, girovagano per approdare qui. Quando ci sono attentati terroristici o fatti criminali particolari la testa della gente si risveglia e capisce quanto il tema migrazione è vitale, ma quando casi così vistosi sono assenti, e grazie a Dio attualmente non ce ne sono, nella testa della gente questa preoccupazione decresce.
*I grandi esodi devono essere previsti e, se non si riesce a prevenirli, vanno fermati. Per questo penso che Salvini sia oggi la persona più importante d’Europa.
*Gli italiani vorrebbero sbarazzarsi degli immigrati e dividerli fra gli altri Paesi e per questa mossa a Bruxelles è stata inventata un’ideologia, si chiama solidarietà. La nostra posizione è diversa: ci siamo difesi e abbiamo impedito che arrivassero qui e non vorremmo nemmeno che i migranti arrivassero da voi.
*Nella terminologia europea oggi il nazionalismo è visto con accezione negativa, per me non è così. La stragrande maggioranza degli intellettuali europei ritiene che guerre, dittature, sofferenze sono state provocate dai nazionalismi. Non sono d’accordo. Queste tragedie infatti sono state innescate dai tentativi fatti per la costruzione di vari imperi europei. E io in Bruxelles attualmente intravvedo proprio questo pericolo. Le élite bruxellesi dicono che noi stiamo alimentando il nazionalismo, noi pensiamo che siano le élite di Bruxelles a voler rianimare un pericolo maggiore volendo costruire un impero
*Alla fine della Prima guerra mondiale e in seguito a Trianon milioni di ungheresi si sono trovati a vivere in territori di altri Paesi e sono stati trattati come cittadini di serie B, nel 1945 siamo stati occupati dall’Urss e nel 1956 ci siamo ribellati. Sono momenti che insieme hanno forgiato la nostra identità.
*I grandi spiriti che determinano il pensiero degli occidentali festeggiano ogni qualvolta vedono l’Europa volgersi in una direzione post cristiana e post nazionale. Lo chiamano progresso. Questo modo di pensare mi è estraneo. Io non provo gioia, la considero invece una resa della nostra identità. Non metto in dubbio il diritto di qualcuno a bearsi del suo multiculturalismo, ma vorrei che loro prendessero atto che l’Ungheria non li seguirà.
*Quando i liberali perdono le elezioni il giorno dopo annunciano subito che la democrazia è finita.
*Il mio governo esercita la tolleranza zero all’antisemitismo. [...] L’Ungheria è il posto più sicuro per gli ebrei in Europa
==Citazioni su Viktor Orbán==
*Il governo di Viktor Orbán ha minato i valori europei attaccando l'indipendenza dei media, dei giudici e del mondo accademico e le persone vicine al governo ei loro amici e familiari si sono arricchiti a spese di contribuenti ungheresi ed europei… Il popolo ungherese merita di meglio gli ungheresi hanno anche il diritto alla libertà di espressione, alla non discriminazione, alla tolleranza e alla giustizia sanciti dai trattati europei. ([[Judith Sargentini]])
*Il metodo di Orbán funziona. Se sollevi questioni che suscitano emozioni e ti atteggi a difensore della civiltà occidentale, specialmente all'estero, nessuno si accorgerà del nepotismo e della corruzione in patria. ([[Anne Applebaum]])
*Il Premier Orban non riuscirà a portare l'[[Ungheria]] fuori dall'Europa, il suo populismo sarà sconfitto. ([[Gianni Pittella]])
*Il primo ministro ungherese è un abile demagogo, e gli ungheresi sono molto suscettibili al fascino degli agitatori nazionalisti. ([[Gwynne Dyer]])
*Mi dispiace di aver sostenuto Orbán in passato e di averlo aiutato a vincere le elezioni: è stato uno dei miei grossi errori. Mi vergogno e mi dispiace aver commesso questo errore. Ho ricevuto da Orbán un'onorificenza e penso che la restituirò ([[Lech Wałęsa]])
*Orbán parla sempre due linguaggi, uno a uso interno e uno per il resto del mondo: fuori dall'[[Ungheria]] loda [[Angela Merkel]], a casa spara a zero contro di lei. E cerca di far dimenticare a tutti che l'Ungheria oggi anti-migranti allora fu un Paese di migranti: dopo l'invasione [[Russia|russa]] fuggirono a centinaia di migliaia, trovarono solidarietà e salvezza. ([[Ágnes Heller]])
===[[Péter Márki-Zay]]===
*Evidentemente Orbán è cambiato molto nel corso della sua carriera politica, passando dal comunismo al fascismo, ha coperto praticamente tutto lo spettro fino alla sua svolta a destra. L’unica cosa con cui è coerente è la corruzione. Sono solito dire che l’unica ideologia che ha è la corruzione.
*Le aziende in Ungheria hanno bisogno di manodopera. Orbán l’ha già detto nel 2002… è una tale ipocrisia, continua ad attaccare e odiare i migranti quando è lui che fa arrivare più migranti in tutta Europa!
*Orbán è così, è un opportunista. Se può vincere con una campagna d’odio contro i rom, li odierà. Se può vincere con una campagna pro-rom, li amerà.
*Orbán ha iniziato la campagna di odio contro Soros, ma è stato pagato da Soros negli anni ’80 e ’90.
*Orban viola i più basilari diritti umani, da cristiano ne sono inorridito, nega l'ingresso a profughi e rifugiati e fa passare invece i peggiori criminali.
*Sono un cristiano conservatore prima ancora di Orban, lo sono sempre stato, è lui che è stato comunista.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Politici ungheresi]]
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[[File:OrbanViktor 2011-01-07.jpg|thumb|Viktor Mihály Orbán nel 2011]]
'''Viktor Mihály Orbán''' (1963 – vivente), politico ungherese.
==Citazioni di Viktor Orbán==
{{cronologico}}
*Dobbiamo abbandonare i metodi e i princìpi liberali nell'organizzazione di una società. [...] Stiamo costruendo uno stato volutamente illiberale, uno stato non liberale {{NDR|perché}} i valori liberali dell'occidente oggi includono la corruzione, il sesso e la violenza.<ref>Citato in [[Gwynne Dyer]], ''[http://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2015/02/24/la-democrazia-illiberale-di-viktor-orban La democrazia illiberale di Viktor Orbán]'', ''Internazionale.it'', 24 febbraio 2015.</ref>
*Siamo per la formazione di un consenso in Europa circa il fatto che la reintroduzione della [[pena di morte]] sia competenza nazionale. [...] Io sono per la vita, ma sono pronto ad accettare la pena di morte, se la maggioranza della gente pensa che questa rappresenti una difesa più efficace contro il dilagare della criminalità.<ref>Citato in ''[http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2015/05/08/pena-morte-orbanscelta-sia-per-paese_6b9dd9e0-b1b4-4c7b-936a-fd1f1669d386.html Pena morte: Orban, scelta sia per Paese]'', ''Ansa.it'', 8 maggio 2015</ref>
*C'è un chiaro legame fra gli [[immigrati]] irregolari che arrivano in Europa e la diffusione del terrorismo. Questo rapporto è riconosciuto come evidente nei paesi anglosassoni: proprio di recente, un alto funzionario della sicurezza statunitense ha detto in Ungheria che il legame è lampante. Non possiamo però discernere e scoprire quali migranti, nella massa, siano dei terroristi.<ref>Citato in Diego Giuliani, ''[http://it.euronews.com/2015/07/25/l-equazione-di-orban-immigrati-uguale-terrorismo/ L'equazione di Orban: "Immigrati uguale terrorismo"]'', ''Euronews.com'', 25 luglio 2015.</ref>
*Penso che sia un nostro diritto decidere di non volere un alto numero di musulmani nel nostro paese.<ref>Citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/09/04/viktor-orban-non-vuole-troppi-musulmani-in-ungheria/ Viktor Orban non vuole troppi musulmani in Ungheria]'', ''Il Post.it'', 4 settembre 2015.</ref>
*{{NDR|I cittadini non}} ci hanno dato l'autorizzazione per permettere a milioni di migranti di entrare nel nostro continente.<ref name=foglioit>Dal congresso del Partito Popolare Europeo di Madrid; citato in ''[http://www.ilfoglio.it/esteri/2015/10/23/immigrazione-europa-orban___1-v-134191-rubriche_c268.htm Nell'Ue dei ciechi, Orban vede benissimo]'', ''il Foglio.it'', 23 Ottobre 2015</ref>
*{{NDR|I rifugiati}} sono vittime, ma considerarli vittime non significa che dobbiamo diventare vittime a nostra volta.<ref name=foglioit/>
*Il dovere primario delle autorità pubbliche è sempre stato di fornire sicurezza alla propria comunità e proteggere le frontiere.<ref name=foglioit/>
*Noi non ci lasceremo sovietizzare da Bruxelles e dalla Ue, noi resteremo nazione sovrana, lo vogliamo oggi come lo volemmo nel ‘56.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/esteri/2016/10/23/news/ungheria_orban_fischiato_in_piazza_a_commemorazione_rivolta_1956-150442657/?ref=HRER1-1 "Per Ungheria la Ue è come l'Urss": Orban fischiato alla cerimonia per la rivolta del 1956]'', ''Repubblica.it'', 23 ottobre 2016.</ref>
*Non abbiamo bisogno di una politica comune europea sui migranti, e non abbiamo bisogno di un'agenzia comune europea per i migranti, perché porteranno soltanto caos, difficoltà e sofferenza.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/esteri/2017/07/21/news/migranti_ungherese_orban_a_gentiloni_italia_chiuda_i_porti-171327614/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P3-S1.8-T1 Migranti, dopo l'Austria ecco Orban. "Italia chiuda i porti". Gentiloni: "Non accettiamo lezioni improbabili"]'', ''Repubblica.it'', 21 luglio 2017.</ref>
*I [[Progressismo|progressisti moderati]] non sono altro che comunisti con un diploma.<ref>Citato in Slavoj Žižek, Virus: Catastrofe e solidarietà, traduzione di Federico Ferrone, Bruna Tortorella e Valentina Salvati, Ponte alle Grazie, Milano, 27 marzo 2020 (quinta edizione), p. 35.</ref>
:''A liberal is nothing more than a communist with a diploma.''<ref>Citato in Alastair Jamieson, ''[https://www.euronews.com/2020/02/16/hungary-s-orban-lashes-out-at-slow-eu-growth-sinister-menaces-and-george-soros Hungary's Orban lashes out at slow EU growth, 'sinister menaces' and George Soros]'', ''Euronews.com'', 17 febbraio 2020.</ref>
*La mescolanza di [[razza|razze]] è il vero pericolo della [[migrazione]] di massa. ... I popoli dell'Europa occidentale ormai si mescolano con razze extra-europee, mentre gli [[Ungheria|ungheresi]] non vogliono mescolarsi. Entro il 2050, in Europa occidentale non esisteranno più nazioni, ma solo una popolazione incrociata. Noi, qui, nel bacino dei [[Carpazi]], lottiamo contro un destino simile<ref>Dall'intervento al Tusvanyos Summer, in Romania; citato in ''[https://www.ilmattino.it/primopiano/esteri/orban_razze_migranti_cosa_ha_detto-6834001.html Orban choc: «Non vogliamo mescolarci con altre razze: è il vero pericolo della migrazione di massa»]'', ''Il Mattino.it'', 25 luglio 2022.</ref>
{{Int|Da ''[https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/eu-affairs/20110110STO11395/viktor-orban-non-temete-il-mio-buongiorno Viktor Orbán: non temete il mio "buongiorno"]''|Intervista di Affari UE, ''Europarl.europa.eu'', 21 gennaio 2011}}
*Non è l'euro a essere in crisi, sono gli Stati membri a essere in difficoltà a causa dei loro debiti pubblici.
*Ci serve una strategia che funzioni per evitare che i rom tornino al nomadismo.
*L'Ungheria deve venire a patti con il fatto di essere un paese totalmente sconosciuto agli altri.
*Quando dirò un semplice "buongiorno", alcuni mormoreranno che l'ho detto in un tono pericoloso. Ma dobbiamo portare avanti i compiti della presidenza e ci sentiamo a nostro agio nel farlo.
{{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2019/05/01/news/victor-orban-denaro-sicurezza-mercato-oggi-ci-sono-gia-tre-europe-ma-fingiamo-sia-soltanto-una-1.33698927/ Victor Orban: “Denaro, sicurezza, mercato. Oggi ci sono già tre Europe, ma fingiamo sia soltanto una”]''|Intervista di Alberto Simoni, ''Lastampa.it'', 1 maggio 2019}}
*Il mio miglior amico è sempre Berlusconi, persona grandiosa, epocale.
*Salvini ha un ruolo politico importante, noi abbiamo interesse a consolidare con lui un buon rapporto. La gente qui lo vede come un compagno della stessa sorte, subiamo entrambi attacchi, ma lui è l’eroe che ha fermato per primo le migrazioni dal mare, noi sulla terra.
*La migrazione è la questione più grande che ci pone di fronte la storia. Io la chiamo migrazione dei popoli, una grande migrazione di massa. Alla base di questa c’è una ragione demografica: gli europei sono sempre meno, in Sahel, nel mondo arabo e nell’Africa nera ci sono sempre più persone. Che si muovono, vagano, girovagano per approdare qui. Quando ci sono attentati terroristici o fatti criminali particolari la testa della gente si risveglia e capisce quanto il tema migrazione è vitale, ma quando casi così vistosi sono assenti, e grazie a Dio attualmente non ce ne sono, nella testa della gente questa preoccupazione decresce.
*I grandi esodi devono essere previsti e, se non si riesce a prevenirli, vanno fermati. Per questo penso che Salvini sia oggi la persona più importante d’Europa.
*Gli italiani vorrebbero sbarazzarsi degli immigrati e dividerli fra gli altri Paesi e per questa mossa a Bruxelles è stata inventata un’ideologia, si chiama solidarietà. La nostra posizione è diversa: ci siamo difesi e abbiamo impedito che arrivassero qui e non vorremmo nemmeno che i migranti arrivassero da voi.
*Nella terminologia europea oggi il nazionalismo è visto con accezione negativa, per me non è così. La stragrande maggioranza degli intellettuali europei ritiene che guerre, dittature, sofferenze sono state provocate dai nazionalismi. Non sono d’accordo. Queste tragedie infatti sono state innescate dai tentativi fatti per la costruzione di vari imperi europei. E io in Bruxelles attualmente intravvedo proprio questo pericolo. Le élite bruxellesi dicono che noi stiamo alimentando il nazionalismo, noi pensiamo che siano le élite di Bruxelles a voler rianimare un pericolo maggiore volendo costruire un impero
*Alla fine della Prima guerra mondiale e in seguito a Trianon milioni di ungheresi si sono trovati a vivere in territori di altri Paesi e sono stati trattati come cittadini di serie B, nel 1945 siamo stati occupati dall’Urss e nel 1956 ci siamo ribellati. Sono momenti che insieme hanno forgiato la nostra identità.
*I grandi spiriti che determinano il pensiero degli occidentali festeggiano ogni qualvolta vedono l’Europa volgersi in una direzione post cristiana e post nazionale. Lo chiamano progresso. Questo modo di pensare mi è estraneo. Io non provo gioia, la considero invece una resa della nostra identità. Non metto in dubbio il diritto di qualcuno a bearsi del suo multiculturalismo, ma vorrei che loro prendessero atto che l’Ungheria non li seguirà.
*Quando i liberali perdono le elezioni il giorno dopo annunciano subito che la democrazia è finita.
*Il mio governo esercita la tolleranza zero all’antisemitismo. [...] L’Ungheria è il posto più sicuro per gli ebrei in Europa
==Citazioni su Viktor Orbán==
*Il governo di Viktor Orbán ha minato i valori europei attaccando l'indipendenza dei media, dei giudici e del mondo accademico e le persone vicine al governo ei loro amici e familiari si sono arricchiti a spese di contribuenti ungheresi ed europei… Il popolo ungherese merita di meglio gli ungheresi hanno anche il diritto alla libertà di espressione, alla non discriminazione, alla tolleranza e alla giustizia sanciti dai trattati europei. ([[Judith Sargentini]])
*Il metodo di Orbán funziona. Se sollevi questioni che suscitano emozioni e ti atteggi a difensore della civiltà occidentale, specialmente all'estero, nessuno si accorgerà del nepotismo e della corruzione in patria. ([[Anne Applebaum]])
*Il Premier Orban non riuscirà a portare l'[[Ungheria]] fuori dall'Europa, il suo populismo sarà sconfitto. ([[Gianni Pittella]])
*Il primo ministro ungherese è un abile demagogo, e gli ungheresi sono molto suscettibili al fascino degli agitatori nazionalisti. ([[Gwynne Dyer]])
*Mi dispiace di aver sostenuto Orbán in passato e di averlo aiutato a vincere le elezioni: è stato uno dei miei grossi errori. Mi vergogno e mi dispiace aver commesso questo errore. Ho ricevuto da Orbán un'onorificenza e penso che la restituirò ([[Lech Wałęsa]])
*Orbán parla sempre due linguaggi, uno a uso interno e uno per il resto del mondo: fuori dall'[[Ungheria]] loda [[Angela Merkel]], a casa spara a zero contro di lei. E cerca di far dimenticare a tutti che l'Ungheria oggi anti-migranti allora fu un Paese di migranti: dopo l'invasione [[Russia|russa]] fuggirono a centinaia di migliaia, trovarono solidarietà e salvezza. ([[Ágnes Heller]])
===[[Péter Márki-Zay]]===
*Evidentemente Orbán è cambiato molto nel corso della sua carriera politica, passando dal comunismo al fascismo, ha coperto praticamente tutto lo spettro fino alla sua svolta a destra. L’unica cosa con cui è coerente è la corruzione. Sono solito dire che l’unica ideologia che ha è la corruzione.
*Le aziende in Ungheria hanno bisogno di manodopera. Orbán l’ha già detto nel 2002… è una tale ipocrisia, continua ad attaccare e odiare i migranti quando è lui che fa arrivare più migranti in tutta Europa!
*Orbán è così, è un opportunista. Se può vincere con una campagna d’odio contro i rom, li odierà. Se può vincere con una campagna pro-rom, li amerà.
*Orbán ha iniziato la campagna di odio contro Soros, ma è stato pagato da Soros negli anni ’80 e ’90.
*Orban viola i più basilari diritti umani, da cristiano ne sono inorridito, nega l'ingresso a profughi e rifugiati e fa passare invece i peggiori criminali.
*Sono un cristiano conservatore prima ancora di Orban, lo sono sempre stato, è lui che è stato comunista.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Orban, Viktor Mihály}}
[[Categoria:Politici ungheresi]]
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Cassiodoro
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Spinoziano
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[[File:Gesta Theodorici - Flavius Magnus Aurelius Cassiodorus (c 485 - c 580).jpg|miniatura|Cassiodoro]]
'''Flavio Magno Aurelio Cassiodoro''' (485 ca. – 580 ca.), politico, letterato e storico romano.
==Citazioni di Cassiodoro==
*Di un unico male soffre infatti quella provincia travagliata per non godere di una piena felicità, turbata com'è frequentemente dalla crudeltà di questo timore {{NDR|dell'eruzione del [[Vesuvio]]}}. Tuttavia non pensiamo ora che ora l'evento sia così severo: si hanno infatti segnali violenti in anticipo, affinché le avversità possano essere più tollerabili. Infatti la bocca di quella montagna, lottando contro la natura, brontola con sforzi tanto enormi che il conseguente sfogo terrorizza le vicinanze con un una scossa molto rumorosa. L'aria di quel luogo è allora offuscata dalla pessima esalazione, e lungo quasi tutta l'Italia si conosce quando quella furia si smuove.
:''Laborat enim hoc uno malo terris deflorata provincia, quae ne perfecta beatitudine frueretur, huius timoris frequenter acerbitate concutitur. sed non in totum durus est eventus ille terribilis: praemittit signa gravia, ut tolerabilius sustineantur adversa. Tantis enim molibus natura rixante montis illius hiatus immurmurat, ut excitatus quidam spiritus grandisono fremitu vicina terrificet. fuscantur enim aera loci illius exhalatione taeterrima et per totam paene Italiam cognoscitur, quando illa indignatio commovetur.'' (da ''Variae'', IV, L, 3–4)<ref>In ''[http://monumenta.ch/latein/text.php?tabelle=Cassiodorus&rumpfid=Cassiodorus,%20Variae,%2004,%20%2050&nf=1 Cassiodorus, Variae, 4, L FAUSTO PRAEFECTO PRAETORIO THEODERICUS REX]'', ''monumenta.ch''.</ref>
*{{NDR|Sul [[Salmi|Salmo]] 136}} La bontà misericordiosa di Dio brilla in ogni versetto di questo Salmo come altrettante stelle.<ref>Citato in [[Gianfranco Ravasi]], ''L'incontro: ritrovarsi nella preghiera'', Oscar Mondadori, Milano, 2014, p. 47. ISBN 978-88-04-63591-8</ref>
*Precipitano in rovina tutte le cose che si allontanano dall'amore della tua maestà. Amarti è salvarsi, temerti è godere, trovarti è essere cresciuti, l'averti perduto è morire. Servirti è più nobile che conquistare i regni del mondo, poiché diventiamo da servi figli, da empi giusti, da schiavi liberi.<ref>Da ''De anima'', XVIII; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
==''Le Istituzioni''==
*Io confesso che, fra tutti i lavori fisici da voi svolti, preferisco, non senza una giusta ragione, quello dei [[amanuense|copisti]], quando ovviamente scrivono senza errori, poiché essi, leggendo le divine Scritture, istruiscono in maniera salutare la loro mente e scrivendo seminano in lungo e in largo gli insegnamenti del Signore. Santa attività, lodevole occupazione quella di predicare agli uomini con la mano, parlare con le dita, elargire la salvezza ai mortali senza parlare e combattere contro le illecite insidie del diavolo con penna e inchiostro. Satana, infatti, riceve tante ferite quante sono le parole del Signore scritte dal copista. (I, XXX, p. 117)
*{{NDR|Il copista}} Pur essendo un uomo moltiplica le parole divine e, per parlare in senso figurato – se mi è lecito dire – con tre dita viene scritto quello che dice la virtù della santa Trinità. O spettacolo glorioso per chi lo osserva attentamente!{{sic|.}} Con la canna che scorre vengono scritte le parole divine, di modo che con lo stesso strumento con cui il diavolo fece percuotere durante la passione la testa del Signore, possa essere sconfitta la sua astuzia. I copisti sono degni di lode anche perché sembrano imitare in un certo qual modo l'azione del Signore che scrisse – sebbene sia stato detto in senso figurato – la sua legge col suo dito onnipotente.<ref>Es 31, 18.</ref> Molte sono le cose che si potrebbero dire a proposito di quest'arte così gloriosa, ma è sufficiente ricordare che sono chiamati copisti (''librarii'') coloro che servono con zelo la giusta bilancia (''libra'') del Signore.<ref>Il termine ''librarius'' deriva in realtà da ''liber'', non da ''libra''. {{cfr}} ''Le Istituzioni'', p. 118, nota 4.</ref> (I, XXX, pp. 117-118)
*Abbiamo inoltre procurato operai specializzati nella [[legatoria|rilegatura]] di libri, affinché una decorosa forma esteriore rivestisse la bellezza delle lettere sacre, imitanti peraltro in qualche modo l'esempio del Signore che nella gloria del banchetto celeste coprì con stole nuziali quelli che ritenne degni di essere invitati a cena.<ref>Mt. 22, 11.</ref> (I, XXX, p. 119)
*La [[musica]], quindi, si diffonde attraverso tutti gli atti della nostra vita se seguiamo innanzitutto gli ordini del Creatore ed osserviamo con mente pura le leggi che ci ha dato. Qualunque parola pronunciamo e qualunque sentimento ci agita internamente nelle vene risulta collegato al potere dell'armonia attraverso ritmi musicali. La musica è la scienza del bel disporre secondo un ritmo. Se noi osserviamo un buon modo di vivere, siamo sempre collegati a questa disciplina. Quando invece commettiamo ingiustizie, non abbiamo più la musica. (II, V, pp. 171-172)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Cassiodoro, ''[https://books.google.it/books?id=2wknHZ1T0RMC&lpg=PA117&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Le Istituzioni]'', a cura di Marco Donnini, Città Nuova, Roma, 2001. ISBN 88-311-1026-8
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Politici romani]]
[[Categoria:Storici romani]]
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Benedict Cumberbatch
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/* Filmografia */
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text/x-wiki
[[immagine:BCumberbatch Comic-Con 2019.jpg|miniatura|Benedict Cumberbatch al San Diego Comic-Con International 2019]]
'''Benedict Timothy Carlton Cumberbatch''' (1976 – vivente), attore e doppiatore britannico.
==Citazioni di Benedict Cumberbatch==
*Cerco sempre di lasciare il lavoro “al lavoro”, e dimenticarlo quando mi chiudo dietro la porta di casa.<ref name=Venezia>Dall'intervista di Alessandra Venezia, ''[https://www.iodonna.it/personaggi/interviste-gallery/2018/07/14/benedict-cumberbatch-se-sono-giu-guardo-simpson/ Benedict Cumberbatch: “Se sono giù guardo i Simpson”]'', ''IoDonna.it'', 14 luglio 2018.</ref>
*I romanzi di Teddy *{{NDR|[[Edward St Aubyn]]}} sono un caposaldo della letteratura del nostro secolo, non solo in senso stilistico, anche come indagine della condizione umana. Sono un racconto universale sull'essere genitori, incredibilmente spiritoso e tragicamente buffo.<ref name=Venezia/>
*Per me è importante prendere la distanza giusta dai miei personaggi; d’altro canto, è vero anche che ogni esperienza esistenziale produce inevitabilmente degli effetti.<ref name=Venezia/>
==Citazioni su Beneditch Cumberbatch==
*Ha un incredibile carisma da schermo. Puoi fissare il suo viso e percepire milioni di cose che attraversano i suoi occhi. ([[Morten Tyldum]])
==Note==
<references />
==Filmografia==
*''[[Sherlock (serie televisiva)|Sherlock]]'' (2010) - recitazione
*''[[The Whistleblower]]'' (2010) - recitazione
*''[[La talpa (film 2011)|La talpa]]'' (2011) - recitazione
*''[[12 anni schiavo]]'' (2013) - recitazione
*''[[Into Darkness - Star Trek]]'' (2013) - recitazione
*''[[Lo Hobbit - La desolazione di Smaug]]'' (2013) - doppiaggio
*''[[I pinguini di Madagascar (film)|I pinguini di Madagascar]]'' (2014) - doppiaggio
*''[[Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate]]'' (2014) - doppiaggio
*''[[The Imitation Game]]'' (2014) - recitazione
*''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016) - recitazione
*''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018) - recitazione
*''[[Mowgli - Il figlio della giungla]]'' (2018) - doppiaggio
*''[[Good Omens (miniserie televisiva)|Good Omens]]'' (2019) - doppiaggio
*''[[Il potere del cane]]'' (2021) - recitazione
*''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021) - recitazione
*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022) - recitazione
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Cumberbatch, Benedict}}
[[Categoria:Attori britannici]]
[[Categoria:Doppiatori britannici]]
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Parabola dei due figli
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Spinoziano
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{{voce tematica}}
[[File:Картина "Притча о двух сыновьях".jpg|miniatura|upright=1.2|''Parabola dei due figli'' (A. Mironov, 2012)]]
Citazioni sulla '''parabola dei due figli'''.
*In questa parabola si vede che non ci sono soluzioni parziali. Non c'è la possibilità di dare una mano solo per un attimo o di far finta di lavorare o di svolgere solo una parte del lavoro. Il sì deve essere un sì e deve essere un sì completo a tutto il lavoro che viene richiesto. Il no dovrebbe di per sé rimanere un no, ma c'è la [[grazia divina|grazia]] che in un istante può fare di uno che ha detto di no una persona che si mette alla [[sequela]] del Signore. ([[Adrienne von Speyr]])
==Voci correlate==
*[[Parabole di Gesù]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sulla}}
{{s}}
[[Categoria:Parabole di Gesù|Due figli]]
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Marvel Cinematic Universe
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/* Fase Quattro */
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__NOTOC__
{{voce tematica}}
[[File:Marvel Cinematic Universe.png|right|200px]]
Citazioni sul '''Marvel Cinematic Universe'''.
*Adoro far parte del mondo Marvel. È un posto magico, fantastico, pieno di persone gentili, premurose e creative. Ogni volta che mi chiamano per lavorare, sono sempre emozionata. ([[Cobie Smulders]])
*Non posso parlare dei film Marvel perché non li vedo, li trovo inguardabili. È come la Coca-Cola, un prodotto da cui la gente sa cosa aspettarsi, per cui possono pagare, che possono vedere e poi tornare a casa e dare un bacio ai bambini. ([[Phil Tippett]])
*Sono dei telefilm {{NDR|i film del Marvel Cinematic Universe}}. Sposo l'idea di [[Roberto Recchioni]], mi perdonerà se lo copio per una volta. [...] Non è che non vadano bene, è che bisogna saperlo prima. Bisogna andare al cinema solo se hai visto anche gli altri, perché altrimenti non sai di cosa parli quello che viene dopo. E questa è la potenza del marketing della Disney: sotto sotto, io ti costringo a vederli tutti, altrimenti tu non capirai dei particolari del prossimo, non saprai perché quella battuta fa ridere tutti tranne te e sarai un paria. Sono stato al cinema a vedere ''[[Captain America: Civil War|Civil War]]'' con Marcello Cavalli e Michele Ampollini. Michele non aveva visto ''[[Avengers: Age of Ultron|Age of Ultron]]'' e ''[[Captain America: The Winter Soldier|Winter Soldier]]'' e volevamo chiedergli cosa venisse a fare! Potevi andare a vedere ''Violetta''! ([[Leo Ortolani]])
==Filmografia==
===''Saga dell'Infinito''===
====''Fase Uno''====
*''[[Iron Man (film)|Iron Man]]'' (2008)
*''[[L'incredibile Hulk (film)|L'incredibile Hulk]]'' (2008)
*''[[Iron Man 2]]'' (2010)
*''[[Thor (film)|Thor]]'' (2011)
*''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011)
*''[[The Avengers (film 2012)|The Avengers]]'' (2012)
====''Fase Due''====
*''[[Iron Man 3]]'' (2013)
*''[[Thor: The Dark World]]'' (2013)
*''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014)
*''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014)
*''[[Avengers: Age of Ultron]]'' (2015)
*''[[Ant-Man (film)|Ant-Man]]'' (2015)
====''Fase Tre''====
*''[[Captain America: Civil War]]'' (2016)
*''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016)
*''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017)
*''[[Spider-Man: Homecoming]]'' (2017)
*''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017)
*''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018)
*''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018)
*''[[Ant-Man and the Wasp]]'' (2018)
*''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019)
*''[[Avengers: Endgame]]'' (2019)
*''[[Spider-Man: Far from Home]]'' (2019)
===''Fase Quattro''===
*''[[Black Widow]]'' (2021)
<!--*''[[Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli]]'' (2021)
*''[[Eternals]]'' (2021) -->
*''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021)
*''[[Doctor Strange in the Multiverse of Madness]]'' (2022)
<!--*''[[Thor: Love and Thunder]]'' (2022)
*''[[Black Panther: Wakanda Forever]]'' (2022)
*''[[The Marvels]]'' (2022)
*''[[Ant-Man and the Wasp: Quantumania]]'' (2023)
*''[[Guardiani della Galassia Vol. 3]]'' (2023)
*''[[Fantastic Four]]'' (N.D.) -->
==Serie TV==
*''[[Agents of S.H.I.E.L.D.]]'' (2013-2020)
*''[[Agent Carter]]'' (2015-2016)
*''[[Daredevil (serie televisiva)|Daredevil]]'' (2015-2018)
*''[[Jessica Jones (serie televisiva)|Jessica Jones]]'' (2015-2019)
*''[[Loki (serie televisiva)|Loki]]'' (2021-)
==Miniserie TV==
*''[[WandaVision]]'' (2021)
*''[[The Falcon and the Winter Soldier]]'' (2021)
*''[[Hawkeye (serie televisiva)|Hawkeye]]'' (2021)
*''[[Moon Knight (serie televisiva)|Moon Knight]]'' (2022)
==Altri progetti==
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{{Marvel Cinematic Universe}}
[[Categoria:Marvel Cinematic Universe| ]]
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/* Fase Quattro */
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__NOTOC__
{{voce tematica}}
[[File:Marvel Cinematic Universe.png|right|200px]]
Citazioni sul '''Marvel Cinematic Universe'''.
*Adoro far parte del mondo Marvel. È un posto magico, fantastico, pieno di persone gentili, premurose e creative. Ogni volta che mi chiamano per lavorare, sono sempre emozionata. ([[Cobie Smulders]])
*Non posso parlare dei film Marvel perché non li vedo, li trovo inguardabili. È come la Coca-Cola, un prodotto da cui la gente sa cosa aspettarsi, per cui possono pagare, che possono vedere e poi tornare a casa e dare un bacio ai bambini. ([[Phil Tippett]])
*Sono dei telefilm {{NDR|i film del Marvel Cinematic Universe}}. Sposo l'idea di [[Roberto Recchioni]], mi perdonerà se lo copio per una volta. [...] Non è che non vadano bene, è che bisogna saperlo prima. Bisogna andare al cinema solo se hai visto anche gli altri, perché altrimenti non sai di cosa parli quello che viene dopo. E questa è la potenza del marketing della Disney: sotto sotto, io ti costringo a vederli tutti, altrimenti tu non capirai dei particolari del prossimo, non saprai perché quella battuta fa ridere tutti tranne te e sarai un paria. Sono stato al cinema a vedere ''[[Captain America: Civil War|Civil War]]'' con Marcello Cavalli e Michele Ampollini. Michele non aveva visto ''[[Avengers: Age of Ultron|Age of Ultron]]'' e ''[[Captain America: The Winter Soldier|Winter Soldier]]'' e volevamo chiedergli cosa venisse a fare! Potevi andare a vedere ''Violetta''! ([[Leo Ortolani]])
==Filmografia==
===''Saga dell'Infinito''===
====''Fase Uno''====
*''[[Iron Man (film)|Iron Man]]'' (2008)
*''[[L'incredibile Hulk (film)|L'incredibile Hulk]]'' (2008)
*''[[Iron Man 2]]'' (2010)
*''[[Thor (film)|Thor]]'' (2011)
*''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011)
*''[[The Avengers (film 2012)|The Avengers]]'' (2012)
====''Fase Due''====
*''[[Iron Man 3]]'' (2013)
*''[[Thor: The Dark World]]'' (2013)
*''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014)
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*''[[Avengers: Age of Ultron]]'' (2015)
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*''[[Captain America: Civil War]]'' (2016)
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===''Fase Quattro''===
*''[[Black Widow]]'' (2021)
<!--*''[[Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli]]'' (2021)
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*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022)
<!--*''[[Thor: Love and Thunder]]'' (2022)
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*''[[Ant-Man and the Wasp: Quantumania]]'' (2023)
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==Serie TV==
*''[[Agents of S.H.I.E.L.D.]]'' (2013-2020)
*''[[Agent Carter]]'' (2015-2016)
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==Miniserie TV==
*''[[WandaVision]]'' (2021)
*''[[The Falcon and the Winter Soldier]]'' (2021)
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==Altri progetti==
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/* Serie TV */
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{{voce tematica}}
[[File:Marvel Cinematic Universe.png|right|200px]]
Citazioni sul '''Marvel Cinematic Universe'''.
*Adoro far parte del mondo Marvel. È un posto magico, fantastico, pieno di persone gentili, premurose e creative. Ogni volta che mi chiamano per lavorare, sono sempre emozionata. ([[Cobie Smulders]])
*Non posso parlare dei film Marvel perché non li vedo, li trovo inguardabili. È come la Coca-Cola, un prodotto da cui la gente sa cosa aspettarsi, per cui possono pagare, che possono vedere e poi tornare a casa e dare un bacio ai bambini. ([[Phil Tippett]])
*Sono dei telefilm {{NDR|i film del Marvel Cinematic Universe}}. Sposo l'idea di [[Roberto Recchioni]], mi perdonerà se lo copio per una volta. [...] Non è che non vadano bene, è che bisogna saperlo prima. Bisogna andare al cinema solo se hai visto anche gli altri, perché altrimenti non sai di cosa parli quello che viene dopo. E questa è la potenza del marketing della Disney: sotto sotto, io ti costringo a vederli tutti, altrimenti tu non capirai dei particolari del prossimo, non saprai perché quella battuta fa ridere tutti tranne te e sarai un paria. Sono stato al cinema a vedere ''[[Captain America: Civil War|Civil War]]'' con Marcello Cavalli e Michele Ampollini. Michele non aveva visto ''[[Avengers: Age of Ultron|Age of Ultron]]'' e ''[[Captain America: The Winter Soldier|Winter Soldier]]'' e volevamo chiedergli cosa venisse a fare! Potevi andare a vedere ''Violetta''! ([[Leo Ortolani]])
==Filmografia==
===''Saga dell'Infinito''===
====''Fase Uno''====
*''[[Iron Man (film)|Iron Man]]'' (2008)
*''[[L'incredibile Hulk (film)|L'incredibile Hulk]]'' (2008)
*''[[Iron Man 2]]'' (2010)
*''[[Thor (film)|Thor]]'' (2011)
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*''[[The Avengers (film 2012)|The Avengers]]'' (2012)
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*''[[Iron Man 3]]'' (2013)
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====''Fase Tre''====
*''[[Captain America: Civil War]]'' (2016)
*''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016)
*''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017)
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*''[[Black Widow]]'' (2021)
<!--*''[[Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli]]'' (2021)
*''[[Eternals]]'' (2021) -->
*''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021)
*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022)
<!--*''[[Thor: Love and Thunder]]'' (2022)
*''[[Black Panther: Wakanda Forever]]'' (2022)
*''[[The Marvels]]'' (2022)
*''[[Ant-Man and the Wasp: Quantumania]]'' (2023)
*''[[Guardiani della Galassia Vol. 3]]'' (2023)
*''[[Fantastic Four]]'' (N.D.) -->
==Serie TV==
*''[[Agents of S.H.I.E.L.D.]]'' (2013-2020)
*''[[Agent Carter]]'' (2015-2016)
*''[[Daredevil (serie televisiva)|Daredevil]]'' (2015-2018)
*''[[Jessica Jones (serie televisiva)|Jessica Jones]]'' (2015-2019)
*''[[Luke Cage (serie televisiva)|Luke Cage]]'' (2016-2018)
*''[[Loki (serie televisiva)|Loki]]'' (2021-)
==Miniserie TV==
*''[[WandaVision]]'' (2021)
*''[[The Falcon and the Winter Soldier]]'' (2021)
*''[[Hawkeye (serie televisiva)|Hawkeye]]'' (2021)
*''[[Moon Knight (serie televisiva)|Moon Knight]]'' (2022)
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Marvel Cinematic Universe}}
[[Categoria:Marvel Cinematic Universe| ]]
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/* Filmografia */
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{{voce tematica}}
[[File:Marvel Cinematic Universe.png|right|200px]]
Citazioni sul '''Marvel Cinematic Universe'''.
*Adoro far parte del mondo Marvel. È un posto magico, fantastico, pieno di persone gentili, premurose e creative. Ogni volta che mi chiamano per lavorare, sono sempre emozionata. ([[Cobie Smulders]])
*Non posso parlare dei film Marvel perché non li vedo, li trovo inguardabili. È come la Coca-Cola, un prodotto da cui la gente sa cosa aspettarsi, per cui possono pagare, che possono vedere e poi tornare a casa e dare un bacio ai bambini. ([[Phil Tippett]])
*Sono dei telefilm {{NDR|i film del Marvel Cinematic Universe}}. Sposo l'idea di [[Roberto Recchioni]], mi perdonerà se lo copio per una volta. [...] Non è che non vadano bene, è che bisogna saperlo prima. Bisogna andare al cinema solo se hai visto anche gli altri, perché altrimenti non sai di cosa parli quello che viene dopo. E questa è la potenza del marketing della Disney: sotto sotto, io ti costringo a vederli tutti, altrimenti tu non capirai dei particolari del prossimo, non saprai perché quella battuta fa ridere tutti tranne te e sarai un paria. Sono stato al cinema a vedere ''[[Captain America: Civil War|Civil War]]'' con Marcello Cavalli e Michele Ampollini. Michele non aveva visto ''[[Avengers: Age of Ultron|Age of Ultron]]'' e ''[[Captain America: The Winter Soldier|Winter Soldier]]'' e volevamo chiedergli cosa venisse a fare! Potevi andare a vedere ''Violetta''! ([[Leo Ortolani]])
==Filmografia==
===''Saga dell'Infinito''===
====''Fase Uno''====
*''[[Iron Man (film)|Iron Man]]'' (2008)
*''[[L'incredibile Hulk (film)|L'incredibile Hulk]]'' (2008)
*''[[Iron Man 2]]'' (2010)
*''[[Thor (film)|Thor]]'' (2011)
*''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011)
*''[[The Avengers (film 2012)|The Avengers]]'' (2012)
====''Fase Due''====
*''[[Iron Man 3]]'' (2013)
*''[[Thor: The Dark World]]'' (2013)
*''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014)
*''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014)
*''[[Avengers: Age of Ultron]]'' (2015)
*''[[Ant-Man (film)|Ant-Man]]'' (2015)
====''Fase Tre''====
*''[[Captain America: Civil War]]'' (2016)
*''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016)
*''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017)
*''[[Spider-Man: Homecoming]]'' (2017)
*''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017)
*''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018)
*''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018)
*''[[Ant-Man and the Wasp]]'' (2018)
*''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019)
*''[[Avengers: Endgame]]'' (2019)
*''[[Spider-Man: Far from Home]]'' (2019)
===''Saga del Multiverso''===
====''Fase Quattro''====
*''[[Black Widow]]'' (2021)
*''[[Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli]]'' (2021)
*''[[Eternals]]'' (2021)
*''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021)
*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022)
*''[[Thor: Love and Thunder]]'' (2022)
==Serie TV==
*''[[Agents of S.H.I.E.L.D.]]'' (2013-2020)
*''[[Agent Carter]]'' (2015-2016)
*''[[Daredevil (serie televisiva)|Daredevil]]'' (2015-2018)
*''[[Jessica Jones (serie televisiva)|Jessica Jones]]'' (2015-2019)
*''[[Luke Cage (serie televisiva)|Luke Cage]]'' (2016-2018)
*''[[Loki (serie televisiva)|Loki]]'' (2021-)
==Miniserie TV==
*''[[WandaVision]]'' (2021)
*''[[The Falcon and the Winter Soldier]]'' (2021)
*''[[Hawkeye (serie televisiva)|Hawkeye]]'' (2021)
*''[[Moon Knight (serie televisiva)|Moon Knight]]'' (2022)
==Altri progetti==
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__NOTOC__
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Citazioni sul '''Marvel Cinematic Universe'''.
*Adoro far parte del mondo Marvel. È un posto magico, fantastico, pieno di persone gentili, premurose e creative. Ogni volta che mi chiamano per lavorare, sono sempre emozionata. ([[Cobie Smulders]])
*Non posso parlare dei film Marvel perché non li vedo, li trovo inguardabili. È come la Coca-Cola, un prodotto da cui la gente sa cosa aspettarsi, per cui possono pagare, che possono vedere e poi tornare a casa e dare un bacio ai bambini. ([[Phil Tippett]])
*Sono dei telefilm {{NDR|i film del Marvel Cinematic Universe}}. Sposo l'idea di [[Roberto Recchioni]], mi perdonerà se lo copio per una volta. [...] Non è che non vadano bene, è che bisogna saperlo prima. Bisogna andare al cinema solo se hai visto anche gli altri, perché altrimenti non sai di cosa parli quello che viene dopo. E questa è la potenza del marketing della Disney: sotto sotto, io ti costringo a vederli tutti, altrimenti tu non capirai dei particolari del prossimo, non saprai perché quella battuta fa ridere tutti tranne te e sarai un paria. Sono stato al cinema a vedere ''[[Captain America: Civil War|Civil War]]'' con Marcello Cavalli e Michele Ampollini. Michele non aveva visto ''[[Avengers: Age of Ultron|Age of Ultron]]'' e ''[[Captain America: The Winter Soldier|Winter Soldier]]'' e volevamo chiedergli cosa venisse a fare! Potevi andare a vedere ''Violetta''! ([[Leo Ortolani]])
==Filmografia==
===''Saga dell'Infinito''===
====''Fase Uno''====
*''[[Iron Man (film)|Iron Man]]'' (2008)
*''[[L'incredibile Hulk (film)|L'incredibile Hulk]]'' (2008)
*''[[Iron Man 2]]'' (2010)
*''[[Thor (film)|Thor]]'' (2011)
*''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011)
*''[[The Avengers (film 2012)|The Avengers]]'' (2012)
====''Fase Due''====
*''[[Iron Man 3]]'' (2013)
*''[[Thor: The Dark World]]'' (2013)
*''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014)
*''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014)
*''[[Avengers: Age of Ultron]]'' (2015)
*''[[Ant-Man (film)|Ant-Man]]'' (2015)
====''Fase Tre''====
*''[[Captain America: Civil War]]'' (2016)
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*''[[Avengers: Endgame]]'' (2019)
*''[[Spider-Man: Far from Home]]'' (2019)
===''Saga del Multiverso''===
====''Fase Quattro''====
*''[[Black Widow]]'' (2021)
*''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021)
*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022)
==Serie TV==
*''[[Agents of S.H.I.E.L.D.]]'' (2013-2020)
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Nino Farina
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/* Citazioni di Nino Farina */
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text/x-wiki
[[File:NinoFarina.jpg|thumb|Nino Farina]]
'''Giuseppe "Nino" Farina''' (1906 – 1966), pilota automobilistico italiano.
== Citazioni di Nino Farina ==
*Sin da bambino ho imparato ad amare la potenza dei motori e la bellezza delle automobili.<ref name=DeAgostini>Dal libro di Cesare De Agostini ''Farina. Il primo iridato'', Giorgio Nada Editore, 2007.</ref>
*A diciannove anni feci la prima corsa in auto. Partecipai con una Chiribiri all'Aosta-Gran San Bernardo. La mia vettura era piccola ma veloce. Vedevo la strada, le case, le piante, il cielo, sfuggirmi davanti, ero solo e libero dentro la mia macchina, pigiavo l'acceleratore e la strada sembrava restringersi. Attimi di vera felicità che pagai con un incidente. Ne venni fuori con un braccio rotto, dovetti capire fin dall'inizio i rischi che si affrontano correndo, eppure sapevo che quella sarebbe stata la mia vita.<ref name=>Dal libro di Gisella Castagnoli ''A braccia tese'', Edizioni Sportive Italiane, 1972.</ref>
*{{NDR|Riguardo [[Juan Manuel Fangio]] e il rapporto con gli altri piloti}} Fangio è un grande campione, anche se oggi ho vinto io. Nello sport è così, oggi a me domani a te. Se gli parlassi, si offenderebbe e io mi sentirei un verme. Purtroppo in questo sport non esiste amicizia: siamo solo rivali. Certo, quando ci si incontra, ci si abbraccia, ma è tutta scena. In pista siamo antagonisti, fuori c'è solo la forma. (Frase pronunciata dopo la vittoria nel Campionato mondiale di Formula 1 del 1950).<ref name=DeAgostini/>
*{{NDR|Parlando di [[Tazio Nuvolari]]}} Il Nürburgring, il più difficile circuito del mondo, me lo insegnò pezzo per pezzo. Lo seguivo per un tratto in macchina e poi l'aspettavo al giro successivo per imparare un'altra porzione, così per ventidue chilometri. Se un giorno ho vinto al Nürburgring, se sono diventato campione del mondo, lo devo soprattutto a lui.<ref>Dal libro di Cesare De Agostini ''Nuvolari. La leggenda rivive, Giorgio Nada Editore, 2003''.</ref>
== Citazioni su Nino Farina ==
* Avendo portato vittoria macchina con maestra esperienza confermoti asso come pronosticai quando all'inizio conobbi tue doti. Bravo valoroso camerata tuo rivale est stato il cronometro. Sono certo di altre affermazioni che attendo per l'automobilismo italiano. ([[Tazio Nuvolari]])
* Nino Farina era l'uomo dal coraggio che rasentava l'inverosimile. Un grandissimo pilota, ma per il quale bisognava stare sempre in apprensione, soprattutto alla partenza e quando mancavano uno o due giri all'arrivo. Alla partenza era un poco come un purosangue ai nastri, che nella foga della prima folata può rompere; in prossimità del traguardo era capace di fare pazzie, ma, bisognava pur dire, rischiando solo del proprio, senza scorrettezze a danno di altri. Così, aveva un abbonamento alle corsie dell'ospedale. ([[Enzo Ferrari]])
* Sarà storicamente ricordato come il pilota che per primo si è fregiato del titolo mondiale quando, nel 1950, fu istituito il Campionato del mondo di Formula 1. ([[Enzo Ferrari]])
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
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[[Categoria:Piloti di Formula 1 italiani]]
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text/x-wiki
{{Voce tematica}}
[[File:Sup. Ct. 1992 Scientology v. United States.pdf|thumb|L'azione legale di Scientology contro gli Stati Uniti]]
Citazioni sull''''azione legale''', o '''causa legale'''.
*Io giuro con santissima verità che di cento controversie le novantacinque nascono dalla impertinenza di molte [[Legge|leggi]]; le quali a nostri dì si veggono cattive, né possono, né debbono essere osservate: e per non trovarsi un Concilio, quale io dico, né si mutano ragionevolmente, né si correggono, ma servono all'ambizione e all'avarizia degli avocati, e di quelli, che v'hanno alcun maneggio, o preminenza, i quali tirano ogni cosa a loro utile pessima e falsamente. ([[Fadrique Furió Ceriol]])
*Se un uomo mi fermasse per la strada e mi domandasse l'orologio, rifiuterei di darglielo. Se minacciasse di portarmelo via con la forza, benché io non sia un tipo combattivo, farei del mio meglio per impedirglielo. Ma, se invece manifestasse l'intenzione di portarmi via l'orologio per mezzo di un'azione legale, io me lo toglierei e glielo porgerei, senza esitare, nella convinzione di essermela cavata a buon mercato. ([[Jerome K. Jerome]])
==Voci correlate==
*[[Processo (diritto)]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sull'|w_preposizione=riguardante l'}}
{{s}}
[[Categoria:Diritto comparato]]
[[Categoria:Diritto costituzionale]]
[[Categoria:Procedure giudiziarie]]
[[Categoria:Teoria del diritto]]
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Villa Commedia
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wikitext
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{{voce tematica}}
[[File:Plinyelder.jpg|200px|thumb|right]]
Citazioni su '''Villa Commedia'''.
*Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''Commedia'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili. ([[Giovanni Battista Giovio]])
==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
{{S}}
[[Categoria:Ville d'Italia|Commedia]]
[[Categoria:Luoghi della Lombardia]]
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Dread83
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Annullate le modifiche di [[Special:Contributions/31.190.238.181|31.190.238.181]] ([[User talk:31.190.238.181|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Dread83|Dread83]]
wikitext
text/x-wiki
{{voce tematica}}
[[File:Villa Commedia on Lake Como by Samuel Wale.jpg|thumb|Rappresentazione ipotetica della villa]]
Citazioni su '''Villa Commedia'''.
*Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''Commedia'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili. ([[Giovanni Battista Giovio]])
==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
{{S}}
[[Categoria:Ville d'Italia|Commedia]]
[[Categoria:Luoghi della Lombardia]]
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wikitext
text/x-wiki
{{voce tematica}}
[[File:Villa Commedia on Lake Como by Samuel Wale.jpg|thumb|Rappresentazione ipotetica della villa]]
Citazioni su '''Villa Commedia'''.
*Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''Commedia'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili. ([[Giovanni Battista Giovio]])
* Villa Commedia è costruita "more baiano", cioè come si solevano costruire a Baia, sul golfo di Pozzuoli, ove le alture permettono l'una e l'altra disposizione. ([[Plinio il Giovane]])
==Altri progetti==
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[[File:Villa Commedia on Lake Como by Samuel Wale.jpg|thumb|Rappresentazione ipotetica della villa]]
Citazioni su '''Villa Commedia'''.
*Dopo [[Fiumelatte|Fiume Latte]] sul lido orientale vien Lierna che alletta gli occhi colla sua pianura ferace ed allegra. Lierna altre volte avea un munito castello, e lì presso credesi per alcuni che la Commedia {{NDR|[[Villa Commedia]]}} di [[Plinio il Giovane|Plinio]] pur fosse, e ne adducono in prova un pezzo di pavimento a mosaico mirabile pel lavoro, scavando una vigna trovato. Densi oliveti coronano questa terra. ([[Davide Bertolotti]])
*Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''Commedia'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili. ([[Giovanni Battista Giovio]])
* Villa Commedia è costruita "more baiano", cioè come si solevano costruire a Baia, sul golfo di Pozzuoli, ove le alture permettono l'una e l'altra disposizione. ([[Plinio il Giovane]])
==Altri progetti==
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[[File:Villa Commedia on Lake Como by Samuel Wale.jpg|thumb|Rappresentazione ipotetica della villa]]
Citazioni su '''Villa Commedia'''.
*Dopo [[Fiumelatte|Fiume Latte]] sul lido orientale vien Lierna che alletta gli occhi colla sua pianura ferace ed allegra. [[Lierna]] altre volte avea un munito castello, e lì presso credesi per alcuni che la Commedia {{NDR|[[Villa Commedia]]}} di [[Plinio il Giovane|Plinio]] pur fosse, e ne adducono in prova un pezzo di pavimento a mosaico mirabile pel lavoro, scavando una vigna trovato. Densi oliveti coronano questa terra. ([[Davide Bertolotti]])
*Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''Commedia'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili. ([[Giovanni Battista Giovio]])
* Villa Commedia è costruita "more baiano", cioè come si solevano costruire a Baia, sul golfo di Pozzuoli, ove le alture permettono l'una e l'altra disposizione. ([[Plinio il Giovane]])
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Citazioni su '''Villa Commedia'''.
*Dopo [[Fiumelatte|Fiume Latte]] sul lido orientale vien Lierna che alletta gli occhi colla sua pianura ferace ed allegra. [[Lierna]] altre volte avea un munito castello, e lì presso credesi per alcuni che la Commedia {{NDR|[[Villa Commedia]]}} di [[Plinio il Giovane|Plinio]] pur fosse, e ne adducono in prova un pezzo di pavimento a mosaico mirabile pel lavoro, scavando una vigna trovato. Densi oliveti coronano questa terra. ([[Davide Bertolotti]])
*Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''Commedia'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili. ([[Giovanni Battista Giovio]])
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Citazioni su '''Villa Commedia'''.
*Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''Commedia'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili. ([[Giovanni Battista Giovio]])
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Spinoziano
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[[File:Villa Commedia on Lake Como by Samuel Wale.jpg|thumb|Rappresentazione ipotetica della villa]]
Citazioni su '''Villa Commedia'''.
*Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''Commedia'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili. ([[Giovanni Battista Giovio]])
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Giovanni Battista Giovio
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text/x-wiki
'''Giovanni Battista Giovio''' (1748 – 1814), geografo, saggista, scrittore e storico italiano.
==''Viaggio pel lago di Como''==
===[[Incipit]]===
L'origine della Città di Como perdesi, al pari di quella di quasi tutte le altre Città d'Italia, fralle tenebre della più rimota antichità. Cajo Plinio Seniore ne conservò bensì l'opinion di Catone, che attribuì la fondazion di Como agli Orobj; ma lo stesso Catone confessava poi d'ignorare onninamente qual si fosse questo popolo, nè di gran momento è la sentenza di Cornelio Alessandro, il quale stimò gli Orobj derivati dai Greci anche per l'interpretazione del nome, che in greca favella suona ''abitatori dei monti''.
===Citazioni===
*Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''[[Villa Commedia|Commedia]]'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili.
*Costeggiano indi il Lario vigne perpetue; dopo sieguono i due piccioli promontori di Vetergnano. Poco da quelli dista Lierna cinta da non ingrato territorio. Lodansi i di lei vini per coloro, che soffran di calcoli e podagre, perciocchè al sapor graziosamente tagliente congiungono la facilità d'esser passanti. Nè già mancan d'oliveti quei campi, ma più fecondi ancor ne sono i prossimi, che dierono il nome ad [[Olcio]] terra di qualche fama anche pel marmo Luculléo ossia nero, di cui i maggior nostri si valsero per alcuni pilastri del maggior tempio in [[Como]], e [[Girolamo Borsieri]] crede, che ne usassero non già per mancanza di marmo candido, ma per accrescere maestà.
==Bibliografia==
*Giambatista conte Giovio, ''[https://www.gutenberg.org/files/48335/48335-h/48335-h.htm Viaggio pel lago di Como di Poliante Lariano]'', Como, Carlantonio Ostinelli stampatore provinciale, 1817.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Giovio, Giovanni Battista}}
[[Categoria:Geografi italiani]]
[[Categoria:Saggisti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
[[Categoria:Storici italiani]]
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text/x-wiki
[[File:Ritratto di Giovanni Battista Giovio.jpg|miniatura|Giovanni Battista Giovio]]
'''Giovanni Battista Giovio''' (1748 – 1814), geografo, saggista, scrittore e storico italiano.
==''Viaggio pel lago di Como''==
===[[Incipit]]===
L'origine della Città di Como perdesi, al pari di quella di quasi tutte le altre Città d'Italia, fralle tenebre della più rimota antichità. Cajo Plinio Seniore ne conservò bensì l'opinion di Catone, che attribuì la fondazion di Como agli Orobj; ma lo stesso Catone confessava poi d'ignorare onninamente qual si fosse questo popolo, nè di gran momento è la sentenza di Cornelio Alessandro, il quale stimò gli Orobj derivati dai Greci anche per l'interpretazione del nome, che in greca favella suona ''abitatori dei monti''.
===Citazioni===
*Vuolsi che su questo lido depresso ed agevole {{NDR|di [[Lierna]]}} il giovin [[Plinio il Giovane|Plinio]] avesse la villa sua detta ''[[Villa Commedia|Commedia]]'', perciocchè gli attori di quelle in sulla scena escivano con borzacchini del coturno tragico più umili.
*Costeggiano indi il Lario vigne perpetue; dopo sieguono i due piccioli promontori di Vetergnano. Poco da quelli dista Lierna cinta da non ingrato territorio. Lodansi i di lei vini per coloro, che soffran di calcoli e podagre, perciocchè al sapor graziosamente tagliente congiungono la facilità d'esser passanti. Nè già mancan d'oliveti quei campi, ma più fecondi ancor ne sono i prossimi, che dierono il nome ad [[Olcio]] terra di qualche fama anche pel marmo Luculléo ossia nero, di cui i maggior nostri si valsero per alcuni pilastri del maggior tempio in [[Como]], e [[Girolamo Borsieri]] crede, che ne usassero non già per mancanza di marmo candido, ma per accrescere maestà.
==Bibliografia==
*Giambatista conte Giovio, ''[https://www.gutenberg.org/files/48335/48335-h/48335-h.htm Viaggio pel lago di Como di Poliante Lariano]'', Como, Carlantonio Ostinelli stampatore provinciale, 1817.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Giovio, Giovanni Battista}}
[[Categoria:Geografi italiani]]
[[Categoria:Saggisti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
[[Categoria:Storici italiani]]
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Dominique Bouhours
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text/x-wiki
'''Dominique Bouhours''' (1628 – 1702), gesuita, grammatico, storico, scrittore francese.
==Citazioni di Dominique Bouhours==
*{{NDR|[[Claude Favre de Vaugelas|Vaugelas]]}} Egli fu, mentre visse, e dopo morte, l'oracolo della Francia e lo sarà fin che i Francesi saranno gelosi della purità e della gloria della lor lingua.<ref>Citato in Carlo Denina, ''Vicende della letteratura, libri cinque'', Presso la Società de' Libraj, Torino, 1792, vol. II, [https://books.google.it/books?id=LgnqMDcEjboC&dq=Carlo%20Denina%20volume%202&hl=it&pg=PA147#v=onepage&q&f=false p. 147].</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Bohours, Dominique}}
[[Categoria:Gesuiti francesi]]
[[Categoria:Grammatici francesi]]
[[Categoria:Religiosi francesi]]
[[Categoria:Scrittori francesi]]
[[Categoria:Storici francesi]]
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Boubacar Boris Diop
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text/x-wiki
'''Boubacar Boris Diop''' (1946 – vivente), scrittore senegalese.
==Citazioni di Boubacar Boris Diop==
*Si [[Scrittura|scrive]] come si lancia un grido nella notte.
:''On écrit comme on lance un cri dans la nuit.''<ref>{{fr}} Citato in ''Dictionnaire de citations francophones: {{small|sous la diretion de Jean Michel Dijan}}'', Jean-Claude Lattès, 2011, p. 76. ISBN 978-2-7096-3683-4</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{s}}
{{DEFAULTSORT:Diop, Boubacar Boris}}
[[Categoria:Scrittori senegalesi]]
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Joaquín Setantí
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/* Bibliografia */ fix
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text/x-wiki
'''Joaquín Setantí''' (c. 1540 – 1617), militare, filosofo e scrittore spagnolo.
===Citato in ''Dictionary of quotation (Spanish) by Thomas Benfield Harbottle and Martin Hume''===
*Da molti fiori cogli la sostanza e trasformala in miele, come l'[[ape]].
:''Coge de muchas flores la {{sic|sustanica}} | y conviértela en miel, como la abeja.'' (''Avisos de amigo, XXXVI'', p. 41)
*Le [[legge|leggi]] sono come tele di ragni, che prendono la mosca e non il nibbio.
:''Como telas de arañas son las leyes | que prenden á la mosca, y no al milano.'' (''Avisos de amigo, XLIII'', p. 44)
*Il [[magistrato]] povero è la tarma della giustizia.
:''El magistrado pobre es polilla de la justicia.'' (''Centellas'' 146; p. 95)
*Il [[saggezza|saggio]] trae profitto dagli errori altrui.
:''El prudente saca fruto de los ajenos errores.'' (''Centellas'' 54; p. 105)
*Il segreto è l'anima degli affari.
:''El secreto es el alma de los negocios'' (''Centellas'' 312; p. 114)
*Nelle rivolgimenti dello Stato il più potente corre il pericolo più grande.
:''En las revueltas de Estado, el que mas puede, mas peligra.'' (''Centellas'' 237; p. 129)
*La buona moglie è un cordiale per il suo marito, la cattiva un veleno.
:''La buena mujer es triaca''<ref>La triaca era un farmaco preparato dagli alchimisti, veniva considerato un antidoto efficace contro qualsiasi veleno.</ref>''para su marido, la mala veneno.'' (''Centellas'' 194; p. 172)
*La [[conversazione]] deve essere, come l'insalata, composta da vari ingredienti, mescolata con sale, olio e aceto.
:''La conversacion ha da ser, como la ensalada, de varias cosas, revueltas con sal, aceite y vinagre.'' (''Centellas'' 187; p. 174)
*Il sapere e l'imprudenza unite, formano un oggetto mostruoso.
:''La doctrina y la imprudencia juntas hacen un sujeto monstruoso.'' (''Centellas'' 250; p. 175)
*La speranza dei benefici futuri estingue la memoria dei passati, contro ogni ragione.
:''La esperanza de los beneficios por venir, ahoga la memoria de los pasados, contra toda razón.''(''Centellas'' 218; p. 176)
*La fiacchezza e la pigrizia sono le radici della sfortuna.
:''La flojedad y pereza son raíces de la mala suerte.'' (''Centellas'' 59; p. 177)
*La [[povertà]] è nemica della ragione, quando è forzosa, e se volontaria, amica.
:''La pobreza es enemiga del entendimiento, siendo forzosa, y si voluntaria amiga.'' (''Centellas'' 60; p. 190)
*Il bene comune deve essere perseguito, anche a costo di versare sangue umano.<ref>Letteralmente: seppur versando sangue umano.</ref>.
:''La utilidad comun ha da buscarse | aunque sea vertiendo sangre humana.'' (''Avisos de amigo, LX''; p. 193)
*La [[vanità]] è molto dannosa per la borsa, perché di solito la lascia tanto vuota quanto il cervello del suo proprietario.
:''La vanidad es muy dañosa para la bolsa, porque suele dejarla tan vacía, como los cagios de su dueño.'' (''Centellas'' 398; p. 194)
*La vanità e la povertà sono in eterna lite.
:''La vanidad y la pobreza siempre están en pleito.'' (''Centellas'' 147; p. 194)
*Le ferite inflitte dalla [[lingua]] sono spesso pericolosissime e difficili da curare.
:''Las heridas de la lengua suelen ser peligrosisimas, y malas de curar.'' (''Centellas'' 144; p. 198)
*Gli strumenti di guerra sono i nervi della pace.
:''Los aparejos de guerra son los nervios de la paz.'' (''Centellas'' 294; p. 209)
*Non è [[compagnia]] sicura quella del leone, per mansueto che sia.
:''No es segura compañia la del león por manso que sea.'' (''Centellas'' 329; p. 251)
*Per mantenere sano e curare il corpo malato di una repubblica è meglio un'oncia di pratica che cento libbre di teoria.
:''Para mantener sano y curar el cuerpo enfermo de una republica, mas vale una onza de prática que cien libras de téorica'' (''Centellas, XIX''); p. 251)
*Per quanto giusto sia ciò che chiedi, non chiederlo con modi [[arroganza|arroganti]].
:''Por mas que sea justo lo que pides, | non lo pidas con muestras de arrogancia.'' (''Avisos de amigo, XXVI''; p. 299)
*Se vuoi sapere chi sei, chiedilo a te stesso e dici a te stesso la verità.
:''Si quieres saber quien eres, preguntalo á ti mismo, y dite la verdad.'' (''Centellas'', 91; p. 347)
*È sospetto il [[consiglio]] di chi induce ma (e) non corre pericolo.
:''Sospechoso es el consejo del que induce y no peligra.'' (''Centellas'', 160; p. 363)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*{{en}} ''[https://archive.org/stream/dictionaryquota00harbgoog#page/n2/mode/2up Dictionary of quotations (Spanish) by T. B. Harbottle and Martin Hume: {{small|with subject and authors' index}}]'', Swann Sonnenschein & Co, Londra, The Macmillan Co., New York, 1907.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Setantí, Joaquín }}
[[Categoria:Filosofi spagnoli]]
[[Categoria:Militari spagnoli]]
[[Categoria:Scrittori spagnoli]]
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Walter Hamilton Moberly
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text/x-wiki
'''Sir Walter Hamilton Moberly''' (1881 – 1974), accademico britannico.
==Citazioni di Walter Hamilton Moberly==
*Per l'amor di Dio, smettete per un momento di [[ricerca|ricercare]] e incominciate a pensare.
:''For God's sake, stop researching for a while and begin to tink.''<ref>{{en}} Da ''The crisis of University'', Student Christian Movement Press, Londra, 1949, p. 183; {{en}} citato in Alan L. Mackay, ''A Dictionary of Scientific Quotations'', Institute of Physic Publishing, Bristol/Filadefia, 1991,
[https://books.google.it/books?id=KwESE88CGa8C&lpg=PA179&dq=joseph%20needham%20oratorium&hl=it&pg=PA175#v=onepage&q=dupuytrien&f=false p. 175].</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{s}}
{{DEFAULTSORT:Hamilton Moberly, Walter}}
[[Categoria:Insegnanti britannici]]
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George J. Mitchell
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[[File:GeorgeJMitchellPortrait.jpg|thumb|George J. Mitchell]]
'''George J. Mitchell''' (1933 – vivente), avvocato, autore e politico statunistense.
==Citazioni di George John Mitchell==
*Benché glielo si chieda regolarmente, Dio non prende posizione nella politica [[Stati Uniti d'America|americana]].
:''Although he is regularly asked to do so, God doesn't take sides in American politics.''<ref>Parole pronunciate nel corso di un'udienza al Senato del 18 luglio 1985, citato nel ''Los Angeles Times'', del 14 luglio 1987, p. 13; {{en}} citato in Alan L. Mackay, ''A Dictionary of Scientific Quotations'', Institute of Physic Publishing, Bristol/Filadefia, 1991, [https://books.google.it/books?id=KwESE88CGa8C&lpg=PA179&dq=joseph%20needham%20oratorium&hl=it&pg=PA174#v=onepage&q&f=false p. 174].</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Mitchell, George John}}
[[Categoria:Politici statunitensi]]
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Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe
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2.41.143.60
/* Fase quattro */
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text/x-wiki
{{Raccolta}}
Raccolta delle '''ultime parole''' pronunciate dai personaggi dei film del '''''[[Marvel Cinematic Universe]]''''' in punto di morte.
==Film==
{{torna a|Ultime parole dai film}}
===''Saga dell'Infinito''===
{{cronologico}}
====''Fase Uno''====
*Non sprecarla... non sprecare la tua vita... ('''Ho Yinsen''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man (film)|Iron Man]]'' (2008), Yinsen pronuncia le sue ultime parole a Tony Stark poco prima di morire dopo essersi sacrificato per salvare da un gruppo di terroristi.}}
*Se siamo ancora in affari...io darò a voi i questi disegni in dono. E in cambio...spero che tu mi ripagherai...donandomi soldati di ferro. ('''Raza''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man (film)|Iron Man]]'' (2008), Raza, capo del gruppo di terroristi, noto come i "Dieci Anelli", che ha rapito Tony Stark e Ho Yinsen, pronuncia le sue ultime parole prima di venire ucciso dal suo capo, Obadiah Stane, alias, Iron Monger, per punirlo a causa del suo tradimento.}}
*Mi dispiace. Posso darti solo il mio sapere. ('''Anton Vanko''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man 2]]'' (2010). Ormai morente dalla malattia grave, l'anziano Anton Vanko consegna al figlio Ivan i progetti del reattore Arc, su cui aveva lavorato insieme a Howard Stark pur non ricevendone alcun merito, per poi spirare, scatenando la furia vendicativa del figlio.}}
*Si dice che puoi ancora sentire e vedere ciò che si manifesta intorno a te, spero che sia vero, così potrai sapere che la tua morte è giunta per mano di Laufey! ('''Laufey''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor (film)|Thor]]'' (2011), le ultime parole di Laufey sono rivolte a Odino, poco dopo di venire ucciso a tradimento dal suo figlio naturale Loki.}}
*Il primo di tanti... Taglia una testa... e altre due spuntano fuori! Hail... HYDRA! ('''Heinz Kruger''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011), Steve Rogers, alias, Captain America, ferma il doppiogiochista agente Heinz Kruger. Dopo che Rogers ha chiesto a Kruger chi è, quest'ultimo dichiara di appartenere all'organizzazione terroristica HYDRA, per poi avvelenarsi con il cianuro, morendo.}}
*Tutto a posto, capo. Quella squadra non funzionerà mai... se loro non avranno qualcosa... da... ('''Philip "Phil" Coulson''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[The Avengers (film 2012)|The Avengers]]'' (2012), Phil Coulson riferisce queste parole a Nick Fury, dopo essere stato ferito gravemente da Loki.}}
====''Fase Due''====
*Ora basta con le maschere! Avevi detto di volere il Mandarino... ce l'hai qui davanti! Sono sempre stato io, Tony, fin dall'inizio! Io sono il Mandarino!!! ('''Aldrich Killian/Extremis Man/Il Mandarino''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man 3]]'' (2013), il folle scienziato Aldrich Killian riferisce queste parole a Tony Stark prima di un duro e violento scontro con Pepper Potts nel quale perderà la vita.}}
*Non te lo dirò mai! ('''Frigga''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor: The Dark World]]'' (2013), Frigga pronuncia queste ultime parole prima di essere uccisa dal mostruoso Kurse, per ordine di Malekith.}}
*Lui è un nemico di Asgard. Era prigioniero nei loro sotterranei. ('''Kurse''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor: The Dark World]]'' (2013). Kurse, lo sgherro di Malekith, pronuncia queste ultime parole al suo padrone riferito a Loki, prima della battaglia tra lui con gli scagnozzi di Malekith e Thor con Loki, al termine della quale è sul punto di uccidere Thor. Tuttavia, Loki riesce a trafiggerlo di spalle e ad attaccarlo con una delle sue stesse bombe, e Kurse muore dissolvendosi.}}
*Se pensi di fermarlo, sei un illuso. L'Aether non può essere distrutto. ('''Malekith''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor: The Dark World]]'' (2013), durante la battaglia, Malekith, il malvagio signore degli Elfi Oscuri, con il potere della Gemma della Realtà, noto come l'Aether, tenta di crescere l'Oscurità per distruggere l'universo, viene però raggiunto dal suo nemico giurato Thor. I due hanno una resa in cui l'Elfo Oscuro dichiara la propria superiorità. Mentre il Dio del Tuono riesce a sconfiggere definitivamente Malekith, spedendo all'altro posto che viene schiacciato a morte con la sua stessa nave.}}
*Cosa?! Sei impazzito?! È una pessima idea! Pessima credimi!... ('''Jasper Sitwell''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014), per ottenere maggiori informazioni sull'HYDRA, Steve Rogers, Natasha Romanoff e Sam Wilson catturano uno dei loro agenti, Jasper Sitwell. A bordo della macchina di Wilson, i tre lo interrogano, e vengono a sapere dello sviluppo di una super arma in grado di eliminare ogni individuo identificato come possibile minaccia per l'HYDRA. Poco dopo il soldato d'Inverno gli attacca, e butta giù Sitwell dalla macchina, provocando la sua morte.}}
*Hail...HYDRA. ('''Alexander Pierce''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014), Pierce in fin di vita, dopo essere stato ferito da Nick Fury, pronuncia le sue ultime parole.}}
*Dammi la mano...! ('''Meredith Quill''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), Meredith Quill pronuncia queste parole all'amato figlio Peter, prima di morire.}}
*Modera il tuo tono!!! Io posso...! ('''Altro''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), l'Altro, il portavoce di Thanos, cerca inutilmente di abbassare la voce a Ronan l'Accusatore, ma lui, purtroppo, lo uccide seccato con il potere del suo martello.}}
*Io non sarò più la tua schiava! ('''Carina Walters''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), Carina Walters, la schiava del Collezionista, si rivolge al suo padrone prima di ribellarsi, toccando la Gemma del Potere, contenuta nell'Orb, morendo annientata.}}
*Non riuscirete mai a raggiungere Ronan! ('''Korath''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), durante lo scontro, Korath rivolge queste ultime parole agli altri tre membri dei Guardiani della Galassia, poco prima di venire ucciso da Drax il Distruttore.}}
*Siete mortali! Come è...?! ('''Ronan l'Accusatore''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014) Ronan l'Accusatore si rivolge così ai Guardiani della Galassia, poco prima di essere definitivamente annientato dalla Gemma del Potere, contenuta nell'Orb.}}
*Sei incredibilmente ingenuo. ('''Ultron''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Avengers: Age of Ultron]]'' (2015), Ultron è scappato da Sokovia, ormai distrutta, e si è rifugiato in un bosco vicino. Poco dopo Ultron, raggiunto da Visione, pronuncia quest'ultime parole e cerca di uccidere il suo nemico, ma Visione grazie al potere della Gemma della Mente incastrata nella sua testa, riesce a distruggere il robot malvagio.}}
*Mi dispiace, tesoro, devi aiutare papà a pagare tutti per i suoi errori. ('''Darren Cross/Calabrone''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Ant-Man (film)|Ant-Man]]'' (2015), Darren Cross, alias il Calabrone, rivolge queste parole quando è sul punto di uccidere Cassie Lang e il poliziotto Jim Paxton. Tuttavia Scott Lang, alias Ant-Man, riesce a sabotare la tuta del Clabarone provocandone la morte.}}
====''Fase Tre''====
*E tu verrai con me! ('''Brock Rumlow/Crossbones''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain America: Civil War]]'' (2016). Quando gli Avengers intercettano lo spietato mercenario Brock Rumlow, alias Crossbones, che aveva rubato un'arma biologica a Lagos, in Nigeria. Una volta sconfitto e catturato, durante nel loro combattimento, Rogers interroga Rumlow, chiedendogli chi è il compratore: Rumlow risponde che è il vecchio amico di Rogers, Bucky Barnes, alias, il Soldato d'Inverno. Approfittando della sua distrazione per un momento, Rumlow spiega come stanno le cose, e accende una granata per uccidere se stesso e Rogers. Tuttavia Scarlet blocca la granata, e spinge Rumlow verso un palazzo, uccidendo lui e, accidentalmente, diverse persone del Wakanda.}}
*Nessuno lo è. Noi non scegliamo il nostro tempo. La morte dà significato alla vita. Sapere che i tuoi giorni termineranno. Che il tuo tempo è breve. Pensi che dopo questo tempo, io sia pronta. Ma guardami. Sto prolungando questo momento solo per poter guardare la neve. ('''Antico''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016). L'Antico, dopo essere stata ferita da Kaecilius, rivolge queste ultime parole al dottor Stephen Strange.}}
*Che succede? ('''Kaecilius''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016). Kaecilius è intento a distruggere la Terra. Tuttavia il Dottor Strange riesce a stringere un patto con Dormammu, grazie al potere della Gemma del Tempo, Kaecilius e i suoi zeloti vengono quindi inceneriti a morte dal malvagio Signore della Dimensione Oscura.}}
*Chiedo solo una cosa, che la vostra Alta Sacerdotessa gli dica il nome dell'uomo che ha segnato il suo destino: Taserface! ('''Taserface''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017). Taserface si rivolge con queste parole ad una Sovereign, poco prima di morire a causa dell'esplosione della sua nave.}}
*No, basta! Senti, ascolta!! Tu sei un dio! Se mi uccidi, sarai solo un comune mortale come tutti gli altri! ('''Ego il Pianeta Vivente''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017). La versione umana di Ego il Pianeta Vivente pronuncia queste parole cercando ancora di portare Peter dalla sua parte. Peter però si rifiuta, e Baby Groot ripone una bomba nel cervello di Ego, provocandone la morte.}}
*Ti avrà anche generato magari, ma non era tuo padre! Scusa, non ne ho combinata una giusta. È stata una fortuna averti come figlio. ('''Yondu Udonta''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017). Dopo l'uccisione e la distruzione di Ego il Pianeta Vivente, Yondu pronuncia queste parole riferendosi a Peter e fa indossare al ragazzo una tuta spaziale. Yondu, pentitosi delle cattive azioni compiute, muore congelato nello spazio.}}
*Cosa? ('''Jackson Brice/Shocker #1/Montana''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: Homecoming]]'' (2017). Jackson Brice, rivolge confuso questa parola a suo capo Adrian Toomes, alias l'Avvoltoio, poco dopo di venire ucciso accidentalmente da quest'ultimo con un'arma dei Chitauri, praticamente stanco della sua incompetenza.}}
*Guardate. Ricordate questo posto. Casa. ('''Odino''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017). Odino, prima di morire svanendo dalla vecchiaia, rivolge queste ultime parole a suoi figli Thor e Loki.}}
*Tornatene nella caverna da cui sei strisciata fuori! Schifoso demone malvagio! ('''Hogun''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017). Hogun, uno dei Tre Guerrieri, pronuncia queste ultime parole a Hela, prima di venire ucciso dalla Dea della Morte.}}
*Per Asgard. Hela! ('''Skurge''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017). Skurge, alias l'Esecutore, prima di combattere l'esercito di Hela, rivolge queste ultime parole alla sua ex padrona Hela, poco prima di venire ucciso dalla Dea della Morte per il suo tradimento.}}
*Ah, e io ero convito che fossi un americano pazzo. ('''Ulysses Klaue/Klaw''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018). Il mercenario Ulysses Klaue rivolge queste ultime parole ad Erik Killmonger poco prima di venire ucciso a tradimento da quest'ultimo con una pistola.}}
*Io sono la causa della morte di tuo padre. Non lui. Prendi me. ('''Zuri''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018). Durante il primo epico scontro tra la Pantera Nera ed Erik Killmonger, il saggio stregone Zuri pronuncia queste parole prima di essere ucciso dallo stesso Killmonger.}}
*Perché? Per potermi rinchiudere? Nah. Seppelliscimi nell'oceano... come i miei antenati che si buttavano dalle navi. Sapevano che la schiavitù era peggio della morte. ('''N'Jakada\Erik Stevens/Killmonger''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018). Dopo una violenta lotta, le ultime parole di N'Jadaka, alias Erik Killmonger, sono rivolte a suo cugino T'Challa, alias la Pantera Nera, rifiutando il suo aiuto prima di morire estraendosi la lancia dal petto, per essersi pugnalato da lui stesso durante lo scontro.}}
*Padre degli dei... lasciate che la magia oscura scorra attraverso me per un'ultima... volta. ('''Heimdall''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018). Heimdall, ormai privo di forze per la lotta contro Thanos e l'Ordine Nero, teletrasporta Hulk sulla terra in modo da avvertire i loro compagni dell'imminente arrivo di Thanos. Subito dopo il Titano Pazzo, con la lancia di Gamma Corvi, trafigge Heimdall al cuore, poiché l'aveva fatto.}}
*Tu... non sarai mai... un dio. ('''Loki Laufeyson\Odinson''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018). Dopo la morte di Heimdall e la sparizione di Hulk, Loki, il Dio dell'Inganno, all'inizio si finge di allearsi con Thanos, lasciando a morire il fratello adottivo Thor nelle sue mani. Tuttavia, appena si avvicina al titano cerca di pugnalarlo, in quanto il suo era solo un tentativo per ucciderlo: Thanos, fermando il coltello, afferra Loki e lo strangola a morte sotto gli occhi disperati del fratello adottivo Thor.}}
*No. Questo non è amore. ('''Gamora del 2018''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018). Thanos e Gamora raggiungono il pianeta Vormir in cui si nasconde la Gemma dell'Anima, custodita da Teschio Rosso. Sull'orlo di un abisso, Teschio Rosso spiega a Thanos che dovrà sacrificare una persona amata per ottenere la gemma: con le lacrime agli occhi, Thanos si ritrova costretto a gettare giù dal precipizio la figlia, Gamora, che morendo gli fa ottenere la gemma.}}
*Io ora devo distruggere questo motore prima che lo trovino! ('''Mar-Vell''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019). Nel 1989 Carol Danvers e la sua maestra, la dottoressa Wendy Lawson, il cui vero nome è Mar-Vell stanno facendo un giro di ricognizione, fino a quando vengono intercettate da Yon-Rogg che vuole distruggere il motore segreto di Mar-Vell, da lei creato per aiutare gli Skrull. Yon-Rogg abbatte la loro navicella, e Mar-Vell si appresta a distruggere il motore, ma prima che possa farlo Yon-Rogg la uccide, non avendo fermato però Danvers che riesce lei a distruggere il motore, in cui diviene la futura Capitan Marvel.}}
*Troppo tardi. ('''Norex''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019). Yon-Rogg sopraggiunge sulla Terra per riportare ad Hala, Carol Danvers. Arrivato lì, scopre che quella non è la vera Danvers ma Norex, uno Skrull che ha preso la forma della ragazza. Yon-Rogg scopre inoltre che Danvers è nello spazio insieme a Nick Fury, Talos, Maria Rambeau e Goose e sta per scoprire quello che ha sempre cercato di nascondergli. Prima di lasciare la Terra, Yon-Rogg uccide furiosamente Norex per poi andarsene.}}
*Subito. ('''Minn-Erva''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019). Yon-Rogg e la Starforce riescono a rintracciare Danvers e i suoi nuovi compagni, riuscendogli a imprigionargli. Carol riesce però a liberarsi così come i suoi compagni, e iniziano una battaglia contro Yon-Rogg e la Starforce. In seguito, Yon-Rogg ordina a Minn-Erva di seguire Nick Fury, Maria Rambeau, Goose, Talos e gli Skrull che stanno scappando. Ma Fury e Rambeau riescono a distruggere la sua navicella, uccidendola.}}
*Va bene. ('''Natasha Romanoff/Vedova Nera''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Endgame]]'' (2019). Mentre Natasha Romanoff, alias la Vedova Nera, e Clint Barton, alias Occhio di Falco (divenuto anche Ronin), sono a Volmir per recuperare la Gemma dell'Anima, incontrano Teschio Rosso, il guardiano della Gemma, che gli spiega il sacrificio che serve per recuperare la Gemma, ovvero una vita. Entrambi gli eroi vogliono sacrificarsi per l'altro, ma alla fine è Vedova Nera che sceglie di morire gettandosi dal dirupo su cui si trova Teschio Rosso, essendo consapevole che il collega potrà stare con la sua famiglia se il loro piano riesce: subito dopo, il commosso e disperato Clint si ritrova con la Gemma.}}
*Non me lo permetterà. ('''Nebula del 2014''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Endgame]]'' (2019). Recuperate le Gemme dell'Infinito, gli Avengers creano un nuovo Guanto dell'Infinito e devono decidere chi sarà a schioccare le dita per riportare in vita tutti quelli morti. Alla fine è Hulk a schioccare le dita, ma subito dopo il gruppo viene raggiunto dal Thanos del passato che distrugge la loro base. Mentre Hulk, Ant-Man, Rocket Raccoon e War Machine sono imprigionati sotto le macerie della base, e Iron Man, Capitan America e Thor combattono contro Thanos, Occhio di Falco cerca di proteggere il guanto dai servitori del Titano Pazzo. Tuttavia, viene raggiunto dalla Nebula del passato, intenzionata ad impossessarsi del guanto per poterlo dare a Thanos. Fortunatamente, Occhio di Falco viene raggiunto dalla Gamora del passato e dalla Nebula del presente, dove quest'ultima uccide la sua controparte del passato.}}
*Io sono... ineluttabile. ('''Thanos del 2014''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Endgame]]'' (2019). Durante la battaglia finale, nonostante l'aiuto di tutti i supereroi, il perfido Thanos proveniente dal passato riesce ad impossessarsi del Guanto dell'Infinito costruito dagli Avengers per schioccare di nuovo le dita, ma viene raggiunto da Iron Man che gli ruba le gemme dal guanto e schiocca lui stesso le dita: in questo modo, il Titano Pazzo svanisce polverizzandosi, insieme con il suo esercito e l'Ordine Nero, dopo essersi accasciato a terra contemplando il suo fallimento.}}
*Vedrai, Peter. La gente... ha bisogno di credere. Di questi tempi... crede a qualsiasi cosa. ('''Quentin Beck/Mysterio''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: Far from Home]]'' (2019). Peter Parker, alias, Spider-Man, viene reclutato da Nick Fury per contrastare la minaccia degli Elementali, creature provenienti da altre dimensioni che stanno spargendo il caos in tutto il mondo. Nel corso della missione, però, Peter scopre che il loro nuovo alleato Quentin Beck alias Mysterio, è un truffatore: gli Elementali sono infatti solo una sua creazione. Peter combatte così contro il malvagio Mysterio a Londra, dove dopo aver ingaggiato una lotta, Beck viene sconfitto e muore apparentemente.}}
===''Fase quattro''===
{{cronologico}}
*È sull'ala!!! Muovetevi!! Che state aspettando?! ('''Generale Dreykov''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Widow]]'' (2021). Lo spietato generale russo Dreykov, leader dell'organizzazione segreta delle Vedove Nere, la ''Stanza Rossa'', fa per fuggire dalla sua base volante insieme ai suoi scagnozzi: il suo elicottero però viene intercettato da Yelena Belova, sorella di Natasha Romanoff che fa esplodere il suo elicottero con delle granate, uccidendolo e vendicando tutte le ragazze finite sotto il suo controllo.}}
*Fammi solo... Riprendere fiato. ('''May Parker''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021). Rimasta ferita nello scontro tra il nipote Peter e il terribile Goblin, May Parker esorta il nipote ad accettare le conseguenze delle sue azioni, ricordando al nipote che "da grandi poteri derivano grandi responsabilità": purtroppo il Goblin ha ferito May gravemente con la lama del suo aliante dietro a schiena e pertanto la donna muore tra le braccia del povero Peter.}}
*Lei era lì per causa tua! Io l'avrò pure colpita, ma tu... Tu sei quello che l'ha uccisa! ('''Goblin''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021). Al termine dello scontro finale tra i tre Spider-Man del multiverso e i Terribili Quattro, il maligno Goblin provoca la collera del Peter Parker dell'universo principale ad ucciderlo, provocandolo con la morte di sua zia May: seppur tentato di ucciderlo col suo stesso aliante, Peter dà ascolto alle sue controparti alternative e si limita ad iniettare al Goblin un siero in grado di annullare la sua personalità maligna, eliminando la minaccia una volta per tutte che libera finalmente Norman Osborn.}}
*Lo so. Ma nel grande calcolo del multiverso, il tuo sacrificio vale più della tua vi... ('''Stephen Strange/Defender Strange della Terra-617''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). In fuga nel multiverso, la giovane America Chaver e una versione alternativa del Dottor Strange, noto come il Defender Strange, vengono bloccati dal mostro dimensionale che gli dà la caccia. Non trovando altra soluzione, Strange decide di sacrificare la vita di America assorbendo il suo potere di viaggiare nel multiverso in modo da impedire al mostro di ottenerlo: prima di poter portare a termine l'ingrato compito però Defender Strange viene trafitto alla schiena dal mostro e non può fare altro che scagliare America in un portale dimensionale prima di morire.}}
*Sono pronto. ('''Stephen Strange/Supreme Strange della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). In un flashback, gli Illuminati della Terra-838 raccontano al Dottor Strange la fine della sua controparte del loro universo, Supreme Strange: questi, nel tentativo di fermare Thanos, utilizzò il libro di magia nera del Darkhold per viaggiare nel multiverso, ma finì per provocare accidentalmente l'incursione tra due universi. Una volta fermato Thanos, Supreme Strange accettò la decisione dei suoi compagni di essere giustiziato per i suoi crimini: pertanto il collega Freccia Nera, seppur estremamente riluttante e dispiaciuto, lo disintegrò con la sua voce supersonica.}}
*Wanda, Black Bolt potrebbe ucciderti con un sussurro dalla sua bocca. ('''Reed Richards/Mister Fantastic della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Deciso a far ragionare Wanda Maximoff, desiderosa di rapire America per viaggiare nel multiverso, il membro degli Illuminati, Reed Richards, alias Mister Fantastic, prova a farla ragionare minacciandola con i poteri di Freccia Nera: Wanda per tutta risposta uccide quest'ultimo e, afferrando un terrorizzato Mister Fantastic con i suoi poteri telecinetici, squaglia meticolosamente il suo corpo per poi finirlo facendogli esplodere la testa.}}
*Ho tutto il giorno libero! ('''Peggy Carter/Capitan Carter della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Per fermare Wanda, l'illuminata Peggy Carter, alias Capitan Carter, prova ad affrontarla in uno scontro diretto lanciandole contro il suo scudo: Wanda però riesce a bloccarlo e glielo lancia nuovamente contro tranciandola a metà.}}
*Esci subito dal mio universo! ('''Maria Rambeau/Capitan Marvel della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Furiosa per la morte dei compagni Illuminati, Maria Rambeau affronta a sua volta Wanda Maximoff, ma come gli altri supereroi ha presto la peggio e viene sconfitta dalla strega, che le dà il colpo di grazia schiacciandola con una statua con la sua effige.}}
*Wanda Maximoff, la tua mente è tenuta in ostaggio dal tuo sé alternativo. Forza, dammi la mano! Forse se riuscissi a liberarti dalle macerie l'incantesimo finirebbe! ('''Charles Xavier/Professor X della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Utilizzando i suoi poteri telepatici, il leader degli Illuminati, il professor Charles Xavier riesce ad entrare nella mente di Wanda Maximoff, nel tentativo di liberare la sua controparte della Terra-838 posseduta dalla strega: sfortunatamente Wanda glielo impedisce e uccide la sua mente spezzandogli il collo, provocando la sua morte anche nella realtà.}}
*Lo immaginavo! ('''Stephen Strange/Sinister Strange della Terra-199999''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Cacciato da Wanda in un altro universo alternativo, il Dottor Strange si ritrova ad affrontare una sua controparte sadica e malvagia nota come il Sinister Strange, colpevole di essersi lasciato corrompere dal Darkhold: dopo uno scontro in cui i due stregoni utilizzano le note musicali è la controparte buona ad avere la meglio, scagliando il Sinister Strange fuori da una finestra e facendolo impalare con orrore ad una delle cancellate.}}
*Io ho aperto il Darkhold, e io devo richiuderlo. Nessuno sarà più tentato dal Darkhold! ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Su suggerimento del Dottor Strange, America fa incontrare Wanda con i suoi figli provenienti da un altro universo, che tuttavia sono terrorizzati dalla sua natura spietata: comprendendo disperatamente di essersi lasciata corrompere dal male che ha compiuta, Wanda decide di rimediare distruggendo la caverna contenente il Darkhold e distruggendo ogni copia del libro presente nel multiverso, perdendo apparentemente la vita nel processo.}}
==Serie televisive Disney+==
{{torna a|Ultime parole dalle serie televisive}}
{{cronologico}}
===''[[WandaVision]]''===
*Arrivederci, amore. ('''[[Visione (Marvel Comics)|Visione]]''')
::{{spiegazione|Si tratta di una versione alternativa di Visione, ricreato da Wanda Maximoff all'interno di una cupola magica che intrappola la cittadina di Westview. Alla fine Wanda accetta di far dissolvere la cupola per liberare la città e Visione la saluta prima di scomparire.}}
===''[[Loki (serie televisiva)|Loki]]''===
*Gloriosi propositi! ('''Loki Classico''')
::{{spiegazione|E' una Variante anziana di Loki sopravvissuto agli eventi di ''[[Avengers: Infinity War]]'' che, dopo anni passati in solitudine, è stato "falciato" dalla Time Variance Authority e portato nella dimensione Vuoto per aver cercato di ricongiungersi con il fratello Thor. A causa di ciò, si è ormai rassegnato al fatto che tutti i Loki siano condannati ad essere dei reietti malvagi in ogni loro Variante, impossibili da redimere. Nonostante l'iniziale rifiuto, interviene all'ultimo creando un'illusione di Asgard per ingannare la creatura chiamata Alioth, salvando così la Variante Loki del 2012 e Sylvie e permettendo loro di controllare la creatura ma sacrificandosi nel tentativo. Dice questa frase poco prima di essere consumato da Alioth, rendendosi conto di aver effettivamente raggiunto la redenzione che riteneva impossibile.}}
*Ci rivedremo presto. ('''Colui che Rimane''')
::{{spiegazione|Giunti alla Cittadella alla Fine del Tempo, Loki e Sylvie scoprono che la vera mente dietro la TVA è un individuo chiamato "Colui che Rimane", il quale li ha appositamente condotti lì manipolando gli eventi. Egli spiega che hanno due opzioni: prendere il suo posto come governatore della TVA per mantenere intatta la Sacra Linea Temporale o ucciderlo, in quest'ultimo caso permettendo il libero arbitrio di ogni essere nell'universo ma scatenando una Guerra Multiversale tra sue Varianti malvagie. Nonostante Loki cerchi di fermarla, Sylvie, assetata di vendetta, non crede alle sue parole e riesce a uccidere Colui che Rimane con la sua spada. L'uomo pronuncia queste parole alla donna prima di spirare, preannunciando l'arrivo delle sue Varianti pericolose.}}
===''[[What if...?|What If...?]]''===
*Peter... sorridi. Sorridi per me, okay? ('''Wasp''')
==Serie televisive Netflix==
{{cronologico}}
===''[[Daredevil (serie televisiva)|Daredevil]]''===
====''Prima stagione''====
*Avresti dovuto uccidermi, vigliacco! ('''John Healy''')
::{{spiegazione|Dopo essere stato prosciolto grazie ad una giuria corrotta, il sicario John Healy viene attaccato da Daredevil, che picchiandolo lo interroga su chi sia il mandante del suo ultimo omicidio. Per via di tutte quelle violenze, Healy confessa, ma vedendo che il vigilante non lo uccide si suicida sbattendo la faccia contro un pezzo di ferro, essendo consapevole che il suo mandante farebbe uccidere lui e la sua famiglia in caso venisse a sapere della spiata.}}
*Aiutami...Ti prego...Aiutami... ('''Anatoly Ranskahov''')
::{{spiegazione|Deciso ad accettare gli accordi con Wilson Fisk, il gangster russo Anatoly Ranskahov si reca da lui: sfortunatamente, il russo arriva proprio nel bel mezzo della cena fra Fisk e Vanessa Marianna, rovinandola. Salito in macchina con Fisk, Anatoly inizia ad affermare le proprie ragioni, ma inaspettatamente l'auto si forma in un luogo isolato. Stupito, il gangster russo viene tirato fuori dall'auto e malmenato da un furioso Fisk, che inizia a sbattere sua testa contro la portiera della macchina: nonostante cerchi di supplicarlo, Fisk decapita brutalmente Anatoly con la portiera, furioso per l'appuntamento mancato.}}
*Signorina Page... ('''James Wesley''')
::{{spiegazione|Dopo che Vanessa si è ripresa, il braccio destro di Fisk, James Wesley, viene a sapere che Karen Page ha fatto visita alla madre del proprio capo. Deciso a non arrecargli un ulteriore dispiacere, Wesley agisce di persona, rapendo Karen e portandola in un magazzino per interrogarla. Minacciata con la morte dei propri amici, Karen riesce a prendere la pistola del criminale: Wesley prova a farla ragionare, ma Karen istintivamente lo crivella di colpi.}}
*Ho scritto tante storie nel corso dei miei anni... e sa quante volte mi hanno minacciato perché io mi tappassi la bocca? ('''Ben Urich''')
::{{spiegazione|Mentre si prepara a scrivere un articolo su Wilson Fisk, il giornalista Ben Urich riceve la visita del gangster in persona. Questi dichiara di rispettarlo, e di non crederlo responsabile della morte di Wesley. Tuttavia, Fisk è comunque arrabbiato per il coinvolgimento della propria madre: Urich dichiara stoicamente di essere comunque insensibile alle minacce, ma Fisk inaspettatamente lo strangola con violenza uccidendolo.}}
*Aspetta, aspetta! ('''Leland Owlsley''')
::{{spiegazione|Venuto a sapere del coinvolgimento del proprio contabile Leland Owlsley nell'attentato all'amata Vanessa, Fisk lo convoca in un palazzo abbandonato: qui, dopo avergli rivelato di conoscere tutta la verità, lo scaraventa con violenza nella tromba dell'ascensore del palazzo, spezzandogli il collo.}}
====''Seconda stagione''====
*Chiunque ci ostacolerà, noi dipingeremo le strade di rosso col loro sangue. E quando se ne andranno, renderemo orgoglioso tuo padre. E ci libereremo degli sporchi traditori che hanno tradito i loro compagni. Hell's Kitchen sarà di nuovo nostra! ('''Nesbit''')
::{{spiegazione|Uscito dopo molto tempo dalla prigione un suo associato, il gangster Nesbit organizza per lui una festa nel suo pub, insieme ad altri scagnozzi. Finita la cena, Nesbit annuncia i loro piani di conquista del quartiere ora che Wilson Fisk è stato sconfitto, ma in quel momento Nesbit viene ucciso da un colpo di mitra: tutti gli scagnozzi infatti vengono crivellati di colpi, ad eccezione di un uomo, Grotto.}}
*Non "sono"... lui... è un uomo solo! ('''Trafficante Messicano''')
::{{spiegazione|Indagando sulla pista della strage nel pub di Nesbit, Matt risale ad un gruppo di spacciatori messicani, rivali degli irlandesi. Indossati i panni di Daredevil, il vigilante si reca nel loro covo, ma qui trova solo i cadaveri dei trafficanti. Trovandone uno vivo, Matt gli chiede quali uomini abbiano potuto compiere una strage del genere, ma il trafficante specifica che è stato un solo uomo a fare tutto, per poi spirare.}}
*Perché... Non l'hai... Fermato? ('''Grotto''')
::{{spiegazione|Matt viene incatenato da Frank Castle al camino di un palazzo, dove nel frattempo Frank ha portato anche Grotto, il gangster scampato alla strage degli irlandesi e protetto da Matt, Karen e Foggy. Dopo una serie di discussioni sui metodi dei due vigilanti, Frank dà a Daredevil un ultimatum: con la pistola che Castle gli ha legato alle mani, Matt dovrà decidere se sparare a Frank per impedirgli di uccidere Grotto o se lasciargli giustiziare il criminale. Matt tuttavia non vuole macchiarsi del sangue di nessuno, e spara quindi alla catena che lo lega, cercando poi di slanciarsi contro Frank: purtroppo, il violento vigilante fa in tempo a sparare a Grotto, che muore tra le braccia di Matt.}}
*E a chi importa? ('''Finn Cooley''')
::{{spiegazione|Deciso a vendicare il figlio, morto la notte in cui Frank Castle massacrò gli uomini di Nesbit, il folle gangster irlandese Finn Cooley rapisce il vigilante e lo tortura. Tuttavia, grazie ad un diversivo ordito dallo stesso Castle e all'intervento di Daredevil, Frank sovverte la situazione e con un fucile a pompa minaccia Cooley, chiedendogli informazioni sugli assassini della sua famiglia, ma il criminale preferisce insultare sprezzante il vigilante: come risposta, Frank spara in piena faccia a Cooley.}}
*Ho sentito di te, le notizie corrono veloce, ma quel giorno c'erano molti criminali e ogni dito ha premuto un grilletto. Pensi che questa tua crociata non finirà mai, vero? Vero? ('''Dutton''')
::{{spiegazione|Finito in prigione, grazie all'aiuto di Wilson Fisk Frank può accedere alla cella di Dutton, capo dei detenuti nonché uno degli ultimi superstiti tra gli uomini che massacrarono la famiglia Castle. Uccise le sue guardie del corpo, Frank interroga Dutton chiedendogli chi abbia materialmente sparato i colpi che uccisero i suo famigliari: il capo dei detenuti tuttavia non può dargli informazioni e insulta Frank dicendogli che la sua crociata non avrà fine. Desideroso di vendetta, Frank pugnala Dutton.}}
*Tu, stupido figlio di... ('''Ray Schoonover''')
::{{spiegazione|Rivelatosi il trafficante Blacksmith, che ordinò la morte della famiglia Castle, l'ex superiore di Frank Ray Schoonover prende in ostaggio Karen e si prepara a fuggire. Tuttavia, i due vengono intercettati da Castle, creduto morto, che sottomette l'ex ufficiale e si fa portare nel suo rifugio. Qui, dopo averlo pestato e averlo interrogato, Frank uccide Schoonover con un colpo di pistola alla testa.}}
*Finitelo! ('''Nobou''')
::{{spiegazione|Grazie al sacrificio dell'amata Elektra e il supporto di Frank Castle, Daredevil riesce a sconfiggere gli uomini della Mano, sfidando poi a duello il loro comandante, il vecchio alleato di Wilson Fisk Nobou, con cui si era già scontrato in precedenza. Dopo un duro ma decisivo scontro, il supereroe riesce a scaraventare giù dal palazzo in cui si trovavano il ninja. Nobou prova allora a fuggire mentre Daredevil aiuta gli ostaggi, ma viene raggiunto e ucciso da Stick.}}
===''[[Jessica Jones (serie televisiva)|Jessica Jones]]''===
====''Prima stagione''====
*'''Barbara Shotlman''': Grazie. <br/>'''Bob Shlotman''': Grazie, signorina Jones.
::{{spiegazione|Jessica riesce a liberare la giovane Hope Shlotman dalle grinfie del suo persecutore Killgrave. Dopo averla riconsegnata ai genitori tutto sembra andare per il meglio, ma improvvisamente Hope uccide entrambi i genitori, essendo costretta ad ubbidire ad un'ultima direttiva di Killgrave}}
*Perchè la amo. ('''Ruben''')
::{{spiegazione|Killgrave sta facendo un sopralluogo in casa di Jessica quando entra il timido vicino di Jessica, Ruben. Incuriosito, Killgrave obbliga il giovane a confessare la sua cotta per Jessica: geloso, Killgrave ordina a Ruben di tagliarsi la gola.}}
Killgrave mi ha detto di darle questo. ('''Signora DeLuca''')
::{{spiegazione|Dopo che Jessica riesce a stordire Killgrave, l'investigatrice si imbatte nel poliziotto suo alleato Will Simpson , il quale le propone di uccidere il criminale. Jessica però vuole Killgrave vivo per poterlo interrogare, e quindi stende Simpson e due suoi colleghi e scappa. Irritato, Simpson viene avvicinato dalla vicina di casa dei Jones, la signora DeLuca, che dichiara di dovergli consegnare un pacchetto da parte di Killgrave. All'interno, Simpson trova la bomba che aveva provato a inserire nella casa di Killgrave in precedenza: prima di poter fare qualsiasi cosa la bomba scoppia ferendo gravemente Simpson e uccidendo i suoi colleghi e la signora DeLuca.}}
*Tu sei una nostra responsabilità... Noi dobbiamo fermarti! ('''Louise Thompson''')
::{{spiegazione|Per far confessare Killgrave, Jessica porta nella sua cella i suoi genitori, Albert e Louise. Dopo un'aspra discussione Louise rivela il proprio scopo: ella ritiene il figlio solamente un mostro, e perciò ha portato delle forbici con cui ucciderlo. Deluso e furente per il comportamento della madre, Killgrave ordina ai genitori di suicidarsi: Jessica allora irrompe nella cella e riesce a salvare Albert, ma non Louise, che si pugnala ripetutamente con le stesse forbici che voleva usare per uccidere il figlio.}}
*In un hotel sulla Washington, di fronte a Barbuto. ('''Detective Oscar Clemmons''')
::{{spiegazione|Mentre Jessica va alla caccia di Killgrave con Trish, il Detective Oscar Clemmons, passato dalla loro parte dopo aver assistito all'incontro tra il criminale e i genitori, rimane nel loro covo: dopo poco tempo arriva però Will Simpson, che puntandogli una pistola contro gli chiede dove siano andate le ragazze. Poiché il detective non parla, Simpson abbassa la pistola e gli fa capire di essere dalla loro parte: Clemmons allora gli rivela la loro posizione, ma Simpson improvvisamente estrae la pistola e gli spara a sangue freddo in testa.}}
*26... 27...28...29! ('''Wendy Ross-Hogarth''')
::{{spiegazione|Killgrave e l'avvocato Jeri Hogarth fanno un accordo: il criminale costringerà Wendy, ex moglie di Jeri, a firmare le carte del divorzio ed in cambio Jeri gli fornirà il feto abortito da Hope, rimasta incinta. L'accordo va a buon fine, ma sentendo una discussione tra Jeri e Wendy Killgrave crede che ad avere ragione sia quest'ultima e gli ordina di uccidere Jeri con 100 pugnalate: contenta, Wendy inizia a pugnalare l'ex moglie con una forbice. Quando è arrivata circa alle trenta pugnalate arriva però Pam, attuale amante di Jeri: le due rivali hanno quindi una colluttazione, e Wendy sbatte contro uno spigolo di un tavolo morendo.}}
*Ora puoi ucciderlo. Dimmi che lo farai! Dimmelo... dimmelo... ('''Hope Shotlman''')
::{{spiegazione|Jessica va ad un appuntamento ricevuto da Killgrave in un ristorante e si ritrova davanti una scena inquietante: il criminale ha infatti rapito la sua vecchia vittima Hope e si trova seduto con lei ad un tavolo, mentre alcuni membri del gruppo di sostegno organizzato da Trish stanno per impiccarsi sul bancone del bar. Il criminale dice a jessica che se non verrà con lui si terrà Hope, ma improvvisamente la ragazza si pugnala con un coltello: mentre Killgrave fugge utilizando come diversivo i membri del gruppo di recupero, Hope muore tra le braccia di Jessica, dicendole che ora è libera di uccidere il criminale.}}
*Ora è più forte: non ascoltarlo, non guardarlo in faccia. Ti farà uccidere! ('''Albert Thompson''')
::{{spiegazione|Entrata nell'appartamento in cui Killgrave si è nascosto col padre Albert, ovvero la casa di una coppia gay, Jessica si ritrova davanti una scena brutale: sul pavimento vi sono infatti il cadavere di uno dei due ragazzi gay e Albert, privo di arti, mentre l'altro ragazzo sta facendo a pezzi i suoi arti in stato di trance. Dopo che Jessica lo ferma, si concentra sul povero Albert, che rinviene: agonizzante, il vecchio fa appena in tempo ad avvisare Jessica dei nuovi poteri ottenuti dal figlio, per poi spirare.}}
*Dimmi che mi ami! ('''Kevin Thompson/Killgrave''')
::{{spiegazione|Deciso ad abbandonare la città, il criminale Killgrave prende il controllo di molte persone al porto. All'arrivo di Jessica e della sua amica Trish, Killgrave prende il controllo di quest'ultima, deciso a portarla via per far soffrire Jessica. L'investigatrice tuttavia non ha alcuna reazione alla notizia: Convinto che anche lei sia finita sotto il controllo, Killgrave la costringe a sorridergli e a baciarlo. Tuttavia, quando Jessica gli si avvicina lo afferra per il collo: facendogli capire di non essere più sotto il suo controllo, Jessica spezza il collo di Killgrave uccidendolo.}}
{{Marvel Cinematic Universe}}
[[Categoria:Marvel Cinematic Universe]]
[[Categoria:Ultime parole dai media| Marvel Cinematic Universe]]
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2022-07-25T19:42:03Z
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/* Fase quattro */
wikitext
text/x-wiki
{{Raccolta}}
Raccolta delle '''ultime parole''' pronunciate dai personaggi dei film del '''''[[Marvel Cinematic Universe]]''''' in punto di morte.
==Film==
{{torna a|Ultime parole dai film}}
===''Saga dell'Infinito''===
{{cronologico}}
====''Fase Uno''====
*Non sprecarla... non sprecare la tua vita... ('''Ho Yinsen''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man (film)|Iron Man]]'' (2008), Yinsen pronuncia le sue ultime parole a Tony Stark poco prima di morire dopo essersi sacrificato per salvare da un gruppo di terroristi.}}
*Se siamo ancora in affari...io darò a voi i questi disegni in dono. E in cambio...spero che tu mi ripagherai...donandomi soldati di ferro. ('''Raza''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man (film)|Iron Man]]'' (2008), Raza, capo del gruppo di terroristi, noto come i "Dieci Anelli", che ha rapito Tony Stark e Ho Yinsen, pronuncia le sue ultime parole prima di venire ucciso dal suo capo, Obadiah Stane, alias, Iron Monger, per punirlo a causa del suo tradimento.}}
*Mi dispiace. Posso darti solo il mio sapere. ('''Anton Vanko''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man 2]]'' (2010). Ormai morente dalla malattia grave, l'anziano Anton Vanko consegna al figlio Ivan i progetti del reattore Arc, su cui aveva lavorato insieme a Howard Stark pur non ricevendone alcun merito, per poi spirare, scatenando la furia vendicativa del figlio.}}
*Si dice che puoi ancora sentire e vedere ciò che si manifesta intorno a te, spero che sia vero, così potrai sapere che la tua morte è giunta per mano di Laufey! ('''Laufey''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor (film)|Thor]]'' (2011), le ultime parole di Laufey sono rivolte a Odino, poco dopo di venire ucciso a tradimento dal suo figlio naturale Loki.}}
*Il primo di tanti... Taglia una testa... e altre due spuntano fuori! Hail... HYDRA! ('''Heinz Kruger''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011), Steve Rogers, alias, Captain America, ferma il doppiogiochista agente Heinz Kruger. Dopo che Rogers ha chiesto a Kruger chi è, quest'ultimo dichiara di appartenere all'organizzazione terroristica HYDRA, per poi avvelenarsi con il cianuro, morendo.}}
*Tutto a posto, capo. Quella squadra non funzionerà mai... se loro non avranno qualcosa... da... ('''Philip "Phil" Coulson''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[The Avengers (film 2012)|The Avengers]]'' (2012), Phil Coulson riferisce queste parole a Nick Fury, dopo essere stato ferito gravemente da Loki.}}
====''Fase Due''====
*Ora basta con le maschere! Avevi detto di volere il Mandarino... ce l'hai qui davanti! Sono sempre stato io, Tony, fin dall'inizio! Io sono il Mandarino!!! ('''Aldrich Killian/Extremis Man/Il Mandarino''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man 3]]'' (2013), il folle scienziato Aldrich Killian riferisce queste parole a Tony Stark prima di un duro e violento scontro con Pepper Potts nel quale perderà la vita.}}
*Non te lo dirò mai! ('''Frigga''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor: The Dark World]]'' (2013), Frigga pronuncia queste ultime parole prima di essere uccisa dal mostruoso Kurse, per ordine di Malekith.}}
*Lui è un nemico di Asgard. Era prigioniero nei loro sotterranei. ('''Kurse''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor: The Dark World]]'' (2013). Kurse, lo sgherro di Malekith, pronuncia queste ultime parole al suo padrone riferito a Loki, prima della battaglia tra lui con gli scagnozzi di Malekith e Thor con Loki, al termine della quale è sul punto di uccidere Thor. Tuttavia, Loki riesce a trafiggerlo di spalle e ad attaccarlo con una delle sue stesse bombe, e Kurse muore dissolvendosi.}}
*Se pensi di fermarlo, sei un illuso. L'Aether non può essere distrutto. ('''Malekith''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor: The Dark World]]'' (2013), durante la battaglia, Malekith, il malvagio signore degli Elfi Oscuri, con il potere della Gemma della Realtà, noto come l'Aether, tenta di crescere l'Oscurità per distruggere l'universo, viene però raggiunto dal suo nemico giurato Thor. I due hanno una resa in cui l'Elfo Oscuro dichiara la propria superiorità. Mentre il Dio del Tuono riesce a sconfiggere definitivamente Malekith, spedendo all'altro posto che viene schiacciato a morte con la sua stessa nave.}}
*Cosa?! Sei impazzito?! È una pessima idea! Pessima credimi!... ('''Jasper Sitwell''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014), per ottenere maggiori informazioni sull'HYDRA, Steve Rogers, Natasha Romanoff e Sam Wilson catturano uno dei loro agenti, Jasper Sitwell. A bordo della macchina di Wilson, i tre lo interrogano, e vengono a sapere dello sviluppo di una super arma in grado di eliminare ogni individuo identificato come possibile minaccia per l'HYDRA. Poco dopo il soldato d'Inverno gli attacca, e butta giù Sitwell dalla macchina, provocando la sua morte.}}
*Hail...HYDRA. ('''Alexander Pierce''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014), Pierce in fin di vita, dopo essere stato ferito da Nick Fury, pronuncia le sue ultime parole.}}
*Dammi la mano...! ('''Meredith Quill''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), Meredith Quill pronuncia queste parole all'amato figlio Peter, prima di morire.}}
*Modera il tuo tono!!! Io posso...! ('''Altro''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), l'Altro, il portavoce di Thanos, cerca inutilmente di abbassare la voce a Ronan l'Accusatore, ma lui, purtroppo, lo uccide seccato con il potere del suo martello.}}
*Io non sarò più la tua schiava! ('''Carina Walters''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), Carina Walters, la schiava del Collezionista, si rivolge al suo padrone prima di ribellarsi, toccando la Gemma del Potere, contenuta nell'Orb, morendo annientata.}}
*Non riuscirete mai a raggiungere Ronan! ('''Korath''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), durante lo scontro, Korath rivolge queste ultime parole agli altri tre membri dei Guardiani della Galassia, poco prima di venire ucciso da Drax il Distruttore.}}
*Siete mortali! Come è...?! ('''Ronan l'Accusatore''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014) Ronan l'Accusatore si rivolge così ai Guardiani della Galassia, poco prima di essere definitivamente annientato dalla Gemma del Potere, contenuta nell'Orb.}}
*Sei incredibilmente ingenuo. ('''Ultron''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Avengers: Age of Ultron]]'' (2015), Ultron è scappato da Sokovia, ormai distrutta, e si è rifugiato in un bosco vicino. Poco dopo Ultron, raggiunto da Visione, pronuncia quest'ultime parole e cerca di uccidere il suo nemico, ma Visione grazie al potere della Gemma della Mente incastrata nella sua testa, riesce a distruggere il robot malvagio.}}
*Mi dispiace, tesoro, devi aiutare papà a pagare tutti per i suoi errori. ('''Darren Cross/Calabrone''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Ant-Man (film)|Ant-Man]]'' (2015), Darren Cross, alias il Calabrone, rivolge queste parole quando è sul punto di uccidere Cassie Lang e il poliziotto Jim Paxton. Tuttavia Scott Lang, alias Ant-Man, riesce a sabotare la tuta del Clabarone provocandone la morte.}}
====''Fase Tre''====
*E tu verrai con me! ('''Brock Rumlow/Crossbones''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain America: Civil War]]'' (2016). Quando gli Avengers intercettano lo spietato mercenario Brock Rumlow, alias Crossbones, che aveva rubato un'arma biologica a Lagos, in Nigeria. Una volta sconfitto e catturato, durante nel loro combattimento, Rogers interroga Rumlow, chiedendogli chi è il compratore: Rumlow risponde che è il vecchio amico di Rogers, Bucky Barnes, alias, il Soldato d'Inverno. Approfittando della sua distrazione per un momento, Rumlow spiega come stanno le cose, e accende una granata per uccidere se stesso e Rogers. Tuttavia Scarlet blocca la granata, e spinge Rumlow verso un palazzo, uccidendo lui e, accidentalmente, diverse persone del Wakanda.}}
*Nessuno lo è. Noi non scegliamo il nostro tempo. La morte dà significato alla vita. Sapere che i tuoi giorni termineranno. Che il tuo tempo è breve. Pensi che dopo questo tempo, io sia pronta. Ma guardami. Sto prolungando questo momento solo per poter guardare la neve. ('''Antico''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016). L'Antico, dopo essere stata ferita da Kaecilius, rivolge queste ultime parole al dottor Stephen Strange.}}
*Che succede? ('''Kaecilius''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016). Kaecilius è intento a distruggere la Terra. Tuttavia il Dottor Strange riesce a stringere un patto con Dormammu, grazie al potere della Gemma del Tempo, Kaecilius e i suoi zeloti vengono quindi inceneriti a morte dal malvagio Signore della Dimensione Oscura.}}
*Chiedo solo una cosa, che la vostra Alta Sacerdotessa gli dica il nome dell'uomo che ha segnato il suo destino: Taserface! ('''Taserface''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017). Taserface si rivolge con queste parole ad una Sovereign, poco prima di morire a causa dell'esplosione della sua nave.}}
*No, basta! Senti, ascolta!! Tu sei un dio! Se mi uccidi, sarai solo un comune mortale come tutti gli altri! ('''Ego il Pianeta Vivente''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017). La versione umana di Ego il Pianeta Vivente pronuncia queste parole cercando ancora di portare Peter dalla sua parte. Peter però si rifiuta, e Baby Groot ripone una bomba nel cervello di Ego, provocandone la morte.}}
*Ti avrà anche generato magari, ma non era tuo padre! Scusa, non ne ho combinata una giusta. È stata una fortuna averti come figlio. ('''Yondu Udonta''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017). Dopo l'uccisione e la distruzione di Ego il Pianeta Vivente, Yondu pronuncia queste parole riferendosi a Peter e fa indossare al ragazzo una tuta spaziale. Yondu, pentitosi delle cattive azioni compiute, muore congelato nello spazio.}}
*Cosa? ('''Jackson Brice/Shocker #1/Montana''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: Homecoming]]'' (2017). Jackson Brice, rivolge confuso questa parola a suo capo Adrian Toomes, alias l'Avvoltoio, poco dopo di venire ucciso accidentalmente da quest'ultimo con un'arma dei Chitauri, praticamente stanco della sua incompetenza.}}
*Guardate. Ricordate questo posto. Casa. ('''Odino''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017). Odino, prima di morire svanendo dalla vecchiaia, rivolge queste ultime parole a suoi figli Thor e Loki.}}
*Tornatene nella caverna da cui sei strisciata fuori! Schifoso demone malvagio! ('''Hogun''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017). Hogun, uno dei Tre Guerrieri, pronuncia queste ultime parole a Hela, prima di venire ucciso dalla Dea della Morte.}}
*Per Asgard. Hela! ('''Skurge''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017). Skurge, alias l'Esecutore, prima di combattere l'esercito di Hela, rivolge queste ultime parole alla sua ex padrona Hela, poco prima di venire ucciso dalla Dea della Morte per il suo tradimento.}}
*Ah, e io ero convito che fossi un americano pazzo. ('''Ulysses Klaue/Klaw''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018). Il mercenario Ulysses Klaue rivolge queste ultime parole ad Erik Killmonger poco prima di venire ucciso a tradimento da quest'ultimo con una pistola.}}
*Io sono la causa della morte di tuo padre. Non lui. Prendi me. ('''Zuri''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018). Durante il primo epico scontro tra la Pantera Nera ed Erik Killmonger, il saggio stregone Zuri pronuncia queste parole prima di essere ucciso dallo stesso Killmonger.}}
*Perché? Per potermi rinchiudere? Nah. Seppelliscimi nell'oceano... come i miei antenati che si buttavano dalle navi. Sapevano che la schiavitù era peggio della morte. ('''N'Jakada\Erik Stevens/Killmonger''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018). Dopo una violenta lotta, le ultime parole di N'Jadaka, alias Erik Killmonger, sono rivolte a suo cugino T'Challa, alias la Pantera Nera, rifiutando il suo aiuto prima di morire estraendosi la lancia dal petto, per essersi pugnalato da lui stesso durante lo scontro.}}
*Padre degli dei... lasciate che la magia oscura scorra attraverso me per un'ultima... volta. ('''Heimdall''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018). Heimdall, ormai privo di forze per la lotta contro Thanos e l'Ordine Nero, teletrasporta Hulk sulla terra in modo da avvertire i loro compagni dell'imminente arrivo di Thanos. Subito dopo il Titano Pazzo, con la lancia di Gamma Corvi, trafigge Heimdall al cuore, poiché l'aveva fatto.}}
*Tu... non sarai mai... un dio. ('''Loki Laufeyson\Odinson''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018). Dopo la morte di Heimdall e la sparizione di Hulk, Loki, il Dio dell'Inganno, all'inizio si finge di allearsi con Thanos, lasciando a morire il fratello adottivo Thor nelle sue mani. Tuttavia, appena si avvicina al titano cerca di pugnalarlo, in quanto il suo era solo un tentativo per ucciderlo: Thanos, fermando il coltello, afferra Loki e lo strangola a morte sotto gli occhi disperati del fratello adottivo Thor.}}
*No. Questo non è amore. ('''Gamora del 2018''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018). Thanos e Gamora raggiungono il pianeta Vormir in cui si nasconde la Gemma dell'Anima, custodita da Teschio Rosso. Sull'orlo di un abisso, Teschio Rosso spiega a Thanos che dovrà sacrificare una persona amata per ottenere la gemma: con le lacrime agli occhi, Thanos si ritrova costretto a gettare giù dal precipizio la figlia, Gamora, che morendo gli fa ottenere la gemma.}}
*Io ora devo distruggere questo motore prima che lo trovino! ('''Mar-Vell''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019). Nel 1989 Carol Danvers e la sua maestra, la dottoressa Wendy Lawson, il cui vero nome è Mar-Vell stanno facendo un giro di ricognizione, fino a quando vengono intercettate da Yon-Rogg che vuole distruggere il motore segreto di Mar-Vell, da lei creato per aiutare gli Skrull. Yon-Rogg abbatte la loro navicella, e Mar-Vell si appresta a distruggere il motore, ma prima che possa farlo Yon-Rogg la uccide, non avendo fermato però Danvers che riesce lei a distruggere il motore, in cui diviene la futura Capitan Marvel.}}
*Troppo tardi. ('''Norex''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019). Yon-Rogg sopraggiunge sulla Terra per riportare ad Hala, Carol Danvers. Arrivato lì, scopre che quella non è la vera Danvers ma Norex, uno Skrull che ha preso la forma della ragazza. Yon-Rogg scopre inoltre che Danvers è nello spazio insieme a Nick Fury, Talos, Maria Rambeau e Goose e sta per scoprire quello che ha sempre cercato di nascondergli. Prima di lasciare la Terra, Yon-Rogg uccide furiosamente Norex per poi andarsene.}}
*Subito. ('''Minn-Erva''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019). Yon-Rogg e la Starforce riescono a rintracciare Danvers e i suoi nuovi compagni, riuscendogli a imprigionargli. Carol riesce però a liberarsi così come i suoi compagni, e iniziano una battaglia contro Yon-Rogg e la Starforce. In seguito, Yon-Rogg ordina a Minn-Erva di seguire Nick Fury, Maria Rambeau, Goose, Talos e gli Skrull che stanno scappando. Ma Fury e Rambeau riescono a distruggere la sua navicella, uccidendola.}}
*Va bene. ('''Natasha Romanoff/Vedova Nera''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Endgame]]'' (2019). Mentre Natasha Romanoff, alias la Vedova Nera, e Clint Barton, alias Occhio di Falco (divenuto anche Ronin), sono a Volmir per recuperare la Gemma dell'Anima, incontrano Teschio Rosso, il guardiano della Gemma, che gli spiega il sacrificio che serve per recuperare la Gemma, ovvero una vita. Entrambi gli eroi vogliono sacrificarsi per l'altro, ma alla fine è Vedova Nera che sceglie di morire gettandosi dal dirupo su cui si trova Teschio Rosso, essendo consapevole che il collega potrà stare con la sua famiglia se il loro piano riesce: subito dopo, il commosso e disperato Clint si ritrova con la Gemma.}}
*Non me lo permetterà. ('''Nebula del 2014''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Endgame]]'' (2019). Recuperate le Gemme dell'Infinito, gli Avengers creano un nuovo Guanto dell'Infinito e devono decidere chi sarà a schioccare le dita per riportare in vita tutti quelli morti. Alla fine è Hulk a schioccare le dita, ma subito dopo il gruppo viene raggiunto dal Thanos del passato che distrugge la loro base. Mentre Hulk, Ant-Man, Rocket Raccoon e War Machine sono imprigionati sotto le macerie della base, e Iron Man, Capitan America e Thor combattono contro Thanos, Occhio di Falco cerca di proteggere il guanto dai servitori del Titano Pazzo. Tuttavia, viene raggiunto dalla Nebula del passato, intenzionata ad impossessarsi del guanto per poterlo dare a Thanos. Fortunatamente, Occhio di Falco viene raggiunto dalla Gamora del passato e dalla Nebula del presente, dove quest'ultima uccide la sua controparte del passato.}}
*Io sono... ineluttabile. ('''Thanos del 2014''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Endgame]]'' (2019). Durante la battaglia finale, nonostante l'aiuto di tutti i supereroi, il perfido Thanos proveniente dal passato riesce ad impossessarsi del Guanto dell'Infinito costruito dagli Avengers per schioccare di nuovo le dita, ma viene raggiunto da Iron Man che gli ruba le gemme dal guanto e schiocca lui stesso le dita: in questo modo, il Titano Pazzo svanisce polverizzandosi, insieme con il suo esercito e l'Ordine Nero, dopo essersi accasciato a terra contemplando il suo fallimento.}}
*Vedrai, Peter. La gente... ha bisogno di credere. Di questi tempi... crede a qualsiasi cosa. ('''Quentin Beck/Mysterio''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: Far from Home]]'' (2019). Peter Parker, alias, Spider-Man, viene reclutato da Nick Fury per contrastare la minaccia degli Elementali, creature provenienti da altre dimensioni che stanno spargendo il caos in tutto il mondo. Nel corso della missione, però, Peter scopre che il loro nuovo alleato Quentin Beck alias Mysterio, è un truffatore: gli Elementali sono infatti solo una sua creazione. Peter combatte così contro il malvagio Mysterio a Londra, dove dopo aver ingaggiato una lotta, Beck viene sconfitto e muore apparentemente.}}
===''Fase quattro''===
{{cronologico}}
*È sull'ala!!! Muovetevi!! Che state aspettando?! ('''Generale Dreykov''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Widow]]'' (2021). Lo spietato generale russo Dreykov, leader dell'organizzazione segreta delle Vedove Nere, la ''Stanza Rossa'', fa per fuggire dalla sua base volante insieme ai suoi scagnozzi: il suo elicottero però viene intercettato da Yelena Belova, sorella di Natasha Romanoff che fa esplodere il suo elicottero con delle granate, uccidendolo e vendicando tutte le ragazze finite sotto il suo controllo.}}
*Fammi solo... Riprendere fiato. ('''May Parker''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021). Rimasta ferita nello scontro tra il nipote Peter e il terribile Goblin, May Parker esorta il nipote ad accettare le conseguenze delle sue azioni, ricordando al nipote che "da grandi poteri derivano grandi responsabilità": purtroppo il Goblin ha ferito May gravemente con la lama del suo aliante dietro a schiena e pertanto la donna muore tra le braccia del povero Peter.}}
*Lei era lì per causa tua! Io l'avrò pure colpita, ma tu... Tu sei quello che l'ha uccisa! ('''Goblin della Terra-96283''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021). Al termine dello scontro finale tra i tre Spider-Man del multiverso e i Terribili Quattro, il maligno Goblin provoca la collera del Peter Parker dell'universo principale ad ucciderlo, provocandolo con la morte di sua zia May: seppur tentato di ucciderlo col suo stesso aliante, Peter dà ascolto alle sue controparti alternative e si limita ad iniettare al Goblin un siero in grado di annullare la sua personalità maligna, eliminando la minaccia una volta per tutte che libera finalmente Norman Osborn.}}
*Lo so. Ma nel grande calcolo del multiverso, il tuo sacrificio vale più della tua vi... ('''Stephen Strange/Defender Strange della Terra-617''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). In fuga nel multiverso, la giovane America Chaver e una versione alternativa del Dottor Strange, noto come il Defender Strange, vengono bloccati dal mostro dimensionale che gli dà la caccia. Non trovando altra soluzione, Strange decide di sacrificare la vita di America assorbendo il suo potere di viaggiare nel multiverso in modo da impedire al mostro di ottenerlo: prima di poter portare a termine l'ingrato compito però Defender Strange viene trafitto alla schiena dal mostro e non può fare altro che scagliare America in un portale dimensionale prima di morire.}}
*Sono pronto. ('''Stephen Strange/Supreme Strange della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). In un flashback, gli Illuminati della Terra-838 raccontano al Dottor Strange la fine della sua controparte del loro universo, Supreme Strange: questi, nel tentativo di fermare Thanos, utilizzò il libro di magia nera del Darkhold per viaggiare nel multiverso, ma finì per provocare accidentalmente l'incursione tra due universi. Una volta fermato Thanos, Supreme Strange accettò la decisione dei suoi compagni di essere giustiziato per i suoi crimini: pertanto il collega Freccia Nera, seppur estremamente riluttante e dispiaciuto, lo disintegrò con la sua voce supersonica.}}
*Wanda, Black Bolt potrebbe ucciderti con un sussurro dalla sua bocca. ('''Reed Richards/Mister Fantastic della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Deciso a far ragionare Wanda Maximoff, desiderosa di rapire America per viaggiare nel multiverso, il membro degli Illuminati, Reed Richards, alias Mister Fantastic, prova a farla ragionare minacciandola con i poteri di Freccia Nera: Wanda per tutta risposta uccide quest'ultimo e, afferrando un terrorizzato Mister Fantastic con i suoi poteri telecinetici, squaglia meticolosamente il suo corpo per poi finirlo facendogli esplodere la testa.}}
*Ho tutto il giorno libero! ('''Peggy Carter/Capitan Carter della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Per fermare Wanda, l'illuminata Peggy Carter, alias Capitan Carter, prova ad affrontarla in uno scontro diretto lanciandole contro il suo scudo: Wanda però riesce a bloccarlo e glielo lancia nuovamente contro tranciandola a metà.}}
*Esci subito dal mio universo! ('''Maria Rambeau/Capitan Marvel della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Furiosa per la morte dei compagni Illuminati, Maria Rambeau affronta a sua volta Wanda Maximoff, ma come gli altri supereroi ha presto la peggio e viene sconfitta dalla strega, che le dà il colpo di grazia schiacciandola con una statua con la sua effige.}}
*Wanda Maximoff, la tua mente è tenuta in ostaggio dal tuo sé alternativo. Forza, dammi la mano! Forse se riuscissi a liberarti dalle macerie l'incantesimo finirebbe! ('''Charles Xavier/Professor X della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Utilizzando i suoi poteri telepatici, il leader degli Illuminati, il professor Charles Xavier riesce ad entrare nella mente di Wanda Maximoff, nel tentativo di liberare la sua controparte della Terra-838 posseduta dalla strega: sfortunatamente Wanda glielo impedisce e uccide la sua mente spezzandogli il collo, provocando la sua morte anche nella realtà.}}
*Lo immaginavo! ('''Stephen Strange/Sinister Strange della Terra-199999''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Cacciato da Wanda in un altro universo alternativo, il Dottor Strange si ritrova ad affrontare una sua controparte sadica e malvagia nota come il Sinister Strange, colpevole di essersi lasciato corrompere dal Darkhold: dopo uno scontro in cui i due stregoni utilizzano le note musicali è la controparte buona ad avere la meglio, scagliando il Sinister Strange fuori da una finestra e facendolo impalare con orrore ad una delle cancellate.}}
*Io ho aperto il Darkhold, e io devo richiuderlo. Nessuno sarà più tentato dal Darkhold! ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Su suggerimento del Dottor Strange, America fa incontrare Wanda con i suoi figli provenienti da un altro universo, che tuttavia sono terrorizzati dalla sua natura spietata: comprendendo disperatamente di essersi lasciata corrompere dal male che ha compiuta, Wanda decide di rimediare distruggendo la caverna contenente il Darkhold e distruggendo ogni copia del libro presente nel multiverso, perdendo apparentemente la vita nel processo.}}
==Serie televisive Disney+==
{{torna a|Ultime parole dalle serie televisive}}
{{cronologico}}
===''[[WandaVision]]''===
*Arrivederci, amore. ('''[[Visione (Marvel Comics)|Visione]]''')
::{{spiegazione|Si tratta di una versione alternativa di Visione, ricreato da Wanda Maximoff all'interno di una cupola magica che intrappola la cittadina di Westview. Alla fine Wanda accetta di far dissolvere la cupola per liberare la città e Visione la saluta prima di scomparire.}}
===''[[Loki (serie televisiva)|Loki]]''===
*Gloriosi propositi! ('''Loki Classico''')
::{{spiegazione|E' una Variante anziana di Loki sopravvissuto agli eventi di ''[[Avengers: Infinity War]]'' che, dopo anni passati in solitudine, è stato "falciato" dalla Time Variance Authority e portato nella dimensione Vuoto per aver cercato di ricongiungersi con il fratello Thor. A causa di ciò, si è ormai rassegnato al fatto che tutti i Loki siano condannati ad essere dei reietti malvagi in ogni loro Variante, impossibili da redimere. Nonostante l'iniziale rifiuto, interviene all'ultimo creando un'illusione di Asgard per ingannare la creatura chiamata Alioth, salvando così la Variante Loki del 2012 e Sylvie e permettendo loro di controllare la creatura ma sacrificandosi nel tentativo. Dice questa frase poco prima di essere consumato da Alioth, rendendosi conto di aver effettivamente raggiunto la redenzione che riteneva impossibile.}}
*Ci rivedremo presto. ('''Colui che Rimane''')
::{{spiegazione|Giunti alla Cittadella alla Fine del Tempo, Loki e Sylvie scoprono che la vera mente dietro la TVA è un individuo chiamato "Colui che Rimane", il quale li ha appositamente condotti lì manipolando gli eventi. Egli spiega che hanno due opzioni: prendere il suo posto come governatore della TVA per mantenere intatta la Sacra Linea Temporale o ucciderlo, in quest'ultimo caso permettendo il libero arbitrio di ogni essere nell'universo ma scatenando una Guerra Multiversale tra sue Varianti malvagie. Nonostante Loki cerchi di fermarla, Sylvie, assetata di vendetta, non crede alle sue parole e riesce a uccidere Colui che Rimane con la sua spada. L'uomo pronuncia queste parole alla donna prima di spirare, preannunciando l'arrivo delle sue Varianti pericolose.}}
===''[[What if...?|What If...?]]''===
*Peter... sorridi. Sorridi per me, okay? ('''Wasp''')
==Serie televisive Netflix==
{{cronologico}}
===''[[Daredevil (serie televisiva)|Daredevil]]''===
====''Prima stagione''====
*Avresti dovuto uccidermi, vigliacco! ('''John Healy''')
::{{spiegazione|Dopo essere stato prosciolto grazie ad una giuria corrotta, il sicario John Healy viene attaccato da Daredevil, che picchiandolo lo interroga su chi sia il mandante del suo ultimo omicidio. Per via di tutte quelle violenze, Healy confessa, ma vedendo che il vigilante non lo uccide si suicida sbattendo la faccia contro un pezzo di ferro, essendo consapevole che il suo mandante farebbe uccidere lui e la sua famiglia in caso venisse a sapere della spiata.}}
*Aiutami...Ti prego...Aiutami... ('''Anatoly Ranskahov''')
::{{spiegazione|Deciso ad accettare gli accordi con Wilson Fisk, il gangster russo Anatoly Ranskahov si reca da lui: sfortunatamente, il russo arriva proprio nel bel mezzo della cena fra Fisk e Vanessa Marianna, rovinandola. Salito in macchina con Fisk, Anatoly inizia ad affermare le proprie ragioni, ma inaspettatamente l'auto si forma in un luogo isolato. Stupito, il gangster russo viene tirato fuori dall'auto e malmenato da un furioso Fisk, che inizia a sbattere sua testa contro la portiera della macchina: nonostante cerchi di supplicarlo, Fisk decapita brutalmente Anatoly con la portiera, furioso per l'appuntamento mancato.}}
*Signorina Page... ('''James Wesley''')
::{{spiegazione|Dopo che Vanessa si è ripresa, il braccio destro di Fisk, James Wesley, viene a sapere che Karen Page ha fatto visita alla madre del proprio capo. Deciso a non arrecargli un ulteriore dispiacere, Wesley agisce di persona, rapendo Karen e portandola in un magazzino per interrogarla. Minacciata con la morte dei propri amici, Karen riesce a prendere la pistola del criminale: Wesley prova a farla ragionare, ma Karen istintivamente lo crivella di colpi.}}
*Ho scritto tante storie nel corso dei miei anni... e sa quante volte mi hanno minacciato perché io mi tappassi la bocca? ('''Ben Urich''')
::{{spiegazione|Mentre si prepara a scrivere un articolo su Wilson Fisk, il giornalista Ben Urich riceve la visita del gangster in persona. Questi dichiara di rispettarlo, e di non crederlo responsabile della morte di Wesley. Tuttavia, Fisk è comunque arrabbiato per il coinvolgimento della propria madre: Urich dichiara stoicamente di essere comunque insensibile alle minacce, ma Fisk inaspettatamente lo strangola con violenza uccidendolo.}}
*Aspetta, aspetta! ('''Leland Owlsley''')
::{{spiegazione|Venuto a sapere del coinvolgimento del proprio contabile Leland Owlsley nell'attentato all'amata Vanessa, Fisk lo convoca in un palazzo abbandonato: qui, dopo avergli rivelato di conoscere tutta la verità, lo scaraventa con violenza nella tromba dell'ascensore del palazzo, spezzandogli il collo.}}
====''Seconda stagione''====
*Chiunque ci ostacolerà, noi dipingeremo le strade di rosso col loro sangue. E quando se ne andranno, renderemo orgoglioso tuo padre. E ci libereremo degli sporchi traditori che hanno tradito i loro compagni. Hell's Kitchen sarà di nuovo nostra! ('''Nesbit''')
::{{spiegazione|Uscito dopo molto tempo dalla prigione un suo associato, il gangster Nesbit organizza per lui una festa nel suo pub, insieme ad altri scagnozzi. Finita la cena, Nesbit annuncia i loro piani di conquista del quartiere ora che Wilson Fisk è stato sconfitto, ma in quel momento Nesbit viene ucciso da un colpo di mitra: tutti gli scagnozzi infatti vengono crivellati di colpi, ad eccezione di un uomo, Grotto.}}
*Non "sono"... lui... è un uomo solo! ('''Trafficante Messicano''')
::{{spiegazione|Indagando sulla pista della strage nel pub di Nesbit, Matt risale ad un gruppo di spacciatori messicani, rivali degli irlandesi. Indossati i panni di Daredevil, il vigilante si reca nel loro covo, ma qui trova solo i cadaveri dei trafficanti. Trovandone uno vivo, Matt gli chiede quali uomini abbiano potuto compiere una strage del genere, ma il trafficante specifica che è stato un solo uomo a fare tutto, per poi spirare.}}
*Perché... Non l'hai... Fermato? ('''Grotto''')
::{{spiegazione|Matt viene incatenato da Frank Castle al camino di un palazzo, dove nel frattempo Frank ha portato anche Grotto, il gangster scampato alla strage degli irlandesi e protetto da Matt, Karen e Foggy. Dopo una serie di discussioni sui metodi dei due vigilanti, Frank dà a Daredevil un ultimatum: con la pistola che Castle gli ha legato alle mani, Matt dovrà decidere se sparare a Frank per impedirgli di uccidere Grotto o se lasciargli giustiziare il criminale. Matt tuttavia non vuole macchiarsi del sangue di nessuno, e spara quindi alla catena che lo lega, cercando poi di slanciarsi contro Frank: purtroppo, il violento vigilante fa in tempo a sparare a Grotto, che muore tra le braccia di Matt.}}
*E a chi importa? ('''Finn Cooley''')
::{{spiegazione|Deciso a vendicare il figlio, morto la notte in cui Frank Castle massacrò gli uomini di Nesbit, il folle gangster irlandese Finn Cooley rapisce il vigilante e lo tortura. Tuttavia, grazie ad un diversivo ordito dallo stesso Castle e all'intervento di Daredevil, Frank sovverte la situazione e con un fucile a pompa minaccia Cooley, chiedendogli informazioni sugli assassini della sua famiglia, ma il criminale preferisce insultare sprezzante il vigilante: come risposta, Frank spara in piena faccia a Cooley.}}
*Ho sentito di te, le notizie corrono veloce, ma quel giorno c'erano molti criminali e ogni dito ha premuto un grilletto. Pensi che questa tua crociata non finirà mai, vero? Vero? ('''Dutton''')
::{{spiegazione|Finito in prigione, grazie all'aiuto di Wilson Fisk Frank può accedere alla cella di Dutton, capo dei detenuti nonché uno degli ultimi superstiti tra gli uomini che massacrarono la famiglia Castle. Uccise le sue guardie del corpo, Frank interroga Dutton chiedendogli chi abbia materialmente sparato i colpi che uccisero i suo famigliari: il capo dei detenuti tuttavia non può dargli informazioni e insulta Frank dicendogli che la sua crociata non avrà fine. Desideroso di vendetta, Frank pugnala Dutton.}}
*Tu, stupido figlio di... ('''Ray Schoonover''')
::{{spiegazione|Rivelatosi il trafficante Blacksmith, che ordinò la morte della famiglia Castle, l'ex superiore di Frank Ray Schoonover prende in ostaggio Karen e si prepara a fuggire. Tuttavia, i due vengono intercettati da Castle, creduto morto, che sottomette l'ex ufficiale e si fa portare nel suo rifugio. Qui, dopo averlo pestato e averlo interrogato, Frank uccide Schoonover con un colpo di pistola alla testa.}}
*Finitelo! ('''Nobou''')
::{{spiegazione|Grazie al sacrificio dell'amata Elektra e il supporto di Frank Castle, Daredevil riesce a sconfiggere gli uomini della Mano, sfidando poi a duello il loro comandante, il vecchio alleato di Wilson Fisk Nobou, con cui si era già scontrato in precedenza. Dopo un duro ma decisivo scontro, il supereroe riesce a scaraventare giù dal palazzo in cui si trovavano il ninja. Nobou prova allora a fuggire mentre Daredevil aiuta gli ostaggi, ma viene raggiunto e ucciso da Stick.}}
===''[[Jessica Jones (serie televisiva)|Jessica Jones]]''===
====''Prima stagione''====
*'''Barbara Shotlman''': Grazie. <br/>'''Bob Shlotman''': Grazie, signorina Jones.
::{{spiegazione|Jessica riesce a liberare la giovane Hope Shlotman dalle grinfie del suo persecutore Killgrave. Dopo averla riconsegnata ai genitori tutto sembra andare per il meglio, ma improvvisamente Hope uccide entrambi i genitori, essendo costretta ad ubbidire ad un'ultima direttiva di Killgrave}}
*Perchè la amo. ('''Ruben''')
::{{spiegazione|Killgrave sta facendo un sopralluogo in casa di Jessica quando entra il timido vicino di Jessica, Ruben. Incuriosito, Killgrave obbliga il giovane a confessare la sua cotta per Jessica: geloso, Killgrave ordina a Ruben di tagliarsi la gola.}}
Killgrave mi ha detto di darle questo. ('''Signora DeLuca''')
::{{spiegazione|Dopo che Jessica riesce a stordire Killgrave, l'investigatrice si imbatte nel poliziotto suo alleato Will Simpson , il quale le propone di uccidere il criminale. Jessica però vuole Killgrave vivo per poterlo interrogare, e quindi stende Simpson e due suoi colleghi e scappa. Irritato, Simpson viene avvicinato dalla vicina di casa dei Jones, la signora DeLuca, che dichiara di dovergli consegnare un pacchetto da parte di Killgrave. All'interno, Simpson trova la bomba che aveva provato a inserire nella casa di Killgrave in precedenza: prima di poter fare qualsiasi cosa la bomba scoppia ferendo gravemente Simpson e uccidendo i suoi colleghi e la signora DeLuca.}}
*Tu sei una nostra responsabilità... Noi dobbiamo fermarti! ('''Louise Thompson''')
::{{spiegazione|Per far confessare Killgrave, Jessica porta nella sua cella i suoi genitori, Albert e Louise. Dopo un'aspra discussione Louise rivela il proprio scopo: ella ritiene il figlio solamente un mostro, e perciò ha portato delle forbici con cui ucciderlo. Deluso e furente per il comportamento della madre, Killgrave ordina ai genitori di suicidarsi: Jessica allora irrompe nella cella e riesce a salvare Albert, ma non Louise, che si pugnala ripetutamente con le stesse forbici che voleva usare per uccidere il figlio.}}
*In un hotel sulla Washington, di fronte a Barbuto. ('''Detective Oscar Clemmons''')
::{{spiegazione|Mentre Jessica va alla caccia di Killgrave con Trish, il Detective Oscar Clemmons, passato dalla loro parte dopo aver assistito all'incontro tra il criminale e i genitori, rimane nel loro covo: dopo poco tempo arriva però Will Simpson, che puntandogli una pistola contro gli chiede dove siano andate le ragazze. Poiché il detective non parla, Simpson abbassa la pistola e gli fa capire di essere dalla loro parte: Clemmons allora gli rivela la loro posizione, ma Simpson improvvisamente estrae la pistola e gli spara a sangue freddo in testa.}}
*26... 27...28...29! ('''Wendy Ross-Hogarth''')
::{{spiegazione|Killgrave e l'avvocato Jeri Hogarth fanno un accordo: il criminale costringerà Wendy, ex moglie di Jeri, a firmare le carte del divorzio ed in cambio Jeri gli fornirà il feto abortito da Hope, rimasta incinta. L'accordo va a buon fine, ma sentendo una discussione tra Jeri e Wendy Killgrave crede che ad avere ragione sia quest'ultima e gli ordina di uccidere Jeri con 100 pugnalate: contenta, Wendy inizia a pugnalare l'ex moglie con una forbice. Quando è arrivata circa alle trenta pugnalate arriva però Pam, attuale amante di Jeri: le due rivali hanno quindi una colluttazione, e Wendy sbatte contro uno spigolo di un tavolo morendo.}}
*Ora puoi ucciderlo. Dimmi che lo farai! Dimmelo... dimmelo... ('''Hope Shotlman''')
::{{spiegazione|Jessica va ad un appuntamento ricevuto da Killgrave in un ristorante e si ritrova davanti una scena inquietante: il criminale ha infatti rapito la sua vecchia vittima Hope e si trova seduto con lei ad un tavolo, mentre alcuni membri del gruppo di sostegno organizzato da Trish stanno per impiccarsi sul bancone del bar. Il criminale dice a jessica che se non verrà con lui si terrà Hope, ma improvvisamente la ragazza si pugnala con un coltello: mentre Killgrave fugge utilizando come diversivo i membri del gruppo di recupero, Hope muore tra le braccia di Jessica, dicendole che ora è libera di uccidere il criminale.}}
*Ora è più forte: non ascoltarlo, non guardarlo in faccia. Ti farà uccidere! ('''Albert Thompson''')
::{{spiegazione|Entrata nell'appartamento in cui Killgrave si è nascosto col padre Albert, ovvero la casa di una coppia gay, Jessica si ritrova davanti una scena brutale: sul pavimento vi sono infatti il cadavere di uno dei due ragazzi gay e Albert, privo di arti, mentre l'altro ragazzo sta facendo a pezzi i suoi arti in stato di trance. Dopo che Jessica lo ferma, si concentra sul povero Albert, che rinviene: agonizzante, il vecchio fa appena in tempo ad avvisare Jessica dei nuovi poteri ottenuti dal figlio, per poi spirare.}}
*Dimmi che mi ami! ('''Kevin Thompson/Killgrave''')
::{{spiegazione|Deciso ad abbandonare la città, il criminale Killgrave prende il controllo di molte persone al porto. All'arrivo di Jessica e della sua amica Trish, Killgrave prende il controllo di quest'ultima, deciso a portarla via per far soffrire Jessica. L'investigatrice tuttavia non ha alcuna reazione alla notizia: Convinto che anche lei sia finita sotto il controllo, Killgrave la costringe a sorridergli e a baciarlo. Tuttavia, quando Jessica gli si avvicina lo afferra per il collo: facendogli capire di non essere più sotto il suo controllo, Jessica spezza il collo di Killgrave uccidendolo.}}
{{Marvel Cinematic Universe}}
[[Categoria:Marvel Cinematic Universe]]
[[Categoria:Ultime parole dai media| Marvel Cinematic Universe]]
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1219003
2022-07-25T19:44:35Z
2.41.143.60
/* Fase quattro */
wikitext
text/x-wiki
{{Raccolta}}
Raccolta delle '''ultime parole''' pronunciate dai personaggi dei film del '''''[[Marvel Cinematic Universe]]''''' in punto di morte.
==Film==
{{torna a|Ultime parole dai film}}
===''Saga dell'Infinito''===
{{cronologico}}
====''Fase Uno''====
*Non sprecarla... non sprecare la tua vita... ('''Ho Yinsen''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man (film)|Iron Man]]'' (2008), Yinsen pronuncia le sue ultime parole a Tony Stark poco prima di morire dopo essersi sacrificato per salvare da un gruppo di terroristi.}}
*Se siamo ancora in affari...io darò a voi i questi disegni in dono. E in cambio...spero che tu mi ripagherai...donandomi soldati di ferro. ('''Raza''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man (film)|Iron Man]]'' (2008), Raza, capo del gruppo di terroristi, noto come i "Dieci Anelli", che ha rapito Tony Stark e Ho Yinsen, pronuncia le sue ultime parole prima di venire ucciso dal suo capo, Obadiah Stane, alias, Iron Monger, per punirlo a causa del suo tradimento.}}
*Mi dispiace. Posso darti solo il mio sapere. ('''Anton Vanko''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man 2]]'' (2010). Ormai morente dalla malattia grave, l'anziano Anton Vanko consegna al figlio Ivan i progetti del reattore Arc, su cui aveva lavorato insieme a Howard Stark pur non ricevendone alcun merito, per poi spirare, scatenando la furia vendicativa del figlio.}}
*Si dice che puoi ancora sentire e vedere ciò che si manifesta intorno a te, spero che sia vero, così potrai sapere che la tua morte è giunta per mano di Laufey! ('''Laufey''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor (film)|Thor]]'' (2011), le ultime parole di Laufey sono rivolte a Odino, poco dopo di venire ucciso a tradimento dal suo figlio naturale Loki.}}
*Il primo di tanti... Taglia una testa... e altre due spuntano fuori! Hail... HYDRA! ('''Heinz Kruger''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011), Steve Rogers, alias, Captain America, ferma il doppiogiochista agente Heinz Kruger. Dopo che Rogers ha chiesto a Kruger chi è, quest'ultimo dichiara di appartenere all'organizzazione terroristica HYDRA, per poi avvelenarsi con il cianuro, morendo.}}
*Tutto a posto, capo. Quella squadra non funzionerà mai... se loro non avranno qualcosa... da... ('''Philip "Phil" Coulson''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[The Avengers (film 2012)|The Avengers]]'' (2012), Phil Coulson riferisce queste parole a Nick Fury, dopo essere stato ferito gravemente da Loki.}}
====''Fase Due''====
*Ora basta con le maschere! Avevi detto di volere il Mandarino... ce l'hai qui davanti! Sono sempre stato io, Tony, fin dall'inizio! Io sono il Mandarino!!! ('''Aldrich Killian/Extremis Man/Il Mandarino''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Iron Man 3]]'' (2013), il folle scienziato Aldrich Killian riferisce queste parole a Tony Stark prima di un duro e violento scontro con Pepper Potts nel quale perderà la vita.}}
*Non te lo dirò mai! ('''Frigga''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor: The Dark World]]'' (2013), Frigga pronuncia queste ultime parole prima di essere uccisa dal mostruoso Kurse, per ordine di Malekith.}}
*Lui è un nemico di Asgard. Era prigioniero nei loro sotterranei. ('''Kurse''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor: The Dark World]]'' (2013). Kurse, lo sgherro di Malekith, pronuncia queste ultime parole al suo padrone riferito a Loki, prima della battaglia tra lui con gli scagnozzi di Malekith e Thor con Loki, al termine della quale è sul punto di uccidere Thor. Tuttavia, Loki riesce a trafiggerlo di spalle e ad attaccarlo con una delle sue stesse bombe, e Kurse muore dissolvendosi.}}
*Se pensi di fermarlo, sei un illuso. L'Aether non può essere distrutto. ('''Malekith''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Thor: The Dark World]]'' (2013), durante la battaglia, Malekith, il malvagio signore degli Elfi Oscuri, con il potere della Gemma della Realtà, noto come l'Aether, tenta di crescere l'Oscurità per distruggere l'universo, viene però raggiunto dal suo nemico giurato Thor. I due hanno una resa in cui l'Elfo Oscuro dichiara la propria superiorità. Mentre il Dio del Tuono riesce a sconfiggere definitivamente Malekith, spedendo all'altro posto che viene schiacciato a morte con la sua stessa nave.}}
*Cosa?! Sei impazzito?! È una pessima idea! Pessima credimi!... ('''Jasper Sitwell''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014), per ottenere maggiori informazioni sull'HYDRA, Steve Rogers, Natasha Romanoff e Sam Wilson catturano uno dei loro agenti, Jasper Sitwell. A bordo della macchina di Wilson, i tre lo interrogano, e vengono a sapere dello sviluppo di una super arma in grado di eliminare ogni individuo identificato come possibile minaccia per l'HYDRA. Poco dopo il soldato d'Inverno gli attacca, e butta giù Sitwell dalla macchina, provocando la sua morte.}}
*Hail...HYDRA. ('''Alexander Pierce''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Captain America: The Winter Soldier]]'' (2014), Pierce in fin di vita, dopo essere stato ferito da Nick Fury, pronuncia le sue ultime parole.}}
*Dammi la mano...! ('''Meredith Quill''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), Meredith Quill pronuncia queste parole all'amato figlio Peter, prima di morire.}}
*Modera il tuo tono!!! Io posso...! ('''Altro''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), l'Altro, il portavoce di Thanos, cerca inutilmente di abbassare la voce a Ronan l'Accusatore, ma lui, purtroppo, lo uccide seccato con il potere del suo martello.}}
*Io non sarò più la tua schiava! ('''Carina Walters''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), Carina Walters, la schiava del Collezionista, si rivolge al suo padrone prima di ribellarsi, toccando la Gemma del Potere, contenuta nell'Orb, morendo annientata.}}
*Non riuscirete mai a raggiungere Ronan! ('''Korath''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014), durante lo scontro, Korath rivolge queste ultime parole agli altri tre membri dei Guardiani della Galassia, poco prima di venire ucciso da Drax il Distruttore.}}
*Siete mortali! Come è...?! ('''Ronan l'Accusatore''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Guardiani della Galassia (film)|Guardiani della Galassia]]'' (2014) Ronan l'Accusatore si rivolge così ai Guardiani della Galassia, poco prima di essere definitivamente annientato dalla Gemma del Potere, contenuta nell'Orb.}}
*Sei incredibilmente ingenuo. ('''Ultron''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Avengers: Age of Ultron]]'' (2015), Ultron è scappato da Sokovia, ormai distrutta, e si è rifugiato in un bosco vicino. Poco dopo Ultron, raggiunto da Visione, pronuncia quest'ultime parole e cerca di uccidere il suo nemico, ma Visione grazie al potere della Gemma della Mente incastrata nella sua testa, riesce a distruggere il robot malvagio.}}
*Mi dispiace, tesoro, devi aiutare papà a pagare tutti per i suoi errori. ('''Darren Cross/Calabrone''')
::{{spiegazione|Nel film ''[[Ant-Man (film)|Ant-Man]]'' (2015), Darren Cross, alias il Calabrone, rivolge queste parole quando è sul punto di uccidere Cassie Lang e il poliziotto Jim Paxton. Tuttavia Scott Lang, alias Ant-Man, riesce a sabotare la tuta del Clabarone provocandone la morte.}}
====''Fase Tre''====
*E tu verrai con me! ('''Brock Rumlow/Crossbones''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain America: Civil War]]'' (2016). Quando gli Avengers intercettano lo spietato mercenario Brock Rumlow, alias Crossbones, che aveva rubato un'arma biologica a Lagos, in Nigeria. Una volta sconfitto e catturato, durante nel loro combattimento, Rogers interroga Rumlow, chiedendogli chi è il compratore: Rumlow risponde che è il vecchio amico di Rogers, Bucky Barnes, alias, il Soldato d'Inverno. Approfittando della sua distrazione per un momento, Rumlow spiega come stanno le cose, e accende una granata per uccidere se stesso e Rogers. Tuttavia Scarlet blocca la granata, e spinge Rumlow verso un palazzo, uccidendo lui e, accidentalmente, diverse persone del Wakanda.}}
*Nessuno lo è. Noi non scegliamo il nostro tempo. La morte dà significato alla vita. Sapere che i tuoi giorni termineranno. Che il tuo tempo è breve. Pensi che dopo questo tempo, io sia pronta. Ma guardami. Sto prolungando questo momento solo per poter guardare la neve. ('''Antico''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016). L'Antico, dopo essere stata ferita da Kaecilius, rivolge queste ultime parole al dottor Stephen Strange.}}
*Che succede? ('''Kaecilius''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016). Kaecilius è intento a distruggere la Terra. Tuttavia il Dottor Strange riesce a stringere un patto con Dormammu, grazie al potere della Gemma del Tempo, Kaecilius e i suoi zeloti vengono quindi inceneriti a morte dal malvagio Signore della Dimensione Oscura.}}
*Chiedo solo una cosa, che la vostra Alta Sacerdotessa gli dica il nome dell'uomo che ha segnato il suo destino: Taserface! ('''Taserface''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017). Taserface si rivolge con queste parole ad una Sovereign, poco prima di morire a causa dell'esplosione della sua nave.}}
*No, basta! Senti, ascolta!! Tu sei un dio! Se mi uccidi, sarai solo un comune mortale come tutti gli altri! ('''Ego il Pianeta Vivente''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017). La versione umana di Ego il Pianeta Vivente pronuncia queste parole cercando ancora di portare Peter dalla sua parte. Peter però si rifiuta, e Baby Groot ripone una bomba nel cervello di Ego, provocandone la morte.}}
*Ti avrà anche generato magari, ma non era tuo padre! Scusa, non ne ho combinata una giusta. È stata una fortuna averti come figlio. ('''Yondu Udonta''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Guardiani della Galassia Vol. 2]]'' (2017). Dopo l'uccisione e la distruzione di Ego il Pianeta Vivente, Yondu pronuncia queste parole riferendosi a Peter e fa indossare al ragazzo una tuta spaziale. Yondu, pentitosi delle cattive azioni compiute, muore congelato nello spazio.}}
*Cosa? ('''Jackson Brice/Shocker #1/Montana''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: Homecoming]]'' (2017). Jackson Brice, rivolge confuso questa parola a suo capo Adrian Toomes, alias l'Avvoltoio, poco dopo di venire ucciso accidentalmente da quest'ultimo con un'arma dei Chitauri, praticamente stanco della sua incompetenza.}}
*Guardate. Ricordate questo posto. Casa. ('''Odino''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017). Odino, prima di morire svanendo dalla vecchiaia, rivolge queste ultime parole a suoi figli Thor e Loki.}}
*Tornatene nella caverna da cui sei strisciata fuori! Schifoso demone malvagio! ('''Hogun''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017). Hogun, uno dei Tre Guerrieri, pronuncia queste ultime parole a Hela, prima di venire ucciso dalla Dea della Morte.}}
*Per Asgard. Hela! ('''Skurge''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Thor: Ragnarok]]'' (2017). Skurge, alias l'Esecutore, prima di combattere l'esercito di Hela, rivolge queste ultime parole alla sua ex padrona Hela, poco prima di venire ucciso dalla Dea della Morte per il suo tradimento.}}
*Ah, e io ero convito che fossi un americano pazzo. ('''Ulysses Klaue/Klaw''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018). Il mercenario Ulysses Klaue rivolge queste ultime parole ad Erik Killmonger poco prima di venire ucciso a tradimento da quest'ultimo con una pistola.}}
*Io sono la causa della morte di tuo padre. Non lui. Prendi me. ('''Zuri''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018). Durante il primo epico scontro tra la Pantera Nera ed Erik Killmonger, il saggio stregone Zuri pronuncia queste parole prima di essere ucciso dallo stesso Killmonger.}}
*Perché? Per potermi rinchiudere? Nah. Seppelliscimi nell'oceano... come i miei antenati che si buttavano dalle navi. Sapevano che la schiavitù era peggio della morte. ('''N'Jakada\Erik Stevens/Killmonger''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Panther (film)|Black Panther]]'' (2018). Dopo una violenta lotta, le ultime parole di N'Jadaka, alias Erik Killmonger, sono rivolte a suo cugino T'Challa, alias la Pantera Nera, rifiutando il suo aiuto prima di morire estraendosi la lancia dal petto, per essersi pugnalato da lui stesso durante lo scontro.}}
*Padre degli dei... lasciate che la magia oscura scorra attraverso me per un'ultima... volta. ('''Heimdall''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018). Heimdall, ormai privo di forze per la lotta contro Thanos e l'Ordine Nero, teletrasporta Hulk sulla terra in modo da avvertire i loro compagni dell'imminente arrivo di Thanos. Subito dopo il Titano Pazzo, con la lancia di Gamma Corvi, trafigge Heimdall al cuore, poiché l'aveva fatto.}}
*Tu... non sarai mai... un dio. ('''Loki Laufeyson\Odinson''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018). Dopo la morte di Heimdall e la sparizione di Hulk, Loki, il Dio dell'Inganno, all'inizio si finge di allearsi con Thanos, lasciando a morire il fratello adottivo Thor nelle sue mani. Tuttavia, appena si avvicina al titano cerca di pugnalarlo, in quanto il suo era solo un tentativo per ucciderlo: Thanos, fermando il coltello, afferra Loki e lo strangola a morte sotto gli occhi disperati del fratello adottivo Thor.}}
*No. Questo non è amore. ('''Gamora del 2018''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018). Thanos e Gamora raggiungono il pianeta Vormir in cui si nasconde la Gemma dell'Anima, custodita da Teschio Rosso. Sull'orlo di un abisso, Teschio Rosso spiega a Thanos che dovrà sacrificare una persona amata per ottenere la gemma: con le lacrime agli occhi, Thanos si ritrova costretto a gettare giù dal precipizio la figlia, Gamora, che morendo gli fa ottenere la gemma.}}
*Io ora devo distruggere questo motore prima che lo trovino! ('''Mar-Vell''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019). Nel 1989 Carol Danvers e la sua maestra, la dottoressa Wendy Lawson, il cui vero nome è Mar-Vell stanno facendo un giro di ricognizione, fino a quando vengono intercettate da Yon-Rogg che vuole distruggere il motore segreto di Mar-Vell, da lei creato per aiutare gli Skrull. Yon-Rogg abbatte la loro navicella, e Mar-Vell si appresta a distruggere il motore, ma prima che possa farlo Yon-Rogg la uccide, non avendo fermato però Danvers che riesce lei a distruggere il motore, in cui diviene la futura Capitan Marvel.}}
*Troppo tardi. ('''Norex''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019). Yon-Rogg sopraggiunge sulla Terra per riportare ad Hala, Carol Danvers. Arrivato lì, scopre che quella non è la vera Danvers ma Norex, uno Skrull che ha preso la forma della ragazza. Yon-Rogg scopre inoltre che Danvers è nello spazio insieme a Nick Fury, Talos, Maria Rambeau e Goose e sta per scoprire quello che ha sempre cercato di nascondergli. Prima di lasciare la Terra, Yon-Rogg uccide furiosamente Norex per poi andarsene.}}
*Subito. ('''Minn-Erva''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Captain Marvel (film)|Captain Marvel]]'' (2019). Yon-Rogg e la Starforce riescono a rintracciare Danvers e i suoi nuovi compagni, riuscendogli a imprigionargli. Carol riesce però a liberarsi così come i suoi compagni, e iniziano una battaglia contro Yon-Rogg e la Starforce. In seguito, Yon-Rogg ordina a Minn-Erva di seguire Nick Fury, Maria Rambeau, Goose, Talos e gli Skrull che stanno scappando. Ma Fury e Rambeau riescono a distruggere la sua navicella, uccidendola.}}
*Va bene. ('''Natasha Romanoff/Vedova Nera''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Endgame]]'' (2019). Mentre Natasha Romanoff, alias la Vedova Nera, e Clint Barton, alias Occhio di Falco (divenuto anche Ronin), sono a Volmir per recuperare la Gemma dell'Anima, incontrano Teschio Rosso, il guardiano della Gemma, che gli spiega il sacrificio che serve per recuperare la Gemma, ovvero una vita. Entrambi gli eroi vogliono sacrificarsi per l'altro, ma alla fine è Vedova Nera che sceglie di morire gettandosi dal dirupo su cui si trova Teschio Rosso, essendo consapevole che il collega potrà stare con la sua famiglia se il loro piano riesce: subito dopo, il commosso e disperato Clint si ritrova con la Gemma.}}
*Non me lo permetterà. ('''Nebula del 2014''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Endgame]]'' (2019). Recuperate le Gemme dell'Infinito, gli Avengers creano un nuovo Guanto dell'Infinito e devono decidere chi sarà a schioccare le dita per riportare in vita tutti quelli morti. Alla fine è Hulk a schioccare le dita, ma subito dopo il gruppo viene raggiunto dal Thanos del passato che distrugge la loro base. Mentre Hulk, Ant-Man, Rocket Raccoon e War Machine sono imprigionati sotto le macerie della base, e Iron Man, Capitan America e Thor combattono contro Thanos, Occhio di Falco cerca di proteggere il guanto dai servitori del Titano Pazzo. Tuttavia, viene raggiunto dalla Nebula del passato, intenzionata ad impossessarsi del guanto per poterlo dare a Thanos. Fortunatamente, Occhio di Falco viene raggiunto dalla Gamora del passato e dalla Nebula del presente, dove quest'ultima uccide la sua controparte del passato.}}
*Io sono... ineluttabile. ('''Thanos del 2014''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Avengers: Endgame]]'' (2019). Durante la battaglia finale, nonostante l'aiuto di tutti i supereroi, il perfido Thanos proveniente dal passato riesce ad impossessarsi del Guanto dell'Infinito costruito dagli Avengers per schioccare di nuovo le dita, ma viene raggiunto da Iron Man che gli ruba le gemme dal guanto e schiocca lui stesso le dita: in questo modo, il Titano Pazzo svanisce polverizzandosi, insieme con il suo esercito e l'Ordine Nero, dopo essersi accasciato a terra contemplando il suo fallimento.}}
*Vedrai, Peter. La gente... ha bisogno di credere. Di questi tempi... crede a qualsiasi cosa. ('''Quentin Beck/Mysterio''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: Far from Home]]'' (2019). Peter Parker, alias, Spider-Man, viene reclutato da Nick Fury per contrastare la minaccia degli Elementali, creature provenienti da altre dimensioni che stanno spargendo il caos in tutto il mondo. Nel corso della missione, però, Peter scopre che il loro nuovo alleato Quentin Beck alias Mysterio, è un truffatore: gli Elementali sono infatti solo una sua creazione. Peter combatte così contro il malvagio Mysterio a Londra, dove dopo aver ingaggiato una lotta, Beck viene sconfitto e muore apparentemente.}}
===''Fase quattro''===
{{cronologico}}
*È sull'ala!!! Muovetevi!! Che state aspettando?! ('''Generale Dreykov''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Black Widow]]'' (2021). Lo spietato generale russo Dreykov, leader dell'organizzazione segreta delle Vedove Nere, la ''Stanza Rossa'', fa per fuggire dalla sua base volante insieme ai suoi scagnozzi: il suo elicottero però viene intercettato da Yelena Belova, sorella di Natasha Romanoff che fa esplodere il suo elicottero con delle granate, uccidendolo e vendicando tutte le ragazze finite sotto il suo controllo.}}
*Fammi solo... Riprendere fiato. ('''May Parker''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021). Rimasta ferita nello scontro tra il nipote Peter e il terribile Goblin, May Parker esorta il nipote ad accettare le conseguenze delle sue azioni, ricordando al nipote che "da grandi poteri derivano grandi responsabilità": purtroppo il Goblin ha ferito May gravemente con la lama del suo aliante dietro a schiena e pertanto la donna muore tra le braccia del povero Peter.}}
*Lei era lì per causa tua! Io l'avrò pure colpita, ma tu... Tu sei quello che l'ha uccisa! ('''Goblin della Terra-96283''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021). Al termine della prima parte dello scontro finale tra i tre Spider-Man del multiverso e i Terribili Quattro, il folle supercriminale Goblin provoca la collera del Peter Parker dell'universo principale ad ucciderlo, provocandolo con la morte di sua zia May: seppur tentato di ucciderlo col suo stesso aliante, Peter dà ascolto alle sue controparti alternative e si limita ad iniettare al Goblin un siero in grado di annullare la sua personalità maligna, eliminando la minaccia una volta per tutte che libera finalmente Norman Osborn.}}
*Lo so. Ma nel grande calcolo del multiverso, il tuo sacrificio vale più della tua vi... ('''Stephen Strange/Defender Strange della Terra-617''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). In fuga nel multiverso, la giovane America Chaver e una versione alternativa del Dottor Strange, noto come il Defender Strange, vengono bloccati dal mostro dimensionale che gli dà la caccia. Non trovando altra soluzione, Strange decide di sacrificare la vita di America assorbendo il suo potere di viaggiare nel multiverso in modo da impedire al mostro di ottenerlo: prima di poter portare a termine l'ingrato compito però Defender Strange viene trafitto alla schiena dal mostro e non può fare altro che scagliare America in un portale dimensionale prima di morire.}}
*Sono pronto. ('''Stephen Strange/Supreme Strange della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). In un flashback, gli Illuminati della Terra-838 raccontano al Dottor Strange la fine della sua controparte del loro universo, Supreme Strange: questi, nel tentativo di fermare Thanos, utilizzò il libro di magia nera del Darkhold per viaggiare nel multiverso, ma finì per provocare accidentalmente l'incursione tra due universi. Una volta fermato Thanos, Supreme Strange accettò la decisione dei suoi compagni di essere giustiziato per i suoi crimini: pertanto il collega Freccia Nera, seppur estremamente riluttante e dispiaciuto, lo disintegrò con la sua voce supersonica.}}
*Wanda, Black Bolt potrebbe ucciderti con un sussurro dalla sua bocca. ('''Reed Richards/Mister Fantastic della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Deciso a far ragionare Wanda Maximoff, desiderosa di rapire America per viaggiare nel multiverso, il membro degli Illuminati, Reed Richards, alias Mister Fantastic, prova a farla ragionare minacciandola con i poteri di Freccia Nera: Wanda per tutta risposta uccide quest'ultimo e, afferrando un terrorizzato Mister Fantastic con i suoi poteri telecinetici, squaglia meticolosamente il suo corpo per poi finirlo facendogli esplodere la testa.}}
*Ho tutto il giorno libero! ('''Peggy Carter/Capitan Carter della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Per fermare Wanda, l'illuminata Peggy Carter, alias Capitan Carter, prova ad affrontarla in uno scontro diretto lanciandole contro il suo scudo: Wanda però riesce a bloccarlo e glielo lancia nuovamente contro tranciandola a metà.}}
*Esci subito dal mio universo! ('''Maria Rambeau/Capitan Marvel della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Furiosa per la morte dei compagni Illuminati, Maria Rambeau affronta a sua volta Wanda Maximoff, ma come gli altri supereroi ha presto la peggio e viene sconfitta dalla strega, che le dà il colpo di grazia schiacciandola con una statua con la sua effige.}}
*Wanda Maximoff, la tua mente è tenuta in ostaggio dal tuo sé alternativo. Forza, dammi la mano! Forse se riuscissi a liberarti dalle macerie l'incantesimo finirebbe! ('''Charles Xavier/Professor X della Terra-838''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Utilizzando i suoi poteri telepatici, il leader degli Illuminati, il professor Charles Xavier riesce ad entrare nella mente di Wanda Maximoff, nel tentativo di liberare la sua controparte della Terra-838 posseduta dalla strega: sfortunatamente Wanda glielo impedisce e uccide la sua mente spezzandogli il collo, provocando la sua morte anche nella realtà.}}
*Lo immaginavo! ('''Stephen Strange/Sinister Strange della Terra-199999''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Cacciato da Wanda in un altro universo alternativo, il Dottor Strange si ritrova ad affrontare una sua controparte sadica e malvagia nota come il Sinister Strange, colpevole di essersi lasciato corrompere dal Darkhold: dopo uno scontro in cui i due stregoni utilizzano le note musicali è la controparte buona ad avere la meglio, scagliando il Sinister Strange fuori da una finestra e facendolo impalare con orrore ad una delle cancellate.}}
*Io ho aperto il Darkhold, e io devo richiuderlo. Nessuno sarà più tentato dal Darkhold! ('''Wanda Maximoff/Scarlet Witch''')
::{{spiegazione|Personaggio di ''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022). Su suggerimento del Dottor Strange, America fa incontrare Wanda con i suoi figli provenienti da un altro universo, che tuttavia sono terrorizzati dalla sua natura spietata: comprendendo disperatamente di essersi lasciata corrompere dal male che ha compiuta, Wanda decide di rimediare distruggendo la caverna contenente il Darkhold e distruggendo ogni copia del libro presente nel multiverso, perdendo apparentemente la vita nel processo.}}
==Serie televisive Disney+==
{{torna a|Ultime parole dalle serie televisive}}
{{cronologico}}
===''[[WandaVision]]''===
*Arrivederci, amore. ('''[[Visione (Marvel Comics)|Visione]]''')
::{{spiegazione|Si tratta di una versione alternativa di Visione, ricreato da Wanda Maximoff all'interno di una cupola magica che intrappola la cittadina di Westview. Alla fine Wanda accetta di far dissolvere la cupola per liberare la città e Visione la saluta prima di scomparire.}}
===''[[Loki (serie televisiva)|Loki]]''===
*Gloriosi propositi! ('''Loki Classico''')
::{{spiegazione|E' una Variante anziana di Loki sopravvissuto agli eventi di ''[[Avengers: Infinity War]]'' che, dopo anni passati in solitudine, è stato "falciato" dalla Time Variance Authority e portato nella dimensione Vuoto per aver cercato di ricongiungersi con il fratello Thor. A causa di ciò, si è ormai rassegnato al fatto che tutti i Loki siano condannati ad essere dei reietti malvagi in ogni loro Variante, impossibili da redimere. Nonostante l'iniziale rifiuto, interviene all'ultimo creando un'illusione di Asgard per ingannare la creatura chiamata Alioth, salvando così la Variante Loki del 2012 e Sylvie e permettendo loro di controllare la creatura ma sacrificandosi nel tentativo. Dice questa frase poco prima di essere consumato da Alioth, rendendosi conto di aver effettivamente raggiunto la redenzione che riteneva impossibile.}}
*Ci rivedremo presto. ('''Colui che Rimane''')
::{{spiegazione|Giunti alla Cittadella alla Fine del Tempo, Loki e Sylvie scoprono che la vera mente dietro la TVA è un individuo chiamato "Colui che Rimane", il quale li ha appositamente condotti lì manipolando gli eventi. Egli spiega che hanno due opzioni: prendere il suo posto come governatore della TVA per mantenere intatta la Sacra Linea Temporale o ucciderlo, in quest'ultimo caso permettendo il libero arbitrio di ogni essere nell'universo ma scatenando una Guerra Multiversale tra sue Varianti malvagie. Nonostante Loki cerchi di fermarla, Sylvie, assetata di vendetta, non crede alle sue parole e riesce a uccidere Colui che Rimane con la sua spada. L'uomo pronuncia queste parole alla donna prima di spirare, preannunciando l'arrivo delle sue Varianti pericolose.}}
===''[[What if...?|What If...?]]''===
*Peter... sorridi. Sorridi per me, okay? ('''Wasp''')
==Serie televisive Netflix==
{{cronologico}}
===''[[Daredevil (serie televisiva)|Daredevil]]''===
====''Prima stagione''====
*Avresti dovuto uccidermi, vigliacco! ('''John Healy''')
::{{spiegazione|Dopo essere stato prosciolto grazie ad una giuria corrotta, il sicario John Healy viene attaccato da Daredevil, che picchiandolo lo interroga su chi sia il mandante del suo ultimo omicidio. Per via di tutte quelle violenze, Healy confessa, ma vedendo che il vigilante non lo uccide si suicida sbattendo la faccia contro un pezzo di ferro, essendo consapevole che il suo mandante farebbe uccidere lui e la sua famiglia in caso venisse a sapere della spiata.}}
*Aiutami...Ti prego...Aiutami... ('''Anatoly Ranskahov''')
::{{spiegazione|Deciso ad accettare gli accordi con Wilson Fisk, il gangster russo Anatoly Ranskahov si reca da lui: sfortunatamente, il russo arriva proprio nel bel mezzo della cena fra Fisk e Vanessa Marianna, rovinandola. Salito in macchina con Fisk, Anatoly inizia ad affermare le proprie ragioni, ma inaspettatamente l'auto si forma in un luogo isolato. Stupito, il gangster russo viene tirato fuori dall'auto e malmenato da un furioso Fisk, che inizia a sbattere sua testa contro la portiera della macchina: nonostante cerchi di supplicarlo, Fisk decapita brutalmente Anatoly con la portiera, furioso per l'appuntamento mancato.}}
*Signorina Page... ('''James Wesley''')
::{{spiegazione|Dopo che Vanessa si è ripresa, il braccio destro di Fisk, James Wesley, viene a sapere che Karen Page ha fatto visita alla madre del proprio capo. Deciso a non arrecargli un ulteriore dispiacere, Wesley agisce di persona, rapendo Karen e portandola in un magazzino per interrogarla. Minacciata con la morte dei propri amici, Karen riesce a prendere la pistola del criminale: Wesley prova a farla ragionare, ma Karen istintivamente lo crivella di colpi.}}
*Ho scritto tante storie nel corso dei miei anni... e sa quante volte mi hanno minacciato perché io mi tappassi la bocca? ('''Ben Urich''')
::{{spiegazione|Mentre si prepara a scrivere un articolo su Wilson Fisk, il giornalista Ben Urich riceve la visita del gangster in persona. Questi dichiara di rispettarlo, e di non crederlo responsabile della morte di Wesley. Tuttavia, Fisk è comunque arrabbiato per il coinvolgimento della propria madre: Urich dichiara stoicamente di essere comunque insensibile alle minacce, ma Fisk inaspettatamente lo strangola con violenza uccidendolo.}}
*Aspetta, aspetta! ('''Leland Owlsley''')
::{{spiegazione|Venuto a sapere del coinvolgimento del proprio contabile Leland Owlsley nell'attentato all'amata Vanessa, Fisk lo convoca in un palazzo abbandonato: qui, dopo avergli rivelato di conoscere tutta la verità, lo scaraventa con violenza nella tromba dell'ascensore del palazzo, spezzandogli il collo.}}
====''Seconda stagione''====
*Chiunque ci ostacolerà, noi dipingeremo le strade di rosso col loro sangue. E quando se ne andranno, renderemo orgoglioso tuo padre. E ci libereremo degli sporchi traditori che hanno tradito i loro compagni. Hell's Kitchen sarà di nuovo nostra! ('''Nesbit''')
::{{spiegazione|Uscito dopo molto tempo dalla prigione un suo associato, il gangster Nesbit organizza per lui una festa nel suo pub, insieme ad altri scagnozzi. Finita la cena, Nesbit annuncia i loro piani di conquista del quartiere ora che Wilson Fisk è stato sconfitto, ma in quel momento Nesbit viene ucciso da un colpo di mitra: tutti gli scagnozzi infatti vengono crivellati di colpi, ad eccezione di un uomo, Grotto.}}
*Non "sono"... lui... è un uomo solo! ('''Trafficante Messicano''')
::{{spiegazione|Indagando sulla pista della strage nel pub di Nesbit, Matt risale ad un gruppo di spacciatori messicani, rivali degli irlandesi. Indossati i panni di Daredevil, il vigilante si reca nel loro covo, ma qui trova solo i cadaveri dei trafficanti. Trovandone uno vivo, Matt gli chiede quali uomini abbiano potuto compiere una strage del genere, ma il trafficante specifica che è stato un solo uomo a fare tutto, per poi spirare.}}
*Perché... Non l'hai... Fermato? ('''Grotto''')
::{{spiegazione|Matt viene incatenato da Frank Castle al camino di un palazzo, dove nel frattempo Frank ha portato anche Grotto, il gangster scampato alla strage degli irlandesi e protetto da Matt, Karen e Foggy. Dopo una serie di discussioni sui metodi dei due vigilanti, Frank dà a Daredevil un ultimatum: con la pistola che Castle gli ha legato alle mani, Matt dovrà decidere se sparare a Frank per impedirgli di uccidere Grotto o se lasciargli giustiziare il criminale. Matt tuttavia non vuole macchiarsi del sangue di nessuno, e spara quindi alla catena che lo lega, cercando poi di slanciarsi contro Frank: purtroppo, il violento vigilante fa in tempo a sparare a Grotto, che muore tra le braccia di Matt.}}
*E a chi importa? ('''Finn Cooley''')
::{{spiegazione|Deciso a vendicare il figlio, morto la notte in cui Frank Castle massacrò gli uomini di Nesbit, il folle gangster irlandese Finn Cooley rapisce il vigilante e lo tortura. Tuttavia, grazie ad un diversivo ordito dallo stesso Castle e all'intervento di Daredevil, Frank sovverte la situazione e con un fucile a pompa minaccia Cooley, chiedendogli informazioni sugli assassini della sua famiglia, ma il criminale preferisce insultare sprezzante il vigilante: come risposta, Frank spara in piena faccia a Cooley.}}
*Ho sentito di te, le notizie corrono veloce, ma quel giorno c'erano molti criminali e ogni dito ha premuto un grilletto. Pensi che questa tua crociata non finirà mai, vero? Vero? ('''Dutton''')
::{{spiegazione|Finito in prigione, grazie all'aiuto di Wilson Fisk Frank può accedere alla cella di Dutton, capo dei detenuti nonché uno degli ultimi superstiti tra gli uomini che massacrarono la famiglia Castle. Uccise le sue guardie del corpo, Frank interroga Dutton chiedendogli chi abbia materialmente sparato i colpi che uccisero i suo famigliari: il capo dei detenuti tuttavia non può dargli informazioni e insulta Frank dicendogli che la sua crociata non avrà fine. Desideroso di vendetta, Frank pugnala Dutton.}}
*Tu, stupido figlio di... ('''Ray Schoonover''')
::{{spiegazione|Rivelatosi il trafficante Blacksmith, che ordinò la morte della famiglia Castle, l'ex superiore di Frank Ray Schoonover prende in ostaggio Karen e si prepara a fuggire. Tuttavia, i due vengono intercettati da Castle, creduto morto, che sottomette l'ex ufficiale e si fa portare nel suo rifugio. Qui, dopo averlo pestato e averlo interrogato, Frank uccide Schoonover con un colpo di pistola alla testa.}}
*Finitelo! ('''Nobou''')
::{{spiegazione|Grazie al sacrificio dell'amata Elektra e il supporto di Frank Castle, Daredevil riesce a sconfiggere gli uomini della Mano, sfidando poi a duello il loro comandante, il vecchio alleato di Wilson Fisk Nobou, con cui si era già scontrato in precedenza. Dopo un duro ma decisivo scontro, il supereroe riesce a scaraventare giù dal palazzo in cui si trovavano il ninja. Nobou prova allora a fuggire mentre Daredevil aiuta gli ostaggi, ma viene raggiunto e ucciso da Stick.}}
===''[[Jessica Jones (serie televisiva)|Jessica Jones]]''===
====''Prima stagione''====
*'''Barbara Shotlman''': Grazie. <br/>'''Bob Shlotman''': Grazie, signorina Jones.
::{{spiegazione|Jessica riesce a liberare la giovane Hope Shlotman dalle grinfie del suo persecutore Killgrave. Dopo averla riconsegnata ai genitori tutto sembra andare per il meglio, ma improvvisamente Hope uccide entrambi i genitori, essendo costretta ad ubbidire ad un'ultima direttiva di Killgrave}}
*Perchè la amo. ('''Ruben''')
::{{spiegazione|Killgrave sta facendo un sopralluogo in casa di Jessica quando entra il timido vicino di Jessica, Ruben. Incuriosito, Killgrave obbliga il giovane a confessare la sua cotta per Jessica: geloso, Killgrave ordina a Ruben di tagliarsi la gola.}}
Killgrave mi ha detto di darle questo. ('''Signora DeLuca''')
::{{spiegazione|Dopo che Jessica riesce a stordire Killgrave, l'investigatrice si imbatte nel poliziotto suo alleato Will Simpson , il quale le propone di uccidere il criminale. Jessica però vuole Killgrave vivo per poterlo interrogare, e quindi stende Simpson e due suoi colleghi e scappa. Irritato, Simpson viene avvicinato dalla vicina di casa dei Jones, la signora DeLuca, che dichiara di dovergli consegnare un pacchetto da parte di Killgrave. All'interno, Simpson trova la bomba che aveva provato a inserire nella casa di Killgrave in precedenza: prima di poter fare qualsiasi cosa la bomba scoppia ferendo gravemente Simpson e uccidendo i suoi colleghi e la signora DeLuca.}}
*Tu sei una nostra responsabilità... Noi dobbiamo fermarti! ('''Louise Thompson''')
::{{spiegazione|Per far confessare Killgrave, Jessica porta nella sua cella i suoi genitori, Albert e Louise. Dopo un'aspra discussione Louise rivela il proprio scopo: ella ritiene il figlio solamente un mostro, e perciò ha portato delle forbici con cui ucciderlo. Deluso e furente per il comportamento della madre, Killgrave ordina ai genitori di suicidarsi: Jessica allora irrompe nella cella e riesce a salvare Albert, ma non Louise, che si pugnala ripetutamente con le stesse forbici che voleva usare per uccidere il figlio.}}
*In un hotel sulla Washington, di fronte a Barbuto. ('''Detective Oscar Clemmons''')
::{{spiegazione|Mentre Jessica va alla caccia di Killgrave con Trish, il Detective Oscar Clemmons, passato dalla loro parte dopo aver assistito all'incontro tra il criminale e i genitori, rimane nel loro covo: dopo poco tempo arriva però Will Simpson, che puntandogli una pistola contro gli chiede dove siano andate le ragazze. Poiché il detective non parla, Simpson abbassa la pistola e gli fa capire di essere dalla loro parte: Clemmons allora gli rivela la loro posizione, ma Simpson improvvisamente estrae la pistola e gli spara a sangue freddo in testa.}}
*26... 27...28...29! ('''Wendy Ross-Hogarth''')
::{{spiegazione|Killgrave e l'avvocato Jeri Hogarth fanno un accordo: il criminale costringerà Wendy, ex moglie di Jeri, a firmare le carte del divorzio ed in cambio Jeri gli fornirà il feto abortito da Hope, rimasta incinta. L'accordo va a buon fine, ma sentendo una discussione tra Jeri e Wendy Killgrave crede che ad avere ragione sia quest'ultima e gli ordina di uccidere Jeri con 100 pugnalate: contenta, Wendy inizia a pugnalare l'ex moglie con una forbice. Quando è arrivata circa alle trenta pugnalate arriva però Pam, attuale amante di Jeri: le due rivali hanno quindi una colluttazione, e Wendy sbatte contro uno spigolo di un tavolo morendo.}}
*Ora puoi ucciderlo. Dimmi che lo farai! Dimmelo... dimmelo... ('''Hope Shotlman''')
::{{spiegazione|Jessica va ad un appuntamento ricevuto da Killgrave in un ristorante e si ritrova davanti una scena inquietante: il criminale ha infatti rapito la sua vecchia vittima Hope e si trova seduto con lei ad un tavolo, mentre alcuni membri del gruppo di sostegno organizzato da Trish stanno per impiccarsi sul bancone del bar. Il criminale dice a jessica che se non verrà con lui si terrà Hope, ma improvvisamente la ragazza si pugnala con un coltello: mentre Killgrave fugge utilizando come diversivo i membri del gruppo di recupero, Hope muore tra le braccia di Jessica, dicendole che ora è libera di uccidere il criminale.}}
*Ora è più forte: non ascoltarlo, non guardarlo in faccia. Ti farà uccidere! ('''Albert Thompson''')
::{{spiegazione|Entrata nell'appartamento in cui Killgrave si è nascosto col padre Albert, ovvero la casa di una coppia gay, Jessica si ritrova davanti una scena brutale: sul pavimento vi sono infatti il cadavere di uno dei due ragazzi gay e Albert, privo di arti, mentre l'altro ragazzo sta facendo a pezzi i suoi arti in stato di trance. Dopo che Jessica lo ferma, si concentra sul povero Albert, che rinviene: agonizzante, il vecchio fa appena in tempo ad avvisare Jessica dei nuovi poteri ottenuti dal figlio, per poi spirare.}}
*Dimmi che mi ami! ('''Kevin Thompson/Killgrave''')
::{{spiegazione|Deciso ad abbandonare la città, il criminale Killgrave prende il controllo di molte persone al porto. All'arrivo di Jessica e della sua amica Trish, Killgrave prende il controllo di quest'ultima, deciso a portarla via per far soffrire Jessica. L'investigatrice tuttavia non ha alcuna reazione alla notizia: Convinto che anche lei sia finita sotto il controllo, Killgrave la costringe a sorridergli e a baciarlo. Tuttavia, quando Jessica gli si avvicina lo afferra per il collo: facendogli capire di non essere più sotto il suo controllo, Jessica spezza il collo di Killgrave uccidendolo.}}
{{Marvel Cinematic Universe}}
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[[Categoria:Ultime parole dai media| Marvel Cinematic Universe]]
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Percy Saul Cohen
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[[File:Percy S. Cohen, c1970s (4322171844).jpg|thumb|Percy S. Cohen]]
'''Percy Saul Cohen''' (1928 – 1999), sociologo, antropologo e docente sudafricano.
==Citazioni di Percy Saul Cohen==
*[...] c'è una tecnologia basata su macchine che muta continuamente [...]. La divisione del lavoro, che necessariamente accompagna questa tecnologia, passa attraverso i raggruppamenti domestici e, certamente, attraverso la maggior parte dei vincoli sociali. Ogni individuo è coinvolto in molte reti di relazioni interpersonali, regolate da norme ed interessi differenti e specifici [...]. Di conseguenza, i differenti individui, gruppi o categorie di persone interiorizzano differenti norme e differenti complessi di norme [...]. Così si registra un basso grado di integrazione normativa per la società nel suo insieme, sebbene ve ne possa essere uno più alto per le sue sezioni distinte, come le classi sociali, i gruppi etnici. Le società complesse, per la loro dimensione e per le numerose relazioni sociali basate su interessi singoli e norme specifiche, hanno un basso grado di coesione sociale [...]. L'unità e l'ordine, in tali società, sono largamente assicurati dall'interdipendenza economica, dall'opera di una amministrazione centrale, dall'accettazione di taluni valori diffusi e dall'identificazione con simboli comuni. L'interdipendenza economica favorisce un approccio strumentale al prossimo. La burocrazia, diffusa su larga scala, incoraggia una applicazione impersonale delle norme [...]. I diversi settori istituzionali godono di un alto grado di autonomia e, sebbene una forte autorità centrale possa tentare un loro coordinamento, essa, in quest'opera, è grandemente limitata dall'estensione e dalla varietà delle attività sociali. La razionalità è meno «condizionata» dall'immediatezza delle relazioni sociali [rispetto a quanto accade nelle società semplici] e alla razionalità economica, in particolare, è consentito un campo considerevole di espressione.<ref>Da ''Analisi economica e uomo economico'', in ''Antropologia economica'', a cura di Edoardo Grendi, Einaudi, Torino, 1972, pp. 255 e seguenti; citato in Paolo Macry, ''Introduzione alla storia della società moderna e contemporanea'', Il Mulino, Bologna, 1980, pp. 154-155.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Cohen, Percy Saul}}
[[Categoria:Antropologi]]
[[Categoria:Insegnanti]]
[[Categoria:Sociologi]]
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Michel Crozier
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'''Michel Crozier''' (1922 – 2013), sociologo francese.
==Citazioni di Michel Crozier==
*Non si [[Cambiamento|cambia]] per realizzare il regno di Dio sulla terra, ma per sopravvivere. Perché tutto ciò che non cambia si degrada; perché ogni società, ogni istituzione ha bisogno di rinnovarsi, di superarsi, di trasformarsi per continuare a rimanere viva. I sistemi umani non possono funzionare se non (restando) in movimento. La città ideale, come il paradiso, sarebbe in qualche modo la morte, perché sarebbe l'arresto di questa incessante costruzione di noi stessi senza la quale non possiamo vivere come insieme sociale.
:''On ne change pas pour réaliser le royaume de Dieu sur terre, mais pour survivre. Parce que tout ce qui ne change pas se dégrade; parce que toute société, toute institution a besoin de se renouveler, de se dépasser, de se transformer pour continuer à rester vivante. Les systèmes humains ne peuvent fonctionner qu'en mouvement. La cité idéale, comme le paradis, serait d'une certaine façon la mort, car ce serait l'arrêt de cette incessante construction de nous-même sans laquelle nous ne pouvons vivre comme ensemble social.''<ref>{{fr}} Da ''On ne change pas la société par décret'' (Prefazione 1981), Grasset; {{fr}} citato in Jean-Yves Dournon, ''Dictionnaire des citations françaises'', Solar, Parigi, 1997, p. 774. ISBN 2-263-02458-1</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Crozier, Michel}}
[[Categoria:Sociologi francesi]]
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Geoffrey Rudolph Elton
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'''Sir Geoffrey Rudolph Elton''', nato '''Gottfried Rudolf Otto Ehrenberg''' (1921 – 1994), storico britannico.
==Citazioni di Geoffrey Elton==
*I tentativi di eludere la [[storia]] si dimostrano regolarmente vani o insensati. Il passato è sempre con noi e noi gli apparteniamo per sempre, e non solo il passato prossimo, ma anche i millenni più remoti. Non possiamo sfuggirgli, anche se non dobbiamo pensare che esso ci plasmi inesorabilmente. Con il cercare di ignorare la storia o di rimuoverla, smarriamo la nostra identità collettiva, e perché mai l'amnesia di una società dovrebbe essere più desiderabile di quella di un individuo che ha dimenticato chi è e dove si trova? (da ''Le pretese della teoria'', p. 14)
*La conoscenza della storia si presta a un duplice uso per il presente. Innanzitutto, dà una consapevolezza delle possibilità aperte al pensiero e all'azione umani più vasta e profonda di quella che un individuo potrebbe trarre dalla propria, limitata, esperienza, e dimostra la meravigliosa imprevedibilità di quello che gli uomini possono fare o pensare. La storia ha molto da dire a favore del libero arbitrio. (da ''Le pretese della teoria'', p. 17)
*Le teorie chiariscono e illuminano per mezzo di processi micidialmente circolari. Lasciare che una grande teoria guidi i nostri passi significa costruire la storia che la teoria ammette. Lo storico perde allora rapidamente il controllo dei suoi strumenti e ne diventa lo schiavo. (da ''Le pretese della teoria'', p. 25)
*L'ermeneutica è [...] la scienza che inventa il significato, mentre lo studio della storia deve scoprire il significato senza inventarselo. L'ermeneutica cerca di ricondurre la varietà a una coerenza, mentre la storia accetta la probabilità di una varietà non predicibile. Il termine «ermeneutica», dunque, non solo è inapplicabile alla ricerca storica ma gli è addirittura avverso; il ricorso a essa porta lo storico a imporre un significato al materiale di cui dispone, anziché a estrarlo da esso. (da ''Il fardello della filosofia'', p. 43)
*La capacità di ricordare l'esperienza passata è uno dei caratteri peculiari della specie umana, un carattere che ci dota di una visione tridimensionale della vita e ci mette in grado di guardare al di là delle nostre immediate necessità fisiche. Nello stesso tempo, opprime l'umanità con quella inquietante memoria che ci impedisce di vivere la vita semplice e spensierata dei fanciulli, ma tutto ciò che distingue gli uomini e le donne da altre creature animate è al tempo stesso gioia necessaria e minaccia senza scampo. (da ''Qualche suggerimento'', pp. 86-87)
==Bibliografia==
*Geoffrey Elton, ''Ritorno alla storia'', traduzione di Vittorio Beonio Brocchieri, il Saggiatore, Milano, 1994. ISBN 88-428-0174-7
==Altri progetti==
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[[Categoria:Storici britannici]]
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Black Panther (film)
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/* Dialoghi */
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{{Film
|titolo italiano = Black Panther
|paese = Stati Uniti d'America
|annouscita = 2018
|genere = azione, avventura, supereroi
|regista = [[Ryan Coogler]]
|soggetto = [[Kevin Fiege]]
|sceneggiatore = Ryan Coogler, Joe Robert Cole
|attori =
*[[Chadwick Boseman]]: T'Challa / Pantera Nera
*[[Michael B. Jordan]]: N'Jadaka / Erik Killmonger
*[[Lupita Nyong'o]]: Nakia
*[[Danai Gurira]]: Okoye
*[[Martin Freeman]]: Everett Ross
*[[Daniel Kaluuya]]: W'Kabi
*[[Letitia Wright]]: Shuri
*[[Winston Duke]]: M'Baku
*[[Angela Bassett]]: Ramonda
*[[Forest Whitaker]]: Zuri
*[[Andy Serkis]]: Ulysses Klaue
*[[Sterling K. Brown]]: N'Jobu
|doppiatori italiani=
*[[Paolo Vivio]]: T'Challa / Pantera Nera
*[[Simone Crisari]]: N'Jadaka / Erik Killmonger
*[[Chiara Gioncardi]]: Nakia
*[[Rachele Paolelli]]: Okoye
*[[Roberto Certomà]]: Everett Ross
*[[Francesco Cavuoto]]: W'Kabi
*[[Erica Necci]]: Shuri
*[[Marco Fumarola]]: M'Baku
*[[Antonella Giannini]]: Ramonda
*[[Roberto Stocchi]]: Zuri
*[[Ermanno Ribaudo]]: Ulysses Klaue
*[[Simone Mori]]: N'Jobu
|note=
*Vincitore di 3 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (2019)''':
*Miglior scenografia
*Migliori costumi
*Migliore colonna sonora
}}
'''''Black Panther''''', film statunitense del 2018 con [[Chadwick Boseman]] e [[Michael B. Jordan]], regia di [[Ryan Coogler]].
==Frasi==
*Wakanda per sempre! ('''T'Challa''')
*{{NDR|Alla Pantera Nera}} Tu puoi decidere che tipo di re vorrai essere. ('''Nakia''')
*Che si dia inizio alla sfida! ('''Zuri''')
*{{NDR|Alla Pantera Nera}} Ho visto degli dei volare, ho visto uomini costruire armi inimmaginabili, ho visto alieni cadere dal cielo, ma non ho mai visto niente come questo, quanto ancora nascondi? ('''Everett Ross''')
*{{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|Ultime parole]] rivolto ad Erik Killmonger}} Io sono la causa della morte di tuo padre. Non lui. Prendi me. ('''Zuri''')
*{{NDR|Rivolto a Everett Ross}} Tu non puoi parlare! Un'altra parola, e ti consegnerò in pasto ai miei figli. Scherzo, siamo vegetariani. {{NDR|scoppia a ridere}} ('''M'Baku''')
*{{NDR|Rivolta ad Erik Killmonger}} Tu! Il tuo cuore è talmente pieno di odio che non sei degno di essere re! ('''Okoye''')
*{{NDR|Alla Pantera Nera}} Fratello! ('''Shuri''')
*{{NDR|Rivolto alla Pantera Nera}} Questo è per te, cugino! ('''Erik Killmonger''')
*{{NDR|Alla Pantera Nera, dopo essersi infilzato a morte con la sua stessa arma}} Complimenti! Papà diceva che il Wakanda era la cosa più bella che si possa vedere. Aveva promesso che mi ci avrebbe portato. Lo sai? Un ragazzino di Oakland, che credeva alle favole. ('''Erik Killmonger''')
==Dialoghi==
*'''Ulysses Klaue''': Vuoi... Vuoi veramente andare nel Wakanda? Sono selvaggi. {{NDR|gli mostra il suo marchio nel collo}} Ecco, è questo che fanno alle persone come noi.<br />'''Erik Killmonger''': Essere marchiato non mi fa paura. Guarda qui. {{NDR|gli mostra anche lui nel braccio sinistro, degli alcuni marchi nel suo corpo}} Ognuno rappresenta un omicidio.<br />'''Ulysses Klaue''': Potrai farti tutte le cicatrici che vorrai. Per loro, sarai sempre un forestiero. Sei pazzo se credi di entrare lì facilmente. {{NDR|Killmonger gli mostra persino l'altro segno, dentro il labbro, [[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}} Ah, e io ero convinto che fossi un americano pazzo. {{NDR|sghignazza follemente, e Killmonger lo uccide sparando}}
*'''Zuri''': Alcune verità sono insostenibili, T'Challa.<br />'''T'Challa/Pantera Nera''': Questa scelta devi lasciarla a me! Che fine ha fatto?<br />'''Zuri''': Ho promesso al re di non parlarne... <br />'''T'Challa/Pantera Nera''': SONO IO IL TUO RE ORA!!!
*'''T'Challa/Pantera Nera''': Questa è la tua ultima occasione. Getta le tue armi, e sistemeremo la questione in un altro modo.<br />'''Erik Killmonger''': Ho vissuto tutta la mia vita in attesa di questo momento. Mi sono addestrato, ho mentito, ho ucciso per arrivare fin qui. Ho ucciso in America, in Afghanistan... Iraq. Ho tolto la vita ai miei stessi fratelli qui su questo continente! Tutte queste morti per poter uccidere te.<br />'''Zuri''': Che si dia inizio alla sfida! {{NDR|la Pantera Nera e Killmonger iniziano a combattersi}}
*'''Erik Killmonger''': Non mi serve un costume per ucciderti. Il tuo regno è finito! Sei rimasto qui come un vigliacco!<br />'''T'Challa/Pantera Nera''': Tu vuoi proprio vederci diventare come la gente che odi tanto! Dividere e conquistare come fanno loro!<br />'''Erik Killmonger''': No, io imparo dai miei nemici! E divento più bravo!<br />'''T'Challa/Pantera Nera''': Sei diventato come loro! Tu distruggerai il mondo, incluso il Wakanda!<br />'''Erik Killmonger''': Il mondo si è preso la mia vita! Tutto quello che amavo! Ma ora pareggiamo i conti. Scoverò chiunque possa solo aver pensato di esserti fedele! E seppellirò il suo culo proprio accanto a Zuri! {{NDR|T'Challa grida furiosamente, e i due riprendono il loro combattimento}}
*'''Erik Killmonger''' {{NDR|osservando il tramonto}}: È bellissimo...<br />'''T'Challa/Pantera Nera''': Forse possiamo ancora guarirti.<br />'''Erik Killmonger''' {{NDR|[[Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe|ultime parole]]}}: Perché? Per potermi rinchiudere? Nah. Seppelliscimi nell'oceano... come i miei antenati che si buttavano dalle navi. Sapevano che la schiavitù era peggio della morte. {{NDR|si estrae la lama dal petto e muore}}
==Altri progetti==
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{{Marvel Cinematic Universe}}
[[Categoria:Film del Marvel Cinematic Universe]]
[[Categoria:Film premi Oscar]]
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Modi di dire brasiliani
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Raccolta di '''modi di dire brasiliani.'''
*'''A gente.'''<ref>Citato in Milton M. Azevedo, ''Portuguese. A Linguistic Introduction'', Cambridge University Press, [https://books.google.it/books?id=tWk6gpv8ep0C&lpg=PA230&dq=A%20gente&hl=it&pg=PA230#v=onepage&q&f=false p. 230]</ref>
:''Noi.''
*'''Maria-gasolina.'''<ref>Citato in Ari Riboldi, ''Cabeça-de-bagre, {{small|termos, expressões e gírias do futebol}}'', AGE, Porto Alegre – RS, 2008, [https://books.google.it/books?id=MnOLJNW6P0sC&lpg=PA76&dq=express%C3%A3o%20maria%20gasolina&hl=it&pg=PA76#v=onepage&q=%20maria%20gasolina&f=false p.76]</ref>
::{{spiegazione|Donna molto esclusiva, molto esigente, molto difficile, che accetta di essere corteggiata solo da uomini che guidano belle automobili.}}
*'''Motorista barbeiro.'''<ref>Citato in {{pt}} Andrea H. Japp, ''Amarga vingança'', Vestígio, [https://books.google.it/books?id=Wej0BAAAQBAJ&lpg=PT11&dq=motorista%20barbeiro&hl=it&pg=PT11#v=onepage&q&f=false p. 11]</ref>
:''Autista, conducente "barbiere".''
::{{spiegazione|Un cattivo guidatore.}}
*'''Muito legal.'''<ref><Citato in {{pt}} Mike Watkinson e Pete Anderson, ''Crazy diamond, Syd Barret & o surgimento do Pink Floyd'', Sonora Editora,[https://books.google.it/books?id=teqTBQAAQBAJ&lpg=PT117&dq=muito%20legal&hl=it&pg=PT108#v=onepage&q&f=false p. 108]</ref>
::{{spiegazione|Magnifico! Bellissimo!}}
*'''Nem que a vaca tussa!'''<ref>Citato in Rodrigo Lacerda, ''Fábulas para o Ano 2000'', ilustrações de Paulo Batista, Ateliê Editorial, 2000. ISBN 85-85851-61-9, [https://books.google.it/books?id=GxzmK6pmhncC&lpg=PA28&dq=nem%20que%20a%20vaca%20russa&hl=it&pg=PA28#v=onepage&q&f=false p. 28]</ref>
:''Nemmeno se la vacca tossisce.''
::{{spiegazione|Nemmeno per sogno! Non lo farò mai e poi mai!}}
*'''Nhenhenhen.'''<ref>Citato in {{pt}} Mariza Muzy, ''Sina'', Livrus, San Paolo, 2015, [https://books.google.it/books?id=CUpjCgAAQBAJ&lpg=PA29&dq=nhenhenhen&hl=it&pg=PA29#v=onepage&q&f=false p. 29]. ISBN 978-85-8360-138-8</ref>
::{{spiegazione|Il parlare, il chiacchierare ripetuto, interminabile, in modo lamentoso, dicendo cose prive di interesse.}}
*'''Pegar o bonde andando.'''
:''Prendere il tram in corsa.''<ref>Citato in Janusz Korczak, ''Quando eu voltar a ser criança'', Summus Editorial, [https://books.google.it/books?id=uRah-_AcitkC&lpg=PA43&dq=pegar%20o%20bonde%20andando&hl=it&pg=PA43#v=onepage&q&f=false p. 43]</ref>
::{{spiegazione|Si dice di chi si introduce in una conversazione già in corso, senza sapere di cosa si è parlato in sua assenza}}
*'''Super-legal.'''<ref name=cool>Citato in Sue Tyson-Ward, ''Complete Brazilian Portuguese'', [https://books.google.it/books?id=MWMISwLAwfEC&lpg=PT192&dq=T%C3%A1%20%20OK%20%20portuguese&hl=it&pg=PT192#v=onepage&q&f=false p. 192]</ref>
::{{spiegazione|Splendido, magnifico, bellissimo.}}
*'''Tá.'''<ref name=cool />
:''Va bene. OK.''
*'''Tá bom.'''<ref>Citato in Altimar de Alencar Pimentel, ''Contos Populares de Brasília'', Thesaurus Editora, [https://books.google.it/books?id=0ZH6EMiCioYC&lpg=PA50&dq=ta%20bom&hl=it&pg=PA50#v=onepage&q&f=false p. 50]</ref>
:''Va bene''
*'''Viajar na maionese.'''<ref>Citato in Bill Labonia, ''Roteirista Empreendedor'', [https://books.google.it/books?id=NXtkDAAAQBAJ&lpg=PT15&dq=viajar%20na%20maionese&hl=it&pg=PT15#v=onepage&q=na%20maionese&f=false p. 15]</ref>
:''Viaggiare nella maionese.''
::{{sic|Dire cose non realistiche, non plausibili, assurde.}}
==Note==
<references/>
[[Categoria:Brasile]]
[[Categoria:Modi di dire per lingua|Brasiliani]]
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Modi di dire peruviani
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Raccolta di '''modi di dire peruviani.'''
==Modi di dire==
*'''Estar entre Pisco y Nazca.'''<ref>Citato in {{es}} Graciela García de Ruckschloss, ''Los fraseologismos de la vid y del vino en ''El Diccionario de regionalismos cuyanos'' ''; {{es}} in Frédéric Duhart y Sergio Antonio Corona Páez, ''Vinos de América y de Europa: {{small|catorce miradas desde las ciencias del hombre}}'', Le Manuscrit, Parigi, 2010, [https://books.google.it/books?id=AvzMpswC2IwC&lpg=PA295&dq=&pg=PA295#v=onepage&q&f=false p. 295].</ref>
:''Stare fra Pisco e Nazca.''
::{{spiegazione|Essere mezzo ubriaco.}}
==Note==
<references/>
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[[Categoria:Modi di dire per lingua|Perù]]
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Raccolta di '''modi di dire peruviani.'''
*'''Estar entre Pisco y Nazca.'''<ref>Citato in {{es}} Graciela García de Ruckschloss, ''Los fraseologismos de la vid y del vino en ''El Diccionario de regionalismos cuyanos'' ''; {{es}} in Frédéric Duhart y Sergio Antonio Corona Páez, ''Vinos de América y de Europa: {{small|catorce miradas desde las ciencias del hombre}}'', Le Manuscrit, Parigi, 2010, [https://books.google.it/books?id=AvzMpswC2IwC&lpg=PA295&dq=&pg=PA295#v=onepage&q&f=false p. 295].</ref>
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::{{spiegazione|Essere mezzo ubriaco.}}
==Note==
<references/>
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[[Categoria:Perù]]
[[Categoria:Modi di dire per lingua|Perù]]
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Modi di dire argentini
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==Note==
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Raccolta di '''modi di dire argentini.'''
*'''Estar (o andar) entre San Juan y Mendoza.'''<ref>{{es}} Citato in Graciela García de Ruckschloss, ''Los fraseologismos de la vid y del vino en ''El Diccionario de regionalismos cuyanos'' ''; {{es}} in Frédéric Duhart y Sergio Antonio Corona Páez, ''Vinos de América y de Europa: {{small|catorce miradas desde las ciencias del hombre}}'', Le Manuscrit, Parigi, 2010, [https://books.google.it/books?id=AvzMpswC2IwC&lpg=PA295&dq=&pg=PA295#v=onepage&q&f=false p. 295].</ref>
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==Note==
<references/>
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Tchicaya U Tam'si
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'''Tchicaya U Tam'si''' (1931 – 1988), poeta congolese (Repubblica del Congo).
==Citazioni di Tchicaya U Tam'si==
*''E ora il più tremendo resta da fare | andare sino al termine del cammino | conoscere l'ombra per astrazione di me stesso | essere il verme in ogni frutto troppo maturo | servire da plancton alla storia...''<ref>Dall'opera ''Epitomé'', citato in [[Ulla Schild]], ''Storia della letteratura africana, (Letteratura Universale'', vol. 45), supervisione di [[Janheinz Jahn]], traduzione per Tchicaya U Tam'si di G. Fattorini, Fratelli Fabbri Editori, Milano, p. 141.</ref>)
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:U Tam'si, Tchicaya}}
[[Categoria:Poeti congolesi (Rep. Dem. del Congo)]]
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Andrea Navagero
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[[File:Portrait of Andrea Navagero by Rafael.jpg|thumb|Andrea Navagero]]
'''Andrea Navagero''' (1483 – 1529), umanista, poeta, storico, oratore, botanico e diplomatico italiano.
==Citazioni di Andrea Navagero==
*''Telefo umile a Cerere | quest'auree {{sic|spiche}} dona; | a 'l semeleio giovine | questa di fior corona; || e tazze due di niveo | latte a la bionda Pale. | Doni a 'l suo campo Cerere | fecondità vitale: || il semeleio giovine | benigno a' tralci arrida: | e il gregge d'ampio pascolo | tu, bionda Pale, affida.''<ref>In Giosuè Carducci, ''Opere'', ''Versioni da antichi e da moderni'', Nicola Zanichelli Editore, 1943, vol. XXIX, p. 195.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Navagero, Andrea}}
[[Categoria:Botanici italiani]]
[[Categoria:Diplomatici italiani]]
[[Categoria:Oratori]]
[[Categoria:Poeti italiani]]
[[Categoria:Storici italiani]]
[[Categoria:Umanisti italiani]]
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Modi di dire lucani
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2022-07-25T21:32:37Z
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text/x-wiki
Raccolta di '''modi di dire [[Basilicata|lucani]].'''
*'''Ammúsc' i ragl'.'''<ref>Citato in ''Paremiologia lucana'', p. 432.</ref>
:''Abbassa l'orgoglio.''
*'''''Mbricch' e mbrocch', | lu munn' ié na papocchi'!'''''<ref>Citato in ''Paremiologia lucana'', p. 444.</ref>
:''Gira e rigira, | il mondo è una presa in giro!''
*'''Nun sai' mantiné nu cìcir' mmocch'.'''<ref>Citato in ''Paremiologia lucana'', p. 438.</ref>
:''Non sai tenere un cece in bocca.''
::{{spiegazione|Non riesci a mantenere un segreto.<ref>{{cfr}} ''Paremiologia lucana'', nota 37, p. 438.</ref>}}
*'''Iazz' e scaraiàzz'!'''<ref>Citato in ''Paremiologia lucana'', p. 436.</ref>
:''Ovile e materasso''
::{{spiegazione|Si dice per un letto fatto male e mal ridotto.<ref>{{cfr}} ''Paremiologia lucana'', nota 29, p. 436.</ref>}}
*'''Par' nu papalúsc'!'''<ref>Citato in ''Paremiologia lucana'', p. 435.</ref>
:''Sembra un confratello!''
::{{spiegazione|Espressione rivolta a chi veste male.<ref>{{cfr}} ''Paremiologia lucana'', nota 23, p. 435.</ref>}}
*'''T' si ntutaràt'!'''<ref>Citato in ''Paremiologia lucana'', p. 430.</ref>
:''Ti sei messo in ghingheri!''
*'''Và a spàlic'!'''
:''{{sic|Va}} a cogliere asparagi''
::{{spiegazione|Vai via. non c'è niente da fare.<ref>{{cfr}} ''Paremiologia lucana'', nota 17, p. 434.</ref>}}
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Enzo Cervellino, ''Paremiologia lucana'', con 18 illustrazioni, traduzioni di Enzo Cervellino, Laurenziana, Napoli, 1964.
==Voci correlate==
*[[Indovinelli lucani]]
*[[Proverbi lucani]]
[[Categoria:Basilicata]]
[[Categoria:Modi di dire nei dialetti italiani|Lucani]]
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Scioglilingua lucani
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Raccolta di '''scioglilingua [[Basilicata|lucani]]'''.
*'''''Carnival' chin' r'unt', | crammatìn facìm' lu cunt' | lu facìm' cu la penn' | Carnival', t' pozzin' mbenn'!'''''<ref>Citato in Enzo Cervellino, ''Paremiologia lucana'', con 18 illustrazioni, traduzioni di Enzo Cervellino, Laurenziana, Napoli, 1964, pp. 479-480.</ref>
:''[[Carnevale]] unto e bisunto, | domattina faremo i conti, | li faremo con la penna | Carnevale, ti possano impiccare!''
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Modi di dire lucani]]
*[[Proverbi lucani]]
{{s}}
[[Categoria:Basilicata]]
[[Categoria:Scioglilingua per lingua|Lucani]]
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Xavier Marmier
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2022-07-25T20:44:05Z
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text/x-wiki
'''Xavier Marmier''' (1808 – 1892), scrittore e saggista francese.
==Citazioni di Xavier Marmier==
*L'Italia non ha affatto poesia popolare; essa si è elevata troppo presto alla poesia artistica. Quando una nazione inizia avendo un Dante e un Petrarca, non bisogna pensare di vederla ridiscendere alla forma ignorante del canto popolare.
:''L'Italie n'a point de poésie populaire; elle s'est élevée trop vite à la poésie artistique. Quand une nation commence par avoir un Dante et un Pétrarque, il ne faut pas penser à la voir redescendre à la forme ignorante du chant populaire.''<ref>{{fr}} Da ''Chants populaires de guerre de la suisse'', in ''Revue des deux mondes'', t. V, p. 205, Parigi, 1936; citato in ''Canti popolari siciliani, {{small|raccolti ed illustrati da [[Giuseppe Pitrè]], preceduti da uno studio critico dello stesso autore}}'', vol. I, Luigi Pedone-Lauriel Editore, Palermo, 1870, [https://books.google.it/books?id=tzcLAAAAQAAJ&dq=preghiere%20siciliane&hl=it&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10].</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Marmier, Xavier}}
[[Categoria:Saggisti francesi]]
[[Categoria:Scrittori francesi]]
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Théodore-Joseph Boudet de Puymaigre
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2022-07-25T20:39:06Z
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'''Théodore-Joseph Boudet de Puymaigre''' (1816 – 1901), scrittore, saggista e ispanista francese.
==Citazioni di Théodore-Joseph Boudet de Puymaigre==
*È una cosa prodigiosa la facilità con cui viaggia la [[canti popolari|poesia popolare]]. ''Spedita e in vesti succinte'' come Perrette, percorre un cammino enorme malgrado tutti gli ostacoli; montagne, fiumi, ruscelli e, cosa incredibile, cambi di lingua, riente la ferma. Valica le Alpi altrettanto facilmente dei Pirenei; va dal Piemonte alla Normandia, dalla Bretagna a Venezia, dalla Piccardia alla Provenza...
:''C'est une chose prodigeuse que la facilité avec laquelle voyage la poésie populaire. ''Alerte et courte vêtue'' comme Perrette, elle fait un chemin énorme malgré tous les obstacles; montagnes, fleuves, rivières et, chose incroyable, changements de langue, rien ne l'arrête. Elle passe les Alpes aussi facilement que les Pyrénées; elle va du Piémont à la Normandie, de la Brétagne a Venise, de la Picardie à la Provence...''<ref>{{fr}} Dalla prefazione a ''Chants populaires recueillis dans le pays Messin'', p. XI; citato in ''Canti popolari siciliani, {{small|raccolti ed illustrati da [[Giuseppe Pitrè]], preceduti da uno studio critico dello stesso autore}}'', vol. I, Luigi Pedone-Lauriel Editore, Palermo, 1870, [https://books.google.it/books?id=tzcLAAAAQAAJ&dq=preghiere%20siciliane&hl=it&pg=PA13#v=onepage&q&f=false p. 13].</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Boudet de Puymaigre, Théodore-Joseph}}
[[Categoria:Saggisti francesi]]
[[Categoria:Scrittori francesi]]
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Sophia de Mello Breyner Andresen
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2022-07-25T20:35:23Z
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[[File:Sophia Mello Breyner Andersen.png|miniatura|Sophia de Mello Breyner Andresen]]
'''Sophia de Mello Breyner Andresen''' (1919 – 2004), poetessa portoghese.
==Citazioni di Sophia de Mello Breyner Andresen==
*[...]'' [[Lisbona]] col suo nome di essere e di non-essere | I suoi meandri di stupore insonnia e latta | E il suo segreto rifulgere di cosa di teatro | Il suo sorriso complice d'intrigo e di maschera | Mentre il largo mare a occidente si dilata | Lisbona oscillante come una grande barca | Lisbona crudelmente costruita lungo la sua stessa assenza'' [...]<!--maiuscole come da scelta stilistica dell'autore--> (da ''Lisbona'', 1993, p. 427)
*''Navigammo verso oriente | – La lunga costa | Era d'un verde spesso e sonnolento || Un verde immobile sotto il nessun vento | Fino alla bianca spiaggia color rosa | Toccata dalle acque trasparenti || Allora apparvero isole luminose | D'un azzurro così puro e violento | Che eccedeva il brillìo del firmamento | Navigato da aironi portentosi || E si estinsero in noi memoria e tempo''<!--maiuscole come da scelta stilistica dell'autore--> (da ''Le isole'', I, 1993, p. 430)
*''Navigavano senza la mappa che facevano || (Dietro lasciando maldicenze e trame | Intrighi sordi di bordelli e corti) || Gli uomini saggi avevano concluso | che solo poteva esserci il già noto: | Davanti v'era sol l'innavigabile | Sotto il clamor d'un sole inabitabile || Indecifrata scritta d'altri astri | Nel silenzio delle zone nebulose | Tremula la bussola tasteggiava spazi || Poi apparvero le coste luminose | Silenzi e palmeti frescura ardente e il brillìo del visibile di fronte''<!--maiuscole come da scelta stilistica dell'autore--> (da ''Le isole'', VI, 1993, pp. 431–432)
*''Difficile è conoscere di fronte la tua morte | E non attenderti mai più negli specchi della nebbia''<!--maiuscole come da scelta stilistica dell'autore--> (da ''Le isole'', VII, 1993, p. 432)
==Citazioni su Sophia de Mello Breyner Andresen==
*A nove anni circa, ho letto un libro che è stato per me una rivelazione: ''O cavaleiro da Dinamarca'' di Sophia de Mello Breyner. È un racconto per ragazzi, ma è tra i testi più belli che io conosca. Ho letto il libro e mi è venuta la febbre a quaranta. L’ho sentito davvero nel mio corpo. [[Emily Dickinson]] diceva: "''Se leggo un libro e mi sento gelare in tutto il corpo così che nessun fuoco mi può scaldare, allora so che quella è poesia''". Ecco, nel mio caso non lo ha reso freddo... anzi sì, perché con quaranta gradi si hanno i brividi! Quella lettura è stata per me un'esperienza sconvolgente. ([[Ana Luísa Amaral]])
==Bibliografia==
*Giulia Lanciani e Giuseppe Tavani, ''Grammatica portoghese'', traduzione per Sophia de Mello Breyner Andresen di Giulia Lanciani, LED, Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto, Milano, 1993. ISBN 88-7916-028-1
==Altri progetti==
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{{Portale|donne}}
{{DEFAULTSORT:de Mello Breyner Andresen, Sophia}}
[[Categoria:Poeti portoghesi]]
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Mischa Maisky
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2022-07-25T20:32:13Z
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text/x-wiki
[[File:Maisky.jpg|thumb|Mischa Maisky]]
'''Mischa Maisky''', in lettone '''Miša Maiskis''' (1948 – vivente), violoncellista israeliano.
==Citazioni di Mischa Maisky==
*Con entrambi c'è stata una intesa meravigliosa. Ho perso mio padre quand'ero molto piccolo, e [[Mstislav Rostropovich|Rostropovich]] ha rappresentato la figura di riferimento della mia prima vita, [[Gregor Piatigorsky|{{sic|Piatigoski}}]] della seconda. Sono due grandi e differenti personalità: non si sono mai posti come modelli da imitare, insegnavano con il fermo obiettivo di condurmi per mano nel mondo della musica, non si parlava mai di tecnica: era una conseguenza.<ref>Citato in ''Classica'', n. 63, Agosto 2004, p. 29.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Maisky, Mischa}}
[[Categoria:Israeliani]]
[[Categoria:Violoncellisti]]
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Louis Émié
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2022-07-25T20:27:06Z
Sun-crops
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text/x-wiki
'''Louis Émié''' (1900 – 1967), poeta e scrittore francese.
==Citazioni di Louis Émié==
*''La notte non aspetta che noi per bere un'acqua più pura: | l'elogio di una lacrima è quello del perdono.''
:''La nuit n'attend que nous pour boire une eau plus pure: | L'éloge d'une larme est celui du pardon.'' (da ''La Nuit'', Seghers <ref>{{fr}} Citato in ''Dictionnaire des citations'', sous la direction de Robert Carlier, Jean-Louis Lalanne, Pierre Josserand e Samuel S. de Sacy, Larousse, Parigi, 2007, p. 193. ISBN 978-2-03-583709-7</ref>)
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Émié, Louis}}
[[Categoria:Poeti francesi]]
[[Categoria:Scrittori francesi]]
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Profondo rosso (film 1975)
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2022-07-25T14:12:54Z
Mariomassone
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/* Citazioni su Profondo rosso */
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text/x-wiki
{{Film
|titolo italiano= Profondo rosso
|titolo originale= Profondo rosso
|immagine = Profondo Rosso David Hemmings.png
|didascalia = [[David Hemmings]] in una scena del film
|paese= Italia
|anno = 1975
|genere= thriller, giallo, horror
|regista= [[Dario Argento]]
|soggetto= Dario Argento, [[Bernardino Zapponi]]
|sceneggiatore= Dario Argento, Bernardino Zapponi
|attori=
* [[David Hemmings]]: Marc Daly
* [[Daria Nicolodi]]: Gianna Brezzi
* [[Gabriele Lavia]]: Carlo Manganiello
* [[Glauco Mauri]]: prof. Giordani
* [[Giuliana Calandra]]: Amanda Righetti
* [[Clara Calamai]]: Marta Manganiello
* [[Macha Méril]]: Helga Ulmann
* [[Eros Pagni]]: commissario Calcabrini
* [[Nicoletta Elmi]]: Olga Rodi, figlia del custode
* [[Furio Meniconi]]: Rodi, custode della villa
* [[Piero Mazzinghi]]: Bardi, collega del prof. Giordani
* [[Liana Del Balzo]]: Elvira
* [[Aldo Bonamano]]: padre di Carlo
* [[Geraldine Hooper]]: Massimo Ricci
* [[Jacopo Mariani (attore)|Jacopo Mariani]]: Carlo da bambino
* [[Vittorio Fanfoni]]: assistente dell'ispettore
* [[Dante Fioretti]]: fotografo della polizia
* [[Fulvio Mingozzi]]: agente Mingozzi
* [[Lorenzo Piani (attore)|Lorenzo Piani]]: addetto impronte digitali
* [[Salvatore Puntillo]]: agente della polizia
* [[Piero Vida]]: agente grasso
* [[Salvatore Baccaro]]: fruttivendolo
* [[Bruno Di Luia]]: uomo preoccupato nel bagno
* [[Attilio Dottesio]]: fioraio
* [[Tom Felleghy]]: chirurgo
* [[Franco Vaccaro]]: Pietro Valgoi
|doppiatori originali=
* [[Gino La Monica]]: Marc Daly
* [[Isa Bellini]]: Marta, madre di Carlo
* [[Emanuela Rossi]]: Olga Rodi
* [[Corrado Gaipa]]: Rodi
* [[Wanda Tettoni]]: Elvira
* [[Renato Cortesi]]: Massimo Ricci
|note=
*'''Effetti speciali''': [[Germano Natali]], [[Carlo Rambaldi]]
}}
'''''Profondo rosso''''', film italiano del 1975 con [[Daria Nicolodi]], [[David Hemmings]] e [[Gabriele Lavia]], regia di [[Dario Argento]].
==[[Incipit]]==
{{incipit film}}
{{NDR|Durante le prove di un complesso jazz}}<br/>Okay, okay, bene! Davvero, va bene, molto bene. Forse un po' troppo per bene, troppo pulitino, sì; troppo preciso, troppo... formale. Deve essere più buttato lì. Rendo l'idea? Ricordatevi che questo tipo di jazz nasceva nei, nei... bordelli. ('''Marc''')
==Frasi==
*Il fenomeno, come dire confermato anche dai più recenti studi, non è circoscritto alle specie superiori, ma include sia vertebrati che invertebrati: le farfalle, le termiti, le zebre. Tutti questi animali e moltissimi altri usano la telepatia per dare ordini e scambiarsi informazioni. Questo fatto è accertato, che del resto si può dimostrare con facilità. Per esempio, se noi chiudiamo in gabbia una farfalla, in qualche ora essa riuscirà ad avere intorno a sé numerose altre farfalle che al suo richiamo accorrerranno a frotte veloci percorrendo anche alcuni chilometri. Questa è la [[telepatia]], facoltà che posseggono bene i neonati nei primi momenti della loro vita ma che perdono quando, col passare degli anni, acquistano i mezzi della comunicazione verbale. Ci sono alcune eccezioni. Certi individui, per cause a noi ancora sconosciute, non perdono questa facoltà. ('''Giordani''')
*Io capto fatti che accadono o che sono accaduti, ma niente di ciò che dovrà accadere. Sento i pensieri nel momento in cui nascono, e alcuni li sento anche molto tempo dopo perché sono talmente forti che rimangono attacchati negli ambienti come solide ragnatele. ('''Helga Ulmann''')
*Sono entrata in contatto con una mente perversa! I suoi pensieri sono pensieri di morte! Via! Via! Tu hai già ucciso e sento che ucciderai ancora. ('''Helga Ulmann''')
*Quante volte te lo devo dire che io sono un artista? Se per caso non te lo ricordi, noi artisti siamo gente estremamente sensibile. Chiaro? Mica abbiamo la pelle d'elefante di voi giornalisti! ('''Marc Daly''')
*Senti, perché non mi dai una mano in questa storia del delitto? Se mi aiuti a fare un bel colpo giornalistico, forse riesco a togliermi dai problemi della cronaca dell'inquinamento. ('''Gianna Brezzi''')
*È dimostrato dalle statistiche che non si riesce mai a lavorare seriamente con donne emancipate. ('''Marc Daly''')
*Tanto non mi sfuggirai. Ti ucciderò lo stesso, una volta o l'altra. ('''Marta''')
*{{NDR|A Marc}} Ma perché non molli tutto e sparisci? Chi te lo fa fare di ficcare il naso in questa storia? Perché stuzzicare un pazzo?! Perché è senz'altro un pazzo chi ha commesso un delitto così mostruoso. ('''Carlo''')
*Il bambino... La villa... Il fantasma della villa! ('''Amanda Righetti''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}
*L'assassino è uno schizofrenico paranoico. L'individuo che uccide con quella furia lo fa solamente quando è in preda a un raptus. ('''Giordani''')
==Dialoghi==
*'''Marc''': Che cos'era? <br /> '''Carlo''': Un urlo, direi. Mah, chissà? Magari uno stupro. Brindo a te, vergine stuprata!
*'''Marc''': Senti Carlo, m'è successo un fatto strano, tanto strano che non so neanche se è vero. Quando entrai nella casa di quella donna la prima volta mi parve di vedere un quadro, ma dopo qualche minuto quel quadro non c'era più. Cosa può essermi successo? <br /> '''Carlo''': A te niente! Forse quel quadro è stato fatto sparire perché rappresentava qualcosa di importante. <br /> '''Marc''': Come hai detto? <br /> '''Carlo''': Rappresentava qualcosa di importante! <br /> '''Marc''': No, no, non credo. A quanto mi ricordo, era... era una specie di composizione di volti, una cosa molto strana. <br /> '''Carlo''': Guarda, magari hai visto qualcosa di talmente importante che non te ne rendi conto. Sai, a volte le cose che vedi realmente e quelle che immagini, si mischiano nella [[memoria]] come un cocktail, del quale non riesci più a distinguere i sapori. <br /> '''Marc''': Ma io ti sto dicendo la [[verità]]! <br /> '''Carlo''': No, Marc. Tu credi di dire la verità e invece dici soltanto la tua versione della verità. A me accade spesso...
*'''Ubriacone''': Ehì Enrico! Sai perché i commercianti di [[boomerang]] australiani falliscono?<br>'''Enrico''': No, questa non lo so.<br>'''Ubriacone''': Falliscono perché la merce gli torna sempre indietro!
*'''Gianna''': Come mai hai fatto il pianista?<br>'''Marc''': Secondo il mio psicanalista, l'ho fatto perché nel subconscio odiavo mio padre, e perciò io pestando sui tasti era come se gli spaccassi i denti. In realtà, solo perché mi piace la musica. Piuttosto, tu perché fai la giornalista?<br>'''Gianna''': Perché mi piace lavorare, e perché una donna deve essere indipendente in modo da stare alla pari—<br>'''Marc''': Oh Dio, non cominciamo con questa faccenda della parità dei sessi! Sono balle, non è vero. L'uomo è diverso dalla donna. Le donne sono... delicate. Sono fragili.
==[[Explicit]]==
[[File:Profondo rosso fine.png|thumb|La scena finale]]
{{explicit film}}
*{{NDR|Marc ha capito che l'assassino è Marta, e se la ritrova davanti}}<br>'''Marta''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Maledetto! Maledetto! Hai fatto uccidere mio figlio, che non c'entrava niente. Lui... {{NDR|Marc prova a fuggire, ma Marta lo blocca}} No! Lui cercava solo... di proteggermi. Non aveva mai fatto del male a nessuno, ma che è successo? Che è successo? <br/>{{NDR|Flashback}}<br> '''Padre di Carlo''': No, non ti succederà niente. Sta tranquilla, ti accompagnerò io stesso in clinica. <br/> '''Marta giovane''': No, ti avevo detto che non volevo tornarci. Te l'avevo detto. Non puoi obbligarmi un'altra volta. <br/> '''Padre di Carlo''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Ma è per il tuo bene, cara. Hai sentito che cosa ha detto il dottore? <br/> '''Marta giovane''': No! No! No. {{NDR|Apre un cassetto in cucina, prende un coltello e accoltella il marito alle spalle, nella sala addobbata per le feste di Natale, con Carlo testimone}}. <br/>{{NDR|Ritorno al presente. Marta sferra una pugnalata allo specchio. Marc scappa, scivola e sbatte contro l'ascensore a grata del pianerottolo. Marta si lancia contro Marc e rimane impigliata con la collana nelle grate dell'ascensore; Marc aziona l'ascensore che decapita la donna incastrata con la collana}}.
==Citazioni su ''Profondo rosso''==
*A tutt'oggi il più abile dei film di Argento: un attacco deliberato ai nervi dello spettatore, martellato da un montaggio quasi subliminale, da una musica ipnotica (del jazzista Giorgio Gaslini e dei Goblin) e da esplosioni di violenza rimaste ineguagliate. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Altro dispiacere, è non aver potuto interpretare ''Profondo Rosso'' di Dario Argento a causa di un grave incidente automobilistico. ([[Lino Capolicchio]])
*Io immaginavo diverso ''Profondo rosso'' e allora scelsi i Goblin: pensavo che ci stesse meglio molto rock, in scene immaginate come i video che si saranno fatti anni dopo. ([[Daria Nicolodi]])
*''Profondo rosso'' è davvero bello, e lo posso dire da poco tempo perché il film non l'ho mai voluto vedere se non pochi anni fa assieme a mia figlia. ([[Gabriele Lavia]])
*Teso e ricco di inquietudini sinistre, ''Profondo rosso'' è un film epocale che da un lato ha portato ai vertici espressivi il "giallo all'italiana", costituito come genere da Argento con il successo dei suoi primi film, e dall'altro ne anticipa il superamento e l'abbandono verso lidi più soprannaturali. [...] Inutile dilungarsi: è un film che ha fatto storia ed è stato ampiamente imitato, ancor più dei precedenti gialli argentiani. ([[Rudy Salvagnini]])
===[[Dario Argento]]===
*È nato dai miei pensieri più profondi. Come in un sogno. Può darsi che sia per questo che varie generazioni ci si ritrovano, perché non è legato a un periodo storico particolare, e per questo non invecchia. È un film senza tempo.
*Ho seguito il mio istinto anche per il titolo che, per molto tempo, prima delle riprese e a sceneggiatura già finita con attori pronti a girare, non c'era. Prima ho sviato la stampa dicendo che si sarebbe dovuto intitolare ''La tigre con i denti a sciabola'', poi mentre ero in macchina mi è venuto in mente ''Profondo rosso''. Ai produttori della CineRiz non piacque, dissero che era sbagliato, suggerivano al massimo Rosso Profondo. Per fortuna che m'impuntai.
*In precedenza [...] avevo lavorato con [[Ennio Morricone]], che ha composto per ''L’uccello dalle piume di cristallo'', ''Il gatto a nove code'' e ''Quattro mosche di velluto grigio'' delle musiche splendide; ma per Profondo rosso mi interessava esplorare universi diversi, approfondendo dei temi legati al rock progressive, che dessero al film le tonalità musicali che mi sembravano più consone al tipo di racconto. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un gruppo di giovani, praticamente debuttanti, e per istinto ho capito che sarebbero stati perfetti per il film.
*Li cercai {{NDR|i [[Pink Floyd]]}} ed erano interessati. Purtroppo però in quel momento stavano lavorando al disco "The Wall" e all'omonimo film. Fu un peccato ma quando poi entrai in contatto con i Goblin un gruppo romano allora sconosciuto fui molto intrigato dalla loro musica. Il risultato lo conoscete...
*Mentre giravo quel film sapevo esattamente ciò che volevo. Ero molto rilassato, non sentivo lo stress. E poi la storia è bellissima. L'ho scritta in pochi giorni tutta d'un fiato. Fu miracoloso. Basta guardare un film per capire come sta il regista nel momento in cui l'ha girato.
*Non mi ha mai interessato il realismo nel raccontare un luogo, una città; ciò che mi interessa è solo raccontare una storia. In ''Profondo rosso'' c'è una città che io ho immaginato, tutto qui.
*Volevo raccontare come la memoria potesse a volte metterti anche su delle false piste, suggerendoti soluzioni sbagliate.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film gialli]]
[[Categoria:Film thriller]]
[[Categoria:Film horror]]
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Mariomassone
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/* Citazioni su Profondo rosso */
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{{Film
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|titolo originale= Profondo rosso
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|anno = 1975
|genere= thriller, giallo, horror
|regista= [[Dario Argento]]
|soggetto= Dario Argento, [[Bernardino Zapponi]]
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* [[David Hemmings]]: Marc Daly
* [[Daria Nicolodi]]: Gianna Brezzi
* [[Gabriele Lavia]]: Carlo Manganiello
* [[Glauco Mauri]]: prof. Giordani
* [[Giuliana Calandra]]: Amanda Righetti
* [[Clara Calamai]]: Marta Manganiello
* [[Macha Méril]]: Helga Ulmann
* [[Eros Pagni]]: commissario Calcabrini
* [[Nicoletta Elmi]]: Olga Rodi, figlia del custode
* [[Furio Meniconi]]: Rodi, custode della villa
* [[Piero Mazzinghi]]: Bardi, collega del prof. Giordani
* [[Liana Del Balzo]]: Elvira
* [[Aldo Bonamano]]: padre di Carlo
* [[Geraldine Hooper]]: Massimo Ricci
* [[Jacopo Mariani (attore)|Jacopo Mariani]]: Carlo da bambino
* [[Vittorio Fanfoni]]: assistente dell'ispettore
* [[Dante Fioretti]]: fotografo della polizia
* [[Fulvio Mingozzi]]: agente Mingozzi
* [[Lorenzo Piani (attore)|Lorenzo Piani]]: addetto impronte digitali
* [[Salvatore Puntillo]]: agente della polizia
* [[Piero Vida]]: agente grasso
* [[Salvatore Baccaro]]: fruttivendolo
* [[Bruno Di Luia]]: uomo preoccupato nel bagno
* [[Attilio Dottesio]]: fioraio
* [[Tom Felleghy]]: chirurgo
* [[Franco Vaccaro]]: Pietro Valgoi
|doppiatori originali=
* [[Gino La Monica]]: Marc Daly
* [[Isa Bellini]]: Marta, madre di Carlo
* [[Emanuela Rossi]]: Olga Rodi
* [[Corrado Gaipa]]: Rodi
* [[Wanda Tettoni]]: Elvira
* [[Renato Cortesi]]: Massimo Ricci
|note=
*'''Effetti speciali''': [[Germano Natali]], [[Carlo Rambaldi]]
}}
'''''Profondo rosso''''', film italiano del 1975 con [[Daria Nicolodi]], [[David Hemmings]] e [[Gabriele Lavia]], regia di [[Dario Argento]].
==[[Incipit]]==
{{incipit film}}
{{NDR|Durante le prove di un complesso jazz}}<br/>Okay, okay, bene! Davvero, va bene, molto bene. Forse un po' troppo per bene, troppo pulitino, sì; troppo preciso, troppo... formale. Deve essere più buttato lì. Rendo l'idea? Ricordatevi che questo tipo di jazz nasceva nei, nei... bordelli. ('''Marc''')
==Frasi==
*Il fenomeno, come dire confermato anche dai più recenti studi, non è circoscritto alle specie superiori, ma include sia vertebrati che invertebrati: le farfalle, le termiti, le zebre. Tutti questi animali e moltissimi altri usano la telepatia per dare ordini e scambiarsi informazioni. Questo fatto è accertato, che del resto si può dimostrare con facilità. Per esempio, se noi chiudiamo in gabbia una farfalla, in qualche ora essa riuscirà ad avere intorno a sé numerose altre farfalle che al suo richiamo accorrerranno a frotte veloci percorrendo anche alcuni chilometri. Questa è la [[telepatia]], facoltà che posseggono bene i neonati nei primi momenti della loro vita ma che perdono quando, col passare degli anni, acquistano i mezzi della comunicazione verbale. Ci sono alcune eccezioni. Certi individui, per cause a noi ancora sconosciute, non perdono questa facoltà. ('''Giordani''')
*Io capto fatti che accadono o che sono accaduti, ma niente di ciò che dovrà accadere. Sento i pensieri nel momento in cui nascono, e alcuni li sento anche molto tempo dopo perché sono talmente forti che rimangono attacchati negli ambienti come solide ragnatele. ('''Helga Ulmann''')
*Sono entrata in contatto con una mente perversa! I suoi pensieri sono pensieri di morte! Via! Via! Tu hai già ucciso e sento che ucciderai ancora. ('''Helga Ulmann''')
*Quante volte te lo devo dire che io sono un artista? Se per caso non te lo ricordi, noi artisti siamo gente estremamente sensibile. Chiaro? Mica abbiamo la pelle d'elefante di voi giornalisti! ('''Marc Daly''')
*Senti, perché non mi dai una mano in questa storia del delitto? Se mi aiuti a fare un bel colpo giornalistico, forse riesco a togliermi dai problemi della cronaca dell'inquinamento. ('''Gianna Brezzi''')
*È dimostrato dalle statistiche che non si riesce mai a lavorare seriamente con donne emancipate. ('''Marc Daly''')
*Tanto non mi sfuggirai. Ti ucciderò lo stesso, una volta o l'altra. ('''Marta''')
*{{NDR|A Marc}} Ma perché non molli tutto e sparisci? Chi te lo fa fare di ficcare il naso in questa storia? Perché stuzzicare un pazzo?! Perché è senz'altro un pazzo chi ha commesso un delitto così mostruoso. ('''Carlo''')
*Il bambino... La villa... Il fantasma della villa! ('''Amanda Righetti''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}
*L'assassino è uno schizofrenico paranoico. L'individuo che uccide con quella furia lo fa solamente quando è in preda a un raptus. ('''Giordani''')
==Dialoghi==
*'''Marc''': Che cos'era? <br /> '''Carlo''': Un urlo, direi. Mah, chissà? Magari uno stupro. Brindo a te, vergine stuprata!
*'''Marc''': Senti Carlo, m'è successo un fatto strano, tanto strano che non so neanche se è vero. Quando entrai nella casa di quella donna la prima volta mi parve di vedere un quadro, ma dopo qualche minuto quel quadro non c'era più. Cosa può essermi successo? <br /> '''Carlo''': A te niente! Forse quel quadro è stato fatto sparire perché rappresentava qualcosa di importante. <br /> '''Marc''': Come hai detto? <br /> '''Carlo''': Rappresentava qualcosa di importante! <br /> '''Marc''': No, no, non credo. A quanto mi ricordo, era... era una specie di composizione di volti, una cosa molto strana. <br /> '''Carlo''': Guarda, magari hai visto qualcosa di talmente importante che non te ne rendi conto. Sai, a volte le cose che vedi realmente e quelle che immagini, si mischiano nella [[memoria]] come un cocktail, del quale non riesci più a distinguere i sapori. <br /> '''Marc''': Ma io ti sto dicendo la [[verità]]! <br /> '''Carlo''': No, Marc. Tu credi di dire la verità e invece dici soltanto la tua versione della verità. A me accade spesso...
*'''Ubriacone''': Ehì Enrico! Sai perché i commercianti di [[boomerang]] australiani falliscono?<br>'''Enrico''': No, questa non lo so.<br>'''Ubriacone''': Falliscono perché la merce gli torna sempre indietro!
*'''Gianna''': Come mai hai fatto il pianista?<br>'''Marc''': Secondo il mio psicanalista, l'ho fatto perché nel subconscio odiavo mio padre, e perciò io pestando sui tasti era come se gli spaccassi i denti. In realtà, solo perché mi piace la musica. Piuttosto, tu perché fai la giornalista?<br>'''Gianna''': Perché mi piace lavorare, e perché una donna deve essere indipendente in modo da stare alla pari—<br>'''Marc''': Oh Dio, non cominciamo con questa faccenda della parità dei sessi! Sono balle, non è vero. L'uomo è diverso dalla donna. Le donne sono... delicate. Sono fragili.
==[[Explicit]]==
[[File:Profondo rosso fine.png|thumb|La scena finale]]
{{explicit film}}
*{{NDR|Marc ha capito che l'assassino è Marta, e se la ritrova davanti}}<br>'''Marta''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Maledetto! Maledetto! Hai fatto uccidere mio figlio, che non c'entrava niente. Lui... {{NDR|Marc prova a fuggire, ma Marta lo blocca}} No! Lui cercava solo... di proteggermi. Non aveva mai fatto del male a nessuno, ma che è successo? Che è successo? <br/>{{NDR|Flashback}}<br> '''Padre di Carlo''': No, non ti succederà niente. Sta tranquilla, ti accompagnerò io stesso in clinica. <br/> '''Marta giovane''': No, ti avevo detto che non volevo tornarci. Te l'avevo detto. Non puoi obbligarmi un'altra volta. <br/> '''Padre di Carlo''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Ma è per il tuo bene, cara. Hai sentito che cosa ha detto il dottore? <br/> '''Marta giovane''': No! No! No. {{NDR|Apre un cassetto in cucina, prende un coltello e accoltella il marito alle spalle, nella sala addobbata per le feste di Natale, con Carlo testimone}}. <br/>{{NDR|Ritorno al presente. Marta sferra una pugnalata allo specchio. Marc scappa, scivola e sbatte contro l'ascensore a grata del pianerottolo. Marta si lancia contro Marc e rimane impigliata con la collana nelle grate dell'ascensore; Marc aziona l'ascensore che decapita la donna incastrata con la collana}}.
==Citazioni su ''Profondo rosso''==
*A tutt'oggi il più abile dei film di Argento: un attacco deliberato ai nervi dello spettatore, martellato da un montaggio quasi subliminale, da una musica ipnotica (del jazzista Giorgio Gaslini e dei Goblin) e da esplosioni di violenza rimaste ineguagliate. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Altro dispiacere, è non aver potuto interpretare ''Profondo Rosso'' di Dario Argento a causa di un grave incidente automobilistico. ([[Lino Capolicchio]])
*Avevamo un contratto con la Cinevox Records, e Dario Argento voleva delle musiche più rock per il film. La colonna sonora l’aveva cominciata Giorgio Gaslini però, Argento, non era molto soddisfatto, così parlò con la Cinevox, che gli propose noi, i Goblin. Dario ascoltò i nostri pezzi e ci scelse come arrangiatori. Poi, dopo l’abbandono di Gaslini, Argento ci diede in mano l’intera soundtrack. Così nacque ''Profondo Rosso''... ([[Claudio Simonetti]])
*Io immaginavo diverso ''Profondo rosso'' e allora scelsi i Goblin: pensavo che ci stesse meglio molto rock, in scene immaginate come i video che si saranno fatti anni dopo. ([[Daria Nicolodi]])
*''Profondo rosso'' è davvero bello, e lo posso dire da poco tempo perché il film non l'ho mai voluto vedere se non pochi anni fa assieme a mia figlia. ([[Gabriele Lavia]])
*Sai, pensando ad allora, quando eravamo ragazzi abbiamo vissuto quell’esperienza con uno spirito principalmente giovanile, e non pensavamo affatto di poter entrare nella storia della musica. Lo abbiamo fatto con molta semplicità e soprattutto umiltà. ([[Claudio Simonetti]])
*Teso e ricco di inquietudini sinistre, ''Profondo rosso'' è un film epocale che da un lato ha portato ai vertici espressivi il "giallo all'italiana", costituito come genere da Argento con il successo dei suoi primi film, e dall'altro ne anticipa il superamento e l'abbandono verso lidi più soprannaturali. [...] Inutile dilungarsi: è un film che ha fatto storia ed è stato ampiamente imitato, ancor più dei precedenti gialli argentiani. ([[Rudy Salvagnini]])
===[[Dario Argento]]===
*È nato dai miei pensieri più profondi. Come in un sogno. Può darsi che sia per questo che varie generazioni ci si ritrovano, perché non è legato a un periodo storico particolare, e per questo non invecchia. È un film senza tempo.
*Ho seguito il mio istinto anche per il titolo che, per molto tempo, prima delle riprese e a sceneggiatura già finita con attori pronti a girare, non c'era. Prima ho sviato la stampa dicendo che si sarebbe dovuto intitolare ''La tigre con i denti a sciabola'', poi mentre ero in macchina mi è venuto in mente ''Profondo rosso''. Ai produttori della CineRiz non piacque, dissero che era sbagliato, suggerivano al massimo Rosso Profondo. Per fortuna che m'impuntai.
*In precedenza [...] avevo lavorato con [[Ennio Morricone]], che ha composto per ''L’uccello dalle piume di cristallo'', ''Il gatto a nove code'' e ''Quattro mosche di velluto grigio'' delle musiche splendide; ma per Profondo rosso mi interessava esplorare universi diversi, approfondendo dei temi legati al rock progressive, che dessero al film le tonalità musicali che mi sembravano più consone al tipo di racconto. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un gruppo di giovani, praticamente debuttanti, e per istinto ho capito che sarebbero stati perfetti per il film.
*Li cercai {{NDR|i [[Pink Floyd]]}} ed erano interessati. Purtroppo però in quel momento stavano lavorando al disco "The Wall" e all'omonimo film. Fu un peccato ma quando poi entrai in contatto con i Goblin un gruppo romano allora sconosciuto fui molto intrigato dalla loro musica. Il risultato lo conoscete...
*Mentre giravo quel film sapevo esattamente ciò che volevo. Ero molto rilassato, non sentivo lo stress. E poi la storia è bellissima. L'ho scritta in pochi giorni tutta d'un fiato. Fu miracoloso. Basta guardare un film per capire come sta il regista nel momento in cui l'ha girato.
*Non mi ha mai interessato il realismo nel raccontare un luogo, una città; ciò che mi interessa è solo raccontare una storia. In ''Profondo rosso'' c'è una città che io ho immaginato, tutto qui.
*Volevo raccontare come la memoria potesse a volte metterti anche su delle false piste, suggerendoti soluzioni sbagliate.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film gialli]]
[[Categoria:Film thriller]]
[[Categoria:Film horror]]
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1218988
1218946
2022-07-25T17:33:01Z
Mariomassone
17056
/* Citazioni su Profondo rosso */
wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo italiano= Profondo rosso
|titolo originale= Profondo rosso
|immagine = Profondo Rosso David Hemmings.png
|didascalia = [[David Hemmings]] in una scena del film
|paese= Italia
|anno = 1975
|genere= thriller, giallo, horror
|regista= [[Dario Argento]]
|soggetto= Dario Argento, [[Bernardino Zapponi]]
|sceneggiatore= Dario Argento, Bernardino Zapponi
|attori=
* [[David Hemmings]]: Marc Daly
* [[Daria Nicolodi]]: Gianna Brezzi
* [[Gabriele Lavia]]: Carlo Manganiello
* [[Glauco Mauri]]: prof. Giordani
* [[Giuliana Calandra]]: Amanda Righetti
* [[Clara Calamai]]: Marta Manganiello
* [[Macha Méril]]: Helga Ulmann
* [[Eros Pagni]]: commissario Calcabrini
* [[Nicoletta Elmi]]: Olga Rodi, figlia del custode
* [[Furio Meniconi]]: Rodi, custode della villa
* [[Piero Mazzinghi]]: Bardi, collega del prof. Giordani
* [[Liana Del Balzo]]: Elvira
* [[Aldo Bonamano]]: padre di Carlo
* [[Geraldine Hooper]]: Massimo Ricci
* [[Jacopo Mariani (attore)|Jacopo Mariani]]: Carlo da bambino
* [[Vittorio Fanfoni]]: assistente dell'ispettore
* [[Dante Fioretti]]: fotografo della polizia
* [[Fulvio Mingozzi]]: agente Mingozzi
* [[Lorenzo Piani (attore)|Lorenzo Piani]]: addetto impronte digitali
* [[Salvatore Puntillo]]: agente della polizia
* [[Piero Vida]]: agente grasso
* [[Salvatore Baccaro]]: fruttivendolo
* [[Bruno Di Luia]]: uomo preoccupato nel bagno
* [[Attilio Dottesio]]: fioraio
* [[Tom Felleghy]]: chirurgo
* [[Franco Vaccaro]]: Pietro Valgoi
|doppiatori originali=
* [[Gino La Monica]]: Marc Daly
* [[Isa Bellini]]: Marta, madre di Carlo
* [[Emanuela Rossi]]: Olga Rodi
* [[Corrado Gaipa]]: Rodi
* [[Wanda Tettoni]]: Elvira
* [[Renato Cortesi]]: Massimo Ricci
|note=
*'''Effetti speciali''': [[Germano Natali]], [[Carlo Rambaldi]]
}}
'''''Profondo rosso''''', film italiano del 1975 con [[Daria Nicolodi]], [[David Hemmings]] e [[Gabriele Lavia]], regia di [[Dario Argento]].
==[[Incipit]]==
{{incipit film}}
{{NDR|Durante le prove di un complesso jazz}}<br/>Okay, okay, bene! Davvero, va bene, molto bene. Forse un po' troppo per bene, troppo pulitino, sì; troppo preciso, troppo... formale. Deve essere più buttato lì. Rendo l'idea? Ricordatevi che questo tipo di jazz nasceva nei, nei... bordelli. ('''Marc''')
==Frasi==
*Il fenomeno, come dire confermato anche dai più recenti studi, non è circoscritto alle specie superiori, ma include sia vertebrati che invertebrati: le farfalle, le termiti, le zebre. Tutti questi animali e moltissimi altri usano la telepatia per dare ordini e scambiarsi informazioni. Questo fatto è accertato, che del resto si può dimostrare con facilità. Per esempio, se noi chiudiamo in gabbia una farfalla, in qualche ora essa riuscirà ad avere intorno a sé numerose altre farfalle che al suo richiamo accorrerranno a frotte veloci percorrendo anche alcuni chilometri. Questa è la [[telepatia]], facoltà che posseggono bene i neonati nei primi momenti della loro vita ma che perdono quando, col passare degli anni, acquistano i mezzi della comunicazione verbale. Ci sono alcune eccezioni. Certi individui, per cause a noi ancora sconosciute, non perdono questa facoltà. ('''Giordani''')
*Io capto fatti che accadono o che sono accaduti, ma niente di ciò che dovrà accadere. Sento i pensieri nel momento in cui nascono, e alcuni li sento anche molto tempo dopo perché sono talmente forti che rimangono attacchati negli ambienti come solide ragnatele. ('''Helga Ulmann''')
*Sono entrata in contatto con una mente perversa! I suoi pensieri sono pensieri di morte! Via! Via! Tu hai già ucciso e sento che ucciderai ancora. ('''Helga Ulmann''')
*Quante volte te lo devo dire che io sono un artista? Se per caso non te lo ricordi, noi artisti siamo gente estremamente sensibile. Chiaro? Mica abbiamo la pelle d'elefante di voi giornalisti! ('''Marc Daly''')
*Senti, perché non mi dai una mano in questa storia del delitto? Se mi aiuti a fare un bel colpo giornalistico, forse riesco a togliermi dai problemi della cronaca dell'inquinamento. ('''Gianna Brezzi''')
*È dimostrato dalle statistiche che non si riesce mai a lavorare seriamente con donne emancipate. ('''Marc Daly''')
*Tanto non mi sfuggirai. Ti ucciderò lo stesso, una volta o l'altra. ('''Marta''')
*{{NDR|A Marc}} Ma perché non molli tutto e sparisci? Chi te lo fa fare di ficcare il naso in questa storia? Perché stuzzicare un pazzo?! Perché è senz'altro un pazzo chi ha commesso un delitto così mostruoso. ('''Carlo''')
*Il bambino... La villa... Il fantasma della villa! ('''Amanda Righetti''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}
*L'assassino è uno schizofrenico paranoico. L'individuo che uccide con quella furia lo fa solamente quando è in preda a un raptus. ('''Giordani''')
==Dialoghi==
*'''Marc''': Che cos'era? <br /> '''Carlo''': Un urlo, direi. Mah, chissà? Magari uno stupro. Brindo a te, vergine stuprata!
*'''Marc''': Senti Carlo, m'è successo un fatto strano, tanto strano che non so neanche se è vero. Quando entrai nella casa di quella donna la prima volta mi parve di vedere un quadro, ma dopo qualche minuto quel quadro non c'era più. Cosa può essermi successo? <br /> '''Carlo''': A te niente! Forse quel quadro è stato fatto sparire perché rappresentava qualcosa di importante. <br /> '''Marc''': Come hai detto? <br /> '''Carlo''': Rappresentava qualcosa di importante! <br /> '''Marc''': No, no, non credo. A quanto mi ricordo, era... era una specie di composizione di volti, una cosa molto strana. <br /> '''Carlo''': Guarda, magari hai visto qualcosa di talmente importante che non te ne rendi conto. Sai, a volte le cose che vedi realmente e quelle che immagini, si mischiano nella [[memoria]] come un cocktail, del quale non riesci più a distinguere i sapori. <br /> '''Marc''': Ma io ti sto dicendo la [[verità]]! <br /> '''Carlo''': No, Marc. Tu credi di dire la verità e invece dici soltanto la tua versione della verità. A me accade spesso...
*'''Ubriacone''': Ehì Enrico! Sai perché i commercianti di [[boomerang]] australiani falliscono?<br>'''Enrico''': No, questa non lo so.<br>'''Ubriacone''': Falliscono perché la merce gli torna sempre indietro!
*'''Gianna''': Come mai hai fatto il pianista?<br>'''Marc''': Secondo il mio psicanalista, l'ho fatto perché nel subconscio odiavo mio padre, e perciò io pestando sui tasti era come se gli spaccassi i denti. In realtà, solo perché mi piace la musica. Piuttosto, tu perché fai la giornalista?<br>'''Gianna''': Perché mi piace lavorare, e perché una donna deve essere indipendente in modo da stare alla pari—<br>'''Marc''': Oh Dio, non cominciamo con questa faccenda della parità dei sessi! Sono balle, non è vero. L'uomo è diverso dalla donna. Le donne sono... delicate. Sono fragili.
==[[Explicit]]==
[[File:Profondo rosso fine.png|thumb|La scena finale]]
{{explicit film}}
*{{NDR|Marc ha capito che l'assassino è Marta, e se la ritrova davanti}}<br>'''Marta''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Maledetto! Maledetto! Hai fatto uccidere mio figlio, che non c'entrava niente. Lui... {{NDR|Marc prova a fuggire, ma Marta lo blocca}} No! Lui cercava solo... di proteggermi. Non aveva mai fatto del male a nessuno, ma che è successo? Che è successo? <br/>{{NDR|Flashback}}<br> '''Padre di Carlo''': No, non ti succederà niente. Sta tranquilla, ti accompagnerò io stesso in clinica. <br/> '''Marta giovane''': No, ti avevo detto che non volevo tornarci. Te l'avevo detto. Non puoi obbligarmi un'altra volta. <br/> '''Padre di Carlo''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Ma è per il tuo bene, cara. Hai sentito che cosa ha detto il dottore? <br/> '''Marta giovane''': No! No! No. {{NDR|Apre un cassetto in cucina, prende un coltello e accoltella il marito alle spalle, nella sala addobbata per le feste di Natale, con Carlo testimone}}. <br/>{{NDR|Ritorno al presente. Marta sferra una pugnalata allo specchio. Marc scappa, scivola e sbatte contro l'ascensore a grata del pianerottolo. Marta si lancia contro Marc e rimane impigliata con la collana nelle grate dell'ascensore; Marc aziona l'ascensore che decapita la donna incastrata con la collana}}.
==Citazioni su ''Profondo rosso''==
*A tutt'oggi il più abile dei film di Argento: un attacco deliberato ai nervi dello spettatore, martellato da un montaggio quasi subliminale, da una musica ipnotica (del jazzista Giorgio Gaslini e dei Goblin) e da esplosioni di violenza rimaste ineguagliate. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Altro dispiacere, è non aver potuto interpretare ''Profondo Rosso'' di Dario Argento a causa di un grave incidente automobilistico. ([[Lino Capolicchio]])
*Avevamo un contratto con la Cinevox Records, e Dario Argento voleva delle musiche più rock per il film. La colonna sonora l’aveva cominciata Giorgio Gaslini però, Argento, non era molto soddisfatto, così parlò con la Cinevox, che gli propose noi, i Goblin. Dario ascoltò i nostri pezzi e ci scelse come arrangiatori. Poi, dopo l’abbandono di Gaslini, Argento ci diede in mano l’intera soundtrack. Così nacque ''Profondo Rosso''... ([[Claudio Simonetti]])
*Io immaginavo diverso ''Profondo rosso'' e allora scelsi i Goblin: pensavo che ci stesse meglio molto rock, in scene immaginate come i video che si saranno fatti anni dopo. ([[Daria Nicolodi]])
*''Profondo rosso'' è davvero bello, e lo posso dire da poco tempo perché il film non l'ho mai voluto vedere se non pochi anni fa assieme a mia figlia. ([[Gabriele Lavia]])
*Sai, pensando ad allora, quando eravamo ragazzi abbiamo vissuto quell’esperienza con uno spirito principalmente giovanile, e non pensavamo affatto di poter entrare nella storia della musica. Lo abbiamo fatto con molta semplicità e soprattutto umiltà. ([[Claudio Simonetti]])
*Teso e ricco di inquietudini sinistre, ''Profondo rosso'' è un film epocale che da un lato ha portato ai vertici espressivi il "giallo all'italiana", costituito come genere da Argento con il successo dei suoi primi film, e dall'altro ne anticipa il superamento e l'abbandono verso lidi più soprannaturali. [...] Inutile dilungarsi: è un film che ha fatto storia ed è stato ampiamente imitato, ancor più dei precedenti gialli argentiani. ([[Rudy Salvagnini]])
===[[Dario Argento]]===
*È nato dai miei pensieri più profondi. Come in un sogno. Può darsi che sia per questo che varie generazioni ci si ritrovano, perché non è legato a un periodo storico particolare, e per questo non invecchia. È un film senza tempo.
*Ho seguito il mio istinto anche per il titolo che, per molto tempo, prima delle riprese e a sceneggiatura già finita con attori pronti a girare, non c'era. Prima ho sviato la stampa dicendo che si sarebbe dovuto intitolare ''La tigre con i denti a sciabola'', poi mentre ero in macchina mi è venuto in mente ''Profondo rosso''. Ai produttori della CineRiz non piacque, dissero che era sbagliato, suggerivano al massimo Rosso Profondo. Per fortuna che m'impuntai.
*In precedenza [...] avevo lavorato con [[Ennio Morricone]], che ha composto per ''L’uccello dalle piume di cristallo'', ''Il gatto a nove code'' e ''Quattro mosche di velluto grigio'' delle musiche splendide; ma per Profondo rosso mi interessava esplorare universi diversi, approfondendo dei temi legati al rock progressive, che dessero al film le tonalità musicali che mi sembravano più consone al tipo di racconto. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un gruppo di giovani, praticamente debuttanti, e per istinto ho capito che sarebbero stati perfetti per il film.
*Li cercai {{NDR|i [[Pink Floyd]]}} ed erano interessati. Purtroppo però in quel momento stavano lavorando al disco "The Wall" e all'omonimo film. Fu un peccato ma quando poi entrai in contatto con i Goblin un gruppo romano allora sconosciuto fui molto intrigato dalla loro musica. Il risultato lo conoscete...
*Mentre giravo quel film sapevo esattamente ciò che volevo. Ero molto rilassato, non sentivo lo stress. E poi la storia è bellissima. L'ho scritta in pochi giorni tutta d'un fiato. Fu miracoloso. Basta guardare un film per capire come sta il regista nel momento in cui l'ha girato.
*Non mi ha mai interessato il realismo nel raccontare un luogo, una città; ciò che mi interessa è solo raccontare una storia. In ''Profondo rosso'' c'è una città che io ho immaginato, tutto qui.
*Volevo raccontare come la memoria potesse a volte metterti anche su delle false piste, suggerendoti soluzioni sbagliate.
===[[Fabio Giovannini]]===
*Con ''Profondo rosso'' Argento si avvicina per la prima volta al fantastico. La parapsicologia si mischia all'intreccio giallo, prefigurando nuovi temi argentiani che si svilupperanno nelle pellicole successive. Persino l'argomento del convegno di parapsicologia che apre il film (la telepatia e gli insetti) sarà ripreso in grande stile dieci anni dopo da ''[[Phenomena]]''.
*La musica acquisisce sempre più spazio. Il film del resto si apre durante una prova di concerto al conservatorio, in uno scenario da chiesa. E la melodia infantile apparirà poi ogni volta che l'assassino colpisce, precedendo e accompagnando i delitti con la sua ripetitività ossessiva. La musica conquista il film anche nelle immagini: lo spartito di Mark occupa tutto lo schermo quando il pianista compone e l'assassino si nasconde nella sua casa.
*''Profondo rosso'' ha avuto una vita difficile nei paesi europei in cui è stato distribuito. In Inghilterra i suoi 123 minuti originali sono stati ridotti a 102, mentre in Francia le forbici del distributore hanno tagliato ben 45 minuti. Si tratta di «accorciamenti» da addebitare, per una volta, non ai censori ma ai distributori, perché ne sono stati vittima soprattutto dialoghi e scene di passaggio piuttosto che sequenze sanguinarie o terrificanti. Il risultato, almeno per i francesi, è stato comunque disastroso: inquadrature frammentate, sequenze tagliate a metà, incongruenze nei dialoghi. Un vero massacro, degno degli assassini più crudeli del cinema di Argento.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film gialli]]
[[Categoria:Film thriller]]
[[Categoria:Film horror]]
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1218991
1218988
2022-07-25T17:56:36Z
Mariomassone
17056
/* Citazioni su Profondo rosso */
wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo italiano= Profondo rosso
|titolo originale= Profondo rosso
|immagine = Profondo Rosso David Hemmings.png
|didascalia = [[David Hemmings]] in una scena del film
|paese= Italia
|anno = 1975
|genere= thriller, giallo, horror
|regista= [[Dario Argento]]
|soggetto= Dario Argento, [[Bernardino Zapponi]]
|sceneggiatore= Dario Argento, Bernardino Zapponi
|attori=
* [[David Hemmings]]: Marc Daly
* [[Daria Nicolodi]]: Gianna Brezzi
* [[Gabriele Lavia]]: Carlo Manganiello
* [[Glauco Mauri]]: prof. Giordani
* [[Giuliana Calandra]]: Amanda Righetti
* [[Clara Calamai]]: Marta Manganiello
* [[Macha Méril]]: Helga Ulmann
* [[Eros Pagni]]: commissario Calcabrini
* [[Nicoletta Elmi]]: Olga Rodi, figlia del custode
* [[Furio Meniconi]]: Rodi, custode della villa
* [[Piero Mazzinghi]]: Bardi, collega del prof. Giordani
* [[Liana Del Balzo]]: Elvira
* [[Aldo Bonamano]]: padre di Carlo
* [[Geraldine Hooper]]: Massimo Ricci
* [[Jacopo Mariani (attore)|Jacopo Mariani]]: Carlo da bambino
* [[Vittorio Fanfoni]]: assistente dell'ispettore
* [[Dante Fioretti]]: fotografo della polizia
* [[Fulvio Mingozzi]]: agente Mingozzi
* [[Lorenzo Piani (attore)|Lorenzo Piani]]: addetto impronte digitali
* [[Salvatore Puntillo]]: agente della polizia
* [[Piero Vida]]: agente grasso
* [[Salvatore Baccaro]]: fruttivendolo
* [[Bruno Di Luia]]: uomo preoccupato nel bagno
* [[Attilio Dottesio]]: fioraio
* [[Tom Felleghy]]: chirurgo
* [[Franco Vaccaro]]: Pietro Valgoi
|doppiatori originali=
* [[Gino La Monica]]: Marc Daly
* [[Isa Bellini]]: Marta, madre di Carlo
* [[Emanuela Rossi]]: Olga Rodi
* [[Corrado Gaipa]]: Rodi
* [[Wanda Tettoni]]: Elvira
* [[Renato Cortesi]]: Massimo Ricci
|note=
*'''Effetti speciali''': [[Germano Natali]], [[Carlo Rambaldi]]
}}
'''''Profondo rosso''''', film italiano del 1975 con [[Daria Nicolodi]], [[David Hemmings]] e [[Gabriele Lavia]], regia di [[Dario Argento]].
==[[Incipit]]==
{{incipit film}}
{{NDR|Durante le prove di un complesso jazz}}<br/>Okay, okay, bene! Davvero, va bene, molto bene. Forse un po' troppo per bene, troppo pulitino, sì; troppo preciso, troppo... formale. Deve essere più buttato lì. Rendo l'idea? Ricordatevi che questo tipo di jazz nasceva nei, nei... bordelli. ('''Marc''')
==Frasi==
*Il fenomeno, come dire confermato anche dai più recenti studi, non è circoscritto alle specie superiori, ma include sia vertebrati che invertebrati: le farfalle, le termiti, le zebre. Tutti questi animali e moltissimi altri usano la telepatia per dare ordini e scambiarsi informazioni. Questo fatto è accertato, che del resto si può dimostrare con facilità. Per esempio, se noi chiudiamo in gabbia una farfalla, in qualche ora essa riuscirà ad avere intorno a sé numerose altre farfalle che al suo richiamo accorrerranno a frotte veloci percorrendo anche alcuni chilometri. Questa è la [[telepatia]], facoltà che posseggono bene i neonati nei primi momenti della loro vita ma che perdono quando, col passare degli anni, acquistano i mezzi della comunicazione verbale. Ci sono alcune eccezioni. Certi individui, per cause a noi ancora sconosciute, non perdono questa facoltà. ('''Giordani''')
*Io capto fatti che accadono o che sono accaduti, ma niente di ciò che dovrà accadere. Sento i pensieri nel momento in cui nascono, e alcuni li sento anche molto tempo dopo perché sono talmente forti che rimangono attacchati negli ambienti come solide ragnatele. ('''Helga Ulmann''')
*Sono entrata in contatto con una mente perversa! I suoi pensieri sono pensieri di morte! Via! Via! Tu hai già ucciso e sento che ucciderai ancora. ('''Helga Ulmann''')
*Quante volte te lo devo dire che io sono un artista? Se per caso non te lo ricordi, noi artisti siamo gente estremamente sensibile. Chiaro? Mica abbiamo la pelle d'elefante di voi giornalisti! ('''Marc Daly''')
*Senti, perché non mi dai una mano in questa storia del delitto? Se mi aiuti a fare un bel colpo giornalistico, forse riesco a togliermi dai problemi della cronaca dell'inquinamento. ('''Gianna Brezzi''')
*È dimostrato dalle statistiche che non si riesce mai a lavorare seriamente con donne emancipate. ('''Marc Daly''')
*Tanto non mi sfuggirai. Ti ucciderò lo stesso, una volta o l'altra. ('''Marta''')
*{{NDR|A Marc}} Ma perché non molli tutto e sparisci? Chi te lo fa fare di ficcare il naso in questa storia? Perché stuzzicare un pazzo?! Perché è senz'altro un pazzo chi ha commesso un delitto così mostruoso. ('''Carlo''')
*Il bambino... La villa... Il fantasma della villa! ('''Amanda Righetti''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}
*L'assassino è uno schizofrenico paranoico. L'individuo che uccide con quella furia lo fa solamente quando è in preda a un raptus. ('''Giordani''')
==Dialoghi==
*'''Marc''': Che cos'era? <br /> '''Carlo''': Un urlo, direi. Mah, chissà? Magari uno stupro. Brindo a te, vergine stuprata!
*'''Marc''': Senti Carlo, m'è successo un fatto strano, tanto strano che non so neanche se è vero. Quando entrai nella casa di quella donna la prima volta mi parve di vedere un quadro, ma dopo qualche minuto quel quadro non c'era più. Cosa può essermi successo? <br /> '''Carlo''': A te niente! Forse quel quadro è stato fatto sparire perché rappresentava qualcosa di importante. <br /> '''Marc''': Come hai detto? <br /> '''Carlo''': Rappresentava qualcosa di importante! <br /> '''Marc''': No, no, non credo. A quanto mi ricordo, era... era una specie di composizione di volti, una cosa molto strana. <br /> '''Carlo''': Guarda, magari hai visto qualcosa di talmente importante che non te ne rendi conto. Sai, a volte le cose che vedi realmente e quelle che immagini, si mischiano nella [[memoria]] come un cocktail, del quale non riesci più a distinguere i sapori. <br /> '''Marc''': Ma io ti sto dicendo la [[verità]]! <br /> '''Carlo''': No, Marc. Tu credi di dire la verità e invece dici soltanto la tua versione della verità. A me accade spesso...
*'''Ubriacone''': Ehì Enrico! Sai perché i commercianti di [[boomerang]] australiani falliscono?<br>'''Enrico''': No, questa non lo so.<br>'''Ubriacone''': Falliscono perché la merce gli torna sempre indietro!
*'''Gianna''': Come mai hai fatto il pianista?<br>'''Marc''': Secondo il mio psicanalista, l'ho fatto perché nel subconscio odiavo mio padre, e perciò io pestando sui tasti era come se gli spaccassi i denti. In realtà, solo perché mi piace la musica. Piuttosto, tu perché fai la giornalista?<br>'''Gianna''': Perché mi piace lavorare, e perché una donna deve essere indipendente in modo da stare alla pari—<br>'''Marc''': Oh Dio, non cominciamo con questa faccenda della parità dei sessi! Sono balle, non è vero. L'uomo è diverso dalla donna. Le donne sono... delicate. Sono fragili.
==[[Explicit]]==
[[File:Profondo rosso fine.png|thumb|La scena finale]]
{{explicit film}}
*{{NDR|Marc ha capito che l'assassino è Marta, e se la ritrova davanti}}<br>'''Marta''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Maledetto! Maledetto! Hai fatto uccidere mio figlio, che non c'entrava niente. Lui... {{NDR|Marc prova a fuggire, ma Marta lo blocca}} No! Lui cercava solo... di proteggermi. Non aveva mai fatto del male a nessuno, ma che è successo? Che è successo? <br/>{{NDR|Flashback}}<br> '''Padre di Carlo''': No, non ti succederà niente. Sta tranquilla, ti accompagnerò io stesso in clinica. <br/> '''Marta giovane''': No, ti avevo detto che non volevo tornarci. Te l'avevo detto. Non puoi obbligarmi un'altra volta. <br/> '''Padre di Carlo''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Ma è per il tuo bene, cara. Hai sentito che cosa ha detto il dottore? <br/> '''Marta giovane''': No! No! No. {{NDR|Apre un cassetto in cucina, prende un coltello e accoltella il marito alle spalle, nella sala addobbata per le feste di Natale, con Carlo testimone}}. <br/>{{NDR|Ritorno al presente. Marta sferra una pugnalata allo specchio. Marc scappa, scivola e sbatte contro l'ascensore a grata del pianerottolo. Marta si lancia contro Marc e rimane impigliata con la collana nelle grate dell'ascensore; Marc aziona l'ascensore che decapita la donna incastrata con la collana}}.
==Citazioni su ''Profondo rosso''==
*A tutt'oggi il più abile dei film di Argento: un attacco deliberato ai nervi dello spettatore, martellato da un montaggio quasi subliminale, da una musica ipnotica (del jazzista Giorgio Gaslini e dei Goblin) e da esplosioni di violenza rimaste ineguagliate. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Altro dispiacere, è non aver potuto interpretare ''Profondo Rosso'' di Dario Argento a causa di un grave incidente automobilistico. ([[Lino Capolicchio]])
*Avevamo un contratto con la Cinevox Records, e Dario Argento voleva delle musiche più rock per il film. La colonna sonora l’aveva cominciata Giorgio Gaslini però, Argento, non era molto soddisfatto, così parlò con la Cinevox, che gli propose noi, i Goblin. Dario ascoltò i nostri pezzi e ci scelse come arrangiatori. Poi, dopo l’abbandono di Gaslini, Argento ci diede in mano l’intera soundtrack. Così nacque ''Profondo Rosso''... ([[Claudio Simonetti]])
*Io immaginavo diverso ''Profondo rosso'' e allora scelsi i Goblin: pensavo che ci stesse meglio molto rock, in scene immaginate come i video che si saranno fatti anni dopo. ([[Daria Nicolodi]])
*''Profondo rosso'' è davvero bello, e lo posso dire da poco tempo perché il film non l'ho mai voluto vedere se non pochi anni fa assieme a mia figlia. ([[Gabriele Lavia]])
*Sai, pensando ad allora, quando eravamo ragazzi abbiamo vissuto quell’esperienza con uno spirito principalmente giovanile, e non pensavamo affatto di poter entrare nella storia della musica. Lo abbiamo fatto con molta semplicità e soprattutto umiltà. ([[Claudio Simonetti]])
*Quel film è l'unica cosa importante che ho fatto nella mia vita. Ancora oggi quando sono in auto e mi fermano i vigili per qualche infrazioncella mi dicono: "Ah, ma lei è quello di Profondo rosso!" e mi lasciano andare. Insomma, mi ha salvato da diverse multe. ([[Gabriele Lavia]])
*Teso e ricco di inquietudini sinistre, ''Profondo rosso'' è un film epocale che da un lato ha portato ai vertici espressivi il "giallo all'italiana", costituito come genere da Argento con il successo dei suoi primi film, e dall'altro ne anticipa il superamento e l'abbandono verso lidi più soprannaturali. [...] Inutile dilungarsi: è un film che ha fatto storia ed è stato ampiamente imitato, ancor più dei precedenti gialli argentiani. ([[Rudy Salvagnini]])
===[[Dario Argento]]===
*È nato dai miei pensieri più profondi. Come in un sogno. Può darsi che sia per questo che varie generazioni ci si ritrovano, perché non è legato a un periodo storico particolare, e per questo non invecchia. È un film senza tempo.
*Ho seguito il mio istinto anche per il titolo che, per molto tempo, prima delle riprese e a sceneggiatura già finita con attori pronti a girare, non c'era. Prima ho sviato la stampa dicendo che si sarebbe dovuto intitolare ''La tigre con i denti a sciabola'', poi mentre ero in macchina mi è venuto in mente ''Profondo rosso''. Ai produttori della CineRiz non piacque, dissero che era sbagliato, suggerivano al massimo Rosso Profondo. Per fortuna che m'impuntai.
*In precedenza [...] avevo lavorato con [[Ennio Morricone]], che ha composto per ''L’uccello dalle piume di cristallo'', ''Il gatto a nove code'' e ''Quattro mosche di velluto grigio'' delle musiche splendide; ma per Profondo rosso mi interessava esplorare universi diversi, approfondendo dei temi legati al rock progressive, che dessero al film le tonalità musicali che mi sembravano più consone al tipo di racconto. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un gruppo di giovani, praticamente debuttanti, e per istinto ho capito che sarebbero stati perfetti per il film.
*Li cercai {{NDR|i [[Pink Floyd]]}} ed erano interessati. Purtroppo però in quel momento stavano lavorando al disco "The Wall" e all'omonimo film. Fu un peccato ma quando poi entrai in contatto con i Goblin un gruppo romano allora sconosciuto fui molto intrigato dalla loro musica. Il risultato lo conoscete...
*Mentre giravo quel film sapevo esattamente ciò che volevo. Ero molto rilassato, non sentivo lo stress. E poi la storia è bellissima. L'ho scritta in pochi giorni tutta d'un fiato. Fu miracoloso. Basta guardare un film per capire come sta il regista nel momento in cui l'ha girato.
*Non mi ha mai interessato il realismo nel raccontare un luogo, una città; ciò che mi interessa è solo raccontare una storia. In ''Profondo rosso'' c'è una città che io ho immaginato, tutto qui.
*Volevo raccontare come la memoria potesse a volte metterti anche su delle false piste, suggerendoti soluzioni sbagliate.
===[[Fabio Giovannini]]===
*Con ''Profondo rosso'' Argento si avvicina per la prima volta al fantastico. La parapsicologia si mischia all'intreccio giallo, prefigurando nuovi temi argentiani che si svilupperanno nelle pellicole successive. Persino l'argomento del convegno di parapsicologia che apre il film (la telepatia e gli insetti) sarà ripreso in grande stile dieci anni dopo da ''[[Phenomena]]''.
*La musica acquisisce sempre più spazio. Il film del resto si apre durante una prova di concerto al conservatorio, in uno scenario da chiesa. E la melodia infantile apparirà poi ogni volta che l'assassino colpisce, precedendo e accompagnando i delitti con la sua ripetitività ossessiva. La musica conquista il film anche nelle immagini: lo spartito di Mark occupa tutto lo schermo quando il pianista compone e l'assassino si nasconde nella sua casa.
*''Profondo rosso'' ha avuto una vita difficile nei paesi europei in cui è stato distribuito. In Inghilterra i suoi 123 minuti originali sono stati ridotti a 102, mentre in Francia le forbici del distributore hanno tagliato ben 45 minuti. Si tratta di «accorciamenti» da addebitare, per una volta, non ai censori ma ai distributori, perché ne sono stati vittima soprattutto dialoghi e scene di passaggio piuttosto che sequenze sanguinarie o terrificanti. Il risultato, almeno per i francesi, è stato comunque disastroso: inquadrature frammentate, sequenze tagliate a metà, incongruenze nei dialoghi. Un vero massacro, degno degli assassini più crudeli del cinema di Argento.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film gialli]]
[[Categoria:Film thriller]]
[[Categoria:Film horror]]
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Mariomassone
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/* Dialoghi */
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text/x-wiki
{{Film
|titolo italiano= Profondo rosso
|titolo originale= Profondo rosso
|immagine = Profondo Rosso David Hemmings.png
|didascalia = [[David Hemmings]] in una scena del film
|paese= Italia
|anno = 1975
|genere= thriller, giallo, horror
|regista= [[Dario Argento]]
|soggetto= Dario Argento, [[Bernardino Zapponi]]
|sceneggiatore= Dario Argento, Bernardino Zapponi
|attori=
* [[David Hemmings]]: Marc Daly
* [[Daria Nicolodi]]: Gianna Brezzi
* [[Gabriele Lavia]]: Carlo Manganiello
* [[Glauco Mauri]]: prof. Giordani
* [[Giuliana Calandra]]: Amanda Righetti
* [[Clara Calamai]]: Marta Manganiello
* [[Macha Méril]]: Helga Ulmann
* [[Eros Pagni]]: commissario Calcabrini
* [[Nicoletta Elmi]]: Olga Rodi, figlia del custode
* [[Furio Meniconi]]: Rodi, custode della villa
* [[Piero Mazzinghi]]: Bardi, collega del prof. Giordani
* [[Liana Del Balzo]]: Elvira
* [[Aldo Bonamano]]: padre di Carlo
* [[Geraldine Hooper]]: Massimo Ricci
* [[Jacopo Mariani (attore)|Jacopo Mariani]]: Carlo da bambino
* [[Vittorio Fanfoni]]: assistente dell'ispettore
* [[Dante Fioretti]]: fotografo della polizia
* [[Fulvio Mingozzi]]: agente Mingozzi
* [[Lorenzo Piani (attore)|Lorenzo Piani]]: addetto impronte digitali
* [[Salvatore Puntillo]]: agente della polizia
* [[Piero Vida]]: agente grasso
* [[Salvatore Baccaro]]: fruttivendolo
* [[Bruno Di Luia]]: uomo preoccupato nel bagno
* [[Attilio Dottesio]]: fioraio
* [[Tom Felleghy]]: chirurgo
* [[Franco Vaccaro]]: Pietro Valgoi
|doppiatori originali=
* [[Gino La Monica]]: Marc Daly
* [[Isa Bellini]]: Marta, madre di Carlo
* [[Emanuela Rossi]]: Olga Rodi
* [[Corrado Gaipa]]: Rodi
* [[Wanda Tettoni]]: Elvira
* [[Renato Cortesi]]: Massimo Ricci
|note=
*'''Effetti speciali''': [[Germano Natali]], [[Carlo Rambaldi]]
}}
'''''Profondo rosso''''', film italiano del 1975 con [[Daria Nicolodi]], [[David Hemmings]] e [[Gabriele Lavia]], regia di [[Dario Argento]].
==[[Incipit]]==
{{incipit film}}
{{NDR|Durante le prove di un complesso jazz}}<br/>Okay, okay, bene! Davvero, va bene, molto bene. Forse un po' troppo per bene, troppo pulitino, sì; troppo preciso, troppo... formale. Deve essere più buttato lì. Rendo l'idea? Ricordatevi che questo tipo di jazz nasceva nei, nei... bordelli. ('''Marc''')
==Frasi==
*Il fenomeno, come dire confermato anche dai più recenti studi, non è circoscritto alle specie superiori, ma include sia vertebrati che invertebrati: le farfalle, le termiti, le zebre. Tutti questi animali e moltissimi altri usano la telepatia per dare ordini e scambiarsi informazioni. Questo fatto è accertato, che del resto si può dimostrare con facilità. Per esempio, se noi chiudiamo in gabbia una farfalla, in qualche ora essa riuscirà ad avere intorno a sé numerose altre farfalle che al suo richiamo accorrerranno a frotte veloci percorrendo anche alcuni chilometri. Questa è la [[telepatia]], facoltà che posseggono bene i neonati nei primi momenti della loro vita ma che perdono quando, col passare degli anni, acquistano i mezzi della comunicazione verbale. Ci sono alcune eccezioni. Certi individui, per cause a noi ancora sconosciute, non perdono questa facoltà. ('''Giordani''')
*Io capto fatti che accadono o che sono accaduti, ma niente di ciò che dovrà accadere. Sento i pensieri nel momento in cui nascono, e alcuni li sento anche molto tempo dopo perché sono talmente forti che rimangono attacchati negli ambienti come solide ragnatele. ('''Helga Ulmann''')
*Sono entrata in contatto con una mente perversa! I suoi pensieri sono pensieri di morte! Via! Via! Tu hai già ucciso e sento che ucciderai ancora. ('''Helga Ulmann''')
*Quante volte te lo devo dire che io sono un artista? Se per caso non te lo ricordi, noi artisti siamo gente estremamente sensibile. Chiaro? Mica abbiamo la pelle d'elefante di voi giornalisti! ('''Marc Daly''')
*Senti, perché non mi dai una mano in questa storia del delitto? Se mi aiuti a fare un bel colpo giornalistico, forse riesco a togliermi dai problemi della cronaca dell'inquinamento. ('''Gianna Brezzi''')
*È dimostrato dalle statistiche che non si riesce mai a lavorare seriamente con donne emancipate. ('''Marc Daly''')
*Tanto non mi sfuggirai. Ti ucciderò lo stesso, una volta o l'altra. ('''Marta''')
*{{NDR|A Marc}} Ma perché non molli tutto e sparisci? Chi te lo fa fare di ficcare il naso in questa storia? Perché stuzzicare un pazzo?! Perché è senz'altro un pazzo chi ha commesso un delitto così mostruoso. ('''Carlo''')
*Il bambino... La villa... Il fantasma della villa! ('''Amanda Righetti''') {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}
*L'assassino è uno schizofrenico paranoico. L'individuo che uccide con quella furia lo fa solamente quando è in preda a un raptus. ('''Giordani''')
==Dialoghi==
*'''Marc''': Che cos'era? <br /> '''Carlo''': Un urlo, direi. Mah, chissà? Magari uno stupro. Brindo a te, vergine stuprata!
*'''Marc''': Senti Carlo, m'è successo un fatto strano, tanto strano che non so neanche se è vero. Quando entrai nella casa di quella donna la prima volta mi parve di vedere un quadro, ma dopo qualche minuto quel quadro non c'era più. Cosa può essermi successo? <br /> '''Carlo''': A te niente! Forse quel quadro è stato fatto sparire perché rappresentava qualcosa di importante. <br /> '''Marc''': Come hai detto? <br /> '''Carlo''': Rappresentava qualcosa di importante! <br /> '''Marc''': No, no, non credo. A quanto mi ricordo, era... era una specie di composizione di volti, una cosa molto strana. <br /> '''Carlo''': Guarda, magari hai visto qualcosa di talmente importante che non te ne rendi conto. Sai, a volte le cose che vedi realmente e quelle che immagini, si mischiano nella [[memoria]] come un cocktail, del quale non riesci più a distinguere i sapori. <br /> '''Marc''': Ma io ti sto dicendo la [[verità]]! <br /> '''Carlo''': No, Marc. Tu credi di dire la verità e invece dici soltanto la tua versione della verità. A me accade spesso...
*'''Ubriacone''': Ehì Enrico! Sai perché i commercianti di [[boomerang]] australiani falliscono?<br>'''Enrico''': No, questa non lo so.<br>'''Ubriacone''': Falliscono perché la merce gli torna sempre indietro!
*'''Gianna''': Come mai hai fatto il pianista?<br>'''Marc''': Secondo il mio psicanalista, l'ho fatto perché nel subconscio odiavo mio padre, e perciò io pestando sui tasti era come se gli spaccassi i denti. In realtà, solo perché mi piace la musica. Piuttosto, tu perché fai la giornalista?<br>'''Gianna''': Perché mi piace lavorare, e perché una donna deve essere indipendente in modo da stare alla pari—<br>'''Marc''': Oh Dio, non cominciamo con questa faccenda della parità dei sessi! Sono balle, non è vero. L'uomo è diverso dalla donna. Le donne sono... delicate. Sono fragili.
*'''Gianna''': Noi dobbiamo lavorare uniti. Lo sai, due cervelli ragionano molto meglio di uno.<br>'''Marc''': E dove ce l'avete il cervello, voi donne? Non ci illudiamo. Voi donne avete la forza bruta, i muscoli, ci battete a braccio di ferro, ma io t'assicuro che è l'uomo che ha il monopolio dell'intelligenza.
==[[Explicit]]==
[[File:Profondo rosso fine.png|thumb|La scena finale]]
{{explicit film}}
*{{NDR|Marc ha capito che l'assassino è Marta, e se la ritrova davanti}}<br>'''Marta''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Maledetto! Maledetto! Hai fatto uccidere mio figlio, che non c'entrava niente. Lui... {{NDR|Marc prova a fuggire, ma Marta lo blocca}} No! Lui cercava solo... di proteggermi. Non aveva mai fatto del male a nessuno, ma che è successo? Che è successo? <br/>{{NDR|Flashback}}<br> '''Padre di Carlo''': No, non ti succederà niente. Sta tranquilla, ti accompagnerò io stesso in clinica. <br/> '''Marta giovane''': No, ti avevo detto che non volevo tornarci. Te l'avevo detto. Non puoi obbligarmi un'altra volta. <br/> '''Padre di Carlo''' {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}: Ma è per il tuo bene, cara. Hai sentito che cosa ha detto il dottore? <br/> '''Marta giovane''': No! No! No. {{NDR|Apre un cassetto in cucina, prende un coltello e accoltella il marito alle spalle, nella sala addobbata per le feste di Natale, con Carlo testimone}}. <br/>{{NDR|Ritorno al presente. Marta sferra una pugnalata allo specchio. Marc scappa, scivola e sbatte contro l'ascensore a grata del pianerottolo. Marta si lancia contro Marc e rimane impigliata con la collana nelle grate dell'ascensore; Marc aziona l'ascensore che decapita la donna incastrata con la collana}}.
==Citazioni su ''Profondo rosso''==
*A tutt'oggi il più abile dei film di Argento: un attacco deliberato ai nervi dello spettatore, martellato da un montaggio quasi subliminale, da una musica ipnotica (del jazzista Giorgio Gaslini e dei Goblin) e da esplosioni di violenza rimaste ineguagliate. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Altro dispiacere, è non aver potuto interpretare ''Profondo Rosso'' di Dario Argento a causa di un grave incidente automobilistico. ([[Lino Capolicchio]])
*Avevamo un contratto con la Cinevox Records, e Dario Argento voleva delle musiche più rock per il film. La colonna sonora l’aveva cominciata Giorgio Gaslini però, Argento, non era molto soddisfatto, così parlò con la Cinevox, che gli propose noi, i Goblin. Dario ascoltò i nostri pezzi e ci scelse come arrangiatori. Poi, dopo l’abbandono di Gaslini, Argento ci diede in mano l’intera soundtrack. Così nacque ''Profondo Rosso''... ([[Claudio Simonetti]])
*Io immaginavo diverso ''Profondo rosso'' e allora scelsi i Goblin: pensavo che ci stesse meglio molto rock, in scene immaginate come i video che si saranno fatti anni dopo. ([[Daria Nicolodi]])
*''Profondo rosso'' è davvero bello, e lo posso dire da poco tempo perché il film non l'ho mai voluto vedere se non pochi anni fa assieme a mia figlia. ([[Gabriele Lavia]])
*Sai, pensando ad allora, quando eravamo ragazzi abbiamo vissuto quell’esperienza con uno spirito principalmente giovanile, e non pensavamo affatto di poter entrare nella storia della musica. Lo abbiamo fatto con molta semplicità e soprattutto umiltà. ([[Claudio Simonetti]])
*Quel film è l'unica cosa importante che ho fatto nella mia vita. Ancora oggi quando sono in auto e mi fermano i vigili per qualche infrazioncella mi dicono: "Ah, ma lei è quello di Profondo rosso!" e mi lasciano andare. Insomma, mi ha salvato da diverse multe. ([[Gabriele Lavia]])
*Teso e ricco di inquietudini sinistre, ''Profondo rosso'' è un film epocale che da un lato ha portato ai vertici espressivi il "giallo all'italiana", costituito come genere da Argento con il successo dei suoi primi film, e dall'altro ne anticipa il superamento e l'abbandono verso lidi più soprannaturali. [...] Inutile dilungarsi: è un film che ha fatto storia ed è stato ampiamente imitato, ancor più dei precedenti gialli argentiani. ([[Rudy Salvagnini]])
===[[Dario Argento]]===
*È nato dai miei pensieri più profondi. Come in un sogno. Può darsi che sia per questo che varie generazioni ci si ritrovano, perché non è legato a un periodo storico particolare, e per questo non invecchia. È un film senza tempo.
*Ho seguito il mio istinto anche per il titolo che, per molto tempo, prima delle riprese e a sceneggiatura già finita con attori pronti a girare, non c'era. Prima ho sviato la stampa dicendo che si sarebbe dovuto intitolare ''La tigre con i denti a sciabola'', poi mentre ero in macchina mi è venuto in mente ''Profondo rosso''. Ai produttori della CineRiz non piacque, dissero che era sbagliato, suggerivano al massimo Rosso Profondo. Per fortuna che m'impuntai.
*In precedenza [...] avevo lavorato con [[Ennio Morricone]], che ha composto per ''L’uccello dalle piume di cristallo'', ''Il gatto a nove code'' e ''Quattro mosche di velluto grigio'' delle musiche splendide; ma per Profondo rosso mi interessava esplorare universi diversi, approfondendo dei temi legati al rock progressive, che dessero al film le tonalità musicali che mi sembravano più consone al tipo di racconto. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un gruppo di giovani, praticamente debuttanti, e per istinto ho capito che sarebbero stati perfetti per il film.
*Li cercai {{NDR|i [[Pink Floyd]]}} ed erano interessati. Purtroppo però in quel momento stavano lavorando al disco "The Wall" e all'omonimo film. Fu un peccato ma quando poi entrai in contatto con i Goblin un gruppo romano allora sconosciuto fui molto intrigato dalla loro musica. Il risultato lo conoscete...
*Mentre giravo quel film sapevo esattamente ciò che volevo. Ero molto rilassato, non sentivo lo stress. E poi la storia è bellissima. L'ho scritta in pochi giorni tutta d'un fiato. Fu miracoloso. Basta guardare un film per capire come sta il regista nel momento in cui l'ha girato.
*Non mi ha mai interessato il realismo nel raccontare un luogo, una città; ciò che mi interessa è solo raccontare una storia. In ''Profondo rosso'' c'è una città che io ho immaginato, tutto qui.
*Volevo raccontare come la memoria potesse a volte metterti anche su delle false piste, suggerendoti soluzioni sbagliate.
===[[Fabio Giovannini]]===
*Con ''Profondo rosso'' Argento si avvicina per la prima volta al fantastico. La parapsicologia si mischia all'intreccio giallo, prefigurando nuovi temi argentiani che si svilupperanno nelle pellicole successive. Persino l'argomento del convegno di parapsicologia che apre il film (la telepatia e gli insetti) sarà ripreso in grande stile dieci anni dopo da ''[[Phenomena]]''.
*La musica acquisisce sempre più spazio. Il film del resto si apre durante una prova di concerto al conservatorio, in uno scenario da chiesa. E la melodia infantile apparirà poi ogni volta che l'assassino colpisce, precedendo e accompagnando i delitti con la sua ripetitività ossessiva. La musica conquista il film anche nelle immagini: lo spartito di Mark occupa tutto lo schermo quando il pianista compone e l'assassino si nasconde nella sua casa.
*''Profondo rosso'' ha avuto una vita difficile nei paesi europei in cui è stato distribuito. In Inghilterra i suoi 123 minuti originali sono stati ridotti a 102, mentre in Francia le forbici del distributore hanno tagliato ben 45 minuti. Si tratta di «accorciamenti» da addebitare, per una volta, non ai censori ma ai distributori, perché ne sono stati vittima soprattutto dialoghi e scene di passaggio piuttosto che sequenze sanguinarie o terrificanti. Il risultato, almeno per i francesi, è stato comunque disastroso: inquadrature frammentate, sequenze tagliate a metà, incongruenze nei dialoghi. Un vero massacro, degno degli assassini più crudeli del cinema di Argento.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film gialli]]
[[Categoria:Film thriller]]
[[Categoria:Film horror]]
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Wilhelm Klemm (poeta)
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'''Wilhelm Klemm''' (1881 – 1968), poeta e medico tedesco.
==Citazioni di Wilhelm Klemm==
*''O tempo mio! Così indicibilmente lacero, | così privo di stelle, così nel sapere inconsistente | come te, nessun altro oggi m'appare. || Mai la sfinge levò più alto il capo! | Mentre tu vai da ogni lato sogguardando | intrepido gli abissi lacrimare, nel tormento della follia.''<ref>Da ''Il mio tempo'', in ''Poeti espressionisti tedeschi'', a cura di Maria Teresa Mandalari, Feltrinelli, Milano, 1970; citato in Salvatore Guglielmino, {{sic|guida al novecento}}, Principato Editore, Milano, 1983<sup>3</sup> ampliata, p. 281/II.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
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[[Categoria:Medici tedeschi]]
[[Categoria:Poeti tedeschi]]
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'''Edwin Cerio''' (1875 – 1960), ingegnere, architetto, scrittore e naturalista italiano.
==Citazioni di Edwin Cerio==
*A [[Capri]] non si può morire. E questo per una legge di relatività. L'isola è posta ''fuori'' della dimensione del tempo. A Capri, non esiste il ''futuro''. Si muore perché commettiamo l'errore di dirigerci verso il ''futuro''. Le coordinate storiche di Capri sono l<nowiki>'</nowiki>''antichità'' e l'''attualità''; dalle quali la morte è preclusa per definizione.<ref>Citato in [[Giovanni Artieri]], ''Napoli, punto e basta? {{small|Divertimenti, avventure, biografie, fantasie per napoletani e non}}'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1980, p. 344.</ref>
*Abbiamo tanti miti, freschi ed in conserva; mito marino delle Sirene, marinato; e [[Jan Styka|Styka]] che fa da [[Ulisse]] in salamoia; Ebolo, i Lestrigoni; e Circe che tratta da porci i mariti fedeli; c'è l'orgia di [[Tiberio]], col [[Salto di Tiberio]], le spintrie, le sellarie; c'è [[Masgaba]], l'architetto africano dei Cesari, Khered eddin Barbarossa, [[Augusto Weber]], {{sic|M.r}} Wemyss col paniere, Spadaro, il Principe del Caucaso, [[Gustavo Giulio Ottone Dobrich|Miradois]], commesso viaggiatore del nuovo spirito Gotico. Poi tutti i miti messi in circolazione per il movimento dei forestieri: il «dolcissimo» vino di Capri con degustazione della poesia di Blaesus; la lana di Capri, la scarpa di Capri, la vera tartaruga di Capri, il vero corallo della [[Grotta Azzurra]], l'onestà tradizionale che fa ritrovare tutti gli oggetti smarriti appesi ad un chiodo, in Chiesa.<br>Amatori del genere, nutritevi di tutti questi miti; noi facciamo del nostro meglio per confezionarne dei nuovi, ogni volta che se ne presenta l'occasione. Ma godeteveli allegramente e non recitate il ''De profundis'' in questa Capri gioiosa festosa rumorosa spassosa; pensate che l'isola deve trasportare, sul mare delle chimere, un carico leggero di capi scarichi, e tutta la zavorra dei luoghi comuni minaccia di farla affondare.<ref>Da ''Cose di Capri'', in ''Le pagine dell'isola di Capri'', n.2, febbraio 1923, p. 31; citato in [[Raffaele Giglio]], ''Letteratura delle regioni d'Italia, Storia e testi, Campania'', Editrice La Scuola, Brescia, 1988, pp. 322-323. ISBN 88-350-7971-3</ref>
*Stanco dal lungo viaggio nella Preistoria, l'Indagatore riprese la via del ritorno e giunto all'età mitica riaprì gli occhi e guardò attraverso l'ampia fenditura della Grotta delle Felci che affaccia sul mare e sovrasta la Piccola Marina – quel paesaggio ancora favoloso, vibrante di ricordi omerici.<br>Ma che avveniva?<br>Dal mare odisseo veniva l'eco di un canto antico, dalla costa, tutt'intorno, riverberava il suono della più dolce melopea che abbia mai cullato i sogni degli uomini. Lo Scoglio delle Sirene s'era improvvisamente popolato di esseri favolosi... vaghissime fanciulle che, a differenza delle bagnanti usuali nei loro indecorosi costumi, vi si diportavano completamente, decentemente ignude.<br>Dalla nebbia sciroccosa del passato era emerso un [[w:pentacotero|pentacotero]] dalla sagoma pelagica che a voga forzata arrancava verso il lido. [[Ulisse]], legato all'albero, smaniava...<br>–Che vuol dire tutto ciò? – mormorò trasognato l'Indagatore, lasciandosi sfuggire dalle mani la calotta cranica dell'Uomo Primitivo.<br>Il frammento di cranio, battendo sul suolo, rimbalzò e sussultando, con una voce lontana che veniva dalla Preistoria disse:<br>– È il Mito; il primo mito di questo Mare e di quest'[[Isola di Capri|Isola]]: la più bella favola del mondo. (da ''Le sirene del mito''<ref>In ''La veste di crespo, {{small|Cento anni di racconti da "Il Mattino"}}'', a cura di [[Michele Prisco]] e [[Ginella Zamparelli]], illustrazioni di [[Vincenzo Stinga]], EDI.Me., Napoli, stampa 1992, pp. 115-116.</ref>)
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Architetti italiani]]
[[Categoria:Ingegneri italiani]]
[[Categoria:Naturalisti italiani]]
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'''Edwin Cerio''' (1875 – 1960), ingegnere, architetto, scrittore e naturalista italiano.
==Citazioni di Edwin Cerio==
*A [[Capri]] non si può morire. E questo per una legge di relatività. L'isola è posta ''fuori'' della dimensione del tempo. A Capri, non esiste il ''futuro''. Si muore perché commettiamo l'errore di dirigerci verso il ''futuro''. Le coordinate storiche di Capri sono l<nowiki>'</nowiki>''antichità'' e l'''attualità''; dalle quali la morte è preclusa per definizione.<ref>Citato in [[Giovanni Artieri]], ''Napoli, punto e basta? {{small|Divertimenti, avventure, biografie, fantasie per napoletani e non}}'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1980, p. 344.</ref>
*Abbiamo tanti miti, freschi ed in conserva; mito marino delle Sirene, marinato; e [[Jan Styka|Styka]] che fa da [[Ulisse]] in salamoia; Ebolo, i Lestrigoni; e Circe che tratta da porci i mariti fedeli; c'è l'orgia di [[Tiberio]], col [[Salto di Tiberio]], le spintrie, le sellarie; c'è [[Masgaba]], l'architetto africano dei Cesari, Khered eddin Barbarossa, [[Augusto Weber]], {{sic|M.r}} Wemyss col paniere, Spadaro, il Principe del Caucaso, [[Gustavo Giulio Ottone Dobrich|Miradois]], commesso viaggiatore del nuovo spirito Gotico. Poi tutti i miti messi in circolazione per il movimento dei forestieri: il «dolcissimo» vino di Capri con degustazione della poesia di Blaesus; la lana di Capri, la scarpa di Capri, la vera tartaruga di Capri, il vero corallo della [[Grotta Azzurra]], l'onestà tradizionale che fa ritrovare tutti gli oggetti smarriti appesi ad un chiodo, in Chiesa.<br>Amatori del genere, nutritevi di tutti questi miti; noi facciamo del nostro meglio per confezionarne dei nuovi, ogni volta che se ne presenta l'occasione. Ma godeteveli allegramente e non recitate il ''De profundis'' in questa Capri gioiosa festosa rumorosa spassosa; pensate che l'isola deve trasportare, sul mare delle chimere, un carico leggero di capi scarichi, e tutta la zavorra dei luoghi comuni minaccia di farla affondare.<ref>Da ''Cose di Capri'', in ''Le pagine dell'isola di Capri'', n. 2, febbraio 1923, p. 31; citato in [[Raffaele Giglio]], ''Letteratura delle regioni d'Italia, Storia e testi, Campania'', Editrice La Scuola, Brescia, 1988, pp. 322-323. ISBN 88-350-7971-3</ref>
*Stanco dal lungo viaggio nella Preistoria, l'Indagatore riprese la via del ritorno e giunto all'età mitica riaprì gli occhi e guardò attraverso l'ampia fenditura della Grotta delle Felci che affaccia sul mare e sovrasta la Piccola Marina – quel paesaggio ancora favoloso, vibrante di ricordi omerici.<br>Ma che avveniva?<br>Dal mare odisseo veniva l'eco di un canto antico, dalla costa, tutt'intorno, riverberava il suono della più dolce melopea che abbia mai cullato i sogni degli uomini. Lo Scoglio delle Sirene s'era improvvisamente popolato di esseri favolosi... vaghissime fanciulle che, a differenza delle bagnanti usuali nei loro indecorosi costumi, vi si diportavano completamente, decentemente ignude.<br>Dalla nebbia sciroccosa del passato era emerso un [[w:pentacotero|pentacotero]] dalla sagoma pelagica che a voga forzata arrancava verso il lido. [[Ulisse]], legato all'albero, smaniava...<br>–Che vuol dire tutto ciò? – mormorò trasognato l'Indagatore, lasciandosi sfuggire dalle mani la calotta cranica dell'Uomo Primitivo.<br>Il frammento di cranio, battendo sul suolo, rimbalzò e sussultando, con una voce lontana che veniva dalla Preistoria disse:<br>– È il Mito; il primo mito di questo Mare e di quest'[[Isola di Capri|Isola]]: la più bella favola del mondo. (da ''Le sirene del mito''<ref>In ''La veste di crespo {{small|Cento anni di racconti da "Il Mattino"}}'', a cura di [[Michele Prisco]] e [[Ginella Zamparelli]], illustrazioni di [[Vincenzo Stinga]], EDI.Me., Napoli, stampa 1992, pp. 115-116.</ref>)
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Architetti italiani]]
[[Categoria:Ingegneri italiani]]
[[Categoria:Naturalisti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Mostra d'Oltremare
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punto fermo
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[[File:Mostra d'Oltremare 100 9787.JPG|thumb|Mostra d'Oltremare]]
Citazioni sulla '''Mostra d'Oltremare'''.
*Non esprimeva solo il coronamento dell'intervento a Fuorigrotta, ma una più generale visione della città, la visione che in ultimo se ne fece il fascismo: una [[Napoli]] volta verso il Mediterraneo e l'Africa, grande porto coloniale e militare, sostegno industriale e retrovia commerciale della potenza italiana oltremare e, perfino, base culturale dell'Italia africana, come si diceva allora, tramite l'Istituto Orientale e altre istituzioni universitarie ed extrauniversitarie. [...] Era, però, anche una visione pateticamente provinciale e ritardataria nel 1938-39. ([[Giuseppe Galasso]])
==Altri progetti==
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[[Categoria:Architetture di Napoli]]
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Brienza
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[[File:Giugno 30 2018 Briemza (260).jpg|thumb|Brienza]]
Citazioni su '''Brienza'''.
*Dei primissimi anni non un barlume è rimasto in me. Rammento che mi pareva di vivere in una grande casa<ref>Palazzo Viscardi a Brienza.</ref>, con tante camere, scale, anditi, tra le soffitte sotto le tegole e la cantina tra le rocce; una casa ov'era inclusa sin la stalla; ove era una loggia altissima sul fiume e sul paese. L'ho rivista dopo, la grande casa: m'è parsa angusta, incapace di contenere la casa del ricordo, indegna di essere non già identificata, ma paragonata a quella.<br>Ricordo la nonna materna, due zii preti, colei che a me diede il latte; ricordo la chiesa, certe ore di certi giorni o festivi o feriali rimastemi (chissà perché) illese nel naufragio, come rottami; certe vie. Tutti i volti di allora non ci sono più in mente; li chiamo, non tornano. Sta di fatto che con tanti pochi ricordi, non riesco a tornare al paese, ad affacciarmi sulla valle ove siede accanto al fiumiciattolo, senza che mi sommerga qualcosa da cui non riemergo. È la sola terra che non mi riesce vedere; più ci torno e più la veggo nel sogno dell'infanzia caduta. ([[Giuseppe De Luca (presbitero)|Giuseppe De Luca]])
*Oh le campane di Brienza, che accompagnarono al camposanto per tutto un pomeriggio la salma di colei che, alla morte di mamma, mi aveva dato il latte e un surrogato gentile di sorriso materno! Io dalla finestra di casa alta sul fiume seguivo il corteo sempre più lontano nella campagna e le campane, tutte le campane di Brienza, suonavano a distesa la pace, la speranza, e poi la pace e poi di nuovo la speranza, e mi facevano così santo il mio dolore e quasi dolce quella morte. ([[Giuseppe De Luca (presbitero)|Giuseppe De Luca]])
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Comuni della Basilicata]]
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Archivio di Stato di Napoli
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[[File:Sala del Capitolo. Belisario Corenzio inizi del '600... 0015 (23396628401).jpg|thumb|Sala del Capitolo]]
Citazioni sull''''Archivio di Stato di Napoli'''.
====[[Nunzio Federigo Faraglia]]====
*Il concetto della prima costituzione dell'Archivio generale fu scientifico, largo, liberale: occorreva di riunire i documenti, di classificarli, di pubblicarli per le stampe: e a questo effetto era istituita una scuola per produrre archivisti abili e dotti.<br>Quando i [[Borbone delle Due Sicilie|Borboni]] riebbero il regno, ammaestrati dalle conseguenze degli errori commessi, dalle sventure, dai consigli dei potentati, che li avevano ricondotti in casa, non potendo disfare ciò che i Napoleonidi avevano fatto, proseguirono l'opera del rinnovamento. Non mancavano gli uomini, che potessero secondarli: giuristi dottissimi della vecchia scuola {{sic|napolitana}}, riformati, completati dall'aura nuova liberale, che s'era diffusa, prestarono con intelligente cura l'opera loro. Così gli anni, che corsero dal 1815 al 1820 non furono ingloriosi.
*L'Archivio di Stato è poco noto nella città: che importa alla maggior parte dei cittadini sapere che oltre i 377 registri angioini vi si conservino 50000 pergamene? Che importa loro di sapere che nei 727 volumi delle Cedole della Tesoreria antica (1432-1806) si trovino notizie preziose, o che le carte ''Farnesiane'' interessino l'Italia e l'Europa, o che in 2214 fasci e volumi sia raccolta la corrispondenza diplomatica del [[regno di Napoli]] (1734-1860)? In {{sic|effetto}} l'Archivio offre documenti per tutti i fatti del regno, dai trattati con le potenze amiche, ai più umili atti amministrativi: esso dà notizie di comuni, chiese, monasteri, famiglie e magari della quantità del sale e del tabacco venduta in un anno da un ricevitore delle privative, o dei servigi prestati da un soldato o da una guardia doganale.
*L'edifizio è uno dei più insigni di Napoli: l'elegante atrio di marmo, le decorazioni di alcune sale, e più i documenti preziosi, che vi sono raccolti, offrono a tutte le persone colte qualche cosa da ammirare. Gli studiosi delle discipline storiche vi trovano un largo campo, coloro, che sono innamorati dell'arte, pitture famose, quelli, che lo visitano per sola curiosità, ammirano le firme di Re e di uomini illustri, le forme de' caratteri antichi, i be' codici alluminati e magari il grande platano; e chi s'affaccia a guardar dalle finestre vede il porto sottoposto.
==Voci correlate==
*[[Napoli]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Architetture di Napoli]]
[[Categoria:Archivistica]]
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Franz Weyergans
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'''Désiré Marcel Weyergans''', noto come '''Franz Weyergans''' (1912 – 1974), scrittore, saggista e traduttore belga di lingua francese.
==Citazioni di Franz Weyergans==
*{{NDR|Su ''Dio è nato in esilio'' di [[Vintilă Horia]]}} Questo libro scritto come una relazione in prima persona di un personaggio storico appartenente ai tempi antichi, è soprattutto, un libro simbolico. Non è difficile trasportarlo al tempo presente. Il [[mondo]] aspetta sempre il momento in cui possa riconoscere il suo salvatore. Il mondo è sempre dominato da alcuni «[[Augusto|Augusti]]» e dai loro eserciti di conquista, di delazione e di bassa polizia. Il mondo è popolato da gente per la quale la felicità è rappresentata dall'amore venale, dall'epicureismo che consiste nel godere il tempo che passa. Il mondo è popolato da giusti ignorati, da coloro che disprezzano i potenti, come da quei [[Geti]] dagli occhi azzurri, come da questi sconosciuti che praticano l'ospitalità e per i quali la morte è una seconda nascita. [[Dio]] nasce sempre in esilio, nell'esilio di noi stessi ed anche nell'esilio che noi gli conserviamo.<ref>Da un saggio pubblicato ne ''La revue belge'', Bruxelles, febbraio 1961; Citato in Vintilă Horia, ''Quaderno italiano'', a cura di Vittorio Vettori, Casa Editrice Giardini, Pisa, 1962, pp. 77-78.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Weyergans, Franz}}
[[Categoria:Saggisti belgi]]
[[Categoria:Scrittori belgi]]
[[Categoria:Traduttori]]
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John Chetwode Eustace
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Spinoziano
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text/x-wiki
[[File:Tour through Italy.tif|miniatura|Frontespizio dell'edizione originale di ''Tour through Italy'']]
'''John Chetwode Eustace''' (1762 – 1815), presbitero, scrittore e antiquario britannico.
==Citazioni di John Chetwode Eustace==
*{{NDR|La [[Reggia di Caserta]]}} Questo cospicuo palazzo è uno dei più nobili edifici regali d'Europa, per ampiezza ed altezza.<ref>Da ''Classical Tour through Italy'', vol. III, p. 73; citato in [[Salvatore Di Giacomo]], ''Da Capua a Caserta'', Istituto Italiano D'Arti Grafiche, Bergamo, [https://archive.org/details/dacapuacaserta87digi/page/80 p. 81].</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Eustace, John Chetwode}}
[[Categoria:Antiquari britannici]]
[[Categoria:Presbiteri britannici]]
[[Categoria:Scrittori britannici]]
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/* Re: Evasione del blocco globale */ nuova sezione
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== Re: Evasione del blocco globale ==
Ciao Mtarch11, questo signore è un vecchio, ben noto "cliente" di questo progetto; proprio ora ho scoperto un'altra sua prodezza nella voce Thomas Roscoe. Da tempo doveva essere bloccato a vista. Sentiamo anche {{ping|Spinoziano}} e {{ping|Dread83}}. Grazie per la segnalazione. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 15:33, 25 lug 2022 (CEST)
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/* Re: Evasione del blocco globale */ re
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== Re: Evasione del blocco globale ==
Ciao Mtarch11, questo signore è un vecchio, ben noto "cliente" di questo progetto; proprio ora ho scoperto un'altra sua prodezza nella voce Thomas Roscoe. Da tempo doveva essere bloccato a vista. Sentiamo anche {{ping|Spinoziano}} e {{ping|Dread83}}. Grazie per la segnalazione. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 15:33, 25 lug 2022 (CEST)
:Ciao {{at|Sun-crops}}, stavo annullando le sue modifiche su tutti i progetti e sono passato anche da qui. Appena ho finito ne richiedo il blocco globale (anche se - ahimé, tra qualche giorno tornerà con un nuovo IP). Grazie mille per il riscontro! Buona giornata :) --[[Utente:Mtarch11|Mtarch11]] ([[Discussioni utente:Mtarch11|scrivimi]]) 15:36, 25 lug 2022 (CEST)
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{{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 12:09, 17 mar 2020 (CET)}}
== Re: Evasione del blocco globale ==
Ciao Mtarch11, questo signore è un vecchio, ben noto "cliente" di questo progetto; proprio ora ho scoperto un'altra sua prodezza nella voce Thomas Roscoe. Da tempo doveva essere bloccato a vista. Sentiamo anche {{ping|Spinoziano}} e {{ping|Dread83}}. Grazie per la segnalazione. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 15:33, 25 lug 2022 (CEST)
:Ciao {{at|Sun-crops}}, stavo annullando le sue modifiche su tutti i progetti e sono passato anche da qui. Appena ho finito ne richiedo il blocco globale (anche se - ahimé, tra qualche giorno tornerà con un nuovo IP). Grazie mille per il riscontro! Buona giornata :) --[[Utente:Mtarch11|Mtarch11]] ([[Discussioni utente:Mtarch11|scrivimi]]) 15:36, 25 lug 2022 (CEST)
::Grazie Mtarch! Ho visto che nei giorni scorsi ha imperversato anche sulla Wikiquote inglese, ho segnalato ora a un admin di quel progetto. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:23, 25 lug 2022 (CEST)
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{{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 12:09, 17 mar 2020 (CET)}}
== Re: Evasione del blocco globale ==
Ciao Mtarch11, questo signore è un vecchio, ben noto "cliente" di questo progetto; proprio ora ho scoperto un'altra sua prodezza nella voce Thomas Roscoe. Da tempo doveva essere bloccato a vista. Sentiamo anche {{ping|Spinoziano}} e {{ping|Dread83}}. Grazie per la segnalazione. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 15:33, 25 lug 2022 (CEST)
:Ciao {{at|Sun-crops}}, stavo annullando le sue modifiche su tutti i progetti e sono passato anche da qui. Appena ho finito ne richiedo il blocco globale (anche se - ahimé, tra qualche giorno tornerà con un nuovo IP). Grazie mille per il riscontro! Buona giornata :) --[[Utente:Mtarch11|Mtarch11]] ([[Discussioni utente:Mtarch11|scrivimi]]) 15:36, 25 lug 2022 (CEST)
::Grazie Mtarch! Ho visto che nei giorni scorsi ha imperversato anche sulla Wikiquote inglese, ho segnalato ora a un admin di quel progetto. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:23, 25 lug 2022 (CEST)
:::{{at|Spinoziano}} ho annullato le modifiche su tutti i progetti (eccetto en.wikiquote, su cui non sono più attivo). Ho anche richiesto il blocco globale per questo IP, per quello che può servire. Qui, mi premeva una vostra valutazione dei suoi contributi, ma vedo con piacere che avete già annullato tutto! A presto :) --[[Utente:Mtarch11|Mtarch11]] ([[Discussioni utente:Mtarch11|scrivimi]]) 17:05, 25 lug 2022 (CEST)
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Massimo Rossi (doppiatore)
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/* Film */
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'''Massimo Rossi''' (1955 – vivente), doppiatore e direttore del doppiaggio italiano.
==Citazioni di Massimo Rossi==
*Attori si nasce, non ci si diventa. Ci si nasce nel senso che puoi affinare, puoi arrivare anche a livelli alti, puoi arrivare dappertutto, però devi avere dentro di te quella scintilla che ti fa dire le battute in un certo modo. Se non ce l'hai, è inutile che ci provi perché non ci si diventa. È un qualcosa che o c'è o non c'è.<ref name= Razza>Dall'intervista di Andrea Razza, ''Enciclopedia del doppiaggio'', 27 gennaio 2012. [https://www.youtube.com/watch?v=2VYJV1gxtOA Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref>
*Io sono cresciuto con persone come [[Sandro Acerbo|Acerbo]], [[Liliana Sorrentino]], [[Massimo Giuliani]], [[Rodolfo Bianchi]], [[Piero Tiberi]], [[Angelo Nicotra]], insomma tutte queste persone. Chi dimentico ... [[Vittorio Guerrieri]], [[Mauro Gravina]], Siamo cresciuti giocando a palletta fatta di carta nelle sale. È l'aria che si respirava. Certo non è il lavoro di adesso in cui i bambini devo dire sono un po' massacrati, per questo tipo di lavoro, per i ritmi frenetici.<ref name= Razza />
*Noi siamo doppi attori, non siamo doppiatori. Doppi attori perché? Perché oltre ad essere attore, tu devi non solo fare la parte su di te, cioè non la devi creare te, ma devi ricreare con qualcosa che è già stato fatto, dalla quale non puoi assolutamente discostarti che è appunto: la magia del doppiaggio.<ref name= Razza />
==Note==
<references />
==Doppiaggio==
===Film===
{{div col|strette}}
*''[[Il padrino]]'' (1972; riddoppiaggio 2007)
*''[[Adamo ed Eva, la prima storia d'amore]]'' (1983)
*''[[La casa delle ombre lunghe]]'' (1983)
*''[[A Better Tomorrow (film 1986)|A Better Tomorrow]]'' (1986)
*''[[Corto circuito (film)|Corto circuito]]'' (1986)
*''[[Wall Street (film)|Wall Street]]'' (1987)
*''[[Big]]'' (1988)
*''[[Le relazioni pericolose]]'' (1988)
*''[[Allucinazione perversa]]'' (1990)
*''[[King of New York]]'' (1990)
*''[[A letto con il nemico]]'' (1991)
*''[[Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche]]'' (1991)
*''[[Gli occhi del delitto]]'' (1992)
*''[[Il cattivo tenente]]'' (1992)
*''[[Le iene (film)|Le iene]]'' (1992)
*''[[Bagliori nel buio]]'' (1993)
*''[[Carlito's Way]]'' (1993)
*''[[Hot Shots! 2]]'' (1993)
*''[[I tre moschettieri (film 1993)|I tre moschettieri]]'' (1993)
*''[[I soliti sospetti]]'' (1995)
*''[[Bambola (film 1996)|Bambola]]'' (1996)
*''[[L'avvocato del diavolo]]'' (1997)
*''[[The Game - Nessuna regola]]'' (1997)
*''[[Genitori in trappola]]'' (1998)
*''[[La sottile linea rossa]]'' (1998)
*''[[Accordi e disaccordi]]'' (1999)
*''[[Essere John Malkovich]]'' (1999)
*''[[Il mondo non basta]]'' (1999)
*''[[Ogni maledetta domenica - Any Given Sunday]]'' (1999)
*''[[Il gladiatore]]'' (2000)
*''[[Il Grinch]]'' (2000)
*''[[Rapimento e riscatto]]'' (2000)
*''[[The Beach]]'' (2000)
*''[[Jimmy Grimble]]'' (2001)
*''[[Asterix & Obelix - Missione Cleopatra]]'' (2002)
*''[[In linea con l'assassino]]'' (2002)
*''[[Insomnia]]'' (2002)
*''[[21 grammi]]'' (2003)
*''[[Blind Horizon - Attacco al potere]]'' (2003)
*''[[C'era una volta in Messico]]'' (2003)
*''[[Daredevil]]'' (2003)
*''[[La giuria]]'' (2003)
*''[[Luther - Genio, ribelle, liberatore]]'' (2003)
*''[[Matrix Revolutions]]'' (2003)
*''[[Mystic River]]'' (2003)
*''[[Scary Movie 3 - Una risata vi seppellirà]]'' (2003)
*''[[Identità violate]]'' (2004)
*''[[La donna perfetta]]'' (2004)
*''[[Ladykillers]]'' (2004)
*''[[Melinda e Melinda]]'' (2004)
*''[[Sideways - In viaggio con Jack]]'' (2004)
*''[[The Assassination]]'' (2004)
*''[[Kinky Boots - Decisamente diversi]]'' (2005)
*''[[Le crociate - Kingdom of Heaven]]'' (2005)
*''[[Partnerperfetto.com]]'' (2005)
*''[[Sin City (film)|Sin City]]'' (2005)
*''[[Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith]]'' (2005)
*''[[Thank You for Smoking]]'' (2005)
*''[[The Interpreter]]'' (2005)
*''[[Transporter: Extreme]]'' (2005)
*''[[Babel (film)|Babel]]'' (2006)
*''[[Déjà Vu - Corsa contro il tempo]]'' (2006)
*''[[Fast Food Nation]]'' (2006)
*''[[Lady in the Water]]'' (2006)
*''[[The Sentinel - Il traditore al tuo fianco]]'' (2006)
*''[[12 (film)|12]]'' (2007)
*''[[Le regole del gioco (film 2007)|Le regole del gioco]]'' (2007)
*''[[Nella valle di Elah]]'' (2007)
*''[[Resident Evil: Extinction]]'' (2007)
*''[[Shooter (film)|Shooter]]'' (2007)
*''[[Death Race]]'' (2008)
*''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008)
*''[[L'incredibile Hulk (film)|L'incredibile Hulk]]'' (2008)
*''[[Milk]]'' (2008)
*''[[Transporter 3]]'' (2008)
*''[[Le cronache di Narnia: il principe Caspian]]'' (2008)
*''[[G.I. Joe - La nascita dei Cobra]]'' (2009)
*''[[The Blind Side]]'' (2009)
*''[[The Last Station]]'' (2009)
*''[[Watchmen (film)|Watchmen]]'' (2009)
*''[[Alice in Wonderland]]'' (2010)
*''[[Fuori controllo]]'' (2010)
*''[[Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1]]'' (2010)
*''[[La versione di Barney (film)|La versione di Barney]]'' (2010)
*''[[Letters to Juliet]]'' (2010)
*''[[Operazione Spy Sitter]]'' (2010)
*''[[Resident Evil: Afterlife]]'' (2010)
*''[[Wall Street - Il denaro non dorme mai]]'' (2010)
*''[[Melancholia]]'' (2011)
*''[[The Tree of Life]]'' (2011)
*''[[This Must Be the Place]]'' (2011)
*''[[Una notte da leoni 2]]'' (2011)
*''[[Unknown - Senza identità]]'' (2011)
*''[[Che cosa aspettarsi quando si aspetta]]'' (2012)
*''[[Cosmopolis (film)|Cosmopolis]]'' (2012)
*''[[La frode]]'' (2012)
*''[[Looper]]'' (2012)
*''[[The Expatriate - In fuga dal nemico]]'' (2012)
*''[[The Words]]'' (2012)
*''[[12 anni schiavo]]'' (2013)
*''[[Dallas Buyers Club]]'' (2013)
*''[[Gangster Squad]]'' (2013)
*''[[I sogni segreti di Walter Mitty]]'' (2013)
*''[[Machete Kills]]'' (2013)
*''[[Jobs]]'' (2013)
*''[[Red 2]]'' (2013)
*''[[Saving Mr. Banks]]'' (2013)
*''[[World War Z]]'' (2013)
*''[[Birdman (film)|Birdman]]'' (2014)
*''[[RoboCop (film 2014)|RoboCop]]'' (2014)
*''[[The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro]]'' (2014)
*''[[The Imitation Game]]'' (2014)
*''[[Fast & Furious 7]]'' (2015)
*''[[Sopravvissuto - The Martian]]'' (2015)
*''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016)
*''[[Fast & Furious 8]]'' (2017)
*''[[Creed II]]'' (2018)
*''[[Maria Maddalena (film 2018)|Maria Maddalena]]'' (2018)
*''[[Doctor Sleep (film 2019)|Doctor Sleep]]'' (2019)
*''[[Tenet]]'' (2020)
*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022)
{{div col end}}
===Film d'animazione===
{{div col|strette}}
*''[[Lilli e il vagabondo]]'' (1955; riddoppiaggio 1997)
*''[[Tarzan (film 1999)|Tarzan]]'' (1999)
*''[[Spirit - Cavallo selvaggio]]'' (2002)
*''[[Shrek 2]]'' (2004)
*''[[Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti]]'' (2006)
*''[[Giù per il tubo]]'' (2006)
*''[[Ralph Spaccatutto]]'' (2012)
*''[[Big Hero 6 (film)|Big Hero 6]]'' (2014)
{{div col end}}
===Serie televisive===
{{div col|strette}}
*''[[Law & Order - Unità vittime speciali]]'' (1999 - in corso)
*''[[In the Beginning - In principio era]]'' (2000)
*''[[La vita secondo Jim]]'' (2001 - 2009)
*''[[Smallville]]'' (2001 – 2011)
*''[[Due uomini e mezzo]]'' (2003 - 2015)
*''[[Lost]]'' (2004 - 2010)
*''[[Roma (serie televisiva)|Roma]]'' (2005 - 2007)
*''[[Touch (serie televisiva)|Touch]]'' (2012 - 2013)
*''[[Gotham (serie televisiva)|Gotham]]'' (2014 - in corso)
*''[[Shades of Blue]]'' (2016 – 2018)
*''[[La casa di carta]]'' (2017 - in corso)
{{div col end}}
==Voci correlate==
*[[Fabio Boccanera]], cugino
*[[Laura Boccanera]], cugina
*[[Emanuela D'Amico]], cugina
*[[Emanuela Rossi]], sorella
*[[Riccardo Rossi (doppiatore)|Riccardo Rossi]], fratello
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Rossi, Massimo }}
[[Categoria:Direttori del doppiaggio italiani]]
[[Categoria:Doppiatori italiani]]
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Roberto Gammino
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2.36.101.133
/* Film */
wikitext
text/x-wiki
'''Roberto Gammino''' (1969 – vivente), doppiatore, dialoghista e direttore di doppiaggio italiano.
==Citazioni di Roberto Gammino==
*{{NDR|Approccio del dialoghista}} Innanzitutto cerco di capire lo spirito, come lo faccio da direttore di doppiaggio, lo spirito di quello che sto facendo. Quindi se c'è bisogno di ritmo, di pesare le parole, se è un contesto colto o popolare, parlato quotidiano. [...] La contestualizzazione sicuramente. E poi mettere il più possibile l'attore che può essere al leggio, di preoccuparsi il meno possibile di quello che deve dire, ma di preoccuparsi il più possibile di come dirlo. Quindi di dare il giusto ritmo.<ref name= Cigliano>Dall'intervista di Alessio Cigliano, ''Radio Cigliano'', 12 ottobre 2017, [https://www.youtube.com/watch?v=kk1qFdYMtCQ Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref>
*Io amo, come nel jazz, questa sottile malinconia che c'è {{NDR|nella musica di [[Pino Daniele]]}}, che non è tristezza, che è diverso. I brasiliani la chiamano ''saudade''. È quello che a Napoli e Pino Daniele la chiamano ''appocundria''.<ref name= Cigliano />
*{{NDR|Su [[South Park]]}} Quando è nata la serie, la seguiva come direttore di doppiaggio, adattatore delle prime puntate [[Marco Mete]]. Facemmo dei provini, e credo che furono selezionati proprio negli Stati Uniti da [[Trey Parker]] e [[Matt Stone]] che erano gli autori, ci siamo resi conto che c'avevamo davanti a qualcosa insomma che andava oltre i [[I Simpson]]. Questa grafica assolutamente infantile con invece con un linguaggio, una satira ma dire scorretta era dir poco. E quindi abbiamo cercato assolutamente per questi provini che dovevamo fare, cercare il più possibile un'aderenza vocale per creare questa discordanza tra questa voce infantile e le cose atroci che venivano dette.<ref name= Cigliano />
==Note==
<references />
==Doppiaggio==
===Film===
{{div col|strette}}
*''[[Jerry Maguire]]'' (1996)
*''[[Trainspotting]]'' (1996)
*''[[Star Trek - L'insurrezione]]'' (1998)
*''[[Ragazze interrotte]]'' (1999)
*''[[Three Kings]]'' (1999)
*''[[American Psycho]]'' (2000)
*''[[Snatch - Lo strappo]]'' (2000)
*''[[Gosford Park]]'' (2001)
*''[[Ocean's Eleven - Fate il vostro gioco]]'' (2001)
*''[[Pearl Harbor (film)|Pearl Harbor]]'' (2001)
*''[[Blade II]]'' (2002)
*''[[Crash - Contatto fisico]]'' (2004)
*''[[Ocean's Twelve]]'' (2004)
*''[[Saw - L'enigmista]]'' (2004)
*''[[Hooligans (film 2005)|Hooligans]]'' (2005)
*''[[Jarhead]]'' (2005)
*''[[Saw II - La soluzione dell'enigma]]'' (2005)
*''[[Marie Antoinette]]'' (2006)
*''[[Firewall - Accesso negato]]'' (2006)
*''[[Stay Alive]]'' (2006)
*''[[Ocean's Thirteen]]'' (2007)
*''[[Quel treno per Yuma]]'' (2007)
*''[[Redacted]]'' (2007)
*''[[Il cavaliere oscuro]]'' (2008)
*''[[Killshot]]'' (2008)
*''[[Stargate: L'arca della verità]]'' (2008)
*''[[Invictus - L'invincibile]]'' (2009)
*''[[The Town]]'' (2010)
*''[[I Puffi (film)|I Puffi]]'' (2011)
*''[[Il pescatore di sogni]]'' (2011)
*''[[J. Edgar]]'' (2011)
*''[[Transformers 3]]'' (2011)
*''[[Una notte da leoni 2]]'' (2011)
*''[[Che cosa aspettarsi quando si aspetta]]'' (2012)
*''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012)
*''[[Il dittatore]]'' (2012)
*''[[Magic Mike]]'' (2012)
*''[[Gravity]]'' (2013)
*''[[Lone Survivor]]'' (2013)
*''[[Boyhood]]'' (2014)
*''[[Fast & Furious 7]]'' (2015)
*''[[Arrival (film)|Arrival]]'' (2016)
*''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016)
*''[[Free State of Jones]]'' (2016)
*''[[La forma dell'acqua - The Shape of Water]]'' (2017)
*''[[T2 Trainspotting]]'' (2017)
*''[[Dolemite Is My Name]]'' (2019)
*''[[Spider-Man: Far from Home]]'' (2019)
*''[[Rebecca (film 2020)|Rebecca]]'' (2020)
*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022)
{{div col end}}
===Film d'animazione===
*''[[South Park - Il film: più grosso, più lungo & tutto intero]]'' (1999)
*''[[Bionicle - La leggenda di Metru Nui]]'' (2004)
*''[[Madagascar 2]]'' (2008)
*''[[Madagascar 3 - Ricercati in Europa]]'' (2012)
*''[[Boxtrolls - Le scatole magiche]]'' (2014)
===Serie animate===
*''[[Scooby-Doo]]'' (1969 - in corso)
===Serie televisive===
*''[[Davide (miniserie televisiva)|Davide]]'' (1997)
*''[[CSI: Miami]]'' (2002 - 2012)
*''[[Fringe]]'' (2008 - 2013)
*''[[Paso adelante]]'' (2002 - 2005)
*''[[White Collar]]'' (2009 - 2014)
*''[[Shameless]]'' (2011 - in corso)
==Voci correlate==
*[[Michele Gammino]], padre
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Gammino, Roberto}}
[[Categoria:Direttori del doppiaggio italiani]]
[[Categoria:Doppiatori italiani]]
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Carlo Cosolo
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2022-07-26T08:43:40Z
2.36.101.133
/* Film */
wikitext
text/x-wiki
'''Carlo Cosolo''' (1956 – vivente), attore, doppiatore, direttore del doppiaggio e dialoghista italiano.
==Citazioni di Carlo Cosolo==
*A casa mia l'unica cosa tecnologica è il Bimbi, però non lo uso io.<ref name= Cigliano>Dall'intervista di Alessio Cigliano, ''Radio Cigliano'', 23 aprile 2020. [https://www.youtube.com/watch?v=91euKhRHQyo Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref>
*È un dato di fatto: l'originale è un film e quello doppiato è un altro film. Mettetevi l'anima in pace. Vedeteli tutte e due in grazia di Dio senza a stare a fa ste tante polemiche.<ref name= Cigliano/>
*Ricordatevi che per essere dei veri cazzari, bisogna essere delle persone molto serie.<ref name= Cigliano/>
==Note==
<references />
==Doppiaggio==
===Film===
{{div col|strette}}
*''[[Amadeus]]'' (1984)
*''[[I tre moschettieri (film 1993)|I tre moschettieri]]'' (1993)
*''[[Una vita al massimo]]'' (1993)
*''[[The Game - Nessuna regola]]'' (1997)
*''[[Bowfinger]]'' (1999)
*''[[Liberty Stands Still]]'' (2002)
*''[[Frost/Nixon - Il duello]]'' (2008)
*''[[Captain America - Il primo Vendicatore]]'' (2011)
*''[[Millennium - Uomini che odiano le donne]]'' (2011)
*''[[Il cavaliere oscuro - Il ritorno]]'' (2012)
*''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016)
*''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018)
*''[[Avengers: Endgame]]'' (2019)
*''[[Godzilla II - King of the Monsters]]'' (2019)
*''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021)
*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022)
{{div col end}}
===Film d'animazione===
*''[[Toy Story 3 - La grande fuga]]'' (2010)
*''[[Ralph Spaccatutto]]'' (2012)
*''[[Cattivissimo me 2]]'' (2013)
===Serie televisive===
*''[[Law & Order - I due volti della giustizia]]'' (1990 - 2010)
*''[[Miss Marple (sesta stagione)|Miss Marple]]'' (2013 - 2014)
*''[[Fargo (serie televisiva)|Fargo]]'' (2014 - in corso)
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Cosolo, Carlo}}
[[Categoria:Attori italiani]]
[[Categoria:Dialoghisti italiani]]
[[Categoria:Direttori del doppiaggio italiani]]
[[Categoria:Doppiatori italiani]]
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Francesco Bulckaen
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2.36.101.133
/* Film */
wikitext
text/x-wiki
'''Francesco Bulckaen''' (1967 – vivente), doppiatore italiano.
==Citazioni di Francesco Bulckaen==
*A me la musica mi da la possibilità di andare oltre le parole.<ref name= Cigliano>Dall'intervista di Alessio Cigliano, ''Radio Cigliano'', 2 febbraio 2017. [https://www.youtube.com/watch?v=6ivOSkVtV0k Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref>
*{{NDR|Alla domanda se ricorda qualcosa dei suoi doppiaggi}} Sì. Qualche neurone ogni tanto ''se incontra''.<ref name= Cigliano />
*Sono nipote di [[Mirella Pace]] che era, adesso non lavora più, però negli anni '60 e '70 soprattutto lavorava tanto. Quindi lei mi portava così un po' per gioco da bambino e così ho iniziato.<ref name= Aronica>Dall'intervista di Serena Aronica, ''Splattercontainer'', 31 gennaio 2013.[https://www.youtube.com/watch?v=ykpkCEpSQZI Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref>
==Note==
<references />
==Doppiaggio==
===Film===
{{div col|strette}}
*''[[C'era una volta in America]]'' (1984; riddoppiaggio 2003)
*''[[L'attimo fuggente]]'' (1989)
*''[[The Killer (film 1989)|The Killer]]'' (1989)
*''[[Hong Kong Express]]'' (1994)
*''[[Il talento di Mr. Ripley]]'' (1999)
*''[[Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma]]'' (1999)
*''[[Il gladiatore]]'' (2000)
*''[[X-Men (film)|X-Men]]'' (2000)
*''[[A Beautiful Mind]]'' (2001)
*''[[Intimacy - Nell'intimità]]'' (2001)
*''[[Jay & Silent Bob... Fermate Hollywood!]]'' (2001)
*''[[Mulholland Drive (film)|Mulholland Drive]]'' (2001)
*''[[Pearl Harbor (film)|Pearl Harbor]]'' (2001)
*''[[The Shipping News - Ombre dal profondo]]'' (2001)
*''[[Duetto a tre]]'' (2002)
*''[[Il Signore degli Anelli - Le due torri]]'' (2002)
*''[[La morte può attendere]]'' (2002)
*''[[Signs]]'' (2002)
*''[[Star Trek: La nemesi]]'' (2002)
*''[[Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni]]'' (2002)
*''[[The Bourne Identity]]'' (2002)
*''[[Hollywood Homicide]]'' (2003)
*''[[Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re]]'' (2003)
*''[[Matrix Reloaded]]'' (2003)
*''[[X-Men 2]]'' (2003)
*''[[Alexander (film)|Alexander]]'' (2004)
*''[[Hotel Rwanda]]'' (2004)
*''[[Identità violate]]'' (2004)
*''[[Master and Commander - Sfida ai confini del mare]]'' (2004)
*''[[The Bourne Supremacy]]'' (2004)
*''[[The Village]]'' (2004)
*''[[Van Helsing]]'' (2004)
*''[[I fratelli Grimm e l'incantevole strega]]'' (2005)
*''[[Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith]]'' (2005)
*''[[Stay - Nel labirinto della mente]]'' (2005)
*''[[The Descent - Discesa nelle tenebre]]'' (2005)
*''[[Superman Returns]]'' (2006)
*''[[Tristano & Isotta]]'' (2006)
*''[[X-Men - Conflitto finale]]'' (2006)
*''[[Come d'incanto]]'' (2007)
*''[[Onora il padre e la madre]]'' (2007)
*''[[The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo]]'' (2007)
*''[[Step Up 2 - La strada per il successo]]'' (2008)
*''[[Angeli e demoni]]'' (2009)
*''[[Giustizia privata]]'' (2009)
*''[[L'uomo che fissa le capre]]'' (2009)
*''[[Star Trek (film 2009)|Star Trek]]'' (2009)
*''[[The Box (film 2009)|The Box]]'' (2009)
*''[[Watchmen (film)|Watchmen]]'' (2009)
*''[[Inception]]'' (2010)
*''[[Scontro tra titani]]'' (2010)
*''[[The Whistleblower]]'' (2010)
*''[[Crazy, Stupid, Love]]'' (2011)
*''[[Il pescatore di sogni]]'' (2011)
*''[[In Time]]'' (2011)
*''[[Knockout - Resa dei conti]]'' (2011)
*''[[Mission: Impossible - Protocollo fantasma]]'' (2011)
*''[[40 carati]]'' (2012)
*''[[Cloud Atlas]]'' (2012)
*''[[Dredd - Il giudice dell'apocalisse]]'' (2012)
*''[[Jack Reacher - La prova decisiva]]'' (2012)
*''[[Zero Dark Thirty]]'' (2012)
*''[[Gangster Squad]]'' (2013)
*''[[Into Darkness - Star Trek]]'' (2013)
*''[[Storia di una ladra di libri]]'' (2013)
*''[[The Zero Theorem - Tutto è vanità]]'' (2013)
*''[[American Sniper]]'' (2014)
*''[[Wild]]'' (2014)
*''[[X-Men - Giorni di un futuro passato]]'' (2014)
*''[[Cinquanta sfumature di grigio (film)|Cinquanta sfumature di grigio]]'' (2015)
*''[[Il sapore del successo]]'' (2015)
*''[[Mortdecai]]'' (2015)
*''[[Mr. Holmes - Il mistero del caso irrisolto]]'' (2015)
*''[[Youth - La giovinezza]]'' (2015)
*''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016)
*''[[Jack Reacher - Punto di non ritorno]]'' (2016)
*''[[La battaglia di Hacksaw Ridge]]'' (2016)
*''[[Star Trek Beyond]]'' (2016)
*''[[Rosso Istanbul]]'' (2017)
*''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018)
*''[[Doctor Sleep (film 2019)|Doctor Sleep]]'' (2019)
*''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021)
*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022)
{{div col end}}
===Film d'animazione===
*''[[La città delle bestie incantatrici]]'' (1987)
*''[[Ghost in the Shell (film 1995)|Ghost in the Shell]]'' (1995)
*''[[Spirit - Cavallo selvaggio]]'' (2002)
*''[[Il castello errante di Howl]]'' (2004)
===Serie animate===
*''[[Scooby-Doo]]'' (1969 - in corso)
*''[[Paradise Kiss]]'' (2005)
*''[[Code Geass: Lelouch of the Rebellion]]'' (2006)
*''[[Star Wars: The Clone Wars (serie animata)|Star Wars: The Clone Wars]]'' (2008 - 2020)
*''[[Mawaru-Penguindrum]]'' (2011)
===Serie televisive===
{{div col|strette}}
*''[[Buffy l'ammazzavampiri]]'' (1997 - 2003)
*''[[Angel (serie televisiva)|Angel]]'' (1999 - 2004)
*''[[Ghost Whisperer - Presenze]]'' (2005 - 2010)
*''[[Prison Break]]'' (2005 - 2009)
*''[[Roma (serie televisiva)|Roma]]'' (2005 - 2007)
*''[[Chiara e Francesco]]'' (2007)
*''[[Burn Notice - Duro a morire]]'' (2007 - 2013)
*''[[Mad Men]]'' (2007 - 2015)
*''[[The Good Wife]]'' (2009 - 2016)
*''[[Sant'Agostino (miniserie televisiva)|Sant'Agostino]]'' (2010)
*''[[Pretty Little Liars]]'' (2010 - 2017)
*''[[C'era una volta]]'' (2011 - 2018)
*''[[Barabba (miniserie televisiva)|Barabba]]'' (2012)
*''[[Fargo (serie televisiva)|Fargo]]'' (2014 - in corso)
*''[[Westworld - Dove tutto è concesso]]'' (2016 - in corso)
*''[[La casa di carta]]'' (2017 - in corso)
{{div col end}}
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Bulckaen, Francesco}}
[[Categoria:Doppiatori italiani]]
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Gaia Bolognesi
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2.36.101.133
/* Film */
wikitext
text/x-wiki
'''Gaia Bolognesi''' (1980 - vivente), tecnico di post produzione radio e doppiatrice italiana
==Citazioni di Gaia Bolognesi==
*Aldilà della lingua, fa tanto la bravura dell'attore, che secondo me agevola, [...] e se tu hai un buon adattamento.<ref name= Cigliano>Dall'intervista di Alessio Cigliano, ''Radio Cigliano'', 15 marzo 2019. [https://www.youtube.com/watch?v=KquMkFgTgT0 Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref>
*{{NDR|Alla domanda cosa preferisci di più doppiare la cattiva o la buona}} Mi diverte di più la cattiva, mi riesce più naturale la buona.<ref name= Cigliano />
*Per chi non ha una personalità istrionica, [...] la sala {{NDR|di doppiaggio}} protegge in qualche modo [...] ti senti più protetto in qualche modo... anche di osare, di sbagliare.<ref name= Cigliano />
==Note==
<references />
==Doppiaggio==
===Film===
{{div col|strette}}
*''[[Dancer in the Dark]]'' (2000)
*''[[Mission: Impossible - Rogue Nation]]'' (2015)
*''[[Deadpool (film)|Deadpool]]'' (2016)
*''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016)
*''[[Elle]]'' (2016)
*''[[God's Not Dead 2]]'' (2016)
*''[[Hell or High Water]]'' (2016)
*''[[Money Monster - L'altra faccia del denaro]]'' (2016)
*''[[King Arthur - Il potere della spada]]'' (2017)
*''[[Life - Non oltrepassare il limite]]'' (2017)
*''[[Saw Legacy]]'' (2017)
*''[[Ant-Man and the Wasp]]'' (2018)
*''[[Deadpool 2]]'' (2018)
*''[[Jurassic World - Il regno distrutto]]'' (2018)
*''[[Maria Maddalena (film 2018)|Maria Maddalena ]]'' (2018)
*''[[Mission: Impossible - Fallout]]'' (2018)
*''[[Ready Player One (film)|Ready Player One]]'' (2018)
*''[[Doctor Sleep (film 2019)|Doctor Sleep]]'' (2019)
*''[[Pet Sematary (film 2019)|Pet Sematary]]'' (2019)
*''[[365 giorni]]'' (2020)
*''[[Mank]]'' (2020)
*''[[Dune (film 2021)|Dune]]'' (2021)
*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022)
{{div col end}}
===Film d'animazione===
*''[[Ralph Spaccatutto]]'' (2012)
===Serie animate===
*''[[Pretty Cure]]'' (2004 - in corso)
*''[[L'attacco dei giganti]]'' (2013 - in corso)
===Serie televisive===
*''[[Rita da Cascia (miniserie televisiva)|Rita da Cascia]]'' (2004)
*''[[Niní]]'' (2009 - 2010)
*''[[The Leftovers - Svaniti nel nulla]]'' (2014 - in corso)
*''[[The Good Place]]'' (2016 - 2020)
*''[[Altered Carbon (serie televisiva)|Altered Carbon]]'' (2018 - 2020)
==Voci correlate==
*[[Rino Bolognesi]], padre
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Bolognesi, Gaia}}
[[Categoria:Doppiatori italiani]]
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Chiwetel Ejiofor
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2.36.101.133
/* Filmografia */
wikitext
text/x-wiki
[[Immagine:Chiwetel Ejiofor TIFF 2015.jpg|miniatura|Chiwetel Ejiofor]]
'''Chiwetel Ejiofor''' (1977 – vivente), attore britannico.
==Citazioni di Chiwetel Ejiofor==
*{{NDR|Su ''[[Domenica (film 2018)|Domenica]]''}} Cambiare davvero idea su qualcosa può sembrare banale, ma può essere un terremoto. Vedere qualcuno che affronta questo processo e lo attraversa con grazia e ne esce dall'altra parte avendo perso molto, ma avendo guadagnato ancora di più, è stato molto toccante.<ref>Citato in ''[https://www.mymovies.it/netflix/news/da-vedere/domenica/ Da vedere su Netflix: Domenica]'', ''mymovies.it'', 27 aprile 2018.</ref>
*L'esposizione degli Academy Awards {{NDR|per ''[[12 anni schiavo]]''}} è piuttosto complicata. Prendi un progetto di cui sei appassionato e una storia che ritieni sorprendente e che si espande in qualcos'altro. Diventa "quel film": il film che ha vinto tutti questi premi. Diventi più famoso ma, sostanzialmente, non cambia nulla. Devo ancora salire sul palco e fare il lavoro esattamente allo stesso modo. È ancora divertente ed è ancora terrificante.
:''The exposure of the Academy Awards is quite complicated. You take a project you’re passionate about and a story you think is amazing, and it expands into something else. It becomes “that film”: the film that won all these awards. You become more famous but, essentially, nothing changes. I’ve still got to get on stage and do the work in exactly the same way. It’s still exhilarating and it’s still terrifying.''<ref name=Trueman>{{en}} Dall'intervista di Matt Trueman, ''[https://www.timeout.com/london/theatre/chiwetel-ejiofor-talks-everyman-reconnecting-with-london-and-life-since-12-years-a-slave Chiwetel Ejiofor talks ‘Everyman’, reconnecting with London and life since ‘12 Years a Slave’]'', ''TimeOut.com'', 13 aprile 2015.</ref>
*Scelgo parti in cui sono coinvolto, parti che penso e spero che anche altre persone trovino coinvolgenti. Non è facile trovare un dramma che non ci sia assolutamente la politica. Nel momento in cui un pezzo non ha nulla da dire sul mondo, smette di essere drammatico.
:''I choose parts I’m engaged by, parts that I think and hope other people will finding engaging too. It’s not easy to find drama that has absolutely no politics. The moment a piece has nothing to say about the world, it stops being dramatic.''<ref name=Trueman/>
*Una cosa che noto è che ora sono sempre in anticipo. A 22 anni, cercavo sempre di arrivare in tempo, sempre un po' indietro, aspettando un autobus. È una piccola cosa, ma quando sei un po'p iù grande, dai valore alle cose in un modo diverso.
:''One thing I notice is that I’m always early now. At 22, I was always chasing to get anywhere on time, always a bit behind, waiting for a bus. It’s a small thing, but when you’re a little older, you value things in a different way.''<ref name=Trueman/>
==Note==
<references />
==Filmografia==
{{div col|strette}}
*''[[Amistad]]'' (1997)
*''[[Love Actually - L'amore davvero]]'' (2003)
*''[[Melinda e Melinda]]'' (2004)
*''[[Four Brothers - Quattro fratelli]]'' (2005)
*''[[Kinky Boots - Decisamente diversi]]'' (2005)
*''[[I figli degli uomini]]'' (2006)
*''[[Inside Man]]'' (2006)
*''[[American Gangster]]'' (2007)
*''[[Redbelt]]'' (2008)
*''[[2012 (film)|2012]]'' (2009)
*''[[Salt]]'' (2010)
*''[[12 anni schiavo]]'' (2013)
*''[[Sopravvissuto - The Martian]]'' (2015)
*''[[Codice 999]]'' (2016)
*''[[Doctor Strange (film)|Doctor Strange]]'' (2016)
*''[[Domenica (film 2018)|Domenica]]'' (2018)
*''[[Maria Maddalena (film 2018)|Maria Maddalena]]'' (2018)
*''[[Infinite (film)|Infinite]]'' (2021)
*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022)
{{div col end}}
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Ejiofor,Chiwetel}}
[[Categoria:Attori britannici]]
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Sam Raimi
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2.36.101.133
/* Regia */
wikitext
text/x-wiki
[[File:Sam Raimi by Gage Skidmore 2.jpg|thumb|Sam Raimi (2014)]]
'''Samuel Marshall "Sam" Raimi''' (1959 – vivente), regista, sceneggiatore, attore, produttore cinematografico e televisivo statunitense.
==Citazioni di Sam Raimi==
*Ho capito di non andare pazzo per i film in cui c'è un eroe maschio e le donne vengono terrorizzate per tutto il tempo. Mi piace pensare che l'horror può scaturire e inquietare anche quando c'è un uomo ad essere terrorizzato e subire quelle torture.<ref name=Festa>Dall'intervista di Pierpaolo Festa, ''[https://www.film.it/film/interviste/dettaglio/art/urlo-howl-intervista-a-james-franco-8348/ Sam Raimi: "A Oz ho superato le mie paure"]'', ''film.it'', 4 marzo 2013.</ref>
*Penso che il film che mi abbia più spaventato sia stato ''"[[La notte dei morti viventi]]"'', il classico film di zombi di [[George Romero]]. Sono stato portato al cinema minorenne. Avevo dieci anni. Mia sorella, accidenti a lei. Mi ha portato a quella cosa, mi ha nascosto sotto il suo cappotto o qualcosa di simile e non sono mai stato così spaventato in vita mia. Ho pensato che fosse stato commesso un crimine contro di me mentre guardavo quel film. Era così orribile e terrificante. È stato un incubo. È stato un incubo che prende vita.
:''I think the film that scared me the most was “Night of the Living Dead,” George Romero’s classic zombie movie. I was brought to the theater underage. I was 10 years old. My sister, damn her. She brought me to that thing, snuck me in under her coat or something and I was never so scared in my life. I thought a crime was being committed against me as I was watching that film. It was so awful and terrifying. It was a nightmare. It was a nightmare come to life.''<ref name=Weintraub>{{en}} Dall'intervista di Steve 'Frosty' Weintraub, ''[https://collider.com/sam-raimi-interview/ Sam Raimi Interview]'', ''collider.com'', 21 ottobre 2007.</ref>
*Quando ho iniziato mi piacevano solo le commedie e i drammi. Poi ho imparato a fare un film dell'orrore perché il mio amico [[Robert Tapert|Rob Tapert]] mi disse: "Se vogliamo entrare nel business, dobbiamo fare un film a basso costo che sia un film dell'orrore perché probabilmente possiamo raccogliere solo duecentomila dollari a Detroit e gli unici film che vengono fatti e proiettati per quella somma di denaro sono film dell'orrore. Quindi puoi fare un film dell'orrore?" Perciò imparai a fare un film dell'orrore.
:''I started out and I only liked comedies and dramas. Then I had to learn how to make a horror film because my buddy Rob Tapert said, “If we’re going to break into the business, we need to make a low budget film that’s a horror film because we can probably only raise a couple hundred thousand dollars in Detroit and the only movies that are made and shown for that amount of money are horror films. So can you make a horror film?” So I had to learn how to make a horror film.''<ref name=Weintraub/>
==Citazioni su Sam Raimi==
*Ha un senso dell'umorismo molto particolare e asciutto. E quell'umorismo che si vede nei film è anche quello del suo carattere. ([[Alison Lohman]])
==Note==
<references />
==Film==
===Regia===
{{Div col|strette}}
*''[[La casa]]'' (1981)
*''[[L'armata delle tenebre]]'' (1992)
*''[[Soldi sporchi]]'' (1998)
*''[[Spider-Man (film)|Spider-Man]]'' (2002)
*''[[Spider-Man 2]]'' (2004)
*''[[The Grudge (film 2004)|The Grudge]]'' (2004)
*''[[Spider-Man 3]]'' (2007)
*''[[Il grande e potente Oz]]'' (2013)
*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022)
{{div col end}}
===Produttore===
*''[[The Grudge 2]]'' (2006)
*''[[Blindato]]'' (2009)
*''[[The Grudge 3]]'' (2009)
===Sceneggiatura===
*''[[La casa]]'' (1981)
*''[[L'armata delle tenebre]]'' (1992)
*''[[Spider-Man 3]]'' (2007)
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Raimi, Sam}}
[[Categoria:Attori statunitensi]]
[[Categoria:Produttori cinematografici statunitensi]]
[[Categoria:Produttori televisivi statunitensi]]
[[Categoria:Registi statunitensi]]
[[Categoria:Sceneggiatori statunitensi]]
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Modi di dire osseti
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wikitext
text/x-wiki
Raccolta di '''modi di dire [[Ossezia|osseti]].'''
*'''Mærdty hur.'''<ref>Citato, con traduzione e spiegazione, in ''Il libro degli eroi. {{small|Gli splendidi miti del Caucaso}}'', a cura di [[Georges Dumézil]], traduzione di Bianca Candian, Bompiani, Milano, 1976, p. 45, nota 13.</ref>
:''Sole dei morti.''
::{{spiegazione|Gli ultimi raggi rossi del sole al tramonto.}}
==Note==
<references/>
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[[Categoria:Modi di dire per lingua|Osseti]]
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Modi di dire georgiani
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wikitext
text/x-wiki
Raccolta di '''modi di dire [[Georgia|georgiani]].'''
*'''Mkvdris mze.'''<ref>Modo di dire dei Guriani (Georgia). {{cfr}} ''Il libro degli eroi. {{small|Gli splendidi miti del Caucaso}}'', nota 13, p. 45. Citato, con traduzione e spiegazione, in ''Il libro degli eroi. {{small|Gli splendidi miti del Caucaso}}'', a cura di [[Georges Dumézil]], traduzione di Bianca Candian, Bompiani, Milano, 1976, p. 45, nota 13.</ref>
:''Sole del morto.''
::{{spiegazione|Gli ultimi raggi rossi del sole al tramonto.}}
==Note==
<references/>
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[[Categoria:Modi di dire per lingua|Georgiani]]
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Carla Cassola
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Bradipo Lento
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aggiunta data morte
wikitext
text/x-wiki
'''Carla Cassola''' (1947 – 2022), attrice italiana.
==Citazioni di Carla Cassola==
*Basta una sola fiction per diventare famosi. La serie tv permette di entrare in quella scatola che arriva diretta alla testa della gente. La bravura è un’altra cosa.<ref name=Bonaccorsi>Dall'intervista di Brunella Bonaccorsi ''[https://www.siciliaedonna.it/interviste/carla-cassola-una-cavalleria-rusticana-da-psicoanalisi/ Carla Cassola: “Una Cavalleria Rusticana da psicoanalisi”]'', ''siciliaedonna.it'', 30 agosto 2014.</ref>
*[…] il collante necessario per rendere salda l’unione è la libertà.<ref name=Bonaccorsi/>
*{{NDR|Sui film horror italiani}} Non li rifarei mai più. È un filone tremendo. Una cosa è interpretare un film in cui sai che è tutto finto e un’altra è vederlo. Non mi appartengono,<ref name=Bonaccorsi/>
==Note==
<references />
==Filmografia==
===Attrice===
*''[[Capitan America (film 1990)|Capitan America]]'' (1990)
*''[[Il sogno della farfalla]]'' (1994)
*''[[L'uomo del labirinto (film)|L'uomo del labirinto]]'' (2019)
===Doppiatrice===
*''[[Buffalo '66]]'' (1998)
*''[[Rosso Istanbul]]'' (2017)
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Cassola, Carla}}
[[Categoria:Attori italiani]]
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Elizabeth Olsen
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2.36.101.133
/* Filmografia */
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text/x-wiki
[[Immagine:Elizabeth Olsen by Gage Skidmore 2.jpg|miniatura|Elizabeth Olsen nel 2019]]
'''Elizabeth Olsen''' (1989 – vivente), attrice statunitense.
==Citazioni di Elizabeth Olsen==
*La difficoltà arriva quando sei sfollata, quando qualcuno lavora in un settore in cui ci si preoccupa che le persone ne traggano vantaggio e non sanno cosa farne. Sono stata fortunata a non dovermi preoccupare anche di questo aspetto.
:''The struggle comes when you're displaced, when someone is in an industry where they worry about people taking advantage and they don't know what to do with that. I've been lucky not having to worry about that aspect of it as well.''<ref name=harpersbazaar>{{en}} Dall'intervista di Ella Alexander, ''[https://www.harpersbazaar.com/uk/culture/a19840824/elizabeth-olsen-interview-avengers/ Elizabeth Olsen: Inside the surprisingly low-key world of a Marvel superhero]'', ''harpersbazaar.com'', 17 aprile 2018.</ref>
*Penso sia importante non dare retta quando qualcuno ti dice che sei brava; forse non è salutare. Ma credo che se inizi a pensare a te stesso nel modo in cui ti si pongono le persone con cui lavori, allora è pericoloso.
:''I think it's important not to believe anyone when they tell you're good; maybe that's not healthy. But I think if you start to think of yourself the way that people you that you work with speak to you, then that's dangerous.''<ref name=harpersbazaar/>
*{{NDR|Su Scarlet Witch, personaggio che interpreta}} Mi piacerebbe essere più come lei dove sono sempre emotiva. Ma per vivere in questo mondo e per trovarsi bene con esso, dovremmo probabilmente applicare i nostri strati di comportamento socialmente corretto.
:''I'd like to be more like her where I am always emotional. But to be in this world and to be able to function in it, we should probably put on our layers of socially correct behaviour.''<ref name=harpersbazaar/>
==Note==
<references />
==Filmografia==
*''[[Giovani ribelli - Kill Your Darlings]]'' (2013)
*''[[Godzilla (film 2014)|Godzilla]]'' (2014)
*''[[Avengers: Age of Ultron]]'' (2015)
*''[[Captain America: Civil War]]'' (2016)
*''[[I segreti di Wind River]]'' (2017)
*''[[Avengers: Infinity War]]'' (2018)
*''[[Avengers: Endgame]]'' (2019)
*''[[WandaVision]]'' (2021)
*''[[Doctor Strange nel Multiverso della Follia]]'' (2022)
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Olsen, Elizabeth}}
[[Categoria:Attori statunitensi]]
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Tenet
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/* Dialoghi */
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text/x-wiki
{{Film
|titoloitaliano = Tenet
|genere = azione, fantascienza, spionaggio, thriller
|anno = 2020
|paese = Stati Uniti d'America
|regista = [[Christopher Nolan]]
|soggetto = Christopher Nolan
|sceneggiatore = Christopher Nolan
|produttore = Christopher Nolan, [[Emma Thomas]]
|attori =
*[[John David Washington]]: il Protagonista
*[[Robert Pattinson]]: Neil
*[[Elizabeth Debicki]]: Katherine "Kat" Burton
*[[Dimple Kapadia]]: Priya Singh
*[[Michael Caine]]: Sir Michael Crosby
*[[Kenneth Branagh]]: Andrei Sator
*[[Martin Donovan]]: Victor
*[[Fiona Dourif]]: Wheeler
*[[Jurij Kolokol'nikov]]: Quinton
*[[Himesh Patel]]: Mahir
*[[Clémence Poésy]]: Laura
*[[Aaron Taylor-Johnson]]: Ives
*[[Denzil Smith]]: Sanjay Singh
|doppiatori italiani =
*[[Jacopo Venturiero]]: il Protagonista
*[[Stefano Crescentini]]: Neil
*[[Eva Padoan]]: Katherine "Kat" Sator
*[[Laura Boccanera]]: Priya Singh
*[[Dario Penne]]: Sir Michael Crosby
*[[Antonio Sanna]]: Andrei Sator
*[[Massimo Rossi (doppiatore)|Massimo Rossi]]: Victor
*[[Eleonora Reti]]: Wheeler
*[[Marco Giansante]]: Mahir
*[[Francesca Manicone]]: Laura
*[[Gianfranco Miranda]]: Ives
*[[Paolo Maria Scalondro]]: Sanjay Singh
|note =
Vincitore di 1 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premio Oscar]] (2021)''':
*Migliori effetti speciali
}}
'''''Tenet''''', film statunitense del 2020 con [[John David Washington]], regia di [[Christopher Nolan]].
==Frasi==
{{cronologico}}
*Viviamo in un mondo crepuscolare. ('''il Protagonista''')
*Non è il tempo il problema. Uscirne vivi, quello è il problema. ('''Neil''')
*Guardami! E cerca di capire che non si negozia con una tigre. Si ammira una tigre, finché non ti si rivolta contro... e allora senti la sua vera, fottutissima natura! ('''Andrei Sator''')
*È andata com'è andata. ('''Neil''')
*Ci vediamo all'inizio, amico mio. ('''Neil''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Laura''': Niente chiacchiere, niente che possa rivelare chi siamo e che facciamo.<br/>'''il Protagonista''': Non sono qui per scoprire cosa facciamo?<br/>'''Laura''': Non sei qui per il "cosa", ma per il "come". Il "cosa" è il tuo campo, e non mi riguarda.<br/>'''il Protagonista''': Per fare quello che faccio, devo avere un'idea della minaccia che affrontiamo.<br/>'''Laura''': Da quello che so, cerchiamo di evitare la terza guerra mondiale.<br/>'''il Protagonista''': L'olocausto nucleare?<br/>'''Laura''': No, qualcosa di peggio.
*'''Neil''': Non bevi mai quando lavori.<br/>'''il Protagonista''': Sei ben informato...<br/>'''Neil''': Be', meglio esserlo nel nostro mestiere.<br/>'''il Protagonista''': Preferisco un'acqua tonica.<br/>'''Neil''': Non è vero.
*'''Sir Michael Crosby''': Senta, senza offesa, ma in questo mondo quando qualcuno sostiene di essere miliardario, vestiti come i suoi non bastano.<br/>'''il Protagonista''': Suppongo di avere un budget...<br/>'''Sir Michael Crosby''': Salvi il mondo, poi sistemeremo i conti. Posso raccomandarle un sarto?<br/>'''Il protagonista''': Me la caverò. Voi inglesi non avete il monopolio dello snobismo.<br/>'''Sir Michael Crosby''': Non è proprio un monopolio, è più un azionariato di controllo.
*'''il Protagonista''': Vuoi far schiantare un aereo?!<br/>'''Neil''': Ma non mentre è in aria, niente di drammatico. Io voglio spostare un jet dalla pista di rullaggio, sfondare la parete e far partire un incendio.<br/>'''il Protagonista''': Un aereo di che dimensioni?<br/>'''Neil''': Ecco, questa è la parte... un po' più drammatica.
*'''Neil''': Che è successo qui?<br/>'''il Protagonista''': Non è ancora successo.
*'''Andrei Sator''': Come vorresti morire?<br/>'''il Protagonista''': Di vecchiaia.<br/>'''Andrei Sator''': Hai scelto il mestiere sbagliato.
*'''il Protagonista''': Che cos'è l'Algoritmo?<br/>'''Neil''': Il 2-41 ne è una sezione, una di nove. E' una formula, resa in forma fisica perché non possa essere copiata e comunicata. E' una scatola nera con una funzione.<br/>'''il Protagonista''': Che sarebbe?<br/>'''Neil''': L'inversione, ma non di oggetti o persone, del mondo intorno a noi.<br/>'''Kat''': Non capisco... <br/>'''Neil''': A mano a mano che invertono l'entropia di un maggior numero di oggetti, le due direzioni del tempo diventano sempre più intrecciate; ma siccome l'ambiente scorre nella nostra direzione, noi dominiamo. Viaggiano sempre controcorrente. Ti ha salvato la vita, l'esplosione invertita spingeva contro l'ambiente.<br/>'''il Protagonista''': Una pisciata controvento.<br/>'''Neil''': L'Algoritmo può invertire la direzione di quel vento. Può invertire l'entropia del mondo.<br/>'''Kat''': E se questo succede?<br/>'''Neil''': Oh... fine dei giochi.<br/>'''il Protagonista''': "Fine dei..."? Puoi essere un po' più preciso?<br/>'''Neil''': Ogni persona e ogni cosa mai esistita distrutta, istantaneamente. Abbastanza preciso?
*'''il Protagonista''': Ci ho riflettuto: siamo i loro antenati. Se ci distruggono non distruggeranno anche sé stessi?<br/>'''Neil''': Il che ci porta al "paradosso del nonno".<br/>'''il Protagonista''': Che cosa? <br/>'''Neil''': Se tornassi indietro nel tempo e uccidessi tuo nonno, come avresti potuto nascere per commettere l'atto?<br/>'''il Protagonista''': E la risposta?<br/>'''Neil''': Non c'è risposta, è un paradosso. Ma, nel futuro, chi è al potere è convinto che si possa buttare giù il nonno dalle scale, cavargli gli occhi, tagliargli la gola senza conseguenze.<br/>'''il Protagonista''': E hanno ragione?<br/>'''Neil''': Non ha importanza, loro ci credono. Quindi vogliono distruggerci.
*'''il Protagonista''': ho pensato a un'altra cosa.<br/>'''Neil''': Fantastico.<br/>'''il Protagonista''': Questa inversione del flusso del tempo... Il fatto che siamo qui ora, non vuol dire che non succede? Che li fermiamo?<br/>'''Neil''': Ottimisticamente, direi che è giusto.<br/>'''il Protagonista''': Pessimisticamente?<br/>'''Neil''': In una teoria di mondi paralleli, non possiamo conoscere la relazione fra coscienza e realtà multiple.
*'''Neil''': Hai salvato il mondo, non si può lasciare niente al caso. <br/>'''il Protagonista''': Ma cambia se ci comportiamo diversamente?<br/>'''Neil''': "È andata com'è andata" è un'espressione di fiducia nella meccanica del mondo, non una scusa per non far niente.<br/>'''il Protagonista''': Destino?<br/>'''Neil''': Chiamalo come vuoi.<br/>'''il Protagonista''': Tu come lo chiami?<br/>'''Neil''': Realtà.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film di fantascienza]]
[[Categoria:Film di spionaggio]]
[[Categoria:Film thriller d'azione]]
[[Categoria:Film premi Oscar]]
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/* Dialoghi */
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{{Film
|titoloitaliano = Tenet
|genere = azione, fantascienza, spionaggio, thriller
|anno = 2020
|paese = Stati Uniti d'America
|regista = [[Christopher Nolan]]
|soggetto = Christopher Nolan
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|produttore = Christopher Nolan, [[Emma Thomas]]
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*[[John David Washington]]: il Protagonista
*[[Robert Pattinson]]: Neil
*[[Elizabeth Debicki]]: Katherine "Kat" Burton
*[[Dimple Kapadia]]: Priya Singh
*[[Michael Caine]]: Sir Michael Crosby
*[[Kenneth Branagh]]: Andrei Sator
*[[Martin Donovan]]: Victor
*[[Fiona Dourif]]: Wheeler
*[[Jurij Kolokol'nikov]]: Quinton
*[[Himesh Patel]]: Mahir
*[[Clémence Poésy]]: Laura
*[[Aaron Taylor-Johnson]]: Ives
*[[Denzil Smith]]: Sanjay Singh
|doppiatori italiani =
*[[Jacopo Venturiero]]: il Protagonista
*[[Stefano Crescentini]]: Neil
*[[Eva Padoan]]: Katherine "Kat" Sator
*[[Laura Boccanera]]: Priya Singh
*[[Dario Penne]]: Sir Michael Crosby
*[[Antonio Sanna]]: Andrei Sator
*[[Massimo Rossi (doppiatore)|Massimo Rossi]]: Victor
*[[Eleonora Reti]]: Wheeler
*[[Marco Giansante]]: Mahir
*[[Francesca Manicone]]: Laura
*[[Gianfranco Miranda]]: Ives
*[[Paolo Maria Scalondro]]: Sanjay Singh
|note =
Vincitore di 1 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premio Oscar]] (2021)''':
*Migliori effetti speciali
}}
'''''Tenet''''', film statunitense del 2020 con [[John David Washington]], regia di [[Christopher Nolan]].
==Frasi==
{{cronologico}}
*Viviamo in un mondo crepuscolare. ('''il Protagonista''')
*Non è il tempo il problema. Uscirne vivi, quello è il problema. ('''Neil''')
*Guardami! E cerca di capire che non si negozia con una tigre. Si ammira una tigre, finché non ti si rivolta contro... e allora senti la sua vera, fottutissima natura! ('''Andrei Sator''')
*È andata com'è andata. ('''Neil''')
*Ci vediamo all'inizio, amico mio. ('''Neil''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Laura''': Niente chiacchiere, niente che possa rivelare chi siamo e che facciamo.<br/>'''il Protagonista''': Non sono qui per scoprire cosa facciamo?<br/>'''Laura''': Non sei qui per il "cosa", ma per il "come". Il "cosa" è il tuo campo, e non mi riguarda.<br/>'''il Protagonista''': Per fare quello che faccio, devo avere un'idea della minaccia che affrontiamo.<br/>'''Laura''': Da quello che so, cerchiamo di evitare la terza guerra mondiale.<br/>'''il Protagonista''': L'olocausto nucleare?<br/>'''Laura''': No, qualcosa di peggio.
*'''il Protagonista''': Come può muoversi prima che l'abbia toccato?<br/>'''Laura''': Dal tuo punto di vista, l'hai preso. Ma da quello del proiettile, l'hai fatto cadere.<br/>'''il Protagonista''': Ma la causa viene prima dell'effetto.<br/>'''Laura''': No, è solo il nostro modo di vedere il tempo.<br/>'''il Protagonista''': E il libero arbitrio?<br/>'''Laura''': Il proiettile non si sarebbe mosso se non avessi messo lì la mano. Puoi mandare il video avanti o indietro, ma l'hai fatto succedere tu.
*'''Neil''': Non bevi mai quando lavori.<br/>'''il Protagonista''': Sei ben informato...<br/>'''Neil''': Be', meglio esserlo nel nostro mestiere.<br/>'''il Protagonista''': Preferisco un'acqua tonica.<br/>'''Neil''': Non è vero.
*'''Sir Michael Crosby''': Senta, senza offesa, ma in questo mondo quando qualcuno sostiene di essere miliardario, vestiti come i suoi non bastano.<br/>'''il Protagonista''': Suppongo di avere un budget...<br/>'''Sir Michael Crosby''': Salvi il mondo, poi sistemeremo i conti. Posso raccomandarle un sarto?<br/>'''Il protagonista''': Me la caverò. Voi inglesi non avete il monopolio dello snobismo.<br/>'''Sir Michael Crosby''': Non è proprio un monopolio, è più un azionariato di controllo.
*'''il Protagonista''': Vuoi far schiantare un aereo?!<br/>'''Neil''': Ma non mentre è in aria, niente di drammatico. Io voglio spostare un jet dalla pista di rullaggio, sfondare la parete e far partire un incendio.<br/>'''il Protagonista''': Un aereo di che dimensioni?<br/>'''Neil''': Ecco, questa è la parte... un po' più drammatica.
*'''Neil''': Che è successo qui?<br/>'''il Protagonista''': Non è ancora successo.
*'''Andrei Sator''': Come vorresti morire?<br/>'''il Protagonista''': Di vecchiaia.<br/>'''Andrei Sator''': Hai scelto il mestiere sbagliato.
*'''il Protagonista''': Che cos'è l'Algoritmo?<br/>'''Neil''': Il 2-41 ne è una sezione, una di nove. E' una formula, resa in forma fisica perché non possa essere copiata e comunicata. E' una scatola nera con una funzione.<br/>'''il Protagonista''': Che sarebbe?<br/>'''Neil''': L'inversione, ma non di oggetti o persone, del mondo intorno a noi.<br/>'''Kat''': Non capisco... <br/>'''Neil''': A mano a mano che invertono l'entropia di un maggior numero di oggetti, le due direzioni del tempo diventano sempre più intrecciate; ma siccome l'ambiente scorre nella nostra direzione, noi dominiamo. Viaggiano sempre controcorrente. Ti ha salvato la vita, l'esplosione invertita spingeva contro l'ambiente.<br/>'''il Protagonista''': Una pisciata controvento.<br/>'''Neil''': L'Algoritmo può invertire la direzione di quel vento. Può invertire l'entropia del mondo.<br/>'''Kat''': E se questo succede?<br/>'''Neil''': Oh... fine dei giochi.<br/>'''il Protagonista''': "Fine dei..."? Puoi essere un po' più preciso?<br/>'''Neil''': Ogni persona e ogni cosa mai esistita distrutta, istantaneamente. Abbastanza preciso?
*'''il Protagonista''': Ci ho riflettuto: siamo i loro antenati. Se ci distruggono non distruggeranno anche sé stessi?<br/>'''Neil''': Il che ci porta al "paradosso del nonno".<br/>'''il Protagonista''': Che cosa? <br/>'''Neil''': Se tornassi indietro nel tempo e uccidessi tuo nonno, come avresti potuto nascere per commettere l'atto?<br/>'''il Protagonista''': E la risposta?<br/>'''Neil''': Non c'è risposta, è un paradosso. Ma, nel futuro, chi è al potere è convinto che si possa buttare giù il nonno dalle scale, cavargli gli occhi, tagliargli la gola senza conseguenze.<br/>'''il Protagonista''': E hanno ragione?<br/>'''Neil''': Non ha importanza, loro ci credono. Quindi vogliono distruggerci.
*'''il Protagonista''': ho pensato a un'altra cosa.<br/>'''Neil''': Fantastico.<br/>'''il Protagonista''': Questa inversione del flusso del tempo... Il fatto che siamo qui ora, non vuol dire che non succede? Che li fermiamo?<br/>'''Neil''': Ottimisticamente, direi che è giusto.<br/>'''il Protagonista''': Pessimisticamente?<br/>'''Neil''': In una teoria di mondi paralleli, non possiamo conoscere la relazione fra coscienza e realtà multiple.
*'''Neil''': Hai salvato il mondo, non si può lasciare niente al caso. <br/>'''il Protagonista''': Ma cambia se ci comportiamo diversamente?<br/>'''Neil''': "È andata com'è andata" è un'espressione di fiducia nella meccanica del mondo, non una scusa per non far niente.<br/>'''il Protagonista''': Destino?<br/>'''Neil''': Chiamalo come vuoi.<br/>'''il Protagonista''': Tu come lo chiami?<br/>'''Neil''': Realtà.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film di fantascienza]]
[[Categoria:Film di spionaggio]]
[[Categoria:Film thriller d'azione]]
[[Categoria:Film premi Oscar]]
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Wikiquote:Bar/Comunicazioni WMF
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MediaWiki message delivery
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/* Discutiamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop */ nuova sezione
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text/x-wiki
{| class="noprint" width="100%" cellpadding="0" cellspacing="0" style="-moz-border-radius:.5em; border-radius:.5em; padding:0.5em; background-color:#FFFAF0; border:2px solid #FF9000;"
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|
[[File:Wikimedia Foundation logo - vertical.svg|200px|destra]]
Questa pagina raccoglie le comunicazioni regolari della '''Wikimedia Foundation'''.
Mettila tra gli osservati speciali per rimanere sempre aggiornato sulle questioni della comunità internazionale.
|}
== Codice universale di condotta - Newsletter 2 ==
<section begin="ucoc-newsletter"/>
<div style = "line-height: 1.2">
<span style="font-size:200%;">'''News sul Codice universale di condotta'''</span><br>
<span style="font-size:120%; color:#404040;">'''Numero 2, luglio 2021'''</span><span style="font-size:120%; float:right;">[[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/2|'''Leggi il testo completo della newsletter''']]</span>
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Bentenuti! Questa è la prima edizione della newsletter dedicata al [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct|Codice Universale di Condotta]]. Questa newsletter aiuterà a rimanere aggiornati sullo sviluppo del nuovo codice fornendo novità, informazioni sulle ricerche e sugli eventi legati al CUC.
Per favore, se non l'hai già fatto ricordati di sottoscrivere la newsletter [[m:Special:MyLanguage/Global message delivery/Targets/UCoC Newsletter Subscription|qui]], se invece vuoi indicare il tuo nome per essere contattato per le traduzioni delle prossime edizioni scrivi [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/Participate|qui]].
</div><div style="margin-top:3px; padding:10px 10px 10px 20px; background:#fffff; border:2px solid #808080; border-radius:4px; font-size:100%;">
*'''Revisione della bozza delle linee guida sull'applicazione''' - Le prime riunioni del comitato di redazione sono servite per conoscersi e allinearsi su temi principali dell'applicazione del CUC, precedenti lavori e ricerche hanno evidenziato lacune nei processi esistenti nel movimento. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/2#Enforcement Draft Guidelines Review|Continua a leggere]])
*'''Rapporto sugli obiettivi di molestie (Targets of Harassment)''' - Come supporto al comitato di redazione, Wikimedia Foundation ha condotto un progetto di ricerca incentrato sulle esperienze di molestie sui progetti Wikimedia. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/2#Targets of Harassment Research|Continua a leggere]])
*'''Consultazione con i ''Functionaries''''' - Da giugno ci sono stati incontri con utenti con diritti avanzati (''Functionaries'') provenienti da diversi progetti per discutere delle criticità dell'applicazione del CUC in un contesto globale. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/2#Functionaries’ Consultation|Continua a leggere]])
*'''Tavole rotonde''' - Il team di facilitazione UCoC ha organizzato altre tavole rotonde sul tema dell'applicazione del codice di condotta, questa volta con gli utenti di lingua coreana e i partecipanti ai progetti ESEAP. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/2#Roundtable Discussions|Continua a leggere]])
*'''Comunità e contesti che hanno già adottato UCoC''' - <span class="mw-translate-fuzzy">Dalla sua ratifica da parte del Board of Trustees nel febbraio 2021, il Codice Universale di Condotta è già stato applicato dalla comunità di Wikimedia in diversi modi. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/2#Early Adoption of UCoC by Communities|Continua a leggere]])</span>
*'''Nuova timeline per il comitato interinale di revisione dei casi di Trust & Safety''' - Originariamente era previsto che il CRC terminasse il 1 luglio 2021, si prevede che l'elaborazione del CUC proseguirà fino a dicembre, questo ha cambiato la timeline del CRC. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/2#New Timeline for the Interim Trust & Safety Case Review Committee|Continua a leggere]])
*'''Wikimania''' - Il team di facilitatori ha proposto una discussione moderata con diversi partecipanti durante Wikimania 2021. E' inoltre prevista una presenza al Community Village. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/2#Wikimania Session|Continua a leggere]])
*'''Post su Diff''' - Leggi i più recenti post sul tema del CUC su Wikimedia Diff. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/2#Diff Blogs|Continua a leggere]])
</div>
Buona lettura! Commenti e feedback sono benvenuti. --[[Utente:Civvi (WMF)|Civvi (WMF)]] ([[Discussioni utente:Civvi (WMF)|scrivimi]]) 18:23, 15 lug 2021 (CEST)
== Candidature per il comitato di redazione della Carta del movimento Wikimedia ==
Buongiorno a tutti,
Il tema è nuovamente la "'''[[:meta:Movement_Strategy/it|Strategia del movimento]]'''" ovvero quella serie di indicazioni e raccomandazioni emerse dal lungo processo di consultazioni comunitarie condotto negli scorsi anni ed in particolare la redazione della '''[[:meta:Movement_Charter/it|Carta fondamentale del movimento Wikimedia]]''' (''Movement Charter''), in pratica il documento base della governance dell'intero movimento Wikimedia.
Tra gli scopi del documento vi sono la definizione dei ruoli e delle responsabilità di tutte le componenti del movimento Wikimedia (quindi chapter, affiliati e altri), comprese quelle non ancora esistenti ma a loro volta previste dalla strategia. La redazione di questo documento, che sarà un'attività molto complessa e delicata, verrà affidata ad un '''[[:meta:Movement Charter/Drafting Committee/it|comitato di redazione]]'''.
Il 2 agosto si aprono le candidature per far parte del comitato di redazione, il periodo per candidarsi si concluderà il 1º settembre. Maggiori informazioni e i requisiti si trovano in [[:meta:Movement Charter/Drafting Committee/it|questa pagina]].
Ci si aspetta che il comitato rappresenti la diversità del movimento, quindi genere, lingua, provenienza geografica, esperienza, partecipazione nei progetti, affiliati e nella Wikimedia Foundation.
Per farne parte non è indispensabile la conoscenza fluente dell'inglese perché verrà fornito sostegno per le traduzioni. I componenti riceveranno un'indennità per compensare i costi di partecipazione pari a 100 dollari ogni due mesi.<small>Che non è una retribuzione ma un modo per favorire la partecipazione di persone in parti del mondo in cui quella somma può rappresentare un incentivo o una significativa compensazione per eventuali ore sottratte al lavoro.</small>
Si stanno cercando persone che abbiano alcune fra le seguenti competenze:
* Sappiano scrivere in modo collaborativo (dimostrare dell'esperienza è un vantaggio)
* Abbiano capacità di negoziazione con parti diverse.
* Siano attente all'inclusione e alla diversità.
* Abbiano conoscenza delle consultazioni comunitarie.
* Abbiano esperienza di comunicazione interculturale.
* Abbiano esperienza di governance o di organizzazione in non-profit o comunità.
Il comitato dovrebbe essere composto da 15 persone. Se il numero dei candidati è superiore a 20 avrà luogo un processo di selezione con voto. Se vi sono 19 o meno candidati la selezione avverrà senza voto (secondo criteri delineati in [[:meta:Movement Charter/Drafting Committee/Diversity and Expertise Matrices|queste matrici]]).
Chiunque sia interessato può '''candidarsi su [[:meta:Movement_Charter/Drafting_Committee/it|questa pagina]]''' a partire dalla prossima settimana ('''dal 2 agosto al 1º settembre'''). In caso di domande è possibile contattare strategy2030(_AT_)wikimedia.org.
Grazie per l'attenzione! --[[Utente:Civvi (WMF)|Civvi (WMF)]] ([[Discussioni utente:Civvi (WMF)|scrivimi]]) 20:27, 30 lug 2021 (CEST)
== Elezioni del Board 2021 - posticipate ==
Le [[:m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2021|elezioni 2021 del Board of Trustees di Wikimedia Foundation]] che avrebbero dovuto cominciare il 4 agosto verranno posticipate di due settimane a causa di problemi tecnici con SecurePoll. Cominceranno quindi il 18 agosto, un giorno dopo la conclusione di Wikimania, per concludersi il 31 agosto.
Per informazione sui problemi tecnici è possibile consultare il [[phab:T287859|ticket di Phabricator]].
Per informazioni sul ritardo e sui prossimi passi legati alle elezioni si invita a consultare la pagina [[m:Talk:Wikimedia Foundation elections/2021|di discussione dell'elezione]] e eventualmente [https://t.me/wmboardgovernancechat il canale di Telegram] (in inglese). --[[Utente:Civvi (WMF)|Civvi (WMF)]] ([[Discussioni utente:Civvi (WMF)|scrivimi]]) 14:26, 3 ago 2021 (CEST)
== Codice universale di condotta - bozza delle linee guida sull'applicazione ==
Buongiorno a tutti,
Il [[:meta:Universal_Code_of_Conduct/Drafting_committee#Phase_2|comitato di redazione della fase 2 del codice universale di condotta]] ha completato i lavori, qui trovate la '''[[:meta:Universal_Code_of_Conduct/Enforcement_draft_guidelines_review/it|bozza delle linee guida sull'applicazione]]''' del [[:meta:Codice universale di condotta/Testo|codice universale di condotta (UCoC)]].
La bozza è basata sui risultati delle [[:meta:Universal_Code_of_Conduct/Discussions/it|consultazioni, discussioni e ricerche]], tra queste anche la [[:meta:Universal Code of Conduct/2021 consultations/Enforcement/Italian community/it|consultazione in cui è stata coinvolta la comunità di lingua italiana]] ad inizio 2021.
La bozza è, appunto, una bozza, è quindi possibile (anzi, caldamente auspicato) che tutti coloro che sono interessati esprimano opinioni e commenti, <small>anche suggerimenti su come migliorare la traduzione</small>. Il comitato revisionerà la bozza tenendo conto del feedback ricevuto da parte delle comunità.
Il periodo di revisione comincia oggi 17 agosto 2021 e durerà fino al 17 ottobre.
La bozza può essere commentata in diversi "luoghi":
* direttamente su meta, nella [[:meta:Talk:Universal Code of Conduct/Enforcement draft guidelines review|pagina di discussione della bozza]] (pagina che probabilmente sarà ad alto traffico)
* sempre su meta nella [[:meta:Talk:Universal Code of Conduct/Enforcement draft guidelines review/it|pagina di discussione della traduzione in italiano]] (ambiente più ''intimo'')
* nella [[:w:Discussioni Wikipedia:Codice universale di condotta|pagina di discussione del codice universale di condotta qui sulla Wikipedia in italiano]]
* potete anche inviarmi commenti o osservazioni [[Speciale:InviaEmail/Civvi_(WMF)|via email]]
Sono previsti inoltre degli incontri e tavole rotonde online (in inglese):
* [[:meta:Universal_Code_of_Conduct/2021_consultations/Roundtable_discussions#Conversation_hours|Incontri online]] - 24 agosto, 31 agosto, 7 settembre @ 03:00 UTC & 14:00 UTC
* [[:meta:Universal_Code_of_Conduct/2021_consultations/Roundtable_discussions#September_Roundtable:_18_September_2021|Tavole rotonde online]] - 18 settembre @ 03:00 UTC & 15:00 UTC
I commenti e le osservazioni verranno poi riassunte in un riepilogo quindicinale che verrà [[:meta:Universal Code of Conduct/Drafting committee/Digests|pubblicato qui]].
Mi rendo conto che il documento è lungo e a tratti complesso, suggerisco però di prendersi il tempo per leggerlo dato il potenziale impatto che avrà. <br />
Grazie per l'attenzione! --[[Utente:Civvi (WMF)|Civvi (WMF)]] ([[Discussioni utente:Civvi (WMF)|scrivimi]]) 09:04, 17 ago 2021 (CEST)
== Wikimedia Foundation - Elezioni in corso ==
Sono iniziate le [[:meta:Wikimedia Foundation elections/2021/Voting/it|elezioni 2021 per il Board of Trustees]]. I candidati delle comunità hanno presentato le loro candidature e nel previsto arco di tre settimane le [[:meta:Wikimedia Foundation elections/2021/Candidates#Candidate%20Table|19 persone si sono candidate per le elezioni 2021]].
Il [[:meta:Wikimedia Foundation Board of Trustees/it|''Board of Trustees'' di Wikimedia Foundation]] supervisiona le attività di Wikimedia Foundation. Il Board, come collettivo, desidera migliorare le sue competenze e la diversità. Ha condiviso [[:meta:Wikimedia Foundation elections/2021/Candidates#Skills|una tabella con le competenze]] che desidera acquisire con l'ingresso dei nuovi membri.
Tutti i partecipanti ai progetti Wikimedia hanno l'opportunità di scegliere dei candidati che hanno le qualità necessarie all'intero movimento per i prossimi anni. Il Board selezionerà i quattro candidati con più voti. Questi rimarranno in carica nel Board per un periodo di tre anni a partire da settembre. [[Commons:File:Wikimedia_Foundation_Board_of_Trustees.webm|In questo video ci sono maggiori informazioni sul Board]].
E' possibile votare fino al 31 agosto.
Di seguito alcune informazioni sul voto.
;Conoscere i candidati
[[:meta:Wikimedia Foundation elections/2021#Candidate%20Table|Persone provenienti da tutto il movimento hanno presentato le loro candidature]]. Conosci i candidati per informarti e votare. La comunità ha presentato alcune domande ai candidati affinché rispondessero durante il periodo preelettorale. [[:meta:Wikimedia Foundation elections/2021/Candidates/CandidateQ&A/it|I candidati hanno risposto all'elenco di domande della comunità]] redatte dal [[:meta:Wikimedia Foundation elections committee/it|Comitato Elettorale]] su Meta.
;Votare
Le elezioni del Board of Trustees 2021 sono cominciate il 18 di agosto e si chiudono il 31 di agosto 2021. Il Comitato Elettorale ha scelto il metodo del [[:meta:Wikimedia_Foundation_elections/Single_Transferable_Vote|voto unico trasferibile]] come sistema elettorale. Il vantaggio è che si può redigere una classifica dei candidati in ordine di preferenza. Ci sono pagine dedicate con maggiori informazioni sui [[:meta:Wikimedia Foundation elections/2021/Voting#Voting_eligibility|requisiti per il voto]], su [[:meta:Wikimedia_Foundation_elections/2021/Voting|come votare]] e una serie di [[:meta:Wikimedia_Foundation_elections/2021/Voting#Voting_FAQ|domande frequenti sul voto]].
Per favore contribuisci a scegliere le persone che meglio si adattano alle necessità del movimento. Vota e diffondi le informazioni in modo che più persone possano votare. Coloro che saranno eletti contribuiranno a guidare Wikimedia Foundation e a sostenere i bisogni del movimento Wikimedia per i prossimi anni.
Cordiali saluti,
Il Comitato Elettorale
(Pubblico in nome e per conto.) --[[Utente:Civvi (WMF)|Civvi (WMF)]] ([[Discussioni utente:Civvi (WMF)|scrivimi]]) 11:01, 19 ago 2021 (CEST)
== Codice universale di condotta - Newsletter 3 ==
<section begin="ucoc-newsletter"/>
<div style = "line-height: 1.2">
<span style="font-size:200%;">'''News sul Codice universale di condotta'''</span><br>
<span style="font-size:120%; color:#404040;">'''Numero 3, agosto 2021'''</span><span style="font-size:120%; float:right;">[[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/3|'''Leggi il testo completo della newsletter''']]</span>
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Bentenuti! Questa è la terza edizione della newsletter dedicata al [[$ucoc|Codice Universale di Condotta]]. Questa newsletter aiuterà a rimanere aggiornati sullo sviluppo del nuovo codice fornendo novità, informazioni sulle ricerche e sugli eventi legati al CUC.
Per favore, se non l'hai già fatto ricordati di sottoscrivere la newsletter [[:m:Special:MyLanguage/Global message delivery/Targets/UCoC Newsletter Subscription|qui]], se invece vuoi indicare il tuo nome per essere contattato per le traduzioni delle prossime edizioni scrivi [[:m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/Participate|qui]].
</div><div style="margin-top:3px; padding:10px 10px 10px 20px; background:#fffff; border:2px solid #808080; border-radius:4px; font-size:100%;">
*'''Revisione della bozza delle linee guida sull'applicazione''' - La bozza delle linee guida per l'applicazione del codice universale di condotta è stata pubblicata su meta in diverse lingue. Queste linee guida prevedono l'introduzione di alcune novità e raccomandazioni per strutture locali di applicazione nei progetti. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/3#The Enforcement Draft Guidelines|Continua qui]])
*'''Revisione della bozza delle linee guida sull'applicazione''' - Prima che le linee guida siano completate devono essere riviste e discusse dalla comunità. Il team di facilitazione ha predisposto diversi spazi di discussioni utilizzabili in questo periodo di revisione. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/3#Enforcement Draft Guidelines Review|Continua qui]])
*'''Incontri online e tavole rotonde''' - Per raccogliere le opinioni e scambiare idee sulla bozza di linea guida proposta dal comitato di redazione verranno organizzati alcuni incontri online. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/3#Conversation Hours & Roundtables|Continua qui]])
*'''Riepilogo di Wikimania''' - Durante Wikimania 2021 il team di facilitazione ha organizzato una tavola rotonda a cui hanno partecipato membri del board e dello staff. Nel corso dell'incontro sono stati forniti alcuni punti di vista e dettagli sulla scrittura delle linee guida sull'applicazione e presentati i prossimi passi previsti. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/3#Wikimania Wrap-up|Continua qui]])
*'''Traduzione''' - Un elevato numero di Wikimediani non parlano inglese, il codice però vale per tutti coloro che partecipano ai progetti è quindi molto importante fornire adeguato supporto linguistico. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/3#Translation|Continua qui]])
*'''Post su Diff''' - In alcuni post su Diff è stato trattato l'argomento UCoC. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/3#Diff Blogs|Continua qui]])
*'''Elezioni del Board of Trustees di Wikimedia Foundation''' - Leggi le presentazioni dei candidati e vota! ([[$9|Continua qui]])
<section end="ucoc-newsletter"/></div>
[[Utente:MNadzikiewicz (WMF)|MNadzikiewicz (WMF)]] ([[Discussioni utente:MNadzikiewicz (WMF)|scrivimi]]) 01:01, 28 ago 2021 (CEST)
== The 2022 Community Wishlist Survey will happen in January ==
<div class="plainlinks mw-content-ltr" lang="en" dir="ltr">
Hello everyone,
We hope all of you are as well and safe as possible during these trying times! We wanted to share some news about a change to the Community Wishlist Survey 2022. We would like to hear your opinions as well.
Summary:
<div style="font-style:italic;">
We will be running the [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey|Community Wishlist Survey]] 2022 in January 2022. We need more time to work on the 2021 wishes. We also need time to prepare some changes to the Wishlist 2022. In the meantime, you can use a [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey/Sandbox|dedicated sandbox to leave early ideas for the 2022 wishes]].
</div>
=== Proposing and wish-fulfillment will happen during the same year ===
In the past, the [[m:Special:MyLanguage/Community Tech|Community Tech]] team has run the Community Wishlist Survey for the following year in November of the prior year. For example, we ran the [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey 2021|Wishlist for 2021]] in November 2020. That worked well a few years ago. At that time, we used to start working on the Wishlist soon after the results of the voting were published.
However, in 2021, there was a delay between the voting and the time when we could start working on the new wishes. Until July 2021, we were working on wishes from the [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey 2020|Wishlist for 2020]].
We hope having the Wishlist 2022 in January 2022 will be more intuitive. This will also give us time to fulfill more wishes from the 2021 Wishlist.
=== Encouraging wider participation from historically excluded communities ===
We are thinking how to make the Wishlist easier to participate in. We want to support more translations, and encourage under-resourced communities to be more active. We would like to have some time to make these changes.
=== A new space to talk to us about priorities and wishes not granted yet ===
We will have gone 365 days without a Wishlist. We encourage you to approach us. We hope to hear from you in the [[m:Special:MyLanguage/Talk:Community Wishlist Survey|talk page]], but we also hope to see you at our bi-monthly Talk to Us meetings! These will be hosted at two different times friendly to time zones around the globe.
We will begin our first meeting '''September 15th at 23:00 UTC'''. More details about the agenda and format coming soon!
=== Brainstorm and draft proposals before the proposal phase ===
If you have early ideas for wishes, you can use the [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey/Sandbox|new Community Wishlist Survey sandbox]]. This way, you will not forget about these before January 2022. You will be able to come back and refine your ideas. Remember, edits in the sandbox don't count as wishes!
=== Feedback ===
* What should we do to improve the Wishlist pages?
* How would you like to use our new [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey/Sandbox|sandbox?]]
* What, if any, risks do you foresee in our decision to change the date of the Wishlist 2022?
* What will help more people participate in the Wishlist 2022?
Answer on the [[m:Special:MyLanguage/Talk:Community Wishlist Survey|talk page]] (in any language you prefer) or at our Talk to Us meetings.
</div>
[[user:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[user talk:SGrabarczuk (WMF)|talk]]) 02:23, 7 set 2021 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=21980442 -->
== Elezioni del Board - I risultati ==
Buongiorno a tutti,
intanto grazie a tutti coloro che hanno partecipato alle elezioni del Board of Trustees della Wikimedia Foundation 2021 organizzate per selezionare quattro nuovi membri. Il Comitato Elettorale ha esaminato i voti, hanno espresso voti validi un numero record di 6.873 persone provenienti da 214 progetti. I seguenti quattro candidati hanno ricevuto il maggior sostegno:
# [[:meta:Wikimedia Foundation elections/2021/Candidates/Rosie Stephenson-Goodknight/it|Rosie Stephenson-Goodknight]] - ([[:meta:User:Rosiestep|Rosiestep]])
# [[:meta:Wikimedia Foundation elections/2021/Candidates/Victoria Doronina/it|Victoria Doronina]] - ([[:meta:User:Victoria|Victoria]])
# [[:meta:Wikimedia Foundation elections/2021/Candidates/Dariusz Jemielniak/it|Dariusz Jemielniak]] - ([[:meta:User:Pundit|Pundit]])
# [[:meta:Wikimedia Foundation elections/2021/Candidates/Lorenzo Losa/it|Lorenzo Losa]] - ([[:meta:User:Laurentius|Laurentius]])
Questi candidati, pur essendosi classificati ai primi posti tramite il voto della comunità, non sono ancora nominati nel Board of Trustees. Devono infatti ancora superare con successo un fase di controllo e la verifica delle qualifiche delineate nello statuto. Il Board ha definito la data provvisoria per nominare i nuovi amministratori alla fine di questo mese.
Qui si trova l'[[:meta:Wikimedia_Foundation_elections/2021/2021-09-07/2021_Election_Results/it|annuncio completo]]
--[[Utente:Civvi (WMF)|Civvi (WMF)]] ([[Discussioni utente:Civvi (WMF)|scrivimi]]) 09:07, 8 set 2021 (CEST)
== Call for Candidates for the Movement Charter Drafting Committee ending 14 September 2021 ==
<section begin="announcement-content"/>La Strategia del Movimento annuncia [[:m:Special:MyLanguage/Movement_Charter/Drafting_Committee|l'apertura delle candidature per il comitato di redazione della Carta fondamentale del movimento]]. Le candidature si aprono il 2 di agosto del 2021 e si chiudono 14 di settembre del 2021.
Ci si aspetta che il comitato rappresenti la [[:m:Special:MyLanguage/Movement_Charter/Drafting_Committee/Diversity_and_Expertise_Matrices|diversità del movimento]]. La diversità comprende genere, lingua, provenienza geografica ed esperienza. Questo include la partecipazione nei progetti, affiliati e nella Wikimedia Foundation.
Per farne parte non è richiesta la conoscenza fluente dell'inglese. Se necessario, viene fornito sostegno per la traduzione. I membri riceveranno un'indennità per compensare i costi di partecipazione. Si tratta di 100 dollari ogni due mesi.
Stiamo cercando persone che abbiano alcune fra le seguenti [[:m:Special:MyLanguage/Movement_Charter/Drafting_Committee#Role_Requirements|competenze]]:
* Sappiano scrivere in modo collaborativo. (dimostrare dell'esperienza è un vantaggio)
* Siano pronte a trovare dei compromessi.
* Siano attente all'inclusione e alla diversità.
* Abbiano conoscenza delle consultazioni comunitarie.
* Abbiano esperienza di comunicazione interculturale.
* Abbiano esperienza di governance o di organizzazione in non-profit o comunità.
* Abbiano esperienza nella negoziazione con parti diverse.
Ci si attende che il comitato cominci con 15 persone. Se ci sono 20 o più candidati avrà luogo un processo di selezione con voto. Se vi sono 19 o meno candidati la selezione avverrà senza voto.
<div class="mw-translate-fuzzy">
Vuoi aiutare Wikimedia a progredire in questo ruolo? Invia la tua candidatura dalla prossima settimana [[:m:Special:MyLanguage/Movement_Charter/Drafting_Committee#Candidate_Statements|qui]]. Per favore contatta strategy2030{{at}}wikimedia.org in caso di domande.
</div><section end="announcement-content"/>
[[User:Xeno (WMF)|Xeno (WMF)]] 19:06, 10 set 2021 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Xeno (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Xeno_(WMF)/Delivery/Wikiquote&oldid=22002280 -->
== Server switch ==
<div class="plainlinks mw-content-ltr" lang="it" dir="ltr"><div class="plainlinks">
[[:m:Special:MyLanguage/Tech/Server switch|Leggi questo messaggio in un'altra lingua]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-Tech%2FServer+switch&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]
[[foundation:|Wikimedia Foundation]] sta effettuando test di passaggio tra il suo data center primario e secondario. Lo scopo è accertarsi che Wikipedia e gli altri wiki Wikimedia riescano a rimanere online anche dopo un disastro. Al fine di garantire che tutto funzioni a dovere, il dipartimento tecnologico di Wikimedia ha bisogno di condurre un test programmato. Il test dimostrerà se è possibile passare da un data center all'altro in sicurezza. Diversi team si prepareranno per il test e saranno a disposizione per correggere qualsiasi problema imprevisto che si dovesse verificare.
Tutto il traffico sarà instradato nuovamente sul data center primario '''martedì 14 settembre 2021'''.
Sfortunatamente, a causa di alcune limitazioni di [[mw:Manual:What is MediaWiki?|MediaWiki]], tutte le attività di modifica dovranno interrompersi durante lo scambio. Ci scusiamo per il disagio, stiamo lavorando per minimizzarlo in futuro.
'''Sarai in grado di leggere, ma non di modificare, tutti i wiki per un breve periodo di tempo.'''
*Martedì 14 settembre 2021 non sarà possibile effettuare modifiche per al massimo un'ora. Il test avrà inizio alle [https://zonestamp.toolforge.org/1631628049 14:00 UTC] (07:00 PDT, 10:00 EDT, 15:00 WEST/BST, 16:00 CEST, 19:30 IST, 23:00 JST e 02:00 NZST di mercoledì 15 settembre in Nuova Zelanda).
*Se proverai a effettuare o pubblicare modifiche durante il suddetto orario, visualizzerai un messaggio di errore. Speriamo che nessuna modifica venga persa durante questi pochi minuti, ma non possiamo garantirlo. Se dovessi visualizzare il messaggio di errore, attendi fino a che tutto non torni alla normalità. Da quel momento in poi potrai pubblicare di nuovo le tue modifiche. Per ogni eventualità, ti suggeriamo comunque di salvartene una copia nel frattempo.
''Altre conseguenze'':
*I processi in background saranno più lenti e alcuni potrebbero interrompersi. I link rossi potrebbero non essere aggiornati con la solita velocità. Se crei una voce per cui esiste già un link entrante a partire da un'altra voce, il collegamento rimarrà rosso più a lungo del solito. Alcuni script in esecuzione da molto tempo dovranno essere fermati.
* La distribuzione del codice dovrebbe avvenire normalmente come le altre settimane. <span lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">However, some case-by-case code freezes could punctually happen if the operation require them afterwards.</span>
Questo progetto potrebbe essere posticipato se necessario. [[wikitech:Switch_Datacenter|Consulta la tabella di marcia su wikitech.wikimedia.org]]. Ogni cambiamento sarà annunciato nella tabella di marcia. Ci saranno ulteriori avvisi riguardo a questo test. Un banner apparirà su tutti i wiki a 30 minuti dall'inizio dell'operazione. '''Per favore, condividi queste informazioni con la tua comunità.'''</div></div> [[user:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[user talk:SGrabarczuk (WMF)|<span class="signature-talk">{{int:Talkpagelinktext}}</span>]]) 02:46, 11 set 2021 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=21980442 -->
== Talk to the Community Tech ==
[[File:Magic Wand Icon 229981 Color Flipped.svg|{{dir|{{pagelang}}|left|right}}|frameless|50px]]
[[:m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey/Updates/2021-09 Talk to Us|Read this message in another language]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-Community_Wishlist_Survey/Updates/2021-09_Talk_to_Us&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]
Hello!
As we have [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey/Updates|recently announced]], we, the team working on the [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey|Community Wishlist Survey]], would like to invite you to an online meeting with us. It will take place on [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20210915T2300 '''September 15th, 23:00 UTC'''] on Zoom, and will last an hour. [https://wikimedia.zoom.us/j/89828615390 '''Click here to join'''].
'''Agenda'''
* [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey 2021/Status report 1#Prioritization Process|How we prioritize the wishes to be granted]]
* [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey/Updates|Why we decided to change the date]] from November 2021 to January 2022
* Update on the [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey 2021/Warn when linking to disambiguation pages|disambiguation]] and the [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey 2021/Real Time Preview for Wikitext|real-time preview]] wishes
* Questions and answers
'''Format'''
The meeting will not be recorded or streamed. Notes without attribution will be taken and published on Meta-Wiki. The presentation (first three points in the agenda) will be given in English.
We can answer questions asked in English, French, Polish, and Spanish. If you would like to ask questions in advance, add them [[m:Talk:Community Wishlist Survey|on the Community Wishlist Survey talk page]] or send to sgrabarczuk@wikimedia.org.
[[m:Special:MyLanguage/User:NRodriguez (WMF)|Natalia Rodriguez]] (the [[m:Special:MyLanguage/Community Tech|Community Tech]] manager) will be hosting this meeting.
'''Invitation link'''
* [https://wikimedia.zoom.us/j/89828615390 Join online]
* Meeting ID: 898 2861 5390
* One tap mobile
** +16465588656,,89828615390# US (New York)
** +16699006833,,89828615390# US (San Jose)
* [https://wikimedia.zoom.us/u/kctR45AI8o Dial by your location]
See you! [[User:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[User talk:SGrabarczuk (WMF)|<span class="signature-talk">{{int:Talkpagelinktext}}</span>]]) 05:04, 11 set 2021 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=21980442 -->
== Carta fondamentale del movimento Wikimedia - Elezioni del comitato di redazione (11-24 ottobre 2021) ==
Buongiorno a tutti, <br />
un breve aggiornamento sullo stato dell’arte della redazione della [[:m:Movement_Charter/it|Carta fondamentale del movimento Wikimedia]] (La Carta del movimento - traduzione infelice, lo so - è il documento che definirà ruoli e responsabilità di tutte le componenti dell'ampio movimento Wikimedia: progetti, chapter, user group ecc. La redazione della Carta fondamentale del movimento Wikimedia è una delle priorità della strategia del movimento.). Le candidature per il comitato di redazione di questo documento si sono chiuse, i [[:m:Movement_Charter/Drafting_Committee/Candidates#Candidates|candidati]] sono davvero parecchi. Per facilitare un po' le valutazioni è in fase di costruzione un "Election Compass", un tool che permette la comparazione tra le opinioni di chi vota e dei candidati su una serie di affermazioni (maggiori dettagli [[:meta:Movement_Charter/Drafting_Committee/Election_Compass_Statements|qui]].
Il comitato sarà costituito da 15 persone che verranno selezionate nei seguenti modi:
*Sette membri verranno eletti dai progetti, le elezioni avranno luogo dall'11 al 24 ottobre
*Sei membri verranno selezionati dagli affiliati (chapter e user group)
*Due membri verranno nominati da Wikimedia Foundation
La selezione e la nomina da parte di Wikimedia Foundation avverranno in parallelo alle elezioni in modo da concludere tutto e avere l’elenco dei 15 entro il 1° novembre.
Per tutte le informazioni che riguardano la Carta del Movimento, la sua funzione, così come il processo per la sua creazione, si prega di dare un'occhiata alle [[:m:Movement_Charter/it|pagine su Meta]]. Altri modi per avere informazioni sono il [https://t.me/strategiawiki gruppo Telegram dedicato alla strategia] (in italiano), quello in inglese (Movement Strategy Global Events) oppure via email (wikimedia2030@wikimedia.org).
Grazie per l'attenzione. --[[Utente:Civvi (WMF)|Civvi (WMF)]] ([[Discussioni utente:Civvi (WMF)|scrivimi]]) 12:19, 23 set 2021 (CEST)
== Discutiamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop ==
[[File:Annotated Wikipedia Vector interface (logged-out).png|thumb]]
Ciao!
Hai notato che alcuni wiki hanno un'[[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements|interfaccia desktop diversa]]? Non sei curioso di sapere che piani abbiamo al riguardo? Magari hai domande o idee sul design o su questioni tecniche?
Partecipa a una riunione online col team che sta lavorando a questi miglioramenti! La riunione si terrà il [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20211012T1600 12 ottobre alle 16:00 UTC] su Zoom e durerà un'ora. '''[https://wikimedia.zoom.us/j/82936701376 Clicca qui per partecipare]'''.
'''Programma'''
* Aggiornamenti sugli ultimi sviluppi
* [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements/Features/Sticky Header|Header fisso]] - presentazione della versione demo
* Domande e risposte, discussione
'''Formato'''
La riunione non sarà registrata né trasmessa in streaming. Le note saranno prese in un [https://docs.google.com/document/d/1G4tfss-JBVxyZMxGlOj5MCBhOO-0sLekquFoa2XiQb8/edit# file di Google Docs]. La parte introduttiva (primi due punti del programma) si terrà in inglese.
Saremo in grado di rispondere a domande in inglese, francese, polacco e spagnolo. Se vuoi fare domande in anticipo, scrivile nella [[mw:Talk:Reading/Web/Desktop Improvements|pagina di discussione]] o inviale a sgrabarczuk@wikimedia.org.
L'host della riunione sarà [[user:OVasileva (WMF)|Olga Vasileva]] (manager del team).
'''Link di invito'''
* [https://wikimedia.zoom.us/j/82936701376 Partecipa online]
* ID dell'incontro: 829 3670 1376
* [https://wikimedia.zoom.us/u/kB5WUc7yZ Numero d'accesso a seconda del tuo Paese]
Speriamo che parteciperai! [[user:Patafisik (WMF)|Patafisik (WMF)]] ([[User talk:Patafisik (WMF)|msg]]) 22:26, 5 ott 2021 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGrabarczuk_(WMF)/sandbox/MM/It_fallback&oldid=20689411 -->
== La bozza delle linee guida di applicazione di UCoC è (triste e solitaria e) in attesa di commenti ==
Buongiorno a tutti,
il 17 ottobre finisce il periodo dedicato a revisione e commento da parte di comunità e progetti della [[:meta:Universal_Code_of_Conduct/Enforcement_draft_guidelines_review/it|bozza di linee guida di applicazione del codice universale di condotta]].
E' quel documento che dovrebbe definire come il [[:meta:Universal_Code_of_Conduct/it|codice di condotta]] verrà "fatto rispettare" nei progetti per cui ci tocca tutti, ci sono ancora '''due settimane''' per leggere e commentare. Tutte le osservazioni vengono poi raccolte e verranno usate dal comitato di redazione per modifiche, integrazioni e miglioramenti del testo.
Mi rendo conto che su Wikiquote, come per gli altri progetti fratelli, i casi di "infrazioni" sono limitatissimi ma proprio per questo motivo il vostro punto di vista è importante. <u>Così com'è, quel documento è utile? E se la risposta è no, cosa manca?</u>
* Qui avevo tentato di fare un [[:w:Wikipedia:Bar/Discussioni/Codice di condotta, cosa rimane della consultazione comunitaria a cui abbiamo partecipato?|confronto fra quello che era emerso durante la consultazione comunitaria a inizio 2021 e il testo della bozza]].
* [[:meta:Universal Code of Conduct/Enforcement draft guidelines review/Abstract/it|Qui c'è un riassunto schematico del contenuto della bozza]].
* Qui ci sono [[:meta:Talk:Universal Code of Conduct/Enforcement draft guidelines review|i commenti (pagina lunghissima) lasciati al testo in inglese]], alcuni condivisibili, altri meno.
Il 15 ottobre (03:00 e 14:00 UTC) si terrà l'ultimo degli [[:m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/2021_consultations/Roundtable_discussions|incontri online]] (in inglese).
Purtroppo temo vi sia la convinzione che avendo io (con l'utenza da volontaria) fatto parte del comitato di redazione del primo "pezzo" di UCoC quest'attività di revisione e commento la faccia fatta io.<br />
'''NON è così''', sarebbe bene che tutti leggessero - in modo anche un po' critico - questo testo ed esprimessero opinioni o suggerimenti ma anche critiche e domande. I luoghi per farlo sono qui sotto o su meta [[:meta:Talk:Universal Code of Conduct/Enforcement draft guidelines review/it|nella pagina di discussione della bozza]] (in italiano).
Grazie per la collaborazione e sono ovviamente a disposizione per qualsiasi chiarimento fosse necessario :-) --[[Utente:Civvi (WMF)|Civvi (WMF)]] ([[Discussioni utente:Civvi (WMF)|scrivimi]]) 15:21, 6 ott 2021 (CEST)
== Movement Charter - Elezioni del comitato di redazione ==
Buongiorno a tutti,
L'avviso nel ''central notice'' è l'invito a votare per il comitato di redazione della [[:meta:Movement_Charter/it|carta del movimento]] (Movement Charter). Di questo documento e delle elezioni vi avevo già parlato (scritto!) [[Wikiquote:Bar/Comunicazioni_WMF#Carta_fondamentale_del_movimento_Wikimedia_-_Elezioni_del_comitato_di_redazione_(11-24_ottobre_2021)|qui qualche settimana fa e qualche post più sopra]].
I candidati per il [[:meta:Movement_Charter/Drafting_Committee/it|comitato di redazione]] sono in tutto 70 provenienti da tutto il mondo. Il comitato sarà composto da 15 persone, 7 sono votate dalle comunità dei vari progetti, 6 sono selezionate dagli affiliati (chapter e user group) e 2 verranno nominate da Wikimedia Foundation. L'obiettivo è quello di avere il comitato "operativo" per il 1° di novembre.
Sarà possibile votare da oggi al 25 ottobre.
Il compito del comitato sarà quello di redigere un documento, la Carta fondamentale del movimento Wikimedia (''Movement Charter''), la creazione di questo documento è una delle raccomandazioni della [[:meta:Movement_Strategy/it|Strategia del movimento]].
;Conoscere i candidati
Per conoscere meglio i candidati è possibile [[:meta:Movement_Charter/Drafting_Committee/Candidates/it|leggere le loro dichiarazioni]] che sono state tradotte in diverse lingue. <br />
In aggiunta a questo è stata predisposta una [https://mcdc-election-compass.toolforge.org bussola elettorale], rispondendo a 19 diverse dichiarazioni è possibile individuare i candidati con posizioni simili alle nostre. Anche questo strumento è stato tradotto in diverse lingue.
;Il voto
Come per le precedenti elezioni del Board anche in questo caso verrà usato il metodo del [[:w:voto singolo trasferibile]], il vantaggio è che gli elettori possono creare una classifica dei candidati preferiti. Maggiori descrizioni sul sistema di voto, sui requisiti per votare e le FAQ si trovano [[:meta:Movement_Charter/Drafting_Committee/Set_Up_Process/it#Elezioni|qui]].
Siete tutti invitati a scegliere le persone che meglio corrispondono, secondo voi, alla complessità del compito che le aspetta. L'obiettivo è quello di avere un comitato con un buon mix di competenze e di diversità.
Come al solito sono a disposizione per qualsiasi domanda o chiarimento. Grazie per l’attenzione! --[[Utente:Civvi (WMF)|Civvi (WMF)]] ([[Discussioni utente:Civvi (WMF)|scrivimi]]) 12:50, 12 ott 2021 (CEST)
== Codice universale di condotta - Newsletter 4 ==
<section begin="ucoc-newsletter"/>
<div style = "line-height: 1.2">
<span style="font-size:200%;">'''Codice universale di condotta - Newsletter'''</span><br>
<span style="font-size:120%; color:#404040;">'''Numero 4, ottobre 2021'''</span><span style="font-size:120%; float:right;">[[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/4|'''Leggi il testo completo''']]</span>
----
Bentenuti! Questa è la quarta edizione della newsletter dedicata al Codice Universale di Condotta. Questa newsletter serve per rimanere aggiornati sullo sviluppo del nuovo codice fornendo novità, informazioni sulle ricerche e sugli eventi legati al CUC.
Per favore, ricordati di iscriverti alla newsletter [[:m:Special:MyLanguage/Globale message delivery/Targets/UCoC Newsletter Subscription|qui]] se vuoi essere informato sulle prossime edizioni, e lascia il tuo nome utente [[:m:Special:MyLanguage/Universale Code of Conduct/Newsletter/Participate|qui]] se vuoi essere contattato in futuro per aiutare con le traduzioni.
</div><div style="margin-top:3px; padding:10px 10px 10px 20px; background:#fffff; border:2px solid #808080; border-radius:4px; font-size:100%;">
*'''Revisione della bozza delle linee guida sull'applicazione''' - La revisione della bozza di linee guida sull'applicazione del Codice Universale di Condotta terminerà il 17 di ottobre di 2021, dopo più di due mesi di ampie consultazioni. ([[m:Special:MyLanguage/Universale Code of Conduct/Newsletter/4#Enforcement Draft Guidelines Review Wrap-up|continua qui]])
*'''Tavole rotonde e incontri online''' - Il 18 di settembre di 2021 ha avuto luogo un altro incontro online per discutere della bozza. Un ultimo incontro avrà luogo il 15 di ottobre di 2021. ([[m:Special:MyLanguage/Universale Code of Conduct/Newsletter/4#Roundtable Discussions and Conversation Hours|continua qui]])
*'''Elezione del comitato di redazione della Carta del Movimento''' - Il processo di selezione del Comitato di Redazione della Carta del Movimento è cominciato e rimarrà aperto fino al 25 di ottobre di 2021. I volontari dei progetti Wikimedia possono scegliere i candidati preferiti per il comitato. ([[m:Special:MyLanguage/Universale Code of Conduct/Newsletter/4#Movement Charter Drafting Committee Elections|continua qui]])
*'''Novità per la Newsletter''' - In questa fase conclusiva del processo di redazione del codice universale di condotta, il team sta pensando al futuro della newsletter. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/4#New Direction for the Newsletter|continua qui]])
*'''Post su Diff''' - Leggi i più recenti post sul tema del CUC su Wikimedia Diff. ([[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Newsletter/2#Diff Blogs|continua qui]])
</div><section end="ucoc-newsletter"/>
--[[Utente:Civvi (WMF)|Civvi (WMF)]] ([[Discussioni utente:Civvi (WMF)|scrivimi]]) 16:13, 14 ott 2021 (CEST)
== Strategia del movimento Wikimedia - Programma di sovvenzioni ==
Buongiorno a tutti,
L'annuncio di oggi riguarda il '''[[:meta:Grants:MSIG/Informazioni|programma di sovvenzioni]]''' legate all'attuazione della [[:meta:Movement_Strategy/it|strategia del movimento Wikimedia]].
Le sovvenzioni riguardano attività o progetti che affrontano una delle [[:meta:Movement Strategy/Initiatives|iniziative prioritarie]] definite per questa fase (questo trimestre) che sono:
* [[:meta:Carta fondamentale del movimento Wikimedia|Carta fondamentale del movimento Wikimedia]] (Iniziativa 22, Cluster A)
* [[:meta:Hubs|Hub tematici e regionali]] (Iniziativa 25, Cluster D)
* [[:meta:Movement Strategy/Global Approach for Local Skill Development|Approccio globale per lo sviluppo locale di competenze]] (Iniziativa 31, Cluster C)
* [[:meta:Movement Strategy/Leadership Development Plan|Piano di sviluppo della leadership]] (Iniziativa 32, Cluster C)
A livello locale gli ultimi due punti sono particolarmente interessanti per chi avesse iniziative di ricerca, vi invito a leggere su meta le pagine relative alle sovvenzioni e a come e per cosa richiederle.
Con l'occasione vi ricordo che fino al 24 ottobre è ancora possibile votare per eleggere i membri del [[:meta:Movement_Charter/Drafting_Committee/Elections/it|comitato di redazione della carta fondamentale del movimento Wikimedia]] (''Movement Charter'')
Grazie per l'attenzione! --[[Utente:Civvi (WMF)|Civvi (WMF)]] ([[Discussioni utente:Civvi (WMF)|scrivimi]]) 08:39, 21 ott 2021 (CEST)
== Vieni a parlare col Community Tech team ==
[[File:Magic Wand Icon 229981 Color Flipped.svg|100px|right]]
Buongiorno!
Noi che organizziamo il [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey|sondaggio sui desideri della comunità]] vorremmo invitarti a una riunione online. Si terrà [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20211027T1430 '''{{#time:l|2021-10-27}} {{#time:j xg|2021-10-27}} alle {{#time:H:i e|14:30|it|1}}'''] su Zoom e durerà un'ora. [https://wikimedia.zoom.us/j/83847343544 '''Clicca qui per partecipare'''].
'''Programma'''
* Diventa ambasciatore del sondaggio sui desideri della comunità. Aiutaci a diffondere notizie sul tuo wiki.
* Aggiornamenti sui desideri relativi a [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey 2021/Warn when linking to disambiguation pages|disambiguazioni]] e [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey 2021/Real Time Preview for Wikitext|anteprime in tempo reale]]
* Domande e risposte
'''Formato'''
La riunione non sarà registrata né trasmessa in streaming. Le note che prenderemo saranno pubblicate senza attribuzione su Meta-Wiki. La presentazione (tutti i punti del programma eccetto la parte delle domande e risposte) si terrà in inglese.
Saremo in grado di rispondere a domande in '''italiano''', inglese, francese, polacco, spagnolo e tedesco. Se vuoi fare domande in anticipo, scrivile [[m:Talk:Community Wishlist Survey|sulla pagina di discussione del sondaggio sui desideri della comunità]] o inviale a sgrabarczuk@wikimedia.org.
L'host della riunione sarà [[m:Special:MyLanguage/User:NRodriguez (WMF)|Natalia Rodriguez]] (manager del [[m:Special:MyLanguage/Community Tech|Community Tech team]]).
'''Link di invito'''
* [https://wikimedia.zoom.us/j/83847343544 Partecipa online]
* ID dell'incontro: <span dir=ltr>83847343544</span>
* [https://wikimedia.zoom.us/u/kwDbq4box Numero d'accesso a seconda del tuo Paese]
Speriamo che parteciperai! [[User:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[User talk:SGrabarczuk (WMF)|talk]]) 14:41, 25 ott 2021 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGrabarczuk_(WMF)/sandbox/MM/It_fallback&oldid=22135560 -->
== Elezioni del comitato di redazione della carta del movimento ==
Buongiorno a tutti,
le elezioni del [[m:Movement_Charter/Drafting_Committee/it|comitato di redazione]] della [[m:Movement_Charter/it|carta fondamentale del movimento]] si sono concluse e i [[:m:Movement_Charter/Drafting_Committee/Elections/Results/Announcement/it|'''risultati sono stati pubblicati su Meta''']].
Il [[m:Movement_Strategy_and_Governance/it|Team Movement Strategy and Governance]] ringrazia tutti coloro che hanno partecipato. --[[Utente:Civvi (WMF)|Civvi (WMF)]] ([[Discussioni utente:Civvi (WMF)|scrivimi]]) 15:09, 1 nov 2021 (CET)
== Il futuro del sondaggio sui desideri della comunità ==
[[File:Magic Wand Icon 229981 Color Flipped.svg|100px|right]]
{{int:Hello}}
Noi che organizziamo il [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey|sondaggio sui desideri della comunità]] vorremmo invitarti a una riunione online. Si terrà [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20211130T1700 '''{{#time:l|2021-11-30}} {{#time:j xg|2021-11-30}} alle {{#time:H:i e|17:00|it|1}}'''] su Zoom e durerà un'ora. [https://wikimedia.zoom.us/j/82035401393 '''Clicca qui per partecipare'''].
'''Programma'''
* Modifiche al sondaggio sui desideri della comunità 2022. Aiutaci a decidere.
* Diventa ambasciatore del sondaggio sui desideri della comunità. Aiutaci a diffondere notizie sul tuo wiki.
* Domande e risposte
'''Formato'''
La riunione non sarà registrata né trasmessa in streaming. Le note che prenderemo saranno pubblicate senza attribuzione su Meta-Wiki. La presentazione (tutti i punti del programma eccetto la parte delle domande e risposte) si terrà in inglese.
Saremo in grado di rispondere a domande in italiano, inglese, francese, polacco, spagnolo e tedesco. Se vuoi fare domande in anticipo, scrivile [[m:Talk:Community Wishlist Survey|sulla pagina di discussione del sondaggio sui desideri della comunità]] o inviale a sgrabarczuk@wikimedia.org.
L'host della riunione sarà [[m:Special:MyLanguage/User:NRodriguez (WMF)|Natalia Rodriguez]] (manager del [[m:Special:MyLanguage/Community Tech|Community Tech team]]).
'''Link di invito'''
* [https://wikimedia.zoom.us/j/82035401393 Partecipa online]
* ID dell'incontro: <span dir=ltr>82035401393</span>
* [https://wikimedia.zoom.us/u/keu6UeRT0T Numero d'accesso a seconda del tuo Paese]
Speriamo che parteciperai! [[User:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[User talk:SGrabarczuk (WMF)|msg]]) 21:17, 26 nov 2021 (CET)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGrabarczuk_(WMF)/sandbox/MM/It_fallback&oldid=22135560 -->
== Wikiquote in italiano potrebbe essere interessata a testare le migliorie all'interfaccia desktop? ==
[[File:Annotated_Wikipedia_Vector_interface_(logged-out).png|thumb|Una serie di nuove funzionalità e riorganizzazioni per il tema Vector]]
Ciao!
Se siete passati sulla Wikipedia in italiano negli ultimi giorni forse avete notato un banner in alto sulla pagina: invitava a testare un terzo prototipo d'interfaccia, nello specifico una proposta di un nuovo [[:it:Aiuto:Indice|indice]]. Forse non tutti sanno che questi prototipi e questi test utente fanno parte del processo di miglioramento dell'ergonomia e del design di Vector, l'interfaccia desktop che da 10 anni è presente di default su tutti i wiki Wikimedia.
Le migliorie all'IU desktop, di cui si occupa il [[mw:Readers/Web/Team|Team Web]] della Wikimedia Foundation, sono presentate nel [[mw:Reading/Web/Desktop_Improvements/it|progetto dedicato su MediaWiki]]: non si tratta di una vera e propria nuova interfaccia, ma di un [[mw:Reading/Web/Desktop_Improvements/Features|insieme di funzionalità]] che vengono attivate in modo progressivo e adottate in anteprima da alcuni wiki di test tra i quali figurano ad esempio la Wikipedia in francese, la Wikipedia in veneziano, Wikivoyage in tedesco e prossimamente Wikiquote in francese. Questi wiki volontari sono quindi degli ''early adopter'', traducendo dei wiki ''adottanti precoci'', e permettono di raccogliere e analizzare i dati ad ogni lancio di una nuova funzionalità (la prossima sarà l'[[mw:Reading/Web/Desktop_Improvements/Features/Sticky_Header|header fisso]]) per poi iterare il processo, migliorare l'interfaccia sulla base dei cambiamenti di comportamento degli utenti (dati quantitativi) e dei commenti e feedback (dati qualitativi).
L'obiettivo è quello di aumentare l'usabilità dell'interfaccia senza rimuovere nessuna funzionalità. Il Team Web si è ispirato ai cambiamenti apportati da alcune comunità o da alcuni volontari ma che attualmente esistono solo come gadget locali, script utente o prototipi su dei wiki specifici. [https://diff.wikimedia.org/2021/08/12/the-story-behind-wikipedias-upcoming-new-look/ Qui] un articolo su Diff, in inglese, che spiega un po' la storia del progetto. L'idea è quella di proporre questi cambiamenti nell'esperienza predefinita di tutti i progetti Wikimedia una volta terminato il lavoro di rifinitura.
''Il contenuto non viene toccato. Non viene rimossa nessuna funzionalità. Le migliorie si ispirano a dei gadget esistenti. I cambiamenti sono apportati gradualmente e riguardano solo il tema Vector. Nessun animale è stato ucciso durante il periodo di test.''
Se volete saperne di più sulle migliorie all'intefaccia desktop e/o se il progetto fosse interessato a diventare un wiki di test [[mw:Reading/Web/Desktop_Improvements/it|leggete la presentazione]] e contattatemi o pingatemi qui sotto.
Per chi volesse tentare l'esperienza, la nuova interfaccia può essere testata anche individualmente dal vostro menu utente, tramite ''preferenze'' > ''aspetto'' > ''tema: Vector'', e deselezionando ''Preferenze temi: Usa Legacy Vector''. Il nuovo Vector puo' anche essere disattivato individualmente in ogni momento, grazie a un link nel menu in alto a sinistra "Torna al vecchio aspetto". [[mw:Reading/Web/Desktop_Improvements/Participate|Qui]] le indicazioni su come fare per partecipare, anche per segnalare dei bug e tradurre delle pagine se si vuole dare una mano.
Grazie dell'attenzione e spero di avervi almeno incuriositi.--[[Utente:Patafisik (WMF)|Patafisik (WMF)]] ([[Discussioni utente:Patafisik (WMF)|scrivimi]]) 16:59, 17 dic 2021 (CET)
== Prossima richiesta di feedback sulle elezioni del Board of Trustees ==
<section begin="announcement-content />
:''Puoi trovare questo messaggio tradotto in altre lingue su Meta-wiki''.
:''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Board of Trustees/Call for feedback:2022 Board of Trustees election/Upcoming Call for Feedback about the Board of Trustees elections|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation Board of Trustees/Call for feedback:2022 Board of Trustees election/Upcoming Call for Feedback about the Board of Trustees elections}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div>''
Il Board of Trustees sta preparando una richiesta di feedback sulle prossime elezioni del Board, la richiesta avrà luogo dal 7 gennaio al 10 febbraio 2022.
I dettagli saranno completati durante la settimana prima della richiesta, due però sono le domande già confermate e che saranno poste durante questa richiesta di feedback:
* Qual è il modo migliore per assicurare, all'interno del Board of Trustees, un'equa rappresentanza delle comunità emergenti?
* Quale tipo di coinvolgimento dovrebbero avere i candidati durante le elezioni?
Altre domande potrebbero essere aggiunte, il team Movement Strategy and Governance vuole nel frattempo dare tempo ai membri della comunità e agli affiliati per riflettere e raccogliere idee su queste due domande già confermate. Ci scusiamo per il fatto di non avere già una lista completa di domande. La lista delle domande dovrebbe aumentare di poco, dovrebbero aggiungersene solo una o due. L'intenzione è quella di non sommergere la comunità di richieste, ma di fornire un congruo preavviso e iniziare a raccogliere feedback su queste questioni.
'''Vuoi contribuire ad organizzare una discussione locale durante questa richiesta di feedback?'''
Contatta il [[m:Special:MyLanguage/Movement Strategy and Governance|Movement Strategy and Governance team]] su Meta, su [https://t.me/wmboardgovernancechat Telegram], o via email a msg[[File:At sign.svg|16x16px|link=|(_AT_)]]wikimedia.org.
Contattateci se avete domande o perplessità. Il team Movement Strategy and Governance sarà a corto di personale fino al 3 gennaio. Vi preghiamo di scusare eventuali ritardi nelle risposte durante questo periodo. Siamo a conoscenza che anche alcuni membri della comunità e affiliati sono offline durante le vacanze di dicembre. Ci scusiamo se il nostro messaggio vi ha raggiunto mentre siete in vacanza.
Cordiali saluti,
Movement Strategy and Governance<section end="announcement-content" />
{{int:thank-you}} [[User:Xeno (WMF)|Xeno (WMF)]] 17:55, 27 dic 2021 (CET)
<!-- Messaggio inviato da User:Xeno (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Movement_Strategy_and_Governance/Delivery/it&oldid=22502494 -->
== Sondaggio 2022 sui desideri della comunità ==
[[File:Community Wishlist Survey Lamp.svg|right|200px]]
Inizia il '''[[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey 2022|sondaggio 2022 sui desideri della comunità]]'''!
Il sondaggio serve alla comunità per decidere su che cosa il [[m:Special:MyLanguage/Community Tech|Community Tech team]] debba lavorare il prossimo anno. Incoraggiamo chiunque ad avanzare proposte entro la scadenza del '''23 gennaio''' e a commentare le proposte altrui per aiutare a migliorarle.
Le comunità voteranno le proposte tra l'28 gennaio e il 11 febbraio.
Il Community Tech team presta particolare attenzione agli strumenti destinati ai contributori di Wikimedia con più esperienza. Puoi avanzare proposte scrivendo in qualsiasi lingua. Ci penseremo poi noi a tradurle per te. Grazie, non vediamo l'ora di leggere le tue proposte! [[User:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[User talk:SGrabarczuk (WMF)|talk]]) 19:25, 10 gen 2022 (CET)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGrabarczuk_(WMF)/sandbox/MM/It_fallback&oldid=22135560 -->
== Vieni a parlare col Community Tech team ==
[[File:Community Wishlist Survey Lamp.svg|150px|right]]
{{int:Hello}}
Noi che organizziamo il [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey|sondaggio sui desideri della comunità]] vorremmo invitarti a una riunione online. Si terrà [https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220119T1800 '''{{#time:l|2022-01-19}} {{#time:j xg|2022-01-19}} alle {{#time:H:i e|18:00|it|1}}'''] su Zoom e durerà un'ora. Questo sistema esterno non è soggetto alle [[foundation:Privacy_policy|Privacy Policy della WikiMedia Foundation]]. [https://wikimedia.zoom.us/j/85804347114 '''Clicca qui per partecipare'''].
'''Programma'''
* Esponi le idee di base delle tue proposte e parla con un membro del Community Tech Team per sapere come migliorare la proposta
'''Formato'''
La riunione non sarà registrata né trasmessa in streaming. Le note che prenderemo saranno pubblicate senza attribuzione su Meta-Wiki. La presentazione (tutti i punti del programma eccetto la parte delle domande e risposte) si terrà in inglese.
Saremo in grado di rispondere a domande in inglese, francese, polacco, spagnolo e tedesco. Se vuoi fare domande in anticipo, scrivile [[m:Talk:Community Wishlist Survey|sulla pagina di discussione del sondaggio sui desideri della comunità]] o inviale a sgrabarczuk@wikimedia.org.
L'host della riunione sarà [[m:Special:MyLanguage/User:NRodriguez (WMF)|Natalia Rodriguez]] (manager del [[m:Special:MyLanguage/Community Tech|Community Tech team]]).
'''Link di invito'''
* [https://wikimedia.zoom.us/j/85804347114 Partecipa online]
* ID dell'incontro: <span dir=ltr>85804347114</span>
* [https://wikimedia.zoom.us/u/keu6UeRT0T Numero d'accesso a seconda del tuo Paese]
Speriamo che parteciperai! [[User:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[User talk:SGrabarczuk (WMF)|talk]]) 02:16, 18 gen 2022 (CET)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGrabarczuk_(WMF)/sandbox/MM/It_fallback&oldid=22135560 -->
==Aggiornamento sulle migliorie all'IU desktop e invito ad un incontro on line ==
Ciao,
vorrei aggiornarti sul progetto delle [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements|migliorie all'IU desktop]] al quale il Web team della Wikimedia Foundation sta lavorando da un paio d'anni.
L'obiettivo del progetto è quello di rendere l'interfaccia più accogliente e accessibile sia per i lettori che per i contributori esperti. Il progetto consiste in una serie di migliorie delle funzionalità che rendano più facile leggere e capire, navigare tra le pagine, fare ricerche, passare da una lingua all'altra, usare i tab delle voci e il menu utente e altro ancora.
Le migliorie sono già visibili di default per i lettori e i contributori di [[mw:Desktop_Improvements/it#Elenco_dei_wiki_adottanti_precoci_(wiki_di_test)|oltre una ventina di wiki]], incluse le wikipedie in [[:fr:|francese]], [[:pt:|portoghese]] e [[:fa:|persiano]].
I cambiamenti riguardano solo l'interfaccia [{{fullurl:{{FULLPAGENAMEE}}|useskin=vector}} Vector]. Gli utenti di [{{fullurl:{{FULLPAGENAMEE}}|useskin=monobook}} Monobook] or [{{fullurl:{{FULLPAGENAMEE}}|useskin=timeless}} Timeless] non sono coinvolti.
=== Funzionalità distribuite dal nostro ultimo aggiornamento ===
* [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements/Features/User_menu|Menu utente]] - volto a rendere la navigazione più intuitiva, evidenziando visivamente la struttura dei link relativi all'utente e il loro scopo.
* [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements/Features/Sticky Header|Header fisso]] - concepito per dare accesso a funzionalità importanti (loggarsi e sloggarsi, cronologia, pagine di discussione, ecc.) senza dover scorrere la pagina fino in cima.
Per una lista completa delle funzionalità incluse nel progetto puoi consultare la [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements|pagina dedicata]]. Ti invitiamo anche a dare un'occhiata alla nostra [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements/Updates|pagina degli aggiornamenti]].
[[File:Table_of_contents_shown_on_English_Wikipedia_02.webm|thumb|600px|center]]
<br clear=all>
=== Come attivare le migliorie ===
[[File:Desktop Improvements - how to enable globally.png|thumb|[[Special:GlobalPreferences#mw-prefsection-rendering|Preferenze globali]] ]]
* È possibile attivarle individualmente passando [[Special:Preferences#mw-prefsection-rendering|dalle preferenze del profilo utente, nel tab "Aspetto"]] deselezionando la casella "Usa Legacy Vector" (deve essere vuota). Inoltre, è possibile attivarle su tutti i wiki usando le [[Special:GlobalPreferences#mw-prefsection-rendering|preferenze globali]].
* Se pensi che possa essere utile attivarle di default per i lettori e i contributori di questo wiki, sentiti libero di discuterne con la comunità e contattami.
* Sui wiki che hanno attivato questi cambiamenti di default per tutti gli utenti loggati possono decidere in qualunque momento di disattivarli e tornare alla solita interfaccia (il Legacy Vector). Un link per attivare il nuovo Vector è facilmente accessibile sulla barra laterale.
=== Scopri di più e partecipa ai nostri eventi ===
Se vuoi seguire l'evoluzione del nostro progetto, puoi [[mw:Special:Newsletter/28/subscribe|iscriverti alla nostra newsletter]].
Puoi leggere le [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements|pagine di progetto]], consultare [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements/Frequently_asked_questions|le nostre FAQ]], scrivere nella [[mw:Talk:Reading/Web/Desktop_Improvements|pagina di discussione del progetto]] e partecipare ad un incontro on line con noi ([https://www.timeanddate.com/worldclock/fixedtime.html?iso=20220127T1500 '''{{#time:j xg|2022-01-27}} ({{#time:l|2022-01-27}}), {{#time:H:i e|15:00|it|1}}''']).
Come partecipare al nostro incontro on line
* [https://wikimedia.zoom.us/j/89205402895 Partecipa online]
* ID dell'incontro: <span dir=ltr>89205402895</span>
* [https://wikimedia.zoom.us/u/kdPQ6k2Bcm Numero d'accesso a seconda del tuo Paese]
Grazie!
Per conto del Web team della Wikimedia Foundation--[[Utente:Patafisik (WMF)|Patafisik (WMF)]] ([[Discussioni utente:Patafisik (WMF)|scrivimi]]) 17:09, 26 gen 2022 (CET)
== Wiki Loves Folklore is extended till 15th March ==
<div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">{{int:please-translate}}
[[File:Wiki Loves Folklore Logo.svg|right|frameless|180px]]
Greetings from Wiki Loves Folklore International Team,
We are pleased to inform you that [[:c:Commons:Wiki Loves Folklore|Wiki Loves Folklore]] an international photographic contest on Wikimedia Commons has been extended till the '''15th of March 2022'''. The scope of the contest is focused on folk culture of different regions on categories, such as, but not limited to, folk festivals, folk dances, folk music, folk activities, etc.
We would like to have your immense participation in the photographic contest to document your local Folk culture on Wikipedia. You can also help with the [[:c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022/Translations|translation]] of project pages and share a word in your local language.
Best wishes,
'''International Team'''<br />
'''Wiki Loves Folklore'''
[[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|scrivimi]]) 05:50, 22 feb 2022 (CET)
</div>
<!-- Messaggio inviato da User:Rockpeterson@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=22754428 -->
== Wiki Loves Folklore 2022 ends tomorrow ==
[[File:Wiki Loves Folklore Logo.svg|right|frameless|180px]]
International photographic contest [[:c:Commons:Wiki Loves Folklore 2022| Wiki Loves Folklore 2022]] ends on 15th March 2022 23:59:59 UTC. This is the last chance of the year to upload images about local folk culture, festival, cuisine, costume, folklore etc on Wikimedia Commons. Watch out our social media handles for regular updates and declaration of Winners.
([https://www.facebook.com/WikiLovesFolklore/ Facebook] , [https://twitter.com/WikiFolklore Twitter ] , [https://www.instagram.com/wikilovesfolklore/ Instagram])
The writing competition Feminism and Folklore will run till 31st of March 2022 23:59:59 UTC. Write about your local folk tradition, women, folk festivals, folk dances, folk music, folk activities, folk games, folk cuisine, folk wear, folklore, and tradition, including ballads, folktales, fairy tales, legends, traditional song and dance, folk plays, games, seasonal events, calendar customs, folk arts, folk religion, mythology etc. on your local Wikipedia. Check if your [[:m:Feminism and Folklore 2022/Project Page|local Wikipedia is participating]]
A special competition called '''Wiki Loves Falles''' is organised in Spain and the world during 15th March 2022 till 15th April 2022 to document local folk culture and [[:en:Falles|Falles]] in Valencia, Spain. Learn more about it on [[:ca:Viquiprojecte:Falles 2022|Catalan Wikipedia project page]].
We look forward for your immense co-operation.
Thanks
Wiki Loves Folklore international Team
[[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|scrivimi]]) 15:40, 14 mar 2022 (CET)
<!-- Messaggio inviato da User:Rockpeterson@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=22754428 -->
== Gruppo di lavoro per lo sviluppo della leadership: Chiedi di partecipare! (dal 14 marzo al 10 aprile 2022) ==
<section begin="announcement-content" />
:''[[m:Special:MyLanguage/Leadership Development Working Group/Participate/Announcement|Puoi trovare questo messaggio tradotto in altre lingue su Meta-wiki.]]''
:''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Leadership Development Working Group/Participate/Announcement|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Leadership Development Working Group/Participate/Announcement}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div>''
Salve a tutti,
Grazie a coloro che hanno preso parte alla richiesta di pareri per l'iniziativa del [[m:Special:MyLanguage/Leadership Development Working Group|gruppo di lavoro per lo sviluppo della leadership]]. Un [[m:Special:MyLanguage/Leadership Development Working Group/Participate#5. Summary of Call for Feedback|riassunto dei pareri emersi]] è disponibile su Meta-wiki. Questi feedback saranno condivisi con il gruppo di lavoro. Da ora, fino al 10 aprile 2022, è possibile chiedere di entrare a far parte del gruppo di lavoro. Si prega di [[m:Special:MyLanguage/Leadership_Development_Working_Group/Purpose_and_Structure#3._How_is_the_working_group_formed_and_structured?|visionare la pagina informativa sul gruppo di lavoro]], condividere questo messaggio con i membri della comunità che potrebbero essere interessati e '''[[m:Special:MyLanguage/Leadership_Development_Working_Group/Participate#1._How_to_participate|fare richiesta di adesione se si è interessati]]'''.
Grazie,
Dal team per lo sviluppo della comunità<br /><section end="announcement-content" />
[[User:DBarthel (WMF)|DBarthel (WMF)]] 02:53, 23 mar 2022 (CET)
<!-- Messaggio inviato da User:Xeno (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Movement_Strategy_and_Governance/Delivery/it&oldid=22502575 -->
== La fase di votazione per la ratifica delle linee guida per l'applicazione del codice universale di condotta è terminata. ==
<section begin="announcement-content" />
:''[[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines/Vote/Closing message|Puoi leggere questo messaggio tradotto in altre lingue su Meta-wiki.]]''
:''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines/Vote/Closing message|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines/Vote/Closing message}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div>''
Salve a tutti,
Il processo di votazione per la ratifica delle [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines|linee guida aggiornate per l'applicazione]] del [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct|codice universale di condotta]] (UCoC) è terminato il 21 marzo 2022. Hanno votato oltre {{#expr:2300}} Wikimediani provenienti da varie nazioni del nostro movimento. Grazie a tutti coloro che hanno preso parte a questo processo! Il gruppo degli scrutatori sta riesaminando il processo di voto per verificarne l'accuratezza, quindi vi preghiamo di attendere fino a un massimo di due settimane, affinché essi possano concludere il loro lavoro.
Il risultato finale del processo di votazione sarà annunciato [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines/Voting/Results|qui]], insieme alle statistiche e a un riepilogo dei commenti, non appena saranno disponibili. Si prega di controllare [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines/Voter information|la pagina informativa per gli elettori]] per scoprire i passaggi successivi. Puoi lasciare un commento in qualsiasi lingua sulla pagina di discussione del progetto [[m:Talk:Universal Code of Conduct/Enforcement guidelines|su Meta-wiki]]. Puoi anche contattare il team del progetto UCoC tramite e-mail all'indirizzo ucocproject[[File:At sign.svg|16x16px|link=|(_AT_)]]wikimedia.org
Cordiali saluti,
Movement Strategy and Governance<br /><section end="announcement-content" />
[[User:DBarthel (WMF)|DBarthel (WMF)]] 02:12, 30 mar 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Xeno (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Movement_Strategy_and_Governance/Delivery/it&oldid=22502575 -->
== <span lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">Movement Strategy and Governance News – Issue 6</span> ==
<div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">
<section begin="ucoc-newsletter"/>
<div style = "line-height: 1.2">
<span style="font-size:200%;">'''Movement Strategy and Governance News'''</span><br>
<span style="font-size:120%; color:#404040;">'''Issue 6, April 2022'''</span><span style="font-size:120%; float:right;">[[m:Special:MyLanguage/Movement Strategy and Governance/Newsletter/6|'''Read the full newsletter''']]</span>
----
Welcome to the sixth issue of Movement Strategy and Governance News! This revamped newsletter distributes relevant news and events about the Movement Charter, Universal Code of Conduct, Movement Strategy Implementation grants, Board of trustees elections and other relevant MSG topics.
This Newsletter will be distributed quarterly, while the more frequent Updates will also be delivered weekly. Please remember to subscribe [[m:Special:MyLanguage/Global message delivery/Targets/MSG Newsletter Subscription|here]] if you would like to receive future issues of this newsletter.
</div><div style="margin-top:3px; padding:10px 10px 10px 20px; background:#fffff; border:2px solid #808080; border-radius:4px; font-size:100%;">
*'''Leadership Development -''' A Working Group is Forming! - The application to join the Leadership Development Working Group closed on April 10th, 2022, and up to 12 community members will be selected to participate in the working group. ([[:m:Special:MyLanguage/Movement Strategy and Governance/Newsletter/6#A1|continue reading]])
*'''Universal Code of Conduct Ratification Results are out! -''' The global decision process on the enforcement of the UCoC via SecurePoll was held from 7 to 21 March. Over 2,300 eligible voters from at least 128 different home projects submitted their opinions and comments. ([[:m:Special:MyLanguage/Movement Strategy and Governance/Newsletter/6#A2|continue reading]])
*'''Movement Discussions on Hubs -''' The Global Conversation event on Regional and Thematic Hubs was held on Saturday, March 12, and was attended by 84 diverse Wikimedians from across the movement. ([[:m:Special:MyLanguage/Movement Strategy and Governance/Newsletter/6#A3|continue reading]])
*'''Movement Strategy Grants Remain Open! -''' Since the start of the year, six proposals with a total value of about $80,000 USD have been approved. Do you have a movement strategy project idea? Reach out to us! ([[:m:Special:MyLanguage/Movement Strategy and Governance/Newsletter/6#A4|continue reading]])
*'''The Movement Charter Drafting Committee is All Set! -''' The Committee of fifteen members which was elected in October 2021, has agreed on the essential values and methods for its work, and has started to create the outline of the Movement Charter draft. ([[:m:Special:MyLanguage/Movement Strategy and Governance/Newsletter/6#A5|continue reading]])
*'''Introducing Movement Strategy Weekly -''' Contribute and Subscribe! - The MSG team have just launched the updates portal, which is connected to the various Movement Strategy pages on Meta-wiki. Subscriber to get up-to-date news about the various ongoing projects. ([[:m:Special:MyLanguage/Movement Strategy and Governance/Newsletter/6#A6|continue reading]])
*'''Diff Blogs -''' Check out the most recent publications about the UCoC on Wikimedia Diff. ([[:m:Special:MyLanguage/Movement Strategy and Governance/Newsletter/6#A7|continue reading]])
</div><section end="ucoc-newsletter"/>
</div>
Thanks for reading. [[User:Xeno (WMF)|Xeno (WMF)]] 04:23, 13 apr 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Xeno (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Movement_Strategy_and_Governance/Newsletter/Subscribe&oldid=23137838 -->
== Discutiamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop ==
[[File:New table of contents shown on English wikipedia.png|thumb]]
Ciao!
Hai notato che alcuni wiki hanno un'[[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop_Improvements|interfaccia desktop diversa]]? Non sei curioso di sapere che piani abbiamo al riguardo? Magari hai domande o idee sul design o su questioni tecniche?
Partecipa a una riunione online col team che sta lavorando a questi miglioramenti! La riunione si terrà il '''29 aprile 2022 alle 15:00 e 20:00 CEST''' su Zoom. '''[https://wikimedia.zoom.us/j/88045453898 Clicca qui per partecipare]'''. ID dell'incontro: 88045453898. [https://wikimedia.zoom.us/u/kcOMICmyyA Numero d'accesso a seconda del tuo Paese].
'''Programma'''
* Aggiornamenti sugli ultimi sviluppi
* Domande e risposte, discussione
'''Formato'''
La riunione non sarà registrata né trasmessa in streaming. Le note saranno prese in un [https://docs.google.com/document/d/1G4tfss-JBVxyZMxGlOj5MCBhOO-0sLekquFoa2XiQb8/edit# file di Google Docs]. L'host della riunione sarà [[mw:User:OVasileva_(WMF)|Olga Vasileva]] (manager del team). La parte introduttiva (primi due punti del programma) si terrà in inglese.
Saremo in grado di rispondere a domande in italiano, francese (solamente alle 20:00 CEST), inglese e polacco (entrambe le riunioni). Se vuoi fare domande in anticipo, scrivile nella [[mw:Talk:Reading/Web/Desktop_Improvements|pagina di discussione]] o inviale a sgrabarczuk@wikimedia.org.
A questo incontro si applicano sia [[foundation:Friendly_space_policy|Politica per gli spazi amichevoli]] che il [[mw:Special:MyLanguage/Code_of_Conduct|Codice di condotta]] per gli spazi tecnici di Wikimedia. Zoom non è soggetto alla [[foundation:Privacy_policy|Informativa sulla privacy di WMF]].
Speriamo che parteciperai! [[User:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[User talk:SGrabarczuk (WMF)|msg]]) 15:44, 27 apr 2022 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:SGrabarczuk (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGrabarczuk_(WMF)/sandbox/MM/It_fallback&oldid=23142194 -->
== Proponi delle dichiarazioni per la bussola elettorale del 2022 ==
<section begin="announcement-content" />
:''[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass| Puoi trovare questo messaggio tradotto in altre lingue su Meta-wiki.]]''
:''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2022/Announcement/Propose statements for the 2022 Election Compass}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div>''
Ciao a tutti,
I volontari sono [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2022/Community_Voting/Election_Compass|invitati a proporre delle dichiarazioni da utilizzare nella bussola elettorale]] per le [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2022|elezioni del Board of Trustees del 2022]].
Una bussola elettorale è uno strumento nato per aiutare gli elettori a selezionare quei candidati che meglio si conformano alle loro convinzioni e opinioni. I membri della comunità proporranno delle dichiarazioni a cui i candidati risponderanno utilizzando una scala Lickert (d'accordo/neutrale/in disaccordo). Le risposte dei candidati a queste dichiarazioni verranno caricate nella bussola elettorale. Gli elettori utilizzeranno lo strumento inserendo le proprie risposte alle dichiarazioni (d'accordo/neutrale/in disaccordo). I risultati mostreranno quei candidati che meglio si allineano alle convinzioni e ai punti di vista dell'elettore.
{| class="wikitable mw-collapsible mw-collapsed"
|-
! colspan=3 | Ecco il calendario della bussola elettorale
|-
|
'''8 - 20 luglio''': I volontari propongono le dichiarazioni per la bussola elettorale
'''21 - 22 luglio''': Il Comitato elettorale rivede le dichiarazioni, assicurandosi che siano chiare, e rimuovendo quelle fuori tema
'''23 luglio - 1º agosto''': I volontari votano le dichiarazioni
'''2 - 4 agosto''': Il Comitato elettorale sceglie le 15 dichiarazioni più votate
'''5 - 12 agosto''': I candidati danno il proprio parere sulle dichiarazioni
'''15 agosto''': La bussola elettorale viene aperta all'utilizzo degli elettori al fine di aiutarli nella scelta del voto
|}
Il Comitato elettorale sceglierà le 15 dichiarazioni più votate all'inizio di agosto. Il Comitato elettorale supervisionerà l'intero processo, supportato dal team Movement Strategy and Governance. MSG si assicurerà che le domande siano chiare, che non vi siano duplicati, refusi, o qualsiasi altro problema.
Cordiali saluti,
Movement Strategy and Governance
''Questo messaggio è stato inviato per conto della Task Force per la selezione del Board e del Comitato Elettorale''<br /><section end="announcement-content" />
--[[Utente:Superpes15|Superpes15]] ([[Discussioni utente:Superpes15|scrivimi]]) 10:24, 13 lug 2022 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">Movement Strategy and Governance News – Issue 7</span> ==
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<div style = "line-height: 1.2">
<span style="font-size:200%;">'''Movement Strategy and Governance News'''</span><br>
<span style="font-size:120%; color:#404040;">'''Issue 7, July-September 2022'''</span><span style="font-size:120%; float:right;">[[m:Special:MyLanguage/Movement Strategy and Governance/Newsletter/7|'''Read the full newsletter''']]</span>
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Welcome to the 7th issue of Movement Strategy and Governance News! The newsletter distributes relevant news and events about the implementation of Wikimedia's [[:m:Special:MyLanguage/Movement Strategy/Initiatives|Movement Strategy recommendations]], other relevant topics regarding Movement governance, as well as different projects and activities supported by the Movement Strategy and Governance (MSG) team of the Wikimedia Foundation.
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[[User:RamzyM (WMF)|RamzyM (WMF)]] 03:39, 18 lug 2022 (CEST)
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== Discutiamo dei miglioramenti all'interfaccia desktop ==
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Fabio Giovannini
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1218454
2022-07-25T17:32:04Z
Mariomassone
17056
/* Citazioni */
wikitext
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'''Fabio Giovannini''' (1958 – vivente), giornalista e saggista italiano.
==Citazioni di Fabio Giovannini==
{{Int|Da ''[http://www.fanta-festival.it/wp-content/uploads/2014/06/CatalogoFantafestival1985.pdf Klaus Kinski, una faccia per il terrore]''|''Fantafestival'', 1985.}}
[[File:Nosferatu a Venezia (1988) Kinski with gore.png|thumb|[[Klaus Kinski]] in ''[[Nosferatu a Venezia]]'']]
*Quando un produttore aveva bisogno di un attore per interpretare la parte del folle o del criminale subito il pensiero andava a [[Klaus Kinski]]. Il volto di Kinski si trovò a comparire rapidamente, spesso per pochi minuti, in decine di horror o di gialli realizzati in grande economia. Erano sufficienti quei pochi attimi, con la semplice apparizione del suo volto, per risollevare le sorti di pellicole scadenti o mediocri. Se c'era Kinski lo spettatore non si dimenticava del tutto un film altrimenti sicuro di finire nell'oblio.
*La sua filosofia è sempre stata l'indifferenza verso la qualità del film che stava interpretando. L'importante, ripete spesso Kinski, è che mi paghino. Ma questa preferenza per il denaro non significa trascuratezza nelle interpretazioni: Kinski recita sempre con impegno, sia che a dirigerlo sia l'artigiano del sexy-horror Jesus Franco o l'apprezzato maestro del nuovo cinema tedesco Werner Herzog.
*Fin dai suoi esordi teatrali Kinski si fece subito la fama di attore irrequieto e litigioso, insofferente degli obblighi di contratto e pronto a cambiare di sua iniziativa parole e movimenti sulla scena. Ad ogni recita Kinski sentiva il bisogno di modificare qualcosa. La stessa caparbietà lo ha fatto litigare anche con i registi cinematografici, non sempre disposti a cambiare una scena per le pretese di un attore.
{{Int|Da ''[http://www.fanta-festival.it/wp-content/uploads/2014/06/CatalogoFantafestival1985.pdf Dario Argento: La bellezza dell'assassinio]''|''Fantafestival'', 1985.}}
*Se c'è una peculiarità di [[Dario Argento|Argento]] rispetto a tanti registi del terrore d'oltre oceano, questa risiede proprio nella passione estetica per l'assassinio. Quando si uccide, nei film di Argento, la macchina da presa si scatena, si muove selvaggiamente, segue tutte le fasi del delitto con compiacimento e quasi con gioia. Gli schizzi di sangue sono nettare per le raffinate cineprese che Argento utilizza per i suoi film.
*Mentre i folli assassini dei suoi film fanno luccicare coltelli e rasoi prima di abbatterli sulle vittime più impaurite, Argento spia con la sua macchina da presa. Rende l'occhio dell'assassino il suo occhio (e quindi, nei cinematografi, l'occhio dello spettatore), immedesima se stesso e il pubblico nello squartatore, non più nella vittima come faceva il cinema americano dell'orrore. Più che "soggettive" dalla parte delle vittime, Argento predilige soggettive dalla parte del boia: il masochismo tipico del film dell'orrore (sentirsi martoriare e uccidere) si trasforma in sadismo (ammazzare, colpire in prima persona).
*La "scuola" di Argento è la scuola del cinema popolare italiano, in particolare del western. La bellezza dell'omicidio ha esordito al cinema nelle finte praterie calcate dai cowboy nostrani. Senza quel retroterra Dario Argento non avrebbe potuto costruire le perfette architetture dei delitti di ''[[4 mosche di velluto grigio|Quattro mosche di velluto grigio]]'' o di ''[[Tenebre (film 1982)|Tenebre]]''. La cinepresa di Leone diventava una colt che sparava proiettili micidiali sui toraci e sulle facce dei banditi del west, la cinepresa di Argento diventa un coltello, che sfreccia con crudeltà sui ventri, sulle braccia, sui corpi delle vittime. In Leone e in Argento c'è la stessa "concretezza" della morte.
{{Int|Da ''[http://www.fanta-festival.it/wp-content/uploads/2014/06/CatalogoFantafestival1986.pdf Fantagotico all'inglese – Una breve ricostruzione storica]''|''Fantafestival'', 1986.}}
*I personaggi "negativi" dell'horror inglese mantengono sempre una bellezza e un fascino degno del Satana miltoniano, e sempre conservano una malinconia che è la tristezza del Male. Dracula e i vampiri, in questo, sono esemplari. Ingrid Pitt quando interpreta la Carmilla di Le Fanu non perde i languori nostalgici, e Dracula-Lee ha in fondo il fare sofferto di un decadente.
*Il successo della [[Hammer Film Productions|Hammer]] era sicuramente dovuto al crollo di credibilità del fantastico americano, sempre più relegato nella serie B, e indubbiamente si avvantaggiò del colore e di una nuova leva di attori e registi (dal duo Peter Cushing e Christopher Lee al caposcuola Terence Fisher). Ma un ruolo importante ha avuto la struttura imprenditoriale della casa Hammer.
*{{NDR|Sulla [[Hammer Film Productions]]}} Più di ogni altra questa compagnia dagli anni Cinquanta agli anni Settanta ha saputo riempire le sale cinematografiche riproponendo, in Eastmancolor, i grandi miti del fantastico: Dracula, l'uomo lupo, gli zombi, la gorgone, ecc. Un fantastico spesso intrecciato al thriller e all'avventura, ma senza mai uscire dai canoni caratteristici del fantagotico.
*{{NDR|Su [[Peter Cushing]]}} Insieme a Christopher Lee ha formato la coppia horror più celebre di tutta la storia del cinema, giocando abilmente sull'ambiguità dei ruoli che gli sono stati offerti (alfiere del Bene, ma crudele; diabolico scienziato, ma simpatico).
{{Int|Da ''[https://www.marcovallarino.it/intervista-al-vampirologo-fabio-giovannini/ Intervista al vampirologo Fabio Giovannini]''|Intervista di Marco Vallarino, ''Marcovallarino.it'', 3 marzo 2012.}}
*Fin da ragazzino avevo una passione per l’horror e il gotico, letterario e cinematografico, e presto mi sono reso conto che la figura più affascinante e complessa era quella del vampiro. I primi decenni della mia passione per i vampiri si concretizzavano in un collezionismo estremo, cercavo di procurarmi tutto ciò che era stato stampato o pubblicato sui vampiri (almeno in Europa e Usa). Ed era quasi possibile! Poi negli anni Novanta c’è stato il primo boom del vampirismo, con ''Intervista col vampiro'' e il ''Dracula'' di Coppola. Da allora la mania collezionistica è stata devastata: impossibile stare dietro a tutte le uscite editoriali (o cinematografiche, teatrali, ecc.). Ora supplisce Internet, vera miniera infinita di dati e notizie.
*Non credo nel soprannaturale, quindi nemmeno nei vampiri. Detto questo, sono convinto da tempo che la nostra vita sia condizionata fortemente dal nostro immaginario, e nell’immaginario odierno si trova un mix di fiction e realtà che si fondono diventando spesso indistinguibili tra loro. Quindi i vampiri, esistendo in una quantità ormai incredibile di libri, film e serie tv, spettacoli, fumetti, videogiochi eccetera, esistono anche nella realtà. Ma in carne e ossa, no, non credo che esistano.
*Il vampiro della superstizione era in genere un rozzo contadino, senza canini appuntiti, senza capacità di trasformarsi in pipistrello, eccetera. Noi invece associamo preferibilmente il vampiro al nobile vestito di nero, coi denti aguzzi e capacità di mutazione in animale.
*In Italia il folclore ha ospitato pochissime credenze simili a quelle sui vampiri, quindi non esistono luoghi esplicitamente legati a quella superstizione. Eppure siamo a due passi da altre zone europee dove la superstizione vampirica è nata e si è diffusa. Sarebbe interessante riflettere sul perché proprio in Italia le credenze sui vampiri siano pressoché assenti. La chiesa cattolica, tanto influente e dominante nel corso dei secoli, ha forse un ruolo nell’estirpazione quasi totale di questa superstizione dal suolo italico? Chissà.
{{Int|Da ''[https://www.sdangher.com/2020/01/09/giovannini/ La faticosa strada dello scrittore indipendente]''|Intervista di Francesco Ceccamea, ''Sdangher.com'', 9 gennaio 2020.}}
*I social stanno cambiando l’identità degli individui. Inducono di fatto a un esibizionismo illimitato e alla perdita di qualsiasi freno inibitore (il che potrebbe in teoria essere un dato liberatorio, ma solo in teoria). Resto sempre impressionato dalla mutazione che i social provocano anche nei più insospettabili: paludati scrittori o docenti universitari, ad esempio, sempre riservati in passato e che all’improvviso inondano Facebook o la rete di foto di famiglia, delle loro vacanze, del loro tavolo imbandito, ecc.; oppure intellettuali un tempo “alternativi” che si scatenano in insulti e contumelie contro chi non la pensa come loro.
*Ogni fase ha i suoi mostri, per quegli anni [[Freddy Krueger|Freddy]] era perfetto, rispondeva a esigenze dell’epoca. Cattivo simpatico, insediato nei sogni, mostruoso nell’aspetto e a caccia di giovanissimi. Sono passati troppi anni perché quel cliché funzioni ancora. Il problema è perché non siano nati di recente altri personaggi altrettanto significativi.
*Purtroppo anch’io considero privi di innovazione gli ultimi lavori del regista. Rimane una pietra miliare del passato, ma non del presente. Ho una mia opinione, con tutto l’affetto che porto a [[Dario Argento]], con me sempre cortese e amichevole: al contrario di altri registi anche italiani, Argento subisce le conseguenze di un eccessivo individualismo, non è stato in grado, o meglio non ha voluto creare una “factory” intorno a sé. Si è circondato sempre più di laudatores che gridavano al capolavoro di fronte a ogni sua regia, rendendogli difficile percepire la realtà. Si è rinchiuso nel suo personaggio creato nel corso degli anni e nei successi di un tempo, sempre meno permeabile alle novità esterne (al punto di circoscrivere in famiglia, con Asia, la scelta dei protagonisti principali delle sue pellicole). Eppure i suoi capolavori erano proprio caratterizzati dall’innovazione, dalla trasgressione.
{{Int|Da ''[http://vampyrismus.altervista.org/freddy-ruthven-ovvero-il-dracula-della-bbc/ Freddy Ruthven, ovvero il Dracula della BBC]''|Su ''[[Dracula (miniserie televisiva)|Dracula]]'', ''Vampyrismus.altervista.org'', 11 gennaio 2020.}}
*Il Dracula della BBC assomiglia nei comportamenti e nell’aspetto molto più al lord Ruthven del racconto ''Il vampiro'' di John Polidori che al Dracula di Stoker. Il suo rapporto con [[Jonathan Harker]] è simile a quello di Ruthven con Aubrey, il giovane narratore di ''Il vampiro'': lo irride, lo seduce, lo porta alla perdizione, quindi si dedica alla donna amata dal suo amico-vittima. Il look byroniano del Dracula targato BBC ne è una conferma. Ed è satanico, come Ruthven, privo di sentimenti umani, selvaggio nell’abbeverarsi. Il Dracula di Stoker era un antico e orgoglioso guerriero diventato immortale, lontano anni luce dall’immagine del dandy.
*Il Dracula BBC si caratterizza per le sue battute umoristiche, sardoniche, ciniche, in particolare di fronte alle sue vittime e prima di commettere atti efferati. Nello stesso modo si comportava [[Freddy Krueger]], il serial killer dei sogni molto popolare negli anni Ottanta con i film della saga ''Nightmare''. Il cliché è identico. Gli sceneggiatori devono aver pensato, anche senza riferirsi consapevolmente all’orrido Freddy, che questo stile del vampiro aumentava la complicità da parte dello spettatore odierno, cattivo abbastanza da godere se un mostro deride le vittime e fa battute alla Oscar Wilde prima di uccidere.
*Per quanto [[Claes Bang]] abbia mietuto molti commenti positivi, il suo aspetto non si avvicina nemmeno lontanamente all’impatto di altri grandi Dracula dello Schermo: [[Bela Lugosi|Lugosi]], [[Christopher Lee|Lee]], [[John Carradine|Carradine]], [[Frank Langella|Langella]], [[Klaus Kinski|Kinski]], [[Max Schreck|Schreck]], solo per fare qualche nome. Ho delle profonde riserve, poi, sull'acconciatura con la riga...
*In conclusione, un Dracula da era dei social, in una commistione di allusioni colte e cinefile, banalità assolute, demitizzazioni fuori tempo massimo, innovazioni ardite e concessioni quasi ironiche al politically correct (Van Helsing suora, personaggi gay e di colore).
==''Dario Argento''==
===Citazioni===
[[File:Profondo Rosso Clara Calamai 1.png|thumb|[[Clara Calamai]] in ''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]'']]
*Con ''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]'' Argento si avvicina per la prima volta al fantastico. La parapsicologia si mischia all'intreccio giallo, prefigurando nuovi temi argentiani che si svilupperanno nelle pellicole successive. Persino l'argomento del convegno di parapsicologia che apre il film (la telepatia e gli insetti) sarà ripreso in grande stile dieci anni dopo da ''[[Phenomena]]''. (p. 91)
*La musica acquisisce sempre più spazio. Il film del resto si apre durante una prova di concerto al conservatorio, in uno scenario da chiesa. E la melodia infantile apparirà poi ogni volta che l'assassino colpisce, precedendo e accompagnando i delitti con la sua ripetitività ossessiva. La musica conquista il film anche nelle immagini: lo spartito di Mark occupa tutto lo schermo quando il pianista compone e l'assassino si nasconde nella sua casa. (pp. 93-94)
*''Profondo rosso'' ha avuto una vita difficile nei paesi europei in cui è stato distribuito. In Inghilterra i suoi 123 minuti originali sono stati ridotti a 102, mentre in Francia le forbici del distributore hanno tagliato ben 45 minuti. Si tratta di «accorciamenti» da addebitare, per una volta, non ai censori ma ai distributori, perché ne sono stati vittima soprattutto dialoghi e scene di passaggio piuttosto che sequenze sanguinarie o terrificanti. Il risultato, almeno per i francesi, è stato comunque disastroso: inquadrature frammentate, sequenze tagliate a metà, incongruenze nei dialoghi. Un vero massacro, degno degli assassini più crudeli del cinema di Argento. (p. 94)
*L'idea di ''[[Phenomena]]'' nasce quasi per caso, dall'ascolto di una notizia al giornale radio di una emittente francese. Lo speaker parlava di un assassino scoperto con l'aiuto degli insetti. Da quello spunto Argento era risalito a un entomologo francese esperto in criminologia, e tra docenti universitari di entomologia e agenti di polizia aveva scoperto un singolare intreccio. Gli insetti che proliferano su un cadavere, infatti, consentono di datare con precisione un avvenimento delittuoso, anche quando risale a molti mesi prima. (p. 120)
*Ancora, Argento si è dedicato come sempre alla cura della fotografia, ispirandosi questa volta ai film post-espressionisti di [[Fritz Lang]] e [[Leni Riefenstahl]], in bianco e nero. Ma anche con uno sguardo ai giochi di ombre del ''Bacio della pantera'' di [[Jacques Tourneur]] (già citato nella scena della piscina di ''Suspiria''). Predominano quindi i contrasti tra chiaro e scuro, senza più i fasci di luci colorate di ''Inferno'' e ''Suspiria''. (p. 121)
*È un film più vicino alle fiabe di tutte le precedenti fatiche di Argento, un lungo viaggio attraverso lo specchio che sarebbe piaciuto a [[Lewis Carroll]]. (p. 122)
==''Il libro dei vampiri''==
===Incipit===
L'impiegato Hutter, mentre si reca al castello di Nosferatu nel vecchio film di Murnau, trova sul comodino della sua camera, in una locanda transilvana, il ''Libro dei Vampiri'' (''Das Buch von den Vampiren''). La sua amata Ellen lo leggerà a sua volta, scoprendo in queste pagine come sciogliere l'incantesimo del [[vampiro]]. Il ''Libro dei Vampiri'' è un libro inesistente, come inesistente è l<nowiki>'</nowiki>''Histoire curieuse des vampires'' che appare nel film ''Vampyr'' di Dreyer.<br>In questi libri inventati dal cinema si dovevano trovare tutti i segreti di queste creature della notte, i vampiri. E si dovevano leggere i misteri del vampirismo, per metere in guardia gli sventurati viaggiatori e avvisare le potenziali vittime del succhiasangue. Erano breviari indispensabili per cacciare il vampiro. Questo ''Libro dei Vampiri'' ha lo stesso scopo. Vuole introdurre a una scienza che non esiste, la vampirologia.
===Citazioni===
*Il vampiro è il «mostro» più metaforico, il più «intellettuale», pur essendo popolarissimo e riprodotto dall'industria culturale in quasi tutto il mondo. Il vampiro affascina il lettore quanto il bambino. Il mito del vampiro è «raffinato» e «sofisticato», è elaborato e complesso. (p. 10)
*Come la cultura di fine secolo, il vampiro è inafferrabile. Non è un fantasma, e quindi è tangibile, ma riesce a sfuggire a una identificazione precisa grazie alle sue metamorfosi e ai suoi poteri misteriosi. Come la cultura di fine secolo, il vampiro è ibrido, non è catalogabile in un solo schema. (p. 13)
*Il libro come il vampiro si anima solo se la vita del lettore gli si dedica, se attraverso gli occhi il lettore si fa assorbire dalle righe stampate. Il libro contagia. Assorbe la vita e i sogni del lettore e lo contamina con ciò che contiene. (p. 17)
*Dai depositi delle case editrici, che sono le loro caverne e i loro castelli, i libri sono pronti a cercare nuove prede. Come il vampiro, il libro teme solo gli oggetti appuntiti che possono trafiggerlo e teme il fuoco, che può distruggerlo. E il sole diretto può ingiallirlo e persino ucciderlo. Mentre riposa negli scaffali o nelle scatole sa che presto o tardi da quell'antro potrà volare e riempirsi del sangue dei lettori. (p. 18)
[[File:Dracula (1931) trailer - 'I am Dracula' (cropped).png|thumb|[[Bela Lugosi]] nel ruolo del [[Conte Dracula]] in ''[[Dracula (film 1931 Browning)|Dracula]]'']]
*Il vampiro richiede la totale sostituzione del personaggio dell'attore. [[Bela Lugosi]] quando calcava le scene dei teatri americani o attraversava i fotogrammi dei film draculeschi ''era'' il vampiro. La sua identificazione con la parte proseguiva anche nella vita privata, nel non-spettacolo. Diventa prima Bela «Dracula» Lugosi nei manifesti pubblicitari e nelle recensioni cinematografiche. Poi diventa lui stesso personaggio, come nel film ''Bela Lugosi Meets a Brooklyn Gorilla'', da lui stesso interpretato. Infine muore proclamandosi re dei vampiri. (p. 28)
*Lugosi finisce veramente male. Lui che era stato commissario del popolo nella rivoluzione ungherese di [[Béla Kun|Bela Kun]], lui che anche negli Stati Uniti non aveva rinunciato ai suoi ideali organizzando un Comitato Antifascista della comunità ungherese, lui finisce la sua carriera di attore nella morfina e come macchietta vampirica sulle pedane dei night-club. (p. 28)
*{{NDR|Su ''[[Plan 9 from Outer Space]]''}} È uno dei peggiori della storia di tutto il cinema fantastico, e c'è chi si è chiesto se, dopo questo film, Lugosi non sia morto di vergogna, piuttosto che malattia... (p. 28)
*Lugosi è il caso limite, ma [[Conte Dracula|Dracula]] è sempre una maschera maligna, una volta appiccicata sul viso non è più possibile staccarla. Lo stesso destino è accaduto a [[Christopher Lee]], in parte a [[Klaus Kinski]] e a [[Frank Langella]]. Gli interpreti del vampiro diventano tutt'uno con lui e difficilmente si liberano della sua presenza. (p. 28)
*L'evanescente raggio di luce del proiettore cinematografico ha qualcosa di vampiresco, solca le tenebre della sala e si ciba delle vite di grandi schiere di spettatori. Se poi il raggio ineffabile trasporta immagini di vampiri, il vampirismo cinematografico si moltiplica. Il cinema nella sua storia è stato disseminato di vampiri: si contano centinaia di film in cui il vampiro è stato protagonista od ospite. A questa presenza vampirica nel cinema sono stati dedicati studi e interi libri, tanto da fare del filone vampiristico il più importante forse di tutto il cinema fantastico e dell'orrore. (p. 33)
*{{NDR|Su ''[[Nosferatu il vampiro]]''}} Da una trama così semplice, affine alle fiabe nordiche più infantili, Murnau trae un film che è, secondo molti, un grande apologo. È l'Agonia dell'Occidente, dice Kerouac. È la premonizione del nazismo, dice Kracauer. È il sacrificio della purezza femminile, ribattono i più sentimentali. (p. 41)
*In ''Nosferatu'' c'è una manipolazione materialistica del mito del vampiro, e la spiritualità, il metafisico, passa dall'altra parte, dalla parte del Bene. In effetti non si rispetta troppo la tradizione popolare su cui si basava il ''Dracula'' di Bram Stoker, né riesce a fornire un modello per il cinema vampirico a venire. Il vampiromane di oggi sussulterà nel constatare che Orlok si riflette negli specchi (accade durante la vampirizzazione di Ellen), mentre l'appassionato demonologo avrà qualche dubbio sull'onnipresente ombra del vampiro, giacché i sacri testi della magia ci informano che le creature delle tenebre sono prive di quest'attributo umano. (p. 43)
*In fin dei conti, piace pensare a un ''Nosferatu'' che non è solo metafora politica e non è solo proiezione psicologica delle inquietudini di Murnau. I due elementi convergono nel pretesto vampiresco, e conducono ad uno dei primi capolavori (al di là delle sopravvalutazioni) del cinema muto. Una conferma autorevole della multiformità e della «vitalità» del mito vampirico. (p. 43)
*A [[Tod Browning|Browning]] piaceva il «diverso», la tristezza della deformità. L'esperienza giovanile nel mondo del circo aveva lasciato un segno: l'universo dei «freaks», degli anormali, cui dedicherà il suo capolavoro (''Freaks'', 1932), dimostrano le sue preferenze. Il suo mondo è il mondo della melanconia umana dietro la maschera, anche dietro la maschera mostruosa. (p. 44)
*Ecco dove Dracula si congiunge alle tematiche predilette di Browning. Nella mistificazione, nel mascheramento. E, come negli altri film di Browning, propone il rito dello smascheramento, della demistificazione. Dietro la maschera c'è sì un mostro o un criminale, ma un mostro e un criminale patetici. A portare una maschera, in fondo, sono costretti dalle convenzioni sociali, devono forzatamente nascondere la propria diversità. Devono nascondersi perché altrimenti sarebbero perseguitati, come è perseguitato Dracula per la sua strana sessualità, un erotismo deviante e diverso dalla «norma». (p. 44)
*Lugosi non era solo un atore vanesio. Era comunista. Aveva partecipato attivamente alla repubblica di [[Béla Kun|Bela Kun]] e, caduta questa sotto la repressione, era stato costretto a emigrare. Le storie del cinema, anche quelle specialistiche, dimenticano, deliberatamente questa militanza di Lugosi, forse in conseguenza dell'ostentato silenzio di parte americana. Non era conveniente rendere noto che uno degli attori più popolari era un comunista, un rivoluzionario in esilio. Forse fu proprio questo essere diverso, anche politicamente, di Lugosi («straniero in terra straniera», come lamenta il Dracula di Stoker) a sposarsi perfettamente con il dolente demonio Dracula, principe delle tenebre e della diversità. (p. 44)
*Già il conte Orlok di Murnau era tanto solo da dover fare addirittura il cocchiere, proprio come il Dracula di Browning. Ma Orlok era un mostro del tutto disumano, mentre il Dracula interpretato da Lugosi umanizza il vampiro. È un tipo strano, questo è sicuro, non lo si incontrerebbe tutti i giorni dal lattaio e nemmeno in un salotto borghese. Eppure ha un<nowiki>'</nowiki>''apparenza'' umana. [...] Se Nosferatu era un erotismo bestiale e repellente, Dracula 1930 è l'amore misterioso ed esotico che irrompe nei salotti. Mina è soggiogata dall'ipnotismo di Dracula, ma ne è veramente innamorata, vedendone una possibile via di uscita dalle mura opprimenti della casa paterna. (p. 49)
[[File:Dracula 1958 c.jpg|thumb|[[Christopher Lee]] nel ruolo del [[Conte Dracula]] in ''[[Dracula il vampiro]]'']]
*Si è detto a torto che la fortuna di ''[[Dracula il vampiro|Horror of Dracula]]'' si è avvalsa del colore cinematografico, che permetteva per la prima volta di mostrare il rosso del sangue. E si è detto che in ''Horror of Dracula'' il sangue scorreva a litri. Niente di più falso, se si escludono le labbra macchiate di sangue del vampiro, e non ci sono conferme dell'esistenza di una versione del film esportata solo in Giappone, dove il paletto conficcato nel cuore dei vampiri sarebbe anche divelto con abbondanza di sangue. (p. 53)
*Dracula e Van Helsing sono immersi da Fisher in un bagno di Inghilterra vittoriana. Van Helsing-Peter Cushing è rigido come l'istruttore di un college inglese, mentre Dracula-Christopher Lee è spietato come un colonnello britannico o come il caporeparto di una fabbrica ottocentesca.<br>E certo che il Dracula di Christopher Lee è inglese anche in altri atteggiamenti: la malvagità sorniona da dandy byroniano, la gentilezza snob con cui accoglie i visitatori al castello, la cattiveria presuntuosa e annoiata da aristocratico vittoriano con cui snuda i canini. Il volto di Lee è dotato di una mimica superiore a quella di Lugosi, eppure ha bisogno di posticci canini appuntiti per completare il personaggio. A Bela Lugosi bastava la cipria e il rossetto. Bela aveva già la maschera del vampiro cucita in volto, era ungherese, mentre Christopher doveva inserire qualcosa di più nella sua immagine italo-britannica. (p. 54)
*{{NDR|Su ''[[Nosferatu, il principe della notte]]''}} La virtù di Herzog è di riuscire ad innestare la tradizione vampirologica nella propria originale «visione del mondo». Nella simpatia-passione per il «diverso». Indubbiamente la proposta di Herzog è ambigua, oltre ogni scusabilità. (p. 55)
*Percorrere la carriera cinematografica di [[Klaus Kinski|Kinski]] è una specie di viaggio nell'inferno del cinema europeo, tra spaghetti-western, pessimi gialli teutonici, semi-porno all'italiana. Sino all'approdo glorioso sulle sponde del vampirismo. (p. 56)
*Senza dubbio, il vampiro più ripugnante della storia del cinema. Eppure, dimostrando un ateggiamento assai torbido verso il sesso, Herzog ne fa un richiamo erotico indiscutibile. Tutto sommato si invidia la bianca Lucy capitata tra le grinfie del vampiro. (p. 56)
*Le ragazze della pubblicità televisiva, come tutte le donne affascinanti della pubblicità in generale, sono delle vampire. E delle vampire secondol'accezione vittoriana, succhiatrici di denaro e ingannevoli. Con il loro sorriso fanno buttare via al «consumatore» soldi e persino la vita stessa, svilita e ridotta a consumismo. Si è pronti a dare tutto alla ragazza dei cartelloni o degli spot pubblicitari, si è pronti ad acquistare i prodotti che le reclamizza, pur sapendo che da lei non si otterrà nulla. Dalla demonizzazione del televisore si passa con facilità alla demonizzazione della pubblicità. Televisione e pubblicità sono stati temuti da consistenti fasce intellettuali con la stessa sospettosa e sprezzante paura di Voltaire di fronte al dilagare della superstizione vampirica nel secolo dei lumi. (p. 62)
[[File:Dracula (1973) - Jack Palance 6.png|thumb|[[Jack Palance]] nel ruolo del [[Conte Dracula]] ne ''[[Il demone nero]]'']]
*{{NDR|Su ''[[Il demone nero]]''}} Il Dracula di [[Jack Palance|Palance]] è un vampiro innamorato, patetico e malinconico, maledetto come i vampiri dei fumetti. Adatto, quindi, alla televisione. (p. 75)
*Il mito del vampiro nasce in epoche indefinibili, anche se il termine «vampiro» si afferma in Europoa solo nel Settecento illuminista. Gli etimologi non stanno tranquilli di fronte ai vampiri. Le tre parole che nel linguaggio contemporaneo definiscono più correntemente il vampirismo (Vampiro, Nosferatu, Dracula) hanno origini in parte insondabili, che quasi si perdono nel nulla. (p. 79)
*Il vampiro ripropone quelle sensazioni di vicina morte che la sessualità porta sempre con sé. La paura è alla base dei miti vampireschi: paura della morte, paura dell'erotismo non socialmente controllabile, paura dell'ignoto. La paura, tra l'altro, è legata fisiologicamente al sangue, questo essenziale alimento della dieta vampirica. L'adrenalina che la paura fa aumentare nel sangue sembra tingere di rosso anche l'aspetto più nascosto del terrore. (p. 81)
*Il vampiro agisce meglio nel mondo chiuso, ad esempio nel ''villaggio''. Un contadino romeno avrà più di uno stimolo al terrore vampirico, al timore verso le orde vampiresche dotate di oscuri poteri connessi alla notte. La mentalità del piccolo gruppo favorisce la superstizione del vampiro. Ecco perché le leggende sul vampiro sono molto diffuse nelle isole, dove si teme tutto ciò che è straniero e diverso. (p. 83)
*Il vampiro sopravvive alla morte, supera una delle massime aspirazioni e una delle massime angosce dell'uomo. E sopravvive nel corpo, non nell'anima. Il vampirismo è il contrario del cristianesimo, che assegna solo all'anima l'immortalità e di conseguenza svilisce tutto il corporeo. (p. 92)
*Il Settecento fornisce ai tempi a venire una superstizione vampirica precisa, con regole e norme che si protrarranno nei secoli: i vampiri illuministi sono cadaveri che risorgono, nutrendosi di sangue umano e annientati solo da un paletto nel cuore e dal rogo delle spoglie. Il Settecento fornisce anche l'elenco dei rimedi per allontanare questi mostri notturni: l'aglio, gli arnesi religiosi, ecc. L'ondata di paura porta a un vero e proprio irrazionalismo di massa, probabilmente sottovalutato dagli storici e da quanti hanno studiato il periodo settecentesco europeo. La credenza nei vampiri provocò un incredibile numero di violazioni di sepolture, le tombe venivano aperte per rinvenire cadaveri rosei e sanguinolenti (vampiri) cui imputare epidemie o sventure. In effetti non era infrequente scoperchiare tombe e trovare cadaveri gonfi e lisci, con unghie e capelli allungati (il tutto in virtù di normali fenomeni di ritardata decomposizione) o sepolti vivi a causa di qualche forma di morte apparente. (p. 94)
*La croce da oggetto di culto si muta in stratagemma per mettere in difficoltà il male. Funziona con il diavolo e funziona con il vampiro. Dracula e i suoi simili urlano di dolore al solo apparire di un crocifisso: hanno ragione, perché la croce è, originariamente, solo uno strumento di tortura. Il vampiro, materialista ed esaltatore dei piaceri della carne (e del sangue), non può sopportare la vista di quell'attrezzo da boia. (p. 98)
*Con il Dracula di Christopher Lee si inaugura una nuova stagione di successi per il vampiro. Si pubblicano libri e studi sul vampirismo, le case cinematografiche sfornano decine di film sul non-morto. Non c'è la crisi, eppure il vampiro torna a svolazzare. (p. 100)
*Qualcuno ha visto nel Dracula di Stoker un'influenza diretta delle teorie di [[Cesare Lombroso|Lombroso]] (del resto citate dallo stesso Stoker), ma l'ipotesi è di difficile dimostrazione. Se è vero che Lombroso e la sua scuola ci informano che «riguardo ai denti, si incontrano negli assassini i canini molto sviluppati», è anche vero che Dracula fa bella mostra di una fronte spaziosa e alta, negata ai criminali dai lombrosiani e attribuita viceversa ai geni. Dove il vampiro spezza di più le categorie dei delinquenti di Lombroso, [[Enrico Ferri (criminologo)|Ferri]], [[Raffaele Garofalo|Garofalo]] e altri fisionomi, è negli occhi, mai sfavillanti in un criminale secondo le «regole» di quella fisiognoica. (p. 112)
*Stoker teme le donne e le fa vampire, eppure la sua origine sociale medio-borghese lo condiziona, lo costringe a liberare la donna solo nella mostruosità, facendola «donna perduta». Le letture analitiche del suo ''Dracula'' hanno spesso tentato di scrutare la personalità dell'autore, per cogliere nel romanzo i tormenti vittoriani o le tensioni affettive di Bram Stoker. Lo stesso personaggio Dracula potrebbe essere spiegato come parto nevrotico. Ma Dracula fa paura non tanto per gli spaventosi tormenti ''interiori'' che evoca, fa paura piuttosto perché è un nemico dell'umanità, un'insidia ''esterna''. Se ''Lo strano caso del dottor Jekyll e di mister Hyde'' evoca terrori introspettivi (l'orrore è dentro di noi), ''Dracula'' avvisa che l'orrore è anche fuori di noi, e che può invaderci. (p. 125)
*[[Conte Dracula|Dracula]] è un falso aristocratico: nessun servitore, infatti, gli facilita la vita (o la non-vita) al castello. Non ha attorno a sé nemmeno il chiasso conviviale ed orgiastico di un signore feudale: il suo maniero è tetro, e lui stesso non tocca mai cibo. (pp. 128-129)
*Dracula è un ottimo turista. Sceglie con cura il nome delle navi con cui salpare. Per arrivare a Londra usa la «Demeter», che ricorda la suocera del dio degli Inferi, Demetra (che è anche simbolo di fertilità, e Dracula è una sfida alla procreazione ma è anche propagatore di vampiri). Per tornare in patria, invece, sceglie la «Czarina Caterina», il cui nome coincide con la zarina forse più immorale e dissoluta di tutta la storia russa. (p. 129)
*Dracula è un libertino. Si sceglie molte donne e se ne nutre. Ma non riesce mai ad essere maschilista quanto il suo nemico Van Helsing. (pp. 129-130)
*[[Abraham Van Helsing|Van Helsing]] è un tutore dell'ideologia. Per combattere Dracula utilizza tre armi ideologiche: la religione, i buoni sentimenti, la Ragione. È solo la fede in queste armi a rafforzare i nemici del vampiro, consci della sua pericolosità. (p. 130)
*Van Helsing è un celibe, per scelta non può sposarsi, è un prete della vampirologia. Le donne non lo interessano se non come potenziali schiave del vampiro. Qualcuno dice che un tempo è stato sposato, ma è riuscito solo a far diventare pazza sua moglie. (p. 130)
*Van Helsing è sadico. Desidera impalare le donne. E sceglie, per trafiggere Lucy, il giorno successivo a quello fissato per il matrimonio. (p. 131)
*[[Renfield]] è la parentela tra vampirismo, cannibalismo, necrofagia. (p. 131)
*[[Lucy Westenra|Lucy]] è un nome triste. Stoker si è ispirato alla poesia di William Wordsworth ''Lucy'', dove si canta una Lucy che anche da morta vive eternizzata nella natura. Lucy è stato sempre un nome adeguato ai personaggi letterari più sventurati o legati alla morte: persino nella ''Capanna dello zio Tom'' di Harriet Beecher Stowe c'è una negra Lucy che si annega quando gli schiavisti le sottraggono il figlio. E anche la Lucia manzoniana subisce parecchie traversie... (p. 131)
*Lucy è la vittima sessuale per eccellenza, è sottoposta agli atti esplicitamente erotici di Dracula, e ad atti implicitamente erotici dal dottor Seward (le trasfusioni di sangue). (p. 132)
*[[Mina Murray|Mina]] è una donna forte. Per i suoi tempi è troppo emancipata: lavora, è piena di iniziative, intende persino diventare giornalista! (p. 132)
*Mina è la donna stuprata che si sente corresponsabile della violenza subìta. «Contaminata!», urla dopo il rapporto con Dracula. Si dovrà mondare con i riti di Van Helsing da una «colpa» che rischia di farla gravida di un vampiro. (p. 132)
*[[Jonathan Harker|Harker]] è avventato e merita il suo destino. Lavoratore zelante, si mette in marcia per il castello di Dracula, dove ha trovato un impiego, proprio nella notte di Walpurgis, senza rispetto per quella data, il primo maggio, il giorno dei sabba, ma anche il giorno in cui i lavoratori fanno festa... (p. 133)
*C'è una ambigua ammirazione-repulsione nella credenza della [[metamorfosi]]. Da una parte si desiderano le capacità extra-umane degli animali (rapacità, volo, nuoto, capacità anfibie, forza, veleno, ecc.). Dall'altra si teme la ''riduzione'' a bestie, spesso considerata come condanna, nella mitologia e nella fiaba: sono i rospi, i serpenti, le belve e gli uccelli che nascondono la vera identità di una principessa, o di un demone. Il serpente della Bibbia cela il Male e attraverso la donna fa scoprire il peccato all'uomo. (p. 135)
*I voli notturni dei [[Pipistrello|pipistrelli]] fanno paura e inquietano. Ancora oggi i gangster americani considerano un malaugurio l'apparizione del pipistrello, foriero di arresti o di morte, come testimonia anche il ''Batman'' dei fumetti che combatte i criminali incutendo terrore attraverso l'immagine del pipistrello. Ma i banditi americani devono forse le loro paure alla Romania, terra originaria di tante superstizioni vampiriche, dove da secoli il pipistrello è considerato simbolo della sventura. (p. 136)
*Sono molti gli animali che possono mordere e contagiare l'uomo, eppure il più temuto è stato proprio il pipistrello. In realtà le abitudini, i comportamenti e alcune caratteristiche fisiologiche del pipistrello coincidono con i principali concetti fantastici del «resuscitato che succhia il sangue», o della femmina vampira che sottrae energie. E contemporaneamente l'associazione con la figura del pipistrello ha contribuito a creare molti di questi concetti. Basta ricordare che tutti i pipistrelli sono dotati di patagio, la membrana alare che unisce le falangi e permette il volo: il patagio necessita di particolari condizioni ambientali perché può essicare, e per questo motivo il pipistrello non può trattenersi a lungo sotto i raggi del sole, trascorre dormendo le ore del giorno e «vive» pressoché esclusivamente di notte. Una singolare coincidenza con il comportamento del revenant vampiresco. Il notturno. (pp. 136-137)
*Il pipistrello con i suoi voli in cerca di cibo disperde una grande quantità di energie, ha una «vitalità» quasi esuberante, instancabile. Non è un animale passivo o statico: ''vive'', anche se solo di notte. Il pipistrello vola verso l'estrema consumazione dell'esistenza terrena, delle energie a disposizione. E questo, vivendo quasi in eterno. In «eterno», rispetto alla longevità degli altri mammiferi. Come è noto nei mammiferi la durata della vita è quasi sempre strettamente proporzionata alle dimensioni: un topo vivrà meno di un anno, un cavallo supererà agevolmente i diciasette anni. Il pipistrello spesso è molto più piccolo di un topo, eppure può sopravvivere per oltre quindici anni. E anche a una simile veneranda età non subisce quel deterioramento delle arterie tipica decadenza senile di ogni mammifero. (p. 137)
*Il [[lupo]] ha per i suoi simili un forte sentimento «familiare», ma è animale ribelle, non accetta il dominio dell'uomo. È alter ego del cane domestico, il suo mister Hyde. (p. 140)
*La [[seduzione]] caratterizza definitivamente il vampiro come metafora del trasgressivo: la sua irruzione seducente nella vita «normale» e perbenista scuote e infrange alcuni dei valori fondamentali della società. (p. 145)
*La tristezza del vampiro, la sua disperazione, sono l'altra faccia dell'intrinseca ideologia di «liberazione» nascosta nel mito vampirico. Il non-morto, che vive solo nel nero della notte, nel silenzio senza memoria delle tenebre, nella morte del giorno, difficilmente avrebbe potuto sottrarsi alla malinconia e al dolore. (p. 150)
*L'ambigua passione per il diverso di Werner Herzog ha offerto un Nosferatu cinematografico che si lamenta della propria longevità sostenendo che la morte «non è il peggio». Involontariamente, il Nosferatu di Herzog si ritrova corciano, in perfetto accordo con un celebre ''Soliloquio'' del filosofo italiano: «Malinconica e triste che possa sembrare la morte... il terribile sarebbe se l'uomo non potesse morire mai, chiuso nella carcere che è la vita». (p. 153)
*La [[depressione]] stessa è un vampiro. Alzarsi la mattina dopo una notte insonne: l'incontro estenuante della vittima con il suo predatore è simile al sommergersi in una marea di pensieri di cui però non si può fare a meno. Senza forza, senza energia, come «esangui». (p. 161)
*Chi non ha mai sperimentato l'insonnia legata ad un dispiacere non può capire con quanta insistenza l'immagine che causa il dolore si ripresenti puntuale alla finestra della memoria: e come sia impossibile scacciarlo, e come sia voluttuoso arrendersi al suo potere. (p. 161)
*Nel vampiro, che infrange le regole della vita e della morte ma anche quelle della sessualità convenzionale, c'è un diavolo umanizzato, come Cristo è un dio umanizzato. Cristo promette per l'aldilà una vita futura ed eterna, gioiosa e senza dolore. Anche il vampiro promette alle proprie vittime una vita futura eterna e libera, ma sulla terra. (p. 170)
*La figura del vampiro non ha perso nulla della sua carica travolgente. Tutt'altro. Il vampiro poteva essere logorato da una storia troppo lunga, poteva diventare solo macchietta, pretesto comico. La sua demitizzazione poteva essere totale e senza scampo. Invece, no. Il vampiro, e la stessa figura in fondo così recente di Dracula, si rivelano capaci di «fare paura» e contemporaneamente di affascinare ancora oggi. ''[[Dracula di Bram Stoker|Bram Stoker's Dracula]]'' di Francis Ford Coppola era, sulla carta, un film rischioso. Poteva tramutarsi in una involontaria parodia di un personaggio passato attraverso troppi film e troppe rielaborazioni. Viceversa, al di là delle valutazioni individuali sulla qualità di ''Bram Stoker's Dracula'', il film di Coppola ha dimostrato tutta la forza di questo mito. (p. 203)
*Con ''Bram Stoker's Dracula'', Coppola ha reso evidente che il mito del non-morto transilvano è tuttora fecondo e prolifico: fa ancora paura e contemporaneamente riesce ancora a rappresentare tensioni e angosce degli individui quanto delle società attuali. Anzi, il ''Dracula'' di Coppola ci presenta l'aspetto più devastante del vampiro contemporaneo: è un mostro, ma un mostro irriducibile. Non si presta, Dracula e il vampiro, alle riletture buoniste, integrazioniste. Rimane implacabilmente e interamente mostro, perturbante. Con ''[[Forrest Gump]]'' o ''[[Il gobbo di Notre Dame (film 1996)|Il gobbo di Notre Dame]]'', Hollywood ha offerto l'omologazione del diverso, da accettare e integrare in un universo «politically correct». Con il ''Dracula'' di Coppola, invece, il mostro si presenta in tutta la sua alterità. Ha una dimensione umana, questo è vero. Piange, soffre, diventa vampiro per amore. Ma le sue azioni sono comunque malvagie, le sue mutazioni sono orride. E quindi, alla fine, va eliminato. (p. 214)
*{{NDR|Su ''[[Dracula: morto e contento]]''}} Poteva essere la versione draculiana di quel capolavoro che fu ''[[Frankenstein Junior|Frankenstein junior]]'', invece si è risolto in un filmetto leggero e innocuo. Certo, lo spettatore vampirofilo riusciva a scoprire di continui riferimenti a pietre miliari del cinema di vampiri. I nomi dei personaggi, le battute, le situazioni, erano metodiche riscritture in chiave comica della sceneggiatura del ''Dracula'' di Tod Browning: un film mitico negli Stati Uniti, quasi ignoto in Italia, e per questo il pubblico (e la stessa critica più disattenta) non hanno colto, da noi, il gioco anche godibile di Mel Brooks. (p. 218)
===Explicit===
Giunti alla fine della nostra caccia, un dato dovrebbe essere acquisito: i vampiri sono tra noi. Anche perché, nell'epoca del virtuale che si sta aprendo con il duemila, tutto quello che è stato creato dai media «esiste». Dal momento che i vampiri dimorano nell'immaginario collettivo, in modo permanente, allora esistono. In quell'interzona situata là dove scompare la differenza tra realtà e immaginario.
==''Il lord del brivido''==
===Incipit===
La filmografia di [[Christopher Lee]] è una grande galleria di personaggi inquietanti, a volte mostruosi, quasi sempre dei "diversi". Era in grado di nobilitare le figure più terribili, rendendo percepibile sullo schermo quella che chiamava «la solitudine del male» (la sua spiegazione era che «nessuno è totalmente malvagio»).
===Citazioni===
*Durante il conflitto viene trasferito all'intelligence Service, sempre per conto della RAF, e a quelle che vengono definite "special operations". Insomma, si occupa di spionaggio e firma l'Official Secrets Act che lo impegna alla segretezza sulle sue attività: Lee infatti non ha mai rivelato quali fossero i suoi compiti. Ed è questo un altro tassello che intreccia la sua biografia con la sua futura carriera cinematografica: infatti a Lee, agente segreto nella vita reale, doveva capitare di essere sullo schermo uno dei più temibili avversari della spia per eccellenza nell'immaginario odierno, James Bond. (p. 20)
[[File:Revenge of Frankenstein (trailer) - Christopher Lee.png|thumb|Christopher Lee nel ruolo della [[Mostro di Frankenstein|Creatura]] ne ''[[La maschera di Frankenstein]]'']]
*{{NDR|Su ''[[La maschera di Frankenstein]]''}} L'aspetto del Mostro era una grande innovazione, che ne allontanava l'immagine dalla classica testa quadrata con gli elettrodi portata al successo da Boris Karloff negli anni Trenta. Il problema era che non si poteva imitare il make-up dei Frankenstein prodotti dalla Universal, perché era protetto da copyright, ed era necessario cercare qualcosa di completamente differente. Christopher Lee affrontò almeno tre prove per il make-up della creatura, con il truccatore Phil Leakey. In alcuni primi tentativi il naso di Lee era schiacciato o con delle protesi, tanto da farlo sembrare un animale, poi si arrivò al trucco definitivo, che è stato definito "da incidente stradale". Poiché la creatura era composta di frammenti prelevati ad altri corpi, si realizzò un volto irregolare, pieno di cicatrici e con un occhio latteo. (pp. 38-39)
*{{NDR|Su ''[[La maschera di Frankenstein]]''}} Per caratterizzare un personaggio che non parla e può comunicare solo con i movimenti, gli atteggiamenti, le reazioni, Lee mise a frutto le sue esperienze come mimo. E la sua interpretazione resta memorabile, soprattutto per la capacità di rendere il dolore della creatura, senza parlare e solo con i movimenti e gli sguardi. (p. 40)
*''[[La maschera di Frankenstein|The Curse]]'' fu infatti una sorta di banco di prova per l'equipe [[Hammer Film Production|Hammer]], una palestra per imparare le nuove regole del cinema horror nell'epoca del colore. L'esperimento fu premiato da un enorme successo di incassi, oltre ogni aspettativa, dando il via a una vera e propria rinascita dell'horror cinematografico. Tuttavia, i critici ufficiali erano molto severi con i film della Hammer e fin dagli inizi sentenziarono che il filone non avrebbe funzionato. Al contrario gli spettatori regalavano quasi immancabilmente dei risultati economici eccezionali: con pochi mezzi e scarsi investimenti, la Hammer riusciva a realizzare dei film di grande successo internazionale. Presto la Hammer divenne l'unica casa produttrice britannica a essere automaticamente distribuita attraverso le major americane, dalla Universal alla Warner Bros., dalla Columbia alla Fox. Un vero fenomeno imprenditoriale e un'audace scelta di specializzazione nel fantastico e nel gotico. Oggi, finalmente, anche gli studiosi di cinema cominciano ad apprezzare l'originalità di quelle pellicole e la maestria dei registi e degli interpreti. (p. 41)
*{{NDR|Su ''[[Dracula il vampiro]]''}} Le platee del 1958 si resero subito conto che avevano di fronte un film dell'orrore del tutto innovativo e non solo per l'uso del colore. L'impatto era straordinario fin dalla sequenza iniziale, quando sui titoli di testa il sangue cola su una bara con la scritta "Dracula". La musica di James Bernard, restata famosa, fa rimbombare archi e tamburi con un ritmo che ricorda la parola scandita «Dra-cu-la». (p. 48)
*{{NDR|Su ''[[L'uomo che ingannò la morte]]''}} Troppo statico e parlato, il film lasciò freddi pubblico e critica, nonostante la consueta meticolosa cura della Hammer e di Fisher. (p. 55)
*{{NDR|Su ''[[Il mostro di Londra]]''}} Ribalta le convenzioni della storia sul Dottor Jekyll e Mister Hyde: qui Jekyll è un goffo professore che si trasforma non in un mostro, ma in un giovane bellissimo e depravato. Una innovazione ardita, girata in modo sontuoso da Terence Fisher, ma che non ottiene però i consensi del pubblico. (p. 57)
*{{NDR|Su ''[[Lo sguardo che uccide (film 1964)|Lo sguardo che uccide]]''}} Girato in grande velocità, il film poteva essere un capolavoro della casa produttrice britannica, ma venne tradito dal make-up del mostro, scarsamente efficace a causa delle ristrettezze economiche imposte dalla produzione. (p. 79)
[[File:Rasputin the Mad Monk (1966) trailer - Christopher Lee 6.png|thumb|Christopher Lee nel ruolo di [[Grigorij Efimovič Rasputin]] in ''[[Rasputin: il monaco folle]]'']]
*{{NDR|Su ''[[Rasputin: il monaco folle]]''}} Trasporre sullo schermo la storia di Rasputin imponeva alla produzione di ricostruire con efficacia l'ambientazione russa, ma nel film non viene mai mostrata la corte reale (né lo zar), probabilmente perché avrebbe richiesta delle spese insostenibili per la Hammer. Si preferì invece accentuare la carica violenta e sensuale del personaggio, puntando sulla fotografia di Michael Reed per ovviare ai pochi mezzi a disposizione. Il Rasputin di Lee, dai lunghi capelli e dalla lunga barba, gli occhi infernali e la capacità di sedurre persino una delle dame più vicine alla zarina, resta una delle prove più suggestive dell'attore. (p. 81)
*{{NDR|Su ''[[The Devil Rides Out]]''}} Ci vollero anni [...] prima che Lee convincesse la Hammer a produrre il film, dato che si temevano le reazioni della censura e della Chiesa di fronte a una storia di satanismo e magia nera. In qualche modo, il film ruppe il ghiaccio e diede il via libera ad altri film sulle stesse tematiche. Rabbini, preti cattolici e protestanti, persino musulmani chiesero a Lee se non aveva avuto disagio a girare quel film e se non lo considerasse blasfemo. Ma l'attore replicava che nel film, al contrario, si assiste alla distruzione delle tenebre da parte della luce. E persino un vescovo irlandese gli fece i complimenti. (pp. 83-84)
*{{NDR|Su ''[[The Devil Rides Out]]''}} Per lungo tempo Lee sperò in un remake del film, che potesse godere delle nuove frontiere raggiunte dagli effetti speciali, ma il suo desiderio non si realizzò. (p. 85)
*{{NDR|Su ''[[Dracula, principe delle tenebre]]''}} Al di là dell'assenza di dialoghi, la stessa presenza del vampiro sullo schermo è ridotta al minimo. Nelle sue poche apparizioni il Dracula di Lee risulta animalesco, crudele, e l'attore sembra aver abbandonato il desiderio di distinguersi nettamente dal vampiro di Lugosi: in ''Dracula Prince of Darkness'', infatti, indossa un anello che è la copia esatta di quello portato da Bela Lugosi, come omaggio al grande attore ungherese. (p. 86)
*Dopo ''Dracula Prince of Darkness'' per Lee inizia la disaffezione verso il personaggio che lo aveva reso celebre. O almeno, la disaffezione verso i progetti della Hammer relativi al conte vampiro. «È assurdo!», sbotta l'attore con i dirigenti della casa produttrice. «Prima scrivete la storia e poi cercate di adattarvi il personaggio, è ridicolo. Non voglio farlo. Non lo farò». La sensazione di Lee, infatti, era che alla Hammer si scrivessero dei soggetti e solo successivamente decidessero di inserire Dracula nella storia, portando così a incongruenze e a uno svilimento del personaggio. (p. 87)
*{{NDR|Su ''[[Le amanti di Dracula]]''}} Anche la conclusione del film riservava all'attore un imprevisto. Dracula finisce impalato da una croce, il volto diventa triste, il sangue gli cola dagli occhi e dalla bocca, fino alla consueta disintegrazione. Proprio mentre girava la scena finale, con Lee urlante, trapassato dalla croce, il volto rigato da lacrime di sangue che gli scorrono dagli occhi, arrivò sul set il Lord inviato dalla Regina per consegnare il prestigioso Queen's Award alla Hammer, accompagnato dalla moglie. La coppia guardò muta quella scena terribile, senza nessuna espressione in volto. (p. 88)
[[File:Taste The Blood of Dracula - Original Theatrical Trailer (1970) Count Dracula.png|thumb|Christopher Lee nel ruolo del [[Conte Dracula]] in ''[[Una messa per Dracula]]'']]
*{{NDR|Su ''[[Una messa per Dracula]]''}} Il film aveva degli ottimi attori (come Geoffrey Keen) nei ruoli dei borghesi vittoriani dediti alla perversione e al satanismo, e gli effetti speciali della decomposizione finale di Dracula sono tra i migliori della serie. Eppure la copia della sceneggiatura su cui ha lavorato Lee è piena di appunti irritati dell'attore: "Ridicolo", "Sciocco", "Inutile". (p. 90)
*''[[Il conte Dracula (film 1970)|El Conde Dracula]]'' purtroppo si trovò limitato dalle ristrettezze finanziarie. Che il film fosse a bassissimo budget è testimoniato dall'uso smodato dello zoom, dalle riprese notturne girate di giorno o dal fatto che i lupi al servizio di Dracula erano dei semplici pastori tedeschi. Insomma, per Lee "un'occasione perduta". (p. 107)
*{{NDR|Su ''[[Vita privata di Sherlock Holmes]]''}} Grazie a questa pellicola, Christopher Lee può vantare di essere l'unico attore ad aver impersonato sia Sherlock Holmes che suo fratello Mycroft. Il regista Wilder volle Lee, dopo aver considerato George Sanders e Laurence Olivier, anche se non corrispondeva fisicamente alla descrizione del fratello di Holmes. Wilder gli disse: «Non mi interessa minimamente cosa hai fatto in passato. Mi interessa solo che tu sei l'attore giusto, secondo me, per questa parte, nel mio film». (p. 111)
*''[[Il marchio di Dracula|Scars of Dracula]]'' tenta di aggiornarsi alle nuove esigenze del mercato e si dimostra il più sadico della serie, soprattutto quando Dracula infligge delle terribili torture al suo servo (Patrick Troughton). I morsi di Dracula sono estremamente sanguinolenti e il vampiro affonda le fauci direttamente nel corpo squarciato di una vittima. Anche il trucco di Lee cambia, è molto pesante, il cerone lo rende pallido oltre misura. (p. 116)
*{{NDR|Su ''[[1972: Dracula colpisce ancora!]]''}} Non era la prima volta che il cinema portava Dracula in contesti contemporanei (era accaduto, tra l'altro, già a Bela Lugosi con il ''Dracula'' di Tod Browning e a Lon Chaney junior con il conte Alucard di ''Son of Dracula''), ma Lee era poco convinto da un Dracula in tempi moderni, svincolato dal suo contesto storico. La sua unica consolazione era ricordare che nel romanzo di Stoker la vicenda si svolgeva nello stesso periodo in cui venne scritto. Nonostante tutte le sue riserve, Lee non si risparmiò nella promozione della pellicola, apparendo anche in uno short pubblicitario, intervistato nella sua casa di Londra. Ma era convinto che gli spettatori avrebbero disapprovato un film a tratti grottesco. (p. 117)
*{{NDR|Su ''[[Il cervello dei morti viventi]]''}} Il film precedeva ''The Exorcist'' (''L'Esorcista'', 1973) e trattava un tema simile, quello di bambini "posseduti", ma si dimostrò troppo irritante, andava contro il moralismo perbenista che vuole solo bambini ingenui e serafici o al massimo vittime del demonio: invece in questo film i bambini uccidono e si uccidono. (p. 121)
*''[[The Wicker Man]]'' è un film che non lascia mai indifferenti, che fa pensare. Venne mostrato anche a esponenti di diverse confessioni religiose, per sapere se lo trovavano offensivo. Molti furono turbati dal cinismo di Summerisle, ma nessuno si sentì offeso. (p. 123)
*Esiste una voce secondo la quale [[Ian Fleming|Fleming]] si sia ispirato proprio alla sua vita per creare il personaggio di [[James Bond]], dato che come abbiamo detto Lee ha lavorato per i servizi segreti durante la guerra e avrebbe forse continuato anche successivamente a collaborare con l'intelligence britannica. (p. 127)
*{{NDR|Su ''[[Starship Invasions]]''}} Il film è talmente sgangherato (grotteschi costumi, astronavi con arredi ridicoli, assurdi robot degni dei serial americani di serie Z degli anni Trenta, effetti speciali iperartigianali) da farne un oggetto di culto per gli amanti del trash. (p. 138)
*{{NDR|Su ''[[Jinnah (film)|Jinnah]]''}} Lee aveva sentito parlare di [[Mohammad Ali Jinnah|Jinnah]] dalle truppe indiane durante la Seconda guerra mondiale, ma la sua vita era poco nota anche ai pakistani. L'attore voleva offrire un ritratto di Jinnah completamente diverso da quello offerto, brevemente, in ''[[Gandhi (film)|Gandhi]]'' (1982). Nel film di [[Richard Attenborough|Richard Attemborough]] il leader pakistano appariva come un mestatore che voleva la guerra civile, mentre nella interpretazione di Lee con regia di Jamil Dehlavi è "uno dei più grandi statisti del XX secolo". (p. 160)
*Tra le diverse abitazioni in cui ha vissuto, rimane nella memoria di chi ha potuto visitarla quella londinese a Chelsea, un appartamento al terzo piano dove accoglieva gli ospiti in un soggiorno illuminato da luci dorate, con mobilio di tec orientale, un grande specchio e tappeti persiani. A ornare la sala, i soprammobili che provenivano dai tanti viaggi dei coniugi Lee. Ai due lati di un camino i muri erano occupati da librerie che arrivavano fino al soffitto e che contenevano volumi su ogni argomento: storia, guerra, fantascienza, fantasy, horror, occulto, mitologia, musica, e soprattutto biografie storiche e autobiografie. I suoi autori preferiti del soprannaturale erano [[Edgar Allan Poe]], [[Arthur Machen]], [[Ambrose Bierce]], [[Algernon Blackwood]], [[H. P. Lovecraft]] e [[Ray Bradbury]]. (pp. 231-232)
*Nonostante il carattere riservato e a volte poco cordiale, non si sottraeva al bagno di folla dei fan, donando volentieri autografi e dediche sulle sue foto. Era assiduo frequentatore della libreria londinese Forbidden Planet in New Oxford Street, specializzata in fantascienza e fumetti, per firmare copie dei suoi film e libri. (pp. 233-234)
*Il suo giudizio sul mondo del cinema era spesso severo. Un po' moralista, riteneva che i ragazzi sotto i 15 anni dovessero essere tenuti lontani dai film pornografici e da quelli troppo violenti (di una violenza «imitabile»), ma era contrario alla censura cinematografica per gli adulti. Si diceva contrario allo star system, dato che chi viene ritenuto "star" non necessariamente è un buon attore, e riteneva che l'industria cinematografica fosse «devastata dall'ignoranza». Era molto critico con i film sulla Seconda guerra mondiale, a suo dire pieni di errori perché non realizzati da chi aveva veramente partecipato al conflitto. (p. 238)
*Patriottico, come si è visto era stato in gioventù persino agente segreto per l'Intelligence Service. Ma se gli si chiedeva di raccontare qualcosa sulle sue avventure nelle Special Forces o nei servizi segreti inglesi, lui, così loquace su tutti gli argomenti della sua carriera e della sua vita, si chiudeva in un rigido «non posso dire nulla». (p. 241)
==Bibliografia==
*Fabio Giovannini, ''Dario Argento. {{small|Il brivido, il sangue, il thrilling}}'', Edizioni Dedalo, 1986, ISBN 8822045165
*Fabio Giovannini, ''Il libro dei vampiri. {{small|Dal mito di Dracula alla presenza quotidiana}}'', Edizioni Dedalo, 1997, ISBN 9788822045386
*Fabio Giovannini, ''Il lord del brivido. {{small|Christopher Lee da Dracula a Lo Hobbit}}'', Shatter edizioni, 2018, ISBN 978-88-943721-2-0
==Altri progetti==
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[[Categoria:Giornalisti italiani]]
[[Categoria:Saggisti italiani]]
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Alessandro Orsini (saggista)
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[[File:Alessandro Orsini (sociologist) 2013-05-02.png|miniatura|Alessandro Orsini nel 2013]]
'''Alessandro Orsini''' (1975 – vivente), sociologo e saggista italiano.
==Citazioni di Alessandro Orsini==
*Bisogna avere il coraggio di ammettere che [[Putin]] ha già vinto.<ref>Citato in Maria Teresa Meli,
''[https://www.corriere.it/politica/22_maggio_01/orsini-putin-hitler-frasi-piu-controverse-professore-tv-059ebd7e-c93b-11ec-9820-58d31043d436.shtml Orsini, da Putin a Hitler: {{small|l'antologia delle frasi più controverse del professore in tv}}]'', ''corriere.it'', 1 maggio 2022.</ref>
*Come si fa a non comprendere questo fatto così elementare? In Italia le persone sono schierate come se ci fosse una partita di calcio, fai gol, esulti e finisce lì... E come se le persone non si interrogassero sulle conseguenze delle decisioni che noi prendiamo. Noi sconfiggiamo Putin... Ammesso che riusciamo in questa impresa anche i partiti italiani si fermano lì: pensate che bello se noi costringiamo Putin ad arretrare. Ma cosa vi aspettate che accadrebbe? Semplicemente che posto in una condizione disperata Putin sventra un Paese intero.<ref>{{Cita web|url=https://www.iltempo.it/attualita/2022/03/17/news/alessandro-orsini-piazzapulita-avverte-italiani-putin-disperato-sventra-ucraina-fatto-elementare-30873763/|titolo=Piazzapulita, il prof Alessandro Orsini avverte gli italiani: "Se disperato Putin sventra tutto"}}</ref>
*La “prima causa interna” dell'invasione {{NDR|[[Invasione russa dell'Ucraina del 2022|russa dell'Ucraina del 2022]]}} è stato il rovesciamento del regime filo-russo in Ucraina in seguito a una serie di manifestazioni iniziate il 21 novembre 2013 a Kiev. I manifestanti protestarono contro la decisione del governo di sospendere una serie di accordi commerciali che avrebbero legato più strettamente l'Ucraina all'Unione europea. La società ucraina si divise tra i sostenitori dell'Unione europea e quelli della [[Russia]]. La rivoluzione, nota anche come [[Euromaidan]], dal nome della principale piazza di Kiev, avrebbe portato al rovesciamento del presidente [[Viktor Janukovyč]], il 22 febbraio 2014, e alla sua fuga. [...] La rivolta contro Janukovycč fu sostenuta dagli [[Stati Uniti]]. Putin sentì di aver subito un'altra umiliazione per mano del blocco occidentale. Per paura che le proprie basi militari cadessero nelle mani della [[NATO]], Putin invase la Crimea, dove ha un'importantissima base navale a Sebastopoli. Una volta annessa la Crimea, la Russia è stata punita dal blocco occidentale con le sanzioni e l'esclusione dal G8. Il rovesciamento di Janukovycč provocò lo scoppio della [[Guerra del Donbass|guerra civile nel Donbass]], composto dagli oblast' di Donetsk e Lugansk. Il 14 febbraio 2014 i separatisti ucraini filo-russi hanno celebrato un referendum per l'indipendenza riportando una vittoria molto ampia (80% Sì contro 20% No). L'indipendenza del Donbass fu riconosciuta solo da Russia, Bielorussia, Nicaragua, Sudan, Siria, Venezuela e Repubblica centrafricana. Secondo i dati Ocse, la guerra civile nel Donbass è proseguita provocando circa 14 mila morti dal 2014 fino al giorno dell'invasione russa. Le notizie delle morti degli ucraini filo-russi non avevano diffusione in Italia, ma accompagnavano la quotidianità dei cittadini russi esasperandone indignazione e nazionalismo. Si è creata così una sorta di “separazione emozionale” tra i russi e gli italiani: i russi erano sconvolti per i fatti del Donbass, mentre gli italiani, in assenza di informazioni, erano emotivamente distaccati. Ciò che per i russi era importantissimo appariva privo di valore per gli italiani. Sul piano interno, non posso non ricordare quanto l'Ucraina sia un Paese diviso anche dal punto di vista etnico-politico, come appare evidente dall'analisi dei risultati elettorali. La mappa delle presidenziali del gennaio 2010, in cui si contrapposero [[Julija Tymošenko]] (45%) e Janukovycč (48%), mostra che la parte orientale del Paese è prevalentemente russofona e russofila. L'Ucraina era un Paese diviso ben prima che scoppiasse la guerra civile nel 2014.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/06/14/euromaidan-crimea-donbass-e-putin-messo-allangolo-reagi/6625998/|titolo=Euromaidan, Crimea, Donbass. E Putin, messo all’angolo, reagì – L’estratto del nuovo libro di Alessandro Orsini}}</ref>
*I Paesi che stanno sostenendo l'Ucraina si coordinano segretamente attraverso la NATO. È la NATO che è dentro questa brutta storia. Se vogliamo capire quello che sta succedendo dobbiamo capire che l'Italia sta agli Stati Uniti come la Bielorussia sta alla Russia. Cioè vuol dire che il sistema internazionale è fatto di parti interconnesse dove ci sono delle superpotenze e degli Stati satelliti. Agli stati satelliti come l'Italia è concessa una autonomia relativa in campo economico e in campo culturale ma non è concessa alcuna autonomia nel campo della sicurezza internazionale perché in Italia ci sono 13 mila soldati americani 120 basi della NATO, circa 20 basi della NATO segrete. Quindi siamo intorno a 140 basi.<ref name="ors1">{{Cita web|url=https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/89000-orsini-se-non-fermiamo-l-espansione-della-nato-avremmo-altre-guerre.html|titolo=Orsini: ''Se non fermiamo l'espansione della Nato avremo altre guerre''}}</ref>
*Mentre la prosecuzione di questa guerra {{NDR|l'invasione russa dell'Ucraina del 2022}} fa bene agli Stati Uniti, distruggerà l'economia italiana. Questo il governo italiano non lo può dire perché rispetto agli Stati Uniti è un Paese satellite.<ref name="ors1"/>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[File:Alessandro Orsini (sociologist) 2013-05-02.png|miniatura|Alessandro Orsini nel 2013]]
'''Alessandro Orsini''' (1975 – vivente), sociologo e saggista italiano.
==Citazioni di Alessandro Orsini==
*Bisogna avere il coraggio di ammettere che [[Putin]] ha già vinto.<ref>Citato in Maria Teresa Meli,
''[https://www.corriere.it/politica/22_maggio_01/orsini-putin-hitler-frasi-piu-controverse-professore-tv-059ebd7e-c93b-11ec-9820-58d31043d436.shtml Orsini, da Putin a Hitler: {{small|l'antologia delle frasi più controverse del professore in tv}}]'', ''corriere.it'', 1 maggio 2022.</ref>
*Come si fa a non comprendere questo fatto così elementare? In Italia le persone sono schierate come se ci fosse una partita di calcio, fai gol, esulti e finisce lì... E come se le persone non si interrogassero sulle conseguenze delle decisioni che noi prendiamo. Noi sconfiggiamo Putin... Ammesso che riusciamo in questa impresa anche i partiti italiani si fermano lì: pensate che bello se noi costringiamo Putin ad arretrare. Ma cosa vi aspettate che accadrebbe? Semplicemente che posto in una condizione disperata Putin sventra un Paese intero.<ref>{{Cita web|url=https://www.iltempo.it/attualita/2022/03/17/news/alessandro-orsini-piazzapulita-avverte-italiani-putin-disperato-sventra-ucraina-fatto-elementare-30873763/|titolo=Piazzapulita, il prof Alessandro Orsini avverte gli italiani: "Se disperato Putin sventra tutto"}}</ref>
*I Paesi che stanno sostenendo l'Ucraina si coordinano segretamente attraverso la NATO. È la NATO che è dentro questa brutta storia. Se vogliamo capire quello che sta succedendo dobbiamo capire che l'Italia sta agli Stati Uniti come la Bielorussia sta alla Russia. Cioè vuol dire che il sistema internazionale è fatto di parti interconnesse dove ci sono delle superpotenze e degli Stati satelliti. Agli stati satelliti come l'Italia è concessa una autonomia relativa in campo economico e in campo culturale ma non è concessa alcuna autonomia nel campo della sicurezza internazionale perché in Italia ci sono 13 mila soldati americani 120 basi della NATO, circa 20 basi della NATO segrete. Quindi siamo intorno a 140 basi.<ref name="ors1">{{Cita web|url=https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/89000-orsini-se-non-fermiamo-l-espansione-della-nato-avremmo-altre-guerre.html|titolo=Orsini: ''Se non fermiamo l'espansione della Nato avremo altre guerre''}}</ref>
*La “prima causa interna” dell'invasione {{NDR|[[Invasione russa dell'Ucraina del 2022|russa dell'Ucraina del 2022]]}} è stato il rovesciamento del regime filo-russo in Ucraina in seguito a una serie di manifestazioni iniziate il 21 novembre 2013 a Kiev. I manifestanti protestarono contro la decisione del governo di sospendere una serie di accordi commerciali che avrebbero legato più strettamente l'Ucraina all'Unione europea. La società ucraina si divise tra i sostenitori dell'Unione europea e quelli della [[Russia]]. La rivoluzione, nota anche come [[Euromaidan]], dal nome della principale piazza di Kiev, avrebbe portato al rovesciamento del presidente [[Viktor Janukovyč]], il 22 febbraio 2014, e alla sua fuga. [...] La rivolta contro Janukovycč fu sostenuta dagli [[Stati Uniti]]. Putin sentì di aver subito un'altra umiliazione per mano del blocco occidentale. Per paura che le proprie basi militari cadessero nelle mani della [[NATO]], Putin invase la Crimea, dove ha un'importantissima base navale a Sebastopoli. Una volta annessa la Crimea, la Russia è stata punita dal blocco occidentale con le sanzioni e l'esclusione dal G8. Il rovesciamento di Janukovycč provocò lo scoppio della [[Guerra del Donbass|guerra civile nel Donbass]], composto dagli oblast' di Donetsk e Lugansk. Il 14 febbraio 2014 i separatisti ucraini filo-russi hanno celebrato un referendum per l'indipendenza riportando una vittoria molto ampia (80% Sì contro 20% No). L'indipendenza del Donbass fu riconosciuta solo da Russia, Bielorussia, Nicaragua, Sudan, Siria, Venezuela e Repubblica centrafricana. Secondo i dati Ocse, la guerra civile nel Donbass è proseguita provocando circa 14 mila morti dal 2014 fino al giorno dell'invasione russa. Le notizie delle morti degli ucraini filo-russi non avevano diffusione in Italia, ma accompagnavano la quotidianità dei cittadini russi esasperandone indignazione e nazionalismo. Si è creata così una sorta di “separazione emozionale” tra i russi e gli italiani: i russi erano sconvolti per i fatti del Donbass, mentre gli italiani, in assenza di informazioni, erano emotivamente distaccati. Ciò che per i russi era importantissimo appariva privo di valore per gli italiani. Sul piano interno, non posso non ricordare quanto l'Ucraina sia un Paese diviso anche dal punto di vista etnico-politico, come appare evidente dall'analisi dei risultati elettorali. La mappa delle presidenziali del gennaio 2010, in cui si contrapposero [[Julija Tymošenko]] (45%) e Janukovycč (48%), mostra che la parte orientale del Paese è prevalentemente russofona e russofila. L'Ucraina era un Paese diviso ben prima che scoppiasse la guerra civile nel 2014.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/06/14/euromaidan-crimea-donbass-e-putin-messo-allangolo-reagi/6625998/|titolo=Euromaidan, Crimea, Donbass. E Putin, messo all’angolo, reagì – L’estratto del nuovo libro di Alessandro Orsini}}</ref>
*Mentre la prosecuzione di questa guerra {{NDR|l'invasione russa dell'Ucraina del 2022}} fa bene agli Stati Uniti, distruggerà l'economia italiana. Questo il governo italiano non lo può dire perché rispetto agli Stati Uniti è un Paese satellite.<ref name="ors1"/>
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[[File:Monks Initiation (26392071260).jpg|miniatura|Rito di iniziazione indiano]]
L''''iniziazione''' è l'ammissione a una conoscenza o di una pratica segreta, per lo più di carattere religioso.
== Citazioni ==
*''Agli [[Dèi]] bisogna farsi simili: non già agli uomini da bene. Non l'essere esenti dal [[peccato]], ma l'essere un [[Dio]] – è il fine.''<ref>Trad. da ''[[Enneadi]]'', I, II, 6-7.</ref> Queste massime staccano nettamente la via dell'iniziato dalla via degli uomini. La «[[virtù]]» degli uomini, in ultima analisi, è cosa indiferente: imagine di una imagine – dice [[Plotino]]. La «[[moralità]]» non ha a che vedere con l'iniziazione. L'iniziazione è una trasformazione radicale di uno stato di [[esistenza]] in un altro stato di esistenza. Un «Dio» non è un «modello morale»: è un altro essere. L'uomo buono non cessa di essere «[[uomo]]» per il suo esser «buono». In qualsiasi tempo e luogo si sia capito che significhi «iniziazione», l'idea è stata sempre la stessa. ([[Gruppo di Ur]])
*L'iniziazione eleusina non faceva homines sociales in nessun senso, ovvero neppure come membri di una «società» iniziatica, di una sètta, o, se vogliamo di un corpus mysticum comunque inteso. ([[Dario Sabbatucci]])
*Non mangerai carne, uova, formaggio, né altra cosa se non d'acqua e di legno [frutta, ortaggi]. Non mentirai, non ammazzerai nemmeno vitelli. {{NDR|Formula di iniziazione}} ([[Anonimi catari]])
*Ogni forma d'iniziazione consiste nel preparare l'uomo, nel rafforzarne gli organi, perché egli possa sostenere quell'urto, quando penetra nel macrocosmo. Uno degli aspetti essenziali dell'iniziazione è dunque il familiarizzarsi, l'illuminarsi, il diventar percepibile del mondo in cui ci troviamo durante la notte, e di cui durante il sonno ignoriamo tutto. ([[Rudolf Steiner]])
*Senza l'iniziazione non si è idonei ad accedere allo yoga di Śiva. L'iniziazione, da parte sua, è duplice, secondo ch'è fondata sulla conoscenza o sull'azione. Essa dev'essere celebrata in ambedue i modi. Tale la ragione per cui tutto ciò è stato esposto. Né grazie all'iniziazione di Śiva ci deriva soltanto l'idoneità ad accedere allo yoga, bensì anche quella ad accedere ai mantra ed alla liberazione. ([[Mālinīvijaya Tantra]])
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== Citazioni ==
*''Agli [[Dèi]] bisogna farsi simili: non già agli uomini da bene. Non l'essere esenti dal [[peccato]], ma l'essere un [[Dio]] – è il fine.''<ref>Trad. da ''[[Enneadi]]'', I, II, 6-7.</ref> Queste massime staccano nettamente la via dell'iniziato dalla via degli uomini. La «[[virtù]]» degli uomini, in ultima analisi, è cosa indifferente: imagine di una imagine – dice [[Plotino]]. La «[[moralità]]» non ha a che vedere con l'iniziazione. L'iniziazione è una trasformazione radicale di uno stato di [[esistenza]] in un altro stato di esistenza. Un «Dio» non è un «modello morale»: è un altro essere. L'uomo buono non cessa di essere «[[uomo]]» per il suo esser «buono». In qualsiasi tempo e luogo si sia capito che significhi «iniziazione», l'idea è stata sempre la stessa. ([[Gruppo di Ur]])
*L'iniziazione eleusina non faceva homines sociales in nessun senso, ovvero neppure come membri di una «società» iniziatica, di una sètta, o, se vogliamo di un corpus mysticum comunque inteso. ([[Dario Sabbatucci]])
*Non mangerai carne, uova, formaggio, né altra cosa se non d'acqua e di legno [frutta, ortaggi]. Non mentirai, non ammazzerai nemmeno vitelli. {{NDR|Formula di iniziazione}} ([[Anonimi catari]])
*Ogni forma d'iniziazione consiste nel preparare l'uomo, nel rafforzarne gli organi, perché egli possa sostenere quell'urto, quando penetra nel macrocosmo. Uno degli aspetti essenziali dell'iniziazione è dunque il familiarizzarsi, l'illuminarsi, il diventar percepibile del mondo in cui ci troviamo durante la notte, e di cui durante il sonno ignoriamo tutto. ([[Rudolf Steiner]])
*Senza l'iniziazione non si è idonei ad accedere allo yoga di Śiva. L'iniziazione, da parte sua, è duplice, secondo ch'è fondata sulla conoscenza o sull'azione. Essa dev'essere celebrata in ambedue i modi. Tale la ragione per cui tutto ciò è stato esposto. Né grazie all'iniziazione di Śiva ci deriva soltanto l'idoneità ad accedere allo yoga, bensì anche quella ad accedere ai mantra ed alla liberazione. ([[Mālinīvijaya Tantra]])
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--'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 11:00, 22 lug 2022 (CEST)
{{Blocco|Ripetute modifiche improprie|3 giorni}} --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 21:05, 22 lug 2022 (CEST)
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Francesco Vigilio Barbacovi
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/* Citazioni di Francesco Vigilio Barbacovi */ Ciò ch'è difficile, ma non utile, non merita alcun'attenzione
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[[File:Barbacovi (cropped).jpg|thumb|Francesco Vigilio Barbacovi]]
'''Francesco Vigilio Barbacovi''' (1738 – 1825), giurista italiano.
==Citazioni di Francesco Vigilio Barbacovi==
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_Mba12ldGqdMC/mode/1up Riflessioni o massime morali, politiche, e letterarie]'', Dall'I. R. Stamperia Monauni, Trento, 1819, p. 2.</ref>
*I soli talenti, che contribuiscono alla felicità ed al ben essere degli uomini, debbono aver parte alla gloria: e questa esser dee in ragione della loro utilità, e della loro rarità combinate. Ciò ch'è difficile, ma non utile, non merita alcun'attenzione.<ref>Da ''Riflessioni o massime morali, politiche, e letterarie'', Dall'I. R. Stamperia Monauni, Trento, 1819, pp. 95-96.</ref>
==[[Incipit]] di ''Degli argomenti ed indizi nei giudizi criminali''==
È un principio universalmente ricevuto, sia nell'antica, sia nella moderna giurisprudenza, che per condannare un uomo come reo d'un delitto, le prove esser debbono chiare, manifeste e certe, e tali che niun dubbio lascino sulla di lui reità. Un grave sospetto può aver luogo talvolta anche contro il più innocente degli uomini, e quindi giustamente le leggi hanno stabilita che ''ex suspicionibus nemo damnandus est''; ed uno de' più grandi imperadori romani, cioè Traiano, quell'aurea regola ha dettata la qual dice: ''Satius est nocentem absolvi, quam innocentem condemnari''. Giustissima è pertanto la legge degli imperadori Graziano, Valentiniano e Teodosio, la quale comanda che niuno esser possa giammai condannato, se il suo delitto non è provato colla fede di testimoni idonei, o di apertissimi documenti, o d'argomenti incontrastabili e più chiari della luce.
==Citazioni su Francesco Vigilio Barbacovi==
*Quell'altissimo lume dell'italiana giurisprudenza, {{sic|Virgilio}} Barbacovi, mostrò colle sue ''Orazioni e Dissertazioni giudiziali'' la verità della sentenza Oraziana, che chi conosce profondamente la materia che imprende a trattare, non mancherà né di facondia, né di lucido ordine. Le bellezze dello stile sono in questo scrittore ingenerate dalla profondità dei concetti, e per ciò più maschie e più sublimi. ([[Ambrogio Levati]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*F. V. Barbacovi, ''[https://archive.org/details/bub_gb_iXH1L7o2I68C/mode/1up Degli argomenti ed indizi nei giudizi criminali]'', dalla Società tipografica del classici italiani, Milano, 1820.
==Altri progetti==
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'''Francesco Vigilio Barbacovi''' (1738 – 1825), giurista italiano.
==Citazioni di Francesco Vigilio Barbacovi==
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_Mba12ldGqdMC/mode/1up Riflessioni o massime morali, politiche, e letterarie]'', Dall'I. R. Stamperia Monauni, Trento, 1819, p. 2.</ref>
*I soli talenti, che contribuiscono alla felicità ed al ben essere degli uomini, debbono aver parte alla gloria: e questa esser dee in ragione della loro utilità, e della loro rarità combinate. Ciò ch'è difficile, ma non utile, non merita alcun'attenzione.<ref>Da ''Riflessioni o massime morali, politiche, e letterarie'', Dall'I. R. Stamperia Monauni, Trento, 1819, pp. 95-96.</ref>
*Il celebre Filangieri vuole l'illimitata facoltà della stampa, e la voglion pure infiniti altri scrittori; ma essi secondo il debole parer mio, ed io oserò pur dirlo, gravemente s'ingannano. Una censura dee esservi, e questa non dee permettere la pubblicazione di libri, ch'esser possano perniciosi; poiché la legge dee prevenire il male, allorché è in sua mano l'impedirlo. Filangieri dice, che se l'opera, che si è pubblicata, offende la Divinità, il sovrano, l'ordine pubblico, o l'onor de' privati, l'autore e l'editore del libro debbono essere puniti Ma non sarà egli meglio, io rispondo, l'impedire i delitti di quello che il permettere, che si commettano, e punirli dopo che furono commessi?<ref>Da ''Riflessioni o massime morali, politiche, e letterarie'', Dall'I. R. Stamperia Monauni, Trento, 1819, pp. 93-94.</ref>
==[[Incipit]] di ''Degli argomenti ed indizi nei giudizi criminali''==
È un principio universalmente ricevuto, sia nell'antica, sia nella moderna giurisprudenza, che per condannare un uomo come reo d'un delitto, le prove esser debbono chiare, manifeste e certe, e tali che niun dubbio lascino sulla di lui reità. Un grave sospetto può aver luogo talvolta anche contro il più innocente degli uomini, e quindi giustamente le leggi hanno stabilita che ''ex suspicionibus nemo damnandus est''; ed uno de' più grandi imperadori romani, cioè Traiano, quell'aurea regola ha dettata la qual dice: ''Satius est nocentem absolvi, quam innocentem condemnari''. Giustissima è pertanto la legge degli imperadori Graziano, Valentiniano e Teodosio, la quale comanda che niuno esser possa giammai condannato, se il suo delitto non è provato colla fede di testimoni idonei, o di apertissimi documenti, o d'argomenti incontrastabili e più chiari della luce.
==Citazioni su Francesco Vigilio Barbacovi==
*Quell'altissimo lume dell'italiana giurisprudenza, {{sic|Virgilio}} Barbacovi, mostrò colle sue ''Orazioni e Dissertazioni giudiziali'' la verità della sentenza Oraziana, che chi conosce profondamente la materia che imprende a trattare, non mancherà né di facondia, né di lucido ordine. Le bellezze dello stile sono in questo scrittore ingenerate dalla profondità dei concetti, e per ciò più maschie e più sublimi. ([[Ambrogio Levati]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*F. V. Barbacovi, ''[https://archive.org/details/bub_gb_iXH1L7o2I68C/mode/1up Degli argomenti ed indizi nei giudizi criminali]'', dalla Società tipografica del classici italiani, Milano, 1820.
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[[File:Barbacovi (cropped).jpg|thumb|Francesco Vigilio Barbacovi]]
'''Francesco Vigilio Barbacovi''' (1738 – 1825), giurista italiano.
==Citazioni di Francesco Vigilio Barbacovi==
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_Mba12ldGqdMC/mode/1up Riflessioni o massime morali, politiche, e letterarie]'', Dall'I. R. Stamperia Monauni, Trento, 1819, p. 2.</ref>
*I soli talenti, che contribuiscono alla felicità ed al ben essere degli uomini, debbono aver parte alla gloria: e questa esser dee in ragione della loro utilità, e della loro rarità combinate. Ciò ch'è difficile, ma non utile, non merita alcun'attenzione.<ref>Da ''Riflessioni o massime morali, politiche, e letterarie'', Dall'I. R. Stamperia Monauni, Trento, 1819, pp. 95-96.</ref>
*Il celebre [[Gaetano Filangieri|Filangieri]] vuole l'illimitata [[Libertà di stampa|facoltà della stampa]], e la voglion pure infiniti altri scrittori; ma essi secondo il debole parer mio, ed io oserò pur dirlo, gravemente s'ingannano. Una censura {{sic|dee}} esservi, e questa non dee permettere la pubblicazione di libri, ch'esser possano perniciosi; poiché la legge dee prevenire il male, allorché è in sua mano l'impedirlo. Filangieri dice, che se l'opera, che si è pubblicata, offende la Divinità, il sovrano, l'ordine pubblico, o l'onor de' privati, l'autore e l'editore del libro debbono essere puniti Ma non sarà egli meglio, io rispondo, l'impedire i delitti di quello che il permettere, che si commettano, e punirli dopo che furono commessi?<ref>Da ''Riflessioni o massime morali, politiche, e letterarie'', Dall'I. R. Stamperia Monauni, Trento, 1819, pp. 93-94.</ref>
==[[Incipit]] di ''Degli argomenti ed indizi nei giudizi criminali''==
È un principio universalmente ricevuto, sia nell'antica, sia nella moderna giurisprudenza, che per condannare un uomo come reo d'un delitto, le prove esser debbono chiare, manifeste e certe, e tali che niun dubbio lascino sulla di lui reità. Un grave sospetto può aver luogo talvolta anche contro il più innocente degli uomini, e quindi giustamente le leggi hanno stabilita che ''ex suspicionibus nemo damnandus est''; ed uno de' più grandi imperadori romani, cioè Traiano, quell'aurea regola ha dettata la qual dice: ''Satius est nocentem absolvi, quam innocentem condemnari''. Giustissima è pertanto la legge degli imperadori Graziano, Valentiniano e Teodosio, la quale comanda che niuno esser possa giammai condannato, se il suo delitto non è provato colla fede di testimoni idonei, o di apertissimi documenti, o d'argomenti incontrastabili e più chiari della luce.
==Citazioni su Francesco Vigilio Barbacovi==
*Quell'altissimo lume dell'italiana giurisprudenza, {{sic|Virgilio}} Barbacovi, mostrò colle sue ''Orazioni e Dissertazioni giudiziali'' la verità della sentenza Oraziana, che chi conosce profondamente la materia che imprende a trattare, non mancherà né di facondia, né di lucido ordine. Le bellezze dello stile sono in questo scrittore ingenerate dalla profondità dei concetti, e per ciò più maschie e più sublimi. ([[Ambrogio Levati]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*F. V. Barbacovi, ''[https://archive.org/details/bub_gb_iXH1L7o2I68C/mode/1up Degli argomenti ed indizi nei giudizi criminali]'', dalla Società tipografica del classici italiani, Milano, 1820.
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[[File:Barbacovi (cropped).jpg|thumb|Francesco Vigilio Barbacovi]]
'''Francesco Vigilio Barbacovi''' (1738 – 1825), giurista italiano.
==''Riflessioni o massime morali, politiche, e letterarie''==
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono. (p. 2)
*Il celebre [[Gaetano Filangieri|Filangieri]] vuole l'illimitata [[Libertà di stampa|facoltà della stampa]], e la voglion pure infiniti altri scrittori; ma essi secondo il debole parer mio, ed io oserò pur dirlo, gravemente s'ingannano. Una censura {{sic|dee}} esservi, e questa non dee permettere la pubblicazione di libri, ch'esser possano perniciosi; poiché la legge dee prevenire il male, allorché è in sua mano l'impedirlo. Filangieri dice, che se l'opera, che si è pubblicata, offende la Divinità, il sovrano, l'ordine pubblico, o l'onor de' privati, l'autore e l'editore del libro debbono essere puniti Ma non sarà egli meglio, io rispondo, l'impedire i delitti di quello che il permettere, che si commettano, e punirli dopo che furono commessi? (pp. 93-94)
*I soli talenti, che contribuiscono alla felicità ed al ben essere degli uomini, debbono aver parte alla gloria: e questa esser dee in ragione della loro utilità, e della loro rarità combinate. Ciò ch'è difficile, ma non utile, non merita alcun'attenzione. (pp. 95-96)
==[[Incipit]] di ''Degli argomenti ed indizi nei giudizi criminali''==
È un principio universalmente ricevuto, sia nell'antica, sia nella moderna giurisprudenza, che per condannare un uomo come reo d'un delitto, le prove esser debbono chiare, manifeste e certe, e tali che niun dubbio lascino sulla di lui reità. Un grave sospetto può aver luogo talvolta anche contro il più innocente degli uomini, e quindi giustamente le leggi hanno stabilita che ''ex suspicionibus nemo damnandus est''; ed uno de' più grandi imperadori romani, cioè Traiano, quell'aurea regola ha dettata la qual dice: ''Satius est nocentem absolvi, quam innocentem condemnari''. Giustissima è pertanto la legge degli imperadori Graziano, Valentiniano e Teodosio, la quale comanda che niuno esser possa giammai condannato, se il suo delitto non è provato colla fede di testimoni idonei, o di apertissimi documenti, o d'argomenti incontrastabili e più chiari della luce.
==Citazioni su Francesco Vigilio Barbacovi==
*Quell'altissimo lume dell'italiana giurisprudenza, {{sic|Virgilio}} Barbacovi, mostrò colle sue ''Orazioni e Dissertazioni giudiziali'' la verità della sentenza Oraziana, che chi conosce profondamente la materia che imprende a trattare, non mancherà né di facondia, né di lucido ordine. Le bellezze dello stile sono in questo scrittore ingenerate dalla profondità dei concetti, e per ciò più maschie e più sublimi. ([[Ambrogio Levati]])
==Bibliografia==
*F. V. Barbacovi, ''[https://archive.org/details/bub_gb_iXH1L7o2I68C/mode/1up Degli argomenti ed indizi nei giudizi criminali]'', dalla Società tipografica del classici italiani, Milano, 1820.
*Francesco Vigilio Barbacovi, [https://archive.org/details/bub_gb_Mba12ldGqdMC/mode/1up Riflessioni o massime morali, politiche, e letterarie]'', Dall'I. R. Stamperia Monauni, Trento, 1819.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Giuristi italiani]]
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[[File:Barbacovi (cropped).jpg|thumb|Francesco Vigilio Barbacovi]]
'''Francesco Vigilio Barbacovi''' (1738 – 1825), giurista italiano.
==''Riflessioni o massime morali, politiche, e letterarie''==
*Il [[Giusnaturalismo|diritto della natura]] è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono. (p. 2)
*Il celebre [[Gaetano Filangieri|Filangieri]] vuole l'illimitata [[Libertà di stampa|facoltà della stampa]], e la voglion pure infiniti altri scrittori; ma essi secondo il debole parer mio, ed io oserò pur dirlo, gravemente s'ingannano. Una censura {{sic|dee}} esservi, e questa non dee permettere la pubblicazione di libri, ch'esser possano perniciosi; poiché la legge dee prevenire il male, allorché è in sua mano l'impedirlo. Filangieri dice, che se l'opera, che si è pubblicata, offende la Divinità, il sovrano, l'ordine pubblico, o l'onor de' privati, l'autore e l'editore del libro debbono essere puniti Ma non sarà egli meglio, io rispondo, l'impedire i delitti di quello che il permettere, che si commettano, e punirli dopo che furono commessi? (pp. 93-94)
*I soli talenti, che contribuiscono alla felicità ed al ben essere degli uomini, debbono aver parte alla gloria: e questa esser dee in ragione della loro utilità, e della loro rarità combinate. Ciò ch'è difficile, ma non utile, non merita alcun'attenzione. (pp. 95-96)
==[[Incipit]] di ''Degli argomenti ed indizi nei giudizi criminali''==
È un principio universalmente ricevuto, sia nell'antica, sia nella moderna giurisprudenza, che per condannare un uomo come reo d'un delitto, le prove esser debbono chiare, manifeste e certe, e tali che niun dubbio lascino sulla di lui reità. Un grave sospetto può aver luogo talvolta anche contro il più innocente degli uomini, e quindi giustamente le leggi hanno stabilita che ''ex suspicionibus nemo damnandus est''; ed uno de' più grandi imperadori romani, cioè Traiano, quell'aurea regola ha dettata la qual dice: ''Satius est nocentem absolvi, quam innocentem condemnari''. Giustissima è pertanto la legge degli imperadori Graziano, Valentiniano e Teodosio, la quale comanda che niuno esser possa giammai condannato, se il suo delitto non è provato colla fede di testimoni idonei, o di apertissimi documenti, o d'argomenti incontrastabili e più chiari della luce.
==Citazioni su Francesco Vigilio Barbacovi==
*Quell'altissimo lume dell'italiana giurisprudenza, {{sic|Virgilio}} Barbacovi, mostrò colle sue ''Orazioni e Dissertazioni giudiziali'' la verità della sentenza Oraziana, che chi conosce profondamente la materia che imprende a trattare, non mancherà né di facondia, né di lucido ordine. Le bellezze dello stile sono in questo scrittore ingenerate dalla profondità dei concetti, e per ciò più maschie e più sublimi. ([[Ambrogio Levati]])
==Bibliografia==
*F. V. Barbacovi, ''[https://archive.org/details/bub_gb_iXH1L7o2I68C/mode/1up Degli argomenti ed indizi nei giudizi criminali]'', dalla Società tipografica del classici italiani, Milano, 1820.
*Francesco Vigilio Barbacovi, [https://archive.org/details/bub_gb_Mba12ldGqdMC/mode/1up Riflessioni o massime morali, politiche, e letterarie]'', Dall'I. R. Stamperia Monauni, Trento, 1819.
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Giusnaturalismo
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Giusnaturalismo: voce tematica
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Citazioni sul '''giusnaturalismo'''.
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono. ([[Francesco Vigilio Barbacovi]])
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diritto naturale
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Citazioni sul '''giusnaturalismo''' o '''diritto naturale'''.
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono. ([[Francesco Vigilio Barbacovi]])
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Thomas Hobbes
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Citazioni sul '''giusnaturalismo''' o '''diritto naturale'''.
*{{sic|Dritto}} delle genti e dritto di natura sono la stessa e medesima cosa. Ciò che prima della costituzione dello Stato potette esser compiuto da ciascun uomo, lo stesso, per il dritto delle genti, può essere compiuto dallo Stato e la legge che prescrive all'uomo, prima che siano determinati i dritti civili, ciò che è necessario fare e ciò che è necessario evitare, la stessa dà norme agli Stati, attraverso la coscienza dei Sovrani. Un tribunale per la giustizia naturale, all'infuori della coscienza, non vi è, e su questa governa solo Dio, i cui dettami, come autore della natura e re degli animi degli uomini, sono le leggi naturali. ([[Thomas Hobbes]])
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono. ([[Francesco Vigilio Barbacovi]])
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Proverbi italiani
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Citazioni sul '''giusnaturalismo''' o '''diritto naturale'''.
*{{sic|Dritto}} delle genti e dritto di natura sono la stessa e medesima cosa. Ciò che prima della costituzione dello Stato potette esser compiuto da ciascun uomo, lo stesso, per il dritto delle genti, può essere compiuto dallo Stato e la legge che prescrive all'uomo, prima che siano determinati i dritti civili, ciò che è necessario fare e ciò che è necessario evitare, la stessa dà norme agli Stati, attraverso la coscienza dei Sovrani. Un tribunale per la giustizia naturale, all'infuori della coscienza, non vi è, e su questa governa solo Dio, i cui dettami, come autore della natura e re degli animi degli uomini, sono le leggi naturali. ([[Thomas Hobbes]])
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono. ([[Francesco Vigilio Barbacovi]])
*Il diritto naturale chiamasi diritto di Dio. ([[Diritti]]. Proverbi italiani)
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diritto di natura
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Citazioni sul '''giusnaturalismo''', chiamato anche '''diritto naturale''' o '''diritto di natura'''.
*{{sic|Dritto}} delle genti e dritto di natura sono la stessa e medesima cosa. Ciò che prima della costituzione dello Stato potette esser compiuto da ciascun uomo, lo stesso, per il dritto delle genti, può essere compiuto dallo Stato e la legge che prescrive all'uomo, prima che siano determinati i dritti civili, ciò che è necessario fare e ciò che è necessario evitare, la stessa dà norme agli Stati, attraverso la coscienza dei Sovrani. Un tribunale per la giustizia naturale, all'infuori della coscienza, non vi è, e su questa governa solo Dio, i cui dettami, come autore della natura e re degli animi degli uomini, sono le leggi naturali. ([[Thomas Hobbes]])
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono. ([[Francesco Vigilio Barbacovi]])
*Il diritto naturale chiamasi diritto di Dio. ([[Diritti]]. Proverbi italiani)
==Altri progetti==
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18878
Paolo Grossi
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Citazioni sul '''giusnaturalismo''', chiamato anche '''diritto naturale''' o '''diritto di natura'''.
*{{sic|Dritto}} delle genti e dritto di natura sono la stessa e medesima cosa. Ciò che prima della costituzione dello Stato potette esser compiuto da ciascun uomo, lo stesso, per il dritto delle genti, può essere compiuto dallo Stato e la legge che prescrive all'uomo, prima che siano determinati i dritti civili, ciò che è necessario fare e ciò che è necessario evitare, la stessa dà norme agli Stati, attraverso la coscienza dei Sovrani. Un tribunale per la giustizia naturale, all'infuori della coscienza, non vi è, e su questa governa solo Dio, i cui dettami, come autore della natura e re degli animi degli uomini, sono le leggi naturali. ([[Thomas Hobbes]])
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono. ([[Francesco Vigilio Barbacovi]])
*Il diritto naturale chiamasi diritto di Dio. ([[Diritti]]. Proverbi italiani)
*Le miserie del diritto positivo – ridotto spesso a specchio di fanatismi razzistici e religiosi, di nazionalismi politici, di tirannie ripugnanti o, nel migliore dei casi, di legislatori miopi o partigiani – spingono a guardare più in alto, a un livello superiore che sopravanzi i particolarismi e in cui si serbino valori che la coscienza collettiva avverte e di cui ha nutrito la vicenda storica. Un livello superiore di giuridicità che è diritto, ma in cui si riesce a non separare essere e dover essere, giuridicità formale e giustizia […] l'idea del diritto naturale, di ogni legge naturale, non incarna altro che un tentativo di soluzione, forse ingenuo o illusorio, all'eterno problema umano di un diritto giusto, quasi un ponte ardito, forse troppo ardito, lanciato verso questa meta. ([[Paolo Grossi]])
==Altri progetti==
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{{Voce tematica}}
[[File:Michiel Jansz van Mierevelt - Hugo Grotius.jpg|thumb|Ugo Grozio, teorico del giusnaturalismo]]
Citazioni sul '''giusnaturalismo''', chiamato anche '''diritto naturale''' o '''diritto di natura'''.
*{{sic|Dritto}} delle genti e dritto di natura sono la stessa e medesima cosa. Ciò che prima della costituzione dello Stato potette esser compiuto da ciascun uomo, lo stesso, per il dritto delle genti, può essere compiuto dallo Stato e la legge che prescrive all'uomo, prima che siano determinati i dritti civili, ciò che è necessario fare e ciò che è necessario evitare, la stessa dà norme agli Stati, attraverso la coscienza dei Sovrani. Un tribunale per la giustizia naturale, all'infuori della coscienza, non vi è, e su questa governa solo Dio, i cui dettami, come autore della natura e re degli animi degli uomini, sono le leggi naturali. ([[Thomas Hobbes]])
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono. ([[Francesco Vigilio Barbacovi]])
*Il diritto naturale chiamasi diritto di Dio. ([[Diritti]]. Proverbi italiani)
*Le miserie del diritto positivo – ridotto spesso a specchio di fanatismi razzistici e religiosi, di nazionalismi politici, di tirannie ripugnanti o, nel migliore dei casi, di legislatori miopi o partigiani – spingono a guardare più in alto, a un livello superiore che sopravanzi i particolarismi e in cui si serbino valori che la coscienza collettiva avverte e di cui ha nutrito la vicenda storica. Un livello superiore di giuridicità che è diritto, ma in cui si riesce a non separare essere e dover essere, giuridicità formale e giustizia […] l'idea del diritto naturale, di ogni legge naturale, non incarna altro che un tentativo di soluzione, forse ingenuo o illusorio, all'eterno problema umano di un diritto giusto, quasi un ponte ardito, forse troppo ardito, lanciato verso questa meta. ([[Paolo Grossi]])
==Altri progetti==
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Citazioni sul '''giusnaturalismo''', chiamato anche '''diritto naturale''' o '''diritto di natura'''.
*{{sic|Dritto}} delle genti e dritto di natura sono la stessa e medesima cosa. Ciò che prima della costituzione dello Stato potette esser compiuto da ciascun uomo, lo stesso, per il dritto delle genti, può essere compiuto dallo Stato e la legge che prescrive all'uomo, prima che siano determinati i dritti civili, ciò che è necessario fare e ciò che è necessario evitare, la stessa dà norme agli Stati, attraverso la coscienza dei Sovrani. Un tribunale per la giustizia naturale, all'infuori della coscienza, non vi è, e su questa governa solo Dio, i cui dettami, come autore della natura e re degli animi degli uomini, sono le leggi naturali. ([[Thomas Hobbes]])
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono. ([[Francesco Vigilio Barbacovi]])
*Il diritto naturale chiamasi diritto di Dio. ([[Diritti]]. Proverbi italiani)
*Le miserie del diritto positivo – ridotto spesso a specchio di fanatismi razzistici e religiosi, di nazionalismi politici, di tirannie ripugnanti o, nel migliore dei casi, di legislatori miopi o partigiani – spingono a guardare più in alto, a un livello superiore che sopravanzi i particolarismi e in cui si serbino valori che la coscienza collettiva avverte e di cui ha nutrito la vicenda storica. Un livello superiore di giuridicità che è diritto, ma in cui si riesce a non separare essere e dover essere, giuridicità formale e giustizia […] l'idea del diritto naturale, di ogni legge naturale, non incarna altro che un tentativo di soluzione, forse ingenuo o illusorio, all'eterno problema umano di un diritto giusto, quasi un ponte ardito, forse troppo ardito, lanciato verso questa meta. ([[Paolo Grossi]])
==Altri progetti==
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[[File:Michiel Jansz van Mierevelt - Hugo Grotius.jpg|thumb|Ugo Grozio, teorico del giusnaturalismo moderno]]
Citazioni sul '''giusnaturalismo''', chiamato anche '''diritto naturale''' o '''diritto di natura'''.
*{{sic|Dritto}} delle genti e dritto di natura sono la stessa e medesima cosa. Ciò che prima della costituzione dello Stato potette esser compiuto da ciascun uomo, lo stesso, per il dritto delle genti, può essere compiuto dallo Stato e la legge che prescrive all'uomo, prima che siano determinati i dritti civili, ciò che è necessario fare e ciò che è necessario evitare, la stessa dà norme agli Stati, attraverso la coscienza dei Sovrani. Un tribunale per la giustizia naturale, all'infuori della coscienza, non vi è, e su questa governa solo Dio, i cui dettami, come autore della natura e re degli animi degli uomini, sono le leggi naturali. ([[Thomas Hobbes]])
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono. ([[Francesco Vigilio Barbacovi]])
*Il diritto naturale chiamasi diritto di Dio. ([[Diritti]]. Proverbi italiani)
*Le miserie del diritto positivo – ridotto spesso a specchio di fanatismi razzistici e religiosi, di nazionalismi politici, di tirannie ripugnanti o, nel migliore dei casi, di legislatori miopi o partigiani – spingono a guardare più in alto, a un livello superiore che sopravanzi i particolarismi e in cui si serbino valori che la coscienza collettiva avverte e di cui ha nutrito la vicenda storica. Un livello superiore di giuridicità che è diritto, ma in cui si riesce a non separare essere e dover essere, giuridicità formale e giustizia […] l'idea del diritto naturale, di ogni legge naturale, non incarna altro che un tentativo di soluzione, forse ingenuo o illusorio, all'eterno problema umano di un diritto giusto, quasi un ponte ardito, forse troppo ardito, lanciato verso questa meta. ([[Paolo Grossi]])
==Altri progetti==
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Ugo Grozio
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[[File:Michiel Jansz van Mierevelt - Hugo Grotius.jpg|thumb|Ugo Grozio, teorico del giusnaturalismo moderno]]
Citazioni sul '''giusnaturalismo''', chiamato anche '''diritto naturale''' o '''diritto di natura'''.
*{{sic|Dritto}} delle genti e dritto di natura sono la stessa e medesima cosa. Ciò che prima della costituzione dello Stato potette esser compiuto da ciascun uomo, lo stesso, per il dritto delle genti, può essere compiuto dallo Stato e la legge che prescrive all'uomo, prima che siano determinati i dritti civili, ciò che è necessario fare e ciò che è necessario evitare, la stessa dà norme agli Stati, attraverso la coscienza dei Sovrani. Un tribunale per la giustizia naturale, all'infuori della coscienza, non vi è, e su questa governa solo Dio, i cui dettami, come autore della natura e re degli animi degli uomini, sono le leggi naturali. ([[Thomas Hobbes]])
*Il diritto della natura è immutabile ed eterno. Niun uomo può ignorar le sue leggi: esse sono i dettami di quel senso morale, che dato fu a tutti gl'individui della specie umana come la misura della giustizia e dell'onestà, che parla a tutti gli uomini il medesimo linguaggio, e ch'è più antico, dice Cicerone , delle città e dei regni, che ha una voce più forte di quella degli Dei, e che sussiste e sussisterà sempre malgrado di tutti gli sforzi di coloro, che lo combattono. ([[Francesco Vigilio Barbacovi]])
*Il diritto naturale chiamasi diritto di Dio. ([[Diritti]]. Proverbi italiani)
*La legge naturale è un dettame della giusta ragione, che dimostra che un atto, a seconda che è o non è conforme alla natura razionale, ha in sé bassezza o necessità morale; e che un atto siffatto è quindi proibito o imposto dall'autore della natura, Dio. ([[Ugo Grozio]])
*Le miserie del diritto positivo – ridotto spesso a specchio di fanatismi razzistici e religiosi, di nazionalismi politici, di tirannie ripugnanti o, nel migliore dei casi, di legislatori miopi o partigiani – spingono a guardare più in alto, a un livello superiore che sopravanzi i particolarismi e in cui si serbino valori che la coscienza collettiva avverte e di cui ha nutrito la vicenda storica. Un livello superiore di giuridicità che è diritto, ma in cui si riesce a non separare essere e dover essere, giuridicità formale e giustizia […] l'idea del diritto naturale, di ogni legge naturale, non incarna altro che un tentativo di soluzione, forse ingenuo o illusorio, all'eterno problema umano di un diritto giusto, quasi un ponte ardito, forse troppo ardito, lanciato verso questa meta. ([[Paolo Grossi]])
==Altri progetti==
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'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro [[pseudonimo]] una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'Opera» è qui, nella brama tua, nella tua volontà profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della notte ai piedi di un monte, e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il Sole, sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua luce sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del sonno, sino a metà della notte. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al tramonto ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''fuoco'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi [...] Ed il rito fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di vittoria; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «Eroi» della razza romana; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La guerra immane, che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di potenza che una occulta forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una forza superiore da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli ideali «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo], Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Julius Evola]]
[[Categoria:Esoterismo]]
[[Categoria:Spiritualità]]
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'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro [[pseudonimo]] una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'Opera» è qui, nella brama tua, nella tua volontà profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della notte ai piedi di un monte, e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il Sole, sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua luce sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del sonno, sino a metà della notte. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al tramonto ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''fuoco'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schemaicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la Roma moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'Urbe antica. [...] Ed il rito fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di vittoria; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «Eroi» della razza romana; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La guerra immane, che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di potenza che una occulta forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una forza superiore da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli ideali «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo], Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Julius Evola]]
[[Categoria:Esoterismo]]
[[Categoria:Spiritualità]]
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{{voce tematica}}
'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro [[pseudonimo]] una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'Opera» è qui, nella brama tua, nella tua volontà profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della notte ai piedi di un [[monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo [[Zenit]], al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della [[notte]]. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''fuoco'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schemaicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la Roma moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'Urbe antica. [...] Ed il rito fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di vittoria; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «Eroi» della razza romana; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di potenza che una occulta forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una forza superiore da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli ideali «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo], Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Julius Evola]]
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[[Categoria:Spiritualità]]
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'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro [[pseudonimo]] una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'Opera» è qui, nella brama tua, nella tua volontà profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della notte ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo [[Zenit]], al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della [[notte]]. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''fuoco'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schemaicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la Roma moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'Urbe antica. [...] Ed il rito fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di vittoria; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «Eroi» della razza romana; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di potenza che una occulta forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una forza superiore da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli ideali «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo], Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Esoterismo]]
[[Categoria:Spiritualità]]
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'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro pseudonimo una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'Opera» è qui, nella brama tua, nella tua volontà profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della notte ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo [[Zenit]], al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della [[notte]]. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''fuoco'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schemaicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la Roma moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'Urbe antica. [...] Ed il rito fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di vittoria; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «Eroi» della razza romana; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di potenza che una occulta forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una forza superiore da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli ideali «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo], Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
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'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro pseudonimo una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'Opera» è qui, nella brama tua, nella tua volontà profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della notte ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della [[notte]]. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''[[fuoco]]'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schemaicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la [[Roma]] moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'[[Roma (città antica)|Urbe antica]]. [...] Ed il [[rito]] fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di [[vittoria]]; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «[[Eroi]]» della razza [[civiltà romana|romana]]; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di [[potenza]] che una [[occulto|occulta]] forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una forza superiore da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli ideali «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo], Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Magia]]
[[Categoria:Società segrete]]
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'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro pseudonimo una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'[[Alchimia|Opera]]» è qui, nella brama tua, nella tua [[volontà]] profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della [[notte]] ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della notte. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''[[fuoco]]'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schemaicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la [[Roma]] moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'[[Roma (città antica)|Urbe antica]]. [...] Ed il [[rito]] fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di [[vittoria]]; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «[[Eroi]]» della razza [[civiltà romana|romana]]; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di [[potenza]] che una [[occulto|occulta]] forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una forza superiore da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli ideali «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo], Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
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'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro pseudonimo una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'[[Alchimia|Opera]]» è qui, nella brama tua, nella tua [[volontà]] profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della [[notte]] ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della notte. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''[[fuoco]]'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schematicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la [[Roma]] moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'[[Roma (città antica)|Urbe antica]]. [...] Ed il [[rito]] fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di [[vittoria]]; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «[[Eroi]]» della razza [[civiltà romana|romana]]; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di [[potenza]] che una [[occulto|occulta]] forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una [[spirito|forza superiore]] da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli [[ideale|ideali]] «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo], Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Cultura dell'Italia]]
[[Categoria:Esoterismo]]
[[Categoria:Magia]]
[[Categoria:Società segrete]]
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{{voce tematica}}
'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro pseudonimo una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'[[Alchimia|Opera]]» è qui, nella brama tua, nella tua [[volontà]] profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della [[notte]] ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della notte. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''[[fuoco]]'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*Agli [[Dèi]] bisogna farsi simili: non già agli uomini da bene. Non l'essere esenti dal [[peccato]], ma l'essere un [[Dio]] – è il fine. (Plotino, ''Massime di saggezza pagana'', su ''KRUR'', 1929)<ref>Trad. da ''[[Enneadi]]'', I, II, 6-7.</ref>
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schematicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la [[Roma]] moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'[[Roma (città antica)|Urbe antica]]. [...] Ed il [[rito]] fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di [[vittoria]]; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «[[Eroi]]» della razza [[civiltà romana|romana]]; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di [[potenza]] che una [[occulto|occulta]] forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una [[spirito|forza superiore]] da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli [[ideale|ideali]] «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo], Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo], Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Cultura dell'Italia]]
[[Categoria:Esoterismo]]
[[Categoria:Magia]]
[[Categoria:Società segrete]]
[[Categoria:Spiritualità]]
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/* Bibliografia */
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{{voce tematica}}
'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro pseudonimo una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'[[Alchimia|Opera]]» è qui, nella brama tua, nella tua [[volontà]] profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della [[notte]] ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della notte. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''[[fuoco]]'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*Agli [[Dèi]] bisogna farsi simili: non già agli uomini da bene. Non l'essere esenti dal [[peccato]], ma l'essere un [[Dio]] – è il fine. (Plotino, ''Massime di saggezza pagana'', su ''KRUR'', 1929)<ref>Trad. da ''[[Enneadi]]'', I, II, 6-7.</ref>
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schematicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la [[Roma]] moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'[[Roma (città antica)|Urbe antica]]. [...] Ed il [[rito]] fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di [[vittoria]]; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «[[Eroi]]» della razza [[civiltà romana|romana]]; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di [[potenza]] che una [[occulto|occulta]] forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una [[spirito|forza superiore]] da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli [[ideale|ideali]] «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1927), Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1928), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo] (raccolta dei fascicoli su ''KRUR'' del 1929), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Esoterismo]]
[[Categoria:Magia]]
[[Categoria:Società segrete]]
[[Categoria:Spiritualità]]
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{{voce tematica}}
'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro pseudonimo una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'[[Alchimia|Opera]]» è qui, nella brama tua, nella tua [[volontà]] profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della [[notte]] ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della notte. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''[[fuoco]]'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*Agli [[Dèi]] bisogna farsi simili: non già agli uomini da bene. Non l'essere esenti dal [[peccato]], ma l'essere un [[Dio]] – è il fine. (Plotino, ''Massime di saggezza pagana'', su ''KRUR'', 1929)<ref>Trad. da ''[[Enneadi]]'', I, II, 6-7.</ref>
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schematicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la [[Roma]] moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'[[Roma (città antica)|Urbe antica]]. [...] Ed il [[rito]] fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di [[vittoria]]; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «[[Eroi]]» della razza [[civiltà romana|romana]]; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di [[potenza]] che una [[occulto|occulta]] forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una [[spirito|forza superiore]] da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli [[ideale|ideali]] «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1927), Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1928), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo] (raccolta dei fascicoli su ''KRUR'' del 1929), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Magia]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Cultura dell'Italia]]
[[Categoria:Esoterismo]]
[[Categoria:Magia]]
[[Categoria:Società segrete]]
[[Categoria:Spiritualità]]
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{{voce tematica}}
'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro pseudonimo una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'[[Alchimia|Opera]]» è qui, nella brama tua, nella tua [[volontà]] profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della [[notte]] ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della notte. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''[[fuoco]]'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*''Agli [[Dèi]] bisogna farsi simili: non già agli uomini da bene. Non l'essere esenti dal [[peccato]], ma l'essere un [[Dio]] – è il fine.''<ref>Trad. da ''[[Enneadi]]'', I, II, 6-7.</ref> Queste massime staccano nettamente la via dell'iniziato dalla via degli uomini. La «[[virtù]]» degli uomini, in ultima analisi, è cosa indiferente: imagine di una imagine – dice [[Plotino]]. La «[[moralità]]» non ha a che vedere con l'[[iniziazione]]. L'iniziazione è una trasformazione radicale di uno stato di esistenza in un altro stato di esistenza. Un «Dio» non è un «modello morale»: è un altro essere. L'uomo buono non cessa di essere «uomo» per il suo esser «buono». In qualsiasi tempo e luogo si sia capito che significhi «iniziazione», l'idea è stata sempre la stessa. (Plotino, ''Massime di saggezza pagana'', su ''KRUR'', 1929)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schematicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la [[Roma]] moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'[[Roma (città antica)|Urbe antica]]. [...] Ed il [[rito]] fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di [[vittoria]]; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «[[Eroi]]» della razza [[civiltà romana|romana]]; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di [[potenza]] che una [[occulto|occulta]] forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una [[spirito|forza superiore]] da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli [[ideale|ideali]] «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1927), Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1928), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo] (raccolta dei fascicoli su ''KRUR'' del 1929), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Magia]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Cultura dell'Italia]]
[[Categoria:Esoterismo]]
[[Categoria:Magia]]
[[Categoria:Società segrete]]
[[Categoria:Spiritualità]]
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{{voce tematica}}
'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro pseudonimo una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'[[Alchimia|Opera]]» è qui, nella brama tua, nella tua [[volontà]] profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della [[notte]] ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della notte. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''[[fuoco]]'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*''Agli [[Dèi]] bisogna farsi simili: non già agli uomini da bene. Non l'essere esenti dal [[peccato]], ma l'essere un [[Dio]] – è il fine.''<ref>Trad. da ''[[Enneadi]]'', I, II, 6-7.</ref> Queste massime staccano nettamente la via dell'iniziato dalla via degli uomini. La «[[virtù]]» degli uomini, in ultima analisi, è cosa indiferente: imagine di una imagine – dice [[Plotino]]. La «[[moralità]]» non ha a che vedere con l'[[iniziazione]]. L'iniziazione è una trasformazione radicale di uno stato di [[esistenza]] in un altro stato di esistenza. Un «Dio» non è un «modello morale»: è un altro essere. L'uomo buono non cessa di essere «[[uomo]]» per il suo esser «buono». In qualsiasi tempo e luogo si sia capito che significhi «iniziazione», l'idea è stata sempre la stessa. (Plotino, ''Massime di saggezza pagana'', su ''KRUR'', 1929)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schematicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la [[Roma]] moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'[[Roma (città antica)|Urbe antica]]. [...] Ed il [[rito]] fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di [[vittoria]]; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «[[Eroi]]» della razza [[civiltà romana|romana]]; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di [[potenza]] che una [[occulto|occulta]] forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una [[spirito|forza superiore]] da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli [[ideale|ideali]] «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1927), Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1928), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo] (raccolta dei fascicoli su ''KRUR'' del 1929), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Magia]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Cultura dell'Italia]]
[[Categoria:Esoterismo]]
[[Categoria:Magia]]
[[Categoria:Società segrete]]
[[Categoria:Spiritualità]]
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'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro pseudonimo una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'[[Alchimia|Opera]]» è qui, nella brama tua, nella tua [[volontà]] profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della [[notte]] ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della notte. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''[[fuoco]]'', uno stato di intensa vibrazione o emozione che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della personalità lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*''Agli [[Dèi]] bisogna farsi simili: non già agli uomini da bene. Non l'essere esenti dal [[peccato]], ma l'essere un [[Dio]] – è il fine.''<ref>Trad. da ''[[Enneadi]]'', I, II, 6-7.</ref> Queste massime staccano nettamente la via dell'iniziato dalla via degli uomini. La «[[virtù]]» degli uomini, in ultima analisi, è cosa indifferente: imagine di una imagine – dice [[Plotino]]. La «[[moralità]]» non ha a che vedere con l'[[iniziazione]]. L'iniziazione è una trasformazione radicale di uno stato di [[esistenza]] in un altro stato di esistenza. Un «Dio» non è un «modello morale»: è un altro essere. L'uomo buono non cessa di essere «[[uomo]]» per il suo esser «buono». In qualsiasi tempo e luogo si sia capito che significhi «iniziazione», l'idea è stata sempre la stessa. (Plotino, ''Massime di saggezza pagana'', su ''KRUR'', 1929)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schematicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la [[Roma]] moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'[[Roma (città antica)|Urbe antica]]. [...] Ed il [[rito]] fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di guerra e forze di [[vittoria]]; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «[[Eroi]]» della razza [[civiltà romana|romana]]; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di [[potenza]] che una [[occulto|occulta]] forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una [[spirito|forza superiore]] da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli [[ideale|ideali]] «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1927), Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1928), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo] (raccolta dei fascicoli su ''KRUR'' del 1929), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Magia]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Cultura dell'Italia]]
[[Categoria:Esoterismo]]
[[Categoria:Magia]]
[[Categoria:Società segrete]]
[[Categoria:Spiritualità]]
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{{voce tematica}}
'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro pseudonimo una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'[[Alchimia|Opera]]» è qui, nella brama tua, nella tua [[volontà]] profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della [[notte]] ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della notte. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''[[fuoco]]'', uno stato di intensa vibrazione o [[emozione]] che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della [[personalità]] lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*''Agli [[Dèi]] bisogna farsi simili: non già agli uomini da bene. Non l'essere esenti dal [[peccato]], ma l'essere un [[Dio]] – è il fine.''<ref>Trad. da ''[[Enneadi]]'', I, II, 6-7.</ref> Queste massime staccano nettamente la via dell'iniziato dalla via degli uomini. La «[[virtù]]» degli uomini, in ultima analisi, è cosa indifferente: imagine di una imagine – dice [[Plotino]]. La «[[moralità]]» non ha a che vedere con l'[[iniziazione]]. L'iniziazione è una trasformazione radicale di uno stato di [[esistenza]] in un altro stato di esistenza. Un «Dio» non è un «modello morale»: è un altro essere. L'uomo buono non cessa di essere «[[uomo]]» per il suo esser «buono». In qualsiasi tempo e luogo si sia capito che significhi «iniziazione», l'idea è stata sempre la stessa. (Plotino, ''Massime di saggezza pagana'', su ''KRUR'', 1929)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schematicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la [[Roma]] moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'[[Roma (città antica)|Urbe antica]]. [...] Ed il [[rito]] fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di [[guerra]] e forze di [[vittoria]]; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «[[Eroi]]» della razza [[civiltà romana|romana]]; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di [[potenza]] che una [[occulto|occulta]] forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una [[spirito|forza superiore]] da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di corpo psichico che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli [[ideale|ideali]] «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1927), Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1928), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo] (raccolta dei fascicoli su ''KRUR'' del 1929), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Magia]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Cultura dell'Italia]]
[[Categoria:Esoterismo]]
[[Categoria:Magia]]
[[Categoria:Società segrete]]
[[Categoria:Spiritualità]]
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{{voce tematica}}
'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro pseudonimo una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'[[Alchimia|Opera]]» è qui, nella brama tua, nella tua [[volontà]] profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della [[notte]] ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della notte. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''[[fuoco]]'', uno stato di intensa vibrazione o [[emozione]] che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della [[personalità]] lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*''Agli [[Dèi]] bisogna farsi simili: non già agli uomini da bene. Non l'essere esenti dal [[peccato]], ma l'essere un [[Dio]] – è il fine.''<ref>Trad. da ''[[Enneadi]]'', I, II, 6-7.</ref> Queste massime staccano nettamente la via dell'iniziato dalla via degli uomini. La «[[virtù]]» degli uomini, in ultima analisi, è cosa indifferente: imagine di una imagine – dice [[Plotino]]. La «[[moralità]]» non ha a che vedere con l'[[iniziazione]]. L'iniziazione è una trasformazione radicale di uno stato di [[esistenza]] in un altro stato di esistenza. Un «Dio» non è un «modello morale»: è un altro essere. L'uomo buono non cessa di essere «[[uomo]]» per il suo esser «buono». In qualsiasi tempo e luogo si sia capito che significhi «iniziazione», l'idea è stata sempre la stessa. (Plotino, ''Massime di saggezza pagana'', su ''KRUR'', 1929)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schematicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la [[Roma]] moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'[[Roma (città antica)|Urbe antica]]. [...] Ed il [[rito]] fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di [[guerra]] e forze di [[vittoria]]; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «[[Eroi]]» della razza [[civiltà romana|romana]]; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di [[potenza]] che una [[occulto|occulta]] forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una [[spirito|forza superiore]] da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di [[eggregora|corpo psichico]] che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte. un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli [[ideale|ideali]] «romani» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1927), Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1928), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo] (raccolta dei fascicoli su ''KRUR'' del 1929), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Magia]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Cultura dell'Italia]]
[[Categoria:Esoterismo]]
[[Categoria:Magia]]
[[Categoria:Società segrete]]
[[Categoria:Spiritualità]]
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'''Gruppo di UR''', sodalizio [[esoterismo|esoterico]] attivo in Italia nella seconda metà degli anni venti, i cui aderenti tra cui [[Julius Evola]], [[Arturo Reghini]], [[Giovanni Colazza]], pubblicarono dietro pseudonimo una serie di fascicoli, a cadenza mensile, sulle riviste ''UR'' (1927-28) e ''KRUR'' (1929), poi ristampati nel 1955 e nel 1971 nella raccolta in tre volumi intitolata ''Introduzione alla [[Magia]] quale Scienza dell'Io''.
==Citazioni del Gruppo di UR==
*«La «Materia dell'[[Alchimia|Opera]]» è qui, nella brama tua, nella tua [[volontà]] profonda, più vicina di quel che a te tu non sii vicino. Eccitala, dèstala. Creale resistenza. (Abraxa, ''La conoscenza delle acque'', su ''UR'', 1927)
*Alla sera, prima di addormentarsi, in uno stato calmo, non stanco, tersa la mente da assilli, si realizzi meditativamente che ci si trova nelle prime ore della [[notte]] ai piedi di un [[montagna|monte]], e che si inizia l'ascesa – lentamente mentre le caligini a poco a poco si dileguano e le prime luci, e poi il [[Sole]], sorgono. Si continuerà ad ascendere pensando all’ascendere simultaneo del Sole in cielo, al crescente trionfare ed espandersi e folgorare della sua [[luce]] sulla cose, e, nel momento di sentirsi sulla vetta del monte, si realizzi che il Sole è allo Zenit, al vertice della sua ascesa, nel cielo sgombro e tutto luce. Si arresti la contemplazione a questo punto e si realizzi il tutto come senso di quel che effettivamente accadrà interiormente di là della soglia del [[sonno]], sino a metà della notte. Naturalmente l'ascendere di me sul monte e del Sole dall'alba al meriggio debbono essere vissuti in una stretta correlazione e il tutto va assunto in una progressione di risveglio che al limite della vetta deve dar luogo ad un senso di identificazione con la stessa luce meridiana – radiosa, silente, compiuta purità di luce nell’essere senza limiti.
:Alla mattina, appena desti, sgombra la mente da ogni residuo di sonnolenza, ci si riprenda contemplativamente dalla cima del monte al meriggio, in cui si era rimasti, e ci si veda discendere lentamente fino alla pianura. Nel contempo anche il Sole discende, volge al [[tramonto]] ed ogni luce sarà scomparsa quando la pianura sarà da noi raggiunta. Ciò sia imaginato, ricordato, come il significato del tratto fra la metà della notte e il mattino. Nell'oscurità del giorno, in cui ci si trova svegliandosi, permanga pertanto l'eco della Luce dall'alto, del ''Sole di mezzanotte'', nel senso, che ''io sono il portatore di questa Luce'', che essa ora è nel centro di me nel cuore. (Luce e Leo, ''Glosse all'«Opus magicum» pel II capitolo'', su ''UR'', 1927)
*Varrebbe tracciare un parallelo fra i metodi della «via secca» e della «via umida». [...] Nell'un caso come nell'altro bisogna destare un ''[[fuoco]]'', uno stato di intensa vibrazione o [[emozione]] che, trasportandoci di là da se stessi, renda possibile ad una forza della [[personalità]] lo ''spezzare'' la personalità stessa. I mistici qui agiscono col disgusto del mondo, con l'angoscia, la preghiera, l'orrore per sé stessi, la fede nel [[Cristo]] e l'ardente dedizione a [[Dio]]. La caratteristica del [[mistico]] è di attibuire a tutto ciò un significato religioso e morale, anziché pragmatico e tecnico. Manca, in altre parole, l'attitudine ''[[scienza|scientifica]]'' e manca chi diriga l'operazione (il «regime del Fuoco») sapendo perfettamente perché fa ciò che fa - come accade invece nella «via secca». Considerando che lo scopo positivo è di produrre quello stato di «esaltazione», nel quale avviene il «salto» e l'«uscita» [...], tutti i metodi, dato che riescano, sono da dirsi egualmente legittimi. (Arvo ed Ea, ''La dottrina esoterica dei centri segreti del corpo in un mistico cristiano'', su ''UR'', 1928)
*''Agli [[Dèi]] bisogna farsi simili: non già agli uomini da bene. Non l'essere esenti dal [[peccato]], ma l'essere un [[Dio]] – è il fine.''<ref>Trad. da ''[[Enneadi]]'', I, II, 6-7.</ref> Queste massime staccano nettamente la via dell'iniziato dalla via degli uomini. La «[[virtù]]» degli uomini, in ultima analisi, è cosa indifferente: imagine di una imagine – dice [[Plotino]]. La «[[moralità]]» non ha a che vedere con l'[[iniziazione]]. L'iniziazione è una trasformazione radicale di uno stato di [[esistenza]] in un altro stato di esistenza. Un «Dio» non è un «modello morale»: è un altro essere. L'uomo buono non cessa di essere «[[uomo]]» per il suo esser «buono». In qualsiasi tempo e luogo si sia capito che significhi «iniziazione», l'idea è stata sempre la stessa. (Plotino, ''Massime di saggezza pagana'', su ''KRUR'', 1929)
*Sulla fine del 1913 cominciarono a manifestarsi segni, che qualcosa di ''nuovo'' richiamava le forze della tradizione italica. Questi segni, ci furono direttamente palesi. Nel nostro «studio», senza che mai si potesse spiegare per quali vie fosse giunto, rinvenimmo, in quel periodo, un foglietto. Vi era tracciata, schematicamente, una via, una direzione, un luogo. Una via oltre la [[Roma]] moderna; un luogo, là dove nel nome e nelle silenti auguste vestigia sussiste la presenza dell'[[Roma (città antica)|Urbe antica]]. [...] Ed il [[rito]] fu celebrato per mesi e mesi, ogni notte, senza sosta. E noi sentimmo, meravigliati, accorrervi forze di [[guerra]] e forze di [[vittoria]]; e vedemmo balenar nella sua luce le figure vetuste ed auguste degli «[[Eroi]]» della razza [[civiltà romana|romana]]; e un «segno che non può fallire» fu sigillo per il ponte di salda pietra che uomini sconosciuti costruivano per essi nel silenzio profondo della notte, giorno per giorno. [...]
:La [[prima guerra mondiale|guerra immane]], che divampò nel 1914, inaspettata per ogni altro, noi la presentimmo. L'esito, lo conoscevamo. L'una e l'altra furono visti là dove le cose sono, prima di essere reali. E vedemmo l'azione di [[potenza]] che una [[occulto|occulta]] forza volle dal mistero di un sepolcro romano; e possedemmo e possediamo il breve simbolo regale che le aprì ermeticamente le vie del mondo degli uomini. (Ekatlos, ''La «Grande Orma»: la scena e le quinte'', su ''KRUR'', 1929)
==Citazioni sul Gruppo di UR==
*Fra gli appartenenti a questo gruppo operativo due elementi almeno erano dotati di reali poteri. Quanto alle finalità, quella più immediata era il destare una [[spirito|forza superiore]] da servire d'ausilio al lavoro individuale di ciascuno, forza di cui eventualmente ciascuno potesse far uso. Vi era però anche un fine più ambizioso, cioè l'idea che su quella specie di [[eggregora|corpo psichico]] che si voleva creare potesse innestarsi, per evocazione, una vera influenza dall'alto. In tal caso non sarebbe stata esclusa la possibilità di esercitare, da dietro le quinte, un'azione perfino sulle forze predominanti nell'ambiente generale di allora. Quanto alla direzione di tale azione, i punti principali di riferimento sarebbero stati più o meno quelli di ''Imperialismo Pagano'' e degli [[ideale|ideali]] «[[religione romana|romani]]» di [[Arturo Reghini]]. ([[Julius Evola]])<ref>[[Julius Evola]], [https://books.google.it/books?id=6KHLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=finalit%C3%A0%20immediata%20forza%20superiore%20ausilio%20lavoro%20ciascuno%20%22corpo%20psichico%22%20influenza%20alto%20azione%20%22ambiente%20generale%22&f=false ''Il Cammino del Cinabro'', cap. 5, ''"Il Gruppo di Ur"'', terza edizione corretta e aumentata], a cura di [[Gianfranco de Turris]], Andrea Scarabelli, Giovanni Sessa, Roma, Edizioni Mediterranee, 2014.</ref>
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=v17KwnSmRhAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume primo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1927), Roma, Mediterranee, 2004<sup>4</sup> ISBN 978-8827209592.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=j2mtU_ym1_UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume secondo] (raccolta dei fascicoli su ''UR'' del 1928), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827201732.
*Gruppo di UR, [https://books.google.it/books?id=JLOnuzXtx2UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Introduzione alla magia'' (1971), volume terzo] (raccolta dei fascicoli su ''KRUR'' del 1929), Roma, Mediterranee, 2006<sup>3</sup> ISBN 978-8827209608.
==Voci correlate==
*[[Julius Evola]]
*[[Magia]]
*[[Occulto]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Cultura dell'Italia]]
[[Categoria:Esoterismo]]
[[Categoria:Magia]]
[[Categoria:Società segrete]]
[[Categoria:Spiritualità]]
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Claudio Simonetti
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Mariomassone
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Creata pagina con "[[File:Claudio Simonetti a San Nicandro Garganico.jpg|thumb|Simonetti nel 2010]] '''Claudio Gonippo Luigi Simonetti''' (1952 – vivente), compositore e musicista italiano, fondatore del gruppo progressive rock [[Goblin (gruppo musicale)|Goblin]]. ==Citazioni di Claudio Simonetti== {{Int|Da [https://abruzzoweb.it/claudio-simonetti-e-le-musiche-del-terrore-per-laquila-scriverei-una-canzone-gotica/ ''Claudio Simonetti e le musiche del "terrore". "Per l'Aquila scriverei un..."
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[[File:Claudio Simonetti a San Nicandro Garganico.jpg|thumb|Simonetti nel 2010]]
'''Claudio Gonippo Luigi Simonetti''' (1952 – vivente), compositore e musicista italiano, fondatore del gruppo progressive rock [[Goblin (gruppo musicale)|Goblin]].
==Citazioni di Claudio Simonetti==
{{Int|Da [https://abruzzoweb.it/claudio-simonetti-e-le-musiche-del-terrore-per-laquila-scriverei-una-canzone-gotica/ ''Claudio Simonetti e le musiche del "terrore". "Per l'Aquila scriverei una canzone gotica"'']|Intervista di Erminio Cavalli, ''abruzzoweb.it'', 8 luglio 2015}}
*{{NDR|Su ''[[Dracula 3D]]''}} Quest’ultima esperienza con Argento è stata bella per me ma brutta in generale perché il film è andato, come sappiamo, malissimo al botteghino. È stato un flop di cui i produttori ne pagano ancora le conseguenze. In realtà hanno sbagliato a far uscire il film in un periodo sbagliato. La colpa è dovuta un po’ a questo motivo e un po’ a questa crisi del cinema che c’è in generale. Mi dispiace perché poi il film tutto sommato non è brutto.
*Per la verità su ''Dracula 3D'' ho fatto poca sperimentazione e sono andato più sul classico. Si trattava di fare una rivisitazione letteraria e io ho rispettato questa veste rigorosamente classica.
*Non ho mai abbandonato questo spirito continuo di ricerca. Per ''Dracula 3D'' ho ad esempio usato il [[Theremin]], che forse è uno degli strumenti elettronici più antichi della storia, che tutti noi abbiamo ascoltato in migliaia di film di fantascienza e di vampiri.
*{{NDR|Su ''[[Profondo rosso (film 1975)|Profondo rosso]]''}} Sai, pensando ad allora, quando eravamo ragazzi abbiamo vissuto quell’esperienza con uno spirito principalmente giovanile, e non pensavamo affatto di poter entrare nella storia della musica. Lo abbiamo fatto con molta semplicità e soprattutto umiltà.
*Con ''[[Phenomena]]'' è stata la prima volta che abbiamo deciso di inserire la voce di un soprano in un contesto rock. In ''[[Opera (film)|Opera]]'' questa presenza è più delicata. In ''Phenomena'' e ''Opera'' ho seguito una certa continuità stilistica. In ''Tenebre'' si avverte invece un sapore quasi dance, da disco music.
*''[[Non ho sonno]]'' ha una storia molto tormentata. I Goblin si sono ricongiunti in questa occasione dopo ben 20 anni di separazione, ma non ci siamo trovati molto bene come affinità e gusti. Ci sono stati dei contrasti specie con Fabio Pignatelli e Agostino Marangolo, che venivano da altre esperienze e non amavano molto il rock gotico.
{{Int|Da [https://www.ciakmagazine.it/magazine/profondo-rosso-e-il-rock-intervista-al-compositore-claudio-simonetti/ ''"Profondo rosso" e il rock: intervista al compositore Claudio Simonetti'']|Intervista di Damiano Panattoni, ''ciakmagazine.it'', 6 novembre 2015}}
*Avevamo un contratto con la Cinevox Records, e Dario Argento voleva delle musiche più rock per il film. La colonna sonora l’aveva cominciata Giorgio Gaslini però, Argento, non era molto soddisfatto, così parlò con la Cinevox, che gli propose noi, i Goblin. Dario ascoltò i nostri pezzi e ci scelse come arrangiatori. Poi, dopo l’abbandono di Gaslini, Argento ci diede in mano l’intera soundtrack. Così nacque ''Profondo Rosso''...
*{{NDR|Su [[George A. Romero]]}} Non ci crederai, ma non lo conosco, mai visto! Perché la colonna sonora {{NDR|di ''[[Zombi (film)|Zombi]]''}} l’abbiamo registrata qui, poi il film è uscito negli States. Pure se abbiamo fatto due film con lui, sinceramente, non so nemmeno cosa pensa delle musiche dei Goblin!
*''[[Paranormal Activity]]'', caspita, mi ha turbato. Vivo in una casa grande e, dopo aver visto il film, per una settimana, ogni volta che sentivo dei rumori, sobbalzavo!
*{{NDR|«Come sta il rock, in Italia?»}} È morto. Non esiste più. O almeno non conosco gruppi rock italiani attuali degni di nota. Senza fare il nostalgico, intendiamoci. Anche perché quelli che sento, spesso sono scopiazzature di quelli americani; noi nei '70 abbiamo fatto scuola a tutti, con i PFM, i Goblin, i Banco del Mutuo Soccorso. Ma oggi, purtroppo, è un genere che non esiste, in Italia.
*I [[Talent show|talent]] hanno preso il posto di vecchi programmi musicali. Oggi ti impongono gli artisti che vogliono loro. Però, a guardare bene, il talent ha i suoi contro, certo, ma pure i suoi pro: se uno è bravo, meno male che esiste un talent che lo metta in mostra.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Simonetti, Claudio}}
[[Categoria:Compositori italiani]]
[[Categoria:Musicisti italiani]]
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Gruppo di Ur
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Paroll
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Redirect alla pagina [[Gruppo di UR]]
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#RINVIA [[Gruppo di UR]]
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Louis Marie de Lahaye de Cormenin
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2022-07-25T16:01:20Z
AnjaQantina
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[[File:Cormenin.jpg|thumb|Louis Marie de Lahaye de Cormenin]]
'''Louis Marie de Lahaye''', barone e visconte di '''Cormenin''' (1788 — 1868), avvocato e politico francese.
*Senza inamovibilità {{NDR|dei giudici}} non vi ha indipendenza; e senza indipendenza non vi è buona giustizia. È dunque nell'interesse de' cittadini che i giudici siano inamovibili, com'è nell'interesse dello Stato che gli amministratori siano rivocabili. L'amovibilità de' giudici nelle materie del contenzioso amministrativo ha gravi inconvenienti. Essa espone la giurisprudenza ad oscillazioni continue. Essa curva i giudici deboli, timidi, poveri, sotto l'opinione dominante del Ministero; perchè la conservazione dei loro posti può dipendere dalla flessibilità delle loro compiacenze. Non è la legge che allora forma la loro regola, ma l'opinione del Ministero.<ref>Da ''Du Conseil d'Ètat'', cap. XI, "De l'inamovibilité des trìbunaux administratìfs"; citato da [[Pasquale Stanislao Mancini]] nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg08/sed631.pdf 1^ Tornata del 9 giugno 1864] della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Cormenin, Louis Marie de Lahaye}}
[[Categoria:Avvocati francesi]]
[[Categoria:Politici francesi]]
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Barnaba Oriani
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2022-07-25T16:34:01Z
AnjaQantina
1348
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text/x-wiki
[[File:Barnaba Oriani.jpg|thumb|Barnaba Oriani]]
'''Barnaba Oriani''' (1752 – 1832), matematico e astronomo italiano.
*L'eguaglianza non consiste nello abbassare noi al livello degli altri, ma nello innalzare gli altri al nostro livello. La libertà non è il contrapposto del buon senso. La libertà vuol sicura la religione, rispettate le opinioni.<ref>Citato da [[Cesare Cantù]] nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg08/sed664.pdf 2^ Tornata del 6 luglio 1864] della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).</ref>
==Citazioni su Barnaba Oriani==
*Lui che primiero dell'intatto Urano / Co' numeri frenò la via segreta, / Orian degli astri indagator sovrano. ([[Vincenzo Monti]])
*Nel complesso, considerando l'unione della pratica con la scienza teorica, saremmo giustificati nel dichiarare che sia stato, dopo Bessel, l'astronomo più abile dell'epoca attuale. ([[Augusto Federico di Hannover]])
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Oriani, Barnaba}}
[[Categoria:Astronomi italiani]]
[[Categoria:Matematici italiani]]
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Augusto Federico di Hannover
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2022-07-25T16:44:45Z
AnjaQantina
1348
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[[File:Prince Augustus Frederick, Duke of Sussex by Guy Head.jpg|thumb|Augusto Federico di Hannover]]
'''Augusto Federico di Hannover''' (1773 – 1843), nobile britannico.
*{{NDR|Su [[Barnaba Oriani]]}} Nel complesso, considerando l'unione della pratica con la scienza teorica, saremmo giustificati nel dichiarare che sia stato, dopo Bessel, l'astronomo più abile dell'epoca attuale.
:''Upon the whole, if the union of practical with theoretical science be considered, we shall be justified in pronouncing him to have been, after Bessel, the most accomplished astronomer of the present age''.<ref>Nella comunicazione della morte di Oriani alla Royal Society: ''[http://digital.onb.ac.at/OnbViewer/viewer.faces?doc=ABO_%2BZ155715505&query=text%3A%22barnaba+oriani%22&ref=primo-search Addresses delivered at the anniversary meetings of the Royal Society on 30 November 1831, 1832 and 1833]'', 1833, p. 29.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Nobili britannici]]
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Davide Marotta
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2022-07-25T18:33:48Z
Mariomassone
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Creata pagina con "'''Davide Marotta''' (1962 – vivente), attore italiano. ==Citazioni di Davide Marotta== {{Int|Da ''[https://www.thefreak.it/il-talento-non-mente-la-statura-si/ Il talento non mente, la statura si]''|Intervista di Daniele Urciuolo, ''thefreak.it'', 2015.}} *{{NDR|Su ''[[Phenomena]]''}} Ricordo il lungo procedimento per realizzare il calco in gesso della mia testa. Avevo la testa chiusa, solo due fori e le cannucce nel naso per respirare. Era fastidiosissimo. Poi per la..."
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'''Davide Marotta''' (1962 – vivente), attore italiano.
==Citazioni di Davide Marotta==
{{Int|Da ''[https://www.thefreak.it/il-talento-non-mente-la-statura-si/ Il talento non mente, la statura si]''|Intervista di Daniele Urciuolo, ''thefreak.it'', 2015.}}
*{{NDR|Su ''[[Phenomena]]''}} Ricordo il lungo procedimento per realizzare il calco in gesso della mia testa. Avevo la testa chiusa, solo due fori e le cannucce nel naso per respirare. Era fastidiosissimo. Poi per la famosa scena degli insetti sono stati utilizzati 40 milioni di insetti allevati e mi hanno spalmato del glucosio in faccia.
*{{NDR|Su ''[[La passione di Cristo]]''}} [[Mel Gibson]] con me è stato carinissimo, ed è stato un onore poter far parte del suo film. Pensa che un anno dopo l’uscita del film mi spedì a casa una lettera e un regalo personale dove mi ringraziava per il mio contributo artistico al film. È stato bello perché si è ricordato di me e mi ha fatto dei bei complimenti che conserverò per sempre.
*[[Leonardo Pieraccioni]] è una persona squisita, di grandissima umanità, io lo definisco un TED, un orso buono.
==Filmografia==
*''[[Phenomena]]'' (1985)
*''[[Il ritorno di Cagliostro]]'' (2003)
*''[[La passione di Cristo]]'' (2004)
== Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Marotta, Davide}}
[[Categoria:Attori italiani]]
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Christian Lous Lange
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2022-07-25T20:04:42Z
AnjaQantina
1348
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[[File:Christian Lous Lange.jpg|thumb|Christian Lous Lange]]
{{Premio|Nobel|la pace ('''1921''')}}
'''Christian Lous Lange''' (1869 – 1938), politico norvegese.
*Chiunque nel mondo pensa in termini di nazionalità, pensa in italiano.<ref>Citato da Sergio Fenoaltea nella [https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01108179.pdf Seduta n. 100] del Senato del 24 marzo 1977.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
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{{DEFAULTSORT: Lange, Christian Lous}}
[[Categoria:Politici norvegesi]]
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Jodie Comer
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2022-07-25T23:52:51Z
Danyele
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Creata pagina con "[[File:Jodie Comer during an interview, September 2021.png|thumb|Jodie Comer (2021)]] '''Jodie Marie Comer''' (1993 – vivente), attrice britannica. ==Citazioni di Emma Mackey== {{cronologico}} *{{NDR|«Lei riesce sempre a essere molto vera nel tratteggiare i suoi personaggi. Quali sono gli elementi che indirizzano le sue scelte?»}} Credo sia istinto, ma anche integrità. [...] C'è poi un altro fattore, che è proprio il lavoro sul set. Non amo lavorare su un perso..."
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text/x-wiki
[[File:Jodie Comer during an interview, September 2021.png|thumb|Jodie Comer (2021)]]
'''Jodie Marie Comer''' (1993 – vivente), attrice britannica.
==Citazioni di Emma Mackey==
{{cronologico}}
*{{NDR|«Lei riesce sempre a essere molto vera nel tratteggiare i suoi personaggi. Quali sono gli elementi che indirizzano le sue scelte?»}} Credo sia istinto, ma anche integrità. [...] C'è poi un altro fattore, che è proprio il lavoro sul set. Non amo lavorare su un personaggio costruendolo prima, mi piace potermi confrontare giorno per giorno, con gli altri attori, il regista, gli sceneggiatori, e costruirlo giorno per giorno.<ref>Da Alessandro De Simone, ''[https://www.ciakmagazine.it/festival/venezia-78/the-last-duel-intervist-a-jodie-comer-la-donna-della-verita/ The Last Duel, intervista a Jodie Comer, la donna della verità]'', ''Ciakmagazine.it'', 14 ottobre 2021.</ref>
*{{NDR|«Come entra in un personaggio? Costume e trucco aiutano?»}} Molto, ti muovi in modo diverso appena indossi gli abiti di scena. In generale, entro in un ruolo quando sento "azione!" ed esco allo "stop". Il mio metodo è semplice: saltare nel personaggio al momento giusto. Mi piace godermi le giornate sul set, chiacchierare con la troupe, apprezzo molto anche quel lato del mio lavoro... Se una scena è particolarmente impegnativa me ne sto tranquilla per qualche minuto prima che tocchi a me.<ref>Dall'intervista di Silvia Locatelli, ''[https://www.elle.com/it/showbiz/cinema/a38024393/jodie-comer-film-the-last-duel/ A tu per tu con Jodie Comer, che in The last duel racconta al cinema il medioevo delle donne]'', ''Elle.com'', 4 novembre 2021.</ref>
{{Int2|''[https://www.marieclaire.it/attualita/gossip/a35178185/intervista-a-jodie-comer/ "Conosci qualcuno e hai la sensazione che il mondo si sia sincronizzato per quell'incontro"]''|Intervista di Enrica Brocardo, ''Marieclaire.it'', 31 gennaio 2021.}}
*Molti, all'inizio della mia carriera, mi hanno fatto sentire fortunata, per il fatto di fare l'attrice, per il fatto di essere dove mi trovavo. E per un po' è così che mi sono sentita, grata delle opportunità che mi venivano offerte. Poi, ho capito che non è giusto, abbiamo tutti gli stessi diritti a prescindere dalla famiglia e dal posto da cui veniamo.
*[...] ogni volta che mi è capitato di non ricevere offerte di lavoro, di trovarmi bloccata, mi sono chiesta: "Se non potessi più lavorare, in cosa troverei gioia e soddisfazione?". È una domanda per la quale non ho ancora una risposta.
*In generale, ci sono certe cose, anche sul lavoro, che d'impulso senti di dover fare. Col passare degli anni, mi ascolto sempre di più e ho imparato a esprimere quello che penso. Prima ero terrorizzata all'idea di dire no a un'audizione. Ora non più e, quando accade, spiego le mie ragioni. Noi attori abbiamo un team di persone che ci aiutano, ma, alla fine, tu e solo tu sai che cosa è giusto.
*Entro in un negozio e vedo l'espressione meravigliata della commessa: "Ieri sera ti guardavo in tv e adesso sei qui". Mi diverte, ma mi mette addosso anche una certa ansia. Quando sai di non poter passare inosservata, devi trovare un equilibrio tra il rispetto degli altri e il modo in cui ti senti in quel momento. L'unica soluzione è rimanere se stessi e io posso contare sulla mia famiglia, il giorno in cui mi dimenticassi chi sono, me lo ricorderebbero loro.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Attori britannici|Comer, Jodie]]
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Danyele
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/* Citazioni di Emma Mackey */ correggo
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[[File:Jodie Comer during an interview, September 2021.png|thumb|Jodie Comer (2021)]]
'''Jodie Marie Comer''' (1993 – vivente), attrice britannica.
==Citazioni di Jodie Comer==
{{cronologico}}
*{{NDR|«Lei riesce sempre a essere molto vera nel tratteggiare i suoi personaggi. Quali sono gli elementi che indirizzano le sue scelte?»}} Credo sia istinto, ma anche integrità. [...] C'è poi un altro fattore, che è proprio il lavoro sul set. Non amo lavorare su un personaggio costruendolo prima, mi piace potermi confrontare giorno per giorno, con gli altri attori, il regista, gli sceneggiatori, e costruirlo giorno per giorno.<ref>Da Alessandro De Simone, ''[https://www.ciakmagazine.it/festival/venezia-78/the-last-duel-intervist-a-jodie-comer-la-donna-della-verita/ The Last Duel, intervista a Jodie Comer, la donna della verità]'', ''Ciakmagazine.it'', 14 ottobre 2021.</ref>
*{{NDR|«Come entra in un personaggio? Costume e trucco aiutano?»}} Molto, ti muovi in modo diverso appena indossi gli abiti di scena. In generale, entro in un ruolo quando sento "azione!" ed esco allo "stop". Il mio metodo è semplice: saltare nel personaggio al momento giusto. Mi piace godermi le giornate sul set, chiacchierare con la troupe, apprezzo molto anche quel lato del mio lavoro... Se una scena è particolarmente impegnativa me ne sto tranquilla per qualche minuto prima che tocchi a me.<ref>Dall'intervista di Silvia Locatelli, ''[https://www.elle.com/it/showbiz/cinema/a38024393/jodie-comer-film-the-last-duel/ A tu per tu con Jodie Comer, che in The last duel racconta al cinema il medioevo delle donne]'', ''Elle.com'', 4 novembre 2021.</ref>
{{Int2|''[https://www.marieclaire.it/attualita/gossip/a35178185/intervista-a-jodie-comer/ "Conosci qualcuno e hai la sensazione che il mondo si sia sincronizzato per quell'incontro"]''|Intervista di Enrica Brocardo, ''Marieclaire.it'', 31 gennaio 2021.}}
*Molti, all'inizio della mia carriera, mi hanno fatto sentire fortunata, per il fatto di fare l'attrice, per il fatto di essere dove mi trovavo. E per un po' è così che mi sono sentita, grata delle opportunità che mi venivano offerte. Poi, ho capito che non è giusto, abbiamo tutti gli stessi diritti a prescindere dalla famiglia e dal posto da cui veniamo.
*[...] ogni volta che mi è capitato di non ricevere offerte di lavoro, di trovarmi bloccata, mi sono chiesta: "Se non potessi più lavorare, in cosa troverei gioia e soddisfazione?". È una domanda per la quale non ho ancora una risposta.
*In generale, ci sono certe cose, anche sul lavoro, che d'impulso senti di dover fare. Col passare degli anni, mi ascolto sempre di più e ho imparato a esprimere quello che penso. Prima ero terrorizzata all'idea di dire no a un'audizione. Ora non più e, quando accade, spiego le mie ragioni. Noi attori abbiamo un team di persone che ci aiutano, ma, alla fine, tu e solo tu sai che cosa è giusto.
*Entro in un negozio e vedo l'espressione meravigliata della commessa: "Ieri sera ti guardavo in tv e adesso sei qui". Mi diverte, ma mi mette addosso anche una certa ansia. Quando sai di non poter passare inosservata, devi trovare un equilibrio tra il rispetto degli altri e il modo in cui ti senti in quel momento. L'unica soluzione è rimanere se stessi e io posso contare sulla mia famiglia, il giorno in cui mi dimenticassi chi sono, me lo ricorderebbero loro.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Attori britannici|Comer, Jodie]]
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Enrico III di Francia
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Ibisco
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''Enrico III di Valois''' (1551 – 1589), re di Francia.
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'''Enrico III di Valois''' (1551 – 1589), re di Francia.
== Citazioni su Enrico III di Francia==
*Ama la pace, conserva quanto si può in tranquillitade e devozione il suo popolo diletto; non gli piaceno gli rumori, strepiti e fragori d'instrumenti marziali che administrano al cieco acquisto d'instabili tirannie e prencipati de la terra; ma tutte le giustizie e santitadi che mostrano il diritto cammino al regno eterno. ([[Giordano Bruno]])
==Altri progetti==
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[[Categoria:Re di Francia]]
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Ibisco
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Immagine
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[[File:France-001615 - King Henri III (15291221709) (2).jpg|thumb|Enrico III di Francia]]
'''Enrico III di Valois''' (1551 – 1589), re di Francia.
== Citazioni su Enrico III di Francia==
*Ama la pace, conserva quanto si può in tranquillitade e devozione il suo popolo diletto; non gli piaceno gli rumori, strepiti e fragori d'instrumenti marziali che administrano al cieco acquisto d'instabili tirannie e prencipati de la terra; ma tutte le giustizie e santitadi che mostrano il diritto cammino al regno eterno. ([[Giordano Bruno]])
==Altri progetti==
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Categoria:Re di Francia
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Ibisco
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Ibisco
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[[Categoria:Sovrani di Stati europei]]
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Homer
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== [[Papa Giovanni XXIII]] ==
{{avviso fonti}} '''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 11:56, 26 lug 2022 (CEST)
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